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Italian Pages 846 Year 1959
UNIVERSITY OF CALIFORNIA MEDICAL CENTER LIBRARY
SAN FRANCISCO
Piano dell'opera:
RENATO BIASUTTI
LE RAZZE E
POPOLI
I
DELLA TERRA Quattro volumi nel
testo e
di
fuori
complessive pagine 3000 circa,
testo
e
con ricche illustrazioni
numerose carte geografiche
in
nero e
VOLUME PRIMO:
RAZZE, POPOLI E CULTURE VOLUME SECONDO:
EUROPA
-
ASIA
VOLUME TERZO:
AFRICA VOLUME QUARTO:
OCEANIA
-
AMERICA
-
INDICI
a colori.
RENATO/ BIASUTTI
LE RAZZE E
I
POPOLI
DELLA TERRA VOLUME QUARTO
OCEANIA- AMERICA INDICE GENERALE CON LA COLLABORAZIONE DEI PROFESSORI
Raffaello
BATTAGLIA
-
Giuseppe GENTILLI
Con 12 e
-
José
IMBELLONI
-Tullio
TENTORI
tavole a colorì fuori testo
542 illustrazioni nel testo, comprese 33 carte geografiche in nero
e
a colori
Terza edizione riveduta e aggiornata
UNIONE TIPOGRAFICO -EDITRICE TORINESE
Stampato Torino
-
in Italia
Tipografia Sociale Torinese, corso Montecucco 108
-
1959
Bi
hi I15f AVVERTENZA SULLA LETTURA DEI NOMI
ETNICI
E GEOGRAFICI La scelta delle norme di trascrizione dei NOMI ETNICI è stata fatta col criterio principale di presentare al lettore nomi agevolmente leggibili e pronunciabili secondo le comuni regole della lingua italiana. Si è perciò evitato di ricorrere a tutte le lettere o segni speciali richiesti da una trascrizione rigorosamente scientifica (per dare un solo esempio, si sono del tutto trascurati i segni convenzionali impiegati dai linguisti per rendere i particolari suoni avulsivi, 'clicks' delle lingue boscìmana e ottentotta). D'altro canto, poiché l'alfabeto normale italiano non contiene tutte le lettere necessarie a rendere i suoni in uso nelle lingue dei vari popoli, si è dato un determinato valore ad alcune delle sue lettere o gruppi di lettere e si è ricorso ad un limitatissimo numero di segni. Ciò si è fatto anche per non alterare senza vera necessità o altela grafia dei nomi etnici che ci sono pervenuti da un'altra lingua europea. rare il meno possibile In conformità ai detti criteri si sono stabilite le norme qui appresso indicate. Alla C e alla G sono stati conservati i valori che queste lettere hanno in italiano: duro (velare) davanti alle vocali cupe (a, o, u), schiacciato (palatale) davanti alle vocali chiare (e, i). Si è scritto perciò all'italiana: CIAMACOCO, CIANG-PÀ, CIUANA in luogo della forma spagnola Chamacoco e delle inglesi Chang-pa e Chuana (francese « Tchouana » tedesco « Tschuana ») e, analogamente, si è scritto GERMA, GIÀRUA, GIÙR in luogo del francese Djerma, e del«Djour»; ted. «Djur »). Per evitare poi qualsiasi dubbio nella letl'inglese Jarawa e Juv (fr. tura, in fine di parola (o di sillaba) il suono schiacciato delle due lettere è indicato con e e ^
—
-
—
:
:
:
;
;
:
TWlC, KREG).
(per es.,
Corrispondentemente, il suono duro della g davanti a vocali chiare è stato reso all'italiana con gh: per es., Ghenya, Ghiliaki, Ghiryama in luogo delle forme straniere Genya, Giliaki, Giryama. Il suono duro della e è stato reso quasi ovunque e sempre in fine di parola o di con la k: per es., KIKUYU, KIRGHISI, CIUKCI, YUROK: ma la e è stata mantesillaba nuta nei nomi che da tempo sono entrati nella letteratura etnografica nostrana (per es., ACCA in luogo di Aka o Akka, DAIACCHI in luogo di Dayak) o concernenti popoli dei cessati possedimenti italiani (per es., COMA, CONSO, CUNAMA). La lettera indica un'aspirata: per es., HÀIDA. La lettera J suona come i (in vari nomi che cominciano con dittongo: per es., JAPIGI,
—
—
H
JACUTI). Il gruppo la
j
KH
indica un'aspirata gutturale, come, all'incirca,
nello spagnolo): per
es.,
il
eh tedesco in
«
Buch
»
(o
KHMER.
NY
NH
N
(nella trascrizione inglese di (portoghese) e La lettera (spagnola) e i gruppi molti nomi etnici africani) rendono la nasale palatale, come all'incirca la gn italiana: per es., « Kwanyama »), NYICA, che sono da leggere Zugni, Cuagnama, ZUNI; (ingl. Gnica. indica un suono nasale, non palatale, come all'incirca nel francese « sang » o Il gruppo « long ». È dato in molti nomi cinesi e indocinesi (per es., FI-TONG-LUANG, che si legge dunque Fi-ton-luàn) e anche in gentilizi di tribù africane (specialmente nilotiche, per es.,
CUANHAMA
:
NG
KARAMOGIONG, da La SH (fricativa SHOSHONI. La
SCEIENNE Il
gruppo
se,
(ingl.:
TH
«
leggere palatale)
Karamogiòn). suona come
tuttavia,
è stata
Cheyenne
»),
è intermentale,
la
se
mantenuta
SCIARI
(sr.)
in
«scena»: per
(frane: «Chari»),
suona cioè come
es.,
SALISH, SHINA,
volentieri davanti a vocali chiare:
per
es.,
SCILLUK.
nell'inglese «thick»: per es.,
ATHABASCA,
GOLIATH.
W
Y
e la si pronunciano rispettivamente come la u e la i nell'italiano « uomo » e « ieri ». e BAYA si pronunciano semivocali non portano mai l'accento tonico: per es., Queste « Bàtua » e « Bàia ». Nel caso di nomi già noti al lettore (specialmente attraverso la nostra letteratura coloniale) si sono spesso conservate la u e la i anche per i suoni semivocalici: si è scritto, per es., UOLOF in luogo di Wolof (frane: « Ouolof ») e BÀRIA (etiopico e arabo:
La
«
Bàryà
BATWA
»)
142437
-ULLA LETTURA DEI NOMI ETNICI che una particolare difficoltà dei
Coniali,
ta dalle ti
si
presenta semprenomi che
britannici,
nomi
tto ai
delle
sono pervenuti nella
ci
marita consonanti'
e
di quei gentilizi erano inoltre resi in forma più o ance trascrizioni di essi negli scritti fran
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Cu
E,
da farsi, le cerimonie conterebbero assai più. In genere, tale difficoltà si è sormontata facendo coincidere le cerimonie religiose con il periodo di minor lavoro, di solito gennaio e febbraio. Anche le missioni cristiane devono permettere ai loro proseliti di assentarsi per recarsi dove si celebrano le feste i
lavori più importanti
pagane.
Non usi e
moderna non abbia fatto cambiare gli remota terra di Arnhem, dove esistono nove
deve tuttavia pensare che
si
la vita
costumi indigeni. Perfino nella
missioni e la vita indigena è severamente protetta dalla legge, che vieta l'accesso
bianchi salvo in casi eccezionali, la vita indigena
ai
Berndt, che studiarono recentemente
si
evolve rapidamente.
I
coniugi
gl'indigeni intorno alla missione di Oenpelli
(fondata soltanto nel 1925) riscontrarono anzitutto che la tribù originaria dei geridji è stata quasi totalmente sostituita dai
Gunwinggu. Inoltre
Man-
è caratteristico che,
pagane siano indette la sera dagl'indigeni, il numero di tali ben minori che in passato. Le canzoni estemporanee create dagl'indigeni non sono più dedicate soltanto ai motivi tradizionali, e spesso celebrano avventure amorose tutt'altro che coniugali, cosa meno comune benché cerimonie
religiose
cerimonie e
la loro regolarità risultino
in passato.
Il
Berndt
ritiene che la perdita della fede tradizionale e la disgrega-
zione della società indigena siano
cause principali dell'amoralità sessuale che
le
si
riscontra tanto spesso al giorno d'oggi tra gl'indigeni del settentrione, già custodi rigidissimi dell'ordine
capitale notato dai
morale
e familiare in
Berndt
un passato ancora
è la sterilità crescente delle
Un
assai recente.
fatto
coppie indigene intorno ad
Oenpelli e all'isola Goulburn, sterilità che essi attribuiscono al cibo inadeguato ed alle
malattie veneree. Le gravidanze diventano di più in più rare, e
gli spiriti
dei futuri
neonati non trovano abbastanza madri da visitare in sogno, secondo la bella leg-
genda indigena
;
vi
devono essere tanti
vagano ancora
di questi spiriti che
in cerca
di madri. Il
Lo m mei
fece
recentemente uno studio comparativo assai interessante nella
regione dei Kimberleys (Australia nord-occidentale). Vi le
si
trovano tre tribù,
e tutte
gradazioni di adattamento alla vita di tipo europeo. Nel territorio degli Unga-
rinyin vi sono alcuni bianchi;
Kunmunya
missione di
ma
i
YVorora, in
numero
(Porto di Giorgio IV)
;
gli
vivono intorno
alla
Unambal vivono per conto
loro
di circa 200,
Quanto all'adattamento culturale, gl'indiDerby si guadagnano la vita come camionisti,
visitano la missione di tanto in tanto.
geni puri ed
i
sanguemisti di
Broome
e
meccanici, o commessi, e non hanno alcun contatto con la vita indigena primitiva. Gl'indigeni che lavorano per
gli
allevatori di bestiame della
campagna hanno dimen-
ticato parte della lingua e quasi tutta la cultura primitiva, e sarebbero incapaci di
una doppia vita, lavobovini durante una metà dell'anno, ed
vivere lontano dalle fattorie. Molti indigeni tuttavia vivono
rando come avventizi per gli allevatori di apprezzando allora il tabacco, lo zucchero, il tè ed i biscotti della vita sedentaria, mentre per l'altra metà dell'anno ridiventano nomadi ma fanno ancora uso di prodotti moderni, come vestiario, cibi in scatola, e fiammiferi. Alcuni vecchi non si sono arresi a tali
cambiamenti,
senz'alcun contatto con e secondo
i
Lo m mei meno
e
vivono ancora
bianchi. del
10%
La dei
la loro esistenza di
sterilità
nomadi
raccoglitori
minaccia anche questi vari gruppi,
Worora sono
sotto
i
vent'anni.
La
vitalità
CAP.
GENTILLI
G.
Vili
-
LE CONDIZIONI ETNOLOGICHE ATTUALI DELL OCEANIA
^47
dell'aggregato sociale
indigeno è ben lonta-
na e
dall'essere spenta,
si
notano nuove ag-
giunte al culto, sotto
forma di danze, riti ed adesioni, tuttavia presto dimenticati. Si verificò perfino
di
un nuovo
caso
il
culto,
detto Kurrangara, con
cerimonie tenute nella lingua anglo-indigena (pidgin English) a base
di scorpacciate di
zucchero, pane e carne di manzo. In tè,
genere sia delle
gli
una
«
Fig. 186. Lavoratori indigeni davanti a uno spaccio, riserva « australiana (fot. Information Bureau or Australia House,
tribù che
le i
leggi religiose
tradizionali stanno
perdendo
i.
apporto regolare di cibo,
il
loro importanza,
la
giovani più svegli hanno imparato la lingua e
anziani hanno compreso
gli
Londra
anziani
soprattutto dove
Anche
in
gli usi
dei bianchi.
valore pratico della vita sedentaria, col suo
e le missioni stabilite all'orlo del deserto occidentale rice-
vono quasi ogni giorno nuovi ospiti dall'interno. Occorre dire che tali nuovi arrivati non si curano affatto dell'insegnamento religioso dei missionari, che tuttavia ascoltano con deferenza non priva di una certa diffidenza, soprattutto al principio: quello che cercano è cibo e tranquillità.
Soprattutto nell'Australia Occidentale
si
cerca di allevare
bambini indigeni
i
in
missioni dove possano apprendere valori morali assieme a quella base di cognizioni materiali
necessarie
nella
vita
ricevono potrà forse evitare anteriore e di
si
spera, in tal
la
moderna: l'alimentazione variata che sterilità,
modo,
tali
giovani
tanto grave e frequente nella generazione
di creare
una nuova generazione indigena capace
mantenersi con dignità nell'ambiente sociale contemporaneo. Xel complesso, si nota un grande miglioramento nel trattamento degli indigeni,
soprattutto negli stati meridionali, dove nità europea.
I
si
cerca appunto di assimilarli nella
vecchi pregiudizi di razza non sono scomparsi,
ma
le
comu-
scuole miste,
l'apprendistato degli indigeni e la loro accettazione nelle unioni sindacali sono segni incoraggianti. In vari stati, casette
per famiglie indigene, e
si
comode
e
moderne sono
trovano frammiste a quelle abitate da Europei. Anche
nel Territorio Settentrionale, grazie all'impulso energico e interi villaggi indigeni
sono
state costruite apposta
stati fondati
con
risultati
avveduto del Hasluck,
promettenti: per
es.,
l'intera
tribù dei Wailbri, ridotta a 300 sparuti e affamati superstiti vaganti nel deserto,
abiterà
un nuovo
villaggio
presso
Tennant Creek da dove
gli
avviarsi a settentrione o ad oriente per trovare impiego stagionale
mandrie
di
bestiame sono mandate all'ingrasso o
uomini potranno
quando
al macello. Inoltre,
le
grandi
quasi dovunque
PARTE QUINTA
-4 S
OCEANIA
Fig. 187. Distribuzione probabile della popolazione indigena dell'Australia e della
ogni punto rappresenta 50 individui (da D. S. Davidson,
l'istruzione e l'igiene è
hanno migliorato
ancora cittadino con pieni
Papua
le
il
pubblico
si
alla fine del sec. »,
xvm:
1938).
bambini. Tuttavia, l'indigeno non Meridionale e Occidentale e
interessa
al
meno
benessere degli
e Melanesiani.
La popolazione si
diritti nell'Australia
Tasmania
Anier. Philos. Soc.
sempre più vedute più larghe guadagnano lentamente terreno.
ancora nel Queensland, indigeni e
ma
la vita dei
in
della
Nuova Guinea non
è
mai stata contata,
e si
stima che
trovino circa 2.300.000 indigeni di varie razze. Gli Europei sono pochissimi,
loro influsso sulla vita indigena delle regioni costiere e minerarie è
ma
vi il
stato molto grande
Nel 1927 Cilento riscontrò un'incidenza di tubercolosi del 5° tra i braccianti indigeni delle piantagioni europee al momento del loro arrivo dal villaggio natio. Dopo due anni di soggiorno in piantagione l'incidenza aveva raggiunto e spesso funesto.
CAP. Vili
Fig.
il
43%, ed
G.
GENTILLI
-
LE CONDIZIONI ETNOLOGICHE ATTUALI DELL OCEANIA
188. Distribuzione attuale della popolazione indigena dell'Australia e della (G. Gentilli).
i
braccianti che erano rimasti oltre dieci anni con
gli
249
Tasmania
stessi piantatori
mostrarono un'incidenza tubercolare del 73%. Tali condizioni furono ben presto migliorate grazie agli sforzi del governo australiano, nonostante l'apatia interessata dei piantatori. Per esempio, ora
i
braccianti devono essere rinviati al villaggio
natio alla fine del periodo contrattuale, e nel frattempo visite mediche sono abba-
stanza frequenti ed obbligatorie. Gl'indigeni vestono la sottanina tanto Pacifico,
oppure
calzoncini
corti
all'europea,
e
solo
di
rado
comune
portano
nel
sottanine
una certa lunghezza perchè col calore umido di quelle regioni si possi può facilitare lo sviluppo d'insetti parassiti. Per la stessa ragione non si consiglia agli uomini di portare calzoni lunghi, ed alle donne di coprire le spalle ed il seno. Anche nell'interno si notano grandi cambiamenti, vari gruppi e sottogruppi che ancora pochi anni fa proibivano matrimoni misti fra i loro appartenenti ora permettono tali matrimoni. I giovani soprattutto non credono più ai (lap laft) oltre
sono formare piaghe o
OCEANIA
PARTE QUINTA
250
Le ragazze non sono più vendute
totem.
al
futuro marito, e quindi
più proprietà dei mariti. Nei lavori agricoli
ma
poco a poco
si
imparano ad usare
usano ancora
si
gli utensili
sono chiamati a costruire una strada comunale utensili europei.
Il
europei, e essi
si
gli
le
mogli non sono
utensili primitivi,
quando
gli
uomini
abili
servono esclusivamente di
pidgin English è la lingua franca. Molti aspetti dell'edilizia e
dell'agricoltura sono ancora di carattere tradizionale.
passaggio dalle religioni originarie
Il
piuttosto burrascoso. Già nel 1913
ma
si
alle
notò
credenze para-europee il
sorgere di
un
fu,
ed
è ancora,
culto strano nell'isola
1919 ed il 1925 tale culto, allora detto dagli Europei « pazzia di Yailala », si diffuse in molte località. Alla base di tutto era il mito che un carico di merci ad uso esclusivo degl'indigeni dovesse arrivare su una Saibai (stretto di Torres),
tra
il
nave condotta da antenati bianchi degl'indigeni stessi. Tutta una serie di cerimonie religiose fu istituita per questo nuovo culto. Poco a poco gl'indigeni lo abbandonarono, finché lo scoppio della seconda guerra mondiale favorì la sua rinascita. Dopo la fine della guerra e la partenza delle truppe americane ed australiane dalla Nuova Guinea molti indigeni credettero nuovamente nel rovesciamento della situazione, che avrebbe dato loro una posizione eminente mentre gli Europei sarebbero stati ridotti in una condizione subordinata. Allo scopo di creare un ambiente propizio per tale cambiamento gl'indigeni si assoggettarono a disciplina rigidissima ed istituirono accampamenti a tipo militare, con capanne adibite al ricovero del carico sperato, mentre gli abitanti si esercitavano collettivamente nella lingua inglese che gli apportatori del carico avrebbero parlato. Sacrifici volontari da parte dei proseliti erano
la distruzione degli orti, l'uccisione dei maiali e del pollame, e l'astinenza ses-
suale. In alcuni casi
i
risultati
carestia così creata, tanto che di
furono assai gravi, e ne risultarono morti dovute alla il
governo dovette inviare forze di polizia per tentare
persuadere gl'indigeni dell'infondatezza delle loro speranze.
Nonostante queste
difficoltà
temporanee,
i
governi australiano ed olandese cer-
modo
mentre gl'indigeni sono incoraggiati ad abbandonare quelle pratiche e credenze che sono contrarie all'igiene, si cerca di mantenere la vita indigena nel suo insieme organico, anche quando tale programma deve opporsi allo zelo missionario di sètte bene intenzionate, ma poco pratiche. In un certo senso il nuovo « culto del carico » (cargo cult) dà rilievo e forma orgacano
di far evolvere le civiltà indigene in
assai graduale, e
nica al desiderio degl'indigeni di ottenere giustizia sociale. Nell'isola di
mone)
il
la
(Salo-
vecchio culto iniziato nel 1930 con l'aspettativa di un mitico vapore carico
di merci destinate alle confraternite indigene esplose di
dopo
Buka
nuovo
alla fine della guerra,
partenza delle truppe europee. Insieme all'aspettativa del mitico carico, il desiderio di ricevere paghe più elevate, adeguata istruzione,
gl'indigeni espressero
ed infine l'indipendenza. «
idee sovversive
»,
Il
governo coloniale naturalmente cercò
di sradicare tali
e vietò qualsiasi esercitazione paramilitare e l'esazione di con-
denaro da parte dei capi del nuovo movimento. Nonostante l'arresto di alcuni capi, è certo che il fermento continua, e non si può non dedurne che gl'inditributi in
sentano sempre più consci dei loro diritti. Anche se gl'indigeni dell'interno sono più legati alla tradizione che quelli della costa,
geni, senza tuttavia imitare gli Europei,
si
Fig. 1S9. \'ita indigena attuale nell'Australia. In alto, un gruppo di ragazzi in basso, cavalieri indigeni (meticci) a Croker [sland (fot. Inforni.
Aranda diretti alla scuola governativa; Bureau Australia House, Londra).
OCEANIA
PARTE QUINTA
252
tutta la società indi-
gena si evolve poco a poco, e l'antico regime coloniale deve tener conto dei cam-
biamenti dovuti guerra e ra.
alla
dopoguer-
al
Intanto la malaria
è assai diffusa e la
po-
polazione indigena è la più lenta
a ripren-
punto
dersi dal
di
vista demografico.
La popolazione delle isole principali è -~*
*>"•*'
"Jt*
h^^^^
-.
Bougainville
*
-
-'+.
II
J.
IMBELLONI
Marcia di indigeni Puri-Coroados attraverso
tenta osservazione personale durante le terre del
Sudamerica.
cambio supera
in
Peruviana, 2
i°
LE GENTI INDIGENE DELL AMERICA
-
Xon
osa
la selva, in fila
le
indiana (dall'album di M.
vox Wied.
sue prolungate peregrinazioni
d'Orbigny aumentare
Araucana, 4
numero
il
ma
attraverso
ma
di tre razze,
Pampeana,
Cichitiana, 6°
5
e 7° Brasiloguaranì. Questi sette rami erano certamente difettosi, specie 6°,
_
:
determinare ben sette branche
tale ristrettezza classificatrice col
Antistanti, 3
315
rappresentarono nel loro insieme un gran passo verso
la
il
:
Moxiana 2°,
5
e
discriminazione dei
gruppi sudamericani. Specialmente
La convenienza i
il
vasto teatro brasiliano reclamava un più acuto discernimento.
di considerare
come un gruppo umano
specifico quello che raccoglie
residui dei vecchi popoli dell'Altopiano, nel Brasile orientale, e distinguerlo siste-
maticamente dall'insieme tifico in
C.
F.
forza dell'indagine glottologica, e tutti ricordiamo
von Martius.
l'instancabile
esploratore
famiglia Gè, sia pure con l'imperfetto cartello di
Xon deve
sorprendere
la
lentezza con la quale
che
mondo sciencon rispetto il nome di
imposta
degli indigeni dell'Amazzonia, fu
al
formulò l'indipendenza della
una Ges-nation. si
aprì
il
cammino
il
concetto della
indipendenza degli abitanti del Planalto e del Litorale marittimo del Brasile nel
ter-
AMERICA
PARTE SESTA
3l6
reno della classificazione antropologica. Propugnata già da
deve aspettare
la
Deniker
pubblicazione del libro di
Quatrefages
(1900) che enunciò
dolicocefala di capello ondulato, e poi la formulazione più completa di
con
(1912)
la
sua
«
formazione Brasilo-orientale
»
definita per
mezzo
(1879),
una razza Biasutti
della colora-
forme craniche ipsicefaliche. È facile discernere con uno sguardo storicamente orientato che fu precisamente questo momento il punto culminante della tassinomia americana, pel fatto
zione cutanea chiara,
capelli ondulati e le
i
—
—
che per un lato permise di smantellare la scoraggiante convinzione di una promi-
ad ogni accertamento
scuità americana refrattaria il
metodo da seguire
dislocamento e regresso territoriale
È
classificatorio, e dall'altro segnalò
nella ricerca di antiche unità linguistiche e razziali in via di
anche chiaro che una
e in
non pochi
siffatta constatazione
casi di
avanzata estinzione.
dovesse spettare all'America del
aggruppamenti indigeni sono più numerosi ed offrono più visibili contrasti morfologici. Nel continente settentrionale l'omogeneità si presenta più sensibile che il contrasto, ad una osservazione superficiale. Fin dai primi giorni gli autori nordamericani si videro spinti ad adottare criteri affatto sud,
continente
dove
i
primitivi
distinti.
medico
Samuel Morton, che
primo antropologo nordamericano e collezionò le prime serie di crani del doppio continente, pubblicate in seguito nel suo grosso volume del 1839, formulò con queste parole il frutto della sua vita di studioso: «dal Capo Horn al Canada e da Oceano a Oceano, le nazioni americane presentano un tipo comune eccettuando gli Eschimesi nella organizzazione fisica, non meno che nella morale e mentale, ciò che conferisce ad esse una posizione isolata dal resto dell'umanità ». E ben vero che la American Race del Dr. Morton fu poi divisa in due parti: i° the American family e 2° the Fin dal principio
il
di Filadelfia
—
Toltecan family, logico,
ma
fu
il
—
questa separazione non toccava minimamente l'aspetto morfo-
Morton comprese
essendo puramente culturale e storica.
nella «famiglia
« famiglia ameIndù civilizzati ricana » gli Indù barbari di tutta l'America. Ulteriormente scrisse che « le nazioni americane appartengono a una sola razza e a una sola specie e si assomigliano l'una all'altra nei caratteri fisici, ma non negli intellettuali ». In quest'ultima frase è con-
tolteca
»
del Messico, Perù e Colombia,
gli
e nella
tenuta l'unica vacillazione sofferta nel corso di più di 20 anni dalle imperturbabili convinzioni di e
mentale
La
Morton,
quale prima aveva assicurato l'unità del tipo «morale
il
».
reazione alla Single Race di
Morton
e
alla
sua espressione craniologica,
Y American cranial type, fu opposta da Aitken Meigs, che
demia
gli
successe nell'Acca-
Questo antropologo, che per la sua sensibilità morfologica e chiaroveggenza è il più degno di tal nome che abbia prodotto la sua nazione, fu il primo non solo a proclamare l'esistenza dei popoli dolicocrani d'America (iniziando con ciò un processo dialettico che doveva durare mezzo secolo), ma anche a riconoscere la preponderanza numerica delle forme dolieoi di. Inoltre, per mezzo della definizione di alcune « forme etniche » del cranio che di Filadelfia e lavorò
con
le stesse collezioni.
anticiparono la cranioscopia geometrica di G.
gruppi del
Mondo Antico
siano
i
Sergi,
rappresentanti
«
si
dedicò a ricercare quali
omoiocef alici
»
degli
americani.
CAP.
Ma
II
J.
IMBELLONI
l'impegno di Aitken
LE GENTI INDIGENE DELL'AMERICA
-
Meigs non
esercitò influenza decisiva
posteriore delle scuole antropologiche del suo paese, che ebbero
il
31/
sviluppo
sullo
più ampio svolgi-
mento con F. Boas e A. Hrdlicka, ambi instancabili investigatori e capiscuola. La predicazione costante del primo ebbe l'effetto di infondere nei suoi concittadini e specialmente nei discepoli la convinzione che
i
caratteri morfologici che distinguono
gruppi umani sono l'emanazione diretta dell'ambiente in cui vivono; il secondo diffuse durante il suo lungo insegnamento il concetto dell' American homotype, nel
i
Morton
quale sopravvive la Single Race di
Unità
e divisibilità,
Mentre nitori della
poligenismo,
a guisa di verbo reincarnato.
monogenismo
seguito
autoctonismo.
infieriva la discussione intorno all'antichità dell'uomo in
sua presenza nei periodi
meno
ad una
«
ominazione
»
America,
i
soste-
recenti (terziario, quaternario inferiore)
crearono un clima propizio all'ipotesi che l'uomo in
e
si
fosse generato localmente, sia
indipendente e quindi poligenetica, come volle
L. Agassiz, sia a una apparizione monogenetica, come sostenne Fiorentino Ameghino. Quest'ultimo fu portato ad immaginare che tutti gli uomini del mondo derivassero da progenitori apparsi nella provincia di Buenos Aires, e la sua idea, benché ristretta ai soli indigeni americani, fu accolta unicamente da Giuseppe Sergi fino al
giorno in cui questo fecondo autore
si
vide costretto a riconoscere che l'americana
una popolazione mista, composta da molteplici componenti derivate dalle razze dell'Oceano Pacifico, ed abiurò quanto aveva sosteanch'esse metamorfiche nuto fino al 1908. Oggi in generale l'ipotesi di una genesi dell'uomo sul suolo delcon tutto quello che sappiamo della 1 America meridionale è ritenuta inconciliabile è
—
—
storia somatica dell'uomo, della sua dispersione territoriale e anzitutto
con
antiche
le
forme degli organismi della pampa, a carattere specificamente australe. Fu di moda in quegli anni parlare dell' « autoctonismo » nel senso di una rigorosa indipendenza non solo filetica, ma anche culturale. Il problema genetico degli americani fu presentato da Daniele
gioco dialettico:
«
Brinton
Pochi, o nessuno,
in questi termini, che racchiudono
hanno meditato
un
abile
sul carattere antiscientifico della
domanda: di dove vennero e chi furono gli abitanti indigeni d'America? Al considerare una interrogazione strettamente analoga: di dove vengono i negri dell'Africa? questo carattere risalta maggiormente palese. Ognuno risponderà: Indubbiamente vengono la
dall'Africa.
—
Originariamente?
—
-
Sì,
originariamente; essi costituiscono
—
sottospecie negroide dell'uomo, propria del continente africano.
nel caso dell'Indio d'America è perfettamente parallela:
cana,
il
— La sua
La
risposta,
origine è ameri-
tipo razziale fu creato e fissato nel continente americano; gli Indi costitui-
scono, in verità,
una
sottospecie,
non meno che
la
Sarebbe inutile rilevare in quante asserzioni impropria,
e
certamente insostenibile
ai
giorni
razza africana e la bianca la
dimostrazione del
nostri;
noi
».
Brinton
è
l'abbiamo qui ripor-
tata unicamente quale esempio della tendenza che ha dominato in
un particolare
È la tendenza autoctonista, nata a guisa di corollario dal concetto dell'unità tipologica di tutta l'umanità del
periodo del largo processo che stiamo riassumendo.
Nuovo Mondo.
AMERICA
PARTE SESTA
3l8
Di questo concetto non mancavano, del
ed impressioni nella
resto, asserzioni
let-
Lo spagnolo don Antonio xvni aveva ben affermato che «veduto un Indio, di qualunque
teratura dei cronisti e descrittori delle
«
Indie occidentali
».
de Uolla nel secolo può dirsi di aver visto tutti gli altri, per ciò che concerne il colorito e la forma del corpo». Al principio del nostro secolo Henry Vignaud (1911) parafrasò la stessa frase nelle seguenti: «Chi ha visto davvicino un Indiano, li ha visti tutti; infatti, qualunque sia la differenza che passa fra l'uno e l'altro, conservano sempre una somiglianza generale che impressiona l'osservatore e non gli permette il dubbio regione,
che appartengano a razze diverse...
stono anch'essi neh" affermare che e
».
pochi viaggiatori del secolo scorso
razza rossa
la «
L'Humboldt,
dal nord al sud.
Non
Meyer,
il
insi-
è la stessa dall'Atlantico al Pacifico
»
principe di
il
Wied,
L.
Simonin
concordano nel sostenere che si tratta di un ceppo unico, senza allontanarsi di un pollice dalla concezione necessariamente unitaria contenuta nelle clase molti altri
Linneo
sificazioni continentaliste di
Ultima campana che nella sua lunga
e
Blumenbach.
dell'indivisibilità dell'umanità
Come
i
è stato Ales
più
dell'antropo-
alti posti
popopopolamento d'America,
veri autori del
i
sarebbe realizzato in un'epoca addirittura recente (10.000 anni fa
si
attraverso lo stretto di Bering e la catena delle isole Aleutine, riscontrato nelle razze dello caratteri
maniera
facciali
cranici,
si
e
all'incirca)
dichiara aver
Jenissei lo stesso colore della pelle, gli stessi capelli,
identica costruzione scheletrica e poi anche la stessa
di vestire e la stessa mentalità dell'Indio d'America.
identità egli
Mondo
e
Hrdlicka,
è noto, egli sostenne d'aver trovato nelle
lazioni dell'Asia settentrionale ed orientale
che
occupò
e laboriosa vita (1869-1943)
logia ufficiale degli Stati Uniti.
americana
Per poter
stabilire tale
vide a sua volta forzato a postulare l'unità degli indigeni del
Nuovo
e a creare una formula speculativa dei suoi caratteri organici, ossia ì'Homo-
type americano. Sfuggendo ogni difficoltà, visione accorciata e semplificata del gli spiriti
il
Hrdlicka
sistema dello
problema americano, ed
presenta una
è per ciò atta a sedurre
tendenti alle formule piane e sommarie.
Ciò malgrado, l'unità razziale degli indigeni americani non trova oggigiorno molti seguaci, neppure negli Stati Uniti, fuori che fra
i
più diretti successori del compianto
antropologo di Washington. Si è visto palesemente che l'idea dell'omotipo derivava
da operazioni mentali la
lunghezza e di altezza, né
di
lici
di eccessiva generalizzazione. il
Né
la statura,
né
gli indici cefa-
naso, né la faccia, né le curve della calotta, né
costruzione e proporzione reciproca delle ossa lunghe degli arti superiori ed infe-
comportamento biologico o la dinamica vitale costituiscono una costante. Lo avevano già avvertito nella vecchia antropologia Desmoulins e Retzius, e lo stesso Ameghino malgrado la sua ipotesi di autoctonismo, e poi Moreno e de Quatrefages. Questo autore, il primo riori,
e poi
presso
che
si
gli
neppure
il
indigeni d'America
ziale di
Lagóa Santa,
Lund
per stabilire
il
così detto tipo raz-
distinto dal resto degli Americani, fu anche
il
primo a riconoscere
valse dei pezzi anatomici scoperti dal
nella popolazione d'America una giustapposizione di elementi eterogenei,
stabiliti alla
metamorfismi avvenuti fuori dal suolo americano e giunti successivamente sul doppio continente; egli può chiamarsi veramente il precursore dello studio moderno dell'Indiano d'America sotto l'aspetto della razza. lor volta dall'energia plasmatrice di
CAP.
II
LE GENTI INDIGENE DELL'AMERICA
IMBELLONI
J.
La popolazione indigena d'America non presenta
319
— dunque — un tipo somatico
uniforme, né alcuno dei suoi caratteri è completamente ed in egual misura generalizzato.
Tuttavia non
è
da esagerare
concetto di frazionamento e promiscuità dei
il
Nuovo Mondo
caratteri, dicendo, ad esempio, che nel
sono disseminati in tutte
differenti indici del cranio
i
a cominciare dal massimo della brachicefalia
le latitudini,
minimo della dolicocefalia, di maniera che è facile trovarli uniti nello stesso cimitero, come sostennero il Kollmann ed il Virchow. In realtà, il prospetto fino al
degli indici cefalici orizzontali del doppio continente dimostra che le cifre minori
— facendo astrazione degli Eschimesi — lela alla costa atlantica,
dispongono in una fascia dolicoide paral-
si
raggruppandosi nel nord intorno
degradazione fino alla Florida, e nel sud sopra
quanto
australe. In
samento del tutto opposto, poiché seguono Riguardo
Messico al Cile
alla statura,
settentrionale
tutta
i
Lorenzo con
scudo brasiliano e nell'estremo
maggiori, proprie dei brachioidi, esse hanno
alle cifre
alla California e dal
lo
al golfo di S.
(v.
i
un adden-
margini dell'Oceano Pacifico, dall'Alasca
Voi.
tav. Vili).
I,
gruppi umani a statura alta occupano nel continente
l'ampiezza
sua superficie pianeggiante
della
a
oriente
delle
Montagne Rocciose, affacciandosi per qualche tratto sulla costa del Pacifico, e nel continente meridionale occupano il Matto Grosso, il bacino del Paraguay e la Pampa, dominando la Patagonia con forme addirittura altissime. Stature medie e basse
—
escludendo
gli
Eschimesi
— seguono
costiera orientale del Brasile, striscia
andina tropicale ne
la costa cilena meridionale e fuegina, là regione
occupano
il
Messico ed inondano tutta l'Amazzonia; la
con effettivo predominio
è fittamente abitata,
delle stature
bassissime in quella sezione che è strettamente equatoriale, a partire dal Perù centrale e risalendo al nord, attraverso la regione degli istmi, fino a
Tampico
(v.
Voi.
I,
tav. VI).
Razze americane. Quando diciamo: catisi dal
stabilizzate, diversi,
razze americane,
tronco primigenio,
ma
non intendiamo parlare
piuttosto di
rami originari stacformazioni metamorfiche più o meno di
o meglio, di regioni biologiche. Si tratta, in realtà, di gruppi
pervenuti in varie ondate più o
meno
umani
dense, la cui costituzione biologica
due momenti successivi. primo processo fu estracontinentale, e vi presero parte genotipi eterogenei, appartenenti alle due divisioni primarie del Mondo Antico, il ciclo delle razze boreali ed il ciclo delle razze equatoriali (Giuffrida-Ruggeri, Biasutti). Per intendere
si
è realizzata in Il
modo ed il tempo di questo processo bisogna Mondo Antico, non avremmo potuto ricostruire
il
vasta zona intermedia senza tenere in conto fismo, fecondatrici di formazioni
umane
le
ibride,
riflettere sul fatto che, nello stesso le
condizioni del popolamento della
potenze di variabilità e metamorche vennero generate dal contatto
biologico stabilitosi fra l'orlo meridionale del ciclo delle razze boreali e l'orlo settentrionale del ciclo equatoriale.
metamorfiche in quanto nesidi)
spetta,
nella
A
dette formazioni, secondarie in quanto al
tempo
alla storia filetica (Saharidi, Etiopidi, Indo-melanidi,
classificazione
generale dell'umanità,
e
Indo-
un posto senza dubbio
importante, benché non primario, che può esser rappresentato mediante la creazione
AMERICA
PARTE SESTA
320
di
un
«
ciclo derivato delle razze
sub-equa-
(Biasutti). Alle razze, anch'esse metamorfiche, dell'Oceania e dell'America toriali »
conviene assegnare un secondo ciclo seconquello
dario,
delle
«
nico-americane
»,
razze
ed è
utile
derivate
ocea-
dar risalto alla
differenza che lo distingue dal primo, con-
non comprende
sistente nel fatto che
sol-
tanto derivazioni di primo grado fra ele-
menti delle due primarie boreali
divisioni, delle razze
ed equatoriali,
ma
zioni di secondo grado, ossia
anche derivacon la parte-
cipazione di forme già appartenenti al cingolo metamorfico del Mondo Antico o sub-equatoriale: «
Fu
225. Eschimese, tipo della razza Eschimide (da G. Montandon, 1928).
giovinezza
»
da
l'impressione
ciò
di
relativa che produce la popo-
lazione americana presa in blocco. Effetto,
dunque, del primo processo, fu quello di produrre vari gradi di miscele, e differenziare fra loro, già in una zona appartenente geograficamente genti che
al
Mondo Antico
dovevano raggiungere
In quanto
al
il
—
insulare o continentale
le
i
diversi contin-
Nuovo Mondo.
secondo processo, questo
rarono in parte ad annullare
—
operò in America, ed
si
i
suoi effetti cospi-
dette differenze, tenendo a produrre un
amalgama
importanza, però, non è utile esagerare. Questa
la cui
l'apparenza di un'« aria di famiglia
»,
infatti, se ha raggiunto talora mai ha potuto tuttavia cancellare le diver-
genze che separano e distinguono fra loro Rispetto a questi,
contingenti immigrati.
i
sono palesati dai così detti caratteri esterni (pelle, capelli, iride), i quali permettono apprezzare il comportamento dominante del genotipo mongolico, che ha impresso alcune delle sue stimmate sulla grande gli
effetti dell'ibridismo
maggioranza degli Americani. A tale predominio si deve la colorazione essenzialmente xantoderma, non così completa ed uniforme come sostiene il Deniker, ma con oscillazioni verso il bruno, senza mai raggiungere la melanoderma, e, inoltre, la scarsezza dei peli della faccia e del corpo, l'occhio scuro ed i capelli dal colore e dalla sezione caratteristica del
In cambio,
i
gruppo umano
lissotrico.
caratteri originali di struttura (scheletro, cranio)
si
sono conservati
con maggior persistenza, e la loro variabilità è indice della pluralità dei genotipi che subirono gli effetti della mongolizzazione. Eccettuando l'estremo settore nordoccidentale del Nordamerica, che accusa ancor oggi un mongolismo più compatto,
prolungamento dell'umanità iperborea asiogroenlandica preservata da contaminazioni biologiche, nel resto dei due contiforme umane che non nenti predominano rispetto alla costruzione scheletrica
e la
zona
artica,
che può definirsi come
il
—
—
sono est-asiatiche o mongoliche, inoltre
alcuni settori,
ma
piuttosto affini alle forme del ciclo australe;
come, ad esempio,
distretti dell'Amazzonia,
lo
scudo orografico brasiliano
sono quasi immuni da mongolismo.
e
alcuni
R. BiASUTTl, Le razze
e
i
Tav. V.
popoli della Terra, IV.
America Settentrionale *«•'«**'
g co
C
C/3
co
ti
s
a 2 o co fi
>
AMERICA
PARTE SESTA
\2Ò
questione nei giusti termini in quanto al meto-
do con cui va trattata. Il Vellard ha cominciato per escludere
cri-
il
terio strettamente linguistico,
gli uomini due idiomi so-
perchè
parlanti
i
no frammisti nell'altopiano in modo da vietare una più o meno esatta semplificazione, e
si
è de-
dicato a studiare soma-
tologicamente
numero ste
da individui che rap-
presentano distretti. 393-
Uomo
dell'altopiano con influenza del tipo brachimorfo andino (fot.
il
tipo
spe-
A. J. Vellard).
Uni
degli
stratificazione dolicocranica, insieme con serie meticce atte
che ebbero luogo nell'altopiano;
le
cifre
XV
Xel capitolo
lettore troverà le cifre
ad interpretare
e dei Cipaia,
della
resti
fici
il
cializzato di determinati
1 Fis
un certo compo-
di serie
i
più
processi
antica
metamor-
che riportiamo qui corrispondono a nuclei della
popolazione più recente, compresa nel nostro aggruppamento degli Andidi.
Bene
inteso, le
denominazioni
i
Aymara
»
e
«
Qhèciua
»,
segnalate da virgolette, che nell'an-
nesso specchietto appaiono in testa ai dati del dottor Vellard, non stanno a indicare che individui delle rispettive serie parlassero l'una o l'altra lingua, bensì che appartenevano a delle
due varietà fisionomiche che
mezzo
gli
indigeni e in generale
gli
gli
una
abitanti dell'altopiano sogliono
i quali in ultima analisi derivano dalle rispettive maggiopossiamo ora stabilire anche noi una certa differenziazione fra il tipo generalizzato dell'Andino, che in Bolivia si addensa specialmente nei luoghi segnalati dai resti archeologici della cultura del Cuzco (Isla del Sol, margine meridionale del lago Titicaca, ecc.) i cui caratteri sono conosciuti (brachicefalia, pronunciata brachischelia, metriocefalia, indice nasale elevato) e il canone dell'altopiano, predominante fra Puno ed Oruro, il quale ha la stessa statura, ma si distingue per una brachischelia alquanto minore, indice cefalico mesocranico e un naso più prolungato, e soprattutto per un volto più alto e il profilo nasale notabilmente aquilino, cui il Posnanskv attribuiva origine « semitica ». Il Vellard propone fondare con quest'ultimo tipo una nuova formazione umana alla quale dà il titolo di « Altoplanidi ma in verità non possiamo dimenticare ciò che emerge dalle stesse osservazioni dell'autore, minuziose e pazienti, e cioè che la formazione di questa varietà è effetto dell'azione metamorfica sullo strato soggiacente (dolicocranico, macroschele, di volto e naso leptomorfi) piuttosto che
distinguere per
ranze idiomatiche.
di tali cartelli,
Come
risultato,
•>,
di un ampio gruppo continentale, quali sono nomenclatura adottata.
una varietà primaria o nenza
ido,
idi
Abbiamo
nella
trattato con attenzione questi recentissimi apporti del
di gran significato in
una vasta regione sprovvista
i
designati con la desi-
Vellard perchè
di notazioni e dati sufficienti.
li stimiamo Per ciò che
riguarda, in definitiva, l'aspetto dinamico degli sviluppi e soprastrutture di questa regione così
importante, possiamo dedurre
—
—
che nell'ampio bene a prenderne nota teatro delle Ande i conflitti fra i gruppi umani che determinarono lo svolgimento della civiltà furono promossi dal cozzo di unità ed aggruppamenti linguistici e culturali, piuttosto che dall'alternarsi di varietà razziali nettamente definite. e lo storico farà
CAP.
X
J.
IMBELLONI
-
POPOLI ANDINI IN GENERALE
I
527
Dati antropometrici.
Statura
Ohèciua del Perù Ohèciua di Bolivia Cóglia (Aymara) di Bolivia
Avmara
.
.
dell'Altopiano ....
« Ohèciua » a sud del Titicaca Araucani (Mapuce) (Cile) .... Araucani della Pampa (Arg.) .
cm.
Indice schelico
158,4
5l>5
160,1
5Ò.2 53-i
159-9 162,0
Osservatore
Indice
Indice
cefalico
facciale
Indice nasale
79,5 8i,5
96,3
69,9
Ferris
76,5
73.^
Rouraa
(e
numero
121
8i,7
75,6
7L2
»
53.3
79,5
90,7
67,6
Vellard
89,9
— —
67.3
Indice
Indice
cefalico
facciale
Indice nasale
159,7
53,7
84.5
159,8
52,1
90,8
160,1
54.8
84,6
69,5
dei casi)
(50)
(173)
(165)
Imbelloni
15 (io)
7°>9
Dati osteometrici.
Statura
Indice schelico
cm.
—
Araucani (Mapuce) (Argentina) Llajta
Macua
(Argentina)
Calciala (Argentina)
84,8
Osservatore (e
numero
dei casi)
(*)
48,0
ten Kate
(119)
Imbelloni
(20)
Constanzò (238)
159,0
89,2
(*)
82,4
5i»2
159,1
94-2
(*)
88,3
49,4
Deformati artificialmente.
(*)
Lingue andine. Dal punto
di vista linguistico
ad alcune aree idiomatiche aree linguistiche che coprono
settore andino comprende, analogamente, insieme
il
insignificanti, la
quasi totalità del settore. Esse sono costituite dalla
famiglia delle lingue cìbcia verso
il
nord
troviamo una famiglia yunga sulla costa e nord-ovest argentino
limitrofi, nel
letti
cano
(il
mapuce), parlato nel
oppure incuneate, due enormi
residuali
e dalla qhèciua-còglia al centro. la lingua
infine
il
Inoltre,
cacàn dei Diaghiti, coi suoi dia-
cunza degli Atacamegni
e l'arau-
Cile.
In quanto alla famiglia linguistica cìbcia, che non è esclusiva del Sudamerica,
ma
abbraccia una estesa regione centroamericana, sono degne di nota
processo scientifico
—
affatto recente
—
glottologica così imponente, la quale a cominciare dal lago di Nicaragua fino al limite meridionale dell'Equatore.
l'importanza di fare assistere
il
le
fasi
del
che ha portato alla scoperta di una unità
Un
si
prolunga
accenno a questo processo non ha solo
lettore alla progressiva semplificazione della caotica
nomenclatura di idiomi e di genti che ci veniva tramandata dagli scrittori dei secoli scorsi, ma anche e principalmente quella di basare su fondamenti sicuri la percezione dei nessi che legano l'area sudamericana al Centroamerica. Partendo dalla base della lingua parlata dai Cìbcia (detti anche Muisca) che abi-
—
—
tarono nei tempi precolombiani l'acrocoro di Bogotà in
Colombia
al principio del secolo
xvm, ma
— lingua
che cessò di parlarsi
che è abbastanza conosciuta
al
gram-
AMERICA
PARTE SESTA
528
—
matico
il
primo glottologo che riconobbe
parentela che hanno con essa
la
le
lingue conservate dagli abitanti attuali di regioni poste più al nord, fu, nel 1886,
W. Herzog,
seguito nel 1887 da F. Mùller.
cìbcia la lingua dei Bribrì di Costarica ed
settore nord-orientale della Colombia.
il
Il
primo di essi riannodò al tronco il gruppo dei dialetti càgaba del
secondo
La lacuna
interposta fu riempita nel 1888 da
Max Uhi e, con l'aggiunta del gruppo guaimi, del talamanca e del cuna, cui il Brinton saldò quelli del Nicaragua ed il cimila. Venti anni più tardi, nel 1910, P. Rivet ed H. Beuchat diressero la loro attenzione verso il sud, e mediante un lavoro paziente e costante, durato 15 anni circa, riuscirono a saldare al tronco centrale
i
tre grandi
gruppi Paez, Coconuco
Barbacoa
e
dell'attuale repubblica dell'Equa-
dopo aver fissato all'oriente la parentela del gruppo Tunebo. La carta delle lingue permette di abbracciare l'estensione della famiglia linguistica Cìbcia, come è oggi costituita, nei suoi gruppi settentrionali Guatuso, Talamanca, Guaimi e Cueva, il nord-orientale Càgaba, il centrale, Cìbcia o Muisca, tore,
fiancheggiato dal Tunebo, e
comprende
dei quali
i
gruppi del sud: Paez, Coconuco e Barbacoa, ciascuno
vari dialetti. L'estremo nord dell'intero complesso è coronato
da una zona centro-americana
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^°
l'
ma
mnuenza
Dal punto
che ha
certamente risen-
cìbcia.
di vista della civiltà
i
popoli
dell'area cìbcia presentano le maggiori di-
suguaglianze, che vanno dallo stato semi-
K •
lembo meridio-
parentela genetica è per ora tenuta
sospeso,
in
|^
il
mare, da un gruppo Caraque-Esmeralda
il
la cui
wÈÈ Sh«^
ed
di idiomi misti (Mìskito e altri)
nale è affiancato nell'Equatore, verso
^*\
selvaggio delle foreste di Costarica e del-
l'Equatore, allo stato di organizzazione politica superiore che raggiunsero gli abi-
tanti dell'altopiano di Bogotà.
In senso storico,
il
contrasto che offre
l'unità della lingua qhèciua
non può
più acuto. L'area di lingua qhèciua
essere si
pre-
sentò in tutta la sua integrità territoriale a cominciare dai primi osservatori, per effetto della sua estensione relativamente uni-
forme su tutta l'area coperta dallo stato peruviano antico. Si osservi tuttavia che essa non potè cancellare del tutto le lingue colte preesistenti, e neppure quelle dei primitivi. Un esempio delle prime è fornito dai vari dialetti yunga, sulla fascia costiera del la
Un
Pacifico;
per
le
seconde ricorderemo
lingua uru e quella dei Ciango, pescatori
altro tipico esemplare della stirpe indigena dell altopiano peruviano «a forte profilo»
primitivi
(Swiss-Foto, Lima).
intorno ai laghi dell'entroterra. Aggiungasi
ì94.
che Sopravvivono Sulla COSta e r
.
X
CAP.
J.
IMBELLONI
I
POPOLI ANDINI IN GENERALE
529
che non tutta l'estensione del qhèciua (che è ancor oggi
una
gua viva)
deve
si
linai
successi militari e po-
Una
degli Inca.
litici
singolare vicenda sto-
ha fatto sì che questa lingua costituisse lo strumento di
rica
per
infiltrazione,
cellenza, di tutti
ec-
con-
i
quistatori dell'impero
perù-boliviano. Essa fu,
dapprima,
gua
ufficiale dell' Inca,
e,
dopo, la
nerale
«
la
lin-
lingua ge-
di colonizza-
»
zione dell'Europeo.
È
che
inoltre,
stabilito,
avendola adottata
i
missionari cattolici co-
me mezzo
di
lizzazione,
ne amplia-
rono
i
evange-
Napo
limiti al
superiore, al Boboni
ed
alla
Utet
Amazzo-
naza, all'alto
Fi?- 395-
La
famiglia delle lingue cìbcia.
Colombia
meridionale, fra popoli che di certo la ignoravano al Così,
anche verso
il
sud, la sua area
si
estese
tempo
ad alcune
della conquista spagnuola.
delle province argentine del
nord, fra cui Santiago del Estero.
Quanto
ai
evidente che
rapporti di dominazione del qhèciua sulla lingua cóglia (aymara) è si
tratta di
un
effetto dell'assorbimento della regione meridionale
da
Ma è bene tener presente che dal punto di vista strettamente linguistico non deve insistersi più del necessario sulla distinzione fra i Qhèciua ed i Cóglia che è invece legittima in sede etnografica e soprattutto storica essendo che l'affinità fonetica e grammaticale è intensa. Da quanto abbiamo detto emerge chiaramente il fatto che le due più considerevoli famiglie linguistiche dell'area andina hanno avuto una funzione distinta. Chi si studia di tracciare un quadro storico delle civiltà fiorite nelle Ande, otterrà buoni parte degli uomini del Cuzco.
—
—
indizi chiarificatori dalla determinazione dei loro caratteri differenziali.
Tanto
il
cìbcia che
il
qhèciua
si
trovano
diffusi
su di un'area molto vasta, su per
giù equivalente in superficie, ma, mentre la diffusione del cìbcia è allo stabilirsi della speciale cultura di 34
—
Biasutti, IV.
Bogotà
un
fatto anteriore
e al consolidarsi degli stati che
ne furono
PARTE SESTA
530
AMERICA la
principale
espres-
sione, la diffusione del
qhèciua, invece, è effetto della unificazio-
ne politica recenziore dei molti nuclei più o
meno
civilizzati del
Perù, operata dagli ultimi sovrani del Cuz-
La cìbcia è veramente una famiglia co.
linguistica
nel
senso
glottologico e classifi-
catore della parola,
come
e,
tutte le famiglie
linguistiche conosciu-
— ad indosemitieuropea ca — comprende un te
Fig. 396. Uomo (a sinistra) e donna indigeni dell'Equatore: tipo fine della regione montagnosa (fot. Santiana, Quito).
la
es.,
e
la
insieme di popoli che hanno avuto uno svolgimento culturale differenziato. Solo
un livello elevato di civiltà, il che diede, com'è logico, alla lingua dell'altopiano di Bogotà la dignità e ricchezza che è propria di una lingua di cultura. La qhèciua, per contro, è una lingua essenzialmente culturale fin dalla sua prima entrata nel teatro storico, e nel suo svialcuni dei popoli di lingua cìbcia giunsero ad
luppo territoriale venne a sovrapporsi a numerosi idiomi preesistenti. Questi
fatti,
insomma,
mostrano che, mentre
ci
i
popoli Cìbcia assurti a civiltà
superiore furono nuclei privilegiati di un'area già tutta cìbcia-parlante, sui quali si
fece sentire l'azione di particolari influenze fecondatrici, nel Perù, invece, è proprio
la lingua
qhèciua che viene ad essere
lo
strumento
di
una vigorosa energia
di assor-
bimento ed organizzazione.
Cultura andina. Sotto l'aspetto della civiltà, l'unità dei popoli andini sull'esistenza di
si
fonda in primo luogo
un abbondante elenco
di elementi della cultura economica ergologica maniera abbastanza coerente, a formare il patrimonio fioriti nelle Ande, e, in secondo luogo, sulla differenza
e mentale, che si trovano, in
dei grandi aggregati sociali
che esiste fra la cultura di questi popoli
Questo concetto generale ammette culturale la striscia andina
comprende
le
e quelli delle aree limitrofe.
seguenti limitazioni.
geografici
Tuttavia e,
del settore è
si
sotto l'aspetto
residui di culture inferiori, rimaste più o
estranee all'influenza delle società più altamente dotate,
paggini di questa influenza
Anche
lasciano riconoscere
e,
fuori
meno
in senso opposto, le pro-
dai
confini
strettamente
andino, a volte in luoghi collocati a sorprendenti distanze.
sempre ben chiaro che
si
tratta, nel
primo
caso, di residui sopravviventi,
nel secondo, di acculturazioni o trapianti radiali, recenziori.
X
CAP.
IMBELLONI
J.
POPOLI ANDINI IN GENERALE
I
531
In quanto agli elementi propri della cultura andina, principalissimi sono quelli
che concernono l'economia.
ad esempio, che unicamente nel settore andino troviamo popoli con agricoltura superiore, intensiva, e quindi francamente sedentari, che quando lo richiede Il fatto,
regime delle piogge praticano su vasta scala l'irrigazione artificiale, è già di per se stesso così notevole, da giustificare il posto che ad essi si assegna fra le culture del continente. Aggiungasi la conoscenza e la pratica della metallurgia dell'oro, rame,
il
bronzo, argento e varie leghe.
Un'altra differenza, sensibile anche
più grossolani osservatori del secolo xvi e
ai
seguenti, è quella del vestito, per lo stridente contrasto che separava gli indigeni
seminudi della e
che
i
da
periferia,
cronisti
quelli appartenenti alle
comunità
civilizzate delle
distinguono spesso, per tutta nomenclatura, col
nome
Ande,
di Indios
È
ben vero che in alcune zone dei Cìbcia la temperatura, più mite, non consentiva l'uso del pesante costume dei Peruviani dell'altopiano, che ebbero un guardaroba provvisto di numerosi capi di vestiario, ma il fatto importante è che tanto gli uni come gli altri, ed in generale contrapposizione a quello di Indios desnudos.
vestidos, in
tutti
i
popoli andini di più elevata civiltà, furono
vasta scala l'arte del telaio per tessere
gli
cotone nelle terre calde e la lana nelle terre alte
Le aree contenere
i
camicia
continente a coltivare su
(v. fig.
(fig.
come
pinza da depilare
399, 1), la cintura tessuta (fig. 399, 2), lo spillone o
(fig.
dici sicuri del carattere
il
come
i
sandali
nastro frontale per
topu
sono in-
399, 3),
andino che
essi ri-
vestono, senza entrare qui a discutere
l'ori-
gine prima, americana o extra-americana, di talune di queste invenzioni.
In quanto alle alterazioni corporali,
mentre la pittura del corpo ed il tatuaggio coprono aree certamente più vaste, la deformazione intenzionale della testa mediante strumenti di compressione applicati bino,
al
bam-
che conserva poi per tutta la vita
gli effetti di tale
d'essere
plastica artificiale,
anch'essa un elemento
mostra
essenzial-
mente andino, per la maniera continua e compatta che assume la sua distribuzione in questo settore
Andina
è
(fig.
241).
sicuramente
briante detta cicia, che
si
la
bevanda
di masticare
foglie
di
ine-
ricava dalla fer-
mentazione del mais. Andino è
il
costume
Coca (Erythroxylon Fig. 397.
.
coca)
come mezzo stimolante
(fig.
399, 4),
il
236).
capelli, e di alcuni oggetti usati
nell'abbigliamento, e la
soli del
di distribuzione continentale dei singoli capi di vestiario,
236), la
(fig.
i
oggetti d'abbigliamento, adoperando
Un Mapnce (fot.
m«s.
di chiaro tipo
p.
/•:.,
Roma).
andide
ed
AMERICA
PARTE SESTA
532 il
centro d'origine fu lo stesso centro dell'area andina, ossia
le
terre calde del
Perù, dove è ancora coltivata la pianta della coca a questo scopo.
Armi come forma
la fionda (fig. 400, 1), la
stellata,
ed
il
propulsore per
il
mazza a
testa di pietra o metallo, spesso di
lancio di dardi e frecce, sono caratteristiche
della fascia andina.
una estensione territoriale molto più come vasi ed utensili da cucina. Ma essa assurge presso i popoli delle Ande ad uno stadio di elaborazione più perfetto, tanto nella forma che nella decorazione esterna, sì da trasformarsi in una L'arte della terracotta è senza dubbio di
vasta, specie la terracotta di carattere utilitario,
espressione di finalità artistiche pienamente sviluppate.
deduce dalla diffusione
territoriale
e dei vasi forniti di anse
(fig.
In
della ceramica decorata
modo
concreto, ciò
si
con ornamenti dipinti
400, 6-7).
Sudamerica è essenzialmente andina la diffusione delle terrecotte del canone canopico, costituite da vasi più o meno grandi sormontati da un viso umano, sia modellato a tutto rilievo o a basso rilievo, sia dipinto, che si raggruppano nelle due grandi categorie di vasi canopici e vasi-ritratto. Si tratta di due creazioni artistiche, molto specializzate morfologicamente, cui non si è prestata fino ad oggi l'attenzione che meritano. Non solo è urgente tenerne gran conto nel settore fabbrile ed industriale, ma anche nel campo della cultura mentale, perchè sono indici di un particolare stadio di svolgimento delle società, conosciuto anche in altri luoghi del mondo. Dobbiamo a questo punto rivolgere l'attenzione alla molteplice natura ed origine Notevole è anche
il
fatto che nel
dei diversi elementi che caratterizzano
il
patrimonio andino. Descrivere ed enume-
rare tali elementi con una preoccupazione semplicemente territoriale è appena il primo passo dell'indagine, necessario sì, ma del tutto insufficiente. Abbiamo visto, per mezzo delle carte etnologiche, che gli elementi andini scelti come esempi si comportano in differente maniera. Alcuni sono specifici della zona andina e delle sue dipendenze dirette e non si trovano fuori di essa, altri sorpassano i limiti del Sudamerica e comprendono anche i popoli elevati del gruppo Maya e del Nahua, ed altri infine si espandono fino a coprire le aree di civiltà ancora più periferiche, come quella dei Pueblos. Si presenta qui dunque l'esigenza di osservare i fatti culturali non soltanto in estensione, ma anche in profondità, con prospettiva storica, essendo evidente che in
questo teatro
si
succedettero diversi piani, simili agli
un terreno sedimentario.
strati di
La sovrapposizione fatto costante, in tutti
superiore.
di molti strati culturali su di
sommarsi
Il
una stessa zona, è, del resto, un hanno visto sorgere una civiltà
continenti, di quei paesi che
i
di invenzioni patrimoniali diverse e di diversa origine,
ed
conseguente erompere di vivificanti duelli di invenzioni nel senso di G. Tarde, per
gli
etnologi moderni,
presentavano
fin
il
modus operandi
—
se
si
«
progresso
complesso di elementi che
il
fissarne
limiti territoriali, la successione relativa e
assoluta.
Senza di
».
vuole ricostruire la vita degli indigeni delle
sceverare i
è
è,
di quella forza che gli evoluzionisti rap-
qui col concetto nebuloso di
L'essenziale è perciò
il
Ande
—
proprio di ciascuno degli strati successivi,
— nel possibile —
la
cronologia
ciò la trattazione dei popoli andini risulta piatta e superficiale;
X
CAP.
IMBELLONI
J.
-
I
POPOLI ANDINI IN GENERALE
533
una «descrizione», insomma, non una « storia ». Ciò è ben visiper citare un bile quando ci esempio
—
—
vien presentato su di
un unico piano l'intero quadro delle credenze e
dei
del
culti
Perù
antico.
La verità è, che
le
invece,
pratiche religio-
se di carattere solare
occupano una posizione nettamente recenziore, e si trovano so-
vrapposte a strati storicamente più anti-
molto dominio
chi, nei quali era
più ampio
il
della magia.
Fig. 398. Antichi terrazzamenti per le coltivazioni (andenes), in parte tuttora usati, nella valle Colca, Perù (da « H. S. A. I. », II, 1946).
L'esten-
sione del culto del Sole, che
va inteso non già come espressione del Sabeismo, trova ristretto alla fascia dei popoli andini.
ma
di
culto
agitato senso cosmologico,
si
della così detta testa-trofeo
mummificata o rattrappita,
il
quale esistè anch'esso cer-
molto più antico, ed
è
sintomatico
tamente nella zona andina, si
trova diffuso fra
come
vi fu
popoli ad oriente della Cordigliera. Invece
i
di costellazioni, animali e piante, di rocce e fiumi,
tali,
tracce anche fra
Proprio
sì
gli
di
fatto che lo
il
culto degli astri,
benché conservi
le
sue
Andini, è di estensione più generale.
dell'area
andina che dei popoli del Messico
cruento umano, che nell'America del sud sacrificio
il
Il
si
e
intensifica nella
Yucatan,
è
il
sacrificio
forma specializzata del
fanciulli.
Infine, la coscienza che di se stessa si era foggiata la cultura di questi popoli,
come
di
un patrimonio
differenziato dagli altri americani e di origine esterna, riceve
un'espressione inconfondibile nella tradizione dei Tesmofori,
i
mitici apportatori delle
leggi.
