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LINEE GUIDA POCT
POINT OF CARE TESTING (Rev.0)
Pubblicazione: marzo 2012
Autori Dott.ssa Alessia Cabrini
Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova
Dott. Danilo Pennetta
O.i.r.m S. Anna - Torino
Dott. Raffaele Lamanna
Osp. Santa Maria Nuova ASL 10 Firenze
Responsabile e Coordinatore del Progetto Dott. Tiziano Zanin
E.O. Ospedale Galliera - Genova Direttore Scientifico Telesa
Dott.ssa Alessia Cabrini
Coordinatore Scientifico
Segreteria Tecnico Scientifica Dott. Gianluca Signoretti
IZS Regioni Lazio e Toscana - Roma Segretario Nazionale Confederazione ANTeL-Assiatel-AITIC
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Presentazione Le
linee guida sui
Point
of
Care Testing
(POCT),
rappresentano il primo documento nazionale prodotto dalla
Società Scientifica TELESA della Confederazione
Antel-Assiatel-Aitic. Questo
documento
riflette una linea di indirizzo
specifica, messa a punto mediante un processo di revisione sistematica della letteratura, attingendo da valide basi scientifiche; può essere utilizzata come strumento per migliorare la qualità delle prestazioni, in risposta al cambiamento oggi in atto, nella modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria di cui i sistemi per il Point Of Care Testing ne sono la dimostrazione. Le linee guida sono uno strumento di aggiornamento e formazione che consentono un rapido trasferimento delle conoscenze alla pratica clinica quotidiana; spetta dunque alla competenza e all’esperienza del singolo professionista
applicare
i
comportamenti
raccomandati, per produrre risultati qualitativamente validi e affidabili, contribuendo a seguire una linea di indirizzo comune sull’organizzazione e la gestione dei Point of Care Testing.
INDICE
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Definizione................................….........................pag. 5 Requisiti di un POCT................................…….......pag. 5 Sinonimi di POCT....................................…..........pag. 6 Ambiti applicativi..................................................pag. 7 Tipologia del dispositivo analitico............……........pag. 8 Problematiche.......................................................pag. 8 Governo clinico.....................................................pag. 9 La Commissione POCT.........................................pag. 11 Competenze e responsabilità professionale......…..pag. 13 Comitato o Gruppo POCT........................…….......pag. 14 Ruolo del Tecnico di Laboratorio Biomedico..……..pag. 15 Connettivita’ dei Poct..........................................pag. 18 Validazione dei risultati e responsabilità finale..….pag. 19 Allegato A..............................................................pag. 20 Conclusioni..............................................….…......pag. 23 Riferimenti Bibliografici................………................pag. 24
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Definizione Il termine “Point of Care Testing” (POCT) definisce l’analisi eseguita vicino o al punto di cura del paziente e, in generale, tutte le analisi eseguite al di fuori del laboratorio di analisi chimico-cliniche di riferimento, ovvero “decentrate”. Questo decentramento può essere mantenuto all’interno dell’ambito ospedaliero, oppure esteso al di fuori di questo ambito e può non richiedere spazi strutturati permanenti ma anche kits e strumentazione trasportabile manualmente. Concettualmente il POCT rappresenta la risposta al cambiamento delle modalità di
erogazione dell’assistenza sanitaria. La cura è
sempre più centrata sul Paziente, con una maggiore enfasi sulle cure primarie, con un potenziamento del triage del paziente nel sistema sanitario, una riduzione del tempo di degenza
nei
reparti
riorganizzazione
ospedalieri,
il
ospedali,
una
degli
consolidamento riduzione
e
della
concezione dell’ospedale come unico centro di cura.
Requisiti di un POCT In ogni caso, il POCT deve avere due requisiti fondamentali: 1) la riduzione del tempo totale di analisi (Turn Around Time, TAT) 2) il miglioramento dimostrabile della salute del paziente, cioè deve permettere al clinico di prendere in tempi brevi decisioni critiche sulla malattia e la conseguente terapia da adottare, migliorando la prognosi del paziente. Il POCT, di fatto, è un modello organizzativo, esteso a tutte le diagnostiche, compresa quella strumentale, e rappresenta
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quindi la soluzione organizzativa piu’ idonea a supporto di quelle situazioni in cui esistono difficoltà logistiche o problemi di tempi di risposta, o nelle quali è necessario ottenere un risultato diagnostico di laboratorio in carenza di personale specifico.
