Nella mente degli altri. Neuroni specchio e comportamento sociale
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• Neuroni specchio e comportamento sociale

Giacomo Rizzolatti Neurofisiologo di fama internazionale,

è docente di Fisiologia umana e direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma. Accademico dei Lincei e membro di prestigiose accademie internazionali, ha ricevuto in Italia e all'estero numerosi premi e la laurea honoris causa dall'Università Claude Bernard di Lione e dall'Università di San Pietroburgo.

LisaVozza Biologa e divulgatrice scientifica, ha lavorato per Le Scienze, per Scientific American e per numerosi editori italiani. Per Zanichelli ha ideato e diretto la collana I Mestieri della Scienza. Al lavoro editoriale associa l'impegnoall'intemo dell'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

Giacomo Riziòlatti LisaVozza Nella mente degli altri Neuroni specchio e comportamento sociale

Chiavi di lettura a cura di Lisa Vozza e Federico Tibone

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CHIAVI DI LITTURA ZANICHELLI

Copyright© 2008 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6671] ·1 diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L'acquisto della presente copia dell'opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né Il esaurisce. Realizzazione editoriale: -

Collana ideata da: Usa Vozza e Federico Tibone Coordinamento redazionale: Usa Vozza e Federico Tibone Redazione: Studio Norma, Parma Collaborazione redazionale: Federica Fedele Progetto grafico: Editta Gelsomini Disegni: rielaborazione di Roberto Marchetti

Copertina: - Progetto grafico e realizzazione: Miguel Sai & C., Bologna - Immagine di copertina: Dorling Kindersley/Getty lmages Prima edizione: gennaio 2008 Ristampa: 5 4 2009

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Realizzare un libro è un'operazione complessa, che richiede numerosi controlli: sul testo, sulle immagini e sulle relazioni che si stabiliscono tra essi. L'esperienza suggerisce che è praticamente impossibile pubblicare un libro privo di errori. Saremo quindi grati ai lettori che vorranno segnalarceli. Per segnalazioni o suggerimenti relativi a questo libro l'indirizzo a cui scrivere è: Zanichelli editore S.p.A. Via Imerio, 34 40126 Bologna BO fax: 051293322 e-mail: [email protected] sito web: www.zanichelli.it

Stampa: Tipografia Sabina Via Aldo Moro 18, 40068 San Lazzaro di Savana (BO) per conto di Zanichelli editore S.p.A. Via Imerio 34, 40126 Bologna

indice

Introduzione

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1. Neuroni e circuiti A caccia di impulsi elettrici Quale stimolo per quale neurone?

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2. Il repertorio delle azioni Il cervello impara per prove ed errori

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3. La scoperta dei neuroni specchio Tradurre la visione in azione

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4. Guardare nel cervello dell'uomo La tomografia a emissione di positroni La risonanza magnetica funzionale Il cervello umano possiede meccanismi specchio? Non solo mani Specchi senza oggetti

35

5. Il «eh.e cosa» e a«perché» di un'azione So quello che faccio, capisco quello che fai Capisco quello che fai ma non so cosa provi Gli esperimenti con gli animali

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6. Sento il tuo disgusto, mi immedesimo nel tuo dolore Pubblicità, che emozione!

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7. Lo specchio rotto del mondo

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Leggere nella mente degli altri La mappa delle emozioni

8. Scimmiottando s'impara? Quando copiare è automatico Voler copiare Quando copiare è facile Quando copiare è difficile

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9. Comunicazione e linguaggio Dai versi degli animali al linguaggio parlato? Dai gesti al linguaggio parlato? Riconoscere le parole

87

10. Conclusioni Che cosa abbiamo scoperto Che cosa ci potrebbe riservare il futuro

103

Bibliografia

111

Indice analitico

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Introduzione Andrea osserva Lucia mentre avvicina la mano al telefonino, appoggiato sul tavolo, che ha suonato. Andrea sa esattamente che cosa succederà: Lucia premerà il tasto di risposta e porterà il telefono ali' orecchio per dare inizio a una conversazione. Ma come fa Andrea a sapere che Lucia parlerà al telefonino? Non potrebbe invece spostarlo o buttarlo via? Capire azioni collegate a intenzioni in un contesto, e prevederne l'esito, è qualcosa che facciamo di continuo, nelle tante situazioni cui ci capita di assistere ogni giorno. È qualcosa che avviene in noi in modo talmente naturale e spontaneo che non ce ne rendiamo neppure conto. Eppure questo fatto della vita che· ci sembra così ovvio è alla base della capacità dell'uomo di cogliere informazioni utili nelle azioni degli altri. Se non fossimo in grado di capire il senso e le conseguenze delle azioni delle persone che ci circondano ci mancherebbe una parte di conoscenza essenziale per orientarci, scansare pericoli e cogliere al volo opportunità, in una parola per sopravvivere in una società costantemente in moto. Ma che cosa avv.iene nella nostra testa quando comprendiamo gli atti altrui? Su questa domanda si sono arrovellati per secoli psicologi, filosofi, neuroscienziati, sociologi e antropologi. Mancava però una

