Schemi Social Media Studies [PDF]

  • 0 0 0
  • Gefällt Ihnen dieses papier und der download? Sie können Ihre eigene PDF-Datei in wenigen Minuten kostenlos online veröffentlichen! Anmelden
Datei wird geladen, bitte warten...
Zitiervorschau

N. Vittadini - SOCIAL MEDIA STUDIES. I SOCIAL MEDIA ALLA SOGLIA DELLA MATURITÀ: STORIA, TEORIE E TEMI Prima parte: storia e teorie 2. obiettivo: ricostruzione della storia dei social media da due punti di vista: storico e culturale.

dal 2008 si è avuta una grande produzione di letteratura scientifica sui social media.

Van dijck (2013), i sm sono oggetti che nascono e si sviluppano dall'intersezione di piu dimensioni: tecnologica, culturale, sociale, economica. sono costrutti tecno-culturali e strutture socio-economiche.

co-costruzione: (o'reilly) co-creazione degli utenti di contenuti su piaattaforme digitali è una delle logiche fondanti del web 2.0.

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI tracciare i processi evolutivi dei social media, sistematizzare un universo in movimento è complicato, ma si possono individuare le fasi che lo sviluppo dei social media ha attraversato.

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI

interdipendenza tra le piattaforme social. nessuna è indipendente dalle altre. emergono dei trend (van dijck) che diventano logiche comuni dell'intero ecosistema, ad esempio lo sharing.

nella fase aurorale nascono sixdegrees, asianavenue, blackplanet, migente e livejournal. 3 fasi di sviluppo dei primi vent'anni dei sm. 3. i social blog che facilitano le connessioni tra utenti-autori e pubblico.

2. i sn di nicchia volti a consolidare le relazioni all'interno di comunità ristrette.

1. le piattaforme che consentono agli utenti di costruire reti e incrementare le conoscenze.

1997-2002: LA FASE AURORALE - sono nate le prime piattaforme che per boyd ed ellison (2008) "permettono di costruire un profilo, articolare una rete di connessioni". iniziano a delinearsi dei modelli.

1. fase aurorale (1997-2002): nascono i primi sn.

2. fase di espansione (2003-2009): si moltiplicano i sn.

3. fase di consolidamento (2010-2016): gli assetti si consolidano e alcune piattaforme hanno posizione dominante.

1

due ipotesi: 1, la rete espande le reti sociali gia esistenti; 2, con le intersezioni di reti si intersecano reti di utenti piu vaste.

relazione basata su scambio uno a uno attraverso messaggi. possibilità di vedere le conoscenze comuni.

di proprietà di una società di comunicazione. modello business: vende spazi pubblicitari e convenzioni con società partner. ne raccoglieranno l'eredità friendster e myspace.

qui gli utenti possono ricevere info sulle persone e sui temi di interesse (collaborazione con time). anche spazio dedicato alla ricerca di lavoro.

modello economico: vendita di spazi pubblicitari e abbonamento a servizi avanzati.

1. sixDegrees (1997-2000) - piattaforma di social networking. combina le 3 caratteristiche di boyd ed ellison (profilo, utenti e interazione tra utenti). obiettivo: costruire una rete di relazioni.

prima diffusione: passaparola tra giovani adulti statunitensi. viene poi promosso attraverso i media. prime forme di collasso dei contesti: richieste di incontri da persone con cui nella realtà si hanno rapporti formali.problemi crescenti finchè chiude.

oggi blackplanet è ancora frequentato e usato dalla comunità afroamericana.

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI

AsianAvenue, BlackPlanet e MiGente - sn di nicchia. nascono tra il 97 e il 2001 grazie alla società Community Connect. anche qui l'obiettivo è il social networking. modello senza reciprocità per forza (come twitter oggi), si puo essere seguiti senza seguire.

liveJournal (1997-oggi) - social blog. nasce con la creazione dei primi software che consentono la creazione facile di blog. produzione culturale dal basso, block notes personale di segnalazioni, narrazioni di eventi, opinioni.

novità: referenza. si puo inserire nel proprio profilo quello che gli altri dicono su di noi. verifica di affidabilità. costruzione della reputazione online. è il primo sn oggetto di studi.

profilo personale: dati demografici, interessi, foto, descrizione di se. profili pubblici con fotografie, reciprocità delle relazioni.

2002: FRIENDSTER (2002-2009) E LA TRANSIZIONE ALLA FASE DI ESPANSIONE prima vera e propria piattaforma di social networking. piattaforma finalizzata agli incontri, intreccio di reti di relazione.

profilo in cui si condividono info personali e si condividono i contenuti. ci possono essere connessioni reciproche e non. si può decidere il livello di provatezza. boom tra il 99 e il 2003, esplode l'utilizzo tra le giovani adolescenti negli usa.

2

delicious (2003-oggi) - sviluppo dei modelli gia esistenti. piattaforma di bookmarking, stile blog. annotazione di pensieri e contenuti web interessanti. condivisione di link.

logiche di nascita dei nuovi sn: sviluppo dei modelli esistenti; piattaforme per un uso specifico; sfruttamento delle innovazioni tecnologiche; nuovi oggetti di scambio (foto, video).

LinkedIn (2003-oggi) - costruzione di profili con info su di se. piattaforma per un uso specifico, esperienze professionali. possibilità di lasciare referenze. possibilità di attivare collaborazioni professionali.

SecondLife (2003-oggi) - ambiente virtuale multi utente, non propriamente sn. creazione di un avatar e socializzazione con altri svolgendo attività parallele a quelle reali. abitazione in mondi simulati.

1. 2003-2006: LA PRIMA FASE DI ESPANSIONE E LA NASCITA DI FACEBOOK - ampliamento rapido dell'offerta (YASNS, yet another social networking service).

prime forme di micro produzione editoriale. prime forme di icone che mostrano il numero di voti o condivisioni di un contenuto, social buttons. condivisione, sharing.

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI

Reddit (read/edit, 2005-oggi) - social bookmarking. incentrato sulle notizie, piattaforma di social news. insieme di link e post, giudizi sulle notizie. flussi tematici (SubReddit, antesignani dell'#).

dalle foto partono le interazioni e la messaggistica. novità: possibilità di indicare i contenuti preferiti, definire la qualità di un prodotto culturale. lancia il modello dei sn dinamici.

descrizione: find the people need through the people you trust.

