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Centro Studi Salvatore Paladino

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Solo Salvatore Paladino

Solo Salvatore Paladino Scritti, seminari, preghiere.

A cura del CENTRO STUDI SALVATORE PALADINO

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Centro Studi Salvatore Paladino

Gli scritti a firma di Salvatore Paladino presenti in questo libro sono tratti dalla rivista Quarta Dimensione e dagli estratti dei Seminari da noi elaborati. Il Centro Studi Salvatore Paladino è un progetto totalmente indipendente con scopo di divulgazione e raccolta di nuovi documenti e informazioni senza fini di lucro. Il prezzo di copertina del libro che hai in mano ha coperto i costi di stampa, rilegatura e commissione al distributore. Gli scritti di Salvatore Paladino e gli estratti da noi elaborati possono essere ripubblicati senza richiesta di consenso. Gli scritti del Centro Studi Salvatore Paladino presenti in questo volume non possono essere ripubblicati senza il nostro consenso. Editing: Jim Surjot Kaur.

Copyright © 2019 Centro Studi Salvatore Paladino All rights reserved. ISBN:9781093369281

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Solo Salvatore Paladino

Caro lettore, Possa la benedizione dei Maestri, dei Santi ai quali è rivolta abitualmente la tua devozione, scendere all’istante su di te, alla presenza del tuo Angelo Custode. In questo libro molti di Essi sono citati da chi è immeritevole di scrivere il loro nome. Ma Essi mi hanno ispirato a iniziare questo lavoro e a condividerlo con te. Tra di loro c’è anche il Non-Santo, Non-Maestro, Mai-Nato, Mai-Morto Salvatore Paladino, cui il sottoscritto è l’ultima persona degna di raccogliere e divulgare le informazioni. Mi scuso con lui e invoco anche la tua indulgenza, caro lettore, per le imprecisioni, gli errori e le lacune che troverai in questo libro. Fabrizio

Per Salvatore, con infinita gratitudine Jim Surjot Kaur.

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INDICE

Introduzione

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La Colpa è dell’Ignoranza Scintille dall’Infinito Ipotesi sulla Quarta Dimensione Siddhartha Gautama Buddha Incarnazione, Vita dopo la Morte e Potere di Dio in Noi L’Imitatio Christi di Salvatore Paladino Ricordi ancestrali – La Voce Tonante DNA e pensiero Laterale o Olistico Percorreremo i Sentieri del Tempo Il Cuore dell’Insegnamento di Salvatore Paladino Il Signore Silente Invocazione d’aiuto per chi sta per morire e per i defunti La Montagna Sacra Preghiera Universale Io Sono Salvatore Paladino Atma, Incarnazione dell’Io e Atomi permanenti Corpi Sottili, Io Individuale e Io Spirituale Incarnazione dell’Io, Karma, Personalità e libero arbitrio Gesù et il Cristo Il Dio unico delle Religioni Il Divin Nato, il piccolo Gesù L’Eterno Presente Il Silenzio Interiore L’Eterno Mutante Ipotesi di lavoro per la crescita Animico-Spirituale Manas Solari Nuovi Paradisi

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PREGHIERE Preghiera al Cristo Un Angelo accanto a me Invocazione Santa Croce di Gesù Preghiera contro chi ci vuole male Preghiera di San Damiano 7

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Sole d’Amore La Potenza del Segno della Croce Preghiera di Maria Rinascita

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ALTRI SCRITTI E SEMINARI Turiddu e il suo alter-ego Salvatore Differenza tra Digiuno Terapeutico e Cibi di Transito Angeli della Guarigione Oltre la Mente Mantra Protettivo Invocazione Libri Maledetti o Benedetti? Binomio d’Anima e Anima Gemella Il Sole e la sua Energia Luminosa Ossioi – Esseni La Pietra dei Filosofi Sulla Meditazione La tua Fede ti ha Salvato Fuori c’è solo ciò che proiettiamo Il Linguaggio Primordiale Chi censurerà i censori Tecniche di guarigione Il Mistero di Dio Mi ero isolato a Favignana… La Leggenda del Girasole La Legge del Dare e del Ricevere Corpi Invisibili Gli Uomini Nuovi La pecorella smarrita E’ stato davvero Caino ad uccidere Abele? Una sera che il vento narrava oltre la vetrata Le ultime parole di Cristo Non uccidere il Male L’Uomo cos’è? I nostri cari sono morti?

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APPENDICE A – Mantra APPENDICE B – Foto e documenti APPENDICE C – Alimentazione (dai “pizzini” anni ‘70)

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INTRODUZIONE E’ trascorso quasi un anno dalla pubblicazione del primo volume della monografia L’Autostima. La monografia contiene scritti divulgati gratuitamente a suo tempo da Salvatore Paladino ma soprattutto la trascrizione da noi effettuata di alcuni dei suoi seminari più importanti. Ne l’Autostima ci occupiamo anche di altri argomenti a carattere spirituale, la cui fonte di ispirazione indiretta e date alcune similitudini è stata comunque quella di Salvatore, e ci riferiamo in particolare alle nostre traduzioni dall’inglese di alcuni libri sugli insegnamenti di Sri Ramana Maharshi. Nonostante la monografia (prevista in dieci volumi), che rimane il progetto più importante, pubblichiamo ora in questo volume esclusivamente gli scritti, gli estratti dei seminari da noi elaborati e le preghiere di Salvatore Paladino. Essi sono quindi per la maggior parte già apparsi sulla monografia nei primi cinque volumi, ma a grande richiesta dei lettori li abbiamo riuniti tutti in questo libro di 240 pagine. Mentre quasi tutto il materiale diffuso a suo tempo da Salvatore è presente in questo libro, il rimanente, recuperabile da tutti gli altri seminari, potrà in futuro comporre volumi successivi a questo. Al momento non possiamo promettere, dato il lavoro colossale che richiederebbe, di proseguire ancora con la trascrizione dei seminari. Fabrizio (Centro Studi Salvatore Paladino)

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“Gioca nel Cielo Divertiti nel Campo degli Dei”.

Se in questo gioco noi abbiamo una parte da recitare, ce la impongono esseri luminosi e noi la dobbiamo portare a termine. Dall’altra parte vedremo tutta la verità e non ci odieremo più, anzi ci ameremo di più. E’ per questo che io accendo le candele per coloro che sono andati dall’altra parte e che ancora vivono, con preghiere, mandala e mantra. Se noi riuscissimo a connetterci con i sensi psichici noi potremmo, anche se siamo in questa dimensione, passare in un concetto quadridimensionale e vedere la terza dimensione nella sua reale verità, quindi non guarderemmo più le cose per come crediamo che sono, ma vedremmo le cose come realmente sono e non avremmo più odio né rancore per nessuno, ma soltanto amore; andremmo verso la Luce. Che Dio vi Benedica. E aiuti pure me. Salvatore Paladino

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LA COLPA E' DELL'IGNORANZA

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’ultima cosa che l'uomo scopre è se stesso. E' una verità strana, eppure universale, che la sete umana della conoscenza debba cominciare da quello che è più lontano e finire con quello che è più vicino. L'uomo primitivo ha studiato i cieli, ma soltanto l'uomo moderno comincia a esplorare i misteri della propria Anima. Moltissimi uomini sono un mistero per se stessi, molti sono perfino inconsci dell'esistenza del Mistero. Se noi dovessimo domandare a un uomo comune cosa sia lui l'essere umano vivente - che accade quando egli pensa, sente, agisce, e quale sia la causa della lotta fra il Bene e il Male, che egli pur sente entro il suo petto, non solo egli non saprebbe rispondere, ma le domande stesse gli apparirebbero strane e nuove. Eppure, che cosa è più strano del fatto che un essere umano possa attraversare la vita, sopportarne le vicissitudini, soffrirne le miserie, comuni a tutti gli Uomini, goderne i caduchi piaceri, portarne il perpetuo fardello senza mai chiedersi “Perché?” Se noi vedessimo un uomo viaggiare con grande incomodo e numerose difficoltà e, chiestogli dove vada, ci sentissimo rispondere che questa domanda non gli si è mai affacciata alla mente, lo riterremmo certamente pazzo. Eppure, questa è precisamente la condizione della maggioranza degli uomini nella vita comune. Essi compiono il viaggio dalla vita alla morte, si arrabattano nel faticoso cammino della vita, e non chiedono mai perché o al più pongono il problema superficialmente, senza curarsi poi in realtà di trovare una risposta. Ma viene per ogni anima, nel suo lungo peregrinare, il momento in cui la vita diventa impossibile, se non se ne conosce il perché; delusa dal mondo circostante che non può mai darle una soddisfazione durevole, essa per un momento desiste dal frenetico inseguimento delle illusioni e, completamente esausta, si ferma, silenziosa e sola.

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In quel punto è nata nell'Anima la Coscienza di un nuovo mondo; in quel punto, stornando il viso dal fascino del mondo circostante, essa scopre la sempiterna realtà del mondo interiore, del mondo dell'Io. Allora, soltanto allora, le domande della vita trovano una risposta; però, come dice Emerson, l’Anima non risponde mai con le parole, ma con la stessa cosa richiesta. Salvatore Paladino

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SCINTILLE DALL’INFINITO LA VERITA’ QUESTO MERAVIGLIOSO FARO DI LUCE PRISMATICO CHE L'UOMO DEL PIANETA TERRA NON E' IN GRADO DI APPREZZARE NE' DI GODERE!

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omo del Pianeta Terra, apri l'occhio del tuo spirito e preparati ad accogliere la verità del tempo di tutti i tempi. Mai come in questo tempo tu hai avuto un concetto così errato di Dio! A cagione del materialismo di cui sono ammantate tutte le Religioni della storia umana, tu sei stato sviato dal giusto sentiero delle verità Eterne e indotto a percorrere i sentieri falsi e bugiardi e tutti cosparsi di dogmi palesemente meschini. In conseguenza di ciò, mai come in questo tempo sei stato indotto a pensare superficialmente che Dio non esista. E invece, uomo e fratello nostro, non hai riflettuto che non è la fede in Dio che ti manca, ma la fiducia verso molteplici religioni le quali, in virtù dell’accresciuta intelligenza che in questo tempo di fine ti si rivela più acuta, appaiono contraddittorie, meschine e tutte prive dell'immenso respiro dei concetti che viver devono d'eternità. Nel nome del Dio che vive in te e attraverso la Sua Sconfinata Espressione Astrofisica si compiace di manifestarsi ai tuoi sensi, Vivente ed Eternamente Operante, ascolta: Chi è Dio? Dio è la D. = DIMENSIONE che con assoluta GIUSTIZIA, incondizionato AMORE e infinita PACE costruisce sui pilastri dell'EQUILIBRIO e dell'ARMONIA il Suo Eterno divenire. Egli è la Creativa Intelligenza che compenetra, regge, afflata TUTTO e che vive al di fuori del: 15

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I = TEMPO (ove la "I" sta al numero UNO che è la base della numerazione universale all'infinito), e al di fuori dello O = SPAZIO (ove la "O" sta al concetto di spazio simboleggiato da un cerchio). La Sua Cosmica Natura Astrofisica si esprime attraverso la fantasmagorica cornice della Sua Infinita Creazione planetaria, galattica e universale, e si manifesta nella realtà dei sottoregni Minerale, Vegetale e Animale, e in quella del regno Umano. Che cosa devi intendere, fratello della Terra, per: "Uomo creato a immagine e somiglianza di Dio?" Devi ben intendere che la manifestazione della Natura biofisica dell'uomo altro non è che l'effetto della Natura Astrofisica di Dio, che è la causa primigenia. La Bibbia, nel libro dei Salmi, dice: "Voi siete dèi e tutti siete figliuoli dell'altissimo". L'uomo, dunque, è un’Emanazione dell’Intelligenza di Dio e una sua manifestazione sul piano biofisico. Ma l'uomo – e per uomo intende non solo quello della Terra, ma pure quello delle stelle – per identificarsi in Dio deve fondare il suo umano esistere sui sentieri armonici dell'equilibrio costruttivo, che lentamente lo condurranno negli Spazi infiniti dell’Universale Coscienza. Ma tu, uomo della Terra, creato a immagine e somiglianza di Dio, non operi affatto sui sentieri dell'equilibrio e dell'armonia. Infatti: Iddio è Amore, ma tu Odi; Iddio è Pace, ma tu sei Guerra; Iddio è Giustizia, ma tu sei Ingiustizia. Tu, purtroppo, non operi per nulla a immagine e somiglianza di Dio. Ma a immagine e somiglianza tua, hai creato la tua Scienza materialistica. E poiché ti sei aggrovigliato nei sentieri dell'Ingiustizia che ti pasce di odio e ti conduce alla Guerra, ecco manifestarsi una ballata malvagia attorno al fungo atomico che è l'idolo malvagio del tuo malvagio tempo. Perché? Perché hai progredito in Scienza ma non in Coscienza! "LA PRESENZA DI DIO" Perché mi cercate se Io sono in mezzo a voi, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto? Perché Mi cercate, dunque, se Io sono stato, 16

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sono e sarò in voi e con voi, e vi compenetro nella Mia Eterna Presenza? Io sono la Vita e la Resurrezione di ogni cosa. Io sono la Luce e l'Armonia di tutto il Creato. Io sono il Creatore, Padre Creatore di tutte le cose. Voi siete la Mia migliore espressione manifesta e proiettata nel tempo e nello spazio. Perché, dunque, Mi cercate, se sono in voi? In voi Mi sono compiaciuto manifestarmi e per tramite vostro rallegro la Mia Esistenza nel mondo. Voi siete il Mio Corpo, la Mia Anima, il Mio Grande Cuore, e per voi Io edifico e vivifico ogni cosa in Amore, Giustizia e Verità! In Verità, in voi Mi compiaccio di essere Me stesso, perché a voi ho dato quanto di più bello e di più puro vi è nella Luce del Mio Regno. Convincetevi una buona volta e per Sempre: voi siete Me stesso ed Io sono in tutti voi! Non avete bisogno di cercarmi ma di amarmi in voi e in tutte le creature, di somigliarmi, di farmi vivere in voi in allegrezza, in Pace, in Amore, in Giustizia e in Verità! Allora, se così Mi cercate, io vi dico: Ognuno di voi diverrà Me stesso coscientemente, ripieno della Mia Luce e delle Mie Grazie, e Mi avrà trovato per sempre. Ma voi vi ostinate a ignorarmi e a crocifiggere quotidianamente le Mie Virtù e il Mio Amore! Voi Mi disubbidite e Mi rammaricate! Voi ponete in ira la Mia Santa Volontà! Voi non rispettate il Mio Patto e le Mie Leggi! Voi edificate il male, pur sapendo che il vostro Dio vuole solo il bene. Voi avversate le Mie Leggi con l'odio, la vendetta, la crudeltà e l'ingiustizia, pur sapendo che il vostro Dio non vuole ciò ma Amore, Perdono e Giustizia! In verità, in verità vi dico: non un solo istante la Mia Luce Santa si è allontanata da voi! Se veramente Mi fossi allontanato, nessun cuore avrebbe continuato a battere e nessuna cosa avrebbe più avuto vita. Voi sapete dove Io sono. Smettete quindi di cercarmi altrove! Amate e amatevi gli uni e gli altri, e edificate in Pace e con le Mie Grazie l'Opera della Vita, e vedrete che il calore della Mia Eterna Luce riscalderà e illuminerà le vostre oscurate e fredde Coscienze. 17

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La Mia Natura è Spirito e Luce Creativa, è Amore, Amore Infinito e incondizionato. Voi siete la sintesi più vera, il soffio più puro della Mia divina Persona. Io sono in tutti voi e voi siete in Me. Voi Mi siete figli! Comprendetelo e ricordatelo! Avendo avuto da se stessi il diritto d'essere uomini, essi furono uomini. Avendo fatto violenza alla Terra e strappati i suoi occhi, Essi furono dalla Terra annichiliti. Avendo rifiutato l'alleanza fra gli uomini, Essi ebbero denti e unghie per dilaniare. Avendo dimenticato il Sole e costruite lampade per il Vitello d'Oro, Essi da Moloch furono fusi in soldi. Avendo creato a immagine e somiglianza dell'incubo il potere di dominare i fratelli, Essi furono dal potere dominati. Avendo creato catene per sbarrare il libero flusso della gioia, Essi furono dalle catene trascinati alla noia, all'omicidio e al Grigio. Avendo dimenticato le foglie e le erbe e le infinite creature che le popolano, Essi si condannarono a vivere nelle case di mattoni e di vetro. Avendo assassinato nella sua indifesa terra la Libertà, Essi furono gonfiati dalla paranoia. Avendo scelto di vivere all'ombra dei grattacieli e degli uffici e delle caserme e delle scuole, Essi furono costretti a costruire ospedali, manicomi, prigioni; dimenticato il fluire delle praterie e della Vita e della Morte, Essi divennero mummie di topi intrappolati nelle città. Avendo deciso che il fratello è un Oggetto, dagli oggetti furono invasi e iniziò l'era delle pattumiere. Avendo deciso che l'Amore è Peccato, Essi ebbero orgasmi acidi e multe e carcere per offese al pudore. Avendo deciso che i piedi servono solo a schiacciare acceleratore e freni, dalle nuove Pulci Meccaniche furono dissanguati. Avendo visto noia, omicidio e Grigio nella loro vita, Essi decisero di costruire l'atomica per una Morte Cosmica più veloce. Avendo fabbricato decaloghi e Leggi e Guardiani, Essi divennero spie di se stessi. Avendo deciso che erano castrati, Essi si costruirono recinti con filo spinato, volte, cemento.

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Avendo saputo che la Pace chiedeva Umanità, Essi, dimenticando l'Umanità, crearono le proprietà mettendo brache a quadri al Pianeta. Avendo deciso che l'Asettico è ideale, Essi dichiararono che il Bianco è il termine di paragone, e al Bianco eressero forni crematori quali templi di adorazione. Avendo fatto tutto questo, Essi attesero l'Apocalisse. Ma Risvegliandosi un mattino Solare, i figli della Terra ricordarono. Avendo avuto da se stessi il diritto d'essere uomini, essi furono uomini. Non importa perché sono qui oggi, per chi vivo, è una tappa obbligatoria, ed io l’ho raggiunta parecchie volte, fermandomi solo per attimi brevi che nulla vi han dato - perché nulla pretendo di darvi - e che poco mi han dato. Voi siete il mondo che svolazza su ogni cosa e su ogni evento, spinti da una forza motrice che non può inceppare negli ingranaggi degli animi umani, perché, per un’assurda legge del vostro congegno, perdereste velocità. Potreste, anche fermandovi, trovare una spinta orbitale, ma il rischio è immenso e costerebbe troppa energia, una spesa eccessiva di carburante, e a che vale? Diventereste come oggetti preziosi che si guardano solo di sfuggita attraverso una vetrina di cose inutili, di pezzi sottratti a una catena di montaggio che continua a offrire con la stessa pigrizia cose sempre simili; eppure sono certo che ogni anello di questa catena si è pur fermato una volta ed ha vissuto questi attimi. Voi ed io, ricordiamolo insieme com'era! Così, com'è adesso per me struggente la realtà che mi circonda! Così, come io sento dolcemente stillante la speranza di frantumare la vetrina nella quale spontaneamente voglio pormi, per rotolare sulle strade di questo mondo, rimbalzando su voi, sulle vostre mani tese a prendere sempre di più, per poi sfuggirvi! Vorrei lasciarvi almeno nel palmo di una sola mano, il prurito, la smania di scrutare le vostre corazze e di toccarvi i cuori, così pigri e costanti nel loro ritmo snervante. La gente piange e ne muore del mondo, ma la vostra catena di montaggio continua a espellere pezzi tutti uguali, tutti in serie, che dovranno servire la vostra stessa causa; non interrompete quel pigro moto continuo. Voi siete bulloni senza pretese, c'è chi per voi servirà a collaudare un nuovo congegno, ma lontano dalla vostra fabbrica, da quel caro, costante rumore che da tanta pace. Perché dovreste proprio voi emergere in un individualismo positivo? Perché dovrebbe colpire 19

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voi la molla dell'Amore, se vi siete sempre preoccupati di farla rimbalzare il più lontano possibile? Voi, certo sapete amare. Ma chi? Nessuno che esuli dai confini dei vostri cari! Questo non è Amore, o almeno non è il vero; è un profondo affetto biologico che si estende in un moltiplicarsi di cellule. L'Amore è quello degli animi che s’incontrano viandanti, su sentieri tortuosi, e si sostengono per non inceppare, senza nulla chiedere e dando tutto. Ed io, bullone della vostra catena, quando fuggirò da questo moto costante? L’Amore è quello che si cerca senza un programma, senza una meta definita. L'Amore è quel sentimento dolcissimo che ci prende spontaneamente e non pone scopi tornacontistici al nostro timor di Dio. Perché un ragionamento compensativo già fa perdere il pensiero della spontaneità. L'Amore dovrebbe essere un bisogno, un nutrimento dell'animo, così come il cibo e l'ossigeno lo sono per il nostro fisico. L'Amore è come un vestito prezioso del quale devi curarti, non per apparire più bello ma per non soffrire il freddo e per non farti bruciare la pelle dai caldi lesivi raggi dell'indifferenza. Un atto d'Amore è la più semplice delle cose, quando non è suggellato dalla volontà ma sublimato dal bisogno di compierlo. Salvatore Paladino

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IPOTESI E CONSIDERAZIONI SULLA QUARTA DIMENSIONE

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l principio del quale intenderei parlare sarebbe: l'illusione. Il mondo non appare a noi quale realmente è, perché i nostri sensi non ce ne raffigurano la vera immagine. La Luce, il Suono, il Calore, gli Odori, i Sapori non esistono in natura – non sono in natura che Vibrazioni – vibrazioni dal loro principio (nell'ambiente) al loro termine (nel nostro cervello). Così, tutte queste sensazioni non sono entità a sé stanti, ma debbono ricondursi a fenomeni spazio-temporali. Ora: non potranno eventualmente le stesse idee di spazio e di tempo essere affette, come le sopra accennate, dallo stesso vizio di origine? Come il Rosso, per esempio, non esiste in natura e non è tale se non per noi, psichicamente (e certo in misura disuguale nei vari individui), così non può essere che spazio e tempo, quali noi li concepiamo, siano falsa rappresentazione di una realtà assai diversa? Invero, la nostra concezione abituale in proposito non si accorda con certi dati di fatto. Il tempo noi lo dividiamo in passato, presente, avvenire. Concezione errata, senza dubbio, perché il presente – l’attimo – non esiste. Dunque – si dirà – se il presente non c'è, se il passato non è più, se l'avvenire non c'è, ancora nulla esiste a questo mondo. E' pacifica l'antica osservazione che tutto scorre, ma a noi che importa? Riconosciamo l'esistenza di un presente, ma l’esistenza del mondo è garantita dalla sua persistenza, dalla persistenza cioè della materia che lo costituisce, la quale, animata dalla forza, si muove dando luogo alla successione degli avvenimenti. Niente affatto – si risponde – la fisica ha dimostrato che la persistenza della materia è un’illusione dei nostri sensi, troppo grossolani per scorgerne l’intima costituzione. L'atomo, che soltanto 21

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non molti decenni or sono era considerato dagli scienziati una semplice e comoda ipotesi di lavoro, rivelava la sua esistenza reale sconvolgendo tutto quanto sulla materia si fosse sino allora pensato. Le distanze vertiginose degli abissi interstellari si rivelavano identiche negli abissi inter-elettronici; l'atomo, l'indivisibile per eccellenza, si palesava fatto di vuoto, fatto di abissi e di spazi, fatto d’immensità, possibile a sbriciolarsi e a scindersi, a farsi e a disfarsi, costruito d'energia, di forze pure, smaterializzato e spiritualizzato in questa nuova vastissima visione che portava ancora una volta l'uomo, come già la visione macrocosmica, ad inebriarsi dell'odore e sapore dell'oceano infinito. Iddio balenava nel misterioso ordine dei moti Celesti come nella misteriosa intima architettura della materia che, presentandosi ai nostri limitatissimi sensi sotto aspetti e forme che a noi sembravano così reali e definite, allo sguardo penetrante delle nuove discipline fisiche prendevano aspetti spettrali, irreali e incerti come forme pensiero. Le gelide ebbrezze dell’astrofisica, rivelandoci per spettroscopia la costituzione chimica dei più lontani soli, ci presentava in pari tempo questo nostro universo – isola, ricco sì, di miliardi di corpi celesti, spaziati però l'uno dall'altro, tanto da dimostrare ancora una volta come non la materia, ma l'energia, la vibrazione, siano l'essenza del mondo. E il Jeans ci rivela le conclusioni ultime della scienza su quest’universo di Onde dal quale la materia è bandita come un’irrealtà che sarebbe ormai d’impaccio alla ricerca scientifica. Dai lavori dei coniugi Curie sul Radium e i corpi radioattivi, luminosamente comprovanti l'esistenza e l'architettura dell'atomo, passo alla visione einsteiniana dell'Universo, considerando in modo particolare l’evoluzione storico-filosofica della scienza che dal limitato concetto delle sfere tolemaiche era giunta alla visione di un mondo infinito, sia nel senso macrocosmico sia microcosmico, riaffermando così l'essenza spirituale della materia che, disfacendosi sotto lo sguardo indagatore della scienza, si riduce a un insieme di vibrazioni frenate o scatenate, guidate ed elaborate da una misteriosa forza che, simile a potente fiume, scorre viva ed innegabile, armoniosa e onnipresente, cosciente ed intelligente - nelle grandi linee come nei minimi dettagli diretta verso un misterioso scopo. Pur sfuggendo ai deboli sforzi dell'indagine umana, s’intravede nel movimento evoluzionistico delle specie dei mondi quella corrente spirituale che fa esclamare al Jeans, a quell'astronomo e fisico proveniente dalla vecchia scuola materialistica: “Non vi sarà scienziato che possa trovare Iddio all'oculare del 22

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telescopio o del microscopio: ma non vi sarà scienziato che possa oggi negare che l’Universo sia l'Opera di un Pensiero!". Dopo aver tolto alla materia le sue più appariscenti qualità (calore, odore, sapore, colore), ha dimostrato anche l’illegittimità delle sue pretese d’impenetrabilità e persistenza. Tolte tutte queste qualità, che ne resta della materia? Essa è formata da un quid in perpetua mutazione, evanescente, inconsistente, come tutto ciò che produce in noi qualunque sensazione. La materia si è sciolta nelle nostre mani tramutata in forza. Ed infatti, l’origine della nostra illusoria idea di materia non era che nelle sensazioni nostre — soprattutto del tatto e muscolari — come dimostra largamente la psicologia. Ma una materia formata di energia non è caratterizzabile senza la Quarta Dimensione, nel tempo, oltre le tre dello spazio. Ed ecco che, sfatate le illusioni della materia e della stabilità, il mondo si presenta come mutazione continua nelle quattro dimensioni. Ci avviciniamo all'Eterno Presente agostiniano, e cominciamo a comprenderlo — non più però come astrazione, bensì come una cosa concreta. Anzitutto, l'oscurità del problema della memoria si chiarisce: mentre la memoria con le vecchie concezioni restava un mistero, con le nuove s’intende benissimo. Abbiamo in noi stessi la rivelazione di ciò che è veramente l'Universo, se non dimentichiamo che la nostra idea di tempo è falsa, che l'inesistenza del passato è una nostra mera illusione. Comprendiamo benissimo come un neurone possa riavere impulsi da avvenimenti trascorsi: esso non è materia; esso si estende nel tempo; esso ha dimensioni maggiori di quelle che finora gli abbiamo prestato. Per facilitare l'apprezzamento della Quarta Dimensione potremmo concederle il titolo di Dimensione Spirituale. Nel mondo tutto vivente (dagli atomi agli animali), lo Spirito sarebbe l'elemento di ogni psiche estesa nel passato e nel futuro. Noi non vediamo se non la superficie temporale delle cose, il loro aspetto dell'ultimo istante, come non vediamo i pensieri di una persona che ci sta dinanzi, ma tanto la persona, come le cose, non potrebbero esistere in una superficie senza spessore (attimo) – che svanirebbero, bensì si estendono in un passato di cui abbiamo in ogni istante nella porzione del corpo (cervello), di cui siamo coscienti, la prova manifesta. Similmente, la Luna ci appare un disco piatto; una montagna ci è indicata dal suo profilo – nel qual caso abbiamo la perdita di una delle 23

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tre dimensioni dello spazio; del mare vediamo solo la superficie increspata, e con l’immaginazione soltanto possiamo farci idea delle acque profonde. Tutti questi ragionamenti li abbiamo fatti senza scostarci dalle idee correnti di spazio (estensione) e tempo (durata). Come in fisica così anche in psicologia, forse, tempo e spazio si confondono. L'analisi delle origini delle percezioni, sia di spazio sia di tempo, mostra che il processo psicofisiologico è identico nei due casi, cioè dipende da identiche variazioni propriocettive (Guillaume). Ma ciò a noi non importa e, d'altra parte, l’inconoscibile di Spencer, l'essenza metafisica, non sono raggiungibili; abolendo anche le idee di tempo e di spazio, cadiamo nel nulla e dobbiamo per forza restarcene muti. Esiste una corrispondenza molto affascinante tra i fenomeni che possono prodursi con un oggetto a tre dimensioni, in un ipotetico mondo a due dimensioni abitato da esseri coscienti soltanto di due dimensioni, e certi fenomeni astrali come appaiono a noi che viviamo nel mondo fisico a tre dimensioni.

Un universo bidimensionale è rappresentato da un piano, il quale è privo di spessore ed è dotato soltanto di lunghezza e di larghezza. Gli abitanti di questo spazio piatto saranno chiamati "bianimali" e sono confinati a stare sul piano, sia fisicamente sia intellettualmente. Per essi non esistono direzioni oltre quelle del piano, e lo spazio, a noi familiare, è inaccessibile ai loro sensi perché è un interspazio. Vedono solo il contorno delle figure, e per vederne le parti interne dovranno eseguire degli opportuni tagli.

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Potranno nascondersi alla vista dei loro simili chiudendosi in una stanza (ad esempio un rettangolo). Sarebbe loro impossibile uscire dal rettangolo-stanza se le porte fossero ermeticamente chiuse, giacché essi non concepiscono che la stanza, pur essendo chiusa nelle sue dimensioni, è pur sempre aperta nella terza dimensione (l'altezza). Un essere piatto che fosse dotato del magico potere di muoversi nella terza dimensione, potrebbe sparire da una stanza chiusa senza attraversarne le pareti e riapparire fuori di essa, mediante un piccolo spostamento nella terza dimensione. Il “bi-animale” non può concepire il concetto di nodo (come potrebbe annodare una corda?). Se la superficie che costituisce il mondo dell'essere piatto fosse sferica, egli non ne potrebbe avere l’idea perché il concetto di superficie curva implica quello di una terza dimensione. E se la superficie sferica dove il bi-animale vive fosse contenuta in un'altra superficie sferica concentrica e da essa separata da un interstizio infinitamente stretto, egli non avvertirebbe di essere "imprigionato", giacché la percezione dell'interstizio fra le due superfici sferiche presupporrebbe il concetto della terza dimensione. Potrebbe darsi che sulla superficie esterna abitasse un altro essere bidimensionale del tutto simile a lui: nessuno dei due potrebbe accorgersi dell'altro né potrebbe credere alla sua esistenza, poiché essi vivono in due mondi bidimensionali irrimediabilmente separati l'uno dall'altro, benché vicinissimi tra loro e altrettanto reali. E se uno dei due esseri piatti avesse la facoltà di muoversi nella terza dimensione, egli potrebbe superare l'interstizio e passare dalla propria superficie a quella dell'altro, scomparendo e riapparendo "miracolosamente" di fronte ai suoi simili. Ovviamente un tale essere piatto sarebbe per noi assolutamente invisibile, e altrettanto invisibili saremmo noi per lui. Tale invisibilità, o impossibilità di percezione, non implica necessariamente la non esistenza. Noi non abbiamo nessun diritto di affermare che il nostro ipotetico bi-animale non esista nella realtà; allo stesso modo, il bi-animale non avrebbe nessun diritto di dire che non esistiamo noi, esseri tridimensionali. Sul filo di questo ragionamento, possiamo ora chiederci: il fatto che noi non riusciamo ad immaginare una quarta dimensione, così come il bi-animale non riesce ad immaginare una terza, ci autorizza ad immaginarla pura fantasia? No, naturalmente. Potremmo, in effetti, 25

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essere circondati, senza alcuna possibilità di percepirli, da esseri od oggetti quadrimensionali. Dovrebbe trattarsi di un iperspazio nel quale la dimensione per noi occulta - la quarta - sarebbe perpendicolare a tutte le tre che conosciamo. Muovendosi lungo la quarta dimensione dovrebbe essere possibile entrare in una stanza ermeticamente chiusa, oppure uscirne. Si dovrebbe poter vedere la quarta dimensione, l’interno di un corpo solido, così come è possibile per noi vedere l'interno di una figura piana guardandola dalla terza dimensione (l'altezza). Dovrebbe essere possibile, agendo nella quarta dimensione, fare e disfare un nodo su una corda i cui capi fossero fissati ciascuno in un morsetto. Separati dalla quarta dimensione, eppur vicinissimi, potrebbero esistere altri universi tridimensionali altrettanto reali quanto il nostro, abitati da esseri esattamente simili a noi, ma per noi più irraggiungibili degli abitanti di un'altra galassia. Solo se uno di noi ottenesse la facoltà di viaggiare nella quarta dimensione, potrebbe penetrare in questi altri ipotetici universi, ed ecco che le sue partenze sarebbero per gli altri come sparizioni istantanee e miracolose, e i suoi ritorni come apparizioni altrettanto magiche e incredibili. Ora, e qui sta il fatto più interessante, esistono fenomeni metapsichici quali gli apporti, gli asporti e le precognizioni, che inducono irresistibilmente a considerare la quarta dimensione come qualcosa di più di una semplice speculazione filosofica e matematica. 1) Gli oggetti spostati nella terza dimensione si possono fare apparire o scomparire a volontà nel mondo a due dimensioni. 2) Un oggetto circondato da una linea può essere portato fuori dallo spazio racchiuso per mezzo della terza dimensione. 3) Curvando un mondo a due dimensioni rappresentato da un foglio di carta, due punti distanti possono essere avvicinati e anche messi in coincidenza, distruggendo il concetto bidimensionale della distanza. 4) Un oggetto asimmetrico può essere rivolto nella terza dimensione e riapparire sotto una forma corrispondente alla sua immagine nello specchio; così la mano destra diventa la mano sinistra. 5) Quando un oggetto è a due dimensioni, dal punto di vista della terza dimensione tutti i punti dell'oggetto sono visti contemporaneamente senza la deformazione della prospettiva. Per un essere la cui coscienza fosse limitata a due dimensioni, i fenomeni suddetti sembrerebbero "miracolosi" e del tutto incomprensibili. 26

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E' curioso notare che i seguenti fenomeni hanno costantemente luogo nel mondo a tre dimensioni, e sono ben familiari agli spiritisti: 1) Entità o oggetti appaiono e scompaiono; 2) Si riproducono "apporti" di oggetti provenienti da grandi distanze; 3) Escono oggetti da scatole chiuse; 4) Lo spazio è pressoché annullato; 5) Un oggetto può essere rivolto, e cioè la mano destra cambiata in una mano sinistra; 6) Tutte le parti di un oggetto, per esempio un cubo, sono viste contemporaneamente senza alcuna deformazione di prospettiva; così pure tutta la materia di un libro chiuso può essere vista contemporaneamente. Un Punto che ha una “posizione”, ma non una "grandezza", non ha alcuna dimensione; una Linea creata dal movimento di un punto, ha una dimensione, la lunghezza; una Superficie creata dal movimento di una linea ad angolo retto rispetto a se stessa ha due dimensioni: lunghezza e larghezza; un Solido formato da un movimento da una superficie ad angolo retto rispetto a se stessa, ha tre dimensioni: lunghezza, larghezza e altezza; un Tesseract è un oggetto ipotetico creato dal movimento di un solido in una nuova direzione ad angoli retti rispetto a se stessa, avente quattro dimensioni: lunghezza, larghezza, profondità ed una quarta, ad angoli retti a questi tre, ma impossibile a riprodursi nel nostro mondo a tre dimensioni. Molte proprietà del Tesseract possono essere dedotte da quelle degli elementi che lo costituiscono, conformemente alla seguente tavola:

Un punto ha Una linea ha Una superficie ha Un cubo ha Un Tesseract ha

Punti 1 2 4 8 16

Linee 1 4 12 32

Superfici 1 6 24

Solidi 1 8

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SIDDHARTHA GAUTAMA BUDDHA di Salvatore Paladino

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onsiderandolo con spirito occidentale, si è portati ad immaginare che il buddhismo del Buddha (Illuminato) o meglio, del principe Siddhartha appartenente alla famiglia Gautama, del clan degli Shakya, nato a Kapilavasta nel 566 a.C., fosse una dottrina razionale e agnostica, l'opera di un filosofo offerta alle possibilità spirituali degli uomini anziché una fede capace di dar vita non solo ad una chiesa (o, se si preferisce, ad una comunità), vitalissima e tuttora operante, ma anche una specie di umanesimo asiatico: l'unico che il continente abbia conosciuto. Probabilmente, una valutazione di questo genere ci allontanerebbe dalla verità. Il titolo di Buddha è il più alto grado di sapienza e di Santità. Per divenire Buddha o Maestro illuminato (che ha raggiunto il Nirvana) si devono rompere i legami dei sensi e della personalità; acquistare una completa percezione del Sé Reale, ed imparare a non separarlo da tutti gli altri Sé; imparare per esperienza l'intrinseca realtà (illusione) di tutti i fenomeni, primo fra tutti quello del cosmo visibile; conseguire un completo distacco da tutto ciò che è evanescente e finito, e vivere, mentre si è sulla Terra, solo nell'Immortale Sempiterno. Gli Spiriti o creature - sostengono i pitagorici - sono emanazioni delle partì più sublimate dell'etere, sono emanazioni, aliti, ma non forme. L'etere è incorruttibile, e ciò che è incorruttibile è ben lungi dall'essere annichilito, quando si libera dalla forma: si può quindi considerare immortale.

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"Ma cos'è quello che non ha CORPO né FORMA, che è imponderabile, invisibile e indivisibile, che esiste eppure non è?" – chiedono i buddisti. "E' il Nirvana” – si risponde – “Non è qualche cosa, né una regione, ma piuttosto uno Stato d’Essere”. Quando si raggiunge il Nirvana, si superano gli effetti delle "Quattro Verità", poiché un effetto può venire prodotto soltanto per mezzo di una certa causa, ed ogni causa è annichilita in questo stato. Queste quattro Verità costituiscono il nocciolo della dottrina Buddhista del Nirvana. Nell'opera "Pradjua Paramita" (Perfetta Saggezza) sono definite come segue: l) l'esistenza del dolore, 2) l'origine del dolore, 3) la cessazione del dolore, 4) la via che conduce alla cessazione del dolore. Qual è l’origine del dolore? L'esistenza, la nascita, la crescita, la senilità e la morte finale, poiché dove vi è una forma, là vi è la causa del dolore e della sofferenza. Soltanto lo Spirito non ha forma e perciò non si può dire che esista. L'uomo (quello interiore, etereo) raggiunge questo punto quando diviene completamente spirituale, quindi senza forma; raggiunge con ciò lo stato della perfetta Beatitudine. L'uomo, come essere oggettivo, resta annichilito, ma l'entità Spirituale, con la sua vita soggettiva, vive per sempre, perché lo Spirito è incorruttibile ed immortale. Nella filosofia buddhista l’annientamento significa soltanto dispersione della materia, in qualsiasi forma o sembianza di forma, poiché tutto ciò che ha forma è temporaneo e quindi non è che un’illusione. Quando l'entità spirituale si libera da ogni particella di materia, di sostanza o di forma, e ridiventa un soffio spirituale, solo allora entra nell'eterno ed immutabile Nirvana. E questo soffio, esistente nello Spirito, è Nulla perché è Tutto; come forma, sembianza, figura, è completamente annientato; come Assoluto Spirito esiste ancora, poiché è diventato l'Essere Assoluto Stesso. Quando lo Spirito, in linguaggio buddistico, entra nel Nirvana, perde la sua esistenza oggettiva, ma mantiene il suo essere soggettivo. Manas, derivazione o il prodotto in forma riflessa di Ahamkara, la "concezione dell'io o egoità". Unito inseparabilmente ad Atma-Buddhi è chiamato Ego Spirituale e Taijasi (il radioso). Questa è la nuova individualità, cioè l'Uomo Divino. E' l'Ego che si reincarna, l'"IO" individuale ed immortale, non quello personale; è, in 29

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breve, il veicolo della monade Atma-Buddhi, la maschera evanescente che cela la vera individualità durante la lunga serie delle rinascite. Buddhi, l'Anima Spirituale, il veicolo di Atma. Atma, il Sé Superiore, che non è né il vostro Spirito né il mio, ma che, come la luce del Sole, rischiara tutto. Quindi non è esatto affermare che Gautama non avesse mai insegnato nulla riguardo alla vita futura o che avesse negato l'Io, l'anima o lo Spirito come un'illusione, solo in base a ricerche fatte non coscienziosamente: è assurdo. Inoltre, ricordo che Dio non è qualcosa, cioè non è un Essere concreto visibile a cui un nome esprimente qualche oggetto a noi noto sulla Terra si possa attribuire con proprietà. Dio non è proprietà privata di questa o quella religione, e nessuno è nel vero quando dice di essere il solo, o la sola religione a possedere la verità rivelata, perché Dio, essendosi reso manifesto in ogni essere, può rivelarsi in qualsiasi momento ed in qualsiasi nazione, senza distinzioni di razze elette o non elette, perché siamo tutti manifestazione del suo immenso amore. La morale Buddhista. Il parametro sul quale il Buddha misura i valori del mondo è una serenità ineffabile, inesprimibile con i mezzi umani, incomunicabile, perché esclusivamente individuale, che nasce nell'Essere giunto al termine della via che va verso la liberazione, quando si riesce ad osservare con assoluta indifferenza – non priva di compassione per tutte le vite che sono lontane dalla liberazione – il corso delle esistenze, e soprattutto di quella propria. Ed ecco il modo per giungere a questo nuovo piano che porta all’estinzione del dolore. E' l'ottuplice sentiero che si chiama: purezza di fede, purezza di parola, purezza di azione, vita pura, sforzo puro, volontà pura, memoria e meditazione pure. Un confronto tra il Cristo ed il Buddha. Mentre la nascita e vita di Gesù sono fedelmente copiate su quelle del Krishna Brahmanico, il suo carattere storico di riformatore religioso della Palestina rappresenta il vero tipo del Buddha dell'India. La grande rassomiglianza delle aspirazioni filantropiche e spirituali, come le circostanze esteriori, colpiscono molto. Per quanto il Buddha fosse figlio di un Re, mentre il padre di Gesù era un falegname, pure il Buddha era insoddisfatto dello Spirito dogmatico della religione del suo paese, dell'intolleranza e della ipocrisia

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dei preti, della loro mostra esteriore di devozione, delle inutili cerimonie e preghiere. Come il Buddha rovesciò violentemente le regole e le leggi tradizionali dei Brahmani, anche Gesù dichiarò guerra aperta ai Farisei ed agli orgogliosi Sadducei. Quello che il Nazzareno fece come conseguenza della sua umile origine, il Buddha fece come volontaria penitenza. Viaggiò ovunque come mendicante ed ancora, come Gesù, nel corso della sua vita preferì la compagnia dei Pubblicani e dei peccatori. Ognuno dei due tendeva ad una riforma sociale come pure religiosa e, dando un colpo mortale alle vecchie religioni dei rispettivi paesi, divenne il fondatore di una nuova. Gesù non insegnò nulla al mondo che non fu insegnato dagli altri Maestri in epoche antecedenti. Incominciò il suo sermone con precetti puramente Buddhistici, accettati dagli Esseni (Ossioi, dall'Aramaíco Mesopotamico "Hese", significa "Santi"; di origine sincretista iraniano babilonese). L'identificazione corrisponde con i primi Cristiani, chiamati appunto Santi nel Nuovo Testamento - anche per il fatto che quando apparvero i primi cristiani con questo nome, sparirono dalla storia gli Esseni, pur allora tanto numerosi e ben organizzati in tutto il mondo ellenico. Inoltre, "essenoi" ed "essaioi", come ricorre negli autori antichi, deriverebbero rispettivamente da "isiho" e "isayo", che nella lingua Pali significa semplicemente "buddhista", e generalmente praticati dagli "Orphikoi" o neo platonici. Gesù cerca di incitare al disprezzo dei beni terreni, all'Amore per l'umanità, per la povertà e la castità. Benedice i poveri di Spirito, i docili, gli affamati ed assetati di rettitudine, i misericordiosi e gli amanti della Pace, come il Buddha, e da poca speranza alle caste altolocate di entrare nel Regno dei Cieli. Ogni parola del suo sermone è un'eco dei principi essenziali del Buddhismo monastico. I dieci comandamenti del Buddha, come si trovano nell'appendice del "Pratimoksh Asutra" (testo Pali-Burmese), sono elaborati in pieno da Matteo. "Per arrivare a Ciò che non si ha, si deve seguire la via in cui nulla si ha; Per arrivare a Ciò che non si è, si deve seguire la via in cui nulla si è; Per ottenere il tutto si deve abbandonare tutto”.

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INCARNAZIONE, VITA DOPO LA MORTE E POTERE DI DIO IN NOI

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oi abbiamo una sola incarnazione. Il nostro “Io” fa diverse incarnazioni tutte in una volta, e si parla di Incarnazione non di reincarnazione; nessuno si reincarna, e i morti non resuscitano a vita eterna, perché sono vivi. Come fa uno vivo a resuscitare dalla morte se siamo vivi? E siamo nella dimensione dei vivi, non dei morti. Ci sono tra noi i morti viventi, milioni di persone che sono zombi viventi, che non hanno più Anima perché la loro anima è morta, ma camminano per le strade del mondo e fanno guerre, creano pestilenze, creano droghe, creano malattie, creano multinazionali, bombe, creano petroli, bruciano il pianeta, perché sono morti, sono assassini. Invece lì c’è la pace di Dio, di Cristo, di Buddha, Rama, che sono sul sentiero del tempo, sono vivi, non esiste la morte. La morte non esiste, non è mai esistita, è solo un’invenzione degli stupidi che vogliono tenere altri stupidi sotto il loro controllo. Quando si dice morte, si entra in un’altra Vita più grande in un altro stato di Coscienza, in un altro mondo di sogno, perché tutto è un sogno, essendo l’universo il sogno di Dio – i vari settori, le dimensioni, gli stati coscienziali sono mondi di sogno; per esempio, quando tu ti addormenti muori alla realtà, sei sul letto steso come morto – in realtà sei morto perché non sei più consapevole, ma è un lasso di tempo breve, mentre la morte è un lasso di tempo più lungo, ma è identica cosa – tu vai in un altro mondo, nel mondo eterico, nel mondo psichico, nella coscienza eterica. Questo mondo noi lo chiamiamo vita, l’altro mondo di sogno lo chiamiamo morte. Come nel sonno facciamo un viaggio particolare, quando ci svegliamo noi non ricordiamo il modo in cui ci svegliamo, così né quando moriamo né quando rinasciamo sappiamo il momento del passaggio; il filo della vita può essere attaccato a noi e può essere 32

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spezzato per un motivo o per l’altro, e allora si spezza e il sonno diventa più lungo e poi ci risvegliamo di nuovo. La morte in realtà è un passaggio da uno stato di coscienza a un altro, da un sogno all’altro: due livelli di sogno che noi viviamo. Dio ha creato dei mondi illusori, l’universo è il suo sogno. Bisogna prendere consapevolezza e autocoscienza delle diverse sfumature della vita creativa: in un certo senso non è vita reale ma simulazione di vita. E come un pilota che va in una camera di simulazione: prima di poter volare deve fare pratica, e solo dopo mesi e mesi di prove e pratiche è pronto per andare a volare realmente. E così noi entriamo in un mondo di simulazione di vita secondo tutte le nostre esperienze e rafforzamento di consapevolezza: questa simulazione, poi, ci porterà a una vita reale, quello che noi chiamiamo il Paradiso o Vita Eterna; è semplicissimo, più semplice di quanto si possa immaginare. Ognuno fa le sue esperienze; se dovessi dire io, alla luce delle mie esperienze reali, perché per cinque volte sono uscito dal corpo e per cinque volte rientrato nel corpo, io non avevo dolori e sofferenze quando sono rientrato, quelle sono ritornate, io mi sono visto fuori del corpo e tutti piangevano, non ho visto nessun tunnel o luce, queste sono solo disinformazioni che ci danno. Una cosa del genere non potrebbe mai essere, come se a un cieco fai vedere un bagliore di luce ma lui non ha visto niente, continua ad essere cieco e così tutte le altre cose. Quando noi entriamo in un’altra dimensione, non sappiamo se è il bagliore dei tachioni o la luce della quarta dimensione o sono esseri sotto forma di globi luminosi che vivono la loro vita, perché non è detto che in quelle dimensioni i corpi sono come i nostri, ma globi di luce che poi possono assumere altre sembianze a seconda di chi si trovano davanti. Ora, tutte queste cose senza reale consapevolezza sono descritte in modo assurdo, io invece le descrivo per come le ho viste realmente: il mio corpo come il doppio del corpo fisico, che prova pietà e compassione per coloro che piangevano per me nel letto di morte, mentre io sono vivo. Io non sono mai andato a trovare i miei cari nel cimitero, mia madre e mio padre, perché nel mio cuore sono sempre vivi, perché la morte non esiste, loro sono vivi e io li penso come esseri viventi, non come carne che è andata in putrefazione o cenere. Sono abitudini aberranti, non so cosa vanno a fare le persone al cimitero, poiché quando un 33

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corpo fisico si disgrega non c’è più niente, gli atomi vanno a ricomporsi con altri atomi, quindi, man mano che si disgregano, vanno a ricomporsi con altri atomi, che poi si riaggravano con altri corpi sottili; se il corpo eterico si disgrega, non c’è più niente, l’unica realtà è l’”Io”, che si trova fuori dalle dimensioni illusorie, che non ha niente a che fare con i nostri corpi evanescenti e sottili Nell’etere, tutto quanto succede nel cosmo è registrato; se tu vuoi rivedere o pensare ai tuoi cari, basta che tu ti concentri e li rivedi come un film. Ma in realtà, l’unica cosa che c’è è Dio, e il suo amore e gli altri esseri che verranno.

