135 21 3MB
Italian Pages 191 Year 2002
Piccola Biblioteca 482 Charles Simic
HOTEL INSONNIA
ADELPHI
Charles Simic, ironico, sfrontato, guizzante e tenero poeta, è maestro della lirica breve e della sprezzatura. Il suo mondo, folto di immagini balenanti («Le stelle - impronte di denti sulle matite dei bambini»), è una sottile, tenace esplorazione di q u a n t o ci sta intorno. L'insonnia è la sua malattia. Il suo sguardo, attratto dalle zone di confine, si posa spesso su una regione sospesa tra il sogno e la veglia, la fantasticheria e la contemplazione, in cui il lettore si trova, in u n prim o m o m e n t o , spaesato. Le sue parole ricrean o fotogrammi dall'inquadratura decentrata, ritraggono dettagli della realtà per mostrarne l'elemento alieno che vi è inglobato, allegramente terrifico, e p p u r e consueto. Un elemento che vive a nostra insaputa e sotto i nostri stessi occhi: «e a mezzogiorno il soffitto / è u n sontuoso viluppo / d ' o m b r e frondose / che s'aggrovigliano e sgrovigliano». Il tono discorsivo, il lessico semplice, la sintassi elementare e il verso libero dann o f o r m a a visioni terse, s o r p r e n d e n t i q u a n t o icastiche, trama di u n cantare zingaro che costeggia la morte opponendole il sorriso di un'intelligenza ardente quanto vigile. A cura di Andrea
Molesini.
ISBN 978-88' 459-1713-
€ 13,00
9
Charles Simic è nato a Belgrado nel 1938. Dal 1953 risiede negli Stati Uniti, dove insegna Letteratura inglese all'Università del New Hampshire. Nel 1967 è apparsa la sua prima raccolta di poesie, What the Grass Says. Da allora ha pubblicato un cospicuo numero di opere, tra cui ricordiamo Prose Poems (1990), che gli è valso il Premio Pulitzer, e Jackstraws (1999), insignito dal «New York Times» del titolo di •Notable Book of the Year». Ha tradotto in inglese poeti serbi, croati, macedoni, sloveni e francesi. Di lui sono usciti presso Adclphi II cacciatore di immagini (2005), < 'Inh Midnight (2008) e II mostro ama il suo labirinto (2012).
Un poliziesco di classe: un grande cane nero in ascolto alla serratura di una stanza sull'altro lato della strada. Si fa sera. Dolce e gentile domenica di maggio. Non molto da dire o da pensare. Il cane ancora lì. La loro finestra spalancata nonostante la pioggia. Gocce silenziose che rigano il mio vetro.
PICCOLA BIBLIOTECA ADELPHI 482 Scansione a cura di Natjus, Ladri di Biblioteche
DELLO STESSO AUTORE:
Club Midnight Il cacciatore di immagini Il mostro ama il suo labirinto
Charles Simic
HOTEL INSONNIA A cura di Andrea
Molesini
ADELPHI EDIZIONI
© 1 9 9 2 , 1 9 9 4 , 1 9 9 6 , 1 9 9 9 CHARIT.» SIMIO © 2 0 0 2 A D E L P H I EDIZIONI S.P.A.
