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Zitiervorschau

Sara TrovaTo

Italiano (anche) per svogliati

2

lIvellI B1-B2

HOEPLI

UNITÀ 6 Che cosa farò quando avrò… 1 Scrivi che cosa farai o vorresti fare quando avrai… 20 anni

30 anni

50 anni

80 anni

CHE COSA FARÒ QUANDO AVRÒ…

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2 La ragazza che andava al mercato C’era una volta una ragazza, che portava un cestino di uova da vendere al mercato. Come si usava nei paesi del meridione, lo portava sulla testa. Mentre camminava, pensava: venderò queste uova e con i soldi che ricaverò, potrei comprarmi un’altra gallina. Con le uova che la nuova gallina farà, mi comprerò un’altra gallina e poi ancora un’altra e un’altra. Quando avrò un pollaio intero, lo venderò, e mi comprerò allora un maialino. Il maialino crescerà, lo venderò, e mi comprerò una capretta. Con il latte della capretta potrei comprarmi allora una mucca e con il latte della mucca un orto. Con i prodotti dell’orto mi comprerò una stalla. Nella stalla metterò un cavallo e potrei allora, con un carretto attaccato dietro al cavallo, andare a vendere i miei prodotti al mercato della città, dove me li pagherebbero molto di più. Comprerò allora una casa, e avrei tante galline, maialini, capre, mucche, verdure, uova, latte che dovrei comprare una fattoria. Passerà il figlio del re, e mi chiederà in sposa, e allora io mi inchinerò davanti a lui dicendogli di sì. Sì sì, mi inchinerò proprio così. Mentre pensava questo, la ragazza si inchinò, il cestino di uova si rovesciò, e tutte le uova si ruppero.

3 Trova i futuri e i condizionali nella storia dell’attività 2, e scrivili qui. Futuri

48

Condizionali

Altri tempi

UNITÀ 6

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4 A gruppi. Avete due minuti per memorizzare questi condizionali irregolari, poi chiudete il libro. Vince il gruppo che ne ricorda e ne scrive di più. essere ➞ sarei avere ➞ avrei andare ➞ andrei dovere ➞ dovrei potere ➞ potrei sapere ➞ saprei vedere ➞ vedrei

dare ➞ darei fare ➞ farei stare ➞ starei

bere ➞ berrei rimanere ➞ rimarrei venire ➞ verrei tenere ➞ terrei tradurre ➞ tradurrei

5 Scrivi un breve racconto, usando più verbi che puoi, dall’attività 4. Se io avessi un cestino di uova sulla testa…

Scatola degli errori e delle correzioni, per le attività 1 e 5.

CHE COSA FARÒ QUANDO AVRÒ…

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6 Futuro – Inserisci la coniugazione. Comincia dalla seconda e dalla terza: vedrai che la prima rassomiglia alla seconda. lavare

mettere

dormire

io tu lui/lei noi voi loro

7 Condizionale – Inserisci la coniugazione. Attento a NOI: che cosa cambia tra il futuro e il condizionale? lavare

mettere

dormire

io tu lui/lei noi voi loro

8 Gioco di società. [a Appendice] Gli studenti siedono in cerchio. Ognuno riceve un numero uguale di carte. A turno, uno studente legge a voce alta la sua carta, facendo bene attenzione alla pronuncia. Se è un condizionale (doppia M), tutti batteranno le mani, se è un futuro (una sola M), no.

50

UNITÀ 6

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9 Scegli una persona (io, tu, lui...) e coniuga i verbi che ti dice l’insegnante. [a Appendice] Chi completa tutta la riga, prende 10 punti. Ogni errore costa 3 punti. Alla fine del gioco, scrivi i nomi dei tempi che hai usato. oggi

ieri

da piccolo

da grande

se potessi…

voglio, posso o devo

che tempo hai usato?

che tempo hai usato?

che tempo hai usato?

che tempo hai usato?

che tempo hai usato?

che tempo hai usato?

punti

totale

10 Internet. Che cosa succederà in futuro? Trova su internet dove e quando saranno le prossime olimpiadi e i prossimi campionati di calcio. Racconta alla classe come hai fatto.

11 Internet. Chi governa decide spesso del nostro futuro. Vai sul sito http://italiannewsclicks.blogspot.com/ e trova un articolo dedicato a “Roma candidata alle Olimpiadi del 2020”. Di quali partiti politici si parla nell’articolo? Chi ha votato per una città, e chi ha votato per l’altra? Secondo te perché? Quali partiti politici conosci in Italia? Disegna qui sotto un ferro di cavallo: è il Parlamento, poi collocaci i partiti. Quali tipi di valori distingue solitamente un partito di sinistra da un partito di destra?

CHE COSA FARÒ QUANDO AVRÒ…

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12 Se hai visto “Guerre stellari”, “Blade Runner” oppure “2001 Odissea nello spazio” raccontane alla classe la trama. Se nessuno li ha visti, a coppie, cercatene qualche spezzone su YouTube. Immaginate il resto, e raccontatelo. In alternativa: affittiamo un film tra quelli citati e guardiamolo.

