Maestro Umbro (sec. XIII), LIVERO DE L’ABBECHO [PDF]

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Zitiervorschau

MAESTRO UMBRO (SEC. XIII) LIVERO DE L ’ABBECHO (Cod. 2404 della Biblioteca Riccardiana di Firenze) a cura e con introduzione di G

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Estratto da: BOLLETTINO DELLA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER L’UMBRIA Volume LXXXVI (1989)

PERUGIA 1990

Memorie e documenti

Maestro umbro (sec. XIII) Livero de Tabbecho (Cod. 2404 della Biblioteca Riccardiana di Firenze)

a cura e con introduzione di Gino Arrighi a mia figlia Leonetta

Introduzione In un articolo pubblicato neU’« Archivio Storico Italiano » nel 1986 ‘ ho illustrato un libro d ’abaco in volgare di Iacopo da Firenze datato 1307 e contenuto in un codice della Biblioteca Riccardiana di Firenze; ad un certo punto dicevo: « considerando questa datazione si può intanto affermare che trattasi del più antico scritto su quell’argomento fornito dalla letteratura italiana, questo ovviamente allo stato attuale delle cono­ scenze e fin tanto che non avvenga il reperimento di un’opera simile e di datazione anteriore ». Ma è accaduto ciò che allora non mi aspettavo: nella stessa biblio­ teca fiorentina ho reperito un altro trattato in volgare più antico, da at­ tribuirsi alla seconda metà del Dugento e compilato nell’area umbra; ma anche adesso però mi ritengo obbligato a formular la riserva già fatta nel dire di quello di M° Iacopo sebbene, attesa la alta datazione di ora, la evenienza di reperire un simile testo più antico sia piuttosto assai difficile. G ià ho segnalato i caratteri principali or ora accennati di questo trattato in uno scritto ^ comparso sul « Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria », riferendo altresì passi relativi a tempo e luo^ G in o A r r i g h i , Il primo abaco in volgare italiano (1307). Il Cod. 2236 della Biblioteca Riccardiana di Firenze in « Archivio Storico Italiano » anno CXLIII (1985), p. 429. 2 G in o A r r i g h i , Un « Libro d’abaco » umbro: il primo in volgare italiano. Codice 2404 (sec. X III) della Biblioteca Riccardiana di Firenze in «Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria » volume LXXXIII (1986), p. 161.

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go contenuti in una lettera ^ di Vincenzio Nannucci diretta a Baldassarre Boncompagni e stampata nel « Giornale Arcadico di scienze, lettere ed arti ». Trovandoci adesso in presenza dell’edizione integrale dell’o­ pera, reputo inutile riprendere quei passi: lo studioso avrà ad incon­ trarli procedendo nella sua lettura. L ’impegno postomi di non procedere ulteriormente nella pub­ blicazione per esteso di libri d ’abaco medievali e di limitarmi a dare più o meno estese notizie essenziali circa gli altri che avrei reperito era determinato dalla convinzione che, per mia cura o di altri, disponevamo ormai di un’ampia raccolta di tali edizioni e tale da essere sufficiente per condurre un ragionamento storico; ovviamente questa riserva doveva cadere quando ci si fosse imbattuti in opere di particolarissimo interesse storico o scientifico. In realtà il libro d ’abaco che leggesi ai fogli membranacei Ir-136t^ del Codice Riccardiano 2404 presenta i caratteri specifici or ora indi­ cati e, aggiungo, in misura e qualità tali da poterlo definire una impor­ tante testimonianza della cultura e della vita del Dugento: motivi questi che hanno indotto a portarlo così più agevolmente alla cono­ scenza degli studiosi di varie discipline. Il carattere che richiamo per primo è l ’antichità della sua stesura, da collocarsi nella seconda metà del x iii secolo, quando rari erano gli scritti in volgare italiano e rarissimi quelli di argomento scientifico; così finché non ne verrà reperito un altro che risalga a tempi anterio­ ri, il che è assai poco probabile, questo libro è da riguardarsi come il più antico trattato di argomento matematico, e forse più in ge­ nerale della letteratura scientifica, scritto in volgare italiano. Deb­ bo avvertire che nella ricordata lettera del Nannucci non si trova al­ cun cenno a questa sorta di primato e che nella ricca bibliografia del Boncompagni ^ non compare nessun suo scritto dedicato a quest’opera Questo libro d ’abaco è uno dei non pochi che si rifanno al Liber abaci di Leonardo Pisano^, scritti in volgare, con introduzione di nuo-

^ Intorno ad alcuni Trattati di Aritmetica e di Geometria manoscritti nell’l. e R. Biblioteca Riccardiana di Firenze. Lettera del prof. Vincenzio Nannucci a D. Baldassare Boncompagni. In « Giornale Arcadico di scienze, lettere ed arti » volu­ me CCXXIV, Gennaio, Febbraio e Marzo 1854. ^ Vedi ad esempio: M. P a n c a n i e D. S a n t i n i, Gino Arrighi storico della ma­ tematica medioevale, Università di Siena, 1983. La bibliografia ivi contenuta si ar­ resta all’inizio del 1982. ^ Catalogo degli scritti del principe D. Baldassarre Boncompagni in « Atti dell’Accademia Pontificia de’ Nuovi Lincei» tomo XLVII (1894), p. 171. ^ Il Liber abaci di Leonardo Fisano pubblicato secondo la lezione del Co­

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vi argomenti e la soppressione di altri a seconda dei desideri di coloro ai quali erano destinati: botteghe o scuole d ’abaco, mercanti, banchie­ ri; per vastità e varietà di argomenti svolti e la presenza pure di « ra­ gioni dilettevoli », lo penserei destinato ad una bottega d ’abaco, il che è indice di ampia esigenza di conoscere lo svolgimento dei calcoli mer­ cantili e finanziari, testimonianza di una notevole attività economica umbra. Altra considerazione che s’impone è il trovarci in presenza di un importante documento per la storia della lingua italiana in un secolo che non ci ha lasciato una ricca eredità di testi in particolar modo di quelli di argomento scientifico; così che, con la schedatura svolta prin­ cipalmente su opere letterarie e di storia, ben pochi sono i termini scientifici contenuti nei vocabolari della nostra lingua anche condotti con criterio più o meno storico. Qui mi è caro ricordare l ’incontro con dizioni quali « latinamente » e « molto latina cosa », nel senso di « agevolmente » e « agevole » così come un secolo fa era usatissimo dirsi nei monti della Versilia. Il contenuto coi suoi nei si mostra da sé, circa la metodologia dirò che, a somiglianza di tutti i libri d ’abaco ch’io conosco, lo svolgimen­ to della materia è affidato alla risoluzione di esercizi detti « ragioni » e che l ’ordine seguito non risponde sempre agli attuali criteri logici: dovremo attendere ancora a lungo per avere delle trattazioni generali. Così usando la regola del « chatayem » o « di doppia falsa posizione », pur venendo sempre applicata in questioni di proporzionalità diretta, mai si avverte che questa condizione sia verificata; aggiungo che tal­ volta una regola viene denominata dall’oggetto di una precedente ra­ gione svolta con la regola stessa. Circa i criteri seguiti nella trascrizione, avverto di essermi limitato, come son solito fare, alla introduzione di apostrofi ed accenti sempre mancanti nell’originale secondo le norme contenute in Pronuncia e grafia dell’italiano di Amerindo Camilli^, all’uso di una punteggiatu­ ra e delle maiuscole alla moderna e conservando l’« andata a capo » , inol­ tre ho provveduto alla ricostruzione, non sempre facile, delle parole avvalendomi della Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi

dice Magliabechiano C. I. 2616, Badia Fiorentina, n. 13, da Baldassarre Boncom­ pagni socio ordinario etc. Roma, Tipografia delle scienze matematiche e fisiche, MDCCCLVIL Terza edizione riveduta a cura di Piero Fiorelli. Sansoni editore, Firenze, [1965].

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dialetti di Gerhard Rohlfs Avverto infine che i segni di frazione, orizzontali nell’originale, per esigenza tipografica sono qui posti obli­ quamente e che 0/7, 0/8 stanno per settimo, ottavo.

Porgo doverosi ringraziamenti al Prof. Vinicio Villani Direttore del Dipartimento di Matematica deWUniversità degli Studi di Pisa per avermi fornito la copia fotografica del Codice, alla Deputazione di Sto­ ria Patria dell’Umbria per questa pubblicazione e al Dott. Sergio Nelli deirArchivio di Stato di Lucca per Vaiuto datomi nella correzione delle bozze.

® Voi. I Fonetica, voi. II Morfologia, voi. I l i Sintassi e formazione delle pa­ role. Einaudi, [Torino 1970].

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Lo livero de Tabbecho Quisto ène lo livero de l’abbecho secondo la oppenione de maiestro Leonardo de la chasa degli figluogle Bonaçie da Pisa. Lo primo chapitolo ène de le regole de le tre chose. Se ce fosse dieta alchuna ragione ella quale se proponesse tre chose, sì devemo moltiplicare quilla chosa che noie volemo sapere con quella che non è de quilla medessma, a partire neH’altra. Voglovo dare l’asenpio a la dieta regola e voglo dire chusi; 3 ravignane vaglono 5 cortonese, que varronno gle 7 ravignane.? Dèie fare chusì, moltiplichare 7 fiade 5 che fonno 35 e partire per terço, che ne viene denare 1 1 2 /7 e chusì fa’ le semeglante ragione. Se ce fosse dieta alchuna ragione nella quale se proponesse tre chose e da l’una de le doie parte denançe avesse rocto sì, devemo sapere en que numero se truova quisto rocto, saputo en que numero se truva quisto rocto sì devemo moltiplicare amedoro e paté denanze per tale numero en que se truova quello rocto. Voglovo dare l’esenpio a la dieta regola e voglo dire chusì; bracia 4 1/3 de panno vaglono 17 d., que ne varronno gle 5 bracia? Dèie fare chusì, rechare a sano per quisto rocto, ch’è terço e sì di’: 3 fiade 4 1/3 che fanno 13 brada. Or devemo dire; 3 fiade 17 denare che fanno 31 denaio. Or dovemo dire; 13 bracia de panno vaglono 51 denaio, que ne varronno gle 5 bracia? Sì devemo moltiplicare 5 fiade 51 denaio che fonno 255 denare, a partire per 13 che ne viene denare 19 8/13 de denaio. Or avemo che, se bracia 4 1/3 de panno vaglono 17 d., che vengono gle 5 bracia denare 19 8/13 de denaio e chiusi fa’ le semeglante ragione. | It» Se ce fosse dieta alchuna ragione nella quale se proponesse tre cose e amendoro le parte denanze avessero rocto, sì devemo sapere en que numero se tmovano queste rocte; saputo en que numero se truovano quiste rocte sì devemo moltiplicare amendoro le paté denanze per tale numero en que se troveranno quiste rocte. Voglovo dare l’asenpio a la dieta regola e voglo dire chusì. Bracia 2 1/3 de drappo vaglono denare 3 1/4, que ne varronno gle 5 bracia? Dèie fare chusì. 1/3 1/4 se truova en 12, or devemo fare 12 fiade 2 1/3 che fanno 28 bracia, or devemo fare 12 fiade 3 1/4 che fonno 39 denare; or avemo rechato a sano e devemo dire chusì: bracia 28 de drappo vaglono denare 39, que ne varronno gle bracia 5? Sì devemo fare 5 fiade denare 39 che fonno 195 d. e partire per 28 che ne viene d. 6 27/28 de denaio e chusì fa’ tutte le semeglante ragione.

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Se ne fosse dieta alchuna ragione nella quale se proponesse tre cose e tutte e tre le parte denanze avesse rocte, sì deverno rechare a sano amedoro le parte dinanze. Voglovo dare Tasenpio a la dieta regola e voglo dire chusì. Ravignane 3 1/4 vaglono piçane 7 1/3, que varronno gle ravignane 9 1/8? Sì devemo dire chusì: 1/3 1/4 se truova en 12. Or devemo fare 3 fiade 12 1/4 che fa 39, or devemo fare 7 1/3 via 12 che fa 88; or avemo rechato a sano e devemo dire chusme: 39 ravigane vaglono 88 piçane, que ne varronno gle ravignane 9 1/8? Dèie fare chusì: 9 1/8 via 88 fa d. 803 a partire per 39 che ne viene s. 1 d. 8 23/39 e chusì fa’ le semeglante ragione. El secondo chapitolo, de le chose che se vendono a centonaio. Quiste sonno le regole che ensengna a fare ragione de lo \\ centonaio de tutte le cose che se vendono a cento s. o a cento bracia sì corno se vendono gle drappe del lino e quilgle de la lana; per ciascheuna lib. che vale 10 centonaio, sì vale la lib. 2 d. 2/5 e Ponçia vale 1/5 de d.; per ciascheuno s. che vale lo centonaio, sì vale la lib. 12/100 e l’oncia vale 1/100; per ciascheuno d. che vale lo centonaio, sì vale la lib. 1/100 e l’oncia vale 1/1200; per ciaschuna lib. de d. che vale lo miglaio, sì vale lo centonaio 2 s. per ciaschuna dicina de lib. che vale lo miglaio sì vale lo centonaio 1 lib. a conto te sia che lo centonaio vale lo 1/10 de quanto vale lo miglaio e gle doie cento s. vale Io 1/5 di lo miglaio e lo v*^ vale lo 1/2 di quanto vale lo miglaio, le 10 lib. vale lo 1/10 di quanto vale lo centonaio e gle 20 vale lo 1/5 e le 25 vale lo quarto e le 50 vale lo 1/2 di quanto vale lo centonaio. Lo centonaio del pevere venduto per lib. 23 e vuole sapere que varronno le lib. 12 de pevere. Pone secondo ch’ò mostro çioè le lib. del centonaio sotto quille del centonaio, le lib. 12 sotto le lib. 100, e multiplica 12 fiade lib. 23 averaie lib. 276 le quale partire en 100 çioè per la enposta ch’è dieta de sopre, ed averaie che de le lib. 200 vegneraie lib. 2 e de le lib, 75 el verane s. 15 e de la lib. 1 egl veraye d. 2 2/5. Lo centonaio de çiô che tu vuogle venduto per s. 1.7 d. 5 e vuogle sapere que vaglono le lib. 7. Pone secondo ch’ò mostro de sotto e moltiplica 7 fiade s. 17 e 7 fiade d. 5 e fa’ degle denare s. e averaie s. 121 e d . 11, gle quagle partire en 100 per le enposte che diete sonno e diraie che degle s. 100 egl veraie s. 1 e degle s. 20 egl veraie d. 2 2/5; onde prenderaie lo 2/5 che sonno d. 40 ed àie denare 12, echo 52 e puoie n’àie 11, echo 63 che d. 60 gle viene 3/5 e denanere (?) 3 1/50 1/100. | 2v Lo centonaio del pevere è venduto per lib. 22 s. 15 e d . 6 e voglo sapere que varronno le lib. 20 de pevere. Multiplica 20 per lib. 22 e s. 15 e d. 6 ed averaie lib. 455 e s. 10 che de le lib. 400 gle viene lib. 4 e de le lib. 55 gle viene s. 11 e degle s. 10 gle viene denar 1 1/5. Braçia 100 de drappo vendute per lib. 34 e s. 12 e d. 6 e vuogle sapere que varronno gle braçia 7 1/2. Faie secondo ch’ò mostro de sotto e moltiplica 7 fiade lib. 39 e s. 12 e d. 6 e prende per lo 1/2 la mitade de le lib. 39 e s.l2 2^

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ed. 6 e giogne omne causa ensieme e fa’, degle d., s. e, degle s., fa’ lib. ed averaie lib. 259 e s. 13 e d. 9; a partire en 100 che de le lib. 200 vegneraie lib. 2 e de le lib. 55 vegneraie s. 11 e remangono lib. 4 che sonno s. 80, giogne s, 13 averaie 93 che de s. 91 e d. 8 gle viene d. 11, puoie remane d. 25 che ne viene 1/4. Lo centonaio del pevere ch’è onçie 1200 è venduto per lib. 24 e s. 12 e vuogle sapere que varronno le onçie 4 1/3. JMoltiplica 4 1 / 3 [fiade] lib. 24 e s, 12 e averaie lib. 106 e s, 12, a partire en 1200 cioè en 1/12 di 100; en prima en 12 e puoie en 100. Voglo partire le lib. en 1/5 e seronno d. e gle s. en 100 chomo d. e gle d. partire en 1200 e averaie d. 21 e 1/5 1/10 1/50 diverse regole. È en perciò che quista regola è svanata da l’altre ed è molto utile, sì la volemo mostrare en quisto modo; ponia’ ch’el centonaio del pevere vagla lib. 13, adomandote quanto n’averà per d. 3. Quista ène la sua regola, moltiplica 3 per 5 che fanno 15 e parte per lo preço de la valuta del centonaio çioè per 13 ed averaie onçie 2/13 1 per d. 3 e se ne fosse dicto quanto n’avesse per s. 7, e’ multiplica 7 per 5 che fanno 35 e’ quagle parte semeglantemente per 13, averenne lib. 9/13 2 e chusì entenderaie de tutte le semeglante. 1| 3r E e se ne sira dicto el contrario de quista [...] regola çioè che varronno le onçie 7, sì moltipliceraie 7 per 13 che fanno 91 e parteraie per 5 che ne viene d. 1/5 18. E se ne fosse dicto: quanto varronno le lib. 7 d’essa merçe? Moltipliearaie semeglantemente 7 per 13 che fonno 91 s. e parteraie per 5 che ne viene s. 1/8 18 çioè s. 18 e d. 2/5 2 e chusì fa’ de semeglante ragione. Lo terço chapitolo ène de le regole de pepe che senno. Lo centonaio del pepe me chosta lib. 25 fòlo mondare ed ènne uscita libre 20 de polve de la quale polve vale lo centonaio lib. 10, voglo sapere que me verrà lo centonaio de quisto pepe mondo. Regole che devemo trare de libre 100 quiste libre 20 e resta libre 80 necto or devemo dire; se ’l centonaio de la dieta polve vale lib. 10 que ne varrà le libre 20? Sì devemo multiplicare 20 via 10 che fa 200 libre e partire per 100 che ne viene lib. 2, or devemo trare, de libre 25, libre 2 e remarrà lib. 23. Di’ chusì: se le 80 lib. vaglono lib. 23, que ne verronno le 100? Sì moltiplica 23 fiade 100 che fa lib. 2300 e partire per 80 che ne viene lib. 28 s. 15 e chotanto vale lo 100 del necto. Lo centonaio del çaffarano vale lib. 17 s. 9 d. 5, voglolo conciare ed escene de polve libre 21 de la quale vale lo centonaio lib. 4, que varrà lo centonaio del çaffarano necto? Regole che devemo trare de libre 100 libre 21 e resta libre 79 de çaffarano netto, or di’ chusì: el centonaio de la polve che n’è uscita vale lib, 4, que ne varrà le 21 libre? Si multiplica 4 fiade 21 che fa 84 lib. e partire per 100 che ne viene s. 16 d. 9 3/5 e devemo trare, de lib. 17 s. 9 d. 5, s. 16 d.

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9 3/5 e restane lib. 16 s. 12 d. 7 2/5. Or devemo dire chusì: 79 libre de çaffarano vaglono lib. 16 s. 12 d. 7 2/5 que ne varronno le 100 libre? Si moltiplica lib. 16 s. 12 d. 7 2/5 via 100 libre che fa lib. 1663 s. 1 d. 8, a 3t» partire per 79 | che ne viene lib. 21 s. 1 32/79 e chusì fa’ le semeglante ragione. Lo centonaio del pevere vale lib. 17, lo centonaio del çaffarano vale lib. 22, i’ ò lib. 18 e voglo uno centonaio tra pepe e çaffarano, adomandote quanto me dèie dare de ciascheduno sì ch’io non sia engannato. Regole che noie devemo ponere quisto 18 tra 17 e 22, devemo dire: da 18 a 22 si à 4 e ponere sopra el 17. Or devemo dire: da 18 a 17 si à 1 e ponere sopra el 22. E devemo dire: 4 e 1 fa 5 ed avemo che una lib. de çaffarano vale 4 de quilla del pepe ed io ne voglo uno centonaio de l’uno e de l ’altro. Di’ chusì: 1 fiada 100 lib. de çaffarano si fa 100 libre de çaffarano e partire per 5 che ne viene lib. 20. Or devemo moltiplicare 4 fiade 100 lib. de pepe che fa 400 libre e partire per 5 che ne viene libre 80. Or avemo 20 libre de çaffarano et 80 libre de pepe che fa tutto libre 100. Se la volemo provare sì devemo dire: lo centonaio del pepe vale 17 lib., que ne varrà le 80 libre? Si multiplica 17 fiade 80 che fa 1360 e partire per 100 che ne viene lib, 13 s. 17. Or devemo dire: lo centonaio del çafarano vale lib. 22, que ne verrà le 20? Sì devemo fare 22 via 20 che fa 440 lib., a partire per 100 che ne viene libre 4 s. 8 e giogne asieme cum 13 lib. s. 12 e farà lib. 18 como vuole essere ed è facta. Lo centonaio del pepe vale lib. 16 s. 10, lo centonaio del çafarano vale lib. 18 s. 4, lo centonaio del cienamo vale lib. 25 s. 6 e i’ òne lib. 20 e vuoglo uno centonaio de l’uno quanto de l ’altro sì che io non sia engannato. Regole devemo fare: da 16 lib. s. 10 en fin a 20 lib, si à lib. 3 s. 10 e ponere sopra el 25 lib. s. 6; or devemo dire: da lib, 25 s. 6 en fine 20 si à 4r lib, 5 s, 6 e ponere sopra lib, 16 s, 10. || Or devemo dire: da Hb. 18 s. 4 enfine e’ lib. 20 si à lib. 1 s. 16 el quagle pone sopra el lib. 25 s. 6. Or devemo dire: lib. 20 enfine el lib. 25 s. 6 si à lib. 5 s. 6 e ponere sopra lib, 18 s, 4. E devemo mettere ensieme tutte quiste d, che sonno de sopre a le lib. 16 s. 10 che sonno lib, 5 s, 6 e semeglantemente quigle che stanno de sopre a le lib, 18 s. 10 e quigle che sonno de sopre a le lib, 25 s, 6 che ciascheuno ène lib. 5 s, 6 e fa’ somma de tutte quiste d, de sopre che sonno lib. 15 s, 18 e quisto sirà partedore. Or lanchiamo a menore numero che noie podemo el quale 15 9/10 e quist’ è partedore. Or devemo pigiare quillo ch’è sopra a lib. 16 s, 10 egl quagle multiplica e di’: 5 fiade 100 che fa 500 e per igle s, 6 sì pigia gle 3/10 de 100 el quale ène 30 e devemo partire 530 libre per 15 9/10 e perchè la ragione sia più latina sì devemo noie rechare a sano, che devemo fare 10 via 15 che fa 150, gionto 9 e farà 159 el quale è partedore. Or devemo fare 10 fiade 530 che fa 5300 e partire per 159 che ne viene libre 33 53/159 che sonno 4 oncie e chotanto averemo da lib. 16 s. 10 e da lib. 18 s. 4 e da lib, 25 s. 6 e mette tutte quiste 3 parte en somma e farà lib, 100 ed è facta: libre 33 1/3, libre 33 1/3, libre 33 1/3,

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E se la volemo provare, sì devemo dire chusì: se ’l centonaio del pepe vale lib, 16 s. 10 que ne varrà le libre 33 e onçie 4? Sì devemo multiplicare lib. 16 s. 10 via libre 33 onçie 4 che fa lib. 550 e partire per 100 che ne viene lib. 5 s. 10, Or devemo dire: se ’l centonaio del çaforano vale lib. 18 s. 4, que ne varrà le libre 33 onçie 4? Sì devemo multiplicare lib. lib. 18 s. 4 via libre 33 onçie 4 che fa lib, 606 s, 13 d, 4 e partire per 90 che ne viene Av lib, 6 s, 1 denare 4, 1 Or dovemo dire se ’l centonaio del ciennamo vale lib. 25 s. 6 que ne verrà le libre 33 onçie 14? Sì devemo multiplicare lib. 25 s, 6 via libre 33 onçie 4 che fa lib. 843 s. 6 d, 8 e partire per 100 che ne viene lib, 8 s. 8 denare 8, E per vedere s’ella ène biene provata si mette tutte quiste denare en somma che tu veie de sotto puoie farà’ lib. 25 chomo vuole essere e chusì fa’ le semeglante pruove; lib, 5 s, 10 d. 0, lib, 6 s, 1 d. 4 fano lib. 20 cho’ lib. 8 s. 8 d. 8. El quarto capitolo ène de le regole degle drappe che se vendono a channa e a br. Meça quarta de braçio ène 1/8, quarta de braçio ène 1/4, quarta e meça quarta da braçio 3/8, meço de braçio è 1/2, meço e meça quarta de br. 5/8, meço e 1/4 de br. ène 3/4, meço e quarta e meça quarta de braçio ène 7/8, a partire en 4. Fame quista ragione: br, 6 3/4 di panno costa lib. 13 s. 5 d. 6, que costa lo br.? Recordete che onne ragione rocta si dèie gire ennançe de rotta che sia sana; donqua dèie tu tu dire; 4 contra 6 3/4 br. fanno 27. E 4 via lib. 13 s. 5 d. 6 fanno lib. 53 s. 2. Partirle en 27 che ne viene s. 39 d. 4 e cotanto costa lo braçio e chusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione: br. 3/4 7 costano lib. 11 s. 13 d. 7, adomandote que viene costata la canna. Recordete che se fa per la regola del 3, che la channa si è 4 br., che devemo dire: se 3/4 7 fosse lib, 11 s. 13 d. 7 que vale 4 b r, çioè 1 canna? Di’: 4 via lib. 11 s. 13 d. 7 che fanno lib. 46 s. 14 d. 4. Gle quagle si dèie partire per 3/4 7 che devemo menare per 1/4 ennançe e di’: 4 via 3/4 7 fanno 31. E di’: 4 via lib. 46 s. 14 d. 4 a partire en 31 che viene lib. [..,] s. 17 d, 4 a partire en 31 che ne viene Hb, 6 s. 22/31 6 di denare. || 5»' La canna del drappo, ch’è br. 4, venduta per lib. 7 e s. 9 e d. 9 e vuogle sapere que varronno gle br, 3 e la meça quarta del br. çoè gle br, 1/8 3. Fàie secondo ch’ò mostro de sotto e multiplica 3 fiade lib. 7 e s. 9 e d. 9 e puoie prende lo 1/8 di lib. 7 e s. 9 e d. 9 e giogne ensieme e averaie lib. 23 e s. 7 e d. 5/8 11 a partire en 4 parte, unde lo 1/4 di 23 Ib. è lib. 5 e ne rimane lib. 3 che sonno s. 60, giogne li 7 averaie s. 67, partele en 4 che ne viene s. 16 e remane s, 3 che sonno d, 36, giogne li d, 11 averaie 47, parte en 4 che ne viene d, 3/4 I l e di’: li 5/8 gle viene 5/32. Braçia 3/4 15 de drappo vendute per lib. 24 e s, 7 e d, 6 e vuogle sapere que varronno gle br, 1 / 3 9 . Quista se fa per doie guise, l’una ène che tu dèie multiplicare 4 fiade 15 e gionto 3 averaie 63 e puoie multiplica 4 fiade lib, 24 e s, 7 e d, 6, averaie lib, 97 e s , 10 e multipHcheraie 1/3 9 per

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lib. 97 e s. 10 e parteraie en 63. L ’altra ène che tu dèie multipliceraie 4 fiade 1/3 9 ed è meglo ed averaie 1/3 37 e multiplica 1/3 37 per lib. 24 e s. 7 e d. 6 e parteraie en 63 çioè en 10/79 averaie lib. 14 e s. 7 e d. 7 e 3/9 6/63. Regole senza nome. Famme quista ragione: se 2/3 7 fosse 2/5 9, che seria 1/ 2 6 ? Quiste son­ no ragione che none agiono nome, che la prima dèie essere partedore, donqua dèie tu dire: 2/5 9 via 1/2 6 chedè 1/2 6, fanne 1/2 che sonno 13 e 2/5 fanne quinte che sonno 47 e dì 13 via 47 che fanno 611 gle quagle sonno 1/2 de 1/5 çioè dicine; donqua dèie tu partire 611 en 10 ched e’ viene 1/10 61 e cotanto fa 2/5 9 via 1/2 6, la quale somma si dèie partire en 2/3 7. Se tu vuogle partire 1/10 61 in 2/3 7 si menna 30 fiade ennante tutte le 2 parte e di’: 1/10 61 via 30 che fa 1833 di 2/3 7 via 30 che fa 230, 5v parte 1833 in 230 che ne viene 223/230 7, | per le 3 cose de d. e cotanto si n’à li 6 1/2. Se 1/3 5 valese 1 / 5 7 , que ne venna 1/7 9? Sì devemo sapere en que numero se truoveno amendoro le parte denançe çioè 1/3 1/5, che se truova en 15. Or devemo multiplicare amedoro quiste parte per 15 çioè 5 che fa 75 e pigia el 1/3 de 15 ch’è 5 e giogne sopre 75 e farà 80. Or devemo fare 7 via 15 che fa 105, el 1/5 è 3 lo quale giogne sopra al 105 e farà 108. Or aremo rechate amedoro le parte denançe a sano e podemo dire: 80 vale 108, che ne varrà 1/7 9? Sì devemo fare 9 via 108 che fa 972 e pigiare el 1/7 de 108 ch’è 3/7 15 lo quale giogne sopra a 972 e farà 987 e 3/7, partire per 80 che ne viene 197/460 12. E se ne fosse dicto: 1/4 10 vale 1/8 13, que ne varrà gle 2/9 15? Sì ’l podemo fare per quillo altro modo çioè che devemo fare 9 via 15 che fa 135 e gionto li 2 che sta do sopre da la verga d’eso 9 e farà 137. Or devemo multiplicare l ’altro numero e dire: 8 via 13 che fa 104 e gionto lo 1 che sta de sopre da la verga d’ esso 8 ed averaie 105. Or avemo rechato a sano amedoro le parte e devemo multiplicare 105 che fa 14385 lo quale devemo partire per gle numere che se truovano de sotto da le verge gle rotte, çioè 1/9 1/8, che se truovano 72 e devemo partire 14385 per 72 che ne viene 57/72 199 lo quale devemo partire per 1/4 10; sì devemo rechare a sano e devemo dire: 4 via 10 che fa 40 e gionto lo 1 che sta de sopre da la verga d’eso 4 ed averaie 41, lo quale 41 devemo multiplicare per lo 72 e dire: 41 via 72 che fa 2952 e quisto sirà partedore. Or devemo fare 72 via 199 che fa 6r 14328 e giognere sopre el 57 che sta de sopre da la verga del || 72 ed averaie 14385 lo quale devemo multiplicare per 4 e dire: 4 via 14385 che fa 57540. E partire per 2952 che ne viene 1452/2952 19. Lo quinto capitolo è de regole de chanbio. Lo soldo degl’enperiale vale vern. 53 e vuogle sapere que varronno gl’enperiale 3. Dèie fare secondo ch’ò mostro de sotto e multiplica 3 fiade

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53 e parte in 12 ed averaie 1/4 13 e cotanto vaglono gle 3 enperia. E se decesse che vaglono s. 3 e vuogle le lib. 3, dèie sapere che da che gle 12 enperiagle vaglono d. 53 e gle 12 s. degl’enperiagle valeronno s. 53 de venitiane e le lib. 12 de gl’enperiagle valeronno lib. 53 de vern., onde se vuogle sapere que vaglono gle s. 3 d ’enperiagle multiplica 3 fiade s. 53 e parte en 12 ed averaie s. 13 e d. 3 e lib. 3 valeronno lib. 13 e 1/4 çioè lib. 13 e solde 5. Se dicesse che enperiagle 12 vaglono vern. 1/4 54 e vuogle sapere quante vern. dèie avere per lib. 3 e s. 4 e d. 5 d ’enperiagle, fàne secondo ch’ò mostro de sotto e multiplica 3 fiade 54 lib. e 4 fiade 54 s., 5 fiade 54 d. e puoie prende lo 1/4 de lib. 3 e di s. 4 e di d. 5 e giogne ensieme e averaie lib. 174 e s. 18 e d, 1/4 7 a partire en 12, onde diraie lo 1/2 di 174 seie lib. 14, remane lib. 6 che sonno s. 120, giogne cum s. 18, averaie s. 138, a partire en 12 che ne viene s. 11 e rimane s. 6 che ne viene d. 6 ed àie d. 1/4 7 che degle 7 gle viene 1/3 1/4 e degle 1/4 gle viene 1/48 o vogle 29/48. La livera de la seta ch’è onçie 12 è venduta per lib. 9 e s . 1 5 e d . 4 e vuogle sapere que vaglono le onçie 2/3 3. Fané secondo ch’ò mostro de sotto e multiplica 9 fiade 3 lib. e 15 fiade s. 3 e 4 fiade d. 3 e puoie prende gle 2/3 di lib. 9 e s. 15 e d, 4 ed averaie lib. 35 s. 16 e d. 2/3 2 gle / quagle parte en 12 e diraie 1/12 di 35 libre si è lib. 2 e remane lib, 11 che 6i^ gle 2/3 di lib. 9 e s. 15 e d. 4 ed averaie lib. 34 s. 16 e d. 2/3 gle [ sonno s. 220, giogne li s. 16 averaie s. 236, onde di’: 1/12 di 236 si è s. 19 e remane s. 8 che ne viene d. 8 e daie d. 2/3 2 che de 2 gle viene 1/6. E di’: 2/3 gle viene 1/18 o vogle dire che gne vengha lib. 2 s. 19 d. 2/3 8 de d. La marca de l’argento, ch’è onçe 8, è venduta per lib. 11 e s. 12 e d. 8 e vuogle savere que varronno le onçie 1 / 2 4 . Multiplica 1/2 4 per lib. 11 e s. 12 e d. 8 ed averaie lib. 52 e s. 7, a partire en 8 che ne viene lib. 6 s. 10 e d. 1/2 10. La livera degle ravignane ànne gionta a quilla delgle veronese s. 11 e d. 6 çioè s. 20 de ravignane vuaglono s. 1/2 31 de veronese e dèie sapere che da puoie che gle s. 20 vaglono s. 1/2 31 che gle d. 20 ravignane vaglono d. 1/2 31 de’ vern,, onde diraie: ravignane 20 vaglono vern. 1/2 31, quante vern. dèie avere per lib, 2 s. 3 d, 4 de ravignane? Multiplica lib, 2 s. 3 d, 4 per 31 e puoie prende la mitade de lib. 2 e s, 3 e d, 4 e giongne ensieme ed averaie Hb, 68 et 5 s. a partire en 20 che ne viene lib. 3 e s, 8 et d. 3. Semeglantemente se fa quista, çioè la balla ch’è peçe chetante çioè 40 venditte per lib. 96 s. 18 e vuoglo sapere que varronno le peçe 3. Si multiplica 3 fiade lib. 96 e s. 18 ed averaie lib. 290 e s. 14, a partire en 40 che ne viene lib, 7 e s. 5 e d, 1/5 4. Lo soldo degle ravignane vale vern. 1/3 19 ed avemo E b . 4 e s . 5 e d , 8 d e vern,, quante ravignane ne devemo avere çioè che vern, 1/3 19 valgono ravi­ gnane 12, quante ravignane averemo per lib, 4 e s. 5 e d. 8 de vern. fa’ terçe

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da onne parte e multiplica 3 per 19 e giogne 1 ed averaie 58 e puoie multipli~Ir ca 3 fiade 12 e averaie |j 36, multiplica 36 per Hb. 4 e s. 5 e d, 8 ed averaie lib. 154 e s. 4 e a partire en 58 che ne viene lib. 7 e s. 13 e d. 2/29 2. Ravignane 1/4 vaglono piçane 1/20 ed avemo lib. 3 e s. 5 e d. 8 quante pi. dèie avere? Si multiplica 12 1/4 per 4 ed averaie 49 e puoie multiplica 4 per 20 e 4 fiad 1/2 ed averaie 82 onde multiplica 82 fiade lib. 3 e s. 5 e d. 6 ed averaie lib. 268 e s. 11, a partire en 49 che ne viene lib. 5 e s. 9 e d. 17/49 7 de denaio. E se dicesse quante ravignane dèie avere per lib. 3 e s. 5 e d. 6 de vern,, poneraie secondo ch’ò mostro de sotto, gle vern. sotto gle vern e multiplica 20 per 3 e giogne 1 averaie 41 e puoie multiplica 2 fiade 12 e 2 fiade 1/4 averaie 1/2 24, onde multiplica 1/2 24 per lib. 3 e s, 5 e d, 6 e parte en 41 verragne lib. 1 e s, 19 e d. 38/41 1. Per solde 14 e d. 6 àgio tornese 1, quante tornese avremo per s. 521? Pone che per s. 1/2 14 agiamo tornese 1, quante tor. averemo per s. 521? Multiplica 2 per 14 e giogne 1 ed averaie 29 e multiplica 2 fiade tor. 1 ed averaie tor. 2, onde multiplica 2 fiade s, 521 e parte 29, verranne tor, 27/29 35. Vinte e doie piçane vuaglono 25 bolognine, che darà chanbio la lib. de bolognine a quilla de piçane? Dèie fare chusì, multiplicare 25 via 1 lib. fan­ no 25 lib., a partire en 22 che ne viene lib. l e s . 2 e d . 8/11 8 de denaio, donque donno chambio bolg. a pi. s. 7 e d. 8/11 8 de denaio. Bolognine danno chanbio a fiorine a pi. s. 3, fiorine sonno meglo che piçiogle d. 12 la lib., che daranno chanbio a pisane picçiogle? Deie fare chusì, onne 21 s. de pisane vaglono 23 de bolognine e tu vogle sapere 20 s. de pisane a bolognine. Multiplica 1 via 23 lib., a partire en 21 che ne viene lib. I s, 1 e d. 10 6/7 de denaio. j Iv

Quiste sonno regole de chanbio per modo de merchante. La Hvera degle bolognine de chanbio a quiUa de pisane 34 d., che varronno 50 lib. de bolognine a pisane? Dèie fare chusì, aponti 43 lib. che vaglono de chanbio lib. 6 e d. 22 ed àie lib. 49 e d. 22 chanpano s. 18 e d. 2, el s. vale de canbio denaio 7/10 1 aponto, 15 s. che vaglono de chanbio 25 d. e meço ed àie s. 1 denaio 1/2 chanpani 12 d. e 1/2, diciamo che vaglono 11 d. ed abiamo che 50 lib, de bolognine vaglono lib. 43 e s. 15 e d. II di pisani, E lo soldo degle tornese vale 35 p., que ne varronno 130 lib, de tornese a pisane? Dèie fare chusì, sapere quante dozzine sonno, che sonno 10 doçine 10 lib., pone le 10 doçine ke vaglono 350 lib. ed àie a fare 10 lib. per le 6 lib., piglia 1/2 ch’è 17 lib. 10 s. ed àie 367 lib. 10 s,; or àie a fare per le 4 lib., pigia el terço ch’è 11 lib. 13 s. 4 d. ed àie per tutte che vaglono tornese a pisane 379 lib. 3 s, e 4 d. Lo soldo degle paregine vale 38 d., que varronno le 100 lib. de pisane a paregine? Dèie fare chusì, per 38 lib, di pisane à tu 12 lib. de paregine e per

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19 lib, de pisane à tu 6 lib, de paregine dando 5 e multiplicheraie 5 via 19 lib,, fanno 95 Bb, de pisane e multiplica 5 via 6 Hb, de paregine fanno lib. 30 ed àie che 95 lib, de pisane vaglono 30 lib, de parigine; or àie a fare que vaglono le 5 lib, de pisane, multiplica 5 via 6 lib, de parigine fanno lib, 30 de parigine, a partire en 19 che ne viene 1 lib, e 11 s, 18/19 6 d, meno uno diecennovesimo ed àie per tutto che vaglono le 100 lib, de parigine a pisane 31 lib, e s, 11 e denare 18/19 6, Lo soldo degle tornese vale 32 pisane e ’l s, degle parigine vale 28 8r pisane, que varronno le 150 lib. H de parigene a tornese? Déie fare chusì, ogne 128 lib. de tornese vaglono 32 lib, de parigine, fa’ chusì multiplica 4 via 32 lib, de parigine sonno 128 lib, de parigine e multiplica 4 via 28 lib. de tornese che fanno lib, 112 de tornese ed àie che le 128 lib, de parigine va­ glono 12 lib. de tornese, or aie a fare que vaglono le 22 lib, de parigine a tornese, or dì chusì, a quilla ragione vaglono 8 lib, de parigine 7 lib. de tornese, or multiplica 22 via 7 lib, de tornese fanno 154 lib, de torn,, a partire en 8 che ne viene lib. 19 e s. 5 e chotanto vaglono le 22 lib, di parigine a tornese ed ài per tutto ke vaglono 150 de parigine a tor. lib, 131 e s, 5, Lo soldo degle parigine vale 40 pisane e quillo degle tornese vale 32 pisane; 200 lib, de pisane quante parigine e quante tor, averò? e vuoglo altretanto de l’uno quanto de l’altro, quanto averò de ciascheduno? Dèie fare chusì, raduna ensieme quaranta e trenta e doie, fanno 72; or di’ che ’l soldo de quista moneta vale 72 d. e le 12 lib, vuaglono 72 lib, de pisane, donqua vale la lib. de quista moneta ch’è mescholata lib, 6; donqua multiplica 33 via 6 lib. de pisane fanno 198 lib. de pisane e multiplica 33 via 1 lib. de quilla moneta fanno 33 lib. de quilla moneta ed àie a fare que vuaglono 7 lib, de pisane. Piglia el 1/3 d’una lib, de quilla moneta eh’ è 6 s. 8 d. ed àie per tutta lib. 33 lib, s, 6 d, 8, chotanto averaie de ciascheduna de le monete per 200 lib. de pisane; donqua averaie per 200 lib, de pisane lib, 33 e s, 6 d, 8 de parigine e altretante tor, El marcho degle sterline vale lib, 6 e s, 17 e d, 4, que varronno gle 65 marche 3 s, 4 d, de sterline? Fa’ chusì, multiplica 6 via 65 lib. fanno 390 lib. e multiplica 65 via 13 s, 4 ] denare fanno lib, 43 e s. 6 e d, 8 ed àie per tutto lib, 433 e s. 6 e d, 8; or àie a fare per 3 s, e 4 d, de sterline ch’è 1/4 de marcho; donqua piglia el 1/4 de Hb, 6 e s, 13 e d, 4 ch’è lib, 1 et e s, 13, mo’ pilglia e’ d, 4 ed àie per tutto che vuaglono gle sterline a pisane lib. 435, La livera degle venitiane vale a fiorine lib, 17 e s , 15, que varronno le 55 lib. e s, 11 e d, 8 de venitiane? Fa’ chusì, multiplica 55 via 17 lib, 15 s, fanno lib, 976 e s, 5, or àie a fare le 11 s, 8 d, de venitiane per 10 s, pigia el 1/2 ch’è lib, 8 e s, 17 e d, 6 ed àie per tutto lib. 985 e s. 2 e d, 6; or àie a fare che vaglono gle 20 venitiane, pigia 1/12 ch’è lib. 1 e s. 9 e d. 7 ed àie per tutto che vaglono venitiane a pisane a fiorine lib, 986 e s . 12 e d, 1, Per onne lib. che vale la lib, degle venitiane vale el vinitiano d. 1 e per onne

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denaio che vale el vinitiano vale la lib. de vinitiano lib. 1, a pisane donqua vale el s. de quiste vinitiane s. 17 e d. 9 e ’l vinitiano vale d. 3/4 17. E chusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione, lo s. degl’enperiagle vale pisane 1/3 33, per 600 Hb. de pisane quante enperiagle averaie? Regole che devemo fare 12 fiade 600 lib. de pisane che fonno lib. 7200 e partire per 1/3 33 e, perché la ragione s’intenda meglo, sì dovemo rechare a sano e devemo dire per quisto rocto ch’è terço: 3 fiade 1/3 33 che fa 100 e tre fiade 7200 lib. che fanno 21600 e partire per 100, che ne viene Hb. 216 d’enperiagle e cotante n’averaie de lib. 600 de pisane ed è facta. Lo soldo degle bulugnine vale senese 1/2 17 e doie d. più a la lib. de bolognine per 100 lib. de senese, quante bulognine ne averò? Regole che devemo fare quillo che viene la lib. degle bulognine a senese 1/2 17 el s. e a doie d. più a la lib. degle || bolognine; or devemo dire: a d. 17 lo s. la lib. viene s. 28 d. 4 e per lo meço devemo pigiare la mità de 20 d. ch’è 10; or devemo ponere gle 2 d. più e fare somma ed averaie s. 29 e d. 4 ed avemo: per s. 29 d. 4 de senese s. 20 de bolognine, que averà per Hb. 100 de senese? Sì devemo fare 20 via 100 lib. che fa 2000 Hb. a partire per 1/3 29 che devemo arechare a sano e dire chusì: 3 via 1/3 29 che fa 88 e tre via 2000 che fa 6000; or avemo rechato a sano e devemo partire per 88 che ne viene Hb. 68 s. 3 d. 7/11 7 de denaio e chusì fa’ le semegliante ra­ gione. Lo soldo degle ravignane vale 25 pistachie e ’l soldo degle torneseglie vale 35 pistachie ed i’ òne lib. 100 de pistachie e vuoglone tante tornesegle quante ravignane aponto ch’io non sia engannato. Regole che devemo giognere ensieme 25 e 35 che fonno 60, or mette ensieme amendoro le monete che fonno 24, or di’ chusì: per 60 pistachie òne 24 ravignane e tornesegle, que averò per 100 lib. de pistachie? Si multiplica 24 fiade 100 che fa 2400 e partire per 60 che ne viene Hb. 40 degle quagle 40 si deve moltiplicare per meco che le 20 Hb. sonno ravignane e le 20 tornesegle e chusì fa’ tutte le semeglante ragione. Lo soldo degle tornesegle vale cortonese 27, lo soldo degle genovine vale cortonese 21, lo s. degle mergoglese vale cortonese 19, lo s. degl’enperiagle vale cort. 31; per 2787 Hb. s. 9 e d. 5 de cortonese damme tanto de l’una moneta quanto de l ’altra aponto ch’io non sia engamnato. Regole che devemo mettere ensieme tutte quiste monete cioè 27 e21 e 19 e 31 che fanno 98 cortonese, or devemo mettere ensieme le 4 monete che 9y fonno | 48 denare; or di’ chusì per 48 tra tornesegle e genovine en mergoglese e ’nperiagle òne 98 cortonese, que averò per Hb. 2787 s. 9 d. 5? Fa’ chusì, ’nperiagle òne 98 cortonese, que averò per Hb. 2787 s. 9 d. 5? Fa’ chusì, multipHca 48 via Hb. 2787 s. 9 d. 5 che fa 133798 Hb. s, 17, a partire per 98 che ne viene Hb. 1365 s. 5 d. 2/49 10 de denaio e perché quiste sonno 4 monete sì ne conviene partire per quarto, che devemo pigiare el quarto de le

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Hb. 1365 s, 5 d. 2/49 10 de denaio ch’è lib. 341 s, 6 d. 25/49 5 de denaio e chotanto averaie de tornesegle e de genovine e de mergoglese e d’enperiagle ed è facta. E se la volemo provare la dieta ragione, sì devemo dire: se 12 tornesegle vaglono cortonese 27, per 341 lib. s. 6 d. 25/49 5 de denaio quante cortonese averò? Fa’ chusì, multipHca 27 via Hb. 341 s. 6 d. 25/49 5 de denaio che fa Hb. 9215 s. 14 d. 38/49 4 de denaio e a partire per 12 che ne viene Hb. 767 s, 19 d. 234/588 6 de denaio e chotanto cortonese àie de la prima moneta. Or devemo dire: se gle 12 genovine vaglono 21 cortonese, quante cortonese averò per 341 s. 6 d. 25/49 5 de denaio? Fa’ chusì, multipHca 21 via Hb. 341 s. 6 d. 25/49 5 che fa Hb. 7167 s. 15 d. 35/49 7 e partire per 12 che ne viene lib. 597 s. 6 d. 378/588 3 de denaio e chontante cortonese àie de la seconda moneta. Or devemo dire: se 12 mergoglese vuaglono 19 cortonese, quante cortonese averò per 341 Hb. s. 6 d. 25/49 5 de mergoglese? Fa’ chusì multipHca 19 fiade Hb. 341 s. 6 d. 25/49 5 che fa Hb. 6485 s, 2 d. 34/49 8 de denaio e chotanto cortonese àie de la terça moneta. Or devemo dire: 12 enperiagle vaglono 31 cortonese, per Hb. 341 s. 6 d. 25/49 5 d’enperiagle quante cortonese averò? Fa’ chusì, multipHca 31 fiade Hb. 341 s. 6 d. 25/49 5 che fa 10581 Hb. d. 40/49 8 de lOr denaio, a partire per 12 che ne viene Hb. 881 s. 15 d. 138/588 7 H de denaio e chotante cortonese averò de la quarta moneta e, per vedere se noie avemo facto, si devemo mettere ensieme tutte quiste cortonese e farne somma e, se la somma reviene che dicha Hb. 2787 s. 9 d. 5, sì averemo facto biene e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. De sotta: Hb. 767 s. 19 d, 224/528 6, Hb. 597 s. 6 d. 378/588 3, Hb. 540 s. 8 d. 426/588 6, Hb. 881 s. 15 d. 138/588 7; somma Hb. 2787 s. 9 d. 5 ed è facta. Famme quista ragione, io òne uno tornese grosso del quale posso avere cortonese 56 e ravignane 31 e pisane 46 e ’nperiagle 18 ed io vuoglo de tutte quiste monete çioè de l’una e de l’altra como viene ch’io non sia engannato. Regole che noie devemo mettere ensieme tutte quiste monete cioè 56 tornese e ravignane 31 e pisane 46 e ’nperiagle 18 che fonno en somma 151 e, per sapere quanto devemo avere de ciascheuna, sì devemo multipHcare omne moneta per sé e devemo dire chusì: 56 via 56 fanno 3136 e partire per 151 che ne viene s. 1 d. 116/151 8 de cortonese e quista ène la prima moneta. Or devemo fare gle ravignane e multipHca 31 via 31 che fa 961 e partire per 151 che ne viene d. 25/151 6 de ravignane; or devemo fare gle pisane e dire 46 via 46 che fa 2116 e partire per 151 che ne viene s, 1 d. 2/151 2 de pi. Or devemo fare gl’enperiagle e devemo multiplicare 18 via 18 che fa 324 e partire per 151 che ne viene d. 22/151 2 d’enperiagle ed è facta. Se la volemo provare che facia 56 cortonese, sì ne devemo començare dagl’enperiagle en quisto modo, che devemo dire: se ’nperiagle 18 vaglono lOy cortonese 56, que ne varronno gl’enperiagle 22/ 151? | Sì devemo multiplica­ re 22/151 2 via 56 che fa 24/151 120 de denaio, a partire per 18 che ne viene d. 374/453 6 e chotante cortonese averò; semeglante devemo dire: se pisane 46 vaglono cortonese 56, che ne varronno gle pisane 2/151

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14 de denaio? Sì devemo multiplicare 2/151 14 via 56 che fa 117/151 784, a partire per 46 che ne viene s. 1 d. 2227/3473 5 de cortonese; or devemo dire: se 31 ravignane vaglono 56 cortonese, que ne varronno gle d. 55/151 6 de ravignane? Sì devemo fare 56 via d. 55/151 6 che fanno 60/151 356, a partire per 31 che ne viene cortonese 1125/4981 11 de denaio e, per sapere quanto devemo avere de cortonese, sì devemo mettere ensieme quiste sane e rotte ed è facta: s. 1 d. 116/151 8, d. 374/453 6, s. 1 d. 2727/3473 5, d. 4125/4981 11; somma d. 56, Famme quista ragione, è uno che vuole chanbiare uno fiorino d’oro del quale ne può avere s. 5 de tornesegle e puone avere s. 20 de ravignane e puone avere s. 30 de pisane, per quisto fiorino vuoglo de tutte e tre quiste monete e tanto de Tuna quanto de l’altra a ciò ch’io non sia engannato. Regole che noie devemo sapere en que numero se truovano quiste monete che se truovano en 600 or di’ chusì che per s. 60 che vale el fiorino sì n’averaie fiorine 12 a 5 s. de tornesegle uno e per s, 20 de ravignane sì n’averaie fiorine 3 e per s. 30 de pisone sì n’averaie 2 e per quiste tre monete sì avemo fiorine d’oro 17 e io ne vuoglo pur uno. Fa’ chusì, multiplica 1 fiada 60 che fa s. 60 e partire per 17 che ne viene s. 3 d. 6/17 6 de denaio e chotanto averaie de ciascheuna moneta e per quisto modo se fonno tutte le semeglante ragione. || 11^ E se la vuolemo provare sì devemo rechare gle s. 3 d. 6/17 6 de ravignane a tornesegle, per 1 tornesello vale 4 ravignane; or di’ chusì: se 1 torneseUo vale 4 ravignane, que ne varronno gle s. 3 d. 6/17 6 de ravignane? Si multiplica una fiada s. 3 d. 6/17 6 e partire per quarto che ne viene denare 10/17 10 de tornesegle; or devemo dire: se 1 tornesello vale pisane 6, que ne varronno gle s. 3 d. 6/17 6 de pisane? Si multiplica 1 fiada s. 3 d. 6/17 6 e partire per 6 che ne viene d. 1/17 7 de tornesegle. Or mette tutte quiste d. ensieme, cioè d. 10/17 10 e d. 1/17 7 e s. 3 d. 6/17 6 che fa aponto s. 5 chomo vuole essere e per quisto modo puoie provare le semeglante ragione e arechare a qualunche una de le monete te piacesse ed è facta. Famme quista ragione, uno chanbiatore comparò 15 ravignane per 12 tornesegle e revendeio la mitade 1/4 15 per 12 tornesegle e revendeio l’altra mitade a 3/4 14 e per 12 tornesegle si guadagnano uno tornesello né più né meno; adomandote quante lib, de tornesegle envistìo e ravignane e quante fuoro gle ravignane ch’egle avve per gle tornesegle che egle envistìo. Quista ène la diretta regola da sapere quante tornesegle envistìo en ravignane, che noie devemo dire en prima: per s. 8 de tornesegle reneremo s. 10 de ravignane gle quagle devemo partire per 1/2 e l’una mitade devemo chanbia­ re a 1/4 15 per 12 e l’altra mità devemo chanbiare a 3/4 13 per 12, che de l’una mità devemo dare 61 ravignane per 48 tornesegle e de l’altra devemo dare 59 ravignane per 48 tornesegle; donqua l ’una mitade tornesegle 17/61 47 e de l ’altra mità sirà tornesegle 48/59 48 de tornesello sì che par \lv j che avemo guadagnato in s. 8 de tornesegle 96/99 d’uno torneseUo;

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donqua pare che noie agiamo guadagnato en uno tornesello 1/3599 d’uno tornesello, donqua en 3599 tornesegle envestite en ravignane rechanbiandogle sicho noie avemo dicto sì guadagneremo uno tornese ciò ène en lib. 15 meno uno denaio de tornesegle si guadagnano uno tornesello e per quisto chotale modo si dèvero fare quiste chotale ragione che tuttavia devemo sapere en prima que parte d’uno tornese vale uno ravignano e chiascheuno chanbio che noie vuolessimo dire. Regole de pesce. Famme quista ragione, uno pesce o vuogle uno tornese, ma diciamo che ’l pesce chostò d. 18 e dèiese fare lo pagamento de 3 monete l’una moneta ène venitiane e l’altra ène ravignane e la terça ène pisane; le 5 ravignane vaglono 7 pisane, gle 7 pisane vaglono 9 venitiane e desse d. tanto de l’una moneta quanto de l’altra; adomandote quanto devemo dare sì che vagla aponto 18 monete. Quista ène la diretta regola chomo se degono fare quiste chotale ragione, che noie devemo vedere que vale uno ravignano a venitiano, che vale vinitiane 2/5 1, e devemo vedere que vale uno pisano a vinitiano, che vale venitiano 2/7 1; e uno vinitiano vale pur uno vinitiano. Mo’ devemo noie trovare uno numero là uve se truovano gle rotte che noie avemo ditte cioè 1/5 1/7 che se truova en 35, donqua devemo noie fare de ravignane 12r trentaecinqueseme che sonno || 49 e de pisane 2/7 1 devemo fare 0/35 che sonno 45 e de uno vinitiano devemo fare 0/35 che sonno 35/35. Mo’ devemo noie agiognere tutte quiste parte ensieme che fanno 129, mo’ devemo dire chusì: se 129 fosse 18, que sirà 35? Tuttavia quillo nome che fosse pagata la cosa çioè vinitiane che devemo multiplicare 18 via 35 fanno 630 a partire per 129 che ne viene d. 114/129 4 de den. e chotanto devemo torre de ciascheuna moneta a deritto ed a ponto. E chui la vuolse provuare, sì devemo dire chusì: se 5 ravignane vaglono 7 vinitiane, que varronno gle ravignane 114/129 4? Che vertane d. 108/129 6 de vinitiane; or devemo dire: se 7 pisane vaglono 9 vinitiane, que varrà pisane 114/129 4? D i’ che varrà d. 36/129 6 de vinitiano. Anchora devemo dire: vinitiane 114/129 4 de vinitiano vaglono pur vi­ nitiane 114/129 4 de vinitiano. Mo’ devemo noie agiognere ensieme d. 108/129 6 e d. 36/129 6 e d. 114/129 4 de denaio, tutte montano d. 18 de vinitiane aponto e per quisto modo se degono fare tutte l’altre ragione de quista manera. Uno pesce chostò s. 12, choluie che lo comparone sì lo partio en 2 parte none uguale e vendeo tanto d. la lib. de l’uno peço quante libre pesava lo peço e chusì fe’ d’amedoe gle peçe e le parte sì che n’ ave s. 12 de tutto lo pesce; adomando quanto pesava ciascheuno peço e per quale modo lo podemo vendere aponto. Quista ène la sua regola chomo noie lo podemo sapere, che noie devemo trovare uno numero lo quale sia multiplicato per doie radiçie, l’uno numero volemo che sia 3 e l’altro 4 e multiplicando 3 via 3

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12f che fanno 9 ] a multiplicando 4 via 4 che fa 16 e devemo agiognere la multiplicatione de amedoro gle novere çioè 9 e 16, fanno 25 e la radice de 25 si è 5. Mo’ sì devemo tornare a la radice del chosto del peso çioè 12, lo quale 12 sì devemo multiplicare cho’ la radicie de 9 cioè cum 3; donqua a multiplicando 3 via 12 fanno 36 lo quale se degono partire colla radice 9 e de 16 çioè 5 che ne viene 1/5 7 e chotante lib. pesava l’uno peço e se noie volessemo sapere quanto pesava l’altro peço sì devemo multiplicare la radice del çhosto del peso cholla radice de 16, donqua devemo multiplicare 4 via 12 fanno 48, lo quale 48 sì devemo partire per 5 che ne viene 3/5 9 e chotanto lib. pesava l’altro peso e chotante d. se vendeo la livera. E se la volemo provare, sì la devemo multiplicare 1/5 7 via 1/4 7 che fa 21/25 51 de denaio, anchora 3/5 9 via 3/5 9 che fa 4/25 92 de denaio e agiogne ensieme e fanno 144 d. che sonno s. 12 e quista ène multo suttilissima ragione. Famme quista ragione, uno vilano avea pescie de tre manerije del quale valea la libr. del primo d. 47, de l’altro valea la lib. d. 58, de l’altro valea la lib. d. 75 e non sapemo quanto pesava ciascheuno pesce per sé l’uno da l’altro; ave trovato uno pesciaiuolo che gl’ ’va dato capo pièie d. 68 de la lib.; adomandote quanto pesava l ’uno pesce e l’altro e quante d. n’ave’ del pescie. Quista è la deritta regola chomo noie la podemo fare e sapere quanto pesa quillo che vale la lib. d. 47 e quillo da 58 denare la libra e quillo da 75 la libra e quanto pesva tutte e tre pescie che noie lo podemo sapere per lo modo de l’alegare de le monete, che noie devemo dire quant’à da 47 fine en 13^ 68, che n’arà 21 e quant’à da 75 en fine 68, || àne 7 lo quale 21 e 7 se puone iscesare l’uno per l’altro çioè per 1/7 che ciascheuno àne 1/7 e lo 1/7 de 21 ène 3 e lo 1/7 de 7 ène 1, lo quale 1 devemo dire che sia da d. 47 la libra e lo 7 devemo dire che sia da 75 la libra. Ancho­ ra devemo dire quanta n’è da 58 enfin’ a 68 che ’nçia 10 e quant’à da 75 enfine en 68 ànçe 7 e chusì devemo torre anchora 10 libre de quillo da 75 e 3 n’avevamo echo 13 libre e 1 libra da 47 e 7 libre da 58 d. e chusì pare che pese tutt’e 3 pesce libre 21, donqua pesava libre 13 quillo da d. 75 la libra e 7 quillo da 58 e 1 quillo da 47 e per quisto chotale modo se può fare ciò che te fosse adomandato en quisto chotale modo de più e de meno od altro i’ chosto od altro peso. Lo sexto capitolo de regole de baracta de monete e denari. Lo soldo degle tornesegle vale 23 ravignane e ’l s. degle ravignane vale 32 cortonese ed i’ ò 100 lib. de cortonese e vuoglone tornesegle, quante n’averò io? A quista ragione regole che ne devemo començare da la parte de rieto e devemo dire chusì: 12 ravignane vaglono 32 cortonese, que ne varrà le 100 lib. de cortonese? Fa’ chusì: multiplica 12 via 100 lib. che fa 1200 lib. e partire per 32 che ne viene lib. 37 s. 10 de ravignane. Or devemo dire: se ’l s. degle tornesegle vale 23 ravignane, que ne varrà le lib. 37 s. 10

