Nuovo dizionario patristico e di antichità cristiane. F-O [Vol. 2]
 8821167410, 9788821167416 [PDF]

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Zitiervorschau

INSTITUTUM PATRISTICUM AUGUSTINIANUM ROMA

NUOVO DIZIONi\RIO PATRISTICO E DI ANTICHI'TA CRISTIANE ......

diretto da Angelo Di Berardino

• F-0

MARIETTI 1820

Realizzazione editoriale: Arta snc, Genova I edizione 1983 II edizione aggiornata e aumentata 2007

© 2007 Casa Editrice Marietti S.p.A. - Genova-Milano ISBN 978-88-211-6741-6 www.mariettieditore.it

presentazione

La prima edizione del «Dizionario patristico e di antichità cristiane» (= DPAC) ha riscosso un notevole successo perché veniva incontro a una sentita esigenza di uno strumento informato e completo sull'antichità cristiana in generale e sui Padri in particolare. Oltre alla ristampa in italiano nel 1999, esso ha avuto diverse traduzioni in altre lingue (spagnolo, inglese, francese e portoghese). Negli ultimi anni altri editori dell'est europeo ne hanno chiesto la traduzione. Dopo 22 anni dalla prima edizione gli editori hanno sentito la necessità non di una semplice ristampa, poco convincente in questo genere di opere, ma di qualcosa di diverso e nuovo. Rispettando la stessa struttura e lo stesso taglio della prima edizione, con impegno notevole della Casa Editrice italiana, la Mariettz; abbiamo p;oceduto a questa nuova edizione. La stessa Casa Editrice, con spirito di continuità e di servizio all'antichità cristiana, aveva pubblicato nel frattempo due poderosi volumi (il quarto e il quinto) della Patrologia. L:aggiunta di "Nuovo" (= NDPAC) a questa edizione vuole indicare la continuità con l'opera precedente e l'intervento operato in profondità nella nuova edizione. Abbiamo discusso tre possibilità di intervento: una semplice revisione dell'opera con correzione di eventuali errorz;· qualcosa di totalmente nuovo con altro taglio - non facile da realizzare nel breve tempo -; una profonda revisione del già esistente con aggiunte e rifacimenti. Abbiamo scelto questa terza via agendo in diverse direzioni. Revisione di tutti i lemmi con correzioni e aggiornamento del testo e della bibliografia, possibilmente fatti dallo stesso autore precedente, se ancora vivente e disponibile; nuovi lemmi da inserire (ne sono stati aggiunti circa 500); sostituzione di molti lemmi con una nuova redazione da parte di un diverso autore. Questa sostituzione talvolta era richiesta da nuove scoperte, oppure dall'avanzàmento degli studz; o anche perché l'articolo precedente è stato giudicato insufficiente. Tra i lemmi sostituiti segnaliamo alcuni tra i più importanti: Agostinismo, Atanasio, auclientia episcopalis, Bardesane, cattedra, Cosma e Damiano, Germania, gnosticismo, Gregorio Magno, Ippolito, laico, Lusitania, manicheismo, mistica, mondo, paideia. Negli ultimi decenni i cosiddetti apocrifi hanno avuto uno sviluppo notevole. Anziché un lemma unico, abbiamo preferito offrire una breve trattazione di carattere generale e inserire specifiche voci per ogni testo apocrifo cristiano. Altrettanto abbiamo fatto con i papi: in precedenza solo alcuni avevano un lemma specifico, mentre per la maggioranza erano inclusi sotto una voce generale, papi. Ora ognuno di essi ha una breve presentazione. L'archeologia cristiana, in continua evoluzione, ha richiesto anche numerosi rifacimenti e aggiornamenti. Tra i lemmi nuovi si possono segnalare: ateismo (accusa), autobiografia, corona, gotica (letteratura), giudaismo, intolleranza, matristica (.'), VII

PRESENTAZIONE

Mesopotamia, metempsicosi, miracolo, nave, Omero, Padri (Medioevo, Rinascimento e periodo della Riforma), panegirico, poesia cristiana, presbiteri apostolici, progresso, quaresima, reliquie, santo/santità, Scrittura sacra (versioni), sigillo, sogni nei Padri, suicidio, teologia negativa, traduzioni patristiche in lingue orientali, vescovo. L'inserimento di lemmi nuovi di una certa lunghezza, lo spazio accordato agli apocrifi e ai papi hanno ampliato notevolmente l'ampiezza dell'opera, che avrà anche una suddivisione più equilibrata tra primo, secondo e terzo volume. Il volume contenente le carte geografiche, la parte iconografica e !'indice analitico non subisce invece una radicale revisione, ma solo aggiornamenti. Un ricordo va ai gi-andi patrologi che hanno collaborato alla prima edizione e furono prodighi di consigli e collaborazione, tra i quali meritano una menzione: Jean Gribomont, Charles Pietrz; card. Michele Pellegrino, Vincenzo Lai, Achzlle Triacca, Cyril Voge!, Salvatore Costanza, Henri Crouzel, Carmelo Curti, Irénée-Henri Dalmais, Ivan Dujcev, Umberto Fasola, Paul-Albert Février, Margherz'ta Gua1·duccz; Adalbert Hamman, Richard Hanson, Sandro Leanza, Roger Le Déaut, foseph Lecuyer, Pierre Nautin, Burkhard Neunheuser, Joseph-Marie Sauget, Vietar Saxer, Agostino Trapè. Ringraziamo sentitamente anche a nome dell'Istituto Patristico Augustinianum la Casa Editrice Mariettz; che ha consentito di portare a termine !'opera in due anni. Angelo Di Berardino

VIII

presentazione della prima edizione (1983)

Il «Dizionario patristico e di antichità cristiane» (= DPAC) è nato dalla semplice costatazione della mancanza di un'opera simile nel panorama librario, cioè di uno strumento d'uso immediato per ogni persona di una certa cultura, desiderosa di un'informazione rapida e precisa su un qualsiasi argomento riguardante i primi otto secoli della storia del cristianesimo. Si prese atto di tale mancanza durante la preparazione del terzo volume di Patrologia, in continuazione di quelli del prof Johannes Quasten, pubblicati dalla Casa Editrice Marietti; immediatamente ci si pose all'opera per raccogliere suggerimenti e proposte sulla struttura e sul taglio da dare al Dizionario. Poiché attorno all'Istituto Patristico Augustinianum gravitano numerosi studiosi dell'antichità cristiana, sia per ragioni d'insegnamento sia per i tradizionali Incontri di maggio, era evidente che tale centro poteva assumersi l'incarico di procedere alla preparazione del Dizionario. Del resto una fitta rete di conoscenze e di amicizie permetteva di prendere immediato contatto con molti e competenti studiosi dei vari settori dell'antichità cristiana e così poter preparare l'opera in tempi brevi. A questo /ine occorreva assicurare un ampio numero di collaboratori, sia come estensori degli articoli sia come traduttori di essi nel caso di collaborazioni straniere. I.:ampio coinvolgimento di studiosi è stato raggiunto: essi sono 167 di 17 nazionalità diverse, di di/ferenti confessioni religiose e dai molteplici interessi culturali: Questi studiosi intendono ora mettere a disposizione di tutti, secondo la rispettiva competenza, il notevole lavoro di approfondimento e di ricerca compiuto nel settore del cristianesimo antù:o in questi ultimi decenni, conferendo così all'opera non solo un ampio respiro scientifico, ma anche varietà di approccio e diversa sensibilità nella trattazione degli argomenti. Per tale motivo il DPAC, con il suo carattere pluridisciplinare, offre l'aiuto di un ben documentato retroterra storico e patristico alla teologia, alla cultura cristiana e alla vita della Chiesa di oggz; anche nelle diversità delle sue confessioni di fede. Per la sua impostazione, il DPAC è destinato così a un pubblico ampio e diversificato, desideroso sia di un primo orientamento sia di ulteriori approfondimenti grazie a una bibliografia scelta e aggiornata. Cronologicamente il Dizionario si estende dall'epoca delle origini cristiane fino alla fine dell'età patristica: per l'Occidente fino a Beda (673-735 ca.) e per l'Oriente greco fino a Giovanni Damasceno (675 ca.-749 ca.). Per le altre aree cristiane (siriaca, copta, etiopica, georgiana e armena), in alcuni casi concreti, i criteri crnnologici sono stati più elastià in ragione dell'evangelizzazione di tali aree e della particolare natura degli scritti e delle traduzioni in queste lingue. IX