Se siamo connessi alla Vita Universale con quello che noi chiamiamo natura, siamo connessi; se ci sconnettiamo cosa succede? Sofferenze, malattie e morte. Gesù cosa diceva? Quello che faccio non lo faccio per mio potere, ma perché il Padre mio lo vuole, se il Padre mio non volesse, io non potrei fare questi miracoli. Se Lui si fosse sconnesso da Dio, nonostante una conoscenza immensa, non avrebbe potuto fare miracoli. 34

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Solo Dio può farli, tramite quella Forza Energetica Spirituale che ha creato e plasmato gli Universi; se noi ci connettiamo, anche se uno è ammalato, l’attimo in cui si connette “lo stampo eterico” ricostituisce la parte malata. Questo perché la goccia separata dal mare non ha la potenza del mare, ma se è nel mare la ha. Noi siamo Scintille di Dio, se ci connettiamo alla Fiamma possiamo fare miracoli e qualsiasi nostra parola diventa Verbo, volere è potere, e tutto è una creazione mentale; se ci sconnettiamo, non possiamo fare niente, se ci connettiamo possiamo fare miracoli e qualsiasi nostra parola diventa Verbo – resusciteremmo pure i morti come faceva Gesù. Salvatore Paladino

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L’Imitatio Christi di Salvatore Paladino mercanti del Tempio di Dio sono oggi più presenti che mai, forse mai come ora il Tempio è stato così assediato. Trattasi, oltre che dei sensali che agiscono per conto del potere costituito, di tutti quelli che, pur non appartenendo direttamente a quest’ultimo, non danno nulla senza chiedere qualcosa in cambio, sono la maggioranza, sono molti di noi, sono coloro che non fanno nulla per nulla. I più meschini sono, senza ombra di dubbio, coloro che stanno il loro breve periodo su questa Terra per chiedere la moneta di Cesare in cambio dell’informazione seguente: dove si trova il Tempio di Dio? Ad un dipresso, più abbietti, i mercanti del Tempio inteso come corpo fisico malato – ovvero i mercanti della salute. Salvatore Paladino, per la sua opera, è l’Uomo che potrebbe essere affiancato tranquillamente ai grandi Maestri, se non fosse che egli stesso ha sempre rifiutato di considerarsi o essere considerato tale, definendosi piuttosto, e sono le sue stesse parole pronunciate in un seminario: “Mediatore di Cristo”. In effetti, del grande comandamento del Cristo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, Salvatore ne ha fatta la ragione di una intera vita, dedicando tutte le energie, tutte le sue conoscenze, a soccorrere le persone che a lui si rivolgevano e ad alleviarne le pene fisiche e morali. Dalla propria fanciullezza, quando si dedicava a collette per raccogliere cibo o denaro per i poveri, per quelli che non avevano niente da mangiare o non possedevano i soldi necessari per curarsi, fino all’ultimo dei suoi giorni quando, consumato e senza altre energie, con le forze che lo abbandonavano sempre più, lo vedemmo ancora al fianco di persone che erano presso di lui per essere aiutate e curate, e per tutta la vita, mai chiese nulla in cambio.

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Come si potrà mai cancellare dalla mente l’ultima immagine che abbiamo di Salvatore Paladino, poche ore prima di lasciare il corpo fisico, al fianco di un ammalato? Questo è lo scandalo dei nostri tempi, quello che troppo pochi ancora sanno, che i molti si rifiutano o si rifiuteranno di vedere. Sarà questa ultima immagine che Salvatore ci ha lasciato, non solo come testimonianza viva del suo operare, ma come una lama infuocata ed eterna rivolta contro i detrattori di ieri, oggi e domani? Questa ci sembra la perfetta Imitatio Christi, anche se, probabilmente, Salvatore non amerebbe questa definizione. Ma chi vi scrive non saprebbe come altro definire ciò che ha potuto scorgere, con i propri occhi, attraverso un episodio vissuto di persona, nel volto di Salvatore, quando, ricevuta una chiamata da parte di una donna drammaticamente bisognosa di aiuto, concentrava la propria attenzione su di essa, estraniandosi totalmente da ciò che lo circondava, mentre nella sua persona, nel suo volto, risplendevano involontariamente i tratti della compassione vera. Quella compassione infinita che io ebbi la fortuna di percepire in quell’attimo sul suo volto e nella sua voce quando invitava quella donna, mai sentita prima, in ansia dall’altro capo del filo, a venire a casa sua il mattino successivo, fece sgorgare lacrime involontarie dai miei occhi. Le famose filippiche di “Turiddu” erano un’altra cosa, ma solo in apparenza, e non smentiscono assolutamente quanto affermato poco sopra, perché “Il Divino non è semplicemente vendicativo e severo e nemmeno docile e mansueto, non offre sempre l’altra guancia al nemico. Conosce tutte le manifestazioni della vita, le emozioni orgoniche sono buone e miti quando devono esserci bontà e mitezza. Sono dure e colpiscono duramente quando la Vita viene tradita e offesa. La vita può avere forti eccessi di rabbia come durante l’espulsione dei mercanti dal Tempio”. (Wilhelm Reich – L’Assassinio di Cristo). La rabbia era, ancora una volta, amore per il prossimo! Ma se di Imitatio Christi si trattasse davvero, sarebbe giusto anche, senza timore di essere tacciati di blasfemia, pensare che le ultime sofferenze fisiche (le ultime di una lunga serie procurategli dalle aggressioni e dal suo “testare” le malattie stesse per capirne il meccanismo e il rimedio), ovvero le perdite di sangue ed acqua dal corpo, siano davvero una testimonianza tangibile di questa Imitatio? Le ultime sofferenze di Salvatore restano comunque il segno fisico lampante di una sofferenza più grande, quella che potrebbe aver 37

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provato Cristo, appunto, e di molti altri Maestri o Santi, condotti nel patibolo dall’ignoranza, in altre parole di non essere stato compreso appieno, quella di non aver potuto portare a termine – queste sono le parole di Salvatore – “la Rivoluzione Copernicana”, ovvero svuotare gli ospedali, alleviare in maniera semplice e naturale le sofferenze fisiche e morali degli uomini. La rivoluzione non poté avvenire appunto perché – ancora parole di Salvatore: “Padre perdona loro perché non sanno quel che si fanno e non quel ch’essi fanno”. Forse anche per i continui massacri che Salvatore subì per tutta la vita, massacri che gli hanno impedito di portare a termine il compito che gli era stato affidato. Il secondo dei tre elementi dell’Imitatio è il potere di Guarigione. Sono centinaia le lettere di persone aiutate da Salvatore, ne abbiamo la prova attraverso le testimonianze degli ultimi quattro anni della sua vita, ma che non prendono in considerazione quelle dei quarant’anni precedenti, sulle quali non potremmo avere che una documentazione parziale e forse mai vi potremmo accedere, purtroppo, perché al momento in cui scriviamo non sappiamo che fine farà e se qualcuno se ne prenderà cura. Come il Cristo, Salvatore curava le persone con un po’ di terra (la famosa terapia di argilla) e un poco di acqua fresca (le tisane, i suoi preparati di cibi di transito) ma, soprattutto, le persone che seguivano le sue informazioni rinascevano appunto in acqua e spirito, perché Salvatore faceva sua anche l’altra affermazione di Cristo, ovvero: “La tua fede ti ha salvato”, cioè la tua voglia di guarire, perché ognuno di noi è Dio. La guarigione fisica è, anche per Salvatore, solo un punto di partenza verso qualcosa di più elevato, sublime, che attende l’uomo, quel cambiamento di programma, come piaceva definirlo Salvatore che, per dirla sempre con la sue parole “Attraverso un processo evolutivo, fatto di sofferenze, di cadute di rialzate, di sbagli, l’uomo migliora se stesso passando per la via del Fuoco, come il ferro – per modificarsi – acqua e fuoco, acqua e fuoco fino a diventare acciaio – questa è la strada sulla via della Luce – senza più tornare indietro. Per raggiungere l’Anima Universale, essere angeli tra gli Angeli, avere grandi Ali bianche e volare attraverso l’Etere, le vie del cosmo per adorare Dio. Noi siamo vermi di terra come il baco della farfalla – questo è il nostro compito – noi siamo il futuro di Dio, il futuro della Luce, e così facendo lasceremo dietro di noi la Materia Oscura, e l’ignoranza”. L’imitazione Cristica è completata da un terzo elemento, una terza similitudine, in altre parole il tradimento perpetrato nei suoi confronti. 38

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Salvatore lo ha subito non una, non due ma centinaia di volte, quasi a poter affermare che questo è accaduto per tutta la sua vita, senza soluzione di continuità, tradimento perpetrato da quasi tutte le persone che si erano rivolte a lui ed erano state da lui aiutate e molte volte “salvate”. Il tradimento da parte delle persone che amava e che non smise mai di amare nonostante quello, ed aiutandole ancora dopo essere stato tradito, fu quindi una condizione necessaria e imprescindibile del suo operare su questa Terra. Per dirla con il Vangelo, anche Salvatore fu tradito così presto ovvero “per tre volte prima che il gallo cantasse” e quindi per centinaia di volte. Centro Studi Salvatore Paladino

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Ricordi Ancestrali – La Voce Tonante O voi che solcate i liberi spazi ed i limpidi cieli dell’immenso creato; o voi fratelli di un tempo lontano, quando fanciulli sorridevamo al Sole; o voi che affrettaste il vostro cammino di innumerevoli albe e tramonti, protesi verso la nuova “aurora del Sole”; o voi che conquistaste le più alte vette dell’umano cammino, uscendo dai globi della rinascita; o voi che controllate lo svolgersi dell’umano destino, non disdegnando di volta in volta di scendere lasciando la vostra impronta divina; a voi che mi foste fratelli protendo il mio sguardo sperando in un atto d’amore; e di questa speranza io vivo. Adesso ricordo di quando eravamo fanciulli e correvamo insieme verso il Sole, ma un giorno di quelli più belli io caddi: non resistetti al grande bagliore. I vostri occhi erano puri, casti, incontaminati e nella gioia di bere la Luce vi scordaste di me. Io caddi giù nella materia e più non mi alzai: anch’io di voi mi dimenticai. Ora che vedo l’astro lucente del Sole i ricordi si fanno più vivi e rimembro quei tempi lontani quando felici eravamo in Lui. Voi nel fare il gran balzo, vi accorgeste della mia assenza e mi cercaste, gridando ai quattro angoli dell’Universo il mio “Nome”; ma io non ero più nella Luce, già le tenebre avvolgevano il mio corpo di carne. Voi gridaste con la Possente Voce di Luce nell’affannosa ricerca, io con la mia debole voce di tenebre: più non ci incontrammo. Grande fu il vostro dolore, ma più grande l’amore che spinse la vostra ricerca ai confini del regno di Dio. 40

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Adesso scorgo nei cieli segni divini che guizzano simili a lampi di luce: saranno i miei fratelli che hanno spinto la loro ricerca ai confini del regno delle tenebre? Allora la gioia riprende il mio cuore nella speranza che l’eco del mio dolore venga, attraverso le ali del vento, raccolta da mani pietose e deposta sull’altare dell’Amore. Io sento il vostro richiamo, esso mi giunge da lontane contrade, ma la voce mia non è più quella di una volta; la possente tonalità di quei giorni quando gridavamo al Sole, adesso è un pallido eco di Sole morente. Io non dispero, sono sicuro che un giorno voi udrete la mia Voce tornata potente, allora scenderete a prendermi per mano per mai più lasciarmi. Salvatore Paladino

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DNA e Pensiero Laterale o Olistico – Salvatore Paladino

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ossiamo dire che le cellule hanno una memoria che in origine era nelle stringhe che, costituendosi in particelle elementari, ha dato origine ad aggregazioni quindi a atomi. Gli atomi, a loro volta, con la loro mente atomica, hanno creato molecole che si sono aggregate in altre forme più complesse, dando vita alle cellule, e le cellule hanno fatto lo stesso processo, creando organi e corpi. Quindi le cellule all’inizio contenevano un istinto come gli animali, e noi sapevamo tutto quello che sapevano gli animali, avevamo il linguaggio primordiale, potevamo comunicare con gli animali e con il cosmo, con tutti gli universi, perché avevamo l’informazione dello Spirito Santo, avevamo la stessa informazione della terza espressione del Padre che ha vivificato e ampliato la materia in scienza e coscienza. Quindi, tutto quello che è materia in tutte le sue forme viventi e non viventi, ha tutte informazioni di Dio. Tutti potrebbero “comunicare” tra loro, ma noi non abbiamo più l’istinto, la consapevolezza di poter comunicare, perché non comunichiamo a ben vedere neppure tra noi vicini, o parliamo addirittura lingue diverse tra nazioni. Cosa significa? Che ci hanno ammalato, ci hanno plagiato e modificato dentro, nei circuiti del DNA, affinché in certi momenti scatti una informazione sbagliata. Un metodo per cambiare questo tipo di cose è un metodo semplicissimo, ossia ragionare senza dare nulla di scontato, affrontare problemi anche in maniera totalmente diversa dal pensare attuale. Creare quindi un corto circuito che ci svegli e ci stacchi dalla mente lineare per una mente olistica.

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Ci accorgeremo così che tutto quello che ci hanno detto e scritto sia nella bibbia sia in qualsiasi tipo di conoscenza e scienza, qualsiasi teologia, teosofia, filosofia appariranno come tutte cazzate. Sono tutte stronzate che ci legano alla materia e ci rendono schiavi di certi personaggi che hanno la conoscenza pura, che hanno la gnosi e la conoscenza totale.

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PERCORREREMO I SENTIERI DEL TEMPO e tu ti trasformi non sei più umano, sei divino. Questa è la nostra evoluzione, quella della farfalla che vola perché ha seguito tutto il percorso di auto-realizzazione. Dal baco alla farfalla; così noi dall’animale all’umano, al superumano, al divino, al cosmico, diventeremo Angeli, poi Dei. Metteremo le ali e voleremo nei cieli infiniti e percorreremo i sentieri del tempo. Saremo liberi, cominceremo a comprendere quelle cose che non comprendiamo adesso, cioè comprendere la natura in tutta la sua estensione, in tutti i suoi movimenti. Ma la vedremo da dentro e da fuori, vedremo gli atomi, i quark, le particelle elementari, vedremo le stringhe, qualsiasi cosa a livello di microcosmo come di macrocosmo, vedremo i soli, i quasar, le giganti rosse oppure le bianche nane, vedremo come sono fatti, come sono nati. Perché dentro di noi c’è cognizione pura, che significa sapere all’istante - non semplice percezione, che è tutt’altra cosa, tu percepisci qualcosa ma non sai cos’è. Noi diventeremo Dio in Dio. E’ come una goccia che cade nel mare e diventa il mare con i poteri dell’oceano; se si stacca, invece, non è più niente. Ecco che Gesù diceva: “Quello che faccio non lo faccio da me ma dal padre mio, perché lui mi permette di farlo”, ma l’attimo in cui mi distacco dal padre mio non sono più nessuno, un grande uomo, un vero uomo, ma non Dio. E’ la connessione che ci porta quel potere incredibile, inaudito; se siamo disconnessi con la vita, con la natura, non siamo più niente. Così è la vita meravigliosa, quella del lato positivo, non quella del lato negativo, ma quella della Luce. Allora ti spunteranno ali di farfalla e ti involerai come Hermes verso il sole e diventerai immortale, le ali non

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si bruceranno. Perché la frequenza che tu hai raggiunto sarà la stessa del Sole e non potrai mai bruciarti. E’ qui il problema: le frequenze differenti. Se ti avvicini ad una superiore, ti distruggerà, ma se tu ti “trasmetti” e arrivi a quella frequenza, tale da poter paragonarti, connetterti a quella del sole, il sole non brucerà mai il tuo corpo di luce, perché è luce di Dio, luce divina, una ghiandola del corpo di Dio. Tu sentirai una gioia infinita nel tuo corpo emotivo, nell’alto emotivo che sale verso l’alto, supera il mentale, supera il causale, va direttamente all’atmico, e Dio si ciberà di noi. Dio si ciba della nostra gioia, della nostra consapevolezza, del nostro essere gioioso, perché tutti si nutrono, pure Dio si nutre. E se noi cominciassimo a comprendere cos’è la nutrizione reale, che è a disposizione di tutti e di chiunque - perché Dio l’ha resa libera -, noi non creeremmo tutti questi problemi, ma guarderemmo alla Terra e diremmo: “Poveretti! Cerchiamo di aiutarli”, per portarli con noi. La luce e attrattiva e vuole che il male si trasformi in luce per andare verso Dio; questa è la nostra fine, quella che dovremmo fare: trasformarci, come fa il baco, e involarsi verso il Sole. Lì troveremo Angeli, cherubini, serafini, potenze che sono in preghiera e in meditazione, e tutta la loro frequenza mentale e vibratoria sarà da noi assimilata, e la connessione che stabiliremo ci permetterà di diventare uno di loro, discepoli del Manus Solare, cellule endocrine di Dio. Salvatore Paladino

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Il Cuore dell’insegnamento di Salvatore Paladino (Da un monologo di Salvatore Paladino) “Ma non riuscite a guardarvi attorno? Non riuscite a vedere quello che sta accadendo? Io vi dico, in verità, che quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora la fine sarà vicina – e non credo manchi molto perché accada ciò. Ma è tutto un bluff, tutta una montatura. E Lui lo sapeva E lo sa. Ma la realtà è questa, e Lui parla di realtà. Disse a chi chiedeva: “Maestro, che dobbiamo fare quando verranno i tempi, dove dobbiamo scappare?” “Dove volete fuggire? Se siete sul tetto rimanete, se siete sotto, dentro o fuori, rimanete dove siete, non potete fare niente. Perché dove vi saranno i corpi lì saranno le Aquile”. 1 Ma coloro che hanno una Forza frequenziale, un cambiamento totale, allora i rimasti in vita dopo questi cataclismi saranno presi e portati sulle nuvole e andranno incontro al Signore. Non periranno. Ma per far ciò vi è quello che io da 45 anni predico: il cambiamento strutturale del proprio organismo fisico e psichico, il cambiamento di programma per voi e per i vostri figli. 1

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In poche parole, nessuno ci porterà via da questo mondo e ci salverà se noi siamo pieni di merda, se noi siamo drogati. Non ci possono portare in pianeti puliti quando noi siamo sporchi. Noi non faremmo altro che distruggere pure quei pianeti, perché siamo gramigna, erba mala: mal-erba siamo; come natura e come ci hanno condizionato. Quindi dovremmo seguire gli insegnamenti del Cristo che disse pure un’altra cosa: “Non vi preoccupate, chi crede in me e a colui che mi ha mandato vivrà in eterno, passerà dalla morte alla vita e non morirà mai più. Dalla Morte fisica e sensoriale alla vita Spirituale in pianeti più evoluti, dove i nostri corpi sottili saranno… E non più in un pianeta con una stella nana gialla. Ma saranno Giganti Rosse con grandi Pianeti, grandissimi Pianeti, puliti, su alte frequenze dimensionali. Quindi il Sole sta cambiando la sua frequenza . Se noi non cambiamo la nostra frequenza e non andiamo di pari passo al Sole - e cambiare frequenza significa cambiare il nostro stile di vita e 47

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il nostro modo di vita, ritornare alla natura, pulirci totalmente, pulire la nostra famiglia, i nostri figli altrimenti saremo buttati nel fuoco della Geenna. Gli extraterrestri ci massacreranno, faranno tabula rasa di noi, non gli interessiamo. A loro interessano soltanto i loro epigoni degenerati che li hanno serviti bene. E anche questi stronzi che li hanno serviti bene saranno sgabello del loro piede. Saranno loro schiavi come quando un discepolo di satana, un sacerdote di satana, evoca satana e satana arriva per mezzo di massacri di bambini. La prima energia che satana si prende è quella del suo sacerdote, lo uccide, il primo che uccide è il suo sacerdote. Ma non lo vogliono capire che il male porta soltanto al male, ad una distruzione, alla morte, e noi siamo preda di questi predatori. Ora, quando io insegno piccole cose per il cambiamento e la gioia dei bambini di non avere più dolore o malattie, di non stare male, basta poco e niente, cose semplici e Naturali che non costano niente, che non fanno del male, si possono fare in pochi minuti. Perché non cambiano? 48

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Vuol dire che vogliono morire. E moriranno di morte terribile, anche loro cadranno nelle mani dei medici e delle multinazionali: da radioterapie a chemioterapia, cobaltoterapia, cortisone e antibiotici, interferone e tutte le altre sporcizie di questo mondo. Li massacreranno. Come vengono da me, poveretti, che il mio cuore è spezzato dal dolore che non posso far niente. Sono stati bruciati dentro da tutte queste radiazioni. Come faccio io a salvarli, non vengono da me, lo sanno che esisto. Prima perché hanno paura e si mettono nelle loro mani, quattro-cinque anni; passasse una settimana lo posso capire, ma dopo una settimana, vedendo che non concludono niente, perché continuare per cinque anni? Dopo che massacrano venite da me... Io non sono Gesù Cristo! Io sono Salvatore Paladino. Svegliatevi!! Loro stanno rapinando la nostra energia elettrica, stanno rapinando il nostro campo strutturatore di forma, loro stanno rapinando pure l'energia al sole e stanno distruggendo e alterando la corona solare; e queste sono cose gravi che si ripercuotono sul pianeta terra, sono delle cose tremende che accadono ogni giorno su di noi. La gente impazzisce, è ossessa, 49

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presa da energie, da tutte le energie che circolano. Sono deboli perché i loro neuroni sono carichi di tossine. Non connettono più, e quando ci sono scariche elettriche i loro neuroni, le sinapsi, vanno in corto circuito. Quindi, se non si vuole veramente volere e credere in Cristo, immettendosi nell’onda Spirituale, purificando prima il corpo – altrimenti non succede niente – non succederà niente. Molti viventi sono morti viventi. Se tu hai degli occhiali e sono appannati oppure sporchi di terra, come fai a vedere? Devi pulirli. Se tu hai una cataratta, come fai a vedere? Anche se funziona l'occhio, devi prima togliere la cataratta e poi vedrai perfettamente, come natura ti ha creato. Siamo noi che non vogliamo, che ci mettiamo nelle mani degli altri. Ma ci possiamo salvare: chi vuole salvarsi, ristrutturare il proprio corpo fisico, suo e della propria famiglia, cominciare a ristrutturare il corpo psichico e cominciare attraverso buone preghiere, buone venerazioni, con i corpi più sottili. Così quando le Aquile verranno. E succederà questo pandemonio, 50

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perché succederà…. Ora dico questo, tante cose potrei dirvi… Ma chi mi crede? Voi? Ma non è che sono ancora vivo solo per voi, sono ancora vivo per portare la lieta novella, come disse Gesù, per far capire che la Luce Cristica è sempre più vicina a noi. Altrimenti il mondo sarebbe distrutto da tanto tempo.”

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IL SIGNORE SILENTE di Salvatore Paladino

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otrei chiederti, o Silenzioso Signore, dove è finito il mio Amore, dove sono andati i miei sogni e quelli a venire, dove li hai nascosti? Forse nel sonno, dove la mente è sepolta nel gran vuoto della vita? Questa assurda cosa ci consuma di ora in ora, ed il risvegliarsi è come risalire dall’abisso di un oceano d’inquietudine che ci lascia sospesi nel mare dell’incertezza ad aspettare chissà cosa. Forse l’inizio di qualcosa che è già finito prima di cominciare. Amore e sogni li aspetto da tutta una vita con l’ansia di un bambino innamorato, sempre allo stesso modo, senza rimpianti e con grande speranza. Per lunghi periodi rimasi in silenzio, muto, assorto nei miei più intimi pensieri, e come spugna assorbivo ciò che vedevo intorno a me, ma lasciavo parlare il mio cuore dopo averlo fissato nel punto in cui nulla è impossibile per lui; quindi mi volsi all’interno e scorsi con gli occhi di fuoco la LUCE che in me dimora. Non vidi più terra intorno a me, né avevo piedi per camminare né, ancora, ali per librarmi, per dirigermi. Tutto ciò che era visibile stava crescendo oltre me stesso, estendendosi nel regno dell’invisibile, per ricevere la vera consacrazione, la vera chiarezza. Mi sentivo un viaggiatore della LUCE, fiorito dal suo stesso seme e sospinto nello spazio dell’eterna Aurora. Vi guardai dentro e non considerai ciò che è esiguo come troppo piccolo, né ciò che è grande come troppo grande, perché ora so che non c’è alcun limite alle dimensioni. Mi stavo spogliando dalle tante pelli sovrapposte della mediocrità, stavo raggiungendo la mia vera dignità d’essere Uomo, perché le grandi deformità dell’essere umano sono proprio quelle che non si vedono, ma crescono dentro il tuo cuore e la tua mente come la 52

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gramigna cresce nei campi. AMORE e SOGNI, i miei incubi costanti, li cercai agli estremi limiti della mia Coscienza, della mia Consapevolezza, ma ciò era molto grande per me, troppo profondo. Li cercai allo stesso comune modo di tutti i mortali, con i loro stessi mezzi, con gli stessi parametri umani. Desolato, afflitto, avevo quasi rinunciato, ero avvilito! Improvvisamente, mi accorsi come per caso che essi stavano lì dinanzi a me, lo erano sempre stati; fatti semplicemente di tanti silenzi e di tanta LUCE. LUCE che usciva attraverso gli occhi di chi stava davanti, dal suo profondo dell’animo. L’Amore è un Sogno strano che genera la vita e poi muore, che ogni volta sembra eterno e ogni volta finisce, e come tutti i sogni si dissolve per sempre alle prime luci dell’alba. Dove comincia, qual è il suo senso, perché esiste, dove va? Non lo sappiamo! O fanciulla dei miei sogni e delle mie fantasie, porta lontano il mio Amore lassù nel Cielo, nel tuo Universo interiore, in quella terra di Giganti e di Nani, tra i sogni mai sognati, tra le parole mai dette, tra i pensieri inespressi, perché la vita è pura Fiamma e noi viviamo con un invisibile Sole divampante dentro di noi. Svegliati, o Dormiente della Terra delle ombre, Destati, Espanditi…

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Invocazione di aiuto per chi sta per morire e per i defunti di Salvatore Paladino (Serve ad aiutare per il trapasso i nostri cari morti, o anche coloro che sono morti da tempo, per non essere presi e aggrediti dai predatori astrali - accendere una candela e pronunciare le parole).

"Figlio della terra, a lungo hai dimorato nelle tenebre. Adesso abbandona la notte e cerca il giorno. Liberati dalla sofferenza ed esci attraverso la "Porta" per entrare nello splendore del Sole, perché dopo l'informe, il vuoto e la tenebra, viene la conoscenza della Luce. Libera la tua personalità interiore dagli attaccamenti emotivi e immaginati, creando così un'unità dell'essere che è sentita universalmente come una liberazione. Noi guideremo la Sua anima affinché possa sottrarsi all'attrazione delle materie e liberarsi dall'assorbimento di esse, dove si aggira come in uno stato di sonnambulismo, senza sapere da dove viene né dove va. I tuoi punti di riferimento limitati al lavoro e alla casa hanno acceso in te il desiderio di attaccamento ai sensi, ma una sola è la casa reale: quella di nostro Padre, nella quale tu, purificato e consacrato, entrerai nella sacra Sede. Dio Abbia Misericordia di te e allevii il tuo Karma e nel prosieguo delle tue trasformazioni animiche evolva il tuo spirito fino a ricondurti a Lui.

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LA MONTAGNA SACRA

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vete potere e danaro, ma siete mortali; sapete che non potete vivere per sempre e fuggire alla morte? Ma l'immortalità si può raggiungere. In ogni tradizione si parla di montagne sacre: la montagna Meru nell'India, la montagna Uen Uen dei Taoisti, il Karakorum dell'Himalaya, la montagna dei filosofi, la montagna dei Rosacroce, la montagna cabalistica di San Giovanni della Croce; ci sono molte altre montagne sacre, ma la leggenda è sempre la stessa. Nove uomini immortali vivono in cima alla montagna, dal picco più alto dirigono il nostro mondo; essi possiedono il segreto di dominare la morte. Hanno più di quarantamila anni, ma una volta erano uomini come noi. Se altri sono riusciti a vincere la morte, perché noi dobbiamo accettarla? Io so dove vivono gli immortali e come carpirne il segreto. In questo antico manoscritto dei Rosacroce ho trovato un'immagine dei nove immortali e di dove vivono: la montagna sacra dell'isola del Loto. Alcuni si associano per assaltare banche e rubare denaro... pezzi di carta. Noi dobbiamo associarci per assaltare la montagna sacra e rubare il segreto dell'immortalità di questi saggi e diventeremo saggi come loro. Gli elementi dell'alchimia sono molti ma finiti, così come le tecniche per trovare la luce, per raggiungerla più rapidamente: combineremo le tecniche. Con la formula esatta ogni uomo può trovare la luce. Gli immortali sono un gruppo: se abbiamo successo, dobbiamo rinunciare al nostro “Io” individuale e diventare un essere collettivo. Bruciate il vostro denaro. Se non vuoi morire, distruggi il tuo danaro. 55

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Noi dobbiamo distruggere il nostro “Io” vacillante, inquieto, incerto, pieno di desideri, distratto, confuso. Quando il nostro “Io” pensa “questo sono io”, “questo è mio”, si autolimita e dimentica il Grande Io (il Sé). L'uomo ha imparato a coltivare la terra indebolendo le piante; le piante selvatiche restano com’erano al momento della creazione: esse sono le umili guardiane del segreto. Il fiore sa, non hai che da chiederglielo. Il cane ti toglierà i sensi: egli può vedere per te. Il profumo delicato dei fiori è la fragranza dell'universo. Io mangio il fiore e il suo profumo. E' il mio sangue. Insieme formiamo un cane alla ricerca del fiore sacro. Insieme formiamo un fiore alla ricerca dell'acqua sacra. Questo è il momento in cui il Verbo diventa carne. Questa è la cerimonia della morte. La tomba vi accoglierà con amore. Arrendetevi alla morte, restituite ciò che vi è stato prestato. Rinunciate ai vostri piaceri, ai vostri dolori, ai vostri amici, agli amanti, rinunciate alla famiglia, al passato. Abbandonate ciò che odiate, ciò che desiderate, conoscerete il nulla, è l'unica realtà. Non abbiate paura, è così facile dare, non siete soli, avete una tomba, è la vostra prima madre. La tomba è la porta della vostra rinascita. Ora abbandonerete il fedele animale che una volta chiamavate “il vostro corpo”, non tentate di tenervelo, ricordate che era un prestito. Rinunciate alle vostre gambe, abbandonate il vostro sesso, la vostra testa, il vostro sangue, i vostri organi, le vostre ossa. Non vogliate più possedere. Il possesso è il Vostro ultimo dolore. La terra cade sul vostro cadavere. Viene a ricoprirvi d'amore perché è la vostra vera carne. Ora voi siete un cuore vuoto, pronto a ricevere la Vostra vera essenza la Vostra propria perfezione, il vostro nuovo corpo che è l'universo, l'opera di Dio. Voi rinascerete, sarete reali, sarete vostro padre, vostra madre, vostro figlio, la vostra perfezione. Aprite gli occhi, siete la Terra, siete l'azzurro, siete gli altri, siete l'essenza... guardate i fiori, per la prima volta guardate i fiori! Adesso siamo un gruppo. Concentratevi su questa stella di mare… quando la vedrete grande 56

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come un elefante non mancherete mai il bersaglio. I nostri pensieri hanno forme. Stolto distruggi le tue illusioni, liberati dal passato. Meditate per tre ore prima di attaccarli. E tu? Non avete più bisogno di un maestro. Addio. Questa è la via. Dobbiamo arrivare in cima, poi domineremo i nostri corpi. Se sai ciò che devi fare sei un maestro ormai. Non hai bisogno di nessuno. Tagliami la testa. Adesso puoi imparare. Unisciti con questa buona donna che è venuta qui solo perché ti ama. Dimentica le vette, raggiungi l'eternità attraverso l'amore. Ti lascio la mia torre e le mie stanze di alchimista. Insegna alla tua famiglia e al tuo popolo... cambiate il mondo. Vi promisi il grande segreto e non vi deluderò. Questa è la fine della nostra avventura? No. Niente ha fine. Venimmo alla ricerca del segreto dell'immortalità per essere dei ed eccoci qui. Mortali. Più umani che mai. Se non trovammo l'immortalità almeno trovammo la realtà. Incominciammo in una favola… abbiamo trovato la vita. Ma questa vita è realtà? No, è un film. Non siamo che immagini, sogni, fotografie, non dobbiamo restare qui, prigionieri. Romperemo l'illusione. Questa è magia. La vita reale ci attende. Salvatore Paladino

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PREGHIERA UNIVERSALE “Ecco la preghiera alla Luce. Affinché possiate nutrire la vostra Psiche, l’Anima e lo Spirito; anche essi, come il corpo fisico, si nutrono, ma di tutt’altra energia: di devozione, d’amore, di gioia e purezza. Fatene buon uso”. (Salvatore Paladino).

Onnipotente Signore dell’Universo, immenso Intelletto che tutte le forme concepisci e crei. Tu che creasti in sette giorni tutte le create forme, Tu che sei l’Infinito inconcepibile e tutte le create forme concepisci finite, io che sono Tua creatura, lanciata e perduta nell’Eternità, mi rivolgo alla Tua clemenza, prostrato ai tuoi piedi io mi confesso; la vita è per me un’oscurità tormentosa, io non vedo e cammino, io procedo con la fede nello Spirito che mi hai creato, ma io e lui come due compagni erranti, valichiamo monti e mari, senza il conforto della visione beata della vera via di carità. Non passa ora che io non gridi ai tuoi Angeli “Venite”, non passa ora che io non abbia lacrime di desiderio per contemplarti, ma gli Angeli del retto sentiero non vengono, e Tu ti nascondi ai miei sguardi, eppure Tu sei il mio Dio, fosti Tu che mi strappasti alle viscere di mia madre e mi desti la vita, Tu che mi hai chiamato alla via dell’Ascesi Iniziatica della perfezione Essena nelle virtù dello Spirito Santo, Tu che mi hai redento col Divino e prezioso sangue di Gesù Cristo ed ora che io mi rivolgo a Te, Tu non mi rispondi. 58

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Perché la tua Luce non scende su di me! Signore, ispirami e guidami, conducimi in porto di salute nel cammino della verità, dammi l’Intuizione, la Virtù e i mezzi per compiere la Grande Opera di Trasmutazione Eonica nella stella esagonale di Luce. Onnipotente Signore, concedimi un amore intenso e sublime, che converta col Fuoco la mia Creata in Oro, e l’acqua in Aria, fa che il mio fuoco arda come Luce. Ed io nell’affanno tormentoso della vita abbia l’Intuizione dell’Amore immenso che è la fonte della Tua Gloria; vieni o mio supremo di Luce, fecondo ed amoroso Signore, vieni Amore fiammante, fa che io ti veda, Ti senta e ti respiri, vieni o Signore immenso di ebbrezza felice, vieni, ed aprimi nell’Anima uno spiraglio di Misericordia infinita, sicché io ti consideri in ogni ora, in ogni istante, come il Fuoco del Cielo invisibile ed immortale, e palpiti di Gioia e viva di Gioia, amando il tuo Amore.

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Io Sono Salvatore Paladino “Io sono Salvatore Paladino, Io opero la non–azione ma posso pure dire un'altra cosa: esiste una legge universale, quella di causa ed effetto ovvero ad ogni azione corrisponde un’azione uguale e contraria. Se io faccio male alle altre persone, io riceverò del male; se io faccio del bene, io sono schermato, con un campo strutturatore di forma potentissimo, nessuna forza del male mi può attaccare. La legge di causa ed effetto è una legge che prende tutto l’universo a cui siete sottoposti voi umani (Salvatore non è umano). Il vostro Dio è sottoposto pure alla stessa legge, perché è una legge creata da questo Dio e chi infrange queste regole, queste leggi, viene punito. Chi infrange la legge di quel Dio, dunque, che nella Genesi ha detto di aver creato l’uomo a sua immagine e somiglianza e detto di mangiare l’erba dei campi, i frutti e semi della terra, chi infrange queste regole si ammala, ha sofferenze e morte. Gesù sulla Croce ha detto a suo Padre: “Padre perdona loro perché non sanno quello che essi stessi si fanno”. Parlava della legge, la legge di causa ed effetto: a ogni azione una reazione uguale e contraria. Loro fecero un deicidio, l’umanità sta pagando questo deicidio. Con guerre, pestilenze, colera, asiatica, spagnola, aids, ebola e tutte le malattie che prendiamo per aver infranto le leggi di Dio. Io non le infrango. Perché Salvatore, con l’Amore Esseno, l’Amore Cristico, ha perdonato, ha amato il suo nemico. Io mi attengo a questa legge divina, io adopero la non reazione che Salvatore mi ha insegnato. Bene, io non reagisco, ma devo dire a voi e a tutti gli altri che possono cadere in questi problemi o fare male al prossimo, che stanno infrangendo le regole dell’universo, le regole di Dio. Non infrangete le regole di Dio, altrimenti c’è questa legge universale che prevarrà su di voi”.

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ATMA, INCARNAZIONE DELL’IO, E ATOMI PERMANENTI

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’Atma non è nient’altro che, in lingua sanscrita, il nostro Io Spirituale. L’incarnazione di una divinità, di un Dio, avviene in un modo, diciamo così, semplice e strano. Ora, come un’ipotesi di lavoro elaborata dalle mie percezioni, dai miei stati coscienziali, da percezioni che sorgono dal più profondo del mio inconscio, io affermo questo: quando un Io deve incarnare una personalità, deve scendere nei piani tridimensionali. L’Io si trova al Settimo Piano, secondo alcune informazioni di grandi Maestri illuminati, Settimo piano che si trova nel piano Atmico – inferiore al piani Monadico e Divino. Qualora l’Io debba dunque incarnare una personalità, farà scendere, attraverso le varie dimensioni (le sei dimensioni sotto di lui), un filo, che gli indù chiamano il “filo dorato”, il “filo buddhico” o il “filo di sutratma”; questo filo, man mano che scende, crea dei nodi che vengono chiamati atomi permanenti. Questi nodi, in ogni dimensione in cui si manifestano - per esempio nella sesta dimensione -, cominciano a vibrare creando attorno a sé, attirando attorno a sé, delle particelle elementari in base al tipo di evoluzione e al tipo di coscienza che deve prendere l’essere incarnato. Saranno particelle di un colore particolare, questo per poter avere una evoluzione piuttosto che un'altra. Man mano che scende i piani inferiori, quest’atomo permanente, attira a sé tutte queste particelle, creando degli ologrammi, che in quei piani dove esso scende si rendono visibili e tangibili per quelle particolari frequenze di quei piani evolutivi. Arrivando al nostro piano psichico e fisico, questi atomi permanenti attirano gli atomi particolari

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per la nostra personalità, in base al tipo di esperienze che noi dobbiamo fare; sono, dunque, atomi specializzati. Questi atomi, all’inizio, nel mondo eterico, creano un embrione di quello che dovrà essere dopo il nostro corpo “eterico”; di solito si dice che il nostro corpo eterico parte ce lo da la nostra madre, parte ce lo da il pneuma terra, ma in realtà questi atomi permanenti creano questa illusione di un essere che è nient’altro che un ologramma di energia, un circuito di energia che può essere reso visibile e tangibile, e prendere le somiglianze nostre o del nostro corpo eterico. Nostre, qualora noi cresciamo come embrione nell’utero della madre, ma ciò è sempre dovuto alle particelle elementari che quest’atomo permanente crea. Qualora noi moriamo a livello fisico, e il nostro corpo muore di vita fisica, questo atomo permanente ha già incamerato tutte le informazioni della nostra terza dimensione. Partendo dal cervello, tutto quello che noi abbiamo assimilato, avuto come esperienze, viene relazionato quindi all’atomo permanente che sale verso l’atomo permanente eterico. Racchiude quindi le esperienze della nostra psiche e sale sui piani superiori che ritrasmettono all’Io, e l’Io fa esperienza attraverso tutti questi atomi permanenti dei vari corpi, delle varie dimensioni. Noi in realtà siamo ologrammi materializzati in varie dimensioni e siamo uno dentro l'altro come un gioco di matrioske – una allegoria di un qualcosa di reale che avviene nella nostra natura, cioè l’incarnazione umana nel tempo e nello spazio. Salvatore Paladino

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CORPI SOTTILI, IO INDIVIDUALE E IO SPIRITUALE

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e noi cominciassimo a capire, cominciassimo a nutrire questi corpi sottili – perché devono essere nutriti da noi, come noi nutriamo il corpo fisico, perché l’energia fisica che noi mettiamo nel nostro corpo fisico come materia si trasforma per alimentare il nostro corpo eterico, poi sotto forma di emotività andrà ad alimentare il nostro corpo emotivo, poi sotto forma di ragionamenti, di deduzioni, di pensieri, andrà ad alimentare il corpo mentale – potremmo quindi arrivare alla consapevolezza di essere l’Io, alla consapevolezza di essere il piccolo Dio, di raggiungere una parvenza di Coscienza Cristica, per poi svilupparla completamente con l’unione del positivo e del negativo, della luce e dell’ombra. In questo modo noi non facciamo altro che distruggere il concetto Dio e Satana, come se la calamita non avesse più due poli ma uno soltanto, e salire verso l’alto con un polo soltanto: l’unione dell’elettrone col positrone, dove nasce una energia totale meravigliosa che i grandi maestri chiamano il Divin Nato, il piccolo Cristo. Non vi è dunque che un unico Io di cui il mio Io individuale è solo un riflesso, non vi è che un unico Io, quello superiore, perché quello individuale, a cui abbiamo accennato fino alla mente, è solo un riflesso di quell’Io di cui abbiamo parlato, di un pensatore, di un qualcosa di grande che è ad immagine e somiglianza sia del fisico che dell’eterico, dell’astrale e mentale, è il riflesso di queste dimensioni illusorie, per poter capire, concepire, conoscere. Ma Lui è il pensatore. Lui è il solo Reale. Non vi è dunque che un unico Io di cui il mio io individuale è solo un riflesso di quello spirituale. Non vi è che un’unica coscienza di cui la mia coscienza è una testimonianza, non vi è che un’unica vita di cui la mia vita è un canale 63

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affinché l’Io reale attraverso questo canale si manifesti nel tempo e nello spazio; non vi è che il Sé, realtà assoluta che permea tutto l’Universo. Io sono quel Sé, quel sé sono io. E’ una cosa meravigliosa che tu senti e che comincia a vibrare dai tuoi sentimenti, dal tuo emotivo, dall’alto emotivo arrivare alla connessione dell’Io individuale con quello Spirituale: qualora avvenisse quest’unione, tu sarai Dio in Dio come la goccia nel mare. Noi siamo nient’altro che un ologramma in uno stato di vibrazione inerziale, allo stato d’inerzia che è adatto al programma della terza dimensione. Noi siamo qualcosa di molto particolare, molto complesso. Come corpo denso, solido, liquido e gassoso riconosciamo il nostro corpo fisico con i cinque sensi, e con questi andiamo avanti da millenni perché non utilizziamo i nostri corpi sottili che sono collegati a noi attraverso un mediatore plastico o un campo strutturatore di forma o un corpo energetico di energia (lo possiamo chiamare in diversi modi). Quindi noi ignoriamo chi siamo anche a livello fisico, figuriamoci se sappiamo di possedere anche un corpo eterico oltre al campo strutturatore di forma, che la camera Kirlian ha messo in evidenza. Ora, ripartendo dal corpo fisico, se dicessimo allora: “Chi sono io?” – la risposta dovrebbe essere Io ho un corpo fisico ma non sono il mio corpo fisico; esso è solo uno strumento in cui la coscienza abita, esso è solo un veicolo di espressione del mio vero Io, ma io non sono il mio corpo fisico. Tutto ciò come ipotesi di lavoro, perché io non ci sono mai stato, altrimenti potrei darvi informazione con maggior chiarezza. E il corpo eterico cos’è? Sigmund Freud, nella sua grande mente di psicologo, disse che il corpo eterico non esiste, perché non aveva gli strumenti per analizzarlo, per soppesarlo, per capire che esiste invece realmente, per poter capire che noi abbiamo anche un campo strutturatore di forma; in fisica nucleare adesso si sanno queste cose. Allora lui disse che il nostro cervello è la psiche, che noi possiamo attraverso il nostro cervello fare che cosa non si sa. Invece il cervello è solo un codificatore di dati: tu vedi me e attraverso una frequenza al nervo ottico che la porta al cervello – che lo rimanda indietro – io vedo; questo è il compito del cervello. Oppure tu ascolti una frequenza quando io parlo, questa arriva al tuo timpano, il tuo timpano vibra, porta l’informazione al tuo cervello che

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codifica quello che è stato detto, ma tu non ricevi quella parola ma solo impulsi bio-magnetici o elettro-magnetici. Quindi dobbiamo comprendere che il corpo fisico è solo uno strumento che deve palesarsi in questa dimensione, altrimenti l’Io non potrebbe manifestarsi e prendere le informazioni per cui il corpo fisico è strumento della nostra coscienza, per essere informata su quello che accade in questa dimensione. Proseguendo dobbiamo dire allora: Io ho un corpo emotivo ma io non sono il mio corpo emotivo; esso è solo uno strumento del Sé che deve servire per esprimere sentimenti, affetti, la sensibilità. Io ho un corpo emotivo ma non sono il mio corpo emotivo. Il nostro corpo psichico è connesso con il corpo fisico, essi sono un’unica cosa, in base alle informazioni che il corpo psichico può dare attraverso il cervello fisico e riceve per trasmetterli al corpo emotivo. Dove risiede il corpo emotivo? Nella dimensione astrale (il corpo astrale è chiamato anche emotivo). Esso è composto di sette piani inferiori, quelli più semplici che possono avere pure gli animali, cioè avere questa emotività e sensibilità; invece i superiori sono quelli che possono esprimersi quando noi raggiungiamo una vibrazione talmente forte di emotività, di gioia, di amore, di congiunzione col divino, cosicché questo corpo emotivo vibra talmente forte che passa sui piani superiori, ovvero nel corpo mentale. Quindi abbiamo parlato di corpo fisico, di corpo eterico che ha anche sette sensi psichici, di corpo emotivo che è il corpo astrale, quello delle emozioni e della sensibilità che possiedono pure gli animali, mentre quello che gli animali non possiedono è il corpo mentale superiore (se le frequenze che noi diamo agli animali sono buone, essi si evolveranno, se li massacriamo diventeranno demoni, ma non voglio entrare in questo argomento per ora). Passiamo al corpo mentale. Io ho una mente ma non sono la mia mente; essa è solo uno strumento che serve al vero Io per formulare concetti e ragionamenti, per conoscere e pensare, ma non è l’Io, i pensieri sono prodotti di questo strumento ma non sono il pensatore, l’Io (il Sé) è il pensatore. Anche la mente, dunque, è uno strumento col quale il nostro Io si manifesta, si palesa per formulare concetti, ragionamenti, per conoscere e pensare. La mente ha a sua volta sensi fisici e astrali, tutti strumenti che servono per elaborare i concetti di questo corpo, è come se noi non

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avessimo i cinque sensi fisici: saremmo una pietra, non avremmo punti di riferimento su cosa dire o pensare. Quindi, questi sensi fisici sono i mezzi per poter comunicare, vivere, generare e tante altre cose meravigliose, se noi vivessimo allo stato naturale. E così per i sensi psichici: hanno sette sensi, tra i quali quelli della telepatia, della telecinesi, della guarigione e tante altre capacità che noi potremmo utilizzare.

