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LE PEDAGOGIE DEL NOVECENTO – Franco Cambi Introduzione – Identità del Novecento e ruolo della Pedagogia 1. ALLA RICERCA DI UNA DEFINIZIONE DEL NOVECENTO - secolo caratterizzato da molte contraddizioni: secolo dei totalitarismi e della democrazia, del capitale monopolistico e del welfare state, delle masse e delle élites, degli integralismi e della globalizzazione. Secolo delle utopie e dei disincanti di crisi delle certezze. - Ricerca di un di un focus attraverso cui leggere gli eventi attraverso analisi che siano legate al corpo strutturale Hobsbawn → primo a leggere il secolo in una sua struttura definendolo “secolo breve” dominato dal mito comunista. Ma il secolo non è stato solo quello: sviluppo delle scienze e tecniche, scolarizzazione, emancipazione delle donne - Secolo di cerniera e di svolta. Studio è interessante per capire da dove veniamo - Il valore individuo, il valore democrazia, il valore solidarietà, il valore comunicazione, ecc. sono valori politici e culturali che richiamano problemi irrisolti e che sono ancor più valori antropologici ed etici e quindi pedagogici. 2. LA COMPLESSITÀ DEL NOVECENTO - Eventi che hanno segnato l’identità del novecento: a. La fine della tradizione: la modernizzazione ha creato opposte ideologie: reazione e rivoluzione, destra e sinistra, conservazione ed emancipazione. La cultura, la società da un lato si sono decostruite eliminando i vincoli della tradizione verso l'avvenire, ma c'è stato anche un ancorarsi alle appartenenze e alle identità producendo nazionalismi e integralismi. b. L'ascesa della tecnologia: penetra nelle coscienze e governa tutta la vita sociale che ormai si nutre di queste “protesi” dell'uomo → sfida. c. Le masse: individui omologati, ma anche più consapevoli di diritti e funzioni. Donne, giovani d. L'olocausto: punto di non ritorno della storia dell'uomo e. Mondializzazione: dal colonialismo alla decolonizzazione per arrivare alla globalizzazione economica, comunicativa, informatica. Terra patria unica → uomo planetario capace di dialogare con fedi diverse e dar vita a un'etica laica fondata sul rispetto dei diritti, sulla responsabilità e la solidarietà. 3. LE SVOLTE DELLA PEDAGOGIA - la pedagogia si è rinnovata come sapere e imposta come pratica sociale. - Rinnovamento ed espansione della pedagogia sotto la spinta della società di massa, ma anche sotto l'impulso della scienza e della tecnica sempre più centrali e dominanti La società industriale, post-industriale (terziario) ha posto l'educazione come fattore stesso dello sviluppo (boom della scolarizzazione) e come risorsa per il suo funzionamento organico in direzione di una riduzione dei conflitti e per l'assimilazione di valori collettivamente condivisi. Ruolo e centralità della scienza e della sua efficacia nel sociale che ha posto una capillarizzazione nella vita quotidiana. - 3 innovazioni significative nell’ambito della pedagogia come sapere: 1. Affermarsi delle scienze dell'educazione e sviluppo dell'epistemologia pedagogica 2. Costituzione di un modello di pedagogia critica 3. Sviluppo della pedagogia sociale - Innovazioni della pedagogia intesa come organizzazioni di pratiche 1. alfabetizzazione 2. cultura di massa 3. educazione per tutta la vita - Attraverso queste innovazioni la pedagogia si è progressivamente affrancata dalla filosofia facendosi scienza empirica con il focus nel proprio ruolo sociale. - Tra pedagogia e politica c'è legame e sinergia, ma anche confronto, opposizione, relazione dialettica. - Anche per la pedagogia il Novecento è secolo di trasformazione, ma anche di decantazione. 1. Le scienze dell'educazione e l'epistemologia pedagogica. Decisivo il passaggio dalla pedagogia come disciplina unica e generale di impianto ancora filosofico, alle scienze dell'educazione. Quale scientificità per la pedagogia? Domanda già posta da Harbart e dal positivismo. Sapere plurale, intenzionale, teorico-pratico, antropologico ed etico-politico orientato a una epistemologia “comprendente”, critico ermeneutica (indagine critica su struttura e modelli). 2. La pedagogia critica. Modello aureo di fare pedagogia non ridotta alle sole scienze dell'educazione, settori e supporti della pedagogia, ma rimanendo in contatto stretto con la filosofia come forma del pensiero critico e critico-radicale, a cui la stessa pedagogia per possedersi in modo autonomo, organico e totale, deve ispirare il
proprio pensiero. 3. La pedagogia sociale. Verte attorno alle emergenze e ai bisogni educativi delle società attuali a causa delle sue continue e rapide trasformazioni della vita sociale. Educazione degli adulti, famiglia, ecc. Famiglia: da educazione seconde regole innate e metodi indiscussi ad una famiglia che deve essere educata essa stessa (adulti sempre più privi di certezze, agenzie sempre più extra-famigliari) 4. L'alfabetizzazione. Mai come nel Novecento si impone l'alfabeto. Fenomeno planetario → battaglia vinta anche se oggi non basta più (nuove tecnologie). Uomini educati a parlare. 5. La cultura di massa. Cinema, radio e televisione → nuove potenzialità educative, ma anche nuovi problemi (conformazione capillare che modifica l'interiorità, uniformando gesti, modelli, linguaggi, stili di vita). La cultura di massa resta un problema per la pedagogia poiché cattura, omologa, rende subalterni. Che fare? Ridurre il tempo di esposizione ai media? Controllarli? Migliorarne i prodotti? 6. L'educazione per tutta la vita. La vita media si è allungata. Vita privata e vita pubblica sono meno stabili → educazione per tutta la vita – soggetto chiamato a riorientarsi sui vari fronti. Grande sfida per la società e per la pedagogia. 1. L'avventura dell'attivismo Nel XX secolo la scuola si apre alle masse e si afferma sempre più come centrale nella società. Massima espressione nella tradizione attivistica, quando la scuola s'impose come istituzione chiave della società democratica → primato del fare Grande esperienza fino almeno agli anni '50. Movimento internazionale (europeo e nordamericano). Larghissimo influsso nelle pratiche educative → rovesciamento radicale dell'educazione! 1) Al centro il Bambino con i suoi bisogni e capacità 2) Il Fare deve precedere il conoscere, dal globale al distinto (Piaget) 3) L'Ambiente al centro dell'apprendimento e non il sapere codificato. 1. LE SCUOLE NUOVE E L'EDUCAZIONE ATTIVA - Tra la fine dell'800 e gli anni '30 si affermano alcune esperienze educative di avanguardia, alternative alla scuola tradizionale. - La base sta negli apporti della psicologia (diversità della psiche infantile) e nei movimenti di emancipazione di larghe masse popolari che venivano a innovare in profondità il ruolo della scuola à scuole nuove à Furono esperienze isolate, ma importanti. - carattere dominante di queste scuole è centralità dell’attività del fanciullo. Infanzia è vista come età pre intellettuale e pre morale in cui i processi cognitivi si intrecciano con quelli dinamici. - Il fanciullo è spontaneamente attivo e necessita di essere liberato dai vincoli dell'educazione famigliare e scolastica permettendogli una libera manifestazione delle sue inclinazioni primarie. - vita della scuola deve cambiare: L'apprendimento deve avvenire a contatto con l'ambiente esterno e attraverso attività di manipolazione, rispettando la natura “”globale” del fanciullo che non tende mai a separare conoscenza e azione, attività intellettuale e attività pratica. - Le scuole nuove sono anche voce di protesta (di sapore quasi tardo-romantico), contro la società industriale e tecnologica. -Si alimenta di un'ideologia democratica e progressista, di sviluppo in senso libertario dei rapporti sociali, anche se connessa ad una concezione fondamentalmente individualistica dell'uomo → essenziali i rapporti con gli altri, ma senza che intacchino l'autonomia della coscienza e la libertà personale di scelta. In Inghilterra da Cecil Reddie (scuola aperta nel 1889) → scuole come “piccolo mondo reale, pratico” Edmond Demolins in Normandia Ecole des Roches (1899) → formazione globale del fanciullo: intellettuale, fisica, morale e sociale. Partecipazione dei ragazzi all'organizzazione della vita comune. Contesto simile a quello famigliare. Studio a partire dai “centri d'interesse” che hanno alla base il legame dei ragazzi con la “terra”. In germania Wyneken:
contro l'autorità della famiglia e la tirannia degli adulti; più spazio alle lingue moderne e alle conoscenze scientifiche; richiamo al popolare al semplice, al naturale libera iniziative dei giovani Kerschensteiner (scuola del lavoro): introduzione del lavoro nel curricolo, come lavoro serio e produttivo, avere un fine obiettivo; le scuole dovevano avere laboratori La formazione sociale è l'obiettivo principale della scuola popolare per dare ai ragazzi l'ideale della propria messa a servizio degli altri. Scheda Dewey – scuola e società (1988) - Scuola deve integrarsi nella società ed adattarsi alle continue trasformazioni - Con l’avvento della società industriale, la scuola deve: formare allo spirito scientifico (perché la scienza - tecnica è motore della società) formare alla democrazia (per formare uomini partecipi) - Scuola laboratorio (integrata con l’ambiente) Diversi laboratori e conoscenza sviluppata attraverso l’approfondimento e lo studio Partenza dagli interessi e bisogni del bambino che vengono supportati attraverso sussidi dei libri per soluzioni e approfondimenti - Scuola comunità Ragazzi svolgono un’occupazione per la finalità di un prodotto senza scopo di lucro. Occupazioni che collegano bambino all’ambiente e allo studio 2. LE SCUOLE NUOVE IN ITALIA - Giuseppe Lombardo Radice la definisce “Scuola Serena”, ideale di continuità tra scuola e famiglia. Insegnamento non secondo schemi rigidi, ma secondo i principi di spontaneità, attività, serenità ed equilibrio. Collaborazione col maestro capace di fare della scuola un'agenzia di crescita di tutta la società. - Boschetti Alberti → impegno pedagogico innovativo del maestro (accademia = teatro letture; controllo = insegnante porta avanti una materia al giorno sulla base del lavoro individuale, lavoro libero = fatto a gruppi su ciò che interessa) secondo l'approccio “amore, amore” → giudicato troppo poco personale e legato alla intuizione personale. - Rosa Agazzi → continuità tra asilo infantile e atmosfera famigliare. Ruolo materno dell'educatrice e bambini liberi e attivi (giardinaggio, pulizia, ecc) Utilizzo di materiale non preordinato “cianfrusaglie” → ciò che i bambini portano a scuola Principio di collaborazione e di ordine tra i ragazzi (nasce dai ragazzi, come materiale non scientifico vs Montessori) Giuseppina Pizzigoni → necessario collegare i bambini alla vita sociale portandoli a visitare officine, città, monti e mare. Precedenza assoluta all'esperienza dell'alunno rispetto alla parola del maestro. Ernesto e Anna Maria Codignola → Scuola Città Pestalozzi (1945) → obiettivo è la formazione sociale dei ragazzi per renderli consapevoli di diritti e doveri. → organizzazione interna che rispecchi quella adulta gestita direttamente dai ragazzi. → metodo didattico libero e non prefissato. Educazione all'autonomia mentale e manuale. L'educazione è formazione spirituale del soggetto (idealismo), ma ha anche valenza sociale e politica (sulle orme di Dewey) indirizzata a far nascere nel soggetto il valore della libertà individuale e collettiva. Robert Baden Powell → boy scout → impegno nel risolvere il problema del tempo libero. 3. I MODELLI PIÙ MATURI: IN USA E EUROPA Kilkpatrick (1871 – 1954)→ vicino al modello attivista di Dewey. → il metodo dei progetti (contrapposto a quello dei problemi → accento sulla motivazione → il fine è lo stimolo vers0 la ricerca di soluzioni creative. Progetto è un’attività intenzionale, rivolta al fine. Scuola si deve modulare sul metodo. Attivismo e cognitivismo. Helen Parkhurst (1887 – 1973)→ fece sue le linee guida della Montessori in USA. Individualizzazione dell'insegnamento → -unità minime di studio di cui il fanciullo deve appropriarsi autonomamente. Compiti mensili da svolgere, l'insegnante controlla. La classe non è della gruppo, ma del docente. Washbourne (1889 – 1968): insegnamento individualizzato e secondo il libero raggruppamento e libero programma. Programma si divide in una parte comune con conoscenze e tecniche e una parte creativa e libera. Lavoro creativo per sviluppare le proprie abilità e differenziarsi. Spazio all’autocorrezione e a test delle attività comuni. Cousinet e Freinet → fase meno spontaneistica delle scuole nuove. Studio delle implicazioni sociali, cognitive e politiche dell’educazione infantile. Sintesi degli elementi caratterizzanti le scuole nuove.