Già venne notato da vari autori che ciascuno dei popoli organizzati delle
Ande
concepisce la propria civiltà
come un canone inculcato da un personaggio,
giunto sempre da terre straniere e lontane (spesso attraversando di dettare le leggi,
dello stato.
il
mare)
allo
scopo
predicare la religione e stabilire l'ordinamento della società e
Questa tradizione
è
comune anche
alle
civiltà del
Centroamerica
e del
Messico. In più luoghi questo legislatore vien descritto con vesti bianche (o pelle
Dopo aver compiuta la sua missione sparì, come si narra di tutti gli eroi legislatori, anche nel mondo antico (vedi Sargon, Romolo, ecc.). Ciascuno di questi popoli venera uno di tali tesmofori, e una tradizione distinta da un centro bianca) e lunga barba.
all'altro
ne racconta
i
viaggi e le diverse peripezie. Si presti attenzione al fatto che,
3
4
Ctet
Fig. 399. Distribuzione di alcuni clementi della cultura andina: i, la camicia e i suoi derivati; 2, fascia tessuta per cintura; 3, pinze da depilazione; 4, masticazione delle foglie di coca (da E. Xordenskiòld).
Fig. 400. Distribuzione di altri elementi della cultura andina: 5, anni: la fionda; 6, vasi di terracotta dipinta; 7, vasi di terracotta forniti di anse; 8, seppellimento in fosse profonde (da E. Xordexskiòi.d).
AMERICA
PARTE SESTA
536
al considerarli tutti in
non tendiamo
po,
^^^^^^
sol
grup-
già all'uninca-
zione dei vari personaggi, bensì a
^^y^^^^
porre in rilievo che
'
^^^^^m»
>5fr
"^n^^^P^
V/sir
un
M
concezione
m
X
il
una identica
stende dal Rio Gran-
ne ^ Nordamerica, fino
''* "'•
/?
si
al Cile,
che prova l'esistenza di un fat-
comune,
tore culturale
superiore,
ossia
che distingue
di ordine
religioso-sociale,
lo strato superiore,
e pertanto recenziore, nella stra-
tificazione delle culture di questa
immensa
zona.
nome
Il
Nahua
del tesmoforo dei
è Quetzalcoatl; dei
Maya,
Culculcàn; dei Cìbcia, Bocica; dei Cóglia,
Wiraqòcia;
dei
Qhèciua,
Mancu Qhapaq, ma ciascuno di essi, assume vari nomi locali e antonomastici. Per esem-
in ciascun settore,
Bocica era chiamato dai Cìbcia
pio,
di
|
La
Fig. 401.
Bogotà Cimizapàgua, da
di Iraca Idacanzas,
ME
quelli
Sadigua, Su-
ghimonxe, Sugunzua, ed in altri luo-
famiglia del sindaco (alcade) di Tuita, Perù
ghi Nemtereketeba o Zuhè, che
(Fotolaboratorios Valle, Lima).
si
trasformò spesso nella forma Zumè. L'interpretazione
prima che cent'anni
Erodoto nero che
tanti secoli
si
al
basi
il
«
Osiride o
passò della
critiche
per
molte
jerografìa
un Mitra
di
tendenze e varianti moderna. Humboldt,
Bogotà
»,
alla stessa guisa
che
prima aveva visto nella figura di Iside una «Atena del Nilo ». infieriva la mania dei miti solari, vari scrittori riten-
tempo che
trattasse
dimostrare che
questo astro,
le
vide in Bocica un
Più di recente,
personaggi
questi
formassero
si
fa,
di
di
personificazioni
ipostatiche
del
Sole,
e
si
studiarono di
viaggi del Legislatore coincidevano con la marcia apparente di
i
che poi doveva riuscire abbastanza forzato, quando, come fra
Nahua, Quetzalcoatl viaggia da occidente a
oriente, ossia in senso
i
diametralmente
opposto.
Organizzazione politica.
Ma
nell'ordine
culturale
vi
è
sensibile la maturità dei popoli
un aspetto andini,
uno schema interno ed esterno capace
ed di
è
di la
gran lunga più adatto a render costruzione della società secondo
sviluppare una vita politica di ordine
elevato.
Tale struttura
essi
l'hanno in
comune con
i
popoli del Messico e del Yucatan.
CAP.
Rimanendo america,
il
nella
IMBELLONI cerchia
fatto che solo
abbiano
dini
X
raggiunto
del
continente
consociata non
si
537
Sud-
un'organizza-
sviluppo
lo
POPOLI ANDINI IN GENERALE
popoli an-
i
zione statale, mentre in tutti del
I
gli
altri
della
vita
estende più in là della
tribù e molto più spesso della semplice
comunità del clan e della famiglia, è certamente caratteristico e distintivo. Tr imbonì ha lavorato da alcuni anni con grande acume a lumeggiare tale aspetto, e con buon diritto è giunto alla conclusione che è appunto tale capacità statopoietica
il
fattore che ci autorizza a
porre questa parte dell'umanità d'America nella categoria dei popoli civili.
Or non
ci
basta aver insistito in ter-
mini generali sulla enorme importanza della attività politica di cui parliamo.
È
naturale che
gine
verso le
i
nostro spirito d'inda-
vigorosamente
senta
si
il
due aspetti
genetici, ossia verso
incognite dell'origine e dei
giunsero
cui
l'acquisto di
i
attratto
popoli
delle
una maturità
modi per Ande al-
Fig. 402. Due sindaci di villaggi qhèciua, provvisti della vara, insegna della loro autorità: Quiquisana, Perù (Fotolaboratorios Valle, Lima).
politica così
notevole.
In quanto alla prima incognita, ossia
alle origini, ci
sembra che
tempi siano già qui postulando lo svolgii
maturi per reagire contro l'interpretazione che è venuta fin mento spontaneo degli stati andini, in seguito a un processo naturale che sarebbesi
svolto intorno al nocciolo dei cacicati di clan e di tribù. Si trova infatti molto estesa
tendenza di riportare
fra gli scrittori la
dell'evoluzione
— sempre tanto invocate
più meccanico e materiale. Nel Perù
a formare la comunità loro volta
una
tribù,
dell' ayllit,
si
e poi
la creazione di
e
queste monarchie
purtroppo mai definite
alle leggi
— intese nel senso
sarebbero riunite in primo luogo
le
famiglie
molte di queste comunità per formare alla
e infine l'aggregazione di
molte tribù avrebbe condotto
allo
stabilimento del principato e alla formazione di uno stato politicamente chiuso.
Anche
il
chiaroveggente Ratzel,
non
resiste alla
le
cui pagine,
benché documentalmente già molto
più luminose su molte questioni concernenti l'America, tentazione di una idea generale così persuasiva in apparenza, perchè
invecchiate, restano ancora
le
« poco a poco ». Sue sono infatti quelle frasi qualunque popolo americano in virtù delle sue doti ed elementi di cultura, avrebbe potuto ugualmente raggiungere l'altezza in cui troviamo il Perù ed il Messico ». Poche righe avanti lo stesso Ratzel aveva ammesso che «la superiorità
sostenuta dalla suggestione logica del
che vogliono che
«
che questi popoli o imperi dimostrano sugli
altri
americani, è dovuta principalmente
AMERICA
PARTE SESTA
538 all'organizzazione
una interpretazione
queste parole certamente è riposta
in
e
»,
intuitiva molto più penetrante.
Per l'etnologo moderno, che conosce della
«
signoria
»
immaginare più dissimile dallo stato
Pampas
delle
Equatore ressi
e
Il
così sensibile fra
è
con
sistema
il
affiora, nulla si
può
sociale e giuridico degli Indiani dell'Amazzonia,
del Ciaco, che l'organizzazione feudale dei principati di Colombia,
e Perù-Bolivia.
memorabile, che
la genesi delle società erette
mondo dove questa forma
nelle varie parti del
«
i
frazionamento della convivenza ecologica
primi, che a ragione scrisse
la società degli antichi
e
degli inte-
Morgan, con una
il
frase
americani era assai più una unione fon-
data sulla parentela che non una unione politica
fatto che questa formula cessa
Il
».
di esser vera, ed è di gran lunga superata, solo nel territorio dei grandi stati della
catena Nahua-Maya-Cìbcia-Cara-Qhèciua-Araucani è di per se stesso una dimostrazione che presso questi popoli non è avvenuto soltanto
ma una
della cultura,
un aumento quantitativo
vera sostituzione dei princìpi fondamentali.
In sostanza, riteniamo che l'erezione degli stati andini
america — fu
nel Sud-
una energia culturale vivificatrice penetrata in queste regioni un processo interno e meccanico. La detta energia vivificante non agisce in un senso unico, ma introduce, a lato fattore politico, un insieme di altri fattori capace di definirla come un vero l'effetto di
dall'esterno, e
del
— per rimanere
non
di
complesso culturale.
Compaiono a
fianco del principato, nel
con assoluta dominazione sui capi
campo
un governo centrale campo sociale, la
esecutivo,
locali e regionali (Cacichi)
;
nel
struttura della società in varie stratificazioni orizzontali sovrapposte che compreni° gli schiavi, 2°
dono: nel
campo
ceto libero, 3
il
la nobiltà di
sociale e giuridica, obbedienti alla volontà del cratico, la creazione di
un sistema
centrali e provinciali, sia
fìssi
Quando
che risponde gere che
il
ci
ma
Sole — con
la
mummie
le
appartengono Senza poi
(o
il
ad
ufficiali
la
Sole
sua corte degli
malki) e
alla cultura
sovrano;
governo centrale; nel campo buro-
di controllo dei capi locali affidato
astri
culturale recenziore. Vi sono nel Perù anche
hnaca,
il
prima volta con strapotente vigore il culto del non è l'unico dio del Perù, si dice una cosa soltanto come una constatazione di fatto. Bisogna aggiun-
vien detto che
al vero,
di carica, 4
con stretta specializzazione
che viaggianti.
Nel campo religioso appare per Sole.
sangue e
militare, l'organizzazione di milizie regolari,
le
maggiori i
teste-trofeo,
maghi
ma
—
è l'unico dio dello strato
e gli indovini,
la
conopa, la
nessuno oserebbe affermare che
che ha eretto la signoria.
insistere sul fatto che
il
concetto
«
dio
»
non
è
il
più appropriato per
Le due feste solari caratteristiche del culto peruviano, Intip Raymi e Qhàpaq Raymi, che cadevano nei solstizi di inverno e di estate, e le corrispondenze del calendario, non che del computo delle ère mitico-storiche con le rispettive idee della sapienza sacerdotale messicana, non lasciano dubbi sulla natura di quella che lo scrivente ha illustrato col nome di « Dottrina delle quattro definire la realtà ontologica del Sole.
età del «
soli »
Mondo o
«
».
Tali grandi periodi, o epoche cosmiche, erano chiamate per l'appunto
grandi anni solari
»
(intipwata) perchè
date ciascuna da un suo astro proprio,
il
si
quale poi
immaginavano illuminate si
estingueva ad epoche
e fecon-
fisse
segna-
£gÓ$
!^
Fig. 403. \'ita attuale sull'altopiano peruviano: indigeni del Cuzco nei loro caratteristici abbigliamenti, una vigogna, e rovine di costruzioni incaiche (Foiolaboratorios ì'allc, Lima).
PARTE SESTA
540
AMERICA
da universali cataclismi successivi;
late
qui la riverenza verso il
«
il
sole
»
di
attuale, e
costante timore di vederlo sparire.
Nel campo amministrativo, e ancor più in quello del dominio, s'introduce per la
prima volta
il
concetto
di
città
in contrapposto alle province.
ciamo che il
ciclo
il
capitale
Quando
di-
nobiliare e dispotico è
creatore della città, non vogliamo rife-
rirci alla
ma
città-mercato o alla città-santuario,
alla città-stato e alla città-dio, ossia
due forme ben nel
nome
che
definite,
si
a
contengono
classico di polis. Nulla al
mondo
può convertire un'agglomerazione, anche numerosa, di case, in una polis. Pachacamac, centro popoloso della costa peruviana,
Hg. 404. Costumi attuali dell'altopiano: due donne Aymara (da R. N. Wecner)
una
città-santuario,
alla
Mecca
—
liticamente
è
il
di
immensa,
e
un grosso borgo
ben
lontana
nel
ma
po-
dal! 'esercitare
come Sogamoso.
paese dei Cìbcia
orientali,
è
case di legno, eppure la sua influenza politica è
basta a dar sede e direttive ad una poderosa monarchia teocratica. Tra
città-dio e città-stato
con
di
pellegrini stranieri,
potere di una città-dio
Questa,
poco più
i
è
dove affluiscono — come
una
l'essere
passo è in questo ciclo quasi insensibile. Cuzco comincia forse
il
città-dio,
ma
fin
da principio agisce come foco
di
un'azione politica
sempre più travolgente. Nel campo economico, il ciclo dispotico e guerriero stabilisce un complicato congegno adatto ad assorbire parte del prodotto della popolazione lavoratrice, e di questo prodotto si serve al mantenimento della nobiltà, del clero, della milizia, della buro-
tata, e che, in sostanza,
si
il negare che il nuovo sistema porta, un impoverimento effettivo della popolazione assoggetpresenta come un parassitismo della classe dominante,
che ricorda a un dipresso
la
condizione giuridica ed economica dei vincitori Spartiati
crazia e del principato. Intento ridicolo sarebbe
come primo
verso
gli
dei suoi effetti,
Iloti e degli
Amhara
attuali verso
i
Galla.
Ma non
insieme con tale commensalismo imposto con la forza e
le
è
da dimenticare che
forme di vita voluttuaria
che affiorano qua e là nelle abitudini private della classe privilegiata, questa sa anche creare lista,
una
di scoprire
è alla
vita consociata di ordine superiore. Quelle che, guardate con occhio di mora-
possono sembrare manifestazioni di un egoismo sfrenato, non debbono impedirci il
più intelligente e spazioso concetto della vita delle società umane, che
base del nuovo complesso politico.
Volgendo
al
circostanze che sono atte a provare
il
rono spontaneamente
»,
marcia.
vogliamo qui accennare ad alcune nostro asserto, che le signorie non si formama invece per opera di un vero cambio di
terreno più concreto dei
«
poco a poco
fatti,
CAP.
X
IMBELLONI
In primo luogo deve
farsi
I
POPOLI ANDINI IN GENERALE
541
attenzione alla natura democratica dell'organizzazione
opposizione al dispotismo, al cerimoniale, all'accentramento del governo
dell' aylln, in
può
successivo. Si
fare appello
quanto
si
vuole
al
fatto che in origine
si
trovano
i due poteri, il laico e il magico, il concetto posteriore non si giungerà mai a derivarne come si è tentato di un sovrano di natura divina, imposto dal Sole, o figlio del Sole. D'altra parte la legiferazione del tesmoforo, sia esso Bocica che qualunque altro, da cui prendono
alquanto confusi nella persona del cacico del clan
—
ma
—
inizio
—
tradizionalmente
unanime
gli stati e le
monarchie, sono, secondo
la
convinzione
ad interrompere uno senza dubbio molto esagerato, e lo vedremo in
dei popoli americani di cui parliamo, sopraggiunte
stato di barbarie; questo concetto è
ma
seguito,
—
la tenacia
con
la
quale
si
era radicato negli spiriti è segno della con-
servata coscienza di una importante rottura culturale. Infine l'istituzione della nobiltà,
apertamente feudale, mostra essere l'effetto della penetrazione violenta vincitore, che si trasforma in casta dominante ed impone al vinto una pesante servitù, sia economica, sia personale; questo fatto è nel Perù dimostrato con grande chiarezza storica dalle istituzioni e dai testi. Contribuzioni forzose, perdi carattere di
un popolo
come
donne scelte fra la massa soggetta per alimentare la poligamia del dominatore, formano in assoluto un quid novum rispetto agli ordinamenti democratici e familiari del tempo anteriore, e, per il Perù almeno, è di facile accertamento che la poligamia stessa costituisce una innovazione. Ma la prova più clamorosa è che la massa dei gregari sempre parlando del Perù durante l'immane trasformazione operata dalla costruzione dello stato, non subisce un processo parallelo della sua vita individuale e del clan, ma un semplice adattamento, nel quale del resto la sua condotta rimane passiva, perchè viene ideato e realizzato dal di fuori. Stretto e chiuso com'è nella breve cerchia della « comunità », sonali,
quella delle giovani
—
—
o ayllu, che divenne semplice cellula del grande organismo, effetti
economici e materiali che
coscienza
dei
«
fini
Così la vecchia gerie
delle
gli
vengono imposti,
ma non
il
cittadino risente
riesce a formarsi
gli
una
».
con-
comunità
disseminate nel
terri-
torio continuerà la sua
vita
individualmente
isolata,
lentamente,
macchinalmente, anche quando, passata nelle
mani
di
una vo-
lontà organizzatrice
ed
inflessibile,
stretta,
del
come
poeta,
a
sarà cole
api
mellifi-
care in vantaggio dei accanto ai violini di introduzione spaglinola grandi flauti multipli di Pan, di foggia melanesiana (fot. Fides).
Fig. 405. Un'orchestra boliviana:
SOpraggluntl.
persistono
i
AMERICA
PARTE SESTA
542
Fig. 406.
Rimarrebbe ora
Danza campestre
di indigeni Qhèciua, al suona del violino e dell'arpa (Fotolaboratorios Valle, Lima).
seconda incognita, del
la
«
modo
»
formativo degli stati andini. Neppure questa indagine
come
—
si
effettuò
purtroppo
—
il
si
processo
può con-
durre sempre con documentazione storica diretta, ed è soggetta alla nostra più o
meno penetrante ha tentato
facoltà di analisi. Si tratta di ricostruire in America,
di fare,
ad esempio, per
l'Egitto,
il
come
cammino che ha portato
altri
dalla fase
dei clan a quella del principato dispotico.
Cercheremo
un
di fare
po'
di
luce su questo interessante trapasso nella parte
speciale, dedicata alle singole popolazioni delle Si
può accennare
fin
stati cìbcia e lo stato
d'ora che due sono
peruviano.
malgrado l'analogia dell'assetto
La
storia
dei
Cìbcia
politico-sociale attivo,
ci
La le
Ande. centri principali di osservazione: gli
loro condotta è dissimile in molte circostanze,
finale in cui
offre
i
furono trovati dalla Conquista.
successive reazioni provocate da
un principio
penetrato con ineguale intensità in un complesso di popoli
inizialmente omogeneo. Troviamo perciò diversi gradi di adattamento e sviluppo, e
grado massimo soltanto presso un nucleo di se non numericamente, poco importante. questo giunge
al
Ai Peruviani invece questo lievito operante giunge organica virulenza, e piccoli nuclei più o
si
meno
spande più uniformemente su passivi, portandoli al
bell'e
di
medesimo
essi territorialmente,
maturo, in tutta
una vera
livello.
la
sua
costellazione di
X
CAP.
J.
IMBELLONI
-
POPOLI ANDINI IN GENERALE
I
543
Ciò spiega l'apparente enigma che deriva dal contrasto di una così notevole diver-
un suolo relativamente breve, com'è quello dei Muisca, di fronte all'organizzazione uniforme di un territorio sconfinato, quale si presenta il Perù degli sità di sviluppi in
ultimi Inca.
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José Imbelloni.
CAPITOLO DECIMOPRIMO I
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE E DELLE ANDE MERIDIONALI
CÌBCIA E
I
popoli Cìbcia del Càuca. Riferendoci al già detto sulla pluralità dei popoli di lingua cìbcia, ricorderemo
che quella parte di
essi
che venne trovata dagli Spagnuoli in una condizione di
civiltà più elevata corrisponde territorialmente alla regione
tre catene in cui
si
divide
il
tratto settentrionale delle
montuosa inclusa
nelle
Ande; regione di clima salubre il Càuca a ponente
e piacevole, solcata da nord a sud da due grandi valli fluviali:
ed
il
I
di
Magdalena a levante. popoli Cìbcia occidentali, o del Càuca, vissero raggruppati intorno ai tre centri
Popoyan
nell'alta valle,
Quivi, alla base del
Kimbàia),
la
Antioquia nel corso
monte Quindìo (5150 m.) ebbe sede la i Quimbaya giunsero
più nota del Càuca. Che
è posto in chiaro dalla visibile parentela con
comune
inferiore, e
gli usi
funebri, l'industria del cotone,
—
Tairona e
i i
Cartago nel corso medio.
Quimbaya
tribù dei al i
(leggi:
Quindìo dal settentrione
Senù, coi quali ebbero in
costumi familiari e
sociali e
—
spe-
Senù l'esercizio in vasta scala dell'oreficeria. Estraevano l'oro dalle vene aurifere, mediante polverizzazione e decantazione, e anche col clivaggio delle acque fluviali, in recipienti di terracotta di cui si trovano i resti. Ma importavano anche il materiale grezzo dalle tribù vicine, commerciandolo in cambio di amache di cotone, i Senù, e di sale i Quimbaya, i quali si erano resi esperti nell'essiccare l'acqua delle sorgenti saline che abbondano nel loro territorio. Giunti da non lungo tempo nel Quindìo, occupato per l'innanzi da un popolo di statura maggiore e culturalmente più povero, che ci ha lasciato le sue tracce in speciali tombe superficiali, i Quimbaya fecero ai Conquistatori spagnuoli un'accoglienza molto pacifica all'opposto delle tribù barbare limitrofe e, insieme con i Senù, li ricevettero con regalie. Robledo ebbe dal cacico di Tacurumbì un gran vaso d'oro del peso di 300 castellanos Suer de Xava, primo governatore di Cartago, lasciò la provincia carico di oreficerie. Ma, sia per effetto degli archibugi spagnuoli, sia per il logorìo nel lavoro delle mine a cui vennero forzati, per l'epicialmente con
i
—
—
;
CAP. XI
demia
IMBELLOXI
J.
I
CÌBCIA E
I
POPOLI PRE-IXCAICI DELL EQUATORE, ECC.
545
di vaiuolo che
infierì nel
1592, o per
gli assalti
continui dei
nemici
terribili
mi,
-
finiti-
Armas, Putimà
gli
e Pijà,
il
fatto è che
poco tempo dopo
la
pochi Conquista Ouimbaya superstiti i
da tante catastrofi
abbandonarono valle e
si
ritrassero sui
La
monti.
la
valle
del
Càuca rimase deserta e
durante l'epoca det-
ta coloniale, la regione
fu invasa dalla selva.
Soltanto negli ul-
anni
timi
xix
secolo
del
coloni moderni
i
entrarono nel Quindìo e
Fig. 407. Tipi Siona dei dintorni di Puerto Asis, forma somatica Istmide (fot. Fides).
rimasero sorpresi
Colombia:
dalla quantità di sepolcri {huacas),
il
cui scavo, eccezionalmente rimunerativo, fece accorrere tutta
folla di avventurieri. Si il
uno strano
creò di tal forma
una
tipo di scavatore commerciale,
Guaquero, che è un vero professionista dello scavo, abile, paziente ed ingegnoso.
La
Càuca si svolse alquanto isolata dagli altri Cìbcia dell'istmo e dell'acrocoro, e non ebbe a trascendere sotto l'aspetto politico dalla vita ordinaria di tribù. Le cause ne furono oltre l'isolamento già menzionato il corto tempo passato in quella sede, e la continua lotta che dovettero sostenere per difendersi dalle incursioni di tribù barbare ed agguerrite da cui erano vita dei popoli Cìbcia del
—
—
—
—
circondati.
Più che
garono i
i
il
vestito, questi popoli coltivarono l'ornamento, e a questo
metalli e
le
pezzi più grossi
si
piume. Di oro puro
I
foggiavano diademi, pendagli nasali, ecc.
si
;
fabbricavano in una lega di rame con oro argentifero detta
tumbaga. Nella valle del Càuca era diffusa nelle tribù di Atrato,
scopo prodi-
Senù
e
Cueva anche
la pittura
il
corporale a mezzo di pintaderas,
tatuaggio.
Cìbcia orientali.
Di gran lunga più complessa si presenta la storia politica dei popoli Cìbcia orientali, che abitarono la valle del fiume Maddalena. I prodromi di un travaglio organico di questo genere lo vediamo già alla porta del continente, fra i Cueva, che abitarono la parte 35
meridionale dell'istmo centroamericano. BlASUTTI, IV.
AMERICA
PARTE SESTA
546
Teatro della storia dei Cìbcia
orientali, detti
anche Muisca, furono
le terre alte
il 6° X., ed il 4 S., che formano Xel più stretto senso geografico m. sul mare). questo terril'altopiano di Bogotà (2600 torio non sorpassa da est ad ovest le 30 miglia, di maniera che la superficie totale è calcolata intorno ai 18.000 kmq., ossia qualche cosa meno di quella della Toscana. Xei tempi pre-ispanici questo territorio albergava circa 1.200.000 abitanti, senza contare il centro urbano di Muequetà o Bacata (odierna Funza), antica capitale, che i Cronisti valutano intorno ad 80.000; ciò porta ad un totale di circa 1.300.000 e ad una densità di 64,5 abitanti per kmq., eguale su per giù alla densità della provincia di Siena. Questa dell'altopiano di Cundinamarca è la più fìtta densità raggiunta da popolo alcuno di tutta l'America pre-colombiana. Risaltano fin d'ora due fattori veramente essenziali per l'avvento delle civiltà superiori; primo, l'occupazione intensiva di un territorio e, secondo, la formazione di centri urbani importanti. Il resto della popolazione aveva un carattere essenzialmente campestre, e, tranne alcuni capoluoghi di cui daremo più avanti il nome, si trovava riunita in villaggi rurali.
poste al termine della Cordigliera orientale, fra
A
dispetto della narrazione
ad
riuscito
zontale
senza prospettiva
»
dei Cronisti,
il
Trimborn
illustrare la storia dell'organizzazione dei Cìbcia, tanto nel senso
che nel
»
«
La prima ha
«
il
verticale
«
è
oriz-
».
suo punto di partenza nella divisione del territorio in tanti gruppi
comunità
di piccoli proprietari del suolo, coltivatori della propria terra, riuniti in
di
un minor numero), sotto l'autorità di un capo-vilAl disopra di vari di questi cacichi di i° grado v'ha un cacico di 2° grado, pel
circa cento famiglie (più spesso laggio.
fatto che
un
certo
numero
comunità
di
locali
che risiedono in una stessa vallata
riuniscono a formare l'unità superiore della tribù. cìbcia è usake.
governo
Ma
di tribù
si
al
tempo
Il
nome
si
generale dei capi in lingua
spagnuola l'organizzazione a base del
della Conquista
trovava da lungo tempo sorpassata. Infatti un numero variabile ad un potere centrale, militare ed amministrativo,
di tribù limitrofe, strette intorno
fornito di ingerenze religiose, costituiva blocchi politici che
godevano
delle prero-
basava
sulla distin-
gative di uno stato indipendente.
Contemporaneamente, l'organizzazione
sociale dei Cìbcia
si
zione di varie categorie di cittadini sovrapposte l'una all'altra, con giuridica così netta, che ricorda
Europa
da un lato liberi, cui
nobiltà del censo), cui appartenevano
mide i
la
una separazione Media in
feudali dell'Età
e dall'altro le gerarchie della Polinesia e dell'Asia meridionale. Il ceto sociale
più diffuso era quello dei cittadini
il
le istituzioni
monarchia.
A
completare
quarto ceto, degli schiavi, prigionieri di guerra che
Verso l'accentramento
il
il
cui
i
seguiva
capi e
quadro
di
numero
non eran
la nobiltà di nascita (distinta dalla
gli alti
funzionari, e al
sommo
questo reggimento feudale si
accresceva sia per
sacrificati allo
le
si
della pira-
aggiungeva
nascite, sia per
scopo di ricavarne crani-trofeo.
politico.
Al tempo della Conquista furon trovati nel territorio 9 stati sovrani ed autonomi, ossia i seguenti: i°, Suamox (Sogamoso degli autori spagnuoli), con 6 capi di tribù sottoposti, governato
da un re-sacerdote, con sede nella
città di Iraca; 2°,
Hunza
CAP. XI
(Tunja),
IMBELLONI
J.
grosso
-
I
CIBCIA E
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE. ECC.
547
cen-
stato
con 150.000 abitanti,
trale,
da un monarca nome di Zake (Zaqu-
governato
con
il
che è deformazione del
nome
Usake, e quindi significa capo per antonomasia; 3 il regno di Bogotà, al sud, con 250.000 abitanti, e la predetta sede
Muequetà,
capitale,
del
o
Zipa,
principe,
obbedivano 13 tribù soggette; 4" lo stato di Guanentà, al nord del pianoro, presso Jérida. con 13 tribù governo di vassalle; 5 il Tùndama. verso oriente, con 11 capi-tribù, famoso per le cui
3
virtù belliche
meno
:
infine gli stati.
conosciuti,
Tinjacà
(7
).
di
Sacica
Cipatà
(8°)
Fig.
408.
Oreficeria
cìbcia:
oggetto votivo rappresentante varie figure sopra una zattera
Saboyà (9 ). (da E. vox Svdow, Kunst dir Non bisogna prendere questo numero di 9 stati come un dato assoluto ed immutevole, ma come sione di uno stato di cose provvisorio, proprio del momento storico in cui e
quista interruppe
il
l'espresla
Con-
processo della maturazione politica dei Cìbcia orientali.
una decima monarchia, che aveva raggiunto una particolare ed invidiata prosperità, e per questo appunto perde la sua autonomia appena 40 anni avanti l'arrivo degli Spagnuoli. Si tratta del regno di GuaInfatti
tavità,
sappiamo, da fonti
sicure, di
causa diretta del sorgere della leggenda
tempo doveva rimaner viva ed
incitante nella
di Guatavita s'era guadagnato gran fama per
una maestranza
dell' Eldorado,
memoria
la
quale per lungo
dei Conquistadores.
Lo
stato
l'abilità dei suoi òrafi, che costituivano
molto ricercata dagli stati vicini. Allo scopo di mettere un freno alla loro emigrazione, e compensarla di qualche maniera. il sovrano di Guatavita aveva stipulato con i vicini che per ogni òrafo ricevuto t-ssi dovessero inviare in cambio a Guatavita due dei loro cittadini. Il Zipa di Muequetà, i cui antecessori invano da molti anni avevano tentato di sottomettere con le armi di
artigiani
specializzati
quel regno, ideò di fare entrare con questo mezzo nel territorio ambito un certo
numero
uomini d'arme, con l'aiuto dei quali potè impadronirsene di sorpresa, e strangolarne a tradimento i capi. Con tale stratagemma il Zipa accrebbe il suo stato, negli ultimi anni del xv secolo, di ben 6 tribù, inclusa quella di Ebate, il cui capo si sottomise però soltanto dopo un'accanita resistenza. Queste accessioni non significarono solamente un aumento di ricchezze e dominio, ma anche l'acquisto di un caposaldo strategico, essendo il Guatavita uno stato-cuscinetto interposto fra il dei suoi
PARTE SESTA
54S
regno di Bogotà del Zipa I
Zipa
si
e la
—
AMERICA
vecchia tradizionale teocrazia di Hunza, verso cui
accentuavano
le
ambizioni
di giorno in giorno.
Cronisti riferiscono molte e dettagliate notizie intorno ai ripetuti attacchi del agli stati del
Zake
e del
Suamox,
i
quali ultimi
difesa. Il periodo più attivo di tali attacchi fu
il
si
allearono spesso per la
comune
regno del Zipa Nemékene, incoro-
nato nel 1490 e morto di ferite ricevute in battaglia nel 1538, un vero capo di stato alla maniera di Luigi XIV. Gli Spagnuoli trovarono il nuovo Zipa, Tiskesuza, che
godeva dei benefìci di una tregua militare seguita all'ultimo tentativo di Nemékene, ma è ben chiaro che la politica di annessione e predominio seguita dai Zipa ormai da tre generazioni doveva condurre ben presto alla sottomissione di Iraca e Tunja, che costituivano l'unica impresa di qualche difficoltà prima di conseguire l'unificazione di tutti i Cìbcia orientali in un impero unitario. Basti riflettere che 70 anni prima la monarchia di Muequetà non era neppure uno stato, ma una tribù vassalla dei Sutatà, il cui Usake, o cacico, a nome Saguanmacicà, riuscito a liberarsi dalla servitù e ad assoggettare il suo antico sovrano, stabilì nel 1470 la monarchia dei Zipa. È necessario riconoscere che gli uomini di Muequetà avevan dato prova di uno spirito di iniziativa e un vigore veramente notevoli. Di fronte a quest'impeto giovanile e incontenibile, un poco anche « parvenu », ed alla prosperità materiale e demografica dello stato (un quarto della popolazione totale dell'acrocoro), sempre più debolmente avrebbero potuto difendersi nel prosieguo le vecchie dinastie, mantenute insieme piuttosto dal rispetto religioso e dalla tradizione.
Organizzazione dei Cìbcia. Chi indaga l'origine del principato fra
numero
di
antecedenti militari da
un
i
Cìbcia orientali s'imbatte in un certo
lato, e religiosi dall'altro.
Senza dubbio la monarchia sacerdotale di Suamox (Iraca) occupa un posto importante e singolare nella vita giuridica e costituzionale dei Cìbcia. Essa gode di privilegi, riconosciuti dagli altri stati sovrani, la cui origine deve ricercarsi nella legiferazione regione,
il
mitica del
teocrata di
Bocica, nella persona di e tutti
i
Cìbcia,
Bocica.
Cìbcia s'inchinavano con rispetto dinanzi a
esisteva inoltre la
tesmoforo dei
Unico
fra
sovrani
i
della
Suamox avrebbe ricevuto il potere dalle proprie mani di Nompanem, che fu appunto il primo re-sacerdote di Suamox,
una norma
lui.
Nel diritto consuetudinario
di carattere internazionale, che fu
sempre
rispettata, per
quale ogni pellegrinaggio diretto ad Iraca godeva di salvacondotto
nel!' attraver-
sare gli altri stati, anche se vigeva lo stato di guerra. Altra singolarità di
Suamox
ma
elettiva.
fu che la carica
suprema non era
Ciò va interpretato, secondo
il
ereditaria,
Trimborn,
come
in tutti gli altri stati,
col riflettere che l'interesse
cumulativo
doveva avere aspirato a stabilire un equilibrio che menomasse l'importanza dinastica di una carica così preponderante nel campo internazionale. Ma è evidente che in un certo momento della maturazione politica dei Cìbcia, anche ammettendo che le sue radici si alimentassero della fermentazione di principi dei sovrani del pianoro
economici e magici, divennero preponderanti elementi nuovi, intonazione signoresca.
di carattere laico e di
CAP. XI
J.
IMBELLONI
-
CÌBCIA E
I
I
Fig. 409. Oreficeria cìbcia: pendenti e
Ne vediamo una prova
POPOLI PRE-INXAICI DELL EQUATORE, ECC.
diadema (da
J.
5-49
Perez de Barradas).
mentre rimangono tracce di uno stadio anteriore, nel quale l'autorità ed il rispetto prendevano origine dalla maggior ricchezza di potenza magica, ottenuta mediante l'indurimento corporale ed ogni sorta di astinenze, compresa la sessuale, giunge in seguito a predominare una mentalità assolutamente diversa, quella del privilegio dei governanti, di carattere utilitario ed edonistico, di cui è esempio chiarissimo l'istituzione della poligamia. Si pensi in modo speciale al contributo forzoso, imposto alla classe dei « liberi », di fornire un certo
numero
Non
di giovani
nel fatto che,
donne, scelte per arricchire l'harem del prìncipe.
compra
era per altro esclusa la
di guerra. Il serraglio di Tiskesuza,
Abbiamo tari,
dolci
(Ipomaea
valli calde i
ultimo Zipa, contava più di 200 donne (tuguyes).
già menzionato la classe dei
campestri in maggioranza, che
di fanciulle e l'appropriazione di prigioniere
si
«
liberi
».
Essa era formata da piccoli proprie-
dedicavano
alla coltivazione di patate,
batatas) e chinoa {Qiienofiodiiim quinoa),
anche della mandioca
quali primeggiarono gli orafi.
e del cotone. Si
Un
ma specialmente
ebbero anche artigiani specializzati, fra
saggio dei prodotti dell'orificeria colombiana pub-
José Perez quattro volumi, magnificamente stampata a Madrid, nel 1954
de Barradas,
blicato di recente è contenuto nell'opera del prof.
auspici del
Museo
dell'oro della
«
patate
del mais, e nelle
Banca
della
Repubblica
»
in
1958 sotto gli nella capitale colombiana. e nel
Vita psichica.
La leggenda detta
El Dorado nacque dal rito che compiva
sovrano di Guatavita nella solenne cerimonia con la quale iniziava la sua vita pubblica ed assumeva il governo, il che segnava la fine di un periodo di durissima penitenza. La cerimonia di
il
AMERICA
PARTE SESTA
550
consisteva nell'entrare, ritto su di una zattera,
e
coperto di polvere d'oro
nudo corpo, spalmato prima
il
di resina,
nel lago di Guatavita, e lasciar cadere
mo' un gran cumulo
nelle acque, a «
come dicono raldi
di offerta agli spiriti, di
oggetti
Cronisti
i
—
e
d'oro
—
sme-
di
».
Si
sa
Guatavita,
che non soltanto
ma
anche molti
il
lago
di
altri laghi e
lagune furono oggetto di culto, ciò che popoli andini. Nel ter-
è generale per
i
ritorio cìbcia
più notevoli furono
i
i
la-
ghi di Guatavita, Guasca, Siecia, Tusacà e
Ubake,
al
sud di Bacata.
L'archeologia di queste regioni anno-
vera due categorie di giacimenti:
i
se-
ed i laghi. Già gli Spagnuoli della Conquista estrassero grandi tesori dal limo delle lagune da quella di Guatavita polcri
;
de Quesada ottenne
Hernàn Perez
più di 3000 pesos di oro
de Sepùlveda
fino, e
Antonio
nel 1580, 12.000 pesos.
Questi intenti perdurarono fino
ai giorni
da tutti conosciuta la fine tragica avvenuta nel 1870 di alcuni esploratori della laguna di Siecia, dalla quale altri avevano tratto vari pezzi famosi, nostri; è
Fig. 410. Arte colombiana (cultura cìbcia): scultura in pietra proveniente da San Agustin (da E. von Sydow).
tra cui
una zattera d'oro
che rappresenta I
Cìbcia orientali ed occidentali dettero
Spagnuoli raccolse
in
America;
ricordisi
il
il
la
maggior bottino che
si
i
408.
l'avidità degli
somme
rispetta-
tien conto del valore antico del peso castigliano.
Abbondanti che fra
fìg.
saccheggio di Iraca e quello di Tunja, che
produsse 140.000 pesos di oro fino e 30.000 di oro di basso tenore, bili se
simile a quella
nostra
Cìbcia,
Le vittime
notizie ci sono state
come presso
gli altri
trasmesse da varie fonti sui
sacrifici
cruenti,
popoli andini, erano predominantemente infantili.
ottenevano in più modi;
impadronendosi dei fanciulli nei villaggi dei Pance durante le guerre sostenute con quei temuti vicini, sia acquistandone dai mercanti che si dedicavano espressamente a questo commercio. Si tratta, in quest'ultimo caso, dei Mojas, bambini destinati al sacrificio, che venivano allevati in un luogo dei Llanos situato a 15 giorni di marcia da Bogotà, e si vendevano all'età di si
otto anni per
somme
così importanti, che soltanto alcuni nobili e cacichi riuscivano
ad ottenerne uno.
Il
trattamento ed
rispetto che è
il
sia
proprietario
li
affidava poi al santuario, dove ricevevano
dovuto ad un essere colmo
di
buon
poteri magici; era
CAP. XI
J.
IMBELLONI
-
I
CIBCIA E
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.
oggetto di speciali cure che conservassero indispensabile per vivi,
estirpandone
fondazione il
si
non perdere i
tali poteri,
visceri che
loro stato di castità, che
il
e ai quindici
si
551
considerava
anni d'età erano squartati
offrivano ancor fumanti al Sole. I sacrifici detti di
si
compievano invece con
fanciulle appartenenti alle famiglie dei
«
liberi
cui corpo veniva ridotto a poltiglia nel fondo delle fosse scavate per conficcare
», i
capanna dei capi. Anche il seppellimento dei grandi personaggi era accompagnato da sacrifici: insieme al cadavere del cacico eran sepolti vivi alcuni schiavi e tre o quattro donne del suo serraglio. pali principali della
sistema impositivo era basato in contribuzioni di prodotti agricoli ed indu-
Il
striali,
per mezzo dei quali la classe libera contribuiva
dei kheke o sacerdoti e del monarca. Al pagatore
od un puma, per mezzo e
questi
era
tenuto
un
di
moroso
fino
Un'altra misura era quella di spegnere d'autorità
poteva esser riacceso
Un
se
altro aspetto di
severità
delle
contrasto con
pene
non dopo
il
inflitte
di tribù e di villaggio. Gli
cacico
dei nobili,
mandava un
orso
ai
alla il
cancellazione
dell'imposta.
fuoco nel focolare, che non
pagamento.
reggimento signoresco
le istituzioni
il
mantenimento
servo, che legava l'animale alla porta del contribuente,
mantenere entrambi
a
al
criminali,
e di assolutismo è offerto dalla
in
estrema
aperto
democratiche dei governi Spagnuoli videro sull'alto-
piano colombiano
« più forche ed impiccati che nella L'amputazione delle mani, del naso e delle orecchie, il seppellimento in vita e la pena del palo erano pene ordinarie nei giudizi penali; il penultimo in particolare per gli incestuosi e l'ultimo pei
stessa
Spagna
».
sodomiti.
L'arte
colombiana e
le
amaz-
sue propaggini
zoniche. Fin dal 1857, per opera dell'esploratore italiano Codazzi, era conosciuta l'esistenza di una zona situata
Magdalena (su per giù 500 kmq.), disseminata di statue di pietra di dimensioni varia-
sull'alto corso del
bili,
il
cui totale
da 38
è salito
negli ultimi
a circa 300 dopo l'esplorazione del e
di
Perez
de
Barradas
Preuss
(1943).
San Agustin (intorno a questo centro si 40 statue maggiori), mentre da un lato
tempi (1931)
Le statue aggruppano si
di le
connettono
a quelle della costa dell'Equatore e dell'altopiano peruviano (Aija, Chavìn e Tiahuanaco), mostrano dall'altro connettersi
per l'aspetto e la tecnica
alle cen-
troamericane dei Ciorotega (Nicaragua), specialmente per l'idea dominante di un « secondo io » animalesco sovrastante o combaciante con la figura umana. Non
Fig. 411. Ceramica della foce del fiume delle Amazzoni. Due esemplari che permettono di osservare la particolare tecnica: la decorazione è ottenuta mediante incisione ben netta dei margini e scrostamento delle superna in-
termedie Janeiro).
(fot.
Mus. Naz.
di
Rio de
AMERICA
PARTE SESTA
552
chiara l'appartenenza
è
di
quest'arte ad alcuno dei popoli Cìbcia,
dente
la
ma
è bensì evi-
sua affinità
cen-
troamericana.
In quanto alle forme ceramiche
Colombia,
della
esse sono molteplici,
alquanto grezze per e
riale
benché il
mate-
modellazione, in
la
confronto con la grande arte figulina dei paesi andini posti
più
al
sud, coi quali tuttavia
ha
in
comune
ispirazioni
le
forme fondamentali. Vi
e le
discerniamo, accanto alle
fi-
gurine dalla testa appiattita 412. Statuette in terracotta di figure femminili sedute, dell'AmePanama; 3, lago Valencia,
Fi
rica centrale e meridionale: 1, Costarica; 2,
Venezuela;
lom,
«
4,
Runa
Rio Tapajoz; »,
5, Santarelli; 6, isola
Marajò (da
Imbel-
J.
mo'
a «
arcaiche
esemplari femminili,
di
mezzaluna, vi i
i
le
teste
il
a grosso
o
cui ventre rappresenta
del
sedute,
chiamate
Centroame-
umane
pendaglio nasale ad
vasi a piede cilindrico piuttosto alto (che
conoscono col nome archeologico
si
vasi
»
rica, figure
1950).
late
danza
quelle
di
accocco-
con abbonanello
o
abbondano nell'Equatore
a e
di comfioteras), e le fusaiole. Tipici soprattutto
un torso sormontato da una
ed androprosopici), forniti spesso di braccia
e
testa
umana
(canopici
mani.
Detti vasi abbondano anche nella limitrofa regione del Venezuela settentrionale,
da considerarsi una continuazione dell'area cìbcia; molti bellissimi esemplari ne ha esumati il Requena negli ultimi anni dalla suppellettile funeraria della laguna di Tacarigua (lago di Valencia). Altri esemplari cospicui di urne canopiche, adorne di una decorazione specializzata, provengono dai sepolcri della foce dell'Amazzoni (isole di Maracà e Marajò), in piena costa atlantica. Finché imperò la moda di descrivere ciascuno dei fochi culturali americani come un fenomeno inventivo isolato, si ritenne che questo settore atlantico del Sudamerica avesse generato una civiltà indipendente. Ma le nostre precedenti cartine, come la distribuzione di altri molti elementi da noi qui non considerati per brevità, segnalano l'esistenza di caratteri andini di varia natura nel settore di Marajò e su tutta la costa che unisce la Colombia alla foce dell'Amazzoni, attraverso il Venezuela e la Guiana. L'Uhle ha messo in chiaro che la cultura di Marajò non è altro che una metastasi della cultura cìbcia. Il cammino seguito dalla sua marcia verso l'oriente è dato dalla linea costiera del mar Caribico e dal bacino che
è
dell'Orenoco,
ma una
volta raggiunto un suo particolare sviluppo alla foce dell'Amaz-
zoni, rifluì posteriormente verso occidente, per
del
Napo,
fino all'Aguarico,
dopo aver
il
cammino
fluviale dell'Amazzoni e
lasciato vari testimoni del suo passaggio (San-
CAP. XI
IMBELLOXI
J.
tarem, Rio Teffè,
-
I
CÌBCIA E
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.
Questi fatti sono essenziali per prospettare
ecc.).
di alcuni gruppi di alte invenzioni della fucina
foresta
un ambiente umano
in
tropicale,
di
la
553
circolazione
andina nel vasto scacchiere della e di minore
natura affatto dissimile
capacità artistica e fabbrile.
L'invasione cìbcia dell'Equatore e lo stato dei Cara.
La
posizione geografica del territorio che oggi costituisce la repubblica dell'Equa-
tore ha determinato
diverse influenze che ebbe a subire durante la preistoria,
le
ossia dall'oriente (bacino dell'Amazzoni), dal
centroamericane marittime) e dal sud In succinto, ci
i
nord (Colombia), dal mare (immigrazioni
(riflusso delle culture del
Perù
.
rapporti territoriali dei popoli civilizzati dell'altopiano interandino
rivelano che essi vi gi anserò a volte dagli approdi della costa pacifica, a volte dal
sud della Colombia,
che dovettero disputare
e
di
teste.
L'osservazione delle
il
terreno a popoli semiselvaggi,
i
al
gran massa della popolazione dell'Equatore proviene dal nord, ed appartiene famiglia cìbcia; settentrionale,
il
alla
gruppo Barbacoa comprende tuttora una gran zona geografica
coi
superstiti
Otàvalo,
Caiquere,
Cagiapa,
ed
Colorados
tribù
altre
gruppo Paez-Coconuco dette gli estinti Pansaleo, sede moderne di Ambato, Quito e Latacunga; a un terzo gruppo presumibilmente appartennero i Puruhà ed i Cagliari, che seguono verso il sud.
egualmente incolte; contornava cìbcia
quali
gruppo Barbacoa e nella meridioagli odierni Ghìvaro (Jìvaro) cacciatori aree linguistiche non lascia dubbio sul fatto che la
appartenevano nella porzione nale a tribù francamente amazzoniche, affini settentrionale
le
la cui
il
città
In quanto agli antichi abitanti che queste successive ondate cìbcia-parlanti tro-
varono nel
territorio,
patrimonio di cultura.
erano certamente degli Amazzonici, come I
lo
rivela
il
loro
Palta, all'estremo meridionale dell'altopiano dell'Equatore,
ne formavano appunto un nucleo sopravvivente all'invasione cìbcia, e che venne posteriormente modificato dall'influenza incaica.
Il
nome
stesso,
Palta, è di lingua
mostra che questo popolo conformava artificialmente la testa a guisa di pala, per mezzo della deformazione tabulare. Sulla costa del Pacifico troviamo stabilito un popolo la cui lingua non appartiene alla famiglia cìbcia, benché attesti averne subito profondamente l'influenza accettandone anche molteplici prestiti: sono gli Esmeralda, cui seguono i Manta verso il sud. qhèciua, e
La
ci
Manta fu relativamente alta, e di un carattere essenzialmente centroamericano, come lo dimostra la frequenza delle « sedie » petree a forma di melate, le quali continuano certamente un canone proprio della regione americana degli istmi. Abbondano anche pesanti poltrone di pietra a forma di bisellium romano, che vennero interpretate come oggetti destinati al culto: si trovavano in gran .numero e disposte a cerchio sulla sommità delle colline. Il Sa vi Ile scoprì civiltà raggiunta
anche
ma
rilievi
da Esmeralda
e
a scalpello e qualche statua
umana
più grossolane, che sono, anche per la tiara
San Agustin (Colombia;. che ne sormonta il capo, la copia
del tipo di
esatta delle più grezze figure scolpite del lago Titicaca, e quindi
termini di passaggio fra la scultura
umana
si
presentano come
ciorotega e colombiana (San Agustin) e
quella del Perù antico (Xepena, Ancash, Tiahuanaco).
AMERICA
PARTE SESTA
554
Dalla costa verso l'interno fu
il
cammino percorso
penosamente a incunearsi nel
dalla tribù dei Cara (Caraque).
Barbacoa, fino a stamontagnosa. sommo della regione Di questi Cara ci è pervenuta una narrazione che denoterebbe uno sviluppo politico superiore, comparabile soltanto coi tempi egemonici della dinastia degli Inca del Perù. Ma la fonte Essi riuscirono
folto dei selvaggi
bilire le loro sedi definitive sul
non anteriore alla metà del xvn secolo. Secondo il padre V elasco, i Cara, dopo aver invaso il territorio interandino, avrebbero fondato un impero, detto degli Sciri, che fu una monarchia poderosa, sostenuta da una nobiltà guerriera indomabile. Praticavano la poligamia e l'eredità di tali notizie è tardiva, ossia
patrilineare,
conoscevano
l'arte degli assedi e la fortificazione,
celebravano
il
culto del
avevano un sistema per registrare le date, i conti e gli avvenimenti; oltre all'allevamento del lama praticavano l'agricoltura intensiva. Oggi questo racconto ci lascia abbastanza scettici sul valore storico che dobbiamo conferirgli quanto meno, sembra che la maggior parte delle indicazioni raccolte dal Padre Ve lasco, due secoli dopo la conquista, debbano attribuirsi a fatti e condizioni riferibili all'egemonia del Cuzco sulla regione equatoriana. È tuttavia incontestabile che i Cara dovettero costituire, prima d'ogni contatto con gli Inca, una poderosa confederazione militare, che resistette strenuamente ai ripetuti attacchi dell'invasore del Cuzco. sole e gli erigevano dei templi
;
;
Archeologia equatoriana. Nei rispetti dell'archeologia stratigrafica, possiamo dire che l'Equatore è regione dell'America
—
fuori del
Perù
—
dove questo metodo
profitto. I vari livelli, identificati principalmente per
y Caamano, hanno
merito di
aiutato a fissare la natura anche dei
si
è applicato
Max Uhle
livelli
la sola
e
con
Jijón
peruviani, nel senso
della cronologia relativa e della provenienza.
L'Uhle ha sostenuto camente postulano
—
civiltà
infatti
—
in ogni angolo
in opposizione ai nordamericani, che sistemati-
d'America
che la fonte prima di tutte
troamerica. L'Equatore, situato a
«
arti superiori
le
metà cammino
in precedenza e conservò più fedelmente
verso
l'origine
i
fra
modelli
locale
fu
»
una
di ogni sviluppo di sola,
ossia
il
Cen-
Centroamerica e Perù, assorbì
maya
e
mayoidi in movimento
sud, e in un secondo tempo ricevette di rimbalzo l'influenza delle culture che
il
quei modelli avevano fatto sorgere nel Perù, a guisa di focolari secondari. I
principali livelli preincaici stabiliti nell'Equatore sono i°
una cultura
di
pescatori primitivi,
analoga a quella dei Fuegini
i
comune a tutta
seguenti: la
costa del Pacifico,
;
2° cultura del Protopansaleo I; assimilato alla cultura centroamericana chia-
mata
«
arcaica
»
;
3° cultura del Protopansaleo II, di contenuto stilistico mayoide, di modellazioni diverse, pervenuto in ondate successive;
4°
stile di
Tuncahuàn ed
altri stili affini, di
contenuto sub-mayoide, ossia
Centroamerica, per influenza maya.
for-
mati secondariamente nel sud del Le tre prime immigrazioni si effettuarono per mare, secondo l'Uhle; l'ultima principalmente per terra, lungo la fascia interandina, e parzialmente per mare,
—
CAP. XI
coprendo
J.
IMBELLONI
tempo
allo stesso
-
CÌBCIA E
I
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE, ECC.
Perù
l'area settentrionale del
Sarebbero
costiero.
di
555
questa
natura i resti di Recuay, pre-tiahuanacoidi. In generale, l'archeologia equatoriana comprende oggetti metallici, d'argento, platino e specialmente d'oro, sia massiccio che bronzo dorato (tumbaga) alla maniera cìbcia; terrecotte diverse, fra cui
fondo accuratamente
una forma particolare
dipinti, detti sillas de barro,
di
ampi
vasi cilindrici senza
che sono probabilmente
corpo
il
tamburi da segnali; vasi tripodi e vasi con alto piede rotondo denominati compoteras; ocarine d'argilla finemente eseguite, e principalmente un gran numero di vasi a forma umana, con sovrapposta immagine di viso umano, più o meno schematica (vasi « androprosopici »). La decorazione delle terrecotte è graffita o dipinta, oppure di
con
curioso processo detto
il
menti,
«
pittura negativa
avevano anche pietre
si
fini
lavorate
».
(gli
In pietra, oltre
le
le
— prescindendo
costruzioni dell'Equatore
piramidi di terra, o
Del tipo quimbaya
e
tolas,
senù
gli stru-
smeraldi specialmente, che tanto
eccitarono la curiosità degli Spagnuoli).
Tra
armi e
le
dalle incaiche
— sono
notevoli
a volta di dimensioni enormi, analoghe a quelle del Perù.
—
e più
— sono
generalmente cìbcia
le
sepolture, a pozzo
semplice o articolato, frequentissime nell'Equatore; le fonti del periodo della quista alla
I
ci
informano che
Con-
capi venivano seppelliti insieme con schiavi e donne viventi,
i
maniera stessa che abbiamo visto praticare nell'antica Colombia.
popoli residuali della Colombia e dell'Equatore. Dalla distribuzione dei popoli di lingua cìbcia della Colombia e dell'Equatore è
facile
desumere che nell'occupare
i
territori
montagnosi
in cui stabilirono le sedi delle
un
loro civiltà, essi in parte sottomisero e in parte rigettarono verso le terre basse
certo
numero
di popoli d'altra natura, di cui tuttora
nuclei sopravvissuti.
fiume Atrato e tutta
si
conservano, qua e
là,
alcuni
più numeroso è quello dei Ciocò, che occupava la valle del
Il
la
costa del
Pacifico
corrispondente all'allungamento della
catena estremo-occidentale delle Ande, detta appunto Cordigliera Ciocò. Alla fine del secolo scorso ne stirpi negre;
rimanevano circa 600 nel Darièn meridionale, alquanto
ibridati
con
più puri sono quelli che sussistono nei distretti colombiani del Càuca,
Bolivar ed Antioquia. Alle tribù di lingue estranee alla famiglia cìbcia di cui parla la tradizione dei
Cìbcia appartennero
i
Muzo
al nord-ovest,
Lace ad oriente
i
e
Bogotà, tutti temibili guerrieri ed accaniti nemici, specialmente
i
Pance
al
gli ultimi,
sud
di
contro
i
mantenuto dal Zipa un servizio permanente di frontiera. Dei popoli cìbcia della Colombia sopravvivono alcuni nuclei nelle regioni deserte dei Llanos (la tribù dei Betoi) e in maggior numero nella regione montagnosa orientale (Sierra Ne vada de Santa Marta), dove sussistono gli Arahuachi (da non conquali fu
fondere con
gli
Aruachi
dell' Amazzonia).
Parlano dialetti cìbcia e conservano ancor
oggi rilevanti caratteristiche della vita materiale e mentale antica; recentemente
Preuss ne ha le
studiato a fondo
le
due tribù dei Càgaba
pendici settentrionali della Sierra, verso
(coltivano
il
mais
e le patate, la
mandioca
il
mare
e degli Ijca. I
delle
il
Càgaba abitano
Antille; sono agricoltori
e le banane), vestono tuniche tessute, a
PARTE SESTA
556
Fig. 413.
Indiani del Rio Caiinan: l'rabà, Colombia
primo
fra essi
Fides).
(fot.
ampi pantaloni; rendono culto a
larghe maniche, mantelli ed della natura,
AMERICA
il
sole.
I
riti
vari
dèmoni maggiori
consistono principalmente in danze che
si
eseguiscono col viso coperto da grandi maschere, fantasticamente scolpite. Le capanne pel culto solare
La
si
chiamano
resti
case del sole
»;
possiedono un sacerdozio regolare.
costa dell'Equatore e quella della Colombia, cominciando alquanto
del golfo dei Ciocò e i
«
scendendo
di vari popoli del
in basso fino quasi a
sotto
Guayaquil, conserva ancora
gruppo Barbaccia (nome imposto dagli Spagnuoli a causa
della frequenza delle abitazioni erette su palafitte).
I
piccoli nuclei di Cagiàpa, Colo-
rado^ e Caiqitere esistenti nel folto della selva furono visitati dal I
al di
Rivet
nel 1903.
Colorados usano la pittura del corpo (in rosso e nero) e deformano la testa dei
neonati legandola fortemente con un lembo di stoffa su di una tavola (deformazione tabulare retta). Sono agricoltori, senza trascurare però la caccia e la pesca: principale è la cerbottana, ch'essi
chiamano
pacitna.
quadrata erette nel mezzo della foresta tropicale; tavano circa 350. In generale,
Colombia
le
Abitano
in
capanne
occupando
le
pendici boscose e
le
coste, attestano col loro
patrimonio (cerbottana, frecce avvelenate ed arco, antropofagia, caccia di le
loro sedi
palafitte, case arboree nel caso dei Ciocò) si
forma
ne con-
tribù che circondano l'area dei popoli di cultura superiore nella
e nell'Equatore,
comunali su
di
al principio del secolo se
arma
trovarono di fronte a popoli
di
che
gli
teste, case
Andini, all'occupare
cultura amazzonica. Nel caso dei
Barbacoa, che parlano lingue cìbcia, deve trattarsi prodotto l'adozione di alcuni elementi.
di assimilazione culturale
che ha
CAP. XI
In quanto
-
CIBCIA E
I
I
POPOLI PRE-IXCAICI DELL EQUATORE, ECC.
al tipo fisico, sia delle attuali tribù,
mancando quasi che
IMBELLOXI
J.
come
dei popoli antichi,
all'oscuro,
del tutto regolari osservazioni antropometriche ed osteometriche. L'impressione
riceve dai pochi dati esistenti (fotografie, qualche cranio, ecc.) è che sulla regione, fuori
si
degli elementi più primitivi ancora rappresentati in parte dai Ciocò, fosse, e sia tuttora, quello della razza
I
siamo molto
557
Istmide
(fig.
il
tipo somatico
dominante
407 e 413).
popoli pedemontani dell'Argentina.
Mentre l'Equatore costituì l'estremo settentrionale dello stato incaico nel suo apogeo, l'estremo meridionale abbracciava alcune regioni che oggi appartengono alla
Repubblica Argentina ed
al Cile.
Le prime formavano un ampio distretto montuoso e arido che gli uomini del Cuzco chiamavano appunto «il Tucumàn » (Tuona), forse: «distretto di confine». Vi
distinguono
si
un popolo
vincia di Jujuv), di popoli
popolo Umahuaca nella stretta
il
nome
chiamati col
comune di Diaghiti, che abitarono
su parte di Cordoba, San Juan e
Tucumàn
meno chiaramente
omonima
(pro-
d'Atacama, ed un complesso
di pastori sulle terre alte
odierne province di Salta, Catamarca,
delle
allungata valle
e
La
e
la
porzione montuosa
Rioja, con estensione
su un lembo di Mendoza.
la lingua degli L'mahuaca; i Diaghiti parlarono la lingua kakàn, di conosciamo soltanto poche tracce lasciate nella toponimia. Posteriormente si diffuse su tutta la regione il qhèciua, ma pare che ciò fosse in epoca recente, e in parte indipendentemente dall'influenza incaica. Le tribù di Atacama parlarono una
Ignoriamo
cui
lingua che alcuni vogliono affine al kakàn,
Le
teste
eretta, nella
Puna;
storia
bellicoso,
soggiogati,
cunza.
deformate del settore d'Atacama sono i
Diaghiti deformarono secondo
invece secondo l'obliquo, come
La
il
dei
contatti con
i
gli
il
con qualche tabulare
modello eretto,
gli
l'mahuaca
Peruviani dell'epoca Cincia. incaici
comincia per
con incursioni diaghite nel territorio del come narra la tradizione,
dall'Inca Tito
circolari,
il
Perù.
popolo diaghita, rude e
Anche dopo
esser
stati
Yupanki non tardaro-
no a ribellarsi, e gli uomini del Cuzco li conobbero col nome di « indomiti », o Calciakì, il quale divenne un gentilizio negli scritti dei Cronisti.
ghiti
si
I
Dia-
opposero coraggiosamente
al
conquistatore spagnuolo, il quale, piuttosto che assoggettarli, dovè annichilirli
o disperderli.
scarso
numero
A
giudicare dallo
di oggetti di fabbrica-
zione incaica trovati nel territorio ar-
umahuaca, una vera e stabile Cuzco anche per
gentino, tanto diaghita che si
può
ritenere che
dominazione del il
—
rapido sopraggiungere della Con° .
quiSta
—
non
fu
mai
effettiva.
4M- Arte rupestre degli antichi abitanti dell'Argentina (prov. di Cordoba): figura dipinta su una parete ro del Cerro Colorado (da G. A. Gardner).
FiS-
PARTE SESTA
D^
AMERICA
Durante l'epoca pre-incaica
civiltà
la
nord-ovest e del
del
nord argentino si era svolta secondo uno
schema particolare che
Boman
il
attri-
buisce con ingiustifi-
assolutismo
cato
l'influenza
È
del
al-
Perù.
certamente ricono-
un gran
che
scibile
numero di invenzioni peruviane circolano nella cultura diaghita,
come Fig. 415. Oreficeria andina. Collezione di oggetti d'oro: vasi rituali, pettorali, topu, ecc., del nord-ovest della Repubblica Argentina
[Museo Etnografico, Buenos
Aires).
i
l'arte di
bronzo,
il
il
fondere tessuto,
sandali di cuoio,
l'al-
levamento del lama, la
coltivazione intensiva in
bisogna dimenticare che
terreni
gli stessi
terrazzati
e
molte forme industriali.
Ma non
Peruviani sono immersi in un'area più vasta che
contiene la maggior parte di questi beni: l'area andina. Scartate
le
forme culturali
introdotte dal Perù, e scartate anche quelle tolte direttamente dai prossimi pastori della
(ad
Puna
es.,
la
nel complesso della loro
più remoto,
Atacama, nonché gli adattamenti locali sembra poter affermare che i Diaghiti cultura rappresentano la conservazione di uno stato « andino »
e indirettamente dalle oasi di
fermentazione della carruba),
comune tanto
agli stessi
diati della porzione nordpacifica del
ci
Peruviani più antichi, che
ai
popoli già stu-
Sudamerica.
Resti dell'area diaghita.
