Guida Quaresima 2018 B [PDF]

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Zitiervorschau

MERCOLEDÌ DELLE CENERI 14 Febbraio 2018 Fate penitenza Rubrica liturgico – musicale Proprio della Messa Antifona d’ingresso Tu ami tutte le creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. Sal 24,1-3

Orazione colletta O Dio, nostro Padre, concedi, al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore...

Liturgia della Parola Prima Lettura: Gl 2,12-18 Laceratevi il cuore e non le vesti Salmo Responsoriale: Sal 50 Perdonaci, Signore: abbiamo peccato Seconda Lettura: 2 Cor 5,20-6,2 Riconciliatevi con Dio. Ecco il momento favorevole Vangelo: Mt 6,1-6.16-18 Il Padre tuo, che vede nel segreto ti ricompenserà

Antifone per l’imposizione delle Ceneri Rinnoviamo la nostra vita in spirito di umiltà e di penitenza; facciamo digiuno e supplichiamo con lacrime il Signore, perché è pieno di misericordia il nostro Dio, disposto a perdonare tutti i nostri peccati. Sal 84,13 Oppure: Fra il vestibolo e l’altare del tempio piangeranno i sacerdoti ministri del Signore, e diranno: «Perdona, Signore, perdona il tuo popolo, e fa’ che i tuoi fedeli sempre ti cantino lodi». Gl 2, 17; Est (Volg.) 13, 17 Oppure: Cancella, Signore, il mio peccato. Sal 50, 3 Questa antifona si può alternare con i versetti del Salmo 50, Pietà di me, o Dio.

Antifona alla Comunione Chi medita giorno e notte sulla legge del Signore al tempo opportuno porterà il suo frutto. Sal 1,2-3

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa e martire. Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre: fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero la grazia della penitenza. Passiamo in rassegna tutte le epoche del mondo e constateremo come in ogni generazione il Signore abbia concesso modo e tempo di pentirsi a tutti coloro che furono disposti a ritornare a lui. Noè fu l’araldo della penitenza e coloro che lo ascoltarono furono salvi. Giona predicò la rovina ai Niniviti e questi, espiando i loro peccati, placarono Dio con le preghiere e conseguirono la salvezza. Eppure non appartenevano al popolo di Dio. Non mancarono mai ministri della grazia divina che, ispirati dallo Spirito Santo, predicassero la penitenza. Lo stesso Signore di tutte le cose parlò della penitenza impegnandosi con giuramento: Com’è vero ch’io vivo — oracolo del Signore — non godo della morte del peccatore, ma piuttosto della sua penitenza (cfr. Ez 33, 11). Aggiunse ancora parole piene di bontà: Allontànati, o casa di Israele, dai tuoi peccati. Di’ ai figli del mio popolo: Anche se i vostri peccati dalla terra arrivassero a toccare il cielo, fossero più rossi dello scarlatto e più neri del cilicio, basta che vi convertiate di tutto cuore e mi chiamiate «Padre», ed io vi tratterò come un popolo Santo ed esaudirò la vostra preghiera (cfr. Is 1,18; 63,16; 64,7; Ger 3,4; 31,9). Volendo far godere i beni della conversione a quelli che ama, pose la sua volontà onnipotente a sigillo della sua parola. Obbediamo perciò alla sua magnifica e gloriosa volontà. Prostriamoci davanti al Signore supplicandolo di essere misericordioso e benigno. Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogni opera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa di morte. Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamo ogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e la collera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti, lo Spirito Santo: Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuol gloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando il diritto e la giustizia (cfr. Ger 9,2223; 1 Cor 1,31). Ricordiamo soprattutto le parole del Signore Gesù quando esortava alla mitezza e alla pazienza: Siate misericordiosi per ottenere misericordia; perdonate, perché anche a voi sia perdonato; come trattate gli altri, così sarete trattati anche voi; donate e sarete ricambiati; non giudicate, e non sarete giudicati; siate benevoli, e sperimenterete la benevolenza; con la medesima misura con cui avrete misurato gli altri, sarete misurati anche voi (cfr. Mt 5, 7; 6, 14; 7, 1.2). Stiamo saldi in questa linea e aderiamo a questi comandamenti. Camminiamo sempre con tutta umiltà nell’obbedienza alle sante parole. Dice infatti un testo sacro: Su chi si posa il mio sguardo se non su chi è umile e pacifico e teme le mie parole? (cfr. Is 66, 2).Perciò, avendo vissuto grandi e illustri eventi, corriamo verso la meta della pace, preparata per noi fin da principio. Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi doni meravigliosi e ai suoi benefici incomparabili.

GUIDA CANTI MERCOLEDÌ DELLE CENERI 14/02/2018 Ingresso Attende Domine (gregoriano – RNCL – NcdP); A te veniamo (Rainoldi); Ecco il tempo favorevole (Palma); Padre perdona (NcdP); Dono di grazia (RNCL); Donaci, Signore, un cuore nuovo (NcdP – RNCL); Un cuore nuovo (Buttazzo); Tu ami tutte le tue creature (Rainoldi); Tu ami tutte le creature (Modaro); E’ tempo di grazia (Baggio); Questo è il tempo (Semprini); Tempo di salvezza (Tranchida); Dio ci offre il suo perdono (Rui); Il Padre ci ha chiamati (RNCL); Il tuo amore, Signore (NcdP); Ascoltaci, Signore (Verardo); Dal profondo, Signore (Buttazzo); Imposizione delle Ceneri Miserere (Frisina); Misericordes sicut pater (Inno Giubileo della Misericordia - Inwood); Purificami o Signore (RNCL); Vi darò un cuore nuovo (RnS); Cristo Gesù, Figlio di Dio (RNCL); Figlio del Dio vivente (RNCL); Misericordias Domini (Taizè); Pietà di me, o Dio (Rainoldi); Salmo 50 (RnS); Venite a me con tutto il cuore (Giudici); Un tempo di grazia (Parisi); Io verrò a salvarvi (NcdP); Un cuore nuovo (Burrazzo); Crea in me un cuore puro (Giudici); Il peccatore dolente (Anonimo); Perdono mio Dio (Frescobaldi); Misero cor (Anonimo); Rinnoviamoci (Verardo); Ascoltaci, Signore (Verardo); Padre misericordioso (Verardo); Offertorio Benedici il Signore (Frisina); Accogli, o Dio pietoso (RNCL); Padre di misericordia (Frisina); Se tu m’accogli (RNCL); Ascolta, Creatore pietoso (Frisina); Come un padre (RNCL); Accogli nella tua bontà (RnS); Accogli, Signore (Frisina); Fame e sete di Cristo (Palma); Ascolta Signore (Buttazzo); Accogli, o Dio pietoso (Recalcati); Lui verrà e ti salverà (RnS); Dio carità (Frisina); A te, Signore (Verardo); Se m’accogli (Sequeri); Comunione O Dio tu sei il mio Dio (Frisina); Chi mi seguirà (RNCL – Parisi); Il padre ci ha chiamati (RNCL); Se Dio è con noi (RNCL – NcdP); Signore non sono degno (Rainoldi – RNCL); Nel deserto camminiamo (Rossi Pasini); Non di solo pane (Frisina); Beato chi spera nel Signore (Martorell); Beato l’uomo (Frisina); Beato l’uomo che confida nel Signore (Berettini); Il tuo amore, Signore (NcdP); Mostraci, Signore, il tuo cammino (A. Ortolano); Perché nascere ancora? (Rossi); Chi mi seguirà (RNCL); Un tempo di grazia (Parisi); Tu ci sei Padre (Ruaro); Ora vengo da te (Chiarapini). Congedo Parce Domine (gregoriano – RNCL); Ti seguirò (Frisina); Non mi abbandonare (NcdP); Insegnami la strada (Di Palma); Io verrò a salvarvi (NcdP); Attende, Domine (RNCL); Padre perdona (NcdP); Per la tua Croce (Cavallin); Ti seguirò (RNCL); Insegnami la strada (Valmaggi).