Cousinet: → (1882 – 1973) (1950) permettere ai ragazzi di agire, istruirsi ed educarsi da se stessi sotto il controllo dell'insegnante. L'ambiente deve favorire curiosità e processi di socializzazione. Per ciò l'apprendimento deve essere non individuale, ma di gruppo. Importanza nel curriculum alla “storia delle cose” (rapporto realtà a partire dalla casa, paese..). conoscenza e creazione. Tutto si svolge in un contesto sociale e comunicativo che sviluppa autodisciplina e rispetto degli altri. Uso dei documenti preparati dell’insegnate per materia ma non ordinati per favorire intelligenza dei ragazzi. Scheda Cousinet (1950) Riflessione in contrapposizione con educazione tradizionale (tesa alla adultizzazione del bambino) vs insegnamento attivi, fondato su valorizzazione del bambino e bisogni. Fondamento dell’insegnamento attivo: psicologia infantile: carattere dell’infanzia, aperto ad esplorare e agire pedagogia nuova pedagogia sperimentale: gioco come attività - base e atteggiamento mentale nuovo dell’educazione basato sulla progettazione e verifica. Sintesi educazione attiva: valorizzazione bambino, apprendere motivato in un’organizzazione dell’ambiente pedagogico (scolastico) per sviluppo intelligenza e socializzazione. Bambino scopritore nell’ambiente. Celestine Freinet (1896- 1966) → stamperia nella scuola per sviluppare cooperazione. Andare a tentoni sulla base dei bisogni del fanciullo, che si nutre della conoscenza tecnica della comunità. Obiettivo della scuola è orientare il bambino esperienza attraverso il lavoro - gioco. Lavoro cantiere sulla base di un libro scritto dal bambino e sulla stamperia per la creazione del giornalino in cui si apprendono fondamenti delle scienze (aritmetica..) Dall'attività pratica si parte per avviare argomentazioni di altro genere su aritmetica, ecc. Forte orientamento verso posizioni socialiste. Ampia diffusione in Europa: Movimento di Cooperazione Educativa (MCE). Scheda Freinet: nascita di una pedagogia popolare (1949) Studi orientati alla scuola del popolo, inclinazione politica Schedario scolastico con tutti i documenti per insegnamento individualizzato che sostituisce libro 4. I TEORICI DELL'ATTIVISMO: DEWEY, DECROLY, CLAPARÈDE, FERRIÈRE, MONTESSORI Lavoro di teorizzazione per mettere in luce i fondamenti filosofici e scientifici di questo movimento di rinnovamento della pedagogia in opposizione ai sistemi della scuola e pedagogia tradizionali (svalorizzazione della natura infantile, visione separata dell'insegnamento, attività mentale ripetitiva e non creativa). Attivismo: a) Puerocentrismo, centralità del bambino b) Valorizzazione del fare, centralità dell’attività manuale c) Motivazione - interesse d) Ambiente, perché gli stimoli derivano dalla realtà e) Socializzazione f) Anti-autoritarismo, no supremazia dell’adulto e dei suoi fini g) Anti-intellettualismo, negazione dell’insegnamento rigido, per la organizzazione più libera Decroly → (1871-1932) → medico Belga → pedagogia differenziale → per conoscere meglio il fanciullo in generale → per arrivare ad un processo d'apprendimento individualizzato. La psiche agisce in maniera globale → l'approccio del fanciullo è dal globale al particolare. Ogni processo che muove dal concreto all'astratto. Dal semplice al complesso. Dal noto all'ignoto (processo di simbolizzazione) deve avvenire con un lento processo di contatto con la realtà. L'interesse del fanciullo è strettamente legato agli interessi primari dell'uomo: nutrizione, intemperie, difendersi dai pericoli, agire e lavorare. → sulla base di questi “centri d'interesse” si può sviluppare il percorso formativo e soprattutto sviluppare il rapporto tra l'uomo e gli altri uomini e la natura. processo di apprendimento: Osservazione: uso del materiale e manipolazione Associazione: organizzazione dell’ambiente che bimbo ha osservato in termini spazio – tempo (storia e geo) Espressione: concreta e astratta (linguaggio e lettura =Non si muove dalle lettere per passare alle sillabe, ma prima conosce le cose, poi le frasi e poi le parole) Claparède → (1879-1940) Istituto J.J. Rousseau di Ginevra. Educazione funzionale e scuola su misura. L'educazione deve essere sempre sostenuta da un bisogno → occorre per questo rivedere i sistemi tradizionali che non tengono
conto di questo. La scuola (su misura)deve organizzarsi attorno a questo e offrire possibilità di scelta per attuare processi d'apprendimento il più possibile individualizzati. Ferrière → (1879-1961) Ginevrino → difesa dei diritti del fanciullo connessi all'esercizio di un'attività libera. Solo così la scuola nuova potrà educare alla libertà attraverso la libertà. Al centro sia il gioco che il lavoro. Formazione del carattere e dell’incremento dell’autonomia in quanto vita scolastica si organizza sul principio dell’autoregolazione Maria Montessori → (1870-1952) Medico. Si occupa di bambini subnormali. Clima positivistico. 1907 → prima “Casa dei Bambini”. Sue dottrine più all'estero che in Italia. - Le attività senso motorie del bambino vanno sviluppate attraverso esercizi pratici e quindi un materiale didattico preparato scientificamente apposta. - Ruolo formativo dell'ambiente (per questo deve essere studiato). - Concetto di “mente assorbente”, capace di assimilazione e di partecipazione comunicazione attraverso il gioco, l’immaginazione creativa. - L'apprendere in libertà, non va confuso con lo spontaneismo. L'adulto, scientificamente consapevole dei bisogni del fanciullo, struttura attorno a lui un ambiente in grado di farlo attingere a certe esperienze per il maturare di una crescita ricca e armonica à studio della progettazione e materiali - Il bambino deve fare da sé e ricevere stimoli soprattutto dall'ambiente e non dall'adulto. - critica è che è troppo limitato rapporto con la società, ma ha cmq sviluppato valorizzazione dell’educazione alla pace e alla solidarietà. Ha saldato insieme indagine scientifica e “liberazione” del fanciullo. Ytard, Rousseau, Pestalozzi, Froebel. Codignola (creò la rivista “Scuola e Città” nel 1950), Borghi (1907-2000 Educazione alla libertà attraverso la libertà), De Bartolomeis (1918--), Visalberghi (1919--), Laporta (1916-2000), Cives (1926 ---) furono tra i maggiori promotori dei principi dell'attivismo, diffondendo una trasformazione dei dei metodi didattici, che se non attecchirono completamente nelle scuole pubbliche, coinvolsero molti insegnati nelle sperimentazioni dei nuovi metodi didattici. Accusa, alla fine degli anni '50, alla scuola attiva di aver generato una formazione insoddisfacente delle nuove generazioni, dimenticando lo scopo culturale e cognitivo della scuola. Attivismo → valorizzazione della psicologia infantile e nesso che lega indissolubilmente l'educazione alla società e quindi alla politica. Declino dagli anni sessanta con critica per essere poco attento allo sviluppo della conoscenza scientifica, dimenticando finalità culturale e cognitive. Scheda Montessori Metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei Bambini (1909)
2. Nuove teorie pedagogiche: l'idealismo italiano Il secolo nasce in Italia con le critiche di Gentile al positivismo, per sottolineare l'identità solo filosofica della pedagogia, poiché “scienza dello spirito”. Col suo attualismo da vita a una pedagogia incentrata sul tema dell'identità spirituale del soggetto umano. Pedagogia d'opposizione ai modelli dominanti e restauratrice di un ordine educativo e scolastico che privilegia l'autorità e la tradizione. Grande peso in Italia. Gentile – Marxismo – Dewey → modelli radicali del secolo in pedagogia. 1. IL PENSIERO PEDAGOGICO DI GENTILE Giovanni Gentile → (1875-1944) Attualismo → filosofia dell'atto puro. Atto del pensiero come principio unico e fondante di tutta la realtà. Si avvicinò al nazionalismo e al fascismo. Riforma della scuola 1923. - Per lui la pedagogia si fa veramente scienza solo se diviene filosofia. La vera pedagogia scientifica è quella che pensa l'educazione e l'uomo in termini si spirito. In tal modo la vera scienza è solo la filosofia e la vera educazione è auto educazione. Si oppone a tutte le concezioni pedagogiche a base naturalistica che non riconoscono sufficientemente la natura spirituale dell'uomo. Tali pedagogie separano la teoria e la pratica, il conoscere e il fare. Il positivismo dà un'immagine troppo rigida e astratta della vita spirituale rendendola troppo materialista. - La scuola è il luogo dove si svolgono i processi di formazione spirituale attraverso una didattica assolutamente alternativa a quella di tipo naturalistico (prima gioco e poi fatica dell’imparare – bambino mitico di infanzia obbligata). -Tentativo di rimuovere i dualismi tra educazione formale ed educazione morale, tra istruzione ed educazione. - Maestro e scolaro si unificano nella concreta vita dello spirito che si realizza nel processo formativo della lezione → sostanziale centralità dell'insegnante. - E' la scuola del maestro e della cultura e per nulla la scuola del
fanciullo e dei bisogni, anche se giustificata col principio della comunicazione spirituale. - elabora teoria del fanciullo: Fanciullo Eterno (quello dentro di noi) – Fanciullo Fantoccio (quello costruito dalla psicologia dell'infanzia = fanciullo mitico) – Fanciullo Reale (quello in carne e ossa, vero argomento dei una filosofia dello spirito). - Distanza dalla scuola italiana di quegli anni anche sul tema della Laicità: dal momento che il fanciullo non può elevarsi a una concezione filosofica del mondo, occorre che entri in contatto con chi può fornirgli una filosofia dei fanciulli e delle masse, la religione. La religione diventa il principio di orientamento ideale della scuola. - didattica, insegnamento deve seguire le norme dettate del soggetto e non dell’oggetto. apprendimento è dialettica della vita spirituale che si ritma su tre momenti: arte religione e filosofia. Arte: momento costitutivo della umana personalità Religione: momento oggettivo (pone davanti una verità) Spirito: autonomia, come da farsi, come unità. Insegnamento deve dialogare con uno di questi aspetti Orientamento autoritario e conservatore dell'educazione e della pedagogia (nonostante aperture all'arte nella scuola elementare). Da un lato si riaffermava l'assoluta centralità della figura del maestro e della lezione passiva, mentre dall'altro si riduceva, senza residui, la pedagogia a filosofia distaccandola da tutte quelle scienze che essa era venuta postulando da circa un secolo come propria base e proprio sostegno. Scheda Gentile Sommario di pedagogia come scienza filosofica (1912) Opera filosofica – pedagogica Teoria della scuola come formazione spirituale Pedagogia come svolgimento dello spirito Uomo come autocoscienza e spirito in svolgimento à educazione è farsi, educazione spirituale con ruolo del maestro che agisce nello spirito Soggetto si forma conoscendo le varie forme della cultura La riforma dell’educazione (1920) Costruzione della coscienza della nuova Italia. Ruolo dei maestri a fondare una cultura italiana 2. LA PEDAGOGIA DEL NEO IDEALISMO ITALIANO L'attualismo fra il 1910 e il 1930 fu il baricentro della pedagogia italiana. Sia Lombardo Radice che Codignola, ma ancor più Calogero, Ferretti e Capitini, andarono contro l'attualismo gentiliano (no pedagogia ridotta a filosofia, recupero del