Joe Dispenza - Diventa Supernatural - Dr. Joe Dispenza-Mylife [PDF]

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Zitiervorschau

Diventa Supernatural Joe Dispenza EAN: 9788863867800

Copia data in licenza a

Giuseppe Airoldi Questa pubblicazione è stata acquistata il 20 febbraio 2019 su Il Giardino dei Libri Codice cliente: 433553 Codice transazione: 378883 Questa pubblicazione è soggetta alla normativa sul diritto d'autore e pertanto non è consentita la sua diffusione, copia o riproduzione se non a uso personale

Il Giardino dei Libri declina ogni responsabilità per ogni utilizzo del file non previsto dalla legge

Che cosa comporterebbe diventare soprannaturali? Cosa succederebbe se potessimo sintonizzarci su frequenze che vanno al di là del nostro mondo materiale, cambiare la chimica del cervello per accedere a livelli di consapevolezza trascendentale, creare un nuovo futuro e modificare l’assetto biologico per favorire una profonda guarigione? È proprio ciò che il dr. Joe Dispenza offre in questo libro all’avanguardia: un insieme di nozioni e strumenti che permettono alle persone comuni, proprio come te, di raggiungere stati d’essere fuori dall’ordinario. Joe Dispenza, autore “New York Times” best seller di Placebo effect e Cambia l’abitudine di essere te stesso attinge alle più recenti ricerche in ambito di neuroscienza, epigenetica e fisica quantistica per dimostrare in che modo possa avvenire questo tipo di trasformazione e ciò che potrebbe significare per la nostra vita. In particolare, approfondirai: • come liberarti dal passato ricondizionando il tuo corpo a un nuovo modo di pensare • come creare la realtà nel generoso presente cambiando frequenza • la scienza segreta della ghiandola pineale e il suo ruolo nell’accesso alle dimensioni mistiche della realtà • come far passare la tua consapevolezza oltre il mondo materiale limitato e prevedibile e accedere al campo quantico delle infinite possibilità • e molto altro. “Da un brillante scienziato e insegnante appassionato, questa guida unica e pratica ci mostra passo per passo come superare i limiti di ciò che è noto per creare una nuova vita straordinaria.” - Tony Robbins

Joe Dispenza D.C. è docente, ricercatore, consulente aziendale, autore e formatore di fama internazionale e come tale è stato invitato a parlare in oltre trentadue Nazioni in cinque diversi continenti. Come docente e formatore è fermamente convinto che in ogni individuo sia racchiuso un autentico potenziale di capacità infinite. Con chiarezza, semplicità e ispirazione, ha formato migliaia di persone su come riprogrammare la mente e il corpo al fine di creare trasformazioni permanenti.

Dr. Joe Dispenza

DIVENTA SUPERNATURAL Come fanno le persone comuni a realizzare cose straordinarie

Copyright © 2017 by Joe Dispenza Published and distributed in the United States by Hay House, Inc. Titolo orginale: Becoming supernatural: how common people are doing the uncommon Inserto a colori e illustrazioni: John Dispenza Traduzione: Manuel Piani Sintonizzati con Hay House su: www.hayhouseradio.com

© 2018 My Life I edizione: aprile 2018 My Life srl, Coriano di Rimini (RN) L’autore di questo libro non dispensa consigli medici né prescrive l’uso di alcuna tecnica come forma di trattamento per problemi fisici e medici senza il parere di un medico, direttamente o indirettamente. L’intento dell’autore è semplicemente quello di offrire informazioni di natura generale per aiutarvi nella vostra ricerca del benessere fisico, emotivo e spirituale. Nel caso in cui usaste le informazioni contenute in questo libro per voi stessi, che è un vostro diritto, l’autore e l’editore non si assumono alcuna responsabilità delle vostre azioni. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta tramite alcun procedimento meccanico, fotografico o elettronico, o sotto forma di registrazione fonografica; né può essere immagazzinata in un sistema di reperimento dati, trasmessa o altrimenti essere copiata per uso pubblico o privato, escluso l’“uso corretto” per brevi

citazioni in articoli e riviste, senza previa autorizzazione scritta dell’editore.

A mio fratello John, un vero mistico

INDICE Prefazione di Gregg Braden Introduzione. Preparati a diventare supernatural Capitolo 1. Capitolo 2. Capitolo 3. Capitolo 4. Capitolo 5. Capitolo 6. Capitolo 7. Capitolo 8. Capitolo 9. Capitolo 10. Capitolo 11. Capitolo 12. Capitolo 13.

Apri la porta al soprannaturale Il momento presente Sintonizzati su nuove infinite possibilità “Benedizione dei centri energetici” Riprogramma il corpo a una nuova mente Storie: esempi viventi di verità L’intelligenza del cuore Mind Movie e caleidoscopio La meditazione camminata Storie: dalla teoria alla pratica Spazio-tempo e tempo-spazio La ghiandola pineale Progetto Coerenza [Project Coherence]:

creiamo un mondo migliore Capitolo 14. Storie: può succedere anche a te Conclusione. Essere pace Ringraziamenti Note L’autore

PREFAZIONE Nel corso della storia dell’umanità, troviamo alcuni racconti di esperienze che vanno oltre i limiti di ciò che è considerato possibile. Dai duecentocinquantasei anni di vita di Li Ching-Yuen, il maestro di arti marziali morto nel 1933, che pare sia nato nel 1677, abbia avuto quattordici mogli e oltre duecento figli, alla guarigione spontanea di numerose malattie documentata dall’Istituto di Scienze Noetiche (IONS), attraverso tremilacinquecento riferimenti in oltre ottocento riviste in venti lingue diverse, le prove ci dicono che non siamo ciò che pensavamo in passato: siamo molto di più. Oggi la questione è passata da “Cosa è possibile nelle nostre vite?” a “Come realizzarlo? Come risvegliare il nostro straordinario potenziale nella vita di tutti i giorni?”. La risposta a questa domanda è alla base del libro che stai leggendo. Joe Dispenza è un medico, uno scienziato e un mistico moderno. È anche un divulgatore la cui visione va oltre i confini di una singola disciplina scientifica. Attingendo da diversi settori della scienza ufficiale, come l’epigenetica, la biologia molecolare, la neurocardiologia e la fisica quantistica, Joe supera la linea di demarcazione tradizionale che in passato ha separato il pensiero scientifico dall’esperienza umana, e apre la porta a un nuovo audace paradigma di autoaffermazione, un modo di pensare e di vivere basato su ciò che riteniamo possibile nella nostra vita, oltre a quello che accettiamo come dato scientifico. Questa nuova frontiera di potenziale realizzato sta ridefinendo il significato di essere umano attivo e capace. È una frontiera promettente per tutti: casalinghe, studenti, operai, scienziati, ingegneri e medici. La ragione di tanta popolarità è che il lavoro di Joe è simile a un modello collaudato che i maestri utilizzano con successo con i loro allievi da secoli.

L’idea di base è semplice: l’esperienza diretta di un maggiore potenziale ci consente di accoglierlo nella nostra vita quotidiana. Il libro che stai leggendo è il primo manuale sull’argomento e fa esattamente questo: ci conduce passo dopo passo in un percorso per realizzare il nostro massimo potenziale nel corpo, nella salute e nelle relazioni, aiutandoci a compierlo con i nostri tempi. Fu sulle pareti di una grotta nell’altopiano del Tibet che vidi con i miei occhi come lo stesso modello fu utilizzato da uno dei grandi maestri yogi del passato per liberare i suoi allievi dalle loro credenze limitanti. L’eredità del suo insegnamento rimane ancora oggi, conservata nella caverna che era la sua casa otto secoli fa.

Tempo fa promossi un pellegrinaggio di gruppo sugli altipiani del Tibet occidentale. Il nostro itinerario ci condusse direttamente nella grotta di Milarepa, poeta, mistico e maestro yogi dell’XI secolo. Sentii parlare per la prima volta del leggendario yogi quando ero discepolo di un mistico sikh che diventò il mio insegnante di yoga negli anni Ottanta. Per anni studiai il mistero che circondava la vita di Milarepa: proveniva da una famiglia privilegiata ma aveva scelto di rinunciare a tutti i suoi beni materiali; aveva perso la sua famiglia e i suoi cari in circostanze tragiche e violente; il desiderio di vendetta e la sofferenza che tutto questo gli provocò lo avevano portato a ritirarsi sulle montagne dell’Himalaya, dove scoprì il suo straordinario potenziale di yogi. Volevo vedere con i miei occhi il luogo in cui Milarepa sfidò le leggi della fisica per dimostrare a se stesso e ai suoi allievi che siamo condizionati nelle nostre vite solo dai limiti delle nostre credenze. Dopo diciannove giorni di viaggio, ebbi l’opportunità di farlo. Trascorso il periodo di acclimatamento a più di 4.500 metri sopra il livello del mare, mi ritrovai esattamente nel luogo in cui si trovava Milarepa ottocento anni prima, davanti ai suoi discepoli. Con il viso a pochi centimetri dalla parete della grotta, ero di fronte al mistero insoluto che gli scienziati moderni non sono ancora riusciti a spiegare o a riprodurre. Fu proprio lì che Milarepa pose la propria mano aperta sulla parete, all’altezza della spalla, e poi la spinse oltre, come se la superficie rocciosa non esistesse. Per reazione, la pietra diventò soffice e malleabile, cedendo alla pressione della sua spinta. Ne risultò un calco perfetto nella roccia della mano sinistra dello yogi. Esaminando le pareti e il soffitto della grotta, trovammo altre impronte di

mani e deducemmo che Milarepa avesse offerto questa dimostrazione in più di un’occasione. Aprendo la mia mano e ponendola nell’impronta, sentii che le dita venivano accolte nella forma di quelle dello yogi, esattamente nella posizione assunta dalla sua mano otto secoli prima. L’adesione era così perfetta che ogni mio dubbio sull’autenticità dell’impronta sparì. Immediatamente il mio pensiero si rivolse all’uomo. Desideravo sapere cosa successe esattamente mentre affrontava la roccia. A cosa stava pensando? E, soprattutto, cosa stava provando? Com’era riuscito a opporsi alle leggi fisiche secondo cui una mano e la roccia non possono occupare lo stesso spazio simultaneamente? Come se mi avesse letto nel pensiero, la guida tibetana rispose alle mie domande prima ancora che gliele ponessi. “La meditazione del geshe (maestro spirituale) gli insegna che egli è parte della roccia, non separato da essa. La pietra non può frenarlo. Per il geshe questa caverna rappresenta un luogo di esperienza, non una barriera che lo limita. Qui è libero e può muoversi come se la roccia non esistesse.” Le parole della mia guida mi sembrarono perfettamente ragionevoli. Quando gli allievi di Milarepa videro il loro maestro compiere qualcosa che era ritenuto impossibile, si trovarono di fronte allo stesso dilemma che oggi affrontiamo quando scegliamo di liberarci dalle nostre credenze limitanti. Il dilemma è il seguente: il pensiero dominante dell’epoca considerava il mondo in termini di limiti e confini. Ciò includeva la convinzione che una parete di roccia costituisse una barriera invalicabile per il corpo umano. Tuttavia, quando Milarepa spinse la sua mano nella roccia, gli allievi ebbero la dimostrazione che esistono eccezioni a queste “leggi”. Il paradosso è che entrambe le visioni del mondo sono assolutamente corrette. Ciascuna dipende da come scegliamo di considerarci in un dato momento. Mentre premevo la mano sull’impronta che lo yogi lasciò per i suoi discepoli molti anni prima, mi domandai: oggi siamo ancora condizionati dalle stesse credenze limitanti degli allievi di Milarepa? E in tal caso, come possiamo risvegliare in noi il potere di superarle? Ho scoperto che, quando nella vita qualcosa è vero, quella verità si presenta in molti modi. Per questa ragione, non sorprende che la documentazione scientifica proveniente dai seminari di Joe porti alla stessa conclusione a cui arrivarono Milarepa e altri mistici nel corso dei secoli: che le circostanze della nostra esistenza sono tali a causa della coscienza stessa e del modo in cui consideriamo noi stessi nel nostro mondo. Ho raccontato la

storia di Milarepa per illustrare questo principio apparentemente universale. Il punto centrale dell’insegnamento dello yogi è il seguente: quando viviamo in prima persona (o osserviamo in un altro) qualcosa che credevamo impossibile, diventiamo liberi di oltrepassare quegli stessi limiti nella nostra esistenza. Ed è proprio per questo che il libro che stai leggendo è in grado di cambiare la tua vita. Imparando ad accettare il tuo sogno futuro come se fosse la tua realtà presente, in modo che il tuo corpo creda che stia accadendo “adesso”, scopri come mettere in moto una cascata di processi emotivi e fisiologici che riflettano la tua nuova realtà. I neuroni del cervello, i neuriti sensoriali del cuore e la chimica del tuo corpo si armonizzano per riflettere il nuovo pensiero, e le possibilità quantiche della vita si riorganizzano per sostituire le circostanze indesiderate del tuo passato con le nuove condizioni che hai accettato come presente. Ecco la forza di questo libro. Con uno stile fresco, diretto e facile da capire, Joe Dispenza ha unito in un solo volume le scoperte della scienza quantica e gli insegnamenti degli antichi maestri, per mostrarci come diventare soprannaturali. Gregg Braden Autore di Human Matrix

INTRODUZIONE Preparati a diventare supernatural

Preparati a diventare supernatural Mi rendo conto che scrivere questo libro non sia privo di rischi per me. Nel mondo ci sono persone, anche nella comunità scientifica, che potrebbero chiamare il mio lavoro “pseudoscienza”, soprattutto dopo la pubblicazione di Diventa Supernatural. In passato mi preoccupavo eccessivamente per queste critiche. All’inizio della mia carriera, scrivevo sempre tenendo a mente gli scettici, cercando di assicurarmi che avrebbero approvato il mio lavoro. Pensavo che fosse importante essere accettato da quell’ambiente. Ma un giorno, durante un seminario a Londra, mentre una donna del pubblico stava raccontando di aver superato la sua malattia grazie alle pratiche che ho descritto nei miei libri, ebbi una rivelazione. Capii una volta per tutte che gli scettici e gli scienziati rigorosi, strenui difensori delle proprie idee su ciò che è possibile e ciò che non lo è, non avrebbero mai apprezzato me e il mio lavoro, qualunque cosa facessi. Dopo averlo compreso, realizzai che avevo sprecato tanta energia vitale. Non m’interessava più convincere nessuno, in particolare gli studiosi del “normale” e del naturale, della correttezza delle mie idee sul potenziale umano. Personalmente non mi appassionavano le cose “normali” e volevo studiare il soprannaturale. Mi fu molto chiaro che dovevo smettere di cercare di convincere quella tipologia di persone e che invece dovevo rivolgere la mia energia verso un’altra parte della popolazione, che si

apre a nuove possibilità e vuole ascoltare ciò che ho da dire. Fu un sollievo accettare questa idea e abbandonare ogni tentativo di fare la differenza in quell’altro mondo. Mentre ascoltavo quella dolce signora a Londra, che non era un monaco o una suora o un accademico o una studiosa, capii che raccontando la sua storia al pubblico stava aiutando gli altri a rispecchiarsi in lei. Chi la ascoltava poteva credere che fosse possibile anche per lui fare lo stesso. Sono a un punto della mia vita in cui non m’importa ciò che la gente dice di me; di sicuro ho i miei difetti, ma ora più che mai ho la certezza di poter fare la differenza nella vita di molte persone. Lo dico con estrema umiltà. Da anni m’impegno a semplificare informazioni scientifiche complesse in modo che i miei lettori le utilizzino nelle loro vite. Negli ultimi quattro anni, il mio gruppo di ricercatori, il mio staff e io ci siamo applicati a misurare, registrare e analizzare scientificamente una serie di trasformazioni nella biologia umana, per dimostrare al mondo che tutti possono fare cose straordinarie. Questo libro non solo parla di guarigione racconta casi di significativo miglioramento nella salute, fino alla remissione completa della malattia – ma soprattutto ti offre gli strumenti che ti servono per realizzare i cambiamenti che desideri nella tua vita. Questi risultati sono sempre più frequenti nella vasta cerchia di persone che segue il mio lavoro. Il materiale che stai per leggere non è convenzionale, nè conosciuto o compreso da tutti. Si basa sullo sviluppo di insegnamenti e pratiche che sono culminati per alcuni nostri allievi nella capacità di avere esperienze mistiche. Ho scritto questo libro per portare ciò che ho sempre ritenuto possibile a un livello di comprensione più alto. Volevo dimostrare al mondo che possiamo crearci una vita migliore e che non siamo esseri lineari che conducono esistenze lineari, ma esseri dimensionali che conducono esistenze dimensionali. Spero che leggerlo ti aiuterà a capire che in termini di anatomia, fisiologia e chimica, hai già tutte le risorse che ti servono per diventare soprannaturale, dovrai solo risvegliarle e attivarle. In passato ho esitato a parlare di questo livello di realtà, perché temevo che potesse dividere il mio pubblico in base alle convinzioni personali. Ma è da tempo che volevo scriverne. Nel corso degli anni, ho avuto esperienze mistiche estremamente intense, che mi hanno cambiato per sempre, influenzando profondamente la persona che sono oggi. Voglio farti conoscere quel mondo dimensionale e mostrarti gli studi condotti nei nostri seminari avanzati Ho iniziato a raccogliere i dati sui partecipanti a questi seminari perché

assistevo a cambiamenti significativi nel loro stato di salute, e sapevo che durante le meditazioni, in tempo reale, si verificavano mutamenti nei parametri biologici. Per questo motivo ho riunito dei team scientifici che effettuassero scansioni cerebrali, utilizzando l’elettroencefalografia (EEG), prima e dopo i seminari, e misurazioni nel corso delle meditazioni e delle pratiche. Abbiamo migliaia di scansioni encefalografiche che dimostrano che queste variazioni non erano frutto della loro immaginazione, ma si verificavano realmente a livello cerebrale. Alcuni allievi le manifestavano nell’arco di quattro di giorni (la durata dei nostri seminari avanzati) ed erano così marcate che ne restai scioccato Il cervello dei nostri allievi funziona in modo più sincronizzato e coerente dopo aver partecipato ai seminari avanzati. Questo maggiore ordine nel sistema nervoso li aiuta a fare chiarezza sul futuro che possono creare, e sono in grado di mantenere quell’intenzione, indipendentemente dalle condizioni dell’ambiente esterno. Quando il cervello funziona bene, loro stessi funzionano bene. Ti presenterò i dati scientifici che dimostrano il miglioramento del loro cervello – e delle condizioni generali di salute - in pochi giorni, il che significa che anche tu puoi fare lo stesso. Negli ultimi anni è cominciato ad accadere qualcosa di misterioso: le scansioni cerebrali effettuate sui partecipanti sconcertavano i ricercatori e i neuroscienziati che seguivano i nostri eventi per studiare il mio lavoro. L’elevata quantità di energia che registravamo nel cervello degli allievi mentre praticavano determinate meditazioni non era mai stata riscontrata fino a quel momento. Eppure continuavamo a rilevare ripetutamente questi valori fuori dal normale. I partecipanti riferivano che la loro percezione durante la meditazione fosse molto reale e mistica, e che questo avesse cambiato profondamente la loro visione del mondo o migliorato il loro stato di salute. Compresi che questi soggetti facevano esperienze trascendentali, durante la loro meditazione interiore, che erano più reali di qualsiasi cosa avessero mai sperimentato, rivolgendo i sensi all’esterno, e noi le stavamo catturando in modo oggettivo. Ormai questa è diventata la norma per noi e spesso possiamo prevedere quando si verificherà l’aumento dell’energia nel cervello in base a determinati indicatori e segni che osserviamo da anni. In queste pagine voglio

chiarire che cosa significa avere un’esperienza interdimensionale e spiegare la biologia e la chimica degli organi, dei sistemi e dei neurotrasmettitori che la rendono possibile. Mi auguro che queste informazioni ti aiuteranno a creare da solo esperienze simili. Inoltre, abbiamo rilevato straordinari cambiamenti nella variabilità della frequenza cardiaca (HRV). Ciò avviene negli allievi che aprono il proprio cuore e si concentrano su emozioni elevate come gratitudine, ispirazione, gioia, rispetto, riconoscenza e compassione, che portano il cuore a battere in maniera coerente, ossia con ritmo, ordine ed equilibrio. Sappiamo che ci vogliono un’intenzione chiara (un cervello coerente) e un’emozione elevata (un cuore coerente) per iniziare a cambiare la biologia di una persona in modo che passi da vivere nel passato a vivere nel futuro. Sembra che questa combinazione di mente e corpo, di pensieri e sentimenti, influenzi anche la materia. Ed è così che si crea la realtà. Se hai intenzione di credere veramente in un futuro che stai immaginando con tutto il tuo cuore, assicuriamoci che esso sia aperto e completamente attivato. Perché non imparare a farlo, attraverso la pratica e il feedback quantitativo, diventando sempre più bravi? Così abbiamo collaborato con l’Istituto HeartMath, un gruppo di ricercatori di Boulder Creek, in California, che ci ha aiutato a misurare le reazioni di migliaia di soggetti. Desideriamo che i nostri allievi sviluppino la capacità di regolare gli stati interiori, indipendentemente dalle condizioni dell’ambiente esterno, e di capire quando stanno creando coerenza cardiaca. In altre parole, possiamo dire a una persona che sta facendo un ottimo lavoro e deve continuare così quando rileviamo questi cambiamenti, al contrario dobbiamo informarla che non sta creando alcuna variazione biologica e fornirle istruzioni adeguate e opportunità di esercitarsi per migliorare. È a questo che serve il feedback: ci aiuta a capire se stiamo agendo in maniera corretta o no. Quando siamo in grado di modificare qualche sensazione o pensiero dentro di noi, possiamo vederne gli effetti al di fuori, e quando ci rendiamo conto di averlo fatto correttamente, abbiamo la possibilità di replicarlo: quest’azione crea un’abitudine costruttiva. Mostrandoti come ci riescono altri, voglio farti capire che anche tu puoi essere altrettanto potente. I nostri allievi sanno come influenzare il sistema nervoso autonomo (SNA), preposto al mantenimento della salute e dell’equilibrio, che si occupa

in modo automatico di tutte le funzioni corporee mentre noi siamo liberi di vivere la nostra esistenza. Questo sistema subconscio è responsabile della nostra salute e infonde la vita ai nostri corpi. Una volta che sappiamo come avere accesso a questo sistema, possiamo non solo migliorare il nostro stato di benessere, ma anche sostituire abitudini e comportamenti autolimitanti con altri più produttivi. Presenterò alcuni dei dati raccolti nel corso degli anni. Inoltre abbiamo insegnato ai nostri allievi che, quando creano la coerenza cardiaca, i loro cuori generano un campo magnetico misurabile che si proietta al di fuori del corpo. Questo campo magnetico è un’energia, quest’energia è una frequenza e tutte le frequenze contengono informazioni. L’informazione veicolata da quella frequenza è un’intenzione o un pensiero che può influenzare il cuore di un’altra persona, anche se questa si trova in un luogo diverso, facendola entrare in uno stato di coerenza ed equilibrio. Ti dimostrerò che un gruppo di persone sedute in una stanza può indurre altre persone, sedute a una certa distanza nella stessa stanza, a entrare in stato di coerenza cardiaca esattamente nello stesso momento. Le prove dimostrano che siamo legati da un campo invisibile di luce e informazioni che influenza noi e gli altri. Considerato questo, immagina cosa può accadere se tutti noi lo facciamo contemporaneamente per cambiare il mondo. È esattamente il nostro scopo come comunità di individui che desidera fare la differenza nel futuro della Terra, delle persone e delle altre forme di vita che la abitano. Abbiamo creato il Progetto Coerenza [Project Coherence], in cui migliaia di individui si riuniscono alla stessa ora dello stesso giorno per aumentare la frequenza del Pianeta e di tutti i suoi abitanti. Ti sembra impossibile? Niente affatto. Più di ventitré articoli scientifici e oltre cinquanta progetti d’incontro per la pace dimostrano che questi eventi possono diminuire gli atti di violenza, le guerre, i crimini e gli incidenti stradali e allo stesso tempo aumentare la crescita economica.1 È mio desiderio mostrarti un metodo scientifico per contribuire a cambiare il mondo. Abbiamo anche misurato i livelli di energia nell’ambiente in cui si svolgono i nostri seminari e osservato come cambiano quando c’è un gruppo di persone (comprese tra cinquecentocinquanta e millecinquecento) che aumenta la propria energia e crea coerenza cardiaca e cerebrale. Abbiamo osservato cambiamenti significativi ripetutamente. Anche se lo strumento che utilizziamo non è approvato dalla comunità scientifica degli Stati Uniti, è stato riconosciuto in altri Paesi, tra cui la Russia. A ogni evento, rimaniamo

sorpresi dalla quantità di energia che alcuni gruppi sono in grado di manifestare. Inoltre abbiamo misurato il campo invisibile di energia vitale che circonda il corpo di migliaia di allievi, per determinare se possono aumentare la propria emissione luminosa. Dopotutto, ogni cosa nel nostro universo materiale emette continuamente luce e informazioni, compreso te. Quando vivi in modalità di sopravvivenza sotto il peso degli ormoni dello stress (come l’adrenalina), attingi da questo campo invisibile di energia e la utilizzi per processi chimici; così facendo, il campo intorno al tuo corpo si riduce. Abbiamo scoperto uno strumento molto avanzato che misura le emissioni di fotoni (particelle di luce) per determinare se una persona sta costruendo un campo energetico attorno a sé o se lo sta riducendo. Quando viene emessa più luce, c’è più energia e quindi più vita. Quando un individuo ha meno luce e informazioni che lo circondano, privilegia la materia a discapito dell’emissione di energia vitale. Sappiamo che le cellule dell’organismo e diversi suoi sistemi comunicano tramite interazioni chimiche. Ricerche approfondite dimostrano che anche un campo di energia coerente (luce) che veicola un messaggio (informazione) può indurre l’ambiente interno ed esterno alla cellula a dare istruzioni ad altre cellule e sistemi biologici.2 Abbiamo misurato la quantità di energia vitale che i corpi dei nostri allievi emettono secondo i cambiamenti interiori compiuti durante le nostre meditazioni, e voglio mostrarti quali trasformazioni si possono creare in soli quattro giorni, o anche meno. Oltre al cuore, anche altri centri dell’organismo sono sotto il controllo del sistema nervoso autonomo; li chiamo centri energetici. Ciascuno ha la propria frequenza, la propria intenzione o coscienza, le proprie ghiandole, i propri ormoni, la propria chimica, il proprio piccolo cervello e quindi la propria mente. Puoi indurre questi centri a funzionare in maniera più equilibrata e integrata, ma per farlo devi prima imparare a modificare le tue onde cerebrali, in modo da poter entrare in questo sistema operativo subconscio. È fondamentale passare dalle onde cerebrali beta (in cui il cervello pensante presta maggiore attenzione al mondo esterno) alle onde alfa (che indicano che ti stai focalizzando sul mondo interiore). Rallentando consapevolmente le onde cerebrali, puoi programmare con più facilità il sistema nervoso autonomo. Gli allievi che hanno seguito le mie diverse pratiche di meditazione nel corso degli anni hanno imparato a modificare le proprie onde cerebrali e ad affinare il tipo di focalizzazione necessaria per essere presenti

abbastanza a lungo da produrre effetti rilevabili. Abbiamo scoperto uno strumento che misura questi cambiamenti e ti mostrerò alcune ricerche al riguardo. Abbiamo anche misurato diversi biomarcatori relativi alla modificazione dell’espressione genica (un processo chiamato cambiamento epigenetico). In questo libro imparerai che non sei schiavo dei tuoi geni e che l’espressione genica è modificabile, non appena cominci a pensare, agire e sentire diversamente dal solito. Durante i nostri eventi, i partecipanti abbandonano la loro routine per quattro o cinque giorni e trascorrono del tempo in un ambiente che non ricorda loro chi pensano di essere. Così facendo, si allontanano dalle persone che conoscono, dalle cose che possiedono, dai comportamenti automatici che perpetuano nella loro quotidianità e dai luoghi che frequentano abitualmente, e cominciano a modificare il proprio stato interiore, praticando quattro diversi tipi di meditazione: camminata, seduti, in piedi e sdraiati. Tramite ognuna di queste meditazioni, imparano a diventare qualcun altro. Sappiamo che è vero perché i nostri studi evidenziano cambiamenti significativi nell’espressione genica dei partecipanti, che a loro volta li hanno riscontrati nel proprio stato di salute. Quando riusciamo a fornire loro risultati misurabili a dimostrazione del fatto che hanno modificato il comportamento di neurotrasmettitori, ormoni, geni, proteine ed enzimi solo con il pensiero, possono provare a se stessi che si stanno davvero trasformando. In questo libro ti fornirò parecchie informazioni dettagliate. Ma non ti devi preoccupare: spiegherò più volte alcuni concetti chiave in diversi capitoli. Lo faccio intenzionalmente per ricordarti ciò che hai già imparato, affinché tu capisca meglio ciò che sto spiegando in quel momento. Talvolta il materiale che presento può essere impegnativo. Siccome lo insegno da anni, so che è così. Ripeterò e ti ricorderò spesso cosa hai imparato, così non dovrai tornare indietro nel libro a cercare le informazioni che ti servono, anche se puoi sempre rivedere i capitoli precedenti se ne senti il bisogno. Ovviamente, tutte queste informazioni ti prepareranno per la tua personale trasformazione. Perciò, quanto meglio assimili questi concetti, tanto più facilmente potrai praticare le meditazioni che si trovano alla fine della maggior parte dei capitoli, utilizzandole come strumenti per vivere la tua esperienza personale.

Il contenuto del libro

Nel Capitolo 1 racconto tre storie che ti offrono un’infarinatura di ciò che significa “diventare soprannaturale”. Nella prima storia conoscerai una donna di nome Anna, che aveva sviluppato diverse gravi malattie a causa di un trauma che la teneva ancorata al passato. Le emozioni stressanti avevano stimolato i suoi geni, e gli ormoni corrispondenti avevano creato alcuni seri problemi di salute. È una storia molto dura. Ho scelta di proposito di raccontarla con tutti i dettagli, perché volevo dimostrarti che, per quanto le cose possano andare male, hai il potere di trasformarle, come ha fatto questa donna straordinaria che, tra le altre strategie, ha utilizzato anche molte delle meditazioni presenti in questo libro per cambiare e guarire. Per me, Anna è l’esempio vivente della verità. Ma non è la sola. Molti altri hanno fatto lo stesso, e puoi riuscirci anche tu. Inoltre racconto due mie storie personali che mi hanno cambiato nel profondo. Il libro non parla solo di creare nuove opportunità nella vita, ma anche di misticismo. Condivido queste storie perché voglio prepararti per ciò che è possibile quando lasciamo il regno dello spazio-tempo (il mondo newtoniano che abbiamo studiato alle scuole superiori) e attiviamo la ghiandola pineale per passare nel regno del tempo-spazio (il mondo quantico). Molti nostri allievi hanno vissuto simili esperienze interdimensionali, che sembravano vere quanto la realtà materiale. Siccome la seconda metà del libro approfondisce la fisica, la neuroscienza, la neuroendocrinologia e la genetica di questi processi, spero che le storie che ho scelto di condividere ti incuriosiscano, aprendoti la mente a ciò che è possibile. C’è un te stesso futuro (che esiste già nell’eterno momento presente) che è più amorevole, evoluto, cosciente, presente, gentile, esuberante, consapevole, volenteroso, connesso, soprannaturale e completo. Puoi trovarlo se modifichi la tua energia fino a farla corrispondere alla sua. Il Capitolo 2 tratta di uno dei miei argomenti preferiti. L’ho scritto per farti capire cosa significa essere nel momento presente. Siccome nella quinta dimensione, nota come campo quantico (o campo unificato), tutte le possibilità esistono nell’eterno momento presente, l’unica maniera per creare una nuova vita, guarire il tuo corpo o cambiare il tuo futuro prevedibile è andare oltre te stesso. Questo momento (testimoniato da migliaia di scansioni cerebrali) arriva quando una persona rinuncia al ricordo di se stessa per qualcosa di più grande. Molti passano gran parte della vita a seguire le stesse abitudini o a ripetere il passato. Di conseguenza, programmano il cervello e il corpo a

esistere in un futuro prevedibile o in un passato familiare, senza vivere mai nel momento presente. Ci vuole pratica per trovarlo ma ne vale sempre la pena. Per individuare questo momento presente in cui coesistono tutte le possibilità, è necessario che tu eserciti una volontà più grande dei tuoi programmi automatici, e ci sarò io a incoraggiarti passo dopo passo. Il capitolo inizia con un ripasso di alcuni principi scientifici, in modo da stabilire una terminologia comune. Cercherò di farlo in modo semplice. È necessario parlare del funzionamento del cervello (ossia della mente), di cellule nervose, reti neurali, diverse parti del sistema nervoso, sostanze chimiche, emozioni, stress, onde cerebrali, attenzione, energia e qualche altro argomento per portarti dove desidero. Devo fornirti le basi per spiegarti il perché di questa pratica prima di insegnarti come seguirla nelle meditazioni contenute nel libro. Se vuoi informazioni più precise e approfondite, ti invito a leggere uno dei miei libri precedenti, tra cui Cambia l’abitudine di essere te stesso e Placebo Effect. Il Capitolo 3 ti introduce al mondo quantico, la quinta dimensione. C’è un campo invisibile di energia e informazioni che esiste al di là di questo regno tridimensionale di spazio e tempo e a cui noi abbiamo accesso. Una volta che sei nel momento presente e sei entrato in questo regno, che esiste al di là dei tuoi sensi, sei pronto a creare la realtà che vuoi. Quando potrai distogliere l’attenzione dal tuo corpo, dalle persone della tua vita, dagli oggetti che possiedi, dai posti che frequenti, e persino dal tempo stesso, ti dimenticherai della tua identità che si è formata vivendo come corpo nello spazio-tempo. È in questo momento che tu, come pura coscienza, entri nel mondo chiamato campo quantico, che esiste oltre lo spazio e il tempo. Non puoi entrare in questo luogo immateriale con i tuoi problemi, il tuo nome, le tue abitudini, il tuo dolore o le tue emozioni. Non puoi entrarci con un corpo, ma come se non avessi un corpo. Non appena saprai come spostare la tua consapevolezza dal noto (il mondo fisico materiale) all’ignoto (il mondo immateriale delle possibilità), potrai trasformare la tua energia in modo che corrisponda alla frequenza di una possibilità che già esiste nel campo quantico. (In realtà, nel campo quantico esistono tutti i potenziali futuri, quindi puoi creare qualsiasi cosa tu voglia.) Quando si verifica una corrispondenza vibrazionale tra la tua energia e l’energia del potenziale che scegli nel campo unificato, attrarrai quell’esperienza verso di te. Ti mostrerò come funziona. Il Capitolo 3 termina con una breve descrizione di una meditazione che ho

sviluppato per aiutarti ad avere un’esperienza reale del quanto. Da questo capitolo in avanti, le parti prettamente didattiche terminano con la breve descrizione di una meditazione. Se mediti per conto tuo, ti consiglio di farlo ascoltando musica, io la preferisco lenta e ipnotica. La più adatta è quella strumentale, che impedisca di pensare e non evochi ricordi del passato. Nel Capitolo 4 ti presento una delle meditazioni più conosciute nella nostra community: si chiama “Benedizione dei centri energetici”. Ogni centro è sotto il controllo del sistema nervoso autonomo e io t’insegnerò a programmare ciascuno di essi durante la meditazione. Se hai già eseguito le mie meditazioni di livello introduttivo, in cui è richiesto di porre l’attenzione su diverse parti del corpo e sullo spazio circostante, sei pronto per questa meditazione. Le meditazioni introduttive ti aiutano a esercitarti a focalizzare l’attenzione e ad alterare le onde cerebrali in modo da poter entrare nel complesso operativo del sistema nervoso autonomo e programmarlo con le istruzioni giuste per guarirti, aumentare livello energetico e migliorare la tua vita. Nel Capitolo 5 ti presento un metodo di respirazione che usiamo all’inizio di molte meditazioni e che ti permette di modificare l’energia, far scorrere una corrente elettrica attraverso il tuo corpo e creare un campo elettromagnetico più potente intorno a te. Come ti spiegherò, l’energia della maggior parte delle persone è conservata nel corpo perché lo hanno programmato a diventare la mente, passando anni a pensare, agire e sentire nella stessa maniera. È a causa di questo processo, legato alla modalità di sopravvivenza, che gran parte dell’energia creativa è ancorata nel corpo. Il nostro obiettivo è riportarla nel cervello, dove sarà disponibile per uno scopo più importante della mera sopravvivenza. Ti descriverò gli aspetti fisiologici della respirazione affinché tu possa metterci una maggiore intenzione quando comincerai a liberarti dal passato. Dopo aver riportato l’energia nel cervello, imparerai a riprogrammare il corpo secondo una nuova mente. Ti mostrerò come insegnare al corpo a livello emotivo a vivere nella realtà presente-futura invece di quella presentepassata, dove passiamo gran parte del tempo. La scienza ci dice che l’ambiente invia segnali ai geni. Siccome le emozioni sono il risultato di processi chimici indotti da interazioni con l’ambiente, se accogli emozioni elevate nelle tue meditazioni, non solo aumenti l’energia del corpo ma cominci anche a inviare nuovi segnali ai geni, senza venire a contatto con l’ambiente.

Nel Capitolo 6 ti fornisco alcuni esempi di allievi che hanno praticato le meditazioni dei precedenti capitoli per aiutarti a capire meglio il materiale che ho presentato finora. Si tratta di persone comuni che hanno compiuto cose straordinarie e potrai facilmente immedesimarti in loro, arrivando a pensare: “Se l’hanno fatto loro, posso farlo anch’io.” Grazie al loro esempio, crederai di più in te stesso. Dico sempre: “Quando scegliete di provare a voi stessi quanto siete potenti, non avete idea di chi aiuterete in futuro.” Queste persone sono la prova che anche tu puoi riuscirci. Nel Capitolo 7 spiego cosa significa creare coerenza cardiaca. È come la coerenza cerebrale: il cuore funziona in maniera più organizzata quando siamo davvero presenti, quando possiamo mantenere stati emotivi elevati e quando ci sentiamo abbastanza al sicuro da aprirci completamente a qualsiasi possibilità. Il cervello pensa ma il cuore sa. È il centro dell’unità; è dove gli opposti s’incontrano, rappresentando l’unione delle polarità. Considera questo centro come la tua connessione con il campo unificato. Quando è attivato, passi dall’egoismo all’altruismo. Se riesci a mantenere un certo stato interiore, indipendentemente dalle condizioni dell’ambiente esterno, domini il tuo ambiente. Ci vuole pratica per imparare a tenere il cuore aperto, e se lo farai continuerà a battere più a lungo. Il Capitolo 8 parla di un’altra attività, tra le nostre preferite, che svolgiamo nei seminari avanzati: associamo un caleidoscopio a video chiamati Mind Movies, realizzati dai partecipanti. Utilizziamo il caleidoscopio per indurre uno stato di trance in cui sei più suggestionabile alle informazioni, ovvero le accetti, ci credi e ti arrendi a esse senza analizzarle. In questo stato di trance, è possibile programmare la tua mente subconscia. Quando utilizzi il caleidoscopio per modificare le tue onde cerebrali (con gli occhi aperti, e non chiusi come nella meditazione), puoi abbassare il volume della mente analitica per aprire la porta tra mente conscia e mente subconscia. E quando al caleidoscopio fai seguire il Mind Movie, fatto di scene e immagini del futuro che desideri, programmi te stesso per quel nuovo futuro. Tanti nostri allievi hanno creato una nuova vita e straordinarie opportunità dopo aver prodotto il loro Mind Movie e averlo visto insieme al caleidoscopio. Alcuni sono già al loro terzo Mind Movie, perché il contenuto dei primi due è già diventato realtà. Nel Capitolo 9 presento la meditazione camminata, che incorpora anche la meditazione in piedi. Trovo che questa pratica sia uno strumento prezioso per aiutarti a camminare letteralmente verso il tuo futuro. Spesso, dopo una

meditazione da seduti, quando apriamo gli occhi e ci risintonizziamo sui sensi fisici, torniamo alla nostra serie di programmi inconsci, reazioni emotive e comportamenti automatici. Ho sviluppato questa meditazione per incarnare l’energia del futuro, con gli occhi sia aperti che chiusi. Con il tempo e la pratica, potresti cominciare a pensare e ad agire come un essere illimitato e a provare una gioia immensa perché hai installato i circuiti e programmato il corpo a diventare adesso la persona del tuo futuro. Il Capitolo 10 contiene un’altra serie di storie affascinanti che ti aiuterà a capire meglio le informazioni ricevute fin qui e a porle in una prospettiva diversa. Mi auguro che t’ispireranno a svolgere la tua pratica con maggior fiducia, sicurezza e convinzione in modo da riuscire a sperimentarne gli effetti nella realtà. Il Capitolo 11 apre la tua mente a ciò che è possibile nel mondo interdimensionale al di là dei sensi. Ti condurrò in un viaggio dallo spaziotempo, in cui lo spazio è infinito e percepiamo il tempo muovendoci in esso, al tempo-spazio, in cui il tempo è eterno e percepiamo lo spazio (o gli spazi, o varie dimensioni) muovendoci nel tempo. La tua conoscenza della natura della realtà sarà messa in discussione. Una volta oltrepassato il mondo materiale e avuto accesso al campo unificato, pieno di infinite possibilità, esistono sistemi biologici che assorbono l’energia, oltre la vibrazione della materia, e la trasformano in immagini mentali. È qui che entra in gioco la ghiandola pineale, una piccola ghiandola del cervello, argomento del Capitolo 12. Considerala come un’antenna che può convertire frequenze e informazioni in immagini vivide. Quando la attivi, ti prepari a vivere una vera e propria esperienza sensoriale ma senza che i tuoi sensi entrino in gioco. Se hai gli occhi chiusi, questo evento interiore ti sembrerà più vero nella tua mente di qualsiasi esperienza esterna tu abbia mai avuto in passato. In altre parole, per perderti completamente nell’esperienza interiore, deve essere così reale da sembrarti di essere proprio lì. Ciò accade quando questa piccola ghiandola trasforma la melatonina in alcuni metaboliti molto potenti. Studieremo le proprietà della ghiandola pineale e poi imparerai ad attivarla. Il Capitolo 13 descrive una delle nostre imprese più recenti: il Progetto Coerenza [Project Coherence]. Una volta, durante un seminario, diversi partecipanti entrarono in uno stato di coerenza cardiaca contemporaneamente durante la stessa meditazione, e capimmo che si stavano influenzando reciprocamente, in maniera non locale (energeticamente, non fisicamente).

L’energia che emettevano sotto forma di emozioni elevate veicolava intenzioni positive verso tutte le persone riunite nella sala. Quando ci rendemmo conto che i partecipanti erano stati in grado di aprire i cuori di altre persone, capimmo che era giunto il momento di iniziare a tenere meditazioni a livello mondiale per cambiare il mondo. Migliaia di persone di tutto il Pianeta vi hanno preso parte per cambiare e guarire la Terra e i suoi abitanti. Dopotutto, non facciamo questo lavoro per rendere il mondo un posto migliore? Ti spiegherò come funziona. Il libro termina con il Capitolo 14, il terzo dedicato alle storie. Ancora una volta, te le racconto per farti capire che persino le esperienze più mistiche e sorprendenti possono succedere anche a te, se ti applichi. Sei pronto a diventare soprannaturale?

Capitolo 1

APRI LA PORTA AL SOPRANNATURALE La primavera era agli sgoccioli e il primo scorcio d’estate si stava avvicinando in quello che all’inizio sembrava un tipico pomeriggio domenicale per Anna Willems. La portafinestra tra il soggiorno e il giardino era spalancata e le sottili tende bianche danzavano lievemente nella brezza, mentre i profumi del giardino fluttuavano all’interno. La luce del sole circondava Anna, che stava comodamente sdraiata. Un coro di uccelli cinguettava e gorgheggiava all’esterno, e Anna poteva sentire le voci provenienti dalla piscina di un vicino. Il figlio dodicenne di Anna era seduto sul divano a leggere un libro, mentre la figlia undicenne era nella sua camera, dove suonava e cantava. Anna lavorava come psicoterapeuta ed era manager e membro del consiglio di amministrazione di un istituto psichiatrico di Amsterdam, il cui fatturato ammontava a più di dieci milioni di euro all’anno. Spesso nel fine settimana si aggiornava sulla sua professione, e quel giorno era seduta sulla sua sedia di pelle rossa a leggere un articolo. Anna non sapeva che il suo mondo apparentemente perfetto si sarebbe trasformato in un incubo nel giro di pochi minuti. Anna si sentiva un po’ distratta e non riusciva a concentrarsi sul materiale che stava cercando di studiare. Posò le carte e fece una pausa, domandandosi di nuovo dove fosse andato suo marito. Quella mattina era uscito di casa

presto, mentre lei stava facendo la doccia, senza dire dove fosse diretto. Era semplicemente scomparso. I figli le avevano riferito che il padre li aveva salutati con un forte abbraccio prima di uscire. Aveva cercato più volte di chiamarlo al cellulare, ma lui non aveva risposto. Provò ancora una volta: niente. C’era sicuramente qualcosa che non andava. Alle quindici e trenta il campanello suonò e, quando aprì la porta d’ingresso, Anna si trovò di fronte due agenti di polizia. “È lei la signora Willems?” domandò uno dei due. Quando rispose di sì, i poliziotti le chiesero se potevano entrare per parlare con lei. Preoccupata e un po’ confusa, li fece accomodare. Poi i due le comunicarono la notizia: quella mattina suo marito si era buttato da uno degli edifici più alti del centro città. Ovviamente, la caduta era stata fatale. Anna e i suoi figli rimasero raggelati. Anna non riusciva a respirare e cominciò a tremare in maniera incontrollata. Quell’istante sembrò restare sospeso nel tempo. Mentre i suoi figli erano paralizzati dallo shock, Anna cercava di nascondere la sofferenza e la tensione per il loro bene. All’improvviso sentì contemporaneamente un intenso dolore alla testa e alla pancia. Il collo e le spalle si irrigidirono, mentre la sua mente passava freneticamente da un pensiero all’altro. Gli ormoni dello stress avevano preso il sopravvento su di lei. Anna era entrata in modalità di sopravvivenza.

Come gli ormoni dello stress prendono il controllo Da un punto di vista scientifico, vivere sotto stress significa essere in modalità di sopravvivenza. Quando percepiamo una circostanza stressante che ci minaccia (e di cui non possiamo prevedere o controllare l’esito), viene attivato il sistema nervoso primitivo chiamato sistema nervoso simpatico, e l’organismo mobilita un’enorme quantità di energia in risposta all’agente stressante. Dal punto di vista fisiologico, il corpo attinge automaticamente alle risorse che gli servono per affrontare il pericolo. Le pupille si dilatano per vedere meglio; la frequenza cardiaca e respiratoria aumenta, così possiamo scappare, lottare o nasconderci; una maggiore quantità di glucosio viene rilasciata nel sangue per fornire più energia alle cellule; il flusso sanguigno confluisce alle estremità, lontano dagli organi interni, in modo da poterci muovere più velocemente. L’adrenalina e il cortisolo inondano i muscoli, trasmettendo una scarica di

energia per scappare o respingere l’agente stressante. La circolazione nel cervello passa dal prosencefalo al rombencefalo, quindi abbiamo una minore capacità di pensare in modo creativo e ci affidiamo all’istinto per reagire prontamente. Nel caso di Anna, la notizia stressante del suicidio del marito gettò il suo cervello e il suo corpo in uno stato di sopravvivenza. Nel breve periodo, tutti gli organismi possono sopportare condizioni avverse combattendo, nascondendosi o scappando da un fattore stressante incombente. Ognuno di noi è progettato per gestire lo stress a breve termine. Quando l’evento è passato, l’organismo di solito torna in equilibrio in poche ore, aumentando i livelli di energia e ripristinando le risorse vitali. Ma quando lo stress non termina nel giro di qualche ora, il corpo non torna più in equilibrio. In realtà, nessun organismo in natura può sopportare di vivere in modalità d’emergenza per lunghi periodi. A causa dei nostri grandi cervelli, noi esseri umani siamo in grado di pensare ai nostri problemi, rivivere eventi del passato o persino prevedere accadimenti nefasti, attivando così gli ormoni dello stress con il solo pensiero. Possiamo influire sulla fisiologia del corpo e del cervello semplicemente pensando a un passato fin troppo familiare o cercando di controllare un futuro imprevedibile. Ogni giorno, Anna continuava a rivivere quel momento nella mente. Non si rendeva conto che il suo corpo non riusciva a distinguere tra l’evento originario che aveva creato la risposta di stress e il ricordo di quell’evento, che innescava di nuovo le medesime emozioni dell’esperienza reale. Anna produceva le stesse sostanze chimiche, come se l’evento continuasse a verificarsi ripetutamente. Rievocando in continuazione l’esperienza, senza volerlo ancorava il corpo e il cervello nel passato. Le emozioni sono le conseguenze chimiche delle esperienze vissute. Quando i nostri sensi registrano le informazioni in entrata dall’ambiente, gruppi di neuroni si organizzano in reti. Il cervello produce una sostanza chimica che viene poi inviata in tutto l’organismo. Questa sostanza chimica è chiamata emozione. Ricordiamo meglio gli eventi quando riusciamo a ricordare anche come ci sentivamo. Più forte è il quoziente emotivo di un evento, che sia positivo o negativo, più forte è il cambiamento nella nostra chimica interna. Quando osserviamo un cambiamento significativo dentro di noi, il cervello presta attenzione a chi o che cosa lo sta provocando fuori di noi, ed è come se scattasse una foto dell’esperienza esterna. Questo è un

ricordo. Pertanto, il ricordo di un evento può rimanere impresso a livello neurologico nel cervello, e quella scena resta sospesa nel tempo nella nostra materia grigia, come è successo ad Anna. La combinazione di persone o oggetti in un dato tempo e in un dato luogo viene impressa nella nostra struttura neurale come un’immagine olografica. È così che creiamo un ricordo a lungo termine. Di conseguenza, l’esperienza rimane fissata nei circuiti neurali e l’emozione viene immagazzinata nel corpo, ed è così che il nostro passato diventa la nostra biologia. In altre parole, quando viviamo un evento traumatico, tendiamo a pensare a livello neurologico all’interno del circuito di quell’esperienza e a sentire a livello chimico entro i confini delle emozioni legate a quel fatto, così il nostro stato d’essere (ossia come pensiamo e come ci sentiamo) rimane bloccato a livello biologico nel passato. Come puoi immaginare, Anna stava provando una serie di emozioni negative: infinita tristezza, dolore, lutto, senso di colpa, vergogna, disperazione, rabbia, odio, frustrazione, risentimento, shock, paura, ansia, preoccupazione, senso di sopraffazione, angoscia, disperazione, impotenza, isolamento, solitudine, incredulità e tradimento. E nessuna di queste emozioni sparì velocemente. Analizzando la propria vita nel quadro delle emozioni del passato, soffriva sempre di più. Siccome non riusciva a pensare più in grande di come si sentiva costantemente, e poiché le emozioni erano un prodotto del passato, Anna stava sempre peggio. Essendo una psicoterapeuta, capiva a livello razionale e intellettuale cosa le stava succedendo, ciononostante non riusciva a superare la sofferenza. I suoi conoscenti cominciarono a trattarla come la donna che aveva perso il marito, e questa divenne la sua nuova identità. Associava ricordi ed emozioni alla ragione per cui era nello stato attuale. Quando qualcuno le chiedeva perché stesse così male, raccontava la storia del suicidio, rivivendo ogni volta il dolore, l’angoscia e la sofferenza. Anna continuava ad attivare gli stessi circuiti cerebrali e a riprodurre le medesime emozioni, programmando ulteriormente il corpo e il cervello a rimanere nel passato. Ogni giorno pensava, agiva e sentiva come se il passato fosse ancora vivo. E dato che il nostro modo di pensare, agire e sentire costituisce la nostra personalità, quella di Anna era completamente creata dal passato. Da un punto di vista biologico, raccontando ripetutamente la storia del suicidio del marito, Anna non riusciva a superare l’accaduto.

Inizia una spirale discendente Anna non riusciva più a lavorare e dovette prendersi un periodo di aspettativa. Scoprì che suo marito, nonostante fosse un avvocato di successo, l’aveva lasciata con gravi problemi finanziari. Anna avrebbe dovuto pagare debiti onerosi di cui prima non era neanche a conoscenza, ma non aveva abbastanza denaro. Ovviamente, lo stress emotivo, psicologico e mentale aumentò. La mente di Anna era continuamente sommersa da domande: “Come farò a occuparmi dei nostri figli? Come affronteremo questo trauma e che conseguenze avrà sulla nostra vita? Perché mio marito se n’è andato senza dirmi addio? Come ho fatto a non capire che era così infelice? Ho fallito come moglie? Come ha potuto lasciarmi con due figli piccoli e come riuscirò a crescerli da sola?”. Poi i giudizi s’insinuarono nei suoi pensieri: “Non avrebbe dovuto suicidarsi e lasciarmi nei guai! Che codardo! Come ha potuto lasciare i suoi figli senza un padre! Non ha nemmeno scritto un messaggio per loro e per me. Lo odio per non aver neanche lasciato un biglietto. Che egoista a lasciarmi da sola a crescere i figli. Non ha pensato alle conseguenze del suo gesto su di noi?”. Tutti questi pensieri contenevano una forte carica emotiva, che si ripercuoteva sul suo organismo. Nove mesi dopo, Anna si svegliò paralizzata dalla vita in giù. A distanza di qualche ora, si ritrovò in un letto d’ospedale, con accanto una sedia a rotelle e con una diagnosi di neurite, un’infiammazione del sistema nervoso periferico. Malgrado numerosi esami, i medici non riuscirono a trovare una causa strutturale del problema, così dissero ad Anna che si trattava di una patologia autoimmune. Il suo sistema immunitario stava attaccando il sistema nervoso nella parte inferiore della spina dorsale, distruggendo lo strato protettivo che riveste i nervi e provocando la paralisi di entrambe le gambe. Non riusciva a trattenere l’urina, aveva difficoltà a controllare l’intestino e non aveva sensibilità né controllo motorio nelle gambe e nei piedi. Quando il sistema nervoso parasimpatico viene attivato e rimane in funzione a causa dello stress cronico, il corpo utilizza tutte le sue riserve di energia per affrontare la minaccia costante che percepisce dall’ambiente esterno. Di conseguenza, l’organismo non ha abbastanza energia internamente per la crescita e la riparazione, compromettendo il sistema immunitario. A causa del suo continuo conflitto interiore, il sistema

immunitario di Anna finì per attaccare il suo organismo, manifestando fisicamente il dolore e la sofferenza che aveva provato nella mente a livello emotivo. In parole povere, Anna non riusciva a muovere il suo corpo perché non andava avanti nella sua vita: era bloccata nel passato. Per le sei settimane successive, i medici di Anna la curarono con dosi elevate di desametasone per via endovenosa e altri corticosteroidi per ridurre l’infiammazione. A causa dello stress aggiuntivo e del tipo di farmaci che stava assumendo, che possono indebolire ulteriormente il sistema immunitario, sviluppò anche un’infezione batterica virulenta per la quale i medici le prescrissero dosi massicce di antibiotici. Dopo due mesi, Anna fu dimessa dall’ospedale e doveva usare un deambulatore e le stampelle per spostarsi. Non riusciva ancora a sentire la gamba sinistra e aveva difficoltà a stare in piedi. Non camminava bene. Anche se era in grado di controllare l’intestino, non era lo stesso per l’urina. Come puoi immaginare, questa nuova situazione aumentava il suo già elevato livello di stress. Aveva perso il marito, non poteva lavorare per mantenere se stessa e i suoi figli, era in gravi difficoltà economiche ed era rimasta in ospedale paralizzata per più di due mesi. Sua madre dovette trasferirsi da lei per aiutarla. Anna era a pezzi dal punto di vista emotivo, mentale e fisico, e sebbene avesse i migliori medici e le cure di un buon ospedale, non stava migliorando. Due anni dopo la morte di suo marito, le fu diagnosticata la depressione clinica, così cominciò ad assumere altri farmaci. Di conseguenza, l’umore di Anna passava dalla rabbia al lutto al dolore alla sofferenza alla disperazione alla frustrazione alla paura all’odio. Siccome queste emozioni influenzavano le sue azioni, il suo comportamento diventò piuttosto irrazionale. All’inizio litigò con quasi tutte le persone che la circondavano, esclusi i suoi figli. Ma poi cominciò a entrare in conflitto con la figlia minore.

La notte oscura dell’anima Nel frattempo, iniziarono a presentarsi molti altri problemi fisici e il percorso di Anna diventò sempre più doloroso. Le mucose della bocca cominciarono a sviluppare grandi ulcere, che si propagarono nella parte superiore dell’esofago a causa di un’altra malattia autoimmune chiamata lichen planus erosivo. Per curarsi, doveva utilizzare un unguento a base di cortisone, oltre a nuove pillole che le inibirono la produzione di saliva. Non

poteva mangiare cibi solidi, così perse l’appetito. Anna stava vivendo con tutti e tre i tipi di stress (fisico, chimico ed emotivo) contemporaneamente. Successivamente Anna iniziò una relazione difficile con uomo che traumatizzava lei e i suoi figli con insulti, giochi di potere e minacce continue. Perse tutto il denaro che aveva, il lavoro e il senso di sicurezza. Quando perse anche la casa, si trasferì dal suo fidanzato violento. I livelli di stress continuavano a salire. Le ulcere iniziarono a diffondersi in altre membrane mucose, tra cui la vagina, l’ano, e lungo l’esofago. Il sistema immunitario era collassato completamente, e lei soffriva di diverse malattie della pelle, allergie alimentari e problemi di peso. Poi cominciò ad avere problemi di deglutizione e bruciore di stomaco, per cui i medici le prescrissero le ennesime medicine. In ottobre, Anna ricominciò a lavorare come psicoterapeuta da casa. Riusciva a fare solo due sedute al giorno al mattino, dopo che i suoi figli erano andati a scuola, per tre giorni alla settimana. Al pomeriggio era così stanca che restava a letto finché i figli non rincasavano. Cercava il più possibile di essere presente per loro, ma non aveva energia e non si sentiva abbastanza bene da uscire. Non vedeva quasi nessuno e non aveva una vita sociale. Tutte le circostanze del suo corpo e della sua vita le ricordavano costantemente quanto male andassero le cose. Reagiva automaticamente in modo negativo a ogni situazione e persona. I suoi pensieri erano confusi e non riusciva a concentrarsi. Non aveva più vitalità, né energia per vivere. Quando faceva uno sforzo, la sua frequenza cardiaca superava i duecento battiti al minuto. Spesso le mancava il respiro e sentiva costantemente un forte dolore al petto. Anna stava attraversando la notte più oscura dell’anima. Improvvisamente comprese perché suo marito si era tolto la vita. Non era più sicura di riuscire ad andare avanti e iniziò a pensare di suicidarsi anche lei. Pensava che le cose non potessero essere peggio di così… E invece sì. I medici le trovarono un tumore vicino alla bocca dello stomaco e le diagnosticarono un cancro all’esofago. Ovviamente, questa notizia aumentò notevolmente i suoi livelli di stress. I dottori consigliarono un ciclo di chemioterapia. Nessuno le chiese del suo stress emotivo e mentale; trattarono solo i sintomi fisici. Ma la reazione di stress di Anna fu attivata e non poté essere spenta. È incredibile come ciò accada a così tante persone. A causa di uno shock o

di un trauma nella loro vita, non riescono a superare le emozioni corrispondenti e la salute ne viene compromessa. Se si considera la dipendenza come qualcosa che si pensa di non poter fermare, sembra che le persone come Anna diventino dipendenti dalle stesse emozioni di stress che le fanno star male. La scarica di adrenalina e degli altri ormoni dello stress stimola il loro cervello e il loro corpo, fornendo una sferzata di energia.1 Con il tempo, diventano dipendenti da quella scarica chimica e usano le persone e le situazioni della propria vita per riaffermare questa dipendenza. Anna stava usando i suoi problemi di stress per ricreare quel picco energetico e, senza rendersene conto, diventò emotivamente dipendente da una vita che odiava. La scienza ci dice che lo stress cronico a lungo termine spinge i bottoni genetici che creano le malattie. Così, se Anna attivava la risposta di stress pensando ai suoi problemi e al passato, i suoi pensieri la facevano ammalare. Visto che gli ormoni dello stress sono molto potenti, Anna era diventata dipendente dai pensieri che la facevano stare male. Accettò di iniziare la chemioterapia, ma dopo la prima seduta ebbe un crollo emotivo e mentale. Un pomeriggio, mentre i suoi figli erano a scuola, Anna cadde a terra in lacrime: aveva toccato il fondo. Si rese conto che, se avesse continuato in quel modo, non sarebbe vissuta a lungo e avrebbe lasciato i figli da soli, orfani. Cominciò a pregare. Nel suo cuore sapeva che qualcosa doveva cambiare. Pregava di avere una guida, un sostegno e una via d’uscita, promettendo che, se le sue preghiere fossero state ascoltate, ne avrebbe reso grazie per il resto della sua vita e avrebbe aiutato gli altri a fare lo stesso.

Il punto di svolta di Anna Il cambiamento diventò l’obiettivo di Anna. Per prima cosa, decise di sospendere tutti i trattamenti e i farmaci per le sue varie patologie fisiche, anche se continuò ad assumere gli antidepressivi. Non disse ai medici e alle infermiere che non sarebbe tornata per il trattamento. Semplicemente non si presentò più, e nessuno la chiamò per chiederle il motivo. Solo il medico di famiglia la contattò per esprimere la sua preoccupazione. In quella fredda giornata d’inverno, mentre era sul pavimento a piangere, invocando un aiuto, Anna decise di cambiare la propria vita, e la fermezza di questa risoluzione conteneva un livello di energia che indusse il suo corpo a

rispondere alla mente. Fu la scelta di cambiare che le diede la forza di affittare una casa per lei e i suoi figli e di allontanarsi dalla relazione negativa che stava vivendo. Fu come se quel momento l’avesse ridefinita. Sapeva che doveva ricominciare tutto da capo. Fu un mese dopo che vidi Anna per la prima volta. Una delle poche amiche che le erano rimaste le aveva riservato un posto a una mia conferenza, che si teneva il venerdì sera. L’amica le fece una proposta: se la conferenza le fosse piaciuta, avrebbe potuto partecipare al seminario di due giorni nel fine settimana. Anna accettò. La prima volta che la vidi era seduta in una sala conferenze, con le stampelle appoggiate al muro vicino al suo posto. Come al solito, quella sera stavo parlando dell’influsso dei pensieri e delle sensazioni sul corpo e sulla nostra vita. Spiegai che le sostanze chimiche dello stress possono farci ammalare. Parlai di neuroplasticità, psiconeuroimmunologia, epigenetica, neuroendocrinologia e fisica quantistica. Approfondirò questi argomenti più avanti nel libro, ma per il momento è sufficiente dire che le ricerche più recenti in queste branche scientifiche puntano verso il potere della possibilità. Quella notte, piena d’ispirazione, Anna pensò: “Se ho creato la vita che ho adesso, compresa la paralisi, la depressione, la debolezza del sistema immunitario, le ulcere e persino il cancro, forse li posso eliminare tutti con la stessa passione con cui li ho creati.” E con questa forte convinzione, Anna decise di guarire. Subito dopo il suo primo seminario, iniziò a meditare due volte al giorno. Ovviamente, sedersi a fare le meditazioni fu difficile all’inizio. Doveva superare parecchi dubbi, e a volte non si sentiva bene mentalmente e fisicamente, ma meditava lo stesso. Aveva anche molta paura. Quando il medico di famiglia la chiamò, dopo che Anna aveva interrotto i trattamenti, le disse che era un’ingenua e una stupida, e che presto sarebbe peggiorata e morta. Immagina la reazione di Anna. Ciononostante, meditava ogni giorno e iniziò a superare le proprie paure. Non usò mai le difficoltà economiche, le necessità dei figli o le limitazioni fisiche come scusa per evitare il suo lavoro interiore. Partecipò persino ad altri quattro miei seminari durante quell’anno. Guardandosi dentro e modificando i pensieri inconsci, le abitudini automatiche e i riflessi emotivi, Anna era s’impegnò a credere in un nuovo futuro anziché nel solito passato. Utilizzò le meditazioni, associando un’intenzione chiara a un’emozione elevata, per cambiare il suo modo di essere, passando dal vivere biologicamente nello stesso passato al vivere in un nuovo futuro.

Ogni giorno, Anna non si alzava dalle sue meditazioni se non era diventata una persona diversa, più innamorata della vita. Anna non aveva nessun motivo concreto per amare la vita: era vedova, era depressa, aveva il cancro, la paralisi e le ulcere nelle mucose, non aveva un partner né energia per occuparsi dei suoi figli. Ma, durante le meditazioni, Anna si convinse di poter insegnare al suo corpo a livello emotivo a vivere come se il futuro desiderato fosse già presente. Il corpo non conosceva la differenza tra l’evento reale e quello che lei stava immaginando e accogliendo a livello emotivo. Grazie alle sue conoscenze di epigenetica, sapeva anche che le emozioni elevate di amore, gioia, gratitudine, ispirazione, compassione e libertà possono indurre nuovi geni a produrre proteine sane, influenzando la struttura e il funzionamento del corpo. Capiva che se le sostanze chimiche dello stress che scorrevano nel suo corpo avevano attivato i geni responsabili delle malattie, allora accogliendo queste emozioni elevate con una passione più grande delle emozioni stressanti, lei poteva attivare nuovi geni e modificare il suo stato di salute. Per un anno la sua salute restò stazionaria. Ma Anna continuò a meditare, praticando tutte le meditazioni che ho ideato per i nostri allievi. Sapeva che c’erano voluti parecchi anni per creare tutti i suoi problemi di salute, e perciò ci voleva tempo per ricreare qualcosa di nuovo. Dopo quel primo anno, Anna notò che stava lentamente iniziando a stare meglio dal punto di vista mentale ed emotivo. Stava cambiando l’abitudine di essere se stessa, inventando un’identità completamente nuova. Avendo partecipato ai miei seminari, Anna sapeva che doveva riportare in equilibrio il sistema nervoso autonomo, perché esso controlla tutte le funzioni automatiche che vanno oltre la consapevolezza del cervello: la digestione, l’assorbimento dei nutrienti, i livelli di zucchero nel sangue, la temperatura corporea, le secrezioni ormonali, la frequenza cardiaca e così via. L’unico modo per insinuarsi nel sistema operativo e influenzare il SNA era cambiare il suo stato interno con regolarità. Per prima cosa, Anna iniziava ogni meditazione con la “Benedizione dei centri energetici”. Queste particolari zone del corpo sono sotto il controllo del sistema nervoso autonomo. Come ho accennato nell’Introduzione, ciascun centro ha la propria energia o frequenza (che emette specifiche informazioni o ha una propria coscienza), le proprie ghiandole, i propri ormoni, la propria chimica, il proprio mini-cervello e quindi la propria mente. Ogni centro è influenzato dal cervello subconscio, che si trova sotto il cervello pensante

conscio. Anna imparò a modificare le sue onde cerebrali per entrare nel sistema operativo del SNA (situato nel mesencefalo) e riprogrammare ciascun centro affinché lavorasse in maniera più armoniosa. Ogni giorno, con concentrazione e passione, poneva l’attenzione su ogni parte del corpo e sullo spazio intorno a ciascun centro. Poco a poco, cominciò a influenzare la propria salute riprogrammando il sistema nervoso autonomo all’equilibrio. Inoltre, Anna imparò una particolare tecnica di respirazione che insegno per liberare tutta l’energia emotiva che viene immagazzinata nel corpo quando continuiamo a pensare e a sentire nello stesso modo. Formulando continuamente gli stessi pensieri, Anna aveva creato le stesse sensazioni che a loro volta la portavano a formulare ancora i medesimi pensieri. Apprese che le emozioni del passato erano conservate nel suo corpo, ma che poteva utilizzare la mia tecnica di respirazione per liberare quell’energia accumulata e chiudere con il passato. Così, ogni giorno, con un livello d’intensità superiore alla sua dipendenza dalle emozioni del passato, praticava il metodo di respirazione e diventava sempre più brava. Dopo aver imparato a spostare l’energia immagazzinata nel corpo, imparò a riprogrammare il corpo a una nuova mente accogliendo le emozioni elevate del suo futuro prima della manifestazione di quel futuro. Studiando il modello di epigenetica che insegno nei seminari e nelle conferenze, Anna imparò che i geni non creano la malattia; è l’ambiente che invia segnali al gene per creare la malattia. Così capì che, se le emozioni sono gli effetti chimici delle esperienze dell’ambiente, e se lei viveva ogni giorno in base alle stesse emozioni del passato, stava scegliendo e istruendo gli stessi geni che probabilmente avevano causato i suoi problemi di salute. Se invece avesse potuto integrare le emozioni della sua vita futura accogliendole prima che l’esperienza si verificasse, avrebbe potuto cambiare la sua espressione genica e il suo corpo, per essere biologicamente allineata con il nuovo futuro. Anna praticava un’ulteriore meditazione che prevedeva di porre l’attenzione nel centro del petto, attivando il SNA con questi stati elevati per creare e mantenere una frequenza cardiaca coerente (approfondirò la coerenza cardiaca in seguito) per lunghi periodi. Imparò che risentimento, impazienza, frustrazione, rabbia e odio causavano la reazione di stress e inducevano il cuore a battere in modo incoerente e disordinato. Nei miei seminari Anna apprese che, una volta in grado di sostenere uno stato elevato, con il tempo avrebbe potuto provare le nuove emozioni positive più pienamente e profondamente, così come si era abituata a provare

costantemente le emozioni negative legate al passato. Ovviamente furono necessari parecchio tempo e impegno per sostituire rabbia, paura, depressione e risentimento con gioia, amore, gratitudine e libertà, ma Anna non si arrese mai. Sapeva che queste emozioni elevate avrebbero indotto il rilascio di più di un migliaio di sostanze chimiche che avrebbero riparato e risanato il suo corpo. Poi Anna praticò una meditazione in movimento in cui era richiesto di camminare ogni giorno come la nuova se stessa. Invece di meditare seduta con gli occhi chiusi, iniziava le meditazioni in piedi con gli occhi chiusi. Entrava nello stato meditativo per mutare il proprio modo d’essere, e poi apriva gli occhi, sempre meditando, e camminava come la se stessa del futuro. Così facendo, incarnava una nuova maniera di pensare, agire e sentire. Ciò che stava creando sarebbe presto diventato la sua nuova personalità. Non voleva più ritornare al suo vecchio io. Grazie a tutto questo lavoro, Anna si rese conto che i suoi modelli di pensiero erano cambiati. Non stava più attivando gli stessi circuiti cerebrali secondo la medesima modalità del passato, ed essi cessarono di attivarsi insieme, cominciando invece a separarsi. Di conseguenza, lei smise di pensare nella solita maniera. Dal punto di vista emotivo, ricominciò a provare gratitudine e piacere per la prima volta dopo anni. Nelle sue meditazioni, ogni giorno superava qualche aspetto del suo corpo o della sua mente. Si calmò e diventò meno dipendente dalle emozioni causate dagli ormoni dello stress. Ricominciò perfino a provare amore. E riuscì a proseguire sempre più lungo la strada per diventare qualcun altro.

Anna afferra una possibilità In seguito Anna partecipò a uno dei miei seminari avanzati di quattro giorni. Il terzo giorno, durante l’ultima di quattro meditazioni, si lasciò andare completamente. Per la prima volta da quando aveva iniziato a meditare, si ritrovò a fluttuare in un infinito spazio nero, consapevole di essere consapevole di se stessa. Aveva superato il ricordo di chi era ed era diventata pura coscienza, totalmente libera dal corpo, dal suo legame con il mondo materiale e dal tempo lineare. Si sentiva così libera che non era più preoccupata per il suo stato di salute. Si sentiva così illimitata che non riusciva nemmeno a identificarsi con la sua identità attuale. Si sentiva così al

di sopra di tutto che non era più connessa con il suo passato. In questo stato Anna non aveva problemi, si era lasciata alle spalle il dolore e per la prima volta era veramente libera. Non era il suo nome, il suo sesso, la sua malattia, la sua cultura o la sua professione; era al di là dello spazio e del tempo. Si era connessa con un campo di informazioni chiamato campo quantico, dove esistono tutte le possibilità. Improvvisamente, vide se stessa in un futuro nuovo di zecca, sopra un palco, con un microfono in mano, a raccontare al pubblico la storia della sua guarigione. Non stava immaginando o visualizzando la scena; era come se avesse scaricato le informazioni. Il suo mondo interiore le appariva molto più reale di quello esterno, e stava vivendo una vera e propria esperienza sensoriale senza usare i sensi. Nel momento in cui, durante la meditazione, Anna sperimentò questa nuova vita, fu travolta da un’ondata di gioia e luce e si sentì sollevata a un livello profondo. Sapeva di essere qualcosa o qualcuno di più grande, di molto più meraviglioso del suo corpo fisico. In questo stato di gioia intensa provò un tale piacere e una tale gratitudine che scoppiò a ridere. In quell’istante, Anna capì che sarebbe andato tutto bene. Da allora, sviluppò così tanta fiducia, gioia, amore e gratitudine che le meditazioni diventarono sempre più semplici. Allontanandosi dal passato, sentiva questa nuova energia aprirle progressivamente il cuore. Invece di considerare le meditazioni come un dovere quotidiano, iniziò a non vedere l’ora di farle. Diventò il suo stile di vita, la sua abitudine. L’energia e la vitalità ritornarono. Smise di prendere gli antidepressivi. Il suo modo di pensare mutò completamente e le sue sensazioni cambiarono. Le sembrava di vivere in un nuovo stato d’essere, e di conseguenza anche le sue azioni subirono una radicale trasformazione. La salute e la vita di Anna migliorarono enormemente quell’anno. Successivamente Anna partecipò a molti altri eventi e cominciò a intrecciare rapporti con più persone della nostra community, ricevendo un sempre maggior sostegno nel suo percorso verso la guarigione. Come molti nostri allievi, a volte trovava difficile non ricadere nei vecchi programmi e nel solito modo di pensare, sentire e agire quando tornava a casa dopo un seminario. Ciononostante, continuava a praticare le sue meditazioni ogni giorno. Un anno e nove mesi dopo la diagnosi di cancro e sei anni dopo il suicidio del marito, i dottori sottoposero Anna a un controllo medico e a diversi esami

da cui risultò che il cancro era completamente guarito e il tumore all’esofago scomparso. Gli esami del sangue non riscontrarono alcun marcatore tumorale. Le mucose dell’esofago, della vagina e dell’ano erano guarite completamente. Rimanevano solo alcuni problemi minori: le mucose della bocca erano ancora leggermente arrossate, anche se non c’era più nessuna ulcera, e Anna non riusciva ancora a produrre saliva, a causa dei farmaci assunti per le ulcere. Anna era diventata una persona nuova, una persona sana. La malattia esisteva nella vecchia personalità. Pensando, agendo e sentendo in maniera diversa, Anna reinventò un nuovo io. In un certo senso, era rinata nella stessa vita. Anna partecipò a un evento a Barcellona con l’amica che le aveva fatto conoscere il mio lavoro. Dopo avermi sentito raccontare la storia della guarigione di un altro allievo, Anna decise che era il momento di condividere la sua vicenda con me. Scrisse una lettera e la consegnò alla mia assistente personale. Come molte lettere che ricevo, iniziava con “Non ci crederà”. Il giorno dopo chiesi ad Anna di salire sul palco per raccontare la sua storia al pubblico. Ed eccola lì, un anno e mezzo dopo la visione che aveva avuto durante la meditazione, su un palco a parlare del suo percorso di guarigione. Dopo l’evento di Barcellona, Anna cominciò a lavorare ancor di più sui problemi alla bocca. Circa sei mesi dopo, stavo tenendo una conferenza a Londra a cui partecipava anche Anna. Parlavo di epigenetica. All’improvviso Anna ebbe un’illuminazione. “Sono guarita da tutte quelle malattie, compreso il cancro” pensò. “Dovrei essere in grado anche di produrre più saliva.” Qualche mese dopo, durante un altro seminario, Anna sentì la saliva nella sua bocca. Da quel momento, le mucose di Anna e la sua produzione di saliva tornarono alla normalità. Le ulcere non si ripresentarono più. Oggi Anna è una donna sana, vitale, felice e stabile. A livello spirituale è cresciuta talmente tanto da riuscire a scendere molto in profondità durante le meditazioni e ha vissuto diverse esperienze mistiche. Ora vive un’esistenza ricca di potere creativo, amore e gioia. Anna è entrata a far parte del mio staff di formatori che insegna il mio lavoro ad aziende e organizzazioni; ha fondato un istituto psichiatrico, è economicamente indipendente e guadagna bene. Viaggia in tutto il mondo, visita luoghi bellissimi e incontra persone che la ispirano. Ha un partner affettuoso e molti nuovi amici. Se chiedi ad Anna dei suoi passati problemi di salute, ti dirà che sono stati la miglior cosa che le sia mai successa. Pensaci: e se la peggior cosa che ti è

capitata fosse si rivelasse invece la migliore? Spesso Anna mi dice che ama la sua vita attuale e io rispondo sempre: “È ovvio: sei stata tu a crearla!”. È stato nel corso della sua trasformazione che Anna è diventata davvero soprannaturale. Ha superato la sua identità, che era connessa con il passato, e ha creato letteralmente un nuovo futuro. Anna è l’esempio vivente della possibilità. Se Anna è riuscita a guarire, puoi farlo anche tu.

Un po’ di misticismo Guarire ogni genere di disturbo fisico è uno degli aspetti positivi di questo lavoro, ma non è l’unico. Siccome il libro parla anche di misticismo, vorrei aprire la tua mente a una dimensione della realtà che opera a un livello diverso e più profondo. Essere soprannaturale può anche voler dire diventare più consapevole di te stesso e di ciò che sei in questo mondo (e negli altri mondi). Lascia che ti racconti alcune storie personali per spiegarti esattamente ciò che voglio dire e per mostrarti ciò che è possibile anche per te. Una piovosa sera d’inverno, ero seduto sul divano dopo una lunga giornata di lavoro. I miei figli stavano dormendo, e finalmente avevo un momento per me stesso. Cominciai a passare in rassegna tutte le cose che dovevo fare il giorno seguente. Dopo aver compilato la mia lista mentale, ero troppo stanco per pensare, così rimasi seduto per qualche minuto con la mente vuota. Mentre guardavo le ombre delle fiamme del caminetto tremolare e danzare sulle pareti, entrai in trance. Il mio corpo era stanco ma la mente era lucida. Non stavo più pensando o analizzando; stavo semplicemente fissando il vuoto, vivendo nel momento presente. Man mano che il mio corpo si rilassava sempre di più, lentamente lasciai che si addormentasse mentre mantenevo la mente cosciente e sveglia. Non lasciai che la mia attenzione si concentrasse su nessun oggetto della stanza, invece tenni la messa a fuoco aperta. Era un gioco che facevo spesso con me stesso. Mi piaceva perché di tanto in tanto, nelle giuste condizioni, vivevo esperienze trascendentali molto profonde. Era come se una specie di porta si aprisse da qualche parte tra la veglia, il sonno e i normali sogni, e io entravo in un momento mistico molto lucido. Ricordavo a me stesso di non aspettarmi niente, ma di rimanere semplicemente aperto. Ci voleva parecchia pazienza per evitare di accelerare il processo, provare frustrazione o cercare

di far accadere qualcosa, e invece scivolare lentamente nell’altro mondo. Quel giorno, avevo finito di scrivere un articolo sulla ghiandola pineale. Avevo passato diversi mesi a studiare i derivati della melatonina. Per settimane la mia mente si era consumata a pensare al ruolo dei metaboliti pineali come possibile connessione con le esperienze mistiche che molte culture antiche sapevano evocare, come per esempio le visioni sciamaniche dei nativi americani, l’esperienza induista del samadhi, e altri riti simili che coinvolgono gli stati alterati di coscienza. Avevo improvvisamente compreso alcuni concetti che erano rimasti in sospeso per anni, e le mie scoperte mi fecero sentire più completo. Pensavo di essere sempre più vicino a capire come passare a dimensioni superiori di spazio e tempo. Tutte le informazioni che avevo imparato mi ispirarono a una maggiore consapevolezza su ciò che è possibile per gli esseri umani. Tuttavia, ero ancora talmente curioso di imparare di più da focalizzare la consapevolezza sulla mia stessa ghiandola pineale. Parlando alla ghiandola, pensai: “Dove sei?”. Mentre ponevo l’attenzione sullo spazio che la ghiandola pineale occupa nel cervello, scivolando nell’oscurità, all’improvviso un’immagine vivida della ghiandola pineale apparve nella mia mente, sotto forma di un pomello tridimensionale. La sua apertura era spalancata in uno spasmo ed emetteva una sostanza bianca lattiginosa. Rimasi scioccato dall’intensità dell’immagine olografica, ma ero troppo rilassato per esserne stimolato o per reagire, così mi limitai a osservare. Era così reale. Sapevo che ciò che stavo vedendo davanti a me era la mia piccola ghiandola pineale. Un attimo dopo, visualizzai nel dettaglio un grosso orologio antico da tasca, agganciato a una catenina. Nel momento in cui posai la mia attenzione sull’orologio, ricevetti informazioni molto chiare. Improvvisamente capii che il mondo non si basava sul tempo lineare (con un passato, un presente e un futuro). Compresi che invece tutto accade in un eterno momento presente. In quest’infinita quantità di tempo esistono infiniti spazi, dimensioni o possibili realtà di cui fare esperienza. Se c’è un solo momento eterno, allora ha senso affermare che non esiste il passato. Ma io potevo vedere ogni passato o futuro come se stessi guardando una vecchia pellicola cinematografica con un numero infinito di fotogrammi. I fotogrammi non rappresentavano singoli momenti ma finestre di possibilità illimitate che esistevano e continuavano in tutte le direzioni per sempre. Era come guardare due specchi opposti e vedere infinite dimensioni riflesse in

entrambe le direzioni. Per capire cosa intendo, immagina che queste dimensioni infinite siano sopra e sotto di te, davanti e dietro, alla tua sinistra e alla tua destra, illimitate e coesistenti. Capii che ponendo la mia attenzione su una qualsiasi di queste possibilità, l’avrei fatta diventare reale. Mi resi anche conto di non essere separato da niente. Percepii l’unità con ogni cosa e persona, in ogni luogo e tempo. Posso solo descriverla come la più familiare sensazione non familiare che abbia mai provato in vita mia. La ghiandola pineale funge da orologio dimensionale a cui possiamo connetterci in qualsiasi momento, quando è attivata. Vidi le lancette dell’orologio muoversi in avanti o indietro, come se fosse una macchina del tempo. Questa incredibile visione mi stava mostrando che la ghiandola pineale, come un’antenna cosmica, ha la capacità di sintonizzarsi su informazioni al di là dei nostri sensi fisici e connetterci ad altre realtà che esistono già nel momento eterno. Anche se le informazioni che ricevevo sembravano illimitate, non esistono parole che possano descrivere quell’esperienza.

Essere il mio io passato e il mio io futuro contemporaneamente Mentre le lancette dell’orologio si muovevano all’indietro nel passato, prese vita una dimensione nello spazio e nel tempo. Immediatamente mi ritrovai in una realtà che conoscevo personalmente, anche se in modo sorprendente quel momento passato stava avvenendo di nuovo nel mio presente, mentre ero seduto sul divano nel mio soggiorno. Poi mi resi conto di essere in uno spazio fisico in quel particolare momento. Vidi me stesso da bambino, mentre contemporaneamente ero anche il me stesso adulto sul divano. Il me stesso bambino aveva circa sette anni e la febbre molto alta. Ricordai che a quell’età mi piaceva la febbre perché avevo il genere di sogni astratti e di visioni che spesso si accompagnano al delirio dovuto a elevate temperature corporee. In quel particolare momento, ero a letto nella mia camera con le coperte fino al naso e mia madre aveva appena lasciato la stanza. Ero felice di essere solo. Quando chiuse la porta, rilassai il corpo e rimasi nel dormiveglia, come stava facendo il mio io adulto. Fino a quell’istante, nella mia vita presente, avevo completamente dimenticato quest’esperienza dell’infanzia, ma quando

la rivissi mi vidi nel bel mezzo di un sogno lucido. Mentre osservavo il me stesso bambino, ero commosso da quello che cercava di capire e mi chiesi come poteva comprendere concetti così complicati per la sua età. In quel momento, mentre lo guardavo, mi innamorai di quel ragazzino; nell’istante in cui provai quest’emozione, sentii una connessione tra quel punto del tempo e il mio presente. Ebbi la forte consapevolezza che ciò che stavo facendo allora e ciò che facevo nel presente stavano accadendo simultaneamente, e che quei due istanti erano connessi in modo significativo. In una frazione di secondo, l’amore che provavo per lui, in quanto mio sé presente, attrasse quel bambino nel futuro che stavo vivendo in quel momento. Poi la situazione diventò ancora più strana. Quella scena scomparve e l’orologio riapparve. Mi resi conto che le sue lancette potevano muoversi anche in avanti. Pieno di meraviglia e senza alcuna paura, osservai l’orologio avanzare nel tempo. In un istante, mi ritrovai a piedi nudi nel mio cortile di Washington, al freddo della notte. È difficile spiegare che ora fosse perché era la stessa notte in cui ero nel soggiorno, ma il me stesso che era fuori era il mio io del futuro in quel presente. Anche qui le parole non rendono l’idea: l’unico modo in cui riesco a spiegare quest’esperienza è dicendo che la personalità futura chiamata Joe Dispenza era cambiata immensamente. Ero molto più evoluto, e mi sentivo euforico. Ero molto consapevole, o forse dovrei dire sono molto consapevole. Con “consapevole” intendo supercosciente, come se i miei sensi fossero potenziati del 100 per cento. Tutto ciò che vedevo, toccavo, provavo, odoravo, gustavo e ascoltavo era amplificato. I miei sensi erano così affinati che riuscivo a prestare attenzione contemporaneamente a tutto ciò che mi circondava. Dal momento che la mia consapevolezza era aumentata drasticamente, era aumentata anche la mia coscienza e quindi la mia energia. Sentirmi così pieno di quest’energia intensa mi induceva a essere più cosciente di ciò che percepivo simultaneamente. Posso descrivere questa sensazione solo come energia costante, salda e altamente organizzata. Non era come le emozioni chimiche che normalmente proviamo in quanto esseri umani. In quel momento sapevo di non essere in grado di sentire le normali emozioni umane. Le avevo superate. Provavo comunque amore, benché fosse una forma evoluta di amore, non chimico ma elettrico. Mi sembrava quasi di andare a fuoco. Ero in una forma incredibilmente pura di gioia.