Tutta tendenze
la regione diaghita è
cosparsa di petroglifi e pitture rupestri, alcune con
contemporanee della Conquista. e muri di cinta costituiti da pietre più o meno rotonde gran spessore, ma scarsa altezza (mai superiori a m. 1,50)
lineari, altre arieggianti a vignetta, a volte
Numerose rovine
di villaggi
sovrapposte a secco (pirca) di
;
colline fortificate (pucarà), asce,
mortai e
pestelli,
sono
i
resti petrei.
La
terracotta
mostra varietà di forme e di decorazione. Le tombe, spesso nell'interno dell'abitazione, a volte formando cimiteri, conservano un ricco corredo di vasi, franti o forati a bella posta,
per proiettarli nell'altra vita in compagnia del defunto.
all'archeologia diaghita è
il
Peculiare
seppellimento in urne riccamente decorate del corpo di
fanciulli di tenera età o neonati, che spesso
sono aggruppate in cimiteri unicamente
Si desume da varie circostanze che si tratta di fanciulli sacrificati ritualmente. Le urne funerarie adibite a tale scopo formano l'elemento più caratteristico infantili.
delle antichità diaghite e quelle
che appartengono
al settore delle valli calciala (ossia
CAP. XI
J.
dei fiumi Santa
sagoma
IMBELLONI
-
CIBCIA E
Maria e Calchiaqui)
si
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.
559
riconoscono facilmente nei musei per la loro
e la loro decorazione, che consta principalmente di
non senza eleganza ed
tizzato
I
un
volto
umano, schema-
efficacia di disegno.
stili diaghiti non si erano fino ad oggi con sicurezza stratigrafica per mezzo degli scavi, anche per il fatto che le due forme stilistiche dette « draconiano », e « santamariano » si continuarono entrambe fino a tempi molto recenti. Ma questa sopravvivenza delle due forme non è bastevole
Le
relazioni di precedenza reciproca degli
stabilite
a distruggere
il
risultato tipologico della comparazione,
che riporta
il
draconiano
ad un tempo più remoto. Per mio conto possiamo continuare a tener separate le urne androprosope di stile draconiano da quelle santamariane, come dipendenti da due processi decorativi distinti. Ma è necessario completare il quadro delle creazioni stilistiche, nel
seguente modo:
Creazioni ceramiche caratterizzate dalle figurine a testa appiattita, che debbono consi-
I.
derarsi appartenenti alla fase delle più antiche terrecotte modellate a figura
umana
(continuate
una particolare invenzione meso-sudame«figurine arcaiche» (Spinden).
del resto fino agli ultimi tempi), che rappresentano
conoscono col nome convenzionale di e torso umano con rappresentazione naturalistica dei lineamenti e spesso braccia e mani, per lo più in rilievo, assimilata alle colombiane, equatoriane e peruviane
ricana e
si
II.
delle
Urna a volto
antiche. III.
Urna a volto umano (e torso) con stilizzazione dipinta detta draconiana, Recuay e Tuncahuàn. Urna a volto umano (e torso) con stilizzazione detta di Santa Maria, che
assimilata
allo stile di
IV. si applica a sagome santamariane e del tipo di Andalgalà e con chiaro riflesso di motivi estetici e decorativi elaborati nell'Amazzonia (specialmente nel corso inferiore del grandioso fiume del Brasile).
Benché
il
senso di questa successione sia tipologico, ho
stimato sempre che
dovesse portare degli aiuti alla cronologia, ed ancor più alla comprensione dei nessi continentali, tanto trascurati da coloro che trattarono il problema diaghita.
Fig. 416.
Urne
calciala (valle di
Santa Maria) destinate ad accogliere il cadaverino di bimbi (fot. Museo Etnografico, Buenos Aires).
di
poca età o neonati
AMERICA
PARTE SESTA
56o
Fra
i
più recenti lavori su questo settore, meritano menzione quelli di Antonio
Serrano, il quale ha distinto, seguendo la tipologia archeologica Palavecino, tre differenti nuclei «Diaghiti»: Regione Calciala
i°
2°
»
3°
»
Diaghita propriamente detta Sanagasta
stile
Santamariano
»
dei Barreales
»
di
....
Le basi nuove della suddivisione consistono in primo luogo mentazione archeologica offerta dal Debenedetti sullo stile è
venuta a dare contenuto più vasto il
Angualasto
nella magnifica docudei «Barreales», che
e concreto al concetto del
«
draconiano
»,
defi-
ma
evidentemente connesso, mostro nascoide (come sostenne l'Uhle), con la figura animale chime-
nito per l'innanzi
più che con
come una
già disegnata dal
stilizzazione del
«
dragone
»,
Huaylas (Recuay). Il secondo fatto importante è la successione stratigrafica annotata accuratamente dallo Schreiter, che ha riscontrato nella provincia di Catamarca uno strato di figulina esclusivamente « Barreal » a quattro metri di profondità, e, sovrapposto ad esso, senza continuità di sorta, uno strato di urne di neonati nettamente Santamariano. Anche il Serrano vede le correlazioni profonde che legano l'area « Diaghita » nel suo insieme, con le culture dell'Equatore e del Panama. Nelle righe anteriori abbiamo insistito con maggior forza ed ampiezza su questo fatto, che per noi è capitale: che cioè un nesso continentale di natura andina aggruppa in un solo piano rica frequente nel Callejón de
culturale
le
più importanti creazioni artistiche del Centroamerica, della Colombia,
dell'Equatore e degli stati protendi peruviani, riallacciandole
a quelle dell'Argentina settentrionale.
Rispetto all'immenso
tracciato dell'area totale sud-
americana fecondata, sulla costa più direttamente, dalla metastasi delle invenzioni cen-
troamericane,
nord
il
settore posto a
di Trujillo e quello posto
a sud del Callao rappresentano, in
certo
modo,
delle
svolgimento ritardato vativo, perchè in
essi
aree
di
e conser-
circola-
rono con maggiore lentezza
le
forme del settore centrale, o peruviano in senso più stretto. L'attenzione tradizionalmente limitata degli archeologi locali
ha Fig. 417. Le urne di Santa Maria contengono, per decorazione, alcune figure che permettono di immaginare l'abbigliamento degli antichi abitanti della regione, i Diaghiti.
finora impedito di abbrac-
ciare COn lo Sguardo tali COrri-
spondenze veramente fonda-
R. Biasctti, Le razze
e
i
Tav. IX.
popoli della Terra, IV.
\V
s7
Alcuni esemplari della ceramica artistica dei popoli andini. i, Vaso di stile Mocica (valli settentrionali del Perù costiero) con imboccatura a staffa; vaso di stile Cimù II o tardivo, della stessa zona archeologica, ma di epoca posteriore; (valli meridionali della costa peruviana) 4, urna funeraria di stile 3, vaso di stile Nazca santamariano (valle Calciaki, Argentina nord-occidentale) (da acquerelli forniti dal prof. J. Imbelloni).
2,
;
CAP. XI
IMBELLONI
J.
-
CIBCIA E
I
mentali per la concezione degli sviluppi tezzate per
«
culture
landone l'origine
maniera
È
degno
»
regione andina, e
formazione diveniva un romanzo intricatissimo
menzione
si
sono bat-
il
tentativo
del
Serrano,
fornire
di
il
e incoerente.
quadro sinottico
:
Epoca
Perù
Argentina
i° 2
150-650 (A. D. 500-1000 »
artistici della
56l
svolgimento locale indipendente, senza pensare che di tal
lo
di
POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.
isolate e peculiari le varie fasi e facies di questo piano, postu-
la storia della loro
perciò
seguente
e
I
3
locali:
» Sanagasta Periodo della compenetrazione delle culture
4
Proto-Nasca e Recuay. Tiahuanacòide.
»
Nazca epigonale.
Periodo intermedio peruviano. della nazione Inca.
locali e unificazione della lingua
1450 in poi
»
Stile
Calciakì
»
»
1000-1450
Periodo della barbarie. Periodo dello sviluppo delle culture Facies Diaghita
Egemonia
Periodo del predominio incaico
Nei riguardi della cronologia non possiamo tacere alcune osservazioni: i° il Serrano segue troppo alla lettera l'approssimativo criterio dell'Uhle, che le sostituzioni delle culture si compiano ad intervalli fissi di 500 anni; 2 qui, ad ogni modo, non si tratta di vere e proprie « sostituzioni » di culture, bensì di «giustapposizioni»; 3 le concordanze con il Perù non le stabilisce sulla base degli studi più recenti; 4 trattandosi di forme culturali che perdurano separatamente fino alla Conquista, non è opportuno assegnar loro un periodo chiuso, limitato da una data finale; 5 la facies calciakì, se davvero deriva dal Tiahuanacòide, non potè svilupparsi prima del 1000; la Sanagasta, come affine all'Ica, non prima del 1100; la più antica e fondamentale, o Draconiana, in connessione con gli stili di Tuncahuàn e Recuay, deve riportarsi ai tre o quattro secoli che precedettero il 1000. Ma l'obbiezione più grave che è ormai doveroso formulare, corrisponde alla definizione dello stile calciakì come sviluppo di quello che nell'archeologia peruviana prende nome da Tiahuanaco. Questa idea, costantemente asserita da tutti coloro che si sono occupati negli ultimi 40 anni dell'archeologia del nord-ovest argentino, non può più sostenersi in modo così univoco e assoluto, visti gli stretti legami scoperti fra le valli settentrionali dell'Argentina e le zone amazzoniche a cultura plastica andina: Rio Trombetas, Miracanguera, Rio Maracà, Isola Marajò, Cunanì nella Guiana brasiliana e Rio Beni e Mamorè nella Bolivia nord-orientale (v. Nordenskiòld, 1930 e Imbelloni, 1950). Ad ogni modo, le cose si avviano verso una sempre maggiore chiarezza e decisione di giudizio, e va resa lode al Serrano, come a tutti gli autori che intendono contribuire alla iniziata chiarificazione.
Meno
chiara è per
il
momento
la posizione
relativa di
un
settore importantis-
simo, anch'esso andino, legato certamente allo svolgimento di tutte le culture dell'Argentina e del Cile, che vien chiamato, con vocabolo ormai certamente improprio,
atacamegno ». La cultura di Atacama prende questo nome dal deserto omovenne attribuita unicamente alle poche oasi abitabili di esso, mentre studi sempre più diligenti vanno dimostrando che si tratta di un'area più estesa, sia verso
settore
nimo,
il
«
e
territorio meridionale
del Perù, che verso quello settentrionale del Cile.
provvisorio verso nord sarebbe la regione di Arequipa. 36
BlASUTTI, IV.
La
Limite
storia di questa regione
PARTE SESTA
562
AMERICA
tracciata dall'Utile, comprenderebbe:
culturale,
un periodo
i°
poraneo press'a poco con l'epoca Proto-Nazcoide invasione della cultura Tiahuanacoide detta atacamegna-indigena
uno
caratterizza
stile
4 il predominio della cultura sud-peruviana Cincia, che Cincia-Atacamegno, indi una scarsissima penetrazione incaica.
Sia detto anche qui,
;
come dovrebbe
questo capitolo, che la maggior parte di razione dei vasi figulini,
sono fatte in base alla decospecialmente di quelli ad intonazione artistica evidente, e
fatto per noi di gran lunga più importante è di sapere quale
il
zona ed
alla
essere ripetuto in ciascuno dei paragrafi di tali distinzioni
decorazione dei tessuti.
alla fattura e
Ma
primitivo, contemPerù meridionale; 2 una
sviluppo di una fase culturale propria,
lo
3
;
del
compito spetti
popoli detti Atacamegni in quella sottile trama di trapianti, trasla-
ai
zioni, metastasi, acculturazioni e circolazione
commerciale fra
le
varie regioni meri-
dionali del Perù, costiere e montagnose, e quelle dell'Argentina e del Cile settentrionale, che le
forma
base della storia delle rispettive culture. Su questo terreno abbiamo
la
idee esposte nelle opere dell'indefesso antropologo ed archeologo cileno Riccardo
Latcham,
E.
quale effettuò frequenti escursioni e soggiorni nelle così dette Masai
il
del deserto di
Atacama,
formando con
essi
Distingue
il
i
cui resti apportò al
Latcham
il
Museo Nazionale
di
Santiago
(Cile),
più interessante fondo delle sue collezioni. in
primo luogo una cultura
affatto bassa di
canestrai
con vita economica di pescatori sulla costa, e di pastori nell'interno, senza influssi peruviani..
Dopo
di essa si
manifesta l'influenza delle culture artistiche ed industriali
Perù con gli stili Proto-nazca e Chavìn, visibile specialmente nei tessuti. In terzo si ebbe un periodo di grande progresso nell'arte della terracotta, la quale rivela caratteri stilistici di Tiahuanaco; gli Atacamegni, divenuti agricoltori, sfoggiano i grande varietà nei tessuti, quasi sempre di vivi colori. I tre periodi descritti si sarebbero svolti, secondo il Latcham, nei secoli che precedettero il comparire della cultura che Uh le aveva chiamato Cincia- Atacamegna. In realtà questa profonda del
luogo
modificazione
che le
il
si
verifica nel secolo
Latcham denomina
xn. La formazione
«impero cincia
»,
di un'area politica e industriale,
estende al sud sulla regione di
Atacama
sue caratteristiche creazioni, che conserveranno alla loro volta non disprezzabile
influsso verso
il
Cile e l'Argentina.
Il
periodo Cincia fu seguito dalla penetrazione
incaica.
Latcham
Il
poi
si
impegna a dimostrare che
formava una rigorosa unità
razziale,
unificato però linguisticamente dal I
popoli
— anch'essi oggi
una cultura che
di
poco
si
ma
era invece
comune uso
estinti
popolazione di Atacama non
la
un miscuglio
di genti diverse,
della lingua cunza.
— che abitarono
il
vallone di
Umahuaca, ebbero
allontana da quella dei Diaghiti, con gran diffusione delle
terrazze agricole (andenes negli scrittori spagnuoli, sucre in lingua qhèciua) per
gazione
artificiale,
e dei recinti
temporaneo
fortificati
sulle
sommità
di rifugio
Lungo
stretto vallone e nelle valli trasversali
alle
nuclei abitati e le terrazze agricole;
monianze
di
una
(pucarà), che
popolazioni di agricoltori e allevatori di lama.
servivano lo
delle colline
l'irri-
si
succedono ininterrottamente
da entrambi l'archeologo ha estratto
le
i
testi-
cultura di buoni figulini e tessitori, con l'impiego dei metalli (bronzo,
argento ed oro), della pietra e dell'osso. Le abitazioni, quasi tutte rettangolari, di
CAP. XI
IMBELLONI
J.
-
I
CÌBCIA E
I
POPOLI PRE-INXAICI DELL'EQUATORE, ECC.
363
pavimento
pietra, col
sotto livello, sono riunite a formare grandi villaggi.
Tilcara
Pucarà
di
(provincia
di
Il
Jujuv), una erta collina protetta da molteplici
cinture fortificate
e densa di abitazioni,
tombe
e muraglie, co-
stituisce
note-
più
il
vole resto del popolo
Umahuaca cinto
si
;
Fig. 418. Due vasi-figurine di terracotta (a-b), del tipo femminile seduto, e una statuetta del tipo eretto (e) nord-ovest argentino (Museo Etnografico, Buenos Aires). :
nel suo re-
sono esumate
notevoli
collezioni
hanno formato
materiale metallico e di terracotta,
di
Etnografico della Facoltà
di filosofia e lettere di
Ambrosetti
—
Buenos
che
il
Eretti sono anche tutti
—
—
cioè
anni fa (1928-30)
—
lo
fratelli
i
la cui
artificiali?)
rali
forma
la defor-
modello tabulare
crani esumati dal Ciaco di Santiago del Estero, dal
Wagner,
E. e D.
hanno scoperto alcuni
designandola col
Llajta-Mauca. Anche questi popoli furono agricoltori intensivi abitazioni —
il
modello eretto dei vicini Diaghiti.
di quella civiltà, fino a ieri ignorata, che i
Museo
da quella continuando
fondò nel 1904 e nostri giorni. Ciò che distingue specialmente gli antichi Umahuaca è B.
J.
obliquo, in contrasto con
le
vaste rovine
Aires, a partire
mazione della testa, che segue fedelmente e senza eccezioni
teatro
sue
le
l'oggetto di studio delle annuali spedizioni archeologiche del
diretta dal prof. fino ai
e
si
ignora — erano erette su
disposte a lato di
ampi
viali.
nome
di cultura di
e allevatori di
lama;
collinette tumuliformi (natu-
La più numerosa
e ricca suppellettile
forme dei vasi sono del tipo andino, e la decorazione, in cui si distinguono due varianti, è strettamente imparentata con la diaghita: segue il modello canopico ed androprosopico che abbiamo riscontrato in quasi tutta la zona della Cordigliera fin dalla Colombia, ma raffinato e semplificato linearmente di tali tumuli è la vascolare: le
nella decorazione, alla
maniera
calciakì.
Degna
di
nota è
la
presenza di laurakes.
Nel Cile troviamo una zona d'influenza diaghita che dalla provincia d'Atacama si
stende a quella di Coquimbo, e ne sono prova
La
costa cilena presenta
un maggior numero
i
resti archeologici e la
di resti incaici, e senza
del Cuzco vi fu più vigorosa che nel territorio diaghita argentino.
dubbio l'azione Essa ebbe per
sud il fiume Maule, o il Bio-Bio, come dimostrano ritrovamenti archeorecenti, anche nella zona di Santiago.
limite verso logici
toponimia.
il
Sulla organizzazione politica e militare dei Diaghiti
il
un quadro molto
notizie suffi-
benché si possa dedurre da molte traloro reggimento superò certamente l'unità della tribù per raggiungere
cienti a delinearne
dizioni che
non abbiamo
chiaro,
quella più elevata dei gruppi di valli comunicanti, a guisa di vere confederazioni; resta
il
ricordo del cacico principale delle valli Calciakì,
guerra godeva di una larga iniziativa e prestigio.
come
di
un capo che
in
PARTE SESTA
564 I
Diaghiti,
come
è noto,
fu quello che cadde nelle
AMERICA
sono da tempo completamente
mani
delle
L'ultimo residuo
estinti.
truppe spagnuole dopo l'assedio delle
un esempio
zioni indigene dei Quilmes, la cui difesa dette
fortifica-
della tenacia eroica di
questo popolo. Duemila prigionieri indigeni vennero sradicati dalla regione andina
1658 sull'estremo margine della pianura del Piata, in pieno estuario. Dopo 1500 chilometri di marcia furon fatti sostare nei dintorni di Buenos Aires, e rapidamente si estinsero là dove è sorta la ridente cittadina balneare che porta e inviati nel
appunto
il
loro
nome Quilmes. :
Gli Araucani.
Viceversa abbondano
le
notizie sulla organizzazione degli Araucani. I gruppi di
tribù formarono delle vere federazioni, anzi all'epoca della Conquista gli Spagnuoli si
trovarono di fronte alla partizione politica di tutta l'Araucanìa in quattro gover-
natorati militari. L'organizzazione di pace l'adozione di
un capo supremo,
si
trasformava in quella di guerra con
in parte ereditario, in
quanto
provenire, ed in parte elettivo, in quanto al riconoscimento delle Il
nome
da cui doveva sue qualità di comando.
alla casta
generico dei capi è Toki, che designa l'insegna del potere, ossia l'ascia di
pietra lavorata, spesso a contorno ornitomorfo, che
i
magistrati ed
capi brandivano
i
consisteva appunto nell'inviare
messaggio di adunata per i un messo che mostrava un toki insanguinato.
anche insegna di nobili natali
e di sapienza amministrativa.
nelle
assemblee e durante
consigli di guerra
la battaglia. Il
parola, possedevano
estrema coesione
da una parte
e
Il toki è
Gli Araucani, in una una organizzazione di
maneggevolezza, fondata
sulla stratificazione della so-
cietà in vari ceti sovrapposti, soggetti
ad
un potere supremo quadripartito, e dall'altra sulla mentalità di una popolazione semibarbara la cui vita fu dominata dall'esercizio della
A si
guerra
e della razzia.
differenza dei Diaghiti, gli Araucani
sono conservati in numero ragguardevole
fino ai giorni nostri.
La
ma
lingua degli Araucani è
il «
mapuce
»,
gruppo totale dei popoli che lo parlavano si distinguevano gli Araucani del nel
settentrione,
o
Picunce,
meridionali
i
Huillice, e quelli del levante o della
tagna, detti Pehuence perchè
alimento era
il
il
loro
o
mon-
maggior
frutto del pehuén,
o pino
della Cordigliera (Araucaria imbricata).
Questi
ultimi
furono
eccellenti
lavo-
ratori del cuoio, e ne facevano cor419. Cacico araucano
Cile
(fot.
Nora).
regge
e stivali ricercati.
Le donne ma-
—
CAP. XI
J.
IMBELLONI
-
CIBCIA E
I
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL EQUATORE, ECC.
565
puce sono abilissime tessitrici
e
dai loro
escono pòncios,
telai
coperte e drappi de-
con gusto ge-
corati
neralmente sobrio, squisito
ramica
;
è
mentre
ma
la ce-
rimasta limi-
tata al vasellame d'uso
comune, l'oreficeria ha assunto uno sviluppo notevole, e le donne si ornano ben volentieri di ricchissimi e massicci
adorni pettorali, borchie e pen-
spilloni,
denti finemente lavorati,
d'argento
(figu-
più
ed ap-
ra 421).
I
fini
prezzati di tali oggetti si
trovano nelle tombe
Fig. 420. Tessuto degli indigeni attuali dell'Araucania, Cile: in tre colori, bianco, rosso e nero {Museo Etnografico, Buenos Aires)
del secolo scorso.
In quanto alla scelta dei capi, dopoché
le istituzioni
guerriere degli Araucani anda-
rono in disuso, non cadde più sugli uomini di maggior valore in guerra, giori
Molto
possidenti di bestiame; di più
valgono
ma
gli stregoni,
oggi
il
riti
sui
mag-
potere dei capi non è più che nominale.
per regola di sesso femminile
indispensabili nella celebrazione dei
ma
(rnaci: v. Voi. I, p. 647),
{nghigliatùn, o rito agrario con
animali e piante; macitùn, cerimonia di medicina magica con
sacrifici).
sacrifici di I
morti
si
esponevano provvisoriamente su piattaforme, poi si seppellivano in speciali costruzioni a forma di canotti; in tempi antichi si usava la mummificazione, il sacrificio dei prigionieri e il trofeo cranico. La pace e la guerra si decidevano in appositi parlamenti, dove era d'uso lo sfoggio di doti oratorie che i Cronisti ci riferiscono salienti. Gli Araucani, in conclusione,
ebbero elementi ragguardevoli della cultura andina,
in ispecie per ciò che riguarda l'organizzazione della società.
È bene ricordare che questa descrizione della vita araucana non è adattabile ai tempi nostri, specie nelle regioni del Cautìn e Valdivia, e in tutte quelle contrade, insomma, dove la sapiente politica osservata fin dal 1866 dal governo cileno rispetto ha contribuito a formare una popolazione mapuce orientata verso le e dell'industria agricola, che di anno in anno sempre distingue dal resto del popolo cileno. Numericamente non è certo inferiore
agli indigeni
forme moderne della proprietà
meno ai
si
100.000 individui.
Riguardo, poi, all'origine razziale ed etnica dei Mapuce non possiamo trascurare gli
studi recentissimi pubblicati da Riccardo E.
interessanti discussioni.
Latcham,
i
quali
hanno
fatto sorgere
AMERICA
PARTE SESTA
566
Nella zona che attualmente è conosciuta col le
nome
di
Araucanìa
e che
comprende
province meridionali cilene di Concepción, Arauco, Bio-Bio, Cautìn, Valdivia e
sud del fiume Itata) distingue il Latcham due regioni etnografiche originariamente differenziate, nonostante il nome comune di Mapuce col quale si designano indistintamente i loro abitanti indigeni. Limite di questa separazione è il fiume Toltén. Al nord si stende la terra degli Araucani o l'isola
(tutte situate a
di Chiloe
Mapuce propriamente
detti,
popolo che fu estremamente combattivo e feroce in
guerra, l'unico che oppose seria resistenza all'invasore spagnuolo, che trofeo della testa del nemico, e del cranio
una tazza per bere;
le
si
faceva un
sue agglomerazioni
ottimamente organizzate per la guerra. A sud del Toltén, invece, insieme agli agricoltori Huillice propriamente detti, o Cuncos, abitavano anche gli Huillice della Cordigliera, che altro non erano che dei Puelce semi-sedentari, venuti, secondo l'opinione del Latcham, dalla Pampa argentina. Ma anche i veri Araucani fa discendere il Latcham dalle Ande, e proerano fittissime
(di circa
40.000 guerrieri ciascuna) ed
venire, quindi, dall'Argentina, per poi incunearsi fra cileni, dediti all'agricoltura, coi
quali posteriormente
più antichi e miti indigeni
i
sarebbero in certo
si
modo
fusi
mediante l'assorbimento dei costumi, della lingua e del sangue, che derivò dal prendere le loro mogli dalle tribù cilene. Noi abbiamo più volte e con la maggiore deferenza ascoltato le dimostrazioni del Latcham, che ci sembrano convincenti in molti punti, specialmente nell'aspetto che riguarda tura fra
i
i
fatti storici della
Mapuce
che sono più
Conquista, nella valutazione della differenza di sta-
della costa e delle valli centrali e quelli della fascia
nella povertà del patrimonio
alti,
pedemontana
iniziale di alcuni nuclei, nella roz-
zezza dell'abitazione e del vestito, a base di pelli di guanaco, alla maniera patagone, e
nell'assenza
primitiva del tessuto
e
posteriormente, nelle terre conquistate. attraverso si
della
terracotta,
Non possiamo
che furono adottati solo
negare in nessun
modo
che
valichi andini, relativamente facili, specie nella provincia del Cautìn,
i
sia operata, a più riprese,
una traslazione piuttosto vasta
di popoli e di costumi,
ed anzi spesso abbiamo adoperato la frase che « fra il Neuquén argentino e la Araucanìa cilena si stabilirono gli stessi rapporti che esistono fra due vasi comunicanti
».
Ma non vorremmo,
per ora almeno, esagerare l'importanza di questi prestiti ed
incursioni nella valutazione dei grandi nuclei razziali, ne confondere la valutazione dei caratteri
fisici
con quella dei patrimoniali.
Resta pur sempre
il
fatto che gli attuali
nica nettamente andina;
il
Mapuce hanno una conformazione corporea
e cra-
loro indice cefalico orizzontale più diffuso (intorno a 85 e 90)
non
vero che il Latcham sostiene che i veri Araucani furono sterminati durante la tenace resistenza alla penetrazione spagnuola, e che nel residuo indigeno attuale predomina la razza più antica, meglio assimilabile e di costumi più pacifici. Un piccolo gruppo di Pehuence (14 maschi), che nel 1889 sopravviveva può, per esempio, conciliarsi con l'idea dell'origine Pampide.
Latcham una
È
statura media di cm. 168,1, mentre gli Araucani delle media, 160 o 162 cm. (le donne 143 a 145). Non ci dice il Lascham quale fosse l'indice cefalico di detto gruppo, ma aggiunge aver estratto da una caverna di Lonquimay 11 crani, il cui indice medio era 75,4, dato che parla a favore della intrusione di antichi gruppi di Pampidi, passati da oriente ad occidente delle Ande. nella Cordigliera, dette al
valli centrali
non superano,
in
CAP. XI
IMBELLOXI
J.
Armonizzando questi dati
-
CÌBCIA E
I
del
I
POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE, ECC.
567
Latcham
con quelli già posseduti e coi nuovi raccolti sul terreno da chi scrive in compagnia di
Escalada, potremmo concludere:
che
i°
i
così detti Huilliche della Cordigliera meridio-
nale furono in verità popolazioni di cacciatori
penetrate dall'Argentina nel versante pacifico e in detta zona adattate in certa misura a una vita più sedentaria; 2° che anche nella Cordigliera media di questo settore australe i
cacciatori orientali erano penetrati in terri-
epoche remote, come lo con le sue cifre e d'altra
torio cileno già in
prova
Latcham
il
parte lo conferma la tradizione argentina col
nome
gentilizio dei
Mendoza molti alla
Poyas; 3 che inoltre nella
settentrionale
Cordigliera
argentina,
popolazione
mato recentemente fatti
sti
la
all'altezza
il
di
come ha
affer-
dottor Escalada. Que-
dimostrano, insomma, che
umane che alle
fino
dei Pehnenche appartenevano
masse
le
oggi siamo abituati a circoscrivere
steppe di Patagonia non solo coprivano ed il Xeuquèn, ma si erano anche
Pampa
riversate su
tutta la linea della cordigliera
verso l'ovest per
troviamo
infiniti passi e valichi, e
in territorio cileno sotto vari
tradizionali.
Nel nuovo ambiente
si
li
ri-
nomi
erano par-
nuove esigenze economiche. Tale migrazione ci è dimostrata da relitti toponimici e nomi gentilizi, malgrado la intensa dominazione della lingua mapuce, che rivestì di una patina di identità tutto l'insiezialmente adattati
alle
Fig. 421. Indigena araucana attuale con tunica (achsu), mantello, nastro frontale (trarilonco) fascia addominale (trarihue) e copiosi ornamenti d'argento, tra cui un topu o spillone ornamentale a testa piatta circolare, di grandi dimensioni.
me, causa, in definitiva, delle incerte e delle erronee classificazioni che si leggono nella letteratura scientifica, ed anche sia detto con tutta stima pel mio amato collega Latcham estinto nel 1943 di alcune oscurità osservabili nella sua esposizione. Ma quando, prima della metà del secolo xvm prese forza, a guisa di una impetuosa controcorrente, la migrazione dei veri Araucani verso l'Argentina, che continuò in crescita progressiva fino all'ultimo quarto del xix (si ebbe indi un leggero riflusso verso il Cile), il panorama ricevè un assetto ben diverso, che ci fornisce il criterio per rendere evidente la specifica differenza fra i popoli originari dell'uno e l'altro versante della catena andina.
—
—
Anche dal pamenti
una coordinazione ed maneggevole ed autoritaria, come la troviamo negli aggrupnelle milizie dell'Araucanìa propriamente detta, non può esser
lato patrimoniale ci pare poter obiettare che
organizzazione così
fitta,
territoriali e
riannodata ad alcun precedente conosciuto nell'opposto versante della Cordigliera.
Non dobbiamo, misura
si
quindi, esagerare l'incertezza, né confondere
sta facendo dagli scrittori cileni che imitarono
il
—
Latcham
come
—
in
gran
popola-
la
zione sostanzialmente araucana con la tehuelce.
Dal lato morfologico,
infatti,
non
v'è chi possa assimilare
il
canone andino dei
primi (statura, indice cefalico, indice schelico) con quello dei secondi, che
è
chiaro
PARTE SESTA
568
AMERICA
esempio della costituzione dei Pampidi. Ma anche del lato patrimoniale, nessuno può nascondere che una organizzazione e coordinazione così fìtta, maneggevole ed autoritaria come la trovarono gli Spagnuoli negli aggruppamenti territoriali e nelle milizie dell'Araucanìa cilena, difficilmente potrebbe essere riannodata ad alcun precedente delle popolazioni proprie della pianura pampeana. Tali virtù di ordine sociale e militare vennero bensì conosciute anche nel versante
ma non masse indigene di origine frammisto, intente a scoperfino a combattere contro l'esercito regolare, mostrarono i
argentino, specie nella
Pampa
prima del secolo xix, quando razzare e predare e
pianure di Cordoba e Buenos Aires,
e nelle
le
sorprendenti effetti della tecnica e la disciplina degli ultimi discendenti e discepoli degli antichi Toki di Arauco.
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325-92; K. Th. Preuss, Ausgrabungen in Quellgebiet des Magdalena in Columbien, Gottinga,
1929; H. Trimborn, Die Staalen der Chibcha-hochkultur, 1932; A. L. Kroeber, The Chibcha, « H.S.A.I.
«
Ibero-Amerik. Archiv
»,
V, p. 372-90,
Washington, 1946; W. Z. Park, », Tribes of the Sierra evada de Santa Marta, Colombia, «Ivi»; G. Hernandez De Alba, The highland tribes of Southern Colombia, « Ivi »; Id., Tribes of the North Colombia Lowlands, « Ivi », IV, Washington, 1948; Id., Sub-Andean tribes of the Cauca Volley, «Ivi»; J. Perez de Barradas, Orfebreria prehispanica de Colombia, 2 voli., Madrid, 1954; seconda parte (Estilos Tolima y Muisca), 2 voli,. Madrid, 1958 (splendida completa illustrazione dell'orificeria precolombiana, basata sullo studio delle collezioni del Museo del Oro del Banco della Repubblica di Colombia, a Bogotà). Berlino,
II,
N
—
M. Gonzalez de la Rosa, Les Caras de V Equateur « JSAmP », 1908, V, The antiquities of anobi, Ecuador: final report, New York, 1910; Verneau, Ethnographie ancienne de V Equateur, Parigi, 1912; M. Uhle, Excavaciones arqueologicas en la region de Cumbaya, Quito, 1926; Id., Las antiguas civilizacions esmeraldenas, 1927; Id., Las ruinas de Cuaxmal, 1928; Id., Estado actual de la prehistoria ecuatoriana, 1929; Id., Bibliografia ampliada sobre etnologia y arqueologia en el Ecuador, 1929; J. Jijon y Caamano, Contribución al conocimiento de los aborigenes de Imbabura (Ecuador), Madrid, 1914; Id., Una gran marea cultural en el N.O. de Sud America, « JSAmP », XXII, p. 107-97, Parigi, 1930; Id., El Ecuador interandino y occidental antes de la conquista castellana, Quito, 1940-41; D. Collier, The Archeology of Ecuador, «H.S.A.I.», II, Washington, 1946. Sull'Equatore.
85-93; M. H. P. Rivet e R. p.
,
M
Saville,
—
E. Boman, Antiquités de la région andine de la République d'Atacama, 2 voli., Parigi, 1908; J. B. Ambrosetti, La antigua ciudad de Quilmes, «Boi. Inst. Geogr. Argentino», XVIII, p. 97 e segg., Buenos Aires, 1897; Id., Notas de arqueologia Calchaqui, «Ivi», XVIII, p. 95-98; Id., El bronce en la region Calchaqui, « Anales Mus. Hist.-Nat. Buenos Aires», 1904, XI, p. 163-314; Id., La civilización Calchaqui, «Congr. Intern. Americ. », XIII, p. 292 e segg., Parigi, 1900; S. Debenedetti, Los cementerios de la Isla de Tilcara (Jujuy), Buenos Aires, 1910; Id., Los valles preandinos de la prov. de San Juan, investigaciones arqueologicas, «Revista Univers. de Buenos Aires», 1916, XXXII e XXXIY; Sui pedemontani argentini.
Argentine
Id.,
et
du
Las ruinas
désert
del
Pucarà de Tilcara (Jujuy), Buenos
Aires,
1930; E. Casanova, Tres ruinas
CAP. XI
—
J.
IMBELLONI
-
I
CÌBCIA E
POPOLI PRE-INCAICI DELL'EQUATORE, ECC.
I
569
« Anales Mus. Hist.-Nat. Buenos Aires », 1933, XXXVII, prehistoricas entre el Perù y la Argentina. « Congr. Interri. Las relaciones p. 255-320; M. Uhle, Buenos Aires, Amerio. », XVII, p. 509-40, 1910; J. Imbelloni, Sobre un ejemplar mimètico, el craneo 3876 de la Isla de Tilcara, «Anales Mus. Hist.-Nat. de Buenos Aires», 1932, XXXVII,
indigenas de la Quebrada de la Cueva,
193-208; E. e D. Wagner, La civilización Chaco-Santiaguefia, «Congr. Intern. Amerio.», voi. II, p. 221-28, La Piata, 1932; J. Imbelloni, Los autores de la ceramica de LlajtaMauca, « Ivi », voi. I, p. 27-57, La Piata, 1932 A. Serrano, Cronologia Diaguita, « Revista
p.
XXV,
;
Chilena de Hist. Naturai», XL, p. 86-91, Santiago-Chile, 1936; R. E. Latcham, Notas sobre la alfareria atacamena, «Ivi», XL, p. 6-10, Santiago-Chile, 1936; Id., Atacameho archaeology « AA », 1936, XXXVIII, p. 609-19; E. Casanova, La Quebrada de Humahuaca, «Hist. Nac. Arg. », I, Buenos Aires, 1939; F. Marquez Miranda, La antigua provincia de los Diaguitas, «Ivi»; ,
J.
Imbelloni, Los aborigenes de Santiago
Sintesis antropologica,
del Estero.
«
Relaciones Soc.
Buenos Aires, 1940; F. Marquez Miranda, Los Diaguitas y la guerra, «A. LE. A.», Ili, Mendoza, 1942; E. Casanova, El grupo Huarpe-Comechingon, «Ivi», V, Mendoza, 1944; O. L. Paulotti, Los nativos de la Puna de Jujuy, «Revista Inst. Antropologia», IV, Tucumàn, 1949. Antr. Argentina
»,
Popoli del Cile. J. F.
II,
— T.
Guevara, Historia
Medina, Los aborigenes de
de Citile;
Chile prehispano, Santiago del Cile, 1929;
Chile, Santiago, 1882; R.
Lenz, De
la literatura araucana, Chillàn,
1905; R. E. Latcham, Las influencias chinchas en la alfareria de Chile y la Argentina, «Anales Soc. Cientifica Argentina», 1928, CIV, p. 159-97; Id., Prehistoria chilena, Santiago, 1928;
G. Looser, Algunos vasos aribalos y aribaloides de Chile, « Publicaciones del Museo de Etn. y Antr. », Santiago, 1897; Id., Urnas funerarias de tipo diaguita halladas en Chile, « Rev. Inst. de
Etnologia», hallada en
145-54, Tucumàn, 1932; Id., Hacha insignia de Llaima {un arma neozelandesa sur de Chile), «Solar», I, p. 291-308, Buenos Aires, 1931; R. E. Latcham, Los
II, p. el
«
B. S.B.C.
New
»,
XIII,
n.
2,
Pampa
en el siglo XVI, « Rev. Chilena de Historia y Geografia », Henckel, Contribuciones al estudio de la antropologia chilena, Concepcion, 1939; D. D. Brand, The peoples and languages of Chile,
Indios de la Cordillera y la Santiago, 1929 e 1930; C.
Mexico Anthrop. », V, Albuquerque, 1941 Id., A brief history of Araucanian studies, « Ivi »; Cooper, The Araucanians, « H.S.A.I. », II, Washington, 1946; W. Bennett, The Atacameno, J. «Ivi»; C. Henckel, The anthropometry of the indians of Chile, «Ivi», VI, Washington, 1950. «
;
José Imbelloni.
CAPITOLO DECIMOSECONDO
L'ANTICO PERÙ
Difficoltà di
Grande
una prospettiva tempo
in ogni
storica.
è stata l'attrazione esercitata
qualche curiosità dal racconto della scoperta, conquista indigeno
che
su tutti
Spagnuoli trovarono stabilito nelle Ande centrali
gli
primo terzo del secolo xvi, Perù, o degli Inca, dal
e
che è conosciuto comunemente col
nome che
dotati di
gli spiriti
e colonizzazione dello stato al
nome
termine del
di
Impero
del
indica la dignità dei sovrani che vi eran insediati.
nome Perù ci offre un caso di progressiva e straordinaria estensione non spaziale, infrequente nella iberizzazione dei nomi geografici americani. Era in origine il nome indigeno di un piccolo fiume della costa meridionale di Colombia nome antonomastico, perchè in quel dialetto del gruppo Barbacoa Pini, Pilli vuol dire «fiume» in generale ma Pizarro, nel suo viaggio verso il sud, partendo appunto da quella contrada, ne estese il senso geografico a tutte le terre La
storia del
—
che
—
mano mano veniva Più che
«
l'origine,
stato peruviano
»
conquistando.
a noi importa qui ricordare che
le
denominazioni
indicano una entità storica e geografica che
degli ultimi sovrani di lingua qhéciua. Ora, siccome questa
si
«
Perù
»
e
tempo appena un
riferisce al
epoca
è di
secolo anteriore alla conquista spagnuola, ossia affatto recente rispetto alla successione
quando adoperiamo la denominazione « Perù » al trattare cotesta commettiamo un anacronismo, il quale può esser tollerato soltanto perchè è ormai di uso corrente, e per sostituirlo dovrebbe ricorrersi ad una lunga perifrasi. Le cause che hanno prodotto questa inesattezza di linguaggio non sono meramente esterne e debbono inquietare lo storico molto più che il grammatico. Si tratta,
delle civiltà andine,
successione,
in fondo, del vezzo, inculcatoci già dai Cronisti, di considerare
unicamente
lo stato
di cose trovato dagli Spagnuoli, senza portare la ricerca alle civiltà fiorite nei periodi
anteriori. Tutte le istituzioni, leggi e costumi, i fatti religiosi, le città e l'ordinamento economico ci vengono tramandati su di un medesimo piano, senza rilievi e chiaroscuri. Secondo tale rappresentazione in iscorcio, tutto dipenderebbe dall'azione degli
CAP. XII
J.
IMBELLONI
-
PERÙ
L ANTICO
571
Inca, e questi avrebbero da soli creato
partendo
della regione,
civiltà
l'intera
tempo
dal nulla, nel brevissimo
del loro
dominio.
Non
soltanto
e xvii,
ma
fra cui
Robertson
anche
che
ripetuto
xvi
cronisti dei secoli
i
Prescott, hanno
e
trovarono
Inca
gli
xvm,
del
gli scrittori
stato di barbarie quasi assoluta
i
allo
diversi
popoli che assoggettarono, e furono per-
ordinamento
ciò gli inventori di ogni
e
perfino della messa in valore del suolo. oggi, se non dagli specialisti, certamente però da molte persone di cultura generale, e nelle scuole sudamericane in genere, si descrive la vita del Perù quale
Anche
videro
lo
Spagnuoli
gli
maniera che nella storia
non
popoli
il
:
di
1535,
civile di questi
vi sarebbe che
nifestazione
un
nel
una
ma-
sola
dominio del Cuzco, ed
solo personaggio: Tinca.
Seguire questo indirizzo sarebbe per noi oggi
un
regresso imperdonabile.
varie decine di anni vari
che
sta lavorando in
si
campi per erigere appunto quello qui ci mancava: la prospettiva
fin
Non
storica.
impresa
di
si
tratta,
evidentemente,
Soltanto
facile.
un'analisi
paziente e meticolosa di tutti utilizzabili,
i
monumenti
distinguere
i
resti
i
FÌ£
siano
le
dai Cronisti, siano e
Da
i
tradizioni raccolte
restanti
forniti
422.
Campo
archeologico di Tiahuanaco (Bolivia)
monolito scolpito detto
«
el Fraile
».
documenti
dall'esplorazione
e
può metterci in grado di nel territorio del Perù antico e
dallo scavo,
diversi tipi di civiltà che ebbero vita
disegnarne la scala di successione.
La che
ci
difficoltà consiste nel fatto
proponiamo
che
di ricostruire, si
le
notizie e
i
dati che
si
riferiscono alle civiltà
trovano a dover essere estratti dalla storia tradi-
Esempi potremmo tramanda rispetto alla struttura economica del Perù, il cui collettivismo agrario sarebbe stato una invenzione degli Inca, il risultato della loro speciale organizzazione civile, o, perfino, un vero piano di stato socialista, mentre i lavori critici hanno solidamente stabilito che tale visione è inconsulta e superficiale, cominciando dal Cunow, Belaunde e De Greef, e giungendo al Markham e al contemporaneo Trimborn. Come altro esempio
zionale degli Inca, perchè
ricordarne a iosa.
Si
ad essa furono erroneamente
pensi all'immagine falsata che
potrò citare l'opinione di
Salcamaygua
attribuiti.
ci
e di quasi tutti
si
i
Cronisti
— ad eccezione
PARTE SESTA
57 2
AMERICA
—
Garcilaso che la deformazione intenzionale della testa dei bambini ebbe per origine un comandamento dell'Inca, mentre noi sappiamo con certezza che tale costume esisteva nella regione, insieme con il comunismo agrario, in tempi molto di
uomini del Cuzco e da questa è pienamente indipendente. in una determinata direzione critica che tanto meglio saremo mentalmente disposti a cogliere il senso e l'individualità delle civiltà antiche di questo territorio, quanto più nettamente riusciremo a prescindere, pei anteriori all'egemonia degli
Concludendo, potremo dire
—
—
secoli anteriori al xiv, dalla soprastruttura dell'epoca incaica.
I
periodi preincaici.
Siamo debitori a Max Uhle della creazione di una preistoria peruviana costruita con metodo scientifico. Giunto in America nel 1893, già ricco di conoscenze vastissime di ordine etnologico ed archeologico,
Max Uhle
dedicò la sua feconda vita di ricercatore all'enigma
della civiltà sudamericana. Soltanto nel 1934,
dopo quarantanni
di scoperte
memo-
rande, questo indefesso investigatore delle antichità andine tornò alla natia Ger-
mania concedendosi
il
ma
meritato riposo,
mente, già in piena vecchiaia,
tra
le
nel 1939 chi scrive lo
rovine
della
valle
del
ha
visto nuova-
Poco dopo,
Lurìn.
si spense nel 1944. Tra i principali risultati dell'Uhle menvalutazione stratigrafica delle rovine di Pachacamac (leggi Paciacàmac) zioneremo la
ritornato al suo paese,
:
la scoperta la
demolizione, riboccante di
huanaco
—
;
della ceramica di Nazca, vero termine di base dell'intera successione;
asserita
buon senso
critico,
della esagerata antichità di Tia-
con leggerezza da tanti archeologi;
dell'unità linguistica dei Cìbcia,
e
la
concezione
—
in
gran parte
dei nessi che uniscono l'area andina con la
centroamericana e messicana; ciascuno di questi punti è come un cardine della preistoria e della protostoria dell'America.
In quanto alla lacuna che precede l'avvento degli Inca, certo le
di
numero
di civiltà particolari, ch'egli
ha per primo
Uhle
l'ha
colmata con un
isolate e descritte,
disegnandone
reciproche relazioni. Di dette civiltà è poi giunto a formulare uno schema progressivo
ampio disegno, basato
sulla obbiettiva posizione stratigrafica dei resti rispettivi:
i°
epoca delle civiltà proto-costiere;
2°
epoca delle civiltà dell'altopiano;
3
epoca delle civiltà regionali.
Questa tripartizione è stata il primo quadrante di orientamento apparso in una materia dianzi oscurissima e confusa. Benché si abbia oggi la certezza che il suo sistema è suscettibile di importanti ritocchi, esso costituisce tuttavia un fatto così significativo negli annali degli studi americani, che
il
nome
di
Max Uhle
è desti-
nato a rimanervi inciso aere perennius.
Dal punto di vista metodico è poi interessante notare che fu l'Uhle il primo ad applicare in America il metodo che doveva riuscire così fruttifero, e col quale si chiuse per il Perù il periodo delle congetture. Detto metodo è quello della stratigrafia, già ben conosciuto nel mondo classico per i fecondi scavi di Hissarlik, Cnosso, Festo e Kish.
CAP. XII
Prima che
—
J.
IMBELLONI
-
L'ANTICO PERÙ
573
egli
mostrasse quali risorse
può
l'archeologia
da una campa-
trarre
gna
ri-
condotta
di scavi
con disciplina, le collezioni pubbliche e private
formavano
si
Perù con l'unico
nel
criterio
bellezza
della
e decorazione dei vasi e dei tessuti, inutiliz-
zando si
tutti
i
resti
che
giudicavano ignobili
dal punto di vista estetico.
deva
Si prescin-
inoltre dall'indi-
cazione del giacimento di
modo
che
le
Tiahuanaco:
Fig. 423.
la scalinata di
accesso al Kalasasaya.
vetrine
comprendevano un vero guazzabuglio dei resti più diversi posti uno accanto all'altro ad integrare una inafferrabile « arte peruviana ». La determinazione dei vari tipi locali realizzata nelle ultime decadi ha reso possibile ad alcuni valentuomini di riordinare
—
-
a posteriori
—
e
solamente con
racchiusi nei musei della regione e del
Durante
gli
trarie ed
lo
mondo.
per
i
molti ritardatari
e dell'arte.
Trattandosi di formule arbi-
ambigue, dovevano spesso portare a conclusioni erronee.
megalitica.
ancor più ingannevole
Markham
è stata la così
detta dottrina
nel secolo scorso, sulla base dei resti di
lago Titicaca), che
comprendono
—
come vedremo
«
megalitica
Tiahuanaco fra breve
—
»,
(sulle
creata dal
sponde del
massi di pietra,
spesso scolpiti, di grosse dimensioni. Partito dall'erronea convinzione che quei liti
mono-
appartenessero ad una civiltà stabilita in quel luogo ancor prima che la crosta
terrestre
trina
—
—
deduzioni ricavate da presunte leggi che dovrebbero
svolgimento della decorazione
La suggestione
Ma
le
innumerevoli oggetti
criterio tipologico, gli
anni anteriori — ed anche oggi, purtroppo,
unica base d'indagine furono
governare
il
si
della
corrugasse a formare la catena delle Ande, loro
primitività
veramente ancestrale
—
in
senso
assoluto,
il
stabilita
delle civiltà del Perù.
Da
Markham
fondava la dotcome punto di partenza
questo istante l'antichità del-
remota di ogni altra del complesso perù-boliviano, fede per la maggior parte degli scrittori locali, e non pochi
l'altopiano, iperbolicamente più
diventa un articolo di degli
stranieri,
A. Posnansky, seguenti)
alle
fra il
cui
citiamo
l'immaginoso
quale, gareggiando
con
lui
R.
Falb
di fantasia,
(1883),
inspiratore
ha attribuito (192 1
di
e
rovine di Tiahuanaco l'antichità di 13 mila anni, sulla base di un
AMERICA
PARTE SESTA
574
astronomico
calcolo
che
un
è
vero
sproposito.
Tutta
la forza della dottrina
Markham,
dal
fondata
scartata l'ipotesi geo-
logica così apertamente insostenibile, è
su di una parola: megalitica. Ora di megalitico i resti di Tiahuanaco non hanno altro che l'essere in senso riposta
materiale delle
«
grosse pietre
»
;
in senso
morfologico invece non solo non corri-
spondono
ben noti
ai
«
megaliti
del-
»
classica, ma dimostrano anche uno svolgimento della tecnica incomparabilmente più recente (fig. 422-
l'archeologia
quanto
424). In
*
alla cronologia, poi, tutti
sanno che l'epoca
«
megalitica
»
ben
è
lungi dall'essere ancestrale, giacché in
Europa
e nella Siria è situata all'inizio
dell'epoca dei metalli (bronzo), mentre nell'Asia meridionale e nelle isole del
Pacifico è di tempi ancor più moderni.
IHHSB 91
Tuttavia
424. Tiahuanaco. l'ilare di pilastri sul lato occidentale del Kalasasaya (fot. L. I>. Gismondi) li^'.
il
potere magico di certe
parole è così tenace, che in uno schema di classificazione e successione del
dottor J. Tello, l'infaticabile specialista che è scomparso recentemente (1947) lasciando un gran vuoto nell'archeologia peruviana, è presentata una divisione del periodo seguenti
1
:
tre epoche alla maniera dell'Uhle, che sono le epoca megalitica o arcaica andina 2 epoca dello sviluppo e diffe-
anch'essa divisa in
pre-incaico, ,
,
;
renziazione della cultura della costa; 3, epoca delle confederazioni di tribù, apice è la confederazione incaica.
In questa successione del Tello, è evidente che terzo si
dell'Uhle,
riferisce
un vero
alla
e
si
può
dissidio: tutti
Ma
vita
civile,
e
vedono che
dalle
periodo coincide con
il
due primi periodi delle due serie appare termini ne sono nettamente invertiti. Il Tello nei
i
rimette a nuovo la vecchia idea di della
3
che è anche più proprio ed esatto per ciò che
dire
denominazione.
il
cui
il
terre
alte
Markham, questa
si
che cioè l'altopiano fu
sarebbe propagata
al
la
culla
litorale
del
Pacifico.
Eccoci dinanzi a un dilemma della preistoria del Perù, che è capitale non soltanto per la conoscenza delle civiltà
locali,
l'archeologia dell'America meridionale.
forme di civiltà, ha asserito? Per affrontare
la Sierra,
il
come vuole
problema
è
ma
per disegnare lo svolgimento di tutta
Quale fu dunque la prima ad assurgere a o la Costa, come l'Uhle il dottor Tello,
prima necessario
due entità antropogeografiche che
si
definire
trovano in dibattito.
con maggior precisione
le
CAP. XII
Zone Agiografiche
J.
IMBELLONI
-
L ANTICO PI
575
del Perù.
Le zone fisiografiche del territorio peruviano sono tre, che troviamo distinte coi nomi locali di Costa, Sierra e Floresta ..iera La Costa, detta anche Litoral. è la striscia compresa fra il mare e la occidentale delle Ande la Sierra è il complesso delle terre alte e montagnose comprese
«
Cogliasuyu o meridionale
sovrano e base dell'organizzazione dell'impero. Questa
m JK^jÈ'^'
Fig. 441.
Cinciasuyu o setten-
iniziale del clan
senso jf~
il
quattro quadranti era
parola *
il
Cuntisuyu, o provincia
del Cuzco, residenza dell'Inca, centro
•^
4
r
quattro can-
Antisuyu od orientale.
lo
dei
*
il
occidentale,
e
*-
«i
regioni storico-geografiche.
essi
trionale,
ossia
»,
(fot.
-
t
d.
torri pre-incaiche dell'altopiano l. d. Gismondi).
in
allinea
tutta
non erano
l'enorme
esten-
sione dello stato, sia a cagione della distanza dalla capitale, sia di con.
dizioni giuridiche
,
..
determinate dalla
CAP. XII
IMBELLONI
J.
-
L ANTICO PERÙ
59 1
conquista delle varie contrade, avvenuta in tempi
modo
diversi ed in
assai vario.
ad esempio,
Così,
costa peruviana incorporati dagli Inca
gli stati della
più recenti mantennero
proprie autorità anche
le
dopo l'aggregazione suddetta, mentre nei riguardi della cultura continuavano a svolgere le loro arti regionali, il che fornisce allo stato un carattere piuttosto di confederazione che di impero.
La popolazione il
di
dello stato incaico
secondo
milioni,
La
del viceré Toledo.
dati
i
città
può
raccolti
calcolarsi
per ordine
Cuzco ne contava
del
40.000.
La
caica
»,
ossia la contrada situata intorno alla capi-
tale,
che più intensamente e da tempo più remoto
era stata
«
dai
detta,
così
incaizzata
»
e
Cronisti,
rimase
il
«
nazione in-
propugnacolo più
saldo della potenza del Cuzco, contava 200.000 abi-
appartenevano alla casta antichi compagni di gesta del
tanti, di cui soltanto 20.000
Orejones,
degli
gli
fondatore della dinastia.
Dal punto
di vista linguistico, l'espansione mili-
tare e politica degli uomini del Cuzco fu la causa della diffusione della lingua qhèciua su tutto ritorio conquistato.
Essa predominò
il
ter-
sulle lingue par-
anteriormente nelle varie regioni, benché non
late
tutte in egual misura. Così, per
es.,
sud
l'uso
(Cogliasuyu)
conservarono
le
regioni del
dell'idioma
che è generalmente conosciuto col
cóglia,
nome im-
proprio di lingua aymara, e quelle del nord, sulla Fig. 442. Statuetta d'argento, alta 25 cm., che si conserva nel museo privato della famiglia Diaz de Medina, a La Paz: si noti il «maschio naso» del personag-
costa, l'uso del loro antico idioma, la lingua yunga.
Per intendere stato
degli
Inca
dell'organizzazione
le
basi
è
necessario
rappresentato daìl'ayllu, che poc'anzi incaica.
—
—
rifarsi
lo
allo
dello
stadio
gio,
confrontando con
Uayllu
è infatti
Effettivamente ì'ayllu territorio
proprietà; gli
in
fig.
392.
costituiva l'istituzione caratteristica dell'altopiano durante l'epoca pre-
fondamento
e cellula di
ogni regime superiore, tanto nella
formazione dello stato incaico, che nella costituzione moderna del Perù del
la
abbiamo detto
è
agricolo
una vera
un gruppo economico usufruito in
e giuridico
e di Bolivia.
tenuto insieme dall'unità
comune, senza suddivisione permanente della Nei luoghi di predominio agricolo
cellula agraria collettivista.
abitanti erano raggruppati in villaggi di circa 100 case, in quelli a
maniera meno
fìtta;
si
pastorizia
ebbero naturalmente forme di transizione. Tutto induce
a credere che nei tempi più antichi ì'ayllu dove rappresentare un gruppo sociale
tenuto insieme da un
vincolo
di
sangue,
e
ciò
è
anche dal nome dei dal sangue ». L'origine da un
rivelato
membri di uno stesso clan, yahuarmaci, ossia « legati ceppo comune è supposta dallo stesso nome distintivo
di ciascun aylhi, che
era
il
AMERICA
PARTE SESTA
592
umano, animale o inanimato, ritenuto predecessore comune. Ma nella storia dell' ayllu prevalse ben presto la sua natura economica sulla genetica. Nel seno dell'ayllu vivevano le singole famiglie, monogamiche di stretto senso ed abitavano ciascuna una ossia costituite dal padre, la madre e i figli non sposati casa del villaggio; coltivavano ad economia familiare la ciàcara o parcella di terreno che ogni anno veniva assegnata a ciascuna pel proprio sostentamento, e la cui misura variava a seconda del numero delle bocche. Il territorio particolare dell'ayllu, detto in aymara marca, oltre al settore diviso in parcelle aveva una porzione indivisa, col cui prodotto si mantenevano i membri inabili al lavoro, vecchi, orfani ed infermi. Alla lavorazione di questo terreno indiviso erano obbligati tutti i membri idonei, e così
nome
di
un
essere
—
—
anche lità.
alle corvées
per
la
costruzione di ponti, strade ed altri lavori di pubblica uti-
Rispetto al giure, la posizione dell'individuo non era ben netta,
ma
coinvolgeva
la solidarietà della famiglia di fronte al clan, e dell'intero ayllu nei rispetti di clan
estranei. L'eredità era ristretta ai beni mobili, agli strumenti ed alla casa. Il regime
matronimico sulla costa; nel possibile limitare territorialmente i due modi, perchè promiscui.
a tipo patronimico vigeva al sud, fra resto del paese
non
è
i
Cóglia, quello
L'organizzazione signoresca.
un semplice caposquadra che dirigeva, senza essere esentato dal lavoro manuale, un gruppo di dieci membri del clan durante la lavorazione della terra indivisa. La h' ayllu pre-incaico riconosceva due sorta di autorità.
La prima
era quella di
seconda era quella del capo-villaggio, o Curaca, il quale amministrava la proprietà comunale, risolveva i litigi secondo il diritto consuetudinario, sopraintendeva all'alle-
vamento dei lama ed era l'unico ad usufruire i benefici di una proprietà privata, composta di terre e greggi. In vari luoghi villaggi di una stessa valle o porzione di valle si riunivano alla loro volta formando la tribù, fornita anch'essa di un territorio di tribù e di un Curaca di i
tribù. Difficili a stabilire
sono
relazioni po-
le
litiche di questi gruppi,
anche perchè
la
loro
natura variava intensamente da un luogo all'altro, le
ma
tribù in
pare che
tempo
di
guerra obbedissero a capi militari temporache
nei,
si
chiamavano
Sinci.
Su queste ciali Fis
443.
Un (da
basi so-
costruirono
gli
In-
ca l'organizzazione telaio del tardo periodo della costa
«h.
s.
a.
1. »,
11,
1946).
dellaloromonarchia.il
CAP. XII
J.
IMBELLOXI
-
L ANTICO
PERÙ
593
fatto più sorprendente di tale processo è che
senza sovvertire e
conservando
la famiglia
il
trovate in vigore,
le istituzioni
collettivismo agrario dell' ayllu,
monogamica,
sistema della corvée
il
e la solidarietà giuridica del clan, gli
sero a stabilire e politico
un ingranaggio amministrativo funzionamento fu in
cui spirito e
il
aperto contrasto con
primitive istituzioni.
le
Trimborn ha messo
Il
Inca giun-
recente
di
alla
portata di tutti la valutazione dei cambi operati dall'Inca.
principalmente
consistono
Essi
sovrapposto
due unici
ai
strati
nell'aver
che
sociali
esistevano, ossia la classe rurale e quella dei Cacichi, altri
due nuovi
classe degli Orejones (o
«
strati,
che furono la
Grandi-orecchie
detti per l'uso di portare
i
gati e perforati) e quella dei dinasti.
nuove per i
classi
la
—
come,
—
rispettivamente, Fig. 444. Un tessuto dell'antico Perù (da Ica) a forma di « poncho », con figure stilizzate di
ed il Curaca di un clan pervenuti ad una posizione
liberi
conquistatore, privilegio,
di
Le due
potrebbero esser riguardate
chiarezza
membri
così
»,
padiglioni allun-
rispetto
alla
massa
dei
clan
pesci razza, conservato nel di Berlino (v. anche Voi.
museo etnografico I,
tav.
XIII).
assoggettati.
L'Inca mirò con grande abilità a fondere in una sola classe
i
Cacichi antichi e
gli
Orejones, ed introdusse inoltre nuovi ed importanti cambi giuridici e sociali, con quella fertilità diversificatrice di strati che è propria delle civiltà signoresche. Per-
ben presto il posto a quattro ceti principali: i° i rurali o «liberi», costituenti sempre la gran massa della popolazione; 2° i capi, e la nobiltà di sangue formata dal clan che gli Spagnuoli chiamarono degli Orejones; 3 la monarchia; 4 gli schiavi; inoltre si differenziarono due
tanto
i
due
ceti tipici della società pre-incaica cedettero
intermedi rappresentati dai Mitimac-cuna, o sudditi adoperati dall'autorità per
ceti
ed
la colonizzazione interna
Ubero requisite per steri
femminili
il
ufficiale del paese,
e le Acglia-cuna,
fanciulle del ceto
servizio dell'harem del sovrano e addestrate in speciali
mona-
al servizio del culto ufficiale.
può dedurre che dalla società preincaica si passa a quella incaica non tanto attraverso un cambio fondamentale della massa della popolazione, ma in seguito all'imposizione di una soprastruttura, atta a costruire uno schema verticale di stratificazione, alla cui sommità si erge, come su di una piramide, la volontà del dinasta. Se nei riguardi sociali la massa dei liberi non soffrì come abbiamo visto In succinto,
si
—
modificazioni di grande importanza, queste in tutto ciò che concerne
i
si
—
produssero, in cambio, intensissime
beni economici.
nuovo regime, per fondare le proprie basi economiche, pensò a creare quello che oggi diremmo il demanio, ma che fu piuttosto la proprietà terriera dell'Inca, Il
38
—
Biasutti, IV.
Tucuman
VM Fig. 445. Sviluppo storico del dominio degli Inca: 1, confini raggiunti alla fine del periodo dei Sinci (Qhapaq Yupanki) 2, limiti delle conquiste dell'Inca Ruqqa; 3, conquiste dell'Inca Paciacuti; 4, massima estensione dello Stato ai tempi dell'Inca Wàyna Qhapaq. ;
CAP. XII
J.