Abbreviazioni e riferimenti RNCL - Repertorio Nazionale dei Canti per la Liturgia NCDP - Nella casa del Padre RnS - Rinnovamento nello Spirito Santo

I DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B (Domenica della Tentazione)

18 Febbraio 2018 In Cristo siamo stati tentati e in lui abbiamo vinto il diavolo Rubrica liturgico – musicale Proprio della Messa

Antifona d’ingresso Egli mi invocherà e io lo esaudirò; gli darò salvezza e gloria, lo sazierò con una lunga vita. Sal 90,15-16

Orazione colletta O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. Per il nostro Signore...... Oppure: Dio paziente e misericordioso, che rinnovi nei secoli la tua alleanza con tutte le generazioni, disponi i nostri cuori all'ascolto della tua parola, perché in questo tempo che tu ci offri si compia in noi la vera conversione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Liturgia della Parola Prima Lettura: Gn 9,8-15 L'alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio. Salmo Responsoriale: Sal 24 Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà. Seconda Lettura: 1Pt 3,18-22 Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi. Vangelo: Mc 1,12-15 Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli.

Antifona alla Comunione «Il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Mc 1,15 Oppure: Il Signore ti coprirà con la sua protezione sotto le sue ali troverai rifugio. Sal 90,4

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo (Sal 60, 2-3; CCL 39, 766) «Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera» (Sal 60, 1). Chi è colui che parla? Sembrerebbe una persona sola. Ma osserva bene se si tratta davvero di una persona sola. Dice infatti: «Dai confini della terra io t'invoco; mentre il mio cuore è angosciato» (Sal 60, 2). Dunque non si tratta già di un solo individuo: ma, in tanto sembra uno, in quanto uno solo è Cristo, di cui noi tutti siamo membra. Una persona sola, infatti, come potrebbe gridare dai confini della terra? Dai confini della terra non grida se non quella eredità, di cui fu detto al Figlio stesso: «Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra» (Sal 2, 8). Dunque, è questo possesso di Cristo, quest'eredità di Cristo, questo corpo di Cristo, quest'unica Chiesa di Cristo, quest'unità, che noi tutti formiamo e siamo, che grida dai confini della terra. E che cosa grida? Quanto ho detto sopra: «Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera; dai confini della terra io t'invoco». Cioè, quanto ho gridato a te, l'ho gridato dai confini della terra: ossia da ogni luogo. Ma, perché ho gridato questo? Perché il mio cuore è in angoscia. Mostra di trovarsi fra tutte le genti, su tutta la terra non in grande gloria, ma in mezzo a grandi prove. Infatti la nostra vita in questo pellegrinaggio non può essere esente da prove e il nostro progresso si compie attraverso la tentazione. Nessuno può conoscere se stesso, se non è tentato, né può essere coronato senza aver vinto, né può vincere senza combattere; ma il combattimento suppone un nemico, una prova. Pertanto si trova in angoscia colui che grida dai confini della terra, ma tuttavia non viene abbandonato. Poiché il Signore volle prefigurare noi, che siamo il suo corpo mistico, nelle vicende del suo corpo reale, nel quale egli morì, risuscitò e salì al cielo. In tal modo anche le membra possono sperare di giungere là dove il Capo le ha precedute. Dunque egli ci ha come trasfigurati in sé, quando volle essere tentato da Satana. Leggevamo ora nel vangelo che il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l'umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria. Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato.

GUIDA CANTI PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B 18/02/18 Ingresso Dal gregoriano: Invocabit me (Graduale Romanum pag 71) Egli mi invocherà (Vitalini); Dono di grazia (RNCL); Guidati nel deserto (Buttazzo); Il Padre ci ha chiamati (De Risi - RNCL); Dio ci offre il suo perdono (Ruo Rui); Ecco il tempo favorevole (Palma – Di Stefano); Un tempo di grazia (Parisi); Un cuore nuovo (Buttazzo); Donaci, Signore, un cuore nuovo (NcdP - RNCL); Padre, perdona (gregoriano - NcdP); Benedici il Signore anima mia (Frisina); Vieni al Signor (RnS); Alzerò i miei occhi (Frisina); Audi, benigne Conditor (Putignano); Chi mi seguirà (Parisi – RNCL); Soccorri i tuoi figli (NcdP); Io verrò a salvarvi (NcdP); Come un padre (NcdP); Il tuo amore, Signore (NcdP); Cantico dei redenti; Offertorio Dal gregoriano: Scapulis suis (Graduale Romanum pag 76) Fame e sete di Cristo (Palma – Di Stefano); Ascolta, Creatore pietoso (Frisina); Non mi abbandonare (NcdP); O Dio dell'universo (Filisetti - Zardini); Signore, non son degno (RNCL); A te, Signore (Verardo); Nelle tue mani (RnS); Comunione Dal gregoriano: Scapulis suis (Graduale Romanum pag 77) Mostraci, Signore, il tuo cammino (Ortolano); Non di solo pane (Frisina); Resta con noi Signore la sera (Turoldo, De Marzi); Su ali d’aquila (Rns); Vieni, popolo mio (Buttazzo); Il tempo è compiuto (Parisi); Se Dio è con noi (Machetta); Il Regno di Dio (Frisina); Pane vivo, spezzato per noi (NcdP); Mistero della cena (NcdP); Quanta sete nel mio cuore (NcdP); Sorgente di salvezza (RnS); Insegnami la strada (Valmaggi); Congedo Insegnami la strada (Buttazzo); Attende, Domine (RNCL); Padre, perdona (RNCL); Ti seguirò (Frisina);

