Noi siamo il nostro cervello. Come pensiamo, soffriamo e amiamo
 8861922279, 9788861922273 [PDF]

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Zitiervorschau

© 2010 Dick Swaab Originariamente pubblicato da Uitgeverij Contact, Amsterdam Titolo originale: Wij zijn ons brein. Van baarmoeder tot Alzheimer Traduzione dall'olandese di Davicl San toro La traduzione è stata realizzata con il contributo del Nederlands Letterenfonds, Amsterdam. eclerlands N letlerenfoncls dutch loundatton

lor llterature

I edizione ottobre 2011 © 2011 Elliot Edizioni s.r.l. via Isonzo 34, 00198 Roma Tutti i diritti riservati

ISBN 978-88-6192-227-3 [email protected] www.ellintf"cli?.ioni.it

Dick Swaab

NOI SIAMO IL NOSTRO CERVELLO COME PENSIAMO, SOFFRIAMO E AMIAMO

Traduzione di David Santoro

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A tutti gli scienziati che hanno stimolato la mia mente in modo così intenso, e per Patty, Myrthe, Roderick e Dorien, che a casa hanno rappresentato il mio ambiente a"icchito.

Molte delle opinioni che sono state esposte sono grandemente speculative, e senza dubbio alcune si mostreranno erronee, ma in ogni caso ho riferito le ragioni che mi hanno indotto a pensare in un modo anziché in un altro ... I fatti falsi sono dannosissimi al progresso della scienza, perché sovente si tollerano a lungo, ma il modo di vedere falso, se non è sostenuto da qualche prova, reca poco danno, perché ognuno si prende un salutare piacere di dimostrarne la falsità ... CHARLES DARWIN, I.:origine dell'uomo

PREMESSA

Domande sul cervello a un presunto esperto

So benissimo che il lettore non ha bisogno di sapere tutto questo, ma io ho bisogno di raccontarglielo. }EAN-}ACQUES ROUSSEAU

Questo secolo ha di fronte a sé almeno due giganteschi interrogativi scientifici: come è nato l'universo e come funziona il nostro cervello. Il mio ambiente e il caso mi hanno portato a dedicarmi al secondo. Nella mia famiglia ho udito fin da bambino dei discorsi così affascinanti sulla medicina che è stato impossibile sfuggire a questa professione. Mio padre era un ginecologo che si dedicava ad aspetti molto controversi della procreazione, come l'infertilità maschile, l'inseminazione artificiale e la pillola anticoncezionale. Ricevevamo continuamente visite dei suoi amici che, come ho scoperto solo più tardi, erano a loro volta pionieri nel loro campo. Dal professor Dries Querido, che ha poi fondato la facoltà di medicina di Rotterdam, ho ricevuto da bambino le mie prime lezioni di endocrinologia. Mentre portavamo fuori il cane e quest'ultimo alzava la zampa, ho appreso da Querido che gli ormoni sessuali causavano quel comportamento con la loro azione sul cervello. Spesso la sera anche il professor Coen van Emde Boas, il primo docente universitario olandese di sessuologia, e sua moglie venivano a trovare a casa i miei genitori. I suoi racconti erano sorprendenti, di sicuro per dei bambini. Una volta ci disse che quel giorno aveva avuto un colloquio con un paziente estre9

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mamente reticente. Alla fine gli aveva confessato cos'era che lo bloccava in quel modo: aveva sentito dire che il dottore era omosessuale! Allora lui gli aveva messo un braccio intorno alle spalle e gli aveva detto: "Ma tesoro, non ci crederai mica?". Siamo scoppiati tutti a ridere. Non c'erano domande proibite e durante il fine settimana potevo sfogliare i libri di medicina di mio padre e osservare al microscopio le creature unicellulari che popolano l'acqua delle pozzanghere e le cellule delle piante. Quando facevo le superiori ho accompagnato diverse volte mio padre nelle sue conferenze in giro per il paese. Non scorderò mai quando durante la conferenza preparatoria alla prima fase sperimentale della pillola anticoncezionale in Olanda venne attaccato e perfino insultato per motivi religiosi. Egli continuò con calma, almeno esteriormente, a esporre i suoi argomenti, mentre io sudavo per il nervosismo. Col senno di poi, è stata una lezione utile per affrontare le accese reazioni sollevate in seguito dalle mie stesse ricerche. In quel periodo veniva a casa nostra di tanto in tanto Gregory Pincus, l'americano che aveva scoperto la pillola, e io ho potuto visitare insieme a lui l'Organon, il laboratorio farmaceutico in cui veniva prodotto l'anticoncezionale. È stato lì che ho fatto conoscenza per la prima volta con un laboratorio. Con un retroterra simile, era naturale che studiassi medicina. Alla nostra tavola, ogni aspetto della professione veniva discusso con tale passione e in modo così vivido e dettagliato che mia madre spesso esclamava "Adesso basta!" - lei che come ex infermiera in camera operatoria al fronte, durante la guerra tra Russia e Finlandia del 1939, ne aveva viste di tutti i colori. Inaspettatamente arrivò anche il momento in cui ci si aspettava da me che non ponessi solo domande, ma che fornissi delle risposte. Quando uno studia medicina, tutti quelli che lo conoscono cominciano a considerarlo, ingiustamente, un esperto in qualsiasi malanno, qualcuno da cui ottenere un consulto gratis. A un certo punto ero talmente stufo i1111n consesso socia-

