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Zitiervorschau

UNIVERSITY OF CALIFORNIA MEDICAL CENTER LIBRARY

SAN FRANCISCO

Piano dell'opera:

RENATO BIASUTTI

LE RAZZE E

POPOLI

I

DELLA TERRA Quattro volumi nel

testo e

di

fuori

complessive pagine 3000 circa,

testo

e

con ricche illustrazioni

numerose carte geografiche

in

nero e

VOLUME PRIMO:

RAZZE, POPOLI E CULTURE VOLUME SECONDO:

EUROPA

-

ASIA

VOLUME TERZO:

AFRICA VOLUME QUARTO:

OCEANIA

-

AMERICA

-

INDICI

a colori.

RENATO/ BIASUTTI

LE RAZZE E

I

POPOLI

DELLA TERRA VOLUME QUARTO

OCEANIA- AMERICA INDICE GENERALE CON LA COLLABORAZIONE DEI PROFESSORI

Raffaello

BATTAGLIA

-

Giuseppe GENTILLI

Con 12 e

-

José

IMBELLONI

-Tullio

TENTORI

tavole a colorì fuori testo

542 illustrazioni nel testo, comprese 33 carte geografiche in nero

e

a colori

Terza edizione riveduta e aggiornata

UNIONE TIPOGRAFICO -EDITRICE TORINESE

Stampato Torino

-

in Italia

Tipografia Sociale Torinese, corso Montecucco 108

-

1959

Bi

hi I15f AVVERTENZA SULLA LETTURA DEI NOMI

ETNICI

E GEOGRAFICI La scelta delle norme di trascrizione dei NOMI ETNICI è stata fatta col criterio principale di presentare al lettore nomi agevolmente leggibili e pronunciabili secondo le comuni regole della lingua italiana. Si è perciò evitato di ricorrere a tutte le lettere o segni speciali richiesti da una trascrizione rigorosamente scientifica (per dare un solo esempio, si sono del tutto trascurati i segni convenzionali impiegati dai linguisti per rendere i particolari suoni avulsivi, 'clicks' delle lingue boscìmana e ottentotta). D'altro canto, poiché l'alfabeto normale italiano non contiene tutte le lettere necessarie a rendere i suoni in uso nelle lingue dei vari popoli, si è dato un determinato valore ad alcune delle sue lettere o gruppi di lettere e si è ricorso ad un limitatissimo numero di segni. Ciò si è fatto anche per non alterare senza vera necessità o altela grafia dei nomi etnici che ci sono pervenuti da un'altra lingua europea. rare il meno possibile In conformità ai detti criteri si sono stabilite le norme qui appresso indicate. Alla C e alla G sono stati conservati i valori che queste lettere hanno in italiano: duro (velare) davanti alle vocali cupe (a, o, u), schiacciato (palatale) davanti alle vocali chiare (e, i). Si è scritto perciò all'italiana: CIAMACOCO, CIANG-PÀ, CIUANA in luogo della forma spagnola Chamacoco e delle inglesi Chang-pa e Chuana (francese « Tchouana » tedesco « Tschuana ») e, analogamente, si è scritto GERMA, GIÀRUA, GIÙR in luogo del francese Djerma, e del«Djour»; ted. «Djur »). Per evitare poi qualsiasi dubbio nella letl'inglese Jarawa e Juv (fr. tura, in fine di parola (o di sillaba) il suono schiacciato delle due lettere è indicato con e e ^



-



:

:

:

;

;

:

TWlC, KREG).

(per es.,

Corrispondentemente, il suono duro della g davanti a vocali chiare è stato reso all'italiana con gh: per es., Ghenya, Ghiliaki, Ghiryama in luogo delle forme straniere Genya, Giliaki, Giryama. Il suono duro della e è stato reso quasi ovunque e sempre in fine di parola o di con la k: per es., KIKUYU, KIRGHISI, CIUKCI, YUROK: ma la e è stata mantesillaba nuta nei nomi che da tempo sono entrati nella letteratura etnografica nostrana (per es., ACCA in luogo di Aka o Akka, DAIACCHI in luogo di Dayak) o concernenti popoli dei cessati possedimenti italiani (per es., COMA, CONSO, CUNAMA). La lettera indica un'aspirata: per es., HÀIDA. La lettera J suona come i (in vari nomi che cominciano con dittongo: per es., JAPIGI,





H

JACUTI). Il gruppo la

j

KH

indica un'aspirata gutturale, come, all'incirca,

nello spagnolo): per

es.,

il

eh tedesco in

«

Buch

»

(o

KHMER.

NY

NH

N

(nella trascrizione inglese di (portoghese) e La lettera (spagnola) e i gruppi molti nomi etnici africani) rendono la nasale palatale, come all'incirca la gn italiana: per es., « Kwanyama »), NYICA, che sono da leggere Zugni, Cuagnama, ZUNI; (ingl. Gnica. indica un suono nasale, non palatale, come all'incirca nel francese « sang » o Il gruppo « long ». È dato in molti nomi cinesi e indocinesi (per es., FI-TONG-LUANG, che si legge dunque Fi-ton-luàn) e anche in gentilizi di tribù africane (specialmente nilotiche, per es.,

CUANHAMA

:

NG

KARAMOGIONG, da La SH (fricativa SHOSHONI. La

SCEIENNE Il

gruppo

se,

(ingl.:

TH

«

leggere palatale)

Karamogiòn). suona come

tuttavia,

è stata

Cheyenne

»),

è intermentale,

la

se

mantenuta

SCIARI

(sr.)

in

«scena»: per

(frane: «Chari»),

suona cioè come

es.,

SALISH, SHINA,

volentieri davanti a vocali chiare:

per

es.,

SCILLUK.

nell'inglese «thick»: per es.,

ATHABASCA,

GOLIATH.

W

Y

e la si pronunciano rispettivamente come la u e la i nell'italiano « uomo » e « ieri ». e BAYA si pronunciano semivocali non portano mai l'accento tonico: per es., Queste « Bàtua » e « Bàia ». Nel caso di nomi già noti al lettore (specialmente attraverso la nostra letteratura coloniale) si sono spesso conservate la u e la i anche per i suoni semivocalici: si è scritto, per es., UOLOF in luogo di Wolof (frane: « Ouolof ») e BÀRIA (etiopico e arabo:

La

«

Bàryà

BATWA

»)

142437

-ULLA LETTURA DEI NOMI ETNICI che una particolare difficoltà dei

Coniali,

ta dalle ti

si

presenta semprenomi che

britannici,

nomi

tto ai

delle

sono pervenuti nella

ci

marita consonanti'

e

di quei gentilizi erano inoltre resi in forma più o ance trascrizioni di essi negli scritti fran
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Cu

E,

da farsi, le cerimonie conterebbero assai più. In genere, tale difficoltà si è sormontata facendo coincidere le cerimonie religiose con il periodo di minor lavoro, di solito gennaio e febbraio. Anche le missioni cristiane devono permettere ai loro proseliti di assentarsi per recarsi dove si celebrano le feste i

lavori più importanti

pagane.

Non usi e

moderna non abbia fatto cambiare gli remota terra di Arnhem, dove esistono nove

deve tuttavia pensare che

si

la vita

costumi indigeni. Perfino nella

missioni e la vita indigena è severamente protetta dalla legge, che vieta l'accesso

bianchi salvo in casi eccezionali, la vita indigena

ai

Berndt, che studiarono recentemente

si

evolve rapidamente.

I

coniugi

gl'indigeni intorno alla missione di Oenpelli

(fondata soltanto nel 1925) riscontrarono anzitutto che la tribù originaria dei geridji è stata quasi totalmente sostituita dai

Gunwinggu. Inoltre

Man-

è caratteristico che,

pagane siano indette la sera dagl'indigeni, il numero di tali ben minori che in passato. Le canzoni estemporanee create dagl'indigeni non sono più dedicate soltanto ai motivi tradizionali, e spesso celebrano avventure amorose tutt'altro che coniugali, cosa meno comune benché cerimonie

religiose

cerimonie e

la loro regolarità risultino

in passato.

Il

Berndt

ritiene che la perdita della fede tradizionale e la disgrega-

zione della società indigena siano

cause principali dell'amoralità sessuale che

le

si

riscontra tanto spesso al giorno d'oggi tra gl'indigeni del settentrione, già custodi rigidissimi dell'ordine

capitale notato dai

morale

e familiare in

Berndt

un passato ancora

è la sterilità crescente delle

Un

assai recente.

fatto

coppie indigene intorno ad

Oenpelli e all'isola Goulburn, sterilità che essi attribuiscono al cibo inadeguato ed alle

malattie veneree. Le gravidanze diventano di più in più rare, e

gli spiriti

dei futuri

neonati non trovano abbastanza madri da visitare in sogno, secondo la bella leg-

genda indigena

;

vi

devono essere tanti

vagano ancora

di questi spiriti che

in cerca

di madri. Il

Lo m mei

fece

recentemente uno studio comparativo assai interessante nella

regione dei Kimberleys (Australia nord-occidentale). Vi le

si

trovano tre tribù,

e tutte

gradazioni di adattamento alla vita di tipo europeo. Nel territorio degli Unga-

rinyin vi sono alcuni bianchi;

Kunmunya

missione di

ma

i

YVorora, in

numero

(Porto di Giorgio IV)

;

gli

vivono intorno

alla

Unambal vivono per conto

loro

di circa 200,

Quanto all'adattamento culturale, gl'indiDerby si guadagnano la vita come camionisti,

visitano la missione di tanto in tanto.

geni puri ed

i

sanguemisti di

Broome

e

meccanici, o commessi, e non hanno alcun contatto con la vita indigena primitiva. Gl'indigeni che lavorano per

gli

allevatori di bestiame della

campagna hanno dimen-

ticato parte della lingua e quasi tutta la cultura primitiva, e sarebbero incapaci di

una doppia vita, lavobovini durante una metà dell'anno, ed

vivere lontano dalle fattorie. Molti indigeni tuttavia vivono

rando come avventizi per gli allevatori di apprezzando allora il tabacco, lo zucchero, il tè ed i biscotti della vita sedentaria, mentre per l'altra metà dell'anno ridiventano nomadi ma fanno ancora uso di prodotti moderni, come vestiario, cibi in scatola, e fiammiferi. Alcuni vecchi non si sono arresi a tali

cambiamenti,

senz'alcun contatto con e secondo

i

Lo m mei meno

e

vivono ancora

bianchi. del

10%

La dei

la loro esistenza di

sterilità

nomadi

raccoglitori

minaccia anche questi vari gruppi,

Worora sono

sotto

i

vent'anni.

La

vitalità

CAP.

GENTILLI

G.

Vili

-

LE CONDIZIONI ETNOLOGICHE ATTUALI DELL OCEANIA

^47

dell'aggregato sociale

indigeno è ben lonta-

na e

dall'essere spenta,

si

notano nuove ag-

giunte al culto, sotto

forma di danze, riti ed adesioni, tuttavia presto dimenticati. Si verificò perfino

di

un nuovo

caso

il

culto,

detto Kurrangara, con

cerimonie tenute nella lingua anglo-indigena (pidgin English) a base

di scorpacciate di

zucchero, pane e carne di manzo. In tè,

genere sia delle

gli

una

«

Fig. 186. Lavoratori indigeni davanti a uno spaccio, riserva « australiana (fot. Information Bureau or Australia House,

tribù che

le i

leggi religiose

tradizionali stanno

perdendo

i.

apporto regolare di cibo,

il

loro importanza,

la

giovani più svegli hanno imparato la lingua e

anziani hanno compreso

gli

Londra

anziani

soprattutto dove

Anche

in

gli usi

dei bianchi.

valore pratico della vita sedentaria, col suo

e le missioni stabilite all'orlo del deserto occidentale rice-

vono quasi ogni giorno nuovi ospiti dall'interno. Occorre dire che tali nuovi arrivati non si curano affatto dell'insegnamento religioso dei missionari, che tuttavia ascoltano con deferenza non priva di una certa diffidenza, soprattutto al principio: quello che cercano è cibo e tranquillità.

Soprattutto nell'Australia Occidentale

si

cerca di allevare

bambini indigeni

i

in

missioni dove possano apprendere valori morali assieme a quella base di cognizioni materiali

necessarie

nella

vita

ricevono potrà forse evitare anteriore e di

si

spera, in tal

la

moderna: l'alimentazione variata che sterilità,

modo,

tali

giovani

tanto grave e frequente nella generazione

di creare

una nuova generazione indigena capace

mantenersi con dignità nell'ambiente sociale contemporaneo. Xel complesso, si nota un grande miglioramento nel trattamento degli indigeni,

soprattutto negli stati meridionali, dove nità europea.

I

si

cerca appunto di assimilarli nella

vecchi pregiudizi di razza non sono scomparsi,

ma

le

comu-

scuole miste,

l'apprendistato degli indigeni e la loro accettazione nelle unioni sindacali sono segni incoraggianti. In vari stati, casette

per famiglie indigene, e

si

comode

e

moderne sono

trovano frammiste a quelle abitate da Europei. Anche

nel Territorio Settentrionale, grazie all'impulso energico e interi villaggi indigeni

sono

state costruite apposta

stati fondati

con

risultati

avveduto del Hasluck,

promettenti: per

es.,

l'intera

tribù dei Wailbri, ridotta a 300 sparuti e affamati superstiti vaganti nel deserto,

abiterà

un nuovo

villaggio

presso

Tennant Creek da dove

gli

avviarsi a settentrione o ad oriente per trovare impiego stagionale

mandrie

di

bestiame sono mandate all'ingrasso o

uomini potranno

quando

al macello. Inoltre,

le

grandi

quasi dovunque

PARTE QUINTA

-4 S

OCEANIA

Fig. 187. Distribuzione probabile della popolazione indigena dell'Australia e della

ogni punto rappresenta 50 individui (da D. S. Davidson,

l'istruzione e l'igiene è

hanno migliorato

ancora cittadino con pieni

Papua

le

il

pubblico

si

alla fine del sec. »,

xvm:

1938).

bambini. Tuttavia, l'indigeno non Meridionale e Occidentale e

interessa

al

meno

benessere degli

e Melanesiani.

La popolazione si

diritti nell'Australia

Tasmania

Anier. Philos. Soc.

sempre più vedute più larghe guadagnano lentamente terreno.

ancora nel Queensland, indigeni e

ma

la vita dei

in

della

Nuova Guinea non

è

mai stata contata,

e si

stima che

trovino circa 2.300.000 indigeni di varie razze. Gli Europei sono pochissimi,

loro influsso sulla vita indigena delle regioni costiere e minerarie è

ma

vi il

stato molto grande

Nel 1927 Cilento riscontrò un'incidenza di tubercolosi del 5° tra i braccianti indigeni delle piantagioni europee al momento del loro arrivo dal villaggio natio. Dopo due anni di soggiorno in piantagione l'incidenza aveva raggiunto e spesso funesto.

CAP. Vili

Fig.

il

43%, ed

G.

GENTILLI

-

LE CONDIZIONI ETNOLOGICHE ATTUALI DELL OCEANIA

188. Distribuzione attuale della popolazione indigena dell'Australia e della (G. Gentilli).

i

braccianti che erano rimasti oltre dieci anni con

gli

249

Tasmania

stessi piantatori

mostrarono un'incidenza tubercolare del 73%. Tali condizioni furono ben presto migliorate grazie agli sforzi del governo australiano, nonostante l'apatia interessata dei piantatori. Per esempio, ora

i

braccianti devono essere rinviati al villaggio

natio alla fine del periodo contrattuale, e nel frattempo visite mediche sono abba-

stanza frequenti ed obbligatorie. Gl'indigeni vestono la sottanina tanto Pacifico,

oppure

calzoncini

corti

all'europea,

e

solo

di

rado

comune

portano

nel

sottanine

una certa lunghezza perchè col calore umido di quelle regioni si possi può facilitare lo sviluppo d'insetti parassiti. Per la stessa ragione non si consiglia agli uomini di portare calzoni lunghi, ed alle donne di coprire le spalle ed il seno. Anche nell'interno si notano grandi cambiamenti, vari gruppi e sottogruppi che ancora pochi anni fa proibivano matrimoni misti fra i loro appartenenti ora permettono tali matrimoni. I giovani soprattutto non credono più ai (lap laft) oltre

sono formare piaghe o

OCEANIA

PARTE QUINTA

250

Le ragazze non sono più vendute

totem.

al

futuro marito, e quindi

più proprietà dei mariti. Nei lavori agricoli

ma

poco a poco

si

imparano ad usare

usano ancora

si

gli utensili

sono chiamati a costruire una strada comunale utensili europei.

Il

europei, e essi

si

gli

le

mogli non sono

utensili primitivi,

quando

gli

uomini

abili

servono esclusivamente di

pidgin English è la lingua franca. Molti aspetti dell'edilizia e

dell'agricoltura sono ancora di carattere tradizionale.

passaggio dalle religioni originarie

Il

piuttosto burrascoso. Già nel 1913

ma

si

alle

notò

credenze para-europee il

sorgere di

un

fu,

ed

è ancora,

culto strano nell'isola

1919 ed il 1925 tale culto, allora detto dagli Europei « pazzia di Yailala », si diffuse in molte località. Alla base di tutto era il mito che un carico di merci ad uso esclusivo degl'indigeni dovesse arrivare su una Saibai (stretto di Torres),

tra

il

nave condotta da antenati bianchi degl'indigeni stessi. Tutta una serie di cerimonie religiose fu istituita per questo nuovo culto. Poco a poco gl'indigeni lo abbandonarono, finché lo scoppio della seconda guerra mondiale favorì la sua rinascita. Dopo la fine della guerra e la partenza delle truppe americane ed australiane dalla Nuova Guinea molti indigeni credettero nuovamente nel rovesciamento della situazione, che avrebbe dato loro una posizione eminente mentre gli Europei sarebbero stati ridotti in una condizione subordinata. Allo scopo di creare un ambiente propizio per tale cambiamento gl'indigeni si assoggettarono a disciplina rigidissima ed istituirono accampamenti a tipo militare, con capanne adibite al ricovero del carico sperato, mentre gli abitanti si esercitavano collettivamente nella lingua inglese che gli apportatori del carico avrebbero parlato. Sacrifici volontari da parte dei proseliti erano

la distruzione degli orti, l'uccisione dei maiali e del pollame, e l'astinenza ses-

suale. In alcuni casi

i

risultati

carestia così creata, tanto che di

furono assai gravi, e ne risultarono morti dovute alla il

governo dovette inviare forze di polizia per tentare

persuadere gl'indigeni dell'infondatezza delle loro speranze.

Nonostante queste

difficoltà

temporanee,

i

governi australiano ed olandese cer-

modo

mentre gl'indigeni sono incoraggiati ad abbandonare quelle pratiche e credenze che sono contrarie all'igiene, si cerca di mantenere la vita indigena nel suo insieme organico, anche quando tale programma deve opporsi allo zelo missionario di sètte bene intenzionate, ma poco pratiche. In un certo senso il nuovo « culto del carico » (cargo cult) dà rilievo e forma orgacano

di far evolvere le civiltà indigene in

assai graduale, e

nica al desiderio degl'indigeni di ottenere giustizia sociale. Nell'isola di

mone)

il

la

(Salo-

vecchio culto iniziato nel 1930 con l'aspettativa di un mitico vapore carico

di merci destinate alle confraternite indigene esplose di

dopo

Buka

nuovo

alla fine della guerra,

partenza delle truppe europee. Insieme all'aspettativa del mitico carico, il desiderio di ricevere paghe più elevate, adeguata istruzione,

gl'indigeni espressero

ed infine l'indipendenza. «

idee sovversive

»,

Il

governo coloniale naturalmente cercò

di sradicare tali

e vietò qualsiasi esercitazione paramilitare e l'esazione di con-

denaro da parte dei capi del nuovo movimento. Nonostante l'arresto di alcuni capi, è certo che il fermento continua, e non si può non dedurne che gl'inditributi in

sentano sempre più consci dei loro diritti. Anche se gl'indigeni dell'interno sono più legati alla tradizione che quelli della costa,

geni, senza tuttavia imitare gli Europei,

si

Fig. 1S9. \'ita indigena attuale nell'Australia. In alto, un gruppo di ragazzi in basso, cavalieri indigeni (meticci) a Croker [sland (fot. Inforni.

Aranda diretti alla scuola governativa; Bureau Australia House, Londra).

OCEANIA

PARTE QUINTA

252

tutta la società indi-

gena si evolve poco a poco, e l'antico regime coloniale deve tener conto dei cam-

biamenti dovuti guerra e ra.

alla

dopoguer-

al

Intanto la malaria

è assai diffusa e la

po-

polazione indigena è la più lenta

a ripren-

punto

dersi dal

di

vista demografico.

La popolazione delle isole principali è -~*

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-.

Bougainville

*

-

-'+.

II

J.

IMBELLONI

Marcia di indigeni Puri-Coroados attraverso

tenta osservazione personale durante le terre del

Sudamerica.

cambio supera

in

Peruviana, 2



LE GENTI INDIGENE DELL AMERICA

-

Xon

osa

la selva, in fila

le

indiana (dall'album di M.

vox Wied.

sue prolungate peregrinazioni

d'Orbigny aumentare

Araucana, 4

numero

il

ma

attraverso

ma

di tre razze,

Pampeana,

Cichitiana, 6°

5

e 7° Brasiloguaranì. Questi sette rami erano certamente difettosi, specie 6°,

_

:

determinare ben sette branche

tale ristrettezza classificatrice col

Antistanti, 3

315

rappresentarono nel loro insieme un gran passo verso

la

il

:

Moxiana 2°,

5

e

discriminazione dei

gruppi sudamericani. Specialmente

La convenienza i

il

vasto teatro brasiliano reclamava un più acuto discernimento.

di considerare

come un gruppo umano

specifico quello che raccoglie

residui dei vecchi popoli dell'Altopiano, nel Brasile orientale, e distinguerlo siste-

maticamente dall'insieme tifico in

C.

F.

forza dell'indagine glottologica, e tutti ricordiamo

von Martius.

l'instancabile

esploratore

famiglia Gè, sia pure con l'imperfetto cartello di

Xon deve

sorprendere

la

lentezza con la quale

che

mondo sciencon rispetto il nome di

imposta

degli indigeni dell'Amazzonia, fu

al

formulò l'indipendenza della

una Ges-nation. si

aprì

il

cammino

il

concetto della

indipendenza degli abitanti del Planalto e del Litorale marittimo del Brasile nel

ter-

AMERICA

PARTE SESTA

3l6

reno della classificazione antropologica. Propugnata già da

deve aspettare

la

Deniker

pubblicazione del libro di

Quatrefages

(1900) che enunciò

dolicocefala di capello ondulato, e poi la formulazione più completa di

con

(1912)

la

sua

«

formazione Brasilo-orientale

»

definita per

mezzo

(1879),

una razza Biasutti

della colora-

forme craniche ipsicefaliche. È facile discernere con uno sguardo storicamente orientato che fu precisamente questo momento il punto culminante della tassinomia americana, pel fatto

zione cutanea chiara,

capelli ondulati e le

i





che per un lato permise di smantellare la scoraggiante convinzione di una promi-

ad ogni accertamento

scuità americana refrattaria il

metodo da seguire

dislocamento e regresso territoriale

È

classificatorio, e dall'altro segnalò

nella ricerca di antiche unità linguistiche e razziali in via di

anche chiaro che una

e in

non pochi

siffatta constatazione

casi di

avanzata estinzione.

dovesse spettare all'America del

aggruppamenti indigeni sono più numerosi ed offrono più visibili contrasti morfologici. Nel continente settentrionale l'omogeneità si presenta più sensibile che il contrasto, ad una osservazione superficiale. Fin dai primi giorni gli autori nordamericani si videro spinti ad adottare criteri affatto sud,

continente

dove

i

primitivi

distinti.

medico

Samuel Morton, che

primo antropologo nordamericano e collezionò le prime serie di crani del doppio continente, pubblicate in seguito nel suo grosso volume del 1839, formulò con queste parole il frutto della sua vita di studioso: «dal Capo Horn al Canada e da Oceano a Oceano, le nazioni americane presentano un tipo comune eccettuando gli Eschimesi nella organizzazione fisica, non meno che nella morale e mentale, ciò che conferisce ad esse una posizione isolata dal resto dell'umanità ». E ben vero che la American Race del Dr. Morton fu poi divisa in due parti: i° the American family e 2° the Fin dal principio

il

di Filadelfia



Toltecan family, logico,

ma

fu

il



questa separazione non toccava minimamente l'aspetto morfo-

Morton comprese

essendo puramente culturale e storica.

nella «famiglia

« famiglia ameIndù civilizzati ricana » gli Indù barbari di tutta l'America. Ulteriormente scrisse che « le nazioni americane appartengono a una sola razza e a una sola specie e si assomigliano l'una all'altra nei caratteri fisici, ma non negli intellettuali ». In quest'ultima frase è con-

tolteca

»

del Messico, Perù e Colombia,

gli

e nella

tenuta l'unica vacillazione sofferta nel corso di più di 20 anni dalle imperturbabili convinzioni di e

mentale

La

Morton,

quale prima aveva assicurato l'unità del tipo «morale

il

».

reazione alla Single Race di

Morton

e

alla

sua espressione craniologica,

Y American cranial type, fu opposta da Aitken Meigs, che

demia

gli

successe nell'Acca-

Questo antropologo, che per la sua sensibilità morfologica e chiaroveggenza è il più degno di tal nome che abbia prodotto la sua nazione, fu il primo non solo a proclamare l'esistenza dei popoli dolicocrani d'America (iniziando con ciò un processo dialettico che doveva durare mezzo secolo), ma anche a riconoscere la preponderanza numerica delle forme dolieoi di. Inoltre, per mezzo della definizione di alcune « forme etniche » del cranio che di Filadelfia e lavorò

con

le stesse collezioni.

anticiparono la cranioscopia geometrica di G.

gruppi del

Mondo Antico

siano

i

Sergi,

rappresentanti

«

si

dedicò a ricercare quali

omoiocef alici

»

degli

americani.

CAP.

Ma

II

J.

IMBELLONI

l'impegno di Aitken

LE GENTI INDIGENE DELL'AMERICA

-

Meigs non

esercitò influenza decisiva

posteriore delle scuole antropologiche del suo paese, che ebbero

il

31/

sviluppo

sullo

più ampio svolgi-

mento con F. Boas e A. Hrdlicka, ambi instancabili investigatori e capiscuola. La predicazione costante del primo ebbe l'effetto di infondere nei suoi concittadini e specialmente nei discepoli la convinzione che

i

caratteri morfologici che distinguono

gruppi umani sono l'emanazione diretta dell'ambiente in cui vivono; il secondo diffuse durante il suo lungo insegnamento il concetto dell' American homotype, nel

i

Morton

quale sopravvive la Single Race di

Unità

e divisibilità,

Mentre nitori della

poligenismo,

a guisa di verbo reincarnato.

monogenismo

seguito

autoctonismo.

infieriva la discussione intorno all'antichità dell'uomo in

sua presenza nei periodi

meno

ad una

«

ominazione

»

America,

i

soste-

recenti (terziario, quaternario inferiore)

crearono un clima propizio all'ipotesi che l'uomo in

e

si

fosse generato localmente, sia

indipendente e quindi poligenetica, come volle

L. Agassiz, sia a una apparizione monogenetica, come sostenne Fiorentino Ameghino. Quest'ultimo fu portato ad immaginare che tutti gli uomini del mondo derivassero da progenitori apparsi nella provincia di Buenos Aires, e la sua idea, benché ristretta ai soli indigeni americani, fu accolta unicamente da Giuseppe Sergi fino al

giorno in cui questo fecondo autore

si

vide costretto a riconoscere che l'americana

una popolazione mista, composta da molteplici componenti derivate dalle razze dell'Oceano Pacifico, ed abiurò quanto aveva sosteanch'esse metamorfiche nuto fino al 1908. Oggi in generale l'ipotesi di una genesi dell'uomo sul suolo delcon tutto quello che sappiamo della 1 America meridionale è ritenuta inconciliabile è





storia somatica dell'uomo, della sua dispersione territoriale e anzitutto

con

antiche

le

forme degli organismi della pampa, a carattere specificamente australe. Fu di moda in quegli anni parlare dell' « autoctonismo » nel senso di una rigorosa indipendenza non solo filetica, ma anche culturale. Il problema genetico degli americani fu presentato da Daniele

gioco dialettico:

«

Brinton

Pochi, o nessuno,

in questi termini, che racchiudono

hanno meditato

un

abile

sul carattere antiscientifico della

domanda: di dove vennero e chi furono gli abitanti indigeni d'America? Al considerare una interrogazione strettamente analoga: di dove vengono i negri dell'Africa? questo carattere risalta maggiormente palese. Ognuno risponderà: Indubbiamente vengono la

dall'Africa.



Originariamente?



-

Sì,

originariamente; essi costituiscono



sottospecie negroide dell'uomo, propria del continente africano.

nel caso dell'Indio d'America è perfettamente parallela:

cana,

il

— La sua

La

risposta,

origine è ameri-

tipo razziale fu creato e fissato nel continente americano; gli Indi costitui-

scono, in verità,

una

sottospecie,

non meno che

la

Sarebbe inutile rilevare in quante asserzioni impropria,

e

certamente insostenibile

ai

giorni

razza africana e la bianca la

dimostrazione del

nostri;

noi

».

Brinton

è

l'abbiamo qui ripor-

tata unicamente quale esempio della tendenza che ha dominato in

un particolare

È la tendenza autoctonista, nata a guisa di corollario dal concetto dell'unità tipologica di tutta l'umanità del

periodo del largo processo che stiamo riassumendo.

Nuovo Mondo.

AMERICA

PARTE SESTA

3l8

Di questo concetto non mancavano, del

ed impressioni nella

resto, asserzioni

let-

Lo spagnolo don Antonio xvni aveva ben affermato che «veduto un Indio, di qualunque

teratura dei cronisti e descrittori delle

«

Indie occidentali

».

de Uolla nel secolo può dirsi di aver visto tutti gli altri, per ciò che concerne il colorito e la forma del corpo». Al principio del nostro secolo Henry Vignaud (1911) parafrasò la stessa frase nelle seguenti: «Chi ha visto davvicino un Indiano, li ha visti tutti; infatti, qualunque sia la differenza che passa fra l'uno e l'altro, conservano sempre una somiglianza generale che impressiona l'osservatore e non gli permette il dubbio regione,

che appartengano a razze diverse...

stono anch'essi neh" affermare che e

».

pochi viaggiatori del secolo scorso

razza rossa

la «

L'Humboldt,

dal nord al sud.

Non

Meyer,

il

insi-

è la stessa dall'Atlantico al Pacifico

»

principe di

il

Wied,

L.

Simonin

concordano nel sostenere che si tratta di un ceppo unico, senza allontanarsi di un pollice dalla concezione necessariamente unitaria contenuta nelle clase molti altri

Linneo

sificazioni continentaliste di

Ultima campana che nella sua lunga

e

Blumenbach.

dell'indivisibilità dell'umanità

Come

i

è stato Ales

più

dell'antropo-

alti posti

popopopolamento d'America,

veri autori del

i

sarebbe realizzato in un'epoca addirittura recente (10.000 anni fa

si

attraverso lo stretto di Bering e la catena delle isole Aleutine, riscontrato nelle razze dello caratteri

maniera

facciali

cranici,

si

e

all'incirca)

dichiara aver

Jenissei lo stesso colore della pelle, gli stessi capelli,

identica costruzione scheletrica e poi anche la stessa

di vestire e la stessa mentalità dell'Indio d'America.

identità egli

Mondo

e

Hrdlicka,

è noto, egli sostenne d'aver trovato nelle

lazioni dell'Asia settentrionale ed orientale

che

occupò

e laboriosa vita (1869-1943)

logia ufficiale degli Stati Uniti.

americana

Per poter

stabilire tale

vide a sua volta forzato a postulare l'unità degli indigeni del

Nuovo

e a creare una formula speculativa dei suoi caratteri organici, ossia ì'Homo-

type americano. Sfuggendo ogni difficoltà, visione accorciata e semplificata del gli spiriti

il

Hrdlicka

sistema dello

problema americano, ed

presenta una

è per ciò atta a sedurre

tendenti alle formule piane e sommarie.

Ciò malgrado, l'unità razziale degli indigeni americani non trova oggigiorno molti seguaci, neppure negli Stati Uniti, fuori che fra

i

più diretti successori del compianto

antropologo di Washington. Si è visto palesemente che l'idea dell'omotipo derivava

da operazioni mentali la

lunghezza e di altezza, né

di

lici

di eccessiva generalizzazione. il



la statura,



gli indici cefa-

naso, né la faccia, né le curve della calotta, né

costruzione e proporzione reciproca delle ossa lunghe degli arti superiori ed infe-

comportamento biologico o la dinamica vitale costituiscono una costante. Lo avevano già avvertito nella vecchia antropologia Desmoulins e Retzius, e lo stesso Ameghino malgrado la sua ipotesi di autoctonismo, e poi Moreno e de Quatrefages. Questo autore, il primo riori,

e poi

presso

che

si

gli

neppure

il

indigeni d'America

ziale di

Lagóa Santa,

Lund

per stabilire

il

così detto tipo raz-

distinto dal resto degli Americani, fu anche

il

primo a riconoscere

valse dei pezzi anatomici scoperti dal

nella popolazione d'America una giustapposizione di elementi eterogenei,

stabiliti alla

metamorfismi avvenuti fuori dal suolo americano e giunti successivamente sul doppio continente; egli può chiamarsi veramente il precursore dello studio moderno dell'Indiano d'America sotto l'aspetto della razza. lor volta dall'energia plasmatrice di

CAP.

II

LE GENTI INDIGENE DELL'AMERICA

IMBELLONI

J.

La popolazione indigena d'America non presenta

319

— dunque — un tipo somatico

uniforme, né alcuno dei suoi caratteri è completamente ed in egual misura generalizzato.

Tuttavia non

è

da esagerare

concetto di frazionamento e promiscuità dei

il

Nuovo Mondo

caratteri, dicendo, ad esempio, che nel

sono disseminati in tutte

differenti indici del cranio

i

a cominciare dal massimo della brachicefalia

le latitudini,

minimo della dolicocefalia, di maniera che è facile trovarli uniti nello stesso cimitero, come sostennero il Kollmann ed il Virchow. In realtà, il prospetto fino al

degli indici cefalici orizzontali del doppio continente dimostra che le cifre minori

— facendo astrazione degli Eschimesi — lela alla costa atlantica,

dispongono in una fascia dolicoide paral-

si

raggruppandosi nel nord intorno

degradazione fino alla Florida, e nel sud sopra

quanto

australe. In

samento del tutto opposto, poiché seguono Riguardo

Messico al Cile

alla statura,

settentrionale

tutta

i

Lorenzo con

scudo brasiliano e nell'estremo

maggiori, proprie dei brachioidi, esse hanno

alle cifre

alla California e dal

lo

al golfo di S.

(v.

i

un adden-

margini dell'Oceano Pacifico, dall'Alasca

Voi.

tav. Vili).

I,

gruppi umani a statura alta occupano nel continente

l'ampiezza

sua superficie pianeggiante

della

a

oriente

delle

Montagne Rocciose, affacciandosi per qualche tratto sulla costa del Pacifico, e nel continente meridionale occupano il Matto Grosso, il bacino del Paraguay e la Pampa, dominando la Patagonia con forme addirittura altissime. Stature medie e basse



escludendo

gli

Eschimesi

— seguono

costiera orientale del Brasile, striscia

andina tropicale ne

la costa cilena meridionale e fuegina, là regione

occupano

il

Messico ed inondano tutta l'Amazzonia; la

con effettivo predominio

è fittamente abitata,

delle stature

bassissime in quella sezione che è strettamente equatoriale, a partire dal Perù centrale e risalendo al nord, attraverso la regione degli istmi, fino a

Tampico

(v.

Voi.

I,

tav. VI).

Razze americane. Quando diciamo: catisi dal

stabilizzate, diversi,

razze americane,

tronco primigenio,

ma

non intendiamo parlare

piuttosto di

rami originari stacformazioni metamorfiche più o meno di

o meglio, di regioni biologiche. Si tratta, in realtà, di gruppi

pervenuti in varie ondate più o

meno

umani

dense, la cui costituzione biologica

due momenti successivi. primo processo fu estracontinentale, e vi presero parte genotipi eterogenei, appartenenti alle due divisioni primarie del Mondo Antico, il ciclo delle razze boreali ed il ciclo delle razze equatoriali (Giuffrida-Ruggeri, Biasutti). Per intendere

si

è realizzata in Il

modo ed il tempo di questo processo bisogna Mondo Antico, non avremmo potuto ricostruire

il

vasta zona intermedia senza tenere in conto fismo, fecondatrici di formazioni

umane

le

ibride,

riflettere sul fatto che, nello stesso le

condizioni del popolamento della

potenze di variabilità e metamorche vennero generate dal contatto

biologico stabilitosi fra l'orlo meridionale del ciclo delle razze boreali e l'orlo settentrionale del ciclo equatoriale.

metamorfiche in quanto nesidi)

spetta,

nella

A

dette formazioni, secondarie in quanto al

tempo

alla storia filetica (Saharidi, Etiopidi, Indo-melanidi,

classificazione

generale dell'umanità,

e

Indo-

un posto senza dubbio

importante, benché non primario, che può esser rappresentato mediante la creazione

AMERICA

PARTE SESTA

320

di

un

«

ciclo derivato delle razze

sub-equa-

(Biasutti). Alle razze, anch'esse metamorfiche, dell'Oceania e dell'America toriali »

conviene assegnare un secondo ciclo seconquello

dario,

delle

«

nico-americane

»,

razze

ed è

utile

derivate

ocea-

dar risalto alla

differenza che lo distingue dal primo, con-

non comprende

sistente nel fatto che

sol-

tanto derivazioni di primo grado fra ele-

menti delle due primarie boreali

divisioni, delle razze

ed equatoriali,

ma

zioni di secondo grado, ossia

anche derivacon la parte-

cipazione di forme già appartenenti al cingolo metamorfico del Mondo Antico o sub-equatoriale: «

Fu

225. Eschimese, tipo della razza Eschimide (da G. Montandon, 1928).

giovinezza

»

da

l'impressione

ciò

di

relativa che produce la popo-

lazione americana presa in blocco. Effetto,

dunque, del primo processo, fu quello di produrre vari gradi di miscele, e differenziare fra loro, già in una zona appartenente geograficamente genti che

al

Mondo Antico

dovevano raggiungere

In quanto

al

il



insulare o continentale

le

i

diversi contin-

Nuovo Mondo.

secondo processo, questo

rarono in parte ad annullare



operò in America, ed

si

i

suoi effetti cospi-

dette differenze, tenendo a produrre un

amalgama

importanza, però, non è utile esagerare. Questa

la cui

l'apparenza di un'« aria di famiglia

»,

infatti, se ha raggiunto talora mai ha potuto tuttavia cancellare le diver-

genze che separano e distinguono fra loro Rispetto a questi,

contingenti immigrati.

i

sono palesati dai così detti caratteri esterni (pelle, capelli, iride), i quali permettono apprezzare il comportamento dominante del genotipo mongolico, che ha impresso alcune delle sue stimmate sulla grande gli

effetti dell'ibridismo

maggioranza degli Americani. A tale predominio si deve la colorazione essenzialmente xantoderma, non così completa ed uniforme come sostiene il Deniker, ma con oscillazioni verso il bruno, senza mai raggiungere la melanoderma, e, inoltre, la scarsezza dei peli della faccia e del corpo, l'occhio scuro ed i capelli dal colore e dalla sezione caratteristica del

In cambio,

i

gruppo umano

lissotrico.

caratteri originali di struttura (scheletro, cranio)

si

sono conservati

con maggior persistenza, e la loro variabilità è indice della pluralità dei genotipi che subirono gli effetti della mongolizzazione. Eccettuando l'estremo settore nordoccidentale del Nordamerica, che accusa ancor oggi un mongolismo più compatto,

prolungamento dell'umanità iperborea asiogroenlandica preservata da contaminazioni biologiche, nel resto dei due contiforme umane che non nenti predominano rispetto alla costruzione scheletrica

e la

zona

artica,

che può definirsi come

il





sono est-asiatiche o mongoliche, inoltre

alcuni settori,

ma

piuttosto affini alle forme del ciclo australe;

come, ad esempio,

distretti dell'Amazzonia,

lo

scudo orografico brasiliano

sono quasi immuni da mongolismo.

e

alcuni

R. BiASUTTl, Le razze

e

i

Tav. V.

popoli della Terra, IV.

America Settentrionale *«•'«**'
g co

C

C/3

co

ti

s

a 2 o co fi


>

AMERICA

PARTE SESTA

\2Ò

questione nei giusti termini in quanto al meto-

do con cui va trattata. Il Vellard ha cominciato per escludere

cri-

il

terio strettamente linguistico,

gli uomini due idiomi so-

perchè

parlanti

i

no frammisti nell'altopiano in modo da vietare una più o meno esatta semplificazione, e

si

è de-

dicato a studiare soma-

tologicamente

numero ste

da individui che rap-

presentano distretti. 393-

Uomo

dell'altopiano con influenza del tipo brachimorfo andino (fot.

il

tipo

spe-

A. J. Vellard).

Uni

degli

stratificazione dolicocranica, insieme con serie meticce atte

che ebbero luogo nell'altopiano;

le

cifre

XV

Xel capitolo

lettore troverà le cifre

ad interpretare

e dei Cipaia,

della

resti

fici

il

cializzato di determinati

1 Fis

un certo compo-

di serie

i

più

processi

antica

metamor-

che riportiamo qui corrispondono a nuclei della

popolazione più recente, compresa nel nostro aggruppamento degli Andidi.

Bene

inteso, le

denominazioni

i

Aymara

»

e

«

Qhèciua

»,

segnalate da virgolette, che nell'an-

nesso specchietto appaiono in testa ai dati del dottor Vellard, non stanno a indicare che individui delle rispettive serie parlassero l'una o l'altra lingua, bensì che appartenevano a delle

due varietà fisionomiche che

mezzo

gli

indigeni e in generale

gli

gli

una

abitanti dell'altopiano sogliono

i quali in ultima analisi derivano dalle rispettive maggiopossiamo ora stabilire anche noi una certa differenziazione fra il tipo generalizzato dell'Andino, che in Bolivia si addensa specialmente nei luoghi segnalati dai resti archeologici della cultura del Cuzco (Isla del Sol, margine meridionale del lago Titicaca, ecc.) i cui caratteri sono conosciuti (brachicefalia, pronunciata brachischelia, metriocefalia, indice nasale elevato) e il canone dell'altopiano, predominante fra Puno ed Oruro, il quale ha la stessa statura, ma si distingue per una brachischelia alquanto minore, indice cefalico mesocranico e un naso più prolungato, e soprattutto per un volto più alto e il profilo nasale notabilmente aquilino, cui il Posnanskv attribuiva origine « semitica ». Il Vellard propone fondare con quest'ultimo tipo una nuova formazione umana alla quale dà il titolo di « Altoplanidi ma in verità non possiamo dimenticare ciò che emerge dalle stesse osservazioni dell'autore, minuziose e pazienti, e cioè che la formazione di questa varietà è effetto dell'azione metamorfica sullo strato soggiacente (dolicocranico, macroschele, di volto e naso leptomorfi) piuttosto che

distinguere per

ranze idiomatiche.

di tali cartelli,

Come

risultato,

•>,

di un ampio gruppo continentale, quali sono nomenclatura adottata.

una varietà primaria o nenza

ido,

idi

Abbiamo

nella

trattato con attenzione questi recentissimi apporti del

di gran significato in

una vasta regione sprovvista

i

designati con la desi-

Vellard perchè

di notazioni e dati sufficienti.

li stimiamo Per ciò che

riguarda, in definitiva, l'aspetto dinamico degli sviluppi e soprastrutture di questa regione così

importante, possiamo dedurre





che nell'ampio bene a prenderne nota teatro delle Ande i conflitti fra i gruppi umani che determinarono lo svolgimento della civiltà furono promossi dal cozzo di unità ed aggruppamenti linguistici e culturali, piuttosto che dall'alternarsi di varietà razziali nettamente definite. e lo storico farà

CAP.

X

J.

IMBELLONI

-

POPOLI ANDINI IN GENERALE

I

527

Dati antropometrici.

Statura

Ohèciua del Perù Ohèciua di Bolivia Cóglia (Aymara) di Bolivia

Avmara

.

.

dell'Altopiano ....

« Ohèciua » a sud del Titicaca Araucani (Mapuce) (Cile) .... Araucani della Pampa (Arg.) .

cm.

Indice schelico

158,4

5l>5

160,1

5Ò.2 53-i

159-9 162,0

Osservatore

Indice

Indice

cefalico

facciale

Indice nasale

79,5 8i,5

96,3

69,9

Ferris

76,5

73.^

Rouraa

(e

numero

121

8i,7

75,6

7L2

»

53.3

79,5

90,7

67,6

Vellard

89,9

— —

67.3

Indice

Indice

cefalico

facciale

Indice nasale

159,7

53,7

84.5

159,8

52,1

90,8

160,1

54.8

84,6

69,5

dei casi)

(50)

(173)

(165)

Imbelloni

15 (io)

7°>9

Dati osteometrici.

Statura

Indice schelico

cm.



Araucani (Mapuce) (Argentina) Llajta

Macua

(Argentina)

Calciala (Argentina)

84,8

Osservatore (e

numero

dei casi)

(*)

48,0

ten Kate

(119)

Imbelloni

(20)

Constanzò (238)

159,0

89,2

(*)

82,4

5i»2

159,1

94-2

(*)

88,3

49,4

Deformati artificialmente.

(*)

Lingue andine. Dal punto

di vista linguistico

ad alcune aree idiomatiche aree linguistiche che coprono

settore andino comprende, analogamente, insieme

il

insignificanti, la

quasi totalità del settore. Esse sono costituite dalla

famiglia delle lingue cìbcia verso

il

nord

troviamo una famiglia yunga sulla costa e nord-ovest argentino

limitrofi, nel

letti

cano

(il

mapuce), parlato nel

oppure incuneate, due enormi

residuali

e dalla qhèciua-còglia al centro. la lingua

infine

il

Inoltre,

cacàn dei Diaghiti, coi suoi dia-

cunza degli Atacamegni

e l'arau-

Cile.

In quanto alla famiglia linguistica cìbcia, che non è esclusiva del Sudamerica,

ma

abbraccia una estesa regione centroamericana, sono degne di nota

processo scientifico



affatto recente



glottologica così imponente, la quale a cominciare dal lago di Nicaragua fino al limite meridionale dell'Equatore.

l'importanza di fare assistere

il

le

fasi

del

che ha portato alla scoperta di una unità

Un

si

prolunga

accenno a questo processo non ha solo

lettore alla progressiva semplificazione della caotica

nomenclatura di idiomi e di genti che ci veniva tramandata dagli scrittori dei secoli scorsi, ma anche e principalmente quella di basare su fondamenti sicuri la percezione dei nessi che legano l'area sudamericana al Centroamerica. Partendo dalla base della lingua parlata dai Cìbcia (detti anche Muisca) che abi-





tarono nei tempi precolombiani l'acrocoro di Bogotà in

Colombia

al principio del secolo

xvm, ma

— lingua

che cessò di parlarsi

che è abbastanza conosciuta

al

gram-

AMERICA

PARTE SESTA

528



matico

il

primo glottologo che riconobbe

parentela che hanno con essa

la

le

lingue conservate dagli abitanti attuali di regioni poste più al nord, fu, nel 1886,

W. Herzog,

seguito nel 1887 da F. Mùller.

cìbcia la lingua dei Bribrì di Costarica ed

settore nord-orientale della Colombia.

il

Il

primo di essi riannodò al tronco il gruppo dei dialetti càgaba del

secondo

La lacuna

interposta fu riempita nel 1888 da

Max Uhi e, con l'aggiunta del gruppo guaimi, del talamanca e del cuna, cui il Brinton saldò quelli del Nicaragua ed il cimila. Venti anni più tardi, nel 1910, P. Rivet ed H. Beuchat diressero la loro attenzione verso il sud, e mediante un lavoro paziente e costante, durato 15 anni circa, riuscirono a saldare al tronco centrale

i

tre grandi

gruppi Paez, Coconuco

Barbacoa

e

dell'attuale repubblica dell'Equa-

dopo aver fissato all'oriente la parentela del gruppo Tunebo. La carta delle lingue permette di abbracciare l'estensione della famiglia linguistica Cìbcia, come è oggi costituita, nei suoi gruppi settentrionali Guatuso, Talamanca, Guaimi e Cueva, il nord-orientale Càgaba, il centrale, Cìbcia o Muisca, tore,

fiancheggiato dal Tunebo, e

comprende

dei quali

i

gruppi del sud: Paez, Coconuco e Barbacoa, ciascuno

vari dialetti. L'estremo nord dell'intero complesso è coronato

da una zona centro-americana

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j

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v -

^^M^*>*



l'

ma

mnuenza

Dal punto

che ha

certamente risen-

cìbcia.

di vista della civiltà

i

popoli

dell'area cìbcia presentano le maggiori di-

suguaglianze, che vanno dallo stato semi-

K •

lembo meridio-

parentela genetica è per ora tenuta

sospeso,

in

|^

il

mare, da un gruppo Caraque-Esmeralda

il

la cui

wÈÈ Sh«^

ed

di idiomi misti (Mìskito e altri)

nale è affiancato nell'Equatore, verso

^*\

selvaggio delle foreste di Costarica e del-

l'Equatore, allo stato di organizzazione politica superiore che raggiunsero gli abi-

tanti dell'altopiano di Bogotà.

In senso storico,

il

contrasto che offre

l'unità della lingua qhèciua

non può

più acuto. L'area di lingua qhèciua

essere si

pre-

sentò in tutta la sua integrità territoriale a cominciare dai primi osservatori, per effetto della sua estensione relativamente uni-

forme su tutta l'area coperta dallo stato peruviano antico. Si osservi tuttavia che essa non potè cancellare del tutto le lingue colte preesistenti, e neppure quelle dei primitivi. Un esempio delle prime è fornito dai vari dialetti yunga, sulla fascia costiera del la

Un

Pacifico;

per

le

seconde ricorderemo

lingua uru e quella dei Ciango, pescatori

altro tipico esemplare della stirpe indigena dell altopiano peruviano «a forte profilo»

primitivi

(Swiss-Foto, Lima).

intorno ai laghi dell'entroterra. Aggiungasi

ì94.

che Sopravvivono Sulla COSta e r

.

X

CAP.

J.

IMBELLONI

I

POPOLI ANDINI IN GENERALE

529

che non tutta l'estensione del qhèciua (che è ancor oggi

una

gua viva)

deve

si

linai

successi militari e po-

Una

degli Inca.

litici

singolare vicenda sto-

ha fatto sì che questa lingua costituisse lo strumento di

rica

per

infiltrazione,

cellenza, di tutti

ec-

con-

i

quistatori dell'impero

perù-boliviano. Essa fu,

dapprima,

gua

ufficiale dell' Inca,

e,

dopo, la

nerale

«

la

lin-

lingua ge-

di colonizza-

»

zione dell'Europeo.

È

che

inoltre,

stabilito,

avendola adottata

i

missionari cattolici co-

me mezzo

di

lizzazione,

ne amplia-

rono

i

evange-

Napo

limiti al

superiore, al Boboni

ed

alla

Utet

Amazzo-

naza, all'alto

Fi?- 395-

La

famiglia delle lingue cìbcia.

Colombia

meridionale, fra popoli che di certo la ignoravano al Così,

anche verso

il

sud, la sua area

si

estese

tempo

ad alcune

della conquista spagnuola.

delle province argentine del

nord, fra cui Santiago del Estero.

Quanto

ai

evidente che

rapporti di dominazione del qhèciua sulla lingua cóglia (aymara) è si

tratta di

un

effetto dell'assorbimento della regione meridionale

da

Ma è bene tener presente che dal punto di vista strettamente linguistico non deve insistersi più del necessario sulla distinzione fra i Qhèciua ed i Cóglia che è invece legittima in sede etnografica e soprattutto storica essendo che l'affinità fonetica e grammaticale è intensa. Da quanto abbiamo detto emerge chiaramente il fatto che le due più considerevoli famiglie linguistiche dell'area andina hanno avuto una funzione distinta. Chi si studia di tracciare un quadro storico delle civiltà fiorite nelle Ande, otterrà buoni parte degli uomini del Cuzco.





indizi chiarificatori dalla determinazione dei loro caratteri differenziali.

Tanto

il

cìbcia che

il

qhèciua

si

trovano

diffusi

su di un'area molto vasta, su per

giù equivalente in superficie, ma, mentre la diffusione del cìbcia è allo stabilirsi della speciale cultura di 34



Biasutti, IV.

Bogotà

un

fatto anteriore

e al consolidarsi degli stati che

ne furono

PARTE SESTA

530

AMERICA la

principale

espres-

sione, la diffusione del

qhèciua, invece, è effetto della unificazio-

ne politica recenziore dei molti nuclei più o

meno

civilizzati del

Perù, operata dagli ultimi sovrani del Cuz-

La cìbcia è veramente una famiglia co.

linguistica

nel

senso

glottologico e classifi-

catore della parola,

come

e,

tutte le famiglie

linguistiche conosciu-

— ad indosemitieuropea ca — comprende un te

Fig. 396. Uomo (a sinistra) e donna indigeni dell'Equatore: tipo fine della regione montagnosa (fot. Santiana, Quito).

la

es.,

e

la

insieme di popoli che hanno avuto uno svolgimento culturale differenziato. Solo

un livello elevato di civiltà, il che diede, com'è logico, alla lingua dell'altopiano di Bogotà la dignità e ricchezza che è propria di una lingua di cultura. La qhèciua, per contro, è una lingua essenzialmente culturale fin dalla sua prima entrata nel teatro storico, e nel suo svialcuni dei popoli di lingua cìbcia giunsero ad

luppo territoriale venne a sovrapporsi a numerosi idiomi preesistenti. Questi

fatti,

insomma,

mostrano che, mentre

ci

i

popoli Cìbcia assurti a civiltà

superiore furono nuclei privilegiati di un'area già tutta cìbcia-parlante, sui quali si

fece sentire l'azione di particolari influenze fecondatrici, nel Perù, invece, è proprio

la lingua

qhèciua che viene ad essere

lo

strumento

di

una vigorosa energia

di assor-

bimento ed organizzazione.

Cultura andina. Sotto l'aspetto della civiltà, l'unità dei popoli andini sull'esistenza di

si

fonda in primo luogo

un abbondante elenco

di elementi della cultura economica ergologica maniera abbastanza coerente, a formare il patrimonio fioriti nelle Ande, e, in secondo luogo, sulla differenza

e mentale, che si trovano, in

dei grandi aggregati sociali

che esiste fra la cultura di questi popoli

Questo concetto generale ammette culturale la striscia andina

comprende

le

e quelli delle aree limitrofe.

seguenti limitazioni.

geografici

Tuttavia e,

del settore è

si

sotto l'aspetto

residui di culture inferiori, rimaste più o

estranee all'influenza delle società più altamente dotate,

paggini di questa influenza

Anche

lasciano riconoscere

e,

fuori

meno

in senso opposto, le pro-

dai

confini

strettamente

andino, a volte in luoghi collocati a sorprendenti distanze.

sempre ben chiaro che

si

tratta, nel

primo

caso, di residui sopravviventi,

nel secondo, di acculturazioni o trapianti radiali, recenziori.

X

CAP.

IMBELLONI

J.

POPOLI ANDINI IN GENERALE

I

531

In quanto agli elementi propri della cultura andina, principalissimi sono quelli

che concernono l'economia.

ad esempio, che unicamente nel settore andino troviamo popoli con agricoltura superiore, intensiva, e quindi francamente sedentari, che quando lo richiede Il fatto,

regime delle piogge praticano su vasta scala l'irrigazione artificiale, è già di per se stesso così notevole, da giustificare il posto che ad essi si assegna fra le culture del continente. Aggiungasi la conoscenza e la pratica della metallurgia dell'oro, rame,

il

bronzo, argento e varie leghe.

Un'altra differenza, sensibile anche

più grossolani osservatori del secolo xvi e

ai

seguenti, è quella del vestito, per lo stridente contrasto che separava gli indigeni

seminudi della e

che

i

da

periferia,

cronisti

quelli appartenenti alle

comunità

civilizzate delle

distinguono spesso, per tutta nomenclatura, col

nome

Ande,

di Indios

È

ben vero che in alcune zone dei Cìbcia la temperatura, più mite, non consentiva l'uso del pesante costume dei Peruviani dell'altopiano, che ebbero un guardaroba provvisto di numerosi capi di vestiario, ma il fatto importante è che tanto gli uni come gli altri, ed in generale contrapposizione a quello di Indios desnudos.

vestidos, in

tutti

i

popoli andini di più elevata civiltà, furono

vasta scala l'arte del telaio per tessere

gli

cotone nelle terre calde e la lana nelle terre alte

Le aree contenere

i

camicia

continente a coltivare su

(v. fig.

(fig.

come

pinza da depilare

399, 1), la cintura tessuta (fig. 399, 2), lo spillone o

(fig.

dici sicuri del carattere

il

come

i

sandali

nastro frontale per

topu

sono in-

399, 3),

andino che

essi ri-

vestono, senza entrare qui a discutere

l'ori-

gine prima, americana o extra-americana, di talune di queste invenzioni.

In quanto alle alterazioni corporali,

mentre la pittura del corpo ed il tatuaggio coprono aree certamente più vaste, la deformazione intenzionale della testa mediante strumenti di compressione applicati bino,

al

bam-

che conserva poi per tutta la vita

gli effetti di tale

d'essere

plastica artificiale,

anch'essa un elemento

mostra

essenzial-

mente andino, per la maniera continua e compatta che assume la sua distribuzione in questo settore

Andina

è

(fig.

241).

sicuramente

briante detta cicia, che

si

la

bevanda

di masticare

foglie

di

ine-

ricava dalla fer-

mentazione del mais. Andino è

il

costume

Coca (Erythroxylon Fig. 397.

.

coca)

come mezzo stimolante

(fig.

399, 4),

il

236).

capelli, e di alcuni oggetti usati

nell'abbigliamento, e la

soli del

di distribuzione continentale dei singoli capi di vestiario,

236), la

(fig.

i

oggetti d'abbigliamento, adoperando

Un Mapnce (fot.

m«s.

di chiaro tipo

p.

/•:.,

Roma).

andide

ed

AMERICA

PARTE SESTA

532 il

centro d'origine fu lo stesso centro dell'area andina, ossia

le

terre calde del

Perù, dove è ancora coltivata la pianta della coca a questo scopo.

Armi come forma

la fionda (fig. 400, 1), la

stellata,

ed

il

propulsore per

il

mazza a

testa di pietra o metallo, spesso di

lancio di dardi e frecce, sono caratteristiche

della fascia andina.

una estensione territoriale molto più come vasi ed utensili da cucina. Ma essa assurge presso i popoli delle Ande ad uno stadio di elaborazione più perfetto, tanto nella forma che nella decorazione esterna, sì da trasformarsi in una L'arte della terracotta è senza dubbio di

vasta, specie la terracotta di carattere utilitario,

espressione di finalità artistiche pienamente sviluppate.

deduce dalla diffusione

territoriale

e dei vasi forniti di anse

(fig.

In

della ceramica decorata

modo

concreto, ciò

si

con ornamenti dipinti

400, 6-7).

Sudamerica è essenzialmente andina la diffusione delle terrecotte del canone canopico, costituite da vasi più o meno grandi sormontati da un viso umano, sia modellato a tutto rilievo o a basso rilievo, sia dipinto, che si raggruppano nelle due grandi categorie di vasi canopici e vasi-ritratto. Si tratta di due creazioni artistiche, molto specializzate morfologicamente, cui non si è prestata fino ad oggi l'attenzione che meritano. Non solo è urgente tenerne gran conto nel settore fabbrile ed industriale, ma anche nel campo della cultura mentale, perchè sono indici di un particolare stadio di svolgimento delle società, conosciuto anche in altri luoghi del mondo. Dobbiamo a questo punto rivolgere l'attenzione alla molteplice natura ed origine Notevole è anche

il

fatto che nel

dei diversi elementi che caratterizzano

il

patrimonio andino. Descrivere ed enume-

rare tali elementi con una preoccupazione semplicemente territoriale è appena il primo passo dell'indagine, necessario sì, ma del tutto insufficiente. Abbiamo visto, per mezzo delle carte etnologiche, che gli elementi andini scelti come esempi si comportano in differente maniera. Alcuni sono specifici della zona andina e delle sue dipendenze dirette e non si trovano fuori di essa, altri sorpassano i limiti del Sudamerica e comprendono anche i popoli elevati del gruppo Maya e del Nahua, ed altri infine si espandono fino a coprire le aree di civiltà ancora più periferiche, come quella dei Pueblos. Si presenta qui dunque l'esigenza di osservare i fatti culturali non soltanto in estensione, ma anche in profondità, con prospettiva storica, essendo evidente che in

questo teatro

si

succedettero diversi piani, simili agli

un terreno sedimentario.

strati di

La sovrapposizione fatto costante, in tutti

superiore.

di molti strati culturali su di

sommarsi

Il

una stessa zona, è, del resto, un hanno visto sorgere una civiltà

continenti, di quei paesi che

i

di invenzioni patrimoniali diverse e di diversa origine,

ed

conseguente erompere di vivificanti duelli di invenzioni nel senso di G. Tarde, per

gli

etnologi moderni,

presentavano

fin

il

modus operandi



se

si

«

progresso

complesso di elementi che

il

fissarne

limiti territoriali, la successione relativa e

assoluta.

Senza di

».

vuole ricostruire la vita degli indigeni delle

sceverare i

è

è,

di quella forza che gli evoluzionisti rap-

qui col concetto nebuloso di

L'essenziale è perciò

il

Ande



proprio di ciascuno degli strati successivi,

— nel possibile —

la

cronologia

ciò la trattazione dei popoli andini risulta piatta e superficiale;

X

CAP.

IMBELLONI

J.

-

I

POPOLI ANDINI IN GENERALE

533

una «descrizione», insomma, non una « storia ». Ciò è ben visiper citare un bile quando ci esempio





vien presentato su di

un unico piano l'intero quadro delle credenze e

dei

del

culti

Perù

antico.

La verità è, che

le

invece,

pratiche religio-

se di carattere solare

occupano una posizione nettamente recenziore, e si trovano so-

vrapposte a strati storicamente più anti-

molto dominio

chi, nei quali era

più ampio

il

della magia.

Fig. 398. Antichi terrazzamenti per le coltivazioni (andenes), in parte tuttora usati, nella valle Colca, Perù (da « H. S. A. I. », II, 1946).

L'esten-

sione del culto del Sole, che

va inteso non già come espressione del Sabeismo, trova ristretto alla fascia dei popoli andini.

ma

di

culto

agitato senso cosmologico,

si

della così detta testa-trofeo

mummificata o rattrappita,

il

quale esistè anch'esso cer-

molto più antico, ed

è

sintomatico

tamente nella zona andina, si

trova diffuso fra

come

vi fu

popoli ad oriente della Cordigliera. Invece

i

di costellazioni, animali e piante, di rocce e fiumi,

tali,

tracce anche fra

Proprio



gli

di

fatto che lo

il

culto degli astri,

benché conservi

le

sue

Andini, è di estensione più generale.

dell'area

andina che dei popoli del Messico

cruento umano, che nell'America del sud sacrificio

il

Il

si

e

intensifica nella

Yucatan,

è

il

sacrificio

forma specializzata del

fanciulli.

Infine, la coscienza che di se stessa si era foggiata la cultura di questi popoli,

come

di

un patrimonio

differenziato dagli altri americani e di origine esterna, riceve

un'espressione inconfondibile nella tradizione dei Tesmofori,

i

mitici apportatori delle

leggi.