Inoltre, stavo camminando nel mio cortile in pieno inverno senza scarpe né giubbotto, eppure ero così consapevole della sensazione di freddo da trovarla gradevole. Non sapevo quanto fosse freddo il terreno sotto i miei piedi, ma ero contento di sentire l’erba ghiacciata e avvertivo una forte connessione sia con la sensazione sia con l’erba. Capivo che, se avessi formulato i tipici pensieri sul freddo, avrei finito per creare un senso di polarità, dividendo l’energia che stavo percependo dentro il mio corpo e che era molto più grande delle condizioni dell’ambiente circostante (il freddo). Di conseguenza, accettai il freddo con entusiasmo. In effetti, era così piacevole che non volevo che quel momento finisse. Camminavo nei panni di questa versione potenziata di me stesso, sentendomi forte e calmo, ma pieno di amore per la vita. Attraversando il giardino, arrivai alle colonne di basalto; adoravo camminare a piedi nudi su queste grosse pietre. Poi mi avvicinai a una fontana che avevo costruito, e sorrisi al ricordo di me e mio fratello che creavamo una tale meraviglia. All’improvviso, vidi una donna minuta in abito bianco. Era alta non più di sessanta centimetri e stava dietro alla fontana con un’altra donna più alta, vestita allo stesso modo. Entrambe erano piene di luce. L’altra donna stava in disparte a osservare, forse per proteggere la donna minuta. Quando la guardai, quest’ultima si girò verso di me e mi fissò negli occhi. Sentii un’energia d’amore ancora più forte, come se me la stesse inviando. Anche come versione evoluta di me stesso, mi resi conto di non aver mai provato niente del genere prima di allora. La sensazione di pienezza e d’amore si amplificò in maniera esponenziale, e pensai tra me e me: “Wow! Esiste persino più amore di quello che stavo provando qualche istante fa?”. Non era amore romantico. Era una maggiore quantità di quell’energia inebriante ed elettrizzante, e veniva risvegliata da dentro di me. La donna minuta stava prendendo atto che c’era ancora più amore dentro di me; sapevo che lei era più evoluta di me. Quando avvertii quell’elettricità, recepii anche il messaggio di guardare verso la finestra della cucina, e subito mi ricordai perché ero lì. Mi girai e guardai verso la cucina dove il mio io presente, qualche ora prima di sedersi sul divano a rilassarsi, era stato occupato a lavare i piatti. Dal cortile, sorrisi. Ero così innamorato di lui. Vedevo la sua sincerità, le sue difficoltà, la sua passione, il suo amore, la sua mente occupata come sempre, e tra le altre cose scorsi un po’ del suo futuro. Come un bravo genitore, ero fiero di lui e provavo ammirazione per la persona che era in quel momento.

Mentre sentivo quell’intensa energia crescere dentro di me, lo vidi smettere all’improvviso di lavare i piatti e guardare fuori dalla finestra, verso il cortile. Ancora nei panni del mio io futuro, riuscii a ricordare quel momento come il mio io presente, e mi ricordai che in effetti mi ero fermato e avevo guardato fuori in quell’instante, perché avevo provato un’improvvisa sensazione d’amore nel petto e sentivo di essere osservato, o che c’era qualcuno là fuori. Poi ricordai che, mentre stavo lavando un bicchiere, mi ero sporto in avanti e avevo guardato fuori nel buio per qualche minuto prima di tornare alla mia occupazione. Il mio io futuro stava facendo al mio io presente ciò che la bella signora luminosa aveva fatto a me qualche istante prima. Adesso capivo perché lei era lì. Ancora una volta, come quando avevo visto il bambino nella scena precedente, l’amore che il mio io futuro provava per il mio io presente in qualche modo mi connetteva al mio io futuro. Il mio io futuro era lì per chiamare il mio io presente a quel futuro, e sapevo che era l’amore a rendere possibile quel legame. La versione evoluta di me stesso aveva un grande senso di consapevolezza. Il paradosso è che erano tutti me che vivevano nello stesso momento. In effetti, c’è un numero infinito di me, non solo uno nel passato, uno nel presente e uno nel futuro. Ci sono molti altri possibili me nel regno dell’infinito, e non c’è un solo infinito ma molteplici infiniti. E tutto questo accade nell’eterno presente. Quando ritornai alla realtà fisica che conosciamo, che sembra poca cosa rispetto al mondo dimensionale in cui ero appena stato, il mio primo pensiero fu: “La mia visione della realtà è così limitata!”. Quell’esperienza interiore mi fornì un grande senso di chiarezza e la comprensione che le mie convinzioni (ossia ciò che pensavo di sapere sulla vita, Dio, me stesso, il tempo, lo spazio, e ciò che è possibile sperimentare in questo regno infinito) erano molto limitate, e non lo avevo capito fino a quel momento. Ero come un bambino che sapeva ben poco di quella cosa che chiamiamo realtà. Per la prima volta nella mia vita, senza paura o ansia, compresi cosa significasse l’espressione “l’ignoto”. E sapevo che non sarei più stato la stessa persona. Puoi immaginare che, quando accade qualcosa del genere, se cerchi di spiegarlo ai familiari o agli amici, rischi che ti considerino matto. Ero restio a parlarne perché non trovavo le parole per descrivere la mia esperienza e temevo che non sarebbe più accaduta. Per mesi, cercai di esaminare l’intero processo che aveva creato quell’esperienza. Inoltre, ero confuso riguardo al concetto di tempo e non riuscivo a smettere di pensarci. Dopo l’evento

trascendentale di quella notte, quando ritornai al mondo tridimensionale, mi resi conto che era durato solo dieci minuti circa. Pensavo fosse durato molto di più. Questa dilatazione del tempo mi spinse ulteriormente a cercare di scoprire cosa mi fosse successo, nella speranza di essere poi in grado di ricreare l’esperienza. Per giorni, dopo quella notte, il centro del mio petto fu elettrico come quando la donna minuta aveva attivato qualcosa dentro di me. Continuavo a pensare: “Se questa sensazione è ancora dentro di me, significa che ciò che mi è accaduto era reale.” Quando ponevo l’attenzione sul centro del petto, notavo che la sensazione si amplificava. Comprensibilmente, durante questo periodo non ero molto interessato alle interazioni sociali, perché le persone e le circostanze del mondo esterno mi distraevano da quella sensazione nel mio mondo interiore, facendola diminuire. Con il passare del tempo, la sensazione svanì completamente, ma non smisi mai di pensare all’idea che l’energia che avevo accolto in quella dimensione vivesse ancora dentro di me. Volevo attivarla di nuovo ma non sapevo come. Per molto tempo, anche se continuavo a provare a ricreare l’esperienza, non accadde nulla. Ora mi rendo conto che l’aspettativa dello stesso esito, unita alla frustrazione di cercare di forzare l’evento, è la peggiore combinazione per creare un’altra esperienza mistica (o qualsiasi altra cosa). Mi persi nella mia analisi personale, cercando di capire cosa fosse accaduto e come farlo succedere di nuovo. Decisi di provare qualche nuovo approccio. Invece di cercare di ricreare quell’esperienza la sera, pianificai di svegliarmi presto la mattina per meditare. Siccome i livelli di melatonina sono più alti tra l’una e le quattro del mattino, e i metaboliti della melatonina sono i responsabili della creazione di un evento lucido, decisi di praticare il mio lavoro interiore ogni mattina alle quattro. Prima di raccontarti ciò che accadde in seguito, vorrei chiederti di tenere a mente che era un periodo particolarmente difficile della mia vita. Stavo valutando se valeva la pena continuare a insegnare. La mia vita era piuttosto caotica dopo essere apparso nel documentario “Bleep: ma che bip… sappiamo veramente?”. Stavo prendendo in considerazione di allontanarmi dalla vita pubblica per condurre una vita semplice e ritirata. Mi sembrava la soluzione più facile.

Vivere un’incarnazione del passato nel momento presente

Una mattina, dopo un’ora e mezza di meditazione in posizione seduta, finalmente mi sdraiai. Misi qualche cuscino sotto le ginocchia per non addormentarmi troppo in fretta, permettendomi di restare nel dormiveglia. Mentre stavo disteso, posai l’attenzione sullo spazio che la ghiandola pineale occupa nella mia testa. Ma stavolta, invece di provare a far accadere qualcosa, mi lasciai andare e mi aprii alla possibilità. Un attimo dopo, ero un uomo robusto e mi trovavo in una zona molto calda del mondo, che mi sembrava l’attuale Grecia o Turchia. Il terreno era roccioso e arido e tra gli edifici di pietra, simili a quelli del periodo grecoromano, c’erano molte piccole tende dai colori brillanti. Indossavo un abito di iuta che arrivava a mezza coscia e una corda spessa come cintura. Calzavo dei sandali legati fino ai polpacci. Avevo folti capelli ricci e un corpo forte, con spalle ampie, braccia e gambe muscolose. Ero un filosofo e facevo parte di un movimento. Ero contemporaneamente l’io in quell’esperienza passata e l’io presente che lo osservava. Ero di nuovo supercosciente. Tutti i miei sensi erano amplificati ed ero consapevole di ogni cosa. Sentivo l’odore del mio corpo e il sapore del sudore che mi scendeva sulla faccia. Mi faceva male la spalla destra. Vedevo lo splendore del cielo azzurro e l’intensità degli alberi e delle montagne verdi, come se vivessi in Technicolor. Sentivo i gabbiani in lontananza e sapevo di essere vicino a una grande massa d’acqua. Ero in pellegrinaggio e in missione. Viaggiavo insegnando la filosofia che avevo studiato e seguito per tutta la vita. Ero sotto la tutela di un grande maestro che amavo profondamente per la sua pazienza e la sua saggezza. Portavo un messaggio per cambiare la mente e il cuore della gente; sapevo che era in contrasto con le credenze del tempo e che il governo e gli ordini religiosi dell’epoca mi avrebbero osteggiato. La filosofia che studiavo aveva lo scopo di liberare le persone da qualsiasi tipo di obbligo verso il mondo esterno e d’ispirarle a vivere una vita più ricca e piena di significato. Inoltre, rendeva superflui la religione e il governo. Io cercavo di vivere ogni giorno in linea con le sue dottrine. Quando la scena prese vita, avevo appena finito di rivolgermi a un gruppo di persone in un villaggio abbastanza popolato. Mentre la folla si disperdeva, all’improvviso alcuni uomini si avvicinarono per arrestarmi. Mi catturarono prima ancora che potessi cercare di scappare. Avevano pianificato bene la loro strategia. Se avessero cominciato a muoversi quando stavo parlando alla folla, li avrei visti. Avevano calcolati i tempi alla perfezione.

Mi arresi senza opporre resistenza, e loro mi portarono nella cella di una prigione, dove fui lasciato solo. Chiuso in un piccolo cubicolo in pietra con strette fessure come finestre, conoscevo già il mio destino. Due giorni dopo, mi portarono al centro della città, dove si erano riunite centinaia di persone, molte delle quali erano le stesse che mi avevano ascoltato parlare solo pochi giorni prima. Ma ora aspettavano con ansia di assistere al mio processo e alla mia tortura. Fui spogliato quasi del tutto e legato a un tavolo in pietra. Poi la tortura ebbe inizio. A un certo punto, qualcuno che sembrava un magistrato gridò, chiedendomi se avrei continuato a insegnare la mia filosofia. Non gli risposi, così ordinò al torturatore di proseguire. Come osservatore di questa scena, vedevo il dolore dipinto sul mio viso. Fu come guardare in uno specchio; mi resi conto che ero io a essere torturato. Intanto, avevo cominciato a sanguinare. All’improvviso il magistrato urlò di nuovo, chiedendomi ancora se volevo continuare a insegnare. Pensai: “Accetterò di smettere e poi, quando mi lasceranno andare, ricomincerò di nuovo.” Credevo che fosse la soluzione giusta. Avrei accontentato il magistrato e smesso di soffrire, consentendomi di continuare la mia missione. Feci segno di no con la testa. Il magistrato mi esortò a dire di no a parole, ma io non parlavo. Fece segno al torturatore di continuare. Mi voltai verso il torturatore e vidi il suo volto e, mentre ci guardavamo negli occhi, io come osservatore lo riconobbi immediatamente come qualcuno della mia vita attuale: era la stessa persona ma in un corpo diverso. Capii che questo tormentatore stava ancora tormentando altre persone, compreso me, nella mia attuale incarnazione, e compresi il suo ruolo nella mia vita. La tortura continuava. Cominciai a piangere per il dolore atroce, e sentivo una profonda tristezza che consumava tutto il mio essere. Alla fine, fui riportato in cella, dove rimasi rannicchiato in un angolo. Per tre giorni non riuscii a smettere di ripensare alla tortura a cui ero stato sottoposto. Mi sentivo così umiliato che non riuscii più a parlare in pubblico. Il solo pensiero di tornare alla mia missione provocava una reazione così viscerale nel mio corpo che smisi persino di pensarci. Una notte mi liberarono e, senza farmi notare, a testa bassa per la vergogna, sparii. Non riuscii mai più a guardare qualcuno negli occhi. Mi sembrava di aver fallito nella mia missione. Passai il resto della vita in una grotta vicino al mare, pescando e vivendo in silenzio come un eremita.

Mentre assistevo al dramma di quest’uomo e alla sua scelta di nascondersi dal mondo, capii che si trattava di un messaggio per me. Compresi che nella mia vita presente non potevo sparire e nascondermi di nuovo e che dovevo continuare il mio lavoro. Dovevo sforzarmi di difendere il mio messaggio. Inoltre riconobbi di non aver fallito: avevo fatto del mio meglio. Sapevo che il giovane filosofo viveva ancora nell’eterno momento presente come una miriade di possibili me e che potevo cambiare il mio futuro, e il suo, smettendo di avere paura di vivere in nome della verità invece di morire per essa. Ognuno di noi ha una miriade di possibili incarnazioni che esistono nell’eterno momento presente, aspettando di essere scoperte. Non siamo esseri lineari che vivono una vita lineare, ma esseri dimensionali che vivono vite dimensionali. Il bello delle infinite probabilità che ci aspettano è che il solo modo per cambiare il nostro futuro è cambiare noi stessi nell’infinito momento presente.

Capitolo 2

IL MOMENTO PRESENTE Se vuoi diventare soprannaturale (guarendo il tuo corpo, creando nuove opportunità che non avresti mai potuto immaginare prima e vivendo esperienze mistiche e trascendenti), per prima cosa devi comprendere il concetto di momento presente: l’eterno adesso. Negli ultimi tempi si parla molto di “essere presente” o di “vivere nel presente”. La maggior parte delle persone capisce cosa significa (non pensare al futuro né vivere nel passato), ma io voglio offrirti un’interpretazione completamente diversa di questo concetto. Sarà necessario andare oltre il mondo fisico, compresi il tuo corpo, la tua identità e il tuo ambiente, e anche oltre il tempo stesso. È lì che potrai trasformare la possibilità in realtà. Dopotutto, se non vai oltre chi pensi di essere e il modo in cui sei stato programmato a credere che funzioni il mondo, non è possibile creare una nuova vita o un nuovo destino. Devi liberarti di te stesso, trascendere il ricordo della tua identità e lasciare che qualcosa più grande di te prenda il controllo. In questo capitolo ti spiegherò come fare. Per prima cosa, diamo un’occhiata al funzionamento del cervello. Quando un qualsiasi tessuto neurologico del cervello o del corpo viene attivato, crea la mente. Di conseguenza, da un punto di vista neuroscientifico, la mente è il cervello in azione. Per esempio, tu hai una mente specifica per guidare l’automobile. Hai un’altra mente per fare la doccia. Hai una mente diversa quando canti una canzone o ascolti la musica. Utilizzi uno specifico livello di mente per eseguire ciascuna di queste funzioni complesse perché

probabilmente hai ripetuto queste azioni migliaia di volte, perciò il tuo cervello si attiva ogni volta in una determinata maniera. Quando il tuo cervello è in azione mentre guidi la macchina, per esempio, attivi una specifica sequenza e combinazione di reti neurali. Queste reti neurali (o neuronali) sono gruppi di neuroni che operano insieme come una comunità (come un software automatico o una macro) perché hai compiuto quella particolare azione tantissime volte. In altre parole, i neuroni che si attivano insieme per eseguire il compito rafforzano la loro interconnessione.1 Quando scegli consapevolmente di compiere l’azione di guidare il tuo veicolo, possiamo dire che stai automaticamente selezionando e istruendo questi neuroni del tuo cervello ad attivarsi per creare un livello di mente. In gran parte, il cervello è un prodotto del passato. È stato plasmato e modellato per diventare un registro vivente di tutto ciò che hai imparato e vissuto finora nella tua esistenza. Da un punto di vista neuroscientifico, l’apprendimento si verifica quando i neuroni del cervello si uniscono per formare migliaia di connessioni sinaptiche, che a loro volta si combinano in complesse reti neurali tridimensionali. Considera l’apprendimento come un aggiornamento del cervello. Quando presti attenzione a un’informazione o a una nozione e trovi che per te abbia senso, questa interazione con l’ambiente lascia impronte biologiche nel cervello. Quando sperimenti qualcosa di nuovo, i tuoi sensi scrivono la storia a livello neurologico nel cervello e altri neuroni si uniscono per creare altre connessioni, aggiornando ulteriormente il cervello. Oltre ad aumentare i circuiti cerebrali, le esperienze creano anche emozioni. Considera le emozioni come il residuo chimico delle esperienze del passato. Quanto più forte è il quoziente emotivo di un evento della tua vita, tanto più l’esperienza lascia un’impressione duratura nel cervello; è così che si forma la memoria a lungo termine. Quindi, se imparare significa creare nuove connessioni nel cervello, i ricordi sono il mantenimento di queste connessioni. Quanto più ripeti un pensiero, una scelta, un comportamento, un’esperienza o un’emozione, tanto più questi neuroni si attivano e si uniscono e tanto più manterranno un rapporto a lungo termine. Dalla storia di Anna, che ho raccontato nel capitolo precedente, hai imparato che la maggior parte delle esperienze deriva dall’interazione con l’ambiente esterno. Siccome i sensi ti connettono a esso, quando vivi un evento ad alta carica emotiva, positiva o negativa, quel momento s’imprime a livello neurologico nel tuo cervello sotto forma di ricordo. Di conseguenza,

quando un’esperienza cambia cosa senti a livello chimico, e ti fa prestare attenzione a ciò che l’ha causata, assocerai una determinata persona o cosa a un dato luogo e tempo. È così che crei i ricordi attraverso l’interazione con il mondo esterno. Possiamo dire che l’unico posto in cui il tuo passato esiste è il tuo cervello. E il tuo corpo.

Il tuo passato diventa il tuo futuro Adesso esaminiamo che cosa succede dal punto di visto biochimico nel tuo corpo quando formuli un pensiero o provi un’emozione. Quando pensi o ricordi, nel tuo cervello inizia una reazione biochimica che lo induce a rilasciare determinati segnali chimici. In tal modo, pensieri astratti diventano materia: diventano messaggeri chimici. Questi segnali chimici fanno sentire il corpo nella maniera in cui stai pensando. Quando ti rendi conto di sentirti in un certo modo, generi altri pensieri corrispondenti, e poi rilasci più sostanze chimiche dal cervello che ti fanno sentire come stai pensando. Per esempio, se pensi a qualcosa di spaventoso, cominci a provare paura. Quest’emozione ti induce a formulare altri pensieri spaventosi, che provocano il rilascio di ulteriori sostanze chimiche nel cervello e nel corpo che t’inducono a continuare a provare ancor più paura. Così ti ritrovi intrappolato in un circolo vizioso in cui il pensiero crea la sensazione e la sensazione crea il pensiero. Se i pensieri sono il linguaggio del cervello e le sensazioni sono il linguaggio del corpo, e il ciclo di come pensi e ti senti diventa il tuo stato d’essere, allora il tuo stato d’essere è tutto nel passato. Quando attivi i medesimi circuiti cerebrali più e più volte perché continui a pensare le stesse cose, programmi il cervello a ripetere i soliti schemi. Di conseguenza, il cervello diventa un archivio del tuo passato, e con il tempo diventa più facile pensare automaticamente nello stesso modo. Contemporaneamente, se provi sempre le medesime emozioni (poiché, come ho appena detto, le emozioni sono il linguaggio del corpo e il residuo chimico delle esperienze del passato), programmi il tuo corpo a vivere nel passato. Vediamo adesso cosa significa questo per te nella tua vita quotidiana. Considerato il fatto che, come hai appena imparato, le sensazioni ed emozioni sono i prodotti chimici degli eventi passati, nel momento in cui ti svegli al mattino e cerchi la sensazione familiare chiamata “te stesso”, cominci la tua giornata nel passato. Così, quando inizi a pensare ai tuoi problemi, questi

ultimi, che sono connessi con i ricordi di esperienze passate di diverse persone o cose, in dati luoghi o tempi, creano sensazioni familiari come infelicità, senso di inutilità, tristezza, dolore, sofferenza, ansia, preoccupazione, frustrazione, mancanza di autostima o senso di colpa. Se queste emozioni guidano la tua mente e non riesci a pensare più in grande di come ti senti, allora stai anche pensando nel passato. E se queste emozioni familiari influenzano le scelte che compi quel giorno, i comportamenti che tieni o le esperienze che crei, allora apparirai prevedibile e la tua vita rimarrà inalterata. Diciamo che, dopo esserti svegliato, spegni la sveglia e, mentre sei ancora a letto, controlli Facebook, Instagram, WhatsApp, Twitter, i messaggi, le email e le notizie. (Ora stai ricordando davvero chi sei mentre riaffermi la tua personalità e ti connetti alla tua realtà personale presente-passata.) Poi vai in bagno, usi il WC, lavi i denti, fai la doccia, ti vesti e poi ti dirigi in cucina. Bevi un po’ di caffè e fai colazione. Forse guardi il telegiornale o controlli di nuovo la posta elettronica. Sono le stesse cose che fai ogni giorno. Poi vai al lavoro percorrendo il medesimo tragitto di sempre, e quando arrivi, interagisci con i soliti colleghi che hai visto il giorno prima. Passi la giornata a eseguire più o meno gli stessi compiti di ieri. Forse reagisci ai consueti problemi di lavoro con le medesime emozioni. Dopo il lavoro, torni a casa; magari ti fermi al solito supermercato e compri i cibi che ti piacciono e che mangi abitualmente. Cucini le stesse pietanze per cena e guardi lo stesso programma televisivo alla stessa ora, seduto al tuo solito posto in soggiorno. Poi ti prepari per andare a letto sempre nel solito modo: ti lavi i denti (con la mano destra, cominciando sempre dallo stesso punto della bocca), t’infili nel letto sempre dallo stesso lato, magari leggi un po’ e poi ti addormenti. Se continui a fare sempre le stesse cose, esse diventeranno un’abitudine. Un’abitudine è una serie di emozioni, comportamenti e pensieri inconsci e automatici che acquisisci attraverso una frequente ripetizione. In pratica, significa che il tuo corpo procede con il pilota automatico usando un insieme di programmi, e con il tempo il corpo diventa la mente. Hai ripetuto certe azioni così tante volte che il corpo sa automaticamente come farle meglio del cervello o della mente conscia. Inserisci il pilota automatico e diventi inconscio, il che significa che ti sveglierai la mattina seguente e ripeterai nuovamente le stesse cose. Si può dire che il tuo corpo ti sta trascinando in un futuro prevedibile basato su ciò che hai fatto ripetutamente in passato.

Formulerai gli stessi pensieri e compirai le stesse scelte che portano agli stessi comportamenti che creano le stesse esperienze che producono le stesse emozioni. Nel tempo, hai creato una serie di reti neurali programmate nel cervello e hai condizionato il corpo a livello emotivo a vivere nel passato, e quel passato diventa il tuo futuro. Le tue giornate, da quando ti svegli al mattino a quando vai a dormire la notte, sono tutte uguali; le cose che hai fatto oggi sono le stesse che farai domani, e dopodomani, e il giorno dopo ancora. Diciamo la verità: se ripeti le stesse azioni di ieri, è logico che il tuo domani sarà molto simile al tuo ieri. Il tuo futuro è solo una replica del tuo passato, perché è il tuo ieri a creare il tuo domani. Osserva la Figura 2.1. Ciascuna delle linee verticali rappresenta lo stesso pensiero, che porta alla stessa scelta, che innesca un comportamento automatico, che crea un’esperienza nota, che produce una sensazione o un’emozione familiare. Se continui a riprodurre la medesima sequenza, con il tempo queste singole fasi si fondono in un programma automatico. È così che cedi la tua libertà a un programma. La freccia rappresenta l’arrivo di un’esperienza ignota.

VIVERE NEL PROGRAMMA Cronologia prevedibile della tua realtà nota

Figura 2.1 Un’abitudine è una serie di emozioni, comportamenti e pensieri inconsci e automatici che si sviluppa attraverso la ripetizione. È una cosa ripetuta talmente tante volte che il tuo corpo viene programmato a diventare la mente. Con il tempo, il corpo ti trascina in un futuro prevedibile basato su ciò che hai fatto in passato. Di conseguenza, se non sei nel momento presente, probabilmente sei in un programma automatico.

Potremmo dire che la tua mente e il tuo corpo sono nella realtà nota (lo stesso futuro prevedibile basato su ciò che hai fatto in passato), e in quel futuro noto non c’è spazio per l’ignoto. Infatti, se accadesse qualcosa di nuovo, se qualcosa di sconosciuto entrasse nella tua vita in quel momento per cambiare le consuetudini della tua giornata, probabilmente l’interruzione delle tue abitudini ti disturberebbe. La considereresti importuna, problematica e sconveniente. Forse diresti: “Puoi tornare domani? Non è il momento giusto.” Il fatto è che non c’è spazio per l’ignoto in una vita prevedibile. L’ignoto non è prevedibile: è sconosciuto, incerto, ma è anche eccitante perché si verifica in modi che non ti aspetti. Vorrei chiederti: quanto spazio hai per l’ignoto nella tua vita prevedibile e abitudinaria? Restando nella realtà nota (seguendo ogni giorno la medesima sequenza per formulare gli stessi pensieri, compiere le stesse scelte, mostrare le stesse abitudini programmate, ricreare le stesse esperienze) ripeti in continuazione

lo stesso livello di mente. Con il tempo, il cervello diventa automaticamente programmato a ripetere queste particolari sequenze con sempre maggior facilità. Quando tutti i singoli passi si fondono in un unico processo completo, formulare un pensiero familiare su qualcuno o qualcosa in un dato luogo e tempo creerà automaticamente la sensazione dell’esperienza. Se puoi prevedere le emozioni provocate da un’esperienza, sei ancora nella realtà nota. Per esempio, il pensiero di partecipare a una riunione con lo stesso gruppo di persone con cui lavori da anni può indurti automaticamente a evocare l’emozione che proverai in quell’evento futuro e ne creerai ancora di uguali. Perché tu sei uguale. Se invece sei nel programma automatico, ma non riesci a prevedere cosa proverai in un’esperienza della tua vita, è probabile che esiterai ad affrontarla. Dobbiamo considerare ancora un aspetto per avere il quadro completo di ciò che succede quando continui a vivere nello stesso stato d’essere. Questo loop di pensieri e sensazioni produce anche un campo elettromagnetico misurabile che circonda il corpo fisico. Il corpo emette continuamente luce, energia o frequenze che trasportano un messaggio, un’informazione o un’intenzione. Tra parentesi, quando dico “luce” non mi riferisco solo alla luce che vediamo ma a tutto lo spettro, compresi i raggi X, le onde dei cellulari e le microonde. Nello stesso modo riceviamo anche informazioni fondamentali, che vengono trasmesse su diverse frequenze. Quindi, inviamo e riceviamo energia elettromagnetica in continuazione. Ecco come funziona. Quando formuliamo un pensiero, le reti di neuroni che si attivano nel cervello creano cariche elettriche. Se questi pensieri provocano anche una reazione chimica che dà origine a una sensazione o un’emozione, come accade quando una sensazione o un’emozione familiare guida i tuoi pensieri, essa crea cariche magnetiche, che concorrono insieme alle cariche elettriche generate dai pensieri a produrre uno specifico campo elettromagnetico, corrispondente al tuo stato d’essere.2 Considera le emozioni come energia in movimento. Se qualcuno che sta provando una forte emozione entra in una stanza, la sua energia (a prescindere dal linguaggio del corpo) è spesso molto evidente. Forse ti è capitato di sentire l’energia di una persona arrabbiata o frustrata perché emetteva un forte segnale energetico contenente specifiche informazioni. Lo stesso vale per una persona molto sensuale o che sta soffrendo o che possiede un’energia tranquilla e amorevole: tutte queste energie possono essere

percepite. Come puoi immaginare, emozioni diverse producono frequenze diverse. Le frequenze delle emozioni elevate e creative, come amore, gioia e gratitudine, sono più alte di quelle delle emozioni di stress, come paura e rabbia, perché veicolano diversi livelli d’intenzione ed energia. Guarda la Figura 2.2, che illustra alcune delle frequenze associate con differenti stati emotivi. Tornerò su questo concetto più avanti nel libro.

SCALA DI ALCUNE EMOZIONI CON DIVERSE ENERGIE

Figura 2.2 Le emozioni sono energia in movimento. Ogni energia è una frequenza e tutte le frequenze trasportano informazioni. In base ai nostri pensieri e sentimenti personali, inviamo e riceviamo informazioni in continuazione.

Quindi, se ricreiamo il passato giorno dopo giorno, pensando alle stesse

cose e provando le stesse emozioni, trasmettiamo in continuazione lo stesso campo elettromagnetico, inviando la stessa energia con lo stesso messaggio. Dal punto di vista dell’energia e delle informazioni, ciò significa che la stessa energia del nostro passato continua a trasmettere le stesse informazioni, che continuano a creare lo stesso futuro. La nostra energia è essenzialmente uguale al nostro passato. La sola maniera per cambiare la nostra vita è cambiare energia, ossia cambiare il campo elettromagnetico che continuiamo a diffondere. In altre parole, per trasformare lo stato d’essere, dobbiamo cambiare il modo in cui pensiamo e sentiamo. Se l’energia fluisce dove poni l’attenzione (un concetto chiave su cui ritornerò più avanti nel capitolo), allora nel momento in cui poni l’attenzione su un’emozione familiare, la tua attenzione e la tua energia sono nel passato. Se le emozioni familiari sono legate al ricordo di un evento passato che riguarda una persona o cosa in un dato luogo e tempo, allora anche la tua attenzione e la tua energia sono nel passato. Di conseguenza, stai trasferendo la tua energia dal momento presente al passato. Allo stesso modo, se cominci a pensare a tutte le persone che devi vedere, le cose che devi fare e i posti in cui devi andare in dati momenti della tua giornata, trasferisci la tua attenzione e la tua energia in un futuro prevedibile. Osserva la Figura 2.3, che illustra proprio questo punto.

SOTTRARRE ENERGIA DAL MOMENTO PRESENTE Campo elettromagnetico Tutta l’energia è mescolata nella realtà nota

Figura 2.3 Se l’energia fluisce dove poni l’attenzione, nel momento in cui poni l’attenzione su ricordi e sensazioni familiari, trasferisci la tua energia nel passato, sottraendola dal momento presente. Allo stesso modo, se la tua attenzione è sempre sulle persone che devi vedere, i posti in cui devi andare, le cose che devi fare in dati momenti della tua realtà nota, sottrai energia dal momento presente per trasferirla in un futuro prevedibile.

La tua energia ora è completamente mescolata con le esperienze note nel tempo lineare; è rivolta fuori dal momento presente, verso il passato e il futuro. Pertanto, te ne rimane pochissima per creare una nuova esperienza. La Figura 2.3 mostra anche che l’energia elettromagnetica che emani corrisponde a livello vibrazionale a tutto ciò che conosci. Così, all’inizio della tua giornata, pensi ad andare in bagno e in un attimo ci sei arrivato. Poi pensi alla doccia e ti ritrovi nella doccia a tentare di regolare la temperatura dell’acqua. Pensi alla caffettiera e proietti la tua attenzione e la tua energia sulla caffettiera, e mentre ti rechi automaticamente in cucina per prepararti il caffè del mattino, il tuo corpo sta di nuovo seguendo la mente. E, se ha ripetuto queste azioni ogni mattino negli ultimi ventidue anni, il tuo corpo le compie senza sforzo. Il corpo segue sempre la mente, ma in questo caso la segue ripetutamente nella realtà nota. Questo perché è lì che è la tua attenzione, e quindi la tua energia.

Ti vorrei chiedere: è possibile che il corpo inizi a seguire la mente verso l’ignoto? In tal caso, dovresti cambiare il punto in cui focalizzi la tua attenzione, e ciò ti porterebbe a cambiare energia, il che ti richiederebbe di cambiare cosa pensi e senti, abbastanza a lungo da far accadere qualcosa di nuovo. Può sembrarti incredibile, ma è assolutamente possibile. Così come il tuo corpo ha seguito la mente verso ogni esperienza nota della tua vita (come la caffettiera ogni mattina), se iniziassi a investire la tua attenzione ed energia nell’ignoto, il corpo sarebbe in grado di seguire la mente anche lì, in una nuova esperienza nel tuo futuro.

Prepara la mente e il corpo per un nuovo futuro Se conosci il mio lavoro, sai che amo il concetto di “prova mentale”. Sono affascinato da come possiamo modificare il cervello e il corpo solo con il pensiero. Riflettici un attimo. Il cervello e il corpo non conoscono la differenza tra ciò che si verifica nel mondo esterno e ciò che accade nel mondo interiore. Quando sei pienamente coinvolto e concentrato, il mondo interiore dell’immaginazione appare come un’esperienza del mondo esterno, e la tua biologia si modifica di conseguenza. Questo significa che puoi far credere al cervello e al corpo di aver vissuto un’esperienza fisica che in realtà non è avvenuta. Ciò su cui focalizzi l’attenzione e con cui ti eserciti mentalmente più e più volte non solo diventa quel che sei da un punto di vista biologico, ma determina anche il tuo futuro. Ecco un buon esempio. Un team di ricercatori di Harvard prese alcuni volontari che non avevano mai suonato il pianoforte e li divise in due gruppi. Il primo gruppo eseguì un semplice esercizio al pianoforte con una sola mano per due ore al giorno, per un periodo di cinque giorni. Il secondo gruppo immaginò di farlo, senza muovere le dita. Le scansioni cerebrali effettuate prima e dopo mostrarono che entrambi i gruppi avevano creato un numero ingente di nuovi circuiti neurali e una nuova programmazione neurologica nella parte del cervello che controlla i movimenti delle dita, anche se un gruppo si esercitò solo con il pensiero.3 Dopo cinque giorni di prove mentali, molti di loro sarebbero stati in grado di eseguire al pianoforte l’esercizio che avevano immaginato, anche se non l’avevano mai suonato prima. Immaginando mentalmente l’attività ogni giorno, avevano installato l’hardware neurologico in vista dell’esperienza.

Attivando e programmando ripetutamente i circuiti cerebrali corrispondenti con la loro attenzione e intenzione, con il tempo l’hardware diventò un software automatico nel cervello. Perciò, se avessero dovuto iniziare a suonare dopo cinque giorni di pratica mentale, il loro comportamento si sarebbe facilmente allineato con le loro intenzioni coscienti, perché avevano preparato il cervello per l’esperienza futura. Quando viene allenata, la mente può essere molto potente. Studi simili mostrano lo stesso genere di risultati con l’allenamento muscolare. In uno studio della Cleveland Clinic, dieci soggetti tra i venti e i trentacinque anni immaginarono di flettere un bicipite il più possibile in cinque sessioni di allenamento alla settimana, per dodici settimane. Ogni due settimane i ricercatori registravano la loro attività elettrica cerebrale durante le sessioni e misuravano la forza muscolare. Alla fine dello studio, i soggetti avevano aumentato la forza del loro bicipite del 13,5 per cento, anche se in realtà non avevano mosso neanche un muscolo. Mantennero questo aumento per tre settimane dopo la fine delle sessioni di allenamento.4 Più di recente, un gruppo di ricerca composto da scienziati provenienti dall’Università del Texas di San Antonio, dalla Cleveland Clinic e dal Centro di ricerca della Fondazione Kessler di West Orange, nel New Jersey, chiese ai soggetti dello studio di visualizzare di contrarre i muscoli flessori del gomito il più possibile (aggiungendo una ferma intenzione alla loro forte energia mentale) per sessioni di quindici minuti, cinque giorni alla settimana, per dodici settimane. Un primo gruppo di soggetti fu istruito a utilizzare la cosiddetta visione esterna o in terza persona, osservandosi eseguire l’esercizio (come se guardassero un film di se stessi). Un secondo gruppo fu istruito a utilizzare la visione interna o in prima persona, immaginando che il proprio corpo eseguisse l’esercizio, in favore dell’immediatezza e del realismo. Un terzo gruppo, quello di controllo, non fece nulla. Il gruppo che aveva utilizzato la visione esterna e il gruppo di controllo non mostrarono cambiamenti significativi, mentre il gruppo che aveva utilizzato la visione interna mostrò un aumento della forza del 10,8 per cento.5 Un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Ohio ingessò i polsi di ventinove volontari per un mese, assicurandosi che non riuscissero a muoverli neanche involontariamente. Metà del gruppo eseguì esercizi di visualizzazione mentale per undici minuti al giorno, cinque giorni alla settimana, immaginando di flettere i muscoli del polso rimanendo completamente fermi. L’altra metà, il gruppo di controllo, non fece niente.

Alla fine del mese, quando i gessi furono tolti, i muscoli del primo gruppo erano forti il doppio di quelli del gruppo di controllo.6 Questi tre studi sui muscoli dimostrano che la prova mentale modifica non solo il cervello ma anche il corpo solamente con il pensiero. In altre parole, eseguendo gli esercizi mentalmente, il corpo dei soggetti si era modificato come se li avessero eseguiti fisicamente. Quelli che aggiunsero all’intensità dell’immagine mentale anche la componente emotiva di eseguire l’esercizio con più forza possibile resero l’esperienza ancor più reale e i risultati più evidenti. Nello studio del pianoforte, i soggetti della ricerca prepararono il proprio cervello all’attività immaginando di eseguirla. Allo stesso modo, i soggetti degli studi sulla flessione dei muscoli trasformarono il proprio corpo solo provando mentalmente l’attività. Adesso capisci perché quando ti svegli al mattino e cominci a pensare alle persone che devi vedere, ai posti in cui devi andare e alle cose che devi fare (tutte prove mentali), e poi aggiungi un’emozione intensa come sofferenza, infelicità o frustrazione, programmi il cervello e il corpo a cambiare come se quel futuro fosse già avvenuto. Siccome l’esperienza arricchisce il cervello e crea un’emozione che influenza il corpo, se crei continuamente un’esperienza interiore che è reale quanto un’esperienza esterna, con il tempo modificherai il cervello e il corpo, proprio come farebbe un evento reale. Infatti, quando ti svegli e inizi a pensare alla tua giornata, a livello neurologico, biologico, chimico e persino genetico (ne parlerò nella prossima sezione) è come se quella giornata fosse già passata per te. E in effetti lo è. Quando inizi le attività della giornata, proprio come negli esperimenti che ho appena illustrato, il tuo corpo si comporta in maniera corrispondente alle tue intenzioni consce o inconsce. Se continui a fare le stesse cose da anni e anni, questi circuiti (così come il resto della tua biologia) vengono attivati più facilmente, perché non solo prepari la tua biologia ogni giorno con la tua mente, ma ricrei anche gli stessi comportamenti fisici per rinforzare ulteriormente quelle esperienze nel cervello e nel corpo. E ogni giorno è sempre più facile non esserne consapevole, perché continui a rinforzare mentalmente e fisicamente le stesse abitudini, creando l’abitudine di agire per abitudine.

Produrre cambiamenti genetici

Pensavamo che i geni provocassero le malattie e che quindi noi fossimo alla mercé del nostro DNA. Perciò, se molti familiari di una persona erano morti di una malattia cardiaca, credevamo che probabilmente anche lei avrebbe sviluppato lo stesso disturbo. Ma adesso, grazie all’epigenetica, sappiamo che non è il gene che crea la malattia ma è l’ambiente che programma i nostri geni a creare la malattia. E non si tratta solo dell’ambiente esterno (il fumo di sigaretta o i pesticidi, per esempio), ma anche dell’ambiente interno al corpo: l’ambiente esterno alle nostre cellule. Cosa intendo per ambiente interno al corpo? Come ho detto in precedenza, le emozioni sono i prodotti finali delle esperienze che viviamo nell’ambiente esterno. Perciò, quando reagiamo a una situazione nel nostro ambiente esterno che produce un’emozione, la conseguente chimica interna può segnalare ai nostri geni o di attivarsi (regolazione verso l’alto, ossia aumento dell’espressione del gene) o di disattivarsi (regolazione verso il basso, ossia diminuzione dell’espressione del gene). Il gene stesso non cambia fisicamente, è la sua espressione ad alterarsi, ed è questa espressione a contare davvero perché influisce sulla nostra salute e sulla nostra vita. Così, per esempio, anche se qualcuno ha una predisposizione genetica per una particolare patologia, se i suoi geni continuano a esprimere salute invece di quella malattia, non la svilupperà e rimarrà sano. Considera il corpo come una macchina perfetta che produce proteine. Tutte le nostre cellule (tranne i globuli rossi) creano proteine, responsabili della struttura fisica e delle funzioni fisiologiche del corpo. Per esempio, le cellule muscolari producono particolari proteine chiamate actina e miosina, e le cellule della pelle producono le proteine collagene ed elastina. Le cellule immunitarie producono gli anticorpi, le cellule tiroidee la tiroxina e quelle del midollo osseo l’emoglobina. Alcune cellule degli occhi creano la cheratina, mentre le cellule del pancreas producono enzimi come la proteasi, la lipasi e l’amilasi. Non c’è un organo o un sistema dell’organismo che non produca proteine o che non dipenda da esse. Sono un elemento essenziale del sistema immunitario, della digestione, della riparazione cellulare e della struttura ossea e muscolare. Pertanto, si può dire che l’espressione delle proteine è l’espressione della vita stessa ed equivale alla salute del corpo. Affinché una cellula produca una proteina, un gene deve essere espresso. Il compito dei geni è di favorire la produzione di proteine. Quando il segnale proveniente dall’ambiente esterno alla cellula raggiunge la membrana cellulare, la sostanza chimica viene accettata da un recettore ed entra nella

cellula fino a raggiungere il DNA. Poi un gene produce una nuova proteina corrispondente a quel segnale. Perciò, se l’informazione proveniente dall’esterno della cellula non cambia, il gene continua a creare la stessa proteina e il corpo rimane inalterato. Con il passare del tempo, il gene comincia a regolarsi verso il basso: o smetterà di produrre la proteina o si logorerà, inducendo il corpo a esprimere una diversa qualità di proteine. Diversi tipi di stimoli regolano i geni verso l’alto o verso il basso. Per esempio, attiviamo geni che dipendono dall’esperienza facendo nuove cose o imparando nuove informazioni. Questi geni forniscono alle cellule staminali le istruzioni per differenziarsi, trasformandosi nel tipo di cellula di cui l’organismo ha bisogno in quel momento particolare per sostituire le cellule danneggiate. Attiviamo i geni che dipendono dagli stati comportamentali quando siamo sovrastimolati o sottoposti a un forte stress, o negli stati alterati di coscienza, come quando sogniamo. Puoi considerare questi geni il fulcro della connessione mente-corpo perché forniscono un collegamento tra pensieri e organismo, permettendoci d’influire sulla nostra salute fisica tramite vari comportamenti (come la meditazione). I geni alterati in questa maniera (a volte nel giro di pochi minuti) possono essere trasmessi alla generazione successiva. Quando modifichi le tue emozioni, puoi cambiare l’espressione dei tuoi geni (attivandone alcuni e disattivandone altri) perché invii un nuovo segnale chimico al DNA, che può istruire i geni a produrre proteine diverse, alterando così la struttura e il funzionamento del corpo. Per esempio, se il tuo sistema immunitario è vissuto nelle emozioni dello stress troppo a lungo e ha attivato i geni per l’infiammazione e la malattia, puoi attivare nuovi geni per la crescita e la riparazione e disattivare i vecchi geni responsabili del disturbo. Allo stesso tempo, questi geni, modificati a livello epigenetico, cominceranno a seguire nuove istruzioni, producendo nuove proteine e predisponendo il corpo per la crescita, la riparazione e la guarigione. È così che puoi riprogrammare il tuo corpo a una nuova mente. Come hai letto poco fa, ciò significa che se provi le medesime emozioni giorno dopo giorno, il tuo corpo crede di essere nelle stesse condizioni ambientali. Queste emozioni t’influenzano a compiere scelte sempre identiche, inducendoti a mostrare le stesse abitudini, che creano le stesse esperienze, che poi producono di nuovo le stesse emozioni. A causa di questi programmi automatici, le cellule sono continuamente esposte al medesimo ambiente chimico (nell’ambiente esterno al corpo e nell’ambiente esterno alle

cellule ma interno al corpo). Questa chimica continua ad inviare gli stessi segnali agli stessi geni, e così rimani bloccato perché, quando tu resti uguale, anche la tua espressione genica resta uguale. E ora ti avvii verso il tuo destino genetico perché dall’ambiente non arriva nessuna nuova informazione. E se invece le circostanze della tua vita cambiassero in meglio? Non dovrebbe anche cambiare l’ambiente chimico che circonda le tue cellule? Sì, ma non sempre. Se hai passato anni a programmare il tuo corpo a questo ciclo di pensieri e sensazioni, sensazioni e pensieri, senza rendertene conto hai anche condizionato il corpo a diventarne dipendente. Perciò, cambiare solo l’ambiente esterno, per esempio trovando un nuovo lavoro, non interrompe necessariamente quella dipendenza, così come un tossicodipendente non smetterà di drogarsi perché ha vinto alla lotteria o si è trasferito alle Hawaii. A causa del circolo vizioso di pensieri e sensazioni, prima o poi, dopo che la novità dell’esperienza si è esaurita, la maggior parte delle persone ritorna allo stato emotivo iniziale, e il corpo crede di vivere nella solita vecchia esperienza che ha creato le vecchie emozioni note. Quindi, se eri infelice facendo il tuo lavoro, ma sei riuscito a trovarne uno nuovo, forse sarai felice per qualche settimana o persino qualche mese. Ma sei hai passato anni a condizionare il tuo organismo a essere dipendente dall’infelicità, alla fine tornerai a quella vecchia emozione perché il corpo ne ha bisogno. Il tuo ambiente esterno può anche cambiare, ma il corpo crede alla sua chimica interna più che alle condizioni esterne, perciò rimane emotivamente prigioniero del vecchio stato d’essere, ancora dipendente dalle consuete emozioni. È un altro modo per dire che vivi ancora nel passato. E siccome la chimica interna non è cambiata, non puoi modificare l’espressione dei tuoi geni per produrre nuove proteine che migliorino la struttura o il funzionamento dell’organismo, e così la tua salute e la tua vita non cambiano. Ecco perché dico che devi pensare più in grande di come ti senti per compiere cambiamenti reali e duraturi. Durante un seminario avanzato a Tacoma, nello stato di Washington, io e il mio team conducemmo uno studio sull’effetto delle emozioni elevate sul sistema immunitario, prelevando campioni di saliva da centodiciassette soggetti all’inizio e alla fine del seminario, quattro giorni dopo. Misurammo l’immunoglobulina A (IgA), marker proteico della forza del sistema immunitario e sostanza chimica incredibilmente potente, principale proteina responsabile di una sana funzione immunitaria e del sistema di difesa interno. Combatte batteri, virus, funghi e altri organismi che invadono l’ambiente

interno del corpo o ci vivono già. Quando è attivata, è il principale sistema di difesa interno del corpo umano. Quando i livelli di stress (e quindi i livelli degli ormoni dello stress come il cortisolo) salgono, i livelli di IgA si abbassano, compromettendo il sistema immunitario e regolando verso il basso l’espressione del gene che produce questa proteina. Durante il nostro seminario di quattro giorni, chiedemmo ai soggetti dello studio di provare emozioni elevate, come amore, gioia, ispirazione o gratitudine, per nove-dieci minuti tre volte al giorno. Ci chiedevamo se, elevando le emozioni, si sarebbe potuto rafforzare il sistema immunitario. In altre parole: i nostri allievi erano in grado di accendere i geni dell’IgA solo modificando il proprio stato emotivo? I risultati furono sbalorditivi. I livelli medi di IgA salirono del 49,5 per cento. I valori normali di IgA vanno da 37 a 87 milligrammi per decilitro (mg/dL), ma alcuni soggetti ne avevano più di 100 mg/dL alla fine del seminario,7 mostrando notevoli cambiamenti epigenetici misurabili, senza reali esperienze significative nel loro ambiente esterno. Raggiungendo uno stato di emozioni elevate anche solo per qualche giorno, i loro corpi cominciarono a credere di essere in un nuovo ambiente, perciò riuscirono a inviare segnali a nuovi geni e a modificare la loro espressione genica (in questo caso, la proteina espressione del sistema immunitario). (Vedi Figura 2.4.)

IL NOSTRO STUDIO DI TACOMA SU SIGA E CORTISOLO

Figura 2.4 Se ci esercitiamo a mantenere emozioni elevate e a modificare la nostra energia, possiamo attivare nuovi geni che producono nuove proteine sane per rafforzare il sistema di difesa interno. Se riduciamo le emozioni di sopravvivenza, disattiviamo i geni che producono gli ormoni dello stress. (Nella figura riportata sopra, SIgA sta per immunoglobulina A salivare e Cortisolo rappresenta gli ormoni dello stress. Entrambi sono stati misurati nella saliva.)

Ciò significa che forse non hai bisogno di un farmaco o di una sostanza esogena per guarire: dentro di te hai il potere di attivare i geni che producono l’IgA nel giro di pochi giorni. Entrare in uno stato elevato di gioia, amore, ispirazione o gratitudine per cinque o dieci minuti al giorno può produrre cambiamenti epigenetici significativi nella salute e nell’organismo.

L’energia fluisce dove va l’attenzione Siccome la tua energia fluisce dove poni la tua attenzione, quando ti svegli al mattino e immediatamente inizi a focalizzare attenzione ed energia sulle persone che devi vedere quel giorno, i posti in cui devi andare, gli oggetti che possiedi e le cose che devi fare nel mondo tridimensionale, la tua energia si disperde, diretta verso le cose del mondo esterno che si contendono la tua attenzione: il cellulare, il computer portatile, il conto in banca, la casa, il lavoro, i colleghi, il partner, i figli, i nemici, gli animali domestici, i problemi di salute e così via. Dai un’occhiata alla Figura 2.5. È evidente che l’energia e l’attenzione della maggior parte delle persone sono rivolte verso il mondo materiale esterno. Quanta energia resta nel tuo mondo interiore di pensieri e sentimenti per costruire una nuova realtà?

L’ENERGIA FLUISCE DOVE PONI L’ATTENZIONE Mondo esterno della realtà fisica

Figura 2.5 Ogni persona, oggetto, cosa, luogo o situazione nella realtà fisica che ci è familiare possiede una propria rete neurale nel nostro cervello e una componente emotiva associata, perché ne abbiamo già fatto esperienza. È così che la nostra energia si lega alla realtà presente-passata. Di conseguenza, quando prestiamo attenzione a tutti questi elementi, l’energia si allontana da noi e ne rimane poca nel mondo interiore fatto di pensieri e sentimenti, per creare qualcosa di nuovo nella nostra vita. Le parti ingrandite della figura, dove gli ovali si intersecano, rappresentano come utilizziamo diversi elementi del mondo esterno per riaffermare la nostra dipendenza emotiva. Forse usi gli amici per riaffermare la tua dipendenza dalla sofferenza; forse usi i nemici per riaffermare la tua dipendenza dall’odio. Quanta della tua energia creativa potresti usare, invece, per progettare un nuovo destino?

Considera per un momento che ognuna di queste persone o cose a cui

dedichi tanta attenzione è una realtà nota nella tua vita. Come ho accennato all’inizio del capitolo, possiedi una rete neurale nel cervello per ciascuna di queste persone/cose. Essendo mappate nel cervello, le percepisci dal passato. E quanto più continui a vivere le medesime situazioni, tanto più i circuiti neurali corrispondenti diventano automatici e forti. Pertanto, hai una rete neurale sul tuo datore di lavoro, una sul denaro, una sul partner, una sui figli, una per la tua situazione economica, una per la casa, e altre reti neurali su tutto ciò che possiedi nel mondo fisico, perché tutte queste cose o persone ti sono già note. Se la tua attenzione, e quindi la tua energia, è divisa tra tutti questi oggetti, persone, problemi e questioni del mondo esterno, non ti rimane più energia per il tuo mondo interiore di pensieri e sentimenti e per creare qualcosa di nuovo. Perché? Perché il tuo modo di pensare e di sentire crea la tua realtà personale. Pertanto, se pensi e senti in maniera analoga in relazione a tutto ciò che conosci (la realtà nota), continui a riaffermare la stessa vita. Potremmo dire che la tua personalità non crea più la tua realtà personale; ora è la tua realtà personale a creare la tua personalità. L’ambiente esterno controlla i tuoi pensieri e sentimenti. C’è una corrispondenza biologica tra il tuo mondo interiore di pensieri e sentimenti e la tua realtà esterna presentepassata fatta di persone e oggetti in determinati luoghi e tempi. Continui a mantenere inalterata la tua vita perché continui a mantenere inalterate la tua attenzione (i pensieri) e la tua energia (le sensazioni). Infine, se il tuo modo di pensare e di sentire invia una firma elettromagnetica che influenza ogni settore della tua vita, trasmettendo sempre la stessa energia elettromagnetica, la tua vita non cambia. Potremmo dire che la tua energia corrisponde alla tua realtà presente-passata e che tu stai ricreando il passato. Ma c’è dell’altro. Quando poni attenzione ed energia esclusivamente nel mondo esterno e continui a reagire alle stesse situazioni nello stesso modo (in uno stato di stress cronico), il tuo mondo interiore non è più in equilibrio e il cervello non funziona più in maniera efficiente. Allora non riesci più a creare niente. In altre parole, diventi vittima della tua vita invece di esserne il creatore.

Vivere sotto l’influsso degli ormoni dello stress Adesso esaminiamo come sviluppiamo una dipendenza dalle nostre

emozioni negative o, più precisamente, da quelli che chiamiamo gli ormoni dello stress. Nel momento in cui reagiamo a una situazione del mondo esterno che riteniamo minacciosa - che la minaccia sia reale o immaginaria -, l’organismo rilascia gli ormoni dello stress per mobilitare enormi quantità di energia in risposta a quella minaccia. Quando ciò accade, il corpo non è più in equilibrio: questo è lo stress. Si tratta di una risposta sana e naturale, perché anticamente questo cocktail chimico di adrenalina, cortisolo e ormoni simili veniva rilasciato quando affrontavamo un pericolo nel mondo esterno. Magari un predatore ci stava dando la caccia e dovevamo decidere all’istante se lottare, scappare o nasconderci. Quando siamo in modalità di sopravvivenza, diventiamo automaticamente materialisti e definiamo la realtà con i sensi, in base a ciò che percepiamo con la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto e il gusto. Inoltre, poniamo tutta l’attenzione sulla materia, sui nostri corpi che esistono in un dato spazio e tempo. Gli ormoni dello stress c’inducono a prestare attenzione al mondo esterno perché è lì che si annida il pericolo. Ovviamente, ai tempi dei primi esseri umani questa reazione era adattiva e vitale. Una volta passato il pericolo, i livelli degli ormoni dello stress ritornavano normali. Ma oggi non è più così. Dopo una sola telefonata o e-mail del nostro datore di lavoro o di un familiare che suscita una forte reazione emotiva come rabbia, frustrazione, paura, ansia, tristezza, senso di colpa, sofferenza o vergogna, attiviamo il sistema nervoso primitivo programmato per la lotta o la fuga, che c’induce a reagire come se fossimo inseguiti da un predatore. Il problema è che la minaccia esterna non sembra avere fine e molti di noi passano la maggior parte del tempo in uno stato di sovrastimolazione cronico. È come se il predatore non vivesse nell’ambiente naturale, apparendo di tanto in tanto, ma nella nostra grotta; per esempio, un collega di lavoro antipatico la cui scrivania è vicina alla nostra. Una risposta di stress cronica non è adattiva, ma maladattiva. Quando viviamo in modalità di sopravvivenza e gli ormoni dello stress, come l’adrenalina e il cortisolo, continuano a fluire nel nostro corpo, rimaniamo in uno stato di allerta invece di tornare in equilibrio. Come nel caso di Anna, raccontato nel Capitolo 1, la situazione di squilibrio protratta a lungo termine ha portato la donna ad ammalarsi, perché lo stress prolungato disattiva l’espressione sana dei geni. Il corpo è così condizionato da questa scarica di sostanze chimiche da desiderarle e diventarne dipendente. Quando il cervello è sovrastimolato, tu vivi in modalità di sopravvivenza e devi continuare a

spostare l’attenzione dal tuo lavoro, alle notizie, al tuo ex, alle e-mail, a Facebook e Twitter, attivi ciascuna di queste diverse reti neurali molto velocemente (rivedi la Figura 2.5). Con il tempo, il cervello si divide in comparti e non funziona più in maniera equilibrata; anzi lo abitui ad attivarsi in modo disordinato e incoerente, inducendolo a operare con poca efficienza. Diverse reti neurali si attivano disordinatamente, così il cervello non è più sincronizzato. L’effetto è simile a un gruppo di batteristi che suonano contemporaneamente ma ognuno per conto proprio e senza alcun ritmo. Approfondiremo i concetti di coerenza e incoerenza in un capitolo successivo, ma per il momento ti basta sapere che se il tuo cervello è incoerente, lo diventi anche tu. Se il tuo cervello non funziona in maniera ottimale, lo stesso accade anche a te. Hai un’emozione connessa con ogni persona, cosa e luogo della tua vita, perché le emozioni (che sono energia in movimento) rappresentano il residuo chimico dell’esperienza. E se per gran parte del tempo vivi sotto l’influsso degli ormoni dello stress, forse usi il tuo capo per riaffermare la tua dipendenza dal giudizio. Forse usi i tuoi colleghi per riaffermare la tua dipendenza dalla competizione, gli amici per riaffermare la tua dipendenza dalla sofferenza, i nemici per riaffermare la tua dipendenza dall’odio, i tuoi genitori per riaffermare la tua dipendenza dal senso di colpa, i commenti su Facebook per riaffermare la tua dipendenza dall’insicurezza, il telegiornale per riaffermare la tua dipendenza dalla rabbia, il tuo ex per riaffermare la tua dipendenza dal risentimento e così via. Ciò significa che le tue emozioni (la tua energia) sono mescolate, persino legate, a ogni persona, cosa o luogo della tua realtà nota, e tu non hai abbastanza energia per creare un nuovo lavoro, una nuova relazione, una nuova situazione finanziaria, una nuova vita o un corpo nuovamente sano. Di conseguenza, quanto più forte è l’emozione da cui sei dipendente, tanta più attenzione riverserai sulla persona, cosa, oggetto o circostanza del mondo esterno che te la innesca, sprecando gran parte della tua energia creativa. Diventa difficile pensare o sentire in modo nuovo quando sei dipendente dal mondo esterno. Ed è possibile che tu diventi dipendente proprio dalle persone o cose che causano tutti i tuoi problemi, cedendo il tuo potere e gestendo male la tua energia. Se osservi di nuovo la Figura 2.5, trovi alcuni esempi che illustrano come creiamo legami energetici con tutti gli elementi del nostro mondo esterno. Ora osserva la Figura 2.6. A sinistra del diagramma ci sono due atomi

legati da un campo energetico invisibile. Stanno condividendo informazioni. È l’energia a unirli. A destra del diagramma ci sono due persone che condividono un’esperienza di risentimento; anche loro sono legate da un campo invisibile di energia che le mantiene connesse a livello energetico: condividono la stessa energia, e quindi le stesse informazioni.

CONDIVIDERE ENERGIA E INFORMAZIONI

Figura 2.6 Proprio come due atomi che si legano per formare una molecola, condividendo energia e informazioni, anche due persone si legano tra loro se condividono le stesse emozioni e la stessa energia, e comunicano gli stessi pensieri e informazioni. Sia le persone che gli atomi sono legati da un invisibile campo di energia. Se ci vuole energia per separare i due atomi, ci vorranno energia e consapevolezza per distogliere l’attenzione dalle persone e dalle situazioni della nostra vita a cui abbiamo ceduto gran parte della nostra energia creativa.

Per separare i due atomi ci vuole energia. Allo steso modo, se la tua

attenzione e la tua energia sono legate alle consuete persone, cose e luoghi del mondo fisico, va da sé che ci vorranno impegno ed energia per spezzare questi legami durante la meditazione. Quanta energia creativa investi nel senso di colpa, nell’odio, nel risentimento o nella paura? La verità è che potresti utilizzarla tutta per ricreare un nuovo destino. Per farlo, dovrai andare oltre tutte quelle cose del mondo esterno, distogliendo l’attenzione da esse. Ecco perché utilizziamo la meditazione come modello per modificare il nostro stato interiore. Ci permette di allontanarci da ogni cosa e persona abbastanza a lungo da guardarci dentro. Quando superi il tuo corpo emotivo e distogli l’attenzione da tutto ciò che conosci nel mondo esterno, riconquisti la tua energia, spezzando i legami con la realtà presente-passata (che rimane inalterata). Devi passare dall’avere un corpo all’avere nessun corpo, il che significa che devi distogliere l’attenzione dal tuo corpo, dal dolore e dalla fame. Devi passare dall’essere qualcuno all’essere nessuno (distogliendo l’attenzione dalla tua identità di partner, genitore o impiegato). Devi passare dal mantenere l’attenzione su qualcosa al porre l’attenzione su nessuna cosa (dimenticandoti del tuo cellulare, delle email o della tazza di caffè), dall’essere in un luogo all’essere in nessun luogo (non pensando alla sedia su cui sei seduto a meditare o a dove andrai più tardi), e dall’essere nel tempo lineare all’essere in nessun tempo (senza ricordi che ti distraggano o pensieri sul futuro). Non sto dicendo che il cellulare, il computer portatile, l’auto o il conto in banca siano negativi di per sé, ma se sei così attaccato a queste cose da non riuscire a non pensarci (a causa delle forti emozioni associate), sono loro a possedere te e non il contrario. E allora non puoi creare qualcosa di nuovo. L’unico modo per farlo è imparare a riprenderti l’energia che hai disperso, così potrai superare le emozioni di sopravvivenza da cui sei diventato dipendente e che tengono tutta la tua energia legata alla realtà presentepassata. Non appena distogli l’attenzione da questi elementi esterni, cominci a indebolire i legami energetici ed emotivi con essi, e a liberare energia sufficiente per creare un nuovo futuro. Dovrai diventare consapevole di dove hai posto inconsciamente l’attenzione e, come per separare i due atomi, ci vorrà energia per spezzare consciamente questi legami. Durante i seminari, le persone vengono sempre da me e mi raccontano che il loro computer si è rotto o che qualcuno ha rubato la loro auto o che hanno perso il lavoro o che non hanno più soldi. Quando mi raccontano di aver perso persone o cose nella loro vita, sai cosa rispondo sempre? “Benissimo!

Adesso avrai a disposizione tanta energia per progettare un nuovo destino.” Comunque, se fai bene questo lavoro e riesci a riconquistare la tua energia, all’inizio è probabile che avrai qualche problema. Preparati, perché alcuni aspetti della tua vita potrebbero andare in pezzi. Ma non ti preoccupare. È previsto che succeda, perché stai rompendo i legami energetici tra te stesso e il tuo passato. Tutto ciò che non è più in corrispondenza vibrazionale tra te e il tuo futuro sparirà. Non cercare di rimettere insieme la tua vecchia vita, perché sarai troppo impegnato con quella nuova. Ecco un ottimo esempio. Un mio amico, vicepresidente di un’università, partecipò a una riunione del consiglio di amministrazione circa tre settimane dopo aver cominciato con le meditazioni. Era una delle colonne portanti dell’università; gli studenti e i professori lo amavano. Ma in quel consiglio di amministrazione lo licenziarono. Così mi chiamò e mi disse: “Non credo che la meditazione stia funzionando. Il consiglio mi ha appena licenziato. Non dovevano succedermi grandi cose?”. “Ascolta” gli risposi, “non aggrapparti a queste emozioni di sopravvivenza, perché così rimarrai nel passato. Continua a stare nel momento presente e inizia a creare.” Nel giro di due settimane si innamorò di una donna, che in seguito sposò. Inoltre ricevette un’offerta di lavoro come vicepresidente di un’università più grande e migliore, che subito accettò. Un anno dopo, mi richiamò per dirmi che l’università che lo aveva licenziato gli aveva appena chiesto di tornare come presidente. Non si sa mai cosa l’universo ha in serbo per te quando la tua vecchia realtà svanisce e quella nuova comincia ad apparire. Ti posso assicurare solo una cosa: l’ignoto non mi ha mai deluso.

Riprenditi la tua energia Se hai intenzione di disconnetterti dal mondo esterno, devi imparare a modificare le tue onde cerebrali, perciò adesso parliamo delle loro frequenze. Per gran parte del tempo in cui sei sveglio e cosciente, sei in uno stato di onde cerebrali beta che possono essere a bassa, media o alta frequenza. Le onde beta a bassa frequenza corrispondono a uno stato di rilassamento in cui non percepisci minacce dal mondo esterno, ma sei ancora consapevole del tuo corpo nello spazio e nel tempo. È lo stato in cui ti trovi quando leggi, fai attenzione a tua figlia mentre chiacchieri con un’amica o assisti a una

conferenza. Le onde beta a media frequenza corrispondono a uno stato di attenzione focalizzata, come quando sei in un gruppo di persone, ti presenti per la prima volta e devi ricordare il nome di tutti. Sei più vigile ma non troppo stressato o completamente sbilanciato. Consideralo uno stress positivo. Le onde beta ad alta frequenza, invece, corrispondono allo stato in cui sei imbottito di ormoni dello stress e le utilizzi quando provi le emozioni di sopravvivenza, come rabbia, paura, agitazione, sofferenza, dolore, ansia, frustrazione o persino depressione. Le onde beta elevate possono avere una frequenza tre volte superiore a quelle basse e due volte superiore a quelle medie. Anche se passi gran parte del periodo di veglia in uno stato beta, scivoli anche nello stato alfa se sei rilassato, calmo, creativo e intuitivo, quando smetti di pensare e analizzare, e inizi a immaginare o sognare a occhi aperti, come in uno stato di trance. Se le onde cerebrali beta indicano quando poni gran parte dell’attenzione sul mondo esterno, le onde cerebrali alfa sono il segnale che ti stai focalizzando sul tuo mondo interiore. Le onde cerebrali theta subentrano in quello stato intermedio in cui la mente è ancora sveglia ma il corpo scivola nel sonno. Questa frequenza è associata anche agli stati profondi di meditazione. Le onde cerebrali delta corrispondono a un sonno profondo e ristoratore. Tuttavia, negli ultimi quattro anni il mio gruppo di ricerca e io abbiamo registrato alcuni allievi che potevano passare a un profondo stato delta durante la meditazione. Il loro corpo era profondamente addormentato, e non stavano sognando, ma le scansioni cerebrali mostravano che il loro cervello stava elaborando grandi quantità di energia. Di conseguenza, raccontano di aver avuto profonde esperienze mistiche di unità, in cui si sentivano connessi con ogni persona e cosa nell’universo. Osserva la Figura 2.7 per confrontare le diverse onde cerebrali.

ONDE CEREBRALI

Figura 2.7 Onde cerebrali a confronto.

Le onde cerebrali gamma indicano quello che chiamo uno stato di superconsapevolezza e si riscontra quando il cervello viene stimolato da un evento interno (uno dei tipici esempi è durante la meditazione quando hai gli occhi chiusi) invece che da qualcosa che accade fuori dal corpo. Riparleremo delle onde cerebrali gamma nei capitoli successivi. Una delle maggiori difficoltà che le persone hanno quando meditano è il passaggio dalle onde cerebrali beta ad alta frequenza (e anche media) alle onde alfa e theta. Tuttavia, questo passaggio è fondamentale perché, rallentando le onde cerebrali, non prestano più attenzione al mondo esterno e a tutte le distrazioni a cui sono abituati a pensare quando sono sotto stress,

non analizzano né cercano di prepararsi allo scenario peggiore nel futuro basato sui terribili ricordi del passato, e hanno quindi l’opportunità di esistere solo nel presente. Non sarebbe meraviglioso se, durante una meditazione, riuscissi a staccarti da tutti gli elementi dell’ambiente esterno, ad andare oltre il tuo corpo, le tue paure e i tuoi programmi, e a dimenticare il passato e il futuro prevedibile? Perderesti persino la cognizione del tempo. È esattamente ciò che accade se superi i tuoi pensieri automatici, le tue emozioni e le tue abitudini durante la meditazione: vai oltre il corpo, l’ambiente e il tempo. Indebolisci i legami energetici con la realtà presente-passata e ti ritrovi nel momento presente, dove puoi riprenderti la tua energia. Ci vuole molto impegno (anche se diventerà sempre più facile con la pratica) perché vivi quasi sempre sotto l’effetto degli ormoni dello stress. Vediamo cosa succede quando non sei nel momento presente durante la meditazione, così saprai come gestire questa situazione se si presenterà. È importante perché, se non riesci ad andare oltre lo stress, i problemi e il dolore, non puoi creare un nuovo futuro in cui queste cose non esistono. Diciamo che sei seduto a meditare e inizi a vagare con il pensiero. Sei abituato a formulare gli stessi pensieri e a provare le stesse sensazioni, programmando il tuo corpo nel passato. L’unica differenza è che adesso, visto che stai cercando di meditare, hai gli occhi chiusi. Mentre stai lì seduto, non hai fisicamente davanti il tuo datore di lavoro. Ma il corpo vuole provare quella rabbia perché, ogni volta che lo vedi durante la giornata (cinquanta volte al giorno, per cinque giorni alla settimana), hai l’abitudine di sentire amarezza e aggressività. Allo stesso modo, quando ricevi una sua e-mail (il che accade almeno dieci volte al giorno), inconsciamente hai la stessa reazione emotiva, perciò il tuo organismo si è abituato ad aver bisogno di lui per riaffermare la tua dipendenza dalla rabbia. Vuole provare le emozioni da cui è diventato dipendente e, come un tossicodipendente che desidera la droga, il corpo desidera le sue consuete sostanze chimiche. Vuole provare la solita rabbia contro il tuo capo perché non hai ottenuto la promozione, o vuole giudicare un tuo collega che chiede sempre a te di sostituirlo. Poi cominci a pensare ad altri colleghi che ti danno fastidio e ad altre ragioni per avercela con il tuo capo. Sei lì che cerchi di meditare ma il tuo corpo fa di tutto per impedirtelo, perché vuole la sua dose chimica di emozioni familiari che di solito provi nel corso della giornata a occhi aperti.

Nell’istante in cui ti accorgi di cosa sta succedendo, ossia che stai ponendo tutta l’attenzione su quell’emozione, ti rendi conto anche che stai investendo la tua energia nel passato (perché le emozioni sono un prodotto del passato), così ti fermi e ritorni al momento presente e cominci a investire attenzione ed energia dal passato. Ma poco dopo cominci di nuovo a sentirti frustrato, arrabbiato e risentito, e ti rendi conto di quello che stai facendo. Ricordi che il corpo cerca di provare queste emozioni per riaffermare la sua dipendenza dalle solite sostanze chimiche e che queste emozioni inducono il cervello a passare a uno stato beta ad alta frequenza, e così ti fermi. Ogni volta che fai una pausa, calmi il tuo corpo e ritorni al momento presente, dici al corpo che non è più la mente: tu sei la mente. Ma poi torni a pensare alle persone che devi vedere, ai posti in cui devi andare e alle cose che devi fare più tardi quel giorno. Ti domandi se il tuo capo ha già risposto a quell’e-mail, ti ricordi che devi chiamare tua sorella e che devi anche portare fuori la spazzatura. E all’improvviso ti rendi conto che, anticipando questi scenari futuri, investi la tua attenzione e la tua energia nella consueta realtà nota. Quindi ti fermi, ritorni al momento presente e ancora una volta disinvesti la tua energia da quel futuro prevedibile per far posto all’ignoto nella tua vita. Dai un’occhiata alla Figura 2.8: quando trovi il generoso momento presente, la tua energia (rappresentata dalle frecce) non si allontana più da te nel passato e nel futuro, come nella Figura 2.3. Non attivi né programmi più gli stessi circuiti allo stesso modo, e non regoli né stimoli gli stessi geni nella medesima maniera provando le solite emozioni. Se continui con questo processo, riconquisti tutta la tua energia spezzando i legami che ti tenevano connesso con la realtà presente-passata. Ciò accade perché stai trasferendo l’attenzione e l’energia dal mondo esterno al tuo mondo interiore, e stai costruendo il tuo campo elettromagnetico intorno al tuo corpo. Ora hai energia a disposizione, da utilizzare per creare qualcosa di nuovo.

RIPRENDITI LA TUA ENERGIA E IL TUO POTERE

Figura 2.8 Quando distogli l’attenzione dalla realtà presente-passata o dal tuo futuro prevedibile, riconquisti la tua energia e costruisci il tuo campo elettromagnetico. Ora hai energia a disposizione per guarire o creare una nuova esperienza nella tua vita.

Ovviamente la tua attenzione prima o poi comincia a vagare di nuovo. Mentre continui a meditare seduto, il corpo diventa sempre più irritato e impaziente perché vuole fare qualcosa. Dopotutto, l’hai programmato ogni giorno per alzarsi e seguire la stessa routine. Vuole smettere di meditare, aprire gli occhi e vedere qualcuno. Vuole ascoltare la radio o parlare al telefono con un amico. Preferirebbe gustare la colazione invece di stare lì seduto a far niente. Vorrebbe sentire l’odore del caffè, come tutte le mattine. E gli piacerebbe provare la sensazione di una bella doccia calda prima di iniziare la giornata. Il corpo vuole percepire la realtà fisica con i sensi per accogliere un’emozione, ma il tuo obiettivo è creare una realtà che vada oltre i sensi, in cui la mente sia tu e non il tuo corpo. Così, quando diventi consapevole del programma, riporti il corpo nel momento presente. Il corpo cerca di nuovo di ritornare al passato che conosce, perché vuole vivere in un futuro prevedibile, ma tu continui a riportarlo nel presente. Ogni volta che superi le abitudini

automatiche, la tua volontà diventa più grande del tuo programma. Ogni volta che riporti il corpo nel presente, lo stai condizionando a una nuova mente. E se continui a riportare l’attenzione (e quindi l’energia) nel momento presente e ad accorgerti di quando ci sei e di quando non ci sei, prima o poi il corpo si arrenderà. Questo processo comincia a spezzare i legami energetici con la realtà a te nota. E quando ritorni al momento presente, ciò che stai facendo è superare la tua identità nel mondo fisico ed entrare nel campo quantico (un concetto che spiegherò dettagliatamente nel prossimo capitolo). La parte più difficile di ogni guerra è l’ultima battaglia. Ciò significa che quando il tuo corpo-mente cerca di fermarti e di farti tornare nel mondo dei sensi, tu continui a perseverare. Entri davvero nell’ignoto, e prima o poi cominci a spezzare la dipendenza emotiva dentro di te. Quando superi il senso di colpa, la sofferenza, la paura, la frustrazione, il risentimento o la scarsa autostima, liberi il tuo corpo dalle catene di queste abitudini ed emozioni che ti tengono ancorato al passato e, di conseguenza, liberi l’energia, che torna a essere a tua disposizione. Una volta che il corpo ha rilasciato tutta l’energia emotiva immagazzinata, smette di essere la mente. Scopri che dietro alla tua paura c’è il coraggio, dietro alla mancanza c’è la pienezza, e dietro al dubbio la conoscenza. Se entri nell’ignoto e rinunci alla rabbia o all’odio, scopri l’amore e la compassione. È la stessa energia: era immagazzinata nel corpo e adesso è a tua disposizione per creare un nuovo destino. Se impari a superare te stesso, o il ricordo di te stesso e della tua vita, spezzi i legami che hai con ogni cosa, persona, luogo e tempo che ti tengono connesso con la realtà presente-passata. Nei seminari avanzati, i nostri esperti hanno misurato questo processo con uno strumento molto sensibile, la macchina per la visualizzazione a scarica di gas (GDV), dotato di uno speciale sensore (chiamato antenna Sputnik) e sviluppato da Konstantin Korotkov. Serve a rilevare il campo elettromagnetico ambientale negli spazi in cui si svolge il seminario, per vedere come cambia l’energia. Nel primo giorno, a volte l’energia nella stanza cala. Ciò accade perché, quando iniziamo a meditare e i partecipanti devono andare oltre se stessi, spezzando i legami energetici con ogni cosa e persona della loro realtà nota, richiamano energia verso di sé, attingendola dal campo più grande, che quindi può diminuire. Così facendo, i partecipanti cominciano a costruire i propri campi energetici individuali intorno ai loro corpi e ora hanno energia a disposizione per progettare un nuovo destino. Dopo aver costruito il proprio campo, e man

mano che la loro energia inizia ad espandersi, gli allievi cominciano a contribuire all’energia della stanza che infatti aumenta. A questo riguardo, osserva i grafici 1A e 1B nell’inserto a colori. Quando mediti, devi prenderti il tempo necessario. Per esempio, io mi do due ore. Non devo utilizzarle tutte ogni volta, ma ormai mi conosco abbastanza da sapere che, se ho solo un’ora, mi dirò che non c’è tempo a sufficienza. Se invece ho due ore, posso rilassarmi e trovare con calma il momento presente. A volte succede velocemente, mentre altre volte devo lavorare per un’ora per riportare cervello e corpo nel presente. Sono sempre pieno d’impegni. Certi giorni, tornato a casa tra un seminario e un evento, mi sveglio al mattino e immediatamente penso agli appuntamenti che ho in programma con diversi membri del mio staff, provando mentalmente ciò che devo dire. Poi penso alle e-mail che devo scrivere prima di andare agli appuntamenti. Poi penso all’aereo che devo prendere nel pomeriggio. Poi annoto mentalmente le telefonate che devo fare mentre vado all’aeroporto. Insomma, credo di aver reso l’idea. Mentre penso alle stesse persone che devo vedere, agli stessi posti in cui devo andare, alle stesse cose che devo fare, mi rendo conto che sto programmando il corpo e la mente a un futuro prevedibile e quindi ritorno al momento presente. Così facendo, comincio a disattivare queste connessioni neurali. Poi potrei diventare impaziente e frustrato pensando a qualcosa che è successo ieri. Siccome le emozioni sono un prodotto del passato e l’energia fluisce dove va l’attenzione, mi rendo conto che sto investendo la mia energia nel passato. Successivamente gli ormoni dello stress potrebbero stimolare il cervello, e il corpo si potrebbe agitare, quindi devo riportarlo di nuovo nel momento presente. E così facendo, non sto più attivando e programmando gli stessi circuiti cerebrali e disinvesto la mia energia dal passato. Se sono consapevole degli stessi pensieri che sono connessi con le solite emozioni, quando smetto di sentirmi allo stesso modo smetto anche di programmare il mio corpo nel passato e non mando più segnali agli stessi geni con le consuete modalità. E se le emozioni sono il prodotto finale di esperienze nell’ambiente, ed è l’ambiente a stimolare il gene, allora quando smetto di provare le solite emozioni smetto anche di dare segnali e istruzioni agli stessi geni con le consuete modalità. Questo non solo influenza la salute del corpo, ma non lo prepara più a vivere nel medesimo futuro basato sul passato. Perciò, se inibisco le emozioni familiari, altero il programma genetico del mio organismo. E poiché gli ormoni dello stress a lungo termine

disattivano l’espressione dei geni sani e creano malattie, ogni volta che riesco a fermarmi quando mi accorgo di provare una sensazione legata allo stress, smetto di programmare il corpo a rimanere dipendente dalle emozioni stressanti. Se lo faccio nel modo giusto, superando i pensieri e le emozioni familiari del passato e del futuro prevedibile, allora a livello energetico, neurologico, biologico, chimico, ormonale e genetico, quel passato e quel futuro prevedibile non esistono più. Se non sto più attivando e programmando le solite reti neurali (non pensando più ai ricordi di persone o cose in dati luoghi e tempi) e continuo a tornare al momento presente, mi riprendo l’energia. Osserva la Figura 2.9 e puoi vedere che il passato conosciuto e il futuro prevedibile non esistono più.

IL GENEROSO MOMENTO PRESENTE

Figura 2.9 Quando sei nel generoso momento presente, il passato che conosci e il futuro

prevedibile non esistono più; sei pronto a creare nuove possibilità nella tua vita.

Adesso sono nel generoso momento presente e ho energia a disposizione per creare. Ho costruito il campo energetico che circonda il mio corpo. Ogni volta che ho faticato – a volte per ore – per superare me stesso e trovare quel luogo chiamato eterno adesso, ho sempre pensato la stessa cosa: ne valeva veramente la pena.