Myspace (2003-oggi) - elemento di discontinuità, nuova ondata. sviluppo competitivo (cresce a discapito di frendster). ampio pubblico adolescente. novità: personalizzazione del profilo, inserimento di stringhe di codice HTML.

possibilità di inserire file mp3 e video. possibilità di inviare messaggi privati, avere spazi blog, e lasciare commenti sui profili. sn globale.

Flickr (2004-oggi) - social network dal contenuto specialistico. rivolto agli appassionati di fotogradie. possibilità di condividere immagini. UGC: contenuti generati dagli utenti.

Digg (2004-oggi) - social bookmarking come delicious. gli utenti possono proporre link a notizie e dare una valutazione (digging).

Facebook (2004-oggi) - nasce dedicato agli studenti di harvard. costruzione di un profilo statico in una comunità gia esistente (profili a base etnico-culturale). nel 2006 apre l'accesso a tutti gli utenti della rete.

3

si iniziano a specificare le piattaforme: flickr foto, reddit post, youtube video.

2006-2010: LA SECONDA FASE DI ESPANSIONE evoluzione delle piattaforme esistenti; evoluzione degli assetti proprietari; consolidarsi di alcuni modelli; nascita di nuove piattaforme; diffusione localizzata di alcuni social media.

2006, evoluzione delle piattaforme gia esistenti.

facebook si espande a livello globale, myspace entra in crisi.

youtube viene acquistato da google, attenzione a UGC (user generated content) e PGC (professional generated content), protezione del copyright, partnership con la televisione.

possibilità di segnalare i video migliori e condividerli per email. prodotti UGC. la creazione di reti sociali non è la prerogativa principale. qui gli utenti sono pro-sumer (produttori e consumatori). palcoscenico per performance.

1. YouTube (2005-oggi) - prima forma: video in streaming di massimo 10 min. creazione di pagina personale e spazio HTML per caricare video pubblicati in altri spazi (blog).

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI

flickr introduce la geolocalizzazione delle immagini, la possibilità di inserire video. aggiornamento sugli eventi piu importanti della settimana o della giornata, lancio app per iphone (inizia a sovrapporsi il termine social network e social media).

nascita dei generi conversativi come il live blogging (oggi live tweeting). fu un sm di nicchia diffuso solo in italia e turchia.

si sviluppano anche gli altri social media descritti prima. inizia a farsi sempre piu centrale la condivisione del contenuto piuttosto che la presentazione del profilo. preponderante anche la valutazione dei contenuti.

FriendFeed (2007-2015) - micro-blogging. condivisione con i propri contatti di messaggi brevi. flusso di contenuti (feed) propri e di altri sm che circolano in bacheca. creazione di gruppi e condivisione o privatizzazione dello scambio dei messaggi. tumblr (2007-oggi) - avanzamento della convergenza tra blogging e social media. gestione di un blog. brevi prodotti intermediali. possibilità di condividere i contenuti piu apprezzati (reblog). possibilità di formare gruppi.

diffusione territoriale: sono nati sm specificatamente in determinati stati (es. qq in cina, hi5 in america latina, studivz in germania ecc.).

meccanismo del following: sempre piu diffuso soprattutto quello non reciproco.

4

prima piattaforma pensata per i dispositivi mobili. max 140 caratteri letti originariamente anche via sms. è possibile commentare e ritwittare. è possibile pubblicare link ad altro, ad immagini o video. centralità del contenuto e non del profilo.

visualizzazione in ordine cronologico inverso (dal piu al meno recente). 2007 introduzione degli hashtag, generazione di conversazioni tematiche. relazioni comunicative definite in modo non reciproco. evoluzione dal modello iniziale.

inaugurazione del live tweet: durante un festival in texas gli utenti commentavano live il concerto. twitter diventa strumento di aggiornamento sulle breaking news.

trending topics: agenda degli interessi degli utenti (algoritmo per i singoli). su twitter è una minoranza attiva di opinion leaders a guidare i flussi comunicativi, primo luogo privilegiato degli influencer. da un' origine di comunicazione orizzontale si passa verso una comunicazione verticale.

1. Twitter (2006-oggi) - massimo sviluppo tra il 2008-2009. idea originaria: uso di gruppo degli sms per comunicare con una rete di amici, aggiornamento sulla propria vita.

facebook - la sua storia effettiva inizia nel 2006. non è piu piattaforma di contesto aziendale. con l'espansione si generano problemi sulla gestione della privacy.

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI 2012, condivisione della posizione; 2013, messaggi vocali. spunte blu; ultimo accesso; info sugli utenti. 2016, un miliardo di utenti. acquisita nel 2014 da facebook.

2010, nascita delle chat di gruppo. wa diventa anche importante strumento di coordinamento per attività specifiche (organizzazione di una serata con amici; lavoro ecc.).

whatsapp (2009-oggi) - sistema di instant messaging multipiattaforma per dispositivi mobili. scambio via internet, spazzato via il limite del numero di messaggi e caratteri.

aggiornamento dell'interfaccia e dinamicità della piattaforma. bacheca, multimedialità, integrazione di foto. interfaccia nel 2010: condivisione, pubblicazione, micro-blogging, multimedialità. creazione del marketplace.

strategia commerciale: app terze che permettono la connessione con facebook con il consenso degli utenti (farmville). scambio di dati e info sugli utenti.

esperienza spaziale ibrida.

Foursquare (2009-oggi) - lanciato al south by southwest festival (dove si forma il live tweet). novità: geolocalizzazione degli utenti. condivisione di un insieme di recensioni sui luoghi. elemento di gamification.

sviluppo dell'azienda: facebook Inc (2004) di cui microsoft possiede una parte dal 2007. strategia di acquisizioni (nel 2009 acquisisce friendfeed).

dal 2007: creazione di pagine fan o aziendali.

5

facebook è il modello ibrido dominante, integra la centralità del profilo e le relazioni reciproche.

dominio dei grandi operatori: google acquista youtube, lancia google+. facebook acquista instagram (2012) e whatsapp (2014).

conversione all'immagine: l'immagine diventa centrale nell'ambiente mediale, cosi nascono nuove piattaforme come pinterest e instagram (2010-oggi). pinterest: l'utente raccoglie in bacheche tematiche i suoi oggetti di interesse trovati nel web. costruzione di un racconto identitario in uno spazio personalizzabile. obiettivo non di raccontare il proprio quotidiano ma temi interessanti trovati online.

consolidamento di modelli, diversificazione di strategie e concentrazione di operatori modello dominante di social media. non è piu statico, il sm è fatto di scambio dinamico di contenuti.