PRESENTAZIONE DELLA PRIMA EDIZIONE

I lemmi che compongono il DPAC riguardano personaggi; dottrine, correnti culturali; sette cristiane, vicende storiche, geografia, liturgia, monachesimo, spiritualità, realizzazioni artistiche e testimonianze archeologiche, senza trascurare aspetti sociali; politici, morali e ascetici dei primi otto secoli della storia cristiana. Quando è stato possibile o creduto opporttmo si è optato per uno studio di insieme di alcuni temi nell'intento di offrire un discorso globale e articolato su di essi (p.es. apocrifi, cimiteri, edifici di culto, libri sapienzali ecc.). Un posto particolare è stato riservato alla prosopografia: molti personaggi; anche secondari, sono stati inseriti per i primi quattro secoli con precisi riferimenti;- per il periodo successivo si è operata una maggiore selezione, imposta dal fatto che esso è meno importante per la nascita e la fondazione del cristianesz~ mo e dal fatto della presenza di numerosi popoli nuovi con una miriade di personaggi. Il Dizionario, pur con alcune inevitabili lacune, presenta una ricchezza di informazioni insospettabile: è sufficiente una veloce scorsa delle sue pagine per rendersene conto. Per esempio la filosofia antica, nelle sue relazioni con il cristianesimo, viene affrontata sotto diverse angolazioni in vari lemmi: in quelli propriamente teologici, in alcuni Padri e in trattazioni specifiche (aristotelismo e i Padri, ellenismo e cristianesimo, filosofia e i Padri, platonismo e i Padri, stoicismo e i Padri), oltre alt'inserimento di alcuni pensatori pagani del periodo patristico e di correnti della filosofia di quel tempo. Sovente la redazione di un lemma ba richiesto l'intervento di più competenze: p.es. Alessandria ha richiesto il contributo del coptologo (Orlandi), del patrologo (Simonetti) e dell'archeologo (Falla Castel/ranchz). In tali casi; a volte, è necessario leggere le diverse trattazioni - poiché queste offrono un approccio diverso - che si integrano a vicenda, come avviene per angelo con l'articolo del patrologo (Studer), che espone le riflessioni teologiche patristiche, e quello dello storico dell'arte (Carletti), che documenta come tali riflessioni trovino un'espressione artistica nell'iconografia. Sono stati inoltre inseriti argomenti non facilmente reperibili altrove: p.es. argomentazione patristica (Studer), protologia (Bzanchi e Sfameni Gasparro) (questo lemma offre un diverso approccio ad altri temi: creazione, peccato originale, matrimonio, verginità), paleoslavo (Dujeev), riguardante le traduzioni in quella lingua ecc. Un vivo ringraziamento a P Claude Mondésert, direttore di "Sources Chrétiennes", che il 12 maggio 1978 gentilmente ci offrì ospitalità nella sede di "Sources Chrétiennes" a Lione per programmare il Dizionario da parte dei rappresentanti dell'Istituto Patristico Augustinianum, e di alcune case editrici. Uno speciale riconoscimento poi va dato alla Casa Editrice Marietti, che ha consentito di portare a termine l'opera nel breve spazio di quattro anni.

Angelo Di Berardino Indicazioni per l'uso del Dizionario

I lemmi sono disposti alfabeticamente e quindi facilmente reperibili. Normalmente essi sono in lingua italiana, anche se in casi specifici si è preferita la dicitura latina o greca. Siccome a volte, come si è già accennato nella presentazione, per alcune tematiche si è preferita una presentazione d'insieme, per rintracciare argomenti specifici è bene ricorrere al dettagliato indice finale posto al termine dell'intera opera. Tale indice offre inoltre il vantaggio di reperire anche altri luoghi dove lo stesso argomento viene trattato oppure di vedere dove altri personaggi o nomi propri ricevono una speciale menzione. In tal modo si potrà percepire meglio la ricchezza delle informazioni offerte dal Dizionario. X

DIREZIONE ANGELO DI BERARDINO

CONSULENTI SCIENTIFICI JEAN GRIBOMONT, VITTORINO GROSSI, ADALBERT HAMMAN, TITO ORLANDI, MANLIO SIMONETTI, PAOLO SINISCALCO, BASIL STUDER, PASQUALE TESTINI, ACHILLE TRIACCA, SEVER J. VOICU.

TRADUTTORI MA.Reo CONTI (inglese), ANGELO DI BERARDINO (inglese, francese), ANro~INO GALLICO (francese), DANIELE GIANOTI1 (inglese), PAOLO MARTINO (tedesco, greco), LEANDRO NAVARRA {francese, inglese), CARLA NOCE (tedesco), GIANWCA PILARA (spagnolo), LELLA SCARA.tViPI {francese), GIUSEPPE SGHERRI {francese, tedesco), VINCENZO VENANZI (tedesco, francese), MARIA GRAZIA TIBALDI francese), LUIGI VICARIO {francese, spagnolo), G!OVA.J'lNA ZINCONE !francese). XI

ELENCO DE! COLLABORATORI ROBERT CROUSE, Univ. di Halifax; Augustinianum, Roma HENRI CROUZEL (t), lnst. Cath. Toulouse; Augustinianum, Roma CARMELO CURTI (t), Univ. di Catania GIUSEPPE CUSCITO, Univ. di Trieste ALBERTO D'ANNA, Univ. di Roma Tre ENRICO DAL COVOLO, Pont. Univ. Salesiana, Roma IRENEE-HENRI DALMAIS (t), lnst. Catholique, Paris ERNsT DASSMANN, Dolger Institut, Bonn LORENZO DATTRINO, Pont. Univ. Lateranense, Roma YsABEL DE ANDIA, Institut Catholique, Paris BERNARDO DE ANGELIS, Bologna DARIA DE BERNARDI FERRERO, Politecnico, Torino P10 DE LUIS, Estudio Agustiniano, Valladolid PATRICIO DE NAVASCUÉS, San Damaso, Madrid ANGELO DE NICOLA, Univ. di Pavia PEDRO DE PALOL, Univ. di Barcellona RussELL]. DE SIMONE, Univ. di Villanova, USA; Augustinianum, Roma CARLO DELL'OSSO, Ist. Teologico Pugliese, Molfetta KEES DEN BIESEN, Terni LAZAROS DERITIOTIS, Arch. Mouseion, Larissa MANUEL C. DfAZ Y DfAZ, Univ. di Compostela ANGELO DI BERARDINO, Augustinianum, Roma ANTONELLA DI NINO, Roma ]VITA DRESKEN WEILAND, Univ. di Regensburg HUBERTUS R DROBNER, Paderborn; Augustinianum, Roma l\>lARTINE DULAEY, École Pratique des Hautes Études, Paris IVAN DUJéEV (t), Accademico, Sofia NOEL DUVAL, Univ. La Sorbonne, Paris PATRICK FAHEY, Augustinianum, Sydney MARINA FALLA CASTELFRANCHI, Univ. di Lecce RAFFAELE FARINA, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano UMBERTO FASOLA (t), Pont. Ist. di Archeologia Cristiana, Roma FEDERICO FATTI, Univ. di Perugia PAUL·ALBERT FÉVRIER (t), Univ.. de Provence GIOVANNI FILORAMO, Univ. di Torino VINCENZO FIOCCHI NICOLAI, Univ. di Roma Due; Pont. Ist. di Archeologia Cristiana, Roma ALLAN FITZGERALD, Augustinianum, Roma MIGUEL FLORES, Madrid SEGUNDO FOLGADO (t), Univ. Maria Cristina, El Escorial; Augustinianum, Roma ]ACQUES FONTAINE, Univ. La Sorbonne, Paris MAR.CELLA FORLIN PATRUCCO, Univ. di Torino WILLIAM H.C. FREND (t), Univ. di Glasgow ALESSANDRO GARRISI, Univ. di Roma «La Sapienza» DANIELE GELSI (t), Pont. Ateneo S. Anselmo, Roma MASSIMILIANO GHILARDI, Istituto Naz. di Studi Romani; Augustinianum, Roma ELENA GIANNARELLI, Univ. di Firenze CLAUDIO GIANOTTO, Univ. di Torino ROBERTO GIORDANI, Univ. di Perugia ANNA MARIA GIUNTELLA (t), Univ. di Chieti FRANCO GORI, Univ. di Urbino; Augustinianum, Roma ANTONIO GRAPPONE, Roma PROSPER GRECH, Augustinianum, Roma REGINALD GRÉGOIRE, Univ. di Pavia ]EAN GRIBOMONT (t), Pont. Ateneo S. Anselmo; Augustinianum, Roma W. ]ARDINE GRISBROOKE, Oscott College, West Midlands, Gran Bretagna VITTORINO GROSSI, Pont. Univ. Lateranense; Augustinianum, Roma PETER GROSSMANN, Deutsch. Arch. Institut, Il Cairo MARGHERITA GUARDUCCI (t), Univ. di Roma «La Sapienza» ADALBERT HAMMAN (t), Augustinianum, Roma RICHARD HANSON (t), Univ. di Manchester XIV

