Storia di Chiara e Francesco 8806205137, 9788806205133 [PDF]

Due ragazzi benestanti, colti, imbevuti di letture - soprattutto lui - di nobili cavalieri e amori cortesi. Ma quando un

159 60 15MB

Italian Pages 200 [211] Year 2011

Report DMCA / Copyright

DOWNLOAD PDF FILE

Table of contents :
000_COP......Page 1
0000......Page 2
0000a......Page 3
0001......Page 4
001......Page 5
002......Page 6
003......Page 7
004......Page 8
005......Page 9
006......Page 10
007......Page 11
008......Page 12
009......Page 13
010......Page 14
011......Page 15
012......Page 16
013......Page 17
014......Page 18
015......Page 19
016......Page 20
017......Page 21
018......Page 22
019......Page 23
020......Page 24
021......Page 25
022......Page 26
023......Page 27
024......Page 28
025......Page 29
026......Page 30
027......Page 31
028......Page 32
029......Page 33
030......Page 34
031......Page 35
032......Page 36
033......Page 37
034......Page 38
035......Page 39
036......Page 40
037......Page 41
038......Page 42
039......Page 43
040......Page 44
041......Page 45
042......Page 46
043......Page 47
044......Page 48
045......Page 49
046......Page 50
047......Page 51
048......Page 52
049......Page 53
050......Page 54
051......Page 55
052......Page 56
053......Page 57
054......Page 58
055......Page 59
056......Page 60
057......Page 61
058......Page 62
059......Page 63
060......Page 64
061......Page 65
062......Page 66
063......Page 67
064......Page 68
065......Page 69
066......Page 70
067......Page 71
068......Page 72
069......Page 73
070......Page 74
071......Page 75
072......Page 76
073......Page 77
074......Page 78
075......Page 79
076......Page 80
077......Page 81
078......Page 82
079......Page 83
080......Page 84
081......Page 85
082......Page 86
083......Page 87
084......Page 88
085......Page 89
086......Page 90
087......Page 91
088......Page 92
089......Page 93
090......Page 94
091......Page 95
092......Page 96
093......Page 97
094......Page 98
095......Page 99
096......Page 100
097......Page 101
098......Page 102
099......Page 103
100......Page 104
101......Page 105
102......Page 106
103......Page 107
104......Page 108
105......Page 109
106......Page 110
107......Page 111
108......Page 112
109......Page 113
110......Page 114
111......Page 115
112......Page 116
113......Page 117
114......Page 118
115......Page 119
116......Page 120
116a......Page 121
116b......Page 122
116c......Page 123
116d......Page 124
116e......Page 125
117......Page 126
118......Page 127
119......Page 128
120......Page 129
121......Page 130
122......Page 131
123......Page 132
124......Page 133
125......Page 134
126......Page 135
127......Page 136
128......Page 137
129......Page 138
130......Page 139
131......Page 140
132......Page 141
133......Page 142
134......Page 143
135......Page 144
136......Page 145
137......Page 146
138......Page 147
139......Page 148
140......Page 149
141......Page 150
142......Page 151
143......Page 152
144......Page 153
145......Page 154
146......Page 155
147......Page 156
148......Page 157
149......Page 158
150......Page 159
151......Page 160
152......Page 161
153......Page 162
154......Page 163
155......Page 164
156......Page 165
157......Page 166
158......Page 167
159......Page 168
160......Page 169
161......Page 170
162......Page 171
163......Page 172
164......Page 173
165......Page 174
166......Page 175
167......Page 176
168......Page 177
169......Page 178
170......Page 179
171......Page 180
172......Page 181
173......Page 182
174......Page 183
175......Page 184
176......Page 185
177......Page 186
178......Page 187
179......Page 188
180......Page 189
181......Page 190
182......Page 191
183......Page 192
184......Page 193
185......Page 194
186......Page 195
187......Page 196
188......Page 197
189......Page 198
190......Page 199
191......Page 200
192......Page 201
193......Page 202
194......Page 203
195......Page 204
196......Page 205
197......Page 206
198......Page 207
199......Page 208
200......Page 209
201......Page 210
202......Page 211
Papiere empfehlen

Storia di Chiara e Francesco
 8806205137, 9788806205133 [PDF]

  • 0 0 0
  • Gefällt Ihnen dieses papier und der download? Sie können Ihre eigene PDF-Datei in wenigen Minuten kostenlos online veröffentlichen! Anmelden
Datei wird geladen, bitte warten...
Zitiervorschau

© 2orr Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino

www.einaudi.it ISBN

978-88-o6-205r3-3

Chiara Frugoni

Storia di Chiara e Francesco

Einaudi

Storia di Chiara e Francesco

A Jacques Le Goff, maestro generoso.