1. 2010-2016: LA FASE DI CONSOLIDAMENTO E DI CO-EVOLUZIONE - fenomeni di questa fase storica: consolidamento di modelli, strategie e concentrazione di operatori; nascono pinterest, instagram e snapchat; evoluzione di facebook e competizione con google+; co-evoluzione di flickr, twitter e youtube.

relazione comunicativa a carattere tematico. simile al social bookmarking della fase aurorale. modello economico: possibilità di inserire pin a pagamento per promuovere prodotti o marche.

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI vengono visualizzati piu frequentemente i post di quelli con cui si interagisce di piu. 2011, trasformazione del profilo nella forma di diario (timeline). facebook diventa un social custode della memoria. promozione di se (personal branding).

snapchat (2011-oggi) - successo velocissimo. la possibilità di pubblicare storie sugli altri social attenua però il successo di snapchat.

facebook - tra il 2010 e il 2016 assume la sua fisionomia. ridisegnata l'interfaccia, valore alle immagini. inserimento dei tag, 2012 immagine di copertina. introdotta la funzione like. algoritmo, i post che ricevono piu like sono visibili piu a lungo. vocazione editoriale di snapchat. nel 2016 realizza un programma audiovisivo, good luck america (elezioni americane). vocazione effimera abbandonata con memory, possibilità di salvare gli snap oltre le 24h.

instagram: app per dispositivi mobili. modello di relazione asimmetrica. dal 2013 si possono aggiungere tag alle immagini e aggiungere video. possibilità di manipolazione delle immagini con i filtri. nel 2012 viene acquistata da facebook.

dal 2013 cambia, introducendo le snapchat stories. 2014, our stories, forma collettiva di costruzione del racconto. 2015, questi feed diventano live stories. 2015, nascita di discovery, sezione della piattqaforma con contenuti professionali di testate giornalistiche o editori.

evoluzione di snapchat: inizialmente era una piattaforma di instant messaging effimeri (specificità), si chattava per immagini tra amici tramite mobile. catturare istanti che svaniscono dopo breve tempo.

6

aggiunta delle reazioni oltre il like, registra il tipo di risposta degli utenti (soprattutto quando gli autori dei post sono brand).

tra il 2010 e il 2011 emerge in generale nei social media il problema della privacy. la massiva circolazione dei contenuti puo far arrivare qualcosa in contesti non appropriati.

facebook nel 2010 ha introdotto la possibilità di gestire le impostazioni di privacy per ogni singolo post.

google+ (2011-oggi) - social network di google. peculiarità: possibilità di videochat (hangout) e organizzazione dei contatti in cerchie. gestione della privacy di ogni post.

si fa sempre piu avanti il fenomeno dell'instant messaging e quindi facebook lancia nel 2011 messanger. questo percorso culmina con l'acquisto nel 2014 di whatsapp.

modello di business: targhettizzazione degli annunci pubblicitari e capitalizzazione dei dati accumulati.

introdotto facebook live: dirette. 1. continuo facebook - spinta alla narrativizzazione (introduzione di "accadde oggi").

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI

vine (2013): piattaforma per realizzare video di 6 secondi. periscope (2015) trasmissione live streaming (attraverso twitter). gli anni del consolidamento sono dunque gli anni del live streaming.

2012, facebook inc. viene quotato in borsa, maturità economica. acquisiti instagram (2012) e whatsapp (2014). pubblicità (facebook ads).

negli stessi anni (anni dieci) youtube introduce lo streaming di eventi, narrazione in tempo reale di cio che accade (2012, partnership con abc news, streaming dei dibattiti della campagna presidenziale). legame tra social media e narrazione dell'attualità: non è piu narrazione individuale. accanto alla narrazione degli eventi nascono forme di partecipazione, mobilitazione. twitter è il social che piu di tutti, sin dalla nascita, segue questa vocazione.

unione dell'uso del social e della vita reale: reporting diffuso affidato a fb o twitter (es. attentati di parigi del 2016). introdotto il safety check (geolocalizzazione degli utenti e accertamento dello stato di salvezza).

interdipendenza e interoperabilità (van dijck, 2013): processo di co-evoluzione dei social media, le piattaforme collaborano e competono. ci sono alcune tendenze comuni.

la vera ricchezza di facebook è costituita dai dati sugli utenti. a questi, in base alle loro abitudini, vengono indirizzate comunicazioni promozionali mirate.

7

geolocalizzazione. si diffonde su tutti i social.

professionalizzazione dell'uso dei social media. commistione tra uso personale e professionale dei social media. integrazione di pagine aziendali, promoted tweets ecc.

1. linee di co-evoluzione: tecnologia e spazio fisico interagiscono in modo sempre piu stretto. problemi sul diritto di trasmissione in diretta, chi lo regola?

1. SOCIAL MEDIA: I PRIMI VENT'ANNI

meme: artefatto della cultura partecipativa digitale. sempre piu brevità e parte dei racconti collettivi.

spostamento del nucleo dal profilo alla bacheca. permeabilità dei confini tra i diversi social media e il web.

i social media consentono di: creare relazioni, entrare in relazione con molteplici prodotti culturali, scambiare contenuti professionali o amatoriali, raccogliere i contenuti in aggregati tematici e narrativi.

8

ricerche scientifiche: eukids (rete internazionale) ricerca sull'uso dei social tra gli adolescenti tra rischi e opportunità; progetto italiano di ricerca di Interesse Nazionale "Relazioni sociali e identità in rete: vissuti e narrazioni degli italiani nei siti di social network".

da tante ricerche sono emersi altrettanti quadri interpretativi, altrettante teorie. se ne analizzeranno due in particolare: l'espansione del social media, il rapporto tra performance e audience; il consolidamento dell'ecosistema, l'approccio culturale al rapporto tra piattaforme e utenti.

L'ESPANSIONE DEI SOCIAL MEDIA: IL RAPPORTO TRA PERFORMANCE E AUDIENCE - primo filone di studi tra il 2000 e il 2010. primo obiettivo: studiare le peculiarità dei sm (costruzione del profilo e delle reti sociali).

in questa prima fase le parole centrali sono performance (del se all'interno del sn e delle proprie reti) e audience. tema dell'identità online. la costruzione del profilo online diventa la condizione della propria esistenza in una rete sociale online.

