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Zitiervorschau

Economiche Ricordi

Edizioni

CIMAROSA

D.

GIANNINA BERNARDONE DRAMMA GIOCOSO Rappresentato per la prima volta

al

DUE ATTI

IN

Teatro San Samuele

Riprodotto al Teatro della Piazza Vecchia di Firenze

in il

Venezia nel 1781.

17 maggio 1S70.

OPERA COMPLETA PER CANTO E PIANOFORTE Riduzione di Francesco D'Arcais

(b) Netti Fr.

Franco

di porto nel

Regno,

Fr.

Proprietà degli Editori per

Tutti

R.

i

4 30

tutti

i

paesi.

diritti della

4





— Per

senza sconto. Stati dell'

gli

Deposto

a

norma

Unione Postale,

Fr.

5

dei trattati internazionali.

presente edizione sono riservati.

STABILIMENTO TITO DI GIO. RICORDI E FRANCESCO LUCCA DI

G.

RICORDI

&

C.

EDITORI-STAMPATORI

MILANO

— ROMA —

NAPOLI

— PALERMO —

(PRIKTED LN ITAI^Y)

PARIGI



LONDRA

Dorarvi Qo /Tharvs-a^

,

librart mrr. op IORTH CaajLINA

DOMENICO CIMAROSA

omenico Cimarosa

fu tra gl'ingegni più

metà dello scorso secolo

brillare dalla

fecondi che ebbero a

fino

allo

spuntare del

secolo nostro.

Nacque

Aversa

in

sul

Napoletano nel 1749:

accolse nel 1761

lo

il

Conservatorio di Santa Maria di Loreto, ove trovò a maestri Sacchini

Dopo

e Manna, Fenaroli e Piccinni.

produsse sulle scene dei

undici anni di operosissimo studio

Fiorentini a Napoli nel Carnevale 1772, la

sua prima opera intitolata Le stravaganze del Conte.

Cimarosa donò

all'arte circa ottanta

opere teatrali fra serie e giocose,

nel qual ultimo genere egli lasciò poderosa

e determinò non indifferente progresso. Perseguitato

Borbone come in alto

Fra

onore le

l'

patriota, errò esule, e tenne in

ingegno

dal

governo del

Germania ed

opere che vantarono migliore fortuna citansi, oltre

al

pubblico

con

L'Impresario in angustie, quest' ultima

dal

è

in

Russia

il

Matri-

italiano.

monio Segreto suo capolavoro, Giannina ridonata

ingegno

traccia del di lui

Fétis

successo

La

e

Bernardone da poco tempo

La

luminosissimo,

Ballerina amante,

Le

tì'ama delusa

astuzie femminili:

specialmente vantata. Nel genere

marosa musicò felicemente,

pel suo

tempo, Cajo Mario e

serio,

gli

Ci-

Orazii

e Curiazii. Il

musica

fare della

cade in acconcio

di

Cimarosa

di stabilire

è,

diremo

saldamente

che, occupandosi con passione

dell'arte

mozartiano.

così,

e rettificare

i

E

giudizii di coloro

musicale, accusano di plagio

.chi l'uno e chi l'altro dei grandi compositori, non escluso Rossini,

^.tenendo conto rv

nessuno della storia

qualche tempo, verso

la fine del

qui

dell' arte e della

secolo passato,

si

non

fusione che per

manifestò nelle due

A4»,

scuole, l'italiana e la tedesca per l'impulso di

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Haydn

e di

Mozart. Di

DOMENICO CIMAROSA

quest'ultimo

specialmente, come quello

che, scrivendo pel teatro,

si

rese assai più popolare.

Cimarosa

Mozart furono contemporanei

e

il

:

Matrimonio Segreto furono a pochissima distanza 1'

tati,

uno a Praga,

1'

Vienna

altro a

questi due compositori

hanno una

nel

1787.

Se

Don Giovanni di in

E

se

il

il

tempo rappresenmoltissima parte

due

istessa fisionomia, quale dei

accuserà di essere stato un imitatore?

ed

si

Barbiere di Siviglia dì il

fare di Mozart, si ac-

numero

di compositori teatrali

Rossini rivela in grandissima parte esso pure cuserà Rossini di plagio? L'Italia del secolo scorso vantò gran

che portarono l'opera a tale progresso (relativo all'epoca, s'intende) che dalla tori,

Germania non era raggiunto.