Capitolo 3

SINTONIZZATI SU NUOVE INFINITE POSSIBILITÀ Andare oltre il corpo, l’ambiente e il tempo non è facile, ma ne vale la pena perché, non appena ci allontaniamo dalla realtà tridimensionale, entriamo in una dimensione quantica completamente diversa, che io definisco regno delle infinite possibilità. Descriverla è un po’ difficile perché si differenzia da tutto ciò che conosciamo nell’universo fisico. Le leggi della fisica newtoniana, con cui siamo abituati a pensare che funzioni il mondo, qui non valgono. Il campo quantico (o unificato) è un campo invisibile di energia e informazioni (o potremmo dire un campo d’intelligenza o coscienza) che esiste oltre lo spazio e il tempo. Non c’è niente di fisico o di materiale al suo interno. Va oltre tutto ciò che puoi percepire con i sensi. Il campo unificato di energia e informazioni governa tutte le leggi della natura. Gli scienziati che se ne occupano stanno scoprendo sempre più cose al riguardo. In base alle mie conoscenze ed esperienze, credo che ci sia un’intelligenza autorganizzante che osserva e ordina tutti gli universi e le galassie. A volte le persone mi dicono che quest’idea non sembra molto scientifica. Rispondo sempre con la stessa domanda: “Cosa c’è dopo un’esplosione, l’ordine o il disordine?”. La risposta è sempre il disordine. Allora perché, io chiedo, dopo il Big Bang, l’esplosione più grande che sia mai avvenuta, è stato creato così tanto ordine? A mio parere, c’è un’intelligenza che organizza l’energia e la

materia e unifica tutte le forze della natura. Questa intelligenza, questa energia, è il campo quantico o unificato. Per darti un’idea di cosa sia questo campo, immagina di far sparire tutti gli abitanti della Terra, tutti gli animali, le piante, gli oggetti fisici, sia naturali sia creati dall’uomo, i continenti, gli oceani e anche la Terra stessa. Immagina di poter far sparire tutti i pianeti, i satelliti e le stelle del nostro sistema solare, compreso il nostro Sole. E poi immagina di far sparire tutti gli altri sistemi solari della nostra galassia, e tutte le galassie dell’universo. Non c’è aria e nemmeno luce che puoi vedere con i tuoi occhi. C’è solo un’assoluta oscurità, il vuoto, il campo del punto zero. È importante ricordarlo perché quando tu, sotto forma di coscienza nel momento presente, entri nel campo unificato, sei in un infinito spazio nero, senza niente di fisico. Adesso immagina non solo di non vedere niente ma anche di non avere il senso della vista, dal momento che entri in questa dimensione senza un corpo fisico. Quindi, non hai neanche i sensi dell’udito, del tatto, dell’olfatto e del gusto. L’unico modo in cui puoi esistere nel campo quantico è come pura consapevolezza. O, per meglio dire, puoi fare esperienza di questo regno solo con la tua consapevolezza, non con i sensi. E siccome la coscienza è consapevolezza, e consapevolezza significa prestare attenzione, quando sei oltre il mondo dei sensi e presti attenzione all’energia del campo quantico, la tua coscienza si connette a livelli più elevati di frequenza e informazioni. Eppure, per quanto possa sembrare strano, il campo quantico non è vuoto. È un campo infinito pieno di frequenze o energia. E tutte le frequenze contengono informazioni. Il campo quantico è pieno di un’infinita quantità di energia che vibra al di là del mondo fisico della materia e dei nostri sensi: onde energetiche invisibili a nostra disposizione per creare. Ma cosa possiamo creare esattamente con tutta questa energia che nuota in un mare infinito di possibilità? Dipende da noi, perché il campo quantico è lo stato in cui esistono tutte le possibilità. Quando entri in questo spazio immenso e infinito come pura consapevolezza, non ci sono corpi, persone, oggetti, luoghi, e neanche il tempo. Invece, esistono infinite possibilità sotto forma di energia. Così, se ti ritrovi a pensare a ciò che conosci nella tua vita, sei di nuovo nella realtà tridimensionale dello spazio e del tempo. Ma se rimani nell’ignoto abbastanza a lungo, sarai preparato a creare qualcosa di nuovo nella tua vita. Nel capitolo precedente, ti ho insegnato a tornare al momento presente, ossia a smettere di pensare al futuro prevedibile o al passato per entrare in questo

spazio eterno come pura consapevolezza, a non prestare più attenzione alle cose materiali della realtà tridimensionale, come il tuo corpo, le persone che conosci, le cose che possiedi, i posti in cui vai e il tempo stesso. Ma ora torniamo un attimo indietro e parliamo di come gli scienziati riuscirono a scoprire l’universo quantico, il che avvenne quando iniziarono a studiare il mondo subatomico. Scoprirono che gli atomi, i mattoni dell’universo fisico, sono costituiti da un nucleo circondato da un grande campo contenente uno o più elettroni. Questo campo è così vasto rispetto ai minuscoli elettroni che sembra essere uno spazio vuoto per il 99,999999999999 per cento. Ma, come hai appena letto, lo spazio non è davvero vuoto: è costituito da una vasta gamma di frequenze energetiche che compongono un campo d’informazioni invisibile e interconnesso. Perciò ogni cosa nel nostro universo conosciuto, anche se appare solida, in realtà è per il 99,999999999999 per cento energia o informazione.1 La maggior parte dell’universo è costituita da questo spazio “vuoto”; la materia è una componente infinitamente piccola rispetto allo spazio immenso del nonfisico. I ricercatori scoprirono che gli elettroni che ruotano in quel vasto campo si comportano in maniera del tutto imprevedibile; non sembrano essere soggetti alle stesse leggi che governano la materia nel nostro più grande universo. Un momento sono qui e quello successivo sono scomparsi, ed è impossibile prevedere dove e quando appariranno. I ricercatori alla fine scoprirono che il motivo di questo comportamento è che gli elettroni esistono contemporaneamente in un numero infinito di possibilità o probabilità. È solo quando un osservatore concentra la sua attenzione e cerca “qualcosa” di materiale che il campo invisibile di energia e informazioni collassa in una particella chiamata elettrone. Questo fenomeno si chiama collasso della funzione d’onda o evento quantico. Ma non appena l’osservatore distoglie lo sguardo, non osservando più l’elettrone e non pensando più alla materia subatomica, l’elettrone sparisce e torna a essere energia. In altre parole, la particella di materia fisica (l’elettrone) non esiste finché non la osserviamo e svanisce non appena smettiamo di darle la nostra attenzione, tornando nell’energia (nello specifico in una frequenza energetica che gli scienziati chiamano onda) e nella possibilità. In tal modo, la mente e la materia sono collegate a livello quantico. Tra parentesi, così come noi, in quanto coscienza soggettiva, osserviamo l’elettrone e gli diamo forma, c’è anche una coscienza universale che osserva costantemente tutti noi e la nostra realtà

tridimensionale, dandole (e dandoci) ordine e forma. Quindi, se vedi la tua vita con lo stesso livello di mente ogni singolo giorno, aspettandoti un futuro basato sul passato, stai facendo collassare infiniti campi energetici negli stessi schemi d’informazione, chiamati “la tua vita”. Per esempio, se ti svegli e pensi: “Dov’è il mio dolore?”, il tuo solito dolore apparirà presto perché tu ti aspetti che lo faccia. Immagina cosa accadrebbe invece se tu fossi in grado di distogliere l’attenzione dal mondo fisico e dall’ambiente, diventando nessun corpo e senza più accesso ai sensi, che tanto non ti servirebbero più. Quando distogli l’attenzione dalle persone della tua vita, diventi nessuno, e così non hai più l’identità di genitore, partner, fratello, amico e nemmeno di membro di una categoria professionale, di un gruppo religioso, di un partito politico o di una nazione. Non hai etnia, genere, orientamento sessuale ed età. Non hai nessuna cosa e non sei in nessun luogo. Infine, non sei in nessun tempo ma nel momento presente, in cui esistono tutte le possibilità del campo quantico. Siccome non ti identifichi più con il mondo fisico e non sei più collegato a esso, non cerchi più d’influenzare la materia con la materia, ma vai oltre, superando anche la tua identità come corpo nello spazio e nel tempo. Sei nell’immensa oscurità del campo unificato, dove non esiste niente di materiale. Questo è l’effetto diretto dello sforzo continuo per tornare al momento presente, che ho descritto nel capitolo precedente. Nel momento in cui ciò accade, rivolgi la tua attenzione e la tua energia verso un campo sconosciuto oltre la materia, dove esistono tutte le possibilità, un campo composto solo da frequenze invisibili contenenti informazioni o coscienza. E come i fisici quantistici che distolsero l’attenzione dall’elettrone, solo per scoprire che era tornato all’energia e alla possibilità, se tu distogliessi l’attenzione dalla tua vita o ne superassi il ricordo, la tua vita dovrebbe trasformarsi in possibilità. Dopotutto, se ti concentri sulla realtà nota, ottieni la realtà nota. Se ti concentri sull’ignoto, crei una possibilità. Quanto più a lungo rimani in quel campo di possibilità infinite come pura consapevolezza (consapevole di essere consapevole in questo infinito spazio nero), senza prestare attenzione al tuo corpo, alle cose, alle persone, ai luoghi e al tempo, e investi la tua energia nell’ignoto, tanto più riuscirai a creare una nuova esperienza o nuove possibilità nella tua vita.

Cambiamenti nel cervello

Quando varchi la soglia del campo quantico, non puoi entrare con un corpo. Devi farlo solo come consapevolezza o coscienza, pensiero o possibilità, lasciando tutto il resto nel mondo fisico e vivendo solo nel momento presente. Come ho detto nel capitolo precedente, questo processo richiede che tu spezzi (almeno temporaneamente) la tua dipendenza chimica dalle solite emozioni che guidavano i tuoi pensieri, e che smetta di provare le stesse sensazioni in modo da non porre più l’attenzione sul mondo tridimensionale della materia (la particella), convogliandola invece sull’energia o possibilità (l’onda). Considerando tutto questo, forse non ti sorprenderà sapere che una simile esperienza crea cambiamenti significativi nel cervello. Per prima cosa, siccome percepisci te stesso oltre il mondo fisico (e quindi non senti più la minaccia di pericoli esterni da prevenire), il cervello pensante (la neocorteccia, sede della mente conscia) rallenta e lavora in modo più olistico. Prima abbiamo detto che vivere sotto l’influenza degli ormoni dello stress induce le onde cerebrali ad attivarsi in maniera molto disordinata e incoerente (il che a sua volta significa condizionare negativamente la funzionalità dell’organismo) perché cerchiamo di controllare e prevedere ogni aspetto della nostra vita. Ci concentriamo troppo, spostando l’attenzione da una persona a una cosa a un luogo in un certo tempo, attivando le varie reti neurali assegnate a ognuno di questi fatti noti. Quando scivoliamo nel momento presente e diventiamo consapevoli del campo infinito di informazioni in cui non c’è niente di fisico, e quando non analizziamo o non pensiamo più a nessuna persona o cosa, smettiamo di attivare questi diversi comparti di reti neurali nel cervello e ci rendiamo conto di questa oscurità infinita. Proprio perché poniamo l’attenzione sul nulla, sullo spazio, sull’energia e sulle informazioni, il cervello comincia a cambiare. I diversi comparti cominciano a unificarsi e a entrare in uno stato coerente. Si sincronizzano, si organizzano e si integrano. Quando il tuo cervello diventa coerente, anche tu lo diventi. Quando diventa ordinato, lo diventi anche tu; quando funziona bene, lo fai anche tu. Quando funziona in modo più olistico, ti senti più completo. In altre parole, non appena cominci a connetterti con il campo unificato come pura consapevolezza (o non appena ne diventi più consapevole prestandogli attenzione), la tua biologia diventa più unita, perché il campo unificato è per definizione un’energia unificante. Per capire meglio la differenza tra coerenza e incoerenza, osserva il Grafico 2 nell’inserto a colori e la Figura 3.1. Come puoi vedere, quando le

onde cerebrali sono coerenti, sono in fase l’una con l’altra; sia le loro creste (i punti più alti) che i loro ventri (i punti più bassi) sono paralleli. Dato che le onde cerebrali coerenti sono più ordinate, sono anche più potenti; potremmo dire che parlano la stessa lingua, seguono lo stesso ritmo, ballano la stessa musica e condividono la stessa frequenza, perciò comunicano più facilmente. Sono letteralmente sulla stessa lunghezza d’onda. D’altro canto, quando le onde cerebrali sono incoerenti, i segnali o messaggi elettrochimici che inviano alle diverse parti del corpo e del cervello sono confusi e irregolari, perciò l’organismo non può operare in uno stato di equilibrio ottimale.

LA DIFFERENZA TRA ONDE CEREBRALI COERENTI E INCOERENTI

Figura 3.1 Quando distogliamo l’attenzione dal mondo materiale, cominciamo ad aprire la messa a fuoco al regno dell’ignoto e a rimanere nel momento presente, il cervello funziona in maniera coerente. Quando il cervello è coerente, opera in uno stato più olistico e tu ti senti più completo. Quando il cervello è stimolato dagli ormoni dello stress e noi poniamo l’attenzione su persone, cose, oggetti e luoghi del mondo esterno noto, si attiva in maniera incoerente. Quando il cervello non è più in equilibrio, ti senti più frammentato e distratto e vivi nel dualismo e nella separazione.

Il secondo cambiamento che si verifica nel cervello quando entriamo nel campo quantico è che le onde cerebrali passano a una frequenza più lenta: dalle onde beta alle più coerenti alfa e theta,. È importante perché, quando rallentiamo le onde cerebrali, la nostra coscienza passa dalla neocorteccia pensante al mesencefalo (il cervello limbico), dove si connette con il sistema nervoso autonomo - il sistema operativo subconscio dell’organismo (vedi Figura 3.2) -, che presiede alle funzioni di digerire il cibo, secernere gli ormoni, regolare la temperatura corporea, controllare il livello di zuccheri nel sangue, mantenere il battito cardiaco, produrre gli anticorpi che combattono le infezioni, riparare le cellule danneggiate e di svolgere una miriade di altre funzioni dell’organismo su cui, secondo la maggior parte degli scienziati, non abbiamo il controllo volontario. In sostanza, il sistema nervoso autonomo ti tiene in vita. Il suo compito principale è creare ordine e omeostasi, mantenendo l’equilibrio nel cervello e anche nel corpo. Quanto più restiamo nel momento presente come nessuno, nessuno corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, tanto più integrato e coerente diventa il nostro cervello. È in questo momento che il sistema nervoso autonomo interviene e inizia a guarire il corpo, perché la nostra coscienza si fonde con la sua.

IL FLUSSO DI COSCIENZA QUANDO LE ONDE CEREBRALI CAMBIANO

Figura 3.2 Quando rallenti le onde cerebrali e diventi meno consapevole del tuo corpo, dell’ambiente e del tempo, la coscienza passa dalla neocorteccia al cervello limbico, sede del sistema nervoso autonomo (indicato dalle frecce scure dirette verso il centro del cervello). Allo stesso tempo, il sistema nervoso autonomo, il cui compito è creare equilibrio, interviene e crea coerenza nella neocorteccia, sede della mente pensante (indicato dalle frecce più chiare dirette verso il bordo del cervello).

In altre parole, quando sei nel momento presente, è come se ti facessi da parte. Se diventi pura coscienza, pura consapevolezza, e modifichi le tue onde cerebrali da beta ad alfa e persino a theta, il sistema nervoso autonomo, che sa come guarire il corpo meglio della mente conscia, interviene e finalmente ha l’opportunità di fare pulizia. È questo che crea la coerenza cerebrale. Se dai un’occhiata ai Grafici 3A, 3B e 3C nell’inserto a colori, vedrai tre diverse scansioni cerebrali. Il Grafico 3A è una normale scansione di un soggetto in uno stato di onde cerebrali beta. Il Grafico 3B è di un allievo che esegue una messa a fuoco aperta e mostra uno stato coerente di onde cerebrali alfa sincronizzate. Il Grafico 3C rappresenta uno stato coerente più profondo di onde theta sincronizzate.

Se in questo stato smetti di riaffermare il noto, ossia la tua solita vita, e continui invece a investire la tua energia nell’ignoto (come investiresti il tuo denaro in un conto bancario), sei in grado di creare nuove possibilità per te. Così come l’elettrone materiale ritorna all’energia immateriale nel campo quantico non appena gli scienziati smettono di osservarlo, quando non osservi più il tuo dolore, le tue abitudini e i tuoi problemi, essi si trasformano tutti in energia, in un infinito numero di possibilità, in puro potenziale. Solo quando sei veramente presente in questo luogo oltre lo spazio e il tempo, da cui provengono tutte le cose, puoi cominciare a creare un cambiamento reale. Durante un seminario avanzato a Tacoma, stato di Washington, conducemmo uno studio per mostrare come funziona tutto questo. Misurammo le onde cerebrali di centodiciassette partecipanti utilizzando l’elettroencefalografia.2 Le rilevazioni furono effettuate prima e dopo il seminario. Cercavamo eventuali cambiamenti in due diversi valori dell’attività cerebrale: il primo si riferiva al tempo impiegato dai soggetti per raggiungere uno stato meditativo, definito dalla capacità di mantenere onde cerebrali alfa per almeno quindici secondi. Scoprimmo che, alla fine del seminario di quattro giorni, i soggetti erano in grado di raggiungere uno stato meditativo con una velocità maggiore del 18 per cento rispetto a prima. Il secondo valore analizzato era il rapporto tra onde cerebrali delta (associate a livelli più profondi della mente subconscia) e onde cerebrali beta ad alta frequenza (associate a livelli elevati di stress). Le persone ansiose di solito hanno molte onde beta elevate e un livello più basso di onde delta. Volevamo capire se la meditazione, in particolare la pratica di scivolare nel regno quantico e diventare nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, potesse aumentare questi valori, e infatti fu così. I soggetti ridussero le onde cerebrali beta ad alta frequenza (il che indicava che provavano meno stress) con una media del 124 per cento e aumentarono le onde cerebrali delta (il che indicava una maggiore sensazione di unità durante la meditazione) con una media del 149 per cento. La quantità di onde cerebrali beta ad alta frequenza diminuì del 62 per cento rispetto alla quantità di onde delta, e tutto ciò accadde in soli quattro giorni. Osserva la Figura 3.3 per vedere graficamente questi risultati. Noterai che alcuni dei cambiamenti rilevati sono stati maggiori del 100 per cento, a dimostrazione del fatto che i partecipanti sono riusciti a realizzare miglioramenti significativi in tempi relativamente brevi. Questo sì che è soprannaturale!

IL NOSTRO STUDIO DI TACOMA SUI CAMBIAMENTI NEL CERVELLO

Figura 3.3 Questo grafico illustra i cambiamenti nell’attività delle onde cerebrali nel nostro seminario avanzato di Tacoma, nel gennaio 2016.

Cambia la tua energia: associa un’intenzione chiara a emozioni elevate Quando sei nel generoso momento presente, dove tutte le possibilità esistono nel campo quantico, come fai a trasformare una o più di queste possibilità immateriali in una realtà nel mondo tridimensionale della materia? Sono necessarie due cose: un’intenzione chiara e un’emozione elevata. L’intenzione chiara è esattamente questo: significa fare chiarezza su ciò che vuoi creare, nel modo più preciso possibile, e descriverlo dettagliatamente. Diciamo che vuoi fare una bella vacanza. Dove vuoi andare? Con che mezzo vuoi viaggiare? Con chi vuoi andarci o chi vuoi incontrare lì? Dove vuoi alloggiare? Cosa vuoi fare o vedere? Cosa vuoi mangiare? Cosa vuoi bere? Che tipo di vestiti metterai in valigia? Cosa comprerai da portare a casa? Insomma, hai capito. Rendi tutto il più dettagliato e reale possibile perché assegnerai una lettera, come simbolo di possibilità, a tutte queste condizioni. Come hai letto nel capitolo precedente, questi pensieri, che costituiscono la tua intenzione, sono la carica elettrica che invii nel campo unificato.

Ora devi associare quest’intenzione a un’emozione elevata, come amore, gratitudine, ispirazione, gioia, entusiasmo, stupore o meraviglia, per citarne solo alcune. Devi attingere alla sensazione che ti aspetti di provare quando manifesterai la tua intenzione nella realtà, e poi sentire quell’emozione prima che l’esperienza accada. L’emozione elevata (che contiene un’energia superiore) è la carica magnetica che invii nel campo. E, come hai letto, quando associ la carica elettrica (la tua intenzione) alla carica magnetica (emozione elevata), crei una firma elettromagnetica che corrisponde al tuo stato d’essere. Le emozioni elevate sono chiamate anche emozioni del cuore. Di solito, quando le proviamo, notiamo che il cuore comincia a gonfiarsi. Il motivo è che la nostra energia si sta muovendo verso quell’area e, di conseguenza, sentiamo queste meravigliose emozioni elevate che portano intrinsecamente con loro l’intenzione di dare, prendersi cura, fidarsi, creare, connettersi, sentirsi al sicuro, aiutare e provare gratitudine. Al contrario delle emozioni stressanti (di cui abbiamo parlato nel capitolo precedente), che attingono dal campo invisibile di energia e informazioni attorno al corpo, queste emozioni del cuore contribuiscono al campo energetico del corpo, rendendo il cuore più ordinato e coerente, proprio come il cervello, che così produce un campo magnetico misurabile.3 È quest’azione che ci connette al campo unificato. E quando uniamo un’intenzione (la carica elettrica) a quell’energia (la carica magnetica), creiamo un nuovo campo elettromagnetico. Siccome l’energia è frequenza e tutte le frequenze contengono informazioni, è quell’energia elevata che veicola il tuo pensiero o la tua intenzione. Ricorda: le possibilità del campo quantico esistono solo sotto forma di frequenze elettromagnetiche (frequenze con informazioni) e non puoi ancora percepirle con i tuoi sensi sotto forma di materia. Quando c’è una corrispondenza vibrazionale tra la tua energia e una possibilità che esiste già nel campo unificato, cominci ad attrarre quella nuova esperienza verso di te. Sarà lei a trovarti; tu non devi fare niente né andare da nessuna parte. Devi diventare pura coscienza (nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo) e modificare la tua energia (il segnale elettromagnetico che trasmetti), e attrarrai quell’esperienza futura verso di te (trasformando l’energia in materia). Ti sintonizzerai letteralmente sull’energia del tuo nuovo futuro e, così facendo, l’osservatore (il campo unificato) ti osserverà osservare un nuovo destino, avvallando la tua creazione. Dai un’occhiata alla Figura 3.4.

TUTTE LE POSSIBILITÀ DEL CAMPO QUANTICO ESISTONO NEL MOMENTO PRESENTE COME POTENZIALITÀ ELETTROMAGNETICHE

Figura 3.4 Quando siamo nel momento presente, ci sono infinite possibilità che esistono nel campo quantico sotto forma di frequenze elettromagnetiche. Associando un’intenzione chiara a emozioni elevate, trasmetti una firma elettromagnetica completamente nuova al campo. Se c’è corrispondenza vibrazionale tra la tua energia e l’energia di quel potenziale, quanto più a lungo sei cosciente di quell’energia, tanto più attrai l’esperienza verso di te. Ciascuna lettera rappresenta una diversa possibilità: R è una nuova relazione, L è un nuovo lavoro, P è un problema che viene risolto nella tua vita, M è

un’esperienza mistica, G è una mente geniale, S è la salute, A è l’abbondanza, O è una nuova opportunità.

Prima di andare avanti, vorrei sottolineare nuovamente quanto siano importanti le emozioni elevate per il funzionamento di questo processo. Se osservi un possibile futuro nel campo quantico che vuoi manifestare come una vittima o come qualcuno che soffre o che si sente limitato o infelice, la tua energia non sarà in linea con la creazione auspicata e non sarai in grado di attirare quel nuovo futuro. Puoi anche avere un’intenzione chiara, ma se provi le solite emozioni limitate, il tuo corpo crede ancora di vivere nel passato. Come hai letto nel capitolo precedente, le emozioni sono energia in movimento, e le emozioni elevate hanno una frequenza superiore rispetto a quelle di sopravvivenza. Perciò, se vuoi creare un cambiamento, devi farlo da un livello di energia che sia più grande del senso di colpa, del dolore, della paura, della rabbia, della vergogna e della scarsa autostima. Pertanto, se vuoi realizzare qualcosa di illimitato, è bene che tu ti senta illimitato. Se vuoi creare libertà, ti conviene sentirti libero. E se vuoi guarire, dovresti aumentare la tua energia fino a sentirti sano. Quanto più è elevata l’emozione che provi, tanto maggiore è l’energia che trasmetti e l’influenza che avrai sul mondo materiale. E quanto maggiore è la tua energia, tanto minore è il tempo che impiegherà la manifestazione auspicata ad apparire nella tua vita. In questo processo, ti rilassi, ti fai da parte e permetti a una mente superiore (la coscienza del campo unificato) di organizzare un evento che sia giusto per te. Quando rimani sorpreso da un’esperienza sconosciuta che sembra uscita dal nulla, è perché tu l’hai creata dal nulla. Un ricercatore francese di nome René Peoc’h ha dimostrato il potere dell’intenzione con i pulcini appena nati.4 Quando nascono, i pulcini di solito cominciano a seguire la propria madre, in base al noto fenomeno dell’imprinting. Ma se la madre non c’è quando le uova si schiudono, l’imprinting si verifica con il primo oggetto in movimento che i pulcini incontrano. Per esempio, se un pulcino vede per primo un essere umano, comincerà a seguirlo. Per il suo studio, Peoc’h costruì un tipo particolare di generatore di eventi casuali: un robot computerizzato che si muoveva in modo inaspettato in un campo, andando a destra il 50 per cento delle volte e a sinistra il restante 50 per cento. Come controllo, lo scienziato prima registrò il percorso del robot senza la presenza dei pulcini. Scoprì che, nel tempo, il robot copriva gran

parte del campo in maniera uniforme. Poi Peoc’h espose alcuni pulcini appena nati al robot. Come previsto, cominciarono a seguirlo come se fosse la loro madre. Dopo l’imprinting, Peoc’h tolse i pulcini e li mise in una gabbia su un lato, dove potevano vedere il robot ma non muoversi verso di lui. Quello che accadde dopo fu sbalorditivo: l’intenzione dei pulcini di stare vicino al robot, che credevano la loro madre, ne influenzò i movimenti casuali. Il robot non si muoveva più in tutto il campo, ma rimase nella metà più vicina ai pulcini (vedi Figura 3.5). Se le intenzioni dei pulcini possono influenzare i movimenti di un robot computerizzato, immagina cosa puoi fare tu per attrarre il tuo nuovo futuro verso di te.

IL PERCORSO DEL GENERATORE DI EVENTI CASUALI NEGLI ESPERIMENTI DI RENÉ PEOC’H

Figura 3.5 Una rappresentazione grafica dei risultati dell’esperimento di René Peoc’h con i pulcini. Nel rettangolo A è rappresentato il movimento del generatore di eventi casuali quando la gabbia era vuota. Il rettangolo B mostra il movimento del generatore di eventi casuali quando i pulcini furono posti nella gabbia a destra del campo. Se le intenzioni dei pulcini riuscirono a indurre il generatore di eventi casuali a muoversi verso di loro per gran parte del tempo, immagina cosa puoi fare tu per attrarre il tuo nuovo futuro verso di te.

Nel campo unificato diventi consapevole di ciò che esiste già e gli dai vita con la tua attenzione e la tua intenzione. Qui puoi essere un genio. Puoi vivere nell’abbondanza. Puoi essere sano e ricco. Puoi vivere un’esperienza mistica. Puoi creare un nuovo lavoro. Puoi risolvere un problema che ti angustia. Ricorda: tutte queste possibilità esistono sotto forma di potenziali

elettromagnetici nel campo quantico; non puoi percepirle con i sensi perché non esistono ancora in questo spazio e tempo. Esistono solo come frequenza o energia contenente informazioni, che deve essere sintonizzata e osservata in questo spazio e tempo. Per farlo nella giusta maniera, devi connetterti con quell’energia e con quelle informazioni attraverso la tua intenzione ed energia. Puoi vederla anche in questo modo: se sei connesso con la coscienza e l’energia di ogni corpo e cosa, in ogni spazio e tempo all’interno di un vasto campo unificato di potenzialità, allora osservare un potenziale quantico è come diventare consapevole della tua mano nel mondo fisico; sei già connesso con la tua mano, esiste già. Sintonizzarti sull’energia del tuo futuro e osservare con intenzione quel potenziale nel campo quantico induce infiniti campi di energia a collassare in particelle (evento quantico), e quella diventa un’esperienza che può manifestarsi nel mondo fisico tridimensionale. Quando termini la meditazione, anche se sei tornato al mondo tridimensionale della materia, avendo già provato l’emozione elevata prima dell’esperienza, non puoi fare altro che sentirti come se la tua intenzione si fosse già manifestata, o come se la tua richiesta fosse già stata esaudita. Avverti un’intima connessione con il tuo nuovo futuro, sapendo che si manifesterà in un modo che non puoi prevedere (perché altrimenti lo conosceresti già). Ti alzi come un nuovo io, che sente di essere più energia che materia. Ma devi rimanere consapevole, perché nel momento in cui te ne dimentichi e cominci a stressarti riguardo a come e quando accadrà, ritornerai al tuo vecchio io, cercando di prevedere il futuro sulla base del passato. E allora inizierai a provare le solite emozioni (con la stessa energia inferiore) che influenzano i soliti pensieri, e così scegli di restare intrappolato nella realtà nota. Potremmo dire che ti allontani dall’energia del tuo futuro nel momento in cui senti l’energia familiare delle emozioni del passato. Se invece riesci a sintonizzarti più e più volte sulla possibilità che hai scelto, sarai in grado di farlo non solo durante la meditazione ma anche quando sei in coda allo sportello bancario o bloccato nel traffico. Mentre ti radi, cucini o passeggi. Potrai farlo in continuazione con gli occhi aperti, così come ci riesci con gli occhi chiusi durante la meditazione. Ricordati solo che, ogni volta che ti sintonizzi sull’energia del tuo futuro nel momento presente, attiri quel futuro verso di te. E se lo fai abbastanza spesso e nel modo giusto, cambierai la tua biologia

da una realtà presente-passata a una realtà presente-futura. Vale a dire, trasformerai il tuo cervello a livello neurologico da registrazione del passato a mappa del futuro. Allo stesso tempo, insegnando emotivamente nel momento presente al tuo corpo cosa proverai in futuro, lo riprogrammi con una nuova emozione elevata. Sarai in grado di stimolare nuovi geni in nuove maniere, e modificherai il corpo come se il futuro che hai scelto con la tua intenzione chiara sia già avvenuto. Ciò significa che inizi a indossare biologicamente il tuo futuro.

Jace entra nel campo quantico Terminati gli studi, mio figlio maggiore Jace fu assunto da un’azienda di Santa Barbara e poi, alla scadenza del contratto, si trasferì a San Diego per lavorare in una startup. Dopo un po’ decise di lasciare la compagnia e di viaggiare. Adora il surf, così progettò di andare in Indonesia, Australia e Nuova Zelanda per sette mesi. Prese le tavole da surf e partì, e si divertì un mondo. Dopo sei mesi, mi chiamò dalla Nuova Zelanda dicendo: “Papà, ascolta, devo cominciare a pensare a cosa farò quando tornerò nel mondo reale. Vorrei creare un lavoro nuovo e migliore dei precedenti, ma in modo diverso. Ho imparato molto in questo periodo di pausa.” “Va bene” risposi. “Nel campo quantico ci deve essere una possibilità legata a un nuovo lavoro per te su cui puoi sintonizzarti. Prendi un pezzo di carta e scrivici la lettera L, poi disegnaci intorno due linee ondulate per rappresentare il campo elettromagnetico.” (Anche tu farai qualcosa di simile nella meditazione alla fine del capitolo.) Poi gli dissi: “Quella L è un simbolo che rappresenta una possibilità, la tua intenzione chiara del lavoro che vuoi. Ma adesso dobbiamo fare chiarezza su quale genere d’impiego desideri, perciò elenchiamo cosa è importante per te a livello professionale. Sotto quella L, che significa ‘nuovo lavoro’, voglio che tu scriva la parola ‘intenzione’ ed elenchi le caratteristiche del lavoro che vuoi. Puoi scrivere qualsiasi cosa tranne quando o come accadrà.” Mi rispose: “Voglio poter lavorare ovunque nel mondo e guadagnare quanto o più di prima. Voglio avere contratti da sei mesi a un anno, e devo amare ciò che faccio.” “Bene. Qualcos’altro?” gli chiesi. “Sì, voglio poter essere il capo di me stesso e guidare un mio team”

rispose. “Ok, adesso hai la tua intenzione chiara” gli dissi. “Ogni volta che penserai alla lettera L, puoi associarla al significato che le hai appena dato, alle caratteristiche che hai elencato?”. Rispose di sì. Poi gli chiesi di pensare a cosa avrebbe provato una volta creato il lavoro. “Vicino o sotto le caratteristiche che hai elencato per fare chiarezza sul tuo nuovo lavoro, voglio che tu scriva: Emozioni elevate – l’energia del mio futuro. Elencale una per una. Quali sono secondo te?” gli dissi. “Soddisfatto, innamorato della vita, libero e riconoscente” mi rispose, individuando le emozioni elevate che avrebbe usato per attrarre il lavoro. Dai un’occhiata alla Figura 3.6 per vedere che cosa ha fatto Jace.

INTENZIONE CHIARA + EMOZIONI ELEVATE = NUOVA ENERGIA

Figura 3.6 Ecco come mio figlio Jace ha creato il suo nuovo lavoro. L è un simbolo che rappresenta una potenziale nuova esperienza. A sinistra, sotto “Intenzione”, ha elencato le caratteristiche del tipo di lavoro che desiderava. A destra, sotto “Emozione elevata”, ha elencato le sensazioni che avrebbe provato a esperienza avvenuta. Combinando questi due elementi, ha modificato ogni giorno la propria energia per attrarre il nuovo lavoro.

“Adesso hai un mucchio di tempo a tua disposizione. Puoi fare surf e rilassarti” commentai. “Dovrebbe essere facile per te creare il tuo futuro. T’i impegnerai a fare ogni giorno ciò che serve per trasmettere un nuovo segnale nel campo?”. Accettò. Poi riesaminai con lui il concetto di trovare il momento presente e aumentare l’energia in modo che veicoli l’intenzione per il suo futuro. “Tieni quel simbolo nell’occhio della mente, mentre irradi energia nello spazio oltre il tuo corpo, come quando ti sintonizzi su una stazione radio e capti una frequenza che porta informazioni. Quanto più a lungo la tua consapevolezza rimane in quest’energia o sei conscio dell’energia del tuo futuro, tanto più è probabile che attirerai quell’esperienza verso di te. Quindi sintonizzati ogni giorno sull’energia del tuo futuro. E ricorda: qualsiasi cosa tu trasmetta nel campo unificato è il tuo esperimento con il destino. Quando c’è una corrispondenza vibrazionale tra la tua energia e l’energia di questo potenziale, esso ti troverà. Jace, ce la puoi fare?”. “Certo” rispose. “E poi, dopo essere rimasto in quel nuovo stato d’essere per un po’ di tempo, voglio che pensi a cosa farai nel tuo nuovo lavoro” continuai. “Che decisioni prenderai? Quali cose farai? Quali esperienze ti aspettano? Voglio che tu viva in quella realtà futura nel momento presente.” Così come le persone tendono a farsi ossessionare dalle peggiori cose che potrebbero accadere loro, io invece stavo chiedendo a mio figlio di farsi ossessionare dalle cose migliori che potevano succedere quando il suo nuovo lavoro lo avrebbe trovato. “Pensa a tutto il tempo che avrai per il surf, ai viaggi che potrai continuare a fare, alle persone con cui lavorerai, alle loro qualità e al denaro che potrai mettere da parte per una casa o una nuova automobile. Divertiti ogni giorno con queste idee.” lo incoraggiai. Proprio come i pianisti e le persone che hanno esercitato i propri muscoli di cui hai letto nel precedente capitolo, Jace

stava per programmare corpo e cervello come se il futuro che lui desiderava fosse già diventato realtà. “Siccome l’energia fluisce dove va l’attenzione” continuai, “voglio che tu investa la tua attenzione e la tua energia in quel nuovo futuro. Così come il corpo segue la mente in bagno ogni mattina, verso una realtà nota, il tuo corpo seguirà la mente verso l’ignoto.” Jace accettò di meditare ogni giorno. Ritornò un mese dopo e, appena atterrato a Los Angeles, mi mandò un messaggio che diceva: “Papà, sono tornato. Possiamo parlare?”. “Oh oh” pensai. “Ci siamo.” Così lo chiamai e gli chiesi come andassero le cose. “Bene” rispose Jace. “Ma ho quasi finito i soldi. Non so cosa fare.” Come padre, volevo rispondergli: “Non ti preoccupare, figlio mio. Ti aiuterò io finché non ti rimetti in sesto” ma l’insegnante che è in me prese il sopravvento e così dissi: “È fantastico, perché adesso dovrai creare davvero. Ora sei nell’ignoto. Fammi sapere come va.” E riattaccai. Sentivo il suo disagio, ma conosco mio figlio e sapevo che ce l’avrebbe fatta. Jace andò a Santa Barbara a trovare alcuni amici, con cui si recò a fare snowboard per quattro giorni, come ogni anno. Poi si fermò di nuovo a Santa Barbara prima di tornare a casa ed entrò in un negozio che vendeva materiale per il surf. Lì gli capitò d’incontrare il più importante progettista del mondo di pinne per tavole da surf. Cominciarono a parlare e poco dopo l’uomo disse a Jace: “Sto cercando un ingegnere che progetti pinne per il surf. Mi serve per sei mesi all’anno, e può fare ciò che vuole. M’importa solo di avere un prodotto di alta qualità.” Hai già capito come va a finire la storia. Jace ha ottenuto il lavoro con un contratto di un anno che può rinnovare quando vuole. Guadagna di più rispetto al precedente impiego. Ama la sua nuova professione perché ha a che fare con il surf, la sua passione. A volte mi manda un messaggio dicendo: “Non riesco a credere che mi paghino per fare questo!”. È il capo di se stesso, può lavorare dove vuole e fa spesso surf per provare le pinne. Ama la sua vita. Non ha dovuto inviare curriculum, fare telefonate o spedire e-mail. Non ha dovuto andare dappertutto a fare colloqui né riempire moduli. È stato il lavoro a trovarlo. Quando diventiamo nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, distogliamo l’attenzione dalle distrazioni del mondo esterno che c’impediscono di essere presenti con il campo unificato d’intelligenza che è dentro e intorno a noi. Ci guardiamo nel profondo e ci

allineiamo con una coscienza onnipresente, che riflette ciò che vogliamo. Quanto più restiamo in questo luogo senza materia, investendoci attenzione ed energia, tanto più ci avviciniamo al campo unificato per cambiare la nostra vita. Quando ci dirigiamo con fiducia verso l’ignoto, senza riportare la nostra consapevolezza nel mondo materiale dei sensi, nella realtà tridimensionale, proviamo un senso di unità e completezza che agisce positivamente sulla mancanza, sulla separazione, sulla dualità, sulla malattia e sulla personalità frammentata. Dopotutto, quando ci sentiamo completi, non ci può mancare niente. A quel punto, stiamo semplicemente osservando ciò che già esiste nel campo quantico di tutte le possibilità o potenzialità, dandogli vita con la nostra attenzione e la nostra energia. Quindi adesso devo chiederti: “Quale esperienza è laggiù, nel campo quantico, in attesa di trovarti?”.

Preparati a sintonizzarti Questa meditazione richiede un po’ di preparazione. Per prima cosa, voglio che tu pensi a una potenziale esperienza che ti piacerebbe avere. Ricorda che, come l’elettrone prima di collassare nella materia, l’esperienza esiste già sotto forma di energia o frequenza nel campo quantico ed è proprio con questa energia che stai per sintonizzarti. Alcuni dei nostri allievi hanno abbassato i livelli di colesterolo solo sintonizzandosi su una possibilità. Hanno ridotto i loro marcatori tumorali. Hanno fatto sparire il cancro. Hanno anche creato nuovi impieghi, vacanze pagate, nuove relazioni sane, più denaro, esperienze profondamente mistiche, persino biglietti vincenti della lotteria. Credimi: io e il mio team abbiamo visto di tutto. Perciò vai avanti, entra nell’ignoto. Quando hai pensato alla nuova esperienza che vuoi creare, assegnale una lettera maiuscola e poi scrivila su un pezzo di carta. Considera questa lettera come un simbolo che rappresenta quella particolare possibilità nella tua vita. È importante metterla su carta invece di pensarla solamente, perché l’atto di annotarla consolida il tuo desiderio. Poi disegna due linee circolari ondulate intorno alla lettera per rappresentare il campo elettromagnetico che devi generare attorno al tuo corpo affinché corrisponda a quel potenziale nel

campo quantico. Adesso assegna un significato a quella lettera così puoi chiarire meglio la tua intenzione. Pensa ad alcune caratteristiche di quello che vuoi ed elencane almeno quattro. (L’unica cosa che non devi includere è la tempistica.) Per esempio, se la tua intenzione è un lavoro, la lista potrebbe essere come questa: • • • •

Guadagnare di più. Essere a capo di un team di professionisti. Viaggiare ovunque con un generoso conto spese. Fare la differenza nel mondo.

Sullo stesso pezzo di carta, scrivi le emozioni che proverai quando la possibilità che hai immaginato si manifesterà. Potresti scrivere: • • • • • • •

Soddisfatto Illimitato Riconoscente Libero In estasi Innamorato della vita Felice

Libera la fantasia, e se pensi di non sapere cosa proverai perché non hai mai vissuto quell’esperienza, scrivi “gratitudine”, che va sempre bene. La gratitudine è un’emozione potente da utilizzare per la manifestazione perché in genere siamo grati quando riceviamo qualcosa. Quindi, la firma emotiva della gratitudine significa che l’evento è già accaduto e il tuo corpo comincerà a credere di essere in quella realtà futura nel momento presente. Le diverse emozioni che hai appena elencato sono l’energia che veicolerà la tua intenzione. Non è un processo intellettivo ma viscerale. Devi provare davvero queste emozioni. Devi insegnare al corpo a livello emotivo le sensazioni che proverai nel tuo futuro prima che si verifichi, e devi farlo nel momento presente. Adesso sei pronto per la meditazione.

Meditazione: “Sintonizzati su nuove possibilità” Inizia ponendo l’attenzione sulle diverse parti del corpo e sullo spazio che le circonda. Ne parlerò in maggior dettaglio nel prossimo capitolo, ma per il momento ti basta sapere che focalizzarsi sullo spazio intorno al corpo aiuta a modificare le onde cerebrali, passando da uno stato incoerente di onde cerebrali beta a uno stato coerente di onde cerebrali alfa e theta. Acquisisci consapevolezza dello spazio infinito dietro i tuoi occhi in questo eterno spazio nero, dello spazio al centro della testa, dello spazio tra la parte posteriore della gola e la testa, e poi oltre la tua testa nello spazio. Poi diventa consapevole dello spazio al centro della gola, dello spazio oltre la gola e intorno al collo, dello spazio al centro del petto, dello spazio attorno al corpo, dello spazio dietro l’ombelico e infine dello spazio intorno ai fianchi in questo infinito vuoto nero. Ogni volta, prenditi il tuo tempo, senti lo spazio, diventane consapevole e rimani presente. Diventa consapevole della vastità dello spazio che la stanza in cui ti trovi occupa nello spazio, poi estendi la tua consapevolezza alla vastità dello spazio oltre la stanza, e infine alla vastità dello spazio che tutto lo spazio occupa nello spazio. Ora è il momento di distogliere l’attenzione dal tuo corpo, dall’ambiente e dal tempo e di diventare nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, di diventare pura coscienza, di entrare sotto forma di consapevolezza in questo campo infinito in cui esistono tutte le possibilità. Se ti distrai, ritorna al momento presente. Continua a entrare in questo spazio immateriale e a reinvestire la tua attenzione in esso. Pensa alla possibilità su cui vuoi sintonizzarti, che già esiste nel campo quantico, ricordando la tua lettera. Percepisci l’energia di quella possibilità futura, dentro di te e tutto intorno a te, e sintonizzati sul tuo futuro. Così facendo entri in nuovo stato d’essere, trasmettendo una firma elettromagnetica completamente nuova nel campo. Quando c’è corrispondenza vibrazionale tra la tua energia e quel potenziale, il nuovo evento ti troverà; tu non devi fare niente. Voglio essere chiaro: ci potrebbero volere parecchie meditazioni prima che la tua futura opportunità si manifesti. Potrebbe accadere dopo una settimana, un mese o molto più tempo. È fondamentale continuare a meditare finché non accade. Quando sei in un nuovo stato d’essere e trasmetti una nuova firma elettromagnetica, ricorda il tuo futuro prima che accada e comincia a provare

mentalmente quel futuro vivendo al suo interno. Rendilo il più vero possibile, evocando le emozioni elevate che hai elencato in precedenza, in modo da insegnare al corpo a livello emotivo a vivere nel futuro. Consegna la tua creazione a una mente più grande, piantando un seme nel campo infinito delle possibilità, e lasciala andare. Infine, benedici il tuo corpo con una nuova mente. Benedici la tua vita, la tua anima, il tuo passato e il tuo futuro. Benedici il divino che è in te, apri il tuo cuore e sii grato per la nuova vita prima che si manifesti. Lentamente, riporta la tua consapevolezza nella stanza e, quando sei pronto, apri gli occhi. Alzati dalla meditazione come se il tuo futuro fosse già accaduto, e lascia che le sincronicità e le nuove possibilità ti trovino.

Capitolo 4

“BENEDIZIONE DEI CENTRI ENERGETICI” Abbiamo parlato molto di luce e informazioni o energia e coscienza. Adesso è il momento di approfondire questi concetti per spiegare come funziona la prossima meditazione. Come ho già detto, ogni cosa nel nostro universo emette o è fatta di luce e informazioni o di energia e coscienza, che sono altri modi per descrivere l’energia elettromagnetica. Questi elementi sono così strettamente collegati che è impossibile separarli. Guardati intorno. Anche se non vedi altro che materia (oggetti, cose, persone o luoghi), c’è anche un mare di infinite frequenze invisibili che trasportano informazioni codificate. Ciò significa non solo che il tuo corpo è fatto di luce e informazioni, di energia e coscienza, ma anche che tu, in quanto essere cosciente con un corpo, sei fatto di luce organizzata gravitazionalmente piena di informazioni, che invia e riceve in continuazione varie frequenze contenenti diversi segnali, proprio come una radio o un telefono cellulare. Tutte le frequenze contengono informazioni. Pensa per un momento alle onde radio. Ci sono onde radio che attraversano la stanza in cui ti trovi adesso. Se accendessi una radio, potresti sintonizzarti su un particolare segnale o lunghezza d’onda, un piccolo trasduttore nella radio capterebbe quel segnale e lo trasformerebbe in un suono che tu potresti ascoltare e capire, come per esempio una canzone, il notiziario o la pubblicità. Solo perché non puoi vedere le onde radio nell’aria non significa che non siano lì,

a veicolare informazioni su una frequenza specifica. Se cambi appena la frequenza e ti sintonizzi su un’altra stazione, un messaggio diverso sarà veicolato su quella lunghezza d’onda. Dai un’occhiata alla Figura 4.1A, che mostra l’intero spettro elettromagnetico a noi noto. Lo spettro visibile, in cui si trova la gamma di colori che distinguiamo nel mondo in cui viviamo, costituisce meno dell’1 per cento di tutte le frequenze di luce esistenti. Ciò significa che la maggior parte delle frequenze è al di là della nostra percezione, e perciò la maggior parte della realtà di questo universo non può essere colta dai nostri sensi. Ci sono molte altre informazioni a nostra disposizione oltre a ciò che possiamo vedere con gli occhi fisici. Ricordati che, quando parlo di “luce”, mi riferisco a tutta la luce, che include l’intero spettro di frequenze elettromagnetiche e non solo la luce visibile.

LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO

Figura 4.1A Questa figura rappresenta l’intero spettro di frequenze elettromagnetiche, dal campo del punto zero fino alla materia. Quando l’energia aumenta (o la frequenza diventa più veloce), la lunghezza d’onda diminuisce. Quando l’energia diminuisce

(o la frequenza diventa più lenta), la lunghezza d’onda aumenta. Al centro c’è lo spettro di realtà che percepiamo (luce visibile).

Per esempio, anche se non li vediamo, i raggi X esistono comunque. Lo sappiamo perché noi esseri umani abbiamo la capacità di crearli e di misurarli. Esiste un numero infinito di frequenze all’interno dello spettro di luce dei raggi X. I raggi X hanno una frequenza più veloce della luce visibile e perciò sono dotati di più energia (perché più veloce è una frequenza, maggiore è la sua energia). La materia è la più densa delle frequenze perché è la forma di luce e informazioni più lenta e condensata.

FREQUENZA E LUNGHEZZA D’ONDA

Figura 4.1B Qui vediamo il rapporto tra frequenza e lunghezza d’onda. Il numero di cicli in un’onda completa (tra le lettere a e b, b e c e così via) è una lunghezza d’onda. Lo spazio tra le due frecce verticali rivolte verso il basso rappresenta un intervallo di tempo di 1 secondo. In questo caso, poiché ci sono cinque onde complete nell’arco di un secondo, diciamo che la frequenza è di 5 cicli per secondo, o 5 Hz.

Osserva la Figura 4.1B. Muovi gli occhi lungo la linea orizzontale che

attraversa le colline e le valli formate dalle onde, cominciando dalla lettera a e poi passando a b e poi a c. Ogni volta che arrivi alla lettera seguente hai appena percorso un ciclo completo, chiamato lunghezza d’onda. Quindi, la distanza tra le lettere a e b è una lunghezza d’onda. La frequenza di un’onda si riferisce al numero di lunghezze d’onda o cicli in 1 secondo, che si misura in hertz (Hz). Pertanto, quanto più veloce è la frequenza di un’onda, tanto più corta è la lunghezza d’onda. È vero anche il contrario: più lenta è la frequenza, maggiore è la lunghezza d’onda (Figura 4.1C). Per esempio, la luce infrarossa ha una frequenza più lenta della luce ultravioletta, perciò la lunghezza d’onda dai raggi infrarossi è maggiore di quella dei raggi ultravioletti. Ecco un altro esempio, stavolta nello spettro visibile: il colore rosso ha una frequenza più lenta (450 cicli per secondo) del colore blu (650 cicli per secondo). Pertanto, la lunghezza d’onda del rosso è maggiore di quella del blu.

RAPPORTO TRA FREQUENZA E LUNGHEZZA D’ONDA

Figura 4.1C Quando la frequenza aumenta, la lunghezza d’onda diminuisce. Quando la frequenza diminuisce, la lunghezza d’onda aumenta.

Nel corso degli anni, sono stati fatti diversi tentativi di fotografare e misurare i campi di luce. Uno degli esempi più importanti è l’effetto fotografico Kirlian, scoperto nel 1939 da Semyon Davidovich Kirlian,

elettricista e inventore russo. Con questa tecnica, Kirlian fu in grado di catturare immagini del campo elettromagnetico che circonda sia gli esseri viventi che gli oggetti non viventi. Kirlian scoprì che mettendo un foglio di pellicola fotografica su una piastra di metallo, ponendo un oggetto sopra la pellicola e applicando una corrente ad alta tensione alla piastra di metallo, un’immagine della scarica elettrica tra l’oggetto e la piastra rimaneva visibile sulla pellicola, apparendo come un contorno luminoso intorno all’oggetto fotografato. Pare che, in uno dei suoi molti esperimenti, Kirlian fotografò due foglie apparentemente identiche, una di una pianta sana e l’altra di una pianta malata. La fotografia della foglia proveniente dalla pianta sana mostrava un forte campo di luce, mentre l’altra un bagliore molto più debole, inducendo Kirlian a credere che la sua tecnica fotografica potesse essere in grado di valutare lo stato di salute del soggetto fotografato. Oggigiorno gli scienziati mettono in discussione l’utilità della fotografia Kirlian come strumento diagnostico, ma le ricerche su questa tecnica continuano. Uno sviluppo più recente in questa direzione si deve all’opera del biofisico tedesco Fritz-Albert Popp, che ha passato più di tre decenni a studiare i biofotoni, minuscole particelle di luce a bassa intensità emesse da tutti gli esseri viventi. Nel 1996 Popp fondò l’Istituto Internazionale di Biofisica (IIB), una rete di laboratori di ricerca in più di una dozzina di Paesi di tutto il mondo che studiano i biofotoni. Popp e i ricercatori dell’IIB credono che le informazioni contenute in queste particelle di luce, che si trovano nel DNA, vengano trasmesse in modo estremamente efficiente alle cellule dell’organismo, svolgendo così un ruolo fondamentale nella regolazione delle sue funzioni.1 I biofotoni possono essere individuati da uno strumento particolarmente sensibile, progettato per misurare le loro emissioni: quanto più forti sono le emissioni e più intenso e coerente è il campo di luce, tanto maggiore sarà la comunicazione tra le cellule e più sano l’organismo. Per mantenere la vita e la salute, le nostre cellule comunicano tra loro scambiandosi informazioni vitali trasmesse su diverse frequenze di luce. Popp scoprì che è vero anche il contrario: quando una cellula non emette abbastanza energia elettromagnetica organizzata e coerente, si ammala; non è più in grado di condividere informazioni con altre cellule e, senza questo scambio, non ha ciò che le serve. Perciò, forse la versione meccanicistica del funzionamento interno della cellula, che abbiamo studiato nelle lezioni di biologia alle superiori, è un po’ datata. Le molecole cariche che si attraggono

e si respingono non sono responsabili del funzionamento della cellula. Invece, l’energia elettromagnetica che la cellula emette e riceve è la forza vitale che governa le molecole. Questo è il punto di vista vitalistico. Tutto ciò significa che siamo letteralmente esseri di luce che irradiano una forza vitale ed esprimono un campo di luce intorno al corpo. Si può dire che quanto più definiamo la realtà con i sensi e viviamo concentrandoci soprattutto sul mondo fisico, tanto più potremmo perderci informazioni preziose. Questo perché quanto più ci concentriamo sulla materia, gli oggetti, le cose, le persone e i luoghi nel mondo esterno, tanto meno siamo in grado di percepire queste altre frequenze che non sono visibili a occhio nudo. E, se non ne siamo consapevoli, è come se non esistessero per noi. Come hai già letto e, spero, cominciato a provare di persona con la meditazione dello scorso capitolo, puoi sintonizzarti su certe frequenze intorno a te, così come puoi sintonizzare la radio sulla stazione che preferisci. Quando chiudi gli occhi, rimani immobile ed elimini l’ambiente esterno (ovvero le interferenze che di solito t’impediscono di percepire queste altre frequenze), puoi esercitarti a captare un segnale chiaro e a ricevere le sue informazioni. Se lo fai ripetutamente, ti sintonizzi su un nuovo livello di luce e informazioni che puoi utilizzare per influenzare la materia. Così facendo, il corpo sperimenta la sintropia (maggiore ordine) invece dell’entropia (disordine, crollo fisico e caos). Quando riesci a calmare la mente analitica e a sintonizzarti su queste informazioni più ordinate, il corpo risponde automaticamente elaborando un nuovo flusso di coscienza ed energia, diventando così più efficiente, coerente e sano.

Focalizzazione convergente e divergente All’inizio della meditazione dello scorso capitolo, ti ho chiesto di porre l’attenzione su diverse parti del corpo e sullo spazio che le circonda ed è un passaggio richiesto in quasi tutte le meditazioni che propongo, perché così affini la tua capacità di padroneggiare due diverse modalità in cui il cervello può focalizzarsi: la focalizzazione convergente e la focalizzazione divergente. La focalizzazione convergente è una messa a fuoco ristretta su un oggetto materiale, come per esempio nelle meditazioni quando poni l’attenzione su una determinata parte del corpo. È lo stesso tipo di focalizzazione che utilizzi quando presti attenzione agli oggetti nel tuo ambiente. In genere, quando vai

a prendere un bicchiere, telefoni o scrivi un messaggio a qualcuno o ti allacci una scarpa, utilizzi una focalizzazione convergente. Sei concentrato su oggetti o cose (materia) e persone o luoghi del mondo esterno, perlopiù tridimensionali. Ricordi che ho parlato del vivere in modalità di sopravvivenza, con gli ormoni dello stress che ci tengono pronti a lottare o fuggire? Quando siamo in quello stato, restringiamo ancor di più la nostra messa a fuoco perché prestare la massima attenzione al mondo fisico esterno diventa vitale. In effetti, diventiamo materialisti e definiamo la realtà attraverso i sensi. I diversi comparti del cervello che di solito lavorano all’unisono cominciano a suddividersi e smettono di comunicare in maniera efficace tra di loro, non operando più insieme in uno stato di coerenza (ordine). Ora sono in uno stato di incoerenza e inviano messaggi incoerenti alle varie parti del corpo attraverso il midollo spinale. L’abbiamo osservato più e più volte quando effettuiamo le scansioni per misurare le onde cerebrali. Come ho già detto, quando il tuo cervello è incoerente lo sei anche tu. È come se, invece di suonare una bella sinfonia, il cervello e il corpo producessero una cacofonia. E, a causa di questa condizione di squilibrio e incoerenza, tenti di controllare o forzare un risultato nella tua vita. Cerchi di prevedere un futuro che è basato sul passato, prestando più attenzione al mondo esterno di oggetti e cose che al tuo mondo interiore di pensieri e sentimenti. In altre parole, rimani in una focalizzazione convergente, pensando ossessivamente alle stesse cose. È questo che fa lo stress: t’induce a essere ossessionato dai tuoi problemi, così puoi essere preparato allo scenario peggiore basato sui ricordi del passato. Tuttavia, quando passi da quest’attenzione ristretta a una messa a fuoco aperta e ampia, come potrai fare grazie a questa meditazione, diventi consapevole dello spazio e quindi della luce e dell’energia intorno al tuo corpo nello spazio. Questa si chiama focalizzazione divergente. Passi dal concentrarti su qualcosa al concentrarti su nessuna cosa, sull’onda (energia) invece che sulla particella (materia). La realtà è sia la particella che l’onda; è materia ed energia. Quando usi la focalizzazione convergente per porre l’attenzione su diverse parti del corpo (la particella) e poi apri la tua messa a fuoco in modo da percepire lo spazio che le circonda (l’onda), il cervello diventa più coerente ed equilibrato.

Entra nella mente subconscia

Negli anni Settanta, Les Fehmi, direttore del Princeton Biofeedback Centre di Princeton, nel New Jersey, scoprì che questo spostamento dell’attenzione dalla focalizzazione convergente a quella divergente modifica le onde cerebrali. Fehmi stava cercando di trovare un metodo per insegnare come passare dalle onde cerebrali beta (pensiero cosciente) alle alfa (stato di rilassamento e creatività). Scoprì che la strategia più efficace consisteva nel guidare i soggetti ad acquisire consapevolezza dello spazio o del nulla, adottando quella che chiamava la messa a fuoco aperta.2 La tradizione buddista utilizza questo metodo di meditazione da migliaia di anni. Se apri la messa a fuoco e percepisci le informazioni invece della materia, le onde cerebrali rallentano, passando da beta ad alfa. Quando il cervello pensante (la neocorteccia) rallenta, sei in grado di andare oltre la mente analitica (chiamata anche mente critica), che separa la mente conscia da quella subconscia (vedi Figura 4.2). Ora puoi entrare nella sede del sistema operativo del corpo, il sistema nervoso autonomo, di cui ho parlato nel capitolo precedente, e il tuo cervello può funzionare in modo più olistico.

OLTRE LA MENTE ANALITICA

Figura 4.2 Uno dei principali scopi della meditazione è andare oltre la mente analitica. Ciò che separa la mente conscia da quella subconscia è la mente analitica. Quando rallenti le onde cerebrali, esci dalla mente conscia e dal cervello pensante, oltrepassi la mente analitica ed entri nel sistema operativo della mente subconscia, dove si trovano i programmi automatici e le abitudini.

Quando eseguirai la meditazione chiamata “Benedizione dei centri energetici”, che t’insegnerò più avanti in questo capitolo, porrai l’attenzione su ciascuno dei centri energetici del corpo, chiamati anche chakra (“ruote”) negli antichi testi vedici dell’India orientale, e poi aprirai la tua messa a fuoco. L’energia che poni su ciascun centro si muove in quella direzione, attivandolo. Per esempio, non è un mistero che se hai una fantasia erotica nella mente e nel cervello, quando arriva l’energia il centro si attiva in una determinata maniera e gli organi, i tessuti, le sostanze chimiche, gli ormoni e il sistema nervoso reagiscono di conseguenza. Se hai fame e stai pensando a cosa mangerai, non a caso i succhi gastrici si attivano, produci saliva e il corpo si prepara all’esperienza di mangiare perché stai attivando quell’area. Se stai pensando di litigare con il tuo capo o con tua figlia, secerni adrenalina prima ancora dell’inizio dello scontro. In tutti questi casi, il pensiero diventa l’esperienza. Lo spiegherò in maniera più dettagliata nella prossima sezione, quando parleremo dei singoli centri energetici, ma per ora ti basta sapere che ciò accade perché ogni centro produce la propria espressione ormonale chimica, che poi attiva gli organi, i tessuti e le cellule in ciascuna zona. Immagina cosa accadrebbe se tu fossi in grado di rallentare le tue onde cerebrali durante la meditazione e di entrare nel sistema operativo di ognuno di questi centri energetici ponendo l’attenzione sullo spazio attorno a essi, aprendo la tua messa a fuoco. Tutti i centri diventerebbero più ordinati e coerenti, e questo segnalerebbe ai neuroni di creare un nuovo livello di mente e di attivare gli organi, i tessuti e le cellule di quella zona, producendo i messaggeri chimici e gli ormoni corrispondenti. E, se lo facessi ripetutamente, con il tempo cominceresti a indurre un cambiamento fisico reale. Tra gli allievi che seguono questa pratica, alcuni sono guariti da infezioni croniche della vescica, problemi di prostata, impotenza, diverticolite, morbo di Crohn, allergie e intolleranze alimentari come la celiachia, tumori alle

ovaie, aumento degli enzimi epatici, reflusso acido, palpitazioni cardiache, aritmia, asma, patologie respiratorie, mal di schiena, disfunzioni della tiroide, cancro alla gola, dolori al collo, emicrania cronica, mal di testa, tumori al cervello e molti altri disturbi. Abbiamo assistito a ogni genere di miglioramento nei soggetti che praticavano questa particolare meditazione, a volte già dopo la prima volta. Queste straordinarie guarigioni furono possibili perché le persone sono riuscite a cambiare l’espressione del loro DNA a livello epigenetico, attivando alcuni geni e disattivandone altri, alterando la modalità con cui questi geni esprimono le proteine nei loro corpi fisici (come hai letto nel Capitolo 2).

Funzionamento dei centri energetici Stiamo per esaminare più da vicino ognuno dei centri energetici dell’organismo, ma prima voglio spiegare un po’ meglio come funzionano. Ciascuno di essi è un centro d’informazioni. Ognuno ha la propria energia che veicola un livello corrispondente di coscienza, la propria emissione di luce che esprime informazioni specifiche o la propria frequenza che porta un determinato messaggio. Tutti hanno anche le proprie ghiandole, i propri ormoni, la propria chimica e i propri plessi di neuroni. Puoi considerare questi ammassi di reti neurali come mini-cervelli. E se ognuno di questi centri ha un proprio cervello, ha anche una propria mente. Dai un’occhiata alla Figura 4.3, che mostra la posizione di tutti i centri e l’anatomia e la fisiologia associate a ciascuno di essi.

I CENTRI ENERGETICI

Figura 4.3 Ciascun centro energetico del corpo ha una propria struttura biologica. Tutti hanno le proprie ghiandole, ormoni, sostanze chimiche e mini-cervelli (plessi di neuroni) individuali, e di conseguenza anche una propria mente.

Come hai letto nel secondo capitolo, quando la coscienza attiva il tessuto neurologico, crea la mente. La mente è il cervello in azione, perciò se ognuno di questi centri energetici possiede un plesso di neuroni, allora ha anche la sua mente individuale. Ciò che attiva la mente è l’energia con un’intenzione cosciente. Quando uno di questi centri si accende, a sua volta attiva ormoni,

tessuti, sostanze chimiche e funzioni cellulari, ed emette energia. Per esempio, se il primo centro (la sede delle gonadi) viene attivato dall’energia, la sua mente ha un’intenzione molto precisa. Quando tu, come essere cosciente, hai un pensiero o una fantasia (è la coscienza che agisce sul tessuto neurologico), in un attimo il tuo corpo cambia a livello fisiologico, e quindi anche la tua energia. L’organismo secerne sostanze chimiche e ormoni dalle ghiandole corrispondenti per prepararti emotivamente all’atto sessuale. Ora hai più energia in quel centro, che rilascia la sua particolare frequenza contenente un messaggio intenzionale. L’energia che veicola l’intenzione cosciente attiva il centro sessuale, e la mente nel cervello influenza la mente nel corpo a livello del plesso nervoso individuale [Ndr: Il plesso nervoso è formato dai rami anteriori dei nervi spinali che si congiungono tra loro. Abbiamo per esempio il plesso cervicale, il plesso brachiale ecc.]. Questa mente, situata in quella zona specifica del corpo, attraverso questo mini-cervello opera a livello subconscio attraverso il sistema nervoso autonomo. Va al di là del controllo volontario. Potremmo dire che il corpo sta seguendo la mente mentre il mini-cervello in quel centro energetico attiva le relative ghiandole, che a loro volta attivano gli ormoni corrispondenti che segnalano alle apposite sostanze chimiche di modificare la fisiologia e lo stato emotivo del corpo. Così emetti un’energia molto chiara che porta una specifica istruzione fuori da quel centro. Quando l’energia attraversa quel tessuto neurologico o plesso di neuroni, crea una mente a quel livello, così quel centro, quando è attivato, ha una propria mente. Anche il secondo centro possiede una propria mente. Quando attiviamo il suo mini-cervello e quindi la sua mente, si verifica la medesima sequenza di eventi che abbiamo appena visto nel primo centro energetico, ma con diversi neurocircuiti, ormoni, sostanze chimiche, emozioni, energia e informazioni. Questa parte del corpo è stata chiamata “il secondo cervello” in virtù delle centinaia di milioni di neuroni e connessioni neurali che si trovano qui (più di quanti ce ne sono nel midollo spinale o nel sistema nervoso periferico). Il 95 per cento della serotonina (l’ormone del buonumore) presente nell’organismo non si trova nel cervello ma nell’intestino.3 Seguire la pancia significa letteralmente fidarsi del proprio istinto. È come se il corpo e il cervello di questo centro potessero superare il nostro cervello analitico e razionale. E il centro cardiaco? Cosa succede quando segui il tuo cuore? Come i primi due, il quarto centro, situato nel petto, possiede una propria frequenza, i propri ormoni, le proprie emozioni, le proprie sostanze chimiche e un proprio

mini-cervello che attinge da un campo di energia e informazioni che lo circonda. Quando segui il tuo cuore, tendi a essere più premuroso, gentile, ispirato, altruista, empatico, generoso, riconoscente, fiducioso e paziente. Se il mini-cervello ottiene queste informazioni, invia istruzioni e messaggi agli organi e ai tessuti che si trovano in quella parte del corpo, e tu emetti energia amorevole da questo specifico centro d’informazione. Adesso esaminiamo più in dettaglio ciascuno dei centri energetici. Le loro funzioni in parte si sovrappongono, ma in linea di massima le loro caratteristiche sono semplici da capire. Se ti serve, puoi rivedere la Figura 4.3.

Approfondisci la conoscenza dei centri energetici Il primo centro energetico controlla la zona degli organi sessuali, inclusi il perineo, il pavimento pelvico, le ghiandole collegate alla vagina o al pene, la prostata se sei un uomo, la vescica, la parte finale dell’intestino e l’ano. Ha a che fare con la procreazione, l’eliminazione dei rifiuti, la sessualità e l’identità sessuale. Gli ormoni sessuali (gli estrogeni e il progesterone nelle donne, il testosterone negli uomini) sono legati a questo centro. Il primo centro energetico inoltre è associato al plesso nervoso mesenterico inferiore. Nel primo centro è presente un’enorme quantità di energia creativa. Pensa a quanta energia serve per creare la vita. Quando questo centro è in equilibrio, l’energia creativa fluisce agevolmente e tu sei anche radicato nella tua identità sessuale. Il secondo centro energetico è dietro e un po’ sotto l’ombelico. Controlla le ovaie, l’utero, il colon, il pancreas e la parte inferiore della schiena. Ha a che fare con la digestione, l’eliminazione dei rifiuti e la trasformazione del cibo in energia; comprende gli enzimi digestivi, i succhi gastrici e gli enzimi e gli ormoni che mantengono in equilibrio il livello di zuccheri nel sangue. Questo centro è connesso con il plesso nervoso mesenterico superiore. Il secondo centro energetico è legato anche alle strutture sociali, alle reti di sostegno, alla famiglia, alle culture e alle relazioni interpersonali. Quando è in equilibrio, ti senti al sicuro nel tuo ambiente e nel mondo. Il terzo centro energetico è situato alla bocca dello stomaco, sotto lo sterno. Controlla lo stomaco, l’intestino tenue, la milza, il fegato, la cistifellea, le ghiandole surrenali e i reni. Gli ormoni associati a esso

comprendono l’adrenalina e il cortisolo, gli ormoni renali e sostanze chimiche come la renina, l’angiotensina, l’eritropoietina, tutti gli enzimi del fegato e quelli dello stomaco, come la pepsina, la tripsina, la chimotripsina e l’acido cloridrico. Il terzo centro energetico è legato al plesso solare, chiamato anche plesso celiaco. Questo centro è associato alla volontà, al potere, alla presunzione, al controllo, alla grinta, all’aggressività e al predominio. È il centro della competizione, del potere personale e dell’autostima. Quando il terzo centro è in equilibrio, usi la tua volontà per superare l’ambiente e le condizioni esistenziali. Al contrario del secondo, questo centro si attiva spontaneamente se percepisci che il tuo ambiente non è sicuro o se è imprevedibile, e perciò devi proteggere e prenderti cura te della tua tribù e di te stesso. Il terzo centro è attivo anche quando vuoi qualcosa e devi utilizzare il corpo per ottenerlo. Il quarto centro energetico è situato nello spazio dietro lo sterno. Controlla il cuore, i polmoni e il timo (la principale ghiandola immunitaria dell’organismo, chiamata “fonte della giovinezza”). Gli ormoni associati a esso comprendono l’ormone della crescita, l’ossitocina e una cascata di millequattrocento diverse sostanze chimiche che favoriscono la salute del sistema immunitario tramite il timo (responsabile della crescita, della riparazione e della rigenerazione dell’organismo). Il plesso nervoso governato dal quarto centro è il plesso cardiaco.4 I primi tre centri riguardano la sopravvivenza e riflettono la nostra natura animale o la nostra umanità. Invece nel quarto centro energetico passiamo dall’egoismo all’altruismo ed esso è associato a emozioni come amore, affetto, empatia, gratitudine, riconoscenza, gentilezza, ispirazione, altruismo e fiducia. Qui ha origine la nostra divinità; è la sede dell’anima. Quando il quarto centro è in equilibrio, ci preoccupiamo per gli altri e vogliamo collaborare per il bene di tutta la comunità. Proviamo un amore sincero per la vita. Ci sentiamo completi e siamo soddisfatti di noi stessi. Il quinto centro energetico è situato nella gola. Controlla la tiroide, le paratiroidi, le ghiandole salivari e i tessuti del collo. Gli ormoni associati a esso sono gli ormoni tiroidei T3 e T4 (tiroxina) e gli ormoni paratiroidei che governano il metabolismo del corpo e i livelli di calcio nel sangue. Il plesso nervoso governato dal quinto centro è il plesso tiroideo. Questo centro partecipa alla manifestazione dell’amore provato nel quarto centro e all’espressione della tua verità attraverso i suoni e il linguaggio. Quando è in equilibrio, tu esprimi la tua verità, amore compreso. Sei così

soddisfatto di te stesso e della vita da voler condividere pensieri e sentimenti. Il sesto centro energetico è situato nello spazio tra la parte posteriore della gola e la testa (se è troppo complicato da capire, consideralo come il centro del cervello, leggermente spostato verso la parte posteriore della testa). Esso controlla la ghiandola pineale, che alcuni chiamano “terzo occhio”, ma io preferisco definirla “primo occhio”. È associato al portale che conduce a dimensioni superiori e al cambiamento della percezione per poter guardare oltre il velo o vedere la realtà in modo non lineare. Quando questo centro è aperto, è come un’antenna radio capace di sintonizzarsi su frequenze più elevate, oltre i cinque sensi. È qui che si risveglia l’alchimista che c’è in te. Più avanti nel libro dedico un intero capitolo alla ghiandola pineale, ma per adesso sappi che secerne ormoni come la serotonina e la melatonina (oltre ad alcuni altri meravigliosi metaboliti), responsabili del ritmo circadiano che ti fa sentire sveglio in risposta alla luce visibile durante il giorno e assonnato in risposta all’oscurità di notte. La ghiandola pineale è sensibile a tutte le frequenze elettromagnetiche oltre la luce visibile e può produrre i corrispondenti derivati chimici della melatonina che alterano la tua visione della realtà. Quando questa ghiandola è in equilibrio, il cervello funziona in modo chiaro e tu sei lucido, più consapevole del tuo mondo interiore e di quello esterno, e ogni giorno vedi e percepisci di più. Il settimo centro energetico è situato al centro della testa e comprende la ghiandola pituitaria, chiamata anche “ghiandola maestra”, perché governa e crea armonia con effetto a cascata a partire da questo centro del cervello e toccando la ghiandola pineale, la tiroide, il timo, le ghiandole surrenali, il pancreas fino alle ghiandole sessuali. È qui che ha origine la tua divinità, il tuo livello superiore di coscienza. Quando questa ghiandola è in equilibrio, sei in armonia con tutte le cose. L’ottavo centro energetico si trova quaranta centimetri circa al di sopra della testa, quindi è l’unico centro energetico a non essere associato a una parte del corpo fisico. Gli egizi lo chiamavano Ka. Rappresenta la tua connessione con il cosmo, l’universo, il tutto. Quando si attiva, ti senti degno di ricevere, aprendoti alle intuizioni, alle epifanie, alla comprensione profonda e a ricevere frequenze e informazioni che non provengono dai ricordi immagazzinati nel sistema nervoso ma dal cosmo, dall’universo, dal campo unificato, o qualunque nome tu voglia dare a quel potere che è più grande del nostro io individuale. Attraverso questo centro, abbiamo accesso

ai dati e alla memoria del campo quantico.

Evolvi la tua energia Ora che ho descritto dettagliatamente ognuno dei centri energetici, vediamo più da vicino come funzionano. Il nostro corpo è congegnato per utilizzare l’energia che ciascuno di essi racchiude, ma cosa succede quando la impieghiamo per qualcosa che vada oltre la mera sopravvivenza? Cosa accade quando, invece di rilasciare tutta la nostra energia verso l’esterno (per procreare, digerire il cibo, fuggire dal pericolo e così via), cominciamo a evolvere parte di quell’energia verso l’alto, da un centro all’altro, aumentandone la frequenza man mano che sale? Ecco cosa accadrebbe: iniziamo canalizzando l’energia creativa dal primo centro. Quando ci sentiamo abbastanza al sicuro da creare, quest’energia evolve, salendo e fluendo nel secondo centro. Se dobbiamo superare un limite o un problema nell’ambiente, siamo in grado di mettere a frutto l’energia creativa, che così fluirà nel terzo centro, la sede della nostra volontà e del nostro potere. Quando superiamo le avversità, abbiamo l’opportunità di sentirci più completi, liberi e soddisfatti, e così siamo in grado di provare amore sincero per noi stessi e per gli altri, mentre l’energia passa nel quarto centro e lo attiva. Quando questo accade, vogliamo esprimere la nostra attuale verità (ciò che abbiamo imparato o l’amore che proviamo) e ciò permette all’energia di passare nel quinto centro attivandolo. Poi, una volta che l’evoluzione dell’energia attiva il sesto centro, aree dormienti del cervello si aprono e il velo dell’illusione viene sollevato: allora percepiamo uno spettro di realtà più ampio rispetto a prima e cominciamo a sentirci illuminati, il corpo è più in armonia e in equilibrio e anche il nostro ambiente esterno (compreso il mondo naturale che ci circonda) diventa più armonioso ed equilibrato, mentre l’energia sale e attiva il settimo centro. Quando sentiamo quell’energia illuminata, cominciamo a sentirci davvero degni e l’energia può salire ulteriormente fino ad attivare l’ottavo centro, dove riceviamo i frutti delle nostre fatiche: visioni, sogni, intuizioni, manifestazioni e conoscenza che non derivano dal corpo e dalla mente sotto forma di ricordi, ma da un potere più grande che è dentro e intorno a noi. Questo flusso continuo di energia che evolve dal primo all’ottavo centro è illustrato nella Figura 4.4A.

IL FLUSSO DI ENERGIA CREATIVA NEL CORPO

Figura 4.4A Quando evolviamo la nostra energia creativa, essa può essere incanalata dal primo centro fino al cervello e oltre. Ogni centro energetico ha una propria frequenza che ne veicola l’intenzione.

È il genere di evoluzione personale che si verifica quando l’energia fluisce in maniera costante, condizione ideale. Tuttavia, molto spesso accade che gli eventi della nostra vita e il modo in cui reagiamo a essi portino l’energia a rimanere bloccata. Le parti del corpo in cui l’energia si ferma sono i centri energetici associati ai problemi che stai affrontando. La Figura 4.4B rappresenta cosa succede quando l’energia ristagna e non riesce a fluire nei

centri superiori.

COME L’ENERGIA RIMANE BLOCCATA

Figura 4.4B Quando l’energia rimane bloccata nel corpo, non riesce a fluire nei centri superiori. Siccome le emozioni sono energia, se ristagnano nei diversi centri noi non possiamo evolvere.

Se, per esempio, una persona ha subito abusi sessuali o è stata condizionata sin dall’infanzia a pensare che il sesso sia un peccato, la sua energia può rimanere bloccata nel primo centro, associato alla sessualità,

rendendole difficile accedere alla creatività. Se invece ha libero accesso alla propria energia creativa, ma non si sente abbastanza sicura da utilizzarla nel mondo (vedendosi come una vittima nelle sue relazioni sociali e interpersonali), o se è stata traumatizzata o tradita da un’altra persona, potrebbe trattenere l’energia nel secondo centro e provare un eccesso di senso di colpa, vergogna, sofferenza, bassa autostima o paura. Se invece riesce a far fluire l’energia fino al terzo centro ma ha problemi di ego ed è presuntuosa, egocentrica, dispotica, autoritaria, arrabbiata, eccessivamente competitiva e rancorosa, con l’energia bloccata nel terzo centro, potrebbe non riuscire a controllarsi o avere problemi motivazionali. Se non riesce ad aprire il proprio cuore e a provare amore e fiducia, se ha paura di esprimere amore o ciò che prova veramente, la sua energia può rimanere bloccata rispettivamente nel quarto e nel quinto centro. L’energia può restare bloccata in uno qualsiasi dei centri energetici, ma il più delle volte è nei primi tre che ristagna, non riesce a evolvere e a fluire nel modo che ho descritto prima, attivando i centri energetici superiori. La “Benedizione dei centri energetici” ha l’obiettivo di far fluire l’energia bloccata.

Attingi dal tuo campo di energia Come abbiamo già detto, i nostri corpi sono circondati da campi invisibili di energia elettromagnetica, che veicolano sempre un’intenzione cosciente. Quando attiviamo uno dei sette centri energetici del corpo, possiamo dire che ne stiamo esprimendo l’energia. In altre parole, quando noi, come esseri coscienti, attiviamo una specifica energia in ciascun centro, stimoliamo i plessi neurali associati a produrre un livello di mente che attivi le apposite ghiandole, tessuti, ormoni e sostanze chimiche corrispondenti. Non appena un centro viene attivato, il corpo emette energia contenente una specifica informazione o intenzione proveniente da esso. Tuttavia, se viviamo in modalità di sopravvivenza e utilizziamo in maniera eccessiva i primi tre centri, continuiamo ad attingere da questo campo invisibile di energia contenente informazioni che circonda il corpo e la trasformiamo in chimica. Nel tempo, la ripetizione di questo processo provoca la riduzione del campo attorno al corpo (vedi la Figura 4.5). Di conseguenza, la nostra luce diminuisce e non c’è più energia contenente

un’intenzione che attraversi questi centri per creare in ciascuno la relativa mente. Questo livello limitato di mente, con una scarsa quantità di energia in ogni centro, invierà un segnale limitato alle circostanti cellule, tessuti, organi e sistemi del corpo. Il risultato è un segnale più debole e una frequenza energetica più bassa per il trasporto di informazioni vitali nel corpo, fino al possibile sviluppo di una malattia. Potremmo dire che, a livello energetico, le malattie sono dovute a un abbassamento della frequenza e a un messaggio incoerente.

VIVERE IN MODALITÀ DI SOPRAVVIVENZA

Figura 4.5 I primi tre centri consumano molta energia. Se li utilizziamo in maniera eccessiva, attingiamo continuamente dal campo invisibile di energia e la trasformiamo in

chimica. Il campo che circonda il corpo comincia a restringersi.

Ti ricordi che ho detto che i tre centri inferiori del corpo si occupano della sopravvivenza e perciò rappresentano il nostro naturale egoismo? Riguardano l’utilizzo del potere, dell’aggressività, della forza e della competizione per sopravvivere alle condizioni dell’ambiente esterno abbastanza a lungo da nutrirci e conservare la specie (al contrario dei cinque centri superiori, che riguardano pensieri ed emozioni più altruistici). La natura ha reso questi tre centri inferiori molto piacevoli per farci continuare a svolgere le azioni a essi legate. Fare sesso (primo centro) e mangiare (secondo centro) sono attività molto piacevoli, come in parte può esserlo connettersi e comunicare con gli altri (sempre il secondo centro). Il potere personale (terzo centro) può essere inebriante, per esempio riuscire a superare gli ostacoli, ottenere ciò che si vuole, competere contro gli altri e vincere, sopravvivere in un particolare ambiente e così via. Quindi, si capisce come mai alcune persone tendano a utilizzare in modo eccessivo uno o più dei primi tre centri e, così facendo, consumino sempre più il campo di energia e informazioni che circonda il corpo. Per esempio, una persona estremamente sensuale assorbe una maggiore energia dal campo che circonda il suo primo centro. Una persona intrappolata nella vergogna e nel senso di colpa, che si sente una vittima, si aggrappa alle emozioni del passato e soffre continuamente, consuma troppa energia del secondo centro. Una persona molto stressata prende energia dal terzo centro. Quando la nostra coscienza non evolve, non evolve neanche la nostra energia.

Il livello subatomico Tutto questo ha inizio a livello subatomico o quantico, perciò vediamo come si verifica. Osserva la Figura 4.6. Se prendi due atomi, ognuno con il proprio nucleo, e li metti insieme per formare una molecola, l’intersezione dei due cerchi nel punto in cui si legano è dove condividono luce e informazioni, e quindi anche un’energia simile dotata di una particolare frequenza. Ciò che tiene insieme questi due atomi, formando una molecola, è un campo invisibile di energia. Rispetto ai due atomi separati, la molecola che essi formano unendosi avrà caratteristiche e proprietà fisiche diverse, per esempio una diversa densità, un diverso punto di ebollizione e un diverso peso atomico. È importante notare che ciò che conferisce alla molecola le sue

proprietà specifiche, e che permette alla sua forma e alla sua struttura di restare inalterate, è il campo invisibile di energia che circonda la materia. Le molecole non potrebbero legarsi senza condividere informazioni ed energia.

DALL’ENERGIA ALLA MATERIA

Figura 4.6 Quando gli atomi si legano e condividono energia e informazioni, formano le molecole. La molecola è circondata da un campo invisibile di luce, costituito dall’energia e dalle informazioni che le forniscono le sue proprietà fisiche. Se altri atomi si uniscono alla molecola, questa diventa più complessa e forma una

sostanza chimica, anch’essa circondata da un invisibile campo di luce fatto di energia e informazioni, che le conferisce proprietà fisiche specifiche. Quando altri atomi si uniscono alla sostanza chimica, essa diventa ulteriormente complessa e può formare una cellula. La cellula è circondata da un proprio campo invisibile di energia e informazioni, che le trasmette le istruzioni per funzionare. A sua volta, un gruppo di cellule che si uniscono diventano un tessuto, con un campo di energia e informazioni che permette alle cellule di funzionare in armonia. I tessuti si aggregano per formare un organo, con un campo di energia e informazioni che gli consentono di funzionare in maniera sana. Gli organi si uniscono per diventare un sistema, con un proprio campo invisibile di luce che lo circonda e gli fornisce le proprietà fisiche per funzionare come un tutto. Infine, i sistemi si connettono per formare un corpo. Il campo di luce che circonda il corpo contiene l’energia e le informazioni che gli forniscono le sue proprietà fisiche e le istruzioni per vivere.

Se aggiungi un altro atomo, si forma un’altra molecola ancora diversa. E se continui ad aggiungere sempre più atomi, formi una sostanza chimica, con un campo invisibile di energia intorno a essa che le conferisce forma fisica specifica. Queste forze atomiche sono reali e misurabili. Se prendi abbastanza sostanze chimiche e le metti insieme, formi una cellula, anch’essa con un campo invisibile di energia che la circonda e le dà vita. La cellula trae energia da diverse frequenze di luce. Non sono le molecole e le cariche positive o negative a istruire la cellula a fare ciò cha fa. Secondo la nuova branca della biologia chiamata biologia quantistica, sono i biofotoni che la cellula emette e riceve a dare le istruzioni. Quanto più sana è la cellula, tanto più coerenti sono i biofotoni che emette. Se ricordi, la coerenza è un’espressione ordinata della frequenza. Lo scambio di informazioni (tramite frequenze elettromagnetiche di luce) tra cellula e campo di energia che la circonda è più veloce della luce, il che significa che avviene a livello quantico.5 Per continuare, se metti insieme un gruppo di cellule formi un tessuto, che ha un campo invisibile di energia e frequenza coerente unificante, che induce tutte le singole cellule a lavorare all’unisono, funzionando come una comunità. Se sviluppi ulteriormente quel tessuto, dandogli una funzione più specifica, formi un organo. Anche un organo possiede un campo invisibile di energia elettromagnetica, da cui riceve informazioni. La memoria dell’organo si trova nel campo. È affascinante il modo in cui tutto questo può influire sui pazienti che

hanno subito un trapianto. Probabilmente l’esempio più famoso è la storia di Claire Sylvia, autrice del libro Con il cuore di un altro, in cui racconta le sue esperienze in seguito a un trapianto di cuore e polmoni.6 All’epoca la donna sapeva solo che il donatore degli organi era un ragazzo di diciotto anni morto in un incidente motociclistico. Dopo il trapianto, Sylvia, ballerina e coreografa di quarantasette anni, cominciò ad aver voglia di crocchette di pollo, patatine fritte, birra, peperoni verdi e barrette di cioccolato; nessuno di questi cibi le era mai piaciuto prima. Anche la sua personalità cambiò: diventò più determinata e sicura di sé. Sua figlia adolescente la prendeva in giro perché aveva sviluppato un’andatura da uomo. Quando infine Sylvia rintracciò la famiglia del donatore, scoprì che quei cibi erano stati proprio i preferiti del ragazzo. Forse quelle informazioni vitali erano conservate nel campo di luce dell’organo trapiantato. Un’altra storia riguarda una bambina di otto anni che, dopo un trapianto di cuore ricevuto da una ragazzina di dieci anni, cominciò ad avere terribili incubi in cui veniva uccisa.7 In effetti la donatrice era stata assassinata e il colpevole era ancora a piede libero. La madre della bambina la portò da uno psichiatra, che si convinse che quei sogni riguardassero eventi realmente accaduti. Così contattarono la polizia, che aprì un’indagine utilizzando il resoconto dettagliato dell’omicidio fornito dalla bambina, comprese informazioni sull’ora e sul luogo del delitto, sull’arma, sulle caratteristiche fisiche del colpevole e sui vestiti che indossava. L’assassino fu presto identificato, arrestato e condannato. In questi casi, le informazioni presenti nel campo energetico che circondava l’organo trapiantato hanno modificato l’espressione del campo energetico dell’individuo che ha subito il trapianto: la luce e le informazioni del campo dell’organo si sono fuse con il campo preesistente del paziente trapiantato. Quest’ultimo è in grado di ricevere le informazioni che influenzano la sua mente e il suo corpo. L’energia, che contiene informazioni specifiche, influenza la materia. Poi, se connetti più organi formi un sistema o apparato, come l’apparato locomotore, circolatorio, digerente e riproduttivo o il sistema endocrino, linfatico, nervoso e immunitario. Questi sistemi funzionano traendo informazioni dal campo invisibile di energia e coscienza che li circonda. Mettendo insieme tutti i sistemi, formi un corpo, anch’esso circondato da un campo invisibile di energia elettromagnetica che poi è ciò che siamo veramente.

Adesso ritorniamo agli ormoni dello stress. Come ho già detto, quando sei in modalità di sopravvivenza e continui ad attingere dall’invisibile campo di energia, per trasformarla in chimica nel tuo corpo fisico, il campo energetico si restringe. Ciò significa che non c’è abbastanza energia o luce attorno al corpo per dare le opportune istruzioni alla materia per l’omeostasi, la crescita e la riparazione. In tal caso, i centri energetici non ricevono più energia e non producono più una mente che invii i segnali necessari alle parti del corpo corrispondenti. Il corpo è sempre più materia senza l’energia coerente di luce e informazioni. I mini-cervelli associati ai centri energetici diventano incoerenti, proprio come il nostro cervello. Inoltre, se il cervello è incoerente e diviso in comparti a causa degli ormoni dello stress, invia un messaggio molto incoerente (come le interferenze alla radio) a ciascuno dei plessi neurali che comunicano con il corpo attraverso il sistema nervoso centrale. E quando i mini-cervelli ricevono messaggi incoerenti, inviano un messaggio incoerente attraverso gli organi, i tessuti e le cellule a ogni parte del corpo legata a ciascuno dei centri energetici corrispondenti, influenzando anche l’espressione ormonale e la conduttività nervosa verso i diversi organi, tessuti e cellule. È proprio allora che l’incoerenza comincia a creare squilibrio o malattie.