dualismo maestro allievo, recupero della pedagogia come tecnica e della didattica come problema scientifico) . Lombardo Radice e Codignola, assieme a Gentile furono i massimi esponenti del neo-idealismo italiano. Giuseppe Lombardo Radice → (1879-1938) Collaborò con Gentile alla riforma del 1923, ma dal '24 divenne critico del fascismo. Spirito come svolgimento attivo e dinamico caratterizzato da un processo autoeducativo. Lo spirito diviene “comunione di spiriti” e “vita di relazione”, un compito da svolgere (“processo di attivo allargamento di sé”) piuttosto che un dato. Sensibile interprete delle esigenze del popolo e di istanze di una società più egualitaria. Fautore della didattica “viva” → ricerca continua e problematica; ripensamento critico del fare educativo. Il maestro è sintesi di conoscenza tra passato presente e futuro. La lezione non deve essere unità frammentata, ma collegata a tutti gli altri atti educativi. Specifica concezione dell'infanzia come età creativa e attiva, intensamente affettiva e rivolta a una conoscenza magica del mondo → attenzione all'educazione artistica (disegno, canto, ecc.). Scuola serena → al centro l'attività artistica e non tanto quella manuale del fanciullo il quale non era visto come protagonista assoluto. Protagonista assoluto la collaborazione spirituale tra maestro e fanciullo. Come per Gentile la scuola non può essere laica, ma vivere intensamente i valori religiosi. A cuore la preparazione dei maestri, dai quali dipendeva la realizzazione della “Scuola Serena”. Molti elementi in linea con l'attivismo Ernesto Codignola → (1885-1965) Scuola Città Pestalozzi → scuola pilota dell'attivismo. Posto particolare nella storia dell'attualismo → si allontana dall'attualismo e dal fascismo dopo il 29 (patti lateranensi) → vocazione decisamente laica e critica alla riduzione della pedagogia a sola filosofia. Avvicinamento al pragmatismo per l'aspetto sociale connesso con la pratica educativa. scheda Radice – Lezioni di didattica e ricordi di esperienza magistrale (1913)
- Organismo di idee per rendere viva e attiva la scuola – fondata sulla collaborazione e la coscienza operosa dell’ideale educativo - Si divide in tre parti (disciplina e collaborazione – metodo – ricordi di esperienza magistrale - Rapporto tra allievo e maestro fondata sulla collaborazione per la formazione culturale e di carattere dell’allievo - Formazione culturale dell’insegnante à lezione vicina al mondo dell’alunno - Ruolo del bambino poeta, ludico fantasia / spazio alla lettura personale / lavoro manuale e pratico Scheda codignola - educazione liberatrice (1946) - Ricostruzione morale post fascismo – educazione pedagogica che guarda alla democrazione – all’autonomia mentale e morale - Valenza politica della pedagogia TRA PRAGMATISMO E STRUMENTALISMO: la pedagogia di John Dewey Pedagogista più grande del novecento. Nuovo modello di pedagogia nutrito dalle diverse scienze dell'educazione. Sensibile al ruolo politico della pedagogia e dell'educazione → chiavi di volta di una società democratica. Nasce nel 1859 e muore nel 1952. Dal 1894 è direttore del dipartimento di filosofia, psicologia ed educazione dell'università di Chicago dove dirige una scuola laboratorio connessa all'università. Influenza dell'evoluzionismo e dell'hegelismo - elabora una filosofia che fa centro sull'esperienza à come scambio tra uomo e natura in costante divenire, sul quale interviene una crisi, squilibrio su cui interviene pensiero come mezzo di ricostruzione. - natura è data nell’esperienza à all’uomo è dato sviluppo e controllo dell’esperienza attraverso la logica (teoria dell’indagine) e dal Metodo scientifico legato al principio della sperimentazione, della generalizzazione, della verifica à criterio di comportamento intellettuale per ogni ambito - Anche l'attività estetica deve divenire un fattore centrale dell'esperienza à arte, immaginazione hanno un ruolo nella crescita dell’esperienza - Centrale il tema della democrazia da costruire anche attraverso la scuola che diviene laboratorio di vita sociale. Industrializzazione, diffusione della scienza, società di massa, sviluppo della democrazia sono gli elementi con i quali si deve confrontare l'educazione à forza liberatrice della capacità intellettive individuali e collettive. - Pedagogia si caratterizza: a) Pragmatismo → il fare dell'educando al centro dell'apprendimento. Il momento teorico costantemente connesso con quello pratico. b) Psicologia e Sociologia come strumenti per una definizione corretta dei problemi educativi. c) Pedagogia che assuma il ruolo di guida nella costruzione di una società democratica à delegato compito di formazione del cittadino moderno - opera SCUOLA E SOCIETA’ sono fissati i caratteri della pedagogia, intrecciati al processo di industrializzazione degli USA di quel momento: 1. La scuola non può rimanere avulsa dalla società industriale in evoluzione, mutando il proprio volto. Occorrono laboratori che colleghino l'attività scolastica con quella produttiva, introducendo motivazione più concrete all'apprendimento. Il lavoro pratico prepara i ragazzi alla vita. 2. Valorizzazione degli interessi del fanciullo e del suo bisogno di attività. Nella scuola devono trovare spazio: 1) conversazione e comunicazione 2) indagine e scoperta delle cose 3) fabbricazione e costruzione delle cose 4) espressione artistica - DEMOCRAZIA E EDUCAZIONE (1916) La scuola non deve solo adeguarsi ai cambiamenti sociali, ma deve dare il suo contributo allo sviluppo della democrazia aumentando la capacità di partecipare, collaborando, da parte degli alunni. Contribuire a dare un volto alla società non autoritario ma di partecipazione e collaborazione. perché sia permessa la formazione di un cittadino democratico e si incrementi livello di democrazia occorre che sia posto al centro della formazione il metodo della scienzaà è in sé un metodo democratico in quanto caratterizzato dalla libera indagine e dalla verifica intersoggettiva. Avvia il soggetto verso credenze elaborate in comune e sottoposte a un controllo. - In “Democrazia ed Educazione” media rispetto all'importanza assoluta del fare sancita in “scuola e Società” riproponendo l'importanza di una formazione intellettuale. Scuola come laboratorio e comunità: formazione e umana e formazione alla cittadinanza. L'attivismo si caratterizzò però anche per alcune correnti individualistiche, spontaneistiche, libertarie e antiintellettualistiche à ESPERIENZA E EDUCAZIONE: Una corretta teoria dell'esperienza vuol dire strutturare un'organizzazione progressiva e razionale dell'esperienza → interazione e continuità che fanno si che ogni processo di apprendimento si colleghi a tutta l'esperienza dell'educando.
- Essendo il fanciullo un individuo sociale i suoi interessi sono legati sociale all'ambiente umano, sociale e produttivo che lo circonda → la scuola deve servire a semplificare la vita sociale esistente riducendola a “forma embrionale” → il maestro diventa il regolatore di queste esperienze, animatore delle varie attività à funzione di individuare le influenze che agiranno su alunno e assisterlo nel reagire ad esse. - Voti hanno la funzione di rendere consapevoli delle proprie abilità e rendersi coscienti della disciplina presente - - centro a attività sociali a cui si affiancano materie più formalià metodo dell’insegnamento deve seguire natura dell’alunnoà Il lato attivo dell'apprendimento deve precedere sempre quello passivo. - attenzione all’educazione cognitiva à formazione dell’intelligenza attraverso un percorso che ha alla base la scienza à carattere formativo dell'approccio scientifico = diventa metodo di allenamento del pensiero il quale si allena ad affrontare le situazioni problematiche, ad indagarle secondo procedimenti verificabili e a progettare soluzioni alternative. Attraverso questo metodo si può avviare gli uomini verso l'elaborazione di una nuova forma di religiosità umanistica e laica che guardi all'unificazione di tutti i valori (scienza porta dei valori) mettendo al centro giustizia, amore e verità. - Scuola ha compito di elaborare nuovi valori Il pensiero di Dewey e la sua visione di una scuola rinnovata in un'epoca di cambiamento che vede l'esplosione della scienza, la richiesta di partecipazione dei ceti popolari, lo sviluppo senza precedenti delle comunicazioni di massa, si è mostrato capace di collegare tutti gli elementi del processo educativi verso una soluzione coerente ed utile per un nuovo modello di società democratica. - Non sono mancate le critiche (ha svuotato i valori per le attività pratiche; è utopico..) Scheda democrazia e educazione - Visione integrata del soggetto - Nel metodo educativo ruolo primario alla formazione del pensiero - Curriculum con attenzione alle scienze, al gioco e attività pratiche e al riconoscimento di valori sociali - Formazione della coscienza individuale + aspetti sociali e operativi dell’uomo - Scuola laboratorio e comunità ha ruolo come istituzione volta alla formazione umana del soggetto e del cittadino MODELLI DI PEDAGOGIA MARXISTA (1900-1945) Aspetti specifici della pedagogia marxista: a) collegamento dialettico tra scuola e società → ogni tipo di pratica educativa e ideale formativo risente delle condizioni nelle quali si sviluppano e soprattutto connessi alla struttura economico produttiva e politica che li esprime. b) Legame stretto tra educazione e politica in chiave rivoluzionaria. c) Centralità del lavoro in una scuola caratterizzata da finalità socialiste. d) Valore di una formazione integralmente umana “onnilaterale” e) Opposizione a ogni forma di spontaneismo e naturalismo ingenui, mettendo al centro il lavoro e lo sforzo - Posizioni si ritrovano nei principi della prima internazionale del primo Novecento e da Lenin attraverso la 3 internazionale - La pedagogia della II Internazionale, che si sciolse con la prima guerra mondiale, si allontanò dalle posizioni rivoluzionarie e antiborghesi e tentò una collaborazione tra socialdemocrazia e forze borghesi. Si mantenne la rivendicazione laica. → Max Adler (1873-1937) in Austria: • educazione pedagogica immersa nella vita sociale, che reagisce attivamente • educazione legata alla politica • rivendicava la non neutralità dell'educazione → l'educazione socialista doveva staccare il fanciullo dalle logiche del capitalismo. La lotta di classe creava il legame tra l'educazione e la politica. Rodolfo Mondolfo (1877-1976) in Italia. • Riforma della scuola in senso popolare e piccolo borghese. • Ancorato a un estremo laicismo, ad aiuti per i poveri. • Difende però il classicismo e il latino. Scuola media unica e scuola professionale (convergenza tra cultura e lavoro). Lenin → la teoria marxista entra nella tradizione russa. Il comunismo deve essere l'erede del passato culturale borghese, attraverso “organizzazione” e “disciplina” → stretto rapporto tra scuola e politica (la migliore è quella che ha come orizzonte la lotta rivoluzionaria) e istruzione politecnica (incontro tra istruzione e lavoro produttivo). ripresi temi trattati da lenin soprattutto da Lunaciarskij e Kruspkaja. → dal 1917 al 1930 --> scuola unica del lavoro = scuola di cultura generale e politecnica fondata sull'unione di lavoro, natura e società (rimasto più principio che andò poco oltre la scuola artigianale).