Sinonimi di POCT La dizione POCT originariamente è nata per caratterizzare le analisi decentrate all’interno dei reparti di cura intensiva e di emergenza a livello ospedaliero, ma si è poi estesa a tutte le attività decentrate, anche se per queste ultime sarebbe più appropriato il termine di “Near Patient testing” (analisi accanto al paziente). In accordo a questa definizione sono molti i sinonimi utilizzati, quali “esami al letto del paziente” (bedside testing) o “vicino al paziente” (near-patient testing) o “analisi eseguite al domicilio del paziente” (home testing), o analisi eseguita in sede remota rispetto al laboratorio (remote testing)
o
da
ambulatoriale
ultimo, dal
analisi
medico
eseguita
curante
nel
contesto
(Physician’s
office
laboratories). Il Point of Care è infatti per definizione eseguito da personale non appartenente o comunque professionalmente non formato nei settori del laboratorio clinico. Non rientra in questa definizione l’esame eseguito autonomamente dal paziente (selftesting). Nel caso di attività analitica eseguita con strumentazioni di laboratorio da parte di personale tecnico
si configura la
situazione di “laboratorio satellite”, che pure risponde ai
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medesimi requisiti dei POCT e quindi questa sarà la definizione considerata nella presentazione di queste linee guida.
Ambiti applicativi Il POCT rappresenta un aspetto organizzativo della attuale Medicina
di
Laboratorio,
che
deve
essere
considerato
integrativo e non sostitutivo, ed in ogni caso da attivare solo e se l’attività del Laboratorio non sia in alcun modo possibile o tempestiva in rapporto alla condizione clinica. In particolare, nell’Assistenza ospedaliera,
possono essere identificati i
seguenti ambiti applicativi: 1)
Pronto
Soccorso,
Accettazione,
Dipartimenti
Terapie
Neonatologie,
Intensive,
Immunologie
di
Emergenza
Sale
Cliniche,
e
Operatorie,
Dialisi,
Reparti
di
Isolamento, mezzi mobili (ambulanze, eliambulanze) per trasporto di pazienti critici. 2)
Assistenza
(ambulatori
territoriale:
medici
assistenza
di
medicina
specialistica
specialistici),
assistenza
sanitaria
generale
ambulatoriale
e
di
base
pediatri),
(ambulatori
assistenza di emergenza (guardia medica),
assistenza in zone geograficamente disagiate dove l’accesso al laboratorio residenziale
è
limitato,
per
anziani
assistenza non
residenziale
autosufficienti,
e
semi-
assistenza
domiciliare. 3)
Self-testing a casa o presso le farmacie.
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N.B: Queste linee guida si applicano nei casi di cui ai punti 1 e 2, sebbene i principi basilari possono essere considerati anche per i casi di cui al punto 3.
Tipologia del dispositivo analitico Tutti i dispositivi analitici che sono utilizzati per POCT devono soddisfare la definizione di dispositivo diagnostico in vitro (IVD) e come tali sono regolati dalla Direttiva Europea IVDD 98/79/EC recepita dall’Italia con il Dlgs 32/2000. I sistemi per le analisi decentrate possono essere classificati come: 1) Analizzatori piccoli, di solito palmari, anche se di dimensioni variabili 2)
Analizzatori da banco, più grandi, comprendono sistemi
progettati per l'impiego in cliniche o in piccoli laboratori satelliti Le strisce reattive manuali usa e getta, con controllo visivo dell’operatore, non possono essere considerate POCT e il loro uso non può essere previsto nell’attività assistenziale: la inadeguata performance analitica e
l’impossibilità di una
qualunque forma di tracciabilità dei processi, incrementano in maniera esponenziale il rischio di errori medici.
Problematiche Il POCT non deve essere un Laboratorio di reparto, ma deve servire come supporto al Servizio Medicina di Laboratorio nelle
specifiche
circostanze.