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le. Già due milioni di anni fa, i predecessori dell'uomo facevano figli che pesavano il doppio di quelli degli scimpanzé. La suddivisione dei compiti di cura e assistenza, con dei neonati inermi e così pesan. ti, non facili da trasportare con sé, era di grande importanza per poter procurare cibo sufficiente per la madre e il figlio durante l'allattamento. Si ipotizza che la posizione dominante dell'uomo all'interno di questo tipo di famiglia, il patriarcato, si sia affermata quando i nostri progenitori hanno dovuto abbandonare la protezione delle foreste vergini ed esporsi ai maggiori pericoli di una vita nella savana. In quell'ambiente aperto la protezione della madre e del piccolo da parte dell'uomo era essenziale. Tra l'altro, il predecessore dell'uomo, che camminava curvo, mangiava frutta, cacciava e usava utensili, non ha disboscato la foresta, come spesso si dice. La foresta è scomparsa intorno ai nostri progenitori in seguito a violenti cambiamenti climatici, che ne trasformarono gradualmente ampie porzioni in sava-

FIGURA5B

Al microscopio elettronico l'ossitocina e la vasopressina si presentano come granelli scuri in una terminazione nervosa, o sinapsi (Buijs e Swaab, 1979). Una volta rilasciate nel cervello, tali sostanze influenzano il comportamento, ad esempio, in occasione delle interazioni sociali. 40

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ne aride. La protezione della donna e della progenie da parte dell'uomo presentava un vantaggio evolutivo, in quanto gli esseri umani potevano avere un figlio ogni due o tre anni, mentre la femmina dello scimpanzé, che deve badare da sola al proprio cucciolo e che quindi deve curarlo e nutrirlo molto più a lungo, può averne un altro solo dopo sei anni. Il ruolo protettivo del maschio non si ritrova solo presso i prima! i, ma in tutto il regno animale. Davanti alla nostra casa una coppia di folaghe ha costruito un nido massiccio in mezzo a un fosso. Da quando la femmina ha cominciato a ritirarsi nel nido, il maschio ha 11ssw1to un atteggiamento incredibilmente aggressivo nei confronti degli altri uccelli che si trovavano nelle vicinanze. Non c'era ancora I raccia di uova. Ma corvi e anatre ben più grandi di loro sono stati l'icacciati con gran frastuono e sbatter d'ali. Anche l'uomo si prepara già durante la gravidanza della donna a t•scrcitare il suo ruolo di padre. Avvengono dei cambiamenti negli ormoni che agiscono sul cervello, e questi fanno sì che i padri in seguito non solo si comportino diversamente, ma si sentano anche diffenmti. Già prima della nascita del bambino, nei futuri padri aumentano le concentrazioni dell'ormone prolattina. Quest'ultimo, nella 11111dre, è importante per la produzione di latte. Ma la prolattina indun~ sia la donna che l'uomo all'accudimento. Al tempo stesso, nel lut11ro padre si riduce la concentrazione nel sangue di testosterone, l'ormone sessuale maschile, e ciò provoca una minore aggressività 11\'i wnfronti del bambino e una riduzione della spinta riproduttiva. I .'111ilc diminuzione della concentrazione di testosterone nel padre è 1111 fenomeno universale. Si manifesta in Cina come in Occidente. M.1lti uomini, a causa dell'azione di tali ormoni sul loro cervello, m•mono che sta loro accadendo qualcosa di strano già prima della 1msdta del bambino. Non è chiaro come vengano indotti tali cambiamenti di compor1,1111cnto nel futuro padre, ma un ruolo potrebbero svolgerlo le ""~l:tnze olfattive prodotte dilla donna incinta. Dopo la nascita la pl'olattina e l'ossitocina influiscono su1 comportamento paterno e rn1ll'instaurarsi del legame tra padl'c e fit!lio. Solo i padri che hanno 41

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un contatto stimolante e affettuoso con i figli mostrano durante il gioco un aumento della concentrazione nel sangue dell'ormone dell'appartenenza, l'ossitocina. Alcune specie animali assegnano al padre un ruolo estremo. Il maschio del nandu, un uccello corridore simile allo struzzo, cova le uova in un nido scavato nel terreno, mentre il maschio dell'ippocampo cova le uova fecondate in una tasca ventrale. Un comportamento di accudimento da parte del padre paragonabile a quello che si riscontra negli esseri umani si presenta nel regno animale anche presso altre specie, e ciò consente di studiare i cambiamenti che si verificano nel cervello in corrispondenza di un simile comportamento. Presso gli uistitì dai pennacchi bianchi (Callithrix jacchus) anche i padri si prendono cura dei piccoli, li trasportano, li difendono e li nutrono. Con la paternità avvengono cambiamenti nella zona anteriore del cervello, la corteccia prefrontale. La quantità di connessioni tra le cellule nervose presenti in questa parte della corteccia cerebrale aumenta. Ciò lascia ipotizzare una riorganizzazione della rete locale. Inoltre, sempre in quest'area, aumenta la sensibilità alla vasopressina. Questo neurotrasmettitore nel cervello stimola il comportamento sociale e assiste i padri nei loro nuovi compiti. Quando i figli crescono, a volte i padri hanno l'opportunità di ispirarli e indirizzarne la vita. Ciò può accadere in modi assai diversi. Mio nonno era medico e ha saputo destare in suo figlio l'interesse per questa professione. Mio padre è diventato ginecologo e dall'età di sei anni sapevo che avrei studiato medicina. Mio figlio per molto tempo non sapeva cosa avrebbe studiato, ma era sicuro fin da piccolo che non si sarebbe trattato di medicina né di biologia. Era una reazione nei miei confronti. In seguito abbiamo scoperto un interesse comune per le differenze sessuali nel comportamento e abbiamo pubblicato insieme degli esperimenti in questo campo CXXI.l). Il ruolo del padre non si limita, purtroppo, ad azioni nobili come l'accudimento, la protezione e l'essere fonte di ispirazione. Delle brutali aggr~siuui d1t: il maschio è capace di compiere in nome della paternità Di ritrovano numerosi esempi sia nel regno animale che presso gli esseri umani. T maschi dei primati possono impadronirsi di interi