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de ravignane? Sì devemo multiplicare 12 fiade 37 lib. s. 10 che fa lib. 450, a partire per 23 che ne viene lib. 19 s. 11 d. 15/23 3 e chotante lib. de tornesegle averaie a quista ragione per 100 lib. de cortonese ed è facta e se lòv ne fosse dicto que ne varrà el s. degle | tornesegle a quista ragione cioè che 12 tornesegle valsero 23 ravignane e gle 12 ravignane valsero 23 cortonese, que ne varronno gle 23 ravignane? Si multiplica 23 fiade 32 che fa 736 e partire per 12 che ne viene s . 5 d . l / 3 1 e chotante cortonese te viene lo s. degle tornesegle e chusì fa’ le semeglante ragione. Lo soldo degle genovine vale 19 enperiale, el s. degl’enperiagle vale 25 bulognine, el s. degle bulognine vale 15 pisane e ’l s. degle pisane vale 13 cortonese; per 85 lib. de cortonese quante genovine averò a quista ragione? Regole che noie devemo fare chusì, enchomençarne da la moneta de rieto che devemo dire: se 12 pisane vuaglono 13 cortonese, que ne varronno gle 85 lib. de cortonese? Si multiplica 12 fiade 85 lib. que fanno lib. 1020, e partire per 13 che ne viene lib. 78 s. 9 d. 10/13 2 de pisane. Or devemo dire: se 12 bolognine vaglono 15 pisane, que ne varronno gle 78 lib. s. 9 d. 10/13 2 de pisane? Sì devemo fare 12 fiade 78 lib. s. 9 d. 10/13 2 de pisane che fa 941 s. 10 d. 3/13 9 e partire per 15 che ne viene lib. 62 s. 15 d. 8/13 4 or devemo dire: se ’l s. degl enperiagle vale 25 bulognine, que ne varrà le lib. 62 s. 15 d. 8/13 4 de bulognine? sì devemo fare 12 fiade lib. 62 s. 15 d. 8/13 9 che fa lib. 753 s. 4 d. 5/13 7 a partire per 25 che ne viene lib. 30 s. 2 d. 1/65 7 d’enperiagle. Or devemo dire: se s. degle genovine vale 19 enperiagle, per lib. 30 s. 2 d. 1/65 7 quante genovine averò? Sì devemo fa­ re 12 fiade lib. 30 s. 2 d. 1/65 7 che fa lib. 361 s. 12/65 I l e partire per 19 che ne viene lib. 19 1182/1235 de genovine e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. || 14r Lo soldo degle mergoglese vale tornesegle 321, el s. degle tornesegle vale genovine 1/3 19 e ’l s. degle genovine vale enperiagle 1/5 16; per lib. 26 s. 17 d. 5 de mergoglese quante enperiagle averò? Regole che noie devemo fare chusì, che se 12 mergoglese vaglono tornesegle 1/2 21, que ne varrà le 26 lib. s. 17 d. 5 de mergoglese? Sì devemo fare 1/2 21 via lib. 26 s. 17 d. 5 che fa lib. 577 s. 14 d. 1/2 5 e partire per 12 che ne viene lib. 48 s. 2 d. 11/24 10 de tornesegle. Or devemo dire: se ’l soldo degle tornesegle vale genovine 1/3 19, que ne varranno le lib. 48 s. 2 d. 11/24 10 de tornesegle? Si multiplica 1/3 19 via lib. 48 s. 2 d. 11/24 10 che lib. 930 s. 15 d. 7/36 6 e partire per 12 che ne viene lib. 77 s. 11 d. 223/432 3 e chotante genovine averò. Or devemo dire: se s. degle genovine vale enperiagle 1/4 16, que ne varrà le lib. 77 s. 11 d. 223/432 3 de genovine? Sì devemo multiplicare 1/4 16 via lib. 77 s. 11 d. 223/432 3 che fa lib. 1253 s. 2 d. 239/1728 3 e partire per 12 che ne viene lib. 104 s. 7 d. 5432/20776 6. El soldo degle enperiagle vale pisane 1/2 31, el centonaio del pepe vale lib. 11 e s . 11 ed avemo lib. 57 s. 5, o vuogle lib. 1/4 57 d’enperiagle del quale voglo pepe; adomandote quanto averò de quillo pepe per lib. 1/4 57 d’enperiagle. Esscrive la quistione secondo qui la mostramo en perçio che ’l

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preço del pepe çioè lib. 11/20 11 è de generatione de lib. e lib. 1/4 57 degle quagle volemo conparare pepe sonno d’essa generatione u porto e che ’l numero che qui sonno de sopre da la lina çioè 12 e 1/2 31 faciamo someglantemente lib,, unde da sapere ène che da puoie che ’l soldo vale pisane \ j 2 ò \ che le lib, 12 degl’enperiagle vaglo | no lib, 1/2 31 de pisane e porraie lib, 1/4 57 d’enperiagle sotto lib, 12 d’enperiagle e le lib. degle pisane sotto le lib, degle pisane çioè 11/20 11 sotto 1/2 31; da puoie che chusì avemo facto sì multiplicare 1/4 57 per 1/2 31 che fanno 3/8 1803 egle quagle sonno a traverso egl quagle 3/8 1803 sì multiplicheraie per 100 che fane 180237 1/2 e quista somma parteraie per gl’altre doie numere, per 12 e 11/20 11; averaiene libre de pepe 7/22 1303 cioè centonaia 13 e libre 1 e oncie 7/11 1 e per quisto modo fa’ le semeglante ragione, Famme quista ragione, 17 ravignane vaglono 31 vinitiano e 12 tornese vaglono 58 vinitiane, per 43 Ib, s, 7 d. 9 de ravignane quante lib, de tornese averò? Recordete che noie devemo multiplicare la quantità degle ravignane collo valore degle tornese çioè 17 via 58 vinitiane che fa 98, gle quagle si deggono scrivere a pe’ degle ravignane e sironno ravignane, anchora devemo multiplicare 12 tornesegle chollo valere de 17 ravignane çioè 12 via 31 vinitiano che fa 372 gle quagle sonno tornese, gle quagle se degono scrivere a pièie degle tornese, gle quagle vaglono altretanto vinitiane a tornese 12 per 58 vinitiane quanto vale 986 ravignane a ravignane 17 per vinitiane 31; donqua puoie ke noie avemo chusì facto, sì devemo dire: se 986 vaglono 372 tornese, per lib. 43 s, 7 d, 9 de ravignane quante tornese averò? Sì devemo multiplicare 372 via lib, 43 s, 7 d, 9 che fa lib, 16140 s, 3 d, 0, gle quagle parte per 986 che ne viene lib. 16 s, 7 d. 678/986 4 de tornese, Braçia 20 de panno vaglono lib. 3 de pisane e lib, 2 de banbagio vaglono lib, 5 d’esse pisane per || bracia 50 de panno quante libre de banbagio averò? Quista ène la sua regola che noie devemo ponere br. 20 po’ ’l quale pone lib, 3 cioè el suo preço sotto el quale pone lib. 5 po’ ’l quale pone libre 42 e puoie porraie lib. 50 sotto egl bracia 20 e multiplica 50 per 3 e sironno 150, egle quagle multiplica per 42 e sironno 6300 et ciò sia che stia a traverso d’esse trene e quisto che viene purteraie 1’ armanente degle numere çioè per 5 e per 20 çioè per 100; onde parte 6300 per 100 viene libre 63 de banbagio averemo per bracia 50 de panno e per quisto modo me fa’ le semeglante ragione de baracte. Se ne fosse dicto che libre 7 de pevere vaglono lib. 4 de vernese e libre 9 de çaffarano vaglono lib, 11 de vernese e noie avemo libre 23 de pevere e voglone çaffarano, adomandote quanto ne devemo avere aponto. Quista è la sua diritta regola che noie devemo multiplicare el preço de pevere e del çaffarano per la quantità de pevere che tu àie, çioè che devemo multiplicare 4 via libre 23 che fa libre 92, el quale 92 devemo multiplicare per 9 che fa 828, egl quagle 828 parte per gle numere che sonno remaste cioè per 7 e per

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11, cioè per 77, che ne viene libre 10 58/77 d’onçia e chusì fa’ le semeglante ragione. Lo settemo capitolo è de le regole de marcho Tresçe e de svariate ragione de lib. Lo marcho de Tresçe ch’è oncie 8 e torna en Milana 9 onçie, el marcho de Milana ch’è 8 onçie torna en Cremona onçie 1/2 9 e quillo de Cremona ch’è 8 onçie torna en Bologna onçie 10; adomandote gle 13 marche de Treçse que me torneronno en Bologna? Regole che noie devemo fare de quiste I5v 13 marche tutte onzcie che sonno onzce de Treçe 104, | Or devemo dire chusì: se 8 onçie de Treçe me torna 9 en Milana, que me tornerà le 104 onçie de Treçe? Sì devemo multiplicare 9 via 104 che fa 936 onçie e partire per 8 che ne viene onzie 117 e chotanto tornano en Milana, Or devemo dire: se ’l marcho de Milana ch’è onzie 8 torna en Cremona onzie 1 / 2 9 , che me torna le 117 onzie de Milana en Cremona? Sì devemo fare 1/2 via 117 onzie che fa onzie 1111 1/2 e partire per 8 che ne viene onzie 15/16 138 de onzia. Or devemo dire: lo marcho de Cremona ch’è 8 onzie me torna en Bologna onçie 10, che me torna le onzie 15/16 138? Si multiplica 10 fiade onzie 15/16 138 che fa onzie 3/8 1389 e partire per 8 che ne viene onzie 43/64 173 e chotanto me tornerà en Bologna soma marche 21 onzie 43/64 5 d’onzia e chusì fa’ le semeglante ragione che te fossero ditte. Lo marcho degle sterline ch’è s. 13 d. 4, vale el s. degle ditte esteriine tornesegle 53 e ’l s. degle tornesegle vale d. 30 a fiorine e ’n s. a fiorine vale cortonese 19; quante lib. de cortonese verrà el marcho degle sterline? En Proscia a quista ragione vuogloglote dare l’asenpio a la dieta regola e voglo dire chusì: se 12 esteriine vaglono tornesegle 53, que ne verrà gle s. 13 d. 4 de sterline? Fa’ chusì multiplica 53 fiade s. 13 d. 4 che fa lib. 35 s. 6 d. 8, a partire per 12 che ne viene lib. 2 s. 18 d. 2/3 10 e chotante tornesegle n’averò. Or devemo dire: se 12 tornesegle vaglono d. 30 a fiorine, que ne varrà le lib. 2 s. 18 d. 2/3 10? Sì devemo multiplicare 30 fiade lib. 2 s. 18 d, 2/3 10 che fa lib. 88 s. 6 d. 8 a partire per 12 che ne viene lib. 7 s. 7 d. 2/3 2 e chotanta viene a fiorine. Or devemo dire: se 12 d. a fiorine vaglo 16r I no 19 cortonese, que ne varrà le lib. 7 s. 7 d. 2/3 2? Sì devemo multiplicare 19 fiade lib. 7 s, 7 d. 2/3 2 che fa lib. 139 s. 17 d. 2/3 2, a partire per 12 che ne viene lib. 11 s. 13 d. 2/9 1 e chotanto viene al marcho degle sterline en Perosca a cortonese e chusì fa’ le semeglante ragione. La peça del panno ch’è bracia 1/4 39 vale enperiagle lib. 7 s. 9 d. 5, el soldo degl’enperiagle vale d. 25 a fiorine e ’l s. a fiorine vale cortonese d. 1/3 18; que ne varrà la peça ch’è bracia 1/4 39? Regole che noie devemo fare degl’enperiagle tutte a forme en quisto modo che devemo, se ’l s. enperiagle vale d. 25 a fiorine per lib. 7 s. 9 d, 5 a ’nperiagle quante lib, a fiorine averò? Fa’ chusì multiplica 7 fiade 25 ch’è lib, 175 e 9 s, via 25 che fa lib, 11 s. 5 e 5 via d. 25 che fa s. 12 d. 5 e fiade d. s. ed egle fa’ lib., converaie che fa lib. 186 s. 17 d. 5, a partire per 12 che

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ne viene lib. 15 s. 11 d. 5/12 5. Or devemo dire: se s. a fiorine vale cortonese 1/3 18, per lib. 15s. l l d . 5 / 1 2 5 a fiorine quante cortonese averò? Si multiplica 18 fiade lib. 15 che fa lib. 270 e 18 fiade s. 11 che fa lib. 9 s. 18 e 18 fiade 5 d. che fa s. 7 d. 7 e 18 fiade 5/12 che fa d. 1/2 7 e puoie pi­ gia el 1/3 de lib. 15 s. 11 d. 5/12 5 ch’è lib. 5 s. 3 d. 29/36 9 e fa’, de’ rocte, sane e, de’ d., s. e de’ s., lib. e giogne ensieme ed averà che farà lib. 285 s. 9 d. 11/36 11, e partire per 12 che ne viene lib. 23 s. 15 d. 407/432 de denaio e chotante cortonese vale la dieta peça del panno conprata en Milana ed è facta. La libra de Proscia, ch’è 12 onzie, torna a ’Ssise onzie 1/3 13 e quiUa d’Assese torna a fFuligne 1/2 11 e quilla da fFuligne torna en Espolete 1/4 16y 14 e quilla de Spolete | torna en Vete 15 onçie; le libre 1/2 3 de Perogia, que retorneronno en Vete? Regole che noie devemo dire: se 12 onzie de Peroscia torna enn Asese 1/3 13, que ne tornerà l’onçie 42, cioè le lib. 1/2 3? sì devemo multiplicare 1/3 13 via 42 che fa onzie 560 e partire per 12 che ne viene 2/3 46 d’onzia e chotanto tornerà quilla de Proscia enn Asese. Or devemo dire: se la libra d’Asese, ch’è 12 onzie, torna en Fulegne 1/2 11, que tornerà le 2/3 46? Sì devemo multiplicare onzie 1/2 11 via onzie 2/3 46 che fa onzie 2/3 536 e partire per 12, onzie 13/18 44 d’onzia e cotanto tornerà en Fuligne quilla de Peroscia. Or devemo dire: se la libra de Fuligne, ch’è 12 onzie, torna en Espolete 1/4 14, que ne tornerà le onzie 13/18 44? Si devemo multiplicare 1/4 14 via 13/18 44 che fa 7/24 637 e partire per 12 che ne viene onzie 31/288 53 e cotanto tornerà quilla de Peroscia en Espolete. Or devemo dire: se la libra de Spolete, ch’è 12 onzie, torna en Vete onzie 15 che torna le onzie 31/288 53? Sì devemo multiplicare 15 fiade 31/288 53 d’onzia che fa onzie 59/96 796 e partire per 12 che ne viene onzie 443/1152 66 d’onzia e chotanto tornerà le 3 libre e mezzo de Peroscia e’ Orviete a la ditta ragione e per quisto modo poie fare le semeglante ragione. L ’octavuo capitolo è da sapere quante d. de chantra e charrubbe e grana è l ’onzia. A conto vo’ sia che la onzia pesa d. 24 de chantera e ciascheuno denaio de cantra pesa charrubbe 6 e ciascheuno charrubbe pesa grana 4 de formento, se ne fosse dicto ch’essa onzia è venduta lib. 4 s. 3, adomandote quante d. varronno 9 charrubbe 5 grana çioè charrubbe 5/6 9. || 17r Quista è la sua regola che noie devemo multiplicare 9 via lib. 4 s. 3 che fanno lib. 37 s. 7 e prender gle 5/6 de lib. 4 s. 3 che sonno lib. 3 s. 9 d. 2 e faraie, de s., lib. e, degle denare, fa’ s. e giogne ensieme ed averaie che farà lib. 40 s. 16 d. 2, gle quagle parte per 25 che ne viene lib. 1 s. 12 denare 19/25 7 e chusì fa’ le semeglante ragione. E se dicto ne fosse che essa onzia fosse venduta per lib. 4 s. 6 d. 8 çioè lib. 1/3 4, adomandote quanto varronno le onzie 13 e d. 14 e charrubbe 5 e grana 3. Quista è la sua regola che noie devemo rechare en una verga tutte egle denare de cantra e le charrubbe e gle grana chusìne 3514/4625 13 e

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multiplicare 1/3 via onzie e denare e charrubbe e grana chotante 3514/4625 13 e parte per uno e seronno libre 11610/351220 58 e chusì fa’ le semeglante ragione. Rettonnecha (?). E se Ila dieta quistione adomandato ne fosse quanto n’avesse per s. 3 açiô che l ’onzia valesse lib. 4 e s, 9 si fa, de lib. 4 e s. 9, s. che sonno s. 89, sotto egl quagle pone s. 3 e multiplica 3 per 25 e fa 75, egl quagle multiplica per 25 ed averaie charrubbe e grana e la verga, e parte la somma per 100/8946 e sironno 2005/8946 cioè 5 charrubbe et 20/89 d’uno grano secondo e’ila quistione de sopre avemo mostrato. Uno volea conparare argento misticato conn estagno, el quale argento è chiamato falso, e lo quale non sapea quanto argento puoro era ella libra de quillo argento misticato el quale peso sone charrubbe 5 e grana 1/2 2 çioè carrubbe 5/8 5 e d’esso peso tolse uno grano per sagio e puselo sopre el / 17y fuoco acio(c)hé lo staino se purgasse da l’argento e, da puoie che quisto facto fone, truovone che de quillo peso ierane uscito charrubbe d’argento puro 2 e grana 1/2 2 çioè charrubbe 5/8 2; adomandote quanto argento puro sirà ella libra de quillo argento mistichato aponto. Quista è la sua regola che con ciò sia chosa che charrubbe 5/8 5 siano d’esso medesemo peso de charrubbe 5/8 2, donqua eodem modo charrubbe 5/8 5 de quillo mistichato argento sonno charrubbe 5/8 2 de puro argento, chusì en denare 5/8 5 del mistichato argento sonno d. 5/8 2 del puro argento e de libre 5/8 5 del misticato argento sonno libre 5/8 2 del puro argento ed en perciò è quista quistione favella de libre, çioè de onzie 12, pone che nozie 5/8 5 del mistichato argento siano onzie 5/8 2 del puro argento unde multiplica 5/8 2 per 12 che fanno onzie 1/2 31 e parte per 5/8 5 che ne viene oncie 3/5 5 e chotanto argento puro ène ella libra e sacie che per quista materia puoie chonoscere quanto argento puro fosse en alcuna quantità d’alcuno bolçone a ciò che sapesse quanto argento fosse e Ilo soldo d esso bolsone o ella onzia ella libra o en alcuna quantità. Lo nono capitolo ène de conparare bolçone a numero de denare ed a peso de libr. Uno ch’avea libre 11 d’uno bolzone el quale tenea onzie 2 d’argento per libra e la libra de l’argento vale lib. 7 de pizane, adomandote quante lib. de pizane averemo per quiste libre 11 de bolzone aponto e a diricto. Quista è la sua regola che noie devemo ponere 1 e a chapo de la ’margene per libr. una de bolçone e l’argento che n’ è en essa libra çioè || onzie 2 e porraie el dicto 2 en essa linea sotto el quale 2 pone 12, cioè le onzie de una libra d’argento, e la quale linea diritto porraie el preço d’essa libra çioè lib. 7 de pizane e so l’uno posto porraie lib. 11 de bolzone sopredicto a ciò che sia bolçone sotto bolzone secondo cho’ è l’argento sotto l’argento, çioè onzie 12 sotto

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onzie 2 secondo cho’ en quista quistione averne domandato e multepliceraie esse 3 nrnnere e per ciò è che poste sonno a traverso secondo el modo de le baracte e multiplica 11 per 2 che fanno 22, el quale 22 multiplica per 7 che fa 154, egl quagle parte per l’armanente numere çioè per 1 e per 12, viene lib. 5/6 12 çioè Ub. 12 e s. 16 d. 8 per prezo de le diete libre 11 de bolzone. Altre sonno che la fanno per lo modo de le regole de prochacio, cioè a sapere quanto argento ène em quille libre II de bolzone con ciò sia cosa che la libra tenga onzie 2 d’argento; donqua deveria essere onzie 22 en esse libre 11 de bolzone, el quale preço adomande çioè che la libra de l ’argento vagla lib. 7 el quale ramo descritto qui ène e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ne fosse dicto quante pizane avremo per onzie 11 del dicto bolzone, secondo la sopredicta quistione avemo dicto con ciò sia chosa che la ragione adomande preço d’onçie de bolzone, dèie ponere onzie 12 per libra de bolzone, chusìe: onzie 11 sotto oncie 12 secondo ell’atra ragione avemo mostrato e multiplica 11 per 2 che fonno 22 el quale 22 multiplica per 7 che fonno 154, egl quagle 154 parte per 12 e per 12 çioè per 144 che ne viene onzie 5/72 1 d’onzia ed è facta. I8y Uno ch’avea libre 2/7 8 d’uno bolzone el quale tenea | onzie 1/4 2 d ’argento per libra e la libra de l’argento vale lib. 9/20 7 çioè lib, 7 e s. 9 de pisane, adomandote quante pisane averemo per quille libre 2/3 8 de bolzone. Scrive la quistione secondo qui la mostramo e multiplica 2/3 8 per 1/4 2 che forno 1/2 19 lo quale multiplica per 9/20 7 che fa 11/40 145 egl quagle parte per amedoro gle numere che sonno remaste çioè per 1 e per 12 che ne viene libre 12 e onzie 11/480 1 d’onzia e chusì fa’ l ’altra ragione. Uno avea libre 11 e onçie 7 e d. 7 de cantra 1/2 13 çioè libre 1137/22512 11 d ’uno bolzone el quale tiene per libra onzie 5 e d. de peso de cantra 7 çioè onc. 7/25 5 d ’argento e la libra de l’argento vale lib. 511/1220 7 cioè lib, 7 s. 11 denaio 5 de pisane, Quista è la sua regola chomo noie la podemo sapere, che noie devemo fare de libre 113/225 7/12 11 onzie e sironno onzie 113/125 139 el quale e’ scrive sotto le onzie de le libre degle bolzone çioè sotto onzie 12 e pone onzie sotto onzie secondo la discriptione mostra e multiplica onzie 139 de bolzone per la sua verga cioè per 25 e giogne 13 e sironno 3488, egl quagle multiplica per 2 e giogne 1 e sironno 6977 e per sapere se sta biene prende la sua pruova, che n’è 5 a provare per 7, e puoie multiplica onzie 5 d’argento per la sua verga çioè per 25 e giongne 7 e sironno 132 onzie, egl quagle pone sopre 7/25 5 e de sopre pone la sua pruova ch’è 6; semeglante fa’ de lib, 511/1220 7 ed averaie sopre essa 1817 degl quagle la pruova ène 4 e da mo’ ennante multiplica 6977 per 132 che fa 920964 la quale somma multiplica per 1817 che fa 1675391388 e parte per 12 de bolzone e per d’argento e per tutte gle numere che sonno de sotta a le 19r verge essa sagle quanto essa sagle puoie e pruova || la multiplicazione e la divisione secondo avemo mastrato e araduna tutte gle rotte de sotta a le

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verge çioè multiplica l’uno per l’altro e quillo che metterà sirà partedore e dela dieta somma donqua devemo partire per che ne viene libre e onzie d’onça e chusì fa’ le semeglante ragione. Uno avea lib, 13 e s. 7 d’uno bolçone del quale entra ella libra s, 31 e ella libra d’esso se contiene onzie 3/4 3 d’argento e la libra de l’argento vale lib, 13/20 7 çioè lib. 7 e s. 13 de pisane; adomandote quante pisane avremo de quisto bolzone aponto. Quista è la sua diricta regola che noie devemo fare s, de lib, 13 e s, 7 e sironno s. 267, egl quagle pone sotto s. 31, a ciò che sia s, soto s. sì corno en quista quistione mostramo, e multiplica 267 per lo numero de 3/4 3 çioè per 15 che fanno 4005 egl quagle multiplica per lo numero de 13/20 7 çioè per 153 che fanno 612765 e parte quista somma per 31 e per 12 e per onne rocto çioè per 4 e per 20, egl quagle rotte devemo multiplicare l’uno per l’altro e faronno 26760 egl quagle è partedore de 612765 che ne viene lib. 20 s. 11 d. 165/248 9 de pisane per preço de lib. 13 s. 7 del predicto bolçone; e se vuogle sapere quante pisane vale el s. del dicto bolçone e’ scrive 1 presso s. de sotta da s. 31, cho’ qu’ il mostramo, e multiplica esso 1 per 3/4 3, egl quagle multiplica per 13/20 7 e parte per 4 e per 31 çioè che multipliceraie el dicto 1 per 15 e lo 15 per 153 e sironno 2295, egl quagle parte per quisto sopredicto 31 e 4 cioè per 134 che ne viene s. 1 d. 63/124 6 de denaio per preço d’uno s. del preditto bolçone. 19y Anchora uno ch’avea lib. 59/1220 13 çioè lib. 13 s. 9 d. 5 | d’uno bolçone el quale tiene onzie d’argento 1/8 5 e la li lib. d ’esso eiusdem modi tiene s. 31 e d. 3 cioè s, 1/4 31 e la libra de l’argento vale lib, 8 s, 7 d, 6 çioè lib, 3/8 8; adomandote quante n’averemo, Quista è la sua regola che noie devemo fare s, de lib, 13 s, 9 d, 5 e sironno s. 5/12 269 egl quagle pone sotto 1/4 31 secondo qu’ il mostramo e multiplicheraie 269 per la sua verga e sironno 3233 egl quagle pone de sopre 5/12 269 e de sopre da esse pone la sua pruova ch’è 10 per 11, semeglantemente fane de 1/8 5 e chaveraie 41 de sopre da esse e la pruova ène 8; semeglantemente fane d. de d, 3/8 8 e averaie 67 e per la pruova 1 e semeglantemente fane de 1/4 31 e sironno 125; da puoie k’avemo chusì facto, sì devemo multiplicare 3233 per 45 e per 67 e per 4, egl quagle sonno sopre la verga de 31, che fanno 36244204 e parte quista somma per 125 e per 12 e per gl’erte numere sonno remaste, cioè per 12 e per 8 e per 8; ma per fare più latinamente la partegione si devemo multiplicare quiste numere l’uno per l’altro che fonno 1152000 e quisto ène partedore de la predicta somma che ne viene libre 31 onzie 13501/14000 5 d’onzia per lib, 13 s. 9 d. 5 e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ’l preço d’uno s. d’esso bolçone sapere vuogle, e’ scrive sotto 1/4 31 e multipliceraie 1 per 41 egl quagle 67 e sironno 2747 e l’armanente multipliceraie per 4, egl quale sotto la verga de 31 e non parteraie per 4 el quale è Ila regola del 8 che stonno sotto 41. Donqua parteraie 2747 per 125 e per 12 e per 2 che remane da 8 che sonno sotto la verga de 41 e per 8

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ch’è sotto la verga de 67 e achonceraie egl totte che ne sonno 7432/10101220 20r sì corno le discrittione mostra çioè poco meno de d. I j l 27 || çioè 3/5 d. meno per ciascheuna lib. e chusì se chonosce el preço del s. ch’è d. 74/1010 27 çioè 47/1010 27 agl quagle entro en d. 1/2 27 remangono 3/100 d’uno denaio. Adonqua en ciascheduno s. verrono meno 3/100 d’uno d. e la lib,, çioè s, 20, verronno meno 60/100 çioè 3/5 d’uno d. sì corno avemo dicto de sopre e mostrato e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. E se vuogle sapere el preço de d, 1/2 8 d’esso bolçone o vero de s. 1/4 31, fane d. che sono 375 e pone sotto esse d. 1/2 8 o vero de d. 1/2 8 fa’ ke per acpte d’uno s. çioene 18/212 e pone esse sotto s. 1/4 31, açiô che egl s. siano sotto egl. s. sì como ella discriptione mostramo, e multipliceraie d. 1/2 8 per la sua verga e sironno 17, egl quagle multipliceraie per 41 e per 67 e per 4 che sonno sotto la verga del posto 31 e parte per 125 e per 12 e per gle rotte çioè per 18/212 e per 8 e per 8 che ne viene s. 1 d. de denaio e chusì fa’ le semeglante ragione. Uno ch’avea s. 11 e denare 7, çioè s. 7/12 11, d ’uno bolçone el quale ène ad onçie 1/4 3 e dentrazie e Ha lib. d’esso bolçone s. 28 d. 1/2 5, çioè s. 15/212 28, e la libra de l’argento vale lib, 8 s. 7 çioè lib. 7/20 8. Quista è la sua regola che noie devemo escrivere la quistione sì co’ la mostramo e multiplica çioè s. 15/212 28 per la sua verga e sironno 683; semeglantemente multiplica omne numero per la sua verga ed averaie 13 sopre 1/4 3 e 167 sopre 7/20 8 e 136 sopre 7/12 11 e puoie multipliceraie 136 per 13 e per 167 e per gle rocte che sonno chom 28, çioè per 2 e per 12, e parte la som­ ma per 683 e per 12 e per gle rocte degle tre numere multiplicate, çioè per 12 e per 4 e per 20, e averaine per preço de s. 11 d. 7 di dicto 20v bolçone | e per quisto modo puoie sapere el prezo de ciascheuno bolçone de la sesta proportione upta (?) la quale proportione ène conposta da doie prepositione e proportione delle propositione è chiamata perch’ella se mostra chia­ ramente. E se ci fosse dicto: uno si à bolçone che tiene per libra onc. 1/2 10 e de quiUo che tiene per libra onzie 9 e de quillo che tiene onzie 1/2 5 e de quiUo che tiene per libra onzie 6 e de quillo che tiene per libra onzie 8, tutto quisto bolçone vuoglo mettere en fuoco a cholare; adomandote de quanto tornerà la libra. Regole che noie devemo mettere ensieme tutto quisto bolzone çioè 1/2 10 e ’l 9 e ’l 1/2 5 e ’l 6 e 1’ 8 che fa 39, el quale 39 devemo partire 5 per ciò che quiste sonno 5 monete che ne viene onzie 4/5 7 d ’onzia e chotanto terrà la libra e siate biene a mente che quanto bolzone tu vuogle mistichare pertanto te conviene partire ed è facta. El diecemo capitolo è de regole de consolare ed alegare monete. E se ne fosse dieta alchuna ragione d’ariento, çioè io àgio argento che tiene onzie 10 per libra ed òne de quillo che tiene per libra onzie 6 e de quillo che tiene per libra onzie 5 ed io vuoglo toglere de l ’uno e de l’altro che tutto vengnano eiusmodi 7. Regole che noie devemo ponere quisto 7

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longo el 10 e di’ chusì: sì da 7 enfina em 5 si à 2. El quale pone sopra el 10 e anche da 7 enfina eiusmode 10 si à 3 e pone sopra el 5 ed avemo consolato el 5 contra el 10. Or devemo consolare el 6 contra el 10 e di’ chusì: da 6 a 7 si à uno. E ponere sopre el 10 e da 7 enfine eiusmode 10 si à 3 e pone sopre el 6. Or avemo consolate quiste 3 monete che tutte tornato 21r II en onzie 7 per libra e chusì fa’ le semeglante ragione. Se la volemo provare sì devemo mettere ensieze tutte le parte de sopre che fanno 9 el quale è partedore, or devemo multiplicare tutte le parte de sopre per quille de sotta cioè ciascheuno per sé; or pigia quillo che sta de sopre dal 10 e l’une e ’l 2 e mette ensieme e sarà 3 e multiplica 3 fiade 10 che fa 30 el quale serba; or pigia el 3 che sta de sopre dal 6 e di’: 3 via 6 che fa 18 el quale arserba, or pigia el 3 che sta de sopre al 5 e di’: 3 via 5 che fa 15. Or mette ensieme 3 0 e l 8 e ’1 1 5 e farà 63 el quale parte per 9 che tutto torna eiusdem modi 7 ed è facta. Io ò ariento che tiene per libra onzie 7 ed ò de quillo che tiene per libra onzie 4 ed io vuoglo tanto del’uno e de l’altro che tengnono per libra onzie 1 / 2 6 . Regole che noie devemo ponere quisto 1/2 6 tra el 7 e ’l 4 e dire chusì: da 1/2 6 enfina al 1 si à 1/2. El quale pone sopra el 4 e da 1/2 6 enfina 4 s i à l / 2 2 e ponere sopra el 7. Or avemo consolato l’uno cho’l’altro e podemo dire: una meça libra de quillo da 4 onzie vuole lib. 1/2 2 de quillo da 7. E verà tutto e’ilega de onzie 1/2 6 e chusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione, io ò ariento che tiene onzie 8 ed ò de quillo che tiene onzie 5 per libra, io ne voglo una libra che tegna onçie 6 cioè de l’uno e de l’altro. Regole che noie devemo ponere el 6 tra l’8 e ’l 5 e dire chusì: da 6 al 5 si à 1. El quale pone sopra 8 e da 6 a l’8 à 2 e ponere sopra el 5. Or devemo mettere ensieme amedoro le parte de sopra çioè 1 e ’l 2 che fa 21v 3; or devemo j pigiare lo 1 che sta de sopre da 8 e dire: 1 via 8 che fa 8. El quale 8 parte per 3 che ne viene 2/3 2 e chotanto devemo toglere de quiUo che tiene per libra 8 onzie; or devemo pigiare el 2 che sta de sopre dal 5 e multiplicare 2 via 5 che fa 10, a partire per 3 che ne viene 1/3 3 d’onzia e chotanto avemo tolto de quiUo che tiene per libra 5 onzie ed avemo tolto de l’uno e de l’altro tanto che tiene per libra onzie 6 e chusì fa’ le semeglante ragione. Se ne fosse dicto: io agio ariento che tiene per libra 1, onzie 10 ed ò de quillo che tiene onzie 9, io voglo fare una piasta che pese libre 20 e che tenga, per libre, onzie 8 d ’ariento e voglo toglere de l’uno quanto de l’altro. Regole che noie devemo mettere ensieme 10 e ’l 9 che fa 19 el quale è partedore; perché noie volemo che tenga 8 onzie per libra, sì devemo fare 8 via 20 che fa 160 a partire per 19 che ne viene libre 8/19 8 e chotanto viene a mettere ariento de ciascheuno e viene a mettere de ramo lib. 3/19 3 e verrà che terrà, per libra, onzie 8 d’ariento ed è facta. Se ce fosse dicto: uno si à libr. 2 d’ariento e dice che vole mettere tanto ramo che la libra tenga 8 onzie d ’ariento e 4 de ramo; quanto ramo ci e’ metterò sopre quiste 2 libre pure? Regole che noie devemo rechare quiste 2

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libre d’ariento tutte ad onzie che sonno 24 onzie d’ariento, or di’ chusl: 8 onzie d’ariento vuole 4 de ramo, che vorà le 24 onzie d’ariento? Fa’ chusl, multiplica 4 fiade 24 che fonno 96 e parte per 8 che ne viene 12 de ramo e giogne sopra a le 24 onzie d’ariento e averaie onzie 36 tra ariento e ramo e tra la libra onzie 4 de ramo e chusì fa’ le semeglante ragione. | 22r Se ne fosse dicto: uno àne libre 6 onzie 8 d’ariento puro, vuolece mettere tanto ramo sopra quisto ariento che la libra tenga 5 onzie de rame e 7 d’ariento; adomando te quanto ramo me converrà mettere sopra quisto ariento. Regole che noie devemo fare de quiste libre 6 e onzie 8 tutte onzie che sono onzie 80 d’ariento, or dì chusì, 7 onzie d’ariento vuole 5 de ramo, que vorrà 80 onzie d’ariento? Fa’ chusì, multiplica 5 via 80 che fa 400 onzie, a partire per 7 che ne viene libre 4 e onzie 9 e 1/7 d’onzia e gone sopra libre 6 e 8 onzie e farà libr. 11 onzie 1/7 5 d’onzia ed è facta. Se ne fosse dicto; uno si à choppa che pesa onzie 20 e le 10 onzie sonno de ramo e le 7 d’ariento e le 3 d’oro e de quista choppa è ropto uno peçço ch’è onzie 7; adomandote quanto ramo e quanto ariento e quanto oro tiene quisto peçço. Regole che noie devemo mettere ensieme 10 e 7 e 3 che fanno 20 onzie e quisto è partedore. Or devemo multiplicare 7 via 10 onzie de ramo che fa onzie 70 e partire per 20 che ne viene onzie 1/2 3 e chotanto tenea de ramo. Or devemo fare l ’ariento e dire: 7 via 7 che fa 49 e partire per 20 che ne viene onzie 9/20 2 d’onzia e chotanto tenea d’ariento. Or devemo multiplicare l’oro e dire: 7 via 3 fa 21 e partire per 20 che ne viene onzie 1/20 1 d’onzia e chotanto tenea d’oro. E se la volemo provare sì devemo mettere insieme tutte e 3 le parte cioè 1/2 3 e ’l 9/20 e ’l 1/20 1 che fa 7 como vole essere e chusì pruova le semeglante ragione. Regole de svariate mode Uno avea libre d’argento 7 del quagle volea fare moneta ad onzie 22v d’argento | 2 e la libra e vuole sapere la quantità de tutto el consolare. Quista è la sua regola che noie devemo fare onzie de libre 7 che sonno onzie 84 le quale tratte per 2 oncie viene 42 e chotante libre de moneta sironno e Ila somma del ditto consolare con ciò sia cosa che ciaschuna libra de moneta siano onzie 2 d’argento, quante onçie 2 sironno en onzie 84 chotante fiade libra una puoie consolare en quille onzie 84 d’argento; donqua sonno onzie 2 en quille onzie 84, çioè 42 via 2, donqua la somma del consolare è libre 42 secondo cho’ avemo ditto, degl quagle traraie le predicte libre 7 d’argento, remarrà libre 35 de rame e donqua en ciaschuna libra dèie essere onçie 2 d’argento e l’ormanente ch’è a quille onzie 2 de qui e Ila libra, çioè onzie 10, sironno en essa libra de ramo. Donqua per omne 2 onzie d’argento che ’n ci sonno en porto de mettercie el consolare onzie 10 de ramo, en perciochè la libra siane onzie 2 d’argento, pone onzie 10 de ramo e quista quistione podemo fare per modo de quille del prochacio çioè che poniamo libre 2 d’argento e libre 10 de ramo en una lina e libre 7 d’argento che egle ave ponie sotto libre 2 d’argento a ciò che sia argento sotto argento cho’ qui

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’l mostremo e multipliceraie 7 per 10, ciò che sonno a traverso, che fanno 70 e parteraie per 2 che ne viene libre 35 de ramo cho’ le quale agiogne libre 7 d ’argento e sironno libre 42 per tutta la somma del consolare; ma se quiste libre 7 sironno de ramo porraie quiste libre 7 sotto quiste libre 10, çioè 23r ramo sotto ramo sì como mostramo en quista altra discriptione || e multipliceraie 7 per 2 e parteraie per 10 che ne viene libre 2/5 1 d’argento con la quale giogneraie libre 7 de ramo e sironno libr. 2/5 8 per la somma de tutto el consolare en perciò ch’en ciascheuna libra de la ditta moneta si ano onzie 10 de ramo chotante fiade onzie 10 sironno el libre 7 çioè en onzie 84. Donqua parte 84 per 10 che ne viene libre 2/5 8 secondo cho’ dicemo degl quagle traraie libre 7 de ramo remarrà libre 2/5 1 d’argento. E se ve fosse dicto: uno avea libre 8 onzie 1/4 7 d’argento del quale vuole fare moneta che tenga onçie 1/3 2 per libra d’argento; adomandote la somma del ditto consolare. Quista è la sua regola che noi devemo fare de libre 8 onzie 1/4 7 d’argento tutte onçie che sonno onçie 1/4 103, egl quigle parte per onç. 1/3 2 e multipliceraie 1/4 103 per 12, perchè se ’n ce truovano gle rotte, e sironno 1239 e multipliceraie da chapo 12 per 1/3 2 e sironno 28, egl quagle 28 parte 1239, vienne libre 1/4 44 çioè libre 44 e onçie 3 per la somma del ditto consolare, degl quagle traraie libre 8 onçie 1/4 7 d’argento, remarronno libre 39 e onzie 3/4 7 de ramo, altre trane de libra 1, çioè de onçie 12, onç. 1/3 2 d ’argento remane onçie 2/3 9 de ramo e scriveraie onçie 1/3 2 d’argento sotto le onzie 2/3 9 de ramo e sotto onçie 1/3 2 pone onçie 1/4 103, cioè argento sotto argento, e multipliceraie 2/3 9 per 1/4 103 e parteraie per 1/3 2 che ne viene onç. 3/4 427 cioè libr. 35 e onçie 3/4 7 de ramo e per quisto altro modo el trovamo cogl gle quagle giogne libr. 8 e onçe 1/4 7 d’argento e siranno libr. 44 e onçie 3 per la somma de tutto el consolare e cusì fa’ le semeglante ragione. 23y Ma se ne fosse dicto che le libr. 8 e onçie 1/7 fossero ] de ramo e vuole sapere la somma del consolare e de l’argento agionto, faraie chusì, multipliceraie 1/4 103 per 1/3 2 e patterà per 2/3 9 che ne viene argento onçie 326/429 24 chogle quagle giogne onçie 1/4 103 de ramo e sironno onçie 5/29 128 çioè libre 10 onçie 5/29 8 per la somma del dicto consolare e altre parte 1/4 103 per 2/3 9 che ne viene libre 319/429 10 degl quagle 319/429 fare vuogle onc. si multiplica 19 per 4 e giogne 3 e sironno 79 egl quagle 79 multiplica per 3 che fa 237 e parte per 29 che ne viene onçie 5/29 8 e chusì avemo per la somma del dicto consolare libre 10 e onçie 5/29 8 secondo avemo ditto. Uno àne libre 7 de moneta la qual’è ad onçie 5 degl quale vuole fare moneta ad onçe 22, adomandote la somma del consolare e quanto ramo eie metteremo. Quista è la sua regola e scrive sotto libre libre 7 onçie 5 d ’argento perchè sonno en ciascheuna libra e troveraie quille onzie de l’argento che sonno en quille libre 7 cioè che multipliceraie 5 per 7 e sironno onçie 35 e chotanto argento ène e le predicte libr. 7, le quale onzie 35 pone sopre le libre 7 e le quale onzie 35 d’argento podemo consolare libra 1 de

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moneta ad onzie 2 quante fiade onzie 2 sonno en onzie 35, donqua parte 35 per 2 che ne viene libre 1/2 17 per la somma del dicto consolare, degl quagle traie quiste libre 7 remangono libre 1/2 10 per lo ramo agionto. E se uno avesse libre 7 ad onzie 5 d’una moneta e libr, 9 ad onzie 4 d’un’altra e de quiste 2 monete ne vuole fare 1 moneta ad onçie 3 de ramo per libra, adomande l’agiognemento del ramo et la quantità del tutto el 24r consolare. || Quista è la sua regola, ordena la quistione ditta en quisto modo e multiplica libre 7 per 5 e sonno 35 e multiplica libre 9 per 4 e sironno 36, el quale 36 giogne con 35 e sironno 71 e quista è la somma de l’onzie de l’argento che è le libre ditte de ciascuna moneta la quale parte per 3 onzie d’essa moneta che vuogle fare a ramo libre 2/3 23 per la somma de tuto el consolare degl quagle traie libre 7 e 9 sopredicte, remangono libre 2/3 7 che sonno per la somma de rramo gionto. Se noie avessemo a consolare 3 o vero 4 o più diverse monete, pone le onzie de l’argento che sonno en tutte le propositione e le monete en prende, le quale parteraie per l’onçie de l’argento che sonno e Ila libra d’essa moneta che vuogle fare la somma de tutto el consolare en contenente truuova e de la somma traie le libr. de la moneta che Ilo consolare proponemo è rramo agionto. Voglote dare l’asenpio a la ditta regola con ciò sia cosa che noie aggiamo a consolare 4 monete e la prima si è libre 8 ad onzie 1/2 7, la seconda si è libre 6 ad onzie 1/3 6, la terça si è libre 1/3 5 ad onzie 1 / 4 5 ; adomandote la somma de tutto o ’l consolare scrive. La quistione secondo de sopre mostrammo e multipliceraie ciascuna moneta per lonzie de l’argento che ponemmo e’ Ile libre d’essa moneta la quale multiplicatione chusì faraie, che multipliceraie libre 8 per onzie 1/2 7 e sironno onc. 60 e multiplica libre 6 de l’altra moneta per onzie 1/3 6 e sironno onzie 38 e anchora multiplica libre 1/3 5 de la terça moneta per onzie 1/4 5 e sironno 28, anchora multiplica 1/ 4 1 1 per 1/5 4 e sironno 1/4 47; mo’ agiogne tutte le preditte multiplicatione çioè 60 e 38 e 28 e 1/4 47 e sironno 1/4 173 che sonno per 24f la somma de l’argento | che n’è e’ le diete 4 monete, le quale onzie parte per 1/6 3 de la moneta che vuogle consolare che ne viene libre 54 10/19 che sonno la somma de tutto el consolare de la quale somma traie l’onzie de le nostre libre, çioè 8 e 6 e 1/3 5 e 1/4 11, che sonno libre 7/12 30, remangono per la quantità del ramo 101/1912 24 çioè Hbre 24 e onzie 10/19 1. E se ne fosse ditto che de libre 60 consolare vuolesse, si multiplica 60 per 1/6 3 sironno onzie d’argento 190 che dèie essere escripto e llibre 60 de fare la moneta del quale traie onzie d’argento 1/4 173 che sonno escripte eie 4 monete remane onzie 3/4 15 d’argento el quale giogne e’ilo ditto consolare egl quagle agionto cum la somma prescripta de le 4 monete çioè che’ libre 7/12 30 e sironno libre 32 meno uno quarto d’onzia l’armanente che fone en libre 60 cioè libre 28 e quarto d’un’onzia e giogne en somma el ramo giusto el modo che usano più egl monatiere. Uno avea libre 9 de moneta la quale è ad onzie 2 de la quale vuole fare moneta ad onzie 5, adomando la soma del consolare e le onzie de l’argento.

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Secondo en quista altre differentia el ramo vale en essa moneta da sapere e en perciò traie onne 2 de libre 1, remarrà 10 onzie e cotanto ramo si ène en ciaschuna libra de la ditta moneta e multipliceraie 10 per 9 e sonno 90 e cotante de ramo sironno quille libre le quale onzie parte per l’onçie del ramo che sonno eiusdem modi la libra de quilla moneta che vuogle consolare çioè per 7, en perciò quante fiade onzie 7 sonno en onzie 90 chotante e una libra d’esse onzie 90 e consolare puoie che ne viene libr. 6/7 12 per tutta la 25r somma de tutto el consolare j] el quale traie libre 9 remane libre 6/7 3 d’argento gionto. Anchora avemo libr. 1/2 5 d’una moneta la qual’ è ad onc.2/3 3 d’argento, anche n’avemo lib. 1/3 6 ad onzie 1/2 4, anche n’avemo libre 1/3 7 el qual’ è ad onzie 1/4 5; en voglo fare d’essa moneta che sia ad onzie 3/5 6 d’argento agiognendo le confermatone. Fa’ cusì, v’ene lo ramo ch’ène ella libra de ciascuna moneta e la libra de la prima moneta ne sonno onzie 1/3 8 e Ila seconda ne sonno onzie 1/2 7 e la terça ne sonno onç. 3/4 6; multiplica chusì çioè libre 1/2 5 per onzie 1/3 8 e sironno 1/2 45; anchora multiplica libre 1/3 7 de la terça moneta per onzie 3/4 6 e sironno 1/2 49 e agiogne le predicte tre multiplicatione ensieme e sironno onz. 5/6 142, lo quale parte per 1’ onz. de ramo che sonno ella libra d’essa moneta che vuogle fare, çioè per 3/5 5 che ne viene per la somma de tutto el consolare libre 73/162 26 del quale, tratte libre 1/2 5 e 1/3 6 et 1/3 7, remarronno per l’argento agionto libre 46/162 7. E se ne fosse ditto ch’avessemo moneta ad onzie 5 de la quale vuole fare libre 30 de moneta ad onzie 2 de peltro, çioè giognendo, e vuolse sapere quanto de mettesse d’essa moneta e quanto de peltro, fa’ cusì e quanto argento dèie essere en quille libre 30 da fare moneta çioè onzie 60 e perziò en ciaschuna libra dèie essere onzie 2 d’argento e 2 fiade 30 faciono 60 perchè onzie 60 d’argento sonno el libre 12 de quilla moneta e, perciochè avemo ad onzie 5, donqua parte 60 per 5 che ne viene 12 e contato de metteraie de la dieta moneta e l’armanente, ch’è de quielle libre 30, si è del 25y peltro, | çioè libre 18. E se ne fosse ditto che noie avesse doie monete maiure l’una de l’altra, che l’una ène ad onzie 7 e l’altra ad onc. 6, degle quagle vuole fare una libra de moneta ella quale sia onzie 4 d’argento e volse sapere quante onzie de ciascheuna ne metteremo, quista è la sua regola, agiongne le onzie de l’argento che sonno en ciascuna moneta cioè 7 e 6 che sono 13 el quale è partedore e multiplica l’argento de la moneta che vuogle fare per 12, çioè 4 per 12 che fonno 48 el quale parte per 13, che ne viene onzie 9/13 3 e chotanto porraie de ciaschuna moneta e l’armanente che n’è enfine onzie 12, çioè el libra 1, ed e’ araie onc. 8/13 4. E se noie avessemo tre monete de la quale l’una sia ad onzie 1/2 3, l’altra ad onzie 1/3 4, l’altra ad onc. 3/4 5 e vuolse de ciaschuna mettere ugalemente e consolare libre 10 de moneta ad onzia 1 / 5 2 , agiogne l’argento ch’ène en ciascuna moneta e sironno onzie 7/12 13 e multiplica l’argento de

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quilla moneta che vuogle fare, çioè onzie \ j5 1, per libre 10 e sironno 22, egl quagle parte per 7/12 13 vienne lib. 1 onc. 7 71/163 e chotanto metteraie de ciascuna moneta, l’armanente che ensieme è libre 10 ce metteraie de ramo ch’è libr. 4 onc. 2 113/163 d’onc. aponto. E se ne fosse dicto de menore moneta, çioè che noie avessemo moneta che tiene onzie d’argento 4 libre, de quiUa che tiene onzie 3 d ’argento per lib. e noie volessemo fare d’essa moneta libra 1 ed onc. 7 d’argento 26r agiognendo el conformare, quista è la || sua regola che noi devemo sapere quanto ramo ène ella libra, che tiene onzie 4 d’argento che tiene onzie 8 e quanto n’è en quilla che tiene 3 ch’en ci è onzie 9, el quale 9 e 8 devemo agiognere che fa 17 e multiplica l’onzie l’onzie del ramo de la moneta che vogle fare, çioè 5, per la somma del consolare, çioè per 12, e sironno 60, egl quagle parte per 17 che ne viene onzie 9/17 3 e chotante eie metteraie de ciaschuna moneta e l’armanente ch’è enfine en onzie 12 metteraie d’argento, çioè onzie 16/17 4. E se del predicto consolare libre 7 fare volesse ramo el quale è la libra de la moneta che vuogle fare, çioè 5, multiplica 5 per 7 e sironno libre 35 le quale parte per 17 che ne viene libre 1/17 2 e chotanto eie metteraie de ramo e de ciaschuna moneta l’armanente che enfine ène Hbre 7 mette d’argento çioè libre 15/17 2 e se provare voraie tutte le predicte chose facie le libre de ramo o vero de de l’argento ch’è en ciaschuno predicto consolare e parte esse per la somma de tutto ch’è en ciaschuno consolare e parte esse per la somma de tutto el consolare e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ne fosse dicto: uno àve libre 30 de moneta scarscia de la quale l’onzia tiene argento meno che non dèie grana 1/2 1, un altro àve moneta larga de la quale l ’onzia soperchia argento grana 1/4 2, adomandote quanto eie devemo mettere de quista larga con quille libre 30 de la scarscia a ciò che retorne al deritto modo. Quista è la sua regola che noie devemo ponere 1/2 l e 1 / 4 2 en una lina e sopre la largeça escrivere la scarscieça, donqua | 26f pone libre 30 sotto 1/4 2 secondamente qui e ’l mostramo e puoie multiplica 30 per 1/2 1 e sironno 45, egl quagle parte per 1/4 2 che ne viene libre 20 e chotanto misticheraie de la largha chon quille libre 30 de scarscia; ma se le predicte libre 30 fosero de larga, pone esse 30 sotto 1/2 1 çioè la largeça sotto la largeça e multipliceraie 30 per 1/4 2 che fa libre 1/2 67, le quale parte per 1/2 1 che ne viene libre 45 de scarscia a mettere chon quilla larga e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ne fosse ditto che uno àve moneta che tiene per libra argento onzie 1/2 2 ed à de quilla che tiene 1/3 6 ed à de quilla che tiene 1/4 7 de le quale vuole fare moneta ad onzie 1/5 4, quista è la sua regola che noie devemo trovare numere egl quagle eie se truovano tutte quiste rotte egl quagl’ è 60 el quale 60 multiplica per tutte quisti rocte çioè per 1/2 2 che fa 150 per la prima moneta e per la seconda si è 380 e per la terça si è 435 e per la moneta che vuogle fare si è 252 e da mo’ ennante si agiogne 2 monete maiure en una çioè 380 e 435 e sironno 815 egl quale dèie partire

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per 2 a çiô che de doie monete faciamo una ma en perçiô che quilla partegione viene rotta endopicha el numero de la menore moneta e ’l nu­ mero de la moneta che vuogle fare, çioè 150 che 300 e '1 1252 che fa 504. Donqua avemo monete ad 300 e a 815 de le quale vuole fare moneta a 504; fa’ chusì çioè la diferantia ch’è da 815 enfine en 504 ch’en çi è 311 per la menore parte e saçie quanto da 300 enfin’ a 504 ch’en çià 204 per la maiure parte çioè 102 e l’una partegione e l’altra pone sopr’essa moneta secondo que lo mostramo. || Tir E se ne fosse dicto uno àve libre 16 e onzie 5 e denare de peso de chantari 9 çioè libre 95/2512 16 le quale vuogle consolare, fa’ secondo cho’ e’ la regola de la compagnia amastramo, çioè agiogne 311 cum 102 e cum 102 e sironno 515 e multiplica 6 per la sua verga e sironno d. de peso de cantara 4934, egl quagle multipliceraie per 311 e per 102 e parteraie essa multiplicatione per 515 e per 10/2512 che ne viene de la moneta ch’è ad onçie 1/2 2 libr. 457411/51032512 9 e de ciascuna de l’altre libre 32223/5103252 3 podemomone per lo trovamento de la parte de la prima moneta trovare la parte de l’armanente moneta en quisto modo, traie 4 ch’è de sopre el 5, de 5 remane 1 con ciò sia cosa che sia diviso per 2 traie esso 4 de l’ondopichato 1/5 çioè de 2 fiade 5 remane 6 del quale la mitade ène 3, el quale pone sopre el 5 de l’altra verga sotto egl quagle stano quiste 51032512 e per lo endopichato 1/5 s. 2 egl quagle agiogne cum 57 che sonno sopre 103 e sironno 59, egl quagle tratte de 103 remane 44 degl quagle la mità ène 22, egl quagle 22 pone sopre 103 e serba 1 egl quagle agiogne chon 4 ch’è sopre el 25 e sironno denare de peso 5, egl quagle traie degli d. che sonno ella somma del ditto consolare remane 4, che la mità si è 2, egl quagle pone pone sopre 25 e traie 11, ch’è sopre 12, de 12 remane 1 el quale agiogne cum onzie 5 ch’è la somma del consolare e sironno 6 degl quale la mitade ène 3 egl quale pone sopra 12 e serba 1 el quale giogne cum libre 9 che sonno de l’altra parte de la verga e sironno 16 el quale traie de 27y libre 16 remane 9 del quale la mitade ène 3, pone devante da la verga ed a | veraie semeglantemente 32223/51032512 3 e saçie che chusì facem e chusì tolemo la mitade de la diferentia che à libr. 457411/51032513 9 de qui e la somma del chonsolare de libre 95/2512 16 e per quisto modo puoie fare più monete. E se ne fosse dicto che fossero 4 monete e le 3 ne fossero da una parte del consolare çioè che siano maiure o vero menore de la moneta che vuolemo fare, a çiô che diciamo àgio monete ad onzie 3 e ad onzie 4 ed a onzie 5 e ad onc. 7 le quale voglo fare moneta ad onc. 6. Senpre per lo modo del consolare procedere vorraie, fa’ de ciaschuna de le 3 monete maiure che le menore çioè con quilla che à 7 una consolatione e sironno ella somma de la prima consolatione libre 4, çioè libre 1 è de quilla ch’è ad onzie 3 e libre 3 de quiUa ch’è ad onzie 7, la samma de la seconda consolatione sironno libr. 3 çioè libre 1 è de quilla che à 4 e libre 2 de quilla che à 7 e donqua agiongne quiste 3 ella somma del 3 consolare e sironno libre 9 per la somma de tutto

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el consolare de le quale le libre 6 sonno de moneta ch’è ad on2 Ìe 7 e libre 1 de ciascuna de quille 3 monete che remangono esse de ciascuna de le 3 monete, uugualmente mettere eie vorraie mette la prima consolatione 1 fiada e la seconda 2 e la terga 3 ed averaie ella somma dela predicta consolatione çioè libra 1 de moneta la quale è ad onzie 3 e libre 2 de quilla ch’è a 4 e libre 3 de quilla ch’è a 5 e libre 10 de quilla ch’è a 7. Da chapo se vuogle che la multiplicatione de quille che tu eie metteraie de quilla ch’è ad onzie 3 sì cho’ metterà e de quilla ch’è ad onzie 5, facamo uguale multiplicatione de quille ch’en eie mettale e de quilla ch’è 28r ad onzie 4 cusì || e sia la somma de tutto el consolare libre 20. Pone la prima consolatione 1 fiada, la seconda 2, la terça 4 ed averaie per la parte d’esse propositione sonno libre 18 de le quale libr. 11 sonno de quille ch’è ad onzie 7 e libre 4 de quiUa ch’è ad onzie 5 e libre 2 de quilla ch’è ad onçie 4 e libra 1 de quille ch’è ad onzie 3 e sonno libre de le predicte 3 monete menore e la propositione contina en perciò che s. 4 sonno a 2 e chusì 2 sonno a l o vuoglesi cho uno ène a 2, chusì 2 sonno a 4 ed en perçio la multiplichatione de 1 ène 4 e 4 multiplicati per 2 en se medesimo a ciò che la somma de quisto consolare attorniamo en libre 2 en quista altra propositio­ ne e’ multiplica 20 per lo modo de la compagina, çioè per 1 e per 2 e per 4 e per I l e ciaschuna multiplicatione parte per 15, che ne viene de la moneta ch’è ad onze 3 libr, 1/9 1 e de quista ch’è ad onzie 4 libre 1/9 2 e de quilla ch’è ad onzie 5 libre 4/9 4 e de quilla ch’è ad onzie 7 libre 4/9 12, E se ne fosse ditto de consolare 7 monete de le quale le 3 sonno menore e le 4 maiure de moneta che vuolemo fare e’ diciamo chusì: io àggio moneta che tiene onzie 1 e de quilla che tiene 2 e de quilla da 3 e de quilla da 5 e de quiUa da 6 e de quilla da 7 e de quilla da 8 e vuogle fare d’essa moneta ad onzie 4 e disidere per lo modo del consolare prociedercie; fa’ d’esse 4 consolatione con la moneta ch’è più da una parte çioè 4 e le 3 consolatione fa’ a tuo senno e procede secondo ditto ène de sopre; ma a çio che ’l modo primo meglo entindiamo, del quale secondo esso operare devemo; sì fa’ chusì, toUe libra 1 de ciascuna moneta menore e agiongne esse ensieme e 28y sironno libre 3 de le quale fa’ moneta una, çioè | parte le onzie de l’argento che sonno en esse per 3 ne viene moneta ad onzie 2, onde serba esse e fa’ de le 4 monete maiure l’altra con giognemento secondo feceste de le menore, osceronno monete ad onzie 1/2 6 le quale en venne de la somma de 5 e de 6 e de 7 e de 8 partita per 4 çioè per lo numero de la multiplicatione de la maiure moneta e donqua diraie: àgio moneta ad onzie 2 e d a l / 2 6 e vuoglo fare moneta a 4 çioè àgio moneta a 4 ed a 13 e vuoglo fare moneta a 8 e traraie 4 de 8 remane 4 e cotanto eie metteraie de la maiure moneta e traie 8 de 13 remane 5 e chotanto eie metteraie de la menore moneta cioè la terça parte d’esse; ma en perciò che 5 non partimo enteramente per 3 si mette libre 5 de ciascuna menore moneta çioè le 3 parte de 5 multiplicate per 4 che dèie mettere eie maiure e sironno 12 del quale la quarta parte si è 3 libre, mette de ciascuna maiure moneta sì come ella quistione mostramo e

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sirà ella somma del ditto consolare libre 27; ma se d’esse libr, a le quante monete consolare vorraie fa’ sì cho’ de sopre è la seconda regola che e’Ua compagnia mostramo. Uno avea monete 240 de le quale la prima era a 1/20 d’una onzia d’argen­ to per libra, la seconda era a 2/20 çioè a 1/10, la terça era a 3/20, la quarta era a 4/20 çioe a 1/5 e chusì de tutte l’altre per ordene che tutta via iera più 1/20 de quiUa moneta di rieto che iera a 240/20 çioè ad onzie 12 d’argento çioè oe tutta essa moneta era argento, de le quale vuole fare moneta ad onzie 1/2 2; adomandote quanto eie metteraie de ciascuna moneta. Tu saie che de sopre dicto è che tutte le menore monete devemo ponere da una parte e le maiure ell’altre ugualemente, en perçio che en quisto con­ solare molte monete poste sonno, sommeraie esse a tuo senno per orde29r ne al menore de qui che la somma || d’esse e ciaschuna moneta che non siano maiure de onzie 1/2 2 fa’ chusì, tolle 80 monete d’esse e quilla di rieto sia 80/20 d’una onzia d’argento e achogle l’argento ch’è en quille 80 monete per ordene çioè a 20 a 20 che de la prima ène 1 e de la seconda 2 e de la terça 3 e de la quarta 4 e chusì per ordene de qui eiusdem modi 80 egl quagle 0/20 sonno trovate e Ila somma de la multiplicatione de 40 eiusdem modi 81 çioè de onç, 2 eiudem modi 81 faciono onzie 162 e chotanto argento ène en quille libre 80, En perçiô parte onzie 162 en monete 80 vien­ ne onç, 1/40 2 d’argento per ciascuna libra de quille 80 monete, le quale onzie 1/40 2 pone da una parte del consolare e veie quanto argento eli’ armanente 160 monete e perciò veie che multipliceraie più de vinteeseme 240 çioè 241 per la mità de 240 çioè per 120 e de la multiplicatione traie onzie 162 trovate che sonno el 80 menore multiplicatione degle vinteseme de 120, çioè de onzie 6, en 241 faciamo onzie 1446 e chotanto onzie d’argento sonno eiusmodi monete 240 poste de le quale onzie traie 162 remane onzie 1284 e chotanto argento ène em libre 160 maiure e perçiô parte 1284 per 160 vienne onzie 1/40 8 e chotanto argento ène ella libra de ciascuna moneta maiure; en perçio pone 1/40 8 da una parte del consolare e 1/2 2 pone tra 1/40 2 e 1/40 8, secondo ella margene mostramo, e pone sopre 1/40 8 la diferentia ch’è da 1/40 2 enfine 1/2 2 çioè 19/40 e sopre 1/40 2 pone la diferentia ch’è da 1/40 8 enfine 1/2 2 çioè 21/40 5 e chusì sironno quarantaeseme 221, Mo’ pone 221 sopre 1/40 2, donqua de la menore moneta eie mette 221 çioè 221/60 e de ciascuna che esse monete siano 80 e de le maiure monete mette 19 çioè 19/160 e de ciascuna de le monete che 29y sonno 160; puoie che tu aie chusì fatto che | de ciascuna mettere ce dèie en remanente retorna e 221/80 e 19/160 en esse medesime parte endopicate çioè 221 faciamo 442, el quagle poste sopre lo ’ndopicato 80 faciono 442/160 donqua de ciascuna menore moneta mette 442 e de ciascuna maiure moneta eie mette 19 e chusì fa’ le semeglante ragione, L ’undecimo capitolo sonno de svariate regole che s’apartengono al conso­ lare de le monete.

