Storia e Critica Dell-Opinione Pubblica [PDF]

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Zitiervorschau

Jürgen Habermas - Storia e critica dell’opinione pubblica CAP 1 - INTRODUZIONE: DELIMITAZIONE PROPEDEUTICA DI UN TIPO DI SFERA PUBBLICA BORGHESE L’uso linguistico di pubblico e di sfera pubblica tradisce una molteplicità di significati concorrenti. Pubblico = dal latino publĭcus (ciò che è collettivo) Si definiscono pubbliche quelle istituzioni che sono accessibili a tutti Sfera pubblica= Nella lingua tedesca il termine sfera pubblica si forma nel corso del XVIII secolo in analogia con publicité e publicity. Pubblicità = opinione pubblica, ciò che è sottoposto al giudizio pubblico Il termine sfera pubblica appartiene alla società borghese che si costituisce proprio in quel periodo SFERA PUBBLICA BORGHESE che può essere concepita in un primo momento come la sfera dei privati riuniti come pubblico Già molto tempo prima si parla di di pubblico e privato e quindi di polis greca: un modello ideale di sfera pubblica dove per Polis (πολις) (città) = organizzazione politica che non ha precedenti in nessun’altra civiltà; infatti era una Città materiale con strade ed edifici, Rivoluzionaria forma di governo basata: sull’uguaglianza di tutti i cittadini, sul diritto dei cittadini di unirsi in assemblea, sul diritto dell’assemblea di votare pro o contro una legge proposta da uno dei cittadini, principio di maggioranza. La polis greca non è la città del re, ma è la città dei cittadini che, attraverso il voto, si autogovernano, si dotano di proprie leggi ed esercitano il potere eleggendo i rappresentanti ed intervenendo durante le assemblee. Occorre precisare che nelle poleis greche non tutti gli abitanti erano cittadini, per avere il diritto di cittadinanza occorreva: essere maschi, Essere proprietari di terre,Essere in grado di armarsi a proprie spese, Essere liberi I cittadini entrano in relazione gli uni con gli altri attraverso l’azione (praxis) e il dialogo/discorso (lexis) Nella polis greca ogni cittadino appartiene a due sfere rigorosamente separate: la sfera privata/domestica (oikòs) e la vita pubblica (bios politikòs) La polis è caratterizzata da un’unità sociale e politica evidente anche sul piano urbanistico:  Agorà (piazza) = cuore politico, economico e sociale della città  Acropoli (città alta) = cittadella fortificata situata sulla collina sede del potere religioso  Chora (campagna) = ospita una parte della popolazione e numerosi santuari Questo modello della sfera pubblica ellenica ha conservato nei secoli la sua continuità.

Sfera pubblica nel diritto romano = res publica. In particolare esisteva una distinzione tra la res familiaris - ovvero l'insieme delle proprietà e degli interessi privati di una famiglia - e la res publica - intesa come il complesso degli affari e degli interessi pubblici. Durante il Medioevo europeo la contrapposizione tra publicus e privatus, propria del diritto romano, non ha avuto carattere vincolante. Nella società feudale dell’alto Medioevo la dimensione pubblica come ambito specifico, distinto dalla sfera privata, non può essere individuata dal punto di vista sociologico, cioè sulla base di criteri istituzionali. Tuttavia, gli attributi della signoria – per esempio il sigillo del principe – si chiamano pubblici Nel corso dell’alto Medioevo il codice rigoroso di nobile comportamento si cristallizza in un sistema di virtù cortigiane ed è specialmente nel torneo – riproduzione dello scontro cavalleresco – che questa rappresentanza acquista valore. Manca tuttavia un luogo designato e il codice cavalleresco di comportamento è comune a tutti i signori e ovunque si trovino ad agire in vesti di rappresentanza Solo gli ecclesiastici hanno una sede propria di rappresentanza: la Chiesa In età moderna la sfera pubblica rappresentativa ha origine nella civiltà nobiliare cittadina (Firenze, Parigi, Londra). Il mondo culturale umanistico è innanzitutto integrato nella vita di corte. Con gli inizi del capitalismo finanziario e commerciale, che a cominciare dal XIII secolo si diffonde dalle città dell’Italia del Nord anche verso l’Europa occidentale e settentrionale, si formano gli elementi di un nuovo ordine sociale: la Circolazione delle merci e delle notizie. In questo clima viene a costituirsi la società civile dove Le attività e le dipendenze, fino ad allora relegate nell’ambito dell’economia di tipo familiare, oltrepassano