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harem di femmine scacciandone il capo anziano. Poi di regola sopprimono tutti i cuccioli. Anche il leone maschio quando si impadronisce di un branco ne stermina i cuccioli, malgrado i tentativi della leonessa di evitarlo. A seguito di ciò la produzione di latte si interrompe e le femmine tornano più rapidamente fertili, e in tal modo vi è la certez~a che la prole discenda dal nuovo capo. Nella storia umana non era molto diverso, come si può leggere nella Bibbia (Numeri 31,14-18): "[ ... ]Mosè si adirò contro i comandanti dell'esercito[ ... ]. Ora uccidete ogni maschio tra i fanciulli e uccidete ogni donna che si è unita con 1111 uomo; ma tutte le fanciulle che non si sono unite con uomini, ~ uus1::1vatele in vita per voi". A tutt'oggi non ci siamo ancora liberati da questi crudeli meccanismi biologici, dato che infanticidi e maltrattamenti sono commessi con più frequenza dal patrigno che dal padre biologico. E i figli delle donne prese prigioniere in guerra vengono uncora sistematicamente uccisi. Le femmine di scimpanzé dopo il 1mrto si tengono lontane per anni dai gruppi di loro simili, perché è una buona strategia per evitare di vedersi uccidere i cuccioli da un maschio ,•l1c dubita della sua discendenza. La "soluzione" scelta dalle femmiIW di bonobo per evitare l'infanticidio è originale, e consiste nell'act•oppiarsi con tutti i maschi di modo che nessuno possa avere la certezin cli essere il padre del cucciolo. Ma tra gli esseri umani tocca alle 11111rati da aree distinte. L'ambiente linguistico fa insorgere differenze permanenti ne11e stmtture e nelle funzioni cerebrali. A secon-

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da che un soggetto sia di madrelingua giapponese o occidentale daborerà le vocali e i versi degli animali nella corteccia sinistra o destra, a prescindere dalla sua origine genetica. Nella corteccia frontnle ha sede l'area di Broca (figura 7), di cruciale importanza per il linguaggio. Quando si apprende una seconda lingua in età adulta, si utilizza un'altra sottoarea all'interno di essa. Ma quando si viene t•ducati da giovani come bilingui, entrambe le lingue utilizzano le Htcsse aree frontali. Il nucleo caudato sinistro (figura 26) controlla quale circuito linguistico viene utilizzato. L'ambiente linguistico e t·ulturale determina non solo quali circuiti cerebrali si occupano

Il

Broca



Wernicke

7 I,1 •aree di Braca (frontale, articolazione del linguaggio) e Wernicke (tempornlt•, mmprensione del linguaggio). (Jucst1 centri del linguaggio sono streti.111wncc coinvolti anche nell'elaborazione della .musica e nel canto. Musilltilll(A

• .1 t• lin~uaggio

sono parenti stretti.

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dell'elaborazione del linguaggio, ma anche come vadano interpretate le espressioni del viso e analizzate le immagini e l'ambiente circostante. Così i giapponesi e gli abitanti della Nuova Guinea non rieseono a distinguere bene tra un'espressione di paura e una di sorpresa, e i cinesi, a differenza degli americani, non si concentrano solo sull'oggetto più importante, ma lo osservano in rapporto al suo ambiente. Quando effettuano calcoli a mente, i cinesi usano in parte anche aree del cervello diverse rispetto agli anglofoni occidentali. Entrambi utilizzano gli stessi numeri arabi e la parte inferiore del lobo parietale (figura 1), ma gli anglofoni fanno un maggiore uso dei circuiti linguistici nell'elaborazione dei numeri, mentre i cinesi impiegano di più i circuiti visivi e motori. Ciò si spiega con il fatto che i cinesi crescono imparando i caratteri. Il pallottoliere cinese, il Suan Pan, non svolge più un ruolo tanto importante nella Cina moderna. Che l'ambiente esercitasse un'azione stimolante sullo sviluppo del cervello era già stato suggerito dal legame che Maria Montessori aveva riscontrato in proposito relativamente al contesto socioeconomico, da lei descritto nel suo manuale (1913). Lo status socioeconomico è inoltre un fattore importante per stimolare lo sviluppo intellettuale dei bambini svantaggiati, come quelli nati con un peso insufficiente. Un ambiente stimolante, "arricchito", favorisce il recupero dopo un disturbo dello sviluppo cerebrale. I bambini che hanno subito un ritardo in una fase iniziale dello sviluppo a causa della malnutrizione o di carenze affettive sembrano ottenere notevoli miglioramenti da un tempestivo inserimento in un ambiente più stimolante. Si sono ottenuti buoni risultati anche esponendo a un ambiente intensamente stimolante dei bambini affetti da sindrome di Down. Un ritardo mentale non deve quindi portare a rinchiudere i bambini in un istituto o in un altro ambiente poco stimolante. Al contrario, in questi casi occorre prestare un'attenzione_ ancora maggiore alla loro stimolazione. Farà differenza per il resto della loro vita.

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11.6 Ricordi dall'utero

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, zl bambino sussultò nel suo grembo. LUCA 1,41

I drcuiti cerebrali necessari per la memoria maturano nei primi anni

di vita e perlopiù i nostri ricordi coscienti iniziano dall'età di due Ma ci sono eccezioni. Alcune persone hanno ricordi dettagliali t:he risalgono in maniera dimostrabile a un'età precedente ai due ~mni. Ciò non vuol dire che le informazioni provenienti dal mondo ~·ti terno prima di allora non penetrino nel cervello del bambino. Ndl'utero il bambino reagisce con decisione agli stimoli esterni, ma 1111csto non dimostra che conserviamo ricordi di quel periodo. Venia1uo u1 mondo come un foglio bianco, una tabula rasa, come pensava 11 filosofo inglese John Locke agli inizi dell'Illuminismo, o con un t I 'ilOl'O di ricordi del periodo migliore della nostra vita, come voleva 1~1rd credere il pittore Salvador Dali? Non mancano certo le congetture sul bagaglio mentale con il q11nlc veniamo al mondo e l'influenza che il periodo trascorso nel Hl'l'tnbo materno avrà sulla nostra vita successiva. Negli Stati Uniti ~->1h1tono delle "università prenatali" in cui la madre impara a interaP,in· con il feto. In effetti, la storia intrauterina determina le possibili1r1 ili contrarre molte malattie psichiatriche come la schizofrenia e In ,kvrcssione. Ma alcuni terapeuti esagerano quando affermano che i 1·:11 t ivi ricordi del periodo fetale sono alla base di successivi proble111i t>skhiatrici specifici. Un parto effettuato con il forcipe o un'er11wl'i\:nza dolorosa durante il parto sarebbero causa di mal di testa 111 \'lÙ adulta. I problemi ostetrici e ginecologici della donna avreblu·l'tl origine nella sensazione alla nascita di non essere desiderata in •1w111tn frmmin::t. Tl desiderio di essere Ammanettati durante i rapporJl •;4•ssuali secondo alcuni sarebbe da ricondurre alla stretta esercita1111lt1l cordone ombelicale al momento della nascita, mentre la paura