Breve avviso a lettrici e lettori. Non ho voluto scrivere un racconto che intrecciasse le intere biografie dei due santi ai quali ho già dedicato: Vita di un uomo (Einaudi) e Una solitudine abitata (Laterza). Ho scelto di privilegiare qui le voci di Chiara e Francesco e ascoltare poco quelle dei loro agiografi, costretti spesso a seguire la volontà dei committenti. Mi premeva capire in che cosa fosse consistita davvero la novità del progetto di vita cristiana di Francesco e Chiara: entrambi, anche se in modo diverso, non vollero assistere infatti, senza farsene carico, alla realtà sociale dei loro tempi, trovando nelle parole del Vangelo la lingua per dichiararsi e agire. Per quanto riguarda la visione dell'allattamento di Francesco raccontata da Chiara, avverto di avere ripreso, pur non alla lettera, quanto ne scrissi in Una solitudine abitata. Poiché il libro non è un saggio, le pagine sono prive di note. Per risolvere qualche curiosità si può ricorrere al mio indirizzo: [email protected]; farò del mio meglio nel rispondere. Ringrazio i miei primi lettori, Andrea e Donato, Marco Grondona e Nicoletta Scalati: le loro osservazioni hanno molto contribuito a migliorare il libro; per pareri e consigli su singoli punti sono grata a Felice Accrocca, Attilio Bartoli Langeli, Alessandro Barbero, Luciano Bertazzo, Antonio Ciceri, Carlo Paolazzi. Sono lieta che non si sia interrotta la lunga consuetudine con la professionalità attenta e premurosa di Angela Rastelli, nelle cui mani il libro ha preso forma.

Capitolo primo Francesco e Chiara in famiglia

Un poco di storia. noiosa, per cominciare. Nell'Abbazia di Northanger di Jane Austen, due dame conversano a proposito delle loro letture preferite. La prima dite: «Io posso anche leggere poesie, teatro e cose del genere, e non mi dispiacciono i libri di viaggio; l'unica cosa che non riesce ad interessarmi è la storia, la storia vera, solenne. E a voi?» L'altra risponde: «A me si, a me la storia piace moltissimo». «Vorrei che piacesse anche a me,- continua la prima,- ma non ci trovo nulla che non mi annoi e non mi stanchi. In ogni pagina papi e re che litigano, pestilenze, gli uom,_ini sono tutti buoni a nulla e di donne non si parla mai. E molto noiosa, eppure penso che è strano che sia cosi noiosa, perché per buona parte dev'essere invenzione». Il mio racconto comincia rispettando proprio gli elementi che tediano la prima signora: date, questioni minute, definizioni. Prometto di continuare per poco: un fastidio indispensabile, per orientare il lettore, indispensabile tanto quanto la cornice per appendere la tela; non posso promettere invece di eliminare del tutto l'ultimo degli elementi sgraditi all'amabile dama e che tanto la stupiva. Nelle prime pagine mancano le voci di Francesco e Chiara. Vorrei che i lettori non si spaventassero. A volte capita che a teatro il sipario si apra su una scena, per poco, silenziosa. Gli spettatori hanno cosi modo di osservare l'arredo e farsi un'idea, capire se l'azione si svolgerà ad esempio in un salotto o in un'osteria. Ho preferito anch'io fare attendere brevemente i miei protagonisti dietro le quinte per-