Aumenta l’energia Nella meditazione chiamata “Benedizione dei centri energetici”, quando impari a porre l’attenzione su ciascuno di questi centri e diventi consapevole dello spazio che li circonda, crei coerenza in ognuno di questi piccoli cervelli nello stesso modo in cui crei coerenza nel grande cervello tra le orecchie. E quando riconosci la particella (materia) ponendo l’attenzione sul perineo (per il primo centro), o sullo spazio dietro l’ombelico (per il secondo centro), o alla bocca dello stomaco (per il terzo centro), o nel centro del petto (per il quarto centro) e così via, focalizzi la tua attenzione su quel centro. E l’energia fluisce dove poni l’attenzione. Poi sposti l’attenzione (o apri la messa a fuoco) sullo spazio intorno a ognuno di questi centri, sintonizzandoti sull’energia al di là di quel centro. Mentre lo fai, è di vitale importanza che provi un’emozione elevata, come amore, gratitudine o gioia. Come sai dai precedenti capitoli, ciò è fondamentale perché l’emozione elevata è energia, e quanto più a lungo riesci

a mantenere la messa a fuoco aperta da uno stato emotivo elevato, tanto più costruirai un campo molto coerente con una frequenza molto elevata intorno a quel centro nel tuo corpo. Una volta che hai costruito un campo coerente intorno a un centro, quest’ultimo dispone di un’energia coerente con le giuste istruzioni da cui attingere. Gli atomi, le molecole e le sostanze chimiche che formano le cellule, che creano i tessuti, che costituiscono gli organi e i sistemi dell’organismo, attingeranno da un nuovo campo di luce e informazioni e da un’energia più coerente che porta un messaggio più intenzionale, fornendo nuove istruzioni a ciascun centro del corpo. Poi il corpo comincerà a rispondere a una nuova mente. Quando entri nel momento presente e capisci che l’energia fluisce dove va l’attenzione, puoi costruire un nuovo campo di luce e informazioni e aumentare la frequenza del segnale. E quel pensiero intenzionale dirige l’energia attraverso ciascun centro per produrre una nuova mente in quel cervello individuale. Quando ogni centro attinge da un nuovo campo di frequenza e informazioni, il corpo ritorna allo stato di equilibrio o omeostasi e tu diventi più energia e meno materia, più onda e meno particella. Quanto più elevata è l’emozione, tanta più energia crei e tanto più marcato risulta il cambiamento. Se invece rimani bloccato nelle emozioni di sopravvivenza, come la preoccupazione, la paura, l’ansia, la frustrazione, la rabbia, la diffidenza e così via, non possiedi quest’energia, queste informazioni e questa luce intorno al corpo. Quando la frequenza, la luce e l’energia rallentano e diventano più incoerenti in ogni centro, tu diventi più materia e meno energia, finché il tuo corpo non comincia ad ammalarsi. Questo è lo scopo della meditazione: accelerare la frequenza affinché ritorni coerente e ordinata. Ma ricordati: non puoi forzare le cose. Non ci riuscirai provando, sperando e desiderandolo, perché non puoi farlo con la mente conscia. Devi entrare nella mente subconscia, perché è lì che si trova il tuo sistema operativo, il sistema nervoso autonomo che controlla tutti i centri. Devi uscire dallo stato di onde cerebrali beta, ancorato alla mente conscia e separato dal subconscio o dal sistema nervoso autonomo. Quanto più vai in profondità nella meditazione, passando dalle onde cerebrali beta alle onde alfa, fino alle onde theta (lo stato di dormiveglia della meditazione più profonda), tanto più lenta sarà la tua frequenza e tanto maggiore sarà l’accesso che avrai al sistema operativo. Perciò nella “Benedizione dei centri energetici” il tuo compito è rallentare le onde cerebrali e associare

un’emozione elevata a un’intenzione per benedire ciascun centro e poi lasciare che il sistema nervoso autonomo prenda il controllo, perché sa già come farlo senza l’aiuto della mente conscia. Non si tratta di pensare, visualizzare o analizzare, bensì di fare una cosa che all’inizio potrebbe sembrare molto più difficile: piantare un seme d’informazione e lasciar andare, permettendogli di prendere le istruzioni e l’energia e utilizzarle per creare più equilibrio e ordine nel corpo. Abbiamo misurato l’efficacia di questa meditazione per aumentare l’energia in ognuno dei centri energetici e raggiungerne l’equilibrio. Per farlo, utilizziamo la macchina per la visualizzazione a scarica di gas, che ho già menzionato in precedenza, e rileviamo i campi energetici dei partecipanti prima e dopo la “Benedizione dei centri energetici”. La tecnologia GDV si avvale di una speciale fotocamera per fotografare un dito del soggetto mentre una corrente elettrica debole (e totalmente indolore) viene applicata alla punta del dito per meno di un millisecondo. Il corpo reagisce alla corrente emettendo una nube elettronica fatta di fotoni. La scarica non è visibile a occhio nudo, ma l’apparecchio GDV è in grado di catturarla e trasferirla in un file digitale. Poi un software chiamato Bio-Well elabora i dati, creando un’immagine come quella nel Grafico 4 dell’inserto a colori. I grafici dal 4A al 4D mostrano quanto sono bilanciati (o sbilanciati) i centri energetici del soggetto, prima e dopo la meditazione. Il software BioWell utilizza gli stessi dati della GDV per valutare la frequenza di ciascun centro energetico e confrontarla con i parametri normali. I centri energetici in equilibrio appaiono perfettamente allineati, mentre quelli non in equilibrio sono decentrati. La dimensione del cerchio che rappresenta ciascun centro energetico mostra se la sua energia è inferiore, uguale o superiore alla media, e di quanto. Adesso osserva i grafici dal 5A al 5D dove sono rappresentate le misurazioni del campo energetico intorno al corpo di ciascun partecipante, prima e dopo il seminario avanzato. Abbiamo utilizzato la macchina GDV anche per rilevare come questa meditazione (come tutte le altre meditazioni del libro) accresca il campo di energia che circonda il corpo. Come leggerai tra poco, all’inizio della meditazione ti chiedo ripetutamente di porre l’attenzione non solo su diverse parti del corpo ma anche sullo spazio che le circonda, e poi, alla fine della meditazione, sullo spazio intorno al corpo intero. Come avrai ormai capito, l’energia fluisce dove va l’attenzione, perciò se ti concentri su questo spazio,

naturalmente è lì che andrà la tua energia. Così facendo, utilizzi la tua attenzione, la tua consapevolezza e la tua energia per costruire e aumentare il campo di luce e informazioni che ti circonda. Questo a sua volta crea ordine e sintropia, invece di disordine ed entropia. Adesso sei più luce coerente e meno materia e hai il tuo campo potenziato di luce e informazioni da cui attingere per creare.

“Benedizione dei centri energetici” Questa meditazione è diventata una delle più diffuse tra i nostri allievi e ha permesso di ottenere un numero impressionante di risultati soprannaturali. Come ho fatto nel capitolo precedente, ti fornirò alcune istruzioni di base in modo che, se sceglierai di eseguire la meditazione da solo, tu sappia come procedere. Inizia ponendo l’attenzione sul primo centro energetico, e poi passa allo spazio intorno al centro. Quando riesci a percepire questo spazio attorno al centro energetico, benedicilo e poi connettiti a emozioni elevate, come amore, gratitudine o gioia, per aumentarne la frequenza e creare un campo coerente di energia. Fallo per ognuno dei sette centri energetici del corpo e, quando arrivi all’ottavo centro, quaranta centimetri sopra la tua testa, benedicilo con gratitudine o riconoscenza. Questo centro poi comincerà ad aprire il portale alle informazioni profonde provenienti dal campo quantico. Adesso apri la tua messa a fuoco e poni l’attenzione sull’energia elettromagnetica che circonda tutto il tuo corpo, costruendo un nuovo campo di energia. Quando il corpo attinge da un nuovo campo di energia elettromagnetica, tu diventi più luce, più energia e meno materia, e ne aumenti la frequenza. Ricorda: se hai intenzione di creare l’illimitato, devi sentirti illimitato. Se hai intenzione di guarire in modo eccezionale, devi sentirti eccezionale. Attingi dalle emozioni elevate e mantienile per tutta la meditazione. Dopo aver benedetto tutti i centri energetici, stenditi e riposa per almeno quindici minuti. Rilassati, abbandonati e lascia che il sistema nervoso autonomo integri tutte queste informazioni nel corpo.

Capitolo 5

RIPROGRAMMA IL CORPO A UNA NUOVA MENTE In questo capitolo parleremo di una tecnica di respirazione che utilizziamo prima d’iniziare molte meditazioni. La spiegherò nei dettagli perché capire come funziona è fondamentale per modificare l’energia e liberare il corpo dal passato. Come vedrai, il corretto utilizzo della respirazione è uno dei segreti per diventare soprannaturale. Per ottenere i maggiori vantaggi da questa tecnica, la conoscenza di cosa farai e perché sarà la base dell’esperienza e renderà il come più semplice per te, oltre a conferire ancora più efficacia alla tecnica. Dopo aver compreso il funzionamento di questa particolare tecnica di respirazione a livello fisiologico, sarai in grado di dare un significato all’attività, metterci una maggiore intenzione, eseguirla in modo corretto e ottenere tutti i benefici della respirazione per portare la mente fuori dal corpo e riprogrammare il corpo a una nuova mente. Prima di cominciare, vorrei riesaminare il loop di pensieri e sensazioni di cui abbiamo parlato nel Capitolo 2, perché è fondamentale per la meditazione. Come forse ricorderai, i pensieri causano reazioni biochimiche nel cervello che rilasciano segnali chimici, che a loro volta fanno sentire il corpo nel modo in cui stavi pensando, generando pensieri analoghi e così via. I pensieri guidano le sensazioni, e le sensazioni guidano i pensieri, e alla fine questo circolo vizioso programma il tuo corpo nel passato. Dal momento che le emozioni sono un prodotto delle esperienze passate, se non riesci a pensare

più in grande di come ti senti, il loop di pensieri e sensazioni ti tiene ancorato al passato. È così che il corpo diventa la mente e, convinto che l’emozione provata corrisponda all’esperienza, crede di vivere nella stessa esperienza del passato ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana, trecentosessantacinque giorni all’anno. Diciamo che non hai mai superato la paura, l’amarezza, la frustrazione e il risentimento generati da eventi negativi del tuo passato, perciò, ogni volta che vivi nell’ambiente esterno un’esperienza che te li ricorda, provi le stesse emozioni provocate in te da quel primo evento, magari trent’anni prima, ed è probabile che ti comporterai come allora, perché queste emozioni guidano i tuoi comportamenti e pensieri consci o inconsci, e ti sono diventate così familiari da identificarti con esse. Quando arrivi a trentacinque anni, se continui a pensare, ad agire e a sentire nello stesso modo senza cambiare nulla di te stesso, la maggior parte di te diventa una serie memorizzata di pensieri automatici, reazioni emotive riflesse, abitudini e comportamenti inconsci, convinzioni, percezioni subconscie e atteggiamenti familiari. Il 95 per cento di chi siamo da adulti si è così assuefatto alla ripetizione che il corpo è stato programmato a essere la mente, ed è il corpo, non la mente conscia, ad avere il controllo.1 Ciò significa che la mente conscia rappresenta solo il 5 per cento di quello che siamo e che il restante 95 per cento è un programma subconscio. Quindi, per creare qualcosa di veramente diverso nella nostra vita, dobbiamo trovare la maniera per portare la mente fuori dal corpo e per cambiare il nostro modo d’essere, ed è proprio per questo che è stata progettata la meditazione che t’insegnerò alla fine del capitolo.

Come l’energia viene immagazzinata nel corpo Esaminiamo come funziona il loop di pensieri e sensazioni in rapporto ai centri energetici del corpo, soprattutto ai primi tre, deputati alla sopravvivenza, dove causa gran parte dei problemi, perché i pensieri e i sentimenti della maggioranza delle persone attivano proprio questi centri energetici. Come ricorderai dal capitolo precedente, ogni centro energetico del corpo ha una propria energia, informazioni, ghiandole, ormoni, sostanze chimiche, neurocircuiti e un proprio mini-cervello o mente. Questi minicervelli vengono programmati nel corpo a operare a livello subconscio

attraverso il sistema nervoso autonomo. In tal modo, ogni centro ha la propria energia e un corrispondente livello di coscienza, ed è associato a specifiche emozioni. Diciamo che pensi qualcosa come: “Il mio capo è ingiusto!” La Figura 5.1 rappresenta come questo pensiero attivi una rete neurale nel cervello. Poi hai un altro pensiero: “Sono sottopagato!” e attivi una seconda rete neurale. Poi pensi: “Sono oberato di lavoro!” e ormai sei partito. Siccome la mente è il cervello in azione, se continui a formulare pensieri simili e attivi abbastanza reti di neuroni che funzionano insieme (in una combinazione o sequenza specifica), produci un livello di mente che poi crea una rappresentazione interna o un’immagine di te stesso nel lobo frontale del tuo cervello. È lì che puoi rendere i tuoi pensieri più reali dell’ambiente esterno. In questo caso, ti vedi come una persona piena di rabbia. Se accetti, credi e ti arrendi a quell’idea o immagine senza analizzarla, i neurotrasmettitori (i messaggeri chimici che veicolano informazioni tra i neuroni del cervello) cominciano a influenzare i neuropeptidi, messaggeri chimici creati dal sistema nervoso autonomo all’interno del cervello limbico. Considera i neuropeptidi come le molecole delle emozioni che trasmettono segnali ai centri ormonali, in questo caso attivando le ghiandole surrenali nel terzo centro energetico. Quando le ghiandole surrenali rilasciano i loro ormoni, ti senti piuttosto irritato e trasmetti uno specifico segnale tramite il terzo centro energetico che porta il messaggio: “Dammi un’altra ragione per sentirmi come già mi sento, dammi un’altra ragione per essere arrabbiato.” Quando questo centro si attiva, produce una frequenza specifica che veicola un particolare messaggio.

IL LOOP DI PENSIERI E SENSAZIONI DI RABBIA

Figura 5.1 Il grafico illustra come conserviamo l’energia nel terzo centro sotto forma di emozioni quando rimaniamo rimasti bloccati in un particolare loop di pensieri e sensazioni.

Il cervello monitora il tuo stato chimico e, nel momento in cui sei arrabbiato, formula altri pensieri che corrispondono a come ti senti. “Il mio capo è un idiota. Dovrei lasciare il lavoro. Come guida quello scemo?! Il mio collega mi ha rubato un’idea. Io ho ragione e tutti gli altri torto.” Attiva e programma circuiti simili allo stesso modo in continuazione, e se ne attiva abbastanza, continua a produrre il medesimo livello di mente. Ciò riafferma

la tua identità come riflesso dell’immagine nel prosencefalo. E poi il cervello limbico crea ancora gli stessi neuropeptidi, che segnalano gli stessi ormoni dal tuo terzo centro energetico, e tu ti senti ancora più arrabbiato e frustrato, formulando ulteriori pensieri corrispondenti. Questo circolo vizioso può andare avanti per decenni, a prescindere dal fatto che ciò che pensi sia giustificato oppure no, programmando il corpo a livello emotivo nel passato. Il corpo diventa la mente della rabbia, perciò l’emozione di rabbia non è più nella mente del cervello (il 5 per cento del tuo pensiero cosciente) ma viene conservata sotto forma di energia nel corpo-mente, il 95 per cento della tua mente subconscia. Siccome è subconscia, non sei consapevole di quello che fai. Così tutta l’emozione proveniente dal pensiero (perché tutti i pensieri hanno un’energia corrispondente) viene immagazzinata sotto forma di energia nel corpo, bloccata nel terzo centro, il plesso solare. Quest’energia produce un corrispondente effetto biologico (in questo caso, potrebbe trattarsi di stanchezza surrenale, problemi digestivi, disfunzioni renali o un sistema immunitario indebolito), per non parlare di altri effetti psicologici come irascibilità, impazienza, frustrazione o insofferenza. Nel corso degli anni, continui a produrre gli stessi pensieri, che continuano a segnalare le stesse sensazioni, e così continui a riprogrammare il corpo a diventare la mente della rabbia. Un’enorme quantità della tua energia creativa finisce immagazzinata nel terzo centro energetico del corpo sotto forma di rabbia, amarezza, frustrazione, insofferenza, impazienza, controllo o odio. E se invece di provare rabbia, cominciassi ad avere pensieri che ti fanno sentire una vittima o in colpa? “La vita è troppo dura! Sono un pessimo genitore. Non avrei dovuto essere così sgarbato. Ho fatto qualcosa di sbagliato?”. Dando un’occhiata alla Figura 5.2, vedrai che s’innesca il medesimo meccanismo, anche se questi pensieri attivano una diversa rete di neuroni nel cervello programmandolo a creare un’immagine interna di te stesso che riafferma la tua identità (in questo caso, di persona colpevole). Cominci a pensare: “Dio mi punirà. Nessuno mi vuole bene. Non valgo niente.” Quando accetti, credi e ti arrendi ai pensieri di colpa senza analizzarli, i neurotrasmettitori che attivano le reti neurali nel cervello influenzano una diversa combinazione di neuropeptidi (corrispondenti ai pensieri di colpa), che segnalano un diverso centro ormonale (in questo caso, il secondo). Con il tempo, ricreando lo stesso circolo vizioso di pensieri e sensazioni, e sensazioni e pensieri, comincerai a immagazzinare l’energia nel secondo centro del corpo. Ciò produce un effetto biologico: siccome avverti

la colpa nella pancia, potresti avere nausea o dolore in questa parte del corpo, insieme a emozioni come sofferenza, infelicità e tristezza.

IL LOOP DI PENSIERI E SENSO DI COLPA

Figura 5.2 Il grafico illustra come immagazziniamo l’energia nel secondo centro sotto forma di emozioni dopo essere rimasti bloccati in un diverso loop di pensieri e sensazioni.

Se, con il passare del tempo, continui a sentirti in colpa, formuli altri pensieri corrispondenti che attivano e programmano altri neuroni, che segnalano altri neuropeptidi, che provocano il rilascio di più ormoni nel secondo centro. Continui a programmare il corpo a diventare la mente del senso di colpa e della sofferenza, e così immagazzini sempre più energia sotto forma di emozioni nel secondo centro. Inoltre continui a trasmettere uno specifico segnale energetico che contiene determinate informazioni tramite il secondo centro nel campo di energia del tuo corpo. Ora diciamo che inizi ad avere una serie di pensieri completamente diversi. Cosa succede se hai fantasie sessuali su qualcuno? Attivi una diversa rete di neuroni nel cervello e produci un diverso livello di mente. Come negli altri casi, se ne attivi abbastanza, avrai una corrispondente rappresentazione interna nel lobo frontale del cervello. E quando il pensiero o l’immagine a cui stai prestando attenzione diventa più reale del mondo esterno, in quel momento il pensiero diventa l’esperienza e il risultato è la sensazione associata: il corpo si eccita. Il centro viene attivato con una specifica energia che porta uno specifico messaggio o un’intenzione, che induce il plesso di neuroni di quel centro a produrre una determinata mente, che poi segnala ai geni nelle ghiandole corrispondenti di produrre sostanze chimiche e ormoni equivalenti a quei pensieri. Ora sei convinto di essere uno stallone o una mangiauomini. E se accetti, credi e ti arrendi a quel pensiero o immagine di te stesso/a senza alcuna analisi, i neurotrasmettitori nel cervello cominceranno a influenzare una diversa combinazione di neuropeptidi nel cervello limbico. Invieranno segnali agli ormoni del primo centro energetico, programmando il sistema nervoso autonomo a prepararlo per l’attivazione. Penso che tu conosca bene gli effetti biologici che si verificano poi. Le reazioni biologiche che s’innescano t’inducono a continuare a sentirti in un certo modo, formulando ulteriori pensieri che corrispondono a quella sensazione. Adesso stai immagazzinando energia nel primo centro e trasmettendo un segnale vibrazionale che porta un messaggio specifico da quel centro al campo energetico del tuo corpo. E il ciclo continua. È così che il corpo risponde alla mente e alla fine diventa la mente. Adesso capisci che i pensieri programmano il corpo a diventare la mente di qualsiasi emozione stai provando e che, quando ciò avviene, immagazzini più energia nel centro energetico corrispondente a quell’emozione. Il centro in cui la maggior parte dell’energia viene immagazzinata è quello associato alle emozioni che hai provato ripetutamente.

Se sei esageratamente lascivo o se sei ossessionato dal voler essere considerato sessualmente desiderabile dagli altri, la tua energia è bloccata nel primo centro. Se invece provi un eccesso di senso di colpa, tristezza, paura, depressione, vergogna, bassa autostima, sofferenza e dolore, la tua energia è bloccata nel secondo centro. Se hai problemi di rabbia, aggressività, frustrazione, manie di controllo, giudizio o presunzione, la tua energia è bloccata nel terzo centro. Spero che a questo punto avrai già provato la “Benedizione dei centri energetici” e avrai iniziato a renderti conto che l’energia di ciascun centro è in grado di evolvere da un centro a quello successivo, aumentando la propria frequenza man mano che sale. Quando l’energia resta intrappolata per lungo tempo sotto forma di emozioni in uno o più dei centri energetici inferiori, il corpo è letteralmente nel passato. Ciò significa che tu non hai più energia a disposizione per creare un nuovo destino né per la crescita, la riparazione o la guarigione. Il corpo diventa più materia e meno energia perché, come hai letto, i primi tre centri (che sono basati sulle emozioni di sopravvivenza) restringono il campo di energia che lo circonda. Per essere chiaro, non sto dicendo che non dovresti fare sesso, mangiare o sentirti stressato. Intendo dire che, se tu non sei in equilibrio, è perché anche i primi tre centri non lo sono. E immagina se tutti e tre i centri di sopravvivenza fossero eccessivamente stimolati nello stesso momento; puoi capire che, con il tempo, l’energia del tuo corpo diminuirebbe drasticamente. Per questo, le persone che non si sentono in equilibrio potrebbero allontanarsi dalla propria vita e limitare la quantità di cibo che mangiano. Digerendo meno cibo, il loro corpo ha più energia per tornare in equilibrio. Potrebbero anche astenersi dai rapporti sessuali per un periodo di tempo per permettere al corpo di ristabilirsi. Durante il ritiro, si allontaneranno anche dagli stimoli costanti che di solito ricevono dal loro ambiente, compresi gli amici, i figli, i colleghi, gli appuntamenti, i programmi, il lavoro, la casa, il computer e il cellulare. Ciò aiuta il corpo a non reagire (consciamente o inconsciamente) a tutti gli elementi familiari del mondo esterno che loro associano a pensieri e a ricordi emotivi del passato. La tecnica di respirazione che sto per insegnarti ti consente di liberare l’energia intrappolata nei primi tre centri in modo che possa arrivare al cervello, da dove è venuta, e impiegarla per scopi più importanti: guarirti, creare una vita diversa, manifestare benessere o avere un’esperienza mistica, per citare solo alcune possibilità. Le emozioni saranno trasformate in un

diverso tipo di energia, contenente un messaggio diverso: ispirazione, libertà, amore incondizionato, gratitudine. La respirazione fa uscire la mente fuori dal corpo. Utilizzerai il tuo corpo come uno strumento di coscienza per far salire l’energia, trasformando le emozioni di sopravvivenza in emozioni creative. Quando liberi il corpo dalle catene del passato, hai energia a disposizione per fare cose incredibili: come raggiungere il soprannaturale.

Il corpo come magnete Pensa a una calamita, come quella nella Figura 5.3. Le calamite (o magneti) hanno un polo nord e un polo sud; un’estremità ha una carica positiva e l’altra una negativa. La polarità tra le estremità di una calamita produce un campo elettromagnetico. Quanto più forte è la polarità, tanto più grande è il campo elettromagnetico della calamita. Non riesci a vedere questo campo elettromagnetico, ma esiste e può essere misurato.

CAMPO ELETTROMAGNETICO DI UNA CALAMITA

Figura 5.3 Una calamita è circondata da un campo elettromagnetico invisibile misurabile. Quanto più forte è la polarità tra estremità nord e sud, tanto maggiore è la corrente che attraversa la calamita e tanto più grande è il campo elettromagnetico generato.

La forza del campo elettromagnetico di una calamita può persino influenzare la materia. Se metti della limatura di ferro su un pezzo di carta, vi sovrapponi un altro foglio e ci appoggi sopra una calamita, la limatura di ferro si orienta lungo le linee del campo magnetico generato dalla calamita, che è tanto potente da influire sulla realtà materiale, anche se la frequenza di questo campo esiste al di là dei nostri sensi. Osserva la Figura 5.4.

COME L’ENERGIA INFLUISCE SULLA MATERIA

Figura 5.4 Il campo elettromagnetico di una calamita organizza la limatura di ferro posta al di sotto, orientandola lungo le sue linee.

La Terra è un magnete e, come tutti i magneti, ha un polo nord e un polo sud, oltre a un campo elettromagnetico che la circonda. Anche se il campo è invisibile, conosciamo un modo per verificarne l’esistenza: il campo elettromagnetico della Terra respinge i fotoni del sole. Durante un brillamento solare o un’espulsione di massa coronale, il suo campo respinge miliardi di tonnellate di fotoni scagliati verso la Terra in quello straordinario fenomeno noto come aurora boreale. Anche il corpo è un magnete. Le antiche civiltà (soprattutto quelle asiatiche) lo sanno da migliaia di anni. Il tuo polo nord è il cervello, insieme alla mente; il polo sud è il corpo alla base della spina dorsale. Quando vivi sotto l’influsso degli ormoni dello stress (le emozioni di sopravvivenza) o quando utilizzi eccessivamente gli altri due centri energetici di sopravvivenza, prelevi costantemente energia da questo campo invisibile. L’energia non scorre più nel corpo perché quest’ultimo, in modalità di sopravvivenza, sta prendendo l’energia dal campo, immagazzinandola al proprio interno, in particolare nei primi tre centri energetici (è ciò che accade

quando è attivato il loop di pensieri e sensazioni di cui abbiamo parlato in precedenza). Se questa situazione si protrae abbastanza a lungo, il corpo non ha nessuna carica elettrica che lo attraversa, non riesce più a creare il campo di energia elettromagnetica che normalmente lo circonda e cessa di essere come un magnete. Diventa come un metallo comune, o una calamita che ha perso la sua carica. Come puoi vedere nella Figura 5.5, il corpo diventa più materia e meno energia (o più particella e meno onda).

IL CORPO COME ENERGIA VS. IL CORPO COME MATERIA

Figura 5.5 Quando c’è un flusso di energia che attraversa il corpo, come in un magnete, c’è un campo elettromagnetico misurabile che circonda il corpo. Se viviamo in modalità di sopravvivenza e attingiamo dal campo invisibile di energia attorno al

corpo, finiamo per ridurlo. Inoltre, quando l’energia è bloccata nei primi tre centri di sopravvivenza perché siamo intrappolati in un loop di pensieri e sensazioni, la corrente che attraversa il corpo diminuisce, e quindi diminuisce anche il campo elettromagnetico.

Ovviamente, se ci fosse un modo per spostare l’energia immagazzinata nei primi tre centri, la corrente ricomincerebbe a scorrere e il corpo ricreerebbe il campo elettromagnetico. La tecnica di respirazione serve proprio a questo: riportando la mente fuori dal corpo e spostando tutta l’energia immagazzinata dai primi tre centri fino al cervello, il campo elettromagnetico intorno al corpo viene ripristinato e abbiamo nuovamente a disposizione energia da investire in altre cose oltre alla sopravvivenza. Diamo un’occhiata a com’è costruito il corpo fisico per capire questo meccanismo. Osserva la Figura 5.6. Abbiamo un osso alla base della spina dorsale chiamato osso sacro, che assomiglia a un triangolo rovesciato. Sulla base dell’osso sacro poggia la colonna vertebrale, che sale fino al cranio. All’interno di questo sistema chiuso c’è il sistema nervoso centrale, costituito dal cervello e dal midollo spinale. Il midollo spinale è in realtà un’estensione del cervello. Il cranio e la colonna vertebrale proteggono questo sistema, il più delicato del corpo.

IL CERVELLO E IL MIDOLLO SPINALE ALL’INTERNO DELLO SCHELETRO

Figura 5.6 L’osso sacro, la colonna vertebrale e il cranio sono strutture ossee che proteggono il sistema più delicato del corpo, il sistema nervoso centrale, che controlla e coordina tutti gli altri apparati.

Il sistema nervoso centrale è uno dei sistemi più importanti dell’organismo perché controlla e coordina tutti gli altri apparati. Senza il suo aiuto non potremmo digerire il cibo, svuotare la vescica e muovere il corpo, e il nostro cuore non potrebbe pulsare. Non potremmo neanche sbattere le palpebre. Quindi, puoi considerare il sistema nervoso come l’impianto elettrico che fa funzionare la macchina del corpo. All’interno di questo sistema chiuso c’è il liquido cerebrospinale, che bagna il cervello e il midollo spinale. Funge da cuscinetto per proteggere entrambi dai traumi e trasporta sostanze nutritive e composti chimici in diverse parti del sistema nervoso in tutto il corpo. Per sua natura, questo liquido fa da conduttore, aumentando le cariche elettriche nel sistema nervoso. Ritorniamo all’osso sacro. Ogni volta che inspiri, l’osso sacro si piega

leggermente all’indietro, e ogni volta che espiri si piega un po’ in avanti. È un movimento impercettibile. Inoltre, quando inspiri, le suture del cranio (le articolazioni tra le ossa del cranio, che si uniscono come i pezzi di un puzzle e gli conferiscono un certo grado di flessibilità) si aprono leggermente e, quando espiri, si richiudono.2 Anche questo è impercettibile. Il movimento avanti e indietro dell’osso sacro mentre inspiri ed espiri lentamente, insieme all’apertura e alla chiusura delle suture del cranio, propaga un’onda nel liquido cerebrospinale di questo sistema chiuso, pompandolo fino al cervello, passando attraverso quattro ventricoli o acquedotti cerebrali. Se seguissi una molecola di liquido cerebrospinale dalla base della spina dorsale fino al cervello e poi dal cervello di nuovo fino all’osso sacro, scopriresti che impiega dodici ore per compiere un giro completo.3 Osserva la Figura 5.7.

IL MOVIMENTO DEL LIQUIDO CEREBROSPINALE

Figura 5.7 Quando inspiri, l’osso sacro si piega leggermente all’indietro e le suture del cranio si aprono. Quando espiri, l’osso sacro si piega leggermente in avanti e le suture si chiudono. L’azione naturale della respirazione propaga un’onda che fa muovere il liquido cerebrospinale lungo il midollo spinale e nel cervello.

Pensa a cosa accadrebbe se contraessi i muscoli intrinseci del perineo (il pavimento pelvico, gli stessi muscoli che utilizzi per i rapporti sessuali e l’eliminazione delle scorie) e li bloccassi, e poi contraessi i muscoli dell’addome inferiore e li bloccassi, e poi facessi lo stesso con i muscoli dell’addome superiore. Se continuassi a stringere i muscoli dei tuoi primi tre centri energetici contraendo i muscoli centrali, il liquido cerebrospinale del sistema nervoso centrale si muoverebbe verso l’alto, lungo la spina dorsale, come illustrato nella Figura 5.8.

CONTRARRE I MUSCOLI INTRINSECI PER FAR SALIRE IL LIQUIDO CEREBROSPINALE AL CERVELLO

Figura 5.8 Quando contrai i muscoli intrinseci nella parte inferiore del corpo e allo stesso tempo inspiri lentamente con il naso, ponendo l’attenzione sulla sommità del capo, acceleri il movimento del liquido cerebrospinale verso il cervello e inizi a far scorrere una corrente nel corpo, attraverso l’asse centrale della spina dorsale.

L’energia fluisce dove va l’attenzione, perciò se ponessi l’attenzione sulla sommità del tuo capo, quella diventerebbe la destinazione dell’energia. Pensa di fare un lento respiro con il naso e allo stesso tempo di contrarre i muscoli del perineo, poi quelli dell’addome inferiore e infine quelli dell’addome superiore, tutto mentre segui il tuo respiro attraverso la spina dorsale, il petto, la gola, il cervello, fino in cima alla testa. Poi immagina di trattenere il respiro. Spingeresti il liquido cerebrospinale fino al cervello. Devi sapere inoltre che il liquido cerebrospinale è composto da proteine e sali in soluzione e, nel momento in cui le proteine e i sali si sciolgono in essa, assumono una carica. Se prendi una molecola carica e la acceleri, crei un campo invisibile di induttanza, dotato di energia elettromagnetica che si muove in maniera circolare nella stessa direzione delle molecole cariche. Quante più molecole cariche acceleri, tanto più grande e potente è il campo di induttanza. La Figura 5.9 ne rappresenta uno.

CAMPO DI INDUTTANZA

Figura 5.9 Il liquido cerebrospinale è composto da molecole cariche. Se acceleri le molecole cariche in una direzione lungo la spina dorsale, produci un campo di induttanza che si muove nella direzione delle molecole cariche.

Considera il midollo spinale come un cavo di fibra ottica che contemporaneamente trasmette informazioni dal corpo al cervello e viceversa. Ogni secondo, importanti informazioni vengono trasmesse dal cervello al corpo (come la voglia di camminare per la stanza o di grattarsi). Nello stesso istante, altrettante informazioni vengono inviate dal corpo al cervello (come la cognizione della propria posizione nello spazio o il segnale che hai fame). Quando acceleri queste molecole cariche in una direzione lungo la spina dorsale, il risultante campo di induttanza inverte la corrente d’informazioni che fluisce dal cervello verso il corpo, e attira l’energia dei tre centri inferiori attraverso la spina dorsale fino al cervello. Osserva la Figura 5.10A per vedere come funziona. Ora c’è una corrente che attraversa il corpo e il sistema nervoso centrale, come una calamita, e di conseguenza lo stesso tipo di campo elettromagnetico che circonda una calamita circonda anche il corpo, come puoi vedere nella Figura 5.10B.

MOVIMENTO DELL’ENERGIA IMMAGAZZINATA DAL CORPO AL CERVELLO

Figura 5.10A

Figura 5.10B Quando il campo di induttanza viene creato dall’accelerazione del liquido cerebrospinale lungo la spina dorsale, porterà l’energia immagazzinata nei primi tre centri fino al cervello. Se c’è una corrente che scorre dalla base della spina dorsale al cervello, il corpo diventa come un magnete e si crea un campo elettromagnetico toroidale.

Muovendosi, l’energia crea un campo toroidale. Tra l’altro, la forma di questo campo elettromagnetico è molto diffusa nell’universo: la ritroviamo nella forma di una mela così come di un buco nero in una galassia lontana (vedi Figura 5.11).

IL CAMPO TOROIDALE

Figura 5.11 Dalle mele ai buchi neri, la forma toroidale è ricorrente in natura.

Così adesso capisci in che modo, praticando questa tecnica di respirazione, smuovi tutta l’energia immagazzinata nel corpo. Se esegui questa tecnica correttamente e un numero sufficiente di volte, sveglierai un drago che dorme.

Evolvi l’energia nel cervello Dopo l’attivazione dell’energia, il sistema nervoso simpatico (un sottosistema del sistema nervoso autonomo che stimola il cervello e il corpo in risposta a una minaccia nell’ambiente esterno) si accende e l’energia comincia a spostarsi dai tre centri energetici inferiori del corpo al cervello. Ma il corpo non è stimolato da qualche situazione esterna, bensì dalla respirazione. Quando il sistema nervoso simpatico inizia a fondersi con il sistema nervoso parasimpatico (un’altra parte del sistema nervoso autonomo che rilassa il cervello e il corpo, per esempio dopo un pasto abbondante), è come se l’energia proveniente dai centri inferiori venisse spinta nel cervello. Quando raggiunge il tronco encefalico, il cancello talamico si apre e tutta l’energia entra nel cervello, che a sua volta produce onde cerebrali gamma. (Durante i nostri rilevamenti, molti allievi hanno prodotto onde cerebrali

gamma in questa tecnica di respirazione.) Le onde cerebrali gamma, che io chiamo superconsapevolezza, sono degne di nota non solo perché producono le maggiori quantità di energia di tutte le onde cerebrali, ma anche perché quest’energia proviene dall’interno del corpo, invece di essere rilasciata in risposta a uno stimolo del mondo esterno. Il cervello produce invece onde cerebrali beta ad alta frequenza quando il corpo rilascia gli ormoni dello stress e il mondo esterno sembra più reale di quello interiore. Anche se le onde gamma creano uno stimolo simile nel cervello (che causa un senso accresciuto di consapevolezza, coscienza, attenzione ed energia in relazione a esperienze più creative o mistiche), la differenza è che in gamma ciò che accade nel mondo interiore diventa molto più reale per te delle esperienze esteriori. Dai un’occhiata alla Figura 5.12 e osserva quanto siano simili le onde cerebrali beta e gamma.

CONFRONTO TRA ONDE CEREBRALI BETA AD ALTA FREQUENZA E ONDE GAMMA

Figura 5.12

Attraverso il rilascio dell’energia immagazzinata nei primi tre centri energetici, il cervello viene stimolato, passa alle onde cerebrali gamma e può entrare in uno stato di onde cerebrali beta ad alta frequenza prima di passare a gamma. Le onde cerebrali beta ad alta frequenza vengono di solito prodotte quando il cervello è stimolato dall’ambiente esterno, inducendoci a porre l’attenzione sulla causa. Le onde cerebrali gamma vengono di solito create dalla stimolazione proveniente dal nostro ambiente interno, che c’induce a prestare attenzione a ciò che accade nel mondo interiore della mente. Questo confronto mostra quanto siano simili gli stati beta ad alta frequenza e gamma, anche se le frequenze gamma sono più veloci.

Molti nostri allievi che praticano questa tecnica di respirazione producono onde beta ad alta frequenza prima di passare a gamma (le onde cerebrali con la frequenza più alta), oppure restano negli stati beta elevati. Stiamo scoprendo che trovarsi nei livelli più elevati di beta può anche indicare che la persona sta prestando più attenzione al proprio mondo interiore che a quello esterno. Oltre a vedere più energia nel cervello dopo questa tecnica di respirazione, abbiamo anche osservato ripetutamente livelli più significativi di coerenza cerebrale. Osserva i Grafici 6A e 6B nell’inserto a colori. Riguardano due allievi che hanno eseguito la tecnica di respirazione con successo: le loro onde cerebrali beta a frequenza molto elevata passano a onde gamma. Nota l’ampiezza delle loro onde cerebrali in gamma. Maggiore è l’ampiezza, maggiore è l’energia nel cervello. Gli studenti mostrano 160 e 260 deviazioni standard sopra le normali onde cerebrali gamma. Per farti capire, 3 deviazioni standard al di sopra della norma è di solito considerato un valore elevato. Nel Grafico 6A(4) puoi anche notare una maggiore coerenza cerebrale dopo la respirazione. Le zone in rosso nel cervello mostrano valori estremamente alti di coerenza cerebrale in ogni stato di onde misurato. Praticando questa potente tecnica di respirazione, prepari l’energia immagazzinata nei tre centri inferiori (l’energia che utilizzi per avere un orgasmo, digerire un pasto o fuggire da un predatore) e, invece di rilasciarla all’esterno, la fai salire lungo la spina dorsale come se succhiassi un liquido con una cannuccia rilasciandolo nel cervello. In effetti, c’è un canale di energia o luce, chiamato canale prana, che scorre lungo la colonna vertebrale (vedi la Figura 5.13). Prana è una parola sanscrita che significa “forza vitale”. Gli yogi sostengono l’esistenza di questo canale (che non è una struttura fisica ma energetica) da migliaia di

anni. Questo condotto è considerato eterico in virtù delle informazioni elettriche nella spina dorsale che si muovono costantemente attraverso di esso. Più energia transita nel midollo spinale fisico, più ne viene creata sotto forma di luce in questo canale e maggiore è l’espressione della vita. A volte, quando insegno questa meditazione, qualcuno mi dice: “Non percepisco il mio canale prana.” Be’, in realtà non percepisci neanche il tuo orecchio sinistro finché non ci poni l’attenzione, vero? È importante aggiungere che non si tratta di una respirazione passiva: è un procedimento estremamente attivo e appassionato. Per spostare l’energia immagazzinata da anni e anni, forse anche decenni, ci vuole un atto di volontà. Per far evolvere le tue limitate emozioni di sopravvivenza, così come un alchimista trasforma metalli comuni come il piombo in oro, devi prendere le emozioni autolimitanti - rabbia, frustrazione, senso di colpa, sofferenza, dolore e paura - e trasformarle in emozioni elevate: amore, gratitudine, gioia, ispirazione, entusiasmo, passione, stupore, meraviglia, riconoscenza, gentilezza, abbondanza, compassione, nobiltà, onore, invincibilità, determinazione, forza e libertà, per non parlare della divinità stessa.

IL CANALE PRANA Il canale di luce formato dal movimento dell’energia lungo il midollo spinale

Figura 5.13 Il canale prana è un canale di luce o energia che rappresenta il movimento della forza vitale lungo il midollo spinale. Più energia si muove lungo la spina dorsale, più forte è il campo del canale prana. Meno energia si muove lungo la spina dorsale, più debole è il prana e quindi minore è la forza vitale nel corpo.

Ricorda: per far evolvere quest’energia ci vuole un livello d’intensità più grande del corpo-mente, più grande della tua dipendenza da qualsiasi emozione di sopravvivenza. Devi essere ispirato a diventare più energia che materia, utilizzando il corpo come strumento di coscienza per far salire la tua energia. Quindi, non lasciare che il corpo sia la tua mente. Ricordati che stai liberando l’energia bloccata rilasciando il senso di colpa, la sofferenza, la rabbia o l’aggressività, così ti sentirai pieno di gioia e innamorato della vita. Spingendo l’energia lungo la spina dorsale in questa meditazione, seguirai il tuo respiro fino in cima alla testa. Una volta lì, voglio che tu trattenga il respiro mentre continui a contrarre i muscoli del perineo e dell’addome. Così facendo, aumenti la pressione nel midollo spinale e nella colonna vertebrale. Questa pressione, chiamata pressione intratecale, è all’interno di un sistema chiuso. È la stessa pressione che eserciti quando prendi fiato e sollevi qualcosa di pesante. Ma in questa tecnica di respirazione sei tu a dirigere tutta

la pressione, tutta l’energia e tutto il liquido spinale lungo la spina dorsale fino al cervello. Quando il liquido pressurizzato raggiunge la zona posteriore del tronco encefalico, all’improvviso i centri della parte inferiore del cervello, come il tronco encefalico, il cervelletto e il cervello limbico, si aprono attraverso un aggregato di nuclei chiamato formazione reticolare. Attraverso il cancello talamico, l’energia passa nel talamo (la parte del cervello che trasmette i segnali provenienti dai recettori sensoriali), situato nel mesencefalo, che fa da centralina. Poi tutta l’energia confluisce direttamente nella neocorteccia. È a questo punto che si passa alle onde gamma. Quando l’energia raggiunge il talamo, viene trasmessa anche alla ghiandola pineale, e accade qualcosa di straordinario. La ghiandola produce alcuni potenti elisir, uno dei quali anestetizza la mente analitica e il cervello pensante. Osserva la Figura 5.14 che mostra il talamo, la formazione reticolare, il cancello talamico e l’energia che arriva nei centri cerebrali superiori.

COME L’ENERGIA DEL CORPO ENTRA NEL CERVELLO ATTRAVERSO IL SISTEMA RETICOLARE ATTIVATORE

Figura 5.14 Quando il cancello talamico si apre, molta dell’energia creativa immagazzinata nel corpo passa attraverso il sistema reticolare attivante e raggiunge il talamo e la ghiandola pineale. Poi l’energia viene trasmessa alla neocorteccia, innescando la produzione di onde cerebrali gamma.

Riparleremo della ghiandola pineale in uno dei prossimi capitoli, ma per ora sappi che, quando si verifica quanto descritto sopra, per la testa è come avere un orgasmo. È un’energia molto potente che viene chiamata movimento della kundalini. Se osservi il Grafico 6B(4) nell’inserto a colori, puoi vedere che l’area intorno alla ghiandola pineale è piuttosto attiva nel soggetto che produce onde cerebrali gamma. Guarda le frecce blu. La zona rossa indica l’attivazione di energia nella ghiandola pineale e in una regione del cervello limbico associata alle emozioni forti e alla formazione di nuovi ricordi. Il Grafico 6B(5) è un’immagine tridimensionale del cervello del medesimo soggetto. Ancora una volta, l’area pineale mostra una quantità significativa di energia proveniente dall’interno del cervello.

Prova emozioni elevate L’esercizio di respirazione di questo capitolo porta le mente fuori dal corpo liberando l’energia immagazzinata nei primi tre centri energetici. Ora è il momento di riprogrammare il corpo a una nuova mente, la seconda parte della meditazione, che comporta il raggiungimento di stati emotivi elevati. Vorrei spiegare il motivo per cui le emozioni elevate sono così potenti. Come hai imparato dal nostro discorso sui geni nel Capitolo 2, adesso sappiamo che è l’ambiente ad inviare segnali al gene, non il contrario. Se un’emozione è il risultato finale di un’esperienza nell’ambiente, è l’emozione che attiva o disattiva l’espressione genica. Quando provi emozioni elevate in questa meditazione, ciò che stai facendo in realtà è dare un segnale ai tuoi geni prima dell’ambiente. Il corpo non fa distinzione tra un’emozione creata da un’esperienza reale e una innescata internamente. Così, quando provi un’emozione elevata e formuli pensieri più grandi di quelli autolimitanti che ti tengono bloccato nel passato, il corpo comincia a prepararsi dal punto di vista chimico per il futuro (perché pensa che il futuro sia adesso). In altre parole, se pratichi la meditazione in maniera corretta un numero sufficiente di volte, il corpo risponde come se la guarigione (o qualsiasi condizione tu desideri manifestare nel tuo ambiente) fosse già avvenuta. Le emozioni elevate hanno una frequenza più alta (e più veloce) di emozioni come senso di colpa, paura, gelosia e rabbia. Cambiando frequenza, cambiamo anche energia e tipo d’informazioni, intenzioni, pensieri e coscienza. Quanto più elevata è l’emozione, tanto più veloce è la frequenza e tanto più ti sembrerà di essere energia invece che materia, e tanta più energia sarà disponibile per creare un campo energetico più coerente, e quindi maggior salute. Invece, se le tue emozioni sono autolimitanti, hanno una frequenza più bassa e ti senti più materia che energia, e perciò ci vuole più tempo per creare un cambiamento nella tua vita. Ecco un esempio: se in un certo momento del tuo passato sei rimasto scioccato o traumatizzato da un evento con una forte carica emotiva che ti ha fatto provare dolore, tristezza o paura, è probabile che quest’esperienza si sia impressa nella tua biologia in vari modi. È anche possibile che i geni attivati dall’esperienza impediscano al corpo di riprendersi. Perciò, per cambiare il tuo corpo affinché abbia una nuova espressione genica, l’emozione interiore che crei deve essere più grande dell’emozione provocata dall’esperienza

esterna del passato. L’energia del tuo potere o l’ampiezza della tua ispirazione deve essere più forte del dolore o della tristezza. Stai modificando l’ambiente interno del corpo, che è l’ambiente esterno della cellula; i geni della salute possono essere regolati verso l’alto, mentre quelli della malattia verso il basso. Quanto più profonda è l’emozione, tanto più forte bussi alla tua porta genetica e tanto più indurrai quei geni a modificare la struttura e il funzionamento del corpo. È così che funziona. Possiamo provarlo perché in uno dei nostri seminari avanzati abbiamo misurato l’espressione genica di trenta partecipanti selezionati a caso.3 I risultati hanno mostrato che erano riusciti a cambiare in maniera significativa l’espressione di otto geni nel corso del seminario di quattro giorni modificando i propri stati interni. C’è solo una possibilità su venti che i risultati siano dovuti al caso secondo la soglia di significatività che di solito si usa in statistica. Le funzioni di questi geni sono molto varie. Sono coinvolti nella neurogenesi, lo sviluppo di nuovi neuroni in risposta a nuove esperienze e all’apprendimento; proteggono l’organismo da varie influenze che tendono a invecchiare le cellule; regolano la riparazione cellulare, compresa la capacità di spostare le cellule staminali nelle parti del corpo in cui sono più necessarie per riparare un tessuto danneggiato o invecchiato; costruiscono strutture cellulari, in particolare il citoscheletro (la struttura di molecole rigide che dà forma alle cellule); eliminano i radicali liberi, riducendo così lo stress ossidativo (associato all’invecchiamento e a molte gravi patologie); aiutano l’organismo a individuare ed eliminare le cellule cancerose, bloccando lo sviluppo dei tumori. Attivare i geni della neurogenesi è stato particolarmente significativo perché, per gran parte della meditazione, i partecipanti erano così presenti nel mondo interiore dell’immaginazione che i loro cervelli credevano di vivere un evento reale. Guarda la Figura 5.15 per scoprire cosa fa ognuno di questi geni e perché è importante per la nostra salute. CHAC1

Regola l’equilibrio ossidativo nelle cellule, contribuendo a ridurre i radicali liberi che causano lo stress ossidativo (la principale causa dell’invecchiamento). Aiuta le cellule neurali a formarsi e a crescere in modo ottimale.

CTGF

Aiuta a guarire le ferite, sviluppare le ossa e rigenerare la cartilagine e altri tessuti connettivi. Una diminuzione

dell’espressione di questo gene è associata al cancro e a malattie autoimmuni come la fibromialgia. TUFT1

Contribuisce alla guarigione e alla riparazione cellulare, compresa la regolazione delle cellule staminali (le cellule non specializzate che possono trasformarsi in qualsiasi tipo di tessuto necessario all’organismo in quel momento). È coinvolto nel processo di mineralizzazione dello smalto dentale.

DIO2

È importante per una placenta sana e per la funzionalità della tiroide (è coinvolto nella produzione dell’ormone tiroideo T3). Aiuta a regolare il metabolismo riducendo l’insulinoresistenza, diminuendo così l’incidenza di patologie metaboliche. Aiuta anche a regolare l’umore e la depressione.

C5orf66AS1

Combatte i tumori, contribuendo a individuare ed eliminare le cellule cancerose.

KRT24

È associato a una struttura cellulare sana. Inoltre elimina alcuni tipi di cellule cancerose, tra cui quelle del tumore al colon-retto.

ALS2CL

Combatte i tumori, in particolare il carcinoma a cellule squamose, un tipo di cancro della pelle.

RND1

Aiuta le cellule a organizzare le molecole responsabili della loro struttura rigida. Inoltre contribuisce allo sviluppo delle cellule neurali ed elimina alcuni tipi di formazioni cancerose (come il tumore alla gola e al seno).

Figura 5.15 Questi sono i geni regolati in quattro giorni durante il seminario avanzato a Tampa, in Florida, nel 2017.

Se i partecipanti hanno modificato l’espressione genica creando emozioni elevate in pochi giorni, immagina cosa puoi fare tu se esegui la meditazione

per qualche settimana. Utilizzando la tecnica di respirazione per rilasciare le emozioni immagazzinate nel corpo dopo anni passati a pensare e sentire nella stessa maniera, e poi provando a livello emotivo nuovi stati ogni giorno, le emozioni illimitate diventeranno la normalità per te. Il cervello formulerà pensieri diversi, e questo porta a una maggiore intenzione, che crea un risultato ancora più grande. È scientificamente provato che utilizziamo circa l’1,5 per cento del nostro DNA, il resto è chiamato DNA spazzatura. Secondo un principio biologico, la natura non spreca nulla. In altre parole, se il DNA spazzatura esiste ci deve essere una ragione, altrimenti la natura, nella sua infinita saggezza, l’avrebbe eliminato nel corso dell’evoluzione (perché la legge universale è “se non lo usi lo perdi”). Pensa ai tuoi geni come a una biblioteca di potenzialità. Ci sono infinite combinazioni genetiche che possono essere espresse nei geni latenti: aspettano solo che tu li attivi. Ci sono geni per una mente geniale e illimitata, la longevità, l’immortalità, la capacità di guarire, per avere esperienze mistiche, rigenerare tessuti e organi, attivare gli ormoni della giovinezza in modo da avere una maggiore energia e vitalità, per la memoria fotografica e per realizzare cose straordinarie, solo per citarne alcuni. Dipende tutto dalla tua immaginazione e creatività. Se stimoli qualcuno di questi geni prima dell’ambiente, il tuo corpo esprimerà un maggiore potenziale attraverso l’espressione di nuovi geni allo scopo di produrre nuove proteine per una maggiore espressione della vita. Quindi, se ti chiedo di provare determinate emozioni elevate mentre riprogrammi il corpo a una nuova mente, sappi che stai bussando alla tua porta genetica. Perciò t’invito ad arrenderti al processo e a lasciarti coinvolgere totalmente dall’esperienza.

Meditazione: “Riprogramma il corpo a una nuova mente” Prima di iniziare la meditazione vera e propria, faremo alcune sessioni di preparazione basate su diverse istruzioni individuali, così puoi imparare un passo alla volta per poi metterli tutti assieme. Siediti dritto su una sedia con i piedi poggiati sul pavimento, oppure siediti sul pavimento nella posizione del loto (a gambe incrociate) con un cuscino sotto il sedere. Metti le mani in grembo senza incrociarle. Se vuoi, puoi chiudere gli occhi.

Quando sei pronto a iniziare, solleva il perineo, il pavimento pelvico, ossia i muscoli che usi per fare sesso ed eliminare le scorie. Non trattenere il fiato, respira normalmente. Contrai questi muscoli più forte che puoi e rimani così per cinque secondi, poi lasciali andare e rilassati. Ripeti altre due volte. Voglio che tu riesca a controllare questi muscoli perché li userai in modo diverso. Adesso contrai gli stessi muscoli del perineo e contemporaneamente quelli dell’addome inferiore. Tira l’addome inferiore verso l’alto e verso l’interno, bloccando i due primi due centri. Resta così per cinque secondi e poi rilassati. Ripeti altre due volte. Ricordati di continuare a respirare; non trattenere il fiato. Poi, contrai i muscoli del perineo, quelli dell’addome inferiore e anche quelli dell’addome superiore, corrispondenti ai primi tre centri. Resta così per cinque secondi e rilassati. Ripeti altre due volte, contraendo i muscoli sempre di più. Dato che l’esperienza crea reti neurali nel cervello, quando esegui ciascuna fase e poi passi alla successiva, installi l’hardware neurologico nel cervello per prepararti all’esperienza. Ti chiedo di usare i tuoi muscoli in maniera diversa dal solito. Quest’azione comincerà a spremere i centri energetici e a liberare l’energia immagazzinata nel corpo da moltissimo tempo. Ora cambiamo un po’. Metti un dito sulla sommità del capo, con l’unghia sul cuoio capelluto; dovrai ricordare il punto esatto quando toglierai il dito. Ricorda che l’energia fluisce dove va l’attenzione, quindi quel punto è la destinazione dell’energia. Rimetti le mani in grembo e, senza contrarre ancora nessun muscolo, fai un lento respiro con il naso. Voglio che tu segua il tuo respiro dal perineo, attraverso l’addome inferiore, l’addome superiore, il centro del petto, la gola, il cervello, fino a sopra la testa, dov’era il tuo dito. Quando arrivi in quel punto, trattieni il respiro e mantieni l’attenzione sopra la testa e lascia che l’energia segua la tua consapevolezza. Rimani così per circa dieci secondi e poi rilassati. Rimetti il dito sopra la testa, poi toglilo e assicurati di percepire quel punto anche senza il dito. Appoggia le mani sulle cosce. Fai un altro respiro senza contrarre nessun muscolo. Stavolta, quando inspiri col naso, immagina di spingere l’energia su per quel canale (come quando succhi un liquido con la cannuccia) fino in cima alla testa. Quando ci arrivi, trattieni il respiro per lo stesso tempo di prima e lascia che l’energia segua la tua consapevolezza, poi

rilassati. Ora è il momento di cominciare a mettere tutto insieme. Alla prossima inspirazione con il naso, tira i muscoli verso l’alto e verso l’interno contemporaneamente. Inizia bloccando i muscoli del perineo, poi contrai i muscoli dell’addome inferiore e superiore. Mentre contrai i muscoli di ciascun centro, con l’intenzione di spingere fino al cervello tutta l’energia immagazzinata nella parte inferiore del corpo, segui il respiro attraverso ciascuno dei tre centri. Continuando a contrarre i muscoli e a bloccare i primi tre centri, spingi il respiro verso l’alto, attraverso il petto (il quarto centro), la gola (il quinto centro) e il cervello (il sesto centro), fino in cima alla testa, poi mantieni la tua attenzione in quel punto e trattieni il respiro continuando a contrarre i muscoli centrali. Rimani così per circa dieci secondi e poi rilassati mentre espiri. Ripeti questa respirazione almeno altre due volte, stringendo i muscoli dei primi tre centri mentre fai passare il respiro attraverso di essi fino alla cima della testa. Poi trattieni il respiro per un po’ e infine rilassati mentre espiri. Ricordati che stai utilizzando il tuo corpo come uno strumento di consapevolezza e che il tuo scopo è portare la mente fuori dal corpo. Liberi l’energia imprigionata nei tre centri inferiori spostandola nei centri superiori, dove puoi usarla per risanare il corpo o creare qualcosa di nuovo. È utili esercitarsi e padroneggiare ogni fase prima di iniziare alcune meditazioni del libro. Sii paziente con te stesso; per imparare questa tecnica dovrai ripeterla parecchie volte. Forse ti sembrerà difficile, perché devi sincronizzare le azioni del corpo con l’intenzione della mente. Alla fine, però, se fai abbastanza pratica, sarai in grado di coordinare tutti i passi in un solo movimento. È una tecnica impegnativa, ma quando diventerai più esperto, vedrai che ne sarà valsa la pena. Adesso sei pronto per cominciare la meditazione vera e propria. Se utilizzi la meditazione sul mio sito, scoprirai che include una canzone che ho scelto apposta per ispirarti ad aumentare l’energia. Se fai la meditazione per conto tuo, esegui la respirazione ascoltando una canzone che t’ispira, lunga tra i quattro e i sette minuti. Poi apri la messa a fuoco, ponendo l’attenzione su diverse parti del corpo e sullo spazio che le circonda. Entra come pura coscienza nel campo unificato, rimanendo nel generoso momento presente e diventando nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun

tempo. Ora è il momento di coltivare alcune emozioni elevate, una a una, provandole a livello emotivo. Ricorda: più forti sono le emozioni, più regoli verso l’alto i tuoi geni. Benedici il corpo, la vita, l’anima, il futuro, il passato e l’intelligenza dentro di te che ti dà la vita. Termina ringraziando per la tua nuova esistenza prima che si manifesti.

Capitolo 6

STORIE: ESEMPI VIVENTI DI VERITÀ Nel corso degli anni, ho constatato che le storie di vita vissuta sono molto utili per rinforzare le informazioni con l’esempio pratico. Conoscere l’esperienza di qualcun altro la rende più vera per noi. Se riusciamo a immedesimarci nel percorso di qualcuno da uno stato di coscienza a un altro, siamo maggiormente disposti a credere che possa accadere anche a noi. Inoltre, le storie vere rendono le idee che insegno meno filosofiche e più personali. Gli esempi che stai per leggere riguardano persone reali che hanno messo in pratica le informazioni contenute nei capitoli precedenti. Prima hanno assimilato e compreso i concetti nella loro mente, poi li hanno applicati e sperimentanti nel corpo. Per realizzare questi cambiamenti soprannaturali, i protagonisti dei racconti che seguono hanno dovuto superare i propri limiti. Se ce l’hanno fatta loro, puoi farcela anche tu.

Ginny guarisce dal dolore cronico alla schiena e alla gamba Qualche anno fa Ginny fu vittima di un tamponamento a catena. Al momento dell’impatto avvertì immediatamente una sensazione di bruciore

nella zona lombare e un dolore alla gamba destra. Quando arrivarono i paramedici, definì il proprio dolore moderato, ma nei giorni successivi esso aumentò fino a diventare continuo e acuto. Per lo più la sofferenza era localizzata nella zona inferiore della colonna lombare, a causa di due ernie del disco (L4 e L5), e s’irradiava fino alla gamba e al piede destro. Ginny andava da un chiropratico tre volte alla settimana ma la sua condizione peggiorava. Poi si rivolse a un medico specializzato in terapia del dolore che le prescrisse rilassanti muscolari, Neurontin (per le nevralgie) e Mobic (un antinfiammatorio non steroideo). Dopo nove mesi il dolore era ancora intenso, così ricorse alle iniezioni alla schiena, ma non funzionarono. Di conseguenza, Ginny aveva difficoltà a camminare e non riusciva quasi più a guidare. Riusciva a dormire solo quattro o cinque ore per notte. Il dolore costante nella zona lombare peggiorava quando era seduta, sollevava qualcosa o restava in piedi a lungo. A volte non riusciva a stare seduta per più di venti minuti. Per questi motivi, passava gran parte della giornata a letto, dove riusciva a trovare un po’ di sollievo quando si sdraiava sul fianco destro con le ginocchia piegate. Ginny non riusciva a occuparsi dei suoi due figli, di tre e cinque anni, né a lavorare come prima. Siccome non poteva più guidare, doveva sempre farsi accompagnare dal marito. Tutti questi fattori crearono gravi problemi economici e stress emotivo per l’intera famiglia. Ginny diventò depressa e arrabbiata con la vita. Benché avesse partecipato a un mio seminario, prima dell’incidente, e praticato le meditazioni, dopo il trauma smise di meditare regolarmente perché il dolore era troppo intenso e lei diceva di non riuscire a stare seduta e a concentrarsi. Dopo due anni, il medico le consigliò un intervento chirurgico per risolvere il problema delle ernie. Se non avesse funzionato, Ginny poteva prendere in considerazione ulteriori operazioni, tra cui la fusione spinale. Ginny decise di procedere con il primo intervento. Nel frattempo, suo marito la convinse a partecipare a un altro dei miei seminari avanzati a Seattle, che iniziava proprio una settimana prima della data dell’intervento. Rimanere seduta per il volo fu doloroso, ma ci riuscì. Ginny fu contenta di rivedere i suoi vecchi amici e d’incontrarne di nuovi all’evento, ma era anche amareggiata e frustrata perché non riusciva a mostrare lo stesso entusiasmo degli altri. Desiderava solo prendere gli antidolorifici e andare a letto. Alla fine del primo incontro, la sua buona amica Jill, piena di compassione e speranza, le disse con convinzione:

“Ginny, domani guarirai!”. Il giorno dopo cominciammo alle 6 del mattino. Ginny decise di non assumere farmaci per essere presente durante le meditazioni e godersi l’esperienza. Sfortunatamente, il dolore le rese molto difficile concentrarsi durante la prima meditazione e lei si domandò se avesse sbagliato a partecipare. Tuttavia, durante la seconda meditazione dopo colazione le cose cambiarono. Ginny decise di arrendersi e lasciarsi alle spalle ogni giudizio. La meditazione iniziò come sempre con l’esercizio di respirazione per portare la mente fuori dal corpo, durante il quale dissi ai partecipanti di concentrarsi su due o tre emozioni negative o aspetti limitati della loro personalità. Chiesi loro di spostare tutta l’energia immagazzinata nei primi tre centri energetici dalla base della spina dorsale al cervello, e poi di farla uscire dalla testa. Per prima cosa, Ginny decise di lavorare sulla rabbia, che a suo parere aveva contribuito a mantenere il suo corpo in uno stato di continua sofferenza. Durante la meditazione, sentì un’intensa ondata di energia salire lungo la spina dorsale e poi lasciare il corpo dalla nuca. Poi scelse di lavorare sul dolore. Mentre praticava la respirazione per spostare l’energia legata al dolore dal corpo al cervello, sentì la stessa ondata di quando aveva lavorato sulla rabbia, ma stavolta la visualizzò di un colore brillante con sfumature viola. Improvvisamente, percepì l’energia rallentare e diventare meno intensa. La musica cambiò, e iniziò la parte principale della meditazione. Ginny si sentiva completamente rilassata. Si era liberata di quell’energia facendola uscire dal corpo. Come al solito, guidai il gruppo a sentire le diverse parti del corpo nello spazio e a percepire lo spazio intorno al corpo. Poi lo guidai verso l’infinito spazio nero che è il campo quantico. Chiesi ai partecipanti di diventare nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, e di diventare pura consapevolezza, consapevoli di essere consapevoli in questo spazio infinito. All’inizio, mentre davo le istruzioni, Ginny ebbe la netta impressione di galleggiare. Fu sopraffatta da un’intensa sensazione di pace e amore incondizionato e perse la cognizione del tempo e dello spazio. Non percepiva più il corpo fisico né il dolore, ma era completamente presente e poteva udire e seguire le istruzioni che stavo impartendo. “Non ho mai provato niente del genere prima d’ora” mi disse più tardi. “È stato così profondo che è difficile spiegarlo a parole. I miei sensi erano amplificati e mi sentivo connessa con ogni cosa e persona. Ero parte del tutto,

e il tutto era parte di me. Non c’era separazione.” Ginny andò oltre il suo corpo, l’ambiente e il tempo. La sua coscienza si era connessa con la coscienza del campo unificato (il posto che aveva descritto in cui c’era solo unità e nessuna divisione). Aveva trovato il generoso momento presente e il suo sistema nervoso autonomo era intervenuto guarendola. Nei nostri seminari avanzati, gli allievi si sdraiano dopo ogni meditazione e si abbandonano per permettere al sistema nervoso autonomo di prendere il controllo e programmare il loro corpo. Alla fine di questa meditazione, quando chiesi a tutti di ritornare nel proprio corpo rinnovato, Ginny rimase sorpresa scoprendo di non provare assolutamente nessun dolore quando si alzò dal pavimento. Di solito avrebbe avuto bisogno d’aiuto per riuscirci, invece cominciò addirittura a camminare senza zoppicare, con la schiena dritta. Facemmo una pausa per il pranzo, ma Ginny non aveva molta voglia di mangiare né di parlare. Si sentiva ancora sopraffatta dall’esperienza della meditazione. Dopo due anni di dolore quasi costante, era liberatorio non provarne più. Cominciò a piangere lacrime di gioia e di confusione contemporaneamente. Cercò due sue amiche per condividere la buona notizia, tra cui Jill (che la sera precedente si era detta sicurissima che Ginny sarebbe guarita). Le due donne la incoraggiarono a eseguire i movimenti che non riusciva a fare quando stava male, e lei riuscì a compierli senza dolore. Con il passare del giorno, Ginny continuò a stare bene e a sentirsi connessa con il campo unificato. Quella sera chiamò suo marito, che si disse certo che sarebbe riuscita a guarire al seminario. Cenò con le amiche e, quando andò a letto, non prese né gli antidolorifici né i rilassanti muscolari. Per la prima volta dopo anni, riuscì a dormire per tutta la notte, risvegliandosi piena di energia. Il giorno seguente guidai il gruppo in una meditazione camminata (di cui parlerò più avanti). Ginny riuscì a camminare dritta, senza dolore né difficoltà. Inutile dire che cancellò l’intervento e da allora il dolore non si è più ripresentato.

Daniel affronta l’elettrosensibilità Circa cinque anni fa, Daniel era (per usare le sue parole) un “imprenditore israeliano pazzo e stressato” sui venticinque anni, che ogni giorno lavorava

instancabilmente per creare un’attività di successo. Per lui era normale lavorare sessanta ore alla settimana. Un giorno, mentre era al telefono con un cliente e stava urlando a pieni polmoni, sentì una specie di scoppio nel lato destro della testa e perse conoscenza. Quando si risvegliò, non sapeva cosa fosse successo o quanto tempo fosse rimasto svenuto, ma aveva il peggior mal di testa della sua vita. Sperò che sarebbe passato con un po’ di riposo, ma non andò così. Stranamente, il dolore aumentava in modo esponenziale quando era vicino a qualcosa che emetteva frequenze elettromagnetiche, come cellulari, computer, schermi, microfoni, fotocamere, reti Wi-Fi e celle radio. Se qualcuno accanto a lui rispondeva al cellulare, Daniel stava male. Non aveva mai provato niente di simile; in precedenza aveva lavorato nel settore informatico e non aveva mai riscontrato alcun effetto negativo stando vicino ad apparecchi elettronici. Daniel consultò diversi medici e specialisti, ma nessuno di loro riuscì a individuare la causa del problema. Si sottopose a una lunga serie di esami del sangue, scansioni cerebrali e visite mediche, senza arrivare a nulla. Alcuni medici non gli credevano e pensavano che Daniel si stesse inventando quei sintomi. Altri volevano prescrivergli degli antidepressivi, ma Daniel non aveva intenzione di prenderli. Gli dicevano che il dolore era tutto nella sua testa (il che era vero, ma non nel senso che intendevano loro). Allora Daniel decise di consultare un’equipe di medici olistici che sospettarono subito di un raro disturbo chiamato elettrosensibilità (ES). L’esistenza dell’elettrosensibilità è ancora controversa nella comunità medica, ma è riconosciuta dell’Organizzazione mondiale della sanità.1 I suoi meccanismi rimangono tutt’oggi sconosciuti, ma se consideri che il 78 per cento del cervello è acqua e che l’acqua contenente minerali (come quelli che si trovano comunemente nell’organismo, tra cui il calcio e il magnesio) conduce l’elettricità, puoi capire bene che, per chi soffre di ES, quella carica elettromagnetica naturale può amplificarsi se posta nelle vicinanze di cose che emettono radiazioni elettromagnetiche. Come molti altri malati di ES, oltre al mal di testa Daniel soffriva anche di affaticamento e dolore cronico. Poteva dormire per dodici ore e svegliarsi comunque stanco. Uno dei medici olistici gli suggerì di assumere quaranta integratori alimentari al giorno per combattere gli effetti negativi del disturbo, ma non servirono a niente. Il dolore non gli dava tregua. Poco dopo, Daniel dovette chiudere la sua attività. S’indebitò e perse tutto quello che aveva

guadagnato con il duro lavoro. Alla fine, dichiarò bancarotta e si trasferì da sua madre. “In pratica mi ritirai dalla vita” mi disse. “Ero un zombie, perché non riuscivo a pensare, non riuscivo a concentrarmi, non riuscivo a fare nulla. Tutti i rimedi che avevo provato non erano serviti a niente.” Daniel mi disse che quando si avvicinava a qualcosa che emetteva un segnale, il mal di testa diventava mille volte più forte, a tal punto da causargli un crollo emotivo. Passava la maggior parte del tempo raggomitolato a letto, nella sua stanza a casa della madre, piangendo per il dolore. “Stavo sprecando la mia vita” raccontò. “Vedevo i miei amici sposarsi, metter su famiglia, fare carriera, comprare casa, tutto quanto.” Quando cominciò a pensare al suicidio, amici e familiari lo spinsero a cercare una soluzione che potesse aiutarlo a stare meglio. A causa della fatica cronica, della depressione e del dolore intenso, Daniel aveva solo una mezz’ora circa di energia al giorno, così cercò di utilizzare quel tempo con qualcosa che potesse aiutarlo. A tre anni dall’inizio delle sue sofferenze, Daniel lesse il mio libro Placebo Effect. “Qualcosa scattò dentro di me” mi disse quando lo incontrai a un mio seminario qualche tempo fa. “Capii che era la soluzione ai miei problemi.” Così cominciò a praticare la meditazione per cambiare credenze e percezioni, di cui parlo in quel libro. A poco a poco, Daniel provò sempre meno dolore e continuò con la meditazione. In seguito scoprì la meditazione “Benedizione dei centri energetici” e iniziò a praticarla. “La prima volta che ho eseguito questa meditazione è accaduto qualcosa che non so spiegare” racconta Daniel. Quando arrivò al sesto centro energetico, vide una specie di spettacolo pirotecnico nella sua testa. Visualizzò diverse zone spente del cervello mentre improvvisamente si riattivavano e riprendevano a comunicare tra di loro. Poi un enorme raggio di luce uscì dalla sua testa. In quel momento l’esperienza interiore era più reale del ricordo dell’evento passato che aveva innescato il dolore. Da quel momento in poi, Daniel notò un cambiamento significativo. Dopo aver meditato, di solito trascorreva una decina di minuti senza provare dolore e progressivamente questi intervalli si allungarono sempre più fino a quando, qualche mese dopo, il dolore sparì del tutto. Poi Daniel ebbe l’intuizione di utilizzare le meditazioni per modificare il proprio stato interno mentre era esposto ai campi elettromagnetici che l’avevano fatto star male. Così iniziò a meditare davanti al cellulare e al computer portatile. All’inizio fu doloroso

ma, com’era già accaduto in precedenza, dopo la meditazione si sentiva libero dal dolore, e poi con il passare del tempo i periodi di tregua dalla sofferenza diventarono sempre più lunghi. Infine, Daniel si sentì pronto per compiere un altro passo importante. Prese in affitto una scrivania in un ufficio condiviso e decise di sedersi lì a meditare, circondato da Wi-Fi, computer, microonde e ogni genere di frequenze elettromagnetiche. Anche se le prime settimane furono difficili, divenne sempre più facile col passare del tempo. Dopo un po’, riusciva a meditare in quell’ambiente senza provare dolore per cinque ore al giorno. Alla fine, i mal di testa sparirono, così come l’affaticamento e il dolore cronico. Oggi Daniel si considera guarito al 100 per cento. Ha ricominciato a lavorare ed è riuscito a saldare i suoi debiti. Ed ecco il colpo di scena: Daniel lavora solo un’ora e mezza circa al giorno e guadagna molto più di prima, quando era stressato e cercava di forzare l’esistenza a funzionare come voleva lui. Adesso si gode veramente la vita.

Jennifer, in salute e in malattia Cinque anni fa, il medico di Jennifer le diagnosticò diverse nuove malattie, oltre a tutte quelle di cui già soffriva. In totale, le sue diagnosi comprendevano alcuni disturbi autoimmuni (lupus eritematoso e sindrome di Sjögren con secchezza delle mucose), disturbi gastrointestinali (celiachia, intolleranza ai salicilati e al lattosio), asma cronica, nefrosi, artrite e vertigini così forti da farla vomitare. Ogni giorno era una lotta. Anche solo lavarsi i denti era difficile perché non aveva abbastanza forza per tenere il braccio alzato. Jim, il suo compagno, spesso doveva spazzolarle i capelli perché lei non ci riusciva. Quando Jim era in viaggio d’affari, il che accadeva spesso, Jennifer doveva fare un pisolino dopo il lavoro per trovare le forze per cucinare. “La cosa peggiore era che mi sentivo una pessima madre perché non potevo fare niente insieme ai miei ragazzi, e questo mi spezzava il cuore” mi disse. “Dovevo dormire per gran parte del fine settimana solo per riuscire ad alzarmi e andare al lavoro il lunedì mattina. Tutte le foto sorridenti che postavo su Facebook nel weekend le scattavo in circa un’ora.” A questo punto, Jennifer pesava solo quarantanove chili e faceva fatica a

camminare a causa dell’artrite e del gonfiore alle caviglie e alle ginocchia. Non riusciva più nemmeno a usare la mano destra a causa dell’artrite. A volte, quando era sdraiata sul letto, sbatteva le braccia contro il comodino per cercare di fermare il dolore. Il suo corpo era in un continuo stato d’infiammazione acuta; persino gli specialisti che consultò le dissero che non potevano fare più niente per lei e che doveva imparare a convivere con tutti i suoi disturbi. Anche se non lo ammise mai con nessuno, temeva che le rimanessero solo pochi anni di vita. Jennifer sembrava pronta ad arrendersi, ma Jim non lo era. Ogni notte lui leggeva libri in cerca di soluzioni alternative, continuando a incoraggiare la moglie ad andare avanti. Poi trovò Placebo Effect e lesse di una donna in condizioni simili che era riuscita a guarire. Jennifer e Jim decisero che lei doveva partecipare a un mio seminario. Due mesi dopo Jennifer partecipò a un seminario di un weekend a Sydney, in Australia. Cominciò a sentirsi un po’ meglio e s’iscrisse a un seminario avanzato in Messico. Sfortunatamente, nel periodo in cui avrebbe dovuto partire, sviluppò un calcolo renale di 8,5 millimetri, e il suo medico non le permise di prendere l’aereo. Così perse il seminario, ma continuò a meditare (svegliandosi ogni giorno alle 4:50) e, quando l’anno seguente tenni il successivo seminario avanzato in Australia, lei e Jim parteciparono insieme. “Ricordo che la prima notte riuscii a malapena a salire le scale per raggiungere la nostra stanza, il che era normale per me” mi raccontò. “Ma alla fine del seminario mi muovevo come una persona sana e non dovevo più usare i farmaci per l’asma. Il giorno prima di ripartire, Jim mi disse che sembravo così in forma che dovevo provare a mangiare qualcosa di normale. Ci provai, non senza preoccupazione, e non ci furono reazioni avverse. Nessun dolore, né asma, crampi o mal di testa: niente. Penso che sia stata la pizza migliore che io abbia mai mangiato.” Quando meditava, Jennifer ce la metteva tutta. Si sintonizzava sulla possibilità della guarigione e sentiva liberarsi nel corpo una grande quantità di energia che riusciva a sostenerla per tutta la giornata. Durante la meditazione, quando chiedevo agli allievi di vivere in quel nuovo stato d’essere, lei immaginava di calpestare il terreno con i piedi e di sentire il ritmo del proprio respiro mentre si lanciava felicemente nella corsa. Alla fine della meditazione, piangeva di gioia. Jennifer programmò il corpo a dimenticare la malattia aumentando la propria energia, modificando la sua frequenza, condizionando il corpo a una nuova mente e segnalando a nuovi

geni di ripararlo. “Adesso mangio cibo normale” racconta, “e non assumo farmaci per l’asma da molto tempo. Posso percorrere fino a 16 chilometri al giorno e sollevare fino a 20 chili di peso. Mi sto allenando: il mio obiettivo è completare una mezza maratona, e presto ce la farò.”

Felicia sconfigge un grave eczema Felicia aveva sofferto di eczema e infezioni cutanee in modo intermittente da quando aveva tre mesi. Il sollievo a breve termine fornito da una dieta ferrea e da un regime di farmaci (creme, steroidi, antistaminici, antimicotici, antibiotici e così via) non riusciva a tenere a bada il disturbo per molto tempo. A trentaquattro anni, Felicia lavorava come medico nel Regno Unito ma era sempre più frustrata dai limiti della professione. Dopo un decennio di pratica clinica in cui aveva visitato più di settantamila pazienti, cominciò a percepire il medesimo senso di frustrazione e distacco anche da parte loro. Cercando soluzioni scientifiche più soddisfacenti, s’imbatté nel mio lavoro. Incuriosita dalle possibilità che offrivo, e desiderosa di idee e soluzioni alternative basate su prove solide, Felicia s’iscrisse a un seminario di un weekend. “Mi ha cambiato la vita” sostiene, “mi ha dato gli strumenti per riconsiderare le credenze limitate che avevo su me stessa e su ciò di cui è capace il nostro corpo.” In particolare era interessata alla tecnica di respirazione. “Devo confessare” afferma, “che inizialmente fui un po’ scettica e mi frenai. Non mi lasciai andare davvero.” Durante i mesi successivi, Felicia continuò a meditare ogni giorno. L’aspetto della sua pelle migliorò e lei manifestò una nuova relazione sentimentale. Sentendosi ispirata, cominciò ad adottare un approccio più olistico nella sua pratica medica. Ma, con sua grande delusione, tutte le compagnie assicurative del Regno Unito si rifiutarono di assicurare qualsiasi approccio non convenzionale. Felicia si sentiva in trappola e l’eczema e le infezioni cutanee ritornarono. Ciononostante, lei continuò a meditare e s’iscrisse a un seminario avanzato, preparando anche un Mind Movie (un potente strumento di manifestazione, di cui parlerò in uno dei prossimi capitoli). Aveva intenzioni

molto chiare riguardo al suo futuro e incluse immagini di una pelle sana e la foto di un microfono sopra un palco con l’affermazione: “Io ispiro gli altri raccontando la verità senza paura.” Il primo giorno del seminario avanzato eseguimmo la tecnica di respirazione per attivare la ghiandola pineale, e stavolta Felicia decise di lasciarsi andare completamente. “Mi accorsi che il respiro cominciava ad accelerare” ricorda. “Un’enorme energia iniziò a svilupparsi nella gola e si intensificò fino al punto che mi sembrava quasi di essere sul punto di non riuscire più a respirare. Spaventata, cambiai posizione e ritornai al mio vecchio stato d’essere per il resto della meditazione.” Il giorno seguente, per l’ultima meditazione, Felicia era stata selezionata per la mappatura cerebrale. La considerò una straordinaria opportunità di accedere a un nuovo livello d’informazioni. Si ritrovò a pensare: “E se potessi dimostrare agli scettici, e a tutti gli altri, quanto siamo illimitati?”. Con questo pensiero voleva utilizzare la respirazione per connettersi al campo unificato, con un’emozione elevata di pura libertà, a qualunque costo. Quando la meditazione cominciò, lei si aprì alla possibilità e all’ignoto. Si rese subito conto che il respiro cambiava e che l’enorme energia del giorno precedente veniva nuovamente sprigionata dalla gola. All’intensificarsi delle sensazioni, non permise loro di sopraffarla. Riportò il corpo nel momento presente, ignorando la distrazione, e concentrò tutta l’energia e la consapevolezza nella connessione con il campo, con la verità e con l’amore. Il suo corpo continuava a ribellarsi ma, dopo aver superato ripetutamente i propri conflitti interiori, alla fine si arrese. “Quello che sperimentai nell’altro mondo fu un’inebriante esplosione di energia nel cervello e una connessione istantanea con una coscienza amorevole dentro e intorno a me” afferma. “Provai la più travolgente emozione di gioia di tutta la mia vita. Fu come tornare a casa. Per tutto il tempo rimasi completamente consapevole dei miei sensi esterni. Sentii gli scienziati dietro di me dire ‘crisi epilettica’.” Infatti c’erano alcuni nuovi membri nel nostro team di neuroscienziati che non avevano mai visto quel genere di energia nel cervello prima di allora. Essendo un medico, Felicia avrebbe potuto preoccuparsi per quell’affermazione piuttosto allarmante, ma per la prima volta stava provando una libertà e una verità assolute. Dopo la meditazione, per qualche ora si sentì un po’ confusa ma fisicamente più leggera. Se osservi le scansioni cerebrali dei grafici da 7A a 7C, puoi vedere che il

cervello di Felicia mostra i classici cambiamenti a cui assistiamo quando c’è molta energia nel cervello: si inizia con le onde cerebrali beta normali e poi si passa alle beta ad alta frequenza prima di arrivare alle gamma. L’energia nelle onde cerebrali gamma è 190 deviazioni standard al di sopra della norma. La zona che circonda la ghiandola pineale e la parte del cervello che elabora le forti emozioni sono molto attive. Nei giorni successivi, Felicia cominciò a provare una sensazione di coraggio e allegria che proveniva da dentro. Inoltre visse una serie di sincronicità, tra cui la manifestazione della scena del suo Mind Movie in cui parlava al microfono sopra un palco. Infatti, senza saperlo, la invitai sul palco a raccontare la sua esperienza. Fu solo quando tornò a casa che si rese conto che l’eczema non c’era più. “Mi guardai la pelle e tutti gli sfoghi che avevo fino a qualche giorno prima erano completamente spariti” raccontò. (Guarda il Grafico 7D nell’inserto a colori. Le prime due foto furono scattate prima del seminario. Le altre due risalgono al giorno seguente, dopo l’evento. L’eczema è sparito.) Da allora Felicia non ha più preso farmaci e la sua pelle è perfetta. “Sono così grata per aver compreso che siamo esseri illimitati” mi disse. “Se ci sono riuscita io, tutti possono farcela.”

