Con la bocca e con il cuore. Il credo cristiano ieri e oggi 8825001894, 9788825001891 [PDF]


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Italian Pages 252 Year 1993

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Table of contents :
Copertina......Page 1
Frontespizio......Page 3
Abbreviazioni......Page 6
INTRODUZIONE: LE TAPPE FONDAMENTALI DEL CREDO CRISTIANO......Page 7
PARTE PRIMA: LA STORIA......Page 17
CAPITOLO I: LA PREISTORIA BIBLICA DEL CREDO CRISTIANO......Page 19
CAPITOLO II: IL CREDO CRISTIANO NEI SECOLI DEI PADRI......Page 31
CAPITOLO III: IL MEDIOEVO OCCIDENTALE......Page 53
CAPITOLO IV: RIFORMA PROTESTANTE E MOMENTO TRIDENTINO......Page 70
PARTE SECONDA: ANNI SETTANTA E DINTORNI......Page 91
CAPITOLO V: LA SVOLTA CONTEMPORANEA E DUE CREDO-SPONDA......Page 93
CAPITOLO VI: CREDO TEOLOGICI......Page 122
CAPITOLO VII: CREDO CONTESTATORI......Page 144
CAPITOLO VIII: CREDO RASSERENANTI......Page 156
CAPITOLO IX: CREDO LITURGICI......Page 172
CAPITOLO X: CREDO CATECHISTICI......Page 187
CAPITOLO XI: CREDO BREVI LATINO-AMERICANI......Page 203
CAPITOLO XII: PER UNA CONCLUSIONE PROVVISORIA......Page 228
SPIEGAZIONE DI ALCUNI TERMINI......Page 239
INDICI......Page 241
INDICE DEI NOMI......Page 243
INDICE GENERALE......Page 249
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Con la bocca e con il cuore. Il credo cristiano ieri e oggi  
 8825001894, 9788825001891 [PDF]

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ISBN 8825001894

ABBREVIAZIONI

AAS

«Acta Apostolicae Sedis»

BAC

Biblioteca de Autores Cristz'anos

CCEE

io delle Conferenze Episcopali Europee Consial o

CCL

Corpus Christianorum Latinorum

DPAC

Dizionario Patristico e di Antichità Cristiane, Marietti

DS

Enchiridion Symbolorum Definitionum et Declaration�tm (curato da H. DENZINGER e A. SCI-IONMETZER, da cm le iniziali della abbreviazione)

HDG

Handbuch der Dogmengeschichte

KEK

Konferenz Europaischer Kirchen (Conferenza delle Chiese Europee)

NDT

Nuovo Dizionario di Teologia, Ed. Paoline

PG

Patrologia Graeca

PL

PatrologiC! Latina

RGG

Die Religion in Geschichte tmd Gegenwart

SCh

Sources Chrétiennes

wcc

World Council of Churches (Consiglio Ecumenico delle Chiese)

Le abbreviazioni sono contenute al massimo. Nelle citazioni bibliche sono di norma seguite le abbreviazioni della Bibbia-CEI.

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INTRODUZIONE LE TAPPE FONDAJ"V1El'JTALI DEL CREDO CRISTIAl\TO

Uno schizzo sintetico introduttivo può offrirsi come premessa orientativa onde abbracciare in rapido sguardo la storia del credo cristiano e concentrare poi l'attenzione sui nostri decenni: senza difficoltà vanno individuati tre periodi abbastanza fisionomizzati, anche se mossi nel loro interno 1. Tralasciando il momento biblico normativa (che in qualche modo si propone come «Preistoria» del credo), nella casca­ ta delle generazioni cristiane i vari accenti sul contenuto del messaggio cristiano e i destinatari a cui il credo viene pro­ posto si diversificano al punto da poter diventare facilmen­ te criteri di distinzione dei vari periodi. Certo, va ribadito che l'atto di fede termina sempre in Dio Trinità Santa: co­ me tale resta sempre carico di un palpito e di un rinvio al IVIistero difficilmente esprimibili in parole umane2; e tutta1 Li abbiamo sinteticamente già elencati in Fede e formule di fede, «Cre­ dereoggi» 4 (4/1981), pp. 57-70; cf. anche L. SAJUORI, Verso una professio­ ne comune di fede tra confessioni cristiane?, «Studia Patavina» 28 (1981) 2, pp. 257-269. Per una prima introduzione al problema cf. Agitazione intorno alla confessione di fede (a cura del Segretariato generale), «Concilium» 6 (1970) l, pp. 163-188; l'intero numero 2 di «Studi Ecumenici» del 1986 e H. HARING, Esperienze con le «formule brevi» della fede, «Concilium» 25 (1989) 4, pp. 83-101. Su un piano di seria divulgazione si possono rivelare utili i nn. 14 (2/1983) e 16 (4/1983) di «Credereoggi» (nella numerazione progressiva della rivista), rispettivamente dedicati a La chiesa nella storia e a I concili tappe di un cammino dottrinale. 2 Cf., ad esempio, l'affermazione incisiva di Tommaso d'Aquino, tante volte citata nei manuali di introduzione alla teologia: «Actus fidei non termi­ natur ad enuntiabile, sed ad rem» (Summct Tbeo!., II-II, q. 1, art. 2,2), cioè l'atto di fede si rivolge al Mistero di Dio più che alla sua espressione verbale.

