Noi e La Storia Imparafacile Vol.3 PDF [PDF]

NOI E LA STORIA L’IMPARAFACILE 3 Strumenti per l’inclusione, il ripasso, il recupero • Sintesi visive • Mappe illustrat

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NOI E LA STORIA L’IMPARAFACILE 3 Strumenti per l’inclusione, il ripasso, il recupero

• Sintesi visive • Mappe illustrate • Domande e risposte • Glossario multilingue

Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori

NOI E LA STORIA L’IMPARAFACILE 3 Strumenti per l’inclusione, il ripasso, il recupero

Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori

I testi sono a cura di Luca Crippa, Maurizio Onnis

Questo testo è realizzato con il carattere . Font ad alta leggibilità: strumento compensativo per i lettori con dislessia e facilitante per tutte le categorie di lettori. www.easyreading.it

Progetto editoriale Giovanni Bertoldi Supervisione graica e copertina Silvia Razzini Coordinamento editoriale Alessandro Scarioni Redazione e impaginazione Edistudio, Milano Le traduzioni del “Vocabolario storico multilingue” sono a cura di Speedy Language Studio, Bergamo Ricerca iconograica Daniela Teggi Controllo qualità Luca Federico Segreteria di redazione Guja Janniello Illustrazioni Mauro Sacco ed Elisa Vallarino Fotolito CSGraic s.n.c. Immagine di copertina AFP Photo/Getty Images 978 88 691 03070 C 978 88 691 01250 C

Tutti i diritti riservati © 2016, Pearson Italia, Milano - Torino

REFERENZE ICONOGRAFICHE Archivio Pearson Italia

Per i passi antologici, per le citazioni, per le riproduzioni graiche, cartograiche e fotograiche appartenenti alla proprietà di terzi, inseriti in quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attribuzione nei riferimenti. È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno didattico, con qualsiasi mezzo, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere efettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633. Le riproduzioni efettuate per inalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere efettuate a seguito di speciica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org

Fototeca Storia Nazionale Ando Gilardi Hulton Press Library

Stampato per conto della casa editrice presso LITOPAT, Verona, Italia Ristampa 0 1 2 3 4 5

Corbis/Austrian Archives; Bettmann/Henri Huet; dpa/Ronald Holschneider; epa/Everett Kennedy Brown; epa/Juanjo Martin; epa/Patrick Seeger; epa/Abedin Taherkenareh; For Picture/Karol Felt; Hulton-Deutsch Collection; Manuel Litran; Wally McNamee; Vittoriano Rastelli; Poodles Rock; Schenectady Museum; Shepard Sherbell; Sygma/Andanson-Thorne; Sygma/Carlos Carrion; Sygma /Nigel Chandler; Sygma/Jefrey Markowitz; Sygma/Alain Nogues; Peter Turnley; Underwood & Underwood

Marka/ interfoto Anno 16 17 18 19

Mondadori Portfolio/akg-images Olycom/Riccardo Schito

I N D I CE

LINEA DEL TEMPO

4

CAPITOLO 1

LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

6

CAPITOLO 2

L’IMPERIALISMO

11

CAPITOLO 3

LA POLITICA NELL’ETÀ DELL’IMPERIALISMO

15

CAPITOLO 4

L’ITALIA DALLA SINISTRA A GIOLITTI

19

CAPITOLO 5

LA GRANDE GUERRA

23

CAPITOLO 6

LA RIVOLUZIONE RUSSA

28

CAPITOLO 7

IL DOPOGUERRA E IL FASCISMO

32

CAPITOLO 8

L’UNIONE SOVIETICA DI STALIN

37

CAPITOLO 9

LA CRISI DEL 1929 E IL NAZISMO

41

CAPITOLO 10

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

46

CAPITOLO 11

L’ITALIA DAL FASCISMO ALLA REPUBBLICA

50

CAPITOLO 12

UN MONDO BIPOLARE

54

CAPITOLO 13

LA DECOLONIZZAZIONE E IL MEDIO ORIENTE

58

CAPITOLO 14

DAI “TRENTA GLORIOSI” ALLA CRISI

62

CAPITOLO 15

L’ITALIA REPUBBLICANA

66

CAPITOLO 16

LA CADUTA DEL COMUNISMO

69

CAPITOLO 17

IL MONDO GLOBALE E I SUOI CONFLITTI

72

VOCABOLARIO STORICO MULTILINGUE

76

3

LINEA DEL TEMPO 1800 d.C. 1873 Inizio della “Grande depressione”; emigrazione degli europei

1884 Conferenza di Berlino e spartizione dell’Africa

XIX SECOLO (DICIANNOVESIMO SECOLO)

1886 Prima automobile

1890-1914 La Belle époque

1895 Prima proiezione cinematografica

1900 d.C.

1914-18 Prima guerra mondiale

1917 Rivoluzione comunista in Russia; nasce l’Urss

XX SECOLO (VENTESIMO SECOLO)

1922-45 Dittature fasciste in Europa

1929 Crollo della Borsa di Wall Street a New York

1939-45 Seconda guerra mondiale

4

1945 d.C.

1945 d.C.

1945-89 “Guerra fredda” e divisione del mondo in due blocchi 1945-76 Decolonizzazione

1946 Nasce la Repubblica italiana

XX SECOLO (VENTESIMO SECOLO)

1989 Crisi dell’Urss; crollo dei regimi comunisti europei 1991 Prima guerra del Golfo 1992 Nasce l’Unione Europea

2000 d.C.

2000 Il fenomeno della globalizzazione è sempre più intenso 2001 Attacco terroristico alle Torri gemelle di New York 2001 Gli Usa attaccano il regime dei talebani in Afghanistan

XXI SECOLO (VENTUNESIMO SECOLO)

2003 Seconda guerra del Golfo 2007 Scoppia una grave crisi economica

2100 d.C.

5

1

La seconda rivoluzione industriale

IMPARO CON LE IMMAGINI L’economia tra Ottocento e Novecento Dal 1873 comincia un periodo di crisi economica. La crisi ha due cause. La prima è la concorrenza sul mercato europeo dei cereali prodotti negli Stati Uniti. La seconda è la sovrapproduzione delle industrie: producono più merci di quante ne richiedono i compratori. Per aiutare la ripresa, gli Stati impongono tasse sulle importazioni da altri Paesi. Questa politica economica è detta “protezionismo”. La ripresa comincia a inizio Novecento grazie a nuove invenzioni e a nuovi prodotti: l’elettricità e il petrolio come fonti di energia, il motore a scoppio e il motore diesel, l’acciaio e l’alluminio, l’industria chimica.

Un nuovo modo di lavorare in fabbrica A inizio Novecento cambia anche il modo di lavorare degli operai. Ogni lavoro viene diviso in tante operazioni semplici: ciascun operaio ne impara una e la ripete in continuazione. In questo modo ogni operaio lavora come una macchina. Questo modo di lavorare è detto taylorismo. Il taylorismo è particolarmente adatto alla produzione di automobili. Henry Ford introduce nelle sue fabbriche trasportatore scorre senza fermarsi e porta davanti a ogni operaio il pezzo da lavorare.

Nasce la società di massa Grazie allo sviluppo economico di inizio Novecento comincia un periodo di fiducia nel futuro, detto Belle époque, cioè “bella epoca”. Si diffondono nuove invenzioni: il grammofono, il telefono, la radio, la lampadina elettrica, il cinematografo, l’automobile. Molte persone acquistano gli stessi beni. Nasce così la società di massa, dove ciascuno cerca di vivere bene con quello che acquistano tutti. Ci sono più tempo libero e più denaro da spendere e la gente compra i giornali, pratica gli sport, va in vacanza. Si diffondono i grandi magazzini e la pubblicità.

6

L’IMPARAFACILE

utilizza

la produzione è superiore alla domanda

MECCANICA

ENERGIA ELETTRICA

PETROLIO

1880inizio 1900

dall’Europa verso le Americhe

EMIGRAZIONE

DISOCCUPAZIONE

causa

CRISI DI CRESCITA

causa

INDUSTRIA

grande sviluppo di

affrontata da

CHIMICA

lavoro organizzato con

con

penalizzano PICCOLE AZIENDE

alleanza di imprese dello stesso settore

PROTEZIONISMO

GIAPPONE

STATI UNITI

GERMANIA

GRAN BRETAGNA

soprattutto in

TRUST o CARTELLI

con

INDUSTRIALI

GOVERNI

CATENA DI MONTAGGIO

LA NUOVA ERA DELL’ECONOMIA INDUSTRIALE

dove?



quando?

La s econd a r i volu z i one i n d u s t ri al e

1

IMPARO CON LA MAPPA

7

si sviluppa con

quando?

fine 1800-inizio 1900

+ COMUNICAZIONE

MENO ANALFABETI, + CULTURA

NUOVO STILE DI VITA

è caratterizzata da

LA SOCIETÀ DI MASSA

INDUSTRIALIZZAZIONE

che favorisce

I PREZZI SONO PIÙ BASSI

perché

PRODUZIONE DI BENI ACCESSIBILI A PIÙ PERSONE con NUOVE INVENZIONI

+ INFORMAZIONE

TEMPO LIBERO ACCESSIBILE A PIÙ PERSONE

L’IMPARAFACILE

8

La se co nda r ivoluz ion e in dust r i a le

1

IMPARO CON LA MAPPA

La s econd a r i volu z i one i n d u s t ri al e

1

DOMANDE E RISPOSTE 1 Quali sono le cause della crisi economica che comincia nel 1873 e dura fino all’inizio del Novecento?

Le cause della crisi economica di fine Ottocento sono due. La prima riguarda l’agricoltura, la seconda l’industria. L’agricoltura europea entra in crisi perché gli Stati Uniti diventano grandi produttori di cereali e riescono a venderli in grandi quantità e a prezzi più bassi sul mercato mondiale. L’industria europea e quella americana entrano in crisi a causa della loro sovrapproduzione. Le fabbriche, infatti, producono più merci di quante ne richiedono i clienti. Così le merci non si vendono e le fabbriche sono costrette a chiudere e a licenziare gli operai.

2 Che cosa fanno gli Stati per la ripresa delle loro economie? Per superare la crisi gli Stati intervengono con il protezionismo. Questo significa che ogni Stato impone delle tasse sulle merci provenienti dagli altri Stati. In questo modo lo Stato “protegge” le proprie industrie, perché i prodotti delle industrie straniere costano di più dei loro prodotti.

3 Che cosa succede alle grandi aziende a causa della crisi? La crisi provoca il fallimento di molte piccole e medie aziende. Sopravvivono invece le più grandi. Le imprese più grandi comprano quelle piccole in difficoltà e diventano ancora più grandi. In alcuni settori – come ad esempio la produzione dell’acciaio – rimangono poche imprese che controllano tutta la produzione.

4 Quali novità portano alla ripresa dell’economia all’inizio del Novecento? La ripresa dell’economia all’inizio del Novecento avviene grazie a due novità: l’invenzione e diffusione di nuovi prodotti e la trasformazione dell’organizzazione del lavoro nelle fabbriche.

5 Quali nuove fonti di energia e quali nuovi materiali diventano il motore dell’economia dalla fine dell’Ottocento in poi?

Dalla fine dell’Ottocento si cominciano a usare nuove fonti di energia: l’elettricità e il petrolio. Il petrolio serve a far funzionare i motori a scoppio e i motori diesel. Questi motori possono muovere le navi, ma anche nuovi mezzi di trasporto appena inventati: le automobili e gli aerei. L’industria dei metalli produce nuovi materiali: l’acciaio e l’alluminio. L’industria chimica crea fertilizzanti artificiali per l’agricoltura, coloranti e nuove medicine.

6 Quali invenzioni entrano nelle case di milioni di persone dall’inizio del Novecento?

Dall’inizio del Novecento nelle case di milioni di persone entrano il grammofono, la radio, il telefono e la lampadina elettrica. Molti cominciano a spostarsi in automobile. Molti cominciano ad andare al cinema.

9

1

La se co nda r ivoluz ion e in dust r i a le

DOMANDE E RISPOSTE 7 Come cambia il lavoro nelle fabbriche? Dopo la crisi di fine Ottocento le fabbriche sono sempre più grandi e acquistano macchine moderne. L’ingegnere americano Taylor inventa un nuovo modo di lavorare, che dal suo nome è detto “taylorismo”. Il taylorismo prevede che ogni lavoro deve essere suddiviso in tante operazioni molto semplici. Ogni operaio impara facilmente una di queste operazioni e deve ripeterla in continuazione per tutta la giornata di lavoro. In questo modo ciascun operaio lavora più in fretta, anche se i suoi compiti sono faticosi e ripetitivi.

8 Che cos’è la catena di montaggio e chi la sfrutta di più? La catena di montaggio è un nastro trasportatore che porta davanti all’operaio il pezzo che deve lavorare. A quel punto egli deve eseguire la semplice operazione che ha imparato a fare. Poi il pezzo passa all’operaio successivo, che fa la sua operazione. Dunque la catena di montaggio è la migliore realizzazione del sistema di lavoro taylorista. Essa permette di produrre in fretta e a costi minori una grande quantità di prodotti. L’industria che può sfruttare meglio la catena di montaggio è quella automobilistica. Lo statunitense Henry Ford introduce la catena di montaggio nelle sue fabbriche e produce milioni di automobili.

9 Che cos’è la Belle époque? Le parole Belle époque significano “bella epoca”. Con queste parole indichiamo il periodo tra Ottocento e Novecento in cui grazie alla ripresa dell’economia si diffondono nuovi stili di vita e la gente è molto ottimista sul futuro e sul progresso.

10 Come si trasforma la società nel periodo della Belle époque? Nel periodo della Belle époque la società diventa società di massa. Milioni di persone acquistano non solo i beni indispensabili, come il cibo e i vestiti, ma anche i nuovi prodotti appena inventati e così migliorano la qualità della loro vita. Si diffondono nuovi divertimenti: il cinema, i viaggi e il turismo. Aumentano le persone che praticano lo sport o tifano per gli sportivi nelle Olimpiadi, nei campionati di calcio, nelle gare automobilistiche e nelle corse ciclistiche. Nascono i grandi centri commerciali e si diffonde la pubblicità. La pubblicità invita la gente a comprare nuove merci e suggerisce che grazie ai consumi la vita può essere più felice.

10

L’IMPARAFACILE

2

L’imperialismo

IMPARO CON LE IMMAGINI L’imperialismo Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento le più grandi potenze industriali si rafforzano con l’imperialismo. L’imperialismo è la conquista di intere materie prime dei territori dominati e trasformare questi territori in mercati per le merci prodotte dalle proprie industrie. I territori conquistati diventano “colonie” e dipendono completamente dalle potenze che li hanno sottomessi. L’imperialismo crea gravi tensioni tra le più grandi potenze.

Gli imperi coloniali europei un quarto del mondo ed è composto da colonie che si trovano in Africa del Nord e Africa del Sud, in Asia (India, Birmania, Malesia) e in Oceania (Australia e Nuova Zelanda). La Francia occupa vasti territori in Africa e la penisola indocinese in Asia. La Germania conquista diversi territori sparsi per l’Africa e anche l’Italia comincia a conquistare l’Africa orientale. Per giustificare le loro conquiste gli europei dicono che i popoli sottomessi sono inferiori e devono essere guidati ed educati alla civiltà.

Gli imperi di Stati Uniti e Giappone Durante l’Ottocento gli Stati Uniti difendono l’indipendenza degli Stati dell’America meridionale. In seguito, però, affermano il loro diritto di intervenire in tutti gli Stati americani e cominciano a dominare su Cuba e su Panama. Qui viene costruito un importante canale tra Atlantico e Pacifico. In Estremo oriente gli Usa conquistano le Filippine. Verso la fine dell’Ottocento il Giappone esce dal suo isolamento e diventa una potenza industriale e coloniale: sconfigge la Russia e conquista la Corea e la Manciuria.

11

CONQUISTA MILITARE

IMPARO CON LA MAPPA

come?

SOTTOMISSIONE POLITICA ed ECONOMICA

Africa

Asia

quando?

GRAN BRETAGNA

possiede

BELGIO

possiede

GERMANIA

possiede

FRANCIA

1870-1914

possiede

Indocina

e

Congo in

Africa nord-occidentale e centrale

Sudan Uganda Kenya Sudafrica e

Africa

Africa

in

Camerun Tanzania Namibia Togo

MAGGIORI POTENZE EUROPEE

per opera di chi?

LA SPARTIZIONE DEL MONDO

in

in

India Birmania

L’IMPARAFACILE

12

L’impe ria lismo

2

L’ i m p e ri al i s m o

2

DOMANDE E RISPOSTE 1 Che cos’è l’imperialismo? L’imperialismo è la conquista militare di vasti territori per trasformarli in colonie. Le colonie sono completamente sottomesse alla potenza dominante, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico.

2 Quali potenze e in quale periodo si dedicano all’imperialismo? Le potenze che si dedicano all’imperialismo sono le principali potenze industriali europee (Gran Bretagna, Francia, Belgio, poi Germania e Italia), gli Stati Uniti e il Giappone. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento questi Stati conquistano quasi completamente l’Africa, l’Asia e l’Oceania.

3 Quali sono le principali cause dell’imperialismo? Le principali cause dell’imperialismo sono economiche. Le potenze coloniali hanno due obiettivi: sfruttare le materie prime delle colonie; costringere le popolazioni delle colonie ad acquistare i prodotti delle loro industrie.

4 Quali effetti ha l’imperialismo sui Paesi conquistati? Le potenze imperialiste sfruttano le colonie e diventano sempre più ricche. Le colonie, invece, diventano sempre più povere. Le popolazioni sottomesse non possono governarsi da sole: a decidere tutto sono i dominatori. Così non si sviluppano né l’economia, né la politica dei popoli conquistati e sfruttati.

5 Con quali argomenti i colonizzatori giustificano le loro conquiste? I colonizzatori giustificano le loro conquiste dicendo che i popoli dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania sono arretrati e inferiori. I colonizzatori si attribuiscono quindi il compito di portare la loro civiltà a questi popoli. Un altro argomento a favore della conquista è che le potenze industriali hanno bisogno di terre dove indirizzare la loro popolazione in eccesso. In realtà, i cittadini delle potenze industriali che si trasferiscono nelle colonie sono molto pochi, perché chi emigra da questi Paesi cerca lavoro in altri Paesi industrializzati.

6 Come è composto l’impero coloniale della Gran Bretagna? L’impero coloniale della Gran Bretagna è il più vasto. Questa potenza domina su quasi un quarto del mondo. la Gran Bretagna ha colonie in 4 diversi continenti: • In Africa domina dall’Egitto al Sudafrica; • in Asia occupa l’India, la Birmania, la Malesia e Hong Kong; • in Oceania possiede le colonie dell’Australia e della Nuova Zelanda; • in America è alla guida del Canada.

7 Come è composto l’impero coloniale della Francia? La Francia occupa molti Paesi dell’Africa occidentale, dalla Tunisia alla Costa d’Avorio. In Asia, invece, domina sulla penisola indocinese, dove oggi ci sono il Vietnam, il Laos e la Cambogia.

13

2

L’impe ria lismo

DOMANDE E RISPOSTE

8 Che cosa fanno Germania e Italia? La Germania occupa diversi territori dell’Africa. L’Italia comincia la conquista del Corno d’Africa (Somalia, Eritrea, Etiopia).

9 Qual è l’atteggiamento degli Stati Uniti rispetto all’imperialismo? Fino alla fine dell’Ottocento gli Stati Uniti difendono l’autonomia degli altri Stati americani contro il dominio coloniale della Spagna e del Portogallo. Alla fine del secolo, però, gli Stati Uniti diventano una grande potenza industriale e affermano il loro diritto di intervenire negli Stati americani per difendere i propri interessi. Così gli Stati Uniti combattono contro la Spagna per sostenere la ribellione di Cuba, ma poi impongono il proprio controllo sull’isola. Dalla Spagna gli Stati Uniti ottengono anche le Filippine, in Asia. A Panama, in America centrale, costruiscono un canale che mette in comunicazione l’oceano Atlantico e l’oceano Pacifico.

10 Come cambia il Giappone nella seconda metà dell’Ottocento? Nella seconda metà dell’Ottocento il Giappone smette di essere un Paese isolato e arretrato, si apre al commercio internazionale e diventa una potenza industriale. A questo punto anche il Giappone cerca materie prime e mercati per le proprie industrie e comincia la conquista coloniale. I giapponesi vogliono conquistare la Corea e parte della Cina e si scontrano con la Russia. Nel 1905 la Russia perde la guerra e il Giappone realizza le sue conquiste.

