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Magnetismo Personale 1. COME SVILUPPARE IL PROPRIO MAGNETISMO PERSONALE 2. Magnetismo Personale e Modelli Comunicazionali 3. Quali sono i Punti Chiave del Magnetismo Personale? 4. Sviluppare il Magnetismo e la Gestione dell'energia individuale 5. Elementi Contrari al Magnetismo Personale 6. Come esteriorizzare il Magnetismo Personale. Che cosa s'intende per magnetismo personale? L'espressione «Magnetismo Personale» serve a designare quella specie di potente fascino che alcuni individui producono sui loro simili. Senza che essi sembrino fare nulla di speciale, questi individui ispirano la simpatia, l'interesse, la considerazione. La loro presenza è gradita, si prova come un bisogno di renderseli amici, di conquistare la loro stima. Né la bellezza, né la ricchezza, né il successo, né le qualità morali possono identificarsi coll'indefinibile e sottile irradiazione che emana l'individuo magnetico che ha qualche cosa di più e di diverso: vi è l'impressione di un serbatoio di forze la cui vicinanza vi attira, appunto come un campo magnetico attira tutto ciò che di suscettibile d'influenza si trova in sua prossimità. In che cosa consiste dunque questa misteriosa energia e pur tuttavia reale e tangibile? Perché uno la possiede e un altro no? perché una persona ne possiede poca e un altro apparentemente molta? E da dove proviene? A quali fonti possiamo attingerla? Questo libro risponde a queste domande Abbiamo lasciato da parte le teorie e ci siamo tenuti puramente ai fatti. Per rendere queste istruzioni più facili possibile e alla portata di tutti, abbiamo cercato di essere brevi e di evitare espressioni che non possano essere facilmente comprese. Raccomando caldamente agli studenti di questo corso di aver la massima fiducia in queste lezioni e di dedicarsi molto allo sviluppo del Magnetismo Personale. Abbiamo semplificato gli esercizi più che ci é stato possibile e non vi richiediamo che la quantità di tempo strettamente necessaria in queste circostanze. Ricordatevi che il Magnetismo Personale non é una forza che può essere o no attiva a disposizione dell'individuo, ma é invece una forza intangibile che diviene attiva ogniqualvolta vi troverete in presenza di una persona senza che necessiti alcuno sforzo da parte vostra per esercitarla.
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COME SVILUPPARE IL PROPRIO MAGNETISMO PERSONALE Basato sul metodo del Prof. Auguste Rolland con note interposte del dr. Marco Paret. Prefazione Gli esercizi che seguono hanno un duplice scopo: il primo è di sviluppare una tra le più importanti e desiderabili qualità che esistano al mondo: il "magnetismo personale". Il secondo è permettere una vera crescita interiore, attraverso una via che porta a scoprire vita ed energia all'interno di noi stessi. Che cosa s'intende intanto per magnetismo personale? L'espressione « Magnetismo Personale » serve a designare quella specie di potente fascino che alcuni individui producono sui loro simili. Senza che essi sembrino fare nulla di speciale, questi individui ispirano la simpatia, l'interesse, la considerazione. La loro presenza è gradita, si prova come un bisogno di renderseli amici, di conquistare la loro stima. Né la bellezza, né la ricchezza, né il successo, né le qualità morali possono identificarsi coll'indefinibile e sottile irradiazione che emana l'individuo magnetico che ha qualche cosa di più e di diverso: vi è l'impressione di un serbatoio di forze la cui vicinanza vi attira, appunto come un campo magnetico attira tutto ciò che di suscettibile d'influenza si trova in sua prossimità. In che cosa consiste dunque questa misteriosa energia e pur tuttavia reale e tangibile? Perché uno la possiede e un altro no? perché una persona ne possiede poca ed un altro apparentemente molta? E da dove proviene? A quali fonti possiamo attingerla? La nostra scuola ha condotto lunghe ed approfondite ricerche sul soggetto. Il magnetismo personale è infatti qualcosa di diverso dal concetto di "rapport" ed anzi molto spesso è il magnetismo stesso l'elemento che successivamente facilita la creazione di "rapport". E' anche diverso dal concetto di "status", in quanto il magnetismo personale è indipendentemente dal contesto. La terminologia più vicina è il concetto di "fascino". Esistono vari studi sul concetto, la maggior parte in francese, pubblicati all'inizio del secolo (consigliamo H. Durville di cui possiamo fornire una copia elettronica digitalizzata). Successivamente, l'affermarsi della psicologia tradizionale ha portato la comunità scientifica in altre direzioni. La difficoltà scientificamente a provare il magnetismo personale ne è forse la causa principale. Attualmente ben poche persone conoscono a fondo questa disciplina, più semplice di molte altre create successivamente e che magari ne incorporano delle parti. Eppure i vantaggi sono tanti: nella vita, nelle relazioni, nella terapia, in quanto una maggiore efficacia personale è la chiave stessa del successo. Il Prof. Rolland, il cui padre aveva tra l'altro già scritto un'operetta al riguardo, alcuni brani della quale sono stati inclusi in questo lavoro, ci ha aiutato nel capire cosa veramente fosse questa materia. Oltre che basarci sul metodo trasmesso da Rolland, costituito da una serie di esercizi anche più vasta di quella indicata in quest'opera, abbiamo consultato sia opere antiche sia opere moderne, e cercato ovunque persone che potessero dirsi maestre della materia, comparando e cercando di comprendere cosa veramente si celasse dietro queste parole.
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Possiamo pensare che il magnetismo provenga: 1. sia da una potente "coerenza individuale" per cui i gesti ed i movimenti di una persona "magnetica" sono altamente coerenti. Noi riteniamo "magnetica" una persona il cui fare ci appaia particolarmente sicuro, e tecnicamente questi attributi di "sicurezza" tendono a coincidere con aspetti di "coerenza del messaggio", ovverosia la persona di fronte a noi si sta esprimendo in una maniera coerente sotto tutti i livelli comunicativi. Già questo è un grande obiettivo, in quanto la maggior parte delle persone ha poca coerenza a livello non verbale. 2. all'aspetto precedente si aggiungono inoltre aspetti non verbali della comunicazione non ancora sufficientemente chiariti ma di probabile natura quantica, e che fino al secolo scorso erano invece ritenuti di tipi magnetico. Questi aspetti non verbali sono in stretto rapporto col nostro controllo di noi stessi. Possiamo infatti pensare che più siamo padroni di noi stessi più possiamo essere coerenti e congruenti. Questo è il livello nel quale crescita personale e potenza comunicazionale arrivano a coincidere. Molte persone inseguono o l'uno o l'altro, ovverosia o vogliono migliorare la comunicazione o vogliono migliorare loro stessi. Esiste una terza strada, dove entrambi i risultati sono possibili contemporaneamente ed è quella enunciata in questo libretto. Quello che vogliamo insegnare infatti è essere sé stessi, e proprio per questo manifestare effettivamente un pensiero efficace e magnetico. A cosa serve il Magnetismo Personale? Il magnetismo personale è utile nella vita quotidiana, in quanto permette di moltiplicare l'impatto relazionale di una persona. E' utile nel business, in quanto permette di creare maggiore contatto ed impatto con il cliente. In connessione con le tecniche comunicazionali (vedi capitolo apposito) è uno strumento potentissimo di utilizzo tra l'altro immediato. E' utile nelle relazioni perché tra l'altro porta a dare invece che a chiedere solo. E' utile nell'insegnamento, in quanto moltiplica l'impatto comunicativo. Ed è anche utile nella terapia, dove i risultati di qualsiasi disciplina psicologica sono più netti nel caso di presenza di forza magnetica. Trova particolare utilizzo nell'ipnosi. Alcuni incredibili risultati che appaiono descritti sui libri di ipnotismo dell'inizio secolo, ad esempio, non sono raggiunti dalle attuali tecniche ericksoniane per la ragione che queste, pur efficaci, lavorano quasi esclusivamente sulla parola. E' necessaria infatti la conoscenza della nostra disciplina per ottenere i risultati più potenti. Il magnetismo personale è una SCIENZA PRATICA che può essere misurata in base alle "impressioni soggettive" delle persone che entrano in contatto con la persona "magnetica" ed in base agli effetti ottenuti. Se qualcuno attende una misurazione "oggettiva" del magnetismo personale, potrà attendere tutta la vita, ed alla fine rimpiangere di non aver dedicato tempo allo sviluppo di questa qualità fondamentale. Chi si occupa della teoria rischia di perdere tempo rispetto a chi dedica tempo agli esercizi e si gode i risultati.. Il magnetismo personale funziona indipendentemente dalla teoria alla quale facciamo riferimento e si basa su pochi semplici punti facilmente verificabili attraverso l'esperienza diretta.
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Per imparare il metodo del magnetismo personale nella migliore delle maniere è fondamentale: 1. Conoscenza delle tecniche. 2. Pratica 3. Ed inoltre, per i risultati più eclatanti, abbiamo verificato che è anche di grande utilità la conoscenza di altre persone magnetiche per avere l'"Iniziazione" allo sviluppo del magnetismo interiore.. Il metodo che segue ricalca gli insegnamenti del Prof. Rolland, un maestro di tale tecnica e forse il maggior esperto che sia mai esistito di tali tecniche, modificato da uno tra i pochissimi allievi eletti ad aver avuto contatto diretto con lui, il dr. Marco Paret. Pur essendo descritto nei suoi potenti effetti in tanti libri, tanto che molti hanno ottenuto risultati immediati da pochi semplici esercizi, il concetto di "Magnetismo Personale" ha infatti necessità per i gradi più alti di un apprendimento specifico che nasce da una vera e propria "trasmissione". Cosa significa questa "trasmissione"? Così come nel caso dei magneti fisici, è possibile trasmettere una piccola quantità di magnetismo attraverso il semplice accostamento di due magneti, così anche nel magnetismo mentale è molto importante questo passo. Successivamente l'allievo continuerà a sviluppare autonomamente tale forza utilizzando gli insegnamenti appresi. L'iniziazione è anche utile per imparare il "modo di vedere" che ci porta verso la potenza all'interno di noi stessi. In effetti, è più un "modo di vedere" quello che è necessario, in quanto, una volta adottato troviamo che una forza all'interno di noi ci sospinge nella giusta direzione. Oltre ad avere una grandissima forza magnetica, il Prof. Rolland aveva quindi una serie molto ampia di tecniche per sviluppare ulteriormente ed efficacemente la propria energia mentale che ha trasmesso interamente al dr. Marco Paret assieme alla "carica iniziale". Poche persone possono nei fatti trasmettere la vera capacità magnetica, anche se è indubbio che già praticando gli esercizi indicati di seguito potrete verificare un aumento del vostro potenziale energetico. L'apprendimento del magnetismo personale è quindi anche una vera e propria "iniziazione" che solo una persona già padrona del metodo può trasmettere efficacemente. Quello che segue è un breviario della tecnica, un "Bignami" preziosissimo di questa disciplina. Nel leggerlo, per ottenere il massimo dei risultati nel più breve tempo possibile, vi invitiamo a portare l'attenzione sui concetti legati all'aumento di consapevolezza di sé stesso e la massima attenzione agli esercizi di respirazione ed a quelli di coscienza. I saggi, i filosofi dell'antichità, i sapienti veri sapevano e sanno questo, la chiave del magnetismo personale è nella respirazione. Più profonde e coscienti divengono le vibrazioni di respirazione di una persona, a seguito di decisione volontaria di questi, più evolveranno perfettamente e rapidamente il suo organismo, il suo pensiero, la sua intelligenza ed il suo MAGNETISMO PERSONALE. La Fisiologia del Magnetismo Il magnetismo ha una specifica fisiologia. Per essere efficace, il pensiero deve essere coerente con la nostra volontà, e, fisiologicamente, esprimersi in maniera coerente sia a livello del sistema cerebro-spinale che del sistema simpatico. In poche parole tutto l'organismo deve agire coerentemente 4
A questo proposito già gli indiani avevano portato attenzione sull'importanza della colonna vertebrale in tale processo. Il midollo spinale serve da canale al pensiero, trasmettendolo al sistema nervoso, e nel contempo riporta le informazioni al cervello. Un'importanza notevole ha inoltre l'utilizzo dello sguardo. La parte puramente organica e cellulare dell'essere deve essere sotto il controllo della volontà che è egualmente una manifestazione del pensiero, nel suo aspetto materiale, fisico, realizzativo. Volontà significa volere di azione, di manifestazione. il pensiero, quindi, facendo partecipare il sistema nervoso per agire, ricorre, attraverso la volontà ugualmente a questo come agente capace di animare la materia. L'efficacia di tale tipo di volontà è moltiplicata dalla corretta respirazione. La respirazione è la strada con la quale mettiamo in moto ed in stato di salute il nostro organismo e possiamo risvegliare le varie facoltà cerebrali ed armonizzare le varie funzioni organiche. Magnetismo Personale e Modelli Comunicazionali Esistono una vasta serie di modelli comunicazionali (tecniche derivate ad esempio dalla PNL, tecniche Ericksoniane etc...) che possono aiutare nell'opera persuasiva, ed è certo che il magnetismo personale ne aumenta la potenza. Una persona che utilizza ad esempio modelli di ipnosi conversazionale può rendersi conto che l'effetto è moltiplicato di molte volte nel caso pensi anche a sviluppare le doti di "magnetismo personale". Quali sono i Punti Chiave del Magnetismo Personale? Il modello e le regole del Magnetismo personale In questo breve trattato incominceremo con l'esporre alcuni punti base del Magnetismo. Per sviluppare il Magnetismo Personale è necessario comprendere le sue regole e muoversi in accordo ad esse. La prima regola è: il magnetismo funziona in maniera analoga e parallela alle forze che reggono i rapporti tra le persone. In altre parole " il magnetismo accompagna la comunicazione" nella stessa maniera in cui una corrente elettrica passa più facilmente attraverso un filo di rame rispetto ad altri conduttori di minore efficacia. E' vero che più avanti presenteremo anche esercizi senza contatto emozionale, ma sono in genere più difficili. Una prima regola è quindi che, nella stessa maniera in cui l'utilizzo di un magnete fisico non è possibile che conoscendo il concetto di "polarità" analogamente è per il magnetismo umano. L'importanza della direzione dei pensieri per un buon magnetismo Tuttavia è importante capire che le due forze (magnetica elettrica e magnetismo personale) hanno dei punti che in certi casi si differenziano. Ed a questo proposito è di particolare interesse la riflessione su di una specifica "legge psichica" tipica delle relazioni tra le persone. Nel mondo fisico l'armonia risulta dalla legge dei contrari. Gli effetti del magnetismo elettrico costituiscono l'applicazione più evidente di questa legge: i poli o i fluidi di egual nome si respingono; quelli di nome contrario si attraggono.
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La prima cosa da sapere è che le leggi psichiche tuttavia sono inverse: sono i simili che si attirano e i contrari che si respingono. Esse possono formularsi così: •
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I pensieri e le azioni della stessa natura si attirano e fanno nascere o aumentano la considerazione, la simpatia, la confidenza e l'amore che gli individui sono suscettibili di provare gli uni per gli altri; I pensieri e le azioni di natura opposta si respingono e danno origine all'antipatia, alla diffidenza, all'odio.
Quindi, per quanto siate potenti magneticamente, è utile che rispettiate questa semplice regola. Questo fenomeno si può accompagnare anche, potenziandolo, al concetto del "ricalco" sviluppato dalla PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e da altre discipline analoghe. La disciplina del ricalco chiede alla persona di adattarsi a chi sta di fronte, e rispecchiarne i movimenti, il tono di voce ed altri aspetti della comunicazione non verbale come la respirazione, oltre che di adottare atteggiamenti simili. Tale modo di fare aiuta infatti ad entrare in contatto con chi ci sta di fronte. La differenza è però che per ottenere i migliori risultati con le metodiche magnetiche diamo a quest'atteggiamento un connotato più vasto: ci riferiamo alla totalità della personalità e non solo all'aspetto esteriore, includendo in tale concetto quindi anche i pensieri non espressi a voce. A questo proposito può essere utile anche riconoscere all'istante i tipi di personalità (ad esempio ad un primo livello gli atteggiamenti indicatorio, superlogico e propiziatorio, oppure anche i cosiddetti "tipi dell'Ennegramma"), per utilizzare la corrente di pensiero più consona agli stessi. Dal punto di vista magnetico e secondo anche la nostra esperienza di centinaia di sperimentazioni, gli elementi di ricalco esterno aiutano molto la "conduzione" di pensieri ed idee da una persona all'altra in quanto permettono una "sintonizzazione fisiologica" che ci permette di sentire meglio quello che sente l'altro e sono veramente efficaci quando accompagnati anche dall'atteggiamento "magnetico" . Vi è quindi questa fondamentale differenza tra "magnetismo" e "rapport" che può riassumersi nella seguente massima: "il magnetismo può aiutare a creare rapport, ma non viceversa". Ed è anche certo che il magnetismo può agire da "correttore" ed addirittura arrivare a rovesciare le correnti di pensiero in certi casi, di modo da spingere la situazione verso maggiore coerenza di pensiero tra le persone agenti e creare più facilmente intesa fra queste. Ciascuno può a questo proposito verificare questa legge osservando come muti la nostra opinione dopo aver ascoltato passivamente un conferenziere o un amico simpatico che discuta un soggetto qualunque a noi non interamente familiare. Questo spiega anche il modificarsi dei nostri bisogni, dei nostri desideri, delle nostre tendenze allorché frequentiamo assiduamente un individuo o un gruppo di individui che pensano e agiscono in modo differente dal nostro. Il magnetismo personale è paragonabile sia ad un "olio sottile" che rende più agevole la comunicazione, sia di un fattore che attrae e condiziona lo sviluppo delle idee. Esso porta le persone attorno ad adottare più facilmente il nostro punto di vista, ed aiuta a creare più agevolmente "rapport" tra le persone in quanto tende a simmetrizzare i pensieri.