MILANO
WWW.ADELPHI.IT ISBN
978-88-459-1713-4
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Anno 2017
2016
2015
2014
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8
INDICE
DISMANTLING THE SILENCE U971)
Butcher Shop Macelleria
16
Poem Poesia
18
17
19
Fork Forchetta
21
My Shoes Le mie scarpe
22 23
Stone Sasso
24
20
25
RETURN TO A PLACE LIT BY A GLASS OF MILK U974)
Watermelons Angurie
26
Traveling Viaggiare
28
The Place Quel luogo
30
Solitude Solitudine
32 33
27
29
31
CHARON'S COSMOLOGY (1977)
The Partial Explanation Spiegazione parziale
34
A Landscape with Crutches Paesaggio con grucce
36
35
37
Animal Acts Azioni animali
39
A Wall Un muro
40 41
Eyes Fastened with Pins Occhi cuciti con gli spilli
42 43
38
CLASSIC BALLROOM DANCES
(1980) Prodigy Ragazzo prodìgio
44 45
Shirt Camicia
48 49
Harsh Climate Clima rigido
50 51
WEATHER FORECAST FOR UTOPIA A N D VICINITY
(1967-82) Window Washer Lavavetri
52 53
AUSTERITIES (X982)
Austerities Austerità
54
Thus Così
56
My Weariness of Epic Proportions Stufo di proporzioni epiche
60
The Great Horned Owl Il grande gufo cornuto
62 63
55
57
61
BOOK OF GODS A N D DEVILS (199°)
St. Thomas Aquinas San Tommaso d Aquino
64
Factory Fabbrica
70
65
71
Shelley Shelley
74 75
HOTEL INSOMNIA (1992)
Evening Chess Scacchi serali
80
Obscure Beginnings Oscuri inizi
82 83
Stub of a Red Pencil Mozzicone di matita rossa
84
81
85
Hotel Insomnia Hotel Insonnia
86 87
Outside Biaggi 's Funeral Home Davanti alle pompe funebri Biaggi
88 89
War Guerra
91
Hotel Starry Sky Hotel Cielo Stellato
92 93
Poem Poesia
94 95
The Chair La sedia
96 97
Many Zeros Molti zero
98 99
True History Storia vera
100 101
Spring Primavera
102 103
Street Scene Scena di strada
104 105
The Artist L'artista
106 107
90
A WEDDING
IN HELL
(1994) Miracle Glass Co. Specchi & Miracoli
108 109
Tattooed City Città tatuata
110 111
Transport Trasporto
112 113
Love Flea Amore pulce
114
Reading History Leggere la storia
116 117
Psalm Salmo
120
A Wedding in Hell Un matrimonio all'inferno
122 123
115
121
WALKING THE BLACK CAT (1996)
Emily's Theme Il tema di Emily
124 125
Dogs Hear It Lo sentono i cani
126
Slaughterhouse Flies Mosche del mattatoio
128
Sunset's Coloring Book L'album a colori del tramonto
130 131
In a Forest of Whispers In una foresta di bisbìgli
132 133
The Something Quel qualcosa
134
127
129
135
JACKSTRAWS (!999)
The Voice at 3 A.M. La voce delle 3 del mattino
136 137
Speck-Sized, Screaming Head Testa-granello urlante The Soul Has Many Brides L'anima ha molte spose Mother Tongue Madrelingua The Street of Martyrs La strada dei martin St. George and the Dragon San Giorgio e il drago My Friend Someone L'amico qualcuno Ship ofFools La nave dei folli Odd Sympathies Bizzarre affinità Love Poem Poesia d'amore Prison Guards Silhouetted Against the Sky Guardie stagliate contro il cielo The Once-Over Una rapida occhiata Jackstraws Sciangai My Little Utopia La mia piccola utopìa The Invisibles Gli invisibili Obscurely Occupied Oscuramente posseduto
To the One Upstairs Al tizio del piano di sopra
168 169
On the Meadow Sul prato
170 171
Empty Rocking Chair Sedia a dondolo vuota
172 173
Three Photographs Tre fotografie
174 175
The Mouse in the Radio Il topo nella radio
176 177
SELECTED EARLY POEMS
(1999) The Writings of the Mystics Gli scritti dei mistici
178 179
Madonnas Touched Up with Goatees Madonne ritoccate con il pizzo
180 181
Midpoint Nel mezzo
182 183
Su quella riga invisibile di Andrea Molesini
184
HOTEL INSONNIA
Butcher Shop
Sometimes walking late at night I stop before a closed b u t c h e r shop. T h e r e is a single light in the store Like the light in which the convict digs his tunnel. An a p r o n hangs on the hook: T h e blood on it smeared into a m a p Of the great continents of blood, T h e great rivers a n d oceans of blood. T h e r e are knives that glitter like altars In a dark church W h e r e they bring the cripple a n d the imbecile To be healed. T h e r e is a wooden slab where bones are broken, Scraped clean: - a river dried to its b e d W h e r e I am fed, W h e r e d e e p in the night I hear a voice.
16
Macellerìa
Qualche volta cammino a notte fonda e mi fermo davanti a una macelleria chiusa. C'è solo una luce nel negozio, la luce del forzato che scava il suo tunnel. Un grembiule pende dall'uncino: il sangue lo macchia con la mappa dei grandi continenti di sangue, i grandi fiumi e gli oceani di sangue. Ci sono coltelli luccicanti come altari in una chiesa buia dove portano lo storpio e l'imbecille perché siano risanati. C'è un ceppo di legno per rompere le ossa, ben raschiato - un fiume disseccato fino al greto dove vengo nutrito, dove profonda nella notte sento una voce.
