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Italian Pages 210
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A Leardi Frisinghelli Notari CLD
TECNICA
Fotografie: Francesco Giobbi (CLD) Alberto Mascheroni (Vespa Douglas) Paolo Bensi (Messerschmitt 150 eS) Fotocomposizione, impaginazione, impianti fotolito : CLD
Coordinamento editoriale: Valentina Filidei (CLD) Progetto grafico: Marco Guerrieri Stampa: Graphicarts
Un ringraziamento particolare a coloro che hanno collaborato alla realizzazione esecutiva di questo volume: Umberto Conti, Cristina Fanteria, Mirko Melai.
ISB N 88-87748-46-2
Copyright © CLD - Fornacette - 2001 Quest'opera è stata realizzata da CLD S.r.l. Editore © 2001 CLD S.r.l. - Tutti i diritti riservati 232901
Prima edizione: Giugno 2001
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CLD, Leardi, Frisinghelli, Notari.
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Record and Special Production
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6
9
Prefazione
10
I record e le competizioni
11
La Vespa nel mondo
12
Le tappe storiche
14
Si apre il mercato mondiale
15
PROTOTIPI
17
MP5 (Paperino) 1945
23
MP6 (Vespa) 1945
31
PRODUZIONE ESTERA SU LICENZA
33
A.C.M.A.. Francia 1953
39
Vespa 400. Francia 1957
47
A.C.M.A. 125. Francia 1956
55
T.A.P. 56. Francia 1956
61
T.A.P. 59. Francia 1959
67
HoRmann 125. Germania 1951
73
HoRmann Koningin. Germania 1954
81
Messerschmitt GS 150. Germania 1961
87
Douglas. Inghilterra 1951
93
Vespa 75. Spagna 1967
99
Vespa Allstate. U.S.A. 1951
Indice
•
105
PRODUZIONE PER L'ESTERO
107
Vespa 125 (mercato svizzero), 1951
111
Vespa 50 con pedali, 1970
117
Vespa 50 Super Sprint, 1965
123
Racer 90, 1971
129
Sprinter 50, 1979
135
Moscone, 1952
139
VEICOLI SPECIALI, DA CORSA E DA RECORD
141
Vespa Sport, 1951
147
Vespa Sport (Sei giorni), 1952
155
Sport 53, 1953
161
Montlhery, 1950
169
Siluro, 1951
177
Vespa 98 Corsa, 1947
181
Vespa 125 Corsa, 1949
185
Circuito, 1950
193
Sei Giorni UHiciale, 1951
199
Vespa Alpha, 1967
203
Riepilogo dati matricolari
207
Ringraziamenti
7
Il I
I
Il
8
Prefazione
Era doveroso proseguire il program-
La Collana di Vespa Tecnica è giunta
ma di Vespa Tecnica e porsi il problema di ricercare gli aspetti tecnici che il "progetto Vespa" ha portato
al quarto appuntamento. Prosegue l' idea di CLD e degli autori, Roberto Leardi, Presidente del
Vespa. Vespa Tecnica "Record and Special
con sé dalle prime esperienze, l'idea di D'Ascanio e l'intuizione di Piag-
Vespa Club d'Italia, Luigi Frisinghelli, Conservatore del Registro Storico
Production" riporta tutti i dati disponibili e ricercati per i modelli pro-
gioo Far conoscere tanti modelli inediti
Vespa e Giorgio Notari, restauratore dei veicoli esposti nel Museo Piaggio,
prodotti per diverse utilizzazioni che nel tempo hanno contribuito a far
per soddisfare le esigeze dei collezionisti e di tutti gli appassionati di
dotti in quegli anni, ormai oggetti unici o museali. Con questo volume continua l'avven-
conoscere e apprezzare, negli ormai 55 anni di vita di Vespa, questo veicolo che ha segnato il XX secolo come
Vespa. Illustra le caratteristiche della Vespa, dei modelli e derivati che rappresen-
uno dei prodotti industriali, la cui intuizione di tecnica scooterisca è sta-
tano una memoria storica eccezionale di chi conosce il mondo Vespa e
ta vincente e ancora unica e duratura
fomirà per gli appassionati un valido
nel tempo.
aiuto per superare gli innumerevoli
imprevisti a cui va incontro chiunque si appresti a restaurare una
tura di Vespa Tecnica dedicata al mondo Vespa in tutti i suoi aspetti, un'avvennrra che certamente non si fermerà qui. .. come la Vespa!