ELENCO DEI COLLABORATORI STEFAN HEID, Pont. Ist. di Archeologia Cristiana, Roma YITZHAK HEN, Univ. of the Negev BONIFACIO HONINGS, Pont. Univ. Lateranense, Roma Fo11os IOANNIDIS, Univ. di Thessaloniki JOHANNES IRMSCHER (t), Accademia delle Scienze di Berlino ]UAN ANTONIO JIMÉNEZ, Univ. Centrai de Barcelona OSCAR JIMÉNEZ, Augustinianum, Roma CHARLES KANNENGIESSER, Concordia Univ., Montreal WoLFRAM KINZIG, Univ. di Bonn ALBE.RTIJS F.J. KLIJN, Univ. di Groningen ANTONIO LABATE, Univ. di Messina GASPAR LADOCSI, Seminario di Esztergom RENÉ LAVENANT, Sources Chrétiennes, Lyon ]ERÒNIMO LEAL, Pont. Univ. della Santa Croce; Augustinianum, Roma SANDRO LEANZA (t), Univ. di Messina RoGER LE DÉAUT (t), Pont. Ist. Biblico, Roma JoSEPH LECUYER (t), Pont. Univ. Lateranense, Roma FRANCESCO LENTINO, Pont. Fac. Teologica, Napoli MICHEL LIBAMBU, Université Catholique, Kinshasa SALVATORE LILLA, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano; Augustinianum, Roma CHIARA LOASSES, Univ. di Roma «La Sapienza» VINCENZO LOI (t), Univ. di Cagliari VINCENZO LOMBINO, Pont. Fac. Teologica, Palermo LUIGI LONGOBARDO, Pont. Fac. Teologica, Napoli ANDREW LOUTH, Univ. di Durham BRUNO LUISELLI, Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma ELENA MALASPINA, Univ. di Roma Tre; Libera Univ. Maria SS. Assunta, Roma ANNE-MARIE MALINGREY (t), Univ. di Lille TANIOS Bou MANSOUR Univ. Saint-Esprit de Kaslik MARIA GRAZIA MARA, Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma ANTONIO MARCHETTA, Univ. di Roma «La Sapienza» MARIANGELA MARINONE, Univ. di Roma «La Sapienza>> MARIO MARITANO, Pont. Univ. Salesiana, Roma PAOLA MARONE, Univ. di Roma «La Sapienza» PAUL MATTEI, Univ. di Lyon; Sources Chrétiennes, Lyon PERE MAYMO I CAPDEVILA, Univ. Centrai de Barcelona BARBARA MAZZEI, Pont. Commissione di Archeologia Sacra DANILO MAZZOLENI, Pone. lst. di Archeologia Cristiana; Univ. di Roma Tre, Roma MICHELE MEES (t), Augustinianum, Roma PIETRO MELONI, Vescovo di Nuoro MARIO MENDOZA, Augustinianum, Roma VINCENZA MILAZZO, Univ. di Catania ALESSANDRA MILELLA, Roma MARio MIRABELLA ROBERTI (t), Univ. di Trieste ADELE MONACI CASTAGNO, Univ. di Vercelli LucA MONTEVECCHIO, Roma CLAUDIO MORESCHINI, Univ. di Pisa; Augustinianum, Roma CHARLES MUNIER, Univ. di Strasbourg MARIO NALDINI (t), Univ. di Perugia CARLO NARDI, Pone. Fac. Teologica, Firenze PIERRE NAUTIN (t), Univ. La Sorbonne, Paris LEANDRO NAVARRA, Univ. di Roma «La Sapienza» ANTONIO NAZZARO, Univ. di Napoli BuRKHARD NEUNHEUSER (t), Maria Laach; Pont. Ateneo S. Anselmo, Roma CARLA NOCE, Univ. di Roma Tre; Augustinianum, Roma ADRIEN NOCENT (t), Pont. Ateneo S. Anselmo, Roma VALERIA NOVEMBRI, Univ. di Firenze DANIELA NUZZO, Univ. di Lecce LÀZLO ODROBINA, Univ. di Szgeged ILONA OPELT (t), Univ. di Diisseldorf

xv

ELENCO DEI COLLABORATORI ANTONIO ORBE (t), Pont. Univ. Gregoriana, Roma TITO OF.LANDI, Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma ERIC OSBORN, Univ. di Melbourne LUIGI PADOVESE. Pont. Ateneo Antonianum, Roma; Vescovo di Antiochia KENNETH PAINTER, British Museum, London DEMETRIOS PALLAS (t), Univ. di Atene MAURO PALMIERI, Istituto Teologico Abruzzese-Molisano, Chieti GIANCARLO PANI, Univ. di Roma «La Sapienza>> LETIZIA PANI ERMINI, Univ. di Roma «La Sapienza>> CARMELO PAPPALARDO Studium Bibl. Franciscanum, Gerusalemme FRANçms PASCHOUD, Univ. di Ginevra OrroRINO PASQUATO, Pont. Univ. Salesiana, Roma VINCENZO PAVAN, Univ. di Bari ELLI PELEKANIDOU, Thessaloniki GILLES PELLAND, Pont. Univ. Gregoriana, Roma MICHELE CARD. PELLEGRINO (t), Torino Euo PERETTO, Univ. di Clùeti; Marianum, Roma PHILIPPE PERGOLA, Pont. Ist. di Archeologia Cristiana, Roma MYLA PERRAYMOND, Univ. di Roma Tre LORENZO PERRONE, Univ. di Bologna FRANCESCO PIERI, Fac. Teologica dell'Emilia-Romagna, Bologna CHARLES PIETRI (t), Univ. La Sorbonne, Paris; Augustinianum, Roma LUCE PIETRI, Univ. La Sorbonne, Paris GIANLUCA PILARA, Libera Univ. Maria SS. Assunta, Roma JORDI PINELL (t), Pont. Ateneo S. Anselmo, Roma UBALDO PIZZANI. Univ. di Perugia T. EVAN POLLARD, Univ. di Otago, Dunedin ALESSANDRA POLLASTRI, Univ. di Roma «La Sapienza» SALVATORE PRICOCO, Univ. di Catania EMANUELA PRINZIVALLI, Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma ANTONIO QUAQUARELLI (t), Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma OSVALDO RAINERI, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano lLARIA RAMELLI, Univ. S. Cuore, Milano SANTINO RAPONI, Accademia Alfonsiana, Roma VINCENZO RECCHIA (t), Univ. di Bari CRISTINA RICCI, Univ. di Bema FRÉDÉRIC RILLIET, Ginevra UMBERTO ROMANO, Univ. di Roma «la Sapienza» EUGENIO ROMERO POSE, Vescovo ausiliare di Madrid WILLY RORDORF, Univ. di Neuchatel PHILIPPE ROUILLARD, Pont. Ateneo S. Anselmo, Roma JOSÉ FERNANDO RUBIO, Roma STEFAN SAMULOWITZ, Paderborn }ORDINA SALES, Univ. Centrai de Barcelona GIULIANA SANTAGATA, Roma TERESA SARDELLA, Univ. di Catania JOSEPH-MARIE SAUGET (t), Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano; Augustinianum, Roma Victor SAXER (t), Pont. lst. di Archeologia Cristiana; Augustinianum, Roma FRANCESCO SCORZA BARCELLONA, Univ. di Roma Tor Vergata . HANS-GEORG SEVERIN, Berlin GIULIA SFAMENI GASPARRO, Univ. di Messina MARI< SHERIDAN, Pont. Ateneo S. Anselmo; Augustinianum, Roma MANLIO SIMONETTI, Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma PAOLO SINISCALCO, Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma KURT SMOLAK, Univ. di Vienna GEORG SOLL (t), Font. Univ. Salesiana, Roma MANUEL SOTOMAYOR, Font. Fac. Teologica, Granada LUCREZIA SPERA, Univ. di Roma Tor Vergata; Pont. lst. di Archeologia Cristiana; Augustinianum, Roma THOMAS CARD. SPIDLÌK, Font. lst. Orientale, Roma MARIO SPINELLI, Augustinianum, Roma