IMBELLOXI
-
L ANTICO PERL"
595
da cui doveva sorgere, attraverso la forma della donazione e dei premi reali ai suoi servitori, il nuovo concetto giuridico della proprietà privata, che rimase in generale un privilegio della nobiltà. Dato il sistema di organizzazione rurale che abbiamo descritto, all'Inca non rimase che espropriare una porzione delle terre di ciascun ayllu e del rispettivo gregge di lama, il che condusse alla divisione della marca in tre parti (non rigorosamente uguali), che furono assegnate la prima all'Inca, la seconda all'amministrazione del culto e la terza al clan. Inoltre passarono all'Inca tutte le coltivazioni di coca e le miniere. L'istituzione della corvée, che nei tempi pre-incaici era limitata al campo del Curaca ed alle terre comunali di riserva e beneficenza, fu
immensamente
amplificata, posto che
i
membri
idonei del clan dovettero
mantenere in produzione anche le terre del doppio demanio reale ed ecclesiastico. Questa prestazione di lavoro si effettuava sotto la responsabilità del Curaca e di ispettori inviati dalla capitale. I prodotti si conservavano in opportuni depositi demaniali che furono stabiliti dappertutto, e che raccoglievano anche le imposte e contribuzioni riscosse dal ceto « libero », sempre in natura, sotto forma di manufatti industriali, lavori in metallo, ceramiche, tessuti,
vestimenta per
le
forze armate, ecc.
nuovo regime, insomma, provvide al mantenimento della monarchia, della nobiltà, del sacerdozio e della macchina amministrativa in varie guise: i° con l'esproIl
priazione di terreni appartenenti a ciascun ayllu; 2° con la requisizione di energia
con
di lavoro dei liberi rurali; 3
imposte
e contribuzioni in
ed industriali; tutte, della
cioè,
comune
classe
e
natura a spese suoi
dei
ayllu-cuna, la cui economia ne fu
considerevolmente impoverita.
Prestazioni personali. Oltre alle economiche, la classe
comune subì anche
requisizioni
personali in primo luogo pei ;
bri
mem-
che furono assegnati all'Inca ed
alla nobiltà
come
servi personali
o schiavi {Yana-cuna), in secondo luogo per formare
i
contingenti di
colonizzazione interna cuna), e in terzo luogo,
vedemmo, per
le
(Mitimac-
come
già
fanciulle desti-
nate ad essere allevate in speciali reclusori a tipo conventuale, per
aUmentare
la
poligamia della clas-
dette Ac°alia-Clina situazione giuridica e Sociale
se *privile°iata °
La ,.
ai queste tre
'
'
... classi intermedie ..
e
446 e gran
'
C°P" ca P° aureo, pettorale, collane, dischi, braccialetti numero di pezzi d'oro usati come appliques nelle vesti di
un S^an ca P° del regno Cimù, ricavati da scavi nella valle del Moche, Perù costiero settentrionale (Museo Rafael Larco H crnra. chkiin).
PARTE SESTA
596
AMERICA
Hermann Trimborn
per la prima volta espressa con chiarezza da bile studio della società pre-incaica
nel suo mira-
ed incaica che noi in questa trattazione seguiamo
di preferenza.
Quando tuttavia
si
parla di requisizione forzata di schiavi e concubine non bisogna
— interpretare
—
queste parole nel senso che avrebbero oggi nella società in
due classi dei Yana-cuna e delle Acglia-ciina era tale, rispetto al ceto rustico comune, da costituire piuttosto una elevazione di rango ed una distinzione che poteva essere vivamente ambita. Si ricordi infatti che alla proprietà privata giunsero, prima di ogni altro membro del ceto comune, gli schiavi che ottennero il premio ufficiale dei buoni e fedeli servigi prestati. Molti di questi schiavi, addetti al servizio personale delle autorità, erano investiti di mansioni direttive o di vigilanza che li mettevano al disopra dell'attività e dignità dei liberi comuni. in sostanza Questa è la natura di quel reggimento che si conosce volgarmente per « collettivismo incaico », il quale, come si è visto, in quanto collettivismo non è incaico, ed in quanto incaico non è collettivismo. Ciò che realmente importa a noi distinguere, è il cambio da una vita dimessa e di orizzonti ristretti, ad una specie di schiavitù economica e personale che, se permise lo sfruttamento da parte di un nucleo privilegiato, fornì però i mezzi indispensabili alla formazione di una vita politica di ordine superiore. Si può rimanere stupiti di fronte alla relativamente cui viviamo, perchè la posizione delle
—
—
scarsa differenziazione subita dall'esigenza quotidiana dell'unità agraria elementare, Yaylhi,
ma dobbiamo
tener presente
il
fatto che la mentalità,
della popolazione pre-incaica eran tanto lontani dalla
mento
e
dell'assetto posteriore,
dispotica poteva estollere
gli
i
fini,
la
prospettiva
comprensione del funziona-
che soltanto l'impiego di una volontà poderosa e
individui dalla cerchia antica per sommergerli nella
circolazione della società nuova. Ci troviamo noi stessi dinanzi alla difficoltà di ado-
perare di quei
un linguaggio «
liberi
»
del tutto appropriato, per esprimere,
anche fornendo loro
il
mezzo
ad esempio,
il
destino
servi,
ma
e l'ambiente di esercitare le proprie attività in
un
che l'autorità dell'Inca strappava
al clan,
facendone dei
senso certamente più personale, e di ambire perfino alla condizione di proprietari
non avrebbero potuto nemmeno sognare. Si tratta, più una vera sostituzione di cultura, nel senso più ampio ed
del suolo, che per l'innanzi
che di cambi formali, di
organico di questa parola. \Jayllu venne trasformato dagli Inca in
un ente amministrativo
locale,
docile
organo del governo del Cuzco, sia per l'esazione delle imposte, che per la leva militare, e sostituito in parte
con
l'istituto della paciaca,
che riuniva un gruppo di 100 famiglie nominale
;
detta anche centuria dai Cronisti, 5 di esse
formavano
la piscapaciaca,
io la hnaranca, e così via, fino al multiplo di 10.000 famiglie, governato da un alto
Curaca. Le cariche superiori erano sempre affidate alla nobiltà di sangue (Ore Jones).
Origini del clan Inca.
L'insediamento della potenza degli Inca in una zona così estesa ed in un tempo relativamente breve è un fatto che sorprende ed incuriosisce lo storico, e così pure l'incognita della loro origine e provenienza.
Nessuno ha finora opposto dubbi
alla
CAP. XII
tradizione che
—
IMBELLONI
J.
-
L ANTICO PERÙ
597
vien trasmessa, se-
ci
condo la quale l'espansione incaica è dovuta ad una serie di successi guerreschi, ottenuti da un clan non soverchiamente numeroso, ma fornito di ambizioso e superiorità tec-
spirito
niche militari.
In quanto all'origine,
si
formu-
è
lata di recente la dottrina che gli Inca
giungessero soltanto in tempi posteriori
a formare una stirpe.
numero
di aylla,
lata del Cuzco, rati,
di
certo
convenuti nella val-
si
sarebbero confede-
sotto la direzione e
uno
Un
il
comando
dei loro Sinci, che sul principio
sarebbe appartenuto successivamente a ciascuno degli ayllu, e in seguito ad
uno
solo di essi. Trasformatasi questa
dignità in quella di Inca, anch'essa
non sempre
di carattere ereditario, dell' Inca
colpo di stato
Ruqqa
il
e la
riforma di Paciacuti, posteriormente,
ne avrebbero fatto una monarchia assoluta e teocratica. tro sarebbe che di quell'ava,
il
Il
Sole
non
Fig. 447. L'Inca Paciacuti secondo la ricostruzione archeologica del prof. J. Imbelloni: quadro del pittore C. A. de
al-
la
Palenque.
totem particolare
come
di tanti altri lo fu
il
serpente,
l'espansione degli Inca ne avrebbe portato l'U hle
sembra
incline a questa
il
spiegazione
«
il
condor ed
il
puma,
e soltanto
culto a dignità di religione. locale del
»
fenomeno
Anche
incaico, la cui
Ora noi diciamo con tutta frannon possono rappresentare lo sviluppo di germi contenuti nella cultura indigena locale. Le loro gesta si svolgono, in ogni momento, in opposizione agli interessi ed alle norme giurisuggestione deriva dal concetto del
chezza che questa idea
ci
sembra
«
poco a poco
diche dei popoli con cui entrano in contatto.
nuovo
Il
loro concetto dello stato è del tutto
e riesce perfino incomprensibile alle popolazioni pre-incaiche; sono
gli istituti
Da
».
inaccettabile, nel senso che gli Inca
anche nuovi
della poligamia, della proprietà privata, della schiavitù e della nobiltà.
un'organizzazione indifferenziata, rurale e democratica
si
passa a vista d'occhio
ad un assetto complicatissimo, accentratore e dispotico. In quanto al culto del Sole, che si fa strada dovunque di pari passo con la conquista qhèciua, la sua ontologia non è così semplice come si potrebbe credere, e comprende anche la Luna, il pianeta Venere ed astri minori, costituendo una vera corte celeste che mal si accorda con la
natura elementare di un totem,
e ripete piuttosto
i
classici sistemi astrologici del-
l'Asia, dell'Oceano Pacifico e del Messico.
Un
altro scoglio sul quale
i
vecchi
libri e gli
orecchianti sono rimasti inchiodati
è quello della provenienza degli Inca dal lago Titicaca, tradizione che
ci
vien tra-
PARTE SESTA
59S
AMERICA
smessa da un racconto mitico in cui gli Inca rivendicano la loro origine da Wiracome è stato dimostrato di una compilazione ufficiale tardiva, qòcia. Si tratta
—
—
con
la
quale
dinasti del
i
Mancu Ohapaq, con
la
Cuzco pretesero affermare
l'identità del loro capostipite,
divinità nazionale dei Cóglia, venerata nei dintorni e nelle
Il mito primitivo della fonazione del Cuzco è invece quello Pakari-tampu, contrada situata a cinque leghe dal sito dove la città venne fondata. Quattro fratelli, capi di tribù, partirono dalle grotte di Pakari-tampu sotto la guida
isole del lago Titicaca.
di
del maggiore,
Mancu, insieme con
semi-divina, ossia feticcio a i
forma
: VI, Inca Rùqqa; VII, Yàwar Wàqaq; Vili, "Wiraqòcia: IX. Paciacùti; X. Tùpaq Inca Yupànki: XI, Wàyna Qhàpaq. Guerra di successione: XII, Wascar e XIII, Atawàlpa. Questa Usta
si
mantiene nel suo aspetto generale presso
i
cronisti
Ondegardo,
Cieza de Leon, Sarmiento de Gamboa, Bernabé Cobo, ecc., e soffre alcune più o meno sensibili modificazioni nelle cronache di A costa, Garcilaso, A niello Oliva, ecc.. mentre in altri cronisti riceve alterazioni sommamente gravi: vedansi le liste di soli cinque sovrani nelle relazioni di Santillàn e Pedro Pizarro, che formano la cifra minima, e quella di centouno nel testo di Fernando di Montesinos massima. In quanto alla narrazione delle gesta nùlitari e politiche della dinastia del Cuzco, ecco un breve riassunto delle notizie tramandate. I primi tempi dovettero esser caratterizzati dalle lotte che sostennero gli Inca che costituisce
la
al fine di consolidarsi
mazia nella vallata
intorno al centro iniziale del Cuzco, imponendo la loro supre-
con cui confinavano a levante. Prescindendo dagli elementi leggendari dell'impresa di Mancu, ben poco sappiamo dei monarchi anteriori al V, Qhàpaq Yupànki, col quale si chiude il periodo di L'rin-Cuzco, tranne che estesero il loro dominio su tutto il Cogliao e sulla parte e difendendosi inoltre dai popoli incolti
meridionale della fascia costiera, intorno a Xazca.
La caduta del ramo della città bassa » e l'avvento di quello di Hànan-Cuzco, col VI regnante, linea Ruqqa, ci è riferito da alcuni cronisti come una rivoluzione di palazzo. Ruqqa è presentato come un sovrano di grande energia negli affari
del
Orientali
dal 1000
Occidentali
dallo o all'800 A. D.
Tahuantinsuyu
a. C. allo
dall'800 al 132 (Inca)
.
.
.
.
1
o A.
1).
A. D.
dal 1321 al 1532 A. D.
Fra le approssimazioni più recenti degli specialisti, preferiamo menzionare quella seguita da Samuel K. Lothrop (1936), pel quale le culture del nord del Perù si collocherebbero rispettivamente nello schema cronologico seguente:
Anno Domini
Cimi) primitivo (Mocica)
Medio Cimù Dominazione
Cimù II
>
del tiahuanacoide
tardivo
Espansione Inca
»
»
1
»
»
>
»
900 1050 intorno al 900 1
400 850
al
950
al
al
A5° a ^
1450 I
53°
in generale l'impostazione del quadro cronologico che precede, noi vorperiodi alquanto distinti. Preferiremmo uno schema in cui il Cimù II vederlo diviso in remmo dal contemporaneo apogeo del Cuzco, giacché Tinca non impedì lo sviluppo non fosse separato dello stato costiero del nord, ma solamente se ne assicurò una specie di alleanza, più culturale
Pure ammettendo
o
meno
obbligata. Osserviamo egualmente che nello
ingiustificatamente lungo alla fase transitoria detta
schema anteriore
Cimù medio. È
si
attribuisce
un tempo
necessario inoltre coordinare
CAP. XII
IMBELLONI
J.
-
L' ANTICO
dati del nord con quelli del settore meridionale, dove
i
e la fase del Lurìn,
non
come
è tanto chiara
PERÙ
una separazione
dice. Si potrebbe,
si
607
recisa fra Tiahuanaco dunque, tracciare l'abbozzo
che segue:
Le due correnti civilizzatrici della Costa e dell'Altopiano fecondano le tre civiltà proprima e indipendentemente Chavìn-Tiahuanaco-Pucara nel secondo, sopra una base primitiva indifferenziata di diffuso sapore andino, successa a sua volta alle primitive comunità i°
toidi nella
dal 400 all'850 A. D. ed agricoltori: Espansione della prima civiltà panperuana, ossia predominio delle città-santuario dall'850 al 1000 A. D. Pachacamac e Tiahuanaco: reguli della Costa, e l'incipiente nucleo confederazioni locali, poi i Si affermano le 3 dal 1000 al 1450 A. D. del Cuzco: 4 II regno del Gran Cimù è giunto al suo massimo norimento, ma si impone la dominante dal 1450 al 1530 A. D. potenza dell'organizzazione degli uomini di lingua qhèciua: di pastori 2
economiche non devono essere assegnate ad alcuna di queste culture, tutte relativamente seriori, ma ad uno strato primitivo di pastori Naturalmente,
basi
le
Quando
nella sierra, di agricoltori primitivi nella foresta e di pescatori sulla costa.
una epoca remota
arguisce dalla necessità di riportare ad
si
lama, un'antichità di varie migliaia di anni per
le
civiltà del Perù, si
nozioni della vita economica con quelle della vita artistica e politica,
le
unicamente dobbiamo tenere in conto nel determinare lo
gli
le
confondono quali ultime
stadi stabiliti
mediante
scavo.
Concludendo, mentre
lo storico esige
in anni e secoli, l'etnologo si
appaga
contenuto diagnostico sorpassa stili
nità.
artistici,
con insistenza,
Abbiamo tentato
ultimo
primari, i
inutilmente,
computo
forme
limiti angusti della differenza delle
i
il
della successione delle culture, specie se
in queste pagine,
dominarono
il
loro
e degli
poi
gli
intensivi,
benché fugacemente,
di delineare le fasi
nella preistoria del Perù: quella dei primitivi,
cui avanzi descriveremo in altro capitolo,
coltori
ma
per raggiungere la tipologia funzionale delle grandi divisioni dell'uma-
culturali successive che i
domesticazione del
la
quindi
i
cacciatori-pastori, e
gli
i
pescatori;
autori dello sviluppo
gli agri-
artistico
e
per
costruttori di grandi stati organici.
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José Imbelloni.
CAPITOLO DECIMOTERZO
GLI AMAZZONICI
Tripartizione schematica dell'Amazzonia.
Come
visto
è
si
nella trattazione
degli
Andini, vien fatto spontaneamente di
connettere l'area delle civiltà più elevate dell'America del sud, provviste di agricoltura intensiva, con la fascia montagnosa della Cordigliera, e questa connessione è
sempre che si tengano in mente le particolari riserve e le interpretazioni abbiamo fatto cenno a suo luogo. Con analoga approssimazione possiamo ora
giustificata,
di cui
connettere la civiltà dei popoli sudamericani forniti di agricoltura elementare
a
quella parte del continente che è coperta dal bosco e dalla savana tropicale; essa
comprende
i
due bacini dell'Orinoco
e dell'Amazzoni,
che formano
la
più vasta conca
fluviale del globo.
Per questa ragione geografica, così come innanzi parlammo di una », impiegheremo ora il termine « cultura amazzonica ». Anche qui
—
andina
dovremo usare
il
termine geografico senza alcuna
rigidità,
«
cultura
però
—
perchè nei rispetti etno-
amazzonica non si limita ai suddetti bacini fluviali, e comprende inoltre bagnata dall'Atlantico (anch'essa appartenente al bosco umido tropicale), ma anche il corso dei fiumi che sfociano nel Rio della Piata, fino quasi a toccare questo estuario, ossia una zona apertamente sub-tropicale. Agricoltori intensivi gli Andini, agricoltori inferiori gli Amazzonici; in quanto grafici l'area
la costa del Brasile
alle specie vegetali
predominanti
americana dei coltivatori del mais, Sedentari
gli
Andini, semifissi
e caratteristiche, i
i
primi costituiscono l'area sub-
secondi invece l'area della mandioca.
gli
Amazzonici.
Dobbiamo qui ricordare che le definizioni del sedentarismo e del seminomadismo hanno un senso intimamente legato al criterio mica, in quanto
i
dei diversi gradi della vita econo-
popoli sedentari possiedono istallazioni agricole permanenti ed
secondi cambiano più o biennio o quadriennio)
i
meno
di frequente
i
(a volte di
anno
in anno, a volte ogni
mentre
popoli
nomadi non seminano
terreni per la semina,
i
affatto e seguono le fortune dei vari terreni di caccia e gli spostamenti della selvag39
BlASUTTI, IV.
AMERICA
PARTE SESTA
6io
•
Fig- 455- I^ ue
Aruachi della tribù
Sinsi,
— dunque —
di
-
Amazzonia settentrionale (da Th. Koch-Grunberg,
1906).
seminomadismo non debbono esser abbiamo infatti popoli così detti nomadi che dimostrano in lunghi periodi della loro esistenza scarsa propensione ad abbandonare la loro sede geografica, e, viceversa, popoli semisedentari che hanno compiuto trasmigrazioni di grande stile, per non parlare delle migrazioni di conquista dei popoli superiori. durante il periodo Sotto questo aspetto può dirsi che nell'America del sud suscettibile d'indagine e ricostruzione storica i più imponenti movimenti di popolazione sono appunto da ascriversi agli Amazzonici. Basta gettare uno sguardo sulla distribuzione che hanno raggiunto i tre grandi aggruppamenti linguistici degli Aruachi,
gina. I concetti
sedentarismo
confusi col fatto della migrazione dei popoli
e
:
—
—
Caribi e Tupì-guaranì, per convincersi dell'estrema complessità e dell'ampiezza degli
—
in misura certamente tempi antichi e non minore durante i quattro secoli che ci separano dall'epoca della Scoperta. Oltre a questi tre aggruppamenti, l'area etnica amazzonica include anche altri gruppi alquanto minori, situati nel triangolo compreso fra l'Orinoco, i due grossi affluenti di destra e sinistra, Madeira e Rio Negro, e la catena andina a ponente; ed
spostamenti compiuti da ciascuno di
—
inoltre fin d'ora
essi nei
dobbiamo tener presente che
sulle terre alte del Brasile orientale
alberga un importante gruppo etno-linguistico del tutto estraneo alla cultura amazzonica,
anche per l'economia ed
avremo a trattare in altro nomia distruttiva. Vi sono
il
patrimonio etnografico
nell'Amazzonia meridionale,
hanno assorbito parzialmente lingue
etnografica, affini ai
ma
le
il
gruppo Gè,
capitolo, nel complesso dei popoli sudamericani poi,
tanti di infiltrazioni di Pampidi, che costituiscono cioè che
:
cui caratteristiche somatiche
e li
un
resti
più o
di
cui
ad eco-
meno impor-
settore di transizione, di popoli
costumi propri di questa provincia
rendono riconoscibili quali elementi
gruppi che predominano nella regione australe.
3
(«
«
-e a)
o o
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Sstoot reinOT Èteisa tóraS /r^^lw S °**%"A b SVft-r'rV^ .J**** ^-^ nnnr?r3 ototbì LTimi?3 ototìP !
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.
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fesaa wimm
A.
AMERICA: Capitolo » »>
I
V VII
fig.
332
Capitan L.
S.
cliff-divellers
Murdoch »
«
clift-dwellers
»
(in
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Accadi, II Accinesi,
Ababdech,
III:
190,
187, 189,
Abàngia,
v.
Abarambo,
:
Acioli,
Ad
Asher, III: 198. Adele, III: 293. Adighè, II 436.
I: 361, 388. 189-91, 200, 270. 2/5-76, 566, 634 - III: 72, 90, 107, 108, 178-180, 183-86, 188-89, J 95, x 99, 2 °°» 20 4 -I 5> 216, 223, 224, 231, 238,
250, ni.
Adio,
566,
III:
(*) Per esponenti:
II:
Vili.
la
consultazione di questo Indice
il
«tondo comune» indica
i
»
corsivo
»
maiuscoletto
»
Per
»
42,
si
317,
I:
324,
278, 428 625-28, 649.
Agiari,
.
ni.
333, 378. III: 179-81, 195,
II:
204,
436,
438.
311, 314, 316, 322, 327, ni.
Ahaggar, III: 162. Ahanta, III: 311.
tenga nota delle seguenti indicazioni relative
etnici (in qualche caso, linguistici); razziali e altri termini analoghi: luoghi di rinvenimenti scheletrici umani (o pre-umani).
=
90,
III:
Agibba, III: 424. Agiubba, III: 424. Agiukru, III: 311. Agiu-n-Tahlè, III: 157. Agiuràn, III: 261, 264. Agni, III: 275, 304, 307-08,
»
numero romano
1.
206, 223. Age, III: 362.
riferimenti numerici: (I) indica il volume: » » » piccolo (1) si riferisce alle tavole fuori testo; » » arabo tondo (5) indica la pagina o il gruppo di pagine; » » » corsivo (5) indica figura o carta; » » » neretto (5) indica pagine contenenti la trattazione principale. = Razza, Razze; Sr. R., R e Sottorazza. il
ni,
50,
Afgab, III: 223, 261.
nomi
i
x -
Afgani, II: 337, 415, 423, 441, 442, 447, v. Afo, III: 332, 337Africàntropo, I: 103 - III: 23.
Agau,
(Età),
405,
Afar, III: 180, 188, 216, 223, 261, in. Afere, IV: 91, 94, 96, 97, 116-18, in.
441, 460, x - II: 40, 43, 49-54, 67, 69, 72, 77, 83, 84, 130, 133-34, I37> 2o8 211, 242, 251, 255, 263, 264, 266-67, 3 22 4 2 5-
Aeta
III: 548, 552-54, 560, 562,
I:
I: 123, 215, 236-37, 249-50, 253, - II: 19 - III: 24-27, 40,
Agar,
Ad Scek, III: 180, igi, 198. Ad Sciùma, III: 198. Ad Sharaf, III: 180. Ad Teclès, III: 185, 197. Ad Temariàm, III: 180, 197. Ad Tzaurà, III: 197.
113.
R.,
627.
Agaiambo, IV:
-
Acavai, IV: 611, 614. Acaxi, IV: 446, 464. Acca, I: 200, 218, 368, 403 -
6io,
AFALu-BC-Rr.MMEL,
Adriatica R., I: 307, 364, 411,
,
Absaroka, v. Croi... Abure, III: 311.
565-66,
371.
Muallèm, III: 198. Adonara, II: 600.
594-95-
Abusir-el-Melek,
III:
198.
Ad
Abnachi, IV: 425, 427. Abòr, I: 437 - II: 497, 560, 565.
III:
II:
Afridi, II: 441, 442. Afrikaner, III: 693. Afro-negroidi, I: 421. Agaciku, III: 481.
:
Ad Ha,
389,
333,
200
I:
Acunga, III: 341, 343.
R.,
247, 454,
:
Acoma, IV: 445. Acroa, IV: 652, xi. Acué-Shavante, IV: 652-53, xi.
Abissini, I:
241,
644.
- III: 333, 381-82, 376, 379, 384, 412, 424, 453, 456. Aciomawi, IV: 399, 383. Aciulo, III: 293.
Bàngia. Bar ambo.
v.
Abilexe, IV: 295. Abiponi, I: 657 - IV: 672,
391,
620,
Achei, 1 503 - II 273-74, 332. Aciaga, IV: 611.
117, 184-85, 192-93. 255.
Abchasi, II: 43 5, 436. Abdalla, III: 261. Abeidat, III: 11 7, 121. Abgal, III: 252, 261. Abid, III: 117. Abigara, III: 241.
68 1. Abissina
Aeta-Semang
450. 600,
:
II:
(*>
ai
caratteri usati. Ter gli
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
742
Ahom,
II:
Alauiti,
567.
Ahtena, IV: 403, vi. Aichaaen, III: 647, 693. Ai-hum (Ai-kum), I: 403 -
II:
413,
458,
466,
468-69.
Alawa, III: 442.
Ambo
(Ov-), III: 593, 597, 600, 602-06, 642, 647, 648, 691, III, IX. Amboin (Ov-), III: 600, ix.
6$g, 661, 664-66, 670, 677. Aikipiak, III: 435.
Albanesi, I: 271 - II: 6, 56, 62, 85, 227, 252, 265, 267-70, 279, 282-83, 2 93> 2 98, 426, 1.
Ambonesi, Amedoràb,
Alemanni,
Ameri,
Ai-kwe, III: 648.
Aleuti,
III: 647, 648, 650, 655, 657,
Aimak, II: 380, 415. Ain Metercem, III: 27, Ainu, 2},2,
1.
200, 203, 212, 21$, 234, 261-62, ijl, 274,
I:
275, 3 J 3, 361, 3 6 5. 367-69, 376, 379-8o, 382, 387, 409, 439-41. 533. 547. 589, 590. 593-94. 621, xiv - II: 313, 324, 336, 338, 362, 364-65, 375. 377. 527-28, 3 6 9~73» v - IV: 369, 387-
Ainu
R.,
I:
x -
410, 440, 374.
409,
384,
II: 324, 370,
615.
533-
Ainuidi,
382,
Ainu R.
v.
Aimorè, 1Y: Aiome, IV:
654-55, 91,
93,
94-7,
412,
Aitape, IV: 12. Ait-Atta, III: 116.
Ait-bu-Amran, III: 116. Ajie, IV: 93. Aka, II: 482, 496, 560, 565. Aka-bo, II 606. :
Akamba,
III: 221, 417. III: 275, 304, 311-12,
314-21, 324-27, in. Akapless, III: 311. Akare, v. Rare. Akeidat, II: 457, 466.
Akem,
III:
Akwapem, Alachan, Alafìn,
III: II:
III:
Alaghiri,
II:
Alakalùf,
I:
356, 379,
vili.
Alentina R.,
414, x.
I:
-
Alfuri, I: 384, 672 642, v.
II: 631,
Alghedèn, III: 180, 197. Alghonchini, 1 244, 608, 669 IV: 312, 383, 403-04, :
410, 426-28, 430-31, 433, 435-36, 438, 439, 445, 457, 737. vi. Aliàb, III: 185, 189.
Allegànica R.,
I: 414, x. 259, 283, 293, 299, 301. 306-07, 309, 319, 380, 384, 399, 411, 441, 460, 501, x - II: 38, 41, 42, 47,
R.,
I:
48-54, 68, 69, 72, 77, 78, 81-84, I2 4- I2 7, 129-31, 133135. i37> 138-40, 208, 209, 220, 241, 243, 246, 250, 251, 253, 254, 264-67, 276, 322, 324, 397, 419, 420, 422, 427, 437 - III: 125 - IV: 193. Al-Sa\vaas, II: 423. Alsea, IV: 383.
Amain,
III:
Amandyo, Amaràr,
591 -
II: 338,
639.
III:
185,
184,
IV: Amarr Badditù,
Alascana Sr., I: 408, 439. Alana, IV: 54.
Amarr Burgi, Amarr Kokkè,
189,
611.
Badditù. Burgi.
v.
v.
III:
426.
Amazzonici, IV: 609-47, 649, 651,
Americana
189.
360, 370, 374, 377, 380, 399, 451-59, 478 - IV: 304, 314, 322-29, 328.
654-56,
I: 194, 212, 214, 217, 232, 234, 251-52, 265, 274-77. 287, 340, 358, 361, 368, 369, 377, 379-80, 384-
386, 388, 399, 414, 415, 438, 439, 45 I_ 59> 548, 594, 621, 663, 665, x - II: 365, 374, 376, 594 - IV: 304-05, 313-327, 328. 1 374 - II 344, 349, 352, 364, 374, 376, 594Amerindi, IV: 274. Amhara, I: 195, 341 - III:
Americanoidi,
:
:
183-84, 186, 188, 189, 191, 204, 20$, 211, 212, 214, 223, 228. 89,
Amharica R., Ili: 181. Ami, II: 631, 633.
Amma,
II:
Amoipira,
499.
IV:
xi.
Amoriti, II: 450, 458.
Amuriano (tipo), IV: 304. Amusgo, IV: 464, 465. Ana, III: 311.
Anahuqua, IV: 663. Anang, III: 313. Anatolica R., II: 52. Anatolici,
II:
338,
427,
442,
Anatolico-pamiriana R., I: 411, 441, x - II: 242, 322, 324,
396,
427,
Andamanese R., I: 428, x - II: 317, Andamanesi,
1.
190.
451,
185,
436. R., I:
:
428. 405, 418, 324, 604,
627.
647.
IV:
Amarizana,
453. 456, 568 - IV: 327, 651, 681, 69$, 696-98, 700. Alani, II: 435. Alas, II: 631, 639.
II
III:
Americanidi,
737-
Amahuaca, IV:
311.
2g3,
458, 362,
356. Alùr, III: 376, 379, 381, 384, 453, 520. Amaden, III: 261.
381. 312. 435. 291,
:
Altaici, I: 439,
311.
Akha, li: 560, 579. Akikuyu, v. Kikuyit. Akoa, III: 562, 576, 578, Akpafu, III: 293. Akur, IV: 91, 94, 97.
1 246, 414, 454, 530, 582, 621, x - II: 366, v - IV: 352, 353, 357- 3 6 5" 6 9» 368, 377,
Alpina
731, XII. Aissori, v. Assiri.
Akan,
40.
Ali Bascia, III: 27. Alishar, II: 419.
xi.
115-17, 152, in. Àiova (Iowa), IV: 410,
II:
628.
II:
x.
Amazzonidi [Amazzonica R.), I: 414, x - IV: 322-23, 326-325, 355, 338, 344, 347, 615, 628, 657, 662, 671, 692.
195, 201-03,
I:
23, 76, 194, 214, 215, 217,
225, 234, 244, 252, 253, 276, 340-41, 356, 368, 421, 422, 425, 428, 432-33, 460, 520, 522, 527. 53o, 550, 558, 561, 563, 567-68, 581, 586, 603, 635, 647, 663-64, 668 - II: 317, 328, 333-34, 339, 49i, 560, 603-09, 610-11, 625,
v - III: 77 - IV: 94. Andaqui (-ki), IV: 329, 611. Andi, II: 435, ^37-439-
1
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Andina
R.,
I:
301,
384, xiv
- IV: 322-23, 526, 692. Andini, IV: 523, 533, 556, 609,
630,
679,
684,
649,
635,
673,
IX.
614.
Andoche, IV: 645. Andoni-Ibeno, III: 313. Andorobo, v. Dorobo. Ane-kwe, III: 677. Anezeh, II: 415, 423, 455, 457, 477-
Anesu, IV: 93. Anfillo, III: 22 3. Angadi, IV: 90, ni.
569,
II:
571.
567,
276, 303, 339, 341. 445- 447, 5, 67, 332, 335, 337. 386, 388, 398, 417, 424,
6, 1.
Anjiro, III: 481. 336.
271, 275, 282284, 315. 35i. 438 - II: 338, 560, 583. 5 86 " 88 ' 592, 595. Annia, III: 22 3, 241. Ansariè, II: 466, 468, 469. Antaifasy, III: 699, 700, 704. Antaimoro, III 700, 702, 704, I:
:
7°5.
7°7-
7 J 5-
Antaisaka, III: 700, 715.
Antamlahoaka, III Antanala,
v.
:
699, 706.
Tanala.
715. Antankara, III: 700, 702, 707. 706,
Antanosy, 111:699,702,706-07. II:
459> 524, 105,
170, 174, 175, 179, 180, 216, 226, 250, 269, 270, 332-33, 335, 338, 342, 375, 389, 39i, 454, 474-75, 520-21, 589, 609, 612, 622, 696-98, 707, 715, in. I:
270,
195.
Antimerina, v. Menna. Antisana R., IV: 315, 523. Anuak, III: 333, 377 378, >
381, 384, 389, 393, 397-98, 400-01, 404, 407.
Anula, IV: 55, 1. Ao, II: 565, 568, 570, 595. Aóni-Kenk, IV: 680, 681, 682,
355.
397,
Aranda (Arunta),
I: 218, 40 IV: 50, 54, 55, 57, 5 8,
60,
62,
79,
82,
66,
72-76,
67,
84, 251,
78,
431, 458,
439, 446, 737, XII.
452,
453.
II:
318, 619, 621,
194, 332, 335, 381-83, 396, 416, 428, 440, 483, 486, 487, 498, 508, 509, 512, 603. Arikara, IV: 413, 410, 736, 58, 59,
Arimoa, IV: ni. Arini,
II: 354. Ario-europei, I: 501, 507. Arkansa, IV: 410, 412, 426, 439Armas, IV: 545. Armeni, I: 231, 271, 273, 276 - II: 56, 333. 337, 415-17. 419, 426-28, 432-34, 435,
438, 44 J -42, 447, 463, 4 68 Armenidi, I: 384.
:
II 246-24S. Aruachi, IV: 338, 439, 514, 516-17, 519, 520, 610, 611, 613-39, 639, 641, 642, 646,
212,
422,
423,
647, 658, 663, 672, 687, 713.
Arussi, 242,
III:
244,
224,
241,
I: 213, 622, 640, Ili: 100, 275, 307-08, 311312, 315, 3i7, 319-23, 325-
-
327, 329, 341-42. Asé, IV: 121.
272,
273, 341,
Ashkenazim, II: 460, 465. Ashluslai, IV: 672, xi. Ashu, v. Pare. Asiatica R., Asii,
II:
95,
115.
I:
385, 392.
383.
Assaimara, III: 180, 223. I: 412 - III: 187,
Assaorta, 189, III:
200.
199,
Asselar, I:
223, 261.
329,
426.
Arcy-sur-Cure,
:
315,
523I:
v.
Sr., I: 319, 380, 384, 392, 411 - II: 85, 276, 322, 382, 421-27, 432, 466, 497 - III: 123.
Arauca, IV: 639. R., IV: Araucani,
,
Armenoide
Ascianti,
:
Arawa, IV: 155. Arawak, v. Aruachi. Arbore, I: 202 - III: 223, 231,
681.
646 -
403, 410, 413, 422, 731, 737, XII. Arara, IV: 614, xi.
Araucana
19,
Asan, II: 354. Asandè, v. Sandè.
1.
Araona, IV: 614, 639. Arapaho, 1 656 - IV
Apaci (Apache), I: 212, 245 - IV: 329, 410, 427, 429-
I:
21,
5,
Aruan, IV: 611, 614. Arunta, v. Aranda. Arup, IV: 91, in. Arupai, IV: xi.
-
17,
311, 426.
:
I:
400. Aramei, II: 450-51.
324,
217 - III: 79, 647,
Aonin,
700.
Arii,
Aromuni,
544, 610, 647 - IV: 524, 527, 538, 564-68, 679, 682, 722.
684,
I: 118, 121,
172 - II: 12, 13, 21-23 ~ lii: 27. Aresa, IV: 641. Arfak, IV: 111.
Arabo-Negri, III: 375. Arabo-Nubiani, III: 387. Arahuachi, IV: 555. Arakanesi, II: 499, 565. Araliana Sr., I: 408 - II: 322,
Arana, IV: xi.
Antandroy, III: 699, 700, 704,
Anti,
431, 440, 452-455, 458, 461, 466, 470, 471-79, 603, 1, v - III: 72, 90, 107, 108, 109-46, 151,
Araboidi,
624.
Arene Candide,
XII.
195, 215, 230, 270,
9,
675 - II:
:
Annamiti,
Arabi, I:
Arecuna, IV: 611, 614, 620,
Ari, III
Apinagè, IV: 652, xi. Apolista, IV: 614. Appalacidi, I: 414 - IV: 322,
Apur, IV: 91, 94, 97. Arab, III: 251.
Angass, III: 336, 359. Anglosassone R., I: 21. Anglosassoni, I: 352 —II: 40, 55, 144-50, 182-90, Angoni, v. Ngoni. An-hui, II 536. Aniang, III: 344.
Ankwe, III: 332, Anna, III: 334.
Apa-tui, II: 564. Apiacà, IV: 627, 634, xi.
323, 326, 328, 426. Sr., II: 48.
565,
499, 591-
Apapocuva, IV: 627.
Apuana
Angaitè, IV, 672, 674.
Angami,
Apaiao, II: 631, 633, 634, 641. Apalaci, IV: 439. Apalacicola, IV: 439. Apalai (o Aparai), IV: 611,
743
40,
I:
214,
41,
1.
405, 432
-
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
744 Assiniboin, IV: 339, 412, 415, 423, 410, XII. Assiri (Aissori), II: 333, 450, 458, 461, 465-67.
Assiroide
Sr., I: 364,
411, 440,
445 - II: 457, 462, 466.
Athabasca
(Athapaska). I: 706 - IV: 329, 375, 383, 402-04, 410, 446, 452, 663,
457. 737. vi.
Athlit,
II:
19,
Atì, II: 625.
Atlanthropus
M auritanicus
,
I:
127. Atlanto-mediterranea, R., II: 42345. 4 8 78 Atoni, II: 600, 629, 631. Atorai, IV: 611, 614, 615. Atrato, IV: 545. .
-
Atsahuaca, IV: 639, 641. Atsina, IV: 420, 410. Atsugevi, IV: 383. Attacapa, IV: 426, 438, 439. III:
Attié,
311. Atuot, III: 332-33, 37 8 Auaca, III: 340-41, 343. Auaghir, III: 117, 125. Auàgila, I: 195 - III:
119,
143-
675.
Aukwe,
III: 647, 648. Aulihan, III 223, 251, 261, 453. Auni, III: 647, 651, 654, 655. :
I:
253,
283,
361, 364, 380, 388, 400, 422, 43i, 453. 459. x - II: 563
- IV:
29.
Australiani,
215, 293, 376, 377. 37 8 3 8 9, 398, 400, 401, 420-24, 442, 454. 457. 46 1 x - II: 313, 317-19, 321, 324, 490, 491, 493 - III: 27, 37, 77, 87 .
IV: 22, 24, 28, Austr alopitecidi, I: 207 - III: io, Austriaci, I: 270
89.
72-75, 128, 22.
-
II:
135,
172-75-
Austro-africana
R.,
I:
372, 424, 425, 536, 565 - III: 81, 98, 106, 420, 443, in. Austro-americana R., IV: 322.
Austro-americani, Austro-asiatici,
Ava,
IV:
1
II
:
:
566.
327,
335,
xi.
I:
203, 210, 215, 217, 222-26,
234, 236, 237, 241, 251-54, 261-62, 265, 272, 274-75, 277, 287, 292, 301, 311-12,
341-42, 347, 351, 358, 363, 367-7°. 381-87, 423, 429, 431, 454, 459, 5 T2 53° 36, 544- 54 8 -
(BaBinga), I: 426, 427, 428 - III: 76, 78, 339, 545. 54 8 549"5 6 > 55 8 560, 562, 581, Vili. Babinga R., I: 403 - III: 548. -
-
Babongo, III: vili. Babua (BaBwa), III: 333, 501, 503. 53*. vili. Bacairì, I: 232, 414, §93 IV: 614, 654, 662, 663, 675. xi. Bachtiari, II: 41$, 441, 442. Bàciua (BàCiua), I: 405, 427 - Ili: 76-75, 547, 557-60, 562, 570, 580, 581, Vili.
Bacongo (Bakongo),
v. Kongo. Bacue, III: 274. Badaga, I: 412 - II: 486, 500. Badawi, v. Beduini. Badditù, III: 223, 228, 235. Badiaranke, III: 309. Badui, II: 646.
Baele, III: 117, 166, 334. Bafia, III: 501, 503, vili. Bafum, III: 362. Bafut, III: 337, 362. Baga, III: 274, 307, 309-10, 322. Bagam, III: 362.
Baggara, III: 333, 389. Baghirmi, III: 332, 336, 341, 343, 352. Bagielli (BaGielli),
554-55. 562,
III:
548,
vm.
Bagiue, III: vili. Bagiuni, III: 261, 268, 269-70.
AVELINE HOLE,
II: 19, 23.
Bagobo,
Avokaia,
332-33,
Bagrimma,
III:
383-84,
381,
Avungura, Awa-Koin, Aymara, 1
III:
III :
379
Vili.
:
369, 675.
212, 245
372-73
- IV: 323
524, 525-27, 540, 639, 687 688, 691. Azebò, III: 180, 240. Azerbaigiani, II 338, 415 :
Azger, Aztechi,
437- 43 8 III: 149.
612
I:
44°.
447
- IV:
339
.
440, 463, 465, 466, 470-75 481-92, 498.
Bagnum,
Bahau, Bahima, Bahnar,
B
419-
Babhan,
460,
Babilonesi, 612.
II: I:
322.
v.
II: v.
Baghirmi.
600.
Hima. 195 - II: 560, 591,
I:
593, 595-
484, 487.
:
Ba'ij, II: 423, 457, 466.
Baimarn, IV: 90. Baining,
I:
Baiot,
III:
429 - IV:
424,
92, 96, 97, 166, in.
100,
309,
317.
Baka, III: 333, 379, 3 8 4.
570,
163,
105,
3 8l
>
3 8 3-
3 8 7III: 548, 555, 560, 562,
576,
vm.
Bako, III: 223, 332-33, 426. Bakom (Kom), III: 362.
487. 451,
III:
II: 631, 633.
Baiga, II
Bakà,
360,
55°.
Babinga
Avari, II: 192, 241, 242, 255, 274. 3 88 435, 437Aveicomà, IV: 655, 656.
435,
17, 21, 106, 124, 126, 168, 180, 197, 198-
,
377, 378, 382, 385, 400, 401, 418, 419, 422, 431, 432, x - II: 563, 616 - IV: 20, 29, 98, 106, 321. Australoidi (Ramo), I: 198,
>
Auasìm, III: 117. Auca, IV: 678, 685, 686. Auen, III: 647, 655. Auetò, IV: 627, 628, 647, 654,
Australiana R.,
1, 11.
I:
,
Auàl, III: 261.
663,
7°>
33 8 56o, 567, 575, 585, v. Austro-melanesiani, IV: 23. Austronesiani, II: 338, 560, 601, v - III: ni - IV: 265, 1.
307,
-
125,
Austr alidi,
J
.
315.
90,
84,
:
18-20,
16,
14,
>
415.
:
:
6,
37"4°. 43, 49-64> 66 io 4> 241, 244, 245, 265, 346,
Atacameni, IV: 527, 562, 681. Atande, III: 585, 586. Atanke, IV: 611. II
559. 565. 579. 5 8 6, 592, 604, 608, 669, 612, 614, 622, 624, 626, 632, 643, 655, 658, 661, 667, 669681, xiv - II 493 - III
704 - IV:
Asùr, II: 483, 484. Ata, II: 633.
Ateibe,
552. 598, 617, 648, 671,
588,
610,
Balante, 3i4-
III:
274,
278,
309,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI IV: 659. Balese, v. Lese.
Balcaua,
Banoni, IV: 92, ni. Bansa, III vili. Bansso, III: 361, 362. Bantoidi, v. Semibantu. Bantu, 1 270, 275, 276, 305, 351. 363. 4 22 4 2 °. 5 28 622, 628 - III: 65, 69, 74, 80, :
Bali (Ba-), III: 361, 362, 501, 502, 518, 520, 529, Vili. Balinesi, II: 334, 600, 620, 622, 648. Ballardong, IV: 55.
:
.
410 - II: 401, 403, 423, 484, 497, 500, 512, v. Baltica R., I: 197, 230, 259, Baiti, I:
264, 460,
380,
384,
x -
411,
84, 131, 141, 144, ig4, igs,
197, 198, 202, 204, 206-09, 213, 215-17, 220, 243, 244,
246, 251, 254, 265, 276, 349. Baltidi, v. Baltica R.
Baluba, v. Luba. Baluga, II: 625, 626. Balzi Rossi, II: 12-14, III:
(O-),
Bambuti (BaMbuti),
I:
231,
251, 347, 348, 404, 426, 427, 76, 77, 520, 544, 547, 548, 549-56, 558-60,
428 - III:
570-71, 574, 577-
564, 566,
579, vili - IV: 94. Bambuti R., I: 385, 403 -
547-48.
Bambutidi,
I:
Bamende,
III:
385. 361, 362.
362.
Bamessi, III: Bamileke, III: 337, 344, 362. Bamum, I: 315 - III: 332, 337. 343, 344- 347. 362-63, 501, 529, in. Banana, III: 347.
360,
Banaro, IV: 90, 112, 133, ni. Banda, I: 404 - III: 332-33, 338, 341, 347, 357, 368-69, 379, III, Vili. Bandem, III: 362. Banen, III: 501, vili.
365,
338, 368, 373.
—
Barabìn, II: 353. Barabra, III: 117, 146,
125,
385. Baradotta, III: 199. Baraituma, III: 241. Barakwengo, III 648. Barambo (A-), III: 338, 341, 345. 347. 532-34Bararetta, III: 221, 241, 242. Barbacoa, IV: 528-29, 553, :
556,
570,
63g.
Barbados, IV: 662. Barbaram, IV: 55, 71. Bare, IV: 611, 614. Bari, I: 195 - III: 333, 376, 379, 38o, 381-82, 384, 407, 4og, 410-11, 416, 417. Bària, I: 341, 638, 639 III: 180, 183, 186, 187, 189,
294,
vili.
Barma Grande,
II:
13,
16.
Baniang, III: 316. Banianghe, III: 344.
Baroi,
Banium,
III
Baniva,
IV:
Basa (Liberia), III: 274. (Camerun), III: 537, vili.
:
305. 611, 614,
Bannock, IV: 383, 413. Banolas, I: 94, 115.
IV: 142. Barua (BaRwa), III: 456. 640.
192, 217,
III:
vili.
BashiLange (-ghe), v. Lange. Basket-M akers, IV: 281, 282, 430, 451, 452, 459. III: 501. Bassari, III: 293, 309,
Bassa,
320.
Basoko, v. Soko. «Bastardi», I: 198, 230, 331, 333, 340, 34 2 -44> 345, 35L 352, 463 - III: 89, 107, 647, 677-78, 692-94.
Basùa 231
BaSwa),
(BaSùa,
-
III:
I:
76.
543, 547, 552-54, 56o, 562, 565, Vili. Basuto, I: 621, 638, 670, 672 - Ili: 639, ix - (v. Sotho).
Batani, II: 441. Batek, II: 610, 611, 627. Bateke, v. Teke. Batetela, v. Tetela. Bati, III: 446, 521. Baticola, IV: 636.
Batonga, v. Tonga. Bàtua (BàTua, BaTwa),
—
Baschi, I: 261, 262, 265, 266, 270, 275, 612 - II: 4-6,
I:
368,
418, 427, 428, 430, 565 - III: 76-75, 96, 108,
453, 454, 489, 547. 55 6 " 6o > 564, 569. 577. 579-8i, 588, 597, Batua R., I: 405, x 86, 93-95, 548, 560. Batussi Sr., I: 412. Batussi, v. Tutsi. Baule, III: 274, 307, 311, 451,
513, 57i. vili.
III:
317,
327-
Baure, IV: 63g, xi. Bauthara, II 479. :
Bavaresi,
295, 300. Barigi, IV: 90.
Bango-Bango,
518,
126,
150,
Barkung, IV: 69, 70. Barma, v. Baghirmi.
III:
Bashi,
53,
4,
1.
II: 320, 600, 619, 622, 631, 632, 634-35, 639-42, 644-47.
>
522.
349,
158-
124-25,
700, 702, 704, 706, 711, 713, 7i5(Asia), II: 482, 560, 565. Barabaig, III: 422.
vili.
III:
121,
56,
160, 1. Baschiri, II:
Bata, III: 332, 335. Batacchi, I: 225, 669, 691 -
Bàngia, III: 333, 369-70,
(Ba-),
48,
Baggara. I: 6$g - III:
v.
Bara (Africa),
200-04, 2IO 381. 392. Bariba, III: 273, 275,
Bangala, v. Ngala. Bangante, III: 362-63.
Bangi
439, 440. 442, 445"53 8 > 54°. 560, 570, 571, 573, 574, 578, 579. 581, 582-645, 646-48, 651, 655, 660, 670, 671, 674, 690, 700, 706, 710, 714, in, x. Bantuide R., Ili: 83. BanyaRuanda, III: 458. Banziri (BaNziri), III: 332,
Baqqara,
536, vili. Bambara, I: 671 - III: 274, 282-83, 285-89, 300. Bambo, III: 514, 597.
III:
106, 108, 221, 222, 244, 251, 261, 264, 267-69, 296, 332-33, 337, 346. 375. 4J6-I9, 433-35.
I ^>,
17, ig.
Bamba
81, 83-86, 90, 91,
441,
II: 49, 51, 52-53,
.
745
Baya, III
1
:
215,
252.
279, 332, 338, 344, 347, 357, 362, 365, 366, 367, 369, III, Vili. :
Baza, v. Cunama. Beaver, IV: 403, vi, xn. Beciuana, v. Cinana. Beduini, I: 261, 271, 630 11 423. 458, 4° 6 457476-80. Bègia, I: 706 - III: 117, 179»
:
81,
197,
184,
210,
185,
240,
190-95, in.
196,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
746 III: 424. Bektasci, II: 428, 447. Bekwi (Bekui), III: 562, vili. Beir,
Belanda,
III:
379.
Bele, III:
vm.
Belgi,
12,
I:
2S4 -
261,
II: 54,
- IH:
262,
270,
125-30, 163-66
-
— — — —
Bellardong,
IV:
Belt-Cave,
Giuk,
II:
315 - III: 47. 423,
(Ba-, Wa-), III: 446-
447, 514, 519, 588-89,
vm,
713,
I:
503,
:
Bhumi,
Bembe
Biafada,
(Wa-), III: Vili. (Wa-), III: 453, 471,
472. I: 666 - IV: 90, 104, 109, 114, 149, 152, in. Bena Kalundwe, III: 514.
Bena-Bena,
— — — —
Kaniola, III: 514, vili. Konji, III: 514. Lulua, III: 495, 514, Vili. Xkoshi, III: 514. Bende (Wa-), III: 453, 466. Bengali, II: 484, 4g8. Beni Agiar, II: 415.
Amer,
I:
638 - III: 180,
183-57, 189, 190, 194, 195, 200, 201. Ghil, III: 116. Hilal,
III:
Lam,
II:
in.
415. Segual, III: 24. Suleim, III: ili.
271, 2js, 491,
276,447
II:
482,
502,
500,
401,
484.
Beothuc, IV: 403, 404, 407,
440 - III:
28, 88, 95,
vi.
119,
124, 125, 152, 153, 174, 188,
276-78, 284, 291. Berberi, I: 32, 230, 276, 445, 550, 607 - II: 1 - III: 72, 73, 105-07, 109-46, 149-5 1. 332,
532,
m.
Beregeber, IV: 90. Berri, v. Pari. I:
223 - III: 223, 241,
333, 380-81, 384, 389-90. III: 527. Besisi, II: 600, 610.
Beni (Ma-),
II: 483, 484, 486, 503. III: 274. I:
212,
216,
223,
318, 361-363, 367, 371, 380, 386-388, 392, 439, 463- 6 5 II: 13, 14, 34, 311, 325, 422, 496 - III: 283, 550.
Bianchi,
I:
194,
291,
284,
3°3-°5. 3io. 3M-J8, 34°. 347- 352, 361-63, 367, 38g, 464, 465, 586, ix - II: 493 - Ili: 82, 83, 88, 89, 125, 299, 5H. 520, 54°- 54 1 621, -
670 - IV: 303,
635, 645,
334- 36o, 376, 409, 415, 436, 448, 452, 453, 501, 512, 615, 621, 654, 659-61, 668, 675, 680, 704, 706, 709, 711-15, 717, 719, 721-23, 725-26,
728-33.
Berabish, III: 116. Berbera Sr., I: 364, 392, 409,
II:
620,
633.
Bideyat, III: 117, 333, 334Bidiogo, III 274, 308, 309, 325. Bidungu, IV: 83. Bieli, IV: 1. Bigongina, IV: 54. :
Bihari,
II: 484. Bilan, II: 631, 633. Bilcula, IV: 380, 382,
384, 399. vi. Bileni, I: 234, 565 - III: 180, 185, 186, 189, ig3, 195, 255. Biloxi, IV: 426, 439.
Bimal, III: 251, 267. Bimanesi, II: 600. Binandele, IV: in. Binbinga, IV: 54, 73, Bindi,
Sr.,
Birmani,
I:
I:
408.
313,
438 -
315,
II: 336, 338, 560, 564, 572, 573» 59i, 595. v. ix.
Bisaia, II: 620, 633, 649. Bisanga (Ma-), III: 527. Bisciari (Bisharin), III: 117,
184-86, 189-93, 255.
Bianca R.,
Bicol,
Birmana
Bisa (Ba-), III:
v.
Bhotia,
501.
Birked (Birghed), III 333, 385. :
715.
483-86,
Vili.
565, 574, Birhor, II:
Birifor, III: 275, 292, 294, 295.
Binava, II: 503.
IX.
Berta,
311.
Beyru, III: 552, 554. Bezanozano, III: 702.
Bemba-Bisa, III: 467.
175.
199.
:
700, 702-07, yog, 710-12, 714. 706,
Binmurra-Bura, IV: 1. Binsa (Ma-), III: vili. Bira (Ba-), III: 510, 518-20,
III
:
II:
:
— — — — —
III:
III:
197.
197. 198.
IV: 555, 611. Betoia, v. Tucano. Betsileo, 1 303, 663 - III
Bhil,
441-43, 447, 484, v. Belunesi, II 600, 62g.
—
199 - III:
I:
Scek Mahmud,
Betié,
III: 365. Bini, III: 275, 313.
199.
Lalish, III:
Mala,
Binga,
199. :
Betsimisaraka, III: 700, 702,
1.
Beltiri, II: 352, 354, 377. Beluci, II: 415, 337,
Bena
III:
Chalila, III
Betoi,
513-
Beli, III: JJJ, 379, 387-88, 389. Bella-Bella, IV: vi. Bella-Coola, v. Bilatla.
Bemba
Bet Cadi,
—
III:
338.
1.
Biti (Ma-), III: 527. Blackfeet, xn, v. Piedi-Neri.
Blamangan, Blao,
II:
II
:
649.
584.
Blood (Kainah), I: 272, 274 - IV: 383, 420. Bo,
III:
538. ni.
Boang,
IV:
Boba ve,
I: 403.
Bobo, III: 275, 286, 293-95, 297, 300.
Bodo,
II: 338, 482, 499, 565,
57 1 Bod-pa, II: 401. -
Bon, III: 332, 338, vm. Bogagim, IV: 90, 124, 134, in. Bogos, I: 638 - III: 195-97, 201, 206. Boiki, II: 202. Boikin, IV: 127.
Boki, III: 332. Bokwi, 111:562. Bole, III: 332. Bolkari, II: 435.
Boloki, III: 522.
Boma Bon,
(Ba-), III:
III:
84,
vm.
96,
254, 264, 265-68, 270. Bonari, IV: 611, 614. Bondei, III: 473. Bondo, III: 600.
Bòngio, III: 341, 347,
Bongo,
I:
216 -
261,
vili.
III:
231, 332-33, 336, 365. 379, 381. 383-84, 387-88. Bongo (Ba-), III: 562. Bon Guralè, III: 266, 267. Bono, III: 312. Bontoc-Igorot, II: 620, 631, 633. 635, 637.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
747
Brahui, II: 415, 440, 442, 447,
Bunda
Bor, III: 333, 37 8 "79Bora (Miragna), IV: 611, 627,
484, 495, v. Brakna, III: 116.
Bundyil, IV:
638, 640, 642, 645. Borana, III: go, 181, 208, 223, 227, 235, 241-45, 264, 423. Boroa, IV: 658. Borodda, III: 243. Bororo (Africa), III: 351.
Brao, II: 560, 584.
Bunum,
Booli,
III:
vili.
—
(America), I: 232, (Sr.) 415 - IV: 323, 646, 662, 663, 667-71, 693, XI. Borosano, III: 704. Borreby, I: 411 - II: 28-31,
403, 95,
R.,
x -
I:
III:
364, 78,
79,
392, 81,
654.
Boscimani, igg,
200, 206, 214-16, 224, 225, 229, 231, 234, 236, 241, 242, 251-53, 270, 275-76, 292, 301,366-68, 377-78, 381-82, 386, 388-8g, 391-92, 395, 404, 425-26, 432, 519, 520, 5^7. 532-33. 537, 542-43. 546. 552, 558, 559, 562, 567. 579, 592, 598, 605, 612, 621, 624, 628, 646, 678, 681, 690 - III: 21, 22, 65,
34-
35-
43.
73.
76,
78-81,
104,
106,
67-69, 8 5.
107,
96,
294,
72,
97.
370,
412-13, 417, 439-4 1 550-5L 618, 621, 639, 642, 646-75, 676-78, 680-81, 691, III, IX. -
Boscimanoidi, III: 43, 86, 93, 104, 114, 443, 600. Boscimano-ottentotta R., I: 33, 380, 392, 424 - III: 36, 86. Boskop, I: 113, 122, 23^ II: 12 - III: 33, 36, 37, 1.
Boskopoide
R.,
Ili:
36,
37,
681. Bosmun, IV: 112. Bosniaci, II: 261-62, 266, 282. Bote, III: 2-4. 585,
653,
Botocudo, I: 214, 215, 368, IV: 302, 323, 452, 553
IV:
I:
vm.
223,
228,
22g,
231, 423II:
40.
271, 275, 407 II: 341. 379, 38i, 387, 38g, 390-91, 411, 532, v. Burishki, v. Bìirushaski.
Bretone Sr., II: 51, 130. Bretoni, II: 50, 162, 1. Bribrì, IV: 511-14, 528. Britannici, I: 461 - II:
40, III: 311, 463. Hill, I: 69, 101, 102,
144-50-
I:
Burkeneggi, III: 416, 435. Buru, II: 640.
Burum,
III:
332.
103, 108, 127, 235, 245, 24g, 253 - III: 23, 37, 40, 46,
Burun, III: 333, 378, 380-81,
50, 92,
Burunghi, III: 440, 442, 453. Burushaski, II: 380, 417, 4M,
Brokpà,
1.
195 - II: 482, ^96,
I:
5°°-
Bromhead's 31,
Site,
III:
29,
389.
384.
484. Busasi, III: 231, 238.
BuShongo,
i-
Brong, III: 311, 317. Brùnn (Brno), I: 118, 119, 170, 236, 249 - II: 12, 13, 16, ig,
47-
III: 37.
III: 495, 511-14, 517. 581. Bussansi, III: 292, 293. Butam, IV: 92, 105.
Butan,
I:
203.
Brussa, III: 311.
Buye
Brùx,
Bviri, III: 333, 379Bwile (Ba-), III: 518.
III: 37. Bua, III: 332, 336, 343, 352. Buaka (Bwaka), III: 332, 338, 499, 5 8l vili.
(Ba-),
III:
518,
vm.
>
IV:
Buandik,
1.
Bubi, III: 332, 537Budu (Wa-, Ma-), III: 460,
Cabardini, II: 435, 436.
565, vili. Buduma, III: 335, 34°-42, 345347, 352. Buende, III: 504, vm. Buggià, III: 521, vili. Bughinesi, II: 620, 645. Bugu, III: 341, 347. Bui (Ba-) III: 515.
Cabbra, III: 223. Cabili, I: 303 - III: jj6, 125,
Builsa,
Caduvei, I: 55T - IV: 312, Caetè, IV: xi.
532,
(
III:
293.
Buin, IV: 96, 134. Bukana, IV: 112, 132, 135-36, in.
Bukidnon,
II: 633. Bukit, II: 631. Bulala, III: 332, 336, 340-42. Bùlgari, I: 270, 478 - II: 5,
56, 192, 251-54, 256, 292,
Buli,
297,
III:
130.
Cachetìo, IV: 6jj, 614. Cacini, I: 195 - II: 341, 354. Caconda, III: 584, ix. Caddo, IV: 410, 413, 426, 430, ^ 438-40, 457, 731, 737-
III:
III: 223, 224. 231, 234-36, 2$8. Cauri, II: 322, 413, 422, 423, 441, 442, 445. 447, 4S2, 4*4, 512, v. R., I: 405, 426, x III: 86, 93. 95. 488, 503 -
Cafra
I:
^),
332.
Bulloni (Bolom), III: 309.
Brahmani,
Bulu, III: 501, 536, Buluwai, IV: 55.
Bullom-Krim,
Cafri di).
210, 37S, 52$, 556, 566, 575, 576, 637, xiv. - II: 441 -111:93, 413- 433. 690.
Cafri,
336.
ni.
Carlini,
(v.
I-
Braasa, III: 115, 117, 122. Bracna, III: 149. 5°°-
III:
Burgundi,
290.
499,
Burgi,
Buriati,
Bulgeda,
II: 487, 488, 498,
Buraka,
Bre, II: 574.
651, 652, 654-56, 699, 700, XI. (Boso), III: 273, 286,
Bozo
R.,
514,
1.
III: 467. II: 631, 633. III: 373.
384 - IV: 323. Brasilo-Gitaranì R., IV: 315. Brasilidi,
497,
195-96, 210, 213,
I: 122, 157,
Bungu,
-
Broken
36, 51, 67, 140, 426.
Boruca, IV: 511. Bosaka, III: vili.
Boscìmana
Brasiliana-orientale 5 22
III:
(Ba-),
III:
309.
vm.
Cafndi, Càgaba,
385 - III: 83. IV: 528, 529, 555.
I:
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
74 8 Cagaian, II 633, 649. Cagiàpa, IV: 553, 556. Cagnari, IV: 553. Cagoro, III: 334. Cahita, IV: 446, 463, 466.
Campa, IV: 614, 616, Camucu, II: 334. Camuki, IV: 93. Camussequere, III: 648. Canachi, IV: 257.
Cascinahua, IV: 63g, 641. Casciubi, II: 5. Cashgariani, II: 396. Cashmiri, I: 195 - II: 482, 484, 500.
Cataba (Catawba), IV: 426,
:
63g.
Cahuapana, IV: 63g.
Canadesi,
Caiabi, IV: xi.
Canamarì, IV: 63g, 641.
Caiamo, IV: xi. Caiapò (Cayapo), I: 370, 452, 581 - IV: 652-654, 658,
Cananei, II: 451. Canarese Sr., I:
662-64,
675,
681, XI.
IV:
627,
635-38,
647, 681, XI. Cakcikel, IV: 464, 465. Calapuia, IV: 383, 386, 390. Calciakì, IV: 527, 557. Caldei, II: 423, 440, 450, 466.
Californiana Sr., IV: 390-92.
I:
414
-
Californiani, I: 454, 519, 533, 628, 659, 678, 690. Calina, IV: 611, 614, 622, 641.
Calinga, II: 631, 633. Calmucchi, I: 212, 258, 259, 271, 275, 454 - II: 4, 53, 56, 192, 323, 380, 381, 388, 390, 391, 435, 436, 532, 1, v. Calusa, IV: 439, 516. Camacàn, IV: 652, 654-56, xi. Camaiurà, IV: 627-28, 634, 662-63, 675. Camanti, III: 180, 183, 189, 205, 206. Camaracoto, IV: 611, 614. Camargo, I: 113 - II: 12.