Abbreviazioni e riferimenti RNCL - Repertorio Nazionale dei Canti per la Liturgia NCDP - Nella casa del Padre RnS - Rinnovamento nello Spirito Santo

II DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B (Domenica della Trasfigurazione)

25 Febbraio 2017 La trasfigurazione, purificazione della Chiesa Rubrica liturgico – musicale Proprio della Messa

Antifona d’ingresso Di te dice il mio cuore: «Cercate il suo volto». Il tuo volto io cerco, o Signore. Non nascondermi il tuo volto. Sal 26, 8-9 Oppure: Ricorda, Signore, il tuo amore e la tua bontà, le tue misericordie che sono da sempre. Non trionfino su di noi i nostri nemici; libera il tuo popolo, Signore, da tutte le sue angosce. Sal 24,6.3-22

Orazione colletta O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito perché possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore... Oppure: O Dio, Padre buono, che non hai risparmiato il tuo Figlio unigenito, ma lo hai dato per noi peccatori; rafforzaci nell'obbedienza della fede, perché seguiamo in tutto le sue orme e siamo con lui trasfigurati nella luce della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Liturgia della Parola Prima Lettura: Gn 22,1-2.9a.10-13.15-18 Il sacrificio del nostro padre Abramo Salmo Responsoriale: Sal 115 Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi. Seconda Lettura: Rm 8,31b-34 Dio non ha risparmiato il proprio Figlio Vangelo: Mc 9,2-10 Questi è il Figlio mio, l'amato Antifona alla Comunione «Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». Mt 17,5

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dai «Sermoni» di sant’Agostino, Vescovo (Sermo 791) Abbiamo sentito, mentre si leggeva il Vangelo, il racconto della grande visione nella quale il Signore si mostrò a tre discepoli, Pietro Giacomo e Giovanni. "Il suo volto splendeva come il sole" questo vuol significare lo splendore del Vangelo. "Le sue vesti divennero bianche come neve" - e questo sta a dire la purificazione della Chiesa, della quale il Profeta disse: "Anche se i vostri peccati saranno rossi come la porpora, li farò bianchi come la neve" (Is 1,18). Elia e Mosè parlavano con lui, poiché la grazia del Vangelo riceve testimonianza della Legge e dai Profeti. Per Mosè s’intende la Legge, per Elia s’intendono i Profeti. Pietro suggerì che si facessero tre tende; una per Mosè, una per Elia, una per Cristo. Gli piaceva la solitudine del monte; lo annoiava il tumulto delle cose umane. Ma perché voleva fare tre tende? Non sapeva che Legge, Profeti e Vangelo provengono dalla stessa origine? Difatti fu corretto dalla nube. "Mentre diceva questo una nube lucente li avvolse". Così la nube fece una sola tenda, perché tu ne volevi tre? E una voce dalla nube disse: "Questo è il mio figlio diletto; ascoltatelo" (Mt 17,1-8). Elia parla, ma "ascoltate questo". Parla Mosè, "ma ascoltate questo". Parlano i Profeti, parla la Legge, ma "ascoltate questo", voce della Legge e lingua dei Profeti. Era lui che parlava in loro, poi parlò da se stesso, quando si degnò di farsi vedere. "Ascoltate questo"; ascoltiamolo. Quando parlava il Vangelo, sappiate ch’era la voce della nube; di là è giunta fino a noi. Sentiamo lui; facciamo ciò che ci dice, speriamo quanto ci promette.

GUIDA CANTI SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B 25/02/18 Ingresso Dal Gregoriano: Tibi dixit cor meum (Graduale Romanum pag 88) Il tuo volto, noi cerchiamo (Giosy Cento); E’ bello per noi stare qui (Buttazzo); Chi mi seguirà (RNCL); Sole tu sei di giustizia (RNCL); Cerco il Tuo Volto (Gen Verde); Un tempo di grazia (Parisi); Grandi e mirabili le tue opere (Rainoldi - RNCL); Cristo Gesu' Salvatore (NcdP - RNCL strofe 1-2-6); Signore, mostrami il tuo volto (Liberto); Se Dio è con noi (Machetta); E’ tempo di grazia (Baggio); Soccorri i tuoi figli (NcdP); O Cristo, tu regnerai (NcdP); Cristo Gesù, Salvatore (NcdP); Tutta la terra canti a Dio (NcdP); È un tetto la mano di Dio (NcdP); Cantico dei redenti; Gesù prese con sé i suoi discepoli (Verardo); Offertorio Dal Gregoriano: Meditabor (Graduale Romanum pag 356) Mostraci il volto di Dio (Ricci); O Fonte della Luce (Liberto); Luce gentile (RNCL); Se tu mi accogli (RNCL); Non mi abbandonare (NcdP); Accogli nella tua bontà (RnS); A te, Signore (Verardo) Comunione Dal Gregoriano: Visionem (Graduale Romanum pag 90) La trasfigurazione (Frisina); O Gesù Maestro (Alberione – Schermidori); Tu, Parola e Pane del cielo (Massimillo); Grande nell’amore (Gai - Deflorian); Ecco, il Signore (RNCL); Soccorri i tuoi figli (Rainoldi – NcdP - RNCL); Questi è il figlio mio l'amato: ascoltatelo (Parisi); Signore, non son degno (Rainoldi – RNCL); Amatevi fratelli (Machetta); Oltre la memoria (NcdP); Tutti accorriamo (NcdP); Conducimi tu (NcdP); Mistero della cena (NcdP); Quanta sete nel mio cuore (NcdP); Congedo Tu, Sole vivo (Renoglio - Ruggieri); Andiamo con gioia (Palma – Di Stefano); Il sole tace, splende l’amore (Parisi); Signore, dolce volto (RNCL); Ti seguirò (RNCL); Signore Gesù (Croft – Corti); Passa questo mondo (NcdP);

