Goulding Inquilini Del Cervello in Quaderno 47-48-2007 [PDF]

  • Author / Uploaded
  • ery
  • 0 0 0
  • Gefällt Ihnen dieses papier und der download? Sie können Ihre eigene PDF-Datei in wenigen Minuten kostenlos online veröffentlichen! Anmelden
Datei wird geladen, bitte warten...
Zitiervorschau

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

II PARTE

Pagina 173

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 174

Nella pagina precedente: immagine di Domenico Sestito

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 175

175

INTRODUZIONE A MARY GOULDING, GLI INQUILINI DEL CERVELLO (WHO’S BEEN LIVING IN YOUR HEAD?) Dolores Munari Poda Il testo Ho conosciuto Who’s Been Living in Your Head? in traduzione tedesca al Convegno di Analisi Transazionale di Oldenburg 1991. Era la prima conferenza internazionale AT alla quale partecipavo ed essendo, allora come oggi, poco sviluppata la mia conoscenza della lingua inglese, avevo trovato felice rifugio in questa operina di Mary Mc Clure Goulding, datata 1985, appena tradotta in tedesco da Luise Schicketanz, e pubblicata con sua piacevole prefazione da Heinrich Hagehuelsman per lo Junfermann Verlag di Paderborn nel 1988. Nei mesi seguenti il dottor Hagehuelsman mi aveva poi inviato con cortesia squisita l’edizione originale americana, edita da WIGFT Press, Western Institute For Group And Family Therapy, Watsonville, California 1985, consentendomi un esercizio di doppia lettura stimolante e quasi divertente, considerato il contenuto lieve e spiritoso del piccolo testo. Conobbi così Mary Mc Clure Goulding. Dalla sua personale introduzione all’edizione tedesca, e grazie alla dedica «A tutti gli amici tedeschi», ho appreso che la Germania era la patria dei suoi progenitori di parte materna. E questo me la collocò più vicina. Di Mary, fino a quel momento, sapevo quanto riportato nei manuali AT dell’epoca. Come tutti gli analisti transazionali, avevo letto Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale (Changing Lives Through Ridecisione Therapy, Brunner/Mazel, NY 1979, trad. it. Astrolabio, 1983) e No Magic at Mount Madonna, edito da Barnes in TA after Berne (Transactional Analysis after Eric Berne, Harper’s College Press, NY 1977).

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

176

3-01-2008

14:40

Pagina 176

Quaderno 47-48 – 2007

Lì avevo appreso come venivano strutturate le maratone e organizzati i seminari residenziali nel piccolo ranch di Mary e Robert Goulding a Mount Madonna nei dintorni di Watsonville. Sapevo di The Power is in the Patient, dichiarazione d’intenti, esplicitazione sin dal titolo delle modalità terapeutiche dei Goulding. In quegli anni i Goulding venivano sempre citati al plurale, appunto “I Goulding”. Questo è il primo libro di Mary soltanto. Più tardi Mary Mc Clure, con Bob Goulding, avrebbe scritto Not to worry, How to Free Yourself from Unnecessary Anxiety and Channel Your Worries into Positive Action (Silver Arrow Books, William Morrow, Library of Congress, NY 1989). In tempi più recenti e visitati dal dolore nacque Sweet Love Remembered (1992), un libro dedicato a Bob, in cui viene rievocata con appassionata partecipazione la vicenda personale e professionale dei Goulding a partire dal primo incontro, quando, a Salinas, Bob decise di dedicare a Mary, che era allora a depressed person, su richiesta di Mary stessa, due ore alla settimana di insegnamento dell’Analisi Transazionale, e una terapia personale. «I was a depressed person. That’s just the way I was.» Scrive Mary: Per me la depressione cronica era come una pietra pesante che portavo dentro di me e che ero ormai rassegnata a trascinarmi per il resto della vita. Non ero mai stata una bella bambina, non ero popolare, non piacevo, non avevo successo, ero spesso triste, malata e non provavo gioia nel farmi notare. Inoltre, ero del sesso sbagliato. Tutto questo lo avevo appreso nel corso della mia lunghissima analisi, ma non era mai venuto in mente né a me né al mio analista che questo male potesse avere rimedio. Bob disse: «Devi avere qualche buona ragione per deprimere te stessa». Poi cambiò discorso. Io ero allibita. Mi ero sottoposta a tre ore di analisi settimanale per cinque anni, con uno dei terapeuti più considerati della baia

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 177

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 177

di San Francisco, ed ero più depressa di quando avevo iniziato, perché adesso ero certa che non esisteva cura possibile per me. In tutto quel tempo non avevo mai preso in considerazione che potessi essere io a deprimere me stessa. (Mary Mc Clure, Sweet Love Remembered, TA Press, San Francisco, 1992)

Mary si interrogò a lungo sugli eventi della sua vita, nessuno dei quali le appariva tale da ragionevolmente generare un perdurante stato depressivo. Mossa più dalla curiosità che dalla speranza, iniziai allora a prestare ascolto a quello che dicevo nella mia testa a proposito di me stessa, riconoscendo che ero solita colorare quasi ogni cosa che dicevo o facevo come “non abbastanza buona”. Ossessivamente mi tormentavo per quello che non mi riusciva al top, mentre mi davo scarsi riconoscimenti per gli esiti buoni. Ero davvero attivamente impegnata a deprimermi. (ibidem, p. 14)

Ecco qui in germe la lontana genesi, il punto di partenza, de Gli Inquilini del cervello. Scrive Mary Mc Clure nella Introduzione all’edizione tedesca. All’inizio della mia formazione come psicoterapeuta, la consegna prevedeva un comportamento assolutamente severo e dignitoso. In effetti, a quei tempi, non avevo mai sentito che un terapeuta raccomandasse o indicasse lo humour come strumento terapeutico. Poi incontrai Eric Berne e con lui appresi la teoria degli Stati dell’Io. Partendo da questo concetto, risulta evidente come il Bambino Libero necessiti di divertimento. Iniziai a studiare AT con Bob Goulding che possedeva in alta misura il pregio di coniugare nel suo lavoro una acuta attenzione all’interlocutore, uno spirito brillante e un forte senso dell’umorismo. Divenni membro del suo gruppo di formazione per terapeuti ed ebbi così occasione di sperimentare quali profonde affinità esistano tra una franca risata e il cambiamento di vita. Ridere e cambiare se stessi vanno d’accordo! Dopo poco cominciammo a lavorare insieme e a guidare piccoli gruppi come co-terapeuti.

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

178

3-01-2008

14:40

Pagina 178

Quaderno 47-48 – 2007

Nel 1970 ci sposammo e decidemmo di scegliere come nostra specializzazione la formazione dei terapeuti. Insegnammo la teoria della ridecisione che si basa sul convincimento che il Bambino Libero, sostenuto dall’Adulto e dal Genitore Affettivo/Protettivo può ritemprarsi al punto d’essere in grado di affrontare tutti i cambiamenti necessari a una maggiore serenità. Una terapia può essere pesante e dolorosa. Rinunciare ad autoperseguitarsi può essere difficile e duro come altri passaggi del percorso. Oppure può essere confortante e liberatorio. Quando il cliente è disposto a utilizzare il senso dell’umorismo, il lavoro procede in modo sciolto e spedito. Il testo de Gli Inquilini del cervello ha una trama leggera di situazioni quotidiane, un linguaggio disinvolto e spiritoso. A chi può servire un libro come questo? A chi vuole smettere di autoflagellarsi, autoperseguitarsi e autopunirsi. Ai terapeuti, che possono individuare percorsi interessanti per aiutare gli interlocutori a vivere pienamente la ricchezza del loro Bambino Libero. Senza streghe e senza mostri. Come promette il libro sin dal titolo Who’s Been Living in Your Head? Fun and Easy Ways to Stop Being Your Own Enemy and Start Being Your Own Best Ally. (Mary Mc Clure, Introduzione all’edizione tedesca, 1988)

Lascio a Heinrich Hagehuelsman il compito di riassumere il senso di questa operina dall’apparenza così evanescente e dalla sostanza spiritosa e intelligente. Hagehuelsman ne sottolinea i punti nodali: È essenziale sentire, pensare, comportarsi secondo la propria personale decisione, liberi da influenze esterne. Tuttavia “Gli Altri” non comandano da fuori, la maggior parte delle volte sono dentro di noi. Abitano nella nostra testa. Non si tratta soltanto di colleghi, superiori o partners che tendono a influenzarci suggerendoci o imponendoci il loro punto di vista. Sono mostri, streghe, soggetti duri e/o vendicativi che corrispondono a parti della nostra personalità, attraverso le quali ci interpelliamo, ci esasperiamo, ci spaventiamo, ci denigriamo, ci apostrofiamo. “Gli Altri” sono nel nostro cervello.

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 179

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 179

È un dialogo interno inquieto e inquietante. Il merito di Mary Goulding consiste – secondo Hagehuelsman – nell’offrirci la possibilità di avvicinare queste figure dentro di noi, analizzarle, distinguerle, trasformarle da ostili in amiche e alleate. Gli Inquilini del cervello è un piccolo libro coinvolgente, ricco di stimoli e di sollecitazioni. Certo – considera Hagehuelsman – il nostro superiore spirito tedesco razionale e freddo può trovare queste paginette leggere forse un poco banali o tipicamente americane e tutti i buoni mostri tedeschi hanno tentato un’invasione di campo per dimostrarne il non-senso, ma – alla fine – ha vinto un sano divertimento. Concordo con il collega citando anziché lo spirito tedesco “razionale e freddo” la ben nota attitudine mediterranea a un certo snobismo intellettuale e la tendenza nostrana al lucido disincanto. Eppure, la visione di Mary è accattivante. Come Mary stessa. Il personaggio Mary Goulding è davvero un personaggio, un’icona dell’Analisi Transazionale degli Anni Ottanta. In un numero del «Transactional Analysis Journal» del 1995, dal tema assai intrigante, The Person Who Is The Transactional Analyst, pubblicato non a caso in concomitanza con la “First Major International Transactional Analysis Conference -MITACNew Wine from Old Roots”, tenutasi a San Francisco nel 1995, diversi analisti transazionali “storici” hanno detto di sé, narrando la loro storia d’incontro con Berne e con l’Analisi Transazionale. E così, tra Graham Barnes, Fanita English, Lucy D. Freedman, Julie Hay, Alan Jacobs, Muriel James, Taibi Kahler, Stephen B. Karpman, Pamela Lewin, Ted Novey, Claude Steiner, e altri nomi più o meno noti, fecero capolino due paginette scarne in uno stile piuttosto burocratico, a firma Mary Goulding. In questo autoritratto, chiamato Compromessi (Compromises), Mary racconta la sua vita “prima di Robert”. Ne viene fuori una donna particolare, a partire dall’Abstract, in cui si legge: «L’Au-

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

180

3-01-2008

14:40

Pagina 180

Quaderno 47-48 – 2007

tore descrive le difficoltà nella propria educazione scolastica e nel realizzare la propria carriera in un mondo dominato dagli uomini». E continua: Quando avevo 14 anni ricevetti una di quelle borse di studio dell’Università di Chicago promosse e volute dal Presidente Hutchins. Avrebbe dovuto permettermi di saltare gli anni del liceo per accedere immediatamente a un accelerato corso universitario. Dopo che la ebbi ottenuta, scoprii che mia madre mi aveva permesso di farne richiesta soltanto per vantarsene nel caso l’avessi vinta. La mia famiglia non aveva di fatto soldi per vitto e alloggio e non mi avrebbe mai mandato in un college a 15 anni. Ero distrutta. Cosa ha a che fare tutto ciò con la mia carriera attuale? Al colloquio per la borsa di studio avevo spiegato che volevo diventare guardia in un carcere femminile per essere certa che le recluse fossero trattate nei modi dovuti. Ho spiegato che avevo letto tutti i libri di Warden Lewis Lawes su Sing Sing e ho dichiarato che avrei voluto diventare un riformatore delle carceri. I crimini commessi sui prigionieri di Sing Sing erano stati orribili. Mia madre, che pareva non aver mai notato quali libri io leggessi, ascoltando il colloquio, rimase esterrefatta. In quella circostanza comunicai inoltre che non avevo ancora deciso se ero socialista o comunista. Stavo infatti approfondendo da sola l’argomento e, probabilmente, avrei preso presto una decisione al riguardo. Anche questo, naturalmente, turbò mia madre, sicura che, con le mie esternazioni, io avessi rovinato le chances di successo. Quando, invece, vide che mi avevano accettato, considerò il fatto come la riprova di quanto lei aveva sempre sospettato rispetto all’Università di Chicago: che era pericolosa e radicale. Due anni dopo volevo andare al Roosevelt College, che in quel periodo era davvero radicale, ma – di nuovo – niente fortuna. (Non sapevo che avrei potuto esservi accolta senza supporto finanziario e quindi non ne avevo mai preso in considerazione l’idea). Entrai all’Università dell’Illinois a 17 anni, seguii letteralmente i consigli e le raccomandazioni di mia madre e mi laureai in letteratura inglese. Non fu carino da parte mia? Completai gli studi in

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 181

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 181

tre anni con ottimi voti. Trovai lavoro come cameriera per una estate su una nave della compagnia North American. Risparmiai ogni centesimo e così mi concessi poi sei mesi presso la Universidad Nacional Autonoma di Città del Messico. Ho poi cercato di entrare in un corso universitario presso un college di Washington D.C. (American University? Non ricordo il nome) che formava studenti per carriere negli affari esteri o nel corpo diplomatico. Era quello che all’epoca desideravo. Mi risposero con una lettera ufficiale in cui mi si comunicava che le donne non erano ammesse e che avrei potuto al massimo diventare una segretaria oltremare se avessi imparato alcuni elementi di segretariato e mi fossi pagata le spese di viaggio. Ironia della sorte, mio cugino, diplomato nel medesimo anno, ottenne subito un ruolo nel servizio diplomatico. E pensare che lui aveva scelto di far domanda solo perché lo desideravo io! Invece di darmi da fare immaginando un’altra carriera, mi sposai. Iniziai a lavorare per il tribunale dei minori quando i miei figli erano piccoli e smisi quando le ragazze iniziarono le prove di un programma da presentare al gruppo dei ragazzi. La canzone da loro scelta era Que Sera, e ogni volta che la sentivo dovevo correre fuori dalla stanza per non piangere. Sapevo quale futuro le attendeva. In confronto a loro, la mia vita era sontuosa. Avevo deciso che mi sarei iscritta a un corso universitario non appena mio figlio minore avesse compiuto i tre anni. A quel punto, la mia prima scelta fu Boalt Hall, Law School presso la University of California. Volevo diventare avvocato, lavorare con una impronta liberale, e il mio sogno impossibile era entrare in Parlamento. Anche se sapevo bene che non era pensabile, e ancora una volta, perché ero una donna. Pensavo che, forse – e se fossi stata la migliore a scuola – sarei riuscita a lavorare per la ACLU e questo mi sarebbe piaciuto. La Commissione per l’ammissione dichiarò che non avrebbero accettato in alcun caso “donne con bambini”. Visto che non c’era speranza, decisi che non avevo più voglia di competere con gli uomini e feci richiesta presso il dipartimento di psicologia, ma scoprii che avrei impiegato un secolo per fre-

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

182

3-01-2008

14:40

Pagina 182

Quaderno 47-48 – 2007

quentare tutti i corsi propedeutici necessari all’ammissione. Per di più, sembrava di nuovo che ci fossero soltanto uomini a lavorare in quel dipartimento. Nessuna donna discusse con me il piano di studi e gli uomini risultarono ottusamente inadeguati. Fu così che tornai al mio primo desiderio di occuparmi del sociale. Purtroppo, a quel punto, aveva più l’aria di una sconfitta che di una scelta. Mi recai presso un Istituto per assistenti sociali, parlai con alcune donne, ricevetti i complimenti per i risultati scolastici raggiunti, e mi fu raccomandato di chiedere una borsa di studio. Ricevetti 200$ mensili. Mi consentirono, inoltre, di diluire i miei due anni di corso effettivi in quattro, cosa che mi permetteva di restare accanto ai miei figli piccoli almeno 3-4 giorni alla settimana. Quando si trattò di decidere in quale materia laurearmi, decisi che non potevo restare nell’ambito sociale, anche se questo rappresentava sempre la mia prima scelta, perché non avrei accettato un impiego ovunque esso mi venisse offerto. (Mi ero posta l’unica limitazione che sarei vissuta dove mio marito avesse avuto il suo lavoro.) D’altra parte tutti i posti migliori venivano riservati agli uomini. Decisi che mai più mi sarei messa a competere con un mondo maschilista. Così frequentai un major in psichiatria. In quel periodo c’era moltissimo lavoro nelle cliniche locali per assistenti sociali donne con un major in psichiatria, e quello era il mio obiettivo. Avevo già provato interesse per il nostro attuale ambito professionale, ma fu necessario l’incontro con Bob per sciogliere l’amarezza e l’acidità che mi portavo dentro e per elaborare la convinzione che il lavoro sociale fosse un compromesso impostomi dal mondo maschile. (Mc Clure, 1995)

Questa è dunque la storia di Mary “prima di Bob”. La seconda parte è narrata in tutt’altro stile in Sweet Love Remembered: notizie obiettive, ma anche dolcezza delle memorie e rimpianto e ricordi di un amore che era stato forte e trainante. I primi quarant’anni faticosi, anche aspri e risentiti, segnati da aspirazioni irrisolte e da scelte condizionanti furono tutti rimessi in gioco nell’incontro con Bob: la famiglia, i figli, il lavoro. Per

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 183

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 183

Mary come per Bob non fu semplice, né indolore creare il nuovo grande gruppo congiunto ricco di dieci figli adulti e dieci nipoti, la cui foto fece il giro del mondo transazionale. Rinacquero come i Goulding e, come i Goulding, si conquistarono uno spazio significativo all’interno dell’Analisi Transazionale. Viaggiarono a lungo, insegnando e applicando con slancio ed entusiasmo la terapia della ridecisione. Per comprenderne il successo, al di là di un continuo oscillare su una linea di confine fragile tra semplificazione e approssimazione, come scrive Novellino (Novellino, L’Approccio Clinico dell’AT, Franco Angeli, 1998) è opportuno tenere presente il loro momento storico. Ne parla Virginia Satir nella prefazione a Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale, di sei anni precedente a Gli Inquilini del cervello, ma frutto della medesima convinzione: che fosse necessario aiutare le persone a curarsi da sé. Il contenuto, lo spirito e l’orientamento espressi in questo libro sono fioriti dai rudimentali germogli nati per motivi di sopravvivenza durante la Seconda guerra mondiale. In pratica, il mondo era rimasto sconvolto di fronte alle incomprensibili atrocità perpetrate da un gruppo umano sull’altro. Per porre termine a questo flagello fu necessaria l’energia di tutti gli uomini e le donne coinvolti. [...] Non c’era tempo da perdere. Fino a quel momento le tecniche per il trattamento dei disturbi psicologici erano state lente, e i risultati spesso deludenti. Questi metodi prestavano attenzione soprattutto alla patologia. C’era bisogno di un approccio più immediato e più efficace. Risultò che il più adatto consisteva nel rinforzare la salute, avendo come obiettivo la rapidità dei risultati. L’intervento era diretto all’individuo e alla sua capacità di guarire, nella convinzione che ciò fosse possibile. [...] Cominciò a emergere un tipo di terapia incentrata sull’integrazione e sulla speranza nel cambiamento, e sulla convinzione che le persone possano “guarire”. [...]

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

184

3-01-2008

14:40

Pagina 184

Quaderno 47-48 – 2007

Tra la gente il bisogno di speranza è importante. Tra i terapeuti è di valore fondamentale. Una filosofia della speranza, una comprensione di come avvengano la crescita e i processi di cambiamento negli essere umani, le tecniche e gli approcci per ottenerli, e una convinzione assoluta che le persone possano cambiare, trasformano, per il terapeuta, la minaccia, la paura di un logorio, di un esaurimento, in una sensazione di speranza e nella convinzione di poter realmente aiutare gli altri. (Satir, 1979)

Con questo spirito sono nati anche Gli Inquilini del cervello: per aiutare le persone ansiose. Mary e Bob hanno una speciale attenzione per gli ansiosi. C’è un passo di Not to worry, altro testo teorico-pratico di autoaiuto, molto illuminante a questo proposito. Scrive Mary: Le persone che si preoccupano sono davvero persone carine. Sono quelle che di solito pagano le tasse fino all’ultimo centesimo, vanno a votare e riciclano l’immondizia. Non portano coltelli in tasca e tentano onestamente di fare ciò che è giusto fare. I loro figli sono ben tenuti e, se anche loro sono un poco ansiosi, tendono normalmente ad avere buone maniere e a essere ordinati. Gli ansiosi sono esseri creativi. Sono in grado di elaborare complesse fantasie partendo dal più piccolo stimolo: un assegno scoperto può svilupparsi in uno scenario di bancarotta completa, e un giudizio non troppo buono in un fallimento epico. Sono persone più intelligenti della media, come si evince dalla loro abilità nel passare in modo rapidissimo dal concreto all’astratto, e viceversa. Sono persone che soffrono: quando la gente soffre, lascia il “qui e ora” per creare storie immaginarie e spiacevoli. Durante un fantastico pranzo in un bel ristorante sono in grado di immaginare un ladro che entra in casa loro e porta via tutto. Durante i momenti di relax, prima che i bambini tornino da scuola, immaginano orribili vicende di rapimenti e sequestri. Durante un rapporto sessuale pensano al fallimento del metodo contraccettivo. Gli ansiosi sono anche affettuosi: ti spiegano che, se non ti amas-

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:40

Pagina 185

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 185

sero così tanto, di certo non si preoccuperebbero per te. In effetti sono esattamente le persone che ci auguriamo di avere come vicini di casa, almeno finché non ci fermano per strada per parlare delle loro preoccupazioni. La più negativa delle loro caratteristiche è la noiosità: stare a sentire le loro ansie è tanto eccitante quanto ascoltare un elenco di problemi intestinali. Gli “ansiosi minori” si procurano soltanto qualche breve momento di sconforto in una giornata altrimenti piacevole: «Tesoro, cosa farò se il bus è in ritardo?», ma dopo un paio di previsioni disastrose e un po’ di disperazione, finiranno per dirsi «Beh, in realtà non importa, e comunque non c’è nulla che io possa fare», e continueranno a godersi la giornata luminosa e la fila di acacie in fiore lungo la strada. Per altri, la preoccupazione può essere una delle sensazioni più dolorose che un essere umano debba sopportare e il fatto che essa sia una tortura autoinflitta non rende il dolore meno reale. Preoccuparsi porta sentimenti di paura, vergogna e depressione e, oltre al resto, può causare insonnia, mal di testa, emicranie, pressione alta o un attacco d’asma. (Mc Clure, 1989)

Mary porta degli esempi: John era preoccupato per il denaro e per la sicurezza economica. Quando era un bambino i suoi genitori gli mostrarono il vecchio edificio in mattoni che era l’ospizio della contea e gli dissero che sarebbe finito lì dentro se non avesse trovato un posto di lavoro sicuro e avesse risparmiato soldo su soldo. Fece ciò che gli avevano detto e ora era direttore dell’ufficio postale della sua cittadina. Aveva una vita tranquilla, una moglie insegnante di inglese che gli voleva bene, e due figlie che adorava. Il giorno in cui sua figlia Ann si sposò avrebbe voluto essere felice, e invece si torturò con una infinità di preoccupazioni che culminarono in un terribile mal di testa con nausea. Il giorno del matrimonio per lui fu davvero penoso. Ann sposava un giovane tutto sommato ammodo, ma dopo la cerimonia sarebbero partiti, zaino in spalla, per andare in giro per il mondo. John non riusciva a credere che qualcuno potesse essere tanto superficiale da fare una cosa del genere prima di avere risparmi a sufficienza da sentirsi al sicuro. Continuava a tormentarsi con l’idea che non avrebbero concluso nulla, non

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

186

3-01-2008

14:40

Pagina 186

Quaderno 47-48 – 2007

avrebbero mai trovato un lavoro serio e non sarebbero mai stati finanziariamente indipendenti. L’ospizio della contea, già da tempo chiuso nella realtà, continuava a esistere nella sua mente. La verità è che Ann e suo marito avrebbero potuto avere ogni sorta di futuro, felice o triste, ricco o povero, sano o malato ma John non era certo in grado di predirlo e tanto meno le sue preoccupazioni avrebbero potuto cambiare la vita di sua figlia. Ciò che invece fecero fu di togliergli la serenità durante una giornata che poteva essere felice. (Mc Clure, 1989)