Roberto Leardi Luigi Frisinghelli Giorgio NotaTi
9
I record e le competizioni
ell'immediato dopoguerra, dopo la nascita della Vespa, nelle imprese sportive vi è una sfrenata voglia di riprendere un'attività che negli anni '20 e '30 si è notevolmente sviluppata soprattutto nel settore del motorismo. All'epoca l'attività sportiva è giovane perché l'auto è nata all'inizio del secolo e dal 1920 al 1930 è stato il periodo in cui le imprese e le corse sono strettamente collegate alla produzione delle case di auto e moto. Dopo la guerra il ritorno alla normalità coincide con l'inizio di una produzione moderna caratterizzata da nuove concezioni e dall'idea di scooter che ha riscosso subito un notevole successo. La diffusione della Vespa nel 1946 in tutto il territorio nazionale e la nascita dei primi circuiti cittadini sono stati per il motociclismo un futto solo. In ogni città nascono spontaneamente circuiti classici oppure circuiti inventati dai primi organizzatori a cui Vespa partecipa insieme alle altre moto. Piaggio ha subito l'intuizione giusta: appoggiandosi alla rete dei concessionari e ai piloti di zona, fu partecipare i suoi scooter alle più importanti competizioni in tutt'Italia. In seguito la classe scooter, con l'awento anche di altre marche come l'Innocenti e la Mv, è stata la categoria più combattuta e numerosa. Alle prime Vespa 98 sono state elaborate così alcune modifiche, dalle più semplici, a modifiche più appariscenti come lo scudo più profilato e awolgente in modo da poter fare minor resistenza all'aria, oppure l'aumento
N
10
della cilindrata a 125. Importante è stato far capire che anche con le ruote piccole delle Vespa si possono raggiungere buoni risultati. A poco a poco Piaggio, e. in particolar modo la sezione diretta dall'Ing. D'Ascanio, comincia a realizzare Vespa da corsa per partecipare ufficialmente a competizioni di velocità, raggiungendo obiettivi di tutto rilievo, grazie anche ai piloti che le portano in gara nei vari circuiti di quegli anni. Bisogna imporsi su un altro fronte, quello dei record, allora di grande impatto sugli appassionati. I primi record si raggiungono con la Vespa che prende il nome della stessa pista (Montlery) dove ha conquistato contemporaneamente 17 record del mondo. L'anno dopo un mezzo, costruito appositamente, la Vespa Siluro con motore a pistoni contrapposti da 125 cc, con le sue ruote basse, raggiunge il record di velocità sull'autostrada Roma/ Ostia alla velocità di oltre 171 kIn/ h, con il pilota Dino Mazzoncini. La Vespa conquista il campionato del mondo fuoristrada rappresentato dalIa fumosa "Sei Giorni Internazionale di Regolarità" vincendo l'edizione svolta in Italia a San Pellegrino con prova finale di velocità a Monza. Le Vespa da competizione, che oggi chiameremo derivate dalla serie, di futto sono mezzi che vanno oltre il 60 % delle loro normali prestazioni. La Vespa Sei Giorni ha vinto l'edizione del 1951, alla quale Piaggio partecipa ufficialmente con una squadra composta da lO piloti. Nonostante il pronostico negativo dei grandi esperti motociclisti che le hanno dato fer-
me subito dopo il l Ogiorno; le Vespa hanno conquistato ben 9 medaglie d 'oro: un grande successo per l'industria Piagglo.
Vespa Montlery
Vespa Siluro
Vespa Circuito
La Vespa nel mondo
on sappiano con certezza matematica in quanti paesi e nazioni è presente Vespa ma certamente rimane il prodotto che ha segnato la storia di oltre mezzo secolo. Nelle località più impensate si trova Vespa, sinonimo di scooter e di italia-
N rutà.
