Salute Naturale Extra N96 Maggio 2017 PDF [PDF]

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Zitiervorschau

RIZA

MAGGIO 2017 PERIODICO MENSILE ISSN 2465-3470 (ON LINE)

N.

96

O G NI M E S E UN A CURA V IN CEN TE

IL MODO MIGLIORE PER BRUCIARE I GRASSI SENZA DIETA

Le combinazioni alimentari per dimagrire subito Il segreto per perdere peso è associare bene i cibi nel piatto SCOPRI LE ACCOPPIATE VINCENTI Via il gonfiore con ananas e pollo Elimina i ristagni con sedano e aceto Sciogli l’adipe con segale e avocado

COSA PORTARE IN TAVOLA OGNI GIORNO La pasta ti gonfia? Con il sugo giusto diventa snellente

L’insalata è drenante se la fai aggiungendo bacche e frutti rossi

Contro la cellulite frulla insieme cavolo e menta

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L’EDITORIALE

di Vittorio Caprioglio

Anche tra gli alimenti è “questione di chimica”

Q

Ci sono cibi che, mangiati insieme ad altri, sono più digeribili, mentre associati diversamente causano gonfiori e fermentazioni. A tavola, come nella vita, è bene scegliere la giusta compagnia

uesto numero di Salute Naturale Extra è dedicato a un tema, le combinazioni alimentari, la cui importanza si è fatta più evidente in quest’ultimo decennio. Già in passato le tradizioni religiose fornivano consigli su come combinare i diversi alimenti, ma oggi, forse a causa del moltiplicarsi di disturbi digestivi e sovrappeso, è tornato in luce quanto conti un buon “matrimonio” nel piatto. Ciò che accade, infatti, mescolando i diversi nutrienti, è in qualche modo paragonabile a ciò che si ritrova, fatti i debiti cambiamenti (“mutatis mutandis” sentenziavano i latini), tra gli esseri umani. Non si dice forse che tra due persone deve “scattare la chimica”, ovvero devono combinarsi bene, come i pezzi di un puzzle, affinché vadano d’amore e d’accordo e il rapporto funzioni? La medesima chimica deve innescarsi anche tra gli alimenti che fanno parte dello stesso pasto, affinché il processo digestivo sia proficuo. A volte certi abbinamenti sono ottimali, altre volte tollerabili, altre ancora le incompatibilità sono a tal punto radicali, che le conseguenze non possono essere che un problema. Ma non esistono forse – ritornando al parallelismo con gli esseri umani – persone timide che diventano loquaci con l’interlocutore giusto? Soggetti arroganti che si danno una calmata se trovano chi riesce a tener loro testa? O ancora coppie che non

riescono ad avere un figlio e che, con grande sorpresa, si scoprono feconde appena si uniscono a un altro partner? Si grida al miracolo, ma forse si trattava di “incompatibilità riproduttiva” con il primo compagno, risolta poi con il secondo, azzeccando la reazione giusta in quello che è il laboratorio più raffinato che esista, quello della vita. Ma anche nel nostro stomaco, che Paracelso paragonava a un laboratorio alchemico, è importante rispettare le giuste combinazioni. La digeribilità maggiore o minore di un pasto dipende moltissimo dagli accoppiamenti culinari: ce ne sono alcuni che appesantiscono il nostro metabolismo, ci fanno digerire male e ingrassare. Alcuni abbinamenti favoriscono gonfiori e fermentazioni, aumentano le tossine in circolo, limitano il funzionamento del sistema immunitario, fanno alzare la glicemia e altri... danno il risultato opposto. Dovremo considerare, non c’è dubbio, le risposte soggettive, cioè tener presente che esiste una certa elasticità individuale nel tollerare o meno alcuni accostamenti. Ma, se si vuole dimagrire e favorire la corretta funzionalità dell’apparato digerente, è opportuno conoscere le compatibilità tra alcuni cibi. È questo che abbiamo voluto mettere in luce, raccogliendo, nelle pagine di questo numero, i suggerimenti e le combinazioni alimentari più utili se si vuole perdere peso e digerire meglio. Buona lettura!

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Maggio 2017

Il tuo gonfiore è dovuto a combinazioni alimentari sbagliate? Fai il test! → pag. 14

IL SOMMARIO

Pane la mattina, carne la sera: la prima “dieta dissociata” è prescritta... nella Bibbia → pag. 18

Maggio 2017 - numero 96

3 L’editoriale Anche tra gli alimenti è “questione di chimica”

6 Notizie dal mondo 8 Il tuo percorso di benessere Porta a tavola le combinazioni alimentari snellenti

10 La guida Abbina bene i cibi: digerisci meglio e dimagrisci subito Non tutti gli alimenti vanno d’accordo tra loro: ecco gli errori da non fare più → pag. 25

16 Cosa accade nel corpo Ecco come funziona la nostra digestione

18 Cenni storici Consigli e divieti già nelle tradizioni religiose

20 Indagine Dispepsia: un problema ricorrente per il 60% dei lettori

25 Gli errori da evitare Questi sono i cibi che non vanno insieme Niente ragù o carbonara: sulla pasta è il sugo di noci ad essere davvero snellente → pag. 38

35 Le combinazioni alimentari sono il miglior dimagrante ■ ■ ■

Bruciagrassi - Anche la pasta fa dimagrire associata nel modo giusto Antigonfiore - Blocca le fermentazioni con questi accostamenti Antiristagni - Nelle insalate metti insieme i vegetali verdi e quelli rossi

52 Combinazioni antifame Gli sfizi light che ti salvano dalle abbuffate

Soncino e uva, cavolo e melograno: ecco le sinergie che sciolgono i cuscinetti → pag. 48

IDEE SALVALINEA

57 Attenti alle bevande. Anche loro vanno abbinate bene ■ ■ ■

Unisci spinaci, aloe e mela per ottenere un drink detox che riduce il girovita → pag. 62

Come bere - I sì e i no nel bicchiere Nella centrifuga - I mix più efficaci contro i chili in più In tazza - Le migliori miscele di erbe per agire sui punti critici

67 Ricette a confronto Rendi tutti i tuoi menu un trionfo di leggerezza

81 Per la salute Le scelte giuste per migliorare l’assimilazione dei nutrienti

90 Rimedi verdi

Bastano piccoli aggiustamenti per rendere tutti i tuoi pasti “a prova di dieta” → pag. 68

Digerisci male? Ti servono più enzimi!

96 Libri Centro Riza

Servizio di psicologia e psicoterapia

Incontri di gruppo Tutti i giovedì con Raffaele Morelli SCOPRIAMO LE NOSTRE RISORSE INTERIORI Abbandoni, separazioni, fallimenti sentimentali, disagi esistenziali e disturbi psicosomatici a volte ci travolgono. E così ricorriamo agli psicofarmaci con la speranza di salvezza. Ma non è fuggendo dal sintomo, o cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere il problema. Questi disagi racchiudono una gemma preziosa: è il grande sapere dell’anima che preme per farci realizzare la nostra vera natura, cioè il nostro essere diversi da tutti gli altri. Perché ognuno possiede Immagini soltanto sue. Gli incontri terapeutici del giovedì sono workshop pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per ritrovare il benessere interiore.

Tutti i giovedì alle ore 17.00 Per informazioni e prenotazioni: 02/5820793 - [email protected] Centro Riza di Medicina Naturale - Via L. Anelli, 4 20122 Milano Sito web: http://centro.riza.it

A volte una cattiva digestione è causata da un fegato affaticato: il rosmarino aiuta → pag. 94

NOTIZIE

DAL MONDO

IRLANDA

I latticini non fanno ingrassare se li metti col giusto contorno

I Ideali con la verdura Una porzione di verdure è il contorno ideale per il formaggio

latticini alzano il livello di colesterolo o lo abbassano? Fanno dimagrire o no? Dipende. E dipende soprattutto da come vengono abbinati agli altri alimenti nel piatto. L’intuizione deriva da uno studio del 2016 condotto dall’University College Dublin, in Irlanda. I ricercatori hanno monitorato l’alimentazione di 1.500 irlandesi dai 18 ai 90 anni, con particolare riferimento al consumo di latticini sia light che ad alto contenuto di grassi. È emerso che chi consumava spesso latte, formaggi & simili, pur assumendo una dose maggiore di grassi saturi, aveva una percentuale di grasso corporeo inferiore rispetto a chi li mangiava raramente o mai; senza inoltre mostrare un eccessivo livello di colesterolo LDL. Il motivo, secondo gli esperti, è da ricercare anche nel modo in cui ogni alimento viene combinato agli altri cibi nel corso del pasto.

CALIFORNIA A digerire bene si inizia da piccoli grazie al latte della mamma

I

l latte della mamma contiene gli anticorpi e i batteri buoni di cui il neonato ha bisogno per restare in salute e anche per imparare a digerire correttamente tutto ciò che mangia. Lo sostengono diversi studi e l’ultima conferma è arrivata nel 2016 dai ricercatori della University of California (Stati Uniti). Sarebbe proprio grazie all’allattamento al seno, insomma, che il bambino impara a tollerare alcuni microrganismi buoni. Sono proprio questi che colonizzano l’intestino del neonato e, proliferando, gli assicurano non solo la formazione di un sistema immunitario efficiente, ma gli forniscono anche gli strumenti per digerire bene ciò che verrà ingerito.

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SALUTE NATURALE EXTRA

Nutrimento indispensabile L’allattamento al seno fornisce al neonato i batteri intestinali più utili al suo benessere

WASHINGTON Niente bar né ristoranti: mangiare a casa è il segreto per pasti più salutari

A

bbinare i giusti alimenti durante il pasto, così da garantirsi una corretta digestione, è decisamente più complesso se si mangia fuori: al bar, al fast food o al ristorante si finisce in genere per adattarsi alle proposte del menu, che magari non è di grande qualità. Invece la cucina di casa dà la possibilità non solo di combinare bene i cibi, ma in generale di mangiare pasti più sani e salutari. Lo sostiene anche uno studio condotto dalla University of Washington e dalla Oregon State University (Usa), che tramite un questionario hanno indagato le abitudini alimentari di 437 americani: è emerso che i pasti consumati in casa risultavano più salutari rispetto a quelli mangiati fuori casa.

Casalingo è meglio Mangiare a casa non è solo più economico, ma anche più salutare

GIAPPONE Alghe e olio di pesce: la coppia anti-obesità

A Effetti negativi

OREGON

È già noto che troppi antibiotici danneggiano la flora batterica

Pranzo pesante? La colpa può essere degli antibiotici

T

ra gli effetti negativi dell’uso di antibiotici ci sarebbe anche un rallentamento della digestione, che diventa quindi meno efficiente, con conseguenze indesiderate a cascata sull’assimilazione dei nutrienti e il peso forma. Lo sostiene un recente studio della Oregon State Universirty, negli Stati Uniti, che ha indagato appunto gli effetti indesiderati delle terapie antibiotiche, sia quando l’assunzione è “ordinaria” sia quando è eccessiva. Tra le altre cose, infatti, era già noto che i troppi antibiotici danneggino la flora batterica intestinale, mentre adesso è stato ipotizzato che, oltre a intaccare il processo digestivo, influenzino anche il sistema immunitario e il comportamento.

bbinare nel piatto alghe brune e olio di pesce aiuta a ridurre la massa grassa e il livello di zuccheri nel sangue. Lo sostiene uno studio condotto sui topi dalla Hokkaido University, in Giappone. Gli scienziati attribuiscono questo risultato principalmente all’azione della fucoxantina, un carotenoide marino contenuto appunto nelle alghe brune commestibili che, anche somministrato da solo, si era dimostrato in grado di contrastare obesità e diabete. I ricercatori giapponesi hanno però notato che se le alghe ricche di fucoxantina vengono combinate con l’olio di pesce (in genere si assume come integratore), fonte di acidi grassi buoni, i risultati sulla riduzione del peso diventano più significativi.

Super fucoxantina L’abbinamento con l’olio rende la fucoxantina delle alghe più efficace contro l’obesità

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IL TUO PERCORSO

DI BENESSERE

Porta a tavola le combina Pesantezza e pancia gonfia? Ecco come liberartene in fretta

P

er dimagrire non devi rinunciare ai tuoi cibi preferiti, ma imparare ad abbinarli nel modo giusto. Alcuni alimenti, infatti, sono poco compatibili tra loro: se li associ nel piatto, affatichi la digestione e, di conseguenza, favorisci gonfiori, fermentazioni e accumulo di peso. Scopri quali A PAGINA sono gli (insospettabili) errori da non fare più durante i pasti!

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Associa così i cibi: bruci i grassi e vinci anche la ritenzione idrica

P

orta in tavola la strategia dimagrante più adatta alle tue esigenze. Vuoi bruciare più grassi e accelerare il metabolismo? Oppure vincere ritenzione idrica e cellulite? O, ancora, prevenire le fermentazioni e ridurre il girovita? Ecco quali sono le combinazioni alimentari A PAGINA più efficaci per raggiungere ciascuno di questi obiettivi.

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SALUTE NATURALE EXTRA

I testi di questo numero sono stati curati dalla dott.ssa Cristina Molina, medico chirurgo esperto in omeopatia e omotossicologia

zioni alimentari snellenti

Rendi tutti i tuoi piatti preferiti “a prova di dieta”, ma con gusto

L

asagne, polpettone, pizza, fritto misto... tutti piatti deliziosi che però, soprattutto quando si inizia una dieta, si tende ad eliminare: troppo pesanti e calorici. In realtà basta un semplice intervento per eliminare le combinazioni alimentari scorrette contenute in queste pietanze e A PAGINA renderle “a prova di dieta”, ma senza rinunciare al gusto.

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LA GUIDA

Abbina bene i cibi Digerisci meglio e dimagrisci subito P

er dimagrire si fa spesso attenzione a cosa si mangia. Si contano le calorie, si riducono i grassi, si aumenta l’assunzione di cibi ad effetto drenante, si pesano pasta e riso. Tutte ottime cose, efficaci per rimettersi in forma. Ma bisognerebbe considerare anche un altro aspetto, soprattutto se, oltre ai chili di troppo, si accusa di frequente pesantezza dopo i pasti, difficoltà digestiva e, nonostante si rispettino tutte le regole della sana alimentazione, si fatichi a perdere peso. Bisognerebbe fare attenzione al modo in cui si combinano gli alimenti nel piatto. Quello che per noi è un pasto completo, per il nostro apparato digerente è una quantità di materiale da scomporre e digerire.

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SALUTE NATURALE EXTRA

Reazioni chimiche Una volta introdotto nel nostro corpo, il cibo viene riportato ai suoi costituenti base per poter essere assimilato. Le proteine vengono scisse in aminoacidi, i carboidrati in molecole di glucosio, i grassi in acidi grassi più semplici, le vitamine e i minerali vengono estratti e assimilati. Nello stomaco e poi nell’intestino, in cui si svolge la maggior parte della digestione, si scatenano reazioni chimiche che trasformano una mela o un panino in carburante per il metabolismo. Alimenti diversi però, proprio in virtù della loro composizione chimica, hanno bisogno per essere metabolizzati di enzimi diversi che li scompongono. Ed è possibile che gli uni ostacolino la digestione degli altri: bisogna evitarlo. I vantaggi saranno notevoli, sul fronte della linea e su quello della salute.

I ri sultati li vedi già dopo 2 ore! I

primi benefici che arrivano dall’effettuare corrette combinazioni alimentari si fanno sentire immediatamente. La digestione inizia subito, non appena si mettono gli alimenti in bocca, ed entra nel vivo già dopo un’ora. La digestione di un piatto leggero, per lo stomaco, si conclude dopo due o tre d’ore. Ed è qui che già si può avvertire una prima sensazione di benessere, poiché è proprio a livello gastrico che può verificarsi il primo blocco del processo digestivo. È quello che comunemente viene definito come “peso sullo stomaco” ed è quella sensazione di pienezza che può prolungarsi per diverse ore. Anche perché la digestione completa e l’assimilazione di un alimento, che deve passare attraverso l’intestino, avviene in circa 8 ore, mentre l’eliminazione delle sostanze inutili o non digerite avverrà 24 ore dopo la digestione. Consumare un pasto pesante, fatto di alimenti che si ostacolano fra loro, oltre che abbondante, può portare il processo digestivo a prolungarsi anche per il doppio del tempo.

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LA GUIDA

SE L’INTESTINO FUNZIONA, IL GIROVITA CALA

E in più blocchi sul nascere il fastidioso gonfiore addominale C

ombinare correttamente i cibi è utile soprattutto se tendi a sentirti sempre gonfio e se, nonostante le diete, fai fatica a perdere peso. Aiutare lo stomaco e l’intestino a svolgere il proprio lavoro, cercando di semplificare al massimo il loro compito, ti permetterà di bloccare il gonfiore sul nascere, facendo venire meno le condizioni che lo determinano. Questo avrà ricadute importanti non solo sulla larghezza del girovita, ma sul funzionamento di tutto il metabolismo nel suo complesso. Non rallentati da una digestione lunga e difficoltosa, infatti, i processi metabolici saranno più rapidi e questo significherà una maggior velocità nella produzione di energia e nel consumo dei grassi di riserva. Si ridurrà inoltre la quantità di tossine che rappresentano anch’esse un freno alla perdita di peso. Abbinamenti scorretti infatti lasciano che parti di alimenti non completamente digerite passino dallo stomaco all’intestino, innescando processi fermentativi e putrefattivi che sono alla base tanto del gonfiore addominale, quanto di un ristagno di scorie che generano infiammazione e ostacolano il dimagrimento.

Aumenta l’energia e si riducono gli accumuli Grazie a una digestione velocizzata dall’assenza di alimenti che si ostacolano l’un l’altro, si aumenta l’efficienza con la quale il cibo viene trasformato in energia. Questo si traduce in una maggior forza a disposizione, ma anche in un minor accumulo di grassi. Per comprendere perché questo avviene è possibile immaginare quello che mangiamo come disposto su un nastro trasportatore che attraversa tutto il tubo digerente dal quale il nostro corpo, attraverso i villi intestinali, prende ciò che serve. Se questo nastro si muove senza intoppi, alla giusta velocità, verranno prese le quantità di nutrienti necessarie, ma se il nastro va lento o si blocca, aumenterà il tempo a disposizione per prendere nutrienti. Mentre vitamine e minerali sono contenuti in quantità limitate, purtroppo ad essere abbondanti sono soprattutto grassi e zuccheri, di cui una digestione lenta aumenta l’assimilazione. È questa la ragione per cui sovrappeso e difficoltà digestive possono essere strettamente collegati fra loro.

Vinci anche refl usso e gastriti A

nche alcuni problemi digestivi, come gastriti e reflusso, possono trovare una soluzione attraverso le corrette combinazioni alimentari. Vi sono cibi che determinano una maggior secrezione di succhi gastrici e che, se combinati insieme, possono aumentare l’acidità dello stomaco arrivando a danneggiare le mucose che rivestono la parete gastrica. Semplificare il lavoro dello stomaco è senz’altro un modo efficace per mettersi al riparo da EXTRA sindromi dispeptiche, quelle che vengono chiamate 12

ovvero condizioni patologiche caratterizzate dalla presenza di dolori addominali e pirosi (bruciore o fastidio all’epigastrio, ovvero alla “bocca dello stomaco”), che compaiono dopo aver mangiato. Alcune combinazioni alimentari specifiche possono anche evitare disturbi quando si è di fronte a una ridotta produzione di enzimi digestivi, cosa piuttosto frequente con l’aumentare dell’età, o a una ridotta motilità dello stomaco, che rende più difficoltoso lo svuotamento gastrico.

Finalmente basta sonnolenza dopo i pasti A

beneficiare delle corrette combinazioni alimentari non è solo la linea, ma anche il cervello. La digestione è un compito davvero molto impegnativo per il nostro organismo. Questo processo richiede energia e fino al 15% di quella che estraiamo dal cibo serve proprio all’apparato digerente per svolgere il proprio lavoro. Se la digestione si fa troppo lunga e laboriosa, viene richiesta una fatica maggiore e l’energia viene sottratta ad altri compiti, primi fra tutti quelli intellettivi che, per il nostro organismo che pensa innanzitutto alla sopravvivenza, sono meno essenziali. Ecco spiegata la sonnolenza, la mancanza di concentrazione e la scarsa lucidità che seguono un pasto “impegnativo”.