1. hanno studiato i media sociologia, psicologia, semiotica, economia ecc. la letteratura scientifica continua a crescere.

pubblico: al quale si rivolge la performance identitaria. è sconosciuto, invisibile (boyd, heer, 2006).

2. I SOCIAL MEDIA COME OGGETTO DI STUDIO

performance di gusto: vengono presentati i propri interessi, una dichiarazione di gusti. arricchimento della performance identitaria. richiesta di essere riconosciuti come parte di un gruppo.

legami forti e deboli: i sn aumentano le connessioni e la rete di legami deboli.

un soggetto è autorevole in base alla sua rete di contatti. tutto questo si attenua con la progressiva centralità dei contenuti.

i profili sono quindi luoghi di una performance identitaria (richiamo a goffman e ai suoi studi sulle relazioni, interazionismo simbolico, il sè °vedi fondamenti di scienze sociali). messa in scena della propria identità.

attenzione alle connessioni: la costruzione della rete sociale online è parte del processo della performance identitaria. sixdegrees, friendster e il primo facebook avevano proprio questo obiettivo, ampliare le reti sociali.

goffman, la performance e l'audience: (1959) per goffman la performance è un atto consapevole e interattivo da parte dell'audience.

affiliazione (boyd, heer, 2006): costruzione del profilo e appartenenza ad un gruppo con regole e forme specifiche di interazione sociale.

9

diverse sfere sociali si intersecano in un'unica folla di spettatori. chi comunica in un sn deve quindi immaginare una molteplicità di pubblici diversi e costruire contenuti di conseguenza.

Collasso dei contesti: l'indefinibilità delle audience a cui vengono rivolti i contenuti dei sm (contenuti che arriveranno anche ad un pubblico futuro, che non esiste ancora) fa in modo che una molteplicità di pubblici collassi nel medesimo contesto comunicativo (facebook o twitter ad es.).

van dijck, si è passati da una comunicazione partecipativa, con al centro le pratiche degli utenti, ad una comunicazione di poattaforma, in cui gli utenti interagiscono anche con le piattaforme.

rischi: errata immaginazione dell'audience (marwick, boyd, 2010), pubblici a cui possono arrivare comunicazioni inappropriate.

1. boyd (2008), spazi pubblici connessi, 4 proprietà: persistenza (identità salvate nella memoria online, fruibilità); ricercabilità (è possibile cercare e trovare persone affini); replicabilità (l'attività comunicativa nei sm puo essere ricondivisa in contesti diversi); audience invisibili (è impossibile sapere chi vedrà i miei contenuti online).

IL CONSOLIDAMENTO DELL'ECOSISTEMA: L'APPROCCIO CULTURALE AL RAPPORTO TRA PIATTAFORME E UTENTI - consolidamento dal 2010, dominio di facebook, twitter, youtube e instagram. sm dinamici.

2. I SOCIAL MEDIA COME OGGETTO DI STUDIO

si sono formati nuovi spazi socioculturali. radici nell'approccio culturale ai media. come i sm modellano la cultura contemporanea. importanti gli studi di innis, mcluhan (°vedi galassie) e meyrowitz.

la propria cultura influisce nella percezione e uso di un sm. ibridazione della socialità reale con quella virtuale.

van dijck introduce la definizione di media connettivi: sottolinea che nei sm la socialità è il risultato dell'interazione tra utenti e tra utenti e piattaforme.

i sn disegnano specifiche situazioni comunicative. ogni sn ha modelli diversi di autopresentazione, esibizione dei gusti ecc.

nascita dei platform-specific studies: studi sulle piattaforme nella società, attraverso gli usi che ne fanno gli utenti.

ricerche che vogliono ricostruire la storia delle piattaforme social - tra le prime viene ricostruita la storia di youtube, che è un sistema culturale mediato. l'uso di youtube è incorporato nella vita quotidiana.

necessità di definizione delle norme dell'interazione sociale. bisogna capire qual è il comportamento adeguato alle circostanze.

importante l'esibizione delle proprie culture di gusto, strumento con cui distinguersi all'interno delle reti sociali in rete. papacharissi: gli individui si situano in una specifica cultura di gusto, per distinguersi da chi ha gusti differenti. °vedi schemi reti sociali e stili di vita, simmel e la moda ecc.

10

van dijck: le piattaforme codificano le attività sociali, modellano le relazioni con gli altri.

le logiche: sono le forme di un fenomeno (la socialità) date dalle relazioni fra i suoi elementi. queste forme sono le caratteristiche tecnologiche, le interfacce, gli usi degli utenti, i discorsi sociali prodotti ecc.

codificazione culturale della società mediata dalle piattaforme digitali, detta anche tecnologizzazione della socialità.

2. popolarità: asse centrale della tecnologizzazione della socialità. le piattaforme rendono misurabile l'indice di popolarità di utenti e contenuti, premiandoli con maggiore visibilità. trending topics. la logica della popolarità influisce sull'agenda dei sm. popolarità per acclamazione, cifra culturale dei sm.

1. programmabilità: capacità di una piattaforma di guidare i contributi creativi o comunicativi degli utenti, questi ultimi in grado di influenzare il flusso di info.

1. COMPRENDERE LE PIATTAFORME ATTRAVERSO LE LOGICHE - studio degli effetti sociali dei sm, effetti individuati a partire dalle logiche dei sm.

(van dijck e poell, 2013) le logiche dei sm sono 4: programmabilità, popolarità, connettività e datafication.

2. I SOCIAL MEDIA COME OGGETTO DI STUDIO la creatività e la produzione di contenuti degli utenti prosumers è oggetto di commercializzazione. le grandi aziende fanno circolare dati e contenuti, dominio economico.

3. connettività: costruzione delle reti sociali per conoscenza, interessi ecc.

°panopticon.

digital footprints: gli utenti lasciano in rete dati come fossero impronte digitali. coniata a questo proposito l'espressione dataveillance (jansson, 2015).

i sm rendono possibile processi di sorveglianza verticale e di interveillance, sorveglianza orizzontale reciproca di massa o sorveglianza partecipativa. cultura dell'interveillance.

UNA LETTURA CRITICA - filone di riflessione critica sui sm, considerati sistemi sociopolitici. dinamiche di potere e processi economici. riferimento culturale agli studi di foucault (1975) sulle democrazie contemporanee e le forme di controllo che rendono possibile l'esercizio del potere (panopticon).

i sm sono luoghi in cui si sviluppano nuovi sistemi di sorveglianza sociale.