111111i.

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di essere schiacciati avrebbe origine da un parto lungo e difficile a causa del bacino stretto della madre. Per fortuna, secondo questi stessi specialisti, una terapia di regressione porta immancabilmente a scoprire le cause di questi problemi, e conoscerne l'origine è sufficiente per liberarsene. Uno studio in ambito giudiziario ha analizzato 412 casi di suicidio da parte di soggetti alcolizzati e tossicodipendenti su un totale di 2901. Si è riscontrata l'esistenza di una relazione tra avvenimenti perinatali e comportamenti autodistruttivi. Il suicidio per impiccagione è stato associato a una carenza di ossigeno alla nascita, i suicidi violenti erano correlati a un trauma natale di tipo meccanico e la condizione di dipendenza delle vittime era correlata con la somministrazione di sostanze che danno assuefazione, ad esempio analgesici, durante il parto. In una recente ricerca indipendente in Olanda non abbiamo riscontrato nessun rapporto tra la somministrazione di oppiacei come analgesici durante il parto e una successiva tossicodipendenza del bambino. Sarei molto curioso di conoscere l'esito di un tentativo di conferma dell'esistenza delle altre relazioni. Salvador Dall non aveva bisogno di un'analisi di regressione né di LSD per rammentarsi nei dettagli delle sue esperienze intrauterine: "Era divino, era un paradiso. Il paradiso nel grembo materno ha i colori del fuoco dell'inferno: rosso, arancione, giallo e azzurrognolo. È soffice, immobile(?), caldo, simmetrico, duplice e colloso. La mia visione magistrale era quella di due uova fritte fosforescenti. Mi basta abbozzare la caratteristica posizione del feto con i pugni accanto agli occhi chiusi e tutto torna a passarmi di nuovo davanti". Quelle uova fritte sono raffigurate in diversi quadri di Dali. Il feto umano reagisce effettivamente alla luce a partire dalla ventiseiesima settimana di gravidanza. Ma anche se la madre di Dali si fosse messa a prendere il sole in bikini durante la gravidanza, cosa poco probabile, il piccolo Salvador non avrebbe potuto scorgere molto più di un vago bagliore arancione. Ricordi visivi particolareggiati sembrano quin

  • fenomeno? "'1110

    1

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    NOI SIAMO IL NOSTRO CERVELLO

    Negli ultimi anni sono state individuate e studiate le prime diffe~ renze strutturali a livello cerebrale in relazione alla pedofilia. Una ricerca che si è avvalsa delle tecniche della risonanza ~agnetica (MRI) ha evidenziato una riduzione della sostanza grigia (cellule nervose) in una serie di aree del cervello, come l'ipotalamo, il nucle() della stria terminale (che presenta dimensioni diverse nei transessuali; si veda il capitolo IV. 6) e l'amigdala (figura 26). L'amigdala presiede alla gestione della paura e del comportamento aggressivo, ed è inoltre risultato che minori erano le dimensioni di quest'area, maggiori erano le probabilità di delitti a sfondo pedofilo. Nel cervello dei pedofili sono state individuate anche alcune differenze funzionali. L'osservazione di immagini sentimentali ed erotiche.raffiguranti persone adulte provocava una minore attivazione dell'ipotala~ mo e della corteccia prefrontale nei pedofili maschi rispetto ai soggetti di controllo, il che coincide con il minore interesse sessuale dei pedofili nei confronti degli adulti. Di fronte a immagini che raffiguravano bambini, i pedofili che avevano subito condanne hanno fatto riscontrare una maggiore attivazione dell'amigdala rispetto ai soggetti di controllo. Dobbiamo tuttavia considerare che ciò riguarda un piccolo gruppo selezionato di pedofili. La maggior parte di essi è in grado di controllare i propri impulsi, non commette delitti è quindi non viene neppure studiata. Gli abusi sessuali sono dannosi per i bambini e sono puniti come richiesto dalla società per evitare che si ripetano. Quest'ultimo è un aspetto problematico, perché come si fa a modificare un comporta~ mento che è stato programmato nel cervello in una fase precoce dello sviluppo? In passato le hanno tentate tutte per trasformare gli omosessuali in eterosessuali (N.4), ma senza successo. Lo stesso vale per i pedofili. Non molto tempo fa per un sacerdote pedofilo eterosessuale di sessant'anni il tribunale di Utrecht aveva chiesto una condanna'a dieci mesi di reclusione, ma il giudice, dopo molte riflessioni, ha optato per una pena alternativa. In altre occasioni è andata in modo ben diverso. In un'atmosfera dominata da argomentazioni confuse in cui si 1)(1