13 Nella fantascienza le misure sono spesso grandissime o piccolissime. Riempi gli spazi vuoti con i nomi di misure. [a Appendice]

peso lunghezza

0,001

0,01

1

100





grammo

etto

millimetro

liquidi



1000

– –





100.000

1.000.000









14 Scrivi un racconto che rispetti le regole della fantascienza. Alcuni suggerimenti: • tempo: nel 2050, nel 2100,…; • ambientazione: su un’astronave, su Marte, sotto gli oceani, al centro della Terra,…; • personaggi: umani, robot, androidi (robot che sembrano umani), marziani, animali mai visti,…; • mezzi di trasporto: astronavi, animali marziani, macchine volanti,…; • recenti scoperte scientifiche: da inventare.

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UNITÀ 6

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15 In biblioteca. La fantascienza, che parla del futuro, ha un passato. Conosci Jules Verne, o Ray Bradbury? Trova due o tre classici di fantascienza. Leggi la prima pagina di ogni libro. Se ne trovi uno che ti piace, portalo a casa.

16 In biblioteca. A gruppi. Ogni gruppo cerca nel suo libro di fantascienza, da pag. 10 a pag. 13, nomi di oggetti tecnologici. Prima fase (gioco di fortuna): ogni gruppo ottiene tanti punti quanti sono i nomi trovati. Seconda fase (gioco di bravura): a turno, ogni squadra legge i suoi nomi. Tutte le squadre possono prenotarsi per spiegare a che cosa si riferisce il nome. 2 punti per ogni spiegazione corretta.

17 Trova le parole per descrivere il dialogo tra i due personaggi.

– ......................................................................................................................................................................... – ......................................................................................................................................................................... CHE COSA FARÒ QUANDO AVRÒ…

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Unità 6 – Che cosa farò quando avrò... 8



Fotocopiare e ritagliare:

dimenticheremmo

futuro

alzeremmo

condizionale

condizionale

organizzeremo

proporremo

riconosceremmo

futuro

condizionale

prepareremmo

butteremo

interverremmo

futuro

condizionale

incontreremo

regaleremo

permetteremmo

futuro

cadremmo

condizionale

dimostreremo

resteremo

risolveremo

compreremmo

tireremmo

toccheremo

decideremo

futuro

condizionale

futuro

toglieremo

futuro

sbaglieremo

futuro

futuro

futuro

condizionale

creeremmo

divideremo

condizionale

futuro

condizionale

futuro

condizionale

futuro

funzioneremo futuro

APPENDICE • UNITÀ 6

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9 I verbi che l’insegnante sceglierà saranno regolari e irregolari.

13

peso lunghezza

0,001

0,01

1

100

1000

100.000

1.000.000





grammo

etto

chilo

quintale

tonnellata

metro



chilometro





litro









millimetro centimetro

liquidi





Unità 7 – Orrore! 2 Lettura interattiva. Domande di interazione con il testo:

1: “Rex e Tyra”: secondo voi di che cosa può parlare un racconto intitolato così?

2: Allora, chi saranno mai questo Rex e questa Tyra? Tra un giovane dinosauro e una giovane dinosaura, che cosa succederà mai? Solitamente, tra due innamorati, che cosa succede nei racconti?

3: Che cos’è un cratere?

17 Studente A: l’amico sei tu. Il ragazzo è il tuo compagno di banco. Raccontagli che cosa gli è successo!

168

APPENDICE • UNITÀ 6 E UNITÀ 7

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PREPARARE LA LEZIONE Ecco un elenco del materiale che potrebbe essere utile preparare in anticipo. Test di ingresso

attività 1

prova d’ascolto: trovare una versione della canzone “Bella Ciao”. Esiste una bella versione degli Zebda, che si può trovare nei siti di ascolto in streaming (e quindi ascoltare online legalmente), in particolare http://fizy.com e www. deezer.com (dove si trova digitando “Bella ciao”, dentro l’album degli Zebda intitolato “Motivés”). In deezer c’è anche una versione dei Modena City Ramblers

Unità 1

attività 5 attività 12 attività 15 e 16

fogli bianchi fotocopiare e ritagliare le tessere del domino in appendice uso di internet - una postazione per studente, o da condividere tra due studenti

Unità 2

attività 19 attività 20 e 21

fogli bianchi fare una visita in biblioteca, o progettarla nel prossimo futuro

Unità 3

avvertenza relativa alla lezione

questa unità affronta una grossa difficoltà degli ispanofoni: in spagnolo si può dire “le amo a él” (io amo a lui) e come amare si comportano molti altri verbi. Gli ispanofoni hanno bisogno di fare un censimento dei verbi italiani che sono diversi da quelli spagnoli

attività 11, 14, 17,19 (in parte)

uso di internet - una postazione per studente, o da condividere tra due studenti

Unità 4

attività 5 attività 15

il gioco si fa meglio in uno spazio ampio uso di internet - una postazione per studente, o da condividere tra due studenti

Unità 5

attività 1 e 7

l’attività 1 e l’esercizio 7 richiedono all’insegnante una lettura molto espressiva