Camassini, II
354. Cambogiani, I: 195, 271, 634 - II: 338, 586, 593Camciadala Sr., I: 406. :
Camciadali, I, 558, 571, 706 - II: 331, 338, 364-69, 377. v - IV: Carnè, IV: 652. Camerunesi, I: 252 - III:
573, 362,
453. 501,
502. 122, 363, 706 III: 79, 100, 105, 180, 202, 218, 221, 236, 242, 268, 355,
Camiti, I:
5,
416, 440, 443, 454, 457, 463, 469, 489, 495, 678. Camitica R., II: 45 - III: 80, 85, 105, 179, 180, 216, 222,
420, 423, 442, 451, 452, 632. Camito-nilotici, III: 231.
Camito-semiti, 4,
1,
v -
I:
:
309.
-
412
II:
612 - II:
III: 88, in.
Canderma, III
:
374.
Canella (Canela), I: 272 IV: 650, 652, xi. Canoeiros, IV: 627, xi. Canoeros, IV: 693, 695, 698, 700.
Cape Flats, I: - HI: 33. 34.
122, 253, 432 56-38, 91, 93. IV: 652.
Capriecran, Cara, IV: 554. Caraciai,
II: 435, 436, 438, 440, 447. Caragassi, II: 354, 356, 361. Caragià, I: 272, 274, 275 -
IV: 652, 660, 662-67, 664666, 675. Caramanta, I: 272. Caramogiòn, I: 216 - III: 20, 87, 223, 416, 418, 419, 421,
427-30, 435, 453. Carancàhua, IV: 427,438, 43g. Carapotò, IV: xi. Caraque-Esmeralda, IV: 528, 529, 554Careli, I: 270,
276 -
II: 192,
210, 212, 214-16, 231,
Caren, II: 585,
560,
338,
439Catalani, II: 3, 6, 1. Catauisci, IV: 63g, xi.
Catukina, IV: 63g. Caucasica R., I: 360, 370, 478
495-
Cancanai, II: 631, 633.
XI.
Caingang, IV: 652, 655, 656, Cainguà,
1
- II: 437Caucasici, I:
338, 393, 415, 4!6, 427,
4.
434-40, 442, v. Caucasoidi, I: 362, 363, 379, 380, 38g - II: 46 - IV: 23, 304-
Cavahiba, IV: 326, 631, 632, xi.
634.
Cavillon, II: 16. Cavina, IV: 614. Cavisana, IV: 640. Cayubaba, IV: 63g. Cayuga, IV: 427, 434. Cayuse, IV: 386. Cazcàn, IV: 464, 465. Ceceni, II: 338 435, 436-39, 447Cèchi, I: 56,
Cede, Celti,
270, 275 - II: 192, 202-05, 225, 1. III: 354.
I:
573-75,
7,
547, 627 - II:
37. 4°, 45, 55, 121, 182-90, 1.
Celtìberi,
Celtica
1.
612 - II:
276,
II:
Sr.,
60,
56,
5,
6,
67,
121.
II:
60,
46,
129,
380.
Cemehuevi, IV: 383, 389, 515. Cenciu (Chenchu), I: 195 - II:
595-
Carennì, II: 573, 574. Cari, II: 417. Caribi (Cannibi), I: 594, 663,
668 - IV: 338, 516, 517, 519, 520, 610-12, 613-39, 6 4 I 646, 647, 658, 659, 663, 712. >
484, 490, 501, 503. Centralidi, I: 384 - IV: 323. Centro-americana R., I: 365
- IV: 322, 323. Centro-asiatica Sr., 1
-
Caribou-Eaters, IV: 403.
II:
:
408, 437
Carijò,
391, 52g, 532. Centro-sahariani, III: 332-33.
Carijona,
Centro-sudanesi,
IV: 681, xi. IV: 640. Caripuna, IV: 63g, 641. Cariri, IV: 652, xi. Carnishò, IV: 652. Carpatica
Sr.,
I:
411
436. Cascibo, IV: 63g, 641. :
III:
375,
332-33-
Ceramesi, II: 628, 640.
-
II:
53, ig7, 209, 244, 246, 250, 254. 265. Carriers (Takulli), IV: 382, vi. Cartaginesi, II: 5 - III: 11.
Cartveli, II
323,
Ceremissi, I: 271, 275, 276 II: 4, 212, 213, 231-34, 1. Cerokesi (Cherokee), IV: 322, 426, 428, 430, 434, 438-39, 733, 737, xii.
Ceuàce-Kenk, IV: 680. Cevennate 129.
Sr., 1
:
364 - II
:
501,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Cena, III: 587, 591. Chalcha, II: 381, 386, 390, v. Chamorro, IV: 188, 189, 255. ^57-
Chancelade,
I: 117, 121, 170, 10-, 214, 235, 236, 249, 253, 442 - II: 14-16, 19, 22.
Chepara (Cepara), IV:
68,
Chepo, IV: 508. Cherokee, v. Ceronesi. Chevsuri, I: 639 - II: 436,
1.
718.
Cickasò (Chickasaw), IV: 426, 435,
439-
Cheyenne,
IV
v.
Cìbcia (Chibcha), I: 245, 612, - IV: 338, 339, 502, 503, 5i3. 527-31. 536, 538. 452. 544-52, 572, 611, 626, 639, 646. Cicci, II: 247, 251. Cichitiana R., IV: 315. Cicimechi (Chichimeco), IV:
Sceienne.
439, Cikito
727, XII. (Chiquito),
646.
Cikiyami
(Chiki-),
Chickasaw, v. Cickasò. Chinook, v. Cinùk. Chipewyan, v. Cipewàian. Chipongwe, v. Ciponghe. Chocktaw, v. Cioktaw. Chorasmii, II: 382. Chu-cu-tien, v. Ciu-cu-tien. Ciachensi, IV: 650, 657, 671,
Cikunda
(-du),
Chigio,
673,
:
676.
641.
Ciado-Camiti, III: 75, 332-33. Ciaga (Wa-), v. Giaga (Wa-). Ciahàr, 1 408 - II 381, 390, :
:
411, 440, v. Ciakosi, III: 311. II:
338,
560,
592-93.
IV: 681.
III:
600, IX. Cilcotin (Chilcotin),
586-87,
IV: 382,
403, 423, vi. Cilkat (Chilkat), IV: 379, vi. Cilote, IV: 681. Cilula (Chilula), IV: 389.
Cimacum
(Chimakum),
IV:
384Cimarròn (Chim-),
IV: 295. Cimila (Chim-), IV: 611. Cin (Chin), II: 560, 565, 568, 570,
(Chamacoco) I: 201, 204, 36Q, 452, 627 IV: 312, 672, 674, xi. Ciamar, II: 487, 516. Ciamba, III: 332, 337, 360, ,
362.
Ciambu, II: 497, 500. Ciana (Chanà), IV: 681. Cianabal (Chanabal), IV: 464, 465Cianca, IV: 599. Ciandìr, II 400. Ciane (Chané), IV: 627, 672, :
XI.
Ciàng, II: 568. Ciango (Chango), IV: 528, 575, 651, 693, 698. Ciang-pà (Chang-), II: 402405, 41 1, 484. Ciapacura (Chap-), IV: 639, xi Ciapanechi (Chap-), IV: 464, 465Ciara, II: 231. Ciariguriqua, III:
Cinbòk Cinbòn
677-78.
I:
271,
(Chinbon),
II:
438,
Ciokwe
439, 458, 737, XII. (Ba-, Chokwe, Quioco),
III: 511, 584, 586, 593, 600, 601-02, 606, III, Vili, IX.
IV: 464, 465, 496. Ciolona (Cholona), IV: 639. Ciòn (Cionec: Chon, Chonec), IV: 678-79. Ciong, II: §60, 590. Ciòl,
Cion-kia, II: 577. Ciono (Chono), IV: 651, 681, 693, 698. Ciontakiro (Chon-), IV: 639. Ciontàl (Chon-), IV: 463, 465, 47i, 473Ciopi (Ba-), III: 586, 642, ix. Ciorote (Chorote), I: 195, 452
- IV: 671, 672, 675,
:
698 - IV: 192, 252, 259-62, II:
xi.
Cioroteghi (Chorot-), IV: 466, 502, 503, 508, 510, 529, 551. Ciortì (Chor-), IV: 464, 46 5, 496. Cipaia (Chipaya), IV: 526, 575, 687, 688, 690, 691, 693.
(Chipewyan)
406-07,
403, 43.
566.
540, 550, 612, 678 - II: 332, 336, 338. 34i, 379, 383. 398, 5 2I "45> 546-47. 549, 555-56. 560, 577-78, 582, 594, 598, 623, 633, v, vi - III: 474,
— —533-
27$.
411,
,
423,
Ciponghe (Chipongwe),
(Chin-), II: 566.
265, 712. meridionali,
III:
Ciokossi,
Cioktaw (Chocktaw), IV: 426,
Cipewàian
621.
9, 27, 87, 109, 193-95, 200, 202, 228, 236, 251-52, 261-62, 265, 271, 274, 275, 277, 282, 287, 293, 305, 307, 311. 3i3. 315-16, 333, 341, 342, 345-47. 35i. 362, 408,
$29,
532,
IV
:
vi.
III:
1.
Cipongu (Wa-), III: ix. Cippèwa (Chippewa), 736, - (v. Ogibi
xn
Circassi, II: 338, ^35-440, 447.
Circeo,
1 95, 96, 97-100, 105, 108, 109, 115, 152, 235, 249, 668.
Ciri,
:
IV: 93.
Ciricahua (Chir-), IV: 446. Ciriguani (Chirig-), I: 195, 209 - IV: 627, 628, 630, 647, 672, 673, 675, XI. Ciripà (Chi-), I\ 627, 636, xi. Ciripò (Chi-), IV: 511. Citimàcia (Chitimàcha), IV: :
426, 439-
settentrionali, I:
436 -
II:
Citrali, II: 415, 426, 482, 484.
53^. 533. 535. 539. 54-7 Cingali (Chingali), IV: 73, 1. Cingiri (MaCiNgiri), III: 587.
Ciuabo (A ), III: 587, 591, ix. Ciuana (Be-, BaChuana), I: 621 - III: 620, 623, 633,
Cing-pò
638, 639-42, 646-47, III, IX. Ciuciure (Chuchure), IV: §03,
-
Cinùk
(Ching-),
(Chinook),
II: I:
566.
376
IV: 383, 386, 387, 390, Ciociò
Ciarrua (Charrua), IV: 681. Ciastacosta (Chasta-), IV: 383.
571,
Cinantechi (Chinan-) - IV: 465, 470, 471.
Cinesi, 1
595-
Ciamacoco
673,
63$,
383,
Ciacobo (Chacobo), IV: 639,
Ciàm,
IV:
672, XI.
749
(Chochó),
I:
-
xii.
232
-
IV: 464, 465. Ciocò (Chocó), I: 232 - IV: 503-507, 512, 515, 529, 555 ,
557-
—
5". Ciu-cu-tien (Chu-),
I: 50, 84,
146-47, 235-37, 249, 250, 409, 440-41, 457 - II: 309, 312-14, 375, 563 - IV: 298. 123,
144,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
750 Ciuka, III: 433, 477, 485. Ciukci, I: 201, 236, 313, 436, 437- 454, 531. 558, 559, 567. 574, 589, 390, 391, 600, 608, 611, 621 - II: 325, 331, 338,
362, 364-69, 374, 377- 535, v - IV: 221, 436, vi.
Ciumàsh (Chumash), IV: 389.
383,
395-
Cium, II: 584. Ciùtia, II: 482. Ciuvanci, II: 362, 364. Ciuvasci, II: 4, 192, 217, Clementi, II 290.
1.
:
Clichv,
IV:
427,
439,
IV:
611,
463-64.
446,
Cobeua,
I:
-
33 7
613, 641, 658, 659.
Cocama, IV: 627, 640. Cocimi
383,
463.
446,
Coconuco, IV: 52S, 329, 553,
viarci).
Cohuna, io,
11,
Coibali,
253 - IV:
I: 249,
545Cuicatechi,
Colombiana
II:
li.,
COLONGULAC, IV:
641, 647, 676-78, 680, 690. Coreani, I: 261, 271, 273, 437 II:
336, 338, 379, 380, 53^-36, 545-47» v " IV: 265. Coriachi (Coriaki), I: 201, 600, 663 - II: 331, 338, 362-66, 53o,
369,
Sr.,
Cohimbidi,
I:
I:
374-
IV: 386. Coroados, IV:
v -
377,
652,
654-56,
662, XI.
452 - IV: xi.
I:
Cosacchi,
22S-230,
II:
358,
Costiera R., v. Straìidloopers. Coto, IV: 508. 354.
414, 45S, x.
458
-
IV: 321, 323, 325, 328, 329,
529,
Cullo,
III:
231.
Cumandini, II: 341, 354. Cumanagoto, IV: 611. dimani, II: 244, 245, 252. Cumbi, I: 192. Cumbra, III: 343. Cumucchi (Kumyk), II: 435, 447198, 630, 638 - IV:
I:
503-507, 510, 513, 515, 72^, I: 341, 582, 638,
180,
183,
200-04,
211, 241, 332-33, 381, 390, 392. in. Curdi, II: 322, 337, 413, 425, 432, 435- 437, 438, 440-44,
Curtalini, II
IV: 652, xi.
Curungà,
Creoli, III: 696.
:
I:
4^4,
435.
453 - IV: 638,
XI.
659,
276 -
639
187-89,
Curg,
Cree, v. Cri. Creek, v. Crik.
Crengè,
528,
447, 458, 467- 47°, V. I: 233 - II: ^22, 495, 497, 499, 500. Curini, II: 433, 437.
Crahò, IV: 652, 633, xi. Crau, II: 360.
13.
414,
382,
508,
IV: 464, 465. Cuicuru (-re), IV: 663, xi. Cujuna, IV: 639. Culino, IV: 639.
Cunama, - Ili:
Costano, IV: 383, 389.
II:
IV:
436,
438.
393,
:
Cueva,
Cuna,
Corsi, II: 58.
383.
354.
Colorados, IV: 553, 556. Colosci, v. TUnghit.
Columbica
122 -III:
I:
Cowiciam (-cham), IV:
354.
Kwanyama.
v.
Coranna (Korana),
Cotti,
20.
16,
II:
g,
:
Cuaiegu (Kwayegu), III: 224. Cuaiquere, IV: 553, 556. Cuccia, III: 231. Cudù, III 640.
Coropò,
611.
Cocopa, IV: 383, 396. Coeur-D'Alène, IV: 383, xn. Cóglia, IV: 525, 527, 529, 536, 592, 602, 687-88 - (v. Av-
421-23, 731, XII. Cru, 1 640.
Cuanhama,
Sr., Ili: 88, 125.
368,
IV:
(Cochimi),
396,
Copta
Cromagnoniami, I: 207, 214, 249 - II: 26 - III: i-,. Crow, IV: 410, 414, 415, 418,
Copti, III: 126, 144. Cora, IV: 463, 465, 466, 468, 538.
-
107.
I:
Coahuiltechi,
Congolesi, I: 372, 3/8, 619 III: 342, 392, 412, 413, 494, 496, 498, 499, 509, 529. Conibo, IV: 639, 641. Conso, III: 223, 228, 229, 231, 219-241, 423, 479. Conta, III: 231.
Curupitè, IV: 652. Cusa, IV: 383, 386, 390.
335, 344, 376, 387Coma, III: 223, 241, 333, 380, 383, 384. 389-91, 393Comanci (Comanche), IV: 410,
Cretesi,
413, 430-31, 439. 446, 73L 737Combe Capelle, I: 117, 118119, 207, 214, 249, 376, 398, 440, 442, 440, 455 - II: 13-17, 19, 22, 46 - III: 27.
736. Crik (Creek),
Cusciti, III: 97, 107, 108, 117, 180, 204, 220, 223, 238, 333. 471, in.
737, xii. Crisciana, IV:
Cutashò, IV: 655. Cutzo-Valacchi, II: 246.
Comecingon (Comechin-), IV:
Croati,
681.
Comoriani, III: 700, 703. Comox, IV: 382, 383. Concio (Concho), IV: 446, 464.
Conestoga,
v.
Susquehanìia.
Confins, IV: 276, 287, 296, 297,
301.
II:
271,
275,
III: 68. Cri (Cree), I: 621 - IV: 376, 403-07, 408, 413. 415, 42-, I: 414, 624 IV: 426, 42S, 439, 440, 458,
Croatan, 247, 263,
232, 265,
254-56, 267, 1.
Cro-Magnon, 120,
123,
253,
377
13,
611.
IV: 737. I: 411 - II:
',
14,
16,
I:
20:
4°9, 17,
34, 48, 141, 267, 25, 123-
5,
Cusabo, IV: 439.
Citscitica
231-32.
56,
118,
Daci,
235,
249,
Dacota
19,
III:
258-60,
117,
44 2
R.,
22,
n
:
33,
562 - III:
II:
248.
e Dacota
R., I: 414, 457, 664, x - IV: 404. 410, 412-15, 421, 428, 437, vii Danng, III: 284. Dafla, II: 360, 565, 594.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Dagari
(Dagaba), III: 275, 294, 300, 301. Dagera, III 332. Dagio, III: 333, 336, 376, 385. Dagomba, III: 292, 317. 292,
:
Dahi,
382.
II:
Dahimela, III: 216. Daiacchi (Daiak), I: 583, 658, 659, 667 - II: 322, 600, 618, 620, 630-652, 635, 636, 642, 644, 645, v. Dairi, II: 631. Daka, III: 337. Dakama, III: 467.
Dalebura, IV: 52. Dalica Sr., I: 393, 399, 409
-
II: 44, 49, 144II: 258, 260,
Dàlmati,
Dema, III: Dembo, III:
Divambe,
Dembo
Dodos
587. 378. (Ba-), III:
501, 503, 602, Vili. Denca, I: 2og, 395, 405, 545 -III: 333, 376, 378, 381-82, 600,
393-94. 396, 400-403, 405, 409, in. Dendi, III: 291. Denè, v. Athabasca. Dengese (Denghese), III: 514. Denkera, III: 312. Dervisci, III: 191, 197, 280. 384.
Desana, IV: 640, 641.
Dia (Wa-), Diabe,
Diaghiti,
(Tdama), III: 426. 621
-
III:
96,
601, 642, 647, 677, 681, 684, 691, 692-94, IX. Damergu, III: 332.
Damoheita, III 180. Dan, III: 274, 311, 327, 329, Danàchili, 1 546 - III 179-81, :
241,
230,
1
-
3,
139-44,
5,
III: 447. III: 223,
Darasa,
270 179-82,
227,
230,
240, 479.
Dardi, II: 401, 403, 423, 447, 482,
484, 496, 512, v.
510,
497,
500,
Dar
es-Soltan, III: 27. Dargua, II: 435, 437. Daròd, III: 250, 251, 261, 270.
12.
III: vili.
III:
311.
IV: 339, 524, 527,
Dida, III: 274, 307. Didinga, III: 332-33, 336, 380, 424, 426.
Dido (Africa),
—
I: 618 - IV: 54, 57, 65, 69, 74, 78, 1. Dighil, III: 230, 250-52, 259,
261.
Digo, III: 453, 477, 479. Digodia, III: 223, 251, 261. Digori, II: 435. Dima, III: 267.
I:
174.
200 - III: 171,
175III: 261.
Daùd, Daudai,
IV: in.
264-66,
Dinga
II:
357, 441. III 223.
Dauro, Daza, v. Dasa. Deforo, III
Degha,
Dioi,
293.
DeirTasa, III
:
47,50, 112, 113.
Delaware, IV: 376, 427, 458, I:
402 - IV: 90,
J47-150,
in.
341. 614. III: 379, 421.
II
Dong-thuoc,
:
II: 563.
223, 266, 416, 418-19, 422, 438-43, 451, 453, 458. Dorsa, III: 117. 96,
Dosadh, Dravidi 291,
II:
487.
(-a),
I: 275, 276, 287,
-
691
376,
II:
415, 483, 485. v - III: 697.
339, 603,
364, 447 485, 495-96,
I:
322,
319,
497, 503Dregovici, II:
335, 592,
198.
Dru-pà, II: 404. Drusi, II 413, 458, 466, 468-69. Duala, I: 660 - III: 501, 503, :
vili.
537,
Dube, III: 223, 261, 264. Duca, III: 27^.
Dumè,
133,
208,
254,
276, 425. III: 514, vili.
Denca.
II: 424, 454, 466. (A-), III: 501, 536, vili.
III: 223, 438.
Duret, III: 266, 267, 268. Durrani, II: 441.
Durru, III: 332, 337, 358-60.
Duruma, Dusun,
III:
II:
477. 600, 631, 636.
Dvoiedani, II
:
354.
D'zem, III: 499, vili. D'zimu, v. Nzimit.
II:
Diprothomo Dir,
III:
platensis,
250,
Dire Daua,
732.
Dem,
v.
:
Domponesi, Dongotono,
560, 577, 581. Diola, III: 274, 309, 314. Dionyioro, III: 223.
275.
:
274,
(Ba-),
Dinka,
:
78,
42,
Dolgani, II
Duma
:
II:
vi.
Dok, III: 333, 378. Doko, III: vili. Dolbahanta, III: 251, 261.
II:
242, 246, 250, 251, 255, 263, 264, 266, 267, 425. Dinàrici, 1 293, 326, 377, 384
-
Dogrib, IV: 403,
283,
-
411
135,
I:
289,
290, 294-97, ni.
:
43. 48, 50. 53. 69, 84,
Dauada,
223,
Dulaim,
Dasa, III: 117, 150, 165, 332, in.
III:
Ducagini, II: 268. Dui-Menia, III 116.
299,
380,
(Dodotho),
333, 4 X 9, 421, 428. Doe, III: 473, 475. Dogon, III: 273, 275,
II:
Dieri,
306,
279.
:
22J.
Dvavidiana R.,
III: 275.
Dimasa, II: 565. Dime, 223. Dinàrica R. o Sr.,
III
III:
Donyiro, III: 332-33, 43°Dorasca, IV: 502, 303, 508-09. Dori, II: 270, 273 - III: 115. Dorobo (An-j, I: 558 - III:
Darvasi, II: 399, 411, 426.
Dauri,
-
(Asia), II: 435, 437. Diegueflo, IV: 396.
255-
Dàncali, v. Danàchili. Danesi, I: 261, 262, II:
435
557. 558, 560, 562-64, 603, 681. Diamate, III: 307, 308. Dibo, III: 332, 336.
:
:
216-19,
188-89,
I:
620.
614-15,
II:
Dama
I:
R.,
Deiiteromalese
Dalofàtica R., II: 44.
Dàmara,
Docò,
Devon Downs, IV: 291.
751
100,
Diria,
I:
270. III: 23,
IV: 502, 503.
Diula, III f 282-84, 286.
125,
50,
1.
Ebole, III: 522. Ebraica Sr., I: 306,
441
-
II; 127, 419, 424, 427, 457,
459.
461-65.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
752 Ebrei, I:
4,
258, 259, 291,
5,
305-06, 307, 309, 319, 350, 358, 440, 444, 445, 461, 462, 648, 706 - II: 5, 54, 56, 337. 35i, 398, 4 22 4 2 5, 43i. 432, 436, 438, 450-53, 457, 459-66, 507 - III: 106-07, 608 - IV: 108. >
Ecoi,
Ekoi.
v.
Edo, III: 275, 304, 313, 318, 332.
321, 327, Efè, I: 28g, 349, 403 - III: 547, 54 8 552-54. 560, 565, ,
572, 576, VIII. Efik, III: 313, 332, 538. Egap, III: 344. I:
5,
4,
216,
261,
270, 275, 276, 557, 610, 658, 663 - II: 450, 456, 464 III: 68, 97, 115, 122, 132, 144-46, 180, 361, 541. Ehringsdorf, I: 94-96, 100,
Eivo, IV: in. Ekari, IV: 90, 100, 102, 104, 105, 150, in. Eket, III: 313.
332. III:
522, 581, Elai, III: 251, 264. Eleuti, II: 390. Elgumi, III: 416, 421.
vili.
Eliab, III: 332-33, 37 8 Elimi, II: 58. Eliri, III: 381, 384-85. Elleni, II: 270, 271. Elmenteita, I: 122, 237, 412 - Ili: 30-32, 79, 1. Elmolo, III: 435. -
Eltuken, III: 418, 422, 453.
Embu,
III: 453, 477. Emerillon, IV: 627.
IV:
IV: 611. Endo, III: 422. Enga, IV, IV: 90, 100, 149-56, ni.
623,
566 - II: 620,
I:
624,
642.
Eniamusi, III: 418. Enimagà, IV: 672.
Enyong,
III:
:
:
I: 88, 162-63, J 95» 206, 209, 214, 215, 219, 220, 223, 228, 233, 234, 236, 244, 2 5 I "53. 261-62, 265, 272, 274, 275, 283, 291, 301, 313, 34 8 350-5 1 358-6o, 367-69, >
-
377, 382, 388, 398, 407, 441, 456, 521, 530-31, 558. 572-73. 575-76, 589, 590-gi, 593, 600,
438, 542, 582, 608,
613, 6/9, 621, 626, 628, 656,
659,
671,
706,
709 -
314, 339, 362, 364, 365. 369, 37°. v - IV: 335. 352, 357- 6 7» 379. 389, 407. 16,
409, 443, 453, 457, 734, I: 214, 365, 380, 382, 384, 398, 407, 418, 436, 438, 443, IV: 320, 322, 323, 325,
Eschimidi,
737. 374, 408,
x 328,
353, 354-57» 376, 4°4Eshira, III: 534. Esmeralda, IV: 553, 626. Eso, III: 362. Esselen, IV: 383. Estoni, I: 212, 261, 262, 270 - II: 192, 211, 212, 215, 233,
237,
I:
114.
184,
454-
227, 418, 423, 489. 680, 704, 706-07 - IV: 319. Eton, III: soi, 503, 536, vili. Etruschi, II: 58-60, 67, 68,
100 - IV: 498. Euahlayi, IV: 54, 57, 85, 1. Euràntropo, 1 81, 84, 89-90, :
127. III: 107-08, 677,
1
-
697 - IV:
243-44, 252-54, 256, 259, 261-262, 265, 353, 702-06, 710-14. Europidi, I: 16, 109, 197-98, 200, 217, 220, 223-26, 251253, 261, 263, 265, 270-71, 275, 277, 282-86, 299, 309, 310, 317-19, 377-78, 382-84, 398, 409, 410, 420, 439-43, 460, x - II: 13, 22, 24, 29,
41-46, 53. 77. 79, 243, 314, 321,23, 332, 425, 495-98, 500, 593, in, iv - III: 88, 89, 107, 112. Europoidi (Ramo), I: 198, 2x5, 282, 313, 374, 377, 378, 392, 408, 410, 416, 426, 429,
439-43» II:
450,
445,
13,
-
461
22, 24, 46, 311,
15,
316, 319, 324-25, 374, 396397, 491, 495-97. 59o, 595, 602, 623 - III: 25, 37, 76, 79,
87-89, 93-95-
ii9. 445.
678 - IV: 21, 23, 304. Evenki, v. Tungusi.
Ewaku, III: 522. Ewe, III: 275, 307, 312-15, 3I7-27-
Ewondo, Eyasi, 23,
III:
46,
501.
101,
I:
92,
-
103
III:
1.
1.
(v. Slave).
Etiopi, III: 45, 115, 542. I: 340, 360, 364, 388, 392, 412, 446-48, 479. II: 459 - III: 32, 89-91, 95, 100, 114, 126, 179, 182-
x-
189, 227, 228, 230, 231, 250, 266-68, 299, 418, 486, 521, 621. Etiopidi, I: 4, 304, 340, 368, 383, 385, 412, 413, 445, 446,
x -
313.
Eoantkropus Dawsoni,
II:
315. 400. Erzegovesi, II 261, 262, 265, 266, 280, 282, 290. Eschimese R., v. Eschimidi. Ersari, II
166,
427,
Europei, II: 1-10, 54-56,
195-200.
Ero-el-Ahmar,
Etiopica R.,
515.
Encabellados,
Enganesi,
363,
:
Età, v. A età. Etciaottine, IV: vi Ethaga, III: 481.
El-Zuttiyet, I: 103. Emberre, v. Mbeve.
Emperà,
1
,
436, 445, 446, 448, 452, 454, 456, 540 - II: 23, 46, 315317, 319, 464, 558, 592, 615 - Ili: 82, 89, 705. Erie, IV: 427, 434. Eritrei, I: 304 - III: 194,
II:
(Ecoi), I: 315, 591 III: 306-08, 313, 316, 318,
321,
Re
400405, 417, 420, 429-31, 434-
657,
Ekoi
Ekonda,
:
Eschimesi,
Egbo, III: 321, 322. Egiziani,
Epeta, III 223, 424, 426. Equatoriali
II: 464,
493 - III: 32,
79, 87, 89-91, 95, 125, 161,
Fagelu, III: 379, 383, 421. Faid, III: 117.
IV:
Fakfak,
ni.
180, 183, 188608. Fatica R., 1 319 - II 44, 144. Fanciulli (Grotta dei), I: Falascia,
190,
III:
206,
:
116 - II:
:
13,
14,
17.
16,
Faneràntropi, 1 70, 100, 107115, 117-26, 130, 207, 235, :
236, 250, III: 92.
398 - II:
n
-
5
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Fang (Pangwe), 500,
446,
669 - III:
I:
524, 534, 536, 57o, ni, vili.
537. 545, Fanti, III: 275, 311, 321. Farsalioti, II: 284. II:
Fejli,
Fellata,
Fox, IV: 431, 432, 736, >
- III: 279, 1 - IV: 704-05.
441. v. Fulbe.
Franchi, Frigi,
322. Fenici,
Frisoni,
610 - II: 5, 450, 451, 453 - HI: 131, 132. Fenno-nordica R., II: 44,
II
II:
Felup, III: 274, 278, 307-09, I:
xii.
Francesi, I: 261, 262, 265, 270, 460 - II: 275. 3°9, 3 IO 3, 6, 54, 55, 125-30, 160-66, 447,
696
417. 168, 169. III: 117, 119,
Gallesi,
II:
Fuacher,
Galla, I: 566, 663, 667 - III: 179-82, 191, 193, 206, 216, 221-24, 226-28, 230-32, 235, 238, 240-50, 261, 262, 264, 265, 269, 270, 333, 391, 416,
417, 423, 434, 451-54, 477, 479, 483, 630, 706, in - IV: 54°-
40.
:
753
125.
188,
II:
I: 384, 415, 458 IV: 321, 323, 327, 328, 329,
Galley-hill, Galoa,
Feramin, IV: 90.
335, 342, 346, 523, 554. 652653, 658, 662, 692, 693, 695
Fezzanesi, III: 150, 156, 172,
696-97.
207.
Fuegidi,
III:
Finlandesi, II: 42, 214-16, 220,
Fulanke,
Gànovce,
235-37, 1. Finni, I: 198, 261, 262, 270,
Fulbe
28,
223-25, 253-54,
255-
Fiamminghi, Filippini,
II
:
56, 128, 163, 1. 277 - II:
265,
603 - IV:
335, Filistei,
Fingu
I:
II:
(-0),
192,
262.
450, 453. III: 623, ix.
275, 360, 363, 501, 582, 59J II: 5, 7, 53, 55, 56, 139141, 192, 193, 196, 206, 211-
-
216, 231-37, 348, 388. Finnica Sr., I: 383, 393, 399, 4°9, 439 - II: 4, 44, 6 5> 144, 216. Fiome (Wa-), III: 422, 442, 453, 47i. Fiote, III: vili.
Fipa (Wa-), III: 453, 467. Fish Hoek, I: 122, 235, 253, 403, 432 - III: 21, 33-38, 50,
1.
Fi-tong-luang, II: 582. Flatheads, I: 272, 274 - IV: 384Florinesi, II: 620, 649.
Florisbad, III:
33,
34,
37,
50,
Fontèchevade, 114-16,
127,
I:
III:
333,
112-13,
Formosani, II: Fosna, II: 19. 48
BlASL'TTI, IV.
74,
91,
87,
274-77, 278-82, 283, 285, 293, 294, 297-99, 301, 308, 312, 332, 335, 337, 342, 347, 348-49. 35i, 362, 459, OI ni. Fung (Fungi), III: 180, 389. >
Furu
(Ba-, APfuru), III: 535,
vili.
Futanke, III: 279.
380-81.
652, 655, xi. III: 335. Gaminum, III: 647, 677. Gamò, III: 223, 225, 231, 232, 234, 460. Ganagana, III: 336.
Ganda
(Ba-),
III:
456, 4 6 °, 489. III: 647.
455, 488,
Ganìn,
I:
Garadyari,
55,
71,
79.
Gardullo, III: 228. Garia, IV: 91, in. Garo, I: 691 - II: 499, 560, 565, 567-7 1 59iGarwali, II: 482. Gashgai, v. Kaskai. Gaucios, 1 530. ,
:
Gbaya
III:
310.
III:
275,
v.
Baya.
Ga-Adangme,
Gbea
III: 304, 312, 314, 319, 320. Gabibi, III: 291. Gabrielino, IV: 383, 389. Gaeli, II: 1 (tav.).
Gagauz, II: 217. Gagu, III: 274, 306-308, 311,
Gaio, II: 600. 631, 532, 639, 640. Gaktai, IV: 92. :
:
261. 115, 127.
332,
336.
(Kreg), III: 379.
Gbe, III: 274.
101,
453, 464,
95, 115.
IV:
Ga, III: 275, 317, 320, 327.
I:
446,
4 6 2,
Garamanti, III: 115, 116, 122.
Gbaya,
Galilea,
121 - III:
Gamergu,
Gbari,
417. Galcia, II 399. Galgiàl, III: 251, Galibi, v. Caìiìia.
I:
IV:
Gamella,
Gbande,
Galati, II
249. 376, 338.
III:
Gaikauan, III: 647.
Fontezuelas, IV: 276, 302. For,
(Fui),
279.
:
3i7-
92-93, 1. Fogorotto, III: 199. Foi, IV: 659. Fon, III: 307. 38,
III
.
5°, iIII: 60 1.
Gambo,
- IV:
III: 37
vili.
Gamble's Cave,
R., v. Fuegidi. Fuegini, I: 17, 76, 210, 214, 215, 224, 234, 236, 241, 272, 286, 291, 292, 368-69, 371, 398, 419, 434- 453-54- 530, 532-34, 536, 542-43. 546, 548, 561, 566, 568, 595, 597, 617, 655, 662, 670, 675, 690, xiv - III: 547 - IV: 650, 657, 693-700, 695, 698. Fulani, v. Fulbe.
Figiani, I: 261, 262, 265, 647
150,
107 - II:
I: 60,
47 -
12, 22, 34,
29-32,
Fuegina
173-75-
Fia (Ba-), III: 5 37Figiana Sr., IV: 29.
148,
48,
1.
(Ma-), III: vili. v. Bofi. Gbunde, III: 311.
Gbofi,
Gè, I: 527, 534, 536, 612 IV: 610, 614, 642, 646, 6506 52, 654, 656, 657, 662.
Gebel Fartas,
III:
in.
Geicò, IV: 652, xi. Georgiana Sr., I: 411 - II: 51, 322, 324, 434, 437Georgiani, I: 271, 275, 276 II: 338, 435, 436, 447Genoa, III: 117, 153, 275. 291, 300.
Germani,
I:
7,
501,
582
II: 3, 5. 7, 37, 4°, 55. 139, 196, 203, 442, 1.
-
t28,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
754 Gesera (Ba-), III: 562. Gè-Tapuya, IV: 337, 654, 676. Ghebri, II: 447. Ghedabursi, III: 261. Gheghi, II: 270. Gheia (Wa-), I: 547 -
423, 150,
III:
426. 90, 100, 102, 112, in.
151-56,
Ghènena-Kene,
IV:
680-82,
686.
Ghenya
(Wa-), III: 518, 519,
Vili.
Ghere,
558,
603,
338,
358,
Ghiryama, III: 447. Ghìvaro (Jivaro), I: 212, 565 - IV: 553, 578, 580, 639, 641, 644-46. Giacobiti, II: 466.
Wa-),
III: 417, 453, 477-79Gialin, III: 180.
I: 195, - III: 376, 422, 423, 453, 460, 486. Giam-Giam, III: 97, 223, 229,
323.
247.
552 - III: 223, 235, 236, 238. R., I: 351 - II:
I:
Giapponese
531-34-
Giapponesi,
I:
209,
215,
228, 251, 261, 262, 265, 271, 274, 275, 277, 305, 307, 311, 312, 313, 315, 316-17, 345, 437- 55o. 557 - II: 336,
527-29, 532-36, 547-54,555-57- 621, v- IV: 192, 255. 257, 265, 712. Giara, III: 332, 337. Giarai, II 560, 584-86. 370,
380,
:
Giarava, III: 337. Giàrua (Jarawa), II: 560, 604,
667,
I:
127,
Giolof,
III:
IV: 498.
274.
Gio-Paluo, v. Paino. Giucùn, III: 332, 337,
342,
358.
Giye
4 l8 -i9,
(Jie), III: 333, 421, 427, 429-30.
Gnanji, IV: 54, 76. Goa, IV: 1 (tav.i. Goachiro, IV: 611, 614, 623, 646.
Goala, II: 487. Goaribari, IV: 90, 107-09. Gobauìn, III: 260, 261,267, 270. Gobu, III: 338, vni. Gocebè, v. Juruki. Gofa,
III:
Gogò
(Wa-),
231. III:
47L
121,
417,
440,
107,
112,
125,
132,
in.
Gola, III 274, 314. Goldi, II: 357-59 - IV: 386. Goliath, I: 423 - IV: 91, :
94-97, 109,
Gombe, Gomen,
116,
117, in.
506.
493.
494-
I:
402 -
II: 491,
Gonga, III: 223, 231, 232, 234, 236,
IV: XI.
326,
664,
665,
Gros-Ventres, xn - (v. Atsina). Grusi (Grusini), I: 276 - II: 436. Guacicile, IV: 464, 465. Guagiagiara, IV: 627, xi. Guahibo, IV: 611, 641.
Guaicurù, IV: 672. Guaimi, IV: 50J, 504, 513-15, 528,
529.
Guaitaca, IV: xi. Guanà, IV: 614, xi. Guanci, I: 213, 236 109, 116,
123,
610, 611, 612, 627-28, 631, 634-36, 647, 681, 711, 720,
Guaraiìoca, IV: 672.
Guarauno, IV: 611. Guarayo, IV: 627, 639, xi. Guatò, IV: 672, xi. Guatuso, IV: 502, 50J, 511-14, 528,
529XI.
Guayanà, IV: 652,
xi.
Guerzé, III: 308, 321. Guetari (Ghetari), IV:
Ili:
Sr.,
Gula, III: 332, 336.
Gorali, II: 204, 226. Gorotirè, IV: xi.
Gulai,
Goròwa,
Gumus,
III:
336,
306,
307.
363.
Gumariki, IV: 140.
Fiome.
Gosiute, IV: 383, xn. Goti, I: 319, 503 - II: 2 55, 274, 417. Gradapò, IV: 652.
502,
503, 508. Gugerati, II: 484. Gugi, III: 230, 241.
Guineana
238.
Greci, I:
III:
in.
Gongia, III: 293.
v.
-
124, 143-44,
Guandara, III: 332, 336. Guang, III: 275, 311, 317. Guarani, I: 272 - IV: ^22,
681,
III: 677.
Gonaqua, III: 677. Gond, II: 483, 484, 491, 501Sr.,
I:
Guayakì, IV: 627, 657, 659,
III: 581.
Gondica
I:
107. 116, 117, 207, 214, 215, 236, 249, 250, 377, 405, 432, 433 - II: 14 III: 46, 47, 93. Griqua, III: 676, 678, 683, ix.
Grimaldi,
XI.
472.
124,
252,
-
Grexelle,
248,
Grebo, III: 274.
608.
Giavaè,
645.
(Gibraltar),
Giengè, III: 332, 336, 363-64. Gigantopithecus, I: 81, 88. Gikani, III: 333, 378, 396. Ginga, III: vili.
503. 27,
270-76, 279, 293, 297, 298, 304. 333. 383. 415, 417-19, 422, 426-28, 430, 434, 1 III: 115, 131, 132, 150 -
93-95. 98, 101, 115, 235, 236, 249, 253. Giddu, III: 251.
453,
Gia-Luo,
231,
6. 7. 37. 39, 54- 56, 62,
335,
620-22,
Gogodara, IV: 90,
Gialla R., I: 315, 318, 361-62, 367. 387 -II: 3ii. 323. 325-
225,
300,
II:
Gociòqua, III: 677.
Giacunda, IV: 627. Giaga (Ciaga, Chaga:
Giangerò,
275,
(Ba-), III: 501, 503. Giùr, III: 388, (v. Luo).
362, 364, 365, 369-71, 373, v - IV: 360, 367. Ghilzai, II: 441. Ghimirà (Ghimirra), III: 223, 224, 228, 230-34, 236, 238, 270.
241,
271,
435
Giuè
307.
Ghiliachi (-ki), I: 621, 663 - II:
I:
349, 600,
355III:
Ghetan, III: 117.
230,
307, 336,
Gibilterra
45 3, 467Ghelebà, III: 223, 231, 422,
Ghende, IV:
Giavanesi,
3, 11, 270, 275, 309, 6io, 658, 663, 680 - II: 4,
180,
III:
223,
228,.
241, 333, 380, 389-91, 427. Gunantuna, IV: 92.
Gunwiggu, IV:
246.
Guraghè, III: 223, 226, 240. Gurka, III: 336. Gurensi (Gurunsi), I: 583 III:
282,
292,
300,
301.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Guri,
II:
435, 436. Gurkha, II: 482, 497. Gurma, III: 74, 273.
Guro, III: 274, 307, Gurra, III: 223, 261. Guru, III: 317.
113, 126, 146, 214, 236, 245, 374. 379, 383-85. 391, 398, 419, 429, 434. 44 1 459, 597 - II: 11, 304, 310, 316 III: 23, 24, 37, 40, 42, 46,
Het, IV: 678. Hi (Wa-), III: 440. Hianacoto, IV: 611, 640. Hidatsa, IV: 410, 412, 421,
92, 93
254,
43°,
291,
284, >
2g2,
Habr
273,
275,
28g,
:
III: 117, 180, 184, 185, 189-91, 193, 198. Hadia, III: 223, 226, 231.
Hagiapi, v. Kindiga. Haida, 1 454, 583 - IV: 375-379, :
381, 384, 387, 398, 478, 72g, vi. II: 244. Haikauan, III: 647.
Haiduchi,
Hakka, II: Halakwulup,
541.
v. Alakalùf. Haldi, II: 417, 432. Halenga, III: 180, 191, 197.
Hàmalaiset, II: 214. III:
333. Hamarani, III: 270. Hamba (Ba-), III: 488, 501,
II
:
489,
625.
Hamegi (Hameg),
III:
223,
333, 381, 384. 389-
Han, IV:
vi.
Hanis, IV: 383. Haratin, I: 270, 174,
275 - III: vi.
117,
193-95
120,
-
III:
in,
125.
Hasalar, II 484. Hasinai, IV: 426, 43g. Haso (Hasu), III: 187,
v.
Heiltsuk,
IV:
Highi,
736. III: 335.
Hima
(Ba-),
Hindi,
II:
I: 411 - II: 28. Hatti (Chatti), v. Hittiti. Hauadle, III: 251, 261. Haua Fteah, I: 104 - III:
23. 45. 50-
621
-
455, 532.
473. 464.
484.
1
:
II:
I:
,
I:
niger,
91.
I:
,
90,
91,
I:
occidentalis,
1
:
I:
I:
1
93.
:
I:
-
recens, I:
I:
I:
12,
.
- IV: 292, 297, 298,
313— — africanus, 412. — — americanus, 414. —— 408. — — australasicus, 400. — — eurasicus, 397. — — europaens, 409 397—— —— 403. — — lappo, 411. — — neoarctitus 408. 405. — — palaeoindicus 412. — — papuensis, 402. polinesiani^, 413. — — protoasiaticus, 406. — — protoeuropaeus, 409. — — pygmaeus, 403. —— 402. — — wadyakensis, 124. I:
I:
I:
II
Vili.
:
:
II:
I:
1
70.
:
hottentottus, I: 1
:
1
,
II: 416, 417,
Holo (Ba-), III: vi 11. Holoholo (Ba-), III: 518, 519,
niger,
:
I:
I:
,
I:
I:
1
:
1
:
I:
veddalis,
soloensis,
I:
I:
105,
106.
I:
III: 31,
Hominidae,
Homo
—
90.
:
I:
I:
fossilis,
Hoédic, II: 21. Hoka, IV: 383, 389, 390, 399,
Homa,
1
,
indo-africaniis,
I:
419, 420, 432, 463, 465.
199, 200.
13,
1
2g8,
I:
503 -
:
I:
orientalis,
446, 452, 465, 473, 503. 189,
13,
asiaticus,
III: 31, 449-452, 454, 458, 464, 486, 487-89, Himba (Ova-), III: 642. Himyariti. II: 453 - III: Hinda (Ba-), III: 455,
:
Hasthyère,
v. Maaer. Ai-hum.
Hei-hom,
Hiung-nu, II: 242, 386. Ho, II: 483, 484, 503.
Harti, III: 251. Haruro, III: 231. I:
413, 427, 440, 442. 250.
:
III:
Hittiti, I:
175-
Hare, IV: 403, 409, 411,
Hasa,
II
I:
,
(Wa-), III: 453, 471, 472.
422,
Vili.
Hambal,
-
477.
Heidelberg,
III: 647, 677. 261.
Hadendoa,
Hamar,
Heggi,
Hehe
2gg.
Ghedir, III
35
349,
1
454-
III:
Hazarah,
Haboben,
334,
613 - IV: 383,
I:
43i,
332,
I: 195, 228, 272, 275. 333, 345-47. 35i ~ IV: 186, 192, 203.
Hayo,
asìaticus,
australis, 1
274,
Hawaiiani,
198. III:
255,
II:
Havasupai,
(Wa-), III: 453. Habad, III: 180, 186, 189, 197,
451 -
I: 13,
406.
100, 105, 446, 451, 600, 618, 620, 627, 642-45, 647, 677, 691-93, III, IX. Hesequa, III: 677. Hesperanthropas, IV: 322.
270.
335, 347. 353, 355, ni.
Haa
314,
382, vi. Hema (Ba-), III: 455, 521. Hemat, III: 332, 351. Hera (Ba-), III: 455, 456, 459. Herero (Ova-), I: 252 - III:
251,
267,
34 2
H
americanus,
IV:
— 376, 408, 615. 438 — 376. — europaens, 409. — heidelbergengis 319, — — indo-europaeus 376. 376. — indonesiacus, 438 617. — meridionalis 376. — mousteriensis, — neandertalensis 101. — 376, 405. — 398. — oceanicus, 376.377, — 377. — palestinas, 109. — primi genius, pygmaeus, 376, 377, 403. — 383. — rhodesiensis, 102. — sapiens, 107, 112,
250,
275,
II: 482, 484. III: 453, 477, 485.
Habbe,
230, 261,
Haush, IV: 693, 6g$. Haussa, III: 87, 105,
311.
Gurung, Gusii,
Homo
Hauawir, III: 117. Hauiya, I: 275 - III:
Gurgure, III: 242.
755
v.
1.
Ominidi.
afer, I: 377, 421. alpinus, I: 319, 440 - II:
24, 48.
Homran,
Honga Hopi, 736,
Horo,
III:
191, 333.
(Ba-), III: 588.
IV: 445-48, 438, 524, XII.
II: 483, 484, 503.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
756
Ikoma, III: 453.
Hororo, (Ba-), III: 463. Hor-pà, II 404.
Ha
:
Hova,
III: 6gy,
702-06,
715.
Hualapai, IV: 431. Huarpe, I: 458 - IV: 681. Huastechi, IV: 464, 46$, 471, 4 82
496.
ix.
599,
II: 6,
Illiri,
273Ilocano, II
Huchnom, IV:
Ilongoti,
-
389. 282.
Huela, III: Huhùteni, IV: 659. Huiciol, IV: 463, 465-68, 472. Huillice, IV: 564, 566-67, 681. Hula, IV: ni.
Huma
(Wa-), III: 455"57- 459-
Humbe Hunde
(Va-), III: 600, ix.
(Ba-), III: vili.
Hunza, II: 512. Hupa, 1 2ig, 576 - IV :
389,
39 2
390,
Hupe, IV:
,
xn
:
383,
-
ni.
90,
Huroni, IV: 427, 434, 436, 437.
Hutu
(Ba-),
Ilpirra,
Imaak,
194, 248, 267-69,
:
II:
620, 633, 649. 631, 633.
IV: 54, v. Seri.
73,
Imangassaten, III
Imoma,
III:
522.
Inapari, IV: 63g. Inca, IV: 529, 543, 57 2 579, 591-99, 602, 605-06. Indiana R., I: 361, II: 53, 54. 3 22
IV: 90.
Ibako, III, 522. Iban, II: 600, 631, 636. 121-24.
Iberici, I: 462 - II: 3, 123-24. Ibero-insulare R., I: 364 - II: 47, 78, 423. Ibibio, III: 102, 275, 306, 313, 314, 316-19, 321, 323, 325, 332, 53 8 -
Ibo, III: 275, 304, 306, 308, 311, 313-26, 332, 538, in. Iddà, III: 199. Iddefer, III: 199. Iddo, III: 261.
Idingi (Idindji), IV: 55, 71. Ieggiu, III: 241. Ife, III: 312. Ifoghas, III: 116, 149, 154, 158, 164. Ifugao, II: 631-633, 635 IV: 222. Igara, III: 275, 332, 336. Igio,
-
II: 620,
631, 632, 634, 647, 649.
IV: 555. Ikenga, III: vili.
x -
324, 425, 494-95, 497-99,
—
485,
peninsulare
Sr.,
I:
6,
>
708-10 - IV: 331-50,
I: 176,
703-34lndianidi, I: 382. Indidi, 1 384 - (v. Indiana R.) :
Indo-afgana R., Indo-Arii,
1
:
364.
II: 497, 449, 524 504, 558-95, 621 - IV: 265. Indodravidica R., 1 380.
368,
:
Indo-europei, II:
4,
5,
I: 363, 612,
36-41,
56,
706 58,
335-37, 38o, 415, 417, 432, 434, 435, 44°, 1, v - III: 88 - IV: 265. Indo-iranici, I: 377 421, 441.
-
II: 417,
385, 447 II: 491, 493. 494 - IH-' 7° 6 - IV: 319. Indonesiana R., I: 365, 380 -
Indomelanidi,
I:
614. Indonesiani, I: 261, 265, 274, 276, 277, 367, 377, 436, 449, 524, 54°, 552, 554, 595, 619, II:
IV: 174, 193, 253, 265. Indonesici, I: 436 - IV: 319. Indù, I: 261, 262, 265, 271, 274-77, 288, 358 - II: 510, 516 - III: 698 - IV: 711. Ingain, IV: 652, xi. Ingassana, III: 332-33, 380381, 382, 384, 389, 391, 39 2. Ingiloi, II 436. Inglesi, I: 261, 262, 265, 270, 275, 276, 304, 309, 310, 343, 345, 35i -II: 6, 45, 144-48, 182-86, 441, 5T6 - III: 611 - IV: 706. Inguavuma, III: 33-36, 50, 1. Ingusci, II: 439.
Iowa, v. Àiova. Iperborea R., 1 368, 398, 436. Ipurinà, I: 453 - IV: 614, :
276 -
II: 337, 4 2 3-
Iraku Irapw), III: 422, 442, 453, 47 1Iramba, III: 453, 471. Irangi, III: 440, 442, 453, 471. Iraniana {Orientale) R., I :
440, x - II: 48, 54, 77, 322, 324, 400, 420, 422426, 433, 436, 437, 442, 454, 45 6 -58, 460, 461, 463, 464, 466, 4g6, 497, 507 - III 88, 122, 125, 153, 189. 409,
:
II:
337, 386, 401, 482, 485, 491, 494-95, 558, 560, 565, 567, v. Indocinesi, I: 274, 276, 287,
-
631, 636, 647, v - III: 226, 703-04, 708, 714-15 -
474,
63Q, 640, 642, 644. Iracheni, I: 271, 275,
411.
— d'America (Indi, Amerindi),
Iatmil, IV: 90.
Ijca,
411,
,
,
III: 275, 313. Igoroti, I: 271, 275
554, 570594, 597,
,
483, 5°7-
621 -II: 327, 338, 535, 564, 598, 601, 611, 613-23, 626,
:
342, 659 - II: 6 38, 317. 33 4 22 4 8l "5 20 > 536, 573 "IH: 226,404,474, 475, 677, 696, 715 - IV: 253, 254, 265.
I
Iberi, II:
117, 154,
:
Imereri (Imeri), II: 435-437. Imerina, I: 303.
Indiani, I:
227.
lari,
1.
163.
III:
453, 459, 461, 464, 486, 487, 488, 489. Huzuli, II: 202, 203, 223, 226,
593, 597-
Ileo-N egridi, III: 84. Illinois, IV: 410, 427, 431, xn.
Huave, IV: 464, 465, 471.
473.
^2,
(Ba-), III:
Iranici, I: 271,
276 - II: 322,
337, 382, 416, 421, 423, 427, 440-47, 458 - III: 184.
Irlandese
Sr., I:
-11:45,
46, 5 2
399, 409, 440,
54. J 44, J 49Irlandesi, I: 261-62, 270, 275, ,
309-10, 461 - II: 42, 145, 148-49, 187 -
276,
46,
45,
IV: 714. Irob, III: 199, 200. Irochesi, 1 564, 567, S9°, 608, 619, 624, 657, 669 - IV: :
376, 402, 426-28, 430, 433437» 445, 457, 458, 706, 729, 737Irritila,
Iru,
IV: 464.
III:
459.
Irula, II: 484, 487, 503. Isak, III: 250, 261. Isaia,
III:
Ishtasci,
II:
292,
399.
293,
296.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Islandesi,
181,
276 - II:
270,
I:
1.
II
Ismailiti,
470.
:
Issa, III: 223, 251, 261.
Issa-Mahmud,
III: 251.
Istmidi (Istmìca
I:
Sr.),
414,
458 - IV: 323, 324, 327, 344. 347. 505. 525» 557. 614. Italiani, I: 23, 252, 263, 266,
270, 275, 276, 284, 309, 310, 363, 460, 461 - II: 3, 6, 55, 58-85, 87-116, 123, 198, 203, 422, 534.
1
- IV: 714-
248. Itelme, II: 362, 364, 368. Iteso, v. Teso. v.
Hittiti.
Ittu,
III:
223,
Itza,
IV: 465.
Ittiti,
Jo-Padhola, v. Padhola. Jotefa, IV: 91, in. Juanefio, IV: 395. Juàng, II: 483, 484, 490, 491, 501-503Jucaghiri, II: 338, 562-69, 377, v - IV: 386. Jugoslavi, I: 261-62, 394, 550
-
II:
Juri,
IV: 61 1.
Juruki,
-
II:
600,
402 - IV: 108,
Jana, IV: 389. Janambre, IV: 464, 465. J apigi, II: 58, 60. Jarù, IV: 639, xi. Jàtiva, I: 95, 115. Javàntropo, I: 106. Jazigi, II: 244, 245.
Jee-anim, IV: 107, 112, 122. Jenisseiani, I: 438 - II: 336, 338, 34i. 349, 35 2 > 354. 364, 377, v. Jera, III: 335.
Jeravà, II: 492, 503 - IV, 739. Jersey, I: 95, 115. v.
II:
393.
Giye.
Jis-Kisci, v. Tubalari.
Jivaro, v. Ghivaro.
Jo-Luo,
v.
Kacin,
I:
438 -
Luo.
1.
Kamba
(A-), III: 418, 453, 477-80, 482, 483, 485, 488, 489. Kamberi, III: 275.
Kamilaroi, IV: 54, 68, 80,
Kamti,
Ka-mu,
1.
II: 338, 560, 567. II: 593, 595. (tav.).
1.
Kanam, I: no. Kanda (O-), III: Kandesh,
536. 491.
II:
III: 332, 336, 338, 341-42, 344, 350, 352, vi. Kanet, II 497. Kango (Ba-), III: 54$, 565, vili. Kanikkar, I: 271, 275, 276, 278, 358 - II: 487, 489, 490, 500.
572. 579, 59i. 595Kadar (Kadir), II: 484, 487, 489-49J, 500, 503. Kadugli, III: 385.
Kagoro, III: 274, 287. Kagulu (Wa-, Kaguru), III:
Kahar,
II: 487.
Kahonde, III: 514. Kai, IV: 90, 96, 97,
124, 129,
Kaia-Kaia, IV: 117. Kaian, II: 620, 631. Kainah, v. Blood. Kainulaiset, II: 214. Kàiova (Kiowa), IV: 405, 410, 413, 418, 437, 446, xn. Kaitish, IV: 54, 74, 84, 1.
Kakongo, III: 504, vili. Kakua, III: 333, 379, 381, 383-84, 421. Kala, III: 332. Kalabit, II: 639.
Kalahari (Ba-), III: 640, 646, IX.
Kale, III: 534, vili. Kalico, III: 341, 345.
IV: 383.
III 1
Kanjera,
648.
:
665.
:
no.
I:
Kansa, IV: 410, 412, 731. Kanuri, III: 173, 332, 336,
Kanyara, IV
Kaonde
1.
:
(Ba-), III: ix.
Rapare, IV: 120. Kapone, IV: 93. Kaputie, III: 435. Rara, III: 333, 336, 365. Karadjeri, IV: 65, 1. Karagai, III: 647, 677. Kara-Kalpaki, II: 338, 380, 393. 396-98, 400. Kara-Kirghisi, II: 393-95, 411.
133-36, in.
Kalispel,
Kànikwe, Kanioka,
341-43-
II: 338, 566,
453, 47i-
I:
109, 137, in.
Jie,
295Kaciari, II: 482.
Kagi, III: 337, 347.
610, 611.
Je-tha,
III: 332, 336, 363.
Kabi, IV: 1. Kabure (Kabre), III: 273, 294,
IV: in. 435
36,
Kanembu, 447.
389.
649.
Jakumul,
"
II: 428,
Kababish, III: 117, 333, 381,
Jabga, IV: 90, 122, in. Jabi, IV: 90, in. - II: 338, 341, J acuti, I: 663 355, 359" 64> 374. 377. 386, v - IV: 386, 388. Jahai, I: 405 - II: 600, 610-
I:
34,
Kamàsia, III: 418, 419, 422. Kamaveka, IV: 90-91, 94, in.
Kana, IV:
362, 364. Jullemiden, III: 116, 149, 157. Juraki, II: 341, 342.
K
J
Jakudn,
257,
II:
Kabba,
611,
256,
254,
263-67.
242.
IV: 508.
Jahubi,
5,
III:
Ka-lung, II: 560.
in.
:
241,
Ivernii, II: 47. Iwaki, II: 532.
Izalco,
Kalk Bay,
:
Juit,
II: 37, 39, 58, 59, 60,
Italici,
Jomundi, II 400. Jongon-karuk, IV:
757
Karanga, III: 336.
Karanga
(Ma-), III: 446, 609,
611.
Karaooan,
III:
677.
Karateghin, II: 399, 426.
Kare
(A-), III: 332-33, vili. Kariera, IV: 55, 1. Karo, II: 631, 641. Karok, IV: 383, 389, 391, 397. Kasherda, III 336. :
Karon, IV:
in.
Kashgariani, II: 338, 484. Kasia, I: 691 - (v. Khasi).
Kaska, IV: 734. Kaskai (Gashgai), II 415, 440. Kassanga, III: 309, 322. :
Kassena, III: 292, 293, 296, 300.
Katab, III: 337.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
758 Kathir, II: 458. Katkari, II: 491.
Khmer,
Khkitat, IV: 386.
Kato, IV: 389. Ka-tong-luang,
II: 338, 560, 577, 586, 587, 592, 593- v. (Kamu), II: 564. Kho, II: 482, 484.
Khmu
Koalib, III: 333, 385, 387. Kobesin, III 647.
Khoisanidi,
Kodoi, III: 336.
1
435 - II
:
:
321, 560, 582, 383, 591, 594. Kau, III: 28, 50, 1.
Kauben, Kaugoan, Kaukau,
III: III:
647.
Kauma,
III:
477.
645,
647,
677.
III: 647, 677.
Kavirondo, III: 478, 486. Kawadji, IV: 55. Kawahla, III: 191, 333, 389. Kawciottine, v. Hare. Kazachi, I: 271 - II: 338, 341, 380, 393-96, 400, 435, v.
Keapara, IV: 91, Kebba, III: 275. Kebu, III: 293.
Kechua (Kèciua), Kede (Ova-), III:
ni.
382, 384, 403, 424 - III: 451, 654 (v. Steatopigidi). I:
Khomani, III: 647, 634. Khond, v. Kui. Khozzam, III: 332, 352. Khùn, II: 575. Khunnong, II: 360. Kiabara, IV:
Kiama,
70,
v. Qhècina. 6 4 8r
731.
Kickapu, IV: 427,431,432, 732. Kikuyu (A-), I: 588, 624 III: 417, 418, 431, 453, 477,
Kekcì, IV: 464, 463.
Kela
(A-), III: vili.
Kele, III: 512.
Kenipetu, IV: 371, vi. Kensiu, I: 405 - II: 600, 6io,
405 -
I:
II: 600, 610,
649. (Ba-), III: 460.
Kerandì, IV: 681. Kere, III: 531. Kerek, II: 362. Keres, IV: 410, 446. Keriaka, IV: 92. Kerre, III
347-
Keyo
:
426.
Kinga (Wa-), III 453, 472, 473. Kinopop, III: 435.
Kipetu, III: 223.
513,
514,
Vili. I:
-
453(Ka), II: 484, 560, 583, 585. 590, 593Khamir, III 206.
Kha
:
II:
501.
483, 490, 483, 484. Khasi, II: 338, 499, 560, 564, 565. 57i. 59i, 595Khassonke, III 274, 283, 288.
Kharwar,
II:
:
Khazari, II: 192.
III:
422, 439, III: 379.
(Shir),
55, 82.
45J.
1
423.
:
:
Koli,
II:
484.
Koraa (Sudan Or.), (Sudan Centr.),
—
Coma.
v.
Ili: 359,
360.
Koma
(Ma-),
Komi,
v.
Konde
(Ma-), III: 453, ix.
III:
592.
Sirieni.
Kondongo, III: 336. Kongio (Ba-), III: 501.
Kongo
(Ba-),
I:
604
--
III:
100, 495, 497-99, 501, 503-
m.
505. 507.
vili.
Koniaghi (Koniagmiut), III: 309, 314, 318 - IV: 369, vi. Konianke, III: 307.
Kiranti, II: 482, 484, 500. Kirdi, III: 335, 351, 353, 355. Kirei, II: 393. Kirghisi, I: 271, 275, 678 II: 53. 56, 192, 338, 380,
Konkomba,
386, 391, 392, 393-96, 397. 398, 436, 484, 1, v. Kisama, III 600.
Koprino, IV: 382. Kora (Koraqua, Korana), vedi Coranna. Korafi, IV: 90, ni.
Kisha, IV:
1.
III: 293-94.
Kono, III 310. Konongo, III: 467. Konua, IV: 92, ili. :
Kony
(Elgoni), III: 436, 433.
Kisonko, III: 435.
Koranko, Koranza,
Kissi, III: 85,
Koriki, IV: 90.
Kisil,
406, 436 - II: 341,
35°-353. v (El-, Elgheio), III: 422,
Kharia,
Kir
Yao, IV:
(Koiari), II: 483. Kolami, II 484.
Kioko (Quioco), v. Ciokwe. Kiowa, IV: xn - (v. Kàiova).
:
III:
(Ba-),
=,20,
Keto,
in.
Kipsiki,
649.
Kete
:
:
Kenga, III: 336. Keniah, II: 600, 620, 631.
Kenyi
v. Qu imbava. (Wa-), III 433, 467. Kindiga (Wa-), III: 79, 104,
453,
in.
124,
Kol
Kimbaia,
268, 420, 422, 439-40, 451,
Kelana, IV: 91, in.
Kenta,
489.
Kimbu
241.
Kokotai'iuri,
480-85, 11,
III:
Koi, II: 484. Koiari, I: 371 - IV: 91, 98,
— — —
Kef-um-Tuisa, III: 27. Keilor, I: 249 - IV: io, 21.