Già venne notato da vari autori che ciascuno dei popoli organizzati delle

Ande

concepisce la propria civiltà

come un canone inculcato da un personaggio,

giunto sempre da terre straniere e lontane (spesso attraversando di dettare le leggi,

dello stato.

il

mare)

allo

scopo

predicare la religione e stabilire l'ordinamento della società e

Questa tradizione

è

comune anche

alle

civiltà del

Centroamerica

e del

Messico. In più luoghi questo legislatore vien descritto con vesti bianche (o pelle

Dopo aver compiuta la sua missione sparì, come si narra di tutti gli eroi legislatori, anche nel mondo antico (vedi Sargon, Romolo, ecc.). Ciascuno di questi popoli venera uno di tali tesmofori, e una tradizione distinta da un centro bianca) e lunga barba.

all'altro

ne racconta

i

viaggi e le diverse peripezie. Si presti attenzione al fatto che,

3

4

Ctet

Fig. 399. Distribuzione di alcuni clementi della cultura andina: i, la camicia e i suoi derivati; 2, fascia tessuta per cintura; 3, pinze da depilazione; 4, masticazione delle foglie di coca (da E. Xordenskiòld).

Fig. 400. Distribuzione di altri elementi della cultura andina: 5, anni: la fionda; 6, vasi di terracotta dipinta; 7, vasi di terracotta forniti di anse; 8, seppellimento in fosse profonde (da E. Xordexskiòi.d).

AMERICA

PARTE SESTA

536

al considerarli tutti in

non tendiamo

po,

^^^^^^

sol

grup-

già all'uninca-

zione dei vari personaggi, bensì a

^^y^^^^

porre in rilievo che

'

^^^^^m»

>5fr

"^n^^^P^

V/sir

un

M

concezione

m

X

il

una identica

stende dal Rio Gran-

ne ^ Nordamerica, fino

''* "'•

/?

si

al Cile,

che prova l'esistenza di un fat-

comune,

tore culturale

superiore,

ossia

che distingue

di ordine

religioso-sociale,

lo strato superiore,

e pertanto recenziore, nella stra-

tificazione delle culture di questa

immensa

zona.

nome

Il

Nahua

del tesmoforo dei

è Quetzalcoatl; dei

Maya,

Culculcàn; dei Cìbcia, Bocica; dei Cóglia,

Wiraqòcia;

dei

Qhèciua,

Mancu Qhapaq, ma ciascuno di essi, assume vari nomi locali e antonomastici. Per esem-

in ciascun settore,

Bocica era chiamato dai Cìbcia

pio,

di

|

La

Fig. 401.

Bogotà Cimizapàgua, da

di Iraca Idacanzas,

ME

quelli

Sadigua, Su-

ghimonxe, Sugunzua, ed in altri luo-

famiglia del sindaco (alcade) di Tuita, Perù

ghi Nemtereketeba o Zuhè, che

(Fotolaboratorios Valle, Lima).

si

trasformò spesso nella forma Zumè. L'interpretazione

prima che cent'anni

Erodoto nero che

tanti secoli

si

al

basi

il

«

Osiride o

passò della

critiche

per

molte

jerografìa

un Mitra

di

tendenze e varianti moderna. Humboldt,

Bogotà

»,

alla stessa guisa

che

prima aveva visto nella figura di Iside una «Atena del Nilo ». infieriva la mania dei miti solari, vari scrittori riten-

tempo che

trattasse

dimostrare che

questo astro,

le

vide in Bocica un

Più di recente,

personaggi

questi

formassero

si

fa,

di

di

personificazioni

ipostatiche

del

Sole,

e

si

studiarono di

viaggi del Legislatore coincidevano con la marcia apparente di

i

che poi doveva riuscire abbastanza forzato, quando, come fra

Nahua, Quetzalcoatl viaggia da occidente a

oriente, ossia in senso

i

diametralmente

opposto.

Organizzazione politica.

Ma

nell'ordine

culturale

vi

è

sensibile la maturità dei popoli

un aspetto andini,

uno schema interno ed esterno capace

ed di

è

di la

gran lunga più adatto a render costruzione della società secondo

sviluppare una vita politica di ordine

elevato.

Tale struttura

essi

l'hanno in

comune con

i

popoli del Messico e del Yucatan.

CAP.

Rimanendo america,

il

nella

IMBELLONI cerchia

fatto che solo

abbiano

dini

X

raggiunto

del

continente

consociata non

si

537

Sud-

un'organizza-

sviluppo

lo

POPOLI ANDINI IN GENERALE

popoli an-

i

zione statale, mentre in tutti del

I

gli

altri

della

vita

estende più in là della

tribù e molto più spesso della semplice

comunità del clan e della famiglia, è certamente caratteristico e distintivo. Tr imbonì ha lavorato da alcuni anni con grande acume a lumeggiare tale aspetto, e con buon diritto è giunto alla conclusione che è appunto tale capacità statopoietica

il

fattore che ci autorizza a

porre questa parte dell'umanità d'America nella categoria dei popoli civili.

Or non

ci

basta aver insistito in ter-

mini generali sulla enorme importanza della attività politica di cui parliamo.

È

naturale che

gine

verso le

i

nostro spirito d'inda-

vigorosamente

senta

si

il

due aspetti

genetici, ossia verso

incognite dell'origine e dei

giunsero

cui

l'acquisto di

i

attratto

popoli

delle

una maturità

modi per Ande al-

Fig. 402. Due sindaci di villaggi qhèciua, provvisti della vara, insegna della loro autorità: Quiquisana, Perù (Fotolaboratorios Valle, Lima).

politica così

notevole.

In quanto alla prima incognita, ossia

alle origini, ci

sembra che

tempi siano già qui postulando lo svolgii

maturi per reagire contro l'interpretazione che è venuta fin mento spontaneo degli stati andini, in seguito a un processo naturale che sarebbesi

svolto intorno al nocciolo dei cacicati di clan e di tribù. Si trova infatti molto estesa

tendenza di riportare

fra gli scrittori la

dell'evoluzione

— sempre tanto invocate

più meccanico e materiale. Nel Perù

a formare la comunità loro volta

una

tribù,

dell' ayllit,

si

e poi

la creazione di

e

queste monarchie

purtroppo mai definite

alle leggi

— intese nel senso

sarebbero riunite in primo luogo

le

famiglie

molte di queste comunità per formare alla

e infine l'aggregazione di

molte tribù avrebbe condotto

allo

stabilimento del principato e alla formazione di uno stato politicamente chiuso.

Anche

il

chiaroveggente Ratzel,

non

resiste alla

le

cui pagine,

benché documentalmente già molto

più luminose su molte questioni concernenti l'America, tentazione di una idea generale così persuasiva in apparenza, perchè

invecchiate, restano ancora

le

« poco a poco ». Sue sono infatti quelle frasi qualunque popolo americano in virtù delle sue doti ed elementi di cultura, avrebbe potuto ugualmente raggiungere l'altezza in cui troviamo il Perù ed il Messico ». Poche righe avanti lo stesso Ratzel aveva ammesso che «la superiorità

sostenuta dalla suggestione logica del

che vogliono che

«

che questi popoli o imperi dimostrano sugli

altri

americani, è dovuta principalmente

AMERICA

PARTE SESTA

538 all'organizzazione

una interpretazione

queste parole certamente è riposta

in

e

»,

intuitiva molto più penetrante.

Per l'etnologo moderno, che conosce della

«

signoria

»

immaginare più dissimile dallo stato

Pampas

delle

Equatore ressi

e

Il

così sensibile fra

è

con

sistema

il

affiora, nulla si

può

sociale e giuridico degli Indiani dell'Amazzonia,

del Ciaco, che l'organizzazione feudale dei principati di Colombia,

e Perù-Bolivia.

memorabile, che

la genesi delle società erette

mondo dove questa forma

nelle varie parti del

«

i

frazionamento della convivenza ecologica

primi, che a ragione scrisse

la società degli antichi

e

degli inte-

Morgan, con una

il

frase

americani era assai più una unione fon-

data sulla parentela che non una unione politica

fatto che questa formula cessa

Il

».

di esser vera, ed è di gran lunga superata, solo nel territorio dei grandi stati della

catena Nahua-Maya-Cìbcia-Cara-Qhèciua-Araucani è di per se stesso una dimostrazione che presso questi popoli non è avvenuto soltanto

ma una

della cultura,

un aumento quantitativo

vera sostituzione dei princìpi fondamentali.

In sostanza, riteniamo che l'erezione degli stati andini

america — fu

nel Sud-

una energia culturale vivificatrice penetrata in queste regioni un processo interno e meccanico. La detta energia vivificante non agisce in un senso unico, ma introduce, a lato fattore politico, un insieme di altri fattori capace di definirla come un vero l'effetto di

dall'esterno, e

del

— per rimanere

non

di

complesso culturale.

Compaiono a

fianco del principato, nel

con assoluta dominazione sui capi

campo

un governo centrale campo sociale, la

esecutivo,

locali e regionali (Cacichi)

;

nel

struttura della società in varie stratificazioni orizzontali sovrapposte che compreni° gli schiavi, 2°

dono: nel

campo

ceto libero, 3

il

la nobiltà di

sociale e giuridica, obbedienti alla volontà del cratico, la creazione di

un sistema

centrali e provinciali, sia

fìssi

Quando

che risponde gere che

il

ci

ma

Sole — con

la

mummie

le

appartengono Senza poi

(o

il

ad

ufficiali

la

Sole

sua corte degli

malki) e

alla cultura

sovrano;

governo centrale; nel campo buro-

di controllo dei capi locali affidato

astri

culturale recenziore. Vi sono nel Perù anche

hnaca,

il

prima volta con strapotente vigore il culto del non è l'unico dio del Perù, si dice una cosa soltanto come una constatazione di fatto. Bisogna aggiun-

vien detto che

al vero,

di carica, 4

con stretta specializzazione

che viaggianti.

Nel campo religioso appare per Sole.

sangue e

militare, l'organizzazione di milizie regolari,

le

maggiori i

teste-trofeo,

maghi

ma



è l'unico dio dello strato

e gli indovini,

la

conopa, la

nessuno oserebbe affermare che

che ha eretto la signoria.

insistere sul fatto che

il

concetto

«

dio

»

non

è

il

più appropriato per

Le due feste solari caratteristiche del culto peruviano, Intip Raymi e Qhàpaq Raymi, che cadevano nei solstizi di inverno e di estate, e le corrispondenze del calendario, non che del computo delle ère mitico-storiche con le rispettive idee della sapienza sacerdotale messicana, non lasciano dubbi sulla natura di quella che lo scrivente ha illustrato col nome di « Dottrina delle quattro definire la realtà ontologica del Sole.

età del «

soli »

Mondo o

«

».

Tali grandi periodi, o epoche cosmiche, erano chiamate per l'appunto

grandi anni solari

»

(intipwata) perchè

date ciascuna da un suo astro proprio,

il

si

quale poi

immaginavano illuminate si

estingueva ad epoche

e fecon-

fisse

segna-

£gÓ$

!^

Fig. 403. \'ita attuale sull'altopiano peruviano: indigeni del Cuzco nei loro caratteristici abbigliamenti, una vigogna, e rovine di costruzioni incaiche (Foiolaboratorios ì'allc, Lima).

PARTE SESTA

540

AMERICA

da universali cataclismi successivi;

late

qui la riverenza verso il

«

il

sole

»

di

attuale, e

costante timore di vederlo sparire.

Nel campo amministrativo, e ancor più in quello del dominio, s'introduce per la

prima volta

il

concetto

di

città

in contrapposto alle province.

ciamo che il

ciclo

il

capitale

Quando

di-

nobiliare e dispotico è

creatore della città, non vogliamo rife-

rirci alla

ma

città-mercato o alla città-santuario,

alla città-stato e alla città-dio, ossia

due forme ben nel

nome

che

definite,

si

a

contengono

classico di polis. Nulla al

mondo

può convertire un'agglomerazione, anche numerosa, di case, in una polis. Pachacamac, centro popoloso della costa peruviana,

Hg. 404. Costumi attuali dell'altopiano: due donne Aymara (da R. N. Wecner)

una

città-santuario,

alla

Mecca



liticamente

è

il

di

immensa,

e

un grosso borgo

ben

lontana

nel

ma

po-

dal! 'esercitare

come Sogamoso.

paese dei Cìbcia

orientali,

è

case di legno, eppure la sua influenza politica è

basta a dar sede e direttive ad una poderosa monarchia teocratica. Tra

città-dio e città-stato

con

di

pellegrini stranieri,

potere di una città-dio

Questa,

poco più

i

è

dove affluiscono — come

una

l'essere

passo è in questo ciclo quasi insensibile. Cuzco comincia forse

il

città-dio,

ma

fin

da principio agisce come foco

di

un'azione politica

sempre più travolgente. Nel campo economico, il ciclo dispotico e guerriero stabilisce un complicato congegno adatto ad assorbire parte del prodotto della popolazione lavoratrice, e di questo prodotto si serve al mantenimento della nobiltà, del clero, della milizia, della buro-

tata, e che, in sostanza,

si

il negare che il nuovo sistema porta, un impoverimento effettivo della popolazione assoggetpresenta come un parassitismo della classe dominante,

che ricorda a un dipresso

la

condizione giuridica ed economica dei vincitori Spartiati

crazia e del principato. Intento ridicolo sarebbe

come primo

verso

gli

dei suoi effetti,

Iloti e degli

Amhara

attuali verso

i

Galla.

Ma non

insieme con tale commensalismo imposto con la forza e

le

è

da dimenticare che

forme di vita voluttuaria

che affiorano qua e là nelle abitudini private della classe privilegiata, questa sa anche creare lista,

una

di scoprire

è alla

vita consociata di ordine superiore. Quelle che, guardate con occhio di mora-

possono sembrare manifestazioni di un egoismo sfrenato, non debbono impedirci il

più intelligente e spazioso concetto della vita delle società umane, che

base del nuovo complesso politico.

Volgendo

al

circostanze che sono atte a provare

il

rono spontaneamente

»,

marcia.

vogliamo qui accennare ad alcune nostro asserto, che le signorie non si formama invece per opera di un vero cambio di

terreno più concreto dei

«

poco a poco

fatti,

CAP.

X

IMBELLONI

In primo luogo deve

farsi

I

POPOLI ANDINI IN GENERALE

541

attenzione alla natura democratica dell'organizzazione

opposizione al dispotismo, al cerimoniale, all'accentramento del governo

dell' aylln, in

può

successivo. Si

fare appello

quanto

si

vuole

al

fatto che in origine

si

trovano

i due poteri, il laico e il magico, il concetto posteriore non si giungerà mai a derivarne come si è tentato di un sovrano di natura divina, imposto dal Sole, o figlio del Sole. D'altra parte la legiferazione del tesmoforo, sia esso Bocica che qualunque altro, da cui prendono

alquanto confusi nella persona del cacico del clan



ma



inizio



tradizionalmente

unanime

gli stati e le

monarchie, sono, secondo

la

convinzione

ad interrompere uno senza dubbio molto esagerato, e lo vedremo in

dei popoli americani di cui parliamo, sopraggiunte

stato di barbarie; questo concetto è

ma

seguito,



la tenacia

con

la

quale

si

era radicato negli spiriti è segno della con-

servata coscienza di una importante rottura culturale. Infine l'istituzione della nobiltà,

apertamente feudale, mostra essere l'effetto della penetrazione violenta vincitore, che si trasforma in casta dominante ed impone al vinto una pesante servitù, sia economica, sia personale; questo fatto è nel Perù dimostrato con grande chiarezza storica dalle istituzioni e dai testi. Contribuzioni forzose, perdi carattere di

un popolo

come

donne scelte fra la massa soggetta per alimentare la poligamia del dominatore, formano in assoluto un quid novum rispetto agli ordinamenti democratici e familiari del tempo anteriore, e, per il Perù almeno, è di facile accertamento che la poligamia stessa costituisce una innovazione. Ma la prova più clamorosa è che la massa dei gregari sempre parlando del Perù durante l'immane trasformazione operata dalla costruzione dello stato, non subisce un processo parallelo della sua vita individuale e del clan, ma un semplice adattamento, nel quale del resto la sua condotta rimane passiva, perchè viene ideato e realizzato dal di fuori. Stretto e chiuso com'è nella breve cerchia della « comunità », sonali,

quella delle giovani





o ayllu, che divenne semplice cellula del grande organismo, effetti

economici e materiali che

coscienza

dei

«

fini

Così la vecchia gerie

delle

gli

vengono imposti,

ma non

il

cittadino risente

riesce a formarsi

gli

una

».

con-

comunità

disseminate nel

terri-

torio continuerà la sua

vita

individualmente

isolata,

lentamente,

macchinalmente, anche quando, passata nelle

mani

di

una vo-

lontà organizzatrice

ed

inflessibile,

stretta,

del

come

poeta,

a

sarà cole

api

mellifi-

care in vantaggio dei accanto ai violini di introduzione spaglinola grandi flauti multipli di Pan, di foggia melanesiana (fot. Fides).

Fig. 405. Un'orchestra boliviana:

SOpraggluntl.

persistono

i

AMERICA

PARTE SESTA

542

Fig. 406.

Rimarrebbe ora

Danza campestre

di indigeni Qhèciua, al suona del violino e dell'arpa (Fotolaboratorios Valle, Lima).

seconda incognita, del

la

«

modo

»

formativo degli stati andini. Neppure questa indagine

come



si

effettuò

purtroppo



il

si

processo

può con-

durre sempre con documentazione storica diretta, ed è soggetta alla nostra più o

meno penetrante ha tentato

facoltà di analisi. Si tratta di ricostruire in America,

di fare,

ad esempio, per

l'Egitto,

il

come

cammino che ha portato

altri

dalla fase

dei clan a quella del principato dispotico.

Cercheremo

un

di fare

po'

di

luce su questo interessante trapasso nella parte

speciale, dedicata alle singole popolazioni delle Si

può accennare

fin

stati cìbcia e lo stato

d'ora che due sono

peruviano.

malgrado l'analogia dell'assetto

La

storia

dei

Cìbcia

politico-sociale attivo,

ci

La le

Ande. centri principali di osservazione: gli

loro condotta è dissimile in molte circostanze,

finale in cui

offre

i

furono trovati dalla Conquista.

successive reazioni provocate da

un principio

penetrato con ineguale intensità in un complesso di popoli

inizialmente omogeneo. Troviamo perciò diversi gradi di adattamento e sviluppo, e

grado massimo soltanto presso un nucleo di se non numericamente, poco importante. questo giunge

al

Ai Peruviani invece questo lievito operante giunge organica virulenza, e piccoli nuclei più o

si

meno

spande più uniformemente su passivi, portandoli al

bell'e

di

medesimo

essi territorialmente,

maturo, in tutta

una vera

livello.

la

sua

costellazione di

X

CAP.

J.

IMBELLONI

-

POPOLI ANDINI IN GENERALE

I

543

Ciò spiega l'apparente enigma che deriva dal contrasto di una così notevole diver-

un suolo relativamente breve, com'è quello dei Muisca, di fronte all'organizzazione uniforme di un territorio sconfinato, quale si presenta il Perù degli sità di sviluppi in

ultimi Inca.

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José Imbelloni.

CAPITOLO DECIMOPRIMO I

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE E DELLE ANDE MERIDIONALI

CÌBCIA E

I

popoli Cìbcia del Càuca. Riferendoci al già detto sulla pluralità dei popoli di lingua cìbcia, ricorderemo

che quella parte di

essi

che venne trovata dagli Spagnuoli in una condizione di

civiltà più elevata corrisponde territorialmente alla regione

tre catene in cui

si

divide

il

tratto settentrionale delle

montuosa inclusa

nelle

Ande; regione di clima salubre il Càuca a ponente

e piacevole, solcata da nord a sud da due grandi valli fluviali:

ed

il

I

di

Magdalena a levante. popoli Cìbcia occidentali, o del Càuca, vissero raggruppati intorno ai tre centri

Popoyan

nell'alta valle,

Quivi, alla base del

Kimbàia),

la

Antioquia nel corso

monte Quindìo (5150 m.) ebbe sede la i Quimbaya giunsero

più nota del Càuca. Che

è posto in chiaro dalla visibile parentela con

comune

inferiore, e

gli usi

funebri, l'industria del cotone,



Tairona e

i i

Cartago nel corso medio.

Quimbaya

tribù dei al i

(leggi:

Quindìo dal settentrione

Senù, coi quali ebbero in

costumi familiari e

sociali e



spe-

Senù l'esercizio in vasta scala dell'oreficeria. Estraevano l'oro dalle vene aurifere, mediante polverizzazione e decantazione, e anche col clivaggio delle acque fluviali, in recipienti di terracotta di cui si trovano i resti. Ma importavano anche il materiale grezzo dalle tribù vicine, commerciandolo in cambio di amache di cotone, i Senù, e di sale i Quimbaya, i quali si erano resi esperti nell'essiccare l'acqua delle sorgenti saline che abbondano nel loro territorio. Giunti da non lungo tempo nel Quindìo, occupato per l'innanzi da un popolo di statura maggiore e culturalmente più povero, che ci ha lasciato le sue tracce in speciali tombe superficiali, i Quimbaya fecero ai Conquistatori spagnuoli un'accoglienza molto pacifica all'opposto delle tribù barbare limitrofe e, insieme con i Senù, li ricevettero con regalie. Robledo ebbe dal cacico di Tacurumbì un gran vaso d'oro del peso di 300 castellanos Suer de Xava, primo governatore di Cartago, lasciò la provincia carico di oreficerie. Ma, sia per effetto degli archibugi spagnuoli, sia per il logorìo nel lavoro delle mine a cui vennero forzati, per l'epicialmente con

i





;

CAP. XI

demia

IMBELLOXI

J.

I

CÌBCIA E

I

POPOLI PRE-IXCAICI DELL EQUATORE, ECC.

545

di vaiuolo che

infierì nel

1592, o per

gli assalti

continui dei

nemici

terribili

mi,

-

finiti-

Armas, Putimà

gli

e Pijà,

il

fatto è che

poco tempo dopo

la

pochi Conquista Ouimbaya superstiti i

da tante catastrofi

abbandonarono valle e

si

ritrassero sui

La

monti.

la

valle

del

Càuca rimase deserta e

durante l'epoca det-

ta coloniale, la regione

fu invasa dalla selva.

Soltanto negli ul-

anni

timi

xix

secolo

del

coloni moderni

i

entrarono nel Quindìo e

Fig. 407. Tipi Siona dei dintorni di Puerto Asis, forma somatica Istmide (fot. Fides).

rimasero sorpresi

Colombia:

dalla quantità di sepolcri {huacas),

il

cui scavo, eccezionalmente rimunerativo, fece accorrere tutta

folla di avventurieri. Si il

uno strano

creò di tal forma

una

tipo di scavatore commerciale,

Guaquero, che è un vero professionista dello scavo, abile, paziente ed ingegnoso.

La

Càuca si svolse alquanto isolata dagli altri Cìbcia dell'istmo e dell'acrocoro, e non ebbe a trascendere sotto l'aspetto politico dalla vita ordinaria di tribù. Le cause ne furono oltre l'isolamento già menzionato il corto tempo passato in quella sede, e la continua lotta che dovettero sostenere per difendersi dalle incursioni di tribù barbare ed agguerrite da cui erano vita dei popoli Cìbcia del









circondati.

Più che

garono i

i

il

vestito, questi popoli coltivarono l'ornamento, e a questo

metalli e

le

pezzi più grossi

si

piume. Di oro puro

I

foggiavano diademi, pendagli nasali, ecc.

si

;

fabbricavano in una lega di rame con oro argentifero detta

tumbaga. Nella valle del Càuca era diffusa nelle tribù di Atrato,

scopo prodi-

Senù

e

Cueva anche

la pittura

il

corporale a mezzo di pintaderas,

tatuaggio.

Cìbcia orientali.

Di gran lunga più complessa si presenta la storia politica dei popoli Cìbcia orientali, che abitarono la valle del fiume Maddalena. I prodromi di un travaglio organico di questo genere lo vediamo già alla porta del continente, fra i Cueva, che abitarono la parte 35

meridionale dell'istmo centroamericano. BlASUTTI, IV.

AMERICA

PARTE SESTA

546

Teatro della storia dei Cìbcia

orientali, detti

anche Muisca, furono

le terre alte

il 6° X., ed il 4 S., che formano Xel più stretto senso geografico m. sul mare). questo terril'altopiano di Bogotà (2600 torio non sorpassa da est ad ovest le 30 miglia, di maniera che la superficie totale è calcolata intorno ai 18.000 kmq., ossia qualche cosa meno di quella della Toscana. Xei tempi pre-ispanici questo territorio albergava circa 1.200.000 abitanti, senza contare il centro urbano di Muequetà o Bacata (odierna Funza), antica capitale, che i Cronisti valutano intorno ad 80.000; ciò porta ad un totale di circa 1.300.000 e ad una densità di 64,5 abitanti per kmq., eguale su per giù alla densità della provincia di Siena. Questa dell'altopiano di Cundinamarca è la più fìtta densità raggiunta da popolo alcuno di tutta l'America pre-colombiana. Risaltano fin d'ora due fattori veramente essenziali per l'avvento delle civiltà superiori; primo, l'occupazione intensiva di un territorio e, secondo, la formazione di centri urbani importanti. Il resto della popolazione aveva un carattere essenzialmente campestre, e, tranne alcuni capoluoghi di cui daremo più avanti il nome, si trovava riunita in villaggi rurali.

poste al termine della Cordigliera orientale, fra

A

dispetto della narrazione

ad

riuscito

zontale

senza prospettiva

»

dei Cronisti,

il

Trimborn

illustrare la storia dell'organizzazione dei Cìbcia, tanto nel senso

che nel

»

«

La prima ha

«

il

verticale

«

è

oriz-

».

suo punto di partenza nella divisione del territorio in tanti gruppi

comunità

di piccoli proprietari del suolo, coltivatori della propria terra, riuniti in

di

un minor numero), sotto l'autorità di un capo-vilAl disopra di vari di questi cacichi di i° grado v'ha un cacico di 2° grado, pel

circa cento famiglie (più spesso laggio.

fatto che

un

certo

numero

comunità

di

locali

che risiedono in una stessa vallata

riuniscono a formare l'unità superiore della tribù. cìbcia è usake.

governo

Ma

di tribù

si

al

tempo

Il

nome

si

generale dei capi in lingua

spagnuola l'organizzazione a base del

della Conquista

trovava da lungo tempo sorpassata. Infatti un numero variabile ad un potere centrale, militare ed amministrativo,

di tribù limitrofe, strette intorno

fornito di ingerenze religiose, costituiva blocchi politici che

godevano

delle prero-

basava

sulla distin-

gative di uno stato indipendente.

Contemporaneamente, l'organizzazione

sociale dei Cìbcia

si

zione di varie categorie di cittadini sovrapposte l'una all'altra, con giuridica così netta, che ricorda

Europa

da un lato liberi, cui

nobiltà del censo), cui appartenevano

mide i

la

una separazione Media in

feudali dell'Età

e dall'altro le gerarchie della Polinesia e dell'Asia meridionale. Il ceto sociale

più diffuso era quello dei cittadini

il

le istituzioni

monarchia.

A

completare

quarto ceto, degli schiavi, prigionieri di guerra che

Verso l'accentramento

il

il

cui

i

seguiva

capi e

quadro

di

numero

non eran

la nobiltà di nascita (distinta dalla

gli alti

funzionari, e al

sommo

questo reggimento feudale si

accresceva sia per

sacrificati allo

le

si

della pira-

aggiungeva

nascite, sia per

scopo di ricavarne crani-trofeo.

politico.

Al tempo della Conquista furon trovati nel territorio 9 stati sovrani ed autonomi, ossia i seguenti: i°, Suamox (Sogamoso degli autori spagnuoli), con 6 capi di tribù sottoposti, governato

da un re-sacerdote, con sede nella

città di Iraca; 2°,

Hunza

CAP. XI

(Tunja),

IMBELLONI

J.

grosso

-

I

CIBCIA E

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE. ECC.

547

cen-

stato

con 150.000 abitanti,

trale,

da un monarca nome di Zake (Zaqu-

governato

con

il

che è deformazione del

nome

Usake, e quindi significa capo per antonomasia; 3 il regno di Bogotà, al sud, con 250.000 abitanti, e la predetta sede

Muequetà,

capitale,

del

o

Zipa,

principe,

obbedivano 13 tribù soggette; 4" lo stato di Guanentà, al nord del pianoro, presso Jérida. con 13 tribù governo di vassalle; 5 il Tùndama. verso oriente, con 11 capi-tribù, famoso per le cui

3

virtù belliche

meno

:

infine gli stati.

conosciuti,

Tinjacà

(7

).

di

Sacica

Cipatà

(8°)

Fig.

408.

Oreficeria

cìbcia:

oggetto votivo rappresentante varie figure sopra una zattera

Saboyà (9 ). (da E. vox Svdow, Kunst dir Non bisogna prendere questo numero di 9 stati come un dato assoluto ed immutevole, ma come sione di uno stato di cose provvisorio, proprio del momento storico in cui e

quista interruppe

il

l'espresla

Con-

processo della maturazione politica dei Cìbcia orientali.

una decima monarchia, che aveva raggiunto una particolare ed invidiata prosperità, e per questo appunto perde la sua autonomia appena 40 anni avanti l'arrivo degli Spagnuoli. Si tratta del regno di GuaInfatti

tavità,

sappiamo, da fonti

sicure, di

causa diretta del sorgere della leggenda

tempo doveva rimaner viva ed

incitante nella

di Guatavita s'era guadagnato gran fama per

una maestranza

dell' Eldorado,

memoria

la

quale per lungo

dei Conquistadores.

Lo

stato

l'abilità dei suoi òrafi, che costituivano

molto ricercata dagli stati vicini. Allo scopo di mettere un freno alla loro emigrazione, e compensarla di qualche maniera. il sovrano di Guatavita aveva stipulato con i vicini che per ogni òrafo ricevuto t-ssi dovessero inviare in cambio a Guatavita due dei loro cittadini. Il Zipa di Muequetà, i cui antecessori invano da molti anni avevano tentato di sottomettere con le armi di

artigiani

specializzati

quel regno, ideò di fare entrare con questo mezzo nel territorio ambito un certo

numero

uomini d'arme, con l'aiuto dei quali potè impadronirsene di sorpresa, e strangolarne a tradimento i capi. Con tale stratagemma il Zipa accrebbe il suo stato, negli ultimi anni del xv secolo, di ben 6 tribù, inclusa quella di Ebate, il cui capo si sottomise però soltanto dopo un'accanita resistenza. Queste accessioni non significarono solamente un aumento di ricchezze e dominio, ma anche l'acquisto di un caposaldo strategico, essendo il Guatavita uno stato-cuscinetto interposto fra il dei suoi

PARTE SESTA

54S

regno di Bogotà del Zipa I

Zipa

si

e la



AMERICA

vecchia tradizionale teocrazia di Hunza, verso cui

accentuavano

le

ambizioni

di giorno in giorno.

Cronisti riferiscono molte e dettagliate notizie intorno ai ripetuti attacchi del agli stati del

Zake

e del

Suamox,

i

quali ultimi

difesa. Il periodo più attivo di tali attacchi fu

il

si

allearono spesso per la

comune

regno del Zipa Nemékene, incoro-

nato nel 1490 e morto di ferite ricevute in battaglia nel 1538, un vero capo di stato alla maniera di Luigi XIV. Gli Spagnuoli trovarono il nuovo Zipa, Tiskesuza, che

godeva dei benefìci di una tregua militare seguita all'ultimo tentativo di Nemékene, ma è ben chiaro che la politica di annessione e predominio seguita dai Zipa ormai da tre generazioni doveva condurre ben presto alla sottomissione di Iraca e Tunja, che costituivano l'unica impresa di qualche difficoltà prima di conseguire l'unificazione di tutti i Cìbcia orientali in un impero unitario. Basti riflettere che 70 anni prima la monarchia di Muequetà non era neppure uno stato, ma una tribù vassalla dei Sutatà, il cui Usake, o cacico, a nome Saguanmacicà, riuscito a liberarsi dalla servitù e ad assoggettare il suo antico sovrano, stabilì nel 1470 la monarchia dei Zipa. È necessario riconoscere che gli uomini di Muequetà avevan dato prova di uno spirito di iniziativa e un vigore veramente notevoli. Di fronte a quest'impeto giovanile e incontenibile, un poco anche « parvenu », ed alla prosperità materiale e demografica dello stato (un quarto della popolazione totale dell'acrocoro), sempre più debolmente avrebbero potuto difendersi nel prosieguo le vecchie dinastie, mantenute insieme piuttosto dal rispetto religioso e dalla tradizione.

Organizzazione dei Cìbcia. Chi indaga l'origine del principato fra

numero

di

antecedenti militari da

un

i

Cìbcia orientali s'imbatte in un certo

lato, e religiosi dall'altro.

Senza dubbio la monarchia sacerdotale di Suamox (Iraca) occupa un posto importante e singolare nella vita giuridica e costituzionale dei Cìbcia. Essa gode di privilegi, riconosciuti dagli altri stati sovrani, la cui origine deve ricercarsi nella legiferazione regione,

il

mitica del

teocrata di

Bocica, nella persona di e tutti

i

Cìbcia,

Bocica.

Cìbcia s'inchinavano con rispetto dinanzi a

esisteva inoltre la

tesmoforo dei

Unico

fra

sovrani

i

della

Suamox avrebbe ricevuto il potere dalle proprie mani di Nompanem, che fu appunto il primo re-sacerdote di Suamox,

una norma

lui.

Nel diritto consuetudinario

di carattere internazionale, che fu

sempre

rispettata, per

quale ogni pellegrinaggio diretto ad Iraca godeva di salvacondotto

nel!' attraver-

sare gli altri stati, anche se vigeva lo stato di guerra. Altra singolarità di

Suamox

ma

elettiva.

fu che la carica

suprema non era

Ciò va interpretato, secondo

il

ereditaria,

Trimborn,

come

in tutti gli altri stati,

col riflettere che l'interesse

cumulativo

doveva avere aspirato a stabilire un equilibrio che menomasse l'importanza dinastica di una carica così preponderante nel campo internazionale. Ma è evidente che in un certo momento della maturazione politica dei Cìbcia, anche ammettendo che le sue radici si alimentassero della fermentazione di principi dei sovrani del pianoro

economici e magici, divennero preponderanti elementi nuovi, intonazione signoresca.

di carattere laico e di

CAP. XI

J.

IMBELLONI

-

CÌBCIA E

I

I

Fig. 409. Oreficeria cìbcia: pendenti e

Ne vediamo una prova

POPOLI PRE-INXAICI DELL EQUATORE, ECC.

diadema (da

J.

5-49

Perez de Barradas).

mentre rimangono tracce di uno stadio anteriore, nel quale l'autorità ed il rispetto prendevano origine dalla maggior ricchezza di potenza magica, ottenuta mediante l'indurimento corporale ed ogni sorta di astinenze, compresa la sessuale, giunge in seguito a predominare una mentalità assolutamente diversa, quella del privilegio dei governanti, di carattere utilitario ed edonistico, di cui è esempio chiarissimo l'istituzione della poligamia. Si pensi in modo speciale al contributo forzoso, imposto alla classe dei « liberi », di fornire un certo

numero

Non

di giovani

nel fatto che,

donne, scelte per arricchire l'harem del prìncipe.

compra

era per altro esclusa la

di guerra. Il serraglio di Tiskesuza,

Abbiamo tari,

dolci

(Ipomaea

valli calde i

ultimo Zipa, contava più di 200 donne (tuguyes).

già menzionato la classe dei

campestri in maggioranza, che

di fanciulle e l'appropriazione di prigioniere

si

«

liberi

».

Essa era formata da piccoli proprie-

dedicavano

alla coltivazione di patate,

batatas) e chinoa {Qiienofiodiiim quinoa),

anche della mandioca

quali primeggiarono gli orafi.

e del cotone. Si

Un

ma specialmente

ebbero anche artigiani specializzati, fra

saggio dei prodotti dell'orificeria colombiana pub-

José Perez quattro volumi, magnificamente stampata a Madrid, nel 1954

de Barradas,

blicato di recente è contenuto nell'opera del prof.

auspici del

Museo

dell'oro della

«

patate

del mais, e nelle

Banca

della

Repubblica

»

in

1958 sotto gli nella capitale colombiana. e nel

Vita psichica.

La leggenda detta

El Dorado nacque dal rito che compiva

sovrano di Guatavita nella solenne cerimonia con la quale iniziava la sua vita pubblica ed assumeva il governo, il che segnava la fine di un periodo di durissima penitenza. La cerimonia di

il

AMERICA

PARTE SESTA

550

consisteva nell'entrare, ritto su di una zattera,

e

coperto di polvere d'oro

nudo corpo, spalmato prima

il

di resina,

nel lago di Guatavita, e lasciar cadere

mo' un gran cumulo

nelle acque, a «

come dicono raldi

di offerta agli spiriti, di

oggetti

Cronisti

i



e

d'oro



sme-

di

».

Si

sa

Guatavita,

che non soltanto

ma

anche molti

il

lago

di

altri laghi e

lagune furono oggetto di culto, ciò che popoli andini. Nel ter-

è generale per

i

ritorio cìbcia

più notevoli furono

i

i

la-

ghi di Guatavita, Guasca, Siecia, Tusacà e

Ubake,

al

sud di Bacata.

L'archeologia di queste regioni anno-

vera due categorie di giacimenti:

i

se-

ed i laghi. Già gli Spagnuoli della Conquista estrassero grandi tesori dal limo delle lagune da quella di Guatavita polcri

;

de Quesada ottenne

Hernàn Perez

più di 3000 pesos di oro

de Sepùlveda

fino, e

Antonio

nel 1580, 12.000 pesos.

Questi intenti perdurarono fino

ai giorni

da tutti conosciuta la fine tragica avvenuta nel 1870 di alcuni esploratori della laguna di Siecia, dalla quale altri avevano tratto vari pezzi famosi, nostri; è

Fig. 410. Arte colombiana (cultura cìbcia): scultura in pietra proveniente da San Agustin (da E. von Sydow).

tra cui

una zattera d'oro

che rappresenta I

Cìbcia orientali ed occidentali dettero

Spagnuoli raccolse

in

America;

ricordisi

il

il

la

maggior bottino che

si

i

408.

l'avidità degli

somme

rispetta-

tien conto del valore antico del peso castigliano.

Abbondanti che fra

fìg.

saccheggio di Iraca e quello di Tunja, che

produsse 140.000 pesos di oro fino e 30.000 di oro di basso tenore, bili se

simile a quella

nostra

Cìbcia,

Le vittime

notizie ci sono state

come presso

gli altri

trasmesse da varie fonti sui

sacrifici

cruenti,

popoli andini, erano predominantemente infantili.

ottenevano in più modi;

impadronendosi dei fanciulli nei villaggi dei Pance durante le guerre sostenute con quei temuti vicini, sia acquistandone dai mercanti che si dedicavano espressamente a questo commercio. Si tratta, in quest'ultimo caso, dei Mojas, bambini destinati al sacrificio, che venivano allevati in un luogo dei Llanos situato a 15 giorni di marcia da Bogotà, e si vendevano all'età di si

otto anni per

somme

così importanti, che soltanto alcuni nobili e cacichi riuscivano

ad ottenerne uno.

Il

trattamento ed

rispetto che è

il

sia

proprietario

li

affidava poi al santuario, dove ricevevano

dovuto ad un essere colmo

di

buon

poteri magici; era

CAP. XI

J.

IMBELLONI

-

I

CIBCIA E

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.

oggetto di speciali cure che conservassero indispensabile per vivi,

estirpandone

fondazione il

si

non perdere i

tali poteri,

visceri che

loro stato di castità, che

il

e ai quindici

si

551

considerava

anni d'età erano squartati

offrivano ancor fumanti al Sole. I sacrifici detti di

si

compievano invece con

fanciulle appartenenti alle famiglie dei

«

liberi

cui corpo veniva ridotto a poltiglia nel fondo delle fosse scavate per conficcare

», i

capanna dei capi. Anche il seppellimento dei grandi personaggi era accompagnato da sacrifici: insieme al cadavere del cacico eran sepolti vivi alcuni schiavi e tre o quattro donne del suo serraglio. pali principali della

sistema impositivo era basato in contribuzioni di prodotti agricoli ed indu-

Il

striali,

per mezzo dei quali la classe libera contribuiva

dei kheke o sacerdoti e del monarca. Al pagatore

od un puma, per mezzo e

questi

era

tenuto

un

di

moroso

fino

Un'altra misura era quella di spegnere d'autorità

poteva esser riacceso

Un

se

altro aspetto di

severità

delle

contrasto con

pene

non dopo

il

inflitte

di tribù e di villaggio. Gli

cacico

dei nobili,

mandava un

orso

ai

alla il

cancellazione

dell'imposta.

fuoco nel focolare, che non

pagamento.

reggimento signoresco

le istituzioni

il

mantenimento

servo, che legava l'animale alla porta del contribuente,

mantenere entrambi

a

al

criminali,

e di assolutismo è offerto dalla

in

estrema

aperto

democratiche dei governi Spagnuoli videro sull'alto-

piano colombiano

« più forche ed impiccati che nella L'amputazione delle mani, del naso e delle orecchie, il seppellimento in vita e la pena del palo erano pene ordinarie nei giudizi penali; il penultimo in particolare per gli incestuosi e l'ultimo pei

stessa

Spagna

».

sodomiti.

L'arte

colombiana e

le

amaz-

sue propaggini

zoniche. Fin dal 1857, per opera dell'esploratore italiano Codazzi, era conosciuta l'esistenza di una zona situata

Magdalena (su per giù 500 kmq.), disseminata di statue di pietra di dimensioni varia-

sull'alto corso del

bili,

il

cui totale

da 38

è salito

negli ultimi

a circa 300 dopo l'esplorazione del e

di

Perez

de

Barradas

Preuss

(1943).

San Agustin (intorno a questo centro si 40 statue maggiori), mentre da un lato

tempi (1931)

Le statue aggruppano si

di le

connettono

a quelle della costa dell'Equatore e dell'altopiano peruviano (Aija, Chavìn e Tiahuanaco), mostrano dall'altro connettersi

per l'aspetto e la tecnica

alle cen-

troamericane dei Ciorotega (Nicaragua), specialmente per l'idea dominante di un « secondo io » animalesco sovrastante o combaciante con la figura umana. Non

Fig. 411. Ceramica della foce del fiume delle Amazzoni. Due esemplari che permettono di osservare la particolare tecnica: la decorazione è ottenuta mediante incisione ben netta dei margini e scrostamento delle superna in-

termedie Janeiro).

(fot.

Mus. Naz.

di

Rio de

AMERICA

PARTE SESTA

552

chiara l'appartenenza

è

di

quest'arte ad alcuno dei popoli Cìbcia,

dente

la

ma

è bensì evi-

sua affinità

cen-

troamericana.

In quanto alle forme ceramiche

Colombia,

della

esse sono molteplici,

alquanto grezze per e

riale

benché il

mate-

modellazione, in

la

confronto con la grande arte figulina dei paesi andini posti

più

al

sud, coi quali tuttavia

ha

in

comune

ispirazioni

le

forme fondamentali. Vi

e le

discerniamo, accanto alle

fi-

gurine dalla testa appiattita 412. Statuette in terracotta di figure femminili sedute, dell'AmePanama; 3, lago Valencia,

Fi

rica centrale e meridionale: 1, Costarica; 2,

Venezuela;

lom,

«

4,

Runa

Rio Tapajoz; »,

5, Santarelli; 6, isola

Marajò (da

Imbel-

J.

mo'

a «

arcaiche

esemplari femminili,

di

mezzaluna, vi i

i

le

teste

il

a grosso

o

cui ventre rappresenta

del

sedute,

chiamate

Centroame-

umane

pendaglio nasale ad

vasi a piede cilindrico piuttosto alto (che

conoscono col nome archeologico

si

vasi

»

rica, figure

1950).

late

danza

quelle

di

accocco-

con abbonanello

o

abbondano nell'Equatore

a e

di comfioteras), e le fusaiole. Tipici soprattutto

un torso sormontato da una

ed androprosopici), forniti spesso di braccia

e

testa

umana

(canopici

mani.

Detti vasi abbondano anche nella limitrofa regione del Venezuela settentrionale,

da considerarsi una continuazione dell'area cìbcia; molti bellissimi esemplari ne ha esumati il Requena negli ultimi anni dalla suppellettile funeraria della laguna di Tacarigua (lago di Valencia). Altri esemplari cospicui di urne canopiche, adorne di una decorazione specializzata, provengono dai sepolcri della foce dell'Amazzoni (isole di Maracà e Marajò), in piena costa atlantica. Finché imperò la moda di descrivere ciascuno dei fochi culturali americani come un fenomeno inventivo isolato, si ritenne che questo settore atlantico del Sudamerica avesse generato una civiltà indipendente. Ma le nostre precedenti cartine, come la distribuzione di altri molti elementi da noi qui non considerati per brevità, segnalano l'esistenza di caratteri andini di varia natura nel settore di Marajò e su tutta la costa che unisce la Colombia alla foce dell'Amazzoni, attraverso il Venezuela e la Guiana. L'Uhle ha messo in chiaro che la cultura di Marajò non è altro che una metastasi della cultura cìbcia. Il cammino seguito dalla sua marcia verso l'oriente è dato dalla linea costiera del mar Caribico e dal bacino che

è

dell'Orenoco,

ma una

volta raggiunto un suo particolare sviluppo alla foce dell'Amaz-

zoni, rifluì posteriormente verso occidente, per

del

Napo,

fino all'Aguarico,

dopo aver

il

cammino

fluviale dell'Amazzoni e

lasciato vari testimoni del suo passaggio (San-

CAP. XI

IMBELLOXI

J.

tarem, Rio Teffè,

-

I

CÌBCIA E

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.

Questi fatti sono essenziali per prospettare

ecc.).

di alcuni gruppi di alte invenzioni della fucina

foresta

un ambiente umano

in

tropicale,

di

la

553

circolazione

andina nel vasto scacchiere della e di minore

natura affatto dissimile

capacità artistica e fabbrile.

L'invasione cìbcia dell'Equatore e lo stato dei Cara.

La

posizione geografica del territorio che oggi costituisce la repubblica dell'Equa-

tore ha determinato

diverse influenze che ebbe a subire durante la preistoria,

le

ossia dall'oriente (bacino dell'Amazzoni), dal

centroamericane marittime) e dal sud In succinto, ci

i

nord (Colombia), dal mare (immigrazioni

(riflusso delle culture del

Perù

.

rapporti territoriali dei popoli civilizzati dell'altopiano interandino

rivelano che essi vi gi anserò a volte dagli approdi della costa pacifica, a volte dal

sud della Colombia,

che dovettero disputare

e

di

teste.

L'osservazione delle

il

terreno a popoli semiselvaggi,

i

al

gran massa della popolazione dell'Equatore proviene dal nord, ed appartiene famiglia cìbcia; settentrionale,

il

alla

gruppo Barbacoa comprende tuttora una gran zona geografica

coi

superstiti

Otàvalo,

Caiquere,

Cagiapa,

ed

Colorados

tribù

altre

gruppo Paez-Coconuco dette gli estinti Pansaleo, sede moderne di Ambato, Quito e Latacunga; a un terzo gruppo presumibilmente appartennero i Puruhà ed i Cagliari, che seguono verso il sud.

egualmente incolte; contornava cìbcia

quali

gruppo Barbacoa e nella meridioagli odierni Ghìvaro (Jìvaro) cacciatori aree linguistiche non lascia dubbio sul fatto che la

appartenevano nella porzione nale a tribù francamente amazzoniche, affini settentrionale

le

la cui

il

città

In quanto agli antichi abitanti che queste successive ondate cìbcia-parlanti tro-

varono nel

territorio,

patrimonio di cultura.

erano certamente degli Amazzonici, come I

lo

rivela

il

loro

Palta, all'estremo meridionale dell'altopiano dell'Equatore,

ne formavano appunto un nucleo sopravvivente all'invasione cìbcia, e che venne posteriormente modificato dall'influenza incaica.

Il

nome

stesso,

Palta, è di lingua

mostra che questo popolo conformava artificialmente la testa a guisa di pala, per mezzo della deformazione tabulare. Sulla costa del Pacifico troviamo stabilito un popolo la cui lingua non appartiene alla famiglia cìbcia, benché attesti averne subito profondamente l'influenza accettandone anche molteplici prestiti: sono gli Esmeralda, cui seguono i Manta verso il sud. qhèciua, e

La

ci

Manta fu relativamente alta, e di un carattere essenzialmente centroamericano, come lo dimostra la frequenza delle « sedie » petree a forma di melate, le quali continuano certamente un canone proprio della regione americana degli istmi. Abbondano anche pesanti poltrone di pietra a forma di bisellium romano, che vennero interpretate come oggetti destinati al culto: si trovavano in gran .numero e disposte a cerchio sulla sommità delle colline. Il Sa vi Ile scoprì civiltà raggiunta

anche

ma

rilievi

da Esmeralda

e

a scalpello e qualche statua

umana

più grossolane, che sono, anche per la tiara

San Agustin (Colombia;. che ne sormonta il capo, la copia

del tipo di

esatta delle più grezze figure scolpite del lago Titicaca, e quindi

termini di passaggio fra la scultura

umana

si

presentano come

ciorotega e colombiana (San Agustin) e

quella del Perù antico (Xepena, Ancash, Tiahuanaco).

AMERICA

PARTE SESTA

554

Dalla costa verso l'interno fu

il

cammino percorso

penosamente a incunearsi nel

dalla tribù dei Cara (Caraque).

Barbacoa, fino a stamontagnosa. sommo della regione Di questi Cara ci è pervenuta una narrazione che denoterebbe uno sviluppo politico superiore, comparabile soltanto coi tempi egemonici della dinastia degli Inca del Perù. Ma la fonte Essi riuscirono

folto dei selvaggi

bilire le loro sedi definitive sul

non anteriore alla metà del xvn secolo. Secondo il padre V elasco, i Cara, dopo aver invaso il territorio interandino, avrebbero fondato un impero, detto degli Sciri, che fu una monarchia poderosa, sostenuta da una nobiltà guerriera indomabile. Praticavano la poligamia e l'eredità di tali notizie è tardiva, ossia

patrilineare,

conoscevano

l'arte degli assedi e la fortificazione,

celebravano

il

culto del

avevano un sistema per registrare le date, i conti e gli avvenimenti; oltre all'allevamento del lama praticavano l'agricoltura intensiva. Oggi questo racconto ci lascia abbastanza scettici sul valore storico che dobbiamo conferirgli quanto meno, sembra che la maggior parte delle indicazioni raccolte dal Padre Ve lasco, due secoli dopo la conquista, debbano attribuirsi a fatti e condizioni riferibili all'egemonia del Cuzco sulla regione equatoriana. È tuttavia incontestabile che i Cara dovettero costituire, prima d'ogni contatto con gli Inca, una poderosa confederazione militare, che resistette strenuamente ai ripetuti attacchi dell'invasore del Cuzco. sole e gli erigevano dei templi

;

;

Archeologia equatoriana. Nei rispetti dell'archeologia stratigrafica, possiamo dire che l'Equatore è regione dell'America



fuori del

Perù



dove questo metodo

profitto. I vari livelli, identificati principalmente per

y Caamano, hanno

merito di

aiutato a fissare la natura anche dei

si

è applicato

Max Uhle

livelli

la sola

e

con

Jijón

peruviani, nel senso

della cronologia relativa e della provenienza.

L'Uhle ha sostenuto camente postulano



civiltà

infatti



in ogni angolo

in opposizione ai nordamericani, che sistemati-

d'America

che la fonte prima di tutte

troamerica. L'Equatore, situato a

«

arti superiori

le

metà cammino

in precedenza e conservò più fedelmente

verso

l'origine

i

fra

modelli

locale

fu

»

una

di ogni sviluppo di sola,

ossia

il

Cen-

Centroamerica e Perù, assorbì

maya

e

mayoidi in movimento

sud, e in un secondo tempo ricevette di rimbalzo l'influenza delle culture che

il

quei modelli avevano fatto sorgere nel Perù, a guisa di focolari secondari. I

principali livelli preincaici stabiliti nell'Equatore sono i°

una cultura

di

pescatori primitivi,

analoga a quella dei Fuegini

i

comune a tutta

seguenti: la

costa del Pacifico,

;

2° cultura del Protopansaleo I; assimilato alla cultura centroamericana chia-

mata

«

arcaica

»

;

3° cultura del Protopansaleo II, di contenuto stilistico mayoide, di modellazioni diverse, pervenuto in ondate successive;



stile di

Tuncahuàn ed

altri stili affini, di

contenuto sub-mayoide, ossia

Centroamerica, per influenza maya.

for-

mati secondariamente nel sud del Le tre prime immigrazioni si effettuarono per mare, secondo l'Uhle; l'ultima principalmente per terra, lungo la fascia interandina, e parzialmente per mare,



CAP. XI

coprendo

J.

IMBELLONI

tempo

allo stesso

-

CÌBCIA E

I

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE, ECC.

Perù

l'area settentrionale del

Sarebbero

costiero.

di

555

questa

natura i resti di Recuay, pre-tiahuanacoidi. In generale, l'archeologia equatoriana comprende oggetti metallici, d'argento, platino e specialmente d'oro, sia massiccio che bronzo dorato (tumbaga) alla maniera cìbcia; terrecotte diverse, fra cui

fondo accuratamente

una forma particolare

dipinti, detti sillas de barro,

di

ampi

vasi cilindrici senza

che sono probabilmente

corpo

il

tamburi da segnali; vasi tripodi e vasi con alto piede rotondo denominati compoteras; ocarine d'argilla finemente eseguite, e principalmente un gran numero di vasi a forma umana, con sovrapposta immagine di viso umano, più o meno schematica (vasi « androprosopici »). La decorazione delle terrecotte è graffita o dipinta, oppure di

con

curioso processo detto

il

menti,

«

pittura negativa

avevano anche pietre

si

fini

lavorate

».

(gli

In pietra, oltre

le

le

— prescindendo

costruzioni dell'Equatore

piramidi di terra, o

Del tipo quimbaya

e

tolas,

senù

gli stru-

smeraldi specialmente, che tanto

eccitarono la curiosità degli Spagnuoli).

Tra

armi e

le

dalle incaiche

— sono

notevoli

a volta di dimensioni enormi, analoghe a quelle del Perù.



e più

— sono

generalmente cìbcia

le

sepolture, a pozzo

semplice o articolato, frequentissime nell'Equatore; le fonti del periodo della quista alla

I

ci

informano che

Con-

capi venivano seppelliti insieme con schiavi e donne viventi,

i

maniera stessa che abbiamo visto praticare nell'antica Colombia.

popoli residuali della Colombia e dell'Equatore. Dalla distribuzione dei popoli di lingua cìbcia della Colombia e dell'Equatore è

facile

desumere che nell'occupare

i

territori

montagnosi

in cui stabilirono le sedi delle

un

loro civiltà, essi in parte sottomisero e in parte rigettarono verso le terre basse

certo

numero

di popoli d'altra natura, di cui tuttora

nuclei sopravvissuti.

fiume Atrato e tutta

si

conservano, qua e

là,

alcuni

più numeroso è quello dei Ciocò, che occupava la valle del

Il

la

costa del

Pacifico

corrispondente all'allungamento della

catena estremo-occidentale delle Ande, detta appunto Cordigliera Ciocò. Alla fine del secolo scorso ne stirpi negre;

rimanevano circa 600 nel Darièn meridionale, alquanto

ibridati

con

più puri sono quelli che sussistono nei distretti colombiani del Càuca,

Bolivar ed Antioquia. Alle tribù di lingue estranee alla famiglia cìbcia di cui parla la tradizione dei

Cìbcia appartennero

i

Muzo

al nord-ovest,

Lace ad oriente

i

e

Bogotà, tutti temibili guerrieri ed accaniti nemici, specialmente

i

Pance

al

gli ultimi,

sud

di

contro

i

mantenuto dal Zipa un servizio permanente di frontiera. Dei popoli cìbcia della Colombia sopravvivono alcuni nuclei nelle regioni deserte dei Llanos (la tribù dei Betoi) e in maggior numero nella regione montagnosa orientale (Sierra Ne vada de Santa Marta), dove sussistono gli Arahuachi (da non conquali fu

fondere con

gli

Aruachi

dell' Amazzonia).

Parlano dialetti cìbcia e conservano ancor

oggi rilevanti caratteristiche della vita materiale e mentale antica; recentemente

Preuss ne ha le

studiato a fondo

le

due tribù dei Càgaba

pendici settentrionali della Sierra, verso

(coltivano

il

mais

e le patate, la

mandioca

il

mare

e degli Ijca. I

delle

il

Càgaba abitano

Antille; sono agricoltori

e le banane), vestono tuniche tessute, a

PARTE SESTA

556

Fig. 413.

Indiani del Rio Caiinan: l'rabà, Colombia

primo

fra essi

Fides).

(fot.

ampi pantaloni; rendono culto a

larghe maniche, mantelli ed della natura,

AMERICA

il

sole.

I

riti

vari

dèmoni maggiori

consistono principalmente in danze che

si

eseguiscono col viso coperto da grandi maschere, fantasticamente scolpite. Le capanne pel culto solare

La

si

chiamano

resti

case del sole

»;

possiedono un sacerdozio regolare.

costa dell'Equatore e quella della Colombia, cominciando alquanto

del golfo dei Ciocò e i

«

scendendo

di vari popoli del

in basso fino quasi a

sotto

Guayaquil, conserva ancora

gruppo Barbaccia (nome imposto dagli Spagnuoli a causa

della frequenza delle abitazioni erette su palafitte).

I

piccoli nuclei di Cagiàpa, Colo-

rado^ e Caiqitere esistenti nel folto della selva furono visitati dal I

al di

Rivet

nel 1903.

Colorados usano la pittura del corpo (in rosso e nero) e deformano la testa dei

neonati legandola fortemente con un lembo di stoffa su di una tavola (deformazione tabulare retta). Sono agricoltori, senza trascurare però la caccia e la pesca: principale è la cerbottana, ch'essi

chiamano

pacitna.

quadrata erette nel mezzo della foresta tropicale; tavano circa 350. In generale,

Colombia

le

Abitano

in

capanne

occupando

le

pendici boscose e

le

coste, attestano col loro

patrimonio (cerbottana, frecce avvelenate ed arco, antropofagia, caccia di le

loro sedi

palafitte, case arboree nel caso dei Ciocò) si

forma

ne con-

tribù che circondano l'area dei popoli di cultura superiore nella

e nell'Equatore,

comunali su

di

al principio del secolo se

arma

trovarono di fronte a popoli

di

che

gli

teste, case

Andini, all'occupare

cultura amazzonica. Nel caso dei

Barbacoa, che parlano lingue cìbcia, deve trattarsi prodotto l'adozione di alcuni elementi.

di assimilazione culturale

che ha

CAP. XI

In quanto

-

CIBCIA E

I

I

POPOLI PRE-IXCAICI DELL EQUATORE, ECC.

al tipo fisico, sia delle attuali tribù,

mancando quasi che

IMBELLOXI

J.

come

dei popoli antichi,

all'oscuro,

del tutto regolari osservazioni antropometriche ed osteometriche. L'impressione

riceve dai pochi dati esistenti (fotografie, qualche cranio, ecc.) è che sulla regione, fuori

si

degli elementi più primitivi ancora rappresentati in parte dai Ciocò, fosse, e sia tuttora, quello della razza

I

siamo molto

557

Istmide

(fig.

il

tipo somatico

dominante

407 e 413).

popoli pedemontani dell'Argentina.

Mentre l'Equatore costituì l'estremo settentrionale dello stato incaico nel suo apogeo, l'estremo meridionale abbracciava alcune regioni che oggi appartengono alla

Repubblica Argentina ed

al Cile.

Le prime formavano un ampio distretto montuoso e arido che gli uomini del Cuzco chiamavano appunto «il Tucumàn » (Tuona), forse: «distretto di confine». Vi

distinguono

si

un popolo

vincia di Jujuv), di popoli

popolo Umahuaca nella stretta

il

nome

chiamati col

comune di Diaghiti, che abitarono

su parte di Cordoba, San Juan e

Tucumàn

meno chiaramente

omonima

(pro-

d'Atacama, ed un complesso

di pastori sulle terre alte

odierne province di Salta, Catamarca,

delle

allungata valle

e

La

e

la

porzione montuosa

Rioja, con estensione

su un lembo di Mendoza.

la lingua degli L'mahuaca; i Diaghiti parlarono la lingua kakàn, di conosciamo soltanto poche tracce lasciate nella toponimia. Posteriormente si diffuse su tutta la regione il qhèciua, ma pare che ciò fosse in epoca recente, e in parte indipendentemente dall'influenza incaica. Le tribù di Atacama parlarono una

Ignoriamo

cui

lingua che alcuni vogliono affine al kakàn,

Le

teste

eretta, nella

Puna;

storia

bellicoso,

soggiogati,

cunza.

deformate del settore d'Atacama sono i

Diaghiti deformarono secondo

invece secondo l'obliquo, come

La

il

dei

contatti con

i

gli

il

con qualche tabulare

modello eretto,

gli

l'mahuaca

Peruviani dell'epoca Cincia. incaici

comincia per

con incursioni diaghite nel territorio del come narra la tradizione,

dall'Inca Tito

circolari,

il

Perù.

popolo diaghita, rude e

Anche dopo

esser

stati

Yupanki non tardaro-

no a ribellarsi, e gli uomini del Cuzco li conobbero col nome di « indomiti », o Calciakì, il quale divenne un gentilizio negli scritti dei Cronisti.

ghiti

si

I

Dia-

opposero coraggiosamente

al

conquistatore spagnuolo, il quale, piuttosto che assoggettarli, dovè annichilirli

o disperderli.

scarso

numero

A

giudicare dallo

di oggetti di fabbrica-

zione incaica trovati nel territorio ar-

umahuaca, una vera e stabile Cuzco anche per

gentino, tanto diaghita che si

può

ritenere che

dominazione del il



rapido sopraggiungere della Con° .

quiSta



non

fu

mai

effettiva.

4M- Arte rupestre degli antichi abitanti dell'Argentina (prov. di Cordoba): figura dipinta su una parete ro del Cerro Colorado (da G. A. Gardner).

FiS-

PARTE SESTA

D^

AMERICA

Durante l'epoca pre-incaica

civiltà

la

nord-ovest e del

del

nord argentino si era svolta secondo uno

schema particolare che

Boman

il

attri-

buisce con ingiustifi-

assolutismo

cato

l'influenza

È

del

al-

Perù.

certamente ricono-

un gran

che

scibile

numero di invenzioni peruviane circolano nella cultura diaghita,

come Fig. 415. Oreficeria andina. Collezione di oggetti d'oro: vasi rituali, pettorali, topu, ecc., del nord-ovest della Repubblica Argentina

[Museo Etnografico, Buenos

Aires).

i

l'arte di

bronzo,

il

il

fondere tessuto,

sandali di cuoio,

l'al-

levamento del lama, la

coltivazione intensiva in

bisogna dimenticare che

terreni

gli stessi

terrazzati

e

molte forme industriali.

Ma non

Peruviani sono immersi in un'area più vasta che

contiene la maggior parte di questi beni: l'area andina. Scartate

le

forme culturali

introdotte dal Perù, e scartate anche quelle tolte direttamente dai prossimi pastori della

(ad

Puna

es.,

la

nel complesso della loro

più remoto,

Atacama, nonché gli adattamenti locali sembra poter affermare che i Diaghiti cultura rappresentano la conservazione di uno stato « andino »

e indirettamente dalle oasi di

fermentazione della carruba),

comune tanto

agli stessi

diati della porzione nordpacifica del

ci

Peruviani più antichi, che

ai

popoli già stu-

Sudamerica.

