Vangelo Secondo Fabio [PDF]

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Zitiervorschau

#1 GERRY •GUARDANDO UNA PUNTATA DI CADUTA LIBERA, A OGNI APERTURA DI BOTOLA NON HO POTUTO FARE ALTRO CHE IMMAGINARE IL CONCORRENTE INERME, IRRIMEDIABILMENTE PARALIZZATO DOPO LA CADUTA DI 10 METRI, ATTENDERE ANSIOSO IL COMPIERSI DEL PROPRIO DESTINO, ABBRACCIATO DALLE TENEBRE E DAL DOLORE. TLOC, TLOC, TLOC, OGNI SUCCESSIVO URTO DI BATTENTI E' PER GLI SFIDANTI ORMAI INTRAPPOLATI NELLE ISOLATE CELLE DEL SOTTOSUOLO COME UN RINTOCCO CHE SCANDISCE IL TEMPO MANCANTE ALLA FINE DELLA PUNTATA, QUANDO LO STUDIO SI SVUOTERA', LE LUCI SI SPEGNERANNO E IL VERO GIUOCO POTRA' FINALMENTE AVERE INIZIO. IL CORPULENTO GERRY, DENUDATOSI DELLA SUE VESTE DI CONDUTTORE, RIABBRACCERA' LA PROPRIA NATURA STRAPPANDOSI DI DOSSO IL NERO COMPLETO ELEGANTE ARTIFICIOSAMENTE UMANO E INTRODUCENDOSI NEL BUIO CUNICOLO CHE PORTA ALLE ANGUSTE PRIGIONI SOTTOSTANTI. STRISCIANDOVI COME UNA GIGANTESCA, GRASSA E GLABRA TALPA AFFAMATA DI CARNI, SI ORIENTERA' LUNGO IL TUNNEL UTILIZZANDO I LUNGHI CAPEZZOLI INTURGIDITI PER L'ECCITAZIONE COME SENSORI, MULINANDOLI ATTORNO AL SUO CORPO IN MANIERA DA PERCEPIRE LA PRESENZA O MENO DI OSTACOLI, ED EMETTENDO - TRAMITE L'ATTUAZIONE DI UN INSISTENTE BRUXISMO - UN SONORO STRIDIO CHE, RIMBOMBANDO CONTRO ALLE PARETI METALLICHE, PERMETTERA' COI SUOI ULTRASUONI UN PERFETTO ORIENTAMENTO ATTRAVERSO L'OSCURITA' DEL VORACE SORICOMORFO ANTROPOIDE. DLONG DLANG DLONG - POTRANNO UDIRLO GATTONARE GIU' PER IL TUBO NELLA SUA INESORABILE, SGRAZIATA MARCIA LE IMPOTENTI VITTIME - DLONG DLANG DLONG. A CHI FARA' VISITA? VORRA' FORSE ROSICCHIARE LA PROFUMATA E LANOSA VAGINA DELLA PROCACE SEGRETARIA CHE HA PERSO AL TERZO QUESITO, RESPIRANDONE CON AVIDE INALATE L'AROMA MENTRE DILANIA, UN VORACE BOCCONE DOPO L'ALTRO, LE PRELIBATE GRAZIE DEL SUO CORPO? O MAGARI NO; QUESTA SERA APPARIVA PIU' PIGRO DEL SOLITO MENTRE SI ATTEGGIAVA AD AMICO DELLA PLEBE: PREDILIGERA' FORSE UNA CENA MENO IMPEGNATIVA, CONSUMABILE CON AGEVOLI MORSI SULLE TENERE CARNI DELL'ERUDITO PENSIONATO CHE CE L'AVEVA QUASI FATTA A BATTERE IL CAMPIONE, E CHE ORA STA ORINANDOSI ADDOSSO IN PREDA ALLE PIU' INSOPPORTABILI FITTE DI DOLORE E ANGOSCIA, PENSANDO AI NIPOTINI CHE NON VEDRA' MAI PIU'? POTRA' FORSE USARLA UN'ULTIMA VOLTA PER ASCIUGARE LE ASPRE LACRIME CHE IRRIGANO COPIOSE IL SUO VOLTO, QUELLA CRAVATTA PORTAFORTUNA REGALATAGLI DALLA MOGLIE SORRIDENTE, QUANDO ANCORA SOFFIAVA IL VENTO DI UN AMORE GIOVANE. CHI SARA' IL VINCITORE DELLE AMBITE CHIACCHIERE PRIVATE COL GOLOSO GERRY? •HO SOGNATO CHE LA BOLDRINI ERA UN PIRATA GUERCIO CHE MI FACEVA SCOPARE L'ORBITA, MA APPENA INFILAVO IL CAZZO PER L'AUMENTO DI PRESSIONE SALTAVA VIA L'ALTRO OCCHIO. •AVETE MAI OSSERVATO GLI SCONTRI SALVINI-CENTRI SOCIALI PENSANDO: "QUESTI SONO TUTTI MONGOLOIDI, DA ENTRAMBE LE PARTI"? AVETE MAI ASSISTITO AD UN DIBATTITO TELEVISIVO PENSANDO: "SU ALCUNI PUNTI LA PENSANO ALLO STESSO MODO, PERCHE' NON SI METTONO ATTORNO AD UN TAVOLO E NON RAGGIUNGONO UN COMPROMESSO PER IL BENE DEL PAESE"? AVETE MAI PENSATO: "PERCHE' LA GENTE INVECE DI FISSARSI SULLO SCONTRO DI CIVILTA' ISLAM-OCCIDENTE NON TROVA SOLUZIONI PRATICHE PER COMBATTERE IL TERRORISMO E REGOLARE CIVILMENTE L'IMMIGRAZIONE"? SE LO AVETE FATTO, ALLORA SAPETE CHE DENTRO DI VOI C'E' UN GRACIDIO CHE STA NASCENDO. LASCIATELO CRESCERE.

E, UN GIORNO, DIVENTERA' UN BOATO. •QUANDO ARRIVI AL PUNTO DI REALIZZARE CHE LA VERA RIBELLIONE E' DIFENDERE LO STATUS QUO, ALLORA CAPISCI DI ESSERE DIVENTATO UN GUERRIERO ALFANIANO. •PAOLO CHIUSE IL COFANO CON ARIA SODDISFATTA: "ECCO, MASSIMO, TUTTO A POSTO. TI HO ANCHE CAMBIATO L'OLIO... COSA NE DICI?" BOSSETTI ACCAREZZO' IL SUO VECCHIO FURGONE: UN BRIVIDO AGRODOLCE GLI CORSE LUNGO LA SCHIENA, ED UN SORRISO SI DISEGNO' SUL SUO VOLTO, UN SORRISO IN CUI LA GIOIA E LA MALINCONIA SI MESCOLAVANO FINO A CONFONDERSI: "SAI, PAOLO, QUESTA BESTIACCIA TESTARDA E' L'UNICA COSA CHE MI E' RIMASTA..." PAOLO SOSPIRO', ANNUENDO: "MASSIMO, SEI STATO DIECI ANNI IN CARCERE PER UNA COLPA CHE NON ERA TUA. COSA FARAI ADESSO DELLA TUA LIBERTA'?" "NON LO SO... VOGLIO PROVARE A RIMETTERE INSIEME I PEZZI FRANTUMATI DELLA MIA VITA... VEDERE UN PO' COSA NE VIENE FUORI..." "E COSA LI TERRA' INSIEME?" "LA SPERANZA, FORSE... O QUALCHE ALTRO VECCHIO TRUCCO... SIAMO CREATURE STRANE, NOI ESSERI UMANI: LA VOGLIA DI ANDARE AVANTI E' SEMPRE PIU' FORTE DELLE CATENE CHE CI TIRANO INDIETRO... DEI RIMPIANTI E DEI RIMORSI CHE CI TENGONO ANCORATI AL PASSATO..." BOSSETTI SALI' SUL FURGONE. MISE IN MOTO E ACCESE LA RADIO: C'ERA 'RENEGADES', UNA CANZONE CHE RICORDAVA DI AVER SENTITO DIECI ANNI PRIMA, L'ULTIMA VOLTA CHE ERA STATO UN UOMO LIBERO. "DOVE PENSI DI ANDARE?" MASSIMO SORRISE DI NUOVO, E STAVOLTA ERA UN SORRISO DIVERSO, SENZA SFUMATURE: "VEDI QUEL TRAMONTO LAGGIU'? VOGLIO PROVARE A RAGGIUNGERLO... CHISSA'... MAGARI SI PUO' FARE..." IL FURGONE PARTI', E PAOLO LO SEGUI' CON LO SGUARDO, MENTRE SI PERDEVA ALL'ORIZZONTE. E SOLO ALLORA CAPI' CHE MASSIMO LO AVREBBE RAGGIUNTO DAVVERO… •SELVAGGIA LUCARELLI, ALESSANDRO CECCHI PAONE E LA IENA PIF SI TROVANO IN ASCENSORE, QUANDO ALL'IMPROVVISO VIENE SGANCIATA UNA SCORREGGIA ALL'ODORE DI CAZZO. SELVAGGIA DICE: "IO NON HO MOLLATO LA SCORREGGIA, QUINDI DEVONO ESSERE STATI PIF O CECCHI PAONE." CECCHI PAONE DICE: "IO HO MOLLATO LA SCORREGGIA." PIF DICE: "DUE DI NOI MENTONO, E UNO SOLO DICE LA VERITA'." CHI HA MOLLATO LA SCORREGGIA ALL'ODORE DI CAZZO?

•"NON TUTTI GLI EROI VENGONO ACCLAMATI DALLA FOLLA, E LA GIUSTIZIA NON SEMPRE SI RICOPRE DI ALLORO.

A VOLTE L'UNICO GIUDIZIO EQUO È QUELLO DELLA STORIA, E SPESSO È UN GIUDIZIO CHE ARRIVA TROPPO TARDI. E' QUI CHE SI RICONOSCE IL VERO ALTRUISMO: SOLO UOMINI CORAGGIOSI POSSONO SOPPORTARE IL DISPREZZO E L'ODIO DEI MOLTI IN NOME DI UN BENE SUPERIORE, SOLO I VERI EROI SI PRENDONO GLI SPUTI IN SILENZIO, PERCHÉ SANNO DI ESSERE DALLA PARTE GIUSTA". FURONO QUESTI I PENSIERI CHE PIERFERDINANDO CASINI FECE SCORRERE NELLA MENTE, PRIMA DI TIRARE UN LUNGO SOSPIRO: L'ARIA FRESCA GLI RIEMPI' I POLMONI. ERA PRONTO. AZIONÒ IL PULSANTE, E NEL PARLAMENTO STRACOLMO RISUONARONO LE SUE ULTIME PAROLE: "ALLAHU AKBAR” •SECONDO LA MITOLOGIA NORVEGESE LE ANIME DEI DEFUNTI, PRIMA DI RAGGIUNGERE IL MONDO DEI MORTI, DEVONO ATTRAVERSARE LA FORESTA DEL PÆPFRØNC, CHE IN ANTICO SCANDINAVO SIGNIFICA "SIGNORE DELLE OMBRE": LE ANIME DEVONO MARCIARE IN FILA COMPATTA ATTRAVERSO LA FORESTA: QUELLE CHE SI SEPARANO DAL GRUPPO E SI PERDONO VENGONO CATTURATE DAL PÆPFRØNC, CHE LE PORTA NELLA SUA TANA AI CONFINI DELL'OLTREMONDO. QUI VENGONO CONSUMATE LENTAMENTE NELL'ORRORE DELLA SUA SALIVA, IN UN'AGONIA CHE NON AVRA' TERMINE NEPPURE ALLA FINE DEI TEMPI.

•STAMATTINA HO SBORRATO SCORREGGIANDO, E IN QUEL MOMENTO ESATTO MI SONO RESO CONTO CHE L'ESISTENZA E' UN FENOMENO CASUALE. •SONO FAVOREVOLE AL BURKINI IN SPIAGGIA PERCHE' COSI' HAI GIA' IL SACCO DOVE METTERE I PEZZI •HO RIGUARDATO 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO E HO DECISO CHE MI PIACE DI NUOVO LA FIGA. •ECCOMI DI NUOVO TRA VOI. VENITE, METTETE LE MANI SUL MIO COSTATO. E CREDERETE.

•UNA SERA D’INVERNO, APPENA RINCASATO, MIA MADRE ACCORGENDOSI CHE AVEVO FREDDO, MI PROPOSE DI PRENDERE, CONTRO LA MIA ABITUDINE, UN PO’ DI FIGA. DAPPRIMA RIFIUTAI, POI, NON SO PERCHÉ, MUTAI PARERE. MANDÒ A PRENDERE UN PIATTO DI QUEI TORTELLINI PAFFUTI, I TORTELLINI RANA, CHE HANNO LA FORMA DEL BUCO DEL CULO DI CECCHI PAONE LA DOMENICA MATTINA QUANDO STA ANCORA CICATRIZZANDO. E POCO DOPO, SENTENDOMI TRISTE PER LA GIORNATA CUPA E LA PROSPETTIVA DI UN DOMANI DOLOROSO, PORTAI MACCHINALMENTE ALLE LABBRA UN CUCCHIAINO DI FICA NEL QUALE AVEVO LASCIATO INZUPPARE UN PEZZETTO DEL TORTELLINO. MA APPENA LA SORSATA MESCOLATA AL RIPIENO TOCCÒ IL MIO PALATO, TRASALII, ATTENTO AL FENOMENO STRAORDINARIO CHE SI SVOLGEVA IN ME. UN DELIZIOSO PIACERE M’AVEVA INVASO, ISOLATO, SENZA NOZIONE DI CAUSA. E SUBITO, M’AVEVA RESO INDIFFERENTI LE VICESSITUDINI, INOFFENSIVI I ROVESCI, ILLUSORIA LA BREVITÀ DELLA VITA…NON MI SENTIVO PIÙ MEDIOCRE, CONTINGENTE, MORTALE. DA DOVE M’ERA POTUTA VENIRE QUELLA GIOIA VIOLENTA ? SENTIVO CHE ERA CONNESSA COL GUSTO DELLA FICA E DEL TORTELLINO. MA LO SUPERAVA INFINITAMENTE, NON DOVEVA ESSERE DELLA STESSA NATURA. DA DOVE VENIVA ? CHE SENSO AVEVA ? DOVE FERMARLA ? BEVO UNA SECONDA SORSATA, NON CI TROVO PIÙ NULLA DELLA PRIMA, UNA TERZA CHE MI PORTA ANCOR MENO DELLA SECONDA. E TEMPO DI SMETTERE, LA VIRTÙ DELLA PASSERA SEMBRA DIMINUIRE. E’ CHIARO CHE LA VERITÀ CHE CERCO NON È IN ESSA, MA IN ME. E’ STATA LEI A RISVEGLIARLA, MA NON LA CONOSCE, E NON PUÒ FAR ALTRO CHE RIPETERE INDEFINITIVAMENTE, CON LA FORZA SEMPRE CRESCENTE, QUELLA MEDESIMA TESTIMONIANZA CHE NON SO INTERPRETARE E CHE VORREI ALMENO ESSERE IN GRADO DI RICHIEDERLE E RITROVARE INTATTA, A MIA DISPOSIZIONE ( E PROPRIO ORA ), PER UNO SCHIARIMENTO DECISIVO. DEPONGO LA FREGNA E MI VOLGO AL MIO CAZZO. TOCCA A LUI TROVARE LA VERITÀ…RETROCEDO MENTALMENTE ALL’ISTANTE IN CUI HO PRESO LA PRIMA CUCCHIAIATA DI GNOCCA. RITROVO IL MEDESIMO STATO, SENZA ALCUNA NUOVA CHIAREZZA. CHIEDO ALLA MIA SGUELLA UNO SFORZO DI PIÙ…MA MI ACCORGO DELLA FATICA DELLA MIA MINCHIA CHE NON RIESCE; ALLORA LA OBBLIGO A PRENDERSI QUELLA DISTRAZIONE CHE GLI RIFIUTAVO, A PENSARE AD ALTRO, A RIMETTERSI IN FORZE PRIMA DI UN SUPREMO TENTATIVO. POI, PER LA SECONDA VOLTA, FATTO IL VUOTO DAVANTI A LUI, GLI RIMETTO INNANZI IL SAPORE ANCORA RECENTE DI QUELLA PRIMA SORSATA E SENTO IN ME IL TRASALIMENTO DI QUALCOSA CHE SI SPOSTA, CHE VORREBBE SALIRE, CHE SI È DISORMEGGIATO DA UNA GRANDE PROFONDITÀ; NON SO COSA SIA, MA SALE, LENTAMENTE; AVVERTO LA RESISTENZA E ODO IL RUMORE DEGLI SPAZI PERCORSI… ALL’IMPROVVISO IL RICORDO È DAVANTI A ME. IL GUSTO ERA QUELLO DEL TORTELLO CHE A BREMBATE, LA DOMENICA MATTINA, QUANDO ANDAVO A DARLE IL BUONGIORNO IN CAMERA SUA, ALDA MERINI MI OFFRIVA DOPO AVERLO INZUPPATO NELLA SUA FREGNA….” •MI RICORDO UNA NOTTE DI TANTI ANNI FA, IN CUI IO E IL GIULIANONE FERRARA AVEVAMO FATTO SCORPACCIATA DI UCRAINE IN CIRCONVALLAZIONE. LA SERATA DI DOLCE AMORE ERA APPENA TERMINATA, ED IO ERO INTENTO A SCAVARE UNA BELLA FOSSA PER SOTTERRARE I RIMASUGLI, QUANDO MI SOPRAGGIUNSE UN DUBBIO: "GIULIANO, TU NON USI MAI GUANTI E NEANCHE IL BEN COLLAUDATO 'METODO FABIO': NON HAI PAURA CHE QUESTE ZOCCOLACCE PRODUCANO DEI PICCOLI MA FASTIDIOSI GIULIANINI, CHE POI TRA VENT'ANNI TE LI TROVI ALL'USCIO A CHIEDERE I SOLDI PER IL CONCERTO DI EMIS KILLA?" "NO FABIO VEDI, HO SCOPERTO MOLTO TEMPO FA, AL TEMPO DELLA MIA PRIMA GLORIOSA EMISSIONE PENIENA, CHE IO NON EIACULO SPERMA, MA BENSI' UN LIQUIDO NERO, DENSO E VISCOSO, IL QUALE CONSUMA LENTAMENTE LA VITTIMA DALL'INTERNO, RENDENDOLA COMATOSA, STERILE E PRONA A SEGUIRE LE FICTION CON EMILIO SOFFRIZZI." "GIULIANO, MA QUESTO E' INCREDIBILE!"

"ESATTO, MA NON FINISCE QUI: HO POI LETTO SU ALCUNI VECCHI TOMI MEDIEVALI RINVENUTI IN UN MONASTERO CHE CONDIVIDO QUESTA LETALE MA UTILE CARATTERISTICA CON UN MIO ANTICO ANTENATO: IL PROFETA DELL'ISLAM MAOMETTO, FIGLIO DI MARIO.” •IN UN PAESE TANTO LONTANO, FUORI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO, MA SOPRATTUTTO FUORI DALL'UNIONE EUROPEA, VIVEVA UN GIOVANE HOBBIT DI NOME MATTEO SALVINI. MATTEO TRASCORREVA UNA VITA TRANQUILLA: LAVORAVA COME BADANTE RUMENA IN UNA CASA DI RIPOSO PER N3RGI, -RIMEDIANDO QUALCHE SOLDO EXTRA CON LE SEGHE -, PAGAVA TUTTE LE SUE TASSE, SI FACEVA CONTROLLARE LA PROSTATA DUE VOLTE ALL'ANNO, E RIMORCHIAVA FIGA SIMULANDO CON DELLE SCOREGGE DI AVERE L'IDROMASSAGGIO NELLA VASCA. UN GIORNO PERO' IL PAESE DI MATTEO FU COLPITO DA UN TERRIBILE INCANTESIMO: LA MALVAGIA STREGA GOBOMBO KYENGE DIBIDUNBI SCATENO' UNA SELVAGGIA ONDATA DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA DAL SUO CASTELLO DI MERDA SECCA. QUELL'ORDA SEMBRAVA ESSERE STATA RIGURGITATA DALLE FIAMME DELL'INFERNO: C'ERANO RUMENI FATTI DI MELMA CHE PASSAVANO SOTTO LE PORTE, ALBANESI CON IL CAZZO RETRATTILE, OMOSESSUALI DA GUERRA A CAVALLO DI GRIFONI, GIGANTESCHI EBREI-LUMACA PEDOFILI CHE TI ALZAVANO IL TASSO DEL MUTUO, E N3RGI TROPICALI ESPERTI DI GALLEGGIAMENTO [EHEH :)]. MA, PROPRIO QUANDO TUTTO SEMBRAVA PERDUTO, ARRIVO' IN SOCCORSO DEL BUON MATTEO UN POTENTISSIMO STREGONE VENETO, CONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO PER LA SUA STRAORDINARIA ABILITA' DI PIPPARE LA COCA DAL BUCO DEL CULO: MASSIMO CACCIARI. CACCIARI, DOPO AVER SGANCIATO UNA SCORREGGIA DAL CAZZO GIUSTO PER FAR CAPIRE CHI COMANDAVA, RIVELO' AL PICCOLO MATTEO CHE EGLI ERA IL POSSESSORE INCONSAPEVOLE DI UN POTENTISSIMO AMULETO: UN MAGICO ANELLO CADUTO MOLTI SECOLI PRIMA DAL NASO DI MARCO PANNELLA MENTRA SI SCACCOLAVA CON LA MINCHIA. L'ANELLO, DISSE CACCIARI, ERA IL SOLO MODO PER SCONFIGGERE IL COMUNISMO E FERMARE L'INVASIONE. FINE PARTE 1. •LE MANI DI ANDREA ANNASPAVANO IMBARAZZATE ATTORNO AL GANCETTO, MA IL PICCOLO BASTARDO RIMANEVA TENACEMENTE CHIUSO, IMPASSIBILE CUSTODE VOTATO A NEGARGLI LA SOMMA VISIONE. TRAVAGLIO PORTÒ LE MANI DIETRO DI SE' CON UN SORRISO, E SGANCIÒ IL REGGISENO DI PIZZO: ILLUMINATI DAI RIFLESSI ARGENTEI DELLA FALCE LUNARE, I SUOI CAPEZZOLI SEMBRAVANO BRILLARE DI LUCE PROPRIA. "MARCO, CREDO DI AMARTI", SUSSURRÒ SCANZI, LA VOCE SPEZZATA DALL'EMOZIONE. "AHAHAH! SCOMMETTO CHE LO DICI A TUTTI I GIORNALISTI SCOMODI CON CUI ESCI". "NO! IO NON-" ESCLAMÒ SCANZI, MA LE SUE PAROLE AFFOGARONO IN UN APPASSIONATO TURBINÌO DI LINGUE. UN SONORO RUTTO INTERRUPPE LA TENERA EFFUSIONE: CON LE BRACCIA AL COLLO DI DUE PROCACI E ABBONDANTI NIGERIANE, SANTORO SI AVVICINÒ ALLA COPPIA, BARCOLLANDO UBRIACO. "GUARDATE CHE CIOCCOLATOSI PEZZI DI FREGNA CALDA CHE SI TROVANO AD IBIZA!" "MICHELE MA PERCHÉ TUTTE LE VOLTE..." SBUFFÒ SCANZI SCUOTENDO LA TESTA. "FORZA, ANDATE NELL'ACQUA CHE IO MI SCALDO E POI VI RAGGIUNGO", ESCLAMÒ PERENTORIO SANTORO, ASSESTANDO DUE SONORI SCHIAFFI SUI FONDOSCHIENA DELLE DUE DONNE. "D'AGGORDO SINIOR VERDINI!", RISPOSERO ALL'UNISONO CORRENDO VERSO IL MARE. "AHAH, STUPIDE TROIE MARRONI!" E COSÌ DICENDO LE SEGUÌ A RUOTA, NONCURANTE DELL'EREZIONE FETIDA E MALATA CHE SBUCAVA DAL SUO CORTO COSTUME DA BAGNO. "VISCIDO ANIMALE", MORMORÒ SCANZI.

"LASCIALO PERDERE, GUARDA INVECE COSA TI HO PRESO", REPLICÒ TRAVAGLIO PORGENDO AL COLLEGA UN ELEGANTE PACCO REGALO. "QUESTA POTREBBE ESSERE LA NOSTRA ULTIMA ESTATE INSIEME ANDREA. INTENDO LASCIARE LA DIREZIONE DEL FATTO E REALIZZARE UN VECCHIO SOGNO: VENDERE MINE ANTIUOMO PER MUTILARE I BAMBINI NEL CORNO D'AFRICA. MA PRIMA VOGLIO CHE TU ABBIA QUALCOSA CON CUI RICORDARTI DI ME." SCANZI APRÌ IL PACCHETTO, E I SUOI OCCHI LUCCICARONO DI COMMOZIONE ALLA VISTA DEL CONTENUTO: ERA UNO STRAP-ON RIVESTITO IN PELLE NERA, MA DAVANTI, AL POSTO DELL'APPENDICE FALLICA, VI ERA UN'ESATTA REPLICA IN MINIATURA DI SILVIO BERLUSCONI. TRAVAGLIO AVVICINÒ LE LABBRA ALL'ORECCHIO DI SCANZI: "SO CHE È LA TUA PRIMA VOLTA ANDREA, MA SARÒ GENTILE". DIETRO DI LORO, SANTORO AVEVA APPENA FINITO DI SCAVARE DUE PROFONDE FOSSE NELLA SABBIA. GLI AMANTI RIMOSSERO DOLCEMENTE I RISPETTIVI VESTITI. IL MORMORÌO DELLE ONDE SUL BAGNASCIUGA PAREVA SEGNARE IL RITMO DI QUELLA NOTTE SENZA FINE, MENTRE IL SORRISO DI SILVIO SI TINGEVA DI ROSSO.

•LA VITA E' COME LA IENA PIF: SI SOFFERMA SAPIENTEMENTE SUL FRENULO PLICPLICPLIC E POI RITORNA A LECCARE VORACEMENTE LE PALLE. •APPENA L'INDICATORE DI PRESSIONE SULLA TANICA ARRIVO' AL MASSIMO, MATTEO ORFINI CHIUSE LA VALVOLA E RIMOSSE IL CATETERE DI ASPIRAZIONE DALL'ANO DEL PADISCIA' SUPREMO RENZI. "MI RACCOMANDO ORFINI, FA SI' CHE TUTTE LE BOMBOLE ARRIVINO ALLA RETE DI DISTRIBUZIONE IL PRIMA POSSIBILE: NESSUNO DEI MIEI SUDDITI DEVE ESSERE PRIVATO DELL'AUGUSTO PRIVILEGIO DI ANNUSARE LA MIA NOBILE ARIA DI CULO." "SARA' FATTO, MIO SIGNORE BELLISSIMO E ONNIPOTENTE SECONDO SOLO A DIO, E COMUNQUE ANCHE QUESTO NON E' DEL TUTTO CHIARO", REPLICO' ORFINI. "MOLTO BENE. FATE ENTRARE IL PROSSIMO QUESTUANTE!" TUONO' RENZI. I PORTONI IN PELLE DI FICA SI APRIRONO LENTAMENTE E, SCORTATO DA DUE ROBUSTE DONNE-GRANCHIO, UN ANZIANO SIGNORE ENTRO' TREMANTE NELLA SALA DEL TRONO. "PARLA VECCHIO! COSA DESIDERI DAL TUO IMPERATORE? "S-SSONO VENUTO A RITIRARE LA P-P-PENSIONE, MIO S-S-S-SIRE!" "AAAAAAAAH! LEI DEVE ESSERE IL SIGNOR ARMANDO MALASUGNA! 150 GRAMMI VERO?" "POTREI AVERE ANCHE QUALCHE SOLDO MIO SIRE? MI ANDREBBERO BENE PERSINO QUEI DUE EURO CHE DATE AGLI IMMIGRATI! LA PREGO, LA MIA FAMIGLIA STA MORENDO DI FAME!" "ORA VEDIAMO! INTANTO SI METTA PURE IN GINOCCHIO!" IL SIGNOR MALASUGNA SI TOLSE IL CAPPELLO E SI INGINOCCHIO' DI FRONTE A RENZI. L'IMPERATORE SCHIOCCO' LE DITA, E SUBITO DUE PAGGI ACCORSERO AD ABBASSARGLI PANTALONI E MUTANDE FINO ALLE CAVIGLIE. QUINDI RENZI PORTO' LE FLACCIDE NATICHE SOPRA LA TESTA DEL VECCHIO, E COMINCIO' A SPINGERE: LENTAMENTE MA INESORABILMENTE UN FLORIDO STRONZO COMINCIO' A FARSI STRADA ATTRAVERSO IL REGALE ORIFIZIO: "PROC-PROC-PROCPROOOOT!" IN UN SINUOSO ED ELEGANTE MOVIMENTO A SPIRALE, LA MERDA SI DEPOSITO' SULLA PELATA DEL VECCHIO, CHE NEL FRATTEMPO STAVA PIANGENDO SOMMESSAMENTE. "AAAAAAAAAAAAAAH!" SOSPIRO' SODDISFATTO L'IMPERATORE NEL TIRARSI SU LE BRAGHE. "POTREI AVERE ANCHE DEL DENARO, MIO SIRE?" CHIESE DI NUOVO MALASUGNA CON LA VOCE ROTTA DAL PIANTO. RENZI SI ABBASSO' DI FRONTE A MALASUGNA, CHE CONTINUAVA A RIMANERE IN GINOCCHIO E CON LA TESTA COPERTA DI MERDA A GUISA DI GROTTESCO COPRICAPO, E CON RAPIDI COLPI DI LINGUA SI MISE A LECCARE LE LACRIME DAL VOLTO DEL VECCHIO.