14

L’IMPARAFACILE

3

La politica nell’età dell’imperialismo

IMPARO CON LE IMMAGINI Partiti di massa e associazioni dei lavoratori Nella società di massa la politica si trasforma. Aumentano coloro che ottengono il diritto di voto. Nascono così i partiti di massa, cioè organizzazioni che si rivolgono a intere parti della società. I primi partiti di massa sono di due tipi: socialisti e cattolici. I primi rappresentano gli operai, i secondi soprattutto i contadini e la piccola borghesia. I socialisti si ispirano al pensiero di Marx ed Engels, che vogliono cambiare l’economia a favore dei lavoratori. A questi ideali si ispirano anche molti sindacati.

La politica in Russia, Francia e Gran Bretagna La Russia è un impero ancora arretrato. Lo zar Alessandro III combatte contro tutti i movimenti politici che vogliono cambiare la società: socialisti e liberali. Sotto il suo successore, Nicola II, in Russia si sviluppa l’industria, ma c’è ancora poca libertà e nel 1905 scoppia una rivoluzione. La Russia, però, resta una monarchia assoluta. In Francia si combattono fra loro socialisti, monarchici e nazionalisti. In Gran Bretagna liberali e conservatori si alternano al potere. Nasce anche un partito di massa socialista: il partito laburista.

Germania e Austria L’Austria guida un grande impero, ma questo impero è debole perché formato da popoli diversi che vogliono l’indipendenza. In Germania governa a lungo il cancelliere Bismarck. Egli combatte contro socialisti e cattolici e fa diventare il suo Paese una grande potenza. Bismarck vuole anche mantenere l’equilibrio tra le potenze europee, ma nel 1890 Guglielmo II comincia una politica estera aggressiva. All’inizio del Novecento l’Europa si trova divisa in due blocchi: la Triplice alleanza fra Germania, Austria e Italia e la Triplice intesa fra Gran Bretagna, Francia e Russia.

15

Bismarck contro socialisti e cattolici

GERMANIA

movimenti per l’indipendenza

AUSTRIA

nasce il PARTITO LABURISTA

GRAN BRETAGNA

lotta tra monarchici, nazionalisti e democratici

FRANCIA

proteste contro gli zar

RUSSIA

influenzano la politica in

PARTITI DI MASSA ED EUROPA A INIZIO ’900 nascono nella

SOCIETÀ DI MASSA che porta a DIFFUSIONE DEL DIRITTO DI VOTO

DIFFUSIONE DEL PENSIERO SOCIALISTA ASSOCIAZIONI CATTOLICHE

MOVIMENTI NAZIONALISTI ORGANIZZAZIONI SINDACALI

TRIPLICE INTESA Gran Bretagna, Francia, Russia

L’EUROPA È DIVISA IN DUE TRIPLICE ALLEANZA Germania, Austria, Italia

L’IMPARAFACILE

16

La po l itic a n ell’et à dell’imper ia li smo

3

IMPARO CON LA MAPPA

La p oli t i ca nell’ et à d ell’ i m p e ri al i s m o

3

DOMANDE E RISPOSTE 1 Che cos’è e quando si diffonde il suffragio universale? Chi resta escluso da questo diritto?

Il suffragio universale è il diritto di votare per tutti i cittadini di uno Stato. Il suffragio universale si diffonde in quasi tutti i Paesi industrializzati nei primi anni del XX secolo. Questo diritto resta però riservato agli uomini in molti Paesi e le donne lottano per poter votare. In Italia le donne votano dal 1946.

2 Che cosa sono e perché tra Ottocento e Novecento nascono i partiti di massa? I partiti di massa sono movimenti politici che coinvolgono anche milioni di iscritti e sono organizzati con sedi presenti su tutto il territorio di uno Stato. I partiti di massa fanno sentire la loro voce attraverso i giornali e la radio. I partiti di massa nascono tra Ottocento e Novecento perché in questo periodo aumenta il numero di cittadini che hanno il diritto di voto.

3 Quali sono i primi partiti di massa? I primi partiti di massa sono di due tipi: socialisti e cattolici. I primi sono sostenuti dagli operai. I secondi rappresentano i contadini e la piccola borghesia. Il primo partito di massa di ispirazione socialista è il Partito socialdemocratico tedesco, che nasce nel 1875. Il Partito socialista italiano nasce nel 1892. I partiti socialisti dei diversi Paesi europei fondano un’associazione, detta Seconda Internazionale. I partiti di massa di ispirazione cattolica sono forti soprattutto in Germania e Italia.

4 Qual è la differenza tra progressisti e conservatori? I progressisti sono favorevoli a una società più democratica, con diritti per tutti i cittadini. I conservatori difendono gli interessi delle classi più ricche.

5 Che cos’è, come nasce e con quali movimenti si esprime il socialismo rivoluzionario?

Il socialismo rivoluzionario nasce dalle idee di Karl Marx e Friedrich Engels. Questi due studiosi tedeschi sostengono che i lavoratori non devono lottare solo per ottenere alcuni diritti e leggi più giuste per i poveri, ma devono conquistare il potere. Marx ed Engels sostengono quindi che i lavoratori devono fare la rivoluzione e cambiare completamente la società strappando ricchezza e potere alla borghesia. Il socialismo rivoluzionario ispira alcuni partiti socialisti e fa nascere i partiti comunisti. Anche alcuni sindacati lottano per i lavoratori per ottenere un cambiamento della società.

6 Qual è la situazione politica della Russia tra Ottocento e Novecento? Tra Ottocento e Novecento la Russia diventa un Paese industrializzato, ma i cittadini non hanno diritti politici. A governare sono gli zar e il loro potere è assoluto. Lo zar Alessandro III lotta contro tutti i movimenti politici che vogliono portare la democrazia: socialisti, liberali e intellettuali. Nel 1905 scoppia una rivoluzione e lo zar Nicola II deve concedere l’apertura di un parlamento. In seguito, però, il parlamento viene chiuso e lo zar riprende il potere.

17

3

La po l itic a n ell’et à dell’imper ia li smo

DOMANDE E RISPOSTE

7 Perché a inizio Novecento la repubblica francese è minacciata? Tra Ottocento e Novecento la repubblica francese è instabile. In Francia, infatti, ci sono forti movimenti politici che vogliono il ritorno della monarchia e sostengono il nazionalismo. Alcuni uomini politici cercano di prendere il potere per guidare la Francia a combattere contro la Germania e riaffermare la potenza francese in Europa. I movimenti democratici resistono e guidano la Francia tra il 1899 e l’inizio della Prima guerra mondiale.

8 Chi governa la Gran Bretagna in questo periodo? Quale nuova forza politica nasce in Gran Bretagna?

Tra Ottocento e Novecento in Gran Bretagna si alternano al governo due schieramenti: i conservatori e i liberali. I liberali sono favorevoli a una maggiore democrazia e concedono il diritto di voto a milioni di cittadini. Nel 1906 nasce anche in Gran Bretagna un partito socialista, detto Partito laburista. Questo partito, però, non è un partito rivoluzionario, ma lotta per ottenere alcune riforme e favore dei lavoratori inglesi, come la giornata lavorativa di otto ore e l’assistenza per gli operai che hanno infortuni sul lavoro.

9 Per quale motivo l’Austria guida un impero sempre più debole? L’Austria guida un impero formato da popoli diversi. Questi popoli chiedono l’indipendenza e così l’impero è sempre più debole. Un altro motivo di debolezza è il contrasto dell’Austria con la Russia. Entrambi gli imperi, infatti, vogliono espandersi nei Balcani.

10 Quali sono le caratteristiche della politica interna del cancelliere Bismarck in Germania?

Bismarck è il cancelliere che ha guidato la Germania alla riunificazione. Tra il 1870 e il 1890 Bismarck si impegna per fare della Germania una potenza industriale e militare. Per fare questo egli governa con autorità e lotta contro i partiti di massa, cioè contro i socialdemocratici e i cattolici. Per indebolire i socialisti, Bismarck introduce riforme a favore dei lavoratori, come la pensione e le assicurazioni contro malattie e infortuni.

11 Quali sono gli obiettivi della politica estera di Bismarck? Bismarck vuole che la Germania sia la nazione che garantisce l’equilibrio tra le potenze europee. Perciò si impegna per la pace e cerca di ridurre le tensioni tra Austria e Russia. Poi fa un’alleanza con l’Italia per limitare le pretese della Francia contro la Germania.

12 Qual è la situazione dell’Europa quando Bismarck si ritira dalla vita politica? Chi fa parte della Triplice alleanza e chi fa parte della Triplice intesa?

Nel 1890 Bismarck si ritira dalla vita politica perché il nuovo imperatore di Germania, Guglielmo II, vuole una politica estera più aggressiva. In poco tempo l’Europa si trova divisa in due blocchi contrapposti: la Triplice alleanza fra Germania, Austria e Russia e la Triplice intesa fra Gran Bretagna Francia e Russia.

18

L’IMPARAFACILE

4

L’Italia dalla Sinistra a Giolitti

IMPARO CON LE IMMAGINI La Sinistra alla guida dell’Italia Sotto i governi della Destra storica l’Italia diventa un Paese davvero unito e si rafforza, ma i governi impongono molte tasse. Le tasse pesano soprattutto sui più poveri e sul Sud, che è arretrato. Nel 1876 il governo passa nelle mani della Sinistra. La Sinistra favorisce lo sviluppo industriale, allarga il numero degli elettori, rende obbligatoria la scuola elementare e introduce alcune leggi a favore dei lavoratori. Con i governi della Sinistra l’Italia si allea con la Germania e con l’Austria e comincia a creare un impero coloniale.

Da Crispi a Giolitti Francesco Crispi governa in modo autoritario e provoca la protesta dei contadini e degli operai per l’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli. La protesta viene repressa con la violenza. All’inizio del Novecento il governo passa nelle mani di politici che cercano un’intesa con i movimenti degli operai. Giovanni Giolitti comincia a introdurre leggi a tutela dei lavoratori (come l’assistenza nella vecchiaia e nella malattia e il riposo settimanale) e non vuole che lo Stato intervenga con la forza quando i lavoratori scioperano. Egli cerca di collaborare con i socialisti riformisti, cioè con i socialisti che non vogliono fare la rivoluzione ma ottenere riforme che migliorino la vita dei più poveri.

Emigrazione e conquiste coloniali Durante il periodo in cui Giolitti guida l’Italia il Paese diventa una potenza industriale. Lo Stato protegge le industrie italiane imponendo tasse sui prodotti esteri. Ma la differenza fra Nord e Sud aumenta sempre più e milioni di italiani emigrano verso l’estero in cerca di lavoro. I nazionalisti spingono Giolitti a espandere le colonie. Tra il 1911 e il 1912 le truppe italiane occupano la Libia, ma questa conquista non porta nessun vantaggio economico.

19

in ITALIA

IMPARO CON LA MAPPA

dove?

RAFFORZAMENTO dello STATO LIBERALE

quando?

1876-1903

dal 1903

GUERRA IN LIBIA (1911)

ESPANSIONE COLONIALE

quando?

SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE

SVILUPPO INDUSTRIALE al NORD

promuove

AUMENTO SALARI AGLI OPERAI

RIFORME SOCIALI

GIOVANNI GIOLITTI PRIMO MINISTRO

DALLA SINISTRA A GIOLITTI

GOVERNI DELLA SINISTRA STORICA promuovono

ALCUNE RIFORME PER I LAVORATORI ISTRUZIONE INDUSTRIE PIÙ ELETTORI DIRITTO DI SCIOPERO

L’IMPARAFACILE

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L’Ital ia dalla Sin ist r a a Giolit t i

4

L’ I t a li a d a lla Si ni stra a Gi o l i t t i

4

DOMANDE E RISPOSTE 1 Quali sono i risultati dei governi della Destra storica in Italia? I governi della Destra storica raggiungono alcuni risultati positivi: l’Italia diventa un Paese davvero unito e anche il Veneto e Roma diventano parte della patria. D’altra parte i governi della Destra storica impongono molte tasse, che colpiscono soprattutto i più poveri e provocano la ribellione di molti abitanti del Sud.

2 Qual è la differenza tra Destra e Sinistra storica? La Destra storica rappresenta gli interessi dei commercianti più ricchi, dei grandi proprietari terrieri del Sud e degli imprenditori agricoli del Centro-Nord. La Sinistra storica rappresenta gli interessi degli industriali e vuole migliorare le condizioni di vita dei lavoratori perché possano acquistare più beni prodotti dalle industrie.

3 Quando e con quali risultati la Sinistra comincia a governare l’Italia? La Sinistra comincia a governare l’Italia nel 1876. La Sinistra sostiene lo sviluppo delle industrie e per aiutarle introduce tasse sui prodotti delle industrie straniere e offre aiuti dello Stato alle imprese. Poi introduce alcune riforme sociali. Rende obbligatoria l’istruzione primaria e abolisce le tasse sul grano che fanno soffrire i più poveri. Allarga il numero degli elettori. Limita il lavoro dei minori e introduce le prime forme di assistenza a chi subisce infortuni sul lavoro.

4 Con quali Paesi si allea l’Italia sotto i governi della Sinistra? L’Italia ha raggiunto la sua indipendenza e l’unità con l’aiuto della Francia nel Risorgimento. Negli anni successivi, però, l’alleanza fra questi due Paesi si indebolisce. Nel 1881 la Francia occupa la Tunisia e l’Italia protesta perché ritiene che questo Paese africano, così vicino alla Sicilia, debba essere italiano. Nel 1882 l’Italia si allea dunque con l’Austria e la Germania nella Triplice alleanza.

5 Quali sono i risultati della prima espansione coloniale dell’Italia? Dal 1882 l’Italia comincia a espandersi in Africa dalle coste del mar Rosso all’Eritrea. Ma questa politica provoca la reazione dell’imperatore d’Etiopia e nel 1887 gli italiani vengono sconfitti a Dogali. Di conseguenza, l’espansione coloniale si interrompe.

6 Quali sono le caratteristiche del governo di Francesco Crispi? Nel 1887 Francesco Crispi diventa capo del governo e mantiene il potere fino al 1896. Crispi governa in modo autoritario e vuole imporre la sua politica agli italiani. Quando i contadini e gli operai scioperano e protestano per le tasse e il costo del pane, Crispi ordina all’esercito di disperderli con la violenza. Crispi dichiara che le organizzazioni degli operai sono illegali.

7 Perché finisce il governo di Crispi? Perché in Italia comincia un periodo di crisi? Il governo di Crispi finisce nel 1896 perché egli vuole riprendere la politica coloniale ma l’esercito italiano viene sconfitto a Adua dagli etiopi. Dopo Crispi la situazione dei lavoratori peggiora e aumentano le proteste. Nel 1898 l’esercito uccide decine di persone a Milano. La tensione cresce e nel 1900 Gaetano Bresci, un anarchico, uccide il re Umberto I.

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4

L’Ital ia dalla Sin ist r a a Giolit t i

DOMANDE E RISPOSTE 8 Come si arriva al governo di Giolitti? Dopo la morte del re molti si rendono conto che la lotta tra lo Stato e i lavoratori non può continuare. Comincia allora una serie di governi affidati a uomini favorevoli a riforme in favore dei più poveri. Nel 1903 Giolitti, che è uno di questi uomini, diventa capo del governo.

9 Quali novità porta Giolitti nei rapporti con i lavoratori? Giolitti non vuole che lo Stato intervenga nei conflitti fra lavoratori e imprenditori. In caso di sciopero egli evita di far intervenire l’esercito. Gli imprenditori devono quindi trovare un’intesa con i lavoratori e aumentano i salari. In quegli anni nel Partito socialista si rafforza la maggioranza dei socialisti “riformisti”, cioè di coloro che rinunciano al progetto di conquistare il potere con la rivoluzione e sono favorevoli all’introduzione di riforme che migliorino la vita dei lavoratori. Giolitti cerca di collaborare con questi socialisti e introduce leggi che proteggono i lavoratori minorenni e le donne e aiutano coloro che subiscono infortuni o hanno raggiunto la vecchiaia.

10 Come si sviluppa l’economia italiana durante i governi di Giolitti? Durante i governi di Giolitti l’industria italiana conosce un notevole sviluppo. Alcuni settori fanno concorrenza alle industrie europee, come la meccanica, la siderurgia e l’industria tessile. L’industria si sviluppa e dà lavoro soprattutto al Centro-Nord. Il Sud, invece, rimane molto arretrato e milioni di abitanti delle regioni meridionali devono emigrare verso l’estero in cerca di lavoro. Tra il 1901 e il 1913 circa 8 milioni di italiani lasciano il Paese.

11 Perché Giolitti non riesce ad aiutare lo sviluppo del Sud? Giolitti non riesce ad aiutare lo sviluppo del Sud perché non ha il coraggio di introdurre una riforma dell’agricoltura in queste regioni. I grandi proprietari terrieri del Sud, infatti, non vogliono cedere le proprie terre agli agricoltori per creare tante piccole proprietà.

12 Quali sono le iniziative di Giolitti in politica estera? Giolitti riprende la politica di espansione coloniale in Africa perché molti, in Italia, vogliono creare un impero come quello della Francia e della Gran Bretagna. Nel 1911 l’Italia dichiara guerra all’Impero ottomano e l’esercito parte alla conquista della Libia e di alcune isole del mar Egeo. L’Italia conquista questi territori, ma i vantaggi economici delle conquiste sono molto pochi.

13 Come evolve la situazione politica dell’Italia verso la fine dell’epoca dominata da Giolitti?

Nel 1912 Giolitti introduce in Italia il suffragio universale maschile. Spinti da papa Leone XIII, i cattolici cominciano a partecipare alla vita politica e alla lotta per i diritti dei lavoratori. Nel 1913 Giolitti vince le elezioni alleandosi con i cattolici. Ma nel 1913 egli è costretto a dimettersi perché i conservatori sono diventati più forti e vogliono far finire l’epoca degli accordi con i lavoratori. Nel 1914 il nuovo governo, guidato da Antonio Salandra, reprime con la forza una serie di scioperi.

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L’IMPARAFACILE

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La Grande guerra

IMPARO CON LE IMMAGINI Comincia un terribile conflitto Il 28 giugno 1914 uno studente serbo uccide l’erede al trono dell’Austria. L’Austria dichiara guerra alla Serbia, difesa dalla Russia, e tutta l’Europa cade nel conflitto. Germania e Austria, che fanno parte della Triplice alleanza, dichiarano guerra a Russia, Francia e Gran Bretagna, legate dalla Triplice intesa. La guerra è inevitabile perché da molto tempo le potenze sono in competizione fra loro per la corsa alle colonie, per difendere le proprie industrie e per il nazionalismo che esalta ogni Stato contro l’altro. Nel maggio 1915 anche l’Italia entra in guerra contro Austria e Germania.

Una lunga guerra in trincea Dalla fine del 1914 i soldati sono bloccati nelle trincee sia sul fronte occidentale sia su quello orientale. Anche sul fronte italiano le truppe sono costrette a fermarsi. Per anni gli eserciti tentano assalti alle trincee nemiche e milioni di uomini muoiono uccisi dalle mitragliatrici, dai gas, dai bombardamenti aerei. La guerra diventa totale e coinvolge anche le popolazioni civili, che soffrono la fame. Nel 1917 la Russia esce dal conflitto, mentre gli Stati Uniti si schierano con Francia, Gran Bretagna e Italia. Tra ottobre e novembre 1918 Austria e Germania si dichiarano sconfitte.

L’Europa dopo la guerra è diversa Alla fine della guerra le potenze vincitrici si ritrovano a Versailles e decidono il futuro dell’Europa. Il presidente americano Wilson propone di rispettare la volontà dei popoli e di concedere a ogni popolo uno Stato, ma viene ascoltato solo in parte. Dopo gli accordi di pace, in Europa non esiste più l’Impero austro-ungarico e Germania e Russia perdono alcuni territori. Nascono nuovi Stati, come la Polonia, l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la Iugoslavia. L’Italia ottiene il Trentino e l’Alto Adige, Trieste e l’Istria.