GINO ARRIGHI

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De doie peççe d’oro. Uno trovò doie peççe d’oro egl quagle pesavano libra I degle quagle vendeo I peço a ragione de d. 67 e l’altro a ragione de d, 50, sì ch’avé tra l’uno e l’altro peçco d. 56; adomandote quanto fo el peso de ciascuno peçço. Quista è la sua regola che noie devemo fare per lo modo del consolare de le monete e diremo chusì: avemo monete ad onzie 67 e ad onçie 50, e vuoglo d’ essa libra de moneta a 56, fa’ chusì. Façie la diferentia ch’è da 50 enfine en 56 çioè 6 el quale pone sopre 67 e la diferentia ch’è da 56 enfine a 67 çioè 11 el quale pone sopre 50 e, da puoie ch’avemo chusì fatto, sì devemo agiongnere 6 chun 11 e sironno 17 el qual’è partedore; per sapere quanto pesò el peço più charo si multiplica 6 via onzie 12 che fonno 72, çioè 6 via 1 libra, e parte per 17 che ne viene onzie 4/17 4 per lo peço più charo e per sapere el peso più vile si multiplica 11 via 12 che fa 132 e parte per 17 che ne viene onzie 13/17 7 per la quantità del peço più vile. Ma se ne fosse ditto che quigle 2 peçe d’oro pesavano onzie 11 e venderse semeglantemente d. 56 si faraie chusì. Con ciò sia chosa che onzie 30r 11 vaglano d. 56, quanto varronno le onzie 12 ciò libre 1? |[ Si multiplica 12 per 56 sironno 672 egl quagle parte per 11 che ne viene d. 1/11 61 e mo’ diraie: àggio monete ad onzie 67 ed a 50 e vuoglo fare monete ad onzie 1/11 61 e puoie faraie secondo dicto avemo de sopre. Anchora se quigle 2 peçe pesassero onzie 13 multipliceraie semeglante­ mente 12 per 56 e parteraie per 13 che ne viene 9/13 51 e chusì de 3 e de più peçe puoie fare, tuttavia provede el preço de ciascuno peço e retorna via a la quantità de la sua vendegione secondo egle prediate peçe feciemo, chon ciò sia cosa che quigle 2 peçe peseno onzie I l o vero 13 retorniamo esse a la quantità del preço d’una libra e perçiô che de libra dicto fone che valea d. 50 e 67. Famme quista ragione, uno vilano avea 3 peçe d’oro de tre manerye, l ’uno valea la marcha lib. 47, l’altra valea lib. 58, l’altra valea la marcha lib. 75 e non sapemo quanto pesava ciascuno peço per sè l’uno de l’altro, àne trovato uno chanbiatore che dicie che vale quisto capo-pièie lib, 68 la marcha; adomando quanto pesava l’uno pezo e quanto pesava l ’altro. Quista è la diritta regola chomo noie lo podemo fare quanto pesava quillo da 47 lib. la marcha e quillo da 58 lib. la marcha e quillo da 75 lib. la marcha e quanto pesava tut ’ e 3 peçe che noie lo podemo sapere per lo modo de l’alegare de le monete che noie devemo dire quanto da 47 enfine em 68, àne 21 e quanto da 75 enfine in 68 àve 7; lo quale 21 e 7 se puote ischisare l’uno per l’altro çioè per 1/7 cho’ ciascuno ave 7 e lo 1/7 de 21 ène 3 e lo 1/7 de 30y 7 ene 1 ; lo quale 3 devemo dire che sia 3 | marche da 75 lab. la marcha e lo 1/7 de 7 ’ene 1 lo quale 1 devemo dire che sia da 47 lib. la marcha. Anchora devemo dire quanto àne da 58 enfin’a 68 ène 10 marche e quanto da 75 enfine 68 àne 7 e chusì devemo torre anchora 10 marche de quillo da 75 e 3 n’ averamo tolto che vale 13 marche e una marcha da 47 e 7 marche de quillo da 58 lib. e cusì parte che peseno tutte 3 peçe 21 marche e per

quisto chotale modo se può fare ciò che te fosse adomandato en quisto chotale modo de più o de meno o d’altro chosto o d’altro peso. Uno conparò en Chonstantinopogle estaia 90 en tra grano e orso e meglo e fave e lente per d. 1/4 21 a ragione che gle staia 100 del grano se vendea per d. 29 e quillo de l’orso d. 25 e quillo del meglo per d. 22 e quillo dele fave per d. 18 e quiUo de le lente per d. 16; adomandote quanto conparò de ciascuna biada. Quista è la sua regola che noie devemo sapere que vaglono gle staia 100 del misticato biado, chon ciò sia chosa che gle 90 vuaglono d. 1/4 21 sì cho’ avemo dicto onde multiplica estaia 100 per d. 1/4 21 e parte per 90 che ne viene d. 11/18 23 per preço degl 100 staia. Bene retorniamo quista quistione al modo del consolare e diciamo ch’avemo moneta ad onzie 29 ed a onzie 25 ed a onçie 22 ed a onzie 18 e ad onzie 16 e d’esse volemo fare moneta ad onzie 11/18 23 e consolare d’esse libre 90; en perçiô scrìve la quistione en quisto modo e agiogne ensieme el preço de la chara biada çioè d, 29 e per 25 e sironno 54 e, perché sonno 2 biade ensieme mistichate, si parte 54 per 2 che ne viene 27 delgl quagle 27 traie d. 11/18 23 remane d. 7/18 3 el quale numero ène per lo preço de le 3 vile biade ed en perçiô 3lr parte 7/18 3 per quiste 3 || biade che ne viene d. 7/54 1 egl quagle pone sopre 22 e sopre 18 e sopre 16 secondo ella descriptione mostramo ed oramaie devemo agiognere ensieme el prerço de l’altre tre biade più vile çioè 2 2 e l 8 e l 6 e sironno d. 56 egl quagle parte per 3, chè sonno 3 biade misticate ensieme, che ne viene d. 2/5 18 egl quale enfine en 11/18 23 vengono meno 17/18 4 egl quagle sonno per lo preço de biado charo en perçiô parte 17/18 4 per 2 che ne viene 17/36 2 egl quagle pone sopre 29 e sopre 25 egl quagle chusì escripte retornava quista quistione a quilla de la conpagnia çioè che primo mise d. 17/36 2, e’ secondo altretanto e ’l terço mise 7/54 1 e ’l quarto e ’l quinto altretanto ed àgione guadagnato staia 90. Mo’ ene u’ porto che noie faciamo en que numere se truovano gle rotte che se truovano enn 108; ma piglia quisto altro modo çioè che noie devemo multi­ plicare la biada più chara per la sua verga çioè 17/36 2 che fa 89 el quale 89 deie multiplicare per tante parte quante sonno quille del biado più vile, donqua el devemo multiplicare per 3 perçiô che sonno 3 parte e dire 3 via 89 che fa 267 el quale pone sopre 29 e 25. Semeglantemente multipliceraie 7/54 1 per la sua verga e sironno 61 el quale 61 multiplica per tante perte quante sonno quiUe del biado più charo. Donqua dovemo multiplicare per 2 e dire 2 via 61 che fa 122 el quale pone sopre 22 e sopre 18 e sopre 16. Per sapere quanto n’àve de ciascuna biada si agiogne ensieme 267 e 267 e 122 e 122 e 122 che fonno 900 el quale è partedore e per sapere quanto àne de quilla che vale lo centonaio d. 29 si multiplica 90 via el suuo numero çioè 267 che fa 24030 e partire per 900 che ne viene estaia | 7/12 26 e de quillo che vale lo centonaio d. 25 sì ne viene semeglantemente estaia 7/10 26 e de ciascuno degl’altre tre più vile ne viene estaia 1/5 12 de staia e cusì fa’ le semeglante ragione. Se la volemo provare, sì devemo dire: se ’l centonaio del grano vale d. 29, que ne varronno gle staia 7/10 26? Fa’ chusì, multiplica 7/10 29 via 29

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che fa 3/10 774 egl quagle parte per 100 che ne viene d. 743/1000 7. Or devemo dire: se ’l centonaio de Torso valt d. 25, que ne vanno gle staia 7/10 26? Si multiplica 7/10 26 via 26 che fa 5/10 667 e parte per 100 che ne viene 665/1000 6. Or devemo dire: se ’l centonaio del meglo vale 22, que ne varrà gle staia 1/5 12? Si multiplica 1/5 12 via 22 che fa 4/10 668 e parte per 100 che ne viene d. 684/1000 2, Or devemo dire: se ’l centonaio de le fave vale d. 18, que ne varrà gle staia 1/5 12? Si multiplica 1/5 12 via 18 che fa 6/10 219 e parte per 100 che ne viene d. 196/1000 2. Or devemo dire: se ’l centonaio de le lente vale d. 16, que ne varrà gle staia 1/5 12? Si multiplica 1/5 12 per 16 che fa 2/10 195 e parte per 100 che ne viene d. 992/1000 1 e per sapere se tu àie biene fatto si cogle tutte quiste parte en una e faronno d. 1/4 21 chomo vuole essere. De chanpana. Se ve ne fosse dicto: uno vuole fare una chanpana de 5 metagle degl qua­ gle el el centonaio primo valea lib. 16, el secondo valea lib. 18, el terço valea lib. 20, del quarto valea lib. 27, del quinto valea lib. 31 ed esse fene una canpana che pesava lib. 775 che chostò lib. 3/4 162 çioè lib. 162 s. 15; adomandote quanto eie mise de ciascuno metallo. Quista ène la sua regola 32r che noie la podemo fare per la sopra || dieta ragione de la biada e a çiô che chiaramente l’antediamo, sì vidiamo que vale lo centonaio del metallo misticato, co’ çiô sia chosa che le lib. 775 vaglano lib. 3/4 162. Si fa chusì, multiplica 3/4 162 per 100 e sironno lib. 16275, el quale parte per 775 che ne viene lib, 21. Mo’ devemo retoronare quista quistione al modo del consolare de le monete e dire ch’avemo monete ad onzie 31 ed a 27 ed a 20 ed a 18 ed a 16 e voglo fare d’esse libre 775 de moneta a libre 21. Quista è la sua regola, che noie devemo agiogne ensieme el preço del più vile metallo, çioè 16 e 18 e 20 che sonno 54, e perché sonno 3 monete misticate si parte per 3 che ne viene 18 degl quagle enfine eiusdem modi 21 vegno meno 3 egl quagle 3 ène per lo preço del metallo più charo ed en perciò parte 3 per 2 che ne viene 1/2 1 el quale pone sopre el metallo più charo, çioè sopre 27 e 31, ed oramaie devemo agiognere ensieme 27 e 31 e sirormo 58, perchè sonno 2 monete misticate sì ’l devemo partire per 2 che ne viene 29 del quale traie 21 remane 8 el quale numero è per lo preço del metallo più vile. Donqua parte 8 per gle 3 più vile che ne viene 2/3 2, egl quagle pone sopre 20 e sopre 18 e sopre 16 secondo ella descriptione mostrarne. Egl quagle chusì scripte retorna quista quistione a quilla de la conpagnia çioè che ’l primo mise 2/3 2, el secondo e ’l terço semeglantemente, el quarto mise 1/2 1, el quinto altretanto ed àgiono guadagnato lib. 775. Mo’ en porto che noie moltipliciamo 2/3 2 per la sua verga che fa 8 egl quagle 8 dèie multiplicare per tante 32y parte quante sono quiUe del metallo più charo, donqua el devemo muljtiplicare per 2 che fa 16, pone sopre 16 e sopre 18 e sopre 20 e seme­ glantemente multiplica 1/2 per la sua verga e sonno 3, egl quagle ultiplica per tante parte quante sono quille del biado più vile, donqua or dèie multiplicare per 3 e dire: 3 via 3 che fa 9. Egl quagle pone sopre 27 e

sopre 31 e per sapere quanto ànne de ciascuno metallo si agiogne ensieme 16 e 1 6 e 1 6 e 9 e 9 che fa 66 el quale è partedore e per sapere quanto vale lo centonaio lib. 16 sì devemo multiplicare 16 per 775 che fa libre 12400, el quale parte per 66 che ne viene libr. 187 e onzie 9/11 10 d’onzia per quillo metallo più vile çioè de 20 e de 18 e de 16 e per sapere quanto avremo del più charo sì devemo multiplicare 9 via 775 che fa 6975 e parte per 66 che ne viene libre 105 e onzie 7 / 1 1 8 d’onzia per quillo che vale lib. 31 e 27 e se la vuogle provare si mette ensieme tutte quiste 5 parte, çioè libre 187 e onzie 6/11 10 chum tutte l’altre parte e faronno libr. 775 chomo vole essere.

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El duodecimo capitolo è de regole de merto o vero d’usura. Se eie fosse dieta alchuna ragione de merto, çioè la lib. è prestata a chotante d. el mese e noie volessemo sapere en quante dì guadagnarà la libr, uno denaio sì devemo partire trenta dì per tante parte quante d. guadagna la lib. el mese. Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e voglo dire chusì: la lib. è prestata el mese a denare 4, en quante dì guadagna la lib. uno denaio? Dèie fare chusì, partire 30 dì per 4 che ne viene dì 1/2 7, en dì 1/2 7 guadagna la lib. 1 denaio. 33r Se eie fosse dieta alchuna ragione de merto, çioè la lib. || è prestata a chotante denare el mese e noie volessemo sapere le quante lib. guadagnano uno denaio el dì, sì devemo partire 30 lib. per tante parte quante denare guadagna la lib. el mese. Vuoglote dare l’asenpio a la dieta regola, e voglo dire chusì: la lib. è prestata el mese a denare 7, le quante lib, guadagna el dì uno denaio? Dèie fare chusì, partire lib. 30 per 7 che ne viene lib. 4 s, 5 d. 4/7 8 de denaio ed è fatta. Se ti e’ fosse dieta alchuna ragione de merto, çioè el centonaio guadagna l’anno chotante lib. e noie volessero sapere le quante lib. guadagnano el dì uno denaio, sì devemo partire lib. 150 per tante parte quante lib. guadagna l’anno el centonaio. Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e voglo dire chusì; el centonaio guadagna Tanno lib. 12, le quante lib. guadagnano el dì uno denaio? Dèie fare chusì, partire lib. 150 per 12 che ne viene lib. 12 s. 10 ed è fatta. Se eie fosse ditta alcuna ragione de merto, cioè el centonaio guadagna Tanno chotante lib. e noie volessemo sapere en quante dì guadagna la lib. 1 denaio, sì devemo partire 150 per tante parte quante lib. guadagna Tanno el centonaio. Vuoglote dare Tasenpio a la dieta regola e vuoglo dire chusì: el centonaio guadagna Tanno lib. 9, en quante dì guadagna la lib. 1 denaio? Dèie fare chusì, partire 150 dì per 9 che ne viene dì 2/3 16 de dì ed è fatta. Se eie fosse dieta alchuna ragione de merto, çioè le chotante lib. eie guadagnano chotanto en chotanto tenpo e noie volessemo sapere le chotante 33r lib. en quanto tenpo eie guadagneranno altretanto [ o vero en chotante mese le quante lib. eie guadagneranno altretanto, sì devemo multiplicare la somma de le lib. per la quantità del mesi e partire en tante quante sonno le

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lib., o vero en mese, che noie vuoglessamo sapere, Vuoglote dare l’asepio a la dieta regola e voglo dire chusì: le 50 lib. ci guadagnano el mese 4 lib. 3, le 75 lib. en quanto tenpo guadagneranno altretanto? Dèie fare chusì, multipli­ care 50 via 4 mese fanno 266 mese, a partire en 75 che ne viene mese 2 e dì 20 ed en chotanto tempo guadagneranno le 75 lib. en quatro mese ed è fatta. Se eie fosse ditta alchuna ragione de merto, cioè chotante lib. guadagna­ no en chotanto tenpo chotante lib. e noie volessemo sapere le quante lib. guadagnano altretanto en chotanto tenpo, sì debiamo multiplicare la somma del mese per la quantità de lib. e partire en tante parte quante sonno mese o le lib. che noie vuoglamo sapere. Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e vuoglo dire chusì: le 25 lib. guadagnano, e’ mese 6, lib. due; le quante lib. guadagnano in octo mese altretanto? Dèie fare chusì, multiplicare 6 via 25 lib. fanno 150 lib., a partire en octo che ne viene lib. 18 s. 15 le chotante lib. guadagnano en otto mese altretanto quanto le 25 lib. en mese 6 ed è fatta. Se eie fosse ditta alchuna ragione de merto, çioè la lib. è prestata a chotante denare el mese e noie volessemo sapere le chotante lib. en quanto tenpo sironno doppie a no’ fare chapo d’anno; sì devemo partire 20 anni per 34r tante parte quante denare gua||dagna la lib. el mese. Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e vuoglo dire chusì; la lib. è prestata el mese a tre d., le 90 lib. en quanto tenpo sironno doppie? Dèie fare chusì, partire 20 anni per 1/3 che ne viene anni 6 e mese 8, en chotanto tenpo siano doppie le 90 lib. e quantunque fossero la quantitade ed alotto è doppio el d. che la lib. Se eie fosse ditta alcuna ragione de merto, çioè el centonaio guadagnava l’anno chotante lib. e noie volessemo sapere le chotante lib. en quanto tenpo sironno dopie; sì debiamo partire 100 anni per tante parte quante lib. guadagna l’anno el centonaio. Vuoglote dare l’asenpio a la dieta regola e voglo dire chusì; el centonaio guadagna l’anno lib. 8, le 45 lib, en quanto tenpo sironno dopie? Dèie fare chusì, partire 100 anni per 8 che ne viene 12 anni e 6 mese, en chotanto tenpo siranno doppie le 45 lib. e ed alocta è doppio el d. che la lib. Se de fosse ditta alcuna ragione de merto, çioè le chotante lib. guadagnono el dì 1 d. e noie volessemo sapere che ragione è prestata la lib. el mese, si devemo partire 30 denare per tante parte le quante lib. guadagna­ no uno denaio. Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e voglo dire chusì: le 12 lib. guadagnano el dì uno denaio, a que ragione è prestata la lib. el mese? Dèie fare chusì, partire 30 d. per 12 che ne viene d. 1/2 2 ed è fatta. Se eie fosse dieta alcuna ragione de merto, çioè le cotante lib. gua­ dagnano el dì 1 denaio e noie volessemo sapere quanto guadagna l’anno el 34y 100, I sì devemo partire 15 lib. per tante parte quante lib. guadagnano el dì uno denaio Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e voglo dire chusì: le 15 lib. guadagnano el dì uno denaio, que guadagnerà l’anno el centonaio? Dèie fare chusì, partire 150 lib. per 15 che ne viene lib. 10 e le 10 lib. guadagna l’anno el centonaio ed è fatta.

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Se de fosse ditta alcuna ragione de merto, çioè el centonaio guadagna l’anno chotante lib, e noie volessemo sapere che guadagna el centonaio el dine, sì devemo pigiare 2/3 de tante denare quante lib. guadagna l’anno el centonaio. Vuoglote dare l’asenpio a la dita regola e voglo dire chusì: el centonaio guadagna l’anno lib. 12, que guadagnerà el centonaio el dì? Dèie fare chusì, pigiare 2/3 de 12 ch’è 8 d, e gl’ 8 denare guadagnerà el centonaio el dine. Se eie fosse ditta alcuna ragione de merto, cioè la lib. è prestata a chotante d. el mese e noie volessemo sapere que eie guadagnerane el centonaio el dì, sì devemo multiplicare per 1/3 3 via tante d. quante d. guadagnerà la lib. el mese. Vuoglote dare l’asenpio a la ditta regola e voglo dire chusì: la lib. è prestata a denare 3 el mese, que guadagnerà el centonaio el dì? Dèie fare chusì, multiplicare 1/3 3 via 3 denare, fanno 10 denare ed è fatta. Se eie fosse ditta alchuna ragione de merto, çioè el centonaio guadagna chotante d. e noie volessemo sapere que guadagna l ’anno el centonaio, sì devemo multiplicare 1/2 1 via tante lib. quante d. guadagna el centonaio il 35r dìe. Vuoglo dare l’asenpio || a la dita regola e voglo dire chusì: el centonaio guadagna el dì 10 denare, que guadagnerà l’anno el centonaio? Dèie fare chusì, uno e mezzo via 10 denare fanno 15 lib. e le 15 lib. guadagna l’anno el centonaio ed è fatta. Se eie fosse ditta alchuna ragione de merto, çioè el centonaio guadagna el dì chotante d. e noie volessemo sapere a que ragione è prestata la lib, el mese, sì deviamo partire per 1/3 3 tante denare quante guadagnerà el centonaio el dì, Vuoglovo dare l’asenpio a la dieta regola e voglo dire chusì: el centonaio guadagna el dì 10 d,, a que ragione è prestata la lib, el mese? Dèie fare chusì e partire 10 d. per 1 / 3 3 , che ne viene denare 3 e tre denare guadagnerà la livera el mese e chusì fa’ tutte le semeglante. Se de fosse ditta alchuna ragione de merto, çioè el centonaio guadagna chotante lib. l’anno e noie volessemo sapere que guadagna la lib. el mese, sì devemo partire per 5 tante d. quante lib. guadagna l’anno el centonaio. Vuoglovo dare l’asenpia a la ditta regola e voglo dire chusì; el centonaio guadagna l’anno lib. 12, a que ragione è prestata la lib. el mese? Dèie fare chusì, partire dodede d. per 5, che ne viene denare 2/5 2 ed è fatta. Se eie fosse ditta alchuna ragione de merto, çioè la lib, è prestata chotante d. el mese e noie la volessemo sapere que quadagnerane l’anno el centonaio, sì devemo multiplieare 5 via tante lib. quante denare guadagna la lib, el mese, Vuoglo dare l’asenpio a la ditta regola e vuoglo dire chusì: la 35y lib. è prestata a d. 3 ) el mese, que guadagnerà l’anno el centonaio? Dèie fare chusì, multiplieare 5 via 3 lib. 15, ed è fatta. La livera è prestata el mese a denare 2 ,le quante lib. guadagnerormo en 8 dine 12 d.? Dèie fare chusì, le 15 lib. guadagnano el dì uno denaio, en 8 dine guadagnano denare 8 e tu vuogle che guadagneno 12 denare, multiplica

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12 via 13 lib. fanno 180 lib. e partire per 8 che ne viene lib. 22 s. 10 guadagnano, en 8 dì, 12 a quilla ragione ed è fatta. Le cinquanta lib. guadagnano en 6 mese lib. 2, le 45 le lib. en quanto tenpo guadagneranno altretanto s. 50 a quilla ragione? Dèie fare chusì, sapere en quanto tenpo guadagneranno altretanto le 45 lib,, çioè due libr. Multipliceria 50 via 6 mese e parte per 45, che ne viene mese 6 dine 20 ed àie le 45 lib. guadagnano em 6 mese e 20 dì s. 40 e tu vuogle che sia tanto più tenpo che 45 lib. guadagneno s. 50; multiplica 50 via 6 mese e di’; 20 fanno 333 mese et 10 dì e parte per 45 che ne viene mese 7 e dì 2/9 ed àie che le 45 lib. guadagneno, en mese 7 e dì 2/9 12 di s. 50; en quisto modo si fanno tutte l’altre semeglante. Se ne fosse ditta alchuna ragione, çioè uno dèie dare 13 lib. ad uno altro per piscione d ’uno fondeco e vuole omne dì tanto quanto gle ne tocha, adomandote quanto gle dèie dare. Dèie fare chusì, adopiare tante lib. quante gle dà de piscione, donqua dèie tu fare 13 e 13 fanno 26 e pigliare 1/3 che ne viene denare 2/3 8 ed è fatta. Se eie fosse dieta alchuna ragione, çioè che uno dèie dare a uno altro 36r ongne dine denare 7, adomando || te que viene l’anno. Fa’ chusì, piglia la mità de 7 ch’è 1/2 3, egl quagle giogne sopra 7 e farà lib. 10 s. 10 e chotanto dèie dare per anno chuluie che deveia dare per dì denare 7 ed è fatta la ragione. Se eie fosse ditta alchuna ragione de merto, çioè uno guadagna, per lib., d. 3/4 2 ed à pagare s. 20 d. 7 e noie volessemo sapere per quante lib. à pagato, si devemo fare, de s. 20 e d. 7, tutte denare e partire per doie quarte. Vuoglovo dare l’asenpio a la ditta regola e voglo dire chusì; 20 s. e denare 7 sonno 247 d. a partire per 3/4 2, or fa’ chusì ariecha a sano amedue le parte e dì: 4 via 3/4 2 fanno 11 e 4 via 247 che fanno 988 denare, a partire per 11 che ne viene lib. 89 s. 16 d. 4/11 4 de denaio, per chetante lib. à pagate s. 20 denare 7 a ragione de denare doie e tre quatre ed è fatta. Se de fosse ditto: io guadagno l’anno lib. 3 e noie vuolessemo sapere quanto guadangno l’anno cho lo s., fa’ chusì pone ad onne s. 1/30 ed è fatta, Famme quista ragione, poniamo che 100 lib, guadagneno l’anno lib, 10 s. 13 d. 5, le quante lib, guadagneronno el di 1 denaio essendo l’anno 360 dì a di 30 el mese? Quista è la diritta regola chomo noie lo podemo sapere a dericto ed aponto, che noie devemo multiplicare gle dì de l’anno cogle lib, 100, donqua devemo noie multiplicare 360 via 100 che montano 36000, le quale 36000 degonse partire per tante d, piçiogle quante guadagnano l ’anno el centonaio che sonno 2561 d, che ne viene, de 36000 a partire en 2561, 36y lib, 14 d, s, 1 d, 1747/2561 1 | de denare e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione che se podessero dire de più e de meno e de più di l’anno e de meno, Famme quista ragione ,uno merchatante prestò d, ad un altro merchatante, lib, 100 a modo de cholegança d’usura a ragione de 10 lib, per 100

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l ’anno; adevenne ch’egle letenne 10 angne, adomando quanto dèie avere fra chapetale e prode e devendo chusi guadagnare lo prode chomo lo chapetale. Quista è la sua regola deritta chomo se degono fare quiste ragione e tutte le semeglante che se deciessero en chotale modo e de più e de meno, che noie devemo ponete tante cifre denançe la figura che relieva L quante agne noie volessemo dire che fossero state gle d. çioè 10 cifre devemo fare, denançe da 1, en quisto sì chomo stane qui denançe 10000000000, sopra la quale somma se dèie agiognere la diecima parte dice Bada de quanto montano quiste 11 figure ad anno ad anno, si che tutte quiste cifre verranno piene e sironno chusì fatte 25937424610 le quale 11 figure de cifre se degono partire en cento parte, che ne viene 9 figure chosì fatte 1000000000, che se deggono partire de le 11 piene 20 e quÜlo 20 che ne viene de quiste 11 figure piene a partire em 9 figure con cifre ensieme collo chapetale e lo prode de lib. 100 en 10 ogne a ragione de lib. 10 lo centonaio l’anno de prode à guadagnare sì lo chapetale collo guadagno e cholo chapetale che ne 37f' viene 11 figure chusì fatte 25937424610, || a partire en 9 figure chusi fatte 1000000000 che ne viene lib. 259 s. 7 d, 81906640/1000000000 5 de denaio e per quisto chotale modo se degono se degono fare tutte le semeglante ragio­ ne de quante noie volessemo dire, che tutta via devemo ponere tante cifre chusì facte, o, denançe da lo chapetale e puoie devemo partire gle cifre en lo chapetale en fare partire quanto fosse lo chapetale e quillo che ne viene si dèie essere partedore de tutto quillo che fossero montate de tutte le multiplicatione del chapetale e degle cifre de l’anno. E se noie volessemo sapere quanto montasse lib, 137 en agne 10 a lib, 10 lo centonaio d, prode l’anno a fare chapo d’anno, si devemo scrivere 10 cifre enanze 137 lib, e quillo che ne vertane cogle cifre si devemo partire en 137 che ne viene quiste figure 100000000000 lo quale si deverà essere partito delle 13 figure piùe e quillo che viene si è lo chapetale, lo guadangno che monta le 137 lib. en 10 agne a fare chapo d’anno ed è fatta. Famme quista ragione, una avea lib, 100 e pagò 12 fiade lo diecemo de quillo che e’ gle avança, adomandote quanto gle remase quando àve facte tutte quiste chose. Tu dèie dire; quisto sia lo partedore e d’onne denaio si deve fare chotante parte 1000000000000 gle quagle se degono multiplicare cum 24000 che montano chotante 2400000000000000, de la quale somma se dèie abattere lo diecemo 12 fiade e quillo che remarrane se dèie partire e’ nel 13 figure de sopre e quillo che ne vertane sironno d, e lo rotto ch’è en tutta quista ragi[one gle quagle sonno lib, 28 s, 3 d. 10 è lo rotto che te varrà, la quale è molto sottilissima ragione e torna ’lla da prima e per quista tegola se possono fate assaie de l’altre suttiglançe. De sutile regole de prestiate lib, quante tu vuogle ad usura sopte alchuna chosa. Uno prestò lib, 100 ad usura a ragione de 4 d, lib. el mese sopte una chasa de la quale tolea onne anno per nome de piscione lib. 30 en chapo de ciaschuno anno si s’en devea descomputate esse lib. 30 de chapetale e ’l

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guadagno de le diete lib. 100, adomandote quante agne e mese ed ore dèie tenere la chasa. D i’ chusì, con çiô sia chosa che la livera guadagne d. 4 el mese, donqua la lib. guadagna s. 4 l’anno ed en perçiô che s. 4 sonno 1/5 de lib., a quista ragione sì faremo, de s. 5, s. 6 ed è in perçiô ch’el chapetale e ’l guadagno d’uno anno ne devemo esconpetare per nome de piscione, donqua quista quistione s’aisomegla a l’altra degle viagie, çioè che uno ànne lib. 100 cholle quale de le lib. 5 faciea 6 ed en ciaschuno viagio espendea lib. 30 degle quagle t’adomando quante viagie ne fene, fa chusì avenga Dio che de s. 5 facia s. 6 si tolle el 1/5 de 100 ch’è 20 e agiogne sopre 100 e sironno 120 e chotanto ànne tra chapetale e guadangno elio primo anno degle quagle traie la piscione del primo anno çioè lib. 30 e remane lib. 90 dagle quagle enfine em. lib. 100 vegnone meno lib. 10 e quisto è ’l menovamento del primo anno. 38r Anchora togle el 1/5 de lib. 90 || che remasero del primo anno, che sonno lib. 18 le quale agiogne chon lib. 90 e sironno lib. 108 degle quagle traie la piscione del secondo anno e remarrà lib. 78, egl quagle enfine em lib. 90 vengono meno lib. 12 per lo menovamento del secondo anno. Anchora tolle el 1/5 de lib. 78, che remasero del secondo anno, ch’è lib. 15 e s. 12 egl quagle agiogne chom libre 78 che sonno lib. 93 e s. 12 degle quagle traie la piscione del terço anno çioè lib. 30 e remarrà lib. 63 e s. 12 per lo menovamento del terço anno. Anchora pigia el 1/5 de lib. 63 e s. 12 ch’è lib. 12 e s. 14 e d. 4/5 egl quagle agiogne sopre lib. 63 e s. 17 e sironno lib. 7 6 e s . 6 e d . 4 / 5 4 degle quagle traie la piscione del quarto anno e remane lib. 46 e s. 6 e d. 4/5 4. Anchora devemo pigiare el 1/5 de lib. 46 e s. 6 e d. 4/5 4 ch’è lib. 9 e s. 5 e d. 9/25 2 egl quagle agiogne sopre lib. 46 e s. 6 e d . 4/5 4 che fa lib. 55 e s. 11 e d. 8 degle quagle traie la piscione del quinto anno resta lib. 25 e s. 11 e d. 8. Anchora pigia el 1/5 de lib. 25 e s. 11 e d. 8 ch’è lib. 5 e s, 2 e d. 4 egl quagle giogne sopre lib. 25 e s. 11 e d. 8 e sironno lib. 30 e s. 14 degle quagle traie la piscione del sexto anno restançie s. 14. Mo’ ne conviene sapere quanto la devemo tenere per s. 14; fa’ chusì, saçie que viene el mese che viene s. 50, mo’ diraie chusì; per s. 50 tenemo noie la chasa uno mese çioè dì 30, quanto la terremo per s. 14? Si multiplica 14 via 30 dì che fanno 420 dine e parte per 50 che ne viene dì 8 e ore 4/5 4 d’ora e per quisto modo fa’ le semeglante ragione; ma sacie a 38f que ragione è prestata | la lib. del mese e, quanto ella sirà prestata, tante parte pigia de 20, çioè se fosse prestata a d. 3 s. piglia gle 3/30 e degle d., che fosse per 4 pigia el 1/5 e per 5 pigia el 1/4 e chusì de l’altre. Ma se ne fosse ditto che fra quisto tenpo rechoglesse la chasa e diène lib. 20, tu saie che la usura del primo anno ène lib. 20 egl quagle agiogne cum 100 e sironno 120, degle quagle traie la piscione remane lib. 90 coUa quale agiogne la usura d’esse e sironno 108 degle quagle traie la piscione del secondo anno remane lib. 78, collo quale agiogne la usura del terço anno e sironno lib. 3/5 93 degle quagle traie la piscione d’esso terço anno, resta lib. 3 /5 63, choUo quale agiogne la usura del quarto anno e sironno lib. 76 e s. 6 d. 4/5 4 degle quagle traie la piscione d’esso quarto anno, remane lib. 46 e

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s. 6 e d. 4/5 4, collo quale agiogne la usura del quinto anno e sironno lib. 55 e s. 11 e d. 8 del quale traie la piscione d’esso quinto anno remane lib. 25 s. 11 e d. 8, de le quale lib, 25 e s. 11 e d. 8 remane lib. 20 che t’à date el signore de la chasa che no’ la può tenere uno anno, remane lib. 5 e s. 11 e d. 8 e per sapere quanto eie devemo estare si pigia anchora el 1/5 de lib. 5 e s. 11 e d. 8 ch’è lib. 1 e s. 2 e d. 4, egl quagle giogne cum lib. 5 e s. 11 e d. 8 e sironno lib. 6 e s. 14, degle quagle fa’ s. che soimo s. 134. Or di’ chusì: per s. 50 ste staiemo dì 30 quanto eie staremo per s. 134? Si multiplica 134 per 30 che fa dì 4020, egl quagle parte per 50 che ne viene dì 39r 80 e ore 4/5 4 d’ora çioè mese 2 || e dì 20 e ore 4/5 4 d’ora e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ne fosse ditto uno prestò sopre essa chasa lib. 6 e d’essa medessma ragione adomandote quanto essa chasa tenere la dèie. Fa’ chusì agiogne lib. 6 colla piscione d’uno anno, çioè com lib. 30 e sironno lib. 36, egl quagle multiplica per 5 e sironno 180, egl quagle parte per 6 vienne lib. 30 e chotanto enportò che egle àgia açiô che la chasa possa tenere uno anno e da ende enante remane le preposte lib. 6 le quale traie de 30, resta 24 eh’ è ’l menovamento d’esso anno el quale multiplica per 6 de la prepositione de sopre trovata çioè che multiplica 6 via 24 che fa 144 e parte per 5 che ne viene 4/5 28, el quale ène per lo menovamento de l’altro çioè quiUo degle quagle, per esse Hb. 6, tenere devea la chasa ed en perçiô multiplica lib. 6 per dì 360, çioè per uno anno, che fa 1960, egl quagle parte per 4/5 28 che ne vengono dì 75 çioè mese 1/2 2 e chotanto tenne essa chasa per esse lib. 6 e chusì puoie de multe più semeglante operare. Uno prestò denaro ad usura a ragione de d, 4 per lib. el mese né non so quante d, egl se prestò, el quagle egl devea dare per piscione d’una chasa lib. 30 e tenne quista chasa per quigle d. che egle gle prestò agne 5 e dì 70 çioè angne 5 e mese 1/3 2; adomandote la quantità che egle gle prestò da prima. Quista è la sua regola che ne devemo enchomençare dagl dì 70 e sapere per quante d. dine 70 la cha(sa) se può tenere. Fa’ chusì, cum çiô sia 39y chosa che la usura de uno anno sia el 1/5 de tutto el [ chapetale ’nporte de multiplicare egl dì de l’anno per 5 e sironno 1800 sopre egl quagle agiogne egl ditte dine 70 e sironno 1870, donqua em quigle dine 70 de 1800 fé 1870, çioè che de 180 féne 187, e perçiô poine 180 sopre 187 chusì 180/187 e per sapere quanto sia la piscione de quigle 70 dì si multiplica 30 per 70 e parte per 360 che ne viene, per piscione de quigle 70 dì, lib. 5 e s. 16 e d. 8 çioè lib. 5/6 de lib., egl quagle multiplica per 180 che fa lib, 1050, gle quagle parte per 187 che ne viene lib, 5 s. 12 e d. 111/187 3 çioè lib. 115/187 5, onde quista ragione puoie arsemeglare a quilla degl viagie e diraie chusì: per 5 agne fé 5 viagia, degl quagle 5 facea 6 expendea en ciascuno viagio lib, 30, çioè per la piscione, ensieme degl viagia 5 çioè ch’en chapo degl 5 agne egl remanea lib, 115/187 5 cholgle quagle tenea la chasa dì 70 sì chomo de sopre dicemo e mo’ e’ scriveraie 5/6 fiade per ordene chusì 5/6 5/6 5/6 5/6 5/6 e multiplicheraie 6 per 6 e per tutte egl numere

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che sonno de sotta da le verge e sironno 7776 degl quagle toUe 5/6 che sonno 6480, degl quale tolle 5/6 che sonno 5400, degl quale tolle 5/6 che sonno 4500, degl quale tolle 5/6 che sonno 3750, degl quale tolle 5/6 che sonno 3125; oramaie agiogne 6480 e 5400 e cum 4500 e cum 3750 e cum 3125 e sirono 23225, egl quagle multiplica per lib. 30, çioè per la piscione, e sironno 697650, anchora multiplica 3125 per 115/187 5 che sonno 148/187 15625, egl quagle agiogne com 697650 che fa 1715196 egl quagle parte per 40r 7776 || che ne viene lib. 51616/661117 91 çioè lib. 91 s. 19 e dr. 1616/31117 5. Altre la fa per quista altra ragione traversa, çioè ch’agiogne la piscione del quinto anno çioè lib. 30 ch’è lib. 115/187 5 e sironno lib. 115/187 35 le quali multiplica per 5 e parte per 6 en perçiô chè de 5 façia 6 en ciaschuno anno vienne 611/1117 29 e quisto è quillo ch’egl remase, chon çiô sia chosa che la chasa tenesse 4 agne agiogne de sopre la piscione del 1/4 anno e sironno 611/1117 59, el quale multiplica per 5 e parte per 6 che ne viene 512/1117 49 e chotanto gle remase puoie che la chasa tenne 3 agne ed en perçiô ci agiogne la piscione del terço anno çioè lib. 30 e sironno lib. 512/1117 79, el quagle multiplica per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 67/1117 66 e chotante egl remase a luie puoie che la chasa tenne agne 2, sopre egl quagle agigne la piscione del secondo anno e sironno lib. 67/1117 96 egl quagle multiplica per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 36/1117 80 agiogne la piscione del primo anno e sironno lib. 136/61117 110, egl quale agiogne la piscione del primo anno e sironno lib. 136/61117 110, egl quale multiplica per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 51616/661117 91 çioè lib. 91 e s. 19 e d. 1616/31117 5 e chotanto prestò egle sopre la chasa e per quista altra regola la trovamo. Ma sene fosse fosse dicto ch’el chapetale si vuole sia lib. 56616/661117 91 ad essa medessma usura e tenesse la chasa agne 5 e dì 70, adomandote la piscione de ciaschuno anno. Fa’ chusì, pone che la piscione sia de laltro 4Qy numero e diciamo che sia 36 e può ne | daraie per ciascuno anno per piscione lib. 36 quanto gl’enportò d’avere açiô che la chasa tenere possa angne 5 e dì 70; di chusì, con çio sia chosa che ne sia ’nporto d’avere lib. 136/1617 110 per que firà lib. 56616/661117 91 a çiô che la piscione de l’anno fosse lib. 36 çioè che secondamente 136/61117 110 sonno lib. 56616/661117 91 chusì sironno 36 a la domandata piscione, unde podemo dire, secondo el modo de la regola degl’arbore, per lib. 36 per la parte de la piscione enportò che egle agia lib. 136/61117 110, que portone a çiô che tanto ne sia ’nporto lib. 56616/6117 91? Si multiplica 36 per 56616/661117 91 e parte per 136/61117 110 che ne viene per la domandata piscione lib. 30 secondo de sopre ditto ène. E se ne fosse ditto che la piscione sia lib. 30 e tenne essa chasa agne 5 e dì 70 e remasergle, de quile che egle prestò sopre la chasa, Hb. 20; adomandote la quantità degle d. ch’egle prestò. En primamente agiogneraie lib. 20 choUa piscione che se contiene en quigle dì 70 çioè chom lib. 5/6 e si­ ronno lib. 5/6 25 e puoie quanto sagle la usura em quigle dì 70 ell’anno en

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perçiô sagle de 5 em 6, donque 5 lib. guadagnano per anno chon ciò sia chosa che dì 70 si ano 7/36 d’uno anno, donqua, en quigle dì 70, lib. 5 salgono em lib.. 7/36 5 çioè ch’è de 180 em 187 secondo de sopre amastramo, en perçiô escrive 180/187 e multiplica 5/6 25 per 180 e parte per 187 che ne viene 814/1117 24, chogle quagle agiogne la piscione del quinto anno çioè lib. 30 e sironno lib. 814/1117 54, egl quagle multiplica per 5 e parte per 6 che ne A\r viene lib. 45, chogle quagle agiogne || del quarto anno cioè lib. 30 e sironno lib. 135/187 75, egl quagle multiplica per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 19/187 63, com gle quagle agiogne le piscione del terço anno e sironno lib. 119/187 93, egl quagle multiplica per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 1109/3187 77, egl quagle agiogne com la piscione del secondo anno çioè cum 30 e multiplica la somma per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 21127/36187 89 sopre egl quagle agiogne la piscione del primo anno çioè lib. 30 e multiplica la somma per 5 e parte per 6 che ne viene lib. 120112/3661117 99 çioè lib. 99 e denare 3198690/3661117 7 e chotanto prestò sopre la dieta chasa. Altre la trova en altro modo çioè le trovate lib. 814/187 24 retorna quista quistione a la regola degle viagia çioè che de 5 facea 6 en ciaschuno anno e spendea lib. 30, çioè che dava per piscione lib. 30, en chapo degle 5 viagi e çioè degl 5 agne, si remasero a luie lib. 814/187 24, egl quagle dèie escrivere per ordene chusì 5/6 5/6 5/6 5/6 5/6 e puoie operaie secondo de sopre avemo ditto e troveraie semeglantemente lib. 120112/36611117 99 cho’ vuole essere. E se ne fosse ditto che egle prestò sopre essa chasa semeglantemente lib. 120112/366111177 99 e tenne per quiste d. la chasa agne 5 e dì 70 e remasergle lib. 20, adomandote la piscione perchè no’ la saie. Fa’ chusì, saçie quanto è el chapitale chol quale facendo mo’ el ditto guadagno enn’ anno enn’ anno de qui ad agne 5 e dì 70 ed aremaserne lib. 20 sechondo avemo preposto enfine del ditto termene, chusì è da vedere en perçiô che quigle 70 41y dì de 180 faciea 187, pone chusì 180/187 e denante egl | pone per 5 angne 5 fiade 5/6 en quisto modo 5/6 5/6 5/6 5/6 5/6 180/187 e multiplica tutte egl 5 de sopre da le verge l’uno per l’altro e sironno 3125 egl quagle multiplica perl8 0 lib. e sironno 562500, egl quagle parte per tutte egl numere de sotto da le verge çioè 6 per tutte egl 6 che fanno che fanno 7776 egl quagle multiplica per 187 e sironno 1454112 che ne viene 1071216/1454112 7 e chotanto sirà quiUa quantità la quale traie de lib. 120112/3661117 99 remarrà lib. 51616/661117 91 ed echo quilla quantità choUa quale usura pagò la piscione e cotanto enfine gle remasero e se la volemo provare pone che la piscione sia lib. 36 e operaie secondo faciemmo de sopre. Ancora se la piscione ène lib. 30 e uno prestò sopre essa chasa ad essa medesma usura tanto che tenne la chasa agne 5 e dì 70 ed enfine degle suoie gle remase el chapetale en perçiô che de ciaschuno 5 che egle avea collo suuo chapetale façie 6 per ciascuno anno, donqua en 5 guadagnava 1, donqua em 5 fiade 30 çioè em 150 si guadagnana 30 çioè la piscione e chotanto

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ànne egle; ma se ’l guadagno esvariasse en anno enn’ anno sì faremo per altra regola çioè ch’emprimamente facemmo de dì 70, egl quagle de 180 faciea 187, pone 180/187 e denante da essa pone per ordene 5/6, çioè 5 fiade secondo de sopre dicemmo, e puoie multipliceraie tutte egl numere de sopre da le verge l’uno per l’altro e la somma che farà sì traraie de la multipli 42r ||catione de tutte egl numere che sonno de soto da le verge e quillo che remane parte per la multiplicatione de 51616/661117 91, e ’l numero el quale ne viene de la multiplicatione de tutte egl numere ke stonno de sotto dae le verge en se medessme ed averaie semeglantemente lib. 150. Anchora se ’l chapetale ène lib. 150 secondo cho’ avemo ditto de sopre e domandasse la quantità de la piscione, con çiô sia chosa che s’uno chapetale enfine degl ditte angne proponesse d’armanere e sempre 1/5 del suo chapeta­ le esso guadagnasse, toUe el 1/5 de 150 ch’è 30 ed àie la domandata piscione. E se ne fosse ditto che ’l guadagno sia d’essa medess(m)a piscione enfine degl 5 agne e dì 70 e gl remanessero lib. 36 oltra el suo chapetale sechondo cho’ proponemmo en primamente, da sapere ène che noie devemo trovare le lib. 150 cholle quale guadagnava la piscione, egl quagle trovate véie al quale chapetale 36 guadagnare pone e scriveraie per ordene 180/187 5/6 5/6 5/6 5/6 5/6 e multipliçeraie tutte egl numere che sonno de sopre da le verge l’uno per l ’altro e sironno 562500, degle quagle traie la multiplicatione de tutte egle numere che sonno de sotta a le verge, çioè de 454112, remane 891612 per gle quagle parte la multiplicatione de 562500 en 36 che dèie soperchiare sopre el suo chapetale che ne viene lib. 17626/24767 172, egl quagle agiogne com 150 e sironno lib. 17626/24767 172 e chotanto avve egle. I Ma se ne fosse ditto che ’l chapetale suuo sia lib. l i 626124161 172, el guadagno sia d’esso medesmo ed enfine guadagnasse lib. 36 e non saie quanto la piscione retorna secondo dicemmo de sopre çioè 17626/24767 22 cogle quagle guadangna em quigle 5 angne dì 70 quille lib. 36 perchè en fine d’esso proponemmo oltra el suuo capetale remanesse, el quale traraie de 17626/25767 172, remane 150 degl quagle torraie la quantità parte ch’è lib. 30 per la domandata piscione. El terço decimo capitolo de regole che s’apartengono a quille de la usura. Famme quista ragione, uno huomo sì dà ad un altro lib. 80 e a chuluie che sonno date quiste d. sì n’à de suoie lib. 20 e vane a guadagnare arviene chuluie che gl’à mise le 80 lib. e dice: io ò tolto el guadagno che fièro le mie 20 lib. e tolto puoie el quinto del guadagno de le tuoie 80 lib. per mia fatiga e trovomme lib. 7, adomandote quanto guadag[g«^?^^o] regole che noie devemo fare chusì che devemo pigiare el quinto de lib. 80, ch’è lib. 16, e giognere sopra a lib. 20 e faronno lib. 36. Or di’ chusì che le 36 lib. me guadagnano lib. 7, che me guadagneronno le lib. 100? Si multiplica 7 fiade

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100 che fa 700 a partire per 36 che ne viene lib. 19 e s. 8 e d. 2/3 10 di denaio e chusì fa’ le semeglante ragione. E se la volemo provare sì devemo fare que ne tocha lib. 20 per quisto modo che devemo multiplicare 20 fiade lib. 19 s. 8 d. 2/3 10 che fa 388 43r lib. s. 17 d. Il 1/3 9, a partire per 100 che ne viene lib. 3 s. 17 d. 1/3 9 e chotanto ne tocha a le lib. 20. Or devemo trare de lib. 19 s. 8 d. 2/3 10 quiste lib. 3 s. 17 d. 1/3 9, çioè el guadagno de le 20 lib., e remarranne lib. 15 s. 11 d. 1/3 degle quagle devemo pigiare lo quinto ch’è lib. 3 s. s. 2 d. 2/3 2 e giogne chon quiste che guadagnaro le lib. 20 e farà lib. 7 e chusì fa’ le semeglante ragione. Uno guadagna chon lib. 85 lib. 7 s. 6 d. 5, cho’ lib. 36 s. 10 quanto guadagnerò a quista ragione? Regole che devemo multiplicare lib. 7 s. 6 d. 5 via lib. 36 s. 10 che fa lib. 272 s. 13 d. 1/2 8 a partire per 85 che ne viene lib. 3 s. 4 d. 159/170 1 de denaio e chusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione, uno huomo dèie recevere lib. 100 di qui a uno anno, dicie quiste che dèie recievere quiste d.: dagleme ogie e xcontatene d. 2 per lib. Adomandote quillo che me dèie dare sì ch’io non sia engannato. Regole che devemo sapere quillo che la lib. guadagnia l’anno a 2 d. lib. el mese, che viene l’anno s. 2, or devemo dire: 20 s. me fa 22, che m’averà fatto 100 lib.? Devemo fare 20 fiade lib. 100 che fa 2000 lib. e partire per 22 che ne viene lib. 90 s. 18 d. 2/11 2 e chotanto dèie avere quigle che devea avere de qui ad uno anno lib. 100 e chusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione, uno guadagna, chon lib. 100, lib. 17; dicie uno altro: io ò guadagnato lib. 19 s. 9 a quilla ragione che tu àie guadagnato lib. 17 per centonaio. Adomandote quante d. fuoro quigle chon quigle guadagnò 43y lib. 19 s. 9 e ’l. I Regole che noie devemo fare lib, 19 s. 9 via lib. 100 che fa lib. 1945 e parte per 17 che ne viene lib. 114 s. 8 d. 14/17 2 de denaio e chotante d. fuoro quigle chon quigle guadagnano lib. 19 s. 9 ed è facta. Famme quista ragione, uno guadagnò per lib. s. 4 e trovose tra ’l guadagno ch’avea fatto e ’l chapetale suuo da prima aponto lib. 40, adomandote quanto fo el suuo chapetale. Regole che noie devemo dire chusì: 20 s. m’à fatto s. 24, che me sirà facto lib. 40? Sì devemo multiplicare 20 fiade 40 che fa 800 lib., a partire per 24 che ne viene lib. 33 s. 6 d. 8 e chotanto fò el suuo chapetale ed è facta. Uno huomo deie arcevere suoie d., egl quagle stonno a doie d. lib. el mese e chuluie ch’à quiste suoie d. le tiene mese 6, en chapo de’ 6 mesi gle diène tra suuo chapetale e prode aponto lib. 60, vuoglo sapere quanto fo el suuo chapetale de prima. Regole che noie devemo sapere quillo che la lib. guadagna en 6 mese a 2 denare lib. el mese, che guadagna d. 12, or di’ chusì: 20 s. me guadagna s. 1, çioè che de s. 20 fa s. 21, onde sirà fatto lib. 60? Sì devemo multiplicare 20 fiade 60 lib. che fa 1200 lib. e partire per 21 che ne viene lib. 57 s. 2 d. 2/7 10 e chusì fa’ le semeglante ragione. Uno huomo dèie recievere lib. 100 e chuluie che glele dèie dare le tiene dine 19 e puoie el pagò e diègle suoie lib. 145 s. 10, adomandote quante

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dine dèie tenere gle suoie a ciò che sia arestorato a ritto. Regole che noie 44r devemo multiplicare 19 fiadé 100 che 1900 1| e partire per 1/2 145 çioè per 145 çioè per 145 s. 10, che ne viene dine 6/97 13 de dine; per quisto modo fa’ le semeglante ragione. El quartodecimo capitolo de regole de saldare ragione. A nnome de Dio amen, 1288 messer Bindo degl Circhie dèie avere d. degl quagle d. gni e’ devemo dare a ragione de lib. 10 per centonaio e de’ avere messer Bindo che ne diè en kl. genaio lib, 100, anche dèie avere en kl. março lib. 50, anche dèie avere en kl. luglo lib. 400, anche dèie avere en chalende agosto lib. 100; io vuoglo saldare ragione cho’ Iluie e rechare tutte quiste dr. ad uno termene e sapere quillo che dèie avere de chapetale e de prode per lo tenpo ch’io l ’ò tenute. Regole che noie devemo sapere quillo che guadagna la lib. e ’l s. e ’l denaio, che la lib. guadagna d, 2, el s. 1/10 e’I denaio 1/120 e tuttavia saccie quillo che guadagna la lib. e ’l s. e ’l denaio. Or devemo sapere quillo che guadagna le 100 lib. Tanno che guadagna­ no lib. 10, or, devemo meretare quiste 100 lib. da kl, de genaio enfina a kl. março che sonno 2 mese, or devemo dire: 2 mese que part’è de l’anno? ch’è el 1/6. Or devemo pigiare el 1/6 de lib. 10 ch’è lib. 1 s. 13 d. 4; or devemo mettere ensieme lib. 100 cho’ lib. 50 che sonno lib. 150. Or devemo dire: le 150 lib. que guadagnano l’anno? che guadagnano lib. 15. Or le devemo meretare da kl. março enfina a kl. luglo che sonno 4 mese, or devemo dire: 4 mese que part’è de l’anno, ch’è ’l 1/3. Or devemo pigiare el terço de lib. 44v 15 ch’è lib. 5, or devemo mettere ensieme lib. 150 | cho’ 400 che sonno 550 lib. e devele meretare da kl. luglo entro a kl, agosto ch’è uno mese, or devemo dire: uno mese que parte è de l’anno? ch’è ’l 1/12, Or devemo pigia­ re el 1/12 de ciò che guadagnano l’anno, çioè de lib, 55, ch’è lib, 4 s, 11 e d . 8. Or devemo mettere ensieme lib. 550 chom lib. 100 che sonno 650. È saldata ragione chom meser Bindo che dèie avere en kl, agosto lib. 650 de chapetale e del merto ch’en ci è tratto per lo tenpo ch’io l’ò tinuto lib. 11 s. 5 e chusi fa’ le semeglante ragione. A nnome de Dio amen, anno 1288 Manno Attaviano degl’Ardigeglie dèie avere d. degl quagle e’ ne dego meretare a ragione de 9 lib. e 5 s. per centonaio, dèie avere egl quagle me diè em kl. de genaio lib. 50, anche dèie avere a 9 di entrate giugno lib. 33 s. 4, anche dèie avere a 23 di d’agosto lib. 84 s, 9, anche dèie avere a 11 di de novenbre 117 s, 11, anche dèie avere a 17 di de febraio lib. 29 s. 2. Io vuoglo saldare ragione cho’ Iluie e rechare tutte quiste d. ad uno termene. Regole che quista ragione se fa’ en quisto altro modo, çioè che noie devemo sapere quillo che la lib. guadagna el mese, che guadagna d. 17/20 1, or devemmo meretare le 50 lib. da kl. de ginaio enfina a 17 entrante febraio, ch’è uno anno e uno mese e 17 di, e perchè la ragione sia più ligiere sì devemo sapere quillo che viene el mese, che viene s, 7 d. 1/2 8, e ’l di viene d. 1/12 3; donqua viene em 13 mese e 17 di lib. 5 s. 4 d. 11/12 6 de

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45r danaio. || Or devemo sapere quiUo che guadagnano el mese le 33 lib. e s. 4 el mese che guadagnano s. 5 dr. 1 21/50 de denaio e ’l dì guadagnano d. 71/1500 2 or le devemo mettere da 9 di emtrante genaio enfina a 17 di de febraio che sonno mese 8 e di 8 che vine lib. 2 s. 2 d. 1188/1500 3 or devemo meretare le 84 lib. s. 9 da 7 dì a l’uscita d’agosto enfina a 17 dì de febraio, che sonno 5 mese e 24 dì or devemo sapere quillo che viene el mese che viene lib. 0 s. 93/400 13 e ’l di guadagna d, 2493/1200 5 de denaio, donqua viene em 5 mese e 24 dine lib. 3 s. 17 denare 483/500 5 de denaio. Or devemo meretare le 117 lib. s. 11 da 11 dine de novenbre emfina a 17 dì de febraio che sonno mese 3 e dì 2; or devemo sapere quillo che guadagna el mese che guadagnano 18 s. e 1 denaio 187/400 d. e ’l di guadagna d. 2987/12000 7 donqua viene em mese 3 e dì 2, 3 s. 15 d. 6547/12000 6 d. Anno 1289, saldata ragione cum Manno Attaviano a 17 dì de febraio, che dèie avere de chapetale lib. 314 s. 6 e del tempo ch’io l’ò tenute che i’ sc’è entrato lib. 13 s. 19 d, 983/1500 9 e chusi fa’ le semeglante ragione. A nnome de Dio amen, anno 1288 messer Ragnere da la Terça da Urvieto dèie avere d. degle quagle denare egl ne dego meretare a ragione de lib, 9 per centonaio e dèie avere, egl quagle me diè kl. de genaio lib. 9 s, 5 d. 4, anche dèie avere a 3 di d’aprile lib. 25 s. 3 d, 1, anche dèie avere a dì 14 di luglo lib, 91 s. 9 d. 11, anche dèie avere a di 9 de novembre lib. 31 s. 13 45v d. 9, anche dèie avere | a dì 17 de febraio lib. 11 s. 7 d. 5, anche dèie avere a dì 11 de magio lib, 19 s. 4 d, 6, anche dèie avere a dì 2 d’agosto lib, 396 s. 17 d. 3. Regole che noie devemo fare chusi, meretare le lib. 9 s. 5 d, 4 da kl. de de genaio enfina a dì 3 entrante aprile, che sonno 3 mese e 3 dine; or devemo sapere quillo che la lib, guadagna el mese a ragione de lib, 9 per centonaio che guadagna 1 denaio e 4/5, or devemo sapere quillo che guadagna el s, che guadagna 9/100 e ’l denaio guadagna 9/1200; or devemo sapere quillo che guadagna el mese lib, 9 s, 5 d. 4 che guadagnano s. 1 d, 17/25 4 de denaio e ’l dì guadagnano 139/250 donqua guadagnano, em mese 3 e di 3, s. 4 d, 177/250 3 de denaio. Or devemo mettere ensieme chom lib. 9 s. 5 d. 4 le lib. 25 s. 3 d. 1 che fa lib, 34 s, 8 d. 5 e devemo sapere quillo che guadagna el mese che guadagnano s. 5 d, 383/400 1 de denaio e ’l di guadagnano d. 261/4000 1. Or devemo meritare le lib, 34 s, 8 d, 5 a dì 3 entrante aprile enfina a 14 di entrante luglo, che sonno mese 3 e di 11, donqua guadagnano s, 17 d, 383/400 4 de denaio, or devemo mettere ensieme cho’ lib. 34 s. 8 d. 5 lib. 91 s, 9 d, 11 e farà lib. 125 s. 18 d, 4 e devemo sapere quillo che guadagna el mese che guadagna s, 18 d. 13/200 10 e ’l dì guadagna lib, d, 1071/2000 7 de denaio. Or devemo meritare da 14 dì entrante luglo enfina a dì 9 46r entrante novembre, che sonno mese 3 e dì 25, donqua || aguadagnano lib. 3 s. 12 d, 1147/2000 [...] or devemo mettere ensieme, chom lib, 125 s, 18 d. 4, lib. 21 s. 13 d. 9 che fa lib. 157 s. 12 d. 1 e devemo fare quillo che guadagna el mese e ’l dine: quillo che guadagna el mese lib. 1 s, 3 d.