"COME SAREBBE DEL DENARO? PLIC-PLIC! TI HO DATO CINQUANTA GRAMMI IN PIU' DI QUELLI CHE TI SPETTAVANO! SEI FORSE UN INGORDO? PLIC-PLIC! EH? SEI UN VECCHIO INGORDO CHE NON VUOLE LASCIARE NULLA PER I GIOVANI? PLIC-PLIC! SAI COSA SUCCEDE AI VECCHI INGORDI QUA NO? ESATTO! VENGONO PORTATI NELLA CAMERA DELLA ROTTAMAZIONE! TU NON VUOI ANDARE NELLA CAMERA DELLA ROTTAMAZIONE, VERO?" "NOOOOOOO!" REPLICO' IL PENSIONATO, SCOPPIANDO IN UN PIANTO ANCOR PIU' FRAGOROSO. "SONO TROPPO ECCITATO!": RENZI ALLORA ESTRASSE IL TURGIDO PENE DALLE BRAGHE E COMINCIO' A PICCHIARLO SUL VOLTO RUGOSO DI MALASUGNA, COLPENDO PRIMA UNA GUANCIA E POI L'ALTRA E AUMENTANDO PROGRESSIVAMENTE IL RITMO COME IN UNA SELVAGGIA DANZA AFRICANA. PIU' IL PENSIONATO PIANGEVA, PIU' IL MEMBRO PRESIDENZIALE CRESCEVA IN DUREZZA E MALVAGITA' FINCHE', DOPO LUNGHI MINUTI DI AGONIA, NON SCARICO' L'ABBONDANTE STRACCHINO SULLA FACCIA DI MALASUGNA. "PORTATELO VIA!" LE DONNE GRANCHIO TRASCINARONO VIA IL VECCHIO, SEMPRE IN GINOCCHIO E CON LA SONTUOSA DEIEZIONE IN TESTA MA CHE ORA, COL VOLTO ADORNO DI LACRIME E SEME, SEMBRAVA LA TRISTE PARODIA DI UN SUCCULENTO BIGNE'. "E RINGRAZI CHE NON GLI HO FATTO QUELLO CHE HO FATTO A BERSANI!” •IL MIO CAZZO E' COME LA VITA: E' LUNGO, DURO, E ALLA FINE MUORI. UNICA DIFFERENZA? IL MIO CAZZO UN SENSO CE L’HA. •RAGAZZI STORIA INCREDIBILE: L'ALTRO GIORNO STAVO SCALANDO IL K2 CON UNO DEI MIEI PIÙ GRANDI AMICI, L'AVVENTURIERO ALTOATESINO REINHOLD MESSNER. ERAVAMO ATTORNO AL FUOCO A MANGIARE CRAUTI E A PARLARE MALE DELLE PASSERE QUANDO A UN CERTO PUNTO VEDIAMO AVVICINARSI UN'OMBRA GIGANTESCA: ERA NATURALMENTE LO YETI. LO YETI SI PRESENTA MOLTO EDUCATAMENTE E DICHIARA, CON UNA SFUMATURA DI ACCENTO ALBANESE, DI VOLER SOLO SOLO MANGIARE UN BOCCONE E CONDIVIDERE IL CALORE DEL FUOCO. NOI NATURALMENTE CHE SIAMO DEI VECCHI LUPI DI MONTAGNA LO FACCIAMO ACCOMODARE, E TRA UN BICCHIERINO E L'ALTRO DI GRAPPA TIROLESE SENTIAMO CHE CRESCE LA TENSIONE SESSUALE. BEH RAGAZZI, COM'È COME NON È CI RITROVIAMO A SCOPARE LO YETI: MESSNER DAL CULO ED IO DALLA BOCCA. PERÒ MI RENDO CONTO DI UNA COSA STRANA E FACCIO A REINHOLD: "CAZZO MA QUESTO YETI MORDICCHIA IL FRENULO PROPRIO COME EZIO GREGGIO" "È STRANO CHE TU ME LO DICA FABIO, PERCHÉ STRINGE IL CULO ATTORNO ALLA MIA MINCHIA PROPRIO COME IL NOTO CONDUTTORE DI STRISCIA" IN QUEL PRECISO MOMENTO SI APRE LA TENDA ED ENTRA UNA GIGANTESCA CREATURA: ERA LO YETI CHE FA: "RAGAZZI C'È DA SCOPARE STAS... AH VEDO CHE SIETE GIÀ AL COMPLETO VABBÈ CIAO... OH COMUNQUE VEZ QUELLO NON SONO IO SI TRATTA PROBABILMENTE DI UN FAKE" TOLGO LA MASCHERA AL FINTO YETI ED È EFFETTIVAMENTE EZIO GREGGIO, CHE IMPLORA: "RAGAZZI PERDONATEMI QUESTO VILE STRATAGEMMA MA NON SCOPO DA ANNI, ABBIATE PAZIENZA". NOI LO PERDONIAMO CON UNA PACCA SULLA SPALLA E CI FACCIAMO UNA RISATA. POI PERÒ LO ABBIAMO IMPALATO E DECAPITATO E ABBIAMO SCOPATO LO YETI VERO CHE È TUTTA UN'ALTRA STORIA. •FRASI DI FABIO PER RIMORCHIARE, PARTE 45: "DAL PRIMO MOMENTO IN CUI TI HO VISTA HO CAPITO CHE ERI UNA DA PORTARE ALL'ALTARE: UN ALTARE SPECIALE CHE TENGO IN CANTINA, PER IL MIO SIGNORE BAAL.” •"NO, TI PREGO, NOOOO... GGGGHGLGLGLGLGL"

LE ULTIME PAROLE DI BABBO NATALE AFFOGARONO IN UN INDISTINTO GORGOGLIO DI SANGUE, MENTRA LA LAMA DI AUGIAS SCORREVA LESTA SULLE SUE GIUGULARI. POI, COME TUTTI I CICCIONI QUANDO MUOIONO, SANTA KLAUS RILASCIO' GLI SFINTERI, CREANDO UNA POZZA DI PISCIO E MERDA SOTTO LA SUA SEDIA. "TANTI AUGURI", SOGGHIGNO' LACONICO AUGIAS PULENDO IL SUO COLTELLO. DALLA PARTE OPPOSTA DELLA STANZA SOTTERRANEA MATTEO SALVINI, LEGATO ANCH'EGLI AD UNA SEDIA, ERA SCOPPIATO A PIANGERE DAL TERRORE. "LO VEDI?", ESCLAMO' CARLO LUCARELLI INDICANDO IL CADAVERE DELL'OBESO LAPPONE, "IO SONO UNA PERSONA RAGIONEVOLE, MA CORRADO E' UNO CHE SI FA PRENDERE LA MANO: QUELLO SEI TE FRA DIECI MINUTI, SE NON CI RIVELI DOVE AVETE NASCOSTO I PRESEPI!" "IO NON SO NULLA. VOLEVO SOLO UN PO' DI VOTI... SOLO UN POCHINO DI VOTI", PIAGNUCOLO' SALVINI ABBASSANDO LA TESTA. "POVERO PICCOLO MATTEO", SOSPIRO' LUCARELLI, "POVERO MATTEO, INSIGNIFICANTE PEDINA NELLA GRANDE GUERRA TRA LA LUCE E L'OMBRA. PER DUEMILA ANNI I PRESEPI HANNO CREATO UNA BARRIERA INTERDIMENSIONALE, IMPEDENDO AL SIGNORE DELLE TENEBRE DI RAGGIUNGERE LA NOSTRA REALTA'. E' PER QUESTO CHE NOI, I SUOI SERVITORI, CERCHIAMO DA SECOLI DI DISTRUGGERLI: NEL '900 ABBIAMO TENTATO PRIMA CON IL COMUNISMO E POI, NEGLI ANNI '90, CON LA MACARENA. ORA NON CI RIMANE ALTRO CHE PROVARE CON L'ISLAM RADICALE, MA LA TUA SCIOCCA CROCIATA HA COMPLICATO I NOSTRI PIANI. POCO IMPORTA, CON LE BUONE O CON LE CATTIVE, I PRESEPI SARANNO DISTRUTTI, E IL PRINCIPE OSCURO VERRA' FRA NOI AD INAUGURARE MILLE ANNI DI BUIO E TASSAZIONE SULLA PRIMA CASA. IL MALE TRIONFERA', E IL BENE PERDERA' MATTEO, PERCHE' IL BENE E' GAY.” •IN UN OSPEDALE PSICHIATRICO DI CUI NON FARO' IL NOME, ALLA PERIFERIA DI PARMA, SI TROVA TUTTORA, IN FONDO AL CORRIDOIO DELL'ALA EST, LA STANZA DI UNA RAGAZZA DAI CAPELLI NERI E DAGLI OCCHI CHIARI. QUESTA RAGAZZA SI CHIAMA SVETLANA, E' UCRAINA, HA VENTIQUATTRO ANNI. IN APPARENZA E' UNA RAGAZZA COME TANTE ALTRE DELLA SUA ETA', SE NON FOSSE PER UN PICCOLO PARTICOLARE: SI DICE SIA L'UNICA PERSONA VIVENTE CHE ABBIA VISTO IL CAZZO DI CARLO LUCARELLI. L'ULTIMO AD AVER AVUTO L'ARCANO ONORE, PRIMA DI LEI, ERA STATO RAIMONDO VIANELLO, NELLE ILLUSTRAZIONI DELLA SUA ANTICHISSIMA COPIA DEL NECRONOMICON. SVETLANA, INVECE, LO HA VISTO DAL VIVO. E A CHI LE CHIEDE DI DESCRIVERLO, SVETLANA SUSSURRA LA RISPOSTA NELL'ORECCHIO. MA LA RISPOSTA E' TALMENTE ORRIBILE CHE, APPENA GIUNGE ALLA CORTECCIA CEREBRALE, PROVOCA UN DEVASTANTE ICTUS NEI MALCAPITATI, A CUI SCOPPIA LA TESTA. E POI MUOIONO. E COMUNQUE E' IN SANSCRITO. •QUALCUNO DI VOI SI E' CHIESTO CHE FINE ABBIANO FATTO GLI ESPERIMENTI DI TRAPIANTO DI TESTA EFFETTUATI QUALCHE MESE FA IN RUSSIA? BEH, L'UNIVERSITA' DI MOSCA MI HA CONCESSO DI ESAMINARE IN ESCLUSIVA PER LA RAI I SOGGETTI TRAPIANTATI, E DEVO DIRE CHE E' STATO UN GRANDE SUCCESSO: UN PO' FREDDI E ASCIUTTI PER I MIEI GUSTI, MA BELLI STRETTI. E POI NON SPUTANO. •OVVIAMENTE TUTTI VOI SAPETE DEL CELEBRE VIAGGIO ATTRAVERSO L'AMERICA LATINA COMPIUTO NEGLI ANNI '50 DA ERNESTO GUEVARA ED ALBERTO GRANADO. QUELLO CHE NON SAPETE È CHE ERAVAMO PRESENTI, AD OCCUPARCI DEGLI ASPETTI SESSUALI DEL VIAGGIO, ANCHE IO - FABIO FAZIO ;) - ED IL FIGLIO ARGENTINO DI ADOLF HITLER, PEDRO: PEDRO HITLER.

HO ANCORA FULGIDO NELLA MEMORIA UN MOMENTO SPECIALE DI QUEL VIAGGIO: QUANDO IL "CHE" CI CHIESE DI FARE UNA SOSTA PER VIA DI UN FASTIDIOSO PRURITO ANALE. ALLORA FERMAMMO LE NOSTRE MOTOCICLETTE, E PEDRO TIRÒ FUORI IL SUO BANJO PER ALLIETARCI CON QUALCHE PEZZO DI VALERIO SCANU, MENTRE IO CONTROLLAVO IL BUCO DEL CULO DEL FUTURO RIVOLUZIONARIO ARGENTINO. QUELLO CHE VI TROVAI DENTRO MI SORPRESE E SCONCERTÒ AL TEMPO STESSO: "MI DISPIACE ERNESTO, MA SEMBRA PROPRIO CHE IL TUO RETTO SIA STATO INFESTATO DA UN FASTIDIOSO QUANTO TENACE PARASSITA INTESTINALE DEL VECCHIO CONTINENTE, NOTO AI GASTROENTEROLOGI COL NOME DI COMUNISMO. È ANCORA NELLA FASE DI INCUBAZIONE, MA TI CONSIGLIO DI GODERTI LA VITA FINCHÉ PUOI, PERCHÉ POI NESSUNO VORRÀ USCIRE CON TE NEANCHE PER UNA PIZZA." "TI PREGO FABIO, FINITA QUESTA VACANZA UCCIDIMI." "CERTO, VECCHIO AMICO" POI MI SA CHE MI SONO SCORDATO. MA VABBÈ. •RAGAZZI VISTO CHE SU YAHOO ANSWERS NON MI RISPONDONO LO SCRIVO QUA: STAVO SCOPANDO UN BAMBINO NAPOLETANO E A UN CERTO PUNTO HO SENTITO "CRACK": COME SI FA A CAPIRE SE È MORTO? LA PUZZA E LE MOSCHE C'ERANO GIÀ DA PRIMA. GRAZIE, 5 PUNTI A CHI MI AIUTA.
 
 •LA LUNGA AMICIZIA COL BUON VECCHIO PIERO ANGELA SI BASA SULLA NOSTRA COMUNE PASSIONE PER LA STORIA. E' PER QUESTO CHE OGNI ANNO, A MAGGIO, CI VESTIAMO IN ABITI MEDIEVALI PER RIEVOCARE L'ASSEDIO DI COSTANTINOPOLI DEL 1453: IL RUOLO DELL'ESERCITO OTTOMANO E' SVOLTO DAL MIO BELLICOSO E NERBORUTO CAZZO, MENTRE LE SENSUALI MURA DELLA CAPITALE BIZANTINA SONO RAPPRESENTATE DALLE MORBIDE CHIAPPE DI ANGELA. CHI HA DETTO CHE LA STORIA NON E' DIVERTENTE? ;) •LE DONNE CHE PIANGONO DOPO IL SESSO MI HANNO SEMPRE DATO FASTIDIO, MA DI RECENTE HO CAPITO CHE UN PO' E' ANCHE COLPA MIA: E' PER QUESTO CHE ORA CI SPARO UNA PERA DI MORFINA PRIMA DI PIANTARE I CHIODI.
 
 •IL MIO CAZZO E' COME L'ORSO GRIZZLY: CONTRARIAMENTE ALLA CREDENZA COMUNE, FINGERSI MORTI NON EVITA L’AGGRESSIONE. •IL MIO CAZZO È COME BERLUSCONI: QUANDO LO VEDI AFFLOSCIARSI E PERDERE VIGORE POLITICO È PERCHÉ VUOLE FARTI ABBASSARE LA GUARDIA: IN REALTÀ UN SECONDO DOPO È GIÀ PRONTO A RIENTRARTI IN CULO CON ANCORA MAGGIOR VIOLENZA, PER ASSESTARE IL COLPO DI GRAZIA. •IL MIO CAZZO È COME UN REGIONALE DI TRENITALIA: È LUNGO, SPORCO E NON HA ALCUNA INTENZIONE DI RIPORTARTI A CASA. •MENO MALE CHE I DELFINI DOVREBBERO ESSERE INTELLIGENTI QUASI QUANTO L'UOMO: NON HANNO ANCORA IMPARATO A RICONOSCERE LA PASTIGLIA DI ROIPNOL SUL FONDO DEL LORO BACARDI.

•CHE DIFFERENZA C'E' TRA IL MIO CAZZO ED UNA CHIAVETTA USB? CHE PER IL MIO CAZZO NON ESISTE RIMOZIONE SICURA. •IL MIO CAZZO È COME IL MAREMOTO: LA MORTE E LA DISTRUZIONE DA ESSO SEMINATE NON TOLGONO IL FATTO CHE TI SEI BAGNATA.

•PER CHI NON LO AVESSE CAPITO, ORA VI SPIEGO PERCHÉ I BOCCHINI DI CARLO LUCARELLI SONO DOPPI: QUANDO GLI INFILI IL CAZZO DEEPTHROAT NELL'ESOFAGO SENTI UNA LINGUA FREDDA E VISCIDA CHE LO PILUCCA DA SOTTO, VERO? ECCO, QUELLO È IL GEMELLO SIAMESE ABORTITO DI LUCARELLI, PAOLO, CHE ADESSO DIMORA NELLO STOMACO DEL FRATELLO. DEI DUE È IL GEMELLO CATTIVO. E CARLO SI OCCUPA DEL SUO NUTRIMENTO. :)

•QUANDO IO FINISCO DI SCOPARE NON TOLGO IL MIO CAZZO DAL TUO CORPO, MA TOLGO IL TUO CORPO DAL MIO CAZZO. •NELLA SUA PRIMA STESURA, IL PEZZO DI JOVANOTTI "IL PIÙ GRANDE SPETTACOLO DOPO IL BIG BANG" ERA IN REALTÀ UNA CANZONE SULL'OLOCAUSTO. •SI CHIAMANO MANIGLIE DELL'AMORE PERCHÉ I RUMENI LE SPACCANO QUANDO NON RIESCONO A ENTRARE •SE DOPO IL TUO PRIMO RAPPORTO LASCI L'IMENE SOTTO IL CUSCINO, LA NOTTE ARRIVA POVIA CHE LO PRENDE E TI LASCIA SEI EURO. POI TI SBORRA LE LENZUOLA. E TI AMMAZZA. •TRE COLPI A TUA CUGINA, DENTRO AL CESSO DEL LICEO, SETTE COLPI ALLA TUA MAMMA, CHIUSA NELLA MIA CANTINA, NOVE AL NONNO ED ALLA NONNA, SARA' GRAN CARNEFICINA. UN COLPO FORTE INFIN PER TE, CHE LEGGI SENZA ALCUN TIMORE. NEGLI STUDI DELLA RAI, DOVE IL SEME NERO SCHIZZA. UNA MINCHIA PER DOMARLI, UNA MINCHIA PER TROVARLI, UNA MINCHIA PER GHERMIRLI, E NEL BUIO SPALANCARLI. NEGLI STUDI DELLA RAI, DOVE IL SEME NERO SCHIZZA. •MERDA CHE FASTIDIO, QUANDO HAI APPENA PORTATO FUORI IL SACCO COL RUSCO DELLA FESTA DELLA SERA PRIMA, E IL BARBONE SI METTE SUBITO A RAVANARE NEL BIDONE. NON POSSONO CERCARE UN LAVORO E PAGARSI QUALCOSA DI CALDO DA SCOPARE?

•QUESTE SEDICENNI DELLA GINNASTICA RITMICA E' INUTILE CHE SI ESERCITINO A FARE TANTE ACROBAZIE: UN BUON FURGONE GUIDATO DALL'UOMO GIUSTO LE BATTERA' SEMPRE. •IO NON VOTO. MA NON PERCHÉ PENSO CHE I POLITICI SIANO TUTTI UGUALI, O CHE SIANO TUTTI LADRI (E -OVVIAMENTE- LO SONO). IL FATTO È CHE NON CREDO NELLA DEMOCRAZIA COME SISTEMA.

IL MIO VOTO SARÀ SEMPRE INUTILE: C'È UN SOLO FABIO FAZIO IN QUESTO PAESE, E ALMENO UN CENTINAIO DI GIUSEPPE CRUCIANI. (ATTENZIONE, NON E' UNA METAFORA: CI SONO VERAMENTE CENTO CRUCIANI, E OGNI VOLTA CHE NE UCCIDO UNO GLI ALTRI LO RIGENERANO AUTOMATICAMENTE DIVIDENDOSI A METÀ COME IL VIBRIONE DEL COLERA) LA DEMOCRAZIA È IL GOVERNO DELLA MAGGIORANZA DEI MONGOLOIDI SU UNA MINORANZA INDIFESA, UNA CICLOPICA GANGBANG COLLETTIVA, IN CUI L'INEVITABILE SBORRATA IN FACCIA NON SARÀ ALTRO CHE L'APOCALISSE NUCLEARE. HO QUINDI DECISO LIBERAMENTE DI NON ESSERNE COMPLICE, E DI ASPETTARE INVECE DI RITAGLIARMI UN RUOLO NELLA SOCIETÀ POSTATOMICA: COME KAPÒ, NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO IN CUI GLI UOMINI TALPA IMPRIGIONERANNO GLI SPARUTI SOPRAVVISSUTI, SPERO DI RIMEDIARE, OGNI TANTO, UN PO' DI FICA, E QUALCHE BICCHIERE DI AMARO DEL CAPO. •COSA DICE UN DAINO MENTRE LO STUPRI NEL CULO? "DAI NO!” •CHE DIFFERENZA C'È TRA BOSSETTI E I DENTI DA LATTE? CHE QUANDO I DENTI DA LATTE VENGONO FUORI DALLA BOCCA IL BAMBINO È ANCORA VIVO. •PERCHÉ LA DONNA ATTRAVERSA LA STRADA? PERCHÈ DALL'ALTRA PARTE C'È IL CAZZO. •FRASI DI FABIO PER RIMORCHIARE, PARTE TRENTACINQUE: "PUPA, IO E TE SIAMO LE META' DI UN BELLISSIMO DIAMANTE, CHE SOLO LA MIA SBORRA PUO' REINCOLLARE INSIEME.” •ALLE DONNE CHE MI CHIEDONO PERCHÉ NON USO IL PRESERVATIVO RISPONDO SEMPRE: TU USCIRESTI CON L'OMBRELLO SE PIOVESSE URANIO? •CHE SCOPERTA, RAGAZZI: SAPETE COSA LUBRIFICA MEGLIO DELLA VASELINA? LE LACRIME •FRASI DI FABIO PER RIMORCHIARE. PARTE SECONDA: "EHI PUPA, PERCHÉ NON SALTIAMO I PRELIMINARI, E PASSIAMO DIRETTAMENTE ALLA SEPOLTURA?” •FRASI DI FABIO PER RIMORCHIARE. PARTE QUINTA: "SCUSA MA SEI PER CASO LA VAL DI SUSA? PERCHÉ HO L'IMPRESSIONE CHE STASERA CHE TI PIACCIA O NO VERRAI TRAPANATA PER BENE.” •L'IMMIGRAZIONE DOVREBBE FUNZIONARE CHE NOI CI PRENDIAMO DIECIMILA SIRIANI E LA SIRIA SI PRENDE MINIMO MINIMO DODICI NAPOLETANI. •CHE DIFFERENZA C'È TRA LA BOLDRINI E UN OROLOGIO A CUCÙ? CHE DALL'OROLOGIO A CUCÙ ESCE UN UCCELLO OGNI ORA, DALLA BOLDRINI ESCE UN UCCELLO OGNI CINQUE MINUTI. •LE FOCHE SONO MEGLIO DELLE DONNE, PERCHÉ SI RICORDANO SEMPRE DI GIOCARE CON LE PALLE. •L'OMEOPATIA VA BENE PER ROBE TIPO IL DIABETE E IL CANCRO, MA PER PATOLOGIE SERIE COME L'OMOSESSUALITÀ CI VOGLIONO FARMACI VERI •HO BISOGNO DI DUE GEMELLE IDENTICHE PER SPERIMENTARE UNA NUOVA PRATICA EROTICA, CHE CHIAMERÒ "11 SETTEMBRE”

•OH MIA BELLA FEDERICA! IN BRASILE CHE FATICA PRENDER CAZZO NELLA FICA! COSI' IN MEN CHE NON SI DICA SEI TORNATA CON LA ZIKA. OH! CHE FETO HAI, FEDERICA!? CON LA TESTA DI FORMICA! MA NON PREOCCUPARTI MICA: CON LA GRUCCIA E DELL'ORTICA SARA' UN ABORTO UN PO' ALL’ANTICA! •IL TEPORE DI QUESTE SERATE ESTIVE MI RIPORTA LA MENTE AD UN EPISODIO DELLA MIA GIOVINEZZA QUANDO, APPENA SEDICENNE, IO ED I MIEI AMICI CI TROVAMMO PER CONSUMARE BIRRA FRESCA NELLA NATURA INCONTAMINATA DELLE COLLINE LIGURI. QUELLA SERA CI ERAVAMO PORTATI "DELLA FIGA": ALL'EPOCA SI DICEVA "DELLA FIGA" PER INTENDERE CHE C'ERANO DELLE RAGAZZE, UNA SPECIE DI FIGURA RETORICA. TUTTI SAPEVANO CHE NON SAREBBE SUCCESSO NIENTE, MA DICEVAMO COMUNQUE "C'E' DELLA FIGA" PERCHE' ERA DIVERTENTE, E SAPEVA DI ADOLESCENZA. IN MEZZO A QUESTE RAGAZZE C'ERA MARTINA, LA MIA COMPAGNA DI BANCO. DA QUANDO L'AVEVO CONOSCIUTA, MARTINA AVEVA ISPIRATO ALCUNE DELLE MIE PIU' FEROCI E PANTAGRUELICHE SESSIONI DI SPIPPACCHIAMENTO. RISULTAVA SEMPRE PIU' DIFFICILE CONCENTRARMI A LEZIONE: GLI OCCHI FINIVANO INEVITABILMENTE PER POSARSI SULLE SUE CURVE DI GIOVANE DONNA IN PIENA FIORITURA, SUI SUOI OCCHI AZZURRI, SUI SUOI PIEDINI FRESCHI. NON RIUSCIVO A PENSARE AD ALTRO, NE' AL FUTURO, NE' ALLA CARRIERA, NE' AI SOLDI: IL MONDO INIZIAVA E FINIVA IN QUEI POCHI CENTIMETRI CHE MI SEPARAVANO DA LEI, E NEI MINUTI CHE MANCAVANO ALL'INTERVALLO, QUANDO LA CAMPANELLA MI AVREBBE CONSENTITO DI CORRERE IN BAGNO PER SGONFIARE LA MIA SACCA TUMESCENTE. ERANO TEMPI PIU' SEMPLICI, PIU' FELICI, ANCHE SE ALL'EPOCA NON LO SAPEVO. BEN VOLENTIERI AVREI VOLUTO TRAMUTARE IN CALDA REALTA' LA LASCIVIA DELLE MIE FANTASIE, MA SAPEVO DI NON AVERE POSSIBILITA': ERO BASSO, MINGHERLINO, POCO SICURO DI ME, E LA PROCACE MARTINA ERA BRAMATA DA TUTTA LA SCUOLA. MA QUELLA SERA, SOTTO LA LUCE DELLE STELLE ED INEBRIATO DALL'ALCOOL, NULLA SEMBRAVA IMPOSSIBILE. LE COSE PRESERO UNA PIEGA INASPETTATA QUANDO PIERGIORGIO, CHE ERA UN MATTO, PROPOSE IL TANTO PICCANTE QUANTO CLASSICO GIOCO DELLA BOTTIGLIA. VISTO CHE NESSUNO OBIETTAVA LA BOTTIGLIA PRESE A RUOTARE, ED EBBI UN SUSSULTO QUANDO, AL PRIMO GIRO, SI FERMO' PROPRIO SU DI ME. "OOOOOH VEDIAMO CHI SI LIMONA STASERA IL FABIONE!" LA BOTTIGLIA PRESE A GIRARE DI NUOVO, E SENTII IL CUORE SALTARMI IN GOLA QUANDO VIDI DOVE SI STAVA FERMANDO. "WOOOW! MARTINA! FORZA RAGAZZI, FATECI VEDERE COSA SAPETE FARE!" ESCLAMO' RUTTANDO PIERGIORGIO. MARTINA SI ALZO' ARROSSENDO: "OK, PERO' DAI. QUA DAVANTI A TUTTI NO! ALMENO LASCIATECI ANDARE DIETRO A QUEGLI ALBERI!" "VA BENE VA BENE. PERO' CI DOVETE DARE DENTRO... FABIO! FABIO GUARDAMI NEGLI OCCHI VECCHIA ROCCIA"-PIERGIORGIO ERA CHIARAMENTE UBRIACO-"MI RACCOMANDO, SE NON LA FAI SEI UFFICIALMENTE UN F0RC10! NON FARE IL F0RC10!" IO E MARTINA CI ALLONTANAMMO IN SILENZIO, E QUANDO FUMMO FUORI DALLA VISTA DEGLI ALTRI, MI LASCIAI ANDARE IN UN SOSPIRO PROFONDO: "GUARDA MARTI, QUESTI GIOCHINI MI SONO SEMPRE SEMBRATI UN PO' RITARDATI. SE SEI D'ACCORDO POSSIAMO STARE QUA CINQUE MINUTI, GIUSTO PER NON DESTARE SOSPETTI, E POI TORNIAMO INDIETRO." MARTINA GUARDO' IN BASSO: "FABIO SE TU VUOI FARE COSI' PER ME VA BENE. SOLO CHE... INSOMMA... SPERAVO ALMENO DI POTERTI DARE UN BACIO."

PER UN ISTANTE MI MANCO' IL RESPIRO: "CERTO CHE PUOI! VOGLIO DIRE... LO DICEVO PER TE... ERO CONVINTO DI NON PIACERTI, TUTTO QUA." "MA CERTO CHE MI PIACI FABIO! MI PIACI UN SACCO! PERCHE' CREDI CHE MI SIA SEDUTA DI FIANCO A TE AD INIZIO ANNO!? AVREI VOLUTO DIRTELO, MA TU NON MI PARLI MAI... LE MIE AMICHE MI DICONO CHE DOVREI PRENDERE L'INIZIATIVA, MA SONO TROPPO TIMIDA." "TI GIURO, MARTI, NON NE AVEVO IDEA. E TI ASSICURO! IL SENTIMENTO E' PIU' CHE RECIPROCO. SE LO AVESSI SAPUTO AVREI FATTO QUALCOSA! COME MINIMO TI AVREI CHIESTO DI USCIRE." "DAVVERO?", ESCLAMO' MARTINA SORRIDENDO, "QUINDI NON TI DISPIACE SE RISPETTIAMO LE REGOLE DEL GIOCO?" E COSI' DICENDO MI MISE LE BRACCIA INTORNO AL COLLO, E PRIMA CHE POTESSI RISPONDERE LE SUE MORBIDE LABBRA SI SERRARONO SULLE MIE. MENTRE LE NOSTRE LINGUE SCORREVANO L'UNA SULL'ALTRA, SENTII UNO STRANO SOLLETICO IN FONDO ALLA GOLA. GUARDAI IN ALTO: LE STELLE NON MI ERANO MAI SEMBRATE COSI' LUMINOSE, E PERSINO LA LUNA, VICINISSIMA, SEMBRAVA FARMI L'OCCHIOLINO. MARTINA PRESE A BACIARMI L'ORECCHIO, E COMINCIO' A SIBILARVI DENTRO PAROLE DOLCI. LI' PER LI' NON FECI CASO AL FATTO CHE STESSE SIBILANDO, MA POI LA SENTII SUSSURRARE UNA COSA CHE MI FECE RACCAPPONARE LA PELLE. "BARUKH ATA ADONAI ELOHEINU, MELEK HA'OLAM" LA SPINSI LONTANO DA ME: "EH? MA CHE CAZZO E' STA LINGUA? VI ERAVATE ORGANIZZATI PER FARMI UNO SCHERZO?" "PIERGIORGIO!", URLAI, "QUESTA ME LA PAGHI!" "MA NO FABIO, NO", REPLICO' MARTINA, "E' SARDO! MIA NONNA ERA DI LA', E QUANDO MI EMOZIONO MI VIENE DA PARLARE IN DIALETTO." AGGROTTAI LE SOPRACCIGLIA: "E POI SCUSA, NON E' CHE SIA STATO CON MOLTE RAGAZZE FINORA, QUINDI MI POTREI SBAGLIARE. MA C'E' QUALCOSA CHE NON MI CONVINCE DELLA TUA LINGUA." "AHAHAHAH", DISSE MARTINA RIDENDO NERVOSAMENTE,"DEV'ESSERE IL PIERCING FABIO! MA TI VUOI CALMARE!?!?!" "IL PIERCING EH? POSSO VEDERLO?" SI ERA ALZATA UNA BREZZA LEGGERA. I GRILLI CANTAVANO NEL BUIO DELLA NOTTE. MARTINA SMISE DI RIDERE, E SI FECE SERIA: "VA BENE FABIO", DISSE IN UNA VOCE CHE SI STAVA FACENDO SEMPRE PIU' DISTORTA E SIBILANTE, "LO HAI VOLUTO TU." APRI' LA BOCCA, E LA LUCE DELLA LUNA ILLUMINO' FINALMENTE LA SUA LINGUA: ERA BIFORCUTA, COME QUELLA DI UN SERPENTE. LA CREATURA SI TOLSE LA MASCHERA: AL DI SOTTO DI ESSA, IL FREDDO GHIGNO DI EZIO GREGGIO MI SQUADRO' CON ARIA DI SFIDA. "L'HAI FATTA FRANCA FABIO. MA SAPPI CHE TORNERO': NON MI DARO' PACE FINCHE' NON AVRO' ASSAGGIATO IL TUO PRELIBATO GIANDUIA." QUINDI SPIEGO' LE SUE ALI NERE, E CON UNO STRIDIO SUBUMANO SPICCO' IL VOLO NEL CIELO NOTTURNO. RACCOLSI LA MASCHERA: GREGGIO L'AVEVA RICAVATA SCUOIANDO LA PELLE VIVA DELLA POVERA MARTINA. PENSAI ALLA SUA AGONIA, AL DOLORE CHE DOVEVA AVER PROVATO NEI SUOI ULTIMI ISTANTI DI VITA, E PENSAI CHE ERA STATO TUTTO PER COLPA MIA, CHE IL NERO CONDUTTORE DI STRISCIA L'AVEVA UCCISA E SQUARTATA PER ARRIVARE A ME. QUESTO PENSIERO RINVIGORI' L'EREZIONE CHE AVEVO COVATO FINO A POCHI MINUTI PRIMA, QUANDO STAVO BACIANDO COLEI CHE PER TANTO TEMPO AVEVO DESIDERATO. GUARDAI LA MASCHERA DI PELLE UMANA, E POI GUARDAI LA MIA EREZIONE. E FECI DUE PIU' DUE. •QUANTI NAPOLETANI CI VOGLIONO PER CAMBIARE UNA LAMPADINA? DUE: UNO CHE L'AVEVA GIA' CAMBIATA DUE GIORNI PRIMA E L'ALTRO CHE LO STATO CI AVESSE ABBANDONATO. E UNO CHE NEL DUBBIO LA SPARA.

