ITACA Volume A [PDF]

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Zitiervorschau

Giuliana Zeppegno

VOL. A • • • • •

A_I_IX_ROMANE_05.indd 1

FONOLOGIA ORTOGR AFIA PUNTEGGIATUR A MORFOLOGIA SINTASSI

30/01/19 11:43

Itaca è una grammatica per padronanza nata dall’esperienza maturata con la piattaforma online www.alatin.it. Lo staff tecnico di Itaca digitale, www.itaca.academy, è composto da Silvia Graziola, Riccardo Magliocchetti e Filippo Storino. Progetto grafico, UI e UX sono invece a cura di Giovanni Gentile con la collaborazione di Matteo Boero. L’assistenza online alle migliaia di utenti della community di Alatin Academy, Alatin Lyceum e Itaca è coordinata da Denis Smaniotto. L’assistenza di Itaca è a cura di Zoe Martini. Il coordinamento redazionale cartaceo e digitale è di Zoe Martini, che per la revisione dei testi si è avvalsa dell’aiuto di Caterina Bertocchi, Matteo Boero, Denis Smaniotto, Alessandra Coppo. I dati di utilizzo di Itaca relativi alle percentuali di errori degli argomenti sono stati estratti (dicembre 2018) da Riccardo Magliocchetti. Il progetto grafico del volume e l’impaginazione sono a cura di VisualGrafika – Torino. Le illustrazioni del volume sono state realizzate da Adriano Allora e Giovanni Gentile su ispirazione delle istruzioni IKEA, vero modello di immediatezza, semplicità e chiarezza. Il font ad alta leggibilità usato è EasyReading®, la cui efficacia come strumento compensativo è stata scientificamente accertata (http://www.easyreading.it/it/ricerche-scientifiche/). La realizzazione di un libro, come quella di un software, presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze o imprecisioni. L’editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarle alla redazione attraverso il nostro servizio di supporto tecnico all’indirizzo email [email protected]. I testi non originali presenti in questo libro sono riportati nel rispetto del diritto di citazione, sono infatti riprodotti a scopo d’insegnamento, in una misura non rappresentativa della totalità di cui fanno parte e il loro utilizzo non costituisce concorrenza all’utilizzazione dell’opera da cui sono tratti (nell’auspicio, piuttosto, che la nostra menzione possa essere fonte di curiosità, di ricerca e di passione come è stato per noi).

Il codice di accesso che trovi sul libro permette di sbloccare gratuitamente la versione Premium della piattaforma online. Attenzione: con i libri usati il codice probabilmente non sarà più valido e potresti dover comprare una licenza online apposta direttamente su www.itaca.academy. ISBN 978-88-99053-19-2 (vol. A) ISBN 978-88-99053-34-5 (vol. B)

© Maieutical Labs S.R.L., Pinerolo/Torino Tutti i diritti riservati. 
Prima stampa: gennaio 2019 presso la tipografia Vincenzo Bona di Torino.

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Struttura dell’opera Un corso di grammatica italiana per obiettivi che ribalta – primo in Italia – i rapporti fra digitale e cartaceo. Con un sillabo tradizionale e un metodo innovativo, digital first e impostato sul gioco, Itaca segue i principi del Mastery Learning rispettando i tempi di apprendimento di ogni studente e proponendo un carico di lavoro tarato sulle esigenze del singolo.

I LIVELLI corrispondono alle macroaree della grammatica italiana.

Fonologia, ortografia Fonologia, e punteggiatura Fonologia, ortografia ortografia Missione e punteggiatura e punteggiatura Livello 1

itaca.academy

Livello 2

1

Morfologia

Missione

Cerca

I SUONI E I SEGNI

itaca.academy

Fonologia, ortografia Cerca e punteggiatura

I SUONI E I SEGNI Missione 1

Fonologia, ortografia itaca.academy punteggiatura Iesuoni e le lettere I suoni e le lettere

1

I SUONI E Livello I SEGNI 3

Le sillabe e l'accento Cerca Le sillabe e l'accento

1

Sintassi della frase semplice

Missioni 2

1

L'apostrofo L'apostrofo

Fonologia, ortografia

La punteggiatura

le maiuscole e punteggiatura La epunteggiatura itaca.academy e le maiuscole Morfologia I suoni e le lettere Cerca

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L'articolo

Morfologia Morfologia Le sillabe e l'accento Il nome: funzione e significato

1L'articolo L'articolo Il nome: struttura L'apostrofo

Il nome: funzione e significato

3

I PRONOMI PERSONALI, 2 Il nome: forme (genere) Il nome: funzione e significato Livello 4 Il nome:La struttura punteggiatura I DETERMINATIVI, I PRONOMI Il nome: forme (numero) e le maiuscole Il nome: forme (genere) RELATIVI 2 struttura Il nome:

4

IL VERBO

Sintassi della frase complessa

Missioni

5

Le UNITÀ corrispondono a obiettivi di apprendimento sull’indice online.

Il nome:itaca.academy forme (numero)

Morfologia

2

Il nome: forme (genere) L'aggettivo qualificativo:

funzione, posizione, struttura Cerca

L'articolo 6 ELEMENTI FONDAMENTALI L'aggettivo qualificativo: L’AVVERBIO, Il nome: forme (numero) Sintassi della frase semplice forme e gradi DELLA FRASE SEMPLICE LA PREPOSIZIONE, Il nome: funzione e significato La struttura della frase semplice I pronomi personali LA CONGIUNZIONE, 7 I COMPLEMENTI Il soggetto L’INTERIEZIONE nome:riflessivi struttura PronomiIlpersonali INDIRETTI e combinatiIl predicato

Missioni

6 Gli aggettivi i pronomi possessivi e Il nome: forme (genere) Il ecomplemento oggetto 2dimostrativi I complementi predicativi itaca.academy

Il nome: forme (numero) L'attributo e l'apposizione Cerca

8

LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI PRINCIPALI, COORDINATE, SUBORDINATE 7

9

LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

I complementi di specificazione, Sintassi della frase complessa di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate I complementi d'agente e di causa8efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o I gradi della subordinazione, provenienza subordinate esplicite e implicite 1

Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette) discorso indiretto e indiretto Le proposizioni relative Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

9

Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni) Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

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Ogni MISSIONE si apre con alcune indicazioni operative, in particolare il dettaglio sugli argomenti sensibili, cioè le unità sulle quali registriamo più errori su Itaca online.

Missione L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO 2Missione 2

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

GliGliargomenti argomenti sensibilisensibili (media nazionale su(media Itaca online) nazionale su Itaca online) 0%

UNITÀ

10%

20%

30%

40%

50%

L'articolo UNITÀ Il nome: funzione e significato L'articolo Il nome: struttura Il nome: forme (genere)

Il nome: Il nome:funzione forme (numero) e significato L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura

Il nome: struttura L'agg. qual.: forme e gradi

Il nome: forme (genere)

PERCENTUALE ERRORI

Il nome: forme (numero) L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura L'agg. qual.: forme e gradi parti da dove vuoi

RISORSE

esercizi

Cartaceo

64

Laboratorio sui testi 11 PERCENTUALE ERRORI Unità online 827

lezione frontale unità online

falli esercitare

Verifiche online

61

Itaca papers

84

%

confronta i risultati con la media nazionale

RISORSE

online

scegli la tua verifica

esercizi

su carta

% ONLINE Le caratteristiche della parte online di Itaca, adattiva e autocorrettiva, ne fanno uno strumento versatile: l’insegnante può scegliere di sviluppare le proprie lezioni partendo dalla spiegazione frontale in classe, per poi proporre qualche esercizio su carta e infine assegnare una o più unità online per il lavoro a casa, ma può altresì partire subito con il lavoro di gruppo sulla piattaforma, usando i risultati degli esercizi in tempo reale, in classe, come spunto per la trattazione della teoria.

Ogni obiettivo di apprendimento è corredato da due LEZIONI pratiche sul sito itaca.academy, di difficoltà crescente, adattive,2 LEZIONI SU 30’ di cui sulla carta viene indicato il tempo di lavoro stimato. http://itaca.academy

UNITÀ

I suoni e le lettere

1

2 LEZIONI SU 2 LEZIONI SU 30’

http://itaca.academy http://itaca.academy

1

30’

I suoni e le lettere UNITÀ

Ogni lingua è composta, prima di tutto, da suoni. Quando i suoni hanno valore distintivo, cioè permettono di differenziare una parola da un’altra, essi sono detti fonemi. Per esempio in italiano t e c hanno valore di fonemi perché consentono di distinguere la parola testa dalla parola cesta. Per rappresentare graficamente i suoni, si ricorre a grafemi, segni grafici comunemente chiamati lettere.

minuscole

j k

L’alfabeto italiano

w x y

L’alfabeto italiano è costituito da 21 lettere, alle quali si aggiungono le lettere j, k, w, x, y, maiuscole che vengono impiegate solo in casi particolari, perlopiù per trascrivere suoni di lingue

J K

W X Y

straniere. L’alfabeto è convenzionalmente ordinato nel seguente modo: minuscole

L’alfabeto italiano a b c d e

f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z

maiuscole

minuscole maiuscole

PER INIZIARE

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

PER INIZIARE

Gli esercizi PER INIZIARE sono utili per verificare quanto spiegato in classe e per iniziare a lavorare insieme.

UNITÀ

L’alfabeto 1 I suoni eitaliano le lettere

R D I N A R E 11 O O R D I N A R E

·

Riscrivi ognuno dei seguenti elenchi disponendo le parole in ordine alfabetico.

·

j k w x y ordine 1. porcospinoalfabetico • zebra • elefante • kiwi • rinoceronte • ippopotamo • ghepardo • panda

1.



J K

• W X •Y





E 1 O R D I N A 3.R allietare • aghi • agio • agire • aguzzo • aglio • aggirarsi •

·

agenda

I SUONI E I SEGNI

I SUONI E I SEGNI

A_I_IX_ROMANE_05.indd 4







4. • ormai • onta • • orchidea • •ormeggio •• olmo • o • ora • ovvio •

1.











1



2.

IV



2. ordine alfabetico I SUONI E I SEGNI

PER INIZIARE

2. Federico • Irene • Walter • Jessica • Francesca • Viola • Tamara • Valerio



3.

3.







4.





••















••

3





















1 4.















1

30/01/19 11:43

LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

• LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura

Per non perdersi informazioni importanti.

LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa





CHE

LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

che

• •



Potresti ripetere quanto ci hai raccontato stamattina? (= quello che ci hai raccontato)

Che



• quanti/e è usato solo per le persone, con il significato di tutti quelli che / tutte quelle che / tutti coloro che / tutte coloro che / tutti coloro i quali / tutte coloro le quali: Vorrei unirmi a quanti hanno espresso le loro congratulazioni. (= a tutti quelli che hanno espresso…)

che Che

CHE E CHI ATTENZIONE CHE E CHI ATTENZIONE





che

Che e chi possono avere diverse funzioni.

che

CHE può essere:





CHE E CHI

ATTENZIONE



• pronome relativo: Questo è il videogioco che mi ha regalato.

LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura

• •

Il troncamento è obbligatorio con:

• aggettivo interrogativo ed esclamativo: Per che squadra tifi? (int.) Che meraviglia! (escl.)

CHI

• pronome interrogativo (raramente esclamativo): Che vuoi?

Chi

• Che

• l’articolo indeterminativo uno eccetto quando la parola che segue con s + CHIinizia può essere: consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z: un amico, un patto, un MA: relativo uno • libro, pronome doppio: Chi non muore si rivede. psicologo, uno studente, uno zio



che

• congiunzione: quando introduce una frase (Penso che pioverà) o il secondo termine di un paragone (Vado più d’accordo con te che con Anselmo).