Resti dell'area diaghita.

Tutta tendenze

la regione diaghita è

cosparsa di petroglifi e pitture rupestri, alcune con

contemporanee della Conquista. e muri di cinta costituiti da pietre più o meno rotonde gran spessore, ma scarsa altezza (mai superiori a m. 1,50)

lineari, altre arieggianti a vignetta, a volte

Numerose rovine

di villaggi

sovrapposte a secco (pirca) di

;

colline fortificate (pucarà), asce,

mortai e

pestelli,

sono

i

resti petrei.

La

terracotta

mostra varietà di forme e di decorazione. Le tombe, spesso nell'interno dell'abitazione, a volte formando cimiteri, conservano un ricco corredo di vasi, franti o forati a bella posta,

per proiettarli nell'altra vita in compagnia del defunto.

all'archeologia diaghita è

il

Peculiare

seppellimento in urne riccamente decorate del corpo di

fanciulli di tenera età o neonati, che spesso

sono aggruppate in cimiteri unicamente

Si desume da varie circostanze che si tratta di fanciulli sacrificati ritualmente. Le urne funerarie adibite a tale scopo formano l'elemento più caratteristico infantili.

delle antichità diaghite e quelle

che appartengono

al settore delle valli calciala (ossia

CAP. XI

J.

dei fiumi Santa

sagoma

IMBELLONI

-

CIBCIA E

Maria e Calchiaqui)

si

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.

559

riconoscono facilmente nei musei per la loro

e la loro decorazione, che consta principalmente di

non senza eleganza ed

tizzato

I

un

volto

umano, schema-

efficacia di disegno.

stili diaghiti non si erano fino ad oggi con sicurezza stratigrafica per mezzo degli scavi, anche per il fatto che le due forme stilistiche dette « draconiano », e « santamariano » si continuarono entrambe fino a tempi molto recenti. Ma questa sopravvivenza delle due forme non è bastevole

Le

relazioni di precedenza reciproca degli

stabilite

a distruggere

il

risultato tipologico della comparazione,

che riporta

il

draconiano

ad un tempo più remoto. Per mio conto possiamo continuare a tener separate le urne androprosope di stile draconiano da quelle santamariane, come dipendenti da due processi decorativi distinti. Ma è necessario completare il quadro delle creazioni stilistiche, nel

seguente modo:

Creazioni ceramiche caratterizzate dalle figurine a testa appiattita, che debbono consi-

I.

derarsi appartenenti alla fase delle più antiche terrecotte modellate a figura

umana

(continuate

una particolare invenzione meso-sudame«figurine arcaiche» (Spinden).

del resto fino agli ultimi tempi), che rappresentano

conoscono col nome convenzionale di e torso umano con rappresentazione naturalistica dei lineamenti e spesso braccia e mani, per lo più in rilievo, assimilata alle colombiane, equatoriane e peruviane

ricana e

si

II.

delle

Urna a volto

antiche. III.

Urna a volto umano (e torso) con stilizzazione dipinta detta draconiana, Recuay e Tuncahuàn. Urna a volto umano (e torso) con stilizzazione detta di Santa Maria, che

assimilata

allo stile di

IV. si applica a sagome santamariane e del tipo di Andalgalà e con chiaro riflesso di motivi estetici e decorativi elaborati nell'Amazzonia (specialmente nel corso inferiore del grandioso fiume del Brasile).

Benché

il

senso di questa successione sia tipologico, ho

stimato sempre che

dovesse portare degli aiuti alla cronologia, ed ancor più alla comprensione dei nessi continentali, tanto trascurati da coloro che trattarono il problema diaghita.

Fig. 416.

Urne

calciala (valle di

Santa Maria) destinate ad accogliere il cadaverino di bimbi (fot. Museo Etnografico, Buenos Aires).

di

poca età o neonati

AMERICA

PARTE SESTA

56o

Fra

i

più recenti lavori su questo settore, meritano menzione quelli di Antonio

Serrano, il quale ha distinto, seguendo la tipologia archeologica Palavecino, tre differenti nuclei «Diaghiti»: Regione Calciala





»



»

Diaghita propriamente detta Sanagasta

stile

Santamariano

»

dei Barreales

»

di

....

Le basi nuove della suddivisione consistono in primo luogo mentazione archeologica offerta dal Debenedetti sullo stile è

venuta a dare contenuto più vasto il

Angualasto

nella magnifica docudei «Barreales», che

e concreto al concetto del

«

draconiano

»,

defi-

ma

evidentemente connesso, mostro nascoide (come sostenne l'Uhle), con la figura animale chime-

nito per l'innanzi

più che con

come una

già disegnata dal

stilizzazione del

«

dragone

»,

Huaylas (Recuay). Il secondo fatto importante è la successione stratigrafica annotata accuratamente dallo Schreiter, che ha riscontrato nella provincia di Catamarca uno strato di figulina esclusivamente « Barreal » a quattro metri di profondità, e, sovrapposto ad esso, senza continuità di sorta, uno strato di urne di neonati nettamente Santamariano. Anche il Serrano vede le correlazioni profonde che legano l'area « Diaghita » nel suo insieme, con le culture dell'Equatore e del Panama. Nelle righe anteriori abbiamo insistito con maggior forza ed ampiezza su questo fatto, che per noi è capitale: che cioè un nesso continentale di natura andina aggruppa in un solo piano rica frequente nel Callejón de

culturale

le

più importanti creazioni artistiche del Centroamerica, della Colombia,

dell'Equatore e degli stati protendi peruviani, riallacciandole

a quelle dell'Argentina settentrionale.

Rispetto all'immenso

tracciato dell'area totale sud-

americana fecondata, sulla costa più direttamente, dalla metastasi delle invenzioni cen-

troamericane,

nord

il

settore posto a

di Trujillo e quello posto

a sud del Callao rappresentano, in

certo

modo,

delle

svolgimento ritardato vativo, perchè in

essi

aree

di

e conser-

circola-

rono con maggiore lentezza

le

forme del settore centrale, o peruviano in senso più stretto. L'attenzione tradizionalmente limitata degli archeologi locali

ha Fig. 417. Le urne di Santa Maria contengono, per decorazione, alcune figure che permettono di immaginare l'abbigliamento degli antichi abitanti della regione, i Diaghiti.

finora impedito di abbrac-

ciare COn lo Sguardo tali COrri-

spondenze veramente fonda-

R. Biasctti, Le razze

e

i

Tav. IX.

popoli della Terra, IV.

\V

s7

Alcuni esemplari della ceramica artistica dei popoli andini. i, Vaso di stile Mocica (valli settentrionali del Perù costiero) con imboccatura a staffa; vaso di stile Cimù II o tardivo, della stessa zona archeologica, ma di epoca posteriore; (valli meridionali della costa peruviana) 4, urna funeraria di stile 3, vaso di stile Nazca santamariano (valle Calciaki, Argentina nord-occidentale) (da acquerelli forniti dal prof. J. Imbelloni).

2,

;

CAP. XI

IMBELLONI

J.

-

CIBCIA E

I

mentali per la concezione degli sviluppi tezzate per

«

culture

landone l'origine

maniera

È

degno

»

regione andina, e

formazione diveniva un romanzo intricatissimo

menzione

si

sono bat-

il

tentativo

del

Serrano,

fornire

di

il

e incoerente.

quadro sinottico

:

Epoca

Perù

Argentina

i° 2

150-650 (A. D. 500-1000 »

artistici della

56l

svolgimento locale indipendente, senza pensare che di tal

lo

di

POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.

isolate e peculiari le varie fasi e facies di questo piano, postu-

la storia della loro

perciò

seguente

e

I

3

locali:

» Sanagasta Periodo della compenetrazione delle culture

4

Proto-Nasca e Recuay. Tiahuanacòide.

»

Nazca epigonale.

Periodo intermedio peruviano. della nazione Inca.

locali e unificazione della lingua

1450 in poi

»

Stile

Calciakì

»

»

1000-1450

Periodo della barbarie. Periodo dello sviluppo delle culture Facies Diaghita

Egemonia

Periodo del predominio incaico

Nei riguardi della cronologia non possiamo tacere alcune osservazioni: i° il Serrano segue troppo alla lettera l'approssimativo criterio dell'Uhle, che le sostituzioni delle culture si compiano ad intervalli fissi di 500 anni; 2 qui, ad ogni modo, non si tratta di vere e proprie « sostituzioni » di culture, bensì di «giustapposizioni»; 3 le concordanze con il Perù non le stabilisce sulla base degli studi più recenti; 4 trattandosi di forme culturali che perdurano separatamente fino alla Conquista, non è opportuno assegnar loro un periodo chiuso, limitato da una data finale; 5 la facies calciakì, se davvero deriva dal Tiahuanacòide, non potè svilupparsi prima del 1000; la Sanagasta, come affine all'Ica, non prima del 1100; la più antica e fondamentale, o Draconiana, in connessione con gli stili di Tuncahuàn e Recuay, deve riportarsi ai tre o quattro secoli che precedettero il 1000. Ma l'obbiezione più grave che è ormai doveroso formulare, corrisponde alla definizione dello stile calciakì come sviluppo di quello che nell'archeologia peruviana prende nome da Tiahuanaco. Questa idea, costantemente asserita da tutti coloro che si sono occupati negli ultimi 40 anni dell'archeologia del nord-ovest argentino, non può più sostenersi in modo così univoco e assoluto, visti gli stretti legami scoperti fra le valli settentrionali dell'Argentina e le zone amazzoniche a cultura plastica andina: Rio Trombetas, Miracanguera, Rio Maracà, Isola Marajò, Cunanì nella Guiana brasiliana e Rio Beni e Mamorè nella Bolivia nord-orientale (v. Nordenskiòld, 1930 e Imbelloni, 1950). Ad ogni modo, le cose si avviano verso una sempre maggiore chiarezza e decisione di giudizio, e va resa lode al Serrano, come a tutti gli autori che intendono contribuire alla iniziata chiarificazione.

Meno

chiara è per

il

momento

la posizione

relativa di

un

settore importantis-

simo, anch'esso andino, legato certamente allo svolgimento di tutte le culture dell'Argentina e del Cile, che vien chiamato, con vocabolo ormai certamente improprio,

atacamegno ». La cultura di Atacama prende questo nome dal deserto omovenne attribuita unicamente alle poche oasi abitabili di esso, mentre studi sempre più diligenti vanno dimostrando che si tratta di un'area più estesa, sia verso

settore

nimo,

il

«

e

territorio meridionale

del Perù, che verso quello settentrionale del Cile.

provvisorio verso nord sarebbe la regione di Arequipa. 36

BlASUTTI, IV.

La

Limite

storia di questa regione

PARTE SESTA

562

AMERICA

tracciata dall'Utile, comprenderebbe:

culturale,

un periodo



poraneo press'a poco con l'epoca Proto-Nazcoide invasione della cultura Tiahuanacoide detta atacamegna-indigena

uno

caratterizza

stile

4 il predominio della cultura sud-peruviana Cincia, che Cincia-Atacamegno, indi una scarsissima penetrazione incaica.

Sia detto anche qui,

;

come dovrebbe

questo capitolo, che la maggior parte di razione dei vasi figulini,

sono fatte in base alla decospecialmente di quelli ad intonazione artistica evidente, e

fatto per noi di gran lunga più importante è di sapere quale

il

zona ed

alla

essere ripetuto in ciascuno dei paragrafi di tali distinzioni

decorazione dei tessuti.

alla fattura e

Ma

primitivo, contemPerù meridionale; 2 una

sviluppo di una fase culturale propria,

lo

3

;

del

compito spetti

popoli detti Atacamegni in quella sottile trama di trapianti, trasla-

ai

zioni, metastasi, acculturazioni e circolazione

commerciale fra

le

varie regioni meri-

dionali del Perù, costiere e montagnose, e quelle dell'Argentina e del Cile settentrionale, che le

forma

base della storia delle rispettive culture. Su questo terreno abbiamo

la

idee esposte nelle opere dell'indefesso antropologo ed archeologo cileno Riccardo

Latcham,

E.

quale effettuò frequenti escursioni e soggiorni nelle così dette Masai

il

del deserto di

Atacama,

formando con

essi

Distingue

il

i

cui resti apportò al

Latcham

il

Museo Nazionale

di

Santiago

(Cile),

più interessante fondo delle sue collezioni. in

primo luogo una cultura

affatto bassa di

canestrai

con vita economica di pescatori sulla costa, e di pastori nell'interno, senza influssi peruviani..

Dopo

di essa si

manifesta l'influenza delle culture artistiche ed industriali

Perù con gli stili Proto-nazca e Chavìn, visibile specialmente nei tessuti. In terzo si ebbe un periodo di grande progresso nell'arte della terracotta, la quale rivela caratteri stilistici di Tiahuanaco; gli Atacamegni, divenuti agricoltori, sfoggiano i grande varietà nei tessuti, quasi sempre di vivi colori. I tre periodi descritti si sarebbero svolti, secondo il Latcham, nei secoli che precedettero il comparire della cultura che Uh le aveva chiamato Cincia- Atacamegna. In realtà questa profonda del

luogo

modificazione

che le

il

si

verifica nel secolo

Latcham denomina

xn. La formazione

«impero cincia

»,

di un'area politica e industriale,

estende al sud sulla regione di

Atacama

sue caratteristiche creazioni, che conserveranno alla loro volta non disprezzabile

influsso verso

il

Cile e l'Argentina.

Il

periodo Cincia fu seguito dalla penetrazione

incaica.

Latcham

Il

poi

si

impegna a dimostrare che

formava una rigorosa unità

razziale,

unificato però linguisticamente dal I

popoli

— anch'essi oggi

una cultura che

di

poco

si

ma

era invece

comune uso

estinti

popolazione di Atacama non

la

un miscuglio

di genti diverse,

della lingua cunza.

— che abitarono

il

vallone di

Umahuaca, ebbero

allontana da quella dei Diaghiti, con gran diffusione delle

terrazze agricole (andenes negli scrittori spagnuoli, sucre in lingua qhèciua) per

gazione

artificiale,

e dei recinti

temporaneo

fortificati

sulle

sommità

di rifugio

Lungo

stretto vallone e nelle valli trasversali

alle

nuclei abitati e le terrazze agricole;

monianze

di

una

(pucarà), che

popolazioni di agricoltori e allevatori di lama.

servivano lo

delle colline

l'irri-

si

succedono ininterrottamente

da entrambi l'archeologo ha estratto

le

i

testi-

cultura di buoni figulini e tessitori, con l'impiego dei metalli (bronzo,

argento ed oro), della pietra e dell'osso. Le abitazioni, quasi tutte rettangolari, di

CAP. XI

IMBELLONI

J.

-

I

CÌBCIA E

I

POPOLI PRE-INXAICI DELL'EQUATORE, ECC.

363

pavimento

pietra, col

sotto livello, sono riunite a formare grandi villaggi.

Tilcara

Pucarà

di

(provincia

di

Il

Jujuv), una erta collina protetta da molteplici

cinture fortificate

e densa di abitazioni,

tombe

e muraglie, co-

stituisce

note-

più

il

vole resto del popolo

Umahuaca cinto

si

;

Fig. 418. Due vasi-figurine di terracotta (a-b), del tipo femminile seduto, e una statuetta del tipo eretto (e) nord-ovest argentino (Museo Etnografico, Buenos Aires). :

nel suo re-

sono esumate

notevoli

collezioni

hanno formato

materiale metallico e di terracotta,

di

Etnografico della Facoltà

di filosofia e lettere di

Ambrosetti



Buenos

che

il

Eretti sono anche tutti





cioè

anni fa (1928-30)



lo

fratelli

i

la cui

artificiali?)

rali

forma

la defor-

modello tabulare

crani esumati dal Ciaco di Santiago del Estero, dal

Wagner,

E. e D.

hanno scoperto alcuni

designandola col

Llajta-Mauca. Anche questi popoli furono agricoltori intensivi abitazioni —

il

modello eretto dei vicini Diaghiti.

di quella civiltà, fino a ieri ignorata, che i

Museo

da quella continuando

fondò nel 1904 e nostri giorni. Ciò che distingue specialmente gli antichi Umahuaca è B.

J.

obliquo, in contrasto con

le

vaste rovine

Aires, a partire

mazione della testa, che segue fedelmente e senza eccezioni

teatro

sue

le

l'oggetto di studio delle annuali spedizioni archeologiche del

diretta dal prof. fino ai

e

si

ignora — erano erette su

disposte a lato di

ampi

viali.

nome

di cultura di

e allevatori di

lama;

collinette tumuliformi (natu-

La più numerosa

e ricca suppellettile

forme dei vasi sono del tipo andino, e la decorazione, in cui si distinguono due varianti, è strettamente imparentata con la diaghita: segue il modello canopico ed androprosopico che abbiamo riscontrato in quasi tutta la zona della Cordigliera fin dalla Colombia, ma raffinato e semplificato linearmente di tali tumuli è la vascolare: le

nella decorazione, alla

maniera

calciakì.

Degna

di

nota è

la

presenza di laurakes.

Nel Cile troviamo una zona d'influenza diaghita che dalla provincia d'Atacama si

stende a quella di Coquimbo, e ne sono prova

La

costa cilena presenta

un maggior numero

i

resti archeologici e la

di resti incaici, e senza

del Cuzco vi fu più vigorosa che nel territorio diaghita argentino.

dubbio l'azione Essa ebbe per

sud il fiume Maule, o il Bio-Bio, come dimostrano ritrovamenti archeorecenti, anche nella zona di Santiago.

limite verso logici

toponimia.

il

Sulla organizzazione politica e militare dei Diaghiti

il

un quadro molto

notizie suffi-

benché si possa dedurre da molte traloro reggimento superò certamente l'unità della tribù per raggiungere

cienti a delinearne

dizioni che

non abbiamo

chiaro,

quella più elevata dei gruppi di valli comunicanti, a guisa di vere confederazioni; resta

il

ricordo del cacico principale delle valli Calciakì,

guerra godeva di una larga iniziativa e prestigio.

come

di

un capo che

in

PARTE SESTA

564 I

Diaghiti,

come

è noto,

fu quello che cadde nelle

AMERICA

sono da tempo completamente

mani

delle

L'ultimo residuo

estinti.

truppe spagnuole dopo l'assedio delle

un esempio

zioni indigene dei Quilmes, la cui difesa dette

fortifica-

della tenacia eroica di

questo popolo. Duemila prigionieri indigeni vennero sradicati dalla regione andina

1658 sull'estremo margine della pianura del Piata, in pieno estuario. Dopo 1500 chilometri di marcia furon fatti sostare nei dintorni di Buenos Aires, e rapidamente si estinsero là dove è sorta la ridente cittadina balneare che porta e inviati nel

appunto

il

loro

nome Quilmes. :

Gli Araucani.

Viceversa abbondano

le

notizie sulla organizzazione degli Araucani. I gruppi di

tribù formarono delle vere federazioni, anzi all'epoca della Conquista gli Spagnuoli si

trovarono di fronte alla partizione politica di tutta l'Araucanìa in quattro gover-

natorati militari. L'organizzazione di pace l'adozione di

un capo supremo,

si

trasformava in quella di guerra con

in parte ereditario, in

quanto

provenire, ed in parte elettivo, in quanto al riconoscimento delle Il

nome

da cui doveva sue qualità di comando.

alla casta

generico dei capi è Toki, che designa l'insegna del potere, ossia l'ascia di

pietra lavorata, spesso a contorno ornitomorfo, che

i

magistrati ed

capi brandivano

i

consisteva appunto nell'inviare

messaggio di adunata per i un messo che mostrava un toki insanguinato.

anche insegna di nobili natali

e di sapienza amministrativa.

nelle

assemblee e durante

consigli di guerra

la battaglia. Il

parola, possedevano

estrema coesione

da una parte

e

Il toki è

Gli Araucani, in una una organizzazione di

maneggevolezza, fondata

sulla stratificazione della so-

cietà in vari ceti sovrapposti, soggetti

ad

un potere supremo quadripartito, e dall'altra sulla mentalità di una popolazione semibarbara la cui vita fu dominata dall'esercizio della

A si

guerra

e della razzia.

differenza dei Diaghiti, gli Araucani

sono conservati in numero ragguardevole

fino ai giorni nostri.

La

ma

lingua degli Araucani è

il «

mapuce

»,

gruppo totale dei popoli che lo parlavano si distinguevano gli Araucani del nel

settentrione,

o

Picunce,

meridionali

i

Huillice, e quelli del levante o della

tagna, detti Pehuence perchè

alimento era

il

il

loro

o

mon-

maggior

frutto del pehuén,

o pino

della Cordigliera (Araucaria imbricata).

Questi

ultimi

furono

eccellenti

lavo-

ratori del cuoio, e ne facevano cor419. Cacico araucano

Cile

(fot.

Nora).

regge

e stivali ricercati.

Le donne ma-



CAP. XI

J.

IMBELLONI

-

CIBCIA E

I

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.

565

puce sono abilissime tessitrici

e

dai loro

escono pòncios,

telai

coperte e drappi de-

con gusto ge-

corati

neralmente sobrio, squisito

ramica

;

è

mentre

ma

la ce-

rimasta limi-

tata al vasellame d'uso

comune, l'oreficeria ha assunto uno sviluppo notevole, e le donne si ornano ben volentieri di ricchissimi e massicci

adorni pettorali, borchie e pen-

spilloni,

denti finemente lavorati,

d'argento

(figu-

più

ed ap-

ra 421).

I

fini

prezzati di tali oggetti si

trovano nelle tombe

Fig. 420. Tessuto degli indigeni attuali dell'Araucania, Cile: in tre colori, bianco, rosso e nero {Museo Etnografico, Buenos Aires)

del secolo scorso.

In quanto alla scelta dei capi, dopoché

le istituzioni

guerriere degli Araucani anda-

rono in disuso, non cadde più sugli uomini di maggior valore in guerra, giori

Molto

possidenti di bestiame; di più

valgono

ma

gli stregoni,

oggi

il

riti

sui

mag-

potere dei capi non è più che nominale.

per regola di sesso femminile

indispensabili nella celebrazione dei

ma

(rnaci: v. Voi. I, p. 647),

{nghigliatùn, o rito agrario con

animali e piante; macitùn, cerimonia di medicina magica con

sacrifici).

sacrifici di I

morti

si

esponevano provvisoriamente su piattaforme, poi si seppellivano in speciali costruzioni a forma di canotti; in tempi antichi si usava la mummificazione, il sacrificio dei prigionieri e il trofeo cranico. La pace e la guerra si decidevano in appositi parlamenti, dove era d'uso lo sfoggio di doti oratorie che i Cronisti ci riferiscono salienti. Gli Araucani, in conclusione,

ebbero elementi ragguardevoli della cultura andina,

in ispecie per ciò che riguarda l'organizzazione della società.

È bene ricordare che questa descrizione della vita araucana non è adattabile ai tempi nostri, specie nelle regioni del Cautìn e Valdivia, e in tutte quelle contrade, insomma, dove la sapiente politica osservata fin dal 1866 dal governo cileno rispetto ha contribuito a formare una popolazione mapuce orientata verso le e dell'industria agricola, che di anno in anno sempre distingue dal resto del popolo cileno. Numericamente non è certo inferiore

agli indigeni

forme moderne della proprietà

meno ai

si

100.000 individui.

Riguardo, poi, all'origine razziale ed etnica dei Mapuce non possiamo trascurare gli

studi recentissimi pubblicati da Riccardo E.

interessanti discussioni.

Latcham,

i

quali

hanno

fatto sorgere

AMERICA

PARTE SESTA

566

Nella zona che attualmente è conosciuta col le

nome

di

Araucanìa

e che

comprende

province meridionali cilene di Concepción, Arauco, Bio-Bio, Cautìn, Valdivia e

sud del fiume Itata) distingue il Latcham due regioni etnografiche originariamente differenziate, nonostante il nome comune di Mapuce col quale si designano indistintamente i loro abitanti indigeni. Limite di questa separazione è il fiume Toltén. Al nord si stende la terra degli Araucani o l'isola

(tutte situate a

di Chiloe

Mapuce propriamente

detti,

popolo che fu estremamente combattivo e feroce in

guerra, l'unico che oppose seria resistenza all'invasore spagnuolo, che trofeo della testa del nemico, e del cranio

una tazza per bere;

le

si

faceva un

sue agglomerazioni

ottimamente organizzate per la guerra. A sud del Toltén, invece, insieme agli agricoltori Huillice propriamente detti, o Cuncos, abitavano anche gli Huillice della Cordigliera, che altro non erano che dei Puelce semi-sedentari, venuti, secondo l'opinione del Latcham, dalla Pampa argentina. Ma anche i veri Araucani fa discendere il Latcham dalle Ande, e proerano fittissime

(di circa

40.000 guerrieri ciascuna) ed

venire, quindi, dall'Argentina, per poi incunearsi fra cileni, dediti all'agricoltura, coi

quali posteriormente

più antichi e miti indigeni

i

sarebbero in certo

si

modo

fusi

mediante l'assorbimento dei costumi, della lingua e del sangue, che derivò dal prendere le loro mogli dalle tribù cilene. Noi abbiamo più volte e con la maggiore deferenza ascoltato le dimostrazioni del Latcham, che ci sembrano convincenti in molti punti, specialmente nell'aspetto che riguarda tura fra

i

i

fatti storici della

Mapuce

che sono più

Conquista, nella valutazione della differenza di sta-

della costa e delle valli centrali e quelli della fascia

nella povertà del patrimonio

alti,

pedemontana

iniziale di alcuni nuclei, nella roz-

zezza dell'abitazione e del vestito, a base di pelli di guanaco, alla maniera patagone, e

nell'assenza

primitiva del tessuto

e

posteriormente, nelle terre conquistate. attraverso si

della

terracotta,

Non possiamo

che furono adottati solo

negare in nessun

modo

che

valichi andini, relativamente facili, specie nella provincia del Cautìn,

i

sia operata, a più riprese,

una traslazione piuttosto vasta

di popoli e di costumi,

ed anzi spesso abbiamo adoperato la frase che « fra il Neuquén argentino e la Araucanìa cilena si stabilirono gli stessi rapporti che esistono fra due vasi comunicanti

».

Ma non vorremmo,

per ora almeno, esagerare l'importanza di questi prestiti ed

incursioni nella valutazione dei grandi nuclei razziali, ne confondere la valutazione dei caratteri

fisici

con quella dei patrimoniali.

Resta pur sempre

il

fatto che gli attuali

nica nettamente andina;

il

Mapuce hanno una conformazione corporea

e cra-

loro indice cefalico orizzontale più diffuso (intorno a 85 e 90)

non

vero che il Latcham sostiene che i veri Araucani furono sterminati durante la tenace resistenza alla penetrazione spagnuola, e che nel residuo indigeno attuale predomina la razza più antica, meglio assimilabile e di costumi più pacifici. Un piccolo gruppo di Pehuence (14 maschi), che nel 1889 sopravviveva può, per esempio, conciliarsi con l'idea dell'origine Pampide.

Latcham una

È

statura media di cm. 168,1, mentre gli Araucani delle media, 160 o 162 cm. (le donne 143 a 145). Non ci dice il Lascham quale fosse l'indice cefalico di detto gruppo, ma aggiunge aver estratto da una caverna di Lonquimay 11 crani, il cui indice medio era 75,4, dato che parla a favore della intrusione di antichi gruppi di Pampidi, passati da oriente ad occidente delle Ande. nella Cordigliera, dette al

valli centrali

non superano,

in

CAP. XI

IMBELLOXI

J.

Armonizzando questi dati

-

CÌBCIA E

I

del

I

POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE, ECC.

567

Latcham

con quelli già posseduti e coi nuovi raccolti sul terreno da chi scrive in compagnia di

Escalada, potremmo concludere:

che



i

così detti Huilliche della Cordigliera meridio-

nale furono in verità popolazioni di cacciatori

penetrate dall'Argentina nel versante pacifico e in detta zona adattate in certa misura a una vita più sedentaria; 2° che anche nella Cordigliera media di questo settore australe i

cacciatori orientali erano penetrati in terri-

epoche remote, come lo con le sue cifre e d'altra

torio cileno già in

prova

Latcham

il

parte lo conferma la tradizione argentina col

nome

gentilizio dei

Mendoza molti alla

Poyas; 3 che inoltre nella

settentrionale

Cordigliera

argentina,

popolazione

mato recentemente fatti

sti

la

all'altezza

il

di

come ha

affer-

dottor Escalada. Que-

dimostrano, insomma, che

umane che alle

fino

dei Pehnenche appartenevano

masse

le

oggi siamo abituati a circoscrivere

steppe di Patagonia non solo coprivano ed il Xeuquèn, ma si erano anche

Pampa

riversate su

tutta la linea della cordigliera

verso l'ovest per

troviamo

infiniti passi e valichi, e

in territorio cileno sotto vari

tradizionali.

Nel nuovo ambiente

si

li

ri-

nomi

erano par-

nuove esigenze economiche. Tale migrazione ci è dimostrata da relitti toponimici e nomi gentilizi, malgrado la intensa dominazione della lingua mapuce, che rivestì di una patina di identità tutto l'insiezialmente adattati

alle

Fig. 421. Indigena araucana attuale con tunica (achsu), mantello, nastro frontale (trarilonco) fascia addominale (trarihue) e copiosi ornamenti d'argento, tra cui un topu o spillone ornamentale a testa piatta circolare, di grandi dimensioni.

me, causa, in definitiva, delle incerte e delle erronee classificazioni che si leggono nella letteratura scientifica, ed anche sia detto con tutta stima pel mio amato collega Latcham estinto nel 1943 di alcune oscurità osservabili nella sua esposizione. Ma quando, prima della metà del secolo xvm prese forza, a guisa di una impetuosa controcorrente, la migrazione dei veri Araucani verso l'Argentina, che continuò in crescita progressiva fino all'ultimo quarto del xix (si ebbe indi un leggero riflusso verso il Cile), il panorama ricevè un assetto ben diverso, che ci fornisce il criterio per rendere evidente la specifica differenza fra i popoli originari dell'uno e l'altro versante della catena andina.





Anche dal pamenti

una coordinazione ed maneggevole ed autoritaria, come la troviamo negli aggrupnelle milizie dell'Araucanìa propriamente detta, non può esser

lato patrimoniale ci pare poter obiettare che

organizzazione così

fitta,

territoriali e

riannodata ad alcun precedente conosciuto nell'opposto versante della Cordigliera.

Non dobbiamo, misura

si

quindi, esagerare l'incertezza, né confondere

sta facendo dagli scrittori cileni che imitarono

il



Latcham

come



in

gran

popola-

la

zione sostanzialmente araucana con la tehuelce.

Dal lato morfologico,

infatti,

non

v'è chi possa assimilare

il

canone andino dei

primi (statura, indice cefalico, indice schelico) con quello dei secondi, che

è

chiaro

PARTE SESTA

568

AMERICA

esempio della costituzione dei Pampidi. Ma anche del lato patrimoniale, nessuno può nascondere che una organizzazione e coordinazione così fìtta, maneggevole ed autoritaria come la trovarono gli Spagnuoli negli aggruppamenti territoriali e nelle milizie dell'Araucanìa cilena, difficilmente potrebbe essere riannodata ad alcun precedente delle popolazioni proprie della pianura pampeana. Tali virtù di ordine sociale e militare vennero bensì conosciute anche nel versante

ma non masse indigene di origine frammisto, intente a scoperfino a combattere contro l'esercito regolare, mostrarono i

argentino, specie nella

Pampa

prima del secolo xix, quando razzare e predare e

pianure di Cordoba e Buenos Aires,

e nelle

le

sorprendenti effetti della tecnica e la disciplina degli ultimi discendenti e discepoli degli antichi Toki di Arauco.

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II,

N



M. Gonzalez de la Rosa, Les Caras de V Equateur « JSAmP », 1908, V, The antiquities of anobi, Ecuador: final report, New York, 1910; Verneau, Ethnographie ancienne de V Equateur, Parigi, 1912; M. Uhle, Excavaciones arqueologicas en la region de Cumbaya, Quito, 1926; Id., Las antiguas civilizacions esmeraldenas, 1927; Id., Las ruinas de Cuaxmal, 1928; Id., Estado actual de la prehistoria ecuatoriana, 1929; Id., Bibliografia ampliada sobre etnologia y arqueologia en el Ecuador, 1929; J. Jijon y Caamano, Contribución al conocimiento de los aborigenes de Imbabura (Ecuador), Madrid, 1914; Id., Una gran marea cultural en el N.O. de Sud America, « JSAmP », XXII, p. 107-97, Parigi, 1930; Id., El Ecuador interandino y occidental antes de la conquista castellana, Quito, 1940-41; D. Collier, The Archeology of Ecuador, «H.S.A.I.», II, Washington, 1946. Sull'Equatore.

85-93; M. H. P. Rivet e R. p.

,

M

Saville,



E. Boman, Antiquités de la région andine de la République d'Atacama, 2 voli., Parigi, 1908; J. B. Ambrosetti, La antigua ciudad de Quilmes, «Boi. Inst. Geogr. Argentino», XVIII, p. 97 e segg., Buenos Aires, 1897; Id., Notas de arqueologia Calchaqui, «Ivi», XVIII, p. 95-98; Id., El bronce en la region Calchaqui, « Anales Mus. Hist.-Nat. Buenos Aires», 1904, XI, p. 163-314; Id., La civilización Calchaqui, «Congr. Intern. Americ. », XIII, p. 292 e segg., Parigi, 1900; S. Debenedetti, Los cementerios de la Isla de Tilcara (Jujuy), Buenos Aires, 1910; Id., Los valles preandinos de la prov. de San Juan, investigaciones arqueologicas, «Revista Univers. de Buenos Aires», 1916, XXXII e XXXIY; Sui pedemontani argentini.

Argentine

Id.,

et

du

Las ruinas

désert

del

Pucarà de Tilcara (Jujuy), Buenos

Aires,

1930; E. Casanova, Tres ruinas

CAP. XI



J.

IMBELLONI

-

I

CÌBCIA E

POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE, ECC.

I

569

« Anales Mus. Hist.-Nat. Buenos Aires », 1933, XXXVII, prehistoricas entre el Perù y la Argentina. « Congr. Interri. Las relaciones p. 255-320; M. Uhle, Buenos Aires, Amerio. », XVII, p. 509-40, 1910; J. Imbelloni, Sobre un ejemplar mimètico, el craneo 3876 de la Isla de Tilcara, «Anales Mus. Hist.-Nat. de Buenos Aires», 1932, XXXVII,

indigenas de la Quebrada de la Cueva,

193-208; E. e D. Wagner, La civilización Chaco-Santiaguefia, «Congr. Intern. Amerio.», voi. II, p. 221-28, La Piata, 1932; J. Imbelloni, Los autores de la ceramica de LlajtaMauca, « Ivi », voi. I, p. 27-57, La Piata, 1932 A. Serrano, Cronologia Diaguita, « Revista

p.

XXV,

;

Chilena de Hist. Naturai», XL, p. 86-91, Santiago-Chile, 1936; R. E. Latcham, Notas sobre la alfareria atacamena, «Ivi», XL, p. 6-10, Santiago-Chile, 1936; Id., Atacameho archaeology « AA », 1936, XXXVIII, p. 609-19; E. Casanova, La Quebrada de Humahuaca, «Hist. Nac. Arg. », I, Buenos Aires, 1939; F. Marquez Miranda, La antigua provincia de los Diaguitas, «Ivi»; ,

J.

Imbelloni, Los aborigenes de Santiago

Sintesis antropologica,

del Estero.

«

Relaciones Soc.

Buenos Aires, 1940; F. Marquez Miranda, Los Diaguitas y la guerra, «A. LE. A.», Ili, Mendoza, 1942; E. Casanova, El grupo Huarpe-Comechingon, «Ivi», V, Mendoza, 1944; O. L. Paulotti, Los nativos de la Puna de Jujuy, «Revista Inst. Antropologia», IV, Tucumàn, 1949. Antr. Argentina

»,

Popoli del Cile. J. F.

II,

— T.

Guevara, Historia

Medina, Los aborigenes de

de Citile;

Chile prehispano, Santiago del Cile, 1929;

Chile, Santiago, 1882; R.

Lenz, De

la literatura araucana, Chillàn,

1905; R. E. Latcham, Las influencias chinchas en la alfareria de Chile y la Argentina, «Anales Soc. Cientifica Argentina», 1928, CIV, p. 159-97; Id., Prehistoria chilena, Santiago, 1928;

G. Looser, Algunos vasos aribalos y aribaloides de Chile, « Publicaciones del Museo de Etn. y Antr. », Santiago, 1897; Id., Urnas funerarias de tipo diaguita halladas en Chile, « Rev. Inst. de

Etnologia», hallada en

145-54, Tucumàn, 1932; Id., Hacha insignia de Llaima {un arma neozelandesa sur de Chile), «Solar», I, p. 291-308, Buenos Aires, 1931; R. E. Latcham, Los

II, p. el

«

B. S.B.C.

New

»,

XIII,

n.

2,

Pampa

en el siglo XVI, « Rev. Chilena de Historia y Geografia », Henckel, Contribuciones al estudio de la antropologia chilena, Concepcion, 1939; D. D. Brand, The peoples and languages of Chile,

Indios de la Cordillera y la Santiago, 1929 e 1930; C.

Mexico Anthrop. », V, Albuquerque, 1941 Id., A brief history of Araucanian studies, « Ivi »; Cooper, The Araucanians, « H.S.A.I. », II, Washington, 1946; W. Bennett, The Atacameno, J. «Ivi»; C. Henckel, The anthropometry of the indians of Chile, «Ivi», VI, Washington, 1950. «

;

José Imbelloni.

CAPITOLO DECIMOSECONDO

L'ANTICO PERÙ

Difficoltà di

Grande

una prospettiva tempo

in ogni

storica.

è stata l'attrazione esercitata

qualche curiosità dal racconto della scoperta, conquista indigeno

che

su tutti

Spagnuoli trovarono stabilito nelle Ande centrali

gli

primo terzo del secolo xvi, Perù, o degli Inca, dal

e

che è conosciuto comunemente col

nome che

dotati di

gli spiriti

e colonizzazione dello stato al

nome

termine del

di

Impero

del

indica la dignità dei sovrani che vi eran insediati.

nome Perù ci offre un caso di progressiva e straordinaria estensione non spaziale, infrequente nella iberizzazione dei nomi geografici americani. Era in origine il nome indigeno di un piccolo fiume della costa meridionale di Colombia nome antonomastico, perchè in quel dialetto del gruppo Barbacoa Pini, Pilli vuol dire «fiume» in generale ma Pizarro, nel suo viaggio verso il sud, partendo appunto da quella contrada, ne estese il senso geografico a tutte le terre La

storia del



che



mano mano veniva Più che

«

l'origine,

stato peruviano

»

conquistando.

a noi importa qui ricordare che

le

denominazioni

indicano una entità storica e geografica che

degli ultimi sovrani di lingua qhéciua. Ora, siccome questa

si

«

Perù

»

e

tempo appena un

riferisce al

epoca

è di

secolo anteriore alla conquista spagnuola, ossia affatto recente rispetto alla successione

quando adoperiamo la denominazione « Perù » al trattare cotesta commettiamo un anacronismo, il quale può esser tollerato soltanto perchè è ormai di uso corrente, e per sostituirlo dovrebbe ricorrersi ad una lunga perifrasi. Le cause che hanno prodotto questa inesattezza di linguaggio non sono meramente esterne e debbono inquietare lo storico molto più che il grammatico. Si tratta,

delle civiltà andine,

successione,

in fondo, del vezzo, inculcatoci già dai Cronisti, di considerare

unicamente

lo stato

di cose trovato dagli Spagnuoli, senza portare la ricerca alle civiltà fiorite nei periodi

anteriori. Tutte le istituzioni, leggi e costumi, i fatti religiosi, le città e l'ordinamento economico ci vengono tramandati su di un medesimo piano, senza rilievi e chiaroscuri. Secondo tale rappresentazione in iscorcio, tutto dipenderebbe dall'azione degli

CAP. XII

J.

IMBELLONI

-

PERÙ

L ANTICO

571

Inca, e questi avrebbero da soli creato

partendo

della regione,

civiltà

l'intera

tempo

dal nulla, nel brevissimo

del loro

dominio.

Non

soltanto

e xvii,

ma

fra cui

Robertson

anche

che

ripetuto

xvi

cronisti dei secoli

i

Prescott, hanno

e

trovarono

Inca

gli

xvm,

del

gli scrittori

stato di barbarie quasi assoluta

i

allo

diversi

popoli che assoggettarono, e furono per-

ordinamento

ciò gli inventori di ogni

e

perfino della messa in valore del suolo. oggi, se non dagli specialisti, certamente però da molte persone di cultura generale, e nelle scuole sudamericane in genere, si descrive la vita del Perù quale

Anche

videro

lo

Spagnuoli

gli

maniera che nella storia

non

popoli

il

:

di

1535,

civile di questi

vi sarebbe che

nifestazione

un

nel

una

ma-

sola

dominio del Cuzco, ed

solo personaggio: Tinca.

Seguire questo indirizzo sarebbe per noi oggi

un

regresso imperdonabile.

varie decine di anni vari

che

sta lavorando in

si

campi per erigere appunto quello qui ci mancava: la prospettiva

fin

Non

storica.

impresa

di

si

tratta,

evidentemente,

Soltanto

facile.

un'analisi

paziente e meticolosa di tutti utilizzabili,

i

monumenti

distinguere

i

resti

i

FÌ£

siano

le

dai Cronisti, siano e

Da

i

tradizioni raccolte

restanti

forniti

422.

Campo

archeologico di Tiahuanaco (Bolivia)

monolito scolpito detto

«

el Fraile

».

documenti

dall'esplorazione

e

può metterci in grado di nel territorio del Perù antico e

dallo scavo,

diversi tipi di civiltà che ebbero vita

disegnarne la scala di successione.

La che

ci

difficoltà consiste nel fatto

proponiamo

che

di ricostruire, si

le

notizie e

i

dati che

si

riferiscono alle civiltà

trovano a dover essere estratti dalla storia tradi-

Esempi potremmo tramanda rispetto alla struttura economica del Perù, il cui collettivismo agrario sarebbe stato una invenzione degli Inca, il risultato della loro speciale organizzazione civile, o, perfino, un vero piano di stato socialista, mentre i lavori critici hanno solidamente stabilito che tale visione è inconsulta e superficiale, cominciando dal Cunow, Belaunde e De Greef, e giungendo al Markham e al contemporaneo Trimborn. Come altro esempio

zionale degli Inca, perchè

ricordarne a iosa.

Si

ad essa furono erroneamente

pensi all'immagine falsata che

potrò citare l'opinione di

Salcamaygua

attribuiti.

ci

e di quasi tutti

si

i

Cronisti

— ad eccezione

PARTE SESTA

57 2

AMERICA



Garcilaso che la deformazione intenzionale della testa dei bambini ebbe per origine un comandamento dell'Inca, mentre noi sappiamo con certezza che tale costume esisteva nella regione, insieme con il comunismo agrario, in tempi molto di

uomini del Cuzco e da questa è pienamente indipendente. in una determinata direzione critica che tanto meglio saremo mentalmente disposti a cogliere il senso e l'individualità delle civiltà antiche di questo territorio, quanto più nettamente riusciremo a prescindere, pei anteriori all'egemonia degli

Concludendo, potremo dire





secoli anteriori al xiv, dalla soprastruttura dell'epoca incaica.

I

periodi preincaici.

Siamo debitori a Max Uhle della creazione di una preistoria peruviana costruita con metodo scientifico. Giunto in America nel 1893, già ricco di conoscenze vastissime di ordine etnologico ed archeologico,

Max Uhle

dedicò la sua feconda vita di ricercatore all'enigma

della civiltà sudamericana. Soltanto nel 1934,

dopo quarantanni

di scoperte

memo-

rande, questo indefesso investigatore delle antichità andine tornò alla natia Ger-

mania concedendosi

il

ma

meritato riposo,

mente, già in piena vecchiaia,

tra

le

nel 1939 chi scrive lo

rovine

della

valle

del

ha

visto nuova-

Poco dopo,

Lurìn.

si spense nel 1944. Tra i principali risultati dell'Uhle menvalutazione stratigrafica delle rovine di Pachacamac (leggi Paciacàmac) zioneremo la

ritornato al suo paese,

:

la scoperta la

demolizione, riboccante di

huanaco



;

della ceramica di Nazca, vero termine di base dell'intera successione;

asserita

buon senso

critico,

della esagerata antichità di Tia-

con leggerezza da tanti archeologi;

dell'unità linguistica dei Cìbcia,

e

la

concezione



in

gran parte

dei nessi che uniscono l'area andina con la

centroamericana e messicana; ciascuno di questi punti è come un cardine della preistoria e della protostoria dell'America.

In quanto alla lacuna che precede l'avvento degli Inca, certo le

di

numero

di civiltà particolari, ch'egli

ha per primo

Uhle

l'ha

colmata con un

isolate e descritte,

disegnandone

reciproche relazioni. Di dette civiltà è poi giunto a formulare uno schema progressivo

ampio disegno, basato

sulla obbiettiva posizione stratigrafica dei resti rispettivi:



epoca delle civiltà proto-costiere;



epoca delle civiltà dell'altopiano;

3

epoca delle civiltà regionali.

Questa tripartizione è stata il primo quadrante di orientamento apparso in una materia dianzi oscurissima e confusa. Benché si abbia oggi la certezza che il suo sistema è suscettibile di importanti ritocchi, esso costituisce tuttavia un fatto così significativo negli annali degli studi americani, che

il

nome

di

Max Uhle

è desti-

nato a rimanervi inciso aere perennius.

Dal punto di vista metodico è poi interessante notare che fu l'Uhle il primo ad applicare in America il metodo che doveva riuscire così fruttifero, e col quale si chiuse per il Perù il periodo delle congetture. Detto metodo è quello della stratigrafia, già ben conosciuto nel mondo classico per i fecondi scavi di Hissarlik, Cnosso, Festo e Kish.

CAP. XII

Prima che



J.

IMBELLONI

-

L'ANTICO PERÙ

573

egli

mostrasse quali risorse

può

l'archeologia

da una campa-

trarre

gna

ri-

condotta

di scavi

con disciplina, le collezioni pubbliche e private

formavano

si

Perù con l'unico

nel

criterio

bellezza

della

e decorazione dei vasi e dei tessuti, inutiliz-

zando si

tutti

i

resti

che

giudicavano ignobili

dal punto di vista estetico.

deva

Si prescin-

inoltre dall'indi-

cazione del giacimento di

modo

che

le

Tiahuanaco:

Fig. 423.

la scalinata di

accesso al Kalasasaya.

vetrine

comprendevano un vero guazzabuglio dei resti più diversi posti uno accanto all'altro ad integrare una inafferrabile « arte peruviana ». La determinazione dei vari tipi locali realizzata nelle ultime decadi ha reso possibile ad alcuni valentuomini di riordinare



-

a posteriori



e

solamente con

racchiusi nei musei della regione e del

Durante

gli

trarie ed

lo

mondo.

per

i

molti ritardatari

e dell'arte.

Trattandosi di formule arbi-

ambigue, dovevano spesso portare a conclusioni erronee.

megalitica.

ancor più ingannevole

Markham

è stata la così

detta dottrina

nel secolo scorso, sulla base dei resti di

lago Titicaca), che

comprendono



come vedremo

«

megalitica

Tiahuanaco fra breve



»,

(sulle

creata dal

sponde del

massi di pietra,

spesso scolpiti, di grosse dimensioni. Partito dall'erronea convinzione che quei liti

mono-

appartenessero ad una civiltà stabilita in quel luogo ancor prima che la crosta

terrestre

trina





deduzioni ricavate da presunte leggi che dovrebbero

svolgimento della decorazione

La suggestione

Ma

le

innumerevoli oggetti

criterio tipologico, gli

anni anteriori — ed anche oggi, purtroppo,

unica base d'indagine furono

governare

il

si

della

corrugasse a formare la catena delle Ande, loro

primitività

veramente ancestrale



in

senso

assoluto,

il

stabilita

delle civiltà del Perù.

Da

Markham

fondava la dotcome punto di partenza

questo istante l'antichità del-

remota di ogni altra del complesso perù-boliviano, fede per la maggior parte degli scrittori locali, e non pochi

l'altopiano, iperbolicamente più

diventa un articolo di degli

stranieri,

A. Posnansky, seguenti)

alle

fra il

cui

citiamo

l'immaginoso

quale, gareggiando

con

lui

R.

Falb

di fantasia,

(1883),

inspiratore

ha attribuito (192 1

di

e

rovine di Tiahuanaco l'antichità di 13 mila anni, sulla base di un

AMERICA

PARTE SESTA

574

astronomico

calcolo

che

un

è

vero

sproposito.

Tutta

la forza della dottrina

Markham,

dal

fondata

scartata l'ipotesi geo-

logica così apertamente insostenibile, è

su di una parola: megalitica. Ora di megalitico i resti di Tiahuanaco non hanno altro che l'essere in senso riposta

materiale delle

«

grosse pietre

»

;

in senso

morfologico invece non solo non corri-

spondono

ben noti

ai

«

megaliti

del-

»

classica, ma dimostrano anche uno svolgimento della tecnica incomparabilmente più recente (fig. 422-

l'archeologia

quanto

424). In

*

alla cronologia, poi, tutti

sanno che l'epoca

«

megalitica

»

ben

è

lungi dall'essere ancestrale, giacché in

Europa

e nella Siria è situata all'inizio

dell'epoca dei metalli (bronzo), mentre nell'Asia meridionale e nelle isole del

Pacifico è di tempi ancor più moderni.

IHHSB 91

Tuttavia

424. Tiahuanaco. l'ilare di pilastri sul lato occidentale del Kalasasaya (fot. L. I>. Gismondi) li^'.

il

potere magico di certe

parole è così tenace, che in uno schema di classificazione e successione del

dottor J. Tello, l'infaticabile specialista che è scomparso recentemente (1947) lasciando un gran vuoto nell'archeologia peruviana, è presentata una divisione del periodo seguenti

1

:

tre epoche alla maniera dell'Uhle, che sono le epoca megalitica o arcaica andina 2 epoca dello sviluppo e diffe-

anch'essa divisa in

pre-incaico, ,

,

;

renziazione della cultura della costa; 3, epoca delle confederazioni di tribù, apice è la confederazione incaica.

In questa successione del Tello, è evidente che terzo si

dell'Uhle,

riferisce

un vero

alla

e

si

può

dissidio: tutti

Ma

vita

civile,

e

vedono che

dalle

periodo coincide con

il

due primi periodi delle due serie appare termini ne sono nettamente invertiti. Il Tello nei

i

rimette a nuovo la vecchia idea di della

3

che è anche più proprio ed esatto per ciò che

dire

denominazione.

il

cui

il

terre

alte

Markham, questa

si

che cioè l'altopiano fu

sarebbe propagata

al

la

culla

litorale

del

Pacifico.

Eccoci dinanzi a un dilemma della preistoria del Perù, che è capitale non soltanto per la conoscenza delle civiltà

locali,

l'archeologia dell'America meridionale.

forme di civiltà, ha asserito? Per affrontare

la Sierra,

il

come vuole

problema

è

ma

per disegnare lo svolgimento di tutta

Quale fu dunque la prima ad assurgere a o la Costa, come l'Uhle il dottor Tello,

prima necessario

due entità antropogeografiche che

si

definire

trovano in dibattito.

con maggior precisione

le

CAP. XII

Zone Agiografiche

J.

IMBELLONI

-

L ANTICO PI

575

del Perù.

Le zone fisiografiche del territorio peruviano sono tre, che troviamo distinte coi nomi locali di Costa, Sierra e Floresta ..iera La Costa, detta anche Litoral. è la striscia compresa fra il mare e la occidentale delle Ande la Sierra è il complesso delle terre alte e montagnose comprese

«

Cogliasuyu o meridionale

sovrano e base dell'organizzazione dell'impero. Questa

m JK^jÈ'^'

Fig. 441.

Cinciasuyu o setten-

iniziale del clan

senso jf~

il

quattro quadranti era

parola *

il

Cuntisuyu, o provincia

del Cuzco, residenza dell'Inca, centro

•^

4

r

quattro can-

Antisuyu od orientale.

lo

dei

*

il

occidentale,

e

*-

«i

regioni storico-geografiche.

essi

trionale,

ossia

»,

(fot.

-

t

d.

torri pre-incaiche dell'altopiano l. d. Gismondi).

in

allinea

tutta

non erano

l'enorme

esten-

sione dello stato, sia a cagione della distanza dalla capitale, sia di con.

dizioni giuridiche

,

..

determinate dalla

CAP. XII

IMBELLONI

J.

-

L ANTICO PERÙ

59 1

conquista delle varie contrade, avvenuta in tempi

modo

diversi ed in

assai vario.

ad esempio,

Così,

costa peruviana incorporati dagli Inca

gli stati della

più recenti mantennero

proprie autorità anche

le

dopo l'aggregazione suddetta, mentre nei riguardi della cultura continuavano a svolgere le loro arti regionali, il che fornisce allo stato un carattere piuttosto di confederazione che di impero.

La popolazione il

di

dello stato incaico

secondo

milioni,

La

del viceré Toledo.

dati

i

città

può

raccolti

calcolarsi

per ordine

Cuzco ne contava

del

40.000.

La

caica

»,

ossia la contrada situata intorno alla capi-

tale,

che più intensamente e da tempo più remoto

era stata

«

dai

detta,

così

incaizzata

»

e

Cronisti,

rimase

il

«

nazione in-

propugnacolo più

saldo della potenza del Cuzco, contava 200.000 abi-

appartenevano alla casta antichi compagni di gesta del

tanti, di cui soltanto 20.000

Orejones,

degli

gli

fondatore della dinastia.

Dal punto

di vista linguistico, l'espansione mili-

tare e politica degli uomini del Cuzco fu la causa della diffusione della lingua qhèciua su tutto ritorio conquistato.

Essa predominò

il

ter-

sulle lingue par-

anteriormente nelle varie regioni, benché non

late

tutte in egual misura. Così, per

es.,

sud

l'uso

(Cogliasuyu)

conservarono

le

regioni del

dell'idioma

che è generalmente conosciuto col

cóglia,

nome im-

proprio di lingua aymara, e quelle del nord, sulla Fig. 442. Statuetta d'argento, alta 25 cm., che si conserva nel museo privato della famiglia Diaz de Medina, a La Paz: si noti il «maschio naso» del personag-

costa, l'uso del loro antico idioma, la lingua yunga.

Per intendere stato

degli

Inca

dell'organizzazione

le

basi

è

necessario

rappresentato daìl'ayllu, che poc'anzi incaica.





rifarsi

lo

allo

dello

stadio

gio,

confrontando con

Uayllu

è infatti

Effettivamente ì'ayllu territorio

proprietà; gli

in

fig.

392.

costituiva l'istituzione caratteristica dell'altopiano durante l'epoca pre-

fondamento

e cellula di

ogni regime superiore, tanto nella

formazione dello stato incaico, che nella costituzione moderna del Perù del

la

abbiamo detto

è

agricolo

una vera

un gruppo economico usufruito in

e giuridico

e di Bolivia.

tenuto insieme dall'unità

comune, senza suddivisione permanente della Nei luoghi di predominio agricolo

cellula agraria collettivista.

abitanti erano raggruppati in villaggi di circa 100 case, in quelli a

maniera meno

fìtta;

si

pastorizia

ebbero naturalmente forme di transizione. Tutto induce

a credere che nei tempi più antichi ì'ayllu dove rappresentare un gruppo sociale

tenuto insieme da un

vincolo

di

sangue,

e

ciò

è

anche dal nome dei dal sangue ». L'origine da un

rivelato

membri di uno stesso clan, yahuarmaci, ossia « legati ceppo comune è supposta dallo stesso nome distintivo

di ciascun aylhi, che

era

il

AMERICA

PARTE SESTA

592

umano, animale o inanimato, ritenuto predecessore comune. Ma nella storia dell' ayllu prevalse ben presto la sua natura economica sulla genetica. Nel seno dell'ayllu vivevano le singole famiglie, monogamiche di stretto senso ed abitavano ciascuna una ossia costituite dal padre, la madre e i figli non sposati casa del villaggio; coltivavano ad economia familiare la ciàcara o parcella di terreno che ogni anno veniva assegnata a ciascuna pel proprio sostentamento, e la cui misura variava a seconda del numero delle bocche. Il territorio particolare dell'ayllu, detto in aymara marca, oltre al settore diviso in parcelle aveva una porzione indivisa, col cui prodotto si mantenevano i membri inabili al lavoro, vecchi, orfani ed infermi. Alla lavorazione di questo terreno indiviso erano obbligati tutti i membri idonei, e così

nome

di

un

essere





anche lità.

alle corvées

per

la

costruzione di ponti, strade ed altri lavori di pubblica uti-

Rispetto al giure, la posizione dell'individuo non era ben netta,

ma

coinvolgeva

la solidarietà della famiglia di fronte al clan, e dell'intero ayllu nei rispetti di clan

estranei. L'eredità era ristretta ai beni mobili, agli strumenti ed alla casa. Il regime

matronimico sulla costa; nel possibile limitare territorialmente i due modi, perchè promiscui.

a tipo patronimico vigeva al sud, fra resto del paese

non

è

i

Cóglia, quello

L'organizzazione signoresca.

un semplice caposquadra che dirigeva, senza essere esentato dal lavoro manuale, un gruppo di dieci membri del clan durante la lavorazione della terra indivisa. La h' ayllu pre-incaico riconosceva due sorta di autorità.

La prima

era quella di

seconda era quella del capo-villaggio, o Curaca, il quale amministrava la proprietà comunale, risolveva i litigi secondo il diritto consuetudinario, sopraintendeva all'alle-

vamento dei lama ed era l'unico ad usufruire i benefici di una proprietà privata, composta di terre e greggi. In vari luoghi villaggi di una stessa valle o porzione di valle si riunivano alla loro volta formando la tribù, fornita anch'essa di un territorio di tribù e di un Curaca di i

tribù. Difficili a stabilire

sono

relazioni po-

le

litiche di questi gruppi,

anche perchè

la

loro

natura variava intensamente da un luogo all'altro, le

ma

tribù in

pare che

tempo

di

guerra obbedissero a capi militari temporache

nei,

si

chiamavano

Sinci.

Su queste ciali Fis

443.

Un (da

basi so-

costruirono

gli

In-

ca l'organizzazione telaio del tardo periodo della costa

«h.

s.

a.

1. »,

11,

1946).

dellaloromonarchia.il

CAP. XII

J.

IMBELLOXI

-

L ANTICO

PERÙ

593

fatto più sorprendente di tale processo è che

senza sovvertire e

conservando

la famiglia

il

trovate in vigore,

le istituzioni

collettivismo agrario dell' ayllu,

monogamica,

sistema della corvée

il

e la solidarietà giuridica del clan, gli

sero a stabilire e politico

un ingranaggio amministrativo funzionamento fu in

cui spirito e

il

aperto contrasto con

primitive istituzioni.

le

Trimborn ha messo

Il

Inca giun-

recente

di

alla

portata di tutti la valutazione dei cambi operati dall'Inca.

principalmente

consistono

Essi

sovrapposto

due unici

ai

strati

nell'aver

che

sociali

esistevano, ossia la classe rurale e quella dei Cacichi, altri

due nuovi

classe degli Orejones (o

«

strati,

che furono la

Grandi-orecchie

detti per l'uso di portare

i

gati e perforati) e quella dei dinasti.

nuove per i

classi

la



come,



rispettivamente, Fig. 444. Un tessuto dell'antico Perù (da Ica) a forma di « poncho », con figure stilizzate di

ed il Curaca di un clan pervenuti ad una posizione

liberi

conquistatore, privilegio,

di

Le due

potrebbero esser riguardate

chiarezza

membri

così

»,

padiglioni allun-

rispetto

alla

massa

dei

clan

pesci razza, conservato nel di Berlino (v. anche Voi.

museo etnografico I,

tav.

XIII).

assoggettati.

L'Inca mirò con grande abilità a fondere in una sola classe

i

Cacichi antichi e

gli

Orejones, ed introdusse inoltre nuovi ed importanti cambi giuridici e sociali, con quella fertilità diversificatrice di strati che è propria delle civiltà signoresche. Per-

ben presto il posto a quattro ceti principali: i° i rurali o «liberi», costituenti sempre la gran massa della popolazione; 2° i capi, e la nobiltà di sangue formata dal clan che gli Spagnuoli chiamarono degli Orejones; 3 la monarchia; 4 gli schiavi; inoltre si differenziarono due

tanto

i

due

ceti tipici della società pre-incaica cedettero

intermedi rappresentati dai Mitimac-cuna, o sudditi adoperati dall'autorità per

ceti

ed

la colonizzazione interna

Ubero requisite per steri

femminili

il

ufficiale del paese,

e le Acglia-cuna,

fanciulle del ceto

servizio dell'harem del sovrano e addestrate in speciali

mona-

al servizio del culto ufficiale.

può dedurre che dalla società preincaica si passa a quella incaica non tanto attraverso un cambio fondamentale della massa della popolazione, ma in seguito all'imposizione di una soprastruttura, atta a costruire uno schema verticale di stratificazione, alla cui sommità si erge, come su di una piramide, la volontà del dinasta. Se nei riguardi sociali la massa dei liberi non soffrì come abbiamo visto In succinto,

si



modificazioni di grande importanza, queste in tutto ciò che concerne

i

si



produssero, in cambio, intensissime

beni economici.

nuovo regime, per fondare le proprie basi economiche, pensò a creare quello che oggi diremmo il demanio, ma che fu piuttosto la proprietà terriera dell'Inca, Il

38



Biasutti, IV.

Tucuman

VM Fig. 445. Sviluppo storico del dominio degli Inca: 1, confini raggiunti alla fine del periodo dei Sinci (Qhapaq Yupanki) 2, limiti delle conquiste dell'Inca Ruqqa; 3, conquiste dell'Inca Paciacuti; 4, massima estensione dello Stato ai tempi dell'Inca Wàyna Qhapaq. ;

CAP. XII

J.

IMBELLOXI

-

L ANTICO PERL"

595

da cui doveva sorgere, attraverso la forma della donazione e dei premi reali ai suoi servitori, il nuovo concetto giuridico della proprietà privata, che rimase in generale un privilegio della nobiltà. Dato il sistema di organizzazione rurale che abbiamo descritto, all'Inca non rimase che espropriare una porzione delle terre di ciascun ayllu e del rispettivo gregge di lama, il che condusse alla divisione della marca in tre parti (non rigorosamente uguali), che furono assegnate la prima all'Inca, la seconda all'amministrazione del culto e la terza al clan. Inoltre passarono all'Inca tutte le coltivazioni di coca e le miniere. L'istituzione della corvée, che nei tempi pre-incaici era limitata al campo del Curaca ed alle terre comunali di riserva e beneficenza, fu

immensamente

amplificata, posto che

i

membri

idonei del clan dovettero

mantenere in produzione anche le terre del doppio demanio reale ed ecclesiastico. Questa prestazione di lavoro si effettuava sotto la responsabilità del Curaca e di ispettori inviati dalla capitale. I prodotti si conservavano in opportuni depositi demaniali che furono stabiliti dappertutto, e che raccoglievano anche le imposte e contribuzioni riscosse dal ceto « libero », sempre in natura, sotto forma di manufatti industriali, lavori in metallo, ceramiche, tessuti,

vestimenta per

le

forze armate, ecc.

nuovo regime, insomma, provvide al mantenimento della monarchia, della nobiltà, del sacerdozio e della macchina amministrativa in varie guise: i° con l'esproIl

priazione di terreni appartenenti a ciascun ayllu; 2° con la requisizione di energia

con

di lavoro dei liberi rurali; 3

imposte

e contribuzioni in

ed industriali; tutte, della

cioè,

comune

classe

e

natura a spese suoi

dei

ayllu-cuna, la cui economia ne fu

considerevolmente impoverita.