Poem
Every morning I forget how it is. I watch the smoke mount In great strides above the city. I belong to n o one. Then, I remember my shoes, How I have to put them on, How bending over to tie them up I will look into the earth.
18
Poesia
Ogni giorno dimentico com'è. Guardo il fumo salire a grandi passi sopra la città. A nessuno appartengo. Poi mi ricordo delle scarpe, come calzarle, come curvarmi per allacciarle e scrutare la terra.
Fork
This strange thing must have crept Right out of hell. It resembles a bird's foot Worn around the cannibal's neck. As you hold it in your hand, As you stab with it into a piece of meat, It is possible to imagine the rest of the bird: Its head which like your fist Is large, bald, beakless and blind.
20
Forchetta
Questa cosa strana dev'essere sgusciata fuori dall'inferno. Ricorda la zampa di un uccello appesa al collo del cannibale. Quando la tieni in mano, quando la infilzi in un pezzo di carne, riesci a immaginare il resto dell'uccello: la testa, grande come il pugno, è calva, senza becco e cieca.
My Shoes
Shoes, secret face of my inner life: Two gaping toothless mouths, Two partly decomposed animal skins Smelling of mice-nests. My brother and sister who died at birth Continuing their existence in you, Guiding my life Toward their incomprehensible innocence. What use are books to me When in you it is possible to read The Gospel of my life on earth And still beyond, of things to come? I want to proclaim the religion I have devised for your perfect humility And the strange church I am building With you as the altar. Ascetic and maternal, you endure: Kin to oxen, to Saints, to condemned men, With your mute patience, forming The only true likeness of myself.
22
Le mie scarpe
Scarpe, faccia segreta della vita interiore: due bocche senza denti, spalancate, due pelli d'animale in parte decomposte, fetide come un nido di topi. Un fratello e una sorella nati morti in voi continuano a esistere, guidano la mia vita verso la loro incomprensibile innocenza. A che mai servono i libri quando in voi si può leggere il Vangelo della mia vita sulla terra e oltre ancora, delle cose a venire? Voglio rivelare la religione che ho ideato per la vostra perfetta umiltà e la bizzarra chiesa che ora erigo dove voi siete l'altare. Ascetiche e materne, perdurate: parenti di bovini, santi, condannati, con la vostra pazienza silenziosa siete la sola vera cosa che a me somiglia.
23
Stone
Go inside a stone That would be my way. Let somebody else become a dove Or gnash with a tiger's tooth. I am happy to be a stone. From the outside the stone is a riddle: No one knows how to answer it. Yet within, it must be cool and quiet Even though a cow steps on it full weight, Even though a child throws it in a river; The stone sinks, slow, unperturbed To the river bottom Where the fishes come to knock on it And listen. I have seen sparks fly out When two stones are rubbed, So perhaps it is not dark inside after all; Perhaps there is a moon shining From somewhere, as though behind a hill Just enough light to make out The strange writings, the star-charts On the inner walls.
24
Sasso
Calati in un sasso, 10 farei così. Lascia che altri si facciano colomba o digrignino i denti come tigri. Mi basta essere un sasso. All'esterno è un enigma: nessuno sa come rispondere. Ma fresco e quiete dev'esserci all'interno. Anche se una mucca lo calca col suo peso, anche se un bambino lo getta dentro un fiume; 11 sasso affonda, lento, imperturbato, fino al fondo dove i pesci bussano alla sua soglia e vengono a origliare. Ho visto scintille schizzar via quando due sassi sono strofinati, forse là dentro non fa così buio; forse c'è una luna che brilla da chissà dove, spuntando magari dietro un colle un chiarore appena sufficiente a decifrare quelle strane scritte, mappe stellari sui muri interiori.
25
Watermelons
Green Buddhas On the fruit stand. We eat the smile And spit out the teeth.
26
Angurie
Verdi Buddha nel chiosco della frutta. Ne mangiamo il sorriso per sputarne i denti.
27
Traveling
I turn myself into a sack. An old ragpicker Takes me out at dawn. We go shuffling, we go stooped. Here he says is the blue tie, A man climbed it as it hung from his neck. He's up there sobbing now For he doesn't know how to come down. But I say nothing, what can a sack say ? Here he says is the overcoat. His name is Ahab, his tatters are our tatters. He is searching for the tailor who made him. He wants all his black threads ripped out. But I say nothing, what can a sack say ? Here he says are the boots, As they sunk, as they went under They saw their lives in a flash, They'll cling to us wherever we go. But I say nothing, what can a sack Stuffed to its throat say ?