Chi

che

• pronome interrogativo o esclamativo: Chi è? (int.) Guarda chi è

• gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno al maschile singolare eccetto (escl.) ricomparso! quando la parola che segue inizia con s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z: nessun amico, alcun problema, ciascun libro, MA: nessuno stimolo, alcuno sbaglio, ciascuno zio ANALISI GRAMMATICALE • gli indefiniti qualcuno, nessuno, ciascuno quando sono seguiti da altro: qualcun altro, nessun altro, ciascun altro Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo o un pronome determinativo si indica: • l’aggettivo qualificativo buono al maschile singolare: buon cuore, buon uomo, buon segno • se è aggettivo o pronome rispetto al tipo: • gli aggettivi quello, bello, santo davanti a parola che inizia con•consonante, salvosei è possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo o esclamativo casi in cui la parola inizia con s + consonante, gn, pn, ps, x, y, z: quel farabutto, bel solo nel caso dei possessivi: la persona (1a, 2a o 3a) bambino, San Luca, MA quello psicologo, bello spettacolo, santo•Stefano • rispetto al genere: se è maschile o femminile, nel caso sia variabile per genere • titoli quali dottore, signore, professore, ingegnere, cavaliere (al maschile) e suora • rispetto al numero: se è singolare o plurale, nel caso sia variabile per numero seguiti da un nome proprio: Professor Rossi, Ingegner Galimberti, Suor Maria

chi

che



che

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

ANALISI GRAMMATICALE





I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

CHI



Chi

• • • •

Chi

• alcune parole quali male, fine, amore, fiore ecc., usate all’interno di locuzioni fisse: Osserva gli esempi: mal di testa, mal di pancia, in fin dei conti, in fin di vita, amor proprio, ecc. a casa tua! Li hai letti tutti? Quantifior librifiore ci sono



Quanti: agg. escl., masch. plur. Il troncamento è facoltativo con: tua: agg. poss., 2a pers., femm. sing. tutti: pron. indef., • l’aggettivo qualificativo grande al maschile e femminile singolare: gran giorno / masch. plur. grande giorno, gran dama / grande dama Sei sicura di non voler mangiare niente? Quella di oggi sarà una scarpinata dura. Avremo di molta energia. • gli aggettivi tale e quale, al maschile e femminile singolare: un tal Renatobisogno / un tale niente:èpron. indef. Renato, qual era / quale era, MA nell’espressione qual è il troncamento obbligatorio Quella: pron. dimostr., femm. sing. • alcune locuzioni fisse con verbi: vuol dire / vuole dire, andar via / andare via, star molta: agg. indef., femm. sing. 3 bene / stare bene ecc. LIVELLO



A differenza che nell’elisione, nel troncamento 220non viene usato l’apostrofo. Tuttavia esistono alcuni casi di troncamento in cui l’apostrofo è obbligatorio:

• • • ANALISI GRAMMATICALE

• un poco → un po’



chi

2 - MOrfOLOgIa

• •

• a modo di → a mo’ di

ci

• gli imperativi dei verbi dire, fare, andare, stare, dare: di’, fa’, va’, sta’, da’

Qualche spunto in più per chi desidera approfondire.

APPROFONDIAMO

vi

LA D EUFONICA

I SUONI E I SEGNI

LA D EUFONICA APPROFONDIAMO • È una “d” tradizionalmente aggiunta alla preposizione a, alla congiunzione e, e (meno frequentemente) alla congiunzione o, quando la parola seguente inizia con una voca• le, al fine di facilitare la pronuncia e di renderla più gradevole. • L’uso della d eufonica nello scritto, in passato ampiamente diffuso, si è notevolmente

I SUONI E I SEGNI

30

1

LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura

Indicazioni operative per l’analisi.

Che

1

vi vi

ridotto negli ultimi decenni. D’accordo con l’uso prevalente oggi, consigliamo di inserire la d eufonica solo nei casi in cui è davvero foneticamente necessaria, cioè quando e, a, o sono seguite da parola iniziante con la stessa vocale (ed ecco, ed è, ad Ancona, ad anni, od odori), e in formule ormai cristallizzate (ad esempio).

3

SI CI SI si

M4_U4

M4_U5

si

LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

Ci siNon ci torno neanche morto! (= qui / lì, in questo / quel luogo; avv. di luogo)

Non vi hanno ancora chiamate? (pron. pers. compl., compl. oggetto)

si

Non vi hanno telefonato? (pron. pers. compl., compl. termine) Era una zona umida: vi crescevano molti funghi in autunno (= lì, in quel luogo, usato al posto di ci in contesti più formali; avv. di luogo)

3

NE

LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

Per riconoscere gli esercizi propedeutici alla prova INVALSI.

M4_U3

SI, CI SI La sua immagine si rifletteva nell’acqua. (pron. pers. riflessivo, vedi M4_U4)

ne

All’epoca si viaggiava di meno. (particella impersonale, vedi M4_U5) Ci si spostava perlopiù a cavallo. (pron. impersonale + pron. pers. riflessivo; *si si → ci si) In quel paese si parlavano tre lingue diverse. (= venivano parlate; particella passivante, vedi M4_U3)

M5_U2

NE

ne

Ha preso un buon voto ma non ne è contenta. (= del voto; pron. pers. compl.)

DIVERSI, VARI, CERTO: AGGETTIVI INDEFINITI O QUALIFICATIVI?

ATTENZIONE

Per non cadere in errore.

LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura

8 CORREGGERE

LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura

SCRIVERE BENE

SCRIVERE BENE

ERRORI DA EVITARE ERRORI DA EVITARE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Il lessico informatico propedeutico all’uso di Itaca online e non solo.

Fra e Luca, che erano andati fino alla caletta, ne ritornarono delusi. (= da lì, da quel luogo; avv. di luogo)

· · · Nelle seguenti citazioni ci sono 9 errori relativi all’uso degli

apostrofi e degli accenti e alla grafia unita/separata delle parole. Sottolineali e poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono.

ATTENZIONE

1. Due parallele si incontrano all’infinito, quando ormai non gli e ne frega più niente. (Marcello Marchesi) 2. La non violenza fa’ bene a chi la fa e a chi l’ha riceve. (Mahatma Gandhi) 3. Quest orrore della solitudine, il bisogno di dimenticare il proprio io in una carne estranea, è ciò che l’uomo chiama nobilmente “bisogno di amare”. (Charles Baudelaire) 4. I sentimenti umani sono quasi cancellati dalle spietate necessità della guerra, ma nella misura in cui continuano a

DIVERSI, VARI, CERTO: AGGETTIVI INDEFINITI O QUALIFICATIVI?

166

Gli aggettivi diversi e vari (solo al plurale), e l’aggettivo certo (al singolare e al plurale) possono avere funzione di aggettivi indefiniti o qualificativi. La posizione (prima o dopo il nome) e il contesto concorrono a determinarne il diverso significato e valore. Osserva:

I pronomi indefiniti

Certe notizie ti rovinano la giornata. (= determinate notizie: agg. indefinito) Non avevamo notizie certe. (= notizie sicure: agg. qualificativo)

I pronomi indefiniti

3

1

36

1

NAVIGARE IN RETE LOGIN

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I SUONI E I SEGNI

I SUONI E I SEGNI

password

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi indefiniti esprimono significati uguali o simili a quelli degli aggettivi indefiniti, ma sostituiscono il nome invece di accompagnarlo. A quella vittoria ne seguirono altre. (= altre vittorie) All’epoca mi feci diverse nuove amiche: molte di loro le sento ancora. (= molte amiche) Qualcuno ha delle domande? (= qualche persona)

Attenzione: prima di poter effettuare il login è necessario creare un proprio account, registrandosi come nuovo utente. E se ti sembra una considerazione banale, devi sapere che in tanti pensano di poter fare il login su Itaca senza mai essersi iscritti, usando la password della propria email!

Mi piace

Uso erroneo di gli (= a lui) al posto di le (= a lei) *Ho scritto una lettera a Beatrice e gli ho inviato anche un regalo. → Ho scritto una lettera a Beatrice e le ho inviato anche un regalo.

3

Uso erroneo del pronome ci (= a noi) al posto di gli o le (= a lui / lei) *Ieri ho sentito Davide e ci ho raccontato tutto. → Ieri ho sentito Davide e gli ho raccontato tutto.

te

tu gli le

Vari argomenti hanno suscitato polemiche. (= molti argomenti: agg. indefinito) Hanno trattato argomenti molto vari. (= argomenti diversi l’uno dall’altro: agg. qualificativo)

perciò, un tantino di più ne so’ di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, né meno credo di saperlo. (Socrate)

Con LOGIN si intende l’atto di accedere a una piattaforma digitale attraverso l’immissione di un nome utente (username) o indirizzo email e una parola chiave (password) scelti dall’utente stesso.

Uso erroneo del pronome complemento al posto del pronome soggetto *Perché te non vuoi darmi ragione? → Perché tu non vuoi darmi ragione?

Ho diversi amici stranieri. (= molti amici: agg. indefinito) Ho amici molto diversi tra loro. (= amici distinti: agg. qualificativo)

esistere, precari e minacciati, essi esistono puri, e da nessun altra parte c’è ne sono di più puri. (Simone Weil) 5. Certo sono più sapiente io di quest’uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non sà nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto,

NAVIGARE IN RETE

Uso contemporaneo di due pronomi che hanno il medesimo significato *A me mi piace leggere i fumetti. → A me piace leggere i fumetti / Mi piace leggere i fumetti. Quest’uso è accettato quando si vuole mettere in risalto il concetto (A me, i fumetti mi sono sempre piaciuti), ma va comunque evitato in contesti formali.

Quando accompagnano un nome più e meno sono aggettivi indefiniti (di grado comparativo). Sono avverbi (comparativi di maggioranza degli avverbi molto e poco) quando si riferiscono a un verbo, a un aggettivo, a un altro avverbio (vedi M5_U2).

I INVALS

NAVIGARE IN RETE

Qui di seguito gli errori più comuni che si commettono nell’uso dei pronomi personali, diffusi nel parlato e in contesti scritti colloquiali, ma da evitarsi nello scritto e in contesti orali formali.

I pronomi indefiniti alcuno, molto, troppo, parecchio, altro, certo, taluno, tale, tanto, poco, tutto, altrettanto, vario, alquanto, diverso, ciascuno, nessuno hanno forma identica ai corrispettivi aggettivi. Altri pronomi indefiniti hanno soltanto valore di pronome. È il caso di: uno, qualcuno, ognuno, cadauno (raro), variabili per genere e privi di plurale, e di niente, nulla, qualcosa, chiunque, chicchessia, alcunché, che hanno un’unica forma, singolare.

FACCIAMO IL PUNTO

ci

gli

Per ricapitolare i passaggi impegnativi.

FACCIAMO IL PUNTO Aggettivi e pronomi indefiniti: • sono solo aggettivi:qualche, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, ogni • sono solo pronomi:uno/una/gli uni/le une, qualcuno/a, ognuno/a, cadauno/a, qualcosa, niente, nulla, chiunque, chicchessia, alcunché

• 3 •

• sono aggettivi o pronomi: alcuno/a/i/e, molto/a/i/e, tanto/a/i/e, parecchio/a/i/e, diverso/a/i/e, vario/a/i/e, troppo/a/i/e, altro/a/i/e, certo/a/i/e, taluno/a/i/e, tale/i, poco/a/hi/he, tutto/a/i/e, altrettanto/a/i/e, alquanto/a/i/e, ciascuno/a, nessuno/a

200



3

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I SUONI E I SEGNI

password account

V

1

A_I_IX_ROMANE_05.indd 5

30/01/19 11:43

Tutti gli esercizi sui testi sono propedeutici alla prova INVALSI.

Le sezioni SUI TESTI chiudono missioni e livelli e permettono di applicare le conoscenze acquisite: la riflessione grammaticale si sviluppa attraverso le diverse tipologie testuali, passando dalla narrativa all’articolo divulgativo.

LABORATORIO

SUI TESTI

LABORATORIO

SUI TESTI

LL

INVALS

I

ORTOGRAFIA E PUNTEGGIATURA

a città di Sofronia si compone di due mezze città. In una c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli opifici, i palazzi, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città. Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che ritorni la carovana e la vita intera ricominci.

SUI TESTI ORTOGRAFIA E

PUNTEGGIATURA

SUI TESTI

INVALS

I

1

·

1 Completa il bollettino meteo scegliendo l’opzione corretta.

·

U

na

(perturbazione /

perturbazzione) atlantica in transito sull’ (europa Centrale / europa centrale

/ Europa centrale) tende a estendere i suoi effetti anche sulle (regioni / reggioni) settentrionali italiane, con condizioni di instabilità più marcata sul settore orientale. Sulla base delle previsioni (disponibbili / disponibili), il dipartimento della

(Protezzione /

Protezione) civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso

Adattato da Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993.

nella giornata di ieri un avviso di condizioni meteorologiche avverse; in particolare, l’avviso prevede precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale sulle (provincie / province) di Trento e Bolzano. I fenomeni saranno (accompagnati / accompagniati) da

Strumento inclusivo per eccellenza, le MAPPE concettuali alla fine di ogni unità aiutano a organizzare le conoscenze.

(rovesci / rovescii) di forte intensità, frequente attività elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.

I SUONI E I SEGNI

ANALISI

52

Adattato da www.dire.it/25-07-2015

GRAMMATICALE 1

SUI TESTI ANALISI I

1

I SUONI E I SEGNI

l’esempio e poi continua sul quaderno.

U

I SUONI E I SEGNI

1 Svolgi l’analisi grammaticale della barzelletta. Osserva

2

n uomo e il proprio cane sono al cinema: entrambi guardano assorti il film. ·1 Il vicino dell'uomo, notando che il cane cambia molte volte l'espressione del muso, dice al padrone: “Perbacco, sono allibito! Il suo cane sembra concentratissimo!”. L’altro gli risponde: “Io sono più meravigliato di lei, perché quando ha letto il libro non gli è piaciuto per niente!"

