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Guide pratiche Progetto e realizzo
il mio orto Gli ortaggi, i materiali e le cure per un orto senza problemi Progettare l’orto per organizzare rotazioni, semine e trapianti L’orto con ortaggi giganti • L’orto “chiuso per ferie” in estate L’orto invernale • Il piccolo orto in vaso • L’orto-giardino
A cura della redazione di Vita in Campagna
Sommario
Per iniziare in modo razionale la coltivazione dell’orto......................6 Individuare la superficie: luogo, ampiezza, orientamento .....................................................6 Valutare clima e possibilità di irrigazione ..............................................................................7 Valutare il tipo di terreno.......................................................................................................8 Come preparare il terreno per accogliere gli ortaggi ............................................................11 Valutare quali colture attuare.............................................................................................. 13
I materiali che servono al piccolo orticoltore ................................... 14 Gli attrezzi indispensabili .................................................................................................... 15 I concimi.............................................................................................................................. 16 I terricci e le torbe ............................................................................................................... 16 I materiali di copertura per i tunnel ..................................................................................... 16 Il tessuto non tessuto ......................................................................................................... 17 I materiali utili per la pacciamatura ..................................................................................... 17 Tubi e manichette per l’irrigazione ...................................................................................... 18 I sostegni ............................................................................................................................ 18 Materiali per ancoraggi e legature ...................................................................................... 19 Le reti antigrandine e quelle frangivento .............................................................................20 Altri materiali utili ...............................................................................................................20
Le pratiche colturali per la salute degli ortaggi ...............................23 fac simile
Le varietà resistenti .............................................................................................................23 Le sementi, le piante sane, i portinnesti resistenti ..............................................................23 Come evitare i danni derivanti dalla fittezza d’impianto e di semina ...................................24 La pacciamatura ..................................................................................................................25 Il tessuto non tessuto .........................................................................................................26 Il controllo delle infestanti ..................................................................................................27 L’asportazione o la distruzione dei residui di coltivazione ..................................................27 Le protezioni .......................................................................................................................28
L’importanza della rotazione colturale e di altre pratiche ................30 La rotazione e il maggese....................................................................................................30 La rotazione nell’orto familiare ........................................................................................... 31 Successioni da evitare ........................................................................................................32 Come impostare la rotazione ..............................................................................................35 La solarizzazione .................................................................................................................36 La sostanza organica per mantenere la fertilità dell’orto ....................................................36
L’importanza di progettare l’orto ....................................................38 L’opportunità delle aiole protette .......................................................................................45
Scegliere gli ortaggi per l’orto famigliare ........................................46 Quando eseguire semine e trapianti ...............................................58 Come leggere le tabelle.......................................................................................................69
Organizziamo il raccolto .................................................................. 71 I periodi di raccolta negli orti famigliari ............................................................................... 71 Precauzioni nella raccolta ...................................................................................................74 Ortaggi: classificazione, parti che si consumano e peso indicativo .....................................75
Un orto con ortaggi giganti .............................................................78 Come ottenere ortaggi di grandi dimensioni .......................................................................79 Gli ortaggi giganti coltivabili nell’orto .................................................................................82
Un piccolo orto “chiuso per ferie” in estate .....................................90 Come gestire i diversi ortaggi.............................................................................................. 91 I lavori da effettuare quando l’orto è “in riposo” .................................................................97
Un orto che “sfida” il freddo............................................................98 Gli ortaggi più resistenti al freddo .......................................................................................98 Diversità di comportamento degli ortaggi a seconda delle annate ......................................99 Cosa fare quando gli ortaggi scarseggiano ....................................................................... 100
Un piccolo orto in vaso .................................................................. 102 La scelta dei contenitori .................................................................................................... 102 L’importanza del drenaggio............................................................................................... 104 Il problema del terriccio .................................................................................................... 104 Le cure alle piante in vaso ................................................................................................. 105 Dove tenere gli ortaggi in vaso durante l’inverno .............................................................. 107
Un orto-giardino............................................................................ 108 Gli ortaggi che hanno forme e colori attraenti ................................................................... 109 Le piante aromatiche e medicinali ......................................................................................110 I fiori che arricchiscono l’orto ............................................................................................. 111
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L’importanza della rotazione colturale e di altre pratiche Pratica agronomica che, attraverso l’avvicendamento della coltivazione degli ortaggi, impedisce al terreno di andare incontro alla cosiddetta “stanchezza”, che ne diminuisce progressivamente la fertilità e, quindi, la capacità produttiva. Quando si deve decidere quali colture attuare nelle aiole dell’orto spesso si sceglie a caso, oppure a seconda delle possibilità che si hanno di lavorare e preparare il terreno per accogliere semi o piantine. È invece fondamentale avvicendare razionalmente i vari ortaggi nelle aiole per non incorrePer evitare che l’orto fornisca re nella cosiddetta “stanchezza del terreno”, con il tempo produzioni poco che determina un calo progressivo delle prosoddisfacenti è di fondamentale duzioni. Si deve quindi attuare quella che gli importanza ricorrere alla rotazione. agronomi chiamano “rotazione”.