conquiste raggiunte nel superamento della scuola vecchia con esclusione della religione e uso di testi (anche se ci sono state estremizzazioni). Con Stalin si ha un ritorno ad una prevalenza di una formazione culturale, contro ogni estremismo e privilegio nello studio delle scienze. Ripudio di ogni forma di attivismo e riorganizzazione secondo alcuni principi tradizionali (classi, orari). Mantenute le scuole professionali, ma scompariva la centralità del lavoro di fabbrica. Pedagogia senza fanciullo, intellettualistica e conformistica, dal 1931al 1953. Anton Semenovic Makarenko (1888-1939) pedagogo. Direttore di istituto d'orfani di guerra. Sua impostazione risente del clima post rivoluzione con tensione alla costruzione di un “Ordine Nuovo” = riflessione su nuovi fini e valori della società. Inizialmente fu promotore di una visione puerocentrica che rifiutò drasticamente negli anni '30, ma sempre nell'ottica di saldare insieme le istanze della rivoluzione bolscevica con le pratiche delle scuole nuove e di connettere efficacemente il processo educativo all'evoluzione della società. studio sperimentale sul campo, i cui aspetti fondamentali sono: - principio del collettivo del lavoro = è un organismo vivente sociale che è mezzo e fine dell'educazione. complesso finalizzato di individui legati da una medesima responsabilità e obiettivo comune, da norme. attraverso collettivo è possibile realizzare uomini impegnati e socialisti (collettivo con un direttore e collettivo ragazzi e collettivo insegnanti. permette di far emergere attitudini. presente una forte componente di disciplina) Pensiero pedagogico con base sperimentale (elaborato sulla pratica) all'interno di colonie. Pedagogia in fieri, tutt'altro che dogmatica “non è possibile stabilire nessun provvedimento o sistema pedagogico giusto in assoluto”. Il collettivo, organismo vivente, è posto come fine e come mezzo dell'educazione. L'autenticità è sempre data dalla coerenza tra fini e mezzi. Solo il collettivo è in grado di formare uomini nuovi, richiesti per la creazione e lo sviluppo della società rivoluzionaria. Centrale è la disciplina e i principi di “dovere”, “onore” e “produttività”. - Il lavoro produttivo nasce dalla consapevolezza del collettivo di essere inserito nello sviluppo della società, alla quale deve partecipare attivamente. Ogni giornata lavoro deve essere orientata da prospettive (sviluppo economico e collettivo, uomo nuovo) - Confermata la centralità della famiglia la quale deve trasmettere però solidarietà reciproca e affetto. Il collettivo è più importante anche della famiglia. Deve essere offerto un ambiente che realizzi il benessere del ragazzo. Posizione intrecciata alla ideologia rivoluzionaria ma che risulta anche estrema posizione riconducibile a tutta la pedagogia contemporanea da Marx a Compte a Dewey i quali hanno risolto il processo educativo all'interno di un “collettivo”, specchio della società. Scheda Makarenko – poema pedagogico 1935 Descrive avventura della formazione dell’uomo, come soggetto socializzato Modello di scuola politecnica – lavoro più istruzione Pedagogia della socializzazione – socializzazione è conquista della sua libertà Concetto del collettivo Pedagogia dell’esperienza Antonio Gramsci (1891-1937) → ripensa le strategie politiche del marxismo ( struttura sovrastruttura, dialettica, critica all’ideologia) alla luce delle condizioni italiana ed europea. Scarsi mezzi e salute minata. Ridefinisce il marxismo come filosofia della prassi e la strategia verso il comunismo come la costruzione di un'esperienza innanzitutto culturale (prima la sovrastruttura e poi la struttura), attraverso la costruzione del “partito nuovo”. La filosofia della prassi si contrappone a ogni tipo di sapere positivistico ed empiristico teso a delineare una concezione scientifica del reale; muove da una visione storico-critica della realtà, sottolineando il primato economico-politico come fondamento di ogni attività umana. Marxismo letto in chiave storica incentrato sulla attività dell’uomo. Realtà è un processo storico che può essere diretta dall’uomo attraverso un progetto. Non è partendo dalla struttura (l'economia) che si può modificare la società, ma dalla sovrastruttura (ideologia e cultura). E' attorno a queste che si possono aggregare strati diversi della società, classi e ceti sociali interessati al cambiamento (blocco storico) per costruire un'egemonia culturale e politica (non viceversa) di cui il “Partito nuovo” (rivoluzionario, proletario e di massa) è garante. Dominante in questo l'aspetto pedagogico: l'egemonia culturale si costruisce attraverso l'azione di tante agenzie educative. La scuola deve farsi unica e obbligatoria fino a 14 anni e con apporti di scienza e di storia e di cultura del lavoro e non più latino. Deve permettere di uscire dal folklore e da una concezione religiosa del mondo. E' comunque una scuola ancora nozionistica incentrata su rigore e disciplina e non certo spontaneistica. Il lavoro si sviluppava in una scuola di cultura e non in un istituto politecnico. La cultura deve permettere a tutti i cittadini di sentirsi protagonisti della vita sociale. Il lavoro industriale permetterà di fare
proprio questo: conformare sì ma dinamicamente (in maniera attiva e aperta ) l'individuo alla società. Profondo influsso sulle politiche della scuola in Italia nel secondo dopoguerra. Scheda Gramsci quaderni dal carcere 1929 Opera che affronta diversi aspetti, dalla politica alla chiave storica Per la pedagogia, diffusione della cultura – pedagogia dell’emancipazione elevando la qualità del popolo da folklore a scienza – individuo consapevole nella e della vita sociale Riforma della scuola ispirata alla cultura moderna (meno latino) alla formazione dell’uomo nuovo – contribuisce il lavoro industriale che collettivizza e lo rende partecipe del sistema sociale – conformismo dinamico aperto e attivo. Dina Beroni Jovine (1954) → evidenzia gli scontri tra clericalismo e laicità e tra una scuola emancipatrice e una scuola rivolta a perpetuare la subalternità. storia dell’educazione popolare in italia 1954 LA PEDAGOGIA CRISTIANA E IL PERSONALISMO si sviluppa una riflessione che si pone sul fronte della sfida al mondo moderno su posizioni laiche e dialogo. Soluzioni non omogenee anche se tutte hanno seguito il tracciato dettato dal magistero della chiesa, che si è impegnata a definire i caratteri irrinunciabili di una educazione cattolica. 1. Leone XIII piccole aperture, ma orientamento al ruolo centrale della famiglia e al diritto della chiesa di avere libertà di educazione. 2. Pio X → papa dell'anti-modernismo. 3. Pio XI → 1929 divinis illius magistri Testo guida per la dottrina della chiesa in campo educativo, fino al concilio II. “Non può darsi adeguata e corretta educazione se non quella cristiana”. Essa sola garantisce una formazione integrale dell'uomo per il perseguimento del suo fine ultimo: la salvezza attraverso la fede. Ruolo preminente della chiesa nell'educazione in quanto depositaria della salvezza, alla famiglia che ha ruolo di educare i figli e allo stato il ruolo di garante, proteggere e promuovere educazione senza assorbire. Si auspica un pluralismo di scuole. Il testo condanna molti aspetti dell'educazione moderna come la coeducazione dei due sessi, ecc. 4. Concilio Vaticano II → educazione non più vista come un diritto della chiesa, ma come uno dei compiti legati al suo apostolato, partecipa tutta la comunità. Si ribadisce comunque il primato della famiglia nell'educazione e la libertà della chiesa di istituire scuole. - Nascono esperienze formative legate all'associazionismo per risvegliare una coscienza cristiana (Opus Dei, Focolarini, Neucatecumenali, Comunione e Liberazione, ecc.) a contatto con la società civile. - Desiderio di assimilare anche in ambito educativo cristiano le scoperte in campo psicopedagogico → “attivismo cristiano”. Manjon e Devaud (inizio del secolo) → educazione all'aria aperta, centralità del gioco e del lavoro / si oppone a naturalismo pedagogico (comprime aspetti dell’uomo) e al tecnicismo pedagogico (non trasforma educazione in un processo di vita) ma resta la centralità del maestro ed un approccio positivo all'autorità. PERSONALISMO → indirizzo pedagogico che intende sviluppare una concezione “totale” dell'esperienza educativa ponendo come centrali i “valori”, oggettivi e trascendenti. La persona è valore radicato nella trascendenza → il personalismo ha il compito di svolgere questo valore, realizzarlo e affermarlo in ogni ambito della vita. Forster → (1907) L'etica, in quanto formazione del carattere, si definisce come impegno rivolto verso valori trascendenti che trovano la loro fondazione nel divino. LA pedagogia si definisce dunque attraverso un indissolubile legame con filosofia e teologia à congiunge problemi di tecnica scolastica ai problemi della vita. Educazione integrale che implica una valorizzazione dell'ideale e che si apre dunque a profonde trasformazioni nella pratica educativa con la coeducazione dei due sessi, affermazione dell'importanza del lavoro, una visione del ruolo sociale della scuola, ma resta valore l'obbedienza, l'unica forma per fare di un'individualità una personalità e quindi opposizione alla moderna pedagogia della libertà (istinto). Cristianesimo ha collegato aspetti del lavoro, fatica, disciplina alla realizzazione della propria personalitàPersonalismo fondato sull'appello alla responsabilità è l'impegno sociale come antidoto alla crisi spirituale connessa all'esasperato individualismo. Hessen → (1940) si forma a contatto con la filosofia dei valori Pedagogia come teoria della cultura volta a rendere partecipe l’uomo dei valori del gruppo sociale e spirituali à necessità di apertura agli altri e educazione alla personalità la pedagogia una filosofia applicata, intesa come teoria della morale e della cultura.