Kofira,
Koka-Kokas, IV: 115. Koko, III: 537, vni. Papun, IV: 1. Rarmul, IV: 55, 1.
1.
Kedero, III: 383.
16,
Tanaina.
:
107,
Kibet, III: 332, 337Kic, III: 378. Kicè, IV: 464, 463. Kicepò, III: 426, 427.
488,
v.
Koi-koin, v. Ottentotti. Koisanidi, v. Khoisanidi. Koita, IV: 90, 133.
III: 311.
Kiciai, IV: 426, 439,
Knaia-Khotana,
II:
354. 274, 298, 307,
308, 310. Kisti,
Kitara
II:
439.
(Kitwara),
III:
455,
456.
Kiwai, IV: 90, 106, 107, 109, 123, 129, 133, 136, 140, in.
Kizilbash,
II
440.
428, 429,
:
Klamath, IV: 383, 386, 387, 390,
XII.
Klemantan, 631.
1
:
661 -
II
:
600,
III: III:
307, 310, 314.
273.
Korku, II: 483, 484, 491. Koro, III: 275, 332, 337. Korongoi, III: 286. Korwa, II: 483, 484. Koskimo, IV: 382. Koso, IV: 383, 389, 396.
Kota
(O-, Ba-), III: 535, vili. (India), II: 486. Kotoko, III: 332, 335. 342,
—
347. 35 J -52, 354IV 90.
Koviai,
:
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Koyukon, Kpelle,
IV:
(Kurt), I: 579, 562 III: 647-48, 651, 652, 655,
Kung
vi.
III:
274, 282, 298, 307, 308, 310, 317, 321, 327. Kpesi, III: 312. Kposso, III: 293.
Kran, III: 308, 327, 329.
Krapina,
100, 115,
I: 94, 96,
250.
124,
Kurmi,
Kreg
(Kregi, Kreish), III: 333, 365. 379. 381, 384. nr. Krim, III 309. :
Krivici, II
198.
193,
:
:
— (Sudan),
Krau, II: 600, 610. Kreda, III: 336.
Kromdraai,
636, 638, 663, 667-69.
Kungaran, IV 1. Kuni, IV: 90, 145, 146. Kunta, III: 116. Kuoy, II: 560, 584. Kuri (Australia), IV: II
:
III: 335, 341, 352. 487.
1.
:
504, 5°7-
Kurumba
(Sudan), III: 273, 293(India), II: 491. Kusasi, III: 292. Kusu (Ba-), III: 521, vili.
317, 318, 321, in. Kuani, II: 214, 216. Kuankala (Ova-), III: 648. Kuavi (Kuafi: Wa-), III: 416.
—
Kuba
Rutene (Kutenay), IV: 383,
(Ba-), III: 501, 509, 511-14, 529, III, Vili. Kubu, I: 407, 570 - II: 334, 600, 617, 620, 624, 649. Kuc, II: 482. Kùcin (Loucheux), I: 621 -
IV: 321, 403-04, 407, 409, 411, 423, vi. Kuele, III: vili.
Kuena Kui,
I:
645,
Kuvale (Va-), Kuy, II: 592.
Kwa,
III: 274.
Kwakiùtl, I: 272, 275, 635 IV: 236, 375, 3SJ-385, 387,
659,
691 - II: 491,
500,
Kwankala
Kwayegu,
Kwena
336.
(Wa-), III: 600.
(Ovi-), III: 586, 600, 603, 605, 648, 651, IX.
Kuka,
III:
ix.
Kwanyama
Kuisi (Ovi-), III: ix.
v.
Quaiegu.
(Ba-), III: 640.
Kuki, II: 338, 499, 560, 565, 567.
57°,
59i.
Ku-Kisci, v. Lebedini.
Kuk Koba, I: 95, 115. Kukpagmiut (Kopagmiut), 408- IV: 355, vi. Kuku, III: 379, 421. Kuku-Kuku, IV: 90, in. Kukuruku,
III:
I:
(Ba-), III: 501, 518-20,
vili.
Kumyk,
v.
Kunante,
Kunda
Cumucchi.
III:
309. (Ba-), III: 515, vili.
Kundi, IV: 90. Kundu (Nkundu),
III:
:
199.
Labuòr, III: 427, 429, 453. Lacandoni, IV: 465, 467, 471, 496.
Lace, IV: 555.
313.
Kulango, III: 293, 294, 300. Kulia (Wa-), III: 453, 469. Kulin, IV: 54, 55, 68, 69, 1. Kuman, IV: 90, 151, 152, 153. Kuminiger, IV: 90.
Kumu
Laasa, III
57S,
521, 527, 536, 581, in, vili.
Lak, III: 378. Laka, III: 332, 336, 363. Lakka, III: 332, 337, 359-60. Lala (Ba-), III: 588, ix. Lalung, II: 565.
La Madeleine, Lamba (Ba-), III
II:
15.
514, 588, ix. Lampong, II: 600. La Muillah, III: 27.
Lamuti,
:
II: 357, 358, 362, v.
La Naulette,
1
:
94, 115.
514-
Langi,
III:
471.
III:
376, 379, 381, 410-11, 412, 453. Lansing, IV: 295. Laotiani (Lao), II: 338, 560, 564, 575-77, 585, 592, 595, v. Lappidi (Lappone R.,), I: 365, 374, 398, 410, 411, 418, 441, 443, x - II: 23, 42, 52, 53, 83, 129, 208, 218, 349. Lapponi, I: 198, 200, 206, 212, 215, 216, 219, 222, 225, 232, 236, 270, 275, 276, 301, 313, 34 2 35o, 35L 360, 368, 369, 377- 4^0, 411, 441, 501, 547, 574. 590, 59i, 678 - II: 24, .
139, 140, 197, 218-20, 236, 237-38, 356, 1. La Ouixa, 1 93, 94, 109, 152. 115, 129,
La Chapelle-aux-saints,
I
:
94- 96-100, 115, 152, 207, 213-2x5, 235, 240. Lachi, II: 437. Lachy, II 204. 93.
:
1 ( ki), 105, 406 - II 402, 403, 411, 484, v. Ladini, II: 6, 55, 61.
Ladachi
Lahuli, II: 484, 500. Laikipia, III: 431, 435.
Lango,
Kwangari, III: 593,
490,
318, 325, 391, 652.
Lagunero, IV: 446. Lahu, II: 560, 579.
Landuma, III: 309. Lang-cuom, II: 562, 563. Lange (Bashi-), III: 340, 501,
III: 600.
389, 399, vi.
(Ba-), III: 635.
483, 484, 502-03.
386, 388, 412, 413, VI, XII. (Wa-), III: 453, vili.
Kutu
Lagidi).
(v.
451, 452 562 - IV: 276, 307-03,
II:
1.
II: 486, 489, 492, 500, 501,
Krongo, III: 385. Kru, III: 274, 307, 308, 311,
R., I: 414, 418, 458,
x - IV: 297 Lagòa Santa, I:
Kurnu, IV: 70. Kurubà, 1 401, 402, 362 -
I: 72, 73.
Lagidi, I: 384, 414, 458 - IV: 321, 323, 324, 326, 328, 329, 335. 342, 346, 652, 653, 658, 662, 663, 692, 696.
Lagoana
Kurnai, IV: 54, 55, 67, 68, 84, 220,
759
:
Ladino R., I: 465. Ladogana R., I: 439. La Ferrassie, I: 95,
:
2^,
:
Larrakia, Lasi,
Late, Lati,
II:
577.
La Tigra, 198,
96, 98,
=,-,.
435, 436, 438. II: 592, 595.
Latini,
115, 207, 235, 249. Lafofa, III: 333, 381,
IV:
II:
Latuca,
I:
125.
587, 627 - II: 246, 248, 388. I:
6,
Lotuko.
v.
Laugerie-Basse, 385.
5,
II:
15,
16.
Lebedini, II 341, 354, 356, 377. :
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
760 Lebu, III: 277. Leitere, IV: 108, ni. Lele (Bashi-),
III:
446,
Lisu (Lissu), II: 560, §78, 579, 511,
5*4-
Lemba
(Ba-, BaRemba), III: 608, 642, IX.
Lembu, Lemki,
Le Moustier, 152,
Lemta,
I: 94, 96,
11 5,
235, 236, 249. III: 291.
Lenga, III: 574. Lengola (Wa-Ì, III: vili. Lengua, I: 2ig, 621 - IV: 672.
Leno, IV: 639. :
I:
482, 484, 496. 207, 249 - II:
I:
34-,
34S,
349
-IH:
333. 347. 453, 501-03, 520, 528, 533, 574, Vili. Lesghi, II: 338, 436-438. Leto, III: 365. Letto-Lituani, II: 42, 211, 1. Lettoni, II: 6, 56, 192, 210-n,
230-31,
1.
Leucodermi,
Le
I:
367, 377, 381, 431, 446 - II: 316 - III: 283. Vevrier, I: 207, 249 -
382, 311, II: Libi,
417,
15,
16,
1:4,
7
Libica
Sr., I:
III: 88, 95, 119-20, 122, 125, 153. 157, 300, 389. Libici, III: 72, 117, 131, 132,
133, 175Libolo, III: 600, vin. Liei,
II:
417. Lidi, II: 417. Lieka, III: 241. Ligbi, III: 282. Liguri, II: 58, 60, 67, 98. Lika (Ba-), III: 49$, 501, 520, 527, 533, 565, Vili. Lile'ek, IV: 389. Lilloet,
Limba, 537.
Limbu,
IV: ^3,384,385,386. III:
309,
314,
315,
vili.
II: 403, 4S2, 484, 500.
Linda, III: 333, 338. Lipan, IV: 446.
422. III:
587.
56,
37,
6,
in.
Locono (Sudan),
III: 343.
—
(Antille), IV: 611, 614. Logba, III: 293. Loghiri, III: 379. Logo, III: 333, 341, 345, 347, Vili.
509,
517, 6 °2,
593.
Vili,
IX.
Lundwe, III: Lungu (Wa-),
«
(Kavirondo), v. Gia-Luo. Luri (Lur), II: 41 5, 420, 423,
Lushei (Lushai),
617,
Lutuami, IV: 386, 390. Luvando, III: 601. III:
508.
Lokele, III:
vili.
Loko, III: 310. Lokoia, III: 379, 381. Lolo (Ba-) (Congo), III: 524,
Lomwe
Toma.
(A-), III: 446, 587, ix.
Longarim, III: 332-33, 424. Lopit, III: 379.
IV:
Losso,
76, 84,
1.
III 2jj. Lotuko, III: 333, :
381-82,
384,
376, 379, 408, 410-12,
416.
Loucheux, v. Kìtcin. Lovale (Ba-), III: 592.
Maba, Macà,
Masai.
v.
III: 332-33, I:
33°, 352-
212 - IV: 670-72,
675. XIMacassaresi, II: 620, 645.
Maccia, III: 241. Macedoni, II: 56, 252, 1. Machiritare, IV: 611, 614.
Machnopa, II: 423, Macomde, I: 652.
447, 482.
Macraca, III: 341, 370-71. Macù, IV: 611, 639, 641, 657,
620,
(Ba-), I: 549 - III: 446, 456, 495. 5°3, 5°9-i8, 524, 529, 572, 588, III, Vili. Luciase (Ba-, Luciaze), III:
602,
591.
658, 660-662, 668.
Luba
586, 600, 602, 603, IX. (Ma-), III: 586,
II:
Maasai,
Macua, v. Makua. Macuna, IV: 640, 641. Macuni, IV: 655, 656. Macusi, IV: 611, 614,
Love, II: 591. Lozi (Ma-), III: 592. Lù, II: 560, 575, 592. Luac, III: 333, 378.
Luena
M Ma,
437 - II: 338,
401, 523, 559, 560, 562, 578, 579, 581, 592, 594. 595- V.
Lorna, v.
II: §60, 566,
621.
571,
567,
Luzi (Ba-), III: 456.
435.
587, Vili. (Cina), I:
III:
III:
Luwa, III:
—
597.
433, vm. 376, 378-79, 452. (Giur), III: 333, 378, 396, 397. 399, 4°°. 4 OI 402.
Luo,
— —
456, 519, 525, III, 612,
424, 441-43, 447, v. III: 43.
—
(Congo), III: 521. Loinang, II: 600, 616,
592,
Mada,
Lugbara, III: 332-33, 379Lui (Ma-), III: 592. Luimbi, III 584, 600, 602, 603. Luiseno, IV: 383, 389.
615,
624. III:
332,
337.
Madi, III: 333, 379, 381-82, 384,
390,
411.
Madigar, II: 488. Maduresi, II: 600, 620.
Madyo,
III: 338, 533.
Mafulu, IV, 90, 94, 97,
IX.
:
vni.
Lusaka,
Logoli, III: 477, 486. Logone, III: 335. L01 (Cina), II: 577.
Loritjia,
19.
- III: 114, 115. 295, 411, 440 -
534,
(Ba-), :
210-11, 230-31, 1. Livoni, II: 210, 212, 215. Lobi, III 275, 293-96, 300,
Loitai,
II: 15.
III:
Lumbu, III 597. Lumbwa, III: 416, Lunda (Ba-, A-), 508,
II:
649.
Les Cottés, Lese (Ba-),
192,
Lumbo
209,
16, 19.
15,
Sr., I:
:
Vili.
Lèpcia, II
IX.
364, 409, 440 - II: 46, 48, 80, 123, 125, 136, 148, 264, 423. Lituani, I: 270, 2-75, 276, 309
301,
Lenape, v. Delaware. Lenca, IV: 502, 503, 507, 529. Lendu, III: 347, 433, 520,
Le Roc,
Litoranea
-
II: 565, 566, 594. II: 202.
Lule, I: 458 - IV: 672, 681,
5S2.
581.
139, in.
Mafur, IV: 91, 130, in. Magar, II: 482.
Magarba,
III:
143.
132,
.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Magellanica R., 458,
x -
I: 415, 418, Fuegidi).
(v.
M
alidi,
I:
Malinke,
377.
III:
Magi, III: 223, 231, 235, 427. Magiabra, III: 119.
300. Malo, III: 231.
Magiari, II:
Malta,
241-44, III: 447
5, 55, 56,
246, 258, 293, 1 - ( v. Ungheresi)
-
Mahi, III: 273. Mahican, IV: 425, 427, xn. Mahra, II 458, 479 - III 697. Maidu, I: 212, 232 - IV: 383, 387. 389, 390-9L 395- 399Mailu, IV: 90, 130, in. Maioruna, IV: 63Q, 641. :
:
Maka
(Semi-bantu), III: 344. (Bantu), III: 501, 503, vin.
Makah, IV: 383, 389. Makapansgat, I: 73. 526,
(Va-), III: 457, 473,
264, 473, 586-89, 700, 703-705, III, IX. Malabarese R., I: 412, 448 II:
:
Malagasv, III: 701. Maiali, IV: 654, 656.
Malarnaud,
1 94, 115. Malasar, II: 489. Mala Vedar, II: 489.
588,
Malayalam,
II
vili.
591,
Mamprusi, III: 292. Mamvu (Momvu), I: 553, 556 - Ili: 333, 528, 531-33, vili. Man, II: 560, 578-5S0, 595. Managhiri, II: 357. Manali, II 457. :
Manao,
II:
483,
484,
Malemiut, IV: vi. Malese R., I: 360, 388 -
II:
560, 597. 598, 600, 609, 613, 620, 623, 631, 639, 645, v III: 698 - IV: 193, 712. Malgasci, I: 276, 339, 340, III:
108,
594,
613,
698,
699, 700, 701-15, in. Malgascia R., I: 412, 448, x - Ili: 95, 707.
Malgin, IV:
1.
Malica R., I: 402, 418, 423, x - III: 488, 490-492, 494 - (v. alidi).
M
422,
410,
412,
421,
Mandari,
Mondavi.
v.
III: 332.
Mangala, IV:
55,
311,
327.
Mansi, II: 348. Mansibaber, IV: 91, 94, 96,
(tav.).
85, 87, 332-33, vili.
Mangerdj, IV: 246. Manggarai, II: 600. Manghe, IV: 502, 303, 508. Manghian, II: 630, 633. Mangia, I: 216 - III: 332, 338, 340-41, 346, 347, 357, 365-66, 367, vili. Mangio, III: 224, 228, 234, 236, 266, 426. Mangutu, III: 528.
Mangwato
(Ba-),
II:
Maniema,
Manso, IV: 446. Manta, IV: 553, 639. Mantra, II: 600, 610. Manus, IV: 92, 158, 159, ni. Mao, III: 223, 235, 236, 238, 241, 333, 380, 389-90, 393.
Maori
Sr.,
Maori,
I:
382,
384,
413 - IV: 29.
I:
195, 201, 233, 252, 261, 262, 265, 272, 274, 273, 450, 45i, 524, 549. 55L
582, 583, 601, 627, 667, 671,
- IV:
18, 23, 26, 27,
17,
7,
35, 187-91, 194, 204, 225-30,
238, 265-265,
Mapidian,
IV:
388, 390. 611, 614-16,
647.
I:
III:
ix.
625.
669 - III: 501,
Marama, Mararit,
90.
III:
477.
III:
333, 336. Marathi, II: 484, 498, 500. Maravi (A-), III: 587. Marba, III: 332. Marchesani, I: 341 - IV: 186,
Mardia,
II:
490,
491,
Marghi, III: 332, 335. Margidi, I: 384 - IV:
323,
484,
501.
392,
43°-
Mari, II: 4, 212-2x4, 231. Maria, III: 180, 186, 193, 196197-
Maricopa, 383,
228,
I:
398,
232 - IV:
430.
Marind-anim, 1 542, §49, 669 - IV: 90, 112, 121, 122, :
124,
126,
136,
138, 140-47, III: 283.
Marka,
129,
130, 151,
135, in.
Marocchini, III: 75, 130. Maroniti, II: 415, 458, 467.
Maruiwi,
IV:
230.
Masahua, IV: 465. Masai,
vili.
Mani-Kor, IV:
Mara, IV: 55. Marakuet, III: 422, 453.
187. 1
334, 345, 369, 494, 501-504. 526,
5°3,
633.
566, 681, 686, 723.
III: 273, 274, 276, 277, 282-91, 293, 301, ni.
Mandei, II: 423. Mandiako, III: 303, 309. Mandingo, III: 276, 279, 284,
Manidè,
631, 282,
Mapuce, IV: 527, 531, 565,
736.
527-34, 543-545, I: 361.
Malesi, I: 305, 350, 360, 368, 435, 53o, 557. 661 - II:
-
611,
(Mancesi), II: 336, 338, 357, 358, 379, 38i, 540, 541, 555, v. Mandaia, II: 631, 633. Mandala, III: 333.
- III:
614.
Malese-polinesiana R.,
IV:
Mangaua, III: 340-41. Mangbetu, I: 553, 621, 669
500. Malele (MaLele), III: 527. 490,
597,
-
663
I:
Manga,
484.
:
III: 453, 467,
Marne, IV: 464, 465, 470, 473.
Mande,
II:
III:
109. (A-),
285, 293, 298, 300, 308, 310, 311, 339. Mane-Kenk, IV: 680.
:
Male" (Malto),
661
360.
279,
495-
Malabaresi, II: 485 - III: 698.
528,
Mambila, III: 332, 337, 359,
Mandan, IV:
587III
1.
614.
Vili.
Makua (MaKua),
ni,
Manciù
Makari, III: 341-43. Makere (MaKere), III: 527,
4,
:
:
Manobo, Manon,
95, 115.
I:
Maltesi, II
Manioti, II: 274-75, 282, 286. Manipuri, 1 664.
Maniukè, II: 639. Mankania, III: 30$.
289,
Mambwe
7*3-
Makonde
288,
Malu, IV: 90, in.
Magingai, III: 336, 363. Mahafaly, III: 700, 702, 704,
—
283,
274,
761
-
I: 122, 214, 566, 667 Ili: 97, 278, 376, 416-23,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
762 437-39, 442, 45o, 453, 4 68 47 1 477, 479" 483, 486, 532, 630. Musai Sr., I: 412. Masalit, III: 333, 336.
Mbaka
Masàrua (MaSarwa),
Mbamba,
430-36,
45L
>
647,
639,
.
III:
34,
:
737-
Mascuten, IV: 427, 431. Mashacali, IV: 652, 654-56, xi. Masingara, IV: 90. Maskegon, IV: 403, vi. Masongo, III: 333, 426. Massaciùset, IV: 425, 427. Massageti, II: 331, 382.
Massim, IV:
114,
91, 142, ni.
132,
126-28,
Matagalpa, IV: 503, 504. Mataguayo, IV: 672, xi.
Matakam, III: JJ9, 354, Matambwe, III: 587.
356.
iog,
38,
1.
I:
513,
80,
81,
84,
89,
III:
618,
xi.
III:
332,
527,
III: vili. vili.
663, XI. Meithei, II:
175, 275, 283, 299, 300, in. Maurovlachi, II 246.
270,
Mawatta, IV:
132.
:
90,
vili.
Mboshi, III: 535. Mbowamb, IV: 90, 100, 150,
612 -
IV: 309, 339, 463, 465, 471-73. 477- 479" 88 > 493, 496, 498, 503, 5°5, 512, 532, 536, 538, 709, Mayasa, III: 117. Mayo, IV: 463, 468.
Mayogu, (Ma Vogo),
III:
467,
4915°7. Vili.
345,
533-
Mazatechi, IV: 464, 465, 471. Mazdei, II: 493. Mbai, III: 332, 336, 363.
:
493, 562 - III:
453-
Mbugwe, III: 442, Mbukushu (Ma-),
453, 471. III: 593,
600, 647, IX. III: 279,
Mbum,
332,
337,
(Ma-), III: 592, 596, 600, 602, IX. Mbundu (Ovi-), III: 446, 584586, 591, 593, 600, 602, 604, IX.
(Wa-), III: 453, 472,
384,
425,
18, 27, 37,
706 - IV: 104, in,
88,
158-81, 180, 188, 241, 245, 248, 252, 265, 346, IV. Melanesidi, I: 389, 428 - II: 493 - IV: 303-04. 321. Melanidi, II: 491, 493, 494. Melanochroi, 1 384, 388. :
Melanodermi,
I: 367, 381, 382,
425, 446, 447, 553 493elanoindianì I: 387 - II: 421,
M
II:
,
Menangkabau,
Mbyà, IV: 636, xi. Mdewakanton, IV: 420. Meban, III: 333, 378, 380-81, 389-91. Mec, II: 482. Mecan, III 223,
6,
592. Melchiti, II: 467.
(Ma-), III: 592. (Ma-), III, 515.
426,
619 -
I:
II:
600, 620, 622, 634, 639-42, 649.
Mende,
III: 274, 310, 319, 322, 325. Menembe, IV: 90.
Menindee, IV:
314,
io.
Menonimi, IV: 427, 431.
427.
ig - III: 50, 88,
569.
422, 429, 533, 557, 566, 595, 613, 671, 678, 681 - II:
(Wa-), III: 422, 442,
Mechta-El-Arbi,
(Ma-), III: ix. I: 272, 275, 287,
565,
234, 237, 239, 251, 262, 265, 272, 274, 275, 277, 289, 291, 305, 326, 360, 361, 363, 368, 376, 379, 386, 387, 421,
152, ij3, 154, 155, in. (A-), III: 446, 593, 600, IX.
:
112,
560,
:
Mbo, III: 344. Mbole (Ba-), III:
Mbwera
166,
vili.
532,
Mejbrat, IV: in. Mekeo, IV: 90, 91, 130, in. Melanesiana R., 1 364 - II 563 - (v. Melanesidi). Melanesiani, I: 33, 98, 200,
4 8 4-
477.
Mbete (A-), Mbimu, III:
Mbwe
82,
Mehinacù, IV: 614, 659, 662,
Mbaya, IV: 681, Mbere (Emberre),
Mbugu
81,
Mègie, III: 333, 345, 501, 503,
vili.
(Ova-),
642, 647.
337,
77,
146.
6i~,.
Mbangala, III: 508,
Mbangeru
Medobi, III: 333, 385.
Medogo, III: 336. Meganthropus, I:
504.
473-
Mauri, III: 91, 115, 116, 149,
Maya,
III:
II:
Mbunga
Mauhè, IV: 627, xi. Maungo, III: 503, vili.
Mawia
509,
vili.
597-
606,
124.
150-52,
III:
(Ba-),
Mbunda
Matorà, IV: 672. Mattole, IV: 383, 389. Mauali, I: 276.
Mauer,
.
358-60.
Matanaui, IV: xi. Matankol, IV: 92, 158. Matjes River, III: 33-36, 9i,
453, 455- 45 8 462, 4g5, 615, 11 -III: 27, 88-91, g$, 113115, 119, 122, 125, 681.
338,
Mbuella
Massingle, IV: 90, 108. Masuri, II: 202-04. Mataco, I: 195, 272, 275, 551 - IV: 671, 672, 675, 681, xi.
50,
III: 332,
368.
Mbala
Mbang,
662.
Masco, IV 64 1 Mascoi, IV: 672, 674, 681, ix. Mascoki (Muskhogi), I: 564 IV: 410, 426, 428, 43g, 457.
(Mbaca), III: 341.
Mbaka-Limba,
I:
123 - II:
18, 24-28, 40, 42,
ih,
iij,
Mediterranea R.,
I:
Menri,
II:
Mentone,
1.
119,
123,
283, 293, 299, 307, 309, 310, 379-80, 384, 392, 399, 409, 440, 445, 447, 448, 460 II: 9, 17, 33-35, 40-41, 4647, 48, 52, 54, 71, 77-50, 84, 124, 127, 128, 131, 143, 149, 198, 207, 209, 211, 248, 250, 252-254, 266, 267, 270, 273, 276, 322, 400, 421-26, 432,
600,
610.
Mensa, III: 180, 196, 197. 249.
Meo,
I:
207,
214,
215,
560,
577,
578,
253.
II:
486,
580.
Merauke, IV: 125. Merehan, III: 223, 251, 261. Merina Antimerina) III: 700, (
,
702-07, 709-10, 712-13, 715. Meru, III: 453, 477, 483, 4 8 5Meshalit, III: 198.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Messiriye, III: 333. Metuali, II: 466.
Mnong, II: §60, 584. Moabi (Moba), III: 293.
Mewak, Mewar,
Moace, IV: 446. Mobati, III: vili.
II:
491. 500.
II:
763 314, 320, 321, 376, 399, 404, 498, 500, 509, 591, 614, 619,
Mobilèn, III: 264. Mocovi, IV: 672, 681, xi.
78 - IV: Monguandi,
Miami, IV: 427, 431.
Modjokerto,
Moni,
Miao
Modoc, IV: 383, 386. Mogarba, III: 117.
Mfumungu
(Ba-),
III:
504,
vili.
(Miao-tsè), II: 338, 523, 560, 578, 579, 581, 582, 591, 592, 595, v.
Micmac, 408,
IV:
403,
406,
Sr.,
I:
407,
vi.
Micronesiana IV: 29.
254-57,
Midgàn,
I:
272, 273, 451 239,
216-222,
182,
265, 1. III: 252,
Midland, IV:
263.
259,
276, 2g4.
Midob, v. Medobi. Mieken, III: 426. Migiurtini,
III:
251, Mikir, II: 565, 567. Miltu, III: 336, 343. Miluk, IV: 383.
II:
433,
I:
III:
187,
659
-
II:
—
513, 515. 528, 529. Missisaga, IV: 427, 431. Missouri, IV: 410, 412, 42 Mittu, III: 333, 379, 389.
Miwok, 394-
IV: 611. IV: 383, 395,
389,
t.
390,
399-
Mixe, IV: 324, 463, 465, 472, 482, 503, 718. Mixtechi, IV: 464, 463, 478, 482. Mnefa, III 117, 120 :
II: 338, 560, 564, 572-74,
46(1,
472,
290.
III:
95. 90, in.
Moravi, II: 195. Mordvini (Mordva), 193,
4,
237.
I:
211-213,
212 231,
I-
IV: 516. Moriori, I: 233, 241, 451, 527 - IV: 25, 28, 34, 188, 229,
Morenos,
Mangbetu.
v.
231,
,
ni
501,
377, 436, 332, 380,
594,
1,
Mongolica R.,
v I:
-
III:
Moroni, III: 311. Moros, II: 633.
550,
Moru,
336, 381,
653. 216,
88,
9,
224, 300, 360, 361, 365, 371, 420, 434, 457, 478 II: 217, 242-43, 342, 356, 374, 3 8 4- 390, 397- 4 OI 450, -
388,
>
615-
Mongolidi,
259, 290, 291, 293.
378,
388,
387,
1.
Morokodo, 379, 387. 223-225,
217,
9,
521,
vili.
>
238,
Morlacchi, II: 246, 247, 251,
III: 536. III: 498,
251, 274, 358, 370, 386-3SS, 408, 425, 656, 706 - II: 4, 338, 34i. 360, 364,
524,
280-82,
II:
389"93> 394, 401, 409, 415, 418, 435,
497. 56o, 565, 595. (Sudan), III: 333, 385. Mishmi, II: 360. Mìskito, IV: 503-505, 510, 511,
Mitua,
Mamvu.
v.
3 3i3. 3 X 5. 362, 363, 368, 374, 379, 380, 386, 389, 392, 406, 407, 410,
425, 426, 429, 434-39, 441, 442, 445, 454, x - II: 311,
383,
III: 333, 345, 379. 381, 384, 386, 388, 390.
Morup, IV:
96, 97.
Mosetene, IV: 639. Mosquito, v. Mìskito. Mossi, III: 74, 275, 282, 285, 291-97, 300, 301, in. Mosso (Moso), II: 401, 560, 579, v. Motiloni, I:
36S - IV: 506,
611.
Motu, IV: 91, 130, in. Motuna, IV: 92, ni. Mòvima, IV: 639. Moxiana, IV: 315. Moxo, IV: 621, 622, 625, 639.
Mpondo
(Ama-),
Mtiuli,
II:
Mubi,
III:
1
1
1
:
b2$, 630.
436. 332,
336.
Muduvar, II: 507. Muela, IH: 282.
Mugem,
li:
Muinane, IV
H), 21, 22, 23, 24. :
O45,
Muisca, IV: 527-529, 543, 540, biì - (v. Ciòcia). Mullik, IV: 55.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
7 64
Mùmbua
(-bvva), III: 43, 50,
1.
Murici, III: 332, 337. Munda, I: 192, 271 - II: 335, 338, 483, 485, 490, 491, 493, 495. 497. 499, 5 OI -°3. 5° 8 .
558,
v.
Mundang,
III: 332, 337, 341,
343. 345, 347- 359, 3 3 X 7> 599, 6o 4> 610, 625 - Ili: 77, 78, 82, 84, 86-88, 93-95, 187, 301, 339. 381, 384, 418, 454, 456, 488, 489, 499, 548, 556, 560, 584586, 621, 623, 698, 707 IV: 29, 106. Neghili, I: 217, 253, 367, 559,
-
Ili:
78,
549Negritidi,
543,
545,
547,
628,
622,
646,
644,
386,
XII.
396,
Ngadanesi, II: 600, 644. Ngagiu, II: 600. Ngaiarda, IV: 1 (taw).
Ngala-wonga, IV: Ngalia, IV: 51.
543 - IV: 93, 94. Negroidi (Ramo), I: 117, 171, 215, 236, 303-05, 313, 339, 362, 363, 374, 378-380, 388,
(Ba-), III: 493, 499, 503,
Ngama,
332, 336, 365. III: 365. Ngandong, I: 101, 103, 127, 245. Ngandu, III: 521, vili. Ngangela, III: 600. 146,
III:
Nemadi, III: 116, Nemi, IV: 93. Nenema, IV: 93.
152.
521,
Ngbandi, III: 333, 338, 341, 365,
368-69, Vili.
Ngbele (Ma-), III: 533.
Nghindo (Wa-),
428.
501,
Ngatijan, IV: 55. 347.
Vili.
III:
Ngiabi (Ba-), III:
453.
vili.
Ngindo (Wa-), III: 473. Ngok, III: 333, 378. Ngola (A-), III: 504, 600,
Ngombe, 557-
III:
(Ba-),
Ngoni
(A-),
vili.
521-22,
x -
Ngumba
III:
473,
,
(Ba-), III: 50^, 5^7. Aba-), III: 480,
(BaMa-),
R., I: 209, 301, 342, 405, 426, x 83, 91, 95, 228, 343, 381-84, 389, 419, 621.
378, III:
385,
Nilotici,
I:
III:
74,
III:
378, 528 87, 106, 108,
342, 82,
223,
241, 384, 420, 427, 445, 453, 472, 486, 488, 520-21, 532, 597, 644, in. Nilotidi, I: 385 - III: 84. Niloto-Camiti, III: 333, 376, 379, 408, 410-11, 416-17, 420-22, 427-39, 450, 451, 453, 4 6 3, 479, 486, 488in. 637, III: 418, 435, Nisqualli, IV: 383, 383. Nkamanga, III 590. Nkomi, III: vili.
Njemps,
460.
:
(Awa-), 589. (Ma-),
Nkoya
117,
(A-,
640, 641.
9i, 333, 381-82, 387-88, 392, 393-409, 410-13, 463, in.
II:
III:
III:
515,
467, 592,
435,
44,
436.
IV: 91, 94, 96, 97,
118.
in.
Nonamà, IV:
,
Ngwato
623, V. Nicola, IV: 384. Niellim, III: 336, 343. Nilamba, III: 471. Nilo-Camiti, III: 420, ni. Niloti, I: 209, 301, 528 - III:
N'V^ullo,
612, 620, 621-32, 637, 638, 641, 644, in, IX. Nguru (Wa-). Ili: 453 587-
I: jj, 21 5, 218, 225, 243, 261, 262, 265, 272, 274. 2 75. 4 J 9, 423. 43 1 671 - IV: 175-80, 200.
276, 620,
Nogai,
102,
Neocalèdoni,
271,
560,
588,
Nguni
109.
195,
338,
608.
IV: 21, 29, 49, 98, joo, tot, 104,
I:
II:
508,
Nkuciu (Ba-), III: 521, vm. Nkundu, v. Kundu. Nkutu, v. Denghese. Noatagmiut, IV: vi.
529,
Ngonvelu, III: 600. Ngove, III: 534. Ngruimi, III: 453.
:
448 -
637,
596, IX.
589, 623, IX.
Neoàntropi, 1 107, 398. Neobritanni, IV: 171. Neocalèdone R., I: 402,
5°9Nicobaresi,
587.
vili.
III: 442, 453. III: 607,
Ngona
620, 621, 631, 635, 639, 642, 647, 649. Nicarao, IV: 502, 503,
Nkonde
vili.
Ngomvia,
307.
489,
(Ba-), III: 525, 531,
Ngolo, III: 538,
Nyitngwe.
Niam-niam, v. Sandè. Nianga (Wa-), III: vili. Niassesi, I: 358 — II: 618,
193,
527-
435, 445, x - II: 13, 14, 16-17, 22, 317, 318, 601, 611, 625 - III: 78, 81, 82,
Nehantic (Niantic), IV: 427,
(taw).
III:
Ngelima
93-95, 114, IJ 5. x 75, 180, 230, 251, 253, 262, 263, 264-70, 420, 422-26, 479, 487, 488, 548, 556, 654, 702, 704, 706, 712 - IV: 2i, 22, 89.
1
Ngambai,
Ngata (Wa-),
v.
III:
Nilotica
522, 524, vili.
389, 392, 403, 404, 417, 420, 421, 424-29, 430, 432, 433-
88,
1.
424.
385,
Newari, II: 482, 484. Nez-percés, I: 471 - IV: 383,
364, 434-36, 447, 527 II: 321, 589, 614-16, 629 - Ili: 89, 268, 704. Negritos, I: 203, 214, 253, 271, 275, 276, 278, 361, 368, 379, 388, 389, 424, 428-430, 433. 537. 542, 567. 617, 628, 656 - II: 317, 333, 495, 562, 607, 610, 616, 625-27, 630, 633, 649, v - III: 77,
649. 55,
Neo-Siberiani, II: 364, 374. Nesidi, I: 436 - II: 615. Nesioti, I: 436 - II: 615. Netsilik, I: 619. Nettuniana R., IV: 314, 322. Neutrali, IV: 427, 434.
Ngala
:
6,
Nhungué, Niabua,
II: 614, 617, 621, 622.
384. Negrito (Negritoide) R., 1: 361, 1
I:
Sr.,
765
515.
Nongatl, IV: 389. Nor, IV: 00. Nord-Atlantica R.,
IV: \n. Norderitrea Sr., Ili: i>>i. Noi dica (Nordeuropea) R., I: 223. -33< 237. 259. 283, 203, 200, 3°6, 3°7- 3°9. 318-20,
345. 34 6. 364. 377. 380. 383.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
766
Nyepu, III: 379. Nyika (Wa-), III:
392, 393, 396, 399, 409, 420, 440, 460, 501, x — II: 23, 34. 37- 4°-4 2 44-46, 52, 53, 75, 78, 81, 128, 130, 131, 134, 136, 139-50, 181, 197, 198, 206-09, 211, 213-215, 220, 246, 250, 254, 264, 266,
Nyoio
458 - III: 95, 123, 124 IV: 192. Nordindiana Sr., II: 497. Nordoccidentale R., II 46. Norica Sr., I: 411 - II: 51,
179-82,
489. 93.
Nyungwe (Nhungué), 586-87,
Nzema,
III:
311,
315,
III:
537,
275,
323-
(D'zimu),
II:
275, 5,
342,
Nottawe, IV: 434. Nsakkara, III: 333, 368. Nsenga, III 587. Ntlakyapamuk, IV: 384. Nuba, III: 74, 75, 117, 333,
Oban, II: 19, 23. Obercassel, I: 117,
:
375-76, 380-82, 384, 385-87, I:
361.
333, 376, 378, 381-82, 384, 389, 393-95. 396-98, 4°°. 401, 402, 405, 407, 409, in. (Ba-), III: vili.
Nufor, IV: 108, 109. Nunatagmiut, IV: 355.
Nung, II: 560, 577, 579, 582. Nungabuya, IV: 55, 1.
Nunuma,
III:
275. III: 275, 291, 292, 336,
Nupe,
34 2 Nutca, IV: 376,382-55, 389^1. -
Nyai (Ba-), III: Nyakusa (Wa-),
Nyambo
609.
Ogain,
I: 421.
19, 21-24, 28. III: 251, 256, 261.
II:
III:
677.
Ogibwe
(Ogibway), I: 519, 568, 595 - IV: 376, 403, 404,
406, 407, 413, 427, 428, 431, 432, 437, 490. Ogowe, III: 650. Oiampi, I: 569 - IV: 611, 627. Oiana, IV: 611, 614. Oikop, III: 435. Oirati, II
(Wa-),
III:
453,
467-69, 471, 488, 489.
Nyaneka (VaNyanyeka),
III
:
597, 600, 602, 604, 606, IX. Nyangbara, III: 379, 421. Nyangia (A-, Ma-), III: 587, 590,
IX.
Nyankole (Ba-), III: 453. Nyari (Ba-), III: 501, 547, vili. Nyasa (A-), v. Nyangia. Nyatoro (Wa-), III: 453. Nyaturu (Wa-), III: 440-42, 470,
130, 207, 215, 222, 234, 245, 250. 358, 370, 373- 377. 383. II: 304» 385, 39i, 394 308-11, 601 - III: 4, 22, 24, 554- 651 - IV: 5. Ominoidea, I: 71. Ona (Selknam), I: 195, 212,
220, 233, 291, 415, 452, 454- 55o, 558, 592, 616, IV: 327, 650, 645 686, 693, 695, 696, 698,
47 1-
453639,
680700,
198,
-
265,
270,
56, 130-32, 166-69, III: 86, 678, 693-94
II:
Olci,
J
II:
357, 358. Oldanon, II: 631. Oldoway, I: 118, 121-22, 237 - Ili: 13, 28, 31, 50, 1. Olive, IV: 464.
II:
639,
640. I:
413, 420.
49i, 499, 502, 503, 508.
Orarimugu, IV: 668,
xi.
Ordos, II 381, 390. Orejones, IV: 661. :
425,
457,
122 -
(v.
Orientalidi,
Oriva,
1
Orlam, Ormuri, Orocci,
III: 88, 460 Iraniana R.).
1 340, 384. 484. III: 678. :
:
II: 441, 484. 436 - II: 325, 357-
I:
359, 362, 367, 381, v. Oroccioni, II: 341, 357, 358, v. Oroki, II: 357, 358, 362.
Oromo, III: 224, 241, Oromonica Sr., I: 412 -
381.
Olo-ngagiu, II: 639. Omagua, IV: 338, 627,
Omaha,
Orang-Laut, II: 625. Orang-Sakai, II: 617, 624. Orang-Sekah, II: 625. Oraon, I: 271 - II: 483, 490,
Orokolo, IV: 90, 146, in.
Olmechi, IV: 475. Olmo, I: 114 - II: 12. Oloti,
649.
III: 125. Orientale R., I: 319, 364, 392, 409, 440 - II: 48, 421, 422,
Okiek, III: 439. I:
604-09,
Onin, IV: 90, 140, in. Onondaga, IV: 427, 434. Opaiè, IV: 652, xi. Opaina, IV: 641. Opata, IV: 446, 463, 466. Oran, IV: ni.
Orfella,
Oki, II: 532.
Olandesi,
III: 311.
Oneida, IV: 427, 434, xn. Onghi, I: 271, 276, 405, 428, 520, 589, 667 - II: 560,
Orfa, III: 117.
390.
:
Okanaga, IV: 383, 384, xn.
IV: 623.
463-
453,
Oceanica R.,
275, 343- 344. 349, 350. 396
III: 587. (Wa-), III: 453, 459,
Nyamwesi
589,
120, 207,
214, 215, 236, 249, 250, 440, 442 - II: 14-16, 19, 313 III: 25.
Ofnet, Ogadèn,
ni.
Nubiani, III: 333, 381. Nuer, I: 342, 362 - III: 87,
Nueshi
Ometi, III: 231-32. Ominidi, I: 59, 69-71, 80, 90, 93, 98, 109, 116, 125, 126-
Ondo,
1.
R.,
O'menghen, IV: 92, ni. Ometepe, IV: 50, 505.
723-
139-44,
Oatuana, IV: 641.
N ubica
III: 583,
IX.
Nosairi, v. Ansarle.
392,
456,
vili.
270,
I:
488,
460,
Nyua, IV:
Nzimu
266.
55, 1. III: 453,
"(Ba-),
316,
:
Norvegesi, 350, 35i
IV:
Nyol-Nvol,
267, 273-74, 276, 322, 375, 422-23, 426, 427, 436, 437,
264,
264,
267, 268, 419, 453, 472, 477, 478, 483, 589, 609, III, IX. Nyimang, III: 385.
>
250,
221,
574 - IV: 410, 412,
270. III:
181, 224, 231. Orotinà, IV: 502, 50J. Osage, IV: 410, 412, 423, 731, XII.
Osmani,
II:
418.
,
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Osman-Mahmud,
III: 251,261. Osseti, I: 271, 275, 276 - II:
322, 337, 415, 416, 434, 435, 437-4°. 447Ostiachi (-ki), 1 198, 437, 439 II: 192, 212, 213, 217, 241, 338, 341. 346, 347, 54 8 "5 2 » :
353, 377-
366,
358,
354-
375.
—
Homo
v.
palestinus,
:
Ottentotta R., I: 343, 344, 361, 380, 388, 392, 403, x - III:
678-81. 157, 196, 216, 217,
252, 270,
275, 276, 292, 343, 344, 351, 366-68, 378, 382, 391, 392, 394. 395, 425, 432, 527, 528, 533, 605, 619, 621-22, 625, 628, 637, 659, 670, 678 - III
:
72,
67,
76,
85, 89, 90, 93,
79,
100,
80,
106-08,
413, 417, 441, 618, 621, 626, 641, 646-50, 654, 655, 670,
676-91,
III,
v.
IX.
Ambo.
Oyo, III: 275, 312, 313.
Pacaguara, IV: 639, 641. Pachpo, II: 393. Pachtàn (Pathàn), v. Afghani. Pacifidi, 1 384 - IV: 323, 376. Padana Sr., I: 299, 411 :
83,
84.
Padang, III: 378. Padaung, II: 560, 574. Padhola, III: 421, 453. Paez, IV: 528, 529, 553, 611. Panari, II: 482, 484.
Pahouin, III: 536 - (v. Fang). Paiconeca, IV 639. Paiute, IV: 383, 391, 393, :
731, XII. Paiwan, li: 631, 633. Pakalla, III: 275.
396,
446,
Pak-pak,
II:
631.
pale-
5°3-
Pangwe, 1
70, 90, 91-109,
:
249, 253, 309-11, 315 245,
22-24,
-
11
III:
45-46.
4°,
37-
9i.
R.,
I:
215,
452, 455. 458. Paleoasiatici, I: 195, 206, 575, 612 - II: 336, 338, 341, 347, 357. 365. 366, 368, 369, 373. v - IV: 360, 366, 388. Paleoindidi, I: 412, 413, 445-
x-II: 319, 488, 495, 498, 500 - IV: 26. Paleomediterranei, I: 448 -II: 448,
495 - III:
28,
Paleomelanesidi,
Paleomongolidi
,
92, 93, I:
1
:
385,
113.
424.
384, 438 -
II: 593, 615.
Paleonegridi,
1
:
385, 427 - III
:
83, 3°8, 499. 502.
Paleosarda
Sr.,
1
:
409, 440 -
II: 47, 54, 78, 79Paleosiberiana R., I: 406, 436,
438, x-II: 321, 324, 344, 364-65, 374-75, 4°4Paleosudanesi, III: 572. Palicur, IV: 611. II: 491.
Fang. IV: 1 (tav.).
v.
Pankalla,
Pano, IV: 639, 640, 641, 647. Papago, I: 228, 272 - IV: 463, 466, XII. 278, 309, 317. I: 252, 261, 262, 265,
452, Papel,
446,
III:
Papua,
92, 94-
Paleoamericana
Palli,
51,
:
stinns.
II:
Ottawa, IV: 427, 431.
78, 79, 95, 441, Ottentotti, I: 122, 198, 200, 212, 213, 225, 228-30, 251,
Homo
v.
Panare, IV: 611. Pance, IV: 555. Panconeca, IV: xi. Pande, III: vili. Pangiabi, II 484. Panian, II 486, 489, 490, 500, :
neandevtalensis.
114, 126, 127, 129, 130, 235,
464, 465, 470, 473, 503, 719. Otomì-Manghe, IV: 464, 465, Otsunga, IV 690.
II:
590.
236,
Otomachi, IV: 611, 623, 641. Otomì, I: 232, 272, 275 - IV:
Ovambo,
II:
Paleanthropus neandevtalensis
Paleàntropi,
v.
Otàvalos, IV: 553. Otè, IV: xi. Otò, IV: 410, 412, 421.
65,
I: 195 - II: 338, 560, 566, 567, 590, 592, v. 564, Palànnica Sr., I: 408, 438 -
Palaung,
767
272, 275, 289, 290, 305, 367, 370, 377, 421, 424. 429, 43i, 478, 5!2, 532, 553, 612, 617, 660, 669 - III: 703, 704 -
IV:
in,
123, 130, 131, 158, 160, 171, 175, 228, 248, 265, 1. Papua-melanesiana R., I: 402,
422, 423, x-II: 423, 616, 628, 630 - IV: 6, 26, 98, 106-108, 127, 145. Papua-montana R., I: 402,.
424, 105.
x - IV:
Papuana
R., I:
- II: 324Papua-Pigmei, Papuasidi,
1
xi.
595-
Paraian, II 486. Paranthropus, 1 73, 74. Paravilhana, IV: 611, 614. Parb, IV: ni. Pare (Wa-), III: 453, 473- 478:
664, XI. Paressi, IV:
464, 465. R., I: 411
IV: 678, 685 -
(v.
628,
- II:
x
Pam-
pidi). I: 415 - IV 315, 321, 323, 327-28, 335-36, 342, 566, 568, 610, 614, 635, 642, 663, 668, 671, 679, 684, 692. :
Koso.
II:
615.
Parentintìn,
396, 397, 399, 411, 4 2 7Pamlico, IV: 426. Pampanga, lì: 631, 633. Pampeana R., I: 415, 559,
v.
104.
402,
x-II:
Pame, IV Pamiriana
Panamint,
94,
401,
21,
Pareìdi,
Pampidi,
IV:
649 423, 27-29, 107. (Pohr), II: 560, 589, 591.
IV:
Paluan, IV: 158, 159. Paluo, III: 379. Paluse, IV: 383, 386.
-
361, 388, 423
377,
:
422,
Par
100, 103, 104,
:
Paliyan, II: 502. Palmella, IV: 614, Palta, IV: 553.
:
89, 96-98, 114, 115, 121-
86,
38,
6,
106, 108,
I:
632,
457 - IV: 627,
633,
659,
639,
614, xi. Pari, III: 33 3, 378. Paria, II: 500, 503. Paricuta, IV: 611. Pariri,
IV: xi.
Parsi, II: 425, 447. Pashto, II: 484.
Pasquensi,
1:
451 - IV:
26,
188, 230-38. Passe, IV: òli, 614, 639. 28,
Patagone Sr., I: 365, IV: 314, ^22, 323.
415 -
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
768 Patagoni, I:
g,
io,
530, 559,
592 - IV: 314, 678, 679-87, 695, 698. Patagonidi, I: 384. Patashò, IV: 652, 655, xi.
IV: 93. Patwin, IV 383. Paumarì, IV 614, 63g, 640,642. Pauserna, IV: xi. Pauwi, IV, in. Paviotso, IV: 383, 391, 396. Pawin, IV: 395. Pawni (Pawnee), IV: 410, 413, 418, 412,440, 456, 731, 737. Paya, IV: 503-505, 507. Payaguà, IV: xi. Peba, IV: 640. Peceneghi, II: 244. Pedi (Ba-), III: 446, 635, 638, Pati,
:
:
639,
458 - IV: 564,
I:
567, 681. Peinde, III: vili. 566,
Pelende,
III:
508.
512,
1
514,
:
VIII.
Penobscot, IV: 425, 427. Pensacola, IV: 439. Penuti, IV: 383, 387, 389, 390, Peoria, Pepel, Pericù,
399.
4 6 4-
Papel.
21$, 244 - IV: 296, 3°3. 304. 389, 39i, 392, 396, 446. Permiachi, I: 276 - II: 211, 212. Persiani, I: 282, 411 - II: 335. 38o, 387, 415, 441, 443, 446, 447, v - III: 131, I: 214,
226, 269, 454, 475, 609, 698. I: 552, 583, 612, 663, xiii - IV: 196, 314, 322, 510, 523, 531, 557, 558, 627, 647, 710.
Peruviani,
Pesegem, IV: 91, 94, Peta (Ci-), III: 587.
12,
8,
5,
3,
434
392,
168,
195, 196, 198, 200, 203-10, 216, 217, 222, 237, 270, 2J5,
276, 289, 301, 342, 348, 358, 367, 368, 375, 377, 380, 382, 385. 386, 398, 424, 527, 428, 505, 512, 520, 527, 537, 542, 543. 54 8 55o, 557. 559, 561, ,
96,
ni.
Peul, v. Fulbe.
Pianagoto, IV: 611, 614. Piapocò, IV: 611. Piaroa, IV: 611, 641. Picunce, IV: 564, 681. Piedi-Neri (Blackfeet, Siksika), I: 261, 272, 274, 275 - IV: 383, 413, 415, 418-22. Piegan, IV: 383, 420.
336,
335,
342,
368,
391,
397, 404, 43o, 43 *• Pie, II: 610, 649.
Plesianthropus, I: 72. Pnong, II: 583. Pocoman, IV: 464. Poconci, IV: 464.
Podoko,
III:
J55.
Podzo (A-), III: 586. Pogoro (Wa-), III: 453,
566, 569, 579, 584, 592, 597, 617, 624, 626, 628, 655, 656, 663, 670, 681, 685-90, 704, 709 - II: 312 - III: 75-78,
472. Pòjulu, v. Fagelit. Pok, III: 436.
81, 85, 96, 97, 100, 104-105, 107, 108, 334, 362, 451, 489,
Pokomo
Pokao, IV:
91,
471,
ni.
Pigmidi,
(Wa-), III: 221, 453, 477. 478. Polacchi, I: 194, 195, 261, 270, 275, 309, 310 - II: 5, 55, 56, 192, 202-05, 2 °8, 225, 1. Polani, II: 192, 195, 202, 203. Polinesiana R., v. Polinesidi.
Pigmoidi,
Polinesiani, I: 207, 219, 223, 236, 251, 265, 274, 277, 305, 312, 340, 342, 343, 345, 351, 352, 360, 361, 363, 367, 370,
492, 500. 5°2, 513. 521, 533. 534, 540-81, 650, 653, vili -
IV: 37, 91, 93, gs, 97, 98, 112, 115-18, 184.
I: 378, 382, 403, 404, 418, 424, 426-28, 432, 433, x - II: 627 - III: 76-78, 9395, 54 8 556, 558, 559, 560.
202,
I:
206,
217,
368, 374, 375, 377, 380, 423, 424, 428, 527, 543, 559, 561, 565, 568, 617, 624, 655, 690 - II: 318, 604, 609, 611, III: 76-78, 85, g 4 625
377, 386-359, 445, 449, 450, 524, 534, 537, 554, 569, 595, 645, 657, 658, 664 - II: 327, 622, 642 - III: 572
105, 107, 266, 451, 456, 489,
35,
- IV:
-
,
500, 502, 540, 544, 547, 548, 557, 558, 562, 564. 579" 581, 601, 650, 713, vai -
IV: 427, 431. v.
I:
378,
>
643, 667, 668 IV: 194, 321, 322-23, 349, 403. Pende (Ba-, Pindi), III: 508, Pellirosse,
Pigmei,
in,
IX.
Pehuence,
Pigmea R., I: - Ili: 496.
IV: Pijà,
95-
93.
IV: 545. I: 581
-
Pilagà,
IV:
672,
PlLTDOWN,
HO,
I:
I
I: 228, 414 - IV: 383, 440, 452, 446, 463, 466, 468,
xii.
Pimenteira, IV: 614, Pindi, v. Pende.
Pinar,
xi.
115.
I:
IV: 502, 503, 505, 507,
508.
Pirenaica
Sr., I:
411 - II: 125,
128.
Pirindà,
IV 465. -IV: 445,
27,
380,
382,
384, 398, 413, 415, 423, 449, 450, x - IV: 25, 27-29. Pomerani, II: 192, 203.
(California), I: 232 IV: 383, 389-93, 394, 395,
638, 640.
Pitecàntropi, I: 51, 75-82, 86, 89, 105-iog, 128, 146, 207,
374 - II:
308,
309.
Pitjendadjara, IV: 75, 1. Planidi, I: 414, 457 323,
—
399-
(Congo), III: vili, Ponca, IV: 412. Poncatgo, IV: 652, xi. Pondo, III: 85. Pontica Sr., II 48. Popoi (Ba-, Popoie), III: 501,
325,
503. 527. 529, 53i, vili.
Popoloca, IV: 464, 465. Portoghesi, I: 270, 309 - II: 6, 55, 120-24, 152, 156-58, 1
-
:
Piro, I: 212
321,
23-25,
:
Pioghe, IV: 611. Pipìl,
265, 479, 1. Polinesidi, I: 365,
I3-I4.
Pima,
473.
19,
148, 182-238, 239, 241, 252, 254, 257, 259-63,
Pomo
XI.
673,
18,
106,
328,
Ili: 103, 278, 310, 312, 329, 476, 504, 508, 542, 697698 - IV: 627, 655, 706, 714, 720. Portoricani, 1 265. Potawatomi, IV, 427, 431, :
IV: 329,
437, xil.
Potiguara, IV: 627, xi.
.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
Poto
(Ba-), III: 501, 503, 529,
Potomac, IV
440.
:
IV: 672. Powhatan, IV: 376, 426, 427. Poyas, IV: 567. Poturero,
Praesapiens, I: no. Praterie (R. delle), v. Dacota R.
Predmost,
117,
I:
119, 207,
214, 215, 249, 442 - II: 12, 13, 16, ig, 22 - III: 37.
Pre-Europidi,
418,
I: 409, 410,
443, 447. 45o. 45i, 455.
x
-II: 212, 242, 354, 356,374. 376. 377. 623 - IV: 26, 304.
Pre-M ongolidi,
I:
406,
385,
407, 434-39, 443, 449, x II: 319, 320, 322, 325, 356, 377. 404. 595. 615, 621 -
IV: 25, 304. Pre-Niloti, III: 75, 201, 223, 241, 333, 380, 384, 389-93, 426, in. Pre-Ominidi, v. Proàntropi. Preslava Sr., I: 411 - II: 53, 205, 208, 209, 267.
Proàntropi, 1 70-82, 83, 105, iog, 128, 207, 253 - II: 22. Profaneràntropi, I: 110-17, :
127 -
II: 11.
IV:
Proto-Polinesiani, 196,
Vili.
Proto-Serbi, II: 255. Proto-Slavi, II: 53, 209, 267.
Proto-Tasmaniani, IV:
Pueblo-andidi
I: 414, 457-58, 332-28, 335, 336, 344. 345, 347. 452, 471. 472. ,
Pueblo-andina
R.,
I:
532, 732, 736, XII. Puelce, IV: 566, 681, 682, 685, 686.
Puget, IV: 732. Pugliese Sr., II 48. Puinave, IV: 611. Pukina, IV, ni. Pu-la, II: 562. Pulaian, II: 486, 489. :
Puruhà, IV: 553. Putimà, IV: 545.
:
249,
Proto-Indonesiani,
II:
321,
I:
118,
III:
28.
Proto-Melanesiani,
Proto-M ongolidi,
49
493,
13, I:
424 126.
II: 320, 321,
1
:
442
BlASUTTI, IV.
-
Rama
(Ba-),
II
:
502, 503, III: 534,
505. vili.
Ramo,
IV, ni. Rasciàida, I: 195 — III: 179, 180, 183, 184, 189, J97, 198. Rega (Wa-), III: 446, 518, 526, Vili. Regiang, II: 600. Rek, III: 378. II: 53.
Sr.,
:
116.
223, 453. Rengao, II: 585. Reshiat, III: 423. :
Rhodesia,
270.
403,
497,
III:
500.
Riseigat,
333. :
:
609, 4,
Qara, II: 458, 479. Qitay, II: 388. Quaiegu, III: 224.
6,
55,
251,
640,
648,
663 -
246, 248, 304 128, 132, 150.
99,
115,
Romeni,
261,
I:
270 -
II:
243, 245, 246283, 295-298, 1.
227,
279,
Roro, IV: 91, 130, in.
v. Arkansa. Quara, III: 180. Qhèciua (Kechua), I: 414 IV: 323, 325, 334, 339, 525-
527, 529, 536, 538, 590, 600, 639, àgi, 1. Quileute, IV: 383. 544,
Quinzano, 1:114, JJ5, 249,250. Quioco, v. Ciokwe.
II: 23-4.
III:
Rolong (Ba-), III 633, 640, ix. Romani, I gg, 100, iog, 468,
III:
Quimbaya (Kimbaia), IV:
471.
Rinnekaln,
611.
495-
IV:
Rimi,
Cjuapò,
622.
442 - II:
-
113,
1
180.
III:
Rama,
II:
Proto-Faner antro pi, 253 - III: 46.
126,
Raia,
528,
184. 114, Proto-Etiopici, I: 118, 126, 446 - Ili: 31, 43, 92, 114, 186.
Proto-Mediterranei,
250-52, 254, 2 55, 259, 261, 263, 268, 270. Rahitu, III: 223.
Ribi, III: 260, 261, 267, 268,
34,
Proto-Camiti, III: 31. Proto-Croati, II: 255. Proto-Egiziani, III: 32,
Rahanuìn,
2 49,
Purighi,
35, 38.
:
276,
18.
:
II
IV:
457
296-298.
II:
500. 584. III: 230,
487,
235-37,
- II: 493, 495 - IV: Proto-Boscimana R., Ili
126,
591.
584,
v. Broken Hill. Rhodia, I: 216 - II: 517. Riàng, II: 560, 564. Ribe (Wa-), III: 268.
649. I:
486, Raglai,
Rendile, III
:
456,
560,
Renanna, III
II: 321, 324, 404, 614, 618,
414,
II:
Radimici, II: 198. Ragiaputi, I: 192 - II: 483,
Renana
Punan, I: 406, 436, 527, 621 - II: 618, 620, 630, 649. Punan R., 1 406, 436, x -
Può, II: 560, 574, 595. Puri, IV: 654-56, xi.
375,
-
Pueblo-andidi) Pueblos, I: 244, 261, 262, 272, 536, 537, 542, 572, 671 IV: 281, 323, 329, 338-39, 427, 430-31, 440, 445-46, 448-52,, 455-56, 462, 466, 470, 474-75, 480, 487, 524, (v.
Proto- Armenoidi, IV: 193. Proto- Australiani, I: 124, 126
525Proto-Nordici,
414
Rabai, III: 477.
Rabat, I: 101, 104, 115, 127 - Ili: 23, 50, 1. Rade,
x - IV:
Punin,
618,
18.
Psciavi, II: 435, 436, 440. Pubi, III: 534.
Proto-Adriatici, II: 53. Protoàntropi, I: 70, 84-91, 105, 106, 127, 129, 245 II: 309 - III: 22. Proto-Arii, II: 37, 38.
617,
195,
236.
200,
629,
769
Roswi
(Ba-), III: 612, ni, ix.
Rotakas, IV: 92, in. Rotinesi, II
Rotse
:
(Ba-),
600, 620. III: 447,
592, 593, 596, 597, OI2 ni, IX Ruala (Siria), I: 275, 276 II: 415, 457. 466, 477. (Africa), III: 117. Ruana, III: 467. ,
—
Rucuyen, v. Oiana. Rueng, III: 378.
-
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
770 Rugara, IV: ni. Ruguru, III: 473, 474.
Salish, I: 336, 573,
Rukwa,
III: 454. Ruli (Ba-), III: 460. Rumbi (Ba-), III: 347,
529,
382-84, 386, 387, 398, 399, 457. 47 8 515. 737- XII. ,
527,
Rumeni, v. Romeni. Rundi (Ba-), III: 458.
Runga (Sudan),
—
(America),
Russi, I: 262,
II
400.
:
IV: 431. Saluma, IV: 611. Samaghiri, II: 357. Salteaux,
III: 333, 336. IV: 90.
271, 273,
IV: 611, 641.
Saliva, Salor,
Vili.
531,
IV: 38 3, 394. 656 - IV:
Salina,
284,
309. 358, 394- 678 -II: 3, 4, 7, 54-56, 192, 193. i97^ 3. 198-202, 206, 212, 213, 230, 231, 232, 254, 331, 337, 345, 349, 350, 352, 353- 356, 358, 374- 38o, 392, 393. 434-37- 1 - IV: 367, 368. Ruteni, II: 198, 200, 201, 203. Ruwa (Wa-), III: vili.
Samaritani,
I: 32, 271, 273, 302, 340, 341 - II: 452, 460, 461, 464, 463. Samba (Ba-), III: 509.
Sambal,
II:
Sambo, Sambur, Sami,
633. III: 318. III 223, 431, 535, 433. :
Lapponi.
v.
Samo, III: 273. Samoani, I: 195, 228, - IV: ^ 273, 341, 413
233, 272, 186, 258.
436, 437, 3gi II: 218, 325, 336, 338, 341, 342-48, 349-53. 358, 364,
Samoiedi,
377-
Saàd, III: 251. Sab, III: 251, 261. Sabderàt, III: 180, 197. Sabei,
II:
453, Sabubn, II: 600, 613.
Sacamecran, IV: 652, Saccopastore, I: 90,
xi.
91, 93, 95, 96, 97-100, 101, 103, 108, in, 113, 116, 235, 24(1,
2 55. n. Saci, II: 382,
Safwa (Wa-),
383. III:
453, 472. 341, 332, 354. Sagara (Wa-), III: 453, 471. Saìiancuia R., I: 412, 448, x Sagai,
-
II:
Ili: 89, gì, gs, 166, 175.
