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Italian Pages 512 Year 1913
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MriI f*-.'
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4V
^'IftW'
*^lo^
Yl
STUDI ITALIANI
FILOLOGIA CLASSICA
VOLUME VENTESIMO
robleniatiche
*
I
(1) L' ipotesi elle arrischio è -delle possibili
Jiore (ioàg ovro)
ti
|
;
108
erw
fondata sn un calcolo approssimativo
Il frammento di pagina clie ce ne margine del verso, che è il destro della
dimensioni del codice.
rimane misnra cm. 16X7.
Il
meno secondo
il minore o maggiore spormedia circa cm. 5, misura che può esser portata fino a cm. 6 ammettendo che la pagina sia mutila anche dal lato esterno. Il margine del recto, il sinistro della pagina, lìmitato coni' è a destra dai capoversi allineati uno sotto l'altro con grande circa cm. 2, che possono alla loro regolarità, è di larghezza uniforme
j)agina, è assai largo, piìi o
gere della fine dei singoli trimetri
ma
;
in
:
%'olta essere stati in
origine 3, distanza che presumibilmente
ha tmiformemente mantenuta pagine
e
in tutto
il
il
copista
codice fra l'orlo sinistro delle
capoversi del testo. Tenendo conto della lunghezza che hanno
i
e del numero di lettere che può calcolare che un trimetro medio (32 lettere) avesse nel nostro codice la lunghezza di era. 13. Le pagine avranno avuto dunque approssimativamente la larghezza di cm. 22 (6 +
i
resti di trimetri che
si
leggono sul redo,
«iascnno di questi resti contiene,
3
+
13).
bart,
A
si
questa larghezza, nei tre formati tipici del libro antico (Schu-
Das Bach
bei deii
Gr. u. B. p. 119 sg.), risponderebbe
rispettiva-
mente un'altezza approssimativa di cm. 24 (rapporto 1 1), 31 (3:2) e 44 (2 1) onde togliendo cm. 3, che non e molto, per ciascuno dei due margini superiore ed inferiore, s'avrebbe una colonna di testo alta ri:
:
;
spettivamente cm. 18, 28 e 38, e capace rispettivamente di 35, 54 e 74 trimetri,
come
formato 2
^vuto
il
:
1,
libro,
di
32 sono capaci
date
le
i
16 cm. del nostro frammento.
straordinario dimensioni che in tal
mi par poco probabile.
JNIa
il
caso avrebbe
ED. LUIGI DE STEFANI
4
roQY
ovdeìg yóg ri
ionv
iy[cò.
eìf.i
ovòev u[Xlo
;
rijv /.iTjTég'
Ttlìjv
ùtk'Aco/J
iycó.
è7ii][
0iXivva, xàXeoov, [iva tÒ Jigàyjua fiarddvM.
115
{01.) fià tÒj dea'),
oh yÙQ
rtxv{ov—. (ro.) ov xovxó
rra^'
{jj^iMr
jiwi
yévì]7ai Trarrà
(l[v
/Jye'
ò))
iy yeiróvojv ovr[ojv àel Harajuav&dveig.
(Ho.)
[TTQaeìav èmxakovju' èyw.
rrjv "ÀQre^uiv
(Po.) iyà) xa/M) :n[dvrag
xal vvr
120
nwg
f]
ri
7TOi[ììoai
deovg re xal &eàg. jtie
òeT ròv
;
fxalax[òv ri^rjiM ròv yégorra vvv
{01.) rò Jiaiòiov xa[?.òv ocpóÒQ^
(/b.) ri ravrd
rig
è'ori,
av
[À]é[yoi tiox'
Fooyia. ri
;
;
cY
allo vvv
v7tÓIoi7t[óv lori 7ilì]v
rjjiùv
125
udhov
JiaQQ')]oiav t'
ì]v[
ÓQCovra ravr[a re rovg[
fj/iiàg
'Hòelav
t'7ieir[a
ovd^ aiióv
18)
{01-)
y'
ior[iv
eycol
i'iiTv
anaoi xal
r\
xot.iuar[ oixfiórìjl
rOPr
(del r iniziale vedo solo il tratto oriz/ontiilc) r rimano parte dell'asta verticale, che a rijjore potreblie essere anche un resto di N n P) 113 MHTePA 112 eCTIN-OY ACN'A
111
€IM'£r
[
(di
!
|
116 HMUN'A 117 0(€ A^NT 119 n o r 125 T'HN del n, se è questa lettera, e visibile'l'anf;olo superiore siuistroi 12S HA€IAN (tracce in127 Ae (A cancellato) certe ma ei e n mi sembrava di scorgere già prima ohe pensassi alla congettura del Wilamowitz al v. IG) 131 a'ìIT (« Ve sembra mutato {« cioè nrjTEQa I
corretto in
fiì^reQ'
» Vitelli)
]
|
I
|
|
;
|
in n
dunrpie sarebbe
—
I)i T rimane solo una parte del tratto orizzontale, che potrebbi' andie ap])artenere ad un n o ad un r 132 A (ma jìotrebbe essere anchr il principio di un M) ;
|
òsi
corretto in xai » Vitelli.