Preoccuparsi può inferire nella vita sentimentale di una persona: Quando Janet incontrò Tom aveva sessant’anni, era rimasta vedova già due volte ed entrambi i suoi mariti erano morti a causa di un infarto improvviso. Tom e Janet scoprirono di condividere molti interessi, come fare lunghe camminate, osservare la natura o leggere Shakespeare a voce alta. Iniziarono una felice amicizia che stava trasformandosi in amore, quando all’improvviso Janet cominciò a preoccuparsi. Questo uomo in effetti era sano, come d’altra parte i suoi precedenti mariti, ma se anche lui poi fosse morto d’infarto? Janet era troppo intelligente per credere alla magia o a un fato malvagio e certamente non incolpava se stessa per la morte prematura dei due mariti. Ciononostante, ogni volta che guardava Tom, iniziava ad agitarsi per il fatto che potesse morire. Per evitare questa sofferenza, interruppe la relazione e decise che non si sarebbe più avvicinata a un uomo. (Mc Clure, 1989)

L’ansia può creare problemi anche nel lavoro: Dave cessò di esercitare la professione di avvocato a causa delle sue preoccupazioni rispetto ai risultati in aula. Marilyn si era preoccupata per la sua efficienza sin dall’infanzia e aveva iniziato a credere che i suoi successi fossero dovuti proprio a quelle preoccupazioni. «Se non mi fossi agitata, forse sarei andata male a scuola come tanti altri bambini.» Dopo avere conseguito una laurea con lode ricevette un’offerta di lavoro da un’impresa e, per la prima volta, iniziò a sperimentare il fallimento. Faceva il doppio di quanto le era richiesto, esattamente come aveva fatto a scuola per prendere tutti i suoi “ottimo”, soltanto che ora invece le veniva detto che non era abbastanza, e che non riusciva

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:41

Pagina 187

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 187

a smaltire il suo carico di lavoro. In realtà ciò che le stavano dicendo era di smetterla di essere ossessiva. Naturalmente questo non aiutò, si preoccupò ancor di più, terrorizzata dall’idea di fallire e, più si preoccupava, meno concludeva. Alla fine perse il lavoro e proprio a causa delle preoccupazioni su come svolgerlo al meglio. (Mc Clure, 1989)

In effetti, sostengono i Goulding, l’ansia è una dipendenza: L’ansia è una dipendenza (the worry addiction). Gli ansiosi sono persone dipendenti dalle loro preoccupazioni, proprio come altri lo sono da droghe o alcool. La preoccupazione è una dipendenza psicologica che ci autoinfliggiamo, che apprendiamo nell’infanzia e portiamo avanti tutta la vita. È una abitudine che può far calare un manto di oscurità su ore, giorni, o perfino una vita intera. La buona notizia è che questo male è curabile. Persino Janet, quando si rese conto che la sua dipendenza dalle preoccupazioni era cominciata molto prima della morte del suo primo marito, iniziò a credere di potersi curare. Telefonò a Tom e lo invitò a cena, dopo cena gli confessò di aver interrotto la loro amicizia a causa delle preoccupazioni irrazionali per la sua salute e gli chiese se avesse voglia di starle accanto mentre lei cercava di imparare a non agitarsi. Egli ne fu felice e nell’arco di meno di un mese lei smise di torturarsi con ansie di morte. In realtà in quel mese lei curò completamente la sua dipendenza dall’ansia. John imparò a ridere delle sue fantasie sull’ospizio durante un workshop di cinque giorni e, quando sua figlia e suo genero tornarono dai loro viaggi, era un uomo molto più libero e felice. Marilyn usò il contenuto delle sue preoccupazioni per conoscersi meglio. Questa è un’altra buona notizia per gli ansiosi. Esaminando le loro ansie, le persone possono apprendere molto riguardo alla loro stessa vita e possono iniziare a meditare su come e cosa cambiare. Marilyn scoprì che nella sua esistenza si era concentrata sul prendere “ottimo” in materie che non le piacevano e si era dedicata a lavori che non le davano gioia. Riconobbe anche che ansie e perfezionismo erano il suo modo di evitare un contatto vero con gli

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

188

3-01-2008

14:41

Pagina 188

Quaderno 47-48 – 2007

altri. Ora ha superato la sua dipendenza ed è diventata una persona più piacevole e ricca di quanto avesse mai ritenuto di poter essere. (Mc Clure, 1989)

Perché, davvero, secondo i Goulding, la dipendenza dall’ansia è curabile: In questo libro (Not to worry) puoi imparare a usare le tue preoccupazioni, proprio come Marilyn, per capirti e risolvere i tuoi problemi. Puoi imparare a essere responsabile della tua immaginazione e usarla per aiutarti invece che per torturarti. E nel fare ciò puoi anche divertirti, perché imparare, fare, cambiare e divertirsi vanno d’accordo. (You can also have a fine time doing this, because learning and doing and changing and having fun go together.) E puoi smettere di preoccuparti oggi, domani o fra una settimana. (Mc Clure, 1989)

Le istruzioni sono utili anche per i “co-dipendenti”, ai quali i Goulding dedicano spazio e interesse: Ora che sei un ex ansioso, forse ti interesserebbe riunirti alle fila di coloro che vorrebbero sapere come vivere con gli ansiosi senza impazzire. Dopotutto, l’ansioso nella tua storia potrebbe essere il tuo capo, il tuo miglior impiegato, il tuo partner di golf preferito, i tuoi genitori, i tuoi figli o il tuo partner. Gli ansiosi sono ovunque, e sono persone complesse, loro stessi lo ammettono. Allora perché la gente li sopporta? Se sei un ex ansioso, nel passato avrai sopportato persone costantemente preoccupate perché, facendo tu stesso parte della categoria, ignoravi ci fosse qualcosa di meglio. Oppure hai frequentato altri ansiosi per la medesima ragione per la quale gli alcolisti si frequentano a vicenda, per dimostrare a se stessi «che non c’è nulla di sbagliato in me». Se invece non sei mai stato un ansioso, le ragioni possono essere più complicate. Crescendo con persone costantemente preoccupate puoi esserti abituato a loro o aver imparato a dipendere da loro perché in fondo non ti dispiace che qualcuno “si preoccupi di te”. Oppure, ex ansiosi o non-ansiosi, avete sopportato gli ansiosi perché li rispettate, vi piacciono o li amate.

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:41

Pagina 189

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 189

Il vostro capo ansioso, per quel che riguarda tutto il resto, è a posto, il vostro impiegato ansioso è l’unico che arriva in ufficio in orario e resta concentrato su un problema finché non lo ha risolto. Il vostro ansioso padre vi ha cresciuto e vi vuole bene, mentre la vostra zia ansiosa vi manda cinque dollari ogni Natale e vi ha portato per la prima volta in un museo d’arte quando eravate piccoli. Il vostro partner felice, luminoso, affettuoso e sexy è l’amore della vostra vita. Le persone ansiose sono davvero carine, anzi molte di loro sono proprio addirittura stupende e, se conoscono l’arte della scena drammatica, le loro ansie possono essere perfino un amabile intrattenimento, talvolta. Per quanto però tu voglia bene o sia affezionato ai tuoi ansiosi, devi comunque proteggerti da loro, altrimenti finirai per diventare co-dipendente. I co-dipendenti di un ansioso sono come i co-dipendenti di un alcolista. Permettono che il comportamento dell’altro determini o addirittura distrugga la loro esistenza. (Mc Clure, 1989)

Vi sono varie tipologie di co-dipendenti. C’è chi si attiva per offrire all’ansioso qualcosa di cui preoccuparsi, chi presenta documentazioni, tabelle e calcoli nelle intenzioni atti a distogliere dalle paranoie il famigliare ansioso, chi si precipita a soccorrere e a esaudire richieste sempre più pressanti e pesanti, e mai complete... Allora, che fare per sfuggire a una co-dipendenza? La cosa più importante è riconoscere che possiamo chiedere a un ansioso di cambiare, ma non glielo possiamo imporre. Come gli alcolisti, alcuni cambiano e altri no, e la loro ansia non sarà mai sotto il nostro controllo. Però possiamo offrire alternative, opzioni, positività, mantenendoci concentrati su ciò che abbiamo piuttosto che su ciò che ci manca. Se vivete con una persona ansiosa, trattatevi bene. Coltivate interessi e attività che vi permettano di distrarvi piacevolmente, attorniatevi di buoni amici. Se avete figli, proteggeteli. I bambini hanno bisogno di sapere che non sono loro ad aver reso genitori o nonni preoccupati o ansio-

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

190

3-01-2008

14:41

Pagina 190

Quaderno 47-48 – 2007

si. Siate chiari sul fatto che questi adulti erano ansiosi molto prima che i bambini nascessero. Spiegate loro che un ansioso è sempre alla ricerca di temi nuovi, ma non è mai colpa dei bambini. I piccoli non hanno colpe e non sono responsabili delle difficoltà degli adulti. Insegnate loro a osservare e analizzare in modo autonomo un problema o una situazione complessa, i dati di fatto, le premesse, l’antefatto... Appena saranno abbastanza grandi da comprendere la differenza tra passato e presente, reale e irreale, aiutateli a riconoscere che le preoccupazioni sono irreali perché si riferiscono al dominio del futuro. Insegnate loro come divertirsi risolvendo problemi. Soprattutto siate modelli liberi e costruttivi nelle loro vite. Insegnate loro a guardare al futuro con eccitazione, e non con ansia. (Mc Clure, 1989)

Molte cose sono cambiate nella teoria e nella pratica terapeutica durante gli ultimi venti, trent’anni, ed è inevitabile oggi cogliere, oltre alla forza e alla genuinità, anche i limiti dello stile gouldinghiano al di là della sua pragmatica sensatezza. Non entro qui nel merito del valore storico della terapia ridecisionale. Per approfondimenti relativi all’aspetto teorico e alla metodologia rimando al testo recente edito da Michele Novellino L’Approccio Clinico dell’Analisi Transazionale (1998), in particolare al capitolo dedicato al tema della ridecisione a firma di Carla Giovannoli Vercellino. Di grande interesse per la conoscenza della figura umana e professionale di Robert Goulding è il volume 25, N. 4, dell’ottobre 1995, del «Transactional Analysis Journal» dal titolo Redecision Therapy: A Memorial to Robert L. Goulding, curato da Mary Goulding. L’apporto dei Goulding viene qui illustrato sotto il profilo della teoria, della terapia ridecisionale e delle tecniche speciali in situazioni particolari. A conclusione di queste note a me preme soprattutto sottolineare la cura e il rispetto con cui Mary e Bob Goulding si riferi-

Quaderno 47-48 1:Quaderno 47-48

3-01-2008

14:41

Pagina 191

Introduzione a Mary Goulding, Gli Inquilini del cervello 191

scono ai bambini e ai genitori. Ne troviamo un esempio nella citazione sopra riportata e in molti passi dei loro scritti. I Goulding guardano per davvero i piccoli, li osservano, li ascoltano, ne riconoscono la capacità di filtrare, selezionare, prendere decisioni basate su personali bisogni e desideri, nonché sulla sofisticata percezione di ciò che gli altri vorrebbero che loro decidessero. Lo stato dell’Io Bambino è per i Goulding in continua crescita e in continuo sviluppo, somma delle esperienze che ha fatto e che continua a fare nel presente. Il Bambino si sviluppa. Sottolineiamo che è il Bambino a compiere il lavoro. Il Bambino fa esperienze e imita, e poi incorpora. Nessuno gli fa niente senza che lui abbia un ruolo nel selezionare ciò che registra e ciò che sente. Quindi, se è aperto originariamente, e se continua a essere aperto via via che cresce, matura e invecchia, può cambiare, rivivere, e riassestarsi a partire dalle proprie decisioni e ridecisioni. Ciò è estremamente importante dal punto di vista pratico, terapeutico. (Bob Goulding-Mary Goulding, Il cambiamento di vita nella terapia ridecisionale, 1979)

«Non parlarmi dei tuoi problemi. Parlami della tua salute» consiglia Mary ai suoi clienti (non pazienti, non usa questo termine) in The Power is in the Patient. Niente rituali prevedibili e ripetitivi, ma un approccio creativo alla propria storia. Bob, in una conversazione con Michael F. Hoyt, disse un giorno di lei: «Mary è unica, intuitiva, elegante, veloce, amorevole, attenta, stimolante. È come dovrebbe essere un buon terapeuta».

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

11:22

Pagina 192

192

WHO’S BEEN LIVING IN YOUR HEAD? FUN AND EASY WAYS TO STOP BEING YOUR OWN ENEMY AND START BEING YOUR OWN BEST ALLY Mary Goulding*

For twenty-five years I have been teaching thousands of people some facts that you probably already know: You are in charge of your behavior. You are in charge of your thoughts. You are in charge of your body. You choose your own actions. If you buy a packet of sunflower seeds for the garden, you are the one who chooses to buy it. Perhaps the salesperson is persuasive, but you choose to listen and choose to buy. If you hear a police siren behind your car, you are the one who chooses to pull over and stop. No one else can make you think. When you read a book, you decide what you think about it. You may argue with the author in you head, you may agree, you may be entranced, and you are the one who chooses what you think. When you wake up

* Mary Goulding is a psychotherapist and author. She and her husband, Bob Goulding, teached their Redecision therapy to therapists and others all over the world. They lived many years on a small ranch on Mt. Madonna, near Watsonville, California.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

11:22

Pagina 193

193

GLI INQUILINI DEL CERVELLO* ESERCIZI FACILI E DIVERTENTI PER SMETTERE DI ESSERE IL PROPRIO PEGGIOR NEMICO E DIVENTARE IL PROPRIO MIGLIORE ALLEATO

Mary Goulding** Traduzione di Jacopo Munari Da 25 anni insegno a centinaia di persone alcuni principi che probabilmente tu conosci già: Tu sei responsabile del tuo comportamento. Tu sei responsabile dei tuoi pensieri. Tu sei responsabile dei tuoi sentimenti. Tu sei responsabile del tuo corpo. Sei tu a scegliere le tue azioni. Se acquisti una bustina di semi di girasole per il giardino, sei tu la persona che ha deciso di comprarli. Può darsi che il venditore sia stato persuasivo ma sei tu che hai scelto di starlo ad ascoltare e di passare poi all’acquisto. Quando senti la sirena della polizia dietro la tua automobile, sei tu che decidi di accostare e fermarti. Nessun altro può “farti” pensare. Quando leggi un libro, sei tu che decidi quale opinione avere. Puoi trovarti in disaccordo con l’autore, puoi convenire con lui o essere entusiasta. In ogni caso * Pubblichiamo e traduciamo qui il testo per gentile concessione dell’autrice e con l’autorizzazione dell’editore: Who’s Been Living in Your Head?”, di Mary Goulding, pubblicato originariamente nel 1985 (2a edizione WIGFT Press, 1986, Watsonville, CA), copyright © 2006 Zeig, Tucker &Theisen, inc. Ringraziamo Carla Samorè per la revisione della traduzione. ** Mary Goulding è psicoterapeuta e autrice. Lei e suo marito, Bob Goulding, hanno insegnato Terapia Ridecisionale a terapeuti e counsellors di tutto il mondo. Hanno vissuto per molti anni in un piccolo ranch sul Mount Madonna, vicino a Watsonville, California.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

194

8-02-2008

11:22

Pagina 194

Quaderno 47-48 – 2007

suddenly with a great new idea, you are the one who thought up your idea in your sleep. If you decide to believe what someone else tells you, you are the one who decides to accept this belief. You choose your own emotions. No one else can make you feel. If a tiger walked through the front door into your living room right this minute, you would be terrified, because you know that tigers are dangerous. You are the one who knows that, not the tiger. You, not the tiger, are the one who gives you the message to be afraid. A very small child might say «Big kitty» and run smiling to the tiger. You are charge of your feelings, and your feelings depend entirely on your way of labelling people, places, and events. No one but you can make you feel. You probably know all that. But do you always believe it? You know you choose your behavior, your thoughts, and your feelings, but do you sometimes wonder: Who inside my head does the choosing? Who inside is messing with my mind? Everyone has a whole cast of characters up there in the grey matter, heroes and cowards, thinkers and dopes, helpers and ogres. You collected yours through the long years of growing up. You may have grown so accustomed to your many selves that you scarcely noticed that many of your selves are by now unnecessary and even hurtful to you. Would you like to sort out the characters in your head? Once you get to know our cast of characters, you can control the ones who are messing with your mind. Getting to know these characters can be fun. Would you like to take part in this adventure? First, stand up and stretch. Then find your favorite chair and let yourself get comfortable. After you let yourself relax and

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 195

195

sei tu che decidi ciò che pensi. Se all’improvviso ti svegli con una nuova idea brillante in testa, sei tu che hai plasmato quell’idea durante il sonno. Se decidi di credere a qualcosa che ti raccontano, sei tu che decidi di farlo. Tu scegli le tue emozioni. Nessun altro può farti “sentire” quanto senti. Se in questo momento una tigre entrasse dalla porta di casa nel tuo soggiorno, ti spaventeresti a morte perché sai che le tigri sono pericolose. Tu lo sai, non la tigre. Sei tu, non la tigre, a inviare a te stesso il messaggio di pericolo. Un bambino molto piccolo potrebbe dire: «Che bel micione!» e correre sorridente verso l’animale. Tu sei responsabile dei tuoi sentimenti ed essi dipendono esclusivamente dal tuo modo di definire persone, luoghi, avvenimenti. Nessuno, se non te stesso può farti “sentire”. È probabile che tu sappia tutto ciò. Ma ne sei sempre consapevole? Sai che sei tu a scegliere comportamenti, pensieri, sentimenti ma non ti domandi qualche volta: Chi, nella mia testa, decide cosa scegliere? Chi crea confusione nella mia mente? Ogni persona, nel suo cervello, possiede un intero cast di attori: eroi e codardi, pensatori e stupidi, collaboratori e orchi. Li hai raccolti tu nei lunghi anni della crescita. Forse sei così abituato a loro che ti accorgi a mala pena di quanto ingombrino. E forse non hai ancora notato che molti sono nel frattempo diventati superflui o addirittura dannosi. Avresti voglia di riordinare i personaggi nella tua mente? Se conosci l’intero cast di attori, puoi controllare quelli che generano confusione nella tua mente. Imparare a conoscere questi personaggi, può essere molto divertente. Vuoi partecipare a questa avventura? Per prima cosa alzati e stiracchiati un po’, poi cerca la tua poltrona preferita e mettiti comodo. Quando sei rilassato e immer-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

196

8-02-2008

11:22

Pagina 196

Quaderno 47-48 – 2007

enjoy your present, you will begin to explore the characters who have been living in your head. Spend a minute or two becoming aware of your own sensations now. For example: I hear my typewriter humming at idle and I hear the ping of raindrops and I see the dark glistening of bay leaves against the window. I smell this morning’s bacon. My fingers touch the cool keys, making a wordless dance. Now you try it. What are you experiencing in your favorite chair? Let yourself be in your present, hearing, seeing, tasting, smelling, sensing physically. Take your time. Do you feel your feet pressing down against the floor? Do you hear the hum of tour clock, the birds outside, the traffic honks and squeaks? Do you feel the air pushing into your lungs and feel your chest expand? What do you experience? As you do this experiment, you keep yourself whole, and you don’t let your various characters intrude. Whenever you like, while you are reading this book, put it down, relax, and be aware through all your senses. Now for the adventure! Who’s been living in your head? Pretend you are driving your car. You’re driving along and suddenly you notice your gas gauge. You are almost out of gas. You’ll have to find a gas station right away. Let yourself create that scene. Be in it. Experience yourself driving. Feel the car seat against your body, feel your hands on the steering wheel, hear the motor, see the road ahead. Now look at the gauge and see that it registers almost empty. What do you say to yourself inside your head? If you like, shut your eyes and imagine the entire scene, including what you say to yourself. Did you notice that your only relevant thought is your answer to the question, «Where is the nearest gas station?». Everything else is a distraction. Did your problem-solver take center stage in your brain, or

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 197

197

so nel presente puoi cominciare ad analizzare i personaggi che stanno vivendo nella tua testa. Dedica un minuto o due a prendere coscienza delle tue sensazioni. Per esempio: sento il fruscio della macchina da scrivere, sento il ticchettio delle gocce di pioggia e vedo lo scuro luccichio delle foglie del lauro sulla finestra. Sento ancora i profumi della prima colazione. Le mie dita sfiorano note fresche e creano una danza senza parole. Adesso tocca a te. Che cosa stai provando nella tua poltrona preferita? Resta completamente nel “qui ed ora” e ascolta, guarda, gusta, odora, libera i tuoi sensi. Prendi tempo. Senti i piedi toccare il terreno? Senti il tic tac dell’orologio, gli uccellini cinguettare, i clacson e lo stridere del traffico stradale? Senti l’aria entrare nei polmoni e la cassa toracica dilatarsi? Che cosa provi? Durante questa esperienza resta totalmente integro e non consentire agli svariati personaggi del tuo cervello di intromettersi. Quando ti vien voglia, mentre leggi questo libro, mettilo giù, rilassati e presta attenzione alle sensazioni che provi. E ora via con l’avventura! Chi sono gli Inquilini del tuo cervello? Immagina di guidare l’auto. Sei al volante e all’improvviso il tuo sguardo si ferma sull’indicatore di benzina. Non hai quasi più carburante e devi trovare al più presto un distributore. Lascia che si crei un’immagine di questa scena. Entraci. Vivi la scena: stai guidando, senti il contatto del sedile dell’auto sul tuo corpo, senti le mani sul volante, ascolta il ritmo del motore, guarda la strada davanti a te. Ora osserva la spia e renditi conto che indica che sei in riserva. Cosa dici a te stesso nella tua testa? Se preferisci chiudi gli occhi e immagina tutta la scena, compreso quanto dici a te stesso. Hai notato che l’unico pensiero opportuno è la risposta alla domanda: «Dov’è il prossimo distributore?». Tutto il resto è superfluo. È l’addetto alla soluzione dei problemi (problem solver) che ha preso in mano la situazione, o hai permesso a un altro personag-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

198

8-02-2008

11:22

Pagina 198

Quaderno 47-48 – 2007

did you let another character have the limelight? There are a myriad of possible characters that can clutter up your mind: The Bully: You stupid Klutz! The Disaster Predictor: Now you’ll be late and you have no excuse and they’ll be angry and pretty soon you’ll find yourself out of a job and then you’ll lose your mortgage and... The Bitter Regretter: If only you’d filled the tank yesterday! The Devil: See, you’re going crazy, forgetting things like that! The Wild Exaggerator: You never do anything right! The Blamer: It’s the kids’ fault! They should have filled the tank! Are any of these villains among your cast of characters? If so, that is very sad for you. No one deserves such villains messing about inside the head. These voices hurt, and they still hurt, even though by now you may have grown so accustomed to them that you’ve never considered living happily without them. The hurts they cause can keep you chronically sad or angry or frightened or ashamed. Your reactions to these villains can keep you tense and inhibit your ability to think. Would you like to fire your villains? Pick the one you heard in your head during the driving exercise. (If you heard no villain, congratulations! You don’t bedevil you about driving and gas tanks. However, you can still have fun with the next exercise. If you want to participate in the villainshrinking, just pick out any scold or nag you hear in your head from time to time. And follow the instructions, using that villain).