    LA DIFFERENZIAZIONE SESSUALE DEL CERVELLO NEu.'UTERO

    11wscolavano aspetti eugenetici, intenti punitivi, esigenze di difesa

    •h•Un società e repressione degli omosessuali, anche nei Paesi Bassi è •1hllll praticata la castrazione di uomini pedofili. Tra il 1938 e il 1968 •111i sono stati castrati "volontariamente" almeno quattrocento crimiSi trattava di detenuti soggetti al regime TBS 1 cui , . ~llata offerta la scelta tra la detenzione perpetua o la castrazione ~11lontaria. Essi dovevano inviare al ministro della Giustizia una lette111 ritandard, che recitava: "Posso umilmente chiedere a Vostra Eccelli 111.ll il permesso di farmi castrare?". Fino al 1950, 1'80% degli uomi111 mstrati era costituito da pedofili, e l'aspetto particolarmente pruhlcmatico era che la soglia di età a partire dalla quale le persone • 111110 ritenute sessualmente mature era fissata a sedici anni. In Germania si interveniva chirurgicamente sull'ipotalamo dei 1li ·1 lofili, sperando in tal modo di modificarne l'orientamento sessuaj, Queste operazioni al cervello non sono mai state documentate -· i1 •mificamente. Attualmente il numero di internati TBS che vengo1111 t'OStrati chimicamente è in aumento. Si tratta di una inibizione 1 li ,I l,1 libido indotta da una sostanza che contrasta l'azione del testoh.I! ·11111c. Per alcuni il fatto che il sesso non sia più l'aspetto dominante .1, "lh1 loro vita può essere un sollievo. Ma è preoccupante che gli inter1Hl i 'l'BS vengano castrati chimicamente perché altrimenti il mini.,,, fu rifiuterà loro il permesso di uscire all'esterno della clinica. Tali !tii!JhlllZe non sono certo adatte a tutti i c~inali e presentano gravi ~ rHrlli ~ollaterali, come formazione del seno, obesità e decalcifica··-lilllt ossea. ()11el sacer~ote pedofilo di Utrecht può quindi rallegrarsi di viven; 111 tempi come quelli attuali. Il giudice temeva una reiterazione •ki ,l,·liui, e a ragione. Ma ha ritenuto che un mese e mezzo di deten•'' '' '"-' jll'eventiva fosse un severo ammonimento e che una lunga •111Hlmina con la condizionale, accompagnata dall'obbligo di scon10111' 1111n pena alternativa, avrebbe funzionato meglio di una prolunJMll• dNenzione. Non sapremo mai se ha avuto ragione, dato che la ~l11~ti:~b non è solita valutare l'efficacia delle pene che infligge. 1'111 I l't>ppo, neppure la medicina vanta una grande tradizione per •1111111!0 l'iJ);Uarda la ricerca sui fatto.d che durante le fasi iniziali dello 11111i. sessuali maschi.

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    'Il

    NOI SIAMO Il. NOSTRO CERVELLO

    sviluppo possono provocare la pedofilia. Rompere il tabù che circonda la ricerca in questo campo potrebbe portare a una maggiore chiarezza sui fattori scatenanti e a metodi migliori per controllare gli impulsi pedofili ed evitare la recidività dei soggetti che ne sono affetti. In tal modo verrebbero risparmiate molte sofferenze a tutti i soggetti coinvolti. Ciò vale anche per le donne pedofile. Che le donne siano immuni dalla pedofilia è un mito sorpassato. Le violenze sessuali sui bambini perpetrate dalle donne riguardano perlopiù madri che abusano dei propri figli. Le vittime sono prevalentemente bambine di età media intorno ai sei anni. Le madri sono spesso povere, poco istruite e hanno una serie di problemi psichici, dal ritardo mentale, a psicosi varie e alla dipendenza da droghe. Un'iniziativa attuata in Canada ha dimostrato che è possibile migliorare la situazione in modo consistente anche con mezzi semplici. In tale ambito, i pedofili, dopo la detenzione vengono accolti da un gruppo di volontari. La rete sociale che si viene in tal modo a creare favorisce una forte riduzione della recidività. Ciò è molto meglio di quanto è accaduto in Olanda, dove alla fine del 2009 un pedofùo è stato espulso dalla sua città dal sindaco di Eindhoven e successivamente è stato colpito da un'ordinanza restrittiva che gli vietava l' accesso al territorio dell'Utrechtse Heuvelrug. Quell'uomo attualmente vive nella sua automobile e vaga di parcheggio in parcheggio. Questo vuol dire andarsi a cercare i problemi. Ora però anche-f Paesi Bassi vogliono sperimentare i vantaggi offerti dall'iniziativa canadese. Un'altra possibilità per prevenire il fenomeno sarebbe quella dl distribuire finto materiale pedopornografico abilmente realizzatff senza abusare di bambini. Il professor Milton Diamond, noto sessuologo delle Hawaii, ha raccolto validi indizi sull'efficacia di una simile iniziativa. Ma occorreranno molti sforzi per convincere le autorità a mettere in pratica un'idea innovativa come questa.

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    LA DIFFERENZIAZIONE SESSUALE DEL CERVELLO NELL'UTERO

    Iv.8 Reazioni sociali alla mia ricerca sulla differenziazione sessuale del cervello

    Gli omosessuali avevano torto ad a"abbiarsi. "GAY ll'I' Bucy. Dopo una simile operazione un uomo desiderava fare :-•=1111 1·011 la moglie cinque-sei volte al giorno, e nel frattempo si iillf:Jf 11r1111va. Ndl.1 parte anteriore del lobo temporale ha sede anche l'amigdala --d•fllht )(,).Questa struttura cerebrale regola tra l'altro l'aggressività e ti• 11111pmtamento sessuale. Ai pazienti che presentavano una forma .... ••ntliilc di comportamento aggressivo veniva pertanto eliminata ' l.11111 p;icamente l'amigdala, e a volte in seguito si manifestava la •1111li1111 t~ di Kliiver-Bucy. L'amigdala inibisce quindi anche il compor' HHt 1110 sessuale. Per contro. a quanto pare. la stimolazione elettrica 1lilf'a1nigdala può provocare sensazioni sessuali piacevoli. Anche in 1111 '' •,1 n lllu.re cerebrali è possibHc stimolar'~ çomponenti del compor1