PER
IL
GEORGOS
'
MENANDRO
DI
'
primi nove trimetri del verso
I
del papiro ginevrino, le
si
completano con
lacune nei
cui
5
colmate in parte col sicuro sussidio
state
l'aiuto
sono
primi otto
uno
di
scolio
esiodeo e d'una imitazione di Aristeneto e in parte con altrettanta sicurezza mediante
moderne congetture
invece non è sanabile se non ora che abbiamo rentino.
Ginevra ha: ^^.i nvog
pap. di
Il
axov *.m'
(pdì].
Che
sul
io
facsimile
?;
il
;
Tiaig eoxi
Nuova
della
v.
pap,
il
87 fio-
rovr
Società
Paleografica Britannica (IV 75) non riesca a riconoscere
chiaramente le tracce corrispondenti a «tg e a oji, e non veda se non un garbuglio indecifrabile seguito da spazio che par vuoto nel luogo di quel v^^vv che al Jensen è riuscito di leggere sul papiro, deve dipendere da difetto della
confondono insieme tracce di scrittura e striature di fibre sudice. Ma il Jensen è COSI buon lettore di papiri, che ai suoi occhi si può credere tanto più che un vero e proprio atto di fede non al resto, anche a non m' occorre di fare se non per riproduzione fotografica, in cui forse
si
;
w
vederlo nel papiro,
La
parola
che finora nessuno leggeva sul pap. di Ginevra, vi è
I
MENANDRO
9
Pilinna vada a chiamare su-
;
madre: egli vuole spiegazioni (v. 111-114). Ma il momento è evidentemente male scelto, e Pilinna comincia ad opporre un rifiuto (v. 115); e allora Gorgia che, per quanto in passione, capisce subito l'intempestività della pretesa, senza lasciarla finire chiede imperiosamente alla vecchia vicina che parli allora lei, lei che non può non sapere (v. 115-117) (2). A questo punto un grido doloroso d'invocazione ad Artemide, che un'ultima e più violenta doglia bito sua
strappa alla partoriente
118)
(v.
fa
(3),
scappare
in
casa Pi-
linna; mentre Gorgia dichiara tragicomicamente che a cavar lui
rida in smanie che
che fare
:
?
tutto
1'
Olimpo
come rabbonire ora
casa e chiede (v. 18 sg.)
è in
La
ma
impiccio non una dea,
d'
rtg
ó
Powv
Ep.
1912 p. 578
Quanto
sg.).
mio supplemento,
al
I 6 ri ovv, d) qpiXij, oqpóSga xaì fieyd/.cog jìoùg
Nel senso di
(1)
ovòsv slfu
es.
(p.
sono un
'
uomo perduto
Soph. El, 677 Pbil. 951
;
vuole, e
èoiiv jtoie Jigòg ratg dvQuig
distribuzione delie parti data dal Koerte va modificata
Filol.
ci
vecchio, che
il
'
(cfr.
;
Riv. di
anche Aristaen.
cfr.
;
trovo esempi soltanto di
Eurip. Andr. 641. 1077 Hel.
1194; Aristopb. Equ. 1243 Vesi). 997). Ovòsig elf.u occorre p. ea. in Arima nel significato di sono un uomo da nulla, clic non
stoph. Equ. 158,
conta nulla
' ;
'
nel nostro luogo sembra interamente equivalente a ovòév
nel senso indicato,
elfii
Mi-rc, 164.
bo torto
217
;
il
gli è
equivalente in latino nuUns sum (Plaut.
di voler attribuire qui a ovòelg sìfu
dinario. Nel dire forse
come
Terent. Audr. 599 Phorm. 179. 942 Hec. 521).
'
sono un
uomo che non conta
risentimento cbe prova per
il
nulla
niun conto cbe
112 può esser detto da Filinna Il
(2)
paragrafo al
v.