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 199

199

gio di esibirsi sotto i riflettori? Ce ne sono miriadi che possono confondere la tua mente: Il Tiranno: Stupido sciocco! Il Catastrofico: Ora arriverai troppo tardi e non hai scuse, si arrabbieranno e ti ritroverai senza lavoro, non potrai più pagare il mutuo e... Il Pentito Rigido: Se almeno avessi fatto benzina ieri! Il Demone: Ecco, stai diventando matto se dimentichi cose così! L’Esagerato: Non fai mai niente di giusto! L’Accusatore: La colpa è dei figli! Avrebbero dovuto fare il pieno! Qualcuno di questi mostri1 (villains) appartiene al tuo cast di attori? Se così fosse, è molto triste per te. Nessuno merita che simili creature gli creino caos nella testa. Queste sono voci che feriscono, e continuano a ferire. Anche se crescendo ti sei talmente abituato alla loro presenza, da non poter pensare a una vita felice senza di loro. Le ferite che queste voci ti causano possono renderti cronicamente triste, arrabbiato, ansioso, vergognoso. Le tue reazioni a questi mostri possono crearti una continua tensione e limitare la tua capacità di pensiero. Avresti voglia di licenziare questi mostri? Inizia dalla voce che hai sentito dentro di te durante l’esercizio dell’automobile. (Se non ne hai sentita nessuna, congratulazioni! Significa che non ti assilli con la guida e i serbatoi. Comunque, puoi divertirti con il prossimo esercizio. Se invece vuoi partecipare alla riduzione dei mostri, cerca un qualche bisbetico o criticone, la cui voce ti rimbombi ogni tanto nella testa, e poi segui attentamente le istruzioni.) 1 Nel testo originale, Mary Goulding utilizza la parola inglese villain/s. Per la traduzione viene utilizzato il termine italiano “mostro/i” in quanto esprime con maggiore accuratezza il significato inteso dall’autrice.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

200

8-02-2008

11:22

Pagina 200

Quaderno 47-48 – 2007

Get back into the car and again listen carefully to your villain. Hear the words your villain uses against you. Give your villain a name. Is your villain a Bully, a Dope? Is your villain a Blemisher, Witch, Know-It-All? Perhaps your villain is a Nervous Netchie who tells you that you’ll never find your way to a gas station, and if you do, you’ll get lost and never find your way back to the highway. What is your villain’s name? Call your villain back by name and listen again. Ask yourself if this villain has any useful information for you. This is very important. Often a villain will tell you something you need to know, and you don’t listen because you are too preoccupied with the hurtfulness of the message. If your villain did have some good information, thank it politely, even though form now on you will give yourself this information form a more pleasant character in your head. The Know-It-All: Dummy, you just passed a gas station and you and you didn’t even look at your gauge! Your answer: Thank you, Know-It-All, I’ll drive right back to it. Smile sweetly and be extra polite, if you like, because you are about to have the upper hand. Soon you’ll learn how to give yourself information without calling yourself a dummy. If your villain is a Hysterical Haswold, he may have said, «Good heavens, now what are you going to do? There may be a gas station on the next road. Didn’t you get gas there once? Who knows? You can try finding it, but you’ll probably get lost! Remember the last time...». You can process the suggestion about the gas station with your good internal computer if you don’t jam it with hysterical chatter. The information may be valid or it may be wild guesses designed by your villain to get you lost. Perhaps the Bully who calls you «Klutz» is really giving you the

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 201

201

Torna all’auto e presta la massima attenzione alle parole del mostro. Ascolta bene le espressioni che usa contro di te. Dagli un nome. È un Attaccabrighe, un Vecchio Barbogio, un Criticone, una Strega, un Sapientone? Può darsi che sia una Veggente Ansiosa, che ti racconta come non troverai mai la strada per il distributore e, che se la rintraccerai, sicuramente poi ti perderai e non saprai più recuperare l’autostrada. Come si chiama il tuo mostro? Chiamalo con il suo nome e cerca di essere tutto orecchi. Domandati se per caso non abbia anche qualche informazione utile per te. Questo è molto importante. A volte alcuni mostri ti dicono cose che hai bisogno di sapere ma che tu non ascolti perché sei troppo preoccupato e coinvolto da quanto di offensivo il messaggio porta con sé. Se il mostro ha davvero informazioni utili per te, ringrazialo cortesemente, anche se da ora in avanti deciderai di farti passare questi messaggi da un personaggio più amichevole. Il Sapientone: Stupido, sei appena passato davanti a un distributore e non hai neanche dato un’occhiata alla spia! La tua risposta: Grazie, Sapientone, tornerò subito indietro a quel distributore. Sorridi cortesemente, se ne hai voglia, e sii particolarmente gentile dato che stai per andare in vantaggio. Presto imparerai come riuscire a dare a te stesso preziose informazioni senza dirti che sei un idiota. Se il tuo mostro è un Chiacchierone Isterico può essere che abbia detto: «Per Dio, che farai adesso? Forse c’è un benzinaio nella prossima strada, non hai già fatto benzina lì una volta? Chi si ricorda? Puoi cercare di trovarlo, ma è probabile che tu finisca per perderti. Ricordi l’ultima volta...». Bene, puoi sottoporre al vaglio del tuo computer interno il suggerimento relativo alla stazione di benzina, se non ti inceppi con la chiacchiera isterica. L’informazione potrebbe essere valida ma potrebbe anche essere un’ipotesi selvaggia volta a confonderti. Può essere che il Tiranno che ti chiama “sciocco”, ti stia dicen-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

202

8-02-2008

11:22

Pagina 202

Quaderno 47-48 – 2007

information that it is time for you to stop pretending to be stupid whenever you use automobiles and other machinery. That information, if you use it to change yourself instead of using it to hurt yourself, can be very valuable. In fact, if you accepted all the information and free advice your various villains give you, you would undoubtedly live a superlative life. You would get the new roof on the house before the rainy season, save money for your retirement, keep the plaque off your teeth, exercise properly, and still somehow Have A Nice Day. So thank your villains for their good advice, almost none of which you are going to follow. You don’t want to, because you are swamped with villain advice, or because you are too angry or sad or scared about the insults even to hear the advice. Your villains’ primary job has been to make you unhappy by judging you unworthy or incompetent or bad. Who is messing with your head? Again, hear the words your villain uses against you. Do you want to stop listening? Great! Now that you have a name for your villain, it’s time to invent a character to go with the name. What characteristics would go with the name you have chosen? What does your Bully or your Simple Simon look like? Or a Miss-Know-It-All? You can make your fantasy as silly or outrageous as you please. What is your villain wearing? What is his expression and his posture? What’s her face like? Is your villain short or tall? Imagine his hair. Imagine her fingers and rings. (Does this exercise seem idiotic to you? If so, I am guessing that you are letting one of your villains read the questions. Get this book out of the hands of your villain right now!) Free yourself to imagine your villain. If he is a Blemisher, maybe he wears a perfectly tailored and pressed three-piece suit. Is he fat or thin? Maybe, in spite of his

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 203

203

do che è ora di smetterla di fare lo stupido quando guidi un’automobile o usi altre macchine. Questo suggerimento può essere molto utile, se lo usi per cambiare le cose di te che non vanno, piuttosto che per ferirti. In effetti, se tu facessi tesoro di tutte le informazioni e consigli dei vari mostri, condurresti senza dubbio una vita superlativa. Provvederesti a far riparare il tetto di casa tua prima della stagione delle piogge, risparmieresti per assicurarti una vecchiaia serena, terresti i denti puliti dal tartaro, ti manterresti in forma e nondimeno ti godresti in un certo qual modo la giornata. Quindi ringrazia i tuoi mostri per i buoni consigli che comunque non prenderai in considerazione. Non segui le loro raccomandazioni perché non vuoi davvero seguirle, oppure te ne senti sommerso, o sei troppo arrabbiato, triste, spaventato dagli insulti per poter cogliere il consiglio. Il compito base dei tuoi demoni interiori è quello di renderti infelice, giudicandoti privo di valore, incapace o cattivo. Chi sono gli esseri che ti confondono? Ascolta di nuovo le espressioni che usano contro di te. Vuoi smettere di starli a sentire? Magnifico! Adesso che hai dato un nome al tuo mostro, è tempo di creare il personaggio che vada con quel nome. Quali elementi si adatterebbero meglio al nome che gli hai scelto? Che aspetto hanno il tuo Tiranno, il tuo Stupido o la signorina Sapientona? Puoi rendere la tua fantasia tanto sciocca o orrenda quanto ti pare. Che tipo di abbigliamento indossa il tuo mostro? Che espressione o che postura adotta? A chi somiglia? È alto o basso? Immagina i suoi capelli, le sue dita, i suoi anelli. (Ti sembra idiota questo esercizio? Se è così suppongo che tu abbia lasciato leggere le domande a uno dei tuoi mostri. Strappagli immediatamente di mano questo libro!) Prenditi la libertà di immaginare il tuo mostro. Se si tratta di uno Schizzinoso potrai fargli indossare un completo su misura, un tre pezzi perfettamente stirato. È grasso o

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

204

8-02-2008

11:22

Pagina 204

Quaderno 47-48 – 2007

pretence of perfection, he has a purple wart on the tip of his nose! If your villain is a Bully, you might imagine him dressed like a cave man. If she is a Miss Prissy, what is she wearing? Does she have tight lips or a big, blubbery mouth? You decide. Imagine your villain standing in front of your chair, gesturing at you. Is he shaking a finger at you? Is he flailing about? Exaggerate the movements of your villain, as he or she speaks the same words you originally heard. You are now both seeing and hearing in your imagination. Congratulations! Pause now to enjoy your creativity. Don’t let yourself race through this fun. There is no prize for the fastest reader. Give yourself time to flesh out in your imagination this villain in your head. Look at her in many different angles. Then, if you don’t think she is quite right for the part, change her. Be back in your car, driving. You notice your gas gauge registering almost empty. Suddenly, there beside you is your villain. Dress her in her costume. See him shaking his head, gesturing, and perhaps scowling. Listen awhile to your villain, then tell you are not going to give her a free ride. You may say, «Thank you for your rather limited information. Now, I am banishing you from my car!» Imagine yourself sending your villain out of your car. Do you boot him out through the window? Do you simply say «Poof!» and he vanishes? You may want to close your eyes and re-enact this scene. Would you like to have an anti-villain wand? You can imagine that you keep it in a special place, perhaps under the dashboard. It may be sparkling and covered with diamonds, or it may be a greasy dipstick. Whatever magic wand you invent, you can use it against any villain in your head. Just wave it three times with a careful, circling motion, then point the tip straight at your villain’s head and say, «Be gone wretch!» and disappear your villain.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 205

205

magro? Forse, nonostante la sua pretesa di perfezione, ha un vistoso porro sulla punta del naso. Se è un Tiranno potresti immaginarlo vestito come un uomo delle caverne. Se è una Signorina Smorfiosetta cosa avrà addosso? Ha labbra sottili o una larga bocca all’ingiù? Decidi tu. Immagina il tuo mostro in piedi di fronte alla tua sedia che gesticola nella tua direzione. Ti sta puntando contro l’indice? Sta agitando convulsamente le braccia? Mentre ripete il suo infernale ritornello, esagera i suoi movimenti. Adesso nella tua fantasia sei in grado di vedere e sentire. Congratulazioni! Prenditi una pausa e godi della tua creatività! Fa attenzione a non correre troppo in questo gioco. Non ci sono premi per il lettore più veloce. Datti il tempo di sviluppare l’immagine del mostro nella tua testa. Osservalo da diversi punti di vista. Poi, se ritieni che non sia sufficientemente adatto al ruolo, cambialo. Torna in auto, alla guida. Ti accorgi che la spia della benzina è quasi sullo zero. D’improvviso riecco il mostro davanti a te. Mettigli l’abito che hai scelto. Lui scuote la testa, gesticola e lancia occhiate torve. Stallo a sentire un momento e poi spiegagli che non hai affatto intenzione di scarrozzartelo in giro. Puoi dirgli: «Molte grazie per le informazioni, del resto alquanto limitate. E adesso ti caccio fuori da quest’auto!». Immaginati mentre lo butti fuori. Lo scaraventi dal finestrino oppure dici semplicemente puff e lui scompare? Forse vorresti chiudere gli occhi e ri-vivere la scena. Ti piacerebbe una bacchetta magica antimostro? Puoi immaginare di tenerla in un posto speciale, magari sotto il cruscotto. Forse luccica ed è tempestata di diamanti o forse è l’astina dell’olio, tutta unta. Qualunque tipo di bacchetta magica inventi, puoi usarla contro qualsiasi mostro. Falla ruotare attentamente tre volte con un delicato movimento circolare, poi puntala verso la testa del mostro e di «Vattene, sciagurato!» e lui sparisce.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

206

8-02-2008

11:22

Pagina 206

Quaderno 47-48 – 2007

There are lots of ways to banish villains. It’s also fun to be the villain. Would you enjoy acting out the villain’s role? Stand up if your villain is seated. Teach your body the right posture for the villain. Imagine you are wearing the villain’s clothes. Now, as villain, turn to the empty chair where you were sitting. Pretend that you are still in that chair. You can be a Witch as you say the villain’s words to the empty chair. Gesture and make witch-like faces. «You dope, why don’t you ever look at your gas gauge?» Scowl at the imagined you in the empty chair. Maybe your Witch is dressed in black with a big pointed hat and a pointed nose. Stand up and imagine yourself dressed in a long black robe and a tall pointed hat. Hold your head in the right position so the hat doesn’t fall off. Point your finger hard, and lean forward as you snap out the words. Now be the villain of your choice! Let your voice squeak or holler or rasp, whatever fits. Get into the posture of your villain and exaggerate it. Have fun being the villain you imagine. It’s O.K. to pretend and act out parts. Hollywood pays lots of money to people who play these roles. You can play them, too! Be your imagined character once more and enjoy. Have you children in your house? They would love your performance, whether you tell them what it’s all about or keep that secret for yourself. If you tell them about the villains in the head or give them this book to read for themselves, you can all have fun acting out your villains. Ruth, who is five, and Daniel, who is six, and Brian, who is nine, become wonderful monsters and witches! (If you are not enjoying you, is it because you are letting yourself listen to a new villain inside your head? Perhaps you have difficulties imagining and your villain blames you. Well, tell your villain to get lost. The next chapter is especially written to teach you how! Are you criticizing you because you didn’t act

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 207

207

Ci sono moltissimi sistemi di caccia ai mostri. È divertente anche interpretare la parte del mostro. Vorresti provare? Allora alzati se la tua creatura è in piedi, o siediti su un’altra sedia se è seduta. Assumi il suo atteggiamento. Indossa i suoi vestiti. Adesso, nei panni del mostro, rivolgiti alla sedia vuota nella quale stavi prima. Fai finta di essere ancora seduto là. Quando pronunci le invettive verso la sedia vuota, puoi essere una Strega. Gesticola e fai la faccia da strega. «Tu idiota, perché non tieni d’occhio la spia della benzina?» Guarda con cipiglio il presunto te sulla sedia vuota. Forse la tua strega è tutta vestita di nero con un cappello a punta e un naso adunco. Alzati e immagina te stesso in una lunga palandrana nera con un cappello alto e a punta. Tieni dritta la testa in modo che il cappello non scivoli giù. Punta minaccioso il dito e sporgiti in avanti mentre parli in modo brusco. Adesso scegli un altro mostro e impersonalo! Lascia che la tua voce diventi stridula, ruggente o gracchiante, come meglio credi. Assumi la postura del tuo personaggio e esagerala. Divertiti mentre fai questa fantasia. E ricordati che è perfettamente ok far finta di recitare una parte. Hollywood paga a peso d’oro gente che reciti questi ruoli. Anche tu puoi rappresentarli. Sii ancora una volta il tuo personaggio immaginario e goditi la parte. Ci sono bambini a casa tua? Si divertirebbero un mondo con il tuo spettacolo, sia che tu dica di che cosa si tratta, sia che tu mantenga il segreto. Raccontando ai bimbi la storia degli inquilini del cervello o dando loro da leggere questo libro, potrete divertirvi tutti insieme a impersonare i mostri. Ruth di cinque anni, Daniel di sei, Brian di nove saranno splendidi mostri e magnifiche streghe. (Se non ti diverti, forse è perché stai ascoltando le insinuazioni di qualche altro mostro nella tua testa? Magari fai fatica a giocare con l’immaginazione e lui ti critica. Bene, mandalo al diavolo. Il prossimo capitolo è stato scritto apposta per farti vedere come si fa. Ti rimproveri di non aver interpretato la parte? O per

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

208

8-02-2008

11:22

Pagina 208

Quaderno 47-48 – 2007

out your villain? Or are you criticizing your performance? Or are you criticizing me for making this book too frivolous? Are you telling yourself that what you have imagined is nonsense or too simple? Or that you should have been doing something useful, like loading the dishwasher? If you are telling yourself any of these things, you are finding more villains to shrink. Great! Villains do pop up this way, and they come in so many different voices.) Maybe you have an owl Know-It-All in your head, who is telling you that you have read enough today. Reading really won’t hurt your eyes or cause you to go blind, and you can still choose, if you like, to stop reading for now. Let yourself be pleased with today’s villain-identifying and villain-shrinking. Let what you’ve learned make fun inside your head as you go about your day. You can be on the lookout for other villains to name and dress up and imitate. Imagining Did you have any difficulty seeing and hearing your villain? Some people imagine in fantastic Technicolor, some people imagine in black and white, and some people haven’t learned to see anything that isn’t really there. Some people, like Beethoven, can hear in their imaginings whole symphonies, and some cannot hear that way at all. Some let themselves smell frying chicken any time they choose, and others don’t imagine smells. Here are some exercises for fun and for sharpening your power to imagine. Start with a pear. See it in your imagination on a blue plate. Can you see it when you close your eyes? If not, let yourself experiment. First, see the color yellow in any way that is possible for you. Next see a pear in any way you can. Then put your imaginings together and see a yellow pear. Imagine that you are holding the pear in your right hand. You can feel coolness of the pear in your hand. Look at the pear in your

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 209

209

averlo fatto? Stai criticando la tua prestazione? O stai biasimando me che ho scritto un libro così frivolo? Ti stai dicendo che le tue fantasie sono insensate o che sono troppo semplici? Oppure che avresti potuto fare qualcosa di più utile, per esempio caricare la lavastoviglie? Se ti stai dicendo qualcuna di queste cose, stai focalizzando nuovi mostri da eliminare. Magnifico! Questi personaggi saltano fuori di colpo, e assumono voci diverse.) È possibile che tu abbia in testa una civetta Sapientona, che ti vuol convincere che per oggi hai letto abbastanza. In realtà la lettura non fa male agli occhi e non diventerai cieco; puoi sempre decidere, se ti va, di smettere di leggere ora. Rallegrati per aver identificato i mostri di oggi e per averli costretti a ritirarsi. Permettiti di godere per quanto hai imparato e vai avanti con la tua giornata. Puoi stare in guardia per eventuali altri mostri da individuare, caratterizzare e imitare. Esercizi di immaginazione Hai avuto difficoltà a vedere il tuo mostro o a sentirlo? Alcune persone fantasticano in uno splendido technicolor, altre in bianco e nero e altre ancora non hanno imparato a vedere qualcosa che non sia realmente presente. Alcune persone, come Beethoven, sono in grado di udire nella loro immaginazione intere sinfonie, altri non riescono a sentire nulla. Alcuni hanno la capacità di odorare il profumo del pollo arrosto in qualsiasi momento, altri non riescono a farsi tornare in mente alcun tipo di odore. Eccoti un paio di esercizi che ti divertiranno e serviranno a rafforzare la tua capacità di immaginazione. Comincia con una pera. Immaginala su un piatto blu. Riesci a vederla se chiudi gli occhi? Se non ne sei capace esercitati per gradi. Scegli il colore giallo, in qualunque sfumatura ti venga in mente. Immagina poi una pera in qualunque modo ti riesca. A questo punto unisci le tue immagini e crea una pera gialla. Immagina di tenere la pera nella mano destra. Sentine la freschezza sulla tua mano. Osservala e guarda il suo colore giallo. Avvi-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

210

8-02-2008

11:22

Pagina 210

Quaderno 47-48 – 2007

hand and see that it is yellow. Raise the pear to your nose and enjoy the pear fragrance. Want to imagine the pear again? Shut your eyes and again see the yellow pear, feel it in your hand, and enjoy its fragrance. Raise your hand to your mouth and feel your mouth grow moist. Even before you bite into your pear, your mouth is ready. Feel how moist and ready your mouth becomes. Experience your lips against the cool pear. Bite the pear and feel your teeth against the cool pear as you bite. Let yourself experience the wonderful taste of the pear. Taste the sweet, soft pear and be aware of your sensations as you chew and swallow. Hold the pear in your hand and see the white inside of the pear. Now shut your eyes and see and hear and taste and feel as you eat another bite of pear. Put the pear down and stop imagining the pear. Here’s a fun one! Imagine that you are sitting on a bright red towel on a white sand beach. Just in front of you, you see the bright blue ocean and the soft white waves breaking against the white sand. Imagine above the waves a bright blue sky. Got it? When you are ready, you play with your imagination. You are sitting on a bright red towel on a chocolate beach. Rolling in toward you are vanilla waves on top of a strawberry ocean. What color is your sky? Candy-striped? Imagine a funky plaid beach, lavender water and waves, and a green sky. Imagine orange sand and red sea and purple sky. See what wonders you can perform inside your own head! Make your sky pink and your sand yellow. Make your sea bright red. Bring your villain into your imaginings and have your villain walk along the edge of the sand. Imagine a big wave knocking her down. See her stand up, covered with red dye from the red ocean. Watch the red water drip from her hair and her suit and make a bright red puddle on the white sand. Keep the sand white and the sky blue and this time let your villain be knocked down by a slimy brown wave and come up big brown ooze in the middle of a chocolate sea.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 211

211

cina la pera al naso e sentine il profumo. Hai voglia di immaginarla ancora? Chiudi gli occhi, rivedi la pera gialla, sentila nella tua mano e godi del suo profumo. Porta la mano alla bocca e accorgiti che ti è venuta l’acquolina. Prima ancora di addentare il frutto, la tua bocca è pronta. Senti com’è pronta la tua bocca. Le labbra sfiorano la buccia fresca. Mordila e senti i denti conficcarsi nella freschezza del frutto. Assaporane la dolcezza e morbidezza e sii consapevole delle tue sensazioni mentre la mastichi e la inghiottisci. Tieni la pera in mano e osservane la polpa bianca. Chiudi gli occhi e continua a guardare, ascoltare, gustare un altro boccone di pera. Ora posala e smetti questa fantasia. Adesso viene il bello! Immagina di trovarti su una spiaggia di sabbia bianca, seduto su un asciugamano rosso brillante. Davanti a te c’è il mare azzurro, luminoso, e soffici onde bianche s’infrangono sulla riva. Immagina il cielo blu, terso. Ci sei? Quando sei pronto comincia a giocare con la fantasia. Sei seduto su un asciugamano rosso brillante in una spiaggia di cioccolato. Onde di vaniglia si rincorrono su un mare di fragole. Che colore ha il cielo? È striato di zucchero? Immagina la spiaggia fatta di un eccentrico tessuto scozzese, acqua e onde color lavanda e un cielo verde. Inventa la sabbia arancione, il mare rosso e il cielo violaceo. Guarda che meraviglie sai creare con la tua immaginazione! Adesso colora il cielo di rosa e la sabbia di giallo. Rendi rosso brillante il tuo mare. Inserisci il mostro nell’immagine e fallo camminare lungo la riva. Immagina che una grossa onda lo travolga. Guarda come si rialza tutto tinto dal rosso del mare. Osserva l’acqua rossa che gli gocciola dai capelli e dal vestito, e forma una pozzanghera rosso lucente sulla spiaggia candida. Ora mantieni la sabbia bianca e il cielo blu e immagina che il mostro venga travolto da un’onda di fango marrone e diventi un ammasso fangoso in mezzo a un mare di cioccolato.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

212

8-02-2008

11:22

Pagina 212

Quaderno 47-48 – 2007

Would you like to practice hearing in your imaginings? Start with a simple song that you sang when you were little: «Twinkle, twinkle, little star», «Jesus loves me, this I know», or «My country, ’tis of thee». Imagine you are hearing it sung in a high, clear child’s voice. Now imagine you can hear it sung in a deep, booming voice. If you enjoy imagining music, you can let yourself hear cellos and bagpipes and trumpets and whatever you like. Now bring back the towel, the sand, the ocean, the sky, and your villain. This time let the sea, sky, sand, blanket, and the palm trees be their wonderful, natural colors. Put your villain on the sand and imagine him bright purple. Listen to your villain calling out his silly messages as he stands in the sand, a sopping, wet purple... perhaps you would like your villain to sing words to the tune of «Twinkle, twinkle». «Dummy, dummy, didn’t you Do what I just told you to?» Any time you like, you can practice your imaginings and learn all sorts of new, exciting things you can do with your mind. As long as you are willing to play with your imagination, you never have to be bored. More villains Before you do more villain-shrinking, how about taking some time for enjoying you? Forget the villains and settle back in your favorite spot. Do you prefer your favorite chair, or would you like to read outdoors or in bed? Go to a favorite spot and settle yourself comfortably. Let yourself relax your muscles and enjoy the sensations in your body. Here are some trips you can take without villains: You are lying in a canoe, and the canoe is drifting gently down a shallow stream. Ferns arch overhead, and a bird is trilling. You put one hand over the side and feel the soft, warm water. You are snuggled under blankets in your own bed.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 213