le soglie della sfera domestica per veder la luce della sfera pubblica. In questo nuovo ordinamento politico e sociale si sviluppa una forza dirompente,la STAMPA dove le notizie stesse diventano merci dove I primi giornali in senso stretto, chiamati anche giornali politici, appaiono prima settimanalmente e poi diventano quotidiani già a metà Seicento, I governi iniziarono a utilizzare la stampa a fini amministrativi indirizzando le sue notificazioni al pubblico(i ceti colti). A partire dall’ultimo trentennio del XVII secolo i giornali sono integrati da riviste che mirano principalmente non tanto all’informazione quanto all’istruzione pedagogica e perfino alla critica e alla recensione, Le riviste scientifiche si rivolgono alla cerchia dei laici colti. Nel corso della prima metà del Settecento, con il cosiddetto articolo dotto, l’argomentazione razionale fa il suo ingresso anche nella stampa quotidiana. Nasce il pubblico dei lettori, un pubblico giudicante e Ciò che è sottoposto al giudizio del pubblico acquista pubblicità.

CAP 2 - STRUTTURE SOCIALI DELLA SFERA PUBBLICA La sfera pubblica borghese può essere concepita in un primo momento come la sfera dei privati riuniti come pubblico; Costoro rivendicano contro lo stesso potere pubblico la regolamentazione della sfera pubblica da parte dell’autorità, per concordare con questa le regole generali del commercio e del lavoro sociale; Pubblica argomentazione razionale: è il tramite di questo confronto politico. I criteri della ragione e le forme della legge, a cui il pubblico vorrebbe sottoporre il dominio, rivelano il loro significato sociologico soltanto nell’analisi della stessa sfera pubblica borghese e particolarmente del fatto che sono dei privati a frequentarsi in essa come pubblico. L’argomentazione pubblica è guidata dall’esperienza privata la cui origine è nella soggettività della sfera intima del piccolo nucleo familiare; Prima che la sfera pubblica assuma espressamente funzioni politiche nel campo di tensione fra Stato e società, la soggettività, derivante dall’ambito del piccolo nucleo familiare, si crea per così dire un suo proprio pubblico. Accanto all’economia politica è la psicologia l’altra scienza specificatamente borghese che ha la sua origine nel XVIII secolo. Interessi psicologici guidano quel gusto dell’argomentazione razionale che si accende a contatto con i prodotti culturali diventati accessibili al pubblico nella sala di lettura, nel teatro, nei musei, nei concerti. Il ruolo della città: La sfera pubblica letteraria conserva una certa continuità con l’elemento pubblico rappresentativo della corte del principe ma tende sempre più a staccarsi dalla corte e a costituire un contrappeso nella città. La città non è solo centro di vita economica della società civile ma in essa si viene a creare una primitiva sfera pubblica letteraria Istituzioni della sfera pubblica: In Francia nel XVII secolo i destinatari, i consumatori e i critici dell’arte e della letteratura erano i membri della nobiltà, dell’aristocrazia che si riunivano a corte insieme ad una ristretta cerchia superiore della borghesia, Alla morte di Luigi XIV sale al trono il nipote, il duca Filippo D’Orléans, che abbandona Versailles e trasferisce la corte a Parigi: La capitale francese assume le funzioni culturali della corte che perde la sua posizione come sfera pubblica. In Inghilterra la corte, a differenza della Francia del Re Sole, non era mai riuscita a dominare la città. Dagli Stuart fino a Carlo II letteratura e arte servivano alla rappresentanza del re. Dopo la Grande Rivoluzione la gloria della corte fu oscurata. Residenza di personaggi reali appartati, difficili all’accesso. Il sopravvento della città è consolidato da nuove istituzioni: Nelle città francesi e inglesi del XVIII secolo si assiste alla fioritura di nuovi centri di aggregazione sociale: I CAFFÈ E I SALOTTI. I CAFFÈ: nella loro fioritura tra il 1680 e il 1730, intesi come luogo di mescita e di consumo della bevanda, si diffusero inizialmente a Londra e in seguito negli altri paesi europei: nel primo decennio del Settecento se ne contano a Londra oltre 3000. Il Settecento fu il secolo in cui si affermò maggiormente la passione e la mania per il gioco: Dadi, birilli, biliardo, vari giochi dell'oca, ma soprattutto le carte e gli scacchi, che permettevano di giocare grosse poste in denaro, erano gli svaghi preferiti e praticati dai borghesi.