(cfr.
Sani.
—
pare abbiano
Il t< fotiv
avremmo
in Epitr. 245
Se l'espressione èv yeixóvcov è messa nella giusta
sulla scena. L'obbiezione cbe a questa ipotesi, già presentata
ba fatta
il :
del
116 sembra, se lual non m' appongo, posto
connessione, bisognerà supporre cbe ancbe la casa di Filinna
vStificata
;
171).
per errore quivi auzicbè al v. 117. Casi analoghi Peric. 169. 196 ecc.
—
forse
dall'or-
Gorgia sfoga
'
di lui
tenuto in famiglia celandogli circostanze tanto gravi. V,
Ma
un senso diverso
Koerte {Beri, philol. Woch. 1907
è iuverosimile, egli osserva,
XXVII
646)
si
trovi
da
altri,
non mi par
cbe Filinna abitando vicino
si
giu-
trovi
completameute all'oscuro di tutto. Giusto. Ma non è affatto necesdonna non abbia per conto suo già notato e ca2>ito quanto succedeva dai vicini; piuttosto non avrà prima d'ora ricevuto confidenze da Mirrine, così ampie almeno. Questo e non più implica a così
sario supporre cbe la
rigore
1'
(3)
dxovovaa del Cfr.
Meu.
fr.
v. 25.
40.
ED. LUlt/r DE STKFANI
10 si
crederà ignobilmente burlato?
119-121).
(v.
Torna
in
scena
Fiiinna raggiante di gioia ed annunzia la nascita d'un bel bambino (v. 122) (1). La notizia del fatto compiuto stringe il
giovine a prender finalmente una decisione
è altrimenti dissimulabile (v. 123)
;
la cosa non oramai non resta che :
esser franchi confessando tutto (v. 123-125) e sperare che
Cleeneto, vedendo come stanno le cose (v. 126), vorrà aver compatimento per loro, madre e fratello (v. 127), e per la sedotta Edea (v. 128). A questo punto il filo del dialogo, che è andato alla fine facendosi sempre più tenue, si spezza
per
me
irrimediabilmente.
Alla scena qui annunciata e che non può tardar molto a seguire, nella quale Gorgia darà 1-4 Koerte)
nei quali
;
il
Cleeneto
a
spiegazioni, appartengono certamente
fr.
i
dovute
le
K
93-95. 96
(=
fr.
bonario vecchio, pur usando parole
gravi pel seduttore, esorta, richiamandosi alla propria esperienza, lo sdegnato fratello delia tradita
a
procedere con
pacatezza e ponderazione.
Nel
V.
76 è annunziato
il
con Cleeneto dalla campagna
diamo Gorgia, m.a
solo,
:
prossimo arrivo nella scena
appena uscito
di
Gorgia
ricostruita ve-
casa propria. Vi
di
dev'essere entrato sul principio dell'atto, che
si
può con
così. Entrano in iscena, venendo dalla campagna, Gorgia e Cleeneto ed in un breve dialogo, che serve anche a presentare al pubblico due nuovi personaggi, stabiliscono che il giovine vada innanzi a preparare le donne, mentre il vecchio andrà un momento in piazza a sbrigare una sua faccenda o a provvedere all'oc-
molta probabilità ricostruire
;
i
corrente per
prossimi sponsali, e tornerà fra poco. Gorgia
i
un brevissimo monologo,
entra in casa e
Cleeneto, dopo
nel quale p. es.
rallegra seco stesso della risoluzione presa
di sposare
(1)
(v.
la
Alleile
si
ragazza, beneficio^ che tornerà a vantaggio nell' Aiulriii
fra
1'
iiivocazioue
iingosciosa
di
Glicerio
473) e l'anuunzio della nascita del liaiubiiio (V. 481) corrono
versi,
appena sette:
e nel
breve intervallo
la levatrice
etare alla jnierpera e al neonato le cure del caso.
lissima philo.
lolle
del iiiceino (v. 4SG)
:
Per ccasior
ha dovuto
Anche
scitiis
ivi la
pitcr est
pochi \)Te-
natura-
»alHs
Pam-
PER
anche
di lui,
prezzolata
IL
'
GKORGOS
DI
'
MEXAKDRO
11
che finalmente non sarà più in mano di gente 56 sgg.), esce alla sua volta, diretto alla
(cfr. v.
piazza. Subito ritorna in scena agitatissimo Gorgia a dire
monologo
non rimangono
di cui ora
parole degli ultimi versi (105-109).
se
A
non poche
queste tre scene
dialogo fra Gorgia e Cleeneto, monologo di Cleeneto,
nologo
di
Gorgia
— sono sufficienti quei poco più
versi che possiamo credere
(cfr.
p.