4. datafication: capacità del web di trasformare tutto in dati, proposti direttamente agli utenti (es. cookies). gli interessi diventano dati attraverso likes, retweet ecc. dati centrali per l'economia delle piattaforme. i dati sono beni di scambio.

11

Seconda parte: social media e processi sociali nei social media tutti possono contribuire alla diffusione di contenuti. si condividono rappresentazioni e modelli di interpretazione del reale credibili overosimili.

circolazione di notizie false: dibattito sulla post verità (°appunti storia e modelli di giornalismo "giornalismo ibrido") l'opinione personale è piu importante dei fatti.

LA CONDIVISIONE ALL'INTERNO DEI SOCIAL MEDIA (john,2013) lo sharing è attività costitutiva del web2.0 e dei sm in particolare. l'imperativo è condividere. gli utenti sono il motore di tutta la macchina, che non esnsterebbe senza di essi. UGC: user generated contents. sharing buttons: per far circolare i contenuti nei social media (es. l'icona condividi su facebook/twitter accanto ad un articolo).

1. chadwick, sistema mediale ibrido: ci sono utenti, media, istituzioni, aziende ecc. la condivisione di contenuti si basa su un atto di fiducia e sul riconoscimento di credibilità. quando si condivide qualcosa si dichiara di apprezzare contenuto e autore.

la ricondivisione dei contenuti è molto piu diffusa della produzione e pubblicazione di contenuti originali. la ricondivisione, o social sharing, rende vivo il network.

3. CONDIVISIONE E FIDUCIA: LA CO-COSTRUZIONE DEL RACCONTO DELLA REALTÀ IN RETE LA CONDIVISIONE COME CURA: LE MOTIVAZIONI DEL SOCIAL SHARING - la coidivisione in genere è caricata di valori positivi, sharing is caring. ma la cura degli altri non è il solo obiettivo della condivisione, ci sono anche auto-realizzazione e espressione di sè.

jerkins, ford e green: centralità del social sharing, spreadable media, "if it doesn't spread is dead".

il social sharing nei sm: influisce su percezione e valorizzazione dei contenuti, + è condiviso + ha valore; è atto di socialità; ri-modella le modalità di circolazione dei contenuti. stabilire legami: la condivisione ha conseguenze sociali. nei sm si condividono produzioni culturali con altri utenti. attività di distribuzione e comunicazione.

spreadability (jerkins, ford, green): potenziale teccnico e culturale delle audience di condividere contenuti per i propri scopi. IL SOCIAL SHARING COME ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE - è un'attività tipica di comunicazione della cultura connessa. quale funzione ha la condivisione?

van dijck si riferisce a facebook quando parla della condivisione come valore sociale.

12

espressione del sè - condivisione di contenuti che raccontano parte della propria identità (valori, carattere ecc.). es. condivido contenuti sulle mie serie tv preferite. condivido per far sapere chi sono e cosa amo.

auto-realizzazione - esplicitano una particolare abilità di chi condivide un determinato contenuto. informazioni esclusive, costruzione di reputazione, approvazione sociale.

cura delle relazioni - contenuti condivisi perchè percepiti utili o divertenti. obiettivo: "migliorare la vita di coloro a cui si tiene" (brett,2011). altro obiettivo: far crescere le proprie relazioni sociali (es. post personalizzabili).

azione all'interno delle reti sociali - adesione a mobilitazioni per una causa. es. #notinmyname (terrorismo islamico). inoltre anche la condivisione di contenuti per promuovere un certo tema politico rientra nella categoria, es. #cleanseas (campagna onu per sensibilizzazione). consolidamento dell'appartenenza a una rete sociale - condividere è affermare l'appartenenza ad una determinata cerchia sociale. riconosciuto un insieme di valori, una memoria collettiva.

IL SOCIAL SHARING E LA COSTRUZIONE DI UNA VERITÀ CREDIBILE E CONDIVISA - la condivisone implica un'interpretazione condivisa della realtà, una verità credibile condivisa, ne è un esempio un caso avvenuto negli USA nel 2016.

1. (kumpel, 2015) tre livelli di motivazioni legate a: cura delle relazioni; espressione del sè e auto-realizzazione; azione all'interno di reti sociali.

3. CONDIVISIONE E FIDUCIA: LA CO-COSTRUZIONE DEL RACCONTO DELLA REALTÀ IN RETE il tweet originale era un'opinione percepita come credibile. i flussi di comunicazione si sono sviluppati su linee divergenti e non è stato possibile arrestarli.

UNA STORIA: AUSTIN, TEXAS 2016 - caso di interazione tra condivisione e diffusione delle informazioni. dal 9 all'11 novembre. 3 fasi della storia: il primo tweet, la prima fase di diffusione, la divergenza dei flussi comunicativi.

diffusione tweet originale (16.000 retweet; 350.000 condivisioni fb). tweet di rettifica 25 like, 27 retweet.

la divergenza dei flussi di comunicazione: 11 nov 2016 - il tweet, e tutte le sue diverse forme e ri condivisioni, circola su tutti i social. tucker ammette il suo errore e smentisce, ma il flusso non si arresta. i 3 flussi comunicativi procedono. il tweet ha scatenato tre flussi di comunicazione: flusso di comunicazione diretta (vengono chieste info al manager dei bus); di comunicazione attraverso i media (chiesta da un reporter di fox news un intervista al manager); di comunicazione attraverso i social media (diffusione del tweet).

il primo tweet - 9 nov 2016. un utente (erik tucker) fotografa dei bus, scrivendo su twitter come didascalia che si trattano di manifestanti anti trump venuti li per fare presenza a una manifestazione. il tweet circola prima tra i suoi amici, poi inizia a diffondersi. la realtà però era diversa: i bus non avevano nulla a che fare con la manifestazione anti trump, erano persone venute li per una convention di una casa di produzione di software.

la prima fase di diffusione: 10 nov 2016 #trump2016, grazie a questo hashtag il tweet viene condiviso da sostenitori di trump su reddit. il tweet circola in diverse piattaforme, viene sempre riportato il tweet originario.