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via è proprio attraverso il ponte del e parol� umane che la _ fede cristiana prende consistenza e s1 comumca nella stona.

l. PER I pADRI: TESSERA DI RICONOSCHv1ENTO Tenendo presenti questi dati, possiamo affe:mare eh� . in un primo periodo, coincidente con l'epoca del Padn nel primi 6-7 secoli, il credo cristiano assum� la p�eval�nte _ _ fisionomia di tessera di riconoscimento e dz zdenti/zcazzone spe­ liturgia nella Dio a detta intraecclesiale. La fede viene cialmente battesimale e assume perciò una notevole valenza dossoloo-ico-adorante; ma insieme viene avvertita e vissuta intensa ente la dimensione ecclesiale: il cristiano esprime la sua fede di fronte e assieme ad altri credenti, dentro una chiesa che confessa il suo Signore in momenti di alto profi­ lo religioso. La formula di fede assume perciò facilmente un valore anche catechistico-annunciante, fino al punto da proporsi come «norma fide » e prima anc_ora come «sym­ _ bolum fidei», quasi parola d ordme con cm nconoscers1 tra cristiani 3. Il termine «simbolo di fede» (che in qualche modo riecheggia l'alleanza biblica come la sacramentalità odierna) addita un duolice dinamismo: richiama la fede come a teo-o-iamento di �ccoglienza della rivelazione di Dio (detta sco sticamente /z"des qua creditur, la fede �on cui s crede), perché si irrobustisca a contatto con altn credenti che insieme manifestano la loro disponibilità a giocarsi nel-





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l;

Tra i teologi contemporanei può essere utile rile�gere l_e prime dense pagine di H. DE LUBAC, Meditazione sulla chiesa, Paoline, Milano 1955, pp. 30-52 (recentemente riedite a cura della Jaca Book) e l'articolo di L. SARTORl, Fe­ de, obbedienza e pluralismo nel Vaticano II, «Humanitas» 24 (1969) 1-2, pp. 95-116, che vi si appoggia. . . fede» 3 Per un primo approccio su termini come «credo» e «Simbolo cf. G. GROPPO, Simboli di fede, in Dizionario di Catechetzca (a cura d1]. GE­ VAERT), ElleDiCi, Leumann (Tori.11o) 1987, pp. 582-583; TH. _SCHNEIDE�, La nostra fede. Una spiegazione del Simbolo apostolico, Querimana, Brescia 1989, pp. 12-14.

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8

la sequela di Cristo. 1.\;la esige anche la fede precisata come messaggio (la cosiddetta /ides quae credzlur, la fede che vie­ ne creduta), perché si chiarisca ulteriormente nella testa e nel cuore del 1"ti la matFria forma-ministro 18. l\.�ella ulteriore bolla di unione con i copti, i giacob iti, i caldei e 1. maroniti di Cipro la «sacrosanta romana eccle­ si�. ·: fi�miter credit, profitetur et praedicat» la propria fede tnmtana espressa in linguaggio anselmiano, con anatem a­ tismi contro eretici ormai lontani nel tempo; riafferm a la bontà della creazione, ricordando la relatività dell'An tico Testamento ma anche la sua preziosità in termini di rinvio tipologico verso il Cristo e i sacramenii della chiesa· dice reale l'Incarnazione e necessario il battesimo· ribadi� ce la necessità assoluta della chiesa in questi termi�i: ___

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�L�

Crede ferr_namente, confessa e predica che nessuno di quelli . cattolica, non solo pagani, ma anche c�e s�no fu�n dell� chresa . gmder o eretiCI e scismatici, possano acquistare la vita eterna, ma che a�drann? nel fuoco eterno, preparato per il demonio e i suoi angeh, se pnma della fine della vita non saranno stati aaaregati '=' ad essa; e che è. tanto importante l'unità del corpo della �hi �sa, . che solo a quelli che nmangono in essa giovano per la salvezza i . sacra�e�t� eccl��i �stici i digiuni e le altre opere di pietà, e gli ; . . eserciZI della milizia cnstlana procurano i premi eterni. Nessuno - pe� quante elem�sine abbia potuto fare, e perfino se avesse ver­ s�to il sangue per il nome di Cristo - si può salvare, qualora non nmanga nel seno e nell'unità della chiesa cattolica 19.