Se puoi, fai una breve passeggiata

Il cervello continuerà a governare le varie funzioni fisiologiche, ma ridurrà il proprio impegno sul fronte della concentrazione. Ecco perché abbinare correttamente gli alimenti è un modo semplice per garantirsi una maggior lucidità mentale, utile soprattutto se dopo il pasto si deve riprendere a lavorare. E se non è possibile evitare qualche combinazione sbagliata, è buona cosa, prima di rimettersi alla scrivania, fare una passeggiata. La corretta digestione non è aiutata solo dalla chimica, ma anche dal movimento. Passeggiare favorisce il transito del cibo, contrastando pesantezza e fermentazioni e riducendo la richiesta di energia.

Più sottile La larghezza del girovita è influenzata enormemente dalla corretta funzionalità digestiva

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LA GUIDA

SCOPRI SE ABBINI MALE I CIBI NEL PIATTO

Fa i i l test Ti senti così? Allora devi stare attento alle combinazioni!

C

i sono alcune condizioni in cui è necessario fare maggiormente attenzione al modo in cui si combinano gli alimenti. Se abbinare correttamente gli alimenti fa bene a tutti, alcune persone possono trarre ancor più giovamento da una pianificazione più attenta dei propri pasti. Fai questo piccolo test e verifica se i tuoi problemi di peso (e digestivi) possono essere dovuti ad alcuni errori nella combinazione dei cibi.

Errori insospettabili Gli errori alimentari che ci fanno ingrassare sono proprio sotto il nostro naso... ma non lo sappiamo!

SÌ ❏

NO ❏

■ Hai difficoltà a digerire alcuni alimenti e quindi hai cominciato a mangiarli meno di frequente o li hai completamente esclusi dalla tua dieta?





■ Dopo mangiato accusi di frequente sonnolenza e calo della concentrazione?

❏ ❏ ❏ ❏

❏ ❏ ❏ ❏

❏ ❏

❏ ❏

■ Hai la sensazione che, da un giorno all’altro, i tuoi vestiti ti stiano più stretti, anche se il peso non è variato?





■ Soffri di ritenzione idrica che si manifesta anche con gonfiori agli occhi al mattino?





■ Ti capita di svegliarti durante la notte perché hai un peso sullo stomaco?





■ Avverti un senso di pesantezza dopo i pasti, spesso accompagnato da dolori addominali più o meno intensi?

■ Fatichi a perdere peso anche se segui scrupolosamente la dieta e riduci le calorie? ■ Il tuo intestino non è regolare e spesso si presentano episodi di stipsi? ■ Avverti di frequente il bisogno di mangiare e la tua fame ti spinge in particolare verso alimenti calorici e dolci? ■ Ogni tanto soffri di reflusso e bruciori di stomaco? ■ Ti capita di soffrire di meteorismo, con accumulo di gas a livello addominale, e con eruttazioni frequenti?

Se hai risposto positivamente ad almeno quattro di queste domande, allora sicuramente migliorare e correggere il modo in cui abbini gli alimenti ti sarà d’aiuto, consentendoti anche di perdere quei chili di troppo che paiono resistenti a ogni attacco.

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SALUTE NATURALE EXTRA

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

COSA ACCADE NEL CORPO

Ecco come funziona la nostra digestione Conoscere i meccanismi del nostro apparato gastrointestinale aiuta a comprendere come associare gli alimenti nel migliore dei modi

A

ll’apparenza la digestione è un processo piuttosto lineare: il cibo arriva nello stomaco, i succhi gastrici lo scompongono, ciò che è utile viene assimilato e ciò che è inutile si avvia all’eliminazione. In realtà la questione è più complessa di così, principalmente perché ogni alimento che ingeriamo ha un percorso digestivo “su misura”: richiede un certo numero di ore di “lavoro gastrico”, il coinvolgimento di specifici enzimi digestivi (sostanze che “scompongono” i cibi in alimenti più semplici) e anche determinate temperatura e acidità. Ma le condizioni ideali per un certo alimento sono, in parte o del tutto, incompatibili con quelle richieste da un altro.

NON DEVONO FORMARSI “CODE”

Inoltre non tutti i cibi vengono digeriti nello stesso punto e, per evitare gonfiori e fermentazioni causati da soste prolungate, è bene far arrivare gli alimenti nel posto deputato alla loro digestione il prima possibile, senza far loro subire rallentamenti e stop forzati lungo il percorso. Insomma, quando decidiamo come abbinare le pietanze dovremmo farci guidare dall’apparato gastrointestinale: è importante che i cibi siano compatibili soprattutto dal punto di vista del lavoro digestivo che richiedono. Conoscere come funziona l’apparato gastrointestinale è il primo passo per evitare di allungare il processo digestivo.

È (anche) una questione di acidità A

nche se buona parte della digestione si svolge in realtà nell’intestino tenue (vedi box a destra, in basso), anche i succhi gastrici secreti dallo stomaco svolgono un ruolo importante: “sciolgono” i residui alimentari e sono costituiti principalmente da acqua, sali, enzimi digestivi e acido cloridrico. Quest’ultimo, oltre a consentire l’assorbimento di calcio e ferro, è il responsabile della variazione del grado di acidità dei succhi gastrici. Se le cellule dello stomaco rilasciano più acido cloridrico, infatti, il pH

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SALUTE NATURALE EXTRA

dello stomaco aumenta. Ciò è utile perché non tutti i cibi richiedono lo stesso grado di acidità per poter essere digeriti bene. La pepsina, ad esempio, che è l’enzima che degrada le proteine, ha bisogno di un terreno piuttosto acido per funzionare. Al contrario l’amilasi, che degrada gli amidi, necessita di un ambiente poco acido. Ecco perché grandi quantità di amidi e proteine nel pasto sono incompatibili: lo stomaco non può digerirli contemporaneamente e deve farlo in tempi diversi, quindi più lunghi.

LA DIGESTIONE DI AMIDI E GRASSI INIZIA IN BOCCA Il cibo viene masticato, deglutito e in pochi secondi attraversa l’esofago e arriva nello stomaco. Il processo digestivo inizia proprio nella bocca: già durante la masticazione entrano in azione, tramite la saliva, alcuni enzimi digestivi. In particolare si attivano gli enzimi amilasi e lipasi salivari, che iniziano cioè a “digerire” gli amidi e i grassi. Per questo è importante masticare a lungo gli alimenti. L’acidità della saliva, affinché quest’operazione possa essere svolta agevolmente, non deve essere eccessiva.

NELLO STOMACO È IL TURNO DELLE PROTEINE Il bolo masticato arriva poi nello stomaco. Qui i succhi gastrici e alcuni enzimi prodotti dallo stomaco stesso iniziano o proseguono la degradazione degli alimenti ingeriti. In particolare l’enzima chiamato pepsina si occupa della degradazione delle proteine, mentre lipasi dei grassi. I succhi gastrici però non hanno un grado di acidità fisso: alcuni enzimi richiedono un’acidità maggiore rispetto ad altri per poter svolgere il loro lavoro. Quindi lo stomaco deve modificare il proprio ambiente in base al cibo che si trova a dover digerire e agli enzimi che entrano in gioco.

NELL’INTESTINO TENUE SI ASSIMILANO I CEREALI Il cibo esce dallo stomaco sotto forma di una poltiglia semi-solida e passa nell’intestino tenue. È qui che avviene la più consistente fase della digestione, infatti intestino e pancreas (il cui succo pancreatico confluisce direttamente nel duodeno, il primo tratto dell’intestino tenue) forniscono tutti gli altri enzimi digestivi necessari a degradare qualunque tipo di alimento. Alcuni cibi iniziano ad essere digeriti solo quando arrivano nell’intestino, e non prima, ad esempio gli zuccheri semplici. È dunque importante che questi alimenti arrivino il prima possibile nel tratto tenue. L’ultima fase del processo digestivo è l’assimilazione dei nutrienti, che avviene sempre nell’intestino tenue. A questo punto i residui proseguono verso l’intestino crasso per essere eliminati.

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CENNI STORICI

Consigli e divieti già nelle tradizioni religiose O

ggi parliamo di combinazioni alimentari in relazione soprattutto alla salute gastrointestinale e al dimagrimento, ma la questione è molto più antica e radicata nella tradizione. Ne è un esempio la religione ebraica, che - come accade anche nell’Islam prescrive minuziosamente quali alimenti è consentito consumare, come vanno cucinati e combinati tra loro. Alcuni animali sono considerati impuri e non possono essere mangiati. Quelli permessi devono essere macellati secondo un procedimento rituale. Simili attenzioni sono riservate ai vegetali e alle bevande. Gli alimenti ammessi sono detti kashèr, che significa “appropriato”. Con tale termine sono indicati ristoranti, prodotti e stabilimenti industriali che rispettano le regole alimentari della religione ebraica.

DAL DEUTERONOMIO

Le norme da seguire in ambito alimentare sono numerose e complesse, e affondano le loro radici nella Bibbia. Ce n’è una in particolare che sottolinea la necessità di combinare adeguatamente gli alimenti: proibisce di abbinare la carne (e i cibi carnei) a latte e derivati. La legge si rifà a un versetto dell’Esodo e del Deuteronomio, che vieta di cuocere “il capretto nel latte di sua madre”. I due generi alimentari per questo non vengono cucinati o conservati insieme, né serviti nello stesso pasto. Gli ebrei ortodossi usano stoviglie o anche cucine diverse per la carne e per il latte, e se hanno mangiato uno dei due cibi attendono almeno sei ore prima di consumare l’altro. 18

SALUTE NATURALE EXTRA

LATTE E CARNE: UNIONE PROIBITA NELLA BIBBIA

I

l divieto di mangiare nello stesso pasto cibi carnei e lattei viene osservato dagli ebrei da oltre tremila anni. Oggi sono soprattutto i più ortodossi ad applicare la legge in modo ferreo. Circa un sesto degli ebrei americani (la comunità più numerosa al mondo fuori da Israele) segue l’alimentazione kashèr. Per facilitare l’osservanza del divieto di combinare cibi carnei e lattei, non è raro trovare nei supermercati prodotti a marchio kashèr, garanzia del fatto che il prodotto rispetta tutte le norme religiose. L’indicazione è particolarmente utile nei formaggi, il cui caglio di norma si estrae dallo stomaco dei vitellini. La certificazione kashèr assicura l’utilizzo del caglio microbico o vegetale, e quindi l’assenza di contatto tra carne e latte. I prodotti marchiati con una U in un cerchio, invece, indicano gli alimenti pareve, cioè che non includono né carne né latticini.

La curiosità

Pane la mattina, carne la sera: persino Mosè separava le portate

P

ersino l’idea di separare carboidrati e proteine ha un antenato molto antico. Si tratta del concetto alla base della dieta dissociata, che, facendo appunto riferimento al differente processo digestivo richiesto da ciascun alimento, prescrive di non abbinare nello stesso pasto grandi quantità di proteine e grandi quantità di carboidrati. Per fare un esempio pratico, ciò significa mangiare a pranzo un primo, magari un piatto di pasta al pomodoro con del pane, e a cena un secondo, come una bistecca alla piastra con verdure. Curiosamente esiste qualcosa di simile già nella Bibbia, nel libro dell’Esodo, quando Mosè guida gli Israeliti fuori dall’Egitto. Questi, quando si trovano nel deserto, a corto di provviste,

mormorano: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà!». Provvidenzialmente Dio risponde facendo piovere la manna (cioè il pane) dal cielo ogni mattina e radunando un grande numero di quaglie ogni sera, ma spiega a Mosè che le due cose non vanno mangiate contemporaneamente: «Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane». In effetti la legge divina ha un suo fondamento nutrizionale, a ben vedere: mangiare carboidrati al mattino significa fare scorta di energia in vista della marcia nel deserto, mentre consumare proteine dopo lo sforzo aiuta a rimpolpare e nutrire i muscoli stanchi.

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Maggio 2017

L’INDAGINE

GONFIORE, REFLUSSO E METEO

Dispepsia: un problema rico In medicina viene definita così la pesantezza che a volte si accusa dopo mangiato. La soluzione è ripensare la composizione dei pasti

G

onfiore e pesantezza ne sono i principali campanelli d’allarme, seguiti da reflusso, meteorismo e dolore addominale: la ccattiva attiva digestione è un problema ricorrente per la maggior parte delle persone. Così suggerisce l’indagine condotta sul sito www.riza.it. Il 60% dei lettori che hanno risposto al sondaggio ha dichiarato infatti di soffrire di dispepsia e sintomi correlati piuttosto frequentemente, quasi ogni settimana (il 40%) o almeno una volta al mese (20%). Al di là delle spiacevoli conseguenze, che includono appunto disturbi gastrointestinali di varia natura, all’incirca la stessa percentuale di lettori è consapevole degli effetti

Quasi ogni settimana Il 40% dei lettori soffre di cattiva digestione più volte al mese

CONTINUA A PAG. 22

Quanto spesso soffri di cattiva digestione? • Quasi ogni settimana

La digestione influenza l’accumulo di peso?

40%

• Molto

• Quasi mai

40%

• Poco

• Almeno una volta al mese

20%

• Per niente

20

SALUTE NATURALE EXTRA

77% 20% 3%

RISMO SONO I PIÙ DIFFUSI SINTOMI DI UNA DIGESTIONE DIFFICILE

rrente per il 60% dei lettori

77% Crede che una cattiva digestione influenzi l’accumulo di grasso

43%

Di solito presta poca attenzione alle combinazioni alimentari

Quanta attenzione presti alle combinazioni alimentari? • Ci provi, ma non sempre le metti in pratica

44%

24%

In genere ai pasti prepara un piatto unico e completo

Di solito come componi i tuoi pasti? • O solo il primo o solo il secondo

63%

• Poca, perché non conosci le migliori

43%

• Solo un piatto unico

24%

• Molta, e ne noti i benefici

13%

• Primo, secondo e contorno

13%

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Maggio 2017

L’INDAGINE

IL 24% DEL CAMPIONE OPTA PER IL PIATTO UNICO, SEGUE DA PAG. 20

Quale aspetto credi influenzi maggiormente la digestione? • Il modo in cui i cibi sono abbinati tra loro nel pasto

36%

• Il tipo di alimento mangiato

32%

• Il metodo di cottura usato

13%

• La grandezza delle porzioni

11%

• I fattori esterni (stress, cambio di stagione...)

8%

a lungo termine. È il 77% a sottolineare che la digestione influenza molto l’accumulo di peso, mentre per il 20% la consequenzialità tra i due aspetti è meno forte. Solo il 3% crede che non ci sia alcun legame tra un intestino bloccato e un difficile controllo del peso. In realtà sappiamo che è vero il contrario, e non solo perché una digestione lenta provoca un istantaneo aumento del girovita. Dall’efficienza del processo digestivo dipendono anche l’attività del metabolismo e le calorie che assimiliamo, per citare due esempi evidenti.

CAUSE NOTE

La soluzione? Ripensare la composizione dei pasti. Perché spesso i rallentamenti digestivi dipendono proprio da quali tipi di alimenti abbiniamo nello stesso piatto. La pensa in questo modo il 36% dei lettori. Il 32%, invece, attribuisce la responsabilità della pesantezza postprandiale (o della sua assenza) al tipo di alimento che si mangia, più che al modo in cui è combinato con gli altri. Non sono da sottovalutare nemmeno il metodo di cottura usato e la grandezza delle porzioni, due aspetti rilevati per, rispettivamente, il 13% e l’11% del campione.

Scegliere bene Il 13% dei lettori nota già i benefici delle scelte corrette compiute in ambito alimentare

TRA IL DIRE E IL FARE

Pur consci della strategia vincente per evitare cattiva digestione e gonfiori, però, non tutti i lettori che hanno risposto alla nostra

Da cosa ti accorgi che non stai digerendo bene? • Ti senti gonfio e appesantito • Accusi reflusso, meteorismo e dolore addominale

35%

• Dopo il pasto ti senti molto assonnato

10%

• La pancia gorgoglia in continuazione

22

51%

SALUTE NATURALE EXTRA

4%

IL 63% INVECE SCEGLIE O SOLO IL PRIMO O SOLO IL SECONDO

Il pane è molto presente nei tuoi pasti quotidiani? • Lo mangi raramente

36%

• Lo consumi solo quando mangi un secondo

26%

• Lo porti sempre in tavola, tranne quando mangi la pasta

24%

• Non manca mai

14%

indagine riescono a metterla in pratica costantemente. Ad esempio il 44% cerca in linea di massima di prestare attenzione al modo in cui i diversi nutrienti vengono abbinati nel piatto, ma non sempre con successo. Il 43% vorrebbe dedicarsi alla causa con maggiore convinzione, ma è frenato dal fatto di non conoscere esattamente quali sono gli abbiamenti migliori e quali i peggiori.

Duo indigesto Abbinare pasta e pane, focaccia o pizza nello stesso pasto rischia di farti assumere una dose eccessiva di carboidrati

ABITUDINI ITALIANE

Probabilmente alcune abitudini culinarie prettamente italiane rendono più difficile portare in tavola ogni giorno un piatto leggero. Basti pensare, ad esempio, all’onnipresenza di pasta e pane. Non si tratta di alimenti sconsigliati in sé: tutt’altro. Il problema nasce nel momento in cui vengono mangiati insieme, perché sono entrambi fonti importanti di carboidrati e, sommati, rendono il processo digestivo più difficoltoso. Mentre il 14% dei lettori che hanno risposto al sondaggio dichiara che baguette e pagnotte sono un ingrediente immancabile di qualunque pasto, il 24% sostiene di portarlo in tavola solo quando la pastasciutta non è sul menu. Un’intuizione giusta, che però non basta: la pasta non è la sola fonte di carboidrati della nostra dieta-tipo. Bisogna riservare lo stesso “trattamento” a riso, cereali e anche patate, vista la grande quantità di amidi che apportano. 23

Maggio 2017

Il nuovo libro di Raffaele Morelli Educare è prima di tutto stare con i propri figli senza nessun retropensiero. Vale a dire senza un fine, senza il progetto di migliorarli. “Migliorarli” significa sempre omologarli al pensiero convenzionale e mettere a rischio la loro unicità. Questo libro non propone modelli educativi da perseguire, che diventano vecchi subito dopo essere stati annunciati. Capovolge l’idea di educazione: non più centrata su obiettivi da raggiungere, su compiti e punizioni, ma sul talento, su cosa caratterizza i nostri piccoli. La stella polare dell’educazione è chiedersi che cosa li rende unici...

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In libreria

SALUTE NATURALE

ALIMENTAZIONE EXTRA

Ecco gli abbinamenti che devi evitare Le combinazioni sbagliate possono trasformarsi in chili di troppo

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GLI ERRORI DA EVITARE

Questi sono i cibi che non vanno insieme Non tutti gli alimenti si trovano bene tra loro: ecco le coppie da limitare per non accumulare grasso

S

ebbene l’apparato digestivo di ciascuno sia un unicum (diversa è la quantità di enzimi digestivi prodotti, diversa la tolleranza e la reazione individuale ai singoli alimenti) ci sono alcuni errori che devono essere evitati, in modo da comporre piatti “perfetti”, digeribili e dimagranti. In base a studi sulla composizione chimica degli alimenti, sui tempi della loro digestione e sulla fisiologia dell’apparato digerente, emergono alcune regole che è bene osservare. Sono indicazioni di massima, non dogmi infrangibili.

LA QUANTITÀ FA LA DIFFERENZA

Quello che davvero risulta pesante per il nostro stomaco e, di conseguenza, anche per il nostro metabolismo, è senz’altro un pasto composto molti alimenti di natura diversa. C’è infatti una considerazione da fare legata alla quantità. È una variabile importante per favorire la corretta digestione e per evitare i chili di troppo. Abbinare due cibi incompatibili, ma consumarne una porzione limitata, non porterà a un grande svantaggio. Quindi, fare un’eccezione alle regole è sempre possibile, purché si moderino le quantità. 26

SALUTE NATURALE EXTRA

I benefici che ottieni

Grazie alle giuste combinazioni alimentari è possibile: ■ evitare un eccesso di zuccheri, che aumenta la glicemia e fa ingrassare; ■ contrastare gonfiori e fermentazioni; ■ migliorare l’assorbimento di nutrienti utili alla linea e alla salute; ■ semplificare il lavoro di stomaco e intestino; ■ ridurre la quantità di tossine accumulate nell’organismo.