Q

ueste fiabe son nate cosi. Dopo averne scritta una per un caro bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella fiaba, mi venne, un giorno, l idea di scriverne qualche altra pei miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po ammalato, con un inerzia intellettuale che mi faceva rabbia, e i lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata nel vedermi, a un tratto, fiorire nella fantasia quel mondo meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di orchi, di incantesimi, che e stato il primo pascolo artistico delle nostre piccole menti. Vissi piu settimane soltanto con essi, ingenuamente, come non credevo potesse mai accadere a chi e gia convinto che la realta sia il vero regno dell arte. Se un

Q

57

Un: art. indet., masch. sing.

1

uomo: nome comune, concr., masch. sing.

Un: art. indet., masch. sing.

UNITÀ 6

2 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

ANALISI

È

un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio Impero Galattico. Durante la battaglia, spie ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva 1 dell’Impero, la Morte Nera, una stazione spaziale corazzata di tale potenza da poter distruggere un intero pianeta.

2

POSSONO ESSERE

I SUONI E I SEGNI

sul quaderno. · continua uomo: nome comune, concr., masch. sing.

I VERBI AL SERVIZIO DI ALTRI VERBI

·

È

AUSILIARI

LOGICA

SUI TESTI ANALISI LOGICA

SUI TESTI

un: art. indet., masch. sing.

E

CHE SI USA PER FORMARE TEMPI COMPOSTI DI TUTTI I VERBI TRANNE I TRANS. ATTIVI E ALCUNI INTR. sono andata, si sono vergognate, si è mangiato FORMA PASSIVA è stato chiamato, siamo stati visti

SERVILI FRASEOLOGICI CAUSATIVI

I

1

·

1 Svolgi l’analisi logica dei titoli dei film. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

·

ESSERE

INVALS

George Lucas, Guerre stellari, 1977

è: v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.

SONO

280

INVALS

SUI TESTI

·

UNITÀ 6 MAPPA

·

GRAMMATICALE

·

MAPPA

2 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.

3 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi Cantando sotto la pioggia • C’era • una volta il West • Amami

AVERE

·

è: v.

un: art. indet., masch. sing.

l'ho chiamato, abbiamo lavorato

NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE, POTERE, DOVERE + INFINITO:

SI USA AVERE SE IL "SERVITO" È ESSERE O CON VERBO PASSIVO Avresti potuto essere più gentile. Non ha voluto essere servito.

• • •

417 cantando:



pred. verb.

sotto la pioggia: compl. stato in luogo

(sogg. mancante)

3

NOTA BENE:

SI USA L'AUSILIARE DEL VERBO "SERVITO" → Sono voluta andare. Non hanno potuto fare nulla.

teneramente ••Lo chiamavano Trinità • Ho sposato • una strega • Questa e elezioni dei rappresentanti di istituto non seguono le volta parliamo di uomini • Tutti i ragazzi si chiamano Patrick • Ci • stesse tempistiche in tutte le scuole. I candidati vengono eravamo tanto amati • Tenera è la notte • La morte ti fa bella • divisi in liste, ognuna delle quali ha un nome scelto dai • da un insolito destino nell’azzurro • Liberaci dal male • Travolti mare di ragazzi. Votando per una lista, è possibile dare la propria agosto • Io ballo da sola • Caterina va in città • L’amore è più freddo • preferenza a due dei suoi candidati. Possono candidarsi della morte • Non ti muovere essere, modo ind., tempo pres.,è che 3ª abbiano pers. sing., intrans., cop. studenti di qualunque classe: l’importante • • • (sogg. mancante) determinazione e voglia di fare!

L

CHE SI USA PER FORMARE TEMPI COMPOSTI DI TUTTI I TRANS. ATTIVI E DI ALCUNI INTR.



continua sul quaderno.

Svolgi l’analisi logica delle seguenti “brevi storie tristi”, già

·

2 cantando: pred. verb. divise in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. ·

L

ANALISI

sotto laMipioggia: compl. stato in luogo sdraio sul divano. | Il telecomando è sul tavolo. C’era una volta una pianta, | poi la regalarono a me.

2

·

DEL PERIODO

Esci dalla parrucchiera | e ti senti una star per due giorni. | Poi | ti lavi i capelli.

SUI TESTI ANALISI

|

Ho fatto la lavatrice dei panni scuri con un fazzoletto di carta.

DEL PERIODO

SUI TESTI

INVALS

Per il troppo amore si abbracciavano così stretti | che anche il loro amore rimase soffocato.

I

Sono in ufficio da 15 minuti | e ho già una fame | che | per la sete muoio dal sonno.

1

·

1 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi

·

La mattina presto la macchina a mia mamma. Nel pomeriggio, me la ridà con il pieno di benzina. | È un diesel.

EE

continua sul quaderno.

(io: sogg. sott.)

|

|

Mi sdraio: pred. verb.

ssendo un’importante meta turistica, Londra è una città sul divano: compl. moto a luogo perfettamente collegata con gran parte d’Italia e con il resto del mondo. Qui in basso troverete le informazioni necessarie per raggiungere comodamente Londra in aereo e in treno o autobus. In Italia ci sono molti voli per Londra. Bisogna solo scegliere le offerte migliori e cercare le soluzioni più comode ed economiche. I viaggiatori del Nord Italia troveranno varie offerte di voli che partono da numerosi aeroporti delle province settentrionali, quelli delle isole hanno a disposizione voli da Palermo, Catania, Comiso, Alghero, Cagliari o Olbia, mentre i turisti del Sud potranno viaggiare solo dagli aeroporti di Brindisi, Bari o Napoli. Ai viaggiatori del Molise e della (io: sogg. sott.) Basilicata consigliamo di organizzare con anticipo il viaggio per trovare le migliori offerte di voli diretti negli aeroporti delle Mi sdraio: pred. verb. regioni limitrofe. Se preferite percorrere l’Europa sui binari, dall’Italia potrete sul divano: compl. moto a raggiungere Londra anche in treno, arrivando a Parigi con il treno ad alta velocità (TGV) e qui prendendo l’Eurostar per Londra, che arriva a destinazione in circa due ore e mezzo. Considerando i costi elevati e i tempi eccessivi, tuttavia, consigliamo questa soluzione di trasporto soltanto a coloro che non vogliono prendere l'aereo.

587

|

|

|

luogo

Adattato da Come arrivare a Londra in www.scoprilondra.com/

Essendo un’importante meta turistica: sub. 1ª grado, caus., impl.

2

·

Svolgi l’analisi del periodo della ricetta. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

P

er preparare la coulis di frutta fate appassire i lamponi, o altra frutta, in una padella antiaderente, a fiamma bassa, fino a quando la frutta non avrà rilasciato tutta l’acqua (la quantità di acqua dipenderà dal tipo di frutta). Aggiungete lo

708

Essendo un’importante meta turistica: sub. 1ª grado, caus., impl.

VI

A_I_IX_ROMANE_05.indd 6

2

·

P

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Itaca online Il docente assegna i compiti ai propri studenti sapendo che saranno autonomi grazie alla teoria in linea, al feedback immediato e all’assistenza della redazione. E prima ancora di tornare a scuola, saprà come ha lavorato l’intera classe.

La campanella contraddistingue gli obiettivi assegnati dal docente.

L’indice online è composto da obiettivi di apprendimento.

L’ago della bussola è il menu principale di Itaca.

I punti esperienza (XP) si accumulano facendo esercizi.

La scheda teorica è sempre a portata di clic.

Il tasto Controlla serve a confermare la propria risposta.

VII

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Itaca è autocorrettiva: il feedback è immediato, visivo e sonoro.

In caso di risposta sbagliata, il tasto Altre soluzioni, quando c’è, serve per controllare tutte le varianti di risposta previste.

Il tasto con il punto esclamativo serve a comunicare con la redazione, per esempio per segnalare una variante ritenuta corretta che non compare tra quelle previste.

VIII

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Reportistica relativa agli obiettivi assegnati.

La spunta indica gli obiettivi completati, il cronometro gli obiettivi iniziati e ancora da completare, il trattino quelli da iniziare.

La % è la percentuale di errore e gli XP sono i punti esperienza accumulati.

Basta cliccare su un nome per avere il dettaglio degli obiettivi.

Reportistica relativa alle verifiche sommative autocorrettive con voti in decimi.

IX

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Indice Struttura dell’opera Itaca online

III



VII



Livello 1

Fonologia, ortografia e punteggiatura

1

I SUONI E I SEGNI UNITÀ

1

I suoni e le lettere

3



3

L’alfabeto italiano 

3

ESERCIZI - PER INIZIARE 

4

Vocali e consonanti 

4

•• Le vocali 

4

ESERCIZI - PER INIZIARE 

•• Dittonghi, trittonghi, iati  •• Le consonanti 

6

•• Le consonanti doppie 

8

•• La h e la i

9



10

ESERCIZI - PER INIZIARE 

11

Principali dubbi ortografici 

12

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

2

4 5

ESERCIZI - PER INIZIARE 

MAPPA

Le sillabe e l’accento

14



16 16

La sillaba  •• La divisione delle parole in sillabe  ESERCIZI - PER INIZIARE 

16 17

X

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 10

30/01/19 11:42

18

L’accento  •• L’accento acuto e l’accento grave 

18

•• L’uso dell’accento grafico 

20 20

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

3

MAPPE

L’apostrofo

24 - 26

27



27

L’elisione 

28

ESERCIZI - PER INIZIARE 

29

Il troncamento 

31

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Principali dubbi ortografici: l’uso dell’apostrofo 

34

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

4

MAPPA

La punteggiatura e le maiuscole

37



La punteggiatura  •• Il punto (o punto fermo) 

38 38 38

•• La virgola 

38

•• Il punto e virgola 

40

•• I due punti 

40

•• Il punto esclamativo 

41

•• Il punto interrogativo 

41

•• Altri segni di punteggiatura 

41

I puntini di sospensione 

41 42 42 42 42 43 44

Le virgolette  Le parentesi  Il trattino  La lineetta  L’asterisco  ESERCIZI - PER INIZIARE 

Maiuscole e minuscole  ESERCIZI - PER INIZIARE  

32

MAPPE

47 49 50 - 51

COMPITO DI REALTÀ ITACA ONLINE



LABORATORIO SUI TESTI

 ORTOGRAFIA E PUNTEGGIATURA SUI TESTI

52 57

XI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 11

30/01/19 11:42

Indice

Livello 2

Morfologia

2

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO UNITÀ

1

L’articolo

67



Che cos’è l’articolo 

67

L’articolo determinativo 

67 69

•• La forma degli articoli determinativi 

69

ESERCIZI - PER INIZIARE 

70

L’articolo indeterminativo 

71

•• La forma degli articoli indeterminativi  ESERCIZI - PER INIZIARE 

73

L’articolo partitivo  •• La forma degli articoli partitivi 

73

ESERCIZI - PER INIZIARE 

74 75

Usi particolari dell’articolo  •• L’articolo con i nomi propri 

75

Nomi propri di persona 

75

Nomi propri di luoghi geografici 

•• L’articolo determinativo con i titoli 

76 76

•• L’articolo determinativo con i nomi di parentela preceduti da aggettivo possessivo 

76

•• Omissione dell’articolo 

77 78

Analisi grammaticale 

78

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

2

71

MAPPA

Il nome: funzione e significato

80



82

Che cos’è il nome 

82

Le parole sostantivate 

82

XII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 12

30/01/19 11:42

83

Le funzioni del nome 

83

ESERCIZI - PER INIZIARE 

83

Il significato del nome 

84

•• Nomi comuni e nomi propri 

84

ESERCIZI - PER INIZIARE 

85

•• Nomi concreti e nomi astratti 

85

ESERCIZI - PER INIZIARE 

•• Nomi individuali e nomi collettivi  •• Nomi numerabili e non numerabili 

UNITÀ

MAPPA

Il nome: struttura

3

90

91



I nomi primitivi 

91

I nomi derivati 

91 92

ESERCIZI - PER INIZIARE 

93

I nomi alterati 

94

ESERCIZI - PER INIZIARE 

96

I nomi composti 

97

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

4

MAPPA

Il nome: forme (genere)

100

101



101

Il genere dei nomi di cose 

103

ESERCIZI - PER INIZIARE 

104

Il genere dei nomi di esseri animati 

107

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

5

87 88

ESERCIZI - PER INIZIARE  

86 87

ESERCIZI - PER INIZIARE 

MAPPA

Il nome: forme (numero)