La vera funzione del corpo emotivo è quella di fare da ponte, da strumento dell’amore del Sé, aggregandosi da una parte al corpo psichico e da un'altra con i sensi superiori, al corpo mentale; la mia mente è un perfetto strumento di cui il Sé si serve, essa è limpida, ricettiva, aperta alle idee che vengono dal piano delle intuizioni ma non è cognizione pura, ma si trova ancora a livello d’intuizione.

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Dovremmo riuscire quindi a entrare in sintonia con i nostri corpi sottili affinché l’Io Spirituale possa comunicare con noi; allora saremmo Dio e potremmo dire: “Io sono il centro della circonferenza, io sono il fulcro della coscienza, io sono la sorgente della luce, dell’amore e dell’energia, della volontà. Io mi riconosco in questo Centro, Io sono il Centro, io sono, io sono colui che sono”. Solo a questo punto potremmo dire di aver realizzato il Piccolo Nato, il Cristo dentro di noi, e salire ai livelli reali della vita reale più reale di questa illusione, quella che ci porterà a Cristo direttamente, alla Monade, a Dio, al nostro Io reale. Salvatore Paladino

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INCARNAZIONE DELL'IO, KARMA, PERSONALITÀ E LIBERO ARBITRIO

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l Karma, come io lo intendo, e detto nel modo più semplice possibile, è un concetto tecnicamente valido. Per karma s’intende la programmazione dell’Io quando sceglie una personalità da incarnare e crea come uno stato progressivo per la sua evoluzione e per ciò che deve fare. Questo è il karma e nessuno lo può dubitare perché l’Io, nelle sue incarnazioni diversificate delle varie personalità assegna ad esse diverse funzioni, o “compiti”. Può essere un delinquente o un santo, può essere qualsiasi tipo di personalità. Quindi l’Io crea dei fattori di positivo e di negativo. Così come la legge di fisica nucleare recita “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria”, la stessa legge si applica qui, e se l’Io in una personalità particolare si comporta da santo acquista meriti, se si comporta da assassino acquista demeriti. Ora, questi meriti e demeriti vengono soppesati e questo è il karma passato. Ma non è passato da noi! Perché la nostra e un’incarnazione, e una soltanto. E’ per le diverse incarnazioni dell’Io, dunque, che l’Io programma un certo tipo di vita, che può essere in qualsiasi personalità. La personalità, quindi, svolge questo tipo di vita, che non può assolutamente deviare a suo piacimento. Non lo può fare perché incontrerebbe degli ostacoli incredibili. 68

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Io voglio fare il pittore, il medico e non posso farlo; se faccio il portalettere, tutto mi va bene, per tutte le altre cose invece mi andrebbe male. Anche se potessi fare tutte quelle cose che ho elencato, non posso, perché l’Io ha bisogno di quel tipo di esperienza – da me –, dagli altri dell’altro tipo di esperienza. Questo è il famoso karma, ma la personalità è unica e sola. La nostra vita è un film proiettato nel tempo e nello spazio da forze spiritualmente evolute che hanno bisogno di una simulazione di vita per poterla gestire poi in mondi spirituali reali. La nostra attuale è una simulazione di vita in un mondo illusorio. E così, nella nostra esistenza e nella nostra vita, le varie personalità, se riescono ad appagare l’Io, andranno non più in mondi di simulazione di vita, ma andranno in mondi reali. La maschera, la personalità, non trascende niente; è come andare sott’acqua mettendosi lo scafandro ovvero il nostro corpo fisico. Quando il sommozzatore fa questo, egli non crederà neppure per un istante che lo scafandro sia la sua personalità: il nostro corpo fisico non è la personalità. Esso è uno scafandro che agisce nella terza dimensione, ma la nostra personalità non è nient’altro che l’alto eterico con l’astrale, l’alto astrale e l’individualità, l‘alto astrale con l’alto mentale. Quindi i due, maschile e femminile, non hanno niente a che vedere con lo scafandro, con il corpo fisico. Cosicché io, se devo andare sott’acqua devo mettere lo scafandro, il corpo eterico non potrebbe altrimenti venire in questa nostra dimensione se non potesse addensare il corpo eterico in un’entità fisica adattabile a questa dimensione. Quando io affermo: “noi siamo Dio”, lo dico ma non intendo per nostra coscienza o consapevolezza, ma per quello che ha detto Gesù o che disse anche Sai Baba e tutti gli altri grandi Maestri, ovvero che noi siamo Dio, figli di Dio, figli dell’Altissimo. Se noi siamo Dio, in realtà potremmo avere tutto il libero arbitrio, avendo la consapevolezza di essere Dio. Ma se non abbiamo questa consapevolezza, non possiamo usufruire di alcun libero arbitrio. Se noi invece prendessimo conoscenza, scienza e consapevolezza, ma soprattutto informazione e consapevolezza, il libero arbitrio potremmo gestirlo a nostro piacimento. Perché noi siamo i fautori del libero arbitrio. 69

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Perché per noi tempo e spazio sono passato, presente, futuro. Per l’Io vi è l’eterno presente, perché non esistono per esso passato, presente e futuro. Quindi noi, avendo subìto in passato un certo tipo di incarnazione e raggiunto un certo tipo di evoluzione, l’io, sapendo in principio quello che doveva accadere alle varie personalità, fa nascere - diciamo così nel contempo con le altre personalità, un Paramahansa che acquista personalità del passato, ovvero stati evolutivi, e nasce più evoluto degli altri, e quindi può raggiungere altre condizioni, raggiungere la Coscienza Cristica, raggiungere il suo stato di Avatar, per quanto non come il Cristo, perché gli stadi di Avatar sono anch’essi diversificati. E’ come quando tu vai all’università, se ti iscrivi a medicina ti chiamano subito medico ma tu non sei né dottore né medico né niente, o un ingegnere, etc.. In seguito solo lo sarai. Così è per chi raggiunge un certo tipo di consapevolezza e di coscienza, che può arrivare alla Coscienza Cristica. Paramahansa Yogananda ci e arrivato e poi l’ha amplificata durante la sua vita, durante il suo soggiorno in questa dimensione. Salvatore Paladino

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GESÙ ET IL CRISTO “Nel Principio era la Parola, e la Parola era Presso Dio, e la Parola era Dio.”

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'argomento di cui voglio trattare non è scevro di contrasti e di polemiche, da secoli e millenni è stato affrontato da tutti i punti di vista, meno quello che cercherò d'espletare in un modo nuovo e consono alla nostra evoluzione mentale. Una parte di quest'argomento, per la sua complessità, verrà trattato su deduzioni e giudizi, frutto di ragionamenti razionali stabiliti secondo i dettami dell'esperienza e con abbinamenti tratti da diversi documenti apocrifi o meno, per meglio far capire l'argomento stesso. Quindi, per poter nella maniera migliore avere un'idea esatta di come stanno le cose, ed evitare di confondere Cristo con Gesù, bisogna separare il filo della vita di quest'ultimo con l'eterna manifestazione Cristica con cui è intrecciato, senza difficoltà, ricorrendo a quei ricordi del passato, verificando alcuni particolari concernenti il Maestro Galileo. In prima analisi, studieremo il Gesù storico, in secondo luogo il Cristo Mitico e Mistico. E troveremo che il Gesù Cristo delle Chiese è costituito degli elementi tratti da tutti questi tre aspetti. Essi entrano tutti nella composizione della grandiosa e patetica figura che domina il Pensiero ed il sentimento della cristianità: il salvatore degli uomini, colui che toglie i peccati del mondo, assorbendo il nostro Karma nella Grande Esaltazione dell'Amor che muove il Sole e l'altre Stelle. Inizio cercando d'esporre i fatti il più coscienziosamente possibile, basandomi su manoscritti che sembra abbiano superato la prova del carbonio 12, e che furono trovati dentro delle giare e in grotte, in prossimità dei mar Morto, risalenti, a quanto pare, ad una data approssimativa che oscilla tra il 65 a.C. ed il 133 d.C.. Manoscritti che codificano le norme di vita della comunità Essena. Queste “Regole” vengono attribuite al Maestro Giusto degli Esseni, che 71

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si può benissimo identificare col Gesù dei "Vangeli", anche perché, essendo queste regole anteriori agli stessi Vangeli, rapportano le identiche cose con le medesime parole. Innanzitutto, cercherò di evitare quanto possibile la cronologia, perché coloro che scrissero i Vangeli non avevano queste preoccupazioni, ma citavano a memoria fatti entrati ormai nella tradizione e lontani dal loro tempo. Questi documenti ci mostrano la vita di Gesù e così ci permettono di distinguerla dai miti con i quali è mischiata. Il fanciullo il cui nome è stato mutato, in ebraico, con quello di Gesù, si appalesò in Palestina 105 anni prima della nostra Era, durante il consolato di Publio Rutilio Rufo e Gneo Mallio Massimo. I suoi genitori erano di buona famiglia, quantunque poveri, ed egli fu educato nella conoscenza delle Scritture ebraiche, anche se superava di molto, in Intelligenza e Sapienza, gli sfortunati Maestri. La sua fervida devozione e la serietà superiore all'età sua, lo indussero a dedicarsi alla vita religiosa ed ascetica e, poco dopo una visita a Gerusalemme, durante la quale la straordinaria Intelligenza e Sapienza apparvero manifeste nella disputa coi dottori del tempio, si ritirò in una comunità Essena nel deserto meridionale della Giudea, essendo quest'ultimi i soli capaci di poterlo capire. Raggiunta l'età di 19 anni, passò al monastero Esseno situato vicino al monte Serbia, che era frequentemente visitato da saggi pellegrini che venivano dalla Persia, dall'India e dall'Egitto, e nel quale si conservava una magnifica biblioteca di opere occulte, molte delle quali indiane, delle regioni al di là dell'Himalaya. Da questa sede di conoscenza Mistica il giovane visitò più tardi, in Egitto, quell'unica Loggia Sublime dalla quale viene il fondatore di ogni Grande Religione. Ivi il giovane ricevette la Solenne Consacrazione dall'ultimo Kumara, che lo preparava per il sacerdozio Regale ch'egli doveva più tardi conseguire. Egli era sovranamente puro e pieno di devozione, e le sue parole, benché poche, erano sempre dolci ed amorevoli ed inducevano anche nell'animo più duro una temporanea dolcezza e nel più rigido una fugace benignità. Questa sovrumana purezza e devozione resero l'uomo Gesù, il discepolo, atto a divenire il tempio di un potere più elevato, di una Potente ed Immanente Presenza. Prima di continuare, cercherò di far luce sulle oscure origini di questo Essere sovrumano, onde capire chi in effetti era, da dove veniva e perché.

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Si dice sia nato da una donna vergine; che non conobbe uomo, per virtù dello Spirito Santo. A questo proposito, analizzando la struttura somatica del popolo Ebreo, si può constatare che la maggioranza è di carnagione color terra bruciata, con statura tra il basso ed il normale, capelli prevalentemente neri. Invece, sia Gesù che David, Mosè, Noè, Elia Enoch e molti altri illustri tra`profeti, Patriarchi, giudici, Re e Messia, erano somaticamente differenti. In prima analisi si potrebbe dire: sono dei mutanti (Iperborei?), e ciò non sarebbe errato, ma il come, poi, andarono a finire in mezzo al popolo ebraico per adesso non ci riguarda, perché dobbiamo innanzitutto chiarire chi era Gesù - problema di non facile soluzione; quindi, chiarire come venne e come andò via. Molti di questi mutanti hanno un alone di mistero intorno, anche se per qualcuno di essi sembra se ne conoscano le origini, il luogo natio ed i familiari. Quasi sempre, quando la loro missione volge al termine, vengono, all'improvviso, rapiti da "Dio" e portati in cielo o in luoghi occulti per mezzo di Carri di fuoco, Turbi o altri oggetti volanti. Di loro, avvenuto il ratto, non si hanno più notizie, tranne che per Elia e Mosè i quali, moltissimo tempo dopo la loro dipartita, furono visti colloquiare con Gesù sul monte Tabor: “Ed ecco, apparvero loro Mosè ed Elia; che ragionavan con Lui. Ed ecco, una nuvola lucida li adombrò, ed una voce veniva dalla nuvola, dicendo “Questo è il Mio diletto figliuolo, ascoltatelo". E volendo, una volta per tutte, dare un volto più reale a Gesù, evitando tutte le mistificazioni che per secoli hanno portato questa grandiosa figura nel crogiuolo dei Miti, facendone un personaggio leggendario, potremmo, attenendoci strettamente a documenti storici, dire che era giunto il tempo per una di quelle divine manifestazioni che avvengono di età in età, per aiutare il genere umano, quando è necessario un nuovo impulso per vivificare l'evoluzione spirituale dell'umanità, quando l'alba di una nuova Civiltà sta per sorgere. E fu così che il grido di dolore e l’anelito di liberazione elevato al cielo da intere generazioni, giunse alla alte Sfere Spirituali e toccò il cuore di Dio. E le Gerarchie celesti comunicarono ai pianeti evoluti con cui erano in contatto trascendentale lo stato d’estrema sofferenza dell'umanità. E fu allora che molte Cellule Magnetiche (nuvole lucide), fulgenti di Luce liberatrice, salparono dal pianeta d’origine e attraverso spazi stellari giunsero sul nostro pianeta. 73

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Qualcuna di queste, tempo prima, si fermò sul Sinai, dove a Mosè vennero dati i Dieci comandamenti. Molti secoli dopo, nella pienezza dei tempi, l'umanità assistette al grande prodigio di una Stella che, scendendo pian piano, si fermò su di una grotta; e come per incanto il tempo rallentò il suo fluire e si fermò per un attimo: uomini e cose rimasero immobili ed attoniti, con lo sguardo rivolto verso l'alto, verso quella cellula che portò lo strumento col quale l'Amore poté manifestarsi per loro, redenzione che avrebbero trovata nella Verità, la quale li avrebbe sciolti dai legami dell'ignoranza. Degli esseri scesi da quell'enorme disco volante depositarono nelle mani di Maria il pargoletto già nato. A conferma di ciò, si possono citare alcuni passi dei "vangeli apocrifi", nei quali si legge che: "Giuseppe, di ritorno con la levatrice ch'era andato a cercare, si fermò nel luogo dov'era la grotta". “...Ed ecco una nuvola luminosa adombrava la grotta. Ed appena la nuvola si dissipò, nella grotta apparve una grande luce, tanto che gli occhi di Giuseppe e della levatrice non poterono sopportare. Ma a poco a poco quella luce si attenuò, finché non apparve il bambino e andò a prendere la poppa di sua madre Maria". Da questa descrizione si denota che il bambino non è nato nella grotta, anche perché sembra abbastanza cresciutello. Alla vista di ciò, la levatrice si turbò e disse: “Tu non assomigli alle figlie di Eva! E Maria disse: “Come nessuno è paragonabile a mio figlio, così sua madre non ha altra pari tra le donne". Infatti, riporta la Bibbia che essendo Anna sterile, poté divenire gravida soltanto per inseminazione artificiale da parte di un Angelo del Signore; quindi, il frutto del ventre di Maria non doveva assomigliare alla normale razza umana. Uscita fuori, la levatrice si imbatté in Salomè, alla quale raccontò l'avvenimento, ma questa rispose che se non avesse introdotto lei stessa il proprio dito nella natura di Maria, non avrebbe creduto mai che una vergine avesse potuto partorire. Appena fatto ciò, chiese misericordia al Signore e disse: ”Non si è mai sentito dire né potuto immaginare che le mammelle sono piene di latte e sia nato un maschio, lasciando vergine sua madre! Nessuna perdita di sangue si è avuta sul neonato, nessun dolore nella puerpera; vergine ha concepito, vergine ha partorito, vergine è rimasta”. Se facciamo caso alle parole che si scambiarono Maria ed il presunto Angelo, si trova la soluzione alle parole della levatrice. “Non aver paura, Maria: infatti hai trovato favore presso il Signore e concepirai per opera della Sua Parola”.

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Udendo queste parole, ella rimase perplessa dentro di sé e domandò: “Concepirò io dunque per opera del Signore, il Dio vivente, e partorirò come partorisce una donna?” - “Non così, Maria; la Potenza del Signore ti coprirà come un'ombra”. E’ chiaro che non vi fu parto d'utero, ma un concepimento psichico da parte di Maria che, come avviene alle donne isteriche, ingrossò d'aria. Così doveva essere per svariati motivi, tra i quali che il bimbo doveva risultare nato da donna, ed avere così un'origine. Poi Maria doveva allattarlo, e soltanto una donna incinta o che credeva di esserlo, poteva aver latte; infatti, dopo che Gesù le fu dato, la simulazione di parto sparì, ma nelle mammelle il latte rimase come ad una normale mamma. Riguardo Giuseppe, il capitolo è chiuso, in quanto doveva essere il protettore di Maria ed il tutore del bimbo. Lui aveva un'età avanzata ed altri figli, avuti con la prima moglie. Ritornando a Gesù, si può dire ch'è stato necessario portarlo sulla Terra da chissà quale pianeta, già fatturato; ciò significa che qualsiasi altro bimbo, o inseminato o per accoppiamento diretto con un Extraterrestre oppure un Mutante, non avrebbe potuto assolutamente reggere come struttura psico-fisica, alla Potentissima energia che la Cristica Coscienza avrebbe irradiato ai circuiti di qualsiasi corpo che fosse nato su questa Terra, anche se si fosse trattato di un grande Guru. Questo perché la struttura del nostro pianeta ha una data vibrazione concernente l'evoluzione di tutto il complesso psico (Pneuma o Aria) fisico (la Terra), ed ogni qual volta un'entità (Ego sottoposto alla legge della reincarnazione) scende sulla Terra per incarnarsi, assume come perispirito (o Anima), punto di congiunzione necessario tra il corpo e lo Spirito, parte del Pneuma o Psiche del Pianeta, più la parte complementare data dalla madre nel periodo di gestazione, che a sua volta l'aveva presa dalla stessa fonte. Quindi, tutto quanto concerne la nostra struttura psico-fisica è in base all'evoluzione stessa del pianeta. Così per la manifestazione della Coscienza Cristica, occorreva qualcosa di speciale, cioè un corpo fatturato su di un pianeta, ove le vibrazioni e l'evoluzione stessa di tutto il complesso sopra accennato erano di un grado tale da poter rendere, tramite il corpo adatto, possibile nella terza dimensione la manifestazione di una siffatta Coscienza. Essa venne a manifestarsi nel mondo degli uomini ed era necessario un tabernacolo terrestre, una forma umana, il corpo di un uomo. L'uomo Gesù cedette Se stesso in sacrificio volontario al Signore di Amore, che prese per Suo 75

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Tabernacolo quella forma pura e dimorò in Essa per tre anni di vita mortale. Però, prima Gesù realizzò, come iniziato, il Cristo in Sé, onde permettere alla diretta coscienza del Padre di manifestarsi in lui, strumento accordato con la divina Armonia. Per quanto detto, possiamo trarre conferma dalle parole del rabbino Zaccheo, fraterno amico di Giuseppe, che, messo in difficoltà dal piccolo Gesù nell'esporre l'Alfa e l'Omega, così s'esprime: “Non posso sopportare la severità del suo sguardo e non riesco per nulla a tenere dietro al suo linguaggio. Questo bambino non è nato su questa terra. Quale ventre lo abbia portato e quale utero lo abbia nutrito, io lo ignoro”. Queste parole danno atto a quanto accennato circa il parto che non vi fu. Strani fenomeni si verificarono pure con i Re Magi (iniziati), che avendo preannunciato tempo prima la venuta di questo prodigioso bambino, si avviarono per rendergli omaggio. Venivano dalla Persia, dall'India e dall'Arabia, quindi da punti diametralmente opposti e, mentre procedevano per la strada, apparve la Stella che, quasi a far loro da guida, li precedeva, finché giunsero dove era il bambino, dopo nove mesi di viaggio. Più fortunati dei Magi furono gli Apostoli, che dovendosi recare a salutare Maria che stava per essere, pure lei, assunta in Cielo in carne ed ossa, viaggiarono con l'autostop più straordinario: “E Pietro, sollevato da una nuvola, rimase a metà tra il cielo e la terra, mentre il gruppo degli altri apostoli era anch'esso trasportato sulle nubi per trovarsi con Pietro e, tutti assieme, giunsero da Maria”. Essendo così pronto ad immolarsi quale candido agnello, s'avviò verso il luogo del suo sacrificio, il fiume Giordano, dove il Battista lo attendeva. Quest'epoca è segnata, nelle tradizioni incorporate nei Vangeli, come quella del battesimo di Gesù, quando lo Spirito fu veduto “discendere dal cielo come una colomba e fermarsi sopra di lui”, ed una voce lo proclamò il figlio diletto cui tutti devono dare ascolto. Durante il battesimo, il corpo di Gesù è stato ceduto quale Tabernacolo vivente alla Coscienza Cristica. Ma per ciò potersi verificare, Gesù dovette morire di morte violenta, onde permettere il distacco istantaneo e totale del cordone "argenteo" che tiene uniti anima e corpo (nei casi di morte naturale occorrono tre giorni per il distacco totale, tempo che necessita perché l'anima relazioni tutte le 76

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esperienze acquisite allo Spirito) e che si verificò nel momento in cui il Battista immerse Gesù con la testa sott'acqua. Quindi, per movimento traslatorio lo Spirito di Gesù andò a coabitare con quell'altro Spirito che si appalesava sotto le spoglie tridimensionali di Giovanni l'evangelista. Ed appena riaffiorato dall'acqua, Giovanni gli disse: "Tu chi sei?". Infatti, non poteva riconoscerlo perché quel corpo non era posseduto più dallo stesso spirito di prima, ma dal Cristo Manifesto, e fu Lui che visse e camminò, nella forma dell'uomo Gesù, per le colline e le pianure della Palestina, insegnando, sanando le malattie e radunando intorno a sé quali discepoli alcune poche anime più avanzate. Egli istruiva le turbe ignoranti che gli si affollavano intorno, ed usando i poteri del libero Spirito sanava molte infermità col tocco o con la Parola, e poiché il suo amore universale attrasse anche i proscritti ed i diseredati, amando il più basso come il più alto, s'attirò l'odio ed il sospetto. I Maestri e Governanti di quella Nazione cominciarono a guardarlo con gelosia e collera; la sua spiritualità era un rimprovero costante per il loro materialismo; la sua potenza una continua rivelazione della loro debolezza. E dopo appena tre anni, il corpo di Gesù pagò la pena di racchiudere la Gloriosa Presenza d'un Maestro Sovrumano. I discepoli scrissero a memoria tutti i detti e le parabole del Maestro ch'essi avevano udito, e radunarono con grande premura tutti i racconti che poterono trovare. Gli insegnamenti interni, dati ai discepoli eletti, non furono scritti, ma vennero insegnati oralmente a coloro che si stimava degni di riceverli. Il Cristo sovente si appartava, per permettere al corpo di Gesù di riposare perché stressato dall'enorme Potenziale vibratorio emanato dalla Sua presenza e questo, di frequente, brillava, per inizio di trasfigurazione dallo stato fisico a quello eterico, poiché le cellule del Suo corpo in continua metamorfosi acquistavano un superiore ritmo vibratorio, a tal punto da acquistare etericità che gli permetteva le improvvise sparizioni in mezzo alle turbe che volevano linciarlo. Essendo il corpo fisico di Gesù diventato apparente nel tempo a tale punto da non proiettare ombra e non lasciare impronta di piede, fu necessario accelerare i tempi per la crocifissione: “quel che devi fare, fallo presto". Morte che non è avvenuta e che in realtà non poteva assolutamente avvenire, perché chi abitava quel Tabernacolo vivente “era colui che è”, la manifestazione del secondo aspetto del Padre, "Il Verbo che s'è fatto 77

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carne" che, proiettatosi nel tempo, diede origine a tutte le forme vivificate, dal terzo aspetto o "Spirito Santo", della materia vergine o "Maya", la Grande Illusione. Ma per la massa degli uomini era necessaria una dimostrazione fisica tangibile, altrimenti non avrebbero compreso la manifestazione Cristica che di Ciclo in Ciclo, Era in Era, imprime un forte impulso per il risveglio interiore delle anime. "Egli è venuto in casa Sua, e i suoi non l'hanno ricevuto". Egli s'è reso manifesto "in casa sua" quale complesso psico-fisico chiamato uomo: "Non sapete voi che siete il Tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio dimora in voi?" Ma l'uomo non l'ha riconosciuto. Ma a tutti coloro che hanno percepita la Potenza Cristica e l'hanno accettata, Egli ha data la Coscienza d'essere risvegliati nello Spirito quale scintilla di Dio. Quindi per l'umana gente era necessaria la manifestazione fisica onde poter capire. "Se io vi ho dette le cose terrene e non credete, come crederete, se io vi dico le cose Celesti?" Manifestazione che culminò con l'ascesa di Gesù, quale Spirito, col corpo potenziale visibile ma non tangibile (a volte reso anche tangibile per i più increduli, quali Tommaso): "E dette queste cose fu elevato, ed una nuvola lucida, abbassatasi, lo ricevette e lo tolse dinanzi ai loro occhi. E mentre i discepoli guardavano, due uomini con bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini Galilei, perché vi fermate riguardando verso il cielo? Questo Gesù, il quale è stato accolto in cielo, verrà nella medesima maniera che voi l'avete veduto andare in cielo". Così ognuno è libero d'aspettarlo nel modo che più si addice all'evoluzione Spirituale sua. Il Cristo storico è dunque un Essere glorioso appartenente alla Grande Gerarchia Spirituale che dirige l'evoluzione Spirituale dell'umanità, unico mezzo per la manifestazione della Coscienza del Padre, la quale Coscienza usò per circa tre anni il corpo del discepolo Gesù; passò l'ultimo di quei tre anni insegnando pubblicamente in Giudea e Samaria; fu sanatore d'infermità e compì altre notevoli opere occulte; radunò intorno a sé un piccolo gruppo di discepoli che istruì nelle verità più profonde della vita Spirituale; attrasse gli uomini a sé per il suo straordinario amore, la sua dolcezza e la sapienza che emanava la sua persona; e fu messo a morte, nella persona di Gesù, quale bestemmiatore perché insegnava la innata divinità di se stesso e di tutti gli uomini. L'opera del Cristo non si compì dopo aver stabilito i Misteri,

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ma la sua potenza si estende sopra tutta l'evoluzione spirituale dell'umanità. A Gesù affidò la cura della chiesa e del Cristianesimo sotto la sua speciale custodia. Intorno alla gloriosa figura del Cristo si raggruppano i miti che lo uniscono alla lunga schiera dei suoi predecessori, miti che narrano, sotto forma allegorica, la storia di tutte le vite simili, che simboleggiano l'opera del Logos nel Cosmo e l'evoluzione superiore dell'anima umana individuale. Alcuni degli attacchi più distruttivi sono stati rivolti contro il Cristo dalla mitologia comparata. La nascita da una vergine a "Natale", la strage degli innocenti, i miracoli e gli insegnamenti, la crocifissione, resurrezione e ascensione, eventi che si riscontrano anche nelle storie di altre vite; e la sua esistenza storica è messa in dubbio a causa di queste identità. Per risolvere la difficoltà di queste identità, dobbiamo studiare il Cristo mitico, il Cristo cioè delle leggende o dei miti solari che furono le forme allegoriche in cui certe profonde verità furono date al mondo. Un mito è molto più vero della storia, perché la storia dà soltanto il racconto delle ombre, mentre il mito dà la storia della sostanza che proiettò quelle ombre. Il mito è una relazione dei movimenti di quelli che proiettano le ombre; e il linguaggio in cui è data questa relazione è chiamato linguaggio dei simboli. I Simboli stanno a significare oggetti su piani alti, essi sono un alfabeto allegorico adoperato da tutti gli scrittori di miti, ed ognuno di questi simboli ha il suo significato riconosciuto ed è adoperato a rappresentare un dato oggetto, precisamente come le parole sono adoperate quaggiù a distinguere una cosa da un'altra, così che per leggere un mito è necessario conoscere questi simboli; poiché coloro che originariamente raccontarono i grandi miti furono sempre gli iniziati, che sono abituati all'uso del linguaggio simbolico e che adoperano i simboli nei loro significati fissi e riconosciuti. Per esempio, tutti quelli che sono rappresentati dal Sole, ch'è il simbolo del Logos, hanno certe caratteristiche, passano per certe situazioni e compiono certe attività durante la loro vita sulla Terra. Il Mito Solare è una storia che rappresenta prima di tutto l'attività del Logos o della Parola, nel Cosmo; secondariamente, personifica la vita di uno ch'è un'incarnazione del Logos. L'eroe del mito è generalmente rappresentato come un Dio o un Semi Dio, e la sua vita è delineata dal corso solare e cade fra il solstizio d'inverno ed il momento in cui il Sole raggiunge lo Zenit in estate. 79

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L'eroe nasce al solstizio d'inverno, muore all'equinozio di primavera e, vincendo la morte, sorge allo Zenit. L'antichità è piena d'illustrazioni di eventi riprodotti nelle vite dei vari Dei solari. Per esempio: la nascita di Mitra era celebrata al solstizio d'inverno; Oro nasceva pure a quell'epoca; Iside, come Maria, era signora immacolata, Regina del cielo e madre di Dio. Essa reca in braccio il figlio Oro e sulla spalliera del sedile appare raffigurata la croce. Devak è parimenti raffigurata col divino Krishna nelle braccia, come Istar che appare col figlio Tammuz sulle ginocchia. Ed i vari Mercurio, Esculapio, Bacco, Perseo, I Dioscuri, Mitra e Zarathustra erano tutti di nascita divina ed umana. Queste leggende si mescolarono con la storia di Gesù e si cristallizzarono intorno a Lui come personaggio storico, ma queste non sono storie di un individuo particolare chiamato Gesù, ma del Cristo universale, di un uomo che simbolizza un essere divino e che rappresenta una verità fondamentale nella natura. Egli fu, come lo sono tutti quelli come lui, il "Figlio dell'Uomo", titolo speciale di una carica e non di un individuo. Il Cristo del Mito Solare era il Cristo dei Misteri e troviamo il segreto del Cristo mitico nel Cristo Mistico. Ogni grande Maestro passa per i Misteri, nome che comprende tutto ciò che vi è di più Spirituale nella Religione, di più profondo nella Filosofia e di più prezioso nella scienza, ed i più grandi fra questi erano Ierofanti. Tutti coloro che venivano ad insegnare dei mondi invisibili erano passati per la porta dell'iniziazione, ed ognuno aveva la stessa storia da raccontare, ed i miti solari sono tutte versioni di questa storia, identici essenzialmente, diversi per colore locale. Questa storia narra della discesa del Logos nella materia, ed il Sole è il suo simbolo poiché esso ne è il corpo o il suo riflesso nel tempo e nello spazio. In un aspetto il Cristo dei Misteri è il Logos che discende nella materia ed il mito solare è l'insegnamento popolare di questa sublime verità, ed il Gesù della chiesa fu gradatamente rivestito con le storie che gli appartenevano, a tal punto da identificarlo con la seconda Persona della Trinità, il Logos o Parola. Nel macrocosmo, il Cosmo, il Cristo dei Misteri rappresenta il Logos, la Seconda Persona della Trinità; mentre nel microcosmo, l'Uomo, ne rappresenta il secondo aspetto dello Spirito Divino "Il Cristo". Il secondo aspetto del Cristo dei Misteri è dunque la vita dell'iniziato, la vita nella quale egli entra nella prima Grande Iniziazione e nella quale il Cristo nasce nell'uomo e quindi si sviluppa in esso. 80

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Iniziazione che consiste nell'adempimento di certe condizioni che lo portano al sentiero probatorio che conduce alla "Porta Stretta", oltre la quale è la "Via Stretta" o la "Via della Croce"; primo di questi attributi, che sono tutti mentali e morali, è il DISCERNIMENTO, il che significa che l'aspirante deve cominciare a separare nella sua mente, l'Eterno dal Temporaneo, il Reale dall'Illusorio, il Vero dal Falso, il Celeste dal Terreno. Indi, questo senso d’irrealtà deve produrre il DISGUSTO dell'irreale e del transitorio. Quindi l'aspirante deve imparare il CONTROLLO DEI PENSIERI, e ciò lo condurrà al CONTROLLO DELLE AZIONI, perché all'occhio interno il pensiero é la stessa cosa che l'azione. Inoltre, deve acquistare la FORTEZZA D'ANIMO, poiché coloro che aspirano a calcare la "Via della Croce" dovranno affrontare lunghe ed amare sofferenze e devono essere capaci di sopportare tutto. Deve ancora aggiungere la TOLLERANZA a tutti questi attributi se vuol essere figlio di colui che fa "levare il Sole sopra i buoni e sopra i cattivi, e piovere sopra i giusti e gli ingiusti". Poi deve acquistare la FEDE, a cui nulla è impossibile, e l'EQUILIBRIO. Finalmente egli, ricercando le cose Divine, brama di raggiungere la beatitudine della visione e dell'unione con Dio. Il Cristo Mistico è dunque duplice: il Logos o Seconda Persona della Trinità che discende nella materia, e l'Amore o secondo aspetto del Divino Spirito che evolve nell'uomo. L'uno rappresenta i processi cosmici avvenuti nel passato ed è la radice del Mito Solare; l'altro rappresenta un processo che si effettua nell'individuo ed è l'ultimo stadio della sua evoluzione Umana. Entrambi hanno contribuito alla storia dell'evangelo, che non è semplicemente la narrazione sublime di ciò che è stato, ma la narrazione di ciò che è e che sempre sarà. A questo punto, possiamo dire: può essere assicurato che, prima della venuta del Cristo, verranno attuati riordinamenti tali che a capo di ogni grande organizzazione vi sarà un Maestro o un Iniziato. L'opera sta ora procedendo, e tutti i loro sforzi sono diretti verso il buon esito finale. Ovunque Essi stanno raccogliendo coloro che, in qualche modo, mostrino una tendenza a rispondere alla vibrazione Superiore, che sarà allora diretta sugli uomini, e coloro che compiono ora la necessaria preparazione potranno fare un grande passo innanzi e varcare la porta dell'iniziazione.

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La nuova Era è già apparsa all'orizzonte portando l'universalizzazione intuitiva e amorevole del pensiero e dell'atto, attraverso il gruppo. Non più individui singoli, devoti fanatici, attorno ad un principio, sia religioso che politico che intellettuale, incarnato da un altro individuo; ma il limpido affermarsi della Luce, affiorante attraverso la totalità di omogenei gruppi, animati dell'unità divina delle loro anime. L'epoca dell'Aquario svelerà totalmente ciò che venne fatto nascere nel silenzio dei duemila anni passati, a cominciare dalla nascosta culla in una stalla del nostro Redentore, sino alle catacombe dei primi cristiani ed ai celati ordini iniziatici, dai nomi che tutti conosciamo. Iddio, che in definitiva non può e non deve essere racchiuso in qualcosa di statico e relativo, verrà mostrato a tutti nella piena semplicità e schietta bellezza della futura epoca moderna; insegnerà, Onnisciente, attraverso la Religione Universale che di ogni fedele farà un sacerdote. L'epoca del’Aquario, già cominciata, raduna gli uomini volenterosi in una universale partecipazione ai Sacri Misteri. Cristo è il portatore del Nuovo Messaggio. E come si manifestò pubblicamente attraverso un singolo individuo, ora è già incarnato nel gruppo vastissimo dei Nuovi Servitori Mondiali, per seguire la natura della Nuova Era. Questo, il ritorno del Cristo: la realizzazione interiore della Sua Coscienza. “Il mio Regno verrà quando i due saranno uno, e l'esterno come l'interno, e il maschio e la femmina non saranno né maschile né femminile”. Salvatore Paladino

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IL DIO UNICO DELLE RELIGIONI

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tudiando la Bibbia, e cercando di seguire gli insegnamenti in essa riportati, mi accorgo che la dottrina del Cristo ha un filo conduttore che la lega a tutte le altre religioni. Sembra persino, approfondendo gli studi, che il cristianesimo nei suoi vari aspetti derivi da un miscuglio di altre religioni, e sembra addirittura che come completezza di valori, queste siano più perfette. Alcune religioni sono legate strettamente le une alle altre nella storia e nel magistero: ad esempio Cristianesimo, Giudaesimo e Islamismo da un lato; Induismo e Buddhismo dall'altro. Chi nasce in Asia può facilmente essere buddhista, chi in Africa maomettano; in Europa e nell'America Latina c'è più probabilità di nascere cristiani. Il luogo geografico della nascita e l'ambiente familiare hanno un peso determinante su una scelta che non c'è, che non avviene. Quando un bimbo è battezzato, diventa cristiano, e come potrebbe un bimbo che non sa ancora esprimersi, che non si rende conto di nulla, respingere il battesimo per scegliere un'altra fede? Sarebbe un fatto impensabile. E così si va avanti per anni e anni, più per comodità, per tradizione, che non per libera e spontanea scelta. Così stando le cose, cercherò sinteticamente di analizzare quanto concerne le Religioni; ma il mio programma principale è di mettere in risalto il parallelismo che c'è fra i tre più grandi personaggi di Cristica Coscienza. In India, innumerevoli sono gli scritti religiosi, ma l'induismo riconosce come scritture d’indiscussa autorità il Veda e il Vedanta, cioè gli antichi inni Vedici e le prime Upanishad. Questi canti sono Shruti, parole ispirate "udite" dagli antichi profeti, e ben distinti dai posteriori Smriti, Memorie. Questo è anche per quanto concerne le verità "udite" dalla bocca di Dio dai profeti Ebrei che si distinguono dalla Kabbalah, letteralmente "Tradizione", che si perpetua di padre in figlio a 83

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"memoria". La Religione induista, essendo enoteista, pone l'accento sul Supremo come Dio personale che crea il Mondo delle percezioni per mezzo della sua stessa Natura. Infatti, come vedremo nella "Trimurti", nella Sua poliedrica manifestazione si differenzia nei suoi diversi aspetti e man mano scende nella materia, assumendo diversi Nomi. Egli ha la dimora nell'intimo di ogni essere (S. Paolo, I Corinti 3, 16: "Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?”). Egli muove il nostro intimo alla devozione ed esaudisce le nostre preghiere. Entra con noi in rapporto personale nell'atto culturale e nella preghiera. Seguendo i dogmi Cristiani e concentrando la nostra attenzione su uno di questi, il dogma della Trinità, che provocò prima di essere accettato le più fiere battaglie; infatti, si parlò di Trinità soltanto nel 325 d.C.. Troviamo tale credenza nel Nord-Est dell'India, e quindi nell'Asia minore, in Europa e presso tutti i popoli che hanno una religione stabilita. Veniva insegnata presso gli antichi Caldei, presso gli Egizi, come pure nelle scuole Mitriache. Il Dio Solare Caldeo Mitra era detto "Triplice", e l'idea trinitaria dei Caldei era una dottrina degli Akkadiani, i quali appartenevano ad una razza che fu la prima a concepire una Trinità metafisica. I Caldei erano una tribù akkadiana, che abitò in Babilonia fin dai tempi più remoti. Gli Akkadiani non erano altro che una tribù Brahmanica indù, ora chiamata "Ariana", e la loro lingua era il Sanscrito dei Veda. Nella Trimurti il modello divino e la materia potenziale sono ambedue derivati da Dio, che è il Principio, il Mezzo e il Fine, Brahma, Visnu e Siva. Dio nell'atto delle rappresentazioni Creative è Brahma. Dio nell'atto di riversare il Suo Amore e di operare con una Pazienza che trova riscontro adeguato solo nel Suo Amore è Visnu. (Krishna Divina incarnazione di Visnu, sempre impegnato nell'opera di salvare il mondo). Quando il concettuale diventa Cosmico, quando il Cielo si è stabilito sulla Terra, abbiamo il compimento, rappresentato da Siva. Dio è nello stesso tempo Sapienza, Amore e Perfezione; queste tre funzioni non possono essere avulse l'una dall'altra o dalla loro unità. Brahma, Visnu e Siva sono fondamentalmente una sola realtà, per quanto concepita in tre modi diversi. La Trimurti concerne il processo di redenzione del mondo, su quell'aspetto del divino che è rappresentato da VisnùKrishna.

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I messicani chiamavano il Padre della loro Trinità Yzona, il Figlio Bacab e lo Spirito Santo Echvah, ed affermavano d'aver ricevuto tale dottrina dai loro antenati. Presso i popoli Semiti possiamo rintracciare la Trinità fin dai tempi preistorici del favoloso Sesostris, che più d'un critico identifica con Nimrod, "il grande cacciatore". Manetho fa redarguire il Re con il suo oracolo quando chiede: "Dimmi, o potente nel fuoco, chi prima di me soggiogò tutte le cose e chi dopo di me?" E l'oracolo risponde: "Dapprima Dio, poi il Verbo e quindi lo Spirito!" Sat-Tat-Om: Padre, Figlio e Spirito Santo, ossia Dio Trascendente o Nirguna, "privo di qualità", Coscienza Cosmica nel vuoto beato dietro i mondi fenomenici; Dio quale Coscienza Cristica, immanente nella Creazione; e Dio quale Om (Aum), Divina Vibrazione Creatrice o Spirito Santo. L'induismo svolge con libero volo creativo una elevatissima visione del mondo, prevalentemente sulla scorta della Gita, che parte dall'intuizione centrale di tutto il Vedanta indiano. Riconoscere il Brahman, la proiezione del Brahman in ogni momento, zona o parte dell'Universo, e quindi tutto l'Universo ed ogni suo elemento e momento come Divino, sentire dunque la Divina Musica di questa presenza e identità di ogni creatura e parte dell'Universo, spingendo alle ultime conseguenze logiche il pensiero teologico orientale ed occidentale, questa fu sempre la esaltante parola dell'induismo nella sua forma Yogica e Vedantica, che nulla respinge ma ama tutte le forme di vita, fede e pensiero della natura e dell'uomo come momenti più o meno velati dell'Uno. La differenziazione sta nel riconoscere l'Unità ed Identità di tutto: è la liberazione. Dio è il medesimo in tutte le Religioni. L'Essere è Uno, ma i suoi nomi sono. differenti. Similmente, per esempio, quel medesimo ed unielemento che è l'acqua viene chiamato con nomi differenti dai vari popoli ed in epoche diverse. In Bengali si chiama Yai, in Indi Pani, in Inglese Water. E' l'ignoranza dei rispettivi linguaggi che rende tanto difficile l'intendersi fra loro. Altrimenti è chiaro che non potrebbe sorgere malinteso alcuno. Il colmo del ridicolo sarebbe che i popoli si mettessero a discutere per provare che l'elemento in parola non è Yai, ma Pani o Water, o inversamente. Ma è proprio questo che avviene in nome della Religione. Così come popoli diversi chiamano l'acqua con differenti nomi, così il Sat-Chi-Ananda (Esistenza-Coscienza-Beatitudine) è invocato da

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alcuni sotto il nome di Dio, da altri sotto il nome di Allah, Hari o Brahma. La causa principale del fallimento dei missionari nelle conversioni dei Brahmani e dei Buddhisti, è che questi scorsero ben presto il poco vero bene che la nuova Religione offriva loro, bene che viene praticato soltanto in teoria, mentre la loro fede esige che quelle regole vengano messe anche in pratica. Passando ora a fatti storici e quelli mitici su Krishna, Budda e Gesù, troviamo quanto segue: - Krishna – I calcoli Brahmanici lo fissano intorno all'anno 5009 a.C. - Gautama Buddha – Risale a 2540 anni addietro, cioè all’anno 563 a.C. - Gesù di Nazareth – Si suppone circa 2000 anni fa. Krishna. Discende da famiglia reale, ma viene allevato da pastori, e venne perciò denominato il Dio Pastore. La sua nascita e la sua provenienza divina vengono tenute segrete da Kansa. Budda Gautama. Figlio di un Re, i suoi primi discepoli furono pastori e mendicanti. Gesù. Discende da famiglia reale di David; alla sua nascita viene chiamato il buon pastore. La sua nascita o discendenza vengono celate da Erode, il tiranno. Krishna. Si suppone che egli sia una incarnazione di Visnu, seconda persona della Trimurti. Fu adorato a Matura, sul fiume Jumna. Budda Gautama. Secondo egli era una incarnazione di Visnu, secondo altri di uno dei Buddha o persino di Adi Buddha, la Suprema Saggezza. Gesù. Si ritiene che fosse un'incarnazione dello Spirito Santo, in seguito della seconda persona della Trinità, ed ora della terza, ma non si parlò della Trinità fino al 325 dopo sua nascita. A Matura, in Egitto, fece i suoi primi miracoli. Krishna. Viene perseguitato dal Tiranno Kansa di Matura, ma miracolosamente fugge. Nella speranza di uccidere il bambino, il tiranno diede ordine di trucidare migliaia di bambini. Budda Gautama. Le leggende buddhiste non presentano tale plagio, ma la leggenda Cattolica, che lo trasforma in S. Josaphat, racconta che

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suo padre fu un Re di Kapilavastu che fece uccidere gli innocenti bambini cristiani (cfr. la leggenda Aurea). Gesù. Viene perseguitato da Erode, Re della Giudea, ma fugge in Egitto guidato da un angelo; per essere certo della sua morte, Erode ordina il massacro degli innocenti, che furono 40000. Krishna. La madre si chiamava Devaki o Devanagui, cioè Vergine immacolata, ma diede la nascita ad otto figli prima di Krishna. Budda Gautama. La madre si chiamava Maya o Mayadeva, era sposa e pure vergine immacolata. Gesù. La madre di Gesù era Mariani o Miriam, sposa e vergine immacolata, ma ebbe parecchi figli oltre Gesù (Matteo 13-15). Krishna. E' dotato sin dalla nascita di bellezza, onniscienza ed onnipotenza. Egli compie miracoli, guarisce zoppi e ciechi, caccia i demoni, lava i piedi ai Brahamani, scende agli inferi, libera i morti e ritorna al Vaicuntha, paradiso di Visnu; Krishna era il Dio Visnu in forma umana. Budda Gautama. E' dotato degli stessi poteri ed attributi, compie miracoli e passa la sua vita coi mendicanti. Si pretende che Gautama fosse diverso dagli altri Avatara, avendo in Sé lo Spirito intero del Buddha, mentre tutti gli altri non avevano che una parte. Gesù. Aveva gli stessi attributi, passa la vita tra i peccatori e i pubblicani. Caccia i demoni; l'unica differenza notevole consiste nel fatto che egli viene accusato di cacciare i demoni per virtù di belzebù. Gesù lava i piedi ai suoi discepoli, muore, scende all'inferno e sale al Cielo, dopo aver liberato i morti. Krishna. Crea i bambini dalle pecore e viceversa (cfr. Indian antiquities vol. Il pag. 332), schiaccia la testa al serpente. Budda Gautama. Schiaccia la testa al serpente, abolisce cioè il culto di Naga quale feticismo ma, come Gesù, considera il serpente come l'emblema della Divina Saggezza. Gesù. Si dice che Gesù abbia schiacciato la testa al serpente, secondo la rivelazione originale della Genesi, egli pure trasforma i bambini in capretti e viceversa (Vangelo dell'infanzia di Gesù). Krishna. E’ unitario, perseguita il clero, lo accusa di ambizione e di ipocrisia, divulga i grandi segreti del santuario unità di Dio e 87