I Caffè, all’interno dei quali erano ammessi soltanto uomini, non erano, però, solo luoghi di svago ma veri e propri centri culturali dove, oltre a giocare e bere, si discuteva prima di tutto di affari e poi anche di arte, letteratura, filosofia e politica. I SALOTTI: Catherine de Vivonne marchesa de Rambouillet fu una nobile francese che nel Seicento aprì il primo celebre salotto letterario parigino nella sua residenza dell'Hôtel de Rambouillet: Questo primo salotto letterario era frequentato dai più potenti politici, dai più arguti poeti, filosofi e letterati, dalle dame più intelligenti e influenti appartenenti all’élite aristocratica. Questa forma di socialità deve la sua nascita e il suo sviluppo alle dame parigine che in prima persona si occupavano dell’arredamento estetico, dei temi da affrontare e del galateo da tenersi durante i ricevimenti sociali. Il XVIII secolo vide una significativa evoluzione dei salotti che cominciarono a valicare i confini della società di corte: infatti La padrona di casa aristocratica cominciò ad essere sostituita da donne appartenenti alla nascente borghesia; inizia ad allargarsi la base sociale dei salotti dove furono accolti intellettuali che appartenevano ad ambienti estranei all’élite aristocratica. Habermas afferma che il salotto aveva quasi il monopolio delle prime edizioni: una nuova opera anche musicale doveva legittimarsi in primo luogo in questo foro. Nessun scrittore settecentesco rinunciava ad esporre in anteprima le sue idee nei salotti: Opere teatrali, poesie e opere in prosa venivano prodotte, lette ad alta voce e spesso, prima di essere presentate al grande pubblico, modificate sostanzialmente in funzione delle critiche dei partecipanti I caffè, i salotti, ma anche i teatri e i Collegia Musicali sono frequentati da intellettuali e persone colte di entrambi i sessi, appartenenti all’aristocrazia e alla nascente borghesia, che condividevano il piacere per la conversazione: Habermas afferma che in questi nuovi spazi culturali il gusto dell’argomentare stimolato inizialmente da opere d’arte e di letteratura si estende subito anche alle dispute economiche e politiche e l’Illuminismo vedequindi la creazione di una sfera pubblica, spazio in cui gli uomini possono sfuggire al loro ruolo di sudditi esercitando e scambiando autonomamente opinioni e idee. L'Illuminismo e il suo richiamo alla ragione favorirono una dilatazione del concetto di sfera pubblica. L'ideale cui la società borghese aspirava era una collettività autogestita di cittadini liberi, uguali sul piano giuridico e politico, capaci di giungere attraverso il dibattito pubblico a decisioni razionali ed è Dallo scambio di idee e dalla comunicazione intersoggettiva nasce l’opinione pubblica la quale uno spazio politico ma anche sociale in cui regnano la libertà di opinione e la concorrenza di idee. Nella società novecentesca però l'audience, il pubblico che dovrebbe costituire e costruire l’opinione pubblica, è diventato puro e semplice consumatore di cultura, le opinioni sono manipolate e strumentalizzate attraverso i mass-media e si assiste pertanto ad un tramonto della sfera pubblica. Secondo Habermas, il formarsi di un pubblico colto che discute di letteratura ed arte sarebbe in stretta relazione con lo sviluppo di una moderna sfera privata, la sfera dell'intimità familiare borghese nella quale emerge l’esigenza di indipendenza individuale. Nel suo ambito emergono le idee di libertà, amore e di educazione