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L'importanza della qualità dei pensieri per un buon magnetismo personale La seconda considerazione importante per lo sviluppo del magnetismo è che perché si questo si manifesti hanno importanza la potenza dei nostri pensieri, tanto consci che inconsci. Nulla infatti di quello che pensiamo è potenzialmente senza effetto. I pensieri sono come cose animate da un movimento loro proprio. Essi una volta creati operano in maniera autonoma all'interno della nostra mente ed attraverso la nostra comunicazione non verbale anche all'esterno. • • •
Da un punto di vista fisico, i nostri pensieri sono percepibili all'esterno attraverso la CNV così come i pensieri degli altri sono spesso altrettanto percepibili. Da un punto di vista psicologico, i pensieri ci influenzano psicosomaticamente. Da un punto di vista quantico i pensieri sono la nostra osservazione della realtà e quindi di per sé stessi influenzano la realtà.
I pensieri fissi delle persone sono altrettanto percepibili, dalla fisionomia, dall'atteggiamento non verbale etc... Una metafora che è molto stata usata nel secolo scorso ha invece visto i pensieri come onde. Questo porta al seguente paragone: un pensiero qualunque giunto a noi, fa vibrare la nostra materia mentale e le sue vibrazioni si comunicano intorno a noi per onde come i movimenti ondulatori che si osservano alla superficie di un'acqua tranquilla nella quale si è gettata una pietra. Se l'impressione non è stata troppo forte, tutto rientra nell'ordine dopo alcuni istanti; ma se il pensiero s’impone alla nostra attenzione, se è intenso, se si presenta spesso nel campo della coscienza, allora mette in movimento una certa quantità di forza mentale che circola costantemente intorno a noi. Può sembrare un concetto nuovo ad alcuni, ma fino ad un certo livello è sicuramente provabile dal punto di vista almeno psicologico. Un'idea fissa continua a produrre effetti nella persona anche dopo che la causa iniziale dell'idea fissa non esiste più. Ma è certo dalle impressioni soggettive, che questo può avvenire anche a livelli più profondi. A questo punto potremmo dire che una delle qualità dell'individuo magnetico è la "nettezza di pensiero". Quando pensa a qualcosa, ci pensa veramente, e la sua mente non è presa, come capita a molte persone non magnetiche, in tantissimi pensieri e dialoghi interni. In questa maniera quando pensa l'individuo magnetico ha un reale effetto sulle persone attorno. Gli antichi anche conoscevano questo concetto e lo esprimevano metaforicamente: essi dicevano che la forza mentale attira a sé della materia astrale che finisce ad avvilupparci, a formare una specie dì atmosfera, di aura (parola latina che significa soffio, vapore sottile) più o meno densa, più o meno estesa, che costituisce alcunché della nostra personalità. Da quest’atmosfera irraggiano intorno a noi dei prolungamenti che si possono paragonare a correnti elettriche, o alle linee di forza che si osservano intorno alle calamite. Quest'aura che è così un'emanazione di noi stessi, agisce costantemente su noi come forza estranea, richiamando dei pensieri di egual natura che sembravano scomparsi ed aumentando l'intensità d'azione di quelli che sono ancora in attività. L'importanza dei pensieri che ci circondano ed il "fattore di trasformazione personale" Il contesto e le persone attorno ci influenzano. Fin dall'infanzia reagiamo alle persone che sono attorno a noi, ai loro pensieri ed idee. Si tratta di un fenomeno inconscio, ed a questo punto possiamo vedere che in molti casi, più sono "magnetiche", più ne veniamo influenzati. Di fatto molti pensieri ci vengono dal di fuori e noi li assorbiamo, li trasformiamo secondo i nostri desideri, i nostri bisogni, le nostre tendenze. 7
Chiamiamo questo "fattore di trasformazione". In altre parole, nella nostra mente non apparirà esattamente il pensiero dell'altra persona, ma la sua interpretazione sulla base della nostra realtà psichica. Volgarmente, quando si dice che le tali e tali idee sono nell'aria, si esprime precisamente il concetto che le idee sono estranee a noi, ma circolano intorno a noi. È fuori di dubbio anche che i pensieri si comunicano da individuo a individuo. Per es. in famiglia, se un individuo pensa a una cosa e l'annuncia, si sente spesso dire: Stavo per dirlo io. Ora, se non si vuol far intervenire il caso che in natura non esiste, abbiamo due possibilità: o la visione quantica, per la quale dobbiamo ammettere che lo stesso pensiero sia nato contemporaneamente nei due cervelli (un'interazione di natura quantica tra due menti): oppure la visione meccanicistica, per la quale esso si è sviluppato in uno dei due per trasportarsi nell'altro attraverso lo spazio. A favore della prima ipotesi è che il pensiero può comunicarsi a volte apparentemente anche attraverso distanze notevoli. E più forte è il "rapport" tra due persone, più forte apparentemente tale comunicazione è netta. Tuttavia è certo anche che con certe tecniche, come quelle dei foto-echi (che saranno trattate in un prossimo volumetto), la trasmissione riesce sperimentalmente meglio di fronte ed a minore distanza. Spesso in casa vostra, in strada o altrove, voi pensate a qualcuno che non avete mai visto da molto tempo e pochi momenti dopo lo incontrate. È il suo pensiero che è venuto a comunicarsi a voi, ad annunciarsi in certa guisa. Il proverbio dice : Quando si parla del lupo, se ne vede la coda. In generale, molto più spesso di quanto non si creda, l'uomo non crea da sé il proprio pensiero, ma lo riceve, lo assorbe e lo trasmette tal quale o più o meno trasformato, dandogli l'impronta della sua personalità. Quando un pensiero ha agitato il nostro cervello in modo durevole, esso si sviluppa e si rafforza al contatto degli altri pensieri nostri, e tutti insieme si muovono, influiscono gli uni sugli altri, si sovrappongono, si combinano e si comunicano all'infuori di noi, attirando i pensieri estranei di ugual natura e respingendo quelli di natura opposta. Il potere nascosto ed interno dei pensieri Un secondo elemento molto importante del magnetismo è il seguente: i pensieri agiscono su noi stessi. Questa è un'ovvietà sotto un certo punto di vista: infatti è il pensiero, la volontà derivante dal corpo mentale, che anima il corpo fisico, muove i nostri muscoli e regola tutte le funzioni della vita di relazione. Se noi vogliamo sollevare una scatola che supponiamo colma di oggetti pesanti, dirigiamo verso le braccia la somma di forza che riteniamo necessaria. Se la scatola è vuota, troviamo di aver inviato troppa forza e l'oggetto viene sollevato assai più dell'utile. Il contrario avviene se la scatola creduta vuota è invece piena. E pensiamo ora a questo fatto: in caso d'incendio, una debole donna può sollevare e mettere in salvo un suo caro infermo che in circostanze normali non saprebbe muovere che a gran fatica. Che cosa è accaduto? Che tutte le sue forse si sono concentrate sulla necessità dello sforzo fisico da compiere e vi è riuscita. Già da questo esempio si vede quanto potente sia la concentrazione, la canalizzazione delle nostre attività, e quanta la distrazione normale ne sciupi. Un lavoro lungo e difficile fatto con entusiasmo si finisce facilmente, mentre se ci annoiamo, se pensiamo ad altro, una parte delle nostre forze viene deviata e quella che resta a disposizione del corpo fisico non è più sufficiente a compiere il lavoro in buone condizioni: quindi vi mettiamo più tempo e ci affatichiamo inutilmente. Lavorare con intelligenza significa lavorare in economia. Se ci mettessimo a scavare sabbia, la nostra goffaggine nel maneggiare il badile ci farebbe sudare assai più presto del badilante di professione e produrremmo assai meno. 8
Ogni pensiero è una cosa fatta di sostanze invisibili. L'atto di pensare consuma una certa somma di energia anche nei momenti di scioperataggine. Per compiere maggior lavoro consumando meno forze è dunque indispensabile dirigere costantemente il proprio pensiero verso lo scopo da raggiungere, è necessario non pensare che a ciò che si sta facendo, giacché spendendo inutilmente pensiero si sciupa forza, si diventa deboli e ogni indebolimento è il principio della malattia. Bisogna ricordare sempre che la salute morale, l'equilibrio, sono manifestazioni della salute, dell'equilibrio fisico. Chi è sano è ottimista, chi è malato, è pessimista; e inoltre questo pessimismo aggrava a sua volta lo stato fisico. Chi è ottimista attira a sé le buone influenze che ondeggiano intorno a lui; chi è triste, geloso, cattivo, chi non ha che pensieri di disperazione, di odio, di vendetta, attira a sé tutte le cattive influenze che ci rendono ammalati e preparano la nostra rovina. Non solo: l'individuo naturalmente magnetico è per forza normalmente un individuo sano, in quanto ha coerenza tra corpo fisico e pensieri. Per il corpo fisico infatti la normalità è stare bene. Per la mente aiutare il corpo fisico in quest'opera. Studiare quindi il magnetismo è salutare e ci aiuta a migliorare la nostra salute personale. Le meccaniche dell'antipatia e della simpatia Un aspetto collegato al magnetismo è il concetto di simpatia e di antipatia. Quello che osserviamo infatti è che quando due individui si trovano di fronte, essi si fanno reciprocamente un'impressione buona o cattiva che risveglia in ciascuno di loro la confidenza o la diffidenza, la simpatia o l'antipatia. Allorché tali sentimenti sono ben definiti, possiamo osservare che vicino all'individuo simpatico noi ci troviamo a nostro agio, non solo, ma ci sentiamo più intelligenti, migliori, mentre vicino a un individuo antipatico ci sentiamo l'opposto. Vi sono invece degli individui che posti presso a voi, vi sottraggono, vi assorbono, «pompano» le vostre forze e la vostra vita; specie di vampiri incoscienti che vivono alle vostre spalle. Posti vicini ad essi, nella sfera della loro attività, si prova un malessere, un imbarazzo che deriva dalla loro azione nefasta e determina in noi un sentimento indefinibile, un bisogno di fuggire e di allontanarci. Ma costoro, al contrario, vi serrano più dappresso, si attaccano a voi per sottrarvi ciò che occorre a loro per vivere. Altri, all'opposto, recano con sé la vita e la salute. Dovunque essi soggiornano, la gioia si mostra e sfolgora; ci si trova bene in loro compagnia; la loro conversazione piace, vien ricercata, si ama prender loro la mano, appoggiarsi al loro braccio; la loro irradiazione ha alcunché di balsamico che vi affascina e vi magnetizza all'infuori della vostra stessa volontà. Si adottano facilmente il loro modo di vedere, le loro opinioni, senza ben sapere perché, ed è sempre con rammarico che li si vede allontanarsi. Tanto nel morale che nel fisico il più forte ha sempre un ascendente sul più debole e questi spesso è felice di mettersi sotto la protezione del primo. Basta osservare se stessi ed osservare gli altri per acquistare ben presto la certezza assoluta che molti fenomeni impropriamente attribuiti al caso, non sono dovuti che ad una causa sola: la reciproca influenza che gli individui esercitano coscientemente o non gli uni sugli altri. Un agglomerato, un gruppo di individui avrà anch'esso un centro d'azione al pari degli individui isolati. Una famiglia in cui regna la discordia, il disordine, il malumore, finisce per rovinare lo spirito più sereno: a lungo andare è impossibile sottrarsi al maleficio dell'ambiente e diventiamo anche noi dell'umore degli altri, cioè ci mettiamo forzatamente al loro unisono. Così chi entra in un caffè popolato da gente di basso livello diventa per forza sguaiato, e chi entra sotto le volte solenni d'una Cattedrale, ancorché di altra religione, si sente l'animo rapito oltre la cerchia degli interessi mondani.
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L'uomo influisce sull'uomo. Il magnetismo può essere visto come un influsso che parte da una parte ed arriva all'altra. Non è esattamente simmetrico. Sia che pensiamo che l'intermediario sia la comunicazione non verbale, sia che pensiamo che le interazioni abbiano natura quantica il concetto non cambia. Per concepire metaforicamente il concetto, si può pensare come se i pensieri che noi riceviamo dall'esterno sono come sotto forma di onde, ed abbiano comunque avuto origine in uno o più cervelli che li hanno pensati prima. Queste onde vengono percepite in qualche maniera dal nostro sistema nervoso e trasmesse al cervello che entra in vibrazione. Il pensiero estraneo si combina col nostro, mette in vibrazione la nostra materia cerebrale, e queste vibrazioni vanno a trasmettere a distanza un movimento di pensiero nuovo, più o meno originale e rivestito dell'impronta della nostra originalità. Gli antichi utilizzavano il concetto dell'uomo che influisce sull'uomo. Lo spazio è riempito d'impressioni, di desideri, di intenzioni, dì progetti buoni e cattivi che si muovono in ogni senso e che noi attiriamo o respingiamo in virtù della legge d'affinità già formulata: «I pensieri di ugual natura si attirano; quelli di natura opposta si respingono ». Uno tra gli aspetti più curiosi che possiamo verificare quando ci interessiamo a qualche cosa è che ci sembra di incontrare molto più che normalmente persone e situazioni che vadano nella nostra stessa direzione. Un'interpretazione esclusivamente fisica attribuisce tale fatto che di per sé è innegabile ad una distorsione cognitiva per la quale la nostra attenzione aumenta in una particolare direzione e notiamo elementi che prima non notavamo. Tuttavia le coincidenze sono molto spesso fortissime ed al di là di tale semplice spiegazione logica che secondo noi è sicuramente valida, ma solo ad un livello di base. Quanto detto sopra spiega invece perché la concentrazione in una particolare direzione ci aiuta a trovare persone che la pensano come noi. Creiamo infatti una situazione favorevole a questo genere di incontri. Vi è dunque uno scambio incessante di pensiero dagli altri a noi e da noi agli altri. Durante la notte come durante il giorno noi riceviamo e trasmettiamo delle influenze che ci foggiano, ci modificano e cambiano a poco a poco il nostro modo di essere. È dunque per mezzo di eccitazioni venute dall'esterno che noi finiamo per diventare ciò che siamo; buoni o cattivi, felici o infelici. La felicità non è un favore del cielo e l'infelicità non ne è il castigo; ma la felicità è il segno di un’individualità forte e superiore, mentre l'infelicità è l'indice di un’individualità debole e infelice. Occorre sapere che noi siamo gli artefici del nostro destino, giacché la natura c’è sottomessa se sappiamo dominarla. Se vogliamo essere coraggiosi vi attingiamo il coraggio, mentre chi rimane agitato senza posa dalle passioni non ha alcuna potenza per resistere al turbine delle forze che ci circondano. Pensiero e Volere Le persone che la prima volta si avvicinano al concetto di "magnetismo personale" si rendono conto che a volte a loro non riescono cose che ad altri magari riescono facilmente. Perché? Noi vogliamo in ogni momento « quel che possiamo volere » e non più.