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    NOI SIAMO IL NOSTRO CERVELLO

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    tamento sessuale. Grazie alla stimolazione effettuata mediante un elet.1 trodo collocato nel setto pellucido (figura 25) i pazienti potevano avere: un orgasmo e insorgeva addirittura una compulsione a ~asturbarsU Un notevole aumento del comportamento sessuale si è osservato anche· in pazienti in cui la punta di un tubicino di plastica inserito per dreha• re il liquor, convogliandolo alla cavità addominale (derivazione vent,ri~ colo-peritoneale), aveva casualmente stimolato il setto. Al contrario, Un~ danneggiamento del setto ha provocato impotenza. E così poco a poco1 veniamo a conoscere le strutture cerebrali che inibiscono i nostri' impulsi sessuali, grazie alle quali possiamo mantenere almeno una: parvenza di decenza. ·-

    1

    L'orgasmo si vede nel cervello

    Non c'è più niente di sacro? Il sesso comincia e finisce nel cervello. Molti circuiti cerebrali tengo· no continuamente a freno il nostro comportamento sessuale, ma quando ci si innamora saltano tutti i controlli. Udiamo, vediamo e percepiamo il partner al tatto e all'olfatto, e in tal modo si attivano numerosi circuiti cerebrali. Di conseguenza, una moltitudine di arç~ del cervello guida il nostro comportamento sessuale e, attraverso.#, midollo spinale e il sistema nervoso autonomo, gli organi sessua1i vengono preparati affinché svolgano l'unico vero scopo della nostro esistenza: la fecondazione di un ovulo. Per fare in modo che ci Ai= dedichi interamente a tale obiettivo, il cervello produce l' orgasnu+ come ricompensa. Le sensazioni suscitate dalla stimolazione degli organi sessuali si trasmettono al cervello attraverso il midollo spinale e giungono per prima cosa al centro del cervello, il talamo (figura 2), verso il quale convergono anche tutte le altre informazioni sensoriali erotiche. Quando la stimolazione provoca l'orgasmo, a q11esto !!!: accc>mpagna un rilascio di dopamina nel nucleo accumbens (figura 15), e nell'ipotalamo (figura 5) viene rilasciato l'" ormone dell'amore"'-

    PUBERTÀ, INNAMORAMENTO E COMPORTAMENTO SESSUALE

    h111•11locina; quest'ultima rafforza l'interazione sociale tra i partner e •1111n1l1t inoltre il rilascio di sostanze oppioidi nel cervello. Tutte queste 11111.1.iu:t.c ci fanno provare una sorta di affetto nei confronti dell'inte"' 11111unità, un sentimento di "amore universale". 1 ;lj esseri umani differiscono in tutto l'uno dall'altro, e ciò vale •111 lii' per l'interesse che nutrono nei confronti del sesso. I polimorfi~1111 !piccole variazioni del DNA) del gene della proteina che riceve il 1111 1,•01ggio della dopamina (il recettore D-4 della dopamina) sono 111111 •lttti al livello di interesse attribuito al sesso, all'eccitazione e al 111111p11rtamento sessuale stesso. Anche l'iperattività del sistema della ~ 1 p,1111i11a può causare problemi. I pazienti affetti da Parkinson I''' ·11•111ano una carenza di dopamina, e quindi viene loro sommini•1t11111 I . dopa, che il cervello trasforma in dopamina. A volte le dosi "' •11111•c·ccssive e la terapia a base di L-dopa provoca ipersessualità nei 1• 1:11 •1111. Una delle terapie chirurgiche con cui si trattano i casi di l'11il111mon consiste nell'impiantare un elettrodo nel nucleo subtala111ii , , !llgura 22) per curare i tremori. Ma anch'essa può provocare gli •h w.1 1•ffctti collaterali. A seguito di questa stimolazione alcuni pazien11I1i111110 sviluppato ipersessualità, se non addirittura una mania. I :,111 ivazione del circuito della gratificazione nel cervello attraverso ,1 ... :•;11 t~ visibile grazie alla risonanza magnetica. A Groninga il profes.. ·• t :t>l'I I folstege è riuscito a convincere delle persone a procurare 11 ~~ ~·•1111!11110 al partner mentre questi aveva la testa infilata in uno scan~ "''t't'lmtle. In tal modo è stata resa visibile l'attivazione del circuito ·Hl,\ gratificazione che produce dopamina nel tegumento ventrale H1P,m.a l'l). La stessa reazione si produce in seguito a un'iniezione di ~.i11~1. I\ 1101male che sia così, poiché nel cervello oltre al sistema della ...,J.•1••t111i11:1 l'orgasmo coinvolge anche il sistema degli oppioidi. La ••11111ui11istrazione di naloxon, una sostanza che blocca l'azione degli •·t •1 •i• •idi nel cervello, riduce il piacere dell'orgasmo. I ,, Iisonanza magnetica mostra che durante l'eccitazione sessuali 111 l 1·1•rvello degli uomini e in quello delle donne si attivano aree 0

    0

    :JLL-iu1•.

    N1•1le donne si tratta sopratt11tto clella corteccia cerehrale

    e motoria, e negli uomini della corteccia occipitale-tempo11111 1li1111m l) e del claustrum. Qu~'Hl 1 ultimo è un sottile strato di