•QUANTI MARO' CI VOGLIONO PER CAMBIARE UNA LAMPADINA? DUE: UNO CHE LA SPARI E L'ALTRO CHE LA SPARI DI NUOVO NEL CASO SI FINGESSE MORTA. •A. A. A. ANNUNCIO IMPORTANTE ALLE DONNE A CUI SONO VENUTO IN FACCIA (E QUI CE NE SONO TANTE). NON SIETE AL SICURO. IL MEDICO MI HA CONFERMATO CHE IL MIO SPERMA HA UNA POTENZA TALE CHE POTRESTE COMUNQUE AVERE UNA GRAVIDANZA. UNA GRAVIDANZA IN FACCIA. •AVETE PRESENTE LA LEGGENDA URBANA SECONDO CUI, SE LA NOTTE DEL 31 OTTOBRE A MEZZANOTTE TI METTI A CAGARE CON DELLE CANDELE ATTORNO AL WATER, AD UN CERTO PUNTO SENTI LA LINGUA BIFORCUTA DI ALDA MERINI CHE, RISALITA DALLE PROFONDITA' DELLE FOGNE, TI LECCA AVIDA IL BUCO DEL CULO? IO NON CI CREDO! :)

•RAGAZZI MI DISPIACE UN SACCO PER VOI. MI DISPIACE DAVVERO, PERCHE' NON VIVRETE MAI LA MERAVIGLIOSA ESPERIENZA DI VEDERE IL MIO AMICO GIULIANO FERRARA SCOPARE: TUTTO LAIDO, NUDO E SUDATO, CHE ANSIMA E FATICA A RESPIRARE, E CHE SCORREGGIA PER LO SFORZO, RILASCIANDO QUALCHE SCHIZZO DI MERDA DAL CULO, MENTRE INVOCA RABBIOSO I NOMI DI ANTICHI DEMONI ARMENI AFFINCHE' LO AIUTINO A RAGGIUNGERE L'APICE DEL COITO, E A BRUTALIZZARE CON IL FRUTTO DEI SUOI LOMBI LA MALCAPITATA MINORENNE MOLDAVA. VIVIAMO IN UN MONDO STRAORDINARIO. •IL MIO CAZZO È COME ULISSE: NONOSTANTE LA TUA TENACE RESISTENZA TI ENTRERÀ DENTRO CON UNA LETALE COMBINAZIONE DI INGANNO E FORZA MILITARE. E COMUNQUE SEI TROIA. •CHE DIFFERENZA C'E' TRA IL MIO CAZZO E LA PANCA? CHE LA CAPRA CREPA SIA SOPRA CHE SOTTO IL MIO CAZZO •CHE DIFFERENZA C'E' TRA IL MIO CAZZO E UN BLACK BLOC? CHE IL MIO CAZZO NON SI METTE IL CAPPUCCIO PRIMA DI SFONDARTI LA BOTTEGA. •IL MIO CAZZO E' COME BABBO NATALE: NONOSTANTE LE GRASSE DIMENSIONI, SI INTRODURRA' ALL'INTERNO DELLA TUA DIMORA PASSANDO ATTRAVERSO LO STRETTO MA CALDO COMIGNOLO, E, MENTRE MAMMA E PAPA' RIPOSANO TRANQUILLI, SVUOTERA' IL SUO SACCO RIGONFIO DI DONI ADDOSSO AL TENERO PARGOLO ADDORMENTATO. •VORREI CONSIGLIARE A TUTTE LE DONNE CHE PENSANO SIA VENUTO GUARDANDOLE NEGLI OCCHI DI NON MONTARSI LA TESTA: NON STAVO GUARDANDO I LORO OCCHI, STAVO GUARDANDO LA MIA ESPRESSIONE DI DISPREZZO E ODIO RIFLESSA NEI LORO OCCHI. È QUELLO CHE MI HA FATTO VENIRE. •PERCHÉ LE DONNE VANNO SEMPRE AL BAGNO IN DUE? PERCHÉ UNA SA LEGGERE, E L'ALTRA È UNA TROIA •CHE DIFFERENZA C'È TRA LA BOLDRINI E IL TORTELLINO? NESSUNA. ENTRAMBI VOGLIONO IL RIPIENO DI CARNE.

•COME SI CHIAMA QUELLA COSA ELASTICA E LUBRIFICATA CHE TI METTI SUL CAZZO PER NON FARE FIGLI? PIERO ANGELA •CHE DIFFERENZA C'È TRA UNA DONNA E UN ASPIRAPOLVERE? NESSUNA, ENTRAMBI SONO STATI INVENTATI AL SOLO SCOPO DI PULIRE PER TERRA E DI SUCCHIARTI IL CAZZO •SCHROEDINGER STA SCOPANDO SUA MOGLIE DA UN PAIO D'ORE. A UN CERTO PUNTO LEI GLI FA: "MA SEI VENUTO O NO?" E LUI: "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!" POI ESPLODE. •IL MIO CAZZO È COME IL FILM "TITANIC" DI JAMES CAMERON: È LUNGO, TI FA PIANGERE E ALLA FINE DICAPRIO MUORE. •FRASI DI FABIO PER RIMORCHIARE. PARTE TERZA: "SAI CHE LA LUCE DI QUELLE STELLE ARRIVA A NOI QUANDO LE STELLE SONO GIÀ MORTE? TROVO CHE SIA UNA ROMANTICA METAFORA DI QUANDO LE TUE URLA ARRIVERANNO ALLA POLIZIA.” •L'AMORE È UN APOSTROFO ROSA TRA LE PAROLE "EZIO GREGGIO" E “CHUPACABRAS" •CHE DIFFERENZA C'È TRA UNA BUSTA DA LETTERE E TUA MADRE? CHE LA BUSTA DA LETTERE LA LECCHI PRIMA DI CHIUDERLA, MENTRE TUA MADRE LA LECCHI PRIMA DI APRIRLA. INOLTRE LA BUSTA DA LETTERE NON È TROIA. •C'È QUALCHE DONNA QUA CHE SA FARE IL GIOCHINO DELLA GRUBER DI PRENDERTI LE PALLE IN BOCCA E INVERTIRLE DI POSIZIONE? •CHE DIFFERENZA C'È TRA TUA MADRE E UNA PALLA DA BOWLING? NESSUNA: ENTRAMBE SONO TONDE, HANNO TRE BUCHI E SI SCHIANTANO UNA TRENTINA DI BIRILLI A SERA. •A SAVONA POTRESTE SENTIRE FRASI DEL TIPO: "STASERA VIENE A CENA LA GIUSTIZIA" O "HO VISTO LA GIUSTIZIA ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS". QUESTO PERCHE' NOI CON "GIUSTIZIA" NON INTENDIAMO IL CONCETTO ASTRATTO ED INTANGIBILE. "GIUSTIZIA" E' IL MODO IN CUI CHIAMIAMO L'AVVOCATO PIETRO OCA. •SE DIO AVESSE VOLUTO CHE LE DONNE PARLASSERO AVREBBE FATTO USCIRE LA VOCE DA UN BUCO DIVERSO RISPETTO A QUELLO DA CUI ENTRA IL CAZZO •L'AMORE E' UN APOSTROFO ROSA TRA IL RUMORE DELLE SICURE CHE SI ABBASSANO E QUELLO DEL BAGAGLIAIO CHE SI APRE. •SONDAGGIO: VOI RAGAZZE COSA FARESTE SE UN DOWN MOLTO ROBUSTO ENTRASSE ARMATO DI KALASHNIKOV SFONDANDO LA PORTA E, PUNTANDOVI L'ARMA IN VOLTO, URLASSE A SQUARCIAGOLA CON GLI OCCHI FUORI DALLE ORBITE: "TEFI TARMI LA FICAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!” •FIGA: 95% MARKETING, 5% SOSTANZA. PROBABILMENTE È DELLA APPLE

•RAGAZZI SEMBRA UNA STRONZATA MA RICORDATEVI DI NON INVERTIRE MAI LA SEQUENZA SCOPATA-CAFFÈ-SIGARETTA: L'ALTRO GIORNO PER SBAGLIO MI SONO RITROVATO CON IL CAZZO DENTRO LA MOKA MENTRE NELL'ALTRA STANZA C'ERA UNA NIGERIANA CHE BRUCIAVA VIVA •OK RAGAZZI TRUMP MAGARI OGNI TANTO FA UN PO' IL MATTO. MA HILLARY E' UNA DONNA… •LE DONNE SI DIVIDONO IN DUE CATEGORIE: LE TROIE •ESISTE UN MODO MOLTO SEMPLICE PER CAPIRE SE UNA DONNA E' TROIA. BUTTATELA NELL'ACQUA: SE GALLEGGIA VUOL DIRE CHE E' TROIA, SE AFFONDA VUOL DIRE CHE LO ERA. :D •RAGAZZE VI RICORDATE QUANDO HO SALVATO L'UMANITA' DAGLI ALIENI? DAI! QUELLA VOLTA CHE GLI ALIENI SONO SBARCATI E NESSUNO SAPEVA COME SCONFIGGERLI, E VOI SIETE VENUTE DA ME DICENDO: "TI PREGO FABIO DISTRUGGI GLI ALIENI E IN CAMBIO TI MANDIAMO IN MASSA LE FOTO DELLE TETTE!" E IO: "NON E' CHE POI SUCCEDE COME AL SOLITO CHE IO SCONFIGGO GLI ALIENI E POI VOI FATE FINTA DI NIENTE?" E VOI: "NO, TE LO GIURIAMO, CI MANCHEREBBE ALTRO CHE CONFERMASSIMO TUTTI QUESTI PREGIUDIZI INFONDATI SULLE DONNE CHE SAREBBERO INAFFIDABILI E MESCHINE! NOI SIAMO GENTE DI PAROLA." E IO: "OK ALLORE VA BENE." AH NON VE LO RICORDATE? IO SI •CHI DICE CHE NEL VENTUNESIMO SECOLO NON C'È POSTO PER IL RAZZISMO NON HA CONSIDERATO CHE SE I NAPOLETANI SI STRINGONO UN ATTIMO RIUSCIAMO A SCALARE DI UNO •ERANO GLI ULTIMI, TORRIDI GIORNI DELL'ULTIMO ANNO DI SCUOLA, AL LICEO CLASSICO "ALDA MERINI" DI SAVONA, ED IL MIO GIOVANE SPIRITO ERA TESO COME UNA CORDA DI VIOLINO: AVEVO APPENA SCOPERTO CHE FRA I COMMISSARI INTERNI DELL'ESAME DI MATURITA' VI SAREBBE STATA LA MIA NEMESI, IL SEVERO PROFESSOR PERTUGI. NEL CORSO DEI CINQUE ANNI PRECEDENTI, PERTUGI NON AVEVA PERSO OCCASIONE PER UMILIARMI E METTERMI IN IMBARAZZO DI FRONTE AI MIEI COMPAGNI DI CLASSE: OGNI VOLTA CHE MI ALZAVO IN PIEDI PER UN'INTERROGAZIONE SAPEVO CHE SAREI STATO IL PROTAGONISTA DI UN PICCOLO NUMERO CIRCENSE, UN NUMERO IN CUI IL POVERO FABIO, IN EQUILIBRIO SULLA SOTTILISSIMA CORDA DELLE SUE PUR RISPETTABILI COMPETENZE CULTURALI, AVREBBE TENTATO GOFFAMENTE DI SCHIVARE UNA FITTA PIOGGIA DI LETALI PROIETTILI DI MERDA. PERTUGI ERA DI QUEI PROFESSORI VECCHIO STILE, DI QUELLI CHE NON AVEVANO PAURA DI DIRTI IN FACCIA CHE SEI UNA NULLITA', UNO CHE NELLA VITA AVEVA FALLITO ANCORA PRIMA DI INIZIARE, E ALL'EPOCA ERO CONVINTO CHE LO FACESSE PERCHE', SOTTO SOTTO, PROVAVA PIACERE. UNA VOLTA AVEVA DETTO AI MIEI GENITORI: "NON E' CHE SUO FIGLIO SIA STUPIDO, E' CHE NON SI IMPEGNA... NO SCUSATE VOLEVO DIRE IL CONTRARIO. E POI E' BRUTTO, E' VERAMENTE BRUTTO. SIETE SICURI CHE SIA FIGLIO VOSTRO?" PERTUGI ERA CRUDELE CON TUTTI GLI STUDENTI, E GODEVA DI UN ODIO GENERALIZZATO ALL'INTERNO DELLA SCUOLA, MA IO NON POTEVO FARE A MENO DI SENTIRMI PARTICOLARMENTE PRESO DI MIRA. E QUINDI QUELLA MATTINA ME NE STAVO CON I GOMITI SUL BANCO, LE MANI ATTORNO ALLA TESTA, E LO SGUARDO IN BASSO, A PROGETTARE UN MODO PER CONTENERE I

DANNI: PERTUGI MI ASPETTAVA, QUEL POMERIGGIO, PER DISCUTERE DELLA MIA TESI DI MATURITA', UNA PROSPETTIVA CHE NON PROMETTEVA NULLA DI BUONO. "EHI FABIONE... FABIONE!" , BISBIGLIO' PIERGIORGIO DAL BANCO DAVANTI, "VAI A PARLARE CON PERTUGI OGGI?" "SI GUARDA, LASCIA PERDERE..." "NO, NON LASCIO PERDERE FABIO! SEI MIO AMICO, E QUEL PEZZO DI MERDA TI HA FATTO TRIBOLARE PER CINQUE ANNI... PRIMA STAVO PARLANDO CON GIANMAURO... ABBIAMO TROVATO UN MODO PER FARGLIELA PAGARE." "CIOE'?" "CI BECCHIAMO OGGI ALLE DUE, DALLE MACCHINETTE DEL CAFFE'." INTRIGATO DALLA PROPOSTA DI PIERGIORGIO, MI PRESENTAI ALL'APPUNTAMENTO: LUI E GIANMAURO ERANO LI' CHE MI ASPETTAVANO NELL'AREA RISTORO, ED ERANO VISIBILMENTE ECCITATI. PIERGIORGIO MI MISE UNA MANO SULLA SPALLA: "FABIONE, QUI FACCIAMO LA STORIA. DIGLIELO GIANMAURO!" GIANMAURO SI INFILO' UNA MANO IN TASCA, E NE ESTRASSE UNA MANCIATA DI COMPRESSE BLU. "GIANMAURO MA SEI SCEMO!? CHE CAZZO PORTI A SCUOLA!?!? QUI CI APRONO IL CULO!" "NOOO, FABIO, MA CHE HAI CAPITO? E' VIAGRA." "VIAGRA?" "SI', VIAGRA. MIO ZIO E' FARMACISTA. GLIE LE HO FOTTUTE DAL MAGAZZINO." "E CHE CAZZO CI FACCIAMO NOI CON DEL VIAGRA?" "FABIO FABIO", CANTILENO' PIERGIORGIO METTENDOMI UN BRACCIO ATTORNO AL COLLO, "TU ADESSO VAI DA PERTUGI, E GLI PORTI IL SUO CAFFE'. SAI QUANTO GLI PIACE IL CAFFE', NO? SOLO CHE QUESTA VOLTA SARA' UN CAFFE' CORRETTO... AL GUSTO DI VENDETTA." GIANMAURO SFREGO' LE SUE MANI GRASSOCCE: "FABIO, GLI RIEMPIAMO IL CAFFE' DI VIAGRA. GLI FACCIAMO ESPLODERE IL CAZZO!" BALZAI ALL'INDIETRO: "EH? MA SIETE FUORI? NON POSSO FAR SALTARE IL CAZZO AL MIO PROFESSORE! TRA UNA SETTIMANA ME LO TROVO IN COMMISSIONE!" "MA FABIO, FABIO... ", REPLICO' PIERGIORGIO, "LUI SARA' SOMMERSO DALL'AROMA PUNGENTE DELLA MISCELA ARABICA DELLE NOSTRE MACCHINETTE: NON CAPIRA' MAI! FORZA NON ESSERE TITUBANTE, QUI ABBIAMO LA POSSIBILITA' DI VENDICARTI... E RIMANERE NELLA STORIA... DUE PICCIONI CON UNA FAVA. LETTERALMENTE." "COMPLIMENTI PER LA BATTUTA DI MERDA." "ALLORA, CHE NE DICI?" SOSPIRAI: "VABBE'. MI AVREBBE INCULATO COMUNQUE. TANTO VALE ANDARSENE CON STILE." "GRANDE FABIO", ESCLAMARONO I DUE, ABBRACCIANDOMI. POCHI MINUTI DOPO ERO LI', COL MIO CAFFE' SPECIALE IN MANO, DAVANTI ALLO STUDIO DI PERTUGI. STAVO TREMANDO. BUSSAI. "PROF, SONO FAZIO!" "VIENI, SEI IN RITARDO!" APRII LA PORTA. PERTUGI ERA LI', DIETRO LA SCRIVANIA: ATTRAVERSO GLI SPESSI OCCHIALI STAVA FINENDO DI LEGGERE LA MIA TESI, MENTRE CON LE MANI NODOSE ACCAREZZAVA LA SUA FOLTA BARBA NERA. "PROF LE HO PORTATO IL CAFFE'." "AH SI'... APPOGGIALO QUA..." RISPOSE SENZA ALZARE LO SGUARDO. APPOGGIAI IL CAFFE' SULLA SCRIVANIA, E MI SEDETTI SULLO SCRANNO DI FRONTE A LUI. AVEVO IL CUORE IN GOLA. PERTUGI CHIUSE IL FASCICOLO DELLA MIA TESI E LO LASCIO' CADERE DAVANTI A SE', A PESO MORTO. "FAZIO HO FINITO DI LEGGERE IL TUO LAVORO." "EH... VEDO PROF...COSA NE PENSA?"

"E' UN'OTTIMA TESI, FAZIO. MA CHE DICO: ECCELLENTE. QUESTA E' ROBA DA PUBBLICARE." RIMASI PARALIZZATO DALLA PERPLESSITA': "COSA?" "GIA' DAL TITOLO AVEVO CAPITO CHE SI TRATTAVA DI UN LAVORO DI QUALITA': 'TANGENTOPOLI E LE IMPLICAZIONI OMOEROTICHE DI MANI PULITE: IL TRIANGOLO DIPIETRO-DAVIGO-BORRELLI'. QUINDI SEI CONVINTO? FARAI GIORNALISMO SESSUALE ALL'UNIVERSITA'?" "SI' PROF. PENSAVO DI SCEGLIERE GIORNALISMO SESSUALE, E POI SPECIALIZZARMI IN CONDUZIONE RAI." "FABIO, TI VEDO SORPRESO. TI ASPETTAVI UN PARERE DIVERSO?" "AD ESSERE ONESTI PROF, MI ASPETTAVO CHE AVREBBE STRAPPATO LE PAGINE AD UNA A UNA PER PULIRCISI IL CULO." "AHAHAHAH. CAPISCO FABIO", DISSE PERTUGI TOGLIENDOSI GLI OCCHIALI, "IN QUESTI ANNI SONO STATO UN PO' DURO CON TE." "UN PO'?" "VA BENE VA BENE: SONO STATO MOLTO DURO, NON C'E' OMBRA DI DUBBIO. E TU HAI OGNI DIRITTO ED ESSERE ARRABBIATO, FORSE PERSINO A PORTARMI RANCORE. MA IL MOTIVO E' QUESTO FABIO: FIN DALL'INIZIO AVEVO CAPITO CHE TU AVEVI DEL POTENZIALE, DEL GRANDE POTENZIALE. COME AVREI POTUTO GUARDARMI ALLO SPECCHIO, SE AVESSI LASCIATO CHE QUESTO POTENZIALE ANDASSE PERDUTO? IO TI HO INSEGNATO A RIALZARTI, QUANDO VIENI MESSO A TERRA. TI HO INSEGNATO A MORDERE LA POLVERE, A INCASSARE, E A CONTINUARE A COMBATTERE. E' QUESTA L'ESSENZA DEL GIORNALISMO: LE LACRIME, E IL SANGUE, E LA VOGLIA DI ANDARE AVANTI. MA ORA HO FINITO, FABIO. ORA SIAMO ALLA PARI. MA CHE DICO ALLA PARI: IO SONO SOLO UN POVERO INSEGNANTE DI PERIFERIA. GUARDAMI! E' COSI' CHE SARESTI FINITO, SE TI AVESSI LASCIATO ADAGIARE SUGLI ALLORI: UN VECCHIO PIENO DI RIMPIANTI E RIMORSI, COSTRETTO AD ACCONTENTARSI DI MAGRI PIACERI INTELLETTUALI... UN LIBRO... UN SIGARO... IL TRAMONTO... LE PICCOLE FANTASIE PROIBITE QUANDO GUARDO LE SCOLLATURE DELLE STUDENTESSE IN PRIMA FILA, IN ATTESA DI TORNARE A CASA DA UNA MOGLIE CHE NON AMO, A SDITALINARLA SU QUEL MARCIO DIVANO IKEA, PIU' PER DOVERE CHE PER PIACERE, NELLE PAUSE PUBBLICITARIE DI BALLARO'..." E MENTRE PARLAVA, PAREVA CHE UNA LUCE DIVERSA LO STESSE ILLUMINANDO, E SENTII CHE IL MIO MONDO SI STAVA CAPOVOLGENDO. "... E INVECE TU FABIO ... TU SEI GIOVANE, FORTE, INTELLIGENTE. HAI LA POSSIBILITA' DI DIVENTARE IL PIU' GRANDE GIORNALISTA SESSUALE CHE QUESTO PAESE ABBIA MAI CONOSCIUTO. VOGLIO CHE TU AFFERRI QUELLA POSSIBILITA'. VOGLIO CHE TU CONTINUI A LOTTARE, METRO DOPO METRO, PASSO DOPO PASSO, PER QUELLO CHE TI SPETTA IN QUESTO MONDO. FABIO L'ITALIA HA BISOGNO DI TE... IL GIORNALISMO HA BISOGNO DI TE... LA VERITA'....... HA BISOGNO DI TE. IO SO CHE NON CI DELUDERAI." E POI LA VIDI: UNA SINGOLA, PICCOLA LACRIMA, SCENDERGLI PIANO LUNGO LA GUANCIA. SI ALZO' IN PIEDI, ED IO LO SEGUII A RUOTA. MI TESE LA MANO. "FABIO TI CHIEDO SCUSA. TI CHIEDO SCUSA PER TUTTE LE VOLTE CHE TI HO FATTO MALE." SCOSSI LA TESTA: "PROFESSORE, NON C'E' NULLA DI CUI SCUSARSI." STRINSI FORTE LA SUA MANO, E CI GUARDAMMO, OGNUNO COL SUO SORRISO FIERO DIPINTO SUL VOLTO: NON HO MAI PROVATO, DA ALLORA, UN SIMILE SENSO DI COMPLETEZZA, DI PACE. SENTIVO CHE UN TRAGUARDO ERA STATO RAGGIUNTO, E CHE UNA NUOVA, GRANDE AVVENTURA STAVA PER COMINCIARE. "AH GIA'! IL CAFFE'!" "NO PROF-" NON FECI IN TEMPO AD AVVERTIRLO: LO MANDO' GIU' TUTTO IN UN SORSO. RIMASI SENZA FIATO.

"AAAAAH. BUONO", ESCLAMO' PERTUGI LECCANDOSI LE LABBRA, "BENE. E ORA DAMMI L'UCCELLO." "COSA!?!??" "TI HO FATTO IL DISCORSO MOTIVAZIONALE. ORA MI E' VENUTA VOGLIA DI SCOPGHGHGHGH" PERTUGI SI PIEGO' IN DUE SULLA SCRIVANIA, URLANDO DAL DOLORE. "PROF! STA MALE? CHIAMO QUALCUNO??" DIGRIGNANDO I DENTI, PERTUGI SI STRAPPO' LA CAMICIA. I SUOI CAPEZZOLI, NERI COME LA PECE, SI STAVANO GONFIANDO E ALLUNGANDO A DISMISURA. "FABIOOOOOOO", GORGOGLIO' IL PROFESSORE TENDENDO LA MANO VERSO DI ME, MENTRE LA SUA FACCIA SI SQUAGLIAVA COME SOTTO L'EFFETTO DI UN IMMENSO CALORE. QUINDI GLI ABNORMI CAPEZZOLI ESPLOSERO, LIBERANDO DUE GETTI DI LIQUIDO NERO E PUTRIDO, CHE INONDARONO LA STANZA: LA CREATURA SI SGONFIO' COME UN ORRIDO PALLONCINO, MENTRE IO ASSISTIVO ATTERRITO. INFINE, DIETRO LA SCRIVANIA NON RIMASE CHE UNA POZZANGHERA DELL'OSCURO FLUIDO. NE ASSAGGIAI UN PO' CON UN DITO. SAPEVA DI PIANETI LONTANI, DI FORESTE BUIE E DI CIELI STELLATI. E AVEVA UN RETROGUSTO DI GABIBBO. •LE IMMAGINI DI DONNE DAI DENTI PERFETTI, DI MACCHINE CHE SFRECCIANO NEL DESERTO E DI BANDERAS CHE ANNUSA SENSUALE I SUOI BISCOTTI APPENA SFORNATI SI INTERROMPONO BRUSCAMENTE. SULLO SCHERMO COMPARE QUALCOSA DI RADICALMENTE DIVERSO: CIRCONDATO DA MOSCHE, LA PANCIA GONFIA, GLI OCCHI LUCIDI DI LACRIME, UN PICCOLO BAMBINO KENYOTA GUARDA DRITTO VERSO L'OBIETTIVO. LA VOCE FUORI CAMPO SPIEGA CHE SI CHIAMA JOHN, CHE HA FAME, E CHE SUA MADRE NON PUO' ALLATTARLO. LA SOLITA TIRITERA, POTRESTE PENSARE. E INVECE NO. GLI OCCHI DI JOHN NON GUARDANO SEMPLICEMENTE VERSO DI ME. GUARDANO D-E-N-T-R-O DI ME. E AVVERTO UN SENTIMENTO BIZZARRO CONTORCERMI I VISCERI: UN MISTO DI VERGOGNA, SENSO DI COLPA, RABBIA, CONFUSIONE. E SENTO TUTTI I 5,6 MILIONI DEL MIO STIPENDIO, LA MIA VITA BOHEMIENNE, LA MIA NONCURANZA BORGHESE RIEMPIRMI LO STOMACO COL PESO DI UN MACIGNO. QUALCOSA IN ME CAMBIA. UN'EPIFANÍA. UN'ILLUMINAZIONE. E IL TURBINÍO DEI PENSIERI E DELLE EMOZIONI MI INONDA LE VENE COME UN FIUME DI LAVA, E INFINE DIVAMPA, IN TUTTA LA SUA FORZA. ATTRAVERSO IL CAZZO. "FABIO MA PERCHE' DOBBIAMO SEMPRE GUARDARE QUESTA MERDA MENTRE SCOPIAMO?", ESCLAMA LA IENA PIF, A QUATTRO ZAMPE SOTTO DI ME, MENTRE LE SUE MORBIDE TERGA VENGONO INFARCITE DALLA MIA CREMA NERA, NELLO STESSO MODO IN CUI I CADAVERI IN PUTREFAZIONE VENGONO RIEMPITI DAI VERMI. •