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Così come nello spazio dei comportamenti non basta dire « voglio esser buono » o « voglio esser coraggioso » per diventarlo, quando il « voglio » non scaturisce dalle profonde radici della nostra personalità. Da qui l'importanza per sviluppare il magnetismo personale di una serie di esercizi di rinforzo della persona e della personalità. Ora la personalità non è né puro fisico, né puro spirito. È dall'armonia e dal contrasto eterni dell'IoUniverso che la volontà trae la forza di agire. Dobbiamo cioè modificare noi stessi per modificare il nostro ambiente e viceversa. Vi è una reale esistenza di un magnetismo personale, ma esso non è una cosa che si possa mettere in tasca uscendo o deporre col cappello; è una qualità che deriva solo da una profonda vigilanza sul nostro individuo, vale a dire una virtù che possederemo solo se avremo saputo meritarcela. Vi sono certo degli individui spontaneamente magnetici. Comunque, anche queste persone possono avere grande vantaggio dallo sviluppo della metodica. D'altra parte il desiderio di acquistare il magnetismo personale, vale a dire di migliorare il vostro spirito, dimostra già che potete conseguirlo purché ve ne rendiate degno. Il magnetismo personale non è una metafisica, non è una stregoneria, non è frutto di magiche formule. Nulla di più scientifico: nulla — oseremmo dire — di più fisico. Infatti il problema di acquistare magnetismo non è in fondo che una parte del problema dell'accumulo, conservazione e distribuzione dell'energia. Sviluppare il Magnetismo e la Gestione dell'energia individuale Accumulo, conservazione e distribuzione dell'energia sono un problema esclusivamente finanziario. Ed un problema finanziario ha sempre due aspetti: evitare le perdite, aumentare i profitti. Paragonando il nostro magnetismo ad un capitale, esaminiamo ora la seconda parte dell'assunto. Poniamo anche questo principio: la maggior parte degli uomini creano sufficiente magnetismo personale e potrebbero diventare degli esseri superiori se non lo sciupassero. Quando descriviamo l'uomo magnetico sano, questi è molto simile all'"uomo naturale", dove i pensieri vanno in una sola direzione, e dove il software delle sue idee è al suo servizio, e non la sua guida. In altre parole normalmente l'individuo magnetico è presente. Questo era stato da noi già accennato nell'introduzione: il magnetismo aumenta più siamo presenti, cioè più ci avviciniamo allo stato di "Bhoudh Sta". Bhoudh è una radice indoeuropea che significa "essere coscienti", mentre "Sta" è una radice legata all'essere. Il Bhoudh Sta è Presenza: coscienza del QUI ed ORA. Noi lo utilizziamo per raccogliere una serie di insegnamenti relativi alla "presenza" derivati sia dalla tradizione orientale (ch'an e tradizioni indiane) sia dalla tradizione occidentale e che sono da noi integrati in questo insegnamento. Si tratta di una via per la reintegrazione dell'uomo a sé stesso. Diciamo che l'individuo magnetico è "normalmente" presente in quanto è anche possibile che esistano individui magnetici patologici. L'individuo magnetico sano è infatti padrone dei suoi pensieri e quando li crea, li crea con nettezza nella sua mente. Il suo stato di presenza rappresenta la base, lo schermo bianco sul quale si proiettano di volta in volta delle immagini mentali alle quali l'individuo magnetico può dare di sua iniziativa attenzione. Egli non fatica per essere magnetico ed è paragonabile ad una calamita naturale.
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L'individuo magnetico patologico è invece schiavo dei suoi pensieri, che gli appaiono sì con nettezza nella sua mente ma sui quali non ha un reale controllo. Fatica molto per essere magnetico ed è paragonabile ad un pezzo di ferro caricato elettricamente da una dinamo. Quello che ora spieghiamo è come sviluppare il magnetismo sano, che tra l'altro è il più potente e perdurante. Molte delle tecniche insegnate hanno utilità anche nel cammino Bhudh Sta. Come accumulare la forza magnetica. 1. L'individuo magnetico sano. Esaminiamo da vicino un individuo magnetico sano. Tutti ne hanno conosciuto qualcuno. Queste definizioni hanno più di cento anni ma sono sempre attuali. Ecco ciò che vediamo. 1. Il suo aspetto esteriore è armonico. L'individuo magnetico si nota spesso al primo sguardo. Il concetto è quello del "fascino personale". Non importa che l'individuo sia bello o brutto: dal suo fisico si sprigiona sempre una impressione piacevole. I suoi difetti non affliggono la vista in proporzione della loro importanza: al contrario, ciò che egli ha di meglio si impone stranamente allo sguardo. In altre parole, voi ne vedete i pregi e non i difetti. I suoi occhi hanno uno splendore che affascina dolcemente. La sua voce seduce l'orecchio. Il suo atteggiamento è insieme sobrio e naturale. 2. Egli sembra impregnare l'ambiente di una irradiazione penetrante. La sua presenza sembra generare in coloro che avvicina una singolare sensazione di benessere, una vera voluttà interiore. Presso di lui lo spirito sembra diventi più leggero. La parola esatta per descrivere lo stato è "euritmia". Infatti un'euritmia infinitamente dolce vi conquista, vi soggioga e vi lascia un ricordo persistente. Questo ricordo, anziché svanire si fa invadente e ben presto vi prende un desiderio quasi ossessionante di rivivere quell'ineffabile fascinazione. Quando vi trovate in compagnia dell'uomo magnetico, la prima impressione che vi fa è quella di un essere in riposo: egli non è nervoso, non si agita. Voi provate poi il sentimento che egli ha in sé una forza di riserva, ma non sapete precisamente come e dove la possieda. Non e proprio nel suo sguardo, né nei suoi modi, né nel suo linguaggio, né nelle sue azioni; ma tutta» via esiste e sembra far parte di lui. Ecco esattamente il fatto: Un poco di quella forza di attrazione che egli mostra e di cui siete coscienti è andata da voi a lui senza che lo sappiate: è ora una parte di lui, e alcuni minuti prima, per quanto possa sembrar singolare, era in piccola parte una parte di voi! 3. La sua parola possiede un'autorità particolare. Ciò che egli dice s'insinua nell'animo e vi si incide profondamente. Essa commuove e persuade, anche quando egli non sembri annettere alcuna importanza a ciò che dice. Con una parola, uno sguardo, un sorriso, egli vi turba, vi incanta, vi seduce. 4. Lo sua volontà agisce a distanza. Lontano da lui ci si sente portati a piacergli. Ciò che egli desidera ottenere tormenta il vostro pensiero. Anche lontano da lui, l'essere verso il quale si orientano le sue intenzioni resta infallibilmente cosa sua. In colui che egli prende di mira, si elaborano, nascono e predominano bentosto i sentimenti, i desideri, le tendenze che gli piace di suggerirvi.
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5. Egli ha uno sguardo speciale. Osservate il suo sguardo. I suoi occhi vi dominano sebbene egli non vi guardi fissamente. Egli non guarda nei vostri due occhi né in uno dei vostri due occhi; ma guarda esattamente fra i due occhi, alla radice del vostro naso. Il suo sguardo sembra penetrarvi con intenzione — uno sguardo fisso e acuto, ma che non ha nulla di sgradevole. Voi sentite che egli non è impertinente. Notate pure che egli non vi guarda così quando parlate voi, ma aspetta per così dire la vostra comunicazione per inviarvi la sua. 6. Egli è sempre cortese. Egli vi ascolta garbatamente: è sempre gentile, ma voi ricevete l'impressione di una volontà inflessibile sotto quella calma apparente : voi intuite in lui una potenza. È l'uomo che si deve obbedire: in una parola, l'impressione che vi lascia è quella dì uno che sa esattamente ciò che vuole e non ha fretta perché è certo di ottenerlo. 7. La sua conversazione è semplice. Analizziamo ora la sua conversazione. Vi ha insegnato qualche cosa? Pochissimo: ciò che egli dice non ha generalmente importanza, ma tuttavia a voi dà l'impressione che lo sia mentre l'ascoltate. Egli vi fa sentire, che, se volesse, potrebbe dire assai di più. Punge in tal modo la vostra curiosità, ma non vi dà l'impressione di volervi mistificare. Il suo occhio è troppo franco, e anche se lo conosceste da dieci anni non scoprirete mai nella sua conversazione l'indizio di un tranello che vi tenda per cercare di farsi ammirare. 8. Egli agisce secondo leggi fisse. Quest'uomo che ha raggiunto la popolarità, l'influenza, la ricchezza o il successo, ha accettato semplicemente questi doni, considerandoli come se gli fossero dovuti, come il risultato logico della messa in azione delle leggi di causa ed effetto. 9. Egli è simpatico. Quale impressione insomma vi ha fatto quest'uomo? Questa: voi desiderate conoscerlo meglio perché sentite che vi è simpatico, in un modo misterioso che non potete definire. Egli vi tiene in suo dominio e voi non potete sottrarvi alla sua influenza, anche dopo esservi congedato da lui. 10. Egli si serve della vostra forza. Se ora volete ricordar bene la conversazione avuta con luì, vedrete — quantunque non lo abbiate allora notato — che siete stato voi far mostra delle vostre cognizioni, che siete stato voi quello dei due che ha cercato di piacere: in una parola siete voi quello che ha dato. Voi avete dato, egli ha ricevuto. Se avesse voluto che fosse altrimenti, forte della coscienza del suo valore vi avrebbe costretto a ricevere da lui tutto ciò che gli sarebbe piaciuto darvi in fatto di impulsi, ordini, idee. Se l'avesse voluto avrebbe potuto farvi piegare, come il vento curva le canne di uno stagno. Perché? Perché tale è la Legge, perché egli la conosce, mentre voi l'ignorate. Ma egli non ha voluto e si è concesso semplicemente di farvi una buona impressione, poi è partito dopo avervi preso un po' di magnetismo, come l'ape vola via dopo aver preso il miele da un fiore. Riprendiamo ora questi elementi sforzandoci di indagare come potremmo acquistarli. 2. Gli elementi fisici del fascino personale. Quando voi vi mostrate, gli astanti ricevono di voi un'impressione d'insieme dalla quale dipende in buona parte l'attrazione o la simpatia che potete ispirare. Quest'influenza generale risulta dalla somma delle sensazioni visuali, auditive, olfattive che determina la vostra personalità. La vostra statura, il vostro viso, il vostro sguardo, la vostra voce, il vostro atteggiamento, il vostro odore, i vostri gesti concorrono a sensibilizzare coloro che vi avvicinano. Fra questi elementi di fascino fisico, distingueremo due categorie: 1. Le vostre qualità statiche, morfologiche; vale a dire le vostre forme, i lineamenti della vostra fisionomia, le linee della vostra silhouette; 13
2. Le vostre qualità cinematiche; vale a dire l'espressione dello sguardo, i movimenti espressivi del viso, la tonalità della voce e la dizione, insomma i movimenti del corpo. Occupiamoci prima degli elementi statici. Qualunque sia il vostro contorno facciale, lo stato della vostra epidermide, il loro effetto d'insieme può venire immediatamente migliorato armonizzando le tre cose che colpiscono a tutta prima in una persona: i capelli, il colorito e i denti. Un volto comune di lineamenti, ma che abbia un colorito normale, una dentatura sana e integra, una capigliatura assestata vi impressionerà più favorevolmente di un viso dai lineamenti classici, ma che abbia un colorito malsano, una dentatura guasta, una capigliatura trascurata. Nulla di difficile, dunque; i nostri lettori sanno già a meraviglia come ottenere questa qualità. Noteremo solo che il fascino fisico dipende in parte dalla volontà e in parte dall'azione del morale sul fisico. Osservate le donne che vogliono rimaner giovani, e ne avrete una prova. 3. Lo sguardo e la voce. Lo sguardo convenientemente esercitato seduce e soggioga: la sua importanza è assai più considerevole di quella della bellezza puramente fisica degli occhi. Questo è il concetto della "fascinazione" e della "forza fascinativa". Per sviluppare tale qualità è comunque necessario esercizio. Anche quando essi sono ben conformati, bisogna infatti imparare a dare agli occhi, mediante una appropriata cultura, un'espressione speciale perché abbiano tutto il loro splendore. Non si tratta — come si potrebbe supporre — di dar loro una dura fissità. Persino nelle pratiche ipnotiche si è abbandonata la fissazione brutale e si usa piuttosto uno sguardo dolcemente penetrante che ritiene l'attenzione e intorpidisce insensibilmente la volontà dell'ipnotizzato. Il concetto è quello della "fascinazione", che è una disciplina a sé stante da noi tra l'altro approfondita in altro luogo... Chiamiamo infatti "forza fascinativa" un insieme di elementi intangibili che vengono messi in azione ogniqualvolta ci troviamo in presenza di un'altra persona, senza che necessiti alcuno sforzo da parte dell'operatore per esercitarla. In tale natura è innegabile la correlazione con il concetto di "presenza" (boudh sta). Sotto l'aspetto psicologico, oltre al suo effetto attraente, uno sguardo coltivato permette di esprimere i più diversi pensieri e sentimenti con una intensità che impressiona profondamente; inoltre l'azione ipnotica di un tale sguardo dà a chi lo possiede un ascendente prezioso. Con la pratica della fascinazione si possono eseguire una serie di esercizi molto simpatici che vengono anche chiamati "esercizi di base" Insegneremo qui ora alcuni di tali esercizi di base applicati, supponendo la fissità già ottenuta. 1° - In un salotto, in chiesa, a teatro, al cinema o in altro luogo di riunione, dove parecchie persone si trovano sedute le une davanti alle altre, fissate nella nuca una persona posta davanti a voi a una distanza di 2-3 metri, concentrando tutta la vostra energia sull'idea di agire su di essa e farla voltare, ciò che accadrà se la persona è sensibile. Si può anche dirigere l'azione degli occhi sulle due scapole o riunirle in un punto, per es. su una delle prime vertebre dorsali. E' interessante notare che molto spesso la persona reagirà IMMEDIATAMENTE dopo il vostro sguardo.
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2° - Ritentate l'esperienza in strada, rimanendo due metri dietro la persona scelta. 3° - Riuscita la seconda esperienza, si può volere che la persona si volti a destra o a sinistra. Formulando chiaramente nel vostro pensiero l'idea di destra o sinistra, si perviene assai facilmente allo scopo. Questo si può anche fare osservando un gruppo di persone che camminano per la strada ed è un esercizio molto facile. 4° - In ferrovia, in tram, scegliete un individuo seduto in faccia a voi, ma il cui posto sia sensibilmente a destra o a sinistra di quello che vi è dirimpetto. Simulate di guardar diritto in modo da lasciargli credere che non lo vedete, ma guardatelo obliquamente, dirigete su di lui una corrente mentale più forte che vi è possibile, e ditevi con tutta l'energia di cui vi sentite capace, che volete che egli guardi nella vostra direzione. La persona scelta diventerà presto irrequieta, nervosa, come se avesse coscienza di una forza che la domina, e finirà per guardare dalla vostra parte o anche per fissarvi. 5° - Mettetevi alla finestra e guardate una persona che viene verso di voi. Se la fissate con energia sufficiente esprimendo la volontà che alzi la testa e vi guardi, essa lo farà quasi invariabilmente, obbedendo al vostro richiamo mentale. L'esperienza può esser fatta collo stesso processo in condizioni inverse; vale a dire voi fissate passando nella via una persona alla finestra. Due elementi d'azione entrano in scena in questa serie di esperienze: la potenza magnetica dello sguardo e la concentrazione del pensiero. Allorquando queste esperienze sono riuscite una volta su due, si ha coscienza che si può dominare gli altri e imporre la propria volontà in larghissima misura. Altri esperimenti si possono allora tentare coll'aiuto di un amico o di una persona qualunque. Supponiamo che si voglia ottenere da costui un servigio oppure un oggetto dal quale non vuol separarsi. Si concentrerà il proprio pensiero sull'idea che egli deve consegnare questo oggetto, e senza che egli sospetti quale azione si vuol esercitare, vi metterete di fronte a lui e discorrendo della soddisfazione che provereste se aveste l'oggetto sia pure per pochi minuti, si fissa il soggetto dell'esperimento con dolcezza e persistenza, come a far penetrare nel suo cervello l'idea di consegnare l'oggetto. Se la penetrazione dello sguardo è sufficientemente sviluppata e se la concentrazione del pensiero è abbastanza grande, si nota bentosto che ogni parola esercita sul soggetto una sorta di effetto fisico che va diritto allo scopo da raggiungere. L'interlocutore, che non tarda a esser soggiogato più o meno completamente, abdica e finisce per abbandonarvi l'oggetto che desiderate. Vi è qui evidentemente un principio di ipnotizzazione. Pino a che voi tenete qualcuno sotto il vostro sguardo, voi diminuite sempre più notevolmente la forza del suo giudizio e della sua volontà. Maneggiando in modo opportuno questo principio, per es. durante un lungo colloquio, siate certo che riuscirete a turbare profondamente l'interlocutore. Ricordatevi che ciò che avrete detto facendo uso dello sguardo centrale (cioè alla radice del naso, tra i due occhi) resterà incrostato nella sua memoria. Le vostre parole possono anche non aver avuto sull'istante un successo conforme ai vostri desideri, ma esse continueranno però a preoccupare lo spirito del soggetto. Se volete evitare di subire voi stessi l'ascendente della persona colla quale conversate, interrompete il vostro sguardo fisso centrale non appena essa prende la parola, dirigetelo sopra o sotto i suoi occhi, ma non negli occhi. Occorre una lunga pratica per conservare la piena integrità del giudizio al cospetto di una persona che vi guarda fisso negli occhi.