Scuola contemporanea à carattere democratico con tema dell’obbligo scolastico e scuola unica che è caratterizzata da una struttura, gerarchia e autonomia. Contro l’individualismo e il sociologismo, per la centralità della persona. scheda Hessen – pedagogia e mondo economico (1949) - Analisi del mondo industriale in chiave educativa à valore del lavoro da tenere integrato con l’educazione - Influenza dell’economia e della sua evoluzione non può essere negata - Più ampia formazione à ampliamento della cultura - Vita industriale deve essere raggiunto come obiettivo di cultura nell’ambito della formazione complessiva del soggetto e della sua personalizzazione Maritain → Umanesimo Integrale (1936) → polemica contro il mondo moderno e la sua cultura (soggettivismo e naturalismo) e teorizzazione di una concezione “integrale” della persona. - La pedagogia deve ritrovare il proprio fondamento nella metafisica e ispirarsi a una visione della persona che metta in rilievo il suo rapporto con valori spirituali. - Fine primario dell'educazione è far conoscere la verità, fine secondario trasmettere la cultura. - L'educazione deve essere liberale e per tutti, mirante a sviluppare negli spiriti la capacità di pensare con rettitudine. - Baricentro nella filosofia e nelle grandi opere della letteratura. - Severa disciplina come condizione necessaria per arrivare ad una disciplina volontaria à virtù sono volte a essere perfezionate attraverso la conoscenza della verità - Personalismo di Mounier à realizzazione di un uomo totalmente impegnato verso la storia e i valori à duplice valenza pedagogica: a. Impegno volto allo sviluppo di una educazione in senso comunitario e fine di suscitare la persona à incremento del soggetto attraverso le tre tensione (basso, corpo; alto spirito e largo comunione) b. Centralità dell’amore, come incontro con altro uomo e impegno per un dialogo costruttivo e comune / attività di farsi donandosi (livello interiore) - Educazione come riconoscimento di una vocazione Scheda mounier che cos’è il personalismo? 1948 - risvegliare negli uomini il senso totale dell'uomo. Ricerca di una nuova soluzione, né tutta politica, né tutta morale incentrata sulla persona: sull'uomo come individuo portatore e costruttore di valori intersoggettivi, ovvero comunitari. Tale risveglio si svolge nell'interiorità per arrivare a un uomo-persona-comunità. Scheda Meritain Umanesimo integrale 1936 - si colloca nella crisi europea tra le due guerre - rilanciare a una nuova cristianità e filosofia sociale - umanesimo che ha al centro l’uomo non solo spirituale ma che rende giustizia a tutte le sue esigenze, con stretto legale alla comunità spirituale l’educazione al bivio 1943 - scopo educazione=formazione della persona in senso religioso spirituale - dinamismo dell’educazione = muove dalla libertà e la integra rispetto a verità lavoro, altri e ne sviluppa la mente in senso non solo cognitivo - centralità scuola superiore e insegnamenti volti a fissare carattere ell’educazione - valorizzazione delle istituzioni e sistema educativo in funzione della formazione del cittadino Stefanini, Casotti, modelli educativi in cui il maestro è al centro come guida intellettuale e morale e che partono da presupposto pessimista sull'uomo e sul fanciullo segnati dal peccato originale e bisognosi dell'intervento della grazia. L'educazione dell'uomo come persona si svolge in una clima di limitazione della libertà → rivalutazione della scuola tradizionale come più autentica formatrice. Catafalmo (1921-1990) si ispira a Mounier e rimane aperto verso l'attivismo sottolineando l'esigenza di socialità in educazione, ma con il maestro sempre figura dominante. Scheda i fondamenti del personalismo pedagogico 1966 - Uomo protagonista attivo del fare esperienza à esplicita il processo di interiorizzazione dei valori che danno corpo al suo farsi persona - Pedagogia come disciplina filosofica capace di illuminare le teorizzazioni filosofiche - Centralità del soggetto come persona à valore reale da sorreggere e costruire (istituzioni maestri e cultura) Giuseppe Flores D'arcais → (1908 –) sviluppa un progetto educativo che valorizza l'uomo come “fine in sé”, senza scartare gli aspetti qualificanti della pedagogia moderna: autoeducazione e valorizzazione dell'attività. L'uomo è strutturalmente aperto alla trascendenza, al superamenti di sé, al senso e al valore. Si fa educazione solo se si attua la valorizzazione della persona che è autonomia, differenza, comunità e apertura. Pedagogia cattolica → anche voci di dissenso.
Laberthonnière → (1860 – 1932) accolse alcune delle istanze fondamentali del modernismo. Occorre che i valori di fede vengano assorbiti con convinzione e non imposti e recepiti per inerzia. Ruolo alla libertà e alla partecipazione. Nomadelfia → Don Zeno Saltini (1945) → modello della famiglia piuttosto che della scuola → si ispira ai principi del personalismo comunitario di Mounier. Impegno radicale verso libertà e giustizia attraverso un ritorno allo spirito del vangelo → comunità educante Don Milani → (1967) atto d'accusa verso una scuola pubblica classista e discriminatoria. Dispensatrice di cultura elitaria e parziale. 1) Non bocciare 2) A quelli in difficoltà dargli il tempo pieno 3) Dare a tutti motivazioni. La scuola deve insegnare a inserirsi in maniera critica nella società. Contenuti devono legarsi al politico e sociale. Attenzione alla linguistica, che deve conferire chiarezza al pensiero e efficacia logica e comunicativa. L'Isolotto, Don Mazzi Don Ernesto Balducci → (1957) “L'indignazione etica deve diventare contenuto pedagogico” TOTALITARISMI E EDUCAZIONE - Pressione dell'ideologia sull'educazione → massima negli stati totalitari. Stato totalitario → stato autoritario, burocraticamente organizzato, diretto da un partito unico, capace di controllare e unificare in un progetto comune d'azione tutta la società. Si oppone a qualsiasi forma di democrazia e l'educazione deve annullare i diritti del singolo. - Nel nazismo ci fu l'esempio più importante di educazione ideologica attraverso il coinvolgimento di tutta la nazione in una visione razzista e militarista, a creare la quale concorsero in maniera efficace tutte le agenzie educative. - Socialismo sovietico, mantenne viva una scuola di cultura e non solo ideologica e anche tutto l'extrascolastico non fu così oppressivo. - Fascismo: agli inizi il suo programma educativo elaborato da Gentile (1923), fu solo conservatore: scuole umanistiche per i dirigenti e tecniche per i subalterni, religione alle elementari, ecc. Selettività e blocco sociale per le classi subalterne. - Poi dal '25 ci fu un processo di fascistizzazione (testo unico, religione anche nelle scuole secondarie, giuramenti dei professori, ecc.). Riforma Bottai → vera riforma della scuola fascista (1939) → autarchia e quindi lavoro nelle scuole elementari. Extrascuola → GIL, ONB → organizzava il tempo libero dei giovani conformandoli all'ottica fascista. Nazismo → ancora più marcatamente razzista, militarista, autoritaria fu la politica educativa in Germania. Indebolimento della cultura a favore dell'ideologia e delle attività di carattere fisico. Intento dichiarato di condizionamento a ogni costo. Centralità dell’educazione fisica e dell’organizzazione del tempo libero In URSS si ebbe solo con Stalin un sistema educativo totalitario. Prima di lui, apertura alla sperimentazione delle scuole nuove, nell'ottica di creare l'uomo nuovo (collaborativo, socializzato, non individualista, laico, con mentalità scientifico-tecnica). Scuola politecnica impegnata a saldare istruzione e lavoro di fabbrica. Nel 1936 venne condannata la pedologia cioè l'attivismo pedagogico. Nel 1937 si abolì il lavoro nelle scuole. Ci fu però un'espansione fortissima della scolarità e un miglioramento dell'efficienza delle strutture scolastiche. - Carattere comune dei totalitarismi: riarticolazione dell’educazione della società di massa l'uscita dell'educazione dalla sola scuola e famiglia per chiamare in causa lo stato anche per la gestione del tempo libero à innerva la società e lo stato ne è garante non si parte dall’individuo, ma si accorpano in stili di vita e concezioni comuni dove le agenzie extrascolastiche sono più in grado di veicolare le concezioni del mondo comuni Attraverso di esso si arriva al condizionamento delle masse considerate come unico corpo. LA CRESCITA SCIENTIFICA DELLA PEDAGOGIA
- Nel Novecento la pedagogia si arricchisce sul piano teoretico attraverso il contributo delle filosofie (idealismo, pragmatismo, marxismo) e della scienza. – si ridisegna il sapere educativo innervato di conoscenze scientifiche e pratiche cognitive di tipo sperimentale à passaggio da identità filosofica a identità scientifica. - Ricchissima indagine scientifica sul bambino (Freud, Piaget, Vygotschij) à il passaggio dalla pedagogia alle scienze dell'educazione. - Pedagogia sperimentale → Binet Simon, Claparède, Piaget. Forte diffusione nei paesi anglofoni, ma solo nella seconda metà del 900 si avrà una incidenza della sperimentazione in pedagogia. - ambito particolare di ricerca è la psicopedagogia = ✓ pedagogia basata sulla conoscenza del bambino, dell’ambiente e sulla conoscenza individuale ✓ ambiti generale (crescita bambino) a ambiti speciali (musica..) ✓ studio delle componenti psicologiche dell’azione educativaà formulazione di leggi psicologiche di riferimento à oggettivazione di un aspetto educativo in cui rapporto non è più a due, ma può essere contestualizzato e misurato Gilbert De Landsheere → 1985 (la ricerca sperimentale in educazione) Movimento sperimentale volto a rendere scientifica la pedagogia e razionali i processi di apprendimento Ricerca orientata alla conoscenza e alla ricerca-azione: problema, misurazione in ingresso, azione, valutazione. Sociologia dell'educazione → Durkheim, Marx o Weber → si è sviluppato soprattutto il discorso attorno alla scuola e al suo ruolo sociale nel promuovere liberazione o asservimento. Ricerca specializzata che studia il nesso educazione – società tenendo presenti le istituzioni e strutture, rapporto con politico e economia à incidenza che i processi educativi hanno sulla statistica e dinamica sociale in modo da orientare anche scelte di politica scolastica. Psicoanalisi e psicologia dell'età evolutiva → Freud e Piaget. Freud → - 1) Ridefinizione dell'infanzia 2) descrizione nuova dei rapporti famigliari 3) ruolo centrale all'emotività/affettività. - Infanzia come pulsione libidica, caratterizzata da affermazione incontrollata dell'eros e del narcisismo. La sessualità dell'infanzia è centrale per lo sviluppo della personalità e può subire repressioni o sublimazioni dall'educazione. E' intorno agli eventi affettivi che si elabora la personalità (nevrotica o equilibrata) e ciò avviene nei primi mesi di vita attraverso il rapporto con le figure parentali. - Klein, Bowlby, Winnicot → (1969-1980) teoria dell'infanzia sulla base del rapporto con la madre e il suo seno. - Sull'apprendimento lavorano sia i comportamentisti che i gestaltisti. Centrale il rapporto tra motivazione e apprendimento. Per i comportamentisti è il feed-back che determina l'apprendimento. Per i gestaltisti è l'approccio globale che presiede all'apprendimento andando dalle strutture ai loro particolari. Nuova immagine della pedagogia, come regolata dai criteri metodologici della ricerca scientifica e nutrita dalle diverse scienze (psicologia e sociologia sopratutto). scheda Bolby attaccamento e perdita 1969-1980 - Ruolo centrale delle relazioni nello sviluppo - La mente è determinata da legami di attaccamento che il supporto emotivo e affettivo à sviluppo maggiore delle proprie capacità se si sente base sicura di supporto nei casi di difficoltà - Primo vol. illustra ragioni della sua ricerca: natura del legame tra madre e figlio - Attaccamento è un particolare rapporto affettivo che ricerca sicurezza - Secondo vol. analisi della separazione e dei relativi stati d’animo - Terzo vol. perdita della madre
EDUCAZIONE E PEDAGOGIA NEI PAESI EXTRAEUROPEI - Novità della pedagogia è apertura ai problemi mondiali e teorizzazioni elaborate nei paesi extra europei à caratterizzati da cultura economica e sociale diversa - educazione investita di nuovi problemi: alfabetizzazione di massa, formazione rapida di tecnici, processi di sviluppo disequilibrati, educazione in società divenute rapidamente di massa legate ancora a culture arcaiche, hanno portato a nuovi modelli educativi e nuovi orizzonti di teorizzazione pedagogica. - 3 ambiti in cui si è manifestata questa apertura: a. Studi culturali su pratiche educative presso culture non occidentali b. Pratiche pedagogiche e innovazioni legate alla alfabetizzazione c. Campagne di educazione degli adulti