28
Viaggiare
Mi tramuto in un sacco. Un vecchio stracciaiolo mi porta fuori all'alba. Ci trasciniamo, curvi. Ecco qui, dice, la cravatta blu, un uomo l'ha scalata mentre gli stava al collo. Ora lassù singhiozza perché non sa come calarsi giù. Ma io non dico niente, cosa può dire un sacco ? Ecco qui, dice, il cappotto. Il suo nome è Achab, i suoi sono i nostri stracci. E in cerca del sarto che lo ha fatto. Vuole strappare via tutti i suoi fili neri. Ma io non dico niente, cosa può dire un sacco ? Ecco qui, dice, un paio di stivali, mentre andavano a fondo, mentre andavano sotto la loro vita videro in un lampo, dovunque andremo, si aggrapperanno a noi. Ma io non dico niente, cosa può dire un sacco rigonfio di stoppa fino al collo?
>9
The Place
They were talking about the war, The table still uncleared in front of them. Across the way, the first window Of the evening was already lit. He sat, hunched over, quiet, The old fear coming over him... It grew darker. She got up to take the plate Now unpleasantly white - to the kitchen. Outside in the fields, in the woods, A bird spoke in proverbs, A Pope went out to meet Attila, The ditch was ready for its squad.
30
Quel luogo
Parlavano di guerra davanti alla tavola ancora apparecchiata. Sul lato opposto della via la prima finestra della sera era già accesa. Lui si sedette, curvo, calmo, mentre la vecchia paura lo assaliva. Imbruniva. Lei si alzò per portare in cucina il piatto sgradevolmente bianco. Fuori, nei campi, nel bosco, un uccello parlava per proverbi, un Papa usciva incontro ad Attila, il fosso era in attesa del plotone.
31
Solitude
There now, where the first crumb Falls from the table You think no one hears it As it hits the floor, But somewhere already The ants are putting on Their Quaker hats And setting out to visit you.
32
Solitudine
Ecco, quando la prima briciola cade dalla tavola pensi che nessuno la senta mentre tocca terra, ma già da qualche parte le formiche mettono il cappello da quacchero e si preparano a farti visita.
33
The Partial
Explanation
Seems like a long time Since the waiter took my order. Grimy little luncheonette, The snow falling outside. Seems like it has grown darker Since I last heard the kitchen door Behind my back Since I last noticed Anyone pass on the street. A glass of ice water Keeps me company At this table I chose myself Upon entering. And a longing, Incredible longing To eavesdrop On the conversation Of cooks.
34
Spiegazione
parziale
Da un bel pezzo, sembra, il cameriere ha preso l'ordinazione. Un piccolo sudicio locale, fuori cade la neve. Sembra sia sceso il buio da quando ho sentito sbattere dietro la schiena la porta della cucina, da quando ho fatto caso a chi passa in strada. Un bicchiere d'acqua ghiacciata mi tiene compagnia al tavolo che ho scelto appena entrato. E una voglia, una voglia incredibile di origliare quello che si dicono i cuochi.
A Landscape with Crutches
So many crutches. Now even the daylight Needs one, even the smoke As it goes up. And the shacks One per customer - they move off In a single file with difficulty, I said, with a hell of an effort... And the trees behind them about to stumble, And the ants on their toy crutches, And the wind on its ghost crutch. I can't get any peace around here: The bread on its artificial limbs, A headless doll in a wheelchair, And my mother, mind you, using Two knives for crutches as she squats to pee.
36
Paesaggio con grucce
Così tante grucce. Ora persino la luce del giorno ne ha bisogno, persino il fumo che sale su. E le baracche una per cliente - che se ne vanno in fila indiana, con difficoltà, dicevo, con un dannato sforzo... e, dietro, gli alberi sul punto d'inciampare, e le formiche sulle grucce giocattolo, e il vento sulle grucce fantasma. Non riesco a trovare pace qui intorno: il pane sui suoi arti artificiali, una bambola su una sedia a rotelle, senza testa, e mia madre, proprio lei, che adopera i coltelli come grucce mentre s'accoscia per pisciare.
37
Animal
Acts
A bear who eats with a silver spoon. Two apes adept at grave digging. Rats who do calculus. A police dog who copulates with a woman, Who takes undertaker's measurements. A bedbug who suffers, who has doubts About his existence. The miraculous Laughing dove. A thousand-year-old turtle Playing billiards. A chicken who Cuts his own throat, who bleeds. The trainer with his sugar cubes, With his chair and whip. The evenings When they all huddle in a cage, Smoking cheap cigars, lazily Marking the cards in the new deck.