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225/4000 7 d. e ’l dì guadagna d. 697/1600 9 de denaio. Or devemo meretare da 9 dì entrante novenbre enfina a dì 17 entrante febraio che sonno mese 3 e dì 8 che ci e’ guadagnano Hb. 3 s. 16 d. 2765/4000 10 de denaio. Or devemo mettere, chon lib. 157 s. 12 d. 1, lib. 11 s. 7 d. 5 che fa lib. 168 s. 19 d. 6 e devemo sapere quillo che guadagnano el mese e ’l dì che guadagnano el mese lib. 1 s. 5 d. 31/200 4 d. e ’l dì guadagnano d. 831/6000 10 de denaio. Or le devemo meritare da 17 dì entrante febraio enfina a dì 11 entrante magio, che sonno mese 2 e dì 24, che viene lib. 3 s. 11 d. 309/4000 9 de denaio; or devemo mettere, chon lib. 168 s. 19 d. 6, lib. 19 s. 4 d. 6 en fra lib. 188 s. 4 e devemo sapere quillo che guadagna el mese e ’l dì, che guadagna el mese lib. 1 s. 8 d. 19/25 2 e ’l dì guadagnano s. 0 d. 73/750 11 de denaio e devele meretarle da 11 dì entrante magio enfina a dì 2 entrante agosto che sonno 2 dì e 21 che viene lib. 3 s. 15 d. 141/250 9 de denaio. A nnome de Dio saldata ragione chon meser Raniere de la Terça 1289 dì 2 entrante agosto, che dèie avere de chapetale lib. 585 s. 1 d. 3 e del 46v merto, che n’àe entrato per lo tenpo ch’io l’ò | tenute, lib. 15 s. 18 d. 177/1000 6 de denaio; per quisto modo fa’ le semeglante ragione. Regole de saldare e de rechare a termene. A nnome de Dio amen, anno 1288, meser Giani degle Magloarde dèie dare denare degl quale ne dèie meretare a ragione de lib. 7 per centonaio e dèie dare en kl. de genaio lib. 850 s. 10, anè dato en kl. de março lib. 25, anche ne à dato a dì 7 entrante febraio lib. 100, anche n’à dato en kl. de luglo lib. 85, anche n’à dato a meço agosto lib. 10, anche n’à dato en kl. de dicembre lib. 12, anche n’à dato en kl. de febraio lib. 50, anche n’à dato en kl. de magio lib. 80, anche n’à dato en kl. d’agosto lib. 20, anche n’à dato a meço setenbre lib. 100, anche n’à dato a mecço novenbre lib. 15 s. 10; io vuoglo saldare ragione chon luie e rechare tutte quiste denare ad uno termene. Regole che noie devemo meretare ennante tutte egl suoie d., çioè lib. 850 s. 10 a ragione de 7 lib. per centonaio, 1 anno e mese 10 che antra de merto lib. 109 s. 2 d. 2/5 11 de denaio. Or devemo meretare le 25 lib. da kl. março enfina a dì 7 entrante aprile e devemo sapere quillo che guadagnano li lib. 25 l’anno che guadagnano lib. 1 s. 15. Or devemo sapere quillo che guadagna el mese che guadagnano d. 35, or devemo sapere quillo che guadagna el dì che guadagnano d. 1/6 1 che viene em 7 dì d. 1/6 8 e giogne 47r sopra a s. 2 d. 11 ed averaie 1| s. 3 d, 1/6 7. Or devemo mettere ensieme le 25 lib. colle 100 e farà lib. 125 e mereteralle da dì 7 entrante aprile enfina a kl. de luglo, che sonno 2 mese e 23 dì; sì devemo sapere quillo che guadagnano l’anno che guadagnano lib. 8 s. 15 e gle mese 2 e dì 23 guadagnano lib. 2 s. 0 d. 1/6 4 d. Or devemo mettere ensieme lib. 125 cho’ lib. 85 che sonno lib. 210 e meretarle da kl. de luglo enfina a meço agosto, ch’è 1 mese e meço; sì devemo fare quillo che guadagnano l’anno che guadagnano lib. 14 s. 14. Or devemo sapere quillo che guadagnano em uno mese e mezo, che guadagnano lib. 1 s. 16 d. 9. Or devemo fare chusì, metere

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ensieme lib. 210 cho’ lib. 10 che sonno lib. 220 e merlarle da meço ad agosto enfina a kl. de dicenbre, che sonno 3 mese e meço; or devemo fare quillo che guadagnano l’anno lib. 15 s. 8, or devemo sapere quillo che guadagnano em mese 3 e meço che viene Ib. 4 s. 9 d. 10; or devemo mettere emsieme lib. 220 cho’ lib. 12 che sonno 232 e mertarle da kl. de dicenbre enfina a kl. de febraio, che sonno mese 2, e devemo sapere quillo che guadagna l’anno che guadagna lib. 16 s. 4 d. 3/5 9, or devemo sapere quillo che guadagnano ei mese 2 viene lib. 2 s. 14 d. 3/4 s d., or devemo mettere ensieme lib. 232 chon lib. 50 che sonno lib. 282 e meretarle da kl. de febraio enfina a kl. de magio, che sonno mese 3, e devemo sapere quillo che 47t> guadagnano l’anno [ che guadagnano lib. 19 s. 14 d. 3/5 9 de denaio e mese 3 guadagna lib. 4 s. 18 d. 2/5 8 de. Or devemo mettere ensieme lib. 282 chon lib. 80 che fanno lib. 362 e mertarle da kl, de magio enfina a kl. d’agosto che sonno mese 3 e devemo sapere quillo che guadagna l’anno che guadagnano lib. 25 s. 6 d. 3/5 9 de denaio e ’n mese 3 guadagna lib. 6 s. 6 d. 2/5 8 de denaio. Or devemo mettere ensieme lib. 362 chom lib. 20 che sonno 382 e meretarle da kl. agosto enfina a meço setenbre, eh’ è uno mese e meço. Or devemo fare quillo che guadagna l’anno che guadagnano lib. 26 s. 14 d. 3/5 9 de denaio, em 1 mese e meço guadagnano lib. 3 s. 6 d. 3/5 10 de denaio, or devemo mettere emsieme lib. 382 chon lib. 100 che fanno lib. 482 e meretarle da meço setenbre enfina a meço novenbre, che sonno mese 2, e devemo sapere quillo che guadagnano Panno, che guadagnano lib. 33 s. 14 d. 3/5 9 d. em mese 2, guadagnano lib. 5 s. 12 denare 3/5 5 de denaio. A nnome de Dio Amen, anno 1290 saldata ragione com meser Giani degl Magloarde a meço de novenbre che dèie dare lib. 959 s. 10 d. 2/5 11 de le quale lib. 959 s. 10 d. 2/5 11 de d. sì n’à dare de chapetale lib. 497 s. 10 ed en ci è entrato de merto lib. 33 s. 5 d. 11/30 9 de denaio; donqua pare che n’agia dato de suoie d. lib. 530 s. 15 d. 11/30 9 de d. ed ora resta che dèie dare messer Giam lib. 428 s. 17 d. 1/30 2. de denaio ed è facta. || 48r A nnome de Dio amen, anno 1288 Guido del Charone dèie dare d., degl quagle ne dèie mertare a ragione de lib. 8 per centonaio e dèie dare en kl. de genaio lib. 500; ànne data a dì 5 entrante março lib. 150, anche n’à dato a dì 13 de magio lib. 56, anche n’à dato a dì 17 d’agosto lib. 91, anche n’à dato a dì 25 de novenbre lib. 33, anche n’à dato a dì 15 de febraio lib. 84, anche n’a dato en kl. aprile lib. 61, anche n’à dato a dì 8 de luglo lib. 27, anche n’à dato a dì 19 de setenbre lib. 19, anche n’à adato kl. de dicenbre lib. 186. Egl’è che noi devemo meretare le lib. 500 da kl. de genaio enfina a kl. de dicenbre, che sonno mese 23 che ci entra de merto lib. 76 s. [/« bianco^ d. [i« bianco'\. Or devemo meretare le lib. 150 da dì 5 entrante março enfina a dì 13 de magio, sì devemo sapere quillo che guadagna a 8 lib. per centonaio le 150 lib., che ne viene 12 lib. Or devemo sapere quillo che guadagna em 2 mese e 8 dì che ne viene lib. 2 s. 5 d. 4; or devemo mettere ensieme le 150 lib. chom 56 lib. che som 206 lib. e meretarle da 13 dì

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entrante magio enfina a 17 entrante agosto, sì devemo sapere quillo che guadagnano Fanno, che guadagnano lib’ 16 s. 9 d. 1/5 7, or devemo sapere quillo che guadagnano em 3 mese e 4 dì che ne viene lib. 4 s. 344/1800. Or devemo mettere ensieme 206 lib. chom 91 che fa 297 lib. e meretarle da 17 dì d’agosto enfina a 25 dì entrante novenbre, sì devemo sapere quillo che 48f guadagnano Tanno, | che guadagnano lib. 23 s. 15 d. 2/5. Or devemo fare quillo che guadagnano em 3 mese 8 dì che ne viene 6 lib. s. 576/1800 9 d. 4. Or devemo mettere ensieme 297 lib. chom 33 lib. che fanno 330 lib. e mertarle da 25 dì entrante novenbre enfina a 15 dì de febraio; sì devemo fare quillo che guadagnano l’anno che guadagnano lib. 26 s. 8., or devemo sapere quillo che guadagnano en 2 mese e ’m 20 dì, che ne viene lib. 5 s. 17 d. 4. Or devemo meretare ensieme 330 lib. chom 84 lib. che fonno 414 lib. e meretarle da 15 dì de febraio enfina a kl. de aprile e sì devemo fare quillo che guadagnano Tanno lib. 33 s. 4/5 2 d. 4, or devemo fare quillo che guadagnano en 1 mese e ’m 15 dì che ne viene lib. 4 s. 3/5 2 d. 9. Or devemo meretare ensieme lib. 414 chom lib. 61, che fanno lib. 475, e meretarle da kl, aprile enfina a dì 8 de luglo che sonno mese 3 e dì 8; sì devemo sapere quillo che guadagnano Tanno, che guadagnano lib. 38 e devemo sapere quillo che guadagnano en mese 3 e dì 8, che guadagnano lib. 10 s. 6 d. 2/3 10 de denaio. Or dovemo mettere emsieme lib. 475 chom lib. 27, che fanno lib. 502, e meretarle da dì 8 de luglo emfina a dì 19 de setenbre, che sonno mese 2 e dì 11, sì devemo sapere quillo che guadagnano Tanno che guadagnano lib. 40 s. 3 d. 2/5 2, or devemo sapere quillo che ne viene em mese 3 e dì 11, che ne viene lib. 7 s. 18 d. 1703/1800 7 de 49y denaio. Or devemo mettere emsieme lib. 502 chom lib. 19, ] che fanno lib. 521, e mertarle da dì 19 de setenbre enfina a kl. de dicenbre, che sonno mese 2 e dì 11; sì devemo sapere quillo che guadagnano Tanno, che guadagnano lib. 1 s. 13 d. 1/5 7 de denaio e devemo sapere quillo che guadagnano em mese 2 e dì 11, che guadagnano lib. 8 s. 4 d. 36/1800 5 de danaio. A nome de Dio amen, anno 1209 saldata ragione chom Guido del Chiaro che déie avere lib. 856 s. 13 d. 1339/1800 9 de d. tra ’l chapetale e ’l prode egl suoie d., escontate quigle che deve dare, resta che dèie avere uido del Chiaro lib. 280 s. 7 d. 1 e chusì fa’ le semeglante ragione, dare amen, anno Domini 1288 Bienciviene de Grifo dèie ri'- j ^ *5uagle denare dèie meretare a ragine de lib. 9 per centonaio u ^ ^ienciviene de Grifo lib. 1500, àne dato a kl. de genaio lib. 9 s. ^ 1 1 ^ a dì 3 d’aprile lib. 25 s. 3 d. 1, anche n’à dato a dì 14 e Ug o . s. 9 d. 11, anche n’à dato a dì 9 de novenbre lib. 31 s. 13 d. 9, anche n a dato a di 17 de febraio lib. 11 s. 7 d. 5, anche n’à dato a dì 11 de magio lib. 19 s. 4 d. 6, anche n’à dato a dì 2 d’agosto lib. 396 s. 17 d. 3. TI ^ c j aciamo per quisto modo, çioè che noie devemo meretare le hb. 9 s. 5 d. 4 da kl. de genaio enfina a dì 3 d’aprile, che sonno mese 3 e d ì 3; SI ne conviene sapere quUlo che la l ib . guadagna el mese a ragione de

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49f lib. 9 per centonaio, che guadagna d. 4/5 1 e devemo sapere quillo | che guadagna el s, che guadagna 9/100, or devemo sapere quillo che guadagna el d. che guadagna 9/1200. Or devemo fare quillo che lib. 9 s. 5 d. 4 guadagnano el mese, che guadagnano s. 1 d. 17/25 4, or devemo sapere quillo che guadagna el dì, che guadagna 139/250; or devemo fare gle mese 3 e dì 3 che guadagnano s. 4 d. 177/250 3 de denaio. Or devemo mettere ensieme, chom lib. 9 s. 5 d. 4, lib. 25 s. 3, d. 1 che fanno lib. lib. 34 s. 8 d. 5; mo’ devemo sapere quillo che guadagna el mese, che guadanano s. 5 d. 383/400 1, or devemo sapere quillo che guadagnano d. 261/4000 2. Or devemo meretare le lib. 34 s. 8 d. 5 da dì 13 entrante aprile enfina a dì 14 entrante luglo, che sonno mese 3 dì 11, che viene s. 17 d. 383/400 4 de denaio. Or devemo mettere ensieme, chom lib. 34 s. 8 d., chom lib. 91 s. 9 d. 11 e fa lib. 125 s. 18 d. 4. Mo’ devemo sapere quillo che guadagnano el mese, che guadagnano s. 18 d. 13/200 10 e ’l dì guadagnano d. 1071/2000 7. Or le devemo meretarle da dì 14 entrante luglo enfina a dì entrante novenbre, che sono mese 3 e dì 25, che ne viene lib. 3 s. 12 d. 1147/2000 2 de denaio. Or devemo mettere ensieme, chom lib. 125 s. 18 d. 4, chom lib. 31 s. 13 d. 9 che fa lib. 157 s. 12 d. 1; sì devemo fare quillo che guadagnano el mese, che guadagnano lib. 1 s. 3 d. 225/4000 7 e ’l dì guadagnano d. 697/1600 9 / or le devemo meretare da 9 dì entrante 50r novenbre enfina a dì 17 entrante febraio, che sonno mese 3 e dì 8, || che viene lib. 3 s. 16 d. 2765/4000 10 de denaio. Or devemo mettere, chom lib. 157 s. 12 d. 1, lib. 11 s. 7 d. 5 che fa lib. 168 s. 19 d. 6; sì devemo sapere quillo che gnano el mese, che guadagnano lib. 1 s. 5 d. 31/200 4 e ’l dì guadagnano d. 831/6000 10; or le devemo meretare da dì 17 entrante febraio enfina a dì 11 entrante magio, che sonno mese 2 dì 25, che viene lib. 3 s. 11 d. 309/400 9 de denaio. Or devemo mettere 168 lib. s. 19 d. 6 chom lib. 19 s. 4 d. 6 e farà lib. 188 s. 4, sì devemo sapere quillo che guadagna el mese, che guadagno lib. 1 s. 8 d. 19/25 2 e ’l dì guadagnano d. 73/750 11, or le devemo meretale da dì 11 entrante magio en fina a dì 12 entrante agosto, che sonno mese 2 e dì 21, che ne viene lib. 3 s. 15 d. 141/250 9 de denaio. A nnome de Dio amen, anno 1289 saldata ragione chom Bienciviene de Grifo che dèie dare lib. 1725 degl quagle n’à date en kl. d’agosto lib. 585 s. 1 d. 3 e resta che dèie dare lib. 239 s. 10 d. 9 e chusì fa’ tutte le semeglante ragione de saldare e de rechare a termene. Se ne fosse ditto è uno huomo che ad uno altro en kl. de genaio lib. 300, anche glene dà de Tende a mese 3 çioè en kl. aprile lib. 200 e chustuie le tiene entro a kl. de genaio e vuole saldare ragione chom luie e dicie chusì: fa’ ragione e, secondamente tu àie guadagnato, respondemene a tuo senno e 50y fa’ sì che vengano tutte escripte | en uno dì. Adomandote a que tenpo degono venire scripte. Regole che le devemo multiplicare le lib. contra egl mese en quisto modo che devemo fare per le lib. 300 ch’à tenute mese 12, donqua devemo dire: 3 via 12 mese che fanno 36 mese e, per gle 200 lib. ch’à tenute

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mese 9, si multiplica 2 lib, via 9 mese che fa 18 mese e gione sopre a mese 36 ed averaie che farà mese 54. Or mette ensieme lib. 300 chom lib. 200 che fanno lib. 500 e parte mese 54 per 5 che ne viene mese 10 e dì 24 e a mese 10 e dì 24 verronno escripte egl denare. Se la volemo provare sì la podemo provare a çiô che noie volemo e proviale a doie denare la lib. el mese; or fa’ que vaglono le le lib. 500 el mese, a doie d. la Kb., che vaglono lib. 4 s. 3 d. 4 e ’l dì vaglono s. 2 d. 1/3 9 donqua varronno, em mese 10 e de’ 24, lib. 45 de merto. È saldata ragione cho’ luie che dèie avere de chapetale lib. 500 e del merto lib. 45 e vengono scripte a dì 24 de novenbre e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ditto ne fosse de mese rotte, sì ne devemo fare dine en quisto modo secondo se contiene qui de sotta, çioè che de mese 12 devemo fare dine che sonno 360; egl quagle multiplica per gle d. che mise en prima çioè per lib. 300 che fanno 108000, anche fa’, de mese 9, dì che sonno 270, egl quagle multiplica per lib. 200 che fonno 54000, egl quagle agiogne chom 108000 e 51r parte per 500, çioè per lo cha||petale, che ne viene dine 324 çioè mese 10 e di' 24 e chusì fa’ le semeglante ragione. El quintodecimo capitolo sonno de svariate regole de conpagnie. Famme quista ragione, 3 conpagne ano en conpagnia lib. 12, l’uno dèie avere lo 1/2 e l’altro lo 1/3 e l’altro dèie avere lo 1/4; adomandono que ne viene a ciascheuno a ciò che tutte le parte facia aponto 12 lib. Quiste sonno le ragione de partire traverso, se tu vuogle sapere fare quista ragione sì devemo trovare uno numero là che se truova egl rotte de la ragione çioè de le parte çioè uno 1/2 e 1/3 e 1/4, che se truova en 12; toUe lo 1/2 di 12 ch’è 6 e tolle lo 1/4 di 12 ch’è 3 e lo terço si è 4 che giogne ensieme tutte quiste parte, çioè 6 e 4 e 3, che fonno 13 e dì 13 vorremo che fosse 12. Oramaie lo potemo fare per la regola de le 3 chose che di’ chusì; se 13 fosse 12 che sirìa 6 çioè elio 1/2? Che sirìa lib. 5 s. 10 d. 3/13 9 de d. e chotanto venne a lo 1/2. Ch’à lo 1/3 di’: se 13 fosse 12 che sirìa 4 çioè elio 1/3? Che sirìa lib. 3 s. 13 d. 2/13 10 de d. e lo 1/4 di’: se 13 fosse 12 che sera 3 cioè elio 1/4? Di’ che sirìa lib. 2 s. 15 d. 8/13 4 de d.; somma aponto lib. 12. Famme quista ragione, sonno 3 conpagne egl quagle aveano socettà a lochare lo loro avere lo quale non sapemo quanto se fosse, una devea ave­ re 1/2 e l’altro devea avere 1/3 e l’altro devea avere lo 1/6; adevenne che quiste conpangne si voglono avere quisto avere en tra loro e 51f a ciscuno n’ave chi più che parte e chi meno che parte. ] Fuoro acordate ensieme de volere restorare l’uno l’altro e in quisto modo che chuluie che devea avere 1/2 devesse remettere a partire lo 1/2 de quegle ch’egle avea, chollo e’ quigle che devea avere lo 1/3 sì devesse remettere lo 1/3 a partire o’ elo avea cholto e quillo che devea avere lo 1/6 sì devea mettere lo 1/6 de quanto avea cholto a partire en uguale parte e quando avea facte tutte

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quiste hose sì parterone tutte quiste chose en tre parte uguagle e ciascuno n’àvve la sua parte dirittamente. Domando quanto era quisto avere e quanto n’avea cholto ciaschuno. L ’avere era tutto s, 47, l’uno ne tolse s. 33 e l’altro ne tolse s. 13 e l’altro ne tolse s. 1. Famme quista ragione, 3 homene anno a partire enfra loro s. 69, lo primo ne dèie avere una parte la quale non te dico, l’altro ne deie avere altretanto el 1/3 più e l’altro ne deie avere altretanto quanto lo se­ condo e lo terço più; adomando quanto ne dèie avere ciascuno secon­ do quiUo che noie avemo ditto e per quale modo lo potemo sapere. Quista è la diritta regola chomo noie lo podemo sapere, che noie deve­ mo dire: daschè lo primo ne dèie avere una parte e lo secondo una altretale quanto lo primo e lo 1/3 più e lo terço ne dèie avere tanto quanto lo secondo e lo 1/3 più, donqua e’ lo primo n’avesse 3, lo secondo n’averìa 4 e lo terço n’averia 1 / 3 5 . Donqua devemo noie fare terçe de tutte le parte che dèie avere ciascuno, donqua lo primo dèie avere 9 e lo secondo dèie 52r avere 12 e lo terço |j dèie avere 16 e tutte quiste sonno 37 s., onde noie volessemo sapere quante ne dèie avere più lo primo sì lo podemo sapere en quisto modo, che lo podemo sapere per la regola de le 3, che noie devemo dire: se 37 fosse 69, che sirìa s. 9? Sì devemo multiplicare 9 via 69 che fanno 621, gle quagle sì devemo partire en 37 che ne viene a lo primo s. 16 d. 15/37 9 e lo terço ne déie avere s. 29 d. 2/37 10 e lo secondo ne dèie avere s. 22 d. 20/37 4 e per chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione. Famme quista ragione, 2 merchatante federo conpagnia ensieme e misero ella conpagnia lib. 100 e non vuoglono dire a noie quanto metessero ciascuno e uno de quiste conpangne andò ad uno merchato con tutte quiste d. ed andò a modo de collegança et entendemento d’avere la quarta parte del guadagno che vinisse a chuluie che remane a chasa, e guadagna lib. 20; adomando quanto mise de chapetale ciaschuno conpagno. Quista è la sua regola da evvenire quanto mise çiascheuno en conpagnia, chuluie che remase a chasa, che noie devemo dire: puoiché guadagna lib. 20 per centonaio sì fé egle, de lib. 5 che portò, lib. 6; donqua se egle avesse portato lib. 20 sì n’averamo avute lib. 24, donqua averamo guadagnato lib. 4 de le quale devea avere l’una quigle che gìo al merchato e le lib. 3 dèie avere quigle che remase a chasa. Donqua, se noie volemo sapere quanto mise de chapetale, sì lo po| demo sapere per lo modo del trovare en dirieto, che devemo dire: se 23 fossero 20, che sirane 100? Sì devemo multiplicare 20 via 100 che fa 2000 lib., a partire en 23 e quillo che ne verrane si è quillo che mise choluie che remase a chasa, che ne viene lib. 86 s. 19 d. 13/23 1 e l’altro mise lib. 13 d. 10/23 10 de denaio e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione. Famme quista ragione, uno merchatante prestò ad uno altro merchatante lib. 600 a modo de coUegança e chuluie che recievette la prestança rendeo a chuluie che gle prestone lib. 170 en chapo de uno anno e quando venne en

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chapo de l’altro anno sì gle rendeo lib. 170 e chusì venne facendo 6 fiade onne chapo d’anno sì sì che quiste 600 lib. fé 6 pagamente tra 6 agne pasate a lib. 170 Panno sì che le rendeo tra chapetale e prode lib. 1020; adomando quanto vene a guadagnare lo centonaio l’anno conpito. Quista ène la deritta regola como noie lo podemo envenire a dentro ed aponto, che noie devemo dire che siano state lib. 600 uno anno en suuo servitio ed altretale ragione che s’io l’avesse tenute lib. 100 agne 6 e quando venne en chapo de l’anno sì gle rendeo lib. 170, che le 100 devemo ragionare per chapetale e le 70 lib. per prode, dasche glene fé 6 pagamente tra chapetale e prode. Mo’ devemo noie dire che siano state lib. 500 uno anno en suuo servitio che ’l si chôme le avea 53r tenute lib. 100 angne 5 e quando venne en chapo de l’al||tro anno gle rendeo lib 570, chè le 100 lib. sonno lo chapetale e le 70 lib. sonno lo prode, e teni a mente ène lib. 400 che le tenea anchora uno anno, che vegne a tenere lib. 100 agne 4 e puoie rendeo anchora en chapo de l’anno lib. 170, che le 100 lib. sonno lo chapetale e le 70 lo prode, e remane anchora lib. 300 uno anno çioè lib. 100 en 3 agne e puoie rendeo anchora lib. 170 e remane lib. 200 che le tenne uno anno, çioè lib. 100 en doie agne, e puoie rendeo anchora lib. 170 che remarrà lib. 100 che le tenne uno anno e puoie rendeo lib. 170 e non più. Volemo sapere quanto à guadagnato lo centonaio l’anno chapo pieie. Recordete che le 100 lib. sonno state en suuo servitio 21 anno de le quale n’à date de prode lib. 420 de lib. 100 em 21 anno, donqua pare ch’agia aguadagnato lo centonaio l’anno lib. 20 e per quisto chotale modo se degono fare le semeglante ragione de cholegança, perçiô che cholegança non è usura. Famme quista ragione, 2 merchatante conpararo formento ensieme de conpagnija e nom volsero dire çiô che gle chostasse lo staio de prima conpra, partiero quisto formento e ciascuno n’àvve la sua parte e ciascuno fé del suo a suuo senno l’uno vendeo lo staio s. 32 e truovase de guadagno lib. 45 per centonaio de lib. envestite e l’altro vendeo lo staio s. 27. Adomandote 53y quanto guadagnò per centonaio | envestite e quanto chostò lo staio de prima chonpara. Quista è la sua regola de envenire quillo che chostò lo staio, che noie podemo sapere per lo moltiplicare o per lo partire e per lo modo de tornare enderieto e per regola de le 3 che noie devezo dire: da che noie vendemo s, 32 lo staio sì gudagnamo noie lib. 45 per centonaio, donqua faciamo noie de 20 d, 29. Donqua devemo noie dire; se 29 d. fossero 20 d., que siriano 384? che devemo multiplicare 384 d. via 20, monta 7680, la quale somma sì devemo partire per 29 e quillo che ne verrane sirà quillo che ne chosta lo staio de prima, che ne viene s. 22 24/24 a lo staio. Se noie volessemo sapere quante staia n’avessemo per centonaio envestite, sì devemo partire lo chapetale e lo guadagno de C. libr. en 32 s. che devemo fare de 145 lib. tutte s. che sonno s. 2900, a partire en 32 s. e quillo che ne verrà sironno staia de formento quante noie n’avessemo per 100 lib. a s. 24/29 22 de d., che ne viene staia 5/8 90 de staio. Se noie volessemo sapere quillo

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ch’avemo guadagnato per 100 lib. quando noie vendemo lo staio s. 27, sì devemo multiplicare 5/8 90 via 27 s. che monta lib. 22 s. 6 d. 1/2 10 e le 100 lib. sonno lo chapetale e le lib. 22 s. 6 d. 1/2 10 sonno lo guadagno chusì fa’ a le 100 lib. envestite en formento a vendere s. 27 lo staio. 54r Uno chonparò staia de grano 100 degl qua||gle vendeo staia 50 a ragione de staia 1/4 1 per d. e gl’altre 50 vendeo a ragione de 3/4 d’uno staio per d. 1 adomandote quanto esso guadagnò en staia 100, avengadio che vendesse gle staia 50 a ragione de staia 1/4 1. Quista è la sua regola che che noie devemo fare de 1/4 1 quante e’ sironno 5 e de staia 50 fanne quante s’ sironno 200 egl quagle parte per 5 che ne viene d. 40 e chotanto vendeo egle quilgle staia 50. Anchora che vendeo estaia 50 a ragione de 3/4 d’uno staio per d. 1, sì fane quante de quigle staia 50, e’ sironno 200 egl quagle parte per 3 che ne viene d. 2/3 66 e chotanto vendeo gl altre staia 50, egl quale agione chon e’ d. 50, çioè chon lo preço de quigle altre 50 staia, e sironno 2/3 106 e chotanto vendeo tutto el grano, degle quagle tratte d. 100 de chapetale remangono per suo guadagno d. 2/3 6. Altre dicie: perchè vendeo quante 3 e quante 5 per d. 1, si parte 100 per 0/15 che ne viene semeglantemente per lo suo guadagno d. 2/3 6 e quista regola per molte altre semeglante t’ enporto. Uno merchatante conparò 4 peçe de pagne e chostano fra tutte lib. 80, la prima peça chostò 2/3 de la seconda, la terça peça gle chostò 3/4 de quillo che chosta la prima, la quarta peça gle chosta 4/5 de quillo che chosta la terça; adomando per quale modo lo podemo noie sapere quillo che chosta 5Av ciaschuna peça per sè. Quista è la di [ritta regola chomo se dèie fare tutte le semeglante ragione, che noie devemo trovare uno numero elio quale siano tutte gle rotte che sonno mentovate, çioè en 60; donqua devemo noie dire che la seconda peçça chostasse 60 lib. e la prima peça chostasse gle 2/3 de lib. 60 çioè lib. 40 e la terça peça chostasse 3/4 de lib. 40 ch’è lib. 30 e la quarta peça chostasse 4/5 de la terça çioè lib. 24. Donqua se la seconda chosta lib. 60 chotale parte de 60 lib. deveria chostare ciaschuna de l’altre peçe donqua pare che fra tutte e quatro peçe chostassero lib. 154 e noie volemo che dega chostare solamente lib. 80, donqua se può fare la ragione per la regola del 3 che devemo chomençare a quillo che chosta la seconda peça che devemo fare per la regola de tornare enderieto, che devemo dire: 154 lib. lib. fo da prima lib. 60, che dèie essere 80? Sì devemo multiplicare 60 via 80 che fonno 4800, gle quagle se degono partire en 154 che ne viene 31 lib. 13/77 e chotanto chosta la seconda peça la prima peça chosta 3/3 de la se­ conda çioè lib. 60/77 20, la terça peça chosta 3/4 de la prima cioè lib. 15 e 55/77, la quarta peça chosta gle 4/5 de la terça çioè lib. 36/77 12 e tutte quiste sonno lib, 80 a ponto. Una chollegança è una conpagnia che à lib. 345 e s. 10 çioè 1/2 345, aguadagnano lib. 123 e s. 12 e vuogle sapere que ne viene de guadagno a chuluie che n’ çe ave lib. 17. Multiplica 2 fiade 345 e giogne 1 averaie 55r 691 e puoie multiplica 2 fiade || vuogle le lib. 132 e s. 12 vuogle le lib. 17

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via le 17 è più bello ed averaie lib. 34 e multiplica 34 fiade lib. 132 e s. 12 averaie lib. 4202 s. 8 a partire en 691 parte veragne lib. 6 e s. 1 e d. 7 e 407/691. Semaglantemente farije de la nave che fosse 29 parte en quantucnc tu vuogle. Famme quista ragione, sonno 3 chonpagne eh’ anno una nave, el primo àne 2/3 de la ditta nave, el secondo àne 3/4 e gle 2/3 del primo, el terço àne egle 3/4 del sechondo egl 4/5 e la nave è piscionata lib. 10; vuoglo sapere quanta parte àne ciaschuno de chostoro sì che niuno non sia engannato. Regole che noie devemo trovare uno numero che se truove 1/3 1/4 1/5, che se truova em 60; or devetno dire: 2/3 de 60 è 40. Or devemo pigiare gle 3/4 de 40 ch’è 30, or devemo trare de 40 quisto 30 e remarà 10/60 çioè uno 1/6 e chotanto n’avea el primo e per sapere quanto ne tocha al secondo sì devemo pigiare egl 4/5 de 30 ch’è 24, or devemo trare de 30 el 24 e remarrà 6/60 çioè 1/10 e uno diecimo n’ave el secondo, el terço n’àve 2/5 e chusì fa’ le semeglante ragione. Se la volemo provare sì devemo mettere ensieme 10/60, 6/60 e 24/60 che fanno 40/60, or devemo dire: 40 que part’è de 60? ch’è 2/3 chomo vuole essere e per sapere quillo che ne viene en parte de Ib. 10 sì devemo pigiare el 1/6 del lib. 10 ch’è una lib. 13 s. 4 d. e quisto ène quillo ch’ane el primo e per sapere quillo che ne viene al secondo sì devemo pigiare el 1/10 55y de lib. 10 ch’è lib. 1; or devemo pi|glare gle 2/5 de lib. 10 ch’è lib. 4 e mettere ensieme lib. 1 s. 13 d. 4, lib, 1 e lib. 4 e farà lib. 6 s. 13 d. 4 e chotanto vaglono 2/3 de la nave. Se ce fosse ditta alchuna ragione de soceta, çioè uno huomo mette bestije 36 e uno altro ne mette 18 bestije a chotale patto che chuluie che mette le 18 le dèie tenere agne 3 e mese 3 e 1/4 de mese e chonpito quisto termene chiascuno ne dèie avere la mità sì che quiste che mette le bestie 18 le tiene 1 anno e 5 mese 1/8 de mese e ciaschuna parte ène en choncordia de partirle e le bestije sonno 70; quante ne dèie avere ciascheuno sì che non sia emgannato? Regole che noie devemo fare de agne 3 e mese 3 e 1/4 de mese tutte dine, che sono dine 1/2 1777 egl quagle è partedore. Or devemo fare de mese 17 e 1/8 de mese tutte dine, che sono dine 3/4 513 e daschè n’avemo fatte tutte dine sì devemo pigiare la terça parte de tutte le bestije che sonno 1/4 23. Or devemo dire: da 1/3 enfina em 35 sia 2/3 11 çioè la mità che devea avere, lo quale 2/3 11 devemo multiplicare per lo tenpo che l’à tenute çioè di 3/4 513 via 2/3 11 che fa 71925 e partire per 1/2 1777 che ne viene bestije 1709/2372 3 lo quale devemo giognere sopra a le bestije k’avea en prima, çioè sopra a 1/3 23, ed averaie ke farà bestije 5999/7116 26 e chetante n’avea choluie che mise bestije 18 e choluie che mise le 36 ne dèie avere 1217/7116 ed è facta. || Doie huomene chonpararo uno buove lib. 12, l’uno ne pagò lib. 9 e l’altro 3, disse chuluie ch’avea pagato lib. 9: lio n’agio 3 pièie e tu 1. Andaro più enante, trovaro uno altro buove che chostò lib. 16 e ciaschuno pagò lib. 8, disse l’uno: lio ò pagato lib. 17 e òne 5 pièie. Disse l’altro: lio

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ò pagato lib. I l e agione gle 3 pièie. Angiono guadagnato lib. 4, chè fuoro vendute lib. 32; dicie l’uno a l’altro: que dèie tu avere? Dicie chuluie che ci à 5 pièie: 4 lib. viene el pièie, iio me tollo lib. 20. E l’altro se ne tolle lib. 12. Adomandote se biene è fatta la ragione a ciò che niuno non sia engannato. Regole che noie devemo fare chusì, se 28 fosse 11, que sirìa 4 lib. Multiplica 4 via 11 che fa 44 lib. e parte per 28 che ne viene lib. 1 s. 11 d. 1/7 5 e giogne sopra a lib. 11 e farà lib, 12 s. 11 d. 1/7 5. Or devemo dire: se 28 fosse 4, que sirìa 17? Multiplica 4 via 17 che fa 68 e parte per 28 che ne viene lib. 2 s. 8 d. 6/7 6, somma lib. 19 s. 8 d. 6/7 6. Se ce fosse ditta alchuna ragione de chonpagnia, çioè 3 chonpagnie ch’ònno fatto una butiga e l’uno à messo lib. 25 e l’altro à messo lib. 23 e l ’altro lib. 12; en chapo de l ’anno se truovano de guadagno lib. 13, adomandote que ne viene a ciaschuno secondamente misero gle denare. Regole che noie devemo mettere ensieme tutte egl denare che misero che fanno lib. 56i^ 60; or fa’ chusì, multiplica | el guadagno chontra el chapetale de prima de ciascuno, dine: 13 via 25 lib. fanne 325. E partire per 60 che ne viene lib. 5 s. 8 d. 4 a quillo che mise lib. 25, or devemo fare l’altro e dire: 13 via 23 che fa lib. 299 a partire per 60, che ne viene lib. 4 s. 19 d. 8. E chotanto ne viene a chuluie che mise lib. 23. Or devemo fare el 1/3 e dire: 12 via 13 che fa 156 e partire per 60 che ne viene lib. 2 s. 12. E chotanto ne tocha a chuluie che mise lib. 12 e chusì si fa le semeglante ragione. Sono 5 chonpagne ch’ànno fatto loro fondecho e l ’uno à messo lib. 46 s. 8, el secondo à messo lib. 63 s. 7, el 1/3 à mese Hb. 51 s. 3, el quarto à messe lib. 37 s. 2, el quinto à messe Hb. 24 s. 10; agiono guadagnato l’ànno, eschontata la piscione del fondecho, lib. 40. Adomandote que ne viene a ciaschuno secondo misero egl d. Regole che noie devemo fare somma de tutte egl d. che misero, che sino lib. 222 s. 10 e quisto è partedore; or devemo multiplicare egl d. che misoro chontra el guadagno e fare ciascuno per sè en quisto modo, che devemo multiplicare el primo e dire: lib. 46 e s. 8 via lib. 40 che fa lib. 1856 a partire per 1/2 222 cioè s. 10; or lo devemo rechare a sano e dire: 2 via 1/2 222 che fa 445. Or devemo fare 2 via 1856, che fa lib. 2712. A partire per 445 che ne viene lib. 8 s. 7 d. 33/89 3 e 57r chotanto ne tocha a chuluie che mise lib. 46 s. 8 cioè al primo. || Or devemo sapere quillo che ne viene al secondo e multiplice 40 via lib. 63 s. 7 che fa lib. 2534, a partire per 1/2 222. Or lo deviamo rechare a sano e fare via 1/2 222 che fa 445 e doie via 2534 che fa lib. 5068, a partire per 445 che ne viene lib. 11 s. 7 d. 27/89 8 e chotanto ne tocha a chuluie che mise lib. 63 s. 7. Or devemo sapere quillo che ne tocca al terço e multiplicheraie lib. 40 via lib. 51 s. 3 che fa lib. 2046 s. 13 a partire 1/2 222 che ne viene lib. 9 s. 3 d. 77/89 6 de denaio. Or devemo sapere quillo che ne viene al quarto e multipliche lib. 40 via lib. 37 s. 2 che fa lib. 1484 a partire per 1/2 222 che ne viene lib. 6 s. 13 d. 34/89 4. Or devemo fare quillo el quinto e multiplice 40 via lib. 24 s. 10 che fa lib. 980 e partire per 1/2 222 che viene lib. 4 s. 8 d, 7/89 1 de denaio.

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E se la volemo provare sì devemo mettere ensieme tutte egl denare ch’elo ne viene chosteno de sotta proveraie le semeglante ragione. Hb. lib. lib. lib. lib.

8 11 9 6 4

s. s. s. s. s.

7 7 3 13 8

d. d. d, d. d.

7 8 6 4 1

33/89 27/89 77/89 34/89 7/89

somma lib. 40

Se ci e’ fosse ditta alchuna ragione de chonpagnia, cioè uno enchomença una butiga en kl. de genaio chon suoie lib. 20 e uno altro viene en kl. aprile e ariecha suoie lib, 10 e uno altro viene en kl. luglo e ariecha suoie lib. 5; or 51V sonno 3 conpagne che se tru|ovano de guadagno en chapo de Fanno lib. 8 eschontata la piscione; vuoglo sapere que ne tocca a ciascuno secondamente anno messe egl denare. Regole che noie devemo multiplicare le lib. chontra gle mese e dire: 12 via 20 lib. che fonno 240. Perchè le 20 lib. sonno state più uno anno or devemo dire: 9 via 10 lib. che fa lib. 90. E 6 via 5 lib. che fanno lib. 30. Or devemo mette ensieme tutte quiste d., che sonno lib. 360 el quale è partedore e devemo partire lo guadagno ch’è lib. 8 per quisto 360 e ciò che ne viene chotanto guadagna la lib. el mese che viene d. 1/3 5 de denaio e per sapere quillo che ne viene a chuluie che mise Hb, 20, sì devemo sapere quillo che viene el mese in quisto modo che devemo multiplichare d. 1/3 5 via 20 che fa s. 8 d. 2/3 10 e per gle 12 che ci è stato ne viene lib. 5 s, 6 d. 8. Or devemo sapere quillo che ne viena a a chuluie che mise lib. 10, fa’ chusì: multiplica d. 1/3 5 via 10 che fa s. 4 d. 1/3 5 de denaio, em 9 mese che ci e’ stette n’à lib. 2. Or devemo sapere quillo che mise lib. 5 que deie avere, fa’ cusì: multiplica d. 1/3 5 via 5 che fa s. [in biancol d. 2/3 2 e per gle 6 mese che ci e’ stette gle ne tocha lib. 8 s. 13 d. 4 ed è facta. E se la volemo provare sì devemo mettere ensieme lib. 5 s. 6 d. 8 e lib. 2 e ’l s. 13 d. 4 e’ farà lib. 8 chomo vuole essere e chusì fa’ e pruova le semeglante ragione. Uno huomo togle una buttiga a piscione e viene a stare en kl. de genaio e 58y riachace suoie lib. 100 s, 5 d. 4 e viene uno altro e achonpa[|gnase cho’ luie en kl. aprile e ariachace suoie lib. 200 s. 7 d. 8, viene uno altro e achonpagnase cho’ lloro e ariechacie suoie lib. 156 s. 7 d. 6, en kl. agosto viene uno altro e achonpagnase cho’ loro en kl. ottobre e eriechase lib. 343 s. 1 d. 6 e stonno tutte e quattro ensieme enfine a kl. de genaio, en chapo de 1 anno, e truovase de guadagno, pagata la piscione, lib. 100 s. 10. d. 10. Adomandote que ne tocha per uno de guadagno. Regole che noie devemo fare chu­ sì, gle denare che misero multiplicare chontra gle mese e dire: 12 via lib. 100 s, 5 d, 4 che fa lib. 1203 s. 4, perchè sonno state 12 mese. Or devemo multipli­ chare 9 mese via lib, 200 s. 7 d. 8 che fa lib. 1803 s. 9, or devemo moltiplicare 5 mese via lib. 156 d. 6 fa lib. 780 s. 2 d. 6, or devemo multiplicare 3 mese via lib. 343 s. 1 d. 6 che fa lib. 1029 s. 4 d. 6. Or devemo mettere

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ensieme tutte quiste d. multiplicate che sonno lib. 4816 el quale è partedore, or devemo partire el guadagno ch’è lib. 100 s, 10 d, 10 a partire per 4816 che ne viene d. 5 e per sapere quillo che ne tocha a chuluie che mise lib. 100 s. 5 d. 4 sì devemo fare quillo che viene el mese lib. 2 s, 1 d, 1/3 9, egle 12 mese verrà lib. 25 s. 1 d. 4 e chotanto ne tocha e chuluie che mise lib. 100 s. 5 d. 4. Or devemo sapere quiUo che ne tocha a chuluie che mise lib. 200 58y s. 7 d. 8, sì devemo fare quillo che ne viene el mese, che la lib. guadajgna d. 5, el s. guadagna 1/4 e ’l d. guadagna 1/48; donqua guadagnano quiste lib. 200 s. 7 d. 8 el mese lib. 4 s. 3 d. 11/12 5 e per gle 9 mese che c’è stato gle viene lib. 3 s. 11 d. 1/4 5. Or devemo sapere quillo che ne tocha a chuluie che mise lib. 196 d. 6, sì devemo fare quillo che viene el mese, che viene lib. 3 s. 1/8 5 de denaio e per gle 5 mese che ci è stato ne tocha lib. 16 s. 5 d. 5/8. Or devemo sapere quillo che ne tocha a chuluie che mise lib. 243 s. 1 d. 6, sì devemo sapere quillo che viene el mese, che viene lib. 7 s. 2 d. 3/8 11 e per gle 3 mese che eie stette gle viene lib. 21 s, 8 d. 1/8 10 e chusì fa’ le semeglante ragione de chonpagnia. El xtodiecimo chapitolo ène de chonpare de chavagle. Sonno doie chonpagne ch’ònno chonparo uno chavallo, dicie l’uno: dàmme el 1/3 e ’l 1/4 degle tuvie d. e pagarò quisto chavallo. Dicie l’altro: mandame tuue el 1/4 e ’l 1/5 degle tuoie e pagerollo iio el chavallo che chosta lib. 20. Adomandote quante d. avea ciaschuno de chostoro. Regole che noie devemo sapere en que numero se truova el primo cioè el 1/3 1/4, che se truova em 12; or devemo pigiare el 1/3 e ’l 1/4 de 12, ch’è 7 el quale è partedore. Or devemo multiplicare quillo numero en que se truova cholla quantità che chosta el chavallo, donqua multiplicha 12 via 20 che fa 240, a 59»' partire per 7 che ne viene lib. 34 s. 5 d. 4/7 8 de denaio |1 e chotanto denare avea chuluie dal 1/3 1/4, e per sapere quante n’avea chuluie ch’à 1/4 1/5 sì devemo dire 1/4 1/5 se truova em 20 e pigia el 1/4 e ’l 1/5 de 20 ch’è 9 el quale 9 è partedore, or devemo multiplichare el numero en que se truova per la quantità che chostò el chavallo, donqua devemo multiplicare 20 via 20 che fa 400 e partire per 9 che ne viene lib. 44 s. 8 d. 2/7 10 de denaio e chotanto n’avea quigle ch’avea el quarto e ’l quinto e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. E se la volemo provare sì devemo pigiare el 1/3 e 1/4 de lib. 34 s. 5 d. 4/7 8, che 1/3 ène lib. 11 s, 8 d. 4/7 6 ’l 1/4 ch’è lib. 8 s. 11 d. 1/7 5 e giognere ensieme e farà lib. 20. Or devemo pigiare el 1/4 e ’l 1/5 de lib. 44 s. 8 d. 2/3 10 de denaio che fa lib. 20 e chusì fa’ le semeglante ragione. Se ce fosse ditta alchuna ragione de conpagnia, cioè 4 homene chonpararo uno chavallo lib. 17 e l’uno pagone 1/3 e l’altro, çioè el secondo, 1/3 e ’l terço pagò el 1/4 e l’altro pagò el 1/5; adomandote quante d. mise ciascuno de chostoro. Regole che noie devemo sapere en que numero se truovano quiste 4 rotte, che se truovano em 60. Or devemo pigiare el 1/2 devemo pigiare el 1/2 de 60 ch’è 30, el 1/3 ène 20, el 1/4 ène 15 el 1/5

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ène 12; or giogne tutte quiste parte ensieme e farà 77 el quale è partedore e 59y per sapere quante d. mise chuluie che pagò el 1/2 sì devemo pigiare | la mitade de lib. 17 ch’è 1/2 8, el quale 1/2 8 devemo multiplicare choUo numero en que se truovano quiste rotte e dire: 1/2 8 via 60 che fa lib. 510. A partire per 77 che ne viene lib. 6 s, 12d. 47/77 5 de denaio e chotante d. mise choluie che pagò la mitade. Or devemo pigiare el 1/3 de lib. 17 ch’è lib. 5 s. 13 d. 4 e multiplicheraie lib. 5 s. 13 d. 4 via 60 che fa lib. 340 e partire per 77 che ne viene lib. 4 s. 8 d. 57/77 3 de de. e chotanto pagò chuluie ch’à el 1/3. Or devemo pigiare el 1/4 de lib. 17 ch’è lib. 4 e s. 5 a le quale lib. 4 s. 5 devemo multiplichare per 60 e dire: lib, 4 s. 5 via 60 che fa lib. 255 s. 0. A partire per 77 che ne viene lib. 3 s. 6 d. 62/77 2 de denaio e chotanto pagò choluie che mise el 1/4. Or devemo pigiare el 1/5 de lib. 17 eb è lib. 3 s. 8 e multiplicheraie lib. 3 s. 8 via 60 che fa lib. 204 a partire per 77 che ne viene lib. 2 s. 12 d. 65/77 11 de denaio e chotanto dèie avere choluie che mise el 1/5 e chusì fa’ le semeglante ragione. Anche se possono fare per quisto altro modo, sapere quillo che tocha per lib. Cioè per lib. 17, fare tutte solde che sonno s. 340, a partire per 77 che ne viene s. 4 d. 76/77 4 de denaio. Or pigia el mezzo de 60 ch’è 30 e fa’ 30 via s. 4 d. 76/77 4 de denaio e chusì viene facendo per 1/3 e per 1/4 e per 1/5 e verratte sì per uno modo cho’ per l’altro ed è fata. E se la volemo provare, l ’una e l’altra, sì devemo fare chosì, mettere ensieme tutto quillo che viene per parte cioè lib. 6 s. 12 d. 47/77 5 de |1 60r de denaio e lib. 4 s. 8 d. 57/77 3 de denaio e lib. 3 s. 6 d. 62/77 2 d. e lib. 2 s. 12 d. 65/77 11 de denaio, el quale fa en somma lib. 17 chomo vuole essere. Doie huomene avendo d. trovaro uno chavallo che se vendea, disse el Doie huomene avendo d, trovaro uno chavallo che se vendea, disse el primo al secondo: se tu me dàie 1/3 degl tuoie d. chon gle denare ch’io àgio iio averò el preço del chavallo. Respuse el secondo e disse: se tu me dàie el 1/4 degl tuoie d., chon quigle ch’io àgio, iio averò semeglantemente. Adomandote el preço del chavallo e egl d. ch’ànno ciascuno. Quista ène la sua regola che noie devemo ponere per ordene el 1/4 1/3 e devemo trare 1 el qual’è sopre 3, de 3, remane 2 el quale multiplica per 4 e sironno 8 e chotante n’àvve el primo. Semeglantemente traie 1 el qual’è sopre el 4, de 4, remamane 3 el quale multiplicha per 3 e sironno 9 e chotanto n’àvve el secondo. Anchora multiplica 3 per 4 e sironno 12, degl quagle traie la multiplichatione de 1 ch’è sopre el 3 e de l’I ch’è sopre el 4, remane 11 per lo preço del chavaUo. E se la volemo provare sì devemo pigiare el 1/3 de quante d. àwe el secondo cioè de 9 eh’ è 3, el quale gione chon gle d. ch’avve el primo cioè chon 8 e sironno denare 11, anchora pigia 3/4 degle d. ch’à el primo, ch’è 2 el quale giogne chom gle d. ch’à el secondo cioè chom 9 e sironno de. 11 chomo vuole essere. Anchora sonno 3 huomene che vuoglono chonparare uno chavaUo, disse 6Qy el primo 1 al sechondo: se tu me dàie 1/3 degle tuoie d., chon gle d. ch’io

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àgio, iio averò el preço del chavallo. Respuse el sechondo: se tu me dàie 1/4 degle tuoie d., chon quigle ch’io àgio, io el pagerò semeglantemente. Respuse el terço al primo e disse: se tu me dàie el 1/5 degle tuoie d., chon quigle ch’io àgio, iio ve farò el semeglante. Adomandote el preço del chavallo e quante d. avea ciaschuno. Regole che noie devemo ponere le propositione per ordene chusì 1/5 1/4 1/3 e traie 1 de 3, remane 2 el quale 2 multiplica per 4, ch’è sotto la verga, e sironno 8 sopre el quale agiogne la multiplichatione de 1, che sta sopre el 3 e 1’ 1 che sta sopre el 4 e sironno 9, egl quagle multiplicha per 5, el quale è sotto la terça verga, e sironno d. 45 e chotante d, àwe el primo. Anchora traie 1, el qual’è sopre el 4, remane 3 el quale multiplicha per 5 e agiongne la multiplicatione de 1 ch’è sopre el 4 em 1 ch’è sopre el 5 e sironno 16 el quale multiplica per 3 de la prima verga e sironno 48 e chotante n’àvve el sechondo. Anchora traie 1, ch’è sopre el 5, remane 4 el quale multiplica per 3 de la prima verga e de sopre agiogne la multiplica­ tione de 1 ch’è sopre al 5 emm 1 ch’è sopre al 3 e sironno 13, el quale multipHcha per 4 e sironno 52 e chotante n’àvve el terço. Anchora multiplica egl numere de le verge çioè 3 per 4, el quale per 5 e sironno 60 sopre egl quagle agiogne la multiplichatione de tutte egl numere de sopre da le verge, 61^ Avenga che siano tutte pare çioè 1 ch’è sopre el 3 || e l’I ch’è sopre el 4 e l’I ch’è sopre el 5 e sironno 61 e chotante d. chostò el chavallo; ma se gle homene fossero pare, si traie la multiplichatione degl numere che sonno de sopre da le verge e la multiplicatione degle numere che sonno de sotto a le verge sechondo a l’acidente quistione facemmo. Tre huomene avendo d. e voleano chonparare uno cavallo; el primo domanda al sechondo egl 2/3 degl suoie d., el sechondo adomanda el terço egl 4/7, el terço ademanda al primo el 5/9 degle suoie d. e ciascuno promise de chonparare el chavallo degl d, ch’aveia, Adomandote quante d, àwe ciascuno, quista è la sua regola che semeglantemente è quista altra positione si è da operare, cioè che devemo escrivere la positione de loro per ordene sechondo elle margene demostramo e puoie trare 2, el qual’è sopre el tre de la prima verga, remane 1 el quale multipliceraie per 7 de la sechonda verga e agiogneraie la multiplicatione d’esso 2 per 4 e sironno 15, el quale multipli­ cha 9 de la terçça verga e sironno 135 e chotante d. àwe el primo. Anchora traie 4 de 7, de la sechonda verga, remane 3 el quale multiplica per 9 de la terça verga e de sopre agiongne la multiplichatione de 4 em 5, cioè 20, e sironno 47 el quale multiplica per 3 de la prima verga e sironno 141 e chotante d. àwe el sechondo. Anchora traie 5 de 9 remane 4 el quale multiplicha per 3 de la prima verga e sironno 12, sopre el quale agiogne la multiplichatione de 2 emm 5 cioè 10 e sironno 22 el quale multiplicha per 7 I de la sechonda verga e’ sironno 154 e chotante d. àw e el terço e per sapere el preso del chavallo si multiplicha 3 per 7, el quale per 9 e sironno 189, sopre el quale agiogne 40, cioè la multiplichatione degl numere de sopre da le verge cioè 2 em 4 el quale per 5, e sironno 229 e chotanto chostò el chavallo.

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Cinque huomene voleano chonparare uno chavallo; el primo adomanda al sechondo degl suoie d., el sechondo domanda al terço el 4/7, el terço domanda al quato egl 5/11, el quarto domanda al quinto egl 6/13, el quinto domanda al primo egl 8/19; adomandote quante d. avea ciascuno e quanto è ’l preço del chavallo. Quista è la sua regola che noie devemo escrivere le petitione per ordene chusì 8/19 6/13 5/11 4/7 2/3 e multipliceraie tutte egl numere de sotto da le verge l’uno per l’altro e sironno 57057; chon ciò sia chosa che gle huommene siano an pare, si agiogne la multiplichatione de tutte egl numere de sopre da le verge l’uno per l’altro çioè de 2 em 4 el quale em 5 el quale em 6 el quale 8 e sironno 58977 el quale aveano per lo preço del chavalo e se vuogle sapere quante d. avea el primo huomo dèie trare el numero de sopre da la verga del numero de sotta d’essa verga, çioè doie de 3 remane 1 el quale multiplicha per 7 de la sechonda verga e sironno 7, sopre el quale agiogne la multiplichatione de 2 em 4 e sironno 15, el quale 62r multiplicha per 11 de la terça virga e si||ronno 165, degle quagle traie la multiplichatione de 2 em 4, egl quagle per 5, çioè per gle numere de sopre de la prima e de la sechonda e de la terça verga, e remane 125 egl quagle multiplicha per 13 de la quarta verga e sironno 1625 sopre egl quagle agiogne a multiplichatione de 2 em 4, el quale per 5, el quale per 6, çioè 240, e sironno 1865 el quale multiplicheraie per 19 de la quinta verga e sironno 35435 e chotante d. avea el primo huomo. Anchora traie 4, el qual’è de sopre al 7 de la sechonda verga, remane 3 el quale multiplicha per I l e sironno 33, sopre el quale agiogne la multiplichatione de 4, çioè em 5, e sironno 53 el quale multiplica per 13 de la quarta verga e sironno 689, degl quagle traie la multiplichatione de 4 emm 5, egl quagle emm 6 çioè 120 remane 569, el quale multiplica per 19 de la quarta verga e sironno 10811 sopre el quagle agiogne la multiplichatione de 4 emm 5, egl quagle per 6, egl quagle per 8 çioè 960 e sironno 11771 multiplica per 3 de la prima verga e sironno 35313 e chotante n’avea el sechondo. Anchora traie 5 de 11, de la terça verga, remane 6 el quale multiplicha per 13, de la quarta verga, e sironno 78 sopre el quale agiongne la multiplichatione de 5 emm 6 e sironno 108, el quale multiplicha per 19 de la quinta verga e siro:ino 3092, degl quagle traie la multiplichatione de 5 emm 6, el quale per 8, çioè 240, remane 1812 el quale multiplicha per 3 de la prima verga e sironno 5436, 62y sopre egl quagle agiongne la multiplichatione de 5 emm 6 el quale | per 2 çioè 480 e sironno 5916, egl quagle multiplicha per 7 de la sechonda verga e sironno 41712 e chotante n’avea el terço e se del quarto e del quinto huomo vuogle sapere, fa’ sechondo la ditta e la mostrata materia ed averaie ch’el quarto huomo avea dn. 38643 e ’l quinto avea d. 44057 e chusì de più homene fare poderije a la tua volontade. Ma se gl’uomene fuoro 4, el primo domanda al sechondo el 1/4 1/3 degl suoie d., el sechondo domanda al terço 1/5 1/4, el terço domanda al quarto el 1/6 1/5 e ’l quarto domanda al primo el 1/7 1/6; si fa chusì, del 1/4 1/3 si fa 7/12 e del 1/5 1/4 si fa 9/20 e del 1/6 1/5 si fa 11/30 e del 1/7

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1/6 si fa 13/42 e puoie operaie sechondo che de sopre amastrammo ed averaie per lo primo lib. 176274 e per lo sechondo 200772 e per lo terço 205820 e per lo quarto 238838 e per lo preço del chavallo 393391 lib. Doie huomene ch’aveano d. trovaro doie chavagle che se vuoleano vendere, degl quagle el sechondo valea d. 2 più ch’el preço del primo e ’l primo huomo propuse chogle suoie d. de chonparare el primo chavallo avendo el 1/3 del suoie d. del sechondo e ’l sechondo disse: avendo io el 1/4 degl. d. del primo e io chonparo el sechondo chavallo. Adomandote el preço de ciaschuno chavallo e quante d. avea ciaschuno de loro. Chon ciò sia chosa ch’el primo cho’ lo 1/3 degl d. del sechondo ch’àgia d. 2 meno ch’el sechondo chollo quarto degl d. del primo; unde se daremo el 1/3 degl d., de l’uno e de l’altro, al sechondo el primo averà d. 2 meno degl 2/3 del 63y sechondo e ’l 1/4 degl d. suoie, en perciò, sì ne trarremo || de l’uno e de l’altro el 1/4 degl d. del primo, remane 3/4 degl d. del primo, çioè d. 2 meno che gl 2/3 degl d. del sechondo ed en perçiô truova 2 dette numere degl quagle elgl 3/4 d’uno numero, el quale parteraie enteramente per 4 sopre egl quagle agiogneraie 2, verrà el numero el quale se parlerà entera­ mente per 2, egl quagle sonno sopre 2/3 e quillo numero ène 8 sopre egl 3/4, çioè sopre 6 agiongne 2 egl quagle el 2/3 degl d. al sechondo açie agl 3/4 degl d. del primo e sironno 8 perchè sonno 2/3 d ’alamo numero emtero el quale troveraie cholla multiplicatione del meço de 8, çioè 4, em 3 çioè 12 e, perché 3/4 de 8 sonno 2 meno 2/3 de 12, el primo huomo avea d. 8, el sechondo 12 del quale el 1/3 si è 4 el quale agiongne sopre 8, rendono 12 per lo preço del primo chavallo chollo quale agiogne 2 e sironno 14 per lo preço del sechondo chavallo. Anchora en perçiô che 3/4 de 16, çioè 12, siano 2 meno de 2/3 de 21 sì può el primo huomo avere d. 16 e ’l sechondo 21; el primo chavallo vale d. 23 e ’l secondo d. 25 e chusì podemo e’ ’nfinito numero avere per gle d. de ciaschuno chon ciò sia chosa che ’nfinite siano egl numere che sonno ella dieta positione, çioè 3/4 de l’uno sia 2 meno de 2/3 de l’altro; el preço del sechondo chavallo fosse 3 più che ’l preço del primo, si truova 2 numere degl quagle el 3/4 de l’uno sia 3 meno de 2/3 de l’altro, egl quagle numere 63y semeglantemente enfinite sonno degl quale | l’uno ène 20 e l’altro 27 degl quagle el primo n’ave 20 e ’l sechondo 27 e ’l preço del primo chavallo ène d. 29 e ’l sechondo d. 32. Doie huomene avendo d. el quagle voleano chonparare 2 chavagle, el sechondo valea d. 2 più ch’el primo, unde el primo disse al sechondo: se tu me daraie el 1/3 degl tuoie d. iio chonprarò el primo chavallo. El sechondo egl responde e dice: se tu me daie el 1/4 degl tuoie d. el sechondo chavallo chonprarò iio çioè el più charo. Adomandote la quantità degle d. de choloro e ’l chosto de ciaschuno chavallo. Quista quistione, per la sopradicta regola d’uno chavallo, lo podemo scioglere çioè che devemo ponere em primamente la petitione per ordene chusì, 1/3 la quale è vochata descriptione prima secondo dicemo de sopre de Tende traie 1 ch’è sopre 3 d’esso 3 remane 2

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sopre el quale pone 1 chusì 1/2, çioè ch’el sechondo huomo dà el primo la mità de ciò che a luie remase; semeglantemente fa del 1/4 ed averaie 1/3 el quale el primo dà 1 sechondo de ciò ce a luie remase ed en perciò scriveraie 1/3 1/2 cioè la seconda positione sotto la prima sì cho’ quii’ omo starano e puoie truova doie numere degl quagle el sechondo sia 2 menore del primo. Avenga Dio ch’el primo chavallo valesse d. doie meno ch’el sechondo, el primo numero d’isse parte enteramente per 2 de la sechonda positione e l’altro parte per 3 d’essa medesima positione egl quagle numere e’ sonno 8 e 64r 6 e sironno 8 l’armanente che re||mane del sechondo huomo puoie che dèie el primo la terga parte degl suoie d. e 6 è ’l armanente del primo huomo, en perciò multiplicheraie el dicto 8 per 3 de la prima positione e parte per 2 de la sechonda viene d. 12 e chotante d. àvve el sechondo. Anchora multiplicha l’armanente del primo homo, çioè 6, per 4 de la prima positione e parte per 3 de la sechonda positione vienne d. 8 e chotante d. àvve el primo; m’ a ciò ch’àgiamo el preço del chavallo, agiogne el preço del loro çioè 12 e 8 e sironno 20, degl quagle traie l’armanente del sechondo huomo, çioè 8, remane 12 d. per preço del primo chavallo; anchora traie l’armanente d’esso 20 del primo huomo, çioè 6, remane 14 per lo chosto del sechondo chavallo. Tre huomene avendo d. voleano chonparare 3 chavagle, el sechondo chavallo valea d. 2 più ch’el primo, el terço valea d. 2 più ch’el sechondo e ’l primo huomo domanda a gl’altre 2 la terça parte degle loro d. e propuse de chonparare el primo chavallo, el sechondo huomo lo demanda la 1/4 parte degle loro d. e propuse de chonparare el sechondo chavallo, el terço huomo lo demanda la 1/5 parte degle suoie d. e propuse de chonprare el terço chavallo. Qui istae la sua regola, che noie devemo escrivere la prima positione chusì 1/5 1/4 1/3 e per la sechonda 1/4 1/3 1/2 sechondo mostramo, enchontenente truova 3 numere degle quagle el sechondo sia 2 menore del primo e ’l terço sia 2 menore del sechondo, per la diferentia | 64v del preço degl chavagle el maiure de’ soprascripti si parte enteramente per 2 de la prima positione, el sechondo per 3, el terço per 24 e sironno 20 e 18 e 16 degl quagle el primo, cioè 20, sirà armanente del terço e del primo menore, semeglantemente çioè 16 e’ sirà l’armanente che remarrà al primo e ’l sechondo huomo e puoie multiplicha Tarmane del sechondo e del terço huomo çioè 20 per 3, de la prima positione, e parte per 2, de la sechonda positione, che ne viene 30 e chotanto è ’n tra el sechondo e ’l terço huomo. Anchora multiplicha l’armanete del primo e del terço huomo çioè 18 per 4, de la prima positione, e parte per 3, de la sechonda, che ne viene d. 24 e chotanto e ’n tra el terço e ’l primo huomo. Anchora multiplicha 16 perchè armanente dal sechondo e del primo huomo per 5, de la prima positione, e parte per 4, de la sechonda positione, che ne viene d. 20 e chotanto è ’n tra el sechondo e ’l primo huomo egl quale agiogne chon 24 d. che agiono en tra el terço e ’l primo huomo e chon d. 30 che sonno en tra el terço e ’l sechondo huomo e sironno d. 47; egl quagle ciaschuno doie fiade çi é mentovato, chusì e donqua la mità d’esse si è 37 e serà per la soma degl d.