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28 giugno 1914

è provocata da

GRAVI TENSIONI IN EUROPA

che portano a

ATTENTATO DI SARAJEVO quindi

MOVIMENTI INDIPENDENTISTI

RIVALITÀ TRA POTENZE

LA GRANDE GUERRA

quando?

studente serbo uccide erede al trono d’Austria

AUSTRIA DICHIARA GUERRA ALLA SERBIA si formano

in

Italia

Impero austro-ungarico

Impero ottomano

Gran Francia Russia Bretagna

TRIPLICE INTESA

TRIPLICE ALLEANZA

Germania Austria

Austria-GermaniaImpero ottomano-Bulgaria Serbia-RussiaFrancia-Gran Bretagna

FRONTE ORIENTALE

2 SCHIERAMENTI si fronteggiano su

FRONTE OCCIDENTALE

L’IMPARAFACILE

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La Grande guer r a

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IMPARO CON LA MAPPA

1918

1917

1915

FASI PIÙ IMPORTANTI

con

per

BATTAGLIA di VITTORIO VENETO

FINE della GUERRA

TRIPLICE INTESA

CONQUISTARE TRENTINO e VENEZIA GIULIA

TRIPLICE INTESA

l’AUSTRIA è SCONFITTA

la GERMANIA è SCONFITTA

l’ITALIA è SCONFITTA dall’AUSTRIA

BATTAGLIA della MARNA

DISFATTA DI CAPORETTO

RUSSIA SI RITIRA

STATI UNITI ENTRANO IN GUERRA

ITALIA ENTRA IN GUERRA

con

TRINCEE

gli eserciti si fronteggiano nelle

GUERRA DI POSIZIONE

è



LA GRANDE GUERRA: 1915-1918

La Gran d e g u e rra

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IMPARO CON LA MAPPA

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5

La Grande guer r a

DOMANDE E RISPOSTE 1 Quando e come scoppia la Grande guerra? La Grande guerra scoppia perché il 28 giugno 1914 uno studente serbo uccide a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’Austria. L’Austria dichiara guerra alla Serbia, ma questo Stato dei Balcani è difeso dalla Russia. Di conseguenza, la Russia reagisce e questo porta al coinvolgimento di tutte le altre potenze europee. A inizio agosto 1914 l’Europa è divisa in due: Germania e Austria, legate dalla Triplice alleanza, combattono contro Russia, Francia e Gran Bretagna, alleate nella Triplice intesa. L’Italia, per il momento, si dichiara neutrale.

2 Quali sono i veri motivi della guerra? I veri motivi della guerra sono numerosi: • la Francia vuole riprendere l’Alsazia e la Lorena, regioni conquistate dalla Germania nel 1870; • la Russia è in competizione con l’Austria nei Balcani; • tutte le maggiori potenze europee sono impegnate a difesa del loro impero coloniale. Tra queste la Germania vuole conquistare nuovi territori in Africa. Le potenze che cominciano la guerra vogliono affermare la propria forza sulle altre potenze, secondo gli ideali del nazionalismo. Per questo motivo, questi Paesi hanno rafforzato il proprio esercito.

3 Perché la Grande guerra è la Prima guerra mondiale? Perché Paesi come la Francia, la Gran Bretagna e la Germania coinvolgono nella guerra i loro imperi coloniali in Africa e Asia. Inoltre, nella guerra entrano anche grandi Paesi non europei, come l’Impero ottomano, il Giappone e gli Stati Uniti.

4 Quando e come avviene l’ingresso in guerra dell’Italia? L’Italia entra in guerra quasi un anno dopo il suo inizio: il 24 maggio 1915. Fino a quel giorno l’Italia è divisa tra chi vuole intervenire nel conflitto e chi vuole restare fuori. Gli “interventisti” sono i nazionalisti, alcuni socialisti rivoluzionari, una parte dei liberali, i capi dell’esercito e gli industriali. I “neutralisti” sono i cattolici, i socialisti moderati e la maggioranza dei liberali, compreso Giolitti. Il governo decide di intervenire a fianco di Francia e Gran Bretagna perché queste potenze promettono all’Italia il Trentino, l’Alto Adige, l’Istria e la Dalmazia.

5 Quali sono i principali fronti della guerra? I principali fronti della guerra sono tre: • il fronte occidentale, che è in Francia; • il fronte orientale, che è a est, tra Germania e Austria da una parte e Russia dall’altra; • il fronte tra Italia e Austria, lungo le Alpi.

6 Come si combatte la guerra? All’inizio della guerra gli eserciti si muovono e cercano di vincere con battaglie decisive. Ma già dalla fine del 1914 tutte le truppe devono fermarsi e scavare centinaia di chilometri di trincee. Da queste trincee partono assalti contro le trincee nemiche, ma migliaia di soldati

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L’IMPARAFACILE

La Gran d e g u e rra

5

muoiono uccisi dalle mitragliatrici, dai gas, dai bombardamenti aerei. La Prima guerra mondiale è una guerra con armi nuove anche sul mare, dove si combatte con i sommergibili. Così, fino al 1917, non ci sono vittorie decisive.

7 Come vivono le popolazioni civili durante la guerra? Durante la guerra anche i civili sono coinvolti. A milioni soffrono per la morte dei loro cari al fronte. Inoltre, migliaia di operai devono produrre armi e ricevono salari bassi. Spesso mancano il cibo e i vestiti. Scioperi e proteste vengono repressi con la violenza.

8 Che cosa accade nel 1917? Nel 1917 il corso della guerra cambia per una serie di fatti importanti: • in primavera gli Stati Uniti entrano in guerra contro Germania e Austria; • in autunno in Russia lo zar Nicola II perde il potere e il nuovo governo si ritira dal conflitto; • Austria e Germania sconfiggono l’Italia a Caporetto, ma l’Italia riesce a reagire alla sconfitta e resiste. Germania e Austria non riescono ad approfittare completamente della resa della Russia per concentrare tutte le loro forze sul fronte occidentale, dove stanno arrivando le truppe degli Stati Uniti.

9 Qual è l’esito della guerra? Nel 1918 la Germania tenta di sfondare il fronte occidentale, ma non riesce a vincere. A questo punto Austria e Germania hanno esaurito le loro forze, mentre Francia e Gran Bretagna sono aiutate dai loro imperi coloniali e soprattutto dagli Stati Uniti e dalle loro industrie. All’inizio di novembre del 1918 prima l’Austria, poi la Germania, si arrendono.

10 Qual è la situazione delle potenze sconfitte dopo la guerra? Che cosa desiderano, invece, i vincitori?

La sconfitta fa sparire l’Impero austro-ungarico e l’Impero ottomano. Anche la Germania ha perso e deve accettare le condizioni imposte dalle potenze vincitrici. Francia, Gran Bretagna e Italia vogliono conquistare territori e costringere la Germania a pagare le spese della guerra. Gli Stati Uniti, guidati dal presidente Wilson, vogliono invece una pace stabile, fondata sul diritto di ogni popolo ad avere un proprio Stato.

11 Come cambia l’Europa con la pace di Versailles? Nel gennaio 1919 le potenze vincitrici si riuniscono a Versailles, vicino a Parigi, e decidono da sole il futuro dell’Europa: • la Germania restituisce alla Francia l’Alsazia e la Lorena e deve pagare pesanti spese di guerra; • dall’Impero austriaco nascono nuovi Stati: l’Austria, l’Ungheria, la Cecoslovacchia, la Polonia e la Iugoslavia; • l’Italia riceve il Trentino e l’Alto Adige, Trieste e l’Istria. Non riceve però la Dalmazia, che era stata promessa dalla Francia e dalla Gran Bretagna per fare entrare in guerra il nostro Paese.

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6

La rivoluzione russa

IMPARO CON LE IMMAGINI La rivoluzione di febbraio All’inizio del Novecento la Russia è un Paese arretrato. Le industrie sono concentrate in poche città e le terre sono in mano a grandi proprietari che non spendono per rendere moderna l’agricoltura. I contadini e gli operai vivono in miseria. Con la Prima guerra mondiale la situazione della popolazione peggiora: milioni di soldati muoiono e ci sono scioperi e proteste. Nel mese di febbraio del 1917 (secondo il calendario russo) scoppia una rivolta. I soldati dello zar si uniscono ai rivoltosi e lo zar è costretto a lasciare il trono. Si forma un governo provvisorio, che abolisce i privilegi dei nobili e la pena di morte.

La rivoluzione comunista di ottobre Il governo provvisorio fa fatica a guidare la Russia. Cresce invece il favore dei lavoratori per il partito bolscevico, comunista, guidato da Lenin. Lenin propone di uscire dalla guerra, di distribuire le terre ai contadini e di affidare il potere ai soviet, che sono le assemblee dei lavoratori. Nell’ottobre 1917 Lenin prende il potere e forma un governo di soli bolscevichi. Nelle elezioni successive i bolscevichi ottengono solo il 25% dei voti, ma sciolgono l’Assemblea costituente. Il potere dei bolscevichi diventa una dittatura.

Dalla guerra civile all’Urss I bolscevichi al potere firmano la pace con la Germania e la Russia esce dalla Prima guerra mondiale. Poi decidono di distribuire le terre ai contadini e di dare il controllo delle fabbriche ai soviet. Il partito bolscevico decide di chiamarsi “comunista” e sposta la capitale a Mosca. Tra il 1918 e 1920 scoppia una terribile guerra civile tra le armate “bianche” degli oppositori della rivoluzione e l’Armata rossa dei comunisti. Alla fine l’Armata rossa vince e nel 1922 nasce l’Urss (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche), guidata con pieni poteri dal Partito comunista.

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L’IMPARAFACILE

promuovono

MENSCEVICHI

BOLSCEVICHI

di i i i

SOVIET

affiancato da

GOVERNO REPUBBLICANO PROVVISORIO

e si forma

ZAR NICOLA II ABDICA

DITTATURA DEL PROLETARIATO

che impone

LENIN

guidato da

ottobre 1917

il potere è del

PARTITO COMUNISTA SOVIETICO

RUSSIA ESCE DA PRIMA GUERRA MONDIALE

gennaio 1918

GOVERNO RIVOLUZIONARIO

caratterizzata da

per

PROBLEMI ECONOMICI E SOCIALI

firma armistizio

POPOLO MANIFESTA CONTRO GOVERNO

RIVOLUZIONE BOLSCEVICA

quindi

VINCE

esercito comunista

tra

esercito dei sostenitori dello zar

ARMATA BIANCA

GUERRA CIVILE

scoppia

1918

febbraio 1917

ARMATA ROSSA

nel

quando?



LA RIVOLUZIONE RUSSA

La r i volu z i o n e ru s s a

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IMPARO CON LA MAPPA

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La riv o luz ion e russa

DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione della Russia all’inizio del Novecento? All’inizio del Novecento la Russia è un Paese arretrato. L’agricoltura è nelle mani di grandi proprietari terrieri che non investono per renderla più moderna. I contadini sono la maggioranza della popolazione e sono molto poveri. Anche l’industria è meno sviluppata di quella dei Paesi dell’Europa occidentale. Ci sono industrie solo vicino alle grandi città e dipendono dallo Stato o da investitori stranieri. Il potere è tutto nelle mani dello zar.

2 Che cosa accade in Russia nel 1905? Quali forze politiche si oppongono al potere dello zar e vogliono cambiare il Paese?

Nel 1905 in Russia scoppia una rivolta contro lo zar e alcune forze politiche cercano di cambiare il Paese. Sono: • alcuni nobili ispirati da ideali liberali; • parte della borghesia che forma il Partito costituzional-democratico; • il Partito socialdemocratico, che è diviso in due fazioni: i menscevichi, che vogliono ottenere alcune riforme, e i bolscevichi, che vogliono la rivoluzione violenta e il completo cambiamento dell’economia e della politica. Alla guida dei bolscevichi c’è Lenin. I bolscevichi sono molto forti nelle assemblee dei lavoratori delle fabbriche, dette soviet.

3 Quali sono le conseguenze sulla Russia della Prima guerra mondiale? La Prima guerra mondiale costa alla Russia milioni di morti e buona parte delle truppe è scontenta e pronta a ribellarsi. Anche la popolazione civile soffre la fame. Il potere dello zar Nicola II si indebolisce.

4 Come avviene e quali conseguenze ha la rivoluzione di febbraio 1917? Nel febbraio 1917 (secondo il calendario russo) scoppia una nuova ribellione a Pietrogrado, la capitale della Russia. Lo zar è costretto a lasciare il trono. Il potere passa a un governo provvisorio che decide di continuare la guerra e di arrivare a elezioni che stabiliscano chi dovrà governare la Russia. Ma i bolscevichi sono contrari, perché vogliono creare in Russia uno Stato comunista. Lenin proclama che se i bolscevichi conquisteranno il potere ci saranno subito tre cambiamenti: la guerra finirà; le terre verranno distribuite ai contadini; le fabbriche verranno dirette dai soviet.

5 Come avviene e quali sono le conseguenze della rivoluzione di ottobre 1917? I bolscevichi diventano sempre più forti nelle due città più importanti, Pietrogrado e Mosca. Il governo provvisorio, intanto, si indebolisce, perché la gente non sopporta la guerra che continua e perché i partiti della borghesia, che lo sostengono, non vogliono riforme troppo aperte ai diritti dei lavoratori. Nell’ottobre 1917 (secondo il calendario russo) i bolscevichi si impadroniscono del potere con la forza.

6 Come rafforzano il loro potere i bolscevichi? Lenin forma un governo con soli membri del suo partito. Poi si tengono le elezioni per formare un’Assemblea costituente, dove si dovrà decidere il futuro del Paese. Ma alle elezioni i bolscevichi ottengono solo il 25% dei voti. A vincere sono i socialisti rivoluzionari, molto seguiti dai contadini e più moderati dei bolscevichi.

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L’IMPARAFACILE

La r i volu z i o n e ru s s a

6

Per continuare la rivoluzione comunista, Lenin e i bolscevichi decidono di non rispettare il risultato del voto. Sciolgono l’Assemblea costituente con la forza e impongono alla Russia il proprio potere. Comincia quella che Lenin chiama la “dittatura del proletariato”.

7 Quali sono le prime decisioni dei bolscevichi al potere? Dopo aver conquistato il potere i bolscevichi prendono alcune decisioni: • la Russia esce dalla Prima guerra mondiale. I bolscevichi ottengono la pace con la Germania rinunciando a vasti territori; • il governo toglie le terre ai grandi proprietari e le distribuisce ai contadini; • il controllo delle fabbriche passa ai soviet degli operai e degli impiegati; • il partito bolscevico decide di chiamarsi “comunista”; • la capitale passa da Pietrogrado a Mosca; • lo zar Nicola II deve essere ucciso con tutta la sua famiglia.

8 Perché scoppia e quali esiti ha la guerra civile tra il 1918 e il 1922? In Russia scoppia la guerra civile perché i bolscevichi hanno conquistato e rafforzato il loro potere, ma ci sono ancora molti che si oppongono a questa situazione. Contro i bolscevichi combattono le armate “bianche”, sostenute da democratici, proprietari terrieri, nobili e ufficiali rimasti fedeli agli zar. Queste armate ricevono l’aiuto di molti Paesi stranieri, che non vogliono che la rivoluzione comunista si diffonda. I comunisti rispondono organizzando un esercito detto “Armata rossa”. Dopo anni di combattimenti, nel 1922 i comunisti vincono la guerra.

9 Quali conseguenze ha la guerra civile sull’economia e sulla politica nella Russia comunista?

Durante gli anni della guerra civile il governo comunista assume il controllo di tutte le attività economiche. Le fabbriche, i trasporti, il commercio, l’agricoltura appartengono allo Stato. Viene abolita la proprietà privata. Per imporre il suo controllo lo Stato comunista soffoca con la violenza ogni protesta e organizza una polizia segreta, la Ceka, che ha il compito di arrestare e punire tutti gli oppositori.

10 Che cos’è l’Internazionale comunista? Perché il Partito comunista russo la dirige? L’Internazionale comunista (detta in forma abbreviata Comintern) è l’organizzazione che riunisce i partiti comunisti di molti Paesi. Questa organizzazione nasce nel 1919 e il Partito comunista russo la dirige perché la Russia è il primo Paese in cui la rivoluzione ha avuto successo e i comunisti sono al potere.

11 Che cos’è l’Urss? Nel 1922, dopo aver vinto la guerra civile, i comunisti riorganizzano la Russia. Nasce così l’Urss, cioè l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. L’Urss è uno Stato federale, cioè è composto da diverse repubbliche che hanno una certa autonomia. In realtà, in ogni repubblica che fa parte dell’Urss i comunisti hanno il potere e su tutte le repubbliche domina il Soviet supremo, cioè il Parlamento di Mosca. Nel Soviet supremo siedono i rappresentanti eletti dal popolo, ma l’unico partito ammesso alle elezioni è il Partito comunista.

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Il dopoguerra e il fascismo

IMPARO CON LE IMMAGINI In Italia si impone il fascismo Negli anni successivi alla Prima guerra mondiale in tutta Europa le popolazioni affrontano una pesante crisi economica e sociale. Anche in Italia ci sono gravi problemi: disoccupazione e povertà. Queste sofferenze provocano proteste e scioperi. Una parte degli operai una rivoluzione comunista come in Russia. I partiti politici non riescono a governare. Nel 1922 Benito Mussolini, alla guida del Partito fascista, conquista il potere con la marcia su Roma.

Mussolini impone la dittatura fascista Nel 1924 i fascisti vincono le elezioni con brogli e violenze. Mussolini abolisce tutti i partiti tranne il Partito fascista. Poi cancella la libertà di stampa e il diritto allo sciopero. Infine, cambia la Costituzione e assume tutti i poteri dello Stato nelle sue mani. Tutti gli oppositori dei fascisti vengono incarcerati o esiliati. Comincia così l’era del regime fascista. Mussolini controlla la politica ed anche l’economia. L’Italia deve diventare un Paese autosufficiente con l’aumento della produzione di grano, la bonifica delle zone paludose e l’aumento del valore della lira.

Il fascismo controlla la società Il Partito fascista controlla tutta la società. I ragazzi e i giovani sono obbligati a entrare in organizzazioni dove ricevono un addestramento militare. I fascisti controllano il lavoro, la scuola, la cultura, lo sport e il tempo libero. Nel 1929 Mussolini firma i Patti lateranensi e pone fine alle tensioni tra lo Stato e la Chiesa. L’Italia conquista l’Etiopia e subisce la condanna della Società delle nazioni. Peggiorano i rapporti con Francia e Gran Bretagna. Mussolini decide allora di allearsi con la Germania di Hitler e nel 1938 introduce in Italia le leggi razziali contro gli ebrei.

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L’IMPARAFACILE

trasforma

1921

chi?

per formare

GOVERNO

vuole creare

STATO FORTE

MARCIA su ROMA

1922

che

BENITO MUSSOLINI

fondato da

MOVIMENTO dei FASCI DI COMBATTIMENTO

nel

nel 1919

favorito da

PARTITO NAZIONALE FASCISTA

in

FASCI DI COMBATTIMENTO

nel

CRISI ECONOMICA TENSIONI POLITICHE SCONTRI SOCIALI

in ITALIA

ricorrendo a

VINCE LE ELEZIONI

1924

GIACOMO MATTEOTTI

denunciati da

nel primo dopoguerra

instaura

1925

che viene assassinato

DITTATURA

nel

VIOLENZA delle SQUADRE di CAMICIE NERE

quando?

con

VIOLENZE e BROGLI

nel

ORDINE SOCIALE

vuole ristabilire

L’AVVENTO DEL FASCISMO



dove?

I l d opog u er r a e i l f as c i s m o

7

IMPARO CON LA MAPPA

33

dove?

in ITALIA A EDUCAZIONE DEI GIOVANI PROPAGANDA

quando?

1925-1943

a scuola nel tempo libero

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA AL PARTITO

con

OPERA NAZIONALE BALILLA

con

IMPERO COLONIALE FASCISTA (Eritrea, Somalia, Etiopia)

PATTI LATERANENSI

REPRESSIONE dell’OPPOSIZIONE

1929

costituisce

ALLEANZA CON GERMANIA

APPOGGIO DELLA CHIESA

nel

1936

stipula

si garantisce

nel

1936

con

OPERE PUBBLICHE AGRICOLTURA

con

realizza aiuta

INDUSTRIA

PROTEZIONISMO

BONIFICA DI PALUDI

BATTAGLIA DEL GRANO

nel

attraverso

IL REGIME FASCISTA

DOTTRINA FASCISTA

POLITICA ESTERA

POLITICA ECONOMICA

impone

in

in

aiuta

L’IMPARAFACILE

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I l dopoguerr a e il fasc ismo

7

IMPARO CON LA MAPPA

I l d opog u er r a e i l f as c i s m o

7

DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione economica dell’Europa negli anni successivi alla Prima guerra mondiale?