➔ Decostruzione di alcuni assunti pedagogici dell’occidente - studi antropologici fatti su culture “altre” Levy Strauss (gesti e carezze in famiglia tendono a produrre soggetti più giocosi e liberi) e Margareth Mead (inesistenza della crisi adolescenziale nella tribù Samoa. Meno problematico il passaggio all'età adulta. Il comportamento sessuale non è innato, bensì prodotto dalla cultura d'appartenenza), Ernesto De Martino (occorre emancipare il sud dalla sua cultura arcaica fatta di credenze magiche che ancora oggi lo educano. Riti e fascinazioni). 2) Innovazioni pedagogiche attuate nei paesi in via di sviluppo (Ghandy e sua pratica non violenta) 3) Campagne di educazione degli adulti (Capitini, Freire, ecc.). - sviluppo società del Terzo Mondo → processi che incidono: colonizzazione e decolonizzazione. ✓ La cultura europea ha esportato se stessa, ma è stata anche toccata dall'incontro con le altre (gandhi). ✓ Con la decolonizzazione si è avuto un radicale processo di alfabetizzazione di massa il quale non ha inciso sullo sviluppo economico e di giustizia sociale. ✓ Riflessione sulla scuola : processo di de scolarizzazione e valorizzazione di vie alternative di apprendimento (lavoro di comunita – no istituzione) ✓ educazione comparata / ruolo discriminatorio o emancipatorio (Jullien, Cousin, Horace Mann, Tolstoy → tutti viaggiatori attenti). ✓ Alfabetizzazione degli adulti in un processo di allontanamento dal folklore per una presa di coscienza culturale → Dolci, Capitini, Freire (Liberazione degli oppressi – dare diritto di parola e formarli alla libertà, coscientizzazione – metodo di socializzazione e di dialogo per far entrare le classi povere nella cultura) e l'associazionismo politico e religioso. Nell'educazione necessariamente informale degli adulti, si vede tutto il bagaglio di possibile innovazione che viene da un certo tipo di pedagogia che non guarda alla valutazione, ma al processo di scambio reciproco tra educatore ed educando. - Nel Novecento, rilettura dei modelli eurocentrici attraverso la comparazione con altri modelli. DALLA PEDAGOGIA ALLE SCIENZE DELL'EDUCAZIONE - Seconda meta del Novecento → radicale trasformazione della pedagogia che ne ha ridefinita l'identitààDalla pedagogia alle scienze dell’educazione. ✓ Da un sapere chiuso a un sapere aperto e plurale. ✓ Dal primato della filosofia a quello delle scienze. ✓ Traguardo non più in discussione. ✓ Passaggio che non è solo dovuto a evoluzione del pensiero ma per istanze sociali e storiche: E' la società che chiede uomini aperti capaci di far fronte alle innovazioni tecnologiche, sociali e culturali. Occorre quindi un nuovo sapere pedagogico, più sperimentale, più problematico. - il passaggio si definisce per: a. Declino della pedagogia come sapere unitario b. Affermazione di Molte discipline costitutive del sapere pedagogico. c. Controllo riflessivo della filosofia che si muove fra queste discipline. - Pedagogia è entrata in crisi nel momento in cui si è fatta sempre più tributaria dei saperi ausiliari. Il sapere pedagogico si è pluralizzato al suo interno dando vita ad una serie di competenze settoriali àviene meno quel sapere unitario rivolto ai problemi dell’educazione. Non scompare ma trova il suo ambito, il suo settore Sapere pedagogico → rientrano tutti i saperi specializzati di cui tener conto per affrontare i fenomeni educativi – non c’è un relazione fissa, ma fluidi - Cambia l’immagine del sapere pedagogico - sapere ipercomplesso costituito da molti elementi da sottoporre a un coordinamento riflessivo e autoriflessivo. - Centralità della riflessione filosofica come elemento per indicare basi epistemologiche e fini guida dell'azione pedagogica. E' nata una pedagogia che vive ora attraverso il filtro scientifico-tecnico il suo stretto rapporto con la pratica. - Anche se ci sono state critiche: trascurato l’aspetto normativo, l’unità teorica, riduzione a fascio di scienze - Mielaret (1967) e Visalberghi (1958) (importanza della valutazione per riorientare l'azione educativa) →fare filosofia diventa lavoro scientifico à centralità della filosofia (critica e storicamente collocata) accanto alle scienze dell'educazione, come discorso generale sull'educazione, come elaborazione razionale di fini e mezzi. Centralità della scuola come agenzia fondamentale delle e nelle società che deve essere presidiata dalla pedagogia (nei principi e nei mezzi)
GUERRA FREDDA E PEDAGOGIA - Accanto alla scientifizzazione, la pedagogia si avvicina sempre più all'ideologia delle due facce di un mondo contrapposto. Democrazia e Socialismo, Libertà e Totalitarismo, alienazione ed emancipazione, la logica della divisione dopo la guerra, ha dominato la visione del mondo. - Anche la pedagogia, come la filosofia e addirittura le scienze, si è schierata a supporto di uno dei due schieramenti: ad ovest a difesa dei principi della democrazia liberale e dell'organizzazione capitalistica (della proprietà privata, concorrenza, libertà d'impresa, ecc.). A Est una pedagogia di stato spesso rigida e dogmatica sulle tesi marxiste. Occidente → attivismo deweyano assieme alle istanze più o meno reazionarie del personalismo cattolico. Claparède, Cousinet e sul fronte cattolico, Maritain e Mounier. - In Italia tutte le contraddizioni: 1) al potere il fronte cattolico con politiche educative ispirate al personalismo che richiede una pedagogia filosofica di impianto metafisico; si è poi aperto dopo il concilio con Ernesto Balducci e don Milani. 2) Pedagogia laico-progressista attraverso il ripensamento dell'educazione democratica di Dewey (Codignola, Borghi, Visalberghi). Attenzione all'attivismo come momento anche politico verso una trasformazione sempre più democratica della società. 3) Fronte Marxista → Manacorda, Lucio Lombardo Radice, Dina Bertoni Jovine → difesa della specificità marxista dell'educazione (connessa al lavoro, all'unità di cultura umanistica e scientifica, dialogo tra scuola e società per ridefinire gli obiettivi del fare pedagogico nel senso della trasformazione sociale, rispetto a quanto chiedono mediamente, sia laici che cattolici alla scuola. - crollo dell’89 ha portato un ripensamento della pedagogia marxista. Con l'era dopo Stalin, Krushow nel 1958 si reintroduce il lavoro manuale accanto allo studio intellettuale; più attenta la selezione scolastica. Ricomporre lavoro manuale a quello intellettuale. - Altre vie nazionali al marxismo sono state elaborate (Mao, Fidel Castro, PCI, ecc.). - paesi dell’Est tra 45 e 49 mettono in atto una riforma della organizzazione dell’istruzione che segue l’evoluzione della Russia. - In polonia: Bogdan Suchodolski (1947) ha tentato di saldare i principi dell'etica cristiana con l'impianto teorico e pratico del marxismo. La sintesi è data dalla prospettiva del progresso secondo la quale è importante creare un uomo nuovo dalla personalità poliedrica capace di sviluppare cooperazione con gli altri, sul piano morale. - cina: Mao → la riorganizzazione dello stato deve passare attraverso l'educazione; i ragazzi devono lottare contro le concezioni borghesi che riemergono fatalmente in una società (rivoluzione culturale) che non ha ancora ricomposto armoniosamente la spaccatura fra lavoro intellettuale e manuale. Educazione di tipo proletario fondata primariamente sul lavoro. - Cuba: l'opera di alfabetizzazione delle masse per una prima emancipazione dopo l'epoca coloniale. Si sono diffusi alcuni principi classici del marxismo: Importanza del lavoro produttivo, formazione dell'uomo nuovo, diffusione universale delle cultura superiore. - Attività del PCI Dopo 45, le posizioni si fanno più mature assimilando i principi di Gramsci. Gramsci → critica della tradizione scolastica italiana (riforma Gentile) e riaffermazione di un nuovo principio educativo quello basato su connubio istruzione e lavoro produttivo. Scuola media unica e obbligatoria fino a 14 anni secondo un metodo che privilegiasse lo sforzo e l'impegno allo spontaneismo → educazione come processo non di crescita naturale, ma di conformazione alle regole sociali. Fare di ogni uomo un intellettuale organico; un governante e un governato. - Mario Alighiero Manacorda → (marx e la pedagogia moderna) 1966 → pedagogia marxiana trova nell'onnilateralità dell'uomo, nel lavoro e nella scuola politecnica, i connotati di base e gli elementi di modernità. Occorre che l'uomo alienato si disalieni per poter sviluppare la propria totalità (onnilateralità) → ciò è possibile solo se la società si struttura per avere questo come obiettivo Althusser → ruolo ideologico della scuola come cinghia di trasmissione della cultura della classe egemone. LA PEDAGOGIA COGNITIVISTICA: DA PIAGET A GARDNER - Rivoluzione cognitivistica degli anni '50 con la psicologia cognitivista (Bruner, Chomschy).
- Prese corpo una nuova concezione della pedagogia scarsamente attenta ai problemi sociali dell'educazione e molto a quelli dell'apprendimento e dell'istruzione, soprattutto scientifica àTassonomie, ricerche didattiche hanno dato un taglio specialistico alla pedagogia degli ultimi decenni. - Grandi interpreti di questa svolta psicopedagogica Piaget, Vygotschij, Bruner Piaget → (1896.1980) teorico dell'epistemologia genetica e psicologo dell’età evolutiva. - Ha segnato con la sua teoria psicologico – evolutiva = La mente infantile è caratterizzata da un'intelligenza che muove da atteggiamenti animistici e soggettivistici, ma scopre e si adegua gradatamente all'oggettività e ad un uso sempre più formale e astratto dei concetti logici regolando il proprio percorso di sviluppo attraverso “assimilazione” e “accomodamento”, che collegano la mente all’ambiente. - Il pensiero infantile si scandisce in: -Fase senso motoria (pensiero egocentrico, in distinzione di soggetto e cose, coglie i primi rapporti con le cose) -Fase intuitiva (distingue sé dagli altri, ma da del mondo delle spiegazioni animistiche) -Fase operatorio-concreta (riconoscimento degli altri) -Fase ipotetico-deduttiva (valore del simbolo e pensiero astratto) - Pedagogia deve ricostruirsi su qst principi operando una ottimizzazione per un uso più ampio a favore dell’uomo - Effetti pratici sulla educazione dell'uomo => scuola attiva MA Rispetto alla scuola attiva classica, Piaget assegna grande importanza all'insegnamento intellettuale poiché esso è capace di trainare la formazione della mente che è la cosa più caratteristica dell'animale uomo. In ogni caso occorre andare dall'esperienza al concetto e non viceversa. Importanza dell’insegnamento delle scienze e delle procedure didattiche. A Piaget si deve una nuova visione della mente infantile, ma sussistono delle critiche (mente molto poco socializzata, troppo e solo cognitiva, etnocentrica). - Vygotschij → (1896-1934) → centralità della creatività; il gioco non solo allena alle regole (come sosteneva Piaget), ma permette di stimolare quella zona di sviluppo mentale potenziale. Vygotschij riconosce più di Piaget un ruolo attivo all'insegnamento e in generale all'ambiente nello sviluppo dell'individuo (per arrivare al pensiero formale). Reclama quindi un insegnamento più consapevole di questa sua responsabilità. Bruner → (1915--) psicopedagogista - Caratteri dello sviluppo intellettuale infantile, implica: ✓ Apparato simbolico ✓ Interazione educatore ✓ Ruolo primario al linguaggio e a strategie alternative - Ruolo centrale alla rappresentazione che si compie attraverso l’azione, organizzazione visiva, linguaggio à ambiti che si sviluppano nella crescita in modo da dominarli - La scuola deve strutturarsi (teoria dell’istruzione) in maniera tale da tener conto: ✓ della progressività dell'apprendimento, ✓ dell'importanza del rinforzo, ✓ dell'importanza della motivazione, ✓ della valorizzazione delle competenze, ✓ dello scambio reciproco tra i membri della comunità d'apprendimento ✓ riesame delle discipline di studio (curricula scientifici e scienze di tipo strutturistico (dare concetti chiave piuttosto che nozioni) - L'educazione deve affrontare i problemi della società che la condizionano, economici e sociali - Approfondimenti della pedagogia cognitivista in relazione al pensiero di Bruner: 1. Ruolo del simbolo 2. Implicazioni scolastico istitutive 3. Didattica in termini strutturali 4. Tradurre ogni idea nelle forme di pensiero del bambino Scheda Bruner – verso una teoria dell’istruzione 1966 - Sviluppo tecnologico ha prodotto una trasformazione dell’istruzione => cultura e tecnologia, insieme - Scuola deve rinnovarsi di fronte a questa esplosione del sapere. È istituzione che guida allo sviluppo intellettuale del bambino - Prescrittiva nella forma della conoscenza quale propensione all’apprendimento; accento su strumenti d umanizzazione (linguaggi, strumenti); attenzione del linguaggio; stimolata volontà di apprendere; comunità di apprendimento. La cultura dell’educazione 1996 - L’educazione ha bisogno di obbiettivi sociali più ampi dei problemi scolastici à cultura plasma la mente, idea che deve guidare l’insegnamento à curricolo a spirare con apprendimento reciproco - Importanza del contesto nella strutturazione dei propri spazi mentali.