Unità 6

attività 10 e 11 attività 12

uso di internet - una postazione per studente, o da condividere tra due studenti uso di internet - una postazione per studente, o da condividere tra due studenti; in alternativa, affitto e visione di un film: “Guerre stellari”, “Blade Runner” oppure “2001 Odissea nello spazio” in biblioteca; in alternativa, l’insegnante può portare dei classici di fantascienza a scuola

attività 15 e 16 Unità 7

attività 17

fotocopiare e ritagliare i cartellini della storia A per lo studente A e i cartellini della storia B per lo studente B (per ciascuna coppia di studenti)

attività 18

uso di internet - una postazione per studente, o da condividere tra due studenti

attività 19

in biblioteca; in alternativa, l’insegnante può portare dei classici dell’orrore a scuola

PREPARARE LA LEZIONE

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XV

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Prospetto didattico Argomento

Contenuto funzionale

0

Test di ingresso

1

Velocità e paradossi

2

Amicizia e amore

3

Gli animali sanno parlare?

4

Lo accetti un consiglio?

5

Rumori, silenzi e astrazione

6

Progettare Che cosa farò Ipotizzare quando avrò...

Orrore!

7 8 9

A conti fatti

Fisica e chimica

11

Preposizioni: articolate, di tempo; di luogo; di a da (avanzate), idiomatiche

Mezzi di trasporto

Schematizzare un racconto

Pronomi diretti e indiretti, tonici e clitici

Le parole dell’amicizia

Propp e la struttura di tutte le favole Ruoli tematici dei verbi Dare consigli e ordini

Imperativo

Animali Verbi con 2 e 3 ruoli tematici Contenitori

Affrontare argomenti astratti

Imperfetto

Vocabolario astratto

Futuro Condizionale Le doppie Pronomi composti

Unità di misura Il lessico della tecnologia Meteorologia

Trapassato prossimo e Futuro anteriore Consecutio temporum nel passato (all’indicativo) Frasi relative

Lessico di matematica e geometria

Passato remoto

Lessico della fisica e della chimica

Distinguere le parole per campi semantici Raccontare eventi complessi nel passato

Comprendere il saggio di attualità tenendo conto del contesto

Collocare eventi nel giusto contesto Quantificatori Gli aggettivi come bello, Passiamo alla storico quello e nessuno storia

Per diritto o per traverso

12 13

Per le rime

14

Orientiamoci

15

Finalmente!

Lessico

Dialogare

Dare definizioni Riconoscere le proprie emozioni Che emozione! e imparare a gestirle Affrontare un compito troppo difficile

10

Grammatica

Dare nomi alle emozioni

Lessico della storia

Un po’ di narratologia

Comparativi e superlativi

Diritto e educazione civica

Il funzionamento del verso rimato

Verbi e preposizioni

Verbi che reggono preposizioni

Organizzare un evento complesso

CI e NE SI passivante

Il lessico della geografia

Collocazione nel tempo di ciò che si apprende

Connettivi e frasi subordinate Discorso diretto e indiretto

Il lessico della letteratura

In chiusura. In autonomia: Quello che ancora non sai (ovvero che cosa devi ancora studiare dell’italiano).

XVIII

PROSPETTO DIDATTICO

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Genere letterario

Cultura e intercultura

Giochi 1

Il paradosso

Trovare su internet informazioni utili allo studio

Battaglia navale Domino con le preposizioni

Romanzi d’amore e d’amicizia

In biblioteca!

Potrei… indovinare Chattare senza internet Gioco di fortuna con i libri della biblioteca

La favola con animali

Animali fantastici di ieri e di oggi, metamorfosi, etologia

Il percorso Che cosa si nasconde qui sotto? Associazioni di fantasia L’epica I consigli di cassandra Comandi ginnici (o quasi) Disegna un uovo Contenitori bizzarri La poesia Leopardi Tema rumoroso Disegno le relazioni astratte Sono nonno e racconto l’era del pc La fantascienza In biblioteca! Un applauso alle doppie! Gioco dei mestieri con i verbi Trova la parola! L’horror Metafore e paragoni nelle diverse Battaglia navale culture In biblioteca: i dati di un libro Disegna la filastrocca Caccia al tesoro bibliografica Il racconto logico e Il linguaggio universale dei numeri Puzzle quello soprannaturale Tocca tocca la forma! Indovinello logico Ti leggo nel pensiero! Il dramma Shakespeare e Boccaccio: o emozioni Tombola delle emozioni Indovinelli e ancora indovinelli o intelligenza Gioco dell’oca dei pensieri utili e dannosi Indovinelli di tanti paesi

5

10 18 29 37 47 55

62

71

Il saggio d’attualità

Ecologia

Alchimia: dal metallo all’oro Alchimia con le parole

83

Il romanzo storico

Valori di pace Progresso ed evoluzione

Il re ha detto Raccatta la parole Sinonimi Fai giocare i compagni

94

I libri gialli I film di mafia

La mafia La costituzione

La canzone

Lo slang giovanile

Cruciverba Catena sillabica Sul filo del rasoio Una canzone rap Usa la memoria! Domino Sul filo del rasoio in versione poetica Disegna la mappa del tesoro Trailer di film fantasy: i luoghi Grande caccia al tesoro all’aperto La frase più lunga e complicata Chi si ricorda? Racconti alla rovescia

Il romanzo di avventura La letteratura di viaggio Il fantasy Riepilogo sui generi letterari