Capitolo 7

L’INTELLIGENZA DEL CUORE Fin da quando i nostri antenati umani cominciarono a incidere le loro storie sulle pareti delle grotte e su tavole di pietra, il cuore è un simbolo che rappresenta la salute, la saggezza, l’intuizione, la guida e l’intelligenza superiore. Gli antichi egizi, che lo chiamavano ieb, credevano che il cuore, e non il cervello, fosse il centro della vita e la fonte della saggezza umana. I greci e i popoli della Mesopotamia pensavano che il cuore fosse la sede dell’anima. I greci però lo consideravano una fonte indipendente di calore all’interno del corpo, mentre gli abitanti della Mesopotamia credevano che fosse un frammento del calore del sole. Praticavano persino sacrifici umani in cui estraevano il cuore ancora pulsante della vittima per offrirlo al dio del sole. I romani consideravano il cuore l’organo vitale più importante del corpo. Nel XVII secolo, durante i primi anni della rivoluzione scientifica, il filosofo francese Cartesio sostenne che la mente e il corpo sono completamente separati. Grazie a questa visione meccanicistica dell’universo, il cuore cominciò a essere visto come un congegno straordinario. Il meccanismo del cuore come pompa mise in ombra la sua natura di connettore dell’umanità con un’intelligenza innata. Infatti, a causa di un approccio prevalentemente scientifico allo studio del cuore, esso progressivamente smise di essere visto solo come la nostra connessione con i sentimenti, le emozioni e l’Io superiore. È solo negli ultimi decenni che abbiamo iniziato a considerare il cuore una fonte di campi elettromagnetici e la nostra

connessione con il campo unificato. Ritengo che il cuore, oltre al suo ruolo fondamentale nel mantenere la vita, non sia solo una pompa muscolare che consente la circolazione del sangue in tutto il corpo ma è anche in grado di influenzare sentimenti ed emozioni. Il cuore è un organo sensoriale che guida la capacità di prendere decisioni e la comprensione di noi stessi e del nostro posto nel mondo. È un simbolo che troviamo in ogni tempo, luogo e cultura. A mio parere, quando siamo connessi con la conoscenza interiore del cuore, possiamo attingere alla sua saggezza come fonte d’amore e guida superiore. Forse ti starai chiedendo perché, tra tutti gli organi del corpo (come la milza, il fegato o i reni), il cuore sia l’unico ad avere un’intelligenza. Da diversi anni facciamo il possibile per misurare e quantificare la coerenza e la trasformazione, che sono essenziali per capire il ruolo del cuore. Quasi tutti riconoscono che le emozioni elevate del cuore ci connettono alla coscienza di amore, compassione, gratitudine, gioia, unità, accettazione e altruismo. Sono sentimenti che ci riempiono e ci fanno sentire completi e connessi, mentre le emozioni stressanti dividono le comunità e prosciugano l’energia vitale. Il problema è che queste emozioni elevate del cuore spesso sono dovute al caso e dipendono da fattori esterni, invece di essere prodotte da noi a comando. Senza dubbio è difficile mantenere il nostro equilibrio mentale ed emotivo nel mondo di oggi frenetico, stressante, incentrato sul rendimento e votato alla velocità, e la perdita di questo equilibrio può avere gravi conseguenze per la nostra salute. Per esempio, all’inizio del XX secolo quasi nessuno moriva per problemi cardiaci, mentre oggi sono la principale causa di morte sia per gli uomini che per le donne. Solo negli Stati Uniti, ogni anno le cardiopatie costano circa centosettantasei miliardi di euro in prestazioni sanitarie, farmaci e perdita di produttività.1 Lo stress è uno dei principali fattori che contribuiscono allo sviluppo di queste patologie, e sta raggiungendo livelli epidemici. Per fortuna esiste un antidoto. Studiando i diversi aspetti della coerenza cardiaca, abbiamo scoperto che in realtà possiamo regolare i nostri stati interni indipendentemente dalle condizioni dell’ambiente esterno. Come quando sviluppiamo una qualunque capacità, per creare volontariamente coerenza cardiaca ci vogliono conoscenza, applicazione e pratica. Fondamentale per la nostra comprensione del cuore è stata la collaborazione con l’Istituto HeartMath, un’organizzazione no-profit che si occupa di ricerca nel campo della coerenza cardiaca e cerebrale. L’Istituto HeartMath studia e sviluppa strumenti scientifici per aiutare le persone a

collegare mente e cuore e ad approfondire la loro connessione con il cuore degli altri. Il suo obiettivo è di aiutare le persone a tenere in equilibrio i propri sistemi fisici, mentali ed emotivi attraverso la guida intuitiva del cuore. La nostra collaborazione si basa sulla comune convinzione che, per creare un nuovo futuro, una persona debba associare un’intenzione chiara (cervello coerente) a un’emozione elevata (cuore coerente). Le ricerche dell’Istituto HeartMath hanno dimostrato che associando un’intenzione o un pensiero (che, come hai letto, agisce da carica elettrica) a una sensazione o un’emozione (che agisce da carica magnetica) possiamo modificare la nostra energia biologica; e quando cambiamo la nostra energia, possiamo cambiare anche la nostra vita. È l’unione di questi due elementi che produce effetti misurabili sulla materia, allontanando l’assetto biologico dal solito passato e portandolo nel nuovo futuro. Nei nostri seminari in tutto il mondo insegniamo ai partecipanti a mantenere questi stati d’essere elevati affinché smettano di essere vittime delle circostanze, passando da un’emozione all’altra, e diventino i creatori della propria realtà. È un processo con cui introduciamo un nuovo modo d’essere o una nuova personalità, che crea una nuova realtà individuale. Negli ultimi anni, uno degli obiettivi della collaborazione con l’Istituto HeartMath è stato di insegnare ai nostri allievi a regolare e mantenere la cosiddetta coerenza cardiaca, in riferimento alla funzione fisiologica del cuore che lo porta a battere in modo costante, ritmico e ordinato (l’opposto è l’incoerenza cardiaca, quando il cuore non funziona in maniera ordinata). Se siamo in uno stato di coerenza cardiaca possiamo avere accesso all’intelligenza del cuore, che l’Istituto HeartMath definisce così: Il flusso di consapevolezza e comprensione che sperimentiamo quando la mente e le emozioni vengono poste in equilibrio e in coerenza attraverso un processo autonomo. Questa forma di intelligenza viene sperimentata come conoscenza intuitiva diretta, che si manifesta in pensieri ed emozioni benefici per noi e per gli altri.2 Come scoprirai in questo capitolo, i benefici della coerenza cardiaca sono numerosi; per esempio, essa riduce la pressione sanguigna, migliora il sistema nervoso e l’equilibrio ormonale, facilita le funzioni cerebrali. Quando mantieni uno stato emotivo elevato, indipendente dalle condizioni

dell’ambiente esterno, puoi avere accesso al genere di intuizione ad alto livello che favorisce una migliore comprensione di te stesso e degli altri, aiuta a prevenire lo stress nella tua vita, aumenta la lucidità mentale e migliora la capacità di prendere decisioni.3 A supporto dei risultati delle ricerche di HeartMath, i nostri dati indicano chiaramente che le emozioni elevate favoriscono un’espressione genica più sana.4 La coerenza cardiaca inizia con il battito regolare e coerente del cuore attraverso la creazione, la pratica e il mantenimento di emozioni elevate, come gratitudine, riconoscenza, ispirazione, libertà, gentilezza, altruismo, compassione, amore e gioia. I benefici di questo battito coerente vengono avvertiti in tutti i sistemi dell’organismo. Consciamente o inconsciamente, molti di noi si abituano a sentirsi infelici, arrabbiati o preoccupati ogni giorno. Quindi, perché invece non abituarsi a creare e mantenere gioia, amore, altruismo? Alla fine questo non creerebbe un nuovo ordine interno, e quindi salute e felicità?

Il cuore come ponte Come hai letto nel capitolo sulla “Benedizione dei centri energetici”, il cuore, situato dietro lo sterno, è il quarto centro energetico del corpo. È il nostro ponte verso maggiori livelli di consapevolezza ed energia e il centro in cui ha inizio la nostra divinità. Il cuore è il punto d’incontro tra i nostri tre centri energetici inferiori (associati al corpo fisico) e i tre centri energetici superiori (associati al nostro Io superiore). Ci connette al campo unificato e rappresenta l’unione del dualismo o della polarità. È dove la separazione, la divisione e l’energia polarizzata si fondono per diventare una cosa sola, dove gli opposti si uniscono come lo yin e lo yang, il bene e il male, il positivo e il negativo, il maschile e il femminile, il passato e il futuro. Quando il cuore diventa coerente, il sistema nervoso risponde aumentando l’energia, la creatività e l’intuizione del cervello, e questo ha un effetto positivo su quasi tutti gli organi del corpo. Adesso il cuore e il cervello lavorano insieme, facendoti sentire più completo, connesso e contento, non solo all’interno del tuo corpo ma anche con ogni cosa e persona. In questo stato creativo di unità, iniziano a succedere eventi straordinari nella tua vita, perché non crei più a partire dal dualismo o dalla separazione; non aspetti più che qualcosa di esterno a te ponga rimedio al senso interiore di vuoto o

separazione. Invece, prendi familiarità con il tuo nuovo io ideale e generi nuove esperienze di te stesso. Se continui ad attivare il centro del cuore più volte al giorno durante il processo creativo, con il tempo ti sembrerà che il tuo futuro sia già successo. Come ti può mancare qualcosa se ti senti completo? Se i primi tre centri riflettono la nostra natura animale e si basano su polarità, opposti, competizione, bisogni e mancanze, il quarto centro dà inizio al viaggio verso la nostra natura divina. È dall’interno del centro del cuore che modifichiamo la nostra mente ed energia, passando dall’egoismo all’altruismo, sentendoci meno condizionati dalla separazione o dal dualismo e più inclini a compiere scelte per il bene comune. Tutti noi abbiamo sentito la coscienza del centro del cuore almeno una volta nella vita. Quest’energia è legata all’essere soddisfatti e in pace con noi stessi e con ciò che ci circonda. Quando accogliamo le emozioni legate al cuore, che c’inducono a dare, aiutare, perdonare, amare, fidarci e così via, non possiamo fare a meno di sentirci completi. Credo che questa sia la nostra natura innata di esseri umani.

Omeostasi, coerenza e resilienza Come hai appena imparato il sistema nervoso autonomo, che controlla le funzioni involontarie, è diviso in due sottosistemi: sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Quando è attivato, il sistema nervoso simpatico regola le azioni e le reazioni inconsce dell’organismo, come l’accelerazione del respiro, l’aumento della frequenza cardiaca, la sudorazione, la dilatazione delle pupille e così via. La sua funzione principale è di stimolare le reazioni di lotta o fuga quando un pericolo, reale o percepito, è imminente. Questo sistema lavora per proteggerci nell’ambiente esterno. Il sistema nervoso parasimpatico è complementare a quello simpatico, nel senso che svolge esattamente le funzioni opposte. Il suo ruolo è di conservare l’energia, rilassare il corpo e rallentare le funzioni ad alto dispendio energetico del sistema simpatico. Il sistema parasimpatico protegge il nostro ambiente interno. Se paragoniamo il SNA a un’automobile, il sistema parasimpatico è il freno e quello simpatico l’acceleratore. Entrambi i rami del SNA mettono in comunicazione cuore e cervello; infatti, il cuore e il cervello hanno più connessioni nervose tra loro di tutti gli altri sistemi dell’organismo.5 Il

sistema simpatico e il parasimpatico mantengono una condizione di omeostasi (relativo equilibrio tra tutti i sistemi) all’interno del corpo. Quando l’organismo è in uno stato di omeostasi, in genere ci sentiamo rilassati e al sicuro nell’ambiente in cui ci troviamo. Dalla condizione di omeostasi, in cui tutti i sistemi del corpo lavorano in armonia con un dispendio minimo di energia, possiamo indurre il sistema nervoso a creare coerenza. Per provare queste emozioni di coerenza, le connessioni neurali tra cuore e cervello devono funzionare perfettamente, in maniera equilibrata e coordinata. Se il cuore batte in modo coerente e ordinato, rende coerente anche il SNA, che a sua volta migliora le funzioni cerebrali facendoci sentire più creativi, concentrati, razionali, consapevoli e disposti a imparare. Come sai, il contrario della coerenza è l’incoerenza. Quando il cuore batte in maniera incoerente, ci sentiamo sbilanciati, tesi, ansiosi e distratti. Siccome il corpo opera in modalità di sopravvivenza, funzioniamo da una prospettiva più animalesca e primitiva. L’incoerenza è provocata dallo stress, che è la risposta del corpo e della mente ai problemi e agli sconvolgimenti nel nostro ambiente esterno. Se il sistema nervoso parasimpatico funziona meglio quando ci sentiamo al sicuro, il sistema simpatico viene invece attivato soprattutto quando avvertiamo un pericolo. Lo stress che proviamo quando non ci sentiamo sicuri non riguarda necessariamente l’evento stesso ma è il risultato delle reazioni emotive incontrollate all’evento. Nello stato di omeostasi, puoi considerare il corpo come una macchina perfetta e bilanciata, ma quando permangono emozioni come risentimento, rabbia, gelosia, impazienza e frustrazione, il nostro equilibrio interno viene compromesso. Se pensi a un periodo recente in cui ti sei sentito stressato, probabilmente ti sembrerà che abbia avuto un ritmo frammentato (a quanto pare, è esattamente ciò che fa il cuore: batte con un ritmo frammentato.) In uno stato di stress cronico, l’organismo fatica a mantenere l’omeostasi e potremmo cominciare a soffrire di una miriade di sintomi. Uno stress continuo attinge dall’invisibile campo di energia intorno al corpo ed esaurisce la nostra forza vitale, lasciandoci poco tempo o energia per riprenderci. A causa della dipendenza del corpo dagli ormoni dello stress, rimaniamo intrappolati in un circolo vizioso in cui l’incoerenza e il caos cominciano a sembrarci normali, ma a quale prezzo? Gli effetti a lungo termine dello stress possono essere catastrofici. Secondo uno studio della Mayo Clinic su soggetti malati di cuore, lo stress psicologico è il principale indicatore di futuri eventi cardiaci, come morte

cardiaca, arresto cardiaco e infarto.6 Molte persone non si rendono conto di essere stressate fino al verificarsi di eventi come un attacco di cuore. È quindi logico che, se il cuore batte in modo incoerente per lunghi periodi, non operando con ordine ed equilibrio, prima o poi cederà. Fondamentale per gestire lo stress è la resilienza, che l’Istituto HeartMath definisce come “la capacità di prepararsi, riprendersi e adattarsi in caso di stress, avversità, traumi o problemi”.7 La resilienza e la gestione delle emozioni sono fondamentali per molti processi fisiologici importanti relativi alla regolazione energetica, alla velocità di ripresa del corpo dopo la reazione di stress e alla nostra capacità di restare in salute e mantenere l’omeostasi.

HRV (variabilità della frequenza cardiaca): comunicazione tra cuore e cervello Siamo portati a credere che il cervello regni sulla nostra biologia. In parte è vero, ma il cuore è un organo autoritmico, il che significa che il battito cardiaco ha origine dal cuore stesso e non dal cervello. Per esempio, è un dato di fatto che in moltissime specie il cuore può essere estratto dal corpo e posto in una soluzione salina chiamata soluzione di Ringer, dove continuerà a battere per lungo tempo, indipendentemente dalla connessione neurologica con il cervello. In un feto, il cuore inizia a battere prima ancora che il cervello si formi (a tre settimane circa), mentre l’attività elettrica del cervello non comincia fino alla quinta o sesta settimana.8 Questo dimostra che il cuore è in grado di avviare autonomamente una comunicazione con il sistema nervoso centrale. Un altro fattore che rende il cuore unico è che contiene nervi di entrambi i rami del SNA, il che significa che qualsiasi cambiamento nel sistema nervoso simpatico e parasimpatico influisce sul suo funzionamento. Questo è importante perché, che ce ne rendiamo conto o no, ogni emozione che proviamo influenza il ritmo cardiaco, che viene trasmesso direttamente attraverso il sistema nervoso centrale. In questo senso, il cuore, il cervello limbico e il SNA hanno un rapporto molto stretto, perché l’equilibrio o lo squilibrio di uno di essi ha un impatto sugli altri. (Per inciso, il cervello limbico, la sede del sistema nervoso autonomo, è detto anche cervello emotivo, perciò quando modifichi le emozioni influenzi anche le funzioni involontarie.) Al giorno d’oggi, con una precisione del 75 per cento circa, la

scienza può capire cosa prova una persona dal battito del cuore utilizzando l’analisi della variabilità della frequenza cardiaca.9 L’HRV è la misura della variazione degli intervalli tra un battito del cuore e l’altro (da qui il termine “variabilità”). Tra i suoi utilizzi, la HRV può misurare la flessibilità del cuore e del sistema nervoso (che riflette il nostro stato di salute) e l’equilibrio tra vita mentale ed emotiva.10 Studiando il ritmo cardiaco misurato dalla HRV, gli scienziati possono approfondire la conoscenza di come gli esseri umani elaborano le emozioni e degli effetti di sensazioni ed emozioni sul nostro benessere. La ricerca sulla HRV ci offre uno sguardo unico sulla comunicazione tra cuore, cervello ed emozioni.11 Molti studi mostrano che avere un livello moderato di variabilità ci rende maggiormente in grado di adattarci alle difficoltà della vita.12 D’altra parte, un basso livello di variabilità della frequenza cardiaca è un forte indicatore di futuri problemi di salute, incluse tutte le cause di morte.13 Una bassa HRV è associata anche a numerose patologie. Quando siamo giovani abbiamo una maggiore variabilità ma, man mano che invecchiamo, la variabilità diminuisce. Gli schemi di HRV sono così regolari che gli scienziati di solito possono stabilire l’età del soggetto con un margine d’errore di circa due anni. Per molti anni un ritmo cardiaco regolare è stato considerato un indice di buona salute, ma adesso sappiamo che il nostro ritmo cardiaco cambia a ogni battito, anche quando dormiamo. Nel corso degli anni, i ricercatori dell’Istituto HeartMath hanno scoperto le informazioni codificate in questi intervalli tra un battito e l’altro osservandone gli spazi invece che i picchi. È simile al codice Morse, in cui capiamo il messaggio interpretando gli intervalli tra le trasmissioni.14 Nel caso del cuore, gli intervalli tra i battiti sono trasmissioni complesse, utilizzate per la comunicazione tra il cervello e il corpo. Negli anni Novanta, i ricercatori dell’Istituto HeartMath scoprirono che, quando le persone si concentravano sul proprio cuore ed evocavano emozioni elevate come riconoscenza, gioia, gratitudine e compassione, queste emozioni potevano essere osservate come schemi coerenti nel ritmo cardiaco. Il contrario era vero per le emozioni stressanti, che rendevano incoerente il ritmo cardiaco e apparivano frastagliate e irregolari. Questa scoperta mise in relazione gli stati emotivi con la HRV (vedi Figura 7.1).15 I ricercatori osservarono anche che la frequenza cardiaca (battiti al minuto) e il ritmo cardiaco sono due risposte biologiche distinte. Per esempio, una persona

poteva avere una frequenza cardiaca elevata e mantenere comunque uno stato di coerenza; perciò si concluse che il ritmo cardiaco può creare stati corporei interni coerenti.

RITMO CARDIACO

Figura 7.1 Il grafico in alto (si ringrazia l’Istituto HeartMath), rappresenta un ritmo cardiaco incoerente a causa di emozioni come risentimento, impazienza e frustrazione. Il grafico in basso rappresenta un ritmo cardiaco coerente, in conseguenza di emozioni come gratitudine, riconoscenza e gentilezza.

Quando la nostra HRV è in uno stato di coerenza cardiaca, riflette un aumento della sincronizzazione e dell’armonia nei due rami del SNA e nell’attività che si verifica nei centri cerebrali superiori. Gran parte di quello che abbiamo imparato dalla medicina occidentale ci ha portato a credere di non poter controllare il sistema nervoso autonomo (come la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna) perché queste funzioni vanno oltre il dominio della mente conscia, per non parlare della separazione tra il sistema nervoso volontario e quello involontario. Tuttavia, adesso sappiamo che non bisogna essere uno yogi o un mistico per avere queste capacità. Basta solo essere soprannaturali, e questo si può imparare. È una delle ragioni per cui l’Istituto HeartMath insegna l’importanza della coerenza cardiaca anche alle forze armate, alla polizia, alle scuole e agli atleti; così le persone possono mantenere la lucidità, la capacità di prendere decisioni e l’autocontrollo in situazioni di stress elevato.

I benefici della coerenza cardiaca Quando decidiamo di coltivare e provare emozioni elevate e il segnale coerente di queste emozioni raggiunge il cervello, se l’ampiezza del segnale è abbastanza significativa, vengono rilasciate nell’organismo sostanze chimiche equivalenti che noi chiamiamo sensazioni positive. Esse ci fanno sentire più leggeri e liberi: in altre parole, l’energia del nostro stato d’essere è elevata. Se provi un elevato senso di benessere in un ambiente sicuro, l’energia di queste sensazioni innesca una cascata di almeno millequattrocento cambiamenti biochimici nell’organismo che favoriscono la crescita e la riparazione.16 Invece di attingere dall’invisibile campo di energia attorno al corpo per trasformare l’energia in chimica, stai aumentando ed espandendo questo campo, dando luogo a una nuova espressione di sostanze chimiche che rispecchiano il cambiamento dell’energia. Come? Mentre i primi tre centri energetici del corpo consumano energia quando non sei in equilibrio, il cuore invece la espande, e quando poni l’attenzione sul cuore per creare e mantenere emozioni elevate, quest’energia coerente lo fa battere come un tamburo. È questo battito ritmico coerente che crea un campo magnetico misurabile intorno al cuore, e quindi al corpo. Quanto più forte è il ritmo coerente del cuore, tanto più espanso diventa il tuo campo. Invece, se ti senti ferito, irritato, stressato, geloso, arrabbiato, competitivo

o frustrato, il segnale che va dal cuore al cervello diventa incoerente, provocando il rilascio di circa milleduecento sostanze chimiche nell’organismo corrispondenti a queste sensazioni.17 Questo processo dura da novanta secondi a due minuti circa. A breve termine, le emozioni stressanti non sono dannose; anzi, se sono risolte possono migliorare la tua resilienza. Tuttavia, se restano irrisolte, i loro effetti a lungo termine pongono l’intero organismo in uno stato di incoerenza, rendendoti vulnerabile alle patologie legate allo stress. Le emozioni di sopravvivenza attingono dal campo intorno al corpo facendoti sentire separato e materialista perché ti stai concentrando soprattutto sulla materia, sul tuo corpo, sull’ambiente, sul tempo e, ovviamente, sulla causa dei tuoi problemi. Una delle scoperte più significative dell’Istituto HeartMath è che ciò che proviamo minuto per minuto, secondo per secondo, influenza il cuore e che le nostre sensazioni ed emozioni sono fondamentali per liberare “l’intelligenza del cuore”. Esse sono energie che emettono potenti campi magnetici e quanto più forti sono le emozioni elevate, tanto più forte sarà il campo magnetico. In effetti, il cuore produce il più forte campo magnetico del corpo, cinquemila volte più potente di quello prodotto dal cervello.18 Metti un dito sul polso e senti il battito cardiaco. Questo battito è un flusso energetico chiamato “onda della pressione sanguigna” e attraversa tutto il corpo influenzando ogni cosa, compresa l’attività cerebrale. Non solo si riverbera in ogni cellula dell’organismo, ma produce anche un campo intorno al corpo che può essere rilevato fino a tre metri di distanza utilizzando uno strumento chiamato magnetometro.19 Quando attivi il cuore evocando emozioni elevate, non stai solo trasmettendo energia a ogni cellula, ma stai anche irradiando queste sensazioni nello spazio. È qui che il cuore passa dalla biologia alla fisica. Utilizzando gli encefalogrammi, gli scienziati di HeartMath hanno scoperto che, quando il cuore diventa coerente, le onde cerebrali si sincronizzano con il ritmo cardiaco a una frequenza di 0,10 Hz, e che questa sincronizzazione tra cuore e cervello aumenta quando il soggetto è in uno stato di coerenza cardiaca. È stato dimostrato che la frequenza coerente di 0,10 Hz è uno stato di funzionamento ottimale, associato a un maggiore accesso alla nostra intuizione più profonda e alla guida interiore. Una volta che la mente analitica è fuori gioco, l’individuo può scendere le scale della coscienza passando dalle onde alfa a quelle theta fino alle delta, ovvero fino allo stato in cui il corpo si rigenera. Guarda caso, spesso i nostri allievi

riferiscono esperienze profonde o mistiche nello stato delta tra 0,09 e 0,10 Hz mentre il loro cuore è in uno stato molto coerente. L’ampiezza dell’energia prodotta dal cuore aumenta il livello di energia nel cervello, in alcuni casi da cinquanta a trecento volte superiore al livello normale, o anche di più. Altre prove della coerenza cuore-cervello sono state riscontrate in una serie di esperimenti condotti da Gary Schwartz e dai suoi colleghi dell’Università dell’Arizona. Scoprirono infatti comunicazioni inspiegabili tra cuore e cervello, dimostrando l’esistenza di interazioni energetiche tra i due organi proprio attraverso i campi elettromagnetici.20 Entrambi gli esempi sottolineano che, se concentriamo l’attenzione sul cuore e sulle emozioni, il battito cardiaco funge da amplificatore. Questo aumenta la sincronizzazione tra cuore e cervello e crea coerenza non solo negli organi fisici, ma anche nel campo elettromagnetico che circonda il corpo. Inoltre, proprio dietro lo sterno si trova una piccola ghiandola chiamata timo, che è in stretto rapporto con il cuore. Essendo uno degli organi principali del sistema immunitario, il timo ha un ruolo fondamentale nello sviluppo delle cellule T, che difendono l’organismo dagli agenti patogeni come batteri e virus. Il timo funziona in modo ottimale fino all’inizio della pubertà, ma comincia a ridursi man mano che invecchiamo a causa del calo naturale nella produzione dell’ormone della crescita. Come molti altri organi vitali, anche il timo è soggetto agli effetti negativi dello stress a lungo termine. Quando viviamo in modalità d’emergenza per tanto tempo e riduciamo il nostro campo energetico, tutta l’energia viene indirizzata all’esterno per proteggerci dalle minacce percepite, così ne rimane pochissima per proteggerci dai pericoli interni. Alla fine, questo causa disfunzioni nel sistema immunitario. È logico allora supporre che, quando il centro del cuore viene attivato dall’energia, mobilitando il sistema nervoso parasimpatico per la crescita e la riparazione, anche il timo dovrebbe diventare più attivo, perché stiamo aumentando l’energia al suo interno. Pertanto, il timo dovrebbe anche trarre vantaggio dal mantenimento della coerenza all’interno del corpo, contribuendo a sostenere il sistema immunitario e la nostra salute a lungo termine. In uno dei capitoli precedenti hai imparato che, nei miei studi indipendenti, quando gli allievi erano in grado di provare gratitudine e altre emozioni elevate per un totale di quindici o venti minuti al giorno per quattro giorni, l’energia delle emozioni induceva i geni delle cellule immunitarie a produrre una proteina chiamata immunoglobulina A. L’aumento dei suoi

livelli è un perfetto esempio di uno dei molti effetti positivi a cascata della coerenza cardiaca. In parole povere, ciò significa che la qualità del ritmo cardiaco si ripercuote sulla nostra salute generale. Se il cuore batte con un ritmo armonioso, la sua efficienza riduce lo stress in altri sistemi dell’organismo, massimizza l’energia e crea uno stato di benessere a livello mentale, emotivo e fisico. Se non c’è armonia, avviene il contrario. Questa incoerenza ci lascia con meno energia a disposizione per la guarigione e il mantenimento della salute, creando disordine nel nostro stato interno e aumentando lo stress nel cuore e in altri organi.21 Per esempio, gli attacchi di cuore e le malattie cardiache si presentano quando l’organismo è stato sotto stress per lunghi periodi. Tuttavia, se scegliamo intenzionalmente le emozioni elevate, concentrandoci meno sulla disarmonia e più sulla gratitudine, il corpo reagisce positivamente e la salute migliora. La prossima volta che utilizzi un’emozione elevata per sintonizzarti sul tuo futuro, e la accogli prima che l’evento si verifichi, provando anche gratitudine, sappi che la cosa peggiore che possa accaderti è che inizierai a stare meglio.

Gli effetti dello stress cronico Quando viviamo in un continuo stato di stress, il centro del cuore diventa incoerente, ostacolando la nostra capacità di creare. In risposta a un ritmo cardiaco caotico, il cervello diventa molto incoerente, e questa incoerenza si riflette nei due rami del SNA. Alla fine, l’assuefazione allo stress logora così tanto il corpo da eliminare la nostra capacità di riparazione e di mantenimento della salute, consumando la nostra vitalità e resilienza. Se la resilienza si basa su un’efficace gestione dell’energia, potresti sentirti completamente prosciugato, abbattuto e forse malato mentre sei sotto l’influsso dello stress cronico. Più diventiamo dipendenti da questi stati di stress, meno siamo propensi ad aprire il cuore, guardarci dentro e creare coerenza cardiaca. Un’esperienza che ho vissuto a casa mia, in una zona rurale dello stato di Washington, ne è un buon esempio. Una sera di novembre tornai a casa dal lavoro, parcheggiai l’auto come sempre e cominciai a percorrere il vialetto di trentasei metri che conduce a casa mia. Era buio pesto. A ventisette metri

circa dalla porta d’ingresso, alla mia destra, sentii un minaccioso ruggito proveniente da dietro alcune grandi rocce. Immediatamente mi focalizzai sulla materia (qualcosa) e mi ritrovai a pensare: “Cosa potrebbe nascondersi nell’oscurità?”. Cominciai a cercare nella mente e poi nell’ambiente qualche elemento noto del passato per aiutarmi a prevedere il futuro. “Potrebbe essere uno dei miei cani?” mi domandai. Cominciai a gridare i loro nomi, ma non ci fu risposta. Quando feci qualche altro passo, il ringhio diventò più forte. Senza dover pensare a mobilitare l’energia nel mio corpo, mi si rizzarono i capelli in testa, il battito cardiaco e la frequenza respiratoria aumentarono, e i miei sensi si amplificarono in vista della lotta o della fuga. Presi il cellulare e accesi la torcia, ma non riuscivo ancora a vedere cosa producesse il rumore. Dall’oscurità, il ruggito continuava. Indietreggiai lentamente e poi scappai verso la stalla, dove i miei lavoranti stavano portando i cavalli per la notte. Prendemmo i fucili e le torce e tornammo appena in tempo per vedere un puma e il suo cucciolo dileguarsi tra i cespugli. Da questa storia puoi dedurre che una situazione altamente stressante come questa non è il momento giusto per aprire il cuore o fidarti dell’ignoto. Non è il momento di spostare l’attenzione dalle cose del mondo materiale a una nuova possibilità nella tua mente. È il momento di scappare, nascondersi o combattere. Ma se sei continuamente in modalità di lotta o fuga, anche se non c’è nessun puma tra i cespugli, è meno probabile che vorrai chiudere gli occhi e guardarti dentro perché dovrai mantenere l’attenzione sulla minaccia percepita all’esterno. Nel tuo sistema nervoso non può entrare nessuna nuova informazione che non sia pertinente alle emozioni che stai provando, perciò non puoi programmare il tuo corpo per un nuovo destino. Quindi è logico che quanto più sei dipendente dagli ormoni dello stress nella tua vita normale, tanto meno sei incline a creare, meditare o aprire il cuore ed essere vulnerabile.

Il cervello del cuore Il lavoro pioneristico del dottor J. Andrew Armour ha dimostrato che il cuore possiede una vera e propria mente. Con i suoi quarantamila neuroni circa, il cuore ha un sistema nervoso che funziona indipendentemente dal cervello. Il termine tecnico coniato per questo sistema è “sistema nervoso cardiaco intrinseco”, meglio noto come “cervello del cuore”.22 Questa

scoperta fu così epocale che diede vita a un nuovo ramo della scienza chiamato neurocardiologia. Cuore e cervello sono collegati dai nervi efferenti (discendenti) e afferenti (ascendenti); tuttavia, il 90 per cento delle fibre nervose di connessione sale dal cuore al cervello.23 Armour scoprì che queste vie nervose afferenti dirette inviano continuamente segnali e informazioni che interagiscono con l’attività dei centri emotivi e cognitivi superiori del cervello, modificandola.24 Questi segnali dal cuore al cervello attraversano il nervo vago e continuano direttamente fino al talamo (che sincronizza l’attività corticale, come il pensiero, la percezione e la comprensione del linguaggio), ai lobi frontali (responsabili delle funzioni motorie e della risoluzione dei problemi) e al centro di sopravvivenza del cervello, l’amigdala (che segnala la memoria emotiva). Le cellule dell’amigdala si sincronizzano con il battito del cuore.25 (Vedi Figura 7.2.) Ciò significa che, se il tuo centro del cuore è aperto, allora tiene sotto controllo i centri di sopravvivenza del cervello. È possibile che, più aperto è il cuore, meno incline sarai a reagire agli agenti stressanti. È vero anche il contrario: meno energia hai nel cuore, più sarà probabile che vivrai in modalità di sopravvivenza.

LA COERENZA CARDIACA INFLUENZA LA COERENZA CEREBRALE

Figura 7.2 Quando il cuore diventa coerente, funge da amplificatore, inviando informazioni coerenti tramite i nervi afferenti direttamente al talamo, che sincronizza la neocorteccia e i centri di sopravvivenza del cervello.

Questo ci dice che le nostre sensazioni e il nostro ritmo cardiaco influenzano le risposte e i ricordi emotivi, quindi lo stress e l’ansia possono innescare le onde cerebrali corrispondenti all’abitudine all’ansia del passato. D’altra parte, le emozioni elevate del cuore possono produrre coerenza nelle onde cerebrali, perciò se stai evocando le sensazioni del tuo futuro creando stati elevati, il cervello comincia a costruire reti neurali per queste emozioni future o per il tuo nuovo destino. La scoperta di Armour delle vie nervose afferenti dal cuore al cervello dimostra che il cuore elabora le emozioni, reagisce direttamente all’ambiente e regola il proprio ritmo in modo autonomo, senza ricevere informazioni dal cervello. Questo perché il cuore e

il SNA lavorano sempre insieme. I nervi che favoriscono questa comunicazione permettono al cuore di percepire, ricordare, regolarsi e prendere decisioni sul controllo cardiaco, indipendentemente dal sistema nervoso.26 In parole povere, le emozioni e i sentimenti che hanno origine nel cuore svolgono un ruolo importante nel condizionare la modalità in cui pensiamo, elaboriamo le informazioni, sentiamo e comprendiamo il mondo e il nostro posto al suo interno.27 Quando il centro del cuore è attivato, funge da amplificatore per mettere in moto il cervello, aumentarne l’attività e creare ordine, equilibrio e coerenza in tutto il corpo.

Vivi centrato sul cuore Come ho già detto, ogni pensiero produce sostanze chimiche corrispondenti, che a loro volta creano un’emozione. Pertanto, vieni suggestionato solo dai pensieri che corrispondono al tuo stato emotivo. Adesso sappiamo che, quando i nostri allievi sono centrati sul cuore e sentono più pienezza e unità, sono meno distanti dai loro sogni. Quando provano gratitudine, abbondanza, libertà o amore, tutte queste emozioni accolgono pensieri corrispondenti. Le emozioni elevate aprono la porta della mente subconscia affinché tu possa programmare il sistema nervoso autonomo in maniera corrispondente ai pensieri del tuo nuovo futuro. Inoltre sappiamo che vivere provando paura, ma sforzandosi di pensare di non averne, non permette di produrre un effetto misurabile, perché il cambiamento può avvenire solo quando i pensieri sono in sintonia con lo stato emotivo del corpo. Una persona può pensare positivo quanto vuole, ma senza una corrispondente emozione o sensazione equivalente a quel pensiero, il messaggio non può essere compreso nel resto del corpo. Pertanto, puoi ripetere l’affermazione “Sono coraggioso” fino alla nausea, ma se è paura ciò che provi veramente, il pensiero “Sono coraggioso” non va mai oltre il tronco encefalico. La sensazione è ciò che produce la carica emotiva (energia) per stimolare il SNA verso un destino diverso. Senza la sensazione, resta un divario tra il cervello e il corpo, tra il pensiero della salute e la sensazione della salute, e non puoi incarnare quel nuovo stato d’essere. È solo quando modifichi la tua energia che produci effetti più significativi.

Se mantieni tutti i giorni le emozioni ad alti livelli, prima o poi il tuo corpo, nella sua innata intelligenza, comincia a innescare i relativi cambiamenti genetici nel modo che ho descritto in precedenza. Questo perché il corpo crede che l’emozione che stai provando derivi da un’esperienza attuale e reale. Perciò quando apri il tuo cuore, ti eserciti a provare un’emozione prima che l’esperienza si verifichi e la associ a un’intenzione chiara, il corpo reagisce come se fosse in quell’esperienza futura. Poi la coerenza cuoremente influenza la chimica e l’energia del tuo organismo in svariati modi. Se la coerenza tra cuore e cervello può avere origine nel cuore, e la loro sincronizzazione produce salute e prestazioni ottimali, allora dovresti trovare il tempo ogni giorno per concentrarti sull’attivazione del tuo centro del cuore. Scegliendo deliberatamente di provare le emozioni elevate del cuore invece di aspettare che siano suscitate da qualcosa di esterno, diventi chi sei davvero destinato a essere: un individuo che trova la sua forza nel cuore. Quando vivi centrato sul cuore, scegli naturalmente l’amore e lo dimostri attraverso la compassione e l’interesse per il benessere tuo, degli altri e del Pianeta. Grazie alla nostra collaborazione con l’Istituto HeartMath, i nostri allievi hanno dimostrato che, con la pratica, possiamo produrre, regolare e mantenere emozioni elevate, indipendentemente dagli eventi del mondo esterno. Nei nostri seminari, attraverso la pratica di regolare il ritmo cardiaco per mantenere le emozioni elevate, insegniamo ai nostri allievi a generare la coerenza cardiaca e cerebrale. Poi misuriamo le loro capacità utilizzando monitor HRV. Durante le meditazioni guidate, chiediamo loro di abbandonarsi alle emozioni di gratitudine, gioia e amore, e li invitiamo a esercitarsi quotidianamente anche al di fuori del corso, in modo che diventi un’abitudine. Spero che, con sufficiente pratica, i nostri allievi possano passare dal sentirsi spaventati o insicuri all’innamorarsi della propria vita. Alcuni di loro sono riusciti a dimostrare che è possibile produrre effetti positivi tangibili e misurabili semplicemente modificando il paradigma di pensieri e sentimenti. Infatti, una volta rientrati a casa, gli effetti positivi che hanno prodotto nella propria vita al corso si sono riflessi positivamente sulle loro famiglie e comunità, espandendo continuamente la loro influenza vibrazionale di armonia e coerenza in tutto il mondo. Praticando ripetutamente la regolazione degli stati emotivi amplificati, con il tempo la nuova base emotiva comincia a influenzare una nuova serie di pensieri corrispondenti alle sensazioni elevate. Quando si verifica il loop tra il cuore (corpo) e la mente (cervello), sei in uno stato d’essere completamente

nuovo: hai la coscienza di una mente illimitata e l’energia di amore profondo e gratitudine. La ripetizione di questo processo equivale a ricondizionare il corpo, riprogrammare il cervello e riconfigurare la biologia in modo che corrispondano al tuo nuovo stato d’essere. Ora stai naturalmente, automaticamente e regolarmente trasmettendo una diversa firma elettromagnetica nel campo. È quello che sei, o che sei diventato. Si potrebbero scrivere innumerevoli libri di storia attraverso la lente delle emozioni incoerenti. Che il risultato sia una tragedia shakespeariana, un genocidio o una guerra mondiale, le emozioni di sopravvivenza come la colpa, l’odio, la rabbia, la competizione e la vendetta hanno generato un’infinita e inutile scia di dolore, sofferenza, oppressione e morte, che ha portato gli esseri umani a vivere in conflitto e in opposizione invece che in pace e in armonia. Adesso possiamo interrompere questo ciclo. Siamo in un momento cruciale nella storia dell’umanità, in cui l’antica saggezza e la scienza moderna si uniscono per fornirci la tecnologia e le conoscenze scientifiche necessarie affinché gestiamo non solo le emozioni in maniera più efficiente ed efficace, ma anche ciò che questo significa per la salute, le relazioni, i livelli di energia e per l’evoluzione personale e collettiva. Non dobbiamo spostare montagne, solo cambiare il nostro stato d’essere interno. Questo ci permette di cambiare il modo in cui ci comportiamo gli uni con gli altri, sostituendo le situazioni stressanti con esperienze positive che ci forniscono energia, arricchiscono il nostro spirito e ci lasciano con un senso di pienezza, connessione e unità. Il cervello pensa, ma il cuore, quando lo trasformiamo in uno strumento di percezione, sa.

Esempi dai nostri seminari Per vedere un esempio di come la coerenza cardiaca crei coerenza cerebrale, osserva i grafici 8A e 8B nell’inserto a colori. La prima immagine mostra stati di onde cerebrali beta normali o relativamente basse prima che la persona cominci a creare coerenza cardiaca. La seconda immagine mostra un cambiamento significativo quando la persona entra in uno stato di coerenza cardiaca solo qualche secondo dopo. Questo perché il cuore funge da amplificatore per indurre il cervello a creare onde cerebrali alfa sincronizzate molto coerenti. Nelle figure 7.3A e 7.3B trovi un’analisi della HRV di una delle nostre

allieve, misurata durante un seminario avanzato. Il primo diagramma, nella Figura 7.3A, rappresenta due meditazioni, una al mattino e una prima di pranzo, e ciascuna casella rappresenta un periodo di cinque minuti. La prima freccia grigia in alto rivolta a destra indica il momento in cui lei è entrata in uno stato di coerenza cardiaca. Durante la meditazione delle sette del mattino, ha mantenuto questo stato per più di cinquanta minuti, fino alla freccia rivolta a sinistra. Nella parte inferiore della figura, la freccia grigia rivolta a destra indica quando è entrata di nuovo in uno stato di coerenza cardiaca per trentotto minuti durante la meditazione prima di pranzo; la freccia rivolta a sinistra ne indica la fine.

Figura 7.3A

Figura 7.3B Entrambe le figure rappresentano un’analisi della HRV di un’allieva che entra in coerenza cardiaca attraverso uno stato emotivo elevato. Ogni riquadro rappresenta un intervallo di cinque minuti. Le frecce grigie rivolte verso destra indicano il momento in cui lei entra in uno stato di coerenza cardiaca; le frecce grigie rivolte verso sinistra ne indicano la fine. Le due figure dimostrano che l’allieva sta sviluppando la capacità di regolare i propri stati interni. Nella Figura 7.3B si vede che l’allieva entra spontaneamente in uno stato di coerenza cardiaca per più di un’ora. Il suo corpo viene programmato a una nuova mente.

Adesso osserva la Figura 7.3B. Nella meditazione successiva, nel pomeriggio dello stesso giorno, se guardi tra le due frecce grigie nella parte superiore della figura, puoi vedere che l’allieva è entrata di nuovo in uno stato di coerenza cardiaca per quasi quarantacinque minuti. Ciò che rende tanto affascinante questo rilevamento, però, riguarda ciò che accade verso le otto di sera (vedi le altre due frecce grigie rivolte verso l’interno). Siccome in quel momento non si stava svolgendo nessuna meditazione, le chiedemmo in seguito che cosa fosse successo. Il suo cuore era entrato in uno stato di “super coerenza” per più di un’ora mentre lei era nel suo normale livello di veglia.

Ci raccontò che si stava preparando per andare a dormire quando all’improvviso provò una travolgente sensazione d’amore. Fu così forte che dovette stendersi e abbandonarsi a essa. Il suo cuore entrò spontaneamente in uno stato di coerenza cardiaca e per un’ora e dieci minuti, mentre era distesa sul letto, s’innamorò profondamente della propria vita. Ci fu un cambiamento nel suo SNA. L’ultima freccia indica il momento in cui si girò su un fianco e si addormentò. Un bel modo di terminare la giornata, non credi? Pensaci: sai che è facile formulare un pensiero di ansia e paura riguardo a un evento futuro che non è ancora accaduto e accogliere a livello emotivo questo scenario immaginario nella tua mente in continuazione; sai anche che quanta più energia fornisci al pensiero, tanto più rimuginerai su altri possibili eventi, e alla fine questi pensieri ti porteranno verso la peggiore delle ipotesi. Sono le emozioni a guidare questi pensieri. Hai programmato il corpo a essere la mente della paura e dell’ansia. Se ciò continua per un lungo periodo, potresti avere un attacco di panico, innescato spontaneamente dal corpo e su cui la mente conscia non ha alcun controllo. E se invece di programmare il corpo a essere la mente della paura e dell’ansia provassi emozioni elevate e lo programmassi a essere la mente dell’amore e della coerenza? Invece di avere paura e temere un nuovo attacco di panico, saresti entusiasta e non vedresti l’ora di avere un involontario attacco d’amore. La Figura 7.4 mostra altri tre esempi di allievi capaci di mantenere la coerenza cardiaca per lunghi periodi. Se osservi con attenzione, vedrai che il loro cuore reagisce a uno stato di emozioni elevate per almeno quarantacinque minuti. In pratica, il loro corpo risponde a una nuova mente. Direi che è piuttosto soprannaturale.

Figura 7.4 Un esempio di tre allievi che mantengono emozioni elevate per quarantacinque minuti.

Le figure 7.5A e 7.5B mostrano due esempi di persone con variabilità della frequenza cardiaca molto bassa (indicata dalle frecce nere rivolte verso l’alto) nel naturale stato di veglia. Osserva i cambiamenti della HRV quando entrano in uno stato di coerenza cardiaca, rappresentato tra le frecce grigie rivolte verso l’interno. Anche se solo per otto o quindici minuti, questi allievi hanno modificato la propria biologia.

Figura 7.5A

Figura 7.5B Entrambe le figure riguardano due allievi con scarsa variabilità della frequenza cardiaca (illustrata dalle frecce nere rivolte verso l’alto). Tuttavia, quando arriva il momento di aprire il cuore, se guardi tra le due frecce grigie noterai un cambiamento significativo. Anche se solo per otto o quindici minuti, i soggetti modificano la propria fisiologia.

Meditazione della coerenza cardiaca Questa meditazione è basata sulla tecnica Heart Lock-In sviluppata dall’Istituto HeartMath. Chiudi gli occhi, lascia che il tuo corpo si rilassi e poni l’attenzione sul cuore. Comincia a inspirare ed espirare dal cuore, e continua a farlo più lentamente e profondamente. Quando ti distrai, riporta l’attenzione e la consapevolezza sul tuo petto, sul tuo cuore e sul tuo respiro. Poi, mentre poni l’attenzione sul quarto centro, evoca qualche emozione elevata mentre continui a respirare dal cuore. Quando senti l’emozione elevata nel petto, invia quell’energia fuori dal corpo e associala con la tua intenzione. Continua a trasmettere l’energia e l’intenzione tutt’intorno a te. Inizia con dieci minuti e cerca di estendere ogni giorno il tempo in cui mediti. Alla fine, quando impari a conoscere cosa senti nel corpo provando emozioni elevate, puoi meditare nel corso della giornata con gli occhi aperti (ne riparlerò nel Capitolo 9). Per quattro volte al giorno, ricordati di trovare un minuto o due per provare emozioni elevate.

Capitolo 8

MIND MOVIE E CALEIDOSCOPIO Ero a Orlando, in Florida, dove avevo partecipato a una conferenza. Mentre stavo facendo i bagagli per tornare a casa, accesi la televisione per aggiornarmi sulla situazione politica degli Stati Uniti. Era il periodo delle elezioni presidenziali del 2016, ed essendo stato all’estero per lavoro per tre settimane, ero curioso di sapere cosa fosse successo mentre ero via. Cambiai diversi canali finché non trovai un notiziario, posai il telecomando e, ascoltando la Tv, continuai a fare i bagagli. All’improvviso, uno spot pubblicitario catturò la mia attenzione, e in un attimo capii perché parliamo di “programmazione” televisiva. Lo spot cominciava con un esterno notte della casa di una coppia. Mentre la telecamera zooma sull’abitazione, le parole “Quattordicesima notte con il fuoco di Sant’Antonio” appaiono sullo schermo. All’interno della casa si sente una musica inquietante mentre un uomo anziano geme per il dolore ai piedi del suo letto. La moglie, preoccupata, entra nella stanza e gli chiede come sta. “Fa male” risponde lui. Nell’angolo in basso a destra, in caratteri minuscoli quasi dello stesso colore dello sfondo, appaiono le parole “simulazione con attori”. La moglie si avvicina con uno sguardo disperato e solleva lentamente la maglietta del marito, rivelando grossi sfoghi rossastri nella parte inferiore della schiena. L’immagine è scioccante, grottesca e orribile, la ferita somiglia

a un’ustione di terzo grado. Nei miei trentuno anni di pratica, ho esaminato centinaia di persone con il fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) e non ho mai visto niente di così grave come le finte lesioni di quello spot. Capii immediatamente che era fatto apposta per suscitare una forte reazione emotiva negli spettatori, perché questo fu proprio l’effetto che ebbe su di me. Non appena vedi le eruzioni cutanee sulla schiena dell’uomo, lo spot ha raggiunto il suo scopo: attirare la tua attenzione e cambiare il tuo stato emotivo. Nel momento in cui lo spot modifica in maniera significativa il tuo stato emotivo interiore, ti porta a prestare maggiore attenzione alla causa del turbamento nell’ambiente esterno. Quanto più forte è l’emozione che suscita (stimolo), tanto maggiore sarà la tua attenzione (risposta). Quest’associazione tra stimolo e risposta, o condizionamento, è il modo in cui vengono creati i ricordi associativi o a lungo termine. Il processo di condizionamento inizia abbinando un simbolo o un’immagine a un cambiamento dello stato emotivo, una combinazione che apre la porta tra mente conscia e subconscia. Nel caso dello spot sul fuoco di Sant’Antonio, ora che hanno catturato la tua attenzione (e iniziato il processo di programmazione), non puoi fare a meno di chiederti cosa succederà dopo. Lo spot continua con una sobria voce maschile: “Se hai avuto la varicella, il virus del fuoco di Sant’Antonio è già dentro di te. Invecchiando, il tuo sistema immunitario s’indebolisce e perde la capacità di tenere il virus sotto controllo.” Utilizzando il marketing emozionale, è la prima volta che lo spot solleva questioni etiche dicendo al pubblico che il sistema immunitario s’indebolisce con l’età. Poi vediamo l’uomo in bagno che si guarda allo specchio. Sembra preoccupato e abbattuto. La scena cambia: la moglie parla al telefono in cucina e dice: “Non ce la faccio più a vederlo in queste condizioni.” Poi vediamo l’uomo piegato sul letto, con una mano sulla fronte e una smorfia di dolore sul volto. La voce narrante fa un’affermazione diretta, rafforzata dalle stesse parole che appaiono sullo schermo: “1 persona su 3 si ammala di fuoco di Sant’Antonio nel corso della vita.” La voce narrante continua mentre le stesse parole rimangono sullo schermo: “L’eruzione cutanea può durare fino a 30 giorni.” Nella scena successiva, la moglie parla rivolta alla telecamera: “Vorrei solo poter fare qualcosa per aiutarlo.” Vediamo ancora l’uomo in preda al dolore, e sullo schermo appaiono le parole: “1 persona su 5 con il fuoco di Sant’Antonio soffrirà di nevralgia a

lungo termine.” Queste parole rimangono sullo schermo mentre il narratore dice: “La nevralgia può durare da pochi mesi a qualche anno. Non aspettare che qualcuno che ami si ammali di fuoco di Sant’Antonio. Parlane con il tuo medico o farmacista.” Esaminiamo più attentamente cosa sta cercando di fare questo spot pubblicitario. Per prima cosa, vuole cambiare il tuo stato emotivo. Una volta che ha catturato la tua attenzione, diventi più aperto e suggestionabile alle informazioni che seguono. Ora che sei maggiormente disposto ad accettare, credere e arrenderti a queste informazioni (senza analizzarle), se ti senti spaventato, vulnerabile, preoccupato, scioccato, debole, stanco o sofferente, sei più suscettibile alle informazioni che corrispondono a queste emozioni. Forse cominci a chiederti se ti ammalerai anche tu. In vari punti dello spot, certi “fatti” appaiono scritti sullo schermo, consentendoti di leggerli. Questo serve a rinforzare la programmazione. Inoltre, mentre il cervello pensante è concentrato nella lettura, il contenuto della narrazione scivola nel subconscio, creando un programma interno. Attraverso una suggestione diretta, la voce narrante ti ha instillato la paura insinuando che hai già il virus nel tuo corpo e che, a causa del naturale processo d’invecchiamento, il tuo sistema immunitario non è più abbastanza forte da combatterlo. Questo messaggio attiva il cervello emotivo (sede del sistema nervoso autonomo), consentendo che venga programmato. Il sistema nervoso autonomo produce cambiamenti chimici nel corpo corrispondenti alla suggestione. In altre parole, il tuo corpo verrà programmato a livello subconscio e in modo automatico a indebolire il tuo sistema immunitario. In conclusione, sei in pericolo e faresti meglio a non aspettare di contrarre la malattia. L’effetto della pubblicità va anche oltre: se hai avuto la varicella e dopo aver visto lo spot “pensi” che il tuo sistema immunitario sia debole a causa dell’età, deciderai di avere ancor più bisogno di prevenire il fuoco di Sant’Antonio e così sarai ancor più motivato a comprare il farmaco. Se per caso hai il fuoco di Sant’Antonio e vedi lo spot, quando ti rendi conto che la tua situazione non è grave come quella dell’attore, potresti ritrovarti a pensare: “Dovrei prendere il farmaco adesso, in modo che la malattia non peggiori. Non voglio finire come lui.” Se non hai il fuoco di Sant’Antonio, alla fine dello spot potresti comunque chiederti: “Faccio parte dei due terzi della popolazione al sicuro? O sono nel terzo che prenderà il virus?”. Se pensi “Spero di no!” significa che credi di poter essere vulnerabile, portando te stesso a pensare inconsciamente di essere già malato.

Sai qual è la cosa più assurda di questa pubblicità? Il farmaco non è neanche menzionato, così hanno potuto evitare di indicarne gli effetti collaterali. Siccome quella pubblicità aveva suscitato la mia curiosità, smisi di preparare le valigie e cercai su internet un altro spot della stessa casa farmaceutica. Volevo sapere quale fosse il farmaco pubblicizzato. Dopo una veloce ricerca, trovai parecchie pubblicità simili ma con piccole variazioni. Tutte però avevano una cosa in comune: il loro scopo era di catturare l’attenzione. In un altro spot che visionai, una donna con gli occhialini sta nuotando in una piscina. Tutto è in bianco e nero. A differenza dell’altro filmato, il narratore (una voce femminile perentoria con un accento inglese) è il virus del fuoco di Sant’Antonio, e la narrazione proviene dalla testa della donna: “Complimenti, Linda. L’età non ti ferma, ma il tuo sistema immunitario s’indebolisce man mano che invecchi, aumentando il rischio di prendere me: il virus del fuoco di Sant’Antonio. Sono nascosto dentro di te da quando hai avuto la varicella. Potrei uscire in superficie in qualsiasi momento, sotto forma di vesciche dolorose.” Poi la scena passa improvvisamente dal bianco e nero al colore e un uomo solleva la maglietta mostrando la peggior eruzione cutanea mai vista, che attira inevitabilmente l’attenzione dello spettatore. Con altrettanta velocità, si ritorna alla nuotatrice in bianco e nero. Lo spot era orchestrato come il precedente: prima faceva un’affermazione che attirava l’attenzione o mostrava un’immagine scioccante per cambiare lo stato emotivo dello spettatore, poi lo induceva a essere più suggestionabile all’informazione attraverso il cambiamento dello stato emotivo e infine usava l’autosuggestione per indurlo a chiedersi se avesse già la malattia. Inoltre, questa pubblicità insinua che, malgrado tu sia sano e ti prenda cura di te stesso, potresti comunque essere colpito dal virus, suggerendo che nessuno è immune. Anche qui, le parole sullo schermo rinforzavano il messaggio: “1 persona su 3 mi prende nella sua vita. Linda, toccherà anche a te?”. Se poi, per qualsiasi ragione, t’identifichi con la donna, avrai l’impressione che quella voce si stia rivolgendo direttamente a te. Il tono dello spot cambia quando una nuova voce narrante maschile comincia a parlare in modo sicuro e spensierato, senza preoccupazione. La voce, anch’essa con un accento inglese, dice: “Ed ecco perché Linda ha preso me, il farmaco X.” La scena rimane in bianco e nero, a eccezione del costume da bagno della donna, della sua cuffia da nuoto e del nome del farmaco, che appare sullo schermo a grandi caratteri. Ora il farmaco è stato impresso nel

tuo cervello a un ulteriore livello. Ancora una volta, lo spot ha creato un’associazione tra la tua salute e sicurezza e il farmaco che ti proteggerà. Lo slogan appare sullo schermo mentre il narratore lo legge ad alta voce, affermando che il farmaco aiuta a “rinforzare il tuo sistema immunitario contro il fuoco di Sant’Antonio. A proteggerlo contro di te, fuoco di Sant’Antonio!”. Alla fine dello spot, il narratore dice: “Il farmaco X serve a prevenire il fuoco di Sant’Antonio negli adulti dai cinquant’anni in su. Non dev’essere utilizzato per trattare la malattia e la sua efficacia non è garantita.” Ed ecco la battuta finale: “Non assumere il farmaco se il tuo sistema immunitario è indebolito.” Aspetta… cosa? È paradossale: ti hanno appena detto che quando invecchi il tuo sistema immunitario s’indebolisce e sei più esposto al fuoco di Sant’Antonio. Il farmaco serve a rafforzare il sistema immunitario, ma non devi assumerlo se è già indebolito. Ecco il dilemma: se scegli comunque di prendere il farmaco, significa che lo ritieni più potente del tuo sistema immunitario forse indebolito. Allora la programmazione indotta dallo spot ha funzionato. Gli inserzionisti pubblicitari sanno bene che questo messaggio confonde e disorienta la mente conscia. Allo stesso tempo, però, programmano la mente subconscia con l’idea che il tuo sistema immunitario è debole, che hai già il virus dentro di te e che molto probabilmente svilupperai il fuoco di Sant’Antonio, anche se adesso sei sano. Inoltre, ti dicono che senza il medicinale rischi di soffrire, anche se non c’è nessuna garanzia di rapida guarigione, e che comunque potrebbe non funzionare se il tuo sistema immunitario è già debole. Infine arrivano gli effetti collaterali (che non sono collaterali, ma diretti): “Sfoghi simili a quelli del fuoco di Sant’Antonio, rossore, dolore, prurito, gonfiore, calore, ematoma nel punto di iniezione e mal di testa. Consulta il medico se stai vicino a neonati o donne in gravidanza o sei hai un sistema immunitario indebolito perché il vaccino contiene una versione indebolita del virus della varicella e potresti infettarli.” Iniziai a chiedermi in quale pianeta vivessi. Questo tipo di programmazione ti porta a domandarti se siamo davvero liberi o se le nostre scelte sono tutte condizionate, che si tratti di un certo tipo di birra, di uno shampoo, dell’ultimo modello di smartphone o di una pillola che potrebbe guarirti da un virus che forse nemmeno hai. Il più delle volte la pubblicità fa

appello alla mancanza e alla separazione ricordandoti di volere ciò che non hai, di desiderare ciò che ti serve per conformarti o per riempire un senso di vuoto o di solitudine. E ovviamente, in questo caso, se stai male o ti sembra di star male, la pubblicità ha la soluzione per i tuoi sintomi. Infine, mi imbattei in uno spot simile con lo stesso tema: un attore che soffre terribilmente da diciassette giorni, la scioccante esposizione di una lesione estesa e parole sullo schermo per influenzare i pensieri dello spettatore e rinforzare il messaggio. Come gli altri spot, anche questo informa esplicitamente il pubblico che il farmaco non serve a curare il fuoco di Sant’Antonio, ma alla fine il bel protagonista sorride e afferma: “Penso che lo proverò.” Mi chiedo perché dovrebbe provarlo se ha il fuoco di Sant’Antonio già da diciassette giorni, dato che il farmaco non cura la malattia. Sono davvero confuso. Nel corso della mia formazione, ho imparato che per definizione l’ipnosi è uno sfasamento dei processi inibitori della mente conscia, che aggira la mente analitica in modo che il soggetto diventi più sensibile alle suggestioni e alle informazioni nel subconscio. Mentre la mente conscia è occupata e preoccupata a cercare di capire le cose, la mente subconscia assorbe tutto senza giudizio. Se puoi disorientare le persone con le informazioni (o, nel mondo di oggi, con la disinformazione), lo shock o la confusione, hai aperto la porta alla programmazione del loro subconscio. In questo capitolo impareremo a fare il contrario e a riprogrammare in modo positivo la programmazione negativa che abbiamo subito per gran parte della nostra vita.

Tre menti in un solo cervello: la mente conscia, subconscia e analitica Sai già che, quando passi dalle onde cerebrali beta alle alfa, rallenti la neocorteccia (il cervello pensante e analitico). Man mano che le onde cerebrali rallentano, lasci il dominio della mente conscia per entrare nel regno della mente subconscia. Potremmo dire che, se sei abbastanza cosciente e consapevole ma non sei attivamente impegnato a pensare, la tua coscienza passa dalla neocorteccia al mesencefalo, detto anche subconscio, sede del sistema nervoso autonomo e del cervelletto. Se hai mai visto qualcuno essere totalmente rapito da un programma

televisivo, al punto da non ascoltarti quando cercavi di parlargli, è possibile che fosse in uno stato di onde cerebrali alfa, uno stato in cui sei maggiormente suggestionabile. La suggestionabilità è la capacità di accettare, credere e arrendersi alle informazioni senza analizzarle. In questo stato, lo spettatore è così assorto, così concentrato su ciò che sta guardando da sembrare immobile e in trance. Per lui non esiste nient’altro oltre all’oggetto della sua attenzione. Se questa persona non analizza le informazioni a cui viene esposta, è probabile che le accetterà, ci crederà e/o si arrenderà perché non c’è alcun filtro analitico. È logico allora che più sei suggestionabile, meno sei analitico. È vero anche il contrario: più sei analitico, meno ti fai suggestionare dalle informazioni; di conseguenza è meno probabile che il tuo cervello sia in uno stato alfa o di trance. Osserva la Figura 8.1, che ti aiuta a capire il rapporto tra suggestionabilità, mente analitica, stato di trance e onde cerebrali.

RAPPORTO TRA TRANCE, SUGGESTIONABILITÀ, ONDE CEREBRALI E MENTE ANALITICA

Figura 8.1 Quando le onde cerebrali sono più lente e vai oltre la mente analitica, il cervello entra in trance e tu sei più suggestionabile. È vero anche il contrario: quando le

onde cerebrali sono più veloci, diventi più analitico, il cervello esce dallo stato di trance e tu sei meno suggestionabile. La suggestionabilità è la capacità di accettare, credere e arrendersi alle informazioni senza analizzarle.

I creatori degli spot che ho citato prima sanno perfettamente che il miglior modo per programmare una persona a compiere l’azione che desiderano è farla entrare in uno stato di onde cerebrali alfa affinché le informazioni presentate non siano analizzate. Se lo spot viene ripetuto, o uno simile con lo stesso messaggio viene mostrato frequentemente, prima o poi il programma entrerà nel subconscio dello spettatore. Quanto più siamo esposti allo stimolo (in questo caso lo spot), tanto più automatica diventa la reazione programmata. Alla fine, quando abbiamo inconsciamente memorizzato lo stimolo e la risposta è automatica, la mente conscia non ha più bisogno di pensare o analizzare l’informazione ricevuta. Nel frattempo, la mente subconscia mappa l’informazione, registrandola e conservandola come una registrazione video o audio e ogni volta che sei esposto allo spot, continua ad attivare le stesse reti neurali, rinforzando ulteriormente il medesimo programma, pensiero o idea. Non solo quell’informazione influenza la tua salute, ma ti fornisce anche la soluzione al problema che lo spot sta in realtà creando. Altre situazioni che aumentano la suggestionabilità sono gli shock, i traumi o le forti reazioni emotive. Per esempio, quando qualcuno rimane scioccato o è esposto a una situazione con una forte carica emotiva, è normale che il cervello entri in uno stato alterato. Se il cervello si blocca a causa di un sovraccarico sensoriale, come per esempio in un incidente motociclistico, la persona entra in uno stato suggestionabile e, nei casi più gravi, cede allo shock con severe compromissioni della sua capacità di pensiero. Pertanto, quando qualcuno è esposto a una forte eruzione cutanea ed è disgustato dalle immagini (associate con la giusta musica e narrazione per creare un’atmosfera inquietante), si apre la porta che conduce alla mente subconscia, rendendo la persona più facilmente programmabile. Se ricordi, la mente subconscia si trova proprio dietro quella conscia. Il cervello limbico è la sede del subconscio e del sistema nervoso autonomo, che controlla tutte le funzioni biologiche automatiche. Una volta che un pensiero viene programmato, il SNA esegue le sue richieste, come un servo che risponde agli ordini del padrone. Se ti viene detto ripetutamente che il tuo sistema immunitario s’indebolisce quando invecchi e che una persona su tre che ha avuto la

varicella si ammalerà anche di fuoco di Sant’Antonio, la carica emotiva di quest’esperienza permette al messaggio di oltrepassare la mente analitica. In risposta a queste informazioni, il SNA segue gli ordini e può cominciare a indebolire davvero il tuo sistema di difesa interno. Di solito questi spot vengono trasmessi a tarda sera, quando siamo più suggestionabili alla programmazione. Come mai? Perché i livelli di melatonina aumentano in risposta all’oscurità, e la melatonina provoca il rallentamento delle onde cerebrali per preparare l’organismo al sonno e ai sogni. Siccome le onde cerebrali passano da beta ad alfa, theta e delta alla sera, le persone sono meno analitiche e la porta del loro subconscio si apre. Quando la luce del giorno ci sveglia al mattino e il cervello comincia a produrre serotonina, si verifica il processo inverso: le onde cerebrali passano da delta a theta, ad alfa (dove il subconscio è aperto alla programmazione) e infine a beta. Perciò, se sei un’inserzionista e sai che la maggior parte del pubblico non conosce il funzionamento della programmazione del subconscio, perché non creare una serie di spot notturni con il messaggio che desideri veicolare, sottolineandolo con la giusta dose di paura e preoccupazione per catturare l’attenzione dello spettatore, e procedere a programmare il suo sistema nervoso autonomo a eseguire gli ordini prima che si addormenti? Una buona regola generale: non guardare niente in Tv o su internet che non t’interessi veramente, non solo prima di andare a letto, ma sempre.

Un caleidoscopio per lo stato di trance Da anni penso a come siamo tutti continuamente programmati a credere di aver bisogno di qualcosa di esterno a noi per cambiare come ci sentiamo dentro. Dopotutto, la pubblicità si basa su questo: l’infinita dipendenza da (e il consumo di) fonti esterne per farci sentire meglio o renderci felici. Quest’idea ci viene incessantemente inculcata attraverso i media, i programmi televisivi, la pubblicità, le notizie, i videogiochi, i siti web e a volte persino la musica. È una strategia semplice: se le persone provano paura, rabbia, ostilità, pregiudizio, dolore, tristezza e ansia, rimangono dipendenti da qualcosa o qualcuno fuori di loro per scacciare queste sensazioni. Se sei immerso nelle emozioni di sopravvivenza, non hai mai l’opportunità di credere in te stesso.

E se fosse possibile cancellare la programmazione? È esattamente ciò che facciamo da diversi anni nei nostri seminari avanzati utilizzando due semplici strumenti, tra cui uno molto amato dai bambini: il caleidoscopio. L’unica differenza è che noi lo utilizziamo in maniera tecnologicamente avanzata per indurre uno stato di trance. Finora siamo entrati in trance e in stati di onde cerebrali alfa e theta con gli occhi chiusi durante la meditazione. Ma se riuscissimo a creare stati alfa e theta con gli occhi aperti e a esporci intenzionalmente a informazioni legate ai sogni e agli obiettivi della nostra vita, potremmo riprogrammarci a vivere in stati soprannaturali. Ma perché il caleidoscopio? Da molti anni ormai il mio interesse principale è il misticismo. Ogni volta che vivo una di queste esperienze profonde e lucidissime, esse creano cambiamenti duraturi dentro di me che aumentano la conoscenza di me stesso e la mia connessione con il mistero della vita. Dopo ogni esperienza mistica, a quella successiva ci si avvicina sempre più alla Sorgente, all’unità e al campo unificato indivisibile. La buona notizia è che le esperienze mistiche non sono più relegate a personaggi come Teresa d’Avila, Francesco d’Assisi o ai monaci buddisti che meditano da quarant’anni. Chiunque è in grado di averne. Quando ho un’esperienza mistica, mi sembra più vera di tutto ciò che ho sperimentato in vita mia e perdo la cognizione dello spazio e del tempo. Spesso, all’inizio, vedo nella mia mente (e a volte nel mio mondo esterno) forme geometriche circolari fatte di luce ed energia. Tendono a somigliare a mandala, ma non sono statiche; sono onde stazionarie di frequenze interferenti che appaiono sotto forma di frattali. L’unico modo in cui riesco a descrivere le loro proprietà è che si muovono, cambiano e si evolvono in schemi sempre più complessi. Queste strutture assomigliano a ciò che si vede guardando in un caleidoscopio ma, invece di essere bidimensionali, sono tridimensionali. Se osservo queste forme geometriche e mi concentro, esse cambiano e so che sto per avere un’esperienza mistica profonda. Ecco perché il mio team e io volevamo creare un caleidoscopio per gli allievi, con la speranza di indurre questo genere di esperienze. Ma non riuscivamo a trovare nessun filmato di un caleidoscopio. A quel tempo, tutti i file multimediali di geometria frattale su internet erano generati al computer, e io volevo creare una rappresentazione più realistica. Dopo lunghe ricerche, il mio team e io trovammo una famiglia che costruisce caleidoscopi da tre generazioni e

comprammo uno dei loro pezzi migliori. Poi noleggiammo una videocamera da RED, il principale produttore delle videocamere cinematografiche digitali professionali più utilizzate nei film hollywoodiani, e la inserimmo all’interno del caleidoscopio. Per ore in uno studio di Seattle catturammo bellissime immagini e colori filmando contro uno sfondo nero. Il nero rappresenta l’assenza della materia (il luogo in cui diventiamo nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo). È il vuoto o lo spazio nero infinito di cui hai letto nel Capitolo 3. Per un problema tecnico, ci vollero mesi per arrivare al video di un’ora che utilizziamo durante i nostri seminari avanzati. Infine, il compositore Frank Pisciotti creò la colonna sonora di accompagnamento. Volevamo che i nostri studenti fossero incantati dalle simmetrie e dalle forme geometriche cangianti.

Mind Movie: il film del tuo futuro Nei seminari avanzati, ogni partecipante riceve un software di facile utilizzo chiamato Mind Movie per realizzare un film sul proprio futuro. Lo utilizziamo insieme al video del caleidoscopio. In base a ciò che l’allievo vuole creare nella propria vita, il film sul suo futuro lo espone a immagini e suggestioni congegnate per aiutarlo a realizzare quell’obiettivo che va dal guarire una malattia a rafforzare il sistema immunitario, creare un nuovo lavoro, manifestare nuove opportunità, viaggiare per il mondo, attrarre abbondanza, trovare un nuovo compagno di vita, avere esperienze mistiche e altro ancora. Lo scopo è di ricordargli che può realizzare i propri sogni, creare cose straordinarie e diventare soprannaturale. Gli obiettivi di questa presentazione multimediale personalizzata sono: 1. Aiutare gli allievi a fare chiarezza sull’intenzione che vogliono creare nel loro futuro. 2. Programmare la loro mente conscia e quella inconscia a quel nuovo futuro. 3. Modificare il cervello e il corpo come se il futuro stesse già accadendo. 4. Associare ripetutamente le immagini con la musica per creare nuove reti neurali nel cervello e per riprogrammare a livello emotivo il corpo a una nuova mente. È un modo per ricordare il loro futuro.

La tecnologia Mind Movie è stata creata da due imprenditori australiani, Natalie e Glen Ledwell. Oltre a esserne i fondatori, sono anche i testimonial delle sue potenzialità. Il loro viaggio ebbe inizio quando un amico mostrò loro un film che aveva creato sulla propria vita. In seguito, questo amico suggerì l’idea di avviare un’attività basata su quello che sarebbe diventato il software Mind Movie. Per dare inizio all’impresa, era necessario creare un sito web per distribuire il software, in modo da insegnare a persone di tutto il mondo a creare i propri film. Tuttavia, i due avevano già altre attività e non sapevano quasi niente di internet e di commercio elettronico. Glen riusciva a malapena ad accendere un computer e Natalie non aveva mai sentito parlare di YouTube. Comunque, capirono che Mind Movie aveva il potenziale per diventare un efficace strumento per aiutare le persone a convincersi di poter creare risultati reali nella loro vita. Con questo in mente, decisero di postare un video sui Mind Movie su YouTube. Alla fine del video, gli spettatori erano invitati a visitare il loro sito web, dove potevano imparare a crearne uno tutto loro. Dopo aver ricevuto numerose e-mail da persone che raccontavano come i Mind Movie avessero cambiato la loro vita, Natalie e Glen decisero di fare il grande salto. Andarono negli Stati Uniti, frequentarono un seminario di internet marketing, si unirono a un gruppo Mastermind di marketing e cominciarono a pianificare il lancio mondiale di Mind Movie. Quando arrivarono negli Stati Uniti, però, avevano quasi prosciugato il loro conto corrente e non avevano più fondi per pagare i servizi necessari al lancio dell’impresa. Ciò significava che dovevano fare tutto da soli. Per mesi lavorarono dodici ore al giorno nel loro ufficio, ovvero la camera da letto. Alle prese con continui problemi tecnici, finanziari e personali, avevano un’arma segreta nel loro arsenale: il proprio Mind Movie, in cui indicarono il numero e il tipo di clienti che volevano attirare. Descrissero il rispetto dei colleghi e immaginarono cosa avrebbero fatto dopo aver avuto successo, come i ristoranti dove avrebbero mangiato e le vacanze che si sarebbero presi. Infine, volevano guadagnare 1 milione di dollari (“Perché non puntare in alto?” si chiesero). Guardavano il proprio Mind Movie più volte al giorno per rilassarsi e rimanere concentrati e ispirati, anche se nella realtà tutto sembrava remare contro. Ma sapevano che tutti i loro sforzi sarebbero culminati nel giorno del lancio mondiale del prodotto. Il traguardo era vicino, e poi accadde l’impensabile. Infatti il lancio coincise con la crisi finanziaria mondiale che ebbe inizio

verso la fine del 2008. Istituti finanziari di tutto il mondo stavano affrontando perdite devastanti, mentre le famiglie e gli individui perdevano i propri risparmi, beni e mezzi di sostentamento, nella peggiore crisi economica di sempre. Nel frattempo, Glen e Natalie stavano gestendo le proprie difficoltà finanziarie. Per lanciare l’impresa, avevano accumulato parecchi debiti. Se l’attività fosse fallita, avrebbero perso tutto: la casa, l’auto e gli investimenti, oltre a rischiare di restare sepolti dai debiti. La mattina del lancio, a loro insaputa, la posta elettronica non funzionava a causa di una manutenzione programmata, così nessuno dei clienti ricevette l’e-mail di conferma dell’acquisto. All’ora di pranzo avevano già ricevuto migliaia di e-mail di protesta; inoltre la banca minacciava di bloccargli il conto per attività sospetta. Tuttavia quello finì per essere il giorno più memorabile della loro vita. Nella prima ora del primo giorno guadagnarono 100.000 dollari e alla fine della giornata ne avevano accumulati 288.000. Glen e Natalie finirono per guadagnare in tutto 700.000 dollari con un programma dal costo di 97 dollari. Ma la storia non finisce qui. Nonostante il successo, dovettero affrontare un ultimo grosso problema. A causa del clima finanziario instabile di quel periodo, la banca congelò il loro conto, così non poterono avere accesso al denaro per pagare le commissioni ai loro affiliati o il denaro che dovevano ai creditori, o spartire gli utili con le persone che li avevano aiutati ad avviare l’impresa. Tutto dipendeva dallo sblocco dei fondi. Alla fine, dopo sei mesi, riottennero l’accesso al conto, superando i problemi finanziari che li avevano quasi mandati in bancarotta. Ma il bello deve ancora venire. A causa della crisi economica internazionale, il valore del dollaro statunitense era ancora molto diverso da quello del dollaro australiano, così, grazie al tasso di cambio, quando trasferirono il denaro in Australia finirono per guadagnare altri 250.000 dollari. Aggiungendo le commissioni che ricevettero in cambio della promozione dei prodotti dei partner affiliati, Glen e Natalie raggiunsero l’obiettivo del milione di dollari. Natalie e Glen attribuiscono parte del loro successo (che era l’esatto contrario di ciò che stava succedendo nel mondo) al fatto che si concentrarono sul proprio Mind Movie ogni singolo giorno. Le opzioni per creare il tuo Mind Movie sono infinite, ma il procedimento è sempre lo stesso. Per prima cosa gli allievi scelgono la propria canzone, una di quelle che non si stancano mai di ascoltare. Poi selezionano immagini e/o

video di se stessi o di un evento futuro e li dispongono in sequenza per creare la storia del loro futuro. Infine, chiediamo loro di trovare parole, frasi o affermazioni da aggiungere alle scene, sovrapponendole alle immagini. Utilizzando lo stesso metodo degli spot pubblicitari, i Mind Movie possono programmare gli allievi a essere illimitati in una vita che sono in grado di creare. Nei seminari avanzati, i partecipanti guardano il video del caleidoscopio prima dei propri Mind Movie, perché ciò li aiuta a indurre e mantenere uno stato di trance a occhi aperti, aprendo la porta tra mente conscia e subconscia. Durante la meditazione, mentre sono in uno stato di onde cerebrali alfa o theta, sono più suggestionabili al processo di riprogrammazione. Questo è importante perché quanto più sono suggestionabili, mentre utilizzano il proprio Mind Movie, tanto meno sarà probabile che diventino analitici e abbiano continui pensieri del tipo: “Come accadrà?” o “È impossibile!” o “Come potrò permettermelo?” o “Non è successo l’ultima volta, quindi perché dovrebbe accadere adesso?”. Mentre il caleidoscopio fa entrare i partecipanti in trance per aprire il subconscio alla programmazione, il Mind Movie è il nuovo programma e condiziona la mente subconscia nello proprio come gli spot televisivi, ma in maniera positiva, illimitata e costruttiva. Quando i pensieri del cervello vengono messi a tacere, la mente conscia non analizza più le informazioni ricevute. Di conseguenza, qualsiasi informazione a cui siamo esposti in questo stato passa direttamente nel subconscio. Come quando registriamo qualcosa per rivederlo o risentirlo in seguito, anche in questo caso registriamo un nuovo programma nella mente subconscia. Nel corso degli anni, numerose ricerche hanno documentato il rapporto tra emisfero destro e sinistro della neocorteccia. Adesso sappiamo che l’emisfero destro elabora il pensiero spaziale, non lineare, astratto e creativo, mentre l’emisfero sinistro elabora il pensiero logico, razionale, lineare, metodico e matematico. Tuttavia, le ultime ricerche suggeriscono anche che l’emisfero destro elabora le novità cognitive e l’emisfero sinistro le abitudini cognitive.1 Ciò significa che, quando impariamo qualcosa di nuovo, l’emisfero destro è più attivo, e che quando ciò che abbiamo imparato diventa un’abitudine, viene immagazzinato nell’emisfero sinistro. La maggior parte delle persone utilizza maggiormente l’emisfero sinistro del cervello perché sono programmate a ripetere abitudini automatiche. Ecco perché il linguaggio è situato nell’emisfero sinistro: è un’abitudine. Puoi

considerare l’emisfero destro il territorio dell’ignoto e quello sinistro il territorio del noto. Ha senso allora che l’emisfero destro sia romantico, creativo e non lineare, mentre quello sinistro sia metodico, logico e strutturato. Il flusso di frattali geometrici del caleidoscopio è progettato per aggirare le reti percettive e i centri associativi del cervello relativi a persone, cose, oggetti, luoghi e tempi già noti. I suoi schemi geometrici riflettono quelli che si trovano in natura, attivando così i centri inferiori del cervello. È per questa ragione che nel caleidoscopio non puoi vedere la zia Maria, la bicicletta che avevi in prima media o la casa in cui sei cresciuto, perché non stai attivando o stimolando i centri associativi relativi ai ricordi, situati principalmente nell’emisfero sinistro del cervello. Quando smetti di pensare e analizzare, e inizi a passare alle onde cerebrali alfa o theta, l’attività dell’emisfero destro aumenta e sei più aperto a creare qualcosa di nuovo. I grafici 9A(1) e 9A(2) nell’inserto a colori mostrano le scansioni cerebrali di due allievi in stati coerenti alfa e theta. Nel Grafico 9A(3) vedi il cervello di un altro studente in theta mentre utilizza il caleidoscopio. Il Grafico 9A(4) mostra la scansione cerebrale di uno studente che guarda il caleidoscopio; il lato destro del suo cervello è più attivo perché l’esperienza è nuova. Nei seminari avanzati, utilizziamo il caleidoscopio in una stanza buia in modo da aumentare i livelli di melatonina, favorendo così il cambiamento delle onde cerebrali. Chiedo agli allievi di rilassarsi e respirare più lentamente, così anche le onde cerebrali, passando da beta ad alfa. Poi chiedo loro di continuare a rilassarsi per portarli nello stato di dormiveglia in cui sono più suggestionabili, preparando ulteriormente il loro cervello ad accettare la programmazione del Mind Movie.

La colonna sonora della tua vita futura La musica ha la capacità di richiamare il ricordo di un momento particolare della tua vita. Nel momento in cui parte una canzone magicamente nostalgica, il cervello comincia a evocare immagini di determinati luoghi e tempi, che ti connettono all’esperienza di diverse persone ed eventi. Dal punto di vista neurologico, la canzone funge da segnale esterno, provocando l’attivazione di una specifica serie di reti neurali nel cervello. Per associazione, nella tua mente vedi immagini che sono sospese nel tempo. Si

chiama memoria associativa. Se ti concentri sulla canzone, e magari anche la canti e la balli, potresti notare che le emozioni corrispondenti legate ai tuoi ricordi cominciano a muoversi in tutto il corpo. Ogni ricordo, qualunque sia il contenuto, è impregnato di sentimenti ed emozioni. Quando senti l’emozione in profondità, essa ti connette all’energia del passato, e quanto più forte è la risposta emotiva, tanto più grande è il ricordo. Rivivendo quel ricordo, riporti in vita il passato e vieni subito trasportato mentalmente al tempo di quell’esperienza. Il corpo esce dal suo stato di riposo, inducendoti a provare le stesse emozioni del passato e a riprodurre un livello di mente corrispondente a quel ricordo. In quel momento, il tuo intero stato d’essere è nel passato. I ricordi a lungo termine sono più forti quando l’ampiezza delle emozioni associate all’evento è elevata. Che il ricordo sia positivo o negativo non influisce su come viene elaborato dalla nostra mente. Per esempio, il ricordo di traumi, tradimenti ed eventi scioccanti contiene emozioni altrettanto potenti, solo che sono negative invece che positive. Quando ricordiamo e riviviamo il dolore, la paura, la rabbia, la tristezza e l’intensità delle emozioni legate a questi ricordi traumatici, il nostro stato chimico interno cambia. Questo ci porta a prestare maggiore attenzione a chi o che cosa ha creato le emozioni originarie nell’ambiente esterno. E se tu potessi creare un film del tuo futuro e abbinarlo a una canzone che ti motiva e t’ispira così tanto da farti uscire dallo stato di riposo, cambiare modo d’essere e connetterti all’energia dei tuoi ricordi futuri? Se la musica è la colonna sonora della tua vita, così come certe canzoni ti trasportano nel passato, non potresti dar vita al tuo futuro nella stessa maniera? È qui che entrano in gioco i Mind Movie. Mettendo insieme immagini del tuo futuro, aggiungendo parole e frasi per rinforzarne il contenuto e associandole con emozioni elevate e musica d’ispirazione, crei memorie a lungo termine che fanno uscire la tua biologia dal passato per farla entrare nel futuro. In altre parole, le immagini suscitano sensazioni che corrispondono alle esperienze che vuoi avere nel futuro. Le immagini possono rappresentare la casa in cui vuoi vivere, la vacanza che desideri prenderti, un nuovo lavoro, la libertà di espressione, una relazione, un corpo sano, esperienze interdimensionali e così via. Sono solo alcune delle infinite possibilità che esistono nel tuo futuro. Quando guardi il tuo Mind Movie e ti connetti ai sentimenti e alle emozioni del tuo futuro, quanto più elevate sono le emozioni

che provi a tua volta, tanto più presti attenzione alle immagini che le hanno create. Così generi ricordi a lungo termine del tuo futuro e gli dai vita. L’elemento magico e interdimensionale del futuro è la tua canzone, perché sono le sensazioni associate a essa che modificano la tua energia per farla corrispondere a quella del tuo futuro. Ecco perché è meglio scegliere musica che t’ispira e ti motiva. Poi aggiungi al Mind Movie parole che ti ricordino chi sei nel tuo futuro. Ecco alcuni esempi. • • • • • • • • • • • • • • • • •

Le porte dimensionali si aprono per me. Il mio corpo è ogni giorno più sano. La mia parola è legge. Mi sento profondamente amato. La ricchezza fluisce verso di me. Tutti i miei bisogni sono sempre soddisfatti. Il mio organismo diventa ogni giorno più giovane. Il divino appare ogni giorno nella mia vita. Il mio compagno di vita è mio pari e mi dà l’esempio. Le sincronicità mi accadono in continuazione. Mi sento ogni giorno più completo. Il mio sistema immunitario diventa ogni giorno più forte. Ho il coraggio che mi serve. Sono un genio illimitato. Sono sempre consapevole del potere che è dentro di me e intorno a me. Credo in me stesso. Accolgo l’ignoto.

Se pensi a un videoclip che ti piace o a una scena del tuo musical preferito, è probabile che tu conosca tutte le parole e le immagini che corrispondono a ogni nota, battito, melodia e armonia. Quasi sicuramente il potere di quest’associazione evoca determinate immagini del tuo passato. È esattamente la stessa cosa che succede con il tuo Mind Movie, solo che, invece di ricordare il passato, crei i ricordi del futuro. Se ascolti la tua canzone parecchie volte mentre osservi le immagini del tuo futuro, non è forse possibile che, quando la ascolterai senza guardare il tuo Mind Movie, sarai automaticamente trasportato verso le immagini di un nuovo futuro,

proprio come venivi trasportato nel passato? Con la pratica, non solo sentirai le emozioni che ti connettono ai ricordi del tuo futuro, ma anche la tua biologia vi si allineerà. Sai già perché questo accade: se il corpo è la mente inconscia, e non sa distinguere tra l’esperienza che crea l’emozione e l’emozione che crei con il pensiero, nel momento presente il corpo comincia a credere di vivere in quella realtà futura. Siccome l’ambiente dà segnali al gene e le emozioni sono le conseguenze delle esperienze nell’ambiente, provando le emozioni dell’evento prima che accada davvero, inizi a modificare il corpo affinché si allinei biologicamente al tuo futuro nel momento presente. Siccome tutti i geni producono proteine, che sono responsabili della struttura e del funzionamento del corpo, il tuo organismo comincia a cambiare a livello biologico come se il tuo futuro si fosse già manifestato.