- La conoscenza si struttura attraverso esperienza diretta o mediata. - Pensiero paradigmatico / scientifico e pensiero narrativo (modo attuale di concepire la scienza e interpretazione della realtà – sapere e fare sono congiunti – uomo intelligente e dinamico)→ la ricchezza del pensiero umano si deve all'interazione dei due. - La cultura plasma la mente e fornisce però anche la cassetta degli attrezzi. Gardner → (1943 –) posizione critica nei confronti del cognitivismo. - Intelligenze multiple (pedagogia modulare ispirata al principio della comprensione) : logico mate; corporeo; spaziale; linguistica; musicale; inter e intrapersonale; attivano diverse formae mentis che nell’educazione devono integrarsi => muta il concetto di Intelligenza non più facoltà, ma fascio di abilità che si contrastano ed equilibrano dotate di caratteri specifici e formalmente distinti à scuola è tenuta a passare dalle conoscenze proprie del bambino alla formalizzazione Scheda Gardner – formae mentis 1983 - Obiettivo polemico di confutare accezione di intelligenze come capacità che tutti possiedono e le misurazioni tramite strumenti verbali standardizzati e test - Obiettivo costruttivo: illustrare una accezione di intelligenza più ampia - teorie del curricolo – nel riflettere sul curriculum per l’insegnamento vengono elaborati principi per fare cv - tecnologie educative Macchine per l'insegnamento, studi di Skinner, à cambia il modo d'insegnare: più impersonale, controllato, auto correttivo, più rispondente ai propri ritmi d'apprendimento. Mastery learning → apprendimento per padronanza = didattica su misura, insegnamento si attiva indicando indirizzi e scelte. IL '68: CRITICA IDEOLOGICA DELL'EDUCAZIONE E PEDAGOGIE RADICALI - 68: investono ideologia, istituzioni, saperi, luoghi di apprendimento - Fiammata ideologico culturale ispirata al pensiero delle 3M (Marx, Mao, Marcuse). - Primato del politico per il rinnovamento della società che passi attraverso il primato dell'utopia. Scontro frontali fra giovani e governi in nome di un reale cambiamento dell'assetto sociale in direzione di uguaglianza e giustizia. - In discussione scuole e università per il loro ruolo di continuità e subalternità con la logica piccolo borghese capitalista. - Il movimento prese in Italia le forme delle appartenenze alle varie correnti del marxismo arrivando a politicizzarsi e degenerare nell'attivismo di Potere Operaio, Lotta Continua. - In tutta Europa muta il modo di guardare ai problemi sociali e d'interpretare il ruolo dell'educazione critica agli interventi educativi e teorizzazioni ricondotti all’ideologia (falso pensiero, non neutrale)à scuola e pedagogia sono luoghi in cui legittimamente si produce ideologia à ideologia pedagogica.. - Ricerca approfondita della scuola che ne ha colto le contraddizioni (volte a formare menti libere/ conformare a precise regole) – e pedagogia che viene smascherata nella sua parzialità di trasmettere sapere voluto dal potere - Esperienze alternative (vs pedagogia ideologica e processi formativi conformisti): scuole dell'autogestione in Francia, movimento per la descolarizzazione in America latina e Europa (Ivan Illich) 1970, Paulo Freire, o la controscuola di Don Milani. Modo di fare pedagogia ispirato al principio valore della differenza. - Lapassade demolisce il mito dell'adulto e, ne “L'autogestione pedagogica”, ipotizza una scuola fondata su questo, per promuovere natura genuina del bambino che è in divenire e entra nel mondo incompiuto. - Descolarizzazione: una scuola anticapitalistica ispirata ai valori del socialismo che leggendo le contraddizioni del sistema borghese, individua un metodo per superarle. Bisogna “de-scolarizzare la società” per sottrarre l'apprendimento e la formazione delle giovani generazioni all'ideologia al potere. à modalità di inculturazione alternativa alla scuola. - La descolarizzazione spinge la società a pensarsi come società educanteà bisogna pensare a momenti formativi nella vita sociale non istituzionalizzati. - L'importante non è la professionalizzazione dell'individuo, ma il suo formarsi per essere un elemento d'armonia con gli altri e con il mondo à riconquista per linguaggio per una coscientizzazione ed emancipazione dei più poveri - Esperienza del controscuola: don Milani: vs scuola borghese, classica, discriminatoria – centralità del lavoro e del linguaggio Pedagogia della differenza: René Scherer → “L'Emilio pervertito” critica radicale all'educazione praticata in occidente, come pratica di vigilanza del bambino che produce castrazione (approccio freudiano: il principio del piacere castrato del principio di realtà). Lo stesso Emilio di Rousseau, in realtà era dipendente dal maestro conformatore. Occorre liberare il bambino. - Illich – descolarizzazione della società
Società descolarizzata – scuola non produce sviluppo solo dispendio di risorse Dall’istituto alle trame e relazioni formative che diano occasione di trasformare ogni momento di vita in apprendimento à società educante à possibile questo processo: a. Lezioni per la consultazione di oggetti didattici b. Centrali delle capacità c. Riti di comunicazione d. Servizi di consultazione generali, professionali - Giovanni Maria Bertin → (1912-2002) Razionalismo Critico. Modello che si pone come regolatore delle teorizzazioni e prassi educative il cui punto di arrivo è la formazione dell’uomo come mente e coscienza problematica. Formazione che deve essere multidimensionale, educazione guidata dal principio della ragione - - Il '68 ha inciso sulla pedagogia poiché: 1. l'ha richiamata alla sua politicità e quindi deve assumere consapevolmente la propria politicità, privilegiando gli orientamenti più progressivi - 2. L'ha richiamata a una revisione critica delle proprie istanze smascherando coperture ideologiche conformiste 3. ha permesso di mettere a fuoco nuovi modelli formativi che si collocano su una traiettoria decisamente utopica
LA SCUOLA DAL SECONDO DOPO GUERRA AD OGGI - dal dopo guerra, la scuola si è caratterizzata per: - Crescita in senso sociale - Ruolo nello sviluppo economico - Funzione svolta nell’assetto democratico - Pressioni riformatrici - in Italia, la crescita della scuola si è caratterizzata per: - Alfabetizzazione - obbligo scolastico - assunzione di un ruolo di mobilità sociale - popolo viene innalzato a condizioni di cittadinanza, protagonista nel contesto sociale e politico à scolarizzazione attiva ascesa sociale - Richieste per l'allargamento dell'obbligo non solo da politici (per creare cittadini liberi) per una vera partecipazione democratica prevista dalle costituzioni più avanzate, ma anche da industriali ed economisti per rispondere sempre meglio alle esigenze del mercato → doppia istanza: 1) cultura disinteressata 2) creare profili professionali → dibattito e conflitto. - Secondo Althusser (1970) la scuola agisce nel senso della riproduzione sia della forza lavoro che della visione ideologica della classe sociale al potere. - aspetti problematici che la scuola deve affrontare: Opposizione tra scuola di massa e scuola di elite, tra scuola di cultura e scuola professionalizzante, tra scuola libera e scuola conformatrice. - La scuola contemporanea è ancora in evoluzione cercando di dare risposte a situazioni sociali, culturali e di mercato del lavoro profondamente nuove. Carta costituzionale del 1948 e riforma della scuola del 1962 con scuola media unica e senza latino e più aperta alle scienze → aumenta il tasso di scolarizzazione del paese. 1974 con i decreti delegati che inaugurano la gestione sociale della scuola. Situazione di difficoltà soprattutto della scuola di secondo grado per mancanza di un disegno organico e un corpo insegnati scarsamente qualificato → difficoltà a introdurre nuove sperimentazioni didattiche. MASS MEDIA E EDUCAZIONE - Avvento dei mass media → vera e propria rivoluzione pedagogica. - I “persuasori occulti” hanno occupato uno spazio sempre più grande nella creazione dell'immagine di sé, dei propri gusti, stili di vita, comportamenti, consumi, ecc. regolando l'identità propria e della massa. - prima formazione dell’immaginario non passa più attraverso la dimensione familiare Veri e propri educatori informali → mentalità collettiva infantilizzata à determinando diversi condizionamenti attraverso omologazioni planetarie e transculturali. - Il controllo dei mass-media è divenuto una vera e propria industri che si lega sempre più sia alla logica
economica che all'ideologia dei gruppi dominanti. - L'obiettivo è la standardizzazione dei comportamenti à forme persuasive e accorgimenti che ripetuti fanno attecchire dei nuovi miti nella coscienza - La cultura veicolata è una cultura di massa fondata sul principio del divertimento à processo di evasione da realtà a integrazione da immaginazione - I mass-media veicolano un arte semplificata e volgarizzata che ha però il vantaggio di condurre le masse oltre il folklore e l'orizzonte magico-religioso, svolgendo un ruolo di emancipazione delle masse, avvicinandole al linguaggio dei ceti più colti. Solo la TV è riuscita a imporre l'italiano come lingua comune. -di fronte all’industria culturale à Divisione fra visioni “apocalittiche” (Adorno e Horkheimer → stereotipia, atrofia dell'immaginazione, subalternità al mercato) e “integrate” (McLuhan → 1911-1980 → valorizzazione della democratizzazione della cultura, sensibilizzazione nei confronti del mondo, funzione educativa positiva). - Occorre dominare il processo affinché i media diventino veicoli di reale cultura (vedi industria libri). E' un processo dal quale non si torna indietro, occorre arricchirla di cultura - con l’avvento dei mass media tutto l’universo educativo è stato modificato àSpiazzamento del ruolo delle agenzie tradizionali dell'educazione → non sono più loro i primi educatori dei bambini e dei giovani, perché si assegna un posto piu centrale all’immaginazione che al linguaggio e al campo cognitivo Popper → (1994) → condanna delle televisione la quale allena una mente visiva e quindi povera, ispirandosi ad un'ottica puramente affaristica / passività. La violenza che propone corrompe lo sviluppo psicologico ed etico del fanciullo. Occorrerebbe che venisse data una patente a coloro che fanno programmi spiegando chi è il bambino. Un nuovo Hitler avrebbe con la televisione un potere infinito. Cattiva maestra televisione Postman → (1979) → si concentra sul potenziale che i media rappresentano per la formazione se utilizzati con criticità. Fruibilità senza sforzo à La scuola deve governare questo processo rimanendo alla guida dello sviluppo critico e narrativo dei ragazzi à integrazione tra tv e scuola che consenta che la tv non cancelli il pensiero astratto e formale e crei uno spazio di resistenza, carattere critico attraverso l’impegno, strutturando un linguaggio de strutturato Strategia ecologica che integri le diverse attività Ecologia dei media