Di
conseguenza,
i
POCT
presentano alcune problematiche, delle quali, quelle relative
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alla gestione ed al controllo della qualità analitica e la necessità di gestire la certificazione di qualità delle stesse, comportano un costante controllo dei Servizi Medicina di Laboratorio. L’attività del POCT deve essere conforme agli standard qualitativi richiesti ed i risultati correlabili a quelli del Servizio Medicina di Laboratorio stesso. Il paziente deve avere la medesima qualità dei Servizi, ovunque l’attività sia erogata. Affinché sia assicurata la migliore qualità di cura e assistenza possibile, l'uso appropriato dei POCT deve essere considerato come aspetto di Governo Clinico e deve quindi prevedere
valutazioni
in
termini
di
efficacia
clinica,
programmi di gestione del rischio, di formazione continua degli operatori e processi di audit. Una cattiva gestione, l’assenza di valutazioni sull’affidabilità dei POCT,
la
non
idonea
competenza
degli operatori,
costituiscono un rischio per la sicurezza del paziente e possono porre problemi di ordine medico-legale in caso di risultati errati. Per la sicurezza del paziente il Laboratorio deve avere la piena responsabilità del POCT.
Governo clinico I test decentrati, devono produrre risultati assolutamente comparabili con quelli del laboratorio, inclusa l’aderenza agli standard della buona pratica di laboratorio, e comprendono: la Gestione per la qualità (QA), il controllo di qualità interno (QCI), e la partecipazione a controlli esterni ( VEQ).
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La Qualità dell’analisi deve essere monitorata, documentando correttamente le attività che sono svolte. Per fare questo occorre costruire un sistema che governi in maniera adeguata il processo di laboratorio. Nell’ottica che comunque il dato deve essere analiticamente corretto e correlabile con quello della routine, dovrebbe essere effettuata una comparazione dei
dati,
la
verifica
della
precisione
analitica
e
dell’accuratezza (bias). I documenti che meglio affrontano gli aspetti di cui sopra sono: 1) ISO 22870-2006 Point of care testing (POCT) Requirements 15189:2003
for
Quality
Medical
and
Competence
Laboratories
ISO
Particulare
Requirements for Quality and Competence 2) EN ISO 22870:2006 Point of care testing (POCT) Il concetto di riferimento è che la gestione degli strumenti decentrati deve rientrare in un sistema qualità gestito con pieno coinvolgimento del Laboratorio centrale e di tutti gli attori principali. E’ di fondamentale importanza anche la formazione e l’addestramento del personale addetto all’esecuzione delle analisi
POCT,
al fine
di eseguire correttamente l’analisi,
garantendo la qualità del dato analitico. Il POCT è un modello organizzativo del Laboratorio Clinico, finalizzato al miglioramento della qualità della cura; poiché i risultati
diagnostici
forniti
dal
POCT
divengono
parte
integrante della storia clinica del paziente, le garanzie di qualità devono essere coerenti con l’informazione diagnostica richiesta e allineate al laboratorio di riferimento. 10
In questa ottica, le attività decentrate devono essere integrate con quelle del laboratorio clinico di riferimento aziendale e pertanto rientrano nelle responsabilità del Direttore del Laboratorio stesso. Con il Governo Clinico tutti gli aspetti della qualità del POCT possono essere garantiti e costantemente monitorati; esso può essere meglio attuato attraverso la costituzione di una Commissione
Aziendale
Commissione POCT
Multidisciplinare,
e di un
ovvero
la
Comitato esecutivo
(Comitato o Gruppo POCT)
La Commissione POCT Le Aziende Sanitarie
e ospedaliero universitarie, devono
prevedere e formalmente regolamentare l’istituzione a livello aziendale
di
una
multidisciplinare
Commissione
permanente
POCT
costituita di norma dal : Direttore
Sanitario (o suo delegato), Direttore di Dipartimento di laboratorio (o suo delegato), Direttore di Farmacia (o suo delegato), Dirigente dell’Area Tecnico Sanitaria Aziendale, Dirigente dei Servizi Infermieristici, Tecnico di Laboratorio Biomedico riferimento),
Coordinatore Responsabile
POCT
(del
ingegneria
Laboratorio clinica
(o
di suo
delegato), Responsabile sistemi informativi (o suo delegato). La Commissione può avvalersi, se necessario, del parere consultivo dei Servizi Tecnici dell’Azienda (Ingegneria Clinica, Ufficio Tecnico, SIS, ecc. Il ruolo della Commissione POCT è quello di stabilire che il bisogno rappresentato del POCT non sia vicariante di carenze organizzative, e stabilire anche, sulla