Pergolesi, Paisiello, ecc., era la fresca e gaia melodia scorrente in

abbondanza come rigoglioso voli, i

pregio speciale di quei composi-

Il

ed a tutto ciò unita

suoi studii in Italia,

s'

ruscello; con essa

commedia

la

musicale. Mozart,

i

italiano

diventò, per

lavori di Mozart,

Mozart, tedesco.

improntando

all'

Italia ciò

suo Bar-

il

biere di Siviglia col tipo del compositore ch'egli preferiva,

che ridare

quale fece

il

impossessò del genere, ed ecco che, a poco a

poco, ciò che prima era stato Rossini, che tanto studiò

ritmi facili e carezze-

i

che questa aveva dato alla Germania.

non faceva Il

tipo dei

primi lavori di Beethoven, quelli che costituiscono una maniera, come direbbero

dove

i

pittori,

rivelasi

il

il

tipo dei lavori

nell'

opera

e

Haydn

e di Mozart,

meno



genio, questo tipo, dicevamo, è tolto ai compositori ita-

liani del secolo scorso.

Giannina

di

Tutti

Bernardone

buffa

la

musica

si

di s'

dissetarono ad una unica fonte.

Cimarosa

è

che

insegna come

commedia

e la secondi in

lavoro

incarni colla

tutte le sue vicende.

Cimarosa morì all'improvviso

in

Venezia

1'

11

gennaio del 1801.

Edwart.

GIANNINA BER NAR DONE DRAMMA GIOCOSO

IN

DUE ATTI

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PERSONA GGI ~+~

Giannina, villanella dispettosa, moglie

Bernardone,

fattore di

campagna,

Soprano

di

uomo

rustico e geloso

Capitan Francone

Tenore

Donna Aurora, amante

Don Orlando,

Masino,

del capitano e nipote di

cittadino napoletano e uffiziale ungherese

Lauretta, moglie

Buffo

Mezzo-Soprano Baritono brillante

Soprano

di

tattore di villa e fratello di

La

Giannina

scena si finge nel borgo di Gaeta.

Tenore

INDICE Sinfonia

Pag.

i

ATTO PRIMO. Introduzione - Sventurata Recitativo ed Aria

-

è

quella moglie

Se buona

Recitativo ed Aria - Ancor

io

la

è

7

Giannina - Lauretta

S.

18

Masino

T.

25

Francone

T.

30

Br.

39

MS.

43

Br.

49

S.

57

Giannina, Francone, Masino, Bernardone.S.T.T.Bf.

61

son maritato -

Recitativo ed Aria - Se donna



vezzosa -

Recitativo e Duetto - Che bel piacere - Aurora, Orlando

Recitativo ed Aria -

Era

tanto fresca e bella -

MS.

Aurora

Recitativo ed Aria - Mezze monde aver girate - Orlando Recitativo e

Canzone

Recitativo e Quartetto

-

La

moglie quando

- Fate, silenzio -

è

buona - Giannina

Recitativo ed Aria - Poverella! sventurata! - Giannina

Recitativo e Duetto -

Mio

Recitativo e Finale primo

signor, garbato e bello -

-

Qui non

Orlando, Bernardone

.

.

Br.

S.

73

Bf.

79

c'è

87

ATTO SECONDO. Recitativo e Duetto - Se contro

me magagne

- Giannina,

Recitativo ed Aria - Care spose giovinette - Giannina

Recitativo ed Aria - Vaghe luci amorosette Recitativo -

Ma

-

Francone

Bernardone

S. Bf.

121

S.

129

T.

135

tu cospettonaccie

Recitativo ed Aria - Misero Bernardone! - Bernardone

Finale secondo - Che grate melodie!

140 Bf.

142 148

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Sinfonia

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ATTO PRIMO

V

Introduzione SCBXÀ

PBHH.4. Borgo delizioso della città di Gaeta, con veduta di mare,e una Fortezza. Da una parte.casa di Beimi-. done,con un pozzo in vicinanza della medesiraa;dall'altra,casa di Nasino accanto di una villetta. Giannina seduta avanti la propria casa cucendo una camicia, Lauretta,parimente facendo caIze,Benardone passeggiando dispettosamente, indi Masino con due villani.

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mai questo? se non ta_ce_te

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ca_pi_tan

il

J,J p

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Fran_co_ne

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J,

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Grsuzie del complimento.

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Padron mi_o,

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sappia.te che co _

stili è

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Si Ve_de ben.che

sco_stati 3 in_soJen_te.