CAP 3 - FUNZIONI POLITICHE DELLA SFERA PUBBLICA IL MODELLO DI SVILUPPO INGLESE: Una sfera pubblica con funzioni politiche appare per la prima volta in Inghilterra agli inizi del XVIII secolo.Già a partire dalla seconda metà del XVII secolo sorgono numerose compagnie che avviano e diffondono la manifattura tessile, l’industria metallurgica e la produzione della carta con un conseguente Conflitto fra gli interessi restrittivi del capitalismo commerciale e finanziario e gli interessi espansivi del capitale industriale e manifatturiero E Antagonismo fra gli interessi di una generazione anziana, già insediata sul mercato, e quelli di una generazione più giovane, che deve conquistare nuovi mercati ai rami del commercio e dell’industria. Tre avvenimenti fondamentali: Fondazione della Banca d’Inghilterra (27 luglio 1694): nuovo stadio del capitalismo in quanto promette il consolidamento del sistema sulla base di un processo di produzione rivoluzionato in senso capitalistico, Abolizione dell’istituto della censura preventiva sulla stampa (1695): nuovo stadio nello sviluppo della sfera pubblica rendendo possibile l’introduzione del dibattito nella stampa, che diventa ora lo strumento attraverso il quale le decisioni politiche possono essere portate davanti al nuovo foro del pubblico, Il primo governo di gabinetto (1695-1698) unicamente whig insediato dal re Guglielmo III: nuovo stadio nello sviluppo del parlamento Lunga strada che porta all’affermazione della sfera pubblica con funzioni politiche quale organo dello Stato Già negli anni Settanta del XVII secolo il governo era stato costretto a lanciare proclami contro i pericoli dei discorsi che si tenevano nei caffè che erano considerati come focolai di irrequietezza politica; Robert Harley è il primo uomo di stato (primo ministro) che sa trarre profitto dalla nuova situazione: Egli assume letterati del tipo di Defoe – definito il primo giornalista professionista – per difendere la causa whig sui nuovi giornali. The Review , Giornalismo politico . L’istituzionalizzazione e la continuità del commento e della critica ai provvedimenti della Corona e alle decisioni del parlamento trasformano il pubblico potere che è ora chiamato a rispondere davanti al foro della sfera pubblica. Le lettere di Junius apparse tra il 21 novembre 1768 e il 12 maggio 1772 sul “Public Advertiser” sono precorritrici degli articoli di fondo politici; Sono state definite il battistrada della stampa moderna (Sir Philip Francis); Il re, i ministri, gli alti gradi dell’esercito venivano accusati di macchinazioni; Il parlamento disponeva di uno strumento efficace: il segreto sui dibattiti parlamentari. Solo nel 1803 furono assegnati ai giornalisti i posti in galleria; per quasi un secolo essi erano stati costretti ad accedervi illegalmente. In seguito (dopo l’incendio del 1834) furono istituite tribune per i cronisti parlamentari. Negli ultimi decenni del XVIII secolo sorgono, accanto ai nuovi grandi quotidiani come il Times (1785), le altre istituzioni di un pubblico politicamente critico (circoli politici, ecc.).Verso la fine del secolo, i partiti acquistarono una base organizzativa fuori del parlamento; Fondazione di comitati locali. Nel 1792, tre anni dopo lo scoppio della Rivoluzione Francese, il pubblico interessato al dibattito politico viene indirettamente legittimato nelle sue funzioni di critica pubblica in un discorso di Charles James Fox ai Comuni. Per la prima volta si parla in parlamento di PUBLIC OPINION in senso stretto che Si forma nella discussione pubblica, dopo che il pubblico, mediante l’educazione e la comunicazione, è stato messo in grado di formarsi un’opinione fondata. Le condizioni per l’era transitoria di un government by public opinion si adempiono con il