No a pasta (o riso) insieme alla carne P

asta, riso e pane sono la prima fonte di carboidrati, soprattutto amidi, che saranno scomposti in glucosio. La loro digestione richiede un ambiente poco acido, al contrario delle proteine che per essere digerite bene hanno bisogno di un ambiente molto acido. Mangiare un piatto di pasta o uno di riso, seguito ad esempio da una bistecca, rallenta e affatica la digestione e aumenta il rischio che i carboidrati presenti nella pasta fermentino. Questo accade perché le grandi quantità di proteine che provengono dalla carne frenano la digestione dei cereali i quali, restando a lungo in attesa di essere digeriti, vengono attaccati dai nostri batteri intestinali. Questi producono gas che si accumula nell’intestino, dando luogo a quel fastidioso gonfiore che, talvolta a torto, viene anche considerato come la conseguenza di un’intolleranza. Si tratta invece di una questione di associazioni.

IL PIATTO UNICO NON È PER TUTTI

Il piatto unico, ovvero una portata in cui sono presenti, contemporaneamente cereali, carne e verdure, non è indicato per tutti. Una porzione di riso con di fianco uno spezzatino può diventare causa di fermentazioni e rallentamento metabolico. Se la tua tendenza è quella di gonfiarti molto, di avere una digestione lenta, è meglio evitare di sottoporre al tuo stomaco una varietà così ampia di alimenti che possiedono caratteristiche differenti. Meglio allora separare la pasta (il riso e i cereali in genere) dalla carne o dal pesce.

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GLI ERRORI DA EVITARE

È BUONA NORMA NON MISCHIARE MAI TRA Evita la bistecca con il formaggio È

uno degli accostamenti che non andrebbero proprio fatti. La bistecca con il formaggio (la tipica valdostana ad esempio, ma anche il cordon bleu oppure, più semplicemente, l’hamburger con la sottiletta) è davvero un freno a digestione e metabolismo. La ragione è semplice. Si affiancano due fonti proteiche differenti, che hanno bisogno, per essere digerite di enzimi diversi. E gli enzimi che servono per digerire la carne ostacolano il lavoro di quelli necessari a digerire il formaggio. Ed ecco che, ancora una volta, si avranno gonfiori. C’è poi un altro motivo che porta a sconsigliare questo tipo di associazione. Carne e formaggio sono entrambi una fonte di grassi saturi, i meno indicati per chi vuole stare a dieta, ma anche i più pericolosi per la salute del cuore.

Mai il pesce con i legumi U

na zuppetta di lenticchie e poi un filetto di pesce? No, grazie. E neppure le seppie con i piselli. Si tratta di un’associazione non ottimale per due ragioni. La prima è che si stanno abbinando proteine di natura differente, quelle presenti nei legumi, che sono di origine vegetale, e quelle del pesce che sono di origine animale e che hanno modalità di digestione diverse. La seconda è che i legumi contengono anche una buona quantità di carboidrati e di fibre che rischiano di far lievitare l’addome se rallentate, nella loro digestione, dal pesce.

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SALUTE NATURALE EXTRA

LORO PROTEINE DI ORIGINE DIFFERENTE Sulla macedonia il gelato “pesa” N

ei frutti, in percentuali variabili, sono presenti zuccheri semplici che, pur essendo facilmente digeribili, hanno però un elevato potere fermentante. Se accompagnati ad altri alimenti possono quindi favorire il gonfiore. Meglio, per non correre rischi, evitare l’abbinata frutta e gelato. Il latte può peggiorare il gonfiore dato dalla frutta, anche perché contiene uno zucchero che causa facilmente gonfiori e disturbi intestinali, il lattosio. È per questo che, di solito, è preferibile consumare la frutta lontano dai pasti. Per la stessa ragione non sono indicate associazioni tra frutta (o anche marmellate di frutta) e prodotti caseari. Da evitare dunque il famoso formaggio con le pere.

No alla mozzarella di fianco al crudo U

no dei classici dell’estate, un piatto con mozzarella e prosciutto crudo, non è decisamente la scelta migliore se vuoi avere la pancia piatta. Si tratta di due proteine di natura diversa, che diventano pesanti da digerire se portate in tavola contemporaneamente. E, per lo stesso principio, no anche ai taglieri che affiancano salumi e formaggi. Meglio sarebbe accompagnare gli uni o gli altri (nelle giuste quantità) con un’abbondante insalata o con delle verdure saltate in padella.

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GLI ERRORI DA EVITARE

GLI ORTAGGI DI SO SOLITO STANNO BENE CON

Vietati i cereali con le patate P

er garantirsi una digestione agevole e scongiurare un accumulo di peso, è bene evitare abbinamenti tra carboidrati e altri carboidrati, ad esempio, tra la pasta, il pane e i cereali in genere con le patate. Comporre il pasto con una quantità preponderante di carboidrati, infatti, provoca gonfiori, pesantezza e sonnolenza, oltre ad aumentare le calorie e il “potere ingrassante” di quello che porti in tavola. Le patate, proprio perché contengono notevoli quantità di carboidrati, andrebbero considerate alla stregua di pasta e pane, piuttosto che di semplici verdure. Evita, insomma, inutili doppioni che rendono il pasto troppo ricco e calorico.

Sconsigliata la bruschetta con i pomodori L

a bruschetta con il pomodoro è un grande classico delle tavole italiane, ma è bene limitarne la presenza se punti a tenere il peso sotto controllo. La natura acida dei pomodori, infatti, non è compatibile con gli amidi contenuti nel pane (o anche nella pasta e nelle sfoglie) e ne compromette il processo digestivo. Non si tratta di un abbinamento da eliminare completamente: è tollerato, qualche volta, ma è bene tenere presente che può creare problemi digestivi. Se tendi a soffrirne spesso, limita al minimo sulla bruschetta la presenza di pomodori a favore di basilico, aglio e olio extravergine di oliva.

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SALUTE NATURALE EXTRA

TUTTO, MA ATTENZIONE A QUELLI CON MOLTI AMIDI Niente latticini con le uova I

l latte è un alimento completo: contiene zuccheri, proteine e grassi. Proprio in virtù di questa composizione, dunque, latte e latticini (soprattutto i formaggi freschi) sono difficilmente abbinabili ad altri alimenti: il rischio è quello di allungarne i tempi di permanenza nell’intestino, favorendo le fermentazioni. Alcuni abbinamenti, poi, rendono la situazione ancora più complicata: è il caso della coppia formaggi (o latte) e uova. Il problema è dato dal fatto che le uova sono una fonte proteica, ma di tipo diverso da quella dei latticini: per lo stomaco ciò significa doppio lavoro. Evita piatti con uova sode o frittate e abbondanti quantità di formaggi. E se fai una colazione all’inglese a base di uova prediligi una tazza di tè a una di latte.

Non affiancare burro e olio G

ià il burro è un condimento pesante da digerire, ma unirlo all’olio è la garanzia di una digestione lenta. Se non ti è mai capitato di condire un piatto di pasta o di preparare un soffritto con entrambi questi grassi, come vuole spesso la tradizione culinaria popolare, pensa a quelle ricette in cui l’abbinamento è “nascosto”, ad esempio le lasagne: trovi il burro nella besciamella e l’olio nel ragù o nel pesto di condimento. Lo stesso accade nel risotto: l’olio è usato per soffriggere la cipolla, il burro per mantecare a fine cottura. Insomma, è bene usare questi due condimenti separatamente. L’olio, meglio se extravergine di oliva, si presta soprattutto per essere usato a crudo ed è molto più leggero.

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GLI ERRORI DA EVITARE

PIÙ UN PIATTO È ELABORATO, PIÙ IL “RISCHIO

No ai piselli con il pollo P

ollo e piselli è un secondo piatto buono e semplice da preparare, ma nasconde un’insidia per l’apparato gastrointestinale. I piselli sono infatti proteine vegetali e richiedono un percorso digestivo diverso rispetto alle proteine animali del pollo. È una regola che vale per tutte le fonti proteiche: visto che non sono tutte uguali, ognuna richiede una digestione su misura. Mischiare due o più tipi di proteine nel piatto, quindi, pur senza danneggiare la salute, certamente allunga la digestione.

Evita la frutta dopo la minestra S

e mangi una minestra, evita di concludere il pasto con della frutta. Se la tua minestra è a base di legumi (fagioli, piselli, ceci, lenticchie...), infatti, la quota di fibre che contengono può già essere causa di meteorismo e gonfiori. Se nonostante ciò “dai da mangiare” al tuo intestino anche una dose di zuccheri semplici, quelli della frutta, appunto, il rischio fermentazione è amplificato. Lo stesso discorso vale se nella tua zuppa non ci sono (solo) i legumi, ma i cereali, cioè orzo, pasta, riso e simili. In questo caso l’apparato gastrointestinale è già alle prese con la digestione di carboidrati in abbondanza, cioè di zuccheri complessi che devono essere scissi nelle loro componenti più semplici. Aggiungere una dose extra di zuccheri semplici rischia di appesantire eccessivamente il processo.

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SALUTE NATURALE EXTRA

FERMENTAZIONI” AUMENTA

Niente prosciutto nella tua frittata L’

impressione è quella di renderla più saziante e sostanziosa, ma in realtà aggiungere la pancetta o il prosciutto a dadini alla frittata ha il solo effetto di rallentare la digestione: l’apparato gastrointestinale deve infatti processare separatamente i due ingredienti, dal momento che sono proteine differenti e che hanno bisogno di enzimi diversi. Per rendere più “piena” la frittata, puoi fare affidamento su verdure: aggiungile in abbondanza! In questo caso vanno bene anche quelle amidacee come patate e zucca, a patto però di non esagerare con le quantità.

Non accostare pasta e pane Q

uante volte baguette, panini e francesini fanno la loro comparsa a tavola, nonostante il pasto preveda la presenza di un primo piatto a base di pasta o di riso? E a chi non è capitato almeno una volta di ingannare l’attesa della pastasciutta con pizzette e focacce a pezzi, a mo’ di aperitivo? Sono tutte combinazioni da evitare: tanto il pane quanto la pasta (così come gli altri cereali che vengono utilizzati per i primi piatti) contengono carboidrati e amidi, che oltre ad appesantire la digestione, provocano un innalzamento della glicemia che ti porterà ad avere di nuovo fame poche ore dopo il pasto. Inoltre pane e prodotti da forno contengono lievito, che può favorire la comparsa di gonfiore e fermentazioni, rallentando ulteriormente la digestione.

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Maggio 2017

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SALUTE NATURALE

EXTRA

Le combinazioni alimentari sono il miglior dimagrante Ridurre gli accumuli, sgonfiarti o drenare il liquidi: qualunque sia il tuo obiettivo, c’è la strategia su misura per te 35

Maggio 2017

IN PRATICA

Le associazioni giuste per vincere i chili in più I

l nostro apparato digerente, sebbene abbia le sue regole di funzionamento, è in grado di digerire più o meno tutto. Ma se pensiamo di utilizzare la nostra alimentazione per uno scopo preciso, ad esempio perdere peso, contrastare la ritenzione idrica, insomma ritrovare la propria forma fisica, alcune combinazioni alimentari sono più efficaci delle altre. Se il nostro obiettivo è ridurre il grasso addominale, dovremmo associare alimenti che ne

Combinazioni

bruciagrassi

favoriscono l’eliminazione ed evitare abbinate che portano il nostro organismo, una volta digerito quello che ci siamo serviti per pranzo, a trasformarlo tutto, o quasi, in grasso di scorta. Allo stesso modo se vogliamo eliminare la cellulite è bene evitare di mettere nel piatto alimenti che, ciascuno per proprio conto, ma ancor di più insieme, possono aumentare la quantità di liquidi nei tessuti.

Combinazioni

antigonfi ore

Per dare l’attacco all’adipe profondo

Per dire basta alle fermentazioni

Per sciogliere il grasso è necessario che nel piatto vi siano combinazioni alimentari che non causano un improvviso innalzamento della glicemia. È questo il meccanismo che porta all’accumulo di acidi grassi nelle cellule adipose. Quindi, oltre a scegliere alimenti che tra loro non si ostacolino nel processo digestivo, è bene evitare anche che un pasto abbia solo carboidrati.

Il gonfiore è la conseguenza del lavoro dei nostri batteri intestinali su alcune componenti degli alimenti, soprattutto fibre e zuccheri. Le combinazioni alimentari antigonfiore saranno dunque costituite da alimenti con un basso potere fermentativo, o prevederanno l’affiancamento di cibi più critici ad altri capaci di assorbire l’eccesso di gas che la digestione dei primi scatena.

A pag. 38 36

SALUTE NATURALE EXTRA

A pag. 44

DIETA DISSOCIATA

COS’È E QUANDO SERVE DAVVERO La dieta dissociata prevede la separazione dei pasti con carboidrati da quelli con le proteine. Generalmente i primi, nella forma di pasta o riso, sono consumati a pranzo, mentre le proteine sono lasciate al pasto serale. Si tratta di un’estremizzazione, utile solo in alcuni casi. Lo è ad esempio se ci sono seri problemi di digestione, con una ridotta secrezione enzimatica. Sottoporre allo stomaco un solo tipo di alimento gli rende il lavoro molto più semplice. Non è indispensabile invece per perdere peso.

Combinazioni

antiri st agni Per vincere la ritenzione idrica Se il tuo problema sono i liquidi in eccesso è importante che, al momento di combinare i tuoi piatti, tu metta insieme ingredienti che favoriscono il drenaggio delle scorie liquide, oltre a supportare il lavoro dell’apparato circolatorio. Al contrario dovrai evitare di associare alimenti che, per la loro composizione, spingano l’organismo a trattenere ancora più acqua.

A pag. 48

COMBINAZIONI brucia Anche la pasta fa dimagrire associata nel modo giusto I carboidrati che contiene attivano il metabolismo, ma è importante che non affatichi troppo lo stomaco

S

i crede che eliminare o ridurre drasticamente i carboidrati sia la via più breve per dimagrire. In effetti rinunciare a pane, pasta, riso & company può portare inizialmente a una perdita di peso rapida, ma alla lunga si ottengono risultati opposti. I carboidrati, che sono zuccheri complessi, sono la nostra principale fonte energetica: quando li riduciamo all’improvviso, l’organismo entra in modalità di risparmio energetico. Cioè non brucia più i grassi.

MAI DA SOLI

Il segreto di una dieta bruciagrassi, dunque, non è eliminare i carboidrati, ma renderli il carburante del metabolismo. Non bisogna rinunciare alla pasta, ma è importante saperla abbinare agli altri alimenti in modo vantaggioso. Questo aspetto non può essere trascurato, perché mangiare carboidrati da soli ha conseguenze negative sul peso forma. Essendo zuccheri, provocano un innalzamento più o meno rapido della glicemia. A ciò il corpo è costretto a rispondere con una maggiore produzione di insulina, che ristabilisce l’equilibrio prelevando l’eccesso di zuccheri e immagazzinandolo nel fegato e nelle cellule adipose. Una regola fondamentale delle combinazioni alimentari bruciagrassi, è non lasciare da soli i carboidrati: esistono però delle "compagnie" più adatte di altre. 38

SALUTE NATURALE EXTRA

Nel sugo Meglio le noci del ragù Per evitare che i carboidrati contenuti in un piatto di pasta causino un innalzamento eccessivo del livello di zuccheri nel sangue, con conseguenze negative sulla linea, occorre associarli a nutrienti capaci di rallentarne l’assorbimento: ad esempio piccole quantità di grassi buoni. Prediligi quelli di origine vegetale, che hanno anche effetto cardioprotettivo: ne sono esempi i semi oleosi, gli oli vegetali e l’avocado. Un ottimo modo per rendere la pasta (il riso, i cereali…) a prova di dieta, è ad esempio quello di abbinarla a un sugo alle noci, un’ottima fonte di acidi grassi Omega 3. Puoi prepararlo frullando delle noci sgusciate con un filo di olio extravergine di oliva, un cucchiaio di pangrattato, erbe aromatiche, aglio e poca acqua di cottura. Se vuoi una consistenza più cremosa, aggiungi un filo di latte di soia. Si tratta di un condimento migliore rispetto al classico ragù: le proteine della carne possono sì rallentare il picco di glicemia, ma appesantiscono il processo digestivo, avendo tempi e modalità di elaborazione molto diverse da quelle della pasta.

grassi

Le cose da evitare Non aggiungere panna, formaggi o tuberi

Appetito sotto controllo Abbinare bene i carboidrati produce un senso di sazietà più duraturo

Accanto agli abbinamenti vantaggiosi, ci sono quelli assolutamente sconsigliati: la già citata pasta al ragù, ma anche pasta con panna, prosciutto e piselli, alla carbonara, ai quattro formaggi o con le patate. Il problema di questi condimenti è che abbinano alimenti che, insieme, diventano difficili da digerire agevolmente. Ad esempio uniscono nello stesso sugo proteine di origine diversa, quindi con tempi di elaborazione differenti: proteine animali, come la carne, i latticini, le uova e il prosciutto, e vegetali, come i piselli. Pasta e verdure ricche di amidi, come i tuberi o le radici (patate, topinambur, carote ecc.) invece rappresentano un problema perché insieme sono un eccesso di carboidrati che saranno trasformati in grasso di scorta. Condimenti a base di formaggi, besciamella o panna sono sconsigliati, invece, perché grandi quantità di latticini (che comunque sono grassi) sono poco compatibili con quantità equivalenti di cereali. Il problema ulteriore di questi sughi è che spesso vengono uniti ad altri ingredienti "problematici", come affettati, carne e legumi.

La mossa snellente

Unisci al condimento i semi di lino C

arboidrati e fibre formano invece una coppia perfetta. Proprio come avviene con i grassi buoni, anche le fibre infatti evitano che gli zuccheri della pasta (o, in generale, gli zuccheri del pasto) si trasformino immediatamente in grasso. Inoltre hanno l’ulteriore vantaggio di prolungare il senso di sazietà e, se scegli le fonti di fibra solubile (ad esempio i carciofi) nutri i batteri dimagranti che si trovano nell’intestino. Via libera alle verdure, quindi, ad esclusione di quelle amidacee come patate e zucca. Al di là dei vari sughi vegetali caldi, puoi anche preparare un’insalata di pasta fredda a cui aggiungere dei pomodorini a pezzetti, foglie di basilico in abbondanza, olive nere, carciofi e peperoni gialli passati in padella. Completa il piatto con una spolverata di semi di lino, fonte di acidi grassi buoni.

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Maggio 2017

COMBINAZIONI BRUCIAGRASSI I PRIMI PASTI DELLA GIORNATA SONO QUELLI IN

Fai scelte antiadipe già dal mattino e non ingrassi N

on di sola pasta vivono gli italiani! Saper abbinare i carboidrati per rendere qualunque primo piatto bruciagrassi è utile, certo: ma poi? Ogni volta che ci mettiamo a tavola dobbiamo scegliere l’abbinamento alimentare più utile per evitare chili in più. I pasti più a rischio sono colazione e spuntini, perché è in questi momenti che tendiamo a mangiare cibi zuccherini da soli (brioches e cappuccino a colazione, succhi e frutta a metà mattina...). In realtà le prime ore del giorno sono quelle in cui può entrare maggiormente in gioco la leptina, ormone che regola il metabolismo e il senso di fame. Ci sono vari modi per attivare questo alleato bruciagrassi: mangiare poco e spesso, ad esempio, ma anche inserire nei pasti - già dal mattino - grassi buoni e proteine.

Colazione

Spalma l’avocado sul pane di segale A

nche a colazione vale la regola: carboidrati sì, ma mai da soli. Invece della marmellata, che anche nella sua versione più naturale è un concentrato di zuccheri (ovvero carboidrati, ancora!), prova a usare un avocado maturo. Basta spalmarne mezzo su 2-3 fette di pane di segale. In questo modo i carboidrati del pane, già “attutiti” dalla notevole dose di fibre

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SALUTE NATURALE EXTRA

solubili della segale, sono bilanciati dai grassi buoni del frutto, che infatti è ricco di Omega 3 e 6. Così ti assicuri una dose di energia a lento rilascio, senza effetti negativi sul metabolismo e soprattutto senza attacchi di fame pre-pranzo. Puoi completare il tutto con una tazza di tè verde, che dà un marcia in più all’effetto bruciagrassi.