Prestazioni personali. Oltre alle economiche, la classe

comune subì anche

requisizioni

personali in primo luogo pei ;

bri

mem-

che furono assegnati all'Inca ed

alla nobiltà

come

servi personali

o schiavi {Yana-cuna), in secondo luogo per formare

i

contingenti di

colonizzazione interna cuna), e in terzo luogo,

vedemmo, per

le

(Mitimac-

come

già

fanciulle desti-

nate ad essere allevate in speciali reclusori a tipo conventuale, per

aUmentare

la

poligamia della clas-

dette Ac°alia-Clina situazione giuridica e Sociale

se *privile°iata °

La ,.

ai queste tre

'

'

... classi intermedie ..

e

446 e gran

'

C°P" ca P° aureo, pettorale, collane, dischi, braccialetti numero di pezzi d'oro usati come appliques nelle vesti di

un S^an ca P° del regno Cimù, ricavati da scavi nella valle del Moche, Perù costiero settentrionale (Museo Rafael Larco H crnra. chkiin).

PARTE SESTA

596

AMERICA

Hermann Trimborn

per la prima volta espressa con chiarezza da bile studio della società pre-incaica

nel suo mira-

ed incaica che noi in questa trattazione seguiamo

di preferenza.

Quando tuttavia

si

parla di requisizione forzata di schiavi e concubine non bisogna

— interpretare



queste parole nel senso che avrebbero oggi nella società in

due classi dei Yana-cuna e delle Acglia-ciina era tale, rispetto al ceto rustico comune, da costituire piuttosto una elevazione di rango ed una distinzione che poteva essere vivamente ambita. Si ricordi infatti che alla proprietà privata giunsero, prima di ogni altro membro del ceto comune, gli schiavi che ottennero il premio ufficiale dei buoni e fedeli servigi prestati. Molti di questi schiavi, addetti al servizio personale delle autorità, erano investiti di mansioni direttive o di vigilanza che li mettevano al disopra dell'attività e dignità dei liberi comuni. in sostanza Questa è la natura di quel reggimento che si conosce volgarmente per « collettivismo incaico », il quale, come si è visto, in quanto collettivismo non è incaico, ed in quanto incaico non è collettivismo. Ciò che realmente importa a noi distinguere, è il cambio da una vita dimessa e di orizzonti ristretti, ad una specie di schiavitù economica e personale che, se permise lo sfruttamento da parte di un nucleo privilegiato, fornì però i mezzi indispensabili alla formazione di una vita politica di ordine superiore. Si può rimanere stupiti di fronte alla relativamente cui viviamo, perchè la posizione delle





scarsa differenziazione subita dall'esigenza quotidiana dell'unità agraria elementare, Yaylhi,

ma dobbiamo

tener presente

il

fatto che la mentalità,

della popolazione pre-incaica eran tanto lontani dalla

mento

e

dell'assetto posteriore,

dispotica poteva estollere

gli

i

fini,

la

prospettiva

comprensione del funziona-

che soltanto l'impiego di una volontà poderosa e

individui dalla cerchia antica per sommergerli nella

circolazione della società nuova. Ci troviamo noi stessi dinanzi alla difficoltà di ado-

perare di quei

un linguaggio «

liberi

»

del tutto appropriato, per esprimere,

anche fornendo loro

il

mezzo

ad esempio,

il

destino

servi,

ma

e l'ambiente di esercitare le proprie attività in

un

che l'autorità dell'Inca strappava

al clan,

facendone dei

senso certamente più personale, e di ambire perfino alla condizione di proprietari

non avrebbero potuto nemmeno sognare. Si tratta, più una vera sostituzione di cultura, nel senso più ampio ed

del suolo, che per l'innanzi

che di cambi formali, di

organico di questa parola. \Jayllu venne trasformato dagli Inca in

un ente amministrativo

locale,

docile

organo del governo del Cuzco, sia per l'esazione delle imposte, che per la leva militare, e sostituito in parte

con

l'istituto della paciaca,

che riuniva un gruppo di 100 famiglie nominale

;

detta anche centuria dai Cronisti, 5 di esse

formavano

la piscapaciaca,

io la hnaranca, e così via, fino al multiplo di 10.000 famiglie, governato da un alto

Curaca. Le cariche superiori erano sempre affidate alla nobiltà di sangue (Ore Jones).

Origini del clan Inca.

L'insediamento della potenza degli Inca in una zona così estesa ed in un tempo relativamente breve è un fatto che sorprende ed incuriosisce lo storico, e così pure l'incognita della loro origine e provenienza.

Nessuno ha finora opposto dubbi

alla

CAP. XII

tradizione che



IMBELLONI

J.

-

L ANTICO PERÙ

597

vien trasmessa, se-

ci

condo la quale l'espansione incaica è dovuta ad una serie di successi guerreschi, ottenuti da un clan non soverchiamente numeroso, ma fornito di ambizioso e superiorità tec-

spirito

niche militari.

In quanto all'origine,

si

formu-

è

lata di recente la dottrina che gli Inca

giungessero soltanto in tempi posteriori

a formare una stirpe.

numero

di aylla,

lata del Cuzco, rati,

di

certo

convenuti nella val-

si

sarebbero confede-

sotto la direzione e

uno

Un

il

comando

dei loro Sinci, che sul principio

sarebbe appartenuto successivamente a ciascuno degli ayllu, e in seguito ad

uno

solo di essi. Trasformatasi questa

dignità in quella di Inca, anch'essa

non sempre

di carattere ereditario, dell' Inca

colpo di stato

Ruqqa

il

e la

riforma di Paciacuti, posteriormente,

ne avrebbero fatto una monarchia assoluta e teocratica. tro sarebbe che di quell'ava,

il

Il

Sole

non

Fig. 447. L'Inca Paciacuti secondo la ricostruzione archeologica del prof. J. Imbelloni: quadro del pittore C. A. de

al-

la

Palenque.

totem particolare

come

di tanti altri lo fu

il

serpente,

l'espansione degli Inca ne avrebbe portato l'U hle

sembra

incline a questa

il

spiegazione

«

il

condor ed

il

puma,

e soltanto

culto a dignità di religione. locale del

»

fenomeno

Anche

incaico, la cui

Ora noi diciamo con tutta frannon possono rappresentare lo sviluppo di germi contenuti nella cultura indigena locale. Le loro gesta si svolgono, in ogni momento, in opposizione agli interessi ed alle norme giurisuggestione deriva dal concetto del

chezza che questa idea

ci

sembra

«

poco a poco

diche dei popoli con cui entrano in contatto.

nuovo

Il

loro concetto dello stato è del tutto

e riesce perfino incomprensibile alle popolazioni pre-incaiche; sono

gli istituti

Da

».

inaccettabile, nel senso che gli Inca

anche nuovi

della poligamia, della proprietà privata, della schiavitù e della nobiltà.

un'organizzazione indifferenziata, rurale e democratica

si

passa a vista d'occhio

ad un assetto complicatissimo, accentratore e dispotico. In quanto al culto del Sole, che si fa strada dovunque di pari passo con la conquista qhèciua, la sua ontologia non è così semplice come si potrebbe credere, e comprende anche la Luna, il pianeta Venere ed astri minori, costituendo una vera corte celeste che mal si accorda con la

natura elementare di un totem,

e ripete piuttosto

i

classici sistemi astrologici del-

l'Asia, dell'Oceano Pacifico e del Messico.

Un

altro scoglio sul quale

i

vecchi

libri e gli

orecchianti sono rimasti inchiodati

è quello della provenienza degli Inca dal lago Titicaca, tradizione che

ci

vien tra-

PARTE SESTA

59S

AMERICA

smessa da un racconto mitico in cui gli Inca rivendicano la loro origine da Wiracome è stato dimostrato di una compilazione ufficiale tardiva, qòcia. Si tratta





con

la

quale

dinasti del

i

Mancu Ohapaq, con

la

Cuzco pretesero affermare

l'identità del loro capostipite,

divinità nazionale dei Cóglia, venerata nei dintorni e nelle

Il mito primitivo della fonazione del Cuzco è invece quello Pakari-tampu, contrada situata a cinque leghe dal sito dove la città venne fondata. Quattro fratelli, capi di tribù, partirono dalle grotte di Pakari-tampu sotto la guida

isole del lago Titicaca.

di

del maggiore,

Mancu, insieme con

semi-divina, ossia feticcio a i

forma

: VI, Inca Rùqqa; VII, Yàwar Wàqaq; Vili, "Wiraqòcia: IX. Paciacùti; X. Tùpaq Inca Yupànki: XI, Wàyna Qhàpaq. Guerra di successione: XII, Wascar e XIII, Atawàlpa. Questa Usta

si

mantiene nel suo aspetto generale presso

i

cronisti

Ondegardo,

Cieza de Leon, Sarmiento de Gamboa, Bernabé Cobo, ecc., e soffre alcune più o meno sensibili modificazioni nelle cronache di A costa, Garcilaso, A niello Oliva, ecc.. mentre in altri cronisti riceve alterazioni sommamente gravi: vedansi le liste di soli cinque sovrani nelle relazioni di Santillàn e Pedro Pizarro, che formano la cifra minima, e quella di centouno nel testo di Fernando di Montesinos massima. In quanto alla narrazione delle gesta nùlitari e politiche della dinastia del Cuzco, ecco un breve riassunto delle notizie tramandate. I primi tempi dovettero esser caratterizzati dalle lotte che sostennero gli Inca che costituisce

la

al fine di consolidarsi

mazia nella vallata

intorno al centro iniziale del Cuzco, imponendo la loro supre-

con cui confinavano a levante. Prescindendo dagli elementi leggendari dell'impresa di Mancu, ben poco sappiamo dei monarchi anteriori al V, Qhàpaq Yupànki, col quale si chiude il periodo di L'rin-Cuzco, tranne che estesero il loro dominio su tutto il Cogliao e sulla parte e difendendosi inoltre dai popoli incolti

meridionale della fascia costiera, intorno a Xazca.

La caduta del ramo della città bassa » e l'avvento di quello di Hànan-Cuzco, col VI regnante, linea Ruqqa, ci è riferito da alcuni cronisti come una rivoluzione di palazzo. Ruqqa è presentato come un sovrano di grande energia negli affari

del

Orientali

dal 1000

Occidentali

dallo o all'800 A. D.

Tahuantinsuyu

a. C. allo

dall'800 al 132 (Inca)

.

.

.

.

1

o A.

1).

A. D.

dal 1321 al 1532 A. D.

Fra le approssimazioni più recenti degli specialisti, preferiamo menzionare quella seguita da Samuel K. Lothrop (1936), pel quale le culture del nord del Perù si collocherebbero rispettivamente nello schema cronologico seguente:

Anno Domini

Cimi) primitivo (Mocica)

Medio Cimù Dominazione

Cimù II

>

del tiahuanacoide

tardivo

Espansione Inca

»

»

1

»

»

>

»

900 1050 intorno al 900 1

400 850

al

950

al

al

A5° a ^

1450 I

53°

in generale l'impostazione del quadro cronologico che precede, noi vorperiodi alquanto distinti. Preferiremmo uno schema in cui il Cimù II vederlo diviso in remmo dal contemporaneo apogeo del Cuzco, giacché Tinca non impedì lo sviluppo non fosse separato dello stato costiero del nord, ma solamente se ne assicurò una specie di alleanza, più culturale

Pure ammettendo

o

meno

obbligata. Osserviamo egualmente che nello

ingiustificatamente lungo alla fase transitoria detta

schema anteriore

Cimù medio. È

si

attribuisce

un tempo

necessario inoltre coordinare

CAP. XII

IMBELLONI

J.

-

L' ANTICO

dati del nord con quelli del settore meridionale, dove

i

e la fase del Lurìn,

non

come

è tanto chiara

PERÙ

una separazione

dice. Si potrebbe,

si

607

recisa fra Tiahuanaco dunque, tracciare l'abbozzo

che segue:

Le due correnti civilizzatrici della Costa e dell'Altopiano fecondano le tre civiltà proprima e indipendentemente Chavìn-Tiahuanaco-Pucara nel secondo, sopra una base primitiva indifferenziata di diffuso sapore andino, successa a sua volta alle primitive comunità i°

toidi nella

dal 400 all'850 A. D. ed agricoltori: Espansione della prima civiltà panperuana, ossia predominio delle città-santuario dall'850 al 1000 A. D. Pachacamac e Tiahuanaco: reguli della Costa, e l'incipiente nucleo confederazioni locali, poi i Si affermano le 3 dal 1000 al 1450 A. D. del Cuzco: 4 II regno del Gran Cimù è giunto al suo massimo norimento, ma si impone la dominante dal 1450 al 1530 A. D. potenza dell'organizzazione degli uomini di lingua qhèciua: di pastori 2

economiche non devono essere assegnate ad alcuna di queste culture, tutte relativamente seriori, ma ad uno strato primitivo di pastori Naturalmente,

basi

le

Quando

nella sierra, di agricoltori primitivi nella foresta e di pescatori sulla costa.

una epoca remota

arguisce dalla necessità di riportare ad

si

lama, un'antichità di varie migliaia di anni per

le

civiltà del Perù, si

nozioni della vita economica con quelle della vita artistica e politica,

le

unicamente dobbiamo tenere in conto nel determinare lo

gli

le

confondono quali ultime

stadi stabiliti

mediante

scavo.

Concludendo, mentre

lo storico esige

in anni e secoli, l'etnologo si

appaga

contenuto diagnostico sorpassa stili

nità.

artistici,

con insistenza,

Abbiamo tentato

ultimo

primari, i

inutilmente,

computo

forme

limiti angusti della differenza delle

i

il

della successione delle culture, specie se

in queste pagine,

dominarono

il

loro

e degli

poi

gli

intensivi,

benché fugacemente,

di delineare le fasi

nella preistoria del Perù: quella dei primitivi,

cui avanzi descriveremo in altro capitolo,

coltori

ma

per raggiungere la tipologia funzionale delle grandi divisioni dell'uma-

culturali successive che i

domesticazione del

la

quindi

i

cacciatori-pastori, e

gli

i

pescatori;

autori dello sviluppo

gli agri-

artistico

e

per

costruttori di grandi stati organici.

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330-83; tav.

129-201).

José Imbelloni.

CAPITOLO DECIMOTERZO

GLI AMAZZONICI

Tripartizione schematica dell'Amazzonia.

Come

visto

è

si

nella trattazione

degli

Andini, vien fatto spontaneamente di

connettere l'area delle civiltà più elevate dell'America del sud, provviste di agricoltura intensiva, con la fascia montagnosa della Cordigliera, e questa connessione è

sempre che si tengano in mente le particolari riserve e le interpretazioni abbiamo fatto cenno a suo luogo. Con analoga approssimazione possiamo ora

giustificata,

di cui

connettere la civiltà dei popoli sudamericani forniti di agricoltura elementare

a

quella parte del continente che è coperta dal bosco e dalla savana tropicale; essa

comprende

i

due bacini dell'Orinoco

e dell'Amazzoni,

che formano

la

più vasta conca

fluviale del globo.

Per questa ragione geografica, così come innanzi parlammo di una », impiegheremo ora il termine « cultura amazzonica ». Anche qui



andina

dovremo usare

il

termine geografico senza alcuna

rigidità,

«

cultura

però



perchè nei rispetti etno-

amazzonica non si limita ai suddetti bacini fluviali, e comprende inoltre bagnata dall'Atlantico (anch'essa appartenente al bosco umido tropicale), ma anche il corso dei fiumi che sfociano nel Rio della Piata, fino quasi a toccare questo estuario, ossia una zona apertamente sub-tropicale. Agricoltori intensivi gli Andini, agricoltori inferiori gli Amazzonici; in quanto grafici l'area

la costa del Brasile

alle specie vegetali

predominanti

americana dei coltivatori del mais, Sedentari

gli

Andini, semifissi

e caratteristiche, i

i

primi costituiscono l'area sub-

secondi invece l'area della mandioca.

gli

Amazzonici.

Dobbiamo qui ricordare che le definizioni del sedentarismo e del seminomadismo hanno un senso intimamente legato al criterio mica, in quanto

i

dei diversi gradi della vita econo-

popoli sedentari possiedono istallazioni agricole permanenti ed

secondi cambiano più o biennio o quadriennio)

i

meno

di frequente

i

(a volte di

anno

in anno, a volte ogni

mentre

popoli

nomadi non seminano

terreni per la semina,

i

affatto e seguono le fortune dei vari terreni di caccia e gli spostamenti della selvag39

BlASUTTI, IV.

AMERICA

PARTE SESTA

6io



Fig- 455- I^ ue

Aruachi della tribù

Sinsi,

— dunque —

di

-

Amazzonia settentrionale (da Th. Koch-Grunberg,

1906).

seminomadismo non debbono esser abbiamo infatti popoli così detti nomadi che dimostrano in lunghi periodi della loro esistenza scarsa propensione ad abbandonare la loro sede geografica, e, viceversa, popoli semisedentari che hanno compiuto trasmigrazioni di grande stile, per non parlare delle migrazioni di conquista dei popoli superiori. durante il periodo Sotto questo aspetto può dirsi che nell'America del sud suscettibile d'indagine e ricostruzione storica i più imponenti movimenti di popolazione sono appunto da ascriversi agli Amazzonici. Basta gettare uno sguardo sulla distribuzione che hanno raggiunto i tre grandi aggruppamenti linguistici degli Aruachi,

gina. I concetti

sedentarismo

confusi col fatto della migrazione dei popoli

e

:





Caribi e Tupì-guaranì, per convincersi dell'estrema complessità e dell'ampiezza degli



in misura certamente tempi antichi e non minore durante i quattro secoli che ci separano dall'epoca della Scoperta. Oltre a questi tre aggruppamenti, l'area etnica amazzonica include anche altri gruppi alquanto minori, situati nel triangolo compreso fra l'Orinoco, i due grossi affluenti di destra e sinistra, Madeira e Rio Negro, e la catena andina a ponente; ed

spostamenti compiuti da ciascuno di



inoltre fin d'ora

essi nei

dobbiamo tener presente che

sulle terre alte del Brasile orientale

alberga un importante gruppo etno-linguistico del tutto estraneo alla cultura amazzonica,

anche per l'economia ed

avremo a trattare in altro nomia distruttiva. Vi sono

il

patrimonio etnografico

nell'Amazzonia meridionale,

hanno assorbito parzialmente lingue

etnografica, affini ai

ma

le

il

gruppo Gè,

capitolo, nel complesso dei popoli sudamericani poi,

tanti di infiltrazioni di Pampidi, che costituiscono cioè che

:

cui caratteristiche somatiche

e li

un

resti

più o

di

cui

ad eco-

meno impor-

settore di transizione, di popoli

costumi propri di questa provincia

rendono riconoscibili quali elementi

gruppi che predominano nella regione australe.

3



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A.

AMERICA: Capitolo » »>

I

V VII

fig.

332

Capitan L.

S.

cliff-divellers

Murdoch »

«

clift-dwellers

»

(in

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Accadi, II Accinesi,

Ababdech,

III:

190,

187, 189,

Abàngia,

v.

Abarambo,

:

Acioli,

Ad

Asher, III: 198. Adele, III: 293. Adighè, II 436.

I: 361, 388. 189-91, 200, 270. 2/5-76, 566, 634 - III: 72, 90, 107, 108, 178-180, 183-86, 188-89, J 95, x 99, 2 °°» 20 4 -I 5> 216, 223, 224, 231, 238,

250, ni.

Adio,

566,

III:

(*) Per esponenti:

II:

Vili.

la

consultazione di questo Indice

il

«tondo comune» indica

i

»

corsivo

»

maiuscoletto

»

Per

»

42,

si

317,

I:

324,

278, 428 625-28, 649.

Agiari,

.

ni.

333, 378. III: 179-81, 195,

II:

204,

436,

438.

311, 314, 316, 322, 327, ni.

Ahaggar, III: 162. Ahanta, III: 311.

tenga nota delle seguenti indicazioni relative

etnici (in qualche caso, linguistici); razziali e altri termini analoghi: luoghi di rinvenimenti scheletrici umani (o pre-umani).

=

90,

III:

Agibba, III: 424. Agiubba, III: 424. Agiukru, III: 311. Agiu-n-Tahlè, III: 157. Agiuràn, III: 261, 264. Agni, III: 275, 304, 307-08,

»

numero romano

1.

206, 223. Age, III: 362.

riferimenti numerici: (I) indica il volume: » » » piccolo (1) si riferisce alle tavole fuori testo; » » arabo tondo (5) indica la pagina o il gruppo di pagine; » » » corsivo (5) indica figura o carta; » » » neretto (5) indica pagine contenenti la trattazione principale. = Razza, Razze; Sr. R., R e Sottorazza. il

ni,

50,

Afgab, III: 223, 261.

nomi

i

x -

Afgani, II: 337, 415, 423, 441, 442, 447, v. Afo, III: 332, 337Africàntropo, I: 103 - III: 23.

Agau,

(Età),

405,

Afar, III: 180, 188, 216, 223, 261, in. Afere, IV: 91, 94, 96, 97, 116-18, in.

441, 460, x - II: 40, 43, 49-54, 67, 69, 72, 77, 83, 84, 130, 133-34, I37> 2o8 211, 242, 251, 255, 263, 264, 266-67, 3 22 4 2 5-

Aeta

III: 548, 552-54, 560, 562,

I:

I: 123, 215, 236-37, 249-50, 253, - II: 19 - III: 24-27, 40,

Agar,

Ad Scek, III: 180, igi, 198. Ad Sciùma, III: 198. Ad Sharaf, III: 180. Ad Teclès, III: 185, 197. Ad Temariàm, III: 180, 197. Ad Tzaurà, III: 197.

113.

R.,

627.

Agaiambo, IV:

-

Acavai, IV: 611, 614. Acaxi, IV: 446, 464. Acca, I: 200, 218, 368, 403 -

6io,

AFALu-BC-Rr.MMEL,

Adriatica R., I: 307, 364, 411,

,

Absaroka, v. Croi... Abure, III: 311.

565-66,

371.

Muallèm, III: 198. Adonara, II: 600.

594-95-

Abusir-el-Melek,

III:

198.

Ad

Abnachi, IV: 425, 427. Abòr, I: 437 - II: 497, 560, 565.

III:

II:

Afridi, II: 441, 442. Afrikaner, III: 693. Afro-negroidi, I: 421. Agaciku, III: 481.

:

Ad Ha,

389,

333,

200

I:

Acunga, III: 341, 343.

R.,

247, 454,

:

Acoma, IV: 445. Acroa, IV: 652, xi. Acué-Shavante, IV: 652-53, xi.

Abissini, I:

241,

644.

- III: 333, 381-82, 376, 379, 384, 412, 424, 453, 456. Aciomawi, IV: 399, 383. Aciulo, III: 293.

Bàngia. Bar ambo.

v.

Abilexe, IV: 295. Abiponi, I: 657 - IV: 672,

391,

620,

Achei, 1 503 - II 273-74, 332. Aciaga, IV: 611.

117, 184-85, 192-93. 255.

Abchasi, II: 43 5, 436. Abdalla, III: 261. Abeidat, III: 11 7, 121. Abgal, III: 252, 261. Abid, III: 117. Abigara, III: 241.

68 1. Abissina

Aeta-Semang

450. 600,

:

II:

(*>

ai

caratteri usati. Ter gli

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

742

Ahom,

II:

Alauiti,

567.

Ahtena, IV: 403, vi. Aichaaen, III: 647, 693. Ai-hum (Ai-kum), I: 403 -

II:

413,

458,

466,

468-69.

Alawa, III: 442.

Ambo

(Ov-), III: 593, 597, 600, 602-06, 642, 647, 648, 691, III, IX. Amboin (Ov-), III: 600, ix.

6$g, 661, 664-66, 670, 677. Aikipiak, III: 435.

Albanesi, I: 271 - II: 6, 56, 62, 85, 227, 252, 265, 267-70, 279, 282-83, 2 93> 2 98, 426, 1.

Ambonesi, Amedoràb,

Alemanni,

Ameri,

Ai-kwe, III: 648.

Aleuti,

III: 647, 648, 650, 655, 657,

Aimak, II: 380, 415. Ain Metercem, III: 27, Ainu, 2},2,

1.

200, 203, 212, 21$, 234, 261-62, ijl, 274,

I:

275, 3 J 3, 361, 3 6 5. 367-69, 376, 379-8o, 382, 387, 409, 439-41. 533. 547. 589, 590. 593-94. 621, xiv - II: 313, 324, 336, 338, 362, 364-65, 375. 377. 527-28, 3 6 9~73» v - IV: 369, 387-

Ainu

R.,

I:

x -

410, 440, 374.

409,

384,

II: 324, 370,

615.

533-

Ainuidi,

382,

Ainu R.

v.

Aimorè, 1Y: Aiome, IV:

654-55, 91,

93,

94-7,

412,

Aitape, IV: 12. Ait-Atta, III: 116.

Ait-bu-Amran, III: 116. Ajie, IV: 93. Aka, II: 482, 496, 560, 565. Aka-bo, II 606. :

Akamba,

III: 221, 417. III: 275, 304, 311-12,

314-21, 324-27, in. Akapless, III: 311. Akare, v. Rare. Akeidat, II: 457, 466.

Akem,

III:

Akwapem, Alachan, Alafìn,

III: II:

III:

Alaghiri,

II:

Alakalùf,

I:

356, 379,

vili.

Alentina R.,

414, x.

I:

-

Alfuri, I: 384, 672 642, v.

II: 631,

Alghedèn, III: 180, 197. Alghonchini, 1 244, 608, 669 IV: 312, 383, 403-04, :

410, 426-28, 430-31, 433, 435-36, 438, 439, 445, 457, 737. vi. Aliàb, III: 185, 189.

Allegànica R.,

I: 414, x. 259, 283, 293, 299, 301. 306-07, 309, 319, 380, 384, 399, 411, 441, 460, 501, x - II: 38, 41, 42, 47,

R.,

I:

48-54, 68, 69, 72, 77, 78, 81-84, I2 4- I2 7, 129-31, 133135. i37> 138-40, 208, 209, 220, 241, 243, 246, 250, 251, 253, 254, 264-67, 276, 322, 324, 397, 419, 420, 422, 427, 437 - III: 125 - IV: 193. Al-Sa\vaas, II: 423. Alsea, IV: 383.

Amain,

III:

Amandyo, Amaràr,

591 -

II: 338,

639.

III:

185,

184,

IV: Amarr Badditù,

Alascana Sr., I: 408, 439. Alana, IV: 54.

Amarr Burgi, Amarr Kokkè,

189,

611.

Badditù. Burgi.

v.

v.

III:

426.

Amazzonici, IV: 609-47, 649, 651,

Americana

189.

360, 370, 374, 377, 380, 399, 451-59, 478 - IV: 304, 314, 322-29, 328.

654-56,

I: 194, 212, 214, 217, 232, 234, 251-52, 265, 274-77. 287, 340, 358, 361, 368, 369, 377, 379-80, 384-

386, 388, 399, 414, 415, 438, 439, 45 I_ 59> 548, 594, 621, 663, 665, x - II: 365, 374, 376, 594 - IV: 304-05, 313-327, 328. 1 374 - II 344, 349, 352, 364, 374, 376, 594Amerindi, IV: 274. Amhara, I: 195, 341 - III:

Americanoidi,

:

:

183-84, 186, 188, 189, 191, 204, 20$, 211, 212, 214, 223, 228. 89,

Amharica R., Ili: 181. Ami, II: 631, 633.

Amma,

II:

Amoipira,

499.

IV:

xi.

Amoriti, II: 450, 458.

Amuriano (tipo), IV: 304. Amusgo, IV: 464, 465. Ana, III: 311.

Anahuqua, IV: 663. Anang, III: 313. Anatolica R., II: 52. Anatolici,

II:

338,

427,

442,

Anatolico-pamiriana R., I: 411, 441, x - II: 242, 322, 324,

396,

427,

Andamanese R., I: 428, x - II: 317, Andamanesi,

1.

190.

451,

185,

436. R., I:

:

428. 405, 418, 324, 604,

627.

647.

IV:

Amarizana,

453. 456, 568 - IV: 327, 651, 681, 69$, 696-98, 700. Alani, II: 435. Alas, II: 631, 639.

II

III:

Americanidi,

737-

Amahuaca, IV:

311.

2g3,

458, 362,

356. Alùr, III: 376, 379, 381, 384, 453, 520. Amaden, III: 261.

381. 312. 435. 291,

:

Altaici, I: 439,

311.

Akha, li: 560, 579. Akikuyu, v. Kikuyit. Akoa, III: 562, 576, 578, Akpafu, III: 293. Akur, IV: 91, 94, 97.

1 246, 414, 454, 530, 582, 621, x - II: 366, v - IV: 352, 353, 357- 3 6 5" 6 9» 368, 377,

Alpina

731, XII. Aissori, v. Assiri.

Akan,

40.

Ali Bascia, III: 27. Alishar, II: 419.

xi.

115-17, 152, in. Àiova (Iowa), IV: 410,

II:

628.

II:

x.

Amazzonidi [Amazzonica R.), I: 414, x - IV: 322-23, 326-325, 355, 338, 344, 347, 615, 628, 657, 662, 671, 692.

195, 201-03,

I:

23, 76, 194, 214, 215, 217,

225, 234, 244, 252, 253, 276, 340-41, 356, 368, 421, 422, 425, 428, 432-33, 460, 520, 522, 527. 53o, 550, 558, 561, 563, 567-68, 581, 586, 603, 635, 647, 663-64, 668 - II: 317, 328, 333-34, 339, 49i, 560, 603-09, 610-11, 625,

v - III: 77 - IV: 94. Andaqui (-ki), IV: 329, 611. Andi, II: 435, ^37-439-

1

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Andina

R.,

I:

301,

384, xiv

- IV: 322-23, 526, 692. Andini, IV: 523, 533, 556, 609,

630,

679,

684,

649,

635,

673,

IX.

614.

Andoche, IV: 645. Andoni-Ibeno, III: 313. Andorobo, v. Dorobo. Ane-kwe, III: 677. Anezeh, II: 415, 423, 455, 457, 477-

Anesu, IV: 93. Anfillo, III: 22 3. Angadi, IV: 90, ni.

569,

II:

571.

567,

276, 303, 339, 341. 445- 447, 5, 67, 332, 335, 337. 386, 388, 398, 417, 424,

6, 1.

Anjiro, III: 481. 336.

271, 275, 282284, 315. 35i. 438 - II: 338, 560, 583. 5 86 " 88 ' 592, 595. Annia, III: 22 3, 241. Ansariè, II: 466, 468, 469. Antaifasy, III: 699, 700, 704. Antaimoro, III 700, 702, 704, I:

:

7°5.

7°7-

7 J 5-

Antaisaka, III: 700, 715.

Antamlahoaka, III Antanala,

v.

:

699, 706.

Tanala.

715. Antankara, III: 700, 702, 707. 706,

Antanosy, 111:699,702,706-07. II:

459> 524, 105,

170, 174, 175, 179, 180, 216, 226, 250, 269, 270, 332-33, 335, 338, 342, 375, 389, 39i, 454, 474-75, 520-21, 589, 609, 612, 622, 696-98, 707, 715, in. I:

270,

195.

Antimerina, v. Menna. Antisana R., IV: 315, 523. Anuak, III: 333, 377 378, >

381, 384, 389, 393, 397-98, 400-01, 404, 407.

Anula, IV: 55, 1. Ao, II: 565, 568, 570, 595. Aóni-Kenk, IV: 680, 681, 682,

355.

397,

Aranda (Arunta),

I: 218, 40 IV: 50, 54, 55, 57, 5 8,

60,

62,

79,

82,

66,

72-76,

67,

84, 251,

78,

431, 458,

439, 446, 737, XII.

452,

453.

II:

318, 619, 621,

194, 332, 335, 381-83, 396, 416, 428, 440, 483, 486, 487, 498, 508, 509, 512, 603. Arikara, IV: 413, 410, 736, 58, 59,

Arimoa, IV: ni. Arini,

II: 354. Ario-europei, I: 501, 507. Arkansa, IV: 410, 412, 426, 439Armas, IV: 545. Armeni, I: 231, 271, 273, 276 - II: 56, 333. 337, 415-17. 419, 426-28, 432-34, 435,

438, 44 J -42, 447, 463, 4 68 Armenidi, I: 384.

:

II 246-24S. Aruachi, IV: 338, 439, 514, 516-17, 519, 520, 610, 611, 613-39, 639, 641, 642, 646,

212,

422,

423,

647, 658, 663, 672, 687, 713.

Arussi, 242,

III:

244,

224,

241,

I: 213, 622, 640, Ili: 100, 275, 307-08, 311312, 315, 3i7, 319-23, 325-

-

327, 329, 341-42. Asé, IV: 121.

272,

273, 341,

Ashkenazim, II: 460, 465. Ashluslai, IV: 672, xi. Ashu, v. Pare. Asiatica R., Asii,

II:

95,

115.

I:

385, 392.

383.

Assaimara, III: 180, 223. I: 412 - III: 187,

Assaorta, 189, III:

200.

199,

Asselar, I:

223, 261.

329,

426.

Arcy-sur-Cure,

:

315,

523I:

v.

Sr., I: 319, 380, 384, 392, 411 - II: 85, 276, 322, 382, 421-27, 432, 466, 497 - III: 123.

Arauca, IV: 639. R., IV: Araucani,

,

Armenoide

Ascianti,

:

Arawa, IV: 155. Arawak, v. Aruachi. Arbore, I: 202 - III: 223, 231,

681.

646 -

403, 410, 413, 422, 731, 737, XII. Arara, IV: 614, xi.

Araucana

19,

Asan, II: 354. Asandè, v. Sandè.

1.

Araona, IV: 614, 639. Arapaho, 1 656 - IV

Apaci (Apache), I: 212, 245 - IV: 329, 410, 427, 429-

I:

21,

5,

Aruan, IV: 611, 614. Arunta, v. Aranda. Arup, IV: 91, in. Arupai, IV: xi.

-

17,

311, 426.

:

I:

400. Aramei, II: 450-51.

324,

217 - III: 79, 647,

Aonin,

700.

Arii,

Aromuni,

544, 610, 647 - IV: 524, 527, 538, 564-68, 679, 682, 722.

684,

I: 118, 121,

172 - II: 12, 13, 21-23 ~ lii: 27. Aresa, IV: 641. Arfak, IV: 111.

Arabo-Negri, III: 375. Arabo-Nubiani, III: 387. Arahuachi, IV: 555. Arakanesi, II: 499, 565. Araliana Sr., I: 408 - II: 322,

Arana, IV: xi.

Antandroy, III: 699, 700, 704,

Anti,

431, 440, 452-455, 458, 461, 466, 470, 471-79, 603, 1, v - III: 72, 90, 107, 108, 109-46, 151,

Araboidi,

624.

Arene Candide,

XII.

195, 215, 230, 270,

9,

675 - II:

:

Annamiti,

Arabi, I:

Arecuna, IV: 611, 614, 620,

Ari, III

Apinagè, IV: 652, xi. Apolista, IV: 614. Appalacidi, I: 414 - IV: 322,

Apur, IV: 91, 94, 97. Arab, III: 251.

Angass, III: 336, 359. Anglosassone R., I: 21. Anglosassoni, I: 352 —II: 40, 55, 144-50, 182-90, Angoni, v. Ngoni. An-hui, II 536. Aniang, III: 344.

Ankwe, III: 332, Anna, III: 334.

Apa-tui, II: 564. Apiacà, IV: 627, 634, xi.

323, 326, 328, 426. Sr., II: 48.

565,

499, 591-

Apapocuva, IV: 627.

Apuana

Angaitè, IV, 672, 674.

Angami,

Apaiao, II: 631, 633, 634, 641. Apalaci, IV: 439. Apalacicola, IV: 439. Apalai (o Aparai), IV: 611,

743

40,

I:

214,

41,

1.

405, 432

-

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

744 Assiniboin, IV: 339, 412, 415, 423, 410, XII. Assiri (Aissori), II: 333, 450, 458, 461, 465-67.

Assiroide

Sr., I: 364,

411, 440,

445 - II: 457, 462, 466.

Athabasca

(Athapaska). I: 706 - IV: 329, 375, 383, 402-04, 410, 446, 452, 663,

457. 737. vi.

Athlit,

II:

19,

Atì, II: 625.

Atlanthropus

M auritanicus

,

I:

127. Atlanto-mediterranea, R., II: 42345. 4 8 78 Atoni, II: 600, 629, 631. Atorai, IV: 611, 614, 615. Atrato, IV: 545. .

-

Atsahuaca, IV: 639, 641. Atsina, IV: 420, 410. Atsugevi, IV: 383. Attacapa, IV: 426, 438, 439. III:

Attié,

311. Atuot, III: 332-33, 37 8 Auaca, III: 340-41, 343. Auaghir, III: 117, 125. Auàgila, I: 195 - III:

119,

143-

675.

Aukwe,

III: 647, 648. Aulihan, III 223, 251, 261, 453. Auni, III: 647, 651, 654, 655. :

I:

253,

283,

361, 364, 380, 388, 400, 422, 43i, 453. 459. x - II: 563

- IV:

29.

Australiani,

215, 293, 376, 377. 37 8 3 8 9, 398, 400, 401, 420-24, 442, 454. 457. 46 1 x - II: 313, 317-19, 321, 324, 490, 491, 493 - III: 27, 37, 77, 87 .

IV: 22, 24, 28, Austr alopitecidi, I: 207 - III: io, Austriaci, I: 270

89.

72-75, 128, 22.

-

II:

135,

172-75-

Austro-africana

R.,

I:

372, 424, 425, 536, 565 - III: 81, 98, 106, 420, 443, in. Austro-americana R., IV: 322.

Austro-americani, Austro-asiatici,

Ava,

IV:

1

II

:

:

566.

327,

335,

xi.

I:

203, 210, 215, 217, 222-26,

234, 236, 237, 241, 251-54, 261-62, 265, 272, 274-75, 277, 287, 292, 301, 311-12,

341-42, 347, 351, 358, 363, 367-7°. 381-87, 423, 429, 431, 454, 459, 5 T2 53° 36, 544- 54 8 -

(BaBinga), I: 426, 427, 428 - III: 76, 78, 339, 545. 54 8 549"5 6 > 55 8 560, 562, 581, Vili. Babinga R., I: 403 - III: 548. -

-

Babongo, III: vili. Babua (BaBwa), III: 333, 501, 503. 53*. vili. Bacairì, I: 232, 414, §93 IV: 614, 654, 662, 663, 675. xi. Bachtiari, II: 41$, 441, 442. Bàciua (BàCiua), I: 405, 427 - Ili: 76-75, 547, 557-60, 562, 570, 580, 581, Vili.

Bacongo (Bakongo),

v. Kongo. Bacue, III: 274. Badaga, I: 412 - II: 486, 500. Badawi, v. Beduini. Badditù, III: 223, 228, 235. Badiaranke, III: 309. Badui, II: 646.

Baele, III: 117, 166, 334. Bafia, III: 501, 503, vili. Bafum, III: 362. Bafut, III: 337, 362. Baga, III: 274, 307, 309-10, 322. Bagam, III: 362.

Baggara, III: 333, 389. Baghirmi, III: 332, 336, 341, 343, 352. Bagielli (BaGielli),

554-55. 562,

III:

548,

vm.

Bagiue, III: vili. Bagiuni, III: 261, 268, 269-70.

AVELINE HOLE,

II: 19, 23.

Bagobo,

Avokaia,

332-33,

Bagrimma,

III:

383-84,

381,

Avungura, Awa-Koin, Aymara, 1

III:

III :

379

Vili.

:

369, 675.

212, 245

372-73

- IV: 323

524, 525-27, 540, 639, 687 688, 691. Azebò, III: 180, 240. Azerbaigiani, II 338, 415 :

Azger, Aztechi,

437- 43 8 III: 149.

612

I:

44°.

447

- IV:

339

.

440, 463, 465, 466, 470-75 481-92, 498.

Bagnum,

Bahau, Bahima, Bahnar,

B

419-

Babhan,

460,

Babilonesi, 612.

II: I:

322.

v.

II: v.

Baghirmi.

600.

Hima. 195 - II: 560, 591,

I:

593, 595-

484, 487.

:

Ba'ij, II: 423, 457, 466.

Baimarn, IV: 90. Baining,

I:

Baiot,

III:

429 - IV:

424,

92, 96, 97, 166, in.

100,

309,

317.

Baka, III: 333, 379, 3 8 4.

570,

163,

105,

3 8l

>

3 8 3-

3 8 7III: 548, 555, 560, 562,

576,

vm.

Bako, III: 223, 332-33, 426. Bakom (Kom), III: 362.

487. 451,

III:

II: 631, 633.

Baiga, II

Bakà,

360,

55°.

Babinga

Avari, II: 192, 241, 242, 255, 274. 3 88 435, 437Aveicomà, IV: 655, 656.

435,

17, 21, 106, 124, 126, 168, 180, 197, 198-

,

377, 378, 382, 385, 400, 401, 418, 419, 422, 431, 432, x - II: 563, 616 - IV: 20, 29, 98, 106, 321. Australoidi (Ramo), I: 198,

>

Auasìm, III: 117. Auca, IV: 678, 685, 686. Auen, III: 647, 655. Auetò, IV: 627, 628, 647, 654,

Australiana R.,

1, 11.

I:

,

Auàl, III: 261.

663,

7°>

33 8 56o, 567, 575, 585, v. Austro-melanesiani, IV: 23. Austronesiani, II: 338, 560, 601, v - III: ni - IV: 265, 1.

307,

-

125,

Austr alidi,

J

.

315.

90,

84,

:

18-20,

16,

14,

>

415.

:

:

6,

37"4°. 43, 49-64> 66 io 4> 241, 244, 245, 265, 346,

Atacameni, IV: 527, 562, 681. Atande, III: 585, 586. Atanke, IV: 611. II

559. 565. 579. 5 8 6, 592, 604, 608, 669, 612, 614, 622, 624, 626, 632, 643, 655, 658, 661, 667, 669681, xiv - II 493 - III

704 - IV:

Asùr, II: 483, 484. Ata, II: 633.

Ateibe,

552. 598, 617, 648, 671,

588,

610,

Balante, 3i4-

III:

274,

278,

309,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI IV: 659. Balese, v. Lese.

Balcaua,

Banoni, IV: 92, ni. Bansa, III vili. Bansso, III: 361, 362. Bantoidi, v. Semibantu. Bantu, 1 270, 275, 276, 305, 351. 363. 4 22 4 2 °. 5 28 622, 628 - III: 65, 69, 74, 80, :

Bali (Ba-), III: 361, 362, 501, 502, 518, 520, 529, Vili. Balinesi, II: 334, 600, 620, 622, 648. Ballardong, IV: 55.

:

.

410 - II: 401, 403, 423, 484, 497, 500, 512, v. Baltica R., I: 197, 230, 259, Baiti, I:

264, 460,

380,

384,

x -

411,

84, 131, 141, 144, ig4, igs,

197, 198, 202, 204, 206-09, 213, 215-17, 220, 243, 244,

246, 251, 254, 265, 276, 349. Baltidi, v. Baltica R.

Baluba, v. Luba. Baluga, II: 625, 626. Balzi Rossi, II: 12-14, III:

(O-),

Bambuti (BaMbuti),

I:

231,

251, 347, 348, 404, 426, 427, 76, 77, 520, 544, 547, 548, 549-56, 558-60,

428 - III:

570-71, 574, 577-

564, 566,

579, vili - IV: 94. Bambuti R., I: 385, 403 -

547-48.

Bambutidi,

I:

Bamende,

III:

385. 361, 362.

362.

Bamessi, III: Bamileke, III: 337, 344, 362. Bamum, I: 315 - III: 332, 337. 343, 344- 347. 362-63, 501, 529, in. Banana, III: 347.

360,

Banaro, IV: 90, 112, 133, ni. Banda, I: 404 - III: 332-33, 338, 341, 347, 357, 368-69, 379, III, Vili. Bandem, III: 362. Banen, III: 501, vili.

365,

338, 368, 373.



Barabìn, II: 353. Barabra, III: 117, 146,

125,

385. Baradotta, III: 199. Baraituma, III: 241. Barakwengo, III 648. Barambo (A-), III: 338, 341, 345. 347. 532-34Bararetta, III: 221, 241, 242. Barbacoa, IV: 528-29, 553, :

556,

570,

63g.

Barbados, IV: 662. Barbaram, IV: 55, 71. Bare, IV: 611, 614. Bari, I: 195 - III: 333, 376, 379, 38o, 381-82, 384, 407, 4og, 410-11, 416, 417. Bària, I: 341, 638, 639 III: 180, 183, 186, 187, 189,

294,

vili.

Barma Grande,

II:

13,

16.

Baniang, III: 316. Banianghe, III: 344.

Baroi,

Banium,

III

Baniva,

IV:

Basa (Liberia), III: 274. (Camerun), III: 537, vili.

:

305. 611, 614,

Bannock, IV: 383, 413. Banolas, I: 94, 115.

IV: 142. Barua (BaRwa), III: 456. 640.

192, 217,

III:

vili.

BashiLange (-ghe), v. Lange. Basket-M akers, IV: 281, 282, 430, 451, 452, 459. III: 501. Bassari, III: 293, 309,

Bassa,

320.

Basoko, v. Soko. «Bastardi», I: 198, 230, 331, 333, 340, 34 2 -44> 345, 35L 352, 463 - III: 89, 107, 647, 677-78, 692-94.

Basùa 231

BaSwa),

(BaSùa,

-

III:

I:

76.

543, 547, 552-54, 56o, 562, 565, Vili. Basuto, I: 621, 638, 670, 672 - Ili: 639, ix - (v. Sotho).

Batani, II: 441. Batek, II: 610, 611, 627. Bateke, v. Teke. Batetela, v. Tetela. Bati, III: 446, 521. Baticola, IV: 636.

Batonga, v. Tonga. Bàtua (BàTua, BaTwa),



Baschi, I: 261, 262, 265, 266, 270, 275, 612 - II: 4-6,

I:

368,

418, 427, 428, 430, 565 - III: 76-75, 96, 108,

453, 454, 489, 547. 55 6 " 6o > 564, 569. 577. 579-8i, 588, 597, Batua R., I: 405, x 86, 93-95, 548, 560. Batussi Sr., I: 412. Batussi, v. Tutsi. Baule, III: 274, 307, 311, 451,

513, 57i. vili.

III:

317,

327-

Baure, IV: 63g, xi. Bauthara, II 479. :

Bavaresi,

295, 300. Barigi, IV: 90.

Bango-Bango,

518,

126,

150,

Barkung, IV: 69, 70. Barma, v. Baghirmi.

III:

Bashi,

53,

4,

1.

II: 320, 600, 619, 622, 631, 632, 634-35, 639-42, 644-47.

>

522.

349,

158-

124-25,

700, 702, 704, 706, 711, 713, 7i5(Asia), II: 482, 560, 565. Barabaig, III: 422.

vili.

III:

121,

56,

160, 1. Baschiri, II:

Bata, III: 332, 335. Batacchi, I: 225, 669, 691 -

Bàngia, III: 333, 369-70,

(Ba-),

48,

Baggara. I: 6$g - III:

v.

Bara (Africa),

200-04, 2IO 381. 392. Bariba, III: 273, 275,

Bangala, v. Ngala. Bangante, III: 362-63.

Bangi

439, 440. 442, 445"53 8 > 54°. 560, 570, 571, 573, 574, 578, 579. 581, 582-645, 646-48, 651, 655, 660, 670, 671, 674, 690, 700, 706, 710, 714, in, x. Bantuide R., Ili: 83. BanyaRuanda, III: 458. Banziri (BaNziri), III: 332,

Baqqara,

536, vili. Bambara, I: 671 - III: 274, 282-83, 285-89, 300. Bambo, III: 514, 597.

III:

106, 108, 221, 222, 244, 251, 261, 264, 267-69, 296, 332-33, 337, 346. 375. 4J6-I9, 433-35.

I ^>,

17, ig.

Bamba

81, 83-86, 90, 91,

441,

II: 49, 51, 52-53,

.

745

Baya, III

1

:

215,

252.

279, 332, 338, 344, 347, 357, 362, 365, 366, 367, 369, III, Vili. :

Baza, v. Cunama. Beaver, IV: 403, vi, xn. Beciuana, v. Cinana. Beduini, I: 261, 271, 630 11 423. 458, 4° 6 457476-80. Bègia, I: 706 - III: 117, 179»

:

81,

197,

184,

210,

185,

240,

190-95, in.

196,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

746 III: 424. Bektasci, II: 428, 447. Bekwi (Bekui), III: 562, vili. Beir,

Belanda,

III:

379.

Bele, III:

vm.

Belgi,

12,

I:

2S4 -

261,

II: 54,

- IH:

262,

270,

125-30, 163-66

-

— — — —

Bellardong,

IV:

Belt-Cave,

Giuk,

II:

315 - III: 47. 423,

(Ba-, Wa-), III: 446-

447, 514, 519, 588-89,

vm,

713,

I:

503,

:

Bhumi,

Bembe

Biafada,

(Wa-), III: Vili. (Wa-), III: 453, 471,

472. I: 666 - IV: 90, 104, 109, 114, 149, 152, in. Bena Kalundwe, III: 514.

Bena-Bena,

— — — —

Kaniola, III: 514, vili. Konji, III: 514. Lulua, III: 495, 514, Vili. Xkoshi, III: 514. Bende (Wa-), III: 453, 466. Bengali, II: 484, 4g8. Beni Agiar, II: 415.

Amer,

I:

638 - III: 180,

183-57, 189, 190, 194, 195, 200, 201. Ghil, III: 116. Hilal,

III:

Lam,

II:

in.

415. Segual, III: 24. Suleim, III: ili.

271, 2js, 491,

276,447

II:

482,

502,

500,

401,

484.

Beothuc, IV: 403, 404, 407,

440 - III:

28, 88, 95,

vi.

119,

124, 125, 152, 153, 174, 188,

276-78, 284, 291. Berberi, I: 32, 230, 276, 445, 550, 607 - II: 1 - III: 72, 73, 105-07, 109-46, 149-5 1. 332,

532,

m.

Beregeber, IV: 90. Berri, v. Pari. I:

223 - III: 223, 241,

333, 380-81, 384, 389-90. III: 527. Besisi, II: 600, 610.

Beni (Ma-),

II: 483, 484, 486, 503. III: 274. I:

212,

216,

223,

318, 361-363, 367, 371, 380, 386-388, 392, 439, 463- 6 5 II: 13, 14, 34, 311, 325, 422, 496 - III: 283, 550.

Bianchi,

I:

194,

291,

284,

3°3-°5. 3io. 3M-J8, 34°. 347- 352, 361-63, 367, 38g, 464, 465, 586, ix - II: 493 - Ili: 82, 83, 88, 89, 125, 299, 5H. 520, 54°- 54 1 621, -

670 - IV: 303,

635, 645,

334- 36o, 376, 409, 415, 436, 448, 452, 453, 501, 512, 615, 621, 654, 659-61, 668, 675, 680, 704, 706, 709, 711-15, 717, 719, 721-23, 725-26,

728-33.

Berabish, III: 116. Berbera Sr., I: 364, 392, 409,

II:

620,

633.

Bideyat, III: 117, 333, 334Bidiogo, III 274, 308, 309, 325. Bidungu, IV: 83. Bieli, IV: 1. Bigongina, IV: 54. :

Bihari,

II: 484. Bilan, II: 631, 633. Bilcula, IV: 380, 382,

384, 399. vi. Bileni, I: 234, 565 - III: 180, 185, 186, 189, ig3, 195, 255. Biloxi, IV: 426, 439.

Bimal, III: 251, 267. Bimanesi, II: 600. Binandele, IV: in. Binbinga, IV: 54, 73, Bindi,

Sr.,

Birmani,

I:

I:

408.

313,

438 -

315,

II: 336, 338, 560, 564, 572, 573» 59i, 595. v. ix.

Bisaia, II: 620, 633, 649. Bisanga (Ma-), III: 527. Bisciari (Bisharin), III: 117,

184-86, 189-93, 255.

Bianca R.,

Bicol,

Birmana

Bisa (Ba-), III:

v.

Bhotia,

501.

Birked (Birghed), III 333, 385. :

715.

483-86,

Vili.

565, 574, Birhor, II:

Birifor, III: 275, 292, 294, 295.

Binava, II: 503.

IX.

Berta,

311.

Beyru, III: 552, 554. Bezanozano, III: 702.

Bemba-Bisa, III: 467.

175.

199.

:

700, 702-07, yog, 710-12, 714. 706,

Binmurra-Bura, IV: 1. Binsa (Ma-), III: vili. Bira (Ba-), III: 510, 518-20,

III

:

II:

:

— — — — —

III:

III:

197.

197. 198.

IV: 555, 611. Betoia, v. Tucano. Betsileo, 1 303, 663 - III

Bhil,

441-43, 447, 484, v. Belunesi, II 600, 62g.



199 - III:

I:

Scek Mahmud,

Betié,

III: 365. Bini, III: 275, 313.

199.

Lalish, III:

Mala,

Binga,

199. :

Betsimisaraka, III: 700, 702,

1.

Beltiri, II: 352, 354, 377. Beluci, II: 415, 337,

Bena

III:

Chalila, III

Betoi,

513-

Beli, III: JJJ, 379, 387-88, 389. Bella-Bella, IV: vi. Bella-Coola, v. Bilatla.

Bemba

Bet Cadi,



III:

338.

1.

Biti (Ma-), III: 527. Blackfeet, xn, v. Piedi-Neri.

Blamangan, Blao,

II:

II

:

649.

584.

Blood (Kainah), I: 272, 274 - IV: 383, 420. Bo,

III:

538. ni.

Boang,

IV:

Boba ve,

I: 403.

Bobo, III: 275, 286, 293-95, 297, 300.

Bodo,

II: 338, 482, 499, 565,

57 1 Bod-pa, II: 401. -

Bon, III: 332, 338, vm. Bogagim, IV: 90, 124, 134, in. Bogos, I: 638 - III: 195-97, 201, 206. Boiki, II: 202. Boikin, IV: 127.

Boki, III: 332. Bokwi, 111:562. Bole, III: 332. Bolkari, II: 435.

Boloki, III: 522.

Boma Bon,

(Ba-), III:

III:

84,

vm.

96,

254, 264, 265-68, 270. Bonari, IV: 611, 614. Bondei, III: 473. Bondo, III: 600.

Bòngio, III: 341, 347,

Bongo,

I:

216 -

261,

vili.

III:

231, 332-33, 336, 365. 379, 381. 383-84, 387-88. Bongo (Ba-), III: 562. Bon Guralè, III: 266, 267. Bono, III: 312. Bontoc-Igorot, II: 620, 631, 633. 635, 637.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

747

Brahui, II: 415, 440, 442, 447,

Bunda

Bor, III: 333, 37 8 "79Bora (Miragna), IV: 611, 627,

484, 495, v. Brakna, III: 116.

Bundyil, IV:

638, 640, 642, 645. Borana, III: go, 181, 208, 223, 227, 235, 241-45, 264, 423. Boroa, IV: 658. Borodda, III: 243. Bororo (Africa), III: 351.

Brao, II: 560, 584.

Bunum,

Booli,

III:

vili.



(America), I: 232, (Sr.) 415 - IV: 323, 646, 662, 663, 667-71, 693, XI. Borosano, III: 704. Borreby, I: 411 - II: 28-31,

403, 95,

R.,

x -

I:

III:

364, 78,

79,

392, 81,

654.

Boscimani, igg,

200, 206, 214-16, 224, 225, 229, 231, 234, 236, 241, 242, 251-53, 270, 275-76, 292, 301,366-68, 377-78, 381-82, 386, 388-8g, 391-92, 395, 404, 425-26, 432, 519, 520, 5^7. 532-33. 537, 542-43. 546. 552, 558, 559, 562, 567. 579, 592, 598, 605, 612, 621, 624, 628, 646, 678, 681, 690 - III: 21, 22, 65,

34-

35-

43.

73.

76,

78-81,

104,

106,

67-69, 8 5.

107,

96,

294,

72,

97.

370,

412-13, 417, 439-4 1 550-5L 618, 621, 639, 642, 646-75, 676-78, 680-81, 691, III, IX. -

Boscimanoidi, III: 43, 86, 93, 104, 114, 443, 600. Boscimano-ottentotta R., I: 33, 380, 392, 424 - III: 36, 86. Boskop, I: 113, 122, 23^ II: 12 - III: 33, 36, 37, 1.

Boskopoide

R.,

Ili:

36,

37,

681. Bosmun, IV: 112. Bosniaci, II: 261-62, 266, 282. Bote, III: 2-4. 585,

653,

Botocudo, I: 214, 215, 368, IV: 302, 323, 452, 553

IV:

I:

vm.

223,

228,

22g,

231, 423II:

40.

271, 275, 407 II: 341. 379, 38i, 387, 38g, 390-91, 411, 532, v. Burishki, v. Bìirushaski.

Bretone Sr., II: 51, 130. Bretoni, II: 50, 162, 1. Bribrì, IV: 511-14, 528. Britannici, I: 461 - II:

40, III: 311, 463. Hill, I: 69, 101, 102,

144-50-

I:

Burkeneggi, III: 416, 435. Buru, II: 640.

Burum,

III:

332.

103, 108, 127, 235, 245, 24g, 253 - III: 23, 37, 40, 46,

Burun, III: 333, 378, 380-81,

50, 92,

Burunghi, III: 440, 442, 453. Burushaski, II: 380, 417, 4M,

Brokpà,

1.

195 - II: 482, ^96,

I:

5°°-

Bromhead's 31,

Site,

III:

29,

389.

384.

484. Busasi, III: 231, 238.

BuShongo,

i-

Brong, III: 311, 317. Brùnn (Brno), I: 118, 119, 170, 236, 249 - II: 12, 13, 16, ig,

47-

III: 37.

III: 495, 511-14, 517. 581. Bussansi, III: 292, 293. Butam, IV: 92, 105.

Butan,

I:

203.

Brussa, III: 311.

Buye

Brùx,

Bviri, III: 333, 379Bwile (Ba-), III: 518.

III: 37. Bua, III: 332, 336, 343, 352. Buaka (Bwaka), III: 332, 338, 499, 5 8l vili.

(Ba-),

III:

518,

vm.

>

IV:

Buandik,

1.

Bubi, III: 332, 537Budu (Wa-, Ma-), III: 460,

Cabardini, II: 435, 436.

565, vili. Buduma, III: 335, 34°-42, 345347, 352. Buende, III: 504, vm. Buggià, III: 521, vili. Bughinesi, II: 620, 645. Bugu, III: 341, 347. Bui (Ba-) III: 515.

Cabbra, III: 223. Cabili, I: 303 - III: jj6, 125,

Builsa,

Caduvei, I: 55T - IV: 312, Caetè, IV: xi.

532,

(

III:

293.

Buin, IV: 96, 134. Bukana, IV: 112, 132, 135-36, in.

Bukidnon,

II: 633. Bukit, II: 631. Bulala, III: 332, 336, 340-42. Bùlgari, I: 270, 478 - II: 5,

56, 192, 251-54, 256, 292,

Buli,

297,

III:

130.

Cachetìo, IV: 6jj, 614. Cacini, I: 195 - II: 341, 354. Caconda, III: 584, ix. Caddo, IV: 410, 413, 426, 430, ^ 438-40, 457, 731, 737-

III:

III: 223, 224. 231, 234-36, 2$8. Cauri, II: 322, 413, 422, 423, 441, 442, 445. 447, 4S2, 4*4, 512, v. R., I: 405, 426, x III: 86, 93. 95. 488, 503 -

Cafra

I:

^),

332.

Bulloni (Bolom), III: 309.

Brahmani,

Bulu, III: 501, 536, Buluwai, IV: 55.

Bullom-Krim,

Cafri di).

210, 37S, 52$, 556, 566, 575, 576, 637, xiv. - II: 441 -111:93, 413- 433. 690.

Cafri,

336.

ni.

Carlini,

(v.

I-

Braasa, III: 115, 117, 122. Bracna, III: 149. 5°°-

III:

Burgundi,

290.

499,

Burgi,

Buriati,

Bulgeda,

II: 487, 488, 498,

Buraka,

Bre, II: 574.

651, 652, 654-56, 699, 700, XI. (Boso), III: 273, 286,

Bozo

R.,

514,

1.

III: 467. II: 631, 633. III: 373.

384 - IV: 323. Brasilo-Gitaranì R., IV: 315. Brasilidi,

497,

195-96, 210, 213,

I: 122, 157,

Bungu,

-

Broken

36, 51, 67, 140, 426.

Boruca, IV: 511. Bosaka, III: vili.

Boscìmana

Brasiliana-orientale 5 22

III:

(Ba-),

III:

309.

vm.

Cafndi, Càgaba,

385 - III: 83. IV: 528, 529, 555.

I:

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

74 8 Cagaian, II 633, 649. Cagiàpa, IV: 553, 556. Cagnari, IV: 553. Cagoro, III: 334. Cahita, IV: 446, 463, 466.

Campa, IV: 614, 616, Camucu, II: 334. Camuki, IV: 93. Camussequere, III: 648. Canachi, IV: 257.

Cascinahua, IV: 63g, 641. Casciubi, II: 5. Cashgariani, II: 396. Cashmiri, I: 195 - II: 482, 484, 500.

Cataba (Catawba), IV: 426,

:

63g.

Cahuapana, IV: 63g.

Canadesi,

Caiabi, IV: xi.

Canamarì, IV: 63g, 641.

Caiamo, IV: xi. Caiapò (Cayapo), I: 370, 452, 581 - IV: 652-654, 658,

Cananei, II: 451. Canarese Sr., I:

662-64,

675,

681, XI.

IV:

627,

635-38,

647, 681, XI. Cakcikel, IV: 464, 465. Calapuia, IV: 383, 386, 390. Calciakì, IV: 527, 557. Caldei, II: 423, 440, 450, 466.

Californiana Sr., IV: 390-92.

I:

414

-

Californiani, I: 454, 519, 533, 628, 659, 678, 690. Calina, IV: 611, 614, 622, 641.

Calinga, II: 631, 633. Calmucchi, I: 212, 258, 259, 271, 275, 454 - II: 4, 53, 56, 192, 323, 380, 381, 388, 390, 391, 435, 436, 532, 1, v. Calusa, IV: 439, 516. Camacàn, IV: 652, 654-56, xi. Camaiurà, IV: 627-28, 634, 662-63, 675. Camanti, III: 180, 183, 189, 205, 206. Camaracoto, IV: 611, 614. Camargo, I: 113 - II: 12.

Camassini, II

354. Cambogiani, I: 195, 271, 634 - II: 338, 586, 593Camciadala Sr., I: 406. :

Camciadali, I, 558, 571, 706 - II: 331, 338, 364-69, 377. v - IV: Carnè, IV: 652. Camerunesi, I: 252 - III:

573, 362,

453. 501,

502. 122, 363, 706 III: 79, 100, 105, 180, 202, 218, 221, 236, 242, 268, 355,

Camiti, I:

5,

416, 440, 443, 454, 457, 463, 469, 489, 495, 678. Camitica R., II: 45 - III: 80, 85, 105, 179, 180, 216, 222,

420, 423, 442, 451, 452, 632. Camito-nilotici, III: 231.

Camito-semiti, 4,

1,

v -

I:

:

309.

-

412

II:

612 - II:

III: 88, in.

Canderma, III

:

374.

Canella (Canela), I: 272 IV: 650, 652, xi. Canoeiros, IV: 627, xi. Canoeros, IV: 693, 695, 698, 700.

Cape Flats, I: - HI: 33. 34.

122, 253, 432 56-38, 91, 93. IV: 652.