110



111

I nomi variabili 

111

I nomi invariabili 

112

ESERCIZI - PER INIZIARE 

113

I nomi sovrabbondanti 

114

I nomi difettivi 

115

ESERCIZI - PER INIZIARE 

116 XIII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 13

30/01/19 11:42

Indice 118

Il plurale dei nomi composti 

119

•• I nomi composti da capo + altro elemento 

120

Analisi grammaticale 

120

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

6

MAPPA

121

L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

123

ESERCIZI - PER INIZIARE 

124

Gli aggettivi qualificativi 

125

•• Gli aggettivi di relazione  •• La posizione degli aggettivi qualificativi e il valore descrittivo o restrittivo 

130

•• La struttura degli aggettivi qualificativi 

131

ESERCIZI - PER INIZIARE 

7

MAPPA

134

L’aggettivo qualificativo: forme e gradi



136

Gli aggettivi qualificativi variabili 

136

Gli aggettivi qualificativi invariabili 

137

La concordanza tra aggettivi e nomi 

138

ESERCIZI - PER INIZIARE 

I gradi dell’aggettivo qualificativo  •• Forme particolari di comparativo e superlativo  ESERCIZI - PER INIZIARE  



138 141 143 145

Analisi grammaticale 

3

126 128

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

122 122

Che cos’è l’aggettivo 





MAPPA

146 150

LABORATORIO SUI TESTI

152

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI UNITÀ

1

I pronomi personali



Che cos’è il pronome  I pronomi personali  •• I pronomi personali soggetto  ESERCIZI - PER INIZIARE 

157 157 157 158 160

XIV

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 14

30/01/19 11:42

161

•• I pronomi personali complemento  Forme toniche del pronome personale complemento 

162

Forme atone del pronome personale complemento 

162

La posizione dei pronomi personali complemento 

165 166

Errori da evitare 

167

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

2

MAPPE

171 - 172

Pronomi personali riflessivi e combinati

174



174

I pronomi personali riflessivi 

176

ESERCIZI - PER INIZIARE 

177

I pronomi atoni “combinati”  Analisi grammaticale 

178 179

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

3

MAPPE

182 - 184

I determinativi (possessivi e dimostrativi)

185

Gli aggettivi possessivi 

185 187 187

I pronomi possessivi 

188

ESERCIZI - PER INIZIARE 

190

Gli aggettivi dimostrativi e identificativi 

190

•• Altri aggettivi dimostrativi 

191

I pronomi dimostrativi e identificativi 

192

ESERCIZI - PER INIZIARE  

4

185

Che cosa sono i determinativi  •• Altri aggettivi possessivi: proprio e altrui 

UNITÀ



MAPPA

I determinativi (indefiniti e numerali)

196



Gli aggettivi indefiniti  •• Note sulla forma e sull’uso di alcuni aggettivi indefiniti 

I pronomi indefiniti  •• Note sull’uso di alcuni pronomi indefiniti  ESERCIZI - PER INIZIARE 

Gli aggettivi e i pronomi numerali  •• I numerali cardinali 

197 197 198 200 201 203 207 207

•• I numerali ordinali 

207 208

•• I numerali moltiplicativi 

209

Note sull’uso di alcuni numerali cardinali 

XV

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 15

30/01/19 11:42

Indice 209

•• Gli altri numerali 

210

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

5

MAPPA

213

I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi 

Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed esclamativi 

217

I pronomi relativi 

219

•• I pronomi relativi doppi (o misti) 

220

Analisi grammaticale 

221

ESERCIZI - PER INIZIARE 

4

MAPPE

226 - 228

LABORATORIO SUI TESTI



214 215

ESERCIZI - PER INIZIARE 



214

230

IL VERBO UNITÀ

1

Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

237

Che cos’è il verbo 

237

Le forme del verbo 

237



238

•• La persona e il numero 

238

ESERCIZI - PER INIZIARE 

•• Il modo 

239

•• Il tempo 

239

•• L’aspetto 

241

•• La forma (o diàtesi) 

241 242

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

2

MAPPA

Verbi transitivi e intransitivi

244



246

I verbi transitivi 

246

I verbi intransitivi 

246

Verbi con uso transitivo e intransitivo 

247

ESERCIZI - PER INIZIARE 

248

XVI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 16

30/01/19 11:42



UNITÀ

3

MAPPA

250

Forma attiva e passiva

251



Che cos’è la forma (o diàtesi) del verbo 

251

Dalla frase attiva a quella passiva 

251

La forma passiva del verbo 

252 253

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

4

Forma riflessiva e pronominale

258



258

Tipi di verbi riflessivi  ESERCIZI - PER INIZIARE 

259

I verbi intransitivi pronominali 

261

ESERCIZI - PER INIZIARE 

262



UNITÀ

5

MAPPA

264

Verbi impersonali

266



Verbi personali e impersonali 

266

I verbi impersonali propriamente detti 

266

I verbi usati in forma impersonale 

266

Altre costruzioni impersonali 

267 268

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

6

MAPPA

Verbi ausiliari

272

274



Verbi al servizio di altri verbi 

274

I verbi ausiliari 

274 277

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

7

MAPPA

Verbi servili, fraseologici, causativi I verbi servili  ESERCIZI - PER INIZIARE 

280



281 281 282

I verbi fraseologici (o aspettuali) 

283

I verbi causativi 

284

ESERCIZI - PER INIZIARE 

284

XVII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 17

30/01/19 11:42

Indice MAPPA



UNITÀ

8

Le coniugazioni

288

292



Il paradigma di essere 

293

Il paradigma di avere 

294

1 coniugazione attiva: amare 

295

2a coniugazione attiva: temere 

296

3a coniugazione attiva: partire 

297

Particolarità dei verbi 

298

a

298

•• Prima coniugazione  •• Seconda coniugazione 

298

•• Terza coniugazione 

299

Coniugazione passiva: essere amato 

300

Coniugazione pronominale (verbi riflessivi e intransitivi pronominali): lavarsi 

301 302

ESERCIZI - PER INIZIARE 

I verbi difettivi 

303

I verbi sovrabbondanti 

304 304

ESERCIZI - PER INIZIARE 

305

I verbi irregolari  •• Verbi irregolari della 1 coniugazione 

305

•• Verbi irregolari della 2a coniugazione 

306

a

•• Verbi irregolari della 3a coniugazione 

311 311

Analisi grammaticale 

312

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

9

MAPPA

L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti L’indicativo  ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il congiuntivo  ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il condizionale  ESERCIZI - PER INIZIARE 

L’imperativo  ESERCIZI - PER INIZIARE  

MAPPA

315



316 316 318 320 321 322 323 325 325 328

XVIII

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30/01/19 11:42

UNITÀ

10

L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

331

ESERCIZI - PER INIZIARE 

332

Il participio 

333

ESERCIZI - PER INIZIARE 

335

Il gerundio 

336

ESERCIZI - PER INIZIARE 

5

MAPPA

340

LABORATORIO SUI TESTI



330 330

L’infinito 





342

L’AVVERBIO, LA PREPOSIZIONE, LA CONGIUNZIONE, L’INTERIEZIONE UNITÀ

1

L’avverbio: funzione, forma, gradi

351

La posizione dell’avverbio 

351 352 353

•• L’alterazione dell’avverbio 

353

I gradi dell’avverbio 

354

ESERCIZI - PER INIZIARE  

2

351

Che cos’è l’avverbio  La forma dell’avverbio 

UNITÀ



MAPPA

L’avverbio: significato

358



360

Gli avverbi di modo (o qualificativi) 

360

Gli avverbi di tempo 

360

Gli avverbi di luogo 

361

ESERCIZI - PER INIZIARE 

363

Gli avverbi di quantità 

365

Gli avverbi di giudizio (o di valutazione) 

366

Gli avverbi interrogativi ed esclamativi 

367

Gli avverbi focalizzanti 

368

L’avverbio ecco  Analisi grammaticale 

369

ESERCIZI - PER INIZIARE 

370 370 XIX

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 19

30/01/19 11:42

Indice 

UNITÀ

3

MAPPA

374

La preposizione

376



Che cos’è la preposizione 

376

Le preposizioni proprie 

376

•• Il significato delle preposizioni proprie  ESERCIZI - PER INIZIARE 

381

Le locuzioni preposizionali (o prepositive)  Analisi grammaticale 

384



4

MAPPA

La congiunzione



384

389

Che cos’è la congiunzione 

389

Le congiunzioni coordinanti 

389

Le congiunzioni e le locuzioni congiuntive subordinanti  Analisi grammaticale  ESERCIZI - PER INIZIARE  

5

382

388

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

379

Le preposizioni improprie 

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

377

MAPPA

L’interiezione

391 392 397 397 402



404

Che cos’è l’interiezione 

404

Le interiezioni proprie (o primarie) 

404

Le interiezioni improprie (o secondarie) 

405

Le locuzioni interiettive 

406

Le voci onomatopeiche 

406

Analisi grammaticale  ESERCIZI - PER INIZIARE  

MAPPA

407 407 410

COMPITO DI REALTÀ ITACA ONLINE



LABORATORIO SUI TESTI

 ANALISI GRAMMATICALE SUI TESTI

411 417

XX

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 20

30/01/19 11:42

Livello 3

Sintassi della frase semplice

6

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE UNITÀ

1

La struttura della frase semplice

425

Tipi di frasi semplici 

425

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il verbo e i suoi argomenti  ESERCIZI - PER INIZIARE 

Nucleo della frase ed espansioni  Analisi logica  ESERCIZI - PER INIZIARE  

MAPPE

Il soggetto

429 431 433 434 435

440



Che cos’è il soggetto 

440

La posizione del soggetto 

441 441

Il soggetto sottinteso 

443

Il soggetto mancante 

444

Il soggetto partitivo 

444

Il gruppo del soggetto 

445

ESERCIZI - PER INIZIARE  

3

428

437 - 438 - 439

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

426 427

I sintagmi 

2

425

Che cos’è la frase  ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ



MAPPA

Il predicato

445 447



Che cos’è il predicato 

448 448 XXI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 21

30/01/19 11:42

Indice 448

Il predicato verbale 

449

ESERCIZI - PER INIZIARE 

450

Il predicato nominale 

451

Il predicato con verbo copulativo 

452

ESERCIZI - PER INIZIARE 

La concordanza del predicato con il soggetto 

454

Il gruppo del predicato 

454

La frase nominale 

455 455

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

4

MAPPA

Il complemento oggetto

458

459



Complementi diretti e indiretti 

459

ESERCIZI - PER INIZIARE 

460 460

Che cos’è il complemento oggetto 

461

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

5

MAPPE

I complementi predicativi

464 - 466

467



Che cosa sono i complementi predicativi  Il complemento predicativo del soggetto 

467

ESERCIZI - PER INIZIARE 

469

Il complemento predicativo dell’oggetto 

470

ESERCIZI - PER INIZIARE 

471



UNITÀ

6

467

MAPPA

L’attributo e l’apposizione

474



476

Che cosa sono l’attributo e l’apposizione 

476

L’attributo 

476

ESERCIZI - PER INIZIARE 

L’apposizione  ESERCIZI - PER INIZIARE  



MAPPE LABORATORIO SUI TESTI

477 478 480 483 - 484

485

XXII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 22

30/01/19 11:42

7

I COMPLEMENTI INDIRETTI UNITÀ

1

I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio

491

Funzione e significato dei complementi indiretti 

491

Il complemento di specificazione 

491

Il complemento di denominazione 

492

Il complemento partitivo 

493



493

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il complemento di termine 

494

I complementi di vantaggio e di svantaggio 

495 496

ESERCIZI - PER INIZIARE 



UNITÀ

2

MAPPE

497 - 498 - 499

l complementi d’agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza 

500

I complementi d’agente e di causa efficiente 

500 501

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il complemento di separazione o allontanamento 

502

Il complemento di origine o provenienza 

502

ESERCIZI - PER INIZIARE 

503



UNITÀ

3

MAPPE

I complementi di tempo e di luogo I complementi di tempo 



507 507

•• Il complemento di tempo determinato 

507

•• Il complemento di tempo continuato 

507

ESERCIZI - PER INIZIARE 

I complementi di luogo 

508 509

•• Il complemento di stato in luogo 

509

•• Il complemento di moto a luogo 

510

•• Il complemento di moto da luogo 

510

•• Il complemento di moto per luogo  ESERCIZI - PER INIZIARE 



505 - 506

MAPPE

511 511 515 - 516 - 517 - 518 - 519 - 520 XXIII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 23

30/01/19 11:42

Indice UNITÀ

4

I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

521

Il complemento di causa 

521

Il complemento di fine 

521

Il complemento concessivo 

522



522

ESERCIZI - PER INIZIARE 

524

Il complemento di mezzo 

524

Il complemento di modo 

525

ESERCIZI - PER INIZIARE 

526

I complementi di compagnia e di unione 

526

Il complemento di rapporto o relazione 

526

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

5

MAPPE

528 - 529 - 530 - 531 - 532

I complementi di qualità, di argomento, di materia, di paragone, di colpa, di pena

