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Analisi 7° Sinfonia (1mov) Ludwig van Beethoven
SCHEMA FORMALE
INTRODUZIONE (Poco Sostenuto) Int1 (1-14)
1NT_a tema ai fiati per quarte (1-9) 1NT_b elemento di scale ascendenti archi (10-14)
Int2 (15-22) 1NT_a + 1NT_b
[le due idee vengono sovrapposte in un tutti orchestrale mod. a Do magg.] Int3 (23-33) 2NT_a nuovo tema in Do magg. esposto prima ai fiati poi agli archi [pedale di D di Do]
Int4 (34-41) 1NT_a + 1NT_b Modulanti verso Fa magg. Int5 (42-52) 2NT_a in Fa magg.
Int6 (53-62) TRANSIZIONE con il “Vivace”
ostinato ritmico sulla D di La maggiore, si svuota con intensificazione della tensione
ESPOSIZIONE E1 (63-88) 1NT_1 esposizione primo tema ai fiati [el. puntato + melodia disc./asc.]
E2 (89-108) 1NT_1 trasportato agli archi E3 (109-129) TE mod
• (109-118) elementi di 1NT_1, prog. armonica di D secondarie porta ad un V/iii di Mi
• (119-129) la risoluzione apre alla progressione modulante
(con elemento tematico per quarte dell’introduzione 1NT_a)
Prog. mod.
E: I6 —II — I —V6 — IV6 — Nap/V —V—I6
TONALITÀ D’IMPIANTO
LA MAGG.
E5 (130-151) 2NT_1 secondo tema, derivante da 1NT_1
E6 (152-163) 2NT_2 primo segmento disc. di 1NT_1 + brevi note asc. ai fiati, in accumulazione. E7 (164-176) Chiusura ESP.
trattamento imitativo di 1NT_1 + tecnica di svuotamento uguale alla chiusura dell’introduzione
SVILUPPO
S1 (177-219)
(177-180) scala cromatica fino alla D di Do magg.
+ 2 battute di silenzio (181-200) 1NT_1 sv [sviluppo elemento puntato con costruzione imitativa] (201-219) 2NT_1 sv [2NT_1 invertito, discendente]
S2 (220-235)
apre con cadenza su Fa magg. nuovamente con Nap [Nap —I64].
Sviluppo di 1NT_1 sempre con tecniche imitative S3 (236-277) Transizione alla Ripresa
(235-254) Prog. mod. da Fa magg. a re min. con movimento asc. di “el. puntato” (1NT_1) (255-277) Mod. re min. — la min — La magg.
RIPRESA R1 (278-300) 1NT_1 come nell’esposizione
A: V
chiude sulla dominante per prendere poi un’altra direzione armonica:
a= III —I7
D= V —I R2 (301-341) “Sviluppo secondario”
Elementi tematici sempre di 1NT_1 con tecnica imitative e scambi timbrici.
la costruzione armonica è lo specchio della costruzione armonica dello sviluppo
Sviluppo
R3 (342-388) 2NT_1 alla D
chiusura con svuotamento ritmico simile a E7.
a seguire, coda
Sviluppo
secondario (ripresa)
CODA C1 (389-400)
“el. puntato” di 1NT_1 si muove in tutta l’orchestra
Mov. armonico cromatico discendente ci porta al La che e successivamente al Re C2 (401-422)
Figurazione ossessiva ai bassi derivante sempre da 1NT_1 (armonicamente su Re e sul V/V di Re)
fasce sonore ai fiati C3 (423-450)
apice del crescendo, omoritmia orchestrale.
COMMENTO La settima sinfonia di Beethoven, scritta tra il 1811 ed il 1812, trova la sua prima esecuzione a Vienna l’8 dicembre 1813 presso la Sala dell’Università. Alla prima esecuzione non ricevette una grande considerazione: a causa della vittoria austriaca di Wellington, il pubblico, preso da un clima di patriottismo e festività, preferì le Marce e le sinfonie “a programma”.
Ma successivamente la settima colpì critici e rinomati compositori, in particolare Richard Wagner che arrivo a definirla così: “coscienti di noi stessi, ovunque ci inoltriamo al ritmo audace di questa danza delle sfere a misura d'uomo. Questa Sinfonia è l'apoteosi stessa della danza, è la danza, nella sua essenza più sublime”. Ed è proprio l’elemento ritmico che caratterizza questa sinfonia dal primo all’ultimo movimento. Il primo movimento è composto da un introduzione lenta (“Poco sostenuto”) come le sinfonie n1, 2 e 4, senza dubbio sempre con una forte ispirazione del suo illustre maestro Joseph Haydn. In questo primo movimento più che uno sviluppo a livello tematico troviamo una grande ricerca armonica in cui il compositore sperimenta e prova arditezze estremamente raffinate.
In particolare c’è da notare come l’introduzione stessa sia una preparazione alle “stranezze” armoniche che il Vivace andrà a proporci successivamente: le tonalità di La maggiore, Do maggiore e Fa maggiore si interscambiano con facilità lasciando lo spettatore in bilico. Sempre nell’introduzione la seconda idea tematica 2NT_a che viene proposta in Do maggiore con un brevissimo preavviso di modulazione da La maggiore e successivamente riproposto nella tonalità di Fa maggiore.
Oppure la caratteristica costruzione armonica dello sviluppo in cui regna l’affinità di terza, poi riutilizzata nello “sviluppo secondario” della ripresa con una lettura specchiata.
Dal punto di vista tematico deriva tutto dal primo tema, lo stesso brevissimo secondo tema è una derivazione di esso. Con i pochissimi elementi tematici il compositore manifesta una grandissima varietà elaborativa, in particolare nell’inizio dello sviluppo in cui costruisce un fitto contrappunto imitativo le cui tecniche verranno riutilizzate nello “sviluppo secondario” della ripresa (R2), insieme a particolari scambi timbrici.