Saho, III: 179, 180, 187, 794, 577. Saiani, II: 354, 376.
IV:
92.
Sakai, I: 202, 208, 271, 275, 278, 423, 435, 363, 568, 621 - II: 600, 610-13, 616, 617, 649, v - III: 545. Sakai-Toala Sr., II: 61 1, 612. Sakalava, I: 412 - III: 698. 700, 704-07, 711, 715.
Sakata Sala,
(Ba-), III:
III:
vm.
597.
Saladoani, IV: 324. Salamat, III: 332, 351. Saldahna, I: 101, 102-03 III:
23,
50,
1.
:
461 - II: 58, 62, 72, 78, 7g, 88, go, g3, 106, 107, iog. Saricoli, II: 399. Sarik, II: 400. Sarisen,
Samuco, IV: 672,
II:
631.
Sarsi,
IV: 413, 420,
Sarti,
II
vi.
396-99.
:
Sanva, III: 336. Sasak, II: 600, 617. Sauarca, III: 117. Sauk, IV: 427, 431, xn. Savolasti (Savolaiset), II: 214, 215-
Scandinavi,
I:
198 - II: 5, 42, I79- 82 » 22 ° ~
56,
139-44»
IV:
713. III: 232,
Sce,
v.
1.
238.
Sceienne (Cheyenne), IV: 403,
xi.
San, v. Boscimani.
410,
Sanapanà, IV: 672. Sanaviron, IV: 681.
Scelkup,
XII.
731,
413, II:
341,
352,
354,
San Carlo (Apache), IV: 446. Sandave (Sandawe, -\vi), I: 433 - HI: 73- 79, 80, 93,
377. v. Scerente, I: 637 - IV: 652, xi. Scetibo, IV: 6J9. Sciacco, III: 238.
268, 418, 420, 422, 440-43, 451, 433, ni. Sandè (A-), I: 245, 556, 363, 639, 669 - III: 85, 333,
Sciangalla, III: 200, 384, 389. Sciara, II: 390, v. Sciavi Sr., 1 405 - III 344, vìi. Sciaveli, I: 195 - III: 261,
338-39, 34 1 345-4°. 369373» 370, 371-72, 379, 388, 530, 532, 533, "i. vili. Sanga (Ba-), III: 514, in.
264, 270. Scicriaba, IV: 652, xi. Scidle, III: 237, 261, 263, 264. Scilluk (Shilluk), I: 342 - III:
Sangiran, I: Sango (Wa-),
333, 376, J77. 381-82, 393. 394, 395, 396, 398, J99, 400, 403-04, 407, 409. Scinascia, III: 22 3, 227,
-
76, 77, 81, 82. III: 332, 338,
34*. 3°5. 368, 433, 499, vili. Santal, I: 195, 271, 691 - II:
199, 200. II: 383,
Sai,
Sailo,
I:
Saraceni, II: 454. Sarakatsani, II 284. Sarakollé, v. Soninke. Saramo (Wa-), III: 433, 473. Saraveca, IV: 614, xi. Sarcee, v. Sarsi. Sardi, I: 270, 273, 276, 2g2,
483, 484, 486, 487, 490, 491, 494, 499, 5°°San Teodoro, I: 207, 213213, 409 - II: 12, 15-17, ig - III: 28. Santi, IV: 410. Santrokofì, III:
Sanye (Wa-), Sao,
III:
Saoch, II
:
433.
Saposa, IV: 92, ni. Sara, I: 304, 334 - III: 332, 336, 34 -4L 343, 347, 363, III,
Scior, II: 341, 354. Scira (A-), III: vi 11.
IV: 524, 554. IV: 611, 659.
Sciti, I: 5
386, Sciuro,
349. 590.
365,
VII.
231,
Scirianà,
Sapei, III: 436, 437, 433-
364,
384,
J97. 406,
238, 240, 332-33Scipaia, IV: 627, xi.
Serri,
293. III: 266,
:
:
-
II: 216, 381, 382,
410. I:
348
-
III:
4-4.
423, 426. Scozzesi, I: 231, 261 - II: 42, 45, 148, 149. Secani, I: 621 - IV: 403, 407,
411.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Sedàng,
I:
449 -
II: 360, 5S4,
Shahara,
II: 458, 470. (Wa-), III: 433, 473,
// Sicani,
II:
58.
503, 595Sefardim, II: 460, 465. Segai, II: 600.
Shambaa
Segeiu iWa-', III: 477.
Shammar,
Seistani,
II:
Shan, II: 338, 360, 566, 567,
Sidamo, III: 231, 234. Sifan,
v.
575- 576, 579, 5 Q -, 595> v Shangama, III: 426.
585, 591,
Moke
Selòn, v.
Sema,
Shambioa, IV: 665,
Ona.
565, 570. Semai, 600, 610, 613. Semang, I: 276, 398, 41S.
42^
431, 435, 621, 663 - II: 318, 324, 338, 360, 589, 600, 609-613, 626, 629, 649, v
- Ili: .544, 567 - IV: 94. Semibantu, III: 85, 332, 337, IV: 428, 438, 439, xn.
Shatt,
Semiti,
I:
5,
363,
610,
619,
706 - II:
621,
335, 337, 415, 416, 421, 440, 449-80 - Ili: 178, 180, 223. Semìtica R., I: 364 - II: 47,
457. 459 - HI: 90. III: 116.
Semmur, Semnana,
43i.
Seneca,
624 - IV: 42 7, 434,
I:
xn. (Ba-), III: 586, ix.
Senghele [Ba-), III: 521, vni. Senoi, I: 208 - II: 338, 600, 609-10. Sentani, IV: 90, 107, 120, 122, J
32
,
133. *39. "I-
Senù, IV: 544, 545. Senufo, III: 74, 274, 293-97. Serbi, I: 270, 275 - II: 5, 56, 226, 247, 232, 254-56, 260264, 280-81, 204. 206-07, J -
Sere, III: 333, 338, 373. Serèr, I: 405 - III: 74, 273278, 270, 500, 301. Seri,
I:
466,
272 - IV: 446, 463, 468. :
IX.
Sgau, II: 360, 574.
Shaanba, III: nò. Shahaptm, IV: 383, 286, 396, 399,
415.
-
662, 664, XI.
737-
II: 570. Sigua, IV: 502, 50J. Wa). Ili: 473Sigula, III: 473. Sihanaka, III: yoo, 702, 704708. Sikh, I: 195, 411 - II: 486, 491, 497, 5°°Siksika, v. Piedi Xeri. Silvestre R., v. egride sil-
-
N
vestre
(Shawnee),
v.
Sba-
vane.
Silvidi,
Sherani, II: 441. Sherarat, II: 413 - III: 11 7. Sherbro, III: 309, 3,14. Shi (Ba-i, III: 456/ Shila (Ba-), III: vili. Shilanghe (Ba-), III: vin. III:
(Ba-), v.
511,
vili.
R. I: 384 - IV: 323, 404.
II:
Siluri,
Sherafada, III: 332, 336.
III:
587,
-
II: 3°3. 3o8. 3°9. 312.
Sinaugulo, IV: 159. II
484.
:
Singa, III: 40, 42, 81,
Shinge (Ma-), III:
Singalesi,
vili.
Shir, v. Kir.
Sholiga, II: 4S7, 490. Shompen, II: 617. Shona (Ma-), III: 6oq, 612-15, 622, III, IX. Shoshoni, I: 2-2, 274, 275,
576 - IV:
383, 396, 399, 410, 413, 462, 731, 737, xn. Shugni, II: 399.
Shukria,
III
Shuobah,
333.
:
II:
19,
315.
Shushan, III: 175. Shuswap, IV 383, Si
[Wa),
Sia,
III:
Siamesi,
I:
2.99.
III: 442.
275. 24-, 261.
II:
357. Sibu, III: 223, 241.
Singpho, v. Cins-pò. Sinica R., I: 315, 331, 408,
x -
II: 323, 324, 401, 530-36, 3U2, VI. Snudi, I: 384 - v. Sinica Ti. Sino-Tibetani, II: 336, 33S,
437, 328,
.
v.
360, Sinsi,
IV: 610.
Sintan, Sinyar, Siona, Sioux, Sipibo, Siriani
III
:
III:
nj. 333.
IV: v.
5^5. Sin.
IV: 639, 641, 643. 1
:
04, 113.
[Siri),
I:
271,
276 -
II: 335, 337. 463. 466, 468. Sineni (Komi), II: 4, 1 2 22,
265,
271, 275. 305. 313, 315. II: 336. 33S, 401- 560, 575v. ^ 577» 593. 5^5. Siberidi, I: 384.
Sibo,
1.
210,
195,
284,
Sipka. v>4-
I:
229, 422, 585 - II: 322, 484, 485, 48S, 497, 500, 517, 518, v - III: 696. Singia (Wa-), III: 433. ---.
Shoa, III: 351. Shocò, IV: xi. Shogo, III: vili. Shokleng, IV: 652, 656, 681.
vili.
Sinàntropo, I: 50, 76, 78, 80, 84-89, 90, 91, 99, 102-03, 103, 108-09, 114, 727, 128, 144-147, 207, 245, 374, 668
Sindhi,
Scilluk.
147. III: ix.
Simaa (Ma-), Simba (Wa-),
Shina, II: 337, 380, 512.
:
Serpa, II 482 Serrano, IV: 383, 389, iv. Serune, IV: 661. i\Ya-, iru Zezuru), III: 609,
73 2
Shirazi, III: 267, 475. Shloch, III: 116.
Seng, II: 585, 591.
Senga
378. iShaAvnee), IV: 42 j,
439,
Shilluk, ix.
19.
:
Shavante, IV: 652, 653, 336,
Shilele
III: 116.
Semnones, II: 194. Sena (A-), III: 5S6, 587,
II
-
III:
Shavano
Seminoli, 737,
230, 231-40, 241, 333, 426,
45^-
Shaqelà, v. Sciansaììa. Shara, II: 380. Shasta, IV: 383, 389-91, 307.
Shawni
502.
344.
xi.
II: 413, 4/3.
Shan-Koba,
11.
II:
no.
Sidama, III: 204, 221-26, 22S,
475-
447. 639.
IV: Selknam, Sek,
Siculi, II: 32, 58, 60, 67,
193, 212, 213. 231. 341. 349, i,
v.
Sinono, 530, -,
I: 453. 455. 436. 4 545. 588, 639 - IV: 639. 657, 639, XI.
ton, IV: 420 Sitamin, IV: 90,
in.
INDICI-:
772 Siù,
I: 272, 2J5, 414, 576, 581, 678 - IV: 405, 410, 412, 413, 418, 457. 73i. 732. 733,
5,
735,
noriana R.).
IV: 611.
Skhul, 245 -
106-09, 7/ 5-
I:
II:
I2 7>
310.
IV: 384. Skokomish, IV: 389. Slave, IV: 403, 409, 411,
vi.
Slavi,
55,
II:
5-7,
3,
37,
40,
Sora, II: 483, 484, 497, 502. Sorabi, II: 5. Sorko, III: 286.
Sotho (Ba-, BaSuto), III: 593,
Skitsuish,
193-98, 202, 210-12, 223-30, 243, 246-48, 252, 254-57, 263, 265, 266, 274, 279, 280, 283, 285, 298, 460, 192,
1
R., I: 414, x IV: 322, 397, 451, 468, 470. Sonoridi, I: 414 - IV: 323, 324, 326-28, 335 - (v. So-
Sonoriana
xii-
737. Siusi,
41
383, 423,
254-56, 257-58, 259, 260, 264-66, 285, 1. Sobo, III: 313. Socorro (Sokoro), III: 332, 197.
336, 340-41, 343, 347. Socotrani, III: 697. Soga (Wa-), III: 453, 4/iSoioti, I:
576 - II: 341, 352-
II:
I:
I:
250 -
12.
276, 304, 341, 413, 44 (>. 566, 568 - III: 31, 80, 89, 90, 179, 208, 216, 221-J4, 226, 227, 240, 250-64, 265,
267-270, 416, 417, 434, 459, 477. 704. ni(Ba-), III: vili.
Somono,
III:
286.
Somrai, III: 332, 336, 352. Songhai, I: 276 - III: 273,
2-
1
385 -
:
(v.
Suda-
nese R.). Sudììiongolica R.,
IV: 737Spy, I: 94, 96, 98, in, 7/5,
Suku,
124,
Squamish, IV: 382, 383. Stangenas, I: 49 - II: Steatopigidi,
23.
378, 403, 404, 418, 424, 425, 432, 433, x II: 14 - III: 34, 38, 43, 8 601, 617, 93-95. 4 l8 7 654. 6 55- 681. 1
:
-
Si
I
I: 90, 91,
in,
115, 116,
KKFONTEIN,
Stieng,
I:
72,
95, 96, 129. 73.
560. Strandloopers, I: III:
II:
241, 403 653, 655, 111. IV: 383.
78,
36,
Stuwihamuk,
Suacron, III: 261. Suàheli (Waswaheli), III: 267, 446, 453, 467. 473. 475. 489, ix. Suani, II: 434-436, 439, 440. Suasi, I: 206. Suassi, III: 117. 111.
Subanum,
II:
Soninke,
Subiva (Ma-), III: 592, i\\ Sub-Nordica R., II: 44, 45,
Sul*- Artica
633.
IV:
R.,
Subequatoriali
Re
446, 448 -
II:
207,
322.
,
I:
412, 445,
495, 535 -
166.
208.
III:
508. (Wa-), I: 341 - III: 453, 466, 467, 488, 489. Sulaib (Sleib), II: 415, 458, 478. Sulka, IV: 92, 100, 162, 166, in.
Sulu, II: 620, 645.
Suma,
IV: Sumbanesi,
446.
600, 620. (Wa-), III: 453, 467. Sumeri, II: 424, 450. Sumo, I: 195 - IV: 50 j, 504, 505. 5°7- 5ii. 5*3. 529Sundanesi, II: 600, 620. II:
Sumbwa
Sundi
(Ba-), III: 504, vili. III: 336.
Sungor,
Suomi,
II:
210, 212, 214,
i
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIATI Svizzeri, I:
225 -
II: 135-39,
175-79IX.
SWANSCOMBE, 116,
I:
IIO-I2, II4-
249.
SwARTKRANS, Székely,
I:
II:
73.
244,
275. Tamili, I: 195, 282, 284, 412, 413 - II: 484, 485, 491, 493, 494, 517. 520, v. Tamilica R., I: 412, 448, x II:
245,
249,
297.
290,
583 - III: 273,
I:
295-
Swazi (Ama-), III: 623, 624, 627,
Tamberma,
Tamo, IV:
I:
91,
90,
104,
115.
106,
Tabwa
III:
518,
519,
Vili.
Tacana, IV: 614, 63g. Tachtagi, II: 415, 428. Taensa, IV: 439, 440. Tagacaolo, II 633. Tagalog, II 620, 633. Tagauri, II: 435. :
:
Tagbanua,
II
Tanala, III 700, 702, 704, 707,
Tauaca, IV: §03, 511. Tauata, IV: 125.
715.
Taudi (Tavgui), 1.
Tanguti, II: 381, 390, 401. Tanigua, IV: 627. III
Tano, IV: 410, 445, 446. Taos, IV: 430. Tapaniuna, IV: 627, xi. Tape, IV: 627, 636, 681. Tapietè, IV: 627. Tapiranà, IV: 627. Tapirapè, IV: 627, 662, 665,
-
611 - IV: 91, 94-98,
II:
109,
104,
Tapiro R.,
116,
115,
402 - IV: 94-98.
I:
Tarachi, III: 117, 121.
413 - IV: 204. Tahltan, IV: 382, 404, Tahuata, IV: 209. Tahulgi, IV: 659.
Taranci, II 396. Taraschi, IV: 463-465,
I:
xiv - IV: 516, 51 g-
468,
IV:
614.
Tartari,
II:
389.
Tasa, III: Taira, IV: 611.
Tairona,
IV: 544, 611.
Takelma, IV: 383, 386, 390. Takulli,
v.
Carriers.
Talàing, II: 564. Talamanca, IV: 502, 503, 512, 528, 529. Talgai, I: 124, 175, 249, 253, 400, 431 - IV: 9-1 1, 16, 20. Talisci,
Tallensi,
Talodi,
II:
337, 435. III 292, 294. III: 385. :
Tama, III: 333, Tamanaco, IV: Tamara,
III:
336. 611, 614.
167.
Tamaulipechi, IV: 439, 463465-
467,
473. III: 117.
Tariana,
623, 647. Tasììiaìiiana R.,
402, 422,
Tasmaniani,
1
I:
616,
380 - IV: 2g. :
12, 23, 76, 126,
201, 210, 218, 234, 236, 241,
252, 361, 368, 377, 381, 383, 386, 387, 419, 421, 422, 460, 512, 521, 524, 530, 533, 543. 546, 550. 556, 557. 597, 612, 617, 624, 627, 663, 670, 690, xiv 18-20, 37-49, 52, 6, 241,
321,
Tasmanidi,
322, I:
346,
542, 566, 637,
IV: 100,
1.
383 - IV: 321.
Tasmanoide (Murra vana) Sr., I: 374, 4°°. 422, 424 - IV: 28,
29.
Tavoi,
II:
214, 215. III: 435, 453. 560.
II
:
Tdama, v. Dama. Tebu (Tubu), I: 195,
200, 270,
275. 276, 358, 412, 448, 557, 569, xiv - III: 91, 97, 117 r 150, 165-74, 175, 299, 300, in.
Teda (Tuda),
III: 117, 332, 340-42, 350, in. Teda-Kanuri, III 75,
336,
150,
332,
in-
Tedeschi,
I: 11, 261, 262,
270,
-
3 T 9, 460, 463 II: 3, 5. 56, 130-39, 169-72, 196, 198, 243, 258, 434,
-
3°9,
III:
Teghe
50.
II:
Tavasti,
73.
114.
Taveta (Wa-),
1
615,
x-
72,
447 - IV: 714.
Tedi, IV: ni. Tegali, III: 381, 385.
Taruma, IV: 611,
431,
I:
Taupota, IV:
275,
470,
Tarhuna,
IV: 611-13.
Taulipang,
:
Tarahumar, IV: 446, 463, 466. Tarambal, IV: 1 (tav.). :
Taial, II: 631, 633.
Taino,
ni.
II: 341, 342.
Tardi, II: 435. IV: 92. Taulil,
Taungs,
648.
:
426, 441, 442, 484, v. Tagoi, III: 385. Tahitiani, I: 343, 345, 351, vi.
337, 435. :
XI.
Taghish, IV: vi. Tagicchi (Tagik), II: 337, 380, 396, 398, 399-400, 411, 423,
II:
:
Tapiro, I: 289, 402, 423, 428
633.
:
v.
Tatra, II 204. Tatsanottine, IV: vi - (vedi. Yelloiv Knives).
Tanne-Kwe,
(Ba-),
1,
Tampolense, III: 293. Tamuya, IV: 627, xi. Tanaina, IV: vi.
Tanana, IV: vi. Taxgeri, III: 23,
103,
354- 359, 376. 377. 379, 386, 388, 432, 433, 435, 436, 438,
Tatoga, III 422, 440, 442, 453.
136.
:
Tabun,
Tatari, I: 9, 271, 627, 675 II: 4, 56, 192, 216, 217, 232, 244, 252, 338, 341, 351-
Tati,
495-
709-10,
Tabacco, IV: 427. Tabele (Ma-), III: 598.
773
(Ba-), III: vili.
Tehuelce, I: 573 - IV: 322,. 327, 678-681, 686, 695, 700,. 722. Tei,
IV:
636. (Wa-), III:
Teita 477,
Teke
419,
453,
489.
(Ba-), 1
:
608 - III: 495.
501-03, 534. 535, in, voi. Tekesta, IV: 43g. Tekkè, II: 400. Tekna, III: 116. Tekrur, III: 273-275, 278-80, 282, 285, 300. Telànthropus, I: 72, iog. Telegu, II: 484, 502. Telela (Ba-), III: 521. Telengheti, I: 252 - II: 34 1„ 354.
356.
377-
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI
774 II:
Telessi,
354.
Teleuti,
II:
Temain,
III:
34*
356.
354.
>
385.
:
627, xi. Tembo (Ba-), III: 562, Temiar, II: 600, 610. III:
vili.
309, 310, 326, in.
274,
3H. 3*5, 322, 325, Temuadn, II: 610.
Tenda, III: 274, 309, 317, 318.
Tenga (Congo),
—
III: 500, 501,
Vili.
503,
(Indocina), II: 560, 589. Tenghereghif, III: 149, 157, 158.
Tengheresi
(Tengherai),
620, Tengo, III:
646.
600,
II:
472.
Tenino, IV: 383. Tepecano, IV: 463, 463, Tepehua, IV: 464, 465, Tepehuane, IV: 446, 463, Tepexpan, I: 414, 458 276, 295, 298. Tequistlechi, IV: Tera, III: 335.
IV: 92. Teremembè, IV: Tereno, IV: 614,
468. 471. 468.
IV:
463.
22,
13.
xi. xi.
90-91
I:
-
III:
50.
45,
II:
321,
324, 403, 404, 482, 496, 535, 566, 594. Tibetani, I: 228, 274, 437, 566, 676, 706 -II: 336, 338, 380, 381, 383. 4 OI " I2 > 482, 484, 497, 512, 535, 579, 581, v. Tibeto-Birmani, II 335, 560, 565, 566, 575. Ticuna, IV: 614, 640. Tid, III: 426. Tidni, IV: 1 (tav.). :
III:
Timoresi, Timorini,
II:
307. 628,
Tirma,
I:
501,
503,
252
Teton, IV: 410, 420. Teuso, III: 84, 223, 332-33, 438.
Teutonica II:
Sr.,
I:
44, 143. II: 19,
319,
393 -
21-23 - III:
Tèviec, 25-
Thai, II: 338, 523. 56o, 566, 575-79, 582, 587, 588, 591595-
Thakur,
II:
Thembu
(Ama-), III: 623,
491. ix.
Theraka, III: 453, 477, 484. Thiang, III: 378. Thlapi (Ba-), III: ix. Thlingciadinne, IV: vi - (vedi Dogrib)
Thomson, IV: Thonga (Ba-), 620,
629,
642.
632-39,
ni,
445, ix.
607,
(Ba-),
424,
592,
-III: 364,
Tokea,
II:
Tolgiale,
600,
III:
615, 267.
Tolowa, IV: 383, 389. Toltechi, IV: 475, 478, 497, 498. III: 282, 298, 307, 308,
310. III:
II:
332,
Tonchinesi, 588,
I:
307, 408
(Ba-), I: 195, 199, 226, III: 585-587, 231, 656 59o, 595, 597-99, ni, IX. Tongani, I: 228, 341 - IV: 184, 187, 259.
333. (Wa-), III: 453, 466. Tonica (Tunika), IV: 426, 439. Tonto, IV: 446. Topnaar, III: 647, 677, 679, 681, 687. Toposa (Topotho), III: 223,
635.
636,
Torgem, 324,
465, 469. Tlinghit, I: 312, 558, 595 IV, 375, 377-379, 381, 3
563
175, II:
- IV:
367,
Wagawaga, IV:
Wagoscia, v. Uagoscia. YVahpeton, IV: 420, 423. Waiandot, v. Huroni. Waicuri, IV: 389, 396, 446. Wailaki, IV: 383, 389, 390. Wailaptu, IV: 386. Wailbri, IV: 247. Wakaia, IV: 90, in. Wakàsh, IV: 382-84, 386, 398,
317, 319, 320, 333, 335, 484, 485, 488-96, 500-02, 517, v.
Vedda- A stt aloidi, II 629. Veddaica R., I: 402, 431, 435, :
438, x - II: 317, 319, 489, 490, jg3 - (v. Veddidi).
vi.
50,
1.
XII.
Wassa, III: 333, 338. Watchandi, IV: 57. Wenatci, IV 383. Wicita (Vv lenita), I: 485, 635 - IV: 410, 413, 426, 438, :
XII.
731,
Wiimbajo, IV:
Wiko
85. (Ba-), III: 592, 596.
Willeroo, IV: Winnebago, IV:
58.
410, 413, 420,
431, XII.
Wintun, IV: 383, 389.
Visa
IV:
67,
54,
68,
1.
(A-), III: 588, 589.
Woron-karuk, IV: Worora, IV: 246. Wulmala, IV: 54.
Wumbu Wungo,
11, 21.
387,
542, 662,
357 - IV:
Wongo, III: 509. Wono, IV: 90. Woonamura, IV:
Waco, IV: 426. Vada, III: 333, I:
I:
Wiyot, IV: 383, 387. Wolani, IV: 90. in. Wongaii, IV: 1.
W Wadyak,
394.
Warrangoo, IV: 55, 1. Wasco, IV: xn. Washo, IV: 383, 389, 390, 396,
83,
Vai, v. Vei.
Valman, IV
389,
73-75,
Wiradyuri,
477, 485. 224.
362.
282, 284. Valloni, II: 55, 130, 139, 163.
60,
54,
731,
Vaitaca, IV: 654. Vaiacela, II: 246-48, 251, 280,
383,
Warramunga,
Vute, III: 332, 337, 344, 347,
399.
Vagala, III: 293, 294.
485.
Wargaia, IV: 54. Warop, IV: 131.
672, 681, xi. Vili (Ba-), III: 535, vm. Vmza (Wa-), III: 453.
III:
477,
Wappo, IV:
IV: 253. IV:
Vugusu,
III:
41T, 484.
:
(tav.).
1
Wanga,
198.
II:
:
620,
Fàlica.
v.
1
607-
Vunaqumu, IV:
.
II:
614,
488-
Vilela,
Vislani,
Uto-Aztechi, IV: 383, 446.
Va,
612,
193, Vietnamesi, II:
338, 380, 396-98, 400, 440, v.
383,
486, 503. III: 596,
Wakka, IV:
638, IX. Veneti, II: 58, 60. Vepsi, II: 212. Vere, III: 360.
Viatici,
Usinuma, IV: 640.
IV:
6og,
II:
(Ba-),
Wakhi,
527,
Vetere, III: 311.
622.
I:
Venda
Vestfàlica
Uruava, IV: 92, in. Urubù, IV: xi. Urupà, IV: 63g. Usbecchi,
Vellala,
411 - II
401,
Vero, IV: 276, 295.
639, 687-91, 693.
Usamba,
Veddidi, I: 377, 382, 384, 402, 418, 422, 429, 445, x - II: 317, 319, 324, 496, 498, 500, 590, 595, 601, 612, 613, 619, 620, 649. Vei, I: 315 - III: 274, Vejos, IV: xi.
114,
132.
ni.
(Ba-), III: 504, vili. III: 534.
Wurrunyeri,
Wusun
1.
IV
:
86.
(Usnn), II: 383, 403.
Wyandot, IV: xn.
Xicake, IV: 503, 504, 513. Xinca, IV: 502, 503, 507. Xosa (Ama-), I: 229 - III: 623,
626,
627,
631,
IX.
INDICE DEI NOMI ETNICI E RAZZIALI Yaoro, IV:
Yabarana, IV: 611. Yabim, I: 42 1 - IV: in.
134-36, III:
132,
91, 112,
Yakoma,
332-33,
338,
341, 347, 368, vili. Yacon, IV: 383, 386, 387, 390. Vaga, III: 508. Yagua, IV: 343, 639-41.
Yahgan,
v.
Yàmana.
Yaka
III:
(Ba-),
xn. Yakoba, III: 307. Yalunka, III: 310, 314, 315. Yamadil, IV: 1 (tav.). Yamaidyi, IV: 1 (tav.).
Yamamadi, IV:
614, 639, 640,
642, 644. 37i> 415- 453. 454, 55*. &*, 595 - IV: 651, 693-700, 723.
Yama^i, IV: 439.
Yambo,
III:
241,
378,
(tav.).
:
III: 524, 536, Vili.
IV
383, 44 f>261, 252, 259,
III:
263. (Ba-),
III:
Yergum,
III:
Yetsang, III Yezidi,
II:
:
332, 336, 362.
415,
506,
III:
Vanadi,
II:
469,
360.
470.
231,
239.
Yankton, IV: 410, 420. Yanktonai, IV: 420. Yanzi (Ba-i, III: 521,
507,
III:
495,
504,
Vili.
1,
Yuin, IV: 54, 67, 68, 83, 84. Yuit, IV: 354, vi. Yuki, I: 232 - IV: 383, 389394,
395,
397.
399,
Yukumbul, IV:
1
(ta-
522,
Yulu, III: 333, 336, 365. Yuma, IV: 383, 389, 396,
II: 360, 578,
430, 440- 44^. 452, 639, 737, NI, NII. Yumbri, I: 435 - II: 582.
479. 592. (Wa-), III: 264, 446, 473, ix. 589-90, in, 587,
488,
v.
719. :
264, 473.
Gavina.
Zegua, III: 264, 473. Zendal, IV: 464, 465, 470, 473. Zeng, III: 221. Zenhaga, III: 72, 149, 283. Zilmano, III: 426. (Wa-), III: 518. Zingari, I: 259, 358 - II:
53-
519-20. Zingerò, v. Giungerò. I:
432 - III: 33,
35-36, 1. Zoke (Zoque),
IV: 464, 46 5 r
Zitzikama,
473.
482.
Zombo-Mbata,
NII.
vili.
Yao (Indocina
482,
56,
Yopi, IV: 463, 465. Yoruba, III 27 j, 294, 306, 321-2 8, ni. 307, 312-ii
39^,
336-
333,
Zimba (Ma-),
439, 455Yue-ci, II: 383.
490, 502. Yanghelli, III: 365. Yanghere, III: 332, 338.
291,
275. 166,
III:
Zàparo, IV: 611, 639, 641, 646. Zapoteco (-chi), I: 229, 272, 275 ~ IV: 325, 464. 465,
Zarma, vi.
:
Yamma,
Zagàua (Zaghawa),
Zaramo (Saramo), III
Yokut, IV: 383, 389. 39i, 394.
Yombe
Zacatechi, IV: 464. Zaconi, II: 270, 274,
472-73,
Yeke, III: 514. Vele (Ba-), III: 562, 570. Yellow Knives, IV: 403,
Yucayo, IV 516. Yuci (Yuchi), IV: 426, 428,
639, 640.
Yami, IV: 737. Yamkar, IV: 90.
—
1
:
:
223,
397-
Yameo, IV:
534.
54-
:
397-
I: 210, 212, 291, 292,
383,
:
Vegga
310, Vili.
IV:
:
Yarse, III 282, 284, 286. Yassing, III 337Vate, IV: ni. Yauaperi, IV 611, 614.
Yebir,
508-
Yaki, IV: 463. 468. Yakima, IV: 386, 515,
Yàmana,
Yarrawonga, IV Yarrawurka, IV
Yavapai, 504,
(tav.).
[
-
232
I:
3 8 7, 39i, 393, 394. xii. Yuruna, IV 627, xi.
383.
:
Yaroinga, IV: Yarra, IV: 66.
Yaunde,
Yahìa, III: 116. Yahuna, IV: 641.
Yurok,
55.
IV
Yaquima,
777
397-
463-66,
Yurucarè, IV: 639,
ni.
III
:
504.
Zorotua (Ova-), III: 692. Zotzil, IV: 464, 46 5, 470, 472, 473Zuei, III: 117.
Zulù (Ama-),
I: 195, 252, 405, 363, 581, 582, 607, 621, 622, 627, 657, 658, 672 -III: S 5 87, 101, 446, 473, 586, 609, 618-19, 621-2 5, 622-30, 627,
631, 632, 644, 645, IN. Zuiìi
IV:
(Zuni),
I:
634,
446, 449, 451, 458, 487. 524. x "-
653 453.
INDICE DEGLI AUTORI CITATI r> Anthony H.
Allegri G., II, 500. Alien F. YV, I,* 261,
Abbadie A. (d'), III, 246. Abbie A. A., IV, 16, io,
Allendy 36,
5i.
57. 86. Abbott C. C,
Abbott G. Abel \V, I,
F.,
IV, II,
2S6,
305.
299.
255, 353, 354, 390.
Acosta
Adachi
Adam
II,
IV, 313, 329, 598. 532. L., IV, 333. II,
Adametz L., II, 149. Ade B., I, 289; III, 560-61. Adelung J. C, I, 20. Adey W. R., IV, 51, 86. Adriano
A., II,
119.
Afet Inan, II, 428, 448. Agassiz J. L. R., IV, 317. Ageli M., Ili, 147. Aginstrv B. W., I, 641.
Ahlmann
H., Ili,
Aichel O.,
146.
133, 230, 255; 680. Aimes P., II, 120. Aitken R. T., IV, 239. Aitken Meigs J., IV, $2i>. Alberti L. B., I, 17. Albizzati C, II, 91. Albritton C. C, IV, 306. Alcade del Rio H., I, 184. III,
Alcobé 151,
I,
653,
S.,
II,
126,
C, IV, 5,
70.
Allchin B., IV, 87.
I,
II,
190.
II,
II,
614.
I,
D.
(Anucin)
X.,
199.
Apostolides C,
278.
II,
271.
I,
I, 90, 91, 104, 33; in. 69, 70. Aranzadi T. (de), II, 125, 150, 190. Arbo C. D., I, 29; II, 140.
119.
x
Arce-Larreta
J. B., I, ^^; IV, 5^4- 543- 563. 5 68 636, 647. Ambrosi A., II, 98. Ameghino C, IV, 287.
739Arcila Vélez G.,
I,
Ardener
538.
Ameghino
Areizaga (Padre), IV, 684.
.
E.,
F., I, 125, 133; IV, 317. 3i8. Ammiano M., Ili, 115.
Arens H., Arguedas
Ammon O.,
Arho
I,
Amorosa G.
Amundsen
318, 322 B.,
R.,
Anderez V., Anderson J.
II,
57.
G.,
II,
Ili,
pers
326, 327,
740-
Anderson X., I, 481. Andersson E., Ili, 538. Andrade M. J., IV, 522. Andree R., I, 577, 614, 668, 682,
272.
483. IV,
I,
A.,
A.
IV,
272;
I,
J,
O.,
727. 214, C. X., v.
222.
II,
Ariens Kappers
IV, 362. ^22.
I,
iv,
II, 132.
119.
II,
Anastasi A.,
557;
;
Kap-
A.C.X. 13, 612; III, 541.
Aristotele,
I,
Arkell A.
J.,
Ili,
41,
42,
45,
70.
Arldt Th., I, 371, 390. Armillas P., IV, 476, 477, 500. Armstrong R. G., III, 374.
Arnaudoff M., Arnobio,
III,
298.
II,
115. K., II, 358.
Arsenjew W.
712; II, 480. M., II, 312, 596. J. Aneli B., IV, 156, 239; IV, 740.
Artom C,
I,
350,
Ascenzi A.,
I,
86, 98, 132.
Angel
Ascoli G.,
673,
Andrews
J. L., II, 272, 278,
339. 684,
313,
685, 712; III, 105, 360, 373; IV, 199Ansaldi C, II, 480.
Anserow X. 184-85;
Antze G., Anutchine
131.
Ankermann
727.
Alimen Henriette, III,
311,
I,
T.,
Amalfi G., Ambrosetti
126.
I,
Arambourg C,
Alvarado, IV, 507, 508. Alvarez F., IV, 675. Alvarez J. M., II, 650.
III,
176.
Aldrich Ch. R., Alegria
150;
297.
Arai,
Amades
119.
J. P.
B.,
I,
Almagià R., II, 469. Almagro M., I, 177; III, 70. Almeida A. (de), III, 501, 503, 539-
Abeloos M., I, 321. Aberle S. D., IV, 460. Absolon K., I, 119. Acocella V.,
B.,
E.,
Antinori O., Ili, 413.
272.
Antevs E.
B.,
J.,
V.,
I,
641,
IL 447I,
IV. 273. 2-^. 300, 305, 300.
5 t>,
5-.
67;
I,
353,
354.
471, 4S1.
Ashlev Montagli M.
M.F.A. Assmann E., I, Ashton H., Ili, Atasayan U., II,
F., v.
Mon-
tagli
Atgier E.,
Atkinson T. Atzeni V.,
II,
W, I,
614.
645.
448. 127; III,
i"-..
650;
301.
I,
II,
270.
* Il numero romano indica il volume, quello arabico la pagina. In questo indice nomi degli Autori citati nel testo col solo cognome sono stati, in molti casi, completati con le iniziali dei loro prenomi, onde facilitarne la identificazione e distinguere le parziali omonimie. i
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
780 Aufenanger H., IV, Auer V., IV, 305. Augusto A., I, 322. Aul I., II, 222. Authier,
412; III, 176.
I,
Avanza C, Avias
103, 157.
280.
I,
272,
I,
J.,
274,
280;
IV, 36, 109, 178, 181.
Aymard
A.,
Azais R.
176.
Ili,
271. 120; IV,
Ili,
P.,
Azara M.,
II,
Azkue R.
(de),
715.
191.
II,
Azuela M., IV, 727.
B Babacan Babudri
E., F.,
Baccari E.,
271. 118.
I,
II,
Ili,
538. Bachofen J., I, 615, 636, 641, 659, 676, 712. Backhouse J., IV, 46.
Bachmann K. W., IV, 36, 240. Backman G., II, 211, 221. Baechtold H., II, 191. Baelz E. (von), I, 439. Baer K. E. (von), I, 16. I.
J., Ili,
I,
539,
118,
578; IV, II,
117,
119.
24,
32,
69,
7°-
Bancroft H. H., IV, 307, 400. Bandelier A. F., IV, soo. Bandi H. G., I, 184/
Bandin L., IV, 608. Banse E., I, 578. Baqri el, III, 283. Barandiaran J. M., Barata F., IV, 648. Barbaini S., I, 280.
Barbeau M., IV,
372, 373, 738.
Barbi F. M., II, 116. Barbier F., II, 191. Barbieri G.,
Barbono
II, 117. P. L., II, 483.
649.
Beaton A. C, III, 414. Beatty W. W., IV, 738. Beaugé Ch., Ili, 146. Beccari O., 650; IV,
I,
II,
353;
246, 276. Barzini L.
Begouen H., I, 169, 170, Behrendt R., IV, 727.
IV, 416. Basauri C, IV, 463, 500. Basedow H., I, 577; IV, 48, 65,
(jr.),
266.
87,
Bastian A.,
Beer G. R., Beet,
22,
680,
23,
431, 466;
I,
II,
C. T., Ili, 239.
IV, 677. A., IV, 571. Bell Ch., I, 636; II, 405, 413. Bell E. Y., IV, 505, 521. Bell F. L. S., IV, 181. I.,
Belaunde V.
II,
Battaglia R.,
I, 19, 33, 114, 133, 151, 184, 216, 235, 249,
Benedetto L.
250, 256, 289, 291, 293, 296, 301, 312, 321, 331, 339, 342,
Benedict F. C, Benedict Ruth
Beltrame
P.,
190; III,
189,
I,
Battei A., Ili, 504, 508, 542. Batter, IV, 105. Batterbee R., IV, 266. Battisti
C,
61,
II,
Battuta ibn, B.,
IV,
E.,
I,
III,
85.
285.
Bauermeister W.,
Baumann
H.,
I,
G.,
448.
87, Ili,
I,
115,
117.
414,
543.
270.
I,
F., II, 390; III,
697. I,
287,
320.
F.,
IV,
735,
738.
Benfey Th., I, 483. Benkering V., I, 271. Bennett M. M., IV, 52, 87. Bennett W. C, IV, 569, 608. Bent J. T., Ili, 611, 615. Benveniste E., Benvenisti M.,
I,
500.
I,
320.
Bergman F., II, 412. Bergmann P., I, 673. Bergmann S., II, 342, 357, Bergounioux F. M.,
390;
353,
103.
673, 695, 713;
III, 102, 103, 105, 108, 291,
294- 3° 2
II,
367,
378.
no. 297,
J.,
Benassi G.,
219.
171.
Beier E., Ili, 147.
Beke
Bellucci
82.
444.
305.
I,
Bellew H. W.,
Battara
Ili,
331.
I,
Bate M. A., I, 132. Bates D., IV, 266. Bathory F., II, 240.
397, 424; II, 11, 22, 27, 33, 38, 39, 56, 57, 80, 99, 233, 263, 265, 266, 276-78, 290; III, 108, 268, 271; IV, 19,
II, 33, 144,
151E., II,
Belaieff
I,
C,
P.
5°,
632,
131.
3,
Bedot 135. Beech M. W. H.,
1
IV, 739191.
297;
II,
Barth H., Ili, 278, 542. Bartoli M., I, 484, 499, 505, 506, 516; II, 60, 85. Bartucz L., II, 242-43, 244,
Bauer Bauer II,
374.
Beaglehole E., IV, 267. Bean R. B., I, 254,
Beck L., I, 577. Beddoe J., I, 198;
40,
Balla J., II, 242, 288, 298. Balladoro A., II, 118. Balout L., I, 104; III, 11,
272. Ili,
Barrai L., II, 56. Bartels M., I, 614. Bartels O., II, 239.
596-
442, 444.
F.,
de Barradas.
Basu
Baldus H., IV, 677. 235, 236. Balilla Pratella
Barnett A., IV, 58. Baroja C. J., II, 190; III, 176. Barolo A., II, 118. Baronas, J. O., II, 211. Barraclough Fell H., IV, 240. Barradas Perez (de), v. Perez
682, 712; IV, 229, 348. I., IV, 677.
Bais W. J., I, 271. Balandier G., Ili, 277. Balbi A., I, 13, 20. Balboa NufiezV. (de), IV, 506. Baldacci A., II, 298. Baldacci O., II, 117, 120.
Balfour H.,
Bayer J., I, 119. Bay-Schmith E., I, Baxter P. T. W.,
Bastos D'Avila
Baessler A., IV, 239, 608.
Bagshawe
Bardeen C. R., I, 254. Barge J. A. J., II, 151. Barkhausen J., II, 382. Barnes J. A., Ili, 615.
329, 4 X 3, 4 2 3, 44°, 459, 444> 4544 6 5> 4 66 4 8 9, 496, 5°8, 531. 532, 538, 570, 583, 594, 605, 615, 639, 645. Bausani A., IV, 375, 401. ,
>
Bergsland K.,
II,
I,
184.
240.
Berlam A., II, 298. Bernabò Brea L., I, 180. Bernard A., I, 614. Bernardy A. A., II, 118, 120. Bernatzik H. A., I, 31, 34, 362, 435, 522, 666; II, 55, 186, 236, 238, 240, 283, 291, 299, 321, 339, 582, 583, 591, 593, 594. 596, 610, 648; III,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
HO,
87, I08,
112, 214, 287,
305. 325. 338, 355- 359, 362, 376, 378, 381. 388-91, 398, 399, 408, 413-14, 459, 468, 470, 504, 506, 517, 518, 643, 645, 693; IV, 114, 123, 134, 135, 156, 167, 181. Berndt Catherine H., IV, 57,
Boccaccio G.,
Bieber
F., Ili, 271. Bielenstein A., II, 239. Bielodied, II, 201.
Bigot A.,
287,
I,
320,
Boccardo
J. T., II, 614, 621,
629, 631, 649, 650; IV, 93, 94,
no.
Bernstein
Biondi U., IV, 7, 33, 191. Bird J. B., IV, 288, 303, 306,
I,
268.
Berque J., Ili, 147. Berry J. A., IV, 37, 49. Bertacchi C, II, 119. Bertarelli A.,
II,
Berthelot A.,
Ili,
114,
115.
Ili,
125,
146,
34 1
Bertoldi V., I, 483, 499, 503. Bertolotti D., II, 118. Bertoni G., I, 499. Bertoni M., IV, 636. Bessis M., I, 265. Besson M., I, 641. Best E., IV, 36, 225, 240.
Beth
K.,
Bett H.,
I,
672.
641. H., IV,
305,
450,
459, 528, 543. Bezacier L., I, 271.
Bianchi Bianchi
261,
I,
465,
71, 86, 87, 304, 305.
Birket-Smith
K.,
I,
31,
34,
L.,
I,
252, 254, 255.
I, 30, 35, 67, 68, 98, 121, 204, 224, 239, 240,
244, 245, 254, 255, 277, 300, 338, 339, 340, 352, 354. 368, 369, 376, 386, 390, 406, 408, 411,
282, 350,
377, 416,
418, 419, 421, 422, 429, 437, 438, 441, 448, 453, 454, 455, 457. 463. 4 6 5, 466, 491, 495, II,
32, 44, 53, 63, 70,
"7.
I2 3>
I2 6, 209, 212, 218, 221, 226, 243-44, 93-
F., II, 532. Biscottini W., II, 120.
Bjerkelund C.J., Black D., I, 84,
332, 339, 532, 535. 557-
Blackmann W. Blackwood B., I,
245, 246, 247, 249, 250, 254, 257, 258, 259, 260, 265, 277, 365, 378, 411, 500, 520, 615; III, 83, 115, 146, 166, 175, 176,
Blanc A. C,
251, 264, 412, 108,
219, 240, 271, 308, 343, 447, 451, 488, 500, 532, 548, 570, 582, 621, 654, 675, IV, 20, 24, 34, 36, 38, 49, 51, 109, 193,
303, 305, ò 1 ^, 3 X 9, 320, 322, 324, 325, 330, 342, 355, 368, 373. 377. 392, 400, 471, 693.
11,
S.,
Ili,
147.
194; IV, 157,
97,
I,
98,
32, 49, 50, 53,
132,
152,
172,
12.
Blanchard J., IV, 275. Blau J., II, 239. Bleek D. F., Ili, 66, 71, 439,
Bleek
Bochart S., Bodin J., I,
Bodmer
476; IV, 739.
I,
io.
Ch., IV, 418.
673.
I,
Boerschmann Bogdanov A.
E.,
II,
72,
675.
444-
W. H.
J.,
Bleeker
S.,
Blenk H.
IV,
Boggiani G.,
I,
201, 204, 369,
551; IV, 312, 671, 672, 674. Bogoras W., I, 621; II, 354, 378. L. e P. P., Ili, 374. Boileau-Grant J. C, IV, 423. Boldrini B., I, 291, 321. Boldrini M., I, 191, 299, 321; II, 278. Boldt R., I, 332. 364,
Bohannan
Bolk
L.,
282;
I,
II,
I,
476; III,
459.
E., Ili, 476.
E., IV, 524, 558, 568. Bonarelli G., I, 131; IV, 524,
543-
Bondy-Horowitz Bonfante G., I,
E., IV,
Bonifacy A., 562,
351, 354; II,
I,
592, 596. G. (von),
Bonin I, 235, 256. Bonnet R., I, 121, 133. Bonwick E., IV, 49.
Boone
O., Ili, 538.
Bopp
F.,
I,
470,
II,
702. Born W., IV, 240. Bòrnstein, IV, 181.
35,
I,
127. F. J.,
15,
16,
384, 388, 399, 400, 413, 423, 458, 7i5G., II, 280, 282, 287,
296,
298.
I,
191,
699; IV, 26, 193-94-
233,
700,
Borrelli N., II, I,
360, 370, 387, 420; IV, 314, 318, 325, 354. Boas F., I, 32, 232, 408, 696; IV, 274, 285, 317, 321, 323, 333, 35i, 355, 361, 37i, 373,
293,
M.,
188,
239,
233. II, 520. Bloomfield M., I, 483.
Bobich
476,
151.
Block E., Block M.,
II,
471,
Bordier A., I, 302, 305, 321. Borgatello M., IV, 696. Bork-Feldkamp A. J. (van),
Bórmida
L.,
no.
506, 516. Bonelli L., II, 120.
Blerzy H., IV, 308. Blinov I., I, 261.
Blumenbach
130, 151.
Boman
483.
648, 675, 691, 694.
Blum
527.
P., II, 194, 196,
Bolinder G., Ili, 317, 319, 348.
270. 85, 132; II,
I,
173, 184; II, 15, 56. Blanc G. A., I, 173, 184; II,
IV, 644.
I.,
424, 454, 457.
Birkner
67,
Biasutti R.,
73-
B.,
181.
I,
Beuchat
578;
J.
619; IV, 353, 359, 371, 373,
-
III,
673;
I,
220.
466; IV, io, 49, 51, 53, 55,
Bertholon
L.,
II,
116.
702. Birdsell
117.
R.,
Boelaert (Padre), III, 562.
Binet L., I, 308. Biocca E., IV, 647, 648. Biondelli B., I, 471, 483;
F.,
124.
117.
412-14.
Boeckel D.,
246, 266. Berndt R. M., IV, 57, 87, 266. Bernardi B., Ili, 484. Bernoni D. G., II, 118. 87,
Ili,
G., II,
Boccassino 321,
354-
Bijlmer H.
78l
119.
Bory di Saint-\ ineent, 3M. 322. Bos H. C, I, 272.
IV,
Bosch F., Ili, 468, 490. Bosch-Gimpera P., Il, 21, 56; IV, 330. Bossio N.,
Bostock P. Boswell 29,
I,
280.
G., Ili, 490. P. G. H., I, no; III,
71.
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
782 Botelho De Magalhaes A., IV, 727.
Botez,
II,
Bòttego
500.
Boucher de Perthes, I, Bouchereau A., II, 458;
139. III,
716.
Bougain ville L. A.
(de),
IV,
199-
183,
Bouillez M., 341. Boule M., I, 33, 50, 51, 72, 96 97, 118, 122, 123, 124, 131,
185, 214, 687;
133. 56,
339;
IV,
286,
III,
Bourcart J., Bourdaret E.,
Bourdeau
II,
42,
306. K. H.,
Bouman
70,
335, 353.
I,
238;
E., Ili, 330. I,
II,
476; III,
701.
Breitinger II,
L.,
E.,
I,
272.
302. I,
111,
116,
33.
Brengues J., II, 590. Brennsohn I., II, 211, 221. Bresciani A., II, 120. Brett W. H., IV, 647. Breuil H., I, 43, 46, 49, 53,
in, 119, 131, 137, 139, 140, 141, 145, 148, 149, 150, 152, 153, 163, 166, 167,
54,
81,
395, 426; 650, 674. R.,
IV,
49,
IV,
87.
IV, 2^, 196, 214, 236, 240, 266, 347. Brown J. T., Ili, 640, 645. Ili,
374. R., II, 144. St. J. O., Ili, 485,
97,
169, 170, 177, 179, 185, 614;
II,
I,
258.
A.,
II,
E.,
I,
K.,
Buffon L. G.
II,
12, 17, 21,
I,
360; III, 542. Biihler A., II, 622; IV,
476.
156,
181.
Bùhler K., I, 483. Bulck G. (van), III, 472, 490, 581,
538,
Bunak
V.
612.
602,
598,
III, 613, 615.
V,
297, 372, 390, 199, 200, 201, 203, 206, 207, 208, 212, 213, 221, 254, 349, 351, 352, II,
I,
48,
44,
353-
Bunker J. R., II, 175. Buonaparte Princ. R., I, Buonocore D., II, 119.
222.
Burileanu C. X., II, 298. Burkitt A. N., IV, 86. Burkitt A. St., I, 292. Burnett A., I, 346.
Burrows E. G., IV, 267. Burston R., I, 400; IV, 53, 86. Bus G. A. M., IV, 157. Buschan G., I, 31, 34, 322, 595, 603, 617; II, 154, 159, 169, 179, 180, 191, 284, 393, 570, 574; IV, 218, 378. Buschmann J. C. E., IV, 478.
IV, 424, 459.
J.,
120.
II,
III,
374, 414. 408.
Buxton A. E., I, 131, Buxton L. H. D., II, 375, 39i, 4". 4 12
67.
I,
Briining H.,
L.,
Butt Audrey,
239.
I,
476.
I,
J.,
Busuttil V.,
553, 597. J., Brun A., II, 480. Brunelli G., III, 271. E.,
69.
8,
Budenz
Bushnell D.
151.
J.,
Bruhnes
Bruni (di), III,
538I,
74,
73,
133,
Brown A. R., II, 650; Brown G., IV, 211. Brown MacMillan J.,
Brugmann
A.,
119.
72,
490.
726.
Breazeale E.
95,
87.
Bruck C, Bruckner Bruckner
Brandt H., Ili, 302. Brauer E., Ili, 645. Brazzà Savorgnan G.
IV,
36, J., Ili, 351, 353, 374.
190.
I,
d.),
II, I,
33,
Brown P., Browne C. Browne G.
IV, 28, 239, 240, 264, 267. J., I, 64, 66, 68; III, 6,
Bùdel
394;
131,
Brownlee
Branchi G., IV, 223. Brand D. D., IV, 569, 709,
Brehm
(van
R.,
12.
Brandstetter R.,
II,
116.
109,
76,
II,
IV,
Broussaux E., Ili, 340, 347. Brouwer D., II, 629, 650.
299, 300, 505, 701. Boyle M. E., IV, 272, 273. Bracciani L., Ili, 219.
132;
Broek P.
M., II, 2^^, 239. P. H. (Te Rangi Hiroa),
Buìlock C,
Brough Smvth
697;
672,
191.
Brosse
I,
I,
Brockelmann C, I, 476. Brockmann-Jerosch H., 176,
Buck Buck
7.
G.,
299. 577.
Cabot-
v.
311, 314, 317, 330, 331, 333, 351, 528, 543, 641. Broca P., I, 13, 16, 120, 193; II, 125. Brocherel H., II, 98.
III,
III,
Braga Th.,
L.,
L,
s
Broom
261, 265, 269, 271, 272, 277, 280, 465.
Bradley R.,
71.
532; IV, 740.
I,
Bradbury R.
21,
II,
I,
J.,
crcr
Brinton D.
Bronzini G.,
Boxberger L. (von), III, 475. Boyd Lyle G., I, 261.
Boyer
20, 70,
II,
L.,
Boyd W. C,
19,
69,
IV, 424.
G.,
14,
78.
5,
68,
Cabot
Briggs
123, I,
67,
71;
Bovallius C, IV, 521.
Boveri Th.,
66,
]3vi
II, 120.
504;
I,
Boturini Benaduci L., IV, 307,
703-04,
339; III,
63,
Breynat
249.
V., Ili, 228, 230, 271,
426. Bottiglioni G.,
II,
-
339, 43i.
447, 448, 466, 480, 535. F. J., I, 503.
Byrne
32. I,
614.
Brunton G., Ili, 113. Bruun D, II, 191. Bruwer J. P., III, 587. Bruynoghe R., I, 270. Bryan Margaret A., III,
Ca' 75,
334-36, 374- 423Bryan E. H., IV, 267. Bryan K., IV, 293, 306. Bryant A. T., I, 297; III, 447, 622, 644, 645. Bryn H., I, 219, 232, 332, 411; II, 140, 151, 222.
Bùcher K., I, 317, 585. Buchner M., I, 578.
da Mosto A.
(da),
III,
274.
Cabeza De Vaca A.
X.,
IV,
626.
Cabot-Briggs 28,
70,
L.,
146,
Ili,
24,
27,
176.
Caboto G., IV, 403, 714. Cadogan L., IV, 637.
Caeneghem R.
(van), III, 538.
Cagnolo C,
III, 480, 481, 482,
490. Calciati
III, 219.
C,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI Calderini E., II,
Caldwell R.,
Castellani A.,
117.
Callaway H., Ili, 637, 645. Callegari G. V, IV, 313, 500. Callimaco, III, 115. Calvia G., II, 120.
Camacho G.
M., IV, 727.
Camis M., I, 320. Campbell A., II, 191. Campbell E. M. J., IV, 267. Campbell T. D., IV, 12, 53, 86.
Camper P., I, Camus G. D., Canals Frau
16.
I,
322.
M.
F.,
I,
I,
35, 287, 314,
315, 317, 318, 320, 322.
Canossi A., II, 118. Cantoni G., I, 337, 353. Canziani E., II, 118, 119. Capitan L., I, 46, 49, 53, 54, 166, 184; IV, 274, 305. 740. R., Ili, 11, 46, 93, 168, 176.
Capot Rey
Cappiello F., Cappieri M.,
119.
II,
340-41, 428; II, 448, 480, 488, 499, 520, 604, 650. Caravaglios C, II, 117, 119. Cardini L., I, 171, 172, 180, 184;
182,
T,
II,
309; III, 13-15. 2^: IV, 281-84.
Cardoso
F.,
22,
Ili,
56,
539,
II,
R.,
II,
615. Casalis E.,
Casanova
Casati G.,
221.
204, 222, 228, 244, 248, 268, 271. Cernili Ernesta, I, 577; III, 75, 219, 354, 380, 414, 423, 426, 444Cesare, I, 7.
Chabeuf M.,
Ili,
Challaye F.,
II,
303.
557. IV, 109, no. J. X. M., I, 261, 265.
Chalmers Chalmers
J.,
R., Ili,
271.
3 2 --
500. 190.
Champlain
J. F., IV, 90, 157. (de) S., IV, 435,
459-
Chantepie de I,
Chantre
III,
44S,
E., II, 190.
la
Saussave P. D.
672.
305.
640, 645. IV, 568, 569,
III, 329.
716.
Champion
I, 584; III, 373, 387, 413, 5 i8, 538, 544, 567. Caso A., IV, 726. Castaldi L., I, 297, 321; II,
86.
E., II, 196, 199.
Cerbella G., Ili, 147. Cerniti G. B., II, 611, 613. Cernili Enrico, I, ^^2; III,
715,
Ili,
585^ 608. Casas Gaspar
206,
119.
II,
Chamla Marie Claude,
F., Ili, 470.
E.,
P.,
I,
Cepurkowski
3 J 9.
557.
Carrasco Pizana P., IV, Carreras y Candi F., II, Carruthers D., II, 412. Cartailhac A., I, 184. Carter G. F., IV, 274, Carvalho H. A. D. (de),
578. Cavalli J., II, 118. Cavazzi G. A., Ili, 504, 508. Cecchi A., Ili, 247, 271.
Cenci
Chinnery E. W.
P.,
no, 157, 740. Chippaux C, III,
IV,
704,
90,
716.
Chiurlo B., II, 118. Choillon A., I, 294. Christiansen R. T., II, 240. Christy H., I, 149, 163; IV, 739-
Chudeau Ciampi
R., Ili,
L.,
176.
14-
Ili,
Cicerone, I, 6. Cieza de Leon P., IV, 598, 625. Cilento R., IV, 24--. CipriaiiiL.,
Cattani P.,
604.
Carmichael A., IV, 51.
Carnochan
G., Ili, 612,
Chamberlain A. F., IV, 543. Chamberlain B. H., II, 537. Chamberlain H. C, I, 31S,
W,
W.
:
Chambard
Carega G., IV, 373. Carensfeld S. (von), Carle II, 190.
Castrén A., II, 353. Castro L. (de), III, 384. Castro Pozo H., IV, - - 727 Cathoud A., IV, 287, 306. Catlin G., IV, 400, 411, 423.
586,
616.
Carles
88;
615.
458, 466; IV, 296, 305, 459, 701. Candiani G., I, 322. Cartella
II,
490. Castellanos A., IV, 287, 306. Castell E., I, 476; IV, 739. Castillo-Fiel C. (de), III, 581. Castillo F. J., I, 272. Castle W. E.. I, 332, 354.
Caton-Thompson
15,
S.,
321;
I,
III,
476.
I,
783
E.,
I,
33,
231;
II,
466, 469, 480, 532: III, 112, 125, 146, 302, 341, 380. Chapple G. D., I, 34. Charlevoìx P. F. X. (de), IV,
519Chatterji B. K., II, 320. Chaves F., IV, 726. Cheesman E.. IV, 266. Chervin A.. IV, 5 2^, 543Chewings C, IV, 266.
I, 145, 195, 198-99, 206, 207, 214, 223, 226, 229, 231. 233-34, 343. 395- 405.
426, 428, 437, 446, 448, 519520, ^22, 548, 551, 563. ---581. 5 8 9, 592, 607, 656-57,
667;
II, 78, 79, 86, 90, 93, 106, 202, 203, 221, 232, 239, 275-76 2 7 8 289, 328, 423, .
-
47°. 474- 4 N °459, 4 66 488-89, 490, 492, 499, 500, 501, 508, 512, 517, 519-20, 529. 5b5-tt> 594. 604-09, 623, 650; III, 12, 13, 14, 43. 8 7. 9o, 175, 176, 183, 188-90, 219, 226, 230, 239, >
270-71. 300, 349, 350, 380, 381, 414. 426, 432, 443, 500, 539, 543, 550, 561, 585-86, S07, 600, 616, 621, 645, 658, 675, 683, 685, 690. Citerni C, III, 22S, 271. 444.
Clark Joan, IV, 64. Clark J. D., I, 132, 185; 20,
22,,
70.
7i-
40,
Clausen J., Clauss L. II,
43,
45-
I,
261.
F.,
I,
47,
310.
III,
66,
^22:
4S0.
Clavigero
IV, 500.
S.,
Clérambault G. (de), I, 577. Clodd E., I, 614. Clon S., II, 271, 2Clyde P. H., IV, 267. Cobo Bernabé P., IV, ^20, 598.
Cocchiara G.,
I,
34:
II.
117.
120.
Cocilovo M., II, 119. Codazzi A.. IV, 312. 551. Codrington R. H., IV, 156, 173-
Cohen F. S., IV. 726, 738. Cohen M.. I. 4^0. _p}. o-^r. Ili,
219;
IV
351.
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
784 Colani M., Colas L.,
II,
562, 563, 596. 191.
II,
Colamonico C, Colbacchini D.
92.
II,
IV,
A.,
668,
669, 676.
D.
Colbertaldo II,
(di),
265, 278; III,
84;
I,
133.
Colle R. P., Ili, 538. Collier D., IV, 301, 306, 424,
440, 443, 444, 449, 459, 568. Collier J., IV, 707, 738.
Collignon R.,
I,
411;
29,
II,
39, 48, 125, 126, 127, 129, 130, 132; III, 122, 151, 176.
Cooper
J. M., I, 698, 699, 700, 713; IV, 424, 569, 699, 702. Corbett J. M., IV, 608.
Cunnison
Cordone
Cureau A. L., Ili, 538. Curr E. M., IV, 87.
L.,
117, 119, 120; III, 176.
Cortes F., IV, 474, 480, 483, 493. 494. 5°7> 7°6, 7° 8 -
481; II, 240. Collins H. B., I, 414; IV, 37°> 373. 428, 458, 460.
Cory H.,
Collomb, III, 302.
Cossu P. M., Costanzo A.,
Collinder B.,
I,
Colocci A.,
Colombo
II, 520. Cristoforo, I, 668; IV,
274, 622, 623, 704, 706, 714. 519. Colosi G., I, 374, 390.
Colombo Fernando, IV,
Colson E., Ili, 600, 615. Colucci (Pascià), III, 543. Comas J., I, 33, 35-36, 390; IV, 330, 351, 470, 473, 500,
Ili,
470, 490. Cossar R. M., Il, 118.
Cossio Del
71,
Pomar
F., IV, 608.
120.
II,
285, 321; II,
I,
Cottes A., III, 538. Cottevieille-Giraudet R., Ili, 125, 146; IV, 460. Coulter J. W., IV, 266. Count E. W., I, 387; IV, 330. Couvy D., III, 340-41, 347, 364,
Commont
Cranz, IV, 354. Craster J. E. E.,
148,
139,
I,
Comte
A.,
I,
Condorcet M. G. A. (de), I, 11. Constance-Marie (Soeur), III,
Conti E., II, 118. Conti O., II, 119. Conti Rossini C,
III,
178,
179, 201, 219, 239, 426, 454.
Conzemius E., IV, 521. Cook H. B., Ili, io, 15,
16,
21, 22, 34, 45, 69. J.,
(G.),
I,
694; IV,
3,
233. 3M. 368, 369, 400. Cook S. F., IV, 291, 305. Coolidge H. J., IV, 267. C.
S.,
I,
33,
439, 44°. 4°5, 4 66
386,
34, :
n
.
29,
E.
378. IV, 239.
S.,
Czaplicka M. A.,
II, 364, 377, 378. 387. 389, 413-
Czekanowski 209,
231,
390, 207,
556;
490.
II,
208,
34,
195,
321,
372, 203,
53,
57,
209,
221,
341, 345, 372-74. 380-81,
347,
450, 487, 5°i,
447. 486, 497, 544. 567-
384, 461, 489, 53i.