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de quigle 3 huomene degl quagle traie d. 30 haveano e ’l secondo e’I terço huomo remane al primo huomo d. 7; semeglantemente si traie de denare 37 egl d. 24, egl quale ierano entro al terço e ’l primo huomo, remane al sechon­ do d. 13; anchora sì ne traie d. 20, ch’aveano el sechondo e ’l primo huomo, 65r degl quagle d. 37 remane || al terço huomo d. 17. Puoie ch’aie chusì fatto si agiogne chon d. 7, del primo huomo, la terça parte degl d. degl altre 2 huome­ ne çioè de 30 ed averaie per preço del primo chavallo d. 17 ed en perçiô el preço del sechondo ène d. 16 çioè d. 2 più del primo preço, e ’l preço del terço si è d. 21 e per quisto modo puoie fare de quante tu vuogle de quanto a te piacesse avenga ch’elle siano molto sutile ragione a fare. Lo settimodecimo capitolo ène de huomene che demandavano d. l’uno a l’altro. Doie huomene aveano d., degl quagle el primo disse al secondo; se tu me daraie el 1/3 degl tuoie d, iio averò d. 14. El secondo respuse e disse: se tu me daraie a me el 1/4 degl tuoie d. iio n’averò 17. Adomandote quanto n’à ciascuno. Pone ch’el primo àgia d. 4 e ’l sechondo d. 30 e la terça parte si è d. 10 e degl d. 4 ch’el primo àne degl d. 14 sechondo ch’ò proposto e sì devemo agiognere la quarta parte de d. 4 degl d. del primo huomo chon d. 30 del sechondo huomo, averà el sechondo d. 31 çioè d. 14 più che non dèie ed en perciò è la sechonda positione. Pone ch’l primo huomo àgia d. 8 e perciò ch’el sechondo averà d. 18 chom gle quagle, agionta la quarta parte de d. 8 del primo huomo, averà esso sechondo d. 20 çioè 3 piò che non dèie. Adonqua la prima positione soperchiava al sechondo huomo d. 14 e la sechonda 3, donqua per 4 d. ch’acrescemmo al primo agionse a la sechonda d. 65f I l e remase ad agiognere d. 3. Mo’ fa’ chusì, multiplicha 3 per 4 e parte per 11 che ne viene d. 1/11 1 egl quagle agiongne chon d. 8 faciamo d. 1/11 9 degl quagle enfine em 14 vengono meno d. 19/11 4 egl quagle sonno la terça parte degl d. del sechondo huomo, emm perciò multiplicha esse çioè per 10/11 4 per 3 fonno 8/11 14 per gle d. del sechondo huomo. Tre huomene ch’aveano d. semeglantemente, unde el primo domandava al sechondo el 1/3 del suoie d. e propuse d’avere d. 14, el sechondo domandava al terço el 1/4 degl suoi d. e propuse d’avere d. 17, el terço domanda al primo 1/5 degle suoie d. e propuse d’avere d. 19. Adomandote quante n’àvve ciascuno. Pone ch’el primo àgia de. 10 e perçiô el sechondo àgia d. 17 e ’l terço d. 20, chom gle quagle, agionta la quinta parte de d. 10 del primo huomo, si averà el terço huomo de. 22 çioè 3 più che non dèie ed en perçiô è la sechonda positione. Pone ch’el primo àgia d. 9, çioè 1 meno che la prima e chusì en porto che la prima n’àgia 15, çioè la diferentia ch’è da 9 em fina em 14, e ’l terço n’àgia 8 çioè la diferentia ch’è da 15 en fina em 17 chom gle quagle agiogne la quinta parte de d. 9 del primo huomo, çioè 4/5 1, sonno 4/5 9 egl quagle deviano essere 19. Perchè en quista sechonda positione menovo el terço huomo 1/5 9 e da prima egl soperchiò 3 en perciò agiogne essa differentia en uno, çioè 1/5 9 chom 3 e sironno 1/5 12 e diraie

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66r per 1 che menovaie e la sechonda positione el primo homo 1| menovò al terço d. 1/5 12 que menovò e la prima positione, chon ciò sia chosa che soperchiasse al terço huomo d. 3 de la prima positione, si multiplica 1 per 3 e parte per 1/5 12 che ne viene 15/61 egl quagle traie de d. 10, de la pri­ ma positione, remangono 46/61 9 per gle d. del primo huomo ed en perciò el sechondo n’à 45/61 11 e ’l terço 3/61 17 e chusì podemo fare de più huomene chon ciò sia chosa che domande per ordene. Quattro huome sonno, degl quagle el primo el sechondo e ’l terço ònno d. 27, el sechondo el terço e ’l quarto ònno d. 31, el terço el quarto e 1 primo ònno d. 34, el quarto el primo e ’l sechondo ònno 37; adomandote quanto n’à ciascuno. Fa’ cusì, agiogne tutte e quattro egl numere ensieme e sironno 129 el quale numero è triplichato de tutta la somma degl d. d’esse quattro huomene e perchè en essa somma ciasschuno è mentovato 3 fiade si parte la somma per 1/3 che viene d. 43 per essa somma e perchè se trassero egl d. del primo e del sechondo e del terço huomo çioè d. 27 sì remarronno al quarto huomo d, 16; anchora se d’esse d. 43 traraie d. 31, del sechondo e del terço e del quarto huomo. sì remarrà al primo huomo d. 12; anchora se de d. 43 traraie d. 34, çioè egl d. del terço e del quarto e del primo huomo, sì remane al sechondo d. 9; anchora se de d. 43 traraie d. 37, del quarto e del primo e del secondo huomo, sì remane al terço d. 6 e agiongne egl d. 12 66f del primo huomo | chum d. 6 del sechondo e chum d. 6 del terço e chum d. 15 del quarto huomo sì fonno d. 43. Anchora se ditto ne fosse che en fra el primo e ’l sechondo huomo agiano d. 27, en fra el sechondo e ’l terço àgia d. 31 ed en tra el terço e ’l quarto d. 34, em tra el quarto e ’l primo d. 37, empussibele ène a saperla, ma tutta fiada agiongniamo el numero del primo e del sechondo chom lu numero del terço e del quarto e se la loro somma fosse uguale numero del sechondo e del terço e del quarto del primo huomo è per tanto desdoglevele ène la quistione e s’ella uguale non fosse managivelemente sciorglela podemo; ma chon ciò sia chosa che en fra el primo e ’l sechondo agiano d. 27 e ’l terço e ’l quarto agiano d. 34 donqua en fra tutte e quattro ònno d. 61; ma chon ciò sia chosa che ’l sechondo e ’l terço huomo àgia d. 31 e ’l quarto e ’l primo n’agia 37 donqua en fra tutte e quattro agiono d. 31 e 34 çioè d. 68 lo quale ène empossibele che per l’altra chonpositione la troviamo avendo esse d. 61 e donqua quista quistione ène empossibele; ma faciamo che lo poniamo descioglevele çioè che en fra el quarto e ’l primo huomo agiano d. 30 e l’armanente agiano per ordene sechondo de sopre dicemmo çioè che ’l primo e ’l sechondo agiano d. 27 e ’l terço e ’l quarto agiano d. 34 e ’n fra tutte e quattro ònno d. 61; la quale quistione ligiere ène ed e’ scioglerla chusì, che ’l primo agia quanto vuole d’esse d. 27, egl quagle àvve chon lo sechondo; 67r donqua pone j| che n’agia 10 degl quagl el sechondo àve l ’armanente, çioè 17, e perchè en fra el sechondo e ’l terço huomo ònno d. 31 degl quagle el sechondo àve d. 17 l’armanente sì à el terço, çioè d. 14, quillo ch’àve chol lo quarto huomo d. 34, adonqua el quarto huomo àvve denare 20.

Cinque huomene sonno, degl quagle egl quatro per ordene sença el quinto onno d. 27 e gl’altre sença el primo ònno d. 31; gl’altre sença el sechondo, ònno d. 34 gl’altre sença el terço ònno 37; gl’altre sença el quarto ònno d. 39. Adomandote quanto n’à ciascuno. Fa’ cusì, agiongne tutte egl cinque numere en uno e sironno 168 e, perchè quattro fiade ciascuno è mentovato, dèie sapere che dèie partire 168 per 4 che ne viene d. 42, degl quagle traie d. 27, ch’egl quatro huomene àgiono per ordene, remangono el quinto d. 15, anchora d’esso 42 tranne 31 e 34 e 37 e 39, remarronno per lo primo huomo d. 11, per lo sechondo d. 8, per lo terço d. 5, per lo quarto d. 3.

E se ditto ne fosse ch’el primo e ’l sechondo e ’l terço avesse d. 27; el sechondo e ’l terço e ’l quarto avesse d, 31, el terço e ’l quarto e ’l quinto avesse d. 34, el quarto e ’l quinto e ’l primo d. 37, el quinto e ’l primo e ’l sechondo d. 39, si fa chusì. Agiongne quiste numere en uno e fonno 168 sì chomo de sopra trovammo, el quale numero parte per 3, e per ciò che ciascuno numero tre fiade è mentovato, che ne viene de quilla domma d. 56 67y ed avemo | egl d. de ciascuno triplichate em primamente agiongniamo la quantità degl d. del quarto e del quinto e del primo, çioè chum d. 37, sironno d. 64 e Io quale numero primamente s’è mentovato, sì devemo sapere quant’à da la somma degl 5 huomene en fine em 64, çioè 8, e sia la quantità degl d. del primo huomo el quale agiongne chom gle d. del sechondo e del terço e del quarto huomo çioè chom 31 e chon gle d. del quinto e del sechondo e del primo huomo, çioè chum 39, e sironno 70 e la quale somma è ’l sechondo huomo ch’è mentovato 2 fiade en perçiô traie 56 de 70 resta al sechondo huomo d. 14, egl quagle agiongne chom gle d. del primo huomo, çioè chum 8, e sironno 22 egl quagle traie de d. 22 ch’àve en fra el primo el sechondo e ’l terço huomo, remanie d’esso terço d. 5; egl quagle agione chum d. 14 del sechondo huomo e traie de la somma de la quantità de la somma degl d. del sechondo e del terço e del quarto huomo, çioè de d. 31, resta al quarto huomo d. 12, egl quagle agne chom gle d. del terço huomo, çioè chum 5, e traie de la somma de d. 34, egl quagle avea en fra el terço el quarto e ’l quinto huomo, remarronno al quinto huomo d. 17. Vuogle chusì de la somma d’esse huomene, çioè de d. 56, si traie quiste numere, egl quagle egle ònno per ordene çioè 27 e 31 e 34 e 37 e 39, e chusì remarronno al quarto 68r e al quinto huomo d. 29 || e al quinto e al primo d. 25 e al primo e al sechondo d. 22 e al sechondo e al terço d. 19 e al terço e al quarto d. 17; adonqua agiongne egl d. del primo huomo e del sechondo huomo, çioè 22, egl quagle d. del terço e del quarto, çioè 17, e che gl d. del quinto e del primo huomo, çioè chum 25, e sironno d. 64, e la quale somma el primo doie fiade c’è mentovato e tutte gl’altre una fiada. Quattro huomene àgiono d. e gl d. del primo ierano 1/3 1/4 degl d. degl’altre tre huomene e gl d. del sechondo ierano 1/6 1/5 degl’altre tre huomene, el terço ierano 1/8 1/7 degl d. degl’altre tre huomene, el quarto ierano d, 27. Adomandovo quanto àne ciascuno degl’altre. Quista quistione

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se reduce a quilla de la choppa, cioè chon ciò sia chosa che gl d. del primo huomo siano 1/4 1/3 degl d. degl’altre tre huomene, adonqua averà esse 7/19 de tutta la somma d’esse quatto, puoie d’essa el sechondo àve 11/41 d’essa somma e chon ciò sia chosa che ’l terço àgia el 1/8 1/7 degl’altre armanente, donqua se esse tre ònno d. 56 ed esso àne lo 1/8 1/7 d’esso 56 [çioè 15; donqua en fra gl’uomene ierano d. 71 degl quagle esso avea 15/71. E anchora semegla quista quistione a quilla degl’arbore o vogle numero degl quagle trasse 15/71 11/41 7/19 e remanesse 27 e chusì fa’ e multiplica 7, el qual’ è sopre 19, per 41 e per 71 e sironno 20377, egl quagle pone sopre 68f 7/19; anchora multiplicha 11, ch’è sopre 41, e per 61 e per 19 | e sironno 14839 egl quagle pone sopre 11/41; anchora multiplicha 15, el quale è sopre 71, per 41 e per 19 e sironno 11685 egl quagle pone sopre 15/71 e agiongne 20377 cum 14839 e cum 11685 e sironno 46901, egl quagle traie cum 1 de la multiplichatione de 19 em 41 e 71 cioè de 55309, remarrà 8408, degl quagle truova la regola ch’è 10/81051 e multiplicha 20337 per 27 e sironno 55179, egl quagle parte per 10/81051 viene d. 3457/81051 61 e chotante n’àve el sechondo; anchora multiplica 14839 per 27 e sironno 400653 egl quagle parte per 10/81051 che ne viene d. 5684/81051 47 e chotante n’àve el sechondo; anchora multiplicha 11685 per 27 e sonno 315495 egl quagle parte per 10/81051 che ne viene d. 7649/81051 37 e chotanto n’ave el tergo el quarto 27, el terço 15/71, el secondo 11/41, el primo 7/19. Doie huomene aveano d., degl quagle l’uno disse a l’altro: se tu me daraie l’uno degle tuoie d. io serò uguale chon techo. L ’altro egl respuse: se me daraie l’altro degl tuoie iio n’averò 10 tante. Adomandote quante n’òm ciascuno. Quista regola, a modo de quilla degl’arbore, la trovamo en quisto modo che, chon ciò sia chosa che ’l primo n’àgia 1, sì devemo escrivere 1/2 ed enframendoro si ònno 11 de. degl quagle el sechondo si à 10 ed en perciò scrive 10/11 e di’: oramaie che l’uno àgia 1/2 l’altro 10/11, donqua dine: ène arbore degl quagle el 1/2 e ’l 10/11 egl soperchiava dela lungeça de 69r l’arbore palme 2. E, per quista regola, en porto de farla |1 e multiplichare 1, ch’è de sopre dal 2, per 11 e sironno 11 e lo 10, chè sopre lo 11, per 2 e sironno 20, el quale agiogne per 20 e sironno 31 e 2 per 11 fonno 22 egl quagle traie de 31 remane 9 el quale vole essere 2, en perçiô multiplicha 2 per 11 e sironno 22 egl quagle parte per 9 che ne viene d. 4/9 e chotante n’àve el primo tolto el denaio e l’altro huomo, donqua el primo avea, d. 4/9 1; anchora multiplica 2 per 20 e sonno 40 e egl quagle parte per 9 che ne viene d. 4/9 4 e chotanto avea el sechondo avendo egl d. de l’altro e don­ qua aveva d. 4/9 3. E se decto ne fosse che ’l sechondo avesse 1 degl d. del primo e prepunesse d’avere 10 tanto, em prima traraie 1 de 10 remarrà 9 e l’uno àne 4/9 1 e l’altro àve 4/9 3 e se dicesse ch’egle avesse 12 tanto che ’l primo semeglantemente tra’ 1 de 12 e remane 11 e siché l’uno n’àve 4/11 1 e l’altro 4/11 3 e chusì puoie fare degl’altre. Sonno doie huomene degl quagle el primo disse al secondo: se tu me dàie

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7 degle tuoie d. iio n’averò 5 tante de te e 1 più. Disse el secondo al primo se tu me dàie 5 degle tuoie iio n’averone 6 tante de tene e 15 più. E quista quistione maiure somma ène che la quantità d’amedoro loro e perçiô quado el primo n’àve 7 degl d. del secondo egle n’à 5 fate ch’el sechondo e 1 più, donqua u porto è ch’el sechondo huomo àgia el 1/6 de la meça de la somma e 7 più. Semeglantemente sechondo de sopre dicemmo ch’el primo avea 1/8 69f de la menore somma e 15 più e quando el sechondo ave el 1/6 de la meça | soma e 7 più u porte eh per lo 1/6 de la meça de la somma àgia el sexto de la menore somma e de sopre da la sexta parte de d. 14 degl quagle la meça de la somma, cioè de la menore; adonqua el sechondo ch’à el 1/6 de la menore somma e la sexta parte d e l 4 s i è l / 3 2 e 7 più, si fa 1/3 9 più ch’el sexto de la menore somma de la quale somma, chon ciò sia chosa ch’el primo àgia lo 1/8 e 5 più, en fr’amendoro ònno 1/8 1/6 de la menore somma e d . 1/3 14 avendo d’esso menore somma de d. 15 çioè de la menore somma e sse de l’una e l’altra parte se traesse d. 1/3 14 sì remarria menore somma chom 22 d’uno denaio e’ quagle de 1’ 1/8 1/6 d’essa somma la qual’ è empossibele. Semeglantemente a retornare poderale e sse en parte de mesana somma truova el primo àgia 1/8 de la meça de la soma meno de octava parte de d. 14, egl quagle sonno a la menore somma de qui a la meçana somma, e più d. 5 degl quagle 5 traie lo 1/8 de 14, çioè 3/4 1, remane 1 /4 3 . Adonqua el primo àve lo 1/8 de la meça somma e 1/4 3 più, donqua en fra ’mendoro agiono d. 1/4 10 più de 1/8 1/6 de la meça somma, donqua 1 tratto de ciascuno parte remane 1/8 1/6 de la meça de la somma chum d. 1/49 e per sapere quante d. àve el primo sì devemo multiplichare lo 1/8 de 24, çioè 3, per 1/4 9 e parte la somma per 17 ed averaie de. per lo primo 15/17 4 sì cho’ la convegna fò. || IQr Tre huomene aveano d., disse l’uno a gl’altre doie: se voie me daiete 7 degle vostre d. iio, n’averò 5 tante de voie. El sechondo disse agl’altre: se voie me ne darete d. 9, iio n’averò seie tanno de voie. El terço disse agl’altre: se voie me darete 11, iio n’averò 7 tante de voie. Adomandote quan­ to n’à ciascuno de loro. Quista regola se fa cho’ quilla del quinto erbore, sì chomo ne deraie de ciascuna parte àgiano ciascuna somma degle loro d. avendo esse d. che gle adomandava agl’altra e chusì da vedere ène che, chon ciò sia chosa ch’el primo avendo d. 7 degl’altre propuse d’avere 5 tanto de loro, se­ chondo ànne 5 tante ciascuna quantità e gl’atre doie aveano una altra quantità e perçiô eh’ el primo ànno 5/6 de tutte egl d. meno d’esse d. 7 che domandò ad essa ragione, el sechondo àve 6/7 de tutta la somma degl d. meno d. 9 che domandò gl’altre, semeglantemente el terço àve d. 7/8 de tutta la somma meno d. 7 e 9 e 11, çioè d. 27 adonqua 7/8 6/7 5/6 de tutte a fatte egl d. loro soperchia la somma loro d. 27. Unde arsemeglamo quista quistione a quillo arbore el quale 7/8 6/7 5/6 soperchiava la lungeça de l’arbore palme 27, en perçiô da trovare si è el numero uve se truove 7/8 6/7 5/6 che se truovano em 168, degl quagle toUe egl 5/6 che sonno 140, egl 6/7 sonno 144, egl 7/8 sonno 147, egl quagle agiogne emsieme e sironno 431

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70y degl quagle traie 168 | remanne 263 el quale vuole essere 27. En perciò multiplicheraie per 140 e parte per 263 che ne viene d. 89/263 14, e chotante n’àve el primo avendo d. 7 e che domandò agl’altre, e perçiô traie d. 7 de d. 89/263 14, remane d, 89/263 7 e chotante n’ave el primo. Anchora per sapere quante d, ave el sechondo si multiplica 144 per 27 e parte per 263 che ne viene d. 200/263 14 degle quagle traie d. 9, che lo sechondo domandò agl’altre, remarrono d. 206/263 5 e chotante n’ave el sechondo e per sapere quante d. ave el terço huomo si multiplicha 147 per 27 e parte per 263 che ne viene d. 24/263 15 degl quagle traie d. 11, ch’esso terço domandò agl’altre, e remane de. 24/263 4 e chotanto n’àvve el terço e per quisto modo descioglevele si la fa el chatay. Tre huomene sonno, degl quagle el primo e ’l sechondo demandato al terço d. 7 e disse che che n’averà puoie 5 tante de luie, el secondo e ’l terço domandato al primo d. 9 e disse che n’averà puoi 6 tante de loro, el terço e ’l primo domandato al sechondo d. 11 e disse che n’averà 7 tante de loro. Fa’ chusì chon dò sia chosa ch’el primo e ’l sechondo agiano d. 7 del terço e più 5 tante d’esso terço huomo, el 1/6 de tutta la somma de sopre d. 7 avere u porte. Semeglantemente de la peritone e de la proportone degl’altre huomene sì conprendiamo ch’el primo huomo agia el 1/7 de tutta la somma e d. 9 e ’l sechondo 1/8 d’essa somma e d . 11, donqua en fra tutte agiono d. 1/8 1/7 1/6 e d . 27; en perçiô pone che enfra tutte agiano d. 168 degl 71r quagle || el 1/6 si è 28 el 1/7 si è 24 e 1’ 1/8 si è 21; egiongne ensieme si fonno d. 73 degl quagle, enfine emm 168, sonno 95 egl quagle 95 chonviene che sia 27 a çiô ch’agia el 1/6 de tutta la somma de la loro e multiplichare 27 per 28 e parteraie per 95 che ne viene d. 91/95 7 egl quagle el terço huo­ mo àve più del sexto de tutta la somma e sironno 91/95 14 e chotante n’àve el terço; anchora multiplicha 27 per 24 e parte per 95 che ne viene e de sopre agiongne 9 e sironno 78/95 15 e chotante n’àve el primo; anchora multipli­ cha 27 per 21 e parte per 95 e de sopre agione 11 e sironno 92/95 16 e chotante àvve el sechondo. Puoie anchora per quisto modo più operare e de più huomene chon çiô sia chosa che quigle che remangono domandeno el numero per ordene. Quatto huomene aveano d., degle quagle el primo e ’l sechondo doman­ dava agl’altte d. 7 e propuse d’avere d. 3 tante de loro, el sechondo e ’l terço demandavano agl’altre d. 8 e propuse d’avere 4 tanto de loro, el terço e ’l quarto demandano agl’altre d. 9 e propuse d’avere 5 tanto de loto, el quarto ’l primo lo domandò d. 11 e propuse d’avere 6 tanto de loro. Adomando te quanto çiaschuno de loto àve. Quista quistione ène enscioglevole, ma faciala chusì, chon ciò sia chosa che ’l primo e ’l sechondo, chon d. 7 degle d, degl’altte, àgia d. 3 tante de loto perché 3/4 de tutta la somma loto avetà esso e al terço e al quarto huomo remattà 1/4 d’ essa somma. l\v Adonqua en fra el terço | e ’l quarto huomo ch’agiono 1/4 de tutta la somma e 7 più ch’ei dèie el primo e ’l sechondo huomo. Semeglantemente de la peritone e da propositione degl’altre trovate e 1/4 ch’el quarto huomo

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avesse el 1/5 de tutta la somma e d. 8, en fra el primo e ’l sechondo el 1/6 de la ditta somma e d. 9 ed en fra el sechondo e ’l terço el 1/7 de tutta la somma e de sopre d. 11 e quando en fra el primo e ’l sechondo àgia 1/6 de tutta la somma e d. 9 ed en fra el terço e ’l quarto el [in bianco] de tutta la somma e d . 1/4; adonqua en fra quatto huomene 1/5 de tutta la somma loro e d. 8 en fra el sechondo e ’l terço agia el 1/7 e d, 11 adonqua sia la somma loro de quiste 4 huomene quanto 1/7 1/5 de tutta la somma chum d. 19 del quale la somma loro è numero del quale, fosse tratto 1/7 1/5, remanesse 19; la quale regola per la regola de l’arbore la troveraie ed è 21/23 82 sì cho’ fo la chovenga seconda e la prima positione trovamo e ’l somma de l’altro si è 3/7 27; unde quista quistione emscioglebele ène. Ma s’essa decioglebelemente ponete la voraie, sì domanda el primo e ’l sechondo agl’altre d. 100, el sechondo e ’l terço d. 106, el terço e ’l quarto d. 145, el quarto e ’l primo d. 170 e troveraie ciascuna positione e la somma loto sirà 420 de quigle, em fra el primo e ’l sechondo ònno el 1/6 e 145 çioè 215, en fra el sechondo e’I terço avea el 1/7 d’esse 420 e 170 çioè 230 ed em fra el terço e ’l quarto àve el 1/4 de 420 e 100 più çioè 209 ed en 72r fra el quatto e ’l primo ène el 1/5 de 420 e d. 106 || çioè d. 150 egl quagle parte en fra loto sonno çioè ch’el primo e ’l sechondo àgia d. 215, àgiano en prima d. 100 e ’l sechondo 145 el quale sechondo àgia chom lo terço huomo d. 230 degle quagle traie 115, ch’àve el sechondo, testa al terço d. 115 ch’el terço àve chom lo quarto huomo 205 e trane em 115, ch’àvve el terço, remane al quarto huomo d. 90. Cinque huomene ònno d., degle quagle el primo el sechondo e ’l terço domanda al quatto e al quinto huomo d. 7 ed aveano 2 tante che esse, el sechondo el terço el quarto e ’l quinto domanda al primo e al sechondo d. 8 ed averonno tre tanto che esse, el terço el quatto e ’l quinto domanda al primo e al sechondo d. 9 ed averonno 4 tanto de loro, el quarto el quinto e ’l primo domanda al sechondo e al terço d. 10 ed averonno 5 tanto de loto, el quinto el primo e ’l sechondo domanda al terço ed al quarto d. 11 ed averonno 6 tanto de loro. Fa’ chusì, chon ciò sia chosa che ’l primo el sechondo e ’l terço com d. 7 e degl d. del quarto e del quinto àgia 2 tanto che esse, upottòe ch’el primo el sechondo e ’l terço àgia 2/3 de tutta la somma meno esse d. 7, el quarto e ’l quinto àgia 1/3 d’essa somma esse 7 più Semeglantemente de la positone e de la propositione degl’altre, chonosciamo che en fra el primo e ’l quatto àgia el 1/4 de tutta la somma loto e d. 8 ed en fra la somma loto del primo e del sechondo àgia 1/5 e d. 9 ed en 72t> fra el sechondo e ’l terço àgia el 1/6 de tutta la somma e d. 10 ed en | fra el terço e ’l quarto àgiono el 1/7 de tutta la somma e d. 11; unde en fra gl’uomene àve mitade de 1/6 1/5 1/4 1/3 de la somma e la mità de d. 7 e 8 e 9 e l 0 e l l , çioè de 45. Chon ciò sia chosa ch’en fra le sectete patte degle numete chonpetate 2, chusì sì devemo trovate uno numero elio quale se ttuoveno gle rotte, çioè 1/7 1/6 1/5 1/4 1/3, e sirà 420 che sonno endopichate per la dopia chonpusitione de loro e sironno 840 e toUe il 1/7

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1/6 1/5 1/4 1/3 de 420 e traie esse de 840, resta 381 el quale vuole essere 45 ed en perciò multiplica 45 per 420 e parte per 380 ed averaie la somma loro d. 77/127 49. Degl quagle en fra el quarto e ’l quinto agiognene la terça parte e 7 più çioè 68/127 23, anchora el quinto el primo e 1 quarto parte de 8 più çioè 51/127 20 ed en fra el primo e 1 secondo agia la quin­ ta parte e 9 più, çioè 117/127 18, el sechondo e ’l terço àgia la sexta parte e 10 più çioè 24/127 18 ed en fra el terço e ’l quarto d’essa somma àgia la settima parte e l i più çioè 11/127 18 e tutta fiada soperchironno egl d. de l ’uno al denare de l’altro, agiogne egl d. del primo e del sechondo çioè 117/127 18 chom gle d. del terço e del quarto, çioè chom 11/127 18, e sironno 1/127 37 e l ’armanente ch’è en fine a la somma loro çioè, 27/127 49 ch’avea el quinto huomo, el quale armanente àve 70/127 12 egl quagle tratte de’ d. del quinto e del primo huomo remarronno al primo huomo 12/127 3, egl quagle tratte degl d. del primo e del sechondo remarrà al 73r sechondo || d. 15/127 11, egl quagle tratte degl d. de el sechondo e del terço remarronno al terço huomo d, 19/127 7, egl quagle tratte degl d. del terço e del quarto 119/127 10 remane al quarto huomo e chusì fa’ le semeglante ragione. Quatro huomene agiono d., degl quagle el primo dà al sechondo quanto esso sechondo àve e la mitade de’ sua, el sechondo dà al terço quanto esso terço àve e la terça parte degle suoie, el terço dà al quarto huomo quanto esso quanto àve e la quarta parte degle suole, el quarto dà al primo quanto egle e’ gl remase po’ la ratione che fe’ po’ lo sechondo huomo e de sopre quanto esso àne ed averò tutte ugualemente. Fa’ chusì en perciò ch’el primo dà al sechondo quanto esso sechondo àne e la mità degle suoie, adonqua el sechondo n’à 2 e ’l primo dà a luie d. 3 e chusì à d. 5; en perçiô ch’el sechondo àne ennante fone 2/5 de quisto ch’àve puoie semeglantemente fo quista positione. El terço huomo àne dal primo 3/7 quisto ch’àve puoie el quarto huomo 4/9 e al primo remasero 5/11 de quillo che agle àvve puoie po’ la dittione çioè che egle fene el sechondo huomo. Adonqua pone per ordene 2/5 e 3/7 e 4/9 e 5/11 e puoie sì pone 1/4 ed en per quillo che ciascuno ònno fata datione en fra loro àgiono la quarta parte de tutta la somma degle d. d’esse 4 huomene e pogle cusì per ordene 1/4 5/11 4/9 3/7 2/5 ed oramaie traie 5 per 11, el quale è de sopre da esso 11, resta 6 el 73y quale multiplica per 1, ch’è de sopre al 4, e sironno 6 ç egl quagle agiongne chom la multiplicatione de 1, ch’è de sopre al 4, em 11 e sironno 17 el quagle multiplicha per 4, el qual’ è sopre el 9, e sironno 68 el quale multiplicha per 7 e sironno 46 el quale multipHcha per 5 e sironno 2380 e chotanto àvve el quarto huomo. Da chapo tole egl 4/9 e traie 4 de 9 resta 5 per lo quale multipHcha 17 e sironno 85 sopre lo quale agiongne la multiplichatione de 1, ch’è sopre el 4, em 11 menata em 9, çioè 99, e sironno 184 egl quagle multiplica per 3, ch’è sopre el 7, e puoie tutto per 5, de la prima virga, e sironno 2790 e chotante n’avve el terço huomo. Anchora toUe 3/7 e traie 3 de 7 remane 4 per lo quale multiplicha 84 e sironno 736

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sopre egl quagle agiogne la multiplichatione de 1, ch’è sopre el 1/4, em 11 fiade 9 e 7 fiade çioè 693 e sironno 1429 egl quagle multiplicha per 2, ch’è de sopre da 5 de la prima virga, e sironno 2858 e chotanto avve el sechondo huomo, Anchora tolle 2/5 e traie 2 de 5 resta 3 per lo quale multiplicha 1429 trovate e sironno 4287 sopre egl quagle agiongne la multiplichatione de 1, el qual’è sopre el 4, em 5, el qual’è sopre 11, fiade 9 via 7 fiade 5, che sonno sotto le verge, çioè 1575 e sironno 5862 e chotante n’avve el primo huomo, Adonqua agiongne egl trovate, çioè la quantitade degle 4 huomene, renderà per tutta la somma de loro 13860 la quale somma se truova per la 74r multiplichatione de tutte egl numere che sonno sot||to le verge, çioè de 4 e de 11 e de 9 e de 9 e de 7 e de 5. Retornando egl d, a s. ed a lib. sì sonno lib. 57 s, 15 e gl d, del primo huomo sonno lib. 24 s. 8 d. 6 e gl d. del sechondo sonno lib. 11 s, 18 d, 2 el gl, d, del terço sonno lib. 11 s. 10 e gl d. del quarto huomo sonno lib. 9 s. 8 d. 4 e se ne fosse ditto pa la donatione degle preditte gl’altre 4 huomene quillo che remanesse sechondo l’altra propositione e diciamo che quilla che remase al sechondo e’ sì era tutto e terço e de quisto che remase al terço huomo, anchora quillo che remase al terço huomo fò tanto e meço più de quillo che remase al quarto huomo, truova gl 4 numere che sonno ella ditta propusitione e sonno 5 e 4 e 3 e 2 e 5 e 4 e l quarto d’esso e dal quarto 3 el terço suo el quarto 2 e la mitade sua agiongne tutte 4 egl numere en uno e’ sonno 14 egl quagle egl uome soprescripte vengono 2/14 e 3/14 e 4/14 e 5/14 egl quagle sonno la parte de tutta la somma d’esse quattro huomene c’averò sopre la donatione sopradecta, çioè ch’el primo àvve de tutta la somma 5/14 el sechondo 4/14 e pone tutte e 4 le parte degl’ altre de sopre trovate çioè 5/11 4/9 3/7 2/5 e polle chusì per ordene. L ’octavodecimo chapitolo è de huomene che trovaro borsce. Doie huomene egl quagle ònno d, trovaro una borsca chon d,, disse el primo al sechondo: se io avesse egl d, de la borscia chogle d. ch’io àgio, io 74y averò 3 tanto de tene. Respuse | el sechondo e disse: s’io avvesse quigle de la borsca chom quigle ch’io agio, iio averò 4 tanto de te. Adomandote quante d. à ciascuno e quante esse ne trovaro ella borscia. Da sapere è che chon ciò sia chosa ch’el primo avendo la borscia dèie avere 3 tanto ch’el sechondo e se esso chon la borscia avesse 3 el sechondo averìa 1, adonqua em fra tutte chotla borscia agiono d, 4 degl quagle el primo cholla borscia àve d, 3 adonqua àve 3/4 de tutta la somma degl d, loro e dela borscia, el sechondo avendo cholla borscia 4 tanto ch’el primo donqua àvve 4/5 u’ portòe che noie troviamo uno numero va se truoveno quiste rotte egl quagl’è 20. Pone adonqua che la somma degle denare loro fia d. 20 degl quagle el primo cholla borscia n’ave egl 3/4 çioè 15 el secondo chola borscia n’ave egl 4/5 çioè 16, adonqua en fra tutte e quattro cholla borscia doie fiade arnoverata agiono d. 31, el soperchio ch’è da 20 em fine em 31, çioè 11, sì sono egl d, che sonno ella borscia ma, en per quillo che la borscia è mentovata doie fiade e non la

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devemo mentovare se none una fiada perchè la borscia è mentovata più d’una fiada che non dèie, sì devemo sapere quanto è da 11 em fine em 15 che verìa 4 e chotante n’àvve el primo e per sapere quanto n’à el sechondo sì traie 11 de 16 e remane 5 per la parte del sechondo; adonqua el primo n’àve 4, el sechondo 5; egl quagle agiogne chon quigle de la borscia, çioè chom 11, 15r fonno 20. Anchora puoie fare per quisto || altro modo che, da puoie che noie sapemo em que numero sonno trovate egl rotte, sì devemo pigiare el 1/5 d’esso numero, çioè de 20, ch’è 4 e chotante n’à el primo en perçiô ch’en ce sonno mentovate quarte e per sapere quillo che viene al sechondo sì devemo pigiare el 1/4 che sonno 5, en framendoro ònno d. 9, em fine em 20 d. 11 çioè quigle che sonno ella borscia. Tre huomene d,, egl quagle trovaro una borscia chon d. unde el primo disse agl’altre: se vuoie me volete dare la borscia e gl d. ch’en ci e’ sonno, chom gle d. ch’io àgio, iio n’averò 2 tante de voie. Disse el sechondo: se vuoie me daiete egl dr. de la borscia, cho’ gle d. ch’io àgio, iio n’averò 3 tante de voie. Disse el terço: se voie me dàite egl d. de la borscia, chom gle d. ch’io àgio, iio n’averò 4 tante de voie. Adomandote quanto n’à ciascuno e quante d. àne ella borscia. Fa’ cusì, che per quillo ch’el primo avendo la borscia propone d’avere 2 tanto, donqua àve egle cho’ la borscia 2 e gl’altre agiono 1, donqua en fra tutte àgiono 3; el primo ch’à la borscia si à 2/3 de tutta la somma de tutte egl d, degle 3 huomene e de la borscia e a quista medesima ragione el sechondo àne 3/4 e ’l terço àne 4/5. Or mo’ devemo sapere em que numero se truovano quiste rotte che qui sonno, 2/3 3/4 4/5, che se truovano em 60 e mo’ devemo toglere el 2/3 de 60 che sonno 40 e gl 3/4 che sonno 45 e gl 4/5 che sonno 48, egl quagle agiogne emsieme che 75y sonno 133 | el quale numero è più che non dèie essere, çioè de 60, e quiste per gle d. de la borscia perchè 3 fiade è mentovata en essa scripta somma çioè chon çiascuno de loro e se non fosse mentovata se none 1 fiada manefesto è ch’ell’è mentovata 2 fiade più che non dèie, donqua quillo soperchio ch’è da 60 emfine em 133, çioè 73, si è el dopio degl d. de la borscia egl quagle se vorrian partire per 2, overo multiplichare 60 per 2 che partire 73 per 2 em perçiochè 73 non puoie partire sença rotto. Donqua multiplicha 60 per 2 che fonno 120, çioè la somma de tutte egl d. de la borscia e gl 73 sonno per la quantità degl d. de la borscia ed em per quillo ch’el primo àve egl 2/3 de tutta la somma, çioè de 120, devemo pigiare 2/3 che sonno d. 80, degl quagle traie egl d. de la borscia, çioè 73, resta 7 e chotante n’àve el primo; anchora prende egl 3/4 de 120, che sonno 90, degle quagle traie 73 resta 17 e chotante n’àve el sechondo; anchora prende egl 4/5 de 120, che sonno 96, degle quagle traie 73 resta 23 e chotante n’àve el terço e sì fa’ le semeglante ragione. Altre dice che con çia chosa ch’el primo àgia el 2/3 de tutta la somma e gl’altre doie el 1/3 d’essa somma u portoe che remanga anchora, con ciò sia chosa ch’el sechondo àgia 3/4 choUa borscia de tutta la somma remane agl’altre d’essa somma 1/4; anchora chon ciò sia chosa ch’el terço àgia egl

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Kit 4/5 egl’altre àgiano 1/5 en perçiô |1 da trovare el numero è lo quale se truoveno 1/5 1/4 1/3 egl quagl’è 60. Mo’ pone choUa somma degle d. degle 3 huomene de la borscia siano d. 60, degle quagle el terço si è 20, çioè em fra el sechondo el terço e ’l 1/4 çioè 15 ène em fra el terço el primo el 1/5 d’essa somma çioè 12 ène em fra el primo e ’l sechondo; e se ciascuno non fosse mentovato 2 fiade sì verriano tutte e 3 d. 47 egl quagle sonno per la somma de loro e de la borscia dopia de 60 çioè 120 e la loro somma ène 47 em per quillo ch’el sechondo e ’l terço huomo àve el terço d’esso 120 çioè 40 e ’n fra tutte ònno 45, l’armanente ch’è da 40 al 47, çioè 7, sì à el primo huomo; semeglantemente se troverà el 1/4 e ’l 1/5 de 120 al 47 sì remarrà 17 per gle d. del sechondo e d. 23 per gle d. del terço, sechondo de sopre trovammo chusì agionte. Ma se ne fosse ditto che la borscia trovata si à quantitade de d. e diciamo 23 en perciò che gle d. de la borscia trovate en ci e’ fuoro d. 73, cho’ vuole essere, pone 23 sotto 23, çioè la borscia sotto borscia, e d. 73 pone egl 3 huomene sechondo la imagene demostra e multiplicheraie 23, çioè la borscia, per 7 e parte per 23 ed averaie egl d. del primo, anchora multiplica 17 per 23 e parte per 73 ed averaie egl d. de lo sechondo, anchora multiplicha 23 per 23 e parte per 73 ed averaie egl d. del terço huomo. Quatro huomene trovaro huna borscia chon d., disse el primo agl’altre: 76y se vuoie me da[iete la borscia, chom quigle ch’io àgio, iio n’averò 3 tante de voie. El sechondo disse d’averne 4 tante, el terço disse d’averne 5 tante e ’l quarto disse d’averne 6 tante de voie. Saie biene che per la regola de sopre la podemo fare em perçiô ch’el primo cho’ la borscia àve gl 3/4 de tutta la somma e a gl’altre remane 1/4, el sechondo àve 4/5 e gl’altre remane 1/5, el terço àne egl 5/6 e gl’altre remane 1/6, el quarto àve chon essa borscia 6/7 e agl’altre remane remane 1/7 unde el sechondo, la prima regola da conside­ rare ène e da vedere ène de 6/7 5/6 4/5 3/4 e devemo sapere en que numero se truovano quiste rotte, che se truovano em 40, egl quagle pone per la somma degle d. loro e de la borscia, degle quagle tolle egl 3/4 che sonno 315, egl 4/5 egl che sonno 336, egl 5/6 che sonno 350, egl 6/7 che sonno 360, egl quagle agiogne emsieme e sonno 1361 degle quagle traie 420 resta 941 e perchè gl’uomene sonno 4 e tutta fiada chon ciascuno è mentovata la borscia, adonqua la borscia è mentovata 4 fiade overo più che non dèie unde multiplicha 420 per 3 e sironno 1260 egl quagle sonno per la somma degle d. degle 4 huomene e de la borscia e con quilli sonno de la borscia, donqua tolle egl 3/4 de 1260 e sironno 945; degle quagle traie 941 restano 4 e chotante n’àve el primo, anchora tolle egl 4/5 de 1260 che sonno 1008 degle 77r quagle traie 941 restano 67 e chotante || àve el sechondo, an chora tolle egl 5/6 de 1260 che sonno 1050 degle quagle traie 941 resta 109 e chotante n’àve el terço, anchora tolle egl 6/7 de 1260 che sonno 1080 degle quagle traie 941 resta 139 e chotanto n’àve el quarto em so’ medesmo troveraie sì faraie sechondo la regola çioè che 1/7 1/6 1/5 1/4 che remane agl tre huomene per ordene, tolete de 420 e sironno 319 egl quagle sonno per la

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somma degl d. degle 4 huomene, sì chomo traraie de 1260 de sopre trovate de remane 941 per la borscia e tolle la quarta parte de 1260 ch’è 315 egl quagle traie de 319 resta 4 e chotante n’àve el primo, anchora tolle el 1/5 de 1260 che è 252 egle quagle traie de 319 resta 67 e chotante ave el sechondo, anchora tolle el sexto de 1260 ch’è 310 el quale trane de 319 resta 1 e chotante n’àve el terço, anchora togle egl 1/7 de 1260 e trailo de 319 resta 139 e chotanto n’àve el quarto, sechondo de sopre ella prima regola trovaste Quatro huomene trovano 4 borscie chom d., ella sechonda ierano d. 3 più che la prima e la terça 7 e la quarta 13, el primo chom la prima borsa à si n’à 2 tanto ch’el sechondo, el sechondo chum la sechonda 3 tanto ch’el terço, el terço chon la terça 4 tanto ch’el quarto, el quarto chom la quarta 5 tanto ch’el primo. Adomandote quanto n’à ciascuna e quanto ne fo trovato en ciascuna borscia. Fa’ chusì, pone en ordene tutte egl rotte 1/5 1/4 1/3 1/2 77y e sopre el 1/2 pone [...] e la quale ène la prima j borscia e sopre el terço pone 3 e sopre el 1/4 pone 7 e sopre el 1/5 pone 13 e puoie sopre la mitade agiogne 3, che sonno sopre el 1/3, e sironno 3 degle quagle la terça parte agiongne chum 7, el quale è sopre el 1/4, e sironno 8 el quale 1/4 agiogne chum 13, che sonno sopre el 1/5, e sironno 15 degle quagle parte çioè 3 de la sua parte troveraie 120 e 119 e 33 sechondo ell’altra antecedente femmo e parte 119 e 33 per 120 che ne viene 119/120 e 11/40 degl’altre, çioè esse 3, egl quagle serbate fuoro de sopre chogle 2 numere se truovano emtere avendo emteramente egl d. de gl’uomene e de le borscie e chusì pone che lo primo numero sia 120 degle quagle e’ 119/120 çioè de 119 e traie 3 resta 116 el quale numero non partire enteramente per 11 egl quagle sonno sopre egl 400; ma 116 sonno 11/40 çioè el numero che viene de la multiplichatione de 40 em 116 partita per 11. Em perçiô pono per lo primo numero el dopio de 120, overo tre tanto, e vogle quillo che te piace multipliceraie degle quagle 119/120 t’arendono quisto 3 remane numero el quale enteramente se può partire per 11. En perciò pone el primo numero 480 çioè 4 fiade 120 egl quagle 119/120 sonno el quaduplu de 119 çioè 476, degle quagle traie 3 remane 473, degle quagle 1/11 si è 43 el quale multiplicha per 40 e sironno 1720, che la sechonda fuoro 1723 e la terça ld>r 1727 e la quarta 1733 choUe |j borscie e chom gle d. del primo troveraie el sechondo huomo avere 1100, el terço 941 e ’l quarto 667. The huomene trovaro 3 borscie chon d, e la sechonda ierano 10 d. più che Ila prima, e Ila terça ierano 13 più che Ila sechonda çioè 23 più che Ila prima; el primo de loro choUa menore borscia e’ avea 2 tanto degl’altre, el sechondo cholla sechonda àve 3 tanto degl’altre e ’l terço cholla maiure borscia avea 4 tanto degl’altre. Adomandote quanto n’à ciascuno e quanto ne trovaro en ciascuna borscia. Con ciò sia chosa ch’el primo cholla menore borscia àgia 2 tanto de loro donqua àve egle 2/3 de la somma degle loro d. e de le borscie, el sechondo cho’ la sua borscia àve egl 3/4 degle d. loro e dela sechonda borscia, el terço cholla maiure borscia sì àve 4/5 degle d. loro de loro 3 huomene e de la maiure borscia. En perçiô pone per ordene 4/5 3/4

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2/3 e truova 3 numere degle quagle el sechondo sia 10 più ch’el primo e ’l terço sia 13 maiure ch’el sechondo e partire el menore d’esse enteramente per 3, el sechondo per 4 e ’l terço per 5; egl quagle sonno 42 e 52 e 65 degle quagle el menore si è 42 egl quagle àgiamo per la somma degle loro d. e la menore borscia, altre çioè 52 per la somma de la sechonda borscia ch’avendo la maiure çioè 65 agiamo per la somma de la maiure borscia e mo’ tolle 2/3 de 42 che sonno 28 el quale ène per la somma degle d. del primo 78f huomo e de la prima borscia, anchora | tolle 3/4 de 52 ch’è 39 ch’è per la somma degle d. del sechondo huomo e de la sechonda borscia, anchora tolle egl 4/5 de 65 che sonno 52 egl quagle sonno per la somma del terço huomo e de la maiure borscia. Donqua agiogne emsieme d. 28 e 39 e 52 che sonno 119 egl quagle sonno per la somma de tutte egl d. loro e de le 3 borscie, anchora agiogne le tre prime positione çioè 42 e 52 e 65 e sonno 159 egl quagle sonno per la somma degl 3 huomene e de le borscie e le quale ciascuna 3 fiade è mentovata che non ci e’ dèie essere mentovata se none una, donqua ciascuna en çi è mentovata 2 fiade più che non dèi e pone sopre la emargene el 159, degle quale traie 119 resta 40 egl quagle ène el dopio degl d. degle 3 huomene. Em perçiô parte 40 per 2 che ne viene 20 egl quagle sonno per la somma degle d. de quiste 3 huomene egl quagle tratte de 119, resta 99 per la somma de le 3 borscie, degle quagle traie 10 e de 23 che trovate fuoro ella sechonda ella terça boscia più che Ila prima, remane d. 66, egl quagle parte per lo numero de le borscie çioè per 3 che ne viene 22 e chotanto trovaro ella sechonda borscia, chom gle quagle agiogne d. 13 che Ila maiure borscia trovammo più che Ila sechonda e sironno d. 45 egl quagle sonno egl d. de la maiure borscia e traie de 28 çioè de la maiure borscia d. 22 restano 6 e chotante d. avve el primo, anchora traie de la sechonda 79/* borscia çioè de d. 32 1| de la somma degl d. del sechondo huomo e de la se­ chonda borscia çioè de d. 39 restano d. 7 e chotante n’ave el sechondo, semeglantemente trane de la maiure borscia çioè de 45 de la somma d’essa borscia del terço huomo çioè de 52 remangono dr. 7 e chotante n’avve el terço e per quista regola poie fare a doie huomene e a più en quisto modo. Cinque huomene trovaro una borscia degl quagle el primo e ’l sechondo àgiono cholla borscia el dopiu degl’altre 3 huomene, el sechondo e ’l terço 3 tanto el terço e ’l quarto quatro tanto, el quarto e ’l quinto 5 tanto, el quinto e ’l primo 6 tanto degl’atre 3 huomene. E quista positione sì vedemo noie ch’el terço el quarto e ’l quinto huomene avere degono 1/3 de la somma degl d. degl 5 huomene e de le borscie, el quarto el quinto e ’l primo el 1/4, el quinto el primo e ’l sechondo el 1/5, el sechondo el terço e ’l quarto el 1/7; mo’ puone per la loro somma degl d. e de le borscie 420 el quale numero se parte emteramente per le parte prediate e pone per ordene chusì 1/7 1/6 1/5 1/4 1/3 ed averaie egl d. del terço e del quarto e del quinto huomene 140 egl d. del quarto e del quinto e del primo e del quinto e del primo e del sechondo 105, del primo del sechondo e del terço 70, someglantemente degl d. del sechondo e del terço e del quarto sonno 70 egl

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quagle egl 5 numere ensieme agionte faciono 459, chom ciascuno 3 fiade mentovate egl prescripte numere, ed en perçiô toile el 1/3 de 439 che ne 79v viene 153 per la somma degl d. degl 3 huomene | ed oramaie traie de 420 resta 267 per gle d. de la borscia, po’ quisto agiogne egl d. del primo e del sechondo e del terço huomo chom gle d. del quarto e del quinto e del primo huomo çioè chom d. 70 e chum 105 e sironno 175 e chotante averò en fra tutte primamente 2 fiade mentovato ed en perçiô traie 153 çioè de la loro somma, de 175, remane 22 e chotanto avea el prmo egl quagle agiongne chum del terço e del quarto e del quinto e sironno 162 e chotanto averò en fra el primo el terço e ’l quarto ed en fra tutte e cinque averò d. 153 e quisto modo ène emscioglebele çioè forte; ma poniamo sechondo gl’uomene ch’agiono devero d. 9 egl quagle sonno a 153 em 162 e mo’ agiogne chum d. 22 el devero del sechondo çioè traie 9 de 22 resta 13, egl quagle traie de 70 resta 57 degle quagle traie 9 çioè û deveto del sechondo resta 48 degle quagle traie egl d. del sechondo e del terço e del quarto çioè de 60 restano 12 e chotante d. àve el quarto huomo, egl quagle agiogne chum 57 e sironno 69 egl quagle traie de 140 resta 7 e chotante n’avve el primo. El nonodecimo chapitolo ène de huomene che cholsero denare emsiememente. Tre huomene trovaro d. degle quagle ciascuno ne cholse hugualemente si che la multiplichatione degl d. del primo e la terça somma si sonno quanto la 80r multiplichatione degl d. del sechondo || e la quarta somma e la quarta multiplichatione degl d. del terço e la quinta somma e quiste 3 multiplicatione ugualemente rendono la somma degl d. ch’ esse 3 huomene trovaro. Adomandote quanto ène quilla somma e quante ne cholse ciascuno de loro. Fa’ CUSÌ, pone ch’el primo ne choglesse 3, el sechondo 4, el terço 5 e perchè la multiplichatione de ciascuno numero e la terça parte de 3 ène quanto la multiplichatione d’esso numero e la quarta parte de 4 overo la quinta parte de 5, adonqua e’ la multiplichatione del terço de ciascuno numero em 3 ène quanto la multiplichatione del quarto de ciascuno numero em 4 e la quarta multiplichatione e la quinta d’esso numero em 5. Or fa’ cusi, agiogne 3 e 4 e 5 e sironno 12 per la somma degl d. trovate e multiplicha 3 d., çioè egl d. del primo huomo, per la terça soma çioè per 4 e sironno 12 egl quagle serba; anchora multiplicha egl d. del terço huomo çioè 5 per la quinta somma çioè per 2/5 2 e sironno semeglantemente 12 e mo’ agiogne quiste 3 multiplichatione e sironno 36, el quagle chonviene che sia 12 en perciò diraie chusì: per 3 che puse per la quantitade degl d. del primo sì me viene d. 36, que pono a çiô che me venga 12? Si fa’ chusì, multiplicha 3 per 12 che sonno 36 egl quagle parte per 36 che ne viene 1 e chotanto cholse el primo huomo trovate egl dr., anchora quista ragione 4 çioè egl d. del sechondo per 12 che sonno 48 e parte per 36 che ne viene 1/3 l e cotante ne cholse el 8Qy sechondo huomo d’esse d., | anchora a quista ragione multiplicha d. 5 del

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terço huomo per 12 e parte per 36 che ne viene d. 2/3 1 per la quantitade trovata. Altre propone per ordene chusì 1/5 1/4 1/3 e pone 3 e 4 e 5 e agiongne esse emsieme e sonno 12, egl quagle 12 parte per lo numero degl’uhomene, çioè per 3, che ne viene 4 e chotante d. trovaro, esse degle quagle el primo ne cholse 3/3 çioè 1, el sechondo 4/3 çioè 1/3 1 d., el terço 5/3 çioè 2/3 1 sì chomo de sopre dicemo. Anchora sonno 5 huomene egl quagle trovaro d. e ciascuno de loro egl cholsero emsiememente sì che la multiplichatione degle d. del primo e la terça parte multiplichate faciono tanto quanto la multiplichatione de la sechonda parte per la quarta e quanto la multiplichatione degl d. de la terça per la quinta d’essa somma e quanto la multiplichatione degle d. del quarto huomo el sexta somma e quanto la multiplichatione degl d. del quinto huomo per la septima parte d’essa somma. Fa’ chusì, agiongne emsieme la multipli­ chatione degl 5 huomene e sirà la ditta somma. E quista propositione overo quistione se può fare per la regola del primo arbore, el quale mostramo chusì: l / 3 e l / 4 e l / 5 e l / 6 e 1/7. E chusì pone per ordene 3 e 4 e 5 e 6 e 7, egl quale agionte emsieme e’ sonno 25 e chotante quinte trovaro esse, em perçiô che le uguale multiplichatione sonno per 5, degl quagle quinte el primo colse 3/5 d’uno d., el sechondo 4/5, el terço 5/5 çioè d. 1, el quarto 6/5 çioè d. 1/5 1, el quinto 7/5 çioè d. 2/5 1. || 8Ir Doie huomene trovaro d. degle quagle ciascuno ne cholse hugualemente e quigle che cholse el primo fone 1/13 1/3 e de quigle che cholse el sechondo e ’l primo, el primo guadagnò cholla sua parte si che de d. 11 fene 12, l’altro de d. 13 fene 14 si che en tramendoro avero d. 100. Adomandote quanto fo la soma trovata e quanto ciascuna d’essa colse. Fa’ cusì, en primamente truova uno numero elio quale se truoveno quiste rotte 1/13 1/3 che se truova emm 39 e chotanto pone ch’el sechondo choglesse degl quagle toUe egl 1/13 1/3 ch’è 16 e chotante d. pone per la chogletione del primo el quale de 11 fene 12; unde multiplica 16 per 12 che fonno 192 e parte per 11 vengone d. 5/11 17 egl quagle serba. E perchè el sechondo fè de 13 d. 14 si multiplica 39 per 14 che sonno 546 e parte per 13 che ne viene d. 42, egl quagle agiogne chon d. 5/11 17 e sironno d. 5/11 59, egl quagle voglono essere d. 100 e perciò multiplica 16 per 100 che fa 1600 e parte per 5/11 59 che ne viene d. 6/109 26 per la parte del primo; anchora ad essa ragione si multiplica 39 d. per 100 e sironno 3900, egl quagle parte per 5/11 59 che ne viene d. 65/109 65 per la parte del sechondo huomo, egl quagle agionte ensieme faciono d. 71/109 92. Seie huomene aveano d., degl quagle egl 5 sença el primo aveano d. 75, senza el sechondo d. 70, sença el terço d. 67, sença el quarto d. 64, sença el quinto d. 54, sença quillo de rieto d. 58. Adomandote quanto n’à ciascuno. Pone che se àggiano d. 80 degl quagle traraie egl 6 numere esparte per ordene 81y remane al primo huomo d. 5, al sechondo d. | 10, al terço d. 13, al quarto d. 16, al quinto d. 26, al sexto d. 30, egl quagle emsieme gionte facciono d.

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100 çoè d. 20 più che la positione de la somma unde chonoscemo che essa somma è troppo grande, emm perçiô poniamo en essa sechonda positione uno meno, çioè 79, degl quagle traete egl soporascripte numere çioè 75 e 70 egl’altre remangono al primo huomo d. 4, al sechondo 9, e al terço 13, al quarto 15 e al quinto 25, al sexto 29, egl quagle emsiememente agiongne faciono d, 94 çioè d. 15 più che la posta somma e la sechonda positione tra noie chonoscemo anchora en essa somma ène anchora maiure e de la prima positione ne sommo de lungne 20 e la sechonda 15, adonqua per uno d. che menovammo aprèsemammone a la vertade d. 5 per quale ragione volemo apresemare che se d. 15 che remangono ad apresemare si fa chosì, multiplicha 1 per 15 e parte per 5 che ne viene d. 3 egl quagle menovate de d. 79, de la seconda positione remangono per la somma degl, d. de quigle 6 huomene d. 76 degl quagle, traete per ordene quiste 6 numere, remarrà per lo primo huomo d. 1 e per lo sechondo d. 6 e per lo terço d. 9 e per lo quarto d. 12 e per lo quinto d. 22 e per lo sexto d. 26, egl. quagle emsieme agionte rendono essa medesma somma d. 76 e chusì fa’ le semeglante ragione. Sonno 3 huomene ch’agiono d., degl quale se gle d. del primo per gle d. del sechondo multiplicheraie renderà alcuno numero e se gle d. del sechondo per gle d. del terço multipliceraie sarà 2 tanto, anchora se gle d. del terço per gle d. del primo sì multipliceraie sì saronno 3 tanto e la multiplicatione del primo e gl d. del sechondo. Adomandote quante n’à ciascuno. Em perçiô che 82r la multiplichatione degl [| d. del sechondo egl d. del terço fonno el doppio de la multiplicatione del sechondo e gl d. del primo en perçiô manefesto ène che 1 terço huomo ave el doppio del primo; anchora en perçiô che la multiplicatione degle d. del terço huomo e gle d. del primo faciono 3 tanto che la multiplicatione d’esso primo e Ilo sechondo u porto ène ch’esse terço huomo àgia 3 tanto del sechondo huomo. En perço troviamo uno numero elio quale se truove 1/3 1/2, che se truova em 61 e chotante n’àve el terço huomo, degle quagle togle el 1/2, çioè 3, e chotanto àve el primo del quagle anchora el terço çioè 2 e chotanto avve el sechondo. Dòte l’asenpio, la multiplicatione de 3 em 2 faciono 6 e la multiplicatione de 2 en 6 facio­ no 12 egl quagle sonno doppio de 6 e la multiplicatione de 6 em 3 fa­ ciono 18 egl quagle sonno 3 tante che la multiplicatione del primo e lo sechondo çioè de 6 e cusì fa’ tutte le semeglante ragione. Sonno 2 huomene che ciascuno àne d., disse el primo al sechondo: se tu me dàie degl tuoie 7, io n’averò quanto tu. Disse l’altro: se tu me dàie 7 degl tuoie, io n’averò 3 tante de tene. Adomandote quante d. avea ciaschuno. Quista è la regola, che vedemo multiplichare 7 per 3 che fonno 21 e chotanto avea el primo, anchora multiplica 7 per 5 che fonno 35 e chotante n’avea el secondo. El vigentesimo chapitolo de regole de prochacio overo de viage. Uno andò per guadagnare a Lucha e guadagnoncie ch’en ci e’ fè el doppio e puoie ci e’ spese d. 12 e mossese da Lucha e venne ver Fiorença e fecie

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anchora el doppio e spesenci e’ d. 12, quando egle tornò en Piça sì ’n ce fè el 82y doppio e spese d. 12 e niuna chosa gle remase. Adoman|dote quanto egle àvve da prima. En perçiô ch’ avemo preposto che tutta fiada faciea el doppio, manefesto ène che d. 1 faccia 2 und’ è da vedere que parte ène 1 de 2 eh’ è ’l 1/2 e perçiô esprive tre fiade 1/2 per gle 3 viagie che fiero, chusì 1/2 1/2 1/2, e puoie multiplicha 2 per 2 e per gl’altre 2, che sonno sotto le verge, e sironno 8 degl quagle togle el 1/2, çioè 4, degl quagle 4 tolle el 1/2, çioè 2, del quale 2 tolle el 1/2, çioè 1, e agiogne 4 e 2 e 1 e sironno 7 egl quagle multiplicha per d. 12 che eglle espendea e sironno 84 egl quagle parte per 8 che ne viene 1/2 10 e chotanto avea quillo huomo da prima. E se la vuogle provare sì fa el doppio de 1/2 10 e sonno 21 degl quagle espese d. 12, restagle d. 9 egl quale adoppia e sironno d. 18 degl quagle espese d. 12 restagle d. 6 egl quagle adoppia per lo terço merchato e sironno 12 degl quagle traie quigle che spese çioè d. 12; niuna chosa gle remase e per quisto modo puoie fare de quante huomene tu vuogle. Se ne fosse ditto ch’en fine degl viagie ch’avea facte egl remasero d. 9, si agiogne 9 chon 84 e sironno d. 93 egl quagle parte per 8 che ne viene d. 5/8 11 e chotanto àvve egle da prima. Ma se ne fosse ditto ch’em fine degl ditte 3 viage guadagnato avesse, puoie che egle espese d. 9 altra guisa se conviene de fare che non avemo dicto e faciamo chusì, çioè che troviamo quanto d. uporto [...] a çiô che spendesse senpre e serono d. 7 de chapetale da mostrare che con ciò sia chosa eh’ egle guadagnando facieia el dopio e de ciaschuno d. che egle facieia S3r l’altro, domqua de d. 12 guadagnò j] d. 12, çioè lo spendio che gle 12 eh serbò da canto e vidiamo quillo eh’ è necessario gle sia è guadagnase d. 9 senpre el doppio facendo e niuno per lo spendio traea de fuore. Quista regola sechondo quilla degl’arbore sechondo el mostreremo. Unde pone che egle avesse d. 1 de sopre da d. 12 de la parte posta, degle quagle 1 faceia 2, degl quagle el sechondo fène 4, degle quagle el terço fène d. 8. Adonqua egl 3 viagie de d. 1 fène d. 8 degle quagle tracto d. 1, çioè el sechondo chapetale, restancie 7, adonqua de d. 1 à guadagnato d. 7 e perçiô diraie: per d. 1 che pono per lo suo chapetale guadagnato d. 7, que pono açiô che guadagne d. 9? Fa’ chusì, multiplicha 1 per 9 e parte per 7 che ne viene 2/7 1 egl quale agiogne chon 12 d.e sironno d. 2/7 13 e chotanto fo el suo chapetale. E se quista quistione per regola chorrecta vuogle ponere, ch’el chapetale d’esso huomo fosse quillo ch’endopiò elo primo viagio espendea d. 12 e chusì àve doie chose meno de d. 12 che endopiò elio sechondo viagio e fuoro 4 chose meno de d. 24 degle quagle espese d. 12; adonqua gle remasero 4 chose mene de d. 36 egl quagle anchora adopiante elo terçio viagio sironno d. 8 meno de d. 72 degle quagle espese d. 12 e remasergle a luie en fine degl 3 viagie d. 84 egl quagle chon d. 9 e’ sironno d. 93 çioè chollo chapetale e chollo guadagno suo; donqua parte 93 per 7 che ne viene d. 2/7 13 per la quantitade del suo chapetale e per quista regola se scioglono tutte le semeglante quistione de viagie.