Negli anni successivi alla Prima guerra mondiale tutti i Paesi d’Europa devono affrontare una grave crisi economica e sociale. Le industrie che lavoravano per produrre le armi davano lavoro a tutti, mentre ora non c’è più bisogno di rifornire gli eserciti di armi, vestiti e altri beni. La produzione diminuisce e non tutti i giovani che tornano dalla guerra trovano lavoro. Si diffonde la disoccupazione e crescono i prezzi del cibo e di altri prodotti indispensabili.

2 Qual è la situazione economica dell’Italia in questi anni? La crisi degli anni successivi alla Prima guerra mondiale colpisce anche i Paesi vincitori. In Italia soffrono in molti: • i contadini. Quelli del Nord sono troppo numerosi per il lavoro nelle grandi aziende agricole; quelli del Sud sperano inutilmente nella distribuzione delle terre, promessa durante la guerra; • gli operai. La disoccupazione aumenta e gli Stati Uniti riducono il numero di coloro che possono emigrare e lavorare nelle loro fabbriche; • tutte le famiglie. Il prezzo del cibo aumenta di oltre il 50% tra il 1919 e il 1920.

3 Qual è la situazione politica dell’Italia dopo la guerra e che cosa accade nel “biennio rosso”?

Dopo la guerra l’Italia è divisa tra i principali partiti. Nel 1919 nasce il Partito popolare, che raccoglie il voto dei cattolici. Nelle elezioni del 1919 né i socialisti, né i cattolici, né i liberali ottengono la maggioranza e l’Italia non ha un governo stabile. Nel 1921 i socialisti che vogliono la rivoluzione si staccano dal partito e fondano il Partito comunista. Molti operai e contadini guardano alla rivoluzione comunista in Russia e nel biennio tra il 1919 e il 1920 in tutta Italia c’è un’ondata di scioperi dei lavoratori, tanto che si parla di “biennio rosso”.

4 Quale personaggio guida la nascita del Partito nazionale fascista? Quali sono le idee del nuovo partito?

Nel clima di insoddisfazione e paura degli anni dopo la Prima guerra mondiale, Benito Mussolini, un ex-socialista, fonda i Fasci italiani di combattimento. Nel 1921 questo movimento diventa il Partito nazionale fascista. I fascisti sono anticomunisti e nazionalisti. Combattono con la violenza contro gli scioperi dei lavoratori e protestano perché l’Italia non ha ottenuto dalla vittoria tutto ciò che doveva ottenere. Essi, come altri, parlano infatti di “vittoria mutilata”, perché gli alleati non hanno concesso all’Italia la Dalmazia.

5 Perché i fascisti ottengono molto successo? I fascisti ottengono molto successo perché la borghesia, gli industriali e i grandi proprietari terrieri hanno paura del comunismo e temono che in Italia avvenga una rivoluzione come in Russia. Perciò appoggiano Mussolini e i fascisti, che attaccano con la violenza i partiti e i sindacati dei lavoratori e vogliono imporre l’ordine con la forza. Un altro motivo del successo dei fascisti è che tutti gli altri partiti restano divisi tra loro. Cattolici, liberali e socialisti non riescono a unirsi contro i fascisti.

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7

I l dopoguerr a e il fasc ismo

DOMANDE E RISPOSTE 6 Che cos’è la marcia su Roma e quali sono le sue conseguenze? La marcia su Roma avviene nell’ottobre del 1922. Mussolini decide di far cadere il debole governo liberale e invia a Roma circa 50000 “camicie nere”, cioè fascisti in divisa pronti alla violenza. Il re Vittorio Emanuele ha paura del comunismo e invece di ordinare all’esercito di contrastare i fascisti convoca a Roma Mussolini e lo incarica di formare un nuovo governo.

7 Come nasce il regime fascista? Mussolini mostra subito di voler imporre una dittatura. Nel 1924 il Partito fascista vince le elezioni con violenze e imbrogli. I fascisti uccidono il socialista Giacomo Matteotti, che ha denunciato le loro violenze. Tra il 1925 e il 1926 Mussolini introduce una serie di leggi dette fascistissime: abolisce la libertà di stampa; scioglie i partiti politici, a eccezione di quello fascista; abolisce il diritto di sciopero; mette fuori legge le organizzazioni sindacali.

8 Quali sono i poteri di Mussolini? Mussolini ha tutti i poteri. Guida il governo senza dover rispondere al Parlamento; crea anche un tribunale speciale incaricato di perseguitare tutti gli oppositori al regime.

9 Qual è il rapporto tra il regime fascista e l’economia? Il regime fascista non guida solo la politica, ma anche l’economia. Lo Stato decide che cosa bisogna produrre e quali sono gli obiettivi dell’agricoltura, dell’industria e della finanza. Mussolini vuole che l’Italia diventi autonoma dalle economie degli altri Paesi, un obiettivo che viene detto “autarchia”. Per l’autonomia Mussolini impone la “battaglia del grano”, cioè l’aumento della produzione di cereali, e la “bonifica integrale”, cioè l’aumento delle terre coltivabili. Le industrie ottengono finanziamenti e ordini dallo Stato. Inoltre, Mussolini impone la rivalutazione della lira, anche se questo danneggia le esportazioni di prodotti italiani all’estero.

10 Quali sono i rapporti tra il fascismo e la vita degli italiani? Il fascismo controlla ogni aspetto della vita sociale: il lavoro, la cultura, lo sport e il tempo libero. Mussolini usa ogni mezzo per la propaganda, a cominciare dalla radio e dal cinema. I giovani sono costretti a far parte di organizzazioni fasciste dove ricevono un’educazione militare. Anche i rapporti con la Chiesa vengono regolati: i Patti lateranensi del 1929 pongono fine al lungo periodo di conflitto tra Chiesa e Stato.

11 Qual è la politica estera di Mussolini? L’Italia fascista diventa un modello in Europa per tutti i Paesi in cui le classi sociali più ricche temono il comunismo e scelgono la dittatura. Nel 1933 i nazisti si impadroniscono del potere in Germania. Regimi autoritari o fascisti si impongono anche in Portogallo, in Spagna, in Austria, in Romania, in Polonia e in Grecia. Mussolini riprende l’espansione coloniale dell’Italia. Nel 1936 conquista l’Etiopia e questo provoca la reazione della Francia e della Gran Bretagna. Mussolini si avvicina quindi alla Germania di Hitler e stinge un’alleanza detta Asse Roma-Berlino. Nel 1938 anche in Italia vengono introdotte leggi contro gli ebrei, dette “leggi razziali”.

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L’IMPARAFACILE

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L’Unione Sovietica di Stalin

IMPARO CON LE IMMAGINI Stalin prende il potere nell’Urss Nel 1922 in Russia termina la guerra civile e il Partito comunista rafforza il suo potere. Il Paese, però, è ridotto alla fame. Lenin rinuncia al pieno controllo dello Stato sull’agricoltura e sulle industrie. I contadini possono tenere per sé una parte del raccolto e venderla sul mercato ed è ammessa la proprietà privata delle piccole aziende. Questa “Nuova politica economica” cessa alla morte di Lenin, nel 1924. Subito si scatena la lotta per la sua successione. I due principali dirigenti del Partito comunista sono Trockij e Stalin. Stalin si impone; Trockij va in esilio.

Stalin impone lo sviluppo dell’industria Stalin guida l’Unione Sovietica con pieni poteri. La sua è una dittatura. Nel Paese la propaganda impone il culto della sua personalità. Stalin vuole che l’Unione Sovietica diventi una potenza industriale per recuperare il ritardo di sviluppo rispetto ai Paesi capitalisti. Egli impone dunque all’Urss lo sviluppo delle industrie anche a prezzo di grandi sacrifici. Tutta l’economia deve realizzare gli obiettivi decisi dallo Stato e fissati nei piani economici quinquennali. I piani hanno successo: l’industria pesante si sviluppa, anche se l’industria dei beni di consumo rimane arretrata.

Il terrore staliniano e i gulag Stalin rafforza il suo potere con il controllo della polizia politica sulla vita dei cittadini. Prima perseguita i proprietari terrieri, i kulaki, e li fa deportare e uccidere. Dal 1934, colpisce quasi tutti gli altri capi del Partito comunista perché non sono d’accordo con lui sulle decisioni da prendere. Comincia così un lungo periodo di terrore: tutti possono essere accusati di essere nemici dello Stato e venire arrestati e condannati all’esilio nei campi di lavoro forzato, detti

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1921

LENIN promuove

NEP N politica economica

CONTADINI PROPRIETARI TERRIERI

favorisce

nel

SVILUPPO PICCOLA IMPRESA

DA LENIN A STALIN

STALIN

dal 1928

MUORE LENIN

impone

1924

quindi

DITTATURA

Deportazione di milioni di cittadini nei gulag

Condanna dei capi del Partito comunista

Massacro dei kulaki

Polizia politica con pieni poteri

STALIN

in economia

nel

in RUSSIA

sale al

POTERE

Incentiva industrializzazione Abolisce proprietà privata Sopprime libero mercato

L’IMPARAFACILE

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L’Unio ne S oviet ic a di S t alin

8

IMPARO CON LA MAPPA

L’ U ni one Sovi et i c a d i S t al i n

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DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione economica della Russia dopo la guerra civile e cosa fa Lenin per migliorare la situazione?

Dopo la guerra civile la Russia è un Paese povero dove manca il cibo per tutti i cittadini. Lenin decide di avviare la Nep, cioè la “Nuova politica economica”. La Nep è un sistema misto tra economia comunista e economia capitalista: • i contadini possono possedere i loro terreni e vendere una parte del raccolto; • la proprietà privata è limitata, ma è ammessa. I proprietari delle aziende più piccole possono mantenere il possesso delle loro aziende. Solo quelle più grandi diventano proprietà dello Stato; • lo Stato controlla le banche, il commercio con l’estero e i trasporti.

2 Che cosa accade alla morte di Lenin? Lenin muore nel 1924. Subito si scatena la lotta per la sua successione alla guida del Partito comunista e dello Stato. I due principali contendenti sono Trockij e Stalin. • Trockij vuole portare la rivoluzione comunista in tutti i Paesi del mondo. • Stalin vuole rafforzare lo Stato comunista solo in Unione Sovietica. Stalin riesce a sconfiggere Trockij, lo costringe a emigrare e poi lo fa uccidere.

3 Quali sono le caratteristiche del potere di Stalin sullo Stato sovietico? Stalin elimina tutti coloro che non sono d’accordo con lui nel Partito comunista e nello Stato. In poco tempo egli assume tutti i poteri e impone una dittatura personale. La radio, il cinema e la stampa esaltano le sue decisioni e tutti devono partecipare al culto della sua personalità.

4 Qual è il principale obiettivo politico di Stalin? Stalin vuole che l’Unione Sovietica diventi una potenza industriale. In questo modo egli vuole recuperare il ritardo del suo Paese rispetto ai Paesi capitalisti.

5 Che cosa fa Stalin per raggiungere il suo obiettivo? Per raggiungere il suo obiettivo Stalin impone il controllo assoluto dello Stato sull’economia. Egli abbandona la Nep di Lenin. Lo sviluppo dell’economia in ogni settore viene fissato dallo Stato nei piani quinquennali, che tutti devono rispettare. Il primo piano quinquennale riguarda l’agricoltura.

6 Che cosa stabilisce per l’agricoltura il primo piano quinquennale? Con il primo piano quinquennale Stalin fa diventare tutte le terre coltivabili proprietà dello Stato. I contadini diventano membri di cooperative e lavorano per lo Stato. Tutti i piccoli proprietari terrieri, i kulaki, perdono le loro proprietà. Circa un milione di kulaki vengono deportati nei campi di lavoro forzato con le loro famiglie e perdono la vita.

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8

L’Unio ne S oviet ic a di S t alin

DOMANDE E RISPOSTE

7 Qual è l’esito dei piani quinquennali nell’industria? I piani quinquennali portano a un grande sviluppo dell’industria e ad alcuni successi: • si sviluppano soprattutto le industrie “pesanti”: la siderurgia e l’industria mineraria; • nascono settori industriali nuovi, che producono macchine per l’agricoltura, macchine per le fabbriche e aerei; • le industrie assumono tutta la forza lavoro e la disoccupazione scompare quasi completamente; • si sviluppa l’industria delle armi, per dare all’Urss un esercito potente.

8 Quali sono, però, i limiti dello sviluppo industriale sovietico? Lo sviluppo industriale sovietico ha forti limiti. Il limite principale è che l’industria sovietica produce molto acciaio e macchine per la produzione agricola e industriale, ma produce pochi beni per la vita quotidiana dei cittadini: abbigliamento, elettrodomestici, automobili. Questi sono i “beni di consumo” che i cittadini sovietici hanno a disposizione in quantità molto inferiore a quella disponibile per i cittadini dei Paesi capitalisti.

9 Che cos’è il terrore staliniano e quali sono le sue conseguenze? Stalin mantiene e rafforza il suo potere perseguitando i suoi nemici politici. Egli controlla la vita dei cittadini con la potente polizia segreta. Elimina tutti i dirigenti del Partito comunista che hanno opinioni diverse dalla sua sull’economia e sulla società. Elimina i kulaki che si oppongono alla collettivizzazione delle terre. Elimina migliaia di cittadini comuni accusati di essere nemici dello Stato. Queste persecuzioni prendono il nome di “terrore staliniano”. Le conseguenze di questa politica sono terribili: le vittime sono milioni e il potere di Stalin diventa illimitato.

10 Che cosa sono i gulag? I gulag sono i campi di lavoro forzato dove vengono rinchiusi i nemici dello Stato sovietico. Qui essi vivono in condizioni terribili e la maggior parte muore. Negli anni del potere di Stalin milioni di persone muoiono nei gulag.

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L’IMPARAFACILE

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La crisi del 1929 e il nazismo

IMPARO CON LE IMMAGINI La crisi economica del 1929 e il New Deal Verso la metà degli anni venti l’economia dell’Europa si riprende. A sostenere la crescita sono gli Stati Uniti. Ma nel 1929 proprio negli Stati Uniti scoppia una grave crisi: le fabbriche continuano a produrre merci, ma chi le può acquistare lo ha già fatto e perciò le vendite calano. Di conseguenza molte industrie falliscono e sale la disoccupazione. La crisi coinvolge anche l’Europa. Nel 1932 il presidente americano Roosevelt affronta la crisi con il New Deal, il “nuovo corso”. Lo Stato avvia grandi opere pubbliche e dà lavoro ai disoccupati.

Hitler prende il potere in Germania Dopo la Prima guerra mondiale la Germania deve affrontare una pesante situazione economica. Nel 1929 la situazione peggiora per la crisi degli Stati Uniti che fin qui hanno sostenuto la ripresa dell’economia. In Germania si diffondono la povertà e le proteste dei lavoratori. Molti sostengono il Partito nazionalsocialista (o nazista), guidato da Adolf Hitler. I nazisti sono nazionalisti e nemici del comunismo e della democrazia. Nel gennaio del 1933 Hitler diventa capo del governo e in poco tempo prende tutto il potere, abolisce i partiti e impone la dittatura.

La Germania nazista Il regime di Hitler usa stampa, radio e cinema per convincere i cittadini a condividere le idee del nazismo. I giovani sono obbligati a far parte delle organizzazioni naziste. Il regime assume la guida dell’economia. Lo Stato avvia opere pubbliche, sostiene le industrie di armi e l’industria automobilistica e in questo modo risolve il problema della disoccupazione. La propaganda nazista è molto violenta contro gli ebrei. Gli ebrei non sono più considerati cittadini tedeschi e cominciano a essere perseguitati. Germania e Italia sono alleate e spingono il mondo verso la guerra.

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IMPARO CON LA MAPPA

dove? negli STATI UNITI e poi in EUROPA

STATI UNITI NEGLI ANNI VENTI

SOSTEGNO ALLE ECONOMIE EUROPEE alta produzione delle industrie benessere investimenti in Borsa

STATI UNITI NEL 1929

quando?

Lo Stato aiuta i poveri

Lo Stato dà lavoro con opere pubbliche

NEW DEAL

PRESIDENTE ROOSEVELT

STATI UNITI DAL 1932

dal 1929 al 1935

sovrapproduzione

mercato che acquista meno prodotti

LA CRISI DEL 1929

CRISI ANCHE IN EUROPA

DISOCCUPAZIONE POVERTÀ PROTESTE SOCIALI

crollo della Borsa chiusura delle fabbriche disoccupazione

L’IMPARAFACILE

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La crisi del 1929 e il na z ismo

9

CAPO DELLO STATO proclama nascita del

TERZO REICH

instaura

REGIME ASSOLUTO E VIOLENTO

che fallisce

1934

CANCELLIERE

l

COLPO DI STATO

1933

che ricorre a

diventa

l

che

ADOLF HITLER

fondato da

PARTITO NAZISTA

è nominato

1923

favorito da

chi?

IL REGIME NAZISTA

tenta

nel

CRISI ECONOMICA MALCONTENTO SOCIALE

dove?

applica

trasforma

POLITICA RAZZIALE ANTISEMITA

GERMANIA IN POTENZA MILITARE

FORTE PROPAGANDA attua

SS

OGNI ASPETTO DELLA SOCIETÀ

con

SA

1933-1945

controlla

VIOLENZA

quando?



in GERMANIA

La cr i si d el 1 9 2 9 e i l n az i s m o

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IMPARO CON LA MAPPA

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9

La crisi del 1929 e il na z ismo

DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione dell’economia degli Stati Uniti e dell’Europa negli anni venti?

Negli anni venti l’economia americana è in pieno sviluppo. Le industrie producono molti beni. La popolazione vive un periodo di benessere e acquista molti prodotti. I risparmiatori hanno fiducia nel futuro e investono in Borsa nei titoli delle aziende. Anche in Europa c’è una ripresa dell’economia. Questa ripresa è legata all’economia americana.

2 Che cosa accade nell’ottobre del 1929? Il 24 ottobre 1929, nella Borsa di Wall Street, a New York, il valore delle aziende crolla improvvisamente e comincia un periodo di grave crisi.

3 Quali sono le cause e le conseguenze della crisi del 1929? La crisi del 1929 scoppia perché le industrie ormai producono più beni di quanti il mercato può acquistare. Questa sovrapproduzione rimane invenduta e le aziende sono costrette a chiudere. Falliscono anche molte banche, che hanno investito nelle aziende. Molti risparmiatori perdono i loro soldi. La chiusura delle aziende provoca un forte aumento della disoccupazione e della povertà. La gente comune non ha più soldi per acquistare i prodotti delle fabbriche e la crisi peggiora. La crisi comincia negli Stati Uniti, ma coinvolge anche l’Europa.

4 Chi e con quali provvedimenti riesce ad affrontare la crisi negli Stati Uniti? Nel 1932 Roosevelt diventa presidente degli Stati Uniti. Egli decide di affrontare la crisi con una serie di provvedimenti detta New Deal, cioè “nuovo corso”. Il New Deal si basa su due punti: • l’intervento dello Stato in economia. Lo Stato avvia una serie di opere pubbliche per dare lavoro ai disoccupati; • il sostegno dello Stato a favore dei lavoratori. Roosevelt introduce il salario minimo per tutti, la libertà per i sindacati, la riduzione delle ore di lavoro. Con queste riforme a poco a poco l’economia degli Stati Uniti riparte.

5 Qual è la situazione della Germania dopo la Prima guerra mondiale? Dopo la Prima guerra mondiale la Germania è un Paese sconfitto e diviso dalle lotte sociali. La Germania deve pagare le spese di guerra ai Paesi vincitori e l’economia si riprende a fatica. La Germania diventa una repubblica, ma le nuove istituzioni sono deboli. Tra gli operai si diffonde la protesta e molti guardano all’esempio della rivoluzione comunista in Russia. La borghesia, gli industriali e i proprietari terrieri temono la rivoluzione e vogliono un governo forte.

6 Quali sono le conseguenze sulla Germania della crisi del 1929? Le conseguenze sulla Germania della crisi del 1929 sono molto gravi. Negli anni precedenti gli Stati Uniti hanno sostenuto la ripresa dell’economia tedesca, ma ora il loro aiuto viene a mancare. In Germania si diffondono la disoccupazione e la povertà.

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L’IMPARAFACILE

La cr i si d el 1 9 2 9 e i l n az i s m o

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7 Nel 1933 il Partito nazista prende il potere in Germania. Chi sono i nazisti e come riescono ad avere successo?