213

Ti piacerebbe usare anche l’udito in questi giochi di immaginazione? Comincia con una canzoncina semplice di quelle che cantavi da piccolo: «Lo sai che i papaveri...» oppure «Ninna Nanna, Nanna oohhh...». Immagina di sentirla cantare da una voce infantile, chiara e acuta. Poi ascoltala cantata da una voce profonda, rimbombante. Se ti fa piacere immergerti nella musica, puoi immaginare il suono di un violoncello, di una cornamusa, di una tromba o di altri strumenti che ti piacciono. Adesso prendi l’asciugamano, la sabbia, il mare, il cielo e il tuo mostro. Questa volta mantieni mare, cielo, sabbia, asciugamano e alberi nei loro splendidi colori naturali. Metti il mostro sulla spiaggia e coloralo di rosso vivo. Ascoltalo mentre grida i suoi messaggi sciocchi, tutto rosso, appiccicoso e grondante... Magari prova a fargli cantare i suoi sproloqui sul ritmo di «Lo sai che i papaveri...» «Sei proprio scemo, scemo fai quello che ti ho detto?» Puoi eseguire i tuoi esercizi di fantasia in qualsiasi momento, imparando a utilizzare la mente in una varietà di modi nuovi ed interessanti. Finché hai voglia di giocare con la fantasia non ti capiterà di annoiarti. Altri mostri Prima di procedere con la caccia alle streghe, che ne diresti di goderti qualche attimo di distensione? Dimentica i mostri e torna al tuo posto preferito. Vuoi sederti sulla tua amata poltrona o ti piacerebbe sistemarti con un libro fuori all’aperto, o sul letto? Scegli la soluzione che ti è più congeniale e mettiti comodo. Rilassa i muscoli e goditi le sensazioni che ti regala il tuo corpo. Ecco qualche possibile evasione senza mostri: sei in una canoa che scivola piano su un torrente poco profondo. Le felci, formando archi, s’incurvano sopra di te, un uccello cinguetta. Lasciando pendere una mano dal bordo della canoa, accarezzi l’acqua tiepida. Sei raggomitolato al calduccio, sotto la coperta del tuo letto.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

214

8-02-2008

11:22

Pagina 214

Quaderno 47-48 – 2007

You are throwing darts at balloons in an amusement park that sparkles with lights and music. You pop the balloons and people cheer. You win a white unicorn and give it to your dearest one. You are snorkelling in a clear, quiet ocean, swim-flying over the coral and colored fish. You are holding a child on your lap and telling the child a story about fairies and elves that live far off in the forest. You are with your love. Imagine your own happy trip and see if you can see and hear and smell and taste and sense your body and do it all in your imagination. Treat yourself to a happy fantasy. When you are ready, you can tackle another villain. Remember a time recently when you criticized yourself and ended up unhappy. For example: You are yelling at your son because he is watching TV instead of helping to carry the groceries in from the car. Then you yell silently in your head at yourself for yelling at him. You can’t find an important letter. You are looking in the mirror, combing your hair, and it looks awful. You weigh yourself. You receive a promotion and feel very proud until you tell yourself... Pick you own scene, any scene in which you tell yourself something to make yourself unhappy. See and hear the scene as if it were happening right now. What do you say to you? And then what? How does your scene end? As you hear again the words of this villain, what do you feel? If you like, close your eyes as you go through this scene in your imagination. Is this a villain you would like to shrink? If you decide to shrink this villain, first decide if she or he gave you any useful information. Is the useful information something you did not already know? «You are too fat!» is not useful information after the first time your villain says this to you. Neither is «You are mean», «stupid», «disgraceful», or any other name-calling from

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 215

215

In un parco divertimenti, pieno di luci e musica, tiri al bersaglio sui palloncini. Li fai scoppiare e la gente applaude. Vinci un unicorno e lo regali alla persona più cara per te. Con maschera e boccaglio nuoti in un mare chiaro e tranquillo, osservi sotto di te i coralli e i pesci variopinti. Tieni in braccio un bimbo e gli racconti una storia di fate e di elfi che vivono in un bosco lontano. Sei insieme al tuo amore. Inventa una tua fantasia felice e osserva se sei in grado di vedere, sentire, odorare e gustare e ascoltare il tuo corpo. Abbandonati a tutto ciò nell’immaginazione. Fantastica felicemente. Quando sei pronto puoi affrontare un altro mostro. Rievoca una circostanza recente in cui ti sei criticato e questo ti ha reso infelice. Per esempio: stai sgridando tuo figlio perché se ne sta appollaiato davanti alla Tv, invece di aiutarti a portare in casa la spesa che hai nell’auto. Subito dopo te la prendi mentalmente con te stesso, rimproverandoti per aver perso la pazienza con lui. Non riesci a trovare una lettera importante. Ti guardi allo specchio, mentre ti pettini, e ti vedi orrendo. Ti pesi sulla bilancia. Ricevi una promozione e ne sei molto orgoglioso, fino al momento in cui ti dici che... Scegli una tua scena, una qualunque, in cui ti dici qualcosa che ti rende infelice. Osserva e ascolta come se stesse accadendo in questo preciso istante. Che cosa ti dici? E poi? Come si conclude la scena? Che cosa provi ri-ascoltando le parole del mostro? Se vuoi chiudi gli occhi mentre rivivi questa esperienza dentro di te. Si tratta di un mostro che vorresti far sparire? Se decidi di volerlo eliminare, considera prima attentamente se ti ha dato qualche informazione utile. Ti ha detto qualcosa che non sapevi prima? «Sei un grassone!» non è un’informazione utile, dopo che il mostro te lo ha detto una volta. Anche espressioni come «sei meschino», “sciocco”, “ignobile” o altre parolacce simili dette dal mostro sono poco utili. Mentre l’espressione «Idiota, ci sono

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

216

8-02-2008

11:22

Pagina 216

Quaderno 47-48 – 2007

your villain. «There are better ways to treat your son than call him names, you idiot!» certainly implies a double standard. It’s all right to call yourself names but not anyone else? However, embedded in the self-insult is a message that you can think and be creative in your relationship with your son, and that’s an important message to give yourself. So thank the villain, and next time find a new character for that message. After you have extracted any possible positive from your harasser’s message, give your harasser a name and dress him or her however you like. You are going to put your villain on TV. Take a seat in front of your TV set and see your villain on the screen. See your villain in close-up, mouth open. This actor on your screen is scolding or blaming or threatening or bossing or making dire predictions. Imagine you have access to the controls. See your villain standing in front of you, and take control. Speed the tape, making the words come faster and faster. Speed the tape until all the words run together into pigsqueak. If you enjoyed that, do it again. Slow the tape until the words are again at normal speed. Now keep slowing until your villain is making incomprehensible moangrunts. Do this slowing and speeding as often as you like, going from pigsqueak to moangrunt and back. (At this point, one of your other villains may be distracting you by saying: «What you did was too awful to make fun of it this way!» or «If you don’t take your mistakes seriously, you’ll really be a monster!» Again, get this book out of the hands of your villains!) As you change the speed, you make your harasser’s gestures and facial expressions whirl and then slow into sodden stupidity.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 217

217

modi migliori di trattare tuo figlio, che non insultarlo!» sicuramente consente un’analisi più costruttiva. In effetti questa frase, per quanto censoria, contiene un messaggio che sei in grado di recepire e che puoi utilizzare creativamente nella relazione con tuo figlio. È quindi un’informazione importante. Ringrazia il mostro e la prossima volta trova un nuovo personaggio che ti dia quel messaggio. Dopo aver recuperato ogni possibile spunto positivo dalle parole del mostro, dagli un nome e un abito adeguato. Ora sei pronto per presentarlo in TV. Siediti davanti al televisore e immagina di guardare il mostro sullo schermo. Fagli un primo piano a bocca spalancata. L’attore sullo schermo sta rimbrottando aspramente, biasimando, minacciando, dando ordini, prevedendo immani disastri. Supponi di aver accesso alla sala regia. Guarda il mostro davanti a te e prendi il comando della situazione. Accelera il nastro in modo che le parole si susseguano sempre più veloci. Acceleralo tanto che le frasi si sovrappongano fra loro in una sorta di grugnito confuso. Se ciò ti diverte, ripeti. Rallenta il nastro finché le parole scorrano di nuovo a velocità normale. Rallenta sempre di più. Alla fine il tuo mostro emetterà incomprensibili lamenti. Puoi continuare a tuo piacimento accelerazioni e rallentamenti, passando dai grugniti ai lamenti e viceversa. (Forse a questo punto un’altra delle creature malefiche potrebbe provare a confonderti così: «Quello che hai appena fatto è troppo sgradevole perché tu ti diverta tanto!». Oppure: «se non prendi sul serio i tuoi errori, finirai davvero per diventare un mostro!». Ancora una volta: strappa questo libro dalle mani dei tuoi sobillatori!) Cambiando la velocità di scorrimento del nastro riuscirai a condensare i gesti e la mimica del tuo tormentatore in un turbinio, per poi rallentarli evidenziandone l’ottusa stupidità. Puoi

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

218

8-02-2008

11:22

Pagina 218

Quaderno 47-48 – 2007

Laugh at lips as he pigsqueaks and moangrunts the messages that used to make you unhappy. How about changing your villain’s accent? Put the emphasis on the wrong syllable. If she speaks precisely, give her a drunken slur. Some people are very creative in turning their villains into hamming opera stars, off-key Crosbys, or third-rate Country Western artists. Concentrate on the words your villain uses and put them to music in a ridiculous way. You can even sing along whit the TV singer. Turn off the sound completely and watch the villain’s mouth move inanely. Watch the frowns and phony smiles, see the finger tapping and pointing, see this stupid character stride up and down in front of the screen. I have a very serious question to ask you. If this show were really on TV, how long would you watch before you changed channels or turned off the set? How long would anyone watch this junk? Your brain is like a fantastic television set. You can see and hear and smell and sense all that goes on around you, store it, and then re-create it in your TV-like imagination. You can recreate half-an-hour ago or last year or when you were four years old and going to a birthday party. You can invent trips you have never taken, and be the author-director-actors in your own Land of Oz. You have an infinite number of channels you can choose. One of your problems may be that you have forgotten that your TV brain is equipped with a channel selector and that You control it. Right now you are imagining yourself in front of your TV, and you are watching your villain bad-mouth you in some way. How long are you interested in listening before you turn the dial? Watch awhile to get the full flavor of your banal villain. Notice how this villain repeats and repeats. Notice how boring this villain would be to anyone. How long would anyone keep that character on the screen?

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 219

219

tranquillamente ridere degli straordinari effetti sonori, grugniti e lamenti, provenienti da quei messaggi che ti hanno per lungo tempo reso infelice. Anzi, cosa ne diresti di provare a cambiare l’accento del mostro? Metti l’accento sulla sillaba sbagliata, così da trasformare quanto dice in una lagna da ubriacone. Alcune persone sono molto creative nel trasformare i loro mostri in vecchie stelle dell’opera, Crosby stonati o cantanti Country di terza categoria. Concentrati sulle parole che il tuo mostro usa e trasformale in pezzi musicali ridicoli. Puoi esibirti anche tu insieme a lui. Abbassa completamente il volume e nota quanto privi di senso siano i movimenti della bocca del mostro. Osserva gli sguardi cupi, il sorriso falso, il tamburellare delle dita, l’indice accusatore. Guarda questa sciocca creatura camminare avanti e indietro. Ho una domanda molto seria da farti: se questo show fosse davvero trasmesso in televisione, per quanto tempo staresti a guardarlo prima di cambiare canale o spegnere il televisore? Per quanto tempo una persona qualunque starebbe lì a sorbirsi un simile obbrobrio? La tua mente è come un grandioso televisore. Puoi guardare, ascoltare, annusare, sentire tutto ciò che succede intorno a te, immagazzinarlo e ricrearlo poi con la tua immaginazione. Puoi far rivivere la mezz’ora appena trascorsa, o l’ultimo anno, oppure quando, a quattro anni, andavi a una festa di compleanno. Puoi inventarti viaggi che non hai mai fatto ed essere autore, regista, attore in un paese di fantasia. Hai a disposizione un numero infinito di canali. Non dimenticare che il tuo cervello, come un apparecchio televisivo, è fornito di tasti per la scelta dei programmi e sei Tu a comandarlo. Adesso immaginati davanti al televisore, stai guardando il tuo mostro che ti fa le boccacce. Per quanto tempo sei disposto a stare lì prima di cambiare canale? Guarda quanto basta per convincerti fino in fondo della banalità di questo personaggio: si ripete, si ripete fino alla nausea. Annoierebbe chiunque. Anche lo spettatore più indulgente non potrebbe sopportarlo a lungo.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

220

8-02-2008

11:22

Pagina 220

Quaderno 47-48 – 2007

Have you watched long enough? You’ve named and costumed this harasser and turned his words too slow and too fast. You’ve recognized that she is redundant and boring, and you’ve jazzed him up by having him sing off-key. Now it is time to prove to yourself that you can change the channel and rid yourself of this character that has been messing with your mind. Make a partial list of available channels. There is your «Awareness Show»: what you are seeing, sensing, smelling, hearing, tasting right now. There is your «Today Show»: whatever is going on in your present life. There’s your «Family Show», «Great Books I’ve Loved», «My Vacations», «My Favorite Parties», and zillions of others. Put what you want on your screen. What delights you? You may choose something as simple as the china cup in your cupboard that you bought that time you went to Niagara Falls. Bring it on the screen and let the light play on it. What would you like to hear? Are you fortunate enough to live where birds still sing? You can see them and listen to them on your mental TV. If there are no birds where you live, you can still bring your memory of birds and bird songs to your screen. Want a happy memory? Switch channels. Switch to a funny memory. Switch the channel, if you like, to a scene you remember from a movie or an opera. You can spend as much time as you please enjoying your personal TV. As you change channels, you prove to yourself that you are in charge of your own brain. Many people, including some respected psychotherapists, do not know that people have control over their own brains. Such people say, «A thought came to me». (From outer space?) Or they say, «I can’t help thinking that». They honestly believe that you can’t stop your own thoughts or change your channels. They give fraudulent experiments, such as «Try not to think of a pink elephant», and then nod wisely when you agree that you are thinking of an elephant in spite of your best efforts not to think of one.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 221

221

Hai guardato a sufficienza? Hai dato al tuo aguzzino un nome, un abito, hai accelerato e rallentato al massimo le sue parole. Hai rilevato che è ridondante e noioso, lo hai reso buffo facendolo cantare fuori tono. È tempo di dimostrare a te stesso che puoi davvero, cambiando programma, liberarti di questa creatura che crea confusione nella tua testa. Metti insieme una lista provvisoria di programmi disponibili. Ecco qua per esempio il tuo “Show di consapevolezza”: tutto ciò che tu, qui e ora, vedi, senti, odori, ascolti e gusti. Ecco la trasmissione odierna Oggi Qui: tutto quanto accade nella tua vita presente. Ecco la Trasmissione Famiglia, I libri della mia vita, Le mie vacanze, Le mie feste predilette, e tanti altri ancora. Scegli il programma che preferisci. Che cosa ti alletta? Puoi anche selezionare qualcosa di estremamente semplice, come quella tazza di porcellana, souvenir delle cascate del Niagara. Inseriscila nel programma e mettila in primo piano. Che cosa ti piacerebbe ascoltare? Hai la fortuna di vivere in un posto dove cantano gli uccelli? Puoi osservarli e ascoltarli nel tuo televisore interno. Se non ci sono dove vivi, trasferisci sullo schermo ciò che conservi in memoria. Vorresti un ricordo felice? Cambia programma, cambia su un programma di memoria felice. Se ti va, scegline uno con la scena di un film o di un’opera che ricordi. Puoi divertirti tutto il tempo che vuoi davanti al tuo schermo personale. Cambiando i programmi, provi a te stesso di essere tu il responsabile del tuo cervello. Molte persone, tra cui anche alcuni psicoterapeuti stimati, non sanno che sono le persone stesse a determinare i loro pensieri. Essi dicono solitamente: «mi è venuta un’idea». (Dalla luna?) Oppure: «non posso fare a meno di pensarci». Ritengono davvero che non si possano fermare i propri pensieri o cambiare i programmi. Fanno tentativi fraudolenti, come dire: «Prova a non pensare a un elefante rosa!». E poi scuotono con saggezza il capo quando ammetti che stai ancora pensando a un elefante, nonostante i tuoi sforzi disperati per non farlo.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

222

8-02-2008

11:22

Pagina 222

Quaderno 47-48 – 2007

Pretend you are in a swing, and you are just old enough to have learned to pump the swing by yourself. Stretch out your legs and pull back the ropes, and up you go! And down you go! Pull back again and stretch your legs and swing higher. And down and then up, and down and you pump again. The breeze blows your hair, your stomach tingles, and you laugh as you swing so high and free. Are you still with the psychotherapist’s elephant? Of course not. You stopped trying Not to think of a pink elephant and, instead, you switched the channel. So easy! Practice switching. See one of your villains on the imaginary screen, hear him pigsqueak and moangrunt, and now change the channel to the young you in the swing. See the villain again and put him on the psychotherapist’s elephant. Watch the elephant gallop clumsily away with the terrified villain. You have a limitless number of channels at your disposal. And all of these channels are more interesting than the harassers who have had «free air time» in your mind. Would you like to take a breather? For the rest of the today, as you go about your life, put the villains you find onto the backs of elephants and send them scooting. If you decide not to take a breather and are racing into this paragraph without time off, that is OK, too. You are about to go on a full-scale villain search. Pretend it is morning. You have just awakened and are still in bed. Close your eyes and listen for any detractors. Joe wakes each morning with his villain accusing him of being a «no good, drunken bastard». His villain correctly identifies him as an alcoholic, but continues, «You’re a bum, you’re wrecking everybody’s life around you, and you’d be better off dead». Joe needs personal sobriety, and he could find that through Alcoholics Anonymous. Instead, he lets the combina-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 223

223

Immagina di trovarti su un’altalena e di essere abbastanza grande da aver imparato a dondolarti da solo. Stendi le gambe e tira indietro la corda, ecco che vai su! E poi giù! Appoggiati ancora indietro e stendi le gambe, dondolati ancora più in alto. E ancora giù e poi su, e giù con sempre più slancio. Il vento ti soffia nei capelli, il tuo stomaco è in tensione e ridi volando alto e libero. Sei ancora lì a pensare all’elefante dello psicoterapeuta? Naturalmente no. Hai smesso di sforzarti di Non pensare a un elefante rosa e hai invece cambiato canale. È così facile! Esercitati nel cambiare programma. Da un’occhiata a uno dei tuoi mostri sullo schermo immaginario, ascoltalo grugnire come un porco e lamentarsi, e ora manda in onda te stesso bambino sull’altalena. Guarda ancora il mostro e sistemalo sulla groppa dell’elefante dello psicoterapeuta. Osserva il pachiderma galoppare via, goffamente, con il mostro spaventato. Hai a disposizione una varietà enorme di programmi. E tutti sono infinitamente più interessanti degli aguzzini che hanno avuto la loro “ora d’aria” nella tua testa. Ti piacerebbe prenderti una pausa? Allora per il resto della giornata, mentre ti occupi delle consuete faccende, metti tutti i mostri che trovi sul dorso dell’elefante e spediscili via lontano. Se decidi di non concederti pause e stai correndo lungo questo paragrafo senza perdere tempo, va bene anche così. Stai per partecipare a una grandiosa caccia al mostro. Supponi che sia mattina. Ti sei appena svegliato e sei ancora nel letto. Chiudi gli occhi e fai bene attenzione a ogni guastafeste. Joe è accolto ogni mattina al risveglio dal suo mostro che lo accusa: «Sei un miserabile bastardo alcolizzato». Il mostro ha ragione a definirlo alcolizzato, ma poi continua «sei un fannullone, un distruttore di vite altrui, sarebbe meglio per te essere morto!». Quanto realmente serve a Joe è di riuscire a restare sobrio e lui potrebbe raggiungere questo scopo con l’aiuto degli Alcolisti Anonimi. Invece si lascia consumare da un cocktail di alcol e nau-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

224

8-02-2008

11:22

Pagina 224

Quaderno 47-48 – 2007

tion of alcohol and self-loathing erode him, and takes a morning drink to try to stop the voice. Judy wakes to the voice of the Slave Driver, who tells her all the things she must do today. The message begins, «Hurry, get out of bed!» Is one of your villains talking at you when you wake up? Get dressed and look in the mirror as you shave or comb your hair. Is this «get ready time» or «get harangued time»? Do you look at you kindly, or is one of your villains in charge again? Does your Blemisher point out for the millionth time that your teeth are crooked, while ignoring your lovely hair and good smile? She’s telling you to feel ashamed for the rest of your life, or until you decide to spend lots of money having your perfectly good teeth straightened, filed, and capped. Does your blemisher tell you to be guilty because you never learned to set your hair as well as a beautician would? Well, you can go to Beauty College... or you can shrink the jerk in the mirror! At breakfast is your hurry-up Slave Driver lashing at you? Or do you have a Regretter or a Terrorizer at the table? As you go off to school or work, does your after-breakfast Scold come on, complaining about what you did or didn’t eat? This is Ms. Toolate, who will only criticize you for slurping calories after you have swallowed them. You choose to eat well or badly regardless of what your villains tell you. Believe it or not, they do not help you eat well. They only help you to be miserable. At work, are there villains in your head distracting you? Does your Arch Critic lean over your shoulder and point out errors even before you have time to finish a thought? Do you keep yourself

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 225

225

sea nei confronti di se stesso e beve il suo drink mattutino per tentare di ridurre al silenzio la voce che lo assilla. Judy si sveglia al mattino e subito il suo Negriero le presenta l’elenco di tutte le cose da fare in giornata. Il messaggio inizia con: «Sbrigati! Fuori dal letto!» Qualcuno dei tuoi mostri ti parla quando ti svegli la mattina? Vestiti e osservati allo specchio mentre ti pettini o ti fai la barba. Questo è un momento in cui “prepararsi per la giornata” o un tempo di “lotta e rimprovero”? Ti stai guardando amichevolmente o un mostro ha già preso in mano la situazione? La tua Perfettina ti ha fatto notare per l’ennesima volta che hai i denti storti, ignorando naturalmente che possiedi bellissimi capelli e un affascinante sorriso? Ti sta convincendo a vergognarti per il resto dei tuoi giorni o almeno finché non deciderai di spendere un mucchio di soldi per raddrizzare, limare, ricoprire i tuoi denti, perfettamente sani. La tua Criticona vuole farti sentire in colpa per non aver mai imparato a pettinarti come un’esperta acconciatrice? Bene, puoi decidere di frequentare un corso di bellezza oppure puoi incastrare nello specchio la creatura malevola! Quando fai colazione, il tuo Negriero è lì a minacciarti con la frusta affinché tu ti sbrighi? Al tuo tavolo siede un Pentito Piagnone oppure un Intimidatore? Dopo la colazione, quando stai andando a scuola o al lavoro si intrufola il tuo Cerbero lamentandosi di tutto quello che hai o non hai mangiato? Ecco Madama Troppo Tardi che ha da ridire perché hai ingurgitato troppe calorie ma naturalmente lo fa dopo che ti sei già abbuffato. Puoi decidere di mangiare bene o male, indipendentemente da ciò che ti suggeriscono i mostri. Che tu lo creda o no, essi non ti aiutano a nutrirti meglio. Ti rendono soltanto infelice. Mentre lavori, ci sono mostri che ti distraggono? Il tuo Supercritico ti sta alle spalle e punta l’indice accusatore sugli errori ancor prima che tu abbia avuto il tempo di formula-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