3 con la
le
circostanze che hanno determinato
il
—
mo-
che trenta
n.)
precedes-
sero nell'atto secondo la scena fra Gorgia e Pilinna
ché
il
sillabe e
:
poi-
vecchio con-
tadino a prendere moglie, sono state già esposte al pubblico nell'atto precedente (v. 46 sgg.), in questo secondo la prima
scena poteva esser brevissima
e ancor più
;
breve
il
mono-
logo di Cleeneto, che doveva servire semplicemente a non far scena di
Gorgia,
vuota il
fra
1'
entrata in casa e la successiva uscita
quale non deve penar molto a capire in che
sorta di trambusto
si
trovino
suoi
i
al
momento
del suo
arrivo. Fireuze, agosto 1912.
Ed. Luigi
De
Stefani.
SAGGIO DI STUDI PLUTARCHEI
De Per negare
bach
in poi,
il
l'
liberis
educandìs.
Wyttenargomento è quello del modo sal-
autenticità di questo scritto, dal
più valido
tuario in cui la materia vi sarebbe trattata, e del disordine
che vi regnerebbe. Stimo per ciò necessario presentare qui in forma schematica un' analisi della composizione, dopo aver premesso che l'argomento, indicato in modo esplicito
come si possa a grandi linee tracciare un educazione del giovane di famiglia civile,
dall'autore, è:
piano
di
dalla nascita fino al
momento
dovrà divenire padre
in cui
di famiglia.
I.
La nascita (1A--IA)
-
[lA
:
«
pare che sia meglio cominciale addiiittina dalla nascita
La madre
1.
(IB-D) deve essere
di
»].
buona famiglia, con- cfr. 5D) che
dizione essenziale per la nobiltà [eòyheia
garantisce a)
il
:
poter parlare libero e franco
(la :TaoQ)]aiu)
nella vita
sociale e politica (B) e b) la
[Due 2.
fermezza e fierezza del carattere (B-D) esi'in]ii,
imo della storia ateniese,
l'altro da quella spartana].
Sobrietà e temperanza, necessarie per la procreazione di figli fisicamente e moralmente sani (ID-2A). [Motto di Diogene ad nn ragazzo stordito].
II.
-
Questione preliminare sull'educazione: Condizioni della bontà umana. Apologia dell'educazione. (2A-3B) :
SAGGIO DI STUDI PLUTARCHEI
A
1.
compiere
virtù
la
gione (istruzione)
-
coltore è l'
askesis
maestro
il
—
—
i
ra-
-
(vita pratica).
ciliari see
(|uule
semi sono
i
,
concorrono: natura
civile
costume
[L'esempio dell'agricoltura
13
la terra è la natura, l'agri-
:
rappresentante
dell'
ethos o del-
consigli e precetti (2 A-B)].
Solo in poche anime grandi
elementi
tre
i
si
trova-
rono riuniti (C)
Mancando
2.
disposizione naturale,
la
r educazione sia inutile ? Si prova con le seguenti osservazioni
si
dovrà dire che
contrario (2C-3B)
il
:
Come
a)
dvfxia),
bontà naturale può guastarsi per inerzia (gqcosì la natura difettosa (cpavlÓTt]?) può essere
la
corretta dall' istruzione [òiòay/j).
La
negligenza fa perdere
conseguire
[Esempi dei vantaggi della diligenza
L'esempio
b)
cose
le
facili
;
lo studio fa
le difficili.
di
e dello studio].
Licurgo mostra
gli
effetti
dell'educa-
zione diversa su soggetti aventi le stesse o simili disposizioni naturali (2 P-3 B),
L'allevamento (3C-4A):
-
III.
1.
Eccellenza dell'allattamento materno (3 C-U) dà garanzie di maggior cura, essendo l'amore natu:
a)
rale superiore a quello mercenario e avventizio b) la
natura stessa ha indicata
il
figli
vedendoseli cre-
provvidenza ha disposto anche per gemelli e) la
;
madre
In caso di
affeziona di più
si
ai
convivenza dà vigore agli affetti. necessità, la scelta delle balie e bambinaie
scere intorno 2.
;
da seguire, e la caso di bambini
la via
;
la
deve essere fatta con gran cura (3D-4A), esigendo specialmente due qualità a) educazione schiettamente greca, :
b)
costumi onesti. Iti un certo senso anche queste persone, contribuiscono all'educazione, sopratutto con l'esempio (4 A).