38
Azioni
animali
Un orso che mangia con un cucchiaio d'argento. Due scimmie esperte a scavar tombe. Ratti che fanno i calcoli. Un cane poliziotto che s'accoppia a una donna, e prende le misure a un impresario delle pompe funebri. Una cimice che soffre e cova dubbi sulla propria esistenza. La colomba che ride, prodigiosa. La tartaruga millenaria intenta al gioco del biliardo. Un pollo che si taglia la gola da solo, sanguinante. Il domatore con zollette di zucchero, sedia e frusta. Le sere in cui si stringono tutti in una gabbia fumando sigari da poco, segnando pigramente le carte del mazzo nuovo.
39
A Wall
That's the only image That turns up. A wall all by itself, Poorly lit, beckoning, But no sense of the room, Not even a hint Of why it is I remember So little and so clearly: The fly I was watching, The details of its wings Glowing like turquoise. Its feet, to my amusement Following a minute crack An eternity Around that simple event. And nothing else; and nowhere To go back to; And no one else As far as I know to verify.
40
Un muro
Questa la sola immagine che ne salta fuori. Un muro tutto solo, illuminato male, invitante, ma nessun senso della stanza, nemmeno un cenno del perché ricordo così poco e tanto chiaramente: la mosca che osservavo, le sue ali in dettaglio di un lucente turchese. Le zampe che, con mio divertimento, seguono una minuscola crepa l'eternità intorno a quel semplice evento. E nient'altro; e nessun luogo a cui tornare; e nessun altro, per quanto ne so, da controllare.
Eyes Fastened with Pins
How much death works, No one knows what a long Day he puts in. The little Wife always alone Ironing death's laundry. The beautiful daughters Setting death's supper table. The neighbors playing Pinochle in the backyard Or just sitting on the steps Drinking beer. Death, Meanwhile, in a strange Part of town looking for Someone with a bad cough, But the address is somehow wrong, Even death can't figure it out Among all the locked doors... And the rain beginning to fall. Long windy night ahead. Death with not even a newspaper To cover his head, not even A dime to call the one pining away, Undressing slowly, sleepily, And stretching naked On death's side of the bed.
42
Occhi cuciti con gli spilli
Quanto sodo lavori la morte nessuno lo sa quanto lunga sia la sua giornata. Le stira la biancheria il consorte lasciato a casa. Le belle figlie le apparecchiano la tavola per cena. I vicini giocano a pinnacolo in cortile o bevono la birra seduti sui gradini. E la morte frattanto, in città, in angoli remoti cerca qualcuno con una brutta tosse, ma l'indirizzo è, chissà perché, sbagliato nemmeno la morte può scovarlo fra tutte quelle porte sprangate. E comincia a cadere la pioggia. L'aspetta una lunga notte di vento. Non ha nemmeno un giornale per coprirsi il capo, nemmeno un gettone per chiamare chi si consuma l'uomo assonnato che piano si spoglia e nudo si distende sul letto dal lato che spetta alla morte.
Prodigy
I grew up bent over A chessboard. I loved the word endgame. All my cousins looked worried. It was a small house Near a Roman graveyard. Planes and tanks Shook its windowpanes. A retired professor of astronomy Taught me how to play. That must have been in 1944. In the set we were using, The paint had almost chipped off The black pieces. The white King was missing And had to be substituted for. I'm told but do not believe That that summer I witnessed Men hung from telephone poles. I remember my mother Blindfolding me a lot.
44
Ragazzo
prodigio
Sono cresciuto chino su una scacchiera. Amavo la parola scaccomatto. Il che sembrava impensierire i miei cugini. Era piccola la casa, accanto a un cimitero romano. I suoi vetri tremavano per via di carri armati e caccia. Fu un professore di astronomia in pensione che m'insegnò a giocare. L'anno, probabilmente, il '44. Lo smalto dei pezzi che usavamo, quelli neri, era quasi del tutto scrostato. II Re bianco andò perduto, dovemmo sostituirlo. Mi hanno detto, ma non credo sia vero, che quell'estate vidi gente impiccata ai pali del telefono. Ricordo che mia madre spesso mi bendava gli occhi. 45
She had a way of tucking my head Suddenly under her overcoat. In chess, too, the professor told me, The masters play blindfolded, The great ones on several boards At the same time.