226

8-02-2008

11:22

Pagina 226

Quaderno 47-48 – 2007

from participating actively in conferences because this Arch Critic says, «No one is interested in what you have to say!» Do you slow your own creativity in response to the carping in your head? When you come home, do you bring work’s problems in a huge, unwieldy mental gunny sack, to browse through hopelessly during the evening? Instead of falling asleep, do you lie in bed listening to your Slave Driver remind of the things you have to do tomorrow or your Critic rehash the things you did wrong today? Or are you more apt to spook yourself about things that might go wrong in the future? While you are still in good health, do you make up future tragedies? Do you have in your head an Ass-backwards? That is one of the world’s silliest nags! Ass-backwards continues to nag you through the years over mistakes that you can’t possibly correct. The old nag still blames you in your head for electing to pass instead of carry the ball back in that high school football game. Assbackwards forgets the present and the future as it peers backwards through time: «You shouldn’t have divorced your wife». «If you’d bought that stock, you’d be on easy street». «You should have gone to college». «You could have married the other woman». Now is the time to assemble all the villains you can find. Bring in your first villain, the one who messed with your brain when you fantasised you were running out of gas. Bring in the one you put on TV. Bring in the ones you found when you put down this book and went villain-hunting. And bring in the ones you just found as you read about the morning, afternoon, and evening villains. List the villains you have found on a sheet of paper. Example:

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 227

227

re il tuo pensiero fino in fondo? Non intervieni attivamente alle conferenze perché il tuo Supercritico continua a dirti: «A nessuno interessa quello che vuoi dire!». Rallenti il tuo slancio creativo per effetto di tutte le critiche che ti ronzano in testa? Quando torni a casa porti con te i problemi di lavoro in un enorme ingombrante sacco di iuta per riguardarteli con rassegnazione nel corso della serata? Invece di prendere sonno, te ne stai sdraiato sul letto ad ascoltare il tuo Negriero che ti ricorda tutto quanto dovrai fare l’indomani oppure il tuo Criticone che mette sotto esame quello che hai sbagliato oggi? O sei invece abilissimo nel preoccupare te stesso con tutto quanto potrebbe andare storto nel futuro? Mentre ancora godi di ottima salute, stai prefigurandoti malattie incurabili? Hai in testa un Somaro-guarda-indietro? Costui è uno dei più sciocchi guastafeste del mondo. Il Somaro-guarda-indietro è quello che continua a tormentarti per anni per errori che non puoi più correggere. Il vecchio guastafeste è sempre lì a rinfacciarti quella volta in cui hai deciso di passare la palla anziché giocarla, in una partita di calcio della scuola superiore. Il Somaro-guarda-indietro svaluta il presente e non prende in considerazione il futuro. Vive analizzando costantemente il passato: «Non avresti dovuto divorziare da tua moglie», «Se tu avessi acquistato quelle azioni saresti un uomo arrivato», «Avresti dovuto andare all’Università», «Avresti potuto sposare l’altra donna». Ora è tempo di riunire tutti i mostri che ti è possibile rintracciare. Comincia con il primo, che ti ha scombussolato quando temevi di restare senza carburante. Aggiungi l’altro che hai presentato in TV. Prosegui con tutta la serie emersa quando hai messo da parte il libro e sei andato a caccia. E non trascurare le nuove conoscenze: i guastafeste del mattino, del pomeriggio e della sera. Prendi un foglio e compila l’elenco dei mostri che hai scoperto:

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

228

8-02-2008

11:22

Pagina 228

Quaderno 47-48 – 2007

1. Name: Ditherer. Favorite Harangue: What if (nobody likes the idea), (they come for dinner at seven instead of seven-thirty), (that wart changes into a cancer)? Grain of Truth: Others may not do what I want, and I cannot control the future. Underlying Message: Be anxious about the future. Costume: Old-fashioned lace dress and heavy corset. Appearance: Hair uncombed, hands wringing. 2. Name: Wicked Witch. Favorite Harangue: You’re a bitch. Grain of Truth: None. Underlying Message: Hate yourself. Costume: Witch in Wizard of Oz. Appearance: Angry, lethal, just like that witch. 3. Name: Nag. Favorite harangue: Why don’t you ever do (your income tax), (your laundry), (your dissertation)? Grain of Truth: I do not finish important tasks. Underlying Message: Feel guilty about the past and anxious about the future. Costume: Parson’s costume with long shiny black serge coat. Appearance: Long, skinny, sorrowful face. 4. Name: Hanging Judge. Favorite Harangue: You did it wrong! You made an ass out of yourself! Grain of Truth: Under pressure I sometimes fumble. Underlying Message: Feel guilty and ashamed about the past. Costume: Judge’s robe, powdered wig. Appearance: Fat, red-faced.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

11:22

Pagina 229

Gli Inquilini del cervello

229

1. Allarmista. Pezzo forte: Cosa succede se: nessuno trova buona l’idea; gli ospiti arrivano a cena per le 19 anziché per le 19.30; la verruca si trasforma in tumore? Granello di verità: È possibile che altri non si adattino al mio schema di riferimento e io non posso tenere sotto controllo il futuro. Messaggio nascosto: Sii ansioso per il futuro. Costume: Vestito antico di pizzo, corsetto rigido. Aspetto: Capelli scomposti, mani tormentate. 2. Strega Malvagia. Pezzo forte: Sei un disgraziato. Granello di verità: Nessuno. Messaggio nascosto: Odiati. Costume: Strega del “Mago di Oz”. Aspetto: Pieno di odio, portatore di morte, come la strega del “Mago di Oz”. 3. Brontolone. Pezzo forte: Perché non ti dedichi alla dichiarazione dei redditi, al bucato, alla tesi? Granello di verità: Non porto a termine impegni importanti. Messaggio nascosto: Sentiti in colpa riguardo al passato e ansioso rispetto al futuro. Costume: Veste talare nera, lunga, lucida e lisa da parroco. Aspetto: Longilineo, magro, triste in viso. 4. Giudice Severo. Pezzo forte: Hai sbagliato! Ti sei reso ridicolo! Granello di verità: Sotto stress mi capita talvolta di essere goffo. Messaggio nascosto: Sentiti in colpa e vergognati a causa del tuo passato. Costume: Toga da giudice, parrucca incipriata. Aspetto: Grasso, volto paonazzo.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

230

8-02-2008

11:22

Pagina 230

Quaderno 47-48 – 2007

5. Name: Know-It-All. Favorite Harangue: What you ought to do is... Grain of Truth: I can’t do some things I tell myself to do. Underlying Message: Feel stupid. Costume: Humpty-Dumpty. Appearance: Egghead. List your villains, and then sit back and look at your list. You should be very proud of ferreting out such creatures, who have been messing with your head for years. When you reread the grains of truth, do you find any that are important for you? If you are procrastinating about something you must do, like income tax, your harassment obviously hasn’t made you improve your behavior. Believe it or not, your harassment may keep you procrastinating. What can you do to help you? Are you thinking, «I promised to stop procrastinating a hundred times in the past month?» In the past, your promises were secret messages to your villains to persecute you. That is the unhappy drama of a procrastinator’s life. This time, if you like, you can make plans instead of promises. You can take charge of your own life. Perhaps you will decide to hire someone else to do the work you hate doing. Perhaps you’ll simply do the job or not do the job. but either way stop putting you down. If you have spent twenty years losing and gaining the same twenty pounds, is it time to end your internal wars and like you as you are? When you have finished studying the grains of truth, look at the underlying messages. Are you willing to stop believing them? Then remember: The past is over. No good can come from suffering about your past. The future is a figment of your imagination. You can plan for the future if you choose, but anxiety, worry, and scare stories won’t improve your future a bit. They can only wreck your

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 231

231

5. Sapientone. Pezzo forte: Ciò che avresti dovuto fare è... Granello di verità: Non riesco a fare alcune delle cose che mi propongo di fare. Messaggio nascosto: Sentiti stupido. Costume: Dimesso. Aspetto: Intellettuale. Steso l’elenco, comodo in poltrona, leggi la lista. Dovresti essere molto orgoglioso di aver smascherato i personaggi che ti hanno confuso per tanti anni. Rileggendo gli spunti di verità, ne trovi qualcuno importante? Nel caso in cui tu tenda a rimandare gli impegni, come la dichiarazione dei redditi, per esempio, il tuo torturarti non ha comunque migliorato il tuo comportamento. Che tu lo creda o meno, le sevizie psicologiche non muteranno la tua tendenza a procrastinare. Come puoi aiutare te stesso? Stai pensando “Il mese scorso mi sono ripromesso mille volte di smetterla di rimandare?”. Nel passato le tue promesse sono state messaggi cifrati per i mostri perché continuassero a perseguitarti. Ecco l’infelice dramma esistenziale di chi rimanda! Ma questa volta, se vuoi, sei in grado di fare progetti anziché promesse. Puoi assumerti la responsabilità della tua vita. Forse deciderai di affidare ad altri i compiti che non ami svolgere. O magari semplicemente eseguirai il lavoro, oppure non lo eseguirai proprio ma in entrambi i casi puoi smetterla di umiliarti. Se hai trascorso vent’anni a perdere e recuperare gli stessi dieci chilogrammi di peso, non pensi che sia ora di chiudere con queste lacerazioni interiori e tempo di imparare, invece, ad amarti come sei? Quando hai finito di analizzare i granelli di verità, occupati dei messaggi nascosti. Sei disposto a smettere di dare loro credito? Allora ricorda: il passato è passato. Non ottieni nulla di buono continuando a tormentarti. Il futuro è un’invenzione della tua fantasia. Se vuoi puoi fare progetti ma l’ansia, la preoccupazione, i pensieri nefasti non li renderanno migliori. Sciuperanno il pre-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

232

8-02-2008

11:22

Pagina 232

Quaderno 47-48 – 2007

present. You can stop suffering about something that hasn’t occurred. The present is here. You can make the most of it. Reread your villain list and pay special attention to the costumes and appearances you have chosen for your villains. You are about to turn your villains into toys. If you have shopped in toy stores recently, you’ve seen the Star Wars creatures and the Masters of the Universe. Now you can make all your villains into five-inch-tall dolls. Take your time. See them just as you described them on paper and shrink them until all of them are five inches tall. When you have created these toys in your imagination, line them up on an imaginary shelf and let yourself look at them one by one. They are: The monsters of your universe. Listen to the little dolls as they give you their usual messages. When you are tired of listening, stuff a tiny ball of cotton in each little mouth. Have fun with them, the way you would if you were again eight years old. You can have them make war against each other or you can take out the cotton and listen to them scold each other. Just think of owning talking toys! You can marry them off, give them family therapy, or wind them up and watch them strut up and down the floor, legs and arms flailing stiffly. You can stand them in a line and throw spitballs at them. You can do whatever you want with them. When you are tired of playing with your special set of Monsters Of Your Universe, you can wrap them up and put them in an imaginary box. Think of a safe place to store them, such as the Smithsonian or your own safe deposit box on Planet 75. Put them in storage. Any time you want to play with them or add more Monsters to your collection, you can bring them back. You can return them to the Smithsonian or Planet 75 whenever you wish. You never have to take them seriously again!

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 233

233

sente. Puoi smettere di soffrire per cose che non sono ancora accadute. Il presente è qui e puoi ricavarne il massimo. Riprendi l’elenco dei mostri e focalizza l’attenzione sugli abiti e sull’aspetto che hai scelto per ciascuno di loro. Sei sul punto di trasformarli in giocattoli. Se, negli ultimi tempi, ti è capitato di fare acquisti in un negozio di giocattoli, hai sicuramente incontrato i personaggi di Guerre Stellari e i Signori dello Spazio. Adesso ti puoi permettere di trasformare tutti i tuoi mostri in pupazzetti alti dieci centimetri. Procedi con calma. Osservali davanti a te in fila, così come li hai descritti nel tuo elenco e riducili alla grandezza di dieci centimetri. Quando li hai creati nella tua immaginazione, mettili in fila su uno scaffale immaginario e passali in rassegna uno per uno. Essi sono: I mostri del tuo universo. Ascolta i pupazzetti mentre ti mandano i consueti messaggi. Quando sei stufo, infila un batuffolo di cotone nelle loro minuscole bocche. Divertiti come se avessi di nuovo otto anni. Puoi farli litigare l’un con l’altro oppure togliere loro il cotone di bocca e stare a sentire come si insultano a vicenda. Fingi che siano bambole parlanti. Puoi farle accasare, fare terapia famigliare, sollevarle e osservarle camminare rigide e impettite, con gambe e braccia penzoloni. Puoi metterle in fila e sputare loro addosso. Puoi farne ciò che vuoi. Quando sei stanco di giocare con lo speciale set di Mostri del Tuo Universo, puoi imballarli e riporli in una scatola immaginaria. Pensa a un posto sicuro per custodire il tutto, un contenitore metallico, per esempio, oppure la tua cassaforte personale sul Pianeta 75. Mettili lì. Quando avrai voglia di giocare o dovrai aggiungerne uno nuovo, li riprenderai, per poi risistemarli ancora, se lo vorrai, nel contenitore metallico o sul Pianeta 75. Non devi più prenderli sul serio!

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

234

8-02-2008

11:22

Pagina 234

Quaderno 47-48 – 2007

Archeology You have figured out how to identify your villains and how to shrink them. If you are the curious type, you may be asking yourself how this plague of parasites got lodged in your brain in the first place. Or perhaps you have already identified the origins of some of your villains and are still curious about others. The truth is, most villains are copies of people who were important to you when you were a child. You treat yourself the way others treated you. Why would anyone treat a little child the way you have learned to treat yourself? There are lots of answers. Some children survived terrible homes, where parents were crazy, cruel, drunk, criminal. If that is true of you, you know who your ogres were. Others grew up in homes that in most ways were splendid, and inherited the monsters from one or two traumatic events. Occasionally, when a child has had ineffectual parents, she actually invents her own villains to keep herself from «being bad». However, even these villains are modelled after someone they observed in real life or on television. Why did your well-meaning parents behave villainously to you? Perhaps you were raised by parents who were afraid to praise. They were taught, when they were little, that «pride goes before a fall». To keep you from falling, they tried to keep you from being proud. Perhaps your parents were afraid of «too much happiness» because their parents or their parents’ parents’ parents believed in the Evil Eye. They may have grown up hearing that «The bird that sings before breakfast is eaten before dinner» or «If you fell too good, something bad will happen». To keep you from disaster and death, they tried to keep you form being too happy. They probably didn’t realize that this was their motive. They thought they were treating you normally, because their own natural happiness had been squashed long ago.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 235

235

Archeologia Ora hai scoperto come individuare i tuoi mostri e come eliminarli. Se sei un tipo curioso, ti chiederai come questi parassiti tormentosi abbiano potuto conquistarsi un posto di primo piano nella tua mente. O forse hai già riconosciuto l’origine di alcuni di essi e sei interessato a scoprire da dove vengano gli altri. La verità è questa: la maggior parte dei mostri sono copie di persone che sono state importanti nella tua infanzia. Ti tratti nello stesso modo in cui gli altri ti hanno trattato. Perché mai qualcuno dovrebbe trattare un bambino piccolo, come tu hai imparato a trattare te stesso? Le risposte sono mille. Parecchi ragazzini sono sopravvissuti a uno spaventoso ambiente familiare, con genitori pazzi, crudeli, alcolizzati, criminali. Se ti riconosci in questo quadro, sai chi erano i tuoi orchi. Altri sono cresciuti in case eccellenti e devono l’origine dei loro mostri a qualche evento traumatico. Altre volte, quando un bambino ha genitori inconsistenti, inventa i suoi propri mostri per impedirsi di “essere cattivo”. Tuttavia anche queste creature sono modellate su qualche personaggio osservato nella vita reale o visto in televisione. Come mai padre e madre, così pieni di buone intenzioni, si sono comportati da aguzzini nei tuoi confronti? Forse sei stato allevato da genitori timorosi di elogiare i propri figli. Nella loro infanzia, essi avevano sentito ripetere: «Chi si loda, si imbroda», e per proteggerti dalla caduta, hanno tentato di impedirti di diventare consapevole del tuo valore. Può anche darsi che avessero paura della “troppa felicità”, perché i loro genitori o i genitori dei loro genitori credevano al malocchio. Magari sono cresciuti con proverbi del tipo: «L’uccello che canta prima di colazione sarà mangiato dal gatto prima di cena», oppure «Quando le cose filano troppo lisce, è il momento che ti cade una tegola in testa». Per proteggerti da disastri e morte hanno cercato di impedirti di essere troppo felice. Non si sono resi conto di quanto c’era alla base del loro comportamento. Erano convinti di trattarti secondo le buone regole, dato che i loro spontanei entusiasmi erano stati soffocati già da tempo.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

236

8-02-2008

11:22

Pagina 236

Quaderno 47-48 – 2007

Perhaps your parents were raised in a religiously rigid home, where Sin was the big issue and Heaven awaited only those who scrupulously toed the line. They treated you the way they did in order to turn you into a likely candidate for Heaven. Perhaps they thought their way was their only chance of making you into whatever they hoped you would become: an A student, a good farmer, a polite child. And when you couldn’t or wouldn’t go along with their plans, they upped their criticism. Perhaps they didn’t really like children. Just as some people are not fond of cats, some people are not fond of children. They have them because the villains in their heads prevent them from looking for other options. Almost all parents want the best for their children, and they want them to be «A Credit To Their Mother And Their Father». Their fondest hope (even though they may never admit this) is that someday the neighbors will say, «Oh, Mr. and Mrs. McVillainy, what fine parents you must have been to have raised such wonderful sons and daughters!» The monsters that live in your head are the result of your parents’ misguided attempts to make you perfect. You scold yourself the way other scolded or belittle yourself the way father belittled. And don’t forget the effects of the older brothers and sisters. Often, they are the villains in your universe! Because they didn’t want to take care of little kids (who would, at age five or six or even fifteen?), they griped about the stupid little kid who never does anything right. Some of your monsters come from other grown-ups who had power over you, such as teachers and ministers and Cub Scout leaders and grandparents and aunts and uncles and priests and neighbors and any other grown-up who was allowed to tell you what sort of person you were or what sort of things you should and shouldn’t do. One of the glories of the young child’s brain is its ability to

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 237

237

Può essere che i tuoi genitori siano cresciuti in una famiglia religiosa e rigida, dove il peccato costituiva il grande tema della vita e il Paradiso attendeva soltanto quelli che si sottoponevano scrupolosamente a discipline severe. Ti hanno cresciuto per farti diventare un possibile candidato al Paradiso. Forse ritenevano che solo con quel tipo di educazione tu potessi diventare quello che loro desideravano: un eccellente studente, un bravo agricoltore, un ragazzo educato. E quando tu non potevi o non volevi essere in sintonia con i loro piani, accentuavano il tono critico. Forse essi non desideravano in realtà avere figli. Come c’è gente che non è fatta per i gatti, c’è gente che non è portata per i bambini. Alcuni fanno dei figli perché gli inquilini delle loro menti non consentono loro di vedere altre possibili opzioni. Quasi tutti i genitori desiderano il meglio per i propri figli e auspicano che essi «rendano onore al padre e alla madre». Il loro sogno più audace (anche se non lo ammetterebbero mai) è che un giorno i vicini dicano: «Oh, signore e signora De Mostri, che stupendi genitori dovete essere stati per aver tirato su figli così meravigliosi!». I mostri che vivono oggi nella tua testa sono la conseguenza degli incauti sforzi dei tuoi genitori per renderti perfetto. Ti rimproveri esattamente come tua madre ti rimproverava e ti svaluti proprio come tua madre ti ha svalutato. E non scordare gli effetti dei fratelli e delle sorelle maggiori. Spesso sono loro gli aguzzini del tuo mondo interiore! Non avevano la minima voglia di badare a bambini più piccoli (e chi l’avrebbe a cinque, sei o anche a quindici anni?) e allora schernivano il ragazzino sciocco che non ne combinava mai una giusta. Alcuni dei tuoi mostri provengono, poi, da adulti diversi, in qualche modo ammessi a esercitare del potere su di te: come insegnanti, superiori, capi scout, nonni e zii, parroci, vicini e qualsiasi altro adulto autorizzato a dirti che tipo di persona tu fossi e che cosa avresti dovuto o non dovuto fare. Una delle meravigliose qualità del cervello dei bambini picco-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

238

8-02-2008

11:22

Pagina 238

Quaderno 47-48 – 2007

learn quickly and unquestioningly from the environment. Take a child with you to Mexico and you’ll discover which of you speaks Spanish first! Or watch a four-year-old on the ski slopes, as you struggle to stay on your feet. Unfortunately, this childhood gift, the ability to learn naturally and swiftly and unthinkingly, is also a curse. You carry in your head the messages you unthinkingly accepted when you were very young. Now see in front of you all the people from your past who taught you how to treat yourself villainously. Line them up, as if you were arranging them for a group picture. You may have hundreds or just one or two. You don’t have to remember them well to include them in the group. These are the people whose voices you have carried in your head from the dead past. Are you willing to tell them, «The past is over»? Let yourself experience the importance of that truth. All these years you have been burdening you with these old villains. Are you ready to say good-by to their messages? You can do this when you give up wishing for the past to change. Will you stop wishing that mother had been more loving, that father had come to your Little League games, that they’d stayed married, that you all hadn’t left the farm, that the dead hadn’t died? No matter how much you wish and hope, there is no way anyone today can change your world when you were five years old. Tell them again that the past is over. Let them know that you are ridding yourself of your old old villains and reclaiming your own good energy for life today. You’ve now given up the magical wish for people in your past to change back then. Are you also willing to drop your wishes that they apologize for their past mistakes? You see, their apologies would do you no good. Pretend for a moment that you are omnipotent. Pretend you can change anybody, even the most stubborn. Have some fun with this, if you like.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 239

239

li è senza dubbio la capacità di acquisire dati dall’ambiente in modo rapido e diretto. Prova ad andare in Spagna con un bimbo e vedrai chi di voi due impara per primo lo spagnolo! Oppure osserva un ragazzino di quattro anni sereno e disinvolto sulla pista da sci, mentre tu stai facendo uno sforzo incredibile per tenerti in piedi. Sciaguratamente questo dono della fanciullezza, questa capacità di apprendimento immediato e istintivo è anche una maledizione. Infatti portiamo dentro messaggi che abbiamo accolto da piccoli quando non potevamo ancora vagliarli. Ora immagina di osservare, schierate davanti a te, le persone del tuo passato, dalle quali hai imparato a trattare male te stesso. Disponile come se dovessi inquadrarle in una foto ricordo. Possono essere un centinaio come anche solo una o due. Inseriscile nel gruppo anche se non le ricordi perfettamente. Le voci che ti porti dentro dal passato appartengono a loro. Sei disposto a dire: «Il passato è passato!»? Datti il tempo di vivere fino in fondo l’importanza di questa verità. Per tutti questi anni hai portato un fardello di vecchi mostri. Sei pronto a dire addio ai loro messaggi? Puoi farlo solo se rinunci a voler trasformare il passato. Smetti di desiderare che la mamma fosse più amorevole, che il papà assistesse alle gare sportive del Club dei piccoli, che non avessero divorziato, che non aveste lasciato la fattoria e che i morti non fossero morti. Indipendentemente da quanto tu speri o desideri, non c’è nessuno oggi che possa cambiare il mondo dei tuoi cinque anni. Ripeti che il passato non c’è più. Rendi noto che ti stai sbarazzando di vecchi mostri e che stai reclamando la tua energia positiva per la vita attuale. Ora hai rinunciato al desiderio magico di trasformare i protagonisti del tuo passato. Sei disposto anche a non pretendere che essi si scusino? Vedi, le loro scuse non ti sarebbero di aiuto. Supponi per un attimo di essere onnipotente e di poter trasformare chiunque, perfino l’individuo più ostinato. Se ti fa piacere, divertiti.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

240

8-02-2008

11:22

Pagina 240

Quaderno 47-48 – 2007

Pretend, first, that Mother is saying to you, «I’m sorry about the way I raised you», and Father is admitting, «I was wrong». Sister and Brother are apologizing for anything they did that hurt you. Everyone else in your imagined group I begging your forgiveness. Miraculously they are nice, loving, healthy, understanding, perfect people today. How wonderful for them! Notice that all this didn’t help you. You are still the same. Nothing they did and nothing they can ever do will erase their messages once they are in your head. Only you are in charge of you. Would you like to show them what you can do for you? Change them back to their real, everyday selves and demonstrate your talents to them. Moangrunt and pigsqueak, wave your wand, and vanish your villains with a twist of the dial. Show your sister how you change her old bossiness, still lodged in your head, into Country Western. Let yourself enjoy your talent show even though you imagine that some of the family look angry or bored. Want to talk to any of them one at a time? Put a chair in front of you and pretend your mother or father or brother o sister or teacher is sitting in that chair. Let yourself be comfortable in your own favorite chair. «Hey, Ma, this is my Comparer doll. She’s dressed like a judge and carries this broken bathroom scale. Everything gets weighed and measured and compared. “What a pity you don’t have hair like Carlotte’s.” “Ruth Ann got all A’s when she was your age.” Well, I am not doing this to me any more. You can have this doll.» «One more doll for you, Mother, the Slave Driver. Remember how you’d call from the kitchen, “Elsie Mae, what are you doing?” And if I was reading or having fun, right away I’d have to come peel the potatoes. All there years, every time I sit down to relax, I feel nervous, so I jump up and start working. I never thought about how that’s your voice! Anyway, take old Comparer

