Il copista come autore 8838917891 [PDF]


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Italian Pages 116 Year 2002

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Table of contents :
Copertina......Page 1
Frontespizio......Page 5
ISBN......Page 6
Prologo: Cos'è l'«originale»?......Page 9
1 - Il copista come autore......Page 15
2 - Un modesto surrogato: l'archetipo......Page 25
3 - Grandezza e miserie della tradizione «indiretta»......Page 34
4 - L'arte di ricavare estratti......Page 47
5 - Storie di testi raccontate dagli antichi......Page 52
6 - Rotoli e codici......Page 59
7 - Il libro-biblioteca......Page 68
8 - La biblioteca di Fozio......Page 81
9 - Un'idea alla Pangloss......Page 86
Indici......Page 95
Indice degli argomenti......Page 97
Indice dei nomi......Page 103
Indice dei luoghi......Page 107
Indice dei manoscritti......Page 113
Indice......Page 115
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Zitiervorschau

La memoria 552

Luciano Canfora

Il copista come autore

Sellerio editore Palermo

2002 © Sellerio editore via Siracusa 50 Palermo e-mail: [email protected]

Canfora, Lucian\) TI copista come autore l Luciano Canfora. -Palermo : Sellerio, 2002. (La memoria ; 552) ISBN 88-389-1789-1. l. Filologia 400 CDD-20 SBN Pal0194372

CIP - Bibiioteca cent1·ale della Regione sidliana

Il copista come autore

Prologo Cos'è l' «originale»?

.Non abbiamo originali degli autori greci e romani, a parte, forse, qualche frammento su papiro di semisconosciuti letterati. E nemmeno l'autografo della Divina Commedia. Ciò significa che la gran parte del nostro lavoro consiste nel cercare quanto possibile di avvicinarsi all' «originale» coi mezzi disponibili, che in genere non sono né risolutivi né rassicuranti. A torto consideriamo certa l'esistenza di un originale, il quale appare, al senso comune, connotato da un indiscutibile carattere di unicità. Questo «monismo», o «monoteismo», testuale è stato da tempo messo in crisi in riferimento alle letterature cosiddette classiche. Ol!!t~Um-.se.cQJ~ .Qr.!ma. q_~!. memorabile c:apitolo di Giorgio Pasquali sulle «varianti d'autore» (1934), la intuizione che i modi e Ctempideiia ·-;-èdfi:orfa~ an dca determi~assero ~~ càrattere-éfCstruùurale provvisorietà e modificabiIità dell' orig{na.le si era già formata. Il merito della-più cliiara formulazione spetta, a mia scienza, ad uno storico «dilettante», sir George Cornewall Lewis (1806-1863), ed al suo eccellente ma dimen9

ticato articolo Sulla divisione in libri delle Elleniche

di Seno/onte: i «Sembra che gli scrittori antichi - scrive Lewis - abbiano s~s­ so tenU:iole loroo!'ereirlre~isio~~ d~nte ~ lunga·p~~ cf~l­ ta Vita [...]. La pubblicazione di un libro era, allora, un ~en­ toa5sa1meriodeffriito e preciso che non sia poi divem.i~9:~par­ tire diill'iilvenzioiiedella stampa .. Quando Platone, Senofonte, Anstotele, avevano composto ~"n'opera, probabilmente essi la leggevano - o ne leggevano delle parti - ad alcuni dei loro amici o discepoli. E forse anche alcuni ottenevano di fare delle copie. Ma la pubblicazione era cosl limitata, che l'autore tranquillamente continuava a rivedere la sua opera per tutto il tempo che restava desto in lui l'interesse per quella materia».

loro

Qui è descritto il fenomeno più importante e delicato; qui emerge chiaramente che modo di diffusione e modo di composizione sono strettamente collegati, o meglio che l'uno (il tipo di ex:oomç) determina l'altro (la scrittura). Altra e più banale cosa è constatare che molte opere antiche ebbero «due edizioni». Hilaiius Èmoiids.-r;~fi9-~f(p~bbll~Ò ~11-c-~talogo ragionato e documentato di questi casi, intitolato La seconda edizione nel mondo antico. 2 Ma spesso si tratta dl"una·-prospetti~a non necessariamente ci furono due edizioni. Certo, alcune varianti, che possono farsi risalire all'autore, dimostrano che ci fu, da parte dell'autore, almeno una riscrittura. Ma il fatto più rilevante è che per

inesatta:.

1

G. C. Lewis, The Hel/enics ofXenophon and their Division into Books,

~ological Museum• 2, 1833, pp. 1-44.