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dell'immortalità dello Spirito. La tradizione dice che egli cadde vittima della loro vendetta, il suo discepolo preferito Arjuna non lo abbandona sino all'ultimo. Esistono alcune tradizioni in cui si dice che morì sulla croce (albero), trapassato da una freccia. Budda Gautama. Abolisce l'idolatria, divulga i misteri dell'Unità di Dio e del Nirvana, il vero significato dei quali era noto soltanto ai sacerdoti. Perseguitato e cacciato dal paese, sfugge alla morte ed unisce intorno a sé migliaia di credenti nella sua dottrina. Muore infine circondato da una schiera di discepoli, tra i quali Ananda, il suo favorito discepolo, il più importante di tutti. Egli viene rappresentato in molti templi seduto sotto l'albero cruciforme, che è l'albero della vita. Gesù. Si ribella all'antica Legge, accusa gli scribi e i farisei della Sinagoga d’ipocrisia e di intolleranza dogmatica. Abolisce il sabato e sfida la Legge. Viene accusato dagli Ebrei di divulgare i segreti del santuario. Viene messo a morte sulla Croce (albero). Dei pochi discepoli che convertì, uno lo rinnega e uno lo tradisce, gli altri lo abbandonano salvo il discepolo favorito che egli amava. GESU', KRISHNA e GAUTAMA sono egualmente riconosciuti quali salvatori, muoiono sull'albero, sotto l'albero sono connessi alla Croce, simbolo della Triplice Potenza della Creazione. KRISHNA ascende allo Swarga e diventa Nirguna. GAUTAMA BUDDHA ascende al Nirvana. GESU' di Nazareth ascende al Paradiso. A questo punto, è opportuno far notare che c’è una distinzione fra Religione, Teologia e Filosofia. Per noi la religione ha il significato di constatazione intuitiva dell'esistenza del Tutto e di relazione umana ad esso, mentre la Teologia rappresenta un complesso di tentativi, da parte degli uomini, d'attribuire personalità, qualità e caratteristiche al Tutto, mettendo fuori delle teorie riguardanti le sue cose, i suoi desideri, i suoi piani e suoi disegni; e giustificando l'ufficio degli "intermediari" fra Esso e gli individui. Mentre Filosofia significa per noi la ricerca della conoscenza, di cose conoscibili e pensabili. La massa del pubblico è trasportata ed ubbidisce all'ambiente: la volontà e i desideri degli altri sono più forti di essa, che viene mossa, quale pedina sulla scacchiera della vita, dall'eredità, dalla suggestione e da altre cause esterne. Ma coloro che si innalzano ad un piano superiore dominano i propri stati d'animo, il proprio carattere, le proprie qualità ed i propri poteri, tutto ciò che li circonda, e diventano 88

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motori anziché pedine. Essi aiutano a giocare la partita della vita, anziché esser giuocati e mossi da altre volontà e da altri ambienti. Le differenti Religioni sono vie che conducono. Vi sono molte scale per discendere nello stagno, chi discende per una di queste scale per andare a fare il bagno, o riempire la sua brocca, raggiunge comunque l'acqua, e gli è completamente inutile mettersi a disputare con il vicino per sostenere che una scala è migliore dell'altra. Parimenti, vi sono molte vie che conducono alla fontana della Beatitudine Eterna. Ciascuna delle religioni del mondo è una di queste vie. Avanzate con cuore ardente e sincero, e raggiungerete l'acqua della Beatitudine Eterna, ma non dite che la vostra religione è migliore di quella dell'altro. Non c'è che un Dio, ma i suoi nomi sono innumerevoli, e innumerevoli sono altresì gli aspetti sotto i quali Esso può venire considerato. Chiamatelo con qualunque nome, adoratelo sotto l'aspetto che meglio vi piacerà; e sarete certi di arrivare a lui. Salvatore Paladino

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IL DIVIN NATO, IL PICCOLO GESÙ di Salvatore Paladino

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uando Sai Baba disse: io mi incarnerò in un altro paese, con un altro nome, in un'altra famiglia, lo diceva perché Lui lo può fare. Infatti, quando lui parla di queste cose è in connessione con il proprio Io Spirituale, è il suo Io Spirituale che è incarnato in Baba di Shirte e in Baba di Putthaparte e lui, vedendo dall’alto dell’”Io Sono”, vede le incarnazioni del proprio Io che sono avvenute in realtà tutte in una volta. Bisogna prima di tutto capire che il tempo che noi passiamo nel continuo spazio è limitatissimo, noi siamo come dentro un fotogramma, ci muoviamo come un fotogramma di una pellicola cinematografica, non siamo tutta la pellicola, ma un fotogramma di quella pellicola. Solo chi si evolve in modo da risalire tutti i corpi sottili e diventare l’Io allora può vedere, come vede appunto chi ha raggiunto certi livelli, tutte le sue incarnazioni presenti passate e future, dall’alto di se stesso. Noi invece, che non siamo a quei livelli, non vediamo niente, restiamo dentro il nostro fotogramma e basta, non possiamo vedere niente di niente. Faccio un esempio ulteriore. Noi non possiamo oltrepassare il continuo spazio-tempo, date le varie dimensioni che hanno frequenze diverse non possiamo andare in un'altra dimensione, non possedendo quella particolare frequenza per uscire ed entrare, o avere le informazioni adatte per poter scavalcare la dimensione in cui ci troviamo. Se noi siamo limitati ad una mente tridimensionale e chiusi in una stanza, ovvero un parallelepipedo, potremmo uscire soltanto come 90

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faceva quell’indiano nell’episodio raccontato da Yogananda, messo in galera ma che usciva ogni volta, avendo lui raggiunto il concetto quadrimensionale della profondità e sapendo come entrare e uscire dalla terza dimensione. E’ dunque tutta una questione di evoluzione e consapevolezza. Se per caso, per un fattore di alterazione dello spazio-tempo o per motivi che noi non possiamo concepire, il tempo si curva e collidono le due estremità, ad esempio i due piani della terza e quarta dimensione, noi possiamo avere la cognizione di quello che eravamo oppure possiamo dire: io ero in quella situazione, etc.. Sono alterazioni particolari dello spazio-tempo che possono verificarsi e far dire a qualcuno: io ero questo o quello in una vita passata, come accade talvolta nei racconti di alcune persone. Ma quello che ci deve interessare ora è che noi siamo la Gemma che va avanti, che si evolve, noi non discendiamo dalle scimmie, come qualcuno vuole farci credere. Siamo in una evoluzione planetaria che si evolve parallelamente con frequenze particolari. Se il sole cambiasse frequenza noi diventeremmo ciechi subito perché non vedremmo più le frequenze nostre, e moriremmo subito, se non andiamo di pari passo nel cambiamento. E’ per questo motivo che anche noi ci dobbiamo evolvere, dobbiamo crescere parallelamente alla crescita, sia del sistema planetario, sia del sole e di tutto quanto, altrimenti sono cavoli amari, e noi non lo stiamo facendo, purtroppo, non ci stiamo evolvendo. Nell’era acquariana attuale, proprio ora, il Sole sta cambiando frequenza e saranno guai per tutti coloro che non hanno un corpo pulito, un corpo eterico pulito e una frequenza che non va di pari passo con quella del sole. Ritornando al problema dell’incarnazione e non reincarnazione, aggiungerò che ognuno di noi, pur avendo un corpo somatico, ha uno spirito per cui i figli o i genitori non ci appartengono. I genitori danno solo il corpo somatico. Un bambino quando nasce prende parte del corpo eterico della madre e dell’informazione dello sperma del padre, e prende pure parte del corpo eterico del pneuma terra (pneuma significa dei quattro strati, troposfera, stratosfera, ionosfera ed esosfera, e sono compresi il liquido e gassoso, sono gli stati che pure noi abbiamo dentro di noi). Ora, se uno si disincarna, lascerà il proprio corpo fisico, ma rimane strutturalmente con quello che ha dato la madre nella sua unica 91

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incarnazione e rimane con quei corpi sottili. Per potersi reincarnare dovrebbe abbandonare il corpo eterico e rigenerarlo ex-novo, per poter poi reincarnare in un'altra donna in altro pianeta o nazione, con altre situazioni, con altri corpi sottili. Invece, come dicevo prima, la nostra strada è l’evoluzione, la crescita e non la reincarnazione. Può avvenire infatti che quell’entità disincarnata non riesca a capire che deve salire per evolversi, e nella sua ignoranza tenta, come nella Divina Commedia accadde a Dante Alighieri che vedendo Virgilio voleva scappare: “Sei tu ombra o uomo vero” - chiese Dante a Virgilio, che rispose: “No, io sono tal Virgilio…”. Allora Dante gli si avvicinò: temeva che quell’ombra facesse parte di gusci eterici astrali, di morti che vivono, ma che stanno morendo e cercano di attaccarsi a qualsiasi forma vivente solo per succhiare energia, per poter rimanere ancora, larve umane, quindi, che non hanno più scopo di esistere, sono nel basso eterico, dove ci sono stregoni e qualsiasi sporcizia di questo mondo, che risiede tutta lì perché non ha frequenze evolutive, non si innalza. Nell’incontro sul Giordano Gesù morì, e il suo spirito andò a coabitare con Giovanni l’Evangelista. Ecco infatti che Gesù dalla croce spiegò questa situazione a sua Madre, che il Cristo era penetrato nel corpo di Gesù, egli si poteva incarnare in qualsiasi corpo. Ma facendo ciò ucciderebbe all’istante qualsiasi essere, perché la sua frequenza è talmente alta che richiederebbe un circuito particolare per accoglierla, per questo lo Spirito di Gesù andò a coabitare nel corpo di Giovanni. Un altro esempio, più umano, di una entità che si è incarnata su questa terra è quello di Francesco di Assisi, un delinquente volgare, figlio di un ebreo avido di denaro, che andava in guerra e massacrava, andava a puttane e partecipava a bordelli per le vie del suo paese. Ma ecco che, ritornando dalla guerra ferito a morte, arriva a casa e muore. Tutti lo piangono, ma all’improvviso si alza e non è più lui: sale sui tetti cantando fratello sole sorella luna, uccelletti miei, fratello lupo etc. Non era più lui, non era più il suo spirito, era lo spirito di un altro, incarnato in quel corpo per un piano divino, perché doveva dare delle informazioni, doveva equilibrare il Signore della Luce con il Signore del Buio. Ma lo spirito di Francesco non c’era più ormai, fu mandato a Fankulandia; poi Francesco ebbe le stimmate, la massima espressione spirituale per un essere su questo pianeta, come fu quella di Padre Pio. 92

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Ritornando al Cristo, ci fu poi il ritorno, perché dalla croce Egli disse: “Donna – la chiamava donna non mamma – Donna ecco tuo figlio, figlio ecco tua madre!” E tutto questo per dirvi, per chi mi ha seguito e capito fin qui, che tutto quello che è sceso giù deve risalire su per evoluzione – altrimenti è perdita. Ecco perché Gesù diceva anche: “Il male non dovete ucciderlo perché è dentro di voi, trasformatelo in bene, in amore, è parte di voi, deve ritornare a Dio, perché è parte di Dio”. Luce e ombra, bene o male, elettrone e positrone, sono la stessa cosa, solo con spin diversi.

Il male ha uno spin che noi chiamiamo antimateria, distruttivo; l’elettrone ha uno spin sinistroide ed è materia e noi crediamo che sia positivo. Invece, il positrone ha spin destroide positivo, che sarebbe immensamente potente, potrebbe durare miliardi di anni, e noi lo chiamiamo negativo. Ma quando i due si uniscono, diventano un’unica forza di luce e lo chiamano il Piccolo Nato, il Divin Nato, il Piccolo Gesù. Ci sono tante cose che dovrebbero essere insegnate all’umanità, ma perché devo darle io queste informazioni, che sono nessuno, sono un semplice nessuno, niente sono, sono debole e ignorante, non conosco niente e non ho mai studiato.

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L’ETERNO PRESENTE

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rima dei tempi di Costantino I si parlava di reincarnazione, poi Costantino I la tolse. Dopo il consiglio di Nicea (325 d.C.) non se ne è più parlato. In un certo senso, coloro che la negarono avevano ragione. Faccio un esempio banale. Prendiamo il Principe De Curtis, in arte Totò, che tutti conosciamo. Come Principe possiamo paragonarlo all’Io Spirituale, che durante la sua esistenza incarnava diverse personalità, o maschere, ogni volta una maschera diversa. Ora, tutte le varie maschere erano incarnate dal Principe De Curtis, che in arte era appunto Totò, manifestando tutte le varie personalità. Non erano quindi le diverse “personalità” che agivano “reincarnandosi”, ma era De Curtis che incarnava ciascuna di esse. Nella stessa maniera, ognuno di noi ha una determinata “personalità”, che l’Io Spirituale incarna, ma con una differenza, una differenza abissale rispetto a quello che ci hanno detto rispetto la verità: essendo noi nel tempo e nello spazio, e prigionieri di questo tempo e di questo spazio, siamo limitati ad esso, abbiamo concezione del presente – che in realtà è già passato, del futuro – che deve ancora venire, e del passato – che non è più. Non esiste niente per noi. Ecco la prigione in cui ci troviamo. Dobbiamo concepire, invece, che esiste l’Eterno Presente, che il nostro Io Spirituale ha davanti a sé costantemente. Egli è come la Monade; Dio proiettò le Monadi, le fiamme, tutte in una volta. Esse poi si incarnarono nelle varie dimensioni del tempo e dello spazio.

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Ecco che, se io potessi andare nel mio passato, non vedrei me stesso, io vedrei me come Io Spirituale incarnato e vedrei l’altra personalità che è stata incarnata. Quindi, io posso dire solo: questo sono io, io sono figlio di mio padre e di mia madre. Quell’essere è figlio di suo padre e di sua madre. Se io nascessi in India e fossi musulmano, io sarei figlio anche lì di mia madre e di mio padre. Perché noi viviamo una volta per mezzo dell’incarnazione del nostro Io Spirituale. Quando noi affermiamo dunque: io sono vissuto nel passato o vivrò nel futuro, questo già avviene nel futuro, ma non io, è un'altra personalità che il mio Io Spirituale ha già incarnato nello stesso istante che ha incarnato me e quelli del passato. Perché tutto è eterno presente. Se noi riflettiamo, possiamo capire che questa descrizione è mille volte più valida, più razionale di quella della reincarnazione, dove si sostiene che uno prende il corpo di un altro. Salvatore Paladino

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IL SILENZIO INTERIORE

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aggiungere il Paradiso significa avere pace interiore, gioia nell’anima e amore divino – e allora sei in Paradiso. Dovunque tu sei, in realtà sarai. In Paradiso, all’inferno, al purgatorio, sulle stelle, in mondi, in inverni, ovunque tu vorrai. Questo avviene se tu hai quello stato coscienziale d’anima e raggiunto il tuo silenzio interiore. Cos’è il silenzio interiore? E’ uno stato peculiare dell’essere, in cui tutti i pensieri vengono cancellati, in cui si vive ad un livello diverso da quello della consapevolezza quotidiana. Il silenzio interiore significa soppressione del dialogo interiore, il compagno sempre presente dei nostri pensieri, ed è quindi una condizione di completa pace, di completa tranquillità, di completa gioia interiore. Il silenzio interiore è il punto in cui nasce ogni cosa. Tutto ciò che facciamo ci guida attraverso tale stato, che non emerge se non veniamo scossi da qualcosa di gigantesco. Il silenzio interiore deve essere accumulato. Bisogna costruire un nucleo di silenzio interiore nella profondità del proprio essere e farlo crescere istante dopo istante, ogni volta che si pratica. Fermare il mondo, l’attimo in cui tutto ciò che ci circonda cessa di essere ciò che è sempre stato. Nello stato di silenzio interiore non si fanno sogni. Raggiungere questo stato potenziale, questo stato d’essere, ci porta al samadhi, al sathori, a Dio, all’Io, al nostro Sé interiore. È una strada lunga. Ma nel fardello carnale che portiamo non è troppo pesante, è nostro fratello in cammino. Forse qualcuno un giorno ci chiederà: fratello, per caso hai visto passare Gesù? Molti allora diranno: sì, l’ho visto passare, sono andato 96

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dietro di lui, sto seguendo le sue orme per poter raggiungere suo Padre, il nostro Padre Interiore. Salvatore Paladino

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L’ETERNO MUTANTE

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Monade Eterna, che nell’Eterno fluire, per desiderio di conoscere l’Ignoto Aspetto di Dio, chiedesti il consenso; ed Egli, il Supremo, disse a se stesso: buttati negli infiniti ed intrigati labirinti della materia e cadendo non t’accorgerai ricoprirti di Maya, la Grande Illusione. E presa nelle spire dell’Oblio, man mano scenderai, si perderanno in te le ricordanze delle tue Divine Origini. Soltanto per le Leggi del Mutamento, ascenderai, a poco a poco, i livelli dimensionali e diverrai sasso. E nella dura roccia proverai l’infuriar dei venti, delle tempeste, i cocenti raggi del Sole e l’umidità del mare. Ma pur nella dura pietra verrai esaltata, assumendo fulgide forme e sembianze di Cosmiche Divinità umanizzate, cercando di rispecchiar Te stessa, qual tu sei, Monade. E dopo Eoni di tempo, avendo assunto le più svariate, monumentali, meravigliose forme, ascenderai. Finché, un giorno dopo l’alba, l’Aurora, splendor che precede il levar del Sole non ti vedrà cangiata in un fiore. Ma a Te, Essenza dai poliedrici aspetti, piacerà mutarti da olezzante fiore in nutritiva pianta ed in velenoso fungo, e la tua fragranza invaderà e pervaderà tutto quanto, dalle alte cime nevose agli anfratti più scoscesi, perché sarai in ogni dove, dando un volto meraviglioso al tuo fisico. Così Tu, pura Energia dell’Universo, Natura Naturata, tendendo alla perfezione spiccherai il volo, e diverrai cinguettante uccellino che nel rapace Falco, da Te stesso, verrai divorato. Stessa sorte subirai nell’indifeso agnello che da te, Lupo feroce, verrà sbranato. 98

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Ma nell’apoteosi delle Tue Mutazioni, riflettendo immagine con immagine, come magico gioco di specchi, proietterai nel Tempo e nello Spazio la tua Ombra, che verrà nomata Uomo. In quell’Androide, pian piano, qual compendio d’eredità dei piani inferiori, andrà sfociando la sintesi evolutiva dei regni minerale, vegetale e animale. E quale eredità dal sasso ne prenderà la durezza che, riflessa nel suo cuore, diverrà dura come roccia; fortuna che del candido fiore ne trarrà la fragranza, divenendo buono; ma del feroce lupo prenderà tutta la malvagità, assieme all’innato odio per i suoi simili e consimili, a tal punto da Crocifiggere Se stesso, nell’indicarsi la via del risveglio. Ma nel Supremo Secreto del più Grande Amore, ritroverà la strada che libera dal dolore. Salvatore Paladino

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IPOTESI DI LAVORO PER LA CRESCITA ANIMICO-SPIRITUALE Salvatore Paladino

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l sole spirituale splende per le anime come il sole materiale splende per i corpi, perché l’universo è duplice. Da dove proviene la vita dell’essere vivente? Dove incomincia? Che cos’è il principio vitale? Se tentiamo di penetrare gli arcani della natura in profondità ben maggiore di quanto la nostra filosofia moderna abbia mai sognato, possiamo vedere l’invisibile diventare visibile. Protogono = luce primigenia. L’universo esiste e noi sappiamo che esiste; ma come venne in esistenza e come vi apparimmo noi stessi? Egli “colui che è” emana incessantemente poteri spirituali che divengono degli immortali (anime), e ognuna di queste anime deve essere unita a sua volta con un essere umano. I numeri erano i primi principi di tutte le Entità. Ogni metrica dei “brahmana” (chiave) corrisponde ad un numero, questo viene indicato nei testi sacri come il prototipo di qualche forma visibile sulla terra. - Dio = il visibile Universo della materia. - en-soph = potenza. Il Dio dei profeti antichi e moderni, la sua natura può essere studiata, questa è l’unica rivelazione che noi conosciamo. Numero = peso e misura - peso = spazio - misura = tempo La nostra anima è presa dentro il corpo, dove trova numero, tempo, dimensioni. Manifestazione della potente Trinità: 100

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Il primo di questi disegni consiste di un semplice disco circolare, bianco, inteso a significare l’assoluto. Nel centro di questo disco poi appare un punto, come segno che il primo logos è entrato in un ciclo di attività. Il punto in seguito si estende, formando una linea che divide il circolo in due parti, essendo simbolizzato con questo l’aspetto duale del secondo logos, come maschio-femmina, Dio-uomo, spirito-materia. Quindi, per indicare lo stadio seguente, questa linea divisoria è attraversata verticalmente da un’altra: così abbiamo il simbolo del terzo logos, Dio-spirito santo, il Signore vivificatore. Tutti questi simboli sono dentro la circonferenza e quindi simboli di diversi stadi di sviluppo del triplice logos, ma non ancora nella sua manifestazione. Bisogna distinguere il simbolo dal sortilegio, l’emblema dall’allegoria, il sacro dal liturgico. Il simbolo è un segno, un’immagine che racchiude e manifesta molteplici significati intellettivi. Nell’ambito letterario corrisponde alla metafora (similitudine che trasferisce un vocabolo dal suo proprio significato ad un altro che abbia con il primo una somiglianza: diventa analogia nei casi migliori). Comunque non va confuso con l’emblema, l’allegoria, l’insegna. Il simbolo in pratica è una figura o un contrassegno, geometrico o naturalistico, in grado di richiamare direttamente l’intuizione umana, perché vivificato da qualche azione cerimoniale, comunque svolta, inclusa la più semplice meditazione. La rappresentazione simbolica è simile ad un sistema di notazione musicale; racchiude un preciso significato, ma può concretizzarsi solo nel caso in cui vi sia un interprete (il musicista o l’iniziato), in grado di comprenderne il segno. In quanto prakriti, la materia o la natura era in uno stato di laya o di omogeneità assoluta, la quale si modifica in periodi cosmici perché la “materia” esiste in due condizioni, la sukshma o condizione latente e indifferenziata, e la sthula o condizione differenziata, essa diviene allora 101

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anu o atomica. La trasformazione in suddasatva diventa la sostanza che non soggiace alle qualità della materia, dalla quale differisce completamente; essa è di quella sostanza di cui sono formati i corpi degli dei. Quindi, ogni particella o atomo di prakriti contiene jiva (la vita divina) ed è lo sharira o il veicolo dello spirito supremo. purusha = spirito immutabile: pradhana = materia non manifesta o causa senza principio e senza fine – immutata prakriti = materia manifestata o effetto manifesto akasha = le qualità di ogni elemento brahma = prakriti o materia brahman = prakriti + purusha ( materia + spirito) Ciò che nella fraseologia moderna è considerato insieme come spirito e materia, è uno nell’eternità, come la causa perpetua, e non è né spirito né materia, in quanto una forza è opposta ad un’altra e produce un equilibrio statico. L’equilibrio preesistente viene turbato e si crea un nuovo movimento equivalente a quello che è posto in uno stato di attesa (pralaya). Non c’era né giorno né notte, né cielo né terra, né tenebra né luce, e non esisteva niente che i sensi o le facoltà mentali potessero percepire. Esiste allora un solo brahma, essenzialmente prakriti e spirito cioè brahman, che è l’aum (vibrazione potentissima, principio frequenziale) che svegliò la maya o la materia illusoria, dando origine alla creazionetrasformazione-conoscenza. Vi era una parola ancora superiore al misterioso aum e che rendeva colui che veniva in possesso, quasi pari al brahma stesso. Sostituiti i termini chimici di “molecola”, “atomo”, “particella”, etc., con le parole “legioni”, “monadi”, “deva” etc., si potrebbe pensare alla descrizione della genesi degli dei. L’evoluzione primordiale delle forze manvantariche intelligenti. L’essere diviene nulla o non-essere all’interno di se stesso. Similmente, il non-essere o nulla, diviene essere all’interno di se stesso. In realtà essi non si sostituiscono o respingono anticipatamente, ma ciascuno si ritira nell’altro. In altre parole, è la medesima realtà che assume l’aspetto ora dell’uno ora dell’altro. Ci saranno, come sempre ci furono nel tempo e nell’eternità, dissoluzioni periodiche dell’universo manifestato, tali come un pralaya parziale dopo ogni giorno di brahma ed un pralaya universale, il maha102

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pralaya, soltanto dopo il corso di ogni età di brahma. Anu = atomo. Ogni atomo elementare per gli indù è un’anima; non un’anima necessariamente disincarnata, ma un jiva, un centro di vitalità potenziale contenente intelligenza allo stato latente e, nel caso di anime composte, un’esistenza intelligente e attiva. Le anime composte (atomi composti) determinano, dall’ordine più alto all’ordine più basso, una forma composta di maggiori o minori differenziazioni. Tutte quelle animeatomi sono differenziazioni dell’uno, e stanno ad esso come l’anima divina (buddhi) sta allo spirito, a dio (atma). Così la triade divina è manifesta in ogni forma della natura. Nel cielo abitano lo spirito puro, il medio e l’anima sensibile. Nella natura: il volatile, il misto e il fisso. Nel regno minerale: zolfo, mercurio e sale. Nel regno vegetale: vegetazione, linfa e legno. Nel regno animale: spirito, anima e corpo. Lo spirito modella il corpo a sua immagine con l’intermediario dell’anima. E nella scienza si trovano la sintesi, l’analisi e la sillessi. Allora le monadi hanno vita dal primo logos: esse possono essere descritte come le figlie del padre. “La fiamma con le sentinelle ancora unite che ivi brillano”. “La fiamma è ishvara (primo logos)”. Le parole “ancora unite” significano che le monadi sono il logos stesso (Cristo e il padre, io sono in lui e lui è in me). Le monadi sono tante coscienze Cristiche. Il loro piano di azione è l’anupadaka, mentre le radici della loro vita stanno sul piano adi. Le scintille ancora unite sono le monadi umane e altre. La monade divina assume differenti ego, individualità, come l’ego individuale assume differenti personalità nell’arco delle incarnazioni.

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MANAS SOLARI

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iamo sempre a quel grande problema che non so chi sia stato questo grande essere venuto su questa terra prima di Gesù. Lo chiamavano: “il Trismegisto” – Tre volte grande. Ermete è qualcosa di ermetica che non si sa, non si conosce, che gli egiziani chiamavano Tot. E’ colui che ha divulgato i tarocchi, sarebbe il Dio col becco d’uccello. Allora gli uomini si raffiguravano uomini nel modo in cui Paracelso chiama fisiognomonia, cioè con l’aspetto degli animali che rispecchiavano i visi degli uomini. Ognuno di noi ha la forma di un’aquila o di un altro animale, più puliti o più sporchi, dipende. In realtà cos’è l’umanità: è l’evoluzione dal minerale, al vegetale, all’animale e all’umano. Quindi, tutti gli animali che partecipano ad un’anima gruppo e che in un certo senso raggiungono un contatto umano, poi, attraverso questo calore, questo contatto, questo flusso di energie psichiche e umane, tendono a umanizzarsi in una prossima incarnazione. Quando muoiono, le loro informazioni di vita vissuta come animali la trasmettono nel grande calderone di un’anima gruppo. Un’anima gruppo di un ceppo di animali, come l’anima gruppo degli umani: l’anima gruppo degli spiriti umani è la monade (sarebbe il Cristo in un certo senso). Noi siamo cellule di un corpo macrocosmico. Questo tipo di riflesso e di evoluzione fa sì che, quando gli animali passano allo stato umano, molti sono ancora allo stato animalesco. Sono passati al livello di essere umano ma hanno ancora dentro di sé il sangue, la psiche e tutto quanto, degli animali. Ancora l’evoluzione dei vari stadi psichici, astrali e mentali non è stata elaborata, non hanno una cristallizzazione come la dovrebbe avere l’essere umano, prima in personalità, poi in 104

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individualità. E questa personalità e questa individualità, quando si uniscono, è come l’elettrone che è materiale e il positrone che è spirituale, si uniscono e si annichiliscono. Cioè la materia e lo spirito diventa tutto pura energia. E così succede a colui che poi diventa il Divin nato, il piccolo Cristo; coloro che raggiungono l’unione tra maschio e femmina, la catarsi, il binomio d’anima, si dice, raggiungono quei livelli di puro spirito come può essere un elettrone con un positrone: diventa tutta pura energia. Questa energia può regredire e ritornare di nuovo elettrone e positrone e così noi, se non abbiamo quei flussi giusti, ritorniamo indietro, regredendo. Bene, si dirà, ma che cos’ha a che fare tutto ciò col Manas Solare, con i Manas Solari? Ora, molti di questi esseri che partecipano e che si chiamano anime gruppo, sono degli esseri spiritualmente così evoluti, che gestiscono, per esempio, una catena umana, una catena di animali, di diversi tipi di specie animale. Per esempio, i topi hanno l’anima gruppo dei topi e le scimmie la stessa cosa. Tu vedi una scimmia che cambia il suo modo di vedere, gli altri imparano subito. Perché? Perché nell’anima gruppo, quando sono portate le nuove informazioni e nascono le nuove scimmie, rinascono dal calderone dell’anima gruppo, dove tutte le informazioni e le esperienze già sono presenti e le nuove esperienze le acquisiscono i nuovi nati e così via, si continua ad evolversi nei vari ceppi fino ad arrivare alla Gemma, che è l’essere umano nella nostra dimensione tridimensionale. Se parliamo di altre dimensioni, noi siamo degli animali in confronto ad altri esseri. Ora, in tutto il nostro corpo fisico vi sono dei punti chiamati nadi, sono punti particolari del nostro corpo psico-fisico che prendono tutto il nostro corpo fisico. Cioè sono delle linee che si intersecano. Come nei neuroni ci sono le sinapsi che congiungono neuroni con altri neuroni, qui ci sono delle linee di forza che congiungono questi nadi. Ognuno di questi nadi è come un sole, per la nostra pelle, per il nostro corpo da cui si formano organi più grandi. Il nostro sole, per esempio, come la nostra terra “Gea”, è l’incarnazione di un essere divino. Quest’essere divino gestisce il pianeta terra. Tutta la flora, la fauna e così via, sono gestite da quest’essere divino, che dà informazioni e frequenze particolari a tutti gli altri esseri che compongono tutta l’esistenza, per poter far crescere e procreare questa cellula per poterla portare a livelli particolari. Perché ogni pianeta è una molecola o una cellula del Manas di un 105

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sistema solare. Ora, il capo del sistema solare è un essere che molti nella teosofia, dalla Bailer alla Besant, la Blavatsky ed altri, hanno stabilito come il Maitreya, come un essere evoluto, addirittura hanno assegnato Gesù in questo ruolo, cresciuto a livelli tali da diventare un Manas. E’ una ghiandola particolare così grande che gestisce un intero sistema solare, e infatti noi a livello tridimensionale fisico sappiamo che i raggi del sole, intervenendo sul nostro pianeta e su tutti gli astri del sistema, non fanno altro che emettere energia – chiamiamola così – “grezza”. Questa energia grezza viene assimilata dalle piante, principalmente, dall’acqua, dalla terra e viene assimilata dagli animali e dagli esseri umani che trasformano questa energia solare, sotto forma di fotosintesi, sotto forma di energia delle piante che noi mangiamo, e la trasformiamo ancora di più ma la rimandiamo, la restituiamo poi a livello psichico al Manas Solare. Quindi, lui manda un’energia grezza e la riceve diciamo sottilissima, la riceve elaborata, la riceve a livello sottile, di cui lui si nutre, e trasmette a tutte le altre cellule, come per esempio il passaggio dei nadi o dei nostri neuroni attraverso le sinapsi. C’è uno scambio di informazioni che esiste in tutto l’universo e in tutti gli esseri senzienti e non senzienti. Anche le pietre, anche qualsiasi forma dell’universo ha questo tipo di informazione, si informano perché tutti fanno parte del corpo macrocosmico di Dio, dove il Padre, sotto forma di potere creativo, il figlio sotto forma di agglutinamento di queste forze scaturite dalla forza e dalla volontà del padre, sotto forma di Amore e per essere diciamo così in stato di evoluzione, altrimenti ci sarebbe uno stato di quiete come in uno stagno, c’è bisogno dello Spirito Santo, cioè della conoscenza, dell’informazione e della sapienza in cui tutte le tre forze che formano un'unica Trinità elaborano e gestiscono tutti gli universi sia fisici che psichici, astrali, mentali, causali, buddhici, atmici, e monadici – poi c’è la fiamma divina. Tutte queste cose, di fatto in fatto, sono, diciamo così, trasmesse attraverso Manas o attraverso i nadi. Se noi non avessimo questi nadi, non potremmo vivere, perché acquistano ed assimilano energia che trasmettono al nostro corpo fisico, che è un ologramma. Non scappa niente, è tutto uguale. Solo che nelle varie fasi, nelle varie manifestazioni, si trasforma; quindi, il fatto che Acheraton non facesse altro che adorare il disco solare, era giusto. Sapeva che il disco solare era un’attività di onde Alfa, Beta e Gamma dovute all’Idrogeno 106

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che si bruciava, alle piccole particelle che si trasformava, ai nuclei che si rompevano. Ma erano gestiti da una psiche, da una mente, da un Dio che gestiva il sistema solare. E’ come il nostro corpo fisico, è la stessa cosa. Lui adorava la parte psichica del sole, non la parte fisica. Sapeva che la terra girava attorno in 365 giorni e 6 ore circa. Non è che l’hanno scoperto gli scienziati moderni. Lo sapeva chiunque avesse una mente, chiamiamola così, olistica. Che avesse quel tipo di conoscenza, quel tipo di informazione. Specialmente i faraoni Egiziani che erano di origine Divina, o extraterrestre che dir si voglia. Il discorso che ho fatto una volta nel video del sangue blu: il sangue blu dei nobili non era qualcosa così di campato in aria. Erano questi esseri che avevano una modificazione. Noi abbiamo del ferro quindi è rosso. Il nostro sangue è composto più di ferro. Se non c’è il ferro, l’emoglobina si abbassa, e quindi il nostro sangue deve essere rosso fluido e ossigenato. Il loro sangue aveva un’altra molecola che gli dava il colore blu e quindi erano di dinastia di nascita nobile, a sangue blu, ma erano i figli degli dei, nel senso che si univano; come per esempio la dea Teti si unì con Peleo e nacque il Pele di Achille, cioè una dea si unisce con un essere umano, un mortale, e nasce un eroe e nasce un semi-Dio. Come per Ercole era stato Giove ad inseminare una ninfa e sua moglie Giunone lo voleva ammazzare per questo. Disse: questo cornuto non è mio figlio. Come fece Abramo con Isacco: non è mio figlio, chi se ne fotte, ora lo ammazzo e glielo do in olocausto perché me lo chiede lui, Dio. C’è tutto un sistema di cose che ognuno di noi dovrebbe andare a rivedere nella propria mente, nelle leggende, nei miti, nelle grandi storie, nei grandi racconti, dovrebbe rivedere tutto; per ultimo, per esempio, parliamo di Walt Disney. Walt Disney era un Ebreo Massone del 33° grado, ma che aveva un’informazione e una conoscenza tali che nelle sue favole dava dei punti incredibili di realtà sotto forma di favolette. Gesù, per esempio, parlava al popolo e raccontava aneddoti, episodi, favole, favolette e altre cose ma poi, di nascosto, a coloro che erano in grado di poter assorbire informazioni, insegnava la Pistis Sophia: una conoscenza immensa, o altrimenti parlava di commentari occulti o parlava degli astri, delle nebulose, degli universi, delle prime forme di vita. Parlava di cose a cui nessun essere umano poteva accedere, mentre lui, con il Cristo dentro, aveva già sviluppato, perché li aveva creati lui; e la stessa cosa che io posso aiutare te, posso aiutare quello, quell’altro e 107

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tutti gli altri e aiutare persone che hanno trombosi. A me l’hanno tolto l’occhio, ma io tutti gli altri li ho aiutati. Perché? Perché sono informato. Ho le informazioni, e attraverso le informazioni uno può esprimere se stesso, perché le ha provate sulla propria pelle. Loro le hanno vissute queste cose e potevano raccontarle ad altri. Gli altri non potevano dimostrarle perché a loro volta non li testavano, non li passavano, e allora come i medici, leggono i libri e non sanno curare neanche una febbricola perché leggono soltanto. Non sanno quello che leggono. Dicono: i parametri sono questi e io seguo i parametri. Quindi i Manas Solari sono i Nadi di tutti i sistemi solari che formano le galassie, che formano gli universi, che formano i cosmi, sono come le cellule neurali con le sinapsi: un neurone trasmette attraverso le sinapsi a un altro neurone l’informazione, così noi la trasmettiamo all’universo. La trasmettevamo attraverso la ghiandola pineale, ce l’hanno atrofizzata. Quindi non riceviamo più e non trasmettiamo più. E’ come una tv che non trasmette e non riceve perché l’antenna è rotta. E’ la stessa cosa: a livello elettronico e a livello neuronico. E’ tutta una serie di sistemi che compongono l’universo, che compongono noi. Noi abbiamo i famosi Manas nel nostro microcosmo ma quelli che noi chiamiamo Soli sono i Manas del macrocosmo, del corpo Panteistico di Dio, che chiamiamo Dio. E’ un corpo panteistico e noi siamo dentro questo corpo panteistico come virus, batteri. Come tante altre cose. Come lo sono nel macro, così lo siamo nel micro. Noi non sappiamo quello che succede dentro di noi. Passaggio di energia elettrica, passaggio di cose... come se dei fulmini ti passano, scariche elettriche nei piedi… chissà quale galassia dentro di noi si è bruciata e tu hai subìto la trasmissione dentro di te di queste bio energie a livello infinitesimale, perché se fossero più grandi, noi bruceremmo perché ci sono queste combustioni interne dove esseri umani, all’improvviso, bruciano completamente perché tutti i Nadi si infuocano e scompare il corpo umano, diventa cenere. Un universo si distrugge e le forme che sono state distrutte, evaporate, non è che si disperdono, perché nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. E’ come quando il corpo di un essere vivente muore e le cellule vengono fagocitate dai vermi, da altre cose, si trasformano in altri elementi e ogni cellula, ogni elemento, va a stabilirsi nei punti particolari dove l’evoluzione del corpo le ha 108

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indirizzate e quindi, quando esseri nuovi nascono, se devono nascere idioti e allora prendono, volgarmente dico così, le cellule dei testicoli, se deve nascere un idiota proprio di quelli stronzi, ma se deve nascere un Beethoven, se deve nascere un Mozart, li prendono dai neuroni dei grandi esseri del passato, e quindi quelli ricevono le trasmissioni dell’universo, ricevono le trasmissioni attraverso altre sensazioni interne della loro psiche e quindi danno quello che io nel trattato “La pietra filosofale” descrivo. Ognuno di noi può realizzare quello che in fisica nucleare si dice come la super forza, energia forte, energia debole, elettromagnetiche, gravitazionali, aggregare, disgregare, distruggere o costruire la materia. Noi con la nostra super mente, attraverso la poesia, attraverso tutte quelle cose che noi a livello informativo, a livello di cultura, sappiamo di informazioni, attraverso l’unione, la connessione di questi corpi sottili dei nostri sensi fisici, psichici, astrali e mentali, possiamo raggiungere la super mente. Quindi la super forza può disgregare e aggregare gli universi. La super mente la può fare superiore alla super forza perché non è disgregativa, non è distruttiva. Non distrugge quello che Dio crea. Anzi, contempla, anzi, lo costruisce. E’ come il vasaio che prende l’argilla creata da Dio e fa il vaso e fa una forma bellissima: dalla materia inerte creata da Dio, gli dà la possibilità con lo spirito di Dio, sempre Dio, di creare forme bellissime. Queste sono forme aggregative anziché distruttive. Da un mondo perfetto, con l’esplosione della forza nucleare della bomba atomica di quello stronzo coreano che vuol distruggere la Terra, il nostro pianeta terra può sparire in un attimo. Quindi forza distruttiva e forza aggregativa. Forze degli esseri negativi della materia oscura e forza degli esseri positivi della materia di luce. Quindi, bisogna equilibrare tutto quanto e bisogna conoscere e sapere. Io dico che nel grande passato c’è stato solo un tipo come Akhenaton, che tolse tutti gli Dei dal loro Pantheon schifoso dei sacerdoti che sfruttavano i poveri e l’umanità di allora, quella che era della Mesopotamia, quella che era della Syria, dell’Iraq, dell’Egitto, della Palestina. Cioè questi Dei, queste divinità di merda, mentre lui adorava soltanto il Manas solare. Non la parte esterna ma la parte interna del Manas solare.

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NUOVI PARADISI di Salvatore Paladino

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rano altri tempi quando ascoltavo la voce della sfinge che voleva darmi la chiave della vita. Quando tracciavo nuove rotte saturnali lungo i corridoi fluorescenti della materia, in cerca di nuovi paradisi. Ricercando scrigni pieni di tesori e promesse mai mantenute, ai piedi degli arcobaleni custoditi da satiri spietati. Non c’era nessun paradiso alla fine dell’arcobaleno, solo nuovi ricominciamenti, nuove strade. Allora ero bambino nei secoli, eterno immaturo, uomo incompleto da sempre; finché non udii la voce di mio Padre parlare al condannato al tormento. “Alzati dalla tua esistenza” – mi disse – “come s’alza l’Aurora che sale sul suo alato carro; ascolta il suono simile a lieve fruscio di una dolce brezza, come se fosse il tuo Dio a parlare dentro di essa”. La Voce disse: “Ti ho insegnato come trasformare l’ombra del sogno in luce viva, ma tu hai dimenticato tutto, non sei completamente sveglio. Smetti di vivere nell’Universo del reale, altrimenti i tuoi occhi si chiuderanno per sempre”. Mi svegliai, mi alzai e vidi. Vidi le ore avvolgere il mio tempo e le Grazie spargere profumi sul mio cammino. Ascoltai le Muse deliziare le mie orecchie con la loro melodia mentre Pan, l’eterno campagnolo, cantava e ballava accompagnato da satiri, suonando la zampogna. Mi spuntarono ali ai piedi e come Ermes salii in cielo e bevvi l’ambrosia dalla coppa degli dei e divenni immortale. 110

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PREGHIERE

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Preghiera al Cristo Sei ancora, ogni giorno, in mezzo a noi. E sarai con noi per sempre. Vivi tra noi, accanto a noi, sulla terra ch'è tua e nostra, su questa terra che ti raccolse, fanciullo tra i fanciulli e giustiziabile tra i ladri; vivi coi vivi, sulla terra dei viventi, che ti piacque e che ami, vivi d'una vita non umana sulla terra degli uomini, forse invisibile anche a quelli che ti cercano, forse sotto l'aspetto d'un povero che compra il suo pane da sé e nessuno lo guarda. Ma ora è giunto il tempo che devi riapparire a tutti noi e dare un segno perentorio e irrecusabile a questa generazione. Tu vedi, Gesù, il nostro bisogno; tu vedi fino a che punto è grande il nostro grande bisogno; non puoi fare a meno di conoscere quanto è improrogabile la nostra necessità, come è dura e vera la nostra angustia, la nostra indigenza, la nostra disperanza; tu sai quanto abbisogniamo d'una tua intervenzione, quant'è necessario un tuo ritorno. Sia pure un breve ritorno, una venuta improvvisa, subito seguita da un'improvvisa scomparsa; un'apparizione sola, un arrivare e un ripartire, una parola sola nel giungere, una sola nello sparire, un segno solo, un avviso unico, un balenamento nel cielo, un lume nella notte, un aprirsi del cielo, una risplendenza nella notte un'ora sola della tua eternità, una parola sola per tutto il tuo silenzio. Abbiamo bisogno di te, di te solo, e di nessun altro. Tu solamente, che ci ami, puoi sentire per noi tutti che soffriamo, la pietà che ciascuno di noi sente per se stesso. Tu solo puoi sentire quanto è grande, immensurabilmente grande, il bisogno che c'è di te, in questo mondo, in questa ora del mondo. 112

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Nessun altro, nessuno dei tanti che vivono, nessuno di quelli che dormono nella mota della gloria, può dare a noi bisognosi, riversi nell'atroce penuria, nella miseria più tremenda di tutte, quella dell'anima, il bene che salva. Tutti hanno bisogno di te, anche quelli che non lo sanno, e quelli che non lo sanno, assai più di quelli che sanno. L'affamato si immagina di cercare il pane e ha fame di te; l'assetato crede di voler l'acqua e ha sete di te; il malato s'illude di agognare la salute e il suo male è l'assenza di te. Chi ricerca la bellezza nel mondo cerca, senza accorgersene, Te che sei la bellezza intera e perfetta; chi persegue nei pensieri la verità, desidera, senza volere, te che sei l'unica verità, degna d'esser saputa; e chi s'affanna dietro la pace cerca Te, sola pace dove possono riposare i cuori più inquieti. Essi ti chiamano senza sapere che ti chiamano e il loro grido è inesprimibilmente più doloroso del nostro.

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Un Angelo accanto a me di Salvatore Paladino Possa io sempre avere un Angelo accanto a me che mi sostenga in tutte le cose che faccio che mi ricordi di avere fiducia in giorni più luminosi. Un Angelo che apra la strada a sogni e desideri e che mi conduca in posti meravigliosi che mi doni speranze sicure come il Sole che mi infonda forza e serenità con la sua guida. Possa io sempre avere Amore, Conforto e Coraggio. E possa io sempre avere un Angelo accanto a me. Qualcuno che mi afferri se cado. Qualcuno che incoraggi i miei sogni. Che mi ispiri felicità. Tenendomi la mano e aiutandomi nella vita. Lungo le strade che percorro possa essere il cammino sereno e non solitario. Possa io godere di quei doni che non hanno mai fine. Come una persona meravigliosa da amare e un caro amico in cui confidare. Possa io sempre avere arcobaleni dopo ogni tempesta. Possa io sempre avere Speranze che mi infondono calore. E possa io avere sempre un Angelo accanto a me.

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INVOCAZIONE

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Eterno Spirito Cosmico, a Te io mi rivolgo e nella mia preghiera mi riconosco come una minima parte dell’Anima Universale che attraverso gli organi soprasensibili dell’Anima e dello Spirito si identifica in Te. A voi io dico, eccelsi Spiriti delle più alte Gerarchie Arcangeliche: che la volontà di Dio, Padre mio e Padre vostro, sia fatta, in cielo e in terra, nell’Increato e nel Creato. Che il regno del Grande Padre venga a me che voglio continuare la evoluzione divina. Ho paura di rimanere latente e vegetare fra i mortivivi. Voglio accettare la vostra opera di costruttori cosmici dell’alito del Potere nella più alta espressione del pensiero Spirituale presieduto dallo Spirito Santo. Non chiedo delizie della materia o l’attrazione della forza negativa del male, ti chiedo semplicemente la nutrizione attraverso l’aria, l’acqua, e il pane, e la purificazione delle mie colpe e delle offese che arrecai ai miei simili attraverso il perdono che io stesso ho concesso agli altri. Nella medesima misura che noi perdoniamo saremo perdonati. Eterno Padre, allontana dalla mia via, anima le forze perturbatrici che istigano i miei sentimenti verso la polarizzazione di pensieri negativi. Per questo invoco voi, troni dai poteri raggianti, Spiriti dell’Azione, Costruttori del Benessere Spirituale, per liberarmi da ciò che si oppone alla mia libertà e alla mia responsabilità. Allontanate dalla mia coscienza le forze del male, aiutatemi a conservare la mia individualità nella Luce cosmica, attiratela verso la Cristica Coscienza. Pienamente cosciente di ciò che richiedo, imploro il vostro aiuto. Essendo il mondo visibile ed invisibile, scaturito dalla Volontà del Padre, io, quale entità facente parte della materia esteriore, dopo l’esistenza fisica, voglio accedere alla vita spirituale.

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Fra la morte e la nascita, morendo in Cristo, voglio assurgere fra le Gerarchie Superiori e per mezzo del mio Entele - che la morte non può distruggere l’Essenza del suo Io, quando questo risorgerà dai morti a nuova vita - ridiscendere e insegnare ai miei fratelli ottenebrati dall’Ombra, l’anima gemella della Luce nella quale si cela l’energia creatrice e l’energia creata, nella suprema felicità di un divino perenne sacrificio. Allora i cieli si squarceranno ed i Serafini, in estatica adorazione, esclameranno: “Gioia a voi, o uomini di Myalba. Un pellegrino è ritornato dall’altra sponda. Un nuovo Arhan è nato.” PACE A TUTTI GLI ESSERI S.P.