Capriecran, Cara, IV: 554. Caraciai,

II: 435, 436, 438, 440, 447. Caragassi, II: 354, 356, 361. Caragià, I: 272, 274, 275 -

IV: 652, 660, 662-67, 664666, 675. Caramanta, I: 272. Caramogiòn, I: 216 - III: 20, 87, 223, 416, 418, 419, 421,

427-30, 435, 453. Carancàhua, IV: 427,438, 43g. Carapotò, IV: xi. Caraque-Esmeralda, IV: 528, 529, 554Careli, I: 270,

276 -

II: 192,

210, 212, 214-16, 231,

Caren, II: 585,

560,

338,

439Catalani, II: 3, 6, 1. Catauisci, IV: 63g, xi.

Catukina, IV: 63g. Caucasica R., I: 360, 370, 478

495-

Cancanai, II: 631, 633.

XI.

Caingang, IV: 652, 655, 656, Cainguà,

1

- II: 437Caucasici, I:

338, 393, 415, 4!6, 427,

4.

434-40, 442, v. Caucasoidi, I: 362, 363, 379, 380, 38g - II: 46 - IV: 23, 304-

Cavahiba, IV: 326, 631, 632, xi.

634.

Cavillon, II: 16. Cavina, IV: 614. Cavisana, IV: 640. Cayubaba, IV: 63g. Cayuga, IV: 427, 434. Cayuse, IV: 386. Cazcàn, IV: 464, 465. Ceceni, II: 338 435, 436-39, 447Cèchi, I: 56,

Cede, Celti,

270, 275 - II: 192, 202-05, 225, 1. III: 354.

I:

573-75,

7,

547, 627 - II:

37. 4°, 45, 55, 121, 182-90, 1.

Celtìberi,

Celtica

1.

612 - II:

276,

II:

Sr.,

60,

56,

5,

6,

67,

121.

II:

60,

46,

129,

380.

Cemehuevi, IV: 383, 389, 515. Cenciu (Chenchu), I: 195 - II:

595-

Carennì, II: 573, 574. Cari, II: 417. Caribi (Cannibi), I: 594, 663,

668 - IV: 338, 516, 517, 519, 520, 610-12, 613-39, 6 4 I 646, 647, 658, 659, 663, 712. >

484, 490, 501, 503. Centralidi, I: 384 - IV: 323. Centro-americana R., I: 365

- IV: 322, 323. Centro-asiatica Sr., 1

-

Caribou-Eaters, IV: 403.

II:

:

408, 437

Carijò,

391, 52g, 532. Centro-sahariani, III: 332-33.

Carijona,

Centro-sudanesi,

IV: 681, xi. IV: 640. Caripuna, IV: 63g, 641. Cariri, IV: 652, xi. Carnishò, IV: 652. Carpatica

Sr.,

I:

411

436. Cascibo, IV: 63g, 641. :

III:

375,

332-33-

Ceramesi, II: 628, 640.

-

II:

53, ig7, 209, 244, 246, 250, 254. 265. Carriers (Takulli), IV: 382, vi. Cartaginesi, II: 5 - III: 11.

Cartveli, II

323,

Ceremissi, I: 271, 275, 276 II: 4, 212, 213, 231-34, 1. Cerokesi (Cherokee), IV: 322, 426, 428, 430, 434, 438-39, 733, 737, xii.

Ceuàce-Kenk, IV: 680. Cevennate 129.

Sr., 1

:

364 - II

:

501,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Cena, III: 587, 591. Chalcha, II: 381, 386, 390, v. Chamorro, IV: 188, 189, 255. ^57-

Chancelade,

I: 117, 121, 170, 10-, 214, 235, 236, 249, 253, 442 - II: 14-16, 19, 22.

Chepara (Cepara), IV:

68,

Chepo, IV: 508. Cherokee, v. Ceronesi. Chevsuri, I: 639 - II: 436,

1.

718.

Cickasò (Chickasaw), IV: 426, 435,

439-

Cheyenne,

IV

v.

Cìbcia (Chibcha), I: 245, 612, - IV: 338, 339, 502, 503, 5i3. 527-31. 536, 538. 452. 544-52, 572, 611, 626, 639, 646. Cicci, II: 247, 251. Cichitiana R., IV: 315. Cicimechi (Chichimeco), IV:

Sceienne.

439, Cikito

727, XII. (Chiquito),

646.

Cikiyami

(Chiki-),

Chickasaw, v. Cickasò. Chinook, v. Cinùk. Chipewyan, v. Cipewàian. Chipongwe, v. Ciponghe. Chocktaw, v. Cioktaw. Chorasmii, II: 382. Chu-cu-tien, v. Ciu-cu-tien. Ciachensi, IV: 650, 657, 671,

Cikunda

(-du),

Chigio,

673,

:

676.

641.

Ciado-Camiti, III: 75, 332-33. Ciaga (Wa-), v. Giaga (Wa-). Ciahàr, 1 408 - II 381, 390, :

:

411, 440, v. Ciakosi, III: 311. II:

338,

560,

592-93.

IV: 681.

III:

600, IX. Cilcotin (Chilcotin),

586-87,

IV: 382,

403, 423, vi. Cilkat (Chilkat), IV: 379, vi. Cilote, IV: 681. Cilula (Chilula), IV: 389.

Cimacum

(Chimakum),

IV:

384Cimarròn (Chim-),

IV: 295. Cimila (Chim-), IV: 611. Cin (Chin), II: 560, 565, 568, 570,

(Chamacoco) I: 201, 204, 36Q, 452, 627 IV: 312, 672, 674, xi. Ciamar, II: 487, 516. Ciamba, III: 332, 337, 360, ,

362.

Ciambu, II: 497, 500. Ciana (Chanà), IV: 681. Cianabal (Chanabal), IV: 464, 465Cianca, IV: 599. Ciandìr, II 400. Ciane (Chané), IV: 627, 672, :

XI.

Ciàng, II: 568. Ciango (Chango), IV: 528, 575, 651, 693, 698. Ciang-pà (Chang-), II: 402405, 41 1, 484. Ciapacura (Chap-), IV: 639, xi Ciapanechi (Chap-), IV: 464, 465Ciara, II: 231. Ciariguriqua, III:

Cinbòk Cinbòn

677-78.

I:

271,

(Chinbon),

II:

438,

Ciokwe

439, 458, 737, XII. (Ba-, Chokwe, Quioco),

III: 511, 584, 586, 593, 600, 601-02, 606, III, Vili, IX.

IV: 464, 465, 496. Ciolona (Cholona), IV: 639. Ciòn (Cionec: Chon, Chonec), IV: 678-79. Ciong, II: §60, 590. Ciòl,

Cion-kia, II: 577. Ciono (Chono), IV: 651, 681, 693, 698. Ciontakiro (Chon-), IV: 639. Ciontàl (Chon-), IV: 463, 465, 47i, 473Ciopi (Ba-), III: 586, 642, ix. Ciorote (Chorote), I: 195, 452

- IV: 671, 672, 675,

:

698 - IV: 192, 252, 259-62, II:

xi.

Cioroteghi (Chorot-), IV: 466, 502, 503, 508, 510, 529, 551. Ciortì (Chor-), IV: 464, 46 5, 496. Cipaia (Chipaya), IV: 526, 575, 687, 688, 690, 691, 693.

(Chipewyan)

406-07,

403, 43.

566.

540, 550, 612, 678 - II: 332, 336, 338. 34i, 379, 383. 398, 5 2I "45> 546-47. 549, 555-56. 560, 577-78, 582, 594, 598, 623, 633, v, vi - III: 474,

— —533-

27$.

411,

,

423,

Ciponghe (Chipongwe),

(Chin-), II: 566.

265, 712. meridionali,

III:

Ciokossi,

Cioktaw (Chocktaw), IV: 426,

Cipewàian

621.

9, 27, 87, 109, 193-95, 200, 202, 228, 236, 251-52, 261-62, 265, 271, 274, 275, 277, 282, 287, 293, 305, 307, 311. 3i3. 315-16, 333, 341, 342, 345-47. 35i. 362, 408,

$29,

532,

IV

:

vi.

III:

1.

Cipongu (Wa-), III: ix. Cippèwa (Chippewa), 736, - (v. Ogibi

xn

Circassi, II: 338, ^35-440, 447.

Circeo,

1 95, 96, 97-100, 105, 108, 109, 115, 152, 235, 249, 668.

Ciri,

:

IV: 93.

Ciricahua (Chir-), IV: 446. Ciriguani (Chirig-), I: 195, 209 - IV: 627, 628, 630, 647, 672, 673, 675, XI. Ciripà (Chi-), I\ 627, 636, xi. Ciripò (Chi-), IV: 511. Citimàcia (Chitimàcha), IV: :

426, 439-

settentrionali, I:

436 -

II:

Citrali, II: 415, 426, 482, 484.

53^. 533. 535. 539. 54-7 Cingali (Chingali), IV: 73, 1. Cingiri (MaCiNgiri), III: 587.

Ciuabo (A ), III: 587, 591, ix. Ciuana (Be-, BaChuana), I: 621 - III: 620, 623, 633,

Cing-pò

638, 639-42, 646-47, III, IX. Ciuciure (Chuchure), IV: §03,

-

Cinùk

(Ching-),

(Chinook),

II: I:

566.

376

IV: 383, 386, 387, 390, Ciociò

Ciarrua (Charrua), IV: 681. Ciastacosta (Chasta-), IV: 383.

571,

Cinantechi (Chinan-) - IV: 465, 470, 471.

Cinesi, 1

595-

Ciamacoco

673,

63$,

383,

Ciacobo (Chacobo), IV: 639,

Ciàm,

IV:

672, XI.

749

(Chochó),

I:

-

xii.

232

-

IV: 464, 465. Ciocò (Chocó), I: 232 - IV: 503-507, 512, 515, 529, 555 ,

557-



5". Ciu-cu-tien (Chu-),

I: 50, 84,

146-47, 235-37, 249, 250, 409, 440-41, 457 - II: 309, 312-14, 375, 563 - IV: 298. 123,

144,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

750 Ciuka, III: 433, 477, 485. Ciukci, I: 201, 236, 313, 436, 437- 454, 531. 558, 559, 567. 574, 589, 390, 391, 600, 608, 611, 621 - II: 325, 331, 338,

362, 364-69, 374, 377- 535, v - IV: 221, 436, vi.

Ciumàsh (Chumash), IV: 389.

383,

395-

Cium, II: 584. Ciùtia, II: 482. Ciuvanci, II: 362, 364. Ciuvasci, II: 4, 192, 217, Clementi, II 290.

1.

:

Clichv,

IV:

427,

439,

IV:

611,

463-64.

446,

Cobeua,

I:

-

33 7

613, 641, 658, 659.

Cocama, IV: 627, 640. Cocimi

383,

463.

446,

Coconuco, IV: 52S, 329, 553,

viarci).

Cohuna, io,

11,

Coibali,

253 - IV:

I: 249,

545Cuicatechi,

Colombiana

II:

li.,

COLONGULAC, IV:

641, 647, 676-78, 680, 690. Coreani, I: 261, 271, 273, 437 II:

336, 338, 379, 380, 53^-36, 545-47» v " IV: 265. Coriachi (Coriaki), I: 201, 600, 663 - II: 331, 338, 362-66, 53o,

369,

Sr.,

Cohimbidi,

I:

I:

374-

IV: 386. Coroados, IV:

v -

377,

652,

654-56,

662, XI.

452 - IV: xi.

I:

Cosacchi,

22S-230,

II:

358,

Costiera R., v. Straìidloopers. Coto, IV: 508. 354.

414, 45S, x.

458

-

IV: 321, 323, 325, 328, 329,

529,

Cullo,

III:

231.

Cumandini, II: 341, 354. Cumanagoto, IV: 611. dimani, II: 244, 245, 252. Cumbi, I: 192. Cumbra, III: 343. Cumucchi (Kumyk), II: 435, 447198, 630, 638 - IV:

I:

503-507, 510, 513, 515, 72^, I: 341, 582, 638,

180,

183,

200-04,

211, 241, 332-33, 381, 390, 392. in. Curdi, II: 322, 337, 413, 425, 432, 435- 437, 438, 440-44,

Curtalini, II

IV: 652, xi.

Curungà,

Creoli, III: 696.

:

I:

4^4,

435.

453 - IV: 638,

XI.

659,

276 -

639

187-89,

Curg,

Cree, v. Cri. Creek, v. Crik.

Crengè,

528,

447, 458, 467- 47°, V. I: 233 - II: ^22, 495, 497, 499, 500. Curini, II: 433, 437.

Crahò, IV: 652, 633, xi. Crau, II: 360.

13.

414,

382,

508,

IV: 464, 465. Cuicuru (-re), IV: 663, xi. Cujuna, IV: 639. Culino, IV: 639.

Cunama, - Ili:

Costano, IV: 383, 389.

II:

IV:

436,

438.

393,

:

Cueva,

Cuna,

Corsi, II: 58.

383.

354.

Colorados, IV: 553, 556. Colosci, v. TUnghit.

Columbica

122 -III:

I:

Cowiciam (-cham), IV:

354.

Kwanyama.

v.

Coranna (Korana),

Cotti,

20.

16,

II:

g,

:

Cuaiegu (Kwayegu), III: 224. Cuaiquere, IV: 553, 556. Cuccia, III: 231. Cudù, III 640.

Coropò,

611.

Cocopa, IV: 383, 396. Coeur-D'Alène, IV: 383, xn. Cóglia, IV: 525, 527, 529, 536, 592, 602, 687-88 - (v. Av-

421-23, 731, XII. Cru, 1 640.

Cuanhama,

Sr., Ili: 88, 125.

368,

IV:

(Cochimi),

396,

Copta

Cromagnoniami, I: 207, 214, 249 - II: 26 - III: i-,. Crow, IV: 410, 414, 415, 418,

Copti, III: 126, 144. Cora, IV: 463, 465, 466, 468, 538.

-

107.

I:

Coahuiltechi,

Congolesi, I: 372, 3/8, 619 III: 342, 392, 412, 413, 494, 496, 498, 499, 509, 529. Conibo, IV: 639, 641. Conso, III: 223, 228, 229, 231, 219-241, 423, 479. Conta, III: 231.

Curupitè, IV: 652. Cusa, IV: 383, 386, 390.

335, 344, 376, 387Coma, III: 223, 241, 333, 380, 383, 384. 389-91, 393Comanci (Comanche), IV: 410,

Cretesi,

413, 430-31, 439. 446, 73L 737Combe Capelle, I: 117, 118119, 207, 214, 249, 376, 398, 440, 442, 440, 455 - II: 13-17, 19, 22, 46 - III: 27.

736. Crik (Creek),

Cusciti, III: 97, 107, 108, 117, 180, 204, 220, 223, 238, 333. 471, in.

737, xii. Crisciana, IV:

Cutashò, IV: 655. Cutzo-Valacchi, II: 246.

Comecingon (Comechin-), IV:

Croati,

681.

Comoriani, III: 700, 703. Comox, IV: 382, 383. Concio (Concho), IV: 446, 464.

Conestoga,

v.

Susquehanìia.

Confins, IV: 276, 287, 296, 297,

301.

II:

271,

275,

III: 68. Cri (Cree), I: 621 - IV: 376, 403-07, 408, 413. 415, 42-, I: 414, 624 IV: 426, 42S, 439, 440, 458,

Croatan, 247, 263,

232, 265,

254-56, 267, 1.

Cro-Magnon, 120,

123,

253,

377

13,

611.

IV: 737. I: 411 - II:

',

14,

16,

I:

20:

4°9, 17,

34, 48, 141, 267, 25, 123-

5,

Cusabo, IV: 439.

Citscitica

231-32.

56,

118,

Daci,

235,

249,

Dacota

19,

III:

258-60,

117,

44 2

R.,

22,

n

:

33,

562 - III:

II:

248.

e Dacota

R., I: 414, 457, 664, x - IV: 404. 410, 412-15, 421, 428, 437, vii Danng, III: 284. Dafla, II: 360, 565, 594.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Dagari

(Dagaba), III: 275, 294, 300, 301. Dagera, III 332. Dagio, III: 333, 336, 376, 385. Dagomba, III: 292, 317. 292,

:

Dahi,

382.

II:

Dahimela, III: 216. Daiacchi (Daiak), I: 583, 658, 659, 667 - II: 322, 600, 618, 620, 630-652, 635, 636, 642, 644, 645, v. Dairi, II: 631. Daka, III: 337. Dakama, III: 467.

Dalebura, IV: 52. Dalica Sr., I: 393, 399, 409

-

II: 44, 49, 144II: 258, 260,

Dàlmati,

Dema, III: Dembo, III:

Divambe,

Dembo

Dodos

587. 378. (Ba-), III:

501, 503, 602, Vili. Denca, I: 2og, 395, 405, 545 -III: 333, 376, 378, 381-82, 600,

393-94. 396, 400-403, 405, 409, in. Dendi, III: 291. Denè, v. Athabasca. Dengese (Denghese), III: 514. Denkera, III: 312. Dervisci, III: 191, 197, 280. 384.

Desana, IV: 640, 641.

Dia (Wa-), Diabe,

Diaghiti,

(Tdama), III: 426. 621

-

III:

96,

601, 642, 647, 677, 681, 684, 691, 692-94, IX. Damergu, III: 332.

Damoheita, III 180. Dan, III: 274, 311, 327, 329, Danàchili, 1 546 - III 179-81, :

241,

230,

1

-

3,

139-44,

5,

III: 447. III: 223,

Darasa,

270 179-82,

227,

230,

240, 479.

Dardi, II: 401, 403, 423, 447, 482,

484, 496, 512, v.

510,

497,

500,

Dar

es-Soltan, III: 27. Dargua, II: 435, 437. Daròd, III: 250, 251, 261, 270.

12.

III: vili.

III:

311.

IV: 339, 524, 527,

Dida, III: 274, 307. Didinga, III: 332-33, 336, 380, 424, 426.

Dido (Africa),



I: 618 - IV: 54, 57, 65, 69, 74, 78, 1. Dighil, III: 230, 250-52, 259,

261.

Digo, III: 453, 477, 479. Digodia, III: 223, 251, 261. Digori, II: 435. Dima, III: 267.

I:

174.

200 - III: 171,

175III: 261.

Daùd, Daudai,

IV: in.

264-66,

Dinga

II:

357, 441. III 223.

Dauro, Daza, v. Dasa. Deforo, III

Degha,

Dioi,

293.

DeirTasa, III

:

47,50, 112, 113.

Delaware, IV: 376, 427, 458, I:

402 - IV: 90,

J47-150,

in.

341. 614. III: 379, 421.

II

Dong-thuoc,

:

II: 563.

223, 266, 416, 418-19, 422, 438-43, 451, 453, 458. Dorsa, III: 117. 96,

Dosadh, Dravidi 291,

II:

487.

(-a),

I: 275, 276, 287,

-

691

376,

II:

415, 483, 485. v - III: 697.

339, 603,

364, 447 485, 495-96,

I:

322,

319,

497, 503Dregovici, II:

335, 592,

198.

Dru-pà, II: 404. Drusi, II 413, 458, 466, 468-69. Duala, I: 660 - III: 501, 503, :

vili.

537,

Dube, III: 223, 261, 264. Duca, III: 27^.

Dumè,

133,

208,

254,

276, 425. III: 514, vili.

Denca.

II: 424, 454, 466. (A-), III: 501, 536, vili.

III: 223, 438.

Duret, III: 266, 267, 268. Durrani, II: 441.

Durru, III: 332, 337, 358-60.

Duruma, Dusun,

III:

II:

477. 600, 631, 636.

Dvoiedani, II

:

354.

D'zem, III: 499, vili. D'zimu, v. Nzimit.

II:

Diprothomo Dir,

III:

platensis,

250,

Dire Daua,

732.

Dem,

v.

:

Domponesi, Dongotono,

560, 577, 581. Diola, III: 274, 309, 314. Dionyioro, III: 223.

275.

:

274,

(Ba-),

Dinka,

:

78,

42,

Dolgani, II

Duma

:

II:

vi.

Dok, III: 333, 378. Doko, III: vili. Dolbahanta, III: 251, 261.

II:

242, 246, 250, 251, 255, 263, 264, 266, 267, 425. Dinàrici, 1 293, 326, 377, 384

-

Dogrib, IV: 403,

283,

-

411

135,

I:

289,

290, 294-97, ni.

:

43. 48, 50. 53. 69, 84,

Dauada,

223,

Dulaim,

Dasa, III: 117, 150, 165, 332, in.

III:

Ducagini, II: 268. Dui-Menia, III 116.

299,

380,

(Dodotho),

333, 4 X 9, 421, 428. Doe, III: 473, 475. Dogon, III: 273, 275,

II:

Dieri,

306,

279.

:

22J.

Dvavidiana R.,

III: 275.

Dimasa, II: 565. Dime, 223. Dinàrica R. o Sr.,

III

III:

Donyiro, III: 332-33, 43°Dorasca, IV: 502, 303, 508-09. Dori, II: 270, 273 - III: 115. Dorobo (An-j, I: 558 - III:

Darvasi, II: 399, 411, 426.

Dauri,

-

(Asia), II: 435, 437. Diegueflo, IV: 396.

255-

Dàncali, v. Danàchili. Danesi, I: 261, 262, II:

435

557. 558, 560, 562-64, 603, 681. Diamate, III: 307, 308. Dibo, III: 332, 336.

:

:

216-19,

188-89,

I:

620.

614-15,

II:

Dama

I:

R.,

Deiiteromalese

Dalofàtica R., II: 44.

Dàmara,

Docò,

Devon Downs, IV: 291.

751

100,

Diria,

I:

270. III: 23,

IV: 502, 503.

Diula, III f 282-84, 286.

125,

50,

1.

Ebole, III: 522. Ebraica Sr., I: 306,

441

-

II; 127, 419, 424, 427, 457,

459.

461-65.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

752 Ebrei, I:

4,

258, 259, 291,

5,

305-06, 307, 309, 319, 350, 358, 440, 444, 445, 461, 462, 648, 706 - II: 5, 54, 56, 337. 35i, 398, 4 22 4 2 5, 43i. 432, 436, 438, 450-53, 457, 459-66, 507 - III: 106-07, 608 - IV: 108. >

Ecoi,

Ekoi.

v.

Edo, III: 275, 304, 313, 318, 332.

321, 327, Efè, I: 28g, 349, 403 - III: 547, 54 8 552-54. 560, 565, ,

572, 576, VIII. Efik, III: 313, 332, 538. Egap, III: 344. I:

5,

4,

216,

261,

270, 275, 276, 557, 610, 658, 663 - II: 450, 456, 464 III: 68, 97, 115, 122, 132, 144-46, 180, 361, 541. Ehringsdorf, I: 94-96, 100,

Eivo, IV: in. Ekari, IV: 90, 100, 102, 104, 105, 150, in. Eket, III: 313.

332. III:

522, 581, Elai, III: 251, 264. Eleuti, II: 390. Elgumi, III: 416, 421.

vili.

Eliab, III: 332-33, 37 8 Elimi, II: 58. Eliri, III: 381, 384-85. Elleni, II: 270, 271. Elmenteita, I: 122, 237, 412 - Ili: 30-32, 79, 1. Elmolo, III: 435. -

Eltuken, III: 418, 422, 453.

Embu,

III: 453, 477. Emerillon, IV: 627.

IV:

IV: 611. Endo, III: 422. Enga, IV, IV: 90, 100, 149-56, ni.

623,

566 - II: 620,

I:

624,

642.

Eniamusi, III: 418. Enimagà, IV: 672.

Enyong,

III:

:

:

I: 88, 162-63, J 95» 206, 209, 214, 215, 219, 220, 223, 228, 233, 234, 236, 244, 2 5 I "53. 261-62, 265, 272, 274, 275, 283, 291, 301, 313, 34 8 350-5 1 358-6o, 367-69, >

-

377, 382, 388, 398, 407, 441, 456, 521, 530-31, 558. 572-73. 575-76, 589, 590-gi, 593, 600,

438, 542, 582, 608,

613, 6/9, 621, 626, 628, 656,

659,

671,

706,

709 -

314, 339, 362, 364, 365. 369, 37°. v - IV: 335. 352, 357- 6 7» 379. 389, 407. 16,

409, 443, 453, 457, 734, I: 214, 365, 380, 382, 384, 398, 407, 418, 436, 438, 443, IV: 320, 322, 323, 325,

Eschimidi,

737. 374, 408,

x 328,

353, 354-57» 376, 4°4Eshira, III: 534. Esmeralda, IV: 553, 626. Eso, III: 362. Esselen, IV: 383. Estoni, I: 212, 261, 262, 270 - II: 192, 211, 212, 215, 233,

237,

I:

114.

184,

454-

227, 418, 423, 489. 680, 704, 706-07 - IV: 319. Eton, III: soi, 503, 536, vili. Etruschi, II: 58-60, 67, 68,

100 - IV: 498. Euahlayi, IV: 54, 57, 85, 1. Euràntropo, 1 81, 84, 89-90, :

127. III: 107-08, 677,

1

-

697 - IV:

243-44, 252-54, 256, 259, 261-262, 265, 353, 702-06, 710-14. Europidi, I: 16, 109, 197-98, 200, 217, 220, 223-26, 251253, 261, 263, 265, 270-71, 275, 277, 282-86, 299, 309, 310, 317-19, 377-78, 382-84, 398, 409, 410, 420, 439-43, 460, x - II: 13, 22, 24, 29,

41-46, 53. 77. 79, 243, 314, 321,23, 332, 425, 495-98, 500, 593, in, iv - III: 88, 89, 107, 112. Europoidi (Ramo), I: 198, 2x5, 282, 313, 374, 377, 378, 392, 408, 410, 416, 426, 429,

439-43» II:

450,

445,

13,

-

461

22, 24, 46, 311,

15,

316, 319, 324-25, 374, 396397, 491, 495-97. 59o, 595, 602, 623 - III: 25, 37, 76, 79,

87-89, 93-95-

ii9. 445.

678 - IV: 21, 23, 304. Evenki, v. Tungusi.

Ewaku, III: 522. Ewe, III: 275, 307, 312-15, 3I7-27-

Ewondo, Eyasi, 23,

III:

46,

501.

101,

I:

92,

-

103

III:

1.

1.

(v. Slave).

Etiopi, III: 45, 115, 542. I: 340, 360, 364, 388, 392, 412, 446-48, 479. II: 459 - III: 32, 89-91, 95, 100, 114, 126, 179, 182-

x-

189, 227, 228, 230, 231, 250, 266-68, 299, 418, 486, 521, 621. Etiopidi, I: 4, 304, 340, 368, 383, 385, 412, 413, 445, 446,

x -

313.

Eoantkropus Dawsoni,

II:

315. 400. Erzegovesi, II 261, 262, 265, 266, 280, 282, 290. Eschimese R., v. Eschimidi. Ersari, II

166,

427,

Europei, II: 1-10, 54-56,

195-200.

Ero-el-Ahmar,

Etiopica R.,

515.

Encabellados,

Enganesi,

363,

:

Età, v. A età. Etciaottine, IV: vi Ethaga, III: 481.

El-Zuttiyet, I: 103. Emberre, v. Mbeve.

Emperà,

1

,

436, 445, 446, 448, 452, 454, 456, 540 - II: 23, 46, 315317, 319, 464, 558, 592, 615 - Ili: 82, 89, 705. Erie, IV: 427, 434. Eritrei, I: 304 - III: 194,

II:

(Ecoi), I: 315, 591 III: 306-08, 313, 316, 318,

321,

Re

400405, 417, 420, 429-31, 434-

657,

Ekoi

Ekonda,

:

Eschimesi,

Egbo, III: 321, 322. Egiziani,

Epeta, III 223, 424, 426. Equatoriali

II: 464,

493 - III: 32,

79, 87, 89-91, 95, 125, 161,

Fagelu, III: 379, 383, 421. Faid, III: 117.

IV:

Fakfak,

ni.

180, 183, 188608. Fatica R., 1 319 - II 44, 144. Fanciulli (Grotta dei), I: Falascia,

190,

III:

206,

:

116 - II:

:

13,

14,

17.

16,

Faneràntropi, 1 70, 100, 107115, 117-26, 130, 207, 235, :

236, 250, III: 92.

398 - II:

n

-

5

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Fang (Pangwe), 500,

446,

669 - III:

I:

524, 534, 536, 57o, ni, vili.

537. 545, Fanti, III: 275, 311, 321. Farsalioti, II: 284. II:

Fejli,

Fellata,

Fox, IV: 431, 432, 736, >

- III: 279, 1 - IV: 704-05.

441. v. Fulbe.

Franchi, Frigi,

322. Fenici,

Frisoni,

610 - II: 5, 450, 451, 453 - HI: 131, 132. Fenno-nordica R., II: 44,

II

II:

Felup, III: 274, 278, 307-09, I:

xii.

Francesi, I: 261, 262, 265, 270, 460 - II: 275. 3°9, 3 IO 3, 6, 54, 55, 125-30, 160-66, 447,

696

417. 168, 169. III: 117, 119,

Gallesi,

II:

Fuacher,

Galla, I: 566, 663, 667 - III: 179-82, 191, 193, 206, 216, 221-24, 226-28, 230-32, 235, 238, 240-50, 261, 262, 264, 265, 269, 270, 333, 391, 416,

417, 423, 434, 451-54, 477, 479, 483, 630, 706, in - IV: 54°-

40.

:

753

125.

188,

II:

I: 384, 415, 458 IV: 321, 323, 327, 328, 329,

Galley-hill, Galoa,

Feramin, IV: 90.

335, 342, 346, 523, 554. 652653, 658, 662, 692, 693, 695

Fezzanesi, III: 150, 156, 172,

696-97.

207.

Fuegidi,

III:

Finlandesi, II: 42, 214-16, 220,

Fulanke,

Gànovce,

235-37, 1. Finni, I: 198, 261, 262, 270,

Fulbe

28,

223-25, 253-54,

255-

Fiamminghi, Filippini,

II

:

56, 128, 163, 1. 277 - II:

265,

603 - IV:

335, Filistei,

Fingu

I:

II:

(-0),

192,

262.

450, 453. III: 623, ix.

275, 360, 363, 501, 582, 59J II: 5, 7, 53, 55, 56, 139141, 192, 193, 196, 206, 211-

-

216, 231-37, 348, 388. Finnica Sr., I: 383, 393, 399, 4°9, 439 - II: 4, 44, 6 5> 144, 216. Fiome (Wa-), III: 422, 442, 453, 47i. Fiote, III: vili.

Fipa (Wa-), III: 453, 467. Fish Hoek, I: 122, 235, 253, 403, 432 - III: 21, 33-38, 50,

1.

Fi-tong-luang, II: 582. Flatheads, I: 272, 274 - IV: 384Florinesi, II: 620, 649.

Florisbad, III:

33,

34,

37,

50,

Fontèchevade, 114-16,

127,

I:

III:

333,

112-13,

Formosani, II: Fosna, II: 19. 48

BlASL'TTI, IV.

74,

91,

87,

274-77, 278-82, 283, 285, 293, 294, 297-99, 301, 308, 312, 332, 335, 337, 342, 347, 348-49. 35i, 362, 459, OI ni. Fung (Fungi), III: 180, 389. >

Furu

(Ba-, APfuru), III: 535,

vili.

Futanke, III: 279.

380-81.

652, 655, xi. III: 335. Gaminum, III: 647, 677. Gamò, III: 223, 225, 231, 232, 234, 460. Ganagana, III: 336.

Ganda

(Ba-),

III:

456, 4 6 °, 489. III: 647.

455, 488,

Ganìn,

I:

Garadyari,

55,

71,

79.

Gardullo, III: 228. Garia, IV: 91, in. Garo, I: 691 - II: 499, 560, 565, 567-7 1 59iGarwali, II: 482. Gashgai, v. Kaskai. Gaucios, 1 530. ,

:

Gbaya

III:

310.

III:

275,

v.

Baya.

Ga-Adangme,

Gbea

III: 304, 312, 314, 319, 320. Gabibi, III: 291. Gabrielino, IV: 383, 389. Gaeli, II: 1 (tav.).

Gagauz, II: 217. Gagu, III: 274, 306-308, 311,

Gaio, II: 600. 631, 532, 639, 640. Gaktai, IV: 92. :

:

261. 115, 127.

332,

336.

(Kreg), III: 379.

Gbe, III: 274.

101,

453, 464,

95, 115.

IV:

Ga, III: 275, 317, 320, 327.

I:

446,

4 6 2,

Garamanti, III: 115, 116, 122.

Gbaya,

Galilea,

121 - III:

Gamergu,

Gbari,

417. Galcia, II 399. Galgiàl, III: 251, Galibi, v. Caìiìia.

I:

IV:

Gamella,

Gbande,

Galati, II

249. 376, 338.

III:

Gaikauan, III: 647.

Fontezuelas, IV: 276, 302. For,

(Fui),

279.

:

3i7-

92-93, 1. Fogorotto, III: 199. Foi, IV: 659. Fon, III: 307. 38,

III

.

5°, iIII: 60 1.

Gambo,

- IV:

III: 37

vili.

Gamble's Cave,

R., v. Fuegidi. Fuegini, I: 17, 76, 210, 214, 215, 224, 234, 236, 241, 272, 286, 291, 292, 368-69, 371, 398, 419, 434- 453-54- 530, 532-34, 536, 542-43. 546, 548, 561, 566, 568, 595, 597, 617, 655, 662, 670, 675, 690, xiv - III: 547 - IV: 650, 657, 693-700, 695, 698. Fulani, v. Fulbe.

Figiani, I: 261, 262, 265, 647

150,

107 - II:

I: 60,

47 -

12, 22, 34,

29-32,

Fuegina

173-75-

Fia (Ba-), III: 5 37Figiana Sr., IV: 29.

148,

48,

1.

(Ma-), III: vili. v. Bofi. Gbunde, III: 311.

Gbofi,

Gè, I: 527, 534, 536, 612 IV: 610, 614, 642, 646, 6506 52, 654, 656, 657, 662.

Gebel Fartas,

III:

in.

Geicò, IV: 652, xi. Georgiana Sr., I: 411 - II: 51, 322, 324, 434, 437Georgiani, I: 271, 275, 276 II: 338, 435, 436, 447Genoa, III: 117, 153, 275. 291, 300.

Germani,

I:

7,

501,

582

II: 3, 5. 7, 37, 4°, 55. 139, 196, 203, 442, 1.

-

t28,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

754 Gesera (Ba-), III: 562. Gè-Tapuya, IV: 337, 654, 676. Ghebri, II: 447. Ghedabursi, III: 261. Gheghi, II: 270. Gheia (Wa-), I: 547 -

423, 150,

III:

426. 90, 100, 102, 112, in.

151-56,

Ghènena-Kene,

IV:

680-82,

686.

Ghenya

(Wa-), III: 518, 519,

Vili.

Ghere,

558,

603,

338,

358,

Ghiryama, III: 447. Ghìvaro (Jivaro), I: 212, 565 - IV: 553, 578, 580, 639, 641, 644-46. Giacobiti, II: 466.

Wa-),

III: 417, 453, 477-79Gialin, III: 180.

I: 195, - III: 376, 422, 423, 453, 460, 486. Giam-Giam, III: 97, 223, 229,

323.

247.

552 - III: 223, 235, 236, 238. R., I: 351 - II:

I:

Giapponese

531-34-

Giapponesi,

I:

209,

215,

228, 251, 261, 262, 265, 271, 274, 275, 277, 305, 307, 311, 312, 313, 315, 316-17, 345, 437- 55o. 557 - II: 336,

527-29, 532-36, 547-54,555-57- 621, v- IV: 192, 255. 257, 265, 712. Giara, III: 332, 337. Giarai, II 560, 584-86. 370,

380,

:

Giarava, III: 337. Giàrua (Jarawa), II: 560, 604,

667,

I:

127,

Giolof,

III:

IV: 498.

274.

Gio-Paluo, v. Paino. Giucùn, III: 332, 337,

342,

358.

Giye

4 l8 -i9,

(Jie), III: 333, 421, 427, 429-30.

Gnanji, IV: 54, 76. Goa, IV: 1 (tav.i. Goachiro, IV: 611, 614, 623, 646.

Goala, II: 487. Goaribari, IV: 90, 107-09. Gobauìn, III: 260, 261,267, 270. Gobu, III: 338, vni. Gocebè, v. Juruki. Gofa,

III:

Gogò

(Wa-),

231. III:

47L

121,

417,

440,

107,

112,

125,

132,

in.

Gola, III 274, 314. Goldi, II: 357-59 - IV: 386. Goliath, I: 423 - IV: 91, :

94-97, 109,

Gombe, Gomen,

116,

117, in.

506.

493.

494-

I:

402 -

II: 491,

Gonga, III: 223, 231, 232, 234, 236,

IV: XI.

326,

664,

665,

Gros-Ventres, xn - (v. Atsina). Grusi (Grusini), I: 276 - II: 436. Guacicile, IV: 464, 465. Guagiagiara, IV: 627, xi. Guahibo, IV: 611, 641.

Guaicurù, IV: 672. Guaimi, IV: 50J, 504, 513-15, 528,

529.

Guaitaca, IV: xi. Guanà, IV: 614, xi. Guanci, I: 213, 236 109, 116,

123,

610, 611, 612, 627-28, 631, 634-36, 647, 681, 711, 720,

Guaraiìoca, IV: 672.

Guarauno, IV: 611. Guarayo, IV: 627, 639, xi. Guatò, IV: 672, xi. Guatuso, IV: 502, 50J, 511-14, 528,

529XI.

Guayanà, IV: 652,

xi.

Guerzé, III: 308, 321. Guetari (Ghetari), IV:

Ili:

Sr.,

Gula, III: 332, 336.

Gorali, II: 204, 226. Gorotirè, IV: xi.

Gulai,

Goròwa,

Gumus,

III:

336,

306,

307.

363.

Gumariki, IV: 140.

Fiome.

Gosiute, IV: 383, xn. Goti, I: 319, 503 - II: 2 55, 274, 417. Gradapò, IV: 652.

502,

503, 508. Gugerati, II: 484. Gugi, III: 230, 241.

Guineana

238.

Greci, I:

III:

in.

Gongia, III: 293.

v.

-

124, 143-44,

Guandara, III: 332, 336. Guang, III: 275, 311, 317. Guarani, I: 272 - IV: ^22,

681,

III: 677.

Gonaqua, III: 677. Gond, II: 483, 484, 491, 501Sr.,

I:

Guayakì, IV: 627, 657, 659,

III: 581.

Gondica

I:

107. 116, 117, 207, 214, 215, 236, 249, 250, 377, 405, 432, 433 - II: 14 III: 46, 47, 93. Griqua, III: 676, 678, 683, ix.

Grimaldi,

XI.

472.

124,

252,

-

Grexelle,

248,

Grebo, III: 274.

608.

Giavaè,

645.

(Gibraltar),

Giengè, III: 332, 336, 363-64. Gigantopithecus, I: 81, 88. Gikani, III: 333, 378, 396. Ginga, III: vili.

503. 27,

270-76, 279, 293, 297, 298, 304. 333. 383. 415, 417-19, 422, 426-28, 430, 434, 1 III: 115, 131, 132, 150 -

93-95. 98, 101, 115, 235, 236, 249, 253. Giddu, III: 251.

453,

Gia-Luo,

231,

6. 7. 37. 39, 54- 56, 62,

335,

620-22,

Gogodara, IV: 90,

Gialla R., I: 315, 318, 361-62, 367. 387 -II: 3ii. 323. 325-

225,

300,

II:

Gociòqua, III: 677.

Giacunda, IV: 627. Giaga (Ciaga, Chaga:

Giangerò,

275,

(Ba-), III: 501, 503. Giùr, III: 388, (v. Luo).

362, 364, 365, 369-71, 373, v - IV: 360, 367. Ghilzai, II: 441. Ghimirà (Ghimirra), III: 223, 224, 228, 230-34, 236, 238, 270.

241,

271,

435

Giuè

307.

Ghiliachi (-ki), I: 621, 663 - II:

I:

349, 600,

355III:

Ghetan, III: 117.

230,

307, 336,

Gibilterra

45 3, 467Ghelebà, III: 223, 231, 422,

Ghende, IV:

Giavanesi,

3, 11, 270, 275, 309, 6io, 658, 663, 680 - II: 4,

180,

III:

223,

228,.

241, 333, 380, 389-91, 427. Gunantuna, IV: 92.

Gunwiggu, IV:

246.

Guraghè, III: 223, 226, 240. Gurka, III: 336. Gurensi (Gurunsi), I: 583 III:

282,

292,

300,

301.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Guri,

II:

435, 436. Gurkha, II: 482, 497. Gurma, III: 74, 273.

Guro, III: 274, 307, Gurra, III: 223, 261. Guru, III: 317.

113, 126, 146, 214, 236, 245, 374. 379, 383-85. 391, 398, 419, 429, 434. 44 1 459, 597 - II: 11, 304, 310, 316 III: 23, 24, 37, 40, 42, 46,

Het, IV: 678. Hi (Wa-), III: 440. Hianacoto, IV: 611, 640. Hidatsa, IV: 410, 412, 421,

92, 93

254,

43°,

291,

284, >

2g2,

Habr

273,

275,

28g,

:

III: 117, 180, 184, 185, 189-91, 193, 198. Hadia, III: 223, 226, 231.

Hagiapi, v. Kindiga. Haida, 1 454, 583 - IV: 375-379, :

381, 384, 387, 398, 478, 72g, vi. II: 244. Haikauan, III: 647.

Haiduchi,

Hakka, II: Halakwulup,

541.

v. Alakalùf. Haldi, II: 417, 432. Halenga, III: 180, 191, 197.

Hàmalaiset, II: 214. III:

333. Hamarani, III: 270. Hamba (Ba-), III: 488, 501,

II

:

489,

625.

Hamegi (Hameg),

III:

223,

333, 381, 384. 389-

Han, IV:

vi.

Hanis, IV: 383. Haratin, I: 270, 174,

275 - III: vi.

117,

193-95

120,

-

III:

in,

125.

Hasalar, II 484. Hasinai, IV: 426, 43g. Haso (Hasu), III: 187,

v.

Heiltsuk,

IV:

Highi,

736. III: 335.

Hima

(Ba-),

Hindi,

II:

I: 411 - II: 28. Hatti (Chatti), v. Hittiti. Hauadle, III: 251, 261. Haua Fteah, I: 104 - III:

23. 45. 50-

621

-

455, 532.

473. 464.

484.

1

:

II:

I:

,

I:

niger,

91.

I:

,

90,

91,

I:

occidentalis,

1

:

I:

I:

1

93.

:

I:

-

recens, I:

I:

I:

12,

.

- IV: 292, 297, 298,

313— — africanus, 412. — — americanus, 414. —— 408. — — australasicus, 400. — — eurasicus, 397. — — europaens, 409 397—— —— 403. — — lappo, 411. — — neoarctitus 408. 405. — — palaeoindicus 412. — — papuensis, 402. polinesiani^, 413. — — protoasiaticus, 406. — — protoeuropaeus, 409. — — pygmaeus, 403. —— 402. — — wadyakensis, 124. I:

I:

I:

II

Vili.

:

:

II:

I:

1

70.

:

hottentottus, I: 1

:

1

,

II: 416, 417,

Holo (Ba-), III: vi 11. Holoholo (Ba-), III: 518, 519,

niger,

:

I:

I:

,

I:

I:

1

:

1

:

I:

veddalis,

soloensis,

I:

I:

105,

106.

I:

III: 31,

Hominidae,

Homo



90.

:

I:

I:

fossilis,

Hoédic, II: 21. Hoka, IV: 383, 389, 390, 399,

Homa,

1

,

indo-africaniis,

I:

419, 420, 432, 463, 465.

199, 200.

13,

1

2g8,

I:

503 -

:

I:

orientalis,

446, 452, 465, 473, 503. 189,

13,

asiaticus,

III: 31, 449-452, 454, 458, 464, 486, 487-89, Himba (Ova-), III: 642. Himyariti. II: 453 - III: Hinda (Ba-), III: 455,

:

Hasthyère,

v. Maaer. Ai-hum.

Hei-hom,

Hiung-nu, II: 242, 386. Ho, II: 483, 484, 503.

Harti, III: 251. Haruro, III: 231. I:

413, 427, 440, 442. 250.

:

III:

Hittiti, I:

175-

Hare, IV: 403, 409, 411,

Hasa,

II

I:

,

(Wa-), III: 453, 471, 472.

422,

Vili.

Hambal,

-

477.

Heidelberg,

III: 647, 677. 261.

Hadendoa,

Hamar,

Heggi,

Hehe

2gg.

Ghedir, III

35

349,

1

454-

III:

Hazarah,

Haboben,

334,

613 - IV: 383,

I:

43i,

332,

I: 195, 228, 272, 275. 333, 345-47. 35i ~ IV: 186, 192, 203.

Hayo,

asìaticus,

australis, 1

274,

Hawaiiani,

198. III:

255,

II:

Havasupai,

(Wa-), III: 453. Habad, III: 180, 186, 189, 197,

451 -

I: 13,

406.

100, 105, 446, 451, 600, 618, 620, 627, 642-45, 647, 677, 691-93, III, IX. Hesequa, III: 677. Hesperanthropas, IV: 322.

270.

335, 347. 353, 355, ni.

Haa

314,

382, vi. Hema (Ba-), III: 455, 521. Hemat, III: 332, 351. Hera (Ba-), III: 455, 456, 459. Herero (Ova-), I: 252 - III:

251,

267,

34 2

H

americanus,

IV:

— 376, 408, 615. 438 — 376. — europaens, 409. — heidelbergengis 319, — — indo-europaeus 376. 376. — indonesiacus, 438 617. — meridionalis 376. — mousteriensis, — neandertalensis 101. — 376, 405. — 398. — oceanicus, 376.377, — 377. — palestinas, 109. — primi genius, pygmaeus, 376, 377, 403. — 383. — rhodesiensis, 102. — sapiens, 107, 112,

250,

275,

II: 482, 484. III: 453, 477, 485.

Habbe,

230, 261,

Haush, IV: 693, 6g$. Haussa, III: 87, 105,

311.

Gurung, Gusii,

Homo

Hauawir, III: 117. Hauiya, I: 275 - III:

Gurgure, III: 242.

755

v.

1.

Ominidi.

afer, I: 377, 421. alpinus, I: 319, 440 - II:

24, 48.

Homran,

Honga Hopi, 736,

Horo,

III:

191, 333.

(Ba-), III: 588.

IV: 445-48, 438, 524, XII.

II: 483, 484, 503.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

756

Ikoma, III: 453.

Hororo, (Ba-), III: 463. Hor-pà, II 404.

Ha

:

Hova,

III: 6gy,

702-06,

715.

Hualapai, IV: 431. Huarpe, I: 458 - IV: 681. Huastechi, IV: 464, 46$, 471, 4 82

496.

ix.

599,

II: 6,

Illiri,

273Ilocano, II

Huchnom, IV:

Ilongoti,

-

389. 282.

Huela, III: Huhùteni, IV: 659. Huiciol, IV: 463, 465-68, 472. Huillice, IV: 564, 566-67, 681. Hula, IV: ni.

Huma

(Wa-), III: 455"57- 459-

Humbe Hunde

(Va-), III: 600, ix.

(Ba-), III: vili.

Hunza, II: 512. Hupa, 1 2ig, 576 - IV :

389,

39 2

390,

Hupe, IV:

,

xn

:

383,

-

ni.

90,

Huroni, IV: 427, 434, 436, 437.

Hutu

(Ba-),

Ilpirra,

Imaak,

194, 248, 267-69,

:

II:

620, 633, 649. 631, 633.

IV: 54, v. Seri.

73,

Imangassaten, III

Imoma,

III:

522.

Inapari, IV: 63g. Inca, IV: 529, 543, 57 2 579, 591-99, 602, 605-06. Indiana R., I: 361, II: 53, 54. 3 22

IV: 90.

Ibako, III, 522. Iban, II: 600, 631, 636. 121-24.

Iberici, I: 462 - II: 3, 123-24. Ibero-insulare R., I: 364 - II: 47, 78, 423. Ibibio, III: 102, 275, 306, 313, 314, 316-19, 321, 323, 325, 332, 53 8 -

Ibo, III: 275, 304, 306, 308, 311, 313-26, 332, 538, in. Iddà, III: 199. Iddefer, III: 199. Iddo, III: 261.

Idingi (Idindji), IV: 55, 71. Ieggiu, III: 241. Ife, III: 312. Ifoghas, III: 116, 149, 154, 158, 164. Ifugao, II: 631-633, 635 IV: 222. Igara, III: 275, 332, 336. Igio,

-

II: 620,

631, 632, 634, 647, 649.

IV: 555. Ikenga, III: vili.

x -

324, 425, 494-95, 497-99,



485,

peninsulare

Sr.,

I:

6,

>

708-10 - IV: 331-50,

I: 176,

703-34lndianidi, I: 382. Indidi, 1 384 - (v. Indiana R.) :

Indo-afgana R., Indo-Arii,

1

:

364.

II: 497, 449, 524 504, 558-95, 621 - IV: 265. Indodravidica R., 1 380.

368,

:

Indo-europei, II:

4,

5,

I: 363, 612,

36-41,

56,

706 58,

335-37, 38o, 415, 417, 432, 434, 435, 44°, 1, v - III: 88 - IV: 265. Indo-iranici, I: 377 421, 441.

-

II: 417,

385, 447 II: 491, 493. 494 - IH-' 7° 6 - IV: 319. Indonesiana R., I: 365, 380 -

Indomelanidi,

I:

614. Indonesiani, I: 261, 265, 274, 276, 277, 367, 377, 436, 449, 524, 54°, 552, 554, 595, 619, II:

IV: 174, 193, 253, 265. Indonesici, I: 436 - IV: 319. Indù, I: 261, 262, 265, 271, 274-77, 288, 358 - II: 510, 516 - III: 698 - IV: 711. Ingain, IV: 652, xi. Ingassana, III: 332-33, 380381, 382, 384, 389, 391, 39 2. Ingiloi, II 436. Inglesi, I: 261, 262, 265, 270, 275, 276, 304, 309, 310, 343, 345, 35i -II: 6, 45, 144-48, 182-86, 441, 5T6 - III: 611 - IV: 706. Inguavuma, III: 33-36, 50, 1. Ingusci, II: 439.

Iowa, v. Àiova. Iperborea R., 1 368, 398, 436. Ipurinà, I: 453 - IV: 614, :

276 -

II: 337, 4 2 3-

Iraku Irapw), III: 422, 442, 453, 47 1Iramba, III: 453, 471. Irangi, III: 440, 442, 453, 471. Iraniana {Orientale) R., I :

440, x - II: 48, 54, 77, 322, 324, 400, 420, 422426, 433, 436, 437, 442, 454, 45 6 -58, 460, 461, 463, 464, 466, 4g6, 497, 507 - III 88, 122, 125, 153, 189. 409,

:

II:

337, 386, 401, 482, 485, 491, 494-95, 558, 560, 565, 567, v. Indocinesi, I: 274, 276, 287,

-

631, 636, 647, v - III: 226, 703-04, 708, 714-15 -

474,

63Q, 640, 642, 644. Iracheni, I: 271, 275,

411.

— d'America (Indi, Amerindi),

Iatmil, IV: 90.

Ijca,

411,

,

,

III: 275, 313. Igoroti, I: 271, 275

554, 570594, 597,

,

483, 5°7-

621 -II: 327, 338, 535, 564, 598, 601, 611, 613-23, 626,

:

342, 659 - II: 6 38, 317. 33 4 22 4 8l "5 20 > 536, 573 "IH: 226,404,474, 475, 677, 696, 715 - IV: 253, 254, 265.

I

Iberi, II:

117, 154,

:

Imereri (Imeri), II: 435-437. Imerina, I: 303.

Indiani, I:

227.

lari,

1.

163.

III:

453, 459, 461, 464, 486, 487, 488, 489. Huzuli, II: 202, 203, 223, 226,

593, 597-

Ileo-N egridi, III: 84. Illinois, IV: 410, 427, 431, xn.

Huave, IV: 464, 465, 471.

473.

^2,

(Ba-), III:

Iranici, I: 271,

276 - II: 322,

337, 382, 416, 421, 423, 427, 440-47, 458 - III: 184.

Irlandese

Sr., I:

-11:45,

46, 5 2

399, 409, 440,

54. J 44, J 49Irlandesi, I: 261-62, 270, 275, ,

309-10, 461 - II: 42, 145, 148-49, 187 -

276,

46,

45,

IV: 714. Irob, III: 199, 200. Irochesi, 1 564, 567, S9°, 608, 619, 624, 657, 669 - IV: :

376, 402, 426-28, 430, 433437» 445, 457, 458, 706, 729, 737Irritila,

Iru,

IV: 464.

III:

459.

Irula, II: 484, 487, 503. Isak, III: 250, 261. Isaia,

III:

Ishtasci,

II:

292,

399.

293,

296.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Islandesi,

181,

276 - II:

270,

I:

1.

II

Ismailiti,

470.

:

Issa, III: 223, 251, 261.

Issa-Mahmud,

III: 251.

Istmidi (Istmìca

I:

Sr.),

414,

458 - IV: 323, 324, 327, 344. 347. 505. 525» 557. 614. Italiani, I: 23, 252, 263, 266,

270, 275, 276, 284, 309, 310, 363, 460, 461 - II: 3, 6, 55, 58-85, 87-116, 123, 198, 203, 422, 534.

1

- IV: 714-

248. Itelme, II: 362, 364, 368. Iteso, v. Teso. v.

Hittiti.

Ittu,

III:

223,

Itza,

IV: 465.

Ittiti,

Jo-Padhola, v. Padhola. Jotefa, IV: 91, in. Juanefio, IV: 395. Juàng, II: 483, 484, 490, 491, 501-503Jucaghiri, II: 338, 562-69, 377, v - IV: 386. Jugoslavi, I: 261-62, 394, 550

-

II:

Juri,

IV: 61 1.

Juruki,

-

II:

600,

402 - IV: 108,

Jana, IV: 389. Janambre, IV: 464, 465. J apigi, II: 58, 60. Jarù, IV: 639, xi. Jàtiva, I: 95, 115. Javàntropo, I: 106. Jazigi, II: 244, 245.

Jee-anim, IV: 107, 112, 122. Jenisseiani, I: 438 - II: 336, 338, 34i. 349, 35 2 > 354. 364, 377, v. Jera, III: 335.

Jeravà, II: 492, 503 - IV, 739. Jersey, I: 95, 115. v.

II:

393.

Giye.

Jis-Kisci, v. Tubalari.

Jivaro, v. Ghivaro.

Jo-Luo,

v.

Kacin,

I:

438 -

Luo.

1.

Kamba

(A-), III: 418, 453, 477-80, 482, 483, 485, 488, 489. Kamberi, III: 275.

Kamilaroi, IV: 54, 68, 80,

Kamti,

Ka-mu,

1.

II: 338, 560, 567. II: 593, 595. (tav.).

1.

Kanam, I: no. Kanda (O-), III: Kandesh,

536. 491.

II:

III: 332, 336, 338, 341-42, 344, 350, 352, vi. Kanet, II 497. Kango (Ba-), III: 54$, 565, vili. Kanikkar, I: 271, 275, 276, 278, 358 - II: 487, 489, 490, 500.

572. 579, 59i. 595Kadar (Kadir), II: 484, 487, 489-49J, 500, 503. Kadugli, III: 385.

Kagoro, III: 274, 287. Kagulu (Wa-, Kaguru), III:

Kahar,

II: 487.

Kahonde, III: 514. Kai, IV: 90, 96, 97,

124, 129,

Kaia-Kaia, IV: 117. Kaian, II: 620, 631. Kainah, v. Blood. Kainulaiset, II: 214. Kàiova (Kiowa), IV: 405, 410, 413, 418, 437, 446, xn. Kaitish, IV: 54, 74, 84, 1.

Kakongo, III: 504, vili. Kakua, III: 333, 379, 381, 383-84, 421. Kala, III: 332. Kalabit, II: 639.

Kalahari (Ba-), III: 640, 646, IX.

Kale, III: 534, vili. Kalico, III: 341, 345.

IV: 383.

III 1

Kanjera,

648.

:

665.

:

no.

I:

Kansa, IV: 410, 412, 731. Kanuri, III: 173, 332, 336,

Kanyara, IV

Kaonde

1.

:

(Ba-), III: ix.

Rapare, IV: 120. Kapone, IV: 93. Kaputie, III: 435. Rara, III: 333, 336, 365. Karadjeri, IV: 65, 1. Karagai, III: 647, 677. Kara-Kalpaki, II: 338, 380, 393. 396-98, 400. Kara-Kirghisi, II: 393-95, 411.

133-36, in.

Kalispel,

Kànikwe, Kanioka,

341-43-

II: 338, 566,

453, 47i-

I:

109, 137, in.

Jie,

295Kaciari, II: 482.

Kagi, III: 337, 347.

610, 611.

Je-tha,

III: 332, 336, 363.

Kabi, IV: 1. Kabure (Kabre), III: 273, 294,

IV: in. 435

36,

Kanembu, 447.

389.

649.

Jakumul,

"

II: 428,

Kababish, III: 117, 333, 381,

Jabga, IV: 90, 122, in. Jabi, IV: 90, in. - II: 338, 341, J acuti, I: 663 355, 359" 64> 374. 377. 386, v - IV: 386, 388. Jahai, I: 405 - II: 600, 610-

I:

34,

Kamàsia, III: 418, 419, 422. Kamaveka, IV: 90-91, 94, in.

Kana, IV:

362, 364. Jullemiden, III: 116, 149, 157. Juraki, II: 341, 342.

K

J

Jakudn,

257,

II:

Kabba,

611,

256,

254,

263-67.

242.

IV: 508.

Jahubi,

5,

III:

Ka-lung, II: 560.

in.

:

241,

Ivernii, II: 47. Iwaki, II: 532.

Izalco,

Kalk Bay,

:

Juit,

II: 37, 39, 58, 59, 60,

Italici,

Jomundi, II 400. Jongon-karuk, IV:

757

Karanga, III: 336.

Karanga

(Ma-), III: 446, 609,

611.

Karaooan,

III:

677.

Karateghin, II: 399, 426.

Kare

(A-), III: 332-33, vili. Kariera, IV: 55, 1. Karo, II: 631, 641. Karok, IV: 383, 389, 391, 397. Kasherda, III 336. :

Karon, IV:

in.

Kashgariani, II: 338, 484. Kasia, I: 691 - (v. Khasi).

Kaska, IV: 734. Kaskai (Gashgai), II 415, 440. Kassanga, III: 309, 322. :

Kassena, III: 292, 293, 296, 300.

Katab, III: 337.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

758 Kathir, II: 458. Katkari, II: 491.

Khmer,

Khkitat, IV: 386.

Kato, IV: 389. Ka-tong-luang,

II: 338, 560, 577, 586, 587, 592, 593- v. (Kamu), II: 564. Kho, II: 482, 484.

Khmu

Koalib, III: 333, 385, 387. Kobesin, III 647.

Khoisanidi,

Kodoi, III: 336.

1

435 - II

:

:

321, 560, 582, 383, 591, 594. Kau, III: 28, 50, 1.

Kauben, Kaugoan, Kaukau,

III: III:

647.

Kauma,

III:

477.

645,

647,

677.

III: 647, 677.

Kavirondo, III: 478, 486. Kawadji, IV: 55. Kawahla, III: 191, 333, 389. Kawciottine, v. Hare. Kazachi, I: 271 - II: 338, 341, 380, 393-96, 400, 435, v.

Keapara, IV: 91, Kebba, III: 275. Kebu, III: 293.

Kechua (Kèciua), Kede (Ova-), III:

ni.

382, 384, 403, 424 - III: 451, 654 (v. Steatopigidi). I:

Khomani, III: 647, 634. Khond, v. Kui. Khozzam, III: 332, 352. Khùn, II: 575. Khunnong, II: 360. Kiabara, IV:

Kiama,

70,

v. Qhècina. 6 4 8r

731.

Kickapu, IV: 427,431,432, 732. Kikuyu (A-), I: 588, 624 III: 417, 418, 431, 453, 477,

Kekcì, IV: 464, 463.

Kela

(A-), III: vili.

Kele, III: 512.

Kenipetu, IV: 371, vi. Kensiu, I: 405 - II: 600, 6io,

405 -

I:

II: 600, 610,

649. (Ba-), III: 460.

Kerandì, IV: 681. Kere, III: 531. Kerek, II: 362. Keres, IV: 410, 446. Keriaka, IV: 92. Kerre, III

347-

Keyo

:

426.

Kinga (Wa-), III 453, 472, 473. Kinopop, III: 435.

Kipetu, III: 223.

513,

514,

Vili. I:

-

453(Ka), II: 484, 560, 583, 585. 590, 593Khamir, III 206.

Kha

:

II:

501.

483, 490, 483, 484. Khasi, II: 338, 499, 560, 564, 565. 57i. 59i, 595Khassonke, III 274, 283, 288.

Kharwar,

II:

:

Khazari, II: 192.

III:

422, 439, III: 379.

(Shir),

55, 82.

45J.

1

423.

:

:

Koli,

II:

484.

Koraa (Sudan Or.), (Sudan Centr.),



Coma.

v.

Ili: 359,

360.

Koma

(Ma-),

Komi,

v.

Konde

(Ma-), III: 453, ix.

III:

592.

Sirieni.

Kondongo, III: 336. Kongio (Ba-), III: 501.

Kongo

(Ba-),

I:

604

--

III:

100, 495, 497-99, 501, 503-

m.

505. 507.

vili.

Koniaghi (Koniagmiut), III: 309, 314, 318 - IV: 369, vi. Konianke, III: 307.

Kiranti, II: 482, 484, 500. Kirdi, III: 335, 351, 353, 355. Kirei, II: 393. Kirghisi, I: 271, 275, 678 II: 53. 56, 192, 338, 380,

Konkomba,

386, 391, 392, 393-96, 397. 398, 436, 484, 1, v. Kisama, III 600.

Koprino, IV: 382. Kora (Koraqua, Korana), vedi Coranna. Korafi, IV: 90, ni.

Kisha, IV:

1.

III: 293-94.

Kono, III 310. Konongo, III: 467. Konua, IV: 92, ili. :

Kony

(Elgoni), III: 436, 433.

Kisonko, III: 435.

Koranko, Koranza,

Kissi, III: 85,

Koriki, IV: 90.

Kisil,

406, 436 - II: 341,

35°-353. v (El-, Elgheio), III: 422,

Kharia,

Kir

Yao, IV:

(Koiari), II: 483. Kolami, II 484.

Kioko (Quioco), v. Ciokwe. Kiowa, IV: xn - (v. Kàiova).

:

III:

(Ba-),

=,20,

Keto,

in.

Kipsiki,

649.

Kete

:

:

Kenga, III: 336. Keniah, II: 600, 620, 631.

Kenyi

v. Qu imbava. (Wa-), III 433, 467. Kindiga (Wa-), III: 79, 104,

453,

in.

124,

Kol

Kimbaia,

268, 420, 422, 439-40, 451,

Kelana, IV: 91, in.

Kenta,

489.

Kimbu

241.

Kokotai'iuri,

480-85, 11,

III:

Koi, II: 484. Koiari, I: 371 - IV: 91, 98,

— — —

Kef-um-Tuisa, III: 27. Keilor, I: 249 - IV: io, 21.

Kofira,

Koka-Kokas, IV: 115. Koko, III: 537, vni. Papun, IV: 1. Rarmul, IV: 55, 1.

1.

Kedero, III: 383.

16,

Tanaina.

:

107,

Kibet, III: 332, 337Kic, III: 378. Kicè, IV: 464, 463. Kicepò, III: 426, 427.

488,

v.

Koi-koin, v. Ottentotti. Koisanidi, v. Khoisanidi. Koita, IV: 90, 133.

III: 311.