Abbreviazioni e riferimenti RNCL - Repertorio Nazionale dei Canti per la Liturgia NCDP - Nella casa del Padre RnS - Rinnovamento nello Spirito Santo

III DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B (Cristo Tempio)

4 Marzo 2018 Perché Gesù caccia i venditori dal tempio Rubrica liturgico – musicale Proprio della Messa

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero

Antifona d’ingresso

Dal «Commento a Giovanni» di sant'Agostino, vescovo (Comment. in Ioan., 10, 4.6)

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi misericordia, Signore, perché sono povero e solo. Sal 24,15-16 Oppure: «Quando manifesterò in voi la mia santità, vi raccoglierò da tutta la terra; vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati da tutte le vostre sozzure e io vi darò uno spirito nuovo», dice il Signore. Ez 36,23-26

Orazione colletta Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per il nostro Signore... Oppure: Signore nostro Dio, santo è il tuo nome; piega i nostri cuori ai tuoi comandamenti e donaci la sapienza della croce, perché, liberati dal peccato, che ci chiude nel nostro egoismo, ci apriamo al dono dello Spirito per diventare tempio vivo del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Liturgia della Parola Prima Lettura: Es 20, 1-17 La legge fu data per mezzo di Mosè. Salmo Responsoriale: Sal 18 Signore, tu hai parole di vita eterna. Seconda Lettura: 1Cor 1,22-25 Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per gli uomini, ma, per coloro che sono chiamati, sapienza di Dio. Vangelo: Gv 2,13-25 Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Antifona alla Comunione Molti, vedendo segni che Gesù faceva, credettero in lui. Gv 2,23 Oppure: Il passero trova la casa, la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi. Sal 83,4-5

"Ed essendo prossima la Pasqua dei giudei, Gesù salì a Gerusalemme". L’evangelista racconta poi un altro fatto, così come se lo ricordava: "E trovò nel tempio venditori di buoi, di pecore e di colombe, e cambiavalute seduti al banco, e fatta una sferza di funicelle li cacciò tutti dal tempio con le pecore ed i buoi; e sparpagliò la moneta dei cambisti e rovesciò i loro banchi. E ai venditori di colombe intimò: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio una casa di traffico» (Gv 2,13-16). Che cosa abbiamo ascoltato, fratelli? Quel tempio era ancora una figura, e purtuttavia da esso il Signore cacciò tutti coloro che eran venuti a fare i loro interessi, come a un mercato. Che cosa vendevano costoro? Le vittime di cui gli uomini avevano bisogno per i sacrifici di quel tempo. Sapete bene che i sacrifici rituali dati a quel popolo, e per la sua mentalità carnale e per il suo cuore ancora di pietra, erano tali che lo trattenessero dal precipitare nell’idolatria; e nel tempio questo popolo immolava i suoi sacrifici, buoi, pecore e colombe. Lo sapete bene, perché lo avete letto. Non era, quindi, un gran peccato vendere nel tempio ciò che si acquistava per essere offerto nel tempio stesso; eppure, Gesù li cacciò. Che avrebbe fatto, il Signore, qualora avesse trovato nel tempio degli ubriachi, se cacciò coloro che vendevano ciò che era lecito e non era contro giustizia (infatti, è lecito vendere ciò che è lecito comprare), e se non tollerò che la casa della preghiera si trasformasse in un mercato? Se la casa di Dio non deve diventare un mercato, può diventare una taverna?... Chi sono, poi, quelli che nel tempio vendono i buoi? Cerchiamo di capire nella figura il mistero racchiuso in questo fatto. Chi sono quelli che vendono le pecore e le colombe? Sono coloro che nella Chiesa cercano i loro interessi e non quelli di Cristo (Fil 2,21). Quelli che non vogliono essere redenti, considerano ogni cosa come roba d’acquisto: non vogliono essere acquistati, quel che vogliono è vendere. Eppure, niente di meglio, per loro, che essere redenti dal sangue di Cristo e giungere così alla pace di Cristo. Del resto, a che serve acquistare, in questo mondo, beni temporali e transitori, siano il denaro siano i piaceri del ventre e della gola siano gli onori della lode umana? Che altro sono, tutte queste cose, se non fumo e vento? e passano tutte, corrono via. Guai a chi si sarà attaccato alle cose che passano, perché insieme passerà anche lui. Non sono, tutte queste cose, un fiume precipite che corre al mare? Guai a chi vi cade dentro, perché sarà trascinato nel mare. Insomma, dobbiamo trattenere i nostri affetti da simili concupiscenze.

GUIDA CANTI TERZA DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B 04/03/18

Ingresso Dal Graduale Romanum (pag 96): Oculi mei Dal Graduale Simplex (pag 96): Oculi mei Attende Domine (RNCL); Grandi e mirabili sono le tue opere (RNCL); Donaci Signore un cuore nuovo (RNCL); Chi mi seguirà (Parisi - RNCL); Ecco il Signore (RNCL); Un cuore nuovo (NcdP); Alzerò i miei occhi (Frisina); Un cuore nuovo (Buttazzo); Ecco il tempo favorevole (Palma – Di Stefano); Dono di grazia (NcdP); O Cristo, tu regnerai (NcdP); Tutti accorriamo (NcdP); Padre, che hai fatto ogni cosa (NcdP); Vieni, fratello (NcdP); Il tempio tuo adorabile (NcdP);Grazie ti voglio rendere (NcdP); Io vi aspergerò (Giudici); Offertorio Dal Graduale Romanum (pag 309): Iustitiae Domini Dal Graduale Simplex (pag 100): Frange esurienti Il Padre ci ha chiamati (RNCL); Padre Perdona (NCDP); Dal profondo a te grido (Frisina); Ascolta Creatore Pietoso (Frisina); Se tu m’accogli (NCPD); Accogli nella tua bontà (RnS); A te, Signore (Verardo); Comunione Dal Graduale Romanum (pag 306): Passer invenit Dal Graduale Simplex (pag 101): Illuminatio mea. Soccorri i tuoi figli (RNCL – NcdP); Grida forte il mio nome (Buttazzo); Non di solo pane (Frisina); Io griderò (NcdP); Il tuo amore Signore (NcdP), Mi affido a te (RnS), Tu che abiti al riparo dell’altissimo (Frisina); Se vuoi seguire Cristo (NcdP), Su ali d’aquila (RnS); Io verrò a salvarvi (NcdP); Come unico pane (NcdP); Mistero della cena (NcdP); E venne il giorno (NcdP); Signore, fa di me uno strumento (NcdP); Sorgente di salvezza (RnS – Parisi); Congedo Ave Regina Caelorum (Gregoriano); Il Signore ci ha salvato (RNCL – NcdP); Il sole tace splende l’amore (Parisi); Lui verrà e ti salverà (RnS); Ti seguirò (Frisina);