Il Partito nazionalsocialista – di solito abbreviato in “nazista” – è un partito che ha tre caratteristiche: • un fortissimo nazionalismo e quindi la volontà di rivincita dopo la sconfitta della Prima guerra mondiale; • il razzismo, in primo luogo contro gli ebrei; • la lotta violenta contro il socialismo e la democrazia. Il capo del partito nazista è Adolf Hitler. Hitler riesce a convincere la maggioranza dei tedeschi che con la forte guida del suo partito la Germania eviterà la rivoluzione comunista e tornerà a essere una grande potenza. I nazisti vincono le elezioni e nel 1933 Hitler diventa cancelliere, cioè capo del governo.

8 Come si impone sulla Germania la dittatura di Hitler? Da cancelliere Hitler si impadronisce di tutti i poteri. Scioglie tutti i partiti politici, tranne quello nazista, e i sindacati. Diventa capo dell’esercito e assume il titolo di Führer, che significa “guida” e “condottiero”. I nazisti prendono il controllo di tutto lo Stato e schiacciano gli oppositori con la violenza delle SS, una milizia fedelissima a Hitler.

9 Qual è il ruolo della propaganda nel regime nazista? Contro quali categorie si scatena l’odio dei nazisti?

Il regime di Hitler usa stampa, radio e cinema per istruire i cittadini e convincerli a condividere le idee del nazismo. I giovani sono obbligati a far parte delle organizzazioni naziste. La propaganda nazista è feroce soprattutto contro gli ebrei, accusati di non essere veri cittadini tedeschi. Gli ebrei vengono emarginati e poi perseguitati con violenza.

10 Qual è la politica economica del regime nazista? Il regime nazista interviene nell’economia. Lo Stato costruisce opere pubbliche e sostiene lo sviluppo dell’industria automobilistica e dell’industria degli armamenti. In questo modo si risolve il problema della disoccupazione e l’economia riparte.

11 Qual è la politica estera del regime nazista e quali sono le sue conseguenze? Il regime nazista ha una politica estera molto aggressiva. Hitler si allea con l’Italia fascista di Mussolini e insieme sostengono la conquista del potere di Francisco Franco in Spagna. Hitler afferma che il popolo tedesco ha diritto a conquistare nuovi territori per avere il suo “spazio vitale”. Hitler unisce alla Germania l’Austria e parte della Cecoslovacchia, ma queste conquiste non gli bastano e l’Europa si avvia verso una nuova guerra mondiale.

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La Seconda guerra mondiale

IMPARO CON LE IMMAGINI La prima fase della guerra Il 1° settembre 1939 Hitler invade la Polonia. Comincia la Seconda guerra mondiale. In pochi mesi la Germania occupa la Norvegia, il Belgio, la Danimarca, i Paesi Bassi e la Francia e bombarda la Gran Bretagna. Nel giugno 1940 anche Mussolini entra in guerra al fianco di Hitler. La Germania occupa la Iugoslavia e la Grecia e combatte a fianco dell’Italia in Africa settentrionale. Nel giugno 1941 Hitler invade la Russia. Il 7 dicembre 1941 i giapponesi bombardano la flotta americana nel Pacifico e gli Stati Uniti entrano in guerra.

La sconfitta della Germania e del Giappone Nel 1942 i successi dell’Asse (Germania, Italia e Giappone) terminano. Gli Alleati (Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica) guadagnano terreno. Gli inglesi vincono in Africa settentrionale. I russi fermano l’avanzata nemica a Stalingrado. Nel 1943 gli Alleati sbarcano in Sicilia e una parte dell’Italia si arrende e comincia a combattere al loro fianco. Mussolini continua invece a guidare l’Italia settentrionale al fianco dei nazisti. Nel 1944 gli Alleati sbarcano in Normandia e liberano la Francia. Poi, nella primavera del 1945, invadono la Germania e la occupano. Il 6 e il 9 agosto 1945 gli Stati Uniti colpiscono le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki con la bomba atomica. Il Giappone si arrende.

Il genocidio degli ebrei d’Europa Mentre occupa gran parte d’Europa, la Germania di Hitler sfrutta i Paesi sottomessi. Molti prigionieri e parte delle popolazioni sono costretti a lavorare per sostenere lo sforzo dell’esercito tedesco. Hitler ordina l’eliminazione degli ebrei d’Europa. Gli ebrei perdono tutti i loro beni e vengono arrestati. A milioni vengono rinchiusi nei campi di sterminio e uccisi, insieme a zingari e oppositori del regime nazista. Le vittime sono circa 6 milioni.

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L’IMPARAFACILE

entrano

occupa

occupa

ITALIA

ALLEATI

GERMANIA

STATI UNITI

6-6-1944

IN GUERRA

7-5-1945

6-8-1945

lanciano

firma

subisce

con

SCONFITTE

in

BOMBA ATOMICA

RESA

NORMANDIA

su

GIAPPONE

EGITTO RUSSIA OCEANO PACIFICO

GRAN BRETAGNA e FRANCIA

ARMISTIZIO CON ALLEATI (Usa, Regno Unito, Urss)

sbarcano in

firma

INIZIO DELLA GUERRA

DANIMARCA - NORVEGIA - FRANCIA PAESI BASSI - BELGIO

POLONIA

ASSE (Germania-Italia-Giappone)

STATI UNITI

GERMANIA

GERMANIA

8-9-1943

ottobre 1942febbraio 1943

8-12-1941

1940

1-9-1939



LA SECONDA GUERRA MONDIALE

La Second a g u er ra m o n d i al e

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IMPARO CON LA MAPPA

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La Se con da guer r a mondia le

DOMANDE E RISPOSTE 1 Quando ha inizio la Seconda guerra mondiale? Per quale motivo scoppia la guerra? La Seconda guerra mondiale comincia il 1° settembre 1939. In questo giorno la Germania di Hitler invade la Polonia e questo provoca la reazione della Francia e della Gran Bretagna. L’invasione della Polonia è l’ultima di una serie di azioni volute da Hitler per ampliare il territorio della Germania: nel 1938 aveva occupato l’Austria e parte della Cecoslovacchia.

2 Quali sono le vittorie della Germania nella prima fase della guerra? In pochi mesi i tedeschi occupano la Polonia, la Danimarca e la Norvegia. Poi invadono il Belgio e l’Olanda. Nel giugno del 1940 anche la Francia si deve arrendere.

3 Perché l’esercito tedesco si dimostra superiore agli avversari in Europa? L’esercito tedesco è superiore perché usa bene le nuove armi che permettono di combattere guerre rapide ed efficaci: l’aviazione e i carri armati.

4 Quando l’Italia entra in guerra? Con quali risultati? Nei primi mesi della guerra Mussolini rimane neutrale perché l’Italia non è pronta per combattere. Ma quando vede che la Germania è vittoriosa decide di entrare in guerra il 10 giugno 1940. L’esercito italiano attacca gli inglesi in Africa settentrionale, ma viene sconfitto. Anche l’attacco alla Grecia fallisce. Di conseguenza la Germania deve intervenire in Africa e anche nei Balcani e Mussolini comincia a perdere la fiducia degli italiani.

5 Quale nazione riesce a resistere alla potenza tedesca? Dopo la sconfitta della Francia, la Gran Bretagna affronta da sola l’attacco della Germania. Hitler ordina il bombardamento delle città inglesi. Gli inglesi subiscono gravi danni e perdite, ma l’aviazione inglese reagisce e riesce a respingere gli aerei tedeschi. Hitler deve rinunciare al progetto di invadere l’Inghilterra.

6 Che cosa accade nel 1941? Nel giugno 1941 Hitler decide di attaccare l’Unione Sovietica. Egli vuole conquistare tutta l’Europa orientale. L’avanzata dei tedeschi nei primi mesi è molto rapida. Sempre nel 1941, il Giappone, alleato della Germania e dell’Italia, attacca a sorpresa le navi degli Stati Uniti nella base di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. Di conseguenza gli Stati Uniti entrano in guerra contro il Giappone e contro i suoi alleati.

7 Che cosa accade alle popolazioni e agli ebrei nei Paesi occupati dai nazisti? La Germania sfrutta le risorse dei Paesi occupati per sostenere il proprio esercito e la propria economia. Molti prigionieri e anche cittadini comuni sono costretti a lavorare per i tedeschi. I nazisti sono particolarmente feroci con gli ebrei, gli zingari e tutti gli oppositori politici. Queste persone sono arrestate e deportate nei lager, i campi di prigionia costruiti in Germania e nell’Europa occupata. Nei lager i prigionieri sono costretti ai lavori forzati o uccisi. Nei lager muoiono decine di migliaia di persone e circa 6 milioni di ebrei.

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L’IMPARAFACILE

La Second a g u er ra m o n d i al e

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8 Perché nel 1942 la guerra ha una svolta? Dal 1942 la guerra ha una svolta perché le vittorie dell’Asse (Germania, Italia e Giappone) si interrompono e gli Alleati (Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica) riguadagnano terreno. Gli inglesi sconfiggono tedeschi e italiani in Africa settentrionale. I russi resistono e vincono nella battaglia di Stalingrado; tedeschi e italiani cominciano a ritirarsi anche su questo fronte. In Estremo Oriente gli Stati Uniti ottengono le prime vittorie contro i giapponesi.

9 Che cosa accade in Italia nel 1943? Nel luglio 1943 gli Alleati sbarcano in Sicilia e cominciano a risalire la penisola. Il 25 luglio 1943 Mussolini perde il potere e viene arrestato. L’8 settembre il governo italiano firma l’armistizio con gli Alleati, ma questo provoca la reazione dei tedeschi, che occupano l’Italia centrale e settentrionale. Hitler mette Mussolini a capo della parte d’Italia ancora in mano ai fascisti e gli Alleati devono liberare lentamente l’Italia con durissimi combattimenti, aiutati dai partigiani italiani.

10 Che cosa accade nel 1944? Il 6 giugno 1944 americani e inglesi sbarcano in Normandia e cominciano a liberare la Francia per poi avanzare verso il territorio tedesco. Intanto anche i russi avanzano verso la Germania da est.

11 Come si conclude la guerra in Europa? Nella primavera del 1945 gli americani, gli inglesi e i francesi invadono la Germania da ovest. I russi la invadono da est e attaccano Berlino. Hitler si toglie la vita per non cadere nelle mani dei suoi nemici. Il 7 maggio 1945 la Germania si arrende. Il 25 aprile 1945 anche l’Italia viene liberata dagli Alleati e dai partigiani italiani. Mussolini viene ucciso dai partigiani italiani.

12 Come si conclude la guerra contro il Giappone nel Pacifico? La guerra contro il Giappone nel Pacifico si conclude dopo che il 6 e il 9 agosto gli americani hanno distrutto le città di Hiroshima e Nagasaki con le bombe atomiche.

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L’Italia dal fascismo alla repubblica

IMPARO CON LE IMMAGINI La Resistenza al fascismo in Italia Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 l’Italia è un Paese diviso in due. Nel Sud liberato dagli Alleati i partiti politici antifascisti possono rinascere e formano un Comitato di liberazione nazionale (Cln). Nel Nord occupato dai tedeschi e ancora governato dai fascisti si organizza la resistenza dei partigiani. Tra i partigiani ci sono comunisti, socialisti, cattolici, monarchici e liberali. I nazifascisti combattono i partigiani anche con massacri contro le popolazioni. Lungo i confini con la Iugoslavia avvengono invece massacri di italiani uccisi dai partigiani comunisti di Tito.

Dopo la guerra riprende la vita democratica Nel 1945 l’Italia è in gravi condizioni economiche e una parte del Paese deve essere ricostruita. Il ritorno della democrazia garantisce libertà a diversi partiti antifascisti: il Partito comunista italiano (Pci), guidato da Palmiro Togliatti, la Democrazia cristiana (Dc), guidata da Alcide De Gasperi, il Partito socialista (Psi), il Partito d’azione, il Partito liberale e il Partito repubblicano. I partiti si dividono in due gruppi: i partiti di sinistra che si ispirano all’Urss (Pci e Psi) e quelli moderati che sono favorevoli all’alleanza con gli Stati Uniti (Dc, liberali e repubblicani).

L’Italia diventa una repubblica Il 2 giugno 1946 gli italiani votano a suffragio universale (per la prima volta votano anche le donne) e decidono che l’Italia deve essere una repubblica. Re Umberto II va in esilio. Nello stesso giorno gli italiani eleggono un’Assemblea costituente, che deve scrivere e approvare una Costituzione. Nell’Assemblea costituente ci sono i rappresentanti di tutti i partiti che hanno combattuto contro il fascismo. Il 1° gennaio 1948 entra in vigore la nuova Costituzione.

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L’IMPARAFACILE

PARTIGIANI

ALLEATI

Cattolici

Nuova Costituzione dal 1° gennaio 1948

– ASSEMBLEA COSTITUENTE

CITTÀ DEL NORD

da

Partito repubblicano

Partito d’azione Partito liberale

Partito comunista italiano (Pci) Democrazia cristiana (Dc) Partito socialista (Psi)

TEDESCHI

ESERCITO TEDESCO

STATO FASCISTA

Partiti che rinascono dopo la guerra

liberano

NORD ITALIA

– L’ITALIA DIVENTA REPUBBLICA

Referendum 2 giugno 1946:

avanzano verso

FORMAZIONI PARTIGIANE

Socialisti Partito d’azione e liberali

Comunisti

25 aprile 1945

settembre 1943aprile 1945

lottano contro



L’ITALIA TRA IL 1943 e il 1945

L’ I t a li a d a l f a s ci smo a lla re p u b b l i c a

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IMPARO CON LA MAPPA

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L’Ital ia dal fa sc ismo alla r epubb li ca

DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione dell’Italia dopo l’8 settembre 1943? Dopo l’8 settembre 1943 l’Italia è divisa in due. Il Sud è libero da tedeschi e fascisti. Qui si ricostituiscono i partiti politici antifascisti, che formano il Comitato di liberazione nazionale (Cln). Il Nord è occupato dai tedeschi e governato da Mussolini. Qui si organizza la resistenza dei partigiani antifascisti. Essi formano diverse brigate, ciascuna con la sua ispirazione politica. Tra i partigiani ci sono comunisti, socialisti, cattolici, monarchici e liberali.

2 Come si svolge la lotta dei partigiani contro tedeschi e fascisti? I partigiani non possono affrontare in campo aperto le forze dei nazifascisti. Essi si rifugiano sulle montagne e compiono azioni di sabotaggio e di disturbo.

3 Come reagiscono i nazifascisti alla resistenza partigiana? Tedeschi e fascisti reagiscono alla resistenza con molta violenza. Terrorizzano le popolazioni e arrestano e deportano nei lager oppositori ed ebrei. In alcuni gravi casi uccidono decine o centinaia di persone accusate di dare aiuto ai partigiani. Accadono così i massacri di Civitella in Val di Chiana e di Sant’Anna di Stazzema.

4 La Resistenza ai nazisti avviene solo in Italia? La Resistenza ai nazisti avviene anche negli altri Paesi occupati: in Francia, in Polonia, in Russia, in Grecia e in Iugoslavia.

5 Che cosa accade in Italia lungo i confini con la Iugoslavia? Lungo i confini con la Iugoslavia i partigiani comunisti guidati da Tito uccidono molti italiani perché vogliono spaventare le popolazioni italiane dell’Istria. Molti italiani vengono gettati nelle foibe, che sono profonde caverne.

6 Al termine della guerra quali sono i partiti politici che si propongono di guidare l’Italia democratica?

Al termine della guerra il fascismo è definitivamente battuto e i partiti che hanno combattuto la Resistenza si dividono il consenso degli italiani. I principali sono: • il Partito comunista italiano (Pci), guidato da Palmiro Togliatti; • il Partito socialista (Psi); • la Democrazia cristiana (Dc), guidata da Alcide De Gasperi; • il Partito d’azione; • il Partito liberale; • il Partito repubblicano.

7 Qual è la principale differenza tra i partiti che rinascono dopo la sconfitta del fascismo?

I partiti che rinascono in Italia dopo il 25 aprile 1945 sono tutti antifascisti. Tra di loro, però, si differenziano in due campi opposti per le loro idee e le scelte che vogliono fare in politica estera.

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L’IMPARAFACILE

L’ I t a li a d a l f a s ci smo a lla re p u b b l i c a

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Comunisti e socialisti si ispirano alle idee marxiste e hanno come punto di riferimento l’Unione Sovietica dove il comunismo è al potere. Democristiani, liberali e repubblicani non vogliono la rivoluzione comunista e sono favorevoli all’alleanza con gli Stati Uniti.

8 Che cosa accade il 2 giugno 1946? Il 2 giugno 1946 tutti gli italiani – comprese per la prima volta le donne – sono chiamati a votare per due motivi: • devono scegliere con un referendum se l’Italia sarà ancora una monarchia o diventerà una repubblica; • devono eleggere i propri rappresentanti in una Assemblea costituente, che dovrà scrivere e approvare la Costituzione dell’Italia libera e democratica.

9 Quali sono i risultati del referendum? Con il referendum del 2 giugno 1946 gli italiani decidono che l’Italia deve essere una repubblica. Subito dopo il re Umberto II lascia l’Italia e va in esilio.

10 Quali sono i risultati delle elezioni dell’Assemblea costituente? Nelle elezioni per l’Assemblea costituente la Democrazia cristiana ottiene il 35,2% dei voti; i socialisti il 20,7%; i comunisti il 19%; i liberali il 6,8%. La Democrazia cristiana è il primo partito, mentre i due partiti di sinistra, comunisti e socialisti, non trovano un accordo. Il governo dell’Italia è quindi guidato da Alcide De Gasperi, capo della Dc.

11 Quando entra in vigore la Costituzione repubblicana? La Costituzione repubblicana entra in vigore il 1° gennaio 1948.

12 Quali sono le principali istituzioni previste dalla Costituzione? La Costituzione prevede che l’Italia è una repubblica democratica in cui il potere è nelle mani del popolo: • il popolo elegge i suoi rappresentanti nel Parlamento, composto da due camere: il Senato e la Camera dei deputati. Il Parlamento ha il potere legislativo, cioè il potere di approvare le leggi; • il governo deve ottenere la fiducia del Parlamento e esercita il potere esecutivo, cioè il potere di applicare le leggi; • la magistratura esercita il potere giudiziario, cioè il potere di punire chi non rispetta le leggi; • il presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento.

13 Quali sono i princìpi della Costituzione? La Costituzione garantisce a tutti gli italiani le libertà politiche e civili: di stampa, di pensiero, di associazione e di religione. Lo Stato si impegna a garantire a tutti il bene del lavoro.

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Un mondo bipolare

IMPARO CON LE IMMAGINI Il mondo e l’Europa divisi in due Al termine della Seconda guerra mondiale l’Europa è un continente da ricostruire. Gli Stati Uniti sono la nuova potenza che può esercitare la sua inluenza su tutto il mondo. Agli Stati Uniti si contrappone solo la potenza dell’Unione Sovietica. Gli Stati Uniti aiutano i Paesi europei occidentali a riprendersi, poi formano un’alleanza con loro: la Nato. L’Urss afferma invece il suo potere sull’Europa orientale e forma il Patto di Varsavia. Anche la Germania viene divisa in due diverse repubbliche e un muro separa Berlino Ovest da Berlino Est. La contrapposizione tra i due blocchi non arriva mai a un conlitto armato: è la “Guerra fredda”.

La “Guerra fredda” e i tentativi di distensione Nel 1953 Chruščëv diventa capo dell’Urss. Chruščëv prende le distanze da Stalin e dal suo regime. Nel 1960 John F. Kennedy diventa presidente degli Stati Uniti e la tensione con l’Urss diminuisce. Kennedy favorisce la lotta di Martin Luther King per la conquista dei diritti civili dei cittadini di colore. Nel 1962 scoppia con l’Urss una grave crisi perché i sovietici vogliono installare missili nucleari a Cuba. Il mondo rischia ancora la guerra. Nel 1964 Chruščëv perde il potere e al suo posto sale Leonid Breznev: l’Urss diventa un Paese chiuso, con un forte esercito ma con un’economia poco eficiente.