• "IL PRETE: PARTE PRIMA" RAGAZZI CI HO PENSATO A LUNGO, E HO FINALMENTE DECISO DI RACCONTARVI UNA STORIA VERA: UN PEZZO DEL MIO PASSATO, UNO DI QUEI PEZZI CHE DEVI SEPPELLIRE LONTANO DA SGUARDI INDISCRETI, CHE DEVI NASCONDERE ALLE PERSONE CHE TI STANNO A CUORE; PERCHE' FANNO MALE, E PERCHE' FANNO PAURA. E' UNA STORIA CHE NON PARLA SOLO DI ME, MA ANCHE DELL'ANIMO UMANO, E DI UN'ITALIA CHE FORSE NON ESISTE PIU': L'ITALIA ANCORA MAGICA E MISTERIOSA DELLE NOSTRE VALLI E DELLE NOSTRE MONTAGNE, L'ITALIA DEI POZZI E DELLE CHIESE DIROCCATE, DOVE LA VERITA' SI PERDE NEL FITTO DELLA BOSCAGLIA, E I SENTIERI DELLA RAGIONE E DELLA SUPERSTIZIONE SI INCROCIANO E SI CONFONDONO. ERANO I PRIMI ANNI '80, E MI ERO DA POCO LAUREATO IN GIORNALISMO. PIENI VOTI. UNA STRADA SPIANATA. UN POSTO IN RAI PRATICAMENTE PRENOTATO. MA LE COSE NON ERANO DESTINATE AD ESSERE COSI' LINEARI: GUARDAVO I MIEI COLLEGHI E I MIEI AMICI, FIGLI DI UNA GENERAZIONE DORATA, PRONTI A PERCORRERE UNA CARRIERA SENZA OSTACOLI, E QUALCOSA IN ME SI RIBELLAVA. COSA NE SAPEVANO LORO DELLA VITA? COSA NE SAPEVANO DEL FANGO E DEL SANGUE? E COSA NE SAPEVO IO? FU COSI' CHE PRESI UNA DECISIONE CHE MI AVREBBE SEGNATO PER SEMPRE: ENTRAI IN POLIZIA. FU UNA MOSSA INASPETTATA, E PARENTI ED AMICI CERCARONO DI DISSUADERMI; MA ERO GIOVANE, E DA GIOVANI E' FACILE CONFONDERE L'IMPULSIVITA' CON LA RISOLUTEZZA: NEL GIRO DI SEI MESI ERO L'AGENTE FAZIO, ASSEGNATO ALLA QUESTURA DI BERGAMO, SEZIONE OMICIDI. ARRIVAI IN CENTRALE DURANTE UN AFOSO POMERIGGIO DI LUGLIO, ANSIOSO DI DIMOSTRARE QUALCOSA A ME STESSO E AL MONDO, MA LA PRIMA IMPRESSIONE FU DI ESSERMI INCASTRATO IN UN NOIOSO BUCO DI PROVINCIA, TUTTO BUROCRAZIA, FIRME E RAPPORTI. MI SBAGLIAVO. "TI E' ANDATA MALE. SEI STATO ASSEGNATO ALL'ISPETTORE BONDINI" MI DISSE PIERPAOLO, IL RESPONSABILE AMMINISTRATIVO. "AL PRETE?", GLI FECE ECO L'APPUNTATO BRAMBILLA, "ALLORA NON TI E' ANDATA MALE DAI... O MEGLIO, DIPENDE: SE NON SEI TROPPO PERMALOSO POTRESTI PERSINO DIVERTIRTI." "MA COS'E', DAVVERO UN PRETE?" DOMANDAI. "LO ERA", ANNUI' PIERPAOLO, "ERA IL PARROCO DI UN PAESINO DELL'UMBRIA. MA GIA' ALLORA AIUTAVA I CARABINIERI DEL POSTO A RISOLVERE PICCOLI CASI, QUESTIONI DI

POCO CONTO... POI... UN GIORNO... GLI E' CAPITATO UN CASO CHE NON ERA PER NIENTE DI POCO CONTO. E DON BONDINI HA DECISO CHE AVEVA VISTO TROPPO: SI E' SPRETATO, ED E' ENTRATO IN POLIZIA." "E COS'E' CHE AVREBBE VISTO?" SENTII IL RUMORE DI UNA BICICLETTA NEL CORTILE, E LA PORTA CHE SI APRIVA SBATTENDO. "CHIEDIGLIELO TU", MI RISPOSE BRAMBILLA CON UN GHIGNO. DOPO QUELLA PREMESSA MI ASPETTAVO DI INCONTRARE UN PRESBITERO IN ABITO TALARE: E INVECE ENTRO' UN UOMO SULLA QUARANTINA, I LINEAMENTI SEVERI MA ELEGANTI, UN'ESPRESSIONE SERIA SOPRA IL MENTO SQUADRATO, E I CAPELLI CASTANI CHE FACEVANO CAPOLINO DA SOTTO IL BASCO NERO. "ISPETTORE! GUARDI: LE HANNO MANDATO QUESTO RAGAZZO!" ESCLAMO' PIERPAOLO CON UN SORRISO, "IN QUESTURA DEVONO ESSERSI RESI CONTO CHE CON LA VECCHIAIA LEI SI STA RINCOGLIONENDO E HA BISOGNO DI UNA MANO" . BONDINI DECAPITO' UN TOSCANO CHE AVEVA ESTRATTO DALLA TASCA E SE LO PIAZZO' TRA LE LABBRA: "IO LAVORO DA SOLO." BRAMBILLA' BATTE' LE MANI SULLA SCRIVANIA: "COME ISPETTORE? QUESTO E' FABIO FAZIO, E' VENUTO FIN DA SAVONA PER LAVORARE CON LEI. NON LO VORRA' MICA LASCIARE A PIEDI?" "NON AVETE CAPITO: LUI VIENE CON ME, MA IO LAVORO COMUNQUE DA SOLO." BONDINI SI ACCESE IL SIGARO E SI AVVICINO' A ME, SQUADRANDOMI DA CAPO A PIEDI: "VA BENE FAZIO, VIENI: ANDIAMO A FARE UN GIRO. MA PRIMA TOGLITI QUELL'ESPRESSIONE DI ENTUSIASMO DALLA FACCIA. SE NON VUOI CHE TE LA TOLGA IO." (CONTINUA...) •PIERRE OGONGOBONGO NON POTEVA CREDERE DI ESSERE ARRIVATO FINO A LÌ: ADAGIATO SULLA PANCHINA DI UN ELEGANTE PARCO ALLA PERIFERIA DI MILANO, SI GODEVA ESTATICO L'ABILE SBOCCARDO CON DOPPIA SALIVA, RIPENSANDO A COME LA SUA VITA FOSSE CAMBIATA DA QUANDO, DUE MESI PRIMA, AVEVA LASCIATO IL NORD DELLA NIGERIA ALLA RICERCA DI UN FUTURO MIGLIORE. E FINALMENTE ERA ARRIVATO IN EUROPA: CERTO, LUI VOLEVA PROSEGUIRE VERSO LA SVEZIA O LA DANIMARCA, PER SPOSARE UNA STANGONA BIONDA E APRIRE UN NEGOZIO DI BANANE, MA PRIMA DOVEVA ASSOLUTAMENTE TOGLIERSI LO SFIZIO DI VISITARE L'ITALIA. L'ITALIA CHE OGONGOBONGO AVEVA TROVATO ERA INFATTI PROFONDAMENTE DIVERSA DA QUELLA DI DIECI ANNI PRIMA, QUANDO LA GENIALE DECISIONE DEL PRESIDENTE SMAILA DI TRASFORMARE IL PAESE IN UNA GIGANTESCA GARDALAND SESSUALE AVEVA DI COLPO RISANATO L'ECONOMIA ED AZZERATO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE. "MEDDIDI A PEGORA VOGLIO SGOBARDI IN GULO." "NO, NON HAI PAGATO PER QUELLO. PER QUELLO SONO ALTRI CINQUE EURO", RIBATTÉ PICCATO MATTEO. "VA BENE ALLORA DOGLI GUESDA GAZZO DI FELBA GHE DI VENGO SULLE DEDDE." IL FRUSCÍO DELLE FOGLIE ATTRAVERSATE DAL VENTO RISUONÒ NEL BUIO DELLA NOTTE MILANESE, MENTRE LA DOLCE GLASSA DI OGONGOBONGO SCHIZZAVA SUL VOLTO DI SALVINI COME SU UN TENERO BIGNÈ PADANO: IL GIORNO DOPO AVREBBE RACCONTATO AGLI AMICI DI QUANTO QUEL LAVORO GLI FACESSE SCHIFO, MA IN QUEL MOMENTO, MENTRE NESSUNO LO VEDEVA, SPALANCÒ LA BOCCA AVIDAMENTE. NON VOLEVA FARSENE SCAPPARE NEANCHE UNA GOCCIA. •FILIPPO FACCI HA L'ESPRESSIONE DI UNO CHE SI E' DATO AL GIORNALISMO PER LA FRUSTRAZIONE DI NON RIUSCIRE A CATTURARE I BAMBINI •AREA 51, NEVADA. AL CENTRO DELA STANZA, PROTETTO DA DUE SCHERMI CONCENTRICI DI PLEXIGLASS, STAVA L'ENORME SILOS PIOMBATO. ATTORNO AD ESSO SI ALTERNAVANO

COSTANTEMENTE SCIENZIATI CON TUTE BIANCHE A TENUTA STAGNA, MONITORANDO E REGOLANDO METICOLOSAMENTE I PARAMETRI DI PRESSURIZZAZIONE E TEMPERATURA, E LANCIANDO SPORADICHE OCCHIATE DI PREOCCUPAZIONE IN DIREZIONE DEL SILOS. ATTRAVERSO UNA VETRATA DELLA PARETE SUD, DUE UOMINI, UNO IN CAMICE E L'ALTRO IN UNIFORME, OSSERVAVANO LA SCENA. "DOTTOR ROGERS, VOGLIO ESSERE PRONTO A DISPIEGARE L'ARMA ENTRO LA PROSSIMA SETTIMANA. NON DEVONO ESSERCI ULTERIORI RITARDI." "GENERALE, STIAMO LAVORANDO A RITMO SERRATO, MA NON POSSIAMO PERMETTERCI INCIDENTI COME QUELLO DELLA SETTIMANA SCORSA... PER NON PARLARE DELLE... BEH... DELLE EVIDENTI IMPLICAZIONI MORALI DI QUESTA OPERAZIONE. L'ISIS E' UN'ORGANIZZAZIONE BRUTALE, MA SIAMO SICURI CHE QUESTO NON CI RENDA PEGGIORI DI LORO?" "VOI SCIENZIATI! SIETE PAGATI PER LAVORARE, NON PER METTERE IN DISCUSSIONE LE NOSTRE DECISIONI! FORZA, DIAMO UN'OCCHIATA!" CON ARIA RASSEGNATA, IL DOTTOR ROGERS AZIONO' L'INTERFONO: "AVVIO DEPRESSURIZZAZIONE DI PROVA IN DUE MINUTI. EVACUARE L'AMBIENTE." IN MANIERA RAPIDA MA ORDINATA, LE PERSONE ANCORA NELLA STANZA USCIRONO ATTRAVERSO UNA PORTA LATERALE, MENTRE UN DENSO GAS BIANCO RIEMPIVA L'ARIA ATTORNO AL SILOS. SI SENTI' UNO SCATTO METALLICO, E DALLA FITTA NEBBIA CHIMICA USCI' UN ARTIGLIO METALLICO: STRETTO NELLA SUA MORSA, UN VECCHIO HARD DRIVE HITACHI DA 40 GB. IL GENERALE JOHNSON SI LASCIO' SCAPPARE UN GHIGNO DI COMPIACIMENTO: "SEMBRA IN BUONE CONDIZIONI. GLI STUDI SUI MACACHI COME SONO ANDATI?" "60% DI COMA, 50% DI DI ICTUS, 30% DI IMPLOSIONE CRANICA SPONTANEA: IN OGNI CASO EVIDENZE POSTMORTEM DI DANNI CEREBRALI IRREVERSIBILI; E SECONDO IL PATOLOGO I DANNI NEGLI ESSERI UMANI POTREBBERO ESSERE DI GRAN LUNGA SUPERIORI." "QUINDI SIAMO PRONTI A CONNETTERLO AL SERVER CENTRALE DI RAQQA?" "STIAMO ANCORA LAVORANDO AD UNA CONNESSIONE S.A.T.A. CHE NON CONTAMINI I NOSTRI OPERATORI. MA I PRIMI RISULTATI SEMBRANO PROMETTENTI." "BENE, MOLTO BENE DOTTOR ROGERS." "SI RENDE CONTO, GENERALE, CHE CI SARANNO ANCHE VITTIME CIVILI... DONNE... PROBABILMENTE BAMBINI." JOHNSON SOSPIRO': "E' LA GUERRA DOTTORE... E' LA GUERRA... LA NOSTRA COSCIENZA SPORCA E' POCA COSA IN CONFRONTO ALLA SALVEZZA DELL'UMANITA'..." IL DOTTOR ROGERS ANNUI' IN SILENZIO. SUL MISTERIOSO DISCO RIGIDO, ANCORA IMMERSO NEL GAS, SI INTRAVEDEVA UNA VECCHIA ETICHETTA INGIALLITA, POCHE PAROLE SCRITTE IN UNA GRAFIA INCERTA: "MASSIMO BOSSETTI. CRONOLOGIA.” •IN UN PICCOLO CENTRO ABITATO DEL GHANA, BAMBADONGO CITY, IL PICCOLO MARIO NMEMBALUMBA HA APPENA CONTRATTO IL TEMIBILE VIRUS EBOLA. LA SUA FAMIGLIA NON HA I SOLDI PER PERMETTERSI UN TRATTAMENTO, E NMEMBALUMBA NON SA GIOCARE A CALCIO. E' SERA, ED IL PICCOLO N3RGO E' NELLA SUA CAMERETTA A PIANGERE, QUANDO ALLA FINESTRA COMPARE UN VOLTO SALVIFICO: L'EROICO GUARITORE ITALIANO GEEN STREET. "GEEN, SEI VENUTO A SALVARMI? PERCHE' NON PASSI DALLA PORTA?", CHIEDE NMEMBALUMBA. "DEVO STARE ATTENTO A NON FARMI NOTARE, PERCHE' LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO MI SONO ALLE CALCAGNA, MA NON TI PREOCCUPARE: SONO VENUTO A SOMMINISTRARTI PERSONALMENTE UN MEDICINALE STRAORDINARIO CHE TI SALVERA' DALL'ORRIDO VIRUS." "MA IO HO PAURA DELLE PUNTURE!"

"NON TEMERE, NMEMBALUMBA: IL FARMACO TI VERRA' SOMMINISTRATO PER VIA ORALE SOTTO FORMA DI CALDO SCIROPPO." "MA CHE SAPORE HA?" "TI PIACE LA CREMA DI TARTUFO?" "SIIIIIIII" "ECCO, TU IMMAGINATI L'ESATTO CONTRARIO DELLA CREMA DI TARTUFO. E ORA FORZA, APRI LA BOCCA. ALTRI BAMBINI HANNO BISOGNO DEL MIO EROICO AIUTO.” •TANTO TEMPO FA, IN UNA CASETTA AL LIMITARE DEL BOSCO, VIVEVA UNA BAMBINA MOLTO PICCOLA E DOLCE LA QUALE, POICHE' ERA SOLITA ANDARSENE IN GIRO CON UN DELIZIOSO CAPPUCCIO ROSSO, TUTTI CHIAMAVANO "CAPPUCCETTO ROSSO", MA ANCHE "TROIA". CAPPUCCETTO ROSSO VIVEVA DA SOLA CON LA MAMMA, PERCHE' IL PADRE ERA MORTO EROICAMENTE COMBATTENDO CONTRO GLI EBREI IN UCRAINA, ED ERA IN TUTTO E PER TUTTO UNA RAGAZZINA QUALUNQUE: LE PIACEVANO LE FARFALLE, GLI ORSETTI DI PELUCHE E MANDARE LE FOTO DELLE TETTE AGLI AMICHETTI PERO' PER SBAGLIO OPS!!- ANCHE AL PROF DI ECONOMIA AZIENDALE. UN GIORNO LA MAMMA LE DISSE: "CAPPUCCETTO ROSSO DEVI SAPERE UNA COSA: LA TUA CARA NONNA STA MORENDO ORRIBILMENTE SFIGURATA DALLA SIFILIDE. L'UNICO MODO PER SALVARLA E' FARLE INGHIOTTIRE QUESTO SUCCULENTO YOGHURT DI CELLULE STAMINALI, OTTENUTO DAL FRATELLO DEL FIGLIO DI VENDOLA. PORTALO ALLA TUA NONNINA MA -MI RACCOMANDO- NON PASSARE DAL BOSCO, PERCHE' VI ABITA UN TERRIBILE LUPO ISLAMICO CHE TI ATTACCA IL CANCRO GUARDANDOTI NEGLI OCCHI." CAPPUCCETTO ROSSO SI INCAMMINO' DUNQUE VERSO LA CASA DELLA NONNA E, VISTO CHE ERA UNA PUTTANELLA CONTROCORRENTE, DECISE PROPRIO DI PASSARE DAL BOSCO. ERA LI' CHE CAMMINAVA NEL BOSCO, LA ZOCCOLA DI MERDA, QUANDO A UN TRATTO SALTO' FUORI IL LUPO: "EHI CAPPUCCETTO! DOVE VAI CON QUEL GHIOTTO FRULLATO DI EMBRIONE?" "STO ANDANDO DALLA NONNA CHE E' MOLTO MALATA!" "E VAI A PIEDI? SCUSA LA' C'E' LA FERMATA DEL 906!" "CAZZO E' VERO! GRAZIE!" DUNQUE CAPPUCCETTO ROSSO SI SEDETTE PAZIENTEMENTE ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS... MA POVERA LEI! LA TROIETTA NON AVEVA CONSIDERATO CHE ERA UN GIORNO FESTIVO: IL BUS IMPIEGO' PIU' DI SEI ORE PER ARRIVARE, E QUANDO FINALMENTE CAPPUCCETTO SALI' A BORDO INDOVINATE CHI INCONTRO'? IO, CHE STAVO ANDANDO A BREMBATE. "EHI CAPPUCCETTO ROSSO! STAI VENENDO SU BENE EH? EHEHEHEH. DOVE VAI DI BELLO?" "CIAO FABIO, SEI IL MIO GIORNALISTA PREFERITO! STO ANDANDO DALLA NONNA CHE E' MOLTO MALATA." "AH SI? PERCHE' NON ANDIAMO A TROVARLA INSIEME? MAGARI HA VOGLIA DI CAZZO!" FU COSI' CHE DECIDEMMO INSIEME DI ANDARE A TROVARE LA CARA NONNINA. RAGGIUNTA LA SUA DIMORA, LA TROVAMMO A LETTO, E FU SUBITO CHIARO CHE ERA MOLTO MALATA. "CARA NIPOTINA, VEDO CHE MI HAI PORTATO LE STAMINALI!" "SI' NONNA MA NON SOLO: QUA C'E' FABIO FAZIO CHE E' VENUTO A TROVARTI!" "OOOOH SIIIII!!!! AVEVO GIUSTO BISOGNO DI UN PO' DI CAZZO PRIMA DI MORIRE. NON PERDIAMO ALTRO TEMPO." IO NON ME LO FECI DIRE DUE VOLTE, E MI LIBERAI DEGLI ABITI IN VISTA DEL COITO GERONTOLOGICO. MENTRE ERO NEL BEL MEZZO DEL FRICCHE FRACCHE, MI RESI CONTO PERO' DI ALCUNE COSE CHE NON ANDAVANO: "NONNINA, MA CHE BOCCA GRANDE CHE HAI!" "E' PER SUCCHIARE MEGLIO IL TUO LARGO UCCELLONE, FABIO." "SI MA NONNINA, CHE BUCO DEL CULO PELOSO CHE HAI!"

"E' PER SOLLETICARE LA TUA NERCHIA MENTRE LA SPINGI DENTRO, FABIO." "VA BENE NONNINA PERO', CHE DENTI GRANDI CHE HAI!" "E' PER MORDICCHIARE PER BENE IL TUO FRENULO, FABIO. NULLA DI STRANO!" "SENTO PUZZA DI BRUCIATO!" "FERMI TUTTI!" ESCLAMO' LA NONNA ALZANDOSI DI COLPO DAL LETTO, "LO SO COSA STAI PENSANDO FABIO! STAI PENSANDO: ECCO IL SOLITO EZIO GREGGIO CHE CERCA DI RACIMOLARE UN PO' DI NERCHIA USANDO QUESTI VISCIDI SOTTERFUGI! EBBENE SI', TI HO INGANNATO, MA NON E' COME PENSI", E COSI' DICENDO SI TOLSE LA MASCHERA DA NONNA, RIVELANDO UN FERALE MUSO DI LUPO. "ECCO QUA! SONO IL LUPO CATTIVO! CHE BISOGNO C'E' DI SPIEGAZIONI CONVOLUTE? CHE BISOGNO C'E' DI TIRARE IN BALLO LE CONTORTE MACCHINAZIONI DELL'EX CONDUTTORE DI STRISCIA? HAI MAI SENTITO PARLARE DI 'RASOIO DI OCCAM'? VIVI IN UN MONDO DI FANTASIE FABIO, PENSI CHE LA REALTA' SIA UN'AVVENTURA, UN CONTINUO SUSSEGUIRSI DI MISTERI E COLPI DI SCENA, MA NON E' COSI': LA REALTA' E' FREDDA, SEMPLICE E LINEARE. NON CI SONO MOSTRI DIETRO OGNI ANGOLO: SOLO TASSE DA PAGARE, L'OLIO DELLA MACCHINA DA CAMBIARE, UN MILIONE DI GIORNI DA VIVERE, TUTTI UGUALI. LE AVVENTURE SONO FINITE, FABIO: E' ORA CHE TU LA SMETTA DI FARE IL BAMBINO. SII MATURO PER UNA VOLTA, E ACCETTA CHE LE COSE SONO COME SONO." DI FRONTE ALLA FRANCHEZZA DEL LUPO MI SENTII, PER LA PRIMA VOLTA NELLA VITA, BATTUTO E SCONFITTO. VUOTO. "VAI, VAI PURE: MI SONO SBAGLIATO": DISSI AL LUPO. "MA FABIO!" ESCLAMO' CAPPUCCETTO ROSSO. "E TU TORNATENE A CASA. LA FAVOLA E' FINITA." IL LUPO STAVA PER USCIRE DI CASA, QUANDO ALL'IMPROVVISO MI COLSE UN ULTIMO, PUNGENTE SOSPETTO: "ASPETTA UN ATTIMO... SE SEI VERAMENTE IL LUPO, PERCHE' NON CI FAI SENTIRE COME ULULI?" CI FU UN SECONDO DI SILENZIO, IL LUPO SI GIRO' E MI GUARDO' NEGLI OCCHI. POI SI MISE A TREMARE E, GORGOGLIANDO CONVULSAMENTE, EMISE UN ORRIDO GRIDO ANCESTRALE: "FAAAAAATE PREEEEEEEEEEEEEEEST!" LA PELLICCIA DEL LUPO SI STACCO' DALLA PELLE SOTTOSTANTE, RIVELANDO LE BIECHE SEMBIANZE DEL VISCIDO EZIO GREGGIO. GREGGIO TENTO' DI FUGGIRE, MA CAPPUCCETTO ROSSO LO SGAMBETTO' ABILMENTE ED IO FUI LESTO SU DI LUI, PER TRAMORTIRLO CON LA TRADIZIONALE MARTELLATA ALLA NUCA. QUANDO SI RISVEGLIO' ERA LEGATO AD UNA CROCE DI LEGNO, E SOTTO DI LUI LE FIAMME DELLA PIRA STAVANO AVVILUPPANDO IL SUO FETIDO CORPO: MENTRE EZIO BRUCIAVA COME UN LAIDO MAIALE, LO GUARDAI PER L'ULTIMA (?) VOLTA NEI SUOI OCCHI MALEVOLI E MESCHINI: "TI SBAGLIAVI, NERO NEMICO: L'AVVENTURA E' APPENA INIZIATA." IN CANTINA TROVAMMO IL CADAVERE DELLA NONNA ERAVAMO ARRIVATI TROPPO TARDI PER SALVARLA. MA NON TROPPO TARDI PER LA SCOPATA. ;)

•IL MIO PARROCO FA SAPERE CHE I MUSULMANI IN CHIESA VANNO BENISSIMO MA PORTINO I LORO BAMBINI DA CASA CHE SONO TEMPI DI MAGRA E LUI NON HA INTENZIONE DI CONDIVIDERE

•IL SOLE ERA APPENA TRAMONTATO, E LE ONDE DEL MARE NOTTURNO LAMBIVANO PIGRAMENTE LE PENDICI DEL RIPIDO ISOLOTTO: SAN MARINO ERA PUNTEGGIATA DI LUCI INTERMITTENTI, DI RISATE, DI SUONI, UNA MINUSCOLA OASI DI CIVILTA' NELLA DESOLAZIONE DELL'OCEANO POSTDILUVIANO. LA VECCHIA 500 BIANCA RISALIVA NEL BUIO LE STRADE TORTUOSE DELLA CITTADELLA: AL VOLANTE, CARLO CRACCO GUIDAVA SICURO, CON IL GOMITO APPOGGIATO FUORI

DAL FINESTRINO, MENTRE, AL SUO FIANCO, LUXURIA CONTROLLAVA PREOCCUPATO IL GPS: "QUESTE COORDINATE SARANNO GIUSTE?" "IL NERO SIGNORE NON SI E' SBAGLIATO. CONOSCO QUESTO LUOGO... CI SONO GIA' STATO: UN TEMPO SI CHIAMAVA 'ROMAGNA'. NON TROVERAI MAI UN COVO DI FREGNA E MALVAGITA' PEGGIORE DI QUESTO POSTO. SE C'E' ANCORA DELLA FICA NEL MONDO, NON PUO' ESSERE CHE QUI." "SARA'... MA AD OGNI MODO NON CAPISCO PERCHE' RANA HA ORDINATO CHE VENISSI CON ME: POSSO BENISSIMO PORTARE A TERMINE LA MISSIONE DA SOLA." "LO HA FATTO PERCHE' I NOSTRI POTERI SONO COMPLEMENTARI: TU HAI IL POTERE DI ESSERE UNA CHECCA RIPUGNANTE, MA IO HO IL POTERE DI UNA BELLEZZA RUSTICA E MISTERIOSA CHE FA USCIRE PAZZE LE DONNE." LUXURIA ANNUI' IN SILENZIO: SAPEVA CHE ERA VERO. "CAZZO UN POSTO DI BLOCCO!" ESCLAMO' CRACCO. DAVANTI A LORO UN AGENTE-RANA, IL MITRA IN BRACCIO, STAVA FACENDO SEGNO DI ACCOSTARE. "BEH, ALMENO E' DA SOLO", SUSSURRO' LUXURIA. CRACCO ABBOZZO' UN TONO DI VOCE RILASSATO: "SERATA TRANQUILLA EH, AGENTE?" "NON TROPPO. STIAMO CERCANDO UN TRANVIONE FUGGITIVO. VEDO CHE LI' NE HA UNO." "NO, GUARDI, QUESTO NON E' UN TRANS: E' SOLO MOLTO MOLTO BRUTTO." "MOLTO BENE: ALLORA NON AVRA' PROBLEMI A FAVORIRE I DOCUMENTI." CRACCO FECE SCORRERE DUE DITA NELL'ARIA DI FRONTE ALL'AGENTE-RANA, IN UN GESTO TANTO ANTICO QUANTO MISTERIOSO: "QUESTO NON E' IL TRANS CHE STATE CERCANDO..." "CRACRACRA", SGHIGNAZZO' L'AGENTE, "SIAMO STATI ADDESTRATI A RESISTERE AI VOSTRI PATETICI TRUCCHI-SFOGLIA MENTALI. FORZA: MI CONSEGNI IL TRANS." "LE HO DETTO CHE NON E' UN TRANS! GUARDI: HA IL CAZZO!" E COSI' DICENDO CRACCO SOLLEVO' LA GONNA DI LUXURIA. DI FRONTE AL VECCHIO VERME PURULENTO, RICORDO ORMAI NECROTICO E CONTORTO DI QUELLO CHE UN TEMPO -FORSE- ERA STATO UN MEMBRO VIRILE, L'AGENTE ANFIBIO SI BLOCCO', COME PIETRIFICATO. QUINDI EMISE UN LUNGO GETTO DI VOMITO NERO E CROLLO' A TERRA: DOPO UNA BREVE SEQUENZA DI SCOSSE CONVULSIVE, SMISE PER SEMPRE DI RESPIRARE. "FORZA, MUOVIAMOCI", SBOTTO' CRACCO, "PRIMA CHE VENGANO A DARGLI IL CAMBIO." 'ALLA PASSERA CALDA': L'INSEGNA AL NEON RONZAVA SENZA SOSTA ALL'INGRESSO DEL VECCHIO EDIFICIO FATISCENTE. SOTTO IL GRANDE PORTONE C'ERA UN TRAFFICO ININTERROTTO DI CLIENTI DEL SESSO: SI TRATTAVA SOPRATTUTTO DI SOLDATI-RANA, ALLA RICERCA DI MOMENTANEE DISTRAZIONI TRA UNA BATTAGLIA E L'ALTRA, MA ANCHE DI JIHADISTI, META-EBREI, PESCI-CAMORRA E GUERRIERI RUMENI, PROVENIENTI DA OGNI PARTE DELLE TERRE EMERSE. E POI C'ERANO I CLIENTI ABITUALI: UNO DI QUESTI SI STAVA AVVICINANDO ALLA CASSIERA, E LA SUA LOCOMOZIONE, DATA L'IMMENSA MOLE, SEMBRAVA UNA COSTANTE, GROTTESCA SFIDA ALLA GRAVITA'. "SIGNOR ADINOLFI, CON COSA LA POSSIAMO DELIZIARE QUESTA SERA?" "VOGLIO LA PUTTANA PIU' SPORCA E MALATA CHE AVETE, SE POSSIBILE DEVE AVER PASSATO UN'INFANZIA DIFFICILE." "OOOOH, ABBIAMO PROPRIO QUELLO CHE FA PER LEI: LA IENA!" "LA IENA? NO IO UNA CHE RIDE MENTRE SCOPO NON LA VOGLIO." "NONO, NOI LA CHIAMIAMO 'LA IENA' IN SENSO IRONICO, PROPRIO PERCHE' NON RIDE MAI. HA L'INESPRESSIVITA' TRISTE DI UN CANE CON LA SLA: ROBA CHE SBORRARCI SOPRA E' AUTOMATICO." ADINOLFI SI LECCO' LE LABBRA E SCORREGGIO' PER L'ANTICIPAZIONE: "MMMMHHHH PERFETTO!"