Abbreviazioni e riferimenti RNCL - Repertorio Nazionale dei Canti per la Liturgia NCDP - Nella casa del Padre RnS - Rinnovamento nello Spirito Santo

IV DOMENICA DI QUARESIMA “Lætare” – ANNO B (Cristo immolato sulla croce)

11 Marzo 2018 Il serpente di rame, simbolo di Cristo Rubrica liturgico – musicale

Proprio della Messa

Antifona d’ingresso Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l'amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell'abbondanza della vostra consolazione. Cf Is 66,10-11

Orazione colletta O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore... Oppure: Dio buono e fedele, che mai ti stanchi di richiamare gli erranti a vera conversione e nel tuo Figlio innalzato sulla croce ci guarisci dai morsi del maligno, donaci la ricchezza della tua grazia, perché rinnovati nello spirito possiamo corrispondere al tuo eterno e sconfinato amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Liturgia della Parola Prima Lettura: 2 Cr 36,14-16.19-23 Con l’esilio e la liberazione del popolo si manifesta l’ira e la misericordia del Signore. Salmo Responsoriale: Sal 136 Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia. Seconda Lettura: Ef 5, 8-14 Morti per le colpe, siamo stati salvati per grazia. Vangelo: Gv 3,14-21 Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Antifona alla Comunione «La luce è venuta nel mondo. Chi opera la verità viene alla luce». Gv 3,19-21 Oppure: Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore. Sal 121,3-4

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dagli Scritti di sant Gregorio di Nissa, vescovo (Vita Moysis, nn. 269-277) La strada traversa nuovamente il deserto, e il popolo, nella disperazione dei beni promessi, è esausto per la sete. E Mosè fa di nuovo scaturire per lui l’acqua nel deserto dalla Roccia. Questo termine ci dice cos’è, sul piano spirituale, il sacramento della penitenza. Difatti, coloro che, dopo aver gustato dalla Roccia, si sono sviati verso il ventre, la carne e i piaceri degli Egiziani, sono condannati alla fame e vengono privati dei beni di cui godevano. Ma è data loro la possibilità di ritrovare con il pentimento la Roccia che avevano abbandonato e di riaprire per loro il rivolo d’acqua, per dissetarsi alla sorgente... Però il popolo non ha ancora imparato a seguire le tracce della grandezza di Mosè. È ancora attratto dai desideri servili e inclinato alle voluttà egiziane. La storia dimostra con ciò che la natura umana è portata a questa passione più che ad altre, accessibile com’è alla malattia per mille aspetti. Ecco perché, alla stregua di un medico che con la sua arte impedisce alla malattia di progredire, Mosè non lascia che il male domini gli uomini fino alla morte. E siccome i loro desideri sregolati suscitavano dei serpenti il cui morso inoculava un veleno mortale in coloro che ne restavano vittime, il grande Legislatore rese vano il potere dei serpenti veri con un serpente in effigie. Sarà però il caso di chiarire l’enigma. Vi è un solo antidoto contro le cattive infezioni ed è la purezza trasmessa alle nostre anime dal mistero della religione. Ora, l’elemento principale contenuto nel mistero della fede è appunto il guardare verso la Passione di colui che ha accettato di soffrire per noi. E Passione vuol dire croce. Così, chi guarda verso di lei, come indica la Scrittura, resta illeso dal veleno del desiderio. Rivolgersi verso la croce vuol dire rendere tutta la propria vita morta al mondo e crocifissa (Gal 6,14), tanto da essere invulnerabile ad ogni peccato; vuol dire, come afferma il Profeta, inchiodare la propria carne con il timore di Dio (Sal 118,120). Ora, il chiodo che trattiene la carne è la continenza. Poiché quindi il desiderio disordinato fa uscire dalla terra serpenti mortali - e ogni germoglio della concupiscenza cattiva è un serpente -, a motivo di ciò, la Legge ci indica colui che si manifesta sul legno. Si tratta, in questo caso, non del serpente, ma dell’immagine del serpente, secondo la parola del beato Paolo: "A somiglianza della carne di peccato" (Rm 8,3). E colui che si rivolge al peccato, riveste la natura del serpente. Ma l’uomo viene liberato dal peccato da colui che ha preso su di se la forma del peccato, che si è fatto simile a noi che ci eravamo rivolti verso la forma del serpente; per causa sua la morte che consegue al morso è fermata, però i serpenti stessi non vengono distrutti. Infatti, coloro che guardano alla Croce non sono più soggetti alla morte nefasta dei peccati, ma la concupiscenza che agisce nella loro carne (Gal 5,17) contro lo Spirito non è interamente distrutta. E, in effetti, i morsi del desiderio si fanno spesso sentire anche tra i fedeli; ma l’uomo che guarda a colui che è stato elevato sul legno, respinge la passione, dissolvendo il veleno con il timore del comandamento, quasi si trattasse di una medicina. Che il simbolo del serpente innalzato nel deserto sia simbolo del mistero della croce, la parola stessa del Signore lo insegna chiaramente, quando dice: "Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo" (Gn 3,14).