Mettiamo tutto insieme Cosa succederebbe se invitassi un gruppo di persone ad allontanarsi dalla propria vita per quattro o cinque giorni, rimuovendo i costanti stimoli dell’ambiente esterno che fanno ricordare loro chi pensano di essere? Se li separassi abbastanza a lungo dalle persone che conoscono, dai posti che frequentano e dalle cose che fanno ogni giorno esattamente alla stessa ora, ricorderebbero chi sono veramente: esseri umani illimitati. E se passassi i primi due giorni a insegnare loro a creare più coerenza nel cuore e nel cervello, e loro si esercitassero a coltivare questi stati ogni giorno, prima o poi imparerebbero ad aprire il cuore e a far lavorare il cervello in modo più efficiente. Sarebbero più concentrati su una visione di un nuovo futuro senza essere distratti e, allo stesso tempo, potrebbero provare più facilmente le emozioni di quel futuro. Creando più coerenza nel cuore e nel cervello, produrrebbero più coerenza anche nei loro campi energetici, trasmettendo un segnale elettromagnetico più chiaro. Dopo essersi esercitati ad andare oltre il corpo, le emozioni, le abitudini, il dolore, le malattie, la loro identità, le credenze limitate, la mente analitica e i programmi inconsci, con l’introduzione del Mind Movie sarebbero pronti ad assorbire un maggior livello di informazioni, aumentando la loro capacità di connettersi con il proprio futuro. È così che utilizziamo i Mind Movie nei nostri seminari.

Puoi considerare il Mind Movie una versione per il XXI secolo del poster della visione (uno strumento utilizzato per fare chiarezza, concentrarsi e mantenere gli obiettivi prefissati), anche se è dinamico invece che statico. Quando viene utilizzata con il caleidoscopio, la tecnologia Mind Movie è un ottimo strumento per aiutarti a manifestare il tuo futuro sperimentandolo ripetutamente. Inoltre, è perfetta per fare chiarezza su ciò che vuoi ottenere nella tua vita e per ricordarti ogni giorno cosa ti riserva il futuro. Questa si chiama intenzione. Essendo molto versatile, la tecnologia Mind Movie può avere diverse applicazioni ed essere utilizzata in svariati contesti. Non solo serve per creare relazioni, ricchezza, salute, lavoro e altre cose materiali, ma viene anche usata con i bambini e gli adolescenti per aiutarli a creare una visione del futuro affinché sentano di avere un certo controllo sulla propria vita. Al giorno d’oggi, tanti giovani sono in difficoltà a causa dei ritmi frenetici, delle pressioni e delle pretese della società moderna, perciò i fondatori di Mind Movie stanno diffondendo questa tecnologia nelle scuole americane per aiutarli a immaginare un futuro migliore. I Mind Movie sono utilizzati anche dalle imprese per sviluppare l’attività, stabilire visivamente la missione aziendale, fare strategie e creare piani industriali. Immagina un gruppo di persone motivate che non solo legge e comprende la missione aziendale, ma la vede anche in formato visuale e dinamico prima che accada veramente. La medicina integrata è un altro campo in cui viene applicata questa tecnologia per aiutare i pazienti a immaginarsi sani, assisterli nel processo di guarigione e contribuire a un nuovo stile di vita. Questo include anche il trattamento delle dipendenze e le strutture che aiutano i pazienti a fare chiarezza sul futuro che vogliono creare nella fase successiva al recupero. I Mind Movie hanno aiutato anche molti disoccupati a trovare lavoro. Come puoi vedere, le applicazioni di questa tecnologia sono infinite. In qualunque modo sia utilizzato, il potere dei Mind Movie consiste nel permettere alle persone di costruire una nuova realtà ricordando a se stesse i comportamenti che vogliono tenere e le sensazioni che vogliono provare nella loro vita. Quando programmi queste emozioni e questi comportamenti a livello subconscio, riesci a spezzare la dipendenza dalle vecchie abitudini, dagli stili di vita familiari e dalle reazioni inconsce. Anche se puoi guardare il tuo Mind Movie quando vuoi, ti consiglio di farlo quando ti alzi al mattino e prima di andare a dormire, perché sono i

momenti in cui sei più suggestionabile. Se lo guardi appena sveglio, cominci la giornata con una nota positiva e rimani concentrato su ciò che vuoi raggiungere in quel giorno e nel tuo futuro. Se lo vedi di notte prima di andare a letto, la mente subconscia può continuare a contemplarlo mentre dormi, allineare il corpo e la mente al tuo futuro e trovare soluzioni che il sistema nervoso autonomo può mettere in pratica durante il sonno. In sostanza, puoi utilizzarlo ogni volta che hai bisogno di essere motivato o che devi prendere una decisione. Il segreto è assicurarti di essere totalmente presente mentre lo guardi. Da quando utilizziamo i Mind Movie, ho visto i nostri allievi manifestare nuove case e ho sentito storie di vendite di abitazioni rimaste sul mercato per anni. Ho visto vacanze apparire spontaneamente e nuove relazioni svilupparsi dal nulla. Ho ascoltato infinite testimonianze di abbondanza, libertà, nuovi lavori, nuove automobili, guarigioni di tutti i tipi, soluzioni di gravi problemi e, ovviamente, esperienze mistiche profonde che hanno cambiato per sempre chi le ha provate. Ma non è magia o stregoneria. Si tratta solo di apprendere come diventare un creatore cosciente, imparando ad allinearsi al proprio destino. Pensa al tuo Mind Movie come se stessi attivando un radar per trovare il tuo futuro. Poi, visitando ripetutamente il futuro nel cuore e nella mente, tutti i pensieri, le scelte, le azioni, le esperienze e le emozioni che sperimenti tra la tua realtà presente e quella futura diventano correzioni di rotta che ti portano al tuo obiettivo. Quanto più tieni vivo il tuo futuro con intenzione, attenzione, energia e amore, tanto più esso comincia a diventare realtà, perché stai ricordando il tuo futuro così come ricordi il passato. Il tuo compito è di innamorarti in continuazione di quella visione, mantenere l’energia elevata e non lasciare che le circostanze (l’ambiente), gli atteggiamenti programmati, le consuete emozioni negative e le abitudini inconsce ti distolgano dai tuoi obiettivi. Ciò che rende questa tecnologia così profonda è che noi percepiamo la realtà in base al riconoscimento di schemi, ossia legami tra le reti neurali del cervello e gli oggetti, le persone e i luoghi dell’ambiente esterno. Per esempio, se vedi e riconosci qualcuno, le reti neurali del cervello immediatamente rievocano ricordi ed esperienze con quella persona. Per contro, se qualcuno non è programmato nel tuo cervello, probabilmente non lo riconoscerai. Se il cervello non ha installato l’hardware (familiarità con le immagini, i pensieri e le emozioni del Mind Movie) prima che il futuro si

verifichi, come riconoscerai il tuo nuovo partner, il tuo nuovo lavoro, la tua nuova casa o il tuo nuovo corpo? (Per fare un paragone, non puoi aprire un documento di Microsoft Word su un computer Mac, a meno che tu non abbia già installato il software di Microsoft Word.) Se non riesci a provare le emozioni e l’energia della tua realtà futura, potresti non riconoscerla quando ti trova, perché esse non sono in sintonia con quell’esperienza. Alcuni miei allievi mi hanno detto di essere al loro terzo, quarto o persino quinto Mind Movie, perché il contenuto di quelli precedenti è diventato realtà. Rimango sempre sbalordito quando ascolto le loro storie. Per quanto diverse siano le loro manifestazioni, hanno tutte una cosa in comune: gli allievi hanno allenato il corpo a seguire la mente verso un futuro intenzionale. Questo ha senso perché, se hai dedicato tempo a studiare, memorizzare e creare le connessioni neurali del tuo futuro, è lì che hai posto la tua attenzione. E, come sai, l’energia fluisce dove va l’attenzione. Dai un’occhiata al Grafico 10 nell’inserto a colori che mostra un esempio dell’attività cerebrale di un allievo mentre guarda il suo Mind Movie. C’è un’enorme quantità di energia nel suo cervello perché è totalmente coinvolto nell’esperienza.

La dimensionalità C’è un ultimo modo in cui utilizziamo la tecnologia Mind Movie nel nostro lavoro. Dopo che gli allievi hanno mappato a livello neurale tutta la loro presentazione, chiedo di selezionare una scena dal Mind Movie e immaginarla in un dato spazio e tempo, vivendola tridimensionalmente nella propria mente durante la meditazione. Forse ti sei accorto che non uso mai la parola “visualizzare”. La visualizzazione di solito consiste nel vedere qualcosa con l’occhio della mente, perciò appare come un’immagine piatta o bidimensionale. Per esempio, se visualizzi l’immagine di un’automobile, creerai un’immagine di automobile. Invece io voglio che utilizzi i cinque sensi in modo che sembri un’esperienza tridimensionale della vita reale. Molte persone che conoscono il mio lavoro si chiedono perché io insista nell’acquisire consapevolezza dello “spazio” che il corpo occupa nello spazio, e nell’aprire la messa a fuoco sullo spazio intorno al corpo e sullo spazio che la stanza occupa nello spazio. A parte i cambiamenti coerenti che ciò produce nel cervello, è anche un allenamento per l’attività consapevole di

associazione del Mind Movie con il caleidoscopio durante la meditazione. Quando un allievo inizia il processo di dimensionalizzazione, prima di vedere qualcosa nella sua mente viene istruito a entrare nella scena sotto forma di consapevolezza. Ciò significa che non è il suo corpo e che non ha i cinque sensi. Inizia come consapevolezza nel vuoto dello spazio, come se non fosse dotato di vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Non appena si rende conto di essere consapevolezza, gli chiedo di scegliere una scena dal suo Mind Movie. Questo induce il cervello ad aggiungere stimoli sensoriali, che cominciano a dare una dimensione alla scena nella sua mente. Poi lo istruisco a percepire cosa c’è alla sua destra, a sinistra, sopra e sotto. L’atto percettivo riempie la scena di spazio, di forme e di strutture tridimensionali. Mentre espande la consapevolezza a cos’altro c’è nella scena, i suoi sensi la riempiono ulteriormente con altre forme, strutture, curve, odori, immagini, sensazioni e spazio. Infine, quando la scena prende vita nella sua mente, nello spazio e nel tempo futuro, essa comincia ad abitare il suo corpo, non il corpo seduto a meditare, ma il corpo fisico del futuro. Gli chiedo di sentire le braccia, le gambe, il torso, i muscoli e così via, finché non riesce a sentire tutto il corpo in quella scena. Ora è pronto a muoversi e a vivere in quella realtà. La mia teoria è che quando si attiva contemporaneamente un numero sufficiente di reti neurali assegnate agli oggetti, alle cose e alle persone in un dato spazio e tempo, aumenta la possibilità di avere una vera e propria esperienza olografica, come se si vedesse un film in IMAX. Questo perché mentre l’allievo diventa presente ed entra in una scena dimensionale, gran parte del cervello si attiva, compresa la struttura neurale assegnata agli aspetti sensoriali (sensazione) e motori (movimento) del corpo, oltre alla propriocezione (la consapevolezza della posizione del corpo) nello spazio. Così ha una vera e propria esperienza sensoriale del futuro con gli occhi chiusi, nel momento presente. Dai un’occhiata al Grafico 11 dell’inserto a colori. È la scansione cerebrale di un’allieva che sta vivendo una scena del Mind Movie durante la meditazione. Ha parecchia energia nel cervello mentre la dimensionalizza. L’ha descritta come una vera e propria esperienza sensoriale virtuale ed è stata quantificata in modo oggettivo in questa scansione. Molti allievi hanno raccontato che le esperienze avute durante la meditazione sembravano più vere di quelle vissute in passato nel mondo esterno. I loro sensi erano potenziati senza stimoli esterni, eppure tutto ciò

che facevano era stare seduti con gli occhi chiusi. Alcuni hanno riferito di aver percepito particolari odori, sensazioni e sapori (cocco, cioccolato, cannella), di aver sentito determinati suoni o di aver visto colori incredibilmente intensi. La combinazione di tutti i sensi ha creato una nuova esperienza. Sono i cinque sensi che ci collegano alla realtà esterna. Di solito, quando abbiamo una nuova esperienza, tutto ciò che vediamo, udiamo, odoriamo, gustiamo e tocchiamo viene inviato al cervello attraverso di essi. Non appena tutte le informazioni sensoriali arrivano al cervello, cominciano a formarsi le reti neurali e il cervello limbico produce una sostanza chimica chiamata emozione. Siccome l’esperienza arricchisce il cervello e crea un’emozione che segnala nuovi geni nel corpo, internamente l’allievo modifica il cervello e il corpo come se il futuro fosse già accaduto. Non è quello che fa l’esperienza? A volte gli allievi mi dicono stupiti: “Non capisci, io ero lì! So che accadrà perché è già successo e l’ho provato!”. Questo perché l’esperienza è già accaduta. Quando sperimentiamo una realtà nel campo di coscienza ed energia senza un corpo, l’energia della nuova esperienza serve come modello per la realtà fisica. Più energia investi nel tuo futuro e più continui ad accettarlo a livello emotivo prima che accada, più lasci un’impronta energetica in quella realtà futura. E il corpo dovrà seguire la mente in quel futuro sconosciuto, perché è lì che si trova la tua energia. T’innamorerai profondamente del tuo futuro e, dal momento che l’amore unisce ogni cosa, tu sei unito a quel futuro e lo stai già attraendo. Per maggiori informazioni sul Mind Movie o sul caleidoscopio, visita il mio sito web.

Meditazione del caleidoscopio e del Mind Movie Nei seminari avanzati invitiamo gli studenti a creare un Mind Movie prima di arrivare all’evento, in modo da poterlo integrare con il video del caleidoscopio durante la meditazione. Iniziamo concentrandoci sul cuore, come hai imparato nel Capitolo 7, provando emozioni elevate per diversi minuti e irradiando quell’energia oltre il corpo nello spazio. Poi li guidiamo nella seguente meditazione. Entra nel momento presente, poi apri gli occhi e guarda nel caleidoscopio.

Non appena sei in trance, passa al tuo Mind Movie. Trascorri otto minuti con il caleidoscopio e altri otto minuti a guardare il tuo Mind Movie, poi ripeti da capo. Quando hai visto il Mind Movie tante volte da conoscere ogni scena, l’hai mappato a livello neurale. Con il tempo, assocerai le diverse parti della canzone che hai scelto con le immagini corrispondenti del tuo Mind Movie. Infine, passa sette minuti a guardare il caleidoscopio ascoltando solo la musica del tuo Mind Movie. Mentre guardi nel caleidoscopio in stato di trance e ascolti la tua canzone, per associazione il cervello rievoca automaticamente le immagini del Mind Movie. Questo ti porta a ricordare il tuo futuro a livello biologico, attivando automaticamente e ripetutamente le reti neurali. Ora il cervello viene programmato a credere che il nuovo futuro sia già accaduto, mentre le emozioni segnalano a nuovi geni di modificare il corpo a livello biologico in vista del nuovo futuro. Guarda il caleidoscopio insieme al tuo Mind Movie ogni giorno per un mese, o almeno cerca di guardare il Mind Movie due volte al giorno, appena alzato e prima di andare a dormire. Se vuoi, tieni un diario per annotare i risultati. Puoi creare diversi Mind Movie, uno per la salute e il benessere, per esempio, e un altro per le storie d’amore, le relazioni e la ricchezza.

Capitolo 9

LA MEDITAZIONE CAMMINATA La maggior parte delle tradizioni spirituali comprende quattro posizioni per la meditazione, e nei seminari avanzati le utilizziamo tutte. C’è la meditazione da seduti, che spero tu stia imparando; ci sono la meditazione in piedi e quella camminata, che sono combinate nelle meditazioni che imparerai in questo capitolo; infine c’è la meditazione da sdraiati. Anche se ciascun tipo di posizione ha un proprio scopo e determinate caratteristiche, tutte ci aiutano a mantenere e a regolare gli stati interni, a prescindere da quello che succede fuori. Ma a che scopo passare dalla meditazione da seduti a quella in piedi e in movimento? Anche se praticare la tua meditazione quando ti alzi è un ottimo modo per iniziare la giornata, se non riesci a mantenere quell’energia e quella consapevolezza per tutto il giorno, è probabile che ricadrai nei programmi inconsci che condizionano la tua vita da anni. Per esempio, diciamo che hai appena terminato la tua meditazione da seduto. Quando apri gli occhi, probabilmente ti senti più vivo, presente, pieno di forza e pronto a cominciare la giornata. Forse il tuo cuore è aperto, espanso e connesso, o forse hai superato un aspetto di te stesso, modificato la tua energia e accolto a livello emotivo un nuovo futuro. Ma il più delle volte rischi di ricadere nei tuoi programmi inconsci, e tutto il lavoro che hai appena svolto per creare uno stato interno elevato si dissolve in un elenco infinito di cose da fare: preparare da mangiare, portare i figli a scuola, andare in fretta al lavoro, arrabbiarti con la persona che ti ha tagliato la strada, rispondere alle

chiamate e alle e-mail, correre agli appuntamenti e così via. In altre parole, non sei più in uno stato creativo perché sei ritornato ai soliti programmi e alle emozioni di sopravvivenza del passato; ti allontani dall’energia del tuo futuro e lasci l’energia che hai creato là dove eri seduto a meditare, invece di portarla con te per tutto il giorno. Dal punto di vista energetico, sei ritornato nel passato. Essendo successo anche a me, cominciai a pensare a come gli allievi potevano portare con loro quest’energia e incarnarla durante il corso della giornata. Ecco perché ho creato una meditazione che prevede di stare in piedi e camminare: quando diventi esperto nell’aumentare l’energia o la frequenza e nell’associarla con una visione chiara, avrai una pratica che ti consente di mantenere l’energia elevata per tutto il giorno, così con il tempo questo diventa il tuo naturale modo d’essere. Lo scopo di questo capitolo è di aiutarti a farlo.

Cammina verso il tuo futuro Hai già imparato che per gran parte della tua giornata non sei consapevole di cosa stai facendo e perché. Per esempio, potresti non ricordare di essere andato al lavoro perché stavi ripensando a una discussione di qualche giorno prima o magari eri concentrato su come rispondere a un messaggio del tuo partner. Magari stavi facendo tre cose contemporaneamente: scrivere un messaggio, parlare e controllare la posta elettronica. Forse non ti rendi conto dei tuoi tic nervosi o delle loro cause, della tua postura e di come viene percepita o dell’effetto delle tue parole, delle tue espressioni facciali e dell’energia che rilasci in una stanza sui tuoi colleghi di lavoro. La causa di questi comportamenti e programmi inconsci è che il corpo è diventato la mente, ed è la combinazione di questi programmi inconsci che ti rende quello che sei. Sai già che, quando il corpo diventa la mente, non vivi più nel momento presente e non sei più in uno stato creativo, il che significa che tieni a distanza i tuoi obiettivi, i tuoi sogni e le tue visioni. Tuttavia, diventando consapevole di questi programmi e comportamenti inconsci, puoi lavorare per trasmettere una nuova firma elettromagnetica in linea con il tuo futuro. Quando c’è una corrispondenza vibrazionale tra energia e futuro potenziale, che esiste già nel campo quantico, quell’evento futuro ti troverà, o meglio ancora, il tuo corpo verrà attratto verso una nuova

realtà. Diventerai una calamita per un nuovo destino, che si manifesterà sotto forma di una nuova esperienza. Pensa per un istante alla tua realtà futura come se esistesse già, sotto forma di energia non materializzata nel campo quantico. Immaginala come se fosse la vibrazione prodotta da un diapason che viaggia a una certa frequenza. Modificando la tua energia per entrare in sintonia con la frequenza armonica di quella possibilità quantica del futuro, ti connetti e ti allinei con quella frequenza. Più a lungo riesci a mantenere e a sintonizzare la tua energia su quella frequenza, più vibri alla stessa armonica dell’energia. Ora sei connesso con quella realtà futura perché stai operando alla stessa frequenza o vibrazione. Quanto più le frequenze si avvicinano nello spazio e nel tempo, tanto più s’influenzano l’una all’altra, finché non si sintonizzano su una sola frequenza. È il momento in cui il tuo futuro ti trova. È così che crei nuove realtà. Nel Capitolo 3 hai imparato che tutte le possibilità esistono nell’eterno adesso e che quando vai oltre la tua identità di corpo connesso con persone, oggetti, luoghi e tempo, diventi pura consapevolezza. Diventi nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo. È in quel momento che trascendi il regno della materia ed entri nel campo quantico di informazioni ed energia. Ora che non sei più legato alla realtà fisica, crei dal campo unificato, quindi da un livello di energia che è più grande della materia. I nostri allievi hanno praticato questa meditazione principalmente da seduti. Lo scopo della meditazione in piedi e in movimento è di renderti più consapevole del momento presente, per aiutarti a mantenere stati elevati per tutto il giorno, per restare più connesso con quel futuro, con gli occhi aperti e per assisterti mentre lo raggiungi. Quando cominci a praticare la meditazione camminando, è meglio trovare un posto tranquillo nella natura per non essere distratto. Meno persone e attività ci sono intorno a te, più sarà facile rimanere concentrato. Una volta diventato più esperto, potrai praticare la meditazione in un centro commerciale, mentre porti a spasso il cane o in qualsiasi altro luogo pubblico. Per molti aspetti, le meditazioni in piedi e in movimento sono come quelle da seduti. Cominci stando immobile, chiudendo gli occhi e ponendo l’attenzione sul cuore, e nel frattempo rallenti la respirazione e inspiri ed espiri da questo centro. Poi, come nelle meditazioni da seduti, inizi a creare emozioni elevate che ti connettono al tuo futuro. Una volta che ti senti radicato in esse, per qualche minuto apri la messa a

fuoco e irradia quell’energia oltre il corpo, finché non la senti sia dentro sia intorno a te. Poi, aggiungi all’energia di queste emozioni elevate l’intenzione di ciò che vuoi per la giornata o per il futuro. Ora stai trasmettendo una nuova firma elettromagnetica nel campo. L’unica differenza è che, invece di stare seduto con gli occhi chiusi e trasmettere emozioni elevate, sei in piedi con gli occhi chiusi in modo che, quando li aprirai e comincerai a camminare, sarai in grado di incarnare quell’energia elevata. Continuando a stare in piedi, con gli occhi chiusi e la messa a fuoco aperta, distogli l’attenzione dal mondo esterno e le tue onde cerebrali rallentano, passando da beta ad alfa. Questo fa calmare i pensieri, l’analisi e il chiacchiericcio nella mente, inducendo uno stato di trance e rendendoti più suggestionabile. Come hai imparato nel capitolo precedente, quanto più a lungo puoi rimanere in questo stato di trance, tanto minore sarà la resistenza a nuove informazioni nella mente subconscia. Quando sei in uno stato emotivo elevato che ti allinea con il tuo futuro, sei più incline ad accettare, credere e arrenderti a pensieri intenzionali che corrispondono a queste emozioni. Ciò significa che i pensieri, le visioni e le immagini che la tua mente sta producendo possono superare la mente analitica e tu puoi programmare il sistema nervoso autonomo a generare la biologia del tuo nuovo futuro. Dopo aver creato l’energia del tuo nuovo futuro stando in piedi con gli occhi chiusi, è il momento di aprirli e cominciare a camminare. Non guardare nessuno e non prestare attenzione a niente di specifico. Tieni aperta la messa a fuoco, guarda fisso verso l’orizzonte e rimani in trance. Più sei in trance, meno sarà probabile che pensi nel solito modo. Nel frattempo, la tua mente si starà connettendo alle immagini del tuo nuovo futuro invece di ripetere i programmi del passato. Ora sei pronto a camminare verso il tuo futuro come una persona nuova. Siccome stai camminando come il tuo io futuro, devi diventare consapevole di come il tuo io attuale ha sempre camminato inconsciamente. È il momento di cambiare passo, andatura, postura, respiro e movimenti. Potresti sorridere invece di fissare il vuoto. Potresti adottare la postura di una persona coraggiosa, sana o amorevole che ammiri o che hai sempre desiderato essere. In pratica, la incarni consciamente adesso. Per esempio, puoi immaginare che siano passati due anni e che hai già tutte le cose che vuoi. Se sei già quella persona, non hai più bisogno di desiderare di diventarlo perché è già successo: incarni già le qualità del tuo futuro. Esercitandoti a camminare in maniera diversa, come farebbe chi vorresti

essere, prenderai l’abitudine di muoverti e comportarti come lui/lei, di sentirti libero, illimitato e grato (ricordati che provare gratitudine è indice che ciò che desideri è già successo) invece che demotivato e stanco perché non ti trovi ancora realmente in quel futuro. Non appena comincerai a provare naturalmente queste emozioni elevate e a incarnarle, diventerai veramente la persona che vuoi essere. Il Grafico 12 nell’inserto a colori mostra un allievo che modifica il suo cervello in circa un’ora dopo una meditazione camminata.

Prepara il cervello per i ricordi del futuro La meditazione camminata serve anche a creare ricordi di cose che non sono ancora accadute nel tempo lineare; in sostanza, a ricordare il tuo futuro. Adesso il cervello non vive più nel passato, ma nel futuro, proprio tramite questi ricordi programmati intenzionalmente nel cervello. È importante rimanere in stato di trance perché, mentre allinei il corpo con il futuro e cambi il tuo mondo interiore, crei ricordi a lungo termine. Siccome l’energia va dove poni l’attenzione, potresti persino far balenare scene del tuo Mind Movie mentre immagini, incarni e senti il tuo futuro in modo che ne diventino le mappe energetiche e biologiche. L’atto di provare le emozioni del futuro (nel momento presente) e associarle alla tua intenzione agisce secondo due modalità: installa nuovi circuiti per rendere il cervello una mappa del futuro e produce le sostanze chimiche emozionali per quell’evento futuro, che segnala nuovi geni in nuove maniere, programmando così il corpo a prepararsi per un nuovo destino. Ricordati che questa meditazione non riguarda ciò che ottieni nella vita, ma chi diventi o sei in procinto di diventare. Se stai cercando di “ottenere” ricchezza, successo, salute o una nuova relazione, sei ancora condizionato a pensare di essere separato dal tuo obiettivo e di doverlo raggiungere. Ma la verità è che più diventi quella persona, più la realtà si plasmerà assecondando il tuo nuovo stato d’essere. È questo processo che ti aiuta ad allinearti con un diverso destino. Quanto più pratichi la meditazione e cammini come il tuo io futuro, tanto più dovresti essere in grado di cambiare il tuo modo d’essere con gli occhi aperti, proprio come hai fatto con gli occhi chiusi. Quando l’avrai praticata un numero sufficiente di volte, non solo porterai con te quell’energia per tutto il giorno, ma la incarnerai, diventando più consapevole nelle ore di veglia. Prima di rendertene conto inizierai automaticamente a

comportarti, a pensare e a sentire in maniera diversa. Con il tempo, potresti persino ritrovarti a camminare come una persona felice perché il dolore nel corpo è scomparso, perché ti senti completo, illimitato e innamorato della vita. Installando il circuito giusto e attivando il gene per pensare, agire e sentire in una nuova maniera hai fatto sì che la persona che desideri essere sia diventata un’abitudine comportamentale. Dal punto di vista biologico, sei diventato il tuo io futuro. Puoi incarnare il tuo io futuro più volte nel corso della giornata. Immagina di aspettare un amico che è in ritardo e di generare l’energia del tuo futuro, invece di sentirti frustrato e infastidito. Quando sei bloccato nel traffico, esercitati a sintonizzarti sull’energia del futuro con gli occhi aperti invece di perdere la pazienza e arrabbiarti. Mentre sei in coda alla cassa del supermercato e giudichi una persona per quello che ha comprato, immagina di reindirizzare i tuoi pensieri e di sentirti incredibilmente grato per la tua nuova vita, atteggiandoti come il tuo io futuro. Comincerai ad accettare, credere e arrenderti ai pensieri che corrispondono a quello stato emotivo, e il tuo organismo produrrà le sostanze chimiche equivalenti. È così che cominci a programmare il sistema nervoso autonomo verso un destino diverso, e più ti eserciti, meno sarà probabile tornare al pilota automatico e perdere il momento presente.

La meditazione camminata Inizia trovando un posto tranquillo nella natura. Disconnettiti dall’ambiente esterno e ancorati nel momento presente, chiudendo gli occhi. Concentrati sul cuore e porta qui emozioni elevate come gratitudine, gioia, ispirazione, compassione, amore. Se vuoi credere nel tuo nuovo futuro con tutto il cuore, è bene che esso sia aperto e attivato. Focalizza l’attenzione sul cuore, lasciando che il respiro entri ed esca da questo centro, sempre più lentamente, più profondamente e in modo più rilassato, per due minuti circa. Ritorna a creare emozioni elevate nel cuore per due o tre minuti. Irradia quest’energia nello spazio che circonda il tuo corpo e rimani presente. Sintonizzati sull’energia del futuro. Dopo qualche minuto, fissa un’intenzione chiara nell’occhio della mente. Puoi scegliere un simbolo rappresentativo che ti connetta all’energia del futuro, come hai imparato nel Capitolo 3. Cambia il tuo stato d’essere con le

emozioni elevate e trasmetti questa nuova firma elettromagnetica nel campo. Rimani in questo stato per due o tre minuti. Poi apri gli occhi e, senza guardare niente e nessuno, allarga la tua messa a fuoco e mantieni la consapevolezza sullo spazio intorno al corpo, restando in uno stato di trance. Comincia a camminare con gli occhi aperti rimanendo in trance. A ogni passo, incarna la nuova energia, la frequenza di ciò che stai creando nel futuro. Portando quest’energia con te nella vita quotidiana, camminando come il tuo nuovo io, attivi le stesse reti neurali e produci lo stesso livello di mente di quando mediti con gli occhi chiusi. Poi ricorda il tuo futuro. Lascia che le immagini arrivino, sentile e incarnale. Falle scendere in profondità. Continua a camminare per dieci minuti circa, poi fermati per ricalibrarti. Di nuovo, chiudi gli occhi e aumenta l’energia. Rimani presente in questo stato dai cinque ai dieci minuti. Poi cammina ancora per altri dieci minuti con gli occhi aperti e in trance. A ogni passo, incarnando questa nuova energia, ti avvicini sempre più al tuo destino e lui si avvicina a te. Ripeti due volte. Alla fine del secondo ciclo, fermati e rimani immobile per un’ultima volta, concentrandoti su come ti senti con il quarto centro energetico aperto. Puoi usare quest’opportunità per affermare chi sei in base alle sensazioni che provi. Per esempio, se ti senti illimitato, puoi dichiarare: “Sono illimitato.” Poi metti una mano sul cuore e sii pronto a sentirti degno di ricevere ciò che hai creato. Aumenta al massimo l’energia e prova gratitudine e riconoscenza. Riconosci il divino dentro di te, l’energia che ti tiene in vita. Ringrazia per la tua nuova esistenza prima che si manifesti. Riconoscendo il potere dentro di te, chiedi che la tua vita sia piena di meraviglie inaspettate, sincronicità e gioiose coincidenze. Irradia il tuo amore e ama la tua nuova vita fino a farla diventare realtà.

Capitolo 10

STORIE: DALLA TEORIA ALLA PRATICA Nelle storie che seguono, conoscerai persone che hanno trovato il tempo per creare un nuovo futuro. Ogni giorno hanno definito se stesse in base a una visione del futuro, invece che in base ai ricordi del passato. Si può dire che erano più innamorate del futuro che del passato. Mettendo in pratica gli insegnamenti degli ultimi tre capitoli, sono diventate soprannaturali. Puoi farcela anche tu.

Tim trova la chiave per il suo futuro In un seminario avanzato a Seattle, nel periodo di Halloween, la prima sera chiedemmo ai partecipanti di travestirsi da se stessi nel futuro. Tim si vestì da swami. Aveva sempre voluto essere uno swami, adottandone lo stile di vita, e da giovane aveva lasciato la sua città natale in Connecticut per studiare in un ashram. All’inizio dell’evento, i partecipanti ricevettero un regalo: una chiave che rappresentava l’apertura della porta verso il futuro. Tim aveva già frequentato diversi seminari di livello avanzato in passato. La prima volta che creò un Mind Movie, inserì un’immagine di monete d’oro e d’argento in una delle scene. Da anni stava cercando di eliminare l’emozione della paura, ma a un certo punto si rese conto che dietro la paura

c’era la mancanza di autostima; quindi per Tim le monete erano un simbolo del suo valore. “Tutti vogliono diventare ricchi” mi disse, “ma dal momento che io stavo percorrendo un cammino spirituale, praticavo yoga e altre discipline, credevo di dover essere povero per mostrarmi coerente. Perciò le monete d’oro e d’argento non rappresentavano la ricchezza, ma il fatto di essere degno di ricevere.” Tim aggiunse altre immagini al suo Mind Movie di Seattle. Come altro simbolo del proprio valore morale, Tim utilizzò un carattere cinese che significava “ricchezza” ma, siccome diceva di non aver mai desiderato i soldi, sotto il simbolo mise la parola “affluenza”. Preferiva questo termine perché, cercandone la definizione, aveva scoperto che la sua radice latina significava “fluire verso”. “Non sarebbe magnifico” pensava, “se tutto ciò che voglio fluisse verso di me?”. Anche se Tim è molto analitico, dopo aver guardato più volte il suo Mind Movie insieme al caleidoscopio, scoprì di poter aggirare velocemente la mente logica ed entrare nel subconscio per programmare il suo futuro. Durante il seminario, quando arrivò il momento di dimensionalizzare una scena del suo Mind Movie, ebbe un’esperienza profonda. Cominciò a provare gioia e poi uno straordinario amore per la vita, simile a una sensazione di bruciore nel cuore. Gli sembrava di poter dar fuoco al mondo. Poi, durante la meditazione, dissi ai partecipanti che era il momento di aprirsi e ricevere, e Tim sostiene che fu allora che l’energia cominciò a entrare nel suo corpo. “Non so da dove venisse” mi raccontò, “fu come se qualcuno avesse aperto un rubinetto. Mi alzai in piedi di colpo. L’energia entrò dalla testa e uscì dalle mani. I palmi erano rivolti verso il basso ma, senza controllo cosciente, l’energia li sollevò e li fece girare all’insù. Persi la cognizione del tempo e dello spazio e non avevo idea di dove mi trovassi, e per il resto della meditazione rimasi in uno stato di estasi. Sapevo che tutto sarebbe stato diverso e che non ero più la stessa persona. Sono convinto che le nuove informazioni che entrarono nel mio corpo abbiano riscritto il mio DNA, cancellando il vecchio io, perché quella parte della mia personalità è scomparsa per sempre.” Quando tornò a casa a Phoenix, dove aveva un negozio di futon, il lunedì mattina riprese a lavorare come al solito. Il giovedì, entrò nel suo negozio una donna che aveva comprato un futon da lui diversi anni prima. Dal giorno in cui aveva acquistato il futon, era nata un’amicizia tra i due, e ogni tanto lei passava per

fare due chiacchiere. Era in pensione, ed era entrata nel negozio per dire a Tim che aveva appena finito di fare testamento. Voleva che lui fosse il suo esecutore testamentario. Tim si sentì onorato e la ringraziò. “Eccolo” disse lei, mettendolo sul bancone insieme a una chiave, “leggilo.” Tim cominciò a esaminare il documento e scoprì che, oltre a nominarlo esecutore testamentario, la donna gli aveva anche lasciato in eredità quasi centomila dollari in monete d’oro e d’argento. La chiave che posò sul bancone apriva la sua cassetta di sicurezza, dove teneva le monete (che, ovviamente, corrispondevano all’immagine del Mind Movie di Tim). In un istante, Tim si ricordò della “chiave per il futuro” che aveva ricevuto al seminario avanzato di Seattle.

Sarah non tocca terra In un incidente nautico, Sarah si ferì gravemente alla schiena cercando di impedire che un’imbarcazione di cinque tonnellate di schiantarsi contro la banchina. Per sette settimane continuò a soffrire mentre si sottoponeva alla fisioterapia, assumeva farmaci e si recava continuamente dal chiropratico. Dato che non c’erano miglioramenti, i medici fissarono un intervento chirurgico. Ma prima, Sarah decise di partecipare a un seminario avanzato a Cancun. A causa del forte dolore che Sarah provava, suo figlio le consigliò di portare una sedia a rotelle. Decise di non farlo ma, quando arrivò in albergo, crollò a terra in preda ai dolori. In seguito, quando andò in piscina su un materassino, ebbe forti spasmi mentre cercava di uscire. Sarah non era nuova al mio lavoro, perciò arrivò a Cancun con il suo cuscino per la meditazione e il suo Mind Movie. Nel Mind Movie era sana, forte e di nuovo in grado di camminare. Poteva giocare a basket con suo figlio e a lacrosse con sua figlia. Ogni volta che si vedeva nella scena in cui praticava yoga in volo, sentiva la gioia che avrebbe provato se fosse stata in grado di farlo ancora, e quando ascoltava la canzone del suo Mind Movie la sua energia aumentava. Durante i primissimi giorni, quando contraeva i muscoli centrali e spingeva l’energia verso l’alto, lungo la spina dorsale, con la tecnica di respirazione, sentiva pulsare il nervo sciatico. Era come se una corrente

elettrica calda risalisse il nervo. Nello stesso tempo, esprimeva l’intenzione che l’energia fosse una luce di guarigione che risaliva la colonna vertebrale. Il terzo giorno, cominciò la mattinata facendo una ricerca su internet, finché non trovò un’immagine di una donna che praticava yoga in volo. Trattenne quell’immagine nella mente per tutto il giorno. Nel pomeriggio, i partecipanti stavano lavorando con il caleidoscopio e i Mind Movie. Dopo che furono entrati nel campo quantico, chiesi loro di dimensionalizzare una scena del proprio Mind Movie. Al termine della meditazione, li feci stendere sul pavimento ma, come mi disse più tardi, Sarah non riusciva a trovarlo. Lo cercava ma non c’era più. Un attimo dopo, era in un’altra dimensione e aveva una vera e propria esperienza sensoriale simile a un film in IMAX, ma senza il supporto dei sensi fisici. Stava vivendo una scena del suo Mind Movie. “Mi resi conto di essere in un’altra realtà, in un tempo e in uno spazio diversi: ero nel mio futuro” mi spiegò, “e stavo praticando yoga in volo. Ero appesa a testa in giù e il pavimento non c’era. Cercavo di raggiungerlo ma mi limitavo a penzolare a testa in giù da un’amaca di seta rossa. Mi sentivo libera dal dolore. Dondolavo liberamente nello spazio.” Alla fine riuscì a stendersi, mentre lacrime di gioia le bagnavano le guance. Al termine della meditazione, tutto il suo dolore era sparito. “Sapevo di essere guarita” mi disse. “Ero sbalordita dal potere della mia mente e provai un’immensa gratitudine. Continuo a manifestare cose dal mio Mind Movie, anzi: il Mind Movie non riesce a stare al passo con la mia vita.”

Terry cammina verso un nuovo futuro Un giorno, mentre praticava la sua meditazione lungo la bellissima Sunshine Coast in Australia, Terry ebbe un’esperienza profonda. Quando si fermò per la parte finale, si sentì connessa, sollevata e aperta. Seguendo le mie istruzioni, si aprì al campo con l’intenzione di essere degna della sua vita futura. Senza preavviso, sentì una carica elettrica entrare nel corpo attraverso la testa e continuare a fluire fino al cuore e ai piedi. Le gambe cominciarono a tremarle in maniera incontrollata. “Riesco a descriverlo solo come un forte tremore interno” raccontò, “ma aveva un voltaggio energetico che il mio corpo non aveva mai provato. Pensavo di stare per cadere. Fu a quel punto che persi ogni controllo sulla parte inferiore del corpo.” Scoppiò a piangere e, con quello sfogo, anche la

mente e il corpo cominciarono a lasciarsi andare. Il tempo sembrava essersi fermato. Terry capì che il corpo si stava arrendendo a tutte le emozioni irrisolte della sua vita. Mentre l’ondata di elettricità continuava ad attraversarla, sentì fuoriuscire grandi quantità di materia oscura. “Credo che fossero i traumi, non solo di questa vita, ma anche di esistenze precedenti” disse. “Tra questi, il trauma di mio padre che era quasi morto tentando di suicidarsi quando avevo otto anni, esperienza che ha gettato un’ombra sulla mia vita e che mi ha impedito di accogliere amore incondizionato.” Sentì che tutte le sue credenze limitanti, acquisite tramite un profondo condizionamento sia emotivo sia da parte degli altri, si dissolvevano. “Tutto ciò che non era in linea con chi sono veramente sparì” disse Terry. “Mi sentii veramente libera, cosa che la mia anima desiderava da moltissimo tempo. In quel momento capii che la mia anima mi aveva guidato verso quel seminario, in quel preciso momento, con tutta quella gente, per compiere quest’importante lavoro.” Cadde in ginocchio sulla sebbia, mentre un’enorme quantità d’amore scorreva dentro di lei. In quell’istante, ripensò a chi era stata nell’ultimo anno, in cui aveva meditato ogni giorno e si era innamorata di se stessa. Sapeva che il suo io futuro stava invitando il suo io passato ad avere quest’esperienza di profondo amore. Quando Terry ritornò alla realtà tridimensionale dei sensi fisici, provò un enorme senso di pace e di unità con tutto ciò che la circondava. Raccontò di una profonda connessione con il proprio io fisico, mentale, emotivo e spirituale, e disse che non si era mai sentita così “se stessa”. “Quest’esperienza mi ha ricordato che io sono, come tutti gli altri, un aspetto dell’energia divina” mi disse, “e che sono degna di riceverla.”

Capitolo 11

SPAZIO-TEMPO E TEMPOSPAZIO Viviamo in un universo tridimensionale dove tutto ciò che esiste è costituito da persone, oggetti, luoghi e tempo. È una dimensione fatta perlopiù di particelle e materia. Con i sensi percepiamo queste cose come forma, struttura, massa e densità. Per esempio, se io mettessi un cubetto di ghiaccio, un cellulare o una torta di mele davanti a te, non potresti percepire nessuno di questi oggetti senza i tuoi sensi; sono i sensi che generano la tua esperienza della realtà fisica. Anche se il cubetto di ghiaccio, il cellulare e la torta di mele hanno tutti un’altezza, una larghezza e una profondità, per te esistono solo perché puoi vederli, udirli, gustarli, toccarli e sentirne l’odore. Se perdessi l’uso dei cinque sensi, non saresti in grado di percepirli perché non saresti consapevole della loro presenza; per te non esisterebbero, perché nella realtà tridimensionale non puoi percepirli senza i sensi. Secondo l’astrofisica, nel regno tridimensionale, l’universo conosciuto (chiamiamolo realtà spazio-temporale), c’è una quantità infinita di spazio. Prenditi un momento per riflettere su questo concetto. Quando guardiamo il cielo, vediamo solo un frammento dell’universo. Ci appare infinito, ma l’infinito è molto più di questo. In altre parole, nel regno spazio-temporale lo spazio è eterno, non ha fine. E il tempo? In genere, tu e io percepiamo il tempo muovendo il corpo nello spazio. Per

esempio, probabilmente impiegherai cinque minuti a posare il libro, andare in cucina, bere un bicchiere d’acqua e ritornare a leggere. Questo accade perché un pensiero che ha avuto origine nella mente ha creato una visione di cosa avresti fatto in cucina, tu hai messo in pratica quel pensiero e di conseguenza hai percepito il tempo muovendoti da un punto all’altro attraverso lo spazio. Prima di andare in cucina, mentre eri seduto sulla sedia, quando sei diventato consapevole della cucina rispetto a dove ti trovavi, hai percepito la separazione di due punti di coscienza: dove stavi seduto e la cucina. Per colmare il divario tra essi, hai spostato il corpo nello spazio e per questo ci è voluto tempo. Quindi, quanto maggiore è lo spazio o la distanza tra due punti, tanto maggiore è il tempo che ci vuole per passare da un punto all’altro. Viceversa, maggiore è la velocità con cui ti sposti tra i due punti, minore è il tempo che impieghi. La misura del tempo che un oggetto impiega per muoversi nello spazio è alla base della fisica newtoniana (o meccanica classica). Nel mondo newtoniano, se conosciamo determinate proprietà di un oggetto, come la forza, l’accelerazione, la direzione, la velocità e sappiamo la distanza che percorrerà, possiamo fare previsioni correlate al tempo; di conseguenza, la fisica newtoniana è basata su fatti noti ed esiti prevedibili. Possiamo dire che, quando c’è separazione tra due punti di coscienza, quando ti muovi da un punto all’altro, stai facendo collassare lo spazio. In conseguenza del collasso dello spazio, percepisci il tempo. Osserva la Figura 11.1 per capire meglio il rapporto tra spazio e tempo nel mondo tridimensionale.

RAPPORTO TRA SPAZIO E TEMPO NEL MONDO TRIDIMENSIONALE

Figura 11.1 Muovendoci nello spazio da un punto di coscienza a un altro, percepiamo il tempo. Quando facciamo collassare lo spazio nel nostro mondo tridimensionale, viene creato il tempo.

Ecco un altro esempio: per finire di scrivere questo capitolo, mi ci vorrà tempo. Non devo muovere il mio corpo nello spazio, ma percepisco comunque il tempo. Come mai? Perché dove sono adesso a scrivere questo capitolo rappresenta un punto di coscienza e finire il capitolo ne rappresenta un altro. Il completamento del capitolo è un momento futuro distinto dal momento presente. La riduzione del divario tra i due punti di coscienza è l’esperienza del tempo. Se osservi di nuovo la Figura 11.1, comprenderai meglio il concetto di tempo. Per raggiungere l’obiettivo di arrivare alla fine del capitolo, devo continuamente fare “qualcosa”. Questo mi obbliga a utilizzare i sensi per interagire e muovermi nel mio ambiente con una serie coordinata di comportamenti, e per farlo ci vuole tempo. Se smetto di scrivere e faccio altro, come guardare un film, impiegherò più tempo per raggiungere il risultato voluto; quindi, per completare il capitolo devo far corrispondere le mie azioni alle mie intenzioni. Nel mondo materiale tridimensionale, dal momento che utilizziamo i sensi per orientarci nello spazio, prestiamo attenzione soprattutto alle cose fisiche, come persone, oggetti e luoghi. Sono tutti fatti di materia e sono localizzati, ossia occupano una posizione nello spazio e nel tempo. Rappresentano punti di coscienza da cui siamo separati. Per esempio, se osservi il tuo migliore amico seduto dall’altra parte del tavolo o guardi la tua automobile parcheggiata nel vialetto, ti rendi conto dello spazio tra te e il tuo amico o l’auto. Di conseguenza, ti senti distinto e separato da loro. Tu sei qui e

l’amico o l’auto è là. Inoltre, se hai sogni e obiettivi, la distanza tra dove sei nel momento presente e dove i tuoi sogni esistono come realtà nel futuro crea l’esperienza della separazione. Quindi, possiamo dire che: 1. Per orientarci in questa realtà tridimensionale abbiamo bisogno dei nostri sensi. 2. Quanto più utilizziamo i sensi per definire la realtà, tanto più ci sentiamo separati. 3. Siccome gran parte della realtà tridimensionale si basa sui sensi, lo spazio e il tempo creano l’esperienza della separazione. 4. Tutte le cose materiali occupano una posizione nello spazio e nel tempo. In fisica si chiama località. In questo capitolo esamineremo e confronteremo due modelli di realtà: lo spazio-tempo e il tempo-spazio. Lo spazio-tempo è il mondo fisico newtoniano basato su fatti noti, esiti prevedibili, materia e universo tridimensionale in cui viviamo (fatto di spazio infinito). Il tempo-spazio è il mondo quantico non fisico, una realtà inversa basata sull’ignoto, infinite possibilità, energia e multiverso multidimensionale in cui anche viviamo (fatto di tempo infinito). Sto per mettere in discussione la tua personale percezione della natura della realtà.

Lo stress e le conseguenze del vivere in un continuo stato di sopravvivenza Siccome utilizziamo i sensi per osservare e definire la realtà fisica, ci identifichiamo con un corpo che vive nello spazio e nel tempo, distinto da tutto il resto. Progressivamente questa interazione crea l’esperienza della nostra identità. Nel corso della vita, attraverso le diverse interazioni che abbiamo in dati luoghi e tempi con persone, cose e oggetti, la nostra identità evolve in una personalità. La qualità di queste interazioni con l’ambiente esterno crea ricordi duraturi che plasmano il nostro essere. Chiamiamo questo processo “esperienza” e sono le esperienze della vita che determinano chi siamo, soprattutto quelle del passato. Come hai letto nel Capitolo 8, per il cervello gli oggetti materiali, le cose,

le persone e i luoghi che percepiamo ogni giorno si presentano sotto forma di schemi o modelli, e il riconoscimento di essi si chiama memoria. Se l’io è creato dai ricordi delle esperienze passate, allora i ricordi sono basati su fatti noti; pertanto, la maggior parte del nostro mondo tridimensionale si basa su fatti noti ed è su questi che la maggior parte di noi concentra la propria attenzione, perché li riconosce come familiari. Fai corrispondere una realtà fisica a una serie di reti neurali nel cervello. Questo si chiama riconoscimento di pattern o modelli ed è il processo con cui la maggior parte delle persone percepisce la realtà attraverso la lente del passato. Possiamo dire allora che siamo materialisti che non solo vivono in questa dimensione, ma ne sono anche limitati, perché ci siamo definiti come un corpo che vive in un ambiente in un certo momento, e ci concentriamo più sulla materia che sull’energia. Da una prospettiva quantistica, manteniamo l’attenzione sulla particella fisica (materia) invece che sull’onda immateriale di possibilità (energia). È così che c’immergiamo nella realtà tridimensionale. Se siamo anche stressati, il corpo comincia ad attingere dall’invisibile campo elettromagnetico di energia intorno a noi per produrre sostanze chimiche. Quanto maggiori sono la frequenza, l’intensità e la durata dello stress, più energia consuma il corpo. La natura stessa di queste sostanze chimiche asseconda i nostri sensi, inducendoci a prestare attenzione alla materia e ai fatti noti. Quando il campo di energia intorno al corpo si restringe, ci sentiamo più materia e meno energia. In effetti, quando la nostra frequenza rallenta, il corpo diventa più denso man mano che esauriamo l’energia. Come abbiamo già detto, questo va bene nel breve termine quando un pericolo, una crisi o un predatore è in agguato dietro l’angolo; in effetti, la reazione di lotta o fuga è stata una pietra miliare della nostra evoluzione. In questo stato, gli ormoni dello stress amplificano i sensi, focalizzando la nostra attenzione su un potenziale pericolo nell’ambiente: la neocorteccia, la parte del cervello che si occupa di percezione sensoriale, comandi motori, ragionamento spaziale e linguaggio, si attiva. Ai fini della sopravvivenza, ci focalizziamo sul corpo e sulla minaccia esterna, concentrandoci sul tempo tra il momento della minaccia percepita e quello in cui raggiungiamo la salvezza fisica, che sono entrambi punti di coscienza. Più proviamo stress, più ci sentiamo separati. Come hai letto nel Capitolo 2, l’effetto a lungo termine del vivere in modalità di sopravvivenza è che cominciamo a diventare dipendenti dagli

ormoni dello stress. Più ne siamo dipendenti, più ci identifichiamo con il corpo, che è locale, ossia vive in un particolare luogo nello spazio e occupa una particolare posizione nel tempo lineare. Il risultato è uno stato di frenesia in cui spostiamo continuamente l’attenzione da una persona a un problema, a una cosa, a un luogo nel nostro ambiente. Il tratto evolutivo che un tempo ci proteggeva adesso lavora contro di noi e ci porta a vivere in uno stato di massima allerta, ossessionati dal tempo. Considerando pericoloso l’ambiente esterno, poniamo tutta l’attenzione su di esso. Siccome il mondo esterno ci appare più reale di quello interiore, siamo dipendenti da qualcosa o qualcuno al di fuori di noi, e quanto più a lungo viviamo in questo stato, tanto più il cervello passa alle onde cerebrali beta ad alta frequenza. Come ormai avrai capito, uno stato prolungato di onde cerebrali beta ad alta frequenza c’induce a provare dolore, ansia, preoccupazione, paura, rabbia, frustrazione, impazienza, aggressività e antagonismo. Di conseguenza, le nostre onde cerebrali diventano incoerenti, e quindi anche noi. Quando le emozioni di sopravvivenza ci hanno in pugno, abbiamo bisogno che le condizioni del nostro mondo esterno (i nostri problemi con diverse persone, le difficoltà economiche, la paura del terrorismo, il disprezzo per il nostro lavoro ecc.) riaffermino la nostra dipendenza da queste emozioni, in modo da indurci a concentrarci ulteriormente sul mondo esterno e attivare il gene della sopravvivenza. Così viviamo in una profezia che si autoavvera. Quanto più forte è la reazione emotiva associata alla causa, tanto più presterai attenzione a una persona, una cosa o un problema del mondo esterno, cedendogli parte del tuo potere. Ora tutta la tua attenzione e la tua energia sono ancorate nel regno tridimensionale della materia e il tuo stato emotivo ti porta a riaffermare continuamente la tua realtà attuale, legandoti sempre più emotivamente a essa e al mondo materiale. Cercherai di prevedere il futuro in base al passato; inoltre sarai spaventato dall’ignoto o dall’imprevedibile. Per cambiare davvero la tua vita, invece, devi entrare nell’ignoto. Se non lo fai, tutto rimane uguale.

La realtà spazio-temporale tridimensionale newtoniana Se i sentimenti e le emozioni sono un prodotto del passato e guidano i tuoi pensieri e comportamenti programmati, continuerai a ripetere il passato e

quindi diventerai prevedibile. Sei saldamente nel mondo newtoniano, perché la fisica newtoniana si basa su effetti prevedibili. Più vivi sotto stress, più sei materia che cerca d’influenzare altra materia, che a sua volta cerca di combattere, forzare, manipolare, prevedere, controllare e competere per un risultato. Di conseguenza, ciò che vuoi cambiare, manifestare o influenzare ci metterà molto tempo, perché in questa realtà spazio-temporale devi muovere il tuo corpo fisico nello spazio per creare i risultati che desideri. Quanto più vivi in modalità di sopravvivenza e usi i tuoi sensi per definire la realtà, tanto più sei separato da un nuovo futuro. C’è una notevole distanza tra dove ti trovi adesso, come punto di coscienza, e dove vuoi essere, come altro punto di coscienza, senza contare che la tua costante ossessione per ciò che accadrà si basa su come pensi e prevedi che dovrebbe accadere. Ma qualsiasi tua previsione attingerebbe inevitabilmente da fatti noti, perciò non ci sarebbe posto per l’ignoto o per una nuova possibilità nella tua vita. Per esempio, se stai cercando di comprare casa, devi risparmiare per la caparra, cercarne una giusta per te, ottenere un prestito, fare un’offerta, battere gli altri acquirenti, e poi lavorare per trent’anni per finire di pagarla. Impiegherai parecchio tempo per passare da un punto di coscienza (avere l’idea di comprare la casa) all’altro (avere la casa con il mutuo pagato). In modo analogo, se vuoi una nuova relazione, potresti andare su internet, creare un profilo, guardare innumerevoli altri profili, fare una lista di persone da contattare, contattarle tutte, e alla fine andare a molti appuntamenti nella speranza di conoscere qualcuno d’interessante. Se vuoi un nuovo lavoro, devi trovare il tempo per scrivere un curriculum vitae, andare ai colloqui e così via. Ciò che questi processi hanno in comune è che richiedono tempo, che tu percepisci come lineare. Potresti ottenere ciò che vuoi, ma più vivi in modalità di sopravvivenza, più tempo ci vorrà, perché sei materia che cerca d’influenzare altra materia, e c’è una netta separazione nello spazio e nel tempo tra dove sei e dove vuoi essere. Nella realtà tridimensionale, nella tua esperienza del tempo, ci sono un passato, un presente e un futuro. Siccome vivi nel tempo lineare, ti senti anche separato dal tempo perché il passato, il presente e il futuro appaiono come momenti distinti; tu sei qui e il tuo futuro è là. La Figura 11.2 rappresenta graficamente come il passato, il presente e il futuro esistano in quanto momenti distinti e discontinui.

IL TEMPO LINEARE CON UN PASSATO, UN PRESENTE E UN FUTURO

Figura 11.2 Nella nostra realtà tridimensionale, il passato, il presente e il futuro esistono come momenti lineari e distinti nel tempo.

Come ho detto in precedenza, grazie alla fisica newtoniana abbiamo svelato le leggi naturali della forza, dell’accelerazione e della materia, che ci hanno consentito di prevederne gli effetti. Se conosciamo la direzione generale, la velocità e la rotazione di un oggetto che viaggia nello spazio, in linea di massima possiamo prevedere dove finirà e quanto tempo impiegherà. Ecco perché possiamo viaggiare da New York a Los Angeles in aereo, indicare quanto tempo ci metteremo e sapere dove l’aereo atterrerà. Entro i confini della fisica newtoniana e del mondo tridimensionale in cui viviamo, molti di noi passano la maggior parte della vita a rivolgere l’attenzione al mondo esterno, cercando di diventare qualcuno, possedere qualcosa, andare da qualche parte e così via. Se non abbiamo le cose che vogliamo, ne sentiamo la mancanza, e la mancanza e la separazione ci portano a vivere in uno stato di dualismo e polarità. Per noi è naturale volere ciò che non abbiamo; del resto, è così che creiamo le cose. Quando ci sentiamo separati dai nostri desideri futuri, sogniamo e pensiamo a ciò che vogliamo e poi cominciamo a compiere una serie di azioni nel tempo lineare per ottenerlo, per avvicinarci ai nostri sogni. Per esempio, se siamo sempre in difficoltà economiche, vogliamo soldi; se siamo malati, vogliamo la salute; se ci sentiamo soli, vogliamo una relazione o compagnia. Ma se siamo materia focalizzata sulla materia che cerca d’influenzare altra materia, per avere soldi, salute amore e così via, impiegheremo un bel po’ di tempo ed energia.

Se alla fine otteniamo ciò che stavamo cercando, l’emozione che proviamo per la realizzazione della nostra creazione (o per l’incontro dei due punti di coscienza) riempie il vuoto che sentivamo. Quando arriva il nuovo lavoro, ci sentiamo sicuri; quando la nuova relazione si manifesta, proviamo amore e gioia; quando guariamo, ci sentiamo più sani. Ma ciò significa che aspettiamo che qualcuno o qualcosa all’esterno di noi cambi come ci sentiamo dentro. Questo processo di causa ed effetto forma un nuovo ricordo e, in qualche misura, ci evolviamo. Se invece qualcosa nel nostro mondo non accade, o sembra tardare ad arrivare, soffriamo di più per la sua mancanza perché ci sentiamo ancor più separati da ciò che stiamo cercando di creare. Il nostro stesso stato emotivo di frustrazione, impazienza e separazione tiene i nostri sogni a distanza, aumentando ulteriormente il tempo che impiegheremo a realizzarli.

Da un corpo a nessun corpo, da qualcuno a nessuno, da qualcosa a nessuna cosa, da un luogo a nessun luogo e dal tempo a nessun tempo Se le leggi newtoniane sono un’espressione esterna delle leggi fisiche dello spazio-tempo (una dimensione in cui c’è più spazio che tempo), possiamo dire in un certo senso che le leggi quantistiche sono l’esatto contrario. Il campo quantico è un’espressione interna delle leggi della natura: un invisibile campo di informazioni ed energia che unifica ogni cosa materiale. Questo campo immateriale organizza, connette e governa tutte le leggi della natura. È una dimensione in cui c’è più tempo che spazio; in altre parole, è una dimensione in cui il tempo è eterno. Come hai letto nei capitoli 2 e 3, quando distogliamo l’attenzione dalle persone, dalle cose e dai luoghi del mondo esterno, non concentrandoci più sul nostro corpo e cessando di pensare al tempo e ai nostri programmi, diventiamo nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo. Ci dimentichiamo del nostro corpo, della nostra identità, del nostro genere, del nostro nome, delle malattie, dei problemi, dei rapporti personali, del dolore, del passato e così via. È questo che significa andare oltre l’io: passare dalla coscienza di un corpo a nessun corpo, dalla coscienza di qualcuno a nessuno, dalla coscienza di qualcosa a nessuna cosa, dalla coscienza di un luogo a nessun luogo, e dalla coscienza di essere nel tempo a

essere in nessun tempo (vedi la Figura 11.3). E dai un’occhiata anche alla Figura 11.4.

PASSARE DAL MONDO DEI SENSI AL MONDO OLTRE I SENSI

Figura 11.3 Se distogliamo l’attenzione dal corpo, dall’ambiente e dal tempo, andiamo oltre “l’Io” (che vive come corpo fisico, è qualcuno con un’identità, possiede qualcosa, vive in un luogo e nel tempo) e diventiamo nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo. Spostiamo coscienza e consapevolezza dal mondo materiale della fisica newtoniana al mondo immateriale del campo unificato.

ANDARE OLTRE L’IO

Figura 11.4 La distinzione tra il mondo della materia e quello dell’energia.

Se apriamo la messa a fuoco e iniziamo ad abbandonare ogni aspetto dell’io, ci allontaniamo dal mondo esterno di persone, oggetti, luoghi, programmi, cose da fare e simili, e rivolgiamo l’attenzione al mondo interiore di energia, vibrazione, frequenza e coscienza. Le nostre ricerche mostrano che, quando distogliamo l’attenzione dagli oggetti e dalla materia e ci concentriamo invece sull’energia e sulle informazioni, diverse parti del

cervello lavorano insieme in armonia. Il risultato di questa unificazione del cervello è che ci sentiamo più completi. Se lo facciamo in maniera corretta, il nostro cuore comincia ad aprirsi, a battere in maniera più ritmica, e quindi a diventare più coerente. Quando il cuore diventa coerente, lo stesso accade anche al cervello, e poiché la nostra identità si è tolta di mezzo (nel senso che siamo andati oltre il corpo, oltre un posto particolare nel nostro ambiente e oltre il tempo), passiamo alle onde cerebrali alfa e theta e ci connettiamo al sistema nervoso autonomo che, attivato, ripristina l’ordine e l’equilibrio, portando coerenza nel cuore, nel cervello, nel corpo e nel campo energetico. Questa coerenza poi si riflette in tutti gli aspetti della nostra biologia. È in questo stato che cominciamo a connetterci al campo quantico (o unificato).

Dall’illusione della separazione alla realtà dell’unità Se la fisica newtoniana spiega le leggi della natura e dell’universo su vasta scala (la forza gravitazionale del Sole sui pianeti, la velocità con cui la mela cade dall’albero e così via), il mondo quantico si occupa della natura delle cose su piccolissima scala, come le particelle atomiche e subatomiche. Le leggi newtoniane sono costanti fisiche della natura, quindi il mondo newtoniano è un mondo oggettivo di misurabilità ed esiti prevedibili. Le leggi quantistiche invece riguardano l’imprevedibile e l’invisibile, il mondo di energia, onde, frequenza, informazioni, coscienza e tutti gli spettri di luce. Questo mondo è governato da una costante invisibile, un singolo campo di informazioni, chiamato campo unificato. Possiamo dire che il mondo newtoniano riguarda l’oggettivo, dove la mente e la materia sono distinte, mentre il mondo quantico riguarda il soggettivo, dove la mente e la materia sono unite dall’energia o, per meglio dire, dove la mente e la materia sono talmente connesse che è impossibile dividerle. Nel campo quantico o unificato non c’è distanza tra due punti di coscienza. È il dominio dell’unità o della consapevolezza dell’unità. Mentre nella nostra realtà tridimensionale lo spazio è infinito, nel mondo quantico il tempo è infinito. Se il tempo è eterno e infinito, non è più lineare, quindi non ci sono passato e futuro. Senza passato o futuro, tutto accade adesso, nell’eterno momento presente. Siccome il tempo è infinito in questa

realtà tempo-spaziale, muovendoci nel tempo percepiamo lo spazio (o gli spazi). Nel mondo materiale delle cose, quando ci muoviamo nello spazio percepiamo il tempo, ma nel mondo quantico immateriale dell’energia e della frequenza è l’esatto contrario: • nel mondo spazio-temporale, quando aumentiamo o diminuiamo la velocità con cui passiamo da A a B, il tempo che impieghiamo cambia; • nel mondo tempo-spaziale, quando diventiamo consapevoli di un aumento o di una diminuzione della velocità della frequenza o della vibrazione dell’energia, possiamo passare da uno spazio all’altro o da una dimensione all’altra. Quando facciamo collassare lo spazio, sperimentiamo il tempo nella realtà materiale. Quando facciamo collassare il tempo, sperimentiamo spazi o dimensioni nella realtà immateriale. Ciascuna di queste frequenze individuali contiene informazioni, o un livello di coscienza, che percepiamo come realtà differenti, quando ne diventiamo consapevoli. Nella Figura 11.5 puoi vedere che, quando ti muovi nel tempo, fai esperienza di diverse dimensioni nell’eterno momento presente.

RAPPORTO TRA TEMPO E SPAZIO NEL MONDO PENTADIMENSIONALE

Figura 11.5 Nel mondo quantico, dove il tempo è eterno, tutto accade nell’eterno momento presente. Muovendoti nel tempo, fai esperienza di altri spazi, altre dimensioni, altri piani, altre realtà e infinite possibilità. I cubi rappresentano un numero infinito di possibili te, che vivono tutti nel momento presente.

Nello spazio-tempo, percepisci l’ambiente secondo il corpo, i sensi e il tempo, che appare lineare perché sei separato da oggetti, cose, persone e luoghi, così come dal passato e dal futuro. Nel tempo-spazio invece percepisci la realtà con la tua consapevolezza, come una coscienza e non come un corpo dotato di sensi. Questo regno esiste oltre i sensi e vi accedi quando sei completamente nel momento presente, così non ci sono né passato né futuro, solo un lunghissimo adesso. Siccome la tua consapevolezza va oltre il regno materiale, perché hai distolto l’attenzione dalla materia, puoi diventare consapevole delle diverse frequenze che portano informazioni, e queste frequenze ti permettono di avere accesso a dimensioni sconosciute. Così, se ti trovi in un regno oltre i sensi ed entri come coscienza

nell’energia del campo unificato, puoi fare esperienza di molte possibili realtà dimensionali. (So che è molto complicato da capire tutto in una volta. Se sei confuso, significa che stai per imparare qualcosa di nuovo.) Quando dico che muovendoti nel tempo fai esperienza dello spazio o di spazi, intendo tutte le possibili dimensioni e realtà. Possiamo affermare che, in questa realtà tempo-spaziale, tutti gli spazi o dimensioni possibili esistono nel tempo infinito. Questo è il campo unificato: il regno della possibilità, dell’ignoto e di nuove realtà potenziali, che esistono tutte nel tempo infinito. Provo a spiegarlo in un altro modo. Tutti quelli che conosco dicono sempre che vogliono o hanno bisogno di più tempo per riuscire a fare ogni cosa. Se tu avessi più tempo, potresti creare più esperienze, fare più cose, e quindi portarle a termine. Ciò significa che potrebbero verificarsi più possibilità. Immagina che ci sia una quantità infinita di tempo (perché il passato e il futuro non esistono più) e che tu abbia tutto il tempo che ti serve. Potresti avere infinite possibili esperienze e quindi vivere molte vite. Potremmo dire che avresti a tua disposizione un infinito numero di esperienze corrispondenti alla tua immaginazione. Per dirlo in un altro modo ancora: • se il tempo è eterno, possono esistere più spazi in quel tempo infinito; • se continuiamo a prolungare il tempo, ha senso che possiamo inserirci più spazi; • se il tempo è infinito, ci sono anche infiniti spazi che possiamo inserire nel tempo, che sono infinite possibilità, realtà potenziali, dimensioni ed esperienze. Nel campo quantico non esistono il passato e il futuro perché tutto ciò che è esiste nell’eterno adesso o eterno momento presente. Se tutto ciò che è esiste, unificato o connesso nel campo quantico, le sue infinite frequenze contengono informazioni su ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo. Quando la tua coscienza comincia a fondersi con la coscienza e l’energia del campo unificato, passi dalla coscienza di un corpo, alla coscienza di nessun corpo, alla coscienza di ogni corpo; da qualcuno, a nessuno, a ognuno; da qualcosa, a nessuna cosa, a ogni cosa; da un luogo, a nessun luogo, a ogni luogo; e dalla coscienza di essere in un tempo, alla coscienza di essere in nessun tempo, alla coscienza di essere in ogni tempo.

(Osserva la Figura 11.6.)

PERDERSI NEL NULLA PER DIVENTARE OGNI COSA

Figura 11.6 Quando la tua coscienza si unisce a quella del campo unificato, e tu ci entri in profondità, diventi la coscienza di ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo. In questo regno non c’è separazione tra due punti di coscienza, il che significa che c’è solo unità.

L’atomo: realtà e finzione Per aiutarti a capire com’è costruito il campo quantico, per prima cosa dobbiamo ripercorrere le possibilità che esistono nell’atomo. Quando riduciamo la materia alla sua più piccola unità misurabile, otteniamo l’atomo, che vibra a una frequenza molto elevata. Se potessimo “sbucciare” l’atomo come un’arancia, troveremmo un nucleo e particelle subatomiche come i protoni, i neutroni e gli elettroni, ma soprattutto scopriremmo che per il

99,999999999999 per cento l’atomo è spazio vuoto, o energia, come hai letto in precedenza. Osserva la Figura 11.7. A sinistra vediamo il modello classico dell’atomo che abbiamo studiato a scuola, ma si tratta di un modello ormai superato. In realtà, gli elettroni non si muovono in orbite fisse intorno al nucleo come i pianeti intorno al Sole. Invece, come vedi a destra, lo spazio attorno al nucleo somiglia più a un campo invisibile, o a una nube di informazioni, e le informazioni sono fatte di luce, frequenza ed energia. Per capire quanto sono piccole queste particelle subatomiche, se il nucleo di un atomo fosse ingrandito fino a raggiungere le dimensioni di un Maggiolino Volkswagen, l’elettrone sarebbe grande come una pera. Invece lo spazio in cui si muove l’elettrone sarebbe pari a 220.000 km2 circa, due volte l’isola di Cuba.

MODELLO CLASSICO DELL’ATOMO VS. MODELLO QUANTISTICO DELL’ATOMO

Figura 11.7 Il modello classico dell’atomo, con gli elettroni che ruotano attorno al nucleo centrale in un’orbita, è superato. Gli elettroni esistono come onde di probabilità in un’invisibile nube di energia che circonda il nucleo. Di conseguenza, l’atomo è in gran parte energia immateriale e pochissima materia.

Secondo il principio d’indeterminazione di Heisenberg, non sappiamo dove apparirà l’elettrone nella nube energetica, eppure dal nulla qualcosa si forma. Ecco perché la fisica quantistica è così eccitante e imprevedibile: l’elettrone non è sempre materia fisica; esiste come energia o probabilità di un’onda. È solo attraverso l’atto di osservazione di un osservatore che esso appare. Quando un osservatore (mente) lo cerca, l’atto di osservazione (energia diretta) induce l’energia potenziale a collassare in un elettrone (materia); così si manifesta da un regno di infinite possibilità. Diventa locale nello spazio e nel tempo. Quando l’osservatore non lo osserva più, l’elettrone torna nella possibilità; questa è la funzione d’onda. In altre parole, si ritrasforma in energia, ritornando nell’ignoto. Quando ritorna a essere energia e possibilità, diventa non locale. Nel regno quantico, la mente e la materia sono indivisibili. Quindi, se la fisica newtoniana è il mondo del prevedibile, il quanto è il mondo dell’imprevedibile. È esattamente quello che facciamo quando chiudiamo gli occhi nella meditazione e ci focalizziamo sullo spazio infinito. Poniamo maggiore attenzione su energia, spazio, informazioni e possibilità invece che sulla materia. Diventiamo meno consapevoli del regno materiale e più consapevoli di quello immateriale. Investiamo la nostra energia nell’imprevedibile e nell’ignoto, disinvestendola dal prevedibile e dal noto. Ogni volta che lo facciamo, sviluppiamo una comprensione più profonda di cosa sia il campo unificato. Prima di andare avanti, rivediamo brevemente cosa abbiamo appena imparato. Osserva la Figura 11.8. Il mondo newtoniano tridimensionale è costituito da oggetti, persone, luoghi, materia, particelle, e dal tempo (in pratica tutto ciò che conosciamo nel mondo esterno), e in questo mondo c’è più spazio che tempo. Avendo un corpo, usiamo i sensi per definire lo spazio infinito in cui viviamo, un universo di forma, struttura, dimensione e densità. È il regno del noto e del prevedibile.

Figura 11.8 Un riepilogo dello spazio-tempo nel mondo newtoniano tridimensionale e del ponte che ci permette di entrare come coscienza nel regno del tempo-spazio nel mondo quantico pentadimensionale.

I sensi con cui percepiamo l’universo materiale ci forniscono informazioni che il cervello organizza in modelli, che noi riconosciamo come strutture, è attraverso questo processo che le cose dell’ambiente esterno diventano fatti noti e che noi diventiamo qualcuno, un corpo, con qualcosa, in un luogo e nel tempo. Infine, siccome percepiamo l’universo con i nostri sensi, ci sentiamo separati; perciò, questo è un regno di dualismo e polarità.

Ora osserva la Figura 11.9. Se il mondo newtoniano è un mondo materiale definito dai sensi, il mondo quantico è l’esatto contrario. È un mondo immateriale definito dall’assenza dei sensi; in altre parole, non c’è niente che si basi sui sensi e non c’è materia. Mentre il mondo newtoniano si basa su fatti noti prevedibili come materia, particelle, persone, luoghi, cose, oggetti e tempo, il mondo quantico è una dimensione imprevedibile costituita da luce, frequenza, informazioni, vibrazioni, energia e coscienza. Se il nostro mondo tridimensionale è una dimensione di materia in cui c’è più spazio che tempo, il mondo quantico è una dimensione di antimateria, un luogo in cui c’è più tempo che spazio. Siccome c’è più tempo che spazio, tutte le possibilità esistono nell’eterno momento presente. Mentre il mondo tridimensionale è il nostro universo, ossia una sola realtà, il mondo quantico è un multiverso, ossia molte realtà. Se la realtà spazio-temporale è basata sulla separazione, il mondo quantico immateriale, o campo unificato, si basa sulla connessione e sull’unità (non località). Per passare dal nostro universo (tridimensionale) spazio-temporale, fatto di materia e in cui ci sono dualismo e polarità, al multiverso (pentadimensionale) tempo-spaziale, in cui non c’è materia ma luce, informazioni, frequenza, vibrazioni, energia e coscienza, dobbiamo attraversare un ponte rappresentato dalla velocità della luce. Quando diventiamo pura consapevolezza, ossia nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, varchiamo la soglia tra materia ed energia. Quando Einstein introdusse l’equazione E=mc2 nella sua teoria della relatività, per la prima volta nella storia della scienza dimostrò da un punto di vista matematico che energia e materia sono collegate. Ciò che converte la materia in energia è la velocità della luce, il che significa che ogni cosa materiale che viaggia più veloce della luce abbandona la nostra realtà tridimensionale e si trasforma in energia immateriale. In altre parole, nel mondo tridimensionale la velocità della luce è la soglia entro cui la materia mantiene la propria forma. Nessuna “cosa” è più veloce della luce, neanche le informazioni. Tutto ciò che viaggia da un punto all’altro più lentamente della luce impiega del tempo. Quindi, la quarta dimensione è il tempo. Il tempo è il nesso che collega il mondo tridimensionale al mondo pentadimensionale e oltre. Se qualcosa viaggia più veloce della luce, non c’è tempo né separazione tra due punti di coscienza perché ogni “cosa” materiale diventa energia. È così che passi da tre a cinque dimensioni, da un universo al multiverso, da

questa dimensione a tutte le dimensioni. Lascia che ti fornisca un esempio per chiarire quest’idea complessa. Nei primi anni Ottanta, il fisico francese Alain Aspect condusse un famoso esperimento di fisica quantistica chiamato esperimento sul test di Bell.1 Nello studio, gli scienziati legarono due fotoni, poi li lanciarono in direzioni opposte, creando distanza e spazio tra loro. Quando indussero un fotone a sparire, l’altro fotone sparì esattamente nello stesso momento. Questo esperimento fu una pietra miliare nello sviluppo della fisica quantistica perché dimostrò che la teoria della relatività di Einstein non era del tutto esatta. L’esperimento dimostrò che esiste un campo unificante di informazioni, oltre il tempo e lo spazio tridimensionale, che connette tutta la materia. Se le due particelle di luce non fossero connesse da un campo invisibile di energia, le informazioni avrebbero impiegato del tempo per viaggiare da un punto locale all’altro nello spazio. Secondo la teoria di Einstein, se una particella sparisse, l’altra dovrebbe sparire un attimo dopo, a meno che non occupino lo stesso spazio nello stesso tempo. Anche se il secondo fotone sparisse un millisecondo dopo, essendo separati dallo spazio, il tempo avrebbe svolto un ruolo nel consegnare l’informazione. Questo avrebbe confermato che la soglia della realtà fisica è la velocità della luce e che tutte le cose materiali che esistono qui sono separate. Ma siccome le due particelle svanirono esattamente nello stesso momento, l’esperimento dimostrò che tutta la materia (i corpi, le persone, le cose, gli oggetti, i luoghi) e il tempo sono connessi da frequenze e informazioni in un regno che va oltre la realtà tridimensionale e il tempo. Tutte le “cose” oltre la materia sono unificate in uno stato di unità. L’informazione fu trasmessa tra quei due fotoni in maniera non locale. Visto che non c’è separazione tra due punti di coscienza nella realtà pentadimensionale, il tempo lineare è assente. C’è un tempo eterno. Il fisico quantistico David Bohm chiamò il regno quantico “l’ordine implicito”, dove ogni cosa è connessa. Chiamò invece il regno materiale della separazione “l’ordine esplicito”.2 Osserva di nuovo le figure 11.8 e 11.9 per capire le caratteristiche dei due mondi.

Figura 11.9 Un riepilogo della realtà pentadimensionale tempo-spaziale del mondo quantico.

Quando distogli l’attenzione dall’essere qualcuno, un corpo, qualcosa, in un luogo e nel tempo, e diventi nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, stai diventando pura consapevolezza. La tua coscienza si fonde con il campo unificato, fatto solo di coscienza ed energia, dove ti connetti con la coscienza autorganizzante di ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo. Così, entrando come consapevolezza (senza i sensi) in questo campo dell’unità dove non c’è separazione e continuando ad andare in profondità nel vuoto o nell’oscurità, perché non esiste niente di fisico, diventi meno separato dalla coscienza del campo

unificato. Infine, non essendoci il tempo lineare, esiste solo l’eterno momento presente nel campo unificato, che osserva la materia dandole forma. Di conseguenza, per connetterti al campo, anche tu dovrai essere totalmente nel momento presente. La Figura 11.10 mostra come puoi far collassare la tua coscienza individuale per sperimentare l’unità del campo unificato.

IL PERCORSO VERSO L’UNITÀ Quando facciamo collassare due punti di coscienza, il risultato é meno separazione e piÙ unità. Quando la nostra coscienza si fonde con la coscienza del campo unificato (avvicinandoci a esso), non c’é tempo nè spazio.

Figura 11.10 Più viviamo rivolgendo l’attenzione al mondo esterno, come qualcuno, con un corpo, che possiede qualcosa, che vive in un luogo e nel tempo nella nostra realtà tridimensionale, più ci sentiamo separati. Se spostiamo l’attenzione dal mondo esterno al mondo interiore, nel momento presente, anche la nostra coscienza si allinea. Entrando nel campo unificato come coscienza, sperimentiamo meno separazione e più unità. Se non c’è separazione tra due punti di coscienza, non c’è spazio né tempo, ma tutti gli spazi e tutti i tempi. Quindi, più ci sentiamo completi, più ci sembra che il nostro futuro sia già accaduto. Ora non creiamo più a partire dal dualismo ma dall’unità.

Un’ultima considerazione sulla velocità della luce. In questo mondo materiale, la luce visibile è una frequenza basata sulla polarità (elettroni, positroni, fotoni e così via). Se guardi un po’ più avanti la Figura 11.11, a circa un terzo dalla frequenza più bassa trovi il punto in cui si verifica la separazione della luce. Al di sopra di questa onda o frequenza la materia passa da forma a energia e singolarità, e al di sotto ci sono divisione e polarità. È proprio in quel punto, che si è verificato il Big Bang, dove la singolarità è diventata dualismo e polarità. Ecco perché questo vuoto è un’oscurità eterna: non c’è luce visibile.2

DAL PENSIERO ALL’ENERGIA ALLA MATERIA

Figura 11.11 Tutto comincia con un pensiero cosciente. Quando la sua frequenza rallenta, rallenta anche la sua energia, finché non assume una forma e diventa materia. Alla frequenza della velocità della luce, l’energia si divide in polarità o dualismo, e vengono creati gli elettroni, i positroni eccetera. Oltre la velocità della luce, ci sono livelli maggiori di ordine e unità. Quando passiamo dalla materia alla coscienza e andiamo oltre noi stessi, rivolgendo l’attenzione all’interno verso il campo unificato, non appena superiamo il piano della luce visibile, diventiamo nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo. È in questo regno che troviamo altre dimensioni, realtà e possibilità. Se osservi le frecce che vanno dalla materia al campo unificato (la linea dritta in alto), che rappresenta tutte le possibilità, vedrai che devi attraversare le frequenze inferiori tra materia e luce, che sono diversi livelli di pensieri ed emozioni. Osserva

i diversi livelli di coscienza che devi attraversare per arrivare all’unità e capirai perché molti non lo fanno.

Siccome la materia vibra a una frequenza molto lenta, non puoi entrare nel campo unificato con un corpo o in forma materiale, perciò devi diventare incorporeo. Non puoi portare la tua identità, perciò dovrai diventare nessuno. Non puoi portare cose, perciò non devi avere nessuna cosa. Non puoi essere in un luogo, perciò dovrai essere in nessun luogo. Infine, se vivi nel passato o in un futuro prevedibile dove il tempo appare lineare, per entrare nel mondo del tempo-spazio dovrai essere in nessun tempo. Come puoi farlo? Continui a porre l’attenzione sul campo unificato, non con i sensi ma con la consapevolezza. Cambiando la tua coscienza, aumenti l’energia. Quanto più diventi consapevole del campo unificato, tanto più ti allontani dalla separazione della materia e ti avvicini all’unità. Adesso sei nel campo unificato. È il regno delle informazioni che connette ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni spazio e in ogni tempo.