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Geografia delle regioni e delle città italiane Parallelo tra le conoscenze sulla letteratura del paese di provenienza e la letteratura italiana e occidentale

107

117

124 137

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INTRODUZIONE

Questo libro è pensato per ragazzi che non stanno attenti. Per giovani adulti che non hanno molti anni di scolarità alle spalle. Nonostante ciò, si pone obiettivi elevati, comincia da zero e arriva (nel secondo volume) al vocabolario delle discipline scolastiche. La convinzione dell’autrice, sostenuta da anni di esperienza di insegnamento dell’italiano L2 a studenti immigrati nelle scuole professionali e tecniche e nei CTP, è che le attività di questo volume possano aprire dei sentieri di interesse e motivazione per chi non ne ha, e fornire delle comode autostrade per l’apprendimento a chi ne ha già. Gli studenti bravi si divertono molto, quelli non motivati accettano la scuola. Qual è la ricetta? Ludicità. Ogni unità offre attività ludiche, barzellette, vignette. Il materiale è selezionato per essere attraente. Questo libro si colloca all’interno dell’approccio umanistico-affettivo all’apprendimento delle lingue, e lo fa non offrendo slegate attività ludiche, ma inserendole in unità didattiche, quali momenti ineliminabili di assimilazione o di produzione, in accordo con l’argomento grammaticale o comunicativo trattati. Interattività. Lo studente è prevalentemente attivo, non gli è dato di annoiarsi mentre impara. Usando questo libro, gli studenti agiranno più che ascoltare. Si tratta di un paradigma consolidato nella glottodidattica, soprattutto dell’inglese, ma non sempre familiare tra le/gli insegnanti di altre materie nel nostro paese. La partecipazione attiva degli studenti è essenziale per l’assimilazione della lingua, non come astratta conoscenza di regole, ma piuttosto come competenza d’uso e veicolo di comunicazione. I testi sono divertenti e curiosi, e costituiscono un invito alla lettura (e poi alla scrittura creativa). C’è un’intelligenza ironica nella letteratura e nella didattica, ed è questa che incontra meglio il (latente) desiderio di intelligenza degli adolescenti e dei giovani. Una volta aperta la porta della lingua, della lettura e della creatività con la lingua, strade più complesse diventano possibili. Motivazione. Ogni volta che è stato possibile, si è fatto appello alla spontanea curiosità per il mondo fuori dalla classe, introducendo riferimenti che rendono evidente l’utilità di conoscere la lingua. A ciò mirano anche le attività su internet, o sul territorio come quelle in biblioteca, le cacce al tesoro, ... Ogni unità è diversa dall’altra: gli utenti adolescenti che sono il target di questo libro non amano la ripetizione. Amano il gioco, come i bambini, ma, diversamente dai bambini, non il ritorno frequente delle stesse cose. I giochi proposti non sono mai ripetuti due volte. Trattamento dell’errore. Le attività sono impostate per economizzare il tempo dello studio. Ciò si ottiene attraverso un nuovo trattamento dell’errore. Molti glottodidatti difendono una gestione rilassata dell’errore. Nessuno però si è spinto, finora, al punto di considerare l’errore una ricchezza. Stephen Krashen, uno dei più autorevoli teorici di acquisizione della seconda lingua, raccomanda di evitare che lo studente riceva emozioni negative e attivi il filtro affettivo (che gli chiuderebbe disponibilità e prontezza nell’apprendimento): tale prospettiva in questo libro è resa ovvia e spontanea per tutti, insegnanti e studenti, tramite l’approccio giocoso suggerito nelle varie attività. INTRODUZIONE

