Poesia di Álvaro de Campos [5 ed.]
 8845910210, 9788845910210 [PDF]

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Zitiervorschau

Fra tutti i poeti che Pessoa ha disegnato — come persone e come autori — Alvaro de Campos spicca e si impone, forse anche perché la sua figura sfuggì totalmente al suo creatore, guadagnandosi così un’esi­ stenza superiore a quella degli altri etero­ nimi. Nato come blague, diventò un com­ pagno ossessivo, allucinatorio. Elegante, i capelli lisci e neri spartiti da una riga, te­ diato, ozioso, meditativo, Alvaro de Cam­ pos parte da un’estrema esperienza deca­ dente per diventare poi a un tratto un esa­ cerbato, geniale sperimentatore, maestro di ogni avanguardia. Ma la sua poesia, che segue passo passo le vicende biografiche, conosce, dopo le fiammate avanguardiste, un curioso percorso: un’autoriflessività che lo lega alle esperienze contemporanee, un rovello fenomenologico che precede di molti anni la filosofia europea degli anni ’40-’50, una depressività che lo accomuna a un Beckett, un nichilismo doloroso e ci­ nico che sembra fare tabula rasa di ogni esperienza precedente. Campos, a questo punto, non è solo un poeta, ma un percorso poetico, ciò che la letteratura europea ha co­ nosciuto fino agli anni ’30 e una previsio­ ne di ciò che avrebbe conosciuto fino ai nostri giorni. Per capire la vastità e la risonanza della vi­ cenda di Alvaro de Campos occorre vederla dunque nel suo insieme, nel suo sviluppo, come un’opera a se'. E questo che felicemente ci offrono per la prima volta Antonio Tabucchi e Maria José de Lancastre: il volu­ me raduna infatti testi di tutti i periodi di Alvaro de Campos, accompagnandolo fi­ no alla morte, che coincide, nel 1935, con quella di Fernando Pessoa. D i F e r n a n d o P e sso a (1 8 8 8 -1 9 3 5 ) so n o a p p a r ­ si p re s s o A d e lp h i Una sola moltitudine (2 v o lu ­ m i, 1979 e 1984), Lettere a lla fid a n z a ta (1 9 8 8 ) c Pagine esoteriche (1 9 9 7 ).

m iiU O l KCA ADI .UM II

27 ‘ ) Scansione a cura di Natjus, Ladri di Biblioteche

D ELLO ST ESSO A U TO RE:

Lettere alla fidanzata Pagine esoteriche Una sola moltitudine, I Una sola moltitudine, Il

F m u i r u U ) F c s s ìh i

POESIE DI ALVARO DE CAMPOS A cura di M aria Jo sé de Lancastre Traduzione di Antonio Tabucchi

ADELPHI EDIZIONI

Prima edizione: novembre 1993 Quinta edizione: gennaio 2007

1993 A D E L P H I

E D IZ IO N I S .P .A . M IL A N O

www . a d e l p h i . it

I S B N 88-459-1021-0

in d i c i :

Introduzione di MariaJosé de Lancastre

15

POESIE DI ALVARO DE CAMPOS Opiàrio Oppiario

28 29

Ode triunfal Ode trionfale

40 41

Dois excertos de odes(fins de duos odes, naturalmente) Due brani di odi (fini di due odi, naturalmente)

56 57

Ode maritima Ode marittima

66 67

A passagem das horas. Ode sensacionista Il p a ssa lo delle ore. Ode sensazionista

128 129

Sonetoja antigo Sonetto già antico

170 171

Lisbon revisited (1923) Lisbon revisited (1923)

172 173

A Fernando Pessoa depois de 1er o seu drama stàtico O marinheiro m «Orpheu», 1 A Fernando Pessoa dopo aver letto il svo dramma statico Il marinaio in «Orpheu», 1

176 177

«Se te queres matar, porque nao te queres matar? » « Se ti vuoi ammazzare, perché non ti vuoi ammazzare? »

178 179

Lisbon revisited (1926) Lisbon revisited (1926)

184 185

«Faróis distantes,» «Fari lontani,»

190 191

« O fiorir do encontro casual » « Il fiorire deirincontro casuale »

192 193

«Nas praças vindouras - talvez as mesmas que as nossas -» «Nelle piazze a venire - forse le stesse delle nostre - »

194 195

Tabacaria Tabaccheria

198 199

Gazetilha Gazzettino

212 213

Escrito num limo abandonado em viagem Scritto in un libro abbandonato in viaggio

214 215

Demogorgon Demogorgone

216 2l7

« Mestre, meu mestre querido! » « Maestro, mio amato maestro! »

218 219

«Na noite terrivel, substancia naturai de todas as noites, » 224 « Nella notte terribile, sostanza naturale di ogni notte, » 225 Nuvens Nuvole