EPISTEMOLOGIA PEDAGOGICA ATTUALE - trasformazioni radicali della pedagogia: a. dalla scienza all’educazione b. critica del 68 e dall’intreccio - attivato un doppio processo che investe identità dell’ideologia: itinerario di crescita (cognitivismo, scienza dell’educazione) e itinerario di crisi e messa in discussione (critica ideologia, descolarizzazione) - padagogia è arte (sapere flessibile che opera come procedura calibrata alla situazione) filosofia (agire pedagogica sottintende un pensare universale) e scienza (sapere sperimentale, sottoposto a regole) insieme - Dopo la crisi d'identità che ha coinvolto la pedagogia negli anni '60, c'è stato il tentativo di investigare lo statuto logico della pedagogia individuando 4 modelli: Modello Analitico: pedagogia organizzata attorno al principio della logica scientifica, al criterio della spiegazione che riconduce gli eventi a leggi e analisi linguistica, fissando specificità del suo linguaggio Metelli Caratteri del discorso pedagogico: - approccio molare, complessità e tipicità del discorso - disciplina spuria, fatta di molti sapere - discorso che accumuna molte famiglie logiche - mantenere una filosoficità di base in funzione anti riduzionista scheffer analisi del linguaggio. Non ha un linguaggio omogeneo e sempre rigoroso à uso di termini specifici e tecnici come di slogan, parole convenzionali o inventive Modello strutturalistico-critico: indagini di Brezinka che si ispirano al razionalismo critico di Popper – mettere in luce aspetti scientifici delle pedagogie ma anche le scelte storico ideologiche Brezinka Scienza della pedagogia (scienza sociale empirica che si distanzia dalla dalle pedagogie ideologiche) filosofia dell’educazione (funzione normativa di fissare leggi e modelli, determinando obiettivi educativi orientando
opera degli educatori) pedagogia pratica (supporta scienza e filosofia) Modello dialettico: Marx, Lenin, Gramsci posizioni che riconducono la pedagogia al terreno della ideologia in quanto sapere operativo condizionato da valori che sono visioni del mondo. Modello ermeneutico: interpreta il sapere della pedagogia come radicato nel tempo storico, nelle sue tradizioni. Attraverso queste posizioni si è delineata una nuova immagine della pedagogia caratterizzata per il fatto di essere un sapere complesso che deve essere interpretato sulla base di diversi paradigmi teorici à sapere articolato NUOVE EMERGENZE EDUCATIVE Femminismo Problema Ecologico Problema Multiculturale Terza Età Problema del genere. Al principio la rivendicazione era in direzione di una parità di opportunità; a partire dagli anni '80 la rivendicazione ha riguardato la rivendicazione della differenza, della specificità del femminile → pedagogia della differenza. Partire dalla differenza per valorizzare la differenza emotiva cognitiva valoriale. Irigaray Ecologia → nuovi parametri: comprensione, rispetto, scambio non violento. Una più intima collaborazione fra ecologia e pedagogia non si è ancora realizzata. Recepito nozione di ambiente intesa come nicchia da rispettare e preservare. Ci sono spazi per un ripensamento e la creazione di sempre più urgenti neo paradigmi educativi e pedagogici che tengano conto proprio di questo problema per la creazione di un nuovo rapporto uomo/uomo, uomo/natura e uomo/società. Multiculturalità (rispetto e autonomia) e intercultura (dialogo di scambio attivo) → emergenza non transitoria che chiede soluzioni in tempi brevi ed efficaci per evitare scontri tra etnie, tra religioni, tra culture. La pedagogia deve attrezzarsi a comprendere le culture altre, allenando al dialogo e alla tolleranza. Occorre porre in questione l'etnocentrismo della nostra pedagogia e smascherarne i caratteri occultamente razzisti. Modello Multiculturale: melting pot statunitense→ convivenza pacifica tra culture con a ciascuno la propria autonomia. Modello Interculturale: incontro attivo fra le culture con anche una loro ibridazione per dar luogo a una cultura nuova → metissage. Terza Età: → accanto a problemi economici e sociali, nascono problemi educativi e pedagogici. Ricollocare la terza età a pieno titolo nella vita sociale → percorsi educativi di apprendimento, di ricreazione, di scambio sociale.
EPILOGO: VERSO IL XXI SECOLO Le molte pedagogie e l'espropriazione del pedagogico - pedagogia contrassegnata da un rilancio, articolazione interna di modelli, tensione volta a delineare il proprio statuto e apertura ai problemi sociali, storici. Pedagogia torna al suo proprium che è la formazione. Ermeneutica (Gadamer, Ricoeur, Darrida)→ accento sul carattere della “culturalità” della formazione, sul suo intrecciarsi non solo e non tanto con la vita sociale, quanto con l'assimilazione della cultura. I pregiudizi che ci vengono dalla tradizione vanno sempre sottoposti a critica oltrepassando il confine dell'identità per dare spazio a differenza e pluralismo. Razionalismo critico → formazione legata alla razionalità e alla apertura. Nussbaum impegno a costruire un uomo secondo il principio della cura di sé, riconoscimento della propria humanitas connessa alla tutela e sviluppo di sé. Rischio di espropriazione da parte di altre scienze, che non comprendono quel proprium. Si sta lavorando per non far decadere la pedagogia a tecnica, ma per preservarla come sapere e come sapere dell'uomo per l'uomo. Funzionalismo vs pedagogia critica Compresenza attuale di due modelli:
Pedagogie Funzionaliste → che guardano anche al ruolo di servizio alla società del mercato da parte della pedagogia (attenzione alla creazione di cittadini partecipi e quindi alla funzione sociale storicizzata della pedagogia/relazione con società e istanze (del mercato del lavoro..) Pedagogie Critiche → modelli di pensiero pedagogico e di azione educativa che mirano alla formazione di soggetti capaci di intelligenza critica, di porre istanze nuove. Luhmann funzionalista (1979- legge l'educazione e la scuola come sottosistemi sociali la cui funzione è quella di conformare e selezionare e che ha bisogno di una pedagogia capace di guidarli, la quale però è sempre anch'essa funzionale alla società nel suo presente storico. La formula è quella d'apprendere ad apprendere ed apprendere per tutta la vita.). Coloro che hanno spinto per l'introduzione delle macchine per insegnare sono stati i fautori più convinti di questo approccio della pedagogia. sistema educativo - educazione è un sistema specifico della società che ha una teoria (pedagogia) e una istituzionalizzazione (scuola). - Caratterizzato dall’autoriferismo (riflessione è svolta da specialisti) - Si organizza per formule di contingenza – modelli di formazione ideali che regolano l’agire educativo che si evolvono con la società (mondo tradizionale, modello del buon cristiano – mondo moderno formazione umana, autonomo – ora apprendere per apprendere Pedagogia critica: Scuola di Francoforte. Pedagogia dell'emancipazione. Adorno, Horkeimer, Marcuse. Jurgens Habermas → (1929--) contrappone a tecnologi e tecnocrati una visione della pedagogia che intende guardare sia a un altro modello di società sia a un altro modello d'uomo(non integrato capace di argomentare, si ispira a principi della ragione critica). Tra le sue opere corre un filo rosso in direzione di un progetto di emancipazione umana e un'idea di democrazia avanzata della società che continua a fare scuola. La pedagogia tra tecnica e cultura - in relazione ai bisogni educativi si pone un dualismo tra cultura e tecnica àcela bisogni diversi della società: bisogni sociali / bisogni individuali - Tecnica: bisogno di professionalità adeguate al funzionamento della macchina sociale per come si è definita sino ad oggi – attenzione allo sviluppo delle capacità tecniche e applicative - Cultura: bisogno di formazione personale di un sé autonomo capace anche di inserire prospettive di cambiamento sociale. Per fare ciò occorre che il soggetto sia formato centrato nel proprio sé – attenzione alla formazione della psiche e cura di sè - istruzione. tecnica: competenze e professionalità, addestramento alle conoscenze; cultura: formazione del soggetto come mente individuo, cultura che è sia fascio di sapere strumento che alimento per la crescita della intelligenza. - Anche la scuola si struttura in maniera differente: tecnica: trasmissiva, cognitiva, produttrice di competenze, addestramento alle competenze; cultura: formativa, culturale, stimolatrice di tutto Luhmann → apprendere ad apprendere, ma con un ottica “integrata” agli interessi del sistema sociale contrapposto al modello del Bildung (formazione umana dell'uomo). Morin (1999) → reclama un sapere che sappia pensare, sempre e insieme, mezzi e fini assegnando ai fini la priorità sui mezzi → la complessità impone la creazione di una “testa ben fatta” capace di far fronte ai problemi con intelligenza critica. Questo dualismo dovrebbe diventare oggetto di confronto affinché il problema non resti o – o, ma diventi e – e! La ripresa del soggetto e il “lifelonglearning” Società postmoderna → pluralistica, frammentata, decentrata, perdita di identità individuale à ritorno alla riflessione sulla formazione del soggetto à passaggio dal sociale al soggetto - “Assoluto pedagogico”, secondo Laporta è la centralità dell'educando che deve essere principio motore dell'agire educativo e dell'azione pedagogica, è nel DNA della pedagogia attuale.à si vive una crisi del soggetto e delle sua identità e solo ripatendo dal soggetto e sua formazione si può recuperare - Pedagogia del soggetto à lifelonglearning = formazione alla cura di sé – formazione in itinere di sé à pratica dell’autobiorafia e delle storie del vissuto - Formazione continua per gli adulti Le molte agenzie dell'educazione - La congiuntura attuale ha determinato il concretizzarsi di più agenzie formative, a volte in armonia, ma più spesso in contrasto fra loro.
Famiglia, scuola, chiesa, stato, media → agire confusi, frammentati e non integrati hanno relegato l'educazione a istruzione o apprendimento di tecniche / risorsa perché articola l’educare su tutta la società Situazione complessa e contraddittoria l'educazione nelle società avanzate a capitalismo maturo à occasione per una più compiuta riflessione, consegna ai processi formativi con maggiore consepevolezza à fare orientare la propria formazione - L'educazione va nella direzione imposta dalla società dei consumi! Solo con il risveglio dell'io, con il sollecitarlo alla ricerca di sé, collocando il sé su una frontiera critica della società, si compie vera educazione. L'orizzonte mondialità e la pedagogia come speranza - La mondialità è l'orizzonte attuale della politica e dell'economia, ma anche dell'antropologia e dell'educazione. Mondialità si impone nella globalizzazione e nel prodotto della globalizzazione / presente dappertutto attraverso tv La pedagogia è lì che deve posizionarsi. Occorre favorire la nascita di un “uomo planetario” capace di dialogare con la diversità e di agire con dialogo e solidarietà. La mondialità ci obbliga a stare nella multiculturalità. Intercultura, diritti umani, solidarietà, → l'uomo, il fratello, oggi ha tanti volti quanti sono quelli di chi ci passa accanto. - Compito è quello di dare speranza, liberando l’uomo dai condizionamenti – porli in uno spazio di dialogo e confronto Ernesto Balducci (1990) → compito delle religioni è contribuire a creare un uomo nuovo, un uomo planetario il quale non è di per sé anti-religioso, ma si oppone alle chiusure del sacro per creare uno spazio ecumenico capace di accogliere. L'uomo planetario è l'uomo post-cristiano che si pone in un'ottica universale, che si spoglia della sua ideologia e sosta nello spazio dell'incontro e del dialogo.