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base di Evidence Based Medicine, se il POCT sia appropriato e
cioè
se
la
sua
implementazione
determinerà
un
miglioramento in termini di efficacia clinica (vedi allegato A). L’approvazione da parte della Commissione è obbligatoria e vincolante per l’introduzione di qualsiasi strumento per POCT indipendentemente dalle sue modalità di acquisizione. Inoltre
la Commissione deve definire, ad ogni sito POCT e
sentito il parere del Direttore della struttura, il clinico ed il personale autorizzato alla esecuzione dei test, le procedure per l’acquisizione delle tecnologie (capitolati di gara e valutazione delle offerte) e le procedure per la connessione telematica dei POCT al laboratorio di riferimento, istituire un registro dei POCT approvati, definire i criteri per gli audit ed il monitoraggio dei POCT, individuando un adeguato sistema di reporting, valutazione nel tempo del rapporto costo/beneficio in relazione all’ appropriatezza, definire i criteri per gli interventi
contro
le
prestazioni
insoddisfacenti,
l’inappropriato uso e le pratiche di scarsa qualità e per il ritiro del IVD. Tutti i POCT devono essere inclusi in un programma di assicurazione della qualità e risk management, che sarà operativo prima della implementazione di ogni sistema decentrato. Gli obiettivi del sistema di gestione della qualità devono essere definiti in una dichiarazione di Politica di qualità sotto la responsabilità del Direttore del laboratorio e inserita nel manuale della qualità del laboratorio.
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Competenze e responsabilità professionale per la gestione delle tecnologie POCT La responsabilità sulle corrette condizioni di utilizzo e sulla qualità dei risultati analitici di qualsiasi apparecchiatura POCT presente nei Presidi e/o servizi aziendali è attribuita alla S.C. di Laboratorio del P.O. di riferimento; in particolare, dovranno
essere
definiti
i
modelli
organizzativi
per
l’operatività prevista, anche con riferimento alla coerenza dei sistemi diagnostici con gli obiettivi clinici, la formalizzazione delle procedure operative e dei processi relativi, i piani di formazione del personale interessato, il controllo interno e la valutazione esterna della qualità. Gli standard di un sistema qualità di laboratorio, esteso anche al POCT, deve pertanto prevedere a carico del Laboratorio di Riferimento: • Scelta di sistemi diagnostici adeguati a rispondere a quesiti
clinici
dichiarate
definiti
(metodi
e
con
specifiche
quantitativi,
analitiche
semiquantitativi
e
qualitativi). • Formalizzazione delle procedure operative per l’uso e la manutenzione della strumentazione POCT con specifici interventi di manutenzione programmata e straordinaria • Registrazioni delle manutenzioni e delle non conformità • Definizione del personale che può accedere al POCT e addestramento/formazione
del
personale
con
programmazione e verifica periodica • Definizione di un responsabile della rete di POCT (Supervisor-Coordinatore) all’interno dell’organizzazione del laboratorio 13
• Descrizione ed attuazione di un programma di controllo di qualità interno (CQI) del tipo controllo di prodotto e di un
programma
di
valutazione
dell’accuratezza
(valutazione esterna di qualità, VEQ) o di confronto con i dati del laboratorio centrale, ed inoltre
partecipazione
ai percorsi di certificazione secondo le attuali norme ISO 15189 e ISO 22870 • Verifica periodica e registrazione di tutte le fasi del processo (tracciabilità) affinché avvenga in conformità con le procedure operative e di sicurezza codificate • Definizione
delle
modalità
di
identificazione,
conservazione e rintracciabilità dei dati; tutti i risultati POCT devono essere conservati per almeno 2 anni, in modo che possano essere collegati con altri dati di assicurazione della qualità.
Comitato o Gruppo POCT Per gli scopi elencati al punto precedente il Direttore di Dipartimento
di laboratorio, si avvale
di un comitato
esecutivo : Comitato o Gruppo POCT La competenza professionale sull'intero processo di indagini di
laboratorio
attraverso
l'uso
dei
POCT,
come
precedentemente individuati, e' attribuita al Comitato POCT. Tale gruppo è costituito di norma da almeno due Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, di cui uno con specifiche funzioni e competenze di coordinamento dei POCT (“Point of Care Supervisor”).