457. 488,
503, 557-61,
551-54,
Czorktower
II,
S.,
Ili,
J.,
Dachler A., Dahlberg G.,
Dahr
378, 412-
II, 578, 579,
246; 369, 419, 465. 490, 539. 563.
480.
596.
106,
568, 687. Cressman L. S., IV, 300. Creutzburg U., I, 677.
156.
351,
Crevaux J., IV, 647. Crewodson Benington,
Croll J.,
I,
I,
267.
I,
G.,
107,
138,
140,
A. M., Ili, 597, Dall W. H., IV, 373. Dalloni M., Ili, 70. D'Aloia Ada, IV, 470,
615.
252.
124,
505,
522. Dalton E. T., II, 501. Daly R. A., 1, 47, 67. 507.
62.
Crosby K. H., III, 319. Cross H. S., II, 221.
D'Amato
Crossland C, IV, 266. Crozals J., Ili, 302.
Danby
J. A.,
I,
Dale
500, 515. II, 119.
Crocioni G.,
191. 397, 465; II,
II,
I, 44, 67, 195, II, 394, 402, 406, 592; 390, 405-08, 411, 412, 488, 497, 500, 520; III, 183, 207, 219. Daget J., Ili, 302. D'Albertis L. M., IV, 3, 98,
Crequi-Montfort H., IV, 333,
I,
P.,
Dainelli
641.
I,
Cremer J., Ili, 302. Cremona A., II, 120.
Crump
I,
J.,
299,
218, 222. Ili,
452.
Croce B.,
IV, 281.
45, 175, 199, 204, 212, 215,
Coon
E.,
Crazzolara
4M>
II, 344,
Handy
Credner W.,
519, 538.
Constanzó M., IV, 527, 543.
Cook H. Cook J.
Craighill
Crawley
643.
252,
282, 299.
II,
Crahmer W.,
E.,
298.
373-
Cornei E., II, 91. Cornetta Manzoni A., IV, 727. 149.
608.
Curtis E. S., IV, 400. Cuvelier J., Ili, 538. Cuvier G., I, 361. Cvijic J., II, 283, 287, Cwirko-Godycki M., II, 259, 260, 261, 276.
III,
86.
72,
Cozzi E.,
726, 737.
118.
II,
Cornaglia E., Ili, 543. Coronado F. V. (de), IV, 475. Corrain C, II, 86. Correa G., Ili, 586. Correns C, I, 324, 328. Correnti V., II, 86. Corso R., I, 34, 516, 641; II,
616.
Ili,
I.,
Cunow H., IV, 571, Cuny A., I, 481.
A.,
II,
119.
Dampier W., IV,
58. P. M., IV, 181.
D'Ancona D'Ancona
IV, 156.
A.,
U.,
II, I,
115,
301,
no. 321,
45- 46, 47. 57- 80, 145, 149, 151, 215, 269, 315,
Cuénot L., I, 393, 465. Cuervo Marquez C, IV, 568.
327. 329, 353, 466. Dangel R., I, 614.
329, 339, 397. 457. 459, 480;
Culvvick A. T.,
Ili,
III, 113, 146; IV, 24.
Cumberland K.
B.,
Daniel G., II, 97, 117. Daniel H., IV, 266. Danielsson B., IV, 267. Danilowicz C. (de), II, 87.
33.
34-
Cooper F., IV, 706. Cooper H. B. S., Ili,
71.
IV,
267. 71.
Cunningham
A.,
IV, 58.
266,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
Dankmeijer
III,
255;
I,
J.,
547-
Dante,
I,
475.
Dapper
O., Ili, 317, 504. Darlington G. B., I, 335, 353.
D'Arpi M., IV, 485. Dart R., I, 72, 73, 131;
III,
33- 5 8 5- OI °. ° 2 °. 6 47651. 653-55, 6 75- 681. Darwin Ch., I, 17, 18, 24, ^2^, io.
327, 650; IV, 307. Silva E. M., I, 272,
Da
Davenport
B.,
C.
322,
297,
347.
32,
I,
David R., Ili, 704, 716. Davidson D. S., I, 578; IV, 36,
248. IV, 267.
244,
87,
54,
Davidson J. W, Davie M. R., I, 641. Davies A., I, 30, 232, Davies E., II, 151. Davis C. M., IV, 267. Davis J. B., I, 16.
Haene
255.
Ili,
J.,
Herrera A., IV, 329.
Hevesy
Desio
320, 322; II,
Delawarde
501, 503, 538. Delisle F., II, 411.
M., II, 117.
)emangeon A., II, 164. De Marchi L., I, 67. De Martino E., I, 654, 673,
De Bry Th., De Candolle Decary
R.,
123.
IV, 630. A. L. P., Ili,
576.
716.
Ili,
J.,
I,
S.,
II,
Déchy M. (vom,
184.
437, 438,
439. 448-
Decina C, I, 304, 322. De Encina D., IV, 726.
Deevey E.
S.,
Ili,
47,
69.
De Filippi F., II, 403. De Gandia E., IV, 704. De Gasperi G. B., II, 5. De Geer G., I, 5 8, 67;
III,
47-
De Giovanni
I,
294,
295,
321.
De Giuste 50
A.,
V.,
501, 539.
BlASUTTI, IV.
163,
677, 712. H.,
Dempe
I,
J.,
229,
361;
G.,
II,
Vries H.,
137.
557.
59.
324, 326, 353,
I,
445-
166,
180,
D'Harcourt R.
160,
184,
675,
M.me, IV,
e
D'Harnoncourt Diamandi V., Di Caporiacco III,
516.
I,
I,
A.,
III,
154,
I,
37L
379.
387.
455;
IL
Dicearco,
34,
213,
365,
415.
41
42
440.
44. 46, 49. 5i. 54. 57- 78, 128, 130, 200, 129, 203, 207,
241,
.
251,
60,
.
2^^,
IV,
R., II,
400.
277.
L., I, 599,
614:
71. I,
Dick W. H.,
364,
26,
363,
452,
222,
L.
608.
164, I,
442,
185;
Dempwolff O., Ili, 444. Denig E. T., IV, 424. 224,
Devoto 375-
I,
II,
Dewey H., IV, 275. De Zàrate A., IV, 329. De Zeltner F., Ili, 176.
516.
69.
161,
675. I, 185; IV, 280,
306.
Dickens Ch., II, 91. Diebold YV., II, 201. Diegues M., IV, 726, 727. Dieterlen
G.,
Di Giovanni Di Mino C, Dingwall E.,
Ili,
290, 302. 118.
G.,
II,
II,
120.
I,
578. 610, 614.
397. 423, 457. 495. 500, 596, 614, 615; III, 78, 151, 176, 182, 278, 329, 501, 560, 653, 674, 678, 680, 694, 715; IV, 24, 316, 320, 322, 324, 325, 330, 471, 524, 694. 698, 701. De Nino A., II, 119.
Dirr A., II, 448. Dixon R. B., I, 372, 3S0, 385, 390, 451, 697; II, 241; IV 285, 334. 35i. 4°'
Densusianu
Dobrizhofer M., IV, 307.
O.,
II,
298.
Deny J., I, 480. De Òrchi P., I, 282, 321. De Pilato S., II, 119. De Quatrefayes A., I, 16, 120, 242.
Ili,
J.,
I,
254.
119. II,
E.,
500;
166.
De Vecchi F., II, 448. De Villeneuve L., I, 135, De Visser M. W, II,
578.
I,
359;
II,
Desplagnes L., Ili, 278, 302. Despois J., Ili, 147. De Terra H., I, 43, 67, 82, 143,
De
Mortillet A.,
208,
71-
Déchelette De Chiara
297,
18,
Deniker I,
De Castello A., IV, 62. De Castro D., IV, 240. De Chasseloup Laubat F., 58,
De Michelis De Morgan
210;
185, 466; II, 307, 399; IV, 286, 296, 306.
I
700, 712. Dembo A.,
713.
I,
IV, 318.
119.
II,
184. De Mortillet G.,
I,
Ili,
I,
I,
III,
448;
IV, ^22.
Delcroix R., Ili, 70. Delhaize - Arnould Ch.,
De Maja G., De Mandato
740. A.,
Desmoulins
130.
B.,
J.
36.
Saint-Floris H., Ili, 71.
Descamps P., Deschamps E.,
De Lapouge G.
De
A.,
De
104, 201, 302, 336. V., I, 318, 319,
322,
I,
5,
Derrick R. A., IV, 266.
IV,
M.,
Debenedetti S., IV, 560, 568. Debetz G. F., II, 310, 375.
Debruge
236,
234,
318, 330, 472, 500. G. L. D., IV,
De Rienzi
480;
Delafosse
Dawson G., I, 113, 132. De Agostini E., Ili, 147. De Angelis G., II, 369. De Armas I., IV, 309. De Beer G. R., I, 353.
376, 378, 384, 412, 532. De Bianchi A., II, 448. De Bourcard F., II, 119. De Brosses Ch., I, 643.
IV,
G.,
705; IV, 23, 93, 239, 316,
DeSanctisF., Ili, 543; IV, 740. De Saussure F., I, 483.
70.
237-
254,
354-
353.
Goeje C. H., IV, 647. Goinara F. L., IV, 329. Grazia M., II, 119. Greef G., IV, 571. Gubernatis A., II, 117.
III,
280. 342,
340,
339,
De De De De De De De De
785
31,
362, 387, 443, 451; II, 129, 590; III, 543, 560,
I
Jiringer D.,
I,
Djawchischwili
A.,
II,
447,
448.
Dobzhanskv Th., I, Dodd I. V\\, II, 57 Doering H. U., IV,
i-
606, 608. IV, 156. Doke C. M., Ili,' 015. Dolens N., II, 448.
Doerr
E.,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
786
Dupree L.
D'Ollone H., II, 596. Dols P. J., II, 557Donici A., II, 277.
Durack
Donne T. D., IV, 240. Donner K., II, 352, 354, D'Orbigny
Dùrer
IV, 307,
A.,
315. 3 2 9. 523. 543. 622, 686, 701. Dorè H., II, 557.
Dornan
B.,
Du Puy W.
II,
315, 339. 614. M., IV, 266.
A.,
Miller
A.,
I,
17.
I,
378.
Durkheim
314, 621,
679. Dussaud R., II, 36.
E.,
I,
651,
652,
Dyson W.
III,
S.,
444.
Do-Xuan-Hop, I, Drennan M. R.,
Eboué F., Ili, 374. Eckblaw W. E., IV,
321. 102-03,
I,
III,
36-7,
33,
71, 664, 675. Drexel A., I, $5, 480, 515; II, 450; III, 73, 74-75, 108.
Dreyer Driberg
III,
35,
34,
7i-
38.
37-
R,
T.
J.
H., Ili, 414, 438,
252-54,
277.
Dubief Dubois 82,
J.,
Ili,
E.,
123,
II,
I,
448.
124,
Dubois H. M., 716. Du Chaillu
76,
131, Ili,
P.
B.
Duchesne-Fournet
Duckworth
\V.
(
81,
77,
133.
709, 711, III,
J., III,
L. H.,
542. 188.
I,
32,
255, 421, 466; 276; III, 674, 716; IV, 24, 355, 357. DufI R., IV, 22 5 240.
252,
124,
II, 275,
,
Dugast J., Ili, 374. Duggan-Cronin A. V., 609,
607, 640,
641,
634, 642,
Ili,
638,
637,
645, 675. Duhousset E., I, 217; III, 80. Dujarric de la Rivière R., I, 261.
Dumont I,
d'Urville
G.
S.
25; IV, 181, 199, 228, 231.
15,
178,
363, 373.
156.
Erxleben
Ehrenreich
414;
Es
I,
360,
IV, 647, 651, 653, 654, 658, 700. Eichhorn A.,
21,
Dundas C, Dunn L. C,
23,
III,
C, 5,
444. 228, 333, 342, 346, 347, 348, 354; IV, 184, 192, 194, 239. Dupertuis C. V\\, II, 145, 151. Dupeyrat A., IV, 156, 267. I,
IV,
181, I,
239.
30, 33,
35, 194, 195, 196, 228, 229, 231, 253, 254, 381, 382, 383. 384. 385. 387. 39o, 393-
398, 399, 4°3- 4°8, 4". 4 I2 420, 421, 423, 424, 425, 426, 427, 428, 430, 437, 438, 441, 443. 445- 447. 449, 457- 6 35; II. 44. 4 6 47- 78, 83, 132, 141, 144, 148, 151, 198, 207, 216, 323, 326, 339, 375, 39i, .
397, 421, 485, 488, 491, 493, 494, 495, 501, 507, 520, 532, 561, 590, 591, 592, 595- 596, 604, 615, III, 83, 89, 108,
533, 557,
593, 594, 617, 649; 183, 300,
Elbert J., I, 602. Elkin A. P., IV, 87, 156, 267. Elkind A. D., II, 466. Elliot J. A.. III, 271. Ellis A. F., IV, 267. Ellis
E.
Ellis
W., IV, 212, 239.
Elsdon
J.
I,
577.
E.,
Dew R.,
291,
305,
Ili, I,
70.
32, 330,
331,
353-
W.
483.
I,
J.,
H.,
I,
577.
7.
II,
95.
116,
45,
Escalada
381;
I,
411.
81.
I,
IV,
F.,
448.
131, 541.
Ch. P.,
J.
(van),
C.
II,
II, 331,
678,
567,
I,
Estermann
P.
Ch.,
Ili,
647,
675-
Eutropio,
Evans
II,
248.
A., II, 35, 189.
Evans-Pritchard E. E., II, 191; IH, 147. 374, 381, 387. 394- 396-97, 4 01 4°5. 409, 414, 533. Ewing J. F., II, 458, 480. Eylmann E., I, 609; IV, 85, 87. ,
489, 490, 497, 500,
308, 343, 381, 499, 500, 501, 539, 654, 706; IV, 23, 25, 108, 305, 323, 324, 325, 330, 376, 392, 404, 430, 452, 615, 658. Einzig P., I, 614. Eiseley L. C, IV, 279.
Elmberg
IV,
701.
34,
S.,
IV,
Erkert R. (von), Erodoto, I, 5, 6; III,
>
11.
75,
E., P.,
336.
Edelstein L., I, 34. Efremof, I, 271. Egidi V. M., IV, no, P.,
528. 444. 211, 237,
Erdland A., IV, 240. Erixon S., II, 191.
191.
II,
Eickstedt E. (von),
Drober \\\, I, 614. Drontschilow (Droncilov) K., II,
R.,
676,
444.
Drouville G.,
Enriques
Epicuro, I, Epifanio L.,
616.
132;
J.,
Ennouchi
Ephraim
I.
III, Ili,
697.
Entwistle
East
17.
I,
520.
II,
Emin (Pascià), Emley E. D., Emory K. P.,
332,
Ili,
Douglas A. E., I, 67. Douglas F. H., IV, 401.
123,
S.,
J.
V.,
Emperaire
Toit A. L., Ili, 9, 16, 69. Dyer Ball J., II, 557. Dyrenkova X. P., II, 378.
Dorsa V., II, 88, 119. Dorsey J. O., IV, 424. Dos Santos J. R., (jr.),
Ehvin
240.
672,
Du
S. S., Ili, 675.
Elsholtz
IV, 157. 270; IV, 730.
Fabricius-Hansen V., Facàoaru J., II, 249. Facca G. C, II, 224. Faganelli A.,
I,
I,
272.
67.
Fagg. \Y., Ili, 329. Falb R„ IV, 573, 585. Falchi L.,
II,
120.
Falco G., I, 255. Falcon C, IV, 727. Falcone C, II, 299. Falkenburger F., Ili, 114. 123, 146; IV, 740. T., IV,
Falkner
Falsirol O.,
Fara
I,
701.
641; III, 581.
G., II, 87, 117, 118, 119,
120.
Farabee C, IV, 615, 623, 647. Farinaud E., I, 271. Faublée J., I, 659; III, 710, 712-13,
716.
INDICE DEGLI AUTORI CITATI Flint R. F., I, 60, 67; IV, 305. Flohn H., III, 6. Flower W., I, 252, 363; IV, 23,
Faulhaber J., IV, 500. Favia P. M., II, 117. Fea L., II, 596. Fehrle E., II, 191. Feilberg C, I, 614. Feis O., I, 337. Fenner F. J., IV, 12, 36. Fenton F. O., IV, 23. Ferrannini A., I, 292, 321; IV, 739Ferrari G.,
II,
6,
117.
93.
Foley
IID
322.
I,
Folkmar
D., II, 649, 650. Fonseca Cardoso, II, 629. Ford E. B., I, 335, 353.
Forde Darrill C,
577; III,
I,
Forster J. R., IV, 199. Fortes M., Ili, 292, 302.
Field H.,
Fournereau
33, 411, 440; II,
I,
48, 221, 328, 384, 397, 412,
418, 420, 421, 422, 424, 426, 447, 448, 451, 452, 453, 454, 456, 457, 466, 472, 480; IV, 470, 500. Field M. J., Ili, 330. Figgins J. D., IV, 281. Filippini G., II,
118.
Finamore G., II, 119. Finck F. X., I, 473, 474, 478, 483. 503Findeisen H.,
I,
437;
II,
352,
378.
Fioratti Irene, II, 44, 57.
Firth R., IV, 239, 240. Fischberg M., I, 322; II, 461, 463, 480. II,
239.
33, 35, 119, 198, 229, 230, 231, 255, 289, 331, I,
333. 340. 342, 343. 354. 375. 377. 378. 387. 39o, 391, 392, 421, 428, 429, 445,
344- 353. 382, 383, 402, 403, 466, 577; II, 12, 47, 77, 248, 290, 298, 421, 463; III, 89, 122, 147, 182, 560, 561, 675, 694-95; IV, 13, 22, 23.
Fox C,
L.,
II,
191.
II,
IV,
Fraga Iribarne, IV,
712.
655,
665,
685,
694,
707, 69, 302,
III,
266.
62,
52,
103-05,
101,
63,
108,
321,
328,
330,
358,
520, 612,
530, 613,
537, 614,
590, 615,
IV, 454Froelich J.
C,
III, II,
596.
E., Ili, 444. E., I, 606,
633;
Ili,
176.
IV, 122. II,
S.,
F.,
85.
Ili,
472, 473, 488, 490, 587, 588, 589, 616. Fiirer-Haimendorf C. (von), II,
520, 564, 565, 569, 571,
596;
IV,
14,
13,
36, 49Furlani G.,
II,
15,
G.,
IV,
II,
571.
Francolini B., II, 480. Frank M., IV, 87.
Furuhata
T.,
Gabb W.
H., IV, 521.
II,
F.,
I,
S.,
Freeman O. W., Frémont Ch., I,
254;
II,
132,
IV, 502. IV, 266. 577.
Frenguelli J. (G.), I, 125, IV, 287, 306. Fretes G. P., I, 3^2, 333,
m.
191, 330. 339; III, 19.
539,
650, 673. Friedenthal H., I, 297. Friederici G., I, 595, 597, 614; VI, 30, 105, 195, 323, 351, I,
422, 459.
Fritsch G.,
I,
L.,
54L
Gabrielli G.,
Gabus
II,
Ili,
J.,
119.
176.
Gaillard R., Ili, 176, 340-41, 350. 373-
Gait E. A., II, 520. Gajer J., II, 239. Galant J. S., I, 297. Galante B. M., II, 118. Galeno, I, 294.
Gahppe V.; I, 323, 353. Galletti G., II, 118. Galli E.,
II,
87.
Gallo C, II, 118. Gallo Elio, II, 454. Gallop R., II, 190, 191.
Galloway A., Ili, 37, 71. Galton F., I, 308, 318, 327-
366, 367, 371, 390, 432, 443; III, 650, 674, 678, 694. Frizzi E., II, 38; IV, no, 181.
Frobenius
271, 272.
I,
I,
151-
S.,
184; II, 448. 88; II, 23, 36,
56, 272, 278, 322, 417, 420,
647, 648, 649, 650, 651, 659, 672; IV, 82.
Freelond L.
I,
557. 353.
I,
J.,
I,
727.
448.
32, 35, 253, 255. 297. 304. 32i, 322, 333, 353- 374. 390, 419; II, 39, 83. 85. Frazer J. G., I, 24, 311, 641,
Frédéric
R.,
Fiirst C. M.,
16,
450, 480.
Furlong Carditi Furness W. H.,
Furon
L.,
714;
302.
Fraipont J., I, 131. Franchet L., I, 577. Franchetti R., Ili, 219. Franchini A., I, 263.
Franzi L., Frassetto
386, 611,
562,
J.,
Fumagalli Fùlleborn
596.
Foxcroft E. J. B., Frache G., I, 263.
Freud
151.
443.
Fourrier G., Ili, 363. Foville A. (de), II, 191. Foy W., I, 684; IV, 199.
Fischer H., IV, 181. Fischer M., I, 335, 353. Fischer R. A., I, 264. Fison L., IV, 87. Flamand G. B. M., Ili, 71. Flannery R., IV, 459. Fletcher A. C, IV, 424. Fleure H. J., I, 32, 197, 254, 398, 465; II, 23, 31, 35, 40, x 5. 47. 54- 57. 14°. i4 8 .
Ili,
614,
684,
Fuhrmann
Foste Ara M., I, 132. Foster G. M., IV, 401.
Franz
Finot L., II, 577. Finsch O., IV, 156.
Fischer A., Fischer E.,
Fosbrooke H. A.,
601,
Fromaget Fuchs P., Fuchs V.
33°, 374; IV, 460. Fornander A., IV, 23.
Ili, 271. Ferris H. B., IV, 527, 543. Feruglio E., IV, 277, 288, 290. Fewkes J. W., IV, 459, 522.
Ferrandi U.,
598, 683, 712; 71,
-
P.,
J.
787
I,
Gambi Gamio
Gams
L., II, 117. M., IV, 72-27. H., I, 59.
185, 491, 538,
Ganay Ganev
G.,
578,
Garcia
A.,
546.
577.
S.
(de),
III,
270. IV, 726.
I,
290.
321-,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
788
Garda
G.,
n.
I,
Giannini A., Giannini G., Giannotti G.
Garcilaso de la Vega, IV, 4.
598.
Gardi R.,
Ili,
339, 354, 356,
Gardner E. W., Ili, 70. Gardner G. A., IV, 557 Garlanda Xuti R., II, Garn S. M., I, 465, 466.
131:
123,
Gaspar
II,
J.,
Gasparini __~
II,
106,
I,
243.
E.,
,29,
E.,
315. II,
221,
239,
2S5.
227 296.
Gates R. R., 410.
I, 333, 334, 353, 465; IV, 22, 36. III. 43, 452, 464,
420.
Gatti A., 575-
Gatti E.. II, 604. Gatti R., IV, 7. 36.
Gaudin
A.,
J.,
I,
16; IV.
20.
IV, 499.
F. H.. IV,
Giddings
J.
105, 116, 122,
131. 133; III, 70, 131. Giflord E. W., I. 216, 232; IV, 390, 391, 39^. 393. 395. 399. 400. 458. Giglioli E. H., I, 19, 578 III, 543; IV. 25, 44. 4;
240, 380, 405, 651. A., I, 55,
48, 49,
Gignoux
Gilbert L., II, 557 Gilbert W. H.. IV. 459. Gill D. E., IV, 9, io. 13.
Gini
C,
I,
4,
282
321,
464,
538.
Ginzburg W. W.,
E., II, 626, 650;
Gioia A., II, 44 Giordane, II, 387
III,
429, 466; IV, 93. G., I, 236, 252, 255, 272 274, 2S0, 324, 340, 341. 614; II, ^2, 56, 413, 461, 465, 4S0; III, 80, 119: IV, 466, 46S-70, 500. Gennep A. fvan), I, 641, 650, III,
Genna
249, 266.
Geoffroy-Saint-Hilaire I, 361, 387; IV. 2^.
I.
(de),
3
"
Gerland G.,
490. I,
27, 30, ^^, 582
•_
I,
Ghirshman
III,
364.
222.
444. 460. R., II, 4
Giacomini C. Gianferrari L.,
I.
I,
251,
353.
235.
Godin
P., I, 2S4, 321.
Goeldi E. A., IV, 622, 648. Goff Weer Ch., IV, 470, 473-
Golden G., I, 2~_ Goldenweiser A. A., F. L.
Goodman Goodner
K.,
19,
II,
Goodwin A.
H.,
Ili,
373.
Gjecov
186, 187, 188, 193,
319. S.
355-
C,
II,
299.
J.
480. 71.
Gorjanovic-Kramberger K.,
I.
131-
Gorju (Mgr.), Gourgues D.
III, 490.
IV,
(de),
439.
Gourou P., II, Goury G., I, 184. Gowland W., I, 577 Gozi M., Graebner
118.
II,
F.,
I, 491, 515, 614, 641, 684, 685, 686, 689, 690, 695, 708, 712: IV, 87, 199, 200, 323, 625, 156,
641, 642, 647. A.. IV.
no.
283, 321. R., II, 308,
I,
339;
22.
Grandidier G. e A.,
Ili, 697, 705-07, 711, 714, 716. Granet M., II, 557. Grattan F. J. H., IV, 267.
702,
27 278, 303, 339, 396, _ 44^. 403, 614, 615, 617, 618, 621, 650; III, 89, 114, 146, 186, 219, 361, 634: IV. 23.
239.
^22.
496.
272.
I,
A.,
III,
-
no,
F. L., I, IV, 477,
T.,
Grahmann I,
IV, 329.
(de),
Goodrich Freer
Graffi E.,
D.. IV, 524
^^, 119, 214. 215. 234 -"4. 321, 353- 37L
62S,
568.
Goodenough
Gismondi L.
Gitlow L., V, 317. Giuflrida-Ruggeri V.,
I,
Gonzales A. R., I, 578 Gonzales De La Rosa M., IV,
Graf L.
n\
24.
P. E., IV, 400, 424,
459-
-
85.
433. 434- 437. 438, 441- 445: II, 23, 2311. 260, 262. _ 7
Gessi R., Ili, 413, 544. Gessner R., IV, 738.
Ghigi A.,
42
^ S6 390, 398, $77 403, 40S. 41-. 420, 421. 430.
Gerstner A., IV, 157 Gessaia R., IV, 373.
Goddard
Giordani G., II, 11Giordano L., II, Giot P. R., II, 39, 150. Giovanozzi U., II, 44. Girard H., II, 57 596; IH. 341Girard M. F., IV, 181. Girschner M., IV, 240.
37^
Getzowa S., I. 578; Geyer E., II. 211.
II,
604.
Gerhardt K., Ili, 70, 86. Gerkens G., Ili, 3S0, 414. 44^. -
298
285
M., Ili, 613.
Gobert E. G., Ili, 70. Gobineau J. A., I, 318. Goddard H. H., I, 336.
Gómara iti.
696, 713; II, 460, 461; III. 14-: IV, 47°. Ginobili G., II, 119. 301,
Gloor P. A., II, 480. Glory A., I, 184.
641.
Gillen F. J., I. 20. 357: IV, 50, 5Ì, 54. 82 Gilliéron J., I, 491, 500. Gillin J., IV, 64-.
Geluwe H.
II, 191. j; Gentilli G. (J), IV,
2^.
IV, 2S3.
L.,
547.
Genet-Varcin
2=,^:
Gluckman
Giddmgs
Geiger P., II, 191. Geipel G., I, 255; III, Gelfand M.. Ili, 616. (vari),
240,
-
Gautier E. F., Ili, 14S. 302. Gavassi M., Il, 299. Gebauer A. K., II, 59Ó.
Gee W.
2 So.
I,
120.
A.,
I,
Gjessing G., II, 240. Gjessing R. R., II, 222. Glaser S., I, 320.
36.
120.
II,
n>.
A..
Gieseler W.,
1-
Garnier P. G., IV, Garrasi G., I, 263.
Garrod Dorothy A.
II,
11^.
34.
II,
Giardelli R., II,
Giardina
374-
II,
Grave W. W., I. 271. Graydon J. J., I, 261, Graziosi G., Graziosi P., 1-2,
256,
I,
15S.
I,
139,
173.
173,
299,
614;
15.
17. 56, 85,
16,
18,
21,
51,
157, 185,
II,
265,
158,
213,
12,
441; III, 53,
55,
60, 65, 70, 71; IV,
13.
13, 9,
56,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
Green R., Greenberg
680; IV, 98, no, 116, 305,
271.
I,
J.,
75,
74,
108,
335-37. 385. 4 2 °Gregoire A., I, 500.
Gregorovius
Gregory Gregory
F.,
J.
Gwynn
116.
II,
W.,
685, 695, 696, 700, 701. Guthrie M., Ili, 454, 466, 49o, 497- 522, 538.
Jones
Gyarmathi
Ili, 420.
W. K., I, 81, 379, 390, 421; IV, 23. Grenard F., II, 413. Greval S. D. S., I, 261. Grey
IV, 56. Griaule M., III, 290, 295, 302, G.,
330.
327.
191.
T.,
II,
I,
476.
S.,
H Haberer K.
A.,
I,
252;
II,
532,
54iA., I, 577; II, 269, 27S, 298, 557; III, 108, 302. Haberlandt M., II, 191.
Habib Avrout
H
Grisebach H., II, 225. Gròber K., II, 464, 475, 477.
Hackett
IV,
Grohmann
387, 406, 578, 673; II, 144, 241, 339, 615, 619, 649, 650; IV, 24, 109, 110, 128, 156. Haddon K. (Mrs. Rishbeth),
A., II, 480.
Gross K., I, 641. Grosse E., I, 614, 616, 618, 641, 677, 686, 712. Grottanelli V. L., Ili, 108,
257-59. 315-16,
267,
248,
269, 380-84,
271,
390, 392-93, 4M. 438, 444- 5i6, 557; IV. 139, 157Grove Ella F., I, 271. 323,
Grube W., II, 557. Grubina A. YV, I, 271. Gsell
S.,
Ili,
Guerensev
Guevara
Guha
S.
T.,
B.
S.,
195,
33,
386,
431, 448, 466; II, 319, 339, 488, 489, 490, 493, 495,, 526, 595. 596. Guiart J., IV, 67, 87.
Guillain C, III, 271, 489. Gulliver P. H. e Pamela, III, 429,
438, 444. Gummere F. B.,
I, 673. D., Ili, 374. Giinther H. F. R., I, 30, 309,
Gunn H.
319, 322;
II,
480; III,
43,
P.
B., IV,
R.
no.
T.,
II,
596.
Gurresch R., II, 118. Gusinde M., I, 293, 342, 3474 2 7.
349. 354. 452, 456, 458, 466, 552, 641; 489, 502, 503, 539, 547-54- 557-6i, 57 8
454. III,
544, 579, 581, 647, 650, 653, 660, 675,
32, 34, 290,
E.,
363, 405, 478. J., IV, 424. Haefeli L., II, 480.
Haekel
Haene
I,
II,
J.,
346, 347, 378. III,
(de),
J.
Haetinger M.,
Hagen
B.,
I,
II,
41.
596.
421;
E.,
II,
532,
I,
Halber Wanda, Haldane J. B.
270.
I,
-
E. T.,
120, 362;
16,
I,
31; III, 278, 542, 543, 560; IV, 23, 472, 500. Hancar F., II, 339. Handy W. C, IV, 240. Hanke Wanda, IV, 636, 637, 638, 727Hankins F. H., I, 313, 320, 322. 16,
Hanneson G., II, 151. Hansen S., II, 140; IV,
301, 306. Hariot Th., IV, 426, 435. Harley D., I, 261. Harper, IV, 707.
S.,
Harrington M.
429,
I,
Harrington T., Harris R. G., I, 507, 52i.
Hartmann Hartmann Hartmann
36.
378; IV, 415. Hall I., IV, 400. Hall R. M., Ili, 611, 615. Halle J. X., I, 297. Haller A. (de), I, 295. Hallowell A. J., I, 195, 228; IV, 404, 423. D., Ili, 108, 584, 601, 616; IV, no. 586, 585, Hambruch P., I, 614. Hamel A. G. (von), I, 483. Hamilton A., I, 582; IV, 200,
225.
Hammerlv 699,
Hammerton
Hammond
Dupuy 700, J. J.
D.,
IV,
A.,
III,
IV,
H.,
Ili,
O.,
366, 373. 270.
I,
;
390, 412. Hassell E., IV, 87.
Hassinger H., I, 30, 35. Hastings R., I, 672.
Hatt
G.,
I,
577.
W.,
Hatterslev C.
Haughton
H.,
S.
III, I,
490. III,
73;
33-
Hauschild
W.,
M.
Hauschild Rita,
428.
II,
440. 266.
I,
333, 342,
347- 354 Hauser A., I, 118; III, 581. Haushofer H., I, 322; II, 557. Havers W., I, 516. >
Hawes C.H., II, 271, Hawkes E. W., IV, 373. _
Hayley T.
T.
Ili, 410-11,
S.,
414.
Haywood
C.
W.,
Ili, 266.
Hearn L., I, 316. Hearne S., IV, 423. Heberer 614,
G.,
616,
Hecker W.
390; II, 319, 617, 619, 650. D., I, 271. I,
Heikel A., II, 239. Heilborn A., I, 577
Heilmann
Heim
702.
E.,
C. V., IV, 508, 521.
Hasebe K., IV, 28, 189, 194. Hashimoto, I, 261 IV, 739. Hasluck P., IV, 244, 266. Haslund H., II, 383, 386,
34 6
Hale H. M., IV, 12, 15, Hall H. U., II, 350,
IV, 517, 522. IV, 678. 198; IV, 506, R.,
521,
520,
447, 448.
466.
697,
II/
519,
Hambly W.
35-
Guppy H. Gurdon
I,
147.
53.
524, 526, 576, 614, 677, 678, 679, 686, 705, 712. Hailey (Lord), III, 645.
IV, 569. I,
Haeckel Haeckel
Hahn
IV, 460.
J.,
A. C,
III,
,
614, 617, 619, 622, 649, 650; IV, 106, 156.
114.
11, 69,
Haddon
J.,
IV, 157. 75,
221,
219,
194,
C.
363,
Groot G. J., II, 339, 378, 557. Gross H., IV, 305.
Hamy
302,
Haberlandt
344-
Grierson G. A., II, 483, 520. Griffin J. W., IV, 459. GrinneU G. B., IV, 424.
789
IV,
A.,
L.,
481,
715.
404, 406, 605, 689.
411;
I,
II,
343,
Heinbecker
P.,
I,
2
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
790 Heine-Geldern R.,
540, 577, 695, 707, -11. 713; II, 327, 339, 506, 596, 601, 602, 622, j, 640, 649, 650; IV, 36, 195, 196, 214, 234, 237, 239, 33S.
6i 4>
595.
35 1 Heinzelin
I,
673,
-
III.
Brancourt
de
41,
70.
Heizer R.
F.,
IV,
A.,
II,
291, 191.
Helfritz H.,
II,
480.
Hellman M.,
I,
Helbock
296,
J.,
401.
306.
^39, 569Ili,
J.,
Hepbum Herder
Herman
II,
J. G., I, O., II,
Hernandez De
348. 480.
11.
277; IV, 671. Alba G., IV,
568, 676.
Hernandez-Pacheco
E.,
I,
177,
178-
Herrera A. (de), IV, 329, 508. Herrera Fntot R., IV, =,22. Herriot E., II, 127. Herrnheiser R., IV, 726. Herskovits M. J., I, 342, 346, 354, 464, 713; III, 307, 329; IV, 735-
Hertz R.,
I,
073.
Hervàs L., IV, 307, 331, 351. Hervé G., II, uu. Herzog W., IV, 52S, 543. HeschM., 11,200, 210, 211, 221. Heuse G. A., Ili, 108, 302-03.
Heuvelmans
B.,
IV,
Heydon Heye G.
G. A. M., I, 2-. G., IV, 310. Heverdahl T., IV. 20, 33, 34,
J57-
158,
257,
124,
155,
2S5.
Ili,
Holas B., Holbé D., Holbé T.
271:
W,
I,
IV, III,
3 8 5-
366.
R.,
67
Hrozny
252,
Holzknecht
K.,
Hughes
Homburger
Lvsias,
Hubert
Hug
108,
I,
673.
II,
132,
II,
G., Ili,
2S2,
-
379, 392,
380, 420, II,
451;
14,
M4-45.
151.
615;
III,
423, 21,
24,
306,
Hopwood 71
35, 198, 205,
.
57.
303, 4Ó0.
I,
390, 440,
425, S
A.,
55 s
2S^,
356,
A. T.,
293,
428, I,
72;
-
Horkheimer
H., IV, 608.
Hornell
Ili,
Hose C,
J.,
II,
619.
461.
381, 422, 46,
37°, 147: 2uj. 451, III,
287,
145.
J. B., Ili, II, 15, 56.
616.
Humboldt
-- s
507,
151.
Hooton E.
,
423. 460,
100.
Hull E., II, 191. Hulse F. S., II. 557. Hulsius Laevinus, I, 8, Hultkrantz A., II, 240.
I\
J.,
123,
287,
271.
735. Hooijer D., IV, 2^, 36. Hoop Th., II, 602, 042.
Honigmann
150,
44S.
255,
I,
L.,
A. Hiihn H.,
373-
459, 505,
I,
354H.,
M.,
368,
458, 500, II,
C,
P.,
321,
Huck
F.,
S.
Huetter
III,
246,
473,
521, 7°43 11 Holtker G., IV, 103, 157. 137.
120, 124,
32,
I,
365. 43i,
35743°. 468, 521.
Huard
-
608.
376, 378 532, 614; III, 146; IV, 19 20, 24, 36, 274, 287, 292, 296, 302, 303, 305, 306, 317. 3i8, 33°. 555, 356,
Holmberg U., II, 239. Holmer X., II, 417. Holmes R. T., II, 36, 40. Holmes W. H., IV, 286, 287,
IV,
A.,
240,
4 J 4. 437. 709; II,
456, 545;
IV, 42^. 412.
190.
Hsiao
305.
341, 420,
423, 424, 466; II, 615; IV, 109, 460. 24, 53, 86, 93, Howitt A. \V, I, 615; IV.
414. 266.
329.
I,
390,
130,
354.
Holmberg A.
3 S 9.
191.
V., II, 589. 590, 59i. 592, 593. 596. Holl H., II, 70. Holland T. H., II, 500. Hollis A. C, III, 444.
IV.
G. E., I, 641. W. W., I, 35,
87.
71.
302,
281,
306.
Hrdlicka
Ili,
I,
Howland Rowe J., Howlev J. P., IV, Howorth H. H., II, Hovos Sainz L., II,
611, 614;
I,
320, ^22. E. B., IV, 280,
Howard
490. 181, 240.
III,
E.,
Howells
io.
I,
Hottmann Krayer E., II, Hofmavr W., Ili, 395, Hogbin H. I., IV, 265,
IV,
739-
Hilton-Simpson M.
C.
R.,
-
Houzé 2S3,
Hoebel E. A., IV, 460. Hoernes M., I, 26, 34. Hoernle A. \V, III, 693.
422.
;
I,
M. W.,
P.
Hosman Elena, IV, 690. Hossfeld P. S., IV, 12. Hostos A. (de), IV, ^22. Hough W., I, 577 Howard
2S0.
270,
Hoche >.. I. 270. Hodge Fr. W., IV, 400. Hodson T. C, II, 520.
4
214, 221, 222, 3J2, 354, 377, 378, 412.
538.
Hobbes Hobley
385.
Hiernaux J., Ili, 539. Higgemever H., II, 520. Hildén K., I, i5i II,
Hillman M. M.,
269,
I,
278.
17.
HewickerF., IV, 137, 150, 213. Hewitt J. X., IV, 424.
36, 239, 267. Hielscher K., II,
e L.,
Hirtp^r H., I, 476. Hjortsjò C. E.. II, 412.
IV. 459-
II,
S.,
Hirsch X. D. M., I, 309, 322. Hirschleld (Hirszleld) Hanna
Hofìman A. C, Hofiman W. J.,
302. 140.
D., II,
Herberstein Kerbette F.,
356.
554- 576, 5 8 iTrimborn H., IV, 537,
739-
156,
R.,
Trilles H., Ili, 544, 545, 547,
503. 538.
Thooris A.,
15.
Torii
E., Ili, 501, 511, 512.
62,
266.
Thonemann H.
I.
322, 325.
Torday
340,
Thompson Laura C,
6 4.
176, 694; IV, 23, 314,
150,
Tucker A.
-
Thomas E., I, 247. Thomas N. W., I, Thompson
240, 252, 362; II, 129; III,
Torquemada
648.
Testut L., I, 121, 133; II, 15. Tetzner F., II, 239. Thalbitzer \Y., IV, 354, 370.
Thaw
Tocher J. F., II, 144. Tonni P., II, 86. Toldt K. (C), II, 49, 196, 278. Tolomeo, III, 244, 268. Toor F., II, 117. Topinard P., I, 14, 29, 34,
71. II,
Vaca de Castro, IV, 598. Vaillant G. C, IX, 500. Vaillat L., II, 191. Valdes P. G., IV, 522. Valensin G., IV, 266. Valenziani C, I, 305, 354; IV, 240, 267. Yaljavec F., II, 299. Vallejo C, IV, 727. Vallois H. V., I, 32, 34, 104, no, 112-13, 116, 123, 131, 236, 253, 256, 270, 132,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
Verworn M.,
280,
385,
386,
390,
420,
422,
423,
465,
466,
578;
16.
II,
15,
14,
150.
419, 23,
16,
316,
315. 420,
424,
28,
25,
108,
298,
308,
329,
42,
56,
125,
Vesalio,
418,
448;
III,
Vesnaver Vespucci
78,
725-
71,
3OO,
299,
373, 497, 502, 503, 539, 547, 560-62, 715; IV, 23,
Valsik
A.,
J.
Ili,
261,
Vambéry Vanni M., Vannini
555, 295. 265,
444.
Vansina J., Ili, 538. Varagnac A., II, 191. Vare D., I, 317, 322. 675,
I,
Varthema
L.
712.
I, I,
H.,
Yilde
II,
111,
141,
Viola
31,
I,
151, 184-85; III, 5, 20, 49, 71. 51, 52, 70, 54, 57, Vaughan W. T., I, 270.
Vecchia
O.,
67.
I,
Vedder H.,
J.,
IV,
318,
330.
215. (da),
I,
n,
G.,
I, 294, 295, 296, 299, 300, 321. Virchow R., I, 18, 412; II, 56, 218, 272, 278, 418, 448; ìli, 674, 715; IV, 704,
298.
II,
Wace A. B., II, 298. Wachsmann K. P., Ili, Wacker
R., II,
Waddell L.
Virgilio,
A.,
II,
413, 592,
F., I, 193, 195, 228, 231, 320, 341; II, 428, 447, 448, 557Wagley C. N., IV, 648. Wagner E., IV, 109. Wagner E. e D., IV, 524, 563.
568, 688.
Wagner G., Wagner K., Wagner M. 516;
F.,
I,
J.,
Virenius,
14,
340.
I,
L.,
I,
503,
505,
220,
zzz.
120.
II,
II,
S.,
Waitz Th., 22, Walander A.,
15.
297.
I,
III, 485, 490.
34, 676.
412.
II,
132.
Walde A., I, 516. Walker C. H., Ili, 219. Walker N., IV, 266.
271;
221, 357, 397. Yiski K., II, 298.
Wallace E., IV, 460. Wallaschek R., I, 673. Wallin S., II, 191.
Yenieri L., Ili, 219.
Visted K.,
Wallis
Veo
Vitaletti G.,
691, 692, 702, 727. (van), III, 616.
J.
Vendryes E.,
no.
II,
Yerazzano G. Yergiat A. 345-
483.
I,
J.,
(da),
M.,
367.
I,
IV, 714. 216; III,
373-
Verhoei A. W., I, 271. Verhulpen T., Ili, 515, 538. Vermelin H., I, 334, 353. Yerne J., I, 254. Verneau R., I, 33, 116, 118, 121,
405;
123, II,
132,
245,
362,
562, 596; III, 24, 70, 147, 182, 188, 219, 278, 282, 283, 302, 13,
16,
340, 419, 435, 502, 523, 526, 705, 706, 716; IV, 23, 568. Yerrill A. H., IY, 488, 492,
509.
5M.
Yerschuer 353-
5 21
O.
-
(von),
I,
34,
III,
6;
I,
Visconti A., Yisher S. S.,
108,
118.
II,
67.
I,
Yishnewsky B.
N.,
I,
II,
191.
II,
118.
II,
Vivo J., I\', 709. Vocino M., I, 614; Vogel A. A., IV,
II,
119.
96,
115,
Volpi L.,
II,
I,
II,
625, 274,
118.
n.
I,
W.,
239,
J.,
61,
I,
650;
650. 508. (vani, J.
HI,
Ili,
147.
Warmelo X.
442, 447. 668, 670, 673; III, 538, 693; IV, 142. Volkov Th., II, 221. Voltaire,
207.
IV,
306.
II,
E.,
287,
255, 390; IV, 24, 26,
270.
I,
Wanner
Yoigt M.,
IV,
I,
V.,
476. IV, 727. I,
F.,
696;
D.,
Walravens, Walter H.
Walton
Volhard
Volz
W.
183.
157-
Yogel M.,
Yogt
490.
134, 151.
595. 596.
Wahlund
3 X 9-
Vela F., II, 155. Velasco J. L. (de), IV, 554. Vellard J., IV, 525-27, 676-77, 689,
629, 139,
W
297,
Yirey
Yelsen
85,
299.
II,
Vries S. (de), I, n. Vroklage B. A. G., II, 114, 650; IV, 113,
io.
Leonardo
675, 694. Vegezzi-Ruscalia G., II, 119.
Ili,
69,
156.
Yilliers A., IY, 266.
17-
39,
Wagenseil
Vignaud
Vinci
277.
Vulpesco M.,
Vierkandt A., I, 680, 712. Vignard E., Ili, 19. Vignati M. A., IV, 287, 291,
80.
II,
267,
IV, 150, 153,
F.,
Vidossi G.,
IV,
G. U.,
157-
155.
III,
727.
Vaufrey R.,
714,
596. 120.
II,
Vico G. B.,
H.,
(de),
II,
706,
701.
676,
Vasquez-Machicado
IV,
484, 491, 498, 499, 516, 686; II, 118. Yiegen J., IV, 138, 156.
219.
Yram
Vranoussis G., 118.
II,
A.,
Vicedom G.
Vannutelli L., Ili, 228, 270,
Varrone,
G.,
Vial P., Viale S.,
H., II, 239. II, 181.
E., Ili,
II,
11.
I,
302, 501,
278.
133;
262,
339, 70,
121,
I,
805
II,
J.,
Wannyn
Ili,
J.,
447-
Warne W.
E.,
Warner Lloyd
IV, 733. IV, 53, 86,
W„
266.
Wartburg \V. V., 1, 483, 499. Warnschkin A., I, 225, 255. Wassermann-San Blas I>. J., IV, 608.
305.
Vorblicher A., I, 673. Voronoff S., I, 267, 280.
Wastl Wateft
S.,
II,
252,
Vos H.,
I,
Waterman
T.
T.,
Vossius
I.,
673. Ili,
542.
438.
J.,
Il,
217,
zzz,
270.
253, 277.
IV,
$96,
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
8o6 Waterston
D.,
341, 380-
Ili,
Werner
Watson J. B., IV, 637, 648. Wayland E. J., Ili, 6, 9, 70, 418, 419, 429, 438, 444.
Weber Weber
IV, 521. O., II, 418. Webster H., I, 641; IV, 79. YVeckler J. E., IV, 36, 191, 197, 198, 203. Weeks J. H., Ili, 522, 538. Weer Goff Ch., IV, 500. F.,
Wegener
A.,
60,
40,
I,
67;
IV
275. Wegener G., II, 557. Wegner R. N., I, 453, 588; IV, 497, 540, 629, 658-59, 677.
Wehrh H. Weidanz
O.,
79, 88,
280.
I,
F.,
80,
81,
89,
91,
I,
82,
34, 77, 78, 85, 86, 87,
104,
123,
131,
250, 297, 321, 132, 245, 441, 457; II, 310, 312, 313, 314, 339; IV, 11, 22, 36, 296.
Weidholz
A., Ili, 348-49, 374. G., II, 298.
Weigand Weiner J.
S.,
Weinert H.,
I,
I,
114,
386,
II,
132.
33, 81, 90, 91,
94, 96, 100, 103-05, 118, 130, 131, 132,
253.
387,
390,
117,
235,
421;
615; III, 76-78,
13, 56,
82, 87; IV,
Weinreich U.,
io,
22, 23,
36.
483. Weisbach A., II, 135, 151, 196, 204, 205, 257, 258, 259-62, 272, 275, 277. Weisgerber L., I, 504, 516. Weiss M., I, 298; III, 31, 434450, 469,
436,
I,
444. 44 1 455, 460, 463, 485, 486, 490. -
449, 467,
Weiss K., II, 191. Weissenberg S., II, 461, 462, 466,
480.
Welchler J. E. Jr., IV, 239. Wells L. H., I, 104, 132; III, 33-
34,
37,
42,
71,
616,
651, 654, 655, 675.
Weltnsh
G.,
I,
577. IV, 364. Wendorf F., IV, 294, 306. Weninger J., I, 224, 255; II, 269, 278, 448; III, 301, 302.
Welzl
J.,
II,
520;
A.,
I,
403; III, 587,
615,
650, 653-55, 674. Wernert H., I, 176; II,
Werth
E.,
528,
I,
577;
20. III,
490.
Wesley Dupertuis C, II, Weslowcki H., II, 298.
West J., IV, Westermann
145.
42. D.,
I, 314, 315, 322, 713; III, 74, 102, 108, 201, 302, 330, 335, 414, 446. Westermarck E., I, 311, 618,
641,
Ili,
J.,
80,
Weyer
E. M.,
675.
I,
577.
IV,
357,
373.
Whitaker J., II, 299. White C. M. N., Ili, 615. White J., I, io; IV, io, 312,
126,
136,
151.
154,
138,
II,
221,
277.
Wied M.
(von), IV, 315, 318,
422, 655. Wiegers F., I, 132. Wieman M., Ili, 71. 418,
Wiener A.
S., I, 263, 264, 265, 267, 269, 271-72, 280. Wikman K. R. V., II, iqi.
150,
Wissler C,
I, 31, 354, 591, 696, 713; IV, 285, 339, 351, 371. 374- 388, 406, 411,
4 2 4- 434-
Wissmann H.
(von),
II,
338,
599, 647, 298.
650.
537-38.
With
K.,
II,
Wlislocki H.,
II,
P.,
I,
62,
67; III,
69.
Wolfram
R.,
298.
II,
Wollaston A.
F., I, 402,
594; IV, 95, 109, 115, 116, 156. Woltmann L., I, 318, 319.
W00T. L., II, 339. Wood A. H., IV, 267. Woodbury R.
Wood
Jones
Woodward
A.
S.,
Woodward 627,
Wilkes Ch.,
I,
557. 361.
Will G. F., IV, 424. Willcox A. R., Ili, 71. Willems E., IV, 648. Willey G., IV, 341, 608. Williams F. E., IV, 156, 266. Williams T., IV, 240. Willoughby C. C, IV, 445. 459-
Wilm R. (von), III, Wilman M., Ili, 62. Wilser C,
I,
626, 650.
280-85, 294, E. A., IV,
185; 299, 306. 66,
84,
87.
Worthington E. B. 461,
e S., III,
490. E. M., II, 189.
Wright Wright W., I, 476. Wrzosek A., II, 252, 277. Wunderley J., IV, 36.
Wundt W.
(G.),
I,
483, 640, 665, 681, 682, 712.
24,
34,
677,
680,
II,
378.
108, 358.
342.
Wilson C. T., II, 480. Wilson H., I, 261. Wilson Th., IV, 291. Windels F., I, 184. J.
IV,
617,
645, M., I,
II,
636,
635,
Worms
II,
114, III,
I,
B. H., IV, 59.
Worcester C,
Wilford L. A., IV, 306. R.,
522.
131.
I,
7i-
Wormington H.
Wilhelm
IV,
B.,
F.,
Wilcox H., II, 631. Wilder H. H., I, 255.
Wing
142,
I56-57-
322.
433-
Wiazemsky N. W.,
400,
A., I, 614; II, 276; III, 58, 71. Whipple M. A., IV, 401. Wirz P., I, 531, 542, 549, 631; IV, 100, 109, no, 120,
Wolfel D., Ili, 124. Wolf W., IV, 196, 240. Wolff E., I, 261, 270.
677.
675,
Winkler H.
Woldstedt
673.
Westphal E. O.
Westropp H. M., Weule K., I, 567,
G., II, 596.
Weidenreich
Weninger Margarete, III, 561.
384, 413. Watson D., IV, 460.
382,
(van), III, 505, 514.
538.
Wingert P., IV, 156. Winkel C. W. F., I, 270.
Yadrintzev
Yamamato, Yamanaka,
N. I,
II,
M., 261.
370.
Yanagihara T., IV, 267. Yoh, I, 228.
Yokoh Y., II, 413. Yunowich Rina, I,
271.
INDICE DEGLI Al'TORI CITATI
Zaborowski
S.,
412; III, 96,
Zahan D., Ili, Zahn D., Ili, Zaki A.,
Zampa Zanazzo
II,
II,
376, 378, 108, 706.
295.
302. 194, 221.
R., II, G.,
277. II, 119.
Zanetti A., Ili, 543, 561.
Zanetti Z., II, Zàrate A. (de), Zavala S., IV, Zavattari E., 228-30, 249,
Ziegenfuss W., I, 35. Ziervogel D., Ili, 645. Zilinskas J., I, 270; IV, 739.
117.
IV, 329. 726. Ili,
97,
212,
270-71,
H.
F.
423. 135, 137, 151. B., Ili, 616.
Zelenin D.,
II,
201, 225, 226,
Zbinden Zeidler
F., II,
239-
Zeuner F.
E.,
I,
68, 85,
807
no.
Zimmer H., I, 476. Zimmermann E. H.
G.,
I,
17.
Zograf ZST., II, 199, 221. Zolotarev D. A., I, 270. Zòhrer L. G. A., III, 176. Zuccagni-Orlandini A., IT, 116.
Zuure
B.,
Ili,
490.
INDICE PARTE QUINTA. Capitolo Primo. L'Oceania
—
—
OCEANIA
/ problemi etnologìa del Pacifico (R. Biasutti
i
Razze, lingue e culture
4
5
La preistoria oceanica Le razze scure dell'Oceania La posizione antropologica dei Polinesiani La conquista del Grande Oceano
19
Bibliografìa
—
R Battaglia) / Tasmaniani Capitolo Secondo. Australiani Tasmaniani e I Tasmaniani La cultura tasmaniana Le idee religiose e il culto dei morti. Posizione storica della cultura tasmaniana
37
40 40 4^
Bibliografia
Capitolo Terzo. I
—
40
Le
senti e
le
culture indifc
all'Australia
iR.
Battaglia)
.
.
caratteri somatici degli Australiani
.ruppamenti
etnici
53
La cultura materiale L'arte
65
La vita sociale e le culture australiane La cultura del bumerang La cultura esogamica matriarcale delle due La cultura totemista patriarcale
66
I
riti
classi
iniziatici
Posizione storica delle varie culture australiane
Credenze
religiose e riti funebri
Bibliografia
Capitolo Quarto.
—
I
/ popoli e le razze della Melanesia problemi antropologici gruppi etnici della Nuova Guinea gruppi etnici degli arcipelaghi melanesiani
1
caratteri antropologici:
I
I
Papua-melanesiani e La razza Xeocalèdone I
le
Battaglia
Pigmei e Pigmoidi popolazioni degli arcipelaghi
La razza Papua-montana La razza Papua-melanesiana Bibliografia
R.
100 104 106 ito
8io
INDICE
—
Capitolo Quinto. Le culture della Xuova Guinea (R. Battaglia) culture papuane e melanesiane e i loro elementi Le
La cultura dei gruppi pigmei Le popolazioni delle regioni costiere. La
Pag.
»
„
115
»
n8
»
122
vita economica
L'abitazione
Armi
e utensili
125
Vesti e ornamenti
commercio
Il
La
129
e la navigazione
vita familiare e sociale
132
Riti funebri e culto dei crani
La
in
»
»,
caccia alle teste e l'antropofagia
138
„
140
Credenze magiche e religiose
»
L'arte
»
144 146
»
148
»
156
»
158
La
montanare
vita delle tribù Bibliografia
Capitolo Sesto.
—
La
cultura degli arcipelaghi melanesiani (R.
Battaglia)
....
Gli arcipelaghi melanesiani
L'arcipelago di Bismarck
L'arcipelago delle Salomone e L'arcipelago delle
La Nuova Caledonia
isole di
le
Nuove Ebridi
Santa Cruz
e le isole
e le isole della
—
I Polinesiani
e
1
»
»
166 170
» »
175 181
»
182
Lealtà
Micronesiani
,,
»
»
Banks
Bibliografia
Capitolo Settimo.
>,
I
caratteri somatici dei Polinesiani
»
»
I
caratteri somatici dei Micronesiani
»
188
Gli antichi Polinesiani e la brachicefalia oceanica
»
190
La colonizzazione
»
194 199 201 216 izz
degli arcipelaghi del Pacifico. L'arte nautica
Caratteri ed origine della civiltà polinesiana Gli arcipelaghi centrali e
le
»
Hawaii
»
La Micronesia
»
L'arcipelago delle Viti
La Nuova Zelanda L'isola della
Figi
e le isole
»
Chatham
225
Pasqua
Bibliografia
Capitolo Ottavo.
—
Le condizioni
etnologiche attuali dell'Oceania (G. Gentili)
...
»
230
»
239
•
241
La penetrazione europea I
Tasmaniani
Papua e Melanesiani La Micronesia I
248
255
Polinesiani Bibliografia
»
PARTE SESTA. Capitolo Primo. Il
Il
—
—
AMERICA
Antichità dell'uomo in America (R. Biasutti)
ponte asio-americano passaggio delle faune
257 266
e le sue condizioni fisiche
Pag
271 » »
277
indice
Sii
I ritrovamenti umani nell'America del nord: dati stratigrafici e archeologici Messico e America meridionale I caratteri dell'uomo antico nell'America del nord L'uomo antico nel Messico e nell'America meridionale. Conclusioni
.
Rinvenimenti preistorici di età attuale
280 286
»
291
»
295 299 305
»
Bibliografia
»
—
Capitolo Secondo.
1
Pag.
Le
-
genti indigene dell'America
(J.
Imbelloni)
307
Sviluppo della americanistica Posizione attuale dei problemi
»
311
Dalla vecchia indologia alla moderna classificazione antropologica Unità e divisibilità, poligenismo, monogenismo e autoctonismo
Razze americane Carta razziale dell'America
—
»
331
»
Bibliografia
Le culture indigene ed Capitolo Terzo. Lingue e famiglie linguistiche Le culture americane
»
313 317 319 323 329
i
gruppi
etnici dell'America (J.
Imbelloni)
•
Migrazioni
340 346
Itinerari ed effetti della migrazione
Bibliografia
I
351
—
Capitolo Quarto.
/ popoli dell'America
artica:
Eschimesi
e
Aleuti (R. Biasutti)
»
caratteri razziali degli Eschimesi
L'esistenza materiale degli Eschimesi
La
vita sociale e spirituale
»
Gli Aleuti
La provenienza
degli Eschimesi e della loro cultura
1
Bibliografia
Capitolo Quinto. L'ambiente
335
—
352
354 357 365
367 369 373
Gli Indiani del nord-ovest e della California
(R. Biasutti)
.
374
.
Gli Indiani del nord-ovest
375
Kwakiùtl e le tribù dei fiumi Fraser e Columbia Le culture del nord-ovest e la loro origine I
I
•
Californiani
Le culture del sud e Le condizioni attuali
del
Gran Bacino
•
Bibliografia
—
Capitolo Sesto. / cacciatori delle selve e delle La foresta sub-artica e le sue tribù vaganti I caratteri
La
praterie (R. Biasutti)
402
somatici
vita dei cacciatori del caribù
Gli Indiani delle praterie
La
»
vita indigena nella regione delle praterie Bibliografia
387 389 395 398 400
>
•
403 406 412 414
424
INDICE
8l2
—
Capitolo Settimo.
Le
genti agricole dell'America settentrionale
I
paesi dell'agricoltura
I
tipi
(R.
Biasutti)
.
.
Pag.
425
»
»
»
428
Gli Algonchini centrali
»
431
Gli Irochesi
»
Le genti
»
433 437 440
La
somatici
della costa atlantica e del sud
civiltà dei
Le genti
tumuli (Mounds) dell'Ohio
e del Mississippi
»
dei villaggi murati (Pueblos)
»
Agricoltori e cacciatori nel sud-ovest
»
Correnti etniche e culturali del Nordamerica
»
Bibliografia
Capitolo Ottavo.
»
—
/ popoli e
le
civiltà dell'antico
Messico (R. Biasutti)
»
445 452
453 459
461
I
popoli indigeni del Messico e la loro distribuzione attuale
»
»
I
caratteri somatici
»
468
»
474 479
Lo sviluppo
della civiltà precolombiana. Fonti e cronologia
L'esistenza materiale nell'antico Messico
»
Famiglia, società e stato
»
482
Religione e mitologia
»
La
»
485 490
scrittura e
il
calendario
monumenti
L'arte. Città e
»
Bibliografia
»
—
Capitolo Nono. / popoli degli Dal Guatemala al Panama I
istmi e delle Antille (R.
Biasutti)
»
caratteri somatici
493 490
501
»
»
»
505
»
507
Le culture precolombiane Le culture indigene attuali Le Antille
»
511
»
La
»
516 518
»
521
»
523
cultura precolombiana delle Antille Bibliografia
Capitolo Decimo.
—
/ popoli andini in generale (J. Imbelloni)
L'uomo andino
»
»
Lingue andine Cultura andina
»
527
»
Organizzazione politica
»
530 536
Bibliografia
— I Ciòcia
Capitolo Decimoprimo. dionali (J. Imbelloni) I
e
i
popoli pre-incaici
Cìbcia orientali
Verso l'accentramento politico Organizzazione dei Cìbcia Vita psichica L'arte colombiana e le sue propaggini amazzoniche L'invasione cìbcia dell'Equatore e lo stato dei Cara Archeologia equatoriana I popoli residuali della Colombia e dell'Equatore I
popoli pedemontani dell'Argentina
dell' Equatore e delle
»
543
»
544 545 540 548
Ande meri»
» «
»
540
»
551
»
555
»
554
»
555
»
557
INDICE
8l3
Resti dell'area diaghita
Paz-
Gli Araucani Bibliografia
»
—
L'antico Peni Capitolo Decimosecondo. Difficoltà di una prospettiva storica I
Imbelloni)
(J.
558 564 568
570 »
periodi preincaici
>,
572
La suggestione megalitica
»
573
Zone
»
575 577 578 584
Perù Circolazione dei patrimoni fisiografiche del
Stratigrafia archeologica delle valli costiere
»
Archeologia dell'altopiano
»
Le
civiltà regionali
L'egemonia dei Qhèciua
:
«
il
Tahuantinsuyu
»
»
L'organizzazione signoresca
»
Prestazioni personali
>
Origini del clan Inca
»
Espansione dell'Inca
»
Cultura del popolo incàico Archeologia del periodo del Cuzco Cronologia
» »
»
Bibliografia
»
Capitolo Decimoterzo.
—
Gli
Amazzonici
(J.
Imbelloni) »
L'intensa circolazione patrimoniale dell'Amazzonia
»
i
Caribi
»
Cultura degli Aruachi centrali: i Vapisiana Altri aspetti della cultura aruaca Cultura dei Caribi Cultura amazzonica settentrionale I
» »
»
Tupinambà Tupinambà
Civiltà materiale dei
•
Vita spirituale dei I Tupì centrali ed i meridionali Tribù guaranizzate del Paraguay I popoli dell'Amazzonia occidentale Aspetti dell'Amazzonia occidentale
» » »
»
Bibliografia
»
—
I
raccoglitori
I
dello
»
Le popolazioni
del Ciaco
Cultura delle popolazioni ciachensi Bibliografia
613 615 621 024
626 628 631 b$3
635 640 642 ^47
4