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Quando in società poserete per alcuni secondo uno sguardo indifferente ma ben fisso e sostenuto su qualcuno esprimendo mentalmente il desiderio che questo tale si senta spinto a ricercarvi, farete nascere in costui questo desiderio. Il fascino vocale si scompone in due elementi: il timbro della voce, la sua sonorità, che dilettando l'orecchio, commuove facilmente, addormenta il raziocinio, la resistenza, e turba i più sensibili; in secondo luogo la nettezza dell'articolazione. Più che la dizione corretta è necessario che la parola e la pronuncia sia estremamente chiara. La pronuncia chiara corretta cesella la parola in rilievi precisi che si incidono nello spirito e facilita il consenso a quanto si esprime. Spesso vi è una tendenza a saltare le ultime vocali. Un esercizio molto utile è porsi davanti allo specchio e pronunciare le parole molto chiaramente, facendo molta attenzione all'ultima vocale. L'arte di persuadere di cui studieremo più avanti la tecnica, ha bisogno di una voce buona e di un'articolazione distinta. Non potendo qui dare totalmente questo insegnamento, ci limiteremo a osservare che nella pratica, senza dare alla propria parola un tono enfatico e teatrale, bisogna abituarsi a non precipitare mai l'emissione delle parole. Parlare a precipizio, mangiare certe lettere o certe sillabe, toglie alla voce ogni carattere persuasivo. Bisogna inoltre evitare gli « effetti », le modulazioni, le esclamazioni brusche e bandire assolutamente ogni scoppio di voce. Quanto al modo di esprimersi, diremo che l'uomo magnetico deve procedere all'inizio della sua pratica per affermazioni. L'affermazione è un blocco inattaccabile che non lascia posto al dubbio o alla discussione. Solo successivamente l'uomo magnetico imparerà l'arte di porre le domande. E' anche possibile porre domande, ma con estrema sicurezza di sé. 4. L'espressione e l'atteggiamento. Sarebbe troppo lungo ora insegnare anche come si abolisce la timidezza e si acquista l'impermeabilità alle emozioni. Questo può essere ottenuto infatti facilmente con semplici esercizi di PNL3 o Rilascio Emozionale. Modificare le proprie reazioni organiche e psichiche è comunque un processo su più livelli e lungo, in quanto, pur essendo le tecniche semplicissime, a volte sono necessari anni per capire come mirarle al meglio. Il risultato ne vale comunque la pena giacché come abbiamo dimostrato altrove «il nostro carattere è la manifestazione del funzionamento fisico». Qui dobbiamo aggiungere altre osservazioni. In presenza di chicchessia, in ogni circostanza, dovete sforzarvi di conservare una perfetta serenità interiore per poter pensare, concepire, decidere liberamente, per parlare senza esitazione e influenzare l'ambiente nel senso esatto voluto dalle vostre aspirazioni. Ricordatevi che ogni sforzo, anche piccolo, per agire (anche se avete l'impressione di non poterlo osare), concorre ad aumentare il senso di sicurezza in se. Quanto all' esteriorizzazione dei nostri sentimenti contrapporremo, per farci intendere, la mobilità meridionale alla flemma inglese. Quale delle due è il miglior mezzo per influenzare?
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La mobilità, che sembra sottolineare, commentare, rinforzare il significato delle nostre parole, parrebbe a prima vista il partito migliore; ma ha tre inconvenienti: necessita di una grazia innata poco frequente o un'educazione speciale, favorisce la formazione precoce delle rughe; suppone un'espansività funesta alla influenza individuale. Inoltre esigendo un forte dispendio nervoso, si oppone a uno dei principi fondamentali del magnetismo personale e cioè che mentre l'espansività respinge, la condensazione di sé attira. Sarà dunque meglio adottare almeno all'inizio il secondo sistema in quanto più semplice da gestire ed immediato, e per esercitarvi vi consigliamo di mettervi davanti a uno specchio e imporvi una immobilità marmorea d'espressione, mentre andate pensando successivamente a delle cose comiche, tristi, piacevoli, ripugnanti, banali, patetiche, ecc. Applicherete poi lo stesso principio parlando. Successivamente, quando sarete esperti potrete anche fare l'opposto: espressione cangiante e pensiero sempre calmo e distaccato. Entrambe le tecniche vi daranno maggiore padronanza di voi stessi. Ricordatevi che la vostra maschera facciale è modificabile. In conseguenza di un fenomeno psicofisiologico ben noto, ogni immagine mentale reagisce per via vaso-motoria sull'organismo e vi determina degli effetti corrispondenti al suo oggetto. Influenzare il corpo Ecco un esercizio che vi consigliamo di ripetere ogni giorno durante un certo tempo. Chiudete gli occhi e assorbitevi nella contemplazione interiore del viso che vorreste avere. Immaginatelo nettamente al posto del vostro. Scegliete, se volete, un modello materiale fra i capolavori della pittura o della scultura. Non ditevi che vi è impossibile diventare somigliante a questo modello, ma che potete abbellirvi notevolmente. I lavori più seri che scienziati fisiologi hanno dimostrato che un'idea a lungo sostenuta (suggerita) di una piaga in un punto determinato del corpo, crea dopo alcune ore d'incubazione un essudato sanguigno reale. Lo studio delle scienze psichiche mostra che il nostro organismo è dotato di una facoltà o funzione criptoide che dà alle nostre rappresentazioni mentali un'azione precisa sulla nostra sostanza. Così il desiderio di piacere, di affascinare, sono efficaci. Ardenti e sostenuti, questi desideri hanno già operato e operano ogni giorno dei miracoli. I gesti o i movimenti frequenti, bruschi, nervosi, impulsivi, sono contrari al fascino. Ricordatevi che dovete destare una certa ammirazione pel vostro calmo viso, i vostri occhi espressivi e pieni di tranquilla sicurezza, la vostra voce gradevole e la vostra parola distinta. Conformate il vostro atteggiamento a questo scopo. Cogli estranei o i famigliari conservate un riserbo esteriore perfetto. Non date segni di agitazione, di sorpresa, di contentezza puerile per ogni piccola cosa. Evitate di sorridere e sopratutto di ridere per qualunque inezia. Checché ascoltiate, non uscite mai in esclamazioni. Parlate in modo da dare l'impressione di una persona che si può difficilmente commuovere e che, quantunque squisitamente cortese con tutti, non accorda con facilità la sua speciale attenzione a qualcuno. Allora il minimo vostro segno di interesse verrà apprezzato. Rispetto alla persona che vi interessa di più, moderate la vostra espansività. L'intimità del vostro io deve rimanere misteriosa per conservare la sua attrattiva. Non prodigate i vostri piccoli favori, sorrisi, parole amabili, attenzioni, ecc. E soprattutto non permettete alla persona in parola di rendersi conto, che voi ci tenete che essa si comporti con voi nella tale e tal guisa.
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Queste sono consegne esteriori, ma vi aiuteranno a divenire simile alla persona in stato di presenza che è naturalmente magnetica. Il fine è la coscienza di quello che fate. In realtà nel momento in cui siete consapevoli, potrete anche lasciare da parte queste istruzioni in quanto puramente esterne. Ma fino al momento in cui non avrete capito ciò queste semplici righe vi saranno utili. 5. Concentrazione e isolamento. La concentrazione si può definire un'attenzione superiore. L'attenzione è la facoltà che il nostro spirito possiede in grazia al potere più o meno elevato di fissarsi su un oggetto e afferrarne con maggiore o minor rapidità tutti i caratteri e tutte le relazioni. La concentrazione può andare dalla concentrazione meditativa alla fissità. La mente si evolve infatti secondo un processo continuo di trasformazione. Quello che proponiamo quindi come base è prendere coscienza dello sviluppo naturale del pensiero e notare come si sviluppa secondo leggi naturali. Lasciare evolvere i pensieri è quindi importante. Quello cui bisogna mirare e che chiamiamo "concentrazione" è intanto la direzionalizzazione dello stesso pensiero. Ma a che serve la concentrazione per il Magnetismo Personale? Serve ad assicurarci la padronanza su noi stessi. Chi è impulsivo infatti, colui che come il ragazzo scambia per realtà i suoi desideri e i suoi timori, si spaventa per un nonnulla. Infatti le sensazioni false ed esagerate sono provocate dalla mancanza di attenzione. Un giusto colpo d'occhio sui fatti basta a ricondurre alle proporzioni della realtà lo spauracchio da cui ci siamo lasciati sorprendere; serve insomma a dominarci. Concentrazione su di una cosa sola Il segreto della concentrazione consiste tutto in questa frase: « Non pensate a due cose in una volta ». Sembra un precetto facilissimo e invece è estremamente difficile. Sono rari coloro che riescono a leggere una mezza pagina senza frapporre due o tre pensieri estranei all'argomento della lettura. Sono rari coloro che in un colloquio sono capaci di immedesimarsi con l'interlocutore mentre questi parla. Un concetto simile esiste anche nello Zen (una disciplina giapponese simile al Bhoudh Sta) ed ha utilità quotidiana. Il manager Zen quando legge una lettera, legge una lettera, quando partecipa ad una riunione partecipa ad una riunione e via dicendo. Il manager non Zen quando legge una lettera pensa alla riunione, quando partecipa alla riunione pensa a cosa farà dopo e così via... Il primo ha ovviamente più efficacia del secondo. Noi sappiamo già che il pensiero è una forza e che tutto ciò che non si applica alla cosa su cui si deve pensare è dunque forza perduta. « Mentre compite un atto fisico — dice Multford — se voi pensate a tutt'altra cosa, sciupate la vostra forza e il vostro pensiero. Prima di affondare uno spillo in un cuscinetto, voi avete proiettato fuori di voi il pensiero, in sostanza, un piano per affondare questo spillo. Questo piano è una forza. Voi dirigete questa forza sul vostro corpo che ne è lo strumento. Voi non dovete mescolare questo piano con un altro progetto per fare un'altra cosa, mentre la vostra mano pianterà questo spillo. 18
Se lo fate, mandate la vostra forza — o tentate di mandarla — in due direzioni alla volta. Ogni pensiero o ogni atto d'impazienza, per quanto piccoli siano, vi costano una perdita di forza senza profitto. Se talvolta siete stanchi di camminare, mentre il vostro cervello ha lavorato, si è torturato, ha fatto dei progetti, se allora scacciate tutti questi pensieri e mettete tutta la vostra intelligenza, tutta la vosra attenzione, tutta la vostra forza nelle gambe, sarete sorpresi di sentir tornare il vigore e la fatica abbandonarvi ». Questa legge è la stessa per tutti gli atti della vita. Allenatevi alla concentrazione per un solo atto, e vi allenerete a versare la piena della vostra intelligenza su tutti gli atti. Allenatevi a mettere tutto il vostro pensiero in ogni azione, impedite a questo pensiero di disperdersi su un'altra cosa e vi allenerete a dirigere la pienezza delle vostre forze sul vostro discorso quando parlate, sulla vostra abilità quando lavorate colle mani, sulla vostra voce quando canterete, sulle vostre dita quando domanderete loro qualche lavoro delicato, su tutti i vostri organi e su tutte le funzioni del vostro essere che avrete l'occasione di esercitare. Chi vuol avere un'idea della potenza del pensiero ad esempio sulle funzioni organiche, provi, subito dopo il pranzo a stendersi su di una poltrona e concentrare il suo pensiero su questa, frase : « Io digerisco bene: io digerisco perfettamente». Cerchi di vedere cogli occhi della mente, e senza mai staccare il pensiero, il proprio stomaco a cui affluiscono i succhi gastrici che intaccano il cibo poco prima ingerito, che compie i suoi movimenti peristaltici il chilo che passa nell'intestino... e constaterà che realmente la sua digestione si compie in un tempo assai minore del consueto. Se noi coltiviamo il potere di localizzare le nostre forze su un solo atto, coltiviamo anche la facoltà di trasportare tutta la nostra intelligenza da un soggetto a un altro. Vale a dire, possiamo in tal guisa trasportare il nostro mentale da una preoccupazione noiosa a un piacere, e dimenticare un'afflizione in un lavoro lieto. Ci sono varie metodiche per sviluppare la concentrazione: alcuni autori raccomandano e confidano in gran segreto degli esercizi di concentrazione, tali come: sgranare i chicchi di un rosario, contare da 100 a 1, girare i pollici l'uno sull'altro, ecc. Questi esercizi sono sicuramente utili e possono agire da elemento rafforzante. E' comunque fondamentale iniziare dal quotidiano. Un individuo intelligente comincerà a concentrarsi già mentre legge un buon libro, oppure analizza un oggetto qualsiasi, una persona, oppure discute mentalmente un problema che lo interessa. Ciò a cui bisogna badare è di imparare a fissarsi su un oggetto o un problema SOLO per un tempo sempre crescente. Concentrazione e vuoto mentale Perché i pensieri sono cose e la loro emissione è accompagnata da una emissione di forza, per accumulare magnetismo personale è necessario non solo saper pensare,cioè regolare convenientemente il corso dei propri pensieri, ma anche, in certi momenti,saper non pensare a nulla. Se noi riusciamo ad arrestare completamente per un tempo più o meno lungo l'emissione dei nostri pensieri, forse è probabile che la riparazione delle forze avverrà in un tempo incomparabilmente più breve che se non sappiamo far ciò.