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Uno fène viagie e portò cho’ Iluie d. 1/2 10 chogle quagle en ciaschuno viagio faccia el doppio ed en ciaschuno espendeia certa quantitade e ninna 83y chosa gle remase. Adomandote la quantitade de lo spendio de chu | luie. Sechondo la scripta ragione, pone 1/2 1/2 1/2 e multiplica tutte egl numere de sotto da le verge l’uno per l’altro, çioè 2 per 2 egl quagle per 2, e sironno 8 egl quagle serva e tolle el 1/2 de 8, çioè 4, del quale toUe el 1/2 çioè 2 del quale tolle el 1/2 çioè 1, egl quagle agiogne ensieme e sironno 7, sechondo de sopre trovammo, e multiplica 8 per suo chapetale çioè 1/2 10 e sironno 84, egl quagle parte per 7 che ne viene 12 e chotanto fo lo spendio de chuluie. E se ne fosse ditto ch’el chapetale suo fosse d. 5/8 11 per gl’atre prescripte degle 3 viagie e’ remasergle d. 9, quanto ene ciaschuno viagio e’ spendeia non sapemo. Fa’ chusì, truova en primamente 8 e ’l 7 e multiplica 5/8 11 per 8 e sironno 93, degle quagle traie d. 9, che gle remasero, resta d, 84 egl quagle parte per 7 che ne viene d. 12 per lo suo espendere. Ma s’el chapetale suo fosse 2/7 13 en fine egl remasero d. 9, ultra el suo chapetale. Adomandote donqua quanto espese. Agiogne el chapetale suo çioè 2/7 13 chon 9, çioè chon lo guadagno, e saronno 2/7 22 egl quagle traie de la multiplicatione de 2/7 13 em 8 ch’è 2/7 206 resta 84, egl quagle parte per 7 viene d, 12 per lo suo espendere, sechondo de sopre dicemmo. Uno fène 4 viagie ed en ciaschuno facieia 3 tante d. ch’el suo chapetale ed en ciaschuno viagio espendeia d. 18 ed en fine niuna chosa gle remase. Fa’ chusì esscrive 4 fiade per gle 4 viagie chusì 1/3 1/3 1/3 1/3, en perçiô ch’avemo dicto che de 1 faceano d. 3 und’è el chapetale 1/3 del suo guadagno em perçiô multipHcha tutte egl numere de sotto da le verge, çioè 3 84^ per 3 che fonno 9 egl quagle 9 multiplica |1 per 3 e sonno 27 el quale multiplicha anchora per l’altro 3, e sironno d. 81 egl quagle espese, degle quagle tolle la terça parte, la qua’ è d. 27, egl quagle per lo suo chapetale de prima ch’espese 1 fiada a’ tempi ch’andogle sonno d. 81, degle quagle tolle el 1/3 ch’è 27 del quale 27 tolle el 1/3 ch’è 9 che sonno em luocho del chapeta­ le del quale fè el sechondo expendio, en perçiô se multipliche 9 elo primo viagio fonno 27 egle quagle multiplichate elio sechondo sì fonno81, cioè per lo spendio degle quagle 9 tolle el 1/3 çioè 3 per lo chapetale de lo terço expendio, del quale tolle el 1/3 vienne 1 per lo chapetale de lo spendio de rieto; mo’ agiogne 2 7 e l 8 e 9 e 3 e l e sironno 40 ch’avemo el luocho del chapetale degle quattro expendije, çioè che lo spendere fo 81 e ’l chapetale fo 40 e perçiô che ponemo che lo spendio fone d. 18 sì multipliceraie 18 per 40 che fa 720 e parte per 81 che ne viene d. 8/9 8 e chotanto fone el chapetale suo. Ma se ne fosse dicto ch’egle avesse per suo chapetale em primo d’esse 4 viagie d. 8/9 8, adomandote quanto expese en ciascuno viagio ed en fine niuna chosa gle remase. Si fa chusì, multiplicha 8/9 8 per 81 e sironno 720 egl quale parte per 4 vienne d. 18 e chotanto expese en ciaschuno viagio. Ma se ne fosse ditto che gle remasero d. 12 en fine e proponemo che lo

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Spendio suo fo d. 18, agiogne d. 12 e multiplicha 18 per 40 che fa 720, giognençie 12, sironno 732 egl quagle parte per 18 che ne viene 1/29 9 e chotanto fo lo suo chapetale. [ 84y Ma se ne fosse dicto el contrario, ch’el suo chapetale fosse d. 1/27 9 ed en fine gle remasero d. 12 e quanto egle expendeia en ciascuno viagio non sapeia, si multiplica 1/27 per 81 degle quagle traie 12 resta 720, egl quagle parte per 40 vengonne d. 18 e chotanto fo el suo chapetale expendere. Ma se ne fosse dicto ch’en fine de quigle 4 viagie el suo chapetale a luie tanto remase, fa’ chusì; en perçiô ch’en çiascuno viagio de 1 fène 3 adonqua de ciascuno d. guadagnava d. 2, en perçiô multiplica 1 çioè per lo chapetale per 18, fonno 18 egl quagle parte per 2, çioè per lo guadangno, vingne d. 9 per lo suo chapetale. E se ne fosse dicto ch’en fine degl dite 4 viagie oltra el suo chapetale d. 20 e’ gle remasero expendeia senpre d. 18, truova egl preditte 9, con gle quagle guadagnava lo spendere, e perchè elio primo viagio fè, de 1, d. 3 e ’l sechondo, de 9, fè 9 e ’l terço, de 9, fène 27 e ’l quarto, de 27, fè 81, donqua en quigle 4 viage, de 1 d., fè d. 81 e donqua, de d. 1, guadagnò d. 80 en perçiô diraie: per 1 d. che pono en esso chapetale guadagnale d. 20, que pono açochè guadagne d. 20? Sì fa’ chusì, multiplica 1 per 20 e parte per 80 che ne viene 1/4 de 1 d., egl quagle agiogne chon d. 9 e sonno d. 1/4 9 e chotanto fo lo suo chapetale. Uno huomo fe 3 viagie e faciealo per quisto altro modo perchè meglo s’entenda, çioè che lo primo viagio, de 2, fè 3 el sechondo, de 4, fè 5 el 85r terço, de 6, fè 7 ed en ciascuno viagio espendea d. 15. Em perçiô || che lo primo viagio, de 2, fè 3, donqua el chapetale e ’l guadagno d’esso viagio e sì cho’ 2 è di 3, donqua el chapetale suo fo 2/3 del suo chapetale e del guadagno; em perçiô pone 3/3 per essa ragione e perchè, de 4, fè 5 si pone 5/4 per essa ragione e perchè, de 6 fè 7 si pone 6/7 e cholluochagle chusì 6/7 4/5 2/3 e multiplicha egl numere che sonno sotto le verge l’uno per l’altro e sironno 105, degle quagle togle 2/3 che sonno 70, dege quagle 70 togle egl 4/5 che sonno 56 degle quagle 56 togle egl 6/7 che sonno 48 egl quagle agiogne chom 56 e chum 70 e sironno 174 egl quagle serba; puoie si multiplicha el 2, che sta sopre el 3, per 5 el quale per 7, che sonno sotto le verge, e sironno 70; anchora multiplicha esso 2 tutto em 6, egl quagl’ è sopre 7, e sironno 48 egl quagle emsieme giogne faciono 174 o vuogle multiplichare 2 per 5 e 2 per 4 e sironno 18 egl quagle per 7 e sironno 126 e agiognençie la multiplichatione de 2 em 4 dutta em 6, sironno semeglantemente 174 egl quagle multiplicha per lo spendio, çioè per 15, e parte per 105 vienne 6/7 24 e chotanto ène el suo chapetale. E se ne fosse ditto ch’el chapetale suo sia 6/7 24, adomandote quanto fo lo suo expendere; fa’ chusì, multiplicha 6/7 24 per 105 e parte per 174 vienne d. 15 per lo suo expendio. Uno fé 4 viagie degle quagle elio primo fè el dopio expese en esso d. 13, el sechondo de 2 fe3 expese en esso d. 16 ed el terço degl 3 fè 4 expese

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d. 18 e lo quarto degl 4 fè 5 expese d. 20 e niuna chosa gle remase. 85y Soprascripte demostreremo per lo doppio | del primo viagio e’ scrive 1/2 e, per gle 2/3 per lo secliondo e’ scrive 2/3 e perché degl 3 fè 4 sì scrive 3/4 e perchè de 4 fè 5 si scrive 4/5 e pogle chusì per ordene 4/5 3/4 2/3 1/2 e multiplicha tutte egl numere de sotto le verge l’uno per l’altro e sironno 120, egl quagle avemo per lo luocho de lo spendere de ciascuno viagio e mo’ tolle eia mità de 120, ch’è 60, el quale agiogne per luocho del chapetale e per lo pri­ mo expendio, de 60, el doppio faciamo ch’è 120 lo spendio del primo. Anchora togle egl 2/3 de 60 çioè 40 àgiano per lo sechondo viagio emdopichate esse, façiono 80 perchè, de 2, fè 3, çioè che senpre agiogne la mitade de 80, vengono 120 çioè lo spendio del sechondo, degl quagle 40 tolle al 3/4 che sonno 30, egl quagle sonno per lo chapetale del terço viagio, egl quagle endpiecade elio primo fonno 60, degl quagle de 2 fa 3 vengono 60 degl quagle de 3 fè 4 vegono 120, çioè lo spendio del terço e puoie tolle egl 4/5 de 30 che sonno 24, e sonno per lo chapetale per lo spendio di rieto, egl quagle adopiate façiono 84 elio primo viagio e lo sechondo fuoro 72 çioè de 2 fè 3 degl quagle elo terço foro 96 çioè, che da 3 fè 4, degl quagle femmo 120 elio quarto viagio çioè de 4 fè 5 çioè lo spendio del 1/4 viagio. Podemo anchora uno altro numero trovare, poste per ordene 5/5 3/4 2/3 1/2 e multiplicha 1, ch’è sopre el 2, per 3 e per 4 e per 5, che sonno sotto le verge, e sironno 60 çioè la mitade de 120, anchora multiplicha esso 1 per 2, 86r ch’è sopre 3, el quale per 4 el quale per 5, che sonno sotto || le verge, e sironno 40 çioè 2/3 de 60 predicte de Pende enante multiplicha 1 per 2 el quale per 3, el quale sonno sotto le verge, e sironno 6 egl quagle multiplica per 5 e sironno 30 çioè 3 de 40 e per quillo derieto si multiplicha 1 per 2 el quale per 3 el quale per 4, che sonno de sopre da le verge e sironno 2 çioè 4/5 de 30 e perchè espese elio primo viagio d. 13 donqua sì cho’ 120 ène a 60, chusì 13 ène el chapetale del primo expendio, em perçiô multiplicha 13 per 60 e sironno 780 egl quagle parte per 120 ed averaie per lo chapetale del primo viagio, semeglantemente em perçiô che lo spendio del sechondo fo d. 16 proposto sirà 120 em 40 em 16 del chapetale del sechondo viagio em perçiô multiplicha 16 per 40 e parte per 120 ed averaie el chapetale del sechondo expendio per esso medesso anchora multiplicha 18 per 30 e per 20 e per 24 e sironno 540 e 488 e parte per 120 ed averaie el chapetale del terço e del quarto expendio ed en perçiô ch’en çiascuno degl trovate 4 viage çioè 780 e 640 e 540 e 480 ed a partire per 120, agiogne esse en uno sironno 2240 egl quagle parte per 120 vengonne d. 1/3 20 per lo suo chapetale. Uno aveia d, 13 chogle quagle fè viage non so quante ed en ciascuno faceia el dopio ed espendeia d. 14. Adomandote la quantità degl suoie viage. Perché faceano el dopio si adopia, 13 e 13 che fonno 26 degle quagle traie 14 resta 12 ed avemo uno viagio, anchora endopiecha, 12 e 12 e’ fonno 24 degle 86y quagle 14 resta 10 | ed avemo 2 viagia degle quagle provede el menovamento del suo chapetale de viagio en viagio; donqua elio primo viagio gle remasero d. 12, donqua menovo 2 del suo chapetale, el sechondo menovo d.

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2 em perçiô che gle remasero d. 10, adonqua multiplichandovane lo menovamento de viagio em viagio. Em perçiô adoppicha 2 ch’è ’l menovamento del sechondo viagio e sironno 4 ed avemo el menovamento del terço viagio, agiogne ensieme tutte e 3 egle menovamente degl 3 viage çioè 1 e 2 e 4 e sironno 7 degle quagle em fine em 13 vengono meno 6 che remane per lo menovamento degl viagie; en perçiô adoppia el menovamento del terço viagio çioè 4 e sironno 8 egl quagle parte per 6 vienne 3/4 d’uno viagio, donqua fène esso chon esse 13 d. viagie 3/4 3. Ma s’ella non fosse biene facta, decesse la altre de 3/4 d’uno viagio chusì mandare (?) v’amostromo çioè che Ilo viagio faceia el dopio, adonqua d’uno faceia 1, adonqua 2 ed uno viagio d’ esso 3/4 guadagnava 1 d, 1 adonqua de 4 faceia 7 e fuoro 4 viagie degl quagle el primo el sechondo e ’l terço faceia el doppio e xpendeia d. 14 e ’l quarto de 4 faceia 7 e xpendeia d. egl 3/4 de 14 çioè 1/2 10. El vintunoesimo chapitolo ène de huomene eh’ andaro a guadagnare agl merchate. Uno avea lib. 100 dege quagle guadagnò em uno merchato alchuna chosa, uno altro guadagnò en uno altro merchato per parte sechondo che quigle aveia guadagnato elio primo merchato e àvve lib. 200. Pone per lib. 100 e 87r per luie che fo per lo | chapetale e ’l guadagno elo primo merchato e avve Ib. 200; em perçiô secondo la multiplicatione uguale guadrato numero adonqua multiplicha 100 per 200 e sironno 20000, degle quagle la radiçie ène lib. 141 s. 8 d. 1/8 5 en numero del quale tolesse lib. 100 per lo chapetale remarrà lib. 41. Uno andò ad uno merchato chum lib. 100 e guadagnò non so quanto, anchora tolse altre lib. 100 em compagnia e con quillo huomo guadagnò a quilla medesma ragione sì chomo guadagnato aveia el primo merchato e so ch’averò lib. 229. Adomandote quanto guadagnò per lib. chusì 100 degle quagle àgiono numero elio primo merchato sopre egl quagle agiogne 100 de la conpagnia e ponere la quantità degle quagle sia 100 e quantità ch’àne el sechondo merchato lib. 229 che sia numero e partelo em doie uguale parte de sopre en perçiô sirà la multiplichatione, e la quale multiplichatione çioè de 100 em 229 ch’ène 29900 degle quagle traraie la multiplichatione quadrata çioè radiçie de numero quadrato, çioè 2500, sironno 3240 degle quagle la radiçie ène 180, del quale numero sì ne traraie 30 resta 130 per lo numero el quale 130 è per lo chapetale e per lo merchato del primo, del quale sì ne traremo lib. 100 resta lib. 30 per lo guadagno. Donqua se lib. 100 guadagnò lib. 39/100, la parte degle quagle ène s. 6 e chotanto guadagnò per libra em ciascuno merchato. Doie huomene andaro ad uno merchato chom poma, l’uno n’aveia 10 87y l’altro n’aveia 30, ciascuno | venderò degl suoie non so quanto e puoie se partiero e vennenne ad uno altro merchato e vendiero l’armanente. Adoman­ dote que preço fo quillo che ànne el primo degl suoie poma e quanto fo quillo che ànne el sechondo e quanto fo el preço de ciascuno merchato e

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quanto fo el numero degl poma de ciascuno che vendiero em çiascuno merchato. El numero degl poma del primo huomo fuoro 10 egl quagle parte per doie parte degle quagle traie la prima parte degle numere degle poma de l’altro, çioè de 30, remane numero el quale enteramente parte per la sechonda parte; sechondo la partegione viene e sirà la partegione de ciascuno pomo venduto elo sechondo merchato em perçiô traie de 30 solo 1 de la prima parte sirà d. 1 per lo preço de ciascuno pomo venduto elio primo merchato. Dòte l’asenpio, parte em 6 e ’m 4 e traie 6 de 30 remane 24 egl quagle parte per la sechonda parte çioè per 4 vengone 6 per lo preço degle poma vendute elio sechondo merchato; ma çiô eh’ agiamo egl poma de ciascuno merchato tolle gle preditte 6 per parte che ligiere proponemo per lo primo huomo venduto elio primo merchato e l’altra parte, çioè l’armanente, e traie de 30 e quigle che remarronno sironno gle poma del primo merchato e traie esso 1 de 6 remane 5, e chotante poma vendeo el sechondo elio sechondo merchato, egl quagle traie de 30 restano 25 per gle poma vendute elio primo merchato, ad esso sechondo huomo sì che ciascuno àvve d, 55 e se ponesse ch’egl 5 poma vendesse el primo huomo elio primo merchato sì traie 88^ d’esso 5 el ditto 5 remane 1 per quigle || eh’ el sechondo vendeo elio sechondo merchato e gl’armanente vendeo, çioè 29 elio primo sì ch’àvve ciascuno d. 35 e fanose ciaschuno d. 45. Sì traie de 55 el 35 resta 20 el quale parte per 4 che sonno a poma 1 del primo huomo de qui em 5, vengono 5 e chotante d. menovaro de 55 e se agiognessemo uno pomo sopre esse e poniamo ch’el primo huomo vendesse elio primo merchato e perçiô esse poma 5 parte e façie la diferentia ch’è da 45 em 47, ch’em ci è 2, egl quagle agiogne chum 1 che traremo de 6 façiono 3 e chotante poma vendeo el primo elio primo merchato degle quagle àvve d. 3, l’armanente çioè 7 vendeo el sechondo d. 42 sì ch’àve di 45 e traie anchora 3 de 6 resta 3 e chotante poma vendeo el sechondo elio sechondo merchato degle quagle ànne d. 18, egl remanente çioè 27 elo primo merchato per d. 27 ed àvve semeglantemente d. 45. Famme quista ragione, una femmena piçicharella chonparò mela 7 per d. I e vendeone 6 per d. 1 e chonparò 8 pera per d. 1 e vendeone 9 per d. 1 ed envestio d. 10 e guadagnone 1 d. Adomandote quanto envestio em mela e ’m pera. Quista è la sua regola che noie devemo ponere ch’ella emvestisse em mela quigle 10 d. e àvene 7 a denaio, donqua devemo multiplichare7 via 10 che fonno 70 mela, egl quagle arvendeo egl 6 per 1 d.; donqua devemo partire 70 per 6 che ne viene d. 2/3 11. Semeglantemente fa’ degle pera e pone ch’envestisse enn esse d. 10 e vederaie quante pera averaie; multiplicha 8 via 10 che fonno 80 e parte per 9 che ne viene d. 8/9 8 e diraie: àgio moneta a 2/3 11 ed a 8/9 8 e voglo fare moneta a d, 11, çioè cho’ S8v l’agiognemento del | guadagno choUo chapetale, e poraiele sechondo 1’ armagrene mostreremo e puoie façie la diferentia ch’è da 8/9 8 em fine 11 ch’em çi è 1/9 2, degle quagle fa 0/9 che sonno 19 e chontra esse pone 8/9 8 e façie la diferentia ch’è da 11 em fine em 2/3 11, ch’en çi ène 2/3, degle

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quagle fa’ none, che sonno 6, egl quagle 6 agiogne 19 e sironno 25, el quale è partedore, e mo’ multiplicha 10 per 19 che fonno 190 e parte per 25, che ne viene d. 3/5 7 e chotanto envestio em mela; anchora multiplicha 10 per 6, çioè el chapetale, e sonno 60 e parte per 25 che ne viene d. 2/5 2 e chotanto emvestio em pera e chusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione, uno andò ad uno merchato e chonparò la libra de la carne del porcho per d. 3 e quilla de la vacha per d. 2 e quilla del beccho per d. 1/2 e de quille charne àvve lib. 7 per d. 7. Adomandote quato àvve de ciascuna. Chon çiô sia chosa ch’egle àvve lib. 7 de charne per d. 7, donqua vale la libra cumunalemente d. 1. Or fa’ chusì quista regola e tutte le semeglante e diraie: iio àgio moneta ad onçie 3 e d a 2 e d a l / 2 e vuoglo fare moneta ad 1. Fa’ chusì sechondo de sopre avemo dicto, çioè agiogne 3 chom 2 e sironno 5 e sapie la diferentia ch’è da 1 em fine em fra mettà d’esso 5, çioè de 1/2 2, ch’è 1/2 1 sopre el 1/2 e la diferentia ch’è da 1/2 de fine em 1 çioè 1/2, el quale parte per 2 che ne viene 1/4 el quale pone sopre el 2 e l’altro 1/4 pone sopre 3 e agiogne esse 2/4 chon 1/2 1 e sironno 2 e multiplicha 7 per 1/2 1 e sironno 1/2 10 egl quagle parte per 2 che ne 89r viene 1/4 5 e chotante || libre conparò de quilla del becho, anchora al 1/4 ch’è posto sopre el 2 e vuogle quillo ch’è posto sopre el 3, si multiplicha per 7 e parte per 2 che ne viene 7/8 d’una libra e chotanto chonparò de ciascuna de l’altre chargne. Uno huomo andò ad uno merchato e chonparò huciegle 30 per d. 30, egl quagle fuoro tra perdege e palonbe e passare e la perdige chonparò d. 3 e la palomba d. 2 ed àwe passare 2 per d. 1 çioè passata una per 1/2. Adomandote quante bucegle conparò de ciascuna generatione. Quista è la sua regola che noie devemo partire quiste d. 30 per ucegle 30 che ne viene d. 1 e diraie chusì ch’agio moneta al 1/2 ed a 2 ed a 3 e voglio fare moneta ad 1. En primamente dèie procedere per lo modo del consolare de le monete a çiô ch’agiamo entere numere degle hucegle, em perciò che le parte de quigle hucegle s’adoguagleno chollechare e diraie chusì ch’àgio moneta ad 1/2 e da l / 2 e d a 2 e d a 3 e vuoglo fare moneta ad 1, çioè ch’ago moneta ad 1 ed a 1 ed a 4 ed a 6 e voglo fare moneta ad 2 e fa’ de le passere e de le perdige la prima consolatione e sironno hucegle 5 per d. 5, çioè perdige 1 e passare 4, e de le passare e de le palonbe fa’ la sechonda consolatione ed averaie hucegle 3 per d. 3, çioè passare 2 e palonbe 1, e mo’ avemo hucegle 30 a chonsolare. Mette la prima consolatione tre fiade de le quale sironno passare 12 e perdige 3 e remarronno hucegle 15 a chonsolare, per lo quale mette la 89y sechonda consolatione 5 fiade ed averaie passare 10 e palonbe 5 e per|dige 3, sechondo eUa quistione mostramo e saccie che per quisto modo puoie avere hucegle sane quante volesse de sopre da d. 15, ma de sotto da d. 15 non puoie avere hucegle se non 13 et 11 et 8 e gle 13 hucegle ch’à de la prima consolatione 2 fiade e de la sechonda una fiada e gle 11 ucegle ch’à de la sechonda consolatione 2 fiade e la prima una fiada e gle hucegle 8 ch’à de ciaschuna consolatione e sì fa’ le semeglante ragione.

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Ma se ne fosse ditto che la perdige valesse d. 2 e desemo 2 palonbe per 1 d. e passare 4 per d. 1 e voglo hucegle 12 per d- 12, sì de’ chusì: àgio moneta ad 1/4 ed a 1/2 ed a 2 e voglo fare moneta ad 1, Fa’ chusì, de le perdige e de le passare, la prima consolatione e sironno hucegle 7 per d, 7 çioè passare 4 e perdige 3 e de le perdigie e de le palonbe fàne la sechonda e sironno hucegle 3 per d. 3 çioè palonbe 2 e perdige 1 e perchè ch’esse 2 consolatione non podemo avere hucegle 12 emtere per d. 12 elo chonsolare, chonsoliamo hucegle 24, çioè el doppio de hucegle 12, el quale ch’àgiono la prima consolatione 3 fiade e la sechonda 1, degle hucegle 24 ne sonno perdige 10 e palonbe 2 e passare 12 e, perchè el numero ène pare, sì ’l podemo enteramente partire per 1/2 ed averemo perdige 5 e palonbe 1 e passare 6 çioè hucegle 12 per d. 12 e se ponessemo che la palonba valesse solamente d. 1 none abesogna se none la prima consolatione eia quale sonno perdige 3 e passare 4 e palonbe 5 ed averaie huçegle 12 per d. 12 e se vuogle consolare hucegle 100 per d, 100 si puote mettere la prima consok90r tione quante fiade varraie em fin’ a tato che || 100 àgia la sua chonsolatione e quille che remarronno da 100 sironno palonbe e si fa’ le semeglante ragione. Ma se ne fosse che la perdige valesse d. 3 e la palonba e la tortore 1/2 e la passara 1/4 de d. e vuoglo, de esse huçegle, 30 per d. 30, adomandote quante n’averò de ciaschuno. Quista è la sua regola, che noie devemo fare per lo modo de l’alegare de le monete e devemo fare la prima consolatione de le perdige e de le passare ed averemo hucegle 11 çioè perdigie 3 e passare 8 e la sechonda consolatione sironno tortore 2 e palonba 1 çioè huçegle 3 ed en perçiô che de quiste 2 consolare non podemo huçegle 30 consolare con çiô sia chosa che sia tratta la prima consolatione de 30 una fiada e do’ ie’ non remane numero che se possa partire enteramente per 3, çioè per la somma de la sechonda consolatione, ed en perçiô ne conviene mutare la chonsolatione. Sì faciamo 3 fiade la chonsolatione de le palonbe e de le passare ed averemo huçegle 7 çioè palonbe 3 e passare 4 e remangomo per la quarta consolatione hucegle 5 çioè tortore 4 e perdigie 1 ed en tutte le someglante quistione dèie mettere puoie la prima consolatione e la sechonda e la terça e la quarta 1 fiada e chusì te studia de trovare la somma domandote, sechondo ch’avemo ditto de sopre. Echo l’asenpio, poniamo la somma de la prima consolatione e de la sechonda una fiada e sironno huçegle 14 egl quagle traie de 30 restano 16 a chonsolare eia quale chade una fiada la prima consolatione e la terça una fiada; adonqua en esse 30 hucegle chade la prima consolatione 7 fiade e la sechonda e la quarta una fiada e chusì àie perdige 7 e palonbe 1 e tortore 90v 6 e passare 6, Overo mutiamo una [ fiada esse 30 hucegle la terça e la quarta consolatione e sironno hucegle 12 egl quagle traie de 30 restano 18 hucegle egl quagle viene una fiada la prima consolatione e la terça e meto la quarta consolatione 3 fiade e la sechonda una fiada e chusì avraie perdigie 4 e palonbe 6 e tortore 4 e passare 10 e per quisto modo puoie chonsolare diverse mode con ciò chosa che le generatione siano 4 overo piiì e gionto

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chum alchuna generatione de hucegle si pone hucegle 1 per d. 1 e la quistione ène puoie levissima a fare e per quisto modo puoie fare tutte le semeglante ragione. Famme quista ragione, uno huomo chonparò uova 7 per d. 1 e revendeo quiste uova e diène 5 per d. 1 e guadagnone d. 19. Adomandote quanto egle envestio en uova. Quista è la sua regola che noie devemo oponere che egle envestisse d. 5 per gle quagle àvve uova 35, egl quagle vendeo d. 7; donqua guadagnò egle, chom quigle, d. 5 d. 2 e quigle d. 2 voglono essere d. 19 ed em perçiô multiplicha 19 per 5, che sonno 95 e parte per 2 vengone d. 1/2 47 e chotanto envestio quillo huomo da prima e chusì fa’ tutte l’altre ragione. Ma se ne fosse ditto che chonparasse uova 7 per d. 2 e vendeo uova 19 per d. 6 e guadagnono d, 21, adomandote quanto envestio egle. Quista è la sua regola che noie devemo fermare la quistione sì chomo ella margene demostra e multiplica 7 per 6 e sironno 42 egl quagle pone sopre 7 e 9 Ir multiplicha 19 per doie e sironno 38 egl quagle pone sopre 19 |1 e fatto quisto sì traie 38 de 42 che resta 4 el qua’ ène partedore; unde multiplicha 38 per 21 che fa 798 e parte per 4 che ne viene d. 1/2 199 e chotanto emvestìo da prima. E se ne fosse ditto che egle emvestìo d. 1/2 199, adomandote el guadagno ch’egle fène. Fa’ chusì, multipHcha 1/2 199 per 4 che fa 798 e parte per 38 ed averaie per suo guadagno d. 21 e per quisto modo fa’ tutte le semeglante ragione. El vinteedoieesemo chapitolo ène de choppe e del suo fondo. Famme quista ragione, è una choppa de la qua’ el fondo pesa la terça parte de tutta la choppa, el choperchio pesa la quarta parte de la ditta choppa e l ’armanente pesa libre 15. Adomandote el peso de tutta la choppa. Quista quistione è semeglante a quilla degl’arbore degle quagle el 1/4 1/3 sta soterra e sopre terra ène palme 15 e voglote dare l’asenpio a la ditta regola e dire chusì, chom çiô sia chosa ch’el fondo de la choppa sia el 1/3 e ’l choperchio sia el 1/4 de tutta la choppa donqua em fra el fondo e 1 choperchio ène 1/3 1/4 de tutta la choppa e quillo che remane pesa libre 15. Quista ène la sua regola che noie devemo trovare uno numero u’ a se truoveno 1/4 1/3 el qual’è 12 e perçiô pone che la choppa pese libre 12 per la quale ragione àie ditto ch’el fondo è ’l 1/3 de tutta la choppa, çioè libre 4, e ’l choperchio pese libre 3; adonqua em fra el fondo e ’l choperchio pesano libre 7 del quale, em fine em 12, vengono meno libre 5 per la quantità de 91f l’armamente de la choppa la quale vuole essere libre j 15; ma venga che non sia libre 15, si multiplicha 12 per 15 che fa 180 e parte per 5 che ne viene libre 36 e chotanto pesa tutta la choppa e chusì fa’ tutte le semeglante ragione. E se ne fosse ditto ch’el fondo pesa el terço del meço, el choperchio pesa el 1/4 del meço e ’l fondo e’I meço non pesa libre 15 sechondo la

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sopreditta positione, sechondo la regola degl’arbore ne conviene de fare e fare chusì, chon çiô sia chosa ch’el fondo è ’l 1/3 del 1/2 e ’l choperchio pesa el quarto del meço donqua, se 1 meço pesasse 3, el fondo peserà 1/ adonqua el fondo ène el 1/4 de tutta la choppa a quilla ragione ch’el choperchio ène el 1/4 del 1/2 del fondo. Donqua em fra el fondo e ’l meço pesa libre 4 e ’l choperchio pesa 1, donqua el choperchio ène el 1/5 de tutta la choppa ed en tra el fondo e’I choperchio pesa 1/4 1/5 de tutta la choppa, per la quale da trovare ène uno numero elio quale se truoveno 1/5 1/4, che se truova em 20 del quale traie el 1/4 e ’l 1/5, çioè 9, remane 11. En perçiô multiplicha 20 per 15 e fonno 300 e parte per 11 che ne viene 3/11 27 de libra per lo peso de tutta la choppa e se la somma de tutte le parte vuogle trovare, a çiô ch’el fondo sia el 1/4 de tutta la choppa, si pigia el 1/4 de 20, ch’è 5, el quale multiplicha per 15 che fa 75 e parte per 11 che ne viene libre 9/11 6 de libra. Anchora chom çiô sia chosa ch’el choperchio sia el 1/5 de tutta la choppa, si pigia el 1/5 de 20, ch’è 4, el quale multiplicha per 15 che fa 60 el quale parte per 11 che ne viene libre 5/11 5 de libra e chusì fa’ le semeglante ragione. || ^2r Anchora ène una choppa de la quale el fondo ène el 1/3 1/4 del choper­ chio e del meço, el choperchio ène 1/6 1/5 del fondo e del meço e ’l meço de la choppa pesa libre 6. Adomandote el peso del fondo, del choperchio. Fa’ chusì, chom çiô sia chosa ch’el fondo sia el 1/4 1/3 de l’armanente, adonqua se l’armanente pesa libre 12 e ’l fondo pesa libre 7, adonqua tutta la choppa pesa libre 19 del quale el fondo pesa 7/19 de tutta la choppa. Per essa medesma ragione se ’l choperchio pesa 1/6 1/5 degl’armanente donqua, se l’armanemte pesa libre 30, el choperchio pesa libre 11; donqua peserà la choppa libre 41, el choperchio pesa 11/41 de tutta la choppa. Em perçiô esprive per ordene 11/41 7/19 e moltiplica 7 ch’è sopre el 19 per 41 che fa 287, anchora multiplicha 11 ch’è sopre el 41 per 19 che sonno 209, el quale agiogne chom 287 e sironno 496 e multiplicha 19 per 41 e sironno 779 degle quagle traie 496 resterà 283 e mo’ multiplicha 779 per 6 e sironno 4674, egl quagle parte per 283 che ne viene libre 146/283 16 per la quantitade del peso de tutta la choppa e se multiplicheraie 287 per 6 e parte per 283 troveraie per la quantitade del fondo çioè 24/283 6; anchora si multiplicha 209 per 6 e parte per 283 troveraie per la quantità del choperchio libre 223/283 4 e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. El vinte e treesemo chapitolo ène d’arbore o vogle de legne. Se ne fosse ditto è uno arbore del quale el terço e ’l 1/4 està soterra e 92y l armanente ch’è sopre terra ène palme 21. Adomandote quanto ène j tutto 1 arbore. Quista è la sua regola, che noie devemo trovare uno numero uva se truoveno quiste 1/4 1/3 che se truovano, el 1/4 1/3 de 12 em 7, el remanente ène 5 e noie volemo che sia 21. Si multiplicha 12 per 21 che fa -, ^ Psi^te per 5 che ne viene palme 2/5 50 de palmo e chotanto ène tutto ar re e per quisto modo fa’ tutte le semeglante ragione.

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Ma se ne fosse ditto ch’agionto el 1/4 1/3 d’uno arbore sopre l’arbore e’ sirà br. 38, si truova uno numero uva se truove 1/4 1/3 che se truova em 12, el 1/4 1/3 de 12 ène 7 el quale agiogne sopre 12 e sironno 19 el quale volemo che sia 38. Sì di’ chusì: per 12 che pono me ne viene 19, che pono a çiô che men venga 38? Sì multiplicha 12 per 38 e parte per 19 e vuogle partire 38 per 19 che ne viene 2 el quale multiplicha per 12 che fa 24 e chotant’ è la lungeça de tutto l’arbore. Dòte l’asenpio, 1/4 1/3 de 24 si è 14, egl quagle agiogne chom 24, sonno 38 e per quisto modo fa’ tutte le semeglante ragione. Se ne fosse ditto ène uno leno del quale taglato el 1/4 1/3 e ’l armanente agiogne sopre el leno e sirà br, 51, adomandote la quantità overo la lungeça del leno, Quista è la sua regola che noie devemo trovare uno numero uva se truove 1/4 1/3, che ne truova em 12, del quale traie el 1/4 1/3 de 12 ch’è 7 e remane 5, egl quale agiogne chum 12 e sironno 17, egl quagle volemo che siano 51; em perçiô diraie: per 12 che pono me ne viene 17, que pono a çiô che men vanga 51? Si fa chusì, multiplicha 12 via 51 che fa 93r 612 e parte per || 17 e vuogle partire 51 per 17 che ne viene 3 el quale 3 multiplicha per 12 che fa 36 per la quantitade de l’arbore e pruovolte; traie el 1/4 1/3 de 36, ch’è 21 em fine em 36 àne 15, egl quagle agionte chum 36 fonno 51 sechondo demandavamo. Semeglantemente ène se decesse ène uno numero sopre el quale agiogneraie l’armanente e sirà 51, Anchora ène uno arbore del quale avemo levate el 4/5 3/ 4 e de la ditta quantitade sì volemo trare la somma d’esso arbore e remarrà br, 33, adomandote la lungeça de tutto l’arbore. Quista è la sua regola che noie devemo trovare uno numero elio quale se truove 4/5 3/4 che se truova em 20, del quale 20 tolle egl 4/5 3/4 e sironno 31 del quale traie el posto numero per la quantitade de l’arbore, çioè 20, remane 11 el quale volemo che sia 33 e di’ chusì: per 20 che pono per la quantitade de l’arbore me viene 11, que pono a çiô che me venga 33? Si multiplicha 20 via 33 e fa 360 e parte 11 che ne viene 60 e vuogle partire 33 per 11 che ne viene 3, el quale multiplicha per 20 e fa semeglantemente 60 e chotante br. è tutto l’arbore. Dòte l’asenpio, 3/4 del 60 sonno 45 e 4/5 de 60 sonno 48, egl quagle emsieme gionte fonno 93 degle quagle sì traraie la quantitade de l’arbore, çioè 60, remarrà br. 33, sechondo ditto avemo, Semeglantemente ène se ne fosse ditto ène uno numero del quale se torremo egl 4/5 3/4 si farà oltra esso numero br, 33, el quale numero ène semeglantemente 60 e per quisto modo fa’ tutte le semeglante ragione, | 93f

El vinte e quattroesimo chapitolo ène de vasa. Uno huomo 3 vasa, degle quagle el primo tenea la octavadiecema parte del sechondo e la terça parte del terço, el sechondo tenea quanto tenea el terço e meno la quinta parte el primo, el terço tenea la quantitade del sechondo e la quinta parte del primo, Adomandote quanto tenea ciascuno vaso, Chom çiô sia chosa ch’el sechondo tenga la quantitade del terço meno

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la quinta parte del primo el primo ten cho’ el 1/18 e 1 sechondo 1/3 del 1/3, adonqua la quinta parte d’esso primo tiene 10/518 del sechondo çioè 1/90 e la quinta parte del terço çioè 1/15 donqua el secondo tiene la quantitade del terço meno 1/90 de la seconda e 1/15 del terço, Adonqua el sechondo tiene 14/15 del terço meno 1/90 em se medesimo em perçiô 14/15 del terço vaso tiene la quantitade del sechondo e più 1/90 d’esso sechondo çioè 91/90. L ’altro terço vaso tiene la quantitade del sechondo e la quinta parte del primo, el quale 1/5 ène sechondodiecemo 1/90 del sechondo 1/15 del terço; adonqua el terço tiene la quantitade del sechondo e 1/90 del sechondo e 1/15 del terço; adonqua el terço tiene la quantitade del sechondo e 1/90 d’esso medesmo e 1/15 del terço. Cumunamente togleamo el quindecimo del terço vaso sirà 14/15 del terço vaso 91/90 del sechondo. Chusì se chonosce quista quistione e de’ scioglela chusì che devemo trovare 2 numere degle quagle l’uno sia 91/90 de l’altro e mo’ multipHcha 91, ch’è de sopre da la verga de 90, per 15, egl quagle sonno de sotta da 14 e sironno 1365, el qual è maiure trovato. Anchora multiplicha 14 per 90 e sironno 1260 e lo qual è l’altro numero, egle quagle 2 numere podemo retornare a meno94r re parte çioè em || 35 çioè 10/57 egl quagle sonno e ve’ se regola e verà per lo tenuto del sechondo vaso 36 e per lo tenuto del terço 39 e per lo tenuto del primo 15 çioè che devemo agiognere el 1/18 de 36 çioè 2 per lo 1/3 de 39 çioè 13 e veie che fa 15, sechondo ditto avemo de sopre e si fa’ le semeglante ragione. E se ne fosse ditto che fossero 4 vasa degle quagle el primo tiene el 1/3 del sechondo el 1/4 del terço e ’l 1/5 del quarto, el sechondo tiene el 1/4 del terço el 1/5 del quarto e ’l 1/6 del primo, el terço tiene el 1/5 del quarto el 1/6 del primo e ’l 1/7 del sechondo e 1 quarto tenga quanto te piace. En perçiô ch’el primo e ’l sechondo vaso tiene essa medesma quantita­ de del terço e del quarto vaso fa’ chusì, truova la propositione che àggiono emsieme el primo e ’l sechondo vaso e faraie chusì, chom çiô sia chosa ch’el primo vaso tenga el 1/4 del terço el 1/5 del quarto e ’l 1/3 del sechondo el quale sechondo tutto quillo che tiene è Ila quarta parte del terço el 1/5 del quarto el sechondo del primo, em perçiô la terça parte d’esso ène la terça parte de la quarta parte del terço çioè 1/12 e ’l terço dela quinta parte çioè 1/15 e ’l 1/4 deUa sexta parte del primo çioè 1/18, adonqua el primo vaso tiene 1/12 1/4, çioè 1/3 del terço vaso, el 1/15 del 1/5 del quarto, çioè 4/15, e 1/18 em se medesmo, çioè em perçiô 1/18 tratto d’esso primo remarrà 17/18 d’esso medesmo, donqua 17/18 del primo vaso tiene 1/3 del terço vaso e gl 4/15 del quarto. Adomandote che me diche le parte del primo vaso tiene e le parte del terço e le parte del quarto vaso sì multiplicha 94y el terço em perçiô 17/18 del primo vaso | tiene de le parte del terço per 18 ch’è de sotto da la verga de 17, sironno 6 egl quagle parte per 17, ch’è de sotto da la verga, vengono 6/17 e chotante parte tiene el primo de la parte del sechondo. Semeglantemente multiplicha 4/15 per 18 e parte e per 17 vienne 24/85 e chotante parte tiene el primo vaso de le parte del quarto, donqua el

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primo tiene 6/17 del terço e 24/85 em perçiô del quarto; anchora el sechondo vaso tiene el 1/5 del terço el 1/5 del 1/4 e ’l 1/6 del primo e tutto el primo tenea 6/17 del terço e 24/85, em perçiô la sexta parte d’esso primo tiene la sexta parte de 6/17 del terço çioè 1/17 e ’l 1/6 de 24/85 çioè 4/85, donqua tutto el sechondo tiene 1/4 e 1/17 del terço çioè 1/68 e 1/5 e 4/85 del quarto çioè 21/68. Trovato avemo ch’el primo vaso tiene 6/17 del terço vaso çioè 24/68, el sechondo vaso tiene 21/68 d’esso terço vaso, adonqua em fra quiste parte sonno 24/68 e 24/68 çioè em fra quiste parte sonno 24 a21 d’essa medesma parte e sirà el primo vaso el sechondo em perçiô traie 21 de 24 e remarrà 3 el quale ène 1/8 de 24 adonqua el primo vaso tiene la outava parte de sè più ch’el sechondo. Semeglantemente puoie trovare el quarto vaso chom ciò sia chosa ch’el primo tenga 24/85 d’esso quarto vaso e ’l sechondo tenga 21/85 e mo’ devemo trovare e’ quale parte siano el sechondo e ’l terço vaso u’ porte che tutto quillo che tengono retorneno al 1/4 ed al primo vaso ed operaie sechondo facemmo del primo e del sechondo vaso e truova ch’el sechondo vaso tiene 3/35 più ch’el terço, em perçiô chè trovamo ch’el primo tenea 1/8 più ch’el sechondo e po­ ne ch’el primo vaso tenga alchuno numero del quale tratta la octava 95r parte d’esso remanga || numero el quale emteramente se parte per 35. Donqua tiene el primo 120 del quale trae la 0/8 parte, çioè 15, remane per lo tenemento del sechondo vaso 105, del quale traie 3/35 çioè 9 e remarrà per lo tenemento del terço vaso 96 e per fare quillo che tiene el quarto vaso si tolle la terça parte del tenemento del sechondo vaso, çioè 35, e la quinta parte del primo, çioè 24, e agiogne emsieme e sironno 56 egl quagle traie del tenemento del primo vaso, çioè de 120, remarrà 61 per la quinta parte del quarto vaso, unde multiplicha 61 per 5 che fa 305 e chotanto tiene el quarto vaso. Ma se ne fosse ditto ch’el quarto vaso tenesse 100, si multiplicha 100 per lo numero del primo e del sechondo e del terço vaso çioè peri20 e per 105 e per 96 e parte emteramente per 305 ed averaie per lo primo vaso 21/61 39 e per lo sechondo 26/61 34 e per lo terço 29/61 31 e chusì fa’ le semeglante ragione. El vinte e cinqueesemo chapitolo ène de huomene che vonno per via chumunalemente ensieme. E se ne fosse ditto che 3 huomene agiono non quante lib. de sterline, degl quagle la mitade iera del primo, el terço iera del sechondo e ’l sexto iera del terço; sì che venero em descordia e ciaschuno de lloro si tolse de quiste sterline alchuna quantitade e la quantitade che tolse el primo puse ella chum una mità de quiglo che tolse, el sechondo puse la terça parte e’ de quigle che tolse, el terço sì puse la sexta parte e tutte quiste si pusero em chumuno e ciascuno de lloro sì ne tolse el terço sì che ciascuno sì n’avve la sua parte. Adomandote quante fuoro le sterline e quante ne vennero per ciaschuno de ^5y loro. Quista è la sua regola che noie | devemo fare che chon ciò sia chosa ch’el primo metesse em chomuno el 1/2 del quale 1/2 tolse el 1/3 çioè el

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1/6, donqua egl remase 1/6 1/2 çioè 1/3 e de quillo che tolse el sechondo àvve el primo el 1/9 e del terço àvve el primo el 1/3, çioè 1/9, e de quillo che puse el terço sì àvve el 1/3 de la sesta parte çioè 1/18, Adonqua la mitade çioè la parte del primo huomo fone 2/3 e de quigle che tolse el primo è 1/9 de quigle che tolse el sechondo e 1’ 1/18 de quigle che tolse el terço. Anchora chon ciò sia chosa eh’ el secondo ponese em chumuno el 1/3, de quigle che tolse remasero a luie 1/3 e d’esso 1/3 arane el 1/3, çiô ène el 1/9 de tutto quillo che tolse; adonqua ella sua parte àvve de quillo ch’egle tolse 1/9 1/3, çioè 7/9, e de quillo che tolse sì àvve la sexta parte çioè 1/3 e la mitade ch’el primo puse em chumuno de quillo che tolse el terço ch’àve 1/18, sì ch’àvve el primo huomo 7/9 sopra tutte, el sechondo huomo chollo 1/6 sì àvve sopra tutte el primo chollo 1/18 àvve sopra tutte, el terço fone la terça parte de la somma donqua àvve 7/9 e 13/29 çioè 110/29 sopra tutte, el sechondo ène 11/26 çioè 1/4 sopra tutte, el primo 11/218 çioè 1/12 sopra tutte el terço e chusì pare che la pechunia ch’aveano chumunale fossero d, 51, degle quagle el primo n’avve 30, el sechondo 15 el terço 6 e chusì fa’ le semeglante ragione. Anchora 4 huomene ch’àgio pecunia chumunalemente del quale la terça parte si è del primo e 3/10 si è del sechondo e 1/5 si è del terço e ’l 1/6 si 96r è del quarto; la quale pecunia aventurosa||mente partiero e de quigle che tolse el primo sì puse la mità em chumuno, el sechondo el terço, el quigle che tolse el primo sì puse la mità em chumuno, el sechondo el terço, el 1/4 e 1/4 el 1/5 del quale 4 petitione ciaschuno ne tolse el 1/4 e ciascuno n’àvve la sua parte. Fa’ chusì, pone chusì la prima positione 1/6 1/5 3/10 1/3 e de la sechonda 1/4 1/3 1/2 1 e de la terça pone el 1/4 e per lo quarto che porraie, sechondo de sopre dicemmo, e troveraie la somma de la pecunia che fo 2190; degle quagle el primo ne tolse 1034 el sechondo 666 el terço 300 el quarto 190 e chusì fa’ le semeglante ragione. El vinte e seieesimo chapitolo ène de huomene che portare margarite a vendere em Gostantinuopole. Uno merchatante portò em Gastantinopogle 3 margarite a vendere, de le quale l’una valea alcuna chosa e la sechonda valea el doppio de la prima e la terça valea el doppio de la sechonda meno la terça parte d ’uno d.; el signore de Gostantinuopogle sì volea la diecema parte de le ditte margarite per deritto che toleia de ciascuno merchato e quigle che portò le margarite sì vendeo la prima margarita, çioè la piìi vile, e pagò la diecema parte de tutte le margarite e quillo che gl’avançone fone lo 1/8 del preço de la sechonda margarita çioè più d. 11/103 21. Adomandote el preço de ciaschuna margarita Quista è la sua regola che noie devemo fare per ciascuna margarita, ponere el suo numero e per la prima margarita poniamo 10 e per la sechonda 20 e per la terça 2/3 39 çioè el doppio del terço de la sechonda margarita %v meno e 1/3 d’uno d. Egl quagle emsieme agionte faciono 2/3 69 1 degl quage tolle el 1/10 el quale 29/310 6 degl quagle em fine em 10 vengono

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meno 11/310 3, çioè el preço de la prima margarita, degl quagle traie lo 1/8 de 20 çioè el preço de la sechonda margarita el quale 1/2 2 e remane 26/30 egl quagle traie 11/103 21 remangono 9/10 20 egl quagle serba e chotale quistione avemo posta çioè che la prima margarita vale alchuna chosa, çioè non so quanto, e la sechonda 2 tanto e la terça vale 4 tanto che la prima trattone el deritto d’esse del preço de la prima margarita, sì remane lo 1/8 del preço de la sechonda de sopre d. 9/10 20. E ponemone l’altra positione a tuo senno e da che che Ilo preço de la prima margarita sia 20 e dela sechonda 40 e de la terça 80 egl quagle emsieme agionte faciono 140, degl quagle el 1/10 ène 14 egl quagle traie de 20, çioè del preço de la prima margarita, remane 6 degl quagle traie lo 1/8 çioè del preço de la sechonda margarita, çioè de 40, ch’è 5 e remane 1 el quale vole essere 9/30 20 e mo’ multiplicha 20 per 9/20 20 e parte per 1 che ne viene 418, chogle quagle agiogne d. 10, che ponemo per la prima margarita, e sironno 428 per lo preço de la prima margarita e per lo preço de la sechonda e per lo preço de la terça 2/3 1711 e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ne fosse ditto che la sechonda margarita valesse el 1/4 d’uno d. più ch’el doppio del preço de la prima e la terça margarita vale el doppio de la terça meno lo 1/3 d’uno d., ma se quista quistione descioglere vuole per la 97r ditta regola pone che la prima || vagla alchuna chosa, em perçiô la sechonda vale doie tanto agionta la quarta degl d. e la terça vale 4 tanto agionta el sexto, egl quagle agionte emsieme sironno 7 chose el 1/4 e ’l 1/6 degl d. degl quagle emsieme el diecemo ène 7/10 e 1/24 d’uno d., tratto del preço de la prima remarrà 3/10 meno 1/24 d’uno d. el quale adguagla elo 1/8 de la sechonda e d . 11/103 21 el sechondo s’è quinta el 1/4 de la prima e 1/32 degl d. e multiplicha 1/32 1/24 1/10 1/3 per 2; la quale multiplichatione vulgaremente chusì fa’, multiplicha 20 per 21 fonno 420 e 2 per 1/3 faciono 2/3 6 e 20 per 1/10 che fonno 2 e 20 per 1/24 che fonno 5/8 e 20 per 1/32 che fonno 5/8; egl quagle emsieme gionte sonno 1/8 430 per lo preço del primo e per lo preço del sechondo ène 1/3 860 e ’l terço ène 2/3 1720 e quista quistione avemo descolta per lo modo deritto lo retronecho ed è fatta. Se ne fosse ditto sonno doie huomene egl quagle portaro pietre pretiose a vendere en Gostantinuopogle e l’uno avea pietre pretiuse 12 e l’altro 13 e ciascuna pietra fone d’uno pretio un d.; uno mercatante venne e tolse al’uno la prima pietra pretiosa eiudem modi 12 per dericto e l’altro tolse 2 pietre pretiose e diègle d. 7. Adomandote el mercato e ’l preço de ciascuna pietra pretiosa. Cun ciò ssia cosa ke de le 12 pietre ne tolse 1 per dericto e d . 12 adunqua puoie sapere ke ciascuna pietra pretiosa sì ’l dava 1/12 de pietra e d. 1, perkè el secondo huomo dèe dare 13/12 d’una pietra he d. 13 per gle 91v quagle diène pietre 2 meno d. 7, j adonqua l ì l l 2 d ’una pietra e d. 12 e domandò 2 pietre em d. 7 ed em perçiô sì chumunalemente l’agiognemo d. 7 sironno che doie pietre daronno ugalemente 13/12 d’una pietra e d. 20 degle quagle sì chumunamente tolono 13/12 de le pietre pretiose, remangono

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11/12 11 d’una pietra pretiosa çioè che 11/12 de pietra vale d. 20. Donqua sì chomo 11 ène 12, chusì 20 al prego del pescie em perçiô per 11 parte la multiplichatione de 12 em 20 che vengono d. 9/11 21 per preço de ciaschuna pietra pretiosa che pare che 1/12 çioè 9/11 1 chonn uno d. e sironno d, 9/11 2, degl quagle sonno per merchato de ciascuna pietra pretiosa che pare che vagla d. 9/11 4 e chusì fa’ le gle semeglante ragione. Uno chomparò margarite 5 per d. 1 ed envestìo en esse d. 10 e puoie vendeo quiste margarite e diène 7 per d. 1 e guadagnò d. 11 em quigle d. 10 che egle emvestìo. Adomandote quante margarite fuoro quigle ch’egle chonparò e quigle che egle vendeo. Quista è la sua regola che noie devemo multiplichare 5 per 10 e sironno 15 e puoie pone 5 sopre 15, chusì 5/15, e chotante fuoro le margarite che egle chonparò per dr. 1. Adonqua per d. 10 ne chonparò 50/50 çioè emtrò 1 che vendeo e de tale margarite sì avea egle d. 12 çioè 10 che egle emvestio e 11 che egle guadagnò, em perçiô multiplicha 7 per 12 e sironno 147 sopre el quale pone el 7 chusì 7/147 e chotale fuoro le margarite eh’ egle vendeo e chusì fa’ le semeglante ragione.