Già alla fine degli anni '40, sia la Vespa 98 che la 125 viene presentata al circolo del golf a Roma, ai comandi americani, nel dopoguerra è presente ai primi saloni in Svizzera ed in Europa, senza dimenticare il raid Italia/Svizzera a cui ha partecipato lo stesso D'Ascanio e molti tecnici. Questo lascia presagire come il successo di Vespa sia stato previsto. Questi messaggi oggi li chiameremo promozionali fatti per espandere in tutto il mondo questo nuovo scooter moderno, nonostante la concorrenza europea sia stata numerosa con altre
Vespa 98 del 1946
case ex aeronautiche, automobilistiche e grandi gruppi specialmente in Francia e Germania. Questo impegno si riflette subito in un accordo di costruzione su licenza, le fumose licenziatarie: la Roffinan, a cui si sostituisce successivamente la Messerschmitt, in Germania e la Douglas in Inghilterra, le consociate Motovespa in Spagna e AC.MA in Francia ed uno stabilimento di montaggio in Belgio, senza contare le zone dove vige la lingua inglese, francese e spagnolo, ad esempio le colonie o ex colonie. È da ricordare, inoltre un accordo con Sears & Robuk Co. per il mercato statunitense degli Usa. La Vespa incomincia il suo viaggio nel mondo conquistando ben presto il mercato globale. Ricordiamo che in quegli anni, 1951/52, c'è un modello unico di Vespa 125 e risale proprio a quegli
anni il film Vacanze Romane di pro-
duzione americana, che fa il giro del mondo. Allora la produzione cinematografica è l'unica forma di immagine e contribuisce così all'affermazione di Vespa sia in Italia che all 'estero. Un discorso a parte merita la costruzione della Vespa 400 presso l'AC.MA in Francia. Questa Vespa a quattro ruote è stata in produzione per diversi anni; sarà una macchina utilitaria alla pari delle tante sorte in Europa in quel periodo. VIcino alle realtà industriali si vanno formano tanti Vespa/Servizio o Vespa Service. Anche questa presenza è capillare e aiuta il vespista che intanto inizia a utilizzare la Vespa per muoversi sempre di più per il lavoro e lo svago.
Vespa ET3 Primavera
11
1945: MP6 È il prototipo realizzato nel Reparto Esperienze di Biella in poco più di tre mesi da D'Ascanio, dopo il "sì" al progetto datogli da Enrico Piaggio.
I
,I 1949: Vespa da Circuito Oltre ad imporsi come mezzo di locomozione, l'evoluzione porta Vespa elaborate derivate dalla serie, sui circuiti cittadini e autodromi di allora.
1950: Montlery È tempo di record: in quegli anni le maggiori industrie tentono la via dei record per affermare i loro scooter. La Piaggio con questa Vespa da record sul circuito di Montlery conquista numerosi primati.
1951 : Vespa Sport (Sei Giorni) Realizzato per disputare la Seigiorni Internazionale, da cui prende il nome, questo veicolo si affermerà e diventerà un mito che ancora oggi resiste.
1951: Siluro Sulla Roma-Ostia questo veicolo da record, che conserva le ruote della Vespa, raggiunge con il pilota Mazzoncini i nuovi record di velocità sul chilometro lanciato a oltre 170 Krnjh .
1952: Moscone Il Moscone, detto anche "la Vespa del mare", esordisce all'Idroscalo di Milano ed è una prova della diversificazione della produzione Piaggio anche nella nautica.
12
Record and Special Production: le tappe delle Vespa da record. da corsa e speciali
1954: Hoffman Koningin , "la regina" La Vespa costruita su licenza in Germania raggiungerà il top con questo modello e sarà utilizzata allora anche dalla polizia tedesca.
1955: Messerschmitt GS 150 La versione tedesca del mitico "Giesse" nasce su licenza in Germania. Anche nei paesi del nord Europa rimane la Vespa sportiva nel cuore di molti ed oggi ambita dai collezionisti.
1956: T.A.P. Da una commessa dell'Arrneé Française nasce questa Vespa detta "la militare" , unica nel suo genere che stupisce sempre per il suo aspetto.
1957: Vespa 400 Non tutti sanno che esiste una Vespa a quattro ruote, la cui costruzione è awenuta in Francia: un altro esempio di un progetto di diversificazione della Piaggio, che affermatasi con la Vespa ha tentato il salto nel mondo automobilistico.
1965: Vespa 50 a pedali Vespa realizzata per il mercato francese . La legislazione vigente in Francia prevedeva che per omologare un ciclomotore questo doveva montare i pedali, quindi per questo mercato è stata realizzata una Vespa con l'aggiunta dei pedali che le hanno dato un tono curioso.
1965: Vespa 50 SS
È la sorella più piccola della Vespa 90 SS. È stata prodotta per l'esportazione. Data la potenza erogata, in Italia ha potuto essere commercializzata come ciclomotore.