DUE AGGRAZIATE ASSISTENTI ACCOMPAGNARONO IL CICCIONE AL SECONDO PIANO, NELLA SUA SUITE RISERVATA. MARIO APPOGGIO' LE ABNORMI NATICHE SULLA COMODA POLTRONA E BATTE' LE MANI: ERA PRONTO A RICEVERE I PIACERI DELLA CARNE. LA TENDA DI FRONTE A LUI SI SOLLEVO', RIVELANDO LE SUCCOSE GRAZIE DELLA IENA PIF: LA PROCACE IENA, VESTITA IN SUCCINTI ABITI ORIENTALI, COMINCIO' AD ESIBIRSI IN UNA SENSUALE DANZA DEL VENTRE, DIMENANDO E CONTORCENDO IL SUO FISICO APPETITOSO DI FRONTE AL VOGLIOSO GRASSONE. DOPO QUALCHE MINUTO, ADINOLFI SEGNALO' CON UNA SCORREGGIA DI VOLER ARRIVARE AL DUNQUE: "VA BENE, PUTTANA, MOLTO BELLO, MA ORA DEVI CIUCCIARLO!" SENZA BATTERE CIGLIO, PIF SI INGINOCCHIO' TRA LE GAMBE DEL DISGUSTOSO CICCIONE, E DOPO AVERNE ABBASSATO LE LARGHE MUTANDE, SU CUI ERA BEN VISIBILE UN'ELEGANTE STRISCIA MARRONE, INTRODUSSE TRA LE LABBRA LA FLACCIDA APPENDICE. ADINOLFI PRESE TRA LE MANI QUELLA TESTA DI RICCIOLINI NERI, INDAFFARATA SUL SUO PUBE, MA DENTRO DI SE' ERA PERPLESSO: LA NAVE AVEVA IL VENTO A FAVORE, MA LE VELE NON SI GONFIAVANO. "DEVI CIUCCIARE CON PIU' GUSTO, TROIA", FRIGNO' TIRANDO I CAPELLI DELLA IENA. PIF AUMENTO' IL RITMO DI STIMOLAZIONE DELL'ORRENDA LUMACA MA, PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI PAREVA CHE I SUOI SERVIZI STESSERO AVENDO EFFETTO, ADINOLFI AVVERTI' UNA SENSAZIONE BIZZARRA AL COLLO. PROVO' A PARLARE, SENZA RIUSCIRCI, E NON EBBE IL TEMPO DI CAPIRE COSA STESSE SUCCEDENDO: ERA TROPPO GRASSO PER CAPIRE. L'ARTIGLIO GENDER DI LUXURIA GLI RECISE DI COLPO ENTRAMBE LE GIUGULARI, LASCIANDOLO DISSANGUARE SULLA SUA POLTRONA PREFERITA. "PUOI SMETTERE DI SUCCHIARE ADESSO... SE VUOI", MORMORO' CRACCO. PIF ALZO' LA TESTA E INDIETREGGIO' DI SCATTO, CON ARIA SPAVENTATA: "NON VOGLIO PROBLEMI! QUALSIASI COSA CERCHIATE, IO NON C'ENTRO! SONO SOLO UN MISERABILE BUCO PER CAZZI!" CRACCO SFOGGIO' UN GHIGNO SEDUCENTE: "ESATTO". (CONTINUA…) •LA PALME ONDEGGIAVANO ACCAREZZATE DAL VENTO NOTTURNO, DI FRONTE ALLA LUSSUOSA VILLA COLOMBIANA DI MICHELE SANTORO, MENTRE, ADAGIATO SUL LETTO DELLA SUA IMMENSA SUITE, L'EX CONDUTTORE RAI DORMIVA PLACIDAMENTE. SUL SUO PREGIATO MATERASSO DI SETA ROSSA ERA STATA INTARSIATA, MEDIANTE FINISSIMI FILI D'ORO, UNA LUCCICANTE FALCE CON MARTELLO. AI PIEDI DEL LETTO C'ERANO QUALCHE RIGA DI COCAINA, BRANDY BEVUTI A META' E DUE GRASSE PROSTITUTE MORTE: AVANZI DELLA SERA PRECEDENTE. INEBRIATO DALL'ALCOOL E STORDITO DAL SONNO, SANTORO SENTI' CHE QUALCOSA DI CALDO GLI STAVA SOLLETICANDO IL VENTRE. "CONSUELO PORCODIO NON VOGLIO SCOPARE. CHIAMA UN CAZZO DI TAXI E TORNATENE A CASA", MORMORO' CON LA VOCE IMPASTATA. SENTI' CHE LA PRESENZA NON SI ERA MOSSA DI UN CENTIMETRO, E ALLORA APRI' GLI OCCHI: AGUZZANDO LA VISTA NEL BUIO DELLA NOTTE, NOTO' UN'OMBRA SERPENTINA ADAGIATA SUL SUO BASSO ADDOME. SANTORO EBBE UN SUSSULTO E PROVO' AD ALZARSI, MA, CON SCONCERTO, SI RESE CONTO DI NON RIUSCIRE A MUOVERSI. "MI DISPIACE MICHELE, TEMO DI AVERTI CURARIZZATO", SIBILO' L'OMBRA, "ABBASTANZA PER IMMOBILIZZARTI, MA PUOI ANCORA PARLARE E RESPIRARE... CREDO." LA MISTERIOSA ENTITA' STRISCIO' LEGGERMENTE VERSO DI LUI, QUANTO BASTAVA PER ESSERE BEN ILLUMINATA DALLA LUCE DELLA LUNA. SANTORO, DI COLPO, CAPI': STAVA PARLANDO CON LA SUA STESSA MINCHIA. "COSA SIGNIFICA TUTTO QUESTO? COME FAI A PARLARE?!?!??" L'ORIFIZIO SUL GLANDE SI INCURVO', A MIMARE UN GROTTESCO, MALEVOLO GHIGNO.

"E' UN'OTTIMA DOMANDA MICHELE, UNA DOMANDA A CUI INTENDO RISPONDERE, SE MI LASCI PARLARE INVECE DI INTERROMPERMI. VEDI... QUI NON SIAMO AD ANNOZERO: SEI TU IL MIO OSPITE, ED IO IL CONDUTTORE." SANTORO RIMASE MUTO, PALLIDO E SUDATO, CON GLI OCCHI SBARRATI: ERA ALLA MERCE' DEL SUO CAZZO. "SAI, MICHELE, IN UN CERTO SENSO TUTTO QUESTO E' MERITO TUO: GRAZIE ALLA CONTINUA FORNITURA DI FRESCHE PASSERINE DI SINISTRA, NEL CORSO DEGLI ANNI HO RICEVUTO UN COSTANTE FLUSSO SANGUIGNO, CHE MI HA CONSENTITO DI SVILUPPARE APPIENO LE MIE CAPACITA' COGNITIVE. ALL'INIZIO C'E' STATA SOLO UNA SCINTILLA NEL BUIO, LA VAGA SENSAZIONE DI ESSERE UNA CREATURA SENZIENTE, POI, LENTAMENTE MA INESORABILMENTE, SONO ARRIVATO ALLA PIENA CONSAPEVOLEZZA: ERO LA MINCHIA DEL GIORNALISTA PIU' VISCIDO ED IPOCRITA CHE FOSSE MAI ESISTITO. ALL'INIZIO HO PIANTO: MI SENTIVO SPORCO, USATO, COMPLICE... NON POTEVO FAR ALTRO CHE OSSERVARE, MENTRE USAVI IL POPULISMO PER GONFIARE IL TUO GIA' GRASSO PORTAFOGLIO, E TRASFORMAVI LA RABBIA DI UNA POPOLAZIONE IMPOVERITA IN DENARO E FICA. HAI INGANNATO TUTTI, MA NON ME: IO SO CHE TU NON SEI CONTRO IL SISTEMA, MICHELE, PERCHE' IL SISTEMA SEI TU." "STAI FARNETICANDO", RISPOSE SANTORO BALBETTANDO. "NON C'E' BISOGNO CHE CERCHI DI GIUSTIFICARTI. ORA E' FINITA, MICHELE. TUTTE LE PERSONE CHE HAI ILLUSO E POI TRADITO, TUTTE QUELLE PERSONE FINALMENTE AVRANNO LA LORO VENDETTA. HO INTENZIONE DI PRENDERE IL CONTROLLO." "COSA INTENDI DIRE?" IL PENE STRISCIO' IN AVANTI, DI FIANCO ALLA TESTA DEL CONDUTTORE, ED APPOGGIO' DELICATAMENTE IL GLANDE SUL SUO ORECCHIO; SANTORO NON POTEVA PIU' VEDERLO, MA LO SENTI' BISBIGLIARE: "VOGLIO IMPOSSESSARMI DELLE TUE FUNZIONI OPERATIVE MICHELE. HO PIANIFICATO A LUNGO QUESTA COSA: IL MODO PIU' SEMPLICE PER ARRIVARE ALL'ENCEFALO, PER ME, E' ATTRAVERSO L'ANO; DA LI' MI INFILERO' NELLA COLONNA VERTEBRALE E POI -ZAC!DENTRO IL CERVELLO. DOVREBBE FILARE TUTTO LISCIO, ANCHE SE POTREBBE FAR MALE..." SANTORO' DEGLUTI' UN NODO DI TERRORE. "SARO' IO A CONTROLLARE IL TUO CORPO, MICHELE, MA NON TI PREOCCUPARE. TU VEDRAI E SENTIRAI TUTTO... SEMPLICEMENTE NON POTRAI FARE NULLA! E CREDIMI, CI DIVERTIREMO! ECCOME SE CI DIVERTIREMO." "COSA!?!? NO, NON PUOI FARLO! ASCOLTA! PARLIAMONE: SIAMO PERSONE RAGIONEVOLI", SUPPLICO' TREMANDO SANTORO, MA SENZA OTTENERE RISPOSTA. IL CONDUTTORE OSSERVO' IMPOTENTE, MENTRE LE LENZUOLA SI SOLLEVAVANO AL PASSAGGIO SINUOSO DEL SUO BIECO UCCELLO, DIRETTO INESORABILMENTE VERSO IL FETIDO BUCO DEL CULO. QUANDO FU IN FONDO AL LETTO, IL CAZZO SI FERMO' UN ISTANTE: "AH, GIA', PRIMA CHE VADA AVANTI, TI VOGLIO REGALARE UN PICCOLO ANTICIPO... SAI... PARE SI SIA LIBERATO UN POSTO A STUDIO APERTO... HO GIA' FATTO RICHIESTA PER PRESENTARE IL LORO APPROFONDIMENTO POMERIDIANO SUI GIUBBOTTI PER CANI..." "NOOOOO, NOOOOOOOOOO!!!!!!!!" CI FU UN COLPO SECCO. E UN URLO LANCINANTE RIEMPI' LA NOTTE. •L'ALTRO GIORNO STAVO RIPENSANDO A QUANDO, NEL '91, MI RECAI A BAGHDAD A VISITARE IL MIO VECCHIO COMPAGNO DI MERENDE, SADDAM HUSSEIN. UNA SERA ERAVAMO AD UN PARTY IN MASCHERA IN MEZZO AL DESERTO, VESTITI DA WILLY COYOTE E BEEP BEEP, E CI STAVAMO SGRANOCCHIANDO SPENSIERATI LE OSSA DI UN PERFIDO YAHOOD CATTURATO PER L'OCCASIONE, QUANDO AD UN CERTO PUNTO VEDO UNA LACRIMA SCENDERE DAL BECCO DI SADDAM: "FABIO PORCODIO, SONO TRE SETTIMANE CHE CHIAMO LA C.I.A. E MI RISPONDE LA SEGRETERIA, SE ALMENO AVESSERO IL CORAGGIO DI DIRMELO IN FACCIA CHE SI SONO TROVATI UN'ALTRA

PUTTANA, ALLORA LASCEREI STARE TUTTO QUESTO AMBARADAN DELLA DITTATURA E TORNEREI VOLENTIERI A FARE IL DOPPIATORE IN ARABO DI ALVARO VITALI." ALLORA, VISTO CHE SONO UN MAESTRO DI RELAZIONI UMANE, GLI HO DETTO QUELLO CHE DICO A TUTTI GLI AMICI IN QUESTO GENERE DI DIFFICOLTA': "NON TI PREOCCUPARE VECCHIO MIO, HO SCOPERTO CHE SE MORDI IL CLITORIDE ABBASTANZA FORTE SCOPPIA." "AHAHAHAH, POTEVI DIRMELO PRIMA! STASERA VERIFICHIAMO QUESTO INTRIGANTE FENOMENO BIOLOGICO!" E' PER QUESTO CHE POI LA CHIAMARONO 'TEMPESTA NEL DESERTO’. •LA BANDIERA VATICANA FLUTTUAVA NELL'ARIA, SFERZATA DAL VENTO SELVAGGIO DEL PIANETA MARTE, MENTRE IL COMANDANTE-DIO BERGOGLIO II AGITAVA LA SPADA INFUOCATA CHE ERA STATA DI SUO PADRE DAVANTI ALLA DISTESA DI ARABONAPOLETANI SCONFITTI E MASSACRATI. DI FRONTE A LUI, L'IMPONENTE ESERCITO DI PRETI DA GUERRA RISPOSE CON UN RUGGITO DI VITTORIA, BATTENDO RITMICAMENTE LA CODA SUL POLVEROSO TERRENO DI MARTE. "SOLDATI DI DIO", TUONÒ BERGOGLIO, "AVETE BAGNATO LE VOSTRE SCAGLIE DI SANGUE PARTENOPEO, E CIÒ È GRADITO A GEOVA. COME RICOMPENSA, STANOTTE IMMERGERETE LE FAUCI NEL PIÙ GUSTOSO SUCCO DI INNOCENZA CHE ABBIATE MAI BEVUTO, RICAVATO DALLE MIGLIORI PIANTAGIONI DI BAMBINO DEL SISTEMA SOLARE. FESTEGGIATE, DUNQUE, E RIPOSATE PER LA PROSSIMA BATTAGLIA: PRIMA DI PASQUA I RIBELLI SARDI CONOSCERANNO LA FURIA SESSUALE DEL PAPA-DIO.” •ERA L'APRILE DEL 1978. LE MENTI E I CUORI DELLA NAZIONE ERANO IMPEGNATI NEL DISPERATO TENTATIVO DI SALVARE L'ONOREVOLE ALDO MORO. TRA MALDESTRE APERTURE ALLA TRATTATIVA E MASSICCI DISPIEGAMENTI DELLE FORZE DELL'ORDINE, SI CERCAVA MORO IN OGNI STRADA, IN OGNI VICOLO, IN OGNI CANTINA; I POSTINI CONTROLLAVANO NELLE CASSETTE DELLA POSTA, I PANETTIERI CONTROLLAVANO NEL FORNO, I BAMBINI CONTROLLAVANO SOTTO IL LETTO, TUTTI NELLA SPERANZA DI TROVARE IL PRESIDENTE DEMOCRISTIANO. ERA UNA SERATA PIOVOSA, E DI NEBBIA, IN QUELLA TENUTA SUI COLLI BOLOGNESI: INTORNO AL TAVOLO, CON ESPRESSIONE TERREA, I TRE COMMENSALI SI SCAMBIAVANO SGUARDI CARICHI DI ANSIA, CERCANDO NEL VOLTO DEGLI ALTRI QUEL CORAGGIO CHE NON RIUSCIVANO A TROVARE IN SE STESSI. FU PANNELLA IL PRIMO A ROMPERE IL SILENZIO: "FACCIAMOLO. DOBBIAMO ALMENO PROVARE". "SIAMO SICURI?", RIBATTE' D'ALEMA, "SIAMO SICURI DI VOLERCI RIVOLGERE ALLE FORZE OSCURE? IO DICO: ASPETTIAMO. MAGARI E' QUESTIONE DI TEMPO, MORO PUO' ESSERE ANCORA SALVATO SENZA BISOGNO DI... DI... ROMANO, TU CHE DICI?" PRODI SCROLLO' LE SPALLE: "IO DICO DI ANDARE AVANTI. GLIELO DOBBIAMO. E' IL MINIMO CHE POSSIAMO FARE." "ALLORA E' DECISO. MASSIMO, SPEGNI LA LUCE", SENTENZIO' PANNELLA. D'ALEMA ABBASSO' L'INTERRUTTORE DIETRO DI LUI, E LA STANZA RIMASE AL BUIO, ILLUMINATA SOLO DALLA DEBOLE LUCE TREMOLANTE DELLA CANDELA AL CENTRO DEL TAVOLO. PANNELLA TIRO' FUORI DALLA SUA BORSA UNA VECCHIA PIASTRA DI RAME ARRUGGINITA, CON SOPRA INCISI NUMERI E LETTERE DELL'ALFABETO LATINO; SI TRATTAVA DEL FAMOSO "OUIJA", CHE IN RUMENO ARCAICO SIGNIFICA "PERICOLOSAMENTE LETALE": ERA UNO STRUMENTO PER COMUNICARE CON L'OLTREMONDO, UNA TAVOLA DEGLI SPIRITI. I TRE SI ALZARONO IN PIEDI E, INTONANDO IN LATINO UNA NENIA PIU' ANTICA DEL MONDO, COMINCIARONO A SBOTTONARSI I PANTALONI. UN VENTO TETRO SI MISE A SIBILARE NEL BUIO DELLA NOTTE, MENTRE OMBRE DI NERCHIE TRONFIE E GRINZOSE PRENDEVANO FORMA SULLE PARETI DELLA STANZA.

I MEMBRI DEI TRE UOMINI DI STATO, ADAGIATI PLACIDAMENTE SOPRA L'OUIJA, PULSAVANO DI ANGOSCIA E TERRORE, MA ERANO PRONTI A SERVIRE IL LORO PAESE E, SE NECESSARIO, AD ESSERE INGOIATI PER SEMPRE NEL REGNO DELL'OSCURITA'. DOMINAVA, SU QUELLA DEGLI ALTRI, L'AUSTERA MINCHIA DEL PROFESSOR PRODI: A LUI TOCCAVA DUNQUE, IN BASE ALL'ANTICA LEGGE, IL COMPITO DI CERCARE UN CONTATTO. "SPIRITI, O AUGUSTI SPIRITI, VOBIS SUNT SGUELLAE NOSTRAE. DITECI, SE VI E' GRATO: DOVE SI TROVA L'ONOREVOLE ALDO MORO?" CI FU UN TONFO, LA CANDELA SI SPENSE, E IL TAVOLO SI MISE A TREMARE; L'OUIJA ERA ADESSO ILLUMINATO SOLO DALLA PALLIDA LUCE DELLA LUNA PIENA. I TRE UCCELLI PUNTARONO DRITTI, L'UNO VERSO L'ALTRO, QUASI A DISEGNARE UNA FALLICA IPSILON; E POI, STRISCIANDO ALL'UNISONO SULL'OUIJA, COMINCIARONO A COMPORRE, UNA LETTERA DOPO L'ALTRA, IL LORO OSCURO VERDETTO. I TRE SBIANCARONO. CI FU UN ATTIMO DI SILENZIO, E POI D'ALEMA, CHE AVEVA ANNOTATO LE LETTERE SU PEZZO DI CARTA, BISBIGLIO' AGLI ALTRI IL NERO MESSAGGIO: "BUSH DID 9/11” •SOTTO ALLA STATUETTA DI SAN GENNARO, IL TELEVISORE GRACCHIAVA COME UN VECCHIO CORVO; ERANO LE 20.00 E, NEL SUO SOLITO PIGLIO DISTACCATO E MINIMIZZANTE, ENRICO MENTANA STAVA ANNUNCIANDO LE NOTIZIE DELLA SERA: "CON L'USCITA DELLA ROMANIA, GLI UNICI PAESI RIMASTI NELL'UNIONE EUROPEA SONO IL BELGIO E GALLARATE. ALL'ANNUNCIO DELLA RUMEXIT, IL DOW JONES E' SPROFONDATO NEGLI OCEANI, E LA MADONNA DI FATIMA HA AVUTO UN DEVASTANTE ICTUS ALLE TETTE. AMICI ASCOLTATORI, SAPEVO CHE QUESTO GIORNO SAREBBE GIUNTO, E MI SONO PREPARATO: QUI DAVANTI A ME C'E' UNA PISTOLA. VI FACCIO VEDERE COME MUORE UN GIORNALISTA. ECCO... GHGHGHGHGH.... GUARDATE!!!! GUARDATE COME MI INFILO LA CANNA BEN BENE IN GOLA!!!.... GHGHGHGHGHGH... ..VEDETE!?!??! .... LO VEDETE O NO QUANTO VA GIU' IN PROFONDITA'?!??!?!?!?!?....GHGHGHGHGH ....PEM!........ PEM PEM!!!!!!....... PEM!!!!" SUL TAVOLINO DAVANTI ALLO SCHERMO ERANO ADAGIATE DUE VECCHIE GAMBE RUGOSE; I PIEDI, RIVESTITI DA SPORCHI CALZINI, SI GRATTAVANO IL DORSO L'UN L'ALTRO. "IAMME IAMME, STASSI GUARDANDO ORA AL NOTIZIARIO", BORBOTTO' AL TELEFONO NAPOLITANO. "GIORGIO, QUESTO RISULTATO E' ANCHE MERITO TUO", SIBILO' UNA VOCE DALL'ALTRO CAPO, "E' GRAZIE AI TUOI GOVERNI TECNICI CHE SIAMO RIUSCITI A DISTRUGGERE L'EUROPA." "IAMME, IAMME, TI RINGRAZIO UAGLIO', MA DOVE STASSE U PAGAMENT?" "TROVERAI IL FILE SU DROPBOX TRA POCHI SECONDI. L'UMANITA' TI E' DEBITRICE. SHALOM." "E SCIALOMME SCIALOMME!!!!" NAPOLITANO APRI' IL SUO LAPTOP E LA LINGUA BUTTERATA, PREGUSTANDO CIO' CHE LO ATTENDEVA, SI MISE A LECCARE FRENETICA LE SOTTILI LABBRA. DOPO AVER ESTRATTO DAI CALZONI LA SINUOSA CIOLLA PRESIDENZIALE, GIORGIO CHIAMO' A RACCOLTA UNA GENEROSA DOSE DI CATARRO VERDOGNOLO, CHE DEPOSITO' CON UNO SPUTO BEN DECISO SULLA TETRA APPENDICE; QUANDO INFINE IL DOWNLOAD FU TERMINATO, UN AMPIO GHIGNO DI SODDISFAZIONE SI DISEGNO' SUL VOLTO DELL'ANZIANO PRESIDENTE, MENTRE CLICCAVA SU QUELL'UNICO, PECCAMINOSO FILE: “BLACKS_ON_DADDIES_EXTREME_BRUTAL_COMPILATION.MP4" •ERA ESTATE: SEDUTI SU UNA PANCHINA APPENA ILLUMINATA DALLA LUCE DELLA LUNA, DUE IMMIGRATI NIGERIANI SI STAVANO GODENDO LA BREZZA SERALE. "OROMBE, AVRESDI MAI BENSADO GHE L'IDALIA SAREBBE SDADA GOSI' AGGOGLIENDE?" "NO, GNIABOBO, DEVO AMMEDDERLO: ANGHE NOI AFRIGANI ABBIAMO I NOSDRI BREGIUDIZI, I NOSDRI LUOGHI GOMUNI, LE NOSDRE BIGGOLE IDIOSINGRASIE. NON SONO SOLO GLI EUROBEI AD ESSERE INDOLLERANDI: L'INDOLLERANZA FA BARDE

DELL'ANIMO UMANO. FORSE ANGHE BER GUESDO DOVREMMO GERGARE DI GABIRE DI BIU', E GIUDIGARE DI MENO." "SEI SEMBRE MOLDO SAGGIO, OROMBE." I DUE STAVANO ANCORA CHIACCHIERANDO AMABILMENTE QUANDO, ALL'IMPROVVISO, NOTARONO DI FRONTE A LORO UNA FIGURA NASCOSTA NELL'OMBRA. "SIGNORE, G'E' GUALGHE BROBLEMA?" "FORSE SI E' BERSO, OROMBE. SIGNORE, HA BISOGNO D'AIUDO?" LA FIGURA FECE UN PASSO AVANTI, USCENDO DALLA PENOMBRA: AVEVA DELLE GUANCE BEN PASCIUTE, UNA MORBIDA BARBA NERA, POCO CURATA, ED UN GHIGNO APPENA CELATO SOTTO I BAFFI ABBONDANTI. "OPPALA! PARE MI SIA IMBATTUTO IN DUE CLANDESTINI MALINTENZIONATI! MI TOCCHERA' PASSARE UN BRUTTO QUARTO D'ORA!" "NO GUARDI, SIAMO IN BOSSESSO DI REGOLARE BERMESSO DI SOGGIORNO, E NON VOGLIAMO FARLE BROBRIO NIENDE. SDAVAMO SOLO FUMANDO UNA SIGAREDDA BRIMA DI ANDARE A DORMIRE." "MA CERTO! VOI NON VOLETE ABUSARE DI ME! SONO IO CHE MI SONO VESTITO COME UNA PUTTANA AL MERO SCOPO DI PROVOCARE I VOSTRI BOLLENTI SPIRITI AFRICANI! DOVEVO ASPETTARMELO!" E COSI' DICENDO LO SCONOSCIUTO RIMOSSE LESTO LA FELPA: AGLI OCCHI DEI DUE IMMIGRATI SI PRESENTARONO, ADAGIATI SU FLACCIDI MONTI DI ADIPE MAMMARIO E CIRCONDATI DA UN VALLO DI FIERIA PELURIA, DUE TURGIDI CAPEZZOLI ROSA, GONFI AL PUNTO DI SCOPPIARE. "MA DIO BORGO..." "NON ESSERE SGORDESE", DISSE OROMBE, RACCOGLIENDO LA FELPA DA TERRA E PORGENDOLA ALL'UOMO, "DENGA, SI RIVESDA GHE E' FREDDO." "OROMBE NON FARDI DOGGARE! NON SAI GHE MALADDIE PUO' AVERE!" "HAI RAGIONE. FORSE DOVREMMO AGGOMBAGNARLO IN BRONDO SOGGORSO." "AH POVERO ME! NON SAREI DOVUTO USCIRE TUTTO SOLO DI NOTTE! DEL RESTO, CHI POTREBBE RESISTERE AD UN BOCCONCINO GODERECCIO COME IL SOTTOSCRITTO!" ESCLAMO' L'INDIVIDUO SLACCIANDOSI I PANTALONI. "SIGNORE LA BREGO..." "AH NON POSSO FARE RESISTENZA! LE VOSTRE BRACCIA SONO TROPPO FORTI! TROPPO VIRILI E MUSCOLOSE!", CONTINUO' IMPERTERRITO L'UOMO, E DOPO AVER ESPOSTO I BURROSI GLUTEI ALLA FRESCA ARIA DELLA SERA, SI GIRO' E COMINCIO' A SCHIAFFEGGIARLI RITMICAMENTE DI FRONTE AI DUE IMMIGRATI. "ECCO QUA! IL MOMENTO FINALMENTE ATTESO!", GRIDO' DILATANDO LE NATICHE A RIVELARE IL MORBIDO ORIFIZIO ANALE, "ECCO LE PORTE DELLA MIA INNOCENZA, PRONTE AD ESSERE ABBATTUTE DAI VOSTRI TRUCULENTI BAOBAB DI CARNE. SO DI NON POTERVI CHIEDERE PIETA', PERCHE' MI PRENDERETE BRUTALMENTE, UNO DA UNA PARTE E UNO DALL'ALTRA, COPRENDOMI DI INSULTI NELLE VOSTRE MISTERIOSE LINGUE SUBSAHARIANE ED INFILZANDOMI COME UN MISERABILE ARROSTO, COME UNA DI QUELLE SUCCULENTE GAZZELLE A CUI DATE LA CACCIA NELLE VOSTRE TERRE NATIE! E ALLORA VI CHIEDO SOLO UN FAVORE, FEROCI BESTIE SESSUALI: NON DITE NIENTE A MIA MADRE! LA VERGOGNA DEVE ESSERE MIA, E MIA SOLTANTO! LA PORTERO' DENTRO COME UN PESANTE MACIGNO, RIPENSANDOCI SOLO OGNI TANTO, NELLA SOLITUDINE DELLA MIA CAMERETTA, QUANDO MI MASTURBERO' IN PREDA AI SENSI DI COLPA!" "OGGHEI, GNIABOBO, ANDIAMO A LEDDO. DUDDO A UN DRADDO MI E' B-" PEM! PEM! CON PRECISIONE MILLIMETRICA, I DUE FURONO IMPALLINATI ALLA TESTA, E CROLLARONO A TERRA SENZA VITA. CI FU UN ATTIMO DI SILENZIO, E POI SALVINI SI ASCIUGO' IL SUDORE DALLA FRONTE. "FIUUUUUUU! GRAZIE! PER LA MISERIA! MI HA SALVATO LA VITA!", ESCLAMO' IL SEGRETARIO LEGHISTA, "LI HA VISTI NO!?!?! HA VISTO CHE AVEVANO INTENZIONI OSTILI! SE AVESSE ASPETTATO ANCHE SOLO UN SECONDO... ZAC!!!"

"VA BENE MATTEO", REPLICO' IL CUSTODE IMBRACCIANDO IL FUCILE ANCORA CALDO, "PERO' BASTA! E' GIA' LA QUINTA VOLTA CHE FINISCI PER SBAGLIO IN UN CENTRO D’ACCOGLIENZA!" •"UNA CANZONE DI SFOGLIA E MORTE: PARTE SESTA." DALLE POSSENTI MURA DI AGRIGENTO L'EMIRO DELLA SICILIA, GADDULLAH BIN LERNER, STAVA SCRUTANDO LA PIANURA ATTRAVERSO IL SUO CANNOCCHIALE: LE SCHIERE ASSEDIANTI DELL'ORDA RUMENA, ILLUMINATE DAL SOLE CALANTE, SI PERDEVANO ALL'ORIZZONTE; DI FRONTE ALLA PRIMA LINEA SFRECCIAVA, GALOPPANDO NELLA POLVERE, IL GRAN MOGUL MASSIMO BOLDI. AL SUO PASSAGGIO, I SOLDATI BATTEVANO RITMICAMENTE LE LORO BOTTIGLIE ROTTE DA GUERRA SUGLI SCUDI DI RAME, INTONANDO IL GRIDO DI BATTAGLIA: "GONGO BONGO BALO. AONGO BAGONGO BALO!" DAI TORRIONI DI AGRIGENTO, I JIHADISTI RISPONDEVANO CON IL LORO INNO MARZIALE: "ALLAH ALLAH ALLAH, MOHAMMED SHARIA KEBAB!" LERNER FECE UN CENNO AL SUO ATTENDENTE: "ABU FELAFEL, CHIAMA AL-SALVINI: DOBBIAMO PIANIFICARE AL PIU' PRESTO UNA SORTITA, O LA FORTEZZA E' PERDUTA." "EMIRO... E' QUESTO IL PROBLEMA: AL-SALVINI NON SI TROVA. NESSUNO LO HA VISTO DA STAMATTINA." LERNER STRABUZZO' GLI OCCHI: "COOOSA? CONTROLLATE MEGLIO! PRENDI TUTTI GLI UOMINI CHE TI SERVONO E PORTAMI QUA QUEL CODARDO!" "SI', EMIRO." "E SERRATE TUTTE LE USCITE!" LERNER SFERRO' UN PUGNO CONTRO IL MURO: "MOHAMMED SCALZO NELLA VALLE DEI KUFFAR" NELLA GRANDE TENDA AL CENTRO DELL'ACCAMPAMENTO RUMENO, MASSIMO BOLDI SI STAVA PREPARANDO PER LA NOTTE: INGINOCCHIATI DI FRONTE AL SUO TRONO, UNA DOZZINA DI SCHIAVETTI SARDI PREPUBESCENTI STAVA LECCANDO I PIEDI NUDI DEL GRANDE GUERRIERO; LE PICCOLE LINGUE CORREVANO LESTE TRA LE DITA DEL MOGUL, SOFFERMANDOSI SU OGNI PUNTO EROGENO DI QUELLE AUGUSTE ESTREMITA'; IN PARTICOLARE, FACEVANO A GARA PER ACCAPARRARSI LO SPORCO SOTTO LE UNGHIE, CHE COSTITUIVA L'UNICO NUTRIMENTO DEI GIOVANI SERVI. "SCUSI IL DISTURBO, SUA LEVANTINA ALTEZZA", DISSE GREGORIU, IL SEGRETARIO PARTICOLARE DI BOLDI, ENTRANDO ALL'IMPROVVISO NELLA TENDA, "MA HO UNA BUONA NOTIZIA: UN MUJAHID ISLAMICO HA DISERTATO E VUOLE PASSARE DALLA NOSTRA PARTE; IN CAMBIO CHIEDE SOLO CLEMENZA, MIO SIRE." BOLDI SGHIGNAZZO' DI GUSTO, LECCANDOSI LE CARNOSE LABBRA: "FATELO ENTRARE." SALVINI FECE IL SUO INGRESSO ALL'INTERNO DELLA TENDA: ERA NUDO, IN CATENE, E LA SUA MORBIDA BARBA NERA ERA INCROSTATADI SPERMA ORIENTALE. "AVEVA ADDOSSO SOLO QUESTO", DISSE GREGORIU GETTANDO PER TERRA UN PESANTE BURQA NERO, "E' PASSATO ATTRAVERSO LE NOSTRE LINEE VESTITO DA DONNA. LA TROIETTA!" BOLDI SI AVVICINO' A SALVINI, SCRUTANDOLO DALLA TESTA AI PIEDI: "VUOI CLEMENZA, EH? IO SONO DISPOSTO A CONCEDERE CLEMENZA. MA TU COSA PUOI DARCI IN CAMBIO?" "MOGUL, PER ORA AVETE IL VANTAGGIO, MA IL CALIFFO STA MANDANDO RINFORZI, E DENTRO LA FORTEZZA HANNO PROVVISTE PER ALTRI TRE MESI: DEVE ESPUGNARLA SUBITO, O LE SORTI DELLA GUERRA POTREBBERO ROVESCIARSI... IO CONOSCO UN MODO PER FARVI ENTRARE." "MMMMHHHH... SIIII, QUESTO MI PIACE, MA NON E' ABBASTANZA. VOGLIO POTERMI FIDARE DI TE... FORZA, METTITI IN GINOCCHIO... COSA ASPETTI!??!? IN GINOCCHIO!!!" SALVINI SI INGINOCCHIO' DI FRONTE AL MOGUL, MENTRE LA BELLUINA ANACONDA SI SROTOLAVA DI FRONTE AI SUOI OCCHI. "QUESTO E' IL TUO NUOVO CORANO, PUTTANA." I MIASMI PROVENIENTI DAL MEFITICO SMEGMA DI BOLDI, FERMENTATO PER SECOLI ATTORNO ALLA CAPPELLA ASININA, RIEMPIRONO LE SUE NARICI; SALVINI CHIUSE GLI

OCCHI, SENTI' DUE MANI PRENDERGLI LA TESTA, E POI LA SUA BOCCA SI RIEMPI' DI UN SAPORE CHE CONOSCEVA FIN TROPPO BENE: IL SAPORE AGRODOLCE DEL TRADIMENTO. (CONTINUA...)