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VII

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Se è chiaro a tutti che l’errore non è da sanzionare, l’errore può diventare il miglior alleato, quando si apprende, e ciò per tre ragioni: 1. Solo l’errore è in grado di dirci che cosa non conosciamo / non sappiamo fare. 2. L’errore ci permette di economizzare le energie, nel senso che ci indica ciò su cui bisogna ancora lavorare, e quindi anche ciò che già conosciamo e non necessita più di studio. 3. Ciascuno lavora sui propri errori (e non su quelli altrui), e questo permette una utile individualizzazione delle lezioni, facilmente gestibile dall’insegnante, anche mentre si rivolge alla classe nel suo insieme. Il modo in cui questo libro mette a frutto l’errore è di capovolgere la struttura della lezione. Le didattiche deduttive davano la regola, e se ne aspettavano l’applicazione nell’esercizio. Le didattiche induttive richiedono che la regola sia trovata nel corso della lezione, e poi ne chiedono l’applicazione con l’esercizio. Una didattica centrata sull’errore apre la lezione con l’esercizio, e lascia che si sbagli liberamente. Ciò accade perché, quando la lingua è L2, lo studente non la impara e non la pratica soltanto a scuola. È facile constatare che, quando vivono nel paese in cui la lingua target è parlata, anche al livello A1, gli studenti assorbono e ricercano attivamente competenze. Queste competenze si attivano, come ha rilevato la linguistica acquisizionale, non secondo schemi grammaticali completi (tutto il presente indicativo della I coniugazione), ma si irraggiano da punti topici che vengono attivati per primi (la prima e la terza persona del presente indicativo, che viene attivata prima della seconda persona plurale, per esempio, ecc.). Questo metodo quindi mira a far emergere subito il noto (ottenendo un effetto di rassicurazione sulle proprie competenze) e a ridurre i contenuti ancora da studiare (ovvero ciò che noto non è) attraverso una riflessione selettiva e attiva sulle proprie competenze. Secondo l’“ipotesi del monitore” di Krashen, l’enunciazione della regola non è necessaria, anzi, è controproducente, quando la regola è già ben applicata. Ecco l’utilità di partire e di finire, nell’unità didattica, con un esercizio. Se c’è già stata acquisizione, si eviterà, a questo punto, di esplicitare la regola con una lezione di grammatica. Se invece ci sono errori, saranno gli errori a dire, non solo all’insegnante, ma anche allo studente, ciò (e solo ciò) che va studiato, evitando noiosi e controproducenti apprendimenti a tappeto di tabelle verbali, di declinazioni, ecc. I vantaggi di questa metodologia sono anche nella motivazione: se le emozioni sono ben gestite, la scoperta dei propri errori mostra da subito allo studente che lui/lei ha effettivamente bisogno di imparare qualcosa in più, e che lo farà presto, nel corso di quella lezione. Un pochino di grammatica generativa. L’unità 3 introduce un concetto comunemente usato in grammatica generativa: quello di ruolo tematico. Questa nozione si è rivelata preziosa soprattutto con gli studenti ispanofoni (che nella lingua madre, nelle costruzioni transitive, possono usare il dativo in aggiunta all’accusativo), per insegnare loro a distinguere quali verbi italiani reggono il complemento diretto e quali quello indiretto. Lessico. Il lessico presentato è basato sulla frequenza d’uso1: nel primo volume sono state introdotte tutte le 500 parole dell’italiano che permettono la comprensione dell’80% delle produzioni in lingua italiana, più centinaia di altre parole. Il lessico è stato presentato con gradualità. Questo ha portato ad alcune novità rispetto al solito: per esempio, al contrario di quel che si tende a pensare, i connettivi sono tra le parole più frequenti, e vengono quindi introdotti nel primo volume.

1 Tullio De Mauro, Federico Mancini, Massimo Vedovelli, Miriam Voghera (1993) Lessico di frequenza dell’italiano parlato, Fondazione IBM Italia.

VIII

INTRODUZIONE

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Nel secondo volume è presentato il lessico di alcune materie scolastiche, ovvero la CALP (Cognitive Academic Language Proficiency) come Jim Cummins l’ha chiamata. Le materie sono storia, geografia, letteratura italiana, diritto ed educazione civica, matematica e geometria, fisica e chimica, oltre ad una unità sul lessico astratto che ricorre in più materie. Il vocabolario è stato scelto tra quello che uno studente italiano, iscritto alle scuole medie di primo o secondo grado, già conosce: non si tratta di vocaboli tecnici, per spiegare i quali è necessario svolgere interamente la lezione di fisica, o di storia, ecc. Per esempio, non si spiegano le parole del lessico geografico “orografia” o “carsico”, ma si introducono piuttosto termini come “coordinate” e “mappa”; oppure parole come “forza” e “massa”, evidenziando che esiste un significato di uso comune e un altro di uso tecnico, impiegato in fisica. Testi. Questo libro si discosta molto da quelli esistenti, in cui al centro c’è il testo e la sua didattizzazione. Questo accade perché il fulcro didattico è attivo (mira a attivare produzioni corrette, riflettendo sulle proprie), anziché centrato sulla ricezione. Tuttavia dei testi non si poteva fare a meno, perché in essi lo studente trova il vocabolario e le strutture contestualizzati. I testi nel libro esistono, ma il suggerimento implicito è che i testi che faranno crescere la lingua dello studente saranno quelli che gli studenti cercheranno liberamente, seguendo i propri interessi. A ciò rimandano le attività su internet e in biblioteca. I testi che si troveranno nel libro sono di due tipi: testi semplificati (e/o adattati), miranti a creare gradini per accedere a determinate strutture linguistiche e con un calibrato livello di difficoltà, e testi autentici. A seconda delle proprie preferenze e del tempo a disposizione, le/gli insegnanti potranno scegliere un solo tipo di testo o presentare entrambi i tipi. Affrontare i testi autentici è decisivo per la capacità di accedere ai libri di studio delle varie materie, oltre ovviamente alle mille pagine scritte che circondano lo studente nella vita di tutti i giorni. A questo scopo sono presentate, con gradualità, dal primo al secondo volume, varie strategie di ricerca selettiva di informazioni che permettono di orientarsi ed estrarre l’essenziale da testi a volte obiettivamente troppo difficili per essere compresi parola per parola (in relazione al livello degli studenti). Il metodo utilizzato con i testi autentici (lo si può trovare teorizzato in un libro di Francine Cicurel2, che lo chiama a volte “lettura interattiva”, a volte “comprensione collaborativa”) si basa essenzialmente sull’idea di offrire alla comprensione degli studenti le unità di senso globale piuttosto che unità lessicali separate le une dalle altre. Quindi attenzione: i testi non vanno mai letti e tradotti parola per parola! In aggiunta a questo metodo, fondamentale è la lettura ad alta voce effettuata dall’insegnante, con l’intonazione giusta e senza interruzioni: restituisce piacere alla narrazione, permette di creare motivazione ed elimina gli sforzi di attenzione, inoltre è il gradino intermedio per far accedere alla lettura gli studenti che non leggono. La lettura a voce alta potenzia negli studenti la comprensione, fino a livelli che non ci si aspetterebbero, e li prepara senza esplicita fatica ad affrontare i testi (scolastici e di propria scelta) in autonomia. L’insegnante valuterà quale strumento (lettura a voce alta o lettura interattiva) adoperare, mettendo insieme la sua valutazione del testo e della classe. In seconda battuta, ci sono sempre, dopo i testi autentici, attività di approfondimento per assicurarsi che la comprensione non sia superficiale o erronea o legata solo a dettagli inessenziali. Il testo può essere “troppo” difficile (ma attenzione, va affrontato lo stesso! Tutti i testi autentici sono sempre troppo difficili!), per questo sono introdotte in appendice, in corrispondenza di ogni  , domande utili all’interazione con il testo, per anticiparlo, creare aspettative e punti fermi di riferimento nell’intepretazione.