CUI RISCHI L'ECCESSO DI ZUCCHERI Da non dimenticare

I Stimoli la leptina I giusti abbinamenti alimentari attivano la leptina, l’ormone bruciagrassi che regola metabolismo e appetito

ntegrale o non integrale? Quando si parla di scelte antiadipe quotidiane, non avere dubbi: il chicco intero è una garanzia. I prodotti ottenuti dalla farina bianca raffinata, infatti, sono sostanzialmente un concentrato di zuccheri privato di qualunque altro elemento nutritivo. Il pane nero e la pasta integrale, invece, ma anche i cereali interi e i vari altri prodotti che da essi si ricavano, conservano una buona quota di fibre che contribuiscono a tenere sotto controllo il picco glicemico post prandiale.

Spuntino

La mela va con gli anacardi M

angiare la frutta lontano dai pasti evita gonfiori e fermentazioni. Per lo spuntino di metà mattina (o metà pomeriggio), quindi, una mela con la buccia è un’ottima scelta. Ricco di fibre solubili e antiossidanti, questo frutto tiene sotto controllo l’appetito e favorisce la regolarità intestinale. Per bilanciare l’azione del fruttosio, lo zucchero semplice della frutta che può far salire la glicemia, è bene accoppiare la mela con dei semi oleosi, fonti di grassi buoni; ne bastano pochi: 3-4 anacardi sono sufficienti.

L'a lternativa Bevi un succo? Mettici un cucchiaino di chia Q

uando la fame di metà mattina non è molto intensa, probabilmente ti orienterai, più che su un vero e proprio spuntino, su un dissentante succo di frutta. L’abbinamento che lo rende snellente è con i semi di chia, piccoli semini che sono un concentrato di acidi grassi Omega 3, Omega 6 e Omega 9, oltre che di fibre e proteine. Aggiungendone un cucchiaino alla tua bevanda neutralizzi l’impennata della glicemia che causerebbero gli zuccheri della frutta da soli. Fai comunque attenzione a scegliere un succo il più naturale possibile e privo di aggiunte. Se puoi, prepararne uno tu centrifugando frutta fresca e di stagione a pezzi.

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COMBINAZIONI BRUCIAGRASSI COSÌ FAI IL PIENO DI ENZIMI DIGESTIVI

Il trucco in più: inverti le portate Prima verdure, poi spaghetti Così riduci le porzioni e digerisci più facilmente

O

ltre ad abbinare bene gli alimenti, c’è una seconda semplice strategia che puoi mettere in atto per limitare l’accumulo di grasso: invertire l’ordine delle portate. Questo trucco, suggerito da vari esperti, aiuta effettivamente a tenere sotto controllo l’impennata glicemica del dopo pasto e quindi a limitare l’azione dell’insulina e l’inevitabile immagazzinamento degli zuccheri in eccesso nelle cellule adipose. Invertire le portate significa, banalmente, portare in tavola per prima cosa il secondo (cioè il contorno, le verdure cotte o crude) e dopo il primo (quindi la pasta, il riso e via dicendo). In questo modo ti assicuri come prima cosa il giusto apporto di fibre, soprattutto, o anche di grassi buoni e proteine, se il piatto che hai preparato le include: cioè quei nutrienti fondamentali che “tengono sotto controllo” l’azione ingrassante degli zuccheri e dei carboidrati. Un ulteriore vantaggio che deriva da questa inversione è quella di limitare l’appetito. Le fibre dei vegetali hanno infatti effetto saziante, quindi ti portano a mangiare una porzione inferiore di carboidrati, che sono naturalmente più calorici. E se fai un pasto con più portate, mescolando quindi carboidrati e proteine, mangiare prima le proteine, che sono più lunghe da digerire, ti aiuterà a contenere, almeno un poco, il senso di pesantezza.

L'idea da copiare

Insalata verde con olio di sesamo S

e hai in programma di servire in tavola un piatto di pasta o un primo sostanzioso, dunque, puoi provare ad iniziare il pasto con un’insalata di rucola e semi oleosi. Preparala lavando e mixando della rucola, 5-6 noci sgusciate a pezzetti, mezzo cucchiaino di semi di girasole, mezzo cucchiaino di semi di zucca, del finocchio crudo. Se vuoi aggiungi anche della cipolla rossa cruda affettata finemente. Condisci con un filo di olio di semi di sesamo. Poi puoi proseguire il pasto con una porzione di pasta al pomodoro o in bianco, avendo già assunto la giusta dose di grassi buoni (nei semi oleosi e nell’olio) e di fibre (nei vegetali) grazie all’antipasto.

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SALUTE NATURALE EXTRA

Il nuovo numero di RIZA DOSSIER PERCH MI SENTO PERCHÉ SEMPRE STANCO? • Perché a volte ci si sente sfiniti fin dal mattino e cosa fare? • Il segreto per sentirsi in forze è respirare bene? • Chi asseconda il proprio orologio biologico ha più energia? • La debolezza può essere causata da disturbi alla tiroide? • Può nascondere una carenza di vitamina D o di ferro? • Come riattivare le forze che sono già dentro di te? • Esistono cibi utili per dare al corpo e alla mente vigore e vitalità? • Quali sono i migliori rimedi verdi per avere una marcia in più?

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COMBINAZIONI antigon Blocca le fermentazioni con questi accostamenti Sono i più efficaci per proteggere il colon e alleggerire la digestione: così la pancia resta piatta!

I

l dimagrimento dipende (anche) dal benessere dell’intestino. Quando l’apparato gastrointestinale non funziona bene, la flora batterica perde il suo equilibrio, si generano gonfiori e fermentazioni, il metabolismo rallenta. Un intestino gonfio si muove meno, accumula tossine. Invece è proprio l’efficienza dei microrganismi che abitano il colon a determinare, oltre che un buono stato di salute, anche il buon funzionamento del metabolismo, una minore assimilazione di calorie dal cibo, un maggiore senso di sazietà. Può darsi dunque che la difficoltà a mantenere il peso sotto controllo derivi da un apparato gastrointestinale non in salute. In questo caso la priorità deve essere abbinare gli alimenti in modo da evitare di appesantire l’apparato gastrointestinale.

IL SEGRETO È LA VELOCITÀ

Gonfiore e meteorismo si generano quando i residui alimentari restano per troppo tempo nel tratto intestinale, indigeriti, dando la possibilità ai microrganismi batterici di farli fermentare. Questa “sosta forzata” può essere provocata da combinazioni alimentari sbagliate. Alcuni alimenti (in particolare quelli che contengono zuccheri molto fermentabili) possono essere digeriti solo nell’intestino tenue e quindi devono raggiungerlo il prima possibile. Ciò non accade se li associamo a grandi quantità di cibi che vengono digeriti già nello stomaco (come le proteine) o ad altri che richiedono ambienti digestivi molto diversi. 44

SALUTE NATURALE EXTRA

Per ridurre il girovita Le alghe con i fagioli I legumi sono fonti proteiche utili, ma vengono esclusi perché talvolta causano gonfiore addominale. In effetti contengono oligosaccaridi, un tipo di zucchero facilmente fermentabile. L’abbinamento per prevenire questo effetto collaterale è con erbe aromatiche e alghe. Le prime (soprattutto alloro, menta, origano e cumino) hanno proprietà anti-gonfiore e carminative. Le alghe accelerano il metabolismo e riducono le fermentazioni. Un trucco utile è mettere un pezzo di alga kombu nell’acqua di cottura dei legumi: li rende più digeribili. Oltre a questo, ogni volta che cucini fagioli, ceci, lenticchie e simili (magari in una zuppa) ricorda di aggiungere un abbondante trito di aromi digestivi e una presa di alga kombu o nori. Le trovi in polvere o essiccate, da reidratare o cuocere prima dell'uso.

fiore

Contro il meteorismo Papaia e ananas con la carne

Marinatura furba Fai marinare la carne nel succo di ananas fresco, con un pizzico di zenzero: la rendi più digeribile

La frutta, soprattutto quella zuccherina, dovrebbe essere mangiata lontano dai pasti proprio per evitare fenomeni fermentativi. Ma papaia e ananas fanno eccezione perché contengono papaina e bromelina, due enzimi che ci aiutano a digerire le proteine. Mangiare ananas o papaia prima o durante il pasto, quindi, significa dare una grossa mano all’apparato digerente e fornirgli una dose extra di enzimi digestivi che, lavorando in collaborazione con quelli già prodotti dal corpo, rendono la digestione delle proteine più rapida e agevole. Se hai difficoltà a digerire la carne, puoi combinarla con questi frutti anche solo mangiandone una porzione (circa 150 g) 30 minuti prima di metterti a tavola. Altrimenti un abbinamento gustoso è quello tra maiale e papaia: basta lessare la carne, tagliarla a cubetti e servirla con papaia a pezzetti e salsa di soia. L’ananas invece si sposa bene con un’insalata di gamberi saltati in padella, pomodorini, lattughino e menta.

Favorisci la regolarità

Le verdure... con tutto! L’

abbiamo detto: garantire un transito intestinale veloce è la miglior garanzia contro quei rallentamenti e quei fenomeni putrefattivi che provocano un gonfiore costante. E quale miglior alleato delle verdure, a questo scopo? Sono fonti privilegiate di fibre, che, insieme ad abbondante acqua o liquidi, sono indispensabili per aiutare l’intestino a svolgere regolarmente le sue funzioni. Per questo motivo, ma non solo, i vegetali sono il compagno ideale di qualunque alimento: quando si tratta di combinazioni alimentari, fanno coppia perfetta con tutto. Mangiate crude (al naturale o poco condite) sono ideali come prima portata, perché apportano buone quantità di enzimi e preparano l’apparato gastrointestinale a lavorare al meglio. Ma se soffri di gonfiori allora è meglio cuocerle, sono più delicate e digeribili, ed è bene consumarle insieme o dopo piatti a base di carboidrati o proteine: diventano un concentrato di fibre dal blando effetto lassativo e depurativo.

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COMBINAZIONI ANTIGONFIORE TOGLI GLI ALIMENTI CHE VENGONO FACILMENTE Scelte consapevoli

Conoscere quali alimenti fermentano più facilmente ti aiuta a portare in tavola piatti davvero light

Questi gli errori Q

uando la flora batterica ha già perso il suo equilibrio e fatica a ristabilirlo, oppure se si tende naturalmente a soffrire spesso di disturbi intestinali, anche gli alimenti che in genere sono ben tollerati possono dare problemi, dilatare l'addome e provocare meteorismo. Il motivo è che in molti alimenti (quasi) insospettabili si nascondono nutrienti che, a livello intestinale, vengono fermentati con grande facilità, con tutti gli effetti indesiderati che ne conseguono.

BASTA PERSEVERARE!

Anche molti abbinamenti culinari che ci risultano del tutto familiari e pratici, in realtà, possono creare qualche fastidio a livello intestinale nei soggetti sensibili (cronicamente o magari solo temporaneamente) al problema del gonfiore addominale. Ecco quindi alcuni errori comuni da non fare più, con altrettanti utili suggerimenti per correggerli senza rinunciare al gusto.

Rendi il piatto più leggero

Sulle pennette sono meglio le zucchine dei broccoli A

nche se le fibre dei vegetali accelerano il transito intestinale, e quindi sono sempre le benvenute in tavola, devi ricordare che alcuni ortaggi possono crearti qualche fastidio, se tendi a soffrire di gonfiore addominale, perché vengono facilmente fermentati. È il caso di cavolfiori, broccoli, ravanelli, cavoli e crauti. E il problema può peggiorare se questi vengono abbinati ai carboidrati. Prediligi quelle verdure che apportano fibre senza effetti indesiderati: è molto meglio un piatto di penne alle zucchine, piuttosto che ai broccoli. La preparazione è molto semplice: basta cuocere in padella le zucchine affettate, con un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di pepe. Se necessario metti anche un cucchiaio di acqua di cottura. Infine aggiungi la pasta scolata e fai saltare con le zucchine per alcuni minuti sulla fiamma viva.

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SALUTE NATURALE EXTRA

“ATTACCATI” DAI BATTERI INTESTINALI

da non fare più Nello yogurt bianco

No alla frutta zuccherina: usa ribes, more e fragole L

a frutta è davvero difficile da abbinare bene agli altri alimenti. A parte il caso di ananas e papaia che abbiamo illustrato nella pagina precedente, in genere è preferibile mangiare la frutta da sola. Vale soprattutto per quella zuccherina, che fermenta facilmente (banane, fichi, uvetta, cachi, datteri…). Però nello yogurt bianco spesso aggiungiamo proprio frutta a pezzi! Una scelta che può favorire il gonfiore, visto che anche lo yogurt contiene disaccaridi fermentabili. Un abbinamento meglio tollerato è tra yogurt e piccole quantità di frutti acidi: ribes, mirtilli, ananas, melagrana e fragole.

Tra le verdure crude

I finocchi sono i meno indicati T

i capita di sentirti gonfia persino dopo aver mangiato un’insalata? Probabilmente dipende dagli ingredienti che usi visto che, come abbiamo detto, non tutti i vegetali sono ideali per chi tende a soffrire di disturbi intestinali. È il caso dei finocchi, ma anche della cicoria, che contengono oligosaccaridi, cioè carboidrati che favoriscono i processi fermentativi. Lo stesso effetto indesiderato si ottiene con carciofi, asparagi, porro e rape rosse. L'effetto è amplificato se la verdura viene consumata cruda. Molto meglio abbinare l’insalata alle carote, ai pomodori, ai cetrioli o al sedano.

Le fibre ti allargano? Prova a sminuzzarle

P

er avere la pancia piatta le fibre sono di grande aiuto, poiché ripuliscono l’intestino e, ad esempio quelle insolubili, velocizzano il transito intestinale. Ma in alcuni casi sortiscono l’effetto opposto. Questo è dovuto a una flora batterica la cui composizione vede un numero minore di specie capaci di digerire e processare le fibre dell’insalata. Allora meglio puntare su fibre “più corte” e quindi più facilmente digeribili. Ad esempio al posto di grandi foglie d’insalata, meglio foglioline piccole, come quelle del songino. Altro trucco consiste nel frullare o sminuzzare le fibre (ad esempio preparando frullati o passati di legumi): questo ridurrà il gonfiore.

Sapori alternativi

Riso ai funghi? Opta per cacio e spinaci Q

uando la pancia è gonfia, uno dei primi consigli che si mettono in pratica è eliminare tutti quegli alimenti che contengono lieviti, quei microrganismi fungini che – lo suggerisce il nome stesso fanno lievitare anche l’addome. Ma si tende a dimenticare che anche i funghi rientrano nella categoria: non perché li contengono, ma perché sono essi stessi “parenti” dei lieviti. Oltre a ciò contengono polioli, zuccheri fermentabili che, a maggior ragione se abbinati ad altri carboidrati, possono causare fastidi a livello intestinale. Se stai pensando di cucinare un risotto, quindi, ricorda che quello con i funghi non è, in questo caso, un abbinamento ideale: è molto meglio che i chicchi facciano coppia, ad esempio, con cacio (stagionato) e pepe, oppure, in caso di sospetta intolleranza al latte, con erbette o con gli spinaci.

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COMBINAZIONI antiri Nelle insalate metti insieme i vegetali verdi e quelli rossi Approfitta di questa sinergia per spazzare via gli accumuli di liquidi e scorie dai tessuti

S

i accompagnano spesso al sovrappeso, ma possono benissimo presentarsi anche in chi è normopeso. Parliamo di ritenzione idrica e cellulite, problemi legati rispettivamente a un malfunzionamento del sistema circolatorio e linfatico e a un’infiammazione del connettivo, che provocano accumulo di liquidi e tossine nei tessuti. Invece che essere smaltite, queste scorie si sedimentano dando luogo a gonfiori e ai “noduli” tipici della pelle a buccia d’arancia. Contro queste condizioni molto può essere fatto anche a tavola, con le giuste coppie alimentari.

OCCHIO AL COLORE

Una buona strategia è abbinare alimenti ricchi di acqua e nutrienti detox, come le verdure a foglia verde (meglio se con principi amari), a vegetali rossi, blu e viola. I primi sono utili soprattutto perché aumentano l'apporto di liquidi, fondamentali per "lavare via" i ristagni. I secondi invece contengono, proprio in virtù dei loro colori, sostanze preziose nella lotta contro la cellulite, soprattutto flavonoidi e antiossidanti, che stimolano il microcircolo e sbloccano gli accumuli. Il modo migliore per unire nel piatto questi due fondamentali alleati anticellulite, le verdure a foglia verde e quelle blu-viola, sono le insalate: ecco alcune idee per sfruttare gli abbinamenti più snellenti e drenanti. 48

SALUTE NATURALE EXTRA

SONCINO + UVA Stimolano la microcircolazione L’uva nera è ricca di antiossidanti, vitamine A, B e C e polifenoli, nutrienti che stimolano la microcircolazione, che quando diventa inefficiente favorisce l’accumulo di scorie liquide. Il soncino, invece, ha buone quantità di vitamine, fibre, ferro, fosforo e calcio. Usa questi due ingredienti in un’insalatona. Lava e pulisci il soncino e aggiungi alcuni acini di uva nera. Completa con scaglie di pecorino, un cucchiaio di semi di chia, due gambi di sedano a pezzetti e un filo di olio extravergine di oliva. Evita il sale.

stagni

CAVOLO + MELOGRANO Favoriscono la leggerezza

Frutti aciduli In piccole quantità i frutti acidi, al contrario di quelli zuccherini, possono essere abbinati ad altri alimenti

Il cavolo nero, grazie alla vitamina C e ai sali minerali che contiene, ha effetto depurativo. Puoi mangiarlo crudo in insalata: basta affettarlo molto finemente. Se invece lo preferisci cotto, fai saltare per alcuni minuti le foglie a pezzetti in padella, con uno spicchio d’aglio e un filo di olio extravergine di oliva, finché non si è ammorbidito. In ogni caso, metti in cavolo nel piatto e aggiungi 2-3 cucchiai di chicchi di melograno e qualche oliva nera. Il melograno è un frutto prezioso per la causa anticellulite, dal momento che apporta significative quantità di vitamina C, acqua e antiossidanti.

INDIVIA + ARANCE Prevengono la cellulite Gli agrumi sono fonti privilegiate di vitamina C, che rinforza le vene e previene la formazione di ristagni. Nell'insalata puoi abbinarli all'indivia riccia, depurativa, diuretica e ricca di potassio, minerale anti-ritenzione. Metti nel piatto indivia, un’arancia rossa affettata finemente (con le parti bianche: sono ricche di antiossidanti), qualche noce sgusciata e mezza mela a fettine. Condisci con olio d'oliva, succo di limone (o aceto di mele) e un poco di pepe nero.

COMBINAZIONI ANTIRISTAGNI BASTA UN TOCCO DI AROMI PER ACCENTUARE

Le coppie drenanti da sfruttare a O gni pasto può diventare l’occasione per portare in tavola quegli alimenti che, combinati tra loro, ti aiutano sia a sbloccare i ristagni di scorie liquide già presenti sia a tonificare la circolazione in modo da prevenire la ricomparsa del disturbo in futuro. Oltre alle insalate anti-ristagni di cui abbiamo par-

lato nelle pagine precedenti, ci sono altre coppie drenanti che possono esserti d'aiuto. Si tratta per lo più di aggiunte "aromatiche" a secondi e contorni, a riprova del fatto che basta davvero poco (un pizzico di aneto, un goccio di aceto, un rametto di rosmarino...) per dare ai piatti un tocco snellente.

Pesce e rosmarino

Sfiammano il connettivo

U

n piatto “di mare” è una buona scelta per contrastare i ristagni: il pesce contiene Omega 3, che aiutano a ridurre l’infiammazione dei tessuti tipica della cellulite e rinforzano la circolazione. Il pesce forma una coppia perfetta con il rosmarino, è infatti digestivo e diuretico. Puoi preparare un trito di rosmarino, salvia, pepe e aglio da aggiungere a qualunque pietanza di pesce in fase di cottura o dopo.

Cetrioli ed erba cipollina

Frenano i danni del sodio I Buoni in tutti i sensi Pesce e rosmarino sono una coppia perfetta sia dal punto di vista del gusto che da quello del dimagrimento

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SALUTE NATURALE EXTRA

cetrioli hanno poche calorie e contengono molta acqua, vitamina C e potassio, tutti alleati drenanti. Sono ideali come contorno leggero. In genere si gustano con generose prese di sale, il cui sodio però favorisce la ritenzione. Prova in alternativa l’abbinamento altrettanto saporito con erba cipollina e pepe nero. La pianta ha sapore simile a quello della cipolla, ma risulta più digeribile.