L ROTAZIONE LA E IL MAGGESE CHE COS’È LA “STANCHEZZA DEL TERRENO”
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Il fenomeno del calo progressivo delle produzioni, in colture ripetute nello stesso appezzamento, è noto da secoli e viene chiamato dagli agronomi “stanchezza del terreno”. Alcuni motivi per cui si verifica la diminuzione delle produzioni non sono ancora del tutto noti, ma le cause fondamentali di queste diminuzioni sono, in sintesi, le seguenti: - il continuo assorbimento da parte delle piante degli stessi elementi nutritivi; - l’esplorazione dei medesimi strati di terreno, essendo simili la forma e l’estensione dell’apparato radicale; - l’aumento dei danni provocati da parassiti animali e vegetali che si moltiplicano più attivamente ripetendo la coltura; - la difficoltà crescente di controllare le piante infestanti che diventano sempre più specifiche per la coltivazione e resistenti agli interventi anche quando si impiegano diserbanti chimici; - l’aumento e l’accumulo nel suolo di sostanze che le piante secernono o che derivano dalla loro decomposizione e che possono risultare tossiche.
P Proprio per ovviare agli incconvenienti che portano a un p progressivo calo della produtttività, gli agricoltori da tempi n non precisabili eseguono la rrotazione delle colture sudd dividendole in miglioratrici d da rinnovo (come per esemp pio la bietola), miglioratric ci pratensi (come per esemp pio erba medica e trifogli) e ssfruttatrici o depauperantti (come per esempio il frum mento). L La famiglia delle Leguminose (o F Fabacee o Papilionacee) viene cconsiderata miglioratrice della fertilità del terreno perché ssulle radici delle piante che vi aappartengono si trovano degli in ingrossamenti (tubercoli) che ccontengono dei microrganismi (b (batteri del genere Rhizobium) ccapaci di fissare l’azoto atmo-
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Progetto e realizzo il mio orto ROTAZIONE COLTURALE
31 ESEMPIO DI ROTAZIONE TRIENNALE IN DUE AIOLE
I pomodoro
2010
2009 - seconda aiola 1,00 m
2009 - prima aiola
m 4,00
I fagiolo rampicante aglio2 2010
I fagiolino II radicchio da cespo
I aglio II cavolo verza
2011
2011
I zucchino II valerianella1
I melanzana
I = primo raccolto; II = secondo raccolto 1) Solo parte dell’aiola, la rimanente non viene coltivata in secondo raccolto (il terreno rimare a riposo). 2) L’aglio è una coltura di primo raccolto, ma inizia circa a metà ottobre e termina attorno a metà luglio, quando si trapiantano i cavoli verza
sferico. Quindi la presenza di queste piante nell’aiola consente di non effettuare apporti di concimi azotati, oppure questi sono limitati, e dopo la coltura parte dell’azoto dei tubercoli rimane nel suolo. Inoltre in vaste aree veniva − e viene ancora − osservato un periodo di “riposo” o maggese (almeno un ciclo produttivo annuo) in cui nel terreno non si metteva a dimora alcuna coltura.
LA ROTAZIONE NELL’ORTO FAMILIARE In limitate superfici, anche solo di pochi metri quadrati, è difficile rispettare in modo preciso le rotazioni. Inoltre sono più di trenta gli ortaggi che sono comunemente coltivati nelle regioni italiane e, di questi trenta, quelli che potrebbero avere un’azione veramente miglioratrice sono in numero piuttosto limitato (per esempio, fagiolo, fagiolino, pisello, fava, cioè gli appartenenti alla famiglia delle Leguminose). Occorre però sottolineare che per mezzo della rotazione si pongono le piante in migliori condizioni di vegetazione, e questo può limitare l’intervento con prodotti antiparassitari, anche quelli utilizzati nell’agricoltura con bassa incidenza sull’ambiente (ecocompatibile o sostenibile) e in quella organica (biologica). Sul mantenimento della produttività incidono poi molto la disponibilità di concimi organici, la cura con cui si eseguono le lavorazioni del terreno e le diverse pratiche colturali (come per esempio il diserbo), oltre naturalmente alla fertilità naturale che può differenziare moltissimo i diversi suoli.
> Una corretta rotazione permette di limitare l’uso di prodotti antiparassitari.
ROTAZIONE COLTURALE Progetto e realizzo il mio orto
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> La scelta del tipo di ortaggi da coltivare va effettuata anche in relazione alle dimensioni dell’orto.
Da queste considerazioni si può comprendere l’importanza che può avere la rotazione pure in un piccolo orto familiare. Progettare la distribuzione delle colture nell’ambito della superficie dell’orto significa quindi anche rispettare, nei limiti del possibile, la rotazione delle colture. In genere, in orti di minori dimensioni non viene presa in esame la coltivazione di piante orticole che abbisognano di superfici più estese per esprimere a pieno le proprie capacità produttive (per esempio asparago, carciofo, anguria, melone, zucca) oppure di ortaggi che, sia per le quantità consumate che per il prezzo medio di acquisto in genere contenuto, è opportuno, di regola, non coltivare in pochi metri quadrati (come per esempio la patata). Per una piccola superficie sono invece maggiormente indicati ortaggi (come lattughe e radicchi da taglio, fagiolini) che, se prodotti anche in quantità contenute, riescono a venire incontro − o quasi − alle necessità della famiglia, tenendo poi presente che il loro prezzo d’acquisto talora risulta elevato.