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Si apre il mercato mondiale
I
l ''Vespizzatevi'' comincia ad essere conosciuto nei cinque continenti anche in estremo oriente, in
Giappone. Per oltre un decennio sono milioni le
Vespa prodotte anche in altre nazioni, magari montate in maniera diversa, perché non dobbiamo dimenticare che in ogni paese ci sono dei codici particolari, specie per quanto riguar-
da le caratteristiche tecniche. Partendo da queste considerazioni in questo volume abbiamo proprio i modelli Vespa di licenziatarie o montate all'estero o prodotte negli stabilimenti Piaggio di Pontedera per l'estero. Un viaggio quindi che ci accompagnerà tra tutti i veicoli speciali da competizione, costruiti su licenza con le varie tecniche per poter essere adattate ai paesi e alle nazioni dove dovranno circolare.
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PI
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1945
Nel corso della seconda guerra mondiale, la Piaggio è fortemente impegnata nella produzione di aerei.
si nel mercato dei mezzi di trasporto popolare è lo stesso Enrico Piaggio, il quale ha dato incarico al suo staff tec-
di questa prima fase, evidentemente ispirato a varie realizzazioni dell'anteguerra, sia italiane che americane,
Dopo la guerra è stata evidente la necessità di prevedere una conversio-
nico di studiare un due ruote economico e pratico. I primi studi e realiz-
di veicoli a due ruote piccole e con parvenza di carrozzeria. La struttura
ne della produzione verso oggetti, per la popolazione civile, da produrre in grande quantità. Sostenitore
zazioni sono portati avanti a Biella ove, durante il periodo bellico, sono
del Paperino ricorda quella di altre realizzazioni ed è caratterizzato da
stati decentrati alcuni reparti e gli uffici tecnici. TI Paperino è il risultato
una carrozzeria, con conseguente necessità di scavalcare il mezzo per
convinto della opportunità di inserir-
18
salire in sella, cosa non gradita dalle signore in gonna e da tanti signori poco agili: questa caratteristica è stata certo determinante della bocciatura di questo progetto in favore della ricerca di una maggiore accessibilità. Finisce così il Paperino che, progettato dagli ingegneri Vittorio Casini e Renzo Spoldi, ha come
denominazione interna "progetto MP5". Il progetto non piace! Il compito di concretizzare i propositi di Enrico Piaggio passa all'ingegner Corradino d'Ascanio che si impegna nel "progetto MP6": così nasce la Vespa! Il Paperino qui fotografato è lillO dei
pochi esemplari rimasti, attualmente conservato presso il Museo Piaggio. La parte ciclistica, ben definita, è costituita da una scocca monolitica in lamiera stampata con applicato un ampio paragambe e lunghe pedane ricoperte da tappetini in gomma. Nella parte posteriore del dorso, a partire dalla sella, vi è una pro tube-
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MP5
(Paperino)
1945
ranza che scende fino all' estremità di coda e che contribuisce a rendere il veicolo particolare. Non vi è sospensione elastica posteriore. Il parafango anteriore di grandi dimensioni fa da suuttura portante
1
Commutatore luci e sportellino di accesso alla candela.
2
Feritoia per l'ingresso dell'aria.
3
Vi sta della sella aperta.
4
Sportell ino per accedere al comando d ell'aria e al motore .
Su questo veicolo sono stati utilizzati 2 sistemi di trasmissione finale: una tradizionale a catena e una a cardano. La versione con trasmissione a catena ha un cambio ad ingranaggi a 2 velocità, mentre per la versione cardanica c'è un cambio automatico a
alla sospensione, costituita da 2 astucci tubolari che contengono le molle
velocità periferica.
che rendono elastico il veicolo.
Per quei tempi quest'ultima soluzio-
Il
20
ne è all'avanguardia, ciò denota come la Piaggio sia stata molto avanzata tecnologicamente. Il motore di cilindrata 98 cc è costruito, come tutto il resto, da Piaggio.
MP5
(Paperino)
5
21
Particolare del misurino per fare la misce la e asta graduata per controllo quantità miscela.