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spiegazione biologica di questo fenomeno, perché le tecniche di esplorazione del cervello sono state per lungo tempo assai limitate. Fino alla prima metà del Novecento non esistevano infatti strumenti che permettessero di studiare l'attività individuale dei circa cento miliardi di neuroni-le cellule che sono le unità di base della materia grigia - e di capire a quali stimoli risponde ciascuno di essi. Né era impresa facile trovare una logica nei segnali che queste cellule si scambiano in continuazione. Data la sua enorme complessità, il cervello è ancora oggi l'organo più difficile da esplorare e da comprendere in tutte le sue innumerevoli funzioni. Malgrado questi limiti la biologia e la medicina hanno fatto grandi progressi conoscitivi e tecnologici, tanto che oggi sappiamo come funzionano i neuroni, come comunicano fra loro e come controllano le funzioni del nostro corpo. Inoltre incominciamo a disporre di ipotesi abbastanza convincenti sui meccanismi alla base di alcune funzioni cerebrali superiori, come per esempio la percezione, l'attenzione, la memoria. Per una di queste funzioni, riconoscere le azioni degli altri e capirne il senso, si è trovata di recente una spiegazione legata all'attività delle cellule nervose chiamate neuroni specchio: questo libro racconta che cosa sono e cosa significano.

CAPITOLO 1

Neuroni e circuiti Il cervello controlla tutto quello che facciamo, sia quando agiamo volontariamente sia quando compiamo un'azione senza esserne consci: non c'è infatti atto, idea, emozione che non abbia alla base l'attività delle cellule nervose; e tutte le immagini, i suoni, gli odori e le altre sensazioni provenienti dall'ambiente esterno sono determinati dalla loro attività. I neuroni, a differenza di altre cellule dell' organismo come quelle della pelle, dei muscoli o del sangue, hanno forme molto variabili. Tutti i neuroni però, con qualche rara eccezione, hanno alcune caratteristiche costanti: uri corpo centrale tondeggiante, in cui si trova il nucleo con il DNA della cellula, e due tipi di estensioni: i dendriti e gli assoni (figura 1). I dendriti si dipartono dal corpo centrale, soma, di ciascun neurone e· insieme a esso ricevono informazioni da altre cellule nervose. Per i segnali in uscita si sviluppa invece un'unica estensione che è chiamata assone. Pur essendo molto sottili (non superano qualche micrometro di diametro), i dendriti e in particolare gli assoni possono raggiungere distanze notevoli. Per esempio, gli assoni del nervo sciatico si estendono dalla base del midollo spinale fino agli alluci. Al termine dello sviluppo i neuroni hanno formato una fitta rete in cui ogni secondo si scambiano un nu-

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mero enorme di messaggi che viaggiano a velocità elevate (oltre 100 metri al secondo, quindi più veloci di una monoposto su un circuito di Formula uno, ma molto più lenti della trasmissione dei dati in un computer). I segnali che i neuroni si scambiano sono sempre dello stesso tipo, indipendentemente dallo stimolo che li origina. Sia che muoviamo di proposito un braccio, sia che avvertiamo un oggetto che ci sfiora la pelle, le cellule nervose che \ \ !) danno il comando motorio ai muscoli o che raccolgono lo '~~ /l stimolo tattile si comportano '.i:a.~__delle mascelle. In seguito gli individui avrebbero scoperto che, tramite l'espirazione dell'aria,Ja bocca è in grado di produrre «gesti sonori» che .gl{ altri possono sentire: questo, secondo Paget, sarebbe stato l'inizio del linguaggio vocale. In questa maniera un sistema a messaggi aperti e visibili, com'è quello dei gesti, si sarebbe potuto trasformare in uno chiuso e invisibile, com'è quello dei suoni della bocca e della laringe, pur mantenendo i medesimi significati. Si tratta di un'ipotesi ingegnosa, che contiene in sé una previsione precisa di quella che dovrebbe essere la base neurale di tale sistema: se

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infatti i gesti della mano e _c!~Lbraccio sonç.,.rnll.t;;gilti strettamentea qi°ieilrd~flingu;ggi;,--àllo;~ an_çh~Ja base neurale dòvrebbe essere comune. In alcun1espéifmeniT effett~~tida due gruppi di ricerca, uno giapponese e uno tedesco, alcuni volontari hanno letto o pronunciato alcune parole mentre la corteccia motoria era stimolata dalla TMS. I risultati hanno mostrato che i circuiti responsabili dei movimenti dell_3:m_t!l10, ma gpn_di_ql]elli della gai:nba, s! ..~!~vano d_urante )~___lettlJra o il parlare. I circuiti neurali dei gesti sembrano dunque essere collegati a quelli del linguaggio, come aveva previsto Paget. Paget aveva inoltre individuato corrispondenze, in molte lingue diverse, fra ij ~'IJ-9_Qo dell~ p~~oie-e il Toro significato: per esempio aveva trovato spesso il suono