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La Preghiera che segue, se si deve credere ad un’antica tradizione, è stata trovata nel medesimo Sepolcro di Gesù Cristo e inviata nell’802 dal Papa Leone III all’imperatore Carlo Magno, quando partì con la sua armata per combattere i suoi nemici; era scritta su pergamena in lettere d’oro e per tempo fu conservata preziosamente nell’abbazia di San Michele di Francia e forse vi si trova ancora. Chiunque legge questa Preghiera, l’ascolta o la porta addosso, non morrà repentinamente, non annegherà né si brucerà, nessuno l’avvelenerà, egli non cadrà nelle mani dei nemici e non sarà vinto da essi in guerra. Quando una donna si trova nelle doglie del parto, se legge ed ascolta questa Preghiera o la porta addosso partorisce prontamente e sarà sempre tenera madre. Tosto che il bambino sarà nato, posate questa Preghiera sul suo lato diritto ed egli sarà preservato da molti mali. Colui che porta addosso questa Preghiera non sarà colpito dall’epilessia; quando vedrete cadere sulla strada una persona attaccata da questo male, posate questa sul suo lato destro ed essa si rileverà allegramente. Questa Preghiera, deposta in una casa, preserva dal fulmine. Chi scrive questa Preghiera per sé e per gli altri, io lo benedirò, disse il Signore. Colui che se ne burla e la disprezza sarà punito.

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PREGHIERA O Santa Croce di Gesù Cristo, siate sempre con me. O Santa Croce di Gesù Cristo, respingete da me ogni arma. O Santa Croce di Gesù Cristo, preservatemi da ogni accidente corporale. O Santa Croce di Gesù Cristo, deviate da me ogni male. O Santa Croce di Gesù Cristo, versate in me ogni bene affinché io possa salvare la mia anima. O Santa Croce di Gesù Cristo, versate in me ogni bene. O Santa Croce di Gesù Cristo, allontanate da me ogni timore della morte e concedetemi la vita eterna. O Santa Croce di Gesù Cristo, custoditemi e fate che gli spiriti maligni visibili ed invisibili fuggano innanzi a me da oggi fino a tutti i secoli. Amen. Come è vero che Gesù è nato il giorno di Natale; Come è vero che Gesù è stato circonciso; Come è vero che Gesù ha ricevuto le offerte dei Re magi; Come è vero che Gesù Cristo è stato crocifisso il Venerdì Santo; Come è vero che Giuseppe e Nicodemo hanno tolto Gesù dalla Croce e l’hanno messo nel sepolcro; Come è vero che Gesù è salito al Cielo, allo stesso modo sia vero che Gesù mi preservi e mi preserverà da ogni attentato dei miei nemici tanto visibili che invisibili oggi e sempre. Amen. O Dio Potentissimo, sotto la protezione di: Gesù, Maria, Gioacchino; Gesù, Maria, Anna; Gesù, Maria, Giuseppe, io mi metto nelle Vostre mani. Amen. O Signore per le amarezze che avete sofferto per me sulla Santa Croce, principalmente quando la Vostra Anima era separata dal Suo Corpo, abbiate pietà dell’Anima mia quando essa sarà separata da questo mondo. Così sia.

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Preghiera contro chi ci vuole male O voi padri di tutti gli dei, e voi, madri di tutti gli dei, liberatemi dagli ostacoli posti sul mio cammino dalle potenze delle tenebre, dagli assalti delle forze del male, dalle loro insidie. Dai loro atroci coltelli e da tutti i malefici influssi che potrebbero essere suscitati contro di me sia dagli uomini della Terra, sia dagli dei, sia dagli spiriti santificati dei defunti o dalle anime dannate. IO ESORTO VOI, AMICI DELLA VIRTU', AD ASCOLTARE LE MIE PAROLE E A TENDERE LE VOSTRE MENTI. E VOI CHE INVECE DISPREZZATE LE LEGGI SANTE, ALLONTANATEVI, PROFANI DISGRAZIATI !!!!

Preghiera di San Damiano per le realizzazioni (recita con assiduità e fede questo canto e realizzerai ciò che desideri) Ogni uomo semplice, porta in cuore un sogno, con amore ed umiltà potrà costruirlo. Se con fede tu saprai vivere umilmente, più felice tu sarai anche senza niente. Se vorrai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra alto arriverai. Nella vita semplice troverai la strada che la calma donerà al tuo cuore puro. E le gioie semplici sono le più belle sono quelle che alla fine sono le più grandi. Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra in alto arriverai.

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Sole d’Amore Bussò alla mia porta. Non gli chiesi: chi sei, da dove vieni o dove vai! Però gli riservai un posto importante in un angolo del mio cuore. Era l’Amore, senza tempo e senza età. Lo godetti al momento e non pensai al dopo, perché poteva essere troppo tardi il domani. Avrebbe potuto svanire o essere ancora più bello! Quest’Amore era come il Sole, freddo all’origine, in seguito radiante fino alla consumazione… Prima vivevo dei suoi raggi riflessi, all’ombra di grandi personalità, come la Luna che nutre l’astrale, poi imparai a nutrirmi di vita diretta, alimentando il mio Angelo Solare. Prima emanavo energia bianca, fredda, pallida come la morte, poi cominciai ad irradiare calore rosso oro, caldo come il cuore di chi pulsa d’Amore. Io lo ricevetti questo Amore, e lo ricambiai con la sua stessa intensità. Ed Esso mi portò verso l’IMMORTALITA’. Nel ciclo del mio risveglio

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LA POTENZA DEL SEGNO DI CROCE E quando in questo corpo non sentite equilibrio, tracciate un segno di Croce – da voi stessi o da altre creature che possono avere questa potenza – sul punto del vostro corpo fisico che non ha armonia. Tracciate un segno di croce! La Croce è miracolosa. Attraverso la Croce sono stati guariti i ciechi, è bastato tracciare un segno di Croce sulle palpebre che non avevano mai visto la luce perché esse si aprissero alla luce del sole. E come non è possibile che tracciando con "fede" assoluta un segno di Croce sul vostro petto, sul vostro stomaco, sui vostri organi interni non ritorni completamente l'armonia? Ma credete o non credete? Quale è la vostra fede? Ricordatevi che questa potenza vi è stata data. Ricordatevi che siete stati riscattati dal Cristo. Il Cristo disceso vi ha redenti, vi ha riaperto la porta a quelle manifestazioni che si erano ottenebrate, chiuse; voi avete potere di farlo, ognuno di voi con le proprie mani, attraverso la fede, può operare. Operate! Il difficile è operare su creature che non credono, e non aggiungono al vostro potere la loro fede. Questo sì, è difficile in quanto la creatura, non credendo, pone un contrasto, pone un muro, una divisione tra voi e se stessa. Ma tra voi che credete, che avete una identica fede aiutatevi, ed il compagno aiuti la compagna, così semplicemente con un tracciato di Croce. In nome di Cristo tutto è possibile, diletti. Non vi dovete meravigliare. Attraverso la storia vi sono stati innumerevoli miracoli, è bastato un attimo di fede e sono accadute delle cose imprevedibili. In ogni tempo, in ogni epoca, tra ogni popolazione; perché dunque non dovrebbe avvenire tra voi, tra voi che siete all'avanguardia di un movimento nuovo, tra voi che siete proprio i primi a solcare la passerella che divide un ciclo dall'altro?

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Preghiera di Maria

O Maria, madre di Gesù e Madre mia, difendimi da maligno in vita e nell'ora della morte, per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre - Ave Maria per la Sapienza che ti ha concesso il divin Figlio - Ave Maria per l'Amore che ti ha concesso la Spirito Santo - Ave Maria. Amen.

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Rinascita Vieni più vicino, ascolta, tu che piangi in segreto; risorgi o Anima dalla polvere Eterna. Perché t’affanni, uomo fratello, preparati a rimanere nudo e se sei pazzo abbastanza segui la voce della solitudine. Per molteplici vie LUI parla ad un ignoto attraverso voci dall’Infinito. Così nasce il fiore del mondo come una semenza, nel tuo cuore che è il tuo tesoro. Viene più vicino, ascolta! Che vedi? Vedo: un Maestro, un discepolo, uno stormo di gabbiani bianchi in un mare di luce dorata. (nel tempo dei miei ricordi)

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Turiddu e il suo alter ego Salvatore: la diatriba tra loro due Oggi mi trovo in Angola, sono dentro un immenso allevamento di bachi da seta, sto ascoltando le loro grida di dolore e sofferenza, tanto per cambiare. Il loro grido più accentuato è quello di: ladri, ladri; gridano verso di noi che gli rubiamo quei sottili fili di seta, che rivendiamo al mercato a peso d'oro. La stessa cosa facciamo con il miele delle api, l'identica cosa fanno nei nostri confronti gli dei, ci spremono fino alla morte, togliendoci l'energia vitale. Lo stesso dolore dei bachi lo percepisco nel mio profondo, e grido e piango a secco, non ho più lacrime da buttare, esse si sono disperse verso il cammino della mia redenzione. Cerco di gridare con la voce tonante affinché gli dei oltre il tempo e lo spazio possano ascoltarmi, ma non ne esce che il miagolio di un gatto, mentre una voce dal profondo di me stesso mi dice: non rammaricarti Turiddu. lo li ho viste passare nelle pieghe del tempo, tutte le divinità che tentarono di rubare questa meravigliosa perla che esseri dei piani di luce chiamano: orange, dalla forma di una arancia; non devi aver paura, entra a far parte dei linguaggio primordiale, e dopo una sosta, come crisalide ti spunteranno ali di farfalla e sarai un angelo fra gli angeli e come Icaro volerai verso il sole e come le falene brucerai le tue ali e morirai, ed io, Salvatore, risorgerò come risorsero gli esseni, ovvero come l'araba fenice, dalle proprie ceneri, a nuova vita, quella reale. Perché grazie al tuo sacrificio, caro mio Turiddu, adesso Io sono colui che sono!!! Ego sum qui sum!

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Cos’è il digiuno terapeutico e cosa sono cibi di transito ovvero come cambiare la propria vita da Onnivoro a Vegetariano-Crudo

P

er fare il digiuno terapeutico bisogna uscire fuori da qualsiasi contesto sociale. Tu non puoi stare insieme alla tua famiglia, perché altrimenti ti distruggerebbe, non puoi lavorare e stare nello stesso tempo con la tua famiglia o nel contesto sociale, non puoi uscire con lo smog. Nella maggior parte di queste situazioni non puoi fare niente. Bisognerebbe fare come gli asceti, che andavano nel deserto e facevano i digiuni al di fuori di qualsiasi forma di esistenza civile. Erano invece a contatto con aria, acqua, la terra, il sole, a contatto con gli angeli, con le forme dei fauni e dei satiri o degli altri, diciamo così, spiriti elementali che sono attorno a noi in quelle zone e che possono aiutare. Una persona che non può isolarsi come ho detto, cosa può fare allora? Niente può fare, deve apprendere tutte le mie informazioni e fare solo una dieta totale di cibi di transito accompagnata da enteroclisma e, se femmina, anche lavaggio vaginale. Deve prendere quindi coda cavallina e fieno greco quotidianamente, ce ne vuole tanto di queste due per una depurazione di diversi mesi. Poi dovrà prendere solo frutta liquida e verdura liquida, ma se ha una stazza grossa non deve neanche prendere frutta all’inizio, ma fare solo clisteri e prendere le tisane di fieno greco e coda cavallina per smaltire le tossine che ci son dentro. Altrimenti, se non farà il clistere, le tossine che ha dentro, per il loro scioglimento, per il muco stagnante, la merda costipata, potrebbe avvenire un blocco renale oppure una congestione. Cos’è la dieta di cibi di transito? Perché si chiamano così? 125

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Perché sono di transito ovvero non risiedono nello stomaco, nel senso, quando tu mangi una mela o mangi qualsiasi altra cosa, spaghetti, quando metti in bocca la prima digestione avviene con la saliva, che contiene delle sostanze che cominciano a sciogliere quegli alimenti Poi entrano nello stomaco e c’è l’acido cloridrico che le deve ridurre in chimo ovvero liquidi, per poter fare transitare negli intestini. Ora, quando tu fai un centrifugato di cavoli, finocchi o di sedano, insomma di tutte le verdure o frutta e tutte quelle cose che dovresti mangiare in insalata, o quando per esempio metti un pezzetto di carota nel piatto, non metti niente in realtà, non riesci a mangiarla bene, ma quando tu metti mezzo chilo di carote in una centrifuga e viene un bel succo, tu avrai una serie incredibile di vitamine, sali minerali oligoelementi, enzimi, specialmente gli enzimi che devono trasformare il cibo. Tutto ciò si traduce in un aiuto incredibile per il tuo acido cloridrico, che non si deve più sforzare 24 ore ogni giorno. Allora ecco che lo stomaco si riposa, l’acido cloridrico si rafforza per eventuali casi successivi, per non creare congestioni. Il cibo di transito non solo ti alimenta fisicamente e per quello che ho detto prima, con la frutta frullata e passata al setaccio, per evitare che l’acido cloridrico lavori, e quindi in forma liquida filtrata rigenera non soltanto il corpo fisico ma anche il tuo corpo eterico, la tua psiche e starai sempre bene perché il sistema immunitario diventa potentissimo. Questo dovreste sapere e fare. Quindi il cibo di transito non soltanto ti alimenta dieci volte di più dell’alimentazione normale che sono solo sporcizie che tu metti dentro e che ti appesantiscono e ti creano problemi. I cibi di transito ti tolgono le malattie addirittura; il cervello, gli occhi si puliscono, aiuta per i glaucomi, le cataratte, grazie ad un sangue pulito rosso, fluido, ossigenato: come la marea prima porta le sporcizie sulla spiaggia poi, cambiando alimentazione, la stessa marea riporta nel profondo degli oceani, prima il sangue vischioso ti porta le sporcizie in tutti gli organi e poi un sangue fluido ossigenato e rosso toglie tutto. Inoltre non ci sarà più calore interno, non avrai sete di acqua per l’assunzione di tutti questi liquidi dati dalle tisane di cui sopra e tutti i centrifugati che sono tutta acqua, non avrai più sete ne calore interno perché non avrai più putrefazione.

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I cibi di transito li puoi prendere per tutta una vita, che sarà meravigliosa e buona, e mettere a tacere l’acido cloridrico in maniera permanente, tranne una tantum quando vorrai qualche divertimento ad esempio una pizza, un gelato, ma soltanto una tantum, per soddisfare la gola, il cervello, che vede certe cose. Sarai una persona fisicamente sana anche se magra, ma tonica e che fa delle attività agonistiche a livello superiore rispetto a coloro che mangiano. Quelli che sono pieni di merda dicono a quello che è sano anche se e magro: stai morendo, che succede, mangiati una bistecca ogni tanto… Loro che mangiano carne sono malati e pieni di malattie. Ricordo che i passati di verdure non sono cibi di transito, anche se possono transitare più velocemente rispetto ai cibi solidi perché l’acido cloridrico entra comunque in attività anche se in maniera minore ma non perde tutte quelle ore per sciogliere il cibo come succede con gli alimenti solidi. La verdura passata equivale alle pappine dei bambini, può andare bene occasionalmente nel periodo invernale, ad esempio una pappina di fiocchi di avena o mais o di fieno greco o di ceci o di piselli o fagioli eccetera, così tu ti riscaldi, diventi forte, dormi tranquillamente perché non senti freddo o la fame, nello stesso tempo hai già predigerito rispetto al cibo completamente solido che deve essere trasformato dall’acido cloridrico, e siccome quando si dorme tutto si ferma tu cominci ad aver putrefazione perché il cibo è ancora nello stomaco. Quindi, prima di dormire non si deve mangiare e non si deve fare come quelli che fanno i bagordi con grigliate di pesce o carne e altre sporcizie di pasta al forno e poi va a letto… che vanno a fare a letto sti stronzi? Rimanendo costantemente e perseverando con i soli cibi di transito puoi vivere tutta una vita serenamente e gioiosamente e in salute, con i cibi di transizione invece voi continuerete ad ammalarvi per il semplice motivo che con i cibi di transizione non riuscite a mantenere il comportamento corretto, perché continuerete ad essere attirati dal cotto, tutte le cose che il vostro palato e i vostri occhi vedono, la bellezza, ossia ritorna la vostra informazione precedente, se non siete duri nel tenere, voi tornerete quindi a fare i vegetariani ma i vegetariani di merda perché mangerete tutto cotto e vi ammalerete più dei carnivori.

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Quindi cibi di transito, succhi di frutta e di verdura, tutto quello che dovreste prendere masticando lo potete fare tranquillamente con i centrifugati, così l’acido cloridrico si silenzia. Poi ogni tanto se volete mangiare una insalatona lo potete fare, intanto l’acido cloridrico si è rafforzato e i villi che si sono puliti possono assorbire meglio gli alimenti. E’ tutto un processo particolare di ristrutturazione e rigenerazione e ciò deve avvenire gradualmente, ma se viene interrotto con il ritorno al mangiare grossolano il processo di purificazione non si innesca più ma si bloccherà. Salvatore Paladino

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Angeli della Guarigione Salute, Deva dell’Arte Guaritrice! Venite in nostro aiuto, versate la vostra vita salutare su di me, che ogni cellula sia di nuovo caricata di forza vitale. Date pace ad ogni nervo. Che ogni senso torturato sia calmato. Possa la sorgente onda vitale fortificare ogni membro e per la vostra forza guaritrice anima e corpo siano ristabiliti. Lasciate qui da me un Angelo Vigilante a confortare e proteggere finché la salute ritorni, perché possa cacciare via ogni male, possa affrontare la forza del ritorno, o condurre alla pace quando la vita è finita. Salute, Deva dell’Arte Guaritrice! Venite in nostro aiuto e condividete con noi le fatiche di questa terra Affinché Dio possa essere liberato nell’uomo.

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Oltre la mente Una vita intera è passata a me d’innanzi, come l’attimo dell’amore che crea e si dilegua. Passò come il lampo tempestoso dell’incerto avvenire. Mai mi ero accorto che pensavo, in questo fluir del tempo oblio degli atti compiuti. Mai avevo capito che la Mente pensava per me; così decisi di abolirla e mi osservai pensare. Dove credevo di trovare limpidi pensieri, vidi solo sporcizia e putredine, marciume personale. Chiesi chiarezza ed ebbi confusione, annebbiamento, il disordine di una vita sprecata. Cercai la pace e trovai la guerra, e conflitti interni tra Io e me. Provai a stare in silenzio e sentii l’urlo della folla a me d’intorno, guaire come una muta di cani randagi. Con la forza della disperazione, di chi cieco vuol guardare la luce del Sole, scesi più in fondo a me stesso e mi vidi qual realmente Io Sono. Nere nubi si addensarono nel mio cuore e l’angoscia prese l’Anima mia; persi ogni punto di riferimento. Ebbi paura perfino di me stesso, ma pregai. Pregai per il Cielo e per la Terra, per la Vita e per la Morte, per il Bene e per il Male, per Satana e per Dio. Al Crepuscolo seguii la notte buia e in essa nuovi punti di riferimento riaffiorarono. E quando l’alba di un nuovo giorno mi trovò sereno e tranquillo, un improvviso squarcio oltre l’azzurro del Cielo Infinito lasciò penetrare un dorato raggio di luce che si posò sulla mia fronte. E per Me fu Satori, Samadhi, Dio, Io.

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Chi si rivolge a voi adesso è Salvatore Paladino: avevo detto a coloro che sono in cammino verso la luce e che di luce si nutrono che avrei regalato loro queste importantissime informazioni, per equilibrare il male che alberga sulla terra – affinché conoscendo i pentacoli e i mantra in essi trascritti – nel momento del bisogno possano usufruirne per creare una barriera immunologica alle forze del male che tentano tutti gli esseri umani come fecero con Cristo nel deserto. Con la conoscenza di questi pentacoli non solo possono ampliare il potere mentale per usarlo sia per il bene che per difesa personale, ma soprattutto per conoscere, sapere e crescere al livello esponenziale. Come sto aiutando le persone a guarire fisicamente, sto cercando di farlo anche al livello psichico, animico e spirituale. Per tutti coloro che seguono un cammino spirituale e riconoscono le capacità e le proprietà dei pentagoni, dei mantra, per aiutarli nel loro cammino in fase di protezione e di aiuto psicofisico, vi invio un’immagine del divino triangolo con i segni Cristici per affermare la vostra personalità fatta da voi stessi che siete sulla via del discepolato. Fategli una cornicetta e tenetela ben cara in una stanza della vostra casa. Se voi lo vorrete (se lo vorrete veramente) questi pentagoni, con il potere della forma e con mantra particolari, vi potrebbero servire, come sono serviti a me, per il prosieguo della vostra vita serena e tranquilla.

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MANTRA PROTETTIVO MOLTO POTENTE di Salvatore Paladino

“Io possiedo le chiavi della Vita e della Morte, Io unisco e sciolgo, Io, il Conservatore e il Distruttore sono, Io posso distruggere qualsiasi forma, energia, entità che possa arrecarmi danno, perché le Forze Cristiche sono in me. Se siete per il Bene manifestatevi senza mettermi paura Se siete per il Male ritornate da dove siete venuti. Io Sono Uno con Cristo e lo Spirito di Cristo dimora in me. AMEN”

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Invocazione O Eterno Spirito Cosmico, a te io mi rivolgo e nella mia preghiera mi riconosco come una minima parte dell'Anima Universale che attraverso gli organi soprasensibili dell'Anima e dello Spirito s’identifica in Te. A voi io dico, eccelsi Spiriti delle più alte Gerarchie Arcangeliche, che la volontà di Dio, Padre mio e Padre vostro, sia fatta, in cielo e in terra, nell'Increato come nel Creato. Che il regno del Grande Padre venga a me che voglio continuare l’evoluzione divina. Ho paura di rimanere latente e vegetare fra i morti-vivi. Voglio accettare la vostra opera di costruttori cosmici dell'alito del Potere nella più alta espressione del pensiero Spirituale presieduto dallo Spirito Santo. Non chiedo le delizie della materia o le attrazioni della forza negativa del male, ti chiedo semplicemente la nutrizione attraverso l'aria, l'acqua e il pane, e la purificazione delle mie colpe e delle offese che arrecai ai miei simili attraverso il perdono che io stesso ho concesso agli altri. Nella medesima misura che noi perdoniamo saremo perdonati. Eterno Padre, allontana dalla mia anima le forze perturbatrici che istigano i miei sentimenti verso la polarizzazione di pensieri negativi. Per questo invoco voi, Troni dai poteri raggianti, Spiriti dell’Azione, Costruttori del pensiero Spirituale, per liberarmi da ciò che si oppone alla mia libertà e alla mia responsabilità. Allontanate dalla mia coscienza le forze del male, aiutatemi a conservare la mia individualità nella Luce Cosmica, attiratela verso la Cristica Coscienza. Pienamente cosciente di ciò che chiedo, imploro il vostro aiuto. Essendo il mondo visibile e invisibile, scaturito dalla Volontà del Padre, io quale entità facente parte della materia esteriore, dopo l'esistenza fisica, voglio accedere alla vita spirituale. Fra la morte e la nuova nascita, morendo in Cristo, voglio assurgere fra le Gerarchie Superiori e per mezzo del mio Entele, che la morte non può distruggere l'Essenza del suo Io, quando questo risorgerà dai morti a nuova vita, voglio ridiscendere ad insegnare ai miei fratelli ottenebrati dall'ombra, l'anima gemella della Luce nella quale si cela l'energia creatrice e l'energia creata, nella suprema felicità di un divino perenne sacrificio. Allora i cieli si squarceranno ed i Serafini, in estatica adorazione, esclameranno "Gioia a voi, o uomini di Myalba. Un pellegrino è ritornato dall'altra sponda. Un nuovo Arhan e nato”. PACE A TUTTI GLI ESSERI Salvatore Paladino 134

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LIBRI MALEDETTI O BENEDETTI?

Q

uasi tutti i più importanti ed antichi Libri che attraverso i secoli e i millenni sono giunti a noi, siano essi Libri storici, religiosi o di leggenda, sono stati scritti tutti con un linguaggio incomprensibile, favolettistico o assurdo per le nostre normali conoscenze. Invero, si potrebbe dire che per la loro stesura fu usato un codice speciale onde evitare ai profani, ignoranti e avventurieri senza scrupoli che siano, di venire a conoscenza diretta di certe verità che dovevano restare nascoste, o perlomeno essere conosciute da uomini coscienti e spiritualmente evoluti, che potevano dare (ma col contagocce) quelle verità che avrebbero potuto portare la nostra Civiltà all'apice del progresso tecnologico, scientifico e spirituale. La Civiltà umana si è formata ed è avanzata tramite la conoscenza. La conoscenza è stata trasmessa prima oralmente, poi per iscritto attraverso graffiti, tavolette di argilla e di cera, papiri pergamene, libri. Senza i Libri dunque, la maggior parte del sapere umano non sarebbe stato conservato. Non solo i Libri pubblicati, diffusi e noti a tutti hanno contribuito a fare della società contemporanea quella che è, ma un influsso decisivo, pur se non facilmente valutabile, hanno avuto anche quei volumi, più numerosi di quanto non si pensi, che non esistono più; che sono scomparsi perché soppressi, distrutti, censurati, oppure semplicemente perseguitati attraverso le generazioni, spinti fuori dai margini della cultura accettata e accettabile. I roghi dei Libri illuminano tutta la storia dell'uomo: da sempre i conflitti tendono ad essere risolti assai spesso radicalmente e definitivamente con una fiammata (è anche storia recente: si pensi alla rivoluzione culturale cinese), soltanto che da poco si è smesso di bruciare l'autore assieme alla sua opera. Tuttavia, alcuni Libri non 135

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hanno neppure il tempo di giungere al rogo pubblico: vengono soppressi per vie misteriose, appena portati alla luce, o mentre sono ancora in manoscritto o addirittura in elaborazione. Potrebbe sembrare veramente fantastica l'affermazione che esiste una specie di santa alleanza contro il sapere, una congiura organizzata per far scomparire completamente dalla circolazione certi segreti. Eppure, questa ipotesi, non è per nulla più fantastica di quella della grande cospirazione nazista. Soltanto ai giorni nostri possiamo incominciare ad intuire fino a qual punto fosse perfetta l'organizzazione dell'ordine nero, fino a qual punto i suoi affiliati fossero numerosi in tutte le Nazioni del Mondo, e fino a qual punto tale cospirazione sia andata vicina al conseguimento di un successo tortale. Ecco quindi la ragione per cui non bisogna respingere a priori l’ipotesi di una cospirazione più antica. Questa distruzione sistematica si è verificata e continua a verificarsi, al punto che possiamo domandarci se non esista per caso una cospirazione permanente che ha come scopo di impedire al sapere umano di svilupparsi e di progredire troppo rapidamente. Tracce innegabili di questa cospirazione si riscontrano tanto nella storia della Cina e dell'India quanto nella storia dell'Occidente. Tanto per incominciare, citiamo subito alcuni esempi di libri che il noto saggista francese Jacques Bergier chiama: "Libri Maledetti". Nel 1885, lo scrittore Saint Yves d'Alveydre ricevette l'ordine di distruggere, pena la morte, la sua ultima opera: Mission da l'Inde en Europe et Mission da l'Europe en Asia – La question des Mahatmas et sa solution (su quest’autore e sulle sue opere si veda nel Libro di Serge Hutin, Governi Occulti e società segrete). Saint Yves d'Alveydre obbedì all'ordine ricevuto; tuttavia un esemplare sfuggì alla distruzione e partendo da quell'unica copia superstite, l'editore Dorbon Aìné ristampò il Libro nel 1909; non appena arrivarono in Francia e a Parigi, i tedeschi si affrettarono a distruggere tutti gli esemplari di questa edizione che riuscirono a trovare. E’ dubbio che se ne sia salvato qualcuno. Nel 1897, gli eredi dello scrittore Stanislas de Guaita ricevettero l'ordine di distruggere, pena la morte, quattro manoscritti inediti che l'autore aveva scritto sulla Magia Nera: inoltre, dovevano provvedere a distruggere anche i suoi archivi... L'ordine fu eseguito, e di quei manoscritti non rimase più nulla. 136

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Nel 1933, i nazisti, in Germania, bruciarono tutti gli esemplari dell'opera sui Rosa-Croce, Die Rosenkreuzer, Zur Geschichte einer Reformation. Questi esempi potrebbero continuare a lungo. Ma è già da molto tempo che è praticata la distruzione sistematica di Libri o di documenti contenenti scoperte pericolose, prima della loro pubblicazione o nel momento in cui erano pubblicati. E' appunto quello che noi cercheremo di dimostrare. La distruzione della grande biblioteca di Alessandria fu opera degli arabi, nell'anno 646 dell’era cristiana. Ma questa distruzione era stata preceduta da altre, e l’accanimento dimostrato nello sforzo di annientare quella fantastica raccolta del sapere è molto significativo. Ancora oggi si discute la data esatta della sua fondazione ed il nome del suo fondatore (sembra sia stata fondata da Tolomeo I o Tolomeo II); ma il suo fondatore autentico, poiché fu l'organizzatore ed il creatore della biblioteca, sembra essere stato un personaggio che si chiamava Demetrio Falereo. All'inizio, egli raccolse settecentomila Libri, e in seguito continuò ad arricchire la raccolta. I volumi venivano acquistati a spese del Re. Nato tra il 354 e il 348 a.C., sembra conoscesse personalmente Aristotele. Nel 324 compare come oratore pubblico, nel 317 viene eletto governatore d'Atene, e governa la Città, per dieci anni, dal 317 al 307, impose un certo numero di leggi, in particolare una legge che riduceva le spese dei funerali e delle sepolture. Ai suoi tempi, ad Atene c'erano 90.000 cittadini, 45.000 stranieri autorizzati a soggiornare e 400.000 schiavi. In quanto a Demetrio la storia ce lo rappresenta come l'arbiter elegantiarum del suo paese: fu il primo ateniese a decolorarsi i capelli per mezzo dell'acqua ossigenata. In seguito, fu bandito dal suo governo e partì per Tebe. A Tebe scrisse un grandissimo numero di opere, tra cui una dal titolo molto strano, "Sul fascio di luce nel cielo", che molto probabilmente è la primissima opera sui dischi volanti che sia mai stata scritta. Nel 297 a.C., il faraone Tolomeo lo convinse a stabilirsi ad Alessandria, dove fondò la Biblioteca. Tolomeo I muore nel 283 a.C., e suo figlio Tolomeo Il esilia Demetrio a Busiris, in Egitto. A Busiris, Demetrio viene morso da un serpente, e muore. La Biblioteca comprende documenti di valore inestimabile; e nello stesso tempo fa collezioni di nemici, soprattutto a Roma. Si sa che un bibliotecario si oppose coraggiosamente ad un

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primo saccheggio della Biblioteca, compiuto da Giulio Cesare nell'anno 47 a.C.. Una cosa è certa: già all'epoca di Giulio Cesare, la Biblioteca di Alessandria ha la reputazione di contenere Libri segreti che conferiscono una potenza praticamente illimitata. Quali? E perché certuni di essi incominciano a far paura? Innanzitutto, c'erano Libri in greco. Tutta quella parte della letteratura classica che noi non possediamo. Ma sembra poco probabile che in mezzo a questi manoscritti ve ne fossero di pericolosi. In compenso, l'opera Omnia di Beroso poteva dare parecchi motivi d'inquietudine. Beroso, un sacerdote babilonese rifugiatosi in Grecia, ci ha lasciato il racconto di un incontro con esseri Extraterrestri: i misteriosi Apkallus, simili a pesci, che vivevano dentro scafandri e che avrebbero donato agli uomini le prime conoscenze scientifiche. Beroso era vissuto ai tempi di Alessandro il Grande, e si era spento sotto il regno di Tolomeo I. A Babilonia, era stato sacerdote di Bel-Marduk. Era uno storico, un astrologo e un astronomo. Aveva inventato la meridiana semicircolare. Formulò una teoria sui conflitti tra i raggi del Sole e quelli della Luna, che anticipa sorprendentemente i lavori più moderni sull'interferenza della Luce. Nato nel 356 a.C., morì nel 261. La storia del mondo, di Beroso, che descriveva i suoi primi contatti con gli Extraterrestri, è andata perduta. Ne rimangono alcuni frammenti: ma l'opera intera si trovava ad Alessandria, compreso tutto quello che avevano insegnato gli Extraterrestri. Si conoscono benissimo le cause dell'offensiva sferrata dall'imperatore Diocleziano (284-305 dopo Cristo). Su questo fatto, abbiamo la testimonianza concorde di documenti contemporanei. Diocleziano voleva distruggere tutte le opere che contenevano i segreti della fabbricazione dell'oro e dell'argento: cioè tutte le opere di alchimia. Egli riteneva, infatti, che se gli egiziani avessero potuto fabbricare oro ed argento a volontà, avrebbero potuto procurarsi in questo modo i mezzi necessari per arruolare un esercito e combattere l'Impero. Quando nel 295 prese Alessandria, fece delle ricerche sistematiche che avevano lo scopo di recuperare tutti i manoscritti d'Alchimia. E tutti i manoscritti recuperati furono distrutti. Essi contenevano, a quanto sembra, le chiavi essenziali dell'Alchimia, che ci mancano per comprendere questa scienza; oggi sappiamo che le trasformazioni dei metalli sono possibili. Ma la Biblioteca continuò ad esistere. Nonostante tutte le distruzioni successive che dovette subire, continuò 138

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la sua opera, fino a quando gli Arabi la fecero sparire cancellandola dalla faccia della Terra. E se gli arabi lo fecero, sapevano benissimo quello che facevano. Avevano già distrutto, nell'Islam e così pure in Persia, un numero grandissimo di libri segreti di Magia, d'Alchimia e di Astrologia. E' molto difficile sapere chi fu il primo a fare allusioni a un Libro portato dall'India e proveniente dal Pianeta Venere. Sembra che il primo sia l'astronomo francese Bailly, alla fine del secolo decimottavo, ma è possibile che si trovino riferimenti ancora anteriori. Nel secolo decimonono, si può osservare una serie di incidenti accaduti a persone che affermavano di possedere quel Libro. Ma è soltanto con l'ascesa e con la caduta di Madame Blavatsky, che la storia delle "Stanze di Dzyan" assume tutto il suo interesse più vivo. Elena Petrovna Blavatsky nacque in Russia il 30 Luglio 1831. All'età di quindici anni comincia a mostrare doti di Chiaroveggenza assolutamente impreviste, e in particolare scopre criminali che la polizia non riesce a smascherare. Dopo molti anni fugge in Egitto. Al Cairo vive con un mago di origine copta, che per giunta è un grande letterato musulmano. Costui le rivela l'esistenza di un Libro maledetto pericolosissimo; e le insegna a consultarlo facendo ricorso alla chiaroveggenza. Esistono casi di chiaroveggenza veramente eccezionali. Un ottimo esempio è quello di Edgar Cayce. Quindi non è impossibile che Madame Blavatsky abbia potuto veramente leggere un'opera straordinaria grazie alle sue facoltà di chiaroveggente. L'originale, secondo il mago, si trova in un monastero del Tibet. Il titolo di questo Libro è "Stanze di Dzyan", e rivelerebbe segreti provenienti da altri pianeti, e riguarderebbe una storia vecchia di centinaia di milioni di anni. Più tardi, lei affermerà di possedere le "Stanze di Dzyan" sotto forma di un Libro. In seguito a Londra fa conoscenza con un certo Kut Humi Lal Singh. Questo strano personaggio incomincia a scrivere a Madame Blavatsky, una parte delle sue lettere è stata pubblicata. Fra le altre cose, vi si parla del pericolo costituito da armi basate sull'energia atomica, e della conseguente necessità di custodire certi segreti. E tutto questo cent’anni or sono! Queste lettere contengono molte altre cose. Via via che le riceve, Madame Blavatsky, una donna incolta, la cui biblioteca è costituita unicamente da romanzi a buon prezzo comprati nelle stazioni, diventa all'improvviso la persona meglio informata del secolo decimonono per quanto riguarda le scienze. Basta leggere libri come La Dottrina Segreta (1888), Iside Svelata (1877), Il Simbolismo Arcaico delle 139

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Religioni, Libri firmati da lei per constatare una cultura immensa, che dalla linguistica (è la prima a studiare la semantica del sanscrito arcaico) fino alla fisica nucleare, passando attraverso tutte le conoscenze della sua epoca, della nostra, più alcune scienze che debbono ancora essere inventate. La Blavatsky ha sempre sostenuto che le sue informazioni provenivano dalle Stanze di Dzyan, che lei aveva dapprima consultato a distanza, e di cui aveva poi ricevuto un esemplare proveniente dall'India. Non si sa bene dove abbia imparato il sanscrito: anche questo fa parte del mistero. Dal 1852 al 1960 gira per le città del vecchio e nuovo continente, ma la sua sembra più una fuga che un giro di conoscenze. Infatti, riceve perentori avvertimenti sulla restituzione delle Stanze di Dzyan. Nel 1870, torna dall'Oriente a bordo di una nave che attraversa il canale di Suez, aperto da poco: la nave esplode. E' stato detto che trasportava polvere da sparo, ma questo non è stato mai provato. La maggior parte dei passeggeri, comunque, viene ridotta in briciole, tanto che non si ritrovano neppure le tracce dei loro cadaveri. La descrizione dell'esplosione ricorda più di ogni altra cosa quella di un'atomica tattica. La Blavatsky si salva, non si sa per quale miracolo. In seguito tenta di tenere a Londra una conferenza stampa. Un pazzo (?) le spara addosso con una pistola; in seguito, l'uomo dichiara di essere stato teleguidato, precedendo in questo modo Lee Harvey Oswald, Sirhan Sirhan e Charles Manson (assassini di John Kennedy, Robert Kennedy e di Sharon Tate). La Blavatsky si salva; ma quando organizza una conferenza stampa per presentare le Stanze di Dzyan, pensando di sventare in questo modo la minaccia, questo gli venne rubato da una cassaforte modernissima per quell'epoca. A questo punto, è sua piena convinzione di trovarsi a lottare contro una società segreta estremamente potente. Qualche anno più tardi incontra in America il colonnello Henry Steel Olcott, uomo d'affari americano; con lui decide di partire per l'Asia, per prendere contatto con i grandi Maestri della Loggia Bianca. Questa missione viene presa terribilmente sul serio dal Governo degli Stati Uniti, tanto che al momento della partenza, nel 1878, il Presidente Rutherford B. Hayes designa la Blavatsky e il colonnello Olcott suoi inviati speciali, consegna loro ordini di missione autografi e passaporti diplomatici. Nonostante tutto questo, si salvarono dalle persecuzioni e dalla prigione per il rotto della cuffia. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1891, verrà accertato che 140

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un'autentica cospirazione era stata organizzata contemporaneamente dal Governo Inglese, dai servizi di polizia del viceré dell'India, e da altri personaggi che non si riesce ad identificare, e che probabilmente erano i più importanti del complotto. Sul piano della guerra psicologica, l'operazione organizzata contro Madame Blavatsky è un capolavoro. Questa cospirazione dimostra, d’altra parte, che esistono certe organizzazioni contro cui persino la protezione del Presidente degli Stati Uniti non serve assolutamente a nulla. Inoltre la Blavatsky ebbe moltissimi contatti con Mohandas Karamchand Gandhi, il quale ha riconosciuto di aver trovato, grazie a lei, la propria strada, la coscienza nazionale, per la liberazione dell'India. E' un discepolo della Blavatsky che gli ha fornito la droga Soma, che gli ha permesso di sostenersi nei momenti più difficili. Ed è probabilmente a causa di questi contatti che Gandhi fu assassinato il 30 gennaio 1948 da un fanatico, stranamente teleguidato e ancora una volta stranamente precursore di molti altri casi simili. Per avere un'idea più chiara sulla facilità con la quale si può teleguidare un uomo, descriverò sinteticamente la steganografia e il suo inventore, l'Abate Giovanni di Heidenberg, che si farà chiamare Abate Tritemio. Egli nasce il 2 febbraio 1462 a Trithenheim. Nel 1480 entra nella celebre università di Heidenberg per compirvi i suoi studi, ottiene un certificato di povertà che lo esenta dal pagare. Fonda insieme a Giovanni di Dalberg e a Rodolfo Huesmann una società segreta per lo studio dell'astrologia, della Magia, dei numeri, delle lingue e della Matematica. Il 2 febbraio 1482, il giorno del suo 20° compleanno, Giovanni Tritemio entra nel monastero dei benedettini di San Martino di Sponheim. In seguito diventa abate di Sponheim, poi dì Wurtzburg. La sua pietà cristiana non sembra essere mai stata messa in dubbio. Tritemio raccolse nel monastero di San Martino la biblioteca più ricca dell'intera Germania, composta essenzialmente di manoscritti. Mentre svolgeva attività di erudito e di storico, effettuava anche ricerche: ricerche a proposito delle quali ebbe il torto di scrivere lettere imprudenti ad alcuni pettegoli o ad alcuni invidiosi, che si vendicarono e gli crearono parecchi fastidi.

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Le sue ricerche portavano ad un procedimento che permetteva di ipnotizzare la gente a distanza, per mezzo della telepatia, con l'aiuto di certe manipolazioni del linguaggio. La linguistica, la matematica, la cabala e la parapsicologia si mescolavano sorprendentemente nei suoi lavori. L'opera in otto volumi, che raccoglieva tutte le sue ricerche e che quindi conteneva i segreti di un potere incredibile, era intitolata Steganografia. Il primo Libro di quest’opera mostra più di cento modi di scrivere segretamente e senza alcun sospetto tutto ciò che si vorrà, in qualunque lingua conosciuta, senza che se ne possa sospettare il tenore, e tutto questo senza metastasi né trasposizioni di lettere, e senza alcun dubbio o timore che il segreto possa venire mai conosciuto da altre persone che quella a cui verrà insegnata cabalisticamente questa scienza, o quella a cui l'avrà cabalisticamente trasmessa al corrispondente. “Poiché tutte le parole usate sono semplici e familiari, non suscita alcuna diffidenza e non vi sarà persona, per quanto esperta, che potrà giungere da sola a scoprire il mio segreto, che apparirà a tutti una cosa ammirevole, e che agli ignoranti apparirà impossibile.” Nel secondo Libro, Tritemio tratta di cose ancora più meravigliose, legate a certi mezzi grazie ai quali può, in modo certo, imporre la sua volontà a chiunque comprenderà il significato della sua scienza, sia egli lontano, sia pure a più di cento leghe da lui, e senza che lo si possa sospettare d'aver usato segni, figure o caratteri di qualunque genere, “e se io mi servo di un messaggero ed esso venisse catturato lungo la strada, nessuna preghiera minaccia o promessa o violenza potrà costringerlo a rivelare il mio segreto, poiché egli non ne avrà la minima conoscenza; ed è per questo che nessuna persona, per quanto esperta, potrà scoprire questo segreto.” "E tutte queste cose io posso farle facilmente, quando mi piacerà, anche senza l’aiuto di messaggeri, anche con un prigioniero rinchiuso in un luogo profondissimo e sorvegliato da un attento carceriere.” Se queste formidabili pretese dell'abate Tritemio sono vere, molte cose verrebbero chiarite, sia il perché qualcuno cercò di impedire queste divulgazioni, sia il modo in cui con una certa facilità vengono eliminati i grandi uomini, come i Kennedy ecc.. per mezzo di uomini cavia, che poi non ricordano nulla. Salvatore Paladino

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BINOMIO D’ANIMA ED ANIMA GEMELLA

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uasi sempre ci chiediamo perché l’uomo senta il bisogno sia fisico che spirituale di una compagna, di quella parte complementare che lo accompagnerà lungo le vie tortuose della vita fino alla tomba. A volte ci stanchiamo nel chiederci da dove viene l’impulso misterioso. Questa innata sensazione d’amore per una persona di sesso opposto. Questo è un problema che risale alla notte dei tempi e comporta due differenti soluzioni e manifesta due tipi di amore diverso: l’amore sacro e l’amore profano. Il primo è abbinato all’evoluzione dello spirito nelle sue manifestazioni di amore cosmico, il secondo è abbinato all’evoluzione della materia nelle sue manifestazioni di procreazione della specie. L’amore profano è quello della materia fisica rivestente bella forma animata da uno spirito attrattivo, avvincente e permeante tutto l’essere in un permanente spasimo generativo erotico che come causa pone l’unione di due esseri di sesso opposto e come effetto la nascita di un essere i cui attributi fisici saranno la risultante di quell’atto creativo. L’amore sacro, invece, è una idealità serena e profonda una ineffabile aspirazione di bontà, sacrificio e di misericordia comprendente tutte le cose visibili ed invisibili nella più frigida costrizione del sesso. Da questo connubio sacro, del binomio d’anima, scaturirà, per divina opera di trasmutazione, la scintilla che darà la luce al Divin Nato. Ma cos’è in sostanza l’amore, qual è la segreta essenza della sua forza, il senso profondo e misterioso racchiuso in esso? L’astratta filosofia della vita lo classifica come l’energia suprema che sospinge gli spiriti ancora prigionieri della manifestazione a ricercarsi, 143

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non solamente per appagare gli istinti di natura, ma per ritrovarsi e realizzare l’unione con se stessi, con l’altro Sé e il suo complemento. Esso è quell’impulso che ci pone alla ricerca del complemento spirituale per la ricostituzione del binomio originario, l’inconsapevole mistica di due esseri che tendono a riunirsi, l’apoteosi di due anime, nell’ansia di attrarsi in un anelito di perfezione. Pura linfa della vita eterna, esso affascina i sensi e acceca la mente. E l’uomo diviene volontariamente la vittima attratta dalla vivida fiamma della sua illusione. Si trasforma allora nel tormento di una lotta titanica, serpeggiante nello spirito teso all’umana conquista della eterna chimera: l’incontro con la propria anima gemella, l’amante, sacra allo spirito, verso la quale il riscatto del dolore ci conduce; quando essa si rivelerà il ciclo della nostra Vita sarà concluso. E noi, che eravamo degli esseri che vagavano incompleti per le vie dell’evoluzione, ci accorgiamo di aver trovato il nostro complemento. La causa di tutto questo è la Monade, che nell’attimo stesso della sua precipitazione venne scissa dalla Mente Divina in due tempi apparenti: il primo reale sostanziale; il secondo apparente nella forma. La Monade discese nel tempo, unica in quanto potenza, ma già era preparata la scissione, al taglio che le era già stato imposto col Pensiero dell’Eterno. La Monade, dopo la prima evoluzione subita come materia potenziale, quindi come materia fluidica, si scisse dando luogo alla condensazione assoluta della materia, formando sesso e razze, il binomio fisico; ma il binomio potenziale ancorché in potenza, non in forma, esisteva fin dall’attimo primo, in quanto vi era una volontà: la volontà dell’eterno. I due termini componenti il binomio d’anima seguirono ognuno per proprio conto la faticosa via evolutiva o via del riscatto. Quando l’un termine sarà giunto alla biotesi (stato potenziale d’anima) dell’ascesa, attenderà colà che anche l’altro termine del proprio binomio abbia ultimata la sua fatica evolutiva per poter fondersi l’un nell’altra, ripristinare l’Unità ed entrare integri e puri nelle due biotesi della immortalità: Conoscenza e Sapienza. Possiamo dire che l’anima operante in ascesa sia entrata nella quarta dimensione, avendo perduto di linea, di forma e di materia che conservava ancora nella biotesi dell’Evoluzione.

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I due termini del binomio rappresentano le Anime Gemelle, che assai raramente e solo pur legge divina si incontrano nel tempo, cioè sulla Terra. Il movimento di Legge legato alla precipitazione e in riscatto alla colpa prima fa sì che il raggiungimento dalla primitiva purezza onde far ritorno alla meta, prima avvenga, in virtù del libero arbitrio, attraverso un duro moto di espiazione che va dalla condensazione nella materia alla vita terrena col lavoro e il dolore fino al trapasso, quindi in un processo reincarnativo, che vede l’anima umana passare attraverso le varie biotesi evolutive che sono in numero di sette divise in tre gruppi. Il primo gruppo comprende le biotesi del Letargo e del Rimorso. Questo è lo stato dei Baronti. Tale gruppo rappresenta l’ambiente o meglio lo stato delle anime ancora giacenti nell’infecondazione, nelle tenebre, nella sconoscenza di Dio, del Padre Divino. Dante, grande Maestro Massone, paragonò questo gruppo all’Inferno della Divina Commedia. Il secondo gruppo comprende tre biotesi, nelle quali le anime in pena cominciano il Risveglio, segue l’Evoluzione e quindi l’Ascesa. Questo è il gruppo degli Anonti nel quale le anime, attraverso la necessaria fatica, giungono a percepire la verità, giungono cioè alla possibilità di ricevere la Luce del Signore. Questo gruppo e stato paragonato dal "Divin Esoterista", al Purgatorio. Nel terzo gruppo le anime in Ascesa e non più Entità (Ego costretto al ciclo delle reincarnazioni) ma Enteli Puri (ego che ha cessato il moto reincarnativo nella materia densa) fanno parte delle due biotesi della Conoscenza e della Sapienza. Questo gruppo di Enteli rappresenta quella comunione di anime che raggiunta conoscenza della verità, è entrata nello stato dell’immortalità...."Il Divin Fratel d’Amore" paragonò questo gruppo col Paradiso. Questi tre stati Potenziali, dei Baronti prima, degli Anonti poi ed infine degli Enteli, possiamo ben dire di averli a nostra diretta esperienza, qui sul nostro pianeta Terra.