    •Miliilria

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    NOI SIAMO IL NOSTRO CERVELLO

    l

    corteccia che si trova subito sotto la corteccia insulare (figura 26)j Contrariamente a quanto ipotizzato dal premio Nobel Sir Franci~ Crick, ossia che il daustrum parteciperebbe alla funzione cerebral~ più elevata, ossia la coscienza, questa struttura interviene, almend nell'uomo, in un'attività tutta corporea come il sesso. Nell'uomo l~ stimolazione sessuale attiva anche la corteccia insulare, un'area ch4 regola la frequenza del battito cardiaco, la respirazione e la pressio1 ne sanguigna. È degno di nota che il cervello dei due sessi persegu~ per vie diverse lo stesso scopo, ossia l'orgasmo. In entrambi i sessi .· osserva una riduzione dell'attività dell'amigdala. Quest'ultima è un delle strutture che inibiscono il comportamento sessuale quandd bisogna occuparsi di altro. Una riduzione della sua attivi~à signific~ anche che durante l'atto si sta meno in guardia. ., Durante l'orgasmo la risonanza magnetica ha evidenziato mode1~1 li di attivazione e inibizione grosso modo identici nell'uomo e nella donna. ; Anche il cervelletto si attivava in modo consistente. Evidente• mente, nell'uomo e nella donna le contrazioni muscolari durante I' or~ gasmo vengono regolate dal cervelletto. In questa fase la cortecci• prefrontale e quella temporale sono meno attive, e ciò disinibisce ulteriormente il comportamento sessuale. In effetti, siamo per qual· che istante irresponsabili. Inoltre, soltanto nell'uomo durante l'or· gasmo si attiva una piccola area del tronco cerebrale, la sostanzlt grigia del periacquedotto. Ciò accade anche in coloro che present.a.. no una dipendenza da oppiacei quando si iniettano eroina. La ricerca effettuata da Holstege con la risonanza magnetica h1l owiamente suscitato resistenze. Negli Stati Uniti puritani, un collega americano si è fermato Jl fronte a un manifesto, è arrossito e allontanandosi ha bofonchiato "Ma non c'è più niente di sacro?", secondo quanto riferito da Holstc ge in un'intervista. I

    PUBERTA, INNAMORAMENTO E COMPORTAMENTO SESSUALE

    Sessualità e ormoni

    Dobbiamo rammentare che tutte le nozioni psicologiche che andiamo via via formulando dovranno un giorno essere basate su un sostrato organico. Esiste quindi la possibilità che siano determinate sostanze e processi chimici a provocare gli e/letti della sessualità e a rendere possibile la prosecuzione della vita di un individuo. SIGMUND FREUD, Introduzione al narcisismo

    .li rwmoni sono coinvolti in tutti gli aspetti del comportamento mlc. L'ormone sessuale maschile, il testosterone, influisce sull' ec• li •VÌonc sessuale. Una parte degli uomini più anziani presenta una •111w1•ntrazione di testosterone troppo bassa, e ciò può accompaatt11ll'ii u una diminuzione della libido e dell'interesse sessuale e alla ,1. I111 •tisione. La somministrazione di testosterone ha quindi un effet111 l11vorevole sia sulla sessualità che sull'umore. Questa sostanza •t il 1111111 la libido anche nelle donne e viene prodotta nelle ghiandole •11111 •unii e nelle ovaie. Una donna è arrivata a sentire la mancanza del 11111111Jl' di cui era stata operata perché, provocando un'elevata · "1111'lllrazione di testosterone, esso le aveva assicurato per un certo ~ .. ,, i111 lo una vita sessuale eccezionalmente intensa. ~- Lt' fluttuazioni mensili delle concentrazioni di ormoni nella donna ""finnlnno inoltre al cervello l'inizio dei periodi fertili. Le studentesi~.: d1i1t·1·icane si vestivano inconsciamente più alla moda durante T,.,,11li11.ionc. In quel periodo tendevano a indossare più gonne che -*"411htlo11i, portavano più gioielli, si scoprivano di più e avevano una 111,11•11inrc attività sessuale. I segnali che le donne inviano incoscia'"' uh' durante il periodo fertile funzionano sul mondo esterno. Le 11111111 1• ~·hc le ballerine di un locale di strip-tease raccoglievano duranh l'11\'11luzione ammontavano a 335 dollari a sera, mentre durante il _;_,•hl dd ciclo arrivavano "solo" a 185. Nel periodo dell'ovulazione 1.-·; h1111w preferiscono una maggiore mascolinità nel volto, nella voce _t "' 1 111odi degli uomini che hanno it11orJ10. Grazie a questa ricerca t

    -· •1•11

    NOI SIAMO IL NOSTRO CERVELLO

    Geoffrey Miller e BrentJordan hanno ottenuto il premio "lgN bel", una parodia del premio Nobel. La reazione del cervello alla vista di immagini erotiche non dipen de solo dal sesso e dall'età, ma anche dalla concentr~zione degl ormoni. In tali occasioni si verificano mutamenti funzionali in un decina di aree del cervello. Tra l'altro, l'eccitazione sessuale e l'at vazione delle aree cerebrali provocate dalle immagini sono maggi . ri negli uomini giovani che nelle donne giovani. Negli uomini,~· questa fase iniziale della stimolazione sessuale si verifica in partic lare una più forte attivazione dell'ipotalamo e dell'amigdala (figu 26) rispetto alle donne. La misura in cui tali aree si attivano nella= donna dipende anche dalla fase del ciclo mestruale. Durante l' ovu~ !azione le donne reagiscono in modo relativamente più forte a quest tipo di stimoli che non durante le mestruazioni. Negli uomini d mezz'età (46-55) non si riscontra più l'attivazione di alcune aree cere•· brali, come il talamo e l'ipotalamo, il che indica che con l'avanza~ degli anni si verifica una riduzione dell'eccitazione in risposta agW stimoli erotici. L'ossitocina è un ormone che viene prodotto dalle cellule nervo~~ se dell'ipotalamo e rilasciato nel sangue attraverso l'ipofisi (11.2 e 3 ). Esso agisce sulle fibre muscolari degli organi genitali, ma influenzi· anche il comportamento quando viene rilasciato nel cervello stesso, Nell'uomo, tra l'altro, l'ossitocina rilasciata nell'ipotalamo è impq,r· · tante per l'erezione. Durante l'eccitazione sessuale l'ossitociJltt: raggiunge un'elevata concentrazione nel sangue in entrambi i sessi ed è coinvolta nell'orgasmo sia dell'uomo che della donna. L'ossitodt1n produce le contrazioni delle fibre muscolari lisce, e in tal modo priniw agevola il movimento dello sperma nell'uomo, e poi nella donn1lc guida il trasporto dello sperma da una parte e dell'ovulo dall'altra, così che l'incontro tra i due diventa inevitabile. Oltre che sul trasporto dello sperma, l'orgasmo della donna haj un effetto anche sulla scelta del partner, dato che un partner in graNI ALLA SPINA DORSALE 1\ 1111 paziente con una lesione alla spina dorsale, la cui moglie ,-," itwi11ta, erano giunti all'orecchio commenti di commiserazione :-~. I 11po: "Questo non doveva farglielo, farsi mettere incinta da un -Fil!i11, q11a11Jo il marito ha già una disgrazia simile". In effetti, al primo ~1111111 do, è sorprendente che una persona con una lesione alla spina 1f111,.,1Jp possa mettere incinta la moglie. In caso di lesione completa, 1 1111 11111t•nsibilità della pelle dall'ombelico in giù, le erezioni attivate 1l11l 11•1wllo cessano di manifestarsi. Si tratta di quelle provocate da ::ttntt1:tgini eccitanti, dal contatto o dall'odore dcl partner, e che vcngq""' l1iillllatc "erezioni psicogene". Ma .in caso di una lesione spinale ~d i~1·1wrc. quelle provocate dalh1 !lti111olu:f.ionc dcl pene ("erezioni Il/