13

le reti sociali hanno una natura omofila: basata sull'aggregazione di individui che si percepiscono come simili.

l'analisi delle cascate (modello di flusso di ricondivisione): fenomeni di cascata nelle reti sociali che avvengono quando un soggetto, dopo aver osservato le azioni (condivisione di contenuti) di altri (amici), si impegna nelle stesse azioni.

ricondivisione: la fonte può essere riportata o no. tipi di social sharing. quando la fonte non viene riportata, ma viene ripresa una fonte che non è l'originale, avviene un processo di cross-pollination (impollinazione incrociata).

elemento che agisce sul social sharing dei contenuti: l'omofilia delle reti. tratti comuni tra i soggetti e tendenza ad associarsi. questa influenza la costruzione di reti sociali online, omofilia di valori.

attraverso i sm si attivano flussi di ricondivisione.

1. FLUSSI DI COMUNICAZIONE E OMOFILIA DELLE RETI - diversi punti di attivazione dei flussi di comunicazione sono interdipendenti.

la costruzione di reti omofile delimita i contenuti a cui hanno accesso determinati soggetti e i processi di condivisione. il contenuto viene accettato se ricondiviso dagli amici e visto quindi con piu frequenza. gli algoritmi social contribuiscono a questo fenomeno creando una bolla filtrata (filter bubble) di contenuti.

3. CONDIVISIONE E FIDUCIA: LA CO-COSTRUZIONE DEL RACCONTO DELLA REALTÀ IN RETE la fiducia implica relazioni reciproche, rappresentate nei social dai like. questo implica anche lo sviluppo della percezione di una identità condivisa. percezione di una fiducia reciproca.

diversi flussi di comunicazione, nel caso di austin, risultano divergenti: il tweet errato viene ricondiviso a cascata, il tweet di rettifica ha una diffusione molto piu limitata. tutto questo perchè i due diversi contenuti circolano su diverse reti omofile.

nei sm convergono sia i flussi di comunicazione dei media tradizionali sia i nuovi flussi dal basso. a volte convergono e altre volte divergono.

nei sm gli interessi locali sono rappresentati meglio, provengono dal basso (utenti). i sm propongono informazioni credibili sulla base di legami personali, difucia interpersonale tipica delle società pre-moderne. (quandt, 2012).

L'EVOLUZIONE DELL'ATTRIBUZIONE DELLA FIDUCIA NEI SOCIAL MEDIA: SISTEMICA, INTERPERSONALE, AFFETTIVA - il social sharing avviene sulla base della fiducia verso chi produce o condivide i contenuti. crisi contemporanea della fiducia nelle fonti di informazione. la fiducia nei media tradizionali (tv, testate) è in calo. ne beneficiano le reti e le fonti comunitarie, pensate per audience ristrette specifiche.

la diffusione incontrollata del tweet di austin genera una sempre maggiore credibilità della notizia.

sociologicamente la fiducia è un presupposto dell'interazione sociale (simmel). prevedibilità dell'agire dettata dalla fiducia, aspettative di determinate conseguenze.

14

differenza fra credibilità della fonte e credibilità di chi l'ha ricondivisa. generalmente la seconda prevale sulla prima.

la credibilità verso alcuni soggetti può avere base cognitiva, normativa o affettiva.

credibilità cognitiva - quando il soggetto che condivide un contenuto è ritenuto esperto su quel contenuto.

1. LA CREDIBILITÀ NEI SOCIAL MEDIA - credibilità e fiducia camminano insieme. la credibilità è fondamentale in un processo di accreditamento della verità e della sua condivisione. io condivido il contenuto ri condiviso da qualcuno che reputo credibile.

3. CONDIVISIONE E FIDUCIA: LA CO-COSTRUZIONE DEL RACCONTO DELLA REALTÀ IN RETE

AUSTIN, TEXAS: QUALCHE POSSIBILE SPIEGAZIONE - la storia è stata descritta dal ny times. può essere data fiducia e credibilità alle fonti piu disparate.

propagazione della credibilità: simile al passaparola, accreditamento di credibilità verso qualcuno. es. catena di fiducia tra amici di amici.

credibilità affettiva - colui che condivide un contenuto è percepito come affettivamente vicino.

credibilità normativa - il soggetto che condivide un contenuto ha opinioni e valori simili a chi decide di esprimere apprezzamento (like, condivisione). omofilia delle reti sociali.

15

qual è la nostra intenzione quando postiamo? rivolgerci a qualcuno in particolare o ad un'audience? l'analisi della privacy può aiutare a capirlo.

PRIVACY: EVOLUZIONE E TIPOLOGIE DEI SOCIAL MEDIA - controllo della visibilità dei contenuti. l'idea di privacy si è evoluta nel tempo.

nei sm statici, basati sul profilo, ciascun utente decide le impostazioni di visibilità della pagina. tipico di friendster, linkedin, myspace e del primo facebook (fino al 2010). nei sm dinamici si puo controllare la visibilità di ogni singolo post. il confine tra pubblico e privato è relativo al singolo contenuto (es. flickr e fb dopo il 2010). caso particolare è google+, che definisce le possibili audience dei post.

1. postare: l'origine del termine rimanda al significato di "spedire" (to post), modificato poi con "esporre una comunicazione in uno spazio pubblico" (oxford dic.). assenza di relazione interpersonale diretta.

la privatezza dei contenuti puo essere un contro-valore. es. la maggior parte di chi usa twitter ha profilo pubblico; cosi anche per instagram.

si sono cosi definiti diversi tipi di privacy. institutional privacy: tutela dell'uso da parte di terzi delle informazioni relative alla propria identità.

4. DISVELAMENTO E PRIVACY NEI SOCIAL MEDIA di rete: relazioni nei sm private, di reciprocità, confini definiti.

social privacy: tutela dei processi di costruzione della propria identità online.

di diffusione: circolazione privata dei contenuti che raggiungono audience predefinite per affinità di rete o di interessi.

questa definizione stride nel nostro secolo, poichè già accettando di usare un social non si vuole stare soli. alla definizione originaria però si aggiunge che la privacy è "diritto a un'identità inviolata".

LA PRIVACY NEI SOCIAL MEDIA: UNO SGUARDO TEORICO - punto di partenza della ricerca: la privacy è un diritto. warren e brandeis (1890) "diritto di essere lasciati soli/in pace".

da allora la privacy viene espressa attraverso la forma del consenso informato. la negazione del consenso implica la rinuncia ad una serie di benefici. "come sarai tra dieci anni?" dare il consenso per partecipare.

tracce lasciate in rete dalle attività degli utenti: nuovo problema della privacy. digital footprints spesso utilizzate a fini commerciali. causa contro fb nel biennio 2007-2009 scatenata dagli utenti.

di flusso: conversazioni private basate su flussi uno a uno o pochi a pochi rispetto a quelle che si svolgono uno a molti o molti a molti.