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 241

241

Immagina che tua madre ti si rivolga dicendo: «Mi dispiace per il modo in cui ti ho cresciuto!» e tuo padre ammetta «Mi sono sbagliato». Immagina che tuo fratello e tua sorella si scusino per averti offeso e che ogni persona, del tuo gruppo immaginario, ti stia chiedendo perdono. Miracolosamente sono tutti gentili, amorevoli, sani e comprensivi, persone perfette. Che meraviglia! Osserva come tutto questo in realtà non ti aiuti. Tu sei sempre lo stesso. Nulla di ciò che essi hanno fatto, o potrebbero fare, cancellerà i loro messaggi una volta che sono entrati nella tua testa. Soltanto tu puoi farlo. Vuoi mostrare loro cosa sei capace di fare? Immagina che riprendano la loro reale personalità, il loro consueto modo di essere e mostra i tuoi talenti. Manda in onda grugniti e lamenti, afferra la bacchetta e vanifica i tuoi mostri con un tocco magico. Fai vedere a tua sorella quanto sei bravo a utilizzare, per una scena western, la sua arroganza, che è ancora lì, registrata nel tuo cervello. Goditi il tuo talento anche se pensi che qualche membro della famiglia possa arrabbiarsi o annoiarsi. Vuoi parlare a tutti loro, uno per volta? Metti una sedia davanti a te e immagina che vi sieda, alternativamente, tua madre e tuo padre, fratello, sorella, o il tuo maestro. Rilassati comodamente nella tua sedia preferita. «Ehi mamma, questa è la mia bambola Giudice.» È vestita da giudice e ha in mano una bilancia da bagno rotta. Tutto viene pesato, misurato, confrontato. «Che peccato che tu non abbia i capelli biondi come quelli di Charlotte!» «Ruth Ann andava sempre benissimo a scuola quando aveva la tua età» ; «Bene, non faccio più questo a me stesso. Puoi riprenderti la tua bambola!» «Ancora un pupazzo per te mamma, il Negriero! Ricordi quando dalla cucina gridavi: “Elsie, cosa stai facendo?” E se io stavo leggendo o mi stavo divertendo, dovevo presentarmi immediatamente a pelare patate. Da allora ogni volta che siedo per rilassarmi, mi sento nervoso, cosicché mi alzo e comincio a lavorare. Non avevo capito che era la tua voce! In ogni caso prenditi il tuo

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

242

8-02-2008

11:22

Pagina 242

Quaderno 47-48 – 2007

and the Slave Driver and you can keep them right in the kitchen, where you still spend all your time.» «Grandma, I’d like you to meet my raggedy Little Red Ridinghood. She keeps saying, “What a big nose you have”, “What a big mouth you have”, in a fake sweet voice. From now on, every time I start to call myself a big mouth or believe there’s something wrong with me, I’m going to imagine this silly doll. I’m going to wrap her up and send her through the magic mail to you.» «Brad, that doll is a Traffic Cop. That’s what I had in my head, and I never thought about it being you, but you were the one who was always writing me tickets for misbehaving. Hell, otherwise you’ve been a great brother, and I love you.» «Mr. Jordan, sir, that green and black Monster with the building muscles and the huge ugly mouth... well, that’s how I saw the part of you I carry in my head. I’m not sure any more that winning football games was so important, and I am sure I’m not going to badmouth me any more, the way you badmouthed all of us. You can have Monster. Keep him in the trophy cabinet in the high school.» «Dad, you were an ogre when you were drunk, so I’m awarding you my Ogre doll. It doesn’t look like you. It’s a sadface, tired gorilla. I’ve shrunk that monster part of you into a gorilla doll. And whenever I hear you in my head, I change your voice into a pigsqueak. Squeeeeeeeek.» «Miss Tiddle, you were like a tiger. That’s how scared I was of you. I’ve have carried you around all these years, just because I was unlucky enough to have you for a teacher in the first grade! I was a nice, enthusiastic little girl, and you screamed at me because I wiggled in my seat. Good-by to you and all your messages.» Who were the most important models for the villains in your head? See them one at a time, if you like, and give them your toys. Tell them why each toy reminds you of the messages they gave you. You can shut your eyes and take your time. Afterwards

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 243

243

Giudice e il Negriero e portateli in cucina, dove ancora oggi trascorri tutto il tuo tempo.» «Nonna, vorrei farti conoscere la mia spelacchiata Cappuccetto Rosso. Lei dice sempre con voce mielosa “Che naso grande hai!” “Ma che bocca grande hai!”. D’ora in avanti ogni volta che trovo la mia bocca troppo grande o qualcos’altro in me che non va, mi immaginerò davanti questa sciocca figuretta. La imballerò e te la spedirò con la posta magica.» «Brad, questo pupazzetto rappresenta un Vigile. Era nella mia testa e non avrei mai pensato che fossi tu. Ma eri sempre tu quello che si permetteva osservazioni sul mio cattivo comportamento. Dannazione! A parte questo sei stato un buon fratello e io ti voglio bene.» «Signor Jordan, questo Mostro verde e nero, con i muscoli gonfi e la grande bocca orribile, ecco è proprio come io La vedo nella mia testa. Non sono poi tanto convinto che sia così importante vincere a football, e sono sicuro che non m’insulterò più così come Lei era solito insultare tutti noi. Può tenersi il Mostro ed esporlo nella vetrina dei trofei della scuola.» «Papà, eri spaventoso da ubriaco. Per questo oggi sei il pupazzo Orco. Non ti somiglia. È un gorilla stanco dal viso triste. Ho schiacciato quella tua parte mostruosa dentro un pupazzo gorilla. E tutte le volte che sento la tua voce dentro di me, la trasformo in un grugnito. Sgrunt!» «Signorina Tiddel, Lei era una tigre. Mi ha fatto tanta paura! L’ho portata dentro tutti questi anni solo perché ho avuto la sfortuna di averla come maestra in prima. Ero una bambina graziosa ed entusiasta, e Lei mi urlava negli orecchi perché non stavo tranquilla nel banco. Dico addio a Lei e ai suoi messaggi.» Quali persone sono state i modelli più importanti per i mostri della tua testa? Se ne hai voglia osservali uno dopo l’altro e offri loro i tuoi pupazzetti. Spiega loro come mai ciascun pupazzo ti ricorda i messaggi che ti davano. Puoi chiudere gli occhi e prendere tempo. Alla fine, magari, ti sentirai di concludere con qual-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

244

8-02-2008

11:22

Pagina 244

Quaderno 47-48 – 2007

you may want to finish by giving your appreciations. Most of these people didn’t mean to be villains. They are just people who tried to do the job of raising a kid, and they did what seemed right to them at the time. When they villainized, it was usually because they were driven by monsters in their own heads. Give them a «thank you» when that feels right to you. «Ma, you wanted the best for me, and you thought all your comparisons would make me work harder. And I know you had a hard life. I work hard, and I’ll keep working without comparing. And when I don’t want to work, I won’t listen to your voice. You were a good mother, you really were.» «Gramma, you just never learned it’s O.K. to compliment kids. But you read to me, and we had fun together. Thanks.» «Dad, what’s past is past. It’s crazy to keep your drunk talk in my brain, and now I won’t listen any more. You worked hard, earning a living for us. Thanks for that.» You don’t have to confront all your villains in one day. In fact, you don’t have to confront them at all, because you know you can change you without confronting anyone. You can get rid of your private villains quietly, without any of them knowing. How about the villains of today? Some of the voices in your head come from people of today. People give all sorts of villain messages. You may have noticed that the ones you remember are the ones that are echoes of early villains. If you know very well that you are smart and you never call yourself stupid, you won’t be bothered by someone who yells, «Hey, stupid!». In fact, you might even be amused that anyone would be stupid enough to call you that! But if you’ve been calling yourself stupid all along, then you are in danger of taking that insult seriously. Look at your list of villains in your head. As you read it over, ask yourself if there are people in your life today who treat you

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 245

245

che apprezzamento conciliante. La maggior parte di queste persone non intendeva diventare un malefico persecutore. Stavano solo cercando di applicarsi al mestiere di crescere un bambino e hanno fatto ciò che all’epoca sembrava loro giusto. Quando si comportavano da aguzzini, in genere, era perché erano spinti dai mostri delle loro teste. Ringraziali se ti sembra giusto. «Mamma, tu volevi il meglio per me ed eri convinta che tutti i paragoni mi avrebbero spinta ad applicarmi di più. So che hai avuto una vita difficile. Io lavoro duro e continuerò a lavorare ma senza fare confronti. E quando non voglio lavorare, non sto più ad ascoltare la tua voce. Sei stata una buona madre, davvero.» «Nonna, non hai proprio mai imparato che è giusto lodare i bambini. Però mi hai letto delle belle favole e ci siamo divertiti un mondo insieme. Grazie.» «Papà, quel che è stato è stato. Non ha senso che io conservi nella mia testa i tuoi discorsi da ubriaco. Ora non li voglio più ascoltare. Hai lavorato tanto per mantenerci. Ti ringrazio.» Non c’è bisogno che tu parli con tutti i mostri in un giorno. Non devi affatto confrontarti con loro, perché tu sai che puoi cambiare te stesso senza dover rendere conto a nessuno. Puoi liberarti dei tuoi nemici privati tranquillamente, senza che loro lo debbano sapere. Che ne è dei mostri di oggi? Alcune delle voci nella tua testa provengono da persone che sono accanto a te nel presente. La gente manda ogni genere di messaggi sgradevoli. Forse hai notato che quelli che ricordi sono l’eco di messaggi antichi. Se sei veramente convinto di essere brillante e non ti autodefinisci mai uno sciocco, di certo non sarai infastidito da uno che strilla «Ehi, stupido!». In realtà potresti anche divertirti all’idea che ci sia gente così ottusa da definirti sciocco. Ma se tu stesso ti sei a lungo considerato tale, allora corri il rischio di prendere sul serio questo insulto. Dai un’occhiata alla lista delle tue creature. Mentre la scorri, chiediti se nella tua vita di oggi ci sono persone che ti trattano

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

246

8-02-2008

11:22

Pagina 246

Quaderno 47-48 – 2007

the way your villains treat you. Perhaps other people nag you about the work you haven’t finished, the same way you nag you inside your head. Perhaps you’ve trained your children to focus on the fears of the future, as you do. Or perhaps you’ve trained them to fuss at you about your mistakes. From now on, when you hear someone giving you one of your old messages, extract the grain of truth and then refuse to take any insults seriously! You are sitting beside someone who is a comparer. «Joe used to fix the car without making a mess of the garage!» Instead of becoming sad or angry, tell yourself, «How interesting. I’ve found a Comparer just like the one who used to live inside my skull». Out loud you can answer, «Good for Joe!». In your imagination present the Comparer with a Comparer doll. Does someone berate you the way your coach once did? Imagine that the words are ping pong balls, and practice batting them back without listening. Turn the words into songs, speed them up and slow them down, or put a crazy hat on the insulter. Other people’s villains aren’t any more helpful than your own. Today, you have worked hard, confronting people in your past and giving up old hopes and wishes. Are you willing to congratulate yourself? Would you like to treat yourself to a fantasy ride? You’re in a hammock in the mountains among the red and yellow and blue wild flowers. Your hammock becomes a magic carpet that lets you slowly rise and float free of the ground. You sail softly among the mountains and when you are done with our ride, the magic carpet brings you back to your chair. Public villains You have identified, labelled, and shrunk your private, «closet» villains. Those are the ones who live in your head and talk only

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 247

247

come i tuoi mostri interni. Può essere che qualcuno stia criticandoti per un lavoro non completato, esattamente come tu ti critichi interiormente. Forse hai abituato i tuoi figli ad avere paura del futuro, così come tu lo temi. Oppure li hai educati ad agitarsi per i propri errori. D’ora in avanti, quando senti arrivare uno dei vecchi messaggi, estrai il granellino di verità e poi rifiuta di prendere sul serio qualsiasi tipo di offesa! Sei seduto accanto a uno che fa facili confronti: «Joe sapeva sistemare la macchina senza mettere a soqquadro l’intero garage». Anziché rattristarti o arrabbiarti, di a te stesso: «Che interessante! Ho trovato un Mister Paragone come quello che usava vivere nella mia testa!». Puoi esclamare a voce alta: «Buona cosa per Joe». E poi nella tua fantasia puoi rappresentare Mister Paragone con il pupazzo di Confrontina. Qualcuno ti rimprovera, così come faceva un tempo il tuo allenatore? Immagina che le sue parole siano palline da ping pong e allenati a rimandarle indietro senza ascoltarle. Trasformale in canzoni e fai in modo che vengano cantate a ritmo più rapido o più lento, oppure metti in testa a chi ti offende un cappello pazzo. I mostri degli altri non sono certo più utili dei tuoi. Oggi hai lavorato sodo, ti sei confrontato con gente del passato e hai dato l’addio a vecchi desideri e speranze. Sei pronto a congratularti con te stesso? Ti farebbe piacere premiarti con un fantasioso viaggio? Sei in montagna, te ne stai sdraiato in un’amaca, circondato da fiori rossi, gialli e blu. L’amaca si trasforma in un tappeto volante che si alza lentamente e si libra leggero nell’aria. Lo guidi dolcemente fra le montagne e, quando sei soddisfatto del viaggio, ti riporta indietro alla tua comoda poltrona. Mostri pubblici Hai riconosciuto, classificato, ridimensionato i tuoi mostri privati, quelli del tuo scrigno segreto, che vivono nella tua testa e

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

248

8-02-2008

11:22

Pagina 248

Quaderno 47-48 – 2007

to you. They are hidden away so carefully that no one but you knows they exist. You have public villains as well. Are you willing to identify them? These are the ones you put on parade for the world to see. In fact, other people, especially your family, know them better than you do. Are you willing to search for your own villainies? If so, let yourself think about this past week. Have you been villainous to salespeople, telephone operators, or the guy behind the desk who tells you that your plane has been delayed? Do you pride yourself on sending back restaurant food or wine that isn’t perfect or do you do a martyr scene about the food? (Quick, before you agree to identify your public villains, be sure you have locked away all your private villains. Otherwise, you are in danger of scolding, harassing, and bedevilling yourself instead of conquering your public villains. Get all your old villains reduced to toys and locked up before you read on. Ready?) Do you use your villains against your husband or wife? Do you bring in your Ass-backwards Complainer to fight your spouse about things that are past and can not be changed? Do you become Miss Mournful, the Fortune Teller who predicts unhappiness? Do you let your villains attack your children? Children are the most common targets. We do unto our children that which was done unto us. If your mother believed it was her responsibility to get you up in the morning, you probably still con people into nagging you, and you probably play her role of Nag when you deal with your children. If your father played «Anything You Can Do, I Can Find Fault With», you may well have grown up to be a champion Faultfinder, against yourself and your children. If he

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 249

249

parlano esclusivamente con te. Sono nascosti così bene, che nessun altro è al corrente della loro esistenza. Possiedi anche mostri pubblici. Sei pronto a identificarli? Sono quelli che presenti ufficialmente al mondo. In effetti, altra gente, specialmente la tua famiglia, li conosce meglio di te. Sei disposto a cercarli? Se sei d’accordo comincia con il prendere in considerazione l’ultima settimana. Sei stato scortese o scostante con commessi, operatori telefonici o con il tipo del banco in aeroporto che comunicava il ritardo del volo? Hai fatto l’arrogante al ristorante rifiutando cibi o vino che secondo te non erano perfetti, oppure ti sei incupito interpretando il ruolo del martire a tavola? (Rapidamente, prima di passare all’identificazione dei mostri pubblici, assicurati ancora una volta di aver rinchiuso i tuoi mostri privati! Altrimenti corri il rischio di rimproverarti, tormentarti o demonizzarti, anziché avere la meglio su quelli pubblici. Riduci alle misure di un giocattolo i vecchi mostri e rinchiudili a doppia mandata prima di procedere alla lettura. Sei pronto?) Ti servi dei tuoi mostri ai danni di tua moglie o di tuo marito? Usi il tuo Somaro-guarda-indietro lamentoso per litigare su questioni passate e ormai immodificabili con tua moglie? Diventi la veggente Signora Faccia-da-Funerale che predice la sventura? Lasci che i mostri attacchino i tuoi figli? I bambini sono i bersagli più facili. Facciamo ai nostri figli ciò che è stato fatto a noi. Se tua madre credeva che fosse suo dovere rimbrottarti per tirarti giù dal letto al mattino, magari sei il tipo che stuzzica le persone a prendersela con te. E probabilmente interpreti il vecchio ruolo materno di Brontolone con i tuoi ragazzi. Se tuo padre giocava a «qualunque cosa tu faccia io riuscirò a trovare l’errore», non mi stupirei che tu, crescendo, sia diventato un eccellente Ipercritico, abilissimo nel trovare errori in quanto fai e in quanto fanno i tuoi figli. Se tuo padre era un Salvatore Loquace ti ri-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

250

8-02-2008

11:22

Pagina 250

Quaderno 47-48 – 2007

was a Helpful Haswold, well, chances are you give advice before your child has a chance to ask for it. If you are a real monster sometimes, probably someone was cruel to you. People who abuse their children were themselves abused. In order to survive such parenting, you probably decided when you were a little kid that «It doesn’t really hurt» and that somehow they were right to treat you so badly. That’s why you don’t realize that slaps, spanks, and forced ticklings are terrible ways of parenting. If you do hit your child, will you decide right now that you will never do that again? There are at least one hundred reasons why it is important not to physically hurt or sexually abuse your children. One of the reasons is that physical cruelty makes the monsters in your children’s heads especially destructive. You’ve learned to shrink the villains in your head. Want to shrink your public villains? Bring out your villain list and add to each: I am a... ... ... against... ... ... when... ... ... Example: 1. Name: Ditherer. Favorite Harangue: What if (nobody likes the idea), (they come for dinner at 7 instead of 7.30), (that wart is really cancer)? Grain of Truth: I cannot control the future. Underlying Message: Be anxious about the future. Public Villain: I am a ditherer against my son when I tell him to worry about his exams. 2. Name: Wicked Witch. Favorite Harangue: You’re a bitch! Grain of Truth: None. Underlying Message: Hate yourself. Public Villain: I am a witch against my wife when she doesn’t listen to my side.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 251

251

trovi a propinare consigli a tuo figlio prima ancora che lui abbia deciso di chiederteli. Supposto che talvolta tu sia davvero un mostro, è presumibile che qualcuno sia stato un tempo crudele con te. Le persone che maltrattano i figli sono state a loro volta maltrattate. Per sopravvivere a questi sistemi educativi, da piccolo hai forse deciso che «non ti faceva per niente male» e che tutto sommato avevano ragione a trattarti così. Per questo motivo non ti rendi conto che ceffoni, percosse e pizzicotti sono sistemi pedagogici brutali. Se davvero picchi tuo figlio, decideresti ora di non farlo mai più? Esistono almeno cento ragioni per le quali è importante non picchiare i bambini, né abusare di loro sessualmente. Uno dei motivi è che la violenza fisica esalta la distruttività dei mostri nella testa dei bambini. Hai imparato a rendere inoffensivi i tuoi mostri interni. Vuoi ridimensionare anche quelli pubblici? Allora prendi l’elenco di mostri e aggiungi a ciascuno: Io sono un... ... ... nei confronti di... ... ... quando... ... ... Esempio: 1. Nome: Allarmista. Pezzo forte: Cosa succede se (nessuno trova buona l’idea) (gli ospiti arrivano a cena alle 19 anziché alle 19.30) (la verruca si trasforma in cancro)? Granello di verità: Non posso controllare il futuro. Messaggio per il futuro: Sii ansioso rispetto al futuro. Mostro pubblico: Sono un Allarmista nei confronti di mio figlio quando gli dico di preoccuparsi per i suoi esami. 2. Nome: Strega Malefica. Pezzo forte: Sei un buono a nulla! Granello di verità: Nessuno Messaggio nascosto: Odia te stesso! Mostro pubblico: sono una strega con mia moglie quando non vuole stare a sentire la mia.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

252

8-02-2008

11:22

Pagina 252

Quaderno 47-48 – 2007

3. Name: Nag. Favorite Harangue: Why don’t you ever do (your income tax), (your laundry), (your dissertation)? Grain of Truth: I do not finish important tasks. Underlying Message: Feel guilty about the past and anxious about the future. Public Villain: I am a nag against my daughter when she doesn’t get to school on time. 4. Hanging Judge. Favorite Harangue: You did it wrong! You made an ass of yourself! Grain of Truth: Under pressure I sometimes fumble. Underlying Message: Feel guilty, ashamed about the past. Public Villain: I blame others when the hanging judge in my head start to blame me. 5. Know-It-All. Favorite Harangue: What you ought to do is... Grain of Truth: I can’t do some of the things I tell myself to do. Underlying Message: Feel stupid. Public Villain: I am a Know-It-All to anyone in the world who is willing to tell me a problem. Perhaps it doesn’t sound like villainy to give your offspring, your spouse, or your colleagues the advantages of your wisdom. Maybe you’ve been giving advice for so long that you’ve forgotten that your son is now 30 and not 3, that your kid brother is 50 and not 5, or that your mother ran her life, for better and for worse, before you were born and after you left home. Have you noticed that... Hardly anyone ever takes your good advice anyway!

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 253

253

3. Nome: Accusatore. Pezzo forte: Perché non fai mai (la dichiarazione dei redditi) (il bucato) (la tesi)? Granello di verità: Non porto a termine compiti importanti. Messaggio nascosto: Sentiti colpevole a causa del passato e angosciato per il futuro. Mostro pubblico: Sono un Accusatore nei confronti di mia figlia quando non è puntuale a scuola. 4. Nome: Giustiziere. Pezzo forte: Hai sbagliato! Ti sei reso ridicolo! Granello di verità: Sotto stress mi capita talvolta di comportarmi da goffo. Messaggio nascosto: Sentiti in colpa e vergognati a causa del tuo passato. Mostro pubblico: Me la prendo con gli altri quando il mio Giustiziere interno se la prende con me. 5. Nome: Sapientone. Pezzo forte: Ciò che avresti dovuto fare è... Granello di verità: Non riesco a concludere tutto ciò che mi propongo. Messaggio nascosto: Sentiti stupido. Mostro pubblico: Mi comporto da Sapientone con il malcapitato che mi vuole parlare di un problema. Può darsi che tu non ritenga disdicevole rendere partecipi della tua saggezza i tuoi figli, tua moglie o i tuoi colleghi. Può darsi che tu stia distribuendo buoni consigli da talmente tanto tempo da aver dimenticato che tuo figlio ha 30 anni e non 3, che il tuo fratellino minore ha 50 anni e non 5, o che tua madre abbia saputo organizzare la sua vita, nel bene e nel male, già prima di metterti al mondo e dopo che te ne sei andato da casa. Ti sei accorto che... i tuoi buoni consigli non li tiene in considerazione praticamente nessuno!