98r

El vinte e settesimo chapitolo ène de tine e de botte cho’ n’esce el vino per gle foramene cho sonno el fondo. Se ne fosse ditto è una tina la quale à 4 foramene e per lo primo foramene se voieta em 1 dì e per lo sechondo se voieta em 2 dì e per lo terço se voieta em 3 e per lo quarto se voieta em 4 dì, si aprese egl ditte 4 foramene adomandote em quante hore sirà voita quista tina. Quista è la sua regola che noie devemo ponere dì 12 per la sua voietatione per la quale el primo foramene se voieta em dì 12 e per lo sechondo se voieta la tina em dì 6 e per lo terço foramene se voita em 4 e per lo quarto foramene se voieta em 3 e chusì pare che dì 12 se voietassero tine 25 ed io t’ò domandato em quante dì se voieterà una tina. Fa’ chusì, multiplicha 1’ asstrema, çioè 12, per 1 e parte per 25 che ne viene 12/25 d ’uno dine degle quagle, se ne vuogle fare hore, sì multiplicha el 12 ch’è de sopre da la verga per lo hore d’uno dine, çioè per 12, e sironno 144 egl quagle parte per 25 vengonne hore 19/25 5 per lo voietare de la tina. Ma se ne fosse che una tina sopre la quale està uno chanale el quale àne 4 foramene e per lo primo foramene sopra la tina em hore 6 e per lo sechondo em hore 9 e per lo terço hore 24 e per lo quarto em hore 27, adomandote se la tina fosse voieta e gl foramene degl chanagle fossero aperte, em quiste hore sirà piena la tina. Pone anchora che s’enpisse em dine 12 per gle quagle foramene se voietano tine 25 e mo’ fa’ hore d’esse dì 12 98v che sonno 144, egl quagle [ parte per lo hore del primo chanale, çioè per 6, vengone 24 e chotante tine s’enpieronno per lo primo foramene e mo’ parte hore 144 per l’ore che se voietano egl foramene degl chanagle, çicè per 9 e per 24 e per 27, vengone tine 16 e 6 e 1/3 5 egl quagle, agionte chom tine 241 del primo foramene, sì sironno tine 1/3 51 e chotante tine s’enpironno

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de quigle 4 foramene ch’àne quillo chanale cho’ gle poste 12 dì, degl quagle traie tine 25 egl quagle se voietano per gle foramene, remangono tine 1/3 26 egl quagle chonviene che sia tina 1, em perçiô multiplicha hore 12 per gle dì çioè 144 per 1 e parte per lo sechondo numero çioè per 1/3 26, vengono hore 37/29 5 ed en chotante dì s’enpirà quilla tina e chusì fa’ le semeglante ragione. Se ne fosse ditto è una botte la quale àne 4 foramene l’uno sopre l’altro ed avemo partita la botte em 1/4 e se anprissemo el primo foramene, çioè quillo de sopre, sì se ne voieterà la quarta parte de la botte em 1 dì e s’anprissemo el sechondo si serà voieta la botte al primo entro al sechondo çioè l’altro quarto, çioè lo sechondo foramene en fine al sechondo, em 3 dine; anchora se anprisse el quarto sì se voietarà l’altra quarta parte em dì 4. Adomandote, se tutte e 4 egl foramene fossero uperte emsieme, en quanto sirà voieta tutta la botte? Quista è la sua regola che noie devemo ponere ad uno numero che tenga la botte e diciamo che tenga la otte barigle 48 degl 99r quagle la quarta parte torraie sirà 12 e diciamo che cias||cuno foramene tenga barigle 12 e mo’ a ci diamo la voietatione al primo foramene, çioè quillo de sopre e poniamo che em fra tutte e quigle 4 foramene sì se voieta la botte de qui al foramene de sopre em 1 dì çioè em hore 12 e mo’ vidiama quante barigle em quille 12 hore per ciascuno foramene se voietano; el primo se voietano barigle 12 em quale hore 12 em perçiô ponemo eia positione che per esso se voietava la quarta parte de tutta la botte en uno dì e per lo sechondo l’altra parte em 2 dì se voietano; donqua em quille 12 hore se voietano per esse barigle 6 e a quista ragione per lo terço foramene se voieta em dì 4 barigle em quille 12 hore e per lo quarto se voietano barigle 3 e mo’ agiogne emsieme 1 2 e 6 e 4 e 3 e sironno 25 e chotante barigle se voietano em 12 hore per quigle 4 foramene. Em perçiô multiplicha 12 per 12 che fonno 144, egl quagle parte per 25 che ne vengono 19/25 5 ed en chotante hore se voieta la botte de qui al foramene de sopre e mo’ a ci diamo a la voietagione del sechondo e del quarto e pone anchore che se voietasse semeglantemente em quille 12 hore elle quale dicemmo che per lo sechondo se voietava barigle 6 e per lo terço em dì barigle 4 e per lo 1/4 barigle 3; donqua per esse 3 foramene se voietaro barigle 13. Em perçiô multiplicha 12 per 12 che fa 144 e parte per 13 che ne viene hore 1/13 11 per la voietagione la sechonda parte e puoie pone ch’el terço e ’l quarto se voietasse em hore 12 per gle quagle el terço foramene se voieta em dì 4 e per lo 99v quarto em 3 e per ciascuno se vo|ietano barigle 7. Em periò multiplicha 12 per 12 e parte per 7 vengono hore 4/7 20 per la voietagione del terço e del quarto foramene, per lo quarto foramene se voieta em 4 dì, em perçiô agiogne dì 4 ch’è hore 19/25 5 e hore 1/13 11 vennono hore 4/7 20 e sironno dì 7 e hore 4025/85713 1 ed anchor mo’ se voieterà quilla botte e chusì fa’ le semeglante ragione. Ma se ne fosse ditto che per ciascuno foramene tutta la botte se voietasse enfine a se medesma egle preposte dì, pone semeglantemente che la botte

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tenga barigle 48 e puoie vidiamo em quanto se voieterà la botte de qui al primo foramene aprende ciascuno foramene, sì pone che se voietassero em hore 12, elio quale per lo primo se voieta 12 e per lo sechondo se voieta em 2 dì, çioè barigle 24, e voietase em hore 12 per lo terço em 12 hore se voieta barigle 36, per lo quarto em quiste 12 hore se voieta barigle 12; egl quagle agionte del voietamento degl tre remase foramene sironno 48, egl quagle voglono essere 12, Adonqua multiplicha 12 per 12 sonno 144 e parte per 48 che vengono hore 3 ed en chotanto se voieterà enfine al primo foramene. Anchora se vuogle sapere lo voietamento del sechondo e del quarto Tal tre hore 12 traie che per gl’altre tre remaste foramene se voietano barigle 36, em perçiô multiplicha 12 per 12 e parte per 36 che ne viene hore 4 ed en chotanto se voieterà el sechondo e 1 quarto; anchora se ponesse hore 12 per lo voietamento del terço quarto truova che 12 l’uno foramene se lOOr voietone bari||gle 24, em perçiô multiplicha 12 per 12 e parte per 24 che viene 6 hore del quarto foramene fra quiste che 12 hore se voietano barigle 12 ed en perçiô agiogne l’ore de la voietagione degl ditte 4 quarte çioè 3 e 4 e 6 e 12 e sironno hore 25 ed en chotanto se voieterà quilla botte. E se ne fosse ditto che dal sommo de la botte en fine al foramene de sopre sia el 1/3 de tutta la botte e da esso foramene en fina al sechondo sia el 1/4 d’esso tenemento e da esso em fina al terço sia el 1/5 e da esso en fine a quillo de sotta sia l’armanente del tenemento dela botte e per lo foramene de sopre se voietase la botte de qui ad esso em 1 dì, per lo sechondo ad esso de sopre de quia ad esso sechondo em 2 e per lo terço de qui al sechondo e de qui ad esso terço em 3 per lo voietamento de sotto da la botte al terço em fine ad esso em dì 4; pone che la botte tenga barigle 60 degl quagle em fine a quigle de sopre sonno barigle 20, çioè el terço de 60, e dal sechondo foramene en fine a quillo de sopre sonno barigle 15, çioè el 1/4 de 60, e dal terço em fine al sechondo sonno barigle 12, çioè el 1/5 de 60; egl quagle emsieme gionte barigle 12 e 15 e 20 ed ensieme agionte faciono barigle 47 per lo tenemento de la botte em fine al terço foramene. Degl quagle 47 em fine em 60 vengono meno barigle 13 al foramene de sotta em fine al terço e mo’ pone dì 1 per lo voietamento de la botte em fine al foramene de sopre elio quale posto dine per lo primo foramene se voietò lOQy barigle 20 e per lo sechondo 1/2 7, ] çioè el meço de 15, e per lo terço 4, çioè el terço de 12, e per lo quarto 1/4 3, çioè 1/4 de 13; adonqua per 4 foramene se voietò em 1 dì barigle 20 e 1/2 7 e 4 e 1/4 3 çioè em somma barigle 3/4 34; egl quale conviene che siano 20 çioè el tenemento del foramene de sopre e perhò multiplicha dì 1 per barigle 20 e parte per 3/4 34 vengono 80/139 d’uno dì per lo voietamento del foramene de sopre. Anchora pone uno dì per lo voietamento del sechondo foramene çioè barigle 15 çioè 1/2 7 e per lo terço 4 e per lo quarto 1/4 3, çioè em somma 3/4 14; egl quagle voglono essere 15 e però multiplicha 1 per 15 e parte per 3/4 14 vengono dì 1/59 1 per lo voietamento degl barigle 15. Anchora pone 1 dì per lo voietamento de barigle 12 del terço foramene ed en quisto dì per esso

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forame se voietano barigle 4 e per de sotto 1/4 3 çioè per daschuno foramene 1/4 7 el quale vole essere 12 em perçiô multiplicha 1 per 12 e parte per 1/4 7 vengono dì 19/29 1 per lo voietamento del terço foramene, per lo foramene de sotto se voieta l’armanente em dì 4 sechondo preposto ène e perhò agiongne dì 4 e 19/29 1 e 1/59 1 e 80/ 139 ed avemo dì 7 e hore 245235/2959139 2 per lo voietamento de la bote ed è facta. Ancho mo’ è una botte la quale àne de sotta foramene 10 e per lo primo se voieta em 1 dì e per lo sechondo em 1/2 d’uno dì e per lo terço em 1/3 e per lo quarto em 1/4 e chusì per hordene em fine che venimo al 1/10 foramene che se voieta la botte em 1/10 de dì. Adomandote se gl foramene 101;* fossero auperte ad una bora, em quanta parte H de dì serà voieta la botte? Fa’ chusì, pone che la botte se voiete em 1 dì per lo quale el primo foramene sirà voieta la botte 1 fiada e per lo sechondo 2 fiade chollo meçço del dì se voieterà essa e per lo terço se voieteronno 3 botte e per lo quarto 4 e per lo quinto 5 çioè botte 5 e per sexto se voieteronno botte 6 e per lo settimo se voieteronno botte 7 e per lo octavuo 8 e per lo nono 9 e per lo diecimo 10. Adonqua em 1 dì, per tutte egl foramene, se voietano tutte le botte quante sonno eia cholletione degl numere che sonno da 1 em fine em 10, çioè 55; em perçiô diraie: per dì 1 che pono sì se voietano botte 55, que pono a çiô che se voiete botte 1? Si multiplicha 1 per 1 ch’è 1 e parte per 55 che ne viene 1/55 d ’uno dì per lo voietamento de tutta la botte e chusì fa’ le semeglante ragione. El vinteoctoesimo chapitolo ène d’uno che mandò el figlo en Alixandria. Uno mandò el figlo en Alixandria e diègle d. 100 e chomandogle che chonparasse d’esse pepe e çafarano e tolse el centonaio del pepe per d. 50 e quillo del çafarano per d. 30 e ’l peso che pesava el pepe si è 2/9 3/7 del peso del çafarano. Adomandote quanto chonparò del pepe e quanto chonparò del çafarano. Quista è la sua regola che noie devemo ponere che egle chonparasse el centonaio d. 63 em perçiô ch’em 63 se truovano 2/9 3/7 e mo’ togle 2/9 3/7 de 63 che sonno 41 e chotante centonaia pone che chonparasse de pepe che vaglono d. 2050 chogle quagle agiongne d. 1890 e 101 y sironno d. 3940 em perçiô diraie: per centonaio 63 che | puse che chonparas­ se de çafarano sì viene em somma d. 3940, que pono a çiô che venga em somma d. 100? Si fa chusì, multiplicha 63 per 100 che fa 6300 e parte per 3940 che ne viene 118/197 1 e chotanto chonparò egle del çafarano. Anchora multiplicha per 100 e sironno 4100 che ne viene 8/197 1 e chotanto chonparò de pepe e se vuogle sapere quante d. chostò el centonaio del pepe si multiplicha 2050 per 100 e parte per 3940 che ne viene d. 6/197 52 e chotanto chostò el pepe, anchora multiplicha 1890 per 100 e parte per 3940 che ne viene per lo preço del chosto del çafarano d. 191/197 47 e chusì fa’ le semeglante ragione. E se ’l paté avesse ditto al figlo ch’egl 3/7 del peso del pepe fosse 2/9 del peso del çafarano, si truova 2 numere degl quagle egl 3/7 de l’uno sia 2/9 de l’altro sironno 14 e 27, via 3/7 de 14 fonno quanto 2/9 de 27, em

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perçiô pone ch’egl chonparase de pepe centonaia 14 e de çafarano 27 ed operraie sechondo de sopre facemmo e troveraie la quantità de ciaschuna merçie. Anchora 1/4 1/3 del peso del pepe sia 1/5 1/4 de quillo del çaf arano truova 2 numere degl quagle 1/4 1/3 de Tuno sia 1/5 1/4 de l’altro e sirà 27 e 35, via 1/4 1/3 de 27 è tanto quant’è el 1/5 1/4 35, em perçiô pone ch’egl conparasse del pepe centonaia 27 e del çafarano 35 ed operiraie sechondo quisto modo. Ma se ne fosse ditto ch’egle chonparasse de quiste d. 100 pepe a ragione 102r de d. 50 e çucharo || a ragione de d. 40 e çafarano a ragione de d. 30 e cienamo a ragione de d. 20 e gl 2/3 del peso del pepe siene 4/5 de quillo de çucharo e 6/7 del peso del çafarano sie 8/9 del peso del cienimo. Quista è la sua regola che noie devemo 4 numere degl quagle egl 2/3 del primo numero sia 4-5 del sechondo e 6/7 del terço sia 8/9 del quarto ed averaie per lo primo numero 36 e per lo sechondo 30 e per lo terço 28 e per lo quarto 27; em perçiô pone ch’esse conparasse de pepe centonaia 36 che vale d. 1800 e del çucharo centonaia 30 che vale d. 1200 e del çafarano 28 che vale d. 840 e de cenamo centonaia 27 che vale d. 540 le quale mercie emsieme agionte faciono d. 4380 egl quagle voglono essere 100. Multiplicha ciascuna parte per 100 çioè 36 via 100 che fonno 3600 libre de pepe e centonaia de pepe 30 çioè libre 3000 e degl centonaia 28 çioè libre 2080 e degl centonaia 27 del cienamo çioè libre 2700, egl quagle multiplicha per d. 100 e parte ciascuna somma per 4880 ed averaie per lo peso del pepe libre 14/73 82 e per lo peso del çukaro 36/73 68 e per lo peso del çafarano libre 476/673 63 e per lo peso del cienamo libre 47/73 61 e chusì fa’ le semeglante ragione. El vinte e nuoveesimo chapitolo ène d’uno lavoratore che lavorava enn una uopra. Uno lavoratore devea avere el mese ch’egle lavorava d. 7 e s’egle non lavorava devea rendere d. 4 al segnore de l’uopra a ragione d ’uno mese e ed V)2v egle en çi e’ lavorò tante dì e tanjte non ci e’ lavorone che, chonpito el mese, devea rendere al signore de la uopra d. 1. Adomandote quante dì, em ’n esso mese, lavorò. Fa’ chusì, aponte e di’ che lavorase dì 20, çioè egl 2/3 de tutto el mese, e per quigle dì 10 egl quagle non lavorò sì dèie rendere al signore de l’uopra d. 1/3 1, çioè la terça parte de d. 4, degl quagle d. 1/3 1 tracto de d. 2/3 4, che devea avere per lo tenpo ch’avea lavorato, resta d. 1/3 3 el quale conviene che sia solamente d. 1 çioè quillo ch’egle guadagnò, unde em quista prima positione si pone a tuo senno e di’ che lavorase dì 15, çioè dì 5 meno ch’em la prima positione, e remangono altre dì 15 egl quagle non lavorò, unde per quiglle 15 dì che lavorò dèie avere d. 1/2 3, çioè la mità de d. 7, chom çiô sia chosa che dì 15 siano la mità del mese e per gl’altre 15 dì che sonno remase, che non lavorò, sì dèie rendere 2; adonqua dèie recevere solamente d. 1/2 1 ed en quista sechonda positione n’avança d.

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1/2 e de la prima n’avança d. 1/2 3, em perçiô per lo sechondo modo operare vuogle; si multiplicha el primo errore per la positione sechonda çioè 1/3 2 per 15 che fonno 35, semeglantemente multiplicha l’errore sechondo per la positione prima çioè 1/2 per 20 vengone dì 10, egl quagle traie de 35 resta 25 dì, egl quagle parte per 5/5 1 çioè per la diferentia degl’errore ch’è da 1/2 em fine em 1/3 2, vengono dì 7/11 13 egl quagle lavorò, egl quagle traie de dì 30 restano dì 4/11 14 em gle quagle non lavorò e chusì puoie 103r fare per el chataim tutte le quistione che s’apartengono || a quisto chapitolo de scoglere. Anchora iera uso d’avere el mese ch’egle laurava dr. 7 e s’egle non lavorava devea rendere d. 4 al segnore de l ’uopra ed egle em ci e’ lavorò che chompìo el mese e egle e non ce e’ lavorò, gle devea dare d. 1. Adomandote quanto lavorò e no’ ci e’ lavorò. Quista è la sua regola per quisto altro modo che noie devemo agiognere egl dì degl mese, çioè 30, ch’egl d. ch’egle devea avere e sironno 37 e, d’esse 30, toUe 4, egl quagle dèie rendere s’egle non lavorava, resta 26. Anchora chom 30 agiogne el guadagno che fene, çioè d. 1, e sironno 31 e mo’ dine: àgio moneta a d. 26 ed a 37 e voglo fare d’esse libre 30, çioè per lo dì del mese che sonno 30, ad 31. E dèie fare sechondo la sopreditta dotrina, çioè la diferentia ch’è da 37 em fine em 31, çioè 6, egl quagle pone sopre 26 e sironno 32 e chusì pare che le 5 parte de quiUo mese lavora e le 6 parte non lavora. Und’è da vedere egl dì del mese, çioè 30, em quiste parte, per lo modo de la chonpagnia da fare, çioè agiogne 5 chom 6 e sironno 11 per lo quale parte 5 via 30, çioè 150, che ne viene dì 7/11 13 e chotante dì lavorò quillo huomo. Semeglantemente multiplicha 6 per 30 che fa 180 e parte per 11 che ne viene dì 4/11 16 egl quagle non lavorò e vèie che viene a uno modo chomo l’altro. Uno signore tenea huno huomo en suo servitio, egl quale egl dava el mese numero 3, degl quagle el sechondo iera d. 2 maiure del primo e ’l terço d. 2 maiure del sechondo, çioè d. 4 maiure del primo, e de sopre egl devea dare d. 10; em quista regola se chontiene ch’egle lavorò dì 6 per le quagle dì el signore de l’uopra e la diferentia ch’è da 26 em fine em 31, çioè 5 egl quagle pone sopre e sironno 24 in bianco 37 e sironno sironno 24 [m 103y hianco'l \ egl diè la mità del primo numero, el 1/3 del sechondo e ’l 1/4 del terço numero e non à sciolto sechondo cho’ gl’avea promesso per quisto che lavorone. Adomandote quante fuoro quigle numere. Quista è la sua regola che noie devemo dire: di 6 che lavorò, che sonno la quinta parte del mese, donqua em dì 30 devea egle per sua fatiga recevere 1/5 de tutte egl numere ditte e de d. 10, per lo quale dèie el 1/5, fuoro del signore la mità del primo numero el 1/3 del sechondo e ’l 1/4 del terço e monefeste se del sechondo numero traemo 2 e del terço 4 em fine de loro sirà uguale el primo numero. Unde tratte 2 del sechondo e 4 del terço e sì tolemo la mità del primo el terço del sechondo e ’l 1/4 del 1/3, donqua torremo 1/4 1/3 1/2 e chotant’ è el primo numero. Donqua remane che devemo toglere el 1/3 de d. 2 el sechondo aciede el primo el 1/4 de 4 e lo quale el terço aciede el primo e

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sironno 2/3 1. Adonqua egdie (?) el signore de l’uopra 1/4 1/3 1/2 del primo numero e de sopre d. 2/3 1 e fo tanto quanto gPavesse dato el 1/5 de tutte egl’altre numere de 10, ma tratte 2 del sechondo numero e 4 del terço e tolle el 1/5 del primo numero e sechondo e 1 terço ène tanto quanto se torremo 3/5 del primo numero de quiUo che remane e togleamo el 1/5 de d. 2 e preditte che fuoro tratte del sechondo numero e de 4 che tratte fuoro del terço e de 10, çioè de 16, sironno 1/5 3. Adonqua devea recevere 3/5 del primo numero e de sopre d. 1/5 3 per lo quale receve 1/4 1/3 1/2 d’esso numero primo e de sopre d. 2/3 1 e mo’ traie 1/3 1 de 1/5 3, remane 8/15 1. Adonqua 1/4 1/3 1/2 d’esso numero ène più 8/15 1 de 3/5 d’esso 104r numero. Unde da trovare è uno numero del quale 3/5 tratte de || 1/4 1/3 1/2 d’eso numero remanga 8/15 1. Pone che quillo numero sia 60 del quale tolle 3/5 che sonno 36 e traie de 1/4 1/3 1/2 de 60 çioè de 65 remane 29, el quale vuole essere 8/15 1. Fa’ chusì multiplicha 60 per 8/15 1 e sironno 92 e parte per 29 che ne viene 5/22 3 per la quantità del primo numero, cholo quale agionte 2 averaie 5/29 5 per lo sechondo numero, chollo quale agionte 2 averaie 5/29 7 per lo terço numero ed è fatta. Uno huomo avea uno suo servitiale al quale devea de el mese numere 3, egl quagle ierano per ordene l’uno maiure de l’altro d, 2 e de sopre egl dava d. 10 per benedirtione, chon ciò sia chosa che lavorasse dì 6 egl diè el signore de l’uopra la mità del primo numero, el terço del sechondo e ’l 1/4 del terço sì che dirittamente fo asciolto del servitio ch’egl’avea fatto. Adomandote el quale numero fo quillo. Quista è la sua regola che noie devemo fare per quisto modo, che noie devemo ponere 3 numere per ordene degl quagle l’uno sia maiure de l’altro 2, el primo puose partire emteramente per 2, el sechondo per 3 e ’l terço per 4. Sechondo qui avemo ditto el signore egl diè 1 6 e l 8 e 2 0 e tolle el meço del primo numero, çioè 8, el terço del sechondo, çioè 6, e ’l quarto del terço, çioè 5; egl quagle agiogne emsieme e sironno d. 19 e chotanto recevette egle; çioè 16 e 18 e 20 e sonno quigle numere ch’el signore egl promise de dare. Em perçiô quante d. egle dà de quigle 3 numere e d . 10 em quigle 16 dì. Chusì è da vedere che noie devemo dire: 6 ène el 104y 1/5 del mese. E mo’ tolle el 1/5 de 64, | çioè de la somma de quigle 4 numere, 4/5 12 per gle quagle avemo d. 19 e chusì pare che la prima positione erramo 1/5 6 agionte çioè quinte 31, em perçiô la sechonda positione da ponere egl quagle siano 3 altre numere chusì agionte degl quagle l’uno sia maiure de l’altro 2 e sonno 4 e 6 e 8 e mo’ tolle la matà del primo numero çioè 2, el terço el sechondo çioè 2, e ’l 1/4 del terço çioè 2 e sironno 6 e chotanto recevette egle per la quinta parte de 28, egl quagle sonno de la somma de 4 e de 6 e de 8 e de 10, degl quagle la quinta parte ène 3/5 5 degl quagle em fine em 6 remangono 31 per l’agiognemento del sechondo errore. Em perçiô multiplica 31, çioè el primo errore, per 4 çioè el primo numero de la sechonda positione, e sironno 124 egl quagle multiplicha per lo sechondo errore per 16, çioè el primo numero de la prima positione, e sironno e’ 32, egl quagle traie de 124 remangono 92 egl quagle parte per la

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diferentia de l’errore çioè per 29, ch’è da 2 em fine em 31, ed averaie per primo numero 5/29 3 e per lo sechondo 5/29 5 e per lo terço 5/29 7 e per quisto modo del chataym puoie fare molte quistione. El trentaesimo capitolo ène de huomene ch’andano l’uno po’ l’altro. Sonno 2 huomene egl quagle agiono a fare a lugne e l’uno già continuamente migla 20 e l’altro e lo primo migla 1 ed el sechondo 2 ed el terço 3 e chusì senpre crescendo uno miglio en fin’ a tanto ch’el gionse. Adomandote en quante dì gionse l’uno l’altro. Quista è la sua regola, che noie devemo adopiare 20 e 20 çioè 40, degl quagle traie 1 restano 39 ed en chotante dì el 105r si equità em perl|çiô che quigle ch’è già continuamente migla 20 sì andò, em quigle 30 dì, 20 via 39 çioè 780; l’altro, em quigle 30 dì, sì andò tante migla quante sonno ella somma degl numere che sonno da 1 em fina em 39 la quale somma se truouva semeglantemente ella multiplichatione de 20 em 39. Ma se ne fosse ditto che l’uno andasse continuamente migla 21, l’altro andasse per esse numere ordenate chomençando da 1 en fine che l’averà gionto, manefest’è ch’em dì 21 luie non si equeta; en perçiô se gle numere 21 empare per ordene folse tolesse sirà l’achoglemento de 1 em fine em 41, unde l’achoglemento degl numere empare che sonno da 1 emfine em 41 descendono da la multiplichatione de 21 multiplicha em se medesima. L ’ultimo chapitolo ène de regole per molte guise forte e ligiere de molte contintione. De uno chavaliere ch’era uso de recevere fitto. Uno re sì era uso de recevere da uno suo chavaliere en ciaschuno armo fiorine d’oro 300, egl quagle glele dava em 4 page ed en ciaschuna ne tolea fiorine d’oro 75, çioè la paga de 3 mese; avenne che quisto chavaliere che gle devea dare non vi era achonçio per richo uno huomo richo che gle prestasse tante d. ad usura per gle quagle esso richo tolesse esse fiorine 300 eschontando egl fiorine 75 de la quinta paga çioè de la paga del prode e del chapetale ed ad inpungle la volontade sua e sì gle prestò quiste fiorine d’oro a ragione de merto de 2 fiorine per centonaio em ciascuno mese. Adomandote 105t» quante fiorine tolse em prestança. | Quista regola se fa sechondo el chapitolo de le regole degl viagie em quisto modo eh’ en ciaschuno mese guadagnavano gle 100 fiorine 2, donqua guadagnavano el centonaio em 3 mese fiorine d’oro 6 çioè elio termene de ciascuna paga. Adonqua em ciascuna paga de fiorine 100 facea 106, çioè de 50 faciea 53, ed en perçiô che le page fuoro 4, em gle viagie semeglantemente sonno 4, ed en perçiô che la paga ène fiorine d’oro 75 si ano avute esse per espese em ciascuno viagio e perchè de 50 faciea 53 si pone chusì 50/53 quattro per 4 page em quisto modo 50/53 50/53 50/53 50/53 e multiplicha 50, ch’è de sopre da la prima verga, per 53, ch’ène de sotta da la sechonda, el quale per 53, ch’è sotto la terça, e quigle che sonno sotto la quarta e sironno 7443850. Anche multiplicha 50 per 50, de la

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sechonda verga, el quale per 53 de la terga el quale per 53 de la quarta e sironno 7022500. Anchora multiplicha la prima verga de 50 per la sechonda e per la terça e sironno 125000 egl quagle multiplicha per 53, che sonno sopre la quarta verga, e sironno 6625000, Anchora multiplicha 50 per 50 el quale per 50 el quale per 50 çioè per tutte quigle che sonno de sotto da le verge e sironno 6250000 egl quagle agiogne chogle armanente e mo’ truova el numero e sironno 27341350 egl quagle multiplicha per 75 e siron­ no 2050601250, egl quagle parte per 1000/53535323 che vengono 3364246/53535353 259 e chotante fuoro egl d. che tolse em prestança e chusì fa’ le semeglante ragione. || 106r Uno volea fare uno palaço e trovò uno maiestro chollo quale se convenne de chuluie ch’edefichava el palaço e devegle dare el mese d. 7 e, chonpito el mese, el maiestro devea essere asciolto; el ditto maiestro n’era povero pregò el signore, de chuie iera la chasa, che gle prestasse d. 11 per suoie necessetade e ’l signore de la chasa disse: volintiere, a chotale ragione che degle 60 renderaie 61 el mese sechondo ne toccherà el mese a d. 11 ed en fine del mese te ne schonta e per lo 7 tu dèie avere çioè d. 7 e quigle che remarronno stiano ad usura sì chomo ònno quadagnato gl’armanente. El maiestro sì promise tutto quisto ch’avea ditto el signore de la chasa e lavorò chontinuvo 2 mese. Adomandote quanto el signore de l’uopra dèie dare al sopreditto maiestro. Questasta regola è da operare sechondo la regola del chapitolo de la prima chasa è da fare, çioè che de sopre poniamo la usura d’uno mese de quigle d. 11 e sopre esse sì sironno 11/60 11 degl quagle eschonta d. 7, çioè el preço d’uno mese de chuluie, remangono d. 11/60 4 egl quagle traie de 11 remangono 49/60 6 egl quagle son­ no per mirtto del chapetale del primo mese, egl quagle multiplicha per 61 e parte per 60, em perçiô che de 60 faciea 61, vengone 1039/661010 6 egl quagle sonno per lo mirtto del sechondo mese, egl quagle studia de preparare la multiplichatione de 11/60 em 30, çioè per gle dì del mese, vengone dì 3444/61409 18, egl quagle sonno per lo mirito del mese che compio l’uopra, per gle quagle el maiestro per esse d. 11 lavorare. Em perçiô 106y traie esse de 2 | mese remangono dì 49364/61409 11 degl quale esso maiestro recevere devea el suo preço sechondo cho’ gle tocha, che se recevere vorraie sì multiplicha esse dì 49364/61409 11 per lo preço del mese, çioè per 7, e parte per 30, çioè per gle dì del mese, vengono d. 49364/61409 11 e chotanto devea egle recevere em quigle doie mese eltra quigle d. 11 ch’el primo àvve ed è fatta. E se ne fosse ditto ch’esso maiestro lavorò sopre quigle d. 11 tanto ch’el signore de l ’uopra gle devea dare d. 4, si multiplicha 4 per dì 30 e sironno 120 egl quagle parte per 7 vengono dì 1/7 17, egl quagle agiogne chom mese 1 e dì 3444/61409 11 e sironno dine 100102/761409 65 e chotanto lavorò egle. Le quattro pesone degl quagle e’ lor peso iera libre 4. Uno avea 4 pesone chom gle quagle pesava emteramente libra de suoie

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merçie a libra 1 de qui a libre 40. Adomandote el peso de ciaschuno pesone, El peso del primo enporto che sia una libra, chollo quale peserà libra 1, el sechondo el doppio d’esso ed una gionta çioè 2 e voglo tre tanto ch’el primo chogle quagle doie pesone podemo pesare a libra 1 em fine em 4, el peso del terço ène 1 più ch’el doppio d’amedoro çioè tre tanto ch’el sechondo çioè 9, el peso del quarto ène 1 più chel peso degl’altre tre çioè tre tanto ch’el terço çioè 27 egl quagle pese emsieme gionte faciono 40, Unde se vuogle sapere egl quagle pesare podemo chon quiste pesone a libra 1 em fine em libre 40 ciascuna libra, e diciamo 14; poniamo elio quarto peso em ’n una 107>' Il belançia e l’armanente poniamo ell’altra e chon ciò sia chosa che poniamo el quarto peso chollo primo e de l’altra poniamo l’armanente, çioè 9 e 3, da mo’ podemo pesare libre 16 e chon çiô sia chosa che poniamo el quarto el sechondo e ’l primo da una parte, çioè 27 e 3 e 1, degl quagle el peso loro ène 31 e da l’altra poniamo el terço, çioè 9, chusì podemo pesare libre 22 che sonno da 9 em fine em 31. E chusì entende degl’armanente e si agiogne el quinto pesone del quale el suo peso ene tre tanto che ’l quarto çioè 81 e chusì podemo pesare chon quiste 5 pesone quanto ne piaçie a libra 1 em fine lib, 121 e chusì sì d’esso medesmo ordene podemo agiognere emfinito. De huomene ch’aveano 4 peçe d’argento. Uno huomo dava ad un altro per sua huopra la quale gle facea chotinuamente marcha una d’argento, el quale pagamento descioglea cho’ peççe 5 d’argento egl quagle avea sì che non ne speçava niuno peço e quisto fene dì 30, El peso del primo peço fène 1 e del sechondo fène el doppio çioè 2 e del terço fene 4 çioè el doppio del sechondo, el peso del quarto fone el doppio del terço çioè 8 egl quagle pese 4 degl peçe de l’argento emsieme gionte faciono marche 15 egl quagle, tratte de marche 30, restano marche 15 per lo peso del quinto peçço, Adonqua elo primo dì egl diè el primo peço e lo sechondo retolse el primo e rendegle el sechondo peço e lo terço egl rendeo el primo e lo quarto dì retolse el signore de l’uopra el primo e ’l sechondo e a luie diè et terço e chusì per lo preditto hordene sì venia esso pagando 107y continuamente em fine em dì 30 e chusì puoie fare de doie 1 huomene che trovaro ampolle de balsemo. Quante paia de picione uno paio de palonbe en n’uno anno sechondo dicie de sotto. Uno huomo puse uno paio de palonbe em ’n uno suo palaço le quale palonbe facieano onne mese uno paio de picione e gl picione omne anno viniano fadendo un altro paio. Adomandote quante paia faronno en ’n uno anno, Chon çiô sia chosa che lo sechondo mese amendoro paia fa­ ciono. Regole che noie devemo fare, chusì che per lo primo mese noie devemo adopiare 1 e sironno 2 degle quagle 2 elo sechondo mese fàne egl suoie piçione sì che sonno el sechondo mese paia 3, sì che em ’n uno mese si fonno egl doie paia che fonno elio terço mese paia 2 de picione, sì che sonno paia 5 el terço mese degl quagle fonno paia 3 de piçione che sonno el quarto mese paia 8 degle quagle fonno egl 5 paia altre 5 egl quagle, agionte

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chom paia 8, faciono paia 13 e lo quinto mese degle quagle 5 paia che fe em quisto mese non fonno ennesso mese se non gle 8 paia fonno sì che sonno el sexto mese paia 21 chom gle agionte paia 13 faciono paia 34 chom gle quagle agionte egl paia 21 che faciono ell’octave mese fonno 55 paia chom gle quagle agionte paia 34 che fonno elio nono mese fonno paia 89 chom gle quagle agionte paia 55, che fonno elio decimo anno, sironno paia 144 chom 108f gle quagle agionte paia 89 che fonno ell’undecimo anno j] sironno paia 233 chom gle quagle agionte paia 144, che fonno ell’ultimo mese, sironno paia 377 e chotante paia de picione fàne quisto paio de le palonbe elio ditto palaço em fine Tanno. Puoie anchora vedere ella e’ margene ella quale quisto chomparare fecemmo per lo primo numero 1 chom 2 del sechondo e per quisto modo puoie fare de quante mese tu vuogle. De huomene che davano pescione. Uno dava de pigione per anno lib. 30, çioè s. 50 el mese, e quiste che dava la piscione sì prestò al segnore de la chasa lib. 6 sopre essa piscione ad usura a ragione de 4 d. lib. el mese. Adomandote quante mese esso dèie tenere la chasa per quiste lib. 6. Pone ch’esso tenga essa chasa mese 4, egl quagle esso avea date lib. 10 e la usura de quiste lib. 6, domqua em quigle 4 mese fonno s. 8. Adonqua dèie recevere lib. 6 e s. 8 em quigle 4 mese e dèie dare per piscione lib, 10 çioè s. 72 più che non dèie recevere. Em perçiô pone ch’esso tenga la chasa ella sechonda positione mese 3, egl quagle dèie recevere lib. 6 s. 8 em fra el chapetale e la usura e dèie dare per pescione lib. 1/2 7 çioè s. 24 più che non dèie recevere donqua ella prima positione fuoro più s. 72, em perçiô per uno mese che menovammo si n’à presemammo s. 48 çioè lo svano ch’ene da s. 72 em fine em s. 24 e remane a noie a presemare s. 48 çioè s. 24. Em perçiô multiplicha 1 per 24 e parte per 48 che ne viene 1/2 d’uno mese el quale, tracto de mese 3 de la sechonda positione, remane lOSy mese 1/2 2 e chotanto dèie egle tejtenere la chasa per esse lib. 6 e cho’ l’asenpio la usura de lib. 6 em quigle mese 1/2 2 che ci entrano s. 5 chom gle quagle, gionte esse lib. 6, faciono lib. 6 s. 5 çioè la quantitade de quigle mese 1/2 2 e chusì fa’ le semeglante ragione. D ’uno che faaciea, d’onne 4, d. 5. Huno huomo he avea lib. 100, degl quagle ciascuno anno, de 4, faciea 5 fe de guadagno chom lo chapetale, Adomandote quante sironno em 18 angne. Quista è la sua regola che noie devemo sprivere sotto quista verga 10 fiade 4 e sopre onne 4 pone 5, sechondo mostramo qui denançe 555555555/ 444444444 555555555/444444444 100, e quisto faciamo el primo anno çioè 5/4 d ’esse lib. 100 e lo sechondo fa 5/4 de 5/4 em se medesmo, el terço fa’ chu­ sì 555/444 d’esse lib. 100 e chusì emtende de l’armanente egle ditte angne ed em perçiô lib. 100 pone rito la sola verga e le parte d’essa verga em prende e puoi multiplicha onne numero che sonno de sopre da la verga em se medesmo, la quale multiplicha tutta per 100 lib. e parte per 4 che sonno de sotto da la verga e multiplicha el primo 5 per gle sequente e sironno 25, egl quagle multiplicha em se medesmo e sironno 625, la qual’ è somma de la

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multiplichatione degl quatro 5; egl quagle 625 multiplicha em se e sironno 390625, de la somma de 8, egl quagle multiplicha per 5 e sironno 1953125 el quale numero multiplicha em se medesmo e sironno per la somma de tutte egl cinque 3814697565625, egl quagle multiplicha per 100 e puoie per tutte egl 4 che sonno de sotto da la verga ho remamente per la mandata usura 403456247270/888888888888 lib. 5551 e chusì fa’ le semeglante ragione ed è biene forte. || 109r De lione e del lupo e de l’orso. Uno lione manechava una piechora em 4 hore, el lupardo la manechava i em hore 5 e Torso em hore 6; se una piechora lo fosse getata a tutte e 3, adomandote em quante hore la manecheronno. Fa’ chusì, per 4 hore le quale ; ? el lione manechava una piechora si pone 1/4 e per hore 5 del lupardo si pone 1/5 e per hore 6 de Torso si pone 1/6 ed em perçiô pone 1/6 1/5 1/4 e saccie ’va se truova quiste numere che truovano em 60 elle quale esse manecharo una piechora. Or chonsidera quante piechore manecherà el lione em quille hore 60, chon ciò sia chosa che em 4 hore una se ne manekava, manecharà piechore 15; em quille 60 hore el lupardo ne manechava piechore 12 per lo 1/5 de 60 el qual’ è 12; semeglantemente Torso ne manecherà 10 chon ciò sia chosa che 10 sia el 1/6 de 60, Donqua en ore 60 manecherono piechore 15 e 12 e 10, çioè 37, em perçiô di’: per hore 60 che pono che manucheno esse piechore 37, que pono açiô che tutte manucheno piechora 1? Si fa’ chosì, multiplicha 1 per 60 e parte per 37, vengono hore 23/37 1 d’ore ed en chotanto tenpo essa piechora manuchano e chusì fa’ le semeglante ragione. De doie formiche che Tuna già po’ Taltra. Famme quista ragione, doie formiche stavano em ’n uno piano lo quale iera pasa 100 già el dì 1/3 de paso e retornava arieto 1/4 e Taltra andava 1/5 e retornava 1/6. Adomandote em quante dì se seronno trovate emsieme. 109v Fa’ chusì, truova uno numero elio quale se truoveno quiste rotjte 1/6 1/5 1/4 1/3 che se truovano em 60 egl quagle di’ che siano 60 dine e perchè andava el dì 1/3 si pigia el terço de 60 dì ch’è 20 e perchè retornava arieto 1/4 sì pigia el 1/4 di 60 ch’è 15; donqua mo’ traie 15 de 20 resta 5 e perchè Taltra andava el dì 1/5 sì pigia el quinto de 60 çioè 12 e perchè retornava 1/6 sì pigia el sexto de 60 çioè 10 e mo’ traie 10 de 12, resta 2 più ch’el suo tornare. Egl quagle traie de passe 5 resta passe 3 e chotanto s’apresemavano em dì 60, egl quagle conviene che siano 100, multiplicha el 1/3 de 60 çioè 20 ed averaie 2000 per la loro congiomtione. Famme quista ragione, è uno sacco lo quale è ampio 6 palme e lungo quanto noie volessimo dire, al quale sacho volemo dare una centa per ampieça tale che lo sacho debia tenere 2 tanto che d’anançe che non tenea da prima. Adomando quanto dèie essere largo la centa e per quale modo lo podemo sapere. Quista è la deritta regola come lo podemo fare, che noie devemo multiplichare Tanpieça del sacho 2 fiade emsieme devemo sì chomo sirane a dire 6 via 6 che fa 36 o anche 6 via 6 che fa 36 e 36 sonno 72, degl

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quagle 72 devemo trovare la sua radiçie la qual’ è 33/68 8; donqua deverà essere ampia la centa tanto quanto è da 6 em fina a 33/68 8, ch’è 33/62 8 e deverane essere doppia e per chotale modo fa’ tutte le semeglante ragione Famme quista ragione, uno paté avea suoie figluogle e no’ sapemo quante 110;* se n’avea, lo quale paté avea multe piechore e non sapemo quante || n’avea e a quisto paté venne volontade de partire quiste piechore em fra quiste suoie figliuogle, en tale modo che ciaschuno ne debia avere tante l’uno chomo l’altro, em quisto modo. A lo primo figluolo diène piechore 7 e lo 1/24 de l’armanente, a lo sechondo diène 8 e lo 1/24 de l’armanente, al terço diène 9 e lo 1/24 de l’armanente de tutte le piechore venne chosì facendo per ordene una più a ciascuno degl’altre figluogle fin a tanto che Ile ave partire tutte quiste piechore em fra quiste suoie figluogle e ciascuno n’àve tanto l’uno quanto l’altro. Adomando quante figluogle avea e quante fuoro le piechore e quante n’àvve ciachuno per sua parte e per quale modo lo podemo emvenire tutte quiste domandagione. Quista è la diritta regola chomo noie devemo fare, che noie devemo abattere l’uno de lo rotto e remarrane 1/23 e devemo abattere 7 de 24 e remarrà 17, mo’ devemo noie multiplichare 17 via 23 monta 391 e chotante ierano le piechore e 17 ierano gle figluogle e 23 piechore venero per uno e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione. Diciamo che noie avessemo 3 chose a partire em fra 3 persone, diciamo che l ’una sia oro e l’altra sia argento e l’altra sia stagno; tre homene sì se la partiero en tra loro chi avesse l’oro e chi avesse l’argento e chi avesse lo stangno sì devemo dare a l’uno de quiste 3 persone uno e l’altro 2 e al’altro 3 e di’ chusì; radopia lo numero de chului ch’àve l’oro e agiogne su 5 e fa’ stare llOy 5 via | tutta la somma e dàgle suo 10 e dàgle numero de chuluie ch’à l’argento e fa 10 e chotanto agiogne suso elio numero de choluie ch’à lo stangno e fa’ dire la somma e, de la somma, traie 350 per 100 che remanesse l’àve cholui che dède 1 a sè loro e per 200 sì l’avea choluie che tu déste 2 e per 300 sì l’avea chuluie che tu deste 3. Se la somma montasse 671 abatte 350 e remarrà 321 a choluie che deste 3 sì avea l’auro. A chuluie che tu deste 2 sì l’avea l’argento, a chuluie a chuie tu deste 1 sì avea lo stangno ed è fatta. Uno signore fe’ fare una nave. Uno signore fe’ fare una nave ed à fatto patto chom uno maiestro che dè avere 7 besante lo mese ch’egle lavorava e lo mese ch’egle non lavorava dèie rendere em deritto 4 besante, adevenne che tante dì lavorò e tante e’ stette che non lavorò che devea avere per suo pagamento 1 besante. Adomando quante dì à lavorato e quanto è stato di lavorare. Quista è la deritta regola chomo se degono fare tutte quiste chotale ragione, che noie devemo fare d ’uno fare d’uno dì 11 ore e deviemo lavorare le 4 ore e le 7 stare da lavorare a mo perdere nè guadagnare nulla sì che en ’n uno mese devemo lavorare dì 10/11 10 e devemo stare de lavorare dine 1/11 19 a no’ perdere e a no’ guadagnare. Mo’ volemo noie lavorare tanto che guadagniamo uno besante, che devemo

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dire che lo besante vagla s. 30, sì chomo lo mese ène 30 dì che ne viene s. 7 d. 2/7 4 de denaio d’uno dì avremo guadagnato uno besante, sì che di 15/177 15 aveva dato 1 besante ed è fatta. D ’uno merchatante ch’andò a 5 merchate. || 111^ Famme quista ragione, uno merchatante andò a 5 merchate chom d. e non sapemo quante fosero quiste d., chom gle quagle d. andò a guadagnare e merchate 5 a lo primo adopiò egl suoie d. e 1 d. più e spese d. 13 e puoie andò al sechondo merchato e fecie anche el dopio e 5 più e spese d. 19 e puoie andò al terço merchato e fecie lo doppio e 13 d. più e spese d. 23 e puoie andò anchora al quarto merchato e fecie lo dopio degl suoie d. e 9 d. più e spese d. 11 e puoie andò al quinto merchato ed adopiò e fece d. 33 e puoie espese d. 29 e avançagle, fatte tutte quiste espese, d. 7. Adomando quanto fo el chapetale chom que egle se mosse da chasa e per quale modo lo potemo sapere. Quista è la sua regola da podere sapere quanto elio mosse em prima da chasa, che noie lo podemo sapere per lo modo de tornare en dirieto e devemo chomençare per lo quinto merchato e devemo dire: d. 7 mo’ sonno avançate 29 d. de spese che fanno 36, degl quagle 36 devemo abattere 33 e remarrà 3, perçiô che fè più ch’el doppio, gle quagle se degono partire per 1/2 che ne viene 1/2 1 e chotanto portò a lo merchato derieto. Se noie volessemo sapere quanto portò al quarto merchato sì devemo agiognere 1/2 1 sopra 11, che spese, che sonno 1/2 12 degl quagle se degono abattere 9 che lo fecie più che’el dopio e remarrà 1/2 3 gle quagle se degono partire per meço che ne viene 3/4 1 e chotanto portò a lo primo merchato e se noie volessimo sapere quanto portò al terço merchato sì devemo agiognere 3/4 1 l l l f chom 23, I ch’elio espese, che tuttavia se dèie agiognere chom quillo che spese e sonno 3/4 24 degle quagle se degono abattere 13 che le fè più ch’el dopio tuttavia s’è lo più de lo dopio e remarrà 3/4 11, lo quale 3/4 11 se dèie partire per meço che ne viene 7/8 5 e chotanto portò a lo terço merchato. Se noie volesemo sapere quanto portò a lo sechondo merchato sì devemo agiognere 7/8 5 chem 19 d. e fanno d. 7/8 24 degle quagle esso espese degle quagle se dèie abattere 5 che fè più che doppio e remarrà 7/8 19 degle quagle 7/8 19 sì devemo partire per 1/2 e remarrà 15/16 9 e chotanto portò al sechondo merchato e se noie volemo sapere quanto portò al primo merchato sì devemo agiognere 15/16 9 chom 13, ch’egle espese, e sironno 15/16 22 degle quagle se dèie abattere 1, ch’elo fecie più che dopio» e remarrà 15/16 21 de d. gle quagle se degono partire per 1/2 e remarrà 31/32 10 de d. e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione. Gle rotonde sonno le merchate e quigle dentro sonno più che dopio e quillo de sotto le spensarie e quillo de sopre sonno quillo che portò da l’uno merchato a l ’altro. D ’uno ch’avea figluogle e uova. Uno paté avea 3 figluogle ed avea multe uova e partìo quiste uova em fra quiste suoie figluogle enn adopiando em quisto modo, ponamo ch’a l’uno n’avesse dato 1 ed a l’altro ne dava 2 ed a l’altro 4 e chomandava a quiste

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suoie suoie figluogle ch’andassero a lo merchato con quiste uova e vendesse112r rogle chosì chare l’uno chomo l’altro. Adomando quante n’avea I| ciascuno. Quiste sonno ragione sença regola, le quale se fonno a palpagione e per apositione falsa; l’uno n’avea 16 e l’altro 32 e l’altro 64 e diè 8 a d. e uno d. l ’avança ciascuno dusse d. 8 per la sua parte. Famme quista ragione, chomparammo 7 uova per 5 d. revendeo gle 9 uova per 7 d. e guadagnamone s, 5. Adomandote quanto fo l’anvestita e quanto averà guadagnato se avesse emvestite 100 lib. en uova. Quista è la sua regola chomo noie lo podemo emvenire tutte quiste adomandagione, che noie devemo trovare uno numero là uve se truoveno le vendette degl’uova e le chònpare degl’uova, çioè 7 via 9 che fonno 63 uova, gle quagle chostaro 45 d. donqua pare che noi agiamo guadagnato, em 45 d. envestite en uova, d. 4 e se noie volemo sapere quanto fò la emvestita a guadagnare s. 5 che sonno d. 60 sì lo podemo sapere per multiplichare e per lo partire em quisto modo, che devemo dire; se 4 fosse 45, que sirà 60 d.? Devemo 45 via 60 che monta 2700 d., a partire em 4 che ne viene 675 d. e chotanto fo l’anvestita a guadagnare s. 5 e se volemo sapere quanto avremo guadagnato 8 lib. 100 emvestite en uova sì devemo dire: quando noie emvestimo 45 d. sì guadagnamo d. 4, donqua se noie avessemo emvestite 45 lib. sì averemo guadagnato lib. 4, donqua avremo guadagnato per lib, 100 lib. 8 e s, 17 d. 1/3 9 de denaio e voglovo dire se noie avessemo emvestite 4500 lib. 112y averamo guadagnato lib. 400 e averamo guadagnato per 100 lib. 9 [ meno 1/9 del mera (?). Erano doie huomene ch’aveano d. Sonno 2 huomene che ciascuno àne d. e non sapemo quante se n’àgia, ciascuno àne trovata una borscia cum d. entro, ma non sapemo quante eie ’n erano entro, e l’uno de quiste disse a l’altro: quante d. àie tune? E quillo disse: iio n’ò tante che s ’io avesse quigle de la borscia, agionte cbom gle mieie, iio n’averia 19 cotante de te. Disse l’altro: iio n’averò tante che s’io avesse quigle de la borscia iio n’averìa 47 cotante de tene, Adomandote quante n’àve ciascuno e quante n’àne ella borscia che trovaro, Quista è la sua regola de podere emvenire tutte quiste adomandagione, che noie devemo trovare uno numero ’va se truove 1/19 e 1/47, che se truovano em 893, dela quale somma devemo abattere 1 remarrà 893, e chotante n’avea ella bor­ scia e se noie volessemo sapere quante n’avea ciascuno sì devemo torre lo 1/19 de 893 ch’ène 47 e deverçie agiognere 1 e sonno 48 e chotan­ te n’avea l’uno e anchora devemo torre lo 1/47 de 893 ch’è 19 e sopra el ditto 19 devemo agiognere 1 e sonno 20 e chotanto n’avea l’altro che disse che n’avea 19 e chotante à choluie de la borscia e choluie che disse ch’averia 47 chotante sì ave 48 e per quisto chotale modo devemo fare tutte quiste chotale ragione de quante se podessero dire de pocho e d’assaie. De doie curriere che l’uno va contra l’altro. Famme quista ragione, conno 2 curriere, l’uno ène a Roma e l’altro a Napogle, quillo da Roma venne a Napogle em dì 7 e quillo da Napogle ven-

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ne a Roma em dì 8; adevene che quiste 2 curriere se mose a venire l’uno en contra de l’altro e mosserse em ’n uno dì, em ’n una ora quillo da Napogle per venire a Roma e quillo da Roma per venire a Napogle. Adomando em quante dine s’agiogneronno ensieme e quante migla chonvenne che fosse lo viagio e quanto era delungato ciascuno, unde che se mossero, quando egle s’agionsero emsieme. Quista è la deritta regola chomo se dèie fare quista ragione e tutte l’altre che chusì se podessero dire em quisto modo, che noie devemo trovare uno numero de miglaia là une se truove 1/7 e 1/8, che se truovano em 56, e chusì podemo dire che lo viagio fose 56 miglia e se noie volessimo sapere em quante dì s’agiogneronno emsieme sì devemo toglere lo 1/7 e lo 1/8 de 56 miglia che sonno 15 miglia, gle quagle vanno amedoro quiste curriere l’uno rencontro de l’altro e se noie volessimo sapere em quante dì s’agionsero emsieme sì devemo partire 56 migla em 15 parte che ne viene 3 e 11/15 de dì se degono agiognere emsieme e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione e se noie volessemo sapere quanto è alungato quillo che se mosse da Roma sì devemo torre le 1/7 de 56 ch’è 8 e devemo multiplichare 8 via 56 che fa 448, gle quagle se degono partire per 15 che ne viene migla 13/15 29 de miglo e chotanto à andato quigle da Roma ver Napogle e quigle da Napogle andò verso Roma miglia 2/15 6 de miglo. En quisto modo s’agionsero emsieme ed è fatta. | D ’uno fascio de lançie ch’è legato chom una corda. 113y Famme quista ragione, ène uno façio de lançie lo quale ène legato chom una corda, la quale corda ène lunga palme 7 e tiene dentro da essa 25 lançie; ène una altra corda la quale ène lunga 10 palme. Adomando quante lançie dèie tenere più quista ch’è lunga palme 10 a ragione de l’altra corda. Quista ène la sua regola che noie devemo miultiplichare la lungeça de la prima corda em se medesmo çiô ène 7 via 7, fonno 49 e quiste 49 tiene 25 aste e puoie devemo multiplichare 10 via 10 che fa 100 e puoie devemo dire: se 49 fosse 25, que seria 100? Si devemo multiplichare 25 via 100 che fa 2500 e partire em 49 che ne viene aste 1/49 51 d’asta ed è fatta. D ’uno che chonparò una sorte de lana. Famme quista ragione, avemo chomparato una sorte de lana sucida per lib. 150 lo miglaio, de la quale avemo fatta lavare libre 378 la quale è tornata libre 217 de lavata e e chostane le libre 57 onçie de lavata lib. 15 e tiene a mente quello ch’è scritto anchora; avemo chonparata una altra sorte de lana sicida per 150 lib. lo miglaio a çiô ch’ella sia de quillo medesmo gietto che quilla da prima la quale fe’ tutta libre 4089 de sucida de la quale faciemmo lavare libre 350 la quale è tornata de lavata lib. 161, sì che viene a tornare lo centonaio libre 46 de lavata. Adomando quante libre dèie tornare tutta de lavata dèie tornare de lavata libre 1881 scarscia, anchora t’adomando 11 4r Il quante lib. monteria tutta a dandone libre 57 onçie 5 per lib. 15, Recordete che dèie fare onçie de libre 57 onçie 5, che sonno onçie 689, e anchora devemo fare onçie de libre 1881 che sonno onçie 22572 e devemo fare per la regola de lo 3 che devemo dire: 689 onçie vale lib, 15, que varronno le onçie 22572? Sì

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devemo multiplichare 15 via 22572 e quillo che monta sonno lib. de d., che montano lib. 338580, le quale se degono partire em 689 onçie che ne viene lib. 491 s. 8 e non bene 2 d. e chotanto monterà le 4089 lib. de lana suciada, atornando lo çentonaio lib. 46 de lavata, e dandone lib. 57 onçie 5 per lib. 15 e quisto è molto sutilissima ragione a conparare 2 merchatante a ffare de l’uno e de l’altra ed è fatta. D ’uno che prestò ad un altro, piena, una archa de grano. Famme quista ragione, uno amutò ad uno altro, piena, una archa de grano la quale iera en tutte gle la torà, lunga e lata ed anpia, pièie 16; avenne che quista archa fò arsa sì che quiste no’ glele potea arendere lo grano sì che egle disse che avea una altra archa che da omne lato ène pièie 4. Adomando quante arche de grano gle deverà rendere. Quista è la sua regola, multiplicha l’anpieça per la lungeça de Tarcha maiure, çioè 16 via 16, fonno 256 gle quagle multiplicha per l ’alteça, çioè per 16, via 256 che viene 4096 quale parte per 64 eh’ ène multiplichata la lungeça per l’anpieça e per l’alteça de l’archa menore che partite per 64 viene 64 anche degl di menore piene overo 114f parte la loro da | la maiure arca per lo lato de la maiure çioè 16 per 4 che ne viene 4 e multiplicha 16 via 4 che fonno 64 arche piçiole. De doie huomene ch’aveano 5 pane. Famme quista ragione, doie huomene aveano 5 pane, degl quagle gle 2 ierano gle prime e gle 3 ierano gle sechonde gle quagle hugualemente segono e manucano sopre una fonte; envitaro uno huomo che pasava che manechasse cho’ lloro e quisto che pasava sì ’l fène, po’ manechare lo ’nvitare si llasò per lo manecare 5 d., degle quagle lo primo se tolse 2 besante e lo sechondo 3. Adomando se partiero ch’ène en fra loro, iio t’afermo pure de none per çiô ch’egle manechatore fuoro 3 e gle pane fuoro 5, che tocha a ciascuno 2 pane meno 1/3; onde pare che chuluie che fo envitato manechasse del pane secondo 1 pane 1/3 e del pane primo 1/3, donqua del pane secondo manechò quatro tanto che del primo, donqua lo sechondo che puse 3 pane dèie avere 4 besante e lo primo 1 e chusì fa’ tutte le semeglante ragione. De doie huomene ch’aveano d. em borscia. Doie huomene aveano d. em borscia, disse el primo al sechondo; se tu me dàie 1 degl tuoie iio n’averò quante tu. Respuse el secondo: se tu me dàie 1 degl tuoie iio n’averò 2 tante de tene. Adomandote quante n’avea l’uno e l’altro. Fa chusì, multiplicha 1 per 5, che sonno 5, e tante n’avea el primo e multiplicha 1 per 7, sonno 7 tante n’avea el secondo. D ’uno ch’andò ad uno giardino per coglere poma.j| 115r Uno sì andò ad uno giardino a choglere poma elio quale ierano 3 porte e quando venne a uscire del giardino diè a ciascuno la mitade degl poma e 1 più; em fine gle remase 1 pomo. Adomando quante poma cholse quando venne ad uscire del giardino. Fa’ chusì, pone 1 chom 1 e sonno 2 e radopia 2 e sonno 4 e quista è la prima porta; anche pone 1 con 4 e sironno 5 e radopia 5 e sironno 10 quista è la sechonda, anche pone 1 chom 10 e sono 11 e radopia I l e sonno 22 en nella terça porta e chusì fa’ tutte le ragione.

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Anche uno altro andò ad uno giardino elo quale ierano 3 porte e a la prima porta diè la mitade e 1 più e lo sechondo diè la mitade 2 più, a lo terço diè la mitade 3 più; en fine gle remasero 7 poma. Adomando quante poma cholse. Fa’ chusì, pone 3 cho’ 7 e sonno 10 e radopia 10 e sonno 20 ed ène la prima porta, anche pone 2 chom 20 e sonno 22 e aradoppia e sonno 44 ed ène l’altra porta, anche pone 1 chom 44 e sonno 45 e radopia e sonno 90 e chusì fa’ tutte le semeglante ragione. D ’una botte ch’àve 3 foramene. Anche è una botte la quale àve 3 foramene, per lo primo se voieta la mità d’uno dì, per lo sechondo se voieta el terço d’uno dì, per lo 1/3 e lo quarto d’uno dine. Adomando se s’auprissero tutte emsieme, em quante ore del dì se ravoieta la botte? Quista ène la regola, aduna 2 e 3 e 4 che sonno 9, mo’ parte 1 dì per 9 che ne viene 9 de dì e parte 12 ore per 9 che ne viene una ora e terça e chusì fa’ tutte le semeglante ragione. | ll5v D ’uno huomo ch’avea uno suo figluolo morto. Fame quista ragione, uno huomo avea uno suo figluolo morto e portavalse a santo e ’l paté piangnea dicendo: o figluolo se tu vivesse anchora quanto tu àie visso e anche altretanto e ancho meço tanto ed uno anno più tu avereie 50 angne. Adomando quante angne avea quisto garçone. Quista ène la ragione, en perçiô ch’el paté disse quanto avea visso, togle 1 e altretanto 1 e sonno 2, en perçiô che disse anchora altretanto togle 1 de 2 e sonno 3, em perçiô che disse anchora meço tanto togle lo meço d’uno 1 ch’è meço e sonno oramaie 1/2 3; mo’ lieva 1 de 50 e remarrà 49, en perçiô che disse uno anno più mo’ parte 49 per 1/2 3 che ne viene 14 e chotante agne avea quisto garçone. De 5 humene che trovato 1 sacco di d. Anche 5 huomene sì andavano per via e trovato uno sacho de d. e l’uno che già ennaçe ce mise degl suoie quanto n’erano elo sacho e puoie ne tolse 1/2 e 20 più e gl’altre fiero el semeglante; quanto ierano gle besante? Quagle ierano elio sacho e quante n’àve ciascuno en sua parte? Or stae la regola, multiplicha 5 lo numero degl’uomene per 20 ed àie 100 e tante ierano gle denare ch’erano elio sacho anche per lo numero degl’uomene çiè per 5 che viene 20 e tante besante àvve ciascuno ed è fatta. De uno ch’andò ad uno merchato. Anche iera uno ch’andò ad uno merchato ed arendopiò egl suoie d. e 116r manechone 6 d., puoie )| gio a l’altro merchato e arendopiò e manecone 7 d., anche gio a lo terço merchato e arendopiò e manecone 9 d. e fatto tutto quisto gle remasero 12 d. chon gle quagle artornò a chasa. Adomando quante d. trasse de chasa sua. Quista è la ragione, pone 9 d. chom 12 e sonno 21, degl quagle togle lo meço, çioè 1/2 10, e chotanto ànne elo merchato de rieto, anche pone 7 chom 1/2 10 e sonno 1/2 17 degl quagle togle la mitade la quale vie’ 3/4 8 e chotanto àvve el sechondo merchato, anche pone 6 chom 3/4 8 che sonno 3/4 14 degl quagle togle la mitade che viene 3/8 7 e chotanto àvve elo primo quando se mutane.