S fejbs

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che gio_co

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Zit-to,

vii.

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cogna_to...

Si_ leD_zio.

£

Lauretta...



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p -42

441

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Via vil_la_ni,o_v e

pa_re.)

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più.

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presto aiu_ta_ te

siete?

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con fò-CO,

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poco a poco a poco

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none co_si Lau

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I.ii

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non

retta,

co _ sì

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Lau

PP .njirin;i § ^'LlPPJEt b JjlM lfP# Si ^L; mm^mà 3* ^ ^^g |! §>

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so_noac_cor_tae destra,

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di_rò con

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uo_co po_co

co,ma_estraai)oco co,ma_estraa poco a

ne, ch'io le

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BERNAROONE

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quella è bra_va,

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i

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§ J'PFp cognaJo.

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an_co_ra quella _ mi_co

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f'o_ra_stierL

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lJ>J>""fPhf Osserva,

os_

Wfiwrfr^

4^=^

smorfie con mia moglie.

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1 B E

pa _ drojne.

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ser _ vi_re cer_ti

di_ret_ti

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J^

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I

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Or

son troppo sciocco.

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hM'H'^p*

rprPBBB serva;

u_na

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va_i?

venne, ro qui ie_ri nel_la

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1

1

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|

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_ zo_na.

4

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ta.

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sol_da_te! Che bel

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perchè

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D.ORLANDO

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Per dirti

nonfavel_la_te?

Iììid

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nLpoJLna,

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L'I.

stn_fo di starqua.

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SUR.

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cui ca_pi_tan

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Ga_e

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siam giunti

_ ta

a Epertut

ie_ri se_ra...

i

q Q

*

p^rpf

rp

pf

p

Da Na_po_li

Ungheria.

4

ma scordarmi non

mi-a,

pa _ tria

la

4

j sa

P

mol_to mi piace ancor

è bella;

talia

VE,pppfrF Franco_ne

il

ma_tri_monio

i

cf

p

i

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fe

voglio ulti _maje,

p

tu_o

^

alJri.

OL.Eili4 fili.

J>M

m

"fu

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_men_ti con

me

l'avrà

*

da

WflSIN0

\,m

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Ben tor_ na

fa_re.

^L=Àm AUR.

seggio.

_ ti,

_J>

si.gno-ri, dal

pas.

m ORL.

Ti sa_lu_to, fat.tor.

__ l

(,.

DiJe, Marsine: state molte lonJan

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perchè son stanca,e

Andar nipo_te,e a

vogl'io.

ri_po_sar

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i

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mi

co_re poffe_ri_ne,

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mi

do.

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ORL.

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pa_drone.

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dav_vero

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me_die da_ro.

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à Di_ca, si_gno_ra,

si

senJe qualche ma_le?

Un

fo.co,

u_na for_na_ce

da

o zzzr -&-.

i^f^L^^V, pochi mesi in qua soffro nel petto,

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J'jT^p f da quest'aria

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iSl -eHV a

42044

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a_spetto.

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ORLANDO Orsùcor.riamo a_des_so

Fran_co_ne

di_sfi_dar.

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Co_sa

SEC. GIÀ.

ORL.

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staje? Ohche timor!

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Che fraule garba _te!

Chi

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co.stui

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Ma_is.

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GIÀ.

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ORL.

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Nix pa_ u_

non vac_co_sta_te taato.

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eas_sai gra_zioso.

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Al- tenai.o.ne!

Zitti!

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Fa-te si.lenzio...

RECITA

JXDANTIXO

FRA.

GIÀ.

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l'avrai da far

stra _ p;izzi

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Sefradi-no_i

ombra

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Checonti?

-cella.

é

MAS.

GIÀ.

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E quando tuo ma

ma_Ii_zia.

fat_to

k

con modestia.

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a

d esser de_ si_de.

ri_to

•_

Senz'

G

Fu una bur_la.

ra_va?.

Fu una

co_sa



Equel liron

detJa perispassetto.

li.

in,

l

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g^CT Ie_ra?

e

la

BER.

GIÀ.

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p g g canzo_ne?

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g g ''ptH^^t

p p r p La can_tù per dar gusto i

3

JUH.""^^^ MH i.«c^--x/x:

MAS MAS.

^->yn >rff4ip 8eiqui,Ma_si_no...

k

Ji

AUR. l

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Bernar_ do_ne

j

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J'J'/pJ-'J

1

J

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A me!