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Al
Comitato
POCT
vengono
riconosciute
le
seguenti
competenze: • Utilizzo/sorveglianza/audit dei sistemi POCT; • Coordinamento della stesura di procedure e istruzioni operative assicurando la partecipazione di tutte le parti interessate; • Verifica dell’allineamento dei risultati POCT/Laboratorio di riferimento); • Formazione ed addestramento del personale sanitario POCT non specializzato in analisi di laboratorio; • Programmazione e monitoraggio manutenzione; • Interventi tecnico-professionale in relazione alla verifica dei risultati analitici • Riesame attività e gestione POCT
Ruolo del Tecnico di Laboratorio Biomedico (TLB ) Le tecnologie P.O.C.T. devono essere controllate e gestite dal Tecnico
di
Laboratorio
Biomedico,
in
virtù
della
professionalità sancita dal D.M. 745/1994 e per il titolo abilitante
che
possiede,
nel
rispetto
dell’autonomia
professionale di cui alla legge 42/1999 e legge 251/2000, previa
l’individuazione
di
un
sistema
ben
definito
di
responsabilità e di governo del modello POCT, come il sopraelencato, soprattutto in materia di controllo della qualità analitica. Dovendo la qualità analitica dei test POCT essere la stessa di quella del laboratorio clinico sarà necessario mettere in atto tutti gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio di errore 15
nella fase pre-analitica e post-analitica. Questi principi valgono anche nei casi di POCT per il self-testing eseguiti in casa o presso le farmacie, dal paziente diabetico o in terapia anticoagulante. Al personale TLB in sede del POCT, spetta
l’esecuzione
dell’analisi, (con relativa validazione tecnica dei risultati), dei test di controllo di qualità e la conseguente valutazione analitica, comprensiva del giudizio di corretta operatività della strumentazione
(performance
strumentale),
oltre
che
la
manutenzione dell’analizzatore e la corretta gestione ed archiviazione dei dati e della eventuale modulistica
di
manutenzione e/o riparazione. Gli competono inoltre gli interventi tecnico-professionali in relazione a emergenti problematiche in loco ed il controllo e la manutenzione della documentazione necessaria per il programma di gestione e di qualità. Per
una
buona
qualità
delle
analisi
decentrate
è
indispensabile la sopracitata figura del “Point of Care Supervisor”, TLB che svolge la funzione di supervisorecoordinatore e che si interfaccia fra il laboratorio centrale di riferimento e POCT.
Il coordinatore deve assumersi la
responsabilità di tutti gli aspetti del POCT in servizio, tra cui la qualità e la formazione. Il “Supervisor” dovrà garantire un unico livello di coordinamento e scambio dati, monitorare globalmente le funzionalità degli analizzatori ed il sistema qualità, nonché garantire l’omogeneità delle procedure nei diversi siti POCT ; verificare le funzionalità degli analizzatori, verificare i controlli di qualità interni (QCI), ed esterni (VEQ), 16
collaborando con il Dirigente clinico di Laboratorio (medico referente) allo sviluppo delle politiche e delle procedure per il Sistema Qualità.
Inoltre partecipare
alla scelta della
strumentazione per le analisi eseguite con tecnologia POCT, progettare
e
coordinare
gli
addestramento
e
tutoraggio
eventualmente
infermieristico
interventi del (se
di
personale presente),
formazione, TLB ed
ed
infine
contribuire alla stesura di procedure per l’attività analitica e per la gestione ed il controllo della stessa da parte dei TLB del Laboratorio Analisi. Alla luce di tutto quanto sinora esposto, appare evidente la necessità di un corretto e pieno impiego dei TLB nella gestione e controllo dei POCT in dotazione delle strutture sanitarie sia pubbliche che private. Si consegue così, anche attraverso le apparecchiature POCT, il risultato di erogare prestazioni sanitarie attinenti a competenze specialistiche connesse ai reali contenuti delle prestazioni proprie del TLB, con procedure tipicizzate e consolidate. Il personale Infermieristico se presente, agisce nell’ambito delle aree relative agli aspetti operativi delle indagini eseguite in modalità decentrata e di conseguenza il clinico e l’infermiere referenti del proprio sito POCT affiancano il Tecnico di Laboratorio Biomedico in ogni fase del processo, affinché ogni decisione sia il più possibile condivisa. Il personale infermieristico che esegue il test, deve averne l’autorizzazione, deve essere adeguatamente addestrato non solo in rapporto alle fasi analitiche ma anche alle variabili preanalitiche che possono inficiare l’accuratezza del risultato.