I primi passi dell’Unione europea Dopo la Seconda guerra mondiale i più importanti Paesi dell’Europa occidentale cominciano a lavorare per la costruzione di un’Europa unita. Essi vogliono evitare nuove guerre e dare forza alle loro economie collaborando e abbattendo le barriere doganali. Nel 1951 Italia, Francia, Repubblica federale tedesca, Belgio, Lussemburgo e Olanda formano la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca). Nel 1957 gli stessi Paesi formano la Comunità Bretagna, Irlanda, Danimarca, Grecia, Spagna e Portogallo. Comincia così il cammino verso l’Unione Europea di oggi.

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L’IMPARAFACILE

– ANNI SETTANTA: politica più aperta di Breznev con gli USA

– ANNI SESSANTA: trattative Kennedy – Chruščëv

Tentativi di distensione

DALLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE AGLI ANNI OTTANTA

quando?

– 1962: crisi dei missili a Cuba

– 1961: costruzione del muro di Berlino

– 1956: rivolta in Ungheria e intervento dell’Urss

– 1955: nasce il Patto di Varsavia, alleanza militare guidata dall’Urss

– 1949: nasce la Nato, alleanza militare guidata dagli Usa

– 1949: Divisione della Germania in due repubbliche

Tensioni più gravi

BLOCCO COMUNISTA Urss + Paesi Europa dell’Est

BLOCCO OCCIDENTALE Stati Uniti + alleati europei (Nato)

tra chi?



LA GUERRA FREDDA

U n mon d o bi p o l are

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IMPARO CON LA MAPPA

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U n mondo bipola r e

DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione dell’Europa dopo la Seconda guerra mondiale? Che cosa fanno gli Stati Uniti per aiutare la ripresa?

Dopo la Seconda guerra mondiale l’Europa è un continente da ricostruire. In tutti i Paesi coinvolti ci sono stati milioni di vittime e le città, le industrie e le vie di comunicazione sono distrutte. Gli Stati Uniti, invece, sono diventati ancora più di prima la massima potenza industriale al mondo. Nel 1947 gli Stati Uniti propongono ai Paesi europei un piano di aiuti, detto Piano Marshall. Gli Stati europei occidentali – compresa l’Italia – accettano l’aiuto degli Stati Uniti. L’Unione Sovietica e i Paesi dell’Europa orientale rifiutano l’aiuto. Il Piano Marshall rafforza quindi i legami economici e politici tra gli Stati Uniti e l’Europa occidentale.

2 Che cos’è l’Onu? Su quale Dichiarazione si basa la sua azione nel mondo? l’Onu è la Organizzazione delle nazioni unite. Nasce nel 1945 per favorire la collaborazione tra gli Stati e evitare nuove guerre. All’inizio ne fanno parte 51 Stati, poi si aggiungono quasi tutti gli Stati del mondo. Nel 1948 l’Onu approva la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. In questo documento si affermano i diritti di tutti gli uomini e l’Onu opera per difenderli in tutto il mondo.

3 Come si divide il mondo negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale? Negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale il mondo si divide in due blocchi. Da una parte ci sono gli Stati Uniti e i Paesi dell’Europa occidentale che hanno lo stesso sistema economico e politico degli Stati Uniti: capitalismo e democrazia. Dall’altra parte ci sono l’Unione Sovietica e i Paesi dell’Europa orientale. In questi Paesi l’Unione Sovietica impone la nascita di regimi comunisti.

4 Che cos’è la “guerra fredda”? La “guerra fredda” è la contrapposizione tra i due blocchi in cui si divide il mondo. Essa dura fino agli anni Ottanta. Si chiama “guerra fredda” perché non sfocia mai in una nuova guerra mondiale, ma si combatte in campo economico, politico, scientifico, culturale e persino in campo sportivo. Nel 1949 Stati Uniti e alleati – compresa l’Italia – formano un’alleanza militare detta Nato. Nel 1955, Unione Sovietica e suoi alleati formano un’alleanza militare detta Patto di Varsavia. Sia gli Usa che l’Urss hanno la bomba atomica e questa arma terribile impedisce che le tensioni tra i due blocchi esplodano del tutto.

5 Che cosa accade alla Germania nell’Europa divisa in due blocchi? Nel 1949 la Germania viene divisa in due repubbliche: la Repubblica federale tedesca, che appartiene al blocco occidentale, e la Repubblica democratica tedesca, che è uno Stato comunista e appartiene al blocco orientale. Anche la città di Berlino è divisa in due. Nel 1961 le tensioni tra le due Germanie sono così forti che le autorità comuniste decidono di costruire un muro che separa le due parti della città. Il muro impedisce la fuga di cittadini dalla Germania comunista alla Germania capitalista.

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L’IMPARAFACILE

U n mon d o bi p o l are

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6 Che cosa accade dopo il 1953 con la salita al potere di Chruščëv in urss? Nel 1953 muore Stalin e in Unione Sovietica sale al potere Chruščëv. Il nuovo capo dello Stato e del Partito comunista prende le distanze dal regime di Stalin e vuole fare delle riforme. La tensione con gli Stati Uniti diminuisce ma la repressione della rivolta in Ungheria nel 1956 mostra che la “guerra fredda” permane.

7 Che cosa accade negli stati uniti nel periodo della presidenza di John Fitzgerald Kennedy?

Kennedy diventa presidente degli Stati Uniti nel 1960. Egli appoggia la lotta di Martin Luther King per i diritti civili dei cittadini di colore e ridà iducia alle speranze di pace nel mondo. Il dialogo con l’Urss di Chruščëv sembra riprendere.

8 Quale grave crisi tra urss e stati uniti porta quasi allo scoppio della Terza guerra mondiale?

Nel 1962 l’Urss tenta di installare missili nucleari sull’isola di Cuba, che da pochi anni è diventato un Paese comunista. Kennedy è costretto a minacciare l’Unione Sovietica di attaccare le sue navi se i missili non verranno ritirati. La crisi porta quasi allo scoppio della guerra, ma poi si risolve con l’accordo tra le due superpotenze.

9 Quale nuovo periodo si apre in unione sovietica nel 1964? Quali sono le caratteristiche dell’urss ino agli anni ottanta?

Nel 1964 Chruščëv perde il potere. Al suo posto il governo passa nelle mani di Leonid Breznev. Breznev rimane al potere ino al 1984. Egli è contrario a qualsiasi riforma. Con lui l’Urss diventa un Paese chiuso e con un’economia sempre più debole. In politica estera, invece, ci sono trattative con gli Stati Uniti per la riduzione delle armi nucleari.

10 Perché dopo la seconda guerra mondiale i principali Paesi dell’europa occidentale cercano di collaborare e di unirsi?

Dopo la Seconda guerra mondiale i principali Paesi dell’Europa occidentale cercano di collaborare e di unirsi per diversi motivi: • vogliono evitare nuove guerre fra loro e quindi vogliono superare le ideologie nazionaliste; • vogliono creare un’economia europea unita e quindi più forte; • vogliono diventare un’Europa unita, in grado di essere in condizione di parità con le due superpotenze che si dividono il mondo (Usa e Urss).

11 Che cosa sono la Ceca e la Cee? La Ceca è la “Comunità europea del carbone e dell’acciaio”. È un accordo tra diversi Paesi che decidono di condividere queste importanti risorse. Nasce nel 1951 e unisce Italia, Francia, Repubblica federale tedesca, Belgio, Olanda e Lussemburgo. La Cee è la “Comunità economica europea”. È un accordo più ampio di quello che è alla base della Ceca. Tra i Paesi membri della Cee si collabora anche nel campo dell’agricoltura e al suo interno possono circolare liberamente cittadini e merci. La Cee nasce nel 1957. Ne fanno parte gli stessi Paesi della Ceca. Negli anni successivi, a questi Paesi si uniscono anche Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Grecia, Spagna e Portogallo.

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La decolonizzazione e il Medio Oriente

IMPARO CON LE IMMAGINI La decolonizzazione dell’Asia Al termine della Seconda guerra mondiale le potenze europee sono molto indebolite. Francia e Gran Bretagna non riescono più a mantenere il controllo dei loro domini in Asia. Nel 1947 l’India diventa, sotto la guida di Gandhi, indipendente dalla Gran Bretagna. Gandhi ha lottato contro i dominatori con la non-violenza, ma appena raggiunta l’indipendenza l’India si divide in due Stati nemici fra loro: India e Pakistan. Anche le colonie francesi in Indocina si liberano. Il Vietnam si divide in due parti: Nord e Sud. Scoppia una guerra: il Sud, aiutato dagli Stati Uniti, è sconfitto. Il Vietnam diventa un Paese comunista.

La decolonizzazione in Africa e il Sud America Anche in Africa le colonie raggiungono l’indipendenza. Spesso questo accade dopo guerre e gravi conflitti. In quasi tutti i Paesi africani non ci sono politici in grado di far nascere delle democrazie solide e si affermano regimi dittatoriali. Inoltre, i nuovi Paesi africani liberi sono molto poveri e gli Stati più ricchi mantengono su di essi un forte controllo economico. In Sudafrica, Nelson Mandela vince dopo una lunga lotta contro il regime razzista dei bianchi. Nel Sud America gli Stati Uniti impongono il loro controllo e sostengono regimi militari in Cile e Argentina. A Cuba, invece, si impone un regime comunista.

Israele e il Medio Oriente Nel 1948 nasce lo Stato di Israele. I Paesi arabi confinanti non riconoscono il nuovo Stato e scoppiano guerre che Israele vince nel 1948, nel 1967 e nel 1973. Nei decenni successivi tra arabi e israeliani si tenta la via del dialogo, ma spesso scoppiano nuove tensioni. Il Medio Oriente non ha pace anche per altri motivi. Qui si estrae una buona parte del petrolio di cui hanno bisogno i Paesi industrializzati e la lotta per il controllo della regione è sempre aperta. Nel 1979 l’Iran diventa una repubblica islamica, nemica dell’Occidente. Nello stesso anno l’Unione Sovietica invade l’Afghanistan fino al 1989.

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L’IMPARAFACILE

ottiene

1947

MOVIMENTO NON VIOLENTO DI GANDHI

grazie a

INDIPENDENZA DALLA GRAN BRETAGNA

nel

INDIA

MOVIMENTI GUERRIGLIERI COMUNISTI

con lotta di

INDIPENDENZA DALLA FRANCIA

conquista

nel

VIETNAM DEL SUD

1975

in lotta fino al

VIETNAM DEL NORD

si divide in

1954

VIETNAM

è costituito

1948

LEGA ARABA

con

CONFLITTO

che entra in

STATO DI ISRAELE

nel

MEDIO ORIENTE

in

nel secondo dopoguerra

quando?



L’ASIA E IL MEDIO ORIENTE

La d ecoloni z z a z i one e i l Me d i o O ri e n t e

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IMPARO CON LA MAPPA

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La de co loniz z a z ion e e il Medio O r i ent e

DOMANDE E RISPOSTE 1 Che cos’è la decolonizzazione? Quando comincia? La decolonizzazione è la conquista dell’indipendenza da parte delle colonie europee in Asia e Africa. In questi continenti nascono quindi nuovi Stati. La decolonizzazione comincia dopo la Seconda guerra mondiale, quando le potenze coloniali europee sono molto deboli. In alcuni Paesi è un cambiamento pacifico, in altri invece la conquista dell’indipendenza richiede guerre sanguinose.

2 Quando e come avviene la decolonizzazione dell’India? L’India diventa indipendente nel 1947. La lotta contro la Gran Bretagna è guidata da Gandhi con il metodo della non-violenza. Ma subito dopo l’indipendenza l’India si divide in due Stati nemici fra loro: India e Pakistan. Il Pakistan è un Paese islamico e milioni di indiani musulmani sono costretti a trasferirsi e ci sono migliaia di vittime.

3 Che cosa accade in Cina dopo la Seconda guerra mondiale? Dopo la Seconda guerra mondiale la Cina è libera dall’invasione giapponese. Scoppia però una guerra civile tra comunisti, guidati da Mao Zedong, e nazionalisti. Nel 1949 i comunisti vincono e la Cina diventa uno Stato comunista: la Repubblica popolare cinese. Mao impone l’economia socialista guidata dallo Stato. Nel 1976 Mao muore.

4 Perché oggi ci sono due Coree? Oggi ci sono due Coree perché dopo la Seconda guerra mondiale la Corea si divide in due Stati: la Corea del Nord, comunista, sostenuta dall’Urss e dalla Cina, e la Corea del Sud, capitalista, sostenuta dagli Stati Uniti. Nel 1950 i nordcoreani invadono la Corea del Sud e questo provoca la reazione degli Stati Uniti. La guerra di Corea dura fino al 1953 ed è il primo conflitto armato della guerra fredda tra blocco comunista e blocco occidentale. Nel 1953 si giunge a un accordo, che stabilisce che la Corea rimarrà divisa in due Stati.

5 Come avviene la decolonizzazione del Sud-Est asiatico? Il Sud-Est asiatico è dominato dalla Francia fino al 1945. Da quell’anno i francesi cercano di contrastare la lotta di liberazione del Vietnam guidata da Ho Chi Minh. Nel 1954 la Francia è sconfitta e il Vietnam si divide in due: Vietnam del Nord, comunista, e Vietnam del Sud, legato agli Stati Uniti. Gli Stati Uniti temono che in tutto il Paese si imponga un regime comunista. Scoppia una guerra tra i due Vietnam e gli Stati Uniti si impegnano sempre più nella regione. Nel 1975 gli Stati Uniti abbandonano la guerra e il Vietnam diventa un Paese comunista unito. Un regime comunista si afferma anche in Cambogia dove, fino al 1979, avvengono terribili massacri della popolazione.

6 Come avviene la decolonizzazione degli Stati dell’Africa? In alcuni Stati dell’Africa la decolonizzazione è pacifica, ma altri raggiungono la libertà dopo terribili guerre. Succede così in Algeria, in Kenya, nel Congo belga. Inoltre, in quasi tutti gli Stati africani non ci sono politici capaci di creare un regime democratico e si impongono con la forza dittature militari. Anche dopo la proclamazione dell’indipendenza molti Stati africani sono troppo deboli per evitare lo sfruttamento delle loro risorse da parte dei Paesi ricchi. Così la maggior parte degli Stati africani sono indipendenti dal punto di vista politico, ma sono ancora dominati dagli occidentali in campo economico.

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L’IMPARAFACILE

La d ecoloni z z a z i one e i l Me d i o O ri e n t e

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7 Qual è la storia del Sudafrica dopo il 1948? Il Sudafrica è il Paese africano più ricco e con un’economia in via di sviluppo. Qui nel 1948 la minoranza di cittadini bianchi impone un regime detto apartheid: i neri sono costretti a vivere in aree separate dai bianchi o nelle periferie povere delle città, hanno meno diritti e devono fare i lavori più umili. Nel 1973 l’Onu dichiara l’apartheid un crimine contro l’umanità. Contro questo regime i neri lottano guidati da Nelson Mandela. Mandela rimane in carcere per quasi trent’anni, ma nel 1990 viene finalmente liberato e nel 1993 diventa il primo presidente nero eletto democraticamente da tutta la popolazione.

8 Quali sono le vicende legate allo Stato di Israele? Lo Stato di Israele nasce nel 1948. Dopo la Seconda guerra mondiale, infatti, migliaia di ebrei sopravvissuti alla persecuzione nazista si trasferiscono in Palestina per avere pace e sicurezza. La popolazione ebraica cresce molto e vuole creare un suo Stato indipendente. Quando nasce Israele, gli arabi palestinesi che vivono nei suoi territori da molti secoli si sentono minacciati e devono abbandonare le loro case. Gli Stati arabi confinanti con Israele, come l’Egitto, la Giordania e la Siria, rifiutano di riconoscere il nuovo Stato e vogliono difendere i diritti dei palestinesi. Scoppiano quindi guerre nel 1948, nel 1967 e nel 1973. Israele riesce a vincere e si rafforza. Dopo il 1978 si tenta la via del dialogo e l’Egitto riconosce lo Stato di Israele. Ma le tensioni continuano fino a oggi e più volte scoppiano rivolte della popolazione palestinese.

9 Qual è la storia del Medio Oriente dopo la Seconda guerra mondiale? Dopo la Seconda guerra mondiale in Medio Oriente si affermano alcuni Stati arabi che diventano sempre più indipendenti dalle potenze occidentali, come l’Arabia Saudita, l’Egitto, la Siria, la Giordania, l’Afghanistan, l’Iran e l’Iraq. Questi Stati sono a lungo nemici dello Stato di Israele, che vedono come un alleato degli Stati Uniti e dei Paesi occidentali.

10 Che cosa avviene in Iran, Iraq e Afghanistan? Nel 1979 in Iran una rivoluzione rovescia il sovrano, alleato degli Stati Uniti, e questo Paese diventa una repubblica islamica in cui il potere è nelle mani dei capi religiosi. l’Iran è un nemico degli Stati Uniti e di Israele. Nel 1980 scoppia una guerra tra Iran e Iraq, dove il potere è nelle mani di un dittatore sostenuto dagli Stati Uniti, Saddam Hussein. La guerra dura fino al 1988 e non ha vincitori. Un’altra guerra scoppia in Afghanistan. Nel 1979 l’Urss invade questo Paese per evitare che anche qui, come in Iran, nasca uno Stato islamico. Ma nel 1989 i sovietici sono costretti a ritirarsi e il potere passa nelle mani dei talebani, che impongono un rigido regime islamico.

11 Quali conseguenze hanno le tensioni in Medio Oriente per il resto del mondo? In Medio Oriente si estrae la maggiore quantità del petrolio che è indispensabile per i Paesi industrializzati. Ecco perché i conflitti in questa area hanno conseguenze gravi sulle economie occidentali ed ecco perché i Paesi occidentali, in primo luogo gli Stati Uniti (ma anche Russia e potenze europee), sono impegnati a cercare soluzioni per i conflitti in quest’area.

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Dai “Trenta gloriosi” alla crisi

IMPARO CON LE IMMAGINI Anni di crescita economica

Negli anni che seguono la Seconda guerra mondiale i progressi della medicina e la maggiore disponibilità di beni fanno raddoppiare la popolazione del pianeta. Le merci prodotte dalle industrie circolano liberamente nel mercato mondiale. In tutti i Paesi progrediti e industrializzati vengono introdotte innovazioni tecnologiche: l’energia atomica, le materie plastiche ricavate dal petrolio, gli elettrodomestici, i computer. Nasce il welfare state (cioè lo “stato del benessere”), che assiste i più poveri e le condizioni di vita delle popolazioni ricche migliorano

La contestazione giovanile e la crisi

Verso la fine degli anni sessanta nei Paesi industrializzati i giovani, soprattutto gli studenti, fanno sentire la loro voce. Essi chiedono un mondo più giusto e criticano la società dei consumi. Protestano anche gli operai, che chiedono salari migliori e un lavoro meno pesante. Negli anni settanta comincia una fase di crisi economica, perché il prezzo del petrolio cresce molto e questo mette in difficoltà i Paesi industrializzati. Negli anni ottanta, per superare la crisi, nei Paesi più ricchi si afferma il neoliberismo: meno aiuti ai cittadini più poveri e mano libera agli imprenditori.

Il sottosviluppo nel “Sud del mondo”

Negli anni dello sviluppo economico dei Paesi ricchi, i Paesi poveri rimangono indietro e diventano sempre più poveri. Il pianeta si divide in due: il “Nord del mondo”, cioè i Paesi industrializzati, e il “Sud del mondo”, cioè i Paesi esclusi dal progresso e con gravi problemi di fame, cause del sottosviluppo sono la disonestà dei governanti dei Paesi poveri e il controllo dell’economia mondiale, che è nelle mani dei Paesi ricchi. Le grandi aziende multinazionali sfruttano le risorse dei Paesi poveri e pagano poco le loro materie prime e i loro lavoratori.

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L’IMPARAFACILE

– Neoliberismo – Meno aiuti ai cittadini poveri – Meno tasse e libera iniziativa degli imprenditori

Anni ottanta:

– Contestazione giovanile – Proteste degli operai – Crisi economica e rallentamento dello sviluppo

Tra fine anni sessanta e anni settanta:

– Aumento della produzione industriale – Innovazioni tecnologiche – Welfare state: assistenza ai più poveri – Società dei consumi

Fino alla fine degli anni sessanta:

“NORD DEL MONDO”

Dal 1945 agli anni ottanta

Nei Paesi industrializzati e nei Paesi poveri

dove?

– Sviluppo del terziario – Inizio della deindustrializzazione

– Povertà – Fame – Malattie – Guerre

Ritardo nello sviluppo

– Impreparazione dei governanti – Disonestà dei governanti – Controllo e sfruttamento delle multinazionali straniere

“SUD DEL MONDO”

SVILUPPO E SOTTOSVILUPPO NEL MONDO



quando?