Kiciai, IV: 426, 439,

Knaia-Khotana,

II:

354. 274, 298, 307,

308, 310. Kisti,

Kitara

II:

439.

(Kitwara),

III:

455,

456.

Kiwai, IV: 90, 106, 107, 109, 123, 129, 133, 136, 140, in.

Kizilbash,

II

440.

428, 429,

:

Klamath, IV: 383, 386, 387, 390,

XII.

Klemantan, 631.

1

:

661 -

II

:

600,

III: III:

307, 310, 314.

273.

Korku, II: 483, 484, 491. Koro, III: 275, 332, 337. Korongoi, III: 286. Korwa, II: 483, 484. Koskimo, IV: 382. Koso, IV: 383, 389, 396.

Kota

(O-, Ba-), III: 535, vili. (India), II: 486. Kotoko, III: 332, 335. 342,



347. 35 J -52, 354IV 90.

Koviai,

:

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Koyukon, Kpelle,

IV:

(Kurt), I: 579, 562 III: 647-48, 651, 652, 655,

Kung

vi.

III:

274, 282, 298, 307, 308, 310, 317, 321, 327. Kpesi, III: 312. Kposso, III: 293.

Kran, III: 308, 327, 329.

Krapina,

100, 115,

I: 94, 96,

250.

124,

Kurmi,

Kreg

(Kregi, Kreish), III: 333, 365. 379. 381, 384. nr. Krim, III 309. :

Krivici, II

198.

193,

:

:

— (Sudan),

Krau, II: 600, 610. Kreda, III: 336.

Kromdraai,

636, 638, 663, 667-69.

Kungaran, IV 1. Kuni, IV: 90, 145, 146. Kunta, III: 116. Kuoy, II: 560, 584. Kuri (Australia), IV: II

:

III: 335, 341, 352. 487.

1.

:

504, 5°7-

Kurumba

(Sudan), III: 273, 293(India), II: 491. Kusasi, III: 292. Kusu (Ba-), III: 521, vili.

317, 318, 321, in. Kuani, II: 214, 216. Kuankala (Ova-), III: 648. Kuavi (Kuafi: Wa-), III: 416.



Kuba

Rutene (Kutenay), IV: 383,

(Ba-), III: 501, 509, 511-14, 529, III, Vili. Kubu, I: 407, 570 - II: 334, 600, 617, 620, 624, 649. Kuc, II: 482. Kùcin (Loucheux), I: 621 -

IV: 321, 403-04, 407, 409, 411, 423, vi. Kuele, III: vili.

Kuena Kui,

I:

645,

Kuvale (Va-), Kuy, II: 592.

Kwa,

III: 274.

Kwakiùtl, I: 272, 275, 635 IV: 236, 375, 3SJ-385, 387,

659,

691 - II: 491,

500,

Kwankala

Kwayegu,

Kwena

336.

(Wa-), III: 600.

(Ovi-), III: 586, 600, 603, 605, 648, 651, IX.

Kuka,

III:

ix.

Kwanyama

Kuisi (Ovi-), III: ix.

v.

Quaiegu.

(Ba-), III: 640.

Kuki, II: 338, 499, 560, 565, 567.

57°,

59i.

Ku-Kisci, v. Lebedini.

Kuk Koba, I: 95, 115. Kukpagmiut (Kopagmiut), 408- IV: 355, vi. Kuku, III: 379, 421. Kuku-Kuku, IV: 90, in. Kukuruku,

III:

I:

(Ba-), III: 501, 518-20,

vili.

Kumyk,

v.

Kunante,

Kunda

Cumucchi.

III:

309. (Ba-), III: 515, vili.

Kundi, IV: 90. Kundu (Nkundu),

III:

:

199.

Labuòr, III: 427, 429, 453. Lacandoni, IV: 465, 467, 471, 496.

Lace, IV: 555.

313.

Kulango, III: 293, 294, 300. Kulia (Wa-), III: 453, 469. Kulin, IV: 54, 55, 68, 69, 1. Kuman, IV: 90, 151, 152, 153. Kuminiger, IV: 90.

Kumu

Laasa, III

57S,

521, 527, 536, 581, in, vili.

Lak, III: 378. Laka, III: 332, 336, 363. Lakka, III: 332, 337, 359-60. Lala (Ba-), III: 588, ix. Lalung, II: 565.

La Madeleine, Lamba (Ba-), III

II:

15.

514, 588, ix. Lampong, II: 600. La Muillah, III: 27.

Lamuti,

:

II: 357, 358, 362, v.

La Naulette,

1

:

94, 115.

514-

Langi,

III:

471.

III:

376, 379, 381, 410-11, 412, 453. Lansing, IV: 295. Laotiani (Lao), II: 338, 560, 564, 575-77, 585, 592, 595, v. Lappidi (Lappone R.,), I: 365, 374, 398, 410, 411, 418, 441, 443, x - II: 23, 42, 52, 53, 83, 129, 208, 218, 349. Lapponi, I: 198, 200, 206, 212, 215, 216, 219, 222, 225, 232, 236, 270, 275, 276, 301, 313, 34 2 35o, 35L 360, 368, 369, 377- 4^0, 411, 441, 501, 547, 574. 590, 59i, 678 - II: 24, .

139, 140, 197, 218-20, 236, 237-38, 356, 1. La Ouixa, 1 93, 94, 109, 152. 115, 129,

La Chapelle-aux-saints,

I

:

94- 96-100, 115, 152, 207, 213-2x5, 235, 240. Lachi, II: 437. Lachy, II 204. 93.

:

1 ( ki), 105, 406 - II 402, 403, 411, 484, v. Ladini, II: 6, 55, 61.

Ladachi

Lahuli, II: 484, 500. Laikipia, III: 431, 435.

Lango,

Kwangari, III: 593,

490,

318, 325, 391, 652.

Lagunero, IV: 446. Lahu, II: 560, 579.

Landuma, III: 309. Lang-cuom, II: 562, 563. Lange (Bashi-), III: 340, 501,

III: 600.

389, 399, vi.

(Ba-), III: 635.

483, 484, 502-03.

386, 388, 412, 413, VI, XII. (Wa-), III: 453, vili.

Kutu

Lagidi).

(v.

451, 452 562 - IV: 276, 307-03,

II:

1.

II: 486, 489, 492, 500, 501,

Krongo, III: 385. Kru, III: 274, 307, 308, 311,

R., I: 414, 418, 458,

x - IV: 297 Lagòa Santa, I:

Kurnu, IV: 70. Kurubà, 1 401, 402, 362 -

I: 72, 73.

Lagidi, I: 384, 414, 458 - IV: 321, 323, 324, 326, 328, 329, 335. 342, 346, 652, 653, 658, 662, 663, 692, 696.

Lagoana

Kurnai, IV: 54, 55, 67, 68, 84, 220,

759

:

Ladino R., I: 465. Ladogana R., I: 439. La Ferrassie, I: 95,

:

2^,

:

Larrakia, Lasi,

Late, Lati,

II:

577.

La Tigra, 198,

96, 98,

=,-,.

435, 436, 438. II: 592, 595.

Latini,

115, 207, 235, 249. Lafofa, III: 333, 381,

IV:

II:

Latuca,

I:

125.

587, 627 - II: 246, 248, 388. I:

6,

Lotuko.

v.

Laugerie-Basse, 385.

5,

II:

15,

16.

Lebedini, II 341, 354, 356, 377. :

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

760 Lebu, III: 277. Leitere, IV: 108, ni. Lele (Bashi-),

III:

446,

Lisu (Lissu), II: 560, §78, 579, 511,

5*4-

Lemba

(Ba-, BaRemba), III: 608, 642, IX.

Lembu, Lemki,

Le Moustier, 152,

Lemta,

I: 94, 96,

11 5,

235, 236, 249. III: 291.

Lenga, III: 574. Lengola (Wa-Ì, III: vili. Lengua, I: 2ig, 621 - IV: 672.

Leno, IV: 639. :

I:

482, 484, 496. 207, 249 - II:

I:

34-,

34S,

349

-IH:

333. 347. 453, 501-03, 520, 528, 533, 574, Vili. Lesghi, II: 338, 436-438. Leto, III: 365. Letto-Lituani, II: 42, 211, 1. Lettoni, II: 6, 56, 192, 210-n,

230-31,

1.

Leucodermi,

Le

I:

367, 377, 381, 431, 446 - II: 316 - III: 283. Vevrier, I: 207, 249 -

382, 311, II: Libi,

417,

15,

16,

1:4,

7

Libica

Sr., I:

III: 88, 95, 119-20, 122, 125, 153. 157, 300, 389. Libici, III: 72, 117, 131, 132,

133, 175Libolo, III: 600, vin. Liei,

II:

417. Lidi, II: 417. Lieka, III: 241. Ligbi, III: 282. Liguri, II: 58, 60, 67, 98. Lika (Ba-), III: 49$, 501, 520, 527, 533, 565, Vili. Lile'ek, IV: 389. Lilloet,

Limba, 537.

Limbu,

IV: ^3,384,385,386. III:

309,

314,

315,

vili.

II: 403, 4S2, 484, 500.

Linda, III: 333, 338. Lipan, IV: 446.

422. III:

587.

56,

37,

6,

in.

Locono (Sudan),

III: 343.



(Antille), IV: 611, 614. Logba, III: 293. Loghiri, III: 379. Logo, III: 333, 341, 345, 347, Vili.

509,

517, 6 °2,

593.

Vili,

IX.

Lundwe, III: Lungu (Wa-),

«

(Kavirondo), v. Gia-Luo. Luri (Lur), II: 41 5, 420, 423,

Lushei (Lushai),

617,

Lutuami, IV: 386, 390. Luvando, III: 601. III:

508.

Lokele, III:

vili.

Loko, III: 310. Lokoia, III: 379, 381. Lolo (Ba-) (Congo), III: 524,

Lomwe

Toma.

(A-), III: 446, 587, ix.

Longarim, III: 332-33, 424. Lopit, III: 379.

IV:

Losso,

76, 84,

1.

III 2jj. Lotuko, III: 333, :

381-82,

384,

376, 379, 408, 410-12,

416.

Loucheux, v. Kìtcin. Lovale (Ba-), III: 592.

Maba, Macà,

Masai.

v.

III: 332-33, I:

33°, 352-

212 - IV: 670-72,

675. XIMacassaresi, II: 620, 645.

Maccia, III: 241. Macedoni, II: 56, 252, 1. Machiritare, IV: 611, 614.

Machnopa, II: 423, Macomde, I: 652.

447, 482.

Macraca, III: 341, 370-71. Macù, IV: 611, 639, 641, 657,

620,

(Ba-), I: 549 - III: 446, 456, 495. 5°3, 5°9-i8, 524, 529, 572, 588, III, Vili. Luciase (Ba-, Luciaze), III:

602,

591.

658, 660-662, 668.

Luba

586, 600, 602, 603, IX. (Ma-), III: 586,

II:

Maasai,

Macua, v. Makua. Macuna, IV: 640, 641. Macuni, IV: 655, 656. Macusi, IV: 611, 614,

Love, II: 591. Lozi (Ma-), III: 592. Lù, II: 560, 575, 592. Luac, III: 333, 378.

Luena

M Ma,

437 - II: 338,

401, 523, 559, 560, 562, 578, 579, 581, 592, 594. 595- V.

Lorna, v.

II: §60, 566,

621.

571,

567,

Luzi (Ba-), III: 456.

435.

587, Vili. (Cina), I:

III:

III:

Luwa, III:



597.

433, vm. 376, 378-79, 452. (Giur), III: 333, 378, 396, 397. 399, 4°°. 4 OI 402.

Luo,

— —

456, 519, 525, III, 612,

424, 441-43, 447, v. III: 43.



(Congo), III: 521. Loinang, II: 600, 616,

592,

Mada,

Lugbara, III: 332-33, 379Lui (Ma-), III: 592. Luimbi, III 584, 600, 602, 603. Luiseno, IV: 383, 389.

615,

624. III:

332,

337.

Madi, III: 333, 379, 381-82, 384,

390,

411.

Madigar, II: 488. Maduresi, II: 600, 620.

Madyo,

III: 338, 533.

Mafulu, IV, 90, 94, 97,

IX.

:

vni.

Lusaka,

Logoli, III: 477, 486. Logone, III: 335. L01 (Cina), II: 577.

Loritjia,

19.

- III: 114, 115. 295, 411, 440 -

534,

(Ba-), :

210-11, 230-31, 1. Livoni, II: 210, 212, 215. Lobi, III 275, 293-96, 300,

Loitai,

II: 15.

III:

Lumbu, III 597. Lumbwa, III: 416, Lunda (Ba-, A-), 508,

II:

649.

Les Cottés, Lese (Ba-),

192,

Lumbo

209,

16, 19.

15,

Sr., I:

:

Vili.

Lèpcia, II

IX.

364, 409, 440 - II: 46, 48, 80, 123, 125, 136, 148, 264, 423. Lituani, I: 270, 2-75, 276, 309

301,

Lenape, v. Delaware. Lenca, IV: 502, 503, 507, 529. Lendu, III: 347, 433, 520,

Le Roc,

Litoranea

-

II: 565, 566, 594. II: 202.

Lule, I: 458 - IV: 672, 681,

5S2.

581.

139, in.

Mafur, IV: 91, 130, in. Magar, II: 482.

Magarba,

III:

143.

132,

.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Magellanica R., 458,

x -

I: 415, 418, Fuegidi).

(v.

M

alidi,

I:

Malinke,

377.

III:

Magi, III: 223, 231, 235, 427. Magiabra, III: 119.

300. Malo, III: 231.

Magiari, II:

Malta,

241-44, III: 447

5, 55, 56,

246, 258, 293, 1 - ( v. Ungheresi)

-

Mahi, III: 273. Mahican, IV: 425, 427, xn. Mahra, II 458, 479 - III 697. Maidu, I: 212, 232 - IV: 383, 387. 389, 390-9L 395- 399Mailu, IV: 90, 130, in. Maioruna, IV: 63Q, 641. :

:

Maka

(Semi-bantu), III: 344. (Bantu), III: 501, 503, vin.

Makah, IV: 383, 389. Makapansgat, I: 73. 526,

(Va-), III: 457, 473,

264, 473, 586-89, 700, 703-705, III, IX. Malabarese R., I: 412, 448 II:

:

Malagasv, III: 701. Maiali, IV: 654, 656.

Malarnaud,

1 94, 115. Malasar, II: 489. Mala Vedar, II: 489.

588,

Malayalam,

II

vili.

591,

Mamprusi, III: 292. Mamvu (Momvu), I: 553, 556 - Ili: 333, 528, 531-33, vili. Man, II: 560, 578-5S0, 595. Managhiri, II: 357. Manali, II 457. :

Manao,

II:

483,

484,

Malemiut, IV: vi. Malese R., I: 360, 388 -

II:

560, 597. 598, 600, 609, 613, 620, 623, 631, 639, 645, v III: 698 - IV: 193, 712. Malgasci, I: 276, 339, 340, III:

108,

594,

613,

698,

699, 700, 701-15, in. Malgascia R., I: 412, 448, x - Ili: 95, 707.

Malgin, IV:

1.

Malica R., I: 402, 418, 423, x - III: 488, 490-492, 494 - (v. alidi).

M

422,

410,

412,

421,

Mandari,

Mondavi.

v.

III: 332.

Mangala, IV:

55,

311,

327.

Mansi, II: 348. Mansibaber, IV: 91, 94, 96,

(tav.).

85, 87, 332-33, vili.

Mangerdj, IV: 246. Manggarai, II: 600. Manghe, IV: 502, 303, 508. Manghian, II: 630, 633. Mangia, I: 216 - III: 332, 338, 340-41, 346, 347, 357, 365-66, 367, vili. Mangio, III: 224, 228, 234, 236, 266, 426. Mangutu, III: 528.

Mangwato

(Ba-),

II:

Maniema,

Manso, IV: 446. Manta, IV: 553, 639. Mantra, II: 600, 610. Manus, IV: 92, 158, 159, ni. Mao, III: 223, 235, 236, 238, 241, 333, 380, 389-90, 393.

Maori

Sr.,

Maori,

I:

382,

384,

413 - IV: 29.

I:

195, 201, 233, 252, 261, 262, 265, 272, 274, 273, 450, 45i, 524, 549. 55L

582, 583, 601, 627, 667, 671,

- IV:

18, 23, 26, 27,

17,

7,

35, 187-91, 194, 204, 225-30,

238, 265-265,

Mapidian,

IV:

388, 390. 611, 614-16,

647.

I:

III:

ix.

625.

669 - III: 501,

Marama, Mararit,

90.

III:

477.

III:

333, 336. Marathi, II: 484, 498, 500. Maravi (A-), III: 587. Marba, III: 332. Marchesani, I: 341 - IV: 186,

Mardia,

II:

490,

491,

Marghi, III: 332, 335. Margidi, I: 384 - IV:

323,

484,

501.

392,

43°-

Mari, II: 4, 212-2x4, 231. Maria, III: 180, 186, 193, 196197-

Maricopa, 383,

228,

I:

398,

232 - IV:

430.

Marind-anim, 1 542, §49, 669 - IV: 90, 112, 121, 122, :

124,

126,

136,

138, 140-47, III: 283.

Marka,

129,

130, 151,

135, in.

Marocchini, III: 75, 130. Maroniti, II: 415, 458, 467.

Maruiwi,

IV:

230.

Masahua, IV: 465. Masai,

vili.

Mani-Kor, IV:

Mara, IV: 55. Marakuet, III: 422, 453.

187. 1

334, 345, 369, 494, 501-504. 526,

5°3,

633.

566, 681, 686, 723.

III: 273, 274, 276, 277, 282-91, 293, 301, ni.

Mandei, II: 423. Mandiako, III: 303, 309. Mandingo, III: 276, 279, 284,

Manidè,

631, 282,

Mapuce, IV: 527, 531, 565,

736.

527-34, 543-545, I: 361.

Malesi, I: 305, 350, 360, 368, 435, 53o, 557. 661 - II:

-

611,

(Mancesi), II: 336, 338, 357, 358, 379, 38i, 540, 541, 555, v. Mandaia, II: 631, 633. Mandala, III: 333.

- III:

614.

Malese-polinesiana R.,

IV:

Mangaua, III: 340-41. Mangbetu, I: 553, 621, 669

500. Malele (MaLele), III: 527. 490,

597,

-

663

I:

Manga,

484.

:

III: 453, 467,

Marne, IV: 464, 465, 470, 473.

Mande,

II:

III:

109. (A-),

285, 293, 298, 300, 308, 310, 311, 339. Mane-Kenk, IV: 680.

:

Male" (Malto),

661

360.

279,

495-

Malabaresi, II: 485 - III: 698.

528,

Mambila, III: 332, 337, 359,

Mandan, IV:

587III

1.

614.

Vili.

Makua (MaKua),

ni,

Manciù

Makari, III: 341-43. Makere (MaKere), III: 527,

4,

:

:

Manobo, Manon,

95, 115.

I:

Maltesi, II

Manioti, II: 274-75, 282, 286. Manipuri, 1 664.

Maniukè, II: 639. Mankania, III: 30$.

289,

Mambwe

7*3-

Makonde

288,

Malu, IV: 90, in.

Magingai, III: 336, 363. Mahafaly, III: 700, 702, 704,



283,

274,

761

-

I: 122, 214, 566, 667 Ili: 97, 278, 376, 416-23,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

762 437-39, 442, 45o, 453, 4 68 47 1 477, 479" 483, 486, 532, 630. Musai Sr., I: 412. Masalit, III: 333, 336.

Mbaka

Masàrua (MaSarwa),

Mbamba,

430-36,

45L

>

647,

639,

.

III:

34,

:

737-

Mascuten, IV: 427, 431. Mashacali, IV: 652, 654-56, xi. Masingara, IV: 90. Maskegon, IV: 403, vi. Masongo, III: 333, 426. Massaciùset, IV: 425, 427. Massageti, II: 331, 382.

Massim, IV:

114,

91, 142, ni.

132,

126-28,

Matagalpa, IV: 503, 504. Mataguayo, IV: 672, xi.

Matakam, III: JJ9, 354, Matambwe, III: 587.

356.

iog,

38,

1.

I:

513,

80,

81,

84,

89,

III:

618,

xi.

III:

332,

527,

III: vili. vili.

663, XI. Meithei, II:

175, 275, 283, 299, 300, in. Maurovlachi, II 246.

270,

Mawatta, IV:

132.

:

90,

vili.

Mboshi, III: 535. Mbowamb, IV: 90, 100, 150,

612 -

IV: 309, 339, 463, 465, 471-73. 477- 479" 88 > 493, 496, 498, 503, 5°5, 512, 532, 536, 538, 709, Mayasa, III: 117. Mayo, IV: 463, 468.

Mayogu, (Ma Vogo),

III:

467,

4915°7. Vili.

345,

533-

Mazatechi, IV: 464, 465, 471. Mazdei, II: 493. Mbai, III: 332, 336, 363.

:

493, 562 - III:

453-

Mbugwe, III: 442, Mbukushu (Ma-),

453, 471. III: 593,

600, 647, IX. III: 279,

Mbum,

332,

337,

(Ma-), III: 592, 596, 600, 602, IX. Mbundu (Ovi-), III: 446, 584586, 591, 593, 600, 602, 604, IX.

(Wa-), III: 453, 472,

384,

425,

18, 27, 37,

706 - IV: 104, in,

88,

158-81, 180, 188, 241, 245, 248, 252, 265, 346, IV. Melanesidi, I: 389, 428 - II: 493 - IV: 303-04. 321. Melanidi, II: 491, 493, 494. Melanochroi, 1 384, 388. :

Melanodermi,

I: 367, 381, 382,

425, 446, 447, 553 493elanoindianì I: 387 - II: 421,

M

II:

,

Menangkabau,

Mbyà, IV: 636, xi. Mdewakanton, IV: 420. Meban, III: 333, 378, 380-81, 389-91. Mec, II: 482. Mecan, III 223,

6,

592. Melchiti, II: 467.

(Ma-), III: 592. (Ma-), III, 515.

426,

619 -

I:

II:

600, 620, 622, 634, 639-42, 649.

Mende,

III: 274, 310, 319, 322, 325. Menembe, IV: 90.

Menindee, IV:

314,

io.

Menonimi, IV: 427, 431.

427.

ig - III: 50, 88,

569.

422, 429, 533, 557, 566, 595, 613, 671, 678, 681 - II:

(Wa-), III: 422, 442,

Mechta-El-Arbi,

(Ma-), III: ix. I: 272, 275, 287,

565,

234, 237, 239, 251, 262, 265, 272, 274, 275, 277, 289, 291, 305, 326, 360, 361, 363, 368, 376, 379, 386, 387, 421,

152, ij3, 154, 155, in. (A-), III: 446, 593, 600, IX.

:

112,

560,

:

Mbo, III: 344. Mbole (Ba-), III:

Mbwera

166,

vili.

532,

Mejbrat, IV: in. Mekeo, IV: 90, 91, 130, in. Melanesiana R., 1 364 - II 563 - (v. Melanesidi). Melanesiani, I: 33, 98, 200,

4 8 4-

477.

Mbete (A-), Mbimu, III:

Mbwe

82,

Mehinacù, IV: 614, 659, 662,

Mbaya, IV: 681, Mbere (Emberre),

Mbugu

81,

Mègie, III: 333, 345, 501, 503,

vili.

(Ova-),

642, 647.

337,

77,

146.

6i~,.

Mbangala, III: 508,

Mbangeru

Medobi, III: 333, 385.

Medogo, III: 336. Meganthropus, I:

504.

473-

Mauri, III: 91, 115, 116, 149,

Maya,

III:

II:

Mbunga

Mauhè, IV: 627, xi. Maungo, III: 503, vili.

Mawia

509,

vili.

597-

606,

124.

150-52,

III:

(Ba-),

Mbunda

Matorà, IV: 672. Mattole, IV: 383, 389. Mauali, I: 276.

Mauer,

.

358-60.

Matanaui, IV: xi. Matankol, IV: 92, 158. Matjes River, III: 33-36, 9i,

453, 455- 45 8 462, 4g5, 615, 11 -III: 27, 88-91, g$, 113115, 119, 122, 125, 681.

338,

Mbuella

Massingle, IV: 90, 108. Masuri, II: 202-04. Mataco, I: 195, 272, 275, 551 - IV: 671, 672, 675, 681, xi.

50,

III: 332,

368.

Mbala

Mbang,

662.

Masco, IV 64 1 Mascoi, IV: 672, 674, 681, ix. Mascoki (Muskhogi), I: 564 IV: 410, 426, 428, 43g, 457.

(Mbaca), III: 341.

Mbaka-Limba,

I:

123 - II:

18, 24-28, 40, 42,

ih,

iij,

Mediterranea R.,

I:

Menri,

II:

Mentone,

1.

119,

123,

283, 293, 299, 307, 309, 310, 379-80, 384, 392, 399, 409, 440, 445, 447, 448, 460 II: 9, 17, 33-35, 40-41, 4647, 48, 52, 54, 71, 77-50, 84, 124, 127, 128, 131, 143, 149, 198, 207, 209, 211, 248, 250, 252-254, 266, 267, 270, 273, 276, 322, 400, 421-26, 432,

600,

610.

Mensa, III: 180, 196, 197. 249.

Meo,

I:

207,

214,

215,

560,

577,

578,

253.

II:

486,

580.

Merauke, IV: 125. Merehan, III: 223, 251, 261. Merina Antimerina) III: 700, (

,

702-07, 709-10, 712-13, 715. Meru, III: 453, 477, 483, 4 8 5Meshalit, III: 198.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Messiriye, III: 333. Metuali, II: 466.

Mnong, II: §60, 584. Moabi (Moba), III: 293.

Mewak, Mewar,

Moace, IV: 446. Mobati, III: vili.

II:

491. 500.

II:

763 314, 320, 321, 376, 399, 404, 498, 500, 509, 591, 614, 619,

Mobilèn, III: 264. Mocovi, IV: 672, 681, xi.

78 - IV: Monguandi,

Miami, IV: 427, 431.

Modjokerto,

Moni,

Miao

Modoc, IV: 383, 386. Mogarba, III: 117.

Mfumungu

(Ba-),

III:

504,

vili.

(Miao-tsè), II: 338, 523, 560, 578, 579, 581, 582, 591, 592, 595, v.

Micmac, 408,

IV:

403,

406,

Sr.,

I:

407,

vi.

Micronesiana IV: 29.

254-57,

Midgàn,

I:

272, 273, 451 239,

216-222,

182,

265, 1. III: 252,

Midland, IV:

263.

259,

276, 2g4.

Midob, v. Medobi. Mieken, III: 426. Migiurtini,

III:

251, Mikir, II: 565, 567. Miltu, III: 336, 343. Miluk, IV: 383.

II:

433,

I:

III:

187,

659

-

II:



513, 515. 528, 529. Missisaga, IV: 427, 431. Missouri, IV: 410, 412, 42 Mittu, III: 333, 379, 389.

Miwok, 394-

IV: 611. IV: 383, 395,

389,

t.

390,

399-

Mixe, IV: 324, 463, 465, 472, 482, 503, 718. Mixtechi, IV: 464, 463, 478, 482. Mnefa, III 117, 120 :

II: 338, 560, 564, 572-74,

46(1,

472,

290.

III:

95. 90, in.

Moravi, II: 195. Mordvini (Mordva), 193,

4,

237.

I:

211-213,

212 231,

I-

IV: 516. Moriori, I: 233, 241, 451, 527 - IV: 25, 28, 34, 188, 229,

Morenos,

Mangbetu.

v.

231,

,

ni

501,

377, 436, 332, 380,

594,

1,

Mongolica R.,

v I:

-

III:

Moroni, III: 311. Moros, II: 633.

550,

Moru,

336, 381,

653. 216,

88,

9,

224, 300, 360, 361, 365, 371, 420, 434, 457, 478 II: 217, 242-43, 342, 356, 374, 3 8 4- 390, 397- 4 OI 450, -

388,

>

615-

Mongolidi,

259, 290, 291, 293.

378,

388,

387,

1.

Morokodo, 379, 387. 223-225,

217,

9,

521,

vili.

>

238,

Morlacchi, II: 246, 247, 251,

III: 536. III: 498,

251, 274, 358, 370, 386-3SS, 408, 425, 656, 706 - II: 4, 338, 34i. 360, 364,

524,

280-82,

II:

389"93> 394, 401, 409, 415, 418, 435,

497. 56o, 565, 595. (Sudan), III: 333, 385. Mishmi, II: 360. Mìskito, IV: 503-505, 510, 511,

Mitua,

Mamvu.

v.

3 3i3. 3 X 5. 362, 363, 368, 374, 379, 380, 386, 389, 392, 406, 407, 410,

425, 426, 429, 434-39, 441, 442, 445, 454, x - II: 311,

383,

III: 333, 345, 379. 381, 384, 386, 388, 390.

Morup, IV:

96, 97.

Mosetene, IV: 639. Mosquito, v. Mìskito. Mossi, III: 74, 275, 282, 285, 291-97, 300, 301, in. Mosso (Moso), II: 401, 560, 579, v. Motiloni, I:

36S - IV: 506,

611.

Motu, IV: 91, 130, in. Motuna, IV: 92, ni. Mòvima, IV: 639. Moxiana, IV: 315. Moxo, IV: 621, 622, 625, 639.

Mpondo

(Ama-),

Mtiuli,

II:

Mubi,

III:

1

1

1

:

b2$, 630.

436. 332,

336.

Muduvar, II: 507. Muela, IH: 282.

Mugem,

li:

Muinane, IV

H), 21, 22, 23, 24. :

O45,

Muisca, IV: 527-529, 543, 540, biì - (v. Ciòcia). Mullik, IV: 55.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

7 64

Mùmbua

(-bvva), III: 43, 50,

1.

Murici, III: 332, 337. Munda, I: 192, 271 - II: 335, 338, 483, 485, 490, 491, 493, 495. 497. 499, 5 OI -°3. 5° 8 .

558,

v.

Mundang,

III: 332, 337, 341,

343. 345, 347- 359, 3 3 X 7> 599, 6o 4> 610, 625 - Ili: 77, 78, 82, 84, 86-88, 93-95, 187, 301, 339. 381, 384, 418, 454, 456, 488, 489, 499, 548, 556, 560, 584586, 621, 623, 698, 707 IV: 29, 106. Neghili, I: 217, 253, 367, 559,

-

Ili:

78,

549Negritidi,

543,

545,

547,

628,

622,

646,

644,

386,

XII.

396,

Ngadanesi, II: 600, 644. Ngagiu, II: 600. Ngaiarda, IV: 1 (taw).

Ngala-wonga, IV: Ngalia, IV: 51.

543 - IV: 93, 94. Negroidi (Ramo), I: 117, 171, 215, 236, 303-05, 313, 339, 362, 363, 374, 378-380, 388,

(Ba-), III: 493, 499, 503,

Ngama,

332, 336, 365. III: 365. Ngandong, I: 101, 103, 127, 245. Ngandu, III: 521, vili. Ngangela, III: 600. 146,

III:

Nemadi, III: 116, Nemi, IV: 93. Nenema, IV: 93.

152.

521,

Ngbandi, III: 333, 338, 341, 365,

368-69, Vili.

Ngbele (Ma-), III: 533.

Nghindo (Wa-),

428.

501,

Ngatijan, IV: 55. 347.

Vili.

III:

Ngiabi (Ba-), III:

453.

vili.

Ngindo (Wa-), III: 473. Ngok, III: 333, 378. Ngola (A-), III: 504, 600,

Ngombe, 557-

III:

(Ba-),

Ngoni

(A-),

vili.

521-22,

x -

Ngumba

III:

473,

,

(Ba-), III: 50^, 5^7. Aba-), III: 480,

(BaMa-),

R., I: 209, 301, 342, 405, 426, x 83, 91, 95, 228, 343, 381-84, 389, 419, 621.

378, III:

385,

Nilotici,

I:

III:

74,

III:

378, 528 87, 106, 108,

342, 82,

223,

241, 384, 420, 427, 445, 453, 472, 486, 488, 520-21, 532, 597, 644, in. Nilotidi, I: 385 - III: 84. Niloto-Camiti, III: 333, 376, 379, 408, 410-11, 416-17, 420-22, 427-39, 450, 451, 453, 4 6 3, 479, 486, 488in. 637, III: 418, 435, Nisqualli, IV: 383, 383. Nkamanga, III 590. Nkomi, III: vili.

Njemps,

460.

:

(Awa-), 589. (Ma-),

Nkoya

117,

(A-,

640, 641.

9i, 333, 381-82, 387-88, 392, 393-409, 410-13, 463, in.

II:

III:

III:

515,

467, 592,

435,

44,

436.

IV: 91, 94, 96, 97,

118.

in.

Nonamà, IV:

,

Ngwato

623, V. Nicola, IV: 384. Niellim, III: 336, 343. Nilamba, III: 471. Nilo-Camiti, III: 420, ni. Niloti, I: 209, 301, 528 - III:

N'V^ullo,

612, 620, 621-32, 637, 638, 641, 644, in, IX. Nguru (Wa-). Ili: 453 587-

I: jj, 21 5, 218, 225, 243, 261, 262, 265, 272, 274. 2 75. 4 J 9, 423. 43 1 671 - IV: 175-80, 200.

276, 620,

Nogai,

102,

Neocalèdoni,

271,

560,

588,

Nguni

109.

195,

338,

608.

IV: 21, 29, 49, 98, joo, tot, 104,

I:

II:

508,

Nkuciu (Ba-), III: 521, vm. Nkundu, v. Kundu. Nkutu, v. Denghese. Noatagmiut, IV: vi.

529,

Ngonvelu, III: 600. Ngove, III: 534. Ngruimi, III: 453.

:

448 -

637,

596, IX.

589, 623, IX.

Neoàntropi, 1 107, 398. Neobritanni, IV: 171. Neocalèdone R., I: 402,

5°9Nicobaresi,

587.

vili.

III: 442, 453. III: 607,

Ngona

620, 621, 631, 635, 639, 642, 647, 649. Nicarao, IV: 502, 503,

Nkonde

vili.

Ngomvia,

307.

489,

(Ba-), III: 525, 531,

Ngolo, III: 538,

Nyitngwe.

Niam-niam, v. Sandè. Nianga (Wa-), III: vili. Niassesi, I: 358 — II: 618,

193,

527-

435, 445, x - II: 13, 14, 16-17, 22, 317, 318, 601, 611, 625 - III: 78, 81, 82,

Nehantic (Niantic), IV: 427,

(taw).

III:

Ngelima

93-95, 114, IJ 5. x 75, 180, 230, 251, 253, 262, 263, 264-70, 420, 422-26, 479, 487, 488, 548, 556, 654, 702, 704, 706, 712 - IV: 2i, 22, 89.

1

Ngambai,

Ngata (Wa-),

v.

III:

Nilotica

522, 524, vili.

389, 392, 403, 404, 417, 420, 421, 424-29, 430, 432, 433-

88,

1.

424.

385,

Newari, II: 482, 484. Nez-percés, I: 471 - IV: 383,

364, 434-36, 447, 527 II: 321, 589, 614-16, 629 - Ili: 89, 268, 704. Negritos, I: 203, 214, 253, 271, 275, 276, 278, 361, 368, 379, 388, 389, 424, 428-430, 433. 537. 542, 567. 617, 628, 656 - II: 317, 333, 495, 562, 607, 610, 616, 625-27, 630, 633, 649, v - III: 77,

649. 55,

Neo-Siberiani, II: 364, 374. Nesidi, I: 436 - II: 615. Nesioti, I: 436 - II: 615. Netsilik, I: 619. Nettuniana R., IV: 314, 322. Neutrali, IV: 427, 434.

Ngala

:

6,

Nhungué, Niabua,

II: 614, 617, 621, 622.

384. Negrito (Negritoide) R., 1: 361, 1

I:

Sr.,

765

515.

Nongatl, IV: 389. Nor, IV: 00. Nord-Atlantica R.,

IV: \n. Norderitrea Sr., Ili: i>>i. Noi dica (Nordeuropea) R., I: 223. -33< 237. 259. 283, 203, 200, 3°6, 3°7- 3°9. 318-20,

345. 34 6. 364. 377. 380. 383.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

766

Nyepu, III: 379. Nyika (Wa-), III:

392, 393, 396, 399, 409, 420, 440, 460, 501, x — II: 23, 34. 37- 4°-4 2 44-46, 52, 53, 75, 78, 81, 128, 130, 131, 134, 136, 139-50, 181, 197, 198, 206-09, 211, 213-215, 220, 246, 250, 254, 264, 266,

Nyoio

458 - III: 95, 123, 124 IV: 192. Nordindiana Sr., II: 497. Nordoccidentale R., II 46. Norica Sr., I: 411 - II: 51,

179-82,

489. 93.

Nyungwe (Nhungué), 586-87,

Nzema,

III:

311,

315,

III:

537,

275,

323-

(D'zimu),

II:

275, 5,

342,

Nottawe, IV: 434. Nsakkara, III: 333, 368. Nsenga, III 587. Ntlakyapamuk, IV: 384. Nuba, III: 74, 75, 117, 333,

Oban, II: 19, 23. Obercassel, I: 117,

:

375-76, 380-82, 384, 385-87, I:

361.

333, 376, 378, 381-82, 384, 389, 393-95. 396-98, 4°°. 401, 402, 405, 407, 409, in. (Ba-), III: vili.

Nufor, IV: 108, 109. Nunatagmiut, IV: 355.

Nung, II: 560, 577, 579, 582. Nungabuya, IV: 55, 1.

Nunuma,

III:

275. III: 275, 291, 292, 336,

Nupe,

34 2 Nutca, IV: 376,382-55, 389^1. -

Nyai (Ba-), III: Nyakusa (Wa-),

Nyambo

609.

Ogain,

I: 421.

19, 21-24, 28. III: 251, 256, 261.

II:

III:

677.

Ogibwe

(Ogibway), I: 519, 568, 595 - IV: 376, 403, 404,

406, 407, 413, 427, 428, 431, 432, 437, 490. Ogowe, III: 650. Oiampi, I: 569 - IV: 611, 627. Oiana, IV: 611, 614. Oikop, III: 435. Oirati, II

(Wa-),

III:

453,

467-69, 471, 488, 489.

Nyaneka (VaNyanyeka),

III

:

597, 600, 602, 604, 606, IX. Nyangbara, III: 379, 421. Nyangia (A-, Ma-), III: 587, 590,

IX.

Nyankole (Ba-), III: 453. Nyari (Ba-), III: 501, 547, vili. Nyasa (A-), v. Nyangia. Nyatoro (Wa-), III: 453. Nyaturu (Wa-), III: 440-42, 470,

130, 207, 215, 222, 234, 245, 250. 358, 370, 373- 377. 383. II: 304» 385, 39i, 394 308-11, 601 - III: 4, 22, 24, 554- 651 - IV: 5. Ominoidea, I: 71. Ona (Selknam), I: 195, 212,

220, 233, 291, 415, 452, 454- 55o, 558, 592, 616, IV: 327, 650, 645 686, 693, 695, 696, 698,

47 1-

453639,

680700,

198,

-

265,

270,

56, 130-32, 166-69, III: 86, 678, 693-94

II:

Olci,

J

II:

357, 358. Oldanon, II: 631. Oldoway, I: 118, 121-22, 237 - Ili: 13, 28, 31, 50, 1. Olive, IV: 464.

II:

639,

640. I:

413, 420.

49i, 499, 502, 503, 508.

Orarimugu, IV: 668,

xi.

Ordos, II 381, 390. Orejones, IV: 661. :

425,

457,

122 -

(v.

Orientalidi,

Oriva,

1

Orlam, Ormuri, Orocci,

III: 88, 460 Iraniana R.).

1 340, 384. 484. III: 678. :

:

II: 441, 484. 436 - II: 325, 357-

I:

359, 362, 367, 381, v. Oroccioni, II: 341, 357, 358, v. Oroki, II: 357, 358, 362.

Oromo, III: 224, 241, Oromonica Sr., I: 412 -

381.

Olo-ngagiu, II: 639. Omagua, IV: 338, 627,

Omaha,

Orang-Laut, II: 625. Orang-Sakai, II: 617, 624. Orang-Sekah, II: 625. Oraon, I: 271 - II: 483, 490,

Orokolo, IV: 90, 146, in.

Olmechi, IV: 475. Olmo, I: 114 - II: 12. Oloti,

649.

III: 125. Orientale R., I: 319, 364, 392, 409, 440 - II: 48, 421, 422,

Okiek, III: 439. I:

604-09,

Onin, IV: 90, 140, in. Onondaga, IV: 427, 434. Opaiè, IV: 652, xi. Opaina, IV: 641. Opata, IV: 446, 463, 466. Oran, IV: ni.

Orfella,

Oki, II: 532.

Olandesi,

III: 311.

Oneida, IV: 427, 434, xn. Onghi, I: 271, 276, 405, 428, 520, 589, 667 - II: 560,

Orfa, III: 117.

390.

:

Okanaga, IV: 383, 384, xn.

IV: 623.

463-

453,

Oceanica R.,

275, 343- 344. 349, 350. 396

III: 587. (Wa-), III: 453, 459,

Nyamwesi

589,

120, 207,

214, 215, 236, 249, 250, 440, 442 - II: 14-16, 19, 313 III: 25.

Ofnet, Ogadèn,

ni.

Nubiani, III: 333, 381. Nuer, I: 342, 362 - III: 87,

Nueshi

Ometi, III: 231-32. Ominidi, I: 59, 69-71, 80, 90, 93, 98, 109, 116, 125, 126-

Ondo,

1.

R.,

O'menghen, IV: 92, ni. Ometepe, IV: 50, 505.

723-

139-44,

Oatuana, IV: 641.

N ubica

III: 583,

IX.

Nosairi, v. Ansarle.

392,

456,

vili.

270,

I:

488,

460,

Nyua, IV:

Nzimu

266.

55, 1. III: 453,

"(Ba-),

316,

:

Norvegesi, 350, 35i

IV:

Nyol-Nvol,

267, 273-74, 276, 322, 375, 422-23, 426, 427, 436, 437,

264,

264,

267, 268, 419, 453, 472, 477, 478, 483, 589, 609, III, IX. Nyimang, III: 385.

>

250,

221,

574 - IV: 410, 412,

270. III:

181, 224, 231. Orotinà, IV: 502, 50J. Osage, IV: 410, 412, 423, 731, XII.

Osmani,

II:

418.

,

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Osman-Mahmud,

III: 251,261. Osseti, I: 271, 275, 276 - II:

322, 337, 415, 416, 434, 435, 437-4°. 447Ostiachi (-ki), 1 198, 437, 439 II: 192, 212, 213, 217, 241, 338, 341. 346, 347, 54 8 "5 2 » :

353, 377-

366,

358,

354-

375.



Homo

v.

palestinus,

:

Ottentotta R., I: 343, 344, 361, 380, 388, 392, 403, x - III:

678-81. 157, 196, 216, 217,

252, 270,

275, 276, 292, 343, 344, 351, 366-68, 378, 382, 391, 392, 394. 395, 425, 432, 527, 528, 533, 605, 619, 621-22, 625, 628, 637, 659, 670, 678 - III

:

72,

67,

76,

85, 89, 90, 93,

79,

100,

80,

106-08,

413, 417, 441, 618, 621, 626, 641, 646-50, 654, 655, 670,

676-91,

III,

v.

IX.

Ambo.

Oyo, III: 275, 312, 313.

Pacaguara, IV: 639, 641. Pachpo, II: 393. Pachtàn (Pathàn), v. Afghani. Pacifidi, 1 384 - IV: 323, 376. Padana Sr., I: 299, 411 :

83,

84.

Padang, III: 378. Padaung, II: 560, 574. Padhola, III: 421, 453. Paez, IV: 528, 529, 553, 611. Panari, II: 482, 484.

Pahouin, III: 536 - (v. Fang). Paiconeca, IV 639. Paiute, IV: 383, 391, 393, :

731, XII. Paiwan, li: 631, 633. Pakalla, III: 275.

396,

446,

Pak-pak,

II:

631.

pale-

5°3-

Pangwe, 1

70, 90, 91-109,

:

249, 253, 309-11, 315 245,

22-24,

-

11

III:

45-46.

4°,

37-

9i.

R.,

I:

215,

452, 455. 458. Paleoasiatici, I: 195, 206, 575, 612 - II: 336, 338, 341, 347, 357. 365. 366, 368, 369, 373. v - IV: 360, 366, 388. Paleoindidi, I: 412, 413, 445-

x-II: 319, 488, 495, 498, 500 - IV: 26. Paleomediterranei, I: 448 -II: 448,

495 - III:

28,

Paleomelanesidi,

Paleomongolidi

,

92, 93, I:

1

:

385,

113.

424.

384, 438 -

II: 593, 615.

Paleonegridi,

1

:

385, 427 - III

:

83, 3°8, 499. 502.

Paleosarda

Sr.,

1

:

409, 440 -

II: 47, 54, 78, 79Paleosiberiana R., I: 406, 436,

438, x-II: 321, 324, 344, 364-65, 374-75, 4°4Paleosudanesi, III: 572. Palicur, IV: 611. II: 491.

Fang. IV: 1 (tav.).

v.

Pankalla,

Pano, IV: 639, 640, 641, 647. Papago, I: 228, 272 - IV: 463, 466, XII. 278, 309, 317. I: 252, 261, 262, 265,

452, Papel,

446,

III:

Papua,

92, 94-

Paleoamericana

Palli,

51,

:

stinns.

II:

Ottawa, IV: 427, 431.

78, 79, 95, 441, Ottentotti, I: 122, 198, 200, 212, 213, 225, 228-30, 251,

Homo

v.

Panare, IV: 611. Pance, IV: 555. Panconeca, IV: xi. Pande, III: vili. Pangiabi, II 484. Panian, II 486, 489, 490, 500, :

neandevtalensis.

114, 126, 127, 129, 130, 235,

464, 465, 470, 473, 503, 719. Otomì-Manghe, IV: 464, 465, Otsunga, IV 690.

II:

590.

236,

Otomachi, IV: 611, 623, 641. Otomì, I: 232, 272, 275 - IV:

Ovambo,

II:

Paleanthropus neandevtalensis

Paleàntropi,

v.

Otàvalos, IV: 553. Otè, IV: xi. Otò, IV: 410, 412, 421.

65,

I: 195 - II: 338, 560, 566, 567, 590, 592, v. 564, Palànnica Sr., I: 408, 438 -

Palaung,

767

272, 275, 289, 290, 305, 367, 370, 377, 421, 424. 429, 43i, 478, 5!2, 532, 553, 612, 617, 660, 669 - III: 703, 704 -

IV:

in,

123, 130, 131, 158, 160, 171, 175, 228, 248, 265, 1. Papua-melanesiana R., I: 402,

422, 423, x-II: 423, 616, 628, 630 - IV: 6, 26, 98, 106-108, 127, 145. Papua-montana R., I: 402,.

424, 105.

x - IV:

Papuana

R., I:

- II: 324Papua-Pigmei, Papuasidi,

1

xi.

595-

Paraian, II 486. Paranthropus, 1 73, 74. Paravilhana, IV: 611, 614. Parb, IV: ni. Pare (Wa-), III: 453, 473- 478:

664, XI. Paressi, IV:

464, 465. R., I: 411

IV: 678, 685 -

(v.

628,

- II:

x

Pam-

pidi). I: 415 - IV 315, 321, 323, 327-28, 335-36, 342, 566, 568, 610, 614, 635, 642, 663, 668, 671, 679, 684, 692. :

Koso.

II:

615.

Parentintìn,

396, 397, 399, 411, 4 2 7Pamlico, IV: 426. Pampanga, lì: 631, 633. Pampeana R., I: 415, 559,

v.

104.

402,

x-II:

Pame, IV Pamiriana

Panamint,

94,

401,

21,

Pareìdi,

Pampidi,

IV:

649 423, 27-29, 107. (Pohr), II: 560, 589, 591.

IV:

Paluan, IV: 158, 159. Paluo, III: 379. Paluse, IV: 383, 386.

-

361, 388, 423

377,

:

422,

Par

100, 103, 104,

:

Paliyan, II: 502. Palmella, IV: 614, Palta, IV: 553.

:

89, 96-98, 114, 115, 121-

86,

38,

6,

106, 108,

I:

632,

457 - IV: 627,

633,

659,

639,

614, xi. Pari, III: 33 3, 378. Paria, II: 500, 503. Paricuta, IV: 611. Pariri,

IV: xi.

Parsi, II: 425, 447. Pashto, II: 484.

Pasquensi,

1:

451 - IV:

26,

188, 230-38. Passe, IV: òli, 614, 639. 28,

Patagone Sr., I: 365, IV: 314, ^22, 323.

415 -

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

768 Patagoni, I:

g,

io,

530, 559,

592 - IV: 314, 678, 679-87, 695, 698. Patagonidi, I: 384. Patashò, IV: 652, 655, xi.

IV: 93. Patwin, IV 383. Paumarì, IV 614, 63g, 640,642. Pauserna, IV: xi. Pauwi, IV, in. Paviotso, IV: 383, 391, 396. Pawin, IV: 395. Pawni (Pawnee), IV: 410, 413, 418, 412,440, 456, 731, 737. Paya, IV: 503-505, 507. Payaguà, IV: xi. Peba, IV: 640. Peceneghi, II: 244. Pedi (Ba-), III: 446, 635, 638, Pati,

:

:

639,

458 - IV: 564,

I:

567, 681. Peinde, III: vili. 566,

Pelende,

III:

508.

512,

1

514,

:

VIII.

Penobscot, IV: 425, 427. Pensacola, IV: 439. Penuti, IV: 383, 387, 389, 390, Peoria, Pepel, Pericù,

399.

4 6 4-

Papel.

21$, 244 - IV: 296, 3°3. 304. 389, 39i, 392, 396, 446. Permiachi, I: 276 - II: 211, 212. Persiani, I: 282, 411 - II: 335. 38o, 387, 415, 441, 443, 446, 447, v - III: 131, I: 214,

226, 269, 454, 475, 609, 698. I: 552, 583, 612, 663, xiii - IV: 196, 314, 322, 510, 523, 531, 557, 558, 627, 647, 710.

Peruviani,

Pesegem, IV: 91, 94, Peta (Ci-), III: 587.

12,

8,

5,

3,

434

392,

168,

195, 196, 198, 200, 203-10, 216, 217, 222, 237, 270, 2J5,

276, 289, 301, 342, 348, 358, 367, 368, 375, 377, 380, 382, 385. 386, 398, 424, 527, 428, 505, 512, 520, 527, 537, 542, 543. 54 8 55o, 557. 559, 561, ,

96,

ni.

Peul, v. Fulbe.

Pianagoto, IV: 611, 614. Piapocò, IV: 611. Piaroa, IV: 611, 641. Picunce, IV: 564, 681. Piedi-Neri (Blackfeet, Siksika), I: 261, 272, 274, 275 - IV: 383, 413, 415, 418-22. Piegan, IV: 383, 420.

336,

335,

342,

368,

391,

397, 404, 43o, 43 *• Pie, II: 610, 649.

Plesianthropus, I: 72. Pnong, II: 583. Pocoman, IV: 464. Poconci, IV: 464.

Podoko,

III:

J55.

Podzo (A-), III: 586. Pogoro (Wa-), III: 453,

566, 569, 579, 584, 592, 597, 617, 624, 626, 628, 655, 656, 663, 670, 681, 685-90, 704, 709 - II: 312 - III: 75-78,

472. Pòjulu, v. Fagelit. Pok, III: 436.

81, 85, 96, 97, 100, 104-105, 107, 108, 334, 362, 451, 489,

Pokomo

Pokao, IV:

91,

471,

ni.

Pigmidi,

(Wa-), III: 221, 453, 477. 478. Polacchi, I: 194, 195, 261, 270, 275, 309, 310 - II: 5, 55, 56, 192, 202-05, 2 °8, 225, 1. Polani, II: 192, 195, 202, 203. Polinesiana R., v. Polinesidi.

Pigmoidi,

Polinesiani, I: 207, 219, 223, 236, 251, 265, 274, 277, 305, 312, 340, 342, 343, 345, 351, 352, 360, 361, 363, 367, 370,

492, 500. 5°2, 513. 521, 533. 534, 540-81, 650, 653, vili -

IV: 37, 91, 93, gs, 97, 98, 112, 115-18, 184.

I: 378, 382, 403, 404, 418, 424, 426-28, 432, 433, x - II: 627 - III: 76-78, 9395, 54 8 556, 558, 559, 560.

202,

I:

206,

217,

368, 374, 375, 377, 380, 423, 424, 428, 527, 543, 559, 561, 565, 568, 617, 624, 655, 690 - II: 318, 604, 609, 611, III: 76-78, 85, g 4 625

377, 386-359, 445, 449, 450, 524, 534, 537, 554, 569, 595, 645, 657, 658, 664 - II: 327, 622, 642 - III: 572

105, 107, 266, 451, 456, 489,

35,

- IV:

-

,

500, 502, 540, 544, 547, 548, 557, 558, 562, 564. 579" 581, 601, 650, 713, vai -

IV: 427, 431. v.

I:

378,

>

643, 667, 668 IV: 194, 321, 322-23, 349, 403. Pende (Ba-, Pindi), III: 508, Pellirosse,

Pigmei,

in,

IX.

Pehuence,

Pigmea R., I: - Ili: 496.

IV: Pijà,

95-

93.

IV: 545. I: 581

-

Pilagà,

IV:

672,

PlLTDOWN,

HO,

I:

I

I: 228, 414 - IV: 383, 440, 452, 446, 463, 466, 468,

xii.

Pimenteira, IV: 614, Pindi, v. Pende.

Pinar,

xi.

115.

I:

IV: 502, 503, 505, 507,

508.

Pirenaica

Sr., I:

411 - II: 125,

128.

Pirindà,

IV 465. -IV: 445,

27,

380,

382,

384, 398, 413, 415, 423, 449, 450, x - IV: 25, 27-29. Pomerani, II: 192, 203.

(California), I: 232 IV: 383, 389-93, 394, 395,

638, 640.

Pitecàntropi, I: 51, 75-82, 86, 89, 105-iog, 128, 146, 207,

374 - II:

308,

309.

Pitjendadjara, IV: 75, 1. Planidi, I: 414, 457 323,



399-

(Congo), III: vili, Ponca, IV: 412. Poncatgo, IV: 652, xi. Pondo, III: 85. Pontica Sr., II 48. Popoi (Ba-, Popoie), III: 501,

325,

503. 527. 529, 53i, vili.

Popoloca, IV: 464, 465. Portoghesi, I: 270, 309 - II: 6, 55, 120-24, 152, 156-58, 1

-

:

Piro, I: 212

321,

23-25,

:

Pioghe, IV: 611. Pipìl,

265, 479, 1. Polinesidi, I: 365,

I3-I4.

Pima,

473.

19,

148, 182-238, 239, 241, 252, 254, 257, 259-63,

Pomo

XI.

673,

18,

106,

328,

Ili: 103, 278, 310, 312, 329, 476, 504, 508, 542, 697698 - IV: 627, 655, 706, 714, 720. Portoricani, 1 265. Potawatomi, IV, 427, 431, :

IV: 329,

437, xil.

Potiguara, IV: 627, xi.

.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

Poto

(Ba-), III: 501, 503, 529,

Potomac, IV

440.

:

IV: 672. Powhatan, IV: 376, 426, 427. Poyas, IV: 567. Poturero,

Praesapiens, I: no. Praterie (R. delle), v. Dacota R.

Predmost,

117,

I:

119, 207,

214, 215, 249, 442 - II: 12, 13, 16, ig, 22 - III: 37.

Pre-Europidi,

418,

I: 409, 410,

443, 447. 45o. 45i, 455.

x

-II: 212, 242, 354, 356,374. 376. 377. 623 - IV: 26, 304.

Pre-M ongolidi,

I:

406,

385,

407, 434-39, 443, 449, x II: 319, 320, 322, 325, 356, 377. 404. 595. 615, 621 -

IV: 25, 304. Pre-Niloti, III: 75, 201, 223, 241, 333, 380, 384, 389-93, 426, in. Pre-Ominidi, v. Proàntropi. Preslava Sr., I: 411 - II: 53, 205, 208, 209, 267.

Proàntropi, 1 70-82, 83, 105, iog, 128, 207, 253 - II: 22. Profaneràntropi, I: 110-17, :

127 -

II: 11.

IV:

Proto-Polinesiani, 196,

Vili.

Proto-Serbi, II: 255. Proto-Slavi, II: 53, 209, 267.

Proto-Tasmaniani, IV:

Pueblo-andidi

I: 414, 457-58, 332-28, 335, 336, 344. 345, 347. 452, 471. 472. ,

Pueblo-andina

R.,

I:

532, 732, 736, XII. Puelce, IV: 566, 681, 682, 685, 686.

Puget, IV: 732. Pugliese Sr., II 48. Puinave, IV: 611. Pukina, IV, ni. Pu-la, II: 562. Pulaian, II: 486, 489. :

Puruhà, IV: 553. Putimà, IV: 545.

:

249,

Proto-Indonesiani,

II:

321,

I:

118,

III:

28.

Proto-Melanesiani,

Proto-M ongolidi,

49

493,

13, I:

424 126.

II: 320, 321,

1

:

442

BlASUTTI, IV.

-

Rama

(Ba-),

II

:

502, 503, III: 534,

505. vili.

Ramo,

IV, ni. Rasciàida, I: 195 — III: 179, 180, 183, 184, 189, J97, 198. Rega (Wa-), III: 446, 518, 526, Vili. Regiang, II: 600. Rek, III: 378. II: 53.

Sr.,

:

116.

223, 453. Rengao, II: 585. Reshiat, III: 423. :

Rhodesia,

270.

403,

497,

III:

500.

Riseigat,

333. :

:

609, 4,

Qara, II: 458, 479. Qitay, II: 388. Quaiegu, III: 224.

6,

55,

251,

640,

648,

663 -

246, 248, 304 128, 132, 150.

99,

115,

Romeni,

261,

I:

270 -

II:

243, 245, 246283, 295-298, 1.

227,

279,

Roro, IV: 91, 130, in.

v. Arkansa. Quara, III: 180. Qhèciua (Kechua), I: 414 IV: 323, 325, 334, 339, 525-

527, 529, 536, 538, 590, 600, 639, àgi, 1. Quileute, IV: 383. 544,

Quinzano, 1:114, JJ5, 249,250. Quioco, v. Ciokwe.

II: 23-4.

III:

Rolong (Ba-), III 633, 640, ix. Romani, I gg, 100, iog, 468,

III:

Quimbaya (Kimbaia), IV:

471.

Rinnekaln,

611.

495-

IV:

Rimi,

Cjuapò,

622.

442 - II:

-

113,

1

180.

III:

Rama,

II:

Proto-Faner antro pi, 253 - III: 46.

126,

Raia,

528,

184. 114, Proto-Etiopici, I: 118, 126, 446 - Ili: 31, 43, 92, 114, 186.

Proto-Mediterranei,

250-52, 254, 2 55, 259, 261, 263, 268, 270. Rahitu, III: 223.

Ribi, III: 260, 261, 267, 268,

34,

Proto-Camiti, III: 31. Proto-Croati, II: 255. Proto-Egiziani, III: 32,

Rahanuìn,

2 49,

Purighi,

35, 38.

:

276,

18.

:

II

IV:

457

296-298.

II:

500. 584. III: 230,

487,

235-37,

- II: 493, 495 - IV: Proto-Boscimana R., Ili

126,

591.

584,

v. Broken Hill. Rhodia, I: 216 - II: 517. Riàng, II: 560, 564. Ribe (Wa-), III: 268.

649. I:

486, Raglai,

Rendile, III

:

456,

560,

Renanna, III

II: 321, 324, 404, 614, 618,

414,

II:

Radimici, II: 198. Ragiaputi, I: 192 - II: 483,

Renana

Punan, I: 406, 436, 527, 621 - II: 618, 620, 630, 649. Punan R., 1 406, 436, x -

Può, II: 560, 574, 595. Puri, IV: 654-56, xi.

375,

-

Pueblo-andidi) Pueblos, I: 244, 261, 262, 272, 536, 537, 542, 572, 671 IV: 281, 323, 329, 338-39, 427, 430-31, 440, 445-46, 448-52,, 455-56, 462, 466, 470, 474-75, 480, 487, 524, (v.

Proto- Armenoidi, IV: 193. Proto- Australiani, I: 124, 126

525Proto-Nordici,

414

Rabai, III: 477.

Rabat, I: 101, 104, 115, 127 - Ili: 23, 50, 1. Rade,

x - IV:

Punin,

618,

18.

Psciavi, II: 435, 436, 440. Pubi, III: 534.

Proto-Adriatici, II: 53. Protoàntropi, I: 70, 84-91, 105, 106, 127, 129, 245 II: 309 - III: 22. Proto-Arii, II: 37, 38.

617,

195,

236.

200,

629,

769

Roswi

(Ba-), III: 612, ni, ix.

Rotakas, IV: 92, in. Rotinesi, II

Rotse

:

(Ba-),

600, 620. III: 447,

592, 593, 596, 597, OI2 ni, IX Ruala (Siria), I: 275, 276 II: 415, 457. 466, 477. (Africa), III: 117. Ruana, III: 467. ,



Rucuyen, v. Oiana. Rueng, III: 378.

-

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

770 Rugara, IV: ni. Ruguru, III: 473, 474.

Salish, I: 336, 573,

Rukwa,

III: 454. Ruli (Ba-), III: 460. Rumbi (Ba-), III: 347,

529,

382-84, 386, 387, 398, 399, 457. 47 8 515. 737- XII. ,

527,

Rumeni, v. Romeni. Rundi (Ba-), III: 458.

Runga (Sudan),



(America),

Russi, I: 262,

II

400.

:

IV: 431. Saluma, IV: 611. Samaghiri, II: 357. Salteaux,

III: 333, 336. IV: 90.

271, 273,

IV: 611, 641.

Saliva, Salor,

Vili.

531,

IV: 38 3, 394. 656 - IV:

Salina,

284,

309. 358, 394- 678 -II: 3, 4, 7, 54-56, 192, 193. i97^ 3. 198-202, 206, 212, 213, 230, 231, 232, 254, 331, 337, 345, 349, 350, 352, 353- 356, 358, 374- 38o, 392, 393. 434-37- 1 - IV: 367, 368. Ruteni, II: 198, 200, 201, 203. Ruwa (Wa-), III: vili.

Samaritani,

I: 32, 271, 273, 302, 340, 341 - II: 452, 460, 461, 464, 463. Samba (Ba-), III: 509.

Sambal,

II:

Sambo, Sambur, Sami,

633. III: 318. III 223, 431, 535, 433. :

Lapponi.

v.

Samo, III: 273. Samoani, I: 195, 228, - IV: ^ 273, 341, 413

233, 272, 186, 258.

436, 437, 3gi II: 218, 325, 336, 338, 341, 342-48, 349-53. 358, 364,

Samoiedi,

377-

Saàd, III: 251. Sab, III: 251, 261. Sabderàt, III: 180, 197. Sabei,

II:

453, Sabubn, II: 600, 613.

Sacamecran, IV: 652, Saccopastore, I: 90,

xi.

91, 93, 95, 96, 97-100, 101, 103, 108, in, 113, 116, 235, 24(1,

2 55. n. Saci, II: 382,

Safwa (Wa-),

383. III:

453, 472. 341, 332, 354. Sagara (Wa-), III: 453, 471. Saìiancuia R., I: 412, 448, x Sagai,

-

II:

Ili: 89, gì, gs, 166, 175.

Saho, III: 179, 180, 187, 794, 577. Saiani, II: 354, 376.

IV:

92.

Sakai, I: 202, 208, 271, 275, 278, 423, 435, 363, 568, 621 - II: 600, 610-13, 616, 617, 649, v - III: 545. Sakai-Toala Sr., II: 61 1, 612. Sakalava, I: 412 - III: 698. 700, 704-07, 711, 715.