XVI

ELENCO DEI COLLABORATORI

MAR:EK STAROWIEYSKI, Univ, di Varsavia: Augustinianurn, Roma CHRISTOPHER GEORGE STEAD, Univ, di Cambridge AusrAm STEWART-SYKES, Dorset, Gran Bretagna DANIEL STIERNON, Pont. Univ. Lateranense; Augustinianurn, Roma BASILIO STUDER, Pont. Ateneo S. Anselmo; Augusdnianurn, Roma PASQUALE TESTINI (t), Univ. di Roma «La Sapienza»; Augustinianum, Roma CARLO TIBILEITI (t), Univ. di Macerata Acosm~o TRAPÈ (t), Augusrinianum, Roma RAMÒN TREVIJANO, Pont. Univ. di Salamanca ACHILLE TRIACCA (t), Pont. Univ. Salesiana, Roma LUCREZIA UNGARO TESTINI, Sovrintendenza Beni Culturali, Roma KARL-HEINZ UTHEMANN, Univ. di Utrecht MlcHAEL VAN ESBROEK (t), Pom. Ist. Orientale, Roma; Univ. di Monaco LAZLò VANYÒ (t), Univ. di Budapest JosEP VILELLA, Univ. Central de Barcelona ALBERT VICIANO, Univ. di Murcia CYRIL VOGEL (t), Univ. di Strasbourg HERMANN VOGT, Univ. di Tiibingen SEVER J- VOICU, Biblioteca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano; Augustinianurn, Roma MARTIN WALLRAFF, Univ. di Berna; Augustinianurn, Roma DOROTHEA WEBER, Univ. di Vienna EWA WIPSZYCKA, Univ. di Varsavia EDWARD YARNOLD (t), Univ. di Oxford VINCENZA ZANGARA, Univ. di Torino SERGIO ZINCONE, Univ. di Roma «La Sapienza» ELENA ZOCCA, Univ. di Roma «La Sapienza» MASSIMILIANO ZUPI, Pont. Univ. Gregoriana; Font. Ateneo s_ Anselmo, Roma

XVII

ABBREVIAZIONI BIBLICHE

Abd Act Agg Am Ap Bar 1-2 Chr Col 1-2 Cor Ct Dan Dr E ccl Eph Esd Est Ex Ez Gal Gen Hab Hbr Is Jac Jdc Jdt Jer Jo 1-3 Jo Job Joel Jon

Ab dia Atti degli Apostoli Aggeo Amos Apocalisse di s. Giovanni Baruc Cronache Lettera ai Colossesi Lettere ai Corinzi Cantico dei Cantici Daniele

Jos Jud Lam Le Lev 1-2 Mac Mal Mc Mich Mt Nah Neh Num Os Phil Phm Pr Ps 1-2 Ptr 3-4 Reg Rom Ru 1-2 Sam Sap Sir Soph 1-2 Th 1-2 Tim Tit Tob Zach

Deuteronomio

Ecclesiaste Lettera agli Efesini Esdra Ester Esodo Ezechiel~ Lettera ai Galati Genesi Abacuc Lettera agli Ebrei Isaia Lettera di s. Giacomo Giudici Giuditta Geremia Giovanni Lettere di s. Giovanni Giobbe Gioele Giona

XL'ì:

Giosuè Lettera di s. Giuda Lamentazioni Luca Levitico Maccabei Malachia Marco Michea Matteo Nahum Neemia Numeri Osea Lettera ai Filippesi Lettera a Filemone Proverbi Salmi Lettere di s. Pietro Libri dei Re Lettera ai Romani Rut Libri di Samuele Sapienza Siracide Sofonia Lettere ai Tessalonicesi Lettere a Timoteo Lettera a Tito Tobia Zaccaria

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE E COMUNI

Non sono incluse in questo elenco le abbreviazioni in qualche modo sciolte e pertanto comprensibili.

AA AAAd

AAPal AARC AAT

AAWB AAWG

AAWW AB ABAW ABR ABSA AC ACCS ACO ACW

AD ADAW

AE AEA

AEHE, IV' sect. Aevum AFLM AFLPer AG AGSU

AHC AIPhO AJ AJA AJPh AK

Archiiologischer Anzeiger, Berlin, 1896 ss. Antichità altoadriatiche, Udine. Ani dell'Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Palermo. Atti dell'Accademia Romanistica Costantiniana. Atti e Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino. Classe di Scienze morali, storiche e filosofiche, Torino. Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften in Berlin, 1788 ss. Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften in Giittingen, 1942 ss. Anzeiger der Osterreichischen Akademie der Wissenschaften, Wien. Analecta Bollandiana, Bruxelles. Abhandlungen der Bayerischen Akademie der Wissenschaften, Philos.hist. Klasse, Miinchen. The American Benedectine Review, Collegeville, MN. Annua! of the British School at Athens, London. F.]. Diilger, Antike und Christentum, Miinster i.W. 1929-1950. Ancient Christian Commentary on Scripture, ed. Th. Oden, Institute of Classica! Christian Studies, InterVarsity Press, Downers Gr., IL 2001. Acta Conciliorum Oecumenicorum, ed. E. Schwartz · J. Straub, Ber· !in 1914 ss. Ancient Christian Writers, edd. J. Quasten - J. C. Plumpe, Westminster, MD - London 1946 ss. Archaiologikòn Deltion, Atene. Abhandlungen der Deutschen Akademie der Wissenschaften, Berlin 1815 ss. Archaiologikè Ephemeris, Atene. Archivo Espaiiol de Arqueologfa, Madrid. Annuaire de l'École Pratique des Hautes Études, IV' section, Sciences hist. et philoL, Paris. Aevum. Rassegna di Scienze storiche, linguistiche e filologiche, Milano. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Macerata. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Perugia. Analecta Gregoriana, Roma 193 O ss. Arbeiten zur Geschichte des Spiitjudentums und Urchristentums. Annuarium Historiae Conciliorum, Amsterdam. Annuaire de l'Institut de Philologie et d'Histoire Oriemales de l'Université Libre de Bruxelles. Apocryphon Johannis. An1erican J ournal of Archaeology, New York. An1erican Journal of Philology, Baltin1ore. Antike Kunst, hrsg. von der Vereinigung der F reunde antiker Ku::1st in Base!, Olten.