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L'abilità di non pensare a nulla è assai diversa dalla distrazione. Quasi sempre noi passiamo a nostro malgrado da un'idea all'altra e questo stato di continua mobilità è paragonabile in certi casi ad uno stato patologico. Chi agisce così, non ha mai forza sufficiente per proiettare una luce vigorosa su un pensiero importante. Al contrario, dobbiamo pensare non automaticamente ma volontariamente, colla massima intensità di cui siamo capaci; ma per riposarci dall'inevitabile perdita di energia che risulta da tale sforzo, dobbiamo poi saper non pensare a nulla. Come realizzare il vuoto mentale Ma come si fa a pensare a nulla? E estremamente difficile. Noi abbiamo all'infuori dei nostri pensieri coscienti, un pensiero continuo, incosciente, una preoccupazione di un determinato ordine che accompagna come un'orchestra in sordina la nostra attività. Oggi per es. è il pensiero di un impegno materiale o morale, domani sarà una preoccupazione per la vostra salute, posdomani l'idea di un viaggio. Notate bene che non è affatto necessario che voi abbiate chiara in mente questa preoccupazione. Non occorre: essa è sufficiente a dare un tono speciale a tutta la vostra attività o meglio alla vostra sensibilità. È come una tinta determinata che colora il campo del vostro mentale. Ebbene: per riuscire a non pensare veramente a nulla, bisogna sapersi spogliare anche di questo pensiero-non-pensiero, cancellarlo come con una spugna si cancellerebbero dei segni in gesso su una tavola nera, mettersi nello stato neutro, indifferente che i Greci chiamavano atarassia. Il Durville riassume così l'allenamento indispensabile per raggiungere a poco a poco questo stato: « Ritirarsi in una camera in penombra, lontano da ogni rumore, prendere le precauzioni necessarie per non essere disturbato. Disporsi comodamente in una poltrona o coricarsi sul letto, colle palpebre abbassate senza sforzo sui globi oculari e i pugni semichiusi. Allora rilassare completamente i muscoli, nel modo più assoluto e nella maggior calma fare uno sforzo mentale, prima per attirare a sé le forze esteriori, quindi per arrestare l'emissione dei pensieri. La bocca deve rimaner chiusa senza che le labbra siano serrate e la respirazione deve farsi solo dal naso. Il campo della coscienza deve essere interamente chiuso e bisogna, non appena sorge, respingere qualunque pensiero, quale esso sia». Bisogna insomma creare in se stessi ciò che i suggestionatori chiamano lo « zeroideismo » cioè l'assenza assoluta di idee. Per aiutarsi, cercare di fissare il pensiero sull'idea del nero, immaginando di « veder del nero », un punto nero, o una macchia nera, o un murò tutto nero. Se qualche pensiero estraneo si frappone, scacciatelo con un breve sforzo volontario e tornate a veder del nero... del nero... non pensate che al nero. In conclusione il procedimento si fa in tre tempi: 1° Isolarsi. 2° Rilassarsi. 3° Arrestare il lavoro cerebrale o per meglio dire, dissociare ogni cerebrazione cosciente. Il zeroideismo è possibile solo nello stato di coscienza oggettiva o Bhoudh Sta accennato più sotto. Fin che la mente è sveglia il suo meccanismo si orienta abitualmente infatti in due modi : o su un'idea fissa, o passando da una a un'altra idea secondo le leggi associative. Ciò che importa fare per poter riposarsi è di rompere il pensiero logico, cioè la rappresentazione logica che le immagini suscitano in noi. 20
Ad esempio, « Veder del nero » e null'altro che del nero non è cosa facile e del resto non è necessario. A uno riuscirà meglio una monoideazione diversa : per es. : l'idea di un fiume che scorre, di una corda che continua all'infinito e che il nostro pensiero si incarica di svolgere senza posa, ecc. A un altro riuscirà meglio il proposito di « negare attenzione a ogni pensiero cosciente » scacciando da sé le idee colla stessa tranquilla insistenza con cui un cavallo ciondola la coda per scacciare le mosche. Per chi vuole andare oltre, potrà cercare di arrivare allo stato di "Bhoudh Sta", anche se per sviluppare il magnetismo personale non è necessario arrivare così in là: il Bhoudh Sta è infatti un insegnamento di presenza che vuole andare velocemente alla meta. La meta è la coscienza diretta dell'Universo, che è l'unica vera libertà. E tale conoscenza è solo possibile al di là dei nostri pensieri che ci occultano la percezione della realtà. L'insegnamento riassumibile in queste parole: vi è un’irriducibile differenza infatti tra il mondo e l’esperienza che ne abbiamo. Noi esseri umani spesso non agiamo e non vediamo direttamente il mondo In altre parole non siamo effettivamente coscienti. Quel che accade è che ciascuno di noi crea, a seguito dell'impatto con la società una rappresentazione del mondo in cui vive e questa diviene la sua realtà che però è totalmente immaginaria. Gli indiani parlano a tal proposito del concetto di MAYA o illusione: con questo intendono che quello che percepiamo è solo quello che percepiamo attraverso i nostri sensi e non è la realtà finale, che è impercettibile e si puo’ chiamare AKASHA. Arrivare alla realtà significa essere liberi ed al contempo risvegliarsi. Essere risvegliati è al di là delle emozioni, anche se non nega l'esistenza del concetto di amore, cui da una definizione più vasta. In realtà l'uomo veramente "sveglio" è il solo capace di amare veramente in quanto è cosciente, totalmente, dei legami esistenti tra gli esseri. L'uomo normale ama o non ama in funzione delle sue illusioni mentali, senza rendersi conto del fatto che i suoi sentimenti sono legati ad influenze esterne o allo stato di salute dei suoi organi. Il Bhoudh Sta non è un insegnamento religioso: si tratta di una filosofia pratica che può condurre una persona ad uno stato di coscienza superiore indipendentemente dalla sua appartenenza confessionale. Chi lo sviluppa sviluppa contemporaneamente anche il magnetismo personale. Si tratta comunque di un livello estremamente elevato, e per la maggior parte delle persona sarà già sufficiente un certo grado di concentrazione mentale. Riassumendo, diremo che nostra preoccupazione costante deve essere l'arte di utilizzare le proprie forze in blocco, dirigendone tutta la potenza su un punto solo. La nostra deve essere una vera tattica di guerra: il pensiero, l'energia mentale non devono trovarsi sparpagliati su una superficie troppo vasta, giacché nessuna forza propulsiva né alcuna resistenza è in tal caso possibile. Se invece riuniamo le nostre energie in un fascio, potremo resistere a un urto formidabile o a nostra volta dare l'assalto a una fortezza. 6, La concentrazione meditativa. La meditazione, riferita al Magnetismo Personale, consiste nel conservare un sentimento favorevole, impedendogli di traversare troppo rapidamente il campo della coscienza, per obbligarlo a sopire in noi le idee e i sentimenti sfavorevoli che potrebbero ancora assalirci; nel portare sulle diverse circostanze della vita uno sguardo penetrante per afferrarne i minimi particolari; nell'utilizzare fruttuosamente le risorse che sono a nostra disposizione ed evitare i pericoli ai quali siamo costantemente esposti. 21
La meditazione permette di acquistare la forza, la resistenza, la virtù che caratterizzano gli animi elevati; essa ci assicura il mezzo di armarci per il presente e prepararci per l'avvenire. Essa ricorda la concentrazione, ma con minore fissità. Per meditare utilmente bisogna trovarsi in buone condizioni fisiche e morali e prepararsi coll'isolamento durante 5-6 minuti almeno. Aprite allora completamente il campo della coscienza per ricevere tutti gli influssi, tutti i pensieri, tutte le idee, tutti i sentimenti che possono arrivarvi; discuterli, conservare i buoni, respingere i cattivi e concentrare la propria energia sulle risoluzioni che si vogliono prendere. Se non si fissa la propria attenzione su un soggetto speciale, si cerchi di evocare le idee di bello, di bene, di buono, di utile, far nascere in sé dei sentimenti d'interesse generale, risvegliare dei moti d'affetto, scoprire una nuova via che possa riuscirvi utile, esaminare delle norme di condotta. Fissando al contrario la propria attenzione su un soggetto determinato, si cerchi di considerarlo sotto tutti i punti di vista, in tutti i particolari, allo scopo di bilanciare i vantaggi e gli inconvenienti; si ragioni sugli uni e sugli altri per calcolare le probabilità di riuscita e giungere più sicuramente allo scopo che si ha di mira. Dal nostro punto di vista, possiamo prendere come soggetto di meditazione lo sviluppo della nostra personalità magnetica, analizzando tutte le impressioni che non mancheranno di farsi sentire, cercando di ben comprendere il vantaggio di nulla trascurare per giungervi. Si può quindi prendere un soggetto particolare « volere, per esempio, sbarazzarsi di un difetto e sviluppare più particolarmente la tale o tal'altra qualità che si desidera mettere al suo posto ». Si può meditare dovunque: nei campi, nei boschi, in ogni ora del giorno e della notte; ma è sopratutto nella solitudine che si ha maggior vantaggio a meditare. A nostro avviso la miglior meditazione è quella che si fa alla sera coricandosi, a patto di addormentarsi sulla risoluzione presa, vale a dire pensando dolcemente di fare per 1' avvenire la tal cosa o di non fare la tale azione. Uno scoglio da evitare è di abbandonarsi alla fantasticheria, giacche in questo stato l'attenzione sonnecchia lasciando scorrazzare liberamente le idee e i sentimenti nel campo della coscienza e concatenarsi sotto l'azione delle influenze più insignificanti e più impreviste. La fantasticheria sentimentale, che conduce facilmente alle idee tenere, è particolarmente nociva allo sviluppo della personalità magnetica, giacché è suscettibile di farci perdere la nostra energia. Ben diretta, la meditazione diventa uno dei fattori più importanti dello sviluppo della personalità magnetica.
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7. Metodi efficaci di accumulare e sviluppare forza magnetica. Tutta l'arte di sviluppare il magnetismo personale si riduce in fondo all'arte di utilizzare le forze che gli altri disperdono inutilmente o con danno di se stessi. A questo proposito osserviamo l'utilizzo di due forze: 1. La Respirazione Ritmica e Cosciente 2. Il desiderio. Aumentare il Magnetismo con la Respirazione Ritmica e Cosciente La Respirazione Ritmica e Cosciente può essere una tra le migliori maniere di accumulare maggiore magnetismo in voi. La respirazione è l'attività di base dell'uomo, che lo mette direttamente in contatto con la sua natura. Da sola. la respirazione può migliorare e trasformare l'organismo, ma prima dobbiamo migliorarla. Bisogna notare che ogni individuo, finché la sua mente non si risveglia a questo concetto, che può migliorare, trasformare ed approfondire la sua respirazione, non utilizza che la respirazione cosiddetta "materna", a lui trasmessa dalla madre. Questa respirazione, a seconda che sia ampia, breve, regolare, compulsa, condiziona tutte le manifestazioni di vita dell'individuo nella sua esistenza; determina anche la durata di via dell'individuo sulla terra. E' compito dell'individuo liberarsi dalla schiavitù e dal potere in cui è tenuto da questa paralizzante condizione ereditata. Chi non ne è cosciente, subisce dei contraccolpi, degli imprevisti, finisce a volte bruscamente la sua esistenza. Il concetto base è la "respirazione ritmica". Bisogna, per liberarsi da questo limite, imporre, stabilire in sé un ritmo respiratorio volontariamente determinato, acquisire attraverso l'esercizio una respirazione profonda cosciente controllata: il "respiro individuale" che è anche "respiro dell'individuo". In questa maniera, invece di essere conseguenza degli avvenimenti esterni, diveniamo elemento equilibrato partecipante alla realtà. E' solamente allora, quando l'individuo arriva a fare suo con l'esercizio questo ritmo respiratorio profondo e cosciente, che arriva ad essere sé stesso, e che può agire secondo la sua individualità e secondo i suoi piani. Il respiro individuale può stabilirsi su di un ritmo di sette secondi per l'inspirazione e sette secondi per l'espirazione, che è bene raggiungere progressivamente. La respirazione media in assenza di esercizio è invece intorno ai due o tre secondi. Il fine di questi esercizi ritmici è quindi permettere a ciascuno di raggiungere il ritmo del suo "respiro individuale", che lo porterà a conoscersi, a penetrare e comprendere la naturale scienza della vita. Non bisogna credere che gli esercizi per la respirazione siano solo consigliabili nel tempo in cui uno si dedica allo studio del magnetismo personale. I ragazzi stessi dovrebbero essere istruiti a respirare nel modo dovuto non appena siano in grado di comprendere e dovrebbero essere incoraggiati a prendere l'abitudine di fare ogni mattino gli esercizi suaccennati.
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Primo esercizio base di respirazione ritmica Fase di distensione Preliminare Incominciamo con il descrivere la posizione seduta, che sarà la stessa per ognuno dei successivi esercizi ritmici. n questa posizione eseguiremo una distensione preliminare che moltiplica naturalmente l'efficaci dell'esercizio ritmico. Tutto il segreto dello sviluppo consiste infatti nella facoltà che ha l'uomo di potersi concentrare interamente su quello che esegue. Gli esercizi ritmici fatti senza partecipazione del pensiero sarebbero efficaci solo in parte. Ugualmente l'effetto è moltiplicato da una distensione preliminare. • • • • • • •
I piedi devono poggiare piatti sul pavimento. Né la schiena né le spalle devono toccare la sedia. Le spalle e le braccia devono cadere naturalmente verso il basso Le mani sono posate sulle cosce ed i gomiti sono contro il corpo. I piedi non si toccano, ma formano una V. Fate attenzione a mantenere agio e calma durante tutto l'esercizio Fissate un punto davanti a voi. Tale punto sarà osservato durante tutta la durata dell'esercizio.
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Respirate ora cinque o sei volte rapidamente, l'ultima volta, espirando, diventate cosciente del vostro corpo Cominciare ora un rilassamento progressivo del corpo
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Fatto questo, potrete incominciare ad eseguire l'esercizio ritmico di respirazione. Esercizio ritmico base Nella posizione perfettamente diritta descritta poc'anzi, cominciare con una lunga espirazione. In seguito incominciare ad inspirare profondamente e regolarmente, progressivamente, contando mentalmente sette secondi, od ancor meglio, scandendo su sette pulsazioni del cuore. Mantenere lo sguardo sul punto di concentrazione. L'espressione del viso deve essere calma e soddisfatta. Seguire mentalmente le correnti d'aria all'interno del corpo. Dopo aver inspirato, trattenere durante tre o quattro secondi. Dopodiché espirare durante ugualmente sette secondi. Rimanere a questo punto a polmoni vuoti per quattro secondi, prima di riprendere una inalazione di sette secondi. E' possibile anche ridurre la durata di queste inspirazioni ed espirazioni, ad esempio 4 secondi di inspirazione e 2 secondi di tenuta. L'esercizio può essere eseguito tre volte al giorno per tre minuti: un totale di nove minuti dedicati al benessere ed alla crescita individuale.
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Aumentare il Magnetismo con il controllo del Desiderio Il desiderio è una corrente mentale carica di potenza. Tutti i desideri utilizzano infatti il potenziale umano. Agiscono come delle correnti elettriche rette da leggi analoghe di attrazione e di repulsione. In altre parole noi vogliamo andare verso quello che corrisponde ai nostri desideri ed allontanarci da quello che non corrisponde. L'uomo medio dedica un'incredibile energia a soddisfare una serie di desideri alcuni dei quali sono tra l'altro anche dannosi al benessere dell'individuo. Tutto questo va a detrimento della potenza magnetica. Distinguiamo a questo proposito vari tipi di desideri che diminuiscono il magnetismo personale: Abitudini Compulsive: Generalmente, fatte salve poche necessità essenziali, la maggior parte dei desideri sono verso necessità esteriori che sembrano dare un appagamento, ma rarissimamente corrispondono ad un reale bisogno. Il 98% dei desideri dell'essere umano sono infatti ingenerati inconsciamente e fuori dal suo controllo. Sono quindi molto spesso una semplice "reazione automatica". Questo lo si vede chiaramente nelle abitudini compulsive: cibo, fumo etc... che sono anche il campo di applicazione ideale della metodica indicata ora. Si tratta di desideri per cose che non sono reali necessità ed in certi casi addirittura dannose per l'organismo. In realtà stiamo andando a cercare fuori di noi stessi una soddisfazione che può essere solo all'interno di noi stessi. Quando voi cedete a tale tipo di desideri, sperperate e diminuite per conseguenza la vostra potenza di attrazione; sradicate il magnetismo che avrete dovuto tenere in riserva per attirare a voi le buone cose della vita. Quando avrete imparato a considerare il desiderio non come un ostacolo ma come una risorsa, il vostro successo sarà invece assicurato. Emozioni Compulsive: La forza del desiderio si manifesta sotto un gran numero di correnti mentali, come l'impazienza, la collera, la prodigalità, la noncuranza o la vanità. Quest'ultima corrente è quella che indebolisce di più. Essa si manifesta sotto forme talmente insidiose che noi non ci rendiamo conto il più delle volte che cerchiamo deliberatamente di soddisfarla. Il modo di procedere è dunque, non appena sentite una corrente di tale tipo di desiderio, di trattenerlo in voi, di rifiutarvi di soddisfarlo. Mediante questo sforzo cosciente della vostra volontà, voi vi isolate dalla scarica indebolitrice di forza e nel medesimo tempo create uno stato di attrazione che esisterà sino a quando questo desiderio non si neutralizzerà essendo soddisfatto. Sviluppate una specie di "potenziale personale" che diviene sempre più forte. Il meccanismo può anche essere visto in questa maniera: il magnetismo sano è sempre presente e si manifesta in maniera direttamente proporzionale a come la personalità prende coscienza di sè. In poche parole il magnetismo sano è legato al sentimento di presenza (Bhoudh Sta). La presenza è al di là del rifiuto del desiderio o anche dell'accettazione di quello che si presenta in quanto è lo stato dell'essere al di là delle vicende quotidiane.. Nel momento nel quale rifiutate la soddisfazione del desiderio dovete fare appello ad una parte più profonda di voi rispetto al desiderio stesso, alla vostra presenza. Quindi così facendo imparate a sviluppare maggiore presenza e vi avvicinate alla sorgente del potere personale.