�o_l n

. 1 ��� u1 ...J; : rr se1111v p01, quesLe arrerm az1on1 wsc1ano l'amaro in bocca per _l� visione ristretta della salvezz a, pur renendo conto che gh mterlocutori sono ritenuti scisma tici e i grandi valori richiamati toccano l'unità della chiesa: ma T o; di ogni riforma­ tore prmestante. La sovranità e l'immediatezza di Dio ven­ gon� p�rcepite, vissute e affermate contro ogni forma di 1 _ rr:-ed1azwne ecclesiale, sacramenti compresi. La Scrittura v1en_e con tr apposta ad ogni apparato sacrale mediatore e ad . . ogm tradlz�o.r:_e. Contr� le consuetudini e i meriti, intravisti . . . «costnzwm» _ per Dio stesso, l'attributo divi­ come pos�1bU1 no poler�:ucamente più sottolineato risulta essere la libertà (�entre il �attoli �esimo si affida maggiormente alla fedeltà _ . d1 Dw): D�o e, hoero, «Spiritus ubi vult spirat» (Gv 3,8), «de potentia absoluta» Dio può fare quello che vuole. .

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Per questo richiamo globale ci è utile ancora P. FRANSEN in ivhste· ., Sa!utzs, vol. IX ' Queriniana , Brescia 1°-/)./ , pp . 130- 153 ; pm recenten:e?t� anch � PS VANZAN, Lutero tra contrapposizione e mediazione «La CIVilta �attol�ca»134 (1983/4), pp. 220-238. Per un confronto tra gli . confessrona del penodo resta tuttora fondamentale J.A. MbLHER, Simbo­ m!!n





�critti

f

lz a o esposzzzone de le antitesi dogmatiche tra cattolzci e protestanti secondo ,oro scnttz con/esszonalz pubblici (a cura di ].R. Geiselmann)' Jaca Boo> di Pao­ . lo VI, «Communw», marzo-aprile 1972, pp. 43-50; in parte anche R. BLEI­ STEIN, Pro/esszone di fede, in Dizionario di Catechetica, ElleDiCi, Leumann







f

106

terisi:ica preminente della confessione di fede proposta in quella sera di giugno sta nel ribadire che un ricco passato è

tuttora presente 11. Anche se «anagraficamente» datata agli anni Sessanta, la formula di papa Iv1onti..D.i riassume l'eco lunghissima del cammino della chiesa. Il credo si presenta essenzialmente retrospettivo: raccoglie frammenti da tutti i secoli cristiani privilegiando le formulazioni dottrinali sen­ za distinguere i vari secoli e i motivi storici delle varie ac­ centuazioni raccolte in un «collage» di indubbio valore. -to, �i�lio d� Dio. Fa-li è il Verbo eterno nato dal Padre prima dr tutti 1 secoli, e al �dre consustanziale, h omoottsios tò Patri (DS 15 0 ) ; e per �e�z? di Lui tutto è stato fatto. Egli si è incarnato per opera dello Spm­ �o Santo nel seno della Vergine Maria, e si è fatto uomo: eguale pertanto al Padre secondo la di�inità, e inferiore al Padr� sec? n­ do l'umanità (cf. DS 76), ed egh stesso uno, ��n p�r qua.l.che 1m­ possibile confusione delle nature ma per l'umta della persona (cf. DS 76). ,. . . , . . . Ea-li ha dimorato in mezzo a no1, p1eno dr grazia e a� venta. Egli h� annunciato e instaurato il regno di Dio, e in Sé ci ha fatto c;noscere il Padre. Egli ci ha dato il suo Coman?am�nto nuovo, di amarci a-li uni o-li altri com'Egli ci ha amato. Cr ha msegnato la via delle Beatitulini del vangelo: povertà� sp�r�to, �ite�za, �o­ . m1sencord1a, lore sopportato nella pazienza, sete della gmstlzla, . er ta soffe � p la purezza di cuore, volontà di pace,. persecuzrone . �10 che �h Agnello ilato, Ponzro sotto patito ha Egli giustizia. porta su di sé i peccati del mondo, ed e morte p�r nor sulla Cro­ ce, salvandoci con il Suo Sangue redentore. _Egh e stato sepo�to e, per suo proprio potere, è risor�o n�l terzo gror::10, e.le_vandocl �on la sua Risurrezione alla partecipazione della v1ta d1vma, che e la vita della grazia. Egli è salito al ciel?, � verrà nuovamen�e, nell� gloria, per giudicare i vivi e i morti, ciascuno secondo l. propn , , . meriti; sicché andranno alla v1ta eterna coloro che hanno nsp