D a i “Tr ent a g lor i o s i” al l a c ri s i

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IMPARO CON LA MAPPA

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Dai “ Tren t a glor iosi” a lla c r isi

DOMANDE E RISPOSTE 1 Perché il periodo dopo la fine della Seconda guerra mondiale è detto “Trenta anni gloriosi” (abbreviato in “Trenta gloriosi”)?

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale comincia un periodo di grande sviluppo economico, che dura fino agli anni settanta. Sono circa trent’anni di progressi tecnologici e di aumento della ricchezza.

2 Lo sviluppo economico dei “Trenta gloriosi” avviene in tutto il mondo? No, lo sviluppo economico dei “Trenta gloriosi” riguarda soprattutto i Paesi industrializzati: Europa occidentale, America settentrionale e Giappone. Nel resto del mondo lo sviluppo è meno intenso e spesso è addirittura assente. Nei Paesi socialisti (Unione Sovietica e Paesi da essa controllati) aumenta la produzione industriale, ma non la ricchezza dei cittadini. Essi, però, ricevono importanti servizi dallo Stato: ad esempio sanità e scuole. Nei Paesi del “Sud del mondo” (Africa, Asia e America meridionale), invece, c’è molta povertà che favorisce malattie, analfabetismo, mancanza di lavoro e dipendenza dai Paesi esteri.

3 Quale effetto ha lo sviluppo economico dei “Trenta gloriosi” sulla popolazione mondiale?

Lo sviluppo economico dei “Trenta gloriosi” fa raddoppiare la popolazione mondiale. Nei Paesi ricchi aumenta la durata della vita perché migliora l’assistenza sanitaria. Nei Paesi poveri diminuisce la mortalità e il numero delle nascite è molto alto.

4 Come avviene lo sviluppo dei Paesi ricchi? Nei Paesi ricchi aumenta la produzione industriale e le merci vengono esportate all’estero. Cadono infatti le barriere doganali e nasce un grande mercato mondiale. Un altro motivo dello sviluppo è l’introduzione di nuove tecnologie, di nuovi prodotti e di nuove fonti energetiche: gli elettrodomestici e l’elettronica, le materie plastiche ricavate dal petrolio, l’energia nucleare. Infine, i Paesi ricchi continuano a sfruttare le risorse dei Paesi poveri, che prima erano colonie e ora sono Stati autonomi ma molto deboli.

5 Che cos’è il welfare state? Quando si sviluppa? Welfare state significa “Stato del benessere”. Con queste parole si indica l’assistenza che i cittadini più poveri dei Paesi industrializzati cominciano a ricevere da parte dei loro governi. In questo modo aumenta il benessere di tutta la popolazione.

6 Che cos’è la società dei consumi? La società dei consumi è la società dei Paesi industrializzati e ricchi. Qui la popolazione guadagna sempre di più e può acquistare tanti prodotti che migliorano la qualità della vita: case, automobili, elettrodomestici, vestiti, vacanze.

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L’IMPARAFACILE

D a i “Tr ent a g lor i o s i” al l a c ri s i

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7 Perché alla fine degli anni sessanta incomincia la contestazione giovanile? Alla fine degli anni sessanta nei Pasi ricchi i giovani sono insoddisfatti. Essi contestano la società dei consumi perché sognano una vita più libera e meno legata al possesso dei beni. Contestano anche l’autorità dei loro padri e dei governi, accusati di fare poco per i poveri e per i Paesi del “Sud del mondo”.

8 Che cosa accade all’economia dei Paesi industrializzati negli anni Settanta? Negli anni Settanta il lungo periodo di sviluppo dei Paesi ricchi si interrompe. A causa delle guerre nel Medio Oriente il prezzo del petrolio cresce molto e questo mette in difficoltà i Paesi industrializzati. L’economia rallenta e aumentano disoccupazione e insicurezza.

9 Che cos’è il neoliberismo? Il neoliberismo è la risposta dei Paesi industrializzati alla crisi degli anni Settanta. Sono politici neoliberisti, ad esempio, Margaret Thatcher in Gran Bretagna e Ronald Reagan negli Stati Uniti. Essi diminuiscono i fondi dello Stato per il welfare state. Lo Stato quindi spende meno per i cittadini più poveri. Con meno spesa per i poveri lo Stato può diminuire le tasse su chi produce ricchezza: imprenditori e industriali. In questo modo l’economia riparte, anche se aumenta la differenza tra cittadini poveri e cittadini ricchi.

10 Che cos’è la deindustrializzazione? La deindustrializzazione è un cambiamento che avviene nell’economia dei Paesi industrializzati a cominciare dagli anni ottanta. Questi Paesi hanno sofferto la crisi degli anni settanta e molte loro grandi aziende cominciano a produrre in fabbriche costruite nei Paesi più poveri, dove possono pagare di meno gli operai. A poco a poco il settore economico che diventa più importante nei Paesi ricchi è il settore terziario.

11 Qual è la situazione dei Paesi del “Sud del mondo” nel periodo dopo la fine della Seconda guerra mondiale?

Per tutto il periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale agli anni ottanta la situazione dei Paesi del “Sud del mondo” peggiora. Questi Paesi rimangono indietro nello sviluppo e soffrono a causa dei loro cattivi governi e dello sfruttamento da parte delle multinazionali dei Paesi ricchi. In questi Paesi sono diffuse la povertà, la fame, le malattie e le guerre per il controllo delle risorse.

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L’Italia repubblicana

IMPARO CON LE IMMAGINI Gli anni del miracolo economico

Il primo periodo della storia dell’Italia repubblicana è dominato dalla Democrazia cristiana. Questo partito vince le elezioni del 1948 e guida l’Italia nella ricostruzione. L’Italia entra nel blocco occidentale e si sviluppa come economia capitalista e industriale. Tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta la crescita dell’Italia porta a un vero “miracolo economico”. Gli operai riescono a ottenere salari migliori e anche in Italia aumentano i consumi e migliora la qualità della vita. Questo miglioramento è meno presente nelle regioni meridionali e molti cittadini di queste regioni devono emigrare al Nord per trovare lavoro.

I governi di centro-sinistra e il terrorismo

Nel 1962 nasce il primo governo in cui Democrazia cristiana e Partito socialista italiano sono alleati. Questa alleanza porta ad alcune riforme, ad esempio nella scuola, che diventa obbligatoria fino ai 14 anni. Verso la fine degli anni sessanta l’economia italiana rallenta e va in crisi. Esplode la contestazione degli studenti e aumentano le proteste degli operai. Nel 1969 avviene il terribile attentato di piazza Fontana, a Milano. Comincia così una lunga stagione di terrorismo neofascista e comunista, detta “anni di piombo”.

Gli anni ottanta

Il terrorismo viene sconfitto nei primi anni ottanta grazie alla collaborazione tra tutte le forze politiche. La democrazia italiana riprende il suo cammino, ma è bloccata perché il principale partito dell’opposizione, cioè il Partito comunista, non riesce mai a governare. Negli anni ottanta governa ancora la Democrazia cristiana, alleata con i socialisti. Il ruolo dei socialisti diventa sempre più importante e i governi di Bettino Craxi guidano il Paese alla ripresa dopo la crisi economica degli anni settanta. I partiti, tuttavia, entrano in crisi: molti uomini politici approfittano del loro potere per arricchirsi.

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L’IMPARAFACILE

– Governi DC-PSI – Uscita dalla crisi economica

ANNI OTTANTA

ANNI SETTANTA

– Terrorismo “nero” e “rosso” – Anni di piombo – Alleanza tra tutti i partiti

TRA ANNI CINQUANTA E ANNI SESSANTA

ANNI SESSANTA

LIBERTAS

1948: la Democrazia cristiana vince le elezioni

– Governi di centro-sinistra (DC + PSI) – Riforme – Sostegno ai più poveri

– Miracolo economico – Società dei consumi e del benessere

tra il 1948 e il 1990

L’ITALIA REPUBBLICANA

PROBLEMI: – Democrazia “bloccata” che esclude il PCI – Grave corruzione dei partiti politici

PROBLEMI: Grave crisi economica

PROBLEMI: – Economia rallenta – Inizia la contestazione degli studenti del ’68 – Gli studenti protestano con gli operai

PROBLEMI: – Sviluppo rallentato nel Meridione – Emigrazione di migliaia di meridionali al Nord

– L’Italia entra a far parte del blocco occidentale – L’Italia si sviluppa come economia capitalista – L’Italia diventa un Paese industriale



quando?

L’ I t a li a r e p u b b l i c an a

15 1

IMPARO CON LA MAPPA

67

15

L’Ital ia repubblic an a

DOMANDE E RISPOSTE 1 Quale partito politico vince le elezioni nel 1948? Quale tipo di politica segue a questa vittoria?

Il partito che vince le elezioni nel 1948 è la Democrazia cristiana. Da questa vittoria deriva che per i successivi quarant’anni la Democrazia cristiana governa l’Italia; prima da sola, poi con alleati diversi. Dal 1962 il più importante alleato sarà il Partito socialista. La prima importante decisione dei governi guidati dalla Democrazia cristiana è che l’Italia si schiera con i Paesi alleati degli Stati Uniti.

2 Quando si verifica il “miracolo economico” italiano? Quali sono le sue conseguenze e i suoi problemi?

Il “miracolo economico” italiano è lo straordinario sviluppo economico che il nostro Paese conosce tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta. L’Italia diventa un grande Paese industriale. Gli operai guadagnano di più e possono acquistare beni che migliorano la qualità della loro vita, come automobili ed elettrodomestici. Anche in Italia si afferma quindi la società dei consumi. Il problema principale del periodo del miracolo economico è che il Meridione si sviluppa molto meno rispetto alle regioni del Nord. Molti abitanti delle regioni meridionali emigrano al Nord per trovare lavoro.

3 Quando finisce il “miracolo economico”? Il miracolo economico finisce verso la fine degli anni sessanta. Da qui e per tutti gli anni settanta c’è un periodo di crisi economica. Di conseguenza in Italia aumentano le tensioni sociali. Dal 1968 gli studenti protestano e chiedono una società più aperta e libera. La protesta degli operai si unisce a quella dei lavoratori, che chiedono migliori condizioni di lavoro.

4 Che cosa sono gli “anni di piombo”? Quando e perché finisce questo periodo? Gli anni di piombo sono il periodo che comincia con l’attentato di piazza Fontana a Milano nel 1969 e finisce solo agli inizi degli anni ottanta. In questi anni in Italia si verificano molti attentati e molte uccisioni di politici, giornalisti, giudici, poliziotti e persone comuni. Ad agire sono sia i terroristi neofascisti, sia terroristi di ispirazione comunista, come le “Brigate rosse”. Gli anni di piombo terminano quando la democrazia italiana riesce a sconfiggere il terrorismo. Questa vittoria avviene perché tutti i partiti politici, compreso il Partito comunista, collaborano per il bene del Paese e contro il terrorismo.

5 Qual è la situazione politica italiana negli anni ottanta? La situazione politica dell’Italia negli anni ottanta vede ancora al potere la Democrazia cristiana, alleata con partiti minori e con il Partito socialista. Il Partito socialista diventa sempre più importante e il suo leader, Bettino Craxi, guida dei governi che fanno uscire l’Italia dalla crisi.

6 Perché possiamo dire che la democrazia italiana degli anni ottanta è una “democrazia bloccata” e in crisi?

Negli anni ottanta la democrazia italiana è bloccata e in crisi perché in Italia non c’è alternanza nel governo tra partiti al potere (soprattutto Democrazia cristiana e socialisti) e il principale partito dell’opposizione, cioè il Partito comunista. I partiti considerano i soldi pubblici come un bene a loro disposizione e molti politici si arricchiscono in modo disonesto. Alla fine degli anni ottanta i partiti politici perdono quindi la fiducia degli italiani.

68

L’IMPARAFACILE

16

La caduta del comunismo

IMPARO CON LE IMMAGINI La crisi del comunismo Agli inizi degli anni ottanta del Novecento il blocco comunista è in grave crisi economica e politica. L’economia diretta dallo Stato non riesce a soddisfare i bisogni dei cittadini e il controllo dell’Unione Sovietica sui Paesi sottomessi dell’Europa orientale diventa sempre più debole. Nel 1980, in Polonia, nasce Solidarność, un sindacato anticomunista che lotta contro il regime. Solidarność subisce la reazione del regime sostenuto dall’Unione Sovietica e viene sciolto, ma nel 1988 riprende vita e il regime deve concedere libere elezioni. Infatti, in quegli stessi anni la situazione è cambiata anche in Unione Sovietica.

La fine dell’Unione Sovietica Nel 1985 la guida dell’Urss passa nelle mani di Michail Gorbačëv. Egli cerca di introdurre riforme democratiche nel suo Paese: la libertà di discussione politica e la libertà di intraprendere attività private in economia (negozi, aziende agricole ecc.). Queste riforme giungono però troppo tardi e l’Urss si indebolisce ancora. Il 9 novembre 1989 cade il muro di Berlino. Tutti i regimi comunisti dell’Europa dell’Est crollano: Polonia, Germania dell’Est, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania e Bulgaria si rendono autonome da Mosca. Anche le repubbliche sovietiche che fanno parte dell’Urss diventano autonome.

Le conseguenze in Europa La ine dell’Unione Sovietica e del blocco comunista porta a conseguenze importanti. Nel 1990 la Germania torna a essere un Paese unito. La Iugoslavia, invece, che non è più tenuta unita dal regime comunista, si disintegra e nascono Stati indipendenti che a lungo si combattono tra loro: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo e Macedonia. In tutti i Paesi ex comunisti – compresa la Russia – l’economia cambia e si adatta al sistema dell’economia capitalista dei Paesi occidentali. Ma questa trasformazione è lenta e dificile e migliaia di disoccupati lasciano questi Paesi per emigrare in Europa occidentale.

69

IMPARO CON LA MAPPA

quando?

Dal 1980 proteste in Polonia contro il comunismo: Solidarność

LA CADUTA DEL COMUNISMO

GRAVE CRISI DEL SISTEMA COMUNISTA

1989: crollo del muro di Berlino

tra il 1980 e il 1991

Economia povera Potere centrale debole DAL 1985: in Urss tentativi di riforma di Gorbačëv

– libertà politica – libertà economica

URSS SI INDEBOLISCE

CROLLO REGIMI COMUNISTI DELL’EST: Polonia Ungheria Cecoslovacchia Romania Germania Est Bulgaria

dove?

In Unione Sovietica e nell’Europa dell’Est

– Fine dell’Unione Sovietica – Economie capitaliste in Europa dell’Est – Disgregazione della Iugoslavia e guerre etniche

L’IMPARAFACILE

70

La cadut a del c omun ismo

16

La ca d u t a d el c o m u n i s m o

16

DOMANDE E RISPOSTE 1 Qual è la situazione dell’Unione Sovietica e dei Paesi del blocco comunista agli inizi degli anni ottanta del Novecento?

Agli inizi degli anni ottanta del Novecento l’Unione Sovietica è in grave crisi economica e politica e questa superpotenza è sempre più debole. Nei Paesi del blocco comunista cresce l’insoddisfazione e in Polonia nasce Solidarność, un sindacato anticomunista che ha molto seguito tra gli operai.

2 Che cosa accade in Unione Sovietica a cominciare dal 1985? Nel 1985 Michail Gorbačëv diventa capo del Partito comunista sovietico e capo dello Stato. Egli comprende che l’Urss non può più spendere troppo per le armi, perciò decide il ritiro delle truppe dall’Afghanistan e trova un accordo con gli Stati Uniti per la riduzione delle armi nucleari. In politica interna, però, Gorbačëv ha meno successo. Egli cerca di introdurre riforme in Urss: più libertà di espressione e di discussione politica e più libertà in economia. Ma queste riforme arrivano troppo tardi e l’Unione Sovietica si indebolisce sempre più.

3 Perché nel 1989 crolla il muro di Berlino? Quali sono le conseguenze in Europa di questa svolta?

Nel 1989 il muro di Berlino crolla perché l’Urss non è più in grado di controllare i Paesi dell’Europa dell’Est. In Polonia Solidarność mette in crisi il regime comunista e negli altri Paesi comunisti la gente vuole cambiare. Il crollo del muro rivela che ormai il blocco comunista non esiste più. In tutti i Paesi dell’Est i regimi comunisti vengono sostituiti da democrazie. Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania dell’Est, Romania, Bulgaria diventano autonome dall’Urss.

4 Come e quando si arriva alla fine dell’Unione Sovietica? Con le sue riforme Gorbačëv rivela le debolezze del sistema comunista. Mentre l’Europa dell’Est si sottrae al controllo di Mosca, anche le repubbliche socialiste che fanno parte dell’Urss si staccano dalla Russia: Repubbliche baltiche, Ucraina, Bielorussia, Georgia e Armenia diventano Stati indipendenti e dal 1991 l’Urss non esiste più. Il Partito comunista sovietico si scioglie e la Russia diventa una confederazione di Stati più piccola dell’Urss e con un regime democratico.

5 Quali sono le conseguenze del crollo dell’Urss e del comunismo in Europa? Il crollo dell’Urss e del comunismo in Europa ha conseguenze economiche e politiche. In tutti i Paesi ex-comunisti – compresa la Russia – l’economia diventa capitalista, come l’economia dei Paesi occidentali. Ma questa trasformazione è molto dificile e crea diseguaglianze e povertà. Perciò migliaia di lavoratori dell’Est emigrano in Europa occidentale in cerca di lavoro. La Germania torna a essere un Paese unito nel 1990. Tra il 1991 e il 1999 la Iugoslavia si disintegra e nascono Stati indipendenti che a lungo si combattono tra loro per stabilire i loro conini. Oggi ci sono tensioni molto gravi anche tra Russia e Ucraina. Nel 2014 la Russia ha strappato all’Ucraina la penisola di Crimea.

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17

Il mondo globale e i suoi conflitti

IMPARO CON LE IMMAGINI La globalizzazione e le nuove potenze mondiali Oggi la circolazione di merci e persone è rapida.Tutti i Paesi partecipano a un unico mercato mondiale e dipendono gli uni dagli altri. È il fenomeno della globalizzazione. Anche le informazioni raggiungono ogni angolo del pianeta immediatamente, attraverso Internet. Oggi è possibile fare affari ovunque con pochi click del computer. Si diffondono prodotti e stili di vita uguali. Nell’economia globale si affacciano nuovi protagonisti: la Cina, l’India, il Sudafrica, alcuni Paesi dell’America meridionale sono nuove potenze economiche.

Medio Oriente e terrorismo Il Medio Oriente non ha pace. I confini e i diritti di Israele e Palestina, due Stati che dovrebbero vivere in pace nella stessa regione, non sono ancora definiti. Intanto si è aggravato il problema del terrorismo ispirato a una visione violenta dell’islam. Stati Uniti e Paesi europei occidentali sono stati attaccati più volte. L’episodio simbolo di questo conflitto è avvenuto l’11 settembre 2001. Le guerre in Iraq e Afghanistan e le tensioni nei Paesi dell’Africa settentrionale e in Medio Oriente hanno aggravato la situazione. Oggi si combatte una terribile guerra civile in Siria e uno “Stato islamico” domina parte dell’Iraq e della Siria.

L’Europa e l’Italia I membri dell’Unione europea oggi sono 28. Molti di essi, tuttavia, guardano con sospetto al governo dell’Unione, perché temono di perdere la loro autonomia. La grave crisi economica mondiale scoppiata nel 2008 ha reso più difficile la collaborazione tra Stati europei più ricchi e Stati più deboli. In Italia la politica è cambiata. Fino al 2013 c’è stata alternanza tra due schieramenti: centrodestra e centro-sinistra. Nelle elezioni del 2013 nessuno schieramento ha ottenuto una chiara maggioranza. La democrazia italiana sta vivendo una stagione di riforme, sotto la guida di Matteo Renzi.