SUCCESSIONI DA EVITARE Ecco quali ortaggi non sarebbe opportuno, in linea di massima, mettere a dimora in successione tra loro. Chenopodiacee Bietola da coste e bietola da orto: non dovrebbero seguire se stesse e spinacio. Spinacio: evitare che succeda a se stesso, a bietole da coste e da orto.
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Per una corretta rotazione colturale, è opportuno che la lattuga, assai diffusa e intensamente coltivata, non segua a se stessa, all’indivia riccia e alla scarola, ai radicchi e alle cicorie in genere.
Composite Carciofo: pianta poliennale, è opportuno che ritorni nello stesso terreno dopo diversi anni (anche cinque e più) di effettuazione di altre colture. Non deve seguire il cardo. Cardo: è meglio che non succeda a se stesso e al carciofo. Indivia riccia e scarola: non dovrebbero essere coltivate dopo se stesse, lattughe, radicchi e cicorie in genere. Lattughe: essendo ortaggi assai diffusi e intensamente coltivati, è opportuno non farli seguire a se stessi e alle piante indicate per l’indivia riccia. Radicchi (cicorie): non dovrebbero succedere a se stessi e ad altre Composite. Crucifere Cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza (anche cavolo di Bruxelles, cavolo cinese, cavolo rapa): sono piante che in genere − specialmente
Progetto e realizzo il mio orto ROTAZIONE COLTURALE
33 CONOSCERE LE FAMIGLIE BOTANICHE DEGLI ORTAGGI Per attuare nel modo più corretto possibile la rotazione delle colture è necessario conoscere le famiglie botaniche di appartenenza dei vari ortaggi, per evitare di mettere a dimora in successione piante poco compatibili tra loro. Le colture orticole sono state suddivise in due gruppi (vedi tabella sotto): uno che comprende quelle più diffuse e conosciute dalla gran parte degli orticoltori e dei consumatori (maggiore diffusione), l’altro in cui sono state inserite quelle meno comuni ma non infrequenti (minore diffusione). Infine ci sono piante orticole a diffusione limitata e/o locale (limitata diffusione), spesso interessanti, ma meno conosciute oppure circoscritte ad alcune aree geografiche della nostra penisola. Sovente questi ortaggi possono appagare notevolmente i piccoli orticoltori che le mettono a dimora tanto per le caratteristiche alimentari e gustative quanto perché consentono la conservazione di radicate tradizioni locali. Questo senza dubbio è uno dei maggiori meriti che hanno i piccoli orticoltori che operano per passione personale, e non per trarne un utile di carattere economico.
e li
PRINCIPALI ORTAGGI E LORO DIFFUSIONE NEGLI ORTI FAMILIARI
m i
Maggiore diffusione
Chenopodiacee
Bietola da costa e da taglio, bietola da Roscano (salsola), spinacio orto, spinacio della Nuova Zelanda
Composite
Carciofo, cardo, indivia riccia, indivia scarola, lattughe da cespo e da taglio, cicoria da taglio e radicchio da cespo (da foglie)
Crucifere
Cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cap- Cavolo cinese, cavolo di Brupuccio, cavolo verza, cime di rapa, rava- xelles, cavolo nero, cavolo ranello, rucola pa, cren, rapa1
Cucurbitacee
Cocomero (anguria), cetriolo-cetriolino, Chayote (zucca centenaria), melone, zucca, zucchino luffa (zucca spugnosa), zucca lagenaria
Labiate
Basilico, melissa, menta (alcune spe- Issopo, stachys (coltivata per cie), origano, rosmarino, salvia, santo- i piccoli tuberi) reggia, timo (alcune specie),
fa c
Famiglia
Minore diffusione
s
Estragone (dragoncello), radicchio da radici, scorzobianca, scorzonera, tarassaco, topinambur
Leguminose
Fagiolo (comune, di Spagna, di Lima), Arachide, cece, fagiolo aspafagiolino, fava, pisello rago, fagiolo dall’occhio, lenticchia, soia
Liliacee
Aglio, asparago, cipolla (e cipollina), Cipolletta d’inverno, erba ciporro pollina, muscari (cipollaccio o lampagione), scalogno Carota, finocchio, prezzemolo, sedano
Ombrellifere
Aneto, anice, cerfoglio, coriandolo, pastinaca, prezzemolo da radice, sedano rapa
Rosacee
Fragola
Solanacee
Melanzana, patata, peperone-peperon- Alchechengio, tamarillo cino, pomodoro
Valerianacee
Valerianella
1) Limitata diffusione: crescione di fontana, crescione inglese, navone, ramolaccio, senape