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Salute, o genti, amatevi non per l’accoppiamento bestiale ma per una procreazione strettamente legata all’evoluzione dell’Umanità! Salvatore Paladino

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Tra Scienza e Parascienza IL SOLE E LA SUA ENERGIA LUMINOSA

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ssendo nel mondo della relatività e della illusione, la Luce è Luce per noi; invece si tratta di proiezione "opaca" di energie: quando da un generatore di energia creato dall'uomo, lungo un conduttore si diparte una corrente per giungere ad una lampada ad incandescenza, noi quella corrente non la vediamo; la vediamo però tradotta in luce quando tocca i poli del filamento e si rende incandescente in quel determinato ambiente: infatti se noi rompessimo l'ampolla non avremmo la luminosità. Per il Sole vale lo stesso principio: esso è il generatore di energie, mentre il conduttore è l'etere cosmico e l'ampolla è data dal complesso aeriforme della nostra atmosfera; quando i raggi entrano nell’atmosfera si rendono visibili, mentre prima sono allo stato potenziale ed invisibili. Il nostro Sole è una massa di energie fluttuanti, in continuo moto, in continua fase di assestamento, di spegnimento, di estinzione, quindi non una massa condensata. Tutto quanto riflette il nostro sistema solare è in fase decrescente, e tutto dovrà subire l'ultima metamorfosi che riunirà le energie dei vari mondi per trasformarli in altri mondi Stellari da inserirsi in uno dei tanti Universi. Il Sole è una massa potenziale, energetica ed opaca, emettente radiazioni che noi chiamiamo Ioni, necessari per la nostra vita. Queste radiazioni ioniche rimangono allo stato potenziale fuori la nostra fascia atmosferica e, nell'attimo stesso in cui la incontrano, si trasformano in luce ed in calore. Inoltre, l'energia proiettata così, a una velocità che nel finito è stata approssimativamente misurata in 300.000 chilometri al minuto secondo, oltre il limite, dove le resistenze sono nulle, ha una rapidità superiore, per cui tale radiazione non entra nella nostra atmosfera con la velocità di 300.000 chilometri al secondo, ma con una 147

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velocità incomprensibile alle normali conoscenze; appena toccata, forma un attrito di energie e si rivela generando l'energia trasformata. Noi ben sappiamo che la materia è l'effetto del movimento vibratorio rallentato (cioè portato allo stato d'inerzia) dell'energia. Così è per l'energia Potenziale: man mano che scende nei meandri della terza dimensione, va perdendo ritmo finché si manifesta entro il limite, nel nostro ambiente chiuso, con una velocità approssimata a quella che abbiamo già descritta. Da una energia potenziale in fase decrescente si può arrivare ad una energia finita: in questo caso la luce, ciò per un processo di trasformazione naturale; anche utilizzando un sistema parabolico, otterremmo una sola energia calore, cioè la trasformazione dell'energia prima rivelata. Ma se volessimo fare il procedimento inverso, dalla LUCE passare alla potenzialità per mezzo di una massa meccanica metallica, cioè un accumulatore, per noi sarebbe impossibile. Eppure, se rammentiamo il movimento potenziale dei villi (filamenti della mucosa dell'intestino attraverso il quale il sangue assorbe il chimo) ed il movimento potenziale respiratorio, e sappiamo che nell'organismo vi sono delle energie di tale potenziale da giungere ad alterare sostanzialmente la caratteristica dei liquidi portandoli allo stato energetico per ottenere un passaggio che noi ritenevamo osmotico (passaggio di liquido o di fluido attraverso una membrana semipermeabile), e poi tornare allo stato fisico-chimico precedente, modificato; potremmo alfine capire che tutto quello che avviene nel macrocosmo è riflesso nel nostro microcosmo e noi siamo la risultante evolutiva di tutte le manifestazioni estrinsecatesi nel nostro ambiente evolutivo. Come abbiamo detto, il sole è una massa grigia radiante energie; il calore intenso e la luce intensa sono frutto di un'evoluzione di raggi, di onde, che avviene non appena queste hanno toccato la nostra atmosfera. Se tutto il movimento infinito è in continua metamorfosi ed in continua catarsi, è evidente che anche la massa solare abbia ad essere diretta verso una via di assorbimento e dissociazione; "assorbimento" di energie nel proprio Sé solare, perché parte delle energie oggi staccate si fonderanno, e "dissociazione" perché vi sarà dispersione e assorbimento: maggiore la dispersione, minore l'assorbimento. Metamorfosi, cioè: evoluzione dallo stato potenziale allo stato gassoso, dal semifluido al fluido, dal fluido al condensato. Con la condensazione si è raggiunto il massimo dell'infecondazione ambientale 148

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(allo stato di massa materia), dopo di che vi sarà la fine, cioè la dissociazione ed il riassorbimento di tutte queste energie dense. Quasi tutti coloro che hanno preso a studiare il sole, lo hanno definito una massa incandescente emittente Ioni, Luce, Calore. Eppure, se guardiamo il Sole attraverso un vetro affumicato, perdiamo subito la sensazione della sua incandescenza: vediamo un semplice disco senza la sua caratteristica fiammeggiante. E se proviamo a salire in alto verso il sole, la luce si affievolisce intorno a noi, e più saliamo, più buio incontriamo, fino a che non vediamo sotto di noi sfolgorare la tenebra ed anche sfolgorare la terra, dal che deduciamo che la tenebra ha Luce e questa è rivelata unicamente da un oggetto qualsiasi che galleggi nello spazio fluido. Così cade la teoria secondo cui il sole sarebbe una massa, un blocco di fuoco; esso all'esame dello spettroscopio, che pur tanto falsa la verità, non presenta nessuna traccia di ossigeno. Allora? O cade la legge fisica sul fuoco e l'azione su di esso dell'ossigeno o cade la legge sostenuta in merito al Sole. Il sole è una massa di energie opache, ma di materia irradiante ed irradiata che rappresenta un polo di manifestazioni energetiche; l'altro polo è rappresentato dalla radiazione della massa umana, e dal confondersi di queste due sorgenti di energia scaturisce la Luce. E così è per le stelle. L'ambiente rivelatore è l'ambiente atmosferico, oltre il quale, per la massa umana, vi è la tenebra, mentre per noi, che cerchiamo il risveglio alla Cristica Coscienza, vi è la Luce della divinità nella sua manifestazione infinita. O Luce etterna che sola in Te sidi, sola T'intendi, e da Te intelletta e intendente Te ami ed arridi (Dante). Salvatore Paladino

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OSSIOI – ESSENI

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oi siamo coloro i quali si accingono a vivere contro le false leggi del mondo; leggi che difendono i falsi vivi, il loro sonno e la loro mollezza interiore. Siamo coloro i quali hanno abbandonato ogni prudenza a rischio di incorrere in parecchie rappresaglie da parte dei "benpensanti". Siamo coloro i quali rifiutano come cibo i cadaveri dei nostri fratelli inferiori: gli animali; a motivo di ciò ci siamo "accattivati" gli "sberleffi" dei pii buongustai cattolici e di tutti gli ipocriti esseri civili che uccidono con "amore". Siamo coloro i quali preannunciano la veniente età acquariana mediante la quale la potenza della doppia corrente solare umanizzata, cioè della natura, dell'aria, passata a quella dell'acqua, porterà l'iperfisico umano, che verrà in questo ciclo generativo angelico, ad imporsi per la nascente Razza Madre. Se potessero, ci ucciderebbero. E' successo altre volte. Ma c'è una Legge del Sole che ci protegge. Questa Legge fa si che gli Esseri in cammino godano una protezione quasi Divina, d'una misteriosa invulnerabilità. Noi siamo i figli del Sole, del Logos che illuminò le menti degli antichi egizi e che splendette sul Sinai in un fuoco che arde e non consuma. Noi siamo coloro che sono risuscitati, nudi e passati attraverso il fuoco; ma se saremo abbastanza nudi per questo contatto, non saremo morti invano. Prima eravamo legati. Siamo ancora coloro i quali hanno riscoperto che la chiave dell'armonia è l'Amore, coloro che erano morti ed ora salgono verso il tempio d'Iside, verso l'amore umano eppure solenne, verso l'amore innocente, magico, possente, di una età dell'oro che ci sarà concesso di reinventate all'infinito. Noi ci sentiamo e siamo, in Verità, cristiani iniziati ed universali intorno al Cristo, che dirige la più eccelsa religione finora esistita: la 150

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VERITA' – SATYAT NASTI PARO DHARMAH (non esiste religione più elevata della Verità). Non abbiamo nessuna forma di religione o una filosofia, ma qualsiasi religione o filosofia viene da noi studiata, meditata e se possibile contemplata. Qualunque sistema filosofico ermetico è buono come mezzo per portarci verso la realizzazione in tutta la sua pienezza, per guarirci dalla più grande malattia che affligge l'umanità: l'ignoranza. Si tratta di passare, anima e corpo, sulla faccia più luminosa del mondo, dove le pietre, gli animali, le piante e gli esseri umani hanno una presenza viva che noi non attribuiamo loro, perché non viviamo veramente noi stessi, perché abbiamo perduto il senso dell'unità, e l'umanità da secoli si inaridisce nel dualismo cristiano Dio e la materia, anima e corpo, materia e spirito. Bisogna ritrovare la chiave perduta che ristabilisce la comunione immediata fra l'anima ed il corpo, fra la materia e lo spirito, la chiave dell'unità delle forze fisiche e delle forze spirituali, dei poteri umani e dell'energia Universale. Bisogna ritornare alla fonte, ristabilire in noi l'unità perduta. Questa sarà la vera guarigione. Per questo abbiamo adottato l’essenismo, non come Religione, anche perché è più che religione, ma come condizione di vita comunitaria, perché le regole, la morale, e la spiritualità di questa, un tempo grandissima comunità, si addice al nostro sistema di vita che da qualche anno adottiamo rigorosamente. La parola OSSIOI deriva dall'aramaico mesopotamico “HESE” che significa “Santi” di origine sancretistica irano babilonese. L'identificazione corrisponde con i primi cristiani chiamati appunto santi nel Nuovo Testamento. Il simbolo che lo contiene, comprende un esagramma composto da due elementi: un triangolo che poggia sulla base e un altro triangolo, uguale al primo, in equilibrio su una delle sue punte. Questo intreccio di due triangoli equilateri rappresenta la materia e lo spirito; il modo passivo ed attivo; l'Assoluto Tutto e l'Assoluto Nulla. Uniti, eternamente, nell'eterna manifestazione dell'Essere. Noteremo inoltre che, invisibili, esistono sette circoli. Il primo ha come centro il centro della stella, ed il compasso lo inserirà esattamente dentro di esso; gli altri sei lo circoscriveranno, aventi, ciascheduno, come centro il vertice rispettivo di una delle sue sei punte. Espressione questa, di tutte le manifestazioni nel ciclo delle Leggi che racchiudono la Trinità dei Poteri Spirituali delle Forze Cosmiche materiali dei quattro elementi. 151

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Nella stella a sei punte, ritroviamo le due trinità, la superiore o Divina (Potenza, Amore, Azione), e la inferiore azione operante nella sostanza (Potenza, Amore, Sapienza). Il triangolo col vertice in alto rappresenta le scaturigini del mistero supremo emanante il raggio dell'infinito amore verso quelle forze; che incanaleranno dal secondo triangolo, i piani armonici atti a realizzare negli universi la conclusione legittima dei fenomeni evolutivi. Questo simbolo occulto di Salomone, noto come "Sigillo", raffigura l'equilibrio dello spirito con la sostanza o vita manifestata. Nell'insieme rappresenta il macrocosmo ed il microcosmo retto dal ternario neutro od ordine delle successioni: passato, presente, futuro. Nel complesso simboleggia il Grande Arcano degli Esseni il quale, a chi è in grado di togliere il velo, insegna la reintegrazione e il ritorno all’origine. Facendoci rivivere l'Archetipo obliato. Ci riporta l'eco della prima prevaricazione, quando, in virtù dell'Amore, l'Unità Assoluta si divise in due nella positività della Luce e negatività dell'Ombra. Questi due esseri binomiali iniziarono il distacco reagendo alla Causa prima e dopo aver fugata la Trinità, nella quale esprimevano il mistero della creazione, divennero al quadrinomio che per necessità dinamica condusse fatalmente ad una violenta proiezione del Secreto (Amore) per imitare la Causa Prima nelle generazioni per scissioni nei suoi elementi costitutivi, causando la reazione: dell'Assoluto che disintegrò quel quadrinomio ribelle, nei suoi elementi, costituzionali – Fuoco, Acqua, Terra, Aria; principi attivi che, nel loro mistero trascendente, presiedono alla formazione ed espansione delle espressioni materiali – che furono lanciati a vortice nello spazio dando origine alla tremenda legge di materializzazione cosmica nella sua embrionale formazione. Nello spazio immenso, la potenza creativa dei quattro elementi si irradia, per intessere la trama materiale della sostanza, capace di generare la forza del moto degli universi ed il trasformarsi della materia su di essi – e di conseguenza alla nascita del desiderio. E' umanamente impossibile immaginare quale suprema armonia regnasse nel cosmo prima che la colpa del desiderio l'avesse turbata. Ma l’Assoluto volle l'evoluzione di coloro che eran caduti. Per eliminare il caos per l'avvenuta disintegrazione, la Causa Prima soffiando nell'argilla molle degli eteri elementari, compì l'opera di equilibrio, contrapponendo forza a forza, così come si genera la calma

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per i contrasti nei venti, unì lo Spirito alla forma, l'animale all’Essere Angelico, risultato della quale fu l'uomo. La differenziazione della Luce, la differenziazione di Forza equivalgono alla decomposizione della Luce generando in embrione la Terra che rappresentata sotto forma simbolica si ottiene: Saturno costituito da una lunula inferiore sormontata da croce, il suo colore è violaceo; e Giove da una lunula inferiore sormontante una croce, di colore azzurro; Marte è un disco solare munito di doppia lunula, di colore arancione; Venere è un disco solare sovrastante la croce elementare, color verde; Mercurio un disco solare sormontato da una lunula bianca sovrastante la croce elementare, colore rosso; la Luna è una lunula nera mentre il Sole è costituito da un disco di colore giallo. Nel complesso di questo simbolo vi è rivelata la conoscenza dei poteri emananti il plasma del Creato Puro e le Leggi primordiali; dei Poteri creanti gli spiriti degli elementi, equilibratori e ordinatori dei sistemi cosmici; delle forze Arcangeliche dei Poteri raggianti gli spiriti dell’azione o Costruttori del pensiero spirituale sovraintendenti alla Intelligenza Creata. L'Uno scindendosi nel Due origina il Tre, il quale a sua volta emana il Quattro. Nella Quinta manifestazione si risveglia la vita governata e sorretta dall'emanazione del Sette che, in armonia con le Nove potenze, parteciperà alla generazione del Creato per esprimerlo infine nelle due trinità e cioè nel Sei: Assoluto Tutto, Assoluto Nulla. Seguendo il principio dell'attrazione dei poli opposti, le due correnti sublunari Saturno (-), Giove (+) e le due correnti solari Venere (+) Marte (-) si svolgeranno simmetricamente all'asse verticale, attraverso la sfera Mercuriale, secondo la regola del caduceo ermetico solare, due serpenti simmetricamente paralleli all'asta, Giove con Marte, e Saturno con Venere, repulsivi, nemici. Il tutto costituisce ed individua il Pentacolo di Redenzione, la stella esagonale dai due triangoli doppiamente contornati, che racchiude nel primo cerchio il nome di Dio di sette lettere, mentre il secondo cerchio contorna il simbolo dell'acquario con criptogrammi di"scrittura celeste", detto chiave del Grande Arcano. In Esso vi è anche descritta la Somma Opera, frutto del soffio di Dio – operazione aria – simbolicamente figurata dall'aquila, che per realizzarla bisognerà scaldare ingegnosamente col fuoco la terra, perché l'acqua ristagnante si cangi nella primitiva aria di proiezione. Realizzando così la Grande opera di

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trasmutazione in modo che il binomio perfetto riformi e suggelli nell'Amore del Cristo la croce di Luce. Questo è il processo che porta alla ricongiunzione per ricostituirsi e reintegrarsi secondo lo schema del Grande Arcano. Siamo giunti così di fronte al segreto della Genesi. La nostra disamina non può superare quell'inviolato limite, perché nessuna immagine potrebbe, non dico squarciare, ma sollevare l'impenetrabile velo che copre il mistero dei misteri. Dietro di esso si muove l'oceano imponderabile del Potere Increato Emanante, la cui Forza Divina cristallizza gli aspetti e le forme, ostacolo che la ragione non può superare e solo l'Amore può comprendere. Le varie scuole esoteriche o le molteplici dottrine hanno lo scopo di sviluppare l'Essere, che sonnecchia nel nostro "Io" mediante l’approfondimento o l'estensione dei limiti della Coscienza, la quale è raggruppamento di pensieri, sentimenti, impulsi e sensazioni. Noi non siamo una scuola, né tantomeno pretendiamo d'esserlo. Siamo come quel timido raggio di sole che fa capolino tra le nubi in tempesta, portando la speranza nei cuori degli afflitti, recando la buona novella. Salvatore Paladino

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“Altissimu, Onnipotente bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione”. A te, Madonna Povertà, noi ci inchiniamo, a te tanto amata, dall'umile frate Francesco, e tanto disprezzata da coloro che non comprendono la fortuna di possederti, a te, va il nostro saluto, compagna fedele di coloro che vogliono ascendere la faticosa montagna, per ritornare alla casa del Padre. Chi ti capisce ti ama, dolce amica, e se ancora non ti possiede ti cerca, poiché tu sola sai insegnare la rinuncia, l'umiltà, la gioia del saper ricevere, senza superbia e senza orgoglio. Tu Sola sorella dell'umiltà e della purezza puoi portarci all'amor che tutto sublima, alla Luce della vera Sapienza. “Laudate et benedicete mi’ Signore, et rengratiate et serviateli cum grande humilitate”.

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Invocazione Sono in cammino... verso la Patria Eterna, qui sulla terra non resterò per sempre. Tutte le cose che mi circondano e mi affascinano: la gloria, la salute, il denaro, i divertimenti, la carriera, la vita, tutto svanisce come fumo nell'aria. Questo mio camminare per le strade del mondo, strade di tentazione e di peccato, è spesso tanto tormentoso e difficile. La volontà cede di fronte al male, i sensi mi avvelenano lo spirito. Eccomi qui, oggi, davanti al tuo altare, O Signore, per riprendere la forza di camminare nella Tua Legge. Se la mia anima è devastata dal male, Tu sei la Misericordia. Se la mia intelligenza è abbagliata dalle luci del mondo, Tu sei la Verità. Se la mia volontà è debole, Tu sei la Forza. Se l'egoismo stringe il mio cuore di freddezza, Tu sei l'Amore. Se il dolore attanaglia la mia anima ed il mio corpo, Tu sei la Consolazione. Se l'ingiustizia degli uomini mi fa soffrire, Tu sei la Giustizia. Verità, Forza Amore ti chiedo, o Dio, in questo tempo di tribolazione. Fa, o Signore, che la Vita Divina, che oggi è in me, si diffonda per mezzo mio e, col Tuo aiuto, a tutti gli Esseri. Shalom Salvatore Paladino

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LA PIETRA DEI FILOSOFI

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a pietra dei filosofi è una piramide inscritta in un cerchio dentro un cubo. SUPERFORZA – è un campo unificato di forza composto dalle 4 FORZE ELEMENTARI tra le quali primeggia la FORZA o INTERAZIONE FORTE (distruttiva, negativa - ciò che Dio ha unito l'uomo non deve separare). La FORZA NUCLEARE DEBOLE (la fusione di due protoni positivi che in natura non dovrebbe avvenire perché tutti e due positivi). La FORZA GRAVITAZIONALE - che unisce e affiata tutte le particelle elementari, comprese le STRINGHE e i QUARK. La FORZA ELETTROMAGNETICA che, se usata bene, sarebbe per tutta l'umanità una fonte di benessere e di crescita esponenziale. Queste 4 FORZE, a certe condizioni e a determinate temperature, assumono caratteristiche simili di una stessa forza, cioè la SUPERFORZA, in grado di manipolare la materia distruggendo o costruendo galassie, è in grado cioè di creare materia dal nulla. Passiamo adesso alla SUPERMENTE. Quando avviene la cristallizzazione della personalità e della individualità, cioè delle 4 FORZE: fisica, eterica, astrale e mentale, avviene la connessione con tutti i sensi dei 4 corpi in una unica SUPERMENTE. Sia la SUPERFORZA che la SUPERMENTE hanno la caratteristica di creare materia dal nulla, di disgregare e riaggregare le particelle elementari e quindi di sistemi solari e galassie nel macro e nel micro; quello che fece Gesù a Lazzaro, ridando la FORZA COESIVA alle cellule con rigenerazione del corpo fisico. La capacità della SUPERFORZA e della SUPERMENTE vanno al di là della nostra capacità di comprensione. Dalla SUPERMENTE 157

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UNIFICATA vengono fuori l'ARTE, la SCIENZA, la FILOSOFIA e la RELIGIONE. La scomposizione della materia non è impossibile e neppure la sua ricomposizione, se si possiede un calcolatore abbastanza potente per memorizzare i rapporti tra i singoli atomi o cambiare lo spin, dissolvere i legami fra gli atomi, distorcere la gravità, annullare il tempo. Voi non ignorate che nella scienza ufficiale, la parte che spetta all'osservatore diventa ogni giorno più importante. La relatività, il principio di INDETERMINAZIONE (è il principio che è alla base della MECCANICA ONDULATORIA, secondo il quale non è possibile determinare con assoluta certezza la posizione che una particella occupa in dato istante e la velocità che essa ha in quell'istante), vi dimostrerò fino a che punto l'osservatore interviene oggi nei fenomeni. Fino ad oggi non sappiamo se un fotone è una particella o è un'onda: quando non viene osservato, esso è un'onda immateriale, quindi spirito. L'attimo che Io si osserva, diventa una particella materiale. II concetto di DIO e SATANA? II segreto dell'alchimia? Eccolo! Esiste un mezzo per manipolare la materia e l'energia in modo da produrre ciò che gli scienziati contemporanei chiamerebbero un CAMPO di FORZE (sono campi di forza quelli provocati da cariche elettriche e da magneti). Questo campo di forze agisce sull'osservatore e lo pone in una posizione privilegiata di fronte all'universo. Da questo punto privilegiato egli ha accesso a delle realtà in cui lo spazio e il tempo, la mente e l'energia ci nascondono di solito. In altre parole avverrebbe la TRASMUTAZIONE dello sperimentatore stesso. Le SISTEMAZIONI GEOMETRICHE MATERIALI ESTREMAMENTE PURE sono sufficienti per scatenare le FORZE ATOMICHE, senza che ci sia bisogno di utilizzare l'elettricità o le tecniche del vuoto. Apparizione della radioattività corrispondente del Polonio quando un filo di Bismuto è volatilizzato da una scarica elettrica in deuterio ad alta pressione. MASSA SUBCRITICA - Il coefficiente di moltiplicazione è inferiore ad 1 (uno). Ha inizio la fissione, ma manca la reazione a catena. MASSA CRITICA - Il coefficiente di moltiplicazione è 1 (uno). Da ogni fissione nasce un neutrone atto ad una fissione successiva. La MASSA CRITICA non ha valore assoluto: la PUREZZA; la DENSITA' e la FORMA GEOMETRICA possono modificarne la grandezza in misura notevole. Con la pressione e la compressione del 158

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materiale fissile (cosiddetta implosione) si può aumentare la sua densità, ottenerne la diminuzione del diametro e maggiorare il coefficiente di moltiplicazione. La pila atomica era descritta proprio come “una sistemazione geometrica di sostanze estremamente pure”. Salvatore Paladino

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Appendice sulla Superforza

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gnuno di noi può realizzare quello che in fisica nucleare è chiamata la super forza, o energia forte, o energia debole, energie elettromagnetiche, gravitazionali, quindi aggregare, disgregare, distruggere o costruire la materia. Noi con la nostra super mente attraverso la poesia, attraverso tutte quelle cose che noi a livello informativo, a livello di cultura, sappiamo come informazioni, attraverso l’unione, la connessione di questi corpi sottili dei nostri sensi fisici, psichici, astrali e mentali, possiamo raggiungere la super mente. Quindi la super forza può disgregare e aggregare gli universi. La super mente la può fare superiore alla super forza perché non è disgregativa, non è distruttiva. Salvatore Paladino

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SULLA MEDITAZIONE

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a meditazione la può fare qualunque persona da solo, se ha la capacità di connettersi con i piani sottili. Prima avviene la concentrazione, che noi non abbiamo perché la nostra mente è una farfalla… Se tu però riesci a concentrarti, e i cattolici utilizzavano, ad esempio, le giaculatorie.. pronunciavano quelle parole per espellere dal pensiero tutte le altre. Questo è il massimo della concentrazione con cui anche tutti gli yogi iniziavano con Maria o altre divinità che sono la stessa cosa in certi piani. A questo punto, quando una persona riesce a concentrarsi, poi a meditare sull’oggetto della sua concentrazione, poi avviene la contemplazione, poi, diciamo così, il samadhi, nirvana e poi tutte le altre fasi di evoluzione verso l’alto Spirito. Sono piani esistenziali che noi dobbiamo elaborare per poter rafforzare, purificare il nostro corpo fisico, animico e spirituale. In modo che, come dice Gesù, quando i due saranno uno, il positivo e il negativo saranno uno, maschio e femmina saranno uno, allora verrà come il positrone e l’elettrone che unendosi diventano energia pura, non più corpo fisico, non più particelle, allora tutto quanto avverrà come avvenne a Gesù quando divenne il Cristo, non il Cristo di Dio ma la raggiunta Coscienza Cristica, come il ragazzo che dal liceo passa all’università. Egli non è dottore ma ha fatto il primo passo per poterci diventare. Gesù è il primo passo della Coscienza Cristica, e poi il Cristo lui lo ha preso perché era stato iniziato da certi Maestri per poter fare ciò. Questa è la prima fase per andare verso la Via Stretta, e far sì che espandendo la mente olisticamente tu la vedrai allargare di momento in 161

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momento, di giorno in giorno, finché concepirai che la via è larga e non stretta, ma larga perché non ci puoi andare pur essendo larga, se vai da solo, ma devi portare con te parte dell’umanità che è parte del tuo corpo, delle cellule di Dio, delle cellule di Cristo. E sarà la nuova era, quella dei gruppi, dei costruttori mentali e non più della mente lineare, ma si dovrà cambiare programma, quello che sto insegnando io, prima di tutto a togliere tutte le malattie e secondo cominciare a crescere a livello animico e spirituale, seguendo la via del Cristo, l’unico venuto sulla terra e massacrato dai demoni che sono qui. Gli altri che sono venuti non sono stati massacrati. Il Natale non è la nascita di Cristo, il Cristo non nasce, non è nato a Betlemme. A Betlemme hanno portato Gesù piccolo, quando il Sole va verso il Nord ed è allo Zenit, scende luce sulla terra e scendendo luce illumina tutte le anime degli uomini affinché le loro menti si aprano a una nuova fase evolutiva e di crescita; come cresce il Sole, crescono gli altri pianeti, dobbiamo crescere noi, altrimenti moriremo, malati disgraziati e soli, ci abbandoneranno tutti. Natale è questo, discesa della luce, e così per l’Epifania. E tutti ridono e scherzano, anche i più istruiti, quegli stronzi che si credono informati, con l’informazione letta nei loro libri, sono dentro un fotogramma e più sporchi di così non si può. Salvatore Paladino

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LA TUA FEDE TI HA SALVATO

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l nome Jesus è un eponimo – non è esistito Gesù, è esistito il Gesù buono degli Esseni. Al di là di questo, se il Gesù storico sia esistito o meno, io ho una mia idea che nasce dentro di me. Quando, ammesso che Gesù sia esistito in Palestina, come Maria come Giuseppe, in questo tempo, oggi, dopo 2000 anni, non è detto che quei tempi in cui visse Gesù siano scomparsi, come non è scomparso il mio ieri, i miei 10 anni fa – sono sempre lì; come disse Yogananda: la vita è come un film proiettato nel tempo e nello spazio, e noi siamo in questa pellicola dei fotogrammi, dei quadratini che sembra che si muovano o parlino. Anche se fosse che Gesù “non è esistito”, è esistito ugualmente perché quando ci hanno detto che essi sono esistiti (Gesù, la Madonna), noi ci siamo innamorati di loro, li abbiamo creati, tutto l’amore che abbiamo proiettato verso Gesù come verso i Santi, la Madonna, ha fatto il suo effetto: se Gesù è quello descritto nell’evangelo e qualcuno vuole chiamarlo, avere un contatto con lui, lo può avere ma soltanto alla stessa frequenza dove si trova lui: se si trova ad una frequenza molto alta – col Padre – col cavolo che possiamo comunicare con Lui. Se invece noi possiamo comunicare con tutti – senza problemi – con tutti coloro che sono vissuti, dipende dalla loro frequenza la loro frequenza attraverso la quale salgono i gradini dell’evoluzione – e dalla nostra frequenza, se io sono uno stronzo che fuma non posso concepire e volere comunicare con Gesù (o i Santi). Cristo invece esiste, era e sarà – non nato non cresciuto, che non morirà mai. Noi non possiamo conoscere noi stessi, figuriamoci Cristo. Gesù non è il Cristo. 163

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Quindi Gesù, anche se non esistito, adesso esiste (per quanto detto sopra) e se quello vero reale si trova a livelli altissimi (Eloin, Arath) e rimane eterno – noi siamo passeggeri – ma potremmo diventare esseri come loro. Se esistiti, Maria non poteva che avere le stesse caratteristiche somatiche di Gesù – entrambi non terreni ma provenienti da un altro Pianeta – solo così Essa avrebbe potuto allattarlo. L’angelo le disse – tu concepirai e non partorirai – un bambino a cui sarà dato il nome di Gesù – che è un eponimo. Egli si chiamava all’inizio Simone. Con la crescita nei monasteri Esseni e Egiziani, e poi iniziato dal terzo Kumara rimasto sulla Terra, per poi poter ricevere la forza del Cristo, questo essere è diventato un eggregore. Che cos’è un eggregore? Se ti dicono che una persona è esistita e che ha fatto del bene all’umanità, che ha fatto miracoli, tu lo pregherai notte e giorno, milioni di persone che lo pregano creano un ologramma – che non fa altro che addensare energia e informazione amore, devozione – venendo invocato e pregato, questo essere diviene un ologramma. Questo ologramma che non esiste, che abbiamo creato noi, può fare miracoli, guarirci, così come la Madonna. Io a Favignana mi sono connesso con quello che credevo fosse reale, non con l’eggregore ma con quello che era reale, perché sono un esseno e lui era un esseno e al di là del tempo e dello spazio non ci sono differenziazioni, è tutta una stessa esistenza – per cui se io lo invoco, lo amo, lo cerco con tutto il mio cuore, la mia forza, la mia disperazione, lo prego, lui si manifesta, mi ha salvato la vita, non avrei potuto vivere con quella malattia. Allora lui ha fatto in modo che venisse qualcuno per curarla e ho capito che io ero ancora utile a questa umanità. Allora ho detto: se tu vuoi, prendimi, ma se vuoi fa che io possa essere d’aiuto ai miei fratelli umani. Per questo esistono delle persone ignoranti mandate da Dio che hanno delle capacità come il “viddrano” che quando ero piccolo mi sistemò la rottura del braccio con niente. Chi aiuta questi esseri lo fa per aiutare l’umanità. Io ho creduto a quello che sta scritto nell’evangelo, non mi è interessato se è esistito o meno, e dal momento che era nel mio cuore esiste e sempre esisterà – ieri oggi e domani ci sarà sempre nel mio cuore, come la Grande Madre, quella che dovrebbe essere la parte femminile di Dio, quella che era la Madre putativa di Gesù.

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Io ho avuto fede, ho creduto – la tua fede ti ha salvato come dice Gesù. Gli esseri meravigliosi mi hanno sempre salvato. Salvatore Paladino

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FUORI C’È SOLO CIÒ CHE PROIETTIAMO – LUCIFERO E CONNESSIONE CON IL DIVINO

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hi comanda questo pianeta è la materia oscura e si sta espandendo. E quando la luce penetra tra le tenebre, come fosse una nebbia la tenebra svanisce. Ciò da fastidio, qualsiasi essere sia stato Gesù è un processo che prende migliaia e migliaia di anni. Per esempio, Krishna è nato 5000 anni prima di Gesù. Il Cristo ha incorporato il Gesù circa 2000 anni fa, che dall’era dell’Ariete si è passati a quella dei Pesci. Ora si è passati ad un'altra era, quella dell’Aquario – acqua e aria. Gesù portò un’informazione, ci comunicò di Suo Padre, nessuno lo aveva fatto prima. Prima c’erano divinità che volevano sangue, che volevano ragazzini, che uccidevano. Marte si è fatta Rea Silvia ed è nato Romolo e Remo. Altri si facevano ragazzette, come Achille e Alessandro Magno. La vita di Gesù è la vita del nostro sistema solare. I grandi esoteristi lo chiamano il Manas Solare – il Cristo. Sono Archetipi o Capi che governano sistemi immensi e li incorporano. E’ la stessa cosa per esempio nelle anime gruppo (quelle degli animali). Come fanno questi ad essere informati su quello che succede prima di loro a quelli assassinati? Perché l’informazione, come noi quando moriamo il nostro atomo permanente, va verso l’eterico. Se l’eterico si disgrega e lo spirito lo tira su, tira su l’atomo permanente fisico e l’atomo permanente eterico, dove ci sono tutte le informazioni di quei piani dove sono vissuti. Io sto portando informazioni per vivere bene, ma la gente è lappana – io non ci posso fare niente. 166

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Perché ci sono state alterazioni di documenti – coloro che hanno i veri documenti non li hanno dati. Tutti quelli che hanno la gnosi, la Pistis Sofia, la vera Teosofia, sono agli alti livelli, non comunicano con i bassi livelli, non si può dare una mini bomba atomica tattica ad un terrorista. Così le informazioni reali vengono nascoste. Questo è il problema. Perché ce l’hanno con me che sono un troglodita? Perché sanno delle informazioni che sono state messe dentro di me, per questo per tutta la vita hanno cercato di assassinarmi. Come diceva Gurdjieff, noi diciamo sempre bugie. Ma perché? Perché le abbiamo assimilate, per le dottrine che ci hanno dato e i libri che hanno scritto – sono tutte bugie. Mio padre e mia madre quando ero piccino mi dicevano: non ti preoccupare, verrà un giorno Gesù dall’alto del cielo. Perché credevano nel vangelo. Il vangelo ha tante cose buone ma anche alterate, fatte per non farci capire la verità (come dopo il consiglio di Nicea). Io quindi pensavo che sarebbe venuto a portarci via. Ho aspettato tutta la vita finché un giorno, illuso, amareggiato, ho chiesto: “O galileo, quando verrai? Quando ti vedranno i miei occhi?” E lui mi ha risposto: “Non dal tuo cielo esterno ma dal tuo cielo interno mi vedrai, quando il tuo occhio sarà unico tu mi vedrai nel suo splendore come il tuo unico Sé imperituro.” Quindi tutto quello che aspettiamo da fuori è dentro di noi. La preghiera è soltanto un mezzo per poterci concentrare. Il problema è questo. Tutto quello che accade non avviene fuori ma dentro – è la mente che proietta sia le immagini del bene che quelle del male. Allora cosa succede in realtà? Dio ci da la materia vergine, la Maya. La chiesa ne parla con Lucifero: Dio gli diede tutta la materia con cui potesse plasmarla, e Lucifero ha creato la materia da Maya, dall’illusione. Quando fece ciò lui disse: io ho fatto qualcosa di superiore a lui, e qui c’è stata la caduta, la ribellione alla divinità. Noi siamo in questo modo!!!!!!! Fuori non esiste, lo proiettiamo noi il positivo, come il negativo. È come il vasaio, Dio da l’argilla, la materia, affinché la parte di lui proiettata nel tempo e nello spazio possa obbedire ai suoi ordini e plasmare la materia Maya in un'altra cosa, di qualcosa di meraviglioso, mondi, galassie, universi, corpi panteistici e cosmici. Allora cosa fa il vasaio? Ha l’argilla a disposizione. Dall’argilla fa la Giara, fa cose meravigliose, ma mai si è messo in mente il vasaio di dire: io sono superiore all’argilla o al 167

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creatore dell’argilla. Non si ribella perché sa che dentro di sé è Dio, che prima glielo ha messo al di fuori, l’illusione, ma che dentro la realtà l’ha plasmata nel modo in cui concerne ogni uomo che vuole creare una diversità dall’immagine illusoria. Quindi preghiera significa concentrazione. Concentrandoci dentro di noi fino a che cominciamo a contemplare le cose che sono dentro. Se siamo nel lato positivo le proiettiamo nel modo migliore, se siamo nel lato negativo le proiettiamo nel modo peggiore, perché Dio è male, è luce e ombra, è un binomio sia positivo che negativo. Ecco che dobbiamo noi rivedere sia il concetto di Dio sia il concetto di bene o male sia il concetto di preghiera e di meditazione e altre cose. E come da bambino aspettavo dal di fuori e lui mi parlava dal di dentro. Io sono dentro di te, io sono Dio, fuori non c’è niente, c’è soltanto etere, c’è soltanto energia astrale, i globi sono la realizzazione delle nostre menti che percepiscono, concepiscono disegni divini. MA i disegni divini sono dentro di noi – nessuno ha mai visto Dio fuori, mai nessuno lo ha conosciuto perché guarda in altre parti in modi sbagliati, guarda nel vuoto, non c’è niente, solo la Maya e l’illusione. Quando noi cominciamo a capire di modificare, di sintetizzare il concetto di bene e male di dio e satana in una sola forma energetica, allora noi raggiungeremo i piani reali, e lì ci sarà la nascita del piccolo Cristo, che sarebbe la più grande realizzazione possibile in questa materia Maya, in questa materia vergine, in questa illusione che noi ogni giorno creiamo in mari, animali, case, siamo noi che le realizziamo perché ci siamo noi qua. E come si realizza una casa che c’è bisogno di architetti, geometri, capomastri, muratori ecc., così si alza una casa. Ma chi passa di lì e vede quella casa che prima non c’era dice: ma che è successo? E un miracolo! No, non è stato un miracolo, ma uomini, e cosi quando vediamo una pianura sterile, quando piove il seme nascosto crea foreste, ma qualcuno li ha creati, c’è un grande architetto dell’universo che gestisce la natura ed esseri sottili (elementali) che creano ad esempio il vegetale – come quando noi dipingiamo non viene fuori per miracolo – siamo noi ad averlo dipinto. La degenerazione mentale degli esseri che mantengono il potere in tutti i livelli ci inibiscono la crescita come hanno inibito il sale marino, quello originale – non quello delle multinazionali che ci sta avvelenando e ha atrofizzato la ghiandola pineale. Che ci impediscono di prendere il peyote, l’amanita muscaria, che ci permetterebbero di capire certe cose, farci uscire ed entrare con il corpo eterico. Una cosa pericolosa per 168

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loro, perché noi diverremmo superiori a loro come disse Luce Bella verso Dio. Così dunque dovremmo vedere le cose. Noi siamo Dio, e se ci ammaliamo lo abbiamo voluto noi. E guariamo perché lo vogliamo noi. Non c’è santo. C’è solo la connessione con, ad esempio, Padre Pio. Ma è la connessione con il divino che ha Padre Pio che ci permette a nostra volta di connetterci. Come dice Gesù: “Io faccio quel che faccio perché è il Padre mio che me lo fa fare, se Lui non vuole io non posso fare niente – io sono figlio di Dio ma anche voi lo siete.” Salvatore Paladino

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IL LINGUAGGIO PRIMORDIALE

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na mente tridimensionale che concepisce bidimensionalmente vuol comprendere qualcosa che sta alla dodicesima dimensione? O siamo stronzi che fumiano o siamo matti che camminiamo. Ma io posso spiegare che Dio non può sedersi su un Arca, non può parlare a Mosè, la Stella Cometa non può fermarsi sulla grotta dove è nato Gesù. E così per tutte le altre cose che ci raccontano. Io sono ignorante ma tutta questa gente illuminata che studia, che ha lauree, è così stronza da credere cose del genere. Se la Luna si avvicinasse solo per un attimo, anche solo a 200.000 chilometri, gli tsunami ci coprirebbero. Sul frontespizio del Tempio di Delfi c’è scritto: conosci te stesso e conoscerai Dio e l’Universo. Prendiamo un microscopio. Possiamo vedere a milioni e milioni nel piccolo. Sta a significare che se tu guardi la tua mano e vedi la pelle densa, appena inizi col microscopio vedi un reticolato che si allarga sempre di più e scompare – scompare tutto quanto. Gli atomi scompaiono, diventano quark, particelle elementari, stringhe. Allora noi siamo fatti di vuoto o siamo densi? Noi ci vediamo? E’ una frequenza che ci fa vedere per come siamo, ma noi non siamo fatti così. Gli stessi neuroni non sono fatti come li crediamo. Noi siamo un campo magnetico fluttuante come lo sono le galassie che girano intorno a sé e noi le vediamo non come sono ma come noi crediamo di vederle. E lo stesso noi ci vediamo per come vogliamo vederci. Così noi vediamo per le galassie, per gli Universi, sia per il corpo Panteistico di Dio, abbiamo solo vuoto. Che significa? Siamo fatti di vuoto, siamo fatti di nulla. Allora siamo un’illusione. Come gli universi dunque così anche il corpo eterico astrale, mentale, causale eccetera 170

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eccetera – non sono, sono visibili e tangibili perché la nostra mente vuole essere visibile e tangibile. Allora, se siamo fatti di vuoto, Dio dov’è? E’ semplice, e me lo hanno detto gli animali. Come parlavano con Francesco. Essi venivano capiti attraverso il linguaggio primordiale. Se noi siamo fatti di stringhe, particelle elementari, atomi, tessuti, organi eccetera. Nell’infinitamente piccolo, dal principio creativo dell’atomo c’è l’informazione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Potenza, Amore e Sapienza: quindi tutta l’informazione di qualsiasi forma di esistenza, universo, galassia, è nelle particelle elementari, e noi siamo formati di particelle elementari e siamo creati come un complesso microcosmico dentro un macrocosmo. Quindi noi siamo anche Dio ma non nel corpo fisico ma nelle particelle. Infatti, cosa è una informazione? Una messa in forma, un insieme di messe in forma e diversi insiemi ne formano una parte più grande, non dove ognuno fa la sua parte, è un insieme solo che fa parte non più di molecole ma di cellule tutte quante informate. E lì c’è il linguaggio primordiale delle piante, delle pietre, che dovremmo conoscere pure noi ma che non conosciamo più. Dio non può essere in questa né in nessun’altra dimensione perché sarebbe un essere perfettibile come tutto ciò che risiede in quelle dimensioni, non può mai essere così. Dio è in tutti noi, è la somma delle informazioni dei cyber del banco dati del vegetale, del minerale dell’umano, del superumano, del divino e del cosmico è dappertutto; noi siamo Dio e possiamo fare quello che vogliamo, sia ammalare che guarire. Non cercatelo da nessuna parte, cercatelo dentro voi stessi, dentro le vostre particelle, e recupererete il linguaggio primordiale e avrete i sensi psichici integri e farete miracoli. Salvatore Paladino

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CHI CENSURERÀ I CENSORI

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n questi tempi di grande tribolazione che scuote tutto il sistema sociale e morale del vivere, mai come oggi sentiamo il bisogno impellente di qualcuno o qualcosa che ci possa tirar fuori da questa cloaca di fanghiglia che ci tiene: serrati all'odio, al rancore, nella ipocrisia. Come sia potuto accadere quello che i nostri occhi vedono, le nostre orecchie ascoltano e le nostre narici fiutano — il puzzo fetente di zolfo che è il preludio di una fine tracciata migliaia di anni fa, poiché l'umanità in un'enfasi di odio collettivo, cerca di se stessa al Moloch di biblica memoria — non possiamo saperlo, dal momento che non possediamo l'onniscienza di Dio o la longevità dei matusalemmi ebraici per poter narrare una storia vecchia di millenni. Forse la più adatta a dare una valida spiegazione potrebbe essere la Chiesa Cattolica, la quale, a detta sua, ha ereditato tutti i poteri, sia Temporali che Spirituali, da Gesù Cristo. Sembra però che adesso questa infallibile istituzione non goda più la fiducia che i fedeli una volta, per mezzo delle Sante Inquisizioni, gli riservavano; persa, allora, pure la stima dei ministri di Dio, non sappiamo più a che santo votarci. In quest'era di automatizzazione, dove tutto e tutti sono diretti verso una strumentalizzazione collettiva, che ha soppiantato i vari geni dell'arte, risorgono dalle ceneri i vecchi pionieri che, stufi di avvitare il solito bullone, nel solito buco, col solito cacciavite, riprendono l'antica, ma sicura via dell'Est (“Guarda la Luce soave che invade il cielo d'Oriente”). Quest'esempio di indipendenza totale potrebbe essere lo sprone per il ritorno a Cristo, come ai tempi dei veri pionieri del cristianesimo che, incontaminati dall’odor di zolfo, sapevano vedere Dio faccia a faccia, senza il bisogno di intermediari o di forme burocratiche, per poter pregare e chiedere il perdono per i peccatucci quotidiani. 172

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E' necessario, quindi, il ritorno alle origini, alla natura, ma più che altro ad una volontà libera sia di agire che di interpretare la vita ed i suoi misteri, sperando che siano finiti i tempi dei vari Giordano Bruno, Cagliostro, Guglielmo Postel ecc. E' a proposito di questi personaggi, nati e morti liberi, senza ritrattare le loro idee di fronte ai vili carnefici, che voglio dilungarmi un poco ritornando indietro nel tempo e spulciando qualche testo storico. Prima di tutto dobbiamo stabilire se il pensiero di questi uomini, che venivano chiamati maghi, alchimisti, era in contrasto con la fede cristiana. In quasi tutte le fonti che parlano della "Grande Opera" si riscontra che l'Alchimia primeggiava nel mondo antico: sopra ogni arte, perché la trasmutazione non si otteneva con la sola abilità e la dottrina, ma occorrevano virtù morali, e soltanto l'Uomo che avesse raggiunto lo stato della perfezione poteva usufruire dei prodigi della natura — Ama la natura ed essa ti aprirà i suoi scrigni d'oro. L'alchimista voleva conoscere Dio mediante la comprensione delle forze meravigliose da Lui infuse nella materia, voleva abbracciare il Supremo con l'intelletto (e non con la fede cieca dei dogmi) e gradualmente ascendere, con lo studio e la contemplazione, sino alla luce divina. Anche la Magia presenta principi analoghi: essa fin dall'antichità era collegata con l'Alchimia e l'Astrologia e fu presso gli antichi "Arte Somma", la cui esplicazione e il rituale venivano tramandati dai sacerdoti agli iniziati. Essa ebbe come esponente massimo di potenza e di estrinsecazione: "la Parola", il cui potere veniva insegnato nella "Casa di Vita" dell'antico Egitto, dove se ne apprendeva il valore, la formula magica di pronunciarla e l'arte del ritmo (melodia), che doveva accompagnare il "Rito Magico" dell'Alta Magia, dalla quale il mago (o iniziato) otteneva manifestazioni soprannaturali a beneficio degli uomini e della natura (Gesù guariva attraverso la "Parola" o insegnava ai discepoli come usarla). Da questo punto di vista possiamo dire che sia l'Alchimia che la Magia nella loro affinità non si discostano affatto dal pensiero che dovrebbe avere la Chiesa ed i suoi iniziati. Ci si chiede allora: come mai i Ministri di Dio mandavano al rogo i maghi e gli alchimisti laici, accusati di stregoneria, mentre canonizzavano gli ecclesiastici che facevano la stessa cosa? — forse non tutti sanno che i Papi Benedetto IX, Giovanni XX, Gregorio VI e VII, Silvestro II erano maghi ben 173