16

la social privacy viene esercitata dall'utente sotto forma di controllo delle audience (profilo pubblico o privato). un'altra pratica è la pubblicazione di messaggi interpretabili a piu livelli (soprattutto tra gli adolescenti) chiamata steganografia o scrittura nascosta, crittografata.

riferimento a goffman (1959), importanza al processo di definizione della situazione attraverso cui gli interlocutori decidono e negoziano il significato e le forme della loro interazione (pubblica, privata, intima).

la gestione della privacy attraverso la definizione delle audience può prevenire il collasso dei contesti, fraintendimenti e gaffes, perdita di controllo sull'audience.

limiti nel trasferire i tipi di relazione offline nell'ambiente online: i tipi di relazione sociale non sono gli stessi.

PRIVACY SOCIALE ED ESPRESSIVA - social privacy, riguarda le dinamiche di relazione interpersonale. costruzione dei confini tra pubblico e privato.

privacy espressiva - protezione dell'espressione della propria identità dagli interventi da parte di terzi (tufecki, 2008). timore degli utenti di perdita di controllo della propria identità e reputazione.

1. social e institutional privacy sono proprie dell'uso dei social media. l'utente ha un ruolo attivo nella gestione della propria privacy. altman (75) definisce la privacy come un processo dinamico in cui gli individui aprono e chiudono i confini.

4. DISVELAMENTO E PRIVACY NEI SOCIAL MEDIA messaggi scritti da altri sulla propria bacheca, ricondivisione di post passati ecc.

3 forme di controllo della privacy informativa: informazione, distinzione, trasparenza.

il controllo della privacy espressiva si esercita sui soggetti, chi coinvolgiamo nel nostro processo di costruzione dell'identità; sugli oggetti, cioè wuali portzioni della scrittura collettiva della nostra identità sono accettabili).

diritto alla non cessione di alcune info su di sè. auto determinazione informativa: controllo del soggetto sulle digital footprints che involontariamente dissemina in rete.

al centro della gestione della privatezza c'è l'individuo. protezione dei dati, privacy informativa per mantenere un'identità personale inviolata (pohle, 2012).

PRIVACY ISTITUZIONALE O INFORMATIVA gestione della PII (personal identifiable information) e SPI (sensitive personal information). controllo di info su aspetti sensibili della propria identità (salute, risorse economiche, convinzioni religiose e politiche).

la questione della tutela della privacy sta all'interno di un'ecologia sociale che coinvolge altre persone, norme e regole.

la privacy espressiva è un tipo di privacy connessa, non individuale come la privacy soclaie.

17

i sm, in quanto società, interagiscono con altre istituzioni pubbliche e private. la privacy informativa è legata al riuso dei dati dell'utente.

trasparenza: delle modalità di elaborazione delle informazioni e la possibilità di limitarne alcune.

non appena l'utente crea un profilo inserisce i suoi dati personali, e poi attraverso la sua attività sui social genera materiale per cui puo essere tracciato e categorizzato.

IL PARADOSSO DELLA PRIVACY NEI SOCIAL MEDIA - gli utenti dei sm sono preoccupati per la propria privacy, ma allo stesso tempo non usano le precauzioni di tutela previste dai social stessi.

distinzione: tra proprietà e controllabilità, cruciale il controllo sulla raccolta e disseminazione di info che riguardano gli utenti.

IL PARADOSSO DEL CONTROLLO "paradosso della privacy" (barnes, 2006). scollamento tra preoccupazione dichiarata e pratiche messe in atto per garantire controllo delle info online.

1. informazione: conoscenza di chi possiede le info, quali info sono disponibili, chi puo avere accesso ai dati.

4. DISVELAMENTO E PRIVACY NEI SOCIAL MEDIA giovani generazioni: la cessione della propria privacy (i genitori che conoscono le password ecc.) delle info su di sè, ha un tratto culturale, che si traduce nell'uso delle piattaforme online, ovvero: cessione dei propri dati per ottenenre autonomia.

ridotta consapevolezza dei rischi che si corrono, mancanza di competenze relative ai modi in cui gestire la privacy online. il par. della privacy è par. del controllo. finchè abbiamo il controllo sulla pubblicazione di info che ci riguardano, diamo meno importanza al controllo su accessibilità e uso di queste info da parte di altri.

LA PRIVACY COME NEGOZIAZIONE (SCAMBIO) - la gestione della privacy è un gioco di equilibri, una negoziazione tra apertura e chiusura. la massima privacy corrisponde alla solitudine.

privacy informativa: riguarda raccolta, elaborazione e diffusione dei dati che gli utenti lasciano in rete come orme digitali. le piattaforme offrono servizi in cambio di informazioni.

a che tipo di socialità è orientato il social, formale o informale? dipende dall'obiettivo con il quale uso il social.

creazione di pagine: attraverso gli analytics si hanno info sulle attività dei profili che seguono la pagina.

spesso la tensione socialità/privacy si risolve in favore della prima.

la socievolezza: bisogno di essere visti, componente essenziale della presenza sui sm. "per essere sociali dobbiamo rinunciare al nostro tempo e spazio privati". gestione della privacy: negoziazione tra nascondimento dei contenuti e acquisizione di un benefit (piacevolezza della socialità).

papacharissi e gibson (2011): la privacy è un punto di equilibrio in una triangolazione tra il sè, la zona grigia dei social media (tra pubblico e privato) e la socievolezza.

18

complessità dela comunicazione mediata dei social media. in italia l'esplosione dei sm è avvenuta tra il 2007 e il 2008 e ha coinvolto dapprima soprattutto giovani adulti.

diverse generazioni hanno bisogni informativi e relazionali differenti, differenti culture. ciascuna generazione elabora e interpreta le piattaforme che utilizza.

PERCHÉ PARLARE DI GENERAZIONI "generazione digitale", giovani nati e cresciuti con i media. presupposto: alcune innovazioni tecnologiche determinano atteggiamenti e comportamenti di determinate fasce di età.

generazione nintendo, generazione playstation, generazione google ecc.

nativi digitali vs. immigrati digitali (prensky 2001). nella fase di espansione, e con le piattaforme di news sharing, c'è stato un progressivo allargamento verso fasce d'età piu adulte.

manheim, 1928, è stato il primo a parlare di generazione negli studi sociologici. obiettivo: descrivere il cambiamento sociale attraverso il succedersi di diverse generazioni. una generazione condivide le stesse esperienze.

