La Somma Teologica . Carismi e stati di perfezione [Vol. 22] [PDF]

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Zitiervorschau

S. TOMMASO D'AQUINO

LA SOMMA TEOLOGICA TRADUZIONE E COMMENTO A CURA DEI DOMENICANI ITALIANI TESTO LATINO DELL' EDIZIONE LEONINA

XXII

CARISMI E STATI DI PERFEZIONE (11-11, qq. 171-1'89)

CASA EDITRICE ADRIANO SALANI

Nihil obstat Fr. Ludovìcus Merlìni O. P. Doct. S. Theologiae

Fr. Albertus Boccanegra O. P. Doct. Philosophiae et Lect. S. Theologiae Imprimi potest

Fr. Leonardus Magrini O. P. Prior Provìncialis S. Marci et Sardiniae Florentiae dìe XXI Decembris MCMLXVIII IMPRIMATUR Facsulis die XXII [ Dect~mbris MCMLXVIII

t Antonius Bagnoli Episc.

TUTTI I DIRITTI SONO RISERVA TI

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.\'I.CMLXIX - Ca.sa Editrice Adriano Salani S.p.A.

----·---Tip. Poliglotta Univ. Gregoriana, Roma • MCMLXIX - Prlnted in Italy

CARISMI E STATI DI PERFEZIONE (II-II, qq. 171-189)

CARISMI E STATI DI PERFEZIONE (Il-Il, qq. 171-189)

TRADUZIONEf INTRODUZIONE E NOTE del P. Tito S. Centi O. P.

INTRODUZIONE I - Dalla q. 171 alla fine della Secunda Secundae S. Tommaso ci presenta non un trattato, ma tutta la seconda sezione della morale speciale : quella riservata « alle condizioni e agli stati particolari di alcuni uomini». Noi l'abbiamo intitolata Oari&mi e &tati di perfezione, per metterne in evidenza gli elementi più caratteristici ; ma a voler essere esatti bisognerebbe dividerla in tre parti, o se vogliamo in tre distinti trattati di disuguale lunghezza: grazie carismatiche (qq. 171-178); l~ varie form~ di.vita (q9. 179-182); i diversi stati, e in particolare quelh di perfezione (qq. 183-189). A rigore dovremmo quindi procedere a uno smembramento, per dedicare a ciascuno di questi trattati un'introduzione a parte. Ma così facendo incorreremmo nel pericolo di frastornare il lettore meno accorto e preparato, il quale da ciò sarebbe indotto a pensare che la Somma Teologica sia un agglomerato di monografie sui .vari trattati; invece dobbiamo ribadire il concetto che per I'Autore essa è essenzialmente una sintesi unitaria della teologia, sia dogmatica che morale. Non è necessario spendere molte parole per convincere gli studiosi dell'importanza e della vitalità dei problemi svolti in questa seconda sezi.or~e. dell8'. morale speciale. Basterebbe dire che essa ha dato miz10 alla morale professionale, sviluppatasi nei secoli successivi e specialmente nel nostro secolo. Ma c'è ben altro. Affrontando in modo esplicito i problemi connessi con la presenza dei carismi nella Chiesa, S. Tommaso ha posto le premesse per uno studio del carisma profetico, e quindi della rivelazione e dell'inerranza della sacra Scrittura. E a proposito dei carismi bi~ogna qui ricordare che essi sono stati riproposti all'attenzione dei credenti dalla oostituzione dogmatica sulla Chiesa dal Concilio Vaticano II. Vedremo subito come l'insegnamento dell'Aquinate si accordi · perfettamente con le dichiarazioni del Concilio. E più ancora

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CARISMI E STATI DI PERFEZIONE

meritano di essere confrontate le profonde considerazioni tomistiche con l'insegnamento dei Padri conciliari sulla perfezione cristiana in genere, e sullo stato dei vescovi e dei religiosi in particolare. Qualcuno pretende giudicare dell'accordo o del d~saccordo a base di citazioni esplicite, o di pretese omissioni volontarie. E così si crede di poter concludere che in seguito al Concilio il tomismo sia in crisi, basandosi in definitiva sull'argomento a silentio: cioè sulla parsimonia con la quale sono stati utilizzati i tc~~ti dell' Aquinafa~. l\fa è fin troppo evidente che il prevalere di questi sistemi d'induzione nel campo degli studi teologici porterebbe realmente a una crisi, non solo del tomismo, n1a della teologia e del buon senso.

I I Carismi.

2 - Nel leggere certi scritti del periodo conciliare e postconciliare sembra che si sia riversata sulla Chiesa una nuova Pentecoste, tanto è lo zelo di alcuni nell'affermare la presenza dei carismi. E perché tanto zelo ? Ce lo dice con tutto candore uno dei più dinamici redattori della rivista Goncilium: «È ben difficile che un altro aspetto dello schema sulla Chiesa si riveli altrettanto efficace per la discussione ecumenica postconciliare quanto quello riguardante i carismi» (KUNG H., «La struttura carismatica della Chiesa», in Gonc., 1965, p. 15). Con raffermazione della struttura carismatica della Chiesa, la quale comprende e sorpassa la struttura gerarchica della medesima, si tende a potenziare l'iniziativa e l'indipendenza del singolo di front.e alla ger~rchia ecclesiastica, facendo balenare l'idea di un «libero esame » non troppo distante da quello propugnato dal protestantesimo. Ecco perché s'insiste a dire che i carismi non sono da considerarsi come manifestazioni straordinarie 1 ma ordinarie e comuni, e addirittura quotidiane. · Per sostenere però una simile universalità del carisma si è costretti a dilatare. senza misura questa nozione. «Cosi ogni dono dello Spirito, di qualsivoglia natura, ed ogni vocazione sono un carisma. Perfino il mangiare e bere può diventare un carisma : non per natura, ma se vien compiuto nel Signore » (KuNG, op. cit., p. 30). In sostanza il carisma prende le proporzioni della carità., la quale