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noti, mentre i vari Alberto Magno, Tommaso d'Aquino, Ruggero Bacone, l'Abate Tritemio - per citarne alcuni - erano alchimisti e, se diamo credito alla leggenda che vuole l'Alchimia e la Magia opera di Angeli maledetti che rivelarono le arti illecite all'umanità, possiamo dire che le accuse di stregoneria non sono state altro che abili maneggi contro i nemici personali e politici della chiesa. Così, mentre il clero ortodosso "evocava legioni di demoni" con incantesimi magici, senza alcuna molestia dalle autorità, quando si atteneva ai dogmi stabiliti e non insegnava eresie, inenarrabili atrocità venivano perpetrate su poveri infelici che facevano da capro espiatorio ai massacratori di bambini nelle sante inquisizioni. La Chiesa spigolava diligentemente la scienza occulta dai campi una volta carichi della "Teurgia" (pratica magica dei pagani per mettere in rapporto con la divinità) e li serbava per il proprio uso, mentre perseguitava coloro i cui peccati, non coperti dall'abito sacerdotale, "cacciavano di frodo" nei territori della "Scientia Scientiarum". Queste accuse, allora quotidiane, e le sentenze di morte per stregoneria furono ritenute dal sant'Uffizio necessarie, in quanto i cultori della "filosofia ermetica" stavano facendo traballare la famosa "Pietra" (tu sei Pietro ed Io su questa pietra…) sulla quale poggiavano le fondamenta della Chiesa stessa. Di fronte a questo grosso pericolo, la Chiesa prese seri provvedimenti proclamando le sante crociate contro gli eretici; a difesa di queste si prodigarono S. Agostino, Teofilo, arcivescovo di Alessandria che ordinò la distruzione dei palazzi adiacenti al Serapeo, nei quali si insegnava medicina ed alchimia, Papa Giovanni XXII, che nel 1317 col suo editto contro gli alchimisti proibiva ogni pratica alchemica. Ciò è strano perché solo pochi anni prima del suo editto Araldo da Villanova aveva felicemente compiuto due trasmutazioni presso la Santa Sede ed un'altra perfino alla presenza di Papa Bonifacio VIII ed una folta schiera di accaniti difensori della fede. Quindi, mentre costoro, come lupi famelici, cercavano il Diavolo fuori dalla Santa Sede, in casa dell' "Acqua Santa" si compivano cerimonie e pratiche oscure col tacito consenso della Madre Chiesa, e nelle oscure biblioteche dei conventi dei vari ordini monastici si ricopiavano gli antichi testi di Alchimia, di Magia ed Astrologia. Chi pagò le spese di queste congiure furono coloro che, secondo la Chiesa, insegnavano l'eresia e, in mezzo al clero, quelli che non si attennero ai dogmi stabiliti. 174

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Uno tra i più famosi, che subì l'ira della santa Inquisizione, fu Giordano Bruno (1548-1600), ex monaco domenicano che aveva dubitato delle verità fondamentali della religione cattolica e della verità rivelata. Il suo pensiero fu dominato da una potente intuizione cosmologica: infatti afferma che l'Universo è infinito, ricco di infiniti centri, specchio di un'unica divinità che regge provvidenzialmente dall'interno tutte le cose. G. Bruno raffigura l’Universo come un unico corpo infinito, avente per forma l'anima intellettiva universale, costituendo con questa i due aspetti di un'unica sostanza. Il Bruno era anche un cultore ed un Praticante della Magia, e paragonava questa ad una spada che, tra le mani di un uomo esperto, può fare miracoli, insistendo sul ruolo che la matematica ha nella Magia. L’esistenza degli altri pianeti e la rotazione della Terra attorno al Sole, costituiscono una parte secondaria della sua opera che comprende sessantun libri, in maggioranza opere magiche. L'esistenza di altri pianeti abitati, secondo lui, fa parte della magia, ed è proprio perché credeva in questa che Giordano Bruno venne giudicato eretico ed arso vivo a Roma, a Campo de Fiori, il 17 febbraio 1600. Ebbe invece miglior sorte Pietro d'Abano (1259-1316) che, condannato al rogo per Magia, scampò al supplizio morendo in carcere. Il d'Abano fu uno dei più grandi scienziati del tempo di Dante: scrisse opere sulla fisiognomica, sulla geomanzia, la profezia e gli elementi della magia (il mago Agrippa e l'abate Tritemio nel secolo XVI ne pubblicarono le opere). Inventò inoltre un metodo semplice di divinazione, basato su delle combinazioni numeriche in rapporto coi pianeti e coi segni dello zodiaco. Potrei anche dilungarmi su Cagliostro, ma penso sia inutile perché quasi tutti sappiamo la sua storia o leggenda, raccontata perfino nei film. Possiamo accennare, per onor del vero, alla sua esistenza terrena che oscilla tra il 1743 al 1795, anno in cui è stato condannato a perpetuo carcere nella torre di S. Leo. Cagliostro, alchimista e guaritore, perseguitato in patria, percorse la Polonia, la Russia, la Francia, predicando l'avvenire e curando gli ammalati. Guglielmo Postel (1510-1581) fu un altro tra i perseguitati dalla Chiesa, poiché le sue idee unitarie miravano, anche se utopisticamente, a fondere tutte le religioni in una. Per questo ed altri motivi fu da Loyola denunciato e messo in prigione, ove sarebbe rimasto a languire per tutta la vita nelle carceri del Santo Uffizio se non vi fosse stata in 175

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Roma una rivolta, durante la quale furono aperte le carceri e Postel fuggì. Ebbe spiccata intelligenza, a tal punto che a soli tredici anni fu maestro di scuola, da solo imparò il greco e l’ebraico ed ebbe a Parigi una cattedra di metafisica e di lingue orientali. Cerchiamo adesso qualche notizia sugli alchimisti in abito talare, cominciando da Alberto Magno, domenicano, vescovo di Ratisbona salito alla gloria degli altari come santo nel dicembre del 1931, con bolla di Pio X, e maestro di alchimia di Tommaso d’Aquino. Il "Santo dei Santi” non disdegnava la magia naturale, tramite la quale scoprì la "potassa-caustica" la "cerussa" ed il "minio". Trithemius nacque a Trittenheim, nel distretto di Trier. A Heidelberg incontrò un maestro, che lo istruì nelle arti occulte e gli predisse la sua futura vocazione – infatti in seguito ad una visita nel monastero di Sponheim fu attratto dalla vita religiosa e si fece monaco. Nel monastero insegnò molte arti, scrisse, oltre ai trattati ecclesiastici, opere magiche, fu dotto in alchimia, della quale afferma che la trasmutazione è possibile, e con acconce operazioni si può ottenere la pietra filosofale. Scrisse le "Sette Seconde Cause" che, a detta degli occultisti, tratta la magia attraverso metodi convenzionali, espressi in modo che ogni parola ha un doppio significato. Ruggero Bacone, monaco francescano, detto "il dottore mirabile", affermò che "la nobile branca della matematica è astrologia", utile alla medicina, all’alchimia ed alla divinazione del futuro. Egli ritenne l'Astrologia indispensabile alla politica, asserendo che molte guerre si potrebbero evitare se si osservassero le stelle più attentamente; disse anche che i corpi celesti influiscono fin dalla nascita sulla complessione fisica e sulle vicende dell'uomo; chiarì che “gli eterni Movimenti celesti predispongono il destino, ma non lo decidono, perché la Volontà è libera”. Quest'affermazione di Bacone è però in opposizione dei Concili di Laodicea e di Toledo, che combatterono l'Astrologia perché, secondo loro, comprometteva il libero arbitrio. A Ruggero Bacone, secondo alcuni documenti, è stato attribuito un manoscritto che duca Northumberland aveva rubato in uno dei monasteri da lui saccheggiati durante il regno di Enrico VIII, e che i suoi familiari consegnarono a John Dee (noto alchimista e mago oltre che scienziato). Questo Manoscritto, in lingua sconosciuta, dopo alterne vicende viene decifrato nel 1919 dal prof. William Romaine Newbold dell'università di Pennsylvania: in esso Bacone dichiara di conoscere la 176

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struttura della cellula e la formazione dell'embrione, partendo dallo sperma e dall'ovulo. Afferma ancora di aver visto in uno specchio concavo una stella a forma di chiocciola che si trovava tra l'ombelico di Pegaso, il busto di Andromeda e la testa di Cassiopea. In questo punto descritto da Bacone è stata scoperta, nel nostro secolo, Andromeda, la prima grande nebulosa extragalattica che mai sia stata riconosciuta. Inoltre, sempre in questo manoscritto, Ruggero tratta i segreti delle "Nove" e dei "Quasar". Dopo questa panoramica, se mettiamo in movimento la nostra macchina razionale, possiamo capire il perché di tanto accanimento nelle persecuzioni di grandi uomini d'ingegno che diedero lustro all'umanità. Alla base di questa anticristiana reazione vi è l'antica paura dei vari Pietro; l'apostolo, infatti, vedendo uomini potenti in magia operare miracoli nel nome di Dio, si rivolge a Gesù dicendo: "Maestro, costoro guariscono nel nome del Signore ma non sono dei nostri". La risposta del "Vero Maestro" fu secca, breve e semplice: "Chi è con Dio non è contro di noi". Purtroppo quando i ministri dello stesso Dio, molto tempo dopo la morte di Gesù, videro i miracoli "Veri", realizzati davanti casa loro da uomini versati nelle "Scienze Divine" e le masse correre dietro a questi profeti di un'era nuova, si ricordarono delle parole che il maestro disse prima di ascendere al cielo ai dodici discepoli: "Guarirete gli infermi, scaccerete i demoni, resusciterete i morti". Così vollero provare a sanare, esorcizzare e resuscitare, ma, per loro sfortuna, le batterie una volta cariche, dopo tanto tempo d'abbandono e di trascuratezza, si erano scaricate: i ciechi tali erano e tali rimasero e non poterono così ammirare la faccia color d'aragosta per l'occasione assunta dai mancati guaritori, mentre i sordi, per loro fortuna, non sentirono le bestemmie contro lo Spirito Santo che li aveva boicottati. A questo punto si rivolgono al "Santo Padre" che, come Gesù, doveva saper porre rimedio, ma al contrario del maestro buono, questi diede ordine che si alzassero al cielo segnali di fumo nero, si suonassero le trombe (una volta si suonavano i tamburi) e si indicesse la Santa Inquisizione per purgare e purificare questi strumenti dello spirito maligno di Satana che, contro il consenso della chiesa, permetteva ai suoi discepoli di guarire i ciechi, i sordi, i lebbrosi, e resuscitare, forse, anche i morti. Fu aperto quindi, con cerimonia solenne, il grande mattatoio della chiesa cristiana, dove furono macellati in nome dell'Agnello, le pecorelle 177

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arbitrariamente dichiarate infette; in esso furono versati fiumi di sangue ed il numero dei sacrifizi umani non trova neanche confronto negli annali del paganesimo. Da questa piccola analisi, che niente di critico si propone, abbiamo capito che l'uomo, qualsiasi abito indossi, ancora oggi è un egoista, ed è per questo che da esso non possiamo trarre nulla di buono se non ritorna prima quel figlio, rispettoso e timoroso del Padre e della Natura, come lo era l'antico alchimista. E' anche giusto, d'altro canto, che l'uomo abbia un freno e venga censurato quando sbaglia: per questo Mosè stabilì quelle severe leggi che parte del popolo ebraico non volle accettare; è pure valido, però, quel motto che dice:" QUI CENSEBIT CENSORES?". Salvatore Paladino

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TECNICHE DI GUARIGIONE

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appiamo che attraverso la glandola pineale, che opera come antenna ricetrasmittente, possiamo comunicare con uomini in grado di ricevere le onde pensiero, indipendentemente dai mezzi sensori conosciuti, e la stessa ghiandola pineale permette la percezione a distanza di oggetti o situazioni d'ambiente. L'uomo in grado di questa chiaroveggenza acquista tre diversi stati psichici che vengono denominati di "Lucidità", se la percezione riguarda l'immediato presente; di "Psicometria", se si tratta del passato; di "Premonizione", se, invece, intuisce il futuro. Adesso vediamo in che modo si può elaborare, attraverso quel meraviglioso incameratore, trasformatore ed erogatore di energie provenienti dall'Assoluto, che è il nostro corpo psicofisico, il fluido che circola nell'intero Universo, vedremo come l'uomo utilizza questo fluido sotto forma di raggi che, emessi con apposito metodo, possono essere trasfusi su altre persone specialmente a scopo terapeutico. Prima di passere alla parte “tecnica” della “guarigione”, diremo che questi passaggi di energia sono delle donazioni, trasfusioni d'amore di una individualità ad un'altra e possono avere come obiettivo la guarigione di malattie fisiche, oppure l'equilibrio del corpo psicofisico negli stati agitativi e nevrosi. Nell'articolo su Mesmer abbiamo già visto che un uomo in buone condizioni di salute effonde continuamente dal suo corpo delle emanazioni vitali, le quali possono essere assorbite da altre persone, con vantaggio di queste ultime; tali emanazioni possono guarire lievi malattie, o per lo meno favorirne la guarigione. Come le correnti praniche (da Prana = soffio vitale) possono essere sottoposte alla volontà, così è possibile all'uomo di indirizzare coscientemente i flussi di vitalità che sgorgano da lui, ed anche di aumentarli grandemente, indirizzandoli verso un malato debole; anche 179

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se la milza di questi non funziona regolarmente, è ben possibile favorirne la guarigione, poiché la nuova vitalità, trasmessagli dal guaritore, mantiene in funzione il suo meccanismo fisico, finché il malato stesso non sia sufficientemente ristabilito per poter assorbire il prana di cui ha bisogno. La guarigione di persone deboli da parte di persone vigorose, può essere dunque determinata, in certi casi, dalla semplice vicinanza fisica; il fenomeno può avvenire in modo del tutto incosciente ed automatico, ma può anche essere aiutato e accelerato, quasi illimitatamente, mediante uno sforzo cosciente. Spesso si può molto giovare col solo riversare sul paziente copiose correnti di vitalità, che vanno ad inondare l'organismo; l'operatore però può anche indirizzarle direttamente verso determinate parti ammalate. Il semplice aumento della circolazione pranica è sufficiente per guarire molte malattie lievi; tutte le malattie nervose denotano sempre uno squilibrio del doppio eterico, squilibrio che è anche causa di disturbi digestivi e di insonnia. I mal di testa sono di solito causati da uno stato congestione del sangue o del fluido vitale, detto alle volte magnetismo, ed il guaritore, riversando una forte corrente sulla testa del sofferente, riesce a scacciare la materia congestionata, eliminando il dolore. Questi metodi sono relativamente semplici e di facile applicazione ma un guaritore abile, specialmente se chiaroveggente, può enormemente accrescerne l'efficacia. Inoltre, il metodo si può perfezionare formando una tavola mentale dell'organo malato immaginandolo in condizioni sane: ciò richiede però la conoscenza di certi elementi di anatomia e di psicologia. Noi sappiamo che l'azione del pensiero modella la materia eterica nella forma voluta, aiutando così la materia a costruire nuovi tessuti molto più rapidamente di quanto avverrebbe in condizioni normali: un metodo ancora più efficace consiste nel creare l'organo con materia mentale, avvolgendolo poi di materia astrale; il modello viene quindi condensato con materia eterica ed infine viene riempito di elementi gassosi liquidi e solidi, utilizzando i materiali disponibili nel corpo e prendendo dal di fuori quelli che mancano. Ecco adesso un metodo facile ed efficace per intraprendere il lavoro di guarigione magnetica: il paziente deve prendere una posizione comoda, seduto o sdraiato, raccomandandogli di rilasciarsi nel modo più completo possibile; è preferibile che egli si adagi in una poltrona con braccioli solidi e piatti; l'operatore si siede da un lato su un 180

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bracciolo per venire così a trovarsi leggermente più in alto del paziente. Allora il guaritore comincia a fare dei passi con le mani sul corpo del malato o sulla regione che intende magnetizzare e fa uno sforzo di volontà per richiamare dal paziente la materia eterica congestionata, o alterata. Questi passi possono essere eseguiti senza toccare il soggetto; benché riesca di aiuto posare dolcemente e leggermente la mano sulla pelle. Fra la mano dell'operatore ed il corpo del soggetto si crea un "campo magnetico", formato dalle energie positive, emanate dal palmo della mano, assorbite dagli organi in cura, e dalle energie negative, espulse dal corpo del soggetto e raccolte dalla mano che se ne satura. Dopo ogni passo l'operatore deve aver cura di gettare da parte continuamente la materia eterica così estratta, altrimenti egli stesso potrebbe assorbirne a parte e soffrire del male tolto al paziente. Ciò è stato spesso constatato: un operatore, dopo aver tolto ad un ammalato un dolore ad un dente o, ad un arto, non tarda a provare lo stesso dolore nella corrispondente parte del suo corpo. In certi casi, quando si sono fatte numerose pratiche curative, un operatore che trascuri di gettare la materia malata da lui estratta, può ammalarsi seriamente ed anche esporsi a sofferenze croniche. Generalmente, basta scuotere con forza le mani verso il suolo, tenendole lontane dal corpo; il magnetismo può anche essere gettato in una bacinella d'acqua, avendo poi cura naturalmente di vuotarla. Dopo questa prima parte del trattamento è utile lavarsi le mani prima di passare alla parte successiva, che è la più importante. Si dice che sia anche possibile indirizzare il magnetismo malsano verso certe categorie di elementali che lo utilizzeranno (la parabola biblica del gregge di porci potrebbe essere una descrizione allegorica del procedimento). E’ però preferibile procedere nel modo sopra detto anziché lasciare il magnetismo malsano verso l'aura del guaritore o di altre persone vicine. Una leggera variante, particolarmente utile nel caso di congestione locale, consiste nel porre le mani ai lati della regione malata e nel far passare dalla mano destra verso la sinistra una corrente di magnetismo purificatrice, che espelle la materia congestionata. Dopo questa preparazione, si passa a riversare sul paziente il nostro fluido magnetico ed il nostro prana, facendo dei passi simili, che questa volta, però, vanno fatti con intensa volontà per infondere propria forza 181

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nel paziente. Ciò può essere fatto, come prima, mediante lunghi passi sull'intero corpo, oppure mediante passi più corti su una parte determinata, o ancora, usare le due mani, col metodo sopradescritto. Da ciò comprenderete facilmente quanto sia opportuno che il guaritore sia in perfetta salute, altrimenti potrebbe trasmettere al paziente una parte del suo magnetismo malsano. Occorre sapere che nelle cure magnetiche i vestiti, specialmente quelli di seta, costituiscono un ostacolo per la corrente e il paziente dovrebbe essere perciò, secondo le circostanze, vestito il meno possibile. Il fatto che alcune forme di pazzia sono dovute a difetti del cervello eterico (come quando le sue molecole non corrispondono perfettamente a quelle più dense del corpo fisico, per cui sono incapaci di trasmettere le vibrazioni dei veicoli superiori), ci fa pensare che tali casi si prestino alla cura magnetica. Vi sono, ben inteso, altri modi di agire sul corpo eterico, perché i corpi mentali, astrale e fisico sono così strettamente collegati fra loro, che uno di essi può molto bene agire sugli altri. Generalmente parlando, si può dire che tutto ciò che favorisce la salute fisica reagisce utilmente anche sui veicoli superiori, i muscoli non esercitati, per esempio, non solo hanno tendenza a deteriorarsi, ma producono anche una congestione magnetica; ciò costituisce un punto debole nel doppio eterico, attraverso cui possono passare germi molesti come quelli infettivi. Allo stesso modo, una cattiva salute mentale o astrale, si rifletterà, quasi certamente, sul corpo fisico, e creerà i presupposti per l'insorgere di una malattia. Una persona che in astrale si agita e cioè spreca la sua energia in emozioni, preoccupazioni ed imbarazzi insignificanti, non soltanto rischia di turbare i corpi astrali di altre persone sensitive, ma spesso questa continua agitazione astrale reagisce a mezzo del corpo eterico sul corpo fisico, producendo ogni specie di malattie nervose. Quasi tutti i disturbi nervosi, per esempio, hanno dirette cause nelle inutili preoccupazioni dannose, e sparirebbero presto se si potesse insegnare al paziente il modo di mantenere i suoi veicoli in condizione di calma e di pace. La cura magnetica si confonde, quasi impercettibilmente, col mesmerismo, già trattato nel fascicolo N° 1 pag. 21, del 1974, di Quarta Dimensione. Salvatore Paladino 182

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IL MISTERO DI DIO

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in dalla più tenera età abbiamo sentito parlare di Dio, o perlomeno hanno cercato di parlarci di Lui, in modi, a volte, grossolani; sta di fatto che l’umanità, in questa affannosa ricerca di un Essere che trascenda i suoi livelli di conoscenza e di esperienza, nel suo innato bisogno di un Essere che superi il pensiero della mente umana, ha fatto sì che questo pensiero assumesse un triplice, sostanziale atteggiamento: di affermazione (Teismo); di negazione (Ateismo, gr. Atheos "senza Dio") e di dubbio (Agnosticismo). Su questo problema sono stati versati fiumi d'inchiostro da poeti, filosofi, matematici e tantissima altra brava gente che pretendeva, magari, trovare Dio all’angolo della strada; fino ad oggi, però, il problema Essere non Essere è e rimane il più ingarbugliato che l'umana mente abbia mai tentato di districare. Così, ai teisti Dio appare come l'Essere che tutto sovrasta in Potenza, Sapienza, Giustizia e coordinando, affiatando e muovendo l'universo intero dà origine al mondo fenomenico. Gli atei, in opposizione a questa onnipotenza e onniscienza che tutto può e tutto prevede, attribuiscono, invece, la creazione e esistenza stessa dell'uomo al caso, che attraverso uno strano scherzo della natura ha fatto quello che noi oggi possiamo constatare attraverso i nostri sensi fisici, negando in questo modo il Principio assoluto, la Potenza Una che racchiude in sé tutto ciò che è, fu, sarà, ciò che non ebbe principio e non avrà fine. Gli agnostici, poi, dapprima hanno assunto l'atteggiamento di coloro che non credono a nulla che non possa essere dimostrato dai sensi, in seguito, invece, hanno dato definizioni più filosofiche, affermando che l'Assoluto è inconoscibile per la mente degli uomini, che esso è 183

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percepibile soltanto dallo spirito ed è solo veramente comprensibile meditando sulla creazione. Da questi tre pensieri dovremmo trarre quella che potrebbe essere la verità su Dio: quale verità? Quella che afferma l'esistenza di Dio come dogma, quella che attribuisce la creazione al caso, oppure quell’altra che trascende la mente degli uomini? Di solito l'uomo, per non sbagliare, sceglie l'idea della maggioranza, dimostrando di dare così ben poca fiducia al suo pensiero individuale; qualcun altro, invece, possiede lo spirito di contraddizione e l'idea di opposizione a qualsiasi iniziativa morale e sociale; altri ancora preferiscono rimanere al di fuori, avanzando la scusa del pensiero limitato e che sforzarsi nel campo dell'inconoscibile significa tempo perso. Povero uomo, hai ascoltato le diverse campane stonate di un mondo illusorio e non hai udito le voci dei vari maestri che "gridano nel deserto"; non hai voluto ascoltare la voce della tua coscienza per mezzo del tuo cervello razionale, eppure trovare la prova dell'esistenza di Dio nei tre casi sopraindicati, è abbastanza facile. Ai teisti possiamo dire che la verità può essere cercata in un assioma applicato alla nostra scienza fisica: "non vi è effetto senza causa". Basta cercare la causa di tutto ciò che non è opera dell'uomo e la ragione stessa ti risponderà. Per credere in Dio basta gettare uno sguardo sulle opere della creazione. L'Universo esiste: dunque ha una causa. Così, dubitare dell'esistenza di Dio sarebbe come negare che ogni effetto abbia una sua causa od asserire che il nulla abbia potuto produrre qualche cosa. Inoltre, se il sentimento dell'esistenza di un Essere supremo fosse prodotto dell'istruzione, non sarebbe universale e non si troverebbe come le nozioni delle Scienze che negli individui e nei popoli colti. Agli atei diciamo che l'armonia, che regola le forze dell'universo, palesa combinazioni e principi determinati e perciò, una potenza intelligente. Così, attribuire la prima formazione al caso, sarebbe assurdo, poiché il caso è cieco e non può produrre gli effetti della Intelligenza; un caso intelligente, allora, non sarebbe più caso. Il potere dell'intelligenza si manifesta per mezzo delle sue opere e poiché nessun essere umano può creare ciò che produce la natura, ne segue che la prima causa deve essere una Intelligenza Superiore all’umanità. 184

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Per quanto siano grandi i prodigi compiuti dall’intelligenza umana, bisogna ammettere che questa stessa intelligenza ha una causa, e quanto più ciò che essa compie è grande, tanto più grande deve essere la causa prima. Ora, questa intelligenza superiore ad ogni altra è la causa prima di tutte le cose, di qualunque sia il nome di cui l'uomo si serve per designarla. Anche gli agnostici, dicendo che l'Uomo non può comprendere l'intima natura di Dio perché le sue facoltà inferiori non glielo permettono, sbagliano, perché non vogliono riconoscere all’uomo un sesto senso che gli permetta di concepire alcune sue perfezioni: più il suo spirito si perfeziona, più si avvicina a Dio e lo intravede, col pensiero, quanto più si eleva al di sopra della materia. A questo punto, possiamo esser certi che fino a quando ci troviamo nel vortice della personalità, fintanto che la tempesta delle passioni e dei desideri ci circonda, fino a che siamo sbattuti qua e là dalle ondate dell'emozione, fino ad allora la voce del Sé non può giungere alle nostre orecchie. Il regno di Dio non si manifesta nel temporale, nel rumore del tuono o nella tempesta, ma soltanto quando subentra la quiete di un silenzio, che può essere sentito soltanto quando la stessa aria è immota e la calma è profonda, soltanto quando l’uomo si avvolge la testa in un manto che gli chiude le orecchie perfino al silenzio della terra, allora soltanto risuona la Voce che è più serena del silenzio: la Voce del suo vero Io Superiore, Dio. "O vita, maestra eterna di un'eterna Sinfonia, come sento il tuo ineluttabile richiamo! Richiamo che mi travolge nelle spire del desiderio inestinguibile, appagato solo dall'armonia perenne della morte! Speranze, speranze, speranze che saranno le gocce di rugiada di questo vivere e morire continuo, vivere e ascendere a Te, Dio !" (Salvatore Paladino)

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Questo scritto, ti prego, non gettarlo sul ripiano alto di un vecchio scaffale che dei libri è come il cimitero. Se lo riponi dentro ad un cassetto è come chiudere un uccello in gabbia è come nascondere un bel quadro che più nessuno ammirerà. Se tu lo metti in fondo ad un baule è come seppellire un cuore vivo, come tappare la bocca di un bambino. Le parole di questo scritto amano la luce sono nate sperando di viaggiare: poiché esse sono senza piedi… Di orecchio in orecchio devono rimbalzare, di mano in mano, da un treno all’altro, dall’aereo al missile astrale. Salvatore Paladino

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L’uomo che comprende un simbolo non soltanto “apre se stesso” al mondo oggettivo, ma allo stesso tempo riesce ad emergere dalla sua situazione personale e a raggiungere una comprensione universale… Grazie al Simbolo, l’esperienza individuale è “risvegliata” e tramutata in un atto spirituale. L’uomo è un simbolo, come un oggetto o un disegno. Penetrate al di sotto del messaggio esteriore del simbolo o vi metterete a dormire… All’interno del simbolo c’è un disegno che si muove. Cercate di conoscere questo disegno. Gesù, quando gli portarono la Maddalena per lapidarla, era chinato a terra e stava disegnando un enneagramma, un simbolo che si muoveva e lui comprendeva quello che doveva fare e che doveva dire. Allo scopo di percepirlo avete bisogno di una guida. Ma prima che questa possa aiutarvi, dovete essere preparati ad assumere un atteggiamento onesto verso l’obiettivo della vostra ricerca. Se cercate la verità e la conoscenza, la otterrete. Se cercate qualcosa per voi stessi soltanto, può darsi che l’otteniate, ma perderete tutta la più elevata possibilità che avreste potuto ottenere. Salvatore Paladino

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Mi ero isolato a Favignana, "una farfalla sul mare". Ero andato lì per morire secondo i parametri medici, per una leucemia linfatica acuta con linfonodi grossi quanto biglie di vetro, sparsi in tutto il corpo, specialmente su tutto il collo, le ascelle, l’inguine e con metastasi allo stato terminale. Un mese di vita mi aveva dato un “luminare della scienza medica”. Due anni di vita, se avessi fatto la chemio: ma sarei morto lo stesso, con dolori e sofferenze atroci. Alla faccia del cavolo cappuccio. Nel silenzio totale nel periodo di dicembre – gennaio, dopo circa quaranta giorni di digiuno, come lo fece Gesù nel deserto, mi sono interconnesso con la Triade Spirituale – le tre onde di vita del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo – che arroventando la materia che scende in Maya, dinamicizzando gli atomi, la evolve. Dopo l’arroventamento, lo Spirito la feconda, quindi avviene l’aggregazione atomica che con Amore unisce gli atomi. Gaia, la terra, mi diede la vita, la pace, la gioia, che entrando in me mi fecero dimenticare persino i miei figli, perché in quel momento erano un’unica cosa con me e con DIO. È stato come andare indietro nel tempo, come quando bambino riuscivo a percepire la natura, ne sentivo il brusio, le cicale e i grilli, che non c’erano più, potevo risentirli, tutta la natura mi parlava. Poi, non so come, dopo quattro ore di meditazione profonda, quindi concentrazione, meditazione, contemplazione, samadhi, l’entropia, il mio disordine interno o il caos, si trasformò in ectopia, l’ordine universale. Mentre seduto in posizione del Loto sulla base della grande croce di Favignana, rivolto verso ovest al tramonto del sole, le lucertole cominciavano a salirmi sopra le gambe e gli uccelli facevano corona con giri meravigliosi sulla mia testa, mentre due turisti saliti fino in cima, a quella vista, in genuflessione, dissero:”Buddha”, subito uno stormo di gabbiani bianchi spiccò il volo verso ovest, verso quel mare di luce dorata. In quell’istante capii che mi ero di nuovo riconnesso alla Vita. Ero guarito dalla leucemia. Senza nessuna tecnica naturale. Il mio sistema immunitario ha ricevuto l’informazione per la ristrutturazione del tempio di DIO. La mia anima, tempio dello Spirito: la Personalità mentale e astrale. Questo spirito è legato al corpo fisico attraverso la ghiandola cardiaca “timo”. Fu allora che il mio corpo psico–fisico risorse a nuova vita. Salvatore Paladino

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LA LEGGENDA DEL GIRASOLE

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’era una volta…così cominciano tutte o quasi tutte le fiabe a lieto fine che narrano di personaggi una volta esistiti, ma che poi, col passar del tempo, sono divenuti soltanto leggenda. La fiaba che stiamo per raccontare narra di un personaggio vissuto in tempi remoti, agli albori dell’umanità, anzi, prima che l’umanità stessa venisse all’esistenza; questo pellegrino - perché il personaggio del nostro racconto è un pellegrino errante, in viaggio da Eoni di tempo alla ricerca del Paese Felice che si trova ai confini del mondo - vive tuttora, mentre vengono scritte queste pagine, e vivrà in eterno per le generazioni future. Proprio così amici, questo personaggio è del tutto particolare, e se volete prestarci un po’ d’attenzione vi narreremo, fin dal principio, gli avvenimenti secondo come ci sono stati tramandati. Bisogna sapere che un’antica leggenda narra che, dal tempo dei tempi, esiste un vasto impero, che si trova oltre i confini delle Grandi Acque, al centro del quale si erge un castello fatto delle pietre più preziose, le cui basi poggiano su sette sfere di diversa grandezza e splendore: queste sfere sono le ruote di un grande Carro che percorre il vasto impero del Sole, visitando ogni duemila anni i paesi più belli dello Zodiaco, uno dei più vasti feudi del Regno. Era un mattino d’estate quando il Principino Manedo, il più piccolo di tutti i figli, un ragazzo con un volto incantevole illuminato da due immensi occhi azzurri, ed i cui capelli lunghi erano di oro, con una pelle bianca come il giglio, chiese a suo padre, il Re Sole, la parte di beni che gli spettavano. – Che vuoi farne figlio mio? - rispose sorridendo il Re. – Voglio oltrepassare il Grande Mare, voglio conoscere il mondo degli uomini e degli dei, voglio trovare il Paese Felice - disse Manedo. 189

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– Tu non sai quanto è relativa la gioia del mondo degli uomini, ma se vuoi sperimentare l’effimera gioia della natura, tua è la volontà e tuoi saranno i dolori di questa esperienza - disse ancora il Re al suo inesperto figlio. Il principe Manedo ormai non pensava altro che alle meraviglie nascoste oltre quel mondo di tenebre che si vedeva all’orizzonte, guardando dal più alto pinnacolo della reggia di suo Padre, e ne era preso. Un attimo dopo, mentre questi pensieri lo sommergevano, il fluido della Luce scendeva nel profondo di tutte le cose, Egli perdeva il suo splendore, turbini di nebbia e di tenebre avvolgevano il suo corpo, ormai pallido come un sole morente, ed attraverso un viaggio senza ritorno, Manedo giungeva sulla terra. Era notte fonda quando i suoi piedi toccarono per la prima volta nella sua vita il gelido suolo della terra; questo gli procurò un brivido di freddo, sensazione che non aveva mai provato prima; alzò gli occhi al cielo e vide le stelle, ed un altro brivido gli passò attraverso la schiena, sentì d’esser piccolo e comprese che adesso doveva guardare le cose dal basso verso l’alto. Egli era affamato, assetato, nudo, ammalato e straniero nella terra degli uomini, mentre s’incamminava verso il Paese Felice. Camminò per giorni e notti, attraversò valli e monti, visitò paesi e città, ma del Paese Felice nemmeno l’ombra. Un giorno Manedo, stanco per il lungo camminare, si fermò in riva ad un ruscello, le cui acque limpide invitavano a bere; allungò una mano, quand’ecco all’improvviso udì una voce dolcissima che sembrava venire dal delicato rumore delle acque che scorrevano placide e lente. Queste sembravano dire: “L’uomo è come una goccia d’acqua che il vento asciuga e che la terra assorbe, ma se si getta nel mare da cui è venuta, essa è libera... la sua forma esteriore scompare, ma la sua essenza rimane inviolata. Il principio è come l’oceano ed il grande fiume ove convergono le acque dei ruscelli e delle valli. Lascia andare la tua goccia e ricevi in cambio il mare.” Anche questa volta Manedo provò una sensazione nuova, una sottile forma di strano fuoco gli prese lo stomaco, incominciò a salire fino al suo cervello, e dai suoi occhi uscirono le prime calde, amare lacrime; così egli conobbe il pianto degli uomini. Dovete sapere che a quei tempi molto lontani, anche l’acqua parlava il linguaggio degli uomini; come pure le piante, gli animali, il vento, il fuoco, le pietre, ed era anche possibile comunicare con gli Dei, i quali 190

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ogni tanto scendevano sulla terra dai mondi ove avevano le loro sedi e camminavano assieme agli uomini, ai quali narravano la storia di un Paese Felice che si trova ai confini del mondo. Se, adesso, la natura tutta non parla più il linguaggio degli uomini e se gli Dei non scendono più a camminare con noi, la colpa è solamente nostra, perché non siamo più bambini e non crediamo più alle favole; infatti la natura ha imparato una lingua diversa che noi non comprendiamo, e qualora parla con qualche bambino che crede ancora alle favole, al nostro apparire essa smette, facendoci credere d’essere muta. La medesima cosa avviene con gli Dei, i quali comunicano e si fanno vedere solamente da coloro che credono alla loro esistenza. Così, mentre Manedo era preso da questa nuova forma di sentimento, avvicinò l’orecchio verso l’acqua per sentire ancora la voce, ma questa volta vide la sua immagine diversa: il corpo incominciava a raggrinzirsi, infatti non era più l’eterno bambino di una volta, il colore della sua pelle diventava sempre più scuro, nero come un tizzone spento; allora capì che quella era la vecchiaia, preludio di un male che alligna tra gli uomini: la Morte; comprese anche che quanto gli stava intorno era destinato a fare la stessa fine ed allora, mentre le lacrime scendevano copiose, una voce che veniva dal folto degli alberi che crescevano lungo la riva del ruscello, così gli parlò: “La realtà degli oggetti che vedi attorno a te non consiste nella sua forma esterna, ma nella sua vita interna, nella idea che ha dato forma alla materia, che l’ha plasmata in una espressione di se stessa. Ogni cosa esistente è l’espressione fisica di un pensiero; qualsiasi oggetto non è altro che un’idea esternata, materializzata e mutevole nel tempo.” Manedo sentiva la voce ma non vedeva colui che parlava, poi all’improvviso essa si fece sentire di nuovo ed egli vide un grosso camaleonte spostarsi per andare ad acquattarsi in un altro punto del bosco, assumendo i colori del posto. In quei tempi lontani i monti, fiumi, le rocce, gli alberi, le fonti erano popolati da tanti geni e genietti, e queste divinità animavano il paesaggio e soccorrevano l’uomo nei momenti di tristezza. Manedo allora comprese che la natura teneva un messaggio per lui e si mise di nuovo in cammino con un po’ di speranza nel cuore, ma i suoi passi andarono nella stessa direzione di allora, quando aveva lasciato la casa paterna. Egli voltava le spalle al Sole, andava verso Ovest, e mentre camminava intonava una nostalgica canzone piena d’amarezza e di dolore: 191

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“Ho abbandonato la casa del Padre mio, lasciando tutto alle mie spalle sono andato per le vie del mondo. Il mondo dell’illusione era troppo bello per me, che credevo di trovare la felicità. Chi mai mi indicherà la strada per il Paese Felice? Per tanto, tanto tempo ho vissuto in questa illusione; il profumo dei fiori mi inebriava, il canto degli uccelli mi cullava, tutta la natura era Dio per me. Ogni giorno scoprivo cose nuove ed il mio cuore si cibava dell’illusione. Vivevo, morivo per rinascere, per continuare questo lungo cammino, ma sempre qualcosa mi mancava; giorni lunghi, notti senza fine e tutto mi parlava di Te, t’ho abbandonato per il breve attimo d’un respiro, eppure il tempo mi è sembrato infinito. Ho cercato la via del ritorno ed essa mi si parò dinanzi piena di dolore, di spine, d’inciampi e di amarezze, mentre mi era stato facile allontanarmi da Te. Chi mai mi indicherà la strada per il Paese Felice?...”. Questo cantava Manedo lungo le strade del mondo, ma più gli anni passavano più la bisaccia che portava sulle spalle e che racchiudeva tutti i suoi averi - un tozzo di pane per lenire la fame ed una coperta per coprire le sue stanche membra che sempre si facevano più deboli man mano avanzava la vecchiaia - diventava sempre più pesante, sembrava riempirsi sempre più di zavorra. Cammina, cammina, cammina, Manedo giungeva presso le rive solitarie di un lago, ai margini di un piccolo boschetto: la sera scendeva lentamente e tingeva il paesaggio e le acque di magici riflessi di rose e di viole. Manedo prese una canna che cresceva vicino al lago, ne fece uno zufolo e con questo intonò la sua triste canzone. Era una dolce tiepida sera di primavera, il cielo era coperto di stelle così fitte che sembrava un manto azzurro cupo trapuntato d’oro, era sera, ma sembrava notte, perché nulla turbava quella meravigliosa pace che non era solo nella natura. Ed ecco, all’improvviso, sorgere dalle acque del lago una misteriosa apparizione, un uomo anziano che aveva il volto così gaio da far pensare che quell’espressione di gaiezza non fosse finta ma che egli fosse l’uomo più felice del mondo, che diceva lentamente: “Io non potrò mai dimenticare il brano di un canto che una volta udii sul far dell’alba in mezzo allo strepitio della folla adunatasi sulle rive di un lago in Terra di Galilea: O barcaiolo trasportami all’altra sponda! 192

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Dov’è la sponda lontana? E’ in qualche altro luogo da dove siamo, ivi potrai trovare riposo da tutte le tue fatiche, liberazione da tutte le responsabilità della vita.” Detto ciò, il Pellegrino scompariva e Manedo si sentiva trasportato da una misteriosa corrente, in un lungo viaggio attraverso i mari e le terre, fino ad un paese dove il Sole non tramonta mai e la gente è sempre contenta. Durava poco però questo sogno, perché la voce dolcissima e melodiosa d’un usignolo lo riportava alla realtà con queste parole: “Nulla è più sublime e più reale del senso superiore che, realizzando il suo desiderio divino, ricontempla in armonia perfetta la Gloria Eterna.” Man mano l’usignolo cantava, egli sentiva un impulso nuovo passare nel suo cuore, al che tutti gli animali del bosco intonarono una canzone: “Racchiuso nella rete impenetrabile del destino, il tuo essere si dibatte inutilmente nella ricerca affannosa di se stesso e, nell’ansia di darsi forma, va oltre i tempi e le cose nell’immensità della vita, ma in questa ricerca fatale non troverà altro che spazi infiniti, ove sorgono solo le immagini infinite come i sogni e le stelle, prigioniere dell’alma divina vibrante nell’Eternità.” Pianse Manedo a queste parole, intonando a sua volta un lamento doloroso: “Chi sono io che vesto questo corpo di carne soggetto a tutte le sofferenze e alla stessa morte che sembra un’eterna condanna?” In un immoto silenzio il bosco gli rispose: “Tu sei il figlio del Dio Supremo il Sole, fai parte dell’universale concepimento ma, da natura abissale, perdesti il segreto della tua nascita. Tu sei una parte del Tutto, anche se il ricordo celeste è seppellito nelle profondità occulte del tuo Essere, la tua Luce divina non è offuscata né spenta, perché se analizzerai bene i tuoi impulsi, ti accorgerai che di Essa sono imbevuti i tessuti della tua stessa carne. Eppure, nel silenzio supremo della tua Anima potresti ritrovare il ritmo della Grande Armonia, la Voce del Supremo Volere, la rivelazione dall’inconoscibile, perché solo oltre i limiti estremi di tutto e di ogni conoscenza umana tu potrai raggiungere il Paese Felice e vivere la vita che ti appartiene.” Manedo partì da quel luogo più triste che mai, avendo saputo della sua origine e capito che per ritornare alla casa natia bisognava peregrinare ancora per molto tempo alla ricerca del Paese Felice. 193

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I suoi passi lo portarono ad attraversare una strettoia fra le montagne di una regione lontana quando il vento, in risposta alla sua dolorosa canzone gli ululò: “Il Girasole, il Girasole, Egli ti indicherà la via!” L’eco di queste parole entrarono nella mente di Manedo fino ad ossessionarlo: Girasole, Girasole, Girasole. A quei tempi antichi i Girasoli vivevano nell’estrema terra d’Oriente ed erano i primi a vedere sorgere il Sole e gli ultimi a vederlo tramontare, ma Manedo questo non lo sapeva ed in vita sua non aveva mai visto un Girasole. Mentre correva attorno a questo assillante pensiero, un vecchio gli si parò dinanzi: era il saggio della montagna, e da questi Manedo seppe dove trovare il Girasole. Gli disse ancora: “Posa i tuoi piedi dove vivono i poveri, gli umili, i perduti, i malati. E se questi non sapranno indicarti la via, se anche loro hanno dimenticato la strada che ad essi conduce? Ma tu confida, perché divina è la razza di quei mortali cui la sacra natura manifestandosi parla. Se in te vi è alcunché di quella razza, riuscirai in ciò cui ti esorto. Avendo risanato la tua anima, da quei mali ti libererai.” Dette queste cose, ognuno seguì la sua via, ma Manedo incominciò di nuovo a lamentarsi: “Ahimè, le mie sofferenze non avranno termine finché non avrò raggiunto il Paese Felice; chi è in grado di indicarmene la via? Fino ad allora io sarò in cammino ed il mio cuore griderà sempre: O barcaiolo, conducimi al di là.” E mentre così si lamentava, non s’era accorto d’essere arrivato in una grande distesa dove c’erano grossi fiori gialli dal lungo stelo; quando Manedo li vide rimase meravigliato per la bellezza ed il colore proprio dell’oro e decise di riposarsi un poco, mirando allo stesso tempo quei fiori dagli strani semi oleosi. Mentre il tempo scorreva guardando quei fiori e pensando ai vari personaggi che aveva incontrato lungo il suo tortuoso cammino – ed egli li vedeva come in un incubo ora ammonendolo, ora consigliandolo, ora provandolo – s’accorse che quegli strani fiori seguivano il corso del Sole girando la faccia in modo d’averlo sempre di fronte, senza mai voltargli le spalle. Manedo allora pensò che da quando era alla ricerca del Paese Felice egli, al contrario, aveva sempre voltato le spalle al Sole, ed intuì che per

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raggiungere l’agognata meta doveva andare sempre con la faccia rivolta al Grande Astro. Fu a questo punto che i Girasoli parlarono: “Se volgerai gli occhi ad Oriente e contemplerai il Sole in tutta la Sua Magnificenza, nella Sua Augusta Maestà intuirai tutte le Dimensioni e potrai comprendere la Favola dell’Araba Fenice, il Mitico Uccello che vive in terra d’Arabia e non v’è altri in tutto il mondo; grande come un’aquila e con due creste sulla testa, una da una parte e una dall’altra, sopra le tempie e le penne belle luccicanti a mo’ di un Pavone, e di color porpora dalle spalle alla coda; la coda poi, è del color delle rose. Dicono quelli da cui molte volte la Fenice è stata veduta che ella campi mille anni. Vissuta tanto, e conosciuto di dover morire, la Fenice se ne va a certi alberi di bell’aspetto e di grato odore, fa un monticello di terra e vi appicca il fuoco: quando il fuoco è ben acceso, ella vi entra dentro direttamente, nella direzione del Sol levante. Arde, e quando è arsa, nel giorno stesso, esce dalla sua cenere un vermicello, dal quale al secondo dì si crea un pulcino, che il giorno dopo è grande come deve essere e vola là dove abitava prima.... Se hai intendimento, volgi lo sguardo al Sole, ritorna sui tuoi passi e pensa a quanto ti abbiamo detto sull’Araba Fenice; solo in quel modo potrai ritornare alla tua Patria d’origine e ritrovare il Paese Felice che da tempo hai lasciato.” Manedo diede ascolto ai girasoli e s’incamminò verso oriente e mentre camminava, il suo fardello andava vuotandosi ed il suo corpo ringiovaniva, prendendo man mano le sembianze di un tempo. Allora, come da un baratro senza fine, Manedo udì le Campane del Silenzio il cui suono vivo, armonioso, imperituro, fatto di una musica sublime, annunciava il prossimo arrivo del Principe Sole al Paese Felice. Ogni cosa sembrava inghiottita da quell’immensa onda che esprimendo il tempo lo diluiva nella quarta dimensione di tutte le dimensioni, in un tempo senza limiti, di passati e di futuri. Conscio dell’imminente ritorno, Manedo sfogava la sua rabbia repressa per Eoni di tempo, cantando una nuova canzone: “Quando mi trovavo nella profondità della sorgente divina non v’era nessuno a domandarmi dove sarei andato o cosa avrei fatto... Quando sarò ritornato nella profondità della sorgente divina, nessuno mi domanderà da dove vengo o cosa ho fatto. O tu, Oceano di Gioia! In verità questa sponda e l’altra sono una medesima in Te. Quando io chiamavo mia questa, l’altra restava estranea, e smarrendo il senso della completezza che era in me il mio cuore piangeva incessantemente per

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l’altra. Tutto il mio questo e l’altro aspettano d’essere conciliati nel Tuo Amore.” Mentre calde lacrime scendevano copiose lungo le guance, Manedo implorava: “Dove potrò io trovarti se non in questa dimora, divenuta Tua? Dove potrò congiungermi con Te, se non nell’Opera Mia, trasformata in Opera Tua? Se io abbandono la mia dimora, non raggiungerò la Tua; se smetto la mia opera, non potrò mai riunirmi con Te nella Tua, poiché dimori in Me ed Io in Te, Tu senza di Me, o Io senza di Te siano nulla. “ Il vento a queste parole sussurrò: “Quando questa dimora sarà divenuta Tua, nello stesso istante sarai trasportato al di là, pur restando tuttavia racchiuso nelle tue vecchie mura.” In un’enfasi d’amore divino, Manedo così pregò: Credevo di aver perso la Fede, credevo di aver perso Te, credevo di aver perso Tutto, perfino il Sole sembrava avermi voltato le spalle ed il freddo glaciale regnava nell’anima mia. Disperazione, ombre nei miei occhi, la Luce s’era spenta e più non traspariva la Gioia. Mi invadeva il dolore, ti cercavo, ti invocavo, gridavo a Te che da me t’allontanavi: vieni, ritorna, portami via, non lasciare che il mio cuore si spezzi. Le ombre diventavano fitte e vedevo tenebre innanzi a me. Udivo fioche le voci del richiamo, il dolore mi spezzava le membra in mille piccole parti che il vento impetuoso portava via in ogni dove. Il buio m’invadeva il cuore e mi toglieva il respiro. Portami via, gridavo nella disperazione. Adesso le ombre s’allontanano, Le nubi si diradano, torna la Luce e Tu mi appari splendente 196

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attraverso il mio dolore. Ti intravedo con gli occhi ancora annebbiati, o Cristica Pace, ed Io piango le ultime mia lacrime, come l’ultima goccia di pioggia preludio dell’Arcobaleno. All’improvviso, come in un sogno, apparve l’Arcobaleno a ciel sereno - questo, cari amici, accade solamente nelle favole dove tutto è possibile anche l’impossibile. Così Manedo cominciò a salire la meravigliosa scala fatta di tutti i colori, conosciuti e sconosciuti ai nostri limitati sensi. Questo è, in parte, ciò che è stato possibile tramandare, ma come può penna mortale ritrarre ciò che è immortale, o come possono parole mortali esprimere ciò che trascende la parola? La lingua non può proferire né la mente non illuminata può afferrare quel Mistero del Figlio che ascende al Padre indicando con il proprio esempio la Via a tutti gli uomini di buona volontà. Qui potrebbe finire la nostra storia, ma forse qualcun altro comincerà daccapo dicendo: “C’era una volta un pellegrino, un Girasole un Paese Felice...” Salvatore Paladino

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LA LEGGE DEL DARE E DEL RICEVERE

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uali sono i nostri dei? Quelli che volevano sacrifici umani? Come Zeus, Odino e tutti gli altri? Io, non avendo una cultura, non essendo inoltrato nelle scienze teologiche, teosofiche, nelle scienze di Brahman, delle Upanishad, cose che dicono che ti portano a Dio, ma io non ho mai visto nessuno che legge queste cose o pratica queste cose, dalla mia fanciullezza fino ad oggi, nessuno, di tutti i gruppi che ho conosciuto, nessuno ha “visto Dio”. Sul frontespizio del tempio di Delphi c’è scritto “Conosci te stesso e conoscerai Dio”. Se noi avessimo una mente olistica cominceremmo a capire tante cose, sulle connessioni, sui parallelismi, in poche parole a trovare delle ipotesi di lavoro utili per questa vita terrena. E assimilando questi concetti ci accorgeremmo di assimilare informazioni e conoscenza che ci porteranno molto in alto, verso gli alti stati dell’evoluzione, senza neanche accorgertene, senza bisogno di fare yoga e tutte le altre tecniche di merda insegnate da chi vuole far quattrini. Io ho il mio tempietto personale, accendo una candela come quando ero ammalato e accendevo il fuoco, e stavo ore a guardare e guardavo le monadi che venivano dalle fiamme, e guardando mi auto-ipnotizzavo entrando in uno stato di concentrazione massimo, di percezione e di intuizione di cose che hanno a che fare con il mondo circostante che io cercavo di risolvere. Allora, siccome ho sempre sentito fin da bambino parlare di Dio e siccome neppure le grandi chiese sanno chi sia Dio, perché sono tutti sporchi dentro, come ho già ripetuto migliaia di volte. Per non parlare di chi si approfitta di bambini violentando il detto “Lasciate che i bambini vengano a me”. 198

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Le leggi di causa-effetto sono state create da un essere che ha, diciamo così, modificato la materia inerte in materia dinamica. E questa materia dinamica, le particelle più piccole, sia dalla parte del microcosmo che dalla parte del macrocosmo sono uguali. E siccome tutto è fatto di atomi di idrogeno, le particelle di atomi di idrogeno sono imbevute di Dio o almeno di quello che chiamiamo Dio, ma non è Dio – è il Padre, è Potere, è potenza che sta nel creare e creare con amore significa aggregare tutte le particelle elementari cosi nel micro come nel macrocosmo. Esso da un’intelligenza con la forza dello Spirito Santo che è conoscenza, sapienza. Quindi tutte queste caratteristiche che noi chiamiamo Dio, sono insite in qualsiasi particella che vediamo intorno. La materia ha solo stati frequenziali totalmente diversi. Noi siamo un ologramma in fluttuazione, visibile e tangibile, in certi momenti siamo invisibili e intangibili, in altri ancora visibili e non tangibili e così via, dipende da caratteristiche e certi momenti in cui energia e materia stanno ampliandosi. Quindi ciò significa che tutte le particelle, cominciando da organi, cellule, molecole, atomi, quark, alle particelle elementari e così via fino verso la parte infinitesima, c’è sempre quell’energia triplice che, essendo in noi in questa condizione, dandoci un corpo, un ologramma solido, noi stessi siamo Dio perché abbiamo in noi tutte quelle parti che Egli ha concepito. Ma ha concepito soprattutto delle leggi importanti – leggi divine e non terrene – sono fatte per tutti dalla piccola particella atomica alle più grandi stelle o giganti rosse. Noi non possiamo comprendere. Ad esempio, dentro di noi ci sono batteri, microorganismi, virus che nascono, crescono e muoiono in una frazione di secondo e così siamo noi nei confronti dell’universo – un batter di ciglio nell’eternità, siamo niente in confronto. Se noi non comprenderemo ciò, rimarremo ignoranti e avremo paura di tutto quello che ci accade intorno. Quindi esiste la legge del Dare e del Ricevere, siccome noi ci nutriamo per poter vivere, ma a nessuno di noi quando prende una pianta dice: sorella mia, io adesso devo nutrirmi di te sennò muoio – ma non ti preoccupare, quando io morirò il mio corpo sarà cibo per te – un interscambio d’amore.