Sakata Sala,

(Ba-), III:

III:

vm.

597.

Saladoani, IV: 324. Salamat, III: 332, 351. Saldahna, I: 101, 102-03 III:

23,

50,

1.

:

461 - II: 58, 62, 72, 78, 7g, 88, go, g3, 106, 107, iog. Saricoli, II: 399. Sarik, II: 400. Sarisen,

Samuco, IV: 672,

II:

631.

Sarsi,

IV: 413, 420,

Sarti,

II

vi.

396-99.

:

Sanva, III: 336. Sasak, II: 600, 617. Sauarca, III: 117. Sauk, IV: 427, 431, xn. Savolasti (Savolaiset), II: 214, 215-

Scandinavi,

I:

198 - II: 5, 42, I79- 82 » 22 ° ~

56,

139-44»

IV:

713. III: 232,

Sce,

v.

1.

238.

Sceienne (Cheyenne), IV: 403,

xi.

San, v. Boscimani.

410,

Sanapanà, IV: 672. Sanaviron, IV: 681.

Scelkup,

XII.

731,

413, II:

341,

352,

354,

San Carlo (Apache), IV: 446. Sandave (Sandawe, -\vi), I: 433 - HI: 73- 79, 80, 93,

377. v. Scerente, I: 637 - IV: 652, xi. Scetibo, IV: 6J9. Sciacco, III: 238.

268, 418, 420, 422, 440-43, 451, 433, ni. Sandè (A-), I: 245, 556, 363, 639, 669 - III: 85, 333,

Sciangalla, III: 200, 384, 389. Sciara, II: 390, v. Sciavi Sr., 1 405 - III 344, vìi. Sciaveli, I: 195 - III: 261,

338-39, 34 1 345-4°. 369373» 370, 371-72, 379, 388, 530, 532, 533, "i. vili. Sanga (Ba-), III: 514, in.

264, 270. Scicriaba, IV: 652, xi. Scidle, III: 237, 261, 263, 264. Scilluk (Shilluk), I: 342 - III:

Sangiran, I: Sango (Wa-),

333, 376, J77. 381-82, 393. 394, 395, 396, 398, J99, 400, 403-04, 407, 409. Scinascia, III: 22 3, 227,

-

76, 77, 81, 82. III: 332, 338,

34*. 3°5. 368, 433, 499, vili. Santal, I: 195, 271, 691 - II:

199, 200. II: 383,

Sai,

Sailo,

I:

Saraceni, II: 454. Sarakatsani, II 284. Sarakollé, v. Soninke. Saramo (Wa-), III: 433, 473. Saraveca, IV: 614, xi. Sarcee, v. Sarsi. Sardi, I: 270, 273, 276, 2g2,

483, 484, 486, 487, 490, 491, 494, 499, 5°°San Teodoro, I: 207, 213213, 409 - II: 12, 15-17, ig - III: 28. Santi, IV: 410. Santrokofì, III:

Sanye (Wa-), Sao,

III:

Saoch, II

:

433.

Saposa, IV: 92, ni. Sara, I: 304, 334 - III: 332, 336, 34 -4L 343, 347, 363, III,

Scior, II: 341, 354. Scira (A-), III: vi 11.

IV: 524, 554. IV: 611, 659.

Sciti, I: 5

386, Sciuro,

349. 590.

365,

VII.

231,

Scirianà,

Sapei, III: 436, 437, 433-

364,

384,

J97. 406,

238, 240, 332-33Scipaia, IV: 627, xi.

Serri,

293. III: 266,

:

:

-

II: 216, 381, 382,

410. I:

348

-

III:

4-4.

423, 426. Scozzesi, I: 231, 261 - II: 42, 45, 148, 149. Secani, I: 621 - IV: 403, 407,

411.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Sedàng,

I:

449 -

II: 360, 5S4,

Shahara,

II: 458, 470. (Wa-), III: 433, 473,

// Sicani,

II:

58.

503, 595Sefardim, II: 460, 465. Segai, II: 600.

Shambaa

Segeiu iWa-', III: 477.

Shammar,

Seistani,

II:

Shan, II: 338, 360, 566, 567,

Sidamo, III: 231, 234. Sifan,

v.

575- 576, 579, 5 Q -, 595> v Shangama, III: 426.

585, 591,

Moke

Selòn, v.

Sema,

Shambioa, IV: 665,

Ona.

565, 570. Semai, 600, 610, 613. Semang, I: 276, 398, 41S.

42^

431, 435, 621, 663 - II: 318, 324, 338, 360, 589, 600, 609-613, 626, 629, 649, v

- Ili: .544, 567 - IV: 94. Semibantu, III: 85, 332, 337, IV: 428, 438, 439, xn.

Shatt,

Semiti,

I:

5,

363,

610,

619,

706 - II:

621,

335, 337, 415, 416, 421, 440, 449-80 - Ili: 178, 180, 223. Semìtica R., I: 364 - II: 47,

457. 459 - HI: 90. III: 116.

Semmur, Semnana,

43i.

Seneca,

624 - IV: 42 7, 434,

I:

xn. (Ba-), III: 586, ix.

Senghele [Ba-), III: 521, vni. Senoi, I: 208 - II: 338, 600, 609-10. Sentani, IV: 90, 107, 120, 122, J

32

,

133. *39. "I-

Senù, IV: 544, 545. Senufo, III: 74, 274, 293-97. Serbi, I: 270, 275 - II: 5, 56, 226, 247, 232, 254-56, 260264, 280-81, 204. 206-07, J -

Sere, III: 333, 338, 373. Serèr, I: 405 - III: 74, 273278, 270, 500, 301. Seri,

I:

466,

272 - IV: 446, 463, 468. :

IX.

Sgau, II: 360, 574.

Shaanba, III: nò. Shahaptm, IV: 383, 286, 396, 399,

415.

-

662, 664, XI.

737-

II: 570. Sigua, IV: 502, 50J. Wa). Ili: 473Sigula, III: 473. Sihanaka, III: yoo, 702, 704708. Sikh, I: 195, 411 - II: 486, 491, 497, 5°°Siksika, v. Piedi Xeri. Silvestre R., v. egride sil-

-

N

vestre

(Shawnee),

v.

Sba-

vane.

Silvidi,

Sherani, II: 441. Sherarat, II: 413 - III: 11 7. Sherbro, III: 309, 3,14. Shi (Ba-i, III: 456/ Shila (Ba-), III: vili. Shilanghe (Ba-), III: vin. III:

(Ba-), v.

511,

vili.

R. I: 384 - IV: 323, 404.

II:

Siluri,

Sherafada, III: 332, 336.

III:

587,

-

II: 3°3. 3o8. 3°9. 312.

Sinaugulo, IV: 159. II

484.

:

Singa, III: 40, 42, 81,

Shinge (Ma-), III:

Singalesi,

vili.

Shir, v. Kir.

Sholiga, II: 4S7, 490. Shompen, II: 617. Shona (Ma-), III: 6oq, 612-15, 622, III, IX. Shoshoni, I: 2-2, 274, 275,

576 - IV:

383, 396, 399, 410, 413, 462, 731, 737, xn. Shugni, II: 399.

Shukria,

III

Shuobah,

333.

:

II:

19,

315.

Shushan, III: 175. Shuswap, IV 383, Si

[Wa),

Sia,

III:

Siamesi,

I:

2.99.

III: 442.

275. 24-, 261.

II:

357. Sibu, III: 223, 241.

Singpho, v. Cins-pò. Sinica R., I: 315, 331, 408,

x -

II: 323, 324, 401, 530-36, 3U2, VI. Snudi, I: 384 - v. Sinica Ti. Sino-Tibetani, II: 336, 33S,

437, 328,

.

v.

360, Sinsi,

IV: 610.

Sintan, Sinyar, Siona, Sioux, Sipibo, Siriani

III

:

III:

nj. 333.

IV: v.

5^5. Sin.

IV: 639, 641, 643. 1

:

04, 113.

[Siri),

I:

271,

276 -

II: 335, 337. 463. 466, 468. Sineni (Komi), II: 4, 1 2 22,

265,

271, 275. 305. 313, 315. II: 336. 33S, 401- 560, 575v. ^ 577» 593. 5^5. Siberidi, I: 384.

Sibo,

1.

210,

195,

284,

Sipka. v>4-

I:

229, 422, 585 - II: 322, 484, 485, 48S, 497, 500, 517, 518, v - III: 696. Singia (Wa-), III: 433. ---.

Shoa, III: 351. Shocò, IV: xi. Shogo, III: vili. Shokleng, IV: 652, 656, 681.

vili.

Sinàntropo, I: 50, 76, 78, 80, 84-89, 90, 91, 99, 102-03, 103, 108-09, 114, 727, 128, 144-147, 207, 245, 374, 668

Sindhi,

Scilluk.

147. III: ix.

Simaa (Ma-), Simba (Wa-),

Shina, II: 337, 380, 512.

:

Serpa, II 482 Serrano, IV: 383, 389, iv. Serune, IV: 661. i\Ya-, iru Zezuru), III: 609,

73 2

Shirazi, III: 267, 475. Shloch, III: 116.

Seng, II: 585, 591.

Senga

378. iShaAvnee), IV: 42 j,

439,

Shilluk, ix.

19.

:

Shavante, IV: 652, 653, 336,

Shilele

III: 116.

Semnones, II: 194. Sena (A-), III: 5S6, 587,

II

-

III:

Shavano

Seminoli, 737,

230, 231-40, 241, 333, 426,

45^-

Shaqelà, v. Sciansaììa. Shara, II: 380. Shasta, IV: 383, 389-91, 307.

Shawni

502.

344.

xi.

II: 413, 4/3.

Shan-Koba,

11.

II:

no.

Sidama, III: 204, 221-26, 22S,

475-

447. 639.

IV: Selknam, Sek,

Siculi, II: 32, 58, 60, 67,

193, 212, 213. 231. 341. 349, i,

v.

Sinono, 530, -,

I: 453. 455. 436. 4 545. 588, 639 - IV: 639. 657, 639, XI.

ton, IV: 420 Sitamin, IV: 90,

in.

INDICI-:

772 Siù,

I: 272, 2J5, 414, 576, 581, 678 - IV: 405, 410, 412, 413, 418, 457. 73i. 732. 733,

5,

735,

noriana R.).

IV: 611.

Skhul, 245 -

106-09, 7/ 5-

I:

II:

I2 7>

310.

IV: 384. Skokomish, IV: 389. Slave, IV: 403, 409, 411,

vi.

Slavi,

55,

II:

5-7,

3,

37,

40,

Sora, II: 483, 484, 497, 502. Sorabi, II: 5. Sorko, III: 286.

Sotho (Ba-, BaSuto), III: 593,

Skitsuish,

193-98, 202, 210-12, 223-30, 243, 246-48, 252, 254-57, 263, 265, 266, 274, 279, 280, 283, 285, 298, 460, 192,

1

R., I: 414, x IV: 322, 397, 451, 468, 470. Sonoridi, I: 414 - IV: 323, 324, 326-28, 335 - (v. So-

Sonoriana

xii-

737. Siusi,

41

383, 423,

254-56, 257-58, 259, 260, 264-66, 285, 1. Sobo, III: 313. Socorro (Sokoro), III: 332, 197.

336, 340-41, 343, 347. Socotrani, III: 697. Soga (Wa-), III: 453, 4/iSoioti, I:

576 - II: 341, 352-

II:

I:

I:

250 -

12.

276, 304, 341, 413, 44 (>. 566, 568 - III: 31, 80, 89, 90, 179, 208, 216, 221-J4, 226, 227, 240, 250-64, 265,

267-270, 416, 417, 434, 459, 477. 704. ni(Ba-), III: vili.

Somono,

III:

286.

Somrai, III: 332, 336, 352. Songhai, I: 276 - III: 273,

2-

1

385 -

:

(v.

Suda-

nese R.). Sudììiongolica R.,

IV: 737Spy, I: 94, 96, 98, in, 7/5,

Suku,

124,

Squamish, IV: 382, 383. Stangenas, I: 49 - II: Steatopigidi,

23.

378, 403, 404, 418, 424, 425, 432, 433, x II: 14 - III: 34, 38, 43, 8 601, 617, 93-95. 4 l8 7 654. 6 55- 681. 1

:

-

Si

I

I: 90, 91,

in,

115, 116,

KKFONTEIN,

Stieng,

I:

72,

95, 96, 129. 73.

560. Strandloopers, I: III:

II:

241, 403 653, 655, 111. IV: 383.

78,

36,

Stuwihamuk,

Suacron, III: 261. Suàheli (Waswaheli), III: 267, 446, 453, 467. 473. 475. 489, ix. Suani, II: 434-436, 439, 440. Suasi, I: 206. Suassi, III: 117. 111.

Subanum,

II:

Soninke,

Subiva (Ma-), III: 592, i\\ Sub-Nordica R., II: 44, 45,

Sul*- Artica

633.

IV:

R.,

Subequatoriali

Re

446, 448 -

II:

207,

322.

,

I:

412, 445,

495, 535 -

166.

208.

III:

508. (Wa-), I: 341 - III: 453, 466, 467, 488, 489. Sulaib (Sleib), II: 415, 458, 478. Sulka, IV: 92, 100, 162, 166, in.

Sulu, II: 620, 645.

Suma,

IV: Sumbanesi,

446.

600, 620. (Wa-), III: 453, 467. Sumeri, II: 424, 450. Sumo, I: 195 - IV: 50 j, 504, 505. 5°7- 5ii. 5*3. 529Sundanesi, II: 600, 620. II:

Sumbwa

Sundi

(Ba-), III: 504, vili. III: 336.

Sungor,

Suomi,

II:

210, 212, 214,

i

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIATI Svizzeri, I:

225 -

II: 135-39,

175-79IX.

SWANSCOMBE, 116,

I:

IIO-I2, II4-

249.

SwARTKRANS, Székely,

I:

II:

73.

244,

275. Tamili, I: 195, 282, 284, 412, 413 - II: 484, 485, 491, 493, 494, 517. 520, v. Tamilica R., I: 412, 448, x II:

245,

249,

297.

290,

583 - III: 273,

I:

295-

Swazi (Ama-), III: 623, 624, 627,

Tamberma,

Tamo, IV:

I:

91,

90,

104,

115.

106,

Tabwa

III:

518,

519,

Vili.

Tacana, IV: 614, 63g. Tachtagi, II: 415, 428. Taensa, IV: 439, 440. Tagacaolo, II 633. Tagalog, II 620, 633. Tagauri, II: 435. :

:

Tagbanua,

II

Tanala, III 700, 702, 704, 707,

Tauaca, IV: §03, 511. Tauata, IV: 125.

715.

Taudi (Tavgui), 1.

Tanguti, II: 381, 390, 401. Tanigua, IV: 627. III

Tano, IV: 410, 445, 446. Taos, IV: 430. Tapaniuna, IV: 627, xi. Tape, IV: 627, 636, 681. Tapietè, IV: 627. Tapiranà, IV: 627. Tapirapè, IV: 627, 662, 665,

-

611 - IV: 91, 94-98,

II:

109,

104,

Tapiro R.,

116,

115,

402 - IV: 94-98.

I:

Tarachi, III: 117, 121.

413 - IV: 204. Tahltan, IV: 382, 404, Tahuata, IV: 209. Tahulgi, IV: 659.

Taranci, II 396. Taraschi, IV: 463-465,

I:

xiv - IV: 516, 51 g-

468,

IV:

614.

Tartari,

II:

389.

Tasa, III: Taira, IV: 611.

Tairona,

IV: 544, 611.

Takelma, IV: 383, 386, 390. Takulli,

v.

Carriers.

Talàing, II: 564. Talamanca, IV: 502, 503, 512, 528, 529. Talgai, I: 124, 175, 249, 253, 400, 431 - IV: 9-1 1, 16, 20. Talisci,

Tallensi,

Talodi,

II:

337, 435. III 292, 294. III: 385. :

Tama, III: 333, Tamanaco, IV: Tamara,

III:

336. 611, 614.

167.

Tamaulipechi, IV: 439, 463465-

467,

473. III: 117.

Tariana,

623, 647. Tasììiaìiiana R.,

402, 422,

Tasmaniani,

1

I:

616,

380 - IV: 2g. :

12, 23, 76, 126,

201, 210, 218, 234, 236, 241,

252, 361, 368, 377, 381, 383, 386, 387, 419, 421, 422, 460, 512, 521, 524, 530, 533, 543. 546, 550. 556, 557. 597, 612, 617, 624, 627, 663, 670, 690, xiv 18-20, 37-49, 52, 6, 241,

321,

Tasmanidi,

322, I:

346,

542, 566, 637,

IV: 100,

1.

383 - IV: 321.

Tasmanoide (Murra vana) Sr., I: 374, 4°°. 422, 424 - IV: 28,

29.

Tavoi,

II:

214, 215. III: 435, 453. 560.

II

:

Tdama, v. Dama. Tebu (Tubu), I: 195,

200, 270,

275. 276, 358, 412, 448, 557, 569, xiv - III: 91, 97, 117 r 150, 165-74, 175, 299, 300, in.

Teda (Tuda),

III: 117, 332, 340-42, 350, in. Teda-Kanuri, III 75,

336,

150,

332,

in-

Tedeschi,

I: 11, 261, 262,

270,

-

3 T 9, 460, 463 II: 3, 5. 56, 130-39, 169-72, 196, 198, 243, 258, 434,

-

3°9,

III:

Teghe

50.

II:

Tavasti,

73.

114.

Taveta (Wa-),

1

615,

x-

72,

447 - IV: 714.

Tedi, IV: ni. Tegali, III: 381, 385.

Taruma, IV: 611,

431,

I:

Taupota, IV:

275,

470,

Tarhuna,

IV: 611-13.

Taulipang,

:

Tarahumar, IV: 446, 463, 466. Tarambal, IV: 1 (tav.). :

Taial, II: 631, 633.

Taino,

ni.

II: 341, 342.

Tardi, II: 435. IV: 92. Taulil,

Taungs,

648.

:

426, 441, 442, 484, v. Tagoi, III: 385. Tahitiani, I: 343, 345, 351, vi.

337, 435. :

XI.

Taghish, IV: vi. Tagicchi (Tagik), II: 337, 380, 396, 398, 399-400, 411, 423,

II:

:

Tapiro, I: 289, 402, 423, 428

633.

:

v.

Tatra, II 204. Tatsanottine, IV: vi - (vedi. Yelloiv Knives).

Tanne-Kwe,

(Ba-),

1,

Tampolense, III: 293. Tamuya, IV: 627, xi. Tanaina, IV: vi.

Tanana, IV: vi. Taxgeri, III: 23,

103,

354- 359, 376. 377. 379, 386, 388, 432, 433, 435, 436, 438,

Tatoga, III 422, 440, 442, 453.

136.

:

Tabun,

Tatari, I: 9, 271, 627, 675 II: 4, 56, 192, 216, 217, 232, 244, 252, 338, 341, 351-

Tati,

495-

709-10,

Tabacco, IV: 427. Tabele (Ma-), III: 598.

773

(Ba-), III: vili.

Tehuelce, I: 573 - IV: 322,. 327, 678-681, 686, 695, 700,. 722. Tei,

IV:

636. (Wa-), III:

Teita 477,

Teke

419,

453,

489.

(Ba-), 1

:

608 - III: 495.

501-03, 534. 535, in, voi. Tekesta, IV: 43g. Tekkè, II: 400. Tekna, III: 116. Tekrur, III: 273-275, 278-80, 282, 285, 300. Telànthropus, I: 72, iog. Telegu, II: 484, 502. Telela (Ba-), III: 521. Telengheti, I: 252 - II: 34 1„ 354.

356.

377-

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI

774 II:

Telessi,

354.

Teleuti,

II:

Temain,

III:

34*

356.

354.

>

385.

:

627, xi. Tembo (Ba-), III: 562, Temiar, II: 600, 610. III:

vili.

309, 310, 326, in.

274,

3H. 3*5, 322, 325, Temuadn, II: 610.

Tenda, III: 274, 309, 317, 318.

Tenga (Congo),



III: 500, 501,

Vili.

503,

(Indocina), II: 560, 589. Tenghereghif, III: 149, 157, 158.

Tengheresi

(Tengherai),

620, Tengo, III:

646.

600,

II:

472.

Tenino, IV: 383. Tepecano, IV: 463, 463, Tepehua, IV: 464, 465, Tepehuane, IV: 446, 463, Tepexpan, I: 414, 458 276, 295, 298. Tequistlechi, IV: Tera, III: 335.

IV: 92. Teremembè, IV: Tereno, IV: 614,

468. 471. 468.

IV:

463.

22,

13.

xi. xi.

90-91

I:

-

III:

50.

45,

II:

321,

324, 403, 404, 482, 496, 535, 566, 594. Tibetani, I: 228, 274, 437, 566, 676, 706 -II: 336, 338, 380, 381, 383. 4 OI " I2 > 482, 484, 497, 512, 535, 579, 581, v. Tibeto-Birmani, II 335, 560, 565, 566, 575. Ticuna, IV: 614, 640. Tid, III: 426. Tidni, IV: 1 (tav.). :

III:

Timoresi, Timorini,

II:

307. 628,

Tirma,

I:

501,

503,

252

Teton, IV: 410, 420. Teuso, III: 84, 223, 332-33, 438.

Teutonica II:

Sr.,

I:

44, 143. II: 19,

319,

393 -

21-23 - III:

Tèviec, 25-

Thai, II: 338, 523. 56o, 566, 575-79, 582, 587, 588, 591595-

Thakur,

II:

Thembu

(Ama-), III: 623,

491. ix.

Theraka, III: 453, 477, 484. Thiang, III: 378. Thlapi (Ba-), III: ix. Thlingciadinne, IV: vi - (vedi Dogrib)

Thomson, IV: Thonga (Ba-), 620,

629,

642.

632-39,

ni,

445, ix.

607,

(Ba-),

424,

592,

-III: 364,

Tokea,

II:

Tolgiale,

600,

III:

615, 267.

Tolowa, IV: 383, 389. Toltechi, IV: 475, 478, 497, 498. III: 282, 298, 307, 308,

310. III:

II:

332,

Tonchinesi, 588,

I:

307, 408

(Ba-), I: 195, 199, 226, III: 585-587, 231, 656 59o, 595, 597-99, ni, IX. Tongani, I: 228, 341 - IV: 184, 187, 259.

333. (Wa-), III: 453, 466. Tonica (Tunika), IV: 426, 439. Tonto, IV: 446. Topnaar, III: 647, 677, 679, 681, 687. Toposa (Topotho), III: 223,

635.

636,

Torgem, 324,

465, 469. Tlinghit, I: 312, 558, 595 IV, 375, 377-379, 381, 3

563

175, II:

- IV:

367,

Wagawaga, IV:

Wagoscia, v. Uagoscia. YVahpeton, IV: 420, 423. Waiandot, v. Huroni. Waicuri, IV: 389, 396, 446. Wailaki, IV: 383, 389, 390. Wailaptu, IV: 386. Wailbri, IV: 247. Wakaia, IV: 90, in. Wakàsh, IV: 382-84, 386, 398,

317, 319, 320, 333, 335, 484, 485, 488-96, 500-02, 517, v.

Vedda- A stt aloidi, II 629. Veddaica R., I: 402, 431, 435, :

438, x - II: 317, 319, 489, 490, jg3 - (v. Veddidi).

vi.

50,

1.

XII.

Wassa, III: 333, 338. Watchandi, IV: 57. Wenatci, IV 383. Wicita (Vv lenita), I: 485, 635 - IV: 410, 413, 426, 438, :

XII.

731,

Wiimbajo, IV:

Wiko

85. (Ba-), III: 592, 596.

Willeroo, IV: Winnebago, IV:

58.

410, 413, 420,

431, XII.

Wintun, IV: 383, 389.

Visa

IV:

67,

54,

68,

1.

(A-), III: 588, 589.

Woron-karuk, IV: Worora, IV: 246. Wulmala, IV: 54.

Wumbu Wungo,

11, 21.

387,

542, 662,

357 - IV:

Wongo, III: 509. Wono, IV: 90. Woonamura, IV:

Waco, IV: 426. Vada, III: 333, I:

I:

Wiyot, IV: 383, 387. Wolani, IV: 90. in. Wongaii, IV: 1.

W Wadyak,

394.

Warrangoo, IV: 55, 1. Wasco, IV: xn. Washo, IV: 383, 389, 390, 396,

83,

Vai, v. Vei.

Valman, IV

389,

73-75,

Wiradyuri,

477, 485. 224.

362.

282, 284. Valloni, II: 55, 130, 139, 163.

60,

54,

731,

Vaitaca, IV: 654. Vaiacela, II: 246-48, 251, 280,

383,

Warramunga,

Vute, III: 332, 337, 344, 347,

399.

Vagala, III: 293, 294.

485.

Wargaia, IV: 54. Warop, IV: 131.

672, 681, xi. Vili (Ba-), III: 535, vm. Vmza (Wa-), III: 453.

III:

477,

Wappo, IV:

IV: 253. IV:

Vugusu,

III:

41T, 484.

:

(tav.).

1

Wanga,

198.

II:

:

620,

Fàlica.

v.

1

607-

Vunaqumu, IV:

.

II:

614,

488-

Vilela,

Vislani,

Uto-Aztechi, IV: 383, 446.

Va,

612,

193, Vietnamesi, II:

338, 380, 396-98, 400, 440, v.

383,

486, 503. III: 596,

Wakka, IV:

638, IX. Veneti, II: 58, 60. Vepsi, II: 212. Vere, III: 360.

Viatici,

Usinuma, IV: 640.

IV:

6og,

II:

(Ba-),

Wakhi,

527,

Vetere, III: 311.

622.

I:

Venda

Vestfàlica

Uruava, IV: 92, in. Urubù, IV: xi. Urupà, IV: 63g. Usbecchi,

Vellala,

411 - II

401,

Vero, IV: 276, 295.

639, 687-91, 693.

Usamba,

Veddidi, I: 377, 382, 384, 402, 418, 422, 429, 445, x - II: 317, 319, 324, 496, 498, 500, 590, 595, 601, 612, 613, 619, 620, 649. Vei, I: 315 - III: 274, Vejos, IV: xi.

114,

132.

ni.

(Ba-), III: 504, vili. III: 534.

Wurrunyeri,

Wusun

1.

IV

:

86.

(Usnn), II: 383, 403.

Wyandot, IV: xn.

Xicake, IV: 503, 504, 513. Xinca, IV: 502, 503, 507. Xosa (Ama-), I: 229 - III: 623,

626,

627,

631,

IX.

INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Yaoro, IV:

Yabarana, IV: 611. Yabim, I: 42 1 - IV: in.

134-36, III:

132,

91, 112,

Yakoma,

332-33,

338,

341, 347, 368, vili. Yacon, IV: 383, 386, 387, 390. Vaga, III: 508. Yagua, IV: 343, 639-41.

Yahgan,

v.

Yàmana.

Yaka

III:

(Ba-),

xn. Yakoba, III: 307. Yalunka, III: 310, 314, 315. Yamadil, IV: 1 (tav.). Yamaidyi, IV: 1 (tav.).

Yamamadi, IV:

614, 639, 640,

642, 644. 37i> 415- 453. 454, 55*. &*, 595 - IV: 651, 693-700, 723.

Yama^i, IV: 439.

Yambo,

III:

241,

378,

(tav.).

:

III: 524, 536, Vili.

IV

383, 44 f>261, 252, 259,

III:

263. (Ba-),

III:

Yergum,

III:

Yetsang, III Yezidi,

II:

:

332, 336, 362.

415,

506,

III:

Vanadi,

II:

469,

360.

470.

231,

239.

Yankton, IV: 410, 420. Yanktonai, IV: 420. Yanzi (Ba-i, III: 521,

507,

III:

495,

504,

Vili.

1,

Yuin, IV: 54, 67, 68, 83, 84. Yuit, IV: 354, vi. Yuki, I: 232 - IV: 383, 389394,

395,

397.

399,

Yukumbul, IV:

1

(ta-

522,

Yulu, III: 333, 336, 365. Yuma, IV: 383, 389, 396,

II: 360, 578,

430, 440- 44^. 452, 639, 737, NI, NII. Yumbri, I: 435 - II: 582.

479. 592. (Wa-), III: 264, 446, 473, ix. 589-90, in, 587,

488,

v.

719. :

264, 473.

Gavina.

Zegua, III: 264, 473. Zendal, IV: 464, 465, 470, 473. Zeng, III: 221. Zenhaga, III: 72, 149, 283. Zilmano, III: 426. (Wa-), III: 518. Zingari, I: 259, 358 - II:

53-

519-20. Zingerò, v. Giungerò. I:

432 - III: 33,

35-36, 1. Zoke (Zoque),

IV: 464, 46 5 r

Zitzikama,

473.

482.

Zombo-Mbata,

NII.

vili.

Yao (Indocina

482,

56,

Yopi, IV: 463, 465. Yoruba, III 27 j, 294, 306, 321-2 8, ni. 307, 312-ii

39^,

336-

333,

Zimba (Ma-),

439, 455Yue-ci, II: 383.

490, 502. Yanghelli, III: 365. Yanghere, III: 332, 338.

291,

275. 166,

III:

Zàparo, IV: 611, 639, 641, 646. Zapoteco (-chi), I: 229, 272, 275 ~ IV: 325, 464. 465,

Zarma, vi.

:

Yamma,

Zagàua (Zaghawa),

Zaramo (Saramo), III

Yokut, IV: 383, 389. 39i, 394.

Yombe

Zacatechi, IV: 464. Zaconi, II: 270, 274,

472-73,

Yeke, III: 514. Vele (Ba-), III: 562, 570. Yellow Knives, IV: 403,

Yucayo, IV 516. Yuci (Yuchi), IV: 426, 428,

639, 640.

Yami, IV: 737. Yamkar, IV: 90.



1

:

:

223,

397-

Yameo, IV:

534.

54-

:

397-

I: 210, 212, 291, 292,

383,

:

Vegga

310, Vili.

IV:

:

Yarse, III 282, 284, 286. Yassing, III 337Vate, IV: ni. Yauaperi, IV 611, 614.

Yebir,

508-

Yaki, IV: 463. 468. Yakima, IV: 386, 515,

Yàmana,

Yarrawonga, IV Yarrawurka, IV

Yavapai, 504,

(tav.).

[

-

232

I:

3 8 7, 39i, 393, 394. xii. Yuruna, IV 627, xi.

383.

:

Yaroinga, IV: Yarra, IV: 66.

Yaunde,

Yahìa, III: 116. Yahuna, IV: 641.

Yurok,

55.

IV

Yaquima,

777

397-

463-66,

Yurucarè, IV: 639,

ni.

III

:

504.

Zorotua (Ova-), III: 692. Zotzil, IV: 464, 46 5, 470, 472, 473Zuei, III: 117.

Zulù (Ama-),

I: 195, 252, 405, 363, 581, 582, 607, 621, 622, 627, 657, 658, 672 -III: S 5 87, 101, 446, 473, 586, 609, 618-19, 621-2 5, 622-30, 627,

631, 632, 644, 645, IN. Zuiìi

IV:

(Zuni),

I:

634,

446, 449, 451, 458, 487. 524. x "-

653 453.

INDICE DEGLI AUTORI CITATI r> Anthony H.

Allegri G., II, 500. Alien F. YV, I,* 261,

Abbadie A. (d'), III, 246. Abbie A. A., IV, 16, io,

Allendy 36,

5i.

57. 86. Abbott C. C,

Abbott G. Abel \V, I,

F.,

IV, II,

2S6,

305.

299.

255, 353, 354, 390.

Acosta

Adachi

Adam

II,

IV, 313, 329, 598. 532. L., IV, 333. II,

Adametz L., II, 149. Ade B., I, 289; III, 560-61. Adelung J. C, I, 20. Adey W. R., IV, 51, 86. Adriano

A., II,

119.

Afet Inan, II, 428, 448. Agassiz J. L. R., IV, 317. Ageli M., Ili, 147. Aginstrv B. W., I, 641.

Ahlmann

H., Ili,

Aichel O.,

146.

133, 230, 255; 680. Aimes P., II, 120. Aitken R. T., IV, 239. Aitken Meigs J., IV, $2i>. Alberti L. B., I, 17. Albizzati C, II, 91. Albritton C. C, IV, 306. Alcade del Rio H., I, 184. III,

Alcobé 151,

I,

653,

S.,

II,

126,

C, IV, 5,

70.

Allchin B., IV, 87.

I,

II,

190.

II,

II,

614.

I,

D.

(Anucin)

X.,

199.

Apostolides C,

278.

II,

271.

I,

I, 90, 91, 104, 33; in. 69, 70. Aranzadi T. (de), II, 125, 150, 190. Arbo C. D., I, 29; II, 140.

119.

x

Arce-Larreta

J. B., I, ^^; IV, 5^4- 543- 563. 5 68 636, 647. Ambrosi A., II, 98. Ameghino C, IV, 287.

739Arcila Vélez G.,

I,

Ardener

538.

Ameghino

Areizaga (Padre), IV, 684.

.

E.,

F., I, 125, 133; IV, 317. 3i8. Ammiano M., Ili, 115.

Arens H., Arguedas

Ammon O.,

Arho

I,

Amorosa G.

Amundsen

318, 322 B.,

R.,

Anderez V., Anderson J.

II,

57.

G.,

II,

Ili,

pers

326, 327,

740-

Anderson X., I, 481. Andersson E., Ili, 538. Andrade M. J., IV, 522. Andree R., I, 577, 614, 668, 682,

272.

483. IV,

I,

A.,

A.

IV,

272;

I,

J,

O.,

727. 214, C. X., v.

222.

II,

Ariens Kappers

IV, 362. ^22.

I,

iv,

II, 132.

119.

II,

Anastasi A.,

557;

;

Kap-

A.C.X. 13, 612; III, 541.

Aristotele,

I,

Arkell A.

J.,

Ili,

41,

42,

45,

70.

Arldt Th., I, 371, 390. Armillas P., IV, 476, 477, 500. Armstrong R. G., III, 374.

Arnaudoff M., Arnobio,

III,

298.

II,

115. K., II, 358.

Arsenjew W.

712; II, 480. M., II, 312, 596. J. Aneli B., IV, 156, 239; IV, 740.

Artom C,

I,

350,

Ascenzi A.,

I,

86, 98, 132.

Angel

Ascoli G.,

673,

Andrews

J. L., II, 272, 278,

339. 684,

313,

685, 712; III, 105, 360, 373; IV, 199Ansaldi C, II, 480.

Anserow X. 184-85;

Antze G., Anutchine

131.

Ankermann

727.

Alimen Henriette, III,

311,

I,

T.,

Amalfi G., Ambrosetti

126.

I,

Arambourg C,

Alvarado, IV, 507, 508. Alvarez F., IV, 675. Alvarez J. M., II, 650.

III,

176.

Aldrich Ch. R., Alegria

150;

297.

Arai,

Amades

119.

J. P.

B.,

I,

Almagià R., II, 469. Almagro M., I, 177; III, 70. Almeida A. (de), III, 501, 503, 539-

Abeloos M., I, 321. Aberle S. D., IV, 460. Absolon K., I, 119. Acocella V.,

B.,

E.,

Antinori O., Ili, 413.

272.

Antevs E.

B.,

J.,

V.,

I,

641,

IL 447I,

IV. 273. 2-^. 300, 305, 300.

5 t>,

5-.

67;

I,

353,

354.

471, 4S1.

Ashlev Montagli M.

M.F.A. Assmann E., I, Ashton H., Ili, Atasayan U., II,

F., v.

Mon-

tagli

Atgier E.,

Atkinson T. Atzeni V.,

II,

W, I,

614.

645.

448. 127; III,

i"-..

650;

301.

I,

II,

270.

* Il numero romano indica il volume, quello arabico la pagina. In questo indice nomi degli Autori citati nel testo col solo cognome sono stati, in molti casi, completati con le iniziali dei loro prenomi, onde facilitarne la identificazione e distinguere le parziali omonimie. i

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

780 Aufenanger H., IV, Auer V., IV, 305. Augusto A., I, 322. Aul I., II, 222. Authier,

412; III, 176.

I,

Avanza C, Avias

103, 157.

280.

I,

272,

I,

J.,

274,

280;

IV, 36, 109, 178, 181.

Aymard

A.,

Azais R.

176.

Ili,

271. 120; IV,

Ili,

P.,

Azara M.,

II,

Azkue R.

(de),

715.

191.

II,

Azuela M., IV, 727.

B Babacan Babudri

E., F.,

Baccari E.,

271. 118.

I,

II,

Ili,

538. Bachofen J., I, 615, 636, 641, 659, 676, 712. Backhouse J., IV, 46.

Bachmann K. W., IV, 36, 240. Backman G., II, 211, 221. Baechtold H., II, 191. Baelz E. (von), I, 439. Baer K. E. (von), I, 16. I.

J., Ili,

I,

539,

118,

578; IV, II,

117,

119.

24,

32,

69,

7°-

Bancroft H. H., IV, 307, 400. Bandelier A. F., IV, soo. Bandi H. G., I, 184/

Bandin L., IV, 608. Banse E., I, 578. Baqri el, III, 283. Barandiaran J. M., Barata F., IV, 648. Barbaini S., I, 280.

Barbeau M., IV,

372, 373, 738.

Barbi F. M., II, 116. Barbier F., II, 191. Barbieri G.,

Barbono

II, 117. P. L., II, 483.

649.

Beaton A. C, III, 414. Beatty W. W., IV, 738. Beaugé Ch., Ili, 146. Beccari O., 650; IV,

I,

II,

353;

246, 276. Barzini L.

Begouen H., I, 169, 170, Behrendt R., IV, 727.

IV, 416. Basauri C, IV, 463, 500. Basedow H., I, 577; IV, 48, 65,

(jr.),

266.

87,

Bastian A.,

Beer G. R., Beet,

22,

680,

23,

431, 466;

I,

II,

C. T., Ili, 239.

IV, 677. A., IV, 571. Bell Ch., I, 636; II, 405, 413. Bell E. Y., IV, 505, 521. Bell F. L. S., IV, 181. I.,

Belaunde V.

II,

Battaglia R.,

I, 19, 33, 114, 133, 151, 184, 216, 235, 249,

Benedetto L.

250, 256, 289, 291, 293, 296, 301, 312, 321, 331, 339, 342,

Benedict F. C, Benedict Ruth

Beltrame

P.,

190; III,

189,

I,

Battei A., Ili, 504, 508, 542. Batter, IV, 105. Batterbee R., IV, 266. Battisti

C,

61,

II,

Battuta ibn, B.,

IV,

E.,

I,

III,

85.

285.

Bauermeister W.,

Baumann

H.,

I,

G.,

448.

87, Ili,

I,

115,

117.

414,

543.

270.

I,

F., II, 390; III,

697. I,

287,

320.

F.,

IV,

735,

738.

Benfey Th., I, 483. Benkering V., I, 271. Bennett M. M., IV, 52, 87. Bennett W. C, IV, 569, 608. Bent J. T., Ili, 611, 615. Benveniste E., Benvenisti M.,

I,

500.

I,

320.

Bergman F., II, 412. Bergmann P., I, 673. Bergmann S., II, 342, 357, Bergounioux F. M.,

390;

353,

103.

673, 695, 713;

III, 102, 103, 105, 108, 291,

294- 3° 2

II,

367,

378.

no. 297,

J.,

Benassi G.,

219.

171.

Beier E., Ili, 147.

Beke

Bellucci

82.

444.

305.

I,

Bellew H. W.,

Battara

Ili,

331.

I,

Bate M. A., I, 132. Bates D., IV, 266. Bathory F., II, 240.

397, 424; II, 11, 22, 27, 33, 38, 39, 56, 57, 80, 99, 233, 263, 265, 266, 276-78, 290; III, 108, 268, 271; IV, 19,

II, 33, 144,

151E., II,

Belaieff

I,

C,

P.

5°,

632,

131.

3,

Bedot 135. Beech M. W. H.,

1

IV, 739191.

297;

II,

Barth H., Ili, 278, 542. Bartoli M., I, 484, 499, 505, 506, 516; II, 60, 85. Bartucz L., II, 242-43, 244,

Bauer Bauer II,

374.

Beaglehole E., IV, 267. Bean R. B., I, 254,

Beck L., I, 577. Beddoe J., I, 198;

40,

Balla J., II, 242, 288, 298. Balladoro A., II, 118. Balout L., I, 104; III, 11,

272. Ili,

Barrai L., II, 56. Bartels M., I, 614. Bartels O., II, 239.

596-

442, 444.

F.,

de Barradas.

Basu

Baldus H., IV, 677. 235, 236. Balilla Pratella

Barnett A., IV, 58. Baroja C. J., II, 190; III, 176. Barolo A., II, 118. Baronas, J. O., II, 211. Barraclough Fell H., IV, 240. Barradas Perez (de), v. Perez

682, 712; IV, 229, 348. I., IV, 677.

Bais W. J., I, 271. Balandier G., Ili, 277. Balbi A., I, 13, 20. Balboa NufiezV. (de), IV, 506. Baldacci A., II, 298. Baldacci O., II, 117, 120.

Balfour H.,

Bayer J., I, 119. Bay-Schmith E., I, Baxter P. T. W.,

Bastos D'Avila

Baessler A., IV, 239, 608.

Bagshawe

Bardeen C. R., I, 254. Barge J. A. J., II, 151. Barkhausen J., II, 382. Barnes J. A., Ili, 615.

329, 4 X 3, 4 2 3, 44°, 459, 444> 4544 6 5> 4 66 4 8 9, 496, 5°8, 531. 532, 538, 570, 583, 594, 605, 615, 639, 645. Bausani A., IV, 375, 401. ,

>

Bergsland K.,

II,

I,

184.

240.

Berlam A., II, 298. Bernabò Brea L., I, 180. Bernard A., I, 614. Bernardy A. A., II, 118, 120. Bernatzik H. A., I, 31, 34, 362, 435, 522, 666; II, 55, 186, 236, 238, 240, 283, 291, 299, 321, 339, 582, 583, 591, 593, 594. 596, 610, 648; III,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

HO,

87, I08,

112, 214, 287,

305. 325. 338, 355- 359, 362, 376, 378, 381. 388-91, 398, 399, 408, 413-14, 459, 468, 470, 504, 506, 517, 518, 643, 645, 693; IV, 114, 123, 134, 135, 156, 167, 181. Berndt Catherine H., IV, 57,

Boccaccio G.,

Bieber

F., Ili, 271. Bielenstein A., II, 239. Bielodied, II, 201.

Bigot A.,

287,

I,

320,

Boccardo

J. T., II, 614, 621,

629, 631, 649, 650; IV, 93, 94,

no.

Bernstein

Biondi U., IV, 7, 33, 191. Bird J. B., IV, 288, 303, 306,

I,

268.

Berque J., Ili, 147. Berry J. A., IV, 37, 49. Bertacchi C, II, 119. Bertarelli A.,

II,

Berthelot A.,

Ili,

114,

115.

Ili,

125,

146,

34 1

Bertoldi V., I, 483, 499, 503. Bertolotti D., II, 118. Bertoni G., I, 499. Bertoni M., IV, 636. Bessis M., I, 265. Besson M., I, 641. Best E., IV, 36, 225, 240.

Beth

K.,

Bett H.,

I,

672.

641. H., IV,

305,

450,

459, 528, 543. Bezacier L., I, 271.

Bianchi Bianchi

261,

I,

465,

71, 86, 87, 304, 305.

Birket-Smith

K.,

I,

31,

34,

L.,

I,

252, 254, 255.

I, 30, 35, 67, 68, 98, 121, 204, 224, 239, 240,

244, 245, 254, 255, 277, 300, 338, 339, 340, 352, 354. 368, 369, 376, 386, 390, 406, 408, 411,

282, 350,

377, 416,

418, 419, 421, 422, 429, 437, 438, 441, 448, 453, 454, 455, 457. 463. 4 6 5, 466, 491, 495, II,

32, 44, 53, 63, 70,

"7.

I2 3>

I2 6, 209, 212, 218, 221, 226, 243-44, 93-

F., II, 532. Biscottini W., II, 120.

Bjerkelund C.J., Black D., I, 84,

332, 339, 532, 535. 557-

Blackmann W. Blackwood B., I,

245, 246, 247, 249, 250, 254, 257, 258, 259, 260, 265, 277, 365, 378, 411, 500, 520, 615; III, 83, 115, 146, 166, 175, 176,

Blanc A. C,

251, 264, 412, 108,

219, 240, 271, 308, 343, 447, 451, 488, 500, 532, 548, 570, 582, 621, 654, 675, IV, 20, 24, 34, 36, 38, 49, 51, 109, 193,

303, 305, ò 1 ^, 3 X 9, 320, 322, 324, 325, 330, 342, 355, 368, 373. 377. 392, 400, 471, 693.

11,

S.,

Ili,

147.

194; IV, 157,

97,

I,

98,

32, 49, 50, 53,

132,

152,

172,

12.

Blanchard J., IV, 275. Blau J., II, 239. Bleek D. F., Ili, 66, 71, 439,

Bleek

Bochart S., Bodin J., I,

Bodmer

476; IV, 739.

I,

io.

Ch., IV, 418.

673.

I,

Boerschmann Bogdanov A.

E.,

II,

72,

675.

444-

W. H.

J.,

Bleeker

S.,

Blenk H.

IV,

Boggiani G.,

I,

201, 204, 369,

551; IV, 312, 671, 672, 674. Bogoras W., I, 621; II, 354, 378. L. e P. P., Ili, 374. Boileau-Grant J. C, IV, 423. Boldrini B., I, 291, 321. Boldrini M., I, 191, 299, 321; II, 278. Boldt R., I, 332. 364,

Bohannan

Bolk

L.,

282;

I,

II,

I,

476; III,

459.

E., Ili, 476.

E., IV, 524, 558, 568. Bonarelli G., I, 131; IV, 524,

543-

Bondy-Horowitz Bonfante G., I,

E., IV,

Bonifacy A., 562,

351, 354; II,

I,

592, 596. G. (von),

Bonin I, 235, 256. Bonnet R., I, 121, 133. Bonwick E., IV, 49.

Boone

O., Ili, 538.

Bopp

F.,

I,

470,

II,

702. Born W., IV, 240. Bòrnstein, IV, 181.

35,

I,

127. F. J.,

15,

16,

384, 388, 399, 400, 413, 423, 458, 7i5G., II, 280, 282, 287,

296,

298.

I,

191,

699; IV, 26, 193-94-

233,

700,

Borrelli N., II, I,

360, 370, 387, 420; IV, 314, 318, 325, 354. Boas F., I, 32, 232, 408, 696; IV, 274, 285, 317, 321, 323, 333, 35i, 355, 361, 37i, 373,

293,

M.,

188,

239,

233. II, 520. Bloomfield M., I, 483.

Bobich

476,

151.

Block E., Block M.,

II,

471,

Bordier A., I, 302, 305, 321. Borgatello M., IV, 696. Bork-Feldkamp A. J. (van),

Bórmida

L.,

no.

506, 516. Bonelli L., II, 120.

Blerzy H., IV, 308. Blinov I., I, 261.

Blumenbach

130, 151.

Boman

483.

648, 675, 691, 694.

Blum

527.

P., II, 194, 196,

Bolinder G., Ili, 317, 319, 348.

270. 85, 132; II,

I,

173, 184; II, 15, 56. Blanc G. A., I, 173, 184; II,

IV, 644.

I.,

424, 454, 457.

Birkner

67,

Biasutti R.,

73-

B.,

181.

I,

Beuchat

578;

J.

619; IV, 353, 359, 371, 373,

-

III,

673;

I,

220.

466; IV, io, 49, 51, 53, 55,

Bertholon

L.,

II,

116.

702. Birdsell

117.

R.,

Boelaert (Padre), III, 562.

Binet L., I, 308. Biocca E., IV, 647, 648. Biondelli B., I, 471, 483;

F.,

124.

117.

412-14.

Boeckel D.,

246, 266. Berndt R. M., IV, 57, 87, 266. Bernardi B., Ili, 484. Bernoni D. G., II, 118. 87,

Ili,

G., II,

Boccassino 321,

354-

Bijlmer H.

78l

119.

Bory di Saint-\ ineent, 3M. 322. Bos H. C, I, 272.

IV,

Bosch F., Ili, 468, 490. Bosch-Gimpera P., Il, 21, 56; IV, 330. Bossio N.,

Bostock P. Boswell 29,

I,

280.

G., Ili, 490. P. G. H., I, no; III,

71.

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

782 Botelho De Magalhaes A., IV, 727.

Botez,

II,

Bòttego

500.

Boucher de Perthes, I, Bouchereau A., II, 458;

139. III,

716.

Bougain ville L. A.

(de),

IV,

199-

183,

Bouillez M., 341. Boule M., I, 33, 50, 51, 72, 96 97, 118, 122, 123, 124, 131,

185, 214, 687;

133. 56,

339;

IV,

286,

III,

Bourcart J., Bourdaret E.,

Bourdeau

II,

42,

306. K. H.,

Bouman

70,

335, 353.

I,

238;

E., Ili, 330. I,

II,

476; III,

701.

Breitinger II,

L.,

E.,

I,

272.

302. I,

111,

116,

33.

Brengues J., II, 590. Brennsohn I., II, 211, 221. Bresciani A., II, 120. Brett W. H., IV, 647. Breuil H., I, 43, 46, 49, 53,

in, 119, 131, 137, 139, 140, 141, 145, 148, 149, 150, 152, 153, 163, 166, 167,

54,

81,

395, 426; 650, 674. R.,

IV,

49,

IV,

87.

IV, 2^, 196, 214, 236, 240, 266, 347. Brown J. T., Ili, 640, 645. Ili,

374. R., II, 144. St. J. O., Ili, 485,

97,

169, 170, 177, 179, 185, 614;

II,

I,

258.

A.,

II,

E.,

I,

K.,

Buffon L. G.

II,

12, 17, 21,

I,

360; III, 542. Biihler A., II, 622; IV,

476.

156,

181.

Bùhler K., I, 483. Bulck G. (van), III, 472, 490, 581,

538,

Bunak

V.

612.

602,

598,

III, 613, 615.

V,

297, 372, 390, 199, 200, 201, 203, 206, 207, 208, 212, 213, 221, 254, 349, 351, 352, II,

I,

48,

44,

353-

Bunker J. R., II, 175. Buonaparte Princ. R., I, Buonocore D., II, 119.

222.

Burileanu C. X., II, 298. Burkitt A. N., IV, 86. Burkitt A. St., I, 292. Burnett A., I, 346.

Burrows E. G., IV, 267. Burston R., I, 400; IV, 53, 86. Bus G. A. M., IV, 157. Buschan G., I, 31, 34, 322, 595, 603, 617; II, 154, 159, 169, 179, 180, 191, 284, 393, 570, 574; IV, 218, 378. Buschmann J. C. E., IV, 478.

IV, 424, 459.

J.,

120.

II,

III,

374, 414. 408.

Buxton A. E., I, 131, Buxton L. H. D., II, 375, 39i, 4". 4 12

67.

I,

Briining H.,

L.,

Butt Audrey,

239.

I,

476.

I,

J.,

Busuttil V.,

553, 597. J., Brun A., II, 480. Brunelli G., III, 271. E.,

69.

8,

Budenz

Bushnell D.

151.

J.,

Bruhnes

Bruni (di), III,

538I,

74,

73,

133,

Brown A. R., II, 650; Brown G., IV, 211. Brown MacMillan J.,

Brugmann

A.,

119.

72,

490.

726.

Breazeale E.

95,

87.

Bruck C, Bruckner Bruckner

Brandt H., Ili, 302. Brauer E., Ili, 645. Brazzà Savorgnan G.

IV,

36, J., Ili, 351, 353, 374.

190.

I,

d.),

II, I,

33,

Brown P., Browne C. Browne G.

IV, 28, 239, 240, 264, 267. J., I, 64, 66, 68; III, 6,

Bùdel

394;

131,

Brownlee

Branchi G., IV, 223. Brand D. D., IV, 569, 709,

Brehm

(van

R.,

12.

Brandstetter R.,

II,

116.

109,

76,

II,

IV,

Broussaux E., Ili, 340, 347. Brouwer D., II, 629, 650.

299, 300, 505, 701. Boyle M. E., IV, 272, 273. Bracciani L., Ili, 219.

132;

Broek P.

M., II, 2^^, 239. P. H. (Te Rangi Hiroa),

Buìlock C,

Brough Smvth

697;

672,

191.

Brosse

I,

I,

Brockelmann C, I, 476. Brockmann-Jerosch H., 176,

Buck Buck

7.

G.,

299. 577.

Cabot-

v.

311, 314, 317, 330, 331, 333, 351, 528, 543, 641. Broca P., I, 13, 16, 120, 193; II, 125. Brocherel H., II, 98.

III,

III,

Braga Th.,

L.,

L,

s

Broom

261, 265, 269, 271, 272, 277, 280, 465.

Bradley R.,

71.

532; IV, 740.

I,

Bradbury R.

21,

II,

I,

J.,

crcr

Brinton D.

Bronzini G.,

Boxberger L. (von), III, 475. Boyd Lyle G., I, 261.

Boyer

20, 70,

II,

L.,

Boyd W. C,

19,

69,

IV, 424.

G.,

14,

78.

5,

68,

Cabot

Briggs

123, I,

67,

71;

Bovallius C, IV, 521.

Boveri Th.,

66,

]3vi

II, 120.

504;

I,

Boturini Benaduci L., IV, 307,

703-04,

339; III,

63,

Breynat

249.

V., Ili, 228, 230, 271,

426. Bottiglioni G.,

II,

-

339, 43i.

447, 448, 466, 480, 535. F. J., I, 503.

Byrne

32. I,

614.

Brunton G., Ili, 113. Bruun D, II, 191. Bruwer J. P., III, 587. Bruynoghe R., I, 270. Bryan Margaret A., III,

Ca' 75,

334-36, 374- 423Bryan E. H., IV, 267. Bryan K., IV, 293, 306. Bryant A. T., I, 297; III, 447, 622, 644, 645. Bryn H., I, 219, 232, 332, 411; II, 140, 151, 222.

Bùcher K., I, 317, 585. Buchner M., I, 578.

da Mosto A.

(da),

III,

274.

Cabeza De Vaca A.

X.,

IV,

626.

Cabot-Briggs 28,

70,

L.,

146,

Ili,

24,

27,

176.

Caboto G., IV, 403, 714. Cadogan L., IV, 637.

Caeneghem R.

(van), III, 538.

Cagnolo C,

III, 480, 481, 482,

490. Calciati

III, 219.

C,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI Calderini E., II,

Caldwell R.,

Castellani A.,

117.

Callaway H., Ili, 637, 645. Callegari G. V, IV, 313, 500. Callimaco, III, 115. Calvia G., II, 120.

Camacho G.

M., IV, 727.

Camis M., I, 320. Campbell A., II, 191. Campbell E. M. J., IV, 267. Campbell T. D., IV, 12, 53, 86.

Camper P., I, Camus G. D., Canals Frau

16.

I,

322.

M.

F.,

I,

I,

35, 287, 314,

315, 317, 318, 320, 322.

Canossi A., II, 118. Cantoni G., I, 337, 353. Canziani E., II, 118, 119. Capitan L., I, 46, 49, 53, 54, 166, 184; IV, 274, 305. 740. R., Ili, 11, 46, 93, 168, 176.

Capot Rey

Cappiello F., Cappieri M.,

119.

II,

340-41, 428; II, 448, 480, 488, 499, 520, 604, 650. Caravaglios C, II, 117, 119. Cardini L., I, 171, 172, 180, 184;

182,

T,

II,

309; III, 13-15. 2^: IV, 281-84.

Cardoso

F.,

22,

Ili,

56,

539,

II,

R.,

II,

615. Casalis E.,

Casanova

Casati G.,

221.

204, 222, 228, 244, 248, 268, 271. Cernili Ernesta, I, 577; III, 75, 219, 354, 380, 414, 423, 426, 444Cesare, I, 7.

Chabeuf M.,

Ili,

Challaye F.,

II,

303.

557. IV, 109, no. J. X. M., I, 261, 265.

Chalmers Chalmers

J.,

R., Ili,

271.

3 2 --

500. 190.

Champlain

J. F., IV, 90, 157. (de) S., IV, 435,

459-

Chantepie de I,

Chantre

III,

44S,

E., II, 190.

la

Saussave P. D.

672.

305.

640, 645. IV, 568, 569,

III, 329.

716.

Champion

I, 584; III, 373, 387, 413, 5 i8, 538, 544, 567. Caso A., IV, 726. Castaldi L., I, 297, 321; II,

86.

E., II, 196, 199.

Cerbella G., Ili, 147. Cerniti G. B., II, 611, 613. Cernili Enrico, I, ^^2; III,

715,

Ili,

585^ 608. Casas Gaspar

206,

119.

II,

Chamla Marie Claude,

F., Ili, 470.

E.,

P.,

I,

Cepurkowski

3 J 9.

557.

Carrasco Pizana P., IV, Carreras y Candi F., II, Carruthers D., II, 412. Cartailhac A., I, 184. Carter G. F., IV, 274, Carvalho H. A. D. (de),

578. Cavalli J., II, 118. Cavazzi G. A., Ili, 504, 508. Cecchi A., Ili, 247, 271.

Cenci

Chinnery E. W.

P.,

no, 157, 740. Chippaux C, III,

IV,

704,

90,

716.

Chiurlo B., II, 118. Choillon A., I, 294. Christiansen R. T., II, 240. Christy H., I, 149, 163; IV, 739-

Chudeau Ciampi

R., Ili,

L.,

176.

14-

Ili,

Cicerone, I, 6. Cieza de Leon P., IV, 598, 625. Cilento R., IV, 24--. CipriaiiiL.,

Cattani P.,

604.

Carmichael A., IV, 51.

Carnochan

G., Ili, 612,

Chamberlain A. F., IV, 543. Chamberlain B. H., II, 537. Chamberlain H. C, I, 31S,

W,

W.

:

Chambard

Carega G., IV, 373. Carensfeld S. (von), Carle II, 190.

Castrén A., II, 353. Castro L. (de), III, 384. Castro Pozo H., IV, - - 727 Cathoud A., IV, 287, 306. Catlin G., IV, 400, 411, 423.

586,

616.

Carles

88;

615.

458, 466; IV, 296, 305, 459, 701. Candiani G., I, 322. Cartella

II,

490. Castellanos A., IV, 287, 306. Castell E., I, 476; IV, 739. Castillo-Fiel C. (de), III, 581. Castillo F. J., I, 272. Castle W. E.. I, 332, 354.

Caton-Thompson

15,

S.,

321;

I,

III,

476.

I,

783

E.,

I,

33,

231;

II,

466, 469, 480, 532: III, 112, 125, 146, 302, 341, 380. Chapple G. D., I, 34. Charlevoìx P. F. X. (de), IV,

519Chatterji B. K., II, 320. Chaves F., IV, 726. Cheesman E.. IV, 266. Chervin A.. IV, 5 2^, 543Chewings C, IV, 266.

I, 145, 195, 198-99, 206, 207, 214, 223, 226, 229, 231. 233-34, 343. 395- 405.

426, 428, 437, 446, 448, 519520, ^22, 548, 551, 563. ---581. 5 8 9, 592, 607, 656-57,

667;

II, 78, 79, 86, 90, 93, 106, 202, 203, 221, 232, 239, 275-76 2 7 8 289, 328, 423, .

-

47°. 474- 4 N °459, 4 66 488-89, 490, 492, 499, 500, 501, 508, 512, 517, 519-20, 529. 5b5-tt> 594. 604-09, 623, 650; III, 12, 13, 14, 43. 8 7. 9o, 175, 176, 183, 188-90, 219, 226, 230, 239, >

270-71. 300, 349, 350, 380, 381, 414. 426, 432, 443, 500, 539, 543, 550, 561, 585-86, S07, 600, 616, 621, 645, 658, 675, 683, 685, 690. Citerni C, III, 22S, 271. 444.

Clark Joan, IV, 64. Clark J. D., I, 132, 185; 20,

22,,

70.

7i-

40,

Clausen J., Clauss L. II,

43,

45-

I,

261.

F.,

I,

47,

310.

III,

66,

^22:

4S0.

Clavigero

IV, 500.

S.,

Clérambault G. (de), I, 577. Clodd E., I, 614. Clon S., II, 271, 2Clyde P. H., IV, 267. Cobo Bernabé P., IV, ^20, 598.

Cocchiara G.,

I,

34:

II.

117.

120.

Cocilovo M., II, 119. Codazzi A.. IV, 312. 551. Codrington R. H., IV, 156, 173-

Cohen F. S., IV. 726, 738. Cohen M.. I. 4^0. _p}. o-^r. Ili,

219;

IV

351.

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

784 Colani M., Colas L.,

II,

562, 563, 596. 191.

II,

Colamonico C, Colbacchini D.

92.

II,

IV,

A.,

668,

669, 676.

D.

Colbertaldo II,

(di),

265, 278; III,

84;

I,

133.

Colle R. P., Ili, 538. Collier D., IV, 301, 306, 424,

440, 443, 444, 449, 459, 568. Collier J., IV, 707, 738.

Collignon R.,

I,

411;

29,

II,

39, 48, 125, 126, 127, 129, 130, 132; III, 122, 151, 176.

Cooper

J. M., I, 698, 699, 700, 713; IV, 424, 569, 699, 702. Corbett J. M., IV, 608.

Cunnison

Cordone

Cureau A. L., Ili, 538. Curr E. M., IV, 87.

L.,

117, 119, 120; III, 176.

Cortes F., IV, 474, 480, 483, 493. 494. 5°7> 7°6, 7° 8 -

481; II, 240. Collins H. B., I, 414; IV, 37°> 373. 428, 458, 460.

Cory H.,

Collomb, III, 302.

Cossu P. M., Costanzo A.,

Collinder B.,

I,

Colocci A.,

Colombo

II, 520. Cristoforo, I, 668; IV,

274, 622, 623, 704, 706, 714. 519. Colosi G., I, 374, 390.

Colombo Fernando, IV,

Colson E., Ili, 600, 615. Colucci (Pascià), III, 543. Comas J., I, 33, 35-36, 390; IV, 330, 351, 470, 473, 500,

Ili,

470, 490. Cossar R. M., Il, 118.

Cossio Del

71,

Pomar

F., IV, 608.

120.

II,

285, 321; II,

I,

Cottes A., III, 538. Cottevieille-Giraudet R., Ili, 125, 146; IV, 460. Coulter J. W., IV, 266. Count E. W., I, 387; IV, 330. Couvy D., III, 340-41, 347, 364,

Commont

Cranz, IV, 354. Craster J. E. E.,

148,

139,

I,

Comte

A.,

I,

Condorcet M. G. A. (de), I, 11. Constance-Marie (Soeur), III,

Conti E., II, 118. Conti O., II, 119. Conti Rossini C,

III,

178,

179, 201, 219, 239, 426, 454.

Conzemius E., IV, 521. Cook H. B., Ili, io, 15,

16,

21, 22, 34, 45, 69. J.,

(G.),

I,

694; IV,

3,

233. 3M. 368, 369, 400. Cook S. F., IV, 291, 305. Coolidge H. J., IV, 267. C.

S.,

I,

33,

439, 44°. 4°5, 4 66

386,

34, :

n

.

29,

E.

378. IV, 239.

S.,

Czaplicka M. A.,

II, 364, 377, 378. 387. 389, 413-

Czekanowski 209,

231,

390, 207,

556;

490.

II,

208,

34,

195,

321,

372, 203,

53,

57,

209,

221,

341, 345, 372-74. 380-81,

347,

450, 487, 5°i,

447. 486, 497, 544. 567-

384, 461, 489, 53i.

457. 488,

503, 557-61,

551-54,

Czorktower

II,

S.,

Ili,

J.,

Dachler A., Dahlberg G.,

Dahr

378, 412-

II, 578, 579,

246; 369, 419, 465. 490, 539. 563.