GUIDA CANTI QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA “Lætare” – ANNO B 11/03/2018

Ingresso Dal Graduale Romanum (pag 108): Laetare Ierusalem Dal Graduale Simplex (pag 102): In tribulatione Gerusalemme (NcdP); Cantico d’Isaia (Frisina); Risplendi Gerusalemme (Rns); Rallegrati Gerusalemme (Gelineau – NcdP); Sole tu sei di giustizia (Turoldo – RNCL); Dono di grazia (NcdP – RNCL); Benedici il Signore (Frisina); Attende Domine (gregoriano – RNCL); Rallegrati o Sion (Liberto); Il tuo amore, Signore (NcdP); O Cristo, tu regnerai (NcdP); Offertorio Dal Graduale Romanum (pag 110): Laudate Dominum Dal Graduale Simplex (pag 106): Bonum est Se tu m’accogli (RNCL); Se m’accogli (Sequeri); Benedici o Signore (Gen Rosso); Ecco quel che abbiamo (Gen Verde); Lodate il Signore perché è buono (NcdP); Dolce Signore (RNCL); O Gesù Redentore (RNCL); Benedetto sei tu, Signore (Anselmi – RNCL); Accogli nella tua bontà (RnS); Comunione Dal Graduale Romanum (pag 111): Lutum fecit Dal Graduale Simplex (pag 107): Introibo ad altare Dei Dio ha tanto amato il mondo (Rns); La luce è venuta nel mondo (Parisi); Dio carità (Frisina); Soccorri i tuoi figli (Rainoldi – NcdP – RNCL); La vera gioia (Frisina); Vieni popolo mio (Buttazzo); Padre ho peccato (Frisina); Gustate e vedete (Frisina); Chi mi seguirà (Parisi – RNCL); Domine non sum dignus (Sequeri); Come un padre (NcdP); Dio ha tanto amato il mondo (Frisina); Io verrò a salvarvi (NcdP); Gerusalemme (NcdP); Quando venne la sua ora (NcdP); Mistero della cena (NcdP); Congedo Ave Regina Caelorum (Gregoriano), Ti seguirò (RNCL); Lui verrà e ti salverà (Rns); Sub tuum praesidium (gregoriano – RNCL); Sub tuum praesidium (Frisina); Passa questo mondo (NcdP);

Abbreviazioni e riferimenti RNCL - Repertorio Nazionale dei Canti per la Liturgia NCDP - Nella casa del Padre RnS - Rinnovamento nello Spirito Santo

V DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B (Cristo chicco di grano)

18 Marzo 2018 Amore e Croce Rubrica liturgico – musicale

Proprio della Messa

Antifona d’ingresso Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; salvami dall'uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. Sal 42,1-2

Orazione colletta Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. Egli è Dio... Oppure: Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa' che nelle prove della vita partecipiamo intimamente alla sua passione redentrice, per avere la fecondità del seme che muore ed essere accolti come tua messe nel regno dei cieli. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Liturgia della Parola Prima Lettura: Ger 31, 31-34 Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato. Salmo Responsoriale: Sal 50 Crea in me, o Dio, un cuore puro. Seconda Lettura: Eb 5,7-9 Imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza eterna. Vangelo: Gv 12,20-33 Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

Antifona alla Comunione «Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Gv 12,24-25

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dal «Commento a Giovanni» di sant'Agostino, vescovo (Comment. in Ioan., 51, 10) Il Signore ci esorta poi a seguire gli esempi che egli ci offre della sua passione: Chi ama la propria anima, la perderà (Jn 12,25). Queste parole si possono intendere in due modi: «Chi ama, perderà», cioè: se ami, non esitare a perdere, se desideri avere la vita in Cristo, non temere la morte per Cristo. E nel secondo modo: «Chi ama l’anima sua, la perderà», cioè: non amare in questa vita, se non vuoi perderti nella vita eterna. Questa seconda interpretazione ci sembra più conforme al senso del brano evangelico che leggiamo. Il seguito infatti dice: "E chi odia la propria anima in questo mondo, la serberà per la vita eterna"("ibid."). Quindi, la frase di prima: «Chi ama», sottintende: in questo mondo; cosi come poi dice: «Chi invece odia in questo mondo», la conserverà per la vita eterna. Grande e mirabile verità, nell’uomo c’è un amore per la sua anima che la perde, e un odio che la salva. Se hai amato smodatamente, hai odiato; se hai odiato gli eccessi, allora hai amato. Felici coloro che hanno odiato la loro anima salvandola, e non l’hanno perduta per averla amata troppo. Ma guardati bene dal farti venire l’idea di ucciderti da te stesso, avendo inteso che devi odiare in questo mondo la tua anima. Così intendono certi uomini perversi e male ispirati, crudeli e scellerati omicidi di sé stessi, che cercano la morte gettandosi nel fuoco, annegandosi in mare o precipitandosi da una vetta. Non è questo che insegna Cristo. Quando il diavolo gli suggerì di gettarsi nel precipizio, egli rispose: "Torna indietro, Satana; sta scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo" (Mt 4,7). E nello stesso senso disse a Pietro, per fargli intendere con quale morte egli avrebbe glorificato Dio: "Quando eri più giovane, ti cingevi da te stesso e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, un altro ti cingerà e di condurrà dove tu non vuoi" (Jn 21,18-19). Parole queste che chiaramente ci indicano che non da sé ma da altri, deve essere ucciso colui che segue Cristo. Quando dunque un uomo si trova nell’alternativa, e deve scegliere tra infrangere un comandamento divino, oppure abbandonare questa vita perché il persecutore gli minaccia la morte, ebbene egli scelga la morte per amore di Dio, piuttosto che la vita offendendo Dio; così avrà giustamente odiato la sua anima in questo mondo per salvarla per la vita eterna.