228 229

" Ao volatile (lo (ilic'vi ol(‘l |)c*Li r.sli«Ml.i ri Irilaiiiriilr... « riiialiiiciitr, era ora..., perlrUo... **

l\7H 379

« All, peraiile evSta unira rralidadr, i|iie r o mistcrio, » « Ah, davanti a quest’unic a rrallà ( hr è il mistero, »

380 381

( ) niesino Teucro duce et auspice Teucro » «1.0 si e.sso Teucro duce et auspice Teucro »

384 385

«• Nâo, nâo é cansaço... » « No, non è stanchezza... »

386 387

/ )ohrada à moda do Porto Trippa alla maniera di Oporto

388 389

« ( instava de gostar de gostar. » « Mi piacerebbe che mi piacesse provare piacere. »

390 391

IN r i U ) l ) l J / l ( ) N I . DI M AKIA |O SK DI'. I.A N C A S IK K

I. P R O F IL O D E L P O E T A IN G E G N E R E A LV A R O D E C A M P O S

Secondo le indicazioni biografiche fornite da Fernando IVssoa, Alvaro de Campos nacque a Tavira, in Algarve, il ir> ottobre del 1890 e si laureò a Glasgow in Ingegneria na­ vale. Visse fra la Gran Bretagna e Lisbona, dove si stabilì definitivamente nel 1926. Pessoa lo descrive come un dan­ dy: elegante, col monocolo, i capelli neri e lisci divisi da un lalo, leggermente snob, tediato, ozioso e meditativo. Presentare in un volume a sé le poesie di Alvaro de (lainpos significa, per cominciare, fare una scelta ben pre­ cisa alfinterno del sistema eteronimico che Pessoa costruì. Sarebbe forse più logico, infatti, presentare innanzitutto seguendo le indicazioni dello stesso Pessoa - l’opera di Al­ berto Caeiro, che fu il maestro di tutti gli eteronimi. Ma Alberto Caeiro, figura paradigmatica e figée che si meritò rammirazione sconfinata di Alvaro de Campos, non godet­ te nella vita di Pessoa dello stesso statuto di cui godette Alvaro de Campos. La verità, probabilmente, risiede nel (atto che spesso le creature sfuggono al loro creatore. E si può ben dire che Alvaro de Campos sfuggì al suo inventore (‘ si conquistò, nella sua letteraria esistenza, una realtà su­ periore a quella degli altri eteronimi. Alvaro de Campos nacque probabilmente come blague, visto che Pessoa, che 17

già aveva scritto le odi furibonde del Campos (inlirista c modernista, volle costruirgli un passato, una provenienza culturale, facendolo nipote del decadentismo. Un atteggia­ mento lucido e ipercritico, forse, in Fernando Pessoa, che aveva già capito, negli anni Dieci, come le avanguardie di­ scendessero dal tardoromanticismo, e che agganciava così il suo poeta-ingegnere alle poetiche del decadentismo eu­ ropeo. Ma il decadentismo che inventò per Alvaro de Cam­ pos non era «serio», convinto e acritico: al contrario, era un decadentismo venato di ironia e di autoironia, un deca­ dentismo alla maniera anticonformista e autolesionista di un Wilde e di un Laforgue. L'8 marzo 1914 Alvaro de Campos parla per la prima volta in Pessoa come voce autonoma e si manifesta in un’o­ de futurista, magniloquente e antimarinettiana intitolata Ode triunfal} Si tratta però di un futurismo, come si è detto, molto particolare: esso accoglie infatti i suggerimenti marinettiani, stemperandoli tuttavia in un panteismo di sapore whitmaniano che toglie a quest’ode gli elementi trionfali­ stici e «irritanti» del primo futurismo per diluirli in un li­ rismo, forse retorico, ma certamente in contrasto con il manifesto del «Figaro». Whitman, si diceva: è come se, in questo sfrenato e sensuale panteismo, Whitman fosse recu­ perato da un poeta del Novecento e messo a cantare la bel­ lezza dell’universo moderno. Pessoa ha raggiunto il suo grande personaggio. O forse il grande personaggio che parla in lui ha raggiunto Pessoa. Ci troviamo di fronte all’autentico modernista, allo sperimentalista a tutti i costi, a colui che oltre al futurismo in­ venterà per i portoghesi il «Sensacionismo» e 1’« Estetica non aristotelica». Ma Pessoa è insoddisfatto, vuole costruire a questa voce che è nata prepotentemente in lui un retro­ terra culturale. Con la sua lucidità e con il suo senso iper­ critico, Pessoa gli costruisce un passato. Ed ecco che, quan­ do Campos è già adulto e si è espresso nel suo tipico stile avanguardista, Pessoa scrive, retrodatandolo, un poemetto che intitola Opiario, È con questo poemetto che si apre il 1. Si veda sotto, p. 40.

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