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Anche sonno 2 huomene che ciascuno àne d. Anche sonno 2 huomene che ciascuno àne d., dise el primo al sechondo: se tu me dàie degle tuoie 7, iio n’averò quante tu. Disse l ’altro: se tu me dàie degl tuoie, iio n’averò tre tante che tu. Adomando quante d. avea ciascuno. Quista è la sua regola, multiplicha 7 per 3 sonno 21 e chotanto avea el primo, abche multiplicha 7 per 5 che fonno 35 e tanto avea l’altro. D ’uno ch’avea una peça de panno. Era uno ch’avea una peça de panno la quale iera longa braçia 100 ed è anpia br. 30, de la quale vuoglo fare drapade le quale ciascuna sia lunga br. 12 e sia alta br. 5. Adomando quante drapade seronno elo ditto panno. Quista ène la sua regola, multiplicha la lungeça de l’altra per l’anpio çioè 30 via 100 che viene 3000, gle quagle parte per lo lungo e per l’anpio de la 116y drapa | da çioè per 5 e per 12, che ne vengono drapade 50 e chusì fa’ tutte l ’altre. D ’uno padiglone. Famme quista ragione, è uno padiglone la pertecha del quale è br. 40 e lo suo panno ène br. 50. Adomandote la quantitade de tutto el panno e quanta terra s’en ci e’ chontiene, Quista è la ragione de trovare lo panno ke truove el primo luoco de l’antra e la circhundatione d’essa chusì è da trovare. Multiplicha 50 en se medesmo, çioè la lungeça del panno, che viene 2500 e multiplicha 40 en se medesmo, çioè la lungeça dela pertecha, che viene 1600 gle quagle traie de 2500 e remarrà 900 e de quiste traie la radiçie la quale ène 30, gle quagle adoppia ensieme e sonno 60 e quisto ène lo meço. Mo’ multiplicha 60 per 1/7 3 e sironno 4/7 188 e quisto ène lo suo rotondo, anche parte quilo de meço çioè 60 ch’è 30 e togle la mitade del ri tondo, çioè de 4/7 188, e sironno 2/7 2828 e tanto ène l’aterça la quale se chontiene so esso. Anche se vuogle sapere lo panno multiplicha l’altitudine d’esso, çioè 50, per la mità de torno, çioè per 2/7 94, che monta 2/7 4714 de braçio e chusì è tutto el panno. D ’uno numero. Famme quista ragione, tant’è lo 1/3 e lo 1/4 degle mie d. quanto lo 1/5 e lo 1/6 del tuoie; adomandote quante d. àne ciascuno. Quista è la sua regola che noie devemo multiplichare gle numere che sonno de sotto da le verge, l’uno per l’altro, e scrive de soto da una verga e puoie devemo 117r anchora agi||ognere gle numeri che sonno de sotto da le verge, l’uno cho’ per l’altro, ed escrivere de sotto da la verga, çioè di scrivere da lo rotto em quisto modo, sì chomo sirà a dire 3 via 4 fonno 12 ed agionto de sopre 3 e 4 che sonno 7, egl quagle dèie mettere de sopre da la verga chusì 7/12. Anchora dèie mutiplichare gl’altre numere che sonno de sotto da le verge l’uno per l’altro, çioè 5 via 6 sonno 30, e pigia el 1/5 e ’l 1/6 de 30, ch’è 11/30, e da puoie che noie avemo chusì fatto sì devemo multiplichare gle numere em egle numere çioè che sonno de sopre da la verga per lo numero ch’è de sotto da l’altra parte sì chomo sirà a dire 7 via 30 fonno 210 avea l’uno, anchora devemo multiplichare 11 via 12 fonno 132 e chotanto dèie

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avere l’altro. Mo’ devemo vedere se lo 1/5 e lo 1/6 de 210 è tanto quanto lo 1/3 e lo 1/4 di 132, mostra che sia biene fatta la ragione perçiô che Ilo 1/5 e lo 1/6 di 210 si è 77 e lo 1/3 e lo 1/4 di 132 ène 77 ed è fatta la ragione. De doie huomene ch’aveano d. Famme quista ragione, sonno 2 huomene che ciaschuno àve d. em borscia e non sapemo quante, disse l’uno a l’altro: se tu preste 4 degl tuoie, iio n’averò 4 tante de te. Respuse l’altro e disse; se tu me preste 7 degl tuoie, iio n’averò 9 tante de tene. Adomandote quante n’averà l’uno e quante n’averà l’altro. Quia è la regola chomo la devemo fare quista ragione e tutte le semeglante, che noie lo podemo sapere per apositione falsa la prima fiada e 117f puoie lo saperemo | per partire e per multiplichare em quisto modo, che noie devemo dire che l’uno àgia d. tante che dè onne 4 a chuluie che n’à 7 gle remanga lo quarto de 11 çioè 3/4 6, daèndone 4 resta 3/4 6 e l’altro n’àne 7 e 4 che toUe em prestança e’ sonno 11. Onde lo 1/4 de 11 s i è 3 / 4 ,2 , donqua vale l’uno 4 chotanto de l’altro cholla prestança che recieve; ma decea chuluie che n’avea 3/4 6 a chuluie che n’à 7: se tu me preste 7 degl tuoie, iio n’averò 9 chotante de tene. Onde se chuluie che n’aveia 7 gle prestava a chuluie che n’à 3/4 6, sì n’averà 3/4 13 ed a chuluie non remane niente. Onde se vuole conçiare en quisto modo, che noie devemo dire che chuluie ch’avea dègia avere togle 4 numere sotta a 7 e chuluie che avea 3/4 6 ne dègia avere uno numero sotta 3/4 6 quante de quillo che se puse amendoro a partire em 4 via 9 em çioè 35 parte che ne viene 3/4 13 a partire em 11/28 38; donqua àvve chuluie ch’avea 7 l’altro via 4 via 11/28 somma 7 e sono 4/7 8 e chuluie ch’àve dèie avere più çioè 1/7 7 e chotanto avea ciascuno. Famme quista ragione, sonno 2 huomene che ciascuno àne d. em borscia, disse l’uno a l’altro: se tu me dàie l’uno degl tuoie, iio n’averò quante tune. Disse l’altro: se tu me daie degl tuoie iio n’averò mille tante che tune, Adomandote quante n’avea l’uno e quante n’avea l’altro. Pone emnançe USr falso, çioè || la prima fiada 1 e tre tanto più a ciascuno quanto quanto viene de 3 e parte 4 per 1000, che ne viene 1/250 più a ciascuno; donqua l’uno n’avea 1/250 1 e l’altro n’avea 1/250 3 e per quisto modo puoie fare tutte le semeglante ragione. E non se dèie abattere 1 de lo partedore a chagione ch’egle disse 1000 e chotanto più che tune. Famme quista ragione, sonno doie huomene che ciascuno àne d. em borscia, disse l’uno a l’altro: se tu me dàie 1 degl tuoie, iio n’averò altretante quante tu. Respuse l’altro e disse: se tu me dàie 1 degl tuoie, iio n’averò 1000 tante. Adomandote quanto n’averà l ’uno e quanto n’averà l’altro, Quista è chotale ragione se fonno per apositione falsa, la prima fiada e puoie multiplichare e partire em quisto chotale modo che tuttavia quando l’uno dicie a l’altro: se tu me dàie chotante degl tuoie, iio n’averò altretante quante tune, Donqua se chonviene avere l’uno 3 tantte de l’altro e l’altro conviene avere tanto che, daièndolo a choluie che demandò, gle remanga

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niente, è puoie molto latina chosa a fare e puniamo che l’uno debia avere 1 e 1 altro 3 e se chuluie che n’à 3 ne desse 1 a chuluie che n’à 1 sì n’averia ciascuno 2 e se chuluie che n’à 1 sì desse a culuie che n’à 3 no’ gle remarrìa niente. Or se può conciare che chuluie che n’à 1 dèie avere tanto più che 1 118y sopra 1 quanto verrane de 3 em 1 | a partire em 1000 meno 1 çioè partire 4 em 999 che ne viene 4/999 ed è fatta la ragione che diène l’uno a l’altro quillo che se demanda l’uno quanto l’altro e l’altro 1000 chotanto che l ’altro. Famme quista ragione, le 2 parte e meça parte de tutte gle mie d. me sonno chadute e sonnome remaste d. 7; adomandote quante d, avea iio ennate. Recordete che 2 parte de una chosa sì sonno gle 2/3 e la meça parte si è la mitade de 1/3 çioè 1/6, donqua 2/3 e 1/6 sonno 5/6 donqua se me sonno chadute gle 5/6 degl mie d. sì ne sonno remaste 1/6 de quanto avea e sonnome remaste d. 7 donqua n’avea iio 7 via 6 çioè d. 42 ed è fatta. De numere. Famme quista ragione, truovame uno tale numero che, abatendone el 1/3 e 1 1/4 de quillo numero, lo remanente sia tale che multiplichando en se medesmo refaçia tutto lo numero là unde fosse tratto lo 1/3 e lo 1/4, Quista ene chotale ragione sonno molto sutile ed en vengonse per forsa de radiçie quadrate, em quisto chotale modo poniamoce noie ne volessemo emchomençare elio più presso numero che noie podemo avere là uve se truoveno 1/3 e 1/4, che se truovano em 12, e devemo dire: lo 1/3 e lo 1/4 de 12 si è 7. Gle quagle se degono abattere de 12 e remane 5. Onde se noie volemo trovare lo numero che noie avemo ditto, sì devemo multiplichare 12 via 12, 119r fonno 144, la quale somma se dèie partire e la multiplicatione || di 5 via 5, çioè a partire 144 per 25 che ne viene 19/25 5 e chotanto è lo numero che abatendo lo 1/3 e lo 1/4 lo remanente è tanto che, multiplichando em se medesmo, refarìa 19/25 5 e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione de tutte l’altre domandagione e de tutte gl’altre rotte che se podessero dire, che tuttavia devemo trovare uno tale numero che ci e’ se truoveno tutte le parte entere ch’en ce fossero gle rotte che fossero mentova­ te nela domandagione ch’altre ce faciesse de quiste chotale ragione. De numere. Famme quista ragione, truovame tagle 3 numere em 10 che agionte tutte e 3 emsieme faciono 10 e siano devisate l’uno dall’altro çiô viene a dire che non sia l’uno quale l’altro e siano tagle che multiplichando lo primo per lo terço façia qusnto porrà e multiplichando quilo de meço en se medesmo facia altretanto quanto facea lo primo per lo terço. Quiste chotale ragione sì s’en vengono per apositione falsa la prima fiada, e puoie s’en vengono per multiplichare e per partire. Poniamo che Ilo primo numero sia 1 e l’altro 2 e l’altro 4 e quiste 3 numere agionte emsieme faciano 7 e adopia che fessero 10, sì devemo dire: per 1 che puse en venne 7, quante me ne deve porre più d’uno che m’en venga 10? Sì devemo multiplicare 1 via 10 e partire em 7 che viene 3/7 l e chotanto è lo primo numero, E puoie devemo dire: 2 via 10 fonno 20 e partire per 7 che ne viene 6/7 2 e

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chotanto è lo sechondo. E puoie devemo dire: 4 via 10 fonno 40 e partire 119y per 7 che ne viene 5/7 5 ] al terço numero. E tutte e 3 quiste numere fonno 10 çioè 3/7 I e 6 / 7 2 e 5 / 7 5 e multiplichando quillo numero de meço em se medesmo sì fa 8/49 8 e altretanto monta 3/7 1 via 5/7 5 e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione. Famme quista ragione, truovame tagle 3 numere che gle 3/5 de l’uno sia tanto quanto sirà li 5/8 de lo sechondo e quanto sirà lo 4/7 del terço. Quista è la deritta regola chomo noie podemo envenire tutte quiste chose, che noie devemo escrivere tutte quiste numere en ’n una lina, sì chomo sta qui da pieie, per sè l’uno da l’altro e puoie devemo emchomençare a trovare le numere là ’ve se truoveno tutte quiste parte ciascuno per sè, em quisto modo che noie devemo multiplichare lo primo numero ch’è de sotto da la prima verga chollo numero ch’è de sopre da l’altra verga em crocie, çioè a dire 5 via 4, fonno 20 e quisto 20 se dèie multiplichare chollo 5 ch’è de sopre da la terça verga, çioè 20 via 5, fonno 100 e chotanto è l’uno numero e puoie devemo sapere l’altro, che devemo dire: 7 via 5 fonno 35. Lo quale 35 se dèie multiplichare chollo 3 ch’è de sopre da la prima verga che fa 105 e chotanto è lo sechondo numero e puoie devemo sapere l’altro e devemo multiplichare lo 8 ch’è de sotto da la verga chollo 4 ch’è de sopre da 1 altra verga çioè 8 via 4 fonno 32, lo quale 32 se dèie multiplichare chollo 3 ch’è 120?- de sopre da 11 l’altra verga che fa 96 e chotanto è lo terço numero sì chomo è desegnato qui de sotto e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione e maiure e menore e qualunche numero noie volessemo dire. Famme quista ragione, truovame uno tale numero che abatendone gle 3/5 remangono 2/7, Quista è la sua regola, che noie devemo trovare lo più presso numero là uve se truove 3/5, çioè 5, e devemo abattere gle 3/5 de 5, ch’è 3, e remane 2 degl quagle devemo fare sètteme che sonno 14/7 e noie devemo ponere tanto meno di 5 che ne venga 2/7, che devemo dire: 2 via 5 fonno 10 a partire per 14 che ne viene 10/14, E quisto è lo numero che abatendone gle 3/5 lo remanente sia 2/7 ed è fatta. D ’uno che tolse una chasa a piscione. Famme quista ragione, uno tolle una chasa a piscione a ragione de lib. 3 l’anno e quando egle fo stato uno mese venne uno e disse: lassame stare chon techo en quista botiga ed io pagerò la parte mia de la piscione. E quigle disse: sta chon Dio. E quando fuoro state uno altro mese quiste 2 maiestre sì venne uno altro malestro e disse: lasame stare con voie em quista botiga ch’io pagerò la parte mia del fiego. Dissero: sta con Dio. E chusì fiero, onne mese agionsero uno malestro e quando fò em chapo de l’anno si trovaro 120p dodecie | maiestre em quista butiga. Adomando que dèie pagare ciascuno per sua parte de quiste 3 lib., sechondo el tenpo eh’ en ci è stato ciascuno. Quista è molto forte ragione a sepere fare a dentro ed a ponto e puose fare per lo partire traveso se tu vuogle sapere fare tutte quiste chotale ragione e de più e de meno e de quanto altre volesse dire. Sì devemo trovare uno

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numero là uve se truoveno tutte quiste rotte çioè 1 1/2 1/4 1/5 1/6 1/7 1/8 1/9 1/10 1/12, che se truovano em 166320, e devemo torre lo 1/2 de quillo numero ch’è 83160, anche devemo toglere lo 13 de quillo numero ch’ène 55440, anche devemo toglere lo 1/4 de quillo numero ch’è 41580 anche devemo toglere lo 1/5 de quillo ch’è 32640, anche togle lo 1/6 ch’è 27720, anche devemo toglere le 1/7 ch’è 23760, anche lo 1/8 20790, anche lo 1/9 ch’è 18480, anche lo 1/10 ch’è 16632 anche lo 1/11 ch’è 15120 anche lo 1/12 ch’è 13860 e tutte quiste numere devemo agiognere emsieme e ciò ce monteronno tutte quiste numere sì sera lo partedore, che monta 516126, e quisto dèie essere partedore e se noie volemo sapere que viene a chuluie che tolse la casa sì devemo multiplichare lo numero uve se truoveno le parte chom s. 60 e quilla multiplichatione devemo partire em 516126 e se noie volemo sapere que dèie pagare quillo che vene puoie sì devemo multiplichare la mità del numero là uve se truoveno le parte çioè s. 60 a partire em 516126 e quillo che ne verà si è quillo che dèie pagare chuluie 121r che venne lo sechondo mese e se || tu vuogle sapere quanto dèie pagare chuluie che vene el 1/3 mese sì devemo multiplichare 60 s. via lo 1/2 de quillo numero e partire em 516126; tuttavia dèie essere quisto partedore e dèiese multiplichare s. 60 per lo 1/4 del numero e puoie partire em 516126 e puoie chon lo 1/5 e puoie chollo 1/6 e puoie chollo 1/7 e puoie chollo 1/8 e puoie chollo 1/9 e puoie chollo 1/10 e puoie chollo 1/11 e puoie chollo 1/12 Primo s. 19 d. 4 9138/516126 de d. terço s. 9 d. 8 4584/516126 de d. quarto s. 6 d. 5 175098/516126 de d. quinto s. 4 d. 10 1092/516126 de d. sexto s. 3 d. 10 208284/516126 de d. sectimo s. 3 d. 2 345612/516126 de d. octavo s. 2 d. 9 75042/516126 de d. nono s. 2 d. 5 1146/516126 de d. decimo s. 1 d. 11 10142/516126 de d. undecimo s. 1 d. 9 47744/516126 duodecimo s. 1 d. 7 172806/516126 de d. ed è fatta. D ’uno che fè fare una nave. Famme quista ragione, uno fè fare una nave e avve trovato uno malestro che dicie de farla em 30 dì a chotale patto che ciascuno dì che lavorrà dèie avere d. 5 egl dì che non lavorrà dèie rendere per deritto al signore d. 9, avenne che tante dì lavorò e tante stette che no’ lavorò, che non deveia avere niente e non devea rendere niente. Adomandote quante dì stette che non lavorò e quante lavorò. Quista è la sua regola chôme se può sapere che noie I2lv devemo agiognere d. 5 chom d. 9 | che sonno d. 14 e devemo fare ragione che uno dì sia partito per 14 ore de le quale dèie lavorare ore 9 e le 5 se dei posare e tanto deie avere di 9 ore ch’elio lavorò quant’egle dèie

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rendere digle 5 che non lavorò. Se noie volemo sapere quante dì lavorò e quante non lavorò sì devemo multiplichare 9 via 30 che fa 270, egl quagle parte per 14 che ne viene dì 4/14 19 de dì e chotanto lavorò. Anchora devemo multiplichare 5 via 30 che fa 150 e partire per 14 che ne viene dì 10/14 10 de dì e chotanto estette che non lavorò e per quisto modo devemo fare le semeglante ragione che tuttavia devemo fare tante ore di uno dì quante monta quiUo che dèie avere quillo lo dì e quillo che dèie rendere per deritto. Quista è la regola per la quale se possono fare tutte le ragione de mare. Quista è la regola per la quale se possono fare tutte le ragione de mare sì chomo naviga la nave, per savere dire que ne avança la nave da uno vento a l’altro. Recordete che quando una nave vuole andare dal levante em ponente, ed ella andasse per malestro, che orme 10 migla ch’eUa va per malestro si avança miglia 7 per la ritta via de ponente rabassa 7 da lo ponente larghi e quando ella andasse la nave quaranta dì vento sopra malestro em nello ponen­ te si avança per dicina 1/5 8 de miglo e dischade per lo ponente miglia 3/4 5 de 122r miglo; anchora quando la nave andasse da meço po||nente a malestro si avança per decina 9 miglia e cave o vuogle abasare 4 miglia e quando una nave andasse 1/4 de miglo sotto ponente si avança per dicina miglia 4/5 9 de miglo abassa 1/4 2 de miglo e per quisto chotale regola se può fare tutte le semeglane de navigare. Em quisto modo puniamo che una nave vogla andare per ponente en via quarta de vento sopra malestro migla 80, adomandote quanto ène l’avançare de la via e quant’è l’abasata de la via de ponente. Quista è la sua regola chomo se degono fare tutte quiste chotale domandagione, recordete che per ciascuno 10 migla che la nave vane 1/4 de vento sovra malestro si avança migla 1 /5 8 ; donqua avança ella 8 via 8 e 8/5 che sonno migla 3/5 65 de miglo e avança dal ponente 8 via 5 e 3/4 che fonno migla 46. Quisto ène l’amastramento da ’nsegnare quante dì àne la Luna. Quisto ène l ’amastramento da savere trovare quante dine àne la Luna che noie devemo envenire quant’è da la nativitade de Christo em qua e de quigle angne chompite che sonno pasate da la nativitade de Christo em qua sì devemo abattere tuttavia angne 621 e, de quigle angne che stanno, sì devemo fare dì sapendo che l’anno si è di 365 1/4. Donqua devemo noie multiplicha­ re gl’angne che sonno remaste chom 1/4 365 e quillo che ne viene sì sironno \22v dì e sopra quigle dì devemo giognere anchora gle dì de l’anno | emchomençato e non compito e se fossero dì em mese sì gle devemo contare ciascuno mese ragionevelemente sechondo egl dì ch’egle avesse e, de tutta quilla somma degl dì, sì devemo abattere tuttavia 195 dì e de quigle dì che restano sì devemo multiplichare per 30 e sironno 9/30 de dì e de tutte quigle trentesimi de dì sì devemo partire 10631 e quillo che ne verrà sì sironno angne perfette e sironno gl’angne de la Luna per 10631/30 de dì, sì sonno dì 11/30 354 de d. Anchora te rechorde che quillo che resta em meço la parte giogne sì se dèie partire em 30 e de quiUo che te viene sì sironno dì e de

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quillo che te remane sì sironno trentesime de dì e sonno 15/30 e puoie sì gle devemo chontare per 1 dì e se fossero meno di 15/30 sì gle devemo chontare per nullo e de quillo dì che ne viene sì devemo fare mese l’uno sì 30 dì e l’altro di 39 e se fossero molte mese sì devemo partire em 59 e sironno copie de mese e quillo che t’avança si dèie partire per 30 e se puoie caveremo anchora 1 mese e quillo che te viene sì sonno egl dì ch’ave la Luna. Regole de numero. Famme quista ragione, parteme 1/4 16 en tale 2 parte che partendo la maiure per la menore me venga 1/7 13. Quista è la regola chôme se dèie fare quista ragione e tutte l’altre che se podessero dire em quisto modo che degle 1/7 13 sì devemo fare 0/7 che sonno 92/7 e de 1 emtero fane 0/7 che sonno 2/7, gle quagle se degono agiognere chom 92/7 e sironno 99 gle quagle 123r devemo fare ragione che || siano emtere e devemo dire; se 99 fosse 1/4 16, que sirà 7 çioè quigle 7/7 ch’agiognemmo sopra 92? Donqua devemo noie dire: 7 via 1/4 16 fonno 3/4 123 gle quagle se degono partire em 99 che ne viene 59/396 1 lo quale se dèie abattere di 1/4 16 e resta 40/396 15 gle quagle se degono partire per 59/396 1 che ne viene 1/7 13 per partire e per quisto chotale modo se devemo tutte l’altre ragione de quante se podessero dire. D’uno giovene quanto tenpo visse. Famme quista ragione, uno huomo visse uno tenpo, ma s’egle fosse visso quanto egle visse ed altretanto e ’l 1/4 1/3 de quillo che visse e uno anno più, egle aveva agne 100. Adomando quanto visse. Quista questione se fa chomo quilla degl’arbore sopra egle quagle si agiogne 2 fiade la sua lungeçça e de sopre el 1/4 1/3 e 1 e sironno 100. Unde chusì da fare che noie devemo trare 1 de 100, restano 99, e puoie pone che egle vivisse angne 21, se egle vivesse tanto quanto egle visse ed altretanto e ’l 1/3 1/4 più, si aveva angne 43, que pono a çiô che me venga em somma angne 99? Si fa chusì, multiplicha 12 per 99 e sironno 1188 egl quagle parte per 43 che ne vengono a noie angne 27/43 27 e chotanto visse quisto huomo, semeglantemente àne partire 99 per 1/4 1/3 3 e chusì fa’ le semeglante ragione. De doie nave che s’agionsero emsieme. Famme quista ragione, una nave stane a Gienova e l’altra a Pisa e quilla 123f da Genova | vinìa a Pisa em 5 dì e quilla da Pisa giognèia a Genova em 7 dì; se elle se movessero en una ora, adomandote em quante dì si sironno gionte emsieme. Quista è la sua regola, che noie devemo multiplichare 5 per 7 che sonno 35, em chotante dì pone e, perchè la prima nave giogne em 7 e l’altra em 5, si agiogne 7 chum 5 e sironno 12 e perché ciascuna nave devemo fare solamente quillo si multiplicha 1 per 35 e parte per 12 che ne viene 11/12 2 ed em chotante dì si sironno gionte e se vuogle sapere em que parte si parte 7 e 5 per 12 che ne viene 7/12 de la parte de la prima nave e 5/12 de la parte de la sechonda e se ne fosse ditto che la prima nave gisse 7 a luocho de l’altra nave e l’altra retornasse 5 en uno dì, si parte 1 per 12 che

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ne viene una ora per lo loro giognemento el quale éne de la predetta parte. De 2 huomene ch’avero chonpagnia en Gostantinuopogle. Doie huomene hugualemente sì avero chonpagnia ensieme en Gostantinopogle, degl quale l ’uno si andò em ’n Alixandria per modo de guadagnare e portò degl d. ch’aveano emsieme quanto egl piaque e stettencie luoco 5 angne e dì 70 çioè angne 5 e mese 1/3 2 e guadagnava lo 1/5 del suo chapetale en ciascuno anno e spendea per anno fiorine d’oro 25. L ’altro, che remase em Gostantinopogle, sì guadagnava ciascuno anno el 1/7 del suo chapetale e spendea fiorine d’oro 37 ed en fine degl diete 5 angne e dì 70 avenga Dio 124r ch’el suo chom||pagno fosse trovato niuna chosa gl’è remasto al chompagno suo avea guadagnato em quisto tenpo quanto remasero al compagno suo da prima. Adomandote quante avvero ciascuno degl chumunagle fiorine. Quista è la sua regola çioè che quista quistione se fa per doie guise, l’una per le regole del chapitolo degl viagie e l’altro per lo chapitolo de le chase e latinamente podemo emtendere çioè che quigle che remase em Gostantino­ pogle si guadagnava en ciascuno anno el 1/7 del suo chapetale tale se noie dicessemo che de dr. 7 facea 8. Unde pone per gle 5 angne e dì 70 viage 5 e 70/360 d’uno viagio e lo spendìo che faciea em ciascuno anno çioè fiorine d’oro 37 è tanto quanto s’io dicesse ch’en ciascuno viagio esso espendesse e’ vero em ciascuno anno sì escontava egle per la piscione de la chasa e chom çiô sia chosa che nuUa chosa gle remase da chomençare sechondo la regola de la casa a quigle 70 dì, çioè che trovamo el quarto del chapetale e podemo fare lo spendìo che fè 70 dì lo quale se truova per la ragola de la chassa ch’avemo ditto, çioè che l’anno façiea de d. 7 d. 8 donqua e di 70 de d. 7 faciea 7/36 7 d’uno fiorino chon ciò sia chosa che se 70 dì siano 7/36 d’un anno adonqua de 252 si faciea 259, çioè che de 36 facea 37 ed en perçiô escrive chusì 36/37 e puoie vidiamo quanto espese em quigle dì 70 per quisto modo, multiplicha angne 37 per dì 70 e parte per 360, vengone fiorine d’oro 31/477 e chotanto è lo spendìo degl dì 70, egl quagle multiplicha 124y per 36, che sonno de sopre da 37, ] e parte per esso 37 vengono fiorine d’oro 7 e chotanto ànne egle po’ el tenpo degl 5 angne e puoie ad anno ad anno em fine del chapo del primo devenne sechondo e’ la regola de la chasa sì te studia de fare çioè truovamo egl 7 fiorine de l’oro e agiognegle chom lo spendìo degl 5 angne, çioè chom 37 e sironno 44 egl quagle multiplicha per 7 e parte per 8, em per quillo che de 7 faciea 8, vengone 1/2 38 e chotanto egl remase. Chon çiô sia chosa che già siano pasate egl 4 angne sopre egl quagle agiogne lo spendìo degl 1/4 anno, çioè 32, e sironno fiorine 1/2 75, egl quagle multiplicha per 7 e parte per 8 vengone 10/28 66 e chotanto egl remase po’l terço anno cho gle quagle agiogne lo spendìo del terço, anno çioè fiorine 37, e sironno 10/28 103 egl quagle multiplicha per 7 e parte per 8 che ne viene 131/288 90 e chotanto egl remase per lo sechondo anno, chom gle quagle agiogne fiorine 37 egl quagle espendea el sechon­ do anno e sironno fiorine 131/288 125 egl quagle multiplicha per 7 e parte per 8 che ne viene 13675/18888 129 e chotanto àvve degl uohomene

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d., çioè de quigle che remase en Gostantinuopogle. Or devemo sapere quanto àvve quillo che andò en Alixandria le quale ne chonviene operare sechondo la regola degle viagie overo quilla de la casa, çioè che devemo ponere che la tenesse angne 5 e dì 70 e sopre el suo chapetale si guadagnò a la fine fiorine 13675/18888 129 çoè quigle che remasero a chuluie de Gotantinuopogle e devemo fare sechondo de sopre dicemmo, çioè che devemo trovare em prima de quante fiorine puone avere per prode numere unde puoie fare del prode 125>‘ jj lo spendìo el quale se truova chusì. Tolle fior. 25, el quagle sonno per lo spendìo, egl quagle multiplicha per 5 em perçiô che guadagna lo 1/5 del suo chapetale e sironno 125, degl quagle guadagnano puoie fare lo spendìo, ed enfine non menovano niente ed em perçiô che de 5 faciea 6 ed escrive ènne 5/6 5 fiade per agne 5 cusìe 5/6 5/6 5/6 5/6 5/6. Anchora em ciascuno anno che de 5 faciea 6 adonqua em dì 70 de 5 facea 7/36 5 çioè che de 188 faciea 187 en perçiô è da ponere 180 sopre 187 e scrive per ordene chogl’altre 5/6 chusì 180/187 5/6 5/6 5/6 5/6 5/6 e puoie multiplicha tutte egl numere egl quagle sonno de sopre da le verge e sironno 562500, egl quagle per lo suo chapetale, egl quale per lo suo chapetale, traie de la multiplichatione del numere che sonno de sopre da le verge el qual’è 1454112 egl quagle agiogniamo per lo suo chapetale e per lo guadagno remane 897612 per la quale regola parte la multiplichatione de 5625 em 13675/28888 129 çioè el chapetale suo che em Gostantinuopogle remasero vengone fiorine 1314021169/1888824767 81 egl quagle sono fiorine chom gle quagle esso guadagno che gle remasero em Gostantinopogle chom quigle agiogne 125 e guadagnane e sironno che lo spendìo fiorine 1714021169/ 1888824767 206 e chotanto portò de la chista quantitade chustuie ch’andò en Alixandria e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. D’uno che dava d. d’usura. Famme quista ragione, uno huomo dava uno d. ad usura em quisto modo 125y çioè che omne | chapo de 5 angne sì glene dava el doppio d’esso d. ed ancho degl’altre 5 angne sì glene dava el doppio de quiste 2 d. çioè 4; sì che ogne 5 angne si adopiava el suoie d. ad usura. Adomandote quante d. dèie avere de quisto dì em chapo degl 100 agne. Quista è la sua regola, che noie devemo partire agne 100 per 5 adonqua ennante adoppirà quiglle d. sì chomo egl vinte ponte degl’eschache montano ed em perçiô si adopiamo esso d. 20 fiade. Averemo la somma ella quale esso d. si gle em 100 agne, ma molte adoppiano esso d. e sironno 2 egl 5 agne egl quagle 2 multiplica em se medesmo e sironno 4, egl quagle multiplicha em sè e sironno 16, egl quagle adoppia e sironno 32 per la soma degl 5 angne, egl quagle multiplicha em sè e sironno 1024 per la somma degl 10 fiade 5 agne, egl quagle 1024 multiplicha em se medesmo e sironno 1048576 per la somma degl 20 fiade 5 angne, çioè de le 100 angne, egl quagle sonno lib. 4396 e s. 1 e d. 4. Em essa medesma regola ène de huomene egl quagle vendono 20 paia de pegle, de le quale el primo dèie avere 1 d. e lo sechondo 2 e lo terço 4 e chusì senpre adopiando emfine a l’ultemo e chusì fa’ le semeglante ragione.

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D ’una botte. E d’essa medesma quistione ène de la botte, ella quale sonno barigle 100 de vino degl quagle, per ciascuno mese, sì se ne trane la diecema parte de 126^ l ’armanente. Adomandote |j quante barigle armaronno en fine de l’anno, çioè po’ dodecie mese. Quista quistione ène chomo quista de sopre de uno ch’avea tornesi ed andò per 17 citade e diè a ciascuna citade el 1/10 de l’armanente, çioè degl suoie tornese e remasergle a luie torn. 1/10 9/10 4/10 6/10 3/10 5/10 9/10 2/10 4/10 2/10 28. Adomandote quanto è la somma degl suoie tor. Escrive per ordene chusì fiade 9/10 en una verga sì chomo mostramo 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 egl quale multiplicha per 28 che gle suoie rotte, çioè per ciascuno 9/10 egl quagle sonno 12 fiade 9 per la scripta verga e parte la somma d’esse per esse 12 fiade 9 e chonposte sì sironno sotto la verga averemo tor. 100 ed è fatta. E se ve fosse ditto uno huomo avea tor. 100 el quale andò per 12 citade ed iera u porto ch’en ciascuna de quille citade dèsse la diecema par­ te degl suoie tor. egl quagle portava secho. Adomandote quanto tor. egl remasero puoie che fòne uscito de le 12 citade. Chon ciò sia chosa ch’elgle estava el 0/10 em ciascuna citade, da sapere ène che per força chonviene che gle remaga 9/10 degl tor. ch’egle diè en essa citade ed en perçiô ponere 12 fiade 9/10 per ordene la quale verga pone chusì 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 9/10 e multiplicha tutte egl numere 9 de sopre da la verga, l’uno per l’altro, e sironno per la somma de tutte e quante 282439536410 egl quagle multiplicha per 100 e parte per tutte egl 10 che sonno sotto la verga, vengono tor. 1846359242/10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 28 e chotanto egl remase en fine e se vogle chonoscere quante tor. en 126y fra tutte le citadi dine si traie 20 chon gle suoie rotte e l’armanente | sirà quillo ch’avemo domandato, sechondo ella e’ margene mostreremo, e trae el 10 de 100 çioè 10, resta 90 e chusì per ordene fa’ le semeglante ragione. De multiplichare lo schachiero Quisto è l’amastramento de sapere multiplichare lo schachiero molte mode che proponemo, degl quagle l’uno ène sequente el ponto de quillo ch’egle non te viene adopiando tutte ponte che si equetano denante e sironno doppie; adonqua ciascuna multiplichatione molte mode posiamo fare, çioè a ponto a ponto e adopiando enfine a l’ultimo ponto e crescendo chonperraie, l’altro modo ène che devemo adopiare el primo ponto ed averaie 2, el quale 2 multiplicha em sè e sironno 4, egl quagle multiplicha em sè e sironno 16, egl quagle 16 em sè multiplichate fonno 256, egl multiplichate em sè fonno 65536, egl quagle em sè multiplichate sironno 4294967296, egl quagle em sè multiplichate faciono 46744072709551616 degl quale sì ne traie 1 resta el numero de tutto lo schachiero. Dòie l’asenpio, en primo si è 1, em sechondo 2 egl quagle emsieme agionte faciono 3, egl quagle 3 ierano 4, çioè 1 più, egl quagle 4 em sè multiplichato faciono 16 el quale numero ène 1 più

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che la multiplichatione del doppio degl doie ponte, çioè degl ponte 4. Dòte rasenpioem primo ène 1, el sechondo 2, el terço 4 e lo 0/4 ierano 8 egl quale emsieme gionte faciono 15 çioè 1 meno de 16, egl quagle 16 em sé multiplichate faciono 256 egl quagle sonno 1 più ch’el numero del doppio 121r degle ditte ponte de sopre escripte çioè de ponte 8 [j de la prima lina de lo schachiero. Dòte l’asenpio em prima ène 1 e lo sechondo 2 e lo terço 4 e lo quarto 8 e lo quinto 16 e lo sexto 32 e lo setimo 64 e l’octavo 128 egl quagle emsieme multiplicate faciono 256, egl quagle multiplichate em se medesme faciono 65536 egl quagle sonno 1 più ch’el dopio de la dopiagione de 1 linea çioè de ponte 16 per essa medesma e se multiplicando em sè 65536 faciono 4294967296 egl quagle semeglantemente sonno 1 più che de la dopiagione de tutto lo schachiere, el quale numero em sè multiplichato fonno 1 più che da la dopiagione de doie eschachiere çioè 340282366920938463463374607431768211456. Sette vechie venno a Roma e 7 bordone portano ciaschuna ed en ciascuno bordone sonno 7 sachole ed en ciascuna sachola sonno 7 pane ed en ciascuno pane sonno 7 choltegle ed en ciaschuno choltelo sonno 7 guaine. Adomandote la somma de tutte le ditte chose. Quista è la sua regola che noie devemo saper quante sonno tutte le vechie chotante pone septime en una verga, ennante la verga pone 1 per una vechia e derieto da la verga pone 7 sì chomo sonno le vechie chusì 7 1111111/77777777 1 e multipHca 1 per lo primo 7 e lo 1 ch’è de sopre da esso 7 e sironno 8, el quale multiplicha per l’altro 1/7 e sironno 57, el quale multiplicha per lo terço 1/7 egl quagle per la gl’altre septime ed averà per lo numero de lo chose de ciascuna vechia 127y 19608, egl quagle multiplica | per 7 che poste sonno so’ la verga e sironno 137256 e per quisto modo fa’ le semeglante ragione. De numere. Famme quista ragione, uno me dèie dare d. em 5 pagamenta divisate l’uno da l’altro sì cho’ si chontiene qui da pièie, la quale ragione vuole redure a uno termene o a doie termene o a doie pagamenta sì che s’en stan l’uno l’altro a derieto e a ponto. Devemo recevere da uno dì 9 esfiento octovre lib. 1317, anche devemo recevere a dì 9 esfiente octovre lib. 628, anche devemo avere a meço novenbre lib. 293, anche devemo entrante decenbre lib. 979, anche devemo avere em kl. de genaio lib. 2594. Somma lib. 5811. Prima dèie avere quillo che remane en eli meço 1 d. 217463. Quista è la deritta regola chomo se dèie fare quista ragione e tutte le semeglante ragione che se podessero dire de più e de meno, che noie devemo fare la somma de tutto el chapetale, de la quale deveraie essere partedore, la quale somma se dèie escrivere sì chomo sta qui de sopra e, da che noie avemo chusì fatto, sì devemo multiplichare tutte le lib. de la prima ragione chom gle dì del primo termene em fine a l’altro termene, che sonno mese 7 e dì 1 più, çioè dì 111 contra lib. 1317 e quiUa multiplichatione sì devemo noie escriverla da una parte e, quando àie facto l’una, sì devemo fare l’altra e da giognere tutte le multiplichatione em ’n una somma e tutta quilla somma sì devemo partire em tutto lo chapetale e

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quillo che ne verrà sì sera quillo dì ch’io deggo avere quillo deterane termene tante lib. quante da quillo en su che remane en el meço de tutta la somma del chapetale e quillo che remane dèie avere en prima l’altro dì en de rieto de l’onç (?) dello deretano termene çioè en prima ch’el dentano termene avemo veduto per ragione che devemo avere lib. 2456 dì 8 escente novenbre anche devemo avere a dì 7 oscente novenbre lib. 3355 ed è fatta a deritto e a ponto II 128r Regole de Venetia. Em Venetia se vende l’oro a charrate de marcha, de fino oro charrato si è a dire uno nome de peso lo quale ène 1/3 de una onçia de fino oro perçiô chi avesse una marcha de fino oro sì pesarà 8 onç., e terçia, 24 charrate de fino oro. Donqua ciascuna onç. tiene 3 charrate, donqua ciascuno charrato grosso de marcha ène 1/3 d’una onç. de peso de fino oro ca tiene fine ciascuno charrate quante tiene la marcha e tante meno de fine quante meno de 24 carrate perçiô che la più afinata ène de 24 charrate. Lo carrato grosso ène 4 grana e l’uno grano ène partito per meço e chiamase 1/2 grano e non se parte em più parte. Lo carrato sonno grana 2 meçe grane, lo grano ène 1/4 de carrato, lo 1/2 grano ène 1/8 de carrato 1, la marcha pesa 8 onç. e l’una onça pesa 4 quartiere e l’uno quartiere pesa 36 carrate piçiogle da 144 carrate l’onç.; per ciascuno s. che vale lo quartiere sì vale lo carrato 1/3 de d. Anchora è l’onç. 6 sagie, çioè 6 sisti, e l’uno sagio pesa 24 charrate piçiogle, ciascuno s. de d. cho’ vale sagio de l’onçia de ciascuno oro vale carate piçiole 1/2 de d.; che vale sapere fare la ragione de l’altro a l’onçia de Venetia, si dèie sapere fare ennante quilla che monta la prima marcha sechondo quillo che fosse venduto lo carrato de quante charrate grane 1/2 grano che tenesse l’oro a quillo che monta la prima marcha, sì se dèie construire per esse ad una parte e puoie de quillo devemo escrivere anchora per esse quillo che vale l ’onçia ed a pièie de l’onçia devemo escrivere quillo 128y che vale lo quartiere de l ’onç. e da pièi del quartiere devemo escrivere | que vale lo charrato piçiolo e puoie è molto latina cosa a sapere fare ciascuna ragione dura, fa’ sì che noie sapemo fare tutte quiste chose sì devemo rechare em somma la ragione de quante marche e onç. e quartiere e charrate piçiogle avesse em lo peso de l’oro che fosse venduto. Famme quista ragione, avemo chonparate 5 marche e 6 onç. 1/4 1/2 e 7 charrate d’oro de carrate 21 e 1 grano 1/2 per lib. 5 s. 7 d. 8. Adomando quanto monta lo charrato e quanto monta l’una marcha e quanto monta l’una onçia e quanto monta lo quartiere de l’onçia e quanto monta lo carrato piçiolo e quanto monta tuto em somma. Rechordete per ciascuno s. de d. che vale lo quartiere de l’onç. de ciascuno sì vale l’uno carrato piçiolo 1/3 de d., rechordete che se noie volemo sapere quiUo che vale la prima marcha sì devemo multiplichare quillo che lo charrato contra tutte gle carrate de luoco che tiene la marcha, donqua devemo noie multiplicare em prima per gle 21 charrato a 5 lib. lo charrato che monta 105 lib., anchora 21 via s. 7 che fa lib. 7 s. 7, anchora 21 via 8 d. che monta s. 14 e tutte quiste chose montano

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gle 21 charrato, Anchora devemo fare per l ’uno grano e 1/2 che sonno 3/8 de charrato che montano 3/8 11 de lib. 5 s. 7 d. 8 ch’è lib. 2 d, 4 e 1/2 e tutte quiste chose se degono agiognere emsieme che montano lib. 115 s. 1 d. 1/2 4 e chotanto monta l’una marcha e l’una onç. vale Poetavo de quanto vale la marcha çiô ène lib. 14 s. 7 d. 9 e 1/16, lo quartiere de l’onçla vale lib. 3 s. 11 d. 11, lo carrato piçiolo vale s, 2 e tutte quiste chose degonse Ì29r servare ciascuna per sè l’una da l’altra e puoie è molto latina cosa || a fare ciaschuna ragione dura daschè noie sapemo fare quillo che vale la marcha e l’onçia e lo quartiere e lo carrato piçiolo, che 5 marche montano 15 lib, 6 s. 10, le 6 oncie montano lib. 80 s. 6 e 66, el quarto de l’onç. monta lib. 3 s. 11, del meço quartiere monta lib. 1 s. 15 d. 1/2 11, per gle 7 charate montano s. 14; montano tutte quiste chose lib. 677 s. 14 e 3/8 e per quisto chotale modo se dèie fare le ragione de l’oro. Famme quista ragione, avemo 5 marche e 3 onçie e 1/4 e 1/2 d’oro lo quale noie non sapemo quante carrate esso sia, lo quale avemo fatto cholare em fuoco, lo qual’è tornato 5 marche e 1 onçe 1/2 d’oro de carrate 21 e 1 grano. Adomando quante charrate iera la marcha da prima ennante che noie la fondessimo. Quista è la sua regola chomo noie lo podemo envenire, che noie devemo fare onç. de 5 marche e 1 onç. e 1/2, che sonno onç. 41 e 1/2, lo quale devemo multiplichare chogle carrate de l ’oro che tiene la marcha çioè chom 12 charrate e 1 grano. Donqua devemo noi multiplichare 41 e 1/2 via 21 e 1/4 che montano 881 e 7/8, gle quagle sonno gle charrate de l’oro ce sonno en ttutte le 5 marche e 3 onç e 1/4 e 1/2 che noie metemmo a cholare da prima, gle quagle se degono partire em 43 onç. e 3/8 çioè che devemo fare ragione che siano 43 marche e 3/8 de marcha e quillo che monta de charrate 881 e 7/8 e parte em 43 e 3/8, sì sonno gle charate de l’oro che tenea la marcha de prima ennançe che noie lo fondessimo, che ne viene charrate 20 e 1/2 de charrate e chotanto tenea la marcha ennante che 129y noie lo fondessimo | e per quisto chotale modo se possono fare tutte le semeglante ragione che tuttavia devemo multiplichare lo peso ch’è trovato l’oro chom gle charrate che tiene la marcha e quilla multiplichatione se dèie partire em tutto lo peso de prima e devemo fare ragione che l’onçie siano marche a lo multiplichare e a lo partire. Famme quista ragione, avemo 5 marche e 6 onç. e 1/4 e 1/2 d’oro de charrate 21 e 2 grana e 1/2 lo quale volemo cholare a charrate 18 e 1 grano. Adomandote quante mescolança en ce devemo mettere e per quale modo lo potemo sapere fare a deritto e a ponto. Quista è la sua regola chomo noie devemo fare quista ragione e tutte l’altre semeglante de quista e quante sorte noie n’avessemo a fare, che noie devemo fare onç. de 5 marche e 6 onç. e 3/8 che sonno 46 onç. e 3/8, gle quagle devemo multiplichare carrate d’oro che tiene l’una marcha çioè che devemo multiplichare 46 onçe 3/8 via 21 e 5/8 e quillo cene ne verrà sì sonno onç. d’oro e parte de onç. e quilla multiplichatione si dèie partire em tante parte quante sonno gle carrate a que’ noie volemo che sia lo nostro oro, çioè 18 e 1/4, e quillo che ne

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verrane più de 46 onç. e 3/8 si serà quillo che i’ e’ se deverà mettere entro de mescholança, avemo mescolato a dentro e partito a dentro e vienne onç, 54 e carrate 137 pare che se vogla mettere entro 8 onç., e carrate 38 de mescolança e per quisto chotale modo se degono fare tutte le semeglante ragione. Famme quista ragione, avemo 177 marche e omne 1/2 3 de argento che 130r tiene la marcha || onçie 16 e 1/4 e 1/2 de fino argento del quale volemo fare moneta piçiola che tenga la marca 7/4 d’onç. de fino argento. Adomando quante marche de moneta piçiola faremo de tutto quisto argento, anchora domando quante ramo en ce devemo mettere entro. Quista è la deritta regola chomo se dèie fare quista ragione che noie devemo fare per lo modo de l’alegare, che devemo dire: una marcha del nostro argento tiene onne 6 3/8 d’onçia del fino argento del quale devemo fare octave che sonno 51/8 d’onçia e la moneta piçiola che noie volemo fare dèie tenere 7/4 d’onçia di fine la marcha, che sonno 14/8 d’onçia. Oramaie lo podemo fare per lo modo de l’alegare che devemo dire quant’è da 14/8 emfine em 51/8, à unçie 37, e chusì devemo dire che onç. 14 marche del nostro argento vuole 37 marche de ramo e vuole onç. 14 d’argento vuole onç. 37 de ramo. Oramaie se può fare quista ragione per la regola del 3, che devemo dire: se marche 14 d’argento vuole marche 37 de ramo, que dèie vuolere mar. 117 e 7/16 de marcha d’argento? Sì devemo multiplichare 37 via 7/16 117 e partire per 14 e quillo che ne verrà sì seronno marche de ramo, che ne viene marche 310 e onç. 3 meno 1/28 d ’onç. egl quagle se degono adiognere chom 117 marche e onç. 1/2 3 d’argento. De peso de pane de Peroscia, Famme quista ragione, lo comunio de Peroscia facie fare lo pane da 2 d. ed è 13 onç. de pasta e torna de chotto 11 e la corba vale lib. 4, e se la 130y chorba valesse 6 lib. e s. 5, adomando de quanto dèie essere lo 2 d. de crudo che dèie tornare de chotto. Quista è la sua regola che emsegna a fare tutte quiste chotale ragione ch’ella se può fare per la regola del 3, che devemo dire: se 6 e 5 s. fosse 4 lib. che seria 13 onç.? Rechordete che tu dèie dire: 4 via 13 onç. che fonno 52 e partitile em 6 1/4, che ne vien 8 onç. et 8/25 d’onçia e chotanto dèie essere la pasta de lo pane da 2 d. e se tu vuogle fare lo 8/25 8 de pasta che torna de chotto, sì di’ chusì: se 13 torna 11, che tornerà 8/25 8? Di’: 11 via 8/25 8 faciono 13/25 91 e parte em 13 che ne viene 7 onçie 1/25 de onçia e per quisto modo fa’ tutte le semeglante ragione. D ’uno che fe gonella e guarnaçia e mantello. Famme questa ragione, uno si vuole fare gonella e guarnaçia e mantello d’uno panno e vuoine lib. 19 3/4 e quisto panno ène alto 7/4 de b.; anche avemo trovato uno altro panno ch’è alto 2 bra. 1/8. Adomando quanto panno vorremo noie de quisto a la ragione de sopra. Rechordete che se può fare per la regola del 3, che noie devemo dire chusì: se 1/8 2 fosse 3/4 1, que siria 3/4 19? Di’ chusì: 3/4 1 via 3/4 19 e parte em 1/8 2. Che se tu

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vuogle 3/4 19 via 3/4 1 si fa quarte de ciascuna parte e dì: 4 via 3/4 19 fonno 79. E di’: 4 via 3/4 1 fonno 7. E di’: 7 via 79 che fonno 1/4 553 che em 1/10 che fonno 34 fame 9/16, gle quagle devemo partire em 1/8 2 che devemo menare tutto enançe che sia simile cioè per 16 e per 16 via 1/8 2 fonno 34, che ne viene 16 e 9/34 de br. e chotanto panno vorremo da 1/8 2 a ponto. || 13Ir Se ne fosse ditto è una archa piena de grano k’è per onne façia br. 10 ed è alta altre br. 10 quista archa ed è fatta ed io dego dare ad altruie tanto grano quanto iera en quista archa ed i’ ò una botte la quale vogle br. 22 ed è alta br. 4. Adomandote quante botte piene ne degono dare per quista archa. Regole ke noie devemo sapere quante br. quadre era tutta quista archa en quisto modo, ke devemo fare 10 via 10 ke fa br. 100 e per l’alteça, 10 via br. 100, ke fa br. 1000 e se noie volemo sapere quante botte ne vuole per quista ditta archa, sì devemo sapere quant’è el suo diametro e devemo partire br. 22 per 1/7 3 ke ne viene br. 7 e cotanto è ’l diametro de quista botte e per sapere quante br. quadre è quista botte, sì devemo pigiare la mità de br. 7, k’è 3 1/2, e la mità de br. 22, ch’è br. 11, e multiplicare 1/2 3 via 11 ke fa br. 1/2 38 e, perkè è alta labotte br, 4, sì devemo fare 4 via br, 1/2 38 ke fa br. 154 e kotante br. quadre è quista botte tutta. Or devemo partire br. 1000 per 154 br. che ne viene botte 38/77 6 e chotante botte ne vorà e kusì fa’ le semeglante ragione. Famme quista ragione, i’ ò tante d. ke, s’io n’avesse eia mitade de tante el 1/3 de tante e ’l 1/4 de tante, io n’averia 12. Adomandote quante d. avea enante. Regole ke noie ne devemo aponere en quisto modo e ponerne a 1, la 131f quale 1 devemo adopiare ke fa 2, or deve|mo pigiare la mità d’una k’è 1/2 e ’l 1/3 de 1 k’è 1/3 e ’l 1/4 k’è 1/4 e giogne ensieme 2 sane e 1/2 1/3 1/4 che fa 1/22 3. Or devemo dire: de 1 k’io puse me viene 1/12 3 ed io voglo ke me vengna 12. Sì devemo fare 1 via 12 ke fa 12 e partire per 1/12 3 e devemo rekare a sano e devemo fare 3 via 1/12 3 ke fa 37 e 12 via 12 ke fa 144. Or avemo partire 144 d. per 37 ke ne viene 33/37 3 d. e kotante d. avemo da prima e se la volemo provare sì devemo adopiare 33/37 3 ke fa 29/37 7, or devemo pigiare lo 1/2 de 33/37 3 ch’è 35/37 1. Or devemo pigiare el 1/3 k’è 11/37 1, or devemo pigiare el 1/4 k’è 36/37 e devemo giongnere ensieme tutte quante quiste ke fano 12 d. a ponto. Anke se può fare en quisto altro modo, ke devemo sapere en que numero se truova çioè 1/2 1/3 1/4, ke se truova e’ 12, lo quale 12 devemo adopiare ke fa 24, or devemo pigiare el 1/2 de 12 k’è 6, or devemo pigiare el 1/3 ch’è 4 e ’l l / 4 è 3 e giogne ensieme e farà 37 e devemo dire: de 12 k’io pono me ne viene 37 ed io voglo ke men venga 122. Sì devemo fare 12 via 12 ke fa 144 e partire per 37 che ne viene d. 33/37 3 ed è fatta. Regole de kavagle. Cinque chavagle manekavano estaia 6 de orço en dine 9, adomandote en quante dine ad essa ragione 10 kavagle manekeronno staia 16 d’orço a ponto. Quista è la sua regola, ke noie devemo ponere de sopre ella lina de la ||

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132r sperientia 5 per gle cavagle e 6 per l’orço e 9 per gle dine entro escriveraie e pone sotto 5 egl 10 chavagle e gl 16 staia pone sotto 6 dine e multiplicha 5 per 16 che fa 80, egl quagle multiplicha per 9 e sironno 720, egl quagle parte per 6 e per 10, çioè per 60, vengone dine 12 e se cavagle 5 manucano estaia 6 de orço en dì 9, adonqua 10 cavagle manecaro el doppio de staia 6 en coltante dine. Con ciò sia cosa ke 10 cavagle siano el dopio de cavagle 5, da capo se 10 cavagle manucano estaia 6 en dì 9 donqua maneceronno estaia 16 en dì 12 perkè provenero a la multiplichatione de 16 en 9 partita per 12 ed è fatta. E se ne fosse ditto ke cavagle 10 manukeno estaia 16 en dì 12, adomandote quante estaia manekeronno cavagle 5 en dì 9. Mo’ en quista quistione viene meno el terço numero de la sechonda cognitione, en perçiô ke l’armanente doie numere sonno d’essa coniuttione, çioè 10 e 12, e sironno partedore, egl quagle parte 720 ke fuoro multiplicate 5 via 16 ke fonno 80 e per 80 via 9 e averenne estaia d’orço 6 secondo ella terça descrittone mostrarne, ella quale ciertamente puoie conosciere ke la propositione de ciascuno numero de la prima congiontone à 6 el qual’è el terço numero. È uno poço e uno serpente cupo palme 90, lo dine 3/3 de palme e sagle 132y ella notte el quarto asciende, en quante giorne ne sirà | fuore? Regole ke debiamo fare, terço e quarto en que se truova, 12; devemo dire: terçe de 12 eh’ è 8. Or devemo dire: lo quarto de 12 k’è 3. Or devemo dire: de 8 kava 3 e remane 42eseme e cotanto verane fuore lo dine e siràne fuore en 216 d. Uno à conperato 40 staia de grano e à conperato lo staio s, 12, truove d’uno altro grano ke vale s, 4, quanto ne torò io de quisto da s, 4 a mettere sopra quillo de 40 che tutto me tome s. 7? Regole ke noie debiamo mettere quisto 7 entra 12 e 4, or devemo dire: da 7 entro a 4 à 3. E ponere sopre el 12, or devemo dire: da 7 enfine em 12 si à 5. E dibiamo ponere sopre al 4, or devemo dire: 3 vogle 5, ke chaverà 40? Dibiamo multiplicare 5 via 40 ke fa 200 e partire per 3 ke ne viene 66 e 2/3 de grano e giogne sopra a 40 staia e averaie en somma staia de grano 106 2/3 e verate s. 7 lo staio sotto sopre e kusì pone bienemente de fare le semeglante ragione. Regole de numere. Anke se vuole sapere quant’à da 1 enfin’a 10 a multiplicando 1 per 1 e 2 per 2 e 3 per 3, chusì salendo quista è la ragione, giogne 1 con 10 sonno 11, anke giogne 10 con 11 e sonno 21, multiplicha 10 via 11 che fa 110 anke 133r multiplica 21 per 110 sonno 2310, gle quagle parte per 6 ke ne viene || 385 e quista ène adomandata ragione. Anke quant’à da 1 enfin a l l a multiplicando per despare numero, 1 per 1 e 3 per 3 e chusì salendo, fa’ chusì 2 con I l e ’ sonno 13 e giogne con I l e sonno 24, mo’ ne multiplica 11 per 13 ke fanno 143, anke multiplica per 24 che fa 3432, lo quale parte per lo doppio de 6 çioè 6 ke ne viene 286 e kusì è quista somma e se vogle sapere quant’à da 1 enfina 99 a dire en quisto modo agiognere I e 2 e 3 e 4 e 5 e chusì per ordene, quista è la regola ke devemo dire chusì: lo meço de 99 si è 49 1/2 e noie devemo de quillo meço

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farlo sano e dire ke sia 50, mo’ devemo noie dire: 50 via 99 ke fa 4950 ed è fatta. E se ne fosse ditto: quant’à da 1 enfin’ a 100, sì devemo multiplichare 50 via 101, ke monta 5050 e cotanto è da 1 enfin’a 100 ed è fatta. Se ne fosse ditto: trovarne uno tale numero ke trattone e l l / 3 e ’l l / 4 e remanente sia 13, quista è la regola ke noie devemo multiplicare e trovare uno numero là uve se truove 1/4 1/4, ke se truova em 12, Or devemo pigiare el 1/3 e ’l 1/4 de 12 ch’è 7 e remanente è 5 ed io voglo ke sia 13. Or devemo multiplicare 13 via 12 ke fa 156 e partire per 5, ke ne viene 13 1/5 a ponto. Se ne fosse ditto: truovame uno numero che lo 1/7 1/8 sia 5 aponto, adomandote quanto sirà quisto numero. Quista è la regola ke noie devemo 133y trova|re uno numero Va se truove 1/7 e 1/8 che se truova em 56. Mo’ devemo pigiare el 1/7 e lo 1/8 de 56 k’è 15 or devemo dire: de 56 k’io pono me viene 15 ed io voglo 5. Si multiplica 5 via 56 che fa 280 e parte per 15 ke ne viene 18 2/3 ed è fatta. D ’uno k’avea dioie borscie. Famme quista ragione, uno àne d. em 2 borscie, ma non sapemo quante se n’avea en ciascuna; ma tolse lo 1/3 e lo 1/4 de quante n’avea el’una borscia e misegle su ne ell’altra e puoie tolse lo 1/5 e lo 1/6 de quante n’avea ella borscia là ’ve fò messo lo 1/3 e lo 1/4 e quando à fatte tutte quiste cose sì arnoverà egl d. de ciascuna borscia e truovò k’avea d. 12 en ciascuna borscia. Adomando quante n’avea en ciascuna en prima e per quale modo lo podemo sapere. Quista è la regola ke noie devemo vedere en prima ke d’amedoro le borscie conviene per força de ragione sia d. 24. Or poniamo k’en ciascuna borscia sia d. em 12 e tolemo de l’una lo 1/3 e lo 1/4 de 12, k’è 7, e giogne sopra 12 e farà 19; donqua ell’una n’à 19 e ll’altra remane 5, mo’ tolemo lo 1/5 e ’l 1/6 de 19 k’è 6 29/30 e kusì pare ke faciendo kusì falle a la ragione 1/30 e se noie volemo fare a deritto sì devemo menare 30 fiade ennaçe ciascuno, onde se ciascuna borscia avesse d. 30 sì fallarè uno d. a la ragione. Unde se noi volessemo fare per aponere falso, sì devemo torre 134?” uno d. de la borscia là onde se trasse || lo 1/5 e lo 1/6 e devemolo mettere ell’altra borscia a quisto modo averemo avançato 19/72. Agiomaie podemo fare quista ragione per la regola del 3, ke devemo dire: per una k’io tolse d’una borscia e mise ell’altra avançaie 19/72, quanto dego più torre d’uno ch’avança 72/72? Sì devemo dire: 1 via 72 che fa 72. A partire em 19 ke ne viene 3 15/19, onde eia borscia là ’ve fo tratto lo 1/3 e lo 1/4 dè avere s. 30 d. 3 15/19 de denaio ed el’altra borscia dèie avere s. 29 d. 8 4/19 de denaio ed avemo fatto 30 cotanto più che noie non devemo. La quale somma sì devemo partire per 30 ciascuna parte per sè l’una da l’altra; ke de l’una parte ne viene, a partire en 30, d. 12 75/95 e de l’altra viene d. onde tolendo lo 1/3 e ’l 1/4 de 12 12/95 e tirandolo sopra 11 83/95 si fanno 18 90/95. Anchora devemo lo 1/5 e lo 1/6 de 18 90/95, ke sonno d. 6 90/95, le quale devemo mettere là ’ve fo tratto lo 1/3 e lo 1/4; ke devemo sapere

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quillo ke remase, ke remase 5 5/95 e giogne ensieme 6 90/95 e sonno d. 12 en ciascuna borscia ed è fatta. D ’una golpe ke va naçe uno cane. Famme quista ragione, una golpe enaçe a uno cane 4 passe e 5 passe del cane sonno 7 de la golpe fugiendo la golpe e caciandola, en quante passa giogne el cane la golpe? Regola ène, da 5 a 7 à 2 e quisto 2 è partetore e dibiamo multiplicare 5 via 40, ke fa 200, e parte per 2 ke ne viene 100, e 134v 100 salte averà gionto | el cane la golpe. Famme quista ragione, io sì ò a portare 800 mine de grano ad Areço e di ci è 40 migla e quisto grano si vole fare encarcare en 2 volte e quigle ke ’l porta, d’ogne migla 10, sì vuole 1 mina. Adomandote corno la faraie portare sì ke ne guadagne? Sì debiamo dire ke la mità de la via sonno 20 migla; or devemo encarcare le 40 en prima e debiamo fare escarcare a la mità de la via sì ke culuie, de cuie è ’l grano, sì ne vuole 20 mine e le 20 sì vole culuie ke ’l porta. Or vengo en karco l’altre 40 mine en Proscia e reportole a l’altra mità de la via, sì ke 20 me ne tengo le 20 mine e culuie ke le porta se ne togle 20 altre or viene e fa reportare quiste 40 mine de la mità de la via d’Areço, or viene k’el veturale se ne togle 20 mine e 20 remangono ad Areço e cusì n’aguadagna el buono huomo, de cuie è ’l grano, e quista ragione 20 mine e chosì è fatta. Fame quista ragione, sonno 3 huomene sì ke l’uno à trovato una borscia d. dicie l’uno a l’altro que d. à trovate culuie e l’uno dicie: egle sonno tante ke se gle eglene dà 10, te darea el terço d’egle d. k’egle me darà el terço de quigle k’ i’ ò avuto e adopierotte egl d. tuoie. E quigle dicie: io non voglo 135^ dìa egl mieie a me e io te darò el quarto de quigle ke gle me darà || al quarto degl mieie e adopierotte el tuoie. Quante d. sonno quigle k’à trovate culuie? Regola ène ke devemo dire: c’è terço e 1/4, se truova en 12. Or devemo abattere 1 de 12 e canpano 11 e cotante sonno gle d. ke culuie trovò; or devemo dire: 3 gionto 1 ke fa 4. E cotanto n’averà coluie ke volea dare lo 1/3; or devemo dire: 4 gionto 1 ke fa 5. E cotanto n’averà coluie ke volea dare e’ 1/4 e se la vogle provare sì debiamo pigiare 11 giogne 4, ke farà 15, e pigiare el 1/3 de 15 k’è 5 e cusì l’adopia coluie e quigle responde damme quigle 11 d. e io ciene metterò 5 ke fa 16 e piglerò el 1/4 de 16, k’è 4, e cusì gl’adopierò io a te ed è fatta. Famme quista ragione, sonno 2 huomene, ke l’uno à 3 pane e l’altro 2 e uno huomo viene e mangia co’ lloro quisto pane e quando àne mangiato sì dà a loro 5 d. Adomando quanto dèie avere quigle ke mise 3 pane e quigle ke mise 2. Regola ène ke devemo dire ke tutte quiste pane se facciono 1/3 e quigle ke mise 3 pane si mangiò 5 1/31 e dèie pagare de 1, or dèie avere 4 d. culuie ke mise 3 pane e kulie ke ne mise 2 ne dèie avere 1 ed è fatta. Famme quista ragione, en ’n una rota dançano donne e donçelle e valete 135^ le quale ànno | a mangiare ensieme ed ànno 12 capone e dèie sapere ke la donna ne dà doie e la donçella ne dà 1 1/2 capone e al valete ne dà 1 1/4 del capone, en fra tutte loro dà 12 capone. Adomandote quante sonno le

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donne e quante sonno le donçelle e quante sonno le valete e dèie sapere ke le donne sonno 5 e le donçelle sono 1 e le valete 6 ed è fatta la ragione. Questa ragione s’usa de fare en Orvieto. Quista è la ragione ke s’usa de fare en Orvieto, gle orvetane mettono pangne francieske e conparano a parigine e a tornese, egl tornese se chiamo egl forte e tutte egl pagne ke se conparano a parigine riecano a tornese ed onne Ib. 4 de parigine contano lib. 5 a tornese e puoie ponono la richatura a tornese e usano de mettere el prode a tornese e quande egl togle Ib. 8 per centonaio e quando ne togle Ib. 10 e quando più e quando meno sechondo esse ònno la vendeta e fatte tutte quiste cose si riecha egl tornese, çioè egl forte, a fior, e usano de contare onne duçina, çioè onne Ib. 12, lib. 34 e quando Ib. 36 e più e meno sechondo huomo s’acorda e sechondo esse ònno la vendeta. E vuoglote dare l’asenpio, avemo conparato una verde de Canbragia k’è segnato ke costa en Françia, çioè de tacha, Ib. 12, tu saie ke noie avemo ditto ke d’onne Ib. 4 de parigine contano Ib. 5 de tornese donqua 136r II devemo noie pigiare el 1/4 de Ib. 12, ch’è Ib. 3, egl quagle giogne sopra Ib. 12 e sironno Ib. 15, sopre gle quagle pone la ricatura k’è la usa de contare s. 30 ed averemo Ib. 16 s. 10, le quale Ib. 16 s. 10 si prodegiamo a ragione de Ib. 10 per centonaio e devemo sapere quillo ke ne viene a la Ib., ke ne viene s. 2. Donqua ne viene a le Ib. 10 e s. 33 egl quagle giogne sopra Ib. 10 s. 10 e sironno Ib. 18 s. 3 e quiste sonno egl forte ke se voglono rechare a fior, k’avemo ditto k’onne duçina vale Ib. 34 e quando Ib. 36 e quando più e quando meno a ragione; ma vole mone à Ib. 35 e faciamo ke vengono le Ib. 18, ke vengono Ib. 52 s. 15 restançie s. 3, ke vale lo s. d. 35, ke vengono s. 8 d. 9 e kusì pare ke te coste quisto panno l b . 5 2 s . 8 d . 9 è fatta. A conto te sia ke tutte egl pagne de Prio se conparano en Françia a marche e ’l marcho vale tuttavia s. 39 d. 2 de tornese e uno panno costa più d’un altro; ma diciamo ke coste marke 8 per s. 39 d. 2 de tornese, vale quisto panno Ib. 15 s. 13 d. 4, sopre egl quagle pone la recatura, çioè s. 30, ed averaie Ib. 17 s. 3 d. 4, sopre egl quagle mette el prode ke ne viene s. 2 per Ib. e d . 1/5 1 per s, e per d. ne viene 1/10; donqua ène tutto el prode s. 34 e d. 4 egl quagle gionge con Ib. 17 s. 3 d. 4 ed averaie Ib. 18 s. 17 d. 136y 8 egl quagle vaglono per lib. 36 la doçina Ib. 56 | s. 13 e cusì pare ke coste quisto panno sechondo la ragione orvetana e kusì fa’ tutte le semeglante. Ora gle fiorentine soglono contare el marco Ib. 6 s. 15 el b. 7 a fior, ed è più netta ragione ed en çi è meglore conpare ke a Ib. 6 s. 15 e ’l marcho viene Ib. 55 a fior, e siate a conto ke gle pagne di Prio se conparano a marke e quigle de Lilo e quigle de Canbragia a parigine, egl vergate di Prio a parigine, egl pagne de Parigie e quigle de raço e molte altre pannine e quigle de Cielona a tornese e quigle de Camo e molte altre ke non sono ditte.