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Allen

ALMA Altaner ANF ANRW AnSE

ARAM AS ASE ASNP ASS AT AugL BA

BAA BAB BAC BACr BAGB BALAC Bardenhewer Baumstark Baz

BBKL BbM BCH BCLL BECh Beck Bedjan Benoit, Sarc. Berto lini BETL Bettiolo, Lineamenti BG BGPhlv'l BHG

BHL BHO BIAO BICS BIEH Bieler BKV

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XXII

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

BKV' BKV' BLE BLTW BO Bolton Bonser Bovini, Sarc. Brown, Bede Brunholzl BS BSEAA BScudLat BT Byzantion ByzF ByzZ CAG

CALMA CANT CArch Cath CAVT

CCAB CCAp

ccc

CCG CCL CCM CD CE CEA Cecchelli, Rabb. Gosp. CF CGG Chabot Chevalier, Rep. Hymn. ChHist CI CIG CIL CLA CM

Bibliothek der Kirchenvater, edd. O. Bardenhewer - T. Schermann C. Weyman, Kempten-Miinchen 1911-1930. Bibliothek der Kirchenviiter, Zweite Reihe, edd. O. Bardenhewer ]. Zellinger - ]. Martin, Miinchen 1932-1938. Bulletin de Littérature Ecclésiastique, Toulouse 1877 ss. Bede: His Li/e, Tùnes and Wrìtings, ed. A.A. Hamilton Thompson, Oxford 1935. S. Assemani, Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, 3 voli., Roma 1719-1728. WF. Bolton, A History of Anglo-Latin Literature (597-1066), voi. 1, Princeton 1967. W. Bonser, An Anglo-Saxon and Celtic Bibliography (450-1087), 2 voli., Oxford 1957. G. Bovini, I sarcofagi paleocristiani della Spagna, Città del Vaticano 1954. G.H. Brown, Bede the Venerable, Boston 1987. F. Brunholzl, Histoire de la littéi-ature latine du moyen age, trans. H. Rochais, 4 voli., Turnhout 1990 ss. Bibliotheca Sanctorum, Roma 1961 ss. Boletin del Seminario de Estudios de Arte y de Arqueologia, Valladolid. Bollettino di Studi Latini, Napoli. Bibliotheca scriptorum graecorum et romanorum Teubneriana, Leipzig. Byzantion. Revue internationale des Études byzantines, Bruxelles. Byzantinische Forschungen, Amsterdam. Byzantinische Zeitschrift, Miinchen. Commentaria in Aristotelem Graeca, Berlin 1882-1909. Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevii (500-1500), SISMELEdizioni del Galluzzo, Firenze 2000 ss. M. Geerard, Clavis Apocryphorum Novi Testamenti, Turnhout 1992. Cahiers Archéologiques. Fin de I'antiquité et Moyen Age, Paris. Catholicisme, Paris 1948 ss. ].C. Haelewyck, Clavis Apocryphorum VeterZ:S Testamenti, Turnhout 1998. Corsi di cultura sull'arte ravennate e bizantina, Bologna. Corpus Christianorum, Series Apocryphorum, Turnhout. Civiltà Classica e Cristiana. Corpus Christianorum. Seri es Graeca, T urnhout 1977 ss. Corpus Christianorum. Series Latina, Turnhout 1953 ss. Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis, Turnhout 1966 ss. Ciudad de Dios, El Escorial. The New Catholic Encyclopedia, New York 1967. Collection d' études anciennes. C. Cecchelli - G. Furlani - M. Salmi, The Rabbuia Gospel, Lausanne 1959. Classica! Folia. Studies in the Christian Perpetuation of the Classics, New York. Das Konzil van Chalkedon. Geschichte und Gegenwart, edd. A. Grillmeier - H. Bacht, Wurzburg 1951-1954; rist. 1962. J.B. Chabot, La littérature syriaque, Paris 1935. U. Chevalier, Repertorium Hynnologicum, 6 voli., Louvain 1882-1921. Church History. American Society of Church History, Chicago. Codex Justinianus. Corpus Inscriptionum Graecarum, Berolini 1828-1877. Corpus Inscriptionum Latinarum, Berolini 1869 ss. E.A. Lowe, Codices Latini Antiquiores, 12 voli., Oxford 1934-1972. Classica et Mediaevalia, Kobenhavn.

XXIII

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

CMCS Coccia CoeD Cordiolani CORPUS

CPG CPh CPL CPPM CQ CRAI Craveri

esco CSEL CSHB CTh

CTP DA DACL DAGR DB DBF DBI DBS DCB DDC Delehaye PM DHEE DHGE Diaz Diehl Diekamp

DIP DissA Dominguez del Val DOP DPAC DR DS DSp DTC Duchesne LP

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ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Duchesne, Fastes

Duval

EAA EAC EAiVl EC EHBS EI EJ Emerton EO EOMIA EPapi EphLit Eranos Eranos-Jb Erbetta ES Esposito EstEcl EtByz EThL FBSM FC FCh Fedalto F errua Via Latina FHG FIFAO Fliche-Martin FMS

FR Frend FRLANT FS Garrucci, Storia Gaudemet GAZ B.A. GCS GGA

GIF GLNT Glotta GRBS Grillmeier Grume! Regestes

HA Hamack, Die Ueberliefernng

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xxv

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

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XXVI

ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

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ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Mirbt Monceaux Moraldi Mor> (cfr_ Mt 10,22: 24, 13 ). 2. La lettera di Barnaba: Cfr. Did. 16,2 con Barn. 4,9: «Il tempo della vostra vita e della fede». «Sperare in Dio, in Gesù, nel nome, nella croce» (19,7c; 6,9; 11,11; 8,5; 12,2; 16,8; 11,8) significa lo stesso che «credere» in Dio, in lui (16,7; 16,3); speranza e f. sono spesso giustapposte (1,6; 4,8; 6,3) 11,8; 12,7) (v. Kraft 30). La f. è pienezza e perfezione del1' AT (3,6; 9,3; 16,7). Abramo, «per aver creduto lui solo» è il modello del «nostro popolo» (13 ,7); oggetto di questa f. è Cristo (6,2-4). La f. viene dall'ascolto (11,11). Barnaba scrive perché i cristiani, in aggiunta alla loro f., possano avere la «perfetta conoscenza» ('lva: µe:i:ò: i;fiç n{ai;EOJç uµiiiv 'l:EA.é{a:v EXTJ'l:E Ka:ì 'l:'ÌJV yvciJow 1,5), «sapienza, intelligenza, scienza e conoscenza» (21,5; cfr. 2,3 ). Si tratta del primo accenno nella letteratura cristiana dell'agostiniano crede ut intellzgas (Kleist 168, n. 13 ). Per la «gnosis» in Barnaba, v. Kraft 22-24. 3. Ii Pastore di Erma. Il punto principale del!' insegnamento di Erma si concentra sulla f. con cui si crede a Dio (Mand. 1,2) e guida il credente al servizio del Signore e alla fuga dal peccato (Mand. l; cfr. 6,1,1). Il cristiano deve «rivestirsi della fede» perché essa è forte e completa ogni cosa (Mand. 9,7,10; Sim. 6,1,2), è la prima delle buone opere (Mand. 8,9) e la madre delle altre virtù (Vis. 3,8,2 ss.). L'ascolto conduce alla f. e la f. alla metanoia e alla confermazione della f. stessa nel battesimo (Mand. 4,3,1). La f. è il necessario prerequisito per la vita e l'appartenenza alla chiesa (Vis. 3,8,1-3). La f. è credere nel Figlio di Dio (Sim. 8,3,2). In Erma viene piuttosto evidenziata la fedefiducia che la fede-conoscenza. Di conseguenza, Erma awerte: «Se tu porti il nome e non porti la sua potenza, tu avrai portato il nome invano» (Sim. 9,13,2). V. I Padri apostolici. 1. Prima lettera di Clemente. Clemente loda i Corinti per la loro «eccellente e solida fe· de» e per la loro «perfetta e profonda conoscenza (gnosis)», cioè la loro profonda comprensione dei misteri della f. cristiana. Si tratta di un'espressione cara a s. Paolo (2 Cor 4,6; Phzl 3,10; Gal 4,9; Eph 3,19). F. e conoscenza si tengono per mano. Clemente parla di «Scrutare le profondità della conoscenza divina» (40,1; cfr. Rom 11,33; 1 Cor 2,10). Attraverso Cristo «gustiamo la conoscenza immortale» (36,2). «La maggiore conoscen-