533

Il complemento di qualità 

533

Il complemento di argomento 

534



534

Il complemento di materia 

534

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il complemento di paragone 

536

Il complemento di colpa 

536

Il complemento di pena 

536 537

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

6

MAPPE

I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

539 - 540 - 541



542

I complementi di abbondanza e di privazione 

542

Il complemento di limitazione 

543

Il complemento di età 

543

ESERCIZI - PER INIZIARE 

I complementi di quantità  •• Il complemento di peso o misura  •• Il complemento di distanza  •• Il complemento di estensione  •• Il complemento di prezzo

544 545 545 545 546 546

XXIV

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30/01/19 11:42

547 547

•• Il complemento di stima ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

7

MAPPE

549 - 550 - 551

I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione, eccettuativo, aggiuntivo, distributivo 552 

552

Il complemento di sostituzione o scambio 

552

Il complemento di esclusione 

553

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il complemento eccettuativo 

554

Il complemento aggiuntivo 

554

Il complemento distributivo 

554 554

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

8

MAPPE

556 - 557 - 558

I complementi indiretti introdotti da “di”

559



559

Tabella 

560

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

9

I complementi indiretti introdotti da “a”

562



562

Tabella 

562

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

10

I complementi indiretti introdotti da “da”

565



565

Tabella 

565

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

11

I complementi indiretti introdotti da “in”

569



569

Tabella 

569

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

12

I complementi indiretti introdotti da “con”



572

Tabella 

572

ESERCIZI - PER INIZIARE 

UNITÀ

13

572

I complementi indiretti introdotti da “per”



575 575

Tabella  ESERCIZI - PER INIZIARE 

576 XXV

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30/01/19 11:42

Indice 14

UNITÀ

I complementi indiretti introdotti da “su” e “tra/fra”



578 578

Tabelle 

579

ESERCIZI - PER INIZIARE  COMPITO DI REALTÀ ITACA ONLINE

LABORATORIO SUI TESTI



581 587

 ANALISI LOGICA SUI TESTI

Livello 4

Sintassi della frase complessa

LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI PRINCIPALI, COORDINATE, SUBORDINATE

8

UNITÀ

1

La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

597

La frase semplice e il periodo (o frase complessa) 

597

La proposizione principale 

598



La proposizione incidentale 

598

Le proposizioni coordinate e subordinate 

600

Tipi di proposizioni coordinate 

601

ESERCIZI - PER INIZIARE 

602



UNITÀ

2

598

ESERCIZI - PER INIZIARE 

MAPPE

605 - 606

I gradi della subordinazione, subordinate esplicite e implicite

607

I gradi della subordinazione 

607



ESERCIZI - PER INIZIARE 

608

XXVI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 26

30/01/19 11:42

610

Subordinate esplicite e implicite  Analisi del periodo 

611 612

ESERCIZI - PER INIZIARE  

615

LABORATORIO SUI TESTI



9

MAPPA

616

LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE UNITÀ

1

Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto



Funzione e classificazione delle proposizioni subordinate 

621

Le proposizioni completive 

622

•• Le proposizioni soggettive 

622

•• Le proposizioni oggettive 

623

•• ESERCIZI - PER INIZIARE 

626

•• Le proposizioni dichiarative 

628

•• Le proposizioni interrogative indirette 

629 632

ESERCIZI - PER INIZIARE 

635

Discorso diretto e discorso indiretto 

637

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

2

MAPPE

640 - 641 - 642

Le proposizioni relative



Le proposizioni relative  ESERCIZI - PER INIZIARE 

Le subordinate relative improprie  ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

3

621

MAPPE

643 643 645 647 649 651 - 652

Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

653

Le proposizioni circostanziali 

653

Le proposizioni temporali 

653

Le proposizioni locative 

654



ESERCIZI - PER INIZIARE 

655 XXVII

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30/01/19 11:42

Indice Le proposizioni causali 

658

Le proposizioni finali 

658

Le proposizioni consecutive 

659 660

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

4

MAPPE

665 - 666 - 667

Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni)

668

Le proposizioni modali 

668

Le proposizioni strumentali 

669



669

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Le proposizioni avversative 

671

Le proposizioni comparative 

672 673

ESERCIZI - PER INIZIARE 

Altre proposizioni circostanziali 

674

•• Le proposizioni limitative 

674

•• Le proposizioni eccettuative 

675

•• Le proposizioni aggiuntive 

675 675

ESERCIZI - PER INIZIARE  

UNITÀ

5

MAPPE

678 - 679 - 680 - 681 - 682

Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

683

Le proposizioni concessive 

683

Le proposizioni condizionali (o ipotetiche) 

684



ESERCIZI - PER INIZIARE 

Il periodo ipotetico  ESERCIZI - PER INIZIARE  

MAPPE

COMPITO DI REALTÀ ITACA ONLINE



LABORATORIO SUI TESTI

 Tabelle M8-M9  ANALISI DEL PERIODO SUI TESTI

Indice analitico  INVALSI, PROVE STORICHE / OLIMPIADI DI ITALIANO, ALLENAMENTO

685 688 689 692 - 693 - 694 696 700 708

717 ITACA ONLINE

XXVIII

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Livello 1

Fonologia, ortografia e punteggiatura

Missione

itaca.academy Cerca

1

I SUONI E I SEGNI

Fonologia, ortografia e punteggiatura I suoni e le lettere Le sillabe e l'accento

1

L'apostrofo La punteggiatura e le maiuscole

Morfologia L'articolo Il nome: funzione e significato Il nome: struttura

2

Il nome: forme (genere) Il nome: forme (numero)

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Missione 1

I SUONI E I SEGNI

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) 0%

UNITÀ I suoni e le lettere

10%

20%

30%

40%

50%

Le sillabe e l’accento L’apostrofo La punteggiatura e le maiuscole PERCENTUALE ERRORI

RISORSE parti da dove vuoi

lezione frontale

Cartaceo

37

Laboratorio sui testi

11

Unità online

512

Verifiche online

54

Itaca papers

50

unità online

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esercizi

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30/01/19 11:29

2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

1

30’

I suoni e le lettere Ogni lingua è composta, prima di tutto, da suoni. Quando i suoni hanno valore distintivo, cioè permettono di differenziare una parola da un’altra, essi sono detti fonemi. Per esempio in italiano t e c hanno valore di fonemi perché consentono di distinguere la parola testa dalla parola cesta. Per rappresentare graficamente i suoni, si ricorre a grafemi, segni grafici comunemente chiamati lettere.

L’alfabeto italiano L’alfabeto italiano è costituito da 21 lettere, alle quali si aggiungono le lettere j, k, w, x, y, che vengono impiegate solo in casi particolari, perlopiù per trascrivere suoni di lingue straniere. L’alfabeto è convenzionalmente ordinato nel seguente modo: minuscole

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z maiuscole

PER INIZIARE

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z 1 ORDINARE

·

Riscrivi ognuno dei seguenti elenchi disponendo le parole in ordine alfabetico. 1. porcospino • zebra • elefante • kiwi • rinoceronte • ippopotamo • ghepardo • panda 

2. Federico • Irene • Walter • Jessica • Francesca • Viola • Tamara • Valerio 

I SUONI E I SEGNI

3. allietare • aghi • agio • agire • aguzzo • aglio • aggirarsi • agenda 

4. ormai • onta • orchidea • ormeggio • olmo • o • ora • ovvio 1



3

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Vocali e consonanti Le vocali Le vocali sono suoni che si producono quando il canale orale è aperto e l’aria fuoriesce senza incontrare ostacoli. In italiano esistono 7 suoni vocalici, rappresentati da 5 lettere (a, e, i, o, u): le vocali e e o, quando sono toniche, cioè accentate, possono infatti avere un suono chiuso (véro, attóre) o aperto (bèlla, bòsco). Questa differenza, valida per l’italiano standard, non viene però rispettata in nessuna variante regionale parlata. Inoltre l’apertura o chiusura di e e o nelle diverse parole dipende dall’origine e dallo sviluppo dei singoli termini o della categoria di parole di cui fanno parte, motivo per cui non esistono “regole” per determinare se le e e le o sono aperte o chiuse. Nello scritto, la differenza tra e e o aperte e chiuse viene segnalata graficamente per mezzo di due diversi accenti, acuto per le e e le o chiuse e grave per le e e le o aperte, nei casi in cui: • la vocale accentata si trova a fine parola, quindi ha accento grafico: caffè, cioè, tè ecc. (suono aperto, quindi accento grave); perché, finché, trentatré ecc. (suono chiuso, quindi accento acuto); però, andò, partirò ecc. (sempre suono aperto a fine parola in parole accentate, quindi sempre accento grave) • la vocale chiusa o aperta distingue due omografi (parole che si scrivono nello stesso modo ma si pronunciano in modi diversi): һһ Ho voglia di una pèsca. (“e” aperta: frutto) / Gli piace la pésca. (“e” chiusa: pescare) һһ È stata còlta sul fatto. (“o” aperta: part. pass. di cogliere) / Era una persona cólta. (“o” chiusa: istruita)

PER INIZIARE

2 PRODURRE

·

Per ogni parola data, scrivi tutte le parole (esistenti) che si possono ottenere cambiando una o più vocali.

Es. ballo:  balli, balla, bello, bella, belli, belle, bullo, balla, balle, bolla, bolle, bollo, bolli • ora:



• figlio: • bici:



• osso:

I SUONI E I SEGNI





Dittonghi, trittonghi, iati 1

I dittonghi e i trittonghi sono insiemi di due o tre vocali che vengono pronunciate con un’unica emissione di voce, come se fossero un suono unico, e che costituiscono una sola sillaba.

4

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Unità 1 - I suoni e le lettere

I dittonghi sono formati dall’unione di i e u (non accentate) con qualsiasi altra vocale o tra loro (in questi casi una delle due è accentata). Le vocali i e u non accentate con le quali si formano i dittonghi sono dette semivocali o semiconsonanti a seconda del tipo di dittongo, perché hanno un suono intermedio tra quello di una vocale e quello di una consonante. I dittonghi sono: • ia, ie, io, iu (liana, iene, chiodo, fiume) • ua, ue, uo, uì (quando, questi, uomo, qui) • ai, ei, oi, ùi (mai, farei, voi, lui) • au, eu (autentico, eucalipto) I trittonghi sono formati dall’unione di due semivocali o semiconsonanti (i, u) e di una vocale, solitamente accentata. Le combinazioni possibili sono: • iai, iei (cambiai, miei) • uai, uoi (guai, tuoi) • iuo (aiuola) • uie (esequie)

ATTENZIONE

I DITTONGHI APPARENTI

Esistono insiemi di due o tre vocali nei quali la i viene utilizzata per rappresentare graficamente la c e la g “dolci” e i suoni /ʎ/ (coniglio, veglia ecc.) e /ʃ/ (sciame, asciutto ecc.), ma non equivale ad alcun suono. In questi gruppi la i forma una sola sillaba con la vocale successiva ma NON forma dittongo né trittongo: mangiai [dittongo ai, non trittongo], giallo, ciotola, giostra, aggiustare, famiglia, lasciare, ecc.

Lo iato si ha quando due vocali sono contigue nella parola ma non si pronunciano con un’unica emissione di voce e appartengono a sillabe diverse, cioè non formano un dittongo. Lo iato si verifica principalmente: • quando le due vocali contigue non sono né i né u: a-e-re-o, pa-e-se, re-a-le, le-o-ne ecc. • quando una delle due vocali è una i o una u accentata e l’altra è a, e, o: zi-o, su-o, vi-a, pa-u-ra ecc. (lo iato si mantiene anche nelle parole derivate da parole con iato, sebbene la i o la u non siano più accentate: pa-u-ro-so)

I SUONI E I SEGNI

PER INIZIARE

• in parole composte con i prefissi ri-, bi-, di-, tri-, seguiti da vocale: ri-e-su-ma-re, ri-u-ni-re, bi-en-na-le, tri-an-go-lo ecc.

1

3 ANALIZZARE

·

Indica con una crocetta se le vocali in evidenza formano un dittongo, un trittongo o uno iato.

1. boa

DITTONGO TRITTONGO IATO





2. fiera





3. oceano



5

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

4. colloquio





5. fai





6. buoi





7. neutra





8. leopardo





4 RICONOSCERE

·

Nelle frasi seguenti sottolinea i dittonghi, cerchia i trittonghi e segna con una barretta gli iati. Es. La zi |a stava potando la aiuola. 1. Gli ha gridato di andare fuori dai piedi. 2. La poesia è l’intera storia del cuore umano su una capocchia di spillo. 3. Ma voi questi iati li avete capiti? 4. Oppure non ci incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai. 5. La scuola può essere “maestra di vita”? 6. Buongiorno a Lei, signor Boero! 7. Paura del buio io? Figuriamoci… 8. In quel momento si accorsero che un incendio era scoppiato oltre il fiume, vicino al paese del mugnaio.