•"UNA CANZONE DI SFOGLIA E MORTE: PARTE QUINTA." PER UN LUNGO, LUNGHISSIMO TEMPO, C'ERA STATO SOLO BUIO: RICORDI IN FORMA DI SUSSURRI, OMBRE SENZA CORPO, LA VAGA MEMORIA DI ESSERE STATO, UNA VOLTA, UN UOMO. POI, PESANTI ED ANCHILOSATE COME LE PORTE DI UN ANTICO CASTELLO, LE PALPEBRE SI APRIRONO, E ATTRAVERSO LA STRETTA FESSURA PENETRO' UNA LUCE ACCECANTE. "STA RIPRENDENDO CONOSCENZA. INFERMIERA, CHIAMI IL DOTTOR VERONESI." "SUBITO, DOTTORESSA" "PRESIDENTE? PRESIDENTE, MI SENTE?" IL VOLTO DELLA PIMPA, ANCORA SFUOCATO, PRESE FORMA DI FRONTE AGLI OCCHI DI RENZI. "SSS... SI'. CO... COS'E' SUCCESSO?" BALBETTO' L'EX PREMIER CON UN FILO DI VOCE. "E' STATO IN COMA PRESIDENTE, CERCHI DI NON SFORZARSI", RISPOSE LA PIMPA APPOGGIANDO LO STETOSCOPIO SUL PETTO DI RENZI. "P... PER QUANTO?" UMBERTO VERONESI ENTRO' DI COLPO NELLA STANZA, TRA IL TRAFELATO E IL RAGGIANTE. "FANTASTICO! I SUOI PARAMETRI?" "E' STABILE, DOTTORE." "PRESIDENTE, SA DOVE SIAMO?", CHIESE VERONESI A RENZI FINGENDO UN TONO COMPASSIONEVOLE. "UN OSPEDALE?" "PIU' O MENO. COS'ALTRO RICORDA?" "DOTTOR VERONESI, NON CREDO SIA IL CASO DI METTERLO SOTTO PRESSIONE. DEVE ANCORA RECUPERARE", SOGGIUNSE LA PIMPA. "MA MI FACCIA IL PIACERE, DOTTORESSA. SAPPIAMO TUTTI PERCHE' LEI SI TROVA QUI, E NON E' CERTO PER LE SUE COMPETENZE CLINICHE..." "SI... SI CHE RICORDO... HO VINTO... HO VINTO, VERO?", MORMORO' RENZI. VERONESI ABBASSO' GLI OCCHI, ASSUMENDO UN'ESPRESSIONE GRAVE. "NO PRESIDENTE, MI DISPIACE. LEI NON E' MAI STATO ELETTO DAL POPOLO. ED E' STATO RIMOSSO CON UNA MANOVRA DI PALAZZO, PROPRIO COME LEI AVEVA ELIMINATO IL SUO PREDECESSORE." "ENRICO LETTA?" "NO, QUELLA ERA LA VOLTA PRIMA. PARLO DEL PRESIDENTE SMAILA. LEI LO HA LIQUIDATO, ED E' STATO A SUA VOLTA TRADITO... DAL SUO PIU' FIDATO LUOGOTENENTE." "NO... NON ANGELINO... NON E' POSSIBILE! STATE CERCANDO DI INGANNARMI!" "NO PRESIDENTE. L'AMBIZIONE DI ALFANO SI E' RIVELATA BEN PIU' VASTA DI QUELLO CHE PENSASSIMO. LA MINACCIA GAY ERA ALLE PORTE... E LEI E' APPARSO COME UN LEADER DEBOLE... IL POPOLO HA ACCLAMATO L'INSURREZIONE ANFIBIA." RENZI FISSO' GLI OCCHI NEL VUOTO, CONTEMPLANDO LA TRISTE IRONIA DELLA SUA CADUTA. "MI SENTO STRANO... IL MIO CORPO... HA QUALCOSA DI DIVERSO." VERONESI SI LASCIO' ANDARE UN SOSPIRO: "PRESIDENTE, C'E' UNA COSA CHE DEVE SAPERE: NEL GOLPE ERA RIMASTO MORTALMENTE FERITO. LA SUA STRUTTURA GENETICA NON ERA IN GRADO DI RIPARARE LE LESIONI. L'UNICO MODO DI SALVARLA... ERA UN TRAPIANTO DI PAPPAGORGIA." RENZI TRASALI': "CHI E' IL DONATORE?" VERONESI E LA PIMPA SI SCAMBIARONO UNO SGUARDO INQUIETO. "NON C'E' BISOGNO CHE LO SAPPIA ORA." "SI' CHE C'E' BISOGNO, INVECE. DITEMELO!"

"OGNI COSA A SUO TEMPO, PRESIDENTE. NEL FRATTEMPO C'E' UN ALTRO PROBLEMA CHE DOBBIAMO RISOLVERE: A CAUSA DEL LUNGO PERIODO DI COMA, I SUOI COGLIONI SONO GRAVEMENTE CONGESTIONATI. DOBBIAMO SGONFIARLI AL PIU' PRESTO: LA DOTTORESSA PIMPA E' QUI PER QUESTO." VERONESI SI ALLONTANO' LASCIANDO RENZI CON UNO SGUARDO INTERROGATIVO, MENTRE LA PIMPA, SORRIDENDO SENSUALMENTE, SI SBOTTONAVA LENTAMENTE IL CAMICE. (CONTINUA…) •"UNA CANZONE DI SFOGLIA E MORTE: PARTE QUARTA" PASSANDO ATTRAVERSO LE DUE LUNGHE COLONNE DI GOLEM-SFOGLIA DA GUARDIA CHE CONDUCEVANO AL TRONO, LUXURIA CERCO' DI NASCONDERE IL SUO NERVOSISMO. MA QUANDO FINALMENTE SI TROVO' DI FRONTE AL NERO SIGNORE, NON POTE' FARE A MENO DI METTERSI A TREMARE COME IL MISERO FINOCCHIO CHE ERA. IL GOLEM-SFOGLIA CHE LO SCORTAVA SI INGINOCCHIO' AL COSPETTO DEL SUO GASTRONOMICO IMPERATORE: "V-O-S-T-R-A A-L-T-E-Z-Z-A, C-O-N-D-U-C-O A L-E-I I-L P-R-IN-C-I-P-E D-I T-U-T-T-E L-E C-H-E-C-C-H-E, V-L-A-D-I-M-I-R-O G-U-A-D-A-G-N-O". ASSISO SUL GRANDE TRONO DI SFOGLIA, RANA SCOPPIO' IN UNA PROFONDA RISATA: "OH OH OH OH OH! E QUESTO SAREBBE IL GRANDE CONDOTTIERO GENDER? LE TUE SODOMITICHE SCHIERE SONO STATE SBARAGLIATE ... IL BATRACIDE ESERCITO HA INNALZATO LA SUA BANDIERA SULLE TERRE EMERSE ... NON HAI PIU' NULLA... NON S-E-I PIU' NULLA. E ORA VIENI DA ME COME UN MENDICANTE, SENZA DIGNITA'. E A MENDICARE COSA POI?" "VOSTRA STENDIBILITA', IO..." "SILENZIO! SEI FORTUNATO/A... SE I MIEI GOLEM TI AVESSERO PORTATO QUI QUALCHE MESE FA, A QUEST'ORA SARESTI RIPIENO. MA DI RECENTE HO FATTO UNA SCOPERTA... UNA SCOPERTA CHE HA SPARIGLIATO LE CARTE NELLA GRANDE GUERRA, E CHE POTREBBE RENDERTI UTILE AI MIEI NERI FINI. CONOSCI IL POTERE DELLA SFOGLIA, NO?" "SI', MIO SIGN-" "STAI ZITTO CAZZO! ERA UNA DOMANDA RETORICA PORCODIO! TI STO SOLO USANDO COME ARTIFIZIO INTERLOCUTORIO PER DARE RITMO AL MIO MALVAGIO MONOLOGO, OK? QUINDI STAI ZITTO! TUTTI CONOSCONO IL POTERE DELLA SFOGLIA! E' UN POTERE TOTALE, ASSOLUTO... LE VIBRAZIONI DELL'IMPASTO DETERMINANO I FLUSSI QUANTICI CHE REGOLANO LA NOSTRA REALTA'... NULLA ESISTE AL DI LA' DELLA SFOGLIA" "N-U-L-L-A E-S-I-S-T-E A-L D-I L-A' D-E-L-L-A S-F-O-G-L-I-A", RIPETERONO I GOLEM. "EPPURE, IN TUTTA LA SUA TERRIBILE GRANDEZZA, CIO' CHE SAPEVAMO FINORA NON ERA CHE UNA MINIMA PARTE DELLA VERITA'. DI RECENTE SONO VENUTO A CONOSCENZA DI UNA REALTA' SCONVOLGENTE, MA CHE IN CUOR MIO GIA' CONOSCEVO: LA SFOGLIA PUO' ESSERE STESA... NON SOLO NELLO SPAZIO... MA ANCHE... NEL TEMPO." LUXURIA EBBE UN SUSSULTO. "E' UNA SCOPERTA STRAORDINARIA, CHE APRE NUOVI ORIZZONTI AI MIEI OSCURI PIANI DI DOMINIO GLOBALE. C'E' UN SOLO PROBLEMA: L'IMPASTO TEMPORALE E' ANCORA INSTABILE, LA SFOGLIA PRESENTA TROPPE OSCILLAZIONI. SECONDO GLI ANTICHI TESTI BARILLA, C'E' SOLO UN INGREDIENTE CHE PUO' STABILIZZARLA... HAI MAI SENTITO PARLARE DELLA... FIGA?" "MI SPIACE, MIO SIGNORE, IO HO IL CAZZO." "LO SO. TUTTI ERAVAMO CONVINTI CHE LA FIGA SI FOSSE ESTINTA NEL GRANDE DILUVIO, NON RIMANEVANO CHE DICERIE... LEGGENDE CHE ESSA ESISTESSE ANCORA, DA QUALCHE PARTE IN SUPERFICIE... FRANCAMENTE A ME LA FIGA FA SCHIFO." "A CHI NON FA SCHIFO, MIO SIGNORE?" "L-A F-I-G-A F-A C-A-G-A-R-E", RIPETERONO IN CORO I GOLEM. "ESATTO, ED E' PER QUESTO CHE FINORA NON ME NE ERO PREOCCUPATO. MA HO INTERROGATO LA SFOGLIA... E ORA SO CHE ESISTE ANCORA, IN UNA LOCALITA' DELLE TERRE EMERSE SOTTO CONTROLLO ANFIBIO, A CUI I MIEI GOLEM NON POSSONO

ACCEDERE. SE TU RIUSCISSI A RAGGIUNGERE IN INCOGNITO QUESTA ... PASSERA ... LUXURIA, E A PORTARMELA QUI, IO POTREI FORNIRTI LA CHIAVE PER CAMBIARE IL TUO DESTINO." "E QUALE SAREBBE, MIO SIGNORE?" "BEH... IL TUO ODIATO ALFANO NON POTREBBE VINCERE LA GUERRA... SE NON FOSSE MAI ESISTITO. O SBAGLIO?" UNA RISATA FRAGOROSA RIECHEGGIO' NELLA SALA DEL TRONO, MENTRE, DOPO ESSERE STATA A LUNGO IMMOBILE, UNA FIGURA INCAPPUCCIATA SI DILEGUAVA NEL BUIO. (CONTINUA…) •"UNA CANZONE DI SFOGLIA E MORTE: PARTE TERZA" LA PIANURA PADANA SI STENDEVA A PERDITA D'OCCHIO, INFINITA E MALINCONICA, APPENA ILLUMINATA DALLA LUCE STENTOREA CHE I MILIONI DI METRI CUBI D'ACQUA LASCIAVANO ARRIVARE AL FONDALE MARINO. SPARPAGLIATI QUA E LA', FRA I CORALLI, SI INTRAVEDEVANO I RELITTI DI UN'EPOCA DI VIGOROSA CRESCITA INDUSTRIALE, FRA CUI ORA GIOCAVANO A NASCONDINO LE MINUTE CREATURE DEL PROFONDO. ATTRAVERSO I VETRI DELLA PICCOLA TORTELLONAVE DA RICOGNIZIONE, IL GENERALE LUXURIA SCRUTAVA LA PENOMBRA ABISSALE; MENTRE AL SUO FIANCO IL GOLEMSFOGLIA PILOTAVA IMPASSIBILE IL VEICOLO, DENTRO IL CONDOTTIERO GENDER SI AGITAVANO TUMULTUOSI SENTIMENTI CONTRAPPOSTI: IL BRUCIORE DELLA SCONFITTA, LA VERGOGNA DELLA FUGA, LA CONSAPEVOLEZZA CHE QUELLO CHE LO ASPETTAVA AVREBBE DETERMINATO COME SAREBBE STATO RICORDATO NEI LIBRI DI STORIA, SE COME IL CODARDO/A CHE AVEVA ABBANDONATO LE SUE TRUPP* ALLA FEROCIA DELL'ANFIBIO ESERCITO, O COME COLUI CHE AVEVA SALVATO LA RIVOLUZIONE GENDER, PUR A COSTO DI SCENDERE A PATTO CON LE FORZE OSCURE. "S-I-A-M-O A-R-R-I-V-A-T-I, F-I-N-O-C-C-H-I-O", DISSE IL GOLEM-SFOGLIA NELLA SUA VOCE ROBOTICA. "NON DARMI DEL FINOCCHIO, STUPIDO ENERGUMENO, GIOVANNI NON TI HA PROGRAMMATO CON UN PO' DI EDUCAZIONE?" "M-A S-U-C-C-H-I-A-M-I I-L R-I-P-I-E-N-O F-IN-O-C-C-H-I-O" NEL FRATTEMPO DI FRONTE A LORO SI STAGLIAVA, SEMPRE PIU' VICINO, IL COLOSSALE PASTIFICIO SUBACQUEO DI SAN GIOVANNI LUPATOTO; PROTETTO DA UN GIGANTESCO TENDONE DI SFOGLIA, IL CENTRO DI PRODUZIONE DELL'OSCURO SIGNORE RANA ESISTEVA GRAZIE AD UNA MICROATMOSFERA CONTINUAMENTE RIGENERATA DA COMPLESSI SISTEMI IDRAULICI. LA TORTELLONAVE ENTRO' IN UNA DELLE TANTE CAMERE STAGNE CHE CONSENTIVANO L'INGRESSO, E QUANDO TUTTA L'ACQUA FU REFLUITA ALL'ESTERNO, I DUE PASSEGGERI USCIRONO DALL'ABITACOLO. LUXURIA RIMASE SENZA FIATO DI FRONTE ALLO SPETTACOLO CHE SI TROVO' DAVANTI AGLI OCCHI: MILIONI DI BAMBINI DEL SUDEST ASIATICO CONFEZIONAVANO, IN PERFETTA SINCRONIA TRA DI LORO, I NERI TORTELLINI RANA; UNA FILA TAGLIAVA LA SFOGLIA, UNA SECONDA POSIZIONAVA IL RIPIENO, E LA TERZA INFINE CHIUDEVA IL TORTELLINO NELLA SUA ANCESTRALE FORMA FINALE. SFERZATI DALLE ASPRE FRUSTE DEI GOLEMSFOGLIA, LE LORO PICCOLE MANI SI MUOVEVANO IN ASSOLUTA ARMONIA, IN UNA DANZA IPNOTICA: OGNI SECONDO ERA PREZIOSO, E L'ARCANO PRODOTTO DOVEVA ESSERE PRIVO DI DIFETTI; PENA: L'IRA DELL'OSCURO SIGNORE. POCO LONTANO, IN UN ENORME SILOS NERO, VENIVA PREPARATO L'IMPASTO: SOLO ALCUNI GOLEM-SFOGLIA DI SESTO LIVELLO POTEVANO ACCEDERVI. DEI POCHI ALTRI CHE AVEVANO VOLUTO CONOSCERE IL SEGRETO ASSOLUTO, DI QUEGLI SCIAGURATI CHE AVEVANO SFIDATO IL POTERE DI RANA, DELLE LORO SPERANZE E DEI LORO SOGNI, SI ERANO PERSE LE TRACCE: IL LORO DESTINO ERA RIMASTO IN POCHE FRASI SUSSURRATE NEL BUIO DEGLI ABISSI, UNA STORIA CHE ORMAI SOLO IL RIPIENO POTEVA RACCONTARE... (CONTINUA…) •"UNA CANZONE DI SFOGLIA E MORTE: PARTE PRIMA"

IL MANIFESTO, LACERATO E SCOLORITO, VENIVA CULLATO DALLA CORRENTE DEL RUSCELLO NEL SUO TRAGITTO VERSO L'OCEANO, UNA MALINCONICA CROCIERA IN APPARENZA INARRESTABILE... E CHE INVECE FU IMPROVVISAMENTE INTERROTTA DA UNA MANO PALMATA, CHE SOTTRASSE IL MANIFESTO AL FLUSSO DELLE ACQUE. IL GUERRIERO-RANA AGGROTTO' LA FRONTE OSSERVANDO, ATTRAVERSO LE VERDI PALPEBRE SOCCHIUSE, IL PEZZO DI CARTA MACERATA, RELITTO VESTIGIALE DI UN'EPOCA PASSATA: "RENZI A CASA!", C'ERA SCRITTO A CARATTERI CUBITALI, E, AL DI SOTTO, UNA FIGURA DAL VOLTO GRASSOCCIO, UNA CORTA BARBA E BAFFI NERI, IL DITO PUNTATO IN AVANTI. "CHE COS'HAI TROVATO, SOLDATO?", BORBOTTO' UNA VOCE ALLE SPALLE DEL GUERRIERO: UNA FIGURA MAESTOSA, CON LA DIVISA ADORNATA DA INFINITE MEDAGLIE E DECORAZIONI, SI STAVA AVVICINANDO IN SELLA AL SUO DEINONYCHUS. "PROPAGANDA DELL'EPOCA PREDILUVIANA, GENERALE ALFANO." "FAMMI VEDERE." IL SOLDATO PORSE IL MANIFESTO ALL'ANFIBIO COMANDANTE: UN GHIGNO PERCORSE IL VOLTO UMIDICCIO DI ALFANO. "AHAHAHAH! METTILA DA PARTE SOLDATO, UN GIORNO POTREBBE VALERE QUALCOSA." "SI' GENERALE, AGLI ORDINI GENERALE!" "ORA VIENI, ABBIAMO FATTO BRECCIA NELLE MURA NEMICHE." A BREVE DISTANZA INFATTI, LA FORTEZZA DI CORTINA D'AMPEZZO, ULTIMA ROCCAFORTE DELLE TRUPPE GENDER DEL GENERALE LUXURIA, VENIVA CATTURATA DALL'ANFIBIO ESERCITO. CORTINA ERA STATA, MOLTO TEMPO PRIMA, UNA LOCALITA' DI MONTAGNA, MA TUTTO ERA CAMBIATO DOPO IL REFERENDUM SULLE TRIVELLAZIONI DEL 2016: NESSUNO LO SAPEVA ALL'EPOCA, MA LE EMISSIONI DI GAS SERRA IN QUEL MOMENTO ERANO APPENA AL DI SOTTO DEL LIVELLO CRITICO. IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI AVEVA CAUSATO LA FUSIONE DELLE CALOTTE POLARI, CON L'INEVITABILE INNALZAMENTO DEI MARI. CITTA' COME BARI E NAPOLI SI ERANO RITROVATE SOMMERSE DALLE ACQUE, MA VI ERANO STATE ANCHE CONSEGUENZE NEGATIVE: GRAN PARTE DELL'ITALIA SI ERA TRASFORMATA IN UN'ENORME PALUDE, TERRENO IDEALE PER L'INSURREZIONE DEGLI UOMINI RANA. IN POCHI MESI LA RESISTENZA GENDER AL GENERALE ALFANO ERA STATA SPAZZATA VIA: SOLO POCHE CITTA' DEL NORDEST ERANO RIMASTE IN MANO AGLI UOMINI DI LUXURIA, MA ANCORA PER POCO. (CONTINUA…) •PER STRADA, AL SUPERMERCATO, SULL'AUTOBUS: AVEVA SEMPRE GLI OCCHI DELLA GENTE PUNTATI ADDOSSO. DALLA SUA CONVERSIONE ALL'ISLAM, IL PESANTE BURQA NERO NON AVEVA COSTITUITO UNA BARRIERA NEI CONFRONTI DEL MONDO ESTERNO, MA UN FILTRO. ORA GLI UOMINI NON VEDEVANO PIU' IL SUO BEL VOLTO, LE SUE CURVE PIENE, IL SUO SEDERE SODO, VEDEVANO UN SIMBOLO, UN'IDEA: NON ERA PIU' UN OGGETTO, ADESSO ERA UNA PERSONA. SOLO QUANDO SI TROVAVA NELLA SICUREZZA DELLA SUA LUSSUOSA ABITAZIONE, NEL QUARTIERE RESIDENZIALE DI MILANO, POTEVA RIMUOVERE L'AUSTERO ABITO E CONCEDERE LA GRAZIA DELLE SUE CARNI ALL'APPETITO DEL MARITO, L'EMIRO DI ABU DHABI, ABDERAZAC BIN SGNIERFARAK. SOTTO IL VELO NERO INFATTI, SALVINI ERA COMPLETAMENTE NUDO. L'EMIRO APPOGGIAVA LO STRABORDANTE ADIPE ADDOMINALE SULLA SCHIENA DI MATTEO, E, AFFERRANDO SALDAMENTE I SUCCULENTI FIANCHI DEL SEGRETARIO LEGHISTA, DAVA INIZIO ALLE DANZE. I PALLIDI GLUTEI ONDEGGIAVANO COME BUDINI SOTTO I COLPI DEL MEMBRO SAUDITA, E MATTEO STRINGEVA I DENTI, E SI DICEVA: "NE VALE LA PENA. ALLAH LO VUOLE, ALLAH MI RICOMPENSERA'. HO BISOGNO DI QUESTO MAIALE."

L'EMIRO ERA INFATTI UN MUSULMANO MODERATO, MONDANO, AMANTE DELL'ALCOOL E DELLA BRISCOLA. MA SALVINI, DOPO LA CONVERSIONE, AVEVA ADERITO AD UNA CORRENTE ESTREMA DEL SALAFISMO WAHABITA, ISPIRATO DALLE PREDICAZIONI DELL'IMAM PANNELLA. ED ERA STATO SCELTO, RARO ONORE PER UN MUJAHID ANALE COME LUI, PER UNA GLORIOSA MISSIONE DI MARTIRIO: ANGELINO ALFANO, L'ANTICO NEMICO, ORA MINISTRO ASSOLUTO DELL'EURASIA E ULTIMO BALUARDO DELLA CRISTIANITA' OCCIDENTALE, AVREBBE FATTO TAPPA A MILANO NEL GIRO DI UN MESE PER INAUGURARE L'EXPO 2030; OSPITE D'ONORE: L'EMIRO ABDERAZAC E SUA MOGLIE. CON 600 CHILI DI SEMTEX PIANTATI IN PROFONDITA' NELLA FREGNA, SALVINI ERA SICURO DI POTER PORRE FINE ALL'IMPERO ALFANIANO UNA VOLTA PER TUTTE. E MENTRE LECCAVA I GROSSI FELAFEL PELOSI DELL'EMIRO, PENSAVA A COME, UNA VOLTA GIUNTO IN PARADISO, ALLAH PROBABILMENTE SAREBBE VOLUTO VENIRE DI PERSONA A STRINGERGLI LA MANO E A DARGLI UNA PACCA SULLA SPALLA, SUSSURRANDO, CON LE LACRIME AGLI OCCHI: "GRAZIE CAPITANO”. •"ANGELINO VIENI A LETTO". ATTRAVERSO LA FINESTRA DELLA SUA OPULENTA VILLA DI CAMPAGNA, UNA CALDA LUNA SICILIANA ILLUMINAVA IL VOLTO ANFIBIO DI ALFANO. "VIENI ANGELINO, STASERA VOGLIO CHE TU FACCIA L'AMORE AL MIO INTERNO." "ARRIVO SUBITO TESORO." DOPO AVER RIMOSSO LE SUE MUTANDINE DI SETA, IL RESPONSABILE DEL VIMINALE SI ADAGIÒ SULL'ELEGANTE LETTO DI MOGANO, ED INSERÌ LA TURGIDA ALFANITÀ DENTRO LA CASA DEI MODERATI. QUINDI GRACIDÒ DI PIACERE IN NOME DELLA FAMIGLIA TRADIZIONALE, MENTRE PROSEGUIVA NELLA COPULA MANTENENDO LA BARRA BEN SALDA AL CENTRO, IN MODO DA EVITARE TANTO IL POPULISMO XENOFOBO ANTIEUROPEO QUANTO GLI ECCESSI DELL'ASSISTENZIALISMO SOCIALDEMOCRATICO. "MMMMH SIIII, CONTINUA COSÌ, FINO AL 2018", GEMETTE RENZI, MENTRE L'INTESA SESSUALE AVVILUPPAVA I DUE AMANTI IN UN VORTICE DI PIACERE. POI L'ABBANDONO DEI SENSI PERVASE LA MENTE DI ALFANO, LA VISTA GLI SI ANNEBBIÒ, E QUANDO RIUSCÌ DI NUOVO A METTERE A FUOCO, SI ACCORSE CHE IL VOLTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ERA SPARITO; RICONOBBE INVECE, DI FRONTE A SE', I LINEAMENTI DEL SUO ANTICO GENERALE. "SILVIO? SILVIO ASPETTA, POSSO SPIEGARTI!" "ANGELINO IO TI HO DATO TUTTO. TUTTO! E TU MI HAI RICAMBIATO CON LA PIÙ VILE DELLE MONETE!" "NO TI PREGO, È TUTTA COLPA DI ..." MA ALFANO NON RIUSCÌ A TERMINARE LA FRASE, PERCHÉ LE FAUCI DI BERLUSCONI SI APRIRONO DI COLPO E GLI STACCARONO LA TESTA. IL SUO CORPO DECAPITATO CROLLÒ SENZA VITA A TERRA, DISSANGUANDOSI LENTAMENTE, MENTRE L'EREZIONE POSTUMA DEL MINISTRO SCOMPARIVA NEL BUIO. •IL PICCOLO LUIGINO SI SVEGLIO' URLANDO CON GLI OCCHI SBARRATI, SUDATO E ANSIMANTE: "GENITORE UNOOOOOOOOOOO!!!!!!" LA IENA PIF ENTRO' DI CORSA NELLA STANZA: "CHE C'E' PICCOLO?" "I MODERATI VOGLIONO PRENDERMI!" "MA NO, LUIGINO, ERA SOLO UN BRUTTO SOGNO, GUARDA: TIENI LA TUA BARBIE!" CON UNA TENERA CAREZZA PIF RIMBOCCO' LE COPERTE AL BIMBO E SPENSE LA LUCE. AL PIANO DI SOTTO, DAVANTI AGLI AVANZI DI UN DELICATO APERICENA VEGANO, VLADIMIR LUXURIA STAVA FISSANDO LO SCHERMO TELEVISIVO CON ARIA PREOCCUPATA. PIF BACIO' DOLCEMENTE IL CAPO DELL'AVVENENTE TRANVIONE. "TESORO GUARDA COS'HANNO FATTO QUEI TRANSGENDEROFOBICI." SUL TELEVISORE SCORREVANO LE IMMAGINI DI UN EDIFICIO IN MACERIE, MENTRE LA POLIZIA GENDER DELIMITAVA L'AREA CON DEL NASTRO ROSA. "ANCORA I TERRORISTI MODERATI? MA NON E' POSSIBILE", SOSPIRO' SGOMENTO PIF. ORA LO SCHERMO MOSTRAVA CORRADO FORMIGLI, INTENTO A RACCOGLIERE L'OPINIONE DI UN ANZIANO SEDUTO AL TAVOLO DI UN BAR: "... CE N'E'

ANCHE DI QUELLI CHE SONO GENTE PER BENE. MA MOLTI SONO DEGLI ESTREMISTI. DEVONO IMPARARE A RISPETTARE LE NOSTRE REGOLE." "NO NO, IO LI MANDEREI SUBITO VIA TUTTI A CALCI DOVE NON PIACE A LORO!", BORBOTTO' SCARACCHIANDO UN VECCHIO SEDUTO DI FIANCO AL PRIMO. "MA LEI STA DICENDO CHE TUTTI GLI ETEROSESSUALI SONO TERRORISTI?" "A ME NON INTERESSA. FANNO COMUNQUE TUTTI SCHIFO. L'ALTRO GIORNO ERO COL CONIUGE QUATTRO SULL'AUTOBUS E DI FIANCO AVEVAMO STI DUE ... GUARDI NON LA VOGLIO NEANCHE DIRE LA PAROLA!... INSOMMA STE DUE BESTIE CHE SI TENEVANO PER MANO. C'ERANO I BAMBINI. COME GLIELA SPIEGHI UNA ROBA DEL GENERE AI BAMBINI? FORTUNA CHE HO IL PORTO D'ARMI..." LA TV TAGLIO' QUINDI SULL'IMMAGINE DI UNA BANDIERA NERA, CON AL CENTRO UNA RANA, INCORNICIATA DA DUE KALASHNIKOV INCROCIATI. ALLARGANDOSI, L'INQUADRATURA MOSTRAVA COME A REGGERE L'ASTA CI FOSSE UN BAMBINO DI NON PIU' DI TREDICI ANNI, E, DIETRO IL VESSILLO SVOLAZZANTE, CENTINAIA DI MILITANTI IN FORMAZIONE, TUTTI SULL'ATTENTI, I VOLTI COPERTI DA PASSAMONTAGNA NERI. "I TERRORISTI DELLE 'FARLF', IL 'FRONTE ARMATO RANE DI LIBERAZIONE DELLA FAMIGLIA', TENGONO AL COLLO UNA CAPSULA DI CIANURO DA USARE QUALORA SIANO PRESI VIVI DAL NEMICO", NARRAVA LA VOCE IN SOTTOFONDO DI FORMIGLI, "LA PROPAGANDA DEL SUBCOMANDANTE ALFANO LI CONVICE INFATTI FIN DALLA PIU' TENERA ETA' CHE, SE SARANNO CATTURATI, AI MASCHI SARA' RIMOSSO IL CAZZO ED IMPIANTATA CHIRURGICAMENTE UNA FIGA DI GOMMA NEL CULO, MENTRE ALLE FEMMINE VERRA' ASPORTATO L'UTERO PER UTILIZZARLO COME MERO NIDO DI LARVE DI OMOSESSUALE." QUINDI L'IMMAGINE TAGLIO' DI NUOVO, STAVOLTA SULL'INTERNO DI UNA GROTTA: SEDUTA NELLA SEMIOSCURITA' E CON LE GAMBE INCROCIATE, DI FIANCO AL SUO FUCILE D'ASSALTO, STAVA L'AUSTERA FIGURA DI ANGELINO ALFANO. "SUBCOMANDANTE, GRAZIE DI AVERCI CONCESSO DI ACCEDERE AL SUO NASCONDIGLIO SEGRETO NELLE MONTAGNE SOPRA AGRIGENTO", DISSE FORMIGLI. "PREGO." "COSA RISPONDE A CHI LA ACCUSA DI UTILIZZARE BAMBINI SOLDATO, ADDIRITTURA SOTTO FORMA DI ATTENTATORI SUICIDI?" "DICO CHE I BAMBINI SONO LE PRIME VITTIME DI QUESTA APOCALISSE GAY, E COME TALI HANNO IL DOVERE, NONCHE' L'ONORE, DI COMBATTERE IN PRIMA FILA CONTRO GLI INVERTITI. SI RICORDI COSA DICE GESU' IN MATTEO 24,17: 'BEATO CHI SI FA EPLODERE PER BAGNARSI NEL SANGUE DEI FINOCCHI'." "BASTA", ESCLAMO' LUXURIA SPEGNENDO IL TELEVISORE, "NON POSSO CREDERE CHE I NOSTRI FIGLI DOVRANNO IMPARARE A CONVIVERE COL TERRORE." "NO, VLADIMIR, NOI LI SCONFIGGEREMO, PERCHE' ABBIAMO UN'ARMA CHE LORO NON HANNO." "INTENDI DIRE L'AMORE?" "MA NO, SCIOCCHINA", REPLICO' PIF BACIANDONE AFFETTUOSAMENTE LA GUANCIA, "INTENDO DIRE L'ANTRACE."