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Ovviamente possiamo distinguere varie situazioni di maggiore o minore facilità di quest'approccio: Facciamo un esempio di una situazione semplice di controllo di un'emozione compulsiva. Molta gente ha il desiderio continuo di sorprendere gli altri che in realtà è un desiderio inconscio di approvazione. Scegliamo a questo proposito il desiderio di sorprendere. Quando avete una notizia per quanto non comune, nonostante il piacere che provereste a comunicarla a un vostro conoscente, conservate il silenzio, perché è questo il primo tentativo pratico di acquisizione di magnetismo mediante il desiderio represso. Il vostro segreto è una unità di magnetismo mentale messa allora in riserva nella batteria del vostro cervello, e questo segreto custodito, produce una forza che ne attira a sé un'altra dal di fuori, così come il vostro denaro produce interesse alla banca. Più segreti avete in riserva nel vostro spirito e più grande è l'impressione e l'attrazione che voi esercitate; in egual modo, più padroneggiate i vostri impulsi e più grande è l'accumulo delle vostre forze di riserva che rimane latente, intatto e pronto a servirvi nelle faccende importanti. Non immaginatevi che quest'abitudine di reprimere gli impulsi produrrà in voi un torpore capace di annientare il desiderio. Al contrario: i desideri acquistano una forza e una potenza decupla, come un fiume imbrigliato esercita una pressione più grande contro le sue rive, e allora, quando voi siete disposto a far uso di questa potenza, questa conta già qualche cosa. Essa è divenuta in realtà una Forza. È facile comprendere il come osservando che ogni desiderio genera un impulso di esteriorizzazione e che quindi il fatto di ritenerlo, di conservarlo, irrobustisce la vostra energia. Per le abitudini compulsive più forti per le quali quest'approccio è insufficiente può essere invece di grande utilizzo utilizzare la respirazione ritmica oppure il R.E.I. (Rilascio Emozionale). Dopo poco potrete portare sotto il vostro controllo una grande serie di abitudini. Abbiamo scelto l'esempio precedente in quanto un'altra importantissima fonte di magnetismo personale è il mistero. A questo riguardo vogliamo accennare a due o tre semplici regolette alle quali l'uomo veramente magnetico può anche transigere, mentre colui che lo vuole diventare trarrà vantaggio ad adeguarsene. Il mondo abbandona il potere a coloro che non riesce a comprendere. L'uomo magnetico è impenetrabile perché non permette che lo si penetri. Anche voi dovete restare un mistero; non dovete rendervi volgare. Lasciate i vostri conoscenti nell'ignoranza dei vostri attributi e delle vostre opinioni, il più che vi è possibile. Pungete in tal modo la curiosità dei vostri amici. Ricevete le notizie che vi si danno con calma benevolenza, ma quasi senza commenti. Il vostro interlocutore sarà sorpreso che la notizia che l'ha così vivamente impressionato faccia cosi poco effetto su di voi. Voi dovete tuttavia far vedere che la notizia vi interessa, ma che non disturba l'equilibrio del vostro spirito quanto disturba il suo. Che accade? Accade che riconoscendovi una virtù di cui non vi sapeva capace, incomincia ad avere maggior rispetto per voi, perché gli riuscite un enigma. I grandi uomini della storia sono quasi sempre stati un mistero per i loro intimi. Molta gente infatti, tende a ridurre il vostro potenziale per poter affermare il suo che, dopo gli esercizi che vi abbiamo proposto finora, è sicuramente molto minore del vostro Il terzo fatto da ritenere è che il silenzio che noi raccomandiamo non implica la selvatichezza, l'insociabilità; il silenzio è semplicemente l'abitudine di rattenersi, l'abitudine di pensare con fermezza. Fate parlare l'altro. Ripetiamo che voi dovete rimanere un mistero. Se soddisfate la sua curiosità, provocate uno scambio di correnti, ciò che in elettrologia si direbbe una neutralizzazione. Voi avete dato e ricevuto e frattanto è cessato lo stato d'attrazione. 26
Ma conservando sempre il mistero, rifiutandovi di soddisfare la curiosità, diventate voi stesso l'oggetto che attira; assumete la funzione di calamita e gli altri quella dell'acciaio. Quarto elemento: Quando avrete capito a fondo i concetti poc'anzi esposti potrete essere anche espansivi, ma perché lo decidete voi, non perché lo decidono gli altri. Potete essere generosi ed aperti e nel contempo essere magnetici però solo se non lo farete per compulsione bensì per scelta. E' questo un concet Raccomandiamo all'allievo di agire con prudenza, con discrezione, di non voler mutare condotta ad un tratto. Questo metterebbe in sospetto i vostri amici e farebbe pensar male di voi. Certe cose ovviamente potete farle di colpo. Se criticavate, otterrete immediatamente un immenso vantaggio a trattenervi. In quarto luogo raccomandiamo di evitare la mania delle lodi. L'uomo attrattivo o magnetico non parla mai di sé. Ne consegue che si parla più di lui, che lo si ammira e lo si loda più che se avesse impiegato tutti i suoi mezzi a preparare degli « effetti » di conversazione per lusingare la propria vanità. Poco tempo dopo la messa in esecuzione di queste idee, noterete un grande cambiamento: proverete un senso crescente di amor proprio, di dignità cosciente, di potenza. Dopo ogni repressione della forza-desiderio potrete sentire positivamente la potenza nei vostri nervi. Noterete pure un cambiamento nella condotta degli altri a vostro riguardo. Essi proveranno il desiderio ancor più vivo di farvi parlare, di conversare e di stare con voi. Voi potete sempre mantenere e far crescere questo stato d'animo, ricordandovi la regola della curiosità « non soddisfatta ». Lasciate che i vostri amici si stupiscano, ma non lasciate veder loro che avete un motivo di agire così. 8. Come approfittare delle forze avverse. Nei capitoli precedenti abbiamo dimostrato che l'impulso o il desiderio è una forza, e precisamente la forza che voi vorreste mettere in moto per influenzare il prossimo. Dovete ora ben comprendere, se non lo avete già compreso, che ogni desiderio è una forza mentale e magnetica, positiva o negativa; che questa forza cerca di unirsi alla sua forza contraria per essere soddisfatta, come il polo positivo della calamita attira il polo negativo dell'acciaio. Si tratta ora di impiegare l'impulso che vi spinge a fare o non fare, in modo che esso si accumuli in voi, serva a ricaricare la vostra energia. L'allievo ha già imparato a reprimere la vanità, il desiderio di confidarsi, di mendicare degli elogi. È tempo di riconoscere che qualunque sorta di tentazione (collera, sensualità, impazienza, gola, ecc.) è un beneficio perché serve ad aumentare la propria forza di attrazione « a patto di non servircene, a patto di non soddisfarla », ciò che equivarrebbe a scaricare la batteria. Praticamente, ecco come dovete agire. Supponiamo che vi troviate sotto l'impero di un desiderio o di una tentazione qualunque (Anche le tentazioni, i desideri più meschini possono servire a questo scopo : desiderio di fare una passeggiata, di fumare una sigaretta, di aprire un giornale mentre dovete lavorare, di correre alla finestra sentendo rumore, ecc. ecc. Non aspettate i « grandi fatti » che accadono di rado : adoperate per l'allenamento i fatti di ogni minuto). Questo desiderio voi sapete ora che è una prova della vostra potenzialità di carica.
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Invece di disperderla, concentrate il vostro spirito su questo desiderio, traetene l'essenza della sua forza fisica e intera, quindi incominciate lentamente a inalare l'aria con tutta la forza dei vostri polmoni, durante otto secondi circa. Durante questo procedimento ripetetevi mentalmente questa formula: « Io mi approprio coscientemente la forza piena e intera di questo desiderio ». Poi trattenete il fiato durante otto secondi circa e ripetete mentalmente queste parole: — Io assorbo coscientemente questa forza, e ormai essa mi appartiene. In ultimo esalate il fiato durante otto secondi, con lentezza e uniformità, ripetendovi mentalmente le parole: — Io possiedo ora una misura e un equilibrio perfetti, coi quali posso rendermi padrone della forza magnetica che ho accumulato ». Se lo si vuole, si può ripetere l'esercizio parecchie volte. L'esercizio respiratorio è raccomandato non solo come un mezzo di fissare l'idea di assorbimento, ma anche avuto riguardo agli strettissimi rapporti che intercedono fra il ritmo respiratorio e la natura emozionale dell'uomo. È utile persuadersi che la tentazione perde ogni forza su di noi, dal momento che è ben stabilito che possiamo convertirla a nostro profitto. Così facendo noi riusciamo a diventar superiori alla tentazione; uno scopo che gli uomini tentano sempre di conseguire. A questo proposito Turnbull si esprime: « Paragoniamo una tentazione a una bomba che sia caduta ai vostri piedi colla miccia accesa. Conoscendo la natura e la costruzione delle bombe, voi agite senza indugio, con intelligenza e togliete la miccia. La potenza della bomba diventa allora vostra, e voi potete fame uso quando vi aggrada. Un ignorante avrebbe lasciato con suo danno che l'esplosione avvenisse ». 9. Autoipnosi per il Magnetismo Personale La pratica dell'autoipnosi può essere infine tra le più salutari per sviluppare il magnetismo personale. Essa riunisce in sé infatti il rilassamento, la concentrazione e la direzionalizzazione dell'organismo.. Elementi Contrari al Magnetismo Personale 1. L'individuo non magnetico. Possiamo farci un'immagine chiara dell'individuo sprovvisto di magnetismo. Egli è quel che si dice volgarmente uno scocciatore; la prima caratteristica è quella di indisporre coloro che avvicina. Se siete seccato egli aumenta il vostro malumore; se siete melanconico vi rattrista ancor più; se vi sentite felice, la sua presenza vi pesa. Infatti è un vero peso che voi dovete sollevare. Egli vi domanda della simpatia, protesta che nessuno lo comprende: si lamenta della sorte, del tempo, di una persona qualunque. 28
Fa questo perché è prigioniero di riferimenti esterni, e non può quindi avere magnetismo, in quanto il magnetismo personale ha la sua vera sorgente nell'interno della persona. Oltre che un brontolone è spesso un chiacchierone. Vi comunica i suoi segreti: vuole che voi prendiate parte alle sue noie. È un individuo impulsivo, indiscreto, che manca di calma, di giudizio, di misura e d'interesse. L'individuo non magnetico personifica l'insuccesso : egli si lamenta sempre. La prima cosa da fare in presenza di un uomo di tal genere è di liberarvene. Lusingatelo, carezzate il suo egoismo, ditegli qualche cosa che gli faccia piacere e sbarazzatevi di lui, lasciatelo andare. Voi dovete far ciò senza indugio, perché egli è un ladro della vostra energia mentale. Ricordatevi dunque di abolire subito questi difetti, caso mai ne possedeste qualcuno. « Non lamentatevi, non accusate. Non cercate né la simpatia né la lusinga. 2. Il desiderio di approvazione come causa di perdita magnetica. Implicitamente l'individuo descritto precedentemente si appoggia sugli altri. Vogliamo quindi richiamare l'attenzione del lettore su una delle cause più importanti ma meno conosciute di perdita magnetica, cioè il desiderio di approvazione. Che cos'è? Tutti, ricordando i nostri momenti di debolezza, ricorderemo anche il desiderio che ci prende in quegli istanti di dire qualche cosa che serva a dare ad altri, direttamente o no, un'idea della nostra importanza, dei nostri talenti, della nostra superiorità. È il desiderio di approvazione. Noi non ci rendiamo conto che questo desiderio è una delle più potenti forze della natura. Esso ci spinge ad agire contro volontà, contro ragione, contro giudizio, contro il buon gusto. Ma quel che più importa è che questa forza pressoché irresistibile è una corrente mentale da cui potremmo trarre profitto invece di impiegarla a perdere energia, a « scaricarci » con un bagliore fallace, come la scintilla elettrica di una macchina statica. Provatevi, alla prima occasione, a reprimere l'impulso che vi spinge a farvi l'esaltatore di voi stessi. Proverete allora un crescente sentimento di amor proprio, di dignità cosciente, di potenza. Dopo ogni espressione della forza-desiderio, potete sentire in modo positivo la potenza dei vostri nervi. Vi sarà dato inoltre osservare un mutamento nel modo di comportarsi degli altri a vostro riguardo. Essi proveranno il desiderio ancora più vivo di farvi parlare, di conversare e intrattenersi con voi. Voi potete sempre conservare e far crescere questo stato ricordandovi la regola della curiosità «non soddisfatta». Lasciate stupire i vostri amici, ma non lasciate comprender loro che avete uno scopo per agire in tal modo. 3. Attenzione alle Perdite di magnetismo fisico. Nervosità e perdita di magnetismo: I nervi e il cervello, se non vi prestiamo attenzione, lasciano perdere l'energia magnetica, come una conduttura d'acqua mal saldata. La nervosità, il cosiddetto « nervosismo » non è altra cosa che lo scemare e il disperdersi della forza magnetica. Il « nervosismo » si manifesta con scoppi bruschi, arresti improvvisi, mutamenti di direzione ad angolo acuto, instabilità, agitazione, tremore. Continuando un paragone, potremmo dire che il magnetismo sfugge sotto l'influenza dell'agitazione come l'acqua da un recipiente colmo che venga agitato.
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Ecco perché una gran fonte di perdite è imputabile alla debolezza e all'instabilità del sistema nervoso. Però l'indebolirsi di questo sistema ha cause numerose e diverse. Perdita di magnetismo per mancanza di controllo sul potenziale sessuale: Una delle cause che maggiormente turbano il sistema nervoso è il problema per molti della mancanza di padronanza nelle funzioni sessuali. Desideriamo esser ben intesi perché non è nostra abitudine spaventare per nulla. La funzione sessuale è una funzione naturale normale, come il mangiare, il bere, il dormire, il muoversi. L'esercizio della funzione sessuale è dunque un fatto normale, regolato dallo stimolo, dalla turgescenza delle parti genitali. È un abuso o una degenerazione tanto l'astinenza completa quanto la dissolutezza. Ma dove incomincia allora l'abuso? Un primo abuso si ha dalla esagerata frequenza degli stimoli, provocata dalla nostra nutrizione troppo riscaldante (1), dalla vita sedentaria, artificiosa, dai contatti, dalle letture malsane, ecc. Un secondo abuso si ha dall'esercizio antinaturale della funzione sessuale: vizi segreti, degradanti, coito interrotto, ecc. Un terzo abuso, insospettato ai più, è l'abuso di eccitazione sessuale psichica. Non imporla molto che l'atto sessuale si compia o no: anzi la libertà sessuale è un bene. Il problema è che quando per mancanza di occasioni, timidezza, povertà, bruttezza o altro, un individuo, pur non avendo che rare occasioni di compiere l'atto sessuale, si comporta cerebralmente come un libertino, vale a dire quando ha un cervello da libertino, sempre occupato, ossessionato dalle immagini e dalle cose del sesso, le sue perdite nervose divengono per questo fatto continue, né più né meno che se fosse un libertino in realtà. E paradossalmente quello che a lui sembra libertino potrebbe avere maggiore capacità magnetica in quanto vive il sesso in maniera più naturale. Il concetto è che il piacere non deve divenire un bisogno ottenebrando la capacità di dirigersi dell'uomo. Ciò che importa dunque nella nostra condotta sessuale non è tanto di astenersi materialmente, quanto di imparare a dare alle cose sessuali il giusto posto che loro spetta e non farne argomento di continua ruminazione. E' meglio l'atto senza pensieri conseguenti che una giornata di ruminazione. A questo proposito vogliamo inoltre portare l'attenzione sul cosiddetto Chi Kung sessuale, di origine cinese ma praticato anche sotto altri nomi in occidente, che insegna a trasformare positivamente l'energia sessuale. La corretta pratica di queste tecniche (vale a dire il loro utilizzo secondo la direzione per le quali sono state create) può sicuramente migliorare il magnetismo individuale. Ulteriori cause di perdita di magnetismo: Non indugeremo a descrivere tutte le altre cause di dispersione nervosa prodotte da cattiva igiene e intossicazione, stitichezza, inattività fisica, scioperataggine mentale, ecc. Chi non vive in modo normale ne sconta le colpe non solo abbreviandosi l'esistenza, ma vivendo in modo incompleto. Egli è una macchina che mal tenuta non rende affatto in ragione della sua potenzialità.