    Stimoli Jlf'I l'erezione psicogena

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    1" SI

    Erezione riflessa, contrazioni durante l'orgasmo

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    s. ss Gangli ner\'Osi del sistema simpatiro

    FIGURA

    16

    Le erezioni psicogene sono attivate dal cervello e gli stimoli erotici risalgcr no dagli organi sessuali lungo il midollo spinale. Sebbene una gran quantità di messaggi percorra il midollo spinale in entrambe le direzioni, individui con una lesione spinale completa (vedi freccia) e insensibilità della pelle dall'ombelico in giù, possono sperimentare ugualmente l'orgasmo. In taU soggetti le sensazioni provocate dalla stimolazione del pene si trasmettono al cervello aggirando il midullu :spinale :spe:.i;:.i;aLo atlraverso il nervo va~Ui' Inoltre, nella parte inferiore del midollo spinale si trovano delle cellule nervose che prendono a funzionare da nuovo centro dell'eiaculazione.

    PUBERTÀ, INNAMORAMENTO E COMPORTAMENTO SESSUALE

    t1ll1· 1tlc") sono ancora possibili, dato che il riflesso si trasmette attra1

    ' • 1•111 la parte inferiore del midollo spinale, che è ancora intatto. I A' erezioni psicogene sono attivate dal cervello e gli stimoli eroti' 111·~algono dagli organi sessuali lungo il midollo spinale. Se si pensa 1111.1 11ran quantità di messaggi che percorrono il midollo spinale .l111,111Lc un rapporto sessuale e si tiene conto che sono necessari per 1·, 1,1~ tilazione, è sorprendente che il 38% degli uomini con una lesio111 ·1pinale completa possa raggiungere l'orgasmo. Esistono tre spie1t11111111i per questo fenomeno inatteso. In primo luogo, la pelle in pros•lt 1111 ;·, dcl punto in cui alcune di queste persone sono insensibili acqui>:i'"' 1111,1 ipersensibilità tale da diventare una nuova zona erogena, e se •ll111olLtta dal partner può provocare l'orgasmo. Può trattarsi delle •l'·ilh\ ma anche del petto, della bocca o delle orecchie. In secondo h1• •1111, Barry Komisaruk, un ricercatore americano, ha mostrato con 1·.m1l 11 tiella risonanza magnetica che le donne che a causa di una lesio111 ·.pilHÙe non hanno più sensibilità a partire dall'ombelico o da un 1'1111111 uncora più in alto, possono sperimentare l'orgasmo poiché le •• 11•,.11.ioni trasmesse dalla vagina aggirano il midollo spinale spezza"" 1~111 ngono al cervello attraverso un nervo (il nervo vago, figura 16), , f.. •;m-ccssivamente attiva allo scopo molte aree cerebrali. Un terzo 1·111110 i· emerso dalle ricerche effettuate su uomini che hanno ripor• .... 1111:1 lesione nella parte alta della spina dorsale, proprio come la :',t.!! 1 l1•I cinema americano Christopher Reeve, che impersonava ~...+man prima di cadere da cavallo e restare paralizzato dal collo 11• j=lflt~, r prima dell'operazione è stato necessario sottoporlo a una ;t-.. ·-h1. mlda per riportargliela a un livello normale. Anche in questo •• i--,.i n11 la madre a sostituire l'ipotalamo, controllando il figlio a ogni ~ .•.,.,il11k'. mutamento della temperatura ambientale attraverso un -=-ru1111m·1 ro auricolare e prendendo gli opportuni provvedimenti. I tw -.hl tiloria mi ha fatto ripensare a quante funzioni essenziali per la '" 1•;1111 vita lasciamo regolare automaticamente a questo pezzetto di I•·~~• 1111 t·crebrale, l'ipotalamo. Ma mi mancava ancora qualche elemen111 I" 11·u.mpletare il quadro di questa affettuosa simbiosi tra madre e J.i.Jt.1 "'l'i 1;11rrf'rle cli ArrAhhi:uti, q11Alc-he- voltA?" chie8i con pmdenza 11f .-.i,.,111zo. "No" rispose, poi d'un tratto scattò in piedi e gridò: "Ma ~· 1111 1·1tpita tra le mani mio fratello lo prmdo a calci, lo ammazzo, 1

    Hl

    NOI SIAMO IL NOSTRO CERVELLO

    quel coglione, quel. .. ! ". Ah, pensai, la classica sindrome del nucl ventromediale. Sua madre, assumendo ora la funzione inibitori prefrontale, lo calmò e, mettendogli un braccio attorn