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Solo i test autorizzati possono essere eseguiti. Il personale opera in conformità con le procedure codificate in rapporto alla manutenzione, esecuzione dei test e dei QCI. Addestramento del personale e connettività sono aspetti chiave per il successo del POCT; deve essere previsto
un
accreditato programma di valutazione esterna della qualità e della qualità interna, come sistema di controllo.
Connettività dei
Poct
La connettività tra i sistemi informatici è una componente essenziale per un servizio efficace del POCT all’interno di una organizzazione; consente che il
POCT sia controllato
e
gestito centralmente e facilita lo scambio di informazioni dal sito
remoto
POCT
al
laboratorio/sistema
informativo
ospedaliero. La chiave di un controllo reale da parte del laboratorio sulla diagnostica decentrata di POCT nell’avere
tutta
la
strumentazione
di
POCT
consiste connessa,
monitorata/supervisionata e gestita dal sistema di gestione informatico. Tra le funzioni essenziali che il sistema di gestione informatico dovrebbe garantire, si segnalano: la possibilità di verificare che gli strumenti POCT stiano operando in coerenza con requisiti di qualità analitica predefiniti (mediante l’esecuzione periodica di CQ, ecc), la possibilità di inibire, in tempo reale, l’uso di un parametro e/o
dell’intero
pannello
analitico/strumento
quando
le
condizioni operative registrano eventuali non conformità (es. a cause di derive, micro-coaguli, interferenze, ecc), la verifica dello
stato
delle
attività
di
manutenzione
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preventiva/correttiva; la registrazione delle NON conformità registrate e delle eventuali azioni correttive adottate, i dati anagrafici
e
risultati
dei
Pazienti,
la
generazione/visualizzazione e stampa automatica delle carte di controllo. Deve essere garantita la
tracciabilità del
Paziente e degli operatori; è auspicabile l’interfacciamento dei POCT al sistema gestionale del laboratorio (LIS). In conclusione, appare evidente che l’introduzione dei POCT, è correlata ai recenti sviluppi tecnologici ed informatici, che accentuano l’automazione e l’autocontrollo di tutti i processi analitici,
e
rientra
perfettamente
nel
percorso
di
riorganizzazione dei Sistemi di Governance della “rete dei laboratori”, in base al recente Accordo
Stato-Regioni e
Provincie Autonome di Trento e Bolzano, che presuppone la necessità di garantire oltre che il rispetto degli Standard organizzativi
e
tecnologici
(DPR
14/01/1997),
la
standardizzazione analitica e la confrontabilità dei risultati, l’omogeneità dei valori di riferimento e dei criteri interpretativi e delle politiche di appropriatezza della richiesta di esami di laboratorio; solo in questo modo sarà possibile saldare l’efficienza all’efficacia dei processi di riorganizzazione della diagnostica di laboratorio, quali il POCT come modello organizzativo di risposta al cambiamento delle modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria.
Validazione dei risultati e responsabilità finale In una organizzazione
così strutturata, è
possibile
la
validazione automatica dei risultati in tempo reale; la 19
validazione tecnica, necessaria per l’archiviazione dei dati analitici prodotti dal POCT nel repository del LIS, può essere effettuata successivamente dal Tecnico di laboratorio. In entrambi i casi deve essere garantita la tracciabilità. La responsabilità finale è in capo al Direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio. Ai singoli operatori fanno riferimento le responsabilità operative in rapporto alle competenze assegnate.
Allegato A Nel candidare un esame al trasferimento in POCT, si deve seguire un percorso basato sulle evidenze che consenta di soddisfare esaurientemente i seguenti punti: 1. Quesito clinico a cui rispondere Definizione completa del gap informativo-clinico che si conta di colmare effettuando quel determinato esame rispetto al quadro clinico di presentazione. 2. Decisione clinica presumibile in base al risultato Importanza della rapidità del risultato, decisioni appropriate basate sui risultati (ruling in/ ruling out) 3.
Azione effettivamente svolta in base al risultato
Utilizzo di farmaci (anche emoderivati) per stabilizzare il paziente in situazioni critiche. Avvio a diagnostiche invasive; dimissione paziente.