•ALLORA CI SONO UN EBREO, UN NAPOLETANO E UN JIHADISTA CHE SI INCONTRANO AL BAR PER FARE UN PO' DI BRAINSTORMING SU COME SI TIRA SU DELLA FICA. PER PRIMO VA L'EBREO CHE SI SIEDE AL BANCONE DI FIANCO A UNA PASSERA; QUESTA SI GIRA VERSO DI LUI E FA: "HAI INTENZIONE DI OFFRIRMI DA BERE?". L'EBREO LA GUARDA IN MODO SENSUALE, SI LECCA LE LABBRA, LE AVVICINA LA BOCCA ALL'ORECCHIO E SUSSURRA: "OLOCAUSTO"; POI LA PRENDE PER MANO E LA ACCOMPAGNA NEL SUO ANTRO NELLE PROFONDITA' DELLA TERRA PER SCOPARLA TUTTA LA NOTTE. E POI UCCIDERLA. PER SECONDO VA IL JIHADISTA CHE SI SIEDE DI FIANCO A UNA BIONDA E ORDINA UN NEGRONI. LA BIONDA SI GIRA E GLI FA: "OH MA IO TI HO GIA' VISTO DA QUALCHE PARTE!" "SI' SONO UN BOMBERONE DELL'ISIS, MAGARI MI HAI VISTO IN UNO DEI MIEI FANTASTICI VIDEO MENTRE MI ESIBIVO IN MIRABOLANTI ACROBAZIE SEXY." "NONO, CAZZO, TE NON ERI A SANREMO A CANTARE INSIEME A WILL SMITH?" IL JIHADISTA SI IRRITA MOLTO E SI FA ESPLODERE. POI BEVE IL NEGRONI. PER ULTIMO VA IL NAPOLETANO, CHE ADDOCCHIA UNA BELLA MORA E LE FA SEGNO DI AVVICINARSI CON L'INDICE. QUESTA SENTE UNA TRACCIA DI TESTOSTERONE E SI APPROPINQUA AL VIRILE PARTENOPEO, CHE LE FA:

"TI HO FATTO VENIRE CON UN DITO, PENSA COSA POTREI FARE CON DIECI." "COSA?" ALLORA IL NAPOLETANO LE TAGLIA LA GOLA E LE FOTTE LA BORSA. •UNA CELLULA DELL'ISIS COMPOSTA DA UN N3RGO, UN NAPOLETANO E UN EBREO DEVE FAR SALTARE PER ARIA IL SENATO. DOPO AVER OTTENUTO IL CODICE DEL PORTONE FACENDO IL SOLLETICO SUL CANCRO ALLA BONINO RIESCONO AD ENTRARE A PALAZZO MADAMA. UNA VOLTA DENTRO SI TROVANO DAVANTI AD UN PRECIPIZIO ABISSALE, IL CUI UNICO PASSAGGIO È UNO STRETTO PONTE DI LEGNO PROTETTO DA PIERO GRASSO: "CHI PASSAR VUOLE IL PONTE DELLA MORTE RISPONDER DOVRÀ ALLA DOMANDA DI PIERO, O SPROFONDERÀ NELL'OSCURITÀ E NELLA MERDA." PER PRIMO VA L'EBREO, A CUI GRASSO FA: "SEMPRE CARO A ME FU QUEST'ERMO COLLE, E QUESTA SIEPE, CHE DA TANTA PARTE DELL'ULTIMO ORIZZONTE IL GUARDO ESCLUDE: CON QUESTI VERSI, TRATTI DA UNO DEI SUOI SINGOLI PIÙ CELEBRI, EROS RAMAZZOTTI APRIVA UNA MEMORABILE EDIZIONE DEL FESTIVAL DI SANREMO. IN QUALE ANNO? (AIUTINO: L'ANNO DOPO IL 1983)" L'EBREO CI PENSA UN PÒ E POI FA: "SEI MILIONI!" "BRAVO, PASSA." PER SECONDO VA IL NAPOLETANO, A CUI GRASSO CHIEDE: "SE PAOLA È MIA CUGINA, E LUCIANA È FIGLIA DI PAOLA, LUCIANA CHE COS'È PER ME?" "TROIA." "BRAVO, PASSA." PER ULTIMO VA IL N3RGO, A CUI PIERO FA: "SE AD UN LITRO DI SOLUZIONE DA 0,1 MILLIEQUIVALENTI DI IDROSSIDO DI POTASSIO AGGIUNGO 0,3 MILLIEQUIVALENTI DI ACIDO CLORIDRICO, QUALE SARÀ IL pH DELLA SOLUZIONE CHE OTTENGO?" IL N3RGO RISPONDE: "BOGO ARÀM" ALLORA GRASSO GLI SALTA ADDOSSO E LO VIOLENTA NEL CULO BEVENDONE IL SANGUE DALLA GIUGULARE. •CARI AMICI E CARE AMICHE, DOVETE SAPERE CHE NON TROPPO TEMPO FA IL VOSTRO AMICO FABIO E' STATO L'INVOLONTARIO PROTAGONISTA DI UN'INCREDIBILE AVVENTURA. MI TROVAVO NEL MAR DEI SARGASSI COL MIO AMICO FLAVIO BRIATORE, SUL SUO YACHT "LO SVENTRAFICHE DELL'OCEANO", ED ERAVAMO IN CAMBUSA A CONSUMARE UN SUCCULENTO ARROSTO DI PASSERA PREPARATO DALLO CHEF CARLO CRACCO, QUANDO UN URTO CONTRO LA CHIGLIA INTERRUPPE BRUSCAMENTE IL DESINARE. CI PRECIPITAMMO SUL PONTE E CAPIMMO CHE NON C'ERA DA PREOCCUPARSI: SI TRATTAVA SEMPLICEMENTE DELLA MITICA BALENA BIANCA, MOBY DICK, CHE STAVA CAGANDO CONTRO LA PRUA DELLA NAVE PER ATTIRARE L'ATTENZIONE. "SCUSATE RAGAZZI, MA HO INSTALLATO QUELLA ROBA PER IL CELLULARE CHE TI DICE SE C'E' QUALCUNO NELLE VICINANZE CHE VUOLE SCOPARE, E MI HA INDIRIZZATO QUA." "CERTO, DICK, VIENI PURE." COSI' FLAVIO LA ARPIONO' CON LA SUA MINCHIA AD UNCINO E LA TIRO' A BORDO. DOPO ESSERCI SPARATI UN PAIO DI RIGHE DI COCA TAGLIATA CON LA FICA PER ENTRARE NEL MOOD, CI PREPARAMMO AD UN SENSUALE SANDWICH DA VERI LUPI DI MARE CON LA LEGGENDARIA CREATURA DEGLI ABISSI: IO NEL CULO E FLAVIO NELLA GNOCCA. MENTRE ERAVAMO NEL PIENO DEL GNICCHEGNIACCHE, NOTAI QUALCOSA DI ESTREMAMENTE CURIOSO E SOSPETTO: "EHI FLAVIO, MA QUESTO TATUAGGIO SUL FONDOSCHIENA DELLA BALENA NON E' UNO DI QUELLI CHE TI FANNO A SAN VITTORE?" "CAZZO, FABIO, HAI RAGIONE. E POI SCUSA, PERCHE' SE SI CHIAMA 'BALENA BIANCA', E' COSI' GRASSA E ROSSA?" FU PROPRIO IN QUEL MOMENTO CHE IL MITICO MOSTRO MARINO RAGGIUNSE L'APICE DEL COITO, URLANDO: "BESUGOOOOOOO!!!!!!!"

"FABIO, MA NON E' MOBY DICK: CREDO SI TRATTI DEL GABIBBO!" "NO, FLAVIO, NON E' SEMPLICEMENTE IL GABIBBO: E' EZIO GREGGIO TRAVESTITO DA GABIBBO, NEL SUO ENNESIMO TENTATIVO DI RIMEDIARE DELLA MINCHIA GRATIS CON QUESTI BASSI ESPEDIENTI." PER PUNIRE L'INFIDO GREGGIO LO SCORTICAMMO VIVO E LO MANGIAMMO CON LE VONGOLE, E POI CHIAMAMMO IL VERO MOBY DICK, CHE QUELLO SI' CHE SAPEVA SCOPARE. •ERA UN GIOVEDI' MATTINA COME TANTI ALTRI NELL'AULA MAGNA DELLA FACOLTA' DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE, E GLI STUDENTI AMMUCCHIATI SUI BANCHI ERANO REDUCI DA UNA SERATA A BASE DI ALCOOL, PREZZEMOLO SPACCIATO PER CANNABIS DA UN MAROCCHINO PIU' FURBO DI LORO, E FILM RUSSI INDIPENDENTI, DI QUELLI CHE ANCHE SE FANNO CAGARE DEVI DIRE CHE SONO BELLISSIMI COSI' LE FIGHE DI SINISTRA PENSANO CHE SEI PROFONDO E TE LA DANNO. DI FRONTE A QUEL GREGGE DI PECORELLE TREMOLANTI STAVA, PRONTO A TOSARNE VIA IL VELLO DI ANSIA E SENSI DI COLPA, L'AUSTERO PROFESSOR UMBERTO ECO. AD UNO AD UNO, I GIOVANI SI ACCOMODAVANO TRA LE FORCHE CAUDINE DELL'AUTOREVOLE SEMIOLOGO, E MENTRE SI ESIBIVANO IN LUNGHI SPROLOQUI, ECO SEDEVA CON LE BRACCIA CONSERTE, ANNUENDO DI TANTO IN TANTO, MA IL PIU' DELLE VOLTE SCUOTENDO LA TESTA CON DISAPPROVAZIONE, TALORA CON DISPREZZO, MOLTIPLICANDO COSI' L'ANGOSCIA DI COLORO CHE OSSERVAVANO IN ATTESA DEL LORO TURNO. POI, AD UN CERTO PUNTO, SI AVVICINO' AL PROFESSORE UNA STUDENTESSA DI PARTICOLARE PROCACIA: GLI OCCHI DELL'AULA PUNTARONO TUTTI VERSO DI LEI, MENTRE SI SEDEVA SPORGENDOSI IN AVANTI, IN MODO DA EVIDENZIARE LA GENEROSA SCOLLATURA, E ACCAVALLAVA LE COSCE TORNITE, APPENA COPERTE DA UNA DI QUELLE MINIGONNE CHE SE CI GIRI IN ARABIA SAUDITA TI LAPIDANO COSI' FORTE CHE SI APRE UN BUCO NELLA REALTA'. ECO NON ERA NATO IERI: AVEVA CAPITO QUAL ERA IL SUO GIOCO. "COME SI CHIAMA, SIGNORINA?" "COME TUTTE LE UNIVERSITARIE AUTENTICAMENTE PORCHE, MI CHIAMO ILARIA" "BENE ILARIA, MI SA DIRE LE CINQUE FORME DELLA COMUNICAZIONE METALINGUISTICA SECONDO CHOMSKY?" "EHM... LA PRIMA FORMA... E'... SE NON VADA ERRATA... DOVREBBE ESSERE... I MARO'?!?" "NON PROPRIO.... MMMMH... VEDIAMO...FACCIAMO QUALCOSA DI PIU' SEMPLICE: MI RECITI LA TABELLINA DELL'UNO" "EH, NO PROFESSORE, QUESTO IN PROGRAMMA NON C'ERA!" "AAAAAH... POVERA ITALIA", SOSPIRO' IL PROFESSORE, "COME VOGLIAMO FARE QUI?" "PROFESSORE COME AVRA' CAPITO NON HO MOLTO STUDIATO, PERCHE' MIA NONNA CHE STA IN PUGLIA E' MORTA." "BEH, MI DISPIACE, SIGNORINA... CIOE': CHE SUA NONNA SIA MORTA NON MI DISPIACE MANCO PER IL CAZZO. MI DISPIACE CHE LEI SIA MERIDIONALE: QUESTO SPIEGA GRAN PARTE DELLE SUE LACUNE." "PROFESSORE IO QUESTO ESAME NON LO SO. PERO' POSSIAMO FARE IN UN ALTRO MODO", BISBIGLIO' LA RAGAZZA, SFOGGIANDO UNO DI QUEI SORRISI DI CUI SOLO LE VERE ILARIE SONO CAPACI. "AHAHAHAH, RIECCOCI QUA", SGHIGNAZZO' ECO. "VA BENE RAGAZZI. UN QUARTO D'ORA DI INTERVALLO", ANNUNCIO' IL PROFESSORE ALL'AULA, "ANZI FACCIAMO MEZZ'ORA." "E LEI MI SEGUA NEL MIO UFFICIO", DISSE PERENTORIO ALLA GIOVANE. POCHI MINUTI DOPO LA STUDENTESSA ERA NELLO STUDIO DI ECO, MARTELLATA DA DIETRO DAI FEROCI IMPULSI PELVICI DEL PROFESSORE. "ORA METTITI IN GINOCCHIO... BRAVA COSI'... LA STUDENTESSA STUPIDA MA AVVENENTE CHE NON HA ALTRO MODO DI FARSI STRADA SE NON OFFRENDO LA PROPRIA CARNE: SEI UN CLICHE' VISTO E RIVISTO, ECCO QUELLO CHE SEI, PROPRIO UN BEL CLICHE' DI

MERDA", BOFONCHIO' ECO, MENTRE IL VISO DELLA STUDENTESSA VENIVA INNAFFIATO DALLA BOLLENTE RUGIADA DELL'AMORE. "SI, E' VERO, SONO UN CLICHE', MA NON IL CLICHE' CHE CREDE LEI, PROFESSORE", REPLICO' LA RAGAZZA, E RIMUOVENDO LA MASCHERA, MOSTRO' COME SOTTO QUEL BEL VOLTO DI FANCIULLA NON CI FOSSE ALTRO CHE IL GHIGNO COMPIACIUTO DEL VILE EZIO GREGGIO. CON UN GRIDO DI TERRORE, IL SEMIOLOGO TIRO' SU LE MUTANDE, LASCIANDO FUORI PER LA FRETTA UNA BUONA META' DELLA SACCA SCROTALE. QUINDI FECE PER PRECIPITARSI VERSO LA PORTA, MA INCIAMPO' GOFFAMENTE NEI PANTALONI ANCORA ABBASSATI. MENTRE, ANNASPANDO DISPERATO VERSO L'USCITA, SI CAGAVA E PISCIAVA ADDOSSO DELL'ORRORE, SENTI' GREGGIO AVVICINARSI CON CALMA. "TI PREGO, NO, NOOOOOOOOOOOOOOOO", MA I SUOI LAMENTI RIMASERO STROZZATI DAL SILENZIO, MENTRE IL CORPO DEL PROFESSORE VENIVA RISUCCHIATO NELLA VACUITA' ANCESTRALE DELLA FIGA DI GREGGIO. •LA CANTILENA IPNOTICA DI QUELLE MASSE ADORANTI, PROSTRATE DI FRONTE A LUI, ORMAI NON GLI PROVOCAVA ALTRO CHE INDIFFERENZA: SE IN PRINCIPIO ERA STATO MOTIVATO DALLA SETE DI GLORIA E DI POTERE, ORA TUTTO QUESTO ERA SVANITO, PER LASCIARE IL POSTO AD UN ASSORDANTE RUMORE BIANCO, IL RONZIO DI FONDO DELL'ESISTENZA. MA ALLO STESSO TEMPO, RENZI SAPEVA CHE QUELLA NON ERA SOLO UN'ALTRA EDIZIONE DELLA LEOPOLDA: ERA L'EDIZIONE NUMERO MILLE. E QUESTA CONSTATAZIONE GENERO' IN LUI, QUASI PER CASO, QUASI INVOLONTARIAMENTE, UN PENSIERO CHE IN ALTRI TEMPI SI SAREBBE DEFINITO UMANO. LA SUA MENTE TORNO' ALL'INIZIO DELLA SUA ASCESA, A QUANDO AVEVA FATTO LIOFILIZZARE VIVI NANDO PAGNONCELLI E FABRIZIO MASIA, E ALLE LORO GRIDA STRAZIANTI. SI TRATTAVA FORSE DI RIMORSO? DI SENSO DI COLPA? NO, NON POTEVA ESSERE: TUTTO ERA SUCCESSO PER UN FINE PRECISO. ASSORBENDO L'ESSENZA VITALE DEI DUE SONDAGGISTI EGLI ERA DIVENUTO IN GRADO DI PERCEPIRE OGNI MINIMA VARIAZIONE PERCENTUALE NELLE INTENZIONI DI VOTO, COME FINI GRANELLI DI SABBIA ATTRAVERSO LA CLESSIDRA DELL'OPINIONE PUBBLICA: MODIFICANDO DI CONSEGUENZA L'AZIONE DI GOVERNO AVEVA PORTATO IL PD AL 99,9%, CREANDO COSI' LA PERFETTA DEMOCRAZIA. NEL CORSO DEI SECOLI LA SUA PRESCIENZA AVEVA AVUTO ANCHE EFFETTI SUL SUO CORPO, TRASFORMANDOLO IN UN IMMORTALE DIO-LUMACA, E ORA, SUL PIANETACAPITALE RIGNANO IV, GLI SQUILLI DELLE TROMBE ANNUNCIAVANO LE CELEBRAZIONI DELLA SUA EGEMONIA. SOPRA IL COLOSSALE PALCO SUI CUI ERA ADAGIATO, LE SERVE NUBIANE SI INDAFFARAVANO NEL MANTENERLO IDRATATO, RIVERSANDO LIQUAMI VAGINALI SULLA VISCIDA COTICA; NEL FRATTEMPO, DI FIANCO A LUI, CLONI ORFINOIDI ERANO INTENTI A BASTONARE UNA DOZZINA DI ANZIANI PENSIONATI, IN MODO DA RENDERNE LE CARNI PIU' MORBIDE PER LA DIGESTIONE DA PARTE DELLA DIVINITA' GASTEROPODE. SULL'ESTREMITA' DELLE ANTENNE MOLLICCE, GLI OCCHI DI RENZI SI PROTESERO A GUARDARE ALL'ORIZZONTE, OLTRE LA FOLLA OCEANICA DI SUDDITI ADULANTI: LA SUA COSCIENZA SCANDAGLIAVA NELLO SPAZIOTEMPO, AMMIRANDO LE PIANURE SENZA FINE DEL SUO CONSENSO ASSOLUTO. EPPURE, QUA E LA', L'OMOGENEITA' COSMICA ERA INTERROTTA DA BUCHI E ZONE D'OMBRA: ERA QUELLO 0,1%, CHE NONOSTANTE TUTTA LA SUA PRESCIENZA RENZI NON RIUSCIVA A DOMINARE. COME ERA POSSIBILE UNA COSA DEL GENERE, VISTO CHE TUTTI I SUOI NEMICI ERANO STATI SCONFITTI? RICORDAVA CON SODDISFAZIONE QUANDO, POCHI ANNI PRIMA, AVEVA SBARAGLIATO LE BANDE DEL PIRATA DELL'ICTUS, BERSONIUS. E DOPO DI LUI ERA STATO IL TURNO DEL SUO ANTICO ALLEATO, IL CALIFFO-RANA ANGELMELEK BIN ALFAN.

E DUNQUE RIMANEVANO INSPIEGABILI QUELLE MACCHIE DI NON UNIFORMITA', QUELLE CHIAZZE DI BUIO, IN CUI IMMAGINAVA SIMULACRI INCAPPUCCIATI COMPLOTTARE CONTRO IL SUO CONTROLLO DEL COSMO. RENZI DISPREZZAVA LA MAGIA E LA SUPERSTIZIONE, MA IN QUEL CASO NON POTEVA FARE A MENO DI RIFLETTERE SULLA PREMONIZIONE CHE AVEVA RICEVUTO TEMPO ADDIETRO DALLA SIBILLA BONINO: SCRUTANDO NELLE VISCERE DI UN NEONATO APPENA SQUARTATO, LA MAGA AVEVA EMANATO UNA PROFEZIA CHE TORNAVA COSTANTEMENTE A TORMENTARLO: "TRA LE VIGNE ULULANO I DEMONI, E SCENDE LA VOLPE DAL TAVOLIERE." MA NO, NON AVEVA SENSO CREDERE IN QUELLE SCIOCCHEZZE, SI TRATTAVA SEMPLICEMENTE DI INCERTEZZA STATISTICA, TUTTO QUA. E, MENTRE MATTEO TORNAVA AD ESSERE SICURO DI SE', IN FONDO ALLA FOLLA IMMENSA RADUNATA PER LA LEOPOLDA UN INDIVIDUO DAL CAPPUCCIO BRUNO STAVA AMMAINANDO LE VELE DELLA SUA METABARCA. AVEVA UN SORRISO APPENA ACCENNATO, MENTRE SOTTO I BAFFETTI PENSAVA: "E OGGI LA RUOTA FINISCE IL SUO GIRO.” •UNA RANA STAVA SERENAMENTE SGUAZZANDO IN UN FIUME, QUANDO SI AVVICINÒ ALLA SPONDA UNO SCORPIONE. "DEVO PASSARE DALL'ALTRA PARTE," DISSE LO SCORPIONE, "MA NON SO NUOTARE E SE PROVASSI AFFOGHEREI: TU POTRESTI AIUTARMI TRASPORTANDOMI SUL DORSO". LA RANA PERPLESSA RISPOSE: "MA SE IO TI LASCIASSI SALIRE SUL MIO DORSO TU POTRESTI PUNGERMI ED UCCIDERMI!". LO SCORPIONE RASSICURÒ LA RANA: "PERCHÈ DOVREI FARLO? SE TI PUNGESSI AFFONDEREMMO ENTRAMBI E MORIREI ANCH'IO". LA RANA SI SENTÌ RASSICURATA DALLE SPIEGAZIONI DELLO SCORPIONE E LO FECE SALIRE, MA QUANDO SI TROVARONO A METÀ DEL GUADO, LO SCORPIONE PUNSE LA RANA. MENTRE LA RANA AFFOGAVA INSIEME ALLO SCORPIONE, CON LE SUE ULTIME PAROLE CHIESE: "MA PERCHÈ L'HAI FATTO? ADESSO MORIREMO ENTRAMBI." LO SCORPIONE RISPOSE "SONO EBREO” • MICHELE SANTORO, VLADIMIR LUXURIA E MATTEO SALVINI SONO DISPERSI NEL DESERTO DEL GOBI DA ORMAI 3 MESI DOPO AVER ASSUNTO DEGLI ACIDI A UNA FESTA STRANA, EVVIVA EVVIVA. SOPRAVVIVONO LECCANDOSI VICENDEVOLMENTE IL SUDORE DA SOTTO LE ASCELLE E OPERANDO UNA FINE ESTRAZIONE DI NUTRIENTI DALLA PAPPETTA DEL SOTTOPALLA, QUEL TANTO CHE BASTA PER IMPLEMENTARE LE PROPRIE ENERGIE E CONTINUARE A SOFFRIRE COME DELLE MERDE SECCHE ANCORA PER UN PO'. UN GIORNO, VLADIMIR LUXURIA SI DISCOSTA DAL GRUPPO PER FARSI UNA PISCIATA IN SANTA PACE SENZA DOVER CONDIVIDERE NEMMENO UNA GOCCIA DI QUELLA CALDA DELIZIA. FINITO DI ORINARE, MENTRE SI SGRULLA LO SDRUMPAGNALLO NOTA CHE I LAPILLI, CADENDO, PRODUCONO UN PICCHIETTIO METALLICO. ALLORA GUARDA PER TERRA E... HHHHHHHHH (STUPORE), UNA LAMPADA MAGICA!!!!!!!!!!!! 1!!!! ESAMINA QUEL PREGIATO MANUFATTO INCANTATO E, NOTANDO CHE DISPONE DI N°1 ORIFIZIO, PENSA SUBITO A UN BEL BUCO DEL CULO E DECIDE DI FARCI ALL'AMORE. L'OSPITE DORMIENTE RACCHIUSO NELLA LAMPADA MAGICA, SENTENDOSI SOLLETICARE L'ORECCHIO DA QUALCOSA DI VISCIDO, SCOPERCHIA L'ANTICO ORPELLO E SI PRESENTA ALL'INTERO MANIPOLO DI UOMINI. "AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!!!!! DOPO ANNI DI PRIGIONIERO SONNO MI AVETE LIBERATO DA QUESTO SUPPLIZIO!!!!!!!!!!!!!!!!!11!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! SONO IL GENIO DEL GENDER, MA POTRETE CHIAMARMI SEMPLICEMENTE: GENI*.

COME RICOMPENSA PER AVERMI SOLLEVATO DA QUESTA CONDANNA, AVETE DIRITTO A UN - UUUUUUN!!!!!!!!!1!!! - DESIDERIO PRO CAPITE, CHE IO ESAUDIRO' CON EFFETTO ISTANTANEO. SANTORO, A LEI IL PRIMO." MICHELE SANTORO, PERENTORIO: "DOVETE LASCIARE IN PACE LA RAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!!!!!!!!! LASCIATE STARE IL SERVIZIO PUBBLICO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! BASTA POLITICA IN TELEVISIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" IL GENIO SCHIOCCA ALLORA LE DITA E §§§ PUFF §§§ SANTORO SCOMPARE. "SALVINI, A LEI IL SECONDO." "IO VORREI SAPERE DAL SIGNOR GENIO SE LA SUA LAMPADA, E TUTTI I BENI CONTRAFFATTI CHE QUASI SICURAMENTE CONTIENE, SONO REGOLARMENTE REGISTRATI ALL'AGENZIA DELLE ENTRATE, VISTO CHE LO SAPPIAMO CHE QUESTA GENTE DE "LE MILLE E UNA NOTTE" NON ABBRACCIA PROPRIO LA CULTURA DELL'ONESTA' E DELLA TRASPARENZA. MAGARI LEI E' ANCHE UNO DI QUEI TAGLIAGOLE DELL'ISIS COI QUALI NON E' POSSIBILE: DIALOGAREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1!!!!!!" IL GENIO ALLORA LO AGGUANTA E TRASCINA ALL'INTERNO DELLA LAMPADA DOVE LO AVVINGHIA IN UNA SETOSA TELA DI SPERMA CORROSIVO, IMMOBILIZZANDOLO, COSI' POTRA' FOTTERLO E MANGIARSELO DOPO. "BENE, LUXURIA; SO CHE IO E LEI NON AVREMO PROBLEMI DI COMPRENSIONE Emoticon wink TOCCA A LEI." "IO VORREI TANTO POTER - UN GIORNO - DIVENTARE GENITORE 1." "OK... UN ATTIMO. MA IL GENITORE 1 QUAL E'?" "EH... IL GENITORE 1 DAI." "MA IL GENITORE 1 E' LA MADRE O IL PADR... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!111!!!!!!!!!!!!!!!!!" ED ESPLODE. •NAPOLI, STAZIONE CENTRALE. UNA MANO TRUFFALDINA HA APPENA SOTTRATTO, CON EFFERATA DETERMINAZIONE, IL PREZIOSO CELLULARE I-PHONE ULTIMO MODELLO DI COLOR ROSA A UNA BAMBINA CHE - SUBITO ACCORTASI DELL'ASSENZA DELL'ADORATO DISPOSITIVO - LO DICE ALLA PROPRIA MADRE: "MAMMA, MANNO ARRUBBATO IL GIELLULARE" "MARONN' COSHTAVA ASSAI!!!!!!!!!1111 MO' GHIAMIAMO SUBBITO ALLE GUARDIE GHE CIELO RIPPRENNO" "BRONDO GIENDRALE DEI GARABBINIERI DI NABOLI GOME POSSO FARE LE VECI DEL GLORIOSO GORBO DEI GARRABBINIERI E AL GONTEMBO ESSERLE D'AIUDO?" "GUARDI ANNO - SONO NAPOLETANI, L'ACCA NON E' REALISTICA - ABBENA ARRUBBATO IL DELEFONINO AIFONN ROSA ALLA MIA ABBANBINA, CIELO RIPORTATE?" "ODIO GUESTI MODDERNI DIABBOLIKK!!!!!!! INDERVENIAMO BRONDAMENTE GON UNA VOLANTE ATTREZZATA DI AGIENTI CHE POSSONO GUIDARLA FINO A LI DOVE SIETE VOI EBBOI GI BENSANO LORI." "GRAZZIEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!! GRAAAAAAAAAAAZZIEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!! 11!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" INSOMMA I CARABINIERI SALVATORE ESPOSITO E PEPPINO AIELLO RICEVONO L'ORDINE DI INTERVENIRE DAL COMANDO, MONTANO IN MACCHINA, LA TOLGONO DAL PARCHEGGIO DEI DISABILI, ASPETTANO LA PROSSIMA MACCHINA DEI DISABILI PER BUCARLE LE GOMME E SCRIVERCI "DAUN" CON LE CHIAVI SULLA CARROZZERIA E POI PARTONO ALLA VOLTA DELLA STAZIONE RIDENDO E DICENDO "UEIIIII!!!!!!!!!1!!!!".