480.

596.

106,

568, 687. Cressman L. S., IV, 300. Creutzburg U., I, 677.

156.

351,

Crevaux J., IV, 647. Crewodson Benington,

Croll J.,

I,

I,

267.

I,

G.,

107,

138,

140,

A. M., Ili, 597, Dall W. H., IV, 373. Dalloni M., Ili, 70. D'Aloia Ada, IV, 470,

615.

252.

124,

505,

522. Dalton E. T., II, 501. Daly R. A., 1, 47, 67. 507.

62.

Crosby K. H., III, 319. Cross H. S., II, 221.

D'Amato

Crossland C, IV, 266. Crozals J., Ili, 302.

Danby

J. A.,

I,

Dale

500, 515. II, 119.

Crocioni G.,

191. 397, 465; II,

II,

I, 44, 67, 195, II, 394, 402, 406, 592; 390, 405-08, 411, 412, 488, 497, 500, 520; III, 183, 207, 219. Daget J., Ili, 302. D'Albertis L. M., IV, 3, 98,

Crequi-Montfort H., IV, 333,

I,

P.,

Dainelli

641.

I,

Cremer J., Ili, 302. Cremona A., II, 120.

Crump

I,

J.,

299,

218, 222. Ili,

452.

Croce B.,

IV, 281.

45, 175, 199, 204, 212, 215,

Coon

E.,

Crazzolara

4M>

II, 344,

Handy

Credner W.,

519, 538.

Constanzó M., IV, 527, 543.

Cook H. Cook J.

Craighill

Crawley

643.

252,

282, 299.

II,

Crahmer W.,

E.,

298.

373-

Cornei E., II, 91. Cornetta Manzoni A., IV, 727. 149.

608.

Curtis E. S., IV, 400. Cuvelier J., Ili, 538. Cuvier G., I, 361. Cvijic J., II, 283, 287, Cwirko-Godycki M., II, 259, 260, 261, 276.

III,

86.

72,

Cozzi E.,

726, 737.

118.

II,

Cornaglia E., Ili, 543. Coronado F. V. (de), IV, 475. Corrain C, II, 86. Correa G., Ili, 586. Correns C, I, 324, 328. Correnti V., II, 86. Corso R., I, 34, 516, 641; II,

616.

Ili,

I.,

Cunow H., IV, 571, Cuny A., I, 481.

A.,

II,

119.

Dampier W., IV,

58. P. M., IV, 181.

D'Ancona D'Ancona

IV, 156.

A.,

U.,

II, I,

115,

301,

no. 321,

45- 46, 47. 57- 80, 145, 149, 151, 215, 269, 315,

Cuénot L., I, 393, 465. Cuervo Marquez C, IV, 568.

327. 329, 353, 466. Dangel R., I, 614.

329, 339, 397. 457. 459, 480;

Culvvick A. T.,

Ili,

III, 113, 146; IV, 24.

Cumberland K.

B.,

Daniel G., II, 97, 117. Daniel H., IV, 266. Danielsson B., IV, 267. Danilowicz C. (de), II, 87.

33.

34-

Cooper F., IV, 706. Cooper H. B. S., Ili,

71.

IV,

267. 71.

Cunningham

A.,

IV, 58.

266,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

Dankmeijer

III,

255;

I,

J.,

547-

Dante,

I,

475.

Dapper

O., Ili, 317, 504. Darlington G. B., I, 335, 353.

D'Arpi M., IV, 485. Dart R., I, 72, 73, 131;

III,

33- 5 8 5- OI °. ° 2 °. 6 47651. 653-55, 6 75- 681. Darwin Ch., I, 17, 18, 24, ^2^, io.

327, 650; IV, 307. Silva E. M., I, 272,

Da

Davenport

B.,

C.

322,

297,

347.

32,

I,

David R., Ili, 704, 716. Davidson D. S., I, 578; IV, 36,

248. IV, 267.

244,

87,

54,

Davidson J. W, Davie M. R., I, 641. Davies A., I, 30, 232, Davies E., II, 151. Davis C. M., IV, 267. Davis J. B., I, 16.

Haene

255.

Ili,

J.,

Herrera A., IV, 329.

Hevesy

Desio

320, 322; II,

Delawarde

501, 503, 538. Delisle F., II, 411.

M., II, 117.

)emangeon A., II, 164. De Marchi L., I, 67. De Martino E., I, 654, 673,

De Bry Th., De Candolle Decary

R.,

123.

IV, 630. A. L. P., Ili,

576.

716.

Ili,

J.,

I,

S.,

II,

Déchy M. (vom,

184.

437, 438,

439. 448-

Decina C, I, 304, 322. De Encina D., IV, 726.

Deevey E.

S.,

Ili,

47,

69.

De Filippi F., II, 403. De Gandia E., IV, 704. De Gasperi G. B., II, 5. De Geer G., I, 5 8, 67;

III,

47-

De Giovanni

I,

294,

295,

321.

De Giuste 50

A.,

V.,

501, 539.

BlASUTTI, IV.

163,

677, 712. H.,

Dempe

I,

J.,

229,

361;

G.,

II,

Vries H.,

137.

557.

59.

324, 326, 353,

I,

445-

166,

180,

D'Harcourt R.

160,

184,

675,

M.me, IV,

e

D'Harnoncourt Diamandi V., Di Caporiacco III,

516.

I,

I,

A.,

III,

154,

I,

37L

379.

387.

455;

IL

Dicearco,

34,

213,

365,

415.

41

42

440.

44. 46, 49. 5i. 54. 57- 78, 128, 130, 200, 129, 203, 207,

241,

.

251,

60,

.

2^^,

IV,

R., II,

400.

277.

L., I, 599,

614:

71. I,

Dick W. H.,

364,

26,

363,

452,

222,

L.

608.

164, I,

442,

185;

Dempwolff O., Ili, 444. Denig E. T., IV, 424. 224,

Devoto 375-

I,

II,

Dewey H., IV, 275. De Zàrate A., IV, 329. De Zeltner F., Ili, 176.

516.

69.

161,

675. I, 185; IV, 280,

306.

Dickens Ch., II, 91. Diebold YV., II, 201. Diegues M., IV, 726, 727. Dieterlen

G.,

Di Giovanni Di Mino C, Dingwall E.,

Ili,

290, 302. 118.

G.,

II,

II,

120.

I,

578. 610, 614.

397. 423, 457. 495. 500, 596, 614, 615; III, 78, 151, 176, 182, 278, 329, 501, 560, 653, 674, 678, 680, 694, 715; IV, 24, 316, 320, 322, 324, 325, 330, 471, 524, 694. 698, 701. De Nino A., II, 119.

Dirr A., II, 448. Dixon R. B., I, 372, 3S0, 385, 390, 451, 697; II, 241; IV 285, 334. 35i. 4°'

Densusianu

Dobrizhofer M., IV, 307.

O.,

II,

298.

Deny J., I, 480. De Òrchi P., I, 282, 321. De Pilato S., II, 119. De Quatrefayes A., I, 16, 120, 242.

Ili,

J.,

I,

254.

119. II,

E.,

500;

166.

De Vecchi F., II, 448. De Villeneuve L., I, 135, De Visser M. W, II,

578.

I,

359;

II,

Desplagnes L., Ili, 278, 302. Despois J., Ili, 147. De Terra H., I, 43, 67, 82, 143,

De

Mortillet A.,

208,

71-

Déchelette De Chiara

297,

18,

Deniker I,

De Castello A., IV, 62. De Castro D., IV, 240. De Chasseloup Laubat F., 58,

De Michelis De Morgan

210;

185, 466; II, 307, 399; IV, 286, 296, 306.

I

700, 712. Dembo A.,

713.

I,

IV, 318.

119.

II,

184. De Mortillet G.,

I,

Ili,

I,

I,

III,

448;

IV, ^22.

Delcroix R., Ili, 70. Delhaize - Arnould Ch.,

De Maja G., De Mandato

740. A.,

Desmoulins

130.

B.,

J.

36.

Saint-Floris H., Ili, 71.

Descamps P., Deschamps E.,

De Lapouge G.

De

A.,

De

104, 201, 302, 336. V., I, 318, 319,

322,

I,

5,

Derrick R. A., IV, 266.

IV,

M.,

Debenedetti S., IV, 560, 568. Debetz G. F., II, 310, 375.

Debruge

236,

234,

318, 330, 472, 500. G. L. D., IV,

De Rienzi

480;

Delafosse

Dawson G., I, 113, 132. De Agostini E., Ili, 147. De Angelis G., II, 369. De Armas I., IV, 309. De Beer G. R., I, 353.

376, 378, 384, 412, 532. De Bianchi A., II, 448. De Bourcard F., II, 119. De Brosses Ch., I, 643.

IV,

G.,

705; IV, 23, 93, 239, 316,

DeSanctisF., Ili, 543; IV, 740. De Saussure F., I, 483.

70.

237-

254,

354-

353.

Goeje C. H., IV, 647. Goinara F. L., IV, 329. Grazia M., II, 119. Greef G., IV, 571. Gubernatis A., II, 117.

III,

280. 342,

340,

339,

De De De De De De De De

785

31,

362, 387, 443, 451; II, 129, 590; III, 543, 560,

I

Jiringer D.,

I,

Djawchischwili

A.,

II,

447,

448.

Dobzhanskv Th., I, Dodd I. V\\, II, 57 Doering H. U., IV,

i-

606, 608. IV, 156. Doke C. M., Ili,' 015. Dolens N., II, 448.

Doerr

E.,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

786

Dupree L.

D'Ollone H., II, 596. Dols P. J., II, 557Donici A., II, 277.

Durack

Donne T. D., IV, 240. Donner K., II, 352, 354, D'Orbigny

Dùrer

IV, 307,

A.,

315. 3 2 9. 523. 543. 622, 686, 701. Dorè H., II, 557.

Dornan

B.,

Du Puy W.

II,

315, 339. 614. M., IV, 266.

A.,

Miller

A.,

I,

17.

I,

378.

Durkheim

314, 621,

679. Dussaud R., II, 36.

E.,

I,

651,

652,

Dyson W.

III,

S.,

444.

Do-Xuan-Hop, I, Drennan M. R.,

Eboué F., Ili, 374. Eckblaw W. E., IV,

321. 102-03,

I,

III,

36-7,

33,

71, 664, 675. Drexel A., I, $5, 480, 515; II, 450; III, 73, 74-75, 108.

Dreyer Driberg

III,

35,

34,

7i-

38.

37-

R,

T.

J.

H., Ili, 414, 438,

252-54,

277.

Dubief Dubois 82,

J.,

Ili,

E.,

123,

II,

I,

448.

124,

Dubois H. M., 716. Du Chaillu

76,

131, Ili,

P.

B.

Duchesne-Fournet

Duckworth

\V.

(

81,

77,

133.

709, 711, III,

J., III,

L. H.,

542. 188.

I,

32,

255, 421, 466; 276; III, 674, 716; IV, 24, 355, 357. DufI R., IV, 22 5 240.

252,

124,

II, 275,

,

Dugast J., Ili, 374. Duggan-Cronin A. V., 609,

607, 640,

641,

634, 642,

Ili,

638,

637,

645, 675. Duhousset E., I, 217; III, 80. Dujarric de la Rivière R., I, 261.

Dumont I,

d'Urville

G.

S.

25; IV, 181, 199, 228, 231.

15,

178,

363, 373.

156.

Erxleben

Ehrenreich

414;

Es

I,

360,

IV, 647, 651, 653, 654, 658, 700. Eichhorn A.,

21,

Dundas C, Dunn L. C,

23,

III,

C, 5,

444. 228, 333, 342, 346, 347, 348, 354; IV, 184, 192, 194, 239. Dupertuis C. V\\, II, 145, 151. Dupeyrat A., IV, 156, 267. I,

IV,

181, I,

239.

30, 33,

35, 194, 195, 196, 228, 229, 231, 253, 254, 381, 382, 383. 384. 385. 387. 39o, 393-

398, 399, 4°3- 4°8, 4". 4 I2 420, 421, 423, 424, 425, 426, 427, 428, 430, 437, 438, 441, 443. 445- 447. 449, 457- 6 35; II. 44. 4 6 47- 78, 83, 132, 141, 144, 148, 151, 198, 207, 216, 323, 326, 339, 375, 39i, .

397, 421, 485, 488, 491, 493, 494, 495, 501, 507, 520, 532, 561, 590, 591, 592, 595- 596, 604, 615, III, 83, 89, 108,

533, 557,

593, 594, 617, 649; 183, 300,

Elbert J., I, 602. Elkin A. P., IV, 87, 156, 267. Elkind A. D., II, 466. Elliot J. A.. III, 271. Ellis A. F., IV, 267. Ellis

E.

Ellis

W., IV, 212, 239.

Elsdon

J.

I,

577.

E.,

Dew R.,

291,

305,

Ili, I,

70.

32, 330,

331,

353-

W.

483.

I,

J.,

H.,

I,

577.

7.

II,

95.

116,

45,

Escalada

381;

I,

411.

81.

I,

IV,

F.,

448.

131, 541.

Ch. P.,

J.

(van),

C.

II,

II, 331,

678,

567,

I,

Estermann

P.

Ch.,

Ili,

647,

675-

Eutropio,

Evans

II,

248.

A., II, 35, 189.

Evans-Pritchard E. E., II, 191; IH, 147. 374, 381, 387. 394- 396-97, 4 01 4°5. 409, 414, 533. Ewing J. F., II, 458, 480. Eylmann E., I, 609; IV, 85, 87. ,

489, 490, 497, 500,

308, 343, 381, 499, 500, 501, 539, 654, 706; IV, 23, 25, 108, 305, 323, 324, 325, 330, 376, 392, 404, 430, 452, 615, 658. Einzig P., I, 614. Eiseley L. C, IV, 279.

Elmberg

IV,

701.

34,

S.,

IV,

Erkert R. (von), Erodoto, I, 5, 6; III,

>

11.

75,

E., P.,

336.

Edelstein L., I, 34. Efremof, I, 271. Egidi V. M., IV, no, P.,

528. 444. 211, 237,

Erdland A., IV, 240. Erixon S., II, 191.

191.

II,

Eickstedt E. (von),

Drober \\\, I, 614. Drontschilow (Droncilov) K., II,

R.,

676,

444.

Drouville G.,

Enriques

Epicuro, I, Epifanio L.,

616.

132;

J.,

Ennouchi

Ephraim

I.

III, Ili,

697.

Entwistle

East

17.

I,

520.

II,

Emin (Pascià), Emley E. D., Emory K. P.,

332,

Ili,

Douglas A. E., I, 67. Douglas F. H., IV, 401.

123,

S.,

J.

V.,

Emperaire

Toit A. L., Ili, 9, 16, 69. Dyer Ball J., II, 557. Dyrenkova X. P., II, 378.

Dorsa V., II, 88, 119. Dorsey J. O., IV, 424. Dos Santos J. R., (jr.),

Ehvin

240.

672,

Du

S. S., Ili, 675.

Elsholtz

IV, 157. 270; IV, 730.

Fabricius-Hansen V., Facàoaru J., II, 249. Facca G. C, II, 224. Faganelli A.,

I,

I,

272.

67.

Fagg. \Y., Ili, 329. Falb R„ IV, 573, 585. Falchi L.,

II,

120.

Falco G., I, 255. Falcon C, IV, 727. Falcone C, II, 299. Falkenburger F., Ili, 114. 123, 146; IV, 740. T., IV,

Falkner

Falsirol O.,

Fara

I,

701.

641; III, 581.

G., II, 87, 117, 118, 119,

120.

Farabee C, IV, 615, 623, 647. Farinaud E., I, 271. Faublée J., I, 659; III, 710, 712-13,

716.

INDICE DEGLI AUTORI CITATI Flint R. F., I, 60, 67; IV, 305. Flohn H., III, 6. Flower W., I, 252, 363; IV, 23,

Faulhaber J., IV, 500. Favia P. M., II, 117. Fea L., II, 596. Fehrle E., II, 191. Feilberg C, I, 614. Feis O., I, 337. Fenner F. J., IV, 12, 36. Fenton F. O., IV, 23. Ferrannini A., I, 292, 321; IV, 739Ferrari G.,

II,

6,

117.

93.

Foley

IID

322.

I,

Folkmar

D., II, 649, 650. Fonseca Cardoso, II, 629. Ford E. B., I, 335, 353.

Forde Darrill C,

577; III,

I,

Forster J. R., IV, 199. Fortes M., Ili, 292, 302.

Field H.,

Fournereau

33, 411, 440; II,

I,

48, 221, 328, 384, 397, 412,

418, 420, 421, 422, 424, 426, 447, 448, 451, 452, 453, 454, 456, 457, 466, 472, 480; IV, 470, 500. Field M. J., Ili, 330. Figgins J. D., IV, 281. Filippini G., II,

118.

Finamore G., II, 119. Finck F. X., I, 473, 474, 478, 483. 503Findeisen H.,

I,

437;

II,

352,

378.

Fioratti Irene, II, 44, 57.

Firth R., IV, 239, 240. Fischberg M., I, 322; II, 461, 463, 480. II,

239.

33, 35, 119, 198, 229, 230, 231, 255, 289, 331, I,

333. 340. 342, 343. 354. 375. 377. 378. 387. 39o, 391, 392, 421, 428, 429, 445,

344- 353. 382, 383, 402, 403, 466, 577; II, 12, 47, 77, 248, 290, 298, 421, 463; III, 89, 122, 147, 182, 560, 561, 675, 694-95; IV, 13, 22, 23.

Fox C,

L.,

II,

191.

II,

IV,

Fraga Iribarne, IV,

712.

655,

665,

685,

694,

707, 69, 302,

III,

266.

62,

52,

103-05,

101,

63,

108,

321,

328,

330,

358,

520, 612,

530, 613,

537, 614,

590, 615,

IV, 454Froelich J.

C,

III, II,

596.

E., Ili, 444. E., I, 606,

633;

Ili,

176.

IV, 122. II,

S.,

F.,

85.

Ili,

472, 473, 488, 490, 587, 588, 589, 616. Fiirer-Haimendorf C. (von), II,

520, 564, 565, 569, 571,

596;

IV,

14,

13,

36, 49Furlani G.,

II,

15,

G.,

IV,

II,

571.

Francolini B., II, 480. Frank M., IV, 87.

Furuhata

T.,

Gabb W.

H., IV, 521.

II,

F.,

I,

S.,

Freeman O. W., Frémont Ch., I,

254;

II,

132,

IV, 502. IV, 266. 577.

Frenguelli J. (G.), I, 125, IV, 287, 306. Fretes G. P., I, 3^2, 333,

m.

191, 330. 339; III, 19.

539,

650, 673. Friedenthal H., I, 297. Friederici G., I, 595, 597, 614; VI, 30, 105, 195, 323, 351, I,

422, 459.

Fritsch G.,

I,

L.,

54L

Gabrielli G.,

Gabus

II,

Ili,

J.,

119.

176.

Gaillard R., Ili, 176, 340-41, 350. 373-

Gait E. A., II, 520. Gajer J., II, 239. Galant J. S., I, 297. Galante B. M., II, 118. Galeno, I, 294.

Gahppe V.; I, 323, 353. Galletti G., II, 118. Galli E.,

II,

87.

Gallo C, II, 118. Gallo Elio, II, 454. Gallop R., II, 190, 191.

Galloway A., Ili, 37, 71. Galton F., I, 308, 318, 327-

366, 367, 371, 390, 432, 443; III, 650, 674, 678, 694. Frizzi E., II, 38; IV, no, 181.

Frobenius

271, 272.

I,

I,

151-

S.,

184; II, 448. 88; II, 23, 36,

56, 272, 278, 322, 417, 420,

647, 648, 649, 650, 651, 659, 672; IV, 82.

Freelond L.

I,

557. 353.

I,

J.,

I,

727.

448.

32, 35, 253, 255. 297. 304. 32i, 322, 333, 353- 374. 390, 419; II, 39, 83. 85. Frazer J. G., I, 24, 311, 641,

Frédéric

R.,

Fiirst C. M.,

16,

450, 480.

Furlong Carditi Furness W. H.,

Furon

L.,

714;

302.

Fraipont J., I, 131. Franchet L., I, 577. Franchetti R., Ili, 219. Franchini A., I, 263.

Franzi L., Frassetto

386, 611,

562,

J.,

Fumagalli Fùlleborn

596.

Foxcroft E. J. B., Frache G., I, 263.

Freud

151.

443.

Fourrier G., Ili, 363. Foville A. (de), II, 191. Foy W., I, 684; IV, 199.

Fischer H., IV, 181. Fischer M., I, 335, 353. Fischer R. A., I, 264. Fison L., IV, 87. Flamand G. B. M., Ili, 71. Flannery R., IV, 459. Fletcher A. C, IV, 424. Fleure H. J., I, 32, 197, 254, 398, 465; II, 23, 31, 35, 40, x 5. 47. 54- 57. 14°. i4 8 .

Ili,

614,

684,

Fuhrmann

Foste Ara M., I, 132. Foster G. M., IV, 401.

Franz

Finot L., II, 577. Finsch O., IV, 156.

Fischer A., Fischer E.,

Fosbrooke H. A.,

601,

Fromaget Fuchs P., Fuchs V.

33°, 374; IV, 460. Fornander A., IV, 23.

Ili, 271. Ferris H. B., IV, 527, 543. Feruglio E., IV, 277, 288, 290. Fewkes J. W., IV, 459, 522.

Ferrandi U.,

598, 683, 712; 71,

-

P.,

J.

787

I,

Gambi Gamio

Gams

L., II, 117. M., IV, 72-27. H., I, 59.

185, 491, 538,

Ganay Ganev

G.,

578,

Garcia

A.,

546.

577.

S.

(de),

III,

270. IV, 726.

I,

290.

321-,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

788

Garda

G.,

n.

I,

Giannini A., Giannini G., Giannotti G.

Garcilaso de la Vega, IV, 4.

598.

Gardi R.,

Ili,

339, 354, 356,

Gardner E. W., Ili, 70. Gardner G. A., IV, 557 Garlanda Xuti R., II, Garn S. M., I, 465, 466.

131:

123,

Gaspar

II,

J.,

Gasparini __~

II,

106,

I,

243.

E.,

,29,

E.,

315. II,

221,

239,

2S5.

227 296.

Gates R. R., 410.

I, 333, 334, 353, 465; IV, 22, 36. III. 43, 452, 464,

420.

Gatti A., 575-

Gatti E.. II, 604. Gatti R., IV, 7. 36.

Gaudin

A.,

J.,

I,

16; IV.

20.

IV, 499.

F. H.. IV,

Giddings

J.

105, 116, 122,

131. 133; III, 70, 131. Giflord E. W., I. 216, 232; IV, 390, 391, 39^. 393. 395. 399. 400. 458. Giglioli E. H., I, 19, 578 III, 543; IV. 25, 44. 4;

240, 380, 405, 651. A., I, 55,

48, 49,

Gignoux

Gilbert L., II, 557 Gilbert W. H.. IV. 459. Gill D. E., IV, 9, io. 13.

Gini

C,

I,

4,

282

321,

464,

538.

Ginzburg W. W.,

E., II, 626, 650;

Gioia A., II, 44 Giordane, II, 387

III,

429, 466; IV, 93. G., I, 236, 252, 255, 272 274, 2S0, 324, 340, 341. 614; II, ^2, 56, 413, 461, 465, 4S0; III, 80, 119: IV, 466, 46S-70, 500. Gennep A. fvan), I, 641, 650, III,

Genna

249, 266.

Geoffroy-Saint-Hilaire I, 361, 387; IV. 2^.

I.

(de),

3

"

Gerland G.,

490. I,

27, 30, ^^, 582

•_

I,

Ghirshman

III,

364.

222.

444. 460. R., II, 4

Giacomini C. Gianferrari L.,

I.

I,

251,

353.

235.

Godin

P., I, 2S4, 321.

Goeldi E. A., IV, 622, 648. Goff Weer Ch., IV, 470, 473-

Golden G., I, 2~_ Goldenweiser A. A., F. L.

Goodman Goodner

K.,

19,

II,

Goodwin A.

H.,

Ili,

373.

Gjecov

186, 187, 188, 193,

319. S.

355-

C,

II,

299.

J.

480. 71.

Gorjanovic-Kramberger K.,

I.

131-

Gorju (Mgr.), Gourgues D.

III, 490.

IV,

(de),

439.

Gourou P., II, Goury G., I, 184. Gowland W., I, 577 Gozi M., Graebner

118.

II,

F.,

I, 491, 515, 614, 641, 684, 685, 686, 689, 690, 695, 708, 712: IV, 87, 199, 200, 323, 625, 156,

641, 642, 647. A.. IV.

no.

283, 321. R., II, 308,

I,

339;

22.

Grandidier G. e A.,

Ili, 697, 705-07, 711, 714, 716. Granet M., II, 557. Grattan F. J. H., IV, 267.

702,

27 278, 303, 339, 396, _ 44^. 403, 614, 615, 617, 618, 621, 650; III, 89, 114, 146, 186, 219, 361, 634: IV. 23.

239.

^22.

496.

272.

I,

A.,

III,

-

no,

F. L., I, IV, 477,

T.,

Grahmann I,

IV, 329.

(de),

Goodrich Freer

Graffi E.,

D.. IV, 524

^^, 119, 214. 215. 234 -"4. 321, 353- 37L

62S,

568.

Goodenough

Gismondi L.

Gitlow L., V, 317. Giuflrida-Ruggeri V.,

I,

Gonzales A. R., I, 578 Gonzales De La Rosa M., IV,

Graf L.

n\

24.

P. E., IV, 400, 424,

459-

-

85.

433. 434- 437. 438, 441- 445: II, 23, 2311. 260, 262. _ 7

Gessi R., Ili, 413, 544. Gessner R., IV, 738.

Ghigi A.,

42

^ S6 390, 398, $77 403, 40S. 41-. 420, 421. 430.

Gerstner A., IV, 157 Gessaia R., IV, 373.

Goddard

Giordani G., II, 11Giordano L., II, Giot P. R., II, 39, 150. Giovanozzi U., II, 44. Girard H., II, 57 596; IH. 341Girard M. F., IV, 181. Girschner M., IV, 240.

37^

Getzowa S., I. 578; Geyer E., II. 211.

II,

604.

Gerhardt K., Ili, 70, 86. Gerkens G., Ili, 3S0, 414. 44^. -

298

285

M., Ili, 613.

Gobert E. G., Ili, 70. Gobineau J. A., I, 318. Goddard H. H., I, 336.

Gómara iti.

696, 713; II, 460, 461; III. 14-: IV, 47°. Ginobili G., II, 119. 301,

Gloor P. A., II, 480. Glory A., I, 184.

641.

Gillen F. J., I. 20. 357: IV, 50, 5Ì, 54. 82 Gilliéron J., I, 491, 500. Gillin J., IV, 64-.

Geluwe H.

II, 191. j; Gentilli G. (J), IV,

2^.

IV, 2S3.

L.,

547.

Genet-Varcin

2=,^:

Gluckman

Giddmgs

Geiger P., II, 191. Geipel G., I, 255; III, Gelfand M.. Ili, 616. (vari),

240,

-

Gautier E. F., Ili, 14S. 302. Gavassi M., Il, 299. Gebauer A. K., II, 59Ó.

Gee W.

2 So.

I,

120.

A.,

I,

Gjessing G., II, 240. Gjessing R. R., II, 222. Glaser S., I, 320.

36.

120.

II,

n>.

A..

Gieseler W.,

1-

Garnier P. G., IV, Garrasi G., I, 263.

Garrod Dorothy A.

II,

11^.

34.

II,

Giardelli R., II,

Giardina

374-

II,

Grave W. W., I. 271. Graydon J. J., I, 261, Graziosi G., Graziosi P., 1-2,

256,

I,

15S.

I,

139,

173.

173,

299,

614;

15.

17. 56, 85,

16,

18,

21,

51,

157, 185,

II,

265,

158,

213,

12,

441; III, 53,

55,

60, 65, 70, 71; IV,

13.

13, 9,

56,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

Green R., Greenberg

680; IV, 98, no, 116, 305,

271.

I,

J.,

75,

74,

108,

335-37. 385. 4 2 °Gregoire A., I, 500.

Gregorovius

Gregory Gregory

F.,

J.

Gwynn

116.

II,

W.,

685, 695, 696, 700, 701. Guthrie M., Ili, 454, 466, 49o, 497- 522, 538.

Jones

Gyarmathi

Ili, 420.

W. K., I, 81, 379, 390, 421; IV, 23. Grenard F., II, 413. Greval S. D. S., I, 261. Grey

IV, 56. Griaule M., III, 290, 295, 302, G.,

330.

327.

191.

T.,

II,

I,

476.

S.,

H Haberer K.

A.,

I,

252;

II,

532,

54iA., I, 577; II, 269, 27S, 298, 557; III, 108, 302. Haberlandt M., II, 191.

Habib Avrout

H

Grisebach H., II, 225. Gròber K., II, 464, 475, 477.

Hackett

IV,

Grohmann

387, 406, 578, 673; II, 144, 241, 339, 615, 619, 649, 650; IV, 24, 109, 110, 128, 156. Haddon K. (Mrs. Rishbeth),

A., II, 480.

Gross K., I, 641. Grosse E., I, 614, 616, 618, 641, 677, 686, 712. Grottanelli V. L., Ili, 108,

257-59. 315-16,

267,

248,

269, 380-84,

271,

390, 392-93, 4M. 438, 444- 5i6, 557; IV. 139, 157Grove Ella F., I, 271. 323,

Grube W., II, 557. Grubina A. YV, I, 271. Gsell

S.,

Ili,

Guerensev

Guevara

Guha

S.

T.,

B.

S.,

195,

33,

386,

431, 448, 466; II, 319, 339, 488, 489, 490, 493, 495,, 526, 595. 596. Guiart J., IV, 67, 87.

Guillain C, III, 271, 489. Gulliver P. H. e Pamela, III, 429,

438, 444. Gummere F. B.,

I, 673. D., Ili, 374. Giinther H. F. R., I, 30, 309,

Gunn H.

319, 322;

II,

480; III,

43,

P.

B., IV,

R.

no.

T.,

II,

596.

Gurresch R., II, 118. Gusinde M., I, 293, 342, 3474 2 7.

349. 354. 452, 456, 458, 466, 552, 641; 489, 502, 503, 539, 547-54- 557-6i, 57 8

454. III,

544, 579, 581, 647, 650, 653, 660, 675,

32, 34, 290,

E.,

363, 405, 478. J., IV, 424. Haefeli L., II, 480.

Haekel

Haene

I,

II,

J.,

346, 347, 378. III,

(de),

J.

Haetinger M.,

Hagen

B.,

I,

II,

41.

596.

421;

E.,

II,

532,

I,

Halber Wanda, Haldane J. B.

270.

I,

-

E. T.,

120, 362;

16,

I,

31; III, 278, 542, 543, 560; IV, 23, 472, 500. Hancar F., II, 339. Handy W. C, IV, 240. Hanke Wanda, IV, 636, 637, 638, 727Hankins F. H., I, 313, 320, 322. 16,

Hanneson G., II, 151. Hansen S., II, 140; IV,

301, 306. Hariot Th., IV, 426, 435. Harley D., I, 261. Harper, IV, 707.

S.,

Harrington M.

429,

I,

Harrington T., Harris R. G., I, 507, 52i.

Hartmann Hartmann Hartmann

36.

378; IV, 415. Hall I., IV, 400. Hall R. M., Ili, 611, 615. Halle J. X., I, 297. Haller A. (de), I, 295. Hallowell A. J., I, 195, 228; IV, 404, 423. D., Ili, 108, 584, 601, 616; IV, no. 586, 585, Hambruch P., I, 614. Hamel A. G. (von), I, 483. Hamilton A., I, 582; IV, 200,

225.

Hammerlv 699,

Hammerton

Hammond

Dupuy 700, J. J.

D.,

IV,

A.,

III,

IV,

H.,

Ili,

O.,

366, 373. 270.

I,

;

390, 412. Hassell E., IV, 87.

Hassinger H., I, 30, 35. Hastings R., I, 672.

Hatt

G.,

I,

577.

W.,

Hatterslev C.

Haughton

H.,

S.

III, I,

490. III,

73;

33-

Hauschild

W.,

M.

Hauschild Rita,

428.

II,

440. 266.

I,

333, 342,

347- 354 Hauser A., I, 118; III, 581. Haushofer H., I, 322; II, 557. Havers W., I, 516. >

Hawes C.H., II, 271, Hawkes E. W., IV, 373. _

Hayley T.

T.

Ili, 410-11,

S.,

414.

Haywood

C.

W.,

Ili, 266.

Hearn L., I, 316. Hearne S., IV, 423. Heberer 614,

G.,

616,

Hecker W.

390; II, 319, 617, 619, 650. D., I, 271. I,

Heikel A., II, 239. Heilborn A., I, 577

Heilmann

Heim

702.

E.,

C. V., IV, 508, 521.

Hasebe K., IV, 28, 189, 194. Hashimoto, I, 261 IV, 739. Hasluck P., IV, 244, 266. Haslund H., II, 383, 386,

34 6

Hale H. M., IV, 12, 15, Hall H. U., II, 350,

IV, 517, 522. IV, 678. 198; IV, 506, R.,

521,

520,

447, 448.

466.

697,

II/

519,

Hambly W.

35-

Guppy H. Gurdon

I,

147.

53.

524, 526, 576, 614, 677, 678, 679, 686, 705, 712. Hailey (Lord), III, 645.

IV, 569. I,

Haeckel Haeckel

Hahn

IV, 460.

J.,

A. C,

III,

,

614, 617, 619, 622, 649, 650; IV, 106, 156.

114.

11, 69,

Haddon

J.,

IV, 157. 75,

221,

219,

194,

C.

363,

Groot G. J., II, 339, 378, 557. Gross H., IV, 305.

Hamy

302,

Haberlandt

344-

Grierson G. A., II, 483, 520. Griffin J. W., IV, 459. GrinneU G. B., IV, 424.

789

IV,

A.,

L.,

481,

715.

404, 406, 605, 689.

411;

I,

II,

343,

Heinbecker

P.,

I,

2

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

790 Heine-Geldern R.,

540, 577, 695, 707, -11. 713; II, 327, 339, 506, 596, 601, 602, 622, j, 640, 649, 650; IV, 36, 195, 196, 214, 234, 237, 239, 33S.

6i 4>

595.

35 1 Heinzelin

I,

673,

-

III.

Brancourt

de

41,

70.

Heizer R.

F.,

IV,

A.,

II,

291, 191.

Helfritz H.,

II,

480.

Hellman M.,

I,

Helbock

296,

J.,

401.

306.

^39, 569Ili,

J.,

Hepbum Herder

Herman

II,

J. G., I, O., II,

Hernandez De

348. 480.

11.

277; IV, 671. Alba G., IV,

568, 676.

Hernandez-Pacheco

E.,

I,

177,

178-

Herrera A. (de), IV, 329, 508. Herrera Fntot R., IV, =,22. Herriot E., II, 127. Herrnheiser R., IV, 726. Herskovits M. J., I, 342, 346, 354, 464, 713; III, 307, 329; IV, 735-

Hertz R.,

I,

073.

Hervàs L., IV, 307, 331, 351. Hervé G., II, uu. Herzog W., IV, 52S, 543. HeschM., 11,200, 210, 211, 221. Heuse G. A., Ili, 108, 302-03.

Heuvelmans

B.,

IV,

Heydon Heye G.

G. A. M., I, 2-. G., IV, 310. Heverdahl T., IV. 20, 33, 34,

J57-

158,

257,

124,

155,

2S5.

Ili,

Holas B., Holbé D., Holbé T.

271:

W,

I,

IV, III,

3 8 5-

366.

R.,

67

Hrozny

252,

Holzknecht

K.,

Hughes

Homburger

Lvsias,

Hubert

Hug

108,

I,

673.

II,

132,

II,

G., Ili,

2S2,

-

379, 392,

380, 420, II,

451;

14,

M4-45.

151.

615;

III,

423, 21,

24,

306,

Hopwood 71

35, 198, 205,

.

57.

303, 4Ó0.

I,

390, 440,

425, S

A.,

55 s

2S^,

356,

A. T.,

293,

428, I,

72;

-

Horkheimer

H., IV, 608.

Hornell

Ili,

Hose C,

J.,

II,

619.

461.

381, 422, 46,

37°, 147: 2uj. 451, III,

287,

145.

J. B., Ili, II, 15, 56.

616.

Humboldt

-- s

507,

151.

Hooton E.

,

423. 460,

100.

Hull E., II, 191. Hulse F. S., II. 557. Hulsius Laevinus, I, 8, Hultkrantz A., II, 240.

I\

J.,

123,

287,

271.

735. Hooijer D., IV, 2^, 36. Hoop Th., II, 602, 042.

Honigmann

150,

44S.

255,

I,

L.,

A. Hiihn H.,

373-

459, 505,

I,

354H.,

M.,

368,

458, 500, II,

C,

P.,

321,

Huck

F.,

S.

Huetter

III,

246,

473,

521, 7°43 11 Holtker G., IV, 103, 157. 137.

120, 124,

32,

I,

365. 43i,

35743°. 468, 521.

Huard

-

608.

376, 378 532, 614; III, 146; IV, 19 20, 24, 36, 274, 287, 292, 296, 302, 303, 305, 306, 317. 3i8, 33°. 555, 356,

Holmberg U., II, 239. Holmer X., II, 417. Holmes R. T., II, 36, 40. Holmes W. H., IV, 286, 287,

IV,

A.,

240,

4 J 4. 437. 709; II,

456, 545;

IV, 42^. 412.

190.

Hsiao

305.

341, 420,

423, 424, 466; II, 615; IV, 109, 460. 24, 53, 86, 93, Howitt A. \V, I, 615; IV.

414. 266.

329.

I,

390,

130,

354.

Holmberg A.

3 S 9.

191.

V., II, 589. 590, 59i. 592, 593. 596. Holl H., II, 70. Holland T. H., II, 500. Hollis A. C, III, 444.

IV.

G. E., I, 641. W. W., I, 35,

87.

71.

302,

281,

306.

Hrdlicka

Ili,

I,

Howland Rowe J., Howlev J. P., IV, Howorth H. H., II, Hovos Sainz L., II,

611, 614;

I,

320, ^22. E. B., IV, 280,

Howard

490. 181, 240.

III,

E.,

Howells

io.

I,

Hottmann Krayer E., II, Hofmavr W., Ili, 395, Hogbin H. I., IV, 265,

IV,

739-

Hilton-Simpson M.

C.

R.,

-

Houzé 2S3,

Hoebel E. A., IV, 460. Hoernes M., I, 26, 34. Hoernle A. \V, III, 693.

422.

;

I,

M. W.,

P.

Hosman Elena, IV, 690. Hossfeld P. S., IV, 12. Hostos A. (de), IV, ^22. Hough W., I, 577 Howard

2S0.

270,

Hoche >.. I. 270. Hodge Fr. W., IV, 400. Hodson T. C, II, 520.

4

214, 221, 222, 3J2, 354, 377, 378, 412.

538.

Hobbes Hobley

385.

Hiernaux J., Ili, 539. Higgemever H., II, 520. Hildén K., I, i5i II,

Hillman M. M.,

269,

I,

278.

17.

HewickerF., IV, 137, 150, 213. Hewitt J. X., IV, 424.

36, 239, 267. Hielscher K., II,

e L.,

Hirtp^r H., I, 476. Hjortsjò C. E.. II, 412.

IV. 459-

II,

S.,

Hirsch X. D. M., I, 309, 322. Hirschleld (Hirszleld) Hanna

Hofìman A. C, Hofiman W. J.,

302. 140.

D., II,

Herberstein Kerbette F.,

356.


554- 576, 5 8 iTrimborn H., IV, 537,

739-

156,

R.,

Trilles H., Ili, 544, 545, 547,

503. 538.

Thooris A.,

15.

Torii

E., Ili, 501, 511, 512.

62,

266.

Thonemann H.

I.

322, 325.

Torday

340,

Thompson Laura C,

6 4.

176, 694; IV, 23, 314,

150,

Tucker A.

-

Thomas E., I, 247. Thomas N. W., I, Thompson

240, 252, 362; II, 129; III,

Torquemada

648.

Testut L., I, 121, 133; II, 15. Tetzner F., II, 239. Thalbitzer \Y., IV, 354, 370.

Thaw

Tocher J. F., II, 144. Tonni P., II, 86. Toldt K. (C), II, 49, 196, 278. Tolomeo, III, 244, 268. Toor F., II, 117. Topinard P., I, 14, 29, 34,

71. II,

Vaca de Castro, IV, 598. Vaillant G. C, IX, 500. Vaillat L., II, 191. Valdes P. G., IV, 522. Valensin G., IV, 266. Valenziani C, I, 305, 354; IV, 240, 267. Yaljavec F., II, 299. Vallejo C, IV, 727. Vallois H. V., I, 32, 34, 104, no, 112-13, 116, 123, 131, 236, 253, 256, 270, 132,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

Verworn M.,

280,

385,

386,

390,

420,

422,

423,

465,

466,

578;

16.

II,

15,

14,

150.

419, 23,

16,

316,

315. 420,

424,

28,

25,

108,

298,

308,

329,

42,

56,

125,

Vesalio,

418,

448;

III,

Vesnaver Vespucci

78,

725-

71,

3OO,

299,

373, 497, 502, 503, 539, 547, 560-62, 715; IV, 23,

Valsik

A.,

J.

Ili,

261,

Vambéry Vanni M., Vannini

555, 295. 265,

444.

Vansina J., Ili, 538. Varagnac A., II, 191. Vare D., I, 317, 322. 675,

I,

Varthema

L.

712.

I, I,

H.,

Yilde

II,

111,

141,

Viola

31,

I,

151, 184-85; III, 5, 20, 49, 71. 51, 52, 70, 54, 57, Vaughan W. T., I, 270.

Vecchia

O.,

67.

I,

Vedder H.,

J.,

IV,

318,

330.

215. (da),

I,

n,

G.,

I, 294, 295, 296, 299, 300, 321. Virchow R., I, 18, 412; II, 56, 218, 272, 278, 418, 448; ìli, 674, 715; IV, 704,

298.

II,

Wace A. B., II, 298. Wachsmann K. P., Ili, Wacker

R., II,

Waddell L.

Virgilio,

A.,

II,

413, 592,

F., I, 193, 195, 228, 231, 320, 341; II, 428, 447, 448, 557Wagley C. N., IV, 648. Wagner E., IV, 109. Wagner E. e D., IV, 524, 563.

568, 688.

Wagner G., Wagner K., Wagner M. 516;

F.,

I,

J.,

Virenius,

14,

340.

I,

L.,

I,

503,

505,

220,

zzz.

120.

II,

II,

S.,

Waitz Th., 22, Walander A.,

15.

297.

I,

III, 485, 490.

34, 676.

412.

II,

132.

Walde A., I, 516. Walker C. H., Ili, 219. Walker N., IV, 266.

271;

221, 357, 397. Yiski K., II, 298.

Wallace E., IV, 460. Wallaschek R., I, 673. Wallin S., II, 191.

Yenieri L., Ili, 219.

Visted K.,

Wallis

Veo

Vitaletti G.,

691, 692, 702, 727. (van), III, 616.

J.

Vendryes E.,

no.

II,

Yerazzano G. Yergiat A. 345-

483.

I,

J.,

(da),

M.,

367.

I,

IV, 714. 216; III,

373-

Verhoei A. W., I, 271. Verhulpen T., Ili, 515, 538. Vermelin H., I, 334, 353. Yerne J., I, 254. Verneau R., I, 33, 116, 118, 121,

405;

123, II,

132,

245,

362,

562, 596; III, 24, 70, 147, 182, 188, 219, 278, 282, 283, 302, 13,

16,

340, 419, 435, 502, 523, 526, 705, 706, 716; IV, 23, 568. Yerrill A. H., IY, 488, 492,

509.

5M.

Yerschuer 353-

5 21

O.

-

(von),

I,

34,

III,

6;

I,

Visconti A., Yisher S. S.,

108,

118.

II,

67.

I,

Yishnewsky B.

N.,

I,

II,

191.

II,

118.

II,

Vivo J., I\', 709. Vocino M., I, 614; Vogel A. A., IV,

II,

119.

96,

115,

Volpi L.,

II,

I,

II,

625, 274,

118.

n.

I,

W.,

239,

J.,

61,

I,

650;

650. 508. (vani, J.

HI,

Ili,

147.

Warmelo X.

442, 447. 668, 670, 673; III, 538, 693; IV, 142. Volkov Th., II, 221. Voltaire,

207.

IV,

306.

II,

E.,

287,

255, 390; IV, 24, 26,

270.

I,

Wanner

Yoigt M.,

IV,

I,

V.,

476. IV, 727. I,

F.,

696;

D.,

Walravens, Walter H.

Walton

Volhard

Volz

W.

183.

157-

Yogel M.,

Yogt

490.

134, 151.

595. 596.

Wahlund

3 X 9-

Vela F., II, 155. Velasco J. L. (de), IV, 554. Vellard J., IV, 525-27, 676-77, 689,

629, 139,

W

297,

Yirey

Yelsen

85,

299.

II,

Vries S. (de), I, n. Vroklage B. A. G., II, 114, 650; IV, 113,

io.

Leonardo

675, 694. Vegezzi-Ruscalia G., II, 119.

Ili,

69,

156.

Yilliers A., IY, 266.

17-

39,

Wagenseil

Vignaud

Vinci

277.

Vulpesco M.,

Vierkandt A., I, 680, 712. Vignard E., Ili, 19. Vignati M. A., IV, 287, 291,

80.

II,

267,

IV, 150, 153,

F.,

Vidossi G.,

IV,

G. U.,

157-

155.

III,

727.

Vaufrey R.,

714,

596. 120.

II,

Vico G. B.,

H.,

(de),

II,

706,

701.

676,

Vasquez-Machicado

IV,

484, 491, 498, 499, 516, 686; II, 118. Yiegen J., IV, 138, 156.

219.

Yram

Vranoussis G., 118.

II,

A.,

Vicedom G.

Vannutelli L., Ili, 228, 270,

Varrone,

G.,

Vial P., Viale S.,

H., II, 239. II, 181.

E., Ili,

II,

11.

I,

302, 501,

278.

133;

262,

339, 70,

121,

I,

805

II,

J.,

Wannyn

Ili,

J.,

447-

Warne W.

E.,

Warner Lloyd

IV, 733. IV, 53, 86,

W„

266.

Wartburg \V. V., 1, 483, 499. Warnschkin A., I, 225, 255. Wassermann-San Blas I>. J., IV, 608.

305.

Vorblicher A., I, 673. Voronoff S., I, 267, 280.

Wastl Wateft

S.,

II,

252,

Vos H.,

I,

Waterman

T.

T.,

Vossius

I.,

673. Ili,

542.

438.

J.,

Il,

217,

zzz,

270.

253, 277.

IV,

$96,

INDICE DEGLI AUTORI CITATI

8o6 Waterston

D.,

341, 380-

Ili,

Werner

Watson J. B., IV, 637, 648. Wayland E. J., Ili, 6, 9, 70, 418, 419, 429, 438, 444.

Weber Weber

IV, 521. O., II, 418. Webster H., I, 641; IV, 79. YVeckler J. E., IV, 36, 191, 197, 198, 203. Weeks J. H., Ili, 522, 538. Weer Goff Ch., IV, 500. F.,

Wegener

A.,

60,

40,

I,

67;

IV

275. Wegener G., II, 557. Wegner R. N., I, 453, 588; IV, 497, 540, 629, 658-59, 677.

Wehrh H. Weidanz

O.,

79, 88,

280.

I,

F.,

80,

81,

89,

91,

I,

82,

34, 77, 78, 85, 86, 87,

104,

123,

131,

250, 297, 321, 132, 245, 441, 457; II, 310, 312, 313, 314, 339; IV, 11, 22, 36, 296.

Weidholz

A., Ili, 348-49, 374. G., II, 298.

Weigand Weiner J.

S.,

Weinert H.,

I,

I,

114,

386,

II,

132.

33, 81, 90, 91,

94, 96, 100, 103-05, 118, 130, 131, 132,

253.

387,

390,

117,

235,

421;

615; III, 76-78,

13, 56,

82, 87; IV,

Weinreich U.,

io,

22, 23,

36.

483. Weisbach A., II, 135, 151, 196, 204, 205, 257, 258, 259-62, 272, 275, 277. Weisgerber L., I, 504, 516. Weiss M., I, 298; III, 31, 434450, 469,

436,

I,

444. 44 1 455, 460, 463, 485, 486, 490. -

449, 467,

Weiss K., II, 191. Weissenberg S., II, 461, 462, 466,

480.

Welchler J. E. Jr., IV, 239. Wells L. H., I, 104, 132; III, 33-

34,

37,

42,

71,

616,

651, 654, 655, 675.

Weltnsh

G.,

I,

577. IV, 364. Wendorf F., IV, 294, 306. Weninger J., I, 224, 255; II, 269, 278, 448; III, 301, 302.

Welzl

J.,

II,

520;

A.,

I,

403; III, 587,

615,

650, 653-55, 674. Wernert H., I, 176; II,

Werth

E.,

528,

I,

577;

20. III,

490.

Wesley Dupertuis C, II, Weslowcki H., II, 298.

West J., IV, Westermann

145.

42. D.,

I, 314, 315, 322, 713; III, 74, 102, 108, 201, 302, 330, 335, 414, 446. Westermarck E., I, 311, 618,

641,

Ili,

J.,

80,

Weyer

E. M.,

675.

I,

577.

IV,

357,

373.

Whitaker J., II, 299. White C. M. N., Ili, 615. White J., I, io; IV, io, 312,

126,

136,

151.

154,

138,

II,

221,

277.

Wied M.

(von), IV, 315, 318,

422, 655. Wiegers F., I, 132. Wieman M., Ili, 71. 418,

Wiener A.

S., I, 263, 264, 265, 267, 269, 271-72, 280. Wikman K. R. V., II, iqi.

150,

Wissler C,

I, 31, 354, 591, 696, 713; IV, 285, 339, 351, 371. 374- 388, 406, 411,

4 2 4- 434-

Wissmann H.

(von),

II,

338,

599, 647, 298.

650.

537-38.

With

K.,

II,

Wlislocki H.,

II,

P.,

I,

62,

67; III,

69.

Wolfram

R.,

298.

II,

Wollaston A.

F., I, 402,

594; IV, 95, 109, 115, 116, 156. Woltmann L., I, 318, 319.

W00T. L., II, 339. Wood A. H., IV, 267. Woodbury R.

Wood

Jones

Woodward

A.

S.,

Woodward 627,

Wilkes Ch.,

I,

557. 361.

Will G. F., IV, 424. Willcox A. R., Ili, 71. Willems E., IV, 648. Willey G., IV, 341, 608. Williams F. E., IV, 156, 266. Williams T., IV, 240. Willoughby C. C, IV, 445. 459-

Wilm R. (von), III, Wilman M., Ili, 62. Wilser C,

I,

626, 650.

280-85, 294, E. A., IV,

185; 299, 306. 66,

84,

87.

Worthington E. B. 461,

e S., III,

490. E. M., II, 189.

Wright Wright W., I, 476. Wrzosek A., II, 252, 277. Wunderley J., IV, 36.

Wundt W.

(G.),

I,

483, 640, 665, 681, 682, 712.

24,

34,

677,

680,

II,

378.

108, 358.

342.

Wilson C. T., II, 480. Wilson H., I, 261. Wilson Th., IV, 291. Windels F., I, 184. J.

IV,

617,

645, M., I,

II,

636,

635,

Worms

II,

114, III,

I,

B. H., IV, 59.

Worcester C,

Wilford L. A., IV, 306. R.,

522.

131.

I,

7i-

Wormington H.

Wilhelm

IV,

B.,

F.,

Wilcox H., II, 631. Wilder H. H., I, 255.

Wing

142,

I56-57-

322.

433-

Wiazemsky N. W.,

400,

A., I, 614; II, 276; III, 58, 71. Whipple M. A., IV, 401. Wirz P., I, 531, 542, 549, 631; IV, 100, 109, no, 120,

Wolfel D., Ili, 124. Wolf W., IV, 196, 240. Wolff E., I, 261, 270.

677.

675,

Winkler H.

Woldstedt

673.

Westphal E. O.

Westropp H. M., Weule K., I, 567,

G., II, 596.

Weidenreich

Weninger Margarete, III, 561.

384, 413. Watson D., IV, 460.

382,

(van), III, 505, 514.

538.

Wingert P., IV, 156. Winkel C. W. F., I, 270.

Yadrintzev

Yamamato, Yamanaka,

N. I,

II,

M., 261.

370.

Yanagihara T., IV, 267. Yoh, I, 228.

Yokoh Y., II, 413. Yunowich Rina, I,

271.

INDICE DEGLI Al'TORI CITATI

Zaborowski

S.,

412; III, 96,

Zahan D., Ili, Zahn D., Ili, Zaki A.,

Zampa Zanazzo

II,

II,

376, 378, 108, 706.

295.

302. 194, 221.

R., II, G.,

277. II, 119.

Zanetti A., Ili, 543, 561.

Zanetti Z., II, Zàrate A. (de), Zavala S., IV, Zavattari E., 228-30, 249,

Ziegenfuss W., I, 35. Ziervogel D., Ili, 645. Zilinskas J., I, 270; IV, 739.

117.

IV, 329. 726. Ili,

97,

212,

270-71,

H.

F.

423. 135, 137, 151. B., Ili, 616.

Zelenin D.,

II,

201, 225, 226,

Zbinden Zeidler

F., II,

239-

Zeuner F.

E.,

I,

68, 85,

807

no.

Zimmer H., I, 476. Zimmermann E. H.

G.,

I,

17.

Zograf ZST., II, 199, 221. Zolotarev D. A., I, 270. Zòhrer L. G. A., III, 176. Zuccagni-Orlandini A., IT, 116.

Zuure

B.,

Ili,

490.

INDICE PARTE QUINTA. Capitolo Primo. L'Oceania





OCEANIA

/ problemi etnologìa del Pacifico (R. Biasutti

i

Razze, lingue e culture

4

5

La preistoria oceanica Le razze scure dell'Oceania La posizione antropologica dei Polinesiani La conquista del Grande Oceano

19

Bibliografìa



R Battaglia) / Tasmaniani Capitolo Secondo. Australiani Tasmaniani e I Tasmaniani La cultura tasmaniana Le idee religiose e il culto dei morti. Posizione storica della cultura tasmaniana

37

40 40 4^

Bibliografia

Capitolo Terzo. I



40

Le

senti e

le

culture indifc

all'Australia

iR.

Battaglia)

.

.

caratteri somatici degli Australiani

.ruppamenti

etnici

53

La cultura materiale L'arte

65

La vita sociale e le culture australiane La cultura del bumerang La cultura esogamica matriarcale delle due La cultura totemista patriarcale

66

I

riti

classi

iniziatici

Posizione storica delle varie culture australiane

Credenze

religiose e riti funebri

Bibliografia

Capitolo Quarto.



I

/ popoli e le razze della Melanesia problemi antropologici gruppi etnici della Nuova Guinea gruppi etnici degli arcipelaghi melanesiani

1

caratteri antropologici:

I

I

Papua-melanesiani e La razza Xeocalèdone I

le

Battaglia

Pigmei e Pigmoidi popolazioni degli arcipelaghi

La razza Papua-montana La razza Papua-melanesiana Bibliografia

R.

100 104 106 ito

8io

INDICE



Capitolo Quinto. Le culture della Xuova Guinea (R. Battaglia) culture papuane e melanesiane e i loro elementi Le

La cultura dei gruppi pigmei Le popolazioni delle regioni costiere. La

Pag.

»



115

»

n8

»

122

vita economica

L'abitazione

Armi

e utensili

125

Vesti e ornamenti

commercio

Il

La

129

e la navigazione

vita familiare e sociale

132

Riti funebri e culto dei crani

La

in

»

»,

caccia alle teste e l'antropofagia

138



140

Credenze magiche e religiose

»

L'arte

»

144 146

»

148

»

156

»

158

La

montanare

vita delle tribù Bibliografia

Capitolo Sesto.



La

cultura degli arcipelaghi melanesiani (R.

Battaglia)

....

Gli arcipelaghi melanesiani

L'arcipelago di Bismarck

L'arcipelago delle Salomone e L'arcipelago delle

La Nuova Caledonia

isole di

le

Nuove Ebridi

Santa Cruz

e le isole

e le isole della



I Polinesiani

e

1

»

»

166 170

» »

175 181

»

182

Lealtà

Micronesiani

,,

»

»

Banks

Bibliografia

Capitolo Settimo.

>,

I

caratteri somatici dei Polinesiani

»

»

I

caratteri somatici dei Micronesiani

»

188

Gli antichi Polinesiani e la brachicefalia oceanica

»

190

La colonizzazione

»

194 199 201 216 izz

degli arcipelaghi del Pacifico. L'arte nautica

Caratteri ed origine della civiltà polinesiana Gli arcipelaghi centrali e

le

»

Hawaii

»

La Micronesia

»

L'arcipelago delle Viti

La Nuova Zelanda L'isola della

Figi

e le isole

»

Chatham

225

Pasqua

Bibliografia

Capitolo Ottavo.



Le condizioni

etnologiche attuali dell'Oceania (G. Gentili)

...

»

230

»

239



241

La penetrazione europea I

Tasmaniani

Papua e Melanesiani La Micronesia I

248

255

Polinesiani Bibliografia

»

PARTE SESTA. Capitolo Primo. Il

Il





AMERICA

Antichità dell'uomo in America (R. Biasutti)

ponte asio-americano passaggio delle faune

257 266

e le sue condizioni fisiche

Pag

271 » »

277

indice

Sii

I ritrovamenti umani nell'America del nord: dati stratigrafici e archeologici Messico e America meridionale I caratteri dell'uomo antico nell'America del nord L'uomo antico nel Messico e nell'America meridionale. Conclusioni

.

Rinvenimenti preistorici di età attuale

280 286

»

291

»

295 299 305

»

Bibliografia

»



Capitolo Secondo.

1

Pag.

Le

-

genti indigene dell'America

(J.

Imbelloni)

307

Sviluppo della americanistica Posizione attuale dei problemi

»

311

Dalla vecchia indologia alla moderna classificazione antropologica Unità e divisibilità, poligenismo, monogenismo e autoctonismo

Razze americane Carta razziale dell'America



»

331

»

Bibliografia

Le culture indigene ed Capitolo Terzo. Lingue e famiglie linguistiche Le culture americane

»

313 317 319 323 329

i

gruppi

etnici dell'America (J.

Imbelloni)



Migrazioni

340 346

Itinerari ed effetti della migrazione

Bibliografia

I

351



Capitolo Quarto.

/ popoli dell'America

artica:

Eschimesi

e

Aleuti (R. Biasutti)

»

caratteri razziali degli Eschimesi

L'esistenza materiale degli Eschimesi

La

vita sociale e spirituale

»

Gli Aleuti

La provenienza

degli Eschimesi e della loro cultura

1

Bibliografia

Capitolo Quinto. L'ambiente

335



352

354 357 365

367 369 373

Gli Indiani del nord-ovest e della California

(R. Biasutti)

.

374

.

Gli Indiani del nord-ovest

375

Kwakiùtl e le tribù dei fiumi Fraser e Columbia Le culture del nord-ovest e la loro origine I

I



Californiani

Le culture del sud e Le condizioni attuali

del

Gran Bacino



Bibliografia



Capitolo Sesto. / cacciatori delle selve e delle La foresta sub-artica e le sue tribù vaganti I caratteri

La

praterie (R. Biasutti)

402

somatici

vita dei cacciatori del caribù

Gli Indiani delle praterie

La

»

vita indigena nella regione delle praterie Bibliografia

387 389 395 398 400

>



403 406 412 414

424

INDICE

8l2



Capitolo Settimo.

Le

genti agricole dell'America settentrionale

I

paesi dell'agricoltura

I

tipi

(R.

Biasutti)

.

.

Pag.

425

»

»

»

428

Gli Algonchini centrali

»

431

Gli Irochesi

»

Le genti

»

433 437 440

La

somatici

della costa atlantica e del sud

civiltà dei

Le genti

tumuli (Mounds) dell'Ohio

e del Mississippi

»

dei villaggi murati (Pueblos)

»

Agricoltori e cacciatori nel sud-ovest

»

Correnti etniche e culturali del Nordamerica

»

Bibliografia

Capitolo Ottavo.

»



/ popoli e

le

civiltà dell'antico

Messico (R. Biasutti)

»

445 452

453 459

461

I

popoli indigeni del Messico e la loro distribuzione attuale

»

»

I

caratteri somatici

»

468

»

474 479

Lo sviluppo

della civiltà precolombiana. Fonti e cronologia

L'esistenza materiale nell'antico Messico

»

Famiglia, società e stato

»

482

Religione e mitologia

»

La

»

485 490

scrittura e

il

calendario

monumenti

L'arte. Città e

»

Bibliografia

»



Capitolo Nono. / popoli degli Dal Guatemala al Panama I

istmi e delle Antille (R.

Biasutti)

»

caratteri somatici

493 490

501

»

»

»

505

»

507

Le culture precolombiane Le culture indigene attuali Le Antille

»

511

»

La

»

516 518

»

521

»

523

cultura precolombiana delle Antille Bibliografia

Capitolo Decimo.



/ popoli andini in generale (J. Imbelloni)

L'uomo andino

»

»

Lingue andine Cultura andina

»

527

»

Organizzazione politica

»

530 536

Bibliografia

— I Ciòcia

Capitolo Decimoprimo. dionali (J. Imbelloni) I

e

i

popoli pre-incaici

Cìbcia orientali

Verso l'accentramento politico Organizzazione dei Cìbcia Vita psichica L'arte colombiana e le sue propaggini amazzoniche L'invasione cìbcia dell'Equatore e lo stato dei Cara Archeologia equatoriana I popoli residuali della Colombia e dell'Equatore I

popoli pedemontani dell'Argentina

dell' Equatore e delle

»

543

»

544 545 540 548

Ande meri»

» «

»

540

»

551

»

555

»

554

»

555

»

557

INDICE

8l3

Resti dell'area diaghita

Paz-

Gli Araucani Bibliografia

»



L'antico Peni Capitolo Decimosecondo. Difficoltà di una prospettiva storica I

Imbelloni)

(J.

558 564 568

570 »

periodi preincaici

>,

572

La suggestione megalitica

»

573

Zone

»

575 577 578 584

Perù Circolazione dei patrimoni fisiografiche del

Stratigrafia archeologica delle valli costiere

»

Archeologia dell'altopiano

»

Le

civiltà regionali

L'egemonia dei Qhèciua

:

«

il

Tahuantinsuyu

»

»

L'organizzazione signoresca

»

Prestazioni personali

>

Origini del clan Inca

»

Espansione dell'Inca

»

Cultura del popolo incàico Archeologia del periodo del Cuzco Cronologia

» »

»

Bibliografia

»

Capitolo Decimoterzo.



Gli

Amazzonici

(J.

Imbelloni) »

L'intensa circolazione patrimoniale dell'Amazzonia

»

i

Caribi

»

Cultura degli Aruachi centrali: i Vapisiana Altri aspetti della cultura aruaca Cultura dei Caribi Cultura amazzonica settentrionale I

» »

»

Tupinambà Tupinambà

Civiltà materiale dei



Vita spirituale dei I Tupì centrali ed i meridionali Tribù guaranizzate del Paraguay I popoli dell'Amazzonia occidentale Aspetti dell'Amazzonia occidentale

» » »

»

Bibliografia

»



I

raccoglitori

I

dello

»

Le popolazioni

del Ciaco

Cultura delle popolazioni ciachensi Bibliografia

613 615 621 024

626 628 631 b$3

635 640 642 ^47

4