GUIDA CANTI QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO B 18/03/2018

Ingresso Dal Graduale Romanum (pag 120): Iudica me Deus Dal Graduale Simplex (pag 108): Deus meus Donaci Signore un cuore nuovo (Deiss – RNCL – NcdP); Se tu m’accogli (Stefani – RNCL – NcdP); Un cuore nuovo (Buttazzo); Dono di grazia (NcdP – RNCL); Crea in me, o Dio un cuore puro (Antonio Parisi); Come un padre (NcdP); Il tuo amore Signore (NcdP); Tu festa della luce (NcdP); O Cristo, tu regnerai (NcdP); Tutti accorriamo (NcdP); Cristo Gesù Salvatore (NcdP); Dal profondo, o Signore (Buttazzo); Offertorio Dal Graduale Romanum (pag 123): Confitebor Dal Graduale Simplex (pag 112): Iudica Non mi abbandonare (Scaglianti – NcdP); Cristo s’è fatto obbediente (Frisina); Molte le spighe (NcdP); Vieni tra noi (NcdP); Frumento di Cristo (NcdP); Come spighe nei campi; Se m’accogli (Sequeri); Comunione Dal Graduale Romanum (pag 124): Qui mihi ministrat Dal Graduale Simplex (pag 113): Pater si non potest Se il chicco di grano (Parisi); Il chicco di grano (Giuseppe Verardo); Soccorri i tuoi figli (Rainoldi – RNCL – NcdP); Nulla con te mi mancherà (NcdP); Mistero della cena (NcdP); Fior di frumento (Parisi - Ladisa); Il Signore ci ha salvati (NcdP); Signore dolce volto (NcdP); Miserere (Frisina); Gustate e vedete (Frisina); Chi mi seguirà (Parisi – RNCL); Domine non sum dignus (Sequeri); Quando venne la sua ora (NcdP); Ti cerco signore mia speranza (Massimillo); Ti cerco Signore (NcdP); Nulla con te mi mancherà (NcdP); Tu, nella notte triste (NcdP); Congedo Ave Regina Caelorum (gregoriano), Ti seguirò (RNCL); Lui verrà e ti salverà (Rns); Sub tuum praesidium (gregoriano – RNCL); Sub tuum praesidium (Frisina); Passa questo mondo (NcdP); Ti saluto o croce santa (NcdP);

Abbreviazioni e riferimenti RNCL - Repertorio Nazionale dei Canti per la Liturgia NCDP - Nella casa del Padre RnS - Rinnovamento nello Spirito Santo

SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE SPOSO DELLA B.V. MARIA Patrono della Chiesa Universale

19 Marzo 2018 Il dubbio di Giuseppe Rubrica liturgico – musicale

Proprio della Messa

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dai «Sermoni» di san Bernardo di Chiaravalle.

Antifona d’ingresso Ecco il servo saggio e fedele, che il Signore ha posto a capo della sua famiglia. Lc 12,42

Orazione colletta Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. Per il nostro Signore...

Liturgia della Parola Prima Lettura: 2 Sam 7,4-5.12-14.16 Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre. Salmo Responsoriale: Sal 88 In eterno durerà la sua discendenza. Seconda Lettura: Rm 4,13.16-18.22 Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza. Vangelo: Mt 1,16.18-21.24a Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

Antifona alla Comunione «Bene, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore». Mt 25,21 Oppure: «Giuseppe, non temere: Maria partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù». Mt 1,20-21 Oppure: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Lc 2,49

(Laudes Mariae, 2, 13-16) Giuseppe, suo sposo, essendo giusto e non volendo esporla, pensò di lasciarla nascostamente (Mt 1,9). Ben detto che, essendo giusto, non volle esporla: perché come non sarebbe stato giusto, se, conoscendola rea, avesse accettato il fatto, così non sarebbe stato giusto, se l’avesse condannata innocente. Poiché, dunque, era giusto e non voleva esporla, pensò di lasciarla nascostamente. Perché voleva lasciarla? Senti in questo non il mio, ma il parere dei Padri. Pensò di lasciarla per lo stesso motivo per cui Pietro allontanò da sé il Signore, dicendo: Allontanati da me, Signore, perché sono un peccatore (Lc 5,8), o per cui il centurione non lo voleva in casa, dicendo: Signore, io non son degno che tu entri nella mia casa (Mt 8,8). Così anche Giuseppe, ritenendosi indegno e peccatore, s’andava dicendo che non poteva convivere familiarmente con una donna così grande, di cui temeva la mirabile e superiore dignità. Vedeva e temeva la donna che portava un segno certo della divina presenza; e poiché non riusciva a penetrare il mistero, la voleva lasciare nascostamente […]. Ti meravigli che Giuseppe si ritenesse indegno della comunanza di vita con la Vergine, quando sentì che anche santa Elisabetta non poté sostenerne la presenza, se non con timore e riverenza? Disse, infatti: Come mai la madre del mio Signore viene in casa mia? (Lc 1,43). Perciò Giuseppe pensò di lasciarla. Ma perché di nascosto e non pubblicamente? Perché non si ricercasse la ragione del divorzio, non se ne chiedesse il motivo. Che cosa avrebbe potuto rispondere un uomo giusto a un popolo di dura cervice, a un popolo che non credeva e contestava? Se diceva ciò che pensava, ciò che aveva sperimentato della purità di Maria, quali crudeli e increduli Giudei non avrebbero subito deriso lui e lapidato lei? Come avrebbero creduto alla Verità che taceva nel seno, essi che la disprezzarono quando gridò nel tempio? Che cosa avrebbero fatto a uno che non si vedeva, se poi gli gettarono addosso le loro mani empie, quando brillava di miracoli? Rettamente, dunque, l’uomo giusto, per non essere obbligato a mentire, o a infamare un’innocente, pensò di lasciarla nascostamente. Se invece qualcuno pensa, diversamente, che Giuseppe avesse un dubbio umano, ma che, essendo giusto, non se la sentì di stare insieme con Maria a causa del sospetto e neppure - essendo un uomo pio - osò esporla al ludibrio e perciò pensò di lasciarla di nascosto, rispondo brevemente, che se così è, quel dubbio fu necessario, perché fosse risolto da una risposta divina. Fu scritto, infatti: Mentre egli andava pensando queste cose - cioè di lasciarla segretamente - gli apparve un angelo in sogno e gli disse: Giuseppe, figlio di David, non aver paura di prendere con te Maria tua sposa, perché ciò ch’è nato in lei, proviene dallo Spirito Santo (Mt 1,20). Per questo motivo poi Maria s’era promessa a Giuseppe, o piuttosto, così l’evangelista pone le cose: promessa a un uomo, che si chiamava Giuseppe. Lo chiama virum, non per dire marito, ma uomo di virtù. […]. Dovette essere detto il suo uomo, o marito, perché era necessario che tale egli fosse riputato; così anche fu chiamato padre del Salvatore, perché fosse creduto che lo fosse, e anche l’evangelista dice: Gesù aveva quasi trent’anni ed era creduto figlio di Giuseppe (Lc 3,23). Dunque, non era né marito della madre né padre del figlio, sebbene per una certa e necessaria disposizione per un po’ di tempo tale fu detto e creduto. Pensa da questo titolo, per cui meritò di essere onorato da Dio al punto da essere detto e creduto padre di Dio […].Era certamente uomo buono e fedele questo Giuseppe, cui fu data in sposa la Madre del Salvatore. Servo fedele e prudente, che il Signore costituì consolazione di sua madre, allevatore della sua carne, unico e fedelissimo collaboratore sulla terra del suo grande piano. A questo si aggiunge che Giuseppe è della casa di David. […]. degenere da suo padre David. Sicuramente, dico, figlio di David, non solo per sangue, ma per fede, santità, devozione. L’uomo che il Signore, come David, riconobbe secondo il suo cuore, l’uomo al quale poteva affidare l’arcano segretissimo e sacratissimo del suo cuore; l’uomo al quale, come a un altro David, confidò i piani occulti della sua sapienza e non volle che fosse all’oscuro del suo mistero, mistero che a nessun principe di questo secolo fu rivelato; l’uomo al quale fu dato ciò che molti re e profeti cercarono di vedere e non lo videro, avrebbero voluto sentire e non lo sentirono; e a lui fu dato non solo di vederlo e sentirlo, ma di portarlo in braccio, allevarlo, stringerlo al seno, baciarlo, nutrirlo e vegliarlo. Non solo Giuseppe ma anche Maria dovette essere una discendente della casa di David. Non avrebbe potuto, infatti, sposare un uomo della casa di David, se anch’essa non fosse stata della casa di David. Tutti e due, dunque, della casa di David: ma in Maria si è avverata la promessa che il Signore giurò a David, Giuseppe è stato il testimone cosciente che la promessa fu mantenuta.