Le consonanti Le consonanti sono suoni prodotti chiudendo o restringendo in vari modi il canale orale. Si tratta quindi, più che di suoni, di “rumori”, che per “suonare” hanno bisogno di una vocale (di qui il loro nome) e che quindi non possono formare una sillaba da soli, ma soltanto uniti a una vocale o a un dittongo. I fonemi consonantici dell’italiano vengono descritti in base al loro modo di articolazione, al luogo in cui vengono articolati e alla loro sonorità. Questi tre criteri danno origine a descrizioni articolate di ogni fonema, come ad esempio: /b/ occlusiva labiale sonora. In base al modo di articolazione le consonanti si dividono in: • occlusive (o esplosive o momentanee): suoni momentanei, non prolungabili nel tempo, pronunciati interrompendo il flusso d’aria: /p/ (pesce), /b/ (bacio), /t/ (terra), /d/ (odio), /k/ (casa), /g/ (ago);

I SUONI E I SEGNI

• nasali: suoni prodotti mediante occlusione del canale combinata con suoni prolungabili nel tempo, pronunciati restringendo il passaggio dell’aria nella cavità nasale: /m/ (mano), /n/ (naso), // (bagno); • fricative (o spiranti o costrittive o continue): suoni prolungabili nel tempo, pronunciati restringendo il canale: /f/ (fiore), /v/ (vero), /s/ (sole), /z/ (rosa), /ʃ/ (lasciare); 1

• affricate (o semiocclusive): suoni prodotti mediante combinazione di un'occlusiva e una fricativa: /ts/ (danza), /dz/ (zero), /tʃ/ (cena), // (gente)

6

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Unità 1 - I suoni e le lettere

• liquide, a loro volta divise in: һһ laterali: suoni pronunciati chiudendo il centro della bocca con la lingua e facendo fuoriuscire l’aria ai lati: /l/ (lana), /ʎ/ (aglio); һһ vibranti: suoni prodotti mediante vibrazione della lingua che causa rapide occlusioni successive: /r/ (Roma) In base al luogo di articolazione, le consonanti si dividono in: • labiali: pronunciate chiudendo le labbra: /b/ /p/ /m/; • labiodentali: pronunciate unendo o accostando il labbro superiore agli incisivi superiori: /f/ /v/; • dentali: pronunciate accostando la lingua ai denti: /t/ /d/; • alveolari: pronunciate accostando la lingua agli alveoli degli incisivi superiori, ovvero alla zona posta tra il palato e gli incisivi: /n/ /s/ /z/ /ts/ /dz/ /l/ /r/; • palatali: pronunciate sollevando la lingua verso il palato anteriore; // /ʃ/ /tʃ/ // /ʎ/; • velari: pronunciate sollevando la lingua verso il palato molle o velo pendulo: /k/ /g/. In base alla sonorità, le consonanti si dividono in: • sonore: pronunciate con vibrazione delle corde vocali: /b/ /d/ /g/ /m/ /n/ // /v/ /z/ /dz/ // /l/ /ʎ/ /r/; • sorde: pronunciate senza vibrazione delle corde vocali; /p/ /t/ /k/ /f/ /s/ /ʃ/ /ts/ /tʃ/. Nella seguente tabella è riassunta questa triplice classificazione. LE CONSONANTI

occlusive / esplosive / momentanee

labiali

sorde

sonore

/p/

/b/

nasali

affricate / semiocclusive

sorde

sonore

I SUONI E I SEGNI

sonore

/f/

/v/

/s/ (sole)

/z/ (rosa)

laterali vibranti

/d/

alveolari

/n/

palatali

// /tʃ/ ( gnomo) (cena)

velari

1

/t/

sorde

liquide

/m/

labiodentali dentali

fricative / spiranti / costrittive / continue

/ts/ /dz/ (danza) (zero)

// /ʃ/ (gente) (scena)

/l/

/r/

/ʎ/ (aglio)

/k/ /g/ (casa) (gatto)

In italiano le lettere impiegate per trascrivere i suoni consonantici sono 15 (b, c, d, f, g, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z). A queste consonanti si aggiunge la h, che non ha un valore fonetico proprio e viene impiegata per determinare la corretta pronuncia di alcuni suoni o in parole di origine straniera. I suoni consonantici sono più numerosi delle lettere utilizzate per rappresentarli. In alcuni casi, infatti, la stessa lettera può corrispondere a suoni diversi; in altri un suono viene trascritto combinando due o tre lettere. 7

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Possono corrispondere a suoni diversi: • la lettera  c davanti ad a, o, u corrisponde al suono /k/ (casa, coro, cupo); davanti a e, i corrisponde al suono /tʃ/ (cena, cinema) • la lettera  g davanti ad a, o, u corrisponde al suono /g/ (gallo, ago, gusto); davanti a e, i corrisponde al suono // (gelato, Gino) • la lettera  s può corrispondere a una s sorda /s/ (sole, casa) o a una s sonora /z/ (lasagna, caso) • la lettera  z può corrispondere a una z sorda /tz/ (zucchero, canzone) o a una z sonora /z/ (zona, ozono) Quando a due o tre lettere corrisponde un unico suono si parla di digrammi (due lettere) o trigrammi (tre lettere). In italiano si distinguono: • il digramma  ch corrisponde al suono /k/ davanti a e, i (che, fuochi) • il digramma  ci corrisponde al suono /tʃ/ davanti ad a, o, u (ciao, bacio, ciuffo) • il digramma  gh corrisponde al suono /g/ davanti a e, i (ghermire, aghi) • il digramma  gi corrisponde al suono // davanti ad a, o, u (agio, giorno, giù) • il digramma  gl corrisponde al suono /ʎ/ davanti a i (sbagli, tagli), ma fanno eccezione alcune parole, tra le quali le più comuni sono glicemia, anglicano, anglistica, geroglifico, glicine, negligente, in cui le due consonanti g e l si pronunciano separatamente • il trigramma  gli corrisponde al suono /ʎ/ davanti ad a, e, o, u (taglia, moglie, miglio, tagliuzzare), ma fanno eccezione le voci del verbo siglare, in cui il trigramma è seguito da -a (sigliamo) • il digramma  gn corrisponde al suono // (gnomo, bagno) • il digramma  sc corrisponde al suono /ʃ/ davanti a e, i (scena, scivolo) • il trigramma  sci corrisponde al suono /ʃ/ davanti ad a, o, u (ascia, sciogliere, uscio)

I SUONI E I SEGNI

Le consonanti doppie

1

Tutte le consonanti eccetto la h possono raddoppiare all’interno di una parola. Le consonanti doppie sono sempre precedute da vocale e possono essere seguite da una vocale o da h, l, r (furbacchione, applauso, abbracciare). Corrispondono a un suono più intenso, anche se il modo in cui sono pronunciate nella realtà linguistica varia a seconda delle diverse parlate regionali.

8

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Unità 1 - I suoni e le lettere

La h e la i Le lettere h e i in molti casi svolgono una funzione diacritica, cioè sono utilizzate per differenziare, nello scritto, un suono da un altro, indicando il modo in cui deve essere pronunciata una determinata consonante, o per distinguere una parola dall’altra di suono uguale ma significato diverso. La lettera h non corrisponde mai a un suono. Essa viene impiegata nella trascrizione di parole latine (habitat), greche (hapax) e straniere (hotel, hall, hamster) oppure con funzione diacritica per: • distinguere le voci dell’indicativo presente di avere ho, hai, ha, hanno dalle parole o (congiunzione), ai, a (preposizioni), anno (nome); • differenziare la pronuncia dei gruppi che, chi, ghe, ghi da quella dei gruppi ce, ci, ge, gi, segnalando che c e g vanno pronunciate in modo “duro” (/k/ e /g/) anziché in modo “dolce”. In questa funzione, la h dà origine ai due digrammi ch e gh (vasche, pochi, dighe, laghi ecc.). La lettera i può avere un valore fonetico proprio (istrice, mai, civiltà, chiave) o essere impiegata con funzione diacritica per: • differenziare la pronuncia dei gruppi cia, cio, ciu, gia, gio, giu da quella dei gruppi ca, co, cu, ga, go, gu, segnalando che c e g vanno pronunciate in modo “dolce” (/tʃ/ e //) e non “duro”. In questi casi, dà origine ai digrammi ci e gi: ciao, cioccolato, ciucco ecc.; già, agio, aggiustare ecc. • differenziare la pronuncia dei gruppi glia, glie, glio, gliu da quella dei gruppi gla, gle, glo, glu, segnalando che “gl” va pronunciato /ʎ/. In questi casi, dà origine al trigramma gli: sbagliare, foglio ecc. • differenziare la pronuncia dei gruppi scia, scio, sciu da quella dei gruppi sca, sco, scu, segnalando che sc va pronunciato /ʃ/. In questi casi, dà origine al trigramma sci: fascia, sciupare ecc.

FACCIAMO IL PUNTO La lettera h: •h  umus, herpes, hangar, hockey: non si sente, cioè non corrisponde ad alcun suono • hai, hanno ecc.: non si sente, cioè non corrisponde ad alcun suono •b  arche, chiuso, ghepardo, aghi: determina la pronuncia /k/ e /g/ La lettera i:

I SUONI E I SEGNI

• amica, aghi, agire, tigli, mai: si sente, cioè corrisponde al suono /i/ •c  accia, bacio, ciurma, giara, Giovanni, giugno: determina la pronuncia /tʃ/ e // • taglia, maglie, raglio, tagliuzzare: determina la pronuncia /ʎ/ 1

• lasciare, sciopero, asciuga: determina la pronuncia /ʃ/ 9

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PER INIZIARE

LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

5 COMPLETARE

·

Completa le parole sottostanti seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. me 2. mas 3. a 4. se

o (trigramma) io (digramma) a (trigramma) o (digramma)

5.

elta (digramma)

6.

ostra (digramma)

7. fo

i (digramma)

8. li

a (trigramma)

6 RICONOSCERE · · · Nelle frasi seguenti, sottolinea i digrammi e cerchia i trigrammi. Attenzione: una frase non contiene né digrammi né trigrammi!

1. Dimmi che tatuaggio hai e ti dirò chi sei. 2. Per preparare una buona lasagna alla bolognese, la cosa fondamentale è la giusta scelta degli ingredienti. 3. Mamma mia, che angoscia: mancano 145 giorni all’esame e ho già la tachicardia. 4. Il colmo per un cuoco? Piangere per aver finito il riso. 5. Gli occhi sono lo specchio dell’anima. 6. Accidenti, Margheritina, come sei cresciuta! 7. Voglia di uno sguardo magnetico? Con il nuovo mascara di Doreal: ciglia più lunghe e lucenti tutto il giorno!

7 ANALIZZARE

·

Per ogni parola indica se la i corrisponde a un suono o ha funzione diacritica, cioè serve a indicare il modo in cui vanno pronunciate le consonanti precedenti.

I SUONI E I SEGNI

1. racimolo

1

SUONO



2. bugie



3. Gianluca



4. asciutto



5. bacio



6. bacino



FUNZIONE DIACRITICA

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Unità 1 - I suoni e le lettere SCRIVERE BENE

PRINCIPALI DUBBI ORTOGRAFICI ce/cie ge/gie

Le forme più comuni sono ce e ge: dolce, acceso, gente ecc. Si scrivono con cie e gie: • i plurali dei nomi in -cìa/-gìa (con accento tonico sulla i): farmacia →

bugia → bugie ecc.;

farmacie;

• i plurali dei nomi in -cia/-gia (con i non accentata), quando la terminazione cia/gia è

preceduta da vocale: ferocia → ferocie; ciliegia → ciliegie; valigia → valigie, anche se oggi sono diffuse e accettate pure le forme ciliege, valige ecc.;

• alcuni nomi di origine latina, quali superficie, specie, società, effigie, efficienza,

sufficienza, deficienza, igiene e i loro derivati;

• cielo e cieco (= non vedente).

sce/scie

La forma più comune è sce: scendere, scena, asce ecc. Si scrivono con scie: • i nomi scienza e coscienza e i loro derivati (scientifico, incosciente, onnisciente

ecc.);

• i nomi usciere e scie (plurale di scia).

li/gli

Si scrive li: • a inizio parola (lieto, liana ecc.), tranne che in gli (art. e pron.) e glielo/a/i/e (pron.); • quando il suono è “doppio”: sollievo, allievi, balliamo ecc.; • in alcune parole che hanno mantenuto la grafia latina originaria: concilio, olio, esilio,

cavaliere, milione, petrolio, vigilia ecc.;

• in molti nomi propri (Virgilio, Emilio, Giulia, Italia, Versilia ecc.) con l’eccezione

di Guglielmo e Puglia.