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FEDE

za» implica la maggiore responsabilità (41,4). «Ciascuno sia fedele, ciascuno sia capace di esporre la profonda conoscenza» (48,5); cfr. il tema di f. e conoscenza nelle Odi di Salomone 4,7,8. La gnosi rende la f. perfetta. La santificazione viene dalla f., dono gratuito di Dio, che include le opere come conseguenza della f. (1 Clem. 32 e 33 ). 2. Ignazio di Antiochia. Oggetto e fondamento della f. è il kerygma cristologico, quale si riflette particolarmente in s. Paolo (Trall. 2,1; 9,2; Philad. 8,2; 9,2; cfr. Magn. 1,1: «nella fede di Gesù Cristo»). Contro i doceti, raccomanda «fermezza nella fede» (Eph. 10,2) e «armonia nella vostra fede» (Eph. 13,1; 20,2). «La conoscenza di Dio è Gesù Cristo (Eph. 17,2); egli è la vera gnosis e dona l'immortalità (ibid.; cfr. Magn. 6,2). «La fede è l'inizio e l'amore è il fine» della vita cristiana (Eph. 14,1). 3. Policarpo di Smirne. La f. è «madre di noi tutti» (Phil. 3,2-3; cfr. Gal 4,26). I frutti della f. sono la salvezza e la risurrezione dalla morte (5,2). La f. consiste nel «credere in colui che ha fatto risorgere il Signore nostro Gesù Cristo dalla morte e gli ha dato la gloria>> (2,1; cfr. 1 Ptr 1,21). VI. Apologisti e scrittori antieretici. 1. Giustino. Fu uno dei primi scrittori cristiani che tentò di conciliare f. e ragione. La risurrezione, la profezia e la teologia del Logos sono i fondamenti della f. (Escribano-Alberca 26-31). Dal momento che Dio può creare un essere umano da un seme (I Apol. 19,2-3), non è irragionevole credere che Dio possa ricreare dei corpi dopo che essi sono stati disseminati nella terra (19,5). La profezia è verità testimonianza-realizzazione storica che offre prove per la f. anche per i pagani (I Apol. 30-50; Dial. 28,32). La gnosi è «la grazia di comprendere» il significato delle profezie (Dial. 58,1; 92,1; 112,3; 119,1), la conoscenza di Dio e di Cristo (Dia!. 14, 1; 28,4; 39,5; 69,4; 88,6, cfr. Camelot 512). Cristo, il Logos divino, è la ragione universale, il «logos seminale» di cui partecipano tutti gli esseri razionali (J Apol. 46; II Apol. 1O; Dia!. 128-129). La f. è «credere che Gesù crocifisso è il Cristo di Dio» (Dia!. 46,1). I cristiani sono «i discendenti di Abramo, che fu benedetto a motivo della sua fede» (Dial. 11,.5); essi sono «rigenerati attraverso l'acqua, la fede e il legno» (Dia!. 138,3) perché «hanno creduto mediante il battesimo di penitenza e la conoscenza di Dio» (Dia!. 14,1). 2. Ireneo. Per primo tra gli scrittori cristiani interpretò Is 7, 9 (LXX) in termini di problema fede-conoscenza: «L'adempimento [di questi comandamenti] è l'acquisizione della

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FEDE

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fede perché "se non crederete", dice Isaia, "non comprenderete" (Is 7,9, LXX); e la verità procura la f., perché la f. ha per oggetto ciò che realmente esiste (cfr. Hbr 11,1), di modo che noi crediamo nelle cose che sono proprio in quanto sono e così, credendo nelle cose in quanto sono, noi manteniamo sempre ferma la nostra convinzione a loro riguardo» (Dem. 3; SC 62,.33; cfr. n. 3). La vera gnosi, che è la dottrina degli apostoli (Adv. haer. IV, 33 ,8), consiste nella f. (Adv. haer. I, 10,3). Ireneo mette in contrasto lunità della f. con la diversità della dottrina e della «successione» gnostica. Vi è una sola e identica f., predicata dagli apostoli, che permane nel· la chiesa grazie all'ininterrotta successione dei vescovi (Adv. haer. III, 3,1-3). La f. di Abramo e quella del cristiano è «una e identica» (Adv. haer. IV, 21,1). Opponendosi al determinismo gnostico, Ireneo argomenta che l'assenso dell'intelletto alla f. è libero: «Nella fede la libertà di scelta dell'uomo è preservata da Dio sotto il suo proprio controllo» (Adv. haer. IV, 37,5). La sua dottrina è radicata «nel dispiegarsi dell'economia salvifica della fede» («die heilsokonomische Entfaltung des Glaubens»; Escribano-Alberca 32-38): la àvaKE> (invece dell'ebraico «non avrete stabilità>>), continuava a creare problemi teologici e psicologici ai Padri: la f. precede l'atto dell'intelligenza, o lo segue? Nell'Ep. ad Amphzlochium (235), Basilio chiede: «Che cosa è prima, la conoscenza o la fede? Noi diciamo che, tutto considerato, nel caso delle scienze la fede precede la conoscenza; ma nel nostro insegnamento, se anche qualcuno dicesse che la

se

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FEDE

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conoscenza comincia prima della fede, noi siamo d'accordo - purché si intenda una conoscenza commisurata con la comprensione umana. Ne! caso delle scienze, noi dobbiamo dapprima credere che la lettera alfa si chiama proprio così e poi, dopo aver imparato le !et' tere e la loro pronuncia, raggiungere anche una nozione accurata del significato. Ma per quanto riguarda la nostra fede in Dio, l'idea che Dio esista viene prima, e questo lo concludiamo dalle sue opere. . . La fede segue questa conoscenza, e l'adorazione a tale fede». E sul Ps 115,1, dichiara: «La fede deve precedere ogni discorso su Dio, la fede e non la dimostrazione (ét.n68Etl;tç), la fede che piega la mente all'assenso più dei metodi della ragione, la fede che nasce non da principi geometrici, ma dall'azione dello Spirito santo». Dal momento che ogni conoscenza è preceduta da una specie di credenza, anche la f. cristiana deve precedere la conoscenza, non precisamente come nozione comune ed elementare, ma come conoscenza dimostrativa (ànéùE11;1ç). Secondo i Padri, dapprima c'è una conoscenza naturale di Dio che viene dalla creazione; segue poi il dono della f., infine la conoscenza scientifica del contenuto della f. Teodoreto di Ciro, Graecarum affect. curatio 1 (PG 83, 813D-816A), presenta un ottimo sommario del pensiero patristico greco: «Nessuno parli contro la fede. Aristotele infatti chiama fede il criterio della scienza. Epicuro dice che la fede è un'anticipazione (npéÀ.T]ljftç) della mente e che questa anticipazione diviene dapprima cognizione (yvcòctç) e poi comprensione (Kcncit..T]ljftç). Di più, come noi stessi la definiamo, la fede è assenso volontario (cuyKo:-i;ci8ectç) della mente o contemplazione (8EOJpfo) di cose segrete e concentrazione su ciò che realmente è e comprensione di cose invisibili ... La fede ha bisogno della conoscenza, così come la conoscenza ha bisogno della fede. Ma la fede precede la conoscenza, e la conoscenza segue la fede». La teologia greca rimane fondamentalmente all'interno di questo schema. Teodoreto usa una serie di termini provenienti dal vocabolario gnoseologico della filosofia greca: c1.ryK0:1:a8Ec1ç - eerop(o: - Kcnat..ri1111ç, che indicano chiaramente il carattere intellettuale della f. In breve, dapprima c'è un'iniziale conoscenza di Dio e Jel fcuto della riv-elazionc verificata con i miracoli; poi la f., sotto l'influsso della grazia, accetta la verità senza domande; finalmente, viene l'indagine dialettica nelle profondità della verità rivelata: è la gnosi cristiana, cioè la teologia (Parente 188-189). 1