14
I.
IV.
(4A-5 C)
Gli educatori veri e propri
-
pedagogo: dovrebbe avere
Il
1.
MUNTESI
le virtù
tribuisce a Phoinix, l'aio di Achille (4
:
che Omero
A-B)
at-
;
Il didaskalos, che importa più di tutto il resto (4B), giacché una buona istruzione è la base della kaloka-
2.
gathia
(C).
Pure, proprio in ciò nitori
si
rivela
1'
incuria di molti ge-
:
alcuni peccano per ignoranza, e sono fino a
a)
segno scusabili
certo
;
errano scientemente,
b) altri a)
un
o per non saper resistere a quelli che fanno loro
la corte, /5)
o per non respingere le raccomandazioni
di
un
amico, [iiotu
y)
enfaticamente
-
nn
assnrdità di
tale procedere (D-E)]
o per avarizia.
[Aneddoto
V.
1'
di Arisi ippo].
Vantaggi in genere dò ó' oàov 5Aj di una buona istruzione (filosofia, 5C) e tristi conseguenze di un'educazione difettosa (5 AC).
Con una certa enfasi ('in tono da oracolo', 5C) fa un vero e proprio encomio dell' istruzione regolare (riìg vojuluou naiòeiag) paragonandola (5 D-E) con 1) la nobiltà,
2) la ricchezza, 3) la
fama,
4) la bellezza, 5) la salute,
6) la forza a)
:
considerata nelle varie età
b) neir
uomo
dell'
uomo,
e
a confronto con gli altri animali.
In conclusione l'eccellenza dell'uomo è riposta nella
ragione e
nell' intelligenza,
struttibili
della personalità
[Esempi].
pregi inseparabili e indi-
(5E-6A).
SAGGIO DI STUDI PLUTARCIIEI
VI.
-
16
L'istruzione deve mirare alla sostanza,
non
agli
parata (GA-7B):
effetti di
Contrappone un'istruzione incorrotta e sana {àòidvyiaivovoa naiòeia) al ciarlatanismo e al{jiavìjyvQixol h~]qoi). l' ostentazione Adduce la sua esperienza (ó^cò (Y eywyE) a conferma della sentenza euripidea che condanna i cercatori del plauso del
1.
(pdoQoc; y.aì
volgo (6A-C).
E
pericoloso avvezzare troppo presto i giovani alle improvvisazioni. Vantaggi dello studio e della preparazione prima di parlare (6 C-E) a) si esercita la riflessione, e non si lascia il caso ar-
2.
:
bitro delle cose importanti (C), e b)
osserva la misura nel parlare (C)
si
[esempi 3.
illustri
Pericle,
:
si
Perciò in un' età più matura
lo richieda.
cedere una maggiore libertà Xóyoig), 4.
di
deve con-
che sarebbe assurda nell'adolescenza (6E-7A); al punto di partenza (èjtavdyco yàg jzQÒg ri^v
Tornando
da un lato
la
Vuole qualcosa rosa (7A-B); [allo stesso
modo
drir audacia
la di
la
il
:
semplicità e aridità soverchia. un' eloquenza sana e vigo-
mezzo
nel carattere,
:
fuggire gli estremi della viltà e
7 B].
Quasi incidentalmente
nota
come due estremi
teatralità e soverchia ricerca dell'ef-
dall'altro
fetto,
{[jovXofiai...
óg
eyoj òó^rjg... eItieiv)
pregio della varietà del discorso
(7
B-C) contro
monotonia, che
mancanza
gusto
a)
rivela la
b)
riesce in pratica intollerabile.
6.
si
parola {èXev&eQidCeiv xoìg
è^ àgyjjg xov lóyov vjzó&solv) considera
5.
;
(D)].
deve escludere del tutto il parimprovviso, né rinunziarvi quando 1' opportunità
D'altra parte, lare
non
Demostene
di
(àfiovoià),
e
Dall'osservazione precedente conclude che
1'
istruzione
deve abbracciare tutte le discipline; ma quasi unicamente per assaggiarle {yei\uaxog èvey.ev), mentre la
I.
Ji;
MUNTESI
deve essere
filosofia
la
materia principale, a
subordinato (C-D) il resto deve essere Eccellenza della filosofia e sua importanza
cui
;
7.
(7 1)-F)
ducazione (la sola,
:h
—
r igiene
dà regole
!•)
arte (l