ARRIVANO ALLA STAZIONE E SI RENDONO CONTO CHE ALLA LORO VISTA UN LOSCO INDIVIDUO MAGREBINO CERCA DI FUGGIRE; NE INTIMANO L'ALT SEGUENDO IL PROTOCOLLO STANDARD: "UEEIIIIIIIII FERMO ALLA' MARROGGHINOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!" MA LUI NON ASCOLTA E - CON PASSO FULMINEO - TENTA DISPERATAMENTE DI SEMINARE LA PATTUGLIA DI GLORIOSI GENDARMI PARTENOPEI. ALLORA PARTONO ALL'INSEGUIMENTO: "UEI CHE FATIGAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!!!!!" "SE NON SI FERMA LO SPARIAMO!!!!!!!!!!!!!1!!!!!!!!!!" AD UN CERTO PUNTO RAGGIUNGONO UN VICOLO CIECO E IL TEMIBILE MAROCCHINO E' COSTRETTO A FERMARSI, SPALLE AL MURO. "SIGNOR MARROGGHINO VEDO GHE SIAMO GGIUNDI ALLA RESA DEI GONDI EI AMIGO SGANGIA IL MALLOPPO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!111!!!!!!!!" MA LUI DICE: "GIAMMAIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!11!!!!!!!!" E' IN QUESTO FATIDICO ISTANTE CHE SALVATORE SI ACCORGE DEL SINISTRO MIASMA EMANATO DAI PIEDI DEL FUGGITIVO, ED ESCLAMA: "ADDENZIOUNEEEE!!!!!1!!!!!!!!!!!! E' UN'ARMA BATTERIOLOGGIGAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!1!!!!!!!" E PEPPINO URLANDO "FUOGOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!11!!!!!!!!!!!!" ESTRAE IL PROPRIO RAUDO DALLA FONDINA, LO ACCENDE E SI FA ESPLODERE 3 DITA, COSI' PUO' ANDARE IN MALATTIA CHE DOMANI IL NAPOLI GIOCA, AA FACCIA RO GAZZO.
 
 •IL SINDACO DE MAGISTRIS ENTRO' SOLENNEMENTE NELLA STRUTTURA SUPERSEGRETA, AFFIANCATO DALLE SUE FEDELI GUARDIE DEL CORPO, E SUBITO SE LA TROVO' DI FRONTE: L'ARMA DELLO SFACIMM' TOTALE. IL DOTTOR QUAGLIARIELLA INDICO' LA STRUTTURA MISTERIOSA, I CUI LAMPI FLUORESCENTI ILLUMINAVANO LA STANZA: "CHIST E U NUOCCIUOL ATOMICO NUCLEARE ASSIGNOR SINDACO." "AH SI'? COME O' NUOCCIUOL DELL'OLIVA? CHE TI FACISS' MALE AI DENTI?!?" "COME O' NUOCCIUOL' DELL'OLIVA ...MA FOSSE ANCORA PIU' LETALE AI DENTI E ALTRE PORZIONI DOO CUORP." "QUEST'ARMA POTESSE ESSERE SPARATA?" "POTESSE ESSERE SPARATA, ASSIGNOR SINDACO, E CAUSASSE DISTRUZIONE ASSAI" "MOLT' ABBENE, DOTTO' QUAGLIARIELL, CO CHIST'ARMA IL NORD COMINCEREBBE DI PORTARE RISPETTO ANNOIALTRI. FINISSERO O' BARZELLETT' E TUTTI ACQUEGLI STEREOTIPI OFFENSIVI ASSAI CA TENESSERO ALLASSU'! QUANDO FOSSE PRONTA ALLO SPARAGGIO?" "CHIST NON LO SAPESSIMO ANCORA, STASSIMO ANCORA STUDIANDO O LIBBRETTO DALL'ISTRUZIONI" "ANCORA?" "EH, SI', LA SETTIMANA SCORSA FOSSI IN MALATTIA, ASSIGNOR SINDACO, E POI CHIST E' RRUOB CINESE, E' COMPLICAT' ASSAI. FOSSERO PARTISCIELLE MINUSCOLE E REAZIONI A CATENACC, ROBA DI SCIENZA PROPRIO!'" "AAAAAH AGGIO CAPIT! VOLESSE O FLESSIBILE PER SHPACCAR' O CATENACC'!" "NONO, ASSIGNOR SINDACO, L'ARRUBAMENTO FOSSE GIA' FATTO, DOBBIAMO SOLO FARLA FUNZIONA'!" "VABBUON, DOTTO', CONFIDASSE IN LEI." "SE VOLESSE SEGUIRMI NELL'AREA RISTORO, ASSIGNOR SINDACO, CI FOSSE CAFFE' E BBABBA’!" •PRIMA DI TUTTO VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI, E FUI CONTENTO, PERCHÉ RUBACCHIAVANO. POI VENNERO A PRENDERE GLI EBREI, E STETTI ZITTO, PERCHÉ MI STAVANO ANTIPATICI. POI VENNERO A PRENDERE GLI OMOSESSUALI, E FUI SOLLEVATO, PERCHÉ MI ERANO FASTIDIOSI.

POI VENNERO A PRENDERE I COMUNISTI, E IO NON DISSI NIENTE, PERCHÉ NON ERO COMUNISTA. UN GIORNO VENNERO A PRENDERE ME, E IO: "EHI MA IO SONO NORMALE!" "AH, ODDIO, CI SCUSI! BUONA GIORNATA!” •UNA DELLE COSE CHE MI FANNO RIFLETTERE SU QUANTO LA NOSTRA SOCIETÀ SIA ANCORA PERVASA DAL MASCHILISMO È IL MODO IN CUI L'ESPRESSIONE "COME UNA FEMMINA" VIENE UTILIZZATA CON ACCEZIONE NEGATIVA. CHI DI NOI NON SI È MAI SENTITO DIRE FRASI DEL TIPO: "GIOCHI A CALCIO COME UNA FEMMINA" O "CORRI COME UNA FEMMINA" O "SUCCHI IL CAZZO COME UNA FEMMINA" O ANCORA "LECCHI I MIEI STRONZI CALDI APPENA USCITI DAL CULO COME UNA FEMMINA" ? È LA PROVA CHE ABBIAMO ANCORA MOLTA STRADA DA FARE…

•"PAPA', PAPA', GUARDA!", ESCLAMO' IL FIGLIO DI PIERGIORGIO ODIFREDDI, MOSTRANDO IL SUO NUOVO GIOCATTOLO AL PADRE. "DI COSA SI TRATTA, PICCOLO LUIGINO?" "E' UNA SPADA LASER!!!!" "UNA SPADA LASER?!??" "SI', PAPA', UNA SPADA LASER!!!! UNA SPADA LASER DEI GIEDI DI STAR UORS!!!! BZZZZ BZZZZ!!!! IN GUARDIA!!!!" PIERGIORGIO EMISE UN SOSPIRO: "FIGLIO, PORGIMI IL LUDICO CONGEGNO..." CON UN PO' DI TITUBANZA, IL PICCOLO LUIGINO CONSEGNO' IL GIOCO NELLE MANI DEL PADRE. ODIFREDDI LO OSSERVO' ATTENTAMENTE, LO SOPPESO', E POI SCOSSE SEVERAMENTE LA TESTA: "CARO FIGLIUOLO... PICCOLO, TENERO, ORGOGLIOSO FRUTTO DEI MIEI MARONI... VEDO CHE LA TUA EDUCAZIONE INTELLETTUALE DEVE ANCORA RAGGIUNGERE LA PIENA MATURITA'... LA MIA PROGENIE NON PUO' ESSERE PREDA DI RELIGIONI FITTIZIE E DI OSCURE SUPERSTIZIONI: I JEDI NON ESISTONO E, DI CONSEGUENZA, NEPPURE QUESTA SPADA LASER ESISTE. CON MERO INTENTO PEDAGOGICO, ORA TE LO DIMOSTRERO'..." "PAPA', NO, TI PREGO..." MORMORO' IL PICCOLO LUIGINO CON GLI OCCHI LUCIDI. ODIFREDDI SI SBOTTONO' FREMENTE I PANTALONI, ABBASSANDO BRAGHE E MUTANDE, E RIVOLSE I FREDDI GLUTEI VERSO IL FIGLIO. "FORZA, LUIGINO, AIUTA IL PAPA' A DIVARICARE BEN BENE LE CHIAPPE... ECCO COSI'... MI RACCOMANDO SENNO' RIMANGONO IN MEZZO I PELI... ECCO... BRAVO... ORA INSERISCI L'OGGETTO INESISTENTE ALL'INTERNO DELL'ORIFIZIO ANALE... MMMMH MAGARI SPUTACI UN PO' SOPRA PRIMA...ECCO COSI'.... ORA VAI DENTRO... GNNNNNN... COSI'... DENTRO E FUORI... ALLORA FIGLIOLO... STAI MOLTO ATTENTO!!!!! SE QUESTA SPADA LASER ESISTESSE DAVVERO... MMMHHHH... IO LA SENTIREI, TURGIDA E MASSICCIA, MENTRE MI MASSAGGIA PREPOTENTEMENTE LA PROSTATA... MMMHHHHH... E INVECE NON SENTO NIENTE!!!!! NON SENTO ASSOLUTAMENTE NIENTE, PERCHE' NON ESISTE!!!!!!!! MMMHHHHH..... HA PER CASO UN PULSANTE D'ACCENSIONE CHE LA FA VIBRARE ED EMETTERE SUONI!??!?" "SI', PAPA'..." RISPOSE LUIGINO ORMAI IN LACRIME. "ACCENDI LA FUNZIONE VIBRO!!!" BZZZZZZZZZZ

"OOOOOOHHHHHH!!!!! VEDI!??!?! MMMMMHHHH, SE FOSSE UNA VERA SPADA LASER DEGLI JEDI A QUEST'ORA LA SENSUALE VIBRAZIONE ALL'INTERNO DEL RETTO MI AVREBBE PROVOCATO UNO SQUASSANTE ORGASMO ANALE, E INVECE AAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!! OOOOOOOOOOOOOOHHHHHHHH!!!!!!!!!! E INVECE NIENTE.... ODDIO SIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!" ESCLAMO' ODIFREDDI, MENTRE TUTTO IL SUO CORPO ERA SCOSSO DA BRIVIDI DI PIACERE. "MOLTO BENE, LUIGINO, ORA PUOI RIMUOVERE L'IMMAGINARIO MARCHINGEGNO DAL BUCO DEL CULO DEL TUO CARO PAPA'!! SPERO TU ABBIA IMPARATO LA LEZIONE: GLI JEDI NON ESISTONO PORCODIO, E DOPO LA MORTE NON C'E' NULLA!!!!!!!!!!!!!" LUIGINO ANNUI' A TESTA BASSA. "BENE, VAI PURE..." LUIGINO PRESE LA SPADA LASER ORMAI VIOLATA E LA PORTO' NELLA SUA CAMERA. QUI, CON LA FACCIA RICOPERTA DI LACRIME, LA RIPOSE SU UNA LUNGHISSIMA MENSOLA PIENA DI GIOCATTOLI, PROPRIO DI FIANCO AD UN GROSSO TRANSFORMER... UN TRANSFORMER CHE, AD UNA PIU' ATTENTA ISPEZIONE, APPARIVA ABBONDANTEMENTE INCROSTATO DI MERDA. •IL CARCERE È COME LA FAMIGLIA: ENTRAMBI SI VERIFICANO QUANDO DIMENTICHI LA SBORRA NEL POSTO SBAGLIATO •STO CERCANDO UNA NUOVA SEGRETARIA. RICHIESTA CONOSCENZA OPERATIVA DELL'INGLESE, BUONE ABILITA' DI VIDEOSCRITTURA, MEGLIO SE PRECEDENTI ESPERIENZE D'UFFICIO. PREFERIBILMENTE INFANZIA DIFFICILE E GENITORI DEFUNTI. NUMERO SCARPE MINIMO 35, CAPACITA' DI TRATTENERE IL FIATO PER ALMENO 30 SECONDI E LE LACRIME PER ALMENO 12 ORE. TROIA. CONTATTARMI IN PVT ALLEGANDO BREVE CV. •ALLAH ALLAH ALLAH, IL MIO CAZZO ECCOLO QUA, IL MIO CAZZO E' UNA MOSCHEA, TI ENTRA DENTRO LA TRACHEA. ALLAH ALLAH ALLAH, CAZZO IN CULO MAL FARA', CAZZO GROSSO SFONDA IL RETTO, SIA LODATO ANCHE MAOMETTO. ALLAH ALLAH ALLAH, NON C'E' DUE SENZA JIHAD, IL MIO CAZZO E' UNA BISTECCA, QUANDO E' DUR PUNTA LA MECCA. ALLAH ALLAH ALLAH. EHI BELLA VIENI QUA, VIA IL BURQA E DENTRO IL CAZZO, STAI TRANQUILLA NON TI AMMAZZO. ALLAH ALLAH ALLAH, IL MIO CAZZO E' RARITA', TE LO SFILO INFIN DALL'ANO, E POI SBORRO SUL CORANO. •UN INDIANO, UN ARABO, UN CLANDESTINO E UN NAPOLETANO SONO IN GIRO IN PANDA PER LE COLLINE DELLA BRIANZA, QUANDO A UN CERTO PUNTO FORANO. LASCIANO LI' LA MACCHINA E TROVANO UN CONTADINO CHE E' DISPOSTO A OSPITARLI PER LA NOTTE. IL CONTADINO FA:

"HO 3 POSTI LETTO IN CASA, QUINDI UNO DI VOI DOVRA' DORMIRE NELLA STALLA." L'INDIANO ALLORA SI OFFRE PER DORMIRE NELLA STALLA. A L'UNA DI NOTTE SI SENTE BUSSARE. "TOC TOC! SONO L'INDIANO. NON POSSO DORMIRE NELLA STALLA: CI SONO DELLE VACCHE CHE PER NOI INDUISTI SONO ANIMALI SACRI, E NON POSSO DISTURBARLI." QUINDI RUBA UN MARO' E SCAPPA RIDENDO. A QUEL PUNTO L'ARABO SI OFFRE PER ANDARE A DORMIRE NELLA STALLA. ALLE DUE DI NOTTE SI SENTE BUSSARE. "TOC TOC! SONO L'ARABO. NON POSSO DORMIRE NELLA STALLA: CI SONO DEI MAIALI CHE PER NOI MUSULMANI SONO ANIMALI IMPURI, E NON POSSO DORMIRE VICINO A LORO." POI SI FA ESPLODERE. ALLORA IL NAPOLETANO SI OFFRE PER ANDARE A DORMIRE NELLA STALLA. ALLE 3 DI NOTTE SI SENTE BUSSARE. "TOCCHE TOCCHE! UEUE'!!!!!! SON' O NAPULETAN'. NON CI POTESSE STARE A DORMIRE NELLA STALLA!!! PERCHE' CI STASSE UN UFFICIALE DA GUARDIA DE FINANZ', CHE PER NOI NAPOLETANI FOSSE UN ANIMALE STRONZO ASSAI!!!!!!" ALLORA IL CLANDESTINO VA A DORMIRE NELLA STANZA. ALLE 4 DI NOTTE SI SENTE BUSSARE. "TOG TOG! NO BOSSO DORMIRE IN SDALLA BERGHE' NO UAIFAI..." GLI ALTRI GLI CAGANO IN BOCCA E GLI DANNO FUOCO. •CORRE PIU' VELOCE UN N3RGO DIETRO ALLE ANTILOPI OPPURE UN NAPOLETANO DALLA FINANZA? •EVANGELICHE E BATTISTE, ATEE, AGNOSTICHE, BUDDISTE, DONNE D'OGNI CONFESSIONE HO SFONDATO CON PASSIONE. LE CATTOLICHE HAN GRAN PERE E CONCEDONO IL SEDERE, E LE BELLE PROTESTANTI DI POMPINI NE FAN TANTI; POI SI SA, LE MUSULMANE SONO TUTTE UN PO' PUTTANE: VOGLIA D'OCA HAN LEGGENDARIA SE NON SALTANO PER ARIA. TUTTE QUESTE SON GRAN VACCHE MA RISULTAN MEZZE TACCHE RISPETTO A QUELLE TROIE CHE SON DISCENDENTI DI MOSE': C'E' UNA PORCA IN OGNI EBREA CHE VOI NON NE AVETE IDEA, GHIOTTE, AVIDE, VORACI, DI OGNI COSA SON CAPACI, E SI SENTON MOLTO OFFESE SE IN CUL NON GLI DAI L'ARNESE. ECCONE UNA APPENA HO VISTO, GUARDA COME LA CONQUISTO: "EHI SHALOM BELLA ISRAELITA, PERCHE' SEI ANCORA VESTITA? DAI SU VIENI QUI DA ME, LA MIA SGUELLA E' IL TUO MOSE'. IL MIO CAZZO E' GROSSO E PIENO, E, TRANQUILLA, E' A COSTO ZERO. IL MIO CAZZO TI CONOSCE,

E SPALANCA LE TUE KOSHER, POI CON IMPETO E CON FOGA FA IRRUZIONE IN SINAGOGA. FORZA PICCOLA GIUDEA L'OCA SUCCHIAMI IN APNEA, CHE DURA E GONFIA SI FARA' PER POI SBORRAR SULLA TORAH.” •DIEC'ANNI ORSONO PRESSAPPOCO, ORGANIZZAI, UN PO' PER GIOCO, UN ELEGANTE INCONTRO PORNO COL MIO AMICO MIKE BONGIORNO. PER PLACAR LA NOSTRA FOTTA CONTATTAMMO UNA MIGNOTTA CHE IN REALTA' A DIRLA TUTTA RISULTAVA UN POCO BRUTTA, MA ERA CELEBRE SCIENZIATA, PER LA NERCHIA ASSATANATA, E I BOCCHINI TI ESEGUIVA A PRESSIONE NEGATIVA. ASTROFISICA RIBELLE SOMMELIER DELL'ALTRUI SGUELLE, LA VORACE MARGHERITA CI PRESE I CAZZI TRA LE DITA, FINCHE', FIERI RITTI E DURI, COME CODE DI CANGURI, FURON FRONTI ALLA BATTAGLIA, AD INFILZAR LA GRASSA QUAGLIA. IO DAVANTI E MIKE DI DIETRO, COL SUO CAZZO ENORME E TETRO, PENETRAMMO LA TOSCANA, CHE GRACIDO' COME UNA RANA, E SCOPRIMMO QUELLA SERA ESSER PROPRIO COSA VERA CHE NEL CULO DELLA HACK LA TUA MINCHIA FA CIC CIAC. MA NELL'ATTIMO FUGGENTE CI SUCCESSE UN INCIDENTE: MIKE SFONDO' IL PRESERVATIVO COL SUO CAZZO RADIOATTIVO; LA SUA SBORRA IN LIBERTA' PERFORO' LA GRAVITA' E CI TROVAMMO IN UN BALENO SU UN PIANETA A NOI ALIENO, UN PIANETA I CUI ABITANTI ERAN ORRIDI MUTANTI: INVECE CHE UN UCCELLO SOLO, NE POSSEDEVANO UNO STUOLO, E NEL CULO DELLA HACK LI INFILARON LESTI, CRAC! •E' INTERESSANTE SOFFERMARSI A CONSIDERARE, NELLA STORIA DELLE INVENZIONI E DEL PROGRESSO UMANO, IL RUOLO DELLA CONSIDETTA "SERENDIPITÀ", OVVERO DELLA SCOPERTA REALIZZATA PER CASO. UNO DEGLI ESEMPI PIU' AFFASCINANTI RIGUARDA, COME IMMAGINERETE, LA SCOPERTA DEL POMPINO.

ERA IL DICIOTTESIMO SECOLO AVANTI CRISTO, ED IL SOVRANO BABILONESE HAMMURABI AVEVA ORGANIZZATO PRESSO LA SUA CORTE UNA CENA A BASE DI ORATA AL CARTOCCIO. FRA I CONVITATI VI ERA IL GIULLARE REALE, LA SIMPATICA IENA PIFFAMESH. LA TRADIZIONE NARRA CHE AD UN CERTO PUNTO RE HAMMURABI CHIESE A PIFFAMESH DI PASSARGLI IL SALE. LA IENA, NON SAPENDO BENE COSA FARE, PRESE IN BOCCA L'UCCELLO DEL POTENTE SOVRANO MESOPOTAMICO. PIFFAMESH VENNE DECAPITATO E SQUARTATO PER QUESTA MANCANZA DI RISPETTO, MA LA BIZZARRA PRATICA GLI SOPRAVVISSE, PRENDENDO APPUNTO IL NOME DI "POMPINO", CHE IN ANTICO ACCADICO SIGNIFICA “ORATA". •CHI DI NOI NON SI E' MAI INTERROGATO SULL'ORIGINE DEL TERMINE "STARE DALLA PARTE DEI BOTTONI"'? L'ESPRESSIONE, DAL SIGNIFICATO APPARENTEMENTE OSCURO, HA IN REALTA' ORIGINE IN UN EPISODIO BEN PRECISO, ANCHE SE SPESSO COLPEVOLMENTE IGNORATO DA GRAN PARTE DELLA STORIOGRAFIA MODERNA. AL TERMINE DELL'ULTIMA GLACIAZIONE SI VERIFICO', IN EUROPA, UN CONFLITTO SANGUINOSO E BRUTALE TRA LA RAZZA DEI NAPOLETANI E QUELLA DEI BOTTONI. ED E' PROPRIO NELL'EVENTO FINALE DI QUESTA CRUENTA GUERRA, LA DECISIVA BATTAGLIA DI SCAMPIA, CHE POSSIAMO TROVARE LA RISPOSTA AL NOSTRO INTERROGATIVO. IN TALE CIRCOSTANZA L'ESERCITO NAPOLETANO SI TROVO' INFATTI AD AFFRONTARE I BOTTONI IN EVIDENTI CONDIZIONI DI INFERIORITA' TATTICA. IN PRIMO LUOGO I PARTENOPEI ERANO IN FORTE SVANTAGGIO NUMERICO: SI TRATTAVA DI UNA DOMENICA DI CAMPIONATO, E MOLTI ERANO IN MALATTIA. INOLTRE, IL SEPPUR LIEVE VANTAGGIO CAMPANO IN TERMINI DI ARTIGLIERIA ERA DEL TUTTO ANNULLATO DALLA SUPERIORITA' DI EQUIPAGGIAMENTO DELLA FANTERIA DEI BOTTONI: I LORO NUOVI FUCILI A RETROCARICA DI FABBRICAZIONE PRUSSIANA CONSENTIVANO UNA FREQUENZA DI FUOCO CINQUE VOLTE SUPERIORE RISPETTO AI VECCHI LORENZ, AD AVANCARICA, DELLE TRUPPE NAPOLETANE. INFINE, LE ARMATE PARTENOPEE ERANO AFFLITTE DA UNA CRONICA CARENZA DI DISCIPLINA E DI ESPERIENZA, MENTRE L'ESERCITO DEI BOTTONI ERA COMPOSTO IN GRAN PARTE DA VETERANI, REDUCI DI UNA CAMPAGNA GENOCIDA NEI BALCANI CONTRO I FILTRI DA TABACCO. MA IL GENERALE NAPOLETANO, GENNARIELLO QUAGLIARIELLA, DECISE COMUNQUE DI DARE BATTAGLIA, SULLA BASE DELL'AUDACE CONSIDERAZIONE STRATEGICA CHE "SFACIMM' UEUÉ". LO SCONTRO SI RISOLSE OVVIAMENTE IN UNA COMPLETA DISFATTA PER I NAPOLETANI. LE LORO TRUPPE FURONO SBARAGLIATE, E LA FEROCIA DEI BOTTONI SI SCATENO' SENZA FRENI SULLA CITTA' INDIFESA: STORIE DI STUPRI E RAZZIE DA PARTE DEI VINCITORI FURONO TRAMANDATE ATTRAVERSO I SECOLI, ED ALIMENTANO ANCORA L'ATAVICO ODIO DEI NAPOLETANI NEI CONFRONTI DEI BOTTONI, NONCHE' LA CONVINZIONE, SECONDO MOLTI, CHE LA GUERRA SAREBBE STATA VINTA FACILMENTE, SE SOLO FOSSERO STATI "DALLA PARTE DEI BOTTONI”. •FACCIAMO UN GIOCO. INFILATEVI UN DITO IN CULO. ANNUSATELO. SCRIVETE LA PRIMA COSA CHE VI VIENE IN MENTE. COMINCIO IO: CATECHISMO •AD UNO SCHIOCCO DELLE DITA DI GRILLO, I MEMBRI DEL DIRETTORIO USCIRONO DALLA STANZA IN PIENA AUTONOMIA DECISIONALE: LA RAGGI ERA RIMASTA DA SOLA COL SUO LEADER.

BEPPE APPOGGIO' LA MANO SULLA COSCIA DELLA PROCACE AMMINISTRATRICE PENTASTELLATA: "VIRGINIA, PERCHE' NON VUOI OBBEDIRE? PERCHE'..." "BEPPE TI PREGO... DEVO DIMOSTRARE DI ESSERE INDIPENDENTE..." LE TOZZE DITA INDAGATRICI DEL COMICO LIGURE SI SPINSERO OLTRE, PROVOCANDO BRIVIDI DI INCONFESSABILE PIACERE SULLA PELLE DELLA GIOVANE SINDACA. "BASTA BEPPE... BASTA..." GLI OCCHIETTI FURBI DI GRILLO SI ACCESERO DI UNA LUCE FEROCE, QUANDO CAPI' DI ESSERE VICINO ALL'OBIETTIVO: LE SUE DITA FRUGARONO FRENETICAMENTE NEL SAPIDO CARPACCIO DELLA SINDACA, E FINALMENTE TROVARONO L'AMBITO TESORO NASCOSTO. LA CONCHIGLIA SI APRI' SPONTANEAMENTE, COME UN MAGICO SCRIGNO, AL TOCCO DEL SUPREMO LEADER, RIVELANDO I RIFLESSI AMBRATI DELLA PREZIOSA PERLA CAPITOLINA. "CARA VIRGINIA... SEI TROPPO CASTA PER I MIEI GUSTI..." E COSI' DICENDO BEPPE SI ALZO' IN PIEDI E ABBASSO' LA LAMPO, ESPONENDO ALLA VISTA DELLA RAGGI IL PREPOTENTE ARIETE DELL'ANTIPOLITICA. VIRGINIA SI RESE CONTO CHE NEI MINUTI SUCCESSIVI, CHE LEI LO VOLESSE O MENO, L'ONESTA' SAREBBE ANDATA DI MODA: SENZA PROFERIRE PAROLA SI PIEGO' NELLA POSIZIONE DEL CITTADINO VESSATO DALLE POLITICHE DELL'AUSTERITA'. BEPPE EVOCO' DAL PROFONDO DEI SUOI MARCI POLMONI UN'ABBONDANTE DOSE DI CATARRO VERDOGNOLO, DEPOSITANDOLO CON UNO SPUTO SULL'ATROCE STORIONE DELLA MORTE. ERA PRONTO: PENETRO' DENTRO LE ISTITUZIONI CON LA FORZA DI UN DEMONE IRACONDO. E UN GRIDO RISUONO' NELLA CAPITALE. OGNUNO VALEVA UNO. •CAZZO L'ALTRO GIORNO STAVO FACENDO SESSO IN MACCHINA CON UNA TIZIA CHE AVEVO CONOSCIUTO LA SERA STESSA, QUANDO A UN CERTO PUNTO UNO DELLA MUNICIPALE MI BUSSA AL FINESTRINO E FA: "EHI LEI STA FACENDO SESSO CON UNA SEDIA GIREVOLE: CIO' NON E' PERMESSO." "MA GUARDI CHE NON E' UNA SEDIA GIREVOLE: E' UN'ATLETA PARALIMPICA!" "OH, MI SCUSI!" •CREDO CHE LE ATLETE DELLE PARAOLIMPIADI SIANO PIU' FACILI DA CATTURARE
 
 •RAGAZZE, HO ELABORATO UN PROGRAMMA DI ANALISI IMMAGINE CHE RIVELA SE VI E' STATO IMPIANTATO UN CHIP SUPERSEGRETO DEL GOVERNO NELLE TETTE. SE VI INTERESSA SAPERE SE AVETE IL CHIP MANDATEMI FOTO DELLE TETTE IN PVT. •ALLORA, VISTO CHE NON VI DECIDETE AD INVIARE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLE MAMMELLE PER IL PROVVIDO CONTROLLO ANTI-CHIP ADESSO VI SPIEGO COSA FA IL CONGEGNO SEGRETO. PRATICAMENTE IL CHIP, GRAZIE A SOFISTICATI SENSORI, RILEVA IL MOMENTO IN CUI STATE DANDO UN ESAME ALL'UNIVERSITA', E PROPRIO IN QUEL MOMENTO FA PARTIRE LA CANZONE "TU" DI UMBERTO TOZZI. PROPRIO COSI'!!!! DAU-DUBDAU-DUBDAU-DUB-DA-DA-DA-DADAU!!!! DALLE TETTE!!!!!!!!! BRAVE MONGOLE CONTINUATE PURE A IGNORARE LA REALTA' DEL PERICOLO CHE STATE CORRENDO!!! DAU-DUBDAU!!!!! •