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

254

8-02-2008

11:22

Pagina 254

Quaderno 47-48 – 2007

When you give advice, the «out front» message is: «I’d like to help you». But the secret message always is «Feel stupid». When children have overly helpful parents, this becomes the brainshrinking villainy: «Be stupid and never grow up, so that we parents can feel needed, since the only time we feel needed and important is when we are trying to help you». Would you like to stop being a Know-It-All? In order to stop villainizing others, you must first decide that you can’t change them. Isn’t that awful! Villains think that everyone must change first! If only the rest of the world would allow your villains to be dictators, planes would run on time, your son would get all A’s, your wife would listen and agree with you, and your daughter would clean her room without you even mentioning it. Fat chance! Are you willing to give up trying to run other people’s feelings, thoughts, and actions? Are you willing to stop being a villain? If so, the easiest way is to get to know your public villains and to admit that they really are a part of you. Probably you hate to admit that, because in the past you attacked yourself for attacking or belittling others. This time, instead, you can have fun shrinking your villain selves. Want to invent a Public Villain Animal Museum? First, invent a large, museum-like building that will be exactly right for the exhibition of may and various animals. Perhaps it is three stories tall and made of old concrete and steel, with gargoyles over the windows and two stone lions guarding the entrance. Put a huge banner in red, white, and blue on the cement lawn in front: The National Museum of Strangely Common Animals.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 255

255

Nel momento in cui li trasmetti, il messaggio esplicito è: «Vorrei esserti utile», ma il messaggio nascosto è sempre: «Sentiti inadeguato!». Quando i bambini hanno genitori iperprotettivi finiscono per ritrovarsi nel cervello una collezione di mostri che li condizionano con messaggi tipo: «Sii sciocco e non crescere, cosicché noi genitori possiamo sentire di esserti indispensabili, visto che ci consideriamo utili e importanti solo quando ci sforziamo di aiutarti». Te la senti di smettere di fare il Sapientone? Per smetterla di spadroneggiare sugli altri devi, prima, essere convinto che non hai il potere di cambiare nessuno. Non è terribile? I mostri pensano che, prima, debbano cambiare tutti gli altri! Se il resto del mondo consentisse ai tuoi demoni di prendere potere: gli aerei decollerebbero puntuali, tuo figlio conseguirebbe i migliori risultati, tua moglie ti starebbe a sentire e ti darebbe ragione e tua figlia metterebbe in ordine la sua stanza senza che nessuno glielo ricordi. Speranze folli! Sei disposto a rinunciare ai tentativi di influenzare i sentimenti, i pensieri e le azioni altrui? Ci stai a smettere di essere un mostro? Se è così, il modo più semplice consiste nel conoscere i tuoi mostri pubblici e nel diventare consapevole che essi sono davvero una parte di te. È probabile che ti costi fatica ammetterlo, perché nel passato hai aspramente redarguito te stesso per aver rimproverato e svalutato altre persone. Questa volta, invece, puoi divertirti a ridimensionare i tuoi mostri. Hai voglia di immaginare un Museo Animale di Mostri Pubblici? Crea per prima cosa un edificio, ampio come un museo, che sia adatto a contenere diversi tipi di animali. Può andare bene di tre piani, costruito in cemento armato e acciaio, con creature favolose scolpite sugli architravi e due leoni di pietra come guardiani all’ingresso. Colloca un grande striscione rosso bianco e blu sull’aiuola di cemento davanti al museo: Museo Nazionale di Animali Insolitamente Comuni.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

256

8-02-2008

11:22

Pagina 256

Quaderno 47-48 – 2007

Put your name in gold stars across the entrance. You own this museum! Buy some popcorn or some peanuts, and go inside. There in the first tiny gold cage is a Dithering Mouse. Look at her carefully. See her all huddled up and trembling against the thousand terrors of the future. And hear her squeak, «He’s got to worry about his exams. He hasn’t done his homework». And suddenly, before your very eyes, this timorous mousie becomes a snarling cat. «Get in the house this minute and get your homework done! Do you want to end up a failure all your life?» And in the next cage, why, there’s a Blaming Goat: «Why don’t you ever fill the gas tank, damn it! Look what you did to me, making me late!». At the end of the corridor, turn to your left. There, in a solitary cage is the porcupine. He thinks he wants lots of friends, but no one dares get close to him. The minute they do, they’ll feel the sharpness of his quills. He says such things as, «I’m only telling you this for your own good,» and «It’s a nice dress but, darling, should you really wear red? It does something strange to your skin». Listen to wolves howling. Pretend they are wailing, «Why doesn’t anybody ever do anything for me!» Wailing Wolves count up al the things that others fail to do, such as mow the lawn or lean under the sink or remember their birthdays. They complain to Dear Abby about people who do or don’t ask them to wedding receptions or don’t write thank you or don’t write them on the correct stationery. They how, «You never do anything right!» Next to the wolves is Know-It-All, the Owl. See him there peering blindly at you, as he says, «What everyone needs to do, of course, is listen to me». Most of the animals don’t listen. They pay no attention to the Prickly Porcupine or the Wailing Wolves or the Know-It-All Owl. Only the sentimental, guilt-ridden, little pig in the next cage listens. He is Poor Pitiful Pig. He tries to do what all the villains tell him to do, but they are never satisfied. That is a rule of all villains, public and private.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 257

257

Metti il tuo nome in lettere d’oro sopra l’ingresso. Il Museo è tuo! Comprati pop corn o noccioline ed entra. Nella prima minuscola gabbia d’oro c’è il Topo Timoroso. Osservalo con attenzione. È tutto raggomitolato e tremante al pensiero dei mille terrori del futuro. Ascolta il suo squittio: è preoccupato per l’esame, non ha fatto i compiti. E proprio davanti ai tuoi occhi, all’improvviso, il topolino spaventato si trasforma in un gatto che digrigna i denti: «Di corsa in casa, a fare i compiti! Vuoi essere un fallito per tutta la vita?». Nella gabbia successiva c’è una Capra Lamentosa: «Perché non fai mai il pieno, accidenti! Adesso guarda quel che mi hai combinato! Per causa tua sono arrivato in ritardo!». Alla fine del corridoio gira a sinistra. Là in una gabbia fuori mano c’è un Porcospino. Gli farebbe molto piacere avere amici ma nessuno osa avvicinarsi a lui. Quando qualcuno prova, subito assaggia la durezza dei suoi aculei. Lui dice: «Te lo dico solo per il tuo bene, “È un bell’abito, ma, tesoro, devi proprio vestirti di rosso? Non si addice alla tua pelle”». Ascolta l’ululato dei lupi. È come se si lamentassero. «Perché nessuno fa mai qualcosa per me?» I Lupi Lamentosi notano tutto ciò che gli altri non fanno: passare il tosaerba, pulire sotto il lavandino, ricordarsi il loro compleanno. Si lamentano delle persone che li invitano ai matrimoni o che non li invitano, oppure non scrivono bigliettini di ringraziamento e se li scrivono non usano la carta giusta. Essi ululano: «Non ne combini mai una giusta!». Accanto ai lupi è appollaiata la civetta Sapientona. Ti fissa, senza vederti, mentre dice: «La cosa migliore per voi è starmi a sentire!». La maggior parte degli animali non ascolta. Non prestano attenzione allo Spinoso Porcospino, né ai Lupi Lamentosi, né alla Civetta Sapientona. Solo il sentimentale maialino, tormentato dai sensi di colpa, che sta nella gabbia successiva, ascolta. Il povero Porcello Miserando. Tenta di fare tutto quello che gli impongono i mostri ma essi non sono mai contenti. Questa è la loro regola, siano essi pubblici o privati.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

258

8-02-2008

11:22

Pagina 258

Quaderno 47-48 – 2007

Villains are never satisfied. And that is why he weeps. After he weeps awhile, he gets his turn to be a villain. He blubbers, «I try so hard!» and «You never appreciate me» and «You’ll be sorry when I’m gone». Everyone who hears Poor Pitiful Pig is supposed to feel sad and very guilty. However, some people feel angry and bored. What animal reminds you of the ways you sometimes villainize. Do you yell or rant and rave or whine or scold? Most of the time you are probably a reasonable person. Most of the time you probably treat others with understanding. When you don’t, what animal do you see in a special cage that has your name on a small bronze plaque in front of the bars? Give yourself a few moments to find your own particular animal. Shut your eyes, if you like, as you wander through your National Museum of Strangely Common Animals. Does the dog remind you of you? See him and imagine how he uses his tired droopiness to exploit others. Perhaps he overwhelms with kindness that has to be repaid. Perhaps he simply looks at his loved ones in a certain way, and expects them to drop their own interests and cater to him. Or are you sometimes a hard-skinned, snapping crocodile? Anybody who gets in your way will have troubles! You can spend as much time as you like exploring your National Museum of Strangely Common Animals. When you are through, lean back in your favorite chair for a moment, and imagine that you have in your hand your wonderful wand, either the one that is diamond encrusted or just the old dip stick. It has powers you haven’t yet heard about. If you wave it three times in the direction of your Museum, you can turn that steel and concrete building into a toy store. Inside are all your animals, cute and cuddly and made of calico or imitation fur. Do you want to stop being a villain or a monster in your own home? As an experiment, decide not to villainize anyone in your family for the next 24 hours. What can you do instead? Take a

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 259

259

I mostri non sono mai soddisfatti. Per questo il maiale piange. Dopo un po’ arriva il suo turno di essere mostro. Allora singhiozza: «Mi do così tanto da fare!» e «Non mi guardi mai!», «Ti dispiacerà quando non sarò più qui!». Tutti quelli che ascoltano il povero Porcello Miserando sono obbligati a intristirsi; molta gente si arrabbia o si annoia. Quale animale ti ricorda un tuo modo di comportarti sgradevole? Ti capita sovente di gridare, farneticare, lamentarti, rimproverare? È probabile che tu sia perlopiù una persona ragionevole. E si presume che tu tratti gli altri con sensibilità. Ma quando perdi le staffe, che animale vedi in una gabbia speciale con il tuo nome su una piccola targa di bronzo? Concediti qualche minuto per trovare il tuo animale, mentre cammini, occhi socchiusi, attraverso il Museo Nazionale di Animali Insolitamente Comuni. Ti riconosci nel cane? Presta attenzione a come usa la sua stanca flaccidità per sfruttare gli altri. Li sommerge di gentilezze che poi devono essere ripagate. O forse guarda i suoi amati in un certo modo, aspettandosi che lascino tutto quanto stanno facendo per andare da lui. Oppure sei talvolta un Coccodrillo con la pelle dura, pronto a mordere? Guai a tutti quelli che passeranno per la tua strada! Perlustra con tranquillità il museo. A visita ultimata, rilassati nella tua poltrona preferita e immagina di avere in mano la tua meravigliosa bacchetta magica, tempestata di diamanti o la consueta asticella dell’olio. Ha un potere straordinario, che tu non sai. Se la muovi tre volte nella direzione del museo puoi trasformare l’intero edificio, di cemento e acciaio, in un negozio di giocattoli. Dentro ci sono tutti i tuoi animali, graziosi, morbidi, di panno o peluche. Se intendi smettere di essere il mostro della tua stessa casa, tenta questo esperimento. Decidi di non maltrattare nessuno della tua famiglia per le prossime ventiquattro ore. Cosa puoi fare invece? Scegli una passeggiata, concediti un bagno di schiuma

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

260

8-02-2008

11:22

Pagina 260

Quaderno 47-48 – 2007

walk, a bubble bath, a deep breath. When you feel a villain itching to come out, use any of the shrinking techniques you’ve already learned. Or revisit your Museum. Or go buy yourself a stuffed animal that represents your villain, and have it in your bedroom to pet whenever you feel the villain mood descending. Or put your victim self on a nuclear-powered broomstick and send her off to Mars. If you are aching to give advice, pretend you have a terrible case of laryngitis. Promise yourself that for 24 hours you will give no one any advice, which you have given unsuccessfully in the past. Yes, of course, your daughter should get to school on time. If she is under 10 years old, you might advance bedtime, be sure she has chosen her school clothes the night before, and laugh and sing with her as you guide her through the morning. If she is older, you can leave the problem to her and her teachers. If you believe that her tardiness is a sing that something is troubling her at home or at school, ask. If your good internal computer gives out warning signals, find the best family therapist available. Are you willing to let your family enjoy your villains? Use a quavery voice for you Ditherer: «Oh, dear, whatever will become of you if you miss a word on your spelling test?» Or point your finger and screeeech, «I am the Wicked Witch of the West, and I’ll hex you if you don’t listen!» Or become your animal and hiss like a cat as you say, «Get in the house this minute before the Black Cat pounces on you!» And then be sure you and the children take time to laugh as you lead them inside. When you realize you’ve been a villain, you can say, «I’m sorry. I let my Mr. Know-It-All Owl out of the closet again. How about helping me stuff him back behind the overcoats?» You can teach your husband and children and grandchildren about the magic wand, but remember that it is not fair for you to get yourself angry when they use it against your villains. You will not necessarily change anyone when you stop

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 261

261

o respira profondamente. Quando senti che un mostro preme per venire fuori, utilizza una delle tecniche di ridimensionamento che hai appreso. Oppure visita ancora una volta il museo. O regalati un animale di peluche che raffiguri il tuo mostro e coccolalo tutte le volte che tenderesti a essere di cattivo umore. Un’altra soluzione è questa: sistema la tua parte vittima su un manico di scopa, a propulsione nucleare, e spediscila su Marte. Quando ti senti sopraffatto dalla voglia di elargire pareri, inventati di avere una spaventosa laringite. Prometti a te stesso che, per un’intera giornata, non darai consigli già propinati inutilmente nel passato. Sì, certo, tua figlia dovrebbe arrivare a scuola puntuale. Se ha meno di dieci anni potresti anticipare l’ora per andare a letto, assicurandoti che abbia predisposto gli abiti da indossare l’indomani; e poi ridi e canta con lei mentre si prepara al mattino. Se ha più di dieci anni affidati al suo senso di responsabilità, anche con l’aiuto degli insegnanti. Se ritieni che i ritardi siano una spia di disagi familiari o scolastici, rivolgile una domanda specifica al riguardo e se il tuo buon computer interno manda segnali di allarme, consulta un esperto terapeuta della famiglia. Sei pronto a divertire anche gli altri con i tuoi mostri? Usa una voce tremula quando interpreti l’Allarmista: «Oh, cara, che ne sarà di te se salti una parola nel test d’ortografia?». Oppure punta l’indice e strilla: «Io sono la Strega Maligna e ti stregherò se non mi stai a sentire!» oppure prendi le sembianze del tuo animale mostro e soffia: «Filate in casa immediatamente prima che il Gatto Nero piombi su di voi!». Mentre accompagni dentro casa gli altri, assicurati che tu e i tuoi ragazzi abbiate il tempo di ridere. Se ti rendi conto di essere stato un mostro, puoi dire: «Mi dispiace, ho di nuovo liberato la Civetta Sapientona dal suo rifugio segreto. Potete aiutarmi ad imbalsamarla là dietro ai cappotti?». Puoi raccontare della bacchetta magica a tuo marito, ai figli, ai nipoti, ma renditi conto che è indelicato da parte tua reagire con rabbia quando loro la usano contro i tuoi mostri. Smettendo di trattare male la tua famiglia non è detto che riu-

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

262

8-02-2008

11:22

Pagina 262

Quaderno 47-48 – 2007

villainizing your family. But villainizing will not change anyone either. The important question to ask yourself is: Do I want my monsters stuck inside my kids’ heads? Do I want my villains messing their minds? What kind of family do I truly want? When people stop using villains against each other, there is abetter chance that they will solve problems and be intimate. How about you and the world outside? Imagine you are with the mechanic who for the second time has returned your car to you without fixing it properly. You don’t have to turn on Exaggerator: «You are the most incompetent man I’ve ever dealt with!» or Bully: «I am going to get you fired if it is the last thing I do!» Instead you can say all this and much much more in your head. That way no one but you will have to meet your monsters. You can enjoy insulting his ancestors silently or silently tell him how you’d love to see him starving in the streets. You can write «I hate you!» with the tip of your tongue on the roof of your mouth. (Try it. It tickles.) Then you can state the facts and state your expectations. You can also find a more competent mechanic. The plane is delayed three hours. You can yell, be sarcastic, threaten lawsuits, play martyr, give unwelcome advice to other passengers, or you can buy yourself a book or a hot fudge sundae. The hotel clerk has given you a dark little hovel next to the elevator. Instead of being a villain, you can be funny: «I’ll bet if Queen Elizabeth arrived right now, you’d find her a better room? Well, I have I form a reliable source that she is at this moment in Buckingham Palace, so just give me the room you were saving for her». You can use your wiles, if you don’t mind lying: «Oh, dear, I’m being interviewed by the Book Review Editor form the Examiner in my room in about an hour. Have you a room that would be more appropriate? I’ll need chairs for three of us, and a Bay view would be more pleasant. They’ll be taking pictures».

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 263

263

scirai a cambiare qualcuno. Per contro, è sicuro che maltrattare non trasforma la gente. La domanda importante da porti è la seguente: voglio che i miei mostri si infilino nella testa dei miei figli? Voglio che confondano loro le idee? Che tipo di famiglia desidero realmente? Se smettiamo di usare l’uno contro l’altro i nostri mostri è più facile risolvere i problemi ed essere intimi. Che ne è di te e del mondo esterno? Supponi che il meccanico ti consegni per la seconda volta l’auto riparata in maniera approssimativa. Non occorre che tu vada a ripescare subito l’Esagerato: «Lei è la persona più incompetente con cui io abbia mai avuto a che fare!», oppure il Tiranno: «Farò in modo che Lei sia licenziato, fosse l’ultima cosa che faccio». Puoi dire tutto questo e molto di più, ma dentro di te. In questo modo nessuno, al di fuori di te, dovrà incontrare i tuoi mostri. Puoi divertirti a insultare silenziosamente i tuoi mostri e i loro antenati e dire loro, sempre rigorosamente dentro di te, quanto ameresti vederli morire di fame per la strada. Puoi perfino scrivere “vi odio” con la punta della lingua sul palato. (Prova, fa il solletico). Poi esamina i dati di fatto e concludi. Puoi sempre cercare un meccanico più abile. L’aereo ha tre ore di ritardo. Sei libero di imprecare, fare osservazioni sarcastiche, minacciare una causa, fare la vittima, dare consigli non richiesti agli altri passeggeri, oppure comprarti un libro o gustarti un dolce speciale. L’addetto alla reception dell’albergo ti ha riservato una stanza triste e buia di fianco all’ascensore. Anziché diventare un mostro, gestisci la situazione con ironia: «Scommetto che se la Regina Elisabetta scendesse qui oggi, le destinereste una camera migliore. Bene, so da fonte certa che al momento è a Buckingham Palace, quindi datemi semplicemente la stanza prevista per Lei!». Se non ti disturba dire bugie, puoi anche usare l’astuzia: «Sant’Iddio, ho appuntamento fra tre ore per un’intervista con l’editore della Rivista dei Libri. Non avete una stanza più adeguata? Avrei bisogno di tre poltroncine e apprezzerei molto il panorama sulla baia, dal momento che è previsto un servizio fotografico».

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

264

8-02-2008

11:22

Pagina 264

Quaderno 47-48 – 2007

You can be assertive, stating what you want and what you will accept, without being a monster. Now sit back and slowly caress your cheeks. Be your finger tips and enjoy touching you. Be your cheeks and enjoy the caress. Did you let yourself read and think about your public villains without villainizing you? Congratulations! If your villains started to harass you, did you pigsqueak or moangrunt them? Did you use a wand? For pesty, flea-like villains, you can also use a magic ant-insect spray gun. Or turn your villains into lice, pick them out of your hair, and stamp on them. It’s time to treat yourself to a lovely fantasy, as a present for your willingness to look at the public aspect of your villains. You are conducting your favorite orchestra. The music dances and soars around you, and when the music ends, the audience applauds. You are walking through a quiet pine forest in the early winter. The snow glistens on the needles. Would you like to stop reading and dance with yourself? Allies Now that you know how to conquer your villains, would you like to have some allies in your head? You can start your collection with Loving Allies. How about some imaginary people to love you? Have you ever thought of having your own private, very special Fairy Godmother? Does she look like the Good Witch in the old Oz movie? Or is she more like Cinderella’s godmother? She can look like Cinderella’s godmother, but be sure you let yourself have one especially designed just for you! Don’t use Cinderella’s.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 265

265

Puoi essere assertivo, precisare i tuoi desideri e ciò che sei disposto ad accettare, senza essere un mostro. Adesso siediti di nuovo comodamente e accarezzati lentamente le guance. Immagina di essere nei polpastrelli delle tue dita e senti la carezza che ti dai. Ora sei nelle tue guance e ti godi le carezze. Ti sei dato il permesso di leggere e riflettere sui tuoi mostri pubblici senza diventare il persecutore di te stesso? Congratulazioni! Nel caso in cui queste creature malefiche abbiano incominciato a rimproverarti, ti sei rivolto a loro con lamenti e grugniti? Hai utilizzato una bacchetta magica? Per i mostri fastidiosi, come le pulci, è consigliabile uno spray insetticida. Puoi anche trasformarli in pidocchi, dar loro la caccia tra i capelli e schiacciarli. Ora è arrivato il momento di premiare con una meravigliosa fantasia la disponibilità e la buona volontà con cui hai preso in considerazione l’aspetto pubblico dei tuoi mostri. Stai dirigendo la tua orchestra preferita. La musica ti avvolge e ti avvince. Quando termina il pubblico applaude. Passeggi all’inizio dell’inverno in un silenzioso bosco di conifere. La neve scintilla sugli aghi degli alberi. Avresti voglia di smettere di leggere e danzare con te stesso? Alleati Adesso che sai come vincere i tuoi mostri, non vorresti avere qualche alleato nel tuo cervello? Puoi iniziare una collezione di Alleati Affettuosi. Che ne diresti di un paio di personaggi fantastici che ti amano? Hai mai pensato di usufruire di una specialissima e privata Fata Madrina? Com’è? Ha l’aspetto della strega benefica nel film “Il mago di Oz”, oppure assomiglia alla fata madrina di Cenerentola? Può anche avere le fattezze della fata di Cenerentola ma assicurati che sia una fata personale, speciale, studiata sulla base delle tue esigenze. Non prendere quella di Cenerentola.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

266

8-02-2008

11:22

Pagina 266

Quaderno 47-48 – 2007

There is a problem with Cinderella’s Godmother. The old lady made a carriage and a pretty dress for Cinderella, but did she really help Cinderella feel O.K. about herself without all the finery? Did she let Cinderella know that she could tell people firmly, «I am not cleaning the hearth today», and still be a worthwhile human being? Unfortunately, unless Cinderella believed in her own worth, she probably ended up in the prince’s scullery, sad and overworked, as soon as the honeymoon was over! So find yourself a wise Fairy Godmother whose loving will be right for you. Hear her as she says, «I love you». «You are valuable.» «You are lovable.» «You are good.» «You are important.» «I love you and I want you to take care of you.» What do you want and need your Fairy Godmother to say to you? You can teach your Fairy Godmother to whisper magic words into your ears whenever you wish! Want to practice? You can make up more Loving Allies. Is your favorite an elf? Imagine him seated on the end of your bed, ready to cheer you up when you waken or just before you go to sleep. You can have your own Fairy Godfather, Good Fairy, Private Elf, or any other magic characters you like! Any time your head feels a bit empty, with all those villains gone, just choose another fairy or elf. Would you like some Loving Allies from your own childhood? Drift back through the years and find a time when you were parented in a way that felt beautiful. Dad or Mom is rocking you. Bachelor Uncle Joe says, «If I ever have a kid, I want one just like you». Grandpa says, «I love you». Find a scene and let yourself be in it. Let yourself feel truly loved. Know that you are lovable and deserve the love you are being given.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 267

267

In effetti, c’è un problema per quel che riguarda la fata madrina di Cenerentola. La vecchia signora è riuscita a fornirle una carrozza e a procurarle un bel vestito, ma ha poi aiutato Cenerentola a sentirsi ok, quando era lontana da tutte quelle incombenze domestiche? Le ha insegnato che avrebbe potuto ribellarsi dicendo con fermezza: «Oggi non pulirò il fornello!», restando comunque una persona di valore? Se la poveretta non avesse avuto una chiara idea del suo valore personale sarebbe probabilmente approdata, triste e sovraffaticata, nelle cucine reali non appena finita la luna di miele. Allora cercati una saggia Fata Madrina, il cui amore sia proprio per te. Ascolta quando dice «Ti voglio bene», «Vali», «Sei amabile», «Sei buono», «Sei importante», «Ti voglio bene e desidero che tu ti prenda cura di te». Cos’altro vorresti sentirti dire dalla Fata Madrina? Puoi insegnarle a sussurrarti all’orecchio frasi deliziose ogni volta che ne senti la necessità. Ti interessa esercitarti? Puoi inventarti altri Affettuosi Alleati. Hai una predilezione per un Elfo? Immaginalo seduto sul bordo del tuo letto, sempre disponibile a incoraggiarti quando ti svegli o stai per addormentarti. Hai a disposizione il tuo ottimo Mago Personale, il Magico Padrino, il tuo Elfo Privato e qualunque altra creatura magica tu possa desiderare! Ogni volta che la tua testa si sente un poco disabitata, dopo la partenza di tutti quei mostri, ricorri a una fata o a un elfo. Potrebbe interessarti rintracciare qualche Affettuoso Alleato della tua infanzia? Torna indietro negli anni fino a trovare un tempo in cui ti sentivi meravigliosamente protetto e accudito. Il papà o la mamma ti stanno cullando. Lo zio Giovanni, ancora scapolo, dice: «Se un giorno dovessi avere un bambino, vorrei che fosse come te». Il nonno dice «Ti voglio bene». Scegli una situazione serena e immergiti totalmente in quella atmosfera. Sentiti profondamente amato. Prendi coscienza di essere una persona amabile e degna dell’amore che riceve.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