19.5
MP5
(Paperino)
Caratteristiche
Telaio:
in lamiera d 'acciaio portante
Motore:
a due tempi
Alesaggio:
mm50
Corsa:
mm50
Cilindrata:
cm3 98
Messa in moto:
a spinta
Accensione:
a volano magnete
Illuminazione:
con bobine interne
Freni:
a tamburo
Ruote:
scomponibili
Colore: Beige Codice M ax M ey er: 15006
22
23
19(15
Nel 1945 il "progetto MP6" trova la sua definizione sia funzionale che estetica: le soluzioni adottate per i vari componenti e per l'insieme del
veicolo, poco hanno di motociclistico in senso classico. L'aspetto più insolito è il fatto che tutte le parti meccaniche sono racchiuse nella scocca. li gruppo motore/ cambio è
Il
Il
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un bell'esempio di razionalità e compattezza, con numero di parti ridotto al minimo e dimensionato senza economia, tanto che la sua robustezza e longevità è rimasta proverbiale, come, d 'altra parte quella di tutte le Vespa. TI motore vero e proprio è un due tempi orizzontale con alettatura del
cilindro e testa disposta radialmente; le misure di corsa ed alesaggio sono 50 x 50 mm pari ad una cilindrata di 98 cc che, alimentato con miscela al 6%, dà circa 3,2 CV al regime di 4.500 giri/ min. L' ammissione è sul cilindro con pistone a deflettore ed un unico travaso. L'accensione è con volano
magnete - realizzato dalla stessa Piaggio - che incorpora anche 2 bobine a bassa tensione per fornire corrente all'impianto di illuminazione e al clacson, posto sotto la sella. TI carburatore da 16 mm, sprovvisto di filtro dell' aria, trova posto in un apposito vano all'interno della scocca a cui si accede tramite apposito
sportellino. Il raffreddamento è assicurato dalla corrente d'aria che investe testa e cilindro entrando ed uscendo dal cofano motore attraverso apposite feritoie. Durante il periodo di prove e collaudo, per migliorare il raffreddamento, è stato praticato un foro di grande diametro sul lato destro dello scudo; ma in pratica
anche questa soluzione non risolve il problema del surriscaldamento, particolarmente in salita e a bassa velocità, la temperatura sale in modo eccessivo. Questo è il motivo per cui si è subito ricorsi al raffreddamento forzato con ventola montata sul volano, eliminando le feritoie del cofano motore.
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MP6 (Vespa)
19.5
Il cambio è un tre rapporti con ingranaggi sempre in presa e la selezione
Pensando ad un uso anche da un'utenza non motociclistica e femmini-
delle marce awiene con lo spostamento di una crociera all'interno dell'albero secondario, spostamento che
le, il cambio della marcia può awenire senza "tirare" la leva della frizione.
viene comandato per rotazione della manopola sinistra del manubrio, la
zato completamente a mano dai famosi lattonieri del Reparto
quale si collega al motore tramite una sequenza di aste rigide e snodi.
Esperienze. Sul lato destro del veicolo il motore è
D
1 Sporte llo accesso vano porta oggetti.
2
Sella e clacson.
3
Tappo serbatoio.
4
Feritoie di raffred damento per il motore e sportellino vano carburatore.
L'MP6, in quanto prototipo, è realiz-
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coperto da un cofano, per armonizzare il design sul lato sinistro è stato realizzato un cofano simile all'altro con funzione di sacca porta attrezzi. L'avantreno di derivazione areonautica, è composto da un unico tubo di sterzo con ruota spinta e sospensione a braccetto oscillante con 2 molle piatte a spirale. Al retro treno non c'è
D
sospensione. il gruppo motore/ ruo-
bili tra loro.
ta è collegato alla scocca da un gros-
I cerchi sono del tipo scomponi bile
to nella parte centrale per agevolare
so braccio in ferro . La frenatura è
per facilitare gli interventi sul pneu-
l'accesso al posto di guida; comoda
assicurata da due freni a tamburo,
matico.
posizione di guida come su una pol-
l'anteriore comandato dalla leva
L'idea geniale di D'Ascanio è riscon-
trona adatta anche alle gonne; ruote
destra del manubrio e quello poste-
trabile in tre caratteristiche base:
intercambiabili tra di loro.
MP6
lizzare il mezzo senza sporcarsi, aper-
riore da pedale sul lato sinistro.
telaio portante del tipo aeronautico
Le ruote sono fissate con 4 bulloni
con gli organi meccanici completa-
(tipo automobilistico) e intercambia-
mente coperti per consentire di uti-
8
\
.
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(Vespa)
5
Leva del freno posteriore.
6
Si lenziatore.
7
Commutato re luci.
8
Primo emb lema derivato da quello aeronautico.
19(15
9
Selettore del cambio esterno, usato so lo su questo modello.