2 Francine Cicurel (1991) Lectures interactives en langue étrangère. Paris: Hachette. INTRODUZIONE

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Internet. In ogni unità c’è un’attività che si può effettuare su internet: video su You Tube, pagine di giornale, ecc. Ormai non c’è scuola che non abbia un laboratorio con PC online, e quindi che le connessioni presenti nelle scuole vengano utilizzate dagli studenti! Questa scelta presenta alcuni vantaggi: 1. fornisce un incentivo, perché agli adolescenti piace molto cambiare medium e internet li attrae indubbiamente, 2. abitua gli studenti a informarsi – per questo è indispensabile che i testi siano recenti! 3. insegna a navigare alla ricerca di informazioni utili per lo studio e lo svago, 4. permette il salto da testi inizialmente più fruibili, per la loro brevità, al link del giornale “vero”, 5. per la variabilità del testo rintracciato sul web, comunica l’idea che le tecniche di esplorazione dei testi che vengono suggerite (che fanno riferimento più spesso a strutture che a contenuti), siano applicabili a qualunque testo, e quindi, anche proprio al testo che lo studente vorrà esplorare autonomamente. Ascolto e produzione orale. Non sono previste molte occasioni di ascolto dell’italiano, perché l’esperienza empirica ci dice che, al contrario che nell’apprendimento delle lingue straniere (lingue che si parlano all’estero), l’apprendimento delle lingue seconde (lingue che si parlano nel paese in cui si vive) va abbastanza da sé sul versante della decifrazione del parlato. Sono offerte invece molte occasioni per la produzione orale, sia individuale, sia come discussione in gruppo. Produzione scritta. Attraverso la presentazione di situazioni insolite, curiose, e molto stimolanti per la fantasia, lo studente viene introdotto al piacere della scrittura creativa. Lo stimolo a inventare qualcosa da scrivere che sia all’altezza della bizzarria della traccia spinge gli studenti ad associare l’idea della scrittura con la ricerca intelligente di soluzioni non ovvie. Che questo primo approccio con la produzione scritta avvenga al di fuori dai vincoli disciplinari in cui si colloca il tema di italiano può fornire un ponte verso la composizione scolastica, e permettere allo studente di appropriarsi della pagina bianca, prima di sentirla un dovere. Intercultura. In moltissime unità viene fornita l’occasione perché ogni studente sia riconosciuto come portatore di cultura. Attività dedicate richiamano tratti della tradizione culturale dei paesi di origine, da aspetti spiccioli e simpatici, fino a elementi di cultura più “nobile”. Per esempio, ci sono spazi per mostrare a tutti (e all’insegnante) i propri scioglilingua, o i propri indovinelli, o le metafore più tipiche del proprio paese, le proprie storie di animali, i propri miti sulle origini del mondo, e così via. Cultura italiana e occidentale. Si è scelto di non presentare soltanto la cultura italiana, ma diversi aspetti della cultura occidentale, che spesso sono estranei agli studenti stranieri immigrati. Questi, infatti, provengono per lo più da mondi culturalmente lontani, separati spesso da formidabili barriere geografiche e soprattutto linguistiche: i paesi arabi, la Cina e altri paesi asiatici, il Sudamerica, l’Europa dell’Est che esce dalla cultura comunista. Scoprire le differenze culturali, da Marco Polo in poi, è sempre stato di grande fascino. Questo libro esorta a una scoperta biunivoca, offrendo l’occidente e sollecitando narrazioni che non servono solo ad attivare la comunicazione, ma anche a creare occasioni per affascinarci vicendevolmente, e sentire la ricchezza della diversità. Nell’unità 15 del primo volume il tema della discriminazione e della tolleranza è affrontato espressamente. Biblioteca. Nel secondo volume, molte unità prevedono un’attività da svolgere con la classe in biblioteca. Ci sono molte buone ragioni per andare in biblioteca. In primo luogo, l’esplorazione del territorio intorno alla scuola, che spesso il ragazzo straniero non conosce, in secondo luogo la localizzazione delle risorse per lo studio, il tempo libero, la socializzazione, alcuni servizi gratuiti (libri, CD, DVD, internet). Le molte attività e i giochi da svolgere in biblioteca (previa la individuazione di fasce orarie adeguate) servono anche a veicolare l’idea che non esiste la piatta categoria “libri”, ma che i libri sono di tanti tipi, che ognuno ha attrattive diverse, che tra i libri bisogna cer-