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2. L'Occidente. Agostino. Da Is 7,9 (LXX) Agostino trasse l'aforisma: «Crede ut intelligas». Informato in seguito di una versione più rispondente all'ebraico, notò che c'era «qualcosa di prezioso in entrambe le traduzioni (ex utroque magnum aliquzd insinuatur) ... L'essenza della conoscenza è la visione di Dio, mentre la fede ci nutre come bambini ... Ma se non camminiamo nella fede, noi non potremo arrivare alla visione, che non svanisce ma continua attraverso il nostro intelletto una volta che sia purificato mediante l'unione con la Verità» (De doc. chr. II, 12). La via della conoscenza è l'autorità e la ragione: Cristo è questa suprema autorità (C. Acad. III, 20,43 ). L'autorità ha solo una priorità temporale, la ragione gode per diritto del primato (De ord. II, 9,26). «L'autorità domanda la fede e prepara l'uomo alla ragione. La ragione conduce alla comprensione e alla conoscenza». È la ragione che indica «chi dev'essere creduto» (De v. relig. 24,45). Ogni certezza comincia con la f., comprese le certezze di origine umana (Util. cred. 12,26). Il De Mag. espone I'intellectus fidei mediante l'intreccio di Is 7,9, LXX, con Mt 23,8-10. La f. ha il ruolo di ammonizione e appello esterno in modo che uno venga interiormente orientato al Cristo e sia illuminato dalla «Verità interiore» (ibid. 14,46) (cfr. Du Roy, I:intelligence 214). Perché «il Figlio di Dio è diventato Figlio dell'uomo in modo da ricevere lui stesso in sé la nostra fede (ipse in se exa~ peret /idem nostram) e condurci alla verità di lui» (De Trin. 4,18,24). Agostino combina lo schema gnoseologico: fede-autorità-ragioneintelligenza con lo schema teologico dell'Incarnazione e della Trinità (cfr. Du Roy, CE I, 1052). Nel De Trin., «Agostino distingue due itinerari della sua teologia: itinerario dogmatico o giust1ficazione della fede, e ricerca del!'intelligenza della fede» (Bourassa 685). Secondo Agostino, dapprima e' è una certa conoscenza del fatto della rivelazione (De fid. rer. invis. 7,10; C. ep. Man. 4,5; De Civ. Dei 22,5), poi l'assenso della f. sotto l'influsso della grazia (De praed. sanct. 2,5; De spir. et litt. 21,54), infine la riflessione su ciò che è creduto, che conduce a una più profonda comprensione (Ep. 120,1,3-4). Un sommario completo si trova in En. in Ps. 118 s. 18,3: NBA 27, 1272: «Nessuno, senza capire almeno qualcosa, può credere in Dio: ma è a.r:Khe vero che per capire in tutta la sua ampiezza la rivelazione si deve essere sanati dalla stessa fede con cui si è cominciato a credere. Ci sono in effetti delle cose che, se non le si comprende, non le si crede: come ce ne sono al-

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FELICE IV IIIll PAPA

FELICE GILLITANUS

FELICE IV (III) papa (526-530). Di origine sannita, figlio di tal Castorio, nel 519 avrebbe fatto parte come diacono di una delegazione inviata in Oriente da papa Ormisda per risolvere lo «scisma acaciano». F. successe a Giovanni I su indicazione del re Teoderico, che tuttavia morì improvvisamente un mese dopo la consacrazione del papa (luglio 526). Il nuovo sovrano, Atalarico, e la madre Amalasunta su consiglio di Cassiodoro continuarono a sostenere F., favorendo tra l'altro l'autorità dei tribunali ecclesiastici rispetto alle istituzioni laiche. Questo papa convertì alcuni edifici sacri pagani del Foro romano nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano, facendola decorare dei mosaici, e restaurò sulla via Salaria la basilica di S. Saturnino, gravemente danneggiata da un incendio. Al principio del 529 F. inviò a Cesario di Arles, incaricato di liquidare la questione semipelagiana, 25 Capitula sulla grazia, che Prospero d'Aquitania e il monaco scita Massenzio avevano tratto dalle opere di Agostino. A luglio dello stesso anno il II concilio di Orange approvò i Capitula e condannò il semipelagianesimo. Prima di morire F. designò il proprio successore nella persona di Bonifacio, suo valido collaboratore. Ma quando il papa morì (settembre 530) il partito dei bizantini riuscì a imporre al suo posto, sia pure per pochi giorni, il diacono alessandrino Dioscoro. CPL 1686-1688; PL 65, 11-16 (Epistula ad Caesarium e Consàtutum de ecclesia Ravennatis); G.B. De Rossi, I tre antichi edifici componenti la chiesa dei SS. Cosma e Damiano: BACr I s., 5 (1867) 61-72; L. Duchesne, La sue· cession du pape Félzx N: MEFRA 3 (1883) 239-266; Id., L'Église au VI' siècle, Paris 1925, 134 e 142-145; E. Caspar, Geschichte des Papsttums, II, Tiibingen 1933, 151 ss., 193-197, 201 s., 315 e 767; M. Cappuyns, L'ortgine des «capztuia» d'Orange (529): RTAM 6 (1934) 121-142; DACL 14/2 (1948) 2669·2673; DHGE 16, 895-896; Lexz' con Topographicum Urbis Romae I, Roma 1993, s.v. Ss. Cosmas et Damùmus, Basilica, 324-325; P. Bertolini: DBI 12, 133-136; LTK 3, 1219 (G. Schwaiger); Dizionario storico del Papato, a c. di Ph. Levillain, I, Milano 1996, 591592; EPapi 1, 487-492 U.-M. Sansterre).

M. Spinelli FELICE di Apthungi (inizio IV sec.). Vescovo di Apthungi, nel 311 partecipò alla consacrazione di Ceciliano, vescovo di Cartagine (Ott., I, 18.19.27); per questo venne ritenuto un nemico dai donatisti. Venne accusato e condannato come traditore nel sinodo donatista di Cartagine del 312. Questa sentenza servì come pretesto ai donatisti per non accettare le decisioni del concilio di Roma (3131, che approvava la validità dell'or-

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dinazione di Ceciliano. Gli scismatici pretesero che si rivedesse il caso di F. A questo punto, Costantino ordinò al vicario dell' Africa, Elio Paolino, di fare un'inchiesta sulle accuse mosse contro F. Le consultazioni furono avviate in Apthungi e si conclusero a Cartagine in favore di F. (314). Per eliminare ogni equivoco, il concilio di Arles (314) dichiarò valida l'ordinazione fatta da un vescovo traditore (can. 13). Il dossier dell'inchiesta - Acta o Gesta purgationis F - si è conservato in gran parte in Gesta purgationis Caeciliani et F L'autenticità di questi atti ci viene convalidata dalle notizie di Ottato, Agostino e dalle Gesta Collationis, le cui lacune possono essere colmate con le notizie che ci vengono da Ottato e da Agostino. Questi atti tracciano l'iter seguito nelle varie udienze e le funzioni dei personaggi e delle curie. Non emerge alcuna preoccupazione letteraria, ma solo il racconto semplice del processo tra cattolici e donatisti. Acta purgationis F. episcopi Autamnitani: CSEL 26, 197204; Monceaux IV, 17-22. 210-229; PCBE 1, 409-410; Le dossier donatiste, Berlin 1987; Y. Duval, Chrétienr d'A/rique à l'aube de la pat~'< constantinienne, Paris 2000, 213-341.