In tutti gli altri casi si usa gli.

gn/ni

La forma più comune è gn: campagna, cognome ecc. Si usa ni in alcune parole che hanno conservato la grafia latina: niente, genio, colonia, scrutinio ecc.

gn/gni

La forma abituale è gn: compagno, ingegnere, ognuna ecc. Si usa gni nella parola compagnia, in cui la i è accentata, e in alcune voci dei verbi in -gnare in cui la i fa parte della desinenza (segniamo, segniate; sogniamo, sogniate ecc.).

mb/mp

Davanti alle consonanti b e p si usa sempre la consonante m, mai la n: bambino, impegno ecc. Si usa la n nei composti di bene (benpensante) e nei nomi propri composti (Gianpaolo, Gianpiero).

I SUONI E I SEGNI

qu/cu/ cqu

1

La consonante q è sempre seguita da u e da un’altra vocale. Prima di a, e, i si usa generalmente qu: quando, qui, sequenza, aquila ecc. Fanno eccezione poche parole: cui, circuito, acuire, evacuare, arcuato, i plurali e i femminili delle parole in -cuo (innocui, proficua ecc.). Prima di -o si usa qu in alcune parole che per lo più avevano la q in latino (quota, quotidiano, iniquo, liquore ecc.); in altre si usa cu (cuore, cuoco, innocuo, proficuo ecc.). 11

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Il suono qu raddoppia in cqu in alcune parole: acqua e tutti i suoi derivati e composti (acquatico, acquitrino, acquazzone, acquedotto ecc.); acquisto e i suoi derivati (acquirente ecc.); le voci verbali nacque e tacque. Unica eccezione con qq: soqquadro.

h

La lettera h viene usata: • in funzione diacritica nei digrammi ch e gh: chiesa, ghiotto ecc.; • nelle voci del verbo avere ho, hai, ha, hanno; • nelle interiezioni ah, ahi, oh, ohimé ecc.; • in alcune parole latine (humus, habitat) e straniere (hotel, handicap ecc.).

doppie

Le consonanti doppie dovrebbero corrispondere a un’emissione più intensa del suono rispetto alle consonanti “semplici” (cassa/casa). Nei fatti in alcune parlate regionali le consonanti doppie vengono pronunciate come semplici mentre in altre le consonanti semplici vengono pronunciate come doppie. Alcune indicazioni: • b non raddoppia mai davanti a -bile: friabile, stabile ecc.; • g non raddoppia mai davanti a -gione: ragione, stagione ecc.; • z non raddoppia mai davanti a -ia, -ie, -io, -ione: grazie, eccezione, grazia,

stazione ecc., eccetto che nei derivati di parole con doppia z (pazzia, corazziere, tappezziere ecc.) e nella parola razzia;

• in parole composte, derivate per mezzo di suffissi/suffissoidi, o nate dall’unione grafica di

due parole scritte originariamente separate:

һһ le consonanti non raddoppiano dopo contro, intro, oltre, pre, retro, ri, sotto, stra: controbattere, introduzione, oltrepassare, preferire, retrobottega, rifare, sottovalutare, stramangiare ecc. һһ le consonanti raddoppiano dopo a, contra, così, da, e, fra, là, né, o, se, sopra, su: accennare, contrapposto, cosiddetta, dabbene, eppure, frammisto, laggiù, nemmeno, oppure, semmai, sopravvalutare, suddetto ecc.

PER INIZIARE

In mancanza di regole esaustive sull’uso delle doppie, tuttavia, in caso di dubbio la cosa migliore è consultare il dizionario.

8 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Completa le parole in evidenza con la lettera o le lettere mancanti. 1. Cuocetela fino a quando non risulterà morbida e leggermente abbrustolita in superfi

italiani la so

. 2. Rientrano tra le qualità degli volezza e l’ospitalità. 3. Mi faccia parlare

immediatamente con l’inge sfondati, mi I SUONI E I SEGNI

di a dell’a capista 1

ere! 4. Dicono siano ricchi

ardari, addirittura. 5. Sto cercando pliare le mie conoscenze. 6. Qui si ergono i resti uedotto romano. 7. Ferrovie dello Stato cerca nuovi ione per inserimento immediato. 8. Di questo passo

non arriveremo mai; potresti acce

erare un po’?

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Unità 1 - I suoni e le lettere

9 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Sottolinea gli errori ortografici presenti nel testo, poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono. 1. Viviamo in una socetà dove miglioni di parole vengono digitate tutti i giorni e la gente ha sempre più difficoltà a guardarsi in faccia. 2. Il giornalista aveva ricevuto parecchie minaccie che sembravano provenire dal maniate del petrolio apparentemente insospettabbile. 3. Nelle province di Salerno e Avellino, in Campagna, ci sono aree archeologgiche di grande interesse. 4. Liquidità, aumento dei tassi e incremento delle valutazioni: questi sono, per lo specialista finanziario, i tre punti critici che gli investitori devono sopesare prima di investire in questo tipo di obbligazzioni. 5. Dal celo plumbeo stavano iniziando a cadere le prime gocce dell’aquazzone più violento di tutta la stagione. 6. Tutto ciò che è coscente va soggetto a un processo di erosione, mentre ciò che è inconscio è relativamente immutabile. 7. Avicinati pure senza problemi: abbaia molto ma è innoquo.       

10 C O M P L E T A R E

··

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi cerchiando l’opzione corretta. 1. A detta di molti, si trattò di una sentenza (inicua / iniqua) e crudele. 2. Aveva da una parte impressa l’(effigie / effige) del re, e dall’altra uno (sciettro / scettro) coronato. 3. (Ai / Ahi / Hai)! Mi sono fatta male a una caviglia! 4. Sono i (cosiddetti / cosidetti) “ni-ni” (né-né), cioè persone che né studiano né lavorano.

I SUONI E I SEGNI

5. È l’(eccezzione / eccezione) che conferma la regola. 6. Il sillogismo (aquista / acquista) valore (scientifico / scentifico) solo se le sue premesse sono vere. 1

7. Pare che alcuni cibi (concilino / conciglino) il sonno. 13

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MAPPA UNITÀ 1

I SUONI

SI TRASCRIVONO IN

LETTERE

SI DIVIDONO IN

VOCALI POSSONO FORMARE DITTONGHI

ieri, mai, uovo

TRITTONGHI

guai, tuoi

IATI

poeta, farmacia

POSSONO

DIGRAMMI

chiaro, plagio, esce

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O

CONSONANTI POSSONO ESSERE

FORMARE

SEMPLICI

mare, libro

DOPPIE

tetto, bolla

TRIGRAMMI

lasciare, meglio

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

2

30’

Le sillabe e l’accento La sillaba Le parole sono articolate in sillabe, cioè suoni o gruppi di suoni che possono essere pronunciati con un’unica emissione di voce, comprendenti sempre almeno una vocale o un dittongo. In particolare, una sillaba può essere costituita da: • una sola vocale o dittongo: e-sta-te, au-gu-ri • una vocale/un dittongo e una consonante: an-ti-co, bi-ci, fie-ro • una vocale/un dittongo e più consonanti: cal-ce, te-tro, fluo-ro • un trittongo e una consonante: suoi, guai Una parola costituita da una sola sillaba è detta monosillabo: per, qui, noi ecc. Le parole formate da più sillabe sono dette polisillabi. In particolare sono chiamate bisillabi se hanno due sillabe (ros-so, lu-na ecc.), trisillabi se ne hanno tre (gi-raf-fa, ci-lie-gia ecc.), quadrisillabi se ne hanno quattro (fi-lo-so-fo, car-tel-li-na ecc.).

La divisione delle parole in sillabe Per poter scandire bene una parola e sapere quando andare a capo nella lingua scritta su carta, è necessario dividere le parole in sillabe nel modo corretto. Ecco le principali norme da seguire: • una vocale/un dittongo a inizio parola costituisce una sola sillaba: a-ma-re, io-dio • una consonante semplice forma una sillaba con la vocale o il dittongo che segue: fo-glia, pie-no • le consonanti doppie (anche cq) si dividono sempre tra due sillabe: faz-zo-let-to, ac-qui-tri-no • non si dividono i gruppi di lettere che corrispondono a un unico suono (digrammi e trigrammi): ba-cia-re, ra-gio-ne, mac-chia, ba-gna, vo-glia, u-scio • non si dividono le vocali che costituiscono un dittongo o un trittongo: vio-la, buoi I SUONI E I SEGNI

• si dividono le vocali tra le quali si verifica uno iato: pa-u-ra, ma-gi-a • non si dividono i gruppi formati da s + una o più consonanti: a-scol-ta, vo-stre, di-sco

1

• non si dividono i gruppi di due consonanti formati da b, c, d, f, g, p, t, v + l o r, ovvero i gruppi che, salvo qualche eccezione, potrebbero trovarsi a inizio di parola: A-fri-ca, te-a-tro, re-pli-ca, A-dri-a-no (esistono parole che iniziano con fr-, come Francia, tr-, come trovare, pl-, come plico, dr-, come drone ecc.)

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

• si dividono i gruppi di due consonanti che non potrebbero trovarsi a inizio parola: cal-do, por-ta, fuc-sia, ar-si, am-ne-sia ecc. (non esistono o sono estremamente rare parole che iniziano con ld-, rt-, cs-, mn- ecc.) • nei gruppi di tre o quattro consonanti la divisione cade generalmente tra la prima e la seconda, in particolare nel caso in cui si tratti di una doppia, visto che le doppie si dividono sempre (ab-brac-cio, at-tra-ver-sa-re ecc.), ma non solo (an-tro, com-pra-re ecc.). Quando il gruppo è una s + consonanti, il gruppo non si divide (a-spro, na-stro ecc.). Quando la seconda e la terza consonante costituiscono un gruppo che non potrebbe trovarsi a inizio di parola, la divisione cade tra la seconda e la terza consonante (tung-steno)

PER INIZIARE

• nelle parole con prefisso dis-, in-, trans-, tra-, ben-, mal- si possono seguire le regole esposte o considerare il prefisso una sillaba a parte e dividere il resto di conseguenza: di-scor-de / dis-cor-de, tran-sa-mi-na-si / trans-a-mi-na-si ecc. INVAL

1 ANALIZZARE

·

SI

Dividi in sillabe le parole date e per ognuna indica se si tratta di un monosillabo [M], di un bisillabo [B], di un trisillabo [T] o di un quadrisillabo [Q]. 1. noi [  ]

8. eroe [  ]

2. fantasma [  ]

9. abbracciate [  ]

3. conchiglia [  ]

10. biglia [  ]

4. veste [  ]

11. neo [  ]

5. augurare [  ]

12. affrescato [  ]

6. attrazione [  ]

13. pasticcini [  ]

7. blu [  ]

14. magia [  ]

2 PRODURRE

··

Per ogni categoria scrivi almeno tre parole, seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. monosillabo iniziante per n: ,

                 

,

                 

,

                 

,

                 

,

                 

                 

2. bisillabo iniziante per v: ,

                 

                 

I SUONI E I SEGNI

3. trisillabo iniziante per fr: ,

                 

                 

4. quadrisillabo iniziante per m: 1

,

                 

                 

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

L’accento Ogni parola presenta una sillaba che viene pronunciata con maggior intensità rispetto alle altre: su questa sillaba cade l’accento tonico. La sillaba su cui cade l’accento tonico è detta sillaba tonica e le altre sono dette atone, cioè prive di accento. L’accento tonico riguarda la pronuncia, e non si scrive a meno che non cada sull’ultima vocale di parole tronche (caffè, città, tabù ecc.). Quando si scrive, si chiama accento grafico. La parola di-no-sau-ro, per esempio, non presenta alcun accento grafico, ma sappiamo che l’accento tonico cade sulla penultima sillaba. A seconda della sillaba su cui cade l’accento tonico, le parole sono dette: • tronche: accento sull’ultima sillaba (pe-rò, tri-bù, o-ne-stà, fin-ché) • piane: accento sulla penultima sillaba (fio-re, an-ti-ca, guar-da-re) • sdrucciole: accento sulla terzultima sillaba (te-le-fo-no, ge-ne-re, co-mu-ni-co) • bisdrucciole: accento sulla quartultima sillaba (te-le-fo-na-mi, rac-con-ta-glie-lo) • trisdrucciole: accento sulla quintultima sillaba (or-di-na-glie-lo) In italiano, per la maggior parte le parole sono piane. Numerose sono anche le parole sdrucciole e tronche, mentre le parole bisdrucciole e trisdrucciole sono rare, e coincidono perlopiù con le voci all’imperativo di verbi con due pronomi atoni.