46
Con quel suo modo spiccio d'infilarmi la testa sotto la falda del soprabito. Anche negli scacchi, mi disse il professore, i maestri giocano bendati, i campioni, poi, su diverse scacchiere contemporaneamente.
Shirt
To get into it As it lies Crumpled on the floor Without disturbing a single crease Respectful Of the way I threw it down Last night The way it happened to land Almost managing The impossible contortions Doubling back now Through a knotted sleeve
48
Camicia
Entrarci mentre giace sgualcita sul pavimento senza dar noia a una sola grinza rispettoso di come la gettai la sera prima di come le venne fatto di atterrare quasi pilotando contorsioni impossibili da ripetere ora attraverso una manica annodata
Harsh
Climate
The brain itself in its skull Is very cold, According to Albertus Magnus. Something like a stretch of tundra On the scale of the universe. Galactic wind. Lofty icebergs in the distance. Polar night. A large ocean liner caught in the ice. A few lights still burning on the deck. Silence and fierce cold.
50
Clima rigido
Il cervello nel teschio ha molto freddo, almeno stando ad Alberto Magno.
,
Qualcosa come la distesa di una tundra su scala universale. Un vento di galassie. Vette di iceberg all'orizzonte. Notte polare. Un transatlantico nella morsa del ghiaccio. Sul ponte ancora qualche luce accesa. Silenzio e freddo feroce.
Window
Washer
And again the screech of the scaffold High up there where all our thoughts converge: Light-headed, hung By a leather strap, Twenty stories u p In the chill of late November Wiping the grime Off the pane, the many windows Which have no way of opening, Tinted windows mirroring the clouds That are like equestrian statues, Phantom liberators with sabers raised Before these dark offices, And their anonymous multitudes Bent over this day's Wondrously useless labor.
52
Lavavetri
E di nuovo cigola il ponteggio lassù dove convergono tutti i nostri pensieri: stordito, appeso a una cinghia di pelle, venti piani più in alto nel freddo di un tardo novembre a grattare via sudiciume dal vetro, dalle molte finestre che non c'è modo di aprire, cristalli fumé che riflettono nubi simili a statue equestri, a liberatori spettrali dalle sciabole alzate davanti a questi uffici bui e alle loro anonime moltitudini chine su un giorno di lavoro mirabilmente inutile.
Austerities
From the heel Of a half loaf Of black bread, They made a child's head. Child, they said, We've nothing for eyes, Nothing to spare for ears And nose. Just a knife To make a slit Where your mouth Ought to be. You can grin, You can eat, Spit the crumbs Into our faces.
54
Austerità
Dal fondo di un mezzo filone di pane nero hanno fatto una testa di bambino. Bambino, dicono, non abbiamo niente per gli occhi, niente che avanzi per le orecchie e il naso. Solo un coltello per fare un taglio dove dovrebbe stare la bocca. Puoi sorridere, puoi mangiare, sputarci in faccia le briciole.
Thus
Blue devils' Bluest Offspring My wife. I said, Pascal's own Prize abyssologist In marriage. On her knees Still scrubbing The marble stairs Of a Russian countess. Once long ago in Paris Gathering the butts Outside the fashionable cafés For her unemployed father. Or in the New World Naked before the grim Doctor and nurse A murmer in the heart. Nevertheless, poking The spit-moistened End of a black thread At the unblinking needle's eye, Twelve hours a day. A sublime seamstress, 56
Così
Di diavoli azzurri la più azzurra progenie mia moglie. Dissi, come Pascal mia moglie eccelle nel contemplare abissi. Le sue ginocchia ancora ricordano la scala di marmo di una contessa russa. Tempo addietro a Parigi raccoglieva le cicche fuori dai caffè alla moda per suo padre, disoccupato. O nel Nuovo Mondo, nuda davanti all'arcigno dottore e all'infermiera, con un soffio al cuore. Tuttavia infila l'estremità di un filo nero, inumidita di saliva, nell'occhio immobile dell'ago dodici ore al giorno. Una sarta sublime,
An occupation hard o n the backbone And the eyesight. On dark winter Sundays Difficult to squint out The letters and foreign words In the night-school textbook. All the carefully dog-eared, Underlined passages About lynchings, tar featherings, Witch burnings Next to a cup of black coffee The kind storefront Gypsies make When they sit staring at the rain, Their lips just barely moving.