268

8-02-2008

11:22

Pagina 268

Quaderno 47-48 – 2007

(Hey, don’t rush this scene! Keep your Hurry Up villain out of here, because you have the right to spend a nice, long easy time being loved!) Be the little child and hear the loving words said to you. Feel the wonder of another human being holding and hugging you. See the loving person if you can. And know that you, like every child in the entire world, deserves the love you are sensing now. Do you have in your head the loving person from your childhood? This Loving Ally is a wonderful substitute for all the villains you have shrunk. How many people can you find form the years when you were little? Grab them all, and stick them right into your head! (If you can’t find a scene in which grown-ups are loving you, invent one. You don’t need a real past scene in order to imagine a grown-up loving you when you are little. When grown-ups let themselves be controlled by their villains, they don’t have energy for loving. That’s not your fault. All children are lovable even if all grown-ups do not know how to make them feel loved. So make up a better past and enjoy! If you feel awkward at first, give yourself permission to practice often, until being loved is natural). Want some more Loving Allies? How about yourself! Remember a time when you are loving. Perhaps you are holding a baby. Perhaps you are hugging your horse. Be in the scene and experience you own ability to love. Let yourself know how your body feels as you give love to a child or a pet. Now put down the baby or animal and see yourself, a little boy or girl, there on the floor in front of you. Reach down and

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 269

269

(Ehi, non correre durante questa scena! Tieni lontano il mostro Sbrigati, perché hai diritto di trascorrere momenti belli, lunghi e piacevoli, nella certezza di essere amato!) Immaginati piccolo e ascolta le parole dolci che ti vengono rivolte. Godi la splendida sensazione di essere preso in braccio e di sentirti accarezzato da un altro essere umano. Vedi la persona che ti coccola e sii consapevole che tu, come ogni altro bambino, meriti l’amore che stai vivendo. Hai ora un posto dentro di te per questa amorevole creatura della tua infanzia? Questo Affettuoso Alleato è un meraviglioso sostituto di tutti i mostri che hai ridimensionato. Quante persone così sei in grado di scovare dagli anni della tua fanciullezza? Prendile tutte e poi via, sistemale dentro di te! (Nel caso in cui tu non riesca a ricordare nessuna situazione in cui gli adulti ti abbiano voluto bene, inventane una. Non è necessaria una scena reale per immaginare un adulto che ti voglia bene quando sei piccolo. Quando gli adulti permettono ai loro mostri di dominarli, non resta loro molta energia per amare. Non è colpa tua. Tutti i bambini sono amabili anche se non tutti gli adulti sono in grado di farli sentire amati. Perciò inventati un passato migliore e rallegratene. Se ai primi tentativi ti senti imbarazzato, datti il permesso di riprovarci, fino a quando il sentimento di essere amato sia naturale.) Avresti voglia di aumentare il numero degli Affettuosi Alleati? Che ne diresti di prendere in considerazione proprio te? Recupera dunque nei tuoi pensieri un tempo in cui tu stesso hai voluto bene a qualcuno. Forse hai in braccio un bambino, forse accarezzi il tuo cavallo. Entra nella scena e riscopri la tua capacità di amare. Senti come il tuo corpo risponde quando regali amore a un bimbo o a un animale. Ora deponi il bambino, o staccati dall’animale e guarda te stesso: un bimbo piccolo o una bimba piccola, lì davanti a te, in

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

270

8-02-2008

11:22

Pagina 270

Quaderno 47-48 – 2007

imagine picking up yourself as a child. Use a pillow, if you like, and pretend you are holding you in your arms. Love the child. Feel his or her warmth and softness. This child is unique. There never was and never will be another child just like the child you are loving. Call him or her by name and tenderly say, «I love you». Now is a good time to stop reading and stay with your own feelings. You have let yourself know your importance and you worth. You let yourself know that you can love yourself and you can receive love from yourself. Now be very still and shut your eyes and love that child one more time. When you are ready, put the child down and blow a kiss. You may keep the loving you in your head, a permanent Loving Ally. Any time you choose, you can parent lovingly the child you were and the grown person you are. You’ve found imaginary Loving Allies and Loving Allies from the past, and you have made yourself a Loving Ally. How about some more? Find the people who love you today. Husband or wife or love-partner? Children? If you have young children, you know how eager they are to love. All you have to do is hide your villains in the closet, hug the kids, and they’ll learn to hug right back! Make a list of all the people in your present life who love you. See them and hear them and experience their love for you, and then zip them quickly right into your brain. Listen to your loving God and keep that God inside you. Are you ready to give yourself a treat? Wiggle a bit in your chair, stand up, and turn on some music. If a piece of pie is an O.K. treat for you, have some pie. Or a treat for you may be a walk around your apartment to enjoy the things that are special to you. Or you may want to write a Valentine letter to the little child you were. And when you are ready, come back to find more allies. This time choose and ally who was proud of you. Find a Fan for your own private cheering section. Your father or mother? Your third-grade teacher? Your Aunt Karen?

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 271

271

piedi. Chinati e prendi fra le braccia te stesso piccolo. Se vuoi prendi un cuscino e fai come se tenessi in braccio te. Ama questo bimbo e senti il suo calore e la sua morbidezza. È un bambino unico. Non c’è mai stato e non ci sarà mai un altro bimbo come questo, che stai amando. Chiamalo per nome e digli dolcemente: «Ti voglio bene». Ecco un buon momento per lasciare la lettura e restare con i tuoi sentimenti. Ti sei reso conto del tuo valore e della tua importanza. Sei diventato consapevole che puoi amare te stesso e ricevere amore da te stesso. In silenzio, occhi chiusi, senti ancora una volta tutto il tuo amore per quel bambino. Quando ti senti appagato, rimettilo a terra e mandagli un bacio. Ora hai il permesso di conservare il tuo Io Amorevole come un costante Affettuoso Alleato. Ogni volta che lo desideri puoi trattare con affetto genitoriale il bimbo che sei stato e l’adulto che sei oggi. Hai rintracciato Alleati Affettuosi, nella fantasia e nel passato e sei diventato un tuo Affettuoso Alleato. Procediamo? Scopri le persone che ti vogliono bene oggi. Marito, moglie, partner? Figli? Se hai bambini piccoli sai quanto sono avidi di amore. Devi solo rinchiudere bene i mostri e coccolare i bambini. Essi impareranno in fretta a restituire le coccole. Scrivi su un foglietto un elenco di persone che ti vogliono bene nella vita quotidiana. Guardale, ascoltale e riconosci il loro amore. Poi chiudile velocemente dentro di te, nel tuo cervello. Ascolta il tuo Dio amorevole e conserva questo Dio in te. Sei pronto a prenderti cura di te stesso? Allora cullati un poco in poltrona, alzati e diffondi musica. Se pensi che ci stia bene una fetta di torta, mangiala. Forse può essere rilassante gironzolare per le stanze e compiacerti degli oggetti e degli arredi più significativi per te. Magari scriveresti anche volentieri una letterina affettuosa al bambino piccolo che sei stato. E quando sei pronto, torna a cercare altri alleati. Questa volta scegliti un sostenitore che sia stato, un tempo, orgoglioso di te. Cercati un Fan per il tuo privato momento di

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

272

8-02-2008

11:22

Pagina 272

Quaderno 47-48 – 2007

Pretend you are watching you as you take your first steps alone. What a momentous day! Of course, just about everyone learns to walk. Some people learn to walk earlier, some people take more steps the first time. Can you imagine anything more disgusting than a villain who would spoil your first walk by telling you thoughts like that! That is how villains keep you from being proud of you today. They say, «So what?» or «Anybody could do that!» instead of cheering. Be there as you take your first steps and cheer! Remember a scene in which you are being praised. Do you remember learning to read? See the young you and give you praise. One boy, named Brian, got a very special report card in the third grade. Besides all the good grades, he got a note form his teacher: «Brian consistently works with great effort and performs with excellence. He is a fine citizen and a very special part of our class. Congratulations to you, Brian! You have truly earned all of there terrific grades!». That is one smart teacher to know enough to praise! Did you have a teacher like that? If so, quickly stick her in your head. You need a praising ally, who’ll be a real Fan. Be your own Fan and write yourself a happy, praising report card about you when you were little. Here’s one for you today: «You consistently work with great effort at banishing the ogres from your brain, and you perform with excellence. You are a fine citizen and a very special part of the human race. Congratulations to you! You have truly earned terrific grades in villain-shrinking!» You can praise yourself for the work you do, the joy you find, the responsibilities you undertake. You can praise you for daring to imagine freely and for being willing to change. You can write lots of Fan letters to yourself if you like. And you can find lots of

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 273

273

gloria. Tuo padre? Tua madre? Il tuo maestro di terza? Tua zia Karen? Supponi di poter spiare i tuoi primi passi. Che giorno sensazionale! Tutti in genere imparano a camminare, è vero. Certi imparano prima, altri riescono a fare diversi passettini già la prima volta. Bene. Puoi immaginare qualcosa di più sgradevole di un mostro che cerca di rovinarti il piacere dei primi passi dicendoti cose come quelle sopra dette? Essi tentano infatti di impedirti di essere orgoglioso di te. Sentenziano: «E allora, lo sanno fare tutti!», invece di applaudire. Sii lì, quando muovi i primi passi, e rallegratene! Rammenta una scena in cui sei stato lodato. Ti ricordi quando hai imparato a leggere? Immagina te stesso bambino e lodati. Un ragazzo di nome Brian in terza ottenne una pagella superlativa. Oltre ai bei voti c’era una nota del suo insegnante: «Brian lavora costantemente con grande impegno, conseguendo ottimi risultati. È una persona stimata e un membro di spicco della nostra comunità scolastica. Congratulazioni, Brian! Hai davvero meritato questo eccellente giudizio». Ecco un maestro di prim’ordine, che sa esprimere il suo apprezzamento. Ne hai avuto uno simile? Se così, inseriscilo immediatamente nella tua testa. Hai bisogno di un Alleato che ti mostri il suo consenso e che sia un autentico Fan. Sii, tu stesso, un tuo Fan e scrivi a te stesso un attestato di lode relativo a quando eri bambino. Eccone uno per te, per oggi: «Lavori con costanza e con grande slancio per liberarti dagli orchi della tua testa. Ottieni risultati eccellenti. Sei un buon cittadino e un membro intelligente della comunità civile. Complimenti! Hai meritato davvero un ottimo riconoscimento». Puoi lodarti per il lavoro che sai svolgere, per la gioia che provi, per le responsabilità che sai assumerti. Puoi elogiarti perché osi lasciar libero corso alla fantasia e perché sei disposto a cambiare. Se ne hai voglia puoi anche indirizzare a te stesso messaggi di apprezzamento. E sei sicuramente in grado di scovare molti

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

274

8-02-2008

11:22

Pagina 274

Quaderno 47-48 – 2007

fans, past, present, and imaginary to praise you instead of finding fault. Fans are so much nicer than villains! Now it’s time to put a Pal in your head. A Pal is someone who likes you, who listens to you, who enjoys you the way you are. Do you remember your Pals of childhood? Let yourself remember scenes with your pals. Did you play stickball together or fly kites or make daisy chains or soap car windows on Halloween or laugh at just about anything? Remember the wonderful silliness of you and your pals? Well, the right to be silly should be in the Constitution of the United States, because it is a very very important right. If you have forgotten that important right, go back in time and be with your pals, and you’ll remember. Start with kindergarten if you can, and go through your school years, remembering pals. If that is difficult, start with high school and go backwards through your years. If you were a loner, make up some good pals and give yourself lots of time to imagine the silly things you are doing with them. Say a «hi» to each of your pals, and stick them into your head. Now you have a collection of Pals as well as Fans and Loving Allies. Aren’t they much better than those boring villains? How about pals of today? Think about the different ways they show their friendship. Will you keep them also in your head? Fine! Make a list of all the people today who would be willing to tell you that they like you. If you would like to hear them say that they like you, tell them so! Or, first, loan them this book and underline: I am your friend. Are you willing to tell me, «I’m your friend, too?» If you want some more best friends to take the place of the

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 275

275

Fans del passato, del presente o della tua fantasia, felici di esprimerti la loro approvazione, piuttosto che avidi di sottolineare i tuoi errori. I Fans sono davvero tanto più gradevoli dei mostri! Ma adesso è tempo che tu accolga dentro la tua testa un Amico. Un Amico è qualcuno che ti considera simpatico, ti ascolta, si trova bene con te proprio perché sei così come sei. Hai presente i vecchi compagni d’infanzia? Rievoca nella fantasia momenti di vita, episodi, scene dove tu sia con loro. Avete giocato insieme a palla prigioniera o librato nell’aria gli aquiloni, o intrecciato ghirlande di fiori, o inventato scherzi di carnevale oppure vi siete divertiti ridendo di gusto senza alcun motivo? Ricordi la splendida ingenuità tua e dei tuoi amici? Il diritto di essere ingenui e semplici dovrebbe essere garantito dalla Costituzione, in quanto fondamentale. Nel caso tu lo avessi dimenticato, ritorna a giocare con i vecchi amici d’infanzia e te ne ricorderai immediatamente. Se riesci, comincia con la scuola materna, ripercorri gli anni successivi e recupera i compagni di allora. Se ti risulta difficile, parti dalle scuole superiori e ripercorri il tempo a ritroso. Eri per caso un solitario? Allora puoi crearti adesso qualche buon compagno. Consentiti tempo in abbondanza per inventare le infinite sciocchezze da fare insieme. Saluta amichevolmente con un festoso «ciao!» ciascuno di loro e custodiscili dentro, nella tua testa. Puoi contare su una schiera di buoni Amici, Ammiratori e Alleati Affettuosi. Vero che danno molta più soddisfazione di tanti mostri noiosi? Come vanno le cose con gli amici di oggi? Pensa ai diversi modi in cui essi sono soliti mostrarti amicizia. Vuoi mettere anche loro nella tua testa? Magnifico! Prendi carta e penna e stendi un elenco di tutte le persone che oggi sarebbero pronte a mostrarti il loro bene. Se volessi proprio sentirtelo comunicare da ciascuno, non hai che da chiederlo espressamente. Oppure presenta ai loro occhi queste due righe: io sono tuo amico, hai voglia di dirmi «Sono anch’io tuo amico?». Se poi desideri aumentare il numero degli amici e collocarli al

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

276

8-02-2008

11:22

Pagina 276

Quaderno 47-48 – 2007

villains who were messing with your mind, go find them! You can get all your Loving Allies and Fans and Pals, past and present, to encourage you to go out and find new pals. The world is full of people, and very few of them think they have too many friends. Are you willing to look for pals? If you are interested in more people praising you or more people loving you, start with pals. They are the ones who may grow naturally into fans and lovers. Now it is practice time. Are you willing to practice using your allies instead of your villains? Be back in your car. Of course, you remember how to get into that scene. Pretend you are driving. Suddenly you notice that you are almost out of gas. You have to find a gas station right away. Listen to yourself. What are you saying inside your head? If you start to let a Monster enter your brain, disappear it fast, and then call on one of your new allies to say, «Good work!», «Hurrah for you!» or whatever you would like to hear. If you didn’t let a Monster into your brain, bring in a new ally anyway to congratulate you for your fine Monsterlessness! Pick one of the villains you’ve had trouble with, and put that villain in the scene that fits. Got your villain there? Now, turn your mental dial to the ally of your choice and watch that ally triumph in an Ally-Villain contest. How did your ally win? Perhaps your ally was an elf who turned your villain into a big black stone. Perhaps your ally was your Dad, who said, «Leave my kid alone». Perhaps your great-aunt drew herself up, sniffed noisily, and said to the villain, «My, but you’re impolite». Perhaps your ally said to you, «Hey, don’t listen to that jerk. Listen to me. I’ll tell you three quick things you do well». Perhaps your ally rolled on the floor, giggling and being silly and

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 277

277

posto degli antichi mostri che ti confondevano, cercali. Puoi ingaggiare tutti gli Alleati, Ammiratori e Amici del passato e del presente affinché ti diano la forza per lanciarti e cercare nuovi amici. Il mondo è pieno di gente: solo una minima parte delle persone è convinta di avere troppi amici. Sei pronto a trovarne di nuovi? Se sei interessato ad allargare la cerchia delle relazioni costruttive, inizia dagli amici. Sono loro che si trasformano poi, in modo naturale e spontaneo, in ammiratori e persone che ti vogliono bene. Eccoci di nuovo al momento degli esercizi pratici. Sei disposto a esercitarti nell’usare i tuoi alleati anziché lasciarti affliggere dai tuoi mostri? Torna alla tua automobile. Certamente ricorderai bene la scena. Sei alla guida. Di colpo ti accorgi di avere il serbatoio vuoto. Hai bisogno di trovare un distributore. Cosa ti frulla nel cervello? Se intuisci che un mostro ti vuol tormentare, caccialo immediatamente, invita al suo posto uno dei nuovi alleati che ti incoraggi: «Bel lavoro! Ben fatto!» o quant’altro tu voglia sentirti dire. Se non hai lasciato entrare la creatura malevola nella tua testa recupera comunque un alleato che si congratuli con te per essere riuscito a evitare i mostri! Scegli un mostro con il quale tu abbia avuto in passato relazioni particolarmente burrascose e ambientalo in una scena adeguata. Ci sei? Bene. Richiama un alleato a tua scelta e constata il suo trionfo sul mostro. Quale strategia ha usato per vincere? Ipotesi: il tuo alleato era un elfo che ha trasformato il mostro in una grossa pietra nera. Forse il tuo alleato era tuo padre che ha detto: «Lascia in pace mio figlio!» Oppure una prozia che, con voce baritonale, nonostante il pesante respiro affannoso, ha redarguito il tuo nemico: «Ma che screanzato è Lei, signore!»; o forse eri tu, alleato di te stesso, che ti sei detto: «Ehi, non stare a sentire questo imbecille! Ascoltami. Ti ripeterò in fretta alcune cose che peraltro sai benissimo». Il tuo alleato, burlone, si è rotolato per terra, ridendo a crepapelle, oppure si è atteggiato a finto-tonto e ha

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

278

8-02-2008

11:22

Pagina 278

Quaderno 47-48 – 2007

paying no attention to the villain. Or did your ally hold you in his arms and say, «I love you»? You’re at home and your daughter isn’t carrying in the groceries or your husband is arriving late, and you have a terrible urge to scream. What can you do to be an ally instead of a villain? Go back to your list of villains and add: Ally... ... ... ... ... and Ally’s Message... ... ... ... ... Example: 1. Name: Ditherer. Favorite Harangue: What if... Underlying Message: Be anxious. Ally: My best friend today. Ally’s Message: 99.44% of the things you worry about will never happen. And anyway, you are the best problem solver I know! 2. Name: Wicked Witch. Favorite Harangue: You’re a bitch! Underlying Message: Hate yourself. Ally: My father, when I was ten-years-old. Ally’s Message: You don’t have to listen to insults! (He hugs me and pats my shoulder). 3. Name: Nag. Favorite Harangue: Why don’t you ever do what you are supposed to do? Underlying Message: Feel guilty about the past and anxious about the future. Ally: Donald Duck. Ally’s Message: Quack, quack! (Donald and I giggle together).

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 279

279

snobbato il mostro o invece ti ha stretto fra le braccia, sussurrandoti: «Ti voglio bene!». Sei appena tornata a casa e tua figlia non accenna minimamente a muoversi per portare dentro la spesa; tuo marito rientra tardi e tu provi la feroce tentazione di urlare. Come puoi comportarti da alleato anziché da mostro? Prendi la solita lista dei mostri e aggiungi Alleato... ... ... ... ... messaggio dell’alleato... ... ... ... ... Esempio: 1. Nome: Allarmista. Pezzo forte: Cosa succederebbe se... Messaggio nascosto: Sii ansioso per il futuro. Alleato: Il mio migliore amico oggi. Messaggio dell’alleato: Il 99,44% delle cose per le quali ti preoccupi non succede mai. Inoltre nessuno è più abile di te a risolvere situazioni critiche. 2. Nome: Strega Malefica. Pezzo forte: Non vali nulla! Messaggio nascosto: Odia te stesso! Alleato: Mio padre, quando avevo dieci anni. Messaggio dell’Alleato: «Non è proprio il caso che tu presti attenzione alle offese!» (mi accarezza e mi dà una pacca sulle spalle). 3. Nome: Accusatore. Pezzo forte: Perché non fai mai ciò che devi? Messaggio nascosto: Sentiti in colpa a causa del passato e angosciato per il futuro. Alleato: Paperino. Messaggio dell’Alleato: Quack Quack! (Paperino e io ridiamo insieme).

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

280

8-02-2008

11:22

Pagina 280

Quaderno 47-48 – 2007

4. Name: Hanging Judge. Favorite Harangue: It’s your fault! Underlying Message: Feel guilty about the past. Ally: My daughter. Ally’s Message: I love you, Mommy. You’re a good Mommy. 5. Name: Know-It-All. Favorite Harangue: What you ought to do is... Underlying Message: Feel stupid. Ally: Myself. Ally’s Message: I have the courage to proclaim that I am not perfect! None of these allies has to be crammed into closets and hidden from the world. They can all be your Private Allies and your Public Allies, too. You can use them whenever you like, to love, to be a fan, to be a friend. Use them joyously, lovingly, openly, and proudly! Now who’s living in your head? Unpack your monsters for one last glorious shrink. See them again, and this time turn them into giant balloons. You don’t have to blow them up. They are so full of hot air that they blow themselves up quite handily. See them expand to their full, round, six-foot selves. Watch them rise and float about your head. Now get out a nice long, old-fashioned hairpin and stick the first one. Bang! Keep popping your balloons until there is nothing left of your monsters but brightly colored shreds of plastic. Gather your allies lovingly into yourself. You are ready to take your loving, internal friends with you in your head as you travel through the rest of your life.

Quaderno 47-48 2:Quaderno 47-48 II parte

8-02-2008

Gli Inquilini del cervello

11:22

Pagina 281

281

4. Nome: Giustiziere. Pezzo forte: È colpa tua! Messaggio nascosto: Sentiti in colpa per il tuo passato. Alleato: Mia figlia. Messaggio dell’Alleato: Ti voglio bene, mamma. Sei una buona mamma. 5. Nome: Sapientone. Pezzo forte: Ciò che avresti dovuto fare è... Messaggio nascosto: Sentiti un idiota. Alleato: Io stesso. Messaggio dell’Alleato: Io ho il coraggio di dire a voce alta che nessuno è perfetto. Gli alleati non devono essere chiusi a chiave in una stanza segreta o nascosti agli occhi del mondo. Essi possono essere sia i tuoi Alleati Privati che i tuoi Alleati Pubblici. Puoi servirti di loro in ogni momento per volerti più bene e per diventare amicoammiratore di te stesso. Usali con gioia, con affetto e orgoglio! Chi sono ora gli inquilini della tua mente? Libera i tuoi mostri per un’ultima gloriosa caccia. Osservali ancora una volta con attenzione e poi trasformali in enormi palloncini. Non devi nemmeno preoccuparti di gonfiarli. Sono così pieni di aria che si gonfiano da soli. Guarda come si dilatano spontaneamente in tutta la rotondità delle loro gigantesche dimensioni. Osservali staccarsi dal suolo e ondeggiare sopra la tua testa. Ora prendi un antico spillone per i capelli, lungo, e pungi il primo. Bang! Continua a scoppiare i tuoi palloncini fino a quando non resta nulla dei tuoi mostri, se non qualche pezzo di plastica colorata. Raduna con cura i tuoi alleati affettuosi. D’ora in avanti questi amici interni, che ti vogliono bene, saranno con te e nella tua mente nel lungo viaggio della tua vita.