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care attivamente per trovare risposte a esigenze diverse, e queste esigenze possono non essere solo scolastiche. Non si dimentichi che, secondo Krashen, la strada maestra per l’acquisizione della lingua è il free voluntary reading cioè la lettura spontanea di ciò che più interessa, libera da costrizioni. Generi letterari. Nel secondo volume, sono esplorati vari generi letterari tra quelli più interessanti per gli adolescenti: romanzi storici, di viaggio, d’avventura, di fantascienza, gialli, dell’orrore, romanzi e poesie d’amore e d’amicizia, saggi. Molti titoli sono offerti alla curiosità e alla fantasia. A volte i libri si aprono e si comincia la loro esplorazione, a volte ci si ferma sulla soglia del titolo e di quello che evoca. Questa modalità di trattamento del libro è intesa all’avvicinamento. Vorrebbe porsi come l’attraversamento di quella terra di nessuno che separa i libri dai ragazzi non abituati alla lettura in famiglia. Mira ad aprire una porta che tutte le ricerche sulla mancanza di abitudine alla lettura descrivono come chiusa a chiave, piuttosto che a entrare nella stanza dei libri e a colonizzarla. Ciò è necessario per creare motivazione, e per fare un passo alla volta. Quel che si auspica è che sarà successivamente lo studente da solo a scegliere il libro che vorrà leggere per conto suo. Educazione razionale-emotiva. È noto il forte tasso di insuccesso tra gli stranieri nella secondaria di secondo grado italiana3, superiore del 12% rispetto a quello degli studenti italiani. La mia esperienza di insegnante di italiano L2 è che a volte gli studenti stranieri si sentono sopraffatti dalle difficoltà nello studio di una lingua che non padroneggiano e, privi degli strumenti emozionali per affrontarle, si lasciano andare. Un’ottima cura per la motivazione verso la scuola in genere è un’attenzione individualizzata dedicata a far incamminare gli studenti verso l’analisi dei loro problemi, la scomposizione delle difficoltà in problemi più piccoli e gestibili. è fondamentale il passaggio dalla guida dell’insegnante alla progressiva capacità di individuare autonomamente risorse dentro di sé e intorno a sé. Per questo si è voluta inserire una lezione dedicata alle emozioni. D’altra parte, esattamente come accade per le risorse culturali (ricchezza di vocabolario, avviamento alla lettura, ecc.) si arriva a scuola dotati di risorse emozionali disuguali, di cui le famiglie d’origine sono provviste ora più ora meno. La lezione 9 del secondo volume, che si occupa di educazione razionale-emotiva secondo l’impostazione di Albert Ellis, deve molto al libro di Mario Di Pietro, L’educazione razionaleemotiva4, un libro di attività per bambini della scuola primaria, da cui sono state adattate varie attività sotto la supervisione di Barbara Lissoni (che qui ringrazio). Oggi la figura dello psicologo o del counselor scolastico è prevista per legge in tutte le scuole. Se si ritiene, durante lo svolgimento delle lezione 9 del secondo volume, si può coinvolgere lo psicologo scolastico in una compresenza. Si può considerare questa unità anche come un invito e un modello per ulteriori attività condivise con lo psicologo scolastico. Fascia di età. Questo è un libro da usare in classe con studenti della scuola media di primo e di secondo grado. Si tratta di studenti di un’ampia fascia di età. Potrebbe sembrare una fascia eterogenea, soprattutto in considerazione dell’ipotesi del periodo critico5, che sostiene che intorno all’adolescenza il modo di apprendimento delle lingue cambia: da una modalità spontanea nei bambini, chiamata propriamente acquisizione, a una modalità che richiede insegnamento esplicito, a partire dall’adolescenza. Gli studi più recenti6 (ancora troppo recenti per non collocarsi nel pieno di un dibattito scientifico aperto) sostengono che non esiste discontinuità, ovvero chiusura del periodo critico,

3 MIUR (2005) Insieme al traguardo: indagine sul successo scolastico degli alunni con cittadinanza non italiana. 4 Mario Di Pietro (1992) L’educazione razionale-emotiva, Trento, Erickson. 5 Lenneberg (1967) Biological Foundations of Language, New York, Wiley. 6 Hakuta, Bialystok, Wiley (2003) “Critical Evidence: A test of the critical-period hypothesis for second-language acquisition”. Psychological Science, 14, pp. 31-38. INTRODUZIONE