Il campo unificato La materia è molto densa, e a causa della sua densità vibra con la frequenza più lenta dell’universo. La Figura 11.11 mostra che, se aumenti la frequenza della materia accelerandola sempre più, la materia che conosciamo si smaterializza diventando energia. A un certo punto appena oltre lo spettro di luce visibile, al di là del regno del dualismo e della polarità, tutte le informazioni sulla materia si convertono in maggiore energia unificata. Come puoi vedere, più elevata è la frequenza, più ordinata e coerente diventa l’energia. A questo livello di frequenza ed energia, il dualismo e la polarità si unificano per diventare una cosa sola. Lo chiamiamo amore o unità, perché non c’è più nessuna divisione o separazione. È dove si uniscono il positivo e il negativo, il maschile e il femminile, il passato e il futuro; dove non esistono più il bene e il male, il giusto e lo sbagliato; dove gli opposti diventano un tutt’uno. Allontanandoti sempre più dalla materia e dalla separazione, continui a trovare livelli sempre maggiori di unità, ordine e amore. L’ordine di quest’energia più coerente contiene informazioni, ossia sempre più amore. Se continuassi ad accelerare ancor di più la materia, alla fine vibrerebbe a una frequenza così veloce da esistere come una linea retta. In questa linea

esistono infinite frequenze, e quindi anche infinite possibilità. È il campo del punto zero, o punto di singolarità del quanto, un onnipresente campo di informazioni che esiste come energia e frequenza, e osserva tutta la realtà, dandole un ordine da un singolo punto. Per definire il principio autorganizzante dell’universo potremmo chiamarlo mente di Dio, coscienza unitaria, Sorgente o qualunque altro nome tu voglia usare. È il luogo in cui tutte le potenzialità o possibilità esistono come pensiero, fonte suprema di un’intelligenza amorevole o di un amore intelligente che osserva tutta la realtà fisica dandole forma. Pertanto: • maggiore è la frequenza che sperimentiamo, maggiore è l’energia; • maggiore è l’energia, maggiori sono le informazioni cui abbiamo accesso; • maggiori sono le informazioni, maggiore è la coscienza; • maggiore è la coscienza, maggiore è la consapevolezza; • maggiore è la consapevolezza, maggiore è la mente; • maggiore è la mente, maggiore è la nostra capacità d’influenzare la materia. Nella gerarchia delle leggi universali, le leggi quantistiche precedono quelle newtoniane (o classiche). Ecco perché Einstein affermò che “il campo è l’unico organismo che governa la particella”. Il campo quantico governa, organizza e unifica tutte le leggi della natura. Sul nostro Pianeta, ci basta solo osservare la natura per vedere come la sezione aurea (una formula matematica ricorrente in natura che porta ordine e coerenza), espressa anche nella sequenza di Fibonacci, infonda ordine nella materia. È il campo del punto zero fatto di possibilità o pensiero (perché i pensieri sono possibilità) che rallenta la propria frequenza, creando ordine e forma. Più ti arrendi, ti avvicini e diventi una cosa sola con questa intelligenza, meno ti senti separato e più ti senti completo e unito. Quando entri come pura consapevolezza in questo regno infinito di possibilità, cominci a sentirti connesso con la coscienza di ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo, inclusi i tuoi sogni futuri. Siccome la coscienza è consapevolezza, e consapevolezza significa prestare attenzione, il primo passo per conoscere il campo unificato è diventarne consapevole, perché se non ne sei consapevole, non esiste. Perciò, quanto più presti attenzione a

questo campo, tanto più ne diventerai consapevole. In altre parole, la sola maniera per entrare in questo regno del pensiero è come pensiero. Ciò significa che devi andare oltre i sensi spostando la tua consapevolezza dalla materia all’energia, dalla particella all’onda. Se puoi entrare come consapevolezza in questo regno immateriale e invisibile di infinita oscurità e renderti conto di essere una consapevolezza in presenza di una più grande consapevolezza, la tua coscienza si fonderà con una coscienza più grande. Se puoi farlo, se puoi diventare una coscienza o consapevolezza in questo campo, se puoi continuare ad arrenderti a questo amore intelligente, la stessa intelligenza innata che crea l’universo e ti dà la vita, ti assorbirà. Quest’intelligenza amorevole è sia individuale che universale, dentro di te e intorno a te, e quando ti assorbirà creerà e ristabilirà l’ordine e l’equilibrio nella tua biologia perché la sua natura è di organizzare la materia in maniera più coerente. Ora stai attraversando la cruna dell’ago e dall’altra parte non c’è più separazione tra due punti di coscienza. C’è una sola coscienza, o unità. È lì che esistono tutte le possibilità. Siccome stai entrando nel dominio della coscienza, del pensiero, delle informazioni, dell’energia e della frequenza, il ponte che ti porta dallo spaziotempo al tempo-spazio andrà dall’essere qualcuno, un corpo, qualcosa, in un luogo e nel tempo, all’essere nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo. Questo è il nesso, la soglia del campo quantico o unificato (torna indietro e osserva le figure 11.8 e 11.9). In questo regno di possibilità infinite, ti aspettano nuove esperienze e potenzialità illimitate, non sempre le stesse che già conosci. Dopotutto, non è questo l’ignoto? L’ignoto è una possibilità che esiste per te sotto forma di un nuovo pensiero. Quando sei in questo regno di puro pensiero sotto forma di pensiero, l’unico limite è la tua immaginazione. Ma se in questo regno di puro pensiero ti ritrovi a ripensare a qualcuno, qualcosa, un corpo, in un luogo e in un tempo noto, la tua consapevolezza (e quindi la tua energia) ritorna alla realtà nota del tempo e dello spazio tridimensionale, il regno della separazione. Siccome ogni pensiero che formuli ha una frequenza, nel momento in cui inizi a pensare al dolore nel tuo corpo, alla malattia, ai problemi di lavoro, alle questioni in sospeso con tua madre o alle cose che devi fare entro un dato termine, sei di nuovo in questo spazio e in questo tempo. La tua consapevolezza è tornata nel regno del mondo materiale e i tuoi pensieri

producono la stessa frequenza che corrisponde alla materia e alle particelle (rivedi la Figura 11.10). La tua energia torna a vibrare allo stesso livello del mondo fisico della realtà tridimensionale, perciò eserciti un minore effetto sulla tua realtà personale. Ritorni a vibrare come materia e ti allontani sempre più dal campo unificato; di conseguenza, ti senti separato da esso. In questo scenario, se i tuoi sogni esistono come pensieri nel campo unificato, ci vorrà molto tempo prima che diventino realtà. Ciò significa che la tua attenzione e la tua energia sono legate alla tua realtà personale presente-passata. Pensi in maniera corrispondente alla tua identità, perciò la tua vita resterà uguale. Sei la stessa personalità che cerca di creare una nuova realtà personale. Quando dico che devi andare oltre te stesso, significa che devi dimenticare il tuo Io, distogliere l’attenzione dalla tua personalità e dalla tua realtà passata. Quindi, per guarire il tuo corpo, devi andare oltre il tuo corpo. Per creare qualcosa di nuovo nella tua vita, dovrai dimenticare la tua vecchia vita. Per risolvere un problema nell’ambiente esterno, dovrai andare oltre i ricordi e le emozioni corrispondenti a quel problema. E se vuoi creare un evento nuovo e inaspettato nel tuo futuro, dovrai smettere di aspettarti inconsciamente lo stesso prevedibile futuro basato sui ricordi del passato. Dovrai passare a un livello di coscienza maggiore della coscienza che ha creato tutte quelle realtà. Nel campo unificato non c’è nessun luogo dove andare perché sei in ogni luogo; non c’è nessuna cosa che puoi volere perché sei così completo che ti sembra di avere ogni cosa; non puoi giudicare nessuno perché sei ognuno di loro; e non è più necessario avere un corpo perché sei ogni corpo. E perché dovresti preoccuparti di non avere abbastanza tempo, se il tempo è infinito? Quanto più ti senti completo, tanto meno ti manca qualcosa o vuoi qualcosa. Come puoi volere qualcosa se ti senti completo? Non c’è più bisogno di volere, cercare, desiderare, forzare, prevedere, lottare o sperare. Se crei da uno stato di unità, ti basta solo sapere e osservare. Questa è la chiave per manifestare la realtà: essere connesso, non separato. Se nel mondo tridimensionale il tempo è creato dall’illusione dello spazio tra due oggetti o due punti di coscienza, allora più sei unito al campo unificato, meno separazione c’è tra te e tutte le cose materiali. Quando la tua coscienza si fonde o diventa più connessa con il campo unificato, con il regno dell’unità, non c’è più separazione tra due punti di coscienza. Quest’unità si riflette nella tua biologia, nella chimica, nei circuiti, negli ormoni, nei geni,

nel cuore e nel cervello, ristabilendo così l’equilibrio nel tuo intero sistema. Una più grande frequenza o energia attraversa il sistema nervoso autonomo, il cui obiettivo è di creare equilibrio e ordine. Quest’energia porta un messaggio di unità e compiutezza. Maggiore è la frequenza, minore è il tempo che impieghi per manifestarla in questa realtà spazio-temporale tridimensionale. Come abbiamo imparato all’inizio del capitolo, riducendo lo spazio tra due punti di coscienza, fai collassare il tempo. Quando quest’illusione di separazione non esiste più, percepisci meno spazio tra te (un’identità, che vive in un corpo, in un ambiente fisico, nel tempo lineare) e le persone, gli oggetti, le cose, i luoghi, la materia e anche i tuoi sogni. Di conseguenza, quanto più ti avvicini al campo unificato, tanto più ti senti connesso con ogni cosa e persona. Tu come coscienza sei nel regno dell’unità e, non essendoci separazione, il tempo è eterno. E ricorda: quando il tempo è infinito, ci sono infiniti spazi, possibili dimensioni e realtà da esplorare. Ovunque tu “pensi” di essere o chiunque “pensi” di essere, lo sei. Non c’è niente da creare perché tutto esiste già sotto forma di pensiero nel regno di tutti i pensieri. Tutto ciò che devi fare è diventarne consapevole. Dai un’occhiata alla Figura 11.12 per seguire il mio ragionamento. Se sposti l’attenzione dall’avere un corpo all’avere nessun corpo, al diventare ogni corpo, puoi creare qualunque corpo. Se passi dal vivere come qualcuno, al diventare nessuno, all’essere ognuno, puoi diventare chiunque. Se distogli l’attenzione da qualcosa, entri nel regno di nessuna cosa, ti fondi con ogni cosa e così puoi avere qualunque cosa. Se sposti la tua consapevolezza da un luogo a nessun luogo, sarai in ogni luogo e potrai vivere in qualunque luogo. E infine, se sposti la tua coscienza da un tempo a nessun tempo, per diventare ogni tempo, puoi essere in qualunque tempo.

DIVENTARE POSSIBILITÀ ILLIMITATE

Figura 11.12 Se diventiamo la coscienza di ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo… da un punto di vista teorico, possiamo creare qualunque corpo, diventare chiunque, avere qualunque cosa, vivere in qualunque luogo ed essere in qualunque tempo.

Questo è diventare soprannaturali. Nel lavoro che faccio in giro per il mondo, insegno da molti anni agli allievi ad andare oltre se stessi. Adesso so che il primo passo di questo processo consiste nel dominare il proprio corpo, andare oltre le condizioni dell’ambiente esterno e trascendere il tempo. Fatto questo, gli allievi si trovano a un passo dal campo unificato. Tuttavia, quando arrivano al nesso, devono imparare che c’è molto di più. Se imparare significa creare nuove connessioni sinaptiche, quanto più impari su qualcosa, tanto più puoi apprezzarlo e diventarne consapevole, perché hai una nuova serie di reti neurali. Dopotutto, è nell’apprendimento che cambi ulteriormente o arricchisci la tua esperienza; se non impari niente di nuovo, probabilmente la tua esperienza rimarrà la stessa poiché percepisci la realtà con gli stessi circuiti neurali di prima. Per esempio, a me piace il vino rosso e guido diversi wine tour all’anno in diverse parti del mondo. All’inizio, molte persone che partecipano a questi eventi mi dicono che non “sanno” niente di vini. Interpreto la loro affermazione nel senso che probabilmente non hanno mai imparato niente sulla vinificazione. La verità è che, a causa della loro limitata conoscenza ed esperienza, non hanno installato un hardware neurale che consenta loro di

percepire le sfumature del gusto. Potremmo dire che non sanno cosa cercare per godersi veramente l’esperienza. E se imparassero come si produce il vino e ne capissero la storia, il tipo di uva utilizzata e perché viene utilizzata? Successivamente imparerebbero che il vino viene conservato in botti di rovere, per quanto tempo e perché. Questo le porterebbe a conoscere l’intero processo e a ragionare su cosa renda un particolare vino così piacevole. Questo è il procedimento, ma ora pensa al buon vino nella bottiglia. Se chi lo degusta non è consapevole delle sfumature del suo sapore, del suo profumo, della sua percentuale di tannino e se è invecchiato in botti di rovere o in contenitori di acciaio inossidabile, e per quanto tempo, non sa cosa cercare e non è in grado di apprezzare l’esperienza. Possiamo dire che la consapevolezza cambia l’esperienza. So che è la verità perché, dopo una sola settimana, le stesse persone che all’inizio dicevano di non amare il vino rosso o di non saperne niente se ne vanno arricchite di un’esperienza completamente nuova. Dopo molti giorni passati a imparare e a scoprire cosa cercare (formando nuove connessioni neurali), diventano molto precise riguardo al tipo di vino che preferiscono. In una sola settimana, acquisiscono un nuovo livello di apprezzamento, consapevolezza e conoscenza. Ancora una volta, l’esperienza le ha cambiate. Lo stesso accade con il campo unificato. Se non ne sei consapevole, per te non esiste; quanto più ne sai e sei consapevole di cosa cercare, tanto più puoi prestargli attenzione con la tua consapevolezza. Fin dalla nascita, ti abitui a mantenere l’attenzione sulla materia e non sull’energia. Credi di aver bisogno dei sensi per conoscere la realtà; in altre parole, se non percepisci qualcosa con la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto o il gusto, per te non esiste. Per esempio, non ti accorgi del tuo alluce sinistro, finché non ci presti attenzione. È sempre esistito, ma non ne eri consapevole. Lo stesso vale per il campo unificato. Quanto più ne diventi consapevole, tanto più esisterà nella tua realtà. Concentrandosi esclusivamente sulla materia, le persone escludono la possibilità dalla propria vita. Ecco cos’è l’onda: un’energia di possibilità. Più ci presti attenzione, più possibilità dovrebbero manifestarsi nella tua vita. Siccome la tua energia fluisce dove poni l’attenzione, nel momento in cui diventi consapevole del campo unificato, la tua attenzione lo porta a espandersi. Per esempio, quando poni la tua attenzione e la tua consapevolezza sul tuo dolore, quest’ultimo si espande e ne provi di più. Se

continui a occuparti del tuo dolore e a provarne sempre di più, diventa parte integrante della tua vita. Lo stesso accade anche con il campo unificato; se presti attenzione al campo e ne diventi più consapevole, esso si espande. E, come ho detto riguardo al dolore, quando ne fai più esperienza, esiste come parte della tua vita. Semplicemente prestando attenzione al campo unificato, esso si manifesta ed entra nella tua realtà tutti i giorni. Come? Sotto forma di cose sconosciute: serendipità, sincronicità, opportunità, coincidenze, colpi di fortuna, trovarsi nel posto giusto al momento giusto e momenti pieni di stupore. Il campo unificato è un’intelligenza divina amorevole e un amore intelligente che è dentro e intorno a te, perciò ogni volta che focalizzi la tua attenzione su di esso, diventi consapevole della presenza del divino dentro e intorno a te. Prestandoci attenzione, il divino dovrebbe apparire di più nella tua vita. Siccome la coscienza è consapevolezza, e consapevolezza significa prestare attenzione, quando ne sei consapevole e gli presti attenzione, cominci a fonderti con il campo. Se entri sempre più in profondità in questo campo unificato, c’è sempre più da esplorare e provare per te. Osserva di nuovo la Figura 11.11. Per avvicinarti sempre più alla linea retta che rappresenta la Sorgente o l’unità, devi mantenere l’attenzione su di essa e diventarne più consapevole. Se lo fai nel modo corretto, passando dal dualismo all’unità, visto che le emozioni sono il prodotto finale dell’esperienza, dovresti provare maggiori livelli di amore, unità e pienezza. Quando arrivi a sentire sempre più questo amore intelligente, accadono tre cose nella tua vita. La prima cosa che accade è che ponendo la tua attenzione e consapevolezza nel campo unificato, avvicinandoti maggiormente alla Sorgente, ne fai più esperienza. Questo viaggio crea un percorso neurale dal cervello pensante al sistema nervoso autonomo, e ogni volta che lo usi si sviluppa di più. Con il tempo, questo ti consentirà di fonderti più facilmente con il campo. La seconda cosa che accade è che, siccome l’esperienza arricchisce il cervello, ogni volta che interagisci con il campo unificato, il tuo cervello cambia. È questo che fa l’esperienza: arricchisce e affina i circuiti cerebrali. Ora stai installando nel tuo cervello l’hardware per essere più consapevole di questo campo la prossima volta che ti fondi con esso. Allo stesso modo, siccome l’esperienza produce un’emozione, quando sperimenti il campo unificato cominci a incarnarlo.

Parecchie volte nei nostri seminari avanzati in giro per il mondo, quando il corpo dei partecipanti è stato potenziato da una nuova frequenza e da nuove informazioni, abbiamo assistito a cambiamenti istantanei nel loro stato di salute. Siccome lo scopo del sistema nervoso autonomo è di creare equilibrio e salute, nell’istante in cui smettiamo di analizzare, cessiamo di pensare e ci abbandoniamo completamente, quest’intelligenza interviene a creare ordine. Ma stavolta porta un nuovo messaggio con una maggiore frequenza dal campo unificato. Quella stessa energia coerente aumenta la frequenza della materia. È come passare da una stazione radio piena d’interferenze a un’altra con un segnale chiaro. Il corpo riceve un segnale più coerente. Allora proverai un intenso amore, una gioia profonda, un maggiore senso di libertà, una beatitudine indescrivibile, uno stupore per la vita, livelli elevati di gratitudine e una sensazione di vero potenziamento. In quel momento, l’energia proveniente dal campo unificato, sotto forma di emozione, sta riprogrammando il tuo corpo a una nuova coscienza e a una nuova mente. In un attimo, le emozioni elevate segnalano nuovi geni in nuovi modi, cambiando il tuo corpo e facendoti uscire dal tuo passato biologico. La terza cosa che accade quando ti avvicini al campo unificato è che cominci a sentire o a percepire la conoscenza e le informazioni in modo diverso. Questo perché hai modificato i tuoi circuiti cerebrali e non sei più la stessa persona. Conoscerai la verità a un livello completamente nuovo, e le cose che credevi di conoscere ti sembreranno nuove di zecca. La tua esperienza interiore ha cambiato la tua percezione del mondo esterno. In altre parole, ti sei risvegliato. Un’esperienza, una sensazione o una migliore comprensione del campo unificato (quando cambia i tuoi circuiti cerebrali) ti permette di percepire la realtà in nuovi modi. Infatti, vedrai uno spettro di vita che il tuo cervello non aveva ancora i circuiti per percepire. La prossima volta che il cervello attiverà queste reti neurali, avrai già l’hardware per percepire ancor più di questa realtà. Se puoi compiere il viaggio fino alla Sorgente (vedi di nuovo la Figura 11.11), nel momento in cui interagisci con lei, comincerai a comportarti come lei. La sua natura diventa la tua, e più amore intelligente viene espresso attraverso di te. Quali sono le sue qualità innate? Diventerai più paziente, comprensivo, presente, cosciente, consapevole, determinato, generoso, altruista e amorevole, per fare solo qualche esempio. Ti rendi conto che ciò

che stavi cercando sta cercando te. E che puoi diventarlo. Ciò che devi fare è questo: • • • • • • • • • •

lascia che la tua coscienza si fonda con una coscienza più grande; arrenditi all’amore intelligente; fidati dell’ignoto; abbandona continuamente aspetti dell’io limitato per unirti all’io più grande; perditi nel nulla per diventare ogni cosa; rilassati in un mare infinito di energia coerente; continua a entrare più in profondità nell’unità; perdi il controllo; senti sempre maggiori livelli di unità; come coscienza, momento per momento, diventa consapevole, presta attenzione, resta presente e senti sempre più questo campo unificato tutt’intorno a te, senza riportare la tua consapevolezza alla realtà tridimensionale.

Se lo fai nel modo giusto, non userai nessuno dei tuoi sensi perché sei oltre. Sarai solo pura consapevolezza.

Meditazione dello spazio-tempo e del tempo-spazio Comincia portando la tua consapevolezza sul cuore, e quando sei concentrato nello spazio che il tuo cuore occupa, diventa consapevole del tuo respiro. Lascia che fluisca dentro e fuori dal cuore, mentre diventa più profondo e rilassato. Mantenendo l’attenzione sul cuore, evoca un’emozione elevata e mantienila per un po’, mentre presti attenzione al tuo respiro. Irradia quell’energia al di là del tuo corpo nello spazio. Poi, utilizzando una canzone che t’ispira (come quella che hai usato per la meditazione del Capitolo 5), esegui la meditazione per portare la mente fuori dal corpo. Prendi tutta l’energia immagazzinata nel corpo sotto forma di emozioni di sopravvivenza e liberala nelle emozioni elevate, utilizzando un livello d’intensità più grande del corpo-mente. Per i successivi dieci o quindici minuti, ascolta uno o due brani strumentali che indurranno lo stato di trance. Adesso diventa pura coscienza,

ossia nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, ed entra come consapevolezza nel campo unificato. Ora è il momento di connetterti alla coscienza di ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo, unificandoti con una coscienza più grande nel campo unificato. Devi solo acquisire consapevolezza di questo campo, prestargli attenzione, restare presente e sentirlo momento per momento. Inizierai ad avvertire più unità, che si rifletterà nella tua biologia, perché il corpo è attraversato da più energia coerente e tu stai costruendo il tuo campo energetico. Mantieni questo stato per dieci-venti minuti. Quando hai finito, riporta la tua consapevolezza verso un nuovo corpo, un nuovo ambiente e un nuovo tempo.

Capitolo 12

LA GHIANDOLA PINEALE Come ormai sai, quando noi come coscienza oltrepassiamo il mondo dei sensi in questa realtà tridimensionale, possiamo accedere a frequenze che contengono specifiche informazioni oltre la vibrazione della materia e della velocità della luce, e il cervello elabora ampiezze estremamente elevate di energia. Più e più volte abbiamo osservato e misurato questo fenomeno nelle scansioni cerebrali dei nostri allievi esperti. Hai anche imparato che, quando c’è un aumento dell’energia nel cervello, ci sarà sempre un aumento della coscienza e della consapevolezza, e viceversa. In realtà, è molto difficile determinare se sia l’energia o il livello di coscienza a causare questi valori estremi. Ma io non penso che possiamo separare le due cose perché non ci può essere un cambiamento dell’energia senza un cambiamento della coscienza, o un cambiamento di frequenza senza un cambiamento di informazioni. Quando ti connetti a livelli più profondi del campo unificato, il cervello è attivato da una maggiore energia che contiene specifiche informazioni sotto forma di pensieri e immagini. Poi il cervello registra questo profondo evento interiore e, per la persona che vive l’esperienza, ciò che accade nella mente sembra più reale di qualsiasi evento esterno del passato. In quel momento, l’aumento di energia sotto forma di un’emozione profonda cattura tutta l’attenzione della mente. È l’istante in cui il cervello e il corpo ricevono un aggiornamento biologico. Se qualcuno può stare seduto su una sedia con gli occhi chiusi durante la

meditazione e vivere un’esperienza sensoriale amplificata senza il filtro dei sensi, la domanda sorge spontanea: “Cosa accade nel cervello per spiegare quest’effetto soprannaturale?” Alla persona che vive l’esperienza, nonostante il fatto che sia seduta immobile, ciò sembra più reale di ogni altra esperienza (determinata dai sensi) che abbia mai avuto. Questo solleva ulteriori interrogativi: “Come possiamo avere un’esperienza sensoriale amplificata senza i nostri sensi? Quali sono le funzioni specifiche del cervello e del corpo che trasformano le interazioni con il campo quantico in profonde esperienze interiori?”. In altre parole, se possiamo interfacciarci con un campo più coerente di informazioni, che poi crea eventi interiori così stimolanti, deve esserci una spiegazione neurologica, chimica e biologica per tali eventi soprannaturali. Quali sistemi, organi, ghiandole, tessuti, sostanze chimiche, neurotrasmettitori e cellule sono in grado di dare origine a esperienze così intense e profonde? Potrebbero esserci elementi fisiologici latenti che aspettano di essere attivati? Quattro stati di coscienza ti aiuteranno a contestualizzare le informazioni contenute in questo capitolo. Il primo è lo stato di veglia, che si verifica quando siamo svegli e coscienti. Il secondo è il sonno, quando non siamo coscienti e il corpo si sta riposando e riparando. Poi c’è il sogno, che è uno stato alterato di coscienza in cui il corpo è catatonico ma la mente è impegnata con immagini e simboli interiori. E infine ci sono i momenti trascendentali di coscienza che vanno oltre la nostra comprensione della realtà e che sembrano cambiare per sempre noi e la nostra visione del mondo. Voglio condividere con te il mio punto di vista sull’aspetto biologico, chimico e neuroscientifico di queste esperienze trascendentali. Cominciamo con la melatonina, la molecola responsabile di tutto questo.

La melatonina: il neurotrasmettitore dei sogni Quando ti svegli al mattino e ritorni nel mondo dei sensi, nel momento in cui i tuoi occhi percepiscono la luce attraverso l’iride, i recettori del nervo ottico inviano un segnale a una parte del cervello chiamata nucleo soprachiasmatico che, a sua volta, invia un segnale alla ghiandola pineale, che risponde producendo la serotonina, il neurotrasmettitore del giorno. Come ricorderai, i neurotrasmettitori sono messaggeri chimici che

comunicano le informazioni tra le cellule nervose. Il neurotrasmettitore serotonina dice al corpo che è il momento di svegliarsi e iniziare la giornata. Mentre tu integri le informazioni provenienti dai sensi per creare un significato che correli mondo interiore ed esteriore, la serotonina stimola le onde cerebrali a passare da delta a theta ad alfa a beta, inducendoti a renderti conto di essere in un corpo fisico nello spazio e nel tempo. Così, quando il cervello si attiva nelle onde cerebrali beta, poni gran parte della tua attenzione sull’ambiente esterno, sul tuo corpo e sul tempo. È normale. Quando cala la notte e fa buio, si verifica un processo simile ma opposto. L’inibizione della luce invia un segnale lungo lo stesso percorso fino alla ghiandola pineale, che adesso però trasforma la serotonina in melatonina, il neurotrasmettitore della notte. La produzione e il rilascio di melatonina rallentano le onde cerebrali da beta ad alfa, rendendoti assonnato, stanco e meno incline a pensare o analizzare. Quando le onde cerebrali entrano in alfa, diventi più interessato a prestare attenzione al tuo mondo interiore invece che a quello esterno. Alla fine, mentre il corpo si addormenta ed entra in uno stato catatonico, le onde cerebrali passano da alfa a theta a delta, inducendo così sogni e sonno profondo e ristoratore. Seguendo il ritmo dell’ambiente esterno, in quest’alternanza tra veglia e sonno (in base a dove viviamo nel mondo), il nostro cervello si sintonizza automaticamente sulla produzione giornaliera di queste sostanze chimiche in determinati momenti al mattino e alla sera. Questo si chiama ritmo circadiano. La maggior parte di noi sa che quando usciamo da questo ritmo naturale diventiamo sfasati, come per esempio quando viaggiamo in un’altra parte del mondo dove il sole sorge e tramonta alcune ore prima o dopo rispetto al nostro fuso orario. Questo è il jet lag, e ci serve un po’ di tempo per ricalibrarci. Quando il corpo esce dal suo ritmo circadiano naturale, di solito impiega qualche giorno ad abituarsi al ciclo di alba e tramonto del nuovo ambiente. Questa è tutta chimica prodotta dalla nostra interazione con il mondo esterno tridimensionale, dalla reazione degli occhi al sole e alla frequenza della luce visibile. La melatonina induce il sonno REM, una fase del ritmo circadiano in cui si sogna. Mentre i pensieri e il chiacchiericcio nella mente diminuiscono, lasciando il posto al sonno e ai sogni, il cervello inizia a percepire internamente immagini e simboli. Ma, prima di spiegare perché la melatonina è così importante, esaminiamo la struttura molecolare di questo neurotrasmettitore dei sogni.

Il processo di produzione della melatonina inizia con il fondamentale amminoacido triptofano, la materia prima di cui sono fatte serotonina e melatonina. Per essere convertito in melatonina, esso deve attraversare una serie di trasformazioni chimiche chiamate metilazione. La metilazione è un processo biochimico che coinvolge un gruppo metilico (formato da un atomo di carbonio e tre di idrogeno), applicabile a infinite funzioni fondamentali del corpo, come pensare, riparare il DNA, attivare e disattivare i geni, combattere le infezioni eccetera. In questo caso si tratta della produzione di melatonina. La Figura 12.1 rappresenta il processo di metilazione. Siccome questo gruppo metilico è composto da sostanze chimiche molto stabili, la struttura di base degli anelli rimane la stessa durante questa serie di reazioni chimiche. Tuttavia, quando gruppi di molecole si attaccano a questi anelli, cambiano le proprietà e le caratteristiche della molecola.

PROCESSO DI METILAZIONE DELLA SEROTONINA E DELLA MELATONINA

Figura 12.1 Il processo di metilazione dell’amminoacido triptofano nella serotonina e melatonina.

Per cominciare, la ghiandola pineale trasforma il triptofano in 5idrossitriptofano (5-HTP), che poi diventa serotonina. La serotonina è una molecola più stabile del 5-HTP e ha una funzione molto più utile, come vedremo tra poco. Tramite un’altra reazione chimica, la ghiandola pineale converte la serotonina in N-acetilserotonina, e poi un’ulteriore reazione la trasforma in melatonina. E tutto questo accade nella ghiandola pineale. Ricordati che in un ciclo di ventiquattro ore, la produzione di melatonina è al massimo tra l’una e le quattro di notte. Adesso sappiamo che c’è un rapporto di proporzionalità inversa tra gli ormoni surrenali e la melatonina. Se i livelli di cortisolo salgono, i livelli di melatonina scendono. Ecco perché non riusciamo a dormire quando siamo sotto stress. Nell’antichità, questo costituiva un meccanismo biologico di sicurezza. Per esempio, in caso di presenza di predatori, il corpo, nella sua intelligenza innata, cercava di evitare di essere catturato. In questi casi, il

sonno e il riposo diventano meno importanti della sopravvivenza. O per meglio dire: restare vivo rimanendo sveglio durante la notte è meglio di dormire e rischiare di morire. Quando il corpo cerca di riposare in questo stato vigile, non ottiene il sonno ristoratore di cui ha bisogno, perché le sostanze chimiche di sopravvivenza, come il cortisolo, hanno attivato i geni di sopravvivenza. Se il fattore stressante non è una tigre dai denti a sciabola, ma il rapporto conflittuale con il tuo ex coniuge, con cui devi interagire ogni giorno, lo stress cronico mantiene attivato il sistema di sopravvivenza, che da valvola di sicurezza adattiva diventa disadattiva. Lo stress cronico altera i normali livelli di melatonina (e anche di serotonina), compromettendo l’omeostasi del corpo. Se però diminuisci i livelli di cortisolo, i livelli di melatonina aumentano. In altre parole, quando interrompi la reazione di stress superando la dipendenza emotiva da queste sostanze chimiche, il corpo torna in equilibrio. La Figura 12.2 illustra il rapporto tra melatonina e cortisolo.

RAPPORTO DI PROPORZIONALITÀ INVERSA TRA ORMONI SURRENALI E MELATONINA

Figura 12.2 Se gli ormoni dello stress aumentano, i livelli di melatonina scendono.

Se gli ormoni dello stress diminuiscono, i livelli di melatonina salgono.

La melatonina ha molte altre interessanti applicazioni. Per esempio, è stato dimostrato che migliora il metabolismo dei carboidrati. Ciò è importante perché alcuni soggetti, posti sotto stress, immagazzinano i carboidrati sotto forma di grasso corporeo, e il grasso non è altro che una riserva di energia. Questo processo è il risultato di geni primitivi che segnalano al corpo di immagazzinare l’energia in caso di carestia. La melatonina è nota anche perché aiuta a combattere la depressione. È stato dimostrato che aumenta i livelli di DHEA, l’ormone anti-età. Per maggiori informazioni sull’importanza della melatonina, il neurotrasmettitore dei sogni, vedi la Figura 12.3.1

DATI SCIENTIFICI SULLA MELATONINA • • • • • • • • • • •

Ferma l’eccessiva produzione di cortisolo in risposta allo stress Migliora il metabolismo dei carboidrati Abbassa i livelli di trigliceridi Inibisce l’aterosclerosi (indurimento delle arterie) Rafforza la risposta immunitaria (cellulare e metabolica) Riduce lo sviluppo di alcuni tumori Aumenta l’aspettativa di vita dei ratti da laboratorio del 25 per cento Attiva un ruolo neuroprotettivo nel cervello Aumenta il sonno REM (in cui si sogna) Riduce i radicali liberi (effetto anti-età, antiossidante) Favorisce la riparazione e la duplicazione del DNA

Figura 12.3 L’elenco sopra illustra alcuni benefici della melatonina.

Adesso approfondiamo le informazioni che hai studiato fino ad ora nel libro.

Attiva la ghiandola pineale Per anni ho dedicato moltissimo tempo a studiare la ghiandola pineale e a cercare scienziati che ne avessero misurato i metaboliti. Una definizione in particolare suscitò il mio interesse: La ghiandola pineale è un trasduttore neuroendocrino che secerne melatonina, responsabile del controllo fisiologico del ritmo circadiano. È stata studiata una nuova forma di biomineralizzazione nella ghiandola pineale umana, costituita da piccoli cristalli lunghi meno di 20 micron, responsabili del meccanismo di trasduzione biologica ed elettromeccanica nella ghiandola pineale, grazie alla loro struttura e alle loro proprietà piezoelettriche.2 Sono molte parole da assimilare, ma limitiamoci a due punti significativi: “proprietà piezoelettriche” e “trasduttore”. L’effetto piezoelettrico si verifica quando si esercita una pressione su determinati materiali e questo stress meccanico si trasforma in una carica elettrica. In parole povere, la ghiandola pineale contiene cristalli di calcite fatti di calcio, carbonio e ossigeno, che grazie alla loro struttura esprimono questo effetto. Come un’antenna, la ghiandola pineale ha la capacità di attivarsi elettricamente e generare campi elettromagnetici che possono sintonizzarsi sulle informazioni. Questo è il punto numero uno. Inoltre, allo stesso modo in cui un’antenna fa corrispondere la propria frequenza a quella di un segnale in entrata, la ghiandola pineale riceve informazioni veicolate da campi elettromagnetici invisibili. Siccome tutte le frequenze contengono informazioni, una volta che l’antenna si sintonizza sul segnale esatto del campo elettromagnetico, deve esserci un modo per convertire e decodificare il segnale in un messaggio con un significato. È esattamente ciò che fa un trasduttore, e questo è il secondo punto. Un trasduttore è qualsiasi cosa riceva un segnale sotto forma di un tipo di energia e lo converta in un segnale di altra forma. Prova a guardarti intorno. Lo spazio in cui ti trovi è pieno di onde Wi-Fi, radio e Tv, che sono tutte diverse bande di frequenza di energia elettromagnetica invisibile. (Non puoi vederle con gli occhi, ma ci sono.) Per esempio, l’antenna Tv riceve una gamma di frequenze che portano un segnale al televisore, che viene trasdotto

in un’immagine sul teleschermo. Se ti sintonizzi su una stazione radio FM, sintonizzi la tua antenna su una particolare frequenza elettromagnetica. Poi l’informazione trasportata in quella gamma di frequenze viene trasdotta in un segnale coerente, che è la musica che ascolti con le tue orecchie. Lo studio che ho citato afferma che la ghiandola pineale è un trasduttore neuroendocrino in grado di ricevere e convertire segnali all’interno del cervello. Quando la ghiandola pineale funge da trasduttore, può ricevere frequenze oltre la nostra realtà spazio-temporale tridimensionale basata sui sensi. Una volta attivata, la ghiandola pineale può sintonizzarsi su dimensioni superiori di questo spazio e tempo, ossia sul regno del tempo-spazio. E, come una Tv, può trasformare le informazioni veicolate da queste frequenze in immagini vivide ed esperienze trascendentali, lucide e surreali nella nostra mente, incluse visioni multisensoriali estremamente amplificate, impossibili da descrivere a parole. È un po’ come guardare un film multidimensionale in IMAX. A questo punto potresti chiederti: “Siccome questa piccola ghiandola si trova nel cranio, come posso esercitare una pressione meccanica sui suoi cristalli, creare un effetto piezoelettrico e attivarla affinché diventi come un’antenna? E come fa quest’antenna a ricevere frequenze e informazioni oltre la materia e la luce in modo da poter trasdurre questi segnali elettromagnetici in immagini con un significato, come un’esperienza trascendentale, al di là della realtà tridimensionale?”. Affinché la ghiandola pineale si attivi, devono accadere quattro cose importanti. Adesso parlerò delle prime tre, poi ti dirò la quarta quando sarà il momento d’imparare la meditazione.

1. L’effetto piezoelettrico Per creare l’effetto piezoelettrico nella ghiandola pineale sono essenziali i cristalli di calcite di cui ho parlato poco fa e che puoi vedere nella Figura 12.4. Si tratta di cristalli piccolissimi, lunghi da 1 a 20 micron circa. Per intenderci, la loro dimensione può passare da un centesimo a un quarto della larghezza di un capello umano. Perlopiù hanno la forma di ottaedri, esaedri e romboedri.

Figura 12.4 Un cristallo di calcite nella ghiandola pineale.

Come abbiamo già imparato nel Capitolo 5, lo scopo della tecnica di respirazione che pratichiamo prima di molte meditazioni è portare la mente fuori dal corpo liberando l’energia immagazzinata sotto forma di emozioni nei tre centri energetici inferiori. Quando inspiriamo e contraiamo questi muscoli intrinseci, seguiamo il nostro respiro dal perineo attraverso la spina dorsale fino alla testa e poi tratteniamo il respiro e contraiamo ancora questi

muscoli, stiamo aumentando la pressione intratecale. Il termine “piezoelettrico” deriva dalle parole greche piezein, che significa “premere” o “comprimere”. Non è un caso che ti chieda di trattenere il respiro e contrarre questi muscoli intrinseci. Così facendo, spingi il liquido cerebrospinale fino alla ghiandola pineale, esercitando una pressione meccanica su di essa che crea un effetto piezoelettrico: i cristalli della ghiandola pineale generano una carica elettrica in risposta alla pressione che stai applicando. Una caratteristica peculiare dell’effetto piezoelettrico è la reversibilità, vale a dire che i materiali che possiedono l’effetto piezoelettrico diretto (i cristalli) sono anche dotati di un effetto piezoelettrico inverso. Quando i cristalli della ghiandola vengono compressi e creano una carica elettrica, il campo elettromagnetico emanato dalla ghiandola pineale induce i cristalli ad allungarsi, man mano che il campo aumenta. Quando i cristalli che generano il campo elettromagnetico raggiungono il limite e non possono più allungarsi, si contraggono, così il campo elettromagnetico inverte la direzione e si muove verso l’interno. Quando il campo elettromagnetico raggiunge i cristalli della ghiandola pineale, li comprime ancora, producendo un ulteriore campo elettromagnetico. Questo ciclo di espansione e inversione del campo alimenta un campo elettromagnetico pulsante. Non ti sorprenderà quindi che ti chieda di trattenere il respiro e contrarre questi muscoli, e poi di ripetere il procedimento più e più volte. A ogni ciclo di respirazione attivi le proprietà piezoelettriche della ghiandola pineale. Più lo fai, più acceleri i cicli per secondo dell’espansione e della contrazione di questo campo elettromagnetico. Così la ghiandola pineale diventa un’antenna pulsante, in grado di ricevere frequenze elettromagnetiche sempre più veloci e sottili. Guarda attentamente la Figura 12.5. Abbiamo parlato del movimento del liquido cerebrospinale durante la respirazione nel Capitolo 5, ma ora approfondiamo l’argomento. Quando il liquido entra nel cervello, sale attraverso il canale centrale, nello spazio tra la colonna vertebrale e il midollo spinale. Da qui, fluisce in due direzioni: dapprima entra nel quarto ventricolo e poi, attraverso uno stretto canale, passa nel terzo. Dietro al terzo ventricolo c’è una cosa che assomiglia a una minuscola pigna (da cui il termine “pineale”): è la ghiandola pineale, che ha più o meno le dimensioni di un grosso chicco di riso. L’altra direzione presa dal liquido cerebrospinale passa intorno alla parte posteriore del cervelletto verso l’altro lato della ghiandola

pineale. In questo modo il liquido pressurizzato la circonda completamente.

VENTRICOLI DEL CERVELLO

Figura 12.5 Quando inspiriamo con il naso e allo stesso tempo contraiamo i nostri muscoli intrinseci, acceleriamo il movimento del liquido cerebrospinale verso il cervello. Poi seguiamo il movimento dell’energia fino alla testa, tratteniamo il respiro e stringiamo i muscoli, aumentando la pressione intratecale. L’aumento della pressione fa passare il liquido cerebrospinale dal quarto ventricolo al terzo attraverso un piccolo canale (frecce). Allo stesso tempo, il liquido che si muove intorno al cervelletto (frecce) comprime i cristalli della ghiandola pineale. La pressione meccanica che viene applicata produce una carica elettrica nella ghiandola pineale, creando un effetto piezoelettrico.

Aumentando la pressione intratecale, fai passare un volume maggiore di liquido nel terzo ventricolo e nello spazio intorno al cervelletto. Così, quando trattieni il respiro e contrai i muscoli, questa maggiore quantità di liquido esercita una pressione da entrambe le direzioni sui cristalli, provocandone la

compressione e creando l’effetto piezoelettrico. Questo è il primo evento che deve verificarsi per attivare la ghiandola pineale.

2. La ghiandola pineale rilascia i suoi metaboliti Il liquido cerebrospinale si muove attraverso un sistema chiuso chiamato sistema ventricolare (Figura 12.5). Il sistema ventricolare favorisce il movimento del liquido dalla base della spina dorsale, su per la colonna vertebrale, nei quattro ventricoli o acquedotti del cervello, e poi di nuovo verso il basso fino all’osso sacro (la base della spina dorsale). Quando inspiri e segui il tuo respiro fino alla testa e poi lo trattieni, acceleri il movimento del liquido cerebrospinale. Sulla superficie della ghiandola pineale ci sono minuscoli peli chiamati ciglia (Figura 12.6). L’azione del liquido accelerato che si muove più velocemente del normale attraverso il sistema ventricolare solletica le ciglia, sovrastimolando la ghiandola pineale. Siccome la ghiandola pineale ha la forma di un fallo, la stimolazione combinata all’attivazione elettrica creata dall’aumento della pressione intratecale in un sistema chiuso, induce la ghiandola a emettere alcuni metaboliti potenziati della melatonina nel cervello. Sei sempre più vicino ad attivare la ghiandola pineale e a vivere un’esperienza trascendentale.

LE CIGLIA SULLA GHIANDOLA PINEALE

Figura 12.6 Le minuscole ciglia della ghiandola pineale vengono stimolate quando il liquido cerebrospinale accelera attraverso il sistema ventricolare.

3. L’energia è inviata direttamente al cervello Quando un razzo viene mandato nello spazio, superare la forza di gravità per farlo partire è la parte che richiede più energia. Allo stesso modo, spostare l’energia dai nostri centri inferiori comporta un grande sforzo. La colonna spinale diventa il meccanismo di trasmissione di questa energia, e la parte superiore della testa ne è la destinazione. Come sai, ogni volta che esegui la respirazione, invii particelle cariche su per la spina dorsale. Quando la velocità e l’accelerazione di queste particelle aumentano, si crea un campo d’induttanza (Figura 12.7) che inverte il flusso di informazioni tra corpo e cervello, e viceversa. Come un aspirapolvere, il campo d’induttanza risucchia l’energia dei centri inferiori (l’energia legata all’orgasmo, alla digestione, allo stress di lotta o fuga e al controllo) e la porta direttamente al tronco encefalico con un movimento a spirale. Mentre l’energia attraversa tutte le vertebre, oltrepassa i nervi che vanno dal midollo spinale alle diverse parti del corpo, così parte di essa viene trasferita nei nervi periferici che toccano i tessuti e gli organi del corpo. La corrente che scorre in queste vie nervose attiva il sistema dei meridiani del corpo, facendo sì che

tutti gli altri sistemi dell’organismo abbiano più energia.3

ATTIVAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO PERIFERICO QUANDO L’ENERGIA RISALE LA SPINA DORSALE

Figura 12.7 Mentre l’energia va dal corpo al cervello, oltrepassa i nervi spinali tra ogni vertebra. La stimolazione di questo sistema attiva ulteriormente i nervi periferici, che trasferiscono più energia nei diversi tessuti e organi del corpo. Di conseguenza, una maggiore energia viene inviata in tutto il corpo.

Quando l’energia raggiunge il tronco encefalico, deve passare attraverso la formazione reticolare, il cui compito è di controllare le informazioni che vanno dal cervello al corpo e viceversa. Essa fa parte di un sistema chiamato sistema reticolare attivatore (RAS), responsabile dei livelli di veglia. Per esempio, è proprio a causa del RAS che ti svegli da un sonno profondo perché senti un rumore in casa. Questa è la sua funzione di base. Tuttavia, quando il sistema nervoso simpatico è attivato e si unisce al sistema nervoso parasimpatico, invece di consumare l’energia conservata nel corpo, la riporta nel cervello. Una volta che l’energia raggiunge il tronco encefalico, il cancello talamico si apre ed essa attraversa la formazione reticolare per arrivare al talamo, dove trasmette le informazioni alla neocorteccia. A questo punto la formazione reticolare è aperta e tu sperimenti maggiori livelli di consapevolezza. In un certo senso, diventi più cosciente. (Pensa al talamo come a una grande stazione ferroviaria con binari che portano ai centri superiori del cervello.) Ecco come il cervello passa alle onde cerebrali gamma. Detto per inciso, ci sono due talami nel mesencefalo, uno per ciascun emisfero della neocorteccia. La ghiandola pineale si trova in mezzo ai due, di fronte alla parte posteriore del cervello (Figura 12.8). Quando l’energia li raggiunge, i talami inviano un messaggio direttamente alla ghiandola pineale affinché secerna i suoi metaboliti nel cervello. Il risultato è che la neocorteccia viene stimolata ed entra in uno stato di onde cerebrali superiori, come le onde gamma. I derivati chimici della melatonina per loro natura rilassano il corpo e nello stesso tempo risvegliano la mente.

I DUE TALAMI DEL MESENCEFALO E LA GHIANDOLA PINEALE

Figura 12.8 In mezzo ai due talami situati nel mesencefalo si trova la minuscola ghiandola pineale, a forma di pigna, di fronte alla parte posteriore del cervello.

Se ricordi, quando sei in beta, il sistema nervoso simpatico viene stimolato per un’emergenza nel mondo esterno e mobilita l’energia per la sopravvivenza. La differenza con le onde cerebrali gamma è che, in questo caso, invece di disperdere energia vitale, liberi e crei più energia nel corpo. Quando ciò accade, non sei in uno stato di emergenza o sopravvivenza; sei in estasi, e il sistema nervoso simpatico si attiva per indurti a prestare più attenzione a ciò che succede nella tua mente. Nel Capitolo 5 ho detto che, quando l’energia passa dal corpo al cervello, si crea un campo toroidale intorno al corpo. Se fai scorrere una corrente lungo la colonna vertebrale, accelerando il movimento del liquido cerebrospinale, il tuo corpo diventa come un magnete e crei un campo elettromagnetico intorno a esso. Un campo toroidale rappresenta un flusso dinamico di energia. Oltre al campo toroidale, quando la ghiandola pineale si attiva, c’è un campo toroidale inverso di energia elettromagnetica che porta energia nel corpo dalla testa. Dal momento che tutte le frequenze contengono informazioni, ora la ghiandola pineale sta ricevendo informazioni da oltre il campo di luce visibile

e da oltre i tuoi sensi (Figura 12.9).

IL TOROIDE INVERSO

L’energia passa dal campo unificato al corpo Figura 12.9 Quando l’energia dei tre centri inferiori viene attivata durante la respirazione e attraversa la spina dorsale per arrivare al cervello, si crea un campo toroidale di energia elettromagnetica intorno al corpo. Quando la ghiandola pineale viene attivata, un campo toroidale inverso di energia elettromagnetica che si muove nella direzione opposta porta energia nel corpo dal campo unificato. Siccome l’energia è frequenza e la frequenza contiene informazioni, la ghiandola pineale converte le informazioni in immagini vivide.

Quando questi tre eventi si verificano insieme, è come avere un orgasmo nella testa. Hai creato un’antenna nel cervello che raccoglie informazioni da

regni oltre la materia, lo spazio e il tempo. Le informazioni non provengono più dai sensi o dall’interazione dei tuoi occhi con l’ambiente esterno. Invece, ricevi informazioni dal campo quantico verso il tuo terzo occhio, la ghiandola pineale.

I derivati della melatonina Le frequenze più elevate che risvegliano la ghiandola pineale (o terzo occhio) alterano anche la chimica della melatonina e più elevata è la frequenza, maggiore sarà l’alterazione. È questa conversione delle informazioni in chimica che ti prepara ai momenti mistici e trascendentali. Adesso stai aprendo la porta a dimensioni di spazio e tempo superiori. Ecco perché mi piace chiamare la ghiandola pineale “alchimista”: perché trasforma la melatonina in neurotrasmettitori molto potenti. Osserva la Figura 12.10. Quando frequenze più elevate e stati superiori di coscienza interagiscono con la ghiandola pineale, una delle prime cose che accade è che queste frequenze trasformano la melatonina in sostanze chimiche chiamate benzodiazepine. Le benzodiazepine sono una classe di farmaci (tra cui il Valium) che anestetizzano la mente analitica, così il cervello pensante si rilassa e smette di analizzare. Le benzodiazepine inibiscono l’attività neurale nell’amigdala, centro di sopravvivenza del cervello, limitando la produzione delle sostanze chimiche che inducono a provare paura, rabbia, agitazione, aggressività, tristezza o dolore.4 Ora il corpo si sente calmo e rilassato, ma la mente si è risvegliata.

PRODUZIONE DI ALTRI METABOLITI A PARTIRE DALLA MELATONINA

Figura 12.10 Dai un’occhiata ai diversi metaboliti della melatonina che vengono creati quando la ghiandola pineale si connette a frequenze più veloci della normale luce visibile.

Un’altra sostanza chimica creata a partire dalla melatonina produce una classe di antiossidanti molto potenti e importanti, chiamati pinoline (Figura 12.10), che attaccano i radicali liberi e ne contrastano l’azione di danneggiamento e invecchiamento cellulare. Questi antiossidanti sono antitumorali, anti-età, anti-infarto, anti-neurodegenerativi, anti-infiammatori e anti-microbici; risanano il corpo in maggior misura rispetto alla semplice molecola di melatonina. (Vedi i potenti antiossidanti elencati nella Figura 12.10, tutti ricavati dai metaboliti della melatonina.) Se prendi questa molecola e la modifichi un po’, trovi la stessa sostanza chimica che provoca il letargo negli animali. Quando la melatonina (che ci rende assonnati e sognanti) si modifica leggermente per diventare questa molecola più potente, comunica il messaggio di estendere ulteriormente il riposo e la riparazione facendo rallentare il metabolismo dell’organismo, a volte anche per mesi. È quindi logico che, quando vanno in letargo, i mammiferi interrompano le tipiche abitudini che hanno nel loro habitat; per

esempio, perdono l’impulso sessuale, l’appetito, l’interesse o la necessità di spostarsi nel loro ambiente e la connessione con gli altri. Si nascondono per proteggersi e sentirsi al sicuro, e durante questo periodo il loro corpo entra in stasi. Lo stesso può accadere anche a noi se questi valori salgono. Siccome il corpo non è più la mente, perdiamo temporaneamente interesse per il mondo esterno e siamo in grado di essere completamente nel momento presente e di concentrarci sul nostro mondo interiore. Se prendi questa molecola e la modifichi ulteriormente, produci la stessa sostanza chimica bioluminescente e fosforescente che si trova nelle anguille elettriche e che amplifica l’energia nel sistema nervoso. Consulta ancora la Figura 12.10. Questa sostanza chimica è abbastanza potente da causare un notevole shock. Ho il forte sospetto che si tratti della sostanza che induce il cervello a elaborare le elevate ampiezze di energia che abbiamo più volte rilevato nei nostri allievi. Prova a immaginare un’anguilla elettrica che s’illumina letteralmente di energia quando viene stimolata. È ciò che accade anche nel cervello. L’energia e le informazioni che vengono create, però, non provengono da un’esperienza nell’ambiente che percepiamo attraverso i sensi, bensì dall’interno del cervello, provocate da un aumento della frequenza. Quando vediamo questi livelli elevati di energia nel cervello, sappiamo che la persona sta avendo una profonda esperienza soggettiva che può essere misurata oggettivamente. Pensaci per un momento. Tramite uno stimolo sensoriale proveniente dall’ambiente attraverso i nostri occhi, la ghiandola pineale produce la serotonina e la melatonina. La luce visibile proveniente dal sole c’induce a entrare in armonia con l’ambiente (ritmo circadiano). A seguito di questo processo, la serotonina e la melatonina portano informazioni corrispondenti alla frequenza proveniente dal mondo fisico. Siccome percepiamo la luce visibile tramite i nostri sensi, queste molecole sono caratteristiche degli esseri umani, e quindi equivalenti al regno della realtà tridimensionale. Ricorda, come ha detto Einstein, che la soglia del mondo materiale è la velocità della luce. Ma cosa accade se il cervello elabora un aumento della frequenza e delle informazioni da un regno oltre i sensi e la velocità della luce? È possibile che le informazioni e l’energia provenienti dal campo unificato modifichino la chimica della melatonina nel cervello? E il cervello può trasformare queste frequenze in un messaggio? Se l’energia è l’epifenomeno della materia, ha senso che l’informazione proveniente da una frequenza più veloce della luce visibile sia in grado di alterare la struttura

molecolare della melatonina nel cervello. La ghiandola pineale è responsabile della trasmissione di quell’informazione ad una variante chimica della melatonina; di conseguenza, questa molecola porta un messaggio diverso corrispondente a quella frequenza. La nuova frequenza influenza una nuova sostanza chimica. Non è più naturale: è soprannaturale. La melatonina è stata potenziata. Questa sostanza chimica bioluminescente e fosforescente non solo aumenta l’energia nel cervello, ma potenzia le immagini che la mente percepisce internamente, così ogni cosa sembra fatta di luce vivida. Di conseguenza, le persone riferiscono di aver percepito colori che non avevano mai visto prima perché esistono al di fuori dello spettro visibile. Questi colori appaiono come luci splendenti ultraterrene, in un mondo opalescente di bellezza sospesa in Technicolor; tutte le cose sembrano emettere luce fatta di energia radiosa. Questo mondo di aloni luminosi e dorati dentro e intorno a ogni cosa appare più illuminato rispetto alla realtà basata sui sensi. Ovviamente sarà difficile distogliere l’attenzione da tale bellezza. Siccome tutta la tua attenzione sarà focalizzata su questa esperienza, ti sembrerà di essere davvero lì, totalmente presente, in quest’altro mondo o dimensione. Guarda di nuovo la Figura 12.10. Modifica la melatonina ancora una volta e produrrai la dimetiltriptamina (DMT), una delle più potenti sostanze allucinogene conosciute dall’uomo. È la stessa sostanza che si trova nell’ayahuasca, una pianta medicinale utilizzata nei riti delle popolazioni indigene dell’Amazzonia. Si dice che il principio attivo della DMT crei visioni spirituali e grandi intuizioni nelle misteriose profondità dell’Io. Se l’ayahuasca viene ingerita, il corpo riceve solo la DMT, ma quando la ghiandola pineale è attivata, riceve tutta la gamma di sostanze chimiche che ho menzionato prima, provocando esperienze interiori molto profonde. Pare che alcune di queste esperienze creino una profonda dilatazione temporale (il tempo appare infinito), viaggi nel tempo e in mondi paranormali, visioni di figure geometriche complesse, incontri con esseri spirituali e altre realtà interdimensionali mistiche. Molti nostri allievi durante la meditazione della ghiandola pineale raccontano di straordinari incontri oltre il mondo fisico conosciuto. Quando queste sostanze chimiche vengono rilasciate nel cervello, la mente ha esperienze che appaiono più reali di tutto ciò che la persona ha vissuto nella realtà sensoriale. Questa nuova dimensione è difficile da spiegare a parole. Se ti abbandoni a questa nuova esperienza, vedrai che ne sarà valsa la

pena.

La ghiandola pineale come trasduttore In Matteo 6:22, Gesù dice: “Se il tuo occhio è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato.” Credo proprio che qui ci sia un chiaro riferimento all’attivazione della ghiandola pineale, perché essa ci permette di percepire uno spettro più ampio di realtà. Molti nostri allievi possono confermare che, quando la loro ghiandola pineale si attiva (quando si connettono completamente con il campo unificato), tutto il loro corpo si riempie di energia e luce. Partendo dal campo cosmico, l’energia proveniente da oltre i sensi entra dalla testa e attraversa tutto il corpo inviando informazioni che vanno oltre i ricordi personali e i fatti noti e prevedibili della vita quotidiana. Tutto ha inizio con l’alterazione chimica della melatonina nella ghiandola pineale. Nelle mie ricerche sulla ghiandola pineale, sono arrivato a formulare la seguente definizione: La ghiandola pineale è un superconduttore cristallino che invia e riceve informazioni attraverso la trasduzione di segnali vibrazionali energetici (frequenza oltre i sensi, nota anche come campo quantico) e le trasforma in tessuto biologico (cervello e mente) sotto forma di immagini, nello stesso modo in cui un’antenna converte diversi canali su uno schermo Tv. Durante questo processo, la ghiandola pineale ha un complice: la ghiandola pituitaria, o ipofisi, che assomiglia a una pera e si trova dietro il naso, al centro del cervello. La sua parte anteriore produce la maggior parte delle sostanze chimiche che influenzano le ghiandole e gli ormoni associati a ciascuno dei nostri centri energetici. Una volta che la ghiandola pineale è attivata e rilascia alcuni metaboliti potenziati5, la parte posteriore della ghiandola pituitaria si risveglia, inducendola a produrre due importanti sostanze chimiche: l’ossitocina e la vasopressina.6 L’ossitocina produce emozioni elevate che fanno riempire il cuore d’amore e gioia (infatti viene chiamata l’ormone dell’amore). Quando i livelli di ossitocina sono sopra la norma, la maggior parte delle persone prova sentimenti intensi d’amore, perdono, compassione, gioia ed empatia; è uno stato interiore che probabilmente non saresti disposto a scambiare con qualcosa di esterno a te. (Dopotutto, questi stati sono l’inizio dell’amore incondizionato.)

Le ricerche dimostrano che, quando l’ossitocina supera un certo livello, è difficile portare rancore. In uno studio condotto all’Università di Zurigo, quarantanove partecipanti giocarono a una variante del cosiddetto Gioco della fiducia per dodici volte consecutive. La dinamica prevede che un investitore con una certa somma di denaro debba decidere se tenerla tutta per sé o condividerne una parte con un altro giocatore chiamato fiduciario. Qualunque somma l’investitore condivida con il fiduciario viene automaticamente triplicata. Poi il fiduciario deve prendere una decisione: tenersi tutto il denaro o spartire la somma triplicata con l’investitore, che ovviamente spera di ricavare un profitto. In sostanza, deve decidere se tradire la fiducia dell’investitore. Un atto egoistico è una vittoria per il fiduciario, ma lascia l’investitore in perdita. Che succede se interviene l’ossitocina? Nello studio, prima del gioco i ricercatori diedero ad alcuni giocatori una spruzzata di ossitocina nel naso e ad altri una spruzzata di un placebo. Poi utilizzarono la risonanza magnetica funzionale (RMF) per ottenere immagini del cervello degli investitori mentre prendevano la decisione riguardo alla somma da investire e se fidarsi o no. Dopo i primi sei round, gli investitori furono informati che la loro fiducia era stata tradita circa la metà delle volte. I partecipanti che avevano ricevuto il placebo prima del gioco si arrabbiarono e si sentirono traditi, perciò investirono molto meno nei sei round finali. Invece, i partecipanti che avevano ricevuto l’ossitocina continuarono a investire la stessa somma di prima, nonostante il tradimento. Le scansioni di RMF mostrarono che le aree del cervello interessate erano l’amigdala (associata a paura, ansia, stress e aggressività) e lo striato dorsale (che guida i comportamenti futuri in base al feedback positivo). I partecipanti che avevano ricevuto l’ossitocina avevano una minore attività nell’amigdala, corrispondente a meno rabbia e paura di essere traditi di nuovo e di perdere il denaro. Mostravano anche una minore attività nello striato dorsale, e ciò significava che non avevano più bisogno di basarsi sui risultati positivi per prendere le decisioni future.7 Come dimostra questo studio, nel momento in cui l’ipofisi posteriore rilascia le sue sostanze chimiche e i livelli di ossitocina salgono, i centri di sopravvivenza dell’amigdala vengono bloccati, impedendo l’insorgenza di paura, tristezza, dolore, ansia, aggressività e rabbia. L’unica cosa che proviamo è amore per la vita. Abbiamo misurato i livelli di ossitocina nei partecipanti prima e dopo i nostri seminari. Al termine dell’evento, alcuni avevano innalzato i propri livelli in maniera significativa. Quando parlammo

con loro, molti continuavano a ripetere: “Amo la mia vita e tutti quelli che ne fanno parte. Non voglio che questa sensazione sparisca. Vorrei ricordarla per sempre. È ciò che sono davvero.” L’altra sostanza chimica prodotta dall’ipofisi quando la ghiandola pineale è attivata si chiama vasopressina, o ormone antidiuretico. Quando i livelli di vasopressina salgono, il corpo trattiene i liquidi. Ciò è importante perché, se devi elaborare una maggiore frequenza, ti serve l’acqua. Nel momento in cui la vasopressina aumenta, la tiroide diventa più stabile, il che influenza il timo e il cuore, le ghiandole surrenali e il pancreas, producendo una catena di effetti positivi che arriva a influenzare anche gli organi sessuali.8 Se ci sintonizziamo su queste frequenze superiori, abbiamo acceso a un diverso tipo di luce, a una frequenza più veloce della luce visibile, e tutto d’un tratto attiviamo un’intelligenza superiore dentro di noi. Quanto più elevata è la frequenza che riceviamo, tanto più essa altera la nostra chimica, e quindi avremo esperienze più allucinogene. I cristalli nella ghiandola pineale, agendo come un’antenna cosmica, ci conducono in questi regni vibrazionali superiori di luce e informazioni. È così che abbiamo esperienze interiori che sembrano più reali di quelle esterne. I metaboliti pineali prodotti dall’organismo utilizzano gli stessi recettori della serotonina e della melatonina, ma portano un messaggio chimico molto diverso, proveniente da un regno oltre la realtà materiale basata sui sensi. Di conseguenza, il corpo ora è pronto per un’esperienza mistica, che apre la porta verso altre dimensioni e ci fa passare da una realtà spazio-temporale a una realtà tempo-spaziale. Quando hai queste esperienze mistiche, il tuo sistema nervoso, essendo coerente, è in grado di sintonizzarsi su questi messaggi super-coerenti. Nell’oscurità del vuoto, la ghiandola pineale diventa un vortice per questi schemi e pacchetti d’informazione ultraorganizzati, e mentre focalizzi l’attenzione su di essi, proprio come un caleidoscopio, essi continuano a cambiare ed evolvere. Nel Grafico 13 dell’inserto a colori puoi vedere alcuni di questi schemi geometrici, chiamati geometria divina (o sacra), che esistono da migliaia di anni. Nel Capitolo 8 ho sottolineato che assomigliano ad antichi mandala. Sono energia e informazioni sotto forma di frequenza e, se ti arrendi a esse, il cervello (tramite la ghiandola pineale) convertirà queste forme, messaggi e informazioni in immagini molto vivide o esperienze lucide. La cosa migliore da fare quando vedi o percepisci questi schemi è arrenderti e non cercare di

far accadere proprio nulla. Queste forme di solito non appaiono bidimensionali o statiche, ma hanno profondità e comprendono strutture frattali matematiche molto coerenti, infinite e complesse. Possiamo anche ricorrere al concetto di cimatica. Il termine deriva dalla parola greca che significa “onda”. La cimatica è un fenomeno basato sulle vibrazioni o frequenze. La differenza tra le immagini del caleidoscopio e la cimatica è che le immagini del caleidoscopio appaiono bidimensionali, mentre gli schemi geometrici della cimatica sono tridimensionali o multidimensionali. Gli effetti vibrazionali della cimatica sono trasferibili nell’acqua, nella sabbia e nell’aria, che ricevono vibrazioni e frequenze e le trasformano in schemi geometrici coerenti. (Se vuoi, puoi trovare parecchi video al riguardo su YouTube.) Quando la ghiandola pineale riceve informazioni, capta questi stessi tipi di onde nell’ambiente che ci circonda. Queste onde stazionarie coerenti e organizzate, che esistono al di là dello spettro visibile, vengono consolidate in pacchetti di informazioni e convertite in immagini dalla ghiandola pineale. Sono schemi d’informazioni che s’intersecano in maniera molto coerente e, quando poni la tua consapevolezza su di essi, cambiano ed evolvono per diventare sempre più frattali e intricati. Proprio come un trasduttore, la ghiandola pineale prende quell’informazione e la decodifica in immagini. È una delle ragioni per cui ho deciso di utilizzare il caleidoscopio come strumento nei seminari avanzati, per allenare il cervello dei partecipanti ad arrendersi quando fa esperienza di queste immagini complesse, oltre a riconoscere più facilmente questo tipo di informazioni e aprirsi a riceverle. Inoltre, quando il caleidoscopio induce il cervello a passare alle onde cerebrali alfa o theta e tu diventi più suggestionabile, vedrai che guardare al suo interno in stato di trance prepara la mente subconscia a un’esperienza mistica. Non appena la ghiandola pineale riceve le immagini, allacciati le cinture di sicurezza, perché le cose si fanno sempre più interessanti. Potresti uscire dal corpo e percorrere un tunnel di luce, oppure tutto l’organismo potrebbe riempirsi di luce. Forse ti sembrerà persino di essere diventato l’intero universo e, guardando il tuo corpo, ti chiederai come riuscire a tornaci dentro. Quando inizi ad avere queste esperienze molto profonde, hai due scelte: puoi avere paura perché è l’ignoto, o puoi arrenderti e avere fiducia proprio perché è l’ignoto. Quanto più ti lasci andare e ti fidi, tanto più profonde saranno le esperienze, e quindi non vorrai tornare allo stato di veglia. Invece

è il momento di arrendersi, rilassarsi e andare ancor più in profondità in questo stato trascendentale di coscienza. Non stai dormendo, non sei sveglio e non stai sognando, ma sei oltre questa realtà. Il tuo corpo è totalmente sedato. È per raggiungere tutto questo che ci stiamo preparando: maggiori livelli di unità, amore e coscienza superiore. Ma c’è di più…

I cambiamenti chimici creano una nuova realtà Immagina che in questo momento tutti i tuoi sensi siano potenziati del 25 per cento. In tal caso, tutto quello che percepisci con la vista, l’udito, il gusto, l’olfatto e il tatto ti porterebbe ad acquisire maggiore consapevolezza di ciò che ti circonda. Se la consapevolezza e la coscienza sono la stessa cosa, quando la tua coscienza è amplificata, anche l’energia che il cervello riceve aumenta (perché non puoi cambiare la coscienza senza cambiare l’energia e viceversa). Quando il cervello si connette a una diversa frequenza che sta elaborando un nuovo flusso di coscienza, si attiva letteralmente, e visto che i tuoi sensi sono amplificati, produci un livello elevato di consapevolezza. Più elevata è l’energia o la frequenza, maggiori saranno i cambiamenti nella tua chimica, e quindi più lucida sarà la tua esperienza. Quando sei in questo stato trascendentale, ti senti più sveglio e consapevole di quanto tu non sia nella realtà quotidiana. Se la tua consapevolezza si amplificasse, ti sembrerebbe di essere veramente in quella realtà trascendentale. Se ricevi informazioni da oltre i sensi, non provenienti quindi dalla luce visibile o dal sole, è logico che ciò si chiami “terzo occhio”. Siccome le nuove esperienze assemblano nuove reti neurali, i circuiti cerebrali ne vengono arricchiti. Quando il corpo elabora queste energie superiori, la chimica si altera, e se l’esperienza generata è un’emozione, essa è sicuramente elevata. Vedi con occhi diversi, con una visione interiore. Se l’accumulo di sensazioni equivale a un’emozione, e l’emozione è energia, quando provi emozioni di sopravvivenza, che corrispondono a un abbassamento della frequenza, sentirai di più la densità della materia e della chimica. Ma quando sperimenti questi stati superiori di coscienza, che vibrano a una frequenza superiore, cominci a sentirti meno materia e più energia. È per questo che chiamo quest’energia “emozioni elevate”. Se l’ambiente stimola i geni in una cellula e le esperienze nell’ambiente

creano emozioni (e le emozioni sono il prodotto chimico di un’esperienza nell’ambiente), se non cambia niente nell’ambiente esterno, non cambia niente nemmeno nell’ambiente interno del corpo (che è l’ambiente esterno della cellula). Per esempio, se vivi provando le stesse emozioni autolimitanti per anni, il tuo corpo non cambia mai dal punto di vista biologico perché non sa distinguere tra l’emozione proveniente dall’ambiente esterno e quella proveniente dall’ambiente interno. Il corpo crede di vivere nelle stesse condizioni ambientali perché le stesse emozioni producono gli stessi segnali chimici. Così come il corpo vive in un ambiente esterno in cui non cambia niente, anche la cellula vive in un ambiente chimico in cui non cambia niente. Ma quando cominci ad avere queste esperienze interiori di consapevolezza amplificata e coscienza espansa (o energia estatica), che sono più reali di quelle del passato, alteri il tuo stato interno, e di conseguenza presti più attenzione alle immagini della realtà create dentro di te. E se hai una nuova esperienza così reale da catturare tutta l’attenzione del cervello, questa nuova esperienza (o risveglio) imprime l’evento a livello neurologico nel cervello. Questa nuova emozione crea un ricordo a lungo termine e segnala nuovi geni, anche se l’esperienza non proviene dall’ambiente esterno, ma dal tuo ambiente interno (l’ambiente esterno alla cellula). L’evento è così potente che tu non puoi non esserne consapevole, e quindi: • maggiore è l’energia, maggiore è la coscienza; • maggiore è la coscienza, maggiore è la consapevolezza; • maggiore è la consapevolezza, più ampia è la tua esperienza della realtà. Come sappiamo, non percepiamo le cose nella realtà così come sono, ma in base a come noi siamo. Sei hai appena vissuto un’esperienza interiore in cui hai incontrato esseri mistici, o hai visto un bagliore, un alone o una luce intorno a tutte le cose, o hai sentito l’unità e l’interconnessione di tutte le cose e le persone, o hai percepito un tempo e uno spazio completamente diversi, quando riapri gli occhi il tuo spettro di realtà nello stato di veglia sarà più ampio. Questo perché l’esperienza interiore ha modificato il tuo cervello e adesso sei programmato a livello neurologico a percepire una maggiore espressione della realtà. È così che cominci a cambiare chi sei dall’interno. È così che modifichi la tua esperienza del mondo materiale tridimensionale.

L’evoluzione, sia a livello individuale sia a livello della specie, è un processo lento. Fai esperienze, vieni ferito, forse impari la lezione e cresci un pochino. Poi provi di nuovo dolore, capisci un’altra lezione, passi al problema successivo, raggiungi qualche obiettivo, ne fissi altri, cresci ancora, e il ciclo continua. È un processo lento perché non ricevi molte nuove informazioni dall’ambiente esterno. Ma dopo aver avuto queste esperienze interiori, che sono più vere di qualsiasi cosa nel tuo mondo esterno, non puoi più vedere la realtà allo stesso modo, perché l’esperienza ti cambia profondamente. Se continui ad avere queste esperienze espansive, sperimenterai uno spettro sempre più ampio di realtà. Così sollevi il velo dell’illusione e puoi vedere la realtà com’è veramente: vibrante, luccicante, connessa e splendente, ed è l’energia a guidare l’intero processo. Ora ti stai sintonizzando su un più grande spettro d’informazioni dove all’improvviso ogni cosa sembra diversa rispetto a quando la vedevi solo come materia. È così che operavano i mistici e i maestri: sintonizzandosi sul proprio mondo interiore ampliando la percezione della natura della realtà nel mondo esterno. Immagina chi potresti diventare se smettessi di vivere in base alle emozioni caratteristiche dei tre centri energetici inferiori, come sopravvivenza, paura, dolore, separazione, rabbia e competizione, e invece vivessi seguendo il cuore e in base all’amore, all’unità e alla connessione con tutte le cose, visibili e invisibili. Con le loro esperienze interdimensionali, i mistici e i maestri andarono oltre i geni con cui erano nati. Grazie all’interazione con il campo, crearono la consapevolezza, i circuiti e la mente per percepire una realtà diversa, che c’è sempre stata. Queste proprietà mitiche e magiche della ghiandola pineale, l’alchimista del cervello, non sono certo una novità, anche se la scienza moderna solo adesso sta cominciando ad accettare ciò che le antiche civiltà hanno sempre saputo.

Melatonina, matematica, antichi simboli e la ghiandola pineale Il 23 luglio 2011 alcuni cerchi nel grano che somigliano alla struttura chimica della melatonina furono trovati nella campagna inglese a Roundway, vicino a Devizes, nella contea di Wiltshire (Figura 12.11). È una grossa

bufala? O qualcuno sta cercando di dirci qualcosa? Puoi decidere da solo se queste cose accadono per caso o se c’è dietro un disegno intelligente.

Figura 12.11 Questi cerchi nel grano trovati a Roundway, nel Regno Unito, il 23 luglio 2011 mostrano la struttura chimica della melatonina… forse qualcuno sta cercando di dirci qualcosa.

Il cervello ha due emisferi; se lo dividessimo a metà, otterremmo una sezione sagittale. Osserva la sezione sagittale del cervello nella Figura 12.12 e presta particolare attenzione all’insieme formato da ghiandola pineale, talamo, ipotalamo, ghiandola pituitaria e corpo calloso. Ti ricorda qualcosa? È l’occhio di Horus, che nell’antico Egitto era simbolo di protezione, potere e

buona salute. È possibile che ci fosse un antico insegnamento riguardante il sistema nervoso autonomo, il sistema reticolare attivatore, il cancello talamico e la ghiandola pineale? Forse gli antichi egizi conoscevano il significato del sistema nervoso autonomo e credevano che attivando la ghiandola pineale si potesse entrare nell’altro mondo o in altre dimensioni.9

L’OCCHIO DI HORUS, IL CERVELLO LIMBICO E LA GHIANDOLA PINEALE

Figura 12.12 Tagliando il cervello a metà, puoi vedere il cervello limbico. Noterai una certa somiglianza con l’occhio di Horus.

Nel sistema di misurazione egizio, l’occhio di Horus rappresentava anche un sistema di quantificazione frazionaria per misurare le parti di un tutto. Nella matematica moderna si chiama sequenza (o successione) di Fibonacci. Come ho già detto in precedenza nel libro, si tratta di una formula matematica che compare spesso in natura, in schemi rintracciabili nei girasoli, nelle conchiglie, negli ananas, nelle pigne e persino nella struttura della Via Lattea. Chiamata anche spirale aurea, sezione aurea o rapporto aureo, la proporzione espressa nella sequenza di Fibonacci è caratterizzata dal fatto che ciascun numero dopo i primi due è la somma dei due precedenti. Se sovrapponessimo questa formula al cervello e cominciassimo a

dividerlo in quadrati, aggiungendo un altro quadrato e un altro ancora, otterremmo un frattale, uno schema infinito che si ripete a ogni livello. Partendo dalla ghiandola pineale, questa formula delinea la struttura del cervello (Figura 12.13). Stai cominciando a pensare che ci sia qualcosa di speciale nella ghiandola pineale?

LA SEQUENZA DI FIBONACCI

Figura 12.13 Se segui il rapporto aureo (ossia la sequenza di Fibonacci) lungo la circonferenza del cervello, la spirale terminerà nel punto esatto in cui si trova la ghiandola pineale.

Nella mitologia greca, Hermes era il messaggero degli dei [Ndr: Il nome latino è Mercurio], che poteva entrare e uscire sia dal regno terreno sia da quello divino. Era considerato un dio delle transizioni e delle dimensioni e una guida per l’aldilà. Il suo simbolo principale era il caduceo, composto da due serpenti attorcigliati intorno a un bastone, alla cui sommità si trovano due ali spiegate (Figura 12.14). Il caduceo è spesso considerato un simbolo di salute. Penso che i due serpenti rappresentino il movimento ascendente

dell’energia lungo la spina dorsale fino al cervello, e le ali la liberazione dell’io quando l’energia arriva nella ghiandola pineale, per indicare l’illuminazione. La corona rappresenta il nostro massimo potenziale quando attiviamo la ghiandola pineale (rappresentata dalla pigna). L’incoronazione dell’Io è la conquista dell’io. Ecco perché ho scelto questa immagine per la copertina del libro.

IL CADUCEO: L’ALCHIMIA DELL’IO

Figura 12.14 Meditazione per sintonizzarsi su dimensioni superiori di tempo e spazio Siccome i livelli di melatonina sono al massimo tra l’una e le quattro di notte, è questo il momento migliore per praticare la meditazione. Comincia attivando il centro del cuore. Poi benedici i centri energetici, a partire da quelli inferiori, come hai imparato nel Capitolo 4. Benedici ogni centro

ponendo l’attenzione prima nello spazio che occupa, poi nello spazio intorno a esso. Fallo in sequenza per il primo e per il secondo centro energetico, e poi concentrati sul primo e sul secondo centro contemporaneamente. Continua questo processo con ciascun centro energetico, creando un campo più grande connettendo ogni nuovo centro a quelli precedenti. Alla fine allineerai tutti gli otto centri energetici e l’energia intorno al tuo corpo. Dovresti impiegare quarantacinque minuti circa. Poi stenditi per venti minuti e lascia che il tuo sistema nervoso autonomo metta in equilibrio il corpo. Adesso siediti ed esegui la tecnica di respirazione, per portare l’energia fino alla sommità del capo. Comprimendo i cristalli della ghiandola pineale, l’attivi e crei un campo elettromagnetico. Questo campo si estenderà il più possibile, poi tornerà indietro e comprimerà i cristalli. Aumentando la frequenza, capterai regni vibrazionali sempre più elevati, e poi il cervello trasformerà quelle informazioni in immagini. Un’ultima considerazione sulla respirazione: voglio sottolineare che non è necessario fare un veloce respiro profondo, contrarre i muscoli intrinseci e poi trattenere il respiro fino a diventare viola. Invece, voglio che tu faccia un lungo respiro, molto lentamente, coordinandolo con la contrazione dei tuoi muscoli intrinseci, e poi che segua il tuo respiro fino in cima alla testa. Questo è il quarto metodo per attivare la ghiandola pineale. Terminata la respirazione, poni l’attenzione nel punto tra dietro la gola e dietro la testa nello spazio, individuando la ghiandola pineale: lì verrà convogliata l’energia. Mantieni l’attenzione in quel punto per cinque-dieci minuti. Come pensiero, consapevolezza e coscienza, diventa piccolissimo ed entra nel centro della ghiandola pineale percependone lo spazio. Rimani lì per cinquedieci minuti. Poi percepisci la frequenza e lo spazio oltre i suoi confini. Irradia e dirigi l’energia nello spazio nero, per veicolare l’intenzione che la ghiandola rilasci i suoi metaboliti per l’esperienza mistica. Trasmetti l’informazione nello spazio oltre la testa. Adesso apriti, sintonizzati sull’energia oltre la testa in quel vasto ed eterno spazio nero, e ricevi. Quanto più sei cosciente di quest’energia e puoi ricevere la frequenza, tanto più trasformi la melatonina nei suoi metaboliti. Non aspettarti che succeda qualcosa, non cercare di prevedere nulla, continua solo a ricevere. Infine, sdraiati di nuovo, e lascia che il sistema nervoso autonomo prenda il controllo. Buon divertimento!

Capitolo 13

PROGETTO COERENZA [PROJECT COHERENCE]: CREIAMO UN MONDO MIGLIORE Viviamo in un periodo di estremismi, che sono un riflesso sia di una vecchia coscienza che non può più sopravvivere sia di una futura coscienza in cui il pianeta Terra stesso e tutti i suoi abitanti si stanno trasformando. La vecchia coscienza è guidata da emozioni di sopravvivenza come odio, violenza, pregiudizio, rabbia, paura, sofferenza, competizione e dolore, che c’inducono a credere di essere separati l’uno dall’altro. L’illusione della separazione mette alla prova e divide gli individui, le comunità, le società, gli stati e Madre Natura stessa. L’imprudenza, l’irresponsabilità, l’avidità e la mancanza di rispetto dell’attività umana stanno minacciando la vita come la conosciamo. Questo tipo di coscienza non può sopravvivere ancora a lungo. Siccome tutto si sta muovendo verso polarità estreme, indubbiamente molti degli attuali sistemi (politici, economici, religiosi, culturali, educativi, medici o ambientali) vengono fatti a pezzi mentre paradigmi antiquati crollano. Possiamo vederlo distintamente nel giornalismo, dove nessuno sa più a cosa credere. Alcuni di questi cambiamenti riflettono le scelte delle persone, mentre altri riflettono un maggiore livello di consapevolezza

personale. Comunque, una cosa è chiara: nell’era dell’informazione, tutto ciò che non è in linea con l’evoluzione di questa nuova coscienza sta venendo in superficie. Se non sei consapevole dell’aumento della frequenza e dell’energia in questo periodo (un aumento dell’ansia, della tensione e della passione), forse non stai prestando attenzione al tuo stato d’essere e all’interconnessione dell’umanità con questa energia. Oltre agli sconvolgimenti in ambito politico, sociale, economico e personale, molte persone hanno la sensazione che il tempo scorra più veloce, o che stiano accadendo rapidamente molte cose importanti. In base al tuo punto di vista, potrebbe essere un periodo eccitante di risveglio o un momento storico preoccupante. In ogni caso, il vecchio deve sparire o crollare cosicché qualcosa di meglio possa emergere al suo posto. È così che le persone, le specie, la coscienza e anche il Pianeta stesso evolvono. Questa eccitazione energetica sia negli umani che nella natura solleva numerosi interrogativi: c’è qualcosa che influenza gli esseri umani ad andare verso la violenza, la guerra, i crimini e il terrorismo o verso la pace, l’unità, la coerenza e l’amore? E c’è una ragione per cui tutto ciò sta accadendo in questo momento particolare?

La storia dei progetti d’incontro per la pace Finora, il potere dei progetti di incontro per la pace è stato mostrato e testato sul campo in più di cinquanta progetti dimostrativi e ventitré studi scientifici controllati da ricercatori indipendenti di tutto il mondo.1 I risultati hanno dimostrato un effetto positivo nella riduzione immediata di crimini, guerre e terrorismo in media di più del 70 per cento.2 Pensaci. Se un gruppo di persone si riunisce con la precisa intenzione di cambiare “qualcosa” o di produrre un risultato, creandolo con energia ed emozioni di pace o unità senza fare niente fisicamente, riesce a manifestare un cambiamento il 70 per cento delle volte. Per quantificare i risultati di questi studi, gli scienziati usano una misurazione chiamata analisi lead-lag. Lo scopo dell’analisi lead-lag è d’individuare correlazioni tra persone e avvenimenti. Per esempio, se guardassi l’analisi lead-lag di un fumatore incallito, mostrerebbe che più una persona fuma, maggiore è la probabilità d’insorgenza di un cancro ai polmoni. Per quanto riguarda i progetti d’incontro per la pace, gli studi hanno scoperto che quanto maggiore è il

numero di meditatori (e il periodo di tempo in cui meditano), tanto maggiore è l’influenza che il gruppo ha sulla diminuzione dell’incidenza dei crimini e della violenza nella società. Un esempio significativo è il progetto di pace per il Libano, che riunì un gruppo di meditatori a Gerusalemme tra agosto e settembre del 1983 per dimostrare “l’irradiante influenza della pace”. Anche se il numero dei meditatori variò nel corso del tempo, spesso fu abbastanza grande da raggiungere l’effetto di superradianza sia per Israele sia per il vicino Libano. Questo effetto si verifica quando un gruppo di meditatori appositamente addestrati si riunisce ogni giorno alla stessa ora per creare un effetto positivo e diffonderlo nella società. Il risultato dello studio di due mesi mostrò che nei giorni con un’elevata partecipazione di meditatori si verificava una riduzione del 76 per cento delle vittime di guerra. Tra gli altri effetti c’erano anche la riduzione dei crimini, la diminuzione degli incidenti stradali, meno terrorismo e l’aumento della crescita economica. I risultati furono poi triplicati in sette esperimenti consecutivi nell’arco di due anni durante il culmine della guerra del Libano.3 Tutto questo fu realizzato semplicemente associando l’intenzione dei partecipanti di creare pace e coerenza alle emozioni elevate di amore e compassione. Ciò dimostra chiaramente che quanto più unificata è la coscienza di un gruppo di persone all’interno di una specifica energia elevata, tanto più può modificare la coscienza e l’energia di altre persone in maniera non locale. In quello che è considerato uno dei tre più importanti studi sui progetti d’incontro per la pace dell’emisfero occidentale, la RAND Corporation riunì un gruppo di quasi ottomila meditatori esperti affinché si focalizzassero sulla pace nel mondo e sulla coerenza durante tre periodi di una decina di giorni ciascuno, tra il 1983 e il 1985. I risultati mostrarono che in quel periodo il terrorismo mondiale diminuì del 72 per cento.4 Riesci a immaginare i risultati e gli effetti positivi, e la velocità con cui si verificherebbero, se questo tipo di meditazione venisse insegnato a scuola? In un altro studio, stavolta in India dal 1987 al 1990, settemila persone si riunirono per focalizzarsi sulla pace nel mondo. Durante quel periodo di tre anni, il mondo fu testimone di straordinarie trasformazioni in direzione della pace: terminò la guerra fredda, cadde il muro di Berlino, si concluse la guerra Iran-Iraq, il Sud Africa cominciò a muoversi verso l’abolizione dell’apartheid e gli attacchi terroristici diminuirono. La cosa più sorprendente fu la velocità con cui si verificarono questi cambiamenti globali, tutti in maniera

relativamente pacifica.5 Nel 1993, dal 7 giugno al 30 luglio, circa duemilacinquecento meditatori si riunirono a Washington D.C. in un esperimento altamente controllato per focalizzarsi sulla pace e sull’energia coerente. Per i primi cinque mesi dell’anno i crimini violenti erano stati costantemente in aumento, ma subito dopo l’inizio dello studio si verificò una significativa riduzione statistica della violenza e dei crimini a Washington D.C. (dati dell’FBI).6 Questi risultati indicano che un gruppo relativamente piccolo di persone, unite dall’amore e da uno scopo preciso, può avere un effetto statisticamente significativo su una popolazione eterogenea. L’11 settembre 2001, a causa dell’immediatezza dei media globali, gli esseri umani di tutto il Pianeta provarono orrore, shock, paura, terrore e dolore quando gli aerei si schiantarono contro il World Trade Center di New York, contro il Pentagono a Washington D.C. e in un campo vicino a Shanksville, in Pennsylvania. In un istante, la coscienza collettiva del mondo si sintonizzò su questo evento; le persone si unirono e formarono delle comunità, prendendosi cura l’una dell’altra. Durante gli eventi dell’11 settembre, gli scienziati del Global Consciousness Project [Progetto di coscienza globale] dell’Università di Princeton stavano raccogliendo dati tramite internet da più di quaranta computer in tutto il mondo. Quando i dati affluirono al server centrale di Princeton, gli scienziati furono testimoni di drastici cambiamenti nel loro generatore di eventi casuali (il generatore casuale di eventi è una specie di lancio della moneta computerizzato: misura le volte in cui escono testa e croce, e quindi secondo la statistica dovrebbe produrre risultati vicini al 50/50), tali da indurre gli scienziati a pensare che la risposta emotiva collettiva fosse sufficientemente ampia da poter essere misurata nel campo magnetico della Terra.7 Tutti questi studi sostengono l’idea che le meditazioni di gruppo, delle giuste dimensioni e con meditatori esperti, possano influire e creare effetti non locali misurabili sulla pace e sulla coerenza globale. Se i progetti d’incontro per la pace sono una forza che crea coerenza in una società, esistono forze antitetiche che operano contro gli esseri umani per produrre incoerenza?