IL POTERE SNELLENTE DEGLI ALIMENTI Questi i tuoi “NO”

ogni pasto

O

ltre a portare in tavola più spesso queste coppie drenanti, però, è importante anche evitare quegli alimenti che rischiano di aggravare i ristagni della cellulite. In generale sono tutti quei cibi che contengono sodio: gli insaccati, gli affettati e alcuni cibi industriali in scatola. Meglio ridurre anche gli alimenti che alla lunga aumentano il livello di intossicazione dell’organismo: formaggi stagionati, carni rosse, zuccheri semplici, bibite, alcolici…

Asparagi e aneto

Condimento ideale

L'aceto di mele ha effetto detox sul sistema linfatico: usalo per condire i tuoi piatti!

Sedano e aceto di mele

Ti depurano dall’eccesso di tossine ingrassanti

D

Così l’effetto detox si moltiplica

iuretici e depurativi, gli asparagi sono preziosi soprattutto per il loro contenuto di rutina e purina, componenti che rinforzano i capillari e riducono il ristagno di liquidi. Puoi lessarli e renderli un piatto completo abbinandoli all’uovo al tegame, ad esempio. Ma per incrementare le proprietà detox e drenanti, l’accoppiata davvero vincente è con l’aneto. Quest’erba aromatica, dal sapore pungente, aiuta ad eliminare le scorie: puoi usarla sia fresca che essiccata.

L’

aceto di mele svolge un’azione depurativa sull’organismo, e in particolare sul sistema linfatico. È quindi un ottimo aiuto, a tavola, contro la cellulite. Puoi usarlo in generale per condire, ma tieni presente che l’aceto di mele si abbina bene al sedano, un ortaggio già ricco di potassio, fosforo e cloro e con pochissime calorie. Taglia alcuni gambi di sedano a bastoncini e, a parte, prepara un’emulsione con un cucchiaino di aceto di mele, un cucchiaino di olio extravergine di oliva e la punta di un cucchiaino di zenzero in polvere. Immergi le crudités nel mix e servile come antipasto o aperitivo.

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COMBINAZIONI antifa

Gli sfizi light che ti salvano dalle abbuffate

Piaceri rischiosi Per tappare la fame fuori pasto spesso scegliamo cibi grassi e zuccherini

Ecco gli abbinamenti sani da provare ogni volta che si presenta quel fastidioso “buco allo stomaco”

Q

uando si vuole tenere sotto controllo il peso, si teme sempre il momento in cui si faranno i conti con i temibili, improvvisi, attacchi di fame. Un nemico che in realtà è ben noto anche a chi non sta seguendo alcuna dieta. Questi “buchi allo stomaco” hanno varie cause: possono essere causati dalla noia, da emozioni intense e ricorrenti che cercano sfogo (rabbia, tristezza…) oppure da pasti sbilanciati, che provocano un innalzamento eccessivo della glicemia e quindi un senso di sazietà limitato nel tempo. In ogni caso questi attacchi di fame spingono frequentemente a mangiare fuori pasto e, ancora più spesso, a prediligere alimenti zuccherini, grassi ed elaborati. Con conseguenze che presto si manifestano sulla bilancia. L’alternativa però non è sopportare la fame in silenzio. Se l’appetito chiama, puoi rispondere scegliendo quegli spuntini che, ben combinati tra loro, sono capaci di spezzare la fame con gusto e soprattutto con leggerezza. 52

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Tra un pa sto e l’alt ro Mangia crudités con poca ricotta magra Può capitare di accusare un insistente senso di fame tra un pasto e l’altro, nonostante la colazione o il pranzo siano stati comunque sostanziosi. Può essere più frequente nei periodi di grande stress e tensione emotiva, o magari durante i cambi di stagione. Un efficace spuntino spezza-fame in questi casi è una piccola ricotta magra scremata (in alternativa un vasetto di yogurt bianco magro) con crudités di verdure: in tutto 7-8 bastoncini di carota o sedano crudi. Prova questo snack leggero a metà mattina oppure a metà pomeriggio: soddisfa l’appetito anche perché, grazie alla consistenza croccante e piena delle verdure, si ha l’impressione di gustare uno spuntino molto appagante.

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Dopo lo sport Le mandorle con la frutta rimineralizzante Uno degli attacchi di fame più ardui da gestire è quello del dopo-allenamento. Lo sforzo appena fatto ci lascia ovviamente desiderosi di “recuperare le energie” il prima possibile, e in genere con qualunque cosa commestibile si trovi nei paraggi. Il problema è più frequente se si fa sport prima di cena: una volta terminato l’allenamento e in attesa di mettersi a tavola, si tende a pasticciare per, appunto, tamponare la fame insistente. Ma c’è una preziosa strategia da mettere in atto per evitare questo appetito smisurato: mangiare prima e dopo l’allenamento. Ovviamente, mangiare le cose giuste. Come spuntino preparatorio, abbina un frutto e 10 g di noci o nocciole: così fai scorta di energia, ma tenendo sotto controllo il picco glicemico. Dopo l’allenamento, invece, è ideale un drink remineralizzante, che reidrata e rinforza, oltre a “tamponare” la fame. Frulla due carote, il succo di un’arancia e il succo di mezzo limone. Poi aggiungi 3 mandorle tritate, fonte naturale di vitamina E e di grassi buoni, che bilanciano gli zuccheri della frutta.

Dopo cena

Voglia di dolce? Concediti cannella e cioccolato

La fame del dopo cena è la più insidiosa. Abbiamo appena mangiato, quindi non è un vero e proprio appetito, ma piuttosto il desiderio di un vago “qualcosa in più” che non ci fa sentire completamente sazi: in genere un dolcetto. Per evitare l’eccesso di grassi e calorie che si accompagna a praline, caramelle e biscotti, puoi concludere la giornata con una tisana alla cannella abbinata a un quadratino di cioccolato extra fondente. La tisana si prepara lasciando in infusione per 5-10 minuti in una tazza di acqua bollente un bastoncino di cannella spezzato. L’aroma della spezia, che ha un profumo intenso, “inganna” il cervello soddisfacendo la voglia di dolce. Il cioccolato extra fondente (con almeno il 70% di cacao) fa la stessa cosa: ha grande potere saziante anche perché favorisce la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore legato al senso di benessere e sazietà.

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SALUTE NATURALE

IDEE SALVALINEA EXTRA

Attenti alle bevande Anche loro vanno abbinate bene Quello che versi nel bicchiere o nella tazza ha bisogno delle giuste associazioni. Così è più facile digerire e perdere peso

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COME BERE

I sì e i no nel bic C

i possono essere combinazioni giuste o meno giuste per perdere peso e digerire bene anche se consideriamo le bevande. Non stiamo, ovviamente, parlando dei giusti abbinamenti tra il vino e il cibo, in questo caso si tratta di questioni puramente organolettiche, di gusto. Stiamo piuttosto parlando delle combinazioni tra alcune bevande, come possono essere tè o caffè e altre bevande, l’esempio più classico è il latte, o tra quello che metti nel bicchiere e quello che mangi. Siamo abituati a pensare che quello che beviamo sia quasi ininfluente sul fronte alimentare. Con l’acqua ci idratiamo, con altri tipi di bevande facciamo lo stesso, magari con un po’ di gusto in più. Solo nei confronti di vino, alcolici e caffè abbiamo qualche consapevolezza in più. Eppure, proprio come i cibi, anche le bevande vengono digerite, nel senso che le loro componenti vengono assimilate e interagiscono chimicamente all’interno del nostro tubo digerente.

BERE A TAVOLA? SÌ, MA POCO

Una prima indicazione di massima per favorire la digestione e il dimagrimento è quella di bere molto, ma non durante i pasti. Soprattutto se si hanno difficoltà digestive e si soffre di gonfiori, è bene limitarsi a un solo bicchiere di acqua durante il pranzo o la cena. È questa infatti la quantità giusta per diluire in modo corretto gli enzimi digestivi, che effettivamente hanno bisogno di liquidi, senza però “annacquarli” e renderli in questo modo meno efficaci. Bere troppo mentre si sta mangiando può avere conseguenze spiacevoli, perché allunga i tempi della digestione e rende più complesso scomporre gli alimenti che potranno favorire processi fermentativi.

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SALUTE NATURALE EXTRA

Acqua Se mangi i grassi ci vuole la minerale al magnesio

chiere

Anche la più semplice delle bevande, l’acqua, può aiutare a digerire meglio. Quando si affronta un piatto contenente grassi o proteine, quindi nutrienti che hanno bisogno di un maggior impegno digestivo, può essere utile bere un’acqua magnesiaca, cioè con una presenza di sali di magnesio, che ha un’azione digestiva. Vanno bene a questo scopo anche le acque bicarbonate. Quando si consumano verdure è invece preferibile scegliere un’acqua oligominerale, che aumenta il potere depurativo dei vegetali.

Spremute e succhi Non durante i pasti: fermentano È un’abitudine tutta americana quella di bere succhi di frutta durante i pasti. Ma non bisogna dimenticare che si tratta pur sempre di fonti di zucchero, facile alla fermentazione. E se il consiglio generale è, e resta, quello di non mangiare frutta dopo i pasti, il divieto vale anche per la loro forma liquida. La classica spremuta d’arancia che spesso si beve a colazione non è adatta ad accompagnarsi con cereali e latte. Il risultato è peso sullo stomaco, rischio più alto di Le bibite zuccherate, invece, non andrebbero conacidità gastrica e sumate né durante i pasti e neppure lontano da pesantezza. essi. Insomma mai. Si tratta di zucchero praticamente puro, che non solo aumenta il rischio di gonfiori, ma anche quello di chili in più. Bere bevande alla cola o aranciate durante il pasto può aumentare anche di molto le calorie. Una lattina di cola ha circa 139 calorie, tutte fornite da zuccheri. E se appena bevuta può dare l’impressione di migliorare la digestione, poi una volta arrivata nell’intestino può favorire processi fermentativi.

Bibite zuccherate nella lista nera

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COME BERE

GLI ALCOLICI ACIDIFICANO L’AMBIENTE GASTRICO:

Vino Tollerato con la carne Bere un bicchiere di vino è un’abitudine diffusa. Se si sceglie il vino rosso si può godere di un piccolo e benefico apporto di resveratrolo, un antiossidante utile alla circolazione e al metabolismo. È però consigliabile evitare di associare il vino con piatti ad alto contenuto di amidi, come riso, pasta, patate o legumi. Il vino infatti favorisce, è vero, la secrezione dei succhi gastrici, ma acidifica l’ambiente dello stomaco, mentre gli amidi necessitano di un ambiente alcalino per essere scomposti. Meglio allora bere un bicchiere di rosso con la carne, che si avvantaggia di una miglior secrezione di enzimi. La moderazione però è fondamentale, poiché la componente alcolica del vino rallenta la digestione, soprattutto in concentrazioni elevate. Se si soffre di pesantezza o acidità, meglio evitare, dunque anche l’amaro a fine pasto.

Birra Sconsigliata con la pizza Una delle abbinate classiche del sabato sera: pizza e birra. Peccato che la coppia sia sconsigliata sia sul fronte della digestione che su quello del dimagrimento. La birra, così come il vino, acidifica l’ambiente grastrico, anche se in misura minore, rendendo più complicata la digestione della pizza (o di pasta e riso che magari sono consumati nello stesso Mai dopo la pasta e mai col latte pasto). È poi una fonte di glutine, Sull’aiuto o meno che il caffè dà alla digestione c’è lieviti e zuccheri da sempre un dibattito acceso. Il fatto è che la fermentabili che caffeina stimola i succhi gastrici, ma così come possono causare per il vino, a beneficiarne sono le proteine e non gonfiori addominali. certo la pasta o il pane. Ecco perché è sconsigliato bere caffè dopo un pasto in cui i carboidrati sono stati la componente più significativa. A dimostrare che il caffè interferisce con la metabolizzazione degli zuccheri sono stati i ricercatori dell’Università canadese di Guelph, che hanno sottoposto a test un gruppo di volontari ai SALUTE NATURALE EXTRA

Caffè

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COSÌ È PIÙ DIFFICILE DIGERIRE I CARBOIDRATI Tè bancha

Niente amidi Il vino è tollerabile con le proteine, ma sconsigliato con gli amidi

Tè Meglio con il limone che con il latte Il tè, soprattutto quello verde, è una bevanda straordinaria per perdere peso. Merito di alcuni polifenoli che contiene, le epigallocatechine, che hanno un’azione bruciagrassi. A patto di non associarli al latte, che ne riduce la biodisponibilità. È quindi poco favorevole l’abitudine inglese di bere il tè proprio con il latte. Molto meglio invece metterci del succo di È bene evitare di sorseggiare ai pasti limone che, grazie alla del tè. Anche in questa bevanda, provitamina C, ne potenzia prio come nel caffè, sono presenti l’azione benefica. caffeina (che nel tè prende il nome di teina) e tannini, che possono rallentare la digestione e creare acidità e pesantezza di stomaco. Tollerato saltuariamente è l’uso del tè bancha, un tè molto leggero, con un più basso contenuto di teina.

Col cibo va bene solo il tè bancha

quali è stata misurata la glicemia dopo un pranzo abbondante seguito o meno da due caffè. Chi aveva bevuto caffè aveva un tasso di zuccheri nel sangue più alto, fattore negativo tanto per la salute che per la linea. Anche l’associazione di latte e caffè è sconsigliata. La caffeina rende più difficile la digestione della caseina, la proteina presente nel latte. Anche i tannini contenuti nel caffè, sostanze responsabili del suo sapore amaro, interferiscono con il lavoro degli enzimi e con l’assimilazione di alcuni nutrienti.

Più benefico Il limone potenzia l’azione benefica del tè, il latte invece la riduce

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NELLA CENTRIFUGA I mix più efficaci contro i chili in più I

centrifugati e i frullati possono essere un ottimo modo per mantenere il peso forma, a patto di combinare al meglio gli ingredienti. I succhi, ma anche frullati e centrifugati a base di frutta, sono fonte di zuccheri semplici facilmente assobibili, per cui, anche se rappresentano un modo molto gustoso di integrare importanti sostanze dall’azione dimagrante, come minerali e vitamine, è bene non dimenticarne la natura. Meno problemi vengono dai centrifugati di verdura, dal momento che insalate e ortaggi sono in genere più ricchi di acqua e meno dolci.

UN CUCCHIAINO DI PSILLIO

Un primo consiglio è dunque quello di mescolare frutta e verdura nella centrifuga: in questo modo puoi diluire ulteriormente gli zuccheri della frutta e ridurre il loro impatto sulla glicemia. Un altro consiglio utile è quello di aggiungere ai centrifugati un cucchiaino di semi di psillio oppure di semi di chia: entrambi questi ingredienti forniscono grassi buoni ma soprattutto fibre, che concorrono, ulteriormente, ad evitare che gli zuccheri vengano metabolizzati troppo velocemente.

Cavolo, zenzero e menta In caso di gambe gonfie Contro edemi, ristagni e circolazione rallentata ecco un cocktail di vegetali dall’alto potere drenante, capace di migliorare la circolazione sanguigna e linfatica. Passa alla centrifuga 6 foglie di cavolo, un pezzetto di radice fresca di zenzero e qualche fogliolina di menta: tutti questi ingredienti favoriscono l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Allunga, se necessario, con acqua o con del succo di mela. Puoi aggiungere anche della linfa di betulla, dall’effetto sgonfiante proprio sulle gambe. La trovi in erboristeria. A seconda dei prodotti la posologia quotidiana può variare. È utile anche il decotto di peduncoli di ciliegia, ottimo contro la cellulite, per la sua azione diuretica.

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Sia frutta che verdura Mischia entrambi gli ingredienti nel tuo centrifugato: così abbassi l’indice glicemico

Spinaci, aloe e mela Per depurare l’intestino Con questo centrifugato, al quale sarebbe bene integrare almeno una parte delle fibre che di solito vengono separate al momento di estrarre il succo, agisci depurando il colon e favorendo la costituzione di una miglior flora intestinale, condizione indispensabile per perdere peso. Centrifuga 2 manciate di spinacini novelli, 2 foglie di cavolo riccio, una mela, due arance e aggiungi un misurino di succo d’aloe puro senza aloina (la dose può variare a seconda del prodotto acquistato), che ha un effetto depurativo e antinfiammatorio sulle mucose. Allunga, se necessario, con acqua naturale.

Sedano, finocchio e lattuga Neutralizzano la fame nervosa Tra i minerali efficaci contro la fame causata dallo stress vi sono senz’altro magnesio e calcio. Per questo nel tuo centrifugato “calmante” sono presenti la lattuga romana, l’aneto e i semi di zucca. Passa alla centrifuga 125 g di lattuga romana, 50 g di finocchio, 50 g di sedano, un cucchiaino di aneto tritato e 100 ml di succo d’ananas. A parte, pesta in un mortaio un piccolo pugnetto di semi di zucca (che forniranno ancora più magnesio oltre a grassi e fibre) e aggiungili al tuo centrifugato. Questo mix, che ha basso contenuto di zuccheri ma ti rifornisce di minerali antistress e antifame, può essere consumato come spuntino.

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IN TAZZA Le migliori miscele per agire sui punti

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i definiscono propriamente tisane le combinazioni di erbe dalle quali, per effetto del calore, vengono estratti principi attivi benefici, da sorbire in tazza. Il primo vantaggio di questi preparati è che aumentano l’idratazione del corpo, senza aggiungere neppure una caloria al computo giornaliero. Le erbe poi possono aiutare con proprietà specifiche, sia a ridurre gli accumuli adiposi, sia a migliorare la depurazione dell’organismo. Alcune tisane inoltre, assunte alla fine di un pasto, hanno il gande vantaggio di rendere più semplice la digestione, e l’uso di erbe e semi dall’azione antifermentativa è l’ideale se la tendenza è quella a gonfiarsi appena dopo mangiato. Ecco allora una piccola selezione di miscele da provare.

Tanti vantaggi Digestive e snellenti, queste tisane sono ideali da sorseggiare nel corso della giornata

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Coriandolo e tarassaco Ti garantiscono un ventre piatto

di erbe critici

Il fegato è un organo chiave se si accumula soprattutto a livello addominale. È questa ghiandola infatti che è centrale sia per il metabolismo dei grassi che degli zuccheri. Ti può essere utile quindi un mix nel quale sia presente il tarassaco, tra le erbe più efficaci per depurare il fegrato, associato al coriandolo, utile contro il gonfiore addominale. Fatti preparare il mix dal tuo erborista e versane poi un cucchiaino in una tazza con acqua bollente. Lascia in infusione 5-7 minuti, quindi filtra e bevi. Puoi aggiungere, se lo gradisci, anche qualche fogliolina di menta fresca, anch’essa capace di contrastare la formazione di gas a livello addominale.

Equiseto e limone Ti regalano cosce più toniche Questa tisana ha una duplice funzione. Da una parte contrasta edemi e ristagni, grazie all’azione del limone, dall’altra l’equiseto, oltre a rinforzare l’azione diuretica del limone, ha un elevato contenuto di silice, che stimola la produzione di collagene, la proteina che rende tonici i tessuti, ed è essenziale per garantire, soprattutto con l’età, l’elasticità della pelle, prevenendo cedimenti e anche smagliature.

Cannella e peperoncino Bruciano il grasso sui fianchi Quando si vuole andare ad attaccare il grasso che si accumula sul girovita e sui fianchi, quegli accumuli che creano il tipico “salvagente”, può essere utile ridurre i picchi glicemici, soprattutto dopo un pasto ricco di carboidrati. Ecco dunque una tisana che può essere bevuta proprio in queste occasioni. Come “base” utilizza una bustina di tè verde, al quale sono riconosciute proprietà bruciagrassi. L’ingrediente “antizuccheri” è invece la cannella, alla quale sono riconosciute proprietà ipoglicemizzanti: ne basta la punta di un cucchiaino. Aggiungi poi un pizzico di peperoncino, spezia dotata di proprietà termogeniche. Mescola bene e bevi, senza dolcificare.