Tamworth Manifestum di Sir Robert Peel del 1834: Per la prima volta un partito rende pubblico il suo programma elettorale. Anche in FRANCIA, soltanto dopo la metà del XVIII secolo, si forma un pubblico che dibatte problemi politici. Censura = non può essere stampata nemmeno una riga senza l’approvazione e Manca un giornalismo politico professionistico. Gli Stati generali non furono più convocati dopo il 1614 fino al 1789. Stato fondato sui ceti. Tutti sono sudditi, La borghesia non si lega alla nobiltà e all’alta burocrazia, Nella prima metà del secolo, malgrado Montesquieu, la critica dei filosofi si occupa prevalentemente di religione, letteratura e arte.Solo con L’Enciclopedia si allarga fino a diventare politica. I filosofi diventano economisti, fisiocratici che si radunano da Quesnay. Turgot e Malesherbes vengono chiamati al governo nel 1774: primi rappresentanti dell’opinione pubblica. Soltanto Necker riuscì a scavare nel sistema assolutistico una breccia a favore di una sfera pubblica con funzioni politiche: diede pubblicità al bilancio economico dello Stato (1781). Tramite i Cahiers de doléance le critiche del pubblico in materia di affari pubblici sono ufficialmente tollerate. La Convocazione degli Stati Generali (5 maggio 1789), In Francia la Rivoluzione crea da un giorno all’altro quanto in Inghilterra aveva avuto bisogno di una costante secolare evoluzione. La Costituzione del 3 settembre del 1791 riprende a grandi linee la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 26 agosto 1789: “la libera comunicazione delle idee e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo. Ognuno può perciò parlare, scrivere, stampare liberamente, fatta salva la responsabilità per l’abuso di questa libertà nei casi previsti dalla legge” Garanzie analoghe sono offerte per prime dallo Stato della Virginia nel Bill of Rights del 12 giugno 1776: “La libertà di stampa è uno dei grandi bastioni della libertà e non può mai essere limitata, eccetto che da regimi dispotici” Il 17 gennaio 1800, due giorni dopo il colpo di Stato, Napoleone abolisce del tutto la libertà di stampa (dal divieto della stampa politica sono esclusi nominativamente soltanto 13 fogli). Dopo il loro ritorno i Borboni si affrettano a proclamare tutto il loro rispetto per la libertà di stampa. LA SITUAZIONE TEDESCA: Si distingue da quella inglese per le barriere di ceto conservate molto più a lungo dall’assolutismo continentale: nobiltà, borghesia, popolo.Il popolo comprendeva agricoltori, salariati, soldati, servitori ma anche bottegai, artigiani e operai, Il lavoro manuale e la vendita al banco costituiscono criteri vincolanti per l’esclusione dalla borghesia vera e propria. I nuovi borghesi appartengono ai ceti colti: uomini d’affari e accademici (dotti, ecclesiastici, impiegati, medici, giuristi, insegnanti, ecc.), Il pubblico che discute di politica trova il suo luogo negli incontri privati tra borghesi. A partire dagli anni Settanta del XVIII secolo le società di lettura si estendono a tutte le città che Eleggono per statuto il loro comitato direttivo e deliberano a maggioranza l’ammissione dei nuovi membri; escludono le donne; vietano il gioco; bisogno dei privati borghesi di formare, nella loro qualità di pubblico illuminato, una dimensione pubblica, di leggere riviste e discuterne, di scambiare opinioni personali. La dimensione pubblica assume funzioni politiche nel corso del XVIII secolo ma il tipo della funzione stessa può essere colto nel momento in cui lo scambio delle merci e il lavoro sociale si emancipano largamente dalle direttive statali; Libera disponibilità della proprietà con funzioni

capitalistiche; Storia del diritto privato. La sfera pubblica borghese: i criteri di ammissione, Cultura e proprietà, La sfera pubblica borghese è legata a una complicata costellazione di presupposti sociali: con l’aiuto del principio informatore che si contrapponeva idealmente a ogni forma di dominio si fondava un ordinamento politico la cui base sociale non era tale da rendere superfluo il dominio.