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4.
Benefici attesi
Ottimizzazione tempi del percorso diagnostico-terapeutico; riduzione dispersione
risorse non necessarie, sicurezza e
confidenza degli operatori, soddisfazione del paziente. 5. TAT richiesto Tempo di risposta globale del Laboratorio, tempo di risposta terapeutico in relazione alle effettive esigenze cliniche Riduzione del TAT terapeutico e miglioramento rapporto costo/benefici ad esso associati 6.
Perché il Laboratorio non è in grado di erogare la
prestazione Numero di determinazioni analitiche, tempo impiegato per la consegna del referto. Impraticabilità/Svantaggiosità
di
soluzioni
alternative
centralizzate. Necessità di analizzare se i tempi di risposta non possano essere migliorati. 7.
Accuratezza e precisione appropriate
a) Le prestazioni analitiche del metodo utilizzato devono essere adeguate a rispondere al quesito clinico nel modo più affidabile, senza sostanziali differenze rispetto agli outcome clinici ottenibili se la stessa prestazione fosse erogata
dal
laboratorio centrale b) Il Gruppo POCT ha la responsabilità di garantire l’appropriatezza delle misure messe in atto per monitorare la qualità
complessiva
delle
analisi
decentrate
eseguite
all’interno dell’organizzazione sanitaria. 21
c) Necessità di un programma di controllo strumentale e di un controllo di qualità analitica. d) Requisiti del controllo interno con procedure non difformi dal tradizionale CQ statistico, anche in presenza di CQ alternativi, eseguite
a
cadenza
regolare,
con materiale
acquisito e gestito in modo tracciato, correzione tracciata delle non-conformità e) Dimostrata correlazione con omologhe prestazioni del Laboratorio centrale. 8. Formazione degli operatori del sistema POCT a)
Il Gruppo POCT è responsabile della formazione del
personale
che
utilizza
la
strumentazione,
del
suo
addestramento, della certificazione e ri-certificazione degli operatori del sistema POCT b) Accanto alle informazioni strettamente correlate alla fase analitica, vanno forniti elementi relativi alle variabili preanalitiche, al controllo di qualità con le specifiche regole statistiche e alle variabili post-analitiche soprattutto riguardo la refertazione. c)
Unicamente
il
personale
formato
e
periodicamente
aggiornato è abilitato ad accedere all’esecuzione materiale dell’esame. d)
L’intero
percorso
formativo
e
l’indispensabile
aggiornamento continuo devono essere supervisionati dal Referente del Gruppo POCT.
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Conclusioni Le presenti Linee Guida definiscono un percorso omogeneo con appropriate basi scientifiche, al fine di condividere una linea di indirizzo comune sull’organizzazione e la gestione dei POCT quale strumento di lavoro. Vogliono inoltre fornire un contributo
alla
valorizzazione
ed
allo
sviluppo
delle
competenze in ambito Tecnico Sanitario di Laboratorio, analogamente alle altre professioni sanitarie. Saranno oggetto di modifica in base all’evolversi delle competenze organizzative e gestionali future, che vedranno sicuramente
ampliate
le
competenze
del
Tecnico
di
Laboratorio Biomedico anche nella prospettiva di un ulteriore autonomia dirigenziale.
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RIFERIMENTI
BIBLIOGRAFICI
1. Zaninotto M, Plebani M. The “hospital central laboratory”: automation, integration and clinical usefulness. Clinical Chemistry and Laboratory Medicine. 2010; 48: 911-917. 2. Price CP. Point-of-care testing. BMJ 2001;322:1285-88. 3. Guidelines for Safe and Effective Management and Use of Point of Care Testing. Approvate da Academy of Medical Laboratory Science, Association of Clinical Biochemists in Ireland, Irish Medicines Board and RCPI Faculty of Pathology - 28 Novembre 2007. 4. http://www.labtestsonline.it/ 5. Ministero della Salute PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE 2010/2012. Sintesi per la stampa. 6. International Organization For Standardization Quality management in the medical laboratory (ISO/FDIS 15189). ISO : GENEVA
(ISO)
7. UNI EN ISO 22870:2006 Point of care testing (POCT) – Requirements for quality and competence 8. Guidelines of Point-of Care Testing (Royal College of Pathology)
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