J.-L. Maier,

E. Romero Pose FELICE GILLITANUS (VI sec.). Monaco del monastero di Cillium (Bizacena) nel nord Africa (e non di quello di Vivariwn di Cassiodoro), oppositore del papa Vigilia (537555) durante la controversia dei Tre Capitoli, fu esiliato prima in Egitto insieme con il diacono Rustico (PL 68, 960), e poi a Sinope nel Ponto, dove muore nel 557 (Vittore di Tunnuna, ed. Mommsen, Chronica minora 2 [MGH, Auct. ant. 11], Berlin 1894, 204 e 205). Di F. restano due brevissimi testi: a) Prae/atio Felicis, nella quale spiega come era stato calcolato l'anno dell'incarnazione da parte di Dionigi il Piccolo; b) Prologus, una presentazione delle tavole pasquali di Dionigi, costruite sul sistema alessandrino, per gli utenti della sua regione a partire ab Incarnatione D. N. f. C. 532 anno Indictione decima usque ad DCXXVI Incarnationis annum. CPL 2287; PL 129, 1331-1332; B. Krisch, Studien wr christlich-mittelalterlù:hen Chronologie, I, Leipzig 1988, 207-208: Il, Berlin 1938. 67-68 e 86-87: A. Lane Poole. Studies in Chronolog,y and H.Story, Oxford 1934, rist. 1969, 32 s.; C.W. Jones, Bedae Opera de temponbus, Cambridge, MA 1943, 73 n. 5; C. Lepelley, Les cités de l'Afrique Romaine au Bas-Empil'e, II, Paris 1981, 287; G. Declercq, Dionysius Exiguus and the introduction o.f the Chrùtùm era: SE 41 12002) 165-246 (spec. 230 ss.).

A. Di Bernrdino

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FELICE MANICHEO

FELICE manicheo (t dopo 404). Un maestro (doctor) della religione, che venne a Ippona verso la fine del 404 per diffondere la sua fede. Nelle Retractationes (II, 8) Agostino lo chiama «ineruditus liberalzbus littertS>>, ma lo considera un avversario più abile di Fortunato nei dibattiti. Poco tempo dopo l'arrivo di F. cinque dei suoi libri (forse i cinque libri scritti da Mani stesso conosciuti in nord Africa: cfr. Mani-Manichei-Manicheismo) furono sequestrati dalle autorità. F. allora si offrì di discutere i contenuti degli scritti incriminati con Agostino. Questo avrebbe provato, egli disse, che non contenevano nessun elemento da condannare; nel caso poi l'avessero contenuto, F. dichlarò di essere pronto ad essere bruciato con essi. A questo punto Agostino accettò il pubblico dibattito che F. cercava. Gli Acta habita cum Felice, il resoconto di Agostino su questo procedimento, riferiscono di due sessioni tenute in due giornate (il 7 e il 12 dicembre). In essi F. viene descritto come evasivo e pieno di sotterfugi. Nella prima sessione egli comincia col dichiarare che sarà svantaggiato se non avrà accesso ai suoi libri. Allora Agostino produce La Lettera della Fondazione di Mani e inizia a ridicolizzarne i contenuti. Nel corso di questa sessione F. diventa sempre più evasivo sotto lincalzare delle domande, e cresce la frustrazione di Agostino. Si può comprendere il dilemma di F.: egli non può divulgare l'intera dottrina manichea davanti a un uditorio largamente ostile (composto in ampia misura dalla congrega stessa di Agostino); tuttavia, senza essere più esplicito, non avrà alcuna possibilità contro Agostino. La prima sessione si conclude quando F. chiede tempo per meditare sull'accusa secondo la quale !'antropologia manichea, che presenta gli uomini come mescolanza di buone e di cattive sostanze, rivela che il principio del bene che permise la mescolanza non può, di conseguenza, essere del tutto buono. La seconda sessione si apre con un'altra richiesta da parte di F. affinché gli siano restituiti i libri; ma quando Agostino offre di farglieli portare, F. fa cadere la cosa. Si rifiuta anche di esaminare la questione con cui si era conclusa la prima sessione. Agostino allora sposta la discussione verso altri argomenti: la relazione fra il libero arbitrio e il male - il punto principale della seconda sessione, a quanto ci riferisce Retr. II, 8 -, la natura di Dio, e l'incarnazione di Cristo (C. Felicem, II, 8-11). Da parte sua F. continua ad avvalersi della tatti· ca cieli' evasività già usata nella sessione precedente e, alla fine, un esasperato Agostino

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FELICE DI THIBIUCA

Io minaccia con un «anathema», che potrebbe portare gravi conseguenze legali. A questo punto F. firma una rinuncia a Mani e alla sua dottrina. Se il destinatario dell'Ep. 79 di Agostino è lo stesso F., la sua rinuncia fu motivata da sincera conversione. CPL 322: PL 42, 519-552; CSEL 2512, 801-852; BA 17, 636-757; PCBE 1, 417-418; F. Decret, Aspects du manzC chéisme dans l'Afn'que romaine: Les controverses de For· tunatus, Faustus et Félix avec saint Augustin, Paris 1970, 71-89; J.M. Lieu · S.N.C Lieu, 'Felix Converms ex Manichaeis' - a Case o/ mistaken Identùy: JTS n.s. 23 (1981) 173-176, rist. in S.N.C. Lieu, Manichaeism in Mesopotamia and the Roman East (Religions in the Graeco-Roman World 118), Leiden-New York-Koln 1994, 153-155.

]. Kevin Coyle FELICE di Nola (III sec.). Sacerdote e confessore secondo Prudenzio (Carm. 12,9) e Agostino (De VIII Dulc. quaest. 2,2), ma considerato martire al tempo di Gregorio di Tours (Glor. mart. 104); F. morì molto vecchio dopo le persecuzioni di Decio e Valeriano e fu sepolto a Cimitile, nel coemeterium di Nola del II sec. L'elogio di papa Damaso (A. Ferma, Epigrammata Damasiana, Città del Vaticano 1942, n. 59) è probabilmente il documento più antico della venerazione di F. Il suo culto venne diffuso soprattutto ad opera di Paolino di Nola, che dal 395 in poi, ogni anno gli dedicò un carmen natalicium (Carm. 12-16, 18-21, 23-24, 27-28; letteratura: CSEL 30.2, 630-638) in occasione dell'anniversario della sua morte, avvenuta il 14 gennaio di un anno a noi sconosciuto del III sec. La festa attirava molti pellegrini (banchetti funerari) e numerosi erano i miracoli attraverso i quali veniva sconfitto il demonio. F. aveva fama di essere vindex veritatis. BHL 2870-2876; AB 102 (1984) 185; CPL 1997; BS 5, 549-555; LCI 6, 229-230; F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia, Faenza 1927, 228-237; E. Donckel. Ausserr6mische Heilige in Rom, Luxemburg 1938, 42-45; V. Saxer, Pilgerwesen in Italien und Rom im spiiten Altertum und Friihmittela/ter, Akten des XII. Imernationalen Kongresses fiir Christ!iche Archiiologie, Città del Vaticano-Miinster 1995, 46-51; T. Lehmann, Der Besuch des Papstes Damasus an der Pilgerstiitte des hl. Felix in Cimitile/Nola, 969-981; M.

Skeb, Christo vivere. Studien zum literarischen Christusb:ld des Paulinus von Nola, Bonn 1997; H. Brandenburg · L. Ermini Pani (a c. di), Cimitile e Paolino di Nola. La tam· ba di S. Felice e il centro di pellegrinaggio. Trent 1anni di ricerche, Città del Vaticano 2003.

V. Saxer - S. Heid FELICE di Thibiuca (t 15 luglio 303). Vescovo di Thibiuca (Zoustina, Tw1isia). Condannato a morte a Cartagine dal proconsole Anulino il 15 luglio 303 per essersi rifiutato di consegnare le Scritture, F. fu sepolto in via quae

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FELICIANO DI MUSTI

FELICE DI TREVIRI

dicitur Scillitanomm in Fausti (cimitero). Il suo culto passò nell'lrnlia meridionale al tempo della persecuzione v,mdalica; da essa orovenaono le Passioni che conserviamo, che 'fanno di F. un santo it