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P=^ ^_^

i»ffr,rffPP ;

Checo_manda?

a

Sappi che

42044

a

il

signor

zi_o

d'andare

g

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B for_



p

m1 domani ha

.tezza

di _ vi _ sa_tó

j

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perchè

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scaLdaJo.

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Jjj

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Per me son sempre pronto.

MAS.

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tro_va a _ des_so un

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1

Jj

B'ppFi' pp F

Équestaforse

Lau_ret_ta

'PM' # i

ti

la

tua sposa?

No>si.

Sii AUR.

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I

.gnojra,

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j

g|

111 1

ma e questa po_ve

.

p

j

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Gianni_na mia so

_ rel_la

p»ppp P^È3 s La moglie che m'hai

_ rel_Ia.

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diquel ma_ri_to

p Jv >Tn^"F^T^

; ? p

tan_to sospet_to_so

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pse

che

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mai per ge_lo_sia

da

-e-

rt>-^r

GIÀ.

^iRM'ppw.p leinon

P5 B

sta

disgiunto?

i

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IUu-strissLma^sonquellaappunto.

JjJ'.j.'

co_sa serve?

jrrn.y spetti

è

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comprende

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e

|

3EH i-j-i'^ HE l"Pgr>''PP?

tanto con me ingrato che fin

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per farmi dispe_rar,

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per farmi dispe

sì,

Recitativo

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EiERNARDONE Orsù

entriamo in casa,

conprudenza

e

in _ sino a

domatJLna

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Care amiche,

db he;

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BER BEH.

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via,

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grande

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festa.

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fo_ler tua testa.

la sciabola)

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BER. BtH.

ili,

Cos'è questo ne

ORL.

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Pift, ca_naglie..((Juesteubbri_ aco.)Piano.

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ORL.

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Perchè? Perchè tagliar

Se

Io sono Bernar-

Oh mi confonde.

date un abbracciamente,

(Ori. sfodera la sciabola) L

.BEH. BER. • a « i.

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Che consola.zione!

sì.

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Gente, soc_corso... Spizze tu,ferflucter,

ta_gliate.

e teste,zaffe,subi_te

.gate,

a

nonciamare; ge_lo _ sie ca_stiga_re con queste

.iute

BER.

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fo_le_rea.

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Caso spieJato! (Chi dia_vo_lo mai

Pietà...No,nÌX pie_tà.

-tesse...

mi

sciable

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son tabac _ co_ ne;

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Recchie.recchie mi ta.gliare.

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reUo;nonpiùcolpiesciabo_ laJej t

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mi ri_ cordo

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m _rò,



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più

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ÉHm a

4 i n

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va a dor mire.

desso voglio anda.re



II

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impaù

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ri-re

— F^ mi

3*

questa co

.

per prendere parere. Intanto Ini a perta lascio

sa

la porta,»-

H

f (picchia all'uscio di Masino)

MAS.

GIÀ.

GIÀ.

Finale primo SCE1YJ XVII. Bernardone

dalla sua porta

mezzo spogliato

e

con lume in mano.

LARGO

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42044

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MAS.



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e sarà quel che sa.

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(entra e serra l'uscio)

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sono già.

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e tradito

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Ah! scappata è la si.gnora

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e tradito

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Portaaper.ta... ed a quest'ora ?

ra?..

rà.

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(accostandosi vento la casa di Bernardon*»)

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mento, tor.no qui per un

ino

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Di sua moglie

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1 1

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re,

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dormi

re ho vo. lon

.

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42044

.

tà,

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fHH^

m'ha commos.so in ve

fi.

*

.

P

ri

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dormire ho vo.lon.

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ìHf^iTMT

sven.tu.ra m*ha commosso in ve.ri

.

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$^u-u^ -iirruw

sa

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p o che dorme,o cheto sta.

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Stìs

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i'

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mo. mento.

-è jftà

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D E P E Da Gianni, na do.mat

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ti.na qualche co

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si

M 1 £LJj g cu m Putin #-^«

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i

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Da Gianni, na do.mat

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ti.na qualche co -sa

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qualche co. sa

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sa

si

.

prà.

(Don Orlando

.prà,

.

JdLf rgp te

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qualche co

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entra, e

Donna Aurora si ritira)

pra.

si

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mire, male al. con non na.sce

.

-/^_

ig^ip mo.elie

-'

so -la

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verso

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la. sua.]

ma.leal.cun non na.sce.rà.

rà,

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Ahléis Gian.ni . A!h!

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SCENA XIX. G

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