4

CAPITOLO PRIMO

ché i lettori potessero familiarizzare con la realtà di fronte alla quale Francesco e Chiara furono chiamati a misurarsi. Quando nel II52 Federico I Barbarossa fu eletto imperatore si trovò a dovere ricompensare i suoi sostenitori, fra questi lo zio, Guelfo VI di Baviera, duca di Tuscia e di Spoleto, un familiare potente di fedeltà però non sicurissima, che ricevette una serie di concessioni. Passarono alcuni anni e Federico I pensò bene di ritagliare nel ducato di Spoleto un territorio piu piccolo, il comitato di Assisi. La qualifica di comitato per indicare una circoscrizione amministrativa dell'impero risaliva direttamente all'epoca di Carlo Magno, quando a governare ciascun comitato l'imperatore mandava per suo rappresentante il conte (comes, comitis, in latino). Il Barbarossa stabili che il comitato di Assisi (il territorio e la città) fosse sottratto al potere di Guelfo e rispondesse direttamente all'imperatore stesso o a un suo inviato. Nel I I77 il Barbarossa, in una situazione politica sempre piu complessa, fece sentire tangibilmente il suo potere in Assisi e non solo sulla carta, inviando in città un suo rappresentante, Corrado di Urslingen che ora riuniva un duplice potere, fregiandosi del titolo di« duca di Spoleto e conte di Assisi». Corrado e il suo seguito si insediarono con la loro presenza minacciosa nella Rocca, la roccaforte che sovrasta ancora oggi, con le sue imponenti rovine, la città. L'improvvisa morte del figlio del Barbarossa, Enrico VI, nel II97, fece però rovinare il potere imperiale in Italia centrale. Ad Assisi gli homines populi- di cui subito dirò- si ribellarono e, come dice una fonte perugina del I I99, agli inizi del II98 «scarcarse le roche d'Asese», cioè la Rocca, dove era situata la guarnigione teutonica, fu distrutta. Che la presenza degli stranieri fosse proprio poco gradita agli assisiani lo dimostrò, sempre nel I I98, Innocenza III quando, approfittando del mutato assetto politico, cercò di portare dalla sua parte le città umbre ricordando proprio il dominio molesto dei tedeschi, gente rude, forzuta, con

FRANCESCO E CHIARA IN FAMIGLIA

5

la quale - scriveva il pontefice - era impossibile istituire alcun rapporto «perché la lingua non si intende». La rivolta in Assisi fu portata avanti non da tutti i cittadini. Furono gli homines populi (difficili da definire esattamente, si potrebbe dire la popolazione attiva e non nobile della città, artigiani e commercianti), che se da una parte cacciarono i tedeschi, dall'altra si rivoltarono contro i boni homines, i potenti concittadini, una ventina di famiglie in tutto, che possedevano all'interno della cerchia muraria residenze fortificate e nel contado detenevano la base patrimoniale e militare (terre, castelli, uomini) e poteri giurisdizionali. Tutti milites erano i boni homines, cioè cavalieri discendenti dalla vecchia nobiltà feudale, probabilmente al servizio e dunque dalla parte dell'imperatore, sentiti come oppressori insopportabili. Per la rivolta del I 198 i boni homines furono costretti a fuggire, ad abbandonare le loro case-torri incendiate e furiosamente assalite e ad asserragliarsi nelle proprietà del contado. Ma neanche qui furono al sicuro, perché una diecina di castelli furono presi e distrutti. Alcuni boni homines chiesero e ottennero rifugio a Perugia che li accolse come suoi cittadini, impegnandosi a difendere i nuovi arrivati ma nello stesso tempo obbligandoli a sottomettersi, risiedere in città e porre a disposizione alcune delle loro terre per consentire l'allargamento del contado di Perugia stessa. Fu cosf gettato il seme per lo scontro armato fra le due città. Dalla discordia fra assisiani si passò ben presto alla guerra fra assisiani e perugini, accesasi nel 1202 e che si trascinò per anni. All'interno di questa guerra, nella battaglia di Collestrada (una collinetta vicino a Perugia che domina sia la pianura percorsa dal Tevere che la piana di Assisi) combattuta nel 1202, come ritenuto generalmente, o forse nel 1203, gli homines populi ebbero la peggio. Fra loro combatté a cavallo anche Francesco, ventenne o poco piu. Finf quindi con molti suoi concittadini nelle durissime prigioni di Pe-

6

CAPITOLO PRIMO

rugia dove rimase rinchiuso assai a lungo, almeno un anno. Francesco non dimenticò piu la battaglia e la prigionia, neppure divenuto frate, ricordando «con voce di pianto» che «molto danno avevano arrecato i perugini ai loro vicini»; i perugini a loro volta non dimenticarono piu che Francesco era stato un loro nemico. Infatti- concediamoci un breve balzo in avanti - quando egli tentò di predicare nella piazza di Perugia a una gran folla che si era radunata, fu fermato~a cavalieri armati in groppa ai loro cavalli, che irruppero quasi giostrando e sconvolsero l'uditorio. A dare retta alla cosiddetta Compilazione d'Assisi (composta rispondendo all'appello del capitolo di Padova del I 2 76 di continuare a raccogliere ricordi sul santo e sui compagni, dove preponderante è però la voce di frate Leone), Francesco reagi in modo veemente: «Udite e cercate di capire quello che il Signore vi preannunzia per bocca di me, suo servo. E non state a dire: "Quello là è uno di Assisi!" Il santo disse questo perché tra assisiani e perugini c'era un odio grande». Francesco denunciò l'arroganza dei perugini: «