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IN TUTTE LE EDICOLE

Per eliminare i chili di troppo e non riprenderli più basta tenere sotto controllo l’indice glicemico dei pasti; se scegli alimenti giusti stimoli l’organismo a demolire i depositi adiposi e perdi peso in fretta

SALUTE NATURALE

CONSIGLI PRATICI EXTRA

Rendi tutti i tuoi menu un trionfo di leggerezza Le pietanze tradizionali più diffuse nascondono spesso abbinamenti alimentari scorretti: ecco come renderle davvero a prova di dieta

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RICETTE A CONFRONTO

Piccole correzioni

per i piatti di ogni giorno Basta un semplice aggiustamento per risparmiare sulle calorie, senza però rinunciare al gusto

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pezzatino con patate, lasagne alla bolognese, fritto misto… Sono piatti comuni e presenti nelle nostre abitudini culinarie, ma celano combinazioni alimentari poco raccomandabili. Per questo risultano pesanti e calorici. Anche per questo diventano pietanze riservate ai giorni di festa o le prime a cui si rinuncia quando si è a dieta. Ma conoscere l’abbinamento alimentare sbagliato ti aiuta a rimediare all’errore, attenuandone le conseguenze negative o portando in tavola l’alternativa light.

Panino

Il tramezzino con tonno e uova è un vero mattone A Ancora di salvezza per chi pranza fuori casa, il panino imbottito può essere un pranzo equilibrato e completo… o anche un “mattone” pieno di grassi e arduo da digerire. Tutto dipende dal ripieno. Il classico tramezzino con tonno, maionese e uova è da evitare: ai carboidrati del pane si uniscono due tipi di proteine diversi, in più la salsa appesantisce il tutto. E addio leggerezza.

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La soluzione

Ma con bresaola e olio extravergine è il top Ill segreto di un panino saziante, leggero e completo è scegliere solo tre ingredienti: una sola fonte di proteine (uovo, carne o pesce), una di fibre (ortaggi) e una di grassi buoni (avocado, semi oleosi o olio). Usa il pane integrale. Un’ottima soluzione è ad esempio del pane nero imbottito con bresaola, un filo d’olio, rucola e cetrioli.

Polpettone

In crosta e ripieno è una bomba di grassi Ill polpettone è un piatto molto versatile: può essere il secondo sostanzioso dei pasti in famiglia o il classico “svuota frigo” in cui finiscono buona parte degli avanzi che bisogna cucinare al più presto. In entrambe le situazioni il rischio di abbinamenti alimentari pesanti è dietro l’angolo. È il caso, ad esempio, del polpettone in crosta: la presenza della sfoglia attorno al rotolo di carne aumenta i grassi e le calorie del piatto. Come se non bastasse, spesso nel ripieno si trovano uova sode (quindi proteine in più, diverse dalla carne), mollica di pane (cioè una dose extra di carboidrati), formaggi (dunque nuove proteine e grassi). A conti fatti, o meglio, a pasto concluso, l’apparato gastrointestinale può fare fatica. Se usi la pasta fillo al posto della pasta sfoglia togli circa 200 kcal al piatto, ma per una ricetta davvero light occorre intervenire soprattutto sugli La a versione light del polpettone inizia altri ingredienti. dalla rivisitazione del suo ingrediente principale: la carne. Sceglila magra e bianca, così il profilo nutrizionale del piatto è migliore. Impasta 600 g di fesa di tacchino macinata con 40 g di pistacchi sgusciati, 300 g di bietole già stufate in padella, 4 fette di pancarré ammollato in acqua, un uovo sbattuto, sale, pepe e prezzemolo quanto basta. Forma il polpettone aiutandoti con un foglio di carta da forno e cuoci nel brodo vegetale, con il coperchio, per circa un’ora. L’aggiunta dei pistacchi e delle bietole dà al piatto una quota di minerali, grassi buoni e fibre che contribuiscono a rendere la ricetta più saziante e completa. Accompagnalo con un contorno di verdure.

La scelta giusta Tacchino e pistacchi lo rendono light

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RICETTE A CONFRONTO

DURANTE LA COTTURA È PREFERIBILE L’OLIO

Fritto misto Ti risulta indigeribile? Colpa della pastella

Nell’ipotetica lista delle pietanze light e dietetiche, nessuno collocherebbe il fritto misto ai primi posti. Nonostante la leggerezza del pesce, infatti, si tratta di un piatto piuttosto pesante. La colpa è prima di tutto del metodo di cottura: se non è eseguita a regola d’arte, la frittura comporta fatica digestiva e una notevole dose di grassi che, per essere smaltiti, richiedono un lavoro extra anche da parte del fegato. Inoltre l’impanatura in cui molluschi, frutti di mare e simili sono in genere avvolti aumenta le calorie del piatto: pangrattato e pastelle sono spugne che si impregnano dell’eccesso di olio. Così, insomma, il fritto misto è un attentato alla linea, e anche un peso sullo stomaco. Ma la soluzione c’è.

Il rimedio

Prova farina di riso e olio di arachidi

Così puoi preparare un fritto misto leggero, facilmente digeribile e a basso apporto calorico: circa 300 kcal (le dosi indicate sono per due persone). Passa 200 g di anelli di totano nella farina di riso, che trattiene molto meno olio rispetto alla panatura tradizionale. Friggi in abbondante olio di arachidi, leggero, oppure olio extravergine di oliva. Paradossalmente più olio usi, più leggero sarà il fritto: se i calamari ne sono completamente ricoperti, infatti, cuoceranno in meno tempo restando così meno a contatto con i grassi. La temperatura dell’olio deve rimanere costante, intorno ai 170-180 °C. Friggi pochi pezzi alla volta e solo per pochi minuti, poi passali più volte nella carta assorbente. Accompagna il fritto misto con un’insalata di rucola e limone.

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VEGETALE INVECE DEL BURRO

Spezzatino No a patate e piselli nello stesso piatto

Lo spezzatino con patate e piselli (o con solo uno dei due ingredienti) è uno di quei piatti che di solito fa la sua comparsa in tavola durante i pasti in famiglia. Eppure la sua versione più conosciuta non è di facile digestione per stomaco e intestino. Prima di tutto perché le proteine vegetali dei piselli mal si sposano con quelle animali della carne: insieme formano una coppia che rallenta il processo digestivo. D’altra parte le proteine della carne richiedono una degradazione gastrica diversa da quella richiesta degli amidi, che le patate apportano in grande quantità - come anche le carote, che spesso vengono aggiunte alla ricetta. Il risultato è quindi, anche in questo caso, un piatto troppo pesante. A patto di non usare grassi animali durante la cottura, ad esempio il burro, e di non esagerare con le porzioni, però, puoi concederti una porzione Per preparare lo spezzatino ai carciofi, fai rosolare 500 di spezzatino con le patate di g di carne di manzo tagliata a cubetti in una pentola, tanto in tanto. Tieni però precon un filo di olio extravergine d’oliva. Quando la carne sente che esistono alternatiha preso colore, aggiungi un trito di sedano, aglio e cipolla. Dopo ve più digeribili, ad esempio pochi minuti copri il tutto con dell’acqua e lascia cuocere con un lo spezzatino ai carciofi tipico coperchio per un’oretta. Intanto lava, pulisci e taglia a spicchi 500 della cucina ligure. g di carciofi. Poi aggiungili alla pentola con lo spezzatino e lascia cuocere fino a quando non diventano teneri (circa 30 minuti). Le dosi indicate sono per 4 persone. Il vantaggio di questa ricetta è che non usi grassi animali e, grazie ai carciofi, sostituisci il carico di amidi con un più utile carico di fibre.

L’alternativa

Con i carciofi non ti pesa sullo stomaco

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DIFFIDA DEI PREPARATI PRECONFEZIONATI: SE

Frittata

Se ci metti gli spinaci assorbi meno ferro Spesso la frittata diventa l’occasione per cucinare una sorta di “piatto unico”, perché si arricchisce l’uovo sbattuto con altri ingredienti che rendano l’impasto più completo e sostanzioso. Ma in questo caso gli abbinamenti sono abbastanza insidiosi. Una frittata con la pancetta, ad esempio, ha il grosso limite di abbinare due proteine diverse, cosa che andrebbe evitata per favorire una buona digestione. Nemmeno la classica frittata con spinaci e formaggio è perfetta: i latticini aumentano la quota di grassi e la pesantezza, inoltre l’acido fitico dell’ortaggio a foglia verde rallenta l’assorbimento del ferro delle uova. Se vuoi comunque mangiare quest’ultima ricetta, puoi migliorarla eliminando o riducendo molto il formaggio, aggiungendo alle uova sbattute un cucchiaino di crusca (le cui fibre rallentano l’assorbimento dei grassi) e, magari, anticipando la frittata, in tavola, Associando uova, patate e zucchine, la tua frittata divencon una vellutata di porri e sedano, da mangiare ta un piatto completo che ti fornisce proteine, grassi, calda o fredda. Oppure puoi servire una frittata carboidrati e fibre. Basta sbattere 6 uova e aggiungere che sia saziante e leggera, oltre che perfetta dal 2 patate medie lessate, 2 zucchine scottate in padella, un pizzico punto di vista nutrizionale. di curcuma, pepe nero e prezzemolo (le dosi sono per quattro persone). Per rendere il piatto ancora più leggero evita la cottura in padella, che ti farebbe aggiungere una quota in più di grassi (dell’olio o, peggio, del burro). Piuttosto inumidisci un foglio di carta da forno e usalo per foderare una pirofila in cui poi versare il composto: cuoci in forno già caldo a 180 °C per circa mezz’ora.

L’idea vincente

Con le zucchine diventa davvero perfetta

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PUOI, SCEGLI TU OGNI INGREDIENTE

Insalata di riso Il condimento già pronto è pieno di insidie

L’insalata di riso è il piatto estivo per eccellenza: a casa, in spiaggia, in ufficio, è una soluzione pratica e veloce da preparare. Ciò che rende questo piatto poco snellente è prima di tutto l’uso dei condimenti già pronti, che in genere contengono wurstel, formaggio, piselli, mais, verdurine. In questo modo agli amidi del riso si abbinano a più fonti proteiche diverse tra loro (la carne, i legumi, i latticini). Wurstel e formaggi, inoltre, sono fonti di grassi saturi. Puoi rendere il piatto meno calorico apportando qualche modifica: ad esempio usando un latticino leggero, come la feta, e sostituendo i salsicciotti con prosciutto cotto magro. Ma è possibile fare di meglio: il segreto è scegliere una sola fonte proteica e abbondare con le verdure, le cui fibre ed enzimi aiutano la digestione e rallentano l’assimilazione dei carboidrati.

Così è meglio

Le verdure devono sempre abbondare Prepara il riso secondo il tempo di cottura. A parte affetta pomodori, cetrioli e carote crude. Unisci la verdura ai chicchi scolati e raffreddati. Aggiungi prezzemolo, origano e olio extravergine di oliva. Se vuoi, puoi preparare anche una frittatina con soli albumi da tagliare a listarelle e da aggiungere all’insalata: sono una fonte proteica a basso contenuto calorico che rende il tuo piatto più completo dal punto di vista nutrizionale.

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NON ESAGERARE CON LE AGGIUNTE: PREDILIGI

Zuppa

Bisogna dosare bene legumi e cereali Pietanza tipica della tradizione italiana, la zuppa è un piatto per definizione sostanzioso (e quindi, in altre parole, per nulla leggero). A renderlo impegnativo per stomaco e intestino è l’abbinamento imperfetto tra legumi e cereali: nel brodo, con qualche ortaggio, si trovano infatti spesso farro o orzo da una parte, e lenticchie, fagioli, ceci, fave e via dicendo dall’altra. A volte si aggiungono anche le patate, che con la loro quota di amidi aumentano l’apporto di carboidrati già garantito dai cereali. La coppia, l’abbiamo detto, è imperfetta: quindi puoi concedertela di tanto in tanto, facendo attenzione a scegliere una sola proteina vegetale e cereali integrali, oltre che aggiungendo verdure a foglia verde (fonti di fibre) e un’abbondante trito di erbe aromatiche carminative, come alloro e rosmarino.

L’opzione ok Con lenticchie e cumino ti sazi senza affaticarti Una zuppa dall’alto potere saziante ma che non affatica troppo la digestione è quella a base di lenticchie e verdure con limone e cumino. Scalda in una pentola un filo di olio extravergine di oliva e cuoci per alcuni minuti tre carote, due gambi di sedano, una zucchina e mezza cipolla a pezzetti. Aggiungi anche un cucchiaino di semi di cumino e un cucchiaino di scorza di un limone bio. Aggiungi 400 g di lenticchie. Copri con del brodo vegetale e fai cuocere con il coperchio per un’oretta, mescolando di tanto in tanto. Condisci con qualche goccia di limone e un filo di olio extravergine di oliva. Le dosi indicate sono per quattro persone. I legumi di questa ricetta, unica fonte proteica, si sposano alla perfezione sia con le verdure sia con le spezie: in particolare il cumino ha proprietà digestive. Il limone dà un tocco detox.

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LE PREPARAZIONI PIÙ SEMPLICI

Pizza

Piacere proibito? Dipende dal condimento

Non c’è dieta che tenga: resistere alla pizza è davvero difficile. Quando ce la concediamo, però, mettiamo in conto di assumere un pasto da almeno 600-800 kcal che, in base agli ingredienti che prediligiamo, può risultare più o meno difficile da digerire. Ci sono alcuni trucchi per “limitare i danni”, però: ad esempio iniziare con un’insalata come antipasto, così da fare il pieno di fibre che evitano il picco glicemico e riducono l’assorbimento dei grassi, e anche rinunciare al dolce e ad altre portate. Se poi scegli il giusto condimento, puoi migliorare ulteriormente il profilo nutrizionale del pasto ed evitare i gonfiori.

Il trucco in più

Metti il carbone vegetale nell’impasto e non ti gonfi più Sempre più ristoranti offrono la possibilità di scegliere una pizza con impasto integrale o, meglio ancora, con carbone vegetale. Il primo ha indice glicemico più basso, il secondo (una polvere vegetale di colore nero) è un rimedio anti-gonfiore e anti-meteorismo. Se puoi, prediligi la pizza rossa, cioè senza formaggio, con verdure (fonti di fibre) e una sola fonte proteica (ad esempio prosciutto crudo magro, bresaola o pesce). Se ti piace con il formaggio, rinuncia alle altre fonti proteiche ma non farti mancare gli ortaggi (rucola, melanzane, peperoni…). Un filo di olio extravergine di oliva a crudo è il tocco finale, così ottieni anche i grassi buoni.

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RICETTE A CONFRONTO

ALLA BOLOGNESE VANNO BENE SOLO DI RADO

Lasagne

Tanto ragù e troppi latticini non sono compatibili

La ricetta classica parla chiaro: la vera lasagna alla bolognese prevede sfoglia all’uovo, parmigiano, ragù a base di manzo e pancetta, passata di pomodoro e besciamella (quindi latte e burro). Non c’è da stupirsi che il piatto risulti poco digeribile e decisamente non dietetico: apporta molti grassi, inoltre la digestione dei latticini (troppi!) non è compatibile con quella della carne. Difficile trovare una soluzione per alleggerirla: se qualche volta vuoi concederti la versione tradizionale, puoi almeno evitare la pancetta e il burro - per quanto possibile - e concludere il pasto con una tisana digestiva. Altrimenti puoi provare una versione veg con ricotta e spinaci.

L’antidoto

Falle “verdi” e non sbagli Le lasagne con ricotta e spinaci hanno meno grassi e, vista l’assenza delle proteine della carne, sono più leggere. Per prepararle amalgama 350 g di ricotta vaccina con 500 g di spinaci lessati in acqua salata. Aggiungi un pizzico di noce moscata e, se serve, il sale. Assembla le lasagne disponendo in una pirofila uno strato di besciamella (sul fondo, al posto del burro), uno di sfoglia e uno di ricotta e spinaci e ancora besciamella. Prosegui fino a formare 3 o 4 strati. Completa con del parmigiano grattugiato e cuoci in forno caldo a 220 °C per una ventina di minuti. Le dosi indicate sono per 4 persone. Se vuoi rendere il piatto ancora più leggero, evita il parmigiano e sostituisci la ricotta con tofu aromatizzato al basilico (lo trovi nei negozi bio) frullato con spinaci lessi e salsa di pomodoro.

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RIZA

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La curcuma possiede numerose proprietà: rallenta l’invecchiamento, spegne le infiammazioni, scioglie i depositi di grasso, cura la pelle

RIZA ISTITUTO DI MEDICINA PSICOSOMATICA

Scuola di Nat Anno Accademico 2017 LA FIGURA PROFESSIONALE DEL NATUROPATA

DIREZIONE DELLA SCUOLA E COMITATO SCIENTIFICO Dott. Raffaele Morelli Presidente dell’Istituto Riza e della Scuola di Naturopatia Dott. Vittorio Caprioglio Direttore dell’Istituto Riza e della Scuola di Naturopatia ll Comitato Scientifico della Scuola di Naturopatia dell’Istituto Riza è composto da Cattedratici Universitari italiani e stranieri di grandissimo prestigio: Prof. Umberto Solimene (Presidente), Prof. Mariano Bizzarri, Prof. Marcello Cesa-Bianchi, Prof. Ervin Laszlo, Prof. Emilio Minelli, Prof. Piero Parietti, Prof. Ivano Spano.

La Naturopatia è una disciplina che si ispira alla visione olistica di mente e corpo e rappresenta la sintesi dei metodi naturali al servizio del benessere e della qualità della vita. Oggi è ormai da tutti riconosciuta come sicuro coadiuvante della salute e del benessere e particolarmente utile per la prevenzione. Le recenti indagini statistiche, sia a livello nazionale (ISTAT) che internazionale (OMS), evidenziano che un sempre maggior numero di persone (oltre un terzo della popolazione) si rivolge, per la cura della propria salute, a forme di medicina non convenzionale (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, etc…). Ma se al medico, adeguatamente qualificato in queste discipline, spetta il compito esclusivo di occuparsi della diagnosi e della cura delle malattie, si delinea al suo fianco in modo rilevante una figura innovativa: il naturopata. Il naturopata, con le sue conoscenze professionali nelle tecniche di trattamento che si riallacciano alle grandi Tradizioni Orientali ed Occidentali, è un “operatore del benessere” le cui indicazioni si iscrivono nel quadro di una riconciliazione con le leggi della Natura.

Il naturopata opera in questi ambiti: • il primo di tipo EDUCATIVO, all’interno del quale informa ed educa le persone che gli si rivolgono a conoscere e gestire il proprio equilibrio psico-fisico e a raggiungere e mantenere uno stato di benessere, indicando a tal fine i comportamenti più idonei da seguire. • il secondo di tipo ASSISTENZIALE, ovvero di ausilio al cliente perché riconosca in se stesso eventuali squilibri di tipo psico-fisico-emozionale o predisposizioni ad essi e di intervento con metodiche “dolci” per favorire il ripristino dell’equilibrio e del benessere. Oltre alle discipline naturali che vanno dalle tecniche di massaggio alla kinesiologia, dalle erbe ai fiori di Bach, dal l’Eubio tica alla Cro mo te ra pia, seguendo la tradizione dell’Istituto Riza, il Natu ro pata acquisisce e utilizza le tec niche di Auto stima, di scoperta del proprio Talento, di Rilassamento. I moderni studi neuro-fisiologici hanno infatti mes so in lu ce che ogni trasformazione del nostro stato di coscienza è in grado di modificare il siste-

Secondo gli orientamenti della UE, nell’ambito del personale di assisten in particolare per coloro che sapranno utilizzare quelle metodiche legate ad un ap

o er o um lia cip o n sig ti m on an ssi i c go lti e s ar ’a st n l o l ie co at ich si D r ar di not e pr

di

uropatia

FINR

Col patrocinio della Società Italiana di Medicina Psicosomatica

FEDERAZIONE ITALIANA DEI NATUROPATI RIZA

-2018 Corso Triennale di Formazione ma limbico-ipotalamico (la parte più antica del cervello) dove il nostro corpo viene, istante per istante, ricreato e rigenerato. Dove svolge la sua attività Il naturopata opera in palestre, centri di fitness, centri Benessere, centri estetici, strutture termali/di balneazione, strutture assistenziali pubbliche/ private, strutture per l’infanzia e la 3° età, presso studi medici, in ambienti propri. Le prospettive future di lavoro Attualmente in Italia non è ancora stata giuridicamente riconosciuta la figura professionale del Naturopata.Esi sto no però, delle leggi regionali (Lombardia, Toscana, Liguria, Emilia Roma gna) già approvate e in attesa solamente di essere completate e rese operative che prevedono l’esistenza e il riconoscimento della figura professionale del naturopata e di scuole di Naturopatia idonee a formarlo.

La struttura del corso e il monte-ore formativo della Scuola di Naturo patia del l’Istituto Riza sono conformi alle caratteristiche indicate dalle suddette Leggi.