Ing. Corradino D'Ascanio dietro la sua scrivania.
28
MP6 (Vespa)
O'Isegno te . prototipo. CniCO del
--- - S93 -
-
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19.5
MP6 (Vespa) Il Caratteristiche
Telaio:
carrozzeria portante in lamiera d'acciaio a forma aperta e carenata
Sospensioni:
elastica, con molle di acciaio a spirale per la ruota anteriore
Motore:
a due tempi, cilindro orizzontale in ghisa con testa riportata in lega leggera
Alesaggio:
mm50
Corsa:
mm50
Cilindrata:
cm'98
Trasmissione:
diretta slùla ruota posteriore attraverso gli ingranaggi del cambio
Messa in moto:
a pedale
Cambio:
a tre velocità
Accensione:
a mezzo volano magnete
Illuminazione:
a mezzo volano magnete
Freni:
a tamburo
Ruote:
cerchi scomponi bili con pneumatici da 3,50"x8"
Colore: Grigio scuro
30
PRODUZIONE ESTERA SU LICENZA
31
33
1953
Nei primi anni cinquanta lo sviluppo e l'affennazione della Vespa fa sì che la Piaggio costituisca una società in Francia con relativo insediamento industriale per la produzione delle Vespa per il mercato francese. La società sarà 1'A.C.MA La sede sarà posta a Fourchamboult e rimarrà un insediamento industriale di notevole
34
rilevanza per la regione anche dal punto di vista occupazionale, in quanto la produzione sarà intensa e costante per tutti gli anni di vita della società anche per la diffusione che la Vespa ottiene in Francia sia per il numero di Vespa prodotte, sia per la notorietà. Anche qui, come in Italia, la Vespa diventa personaggio in molti
film francesi dell'epoca. Singolare sarà un manifesto del cantante francese Gilbert Becou in piedi su una Vespa Acma che fa il giro del mondo. Importante è anche il movimento vespistico che si fonna intorno a Vespa con il Vespa Club e l'uso della Vespa in gare di regolarità e durata, come il mitico "Boul d'or" e diverse
imprese come quella di Monnaret che ha attraversato la Manica con
la produzione della "Vespa francese" che sarà chiamata A.C.M.A. dalla
una Vespa equipaggiata di galleggianti, oppure il racconto di un viag-
ragione sociale della consociata Piaggio.
gio in Africa di due coniugi che poi darà vita ad un libro "Ma Vespa, ma femme et moi".
La Vespa rispecchia le caratteristiche del modello italiano 125 del 1952
Lo stabilimento è dotato anche di una pista di prova per i veicoli. Inizia
adattandola però alla legislazione vigente in Francia per i veicoli a due ruote.
Sono proprio queste particolarità che la differenziano dalla produzione italiana: alcune volte in maniera estetica e quindi nel telaio e alcune volte nei particolari meccanici, motore, componentistica e impianto elettrico. La peculiarità è data proprio da un faro diverso posto sul manubrio, che
35
A.C.MA
125
1953
è differente dalla Vespa U del 1953 e dalla Vespa 150 del 1955/ 1956 di produzione italiana. Il faro monta una ghiera cromata a fascia molto larga e un gruppo ottico con la carat-
1
Spo rtellino del carburatore (Gurtner).
2
Vi sta del m oto re.
3
Cresta .
4
Vi st a dell a pl acchetta del model lo e numero te laio.
L'impianto elettrico è adeguato alla normativa francese e diverso è il commutatore luci e il fanalino posteriore. Il clacson è di colore nero, il
II cofano motore ha l'apertura per la griglia di raffreddamento scoperta come il corrispondente modello italiano 1951/1952. II marchio
teristica lampada gialla delle vetture francesi. La caratteristica unica di questo fanale è quella che può essere
fregio posto sul parafango al posto del faro è in alluminio, di generose dimensioni con guarnizione in gomma. Il fanalino posteriore è ret-
Piaggio dello scudetto si differenzia da quello del mercato italiano per
registrato.
tangolare.
I carter del motore hanno nella
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la sostituzione della scritta Genova con quella A.C.M.A. Paris.
A.C.M.A.
fusione illogo Vespa a rilievo. TI carburatore è un Gurtner per tutti i modelli prodotti in Francia. Le caratteristiche tecniche sono quelle della Vespa corrispondente italiana.
125
5
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Partico lare del manubrio, del fanale e dei comandi.
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