CAP 4 - SFERA PUBBLICA BORGHESE: IDEA E IDEOLOGIA La registrazione terminologica ufficiale dell’espressione opinione pubblica (public opinion) avviene nel 1781 sull’Oxford Dictionary Prima di questa data = opinione, spirito pubblico, pubblicità; Tali espressioni cominciano a circolare in tutta Europa attraverso opere filosofico-politiche, scritte tra la metà del XVII secolo e la fine del XVIII : Opinione = priva dell'aggettivo pubblica. La parola “opinione” esprimeva all’inizio del XVII secolo una duplice valenza: opinion = giudizio incerto, non pienamente dimostrato, che deve sostenere la prova della verità (ereditata dalla doxa di Platone), reputation = la fama, la considerazione, quello che si rappresenta nell’opinione degli altri. Si è ancora distanti dal significato di opinione pubblica, coniato alla fine del XVIII secolo, intesa come attività razionale di un pubblico capace di un giudizio. Si è soliti far risalire al filosofo inglese John LOCKE (1632-1704) la prima formulazione del concetto di opinione pubblica: Thomas HOBBES (1588-1679), John LOCKE, George BERKELEY (1685-1753) David HUME (1711-1776) sono considerati i maggiori esponenti dell’empirismo inglese, una corrente filosofica nata nella seconda metà del Seicento in Inghilterra secondo cui la conoscenza umana deriva dall’esperienza. Locke afferma che la mente umana nasce vuota e priva di ogni conoscenza; all'origine, la mente è una tabula rasa, una tavola ancora da incidere: L’uomo è un individuo sociale, Teoria del contrattualismo: transizione dell’uomo dal suo stato di natura a quello sociale Per Hobbes Lo stato di natura dell’uomo è la guerra di tutti contro tutti, ogni uomo diventa come un lupo per gli altri uomini (Homo hominis lupus). Attraverso l’accordo o patto sociale gli uomini si affidano allo Stato: “è una persona, la cui volontà, per l’accordo di molti uomini, deve essere accettata come volontà di tutti”. I punti principali di questa dottrina dell'assolutismo politico sono: 1. Il sovrano è autorizzato ad esercitare la propria volontà (auctoritas non veritas facit legem) 2. Il dovere di obbedienza dei sudditi 3. La proibizione di ogni ribellione, anche quando il sovrano va contro gli interessi dei sudditi Hobbes = per primo rivela il pericolo che deriva, per l’ordine e la saldezza dello Stato, dal lasciare gli individui liberi di giudicare su questioni politiche e religiose, John Locke = l’uomo non nasce naturalmente in conflitto con gli altri uomini, Società = naturale evoluzione del bisogno di aggregazione, Lo Stato = naturalmente democratico e liberale. Nel Saggio sull’intelligenza umana (1690) Gli uomini per giudicare le loro azioni si riferiscono a tre leggi:

 Legge divina  Legge civile  Legge dell’opinione o reputazione (Law of opinion and reputation) Legge divina = le azioni sono peccati o doveri? Legge civile = le azioni sono delittuose o innocenti? Legge dell’opinione o reputazione = le azioni sono virtuose o viziose? Legge dell’opinione o reputazione: è una legge filosofica, è una norma che misura virtù e vizi Virtù = è ciò che si ritiene degno di elogio, ciò che ottiene la stima pubblica; Gli uomini usciti dallo stato di natura ed entrati in una società civile o politica “conservano il potere di giudicare il bene e il male approvando o disapprovando le azioni di coloro fra i quali vivono e con cui hanno rapporto” è un giudizio espresso dai cittadini per segreto è tacito consenso dove É assente il momento della discussione pubblica e Ogni società, secondo i propri costumi, stabilirà la propria legge dell’opinione La distinzione tra legge civile e legge dell’opinione corrisponde alla distinzione tra sfera politica e sfera morale e ideale dove per Sfera morale:Non è superiore alla sfera politica, Gode di una sua autonomia che deve essere riconosciuta e tutelata dal potere politico. I filosofi francesi: Secondo Habermas il concetto di opinione pubblica si polarizza in Francia su due distinte posizioni: quella dei fisiocratici (economisti francesi del XVIII secolo) e quella formulata nel Contratto sociale (J.J. Rousseau). Entrambi utilizzano la stessa espressione: opinion publique Fisiocrazia = dominio della natura; Fisiocrazia = dottrina economica che si afferma in Francia a metà Settecento in opposizione alla dottrina economica del mercantilismo; Fonte della ricchezza di uno Stato = la terra. François Quesnay, nell’opera Tableau économique (Quadro economico, 1758) definisce il meccanismo economico come una struttura dinamica di tipo circolare il cui motore principale è l’attività agricola; I fisiocratici stabilirono il principio che è produttivo solo quel lavoro che crea un plusvalore: Solo l’agricoltura è in grado di produrre ricchezza materiale mentre industria e commercio trasformano solo la materia prima. La società è divisa in tre classi: Classe agricola degli imprenditori (classe produttiva), Proprietari terrieri (classe oziosa), Artigiani, commercianti, liberi professionisti (classe sterile). A queste classi si aggiungono: Intellettuali/illuminati = spetta il compito di orientare l’operato dei governanti mediante la discussione critica ; Governanti = spetta il compito di tradurre le idee illuminate elaborate dagli intellettuali in leggi.