La Terra e i cicli solari

Mentre la Terra gira ogni giorno intorno al proprio asse, ogni mattina il sole porta luce, calore, conforto, fotosintesi alle piante e sicurezza agli esseri umani. È per questa ragione che, fin dal 14.000 a.C., l’adorazione del sole è stata raffigurata su tavole di pietra e sulle pareti delle grotte. Numerose mitologie (tra cui quelle delle civiltà dell’antico Egitto e della Mesopotamia, dei maya, degli aztechi e degli aborigeni australiani, per fare solo qualche esempio) veneravano il sole, in quanto fonte d’illuminazione e saggezza. La maggior parte delle culture di tutto il mondo ha riconosciuto che il sole è il principale responsabile di tutta la vita sulla Terra, perché senza di esso la vita qui non potrebbe esistere. Gli umani sono in gran parte esseri elettromagnetici (entità che continuamente inviano e ricevono messaggi attraverso energie vibrazionali), i cui corpi sono fatti di luce e informazioni organizzate gravitazionalmente. (In effetti, ogni cosa materiale in questo mondo tridimensionale è luce e informazioni organizzate gravitazionalmente.) In quanto esseri elettromagnetici individuali, siamo solo un piccolo anello della catena del mondo elettromagnetico, le cui singole parti non possono essere separate dal tutto. Su vasta scala, è impossibile negare l’interconnessione tra l’energia del sole, l’energia della Terra e l’energia di tutte le specie viventi. Su scala ridotta, ti basta osservare il ciclo vitale di un frutto o di un ortaggio per capire questa interdipendenza. L’ortaggio o il frutto ha origine da un seme e, quando le condizioni ambientali (come l’acqua, la temperatura, un suolo ricco di nutrienti e la fotosintesi) sono favorevoli, il seme può germogliare. Alla fine il frutto del seme diventa parte integrante di un ecosistema e una fonte di sostentamento e nutrimento per diverse forme di vita. Questa complessa catena di eventi ha inizio dalla posizione unica della Terra nel nostro sistema solare. Denominata zona abitabile circumstellare, è la regione intorno a una stella in cui un pianeta può mantenere acqua liquida. Anche se il Sole è distante quasi 150 milioni di chilometri, quando diventa attivo produce conseguenze significative sulla vita sulla Terra perché la Terra e il Sole sono collegati da campi elettromagnetici. Lo scopo del campo elettromagnetico della Terra (Figura 13.1) è di proteggerla dagli effetti nocivi di radiazioni solari, macchie solari, raggi cosmici e altri fenomeni spaziali. Le macchi solari sono regioni fredde e relativamente scure del Sole, generate da interazioni all’interno del suo campo magnetico; il loro diametro può arrivare fino a cinquantunomila chilometri. Puoi considerare le macchie solari come il

tappo di una bottiglia di acqua gassata; se agiti la bottiglia e poi togli il tappo, rilascerà una grande quantità di fotoni (luce) e altre forme di radiazioni ad alta frequenza.8

Figura 13.1 Il campo elettromagnetico della Terra.

Se non fosse per la protezione e l’isolamento forniti dai campi elettromagnetici della Terra, la vita come la conosciamo non potrebbe esistere, perché saremmo costantemente bombardati da un flusso continuo di particelle mortali. Per esempio, quando si verificano i brillamenti solari, il campo elettromagnetico della Terra protegge il Pianeta, deviando miliardi di tonnellate di emissioni fotoniche chiamate espulsioni di massa coronale, enormi esplosioni di plasma e campi magnetici che hanno origine nella corona solare e possono estendersi per milioni di chilometri nello spazio. I loro effetti tendono a raggiungere la Terra in un periodo che va tra le ventiquattro e le trentasei ore dopo l’evento. Queste espulsioni comprimono il campo della Terra, scaldando il suo nucleo di ferro. Quando il nucleo viene alterato, modifica il campo elettromagnetico del Pianeta. Queste espulsioni fanno parte di cicli solari che si verificano ogni undici anni circa e che sono in grado di danneggiare tutti

gli organismi viventi sulla Terra. La registrazione dei cicli solari iniziò nel 1755, ma nel 1915 un ragazzo russo di diciotto anni di nome Alexander Chizhevsky fece progredire la conoscenza del rapporto tra il Sole e la Terra quando passò l’estate a osservare il Sole. Durante quell’estate cominciò a ipotizzare che i periodi di attività solare potessero avere effetti sul mondo organico. L’anno successivo dovette partire per la Prima guerra mondiale, ma nei momenti di pausa continuava a osservare il Sole. In particolare notò che le battaglie tendevano ad aumentare o diminuire in base alla forza dei brillamenti solari (vedi il Grafico 14 nell’inserto a colori).9 In seguito Chizhevsky compilò la storia di settantadue nazioni dal 1749 al 1926, confrontando il numero annuale di eventi importanti a livello politico e sociale (come l’inizio di guerre, rivoluzioni, epidemie e violenze) con l’aumento dell’attività solare, dimostrando una correlazione tra l’attività del Sole e l’eccitabilità umana. Altrettanto interessante è che l’attività solare è stata anche associata a periodi di grande prosperità umana, ricchi di innovazioni nell’architettura, nelle scienze e nelle arti, e di cambiamenti sociali.10 I picchi della linea rossa nel grafico rappresentano macchie o brillamenti solari avvenuti tra il 1750 e il 1922. Le linee blu rappresentano eventi storici rilevanti che si verificarono nello stesso periodo. Chizhevsky calcolò che l’80 per cento degli eventi più significativi di questi stati si era verificato durante eventi solari e forte attività geomagnetica.11 Il rilascio solare di energia, che porta sempre informazioni, sembra essere quasi in perfetta sintonia con le attività, l’energia e la coscienza del nostro Pianeta. Si dà il caso che nel momento in cui scrivo, nel 2017, siamo nel bel mezzo di un ciclo solare molto attivo. Nello scorso decennio si è parlato profusamente dell’influenza dell’energia solare sul Pianeta e sui suoi abitanti. Nel 2012 i catastrofisti pensavano che il termine del calendario maya, che corrisponde al solstizio di dicembre, coincidesse con la fine del mondo. Oggi gli astrologi parlano di Era dell’Acquario (un’era astrologica è un periodo di 2.150 anni circa che corrisponde al tempo medio che l’equinozio di primavera impiega per passare da una costellazione dello zodiaco a un’altra) e di come darà inizio a una nuova consapevolezza per l’umanità. Gli astronomi e i cosmologi fanno riferimento all’allineamento galattico, un raro evento astronomico che si verifica ogni 12.960 anni e che porta il Sole in allineamento con il centro della Via Lattea.

Qualunque cosa tu creda, tutte queste circostanze possono essere ricondotte ai cicli solari che aumentano l’energia proveniente dal Sole verso la Terra. Siccome siamo esseri elettromagnetici, connessi con la Terra e protetti dagli effetti del Sole tramite campi elettromagnetici, quest’aumento di energia proveniente dal sole altera sia l’energia della Terra sia la nostra energia personale in maniera positiva o negativa, in base al nostro stato energetico individuale. Per esempio, se ti senti separato, dipendente dalle emozioni di sopravvivenza e schiavo degli ormoni dello stress, il tuo cervello e il tuo cuore si attiveranno in modo incoerente portando anche la tua energia e la tua consapevolezza a diventare divise e sbilanciate. Un aumento dell’energia proveniente dal sole potenzierà questo stato d’essere, amplificando l’incoerenza. Allo stesso modo, se vivi nell’allineamento coerente di testa e cuore, meditando quotidianamente per connetterti al campo unificato, sarai spinto ancor di più verso la verità e la comprensione di ciò che sei e del tuo scopo. Il punto è che siamo nel bel mezzo di un’iniziazione, e ci vorrà tantissima volontà, consapevolezza e coscienza per rimanere concentrati e non soccombere a queste energie impetuose. Se riusciamo a restare focalizzati, invece di essere vittime dell’incertezza, possiamo trasformare quest’energia in maggiori livelli di ordine, coerenza e pace, sia a livello personale che globale. In parole povere, quest’energia consoliderà chi sei, ossia il tuo modo di pensare e di sentire.

La risonanza di Schumann Il fisico tedesco W. O. Schumann ipotizzò l’esistenza di onde elettromagnetiche misurabili nell’atmosfera nella cavità (o spazio) tra la superficie della Terra e la ionosfera. Secondo la NASA, la ionosfera è un vasto strato di elettroni, atomi ionizzati e molecole che si estende da circa 50 chilometri di altezza dalla superficie terrestre fino a 950 chilometri circa. Questa regione dinamica si espande e si restringe (e si suddivide in sottoregioni) in base alle condizioni solari ed è un anello fondamentale della catena d’interazioni tra Sole e Terra.12 È proprio questa “centrale elettrica celeste” che rende possibili le comunicazioni radio. Successivamente Schumann e H. L. König confermarono l’ipotesi di Schumann rilevando risonanze alla frequenza di 7,83 Hz; così la “risonanza

di Schumann” fu stabilita misurando risonanze elettromagnetiche globali generate ed eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella ionosfera. Questa frequenza agisce da rumore di fondo influenzando i circuiti biologici del cervello mammifero (il cervello subconscio sotto la neocorteccia, che è anche la sede del sistema nervoso autonomo). La frequenza di Schumann influisce sull’equilibrio e sulla salute del nostro organismo e sulla nostra natura di mammiferi. Infatti, l’assenza della risonanza di Schumann può provocare gravi problemi di salute fisica e mentale nel corpo umano. Questo assunto in particolare fu dimostrato dalle ricerche dello scienziato tedesco Rutger Wever dell’Istituto Max Planck di Fisiologia del Comportamento, in Germania. Nello studio, il ricercatore selezionò alcuni volontari giovani e sani e li chiuse per quattro settimane in bunker sotterranei ermeticamente sigillati che bloccavano la frequenza di Schumann. Nel corso delle quattro settimane, il ritmo circadiano degli studenti cambiò, provocando stress emotivo ed emicranie. Quando Wever reintrodusse la frequenza di Schumann nei bunker, la salute dei volontari ritornò subito nella norma.13 Per quanto ne sappiamo, il campo elettromagnetico della Terra ha sempre protetto e sostenuto tutti gli esseri viventi con questa frequenza naturale di 7,83 Hz. Puoi considerare la risonanza di Schumann come il battito cardiaco della Terra. Gli antichi saggi indiani la chiamavano OM, o incarnazione del suono puro. Che sia un caso o no, 7,83 Hz è anche una frequenza molto potente utilizzata per la sincronizzazione delle onde cerebrali, perché è associata ai livelli inferiori delle onde cerebrali alfa e ai livelli superiori delle onde theta. Questa fascia di onde cerebrali ci permette di andare oltre la mente analitica e nel subconscio ed è stata associata anche a livelli elevati di suggestionabilità, alla meditazione, all’aumento del tasso di ormone della crescita e dei livelli della circolazione sanguigna nel cervello.14 Sembra che la frequenza della Terra e quella del cervello abbiano risonanze molto simili e che il nostro sistema nervoso possa essere influenzato dal campo elettromagnetico della Terra. Forse è per questo che allontanarsi dalla città per stare in mezzo alla natura spesso produce un effetto calmante.

Il concetto di emergenza I ricercatori dell’Istituto HeartMath hanno scoperto che, quando il cuore di un individuo è in stato di coerenza o di ritmo armonioso, emana un segnale

elettromagnetico più coerente nell’ambiente, e che questo segnale può essere rilevato dal sistema nervoso delle altre persone o degli animali. Come ormai sai, il cuore genera il più forte campo magnetico del corpo, che può essere misurato a parecchi metri di distanza.15 Questo fornisce una spiegazione credibile al fatto che, quando qualcuno entra in una stanza, puoi sentirne o percepirne l’umore o lo stato emotivo indipendentemente dal suo linguaggio del corpo.16 Da un punto di vista puramente scientifico, possiamo chiederci se questo fenomeno, che funziona a livello individuale, possa farlo anche a livello globale. In seguito a questa scoperta, l’Istituto HeartMath ha lanciato a livello internazionale il Progetto di Coerenza Globale (GCI), per contribuire ad attivare il cuore dell’umanità in favore della pace, l’armonia e un cambiamento della coscienza globale. Il GCI si fonda sulle seguenti idee: 1. la salute, i pensieri, i comportamenti e le emozioni degli esseri umani sono influenzati dall’attività solare e geomagnetica (riguardante il campo magnetico della Terra); 2. il campo magnetico terrestre contiene informazioni biologicamente rilevanti che connettono tutti i sistemi viventi; 3. tutti gli esseri umani influenzano il campo elettromagnetico della Terra; 4. la coscienza collettiva umana prodotta da un numero significativo di persone, focalizzate intenzionalmente su stati elevati, crea o influenza il campo globale di informazioni. Quindi, emozioni elevate di amore e pace possono generare un campo ambientale più coerente e contribuire a controbilanciare l’attuale disarmonia e incoerenza planetaria.17 Siccome il ritmo cardiaco e le frequenze cerebrali degli umani (così come il sistema nervoso autonomo e l’apparato circolatorio) si sovrappongono al campo di risonanza della Terra, gli scienziati del GCI ipotizzano che noi esseri umani facciamo parte di un ciclo di retroazione biologico in cui non solo riceviamo informazioni biologiche rilevanti dal campo, ma anche che ne inviamo.18 In altre parole, i pensieri (la coscienza) e le emozioni (l’energia) degli esseri umani interagiscono con queste informazioni e le codificano nel campo magnetico della Terra; le informazioni sono poi distribuite tramite onde portanti (i segnali su cui le informazioni sono impresse o trasportate) in tutto il mondo.

Per approfondire la ricerca e verificare questa ipotesi, utilizzando sensori all’avanguardia situati in diverse località di tutto il mondo, l’Istituto HeartMath ha creato il Sistema di Monitoraggio della Coerenza Globale (GCMS) per osservare le variazioni del campo magnetico della Terra utilizzando un sistema di magnetometri altamente sensibili per misurare costantemente i segnali magnetici che si presentano nello stesso intervallo delle frequenze fisiologiche umane, inclusi il sistema cerebrale e l’apparato circolatorio. Inoltre, esso monitora l’attività provocata dalle tempeste solari, i brillamenti solari, la velocità del vento solare e i segnali di grandi eventi mondiali che hanno una forte componente emotiva.19 Perché lo fanno e quali sono i risultati? Se tu potessi creare intenzionalmente un campo elettromagnetico coerente intorno al tuo corpo e fossi collegato o connesso con qualcun altro che sta a sua volta creando deliberatamente un campo elettromagnetico intorno al proprio corpo, le onde di questo campo condiviso comincerebbero a sincronizzarsi in maniera non locale. Quando le onde di entrambi si sincronizzano, generano onde più grandi e campi magnetici più forti attorno a te, connettendoti al campo elettromagnetico terrestre con un maggior campo d’influenza. Se potessimo creare un gruppo di persone disseminate in tutto il mondo, in cui ogni individuo aumenta intenzionalmente l’energia del proprio campo personale in favore di una pace maggiore, non è possibile che questo gruppo possa cominciare a produrre un effetto globale all’interno del campo elettromagnetico terrestre, creando coerenza dove c’è incoerenza e ordine dove c’è disordine? Gli studi suggeriscono che i nostri pensieri e le nostre emozioni hanno un effetto misurabile su ogni sistema vivente. Forse ne hai sentito parlare come del concetto di emergenza; pensa a un banco di pesci o a uno stormo di uccelli che volano all’unisono, in cui tutte le creature sembrano essere guidate da una sola mente, connesse da un campo invisibile di energia in modo non locale. L’aspetto particolare di questo fenomeno è che non è un fenomeno top-down, nel senso che non c’è un leader. È un fenomeno bottomup, in cui tutti agiscono come una sola mente. Quando una comunità globale si riunisce in nome della pace, dell’amore e della coerenza, in base al concetto di emergenza dovremmo essere in grado di produrre un effetto nel campo elettromagnetico della Terra e nei campi reciproci. Prova a immaginare cosa succederebbe se tutti ci comportassimo, vivessimo e operassimo come una cosa sola. Se comprendessimo di essere una sola

mente, un solo organismo connesso e unito tramite la coscienza, capiremmo che ferire o condizionare un’altra persona significa farlo anche a noi stessi. Questo nuovo paradigma di pensiero sarebbe il più grande salto evolutivo che la nostra specie abbia mai fatto; la guerra, la lotta, la competizione, la paura e la sofferenza diventerebbero concetti antiquati. Ma come può questa possibilità diventare realtà?

Coerenza vs. incoerenza Come puoi immaginare, per esercitare un effetto nel campo della Terra (che a sua volta può influenzare il campo di un altro individuo) dobbiamo attivare due importanti centri del corpo umano: il cuore e il cervello. Come abbiamo imparato nel Capitolo 4, il cervello è il centro della coscienza e della consapevolezza, ma il cuore, che è il centro dell’unità e della nostra connessione con il campo unificato, ha un proprio cervello. Se le persone sono in grado di regolare i propri stati interiori di affetto, gentilezza, pace, amore, gratitudine e riconoscenza, dal momento che il loro cuore diventa più coerente ed equilibrato, inviano un segnale molto forte al cervello, inducendolo a diventare più coerente ed equilibrato. Questo perché il cuore e il cervello sono in costante comunicazione l’uno con l’altro. Da parte nostra abbiamo scoperto che, quando il cervello diventa più coerente, influenza il sistema nervoso autonomo e il cuore. Siccome il cuore invia al cervello più informazioni di quante il cervello ne invii al cuore, quanta più coerenza riesci a realizzare attraverso le emozioni elevate del cuore, tanto più il cervello e il cuore si sincronizzano. La sincronizzazione produce effetti misurabili non solo nel corpo, ma anche nel campo elettromagnetico che lo circonda; quanto più grande è il campo che produciamo intorno al corpo, tanto più possiamo influenzare gli altri in maniera non locale. Come facciamo a saperlo? Perché l’abbiamo visto ripetutamente nelle misurazioni della HRV (variabilità della frequenza cardiaca) dei nostri allievi. Troviamo altre prove dell’influenza del campo elettromagnetico del cuore sul campo di un altro cuore in uno studio di HeartMath in cui quaranta partecipanti sono stati divisi in gruppi di quattro intorno a dieci tavoli da gioco. È stato misurato il ritmo cardiaco di tutti e quattro i partecipanti di ogni tavolo, ma solo tre di loro erano stati addestrati a elevare le proprie

emozioni tramite le tecniche di HeartMath. Quando i tre partecipanti addestrati hanno aumentato la propria energia e inviato emozioni positive al quarto partecipante, anche quest’ultimo è entrato in uno stato superiore di coerenza.20 La chiave del processo di coerenza è andare oltre la mente analitica. (Lo sappiamo perché l’abbiamo misurato parecchie volte nelle scansioni cerebrali dei nostri allievi. La loro partecipazione ha anche dimostrato che, con la pratica, la coerenza può essere raggiunta in un tempo relativamente breve.) Quando il cervello pensante si calma, passa alle onde cerebrali alfa o theta, e questo apre la porta tra mente conscia e subconscio. Il sistema nervoso autonomo diventa allora più ricettivo alle informazioni. Aumentando la nostra energia attraverso le emozioni elevate, diventiamo meno materia e più energia, meno particella e più onda. Quanto più grande è il campo che riusciamo a creare con queste energie (sotto forma di energia, consapevolezza e coscienza), tanto più possiamo influenzare gli altri in maniera non locale. Quanto maggiore è l’energia che puoi creare tramite le emozioni elevate del cuore, tanto più ti connetterai con il campo unificato, provando più pienezza, connessione e unità. Ma non puoi connetterti quando sei incoerente, ti senti separato e vivi in base agli ormoni dello stress. Quando le sostanze chimiche rilasciate durante lo stress stimolano il cervello, ci sentiamo disconnessi dal campo unificato e tendiamo a compiere scelte meno evolute. Senza dubbio sappiamo che le emozioni di competizione, paura, rabbia, bassa autostima, colpa e vergogna ci tengono separati l’uno dall’altro, perché producono frequenze più lente e più basse rispetto alle emozioni elevate come amore, gratitudine, affetto e gentilezza, che producono invece frequenze più veloci e più alte. Sappiamo anche che più veloce è la frequenza, più energia è presente. Questo ci ha indotti a farci alcune domande. • Cosa succederebbe se riunissimo un gruppo di centinaia di persone in una stanza, le inducessimo ad aprire il cuore e a generare stati energetici elevati, e poi chiedessimo loro di inviare un’intenzione positiva a un gruppo ristretto di persone raccolte nella stessa stanza? • Cosa accadrebbe se il campo elettromagnetico intorno al corpo di ciascuno dei presenti si fondesse con il campo della persona seduta vicino? • Questi stati emotivi elevati potrebbero iniziare a produrre un

cambiamento nell’energia della stanza? • È possibile che tutti quelli che provano emozioni elevate comincino a creare coerenza all’interno di un gruppo?

Costruire un campo di coerenza collettivo Da quando abbiamo cominciato a misurare gli stati fisiologici dei nostri allievi, abbiamo esaminato migliaia di cuori e cervelli, ottenendo una notevole quantità di informazioni. Devo ammettere che alcuni dei dati raccolti ci hanno sconvolto. In collaborazione con HeartMath, abbiamo misurato valori straordinari nei nostri allievi e nell’energia collettiva delle stanze in cui si sono riuniti (che mostrano costanti aumenti quotidiani), utilizzando un sofisticato sensore proveniente dalla Russia chiamato Sputnik (brevemente menzionato nel Capitolo 2). Siccome le emozioni elevate, legate all’attività del sistema nervoso autonomo, producono campi elettromagnetici, aumentare queste emozioni provoca cambiamenti nel microcircolo, nella sudorazione e in altre funzioni corporee. Lo Sputnik è molto sensibile e può quantificare le fluttuazioni ambientali misurando le variazioni barometriche, l’umidità relativa, la temperatura dell’aria, i campi elettromagnetici e altro ancora.21 Osserva i grafici 15A e 15B nell’inserto a colori. In queste misurazioni effettuate durante i seminari, si nota una tendenza all’aumento dell’energia collettiva nella stanza. La prima linea rossa è la misurazione di riferimento e mostra l’energia della stanza prima dell’inizio dell’evento. Se guardi la linea rossa, poi la blu, la verde e infine la marrone (ciascun colore rappresenta un giorno diverso), puoi vedere che ogni giorno l’energia aumenta costantemente. Nei grafici 15C e 15D si applica la stessa scala di colori; tuttavia, queste misurazioni riflettono specifici intervalli di tempo durante le meditazioni mattutine di ciascun giorno. Ciò significa che i partecipanti sono sempre più in grado di aumentare l’energia della stanza creando più coerenza unificata. Le letture dello Sputnik dimostrano che l’energia collettiva creata dai partecipanti aumenta progressivamente dal primo giorno di seminario all’ultimo. Circa un quarto delle volte, l’energia rimane pressoché la stessa per i primi due giorni, ma nei giorni successivi aumenta in modo

significativo. Questo perché inizialmente i partecipanti sono impegnati a spezzare i legami emotivi energetici che li tengono connessi con la loro realtà presente-passata e attingono dal campo unificato per costruire i propri campi elettromagnetici personali, facendo scendere l’energia collettiva nella stanza. Ma non appena i campi individuali diventano più grandi, potenziati e coerenti, si sincronizzano, ed è allora che assistiamo ai forti aumenti dell’energia registrata. La Figura 13.2 mostra che, quando due onde coerenti si uniscono, creano un’onda più grande. Questa si chiama interferenza costruttiva. Più grande è l’onda, maggiore è l’ampiezza dell’energia. In conseguenza dell’unione delle onde più coerenti dei partecipanti durante i seminari, l’energia del campo di gruppo aumenta; quindi, c’è più energia per guarire, creare o accedere a livelli superiori di mente, che a volte possono portare a esperienze mistiche.

INTERFERENZA COSTRUTTIVA

Maggiore è l’ampiezza, maggiore è l’energia Figura 13.2 Si parla d’interferenza costruttiva quando due onde coerenti si uniscono per creare un’onda più grande. L’ampiezza è la misura dell’altezza di un’onda. Maggiore è l’ampiezza, maggiore è l’energia. Se un gruppo di persone si riunisce e crea campi elettromagnetici coerenti, quando le loro energie interferiscono, l’energia della stanza aumenta.

Il mio team e io restiamo sempre colpiti dalle guarigioni profonde dei partecipanti, dalla loro capacità di aumentare e regolare gli stati elevati e dai

loro resoconti di esperienze mistiche o forti intuizioni dopo aver imparato a regolare le onde cerebrali, aprire il cuore e diventare coerenti. Alcuni di questi avvenimenti potrebbero essere definiti miracoli, ma noi crediamo che facciano parte del processo che porta a diventare soprannaturali. Data la potenza del fenomeno, ci siamo chiesti anche se gli allievi avrebbero potuto influenzare il sistema nervoso di altre persone e, in caso affermativo, quali sarebbero state le implicazioni. Questi interrogativi hanno portato alla nascita del Progetto Coerenza.

Il Progetto Coerenza [Project Coherence] In collaborazione con l’Istituto HeartMath, abbiamo condotto numerosi esperimenti in cui prendevamo un piccolo campione di persone (da cinquanta a settantacinque) durante i seminari avanzati, fissavamo un monitor HRV (variabilità della frequenza cardiaca) al loro petto e le facevamo sedere nella prima fila della stanza per tre meditazioni nell’arco di ventiquattro ore. Siccome l’HRV fornisce non solo indicazioni sulla coerenza cardiaca ma anche informazioni sul cervello e sulle emozioni, volevamo misurare l’HRV dei soggetti per ben ventiquattro ore. Per iniziare la meditazione, tutte le persone presenti nella stanza ponevano l’attenzione sul proprio cuore e cominciavano a respirare attraverso questo centro lentamente e profondamente, come hai imparato a fare nel Capitolo 7. Poi, creavano e mantenevano un’emozione elevata per due o tre minuti, espandendo i campi elettromagnetici dei rispettivi cuori e passando da un stato di egoismo a uno di altruismo. In seguito, l’intero gruppo (da cinquecentocinquanta a millecinquecento persone) trasmetteva l’energia delle proprie emozioni elevate oltre il corpo nello spazio della stanza e inviava un pensiero intenzionale positivo ai partecipanti dotati di monitor HRV seduti in prima fila. Il nostro obiettivo era di misurare l’energia collettiva nella stanza e il suo potenziale effetto non locale sulle persone che avevano il monitor HRV. Questi livelli elevati di energia e frequenza sotto forma di amore, gratitudine, unità e gioia erano in grado d’indurre il cuore di un’altra persona a diventare coerente, pur essendo dall’altra parte della stanza? I risultati confermarono la nostra ipotesi. Non solo l’energia trasmessa produceva un effetto coerente sulle persone con i monitor HRV, ma tutti i loro cuori diventavano coerenti

esattamente nello stesso momento, nella stessa meditazione, nello stesso giorno. Questo accadde più volte. Che cosa significa? I nostri dati supportano l’idea del GCI (Progetto di Coerenza Globale) di HeartMath che esista un campo invisibile attraverso cui le informazioni vengono trasmesse. Il campo collega e influenza tutti i sistemi viventi e la nostra coscienza collettiva. Grazie a esso, le informazioni vengono comunicate in maniera non locale tra le persone a livello subconscio attraverso il sistema nervoso autonomo.22 In altre parole, siamo legati e connessi da un invisibile campo di energia che può influenzare i comportamenti, gli stati emotivi e i pensieri consci e inconsci di ognuno. Siccome tutte le frequenze portano informazioni, i campi magnetici prodotti nei cuori del gruppo di partecipanti agirono da onde portanti per quest’informazione. Se nei seminari possiamo produrre effetti non locali sugli altri, le nostre emozioni elevate non dovrebbero essere in grado di produrre effetti non locali anche sui nostri figli, partner, colleghi o su chiunque abbia un rapporto con noi? La Figura 13.3 rappresenta diciassette persone entrate in uno stato di coerenza cardiaca, esattamente alla stessa ora, nello stesso giorno, durante la stessa meditazione. Tutti questi partecipanti, dotati di monitor HRV, sono stati coinvolti nello stato di coerenza cardiaca dall’energia degli altri. I risultati mostrano che possiamo diventare una sola mente e connetterci non localmente l’uno con l’altro. Attraverso questa connessione, possiamo influenzare il sistema nervoso autonomo degli altri affinché si sentano più in equilibrio, coerenti e completi. Immagina cosa potrebbe accadere se migliaia di persone facessero la stessa cosa per sistemare il mondo intero. È ciò che si sono chiesti anche molti nostri allievi, invitandoci a organizzare meditazioni a livello mondiale, dando vita al Progetto Coerenza. Abbiamo trasmesso il nostro primo Progetto Coerenza su Facebook con più di seimila persone da ogni parte del mondo riunite online per creare insieme un mondo più pacifico e pieno d’amore. Più di trentaseimila persone hanno partecipato online alla nostra seconda meditazione, mentre nella terza sono state più di quarantatremila. È nostra intenzione continuare con questi eventi del Progetto Coerenza, creando ogni volta una più forte influenza irradiante di pace e amore sul Pianeta. Con il tempo, speriamo di rilevare questi effetti nella realtà.

FREQUENZA CARDIACA TEMPO

Figura 13.3 Questo grafico rappresenta diciassette persone entrate in uno stato di coerenza cardiaca esattamente alla stessa ora, nello stesso giorno, durante la stessa meditazione [vedi la zona compresa tra le linee verticali].

Meditazione del Progetto Coerenza Inizia focalizzandoti sul tuo centro del cuore. Con concentrazione e consapevolezza, chiuditi in questo centro, apri la messa a fuoco e comincia a

diventare consapevole dello spazio che occupa nello spazio, e dello spazio intorno allo spazio che il tuo cuore occupa nello spazio. Poi, sotto forma di pensiero e consapevolezza, vai nel centro della Terra e irradia la tua luce nello spazio oltre la Terra. Devi solo aumentare la tua frequenza e mantenere quell’emozione. Sempre come coscienza e consapevolezza, allontanati lentamente dalla Terra e poi portala nel cuore sotto forma di pensiero. Mentre tieni tutto il Pianeta nel cuore, aumenta la frequenza della Terra come pensiero e trasmetti quell’energia oltre il tuo corpo nello spazio. Irradia il tuo amore nella Terra.

Capitolo 14

STORIE: PUÒ SUCCEDERE ANCHE A TE In questa ultima serie di storie soprannaturali, ti prego di notare che nessuna delle persone di cui leggerai ha cercato di far accadere qualcosa. Semplicemente hanno espresso tutte un’intenzione affidandone l’esito a qualcosa di più grande. Che si trattasse di guarigione o di un’esperienza mistica, non è stata la loro personalità a creare l’esperienza. Si sono connesse con il campo unificato, ed è stata la loro connessione con quest’intelligenza a dirigerle in un certo senso. Quest’intelligenza vive anche dentro di te.

Universo, riesci a sentirmi? Stacy lavorava da anni nel settore sanitario come infermiera e agopuntrice quando all’improvviso iniziò a soffrire di forti mal di testa. Aveva sempre mantenuto uno stile di vita sano e raramente assumeva farmaci, perciò l’improvvisa comparsa di quel dolore lancinante la mise in allarme. Dopo aver provato ogni tipo di terapia alternativa, alla fine andò da un medico che le consigliò di fare una TAC. La diagnosi fu un meningioma, un tumore cerebrale benigno che origina dalle meningi. Quello di Stacy si trovava in prossimità dell’ottavo nervo cranico e stava cominciando a ostruire il nervo acustico, alterando

significativamente le funzioni neurologiche. Il nervo acustico ha due rami, uno per l’udito e l’altro per l’equilibrio; quindi, oltre al dolore incessante e alla perdita dell’udito, Stacy soffriva di nausea e vertigini. Crescendo, il tumore cominciò a premere contro un altro nervo cranico che arriva fino alla spalla, provocando la cosiddetta “spalla del lanciatore”. Poi il dolore si estese anche agli occhi. Secondo il medico l’unica soluzione era una craniotomia, ossia una perforazione della scatola cranica per rimuovere il tumore. Stacy rifiutò e continuò a esplorare altre modalità di cura. Quando partecipò al suo primo seminario a Seattle, aveva già perso il 70 per cento dell’udito nell’orecchio sinistro. Nella primavera successiva partecipò al seminario avanzato a Cancun. Infine ne frequentò un altro a Tampa. Il giovedì prima dell’inizio del seminario, Stacy ebbe una crisi e provò un dolore molto intenso all’orecchio. Aveva la sensazione che l’orecchio si stesse chiudendo, ma alla fine del primo giorno di corso, dopo la “Benedizione dei centri energetici”, il mal d’orecchio stranamente sparì. Poi, la domenica mattina, durante la meditazione della ghiandola pineale, Stacy perse la cognizione del tempo e dello spazio. “Mi sembrava quasi di stare per cadere dalla sedia” afferma. “In quel momento, un lampo di luce consumò il lato sinistro della mia testa. Immagina di mettere insieme un migliaio di diamanti e illuminarli: quella luce era molto più intensa di così.” Poi il suo corpo si alzò di colpo e una luce biancabluastra, che non aveva mai visto prima, entrò nell’orecchio. “Fu la sensazione più divina e amorevole che abbia mai provato” racconta. “Mi sembrava che la mano di Dio mi stesse accarezzando. Fu così forte e straordinario che faccio fatica a esprimerlo a parole, ma ogni volta che ci penso mi viene da piangere.” Uno dopo l’altro, i suoi problemi di salute svanirono. Poi, per la prima volta in tre anni, riuscì a sentire con l’orecchio sinistro. “Ero stupefatta, ridevo e piangevo e le lacrime mi rigavano il viso” ricorda. “C’era della musica e riuscivo a sentirla nitidamente. Mi sembrava di ascoltare il canto degli angeli. L’energia continuava a muoversi nel lato sinistro della testa, che per anni era stata come cemento.” Quando chiesi a tutti di sdraiarsi e rilassarsi, l’energia continuò a muoversi attraverso il corpo di Stacy, raggiungendo le braccia e le mani. Lei cominciò a tremare in maniera incontrollabile. “Era come se riuscissi a sentire ogni sinapsi e ogni muscolo del mio corpo

attivarsi, nelle dita dei piedi, nelle gambe, nella testa, nel collo e nel petto. Il mio cuore era spalancato. Ricordo di aver pensato che, di qualunque cosa si trattasse, ero disposta ad accettarla.” Si abbandonò completamente all’ignoto e, ancora una volta, perse la cognizione del tempo e dello spazio. Quando quella parte della meditazione terminò, si ritrovò seduta sulla sedia, mentre l’energia diminuiva. Il suo cervello pensante cominciò a prendere il controllo. Anche se riusciva a sentire, iniziò a dubitare di ciò che era appena accaduto: forse l’orecchio non era completamente guarito, forse il tumore c’era ancora o forse lei non meritava di stare meglio. Non appena ebbe quel pensiero, l’energia e la luce apparvero di fronte a lei. Ma questa energia era diversa. “Era rossa come il cuore e blu come l’energia, ed era tridimensionale” racconta. “Era a circa mezzo metro davanti a me e strisciava come un serpente. In quel momento i miei occhi erano chiusi. Era multidimensionale, bellissima, incredibile, meravigliosa, frattale, e si è avvicinata al mio viso. Era come se l’energia volesse dirmi: ‘Hai dei dubbi? Ti faccio vedere io!’. Poi mi è entrata nel cuore, il petto si è aperto, e mi sono riseduta sulla sedia con le braccia spalancate. Sapevo che era l’energia di ogni cosa: l’energia del chi, dello Spirito, del divino, dell’universo. Adesso la mia vita è cambiata. Per dirne una, ci sento benissimo. Ma è molto più di questo. È difficile spiegarlo a parole, ma so che, in ogni caso, andrà tutto bene. La mia vita non sarà mai più la stessa.”

Janet sente “Tu sei mia” Janet ogni tanto meditava, e un giorno ebbe un’esperienza spontanea. Con gli occhi chiusi, si ritrovò improvvisamente alla presenza di una luce incredibilmente brillante, ma che non le dava fastidio agli occhi. La descrive come l’amore più puro, intenso e perfetto che abbia mai provato. Negli anni successivi pregò, meditò e fece tutto il possibile per ricreare quell’esperienza trascendentale senza riuscirci. Poi Janet partecipò a un seminario avanzato a Carefree, in Arizona. Era in uno stato di profonda depressione ed esaurimento, incapace di vedere una soluzione ai problemi della sua vita, ciononostante era determinata a guarire o ad arrivare a una svolta. Soprattutto, era entusiasta di stare con più di cinquecento persone unite dalla convinzione di essere qualcosa in più dei loro

corpi fisici. Per l’intera durata del seminario, Janet cercò un’esperienza mistica con un livello d’intensità superiore alla sua depressione. Durante la meditazione della ghiandola pineale, era seduta nella posizione del loto e concentrata sullo spazio occupato dalla ghiandola pineale. All’improvviso la ghiandola si attivò e una brillante luce bianca proveniente dalla sua testa la illuminò. Era la stessa luce che aveva percepito anni prima. “La luce è arrivata nello spazio della mia ghiandola pineale e ha illuminato tutti i suoi cristalli” raccontò più tardi. “La luce continuava a illuminare tutto il mio essere fino al livello cellulare. Ho lasciato che accadesse. Ero in estasi e provavo amore e gratitudine.” Poi un triangolo di luce capovolto entrò in lei dalla sommità della testa. Il triangolo rappresentava la presenza di un’intelligenza amorevole. La punta del triangolo capovolto si unì alla cima della ghiandola pineale. L’intensa frequenza di luce coerente trasportava un messaggio per Janet. La luce continuava a ripetere a Janet: “Sei mia, sei mia.” Lei lo interpretò come: “Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.” “Ti prego di entrare e di prendere in mano la mia vita” rispose Janet, e cominciò a ricevere informazioni attraverso la sommità del capo sotto forma di luce brillante. La luce si muoveva lentamente e discese attraverso tutto il suo corpo. Quest’energia era il risultato di un campo toroidale inverso (il campo che si muove nella direzione opposta al campo toroidale creato durante la respirazione) e proveniva dal campo unificato, da oltre lo spettro visibile e i sensi. Quell’esperienza interiore fu così reale da riprogrammare il suo cervello e inviare un nuovo segnale energetico emotivo al corpo; in un istante il passato fu spazzato via. Il corpo si era potenziato a livello biologico. Quando Janet lasciò il seminario, la depressione e l’esaurimento erano completamente spariti. “Quest’esperienza estatica” ribadì, “ha cambiato la mia vita per sempre.”

Connesse dall’amore oltre il tempo e lo spazio Durante la trasmissione di una meditazione del Progetto Coerenza dal lago di Garda, persone di tutto il mondo si sono unite a noi nella convinzione che siamo qualcosa in più di materia, corpi e particelle e che la coscienza influenzi la materia e il mondo. Durante la meditazione, Sasha era in New

Jersey a visualizzare di portare la Terra nel suo cuore. “Ho sentito germogli e foglie che crescevano dal cuore e in tutto il corpo” raccontò. “C’erano rami, foglie e boccioli che mi uscivano dalle braccia, dalle dita e dalle orecchie, e fiori bianchi su tutto il mio viso. Ero letteralmente diventata la superficie del giardino della Terra.” Non appena la meditazione terminò, Sasha controllò il cellulare e vide che la sua migliore amica Heather le aveva mandato una foto dall’Irlanda. Mentre noi stavamo eseguendo la meditazione, Heather stava camminando in un giardino. Per caso, aveva notato che il muschio cresciuto sopra una roccia aveva la forma di un cuore, scattò una foto e la inviò a Sasha con un messaggio che diceva: “L’ho visto e ho sentito la tua presenza. Ti voglio bene.”

Donna aiuta le anime a trapassare Quando Donna partecipò al suo primo seminario a Long Beach, in California, non si sarebbe mai definita una meditatrice; infatti, aveva meditato solo un paio di volte prima d’allora. Scriveva testi scientifici e aveva una mente molto analitica. Ma è questo il bello del nostro lavoro: quando non hai aspettative, ti apri a qualunque cosa accada. Così, fu totalmente colta di sorpresa quando a un certo punto, durante una delle meditazioni, uscì fuori dalla sua coscienza e si ritrovò circondata da centinaia di esseri interdimensionali. “Non erano arrabbiati o malevoli” racconta, “ma era evidente che volevano qualcosa da me. Alcuni erano piuttosto giovani, intorno ai dodici o tredici anni. Capii immediatamente che erano le persone uccise dal mio fidanzato.” Donna era fidanzata con un ex ranger dell’esercito degli Stati Uniti che, durante il suo servizio in Iraq, era stato un cecchino. Quando Donna ritornò a casa dopo il seminario e raccontò la sua esperienza al fidanzato, lui confermò che alcune delle persone che aveva ucciso per proteggere i propri compagni erano molto giovani. Anche se trovava la connessione curiosa e affascinante, Donna non sapeva cosa fare con quell’informazione, ma nella sua mente era certa che l’esperienza fosse reale perché non avrebbe mai potuto inventarsi nulla del genere.

Due anni dopo, Donna partecipò a un seminario avanzato a Carefree, in California. Dopo aver completato la prima meditazione, si rivolse a un’amica seduta vicino a lei e, senza neanche rendersi conto delle parole che stava pronunciando, le disse: “Ci sono degli esseri in questa stanza, e sono qui per aiutarci.” La domenica mattina, per la meditazione della ghiandola pineale, Donna era stata scelta per la scansione cerebrale. Ancora una volta, a un certo punto nel corso della meditazione, Donna si ritrovò improvvisamente in compagnia degli stessi esseri interdimensionali che l’avevano circondata durante il suo primo seminario due anni prima. Ma stavolta erano in fila alla sua destra. “Di nuovo, mi sembrò che volessero qualcosa da me ma non sapevo cosa” racconta. “Poi, nell’occhio della mente, come se stessi guardando attraverso un visore per la realtà virtuale, vidi un’altra fila formarsi alla mia sinistra. C’erano due tipi di esseri in questa fila: alcuni erano simili agli umani ma molto grandi e splendenti, mentre altri sembravano avere un colorito blu.” Sapeva che, se avesse preso le persone uccise in guerra dal suo fidanzato, che erano in fila a destra, e le avesse affidate agli esseri alla sua sinistra, gli esseri alla sua destra sarebbero stati aiutati a trovare la strada verso la luce e a uscire da quello stato di blocco. Donna era il ponte per compiere il passaggio finale. “Dire che li consegnai agli altri esseri non è proprio esatto” spiega, “ma sicuramente li ho aiutati ad andare nell’aldilà. È difficile spiegarlo a parole, ma era come se passassero attraverso gli altri esseri. E poi li vidi attraversare un campo di nebbia rossa che arrivava all’altezza della vita. Potevo sentire tutta la libertà, la gioia e la felicità che provavano mentre correvano per il campo.” Di nuovo, come guardando attraverso un visore per la realtà virtuale, Donna si girò a destra nell’occhio della mente e vide una strada sterrata piena di persone fino all’infinito. Percepì che venivano dalla Bosnia e dalla Serbia, ma non capiva cosa c’entrassero con lei. “Era come se la notizia si fosse sparsa. Non avevo l’impressione che non sapessero di essere morti. Era più come se fossero bloccati in un limbo; non sapevano come arrivare dall’altra parte.” Fu la meditazione più lunga del seminario, forse dalle due alle tre ore, ma a Donna sembrarono dieci minuti. Successivamente Donna partecipò a un altro seminario avanzato a Cancun. Stavolta, quando chiesi ai partecipanti di abbandonare la propria coscienza per fondersi con la coscienza del campo unificato, Donna ebbe l’esperienza di

diventare l’universo. Passò dalla coscienza di qualcuno, un corpo, qualcosa, in un luogo e nel tempo, alla coscienza di nessuno, nessun corpo, nessuna cosa, in nessun luogo e in nessun tempo, alla coscienza di ognuno, ogni corpo, ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo. Nell’istante in cui la sua coscienza entrò in connessione con il campo unificato (il campo di informazioni che governa le leggi e le forze dell’universo), diventò l’universo. Era in estasi. “Da quell’esperienza, la mia vita è diventata magica e ho una nuova energia e vitalità come mai prima d’ora” riferisce. “Continuo a vivere esperienze meravigliose, una dopo l’altra, e non tornerò mai più alla vita che avevo prima d’iniziare a meditare.”

Jerry torna a vivere Un giorno, mentre si trovava nel portico di casa, Jerry sentì un forte dolore sotto lo sterno. Credeva che fosse solo cattiva digestione e così prese un farmaco, ma non passò. Jerry si sdraiò per riposarsi, ma il dolore peggiorò. Quando cercò di rialzarsi, non riusciva a stare in piedi e pensò di essere sul punto di svenire. Chiamò un’ambulanza e con le forze che gli rimanevano si trascinò fuori casa, così i paramedici non avrebbero dovuto sfondare la porta. In ginocchio sul vialetto, crollò a terra mentre aspettava l’ambulanza. Quando l’ambulanza arrivò, i soccorritori pensarono che si trattasse di infarto e cominciarono immediatamente a eseguire la relativa procedura. “Non capite, non riesco a respirare!” disse loro. “Dobbiamo andare subito all’ospedale.” Jerry sapeva di cosa stava parlando. Aveva lavorato per trentaquattro anni nello stesso pronto soccorso in cui stava per essere portato. Non appena arrivò, tutti dai medici, alle infermiere, ai tecnici e agli specialisti, si apprestarono freneticamente a sottoporlo agli esami necessari. Quando un medico, che era anche un suo amico, gli disse che i valori dei suoi esami erano tutti sballati, Jerry capì che le cose non si mettevano bene. Un esame soprattutto era particolarmente allarmante: i suoi livelli di proteasi, amilasi e lipasi (enzimi prodotti dal pancreas) andavano da 4.000 a 5.000 unità per litro, ben al di sopra dei valori normali che vanno da 100 a 200. Jerry fu ricoverato in terapia intensiva. “Il dolore peggiorò e nessuno dei farmaci che mi diedero fece effetto” racconta Jerry. “Mi dissero che un dotto della cistifellea era ostruito e stava

causando problemi al pancreas. Peggio ancora, cominciava a svilupparsi del liquido nei polmoni e la mia capacità respiratoria era diminuita dell’80 per cento. Fu allora che i medici mi collegarono a un respiratore, e capii di essere messo proprio male.” Il medico in seguito chiese al suo team di “accendere la Tv su Boston” per una teleconferenza con altri medici di un grande ospedale della vicina città. “Per tutto il tempo in cui avevo lavorato all’ospedale, la teleconferenza con Boston era stata utilizzata poche volte per i traumi gravi o per i pazienti in punto di morte” riferisce. “Significa che non hanno idea di ciò che sta succedendo. Quando un medico di cui ti sei fidato per anni ti dice che non sa cosa fare… be’, fu allora che i miei ormoni dello stress partirono in quarta.” Nel frattempo, il personale medico disse a sua moglie di prepararsi al peggio. Jerry si rese conto che doveva cavarsela da solo. Sapeva che, se avesse permesso agli ormoni dello stress di prendere il sopravvento, non ce l’avrebbe fatta. “Non mi ammalavo da anni, praticavo yoga e mangiavo sano, e all’improvviso mi sono ritrovato in terapia intensiva. Continuavo a ripetermi che non potevo cedere alla paura, e non lo feci.” Avendo letto di recente il mio libro Placebo Effect, cominciò a pensare: “Devo cambiare modo di pensare e impedire l’aumento del cortisolo, altrimenti distruggerà ciò che resta di me.” Alla fine i dottori scoprirono che Jerry aveva una grande massa che ostruiva un condotto del pancreas impendendo lo scarico del muco, che finiva nel sangue. “I medici rimasero con me per tre giorni di fila” racconta. “Mi misero una maschera d’ossigeno perché non riuscivo a respirare. Avevo flebo su entrambe le braccia e intanto continuavo a pensare: ‘Stai attento ai tuoi pensieri, rilassati, metti qualcosa nel campo quantico che ti aiuti e non ti faccia del male. Andrà tutto bene. Anche questa passerà. Te la caverai’.” Quando era cosciente, Jerry investiva l’energia nel superare se stesso, cambiare stato d’essere e creare un esito differente, sintonizzandosi costantemente su un diverso potenziale nel campo unificato. Per fortuna era in camera da solo, così aveva la possibilità di praticare le sue meditazioni ogni volta che voleva. Jerry passò una settimana nel reparto di terapia intensiva, e quando ne uscì non aveva più la maschera d’ossigeno e riusciva a camminare. Ciononostante, non poté mangiare né bere per nove settimane. Se avesse

mangiato o bevuto qualcosa, anche solo acqua, il pancreas avrebbe rilasciato acido nell’organismo, uccidendolo. Poteva nutrirsi solo per fleboclisi. Quando Jerry fu ricoverato in ospedale, pesava 66 chili. Quando fu dimesso, ne pesava 54. Una volta tornato a casa (sempre con la flebo), continuò con le meditazioni. Alle fine di settembre, la massa era ancora presente. I medici gli consigliarono di andare da uno specialista a Boston per sottoporsi a un intervento chirurgico. Essendo un operatore sanitario, due giorni prima dell’operazione Jerry chiese al suo team medico di effettuare altri esami, in modo da avere dati più aggiornati. “Conoscevo tutti i tecnici di radiologia, eppure quando mi dissero che la massa era sparita, non riuscivo a crederci. L’operazione a Boston non serviva più.” In seguito Jerry cominciò a pensare che, aumentando costantemente l’energia, sentendosi sano e passando dall’idea di essere malato al pensiero che sarebbe andato tutto bene, la frequenza superiore l’avesse fatto guarire. “Non permettevo a me stesso di pensare in modo negativo. Ci lavoravo ogni giorno, per quanto tempo potevo. Ho inviato il giusto messaggio, l’intenzione e l’energia nel campo quantico per guarire, e alla fine ce l’ho fatta.”

CONCLUSIONE Essere pace Dopo aver letto il libro, spero che tu abbia imparato che non basta cambiare modo d’essere solo quando mediti. Non è sufficiente pensare e provare pace con gli occhi chiusi, e poi riaprirli e continuare a vivere come prima. In molti degli studi e dei progetti d’incontro per la pace menzionati nel Capitolo 13, quando gli esperimenti si conclusero, molto spesso la violenza e i crimini ritornarono ai livelli precedenti. Ciò significa che dobbiamo dimostrare pace e per far questo abbiamo bisogno del nostro corpo, dobbiamo passare dal pensiero all’azione. Ogni volta che cambiamo modo d’essere e cominciamo la giornata aprendo il cuore agli stati elevati che ci connettono all’amore per la vita, alla gratitudine per il nostro futuro e alla gentilezza verso gli altri, dobbiamo mantenere quell’energia e quello stato d’essere per tutto il giorno, sia che stiamo seduti, in piedi, camminiamo o ci sdraiamo. Poi, quando capitano eventi sconvolgenti nella nostra vita o nel mondo, se dimostriamo pace invece di reagire in maniera prevedibile (esprimendo rabbia, frustrazione, violenza, paura, sofferenza o aggressività), smettiamo di contribuire alla vecchia coscienza del mondo. Interrompendo quel circolo vizioso e dimostrando pace con l’esempio, diamo agli altri il permesso di fare lo stesso. Quando passiamo dal pensiero all’azione (e proviamo le corrispondenti emozioni di pace ed equilibrio interiore), il momento in cui iniziamo a incarnare la pace è quello in cui cominciamo veramente a cambiare il programma e non viviamo più nelle emozioni autolimitanti della mente. Insegniamo al corpo a capire a livello chimico ciò che la mente ha capito a livello intellettuale e selezioniamo e istruiamo i geni latenti che ci portano a

prosperare, non solo a sopravvivere. Adesso la pace è dentro di noi e bussiamo alla porta genetica per diventare pace anche a livello biologico. Ovviamente, all’inizio ti sembrerà innaturale andare contro anni di condizionamento automatico, abitudini inconsce, riflessi emotivi, atteggiamenti programmati e generazioni di programmazione genetica, ma è esattamente così che diventiamo soprannaturali. Fare ciò che non sembra naturale significa andare contro il modo in cui siamo stati programmati geneticamente o condizionati socialmente a vivere in caso di minaccia. Sono sicuro che ogni creatura che si è affrancata dalla coscienza della tribù, del branco, del gruppo o della massa per adattarsi a un ambiente in evoluzione deve aver sentito il disagio e l’incertezza dell’ignoto. Ma non dimentichiamo che vivere nell’ignoto significa essere nel regno della possibilità. La vera sfida è non ritornare al livello di mediocrità accettato dalla coscienza sociale dominante solo perché nessuno fa come noi. Non abbiamo bisogno di conferme dagli altri, ma di una visione chiara e di un cambiamento nell’energia (ossia di un nuovo modo d’essere) che sia mantenuto per un periodo abbastanza lungo e compiuto con sufficiente determinazione da indurre gli altri ad aumentare la propria energia e a essere ispirati a fare lo stesso. Dopo anni passati a predicare la trasformazione personale, so che nessuno cambia finché non ha cambiato la propria energia. Infatti, quando si è davvero impegnati a cambiare, si è anche meno inclini a parlarne e più a fare sul serio. Questo richiede consapevolezza, intenzione, concentrazione sul presente e una costante attenzione ai propri stati interiori. Forse il più grande ostacolo non è solo la sensazione di disagio, ma l’accettazione del disagio. Dopotutto, se lo stress e la modalità di sopravvivenza derivano dal non essere in grado di prevedere il futuro (pensando di non poterlo controllare o credendo che le cose peggioreranno), aprire la mente e il cuore per credere nella possibilità richiede di andare contro migliaia di anni di programmazione genetica. Dobbiamo rinunciare a ciò che abbiamo sempre utilizzato per ottenere quello che vogliamo in cambio di qualcosa di meglio. Se possiamo disattivare una volta le reti neurali che corrispondono a rabbia, risentimento e vendetta e attivare le reti neurali relative a esperienze di amore e generosità (e quindi creare le emozioni corrispondenti), dovremmo essere in grado di ripeterlo, e la ripetizione di queste scelte programma a livello neurochimico il corpo e la mente a diventare una cosa sola. Quando il corpo e la mente sanno come farlo, diventa facile. Quindi,

dimostrare pace, che prima richiedeva consapevolezza e concentrazione, diventa un programma subconscio. Hai creato un nuovo stato d’essere pacifico automatico, e ciò significa che adesso la pace è dentro di te. È così che memorizziamo un nuovo ordine neurochimico interno più forte di qualsiasi condizione dell’ambiente esterno. Ora non sei solo pace ma la padroneggi, così come padroneggi te stesso e il tuo ambiente. Quando un numero sufficiente di noi raggiungerà questo stato d’essere, come banchi di pesci o stormi di uccelli che si muovono all’unisono, cominceremo ad agire come una sola mente e a emergere come una nuova specie. Ma se continuiamo a comportarci come un organismo canceroso in guerra contro se stesso, la nostra specie non sopravvivrà, e l’evoluzione continuerà il suo grande esperimento. Trova il tempo per investire in te stesso, perché così facendo investirai nel tuo futuro. Se il tuo ambiente familiare controlla cosa devi pensare e sentire, è il momento di allontanarti dalla tua vita e di guardarti dentro, per non essere più una vittima e diventare creatore. Dopo aver letto questo libro, ormai sai che è possibile cambiare te stesso dall’interno e che il cambiamento interiore si rifletterà sul tuo mondo esterno. Siamo in un momento storico in cui non basta solo “sapere” ma bisogna anche “sapere come fare”. In base alle idee e ai principi scientifici della fisica quantistica, della neuroscienza e dell’epigenetica, oggi pensiamo che la mente soggettiva influenzi la realtà oggettiva, perciò siamo obbligati a studiare la natura della mente, in modo da poter dare significato a ciò che facciamo. Se il sapere è il precursore dell’esperienza, allora quanto più conosciamo il nostro potere, tanto più possiamo capire quanto sia illimitato il nostro potenziale, sia come individui sia come collettività. Dato che stiamo continuamente approfondendo e ampliando la nostra conoscenza dell’interconnessione di tutti i sistemi viventi, e dato che ognuno di noi contribuisce al campo della Terra, credo che possiamo collettivamente creare e guidare un nuovo futuro prospero e pacifico sul Pianeta. Tutto ha inizio con l’abituarci a seguire il cuore, aumentare la nostra energia e sintonizzarci su informazioni e frequenze di amore e unità. Con impegno e intenzione, dovremmo iniziare a produrre una firma elettromagnetica coerente. Come quando lanciamo sassi in un lago, continuando ad aumentare la nostra energia e ad aprire il cuore, produciamo campi elettromagnetici sempre più grandi. Quest’energia è informazione, e ognuno di noi ha il potere di dirigerla con intenzione per produrre effetti non locali sulla natura della

realtà. Quando dirigiamo la nostra energia come un osservatore, una coscienza o un pensiero, possiamo letteralmente rendere la nostra mente materia. Se mettiamo in pratica questi concetti in modo costante (modificando i livelli di energia dallo stato di sopravvivenza a maggiori livelli di consapevolezza, compassione, amore, gratitudine e altre emozioni elevate), queste firme elettromagnetiche coerenti si sintonizzano l’una sull’altra, e così possiamo unire comunità che un tempo erano separate dalla convinzione di essere solo materia. Una volta che passiamo dalla modalità di sopravvivenza a uno stato di amore, gratitudine e creazione, invece di reagire alla violenza, al terrorismo, alla paura, al pregiudizio, alla competizione, all’egoismo e alla separazione (in cui i media, la pubblicità, i videogiochi e simili ci programmano a vivere), possiamo unirci nei momenti di crisi. Non avremo più bisogno di separarci, attribuire colpe o cercare vendetta. Ogni volta che meditiamo come una comunità globale, trasmettiamo una più forte e coerente onda d’amore e d’altruismo in tutto il mondo. Se lo facciamo un numero sufficiente di volte, possiamo misurarne l’impatto non solo nei cambiamenti della frequenza e dell’energia in tutto il mondo, ma anche nei cambiamenti positivi che si verificano nel nostro futuro. Per sostenere la giustizia e la pace, devi prima trovare la pace dentro di te. Devi mostrare la pace agli altri, il che significa che non puoi prendere posizione per la pace o essere pace se litighi con i vicini, odi i colleghi o giudichi il tuo datore di lavoro. Se tutti scegliessimo la pace e ci riunissimo nello stesso momento, immagina il genere di cambiamento positivo che potremmo creare nel nostro futuro collettivo. Non ci sarebbe nessun conflitto. Quando siamo l’incarnazione vivente della pace, ci mostriamo imprevedibili e così gli altri ci prestano attenzione. Grazie ai neuroni specchio (una particolare classe di cellule cerebrali che si attiva quando vediamo qualcuno compiere un’azione), siamo biologicamente programmati a imitare i comportamenti degli altri. Essere un modello di pace, giustizia, amore, gentilezza, affetto, comprensione e compassione consente agli altri di aprire il proprio cuore e di passare dalla paura e dall’aggressività dello stato di sopravvivenza a una sensazione di unità e connessione. Pensa a cosa accadrebbe se tutti comprendessimo quanto siamo interconnessi gli uni agli altri e al campo unificato, invece di sentirci separati e isolati: potremmo davvero cominciare ad assumerci la responsabilità dei nostri pensieri e delle nostre emozioni perché finalmente

capiremmo che il nostro modo d’essere influenza ogni forma di vita. È così che cominciamo a cambiare il mondo: cambiando prima noi stessi. Il futuro dell’umanità non dipende da una sola persona, da un leader o da un messia che ci mostri la via. Richiede invece lo sviluppo di una nuova coscienza collettiva, perché è attraverso il riconoscimento e l’applicazione dell’interconnessione della coscienza umana che possiamo cambiare il corso della storia. Anche se sembra che le vecchie strutture e i vecchi paradigmi stiano crollando, non dobbiamo reagire con paura, rabbia o tristezza, perché questo è il prezzo da pagare per l’evoluzione. Perciò dovremmo affrontare il futuro con nuova luce, energia e coscienza. In questo processo è fondamentale non sprecare l’energia reagendo emotivamente verso i leader o le persone che detengono il potere. Se catturano le nostre emozioni, catturano anche la nostra attenzione ed energia. È così che acquisiscono potere su di noi. Invece dobbiamo sostenere principi, valori e imperativi morali come libertà, giustizia, verità e uguaglianza. Quando ci riusciremo attraverso la forza della collettività, ci uniremo sotto l’energia dell’unità, invece di essere controllati dall’idea della separazione. Allora la difesa della verità non sarà più personale, ma universale. Credo che siamo alla vigilia di un grande salto evolutivo. Potremmo anche dire che stiamo affrontando un’iniziazione. Dopotutto, un’iniziazione non è un rito di passaggio da un livello di coscienza a un altro? Forse, quando capiremo chi siamo veramente, potremo passare come coscienza collettiva da uno stato di sopravvivenza a uno di prosperità e avere accesso alla nostra vera natura di esseri umani, che ci porta ad amare, ad aiutare, a prenderci cura gli uni degli altri e della Terra. Perciò, prova a domandarti ogni giorno: “Che cosa potrebbe fare l’amore?”. È questo che siamo veramente, ed è questo il futuro che voglio creare, un futuro in cui ognuno di noi diventa soprannaturale.

RINGRAZIAMENTI L’idea di questo libro è nata qualche anno fa da una conversazione casuale con i dirigenti della casa editrice Hay House. Mentre ero a pranzo con l’amministratore delegato Reid Tracy, la direttrice finanziaria Margarete Nielsen e la vicepresidente Patty Gift, non sapevo che avrei parlato di alcune idee che avevo preso in considerazione per un nuovo libro. A pensarci bene, forse mi hanno incastrato. Con il senno di poi… Qualcosa che dissi deve averli colpiti, perché una settimana dopo accettai di scrivere un libro basato su nuovi paradigmi che, a mio parere, avrei avuto difficoltà a spiegare in maniera semplice e coerente. L’accumulo delle ricerche, la continua raccolta dei dati, le rigorose misurazioni e analisi, l’organizzazione degli eventi, la programmazione di migliaia di esami scientifici e le lunghe ore di dialogo con gli scienziati e il mio team non sono per i deboli di cuore. Ci vogliono grandi persone per credere in una visione che esiste nella mente di qualcun altro, soprattutto quando quei concetti potrebbero non essere chiari nemmeno a quella persona. Ho avuto il privilegio di lavorare con collaboratori straordinari. Vorrei esprimere ancora i miei più sinceri ringraziamenti alla famiglia di Hay House per la fiducia. È un piacere far parte di questa community di spiriti affini che dimostra tanta gentilezza, sostegno e competenza. Grazie a Reid Tracy, Patty Gift, Margarete Nielsen, Stacey Smith, Richelle Fredson, Lindsay McGinty, Blaine Todfield, Perry Crowe, Celeste Phillips, Tricia Breidenthal, Diane Thomas, Sheridan McCarthy, Caroline DiNofia, Karim Garcia, Marlene Robinson, Lisa Bernier, Michael Goldstein, Joan D. Shapiro e al resto della famiglia. Un ringraziamento speciale alla mia editor di Hay House, Anne Barthel. Grazie per l’assistenza, la competenza, la pazienza che hai avuto con me e per la tua umiltà.

Vorrei ringraziare i miei editor personali Katy Koontz e Tim Shields. Il vostro contributo al mio lavoro è stato eccezionale. Vorrei anche dire grazie a tutte le persone che fanno parte del mio team Encephalon per il loro sostegno continuo. Grazie a Paula Meyer, Katina Dispenza, Rhadell Hovda, Adam Boyce, Kristen Michaelis, Belinda Dawson, Donna Flanagan, Reilly Hovda, Janet Therese, Shashanin Quackenbush, Amber Lordier, Andrew Wright, Lisa Fitkin, Aaron Brown, Vicki Higgins, Justin Kerrihard, Johan Pool e Ariel Maguire. Un grazie anche ai partner dei componenti del mio staff per essere stati tanto comprensivi e aver permesso loro di dedicare tempo ed energie al lavoro con me. Un grazie particolare a Barry Goldstein, meraviglioso compositore di gran parte della nostra musica per la meditazione. Grazie per avermi fatto di nuovo innamorare della musica. Natalie Ledwell di Mind Movies ha dato così tanto alla nostra causa. Ti sono grato per la tua passione per la trasformazione e per la nostra amicizia. Mi hai aiutato a cambiare molte vite. Vorrei ringraziare il mio migliore amico, John Dispenza. Ti sono grato per la tua pazienza e il tuo entusiasmo. Adoro la grafica del libro, le illustrazioni e la favolosa copertina. Il tuo talento è davvero straordinario. Grazie al nostro brillante team di neuroscienziati: la dottoressa Danijela Debelic, Thomas Feiner, direttore dell’Institute for EEG-Neurofeedback, Normen Schack e Frank Hegger, terapisti occupazionali, Claudia Ruiz e Judi Stivers. Vorrei ringraziarvi per il vostro ottimo lavoro, la vostra capacità di dare e aiutare con tanta energia e per il vostro desiderio di fare la differenza nel mondo. Sono grato di avervi conosciuto. Vorrei anche ringraziarvi per il vostro contributo nel fornire le scansioni cerebrali e le attrezzature più all’avanguardia, per la vostra ottima analisi, per la raccolta dei dati e per aver trovato il tempo di fare lunghe conversazioni con me su ciò che è naturale e ciò che è soprannaturale. Grazie soprattutto per ciò che mi avete insegnato e per aver creduto in me. Siete tutti una ventata di aria fresca. Voglio anche ringraziare Melissa Waterman per la grande competenza nelle misurazioni con la GDV e lo Sputnik. Grazie per esserci sempre. Mille grazie a Dawson Church, per il tuo genio e la tua amicizia. Hai creduto come me che potevamo modificare l’espressione genica dei partecipanti in pochi giorni durante i seminari. Sono grato che tu sia nel nostro team. Sono felice di conoscerti. Un grazie davvero speciale a Rollin McCraty, Jackie Waterman, Howard

Martin, e a tutto il team dell’Istituto HeartMath. Siete stati molto generosi e fondamentali per le nostre ricerche. Vorrei esprimere la mia gratitudine alla squadra che gestisce la mia società di formazione aziendale: Suzanne Qualia, Beth Wolfson e Florence Yaeger. Inoltre, uno speciale ringraziamento va al resto dei miei formatori in tutto il mondo, che lavorano con tanta diligenza per diventare l’esempio vivente del cambiamento per molte altre persone. Grazie a Justine Ruszczyk per il suo aiuto. Non vedo l’ora d’incontrarti di nuovo. Grazie a Gregg Braden per aver scritto la prefazione. Sei un esempio e la nostra amicizia è molto importante per me. Non potrò mai ringraziare abbastanza Roberta Brittingham. Sei sempre la persona più meravigliosa e misteriosa che abbia mai conosciuto. Grazie per il tuo amore e il tuo sostegno. Vorrei anche esprimerti la mia riconoscenza per il tuo lavoro nella creazione del caleidoscopio. Solo tu potevi renderlo un’opera d’arte. Ai miei figli Jace, Gianna e Shen, grazie per essere così generosi nel darmi il tempo di seguire la mia passione. Infine, vorrei ringraziare la nostra community di allievi. Sono ispirato da molti di voi. State diventando soprannaturali.

NOTE

Introduzione 1. Global Union of Scientists for Peace, Defusing World Crises: A Scientific Approach, https://www.gusp.org/defusing-worldcrises/scientific-research/ 2. F. A. Popp, W. Nagl, K. H. Li, et al., Biophoton Emission: New Evidence for Coherence and DNA as Source, “Cell Biophysics”, 1984, vol. 6, no. 1, pp. 33–52.

Capitolo 1 1. R. M. Sapolsky, Perché alle zebre non viene l’ulcera?, Castelvecchi, 2014.

Capitolo 2 1. Detta anche legge o regola di Hebb; vedi D. O. Hebb, L’organizzazione del comportamento, Franco Angeli, 1975. 2. L. Song, G. Schwartz e L. Russek, Heart-Focused Attention and Heart-Brain Synchronization: Energetic and Physiological Mechanisms, “Alternative Therapies in Health and Medicine”, 1998, vol. 4, no. 5, pp. 44–52, 54–60, 62; D. L. Childre, H. Martin e D. Beech, The HeartMath Solution: The Institute of HeartMath’s Revolutionary Program for Engaging the Power of the Heart’s

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L’autore Joe Dispenza D.C. è docente, ricercatore, consulente aziendale, autore e formatore di fama internazionale e come tale è stato invitato a parlare in oltre trentadue Nazioni in cinque diversi continenti. Come docente e formatore è fermamente convinto che in ogni individuo sia racchiuso un autentico potenziale di capacità infinite. Con chiarezza, semplicità e ispirazione, ha formato migliaia di persone su come riprogrammare la mente e il corpo al fine di creare trasformazioni permanenti. Oltre a offrire una vasta gamma di corsi e lezioni online, Dispenza tiene personalmente seminari progressivi di tre giorni e seminari di livello avanzato di cinque giorni anche in Italia. Per il 2018 sono in programma seminari di una settimana, i cui contenuti saranno disponibili online. (Per maggiori informazioni, consulta la sezione eventi all’indirizzo: www.drjoedispenza.com.) Joe Dispenza è docente presso la Quantum University di Honolulu, Hawaii; presso l’Omega Institute per gli Studi Olistici di Rhinebeck, New York; presso il Kripalu Center per lo Yoga e il Benessere di Stockbridge, Massachusetts e presiede inoltre il comitato di ricerca della Life University di Atlanta in Georgia. Come ricercatore il dr. Joe si avvale delle più recenti scoperte nel campo della neuroscienza, dell’epigenetica e della fisica quantistica per approfondire il tema delle guarigioni spontanee. Utilizza le sue conoscenze per aiutare le persone ad autoguarirsi per avere una vita appagante e felice e per accrescere la consapevolezza. Durante i seminari di livello avanzato organizzati in tutto il mondo, in collaborazione con altri scienziati, ha svolto ricerche approfondite sugli effetti della meditazione, inclusi studi di epigenetica, mappatura del cervello con encefalogramma (EEG) e studi sul campo energetico individuale tramite apparecchi di visualizzazione. Il campo di ricerca include anche la coerenza cardiaca tramite controllo HeartMath e la

rilevazione dell’energia presente negli ambienti dove si svolge il seminario prima, durante e dopo gli eventi, tramite sensore Sputnik. In veste di consulente aziendale, il dr. Joe offre lezioni e seminari in loco per aziende e società interessate a utilizzare principi neuroscientifici al fine di promuovere creatività, innovazione e produttività del personale aziendale. Il suo programma comprende anche lezioni private per dirigenti. Il dr. Joe ha formato e certificato personalmente un gruppo di settanta esperti aziendali che porteranno nel mondo il suo modello di trasformazione. Di recente ha iniziato a certificare istruttori indipendenti che potranno applicare il suo modello di trasformazione ai propri clienti. Come autore di best seller del New York Times, il dr. Joe ha scritto Placebo Effect, in cui esplora la capacità di guarire senza medicinali o interventi chirurgici, utilizzando solo il pensiero, e Cambia l’abitudine di essere te stesso, dove si parla in modo approfondito di neuroscienza, trasformazione ed epigenetica. Diventa Supernatural è il suo nuovo libro. Joe Dispenza si è laureato all’Evergreen State College e si è specializzato in medicina chiropratica alla Life University di Atlanta, Georgia (USA), conseguendo la laurea con lode. Dopo il training universitario in biochimica, la pratica e gli studi successivi alla laurea si sono svolti nei seguenti campi: neurologia, neuroscienze, funzionamento del cervello, chimica, biologia cellulare, formazione della memoria, invecchiamento e longevità. Per maggiori informazioni sul suo lavoro e per le meditazioni guidate visita i siti (in inglese) www.drjoedispenza.com e (in italiano) www.drjoedispenza.it

CAMBIAMENTI NELL’ENERGIA DURANTE UN SEMINARIO AVANZATO

Grafico 1A

Grafico 1B In alcuni dei nostri seminari avanzati, quando i partecipanti spezzano i legami energetici con ogni persona e cosa della loro realtà presente-passata, attingono dal campo circostante per costruire il proprio campo elettromagnetico personale e l’energia della stanza può diminuire. Le due figure illustrano questo fenomeno nel corso di due seminari avanzati in Australia nel 2015 e nel 2016. La linea rossa rappresenta la misurazione di riferimento di mercoledì, il giorno prima dell’inizio dell’evento, quando nella stanza non c’è nessuno. La linea blu indica il giovedì, il primo giorno di seminario. Si nota che l’energia nella stanza è leggermente scesa. La linea verde rappresenta il venerdì, il secondo giorno. L’energia nella stanza aumenta. A questo punto, invece di attingere dal campo, gli studenti stanno contribuendo alla sua energia.

COERENZA VS. INCOERENZA

Grafico 2 Nella prima immagine, i due cerchi rappresentano una vista dall’alto di una persona sottoposta a EEG. La testa è rivolta in avanti, quindi il naso è puntato verso la parte superiore della pagina e le orecchie sono sui lati. I piccoli cerchietti bianchi rappresentano diversi comparti del cervello, in cui possiamo misurare le

onde cerebrali. Nell’immagine a sinistra si vede che le frecce grigie verticali sono allineate in perfetto ordine, perché le onde sono in fase. Questa è la coerenza. Nell’immagine a destra le onde cerebrali non sono in fase e le frecce non combaciano con i picchi e le valli delle onde. Questa è l’incoerenza. Dal momento che ti mostrerò diverse scansioni cerebrali nelle pagine seguenti, voglio che tu prenda confidenza con il metodo con cui misuriamo la coerenza e l’incoerenza. Guarda la seconda serie di immagini. Se c’è molto blu nel cervello, significa che la coerenza è bassa (ipo-coerenza) e che le diverse parti del cervello comunicano di meno tra loro. Se c’è molto rosso nel cervello, significa che la coerenza è alta (iper-coerenza) e che le diverse aree cerebrali comunicano di più tra loro. Se non c’è né blu né rosso, significa coerenza normale o media.

ONDE CEREBRALI BETA NORMALI

Grafico 3A

ONDE CEREBRALI ALFA COERENTI E SINCRONIZZATE

Grafico 3B

ONDE CEREBRALI THETA COERENTI E SINCRONIZZATE

Grafico 3C Osserva le sottili linee verticali azzurre dei diagrammi nei grafici 3A, 3B e 3C e seguile fino in fondo. Vedrai che rappresentano intervalli di un secondo. Le diciannove linee ondulate orizzontali si riferiscono a diversi comparti del cervello. Se conti il numero di cicli (dalla cima di un’onda alla cima dell’onda successiva) tra le due linee verticali azzurre, conoscerai il tipo di onde cerebrali in ciascuna area del cervello. È così che determiniamo le onde cerebrali beta, alfa, theta, delta o gamma. Se ti serve un ripasso sulle onde cerebrali, rivedi la Figura 2.7. Quando apri la tua messa a fuoco e sposti l’attenzione dalla materia (qualcosa) allo spazio o all’energia (nessuna cosa), le onde cerebrali passano da beta ad alfa o a theta. Il Grafico 3A mostra un cervello in uno stato normale di onde cerebrali beta. Il Grafico 3B mostra una persona in uno stato coerente di onde cerebrali alfa. Osserva la sincronia di ogni parte del cervello quando il soggetto apre la sua messa a fuoco. La freccia blu rivolta verso i picchi mostra che l’intero cervello è

coerente in onde cerebrali alfa di dodici cicli per secondo. Il Grafico 3C mostra una persona con onde cerebrali theta coerenti. Di nuovo, la freccia blu rivolta verso i picchi indica che tutto il cervello è sincronizzato in circa sette cicli per secondo, che è l’intervallo di onde cerebrali theta.

CAMBIAMENTI NELL’ENERGIA DOPO LA “BENEDIZIONE DEI CENTRI ENERGETICI”

Grafico 4A

Grafico 4B

Grafico 4C

Grafico 4D Le immagini a sinistra mostrano misurazioni GDV dei centri energetici dei partecipanti prima dell’inizio di un seminario avanzato. Le immagini a destra mostrano i cambiamenti dopo pochi giorni, a seguito della “Benedizione dei centri energetici”. Nota la differenza delle dimensioni e dell’allineamento di ciascun centro.

CAMBIAMENTI NELL’ENERGIA COMPLESSIVA PRIMA E DOPO UN SEMINARIO AVANZATO

Grafico 5A

Grafico 5B

Grafico 5C

Grafico 5D Le immagini a sinistra illustrano alcune misurazioni GDV dell’energia dei soggetti prima dell’inizio di un seminario avanzato. Le immagini a destra mostrano i cambiamenti nella loro energia vitale alcuni giorni dopo il seminario.

UN PARTECIPANTE PASSA ALLE ONDE CEREBRALI GAMMA CON LA RESPIRAZIONE

Grafico 6A(1)

Grafico 6A(2)

Grafico 6A(3)

Grafico 6A(4) I grafici 6A(1), 6A(2) e 6A(3) mostrano un partecipante che passa alle onde cerebrali gamma in seguito alla respirazione mentre attraversa le onde beta elevate. Il suo cervello è molto stimolato dall’energia. Puoi vedere un cambiamento della frequenza nel cervello quando questo accade (indicato dalle frecce blu). La quantità di energia nel suo cervello è pari a 160 deviazioni standard sopra la norma. Adesso osserva il Grafico 6A(4). Quando c’è molto rosso nel cervello, significa che c’è molta energia. Quando c’è il blu, significa che ce n’è poca. Quindi, la freccia rossa che indica il cerchio completamente rosso significa che c’è un’enorme quantità di energia nello stato di onde cerebrali beta elevate mentre il soggetto passa a gamma. Il software utilizzato qui non registra le onde cerebrali gamma, ma osservando le altre misurazioni nei diagrammi qui sopra sappiamo che la quantità di energia nel cervello nel cerchio completamente rosso riflette stati di onde gamma e beta elevate. Le frecce blu che indicano la fila denominata “Coerenza” mostrano che c’è intensa comunicazione ed energia elevata in tutte le frequenze cerebrali misurate.

UN ALTRO PARTECIPANTE PASSA ALLE ONDE CEREBRALI GAMMA CON LA RESPIRAZIONE

Grafico 6B(1)

Grafico 6B(2)

Grafico 6B(3)

Puoi vedere una transizione simile in questi grafici. La freccia blu in fondo al diagramma nel Grafico 6B(2) mostra il momento in cui il cervello passa dalle onde beta elevate alle onde gamma. Il Grafico 6B(3) mostra che l’energia nel cervello è pari a 260 deviazioni standard sopra la norma. Per capirci, il 99,7 per cento della popolazione si colloca nelle 3 deviazioni standard sopra o sotto la norma. Tutto ciò che va oltre le 3 deviazioni standard è soprannaturale.

SCANSIONI CHE MOSTRANO L’AREA INTORNO ALLA GHIANDOLA PINEALE ATTIVATA

Grafico 6B(4)

Grafico 6B(5)

La zona rossa del cervello indicata dalle frecce blu nella Figura 6B(4) comprende la regione che circonda la ghiandola pineale e quella chiamata area 30 di Brodmann, associata a forti emozioni e alla formazione di nuovi ricordi. Il nostro team riscontra ripetutamente una situazione simile in queste aree del cervello quando gli allievi producono onde cerebrali gamma. Il Grafico 6B(5) è un’immagine tridimensionale del cervello dello stesso partecipante dal basso, che mostra una notevole quantità di energia proveniente dall’interno del cervello limbico.

LE SCANSIONI CEREBRALI DI FELICIA

Grafico 7A(1)

Grafico 7A(2)

Grafico 7A(3)

LE SCANSIONI CEREBRALI DI FELICIA

Grafico 7A(4)

Grafico 7A(5)

Grafico 7B

IL CASO DI FELICIA, CONTINUA

Grafico 7C

Grafico 7D I grafici dal 7A(1) al 7A(5) mostrano il cervello di Felicia che passa da onde beta normali a onde beta ad alta frequenza prima di entrare in uno stato gamma. (La freccia blu indica il passaggio.) L’energia in gamma è pari a 190 deviazioni standard sopra la norma quando Felicia si connette al campo unificato. La zona della ghiandola pineale e la parte del cervello che elabora le forti emozioni sono estremamente attive, come si vede in 7B. L’immagine 7C raffigura la parte inferiore del cervello. La regione rossa mostra che l’energia in gamma proviene dall’interno del cervello limbico. Dai un’occhiata al Grafico 7D per vedere i cambiamenti nel disturbo cutaneo di Felicia il giorno dopo aver ricevuto un aggiornamento biologico dal campo unificato.

COERENZA CARDIACA E COERENZA CEREBRALE

Grafico 8A

Grafico 8B La prima scansione rappresenta la misurazione del cervello di una persona prima dell’attivazione del suo centro del cuore. Il cervello è in uno stato di onde cerebrali beta desincronizzate, che indicano un cervello occupato e distratto. La seconda scansione misura lo stesso cervello circa dieci secondi dopo, quando la persona entra in uno stato di coerenza cardiaca. L’intero cervello passa alle onde cerebrali alfa.

ONDE CEREBRALI ALFA E THETA COERENTI UTILIZZANDO IL CALEIDOSCOPIO

Grafico 9A(1)

Grafico 9A(2) Il Grafico 9A(1) mostra una scansione cerebrale di un partecipante che è in uno stato di onde cerebrali alfa coerenti mentre guarda il caleidoscopio. Il Grafico 9A(2) illustra una persona in uno stato di onde cerebrali theta coerenti mentre utilizza il caleidoscopio in stato di trance.

CAMBIAMENTI NELL’ATTIVITÀ CEREBRALE UTILIZZANDO IL CALEIDOSCOPIO

Grafico 9A(3)

Grafico 9A(4) Il Grafico 9A(3) mostra un’immagine tridimensionale del cervello (quasi tutto in rosso) di un altro studente, che indica che quasi tutto il cervello è in uno stato theta (vedi l’ovale rosso a destra). Il Grafico 9A(4) mostra la scansione cerebrale di uno studente in diverse frequenze di onde cerebrali mentre guarda il caleidoscopio. Le aree rosse e arancioni, indicate dalle frecce blu a destra di ciascun cervello, mostrano un forte aumento dell’attività nelle onde cerebrali delta, theta, alfa e beta.

ENERGIA ELEVATA NEL CERVELLO DURANTE LA VISIONE DEL MIND MOVIE

Grafico 10 Questo è il cervello di una persona che sta guardando il proprio Mind Movie. C’è una notevole quantità di onde cerebrali coerenti beta ad alta frequenza e gamma che attivano l’intero cervello.

ATTIVITÀ CEREBRALE DURANTE LA DIMENSIONALIZZAZIONE DI UNA SCENA DEL MIND MOVIE

Grafico 11A

Grafico 11B Dopo aver dimensionalizzato una scena del suo Mind Movie durante una meditazione, questo partecipante ha riferito una vera e propria esperienza sensoriale senza l’uso dei sensi. Nel Grafico 11(A) puoi vedere che il suo cervello è in uno stato coerente di onde beta elevate e gamma. L’energia nel suo cervello è pari a circa 230 deviazioni standard sopra la norma. La freccia rossa nel Grafico 11B mostra che c’è parecchia energia nello stato beta elevato mentre passa a gamma. La freccia blu indica che c’è anche molta coerenza nel cervello. È importante notare che l’esperienza sta accadendo spontaneamente, non è stata indotta.

CAMBIAMENTI NEL CERVELLO PRIMA E DOPO UNA MEDITAZIONE CAMMINATA

Grafico 12A

Grafico 12B Il Grafico 12A mostra una misurazione di riferimento di una persona con onde cerebrali beta e alfa normali prima della meditazione camminata. Se osservi la scansione successiva alla meditazione nel Grafico 12B, un’ora e venti minuti dopo, puoi notare che il cervello è passato allo stato gamma.

ONDE STAZIONARIE D’INFORMAZIONI

Grafico 13A Gli schemi frattali sotto forma di complesse configurazioni geometriche sono onde stazionarie di frequenza e informazioni che possono essere decodificate dal cervello e convertite in immagini molto potenti. Anche se le immagini della figura sono bidimensionali, danno un’idea di come appaiono.

CORRELAZIONE TRA ATTIVITÀ SOLARE ED EVENTI STORICI

Grafico 14 Per gli anni compresi tra il 1749 e il 1926, Alexander Chizhevsky confrontò il numero annuale degli eventi storici e politici importanti con l’aumento dell’attività solare. Nel grafico, la linea blu illustra i brillamenti solari e le linea rossa l’eccitabilità umana. Si nota che, ogni volta che c’è un’elevata attività solare, aumenta il numero di eventi storici rilevanti.

Creato sulla base dei dati forniti nella traduzione dell’articolo di Alexander Chizhevsky “Physical factors of the historical process” [Fattori fisici dei processi storici].

CONFRONTO TRA L’ENERGIA DELL’INTERA GIORNATA DI MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ E SABATO TACOMA, WASHINGTON, 2016

Grafico 15A

CONFRONTO TRA L’ENERGIA DELL’INTERA GIORNATA DI MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ E SABATO CAREFREE, ARIZONA, 2015

Grafico 15B I grafici 15A e 15B mostrano un aumento dell’energia collettiva nella stanza nell’arco dei tre giorni del seminario avanzato. La prima linea, in rosso, è la misurazione di riferimento e mostra l’energia della stanza di mercoledì, prima dell’inizio dell’evento. Se osservi le quattro linee colorate (ciascun colore rappresenta un giorno diverso), puoi vedere che l’energia aumenta costantemente ogni giorno.

CONFRONTO TRA L’ENERGIA DEL MATTINO DI MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ E SABATO CANCUN, MESSICO, 2014

Grafico 15C

CONFRONTO TRA L’ENERGIA DELLA MEDITAZIONE MATTUTINA DI MERCOLEDÌ, GIOVEDÌ, VENERDÌ, SABATO E DOMENICA MONACO, GERMANIA, 2015

Grafico 15D Nei grafici 15C e 15D si applica la stessa scala di colori; tuttavia, queste misurazioni riflettono specifici intervalli di tempo durante le meditazioni mattutine di ciascun giorno. Il Grafico 15D ha un’ulteriore linea verde perché abbiamo misurato l’energia della stanza durante la meditazione della ghiandola pineale alle quattro del mattino. Come puoi vedere, l’energia era molto elevata.