58
un duro mestiere per la schiena e la vista. Nelle buie domeniche d'inverno arduo mettere a fuoco lettere e parole straniere sui libri di testo della scuola serale. Orecchie delle pagine ripiegate con cura, brani evidenziati, tutti quelli su uomini linciati, incatramati di piume, sui roghi delle streghe davanti a una tazza di caffè quello nero che fanno gli zingari quando si siedono a fissare la pioggia, con le labbra che appena si muovono.
59
My Weariness of Epic
Proportions
I like it when Achilles Gets killed And even his buddy Patroclus And that hothead Hector And the whole Greek and Trojan Jeunesse dorée Are more or less Expertly slaughtered So there's finally Peace and quiet (The gods having momentarily Shut up) One can hear A bird sing And a daughter ask her mother Whether she can go to the well And of course she can By that lovely little path That winds through The olive orchard
60
Stufo di proporzioni
epiche
Mi piace quando Achille viene ucciso e anche il suo compagno Patroclo e quella testa calda di Ettore e quando tutta la jeunesse dorée greca e troiana con maggiore o minore perizia è trucidata così che infine regnano pace e quiete (gli dèi per un istante tengono il becco chiuso) si può sentire un uccello cantare e una figlia chiedere alla madre se può andare al pozzo e lei, certo, può andarci per quel grazioso sentiero che serpeggia nel boschetto di ulivi
61
The Great Horned Owl
One morning the Grand Seigneur Is so good as to appear. He sits in 'a scrawny little tree In my backyard. When I say his name aloud, He turns his head And looks at me In utter disbelief. I show him my belt, How I had to Tighten it lately To the final hole. He ruffles his feathers, Studies the empty woodshed, The old red Chevy on blocks. Alas! He's got to be going.
62
Il grande gufo cornuto
Un mattino il Grand Seigneur è così gentile da mostrarsi. Appollaiato su un arbusto scheletrico del mio cortile. Quando dico il suo nome ad alta voce volta la testa e mi guarda con incredulità assoluta. Gli mostro la mia cintura, come sono costretto da qualche tempo a stringerla fino all'ultimo foro. Arruffando le penne contempla la legnaia vuota, la vecchia cabrio rossa nella morsa dei ceppi. Ahimè! Se ne deve proprio andare.
63
St. Thomas
Aquinas
I left parts of myself everywhere The way absent-minded people leave Gloves and umbrellas Whose colors are sad from dispensing so much bad luck. I was on a park bench asleep. It was like the Art of Ancient Egypt. I didn't wish to bestir myself. I made my long shadow take the evening train. «We give death to a child when we give it a doll,» Said the woman who had read Djuna Barnes. We whispered all night. She had traveled to darkest Africa. She had many stories to tell about the jungle. I was already in New York looking for work. It was raining as in the days of Noah. I stood in many doorways of that great city. Once I asked a man in a tuxedo for a cigarette. He gave me a frightened look and stepped out into the rain. Since « man naturally desires happiness,» According to St. Thomas Aquinas, Who gave irrefutable proof of God's existence and purpose, I loaded trucks in the Garment Center.
64
San Tommaso
d'Aquino
Ho lasciato pezzi di me ovunque proprio come i distratti fanno con guanti e ombrelli dai colori tristi per eccesso di iella. Stavo dormendo al parco, sopra una panchina. Sembrava l'Arte dell'Antico Egitto. Non volevo muovermi da lì. Facevo prendere il treno della sera alla mia lunga ombra. «A un bambino diamo la morte, se gli diamo una bambola » disse la donna che aveva letto Djuna Barnes. Passammo la notte a sussurrare. Lei aveva viaggiato nell'Africa profonda. Molte storie aveva da raccontare sulla giungla. Ero già a New York in cerca di lavoro. Pioveva come ai tempi di Noè. Sostai su molte soglie di quella città enorme. Una volta chiesi una sigaretta a un uomo in smoking. Mi guardò atterrito e sgusciò fuori sotto l'acqua. Poiché «l'uomo per natura desidera la felicità», stando a san Tommaso l'Aquinate che ha provato irrefutabilmente l'esistenza e l'intento di Dio, io caricavo camion al Garment Center.