IL CORSO: A CHI È RIVOLTO L’impostazione del corso di naturopatia è strutturata per dare un insegnamento completo a coloro che si avvicinano per la prima volta a questa realtà, dalla quale si aspettano l’apertura di nuovi sbocchi professionali. Ma è indicato anche a coloro che già svolgono un’attività come riabilitatori o fisioterapisti, infermieri, erboristi, operatori del settore estetico, personal trainer, in segnanti di ginnastica, di fit ness e, in generale, operatori del campo naturale. Nel contempo si rivolge anche a tutti co loro che vogliono attivare palestre, centri Benessere e di Fitness naturale, sia di micro che di macro dimensioni, acquisendo una professionalità sperimentata da anni e centrata sulle premesse indicate in precedenza.

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: MILANO, TORINO, VERONA, BOLOGNA E ROMA Tel. 02/5820793 02/58207920 Fax 02/58207979 www.scuola-naturopatia-riza.it [email protected]

QUANDO BOLOGNA , VERONA, TORINO, MILANO e ROMA Gennaio 2018

COSTI E MODALITÀ DI PAGAMENTO La quota annuale di partecipazione al Corso, comprensiva dei seminari, del materiale di dattico di base, della quota annuale di iscrizione alla Fede ra zione Italiana Naturopati Riza, è di € 1982, Iva inclusa

za della salute si apriranno nuove prospettive di lavoro, proccio “a misura d’uomo” e lungo l’asse della visione psicosomatica.

Centro Riza Servizio di psicologia e psicoterapia

Incontri di gruppo Tutti i giovedì con Raffaele Morelli SCOPRIAMO LE NOSTRE RISORSE INTERIORI Abbandoni, separazioni, fallimenti sentimentali, disagi esistenziali e disturbi psicosomatici a volte ci travolgono. E così ricorriamo agli psicofarmaci con la speranza di salvezza. Ma non è fuggendo dal sintomo, o cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere il problema. Questi disagi racchiudono una gemma preziosa: è il grande sapere dell’anima che preme per farci realizzare la nostra vera natura, cioè il nostro essere diversi da tutti gli altri. Perché ognuno possiede Immagini soltanto sue. Gli incontri terapeutici del giovedì sono workshop pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per ritrovare il benessere interiore.

Incontri terapeutici di gruppo, condotti dal dott. Raffaele Morelli, medico, psichiatra e psicoterapeuta, tutti i giovedì dalle 17.00 alle 18.30 Dato l’elevato numero di richieste si consiglia di prenotare con largo anticipo

LE TECNICHE PER PREVENIRE E CURARE L’ANSIA E IL PANICO Chi soffre di DAP (disturbi da attacco di panico) ritiene che questo disagio sia insormontabile e finisce con il farsi condizionare l’esistenza. Rinuncia a viaggi, teme la solitudine, perde la sua autonomia e l’indipendenza. In questi incontri di gruppo si impara prima a gestire il disagio e via via a scoprire che l’ansia e gli attacchi di panico sono la manifestazione della parte più vitale che chiede di prenderci cura di noi stessi. Affrontarle come un’opportunità di crescita rende molto più rapida la guarigione.

Incontri terapeutici di gruppo, condotti dalla dott.ssa Maria Chiara Marazzina, psicologa e psicoterapeuta, tutti i martedì dalle 18.30 alle 20.00 Centro Riza di Medicina Naturale - Via Luigi Anelli, 4 - 20122 Milano Per informazioni e prenotazioni tel. 02-5820793 http://centro.riza.it - [email protected]

SALUTE NATURALE

BENESSERE EXTRA

Le scelte giuste per migliorare l’assimilazione dei nutrienti

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Maggio 2017

PER LA SALUTE Ecco le scelte che ti ricaricano di minerali C

onoscere i migliori abbinamenti alimentari è utile non solo per tenere il peso sotto controllo, ma anche per fornire all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Per restare in forma, certo, ma soprattutto in salute. Per funzionare al meglio infatti il corpo ha bisogno ogni giorno di vitamine e minerali che assimiliamo (quasi) esclusivamente dai cibi. Ma non necessariamente mangiare un’insalata di carote e pomodori è sufficiente a fare il pieno di vitamina A, così come per “mettersi in pari” con le scorte di ferro non basta una bistecca ai ferri. Questo perché molti nutrienti fondamentali sono scarsamente biodisponibili: significa che, durante la digestione, il nostro organismo riesce a prelevarne sono una parte (più o meno piccola).

UNIONE INDISPENSABILE

La buona notizia è che esistono abbinamenti alimentari che migliorano notevolmente la nostra capacità di assimilare vitamine e minerali. L’esempio più noto è forse quello del ferro, un minerale indispensabile che è assimiliamo più facilmente quando è associato alla vitamina C. Ecco perché spesso si insaporiscono (o sarebbe bene insaporire!) la bresaola e la bistecca ai ferri con il succo di limone. L’agrume spremuto è forse il condimento più semplice e pratico da usare su secondi e contorni, ma non è certamente la sola fonte di vitamina C che è possibile sfruttare. 82

SALUTE NATURALE EXTRA

Con il prezzemolo sulle lenticchie ti garantisci più ferro

L’

aggiunta di vitamina C è fondamentale soprattutto sulle fonti vegetali di ferro, che - al contrario di quanto si potrebbe credere - sono le principali. Il ferro dei cibi di origine animale, detto eme, ha struttura simile al ferro usato nelle nostre cellule e dunque, anche se la vitamina C è comunque d’aiuto, il corpo non ha grandi difficoltà ad assimilarlo da solo. Il ferro che invece si trova in abbondanza in legumi, asparagi, cavoli, barbabietole, crusca e germe di frumento e via dicendo, è di tipo non eme. È diverso “dal nostro”, insomma, e facciamo molta fatica ad assorbirlo: la vitamina C è un preziosissimo aiuto! Quando cucini dei legumi (soprattutto lenticchie e fagioli, che contengono circa 8-9 mg di ferro ogni 100 g) o un contorno di verdure, condisci sempre con un filo di succo di limone e dai sapore con abbondante prezzemolo e peperoncino. Anche questi due aromi sono fonti privilegiate di vitamina C.

Porta in tavola le patate con la buccia insieme ai semi di girasole e fai il pieno di magnesio

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l magnesio è un altro minerale fondamentale per il nostro benessere che, proprio come il ferro, forma una coppia perfetta con una vitamina: la B6. Quest’ultima, chiamata anche piridossina, si trova in numerosi alimenti, tra cui soprattutto tonno, carni bianche, patate con la buccia, merluzzo, semi oleosi, verdure a foglia verde, grano saraceno. È una vitamina termosensibile, quindi si degrada con il calore eccessivo. Oltre a regolare la produzione di energia e a migliorare le funzioni cerebrali, la vitamina B6, come detto, favorisce l’assimilazione del magnesio, minerale indispensabile per ossa, muscoli, cuore e cervello: più vitamina B6 assu-

mi, più magnesio assorbi. Abbinare una fonte di vitamina B6 (possibilmente cruda) a un cibo ricco di questo minerale, come frutta secca, semi, legumi e cereali, è doppiamente utile, perché ti regala entrambi questi nutrienti. Ad esempio puoi preparare un secondo di pesce o tacchino con un contorno di spinaci e bietole stufati o una frittata con poche patate (lessate con la buccia) e abbondanti semi di girasole tostati.

Non pelarle

Se tieni la buccia, le patate sono più ricche di vitamina B6

Spolvera i semi di sesamo sulla mozzarella per avere una dose extra di calcio

T

ra i fattori che facilitano l’assimilazione del calcio c’è l’abbinamento con una fonte di proteine, se possibile quelle dei latticini: questo minerale infatti si lega agli amminoacidi e in questo modo viene assorbito più agevolmente. È utile anche abbinare le fonti di calcio a quelle di fosforo, un altro minerale che ben si sposa con il primo. Ad esempio, se mangi della mozzarella, o un altro formaggio, spolveralo con dei semi di sesamo, che apportano sia calcio che fosforo. Tieni presente che altri abbinamenti, invece, ostacolano l’assorbimento del calcio, ma anche quello di magnesio, ferro e zinco. È il caso dei cibi molto ricchi di acido fitico, cioè crusca, sesamo, arachidi, soia.

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Maggio 2017

PER LA SALUTE SCEGLI L’EXTRAVERGINE DI OLIVA: COSÌ FAI

Un filo d’olio su peperoni e carote: caro così le vitamine non ti mancano! L

e vitamine A ed E hanno più di un punto in comune. Entrambe sono antiossidanti e amano lavorare in squadra: la vitamina A funziona meglio insieme alla E e alla C, e anche la E va al massimo con la C. Ma soprattutto sono tutte e due liposolubili, cioè, come le vitamine D e K, devono sciogliersi nei grassi per essere assimilate.

SONO LIPOSOLUBILI

Sui pomodori metti i semi di papavero: ottieni molta più vitamina A ed E

I

pomodori sono piuttosto ricchi di vitamina A: per essere certa di trarne tutti i benefici, puoi provare questa insalata fresca e sostanziosa. Basta lavare e affettare della lattuga, dei pomodori freschi, mezza cipolla rossa di Tropea e mezzo avocado maturo (che contiene tanta vitamina E, ma anche acidi grassi Omega 3 e 6). Arricchisci il tutto con un cucchiaino di semi di girasole, anch’essi fonte di vitamina E e grassi buoni. Completa con un pizzico di sale e un filo di olio di semi (ma senza esagerare, data la presenza dell’avocado).

Quando portiamo in tavola fonti di vitamine A ed E dobbiamo farci guidare dalla loro natura liposolubile e abbinarle a un alimento che contenga grassi buoni: oli vegetali e semi oleosi, ma anche pesce, alghe e uova. La vitamina E è avvantaggiata, perché è spesso contenuta in alimenti che includono anche acidi grassi (i già citati semi e oli, l’avocado...). Sono ricchi di vitamina A, invece, i vegetali gialli, rossi e arancioni (pomodori, carote, peperoni, albicocche, papaia, melone, zucca…). Visto che gli oli di oliva e di semi apportano grassi buoni, usarli per condire le verdure è già una garanzia per la maggiore assimilazione della vitamina A ed E. In alternativa puoi dare un tocco gustoso ai piatti vitaminici e alle macedonie aggiungendo alga in polvere, frutta secca a pezzi o semi.

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SALUTE NATURALE EXTRA

IL TRUCCO IN PIÙ Nel succo Ace ci vogliono le mandorle

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l succo Ace, come suggerisce il nome, si propone come fonte di vitamine A, C ed E: contiene carote, arance e limoni. Ma la vitamina E da dove viene? Nel succo industriale è di norma aggiunta in forma chimica, visto che i tre vegetali non la apportano. Ma

SCORTA DI ACIDI GRASSI BENEFICI

Unisci foglie di spinaci crudi e pappa reale: così ti assicuri il massimo dalla vitamina B5

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è meglio assimilare questa vitamina al naturale. Quando prepari il succo a casa, allora, frulla una carota, due arance piccole e un limone senza buccia né semi. Filtra, versa nel bicchiere e bevi subito, ma non prima di aver aggiunto 4-5 mandorle tritate: oltre ad essere una fonte naturale di vitamina E, apportano anche acidi grassi e quindi rendono il drink vitaminico a tutti gli effetti.

ella vasta famiglia delle vitamine B, la B5 è utile perché riduce l’affaticamento, migliora la resistenza e l’irrorazione sanguigna e regolarizza i grassi nel sangue. Si trova nei cibi integrali, nel polline, nella pappa reale o anche nelle uova, ma solo alla coque: la cottura prolungata infatti, come anche i processi di raffinazione industriale e l’accostamento con i cibi acidi, pregiudicano buona parte del contenuto di B5 dei cibi. Altri abbinamenti, invece, potenziano sia l’assimilazione sia l’utilizzazione di questa vitamina: per funzionare al meglio, la B5 deve andare a braccetto con le “sorelle” B9 (acido folico), B8 e B12 o anche con lo zolfo. Puoi accompagnare l’uovo alla coque con un contorno di cavoli (fonte di zolfo) o preparare un frullato con un cucchiaino di pappa reale, avocado, spinacini crudi o rucola (che apportano la B9).

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PER LA SALUTE AGGIUNGI SEMPRE UN TRITO DI AROMI

Metti la maggiorana sulle verdure e hai ancora più antiossidanti L

Dolci o salati

Rosmarino, salvia e pepe si sposano con le pietanze salate, chiodi di garofano e cannella con quelle dolci

e spezie e le erbe aromatiche non sono un’aggiunta trascurabile, uno sfizio esotico o da alta cucina. Al contrario: grazie a loro puoi dare ai tuoi piatti un tocco in più non solo dal punto di vista del gusto, ma anche da quello della salute. Come hanno evidenziato alcuni studi, aggiungere gli aromi ai vegetali ne moltiplica gli effetti antiossidanti. Come già accennato, gli antiossidanti - come vitamine A, C ed E, polifenoli, flavonoidi, antocianine - hanno il grande compito di contrastare l’invecchiamento cellulare, sostenere il sistema immunitario e prevenire la comparsa di malattie gravi: si trovano praticamente in qualunque frutto o ortaggio, ma il record è di succo d’uva, frutti di bosco, cavoli, spinaci, barbabietola e agrumi. Sulle pietanze salate allora via libera a maggiorana, rosmarino, salvia, cumino, peperoncino, timo, origano, curcuma (o curry, che la contiene in buona quantità). Con dolci e frutta, magari in macedonia, si sposano meglio chiodi di garofano, cardamomo, cannella, vaniglia e bacche di acai.

Matrimonio perfetto! Curcuma e pepe nero si completano

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arlando sempre di aromi e spezie, un matrimonio davvero perfetto è quello tra curcuma e pepe nero. Sarebbe un vero peccato separare una coppia tanto ben riuscita: la piperina del pepe nero aumenta del 2000% la biodisponibilità della curcuma, cioè ci permette di assimilare in misura incredibilmente maggiore i benefici principi attivi di questa spezia indiana.

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SALUTE NATURALE EXTRA

ISTITUTO RIZA DI MEDICINA PSICOSOMATICA

Corso di Specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico Scuola di Specializzazione Direttore: dott. Piero Parietti

(riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, D.M. 24/10/94 e 25/05/01)

Sono aperte le iscrizioni

Anno accademico 2017-2018 Inizio dicembre 2017 La Scuola è aperta ai laureati in Medicina e Chirurgia o in Psicologia. Rilascia il diploma di specializzazione in psicoterapia secondo l’art. 3 della legge 56/89 e del DM 509/1998 Il piano didattico prevede: • Una formazione teorica comprensiva di: - una parte generale in cui sono sviluppati temi di psicologia dell’età evolutiva, psico-patologica, psichiatrica oltre alla presentazione e valutazione critica dei principali modelli di psicoterapia; - una parte specifica che prevede l’insegnamento dell’approccio psicosomatico nonché la teoria e la tecnica della psicoterapia a indirizzo psicosomatico; • Un training pratico-clinico; • Un tirocinio in strutture pubbliche; • Una formazione personale secondo un indirizzo attinente all’orientamento della Scuola. La Scuola ha durata quadriennale e un monte ore annuo di 500 ore; - è a numero chiuso; - prevede un esame di ammissione e uno al termine di ciascun anno, il cui risultato è vincolante per il passaggio all’anno successivo; - la frequenza è obbligatoria; - le lezioni saranno in genere concentrate nelle giornate di Sabato e Domenica e le unità didattiche saranno di 8 ore.

Per informazioni rivolgersi alla segreteria della Scuola: tel. 02/5845961 - 02/58327586 • fax 02/58318162 [email protected] • www.scuola-psicoterapia-riza.it

Riza - Scuola di Psicoterapia

Centro Riza di Me

e dimagrimento

Il Centro Riza di Medicina Naturale e Dimagrimento Olistico è il centro medico dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica specializzato in cure naturali e percorsi di dimagrimento. I principi ispiratori del nostro approccio sono quelli della medicina psicosomatica: occorre andare alla radice dei sintomi per comprenderne il senso, poiché ciò permette di ristabilire in modo naturale l’armonia tra mente e corpo.

Visite mediche per cure naturali Presso il Centro Riza è presente un’équipe di medici esperti nelle cure naturali per la maggior parte delle patologie croniche: gastrite, reflusso gastroesofageo, colite, ipertensione arteriosa, allergie, dermatiti, psoriasi, cefalea ed emicrania ecc.

Trattamento post oncologico di disintossicazione naturale Prende avvio un nuovo servizio di riequilibrio psico-fisico (che utilizza solamente rimedi omeopatici e fitoterapici) per pazienti oncologici che hanno sostenuto e terminato cicli chemioterapici.

Percorso individuale di dimagrimento Il nostro metodo di dimagrimento cerca di andare alla radice del sovrappeso basandosi su tre pilasti fondamentali: A: Educazione alimentare (non diete restrittive o iperproteiche) B: Disintossicazione dell’organismo con rimedi naturali (no farmaci dimagranti) C: Cura degli aspetti emotivi che portano ad alterare il rapporto col cibo.

Psicoterapia Nel caso dei disagi psicosomatici e laddove indicato, le cure naturali sono spesso affiancate da percorsi di psicoterapia, utili soprattutto in caso di ansia, attacchi di panico, colon irritabile, gastrite, dermatite, fame nervosa, disturbi del comportamento alimentare, depressione, crisi relazionali ecc. Tutti i medici e psicologi del Centro sono specializzati in psicoterapia a indirizzo psicosomatico.

Per ulteriori informazioni e appuntamenti telefonare al n. 02 5820793 Centro Riza di Medicina Naturale e Dimagrimento Olistico Via Luigi Anelli, 4 - 20122 Milano - e-mail [email protected] - www.riza.it

Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 e 14.00-18.00. Si riceve anche il sabato.

dicina Naturale olistico

INCONTRI DI GRUPPO con Raffaele Morelli

Tutti i giovedì dalle ore 17:00 SCOPRIAMO LE NOSTRE RISORSE INTERIORI Abbandoni, separazioni, fallimenti sentimentali, disagi esistenziali e disturbi psicosomatici a volte ci travolgono. Ma non è fuggendo dal sintomo, o cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere il problema. Gli incontri terapeutici del giovedì sono workshop pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per ritrovare il benessere interiore.

INCONTRI A NUMERO CHIUSO Prenotazione obbligatoria

CURA L’INTESTINO E DIMAGRISCI a cura della dott.ssa Pamela Scarlata L’intestino umano è costituito da centomila miliardi di batteri, che idealmente dovrebbero andare d’accordo tra di loro ed essere in un giusto equilibrio di numero. Diversi fattori (farmaci, diete scorrette, stress) alterano questo ecosistema intestinale portando a disbiosi, direttamente collegata con il sorgere di problemi quali: gonfiori addominali eccessivi, stipsi, colon irritabile, problemi alla pelle, obesità, diabete, asma, allergie e intolleranze. È possibile studiare il mondo intestinale di ognuno di noi e correggerlo con determinati alimenti e specifici batteri.

TRATTAMENTI DI OSTEOPATIA a cura di Natalino Villella (osteopata) È un metodo terapeutico olistico utile per riequilibrare, attraverso appropriate tecniche manuali, i disagi derivanti da squilibri del sistema muscolo-scheletrico.

Per informazioni e prenotazioni: 02/5820793 [email protected]

Gli esperti del Centro Riza di Medicina Naturale Dr. Francesco Catona

Dr.ssa Pamela Scarlata

Medico, esperto in medicina funzionale dell’intestino e nutrizione

Dr.ssa Cristina Molina Medico omeopata

Dr.ssa Marilena Zanardi Psicologa e floriterapeuta

Dr.ssa Daniela Marafante Medico psicoterapeuta, Vice-Direttore dell’Istituto Riza e responsabile del Centro Riza

Dr.ssa Maria Chiara Marazzina Psicologa psicoterapeuta

Psicologo psicoterapeuta

Dr.ssa Laura Onorato Nutrizionista, farmacista

Michela Riva

Naturopata e operatrice di massaggio olistico

RIMEDI VERDI Digerisci male? Ti servono più enzimi! Sono loro che ti fanno smaltire bene tutto ciò che mangi: quando quelli prodotti dal corpo non bastano, puoi usare gli integratori

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er essere correttamente assimilato dall’apparato gastrointestinale, tutto ciò che mangiamo deve essere minuziosamente scisso fino ad essere ridotto ai nutrienti più semplici. A compiere quest’operazione fondamentale sono gli enzimi, a cui abbiamo già fatto riferimento nella prima parte di questo numero. Si tratta di sostanze di natura proteica che si trovano ovunque il processo digestivo abbia luogo: nella saliva (quindi in bocca), nello stomaco, nel pancreas e nell’intestino.