J.J. Rousseau, il Contratto sociale (1762): La forma politica migliore è il contratto sociale tra uomini che hanno rinunciato agli interessi particolari in nome di una sovranità democratica basata sulla volontà generale. Lo Stato si fonda su tre forme di legge: Diritto pubblico, Diritto penale ,Diritto civile, “A queste tre specie di leggi se ne aggiunge una quarta, la più importante di tutte, che non è incisa né nel marmo, né nel bronzo, ma nel cuore dei cittadini […] Intendo i costumi, le consuetudini, e soprattutto l’opinione” Le opinioni sono intese come costumi radicati, come custodi della moralità pubblica. L’uomo è diviso in due esseri: L’uomo che è veramente se stesso secondo natura, L’uomo che si costruisce sotto “il gioco dell’opinione” Soluzione: il compromesso tra l’opinione sociale e le personali inclinazioni e convinzioni. IMMANUEL KANT: Esigenza del flusso comunicativo tra società civile e Stato dove Società civile = comunità dei cittadini, è uno spazio in cui i cittadini interagiscono per soddisfare i propri bisogni ed interessi economici e per raggiungere un miglior standard di vita Stato = l’istituzione politica che nasce per contratto ed esplica funzioni legislative e di assistenza. Chi garantisce il flusso comunicativo? I filosofi/gli uomini di cultura, Compito degli uomini di cultura = aiutare i cittadini a ragionare pubblicamente, ad esprimere la propria opinione su ciò che nei decreti sovrani arreca ingiustizia alla comunità, Il divieto della pubblicità delle norme del diritto e dell’attività legislativa e politica impedisce il progresso di un popolo verso il meglio. Filosofi = uso pubblico della ragione ove “Intendo per uso pubblico della propria ragione l’uso che uno ne fa come studioso, davanti all’intero pubblico dei lettori”; Uso privato = “Chiamo invece uso privato della ragione quello che ad un uomo è lecito farne in un certo ufficio o funzione civile di cui egli è investito” . L’uso privato diventa quello che «una persona investita di istituzionali funzioni pubbliche ne fa nel più ristretto ambito della propria sfera di funzionario». Un ufficiale deve ubbidire sempre e comunque agli ordini dei suoi superiori e sarebbe assurdo se in servizio volesse ragionare pubblicamente sull’opportunità e utilità di tali ordini. Ma in qualità di studioso non è giusto impedirgli di fare le sue osservazioni sulle errori commessi nelle operazioni di guerra e di sottoporre tali osservazioni al giudizio pubblico: Funzionario pubblico = membro della macchina governativa;Il dovere d’ufficio pone limiti alla libertà di ragionare; Uso della ragione è privato perché segue interessi particolari; Studioso =Si sente membro della società cosmopolitica; Non deve obbedire ad alcuna autorità esterna; La ragione è autonoma e per questo il suo uso è pubblico. L’uso pubblico della ragione è un dialogo che prevede lo scambio e la critica; Filosofo ,Cittadino, Chi è il cittadino per Kant?Kant ritiene che l’autonomia dei partecipanti alla discussione pubblica debba fondarsi su una riconoscibile autonomia privata: così come un individuo dimostra capacità di sostenere le proprie opinioni, così deve essere in grado di sostenere la propria posizione nella sfera dello scambio di merci: deve essere un proprietario privato. Cittadini sono perciò solo i proprietari, in quanto padroni di se stessi; i salariati, i servitori e le altre categorie non proprietarie sono semplici “consociati”, che non possono partecipare alla discussione pubblica. Nell’Ottocento comincia il processo di demistificazione dell’opinione pubblica: Si diffondono due concezioni dello Stato: “atomistica” = lo Stato è l’unione, per fini utilitaristici, di individui sostanzialmente autosufficienti (teorie liberali); “organicistica” = lo Stato è qualcosa di più rispetto