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Me and a black man stole a woman's red dress. It was of silk; it shimmered. U p o n a gloomy night with all our loving ardors on fire, We carried it down the long empty avenue, Each holding one sleeve. The heat was intolerable causing many terrifying human faces To come out of hiding. In the Public Library Reading Room There was a single ceiling fan barely turning. I had the travels of Herman Melville to serve me as a pillow. I was on a ghost ship with its sails fully raised. I could see no land anywhere. The sea and its monsters could not cool me. I followed a saintly-looking nurse into a doctor's office. We edged past people with eyes and ears bandaged. «I am a medieval philosopher in exile,» I explained to my landlady that night. And, truly, I n o longer looked like myself. I wore glasses with a nasty spider crack over one eye. I stayed in the movies all day long. A woman on the screen walked through a bombed city Again and again. She wore army boots. Her legs were long and bare. It was cold wherever she was. She had her back turned to me, but I was in love with her. 66
K insieme a un negro rubai un abito da donna. Era di seta rossa, luccicava. In una notte tetra, infiammati d'amore, 10 portammo per il lungo viale vuoto, reggendone una manica ciascuno. 11 caldo intollerabile faceva sgusciare fuori dalle tane molte terrificanti facce umane. Nella sala di lettura della biblioteca pubblica c'era una ventola a soffitto che girava a stento. I viaggi di Herman Melville erano il mio cuscino. Stavo su una nave fantasma con le vele alzate. Non si vedeva terra. II mare con i mostri n o n poteva darmi refrigerio. Seguii una mistica infermiera nello studio di un medico. Ci lasciammo dietro una folla di gente con occhi e orecchie bendati. « Sono un filosofo medioevale in esilio » spiegai alla padrona di casa quella sera. E, davvero, non sembravo più io. Portavo occhiali con una lente rotta, una tela di ragno. Restai al cinema per l'intera giornata. Sullo schermo una donna attraversava una città bombardata, l'attraversava a piedi, senza sosta. Portava stivali militari. Aveva gambe lunghe e nude. Faceva freddo dovunque si trovasse. Mi voltava le spalle, ma io già ne ero innamorato.
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I expected to find wartime Europe at the exit. It wasn't even snowing! Everyone I met Wore a part of my destiny like a carnival mask. «I'm Bartleby the Scrivener,» I told the Italian waiter. «Me, too,» he replied. And I could see nothing but overflowing ashtrays The human-faced flies were busy examining.
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Uscendo mi aspettavo di trovare l'Europa come in tempo di guerra. Nemmeno nevicava. Indosso a tutti quelli che incontravo pezzi del mio destino come maschere di carnevale. « Sono Bartleby lo Scrivano » dissi al cameriere italiano. «Anch'io» rispose quello. E vedevo soltanto portacenere traboccanti ispezionati da mosche dalla faccia umana.
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Factory
The machines were gone, and so were those who worked them. A single high-backed chair stood like a throne In all that empty space. I was on the floor making myself comfortable For a long night of little sleep and much thinking. An empty bird cage h u n g from a steam pipe. In it I kept an apple and a small paring knife. I placed newspapers all around me on the floor So I could j u m p at the slightest rustle. It was like the scratching of a pen, The silence of the night writing in its diary. Of rats who came to pay me a visit I had the highest opinion. They'd stand on two feet As if about to make a polite request On a matter of great importance. Many other strange things came to pass. Once a naked woman climbed on the chair To reach the apple in the cage. I was on the floor watching her go on tiptoe, Her h a n d fluttering in the cage like a bird. On other days, the sun peeked through dusty windowpanes To see what time it was. But there was no clock,
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Fabbrica
I macchinari erano andati, e così gli addetti. Una sola sedia dall'alto schienale svettava come u n trono nel mezzo di quel vuoto. Cercavo di mettermi a mio agio lì per terra in vista di una notte lunga di veglia e di pensieri. Una gabbia da uccelli appesa a un tubo, vuota. Ci tenevo dentro una mela e u n temperino. Sul pavimento intorno a me giornali sparsi, così da saltar su al minimo fruscio. Era simile al cricchiare di una penna il silenzio della notte intenta a scrivere nel diario. Avevo davvero un'alta considerazione dei topi che venivano in visita: ritti sulle zampe posteriori come per avanzare una diplomatica richiesta su argomenti della massima importanza. Altre stranezze, molte, capitavano. Una d o n n a nuda salì u n a volta sulla sedia per prendere la mela nella gabbia. Dal pavimento la guardavo avanzare in punta di piedi, poi la sua mano svolazzò nella gabbia come un canarino. Altre volte il sole sbirciava dai vetri polverosi per vedere l'ora. Ma nella gabbia n o n c'era 71
Only the knife in the cage, glinting like a mirror, And the chair in the far corner Where someone once sat facing the brick wall.
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un orologio, soltanto il temperino, scintillante come u n o specchio,