A OGNUNO IL SUO

Non esiste un solo tipo di enzima. Ognuno di questi è super specializzato e ha il compito di scomporre e digerire un preciso genere di alimento. Così abbiamo, ad esempio, l’amilasi che agisce esclusivamente sugli amidi, la pepsina sulle proteine, la disaccaridasi sui disaccaridi, la saccarasi sul saccarosio e così per ogni tipo di nutriente che è possibile assimilare.

RIFORNIMENTO CONTINUO

È il corpo stesso a produrre gli enzimi, in buona parte. Ma nonostante ciò, spesso non sono sufficienti a garantirci una corretta e rapida digestione di tutti i pasti. Anche per questo si verificano disturbi e gonfiori: significa che gli enzimi non sono riusciti a sminuzzare a dovere 90

SALUTE NATURALE EXTRA

il cibo. Ma fortunatamente è possibile ottenerne una dose extra dall’esterno. I cibi vegetali (verdura, frutta, germogli…) contengono sempre enzimi che ci sono utili per migliorare il processo digestivo. Per questo è fondamentale mangiare ogni giorno un piatto “verde”, a patto però che i vegetali che contiene siano freschi e crudi: le alte temperature e la cottura inattivano gli enzimi, così come l’alcol, il fumo e il caffè.

Come si assumono In capsule prima di pranzo e cena

A

volte gli enzimi prodotti dall’organismo non bastano ad assicurarci una buona digestione di tutti gli alimenti. A volte non basta nemmeno la dose extra che otteniamo dai vegetali crudi! In questi casi puoi affidarti agli integratori di enzimi in capsule. In commercio se ne trovano di diversi tipi e in genere se ne assume una capsula, con un po’ d’acqua, prima dei due pasti principali per una settimana. Puoi ripetere il ciclo una volta al mese. Gli integratori migliori contengono enzimi che derivano dalla fermentazione delle maltodestrine a partire dal fungo aspergyllus: funzionano perché restano attivi per tutto il tratto gastrointestinale indipendentemente dal grado di acidità che trovano e si “attivano” a una temperatura di 30-40 °C, cioè quella corporea. L’assunzione di integratori enzimatici è controindicata se si stanno prendendo anticoagulanti e antitrombotici.

Con t ro tu tti i gon fiori HAI BISOGNO DI UN MIX EFFICACE Se il problema è un generale senso di pesantezza e gonfiore dopo i pasti, hai bisogno di una miscela di enzimi ad hoc. In commercio trovi integratori che contengono un mix degli enzimi più importanti: il loro scopo è aiutarti a digerire bene qualunque pasto, favorendo l’eliminazione dei gas e prevenendo le fermentazioni. Guarda l’etichetta prima dell’acquisto: non devono mancare amilasi (che scompone gli amidi), lipasi (i grassi) e proteasi (le proteine). Alcuni prodotti includono altri enzimi che aiutano a digerire latticini, frutta e verdura.

Ad azione mi ra ta COSÌ LATTICINI E FARINACEI NON DANNO PIÙ PROBLEMI Quando un certo alimento ci risulta costantemente indigesto, significa che siamo carenti degli enzimi deputati alla sua digestione. In questi casi sono utili gli integratori enzimatici ad azione mirata. Chi ha una sensibilità ai latticini può scegliere un integratore a base di enzima lattasi (abbinato ad altri enzimi). Altri integratori aiutano a digerire farinacei e prodotti da forno (contengono peptidasi DPPIV, amilasi e proteasi). Questi integratori possono essere presi al bisogno, prima di un pasto.

RIMEDI VERDI

A VOLTE SONO GLI EFFETTI COLLATERALI DEI FAR

Ecco le risposte naturali a ogni disturbo N

onostante tutte le accortezze del caso, può capitare comunque che l’apparato gastrointestinale perda qualche colpo. Stomaco e soprattutto intestino sono organi delicati, quindi non è raro che i cambiamenti e le instabilità (interiori ed esteriori) ne rallentino le funzionalità. Per questo durante i cambi di stagione, in viaggio o nei periodi di stress è più facile mangiare in modo scostante e sentirsi gonfi e appesantiti. È utile conoscere i rimedi verdi più efficaci per contrastare qualunque disturbo. Rispetto ai medicinali di sintesi, hanno meno effetti collaterali: un aspetto da non sottovalutare, visto che spesso i farmaci mostrano i propri effetti indesiderati proprio a livello gastrointestinale! Il fatto che siano naturali però non deve trarre in inganno: è fondamentale assicurarsi, con il proprio medico, che il rimedio sia adatto al soggetto.

Di spepsia e mal di stomaco

L’angelica ti assicura un dopo-pasto più sereno

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sistono diversi rimedi che possono aiutarti a rendere più agile una digestione lunga e difficoltosa. I più blandi, ma comunque efficaci, sono le tisane a base di erbe e spezie dal comprovato effetto eupeptico: ad esempio menta, salvia, finocchio, anice, genziana… Anche masticare un pezzettino di radice fresca di zenzero è molto utile. Se il problema è più

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SALUTE NATURALE EXTRA

consistente, invece, puoi valutare l’uso della tintura madre di angelica, fiore che fa parte della famiglia delle Ombrellifere. In genere per contrastare i rallentamenti digestivi si assumono 20 gocce di tintura madre in acqua, tre volte al giorno per 10 giorni. È consigliabile valutare l’assunzione del rimedio con il proprio medico: può avere effetti fotosensibilizzanti e interferire con l’azione di alcuni farmaci.

Più vulnerabile Nei periodi di instabilità (climatica, emotiva, ambientale...) è facile che stomaco e intestino perdano il proprio equilibrio

MACI A MANDARE LA PANCIA IN TILT

Refl usso e bruciori Il bicarbonato riequilibra l’acidità

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n prolungato ristagno degli alimenti nello stomaco può causare episodi di reflusso, cioè la risalita lungo l’esofago di succhi acidi. Questo inconveniente, che può anche essere ricorrente e diventare una vera e propria patologia, dà luogo a bruciori, acidità e irritazioni delle mucose della gola. Un rimedio casalingo per contrastare questo disturbo è il bicarbonato: la sua natura alcalina riequilibra i livelli di acidità dello stomaco. È sufficiente scioglierne un cucchiaino in un bicchiere di acqua calda, da bere lontano dai pasti. È utile anche mangiare pasti freschi e leggeri, evitare i cibi piccanti, caffè e alcolici.

Stipsi e irregolarità Il magnesio rilassa l’intestino

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uando la digestione non funziona bene, i residui di cibo restano nel tratto intestinale indigeriti e “troppo grossi” per essere assimilati. Da qui, lo sappiamo, si generano a cascata una serie di effetti negativi: fermentazioni, produzione di gas, gonfiore. E l’addome teso, a sua volta, riduce i movimenti dell’intestino provocando una situazione di stipsi. In questo caso può esserti d’aiuto il cloruro di magnesio. Questo minerale, tra le altre cose, promuove l’attività degli enzimi (quindi migliora la digestione, prevendo la futuro comparsa del problema) e soprattutto favorisce la peristalsi perché rilassa la muscolatura dell’intestino. In commercio si trovano alcuni integratori di cloruro di magnesio in capsule: la posologia varia in base al singolo prodotto e al proprio stato di salute, ma in genere se ne assumono 1-2 capsule al giorno nel corso della giornata.

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RIMEDI VERDI

LA GHIANDOLA EPATICA TI AIUTA A DIGERIRE

Gemmoderivato di rosmarino se la colpa è (anche) del fegato I

Doppia azione

Il rimedio in gocce agisce sia sul fegato che sull’apparato gastrointestinale

Abbinalo alle gocce di Ficus carica I

problemi digestivi cronici potrebbero essere dovuti anche a un’inefficienza del fegato. La ghiandola epatica infatti ha un ruolo importante nel processo digestivo perché produce la bile, un liquido indispensabile per il buon funzionamento dell’apparato gastrointestinale: facilita la digestione, favorisce l’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili, regola le secrezioni acide dello stomaco, previene le fermentazioni e aiuta la regolarità intestinale. Va da sé, quindi, che favorire la funzionalità epatica abbia conseguenze positive anche sul benessere gastrico. Il macerato glicerico di rosmarino (Rosmarinus officinalis) è utile perché agisce su entrambi i fronti: protegge il fegato e risolve i problemi digestivi, anche quelli causati da livelli troppo alti di colesterolo. Il rimedio può fare al caso tuo se, oltre a difficoltà digestive, accusi spesso fitte all’altezza del fegato, stanchezza, malessere e difficoltà a concentrarti.

n caso di disturbi digestivi cronici, puoi assumere 50 gocce di macerato glicerico di Rosmarinus officinalis in poca acqua prima di colazione e 50 gocce di macerato glicerico di Ficus carica, in poca acqua, prima di pranzo e cena. Prosegui per 20 giorni. Dopo 10 giorni di pausa, puoi ripetere il ciclo per 2-3 mesi consecutivi. Ficus carica, che deriva dalle gemme del fico, completa l’azione del rosmarino perché riduce l’acidità di stomaco e i disordini gastrointestinali (anche quelli legati ad ansia e stress). Consulta un medico per assicurarti che i rimedi siano compatibili con il tuo stato di salute ed eventuali altri farmaci che stai assumendo.

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SALUTE NATURALE EXTRA

Istituto Riza - Milano

Curarsi con la

psicoterapia Q

uando ci si sente male, ricorrere alla psicoterapia significa prendersi cura di se stessi. Consapevoli che il malessere può dipendere da un nostro comportamento sbagliato, da scelte che non ci appartengono, da una mentalità che ci condiziona… ne parliamo con un terapeuta per far emergere, di noi, un lato nuovo, diverso, più affine a ciò che siamo. Ogni malattia infatti, sia che abbia caratteristiche organiche, sia che ne manifesti di psichiche, rappresenta il tentativo di liberarci da un modo di essere superato.

INCONTRI DI GRUPPO

Le tecniche per prevenire e curare l’ansia e il panico

Le caratteristiche del percorso I colloqui di psicoterapia, in genere a frequenza settimanale, hanno come finalità il recupero del benessere. I passaggi salienti sono: • Trovare il senso del disagio che si sta vivendo. • Cogliere come mai si è manifestato proprio in quel momento della vita. • Osservare che “vantaggi” offre. • Notare in cosa non si è più gli stessi. • Recuperare l’equilibrio psicofisico attraverso tecniche specifiche.

Gli operatori In Istituto operano medici e psicologi specializzati presso la Scuola di Psicoterapia di Riza, e il loro approccio rispecchia le caratteristiche del lavoro di ricerca, clinico ed editoriale, sviluppato dall’Istituto stesso negli ultimi trent’anni. Pur variando da caso a caso e rispettando la soggettività di ogni paziente, gli operatori utilizzano un approccio psicoterapeutico che punta, prevalentemente, a superare i disagi in un arco di tempo contenuto.

L’ansia e gli attacchi di panico sono la manifestazione della nostra parte più vitale che ci chiede di prenderci cura di noi stessi. Per questo sono un’opportunità di crescita.

I nostri esperti Dr. Raffaele Morelli

Dr. Piero Parietti

Incontri terapeutici di gruppo tutti i martedì dalle 18.30 alle 20.00.

Dr. Vittorio Caprioglio

Dr.ssa Maria Chiara Marazzina

I gruppi sono condotti dalla dott.ssa Maria Chiara Marazzina psicologa e psicoterapeuta.

Psichiatra psicoterapeuta, Presidente dell’Istituto Riza Medico psicoterapeuta, Direttore dell’Istituto Riza

Dr.ssa Daniela Marafante Medico psicoterapeuta, Vice-Direttore dell’Istituto Riza

Psichiatra psicoterapeuta, Direttore della Scuola di Formazione

Psicologa psicoterapeuta

Dr. Andrea Nervetti

Psicologo psicoterapeuta

Per informazioni e prenotazioni: 02.5820793

Istituto Riza di Medicina Psicosomatica Via Quadronno, 20 - 20122 Milano

Per informazioni e prenotazioni tel. 02/58459624 - 02/58327586 - Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 e 14.00-18.00

DA LEGGERE

Le verdure “apri-pasto” ti fanno digerire meglio N

on mangiare meno, ma mangiare meglio: è la strategia vincente per digerire bene, mantenere il peso forma e assicurarsi un buono stato di salute. Una strategia che, tra l’altro, non è per nulla difficile mettere in pratica: bastano sette passi, o meglio, sette regole. Sono quelle spiegate da Sergio Chiesa e da Laura Faggian in «Prima l’insalata!». Come si intuisce dal titolo, uno dei suggerimenti per cambiare la propria alimentazione include proprio l’iniziare il pasto con una porzione di verdure: così ti sazi e prepari l’apparato digerente a svolgere al meglio le sue funzioni. Le altre indicazioni sono altrettanto semplici, ma utili: scegliere i grassi giusti, bilanciare i nutrienti, fare attenzione ai “nemici” nel piatto e via dicendo. La maggior parte del libro però è dedicata alla pratica: è un vero ricettario con 50 ricette (suddivise in base alla stagionalità) e numerose indicazioni su come preparare impasti, dado vegetale o besciamella, su come scegliere e cuocere i cereali e su come cucinare condimenti sfiziosi.

Prima l’insalata! di Sergio Chiesa e Laura Faggian Terre di Mezzo - pag. 224 - 14 €

Intestino irritabile? Non più!

Così dimagrire è più facile

L’

P

intestino irritabile è uno dei maggiori ostacoli al benessere intestinale. Studi scientifici però hanno dimostrato che eliminare i cibi che contengono Fodmap, cioè sostanze altamente fermentabili, porta effettivamente grandi benefici. In questo libro trovi ricette ad alta digeribilità e Low FODMAP indicazioni pratiche per di Lorenza Dadduzio, Mario avvicinarsi a questo Bautista e Michela Maccarelli rivoluzionario approccio Gribaudo Edizioni alimentare. pag. 160 - 14,90 €

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SALUTE NATURALE EXTRA

rima di combinare bene gli alimenti tra loro, è importante sapere quali cibi, presi singolarmente, favoriscono il dimagrimento e quali invece ne sono un ostacolo. In questo libro trovi tutti i consigli, gli integratori, le ricette e i menu più efficaci per riattivare il metabolismo, vincere la ritenzione, sgonfiare la pancia e neutralizzare la fame nervosa.

I cibi sì e i cibi no per dimagrire Edizioni Riza - pag. 144 In edicola a 9,90 € o puoi richiederlo allo 02.5845961 o su www.riza.it

I CORSI DI RIZA Questi corsi sono a carattere tecnico-pratico e sono aperti, oltre che al pubblico, a fisioterapisti, estetiste, naturopati, infermieri, insegnanti di educazione fisica, personal trainer, psicologi e medici. I naturopati in formazione presso l’Istituto Riza hanno diritto di prelazione.

CORSI BREVI Talento

Scopri la tua creatività nascosta CITTÀ

DATE

Bologna tel. 02/58207921

• 8-9 luglio 2017

Tecniche di Enneagramma

€ 196 (Iva inclusa)

Condotto da M. Cusani CITTÀ

IN 3 WEEK-END

Milano tel. 02/58207921

Esercizi Psicofisici Bioenergetici Condotto da F. Padrini CITTÀ

Dieta psicosomatica

• 24-25 giugno, 23-24 settembre 21-22 ottobre 2017

Nuovo metodo pratico

CITTÀ

DATE

Torino e Roma tel. 02/58207921

• 27-28 maggio 2017

Verona tel. 02/58207921

• 10-11 giugno 2017

IN 1 WEEK-END

Bologna tel. 02/58207921

€ 196 (Iva inclusa)

• 10-11 giugno 2017

Ayurveda

Digitopressione dinamica® Condotto da L. Dragonetti CITTÀ

IN 3 WEEK-END

Torino tel. 02/58207921

Seminario introduttivo CITTÀ

DATE

Milano tel. 02/58207921

• 1-2 luglio 2017 € 242 (Iva inclusa)

• 16-17 settembre, 14-15 ottobre, 11-12 novembre 2017

Arte di comunicare

Kinesiologia Applicata

CITTÀ

DATE

IN 5 WEEK-END

Milano tel. 02/58207921

• 1-2 luglio 2017

• 27-28 maggio, 17-18 giugno, 1-2 luglio, 16-17 settembre, 28-29 ottobre 2017

Torino tel. 02/58207921

• 23-24 settembre 2017

Roma tel. 02/58207921

• 7-8 ottobre 2017

Verona tel. 02/58207921

• 4-5 novembre 2017

Condotto da B. Sironi CITTÀ Verona tel. 02/58207921

Come migliorare il dialogo con se stessi e con gli altri

Visto l’alto numero di richieste si suggerisce di prenotarsi con largo anticipo

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RIZA

Centro Riza

Servizio di psicologia e psicoterapia

Incontri di gruppo

Tutti i giovedì con Raffaele Morelli SCOPRIAMO LE NOSTRE RISORSE INTERIORI Abbandoni, separazioni, fallimenti sentimentali, disagi esistenziali e disturbi psicosomatici a volte ci travolgono. E così ricorriamo agli psicofarmaci con la speranza di salvezza. Ma non è fuggendo dal sintomo, o cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere il problema. Questi disagi racchiudono una gemma preziosa: è il grande sapere dell’anima che preme per farci realizzare la nostra vera natura, cioè il nostro essere diversi da tutti gli altri. Perché ognuno possiede Immagini soltanto sue. Gli incontri terapeutici del giovedì sono workshop pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per ritrovare il benessere interiore.

Tutti i giovedì alle ore 17.00 Per informazioni e prenotazioni: 02/5820793 - [email protected] Centro Riza di Medicina Naturale Via L. Anelli, 4 20122 Milano Sito web: http://centro.riza.it email: [email protected]

Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore scientifico: Raffaele Morelli Condirettore: Daniela Marafante Direttore generale: Liliana Tieger Redazione: Claudia Raimondi, Chiara Beretta Grafica e impaginazione: Andrea Grazzani Progetto grafico: Roberta Marcante Comitato scientifico: Emilio Minelli, Maria Ceriani, Romeo Compostella, Maurizio Cusani, Pietro Fornari, Paolo Marzorati, Piero Parietti, Maria Grazia Tumminello, Paola de Vera d’Aragona, Katia Vignoli Immagini: 123rf, Fotolia Direttore Pubblicità: Doris Tieger Ufficio Pubblicità: Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Segreteria: Luana Lombardi Responsabile amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Responsabile ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio abbonamenti: Maria Tondini, Clarissa Cazzato Redazione, amministrazione, servizio abbonamenti e pubblicità: Edizioni Riza S.p.A. via L. Anelli 1, 20122 Milano, tel. 02 5845961 r.a. - fax 02 58318162 Stampato in Italia da: Rotolito Lombarda S.p.A. 20063 Cernusco Sul Naviglio (Mi) Distribuzione per l’Italia e per l’estero: SO.DI.P. S.p.A., via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI). Abbonamento annuale (12 numeri) Italia: euro 37,00. Paesi europei: euro 103,00. Altri Paesi: euro 139,00. Oceania: euro 181,00. Arretrati: euro 9,80. Versamenti da effettuare sul C.C.P. n. 25847203, intestato a Edizioni Riza S.p.A., via L. Anelli 1, 20122 Milano. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 165 del 03/04/2009. ISSN 2036-6094 (PRINT) ISSN 2465-3470 (ON LINE)

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[email protected] (informazioni) [email protected] (corsi Istituto Riza) [email protected] (pubblicità) [email protected] (abbonamenti) Associato a: Salute Naturale Extra cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia. GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONATI L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: Edizioni Riza, via L. Anelli 1, 20122 Milano. Le informazioni custodite nell’archivio elettronico Riza verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati vantaggiose proposte commerciali (art. 13, decreto legge 196/2003 tutela dati personali).

Gli esperti di Salute Naturale Extra Alimentazione Dermatologia Erboristeria Floriterapia Medicina ayurvedica Medicina cinese Ginecologia Medicina naturale Omeopatia Riabilitazione Pediatria e allergologia

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