1. I Sm sono statu usati da diverse tipologie di utenti. nella fase aurorale i sm sembravano rivolgersi soprattutto ad adolescenti e giovani adulti universitari.

5. SOCIAL MEDIA: GENERAZIONI E GENERATIONING uso di specifiche tecnologie per ogni generazione: dai vinili alle cassette, dai cd allo streaming. nel corso della vita alcuni media sono naturalizzati, altri sono nuovi.

una stessa generazione ha la stessa stratificazione della coscienza: principi che permettono al singolo di affrontare nuovi eventi in un modo predeterminato dal gruppo generazionale. "linee guida" di una generazione.

I SOCIAL MEDIA COME TECNOLOGIA: L'ESPERIENZA FORMATIVA DEI MILLENNIALS - nati dal 1985 in poi, per loro i sm sono stati centrali tra i 16 e i 25 anni. eventi storici o intrattenimento veicolati dai media.

per alcune generazioni i sm sono parte integrante del processo di esperienza della realtà.

condivisione delle stesse esperienze: negli anni cruciali della formazione (tra 16 e 25 anni) condividono esperienze comuni (es. crollo delle torri gemelle, caduta muro di berlino -> formazione della generazione X).

processo di generationing: quando generazioni si identificano e dicono e raccontano altre generazioni. processo di "formazione di una generazione". racconto di sè come generazione e costruzione di una memoria collettiva generazionale.

simile all'habitus descritto da bourdieu (°vedi giornalismo, schemi giornalismo ibrido). "semantica generazionale" (stessa interpretaz del mondo) corsten 1999.

insomma una generazione condivide un'identità culturale, un costrutto di valori attraverso i quali interpretare il mondo.

19

le info vengono filtrate da algoritmi di piattaforme e passaparola. esperienza molto diversa dall'assistere tutti insieme ad un medesimo evento attraverso una diretta tv.

la formazione della generazione dei millennials non si è ancora conclusa. i social media sono la prima fonte di informazione per i millennials.

programmabilità: capacità delle piattaforme di orientare i contenuti con gli algoritmi. si formano unità generazionali piu frammentate.

popolarità: rilevanza e valore di un contenuto definiti in base ai riscontri positivi di quel contenuto nell'interazione sulle piattaforme.

van dijck e poell (2013), logiche che intervengono nella formazione dell'identità culturale di una generazione.

1. ultimamente, il cambiamento del paesaggio mediale è costante (es. iphone, è un elemento di fresh contact, una novità, per la generazione millennials). media digitali come pratiche di consumo culturale. i sm vengono visti da loro come strumenti per produrre contenuti, strumenti in cui sentirsi partecipi.

5. SOCIAL MEDIA: GENERAZIONI E GENERATIONING

discontinuità avvertita con l'avvento delle nuove tecnologie, ma a cui bisogna adeguarsi per evitare di restare esclusi dalla comunicazione intergenerazionale.

datificazione: trasformazione delle esperienze condivise online in dati e uso come strumento di scambio con fini economici.

I SOCIAL MEDIA COME TECNOLOGIA: LE ALTRE GENERAZIONI - oggi c'è una compresenza di piu generazioni sui social. diverse generaszioni immaginano, interpretano e usano i social a partire da diversi spazi di possibilità che dipendono dalle grammatiche mediali che hanno appreso per prime. generazione dei mass media, generazione digitale e generazione intermedia o tampone (cresciuta con i mass media, ma che ha incorporato progressivamente i media digitali).

generazioni definite in base allo sviluppo dell'ambiente mediale.

fresh contact con videogame e interattività. relazione produttiva e interattiva con i media.

generazione dei boomers - fresh contact con innovazioni della tv (colore, moltiplicazione delle emittenti). personalizzazione del palinsesto. rapporto diverso con i media: registrazione di audiocassette personalizzate.

connettività: centralità delle reti sociali, sharing di contenuti e valori.

era gia presente nel panorama mediale la radio, la carta stampata, media gia naturalizzati.

uso dei media marcato da dimensione collettiva, produzione e distribuzione di contenuti informativi, educativi e d'intrattenimento. relazione monodirezionale con il mezzo.

generazione del dopooguerra (formazione tra gli anni 50 e 60); gen dei baby boomers (formaz tra gli anni 60-70); gen. X (formaz. tra gli anni 80-90). hanno attraversato diversi avvenimenti storici e ambienti mediali. generazione del dopoguerra - negli anni della formazione ha sperimentato un fresh contact con il medium televisivo, i dischi in vinile e telefono in casa.

20

fresh contact con i pc, internet, web 1.0 e motori di ricerca. sperimentata la connessione, internet.

comparsa di videoregistratori e primi lettori dvd. cartoni giapponesi, telefilm ecc.

1. Generazione X - fresh contact con la moltiplicazione di canali ed emittenti, nascita di emittenti tematiche, commercializzazione e pubblicità. tv come fruizione.

prima gen. ad aver sperimentato i media in mobilità (walkman e primi cellulari). ha incorporato la personalizzazione, la portabilità e la connessione.

I SOCIAL MEDIA COME PALCOSCENICO: IL WE SENSE GENERAZIONALE - we sense: senso di appartenenza consapevole e condiviso ad una generazione. senso costruito attraverso il racconto di se come generazione e la costruzione di una memoria collettiva generazionale.

i sm sono per questa generazione elementi di continuità con quelli gia naturalizzati nell'esperienza quotidiana, creazione di contenuti e reti personalizzate.

media fondamentali nella costruzione del we sense. sono emersi diversi racconti generazionali (es. attraverso il cinema). diffusione di narrazioni generazionali attraverso i media.

5. SOCIAL MEDIA: GENERAZIONI E GENERATIONING

diverse generazioni che coesistono nei sm possono co-costruirsi

gruppi facebook (ma che ne sanno i 2000), hashtag twitter ecc.

narrazioni generazionali piu simili ad un flusso di passaparola. l'istituzionalizzazione di una caratteristica di una generazione corre però il rischio di essere effimera, nascere e morire nell'arco di un post.

database dell'immaginario collettivo: oggi abbiamo la possibilità di reperire in rete contenuti della memoria generazionale.

i sm sono un possibile palcoscenico in cui esibire i propri racconti generazionali. narrazioni costruite dal basso, produttività diffusa (contenuti prodotti e distribuiti dagli utenti).

21