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Come arrivare alla Soppressione delle perdite di magnetismo. Le perdite magnetiche si manifestano colla mancanza di auto-controllo e con movimenti nervosi. Ne risulta che gli esercizi destinati a sopprimere queste perdite sono esercizi di controllo neuromuscolare. I seguenti consigli servono a renderci maggiormente coscienti dei nostri comportamenti, aiutandoci ad incominciare ad andare verso la giusta direzione 1. Evitate di battere o di tamburellare colle dita su una tavola, una sedia o un oggetto qualunque. La cosa può sembrare insignificante, ma non lo è, perché denota della nervosità e una perdita di magnetismo, ed evitandola coscienziosamente taglie-rete corto a questa perdita e vi abituerete a controllare i vostri nervi. Voi non potete sperare di giungere a dominare i vostri nervi nelle grandi cose se non siete giunti a dominarli nelle piccole. 2. Evitate di martellare il suolo col piede. Molte persone sono afflitte da questa abitudine quando leggono, studiano o pensano o discorrono. 3. Evitate di dondolare il piede quando siete seduti. Quest'abitudine è molto comune, specialmente quando si legge, si pensa o si studia. Essa diventa talmente tirannica in molti studiosi che riesce loro impossibile pensare e studiare senza dondolare ritmicamente il piede. Essa denota delle nervosità e un'immensa quantità di magnetismo viene così consumata a causa della mancanza di controllo. 4. Evitate ogni dondolio della testa o del corpo non voluto, ritmico o no. 5. Evitate ogni movimento muscolare o contorsione del viso, delle labbra o della bocca scrivendo, disegnando, lavorando. Tutte queste contorsioni denotano una nervosità analoga a quella che si manifesta nel ballo di San Vito. 6. Evitate di canticchiare o fischiare incoscientemente (e mentalmente!). 7. Evitate ogni stiramento, strabuzzamento, sbattimento anormale delle palpebre. 8. Evitate di spaventarvi per rumori improvvisi, specialmente per lo sbattere di una porta chiusa, uno sparo, il rumore di una caduta, le grida di una persona. 9. Evitate le inquietudini e i tormenti. Questi due stati dello spirito cagionano una spaventevole perdita di forza vitale, e il fatto è così noto che esistono agli Stati Uniti dei circoli chiamati « Don't worry Clubs », o, letteralmente, « Club non tormentatevi » il cui scopo è di migliorare la salute e aumentare la prosperità e il benessere dei loro membri. L'ansia e i tormenti non hanno per sé la più piccola giustificazione, qualunque sia la loro origine. L'ansietà e i tormenti denotano la mancanza di auto-controllo, di una concezione veramente filosofica della vita colle sue condizioni e relazioni, la mancanza di fiducia in sé, di fede, di pazienza. « La libertà è il premio di una eterna vigilanza » sopratutto quando si tratta di sfuggire alla stretta tirannica e mortale di questi due stati di spirito. Quando essi si impadroniscono di voi, strappateli dalla vostra coscienza: se non potete pervenirvi con alcun altro mezzo, andate in un angolo solitario e mettetevi a gridare: «Sono libero! Sono libero!». 10. Evitate la collera, il rancore e l'odio. La legge onnipotente e onnipresente dell'Universo è l'amore, e la collera, il rancore e l'odiò sono i termini negativi. È coll'amore, colla legge, che voi siete entrati in possesso della vostra personalità e della vostra individualità: infatti è coll'amore che voi esistete, che voi siete. La vostra esistenza è un'espressione dell'Amore, della Legge, del Tutto; e la collera, il rancore, l'odio sono i principi negativi della vostra esistenza: principi disintegratori e distruttori. 11. Evitate ogni pensiero inutile. Questa regola non significa già che le incursioni nel dominio dell'ideale, dell'immaginazione, della distrazione piacevole debbano essere proscritte come inutili. Tali attività dello spirito hanno il loro posto nella vita del pensiero intelligente, e dopo aver ricevuto la considerazione che meritano formano l'oggetto di giudizi e conclusioni: oppure, se si tratta di una semplice esposizione di fatti, questi sono registrati o compresi.
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Ora, qualunque sia il caso che si presenta, allorché abbiamo formulato un giudizio o l'esposizione dei fatti è stata sufficientemente esaminata, tali questioni devono essere abbandonate dal pensiero cosciente, altrimenti l'attività dello spirito diventerebbe non solo inutile, ma anche nociva. Molte persone permettono a cose dì importanza minima di occupare senza posa il cervello. Esse rimuginano sempre gli stessi problemi, come il bove rimastica il cibo. Lo spirito ha bisogno di venir rinfrescato coll'aiuto di nuove idee attinte alla fonte pura della verità. 12. Evitate ogni timore, sia della povertà, che della malattia o della morte. Non lasciatevi invadere dal timore che una calamità qualunque sopraggiunga, che voi vi siate attirata o che vi venga imposta. La riflessione, e specialmente la riflessione ansiosa, relativa alle sensazioni corporee, le aggrava fino a renderle morbose e può dare origine a una quantità di disordini immaginari. Lo stesso può dirsi per la riflessione sulle sensazioni intellettuali. Come esteriorizzare il Magnetismo Personale. 1. "Vivere il Magnetismo". Sviluppare l'irradiazione magnetica quotidiana. Sappiamo dalla la parte che il magnetismo personale agisce come se il nostro organismo generasse una forma di energia che irradia intorno a noi con un perpetuo moto ondulatorio. Non è che dobbiate pensare che questa è una descrizione fisica. E' una descrizione di una realtà percepita soggettivamente e che trova in questa immagine una metafora calzante che permette di capire efficacemente il concetto. E' come se questa ondulazione magnetica si comunicasse alle persone presenti e influisce su di loro tanto più quanto maggiore è la vibrazione. Il credere questo è quella che si chiama una "credenza utile". In qualche maniera succederà che sarà così e potrete verificare tali risultati praticamente. Regole dell'impatto magnetico Uno o più individui posti a una debole distanza da voi (fino a cinque metri) si impregnano (se vogliamo utilizzare queste parole) sempre più o meno del vostro influsso: questo si trasmette infatti senza che voi ne abbiate coscienza. L'intenzione, il desiderio di influire specialmente su uno di essi può polarizzare verso di lui la maggior parte della vostra irradiazione. Ma questa agisce secondo una modalità conforme al vostro equilibrio psico-fisico : • •
se è potente, ma disordinata, essa turba in maniera irritante ; se voi siete calmo e pieno di serenità ma privo di forza di accumulazione e di una tensione d'esteriorizzazione insufficiente, la vostra influenza sarà dolce ma poco accentuata.
L'euritmia è la condizione ideale e risulta da un'energia interna espansiva, la cui emissione è regolata da una perfetta padronanza di se stessi. Esistono degli individui dotati di euritmia ma senza mai aver fatto nulla per ciò: le circostanze li hanno posti nelle condizioni necessarie. Questa qualità s'incontra a tutti i gradi della scala sociale e la natura ne dota spesso degli esseri fisicamente brutti. Esso può mancare affatto a una donna bella e anche ammirabile moralmente. Se col fascino fisico essa ottiene degli omaggi, se conclude un matrimonio, ben presto viene trascurata. Lo sviluppo magnetico deve dunque venir preso in seria considerazione e voi potete modificarlo se lo possedete in grado insufficiente.
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L'abitudine di ricevere le vibrazioni magnetiche di una persona ne crea il bisogno. Abbiate una forte irradiazione e la vostra attenzione su qualunque individuo che desideriate trattenere sarà tale che non potrà più far senza di voi. Per realizzare l'euritmia occorre anzitutto un regime fisico tale che non vi sottragga forza nervosa. Se vi intossicate, se vi strapazzate, se dimenticate di respirare ampiamente, di mantenervi puliti e sani, l'imperfetta combustione interna produrrà una devitalizzazione nociva. Se non imparate a dominare le emozioni, sarete soggetto a continue perdite di magnetismo che indeboliranno d'altrettanto la vostra influenza personale. Per poco che ci sentiamo impressionati, noi proviamo allora una caratteristica costrizione nella regione epigastrica, ed esattamente al plesso solare. Si arriva a dominarsi, a conservare una imperturbabile serenità anche nelle circostanze più penose incominciando con un piccolo sforzo a dominare l'emotività degli impulsi di ogni giorno. Fondamentale ( e lo ripetiamo ancora una volta ) è la respirazione. E' con la respirazione che è possibile acquisire potenza. E' con la respirazione che possiamo "sincronizzare" la nostra mente. E' la respirazione che anima, mantiene, conduce tutti i processi interiori, e che porta a noi l'energia vitale che si individualizza nella persona. E' compito di ciascuno di utilizzare il suo pensiero, la sua capacità di decisione, la sua volontà intelligente per guidare, condurre coscientemente questa "unione" vibratoria individuale ed universale, che sola può portare armonia funzionale, equilibrio mentale e sviluppo dello spirito. La respirazione è il primo passo del contatto con sé stessi. E' con tale contatto che possiamo prendere anche più facilmente controllo su noi stessi e sui nostri impulsi emozionali inutili e passeggeri. Non è che non dobbiamo vivere emozioni: non dobbiamo essere schiavi delle emozioni. Un enorme dispendio di forza magnetica accompagna infatti la soddisfazione degli impulsi emozionali passeggeri. Le persone per soddisfare un semplice impulso emozionale possono fare di tutto. Raccomandiamo dunque ancora una volta di evitare l'espansività eccessiva (non manifestate le vostre impressioni, non diffondetevi a commentare senza fine piccoli incidenti, a criticare chi passa o le azioni alle quali assistete). Quando avete necessità di parlare non fatelo meccanicamente, automaticamente: pesate le vostre espressioni, sostituite a quelle che stavate per pronunciare impulsivamente delle altre parole ponderate. Non discorrete con animazione, non discutete. Ascoltate con calma quanto vi si comunica e non esprimete il vostro parere che se è indispensabile. Non permettete che vi si faccia parlare a vostro malgrado. È incominciando a dominare un leggero movimento d'impazienza che si arriva a conservare un sangue freddo imperturbabile anche in presenza di provocazioni gravi. Il disappunto, l'irritazione, lo snervamento determinano delle espressioni fisionomiche, ,dei gesti, degli scoppi di voce che occorre vietarsi a ogni costo. L'esercizio dell'impassibilità è forse il più utile per sviluppare la potenza magnetica.
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Se tenete calcolo di quanto precede, avrete senza neppure pensarvi un'attrazione notevole su coloro che vi avvicinano. Per influenzare particolarmente qualcuno, è preferibile rinnovare il colloquio a una breve distanza. Non dimenticate che sotto l'influsso dell'intenzione, del desiderio, della volontà di un sentimento vibrante, l'esteriorizzazione del magnetismo si avviva notevolmente. Gli oggetti maneggiati a lungo o mantenuti a contatto colla pelle, in specie la carta, la tela, il cotone, la lana, la cera, il legno, si caricano di influssi magnetici e sono utilizzabili con vera efficacia. Noteremo per terminare che allenandosi alla pratica del magnetismo sperimentale, si sviluppa considerevolmente l'irradiazione. 2. Modelli Linguistici di Persuasione applicati al Magnetismo Personale. Il magnetismo ha maggiore effetto se accompagnato da quella che si può anche chiamare "suggestione", ovverosia una serie di tecniche che aiutano a portare l'interlocutore verbalmente in un particolare stato d'animo. Abbiamo già parlato dell'importanza della voce e dello sguardo. Qualunque sia la meta a cui mirate quando tentate di influenzare qualcuno, vi perverrete sforzandovi d'introdurre nel corso del pensiero del soggetto tutti gli elementi della disposizione mentale che desiderate che egli abbia. Questo concetto è anche chiamato delle "istruzioni di processo". In altre parole utilizzate parole e frasi che portino il vostro interlocutore progressivamente a crearsi immagini mentali coerenti col vostro obiettivo. Non lasciate conoscere che vi piacerebbe che si provasse il tal desiderio, che si avesse la tal idea, che si prendesse la tal decisione, che si agisse nella tal maniera: ma avviatevi gradualmente l'interlocutore. Una prima impressione può essere il germe di una futura passione. Una considerazione, un'idea generale che voi esprimete davanti a qualcuno può generare in lui un profondo turbamento. Potete utilizzare a questo proposito molto efficacemente delle Metafore, vale a dire delle storie che contengano implicite in sé stesse quello che volete suggerire. Un americano, lo psichiatra Milton Erickson ha molto sviluppato questa tecnica. Ricalco e Guida: Di tre o quattro proposizioni che fate agevolmente ammettere l'una dopo l'altra, perché, separate, sono soggettivamente indifferenti pel vostro interlocutore, egli subirà inconsciamente la conclusione, mentre avrebbe rifiutato di ammetterne l'enunciazione formale. E' questa la cosiddetta "creazione di un campo affermativo", o ricalco e guida. Una serie di affermazioni considerate vere seguite da un'affermazione che vada in una nuova direzione Utilizzate la tecnica dell'implicazione: Le vostre parole più irresistibilmente persuasive sono quelle che non sembrano ispirate dai vostri disegni, ma che risvegliano « dopo », nello spirito di colui a cui si rivolgono un'incitazione ad agire conformemente ai vostri desideri. Ricorderemo qui la forza immensa che la ripetizione ha sulla suggestione. Una suggestione, anche se al principio non fa presa, finisce per imporsi a furia di sentirsela ripetere. La reclame non ha una diversa psicologia. Bevete il tal amaro! Prendete le tali pillole! Queste frasi ripetute milioni di volte finiscono per impiantarsi nello spirito in modo tale che voi non potete più dissociare dal concetto di amaro o di pillole il nome dei loro fabbricanti X e Y.
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Il pensiero più fuggitivo lascia una traccia durevole e cresce d'importanza ogni volta che se ne rinnova l'invocazione sotto una forma differente. Dunque voi dovete introdurre nell'immaginazione dell'interlocutore, mediante allusioni impersonali, la rappresentazione obiettiva di ciò che desiderate veder realizzato. Occorrono tatto e buon senso, giacché se il soggetto si accorge d'essere oggetto d'una manovra, la battaglia è perduta. Si tratta dunque di non risvegliare la difensiva. Poiché lo spirito umano è disposto a lasciarsi penetrare dalle idee che si presentano a lui impersonalmente e respingere invece quelle che si cerca di imporgli o che gli giungono accompagnate da una impressione sgradevole, bisogna evitare davanti alla persona a cui parlate di esprimervi in modo da contrariarla, irritarla, annoiarla o ripugnarle: tutto ciò determinerebbe in lei una specie di risentimento che la porterebbe a respingere le vostre parole, a sottrarsi alla vostra influenza. Nella discussione, qualunque sia il soggetto, bisogna guardarsi bene dall'emettere delle contraddizioni recise, ciò che eccita l'interlocutore a sostenere aspramente il suo punto di vista e a trascurare, senza esame, i vostri argomenti. Accogliete con calma quanto vi si dice, senza affrettarvi a sfoderare un'opinione diversa. Se desiderate far mutare d'avviso qualcuno fatelo gradatamente. Esprimete con tranquillità delle considerazioni dapprima appena divergenti da quelle che cercate dì modificare e non insistete oltre. Lasciate che la conversazione segua il suo corso. Afferrate il momento opportuno e senza parere di farlo apposta, tornate sul punto controverso. Rispetto a chi vi scontenta, raddoppiate di attenzioni. Ditegli in linguaggio corretto, calmo e sobrio gli appunto ai quali dà luogo la sua condotta; astenetevi da commentari e conclusioni comminatorie. Non abbiate l'aria di subire una perturbazione interiore pel suo modo di agire, ma conservate l'atteggiamento sicuro della persona che sa ciò che vuole e non ha fretta perché è sicura di ottenere. Questo atteggiamento ha alcunché che turba profondamente: la sua singolarità impressiona assai più e in modo assai più durevole che una scena violenta: essa impone a chi la subisce le riflessioni più modificatrici. Assaltare qualcuno con minacce giuste o no, manifestare dell'agitazione, prendere un tono di sfida e impiegare delle parole offensive o diffondersi in querimonie è ostacolare il magnetismo verbale giacché scatena un antagonismo dannoso. Dopo aver parlato sin qui della suggestione indiretta, parleremo della suggestione diretta, affermativa, quella che si propone di impressionare di colpo, potentemente. In generale questa seconda suggestione non conviene che alle forti personalità e se non si raggiunge lo scopo al primo tentativo, si rischia di compromettere ogni cosa. Tuttavia, sia che vogliate provocare una brusca decisione, sia che vogliate dissuadere il soggetto da una determinazione presa o sottoporlo all'effetto di una serie di impressioni emozionanti, potete far uso della suggestione affermativa, vale a dire esprimere energicamente la vostra volontà e costringere il soggetto ad ascoltarvi con interesse. Lo sguardo fisso centrale e la parola coltivata secondo le nostre indicazioni riescono per ciò della più grande utilità. La prima condizione di successo quando si vuol preparare una suggestione affermativa è di far uso di un'occasione in cui non si ha il tempo misurato. I giorni precedenti notate tutti gli argomenti che vi verranno in mente e che credete capaci di influire sull'interessato. Un piano perfettamente combinato dovrà essere stabilito per classificare ciò che direte in principio, quel che seguirà, le conclusioni, ecc. Un'ora almeno prima del momento d'agire bisognerà rilassarsi in un modo qualunque per disporvi alla calma. 35
Turnbull consiglia una sorta di « prova generale » del colloquio, fatta in un luogo dove sarete assolutamente solo, dove non si possa né vedervi né sentirvi; in un prato, per es. se siete in campagna o nella vostra stanza di città. Dapprima respirate lentamente e lungamente durante cinque minuti; drizzatevi allora con energia e pensate a una persona immaginaria che voi supponete si trovi accanto a voi, seduta in una sedia vuota (1). Parlate in maniera naturale, rivolgendovi al personaggio immaginario con voce forte, piena e sicura. Accentuate bene ogni sillaba. Bisogna che le vostre parole risuonino ed escano direttamente dal vostro petto. Percorrete la camera a grandi passi, minacciate col dito, gesticolate in maniera tragica, insomma dite e fate tutto ciò che desiderereste dire e fare se la persona alla quale parlate fosse realmente là. Si può invece anche parlare alla nostra immagine riflessa da un grande specchio. Questo ottimo esercizio farà aumentare la confidenza in voi, e ne risentirete indirettamente gli effetti in mille modi. Mezz'ora di questo esercizio quando vi sentite scoraggiato o volete aumentare la vostra fiducia in voi stesso, produrrà un effetto sorprendente. Giunto il momento del convegno previsto, accostate l'interessato gradevolmente, con molta calma, senza parer provare ansietà o fretta di convincerlo. Dopo alcune battute cortesi incominciate a sviluppare il vostro punto di vista senza dimenticarvi di utilizzare lo sguardo fisso centrale, né di tener conto delle indicazioni di quanto siamo andati dicendo sin qui per non alienarvi il soggetto. Se vi permetteste la minima vivacità di espressione, risvegliereste la sua difensiva. Voi potete manifestare molta emozione. Se questa emozione è sincera, avrà molto più effetto che se è simulata, a condizione beninteso di esprimerla con misura. Nel paragrafo successivo troverete delle indicazioni per aiutare la vostra influenza suggestiva coll'invisibile influenza del pensiero. Le vostre parole possono avere un effetto immediato; esse possono anche giungere allo scopo dopo finito il colloquio. Per conseguenza ciò che sopratutto importa alla fine di un colloquio è di deliberarne un altro per poter usare dell'irresistibile potenza della ripetizione. A tale scopo prendete sempre tutte le disposizioni affinché il vostro colloquio comporti sempre qualche cosa di attraente. Siate certo che in tal modo, separandovi dall'interlocutore avrete lasciato nel suo spirito sino alla prossima visita delle impressioni che serviranno ai vostri disegni. 3. La proiezione psichica. Metodi di influenza magnetica diretta. Una delle ragioni per cui gli esercizi che seguono possono funzionare è spiegabile tramite il fatto che mettono in azione dinamiche di quantum psi. Questi tre metodi hanno per base comune il « ritiro nel silenzio ». Ciò significa che l'allievo deve ritirarsi in una camera dove non possa venir disturbato né udire alcun rumore. Deve stare seduto o coricato, ma a suo agio, e condannarsi durante dieci minuti circa a uno stato di passività assoluta. Tutti i suoi muscoli devono essere rilassati, dal suo spirito deve essere bandito ogni pensiero conturbante.