SOLENNITÀ DELL’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE 25 Marzo 2018 Il mistero della nostra riconciliazione Rubrica liturgico – musicale

Proprio della Messa

Antifona d’ingresso Disse il Signore, quando entrò nel mondo: «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». Eb 10,5.7

Orazione colletta O Padre, tu hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale. Per il nostro Signore...

Liturgia della Parola Prima Lettura: Is 7,10-14 Ecco la vergine concepirà. Salmo Responsoriale: Sal 39 Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà Seconda Lettura: Eb 10,4-10 Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Vangelo: Lc 1,26-38 Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Antifona alla Comunione Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio: sarà chiamato Emmanuele, Dio con noi. Is 7,14 Oppure: Rallegrati, Maria, colui che nascerà da te sarà santo e chiamato figlio di Dio. Cf Lc 1,31-32

N.B. Per la concomitanza con la Domenica delle Palme, la Solennità dell’Annunciazione del Signore viene trasferita a lunedì 9 aprile 2018

La Parola risuona nel cuore dei Padri e nel Magistero Dalle «Omelie» di san Bernardo di Chiaravalle. (Hom. 3, in Annunt., 7-9) Fu mandato da Dio l’angelo Gabriele in un villaggio della Galilea, chiamato Nazareth (Lc 1,6). Ti sorprende che Nazareth, un piccolo villaggio, venga illustrata con un sì gran messaggio e d’un sì gran re? Ma in questo piccolo villaggio c’è nascosto un gran tesoro: è nascosto, dico, agli uomini, non a Dio. O che non è forse Maria il tesoro di Dio? Dov’è lei, ivi è il cuore di lui. I suoi occhi son su di lei, dappertutto egli segue l’umiltà della sua ancella. Non conosce il cielo l’Unigenito di Dio Padre? Se conosce il cielo, conosce anche Nazareth. Potrebbe non conoscere la sua patria? Potrebbe non conoscere la sua eredità? Il cielo gli tocca da parte del Padre, Nazareth gli tocca da parte della madre, poiché egli è - lo afferma lui stesso - Figlio e Signore di David (Mt 22,42-45). Il cielo del cielo è per il Signore, ma la terra la diede ai figli degli uomini (Ps 113,16). Si pieghi a lui, quindi, l’uno e l’altro titolo di proprietà, perché è non solo Signore, ma anche figlio dell’uomo. Senti anche come rivendichi a sé la terra in qualità di figlio dell’uomo, ma ne ha anche il diritto per la comunione dei beni tra gli sposi. I fiori apparvero sulla nostra terra (Ct 2,12). E ci sta anche bene l’accenno ai fiori, perché Nazaret significa fiore. Piace una patria fiorita al fiore che spunta da Jesse e se ne sta volentieri tra i gigli il fiore del campo e il giglio delle valli. La bellezza, infatti, il profumo e la speranza del frutto fanno prezioso un fiore: son la sua triplice grazia. E Dio stima anche te come un fiore, e si compiace in te, se c’è in te la bellezza d’una condotta onesta, il profumo dei buoni pensieri e il desiderio del premio futuro. Il frutto dello spirito, infatti, è la vita eterna. Non temere, Maria; hai trovato grazia presso Dio. Quanta grazia? Una grazia piena, grazia singolare. Singolare o universale? L’una e l’altra, certo; perché piena e in tanto singolare, perché universale; ricevesti, infatti, tu sola la grazia universale. Grazia singolare, dico, la tua, perché tu sola, più di tutti, hai trovato grazia. Tu sola trovasti una tale pienezza; pienezza universale, perché tutti attingessero a questa pienezza. Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno. È in modo singolare frutto del tuo seno; ma per tuo mezzo è giunto alle menti di tutti. Così una volta la rugiada fu tutta sul vello e tutta sull’aia; ma in nessuna parte dell’aia fu tutta, come sul vello (Jg 6,37-40). Solo in te quel Re ricco e straricco, s’è ridotto a niente; eccelso s’è umiliato, immenso s’è fatto piccolo e inferiore agli angeli: vero Dio e Figlio di Dio incarnato. Ma per quale scopo? Perché tutti fossimo arricchiti con la sua povertà, innalzati dalla sua umiltà, accresciuti dal suo abbassamento e, unendoci a Dio attraverso la sua incarnazione, potessimo essere un solo spirito con lui. Ma che diciamo, fratelli? In quale vaso si verserà la grazia? Se la fiducia può contener misericordia e la pazienza la giustizia, quale vaso è idoneo alla grazia? Il balsamo è purissimo, e vuole un vaso fortissimo. E che c’è di così puro o di così solido come l’umiltà del cuore? Perciò dà grazia agli umili; perciò guardò l’umiltà della sua serva. A qual titolo? Perché l’animo umile non impedisce che la pienezza di Dio si versi in esso.