alla somma dei singoli individui che lo compongono, è una realtà nuova che forma gli individui stessi (pensiero romantico e idealistico). Liberalismo = teoria della limitazione del potere in quanto tale in ogni sua forma (politico, giuridico, sociale, economico).Il termine liberalismo nasce nel 1812 con la Carta di Cadice. Lo Stato svolge una funzione sussidiaria, cioè si occupa di tutti quelli aspetti ai quali i cittadini non possono provvedere: Rapporti con gli altri Stati e alla Garanzia del sistema giuridico. I nemici del liberalismo: tutte le concezioni autoritarie e assolutistiche; Nelle società democratiche il nemico più insidioso è il dispotismo della maggioranza ALEXIS DE TOCQUEVILLE: É uno dei primi autori che richiama l’attenzione sui pericoli del dispotismo della maggioranza; La Democrazia in America (1835-1840): Descrive pregi e limiti della società americana (democrazia, libertà di opinione, libertà di stampa) ;Maggiore difetto: l’onnipotenza della maggioranza. “É nell’essenza stessa dei governi democratici che il dominio della maggioranza sia assoluto, poichè fuori della maggioranza nelle democrazie, non vi è nulla che possa resistere”; L’onnipotenza della maggioranza: Contribuisce ad aumentare in America l’instabilità legislativa e amministrativa che è naturale alle democrazie; Tutti fanno le stesse cose, si divertono allo stesso modo, hanno gli stessi gusti, vestono in modi simili; L’individuo che vuole agire diversamente può farlo, ma rischia l’esclusione e l’isolamento Soluzione = conformismo. La società democratica comporta uguaglianza delle condizioni sociali, livellamento intellettuale e morale dei singoli e livellamento nello spirito pubblico; Se l’America non ha ancora avuto grandi scrittori, non dobbiamo cercarne altrove le ragioni: non esiste genio letterario senza libertà di pensiero e non vi è libertà di pensiero in America. J.S. Mill (1806-1873) nel saggio On liberty (1859) afferma la centralità dell’individuo come valore considerando “l’individualità come uno degli elementi del benessere”.Individualità vuol dire originalità, spirito di iniziativa, libera espressione della genialità. Tema principale dell’opera: la libera circolazione delle opinioni, giuste o sbagliate che siano.Solo dalla libera circolazione delle idee e dal confronto tra di esse, potrà emergere la verità. La società democratica di massa tende a inaridire qualunque originalità individuale e a far trionfare il conformismo; L’Europa sta avanzando verso l’ideale cinese di rendere gli uomini tutti uguali; classi e individui diventano di giorno in giorno più simili. Oggi la gente legge le stesse cose, ascolta le stesse cose, vede le stesse cose, va negli stessi posti. Sorge così un’opinione pubblica con gli stessi gusti, gli stessi pensieri, gli stessi sentimenti, le stesse esigenze, ecc. Dire che l'opinione pubblica governa il mondo equivale a dire che la massa e la generale mediocrità esercita una costante violenza morale sulle minoranze. Da strumento di emancipazione l'opinione pubblica, non più emanazione del pubblico di privati colti del Settecento, ma di una massa amorfa e indifferenziata, sembra divenire strumento d'integrazione piuttosto che di critica.