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Quindi, tutti questi programmi della divinità come la legge di causa ed effetto sono per tutti, hanno effetto su di tutti, questa è la cosa più bella di Dio: la legge quantistica del dare e del ricevere. Così io ho ricevuto i materiali per costruire la mia casa attraverso offerte di persone, e grazie alle preghiere a Francesco di Assisi. Io ho poi pagato il mio debito con loro, guarendo ad esempio la moglie di chi mi aveva aiutato, che era gravemente ammalata. Se noi applichiamo queste leggi per mezzo della nostra conoscenza, raggiungeremo l’alto dei cieli – altrimenti ritorneremo nella merda da cui siamo nati. Salvatore Paladino

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CORPI INVISIBILI

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n corpo. Ma quale? La mattina ti alzi, ti guardi allo specchio, vedi la tua faccia e pensi che quello sei tu. Ma rifletti: tu pensi realmente che tu sei solo quello che vedi? Pensi davvero che il tuo corpo, le tue mani, la tua faccia, i tuoi piedi, le tue gambe siano tutto quello che da quando sei nato ti porti dietro e che non ci sia nient'altro? In realtà noi siamo molto più complessi e più affascinanti di quanto pensiamo o di quanto il burattinaio invisibile ci fa credere. Oltre al corpo grossolano, fisico, che vediamo e con cui interagiamo in questa terza dimensione, ci sono altri corpi sottili, più fini, energeticamente più elevati che si nascondono alla vista dei soli sensi fisici. Il complesso di questi corpi sottili forma l'aura, che può essere di diversi colori e che sporge dal nostro corpo fisico tanto quanto è più sviluppata. I vari corpi sono alternativamente contenuti e contenitori, dando così origine, nel loro rapportarsi, ad una sorta di matrioska. Appena oltre il corpo fisico, che come sappiamo interagisce nella terza dimensione, troviamo il corpo eterico. Il corpo eterico è la nostra corrente elettrica. Se noi ci paragoniamo come corpo fisico ad una radio, il corpo eterico ne sarebbe la corrente elettrica che la farebbe funzionare. Una radio senza corrente elettrica non funziona, lo stesso dicasi per il nostro corpo, una volta che si stacca definitivamente il corpo eterico, noi moriamo (solita toccatina....). Qualcuno potrebbe obiettare: ma come fanno due corpi ad occupare contemporaneamente uno stesso spazio? Come al solito l'osservazione dei fenomeni o delle esperienze, anche le più semplici, ci danno le risposte. Prendi un bicchiere colmo di acqua fino all'orlo. Poi prendi un cucchiaio di zucchero e lo versi nel bicchiere colmo. Che succede? Succede che lo zucchero, diluendosi, si scioglie in 201

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acqua e l'acqua stessa non deborda dal bicchiere. Poi prendi invece un cucchiaio di sabbia e lo versi sempre nello stesso bicchiere. Che succede? Succede che la sabbia, non sciogliendosi, fa debordare l'acqua dal bicchiere. Il primo esperimento ci dimostra come due elementi possono coesistere nello stesso spazio, il secondo no. Perché ciò è successo? Ciò è successo perché gli atomi e le molecole di zucchero, sciogliendosi nell'acqua sono andate ad occupare gli spazi che vi erano tra gli atomi e le molecole d'acqua contenuta nel bicchiere e questo ha fatto in modo che l'acqua non si riversasse. Nel secondo esperimento, invece, quello con la sabbia, gli atomi e le molecole della sabbia, non potendosi sciogliere nell'acqua, hanno voluto occupare gli spazi già occupati dalle molecole d'acqua. Risultato: l'acqua è fuoriuscita! Il corpo eterico è composto di materiale più fine del corpo fisico perché ha gli elettroni che vibrano ad una frequenza molto più elevata, e per questo motivo "impregna" il fisico e gli dà la vitalità. Si può materializzare ed è sovrapponibile al corpo fisico tanto che spesso si parla di "doppio eterico". Così come il corpo fisico usa il cervello per decodificare ed analizzare gli impulsi e gli stimoli che gli provengono dal mondo fisico, così il corpo eterico utilizza la psiche per interagire coi sensi psichici, che sono 7. Mentre quelli fisici, noi sappiamo sono 5 (gusto, tatto, olfatto, vista, udito). Bene. Abbiamo appurato che la psiche allora è ciò che ci fa muovere, pensare, interagire, camminare, gesticolare, parlare ecc., è quella insomma che ci dà la vita! Ma sorge allora una domanda: se il corpo fisico si nutre degli alimenti che noi mangiamo, di che cosa si nutre il corpo eterico? Degli stessi alimenti, a patto che questi siano quelli "giusti", quelli che rientrano nel nostro programma di vita naturale. E ritorniamo al primitivo discorso del "programma di vita", di una vita naturale, della vita che colui che ci ha creati ha voluto per noi. Come vedi, caro amico, tutto ha un senso, tutto ha un sottile filo logico e le cose cominciano ad "appattare", se viste ed affrontate in una certa maniera. Il puzzle diventa meno nebuloso e tu cominci a "respirare", a vederci chiaro... senza andare dall'oculista (fra l'altro). Tutto è informazione, tutto è energia. Anche il cibo non scappa, anche il cibo è soprattutto informazione. Ora, se noi mangiamo schifezze o alimenti antinaturali o alimenti troppo sofisticati, non facciamo altro che dare al nostro corpo, sia 202

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fisico, ma anche e soprattutto a quello eterico, delle informazioni sbagliate. In poche parole, se noi mangiamo carne e pesce (o altre cose non naturali), diamo alle cellule informazioni di morte, tanto che sono una delle cause più frequenti di tumori; inoltre il sangue si rende molto vischioso e gli organi si ammalano presto, i neuroni si intorbidiscono ed il cervello si riduce ad una nocciolina. Vuoi essere questo? Bene, accomodati pure. Io no. D'altronde, ciò è direttamente sperimentabile se si osservano le persone che mangiano carne, pesce, fumano, bevono o si drogano. Esse sono "spente", curve su se stesse, scuri in volto, con la pelle raggrinzita, con un alito pestilenziale e con un odore tombale, e forfora che sembra Natale tutto l'anno. I cibi che danno vita e nutrono la psiche e gli altri corpi sottili sono i cibi crudi, vegetali, frutta, semi ed altre erbe. Insieme a uno stile di vita sobrio, senza alcool (un bicchiere di rosso a tavola è accettabile) e fumo, e con pensieri positivi e costruttivi, si possono non solo tenere lontane le malattie ma anche guarire. Tutto ciò rafforza la psiche, la rende stabile, potente, non in balia di nulla e di niente. Diventi più consapevole, più forte, più autocosciente. Non solo questo. La cosa di gran lunga, ma di gran lunga più importante di tutte è che tu cominci ad "ascoltare" e a dare più retta a quella "vocina" in fondo in fondo al tuo cuore, e che ha una origine ed una finalità ben precisa, come ho cominciato io a sentirla. Ma ci sarà modo di parlartene ancora. Salvatore Paladino

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GLI UOMINI NUOVI

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dispetto dei saputelli che tutto sanno spiegare, a dispetto di tutti gli omuncoli dalle frasi fatte, a dispetto di coloro che sputano sentenze, pur immersi sino al collo nella più grassa ignoranza, a dispetto di quegli scienziati che di fronte a ciò che è più grande di loro non sanno far di meglio che imitare gli struzzi. Io, un uomo nuovo, come tanti altri di un domani più pulito, sono stato deriso, calpestato, umiliato, guardato con ironia e compatimento, e massacrato sino alla morte; malgrado ciò, non so neanche io il perché, continuo il sentiero ESSENO, dando informazioni sulla guarigione fisica. E’ il sentiero spirituale Cristico per esplorare in profondità la grandezza del nostro IO e ci si arriva quando il corpo mentale superiore ti sveglia la riflessione e la ragione. Per questo io prego affinché l’acqua celestiale azzurra e azzurrochiara possa entrare nel mio corpo e viverci. Io prego perché essa distrugga in me e allontani da me tutte le cose malvagie e avverse che mi furono date avanti il principio del mondo. Sul mio capo risvegliato arde il segno del fuoco. Nel mio cuore risvegliato vive una croce di fiamma che non brucia. Io verso la mia forza e la mia benedizione su di me e farò in modo di poter a mia volta versare sugli altri questa benedizione. Possa l’amore che supera ogni comprensione regnare nel mio cuore e nella mia mente. Adesso sono salvo, sono entrato nella corrente e posso ora raggiungere la riva opposta. O barcaiolo, conducimi all’altra riva. Una è la via, la verità e la vita. Si va al Padre solo per mezzo del Cristo! Salvatore Paladino 204

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La Pecorella smarrita: Io ti amo più delle novantanove «Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? 13In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. 14Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda». Matteo 18, 12-14 «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione». Gesù disse: “Il Regno è simile ad un pastore che aveva cento pecore. Una di esse, la più grande, si è smarrita. Egli ha lasciato le novantanove e ha cercato quella sola, finché l'ha trovata. Essendosi stancato, ha detto alla pecora: "Io ti amo più delle novantanove!” Dal vangelo di Tommaso v.114

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alvatore diceva sempre – io vi porto delle ipotesi di lavoro, io non sono portatore di verità. Per quanto lappani e davvero ignoranti e trogloditi, molto di più di colui a cui piaceva definirsi così, anche noi, nei nostri scritti portiamo solo delle ipotesi di lavoro. Queste ultime non possono che provenire quindi, sia dalla nostra ignoranza che dalla mancanza di conoscenza, e ci riferiamo alla conoscenza profonda e vera che sovente ci è stata “nascosta”. Allora può venirci in soccorso l’intuizione, visto che a noi mancano anche quegli stati coscienziali profondi a cui fa riferimento Salvatore come origine di molte delle sue affermazioni. Nel volume quarto de L’Autostima abbiamo pubblicato il vangelo di Tommaso, per cui rimandiamo a quel volume, per evitare ripetizioni e 205

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tediare chi lo ha già consultato. Il testo completo del vangelo è conservato presso il museo copto del Cairo, in un manoscritto papiraceo in lingua copta scoperto nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto. Ricordiamo solo che esso è, tra gli apocrifi, quello che si avvicina di più ai quattro vangeli canonici, sia per contenuto che per datazione. Ci è capitato, nello stesso periodo, di seguire una conferenza di un teologo e sacerdote della Chiesa Cattolica sull’origine e il valore dei vangeli apocrifi – tra cui quello appunto di Tommaso. Questi diceva che le affermazioni attribuite a Gesù che si trovano nei testi apocrifi rientrano in tre categorie. Nella prima categoria ci son quei detti che corrispondono fedelmente a ciò che troviamo anche nei vangeli del Nuovo Testamento. Alla seconda categoria appartengono quei detti (o parabole) che non troviamo nei vangeli canonici ma che “potrebbero” verosimilmente essere vere affermazioni di Gesù, perché molto simili. Nella terza categoria ci sono quei detti di Gesù che sono molto diversi e totalmente nuovi rispetto a quelli che si trovano nei quattro vangeli, su cui è “lecito”, quindi, dubitare. A modo di esempio, egli portava proprio la parabola di cui ci stiamo occupando, ovvero quella della pecorella smarrita. Secondo questo studioso, la parabola come scritta nel vangelo apocrifo di Tommaso, rientrerebbe nei detti appartenenti alla seconda categoria – quindi potrebbero verosimilmente essere parole dette da Gesù. Se la confrontiamo con la parabola nei due vangeli canonici vediamo che ci sono delle differenze. Nel vangelo di Tommaso è assente “la morale” che chiude la parabola – o la sua spiegazione, se così possiamo dire. Da questa differenza abbiamo avuto le seguenti intuizioni. Innanzitutto, sul comportamento del Pastore, che rappresenterebbe, per tradizione, il buon Dio, possiamo dare due interpretazioni: la prima è che il Pastore abbandona tutte e novantanove le pecore (a rischio quindi di perderle) per recuperare quell’unica pecora che si è smarrita; la seconda è che egli mette al sicuro tutte le pecore (per evitare di perderle) per recuperare quella che si è smarrita. In entrambi i casi ci pare alquanto strano che un Buon Pastore possa comportarsi (per quanto è chiaro che questa sia “solo” una parabola o “metafora”) in una maniera del genere. Nessun “Buon Pastore” abbandonerebbe novantanove pecore col rischio di perderle tutte per recuperarne una sola. Mentre nella seconda ipotesi dovremmo dire: quale sarebbe il sacrificio compiuto dal Pastore nel recuperare la singola pecorella, dato che tutte le altre sono comunque messe al sicuro? 206

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Nel vangelo di Tommaso è detto: “una di esse, la più grande, si è smarrita”. Perché Tommaso dice qui la più grande? Cosa vorrà dire? Da qui nasce la nostra ipotesi che ribalta completamente il significato della parabole: non è forse la pecorella smarrita Dio stesso? Oppure la Coscienza Cristica o la Divinità, insomma in qualunque modo vogliamo chiamarla, che si è smarrita e che noi – noi, quali Buon Pastore – dobbiamo cercare di recuperare? Infatti essa è la più grande: da sola vale tutte le altre, anzi ancora di più, ovvero tutto il resto non conta niente ma solo essa conta – “Io ti amo più delle novantanove” ovvero “Io, o Dio, ti amo più di tutto il resto e sono disposto ad abbandonare tutto per cercarti”. Le novantanove pecore appartengono al mondo, mentre il Regno di Dio, la sola cosa che conta, non è di questo mondo (Gv, Cap. 18), ma si trova dentro di voi (Lc. 17-21). Se l’uomo avesse indagato di più in se stesso, nella sua ricerca di Dio, piuttosto che “al di fuori” di sé, con la presunzione che la sua missione fosse quella di convertire a tutti i costi il prossimo (con le conseguenze che spesso ciò ha comportato), si sarebbe forse scritta una storia dell’uomo diversa. Centro Studi Salvatore Paladino

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E’ STATO VERAMENTE CAINO AD UCCIDERE ABELE?

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alla fanciullezza alla mia vecchiaia avrò letto centinaia di volte di questo fratricidio. In realtà c’era qualcosa dentro di me, chiamala intuizione, chiamala percezione, che mi lasciava perplesso, come quando dentro di te senti qualcosa che per anni ce l’hai sempre presente ma non sai cosa sia in realtà. E’ strano, ma a volte ricevi degli impulsi o dei flash che ti arrivano dal profondo e come Archimede gridi “Eureka!” - “Ho trovato!”. Cosa ho realmente trovato? Credo che io abbia trovato finalmente dopo tantissimi anni la risposta a quelle mie strane sensazioni. Porca miseria! Che non sia stato Caino ad uccidere Abele? Ma che sia stato Abele ad uccidere Caino? Certo io non posso entrare in diatriba con le grandi menti teologiche della Chiesa, ma nella mia ignoranza esprimo questo concetto e dico: “Vediamo chi era Caino e chi era Abele, cosa faceva Caino e cosa faceva Abele, come vivevano in realtà”. Allora, mettiamola in questo modo: io nella mia fanciullezza sono stato nutrito a carne e pesce. Ero carnivoro e non vi nascondo, potrebbero anche affermarlo coloro che oggi mi conoscono e che mi hanno conosciuto da ragazzo, ero un tipo che si arrabbiava facilmente e manifestava un tipo di violenza fisica che a volte superava certi limiti. Quando nel 1970 la mia vita è mutata istantaneamente, tramite un evento che va al di fuori della ragione umana, sono diventato vegetariano. Che è successo poi? Negli anni a venire dentro di me si è placata quella rabbia, quella energia che da ragazzo avevo. Prima andavo a caccia, a pesca, uccidevo gli animali, li scannavo, li bruciavo e me li mangiavo; adesso non ho neanche il coraggio e la forza di vederlo fare agli altri. 208

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Cosa è successo in realtà? Che l’alimentazione vegetariana e vegana mi abbiano trasformato anche interiormente? (come dice Iddio nella Genesi, quando ha creato l’uomo: “e vi sarà dato l’erba verde e i frutti degli alberi, e i semi che sono su tutta la Terra. Solo queste cose vi sarà dato per cibo. E Dio vide che ciò era buono e fu mattino e sera.”). Forse che il mio corpo psicofisico si è rimesso in armonia con il Divino, dal momento che non riesco neanche a concepire il male fatto agli esseri viventi, siano essi animali o umani. A questo punto, analizzando la vita di Caino e Abele diciamo: Caino era un agricoltore, produceva frutti e semi; le primizie, cioè i migliori prodotti della terra, li offriva a Dio, quindi si può dedurre che Caino non solo fosse vegetariano, ma anche vegano, perché obbediva alle leggi di Dio. Abele era un pastore, pascolava le pecore; i migliori agnelli con il pelo bianco e i più bei capretti che nascevano nel suo gregge li sacrificava a Dio, cioè Geova, Jahwe o Adonai. A quanto sembra, non sacrificava solo, al suo Dio, animali, ma aveva pure il “vizietto” dei sacrifici umani. La Bibbia testimonia ciò con il figlio di Abramo. Adesso non voglio trarre conclusioni, ma razionalmente una persona sana potrà dire, alla luce di questi fatti: “Ma porca miseria, che non sia stato Abele ad uccidere Caino, dal momento che era un “habitué”? E non quel povero Caino, che (come è successo a me) sicuramente inorridiva al solo pensiero di commettere un atto simile?” Come 35 anni fa ho avuto ragione sul fatto che non fu Giuda a tradire Gesù, ma che Gesù e Giuda erano d’accordo, così adesso potrebbe essere la stessa cosa riguardo Abele che uccise Caino. Ai posteri l’ardua sentenza, magari quando si ritroverà qualche altro manoscritto nelle caverne di Qumran, nel Mar Morto. Salvatore Paladino

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UNA SERA CHE IL VENTO NARRAVA, NARRAVA OLTRE LA VETRATA

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essuna voce più. La straniera aveva tanto parlato con la sua voce piena di amore, di terre lontane, di tutto un luccicare di cieli. Ma fuori, dopo quell’attimo di silenzio, qualcuno aveva ripreso a parlare. La voce fresca del bosco. Anche quando il vento tace, un sussurro percorre il bosco, un mormorio misterioso che ha la sua spiegazione in un luccicare argenteo fra tutto quel fogliame: una betulla solitaria, smarritasi in quel bosco, cominciò una volta a girare e girare, con un piccolo mormorio interrogativo le sue foglie stupite, e non poté più smettere, ma insegnò agli altri alberi a narrare con lei la grande storia dei venti che vengono da tutte le parti della Terra per prendere con sé tutte le foglie. Il vento....Fu allora che qualcuno disse: “Chi conosce il linguaggio dei venti?” – “Io” - disse la straniera, e sorrise a qualcosa lontano oltre la vetrata nella fresca notte. E non disse altro. Un piccolino disse: “Il vento... piange!” “No, no, ascolta, è solo un vento stanco per un lungo camminare” disse la straniera. Qualche foglia correva sulla ghiaia dei viali, e qualcuno si fermò nella notte ad ascoltare la voce del vento. La straniera continuò, forse a narrare o forse quel vento ad imitare la sua gentile voce. Non so. Tutti ascoltavamo ed udivamo uno stormire di alberi grandi, udivamo lo scorrere di lunghi fiumi, udivamo suoni ignoti che ci richiamavano profumi di fiori rugiadosi. La voce narrava, narrava con il vento, di qui o appena al di là della vetrata: fatevi un canto, un piccolo canto che io lo porti con me 210

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lontano, come l’eco della vostra voce e come il profumo di quel bacio che avrei voluto cogliere da voi e non ho potuto. Scrivetelo nella vostra lingua straniera a me, e poi ditemi il significato che forse bene in seguito non ricorderò: nessuna parola avrà per me un più arcano incanto di quella che io non possa intendere che come in una nebbia di sonno. La voce si fece ancora più sommessa, per narrare di una pietra bianca, in un cimitero fiorito che portava questa dolce epigrafe: “Mamma, con i tuoi lamenti mi svegli sempre, e con le tue lacrime mi hai già bagnato tutta la camicina. Mamma, fai il piacere, tranquillizzati e lasciami dormire.” E la sua voce si fermò, ma la sua storia non era finita così. Essa aveva commosso il bosco, il quale aveva raccolto le ultime parole e le andava sussurrando nei cieli. Fu allora che qualcuno al pianoforte iniziò, lentamente, le prime battute di una romanza, le note tremavano commosse per ringraziare la straniera e per dirle come tutta la vallata l’accogliesse. Solo il piccolino disse: “Per te” - e con la musica porse anche una delicata campanula azzurra di petunia, apparsa dal nulla. Quella sera il vento continuò a lungo a narrare, a narrare..... Salvatore Paladino

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LE ULTIME PAROLE DI CRISTO i chiodi trafissero le sue membra, Egli, il Cristo, il nostro Quando Salvatore, diede a noi umanità pane sostanziale, pane di Vita, la sostanza dell’insegnamento che ci aveva donato per tutta la Sua permanenza nel tempo, l’ha racchiusa in “sette espressioni”. “Padre, perdona loro perché non sanno ciò che si fanno”. Egli si rivolse al Padre Suo, poiché il Padre non avrebbe negata la grazia chiesta dal Figlio; in modo analogo, Disma si rivolge al Cristo dicendo: “Quando sarai giunto in Paradiso ricordati di me”. Il Cristo allora disse a Disma: “In verità, in verità ti dico, oggi sarai meco in paradiso”. Ora, i soldati ai piedi della Croce si giocavano ai dadi la veste di Lui e così s’adempiva la scrittura: “Si divisero tra loro i miei abiti e sulla mia veste tirarono la sorte”. Nello stesso tempo si avvicina alla Croce Sua Madre e le è compagno il discepolo diletto, Giovanni; Cristo li guarda, poi, con quello sguardo inconfondibile li avvicina, li accomuna e li lega indissolubilmente con la terza espressione: “Donna, ecco tuo figlio”. E, guardando Giovanni: “Ecco tua madre”. Ai piedi della Croce d’Amore veniva sigillato il patto tra il divino movimento e l’umana manifestazione. Allora il Cristo in Croce dice: “Eli, Eli lama sabactani” – Dio mio, Dio mio, perché mi abbandoni?” Egli si rivolgeva al Padre per poter dare un insegnamento profondo agli uomini. Con queste parole, il Cristo volle dire all’umanità: “Compenetrate il Padre vostro, e quando sarete nei perigli e quando l’anima e la carne saranno straziati, quando attorno a voi saranno le tenebre che in quell’attimo avvolgono la Croce, la nostra Croce, quando 212

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riterrete di essere isolati, invocate il Padre Nostro. Egli vi darà quella Luce che è energia sostanziale, energia salvatrice.” Disse ancora: “Ho sete, ho necessità di quell’Amore che mi avete negato, di quella Luce che voi avete negato” - e dice all’umanità: “Quando tu sentirai in te stessa questa sete di Amore e di Luce, allorché tu sia stata vituperata, percossa, dilaniata, quando tu sentirai questa sete, vuol dire che l’Eterno dimora in te e te in Lui”. Il Cristo chiude la sua giornata terrena dicendo: “Consummatum est”. Si è compiuto il sacrificio, Signore, ho assolto il compito a cui mi chiamasti, ho adempiuto all’ordine per la Tua Gloria, e per la salvazione degli uomini ho consumato il sacrificio nel Tuo Nome. E, rivolto all’Eterno, soffia le ultime Parole che lo riguardano e che lo staccano dal Tempo: “Padre, pongo il mio spirito nelle tue mani, accoglilo”. Cade stilla a stilla il sangue del Salvatore, sangue fecondatore che non amate, ho necessità di questo Amore, ho necessità per voi, non per me, per potervi difendere, per potervi difendere di fronte al Padre e per poter chiedere al Padre l’assunzione vostra, dissetatevi l’un con l’altro! Soccorretevi l’un con l’altro! Sfamatevi l’un con l’altro! Egli, che vi ha donato l’acqua del battesimo che disseta per l’eternità, chiede che la sua fonte, mercé vostra, continui ad erogare l’essenza di Vita. Non di vendetta, non di inganno, non di superbia o di soprusi, ma di dolcezza, di umiltà e di perdono? Perdono! Padre, perdona loro perché non sanno quel che si fanno. Egli, il Giudice Divino, difende di fronte a Se stesso il negatore ed il percuotitore. Dopo l’estremo oltraggio dell’aceto col supremo “Consummatum est”, offre al Padre Celeste il proprio sacrificio, la propria fatica: “Padre, l’opera è stata compiuta, così come Tu hai voluto, in dolcezza, in umiltà, in amore! La semina è stata operata ed il seme è caduto nel solco che io ho aperto con la mia Croce, con le mie spine della mia corona, in quel solco che ho irrorato col mio sangue! Accogli, o Padre, il Dono, e fa che il seme germogli!” Salvatore Paladino

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NON UCCIDERE IL MALE – A NESSUN LIVELLO

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iguardo Israele, è sicuro che sono stati contattati da esseri provenienti dagli spazi profondi che avevano una tecnologia molto avanzata a livello di ingegneristica, erano anche chimici, e tutte le capacità che poi lasciarono qui agli umani che hanno modificato e cambiato. Io ho parlato tempo fa di quel monolite lasciato affinché si sviluppasse il celebro dell’uomo scimmia. Loro fanno questo attraverso le loro astronavi, programmando attraverso le loro frequenze la flora e la fauna – in base alla distanza dal sole. Questo riguarda anche le acque. Sono cose avvenute miliardi di anni fa e continuano ad avvenire sempre. Mosè ha ricevuto da un architetto – più che architetto Jaweh non poteva essere; lui disse che lo vide faccia a faccia, quindi non era Dio, non poteva mai essere Dio (c’è un detto che dice non nominare il nome di Dio invano). Queste astronavi che venivano portavano ingegneri chimici alchimisti, militari, c’era tutto un sistema di grandi astronavi e piccole astronavi. Quindi, essendo un architetto, disse a Mose: "Costruisci un tabernacolo in base al progetto che ti sto dando. Costruisci l’arca dell’alleanza e mettila nel tabernacolo". Addirittura disse: “Istruisci il popolo”. I leviti, ad esempio, erano gli unici che potevano stare vicino all’arca dell’alleanza, erano meccanici veri e propri. Il popolo del Leviti erano portati a quel tipo di lavoro. Questo manufatto, come altri manufatti hanno dato capacità molto grandi, per esempio se noi leggiamo il libro di Ezechiele egli vide quell’astronave che poi chiamò Dio e vide gli angeli che venivano fuori con il “jet-bag”, i calabroni che sentivano cos’erano se non i nostri elicotteri.

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Ora, loro lasciarono alla razza ebraica molti manufatti che tecnologicamente a noi non sembrano tali se paragonati alla nostra. In Inghilterra, ad esempio a Stonehenge, quelle costruzioni erano in grado di dare e ricevere energia, e così le piramidi di Cheope – sono insieme ad altre, di altri piani di esistenza, punti di traslazione da una parte all’altra, loro costruivano queste cose – le facevano costruire agli uomini sotto forma di grandi massi – il potere della forma richiamava certe forze. Sono cose che si sono protratte nel tempo. Oggi cosa succede? Oggi abbiamo i vaccini che non sono altro che bombe ad orologeria che la Sanità innesca nei bambini per ammalarli, perché se il bambino si ammalasse subito tutti si ribellerebbero, ma se il vaccino per 4-5 anni non fa effetto e si innesca dopo, ecco che le malattie secondo l’ignoranza umana… non sono causate dal vaccino ma chissà da dove vengono…sono cose quindi che avvengono sia a livello chimico che tecnologico e di ingegneristica. A quale scopo vengono massacrati questi bambini? A scopo di arricchire le multinazionali. Questi manufatti erano quindi abbandonati quando questi esseri andavano via. Come è successo con il Triangolo delle Bermuda… La cosa più grave ancora è questa: in che mondo viviamo, perché ci uccidiamo, perché ci ammaliamo dal momento che possiamo fare delle cose incredibili? Perché c’è qualcuno che ha determinate conoscenze e attraverso di esse gestisce l’umanità. I padroni del mondo si riuniscono e fanno riti particolari. Le multinazionali stesse sono manipolate – come Ezechiele che era un pecoraio ed è diventato un profeta. Esse si pongono al servizio e fanno quello che gli viene chiesto di fare – in cambio ricevono di ricchezza. Una volta che vengono istruiti e la loro mente diventa olistica – loro profetizzano – come Nostradamus. E’ sempre stato e sempre sarà così. Ma noi non sappiamo – siamo confusi e dentro un fotogramma. Tuttavia, queste capacità possono essere anche nostre. Questo può avvenire tramite la Super Mente la Super Forza – esse cioè possono modificare la materia (vedi L’Autostima Vol. 4 N.d.R.). Quelli a livello tecnologico lo fanno a livello negativo, che distrugge l’atomo e l’espansione di questa energia distrugge parte dell’umanità o pianeta. Ciò che Dio ha unito non deve esser disunito. La super mente agisce allo stesso modo ma in maniera positiva – modifica la materia dall’interno, scinde l’atomo a livello di quark e particelle – agisce per come è – non come quella nucleare distruttiva ma 215

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in forma di collante ovvero allo stesso modo in cui la gallina usa l’energia debole e c’è la fusione nucleare nella creazione del guscio. Agisce quindi a livello di fusione debole – un processo alchemico che avviene come io attraverso il lattice del fico o il limone trasformo la caseina del latte, la stacco dal siero e faccio la ricotta, e il siero che non è più grasso animale ma cambia totalmente – come dal piombo gli alchimisti trasformavano in oro togliendo un elettrone. A Ginevra c’è l’acceleratore di particelle al sincrotrone... Ma gli alchimisti con poco di lievito di fissazione non avevano bisogno di miliardi per realizzare ciò. Ora avendo tutte queste capacità, di manipolare la materia e farlo anche a livello mentale e vedere nel continuo spazio-tempo, quello che accade tu lo gestisci come vuoi – ti metti in una prospettiva diversa e ti vedi come creatore – puoi fare del bene o del male con queste facoltà. Così come accadde con Ravana e Krisna – il primo voleva i poteri per comandare sugli altri – Krisna per amare. Krisna con il potere dell’amore poteva distruggere Ravana (Satana): non l’ha fatto altrimenti si sarebbe messo alla stessa stregua di Ravana. Allora insegnava ad Arjuna su come fermare, gestire Ravana – non ucciderlo – perché in Krisna c’era il Cristo che dice “non uccidere” altrimenti il male diverrà più potente di prima. La stessa cosa di Gesù che aveva in sé Giovanni – nel senso che nel corpo di Giovanni c’era lo spirito di Gesù mentre nel corpo di Gesù c’era il Cristo. Nessun angelo può uccidere un Demone altrimenti si metterebbe nello stesso suo piano – ecco perché Gesù diceva non uccidere – altrimenti crei odio, rancore, una faida e il male risorge sempre più forte. Come faccio io – io non uccido la malattia, non faccio radioterapia, chemio faccio quella della natura, dell’argilla che sa distinguere le cellule malate da quelle sane. Anche i radicali liberi vengono mutati. E’ come se tu hai un elettrone con uno spin sinistroide ed è materia, quindi Satana, e hai poi un positrone che è un’onda divina – è Dio – che ha uno spin destroide, quindi se tu cambi lo spin hai Satana o Dio a seconda – tutto sta a noi – volere è potere ovvero fare dal lato aggregativo o dal lato disgregativo. Ancora oggi Geova è in mezzo a noi – ancora oggi Moloch che voleva sacrifici umani è in mezzo a noi, e tutti gli altri che volevano sacrifici umani sono ancora in mezzo a noi. Geova ricevette il sacrificio di Isacco perché non era figlio di Abramo – lo ha ammazzato. Come quando io ho detto quarant’anni fa 216

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quello che io ho “visto” nell’evangelo: Giuda non tradì Gesù sono stati gli altri a tradirlo. Non dobbiamo dimenticare che nell’Antico Testamento c’è scritto che Dio guidava gli ebrei sotto forma di una nube di giorno e un globo di fuoco di notte. L’astronave madre che guidava gli ebrei di giorno sembrava una nube (il campo elettromagnetico e la polvere), di notte si vedeva la sua luce. In Esodo si dice che quando essa si muoveva gli ebrei la seguivano – quando era ferma essi si fermavano. Il popolo ebreo è stato portato a livelli altissimi di conoscenza secondo una operazione al cervello – l’alto emotivo infatti non lo possedeva – avevano solo il basso emotivo e l’alto mentale – esso è quindi tecnicamente più avanzato. Salvatore Paladino

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L'UOMO – COS’E'?

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li uomini non dovrebbero chiedere alla medicina di aggiungere anni alla vita; sarebbe sufficiente che aggiungesse vita agli anni! Il nostro corpo è una macchina meravigliosa che si nutre da sé, si regola da sola, si mette in moto da sola e si riproduce da sola; è congegnata dalla nascita e per tre quarti di secolo, quanto un buon orologio a pendolo. Infine, richiede pochissima attenzione... Questa macchina ha il senso del ritmo della vita ed il senso del tempo, non soltanto di ore e giorni, ma anche di decenni. Il corpo regola la propria infanzia, pubertà e maturità; cessa di crescere quando non deve più crescere, e mette fuori un dente del giudizio quando nessuno di noi se lo sognerebbe...Io penso che biologicamente la vita umana possa leggersi come un poema. Ha un proprio ritmo e un proprio battito. Comincia con l'innocente infanzia, prosegue con l'impacciata adolescenza, raggiunge poi una maturità di intenso lavoro, approfittando dell'esperienza e della miglior conoscenza della natura umana. Nell'età media sopravvive un leggero abbassamento di tensione, una dolcezza del carattere, simile al maturarsi di un frutto o all'addolcirsi di un buon vino... Poi, al tramonto dell'esistenza, le ghiandole endocrine diminuiscono l'attività e, se abbiamo una vera filosofia della vecchiaia, comincia per noi l'età della pace, della sicurezza, dell'ozio, dell'appagamento; finalmente la vita si spegne e scendiamo nel sonno eterno per risvegliarci di nuovo... L'uomo è paragonabile ad un campo psico-elettrico che emana radiazioni di diversa specie; per mezzo della concentrazione queste radiazioni possono raggiungere un alto voltaggio. Dal grado di concentrazione o voltaggio di tali radiazioni e dalla risonanza che esse incontrano nell'ambiente o in un oggetto, dipendono i loro meravigliosi 218

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effetti. Le radiazioni spirituali di alto voltaggio possono scatenare e controllare formidabili forze latenti nei campi magnetici cosmici. Le onde psico-elettriche corrono ad una rapidità assai maggiore delle altre onde, vengono riflesse, sono RI-irradiate, si svolgono in spirali che creano attorno ad esse campi elettrici, sintonizzando con altre onde. Tutta la materia d'altronde è immersa in un vasto campo psico-elettrico, e l'universo si presenta come un vasto campo di quel genere, dove le energie psichiche provano a sintonizzarsi; la risonanza regge il mondo come una grande legge. I terapeuti magnetici fanno costantemente uso di questi fenomeni. Ogni malattia, si deve ricordare, è dovuta ad una interferenza del ritmo cellulare; ogni cellula vivente è infatti un minuscolo circuito elettrico oscillante con certo ritmo. Quando il ritmo caratteristico viene turbato, viene distrutta l'armonia cellulare, e sorge la malattia. E' quindi possibile che le radiazioni vitali di un terapeuta magnetico o di un oggetto magnetizzato, agendo sulla struttura delle cellule, possano ripristinare il ritmo normale della cellula e quindi lo stato di salute. Non che ogni radiazione possa essere vantaggiosa, ma l'azione deve provenire da radiazioni in armonia col ritmo originale. Se siete capaci di capire quanto sopra scritto, dovreste cambiare il vostro programma di vita per evitare dolori, malattie e morti premature. Ce la fate??? Io sono sicuro che ognuno di noi ce la può fare, basta volerlo! Salvatore Paladino

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I NOSTRI CARI SONO MORTI? No. Ma come? Le cose impossibili, quelle più astruse intendiamo comprenderle, mentre le cose più semplici non le comprendiamo. La persona non sopravvive dopo la morte perché per “persona” intendiamo la “maschera” – ovvero la nostra apparizione in questa terza dimensione, affinché il corpo psichico chiamato volgarmente “anima” possa interagire, manifestarsi come espressione – che agisce con i suoi sensi, per poter capire, percepire, cosa succede in questa dimensione. I sensi fisici quindi scompaiono. Non sopravvive niente della personalità dell’individuo, perché essa è la maschera contenuta nei cinque sensi fisici. Il soma si stacca dal campo strutturatore di forma e scompaiono anche i sette chakra, che sono collegati al campo strutturatore di forma e che possono essere poi ricollegati al corpo eterico, dove ci sono i dodici sensi psichici. Noi sappiamo solo che i nostri cari sono un corpo fisico e basta, non conosciamo né l’anima né lo spirito. Quel soma attraverso i cinque sensi fisici si è espresso sotto una certa maniera, ma appunto solo attraverso i sensi fisici, con affetto, sentimenti ecc.. Noi parliamo di inconscio – tutti parlano di inconscio, pure i laureati, ma non sanno cosa è. Parliamo di questi termini perché qualcuno ne ha parlato, ma non sappiamo cosa sia. Lo stesso vale per istinto e linguaggio primordiale. Lo stesso vale per chi parla di anima e spirito. San Paolo disse che abbiamo un corpo, un’anima e uno spirito. L’anima e lo spirito non fanno parte della terza dimensione. E’ come se tu dalla dimensione aerea devi andare in quella marina, sott’acqua. Allora come fai? Metti uno scafandro e puoi stare più a lungo. Così noi con il nostro soma, che è uno scafandro, “scendiamo” 220

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per fare esperienza di una data dimensione e poi, prima o poi avverrà il distacco – come quando non c’è più ossigeno e si deve “riemergere” –, viene il momento di staccarsi. Il corpo fisico – come scafandro – è stato creato dal contatto dell’uomo con la donna. La donna ha dato una parvenza di corpo eterico, di energia vitale, dovuta sia al pneuma terra che a parte del suo corpo eterico. Essi non vengono dalla quarta dimensione. Quelli della quarta dimensione non sono generati da utero di donna. Quindi i “nostri morti” non vivono più come soma ma come corpo eterico. Mia madre è viva ed ha interagito quando io ero morto nel riportarmi alla vita. Gesù – non il Cristo che è andato via – è ancora vivo su questo piano illusorio – nel suo tempo e nel suo spazio può camminare sui sentieri del tempo, può fare quello che vuole perché è un grande Maestro. E sua Madre anche è ancora qui con noi, e così tutti i figli che le madri hanno perso sono lì nel tempo; la morte non esiste, perché se esistesse non potrebbero manifestarsi come essi fanno. Gesù non avrebbe detto: “Quando due o più sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” – e noi, nonostante queste parole, ancora portiamo la croce di un morto – di un cadavere. Se noi li invochiamo, dunque essi vengono – se non li invochiamo, non verranno. Loro sono sempre pronti, la colpa è nostra che non ci crediamo – loro sono sempre pronti ad aiutarci. Non lo sappiamo, noi odiamo, crediamo che ci hanno abbandonato. Questo bisogna cominciare a capire. Il tempo della quarta dimensione scorre in maniera diversa – è più lento. Faccio un esempio: la Terra gira intorno al Sole e impiega 365 giorni. Noi diciamo che è passato un anno della mia vita terrena quando si è compiuto un giro completo. Mercurio non gira in un anno terrestre ma gira in pochi mesi terrestri, perché è più veloce – più vicino. Ora, se prendiamo Plutone, molto distante – per fare un unico giro impiega cento, duecento anni – per loro è un anno, per noi passano duecento anni. Ma la dimensione eterica interpenetra la nostra dimensione fisica come fa nelle galassie. In questo “mare eterico” navigano i pianeti – altrimenti cadrebbero, quindi l’eterico interpenetra tutta la materia – come l’acqua interpenetra la spugna – occupando lo stesso spazio e tempo ma senza interagire o 221

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interferire con lo spazio e il tempo fisico. La dimensione eterica gira molto, molto più lenta, sembra che non si muova rispetto a noi. Quindi un corpo eterico, prima di staccarsi dalla dimensione eterica e venire assorbito da quella astrale, ci mette il suo tempo, che è molto lungo rispetto a quello della nostra dimensione. A sua volta, quello astrale è ancora più lento di quello eterico e si rimane lì per molto più tempo ancora. Dio abbia misericordia di te e allevii il tuo Karma e nel prosieguo delle tue trasformazioni animiche evolva il tuo spirito fino a ricondurti a Lui. Se noi preghiamo per i nostri defunti, amiamo i nostri antenati, amiamo tutta l’umanità – se noi facciamo del bene – amiamo gli angeli, non subiremo conseguenze perché essi saranno sempre vicino a noi – essi sono nel tempo ma in un altro spazio, ma nel tempo ancora qui sono – vicino a noi. Salvatore Paladino

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La nostra vita non è che un sogno ed oblio; l’anima che sorge con noi, stella della nostra vita, ebbe altrove la sua dimora, e viene a noi da lungi, e non nell’oblio assoluto, non in completa nudità, ma trascinando nembi di gloria. Noi veniamo da Dio, dove è la nostra dimora.

Costruisciti più nobili dimore Anima mia. Mentre le età passano, abbandona il tuo angusto passato, che ogni nuovo tempio, più nobile del precedente, ponga fra te e il cielo una cupola sempre più vasta finché tu sia libero finalmente lasciando la tua inutile conchiglia presso il mare irrequieto della vita.

Noi sappiamo che la Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra, questo sappiamo. Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia. Tutto è connesso. Quello che accade alla Terra accade ai figli della Terra. L’uomo non ha tessuto la trama della vita, in essa egli non è che un filo. Qualsiasi cosa egli faccia alla trama, la fa a se stesso. Salvatore Paladino

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APPENDICE A

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APPENDICE B

Salvatore Paladino e il suo gruppo di meditazione negli anni ‘70

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Salvatore Paladino “da ragazzo”

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Lettera autografa recuperata dal Centro Studi Salvatore Paladino

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APPENDICE C

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Libri già pubblicati: – L’Autostima Vol. 1; – Poesie all’Angelo e Salvatore Paladino; – L’Autostima Vol. 2; – Il Cuore della Ribbhu Gita; – L’Autostima Vol. 3 – Agenda 2019; – La Ricerca del Sé (Ashtavakra Gita); – L’Autostima Vol. 4; – La Coroncina dei Suoi Insegnamenti: Sri Ramana Maharshi, Parte 1; – L’Autostima Vol. 5; – Io è un altro – Arthur Rimbaud; – Il Testamento di François Villon; Per consultare le nostre pubblicazioni O per altre informazioni: www.centrostudisalvatorepaladino.it

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Finito di stampare Febbraio 2019 Prima Edizione

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