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Primo Metodo Il primo metodo è quello della fotografia mentale. Quando sarete nello stato di calma su descritto, sedete a un tavolo e scrivete molto leggibilmente su un foglio di carta bianca una frase succinta che esprima un desiderio qualunque. Scrivete per esempio : «Voglio che cessino i dissensi che ho con Tizio » ; oppure : « Voglio che il Sig. X sia forzato a fare la tale o tal'altra cosa ». Dopo aver scritto ciò che desiderate, leggibilmente e brevemente, rimettetevi a vostro agio e guardate fisso il vostro scritto, concentrando il pensiero con intensità, ma con calma, sul senso delle linee che avete sotto gli occhi. Respirate lentamente e profondamente nell'intervallo. Questo procedimento si chiama la fotografia mentale. Esso si basa sulla teoria che con questo mezzo si arriva a produrre in modo perfetto delle correnti mentali, in tutta la loro forza. Un'altra spiegazione può venire dalla considerazione della natura quantica della realtà, oppure dal principio di sincronicità esposto la prima volta da Carl Gustav Jung. Chi infine vuole adottare un punto di vista completamente psicologico può pensare che funziona perché creiamo una "matrice" nella nostra mente inconscia che successivamente tende a facilitare l'accadimento di determinati eventi. Se dapprincipio esprimete dei desideri semplici e ragionevoli come godere di miglior salute, acquistate delle abilità mentali, un carattere più dolce, riuscirete probabilmente subito. A misura che vi eserciterete potrete fare delle domande più precise e particolareggiate, come quelle che abbiamo citate. Pino a che non domanderete qualche cosa che sia nocivo, direttamente o indirettamente ai diritti e alla felicità del vostro prossimo, otterrete una misura di successo basata sulla sincerità e l'intelligenza di cui darete prova seguendo questo procedimento. Secondo Metodo Il secondo metodo è quello del plesso solare. Il plesso solare è il grande nervo centrale del midollo spinale, posto dietro il cavo dello stomaco. Alcuni scienziati affermano che il plesso solare è un cervello — il cervello addominale — e che ha un'influenza non solo sulle funzioni del corpo come la respirazione e la pulsazione cardiaca, ma anche sulla natura emotiva dell'individuo. Alcuni considerano il plesso solare come un vero centro magnetico o come una neuro-calamita suscettibile di influenzare la personalità altrui o essere da lei influenzato. Ecco come procedere. Dopo esservi raccolti e posti nello stato di passività già spiegato, allungatevi su un letto, dopo aver preso la precauzione di allontanare tutte le coperte che potrebbero mettere un ostacolo qualunque ài vostri movimenti. Trattenete allora la respirazione facendo comprimere il petto: l'aria penetra nell'addome, e lo distende. Comprimendo poi l'addome il petto si riempie se si rattiene egualmente la respirazione. A ciascuna respirazione si deve comprimere e distendere il petto e l'addome, e ciò a volta a volta, e abbastanza rapidamente, per cinque volte di seguito. Ci si riposa poi per trenta secondi e si ricomincia l'esercizio. Finalmente dopo una nuova pausa di trenta secondi, si ricomincia per la terza ed ultima volta. È facile capire che in tal modo si agisce direttamente sul plesso solare facendogli subire un massaggio interno e stimolatore mediante l'azione degli organi adiacenti. Il lato mentale di questa teoria è che il desiderio da soddisfare deve esser rattenuta tranquillamente nello spirito durante l'esercizio, e che lo stimolo dato al plesso solare o alla batteria nervosa produce il rigetto del pensiero. Questo rigetto avviene mediante vibrazioni che influenzano l'organismo, dotato più o meno di nervosità e di ricettività, delle persone interessate.
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Terzo Metodo Il terzo e ultimo metodo è il metodo muscolare. La teoria su cui si fonda è che ogni forza espressa, sia dall'Intelligenza che dallo Spirito, la Gravità, l'Elettricità, l'Azione muscolare, ecc. è della stessa essenza. Queste forze non differiscono tra di loro che nella forma che prendono per manifestarsi. Basandosi su questa teoria, l'allievo, dopo essersi ritirato nel silenzio, dovrà mantenersi completamente diritto e contrarre ogni muscolo del suo corpo, più rigidamente che può. Eccoci dunque in presenza di una forza creata, ma non impiegata. Lo spirito dell'allievo si porta allora ardentemente sul desiderio che deve essere soddisfatto. Egli vuole con tutte le sue forze che questo desiderio si compia. Egli si assicura, nello stesso tempo, che la forza-espressione fisica, vale a dire la rigidità dei suoi muscoli affaticati, si trasformi in forza-espressione mentale. Importa che egli mantenga nel suo spirito questa idea: mentre la forza sfugge dai suoi muscoli affaticati, essa si ritira da lui sotto la forma mentale del suo desiderio, e agisce sotto questa forma sulla personalità o sulle condizioni interessate. Si può, per dare un esempio, mettere in pratica questo esercizio ogni mattina, con questo pensiero nello spirito: — I miei affari andranno meglio. Oppure : — Non voglio avere un momento di inquietudine in tutto il giorno. O qualunque altro piaccia o convenga. Ulteriori Concetti per esteriorizzare il Magnetismo Personale Abbiamo già dimostrato che la nostra attività morale (emotiva e intellettuale) trasmette il suo movimento all'ambiente, e tende a risvegliare in coloro che ci sono vicini dei pensieri analoghi ai nostri, a modificare il loro stato d'animo in un senso conforme a quello da noi pensato. Noi esercitiamo dunque tutti un'influenza psichica e nello stesso modo subiamo quella degli altri vicini a noi, o che pur essendo lontani, hanno con noi un rapporto morale qualunque. Questa intercomunicazione non ha nulla di supernormale : essa è inerente alla natura umana, e se lo scambio continuo di vibrazioni mentali non dà luogo che eccezionalmente a fenomeni immediatamente evidenti, non opera meno per ciò di continuo degli effetti reali. È quindi stabilito che la modalità dei vostri più frequenti stati di spirito e il genere di pensieri che emettete d'ordinario verso gli altri, tendono a suscitare da parte loro un atteggiamento psichico corrispondente. La vostra attrazione dunque si accresce del vostro desiderio di attirare e anche dei sentimenti benevoli che mantenete verso i vostri simili. L'efficacia della vostra azione deriva poi dalla compatibilità dei vostri pensieri colla mentalità della persona alla quale pensate; dall'energia e dall'ardore delle vostre rappresentazioni mentali, dalla durata e dalla frequenza con cui le sostenete e finalmente dalla loro precisione. L'irradiazione psichica si intensifica mediante le riserve di forza nervosa accumulate. Perciò il primo sforzo da fare se si vuole impiegare la proiezione psichica, consiste nell'infrenare la diffusione consueta del pensiero ed allenarsi a concentrarlo abitualmente su quanto si fa. 38
Così, quando parlate, non lasciate vagare il vostro spirito: mantenete la vostra attenzione sull'effetto che desiderate che le vostre parole determinino. Se per es. dite: «Posso sperare di vederla il tal giorno, alla tal'ora? » immaginatevi che siete già nel momento in cui volete che il soggetto torni a vedervi. Immaginatelo che arriva sorridente e vi si accosta come di consueto. Se dite : « Andrò il tal giorno nel tal luogo » e avete il desiderio di ottenere che la persona alla quale parlate venga per vedervi, rappresentatevi mentalmente il luogo dove volete andare, il soggetto che arriva, vi vede, viene a parlarvi, ecc.. Questo procedimento crea le vibrazioni volute per far nascere nello spirito del soggetto l'immagine gradevole, tentatrice, di ciò che volete fargli fare. Insomma, quando esprimete qualche cosa, accompagnate le vostre parole con una volizione interiore; rappresentatevi l'effetto che volete esse abbiano. Senza stancarvi, voi potete ogni sera, comodamente seduto o coricato, dirigere il vostro pensiero verso tutti coloro sui quali desiderate acquistare influenza. Arrestate a lungo lo spirito su ciascuno di essi ricordandovi un momento il suo viso, il suo aspetto e pensando a ciò che attendete da lui. Immaginate il contegno che vorreste vedergli adottare verso di voi e ripetetevi mentalmente che lo adotterà senza dubbio. Questo esercizio dilettevole aggiungerà forza al vostro magnetismo aumentando la vostra capacità di proiezione psichica e vi preparerà così utilmente a sforzi maggiori. Esso non tarderà a darvi la certezza della vostra influenza psichica, giacché, per poco che siate dotati, esistono fra i vostri conoscenti delle persone abbastanza ricettive delle vostre vibrazioni mentali ed è su di esse che verificherete l'efficacia della vostra azione. Quando si cerca la simpatia e si trova l'indifferenza, quando ci si accorge di un raffreddamento nell'essere che si ama, quando si subisce l'infedeltà e l'abbandono, si sciupa generalmente l'energia sostanziata col desiderio e l'emozione che si prova, la si lascia esteriorizzarsi in molte inutili divagazioni invece di ricondurla senza tregua alla sua sola espressione attiva: la volontà di modificare la persona che vi preoccupa. Coll'aiuto dell'auto-controllo, della padronanza di sé, è tuttavia possibile condensare in una forma determinata e durante un momento prestabilito tutti ì pensieri relativi a uno stesso oggetto. Una vibrante emozione, una volontà impetuosa, una mentalità autoritaria e tenace generano una potentissima proiezione psichica capace di imporsi. Non tutti possediamo un simile carattere, ma se è vero che un sentimento ardente, un'idea generosa, un nobile ideale possono rendere momentaneamente intrepidi i più pusillanimi, l'ambascia emotiva crea in tutti una iperattività emozionale che supplisce all'insufficienza dei mezzi ordinari, a patto di dirigerla utilmente. Per incominciare conviene dunque incanalare l'afflusso dei pensieri e per ciò distrarne l'attenzione almeno per mezza giornata. Siccome poi il miglior momento per praticare la proiezione psichica è a tarda sera o meglio a metà della notte, bisogna far in modo da risparmiarsi per questo momento una riserva di forza che sarà data prima da un opportuno derivativo — per es. il lavoro quotidiano. Se agli inizi di una crisi morale ci si sente affranti, bisogna attendere la reazione che non potrà tardare se ci isoliamo nella calma e reprimiamo interamente il desiderio di parlare a chicchesia di quanto ci preoccupa. Non siate espansivo: concentrate in voi stessi le vostre vibrazioni per poterle proiettare in un potente fascio al momento opportuno. Dunque, durante il giorno: 1° Rifiutate di pensare alla vostra pena; 2° Non parlatene ad alcuno. Ripetete quante volte occorre lo sforzo di distrarre il vostro spirito e applicatelo attentamente alle vostre occupazioni.
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La telepsichia (o proiezione psichica a distanza) non richiede facoltà eccezionali. Per dedicarvisi si crede comunemente che sia necessario obbligarsi a una tensione di spirito formidabile, mentre basta semplicemente mettersi in uno stato tale che l'elemento mentale vibri da sé, con forza, e orientare la propria attività in modo positivo. Per prepararsi a questo, concentratevi com'è stato spiegato, in ambiente calmo e possibilmente oscuro. Chiamate a raccolta tutti i motivi, i desideri, i sentimenti che siano di natura tale da esaltare la volontà. È il momento di considerare ciò che si prova sotto gli aspetti più emotivi. Bisogna ben guardarsi dal lasciarsi dominare dall'afflusso d’idee che si risvegliano in tal modo. Mantenendole sotto la sorveglianza dell'attenzione, si sentirà ben presto partire dalle più riposte latebre della coscienza un movimento volitivo potente. Quando vi sentite in piena vibrazione, in «pressione», riportate il vostro pensiero sulla persona da influenzare, immaginando i suoi lineamenti, la sua statura. La precisione e la vita che si sa mettere in quest’allucinazione volontaria aiutano in modo notevole l'efficacia della suggestione a distanza. Senza perdere di vista questa immagine mentale, rivolgete allora tutte le incitazioni che vi vengono dallo spirito. In generale bisogna rappresentarsi in immagine, sotto forma concreta, ciò che si desidera ottenere e nel tempo stesso emettere una volizione determinata, imperiosa: «voglio questo, lo determino, lo impongo». Assistete, in una parola, in spirito alla realizzazione di quanto si suggerisce (1). La modificazione graduale è facile. Quando si cerca di modificare le disposizioni di qualcuno a nostro riguardo, val meglio incominciare a suggerire un leggerissimo cambiamento dello stato d'animo che gli conosciamo; poi si accentua questa suggestione sino a darle l'intera espressione voluta. È più agevole trasformare a poco a poco i sentimenti di qualcuno che imporgli direttamente quelli che si desidererebbe vedergli nutrire. In principio, nelle persone non allenate alla telepsichia, noi suggeriamo di prolungare più che si può la durata delle sedute, e di supplire colla persistenza dell'impulsione psichica a ciò che lascia desiderare rispetto al vigore. Canalizzare in modo calmo durante due ore la propria attività psichica nell'espressione affermativamente volontaria di ciò a cui si aspira, non può non essere efficace anche per i meno bene dotati. Beninteso, raramente una seduta basta; ciò che del resto è un bene, giacché sarebbe assai pericoloso che avessimo il potere di subordinare quasi istantaneamente il pensiero altrui. Quando si è personalmente allenati a un'esperienza di proiezione psichica, si possiede con ciò stesso un grande vantaggio. Infatti come abbiamo visto, provare un sentimento è trovarsi in uno stato psichico tale che facilita enormemente la sua suggestione in altri. Ecco perché ogni persona anche inesperta di fenomeni psichici ne ricava un vantaggio personale. Del resto tutti possono iniziarsi in pratica a questi fenomeni in modo da ricavarne i migliori elementi di successo.
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