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nell’acquisizione della L2. Quindi le esigenze di apprendimento degli studenti target di questo libro si collocherebbero in un continuum. Se anche il dibattito dei prossimi anni confermasse l’esistenza del periodo critico per la L2, la fascia di età 11-19 anni continuerebbe a risentire della variabilità individuale di chiusura della finestra del periodo critico: i pre- e post-adolescenti passano man mano dall’una all’altra categoria ognuno in un momento imprevedibile, individualmente diverso. A ciò si aggiunge che i più qualificati studiosi dell’acquisizione della L2 suggeriscono tecniche utili all’acquisizione il più possibile spontanea della seconda lingua in tutte le fasce di età: e queste tecniche sono al centro dell’attenzione di questo libro. Livelli. I volumi sono divisi secondo queste fasce del Quadro di Riferimento Comune Europeo: 1 volume > A1, A2 2 volume > B1, B2. Tempi didattici. A seconda delle esigenze, ogni unità può essere svolta o in parte, selezionando le attività più utili o più gradite, oppure nella sua totalità. Per svolgere un’intera unità, è necessaria una lezione di due ore / tre ore. Man mano che il livello si fa più elevato, quindi verso la metà del secondo volume, le unità diventano più complesse, e può essere utile svolgerle in due lezioni. Si raccomanda comunque, proprio per la forte partecipazione degli studenti prevista in queste lezioni, di prevedere lezioni non più brevi di due ore. Le barzellette sono tutte di Achille Campanile, Trattato delle barzellette. In: Opere. Romanzi e scritti stravanganti. 1932-1974 Bompiani, Milano, 1994. A volte sono adattate alla lingua e al contesto di oggi. Desidero ringraziare i miei studenti dell’IIS Altiero Spinelli di Sesto San Giovanni, che sono i veri protagonisti del mio lavoro. Questo libro è dedicato a loro. Sara Trovato

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GUIDA ALL’USO DEL LIBRO

Il libro che state per usare è strutturato per attività molto varie: giochi, esercizi, indovinelli, storie, scioglilingua, barzellette, attività su internet, canzoni, filmati, attività che hanno la caratteristica di essere sempre diversi di unità in unità. Con l’intenzione esplicita di divertire, queste attività nascondono la presenza equilibrata di lettura, produzione orale e produzione scritta e procedono in modo graduale dalla memorizzazione e la fissazione delle strutture, alla produzione libera. L’apparato teorico che sta dietro a queste scelte è implicito, poiché questo è un libro di testo pronto per l’uso: l’insegnante troverà chiarimenti sul metodo e sulle scelte dell’autrice nell’introduzione. Il libro predispone molte attività per l’uso in gruppo, stimolando l’interazione e il gioco tra pari: agli adolescenti piace molto incontrarsi, e l’incontro è spesso motivazione a venire a lezione. Un libro senza attività di gruppo costringe l’insegnante a far lavorare gli studenti sempre isolatamente. Ma niente impedisce di usare questo libro anche con uno studente solo, con un po’ di selezione e un minimo adattamento di molte attività, che l’insegnante potrà improvvisare (o pensare il giorno prima). La disposizione ottimale degli studenti in classe è con i banchi a ferro di cavallo, e l’insegnante che si muove tra di essi: è bene che le relazioni tra studenti facciano parte della lezione. Soprattutto queste sono occasioni di produzione orale, autenticamente motivata! Le attività si alternano, a momenti di concentrazione seguono momenti di gioco, a momenti di lavoro individuale si alternano momenti di interazione. Le consegne evidenziano questa alternanza. Quando si rivolgono allo studente al singolare (trova, raggruppa, ecc.) l’attività è proposta come individuale. Quando si rivolgono agli studenti al plurale (trovate, raggruppate) l’attività è proposta in plenaria. Altre volte, quando si tratta di un gioco, danno istruzioni in modo impersonale, o citano i ruoli di insegnante e studenti. Le attività su internet sono state proposte perché gli studenti letteralmente non vedono l’ora di lavorare online: non si può perdere quest’occasione per incoraggiarli a studiare! Spesso le scuole sono provviste di collegamento a internet: suggerisco caldamente alle/agli insegnanti di ottenerne l’accesso durante l’ora di lezione. Se tuttavia ciò non fosse davvero possibile, le attività si possono saltare, oppure preparare in precedenza tramite la stampa delle pagine del web da parte dall’insegnante. Si consiglia questo modo di effettuare la lettura dei testi: legga l’insegnante, a voce alta, e con espressività. Questo rende le narrazioni affascinanti, permette allo studente di capire che quando si legge si deve mirare ai significati, e non ad un lavoro di vocabolario sulle singole parole. Questo tipo di lettura può traghettare gli studenti che non ci sono abituati dalla narrazione affascinante alla motivazione a leggere da soli. Può costituire un trait d’union tra i film e la televisione (a cui gli studenti sono abituati), che raccontano in modo affascinante con un buon ritmo, e lo studio, che non deve essere meno ricco di scoperte intelligenti e non deve mai diventare noioso. Bisogna che gli studenti siano accompagnati a scoprire che la pagina scritta è tutta da gustare, che c’è un continuum tra arte di consumo e arte di buon livello, che la cultura ha molte carte da giocare. Quello che viene presentato in questo libro è il primo passo in questa direzione.

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Simboli delle attività proposte nel volume

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Grammatica

Produzione orale

Ortografia e fonetica

Lettura

Produzione scritta

Vocabolario

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