72

L’IMPARAFACILE

alternanza tra CENTRO-DESTRA e CENTRO-SINISTRA

Difficile cammino verso la

INTEGRAZIONE POLITICA

Riforme del governo Renzi

SECONDA REPUBBLICA

UNIONE EUROPEA A 28 STATI

UNIONE EUROPEA E ITALIA

POSSIBILE SVILUPPO PER TUTTI GRAZIE A – Rapida circolazione di merci – Interdipendenza tra tutte le economie mondiali – Unico mercato mondiale

VANTAGGI

GLOBALIZZAZIONE

Tensioni in Medio Oriente e terrorismo islamico

Emigrazione verso i Paesi ricchi

AREE ARRETRATE: Africa Alcuni Paesi del Sudamerica Asia meridionale

Nuove potenze economiche: CINA • INDIA • BRASILE • SUDAFRICA

SFIDE E PROBLEMI



IL MONDO GLOBALE

I l mond o g lob a le e i s u o i c o n f l i t t i

17

IMPARO CON LA MAPPA

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17

I l m o ndo globale e i suoi c on fl i t t i

DOMANDE E RISPOSTE 1 Che cos’è la globalizzazione? La globalizzazione è la situazione del mondo in cui viviamo. Oggi, infatti, viviamo in un mondo in cui la circolazione delle merci, delle persone e delle informazioni è molto rapida. Le barriere tra Stato e Stato hanno sempre meno valore e tutte le economie dei diversi Paesi dipendono le une dalle altre. C’è un unico mercato mondiale, o, come si dice oggi, “globale”.

2 Quali sono le conseguenze positive della globalizzazione? La globalizzazione ha conseguenze positive. La libera circolazione delle merci permette a tutti i Paesi di partecipare al mercato mondiale. Perciò abbiamo degli Stati che un tempo erano arretrati e che oggi sono diventati potenze economiche, come la Cina, l’India, il Sudafrica e il Brasile. La rapidissima circolazione delle informazioni, tramite Internet, mette in contatto persone di ogni parte del mondo e permette l’incontro tra culture diverse. Internet permette anche di investire denaro in tutto il mondo e anche questo sviluppo delle attività finanziarie è uno dei motori dell’economia di oggi.

3 Quali sono i problemi causati dalla globalizzazione? La globalizzazione provoca anche qualche problema: • le persone possono spostarsi in massa e questo ha portato all’aumento delle migrazioni dai Paesi più poveri a quelli più ricchi. Spesso chi emigra lo fa anche per sfuggire a guerre e disastri naturali; • in tutto il pianeta si diffondono gli stessi prodotti e gli stessi stili di vita. Di conseguenza tendiamo tutti a vivere nello stesso modo; • la sfida tra le diverse economie è aperta più che mai. Ogni azienda compete con aziende di tutto il mondo. Aumenta anche il potere delle multinazionali, che influenzano l’economia di tutto il pianeta.

4 Qual è la situazione della Palestina oggi? In Palestina continua il conflitto tra Israele e Autorità nazionale palestinese. Gli accordi internazionali prevedono la convivenza in questa regione di due Stati autonomi, ma i confini e i diritti dei due Paesi non sono ancora definiti. Perciò continuano le tensioni e anche gli scontri violenti tra israeliani e palestinesi.

5 Che cos’è stata la “primavera araba”? A quali conseguenze ha portato? Dal 2011, in alcuni Stati arabi dell’Africa settentrionale (come Tunisia, Egitto e Libia) e del Medio Oriente (come la Siria), le popolazioni hanno protestato contro i governi per ottenere più democrazia. Queste proteste sono state chiamate “primavera araba” e hanno fatto sperare nel progresso pacifico di questi Stati. Purtroppo oggi i risultati sono molto deludenti. C’è stato qualche progresso, per esempio in Tunisia, ma in Egitto si è di nuovo rafforzato il governo dei militari. In Libia e in Siria, invece, si combattono terribili guerre civili, con migliaia di morti e di profughi che scappano verso l’Europa.

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L’IMPARAFACILE

I l mond o g lob a le e i s u o i c o n f l i t t i

17

6 Come è nato il terrorismo islamico contro l’Occidente? Negli anni ottanta e novanta del secolo scorso in tutto il Medio Oriente è cresciuta l’ostilità nei confronti degli Stati Uniti e dell’Occidente da parte degli “integralisti islamici”. Gli integralisti islamici sono coloro che credono in una interpretazione violenta dell’islam e considerano l’Occidente nemico della loro fede e della loro cultura. Gli integralisti islamici accusano gli Stati Uniti e i loro alleati di voler dominare sugli Stati arabi. L’ostilità di questa parte delle società islamiche è cresciuta al punto da portare a un terribile attacco terroristico: l’11 settembre 2001, un gruppo di terroristi ha dirottato e fatto schiantare due aerei sulle Torri gemelle di New York e uno sul Pentagono, a Washington.

7 Qual è stata la risposta dei Paesi occidentali al terrorismo islamico? Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno attaccato l’Afghanistan nel 2001 e l’Iraq nel 2003. I regimi che guidavano questi Paesi erano accusati di favorire e proteggere il terrorismo. Queste guerre non hanno portato alla pace e alla democrazia in questi due Paesi e l’ostilità degli integralisti islamici contro l’Occidente è aumentata.

8 Qual è oggi la situazione della lotta tra Occidente e terroristi? I terroristi islamici hanno compiuto nuovi attacchi a Madrid, in Spagna, nel 2004; poi a Londra, in Inghilterra, nel 2005; poi a Parigi, in Francia, nel 2015. Nel 2013, tra Iraq e Siria, è nato uno “Stato islamico” che si presenta al mondo arabo come il nuovo califfato che dovrebbe unire tutti i musulmani. Questo Stato non è riconosciuto né dai Paesi occidentali né dai Paesi arabi e la guerra contro di esso continua ancora.

9 Qual è oggi la situazione dell’Unione europea? Oggi l’Unione europea conta 28 Stati membri e una parte di essi usa la stessa moneta, l’euro. Altri Stati chiedono di entrare nell’Unione, tra questi la Turchia. Tuttavia, il cammino verso l’unione politica ha anche delle difficoltà. Infatti, molti Paesi europei temono di perdere la propria autonomia.

10 Come è cambiata la politica in Italia negli anni Novanta del secolo scorso? Negli anni Novanta del secolo scorso la politica in Italia è cambiata profondamente. I partiti che hanno guidato il Paese dalla Seconda guerra mondiale sono spariti. Dagli anni novanta al governo dell’Italia si sono alternati due schieramenti contrapposti: il centro-destra, guidato da Silvio Berlusconi, e il centro-sinistra, guidato dal partito erede del Partito comunista, che oggi si chiama Partito democratico.

11 Qual è la situazione politica dell’Italia di oggi? Le elezioni politiche del 2013 non hanno dato una netta maggioranza né al centro-sinistra né al centro-destra. Si è anche affermato un nuovo partito: il Movimento cinque stelle. Il governo è guidato da Matteo Renzi, segretario del Partito democratico. Renzi e i suoi alleati stanno introducendo alcune importanti riforme, come il cambiamento delle funzioni del Senato, per rinnovare la democrazia italiana. Intanto l’Italia sta uscendo molto lentamente dalla grave crisi economica mondiale cominciata nel 2008.

75

VOCABOLARIO STORICO MULTILINGUE Italiano

Inglese

Francese

Spagnolo

Albanese

Amnistia

Amnesty

Amnistie

Amnistía

Amnisti

Anarchico

Anarchist

Anarchiste

Anárquista

Anarkist

Annessione

Annexation

Annexion

Anexión

Aneksim

Armistizio

Armistice

Armistice

Armisticio

Armëpushim

Autarchia

Autarchy

Autarcie

Autarquía

Autarkia (sistemi i vetë-mjaftueshmërisë)

Beni durevoli

Durable goods

Biens durables

Bienes durables

Mallra (të mira) të qëndrueshme

Bomba all’idrogeno

Hydrogen bomb

Bombe à hydrogène

Bomba de hidrógeno

Bombë me hidrogjen

Borsa

Stock Exchange

Bourse

Bolsa

Bursa

Calendario giuliano

Julian calendar

Calendrier julien

Calendario Juliano

Kalendari Julian

Cancelliere

Chancellor

Chancelier

Canciller

Kancelar

Centrismo

Centrism

Centrisme

Centrismo

Centrizëm

Clientelismo

Patronage system

Clientélisme

Clientelismo

Klientelizëm

Collaborazionista

Collaborationist

Collaborateur

Colaboracionista

Shërbyes ndaj pushtuesit / armikut (servil i pushtetit)

Collettivizzazione

Collectivization

Collectivisation

Colectivización

Kolektivizëm

Commessa

Work order

Commande

Pedido

Shitëse

Coscrizione obbligatoria

Conscription

Service militaire obligatoire

Conscripción obligatoria

Rekrutim i detyrueshëm

Costituzione

Constitution

Constitution

Constitución

Kushtetutë

Costo del lavoro

Labour cost

Coût du travail

Costo del trabajo

Kosto e punës

Debito pubblico

Public debt

Dette publique

Deuda pública

Borxh publik

Dinamite

Dynamite

Dynamite

Dinamita

Dinamit

Diserzione

Desertion

Désertion

Deserción

Dezertim

Enciclica

Encyclical

Encyclique

Encíclica

Enciklika

Evasione fiscale

Tax evasion

Évasion fiscale

Evasión fiscal

Evasion fiskal

Fascio littorio

Lictor’s fasces

Faisceaux de licteur

Faja de los lictores

Emblemë e Fashizmit

Focolare ebraico

Jewish homeland

Foyer juif

Hogar judío

Atdheu hebre

Genocidio

Genocide

Génocide

Genocidio

Gjenocid

Golpe

Coup d’état

Coup d’état

Golpe

Grusht Shteti

Guardie rosse

Red Guards

Gardes rouges

Guardias rojas

Gardistët e Kuq

Guerra lampo

Blitzkrieg

Guerre éclair

Guerra relámpago

Luftë rrufe

Impeachment

Impeachment

Mise en accusation, procédure de destitution

Impeachment (imputación o acusación)

Akuzim (nxjerrje para gjyqit)

Infoibati

Victims of Foibe massacre

Victimes des foibe

Arrojados a las foibe o foibas (fosas comunes)

Të humburit e gropave karstike

76

Italiano

Romeno

Cinese

Arabo ‫عفو عام‬

Afwon àam

‫فوضوي‬

Fawdhawi

Tūnbìng

‫انضام‬

Indhemam

Tíngzhàn

‫هدنة‬

Amnistia

Amnistie

大赦

Anarchico

Anarhic

无政府主义的

Annessione

Anexare

吞并

Armistizio

Armistiţiu

停战

Autarchia

Autarhie

自给自足

Beni durevoli

Bunuri de folosinţă îndelungată

耐用品 Nài yòngpǐn

‫سلع مع ّمرة‬

Bomba all’idrogeno

Bombă cu hidrogen

氢弹

‫قنبلة هيدروجينية‬

Borsa

Bursă

证券交易所

Calendario giuliano

Calendarul iulian

儒略历

Cancelliere

Cancelar

总理

Centrismo

Centrism

中间派

Clientelismo

Clientelism

结党营私

Collaborazionista

Colaboraţionist

通敌者

Tōngdí zhě

‫متعاون مع العدو‬

Collettivizzazione

Colectivizare

集体化

Jítǐhuà

‫نقل املكيّة الخاصة للجاعيّة‬

Commessa

Comandă

订货

Coscrizione obbligatoria

Recrutare obligatorie

义务兵役制

Costituzione

Constituţie

宪法

Costo del lavoro

Costul mâinii de lucru

用工成本

Yònggōng chéngběn

‫تكلفة العمل‬

Debito pubblico

Datorie publică

公共债务

Gōnggòng zhàiwù

‫الدين العام‬

Dinamite

Dinamită

甘油炸药

Gānyóu zháyào

‫ديناميت‬

Diserzione

Dezertare

开小差

Enciclica

Enciclică

教皇通谕

Evasione fiscale

Evaziune iscală

逃税

Táoshuì

‫ته ّرب من الرائب‬

Fascio littorio

Fascie

束棒

Shù bàng

‫شعار ليكتوري‬

Sheàar lectori

Focolare ebraico

Cămin naţional pentru poporul evreu

犹太人家园

‫موطن يهودي‬

Mawten yahoudi

Genocidio

Genocid

种族灭绝

Golpe

Lovitură de stat

政变 Zhèngbiàn

‫إنقاب‬

Guardie rosse

Gărzile roşii

赤卫队

Chìwèiduì

‫الحرس اأحمر‬

Guerra lampo

Război fulger

闪电战

Shǎndiànzhàn

‫حرب خاطفة‬

Impeachment

Impeachment

弹劾

Infoibati

Victime ale masacrelor din foibe

被投下山涧杀害的人

Dàshè Wú zhèngfǔ zhǔyì de

Zìjǐ zìzú

Qīngdàn Zhèngquàn jiāoyì suǒ

Rú lüè lì

Hudna

‫ااكتفاء الذاي‬

‫بورصة‬

Zhōngjiānpài Jiédǎng yíngsī

Dìnghuò Yìwù bīngyì zhì

Selaà moàammera

‫التقويم اليوليان‬

Kāixiǎochāi Jiàohuáng tōngyù

Yóutàirén jiāyuán Zhǒngzú mièjué

Tánhé

Bèi tóuxià shānjiàn shāhài de rén

Attaqweem alyouliani

Mustashar

‫اتج ّمع الوسط‬

Tajammoà el wasat

‫رعاية سياسية‬

Reàaya seyaseiah Mutàawen maà al àadew

Naql al mulkeiah al chaassa leljamaàeyah

‫صفقة عمل‬

Safqat àamal

‫تجنيد اجباري‬

Tajneed ijbari

‫دستور التأسيس‬

Xiànfǎ

Qunbula hidrogeeneiah

Borsa

‫مستشار‬

Zǒnglǐ

Alektifaà althati

Destour attaàsees

Taklefat al àamal Addain al àam

Dinamit

‫هجر الجندية‬

Hajr al jundeyah

‫منشور بابوي‬

Manshour babawi

‫قتل جاعي‬

‫إتهام‬

Taharrob men addaraeb

Qatl jamaài

Inqelab Al haras al ahmar Harb chatefah

Ittiham

‫قتى امجازر‬

Qatla al majazer

77

VOCABOLARIO STORICO MULTILINGUE Italiano

Inglese

Francese

Spagnolo

Albanese

Kippur

Kippur

Kippour

Kippur

Dita e Shlyerjes

Lega araba

Arab league

Ligue arabe

Liga árabe

Liga Arabe

Mandato

Mandate

Mandat

Mandato

Mandat

Nazionalizzazione

Nationalisation

Nationalisation

Nacionalización

Shtetëzim

Neutrale

Neutral

Neutre

Neutral

Neutral

Olocausto

Holocaust

Holocauste

Holocausto

Holokaust

Opinione pubblica

Public opinion

Opinion publique

Opinión pública

Opinion publik

Partigiano

Partisan

Partisan

Partisano

Partizan

Piano Marshall

Marshall Plan

Plan Marshall

Plano Marshall

Plani Marshall

Pieds-noirs

Pied-noirs

Pieds-Noirs, pieds-noirs

Pieds-noirs

Këmbë-Zi

Prima repubblica

First Republic

Première République

Primera República

Republika e Parë

Produttività

Productivity

Productivité

Productividad

Prodhimtari

Razionamento

Rationing

Rationnement

Racionamiento

Racionim

Reduce

Veteran

Survivant, rescapé, ancien combattant

Veterano de guerra, sobreviviente

Veteran

Religione di Stato

Established religion

Religion d’État

Religión del Estado

Feja s-htet

Repubblica islamica

Islamic Republic

République islamique

República islámica

Republikë Islamike

Repubblica sociale italiana

Italian Social Republic

République sociale italienne

República social italiana

Republika Sociale Italiane

Riforma agraria

Agrarian reform

Réforme agraire

Reforma agraria

Reformë agrare

Sabotaggio

Sabotage

Sabotage

Sabotaje

Sabotim

Serrata

Lock-out

Lock-out, grève patronale

Cierre patronal

Mbydhje e fabrikës

Settore terziario

Tertiary sector

Secteur tertiaire

Sector terciario

Sektori terciar / i tretë

Siderurgia

Iron and steel industry

Sidérurgie

Siderurgia

Metalurgji

Soviet

Soviet

Soviet

Soviet

Sovjetikë

Speculazione

Speculation

Spéculation

Especulación

Spekullim

Squadre d’azione

Action squads

Équipes d’action

Escuadras de acción

Ekipet e veprimit

Stato fantoccio

Puppet state

État fantoche

Estado títere / Estado fantoche

Shteti i Kukullave

Suffragio

Suffrage

Suffrage

Sufragio

E drejtë vote

Tangente

Bribe

Pot-de-vin

Soborno, coima

Tangjent

Terre irredente

Unredeemed lands

Terres irrédentes

Tierras irridentas

Toka të zëna

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Italiano

Romeno

Cinese Shúzuì rì

Arabo

Kippur

Iom Kipur (Ziua Ispășirii)

赎罪日

Yawm al ghufran

Lega araba

Liga arabă

阿拉伯国家联盟

Mandato

Mandat

委任统治权

Nazionalizzazione

Naţionalizare

国有化

Neutrale

Neutru

中立

Olocausto

Holocaust

犹太人大屠杀

Opinione pubblica

Opinia publică

舆论

Partigiano

Partizan

游击队员

Piano Marshall

Planul Marshall

马歇尔计划

Pieds-noirs

Pieds-noirs (picioare negre)

黑脚

Prima repubblica

Prima Republică

第一共和国

Produttività

Productivitate

生产率

Razionamento

Raţionalizare

配给

Reduce

Soldat demobilizat / lăsat la vatră

幸存者

Religione di Stato

Religie de stat

国教

Repubblica islamica

Republica islamică

伊斯兰共和国

Repubblica sociale italiana

Republica Socială Italiană

意大利社会共和国

Riforma agraria

Reformă agrară

土地改革

Tǔdì gǎigé

‫ااصاح الزراعي‬

Sabotaggio

Sabotaj

破坏活动

Pòhuài huódòng

‫تخريب‬

Tachreeb

Serrata

Închidere a unei întreprinderi

封闭工厂 Fēngbì gōngchǎng

‫إراب‬

Idhraab

Settore terziario

Sectorul terţiar (al serviciilor)

第三产业

Siderurgia

Siderurgie

钢铁工业 Gāngtiě gōngyè

Soviet

Soviet

苏维埃

Speculazione

Speculaţie

投机

Squadre d’azione

Echipe de acţiune

行动队

Stato fantoccio

Guvern de paie / Guvern-marionetă

傀儡政府

Suffragio

Sufragiu / Drept de vot

选举

Xuǎnjǔ

‫تصويت‬

Tangente

Mită

贿金

Huìjīn

‫رشوة‬

Terre irredente

Pământuri sub ocupaţie străină

未收复领土

‫يوم الغفران‬ Ālābó guójiā liánméng

Wěirèn tǒngzhì quán

Guóyǒuhuà Zhōnglì Yóutàirén dà túshā

Yúlùn

‫جامعة الدول العربية‬

arabeyah

‫تفويض‬

Tafweedh

‫تأميم‬

Taàmeem

‫حيادي‬

Heyadi

‫محرقة‬

Mehraqa Arraày al àam

‫الرأي العام‬

Yóují duìyuán Mǎxiē’ěr jìhuà

Hēi jiǎo

‫نصر‬

Naseer Chetat marshal

‫خطة مارشال‬

‫اأقدام السوداء‬

Dìyī gònghéguó

Shēngchǎnlǜ Pèijǐ

Guójiào Yīsīlán gònghéguó

gònghéguó

Yìdàlì shèhuì

Dìsān chǎnyè

Sūwéi’āi Tóujī

‫إنتاجيّة‬

Kuǐlěi zhèngfǔ

Wèishōufùlǐngtǔ

Aljuomhureyah al owla

Intagieyah Nedham attamween

‫عائد الحرب‬

Àaed al harb

‫دين الدولة‬

Deen addawlah

‫جمهورية إسامية‬

Islameyah

Juomhureyah

‫ الجمهورية اايطالية ااشراكية‬Aljuomhureyah al italeyah aleshterakeyah

‫قطاع الخدمات‬ ‫تصنيع الحديد‬

Aleslah azzeraài

Qetaà el chadamat Tasneeà el hadeed

Lajna russeyah

‫لجنة روس ّية‬ ‫مضاربة‬

Xíngdòng duì

Alaqdam assawdaà

‫الجمهورية ااوى‬

‫نظام التموين‬

Xìngcún zhě

Jameàat addowal al

Mudharaba

‫فرق العمل‬

Feraq al àamal

‫دولة دمية‬

Dawla dumia

Tasweet

Rashwa

‫أراي محتلّة‬

Aradi muhtallah

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