L’accento acuto e l’accento grave Nella scrittura a stampa, per le vocali accentate a fine parola e in rari casi all’interno di una parola, vengono impiegati due tipi di accento grafico: grave (`) e acuto (´). • Le vocali a, i, u per convenzione hanno sempre accento grave: bontà, capì, cucù, prìncipi. • La vocale o ha accento grave quando corrisponde a un suono aperto (comò, ohibò), e accento acuto quando corrisponde a un suono chiuso (vedi M1_U1). Non esistendo parole terminanti in o chiusa accentata, la o con accento acuto compare esclusivamente all’interno di parole che potrebbero essere confuse con i loro omografi (bótte = grosso recipiente di legno; bòtte = percosse, vedi APPROFONDIAMO, pagina 20).

I SUONI E I SEGNI

• La vocale e ha accento grave quando corrisponde a un suono aperto (caffè), e accento acuto quando corrisponde a un suono chiuso (perché). Sapere se una e o una o hanno suono aperto o chiuso non è facile, dal momento che, come abbiamo visto, la pronuncia “modello” non viene di fatto rispettata in nessuna variante regionale. Tuttavia è bene imparare a usare gli accenti acuti e gravi, nella scrittura su carta e soprattutto in quella digitale (per un computer, ad esempio, una “è” e una “é” sono due caratteri distinti, ai quali corrispondono due diversi codici in linguaggio macchina). È consigliabile quindi ricordare a memoria gli accenti delle parole accentate più comuni e per qualunque dubbio ricorrere al dizionario. Per quanto riguarda la e, hanno suono aperto e quindi accento grave: 1

• molte parole tronche di origine straniera: caffè, tè, bignè, gilè, ecc. • la congiunzione cioè

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

• alcuni omografi quali pèsca (frutto, per distinguerla da pésca, l’attività), collèga (compagno/a di lavoro, per distinguerlo da colléga, verbo), dèi (divinità, per distinguerlo da déi, preposizione articolata) ecc. Hanno suono chiuso e quindi accento acuto: • i composti di che: perché, affinché, finché, poiché, giacché, anziché, fuorché, nonché, benché ecc. • la congiunzione né e il pronome sé (quando è seguito da stesso/a/i/e è anche ammesso l’uso senza accento: se stessa) • i composti di tre: ventitré, trentatré ecc. • la 3a persona del passato remoto di alcuni verbi in -ere: poté, ripeté ecc. • la parola viceré Per quanto riguarda la o, hanno accento acuto o grave all’interno della parola omografi quali cólto (istruito) / còlto (part. pass. di cogliere), bótte (recipiente) / bòtte (percosse), pórci (verbo porre + pron. ci) / pòrci (maiali) ecc. Hanno accento grave a fine parola tutte le parole accentate terminanti in -o: però, falò, ohibò ecc.

APPROFONDIAMO

GLI ACCENTI NELLA SCRITTURA DIGITALE

I SUONI E I SEGNI

Sulla tastiera del computer, le vocali accentate non hanno un tasto dedicato, ma ne condividono uno con altri segni oppure si ottengono con una combinazione di tasti. Sotto trovi i comandi per le vocali accentate utili in italiano. Per sistema Apple: à tasto su cui è indicata, premuto da solo À tasto Alt + tasto maiuscolo (Shift ) + tasto W è tasto su cui è indicata, premuto da solo é tasto Shift  + tasto su cui è indicata È tasto Alt + tasto Shift  + tasto E É tasto Alt + tasto Shift  + tasto V ì tasto su cui è indicata, premuto da solo Ì tasto Alt + tasto Shift  + tasto R ò tasto su cui è indicata, premuto da solo ó tasto Alt + tasto 8 e poi tasto O Ò tasto Alt + tasto Shift  + T Ó tasto Alt + tasto Shift  + N ù tasto su cui è indicata, premuto da solo Ù tasto Alt + tasto Shift  + U 1

1.

Per sistema Windows: à tasto su cui è indicata, premuto da solo À tasto Alt + 0192 su tastierino numerico1 è tasto su cui è indicata, premuto da solo é tasto Shift  + tasto su cui è indicata È tasto Alt + 0200 É tasto Alt + 0201 ì tasto su cui è indicata, premuto da solo Ì tasto Alt + 0204 ò tasto su cui è indicata, premuto da solo ó tasto Alt + tasto 8 e poi tasto O Ò tasto Alt + 0210 Ó tasto Alt + 0211 ù tasto su cui è indicata, premuto da solo Ù tasto Alt + 0217

Sulle tastiere che non sono dotate di tastierino numerico, di solito alcuni tasti assolvono questa funzione se usati in combinazione con il tasto Fn. 19

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

APPROFONDIAMO

L’ACCENTO ALL’INTERNO DELLE PAROLE

In italiano non si segna l’accento grafico all’interno delle parole, ma in alcuni casi esso viene usato per distinguere due omografi, cioè due parole che si scrivono nello stesso modo ma hanno diverso significato. In particolare l’accento all’interno della parola si usa per segnalare: • la diversa apertura della e o della o: pèsca (frutto) / pésca (il fatto di pescare) • l’accento su una sillaba diversa: prìncipi (figli del re) / princìpi (fondamenti,

valori); sùbito (immediatamente) / subìto (part. pass. di subire) ecc.

L’uso dell’accento grafico L’accento grafico deve essere posto: • su parole polisillabiche tronche terminanti in vocale: perché, virtù, capacità ecc. • sui monosillabi più, può, ciò, già, giù • sui composti di blu, su, re, tre: gialloblù, quassù, lassù, viceré, trentatré ecc. • sui seguenti monosillabi, per distinguerli da altri identici nella forma ma di diverso significato: I MONOSILLABI

con accento

senza accento

è (verbo)

e (cong.)

Com’è andata alla fine?

dà (verbo)

da (prep.)

Giorgio mi dà sempre buca!

dì (giorno)

di (prep.)

Una pastiglia tre volte al dì.

lì (avv.)

li (pron.)

Eccolo lì!

là (avv.)

la (art., pron.)

Vieni di là un attimo?

né (cong.)

ne (pron.)

Non voglio né una cosa né l’altra.

sé (pron.)

se (cong. o primo elemento di gruppi pron. atoni combinati)

Portò con sé la sua sorellina.

sì (avv.)

si (pron.)

Allora ci stai? Sì o no?

tè (bevanda)

te (pron.)

Ti preparo una tazza di tè.

PER INIZIARE

I SUONI E I SEGNI

Tutti gli altri monosillabi si pronunciano accentati ma si scrivono senza accento: no, me, tu, va, so, su, fa, fu, sto, qui, qua ecc.

1

3 COMPLETARE

··

Nelle seguenti parole, segna l’accento tonico. In caso di dubbio, consulta il dizionario. codardia • edile • osteopata • ecchimosi • regime • cosmesi • nocciolo (guscio che ricopre il seme di alcuni frutti) • pudico • mollica • cosmopolita • rubrica • bocciolo • caduco

20

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

INVAL

4 ABBINARE

·

Abbina le seguenti frasi alla parola con l’accento tonico corretto nel contesto dato. 1. Butta l’ancora!

a. àncora

2. Sei ancora qui?

b. ancóra

3. L’Olimpo era il monte degli dei.

c. déi

4. Quella è la stanza dei miei fratelli.

d. dèi

5. Torna qui subito.

e. subìto

6. Hanno subito in silenzio per troppo tempo.

f. sùbito

7. Il suo gesto viola le norme della convivenza civile.

g. vìola

8. Si era tinta i capelli di viola.

h. viòla

INVAL

5 ANALIZZARE

··

SI

SI

Dividi in sillabe le seguenti parole, segna l’accento tonico e indica se la parola è tronca [T], piana [P], sdrucciola [S], bisdrucciola [B]. 1. perche [  ]

6. falo [  ]

2. frigorifero [  ]

7. inquietudine [  ]

3. fregatevene [  ]

8. Giacomo [  ]

4. sussurrare [  ]

9. severa [  ]

5. grotta [  ]

10. restituisciglielo [  ]

6 COMPLETARE

··

SI

Completa le frasi scegliendo la grafia con l’accento (acuto o grave) corretto. (è / é) eterno

1. L’amore dura. 2.

(finché / finchè)

(Perché / Perchè) dovrei chiedere scusa? Non ho

fatto niente di male

(né / nè) ho offeso nessuno.

3. Dovremmo forse

(pórci / pòrci) qualche domanda. 4. Ti

lascio il I SUONI E I SEGNI

INVAL

(té / tè) qui sul

(comó / comò): non

lasciare che si freddi. 5. Il padre fece quel che potè): dopo la scuola, lo portava con 1

6. Quando mia nonna

(poté / (sé /sè) sul lavoro.

(portó / portò) gli

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

(ammazzacaffé / ammazzacaffè) io ero già K.O. da almeno mezz’ora. 7. Dante nel Purgatorio sembra conoscere la Croce del Sud, (benché / benchè) questa costellazione sia stata scoperta circa tre (cioé / cioè) alla fine del Cinquecento.

secoli più tardi,

7 CLASSIFICARE

· · · Nel seguente testo cerchia i monosillabi, poi classifica le parole restanti in base all’accento tonico.

Un aforisma interessante? Eccotelo: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. TRONCHE

PIANE

SDRUCCIOLE

BISDRUCCIOLE

8 PRODURRE

I SUONI E I SEGNI

·

1

Scrivi una frase contenente ognuno dei monosillabi indicati.

• è:



• e:



• dà:



• da:



• né:



• ne:



• lì:



• li:



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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

9 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Inserisci gli accenti grafici dove è necessario. Lo scettro va tenuto con la destra, diritto, guai se lo metti giu, e del resto non avresti dove posarlo, accanto al trono non ci sono tavolini o mensole o trespoli dove tenere, che so, un bicchiere, un posacenere un telefono; il trono e isolato, alto su gradini stretti e ripidi, tutto quello che fai cascare rotola e non si trova piu. Guai se lo scettro ti sfugge di mano, dovresti alzarti, scendere dal trono per raccoglierlo, nessuno lo puo toccare tranne il re; e non e bello che un re si allunghi al suolo, per raggiungere lo scettro finito sotto un mobile, o la corona, che e facile ti rotoli via dalla testa, se ti chini. L’avambraccio puoi tenerlo appoggiato al bracciolo, cosi non si stanca: parlo sempre della destra che impugna lo scettro; quanto alla sinistra resta libera; puoi grattarti se vuoi; alle volte il manto di ermellino trasmette un prurito al collo che si propaga giu per la schiena, per tutto il corpo. Anche il velluto del cuscino, scaldandosi, provoca una sensazione irritante alle natiche, alle cosce. Non farti scrupolo di cacciare le dita dove ti prude, di slacciare il cinturone con la fibbia dorata, di scostare il collare, le medaglie, le spalline con le frange. Sei Re, nessuno puo trovarci da ridire, ci mancherebbe anche questa. Italo Calvino, Il re in ascolto, in Sotto il sole giaguaro, Mondadori, Milano, 2017

10 C O R R E G G E R E

INVAL

SI

· · · Nel seguente testo ci sono 9 errori relativi all’uso degli accenti. Sottolinea le forme scorrette, poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono. I bigné sono molto facili dà preparare: non necessitano di particolari attrezzi né di chissà ché esperienza culinaria. Sì fa prima a prepararli in casa che a comprarli già fatti. E poi: far tutto da sè da molta più soddisfazione, no? La differenza tra quelli fatti in casa e quelli confezionati e che questi ultimi sono molto più croccanti e friabili, mentre i primi, sé vengono bene, sono morbidi e fragranti. Beh, se vi va di provare a farli… ecco quì la ricetta che ho seguito io. 

I SUONI E I SEGNI

  

1



23

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MAPPA UNITÀ 2

I SUONI (E LE LETTERE)

FORMANO

PAROLE

CLASSIFICABILI IN BASE A

NUMERO DI SILLABE

IN

MONOSILLABI

tu, no

BISILLABI

ca-sa, ne-o

TRISILLABI

pa-u-ra

QUADRISILLABI

fe-no-me-no

CON PIÙ SILLABE

me-ga-lo-ma-ne

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ACCENTO TONICO

IN

TRONCHE

cit-tà

PIANE

com-pa-gni-a

SDRUCCIOLE

me-di-co

BISDRUCCIOLE

pro-met-ti-glie-lo

TRISDRUCCIOLE

or-di-na-glie-la

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MAPPA UNITÀ 2

L’ACCENTO GRAFICO

SI SEGNA

IN PAROLE TRONCHE

città, così

SUI MONOSILLABI ACCENTATI

è, dà, lì

SULLA E E SULLA O PUÒ ESSERE

GRAVE

è, caffè, bòtte

ACUTO

perché, bótte

ALL’INTERNO DI UNA PAROLA PER DISTINGUERE GLI OMOGRAFI

pèsca, pésca

26

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

3

30’

L’apostrofo L’apostrofo indica quasi sempre la presenza di un’elisione. Solo in pochissimi casi accompagna un troncamento, che in genere non lo richiede. In quell’istante un’idea geniale mi attraversò la mente, ma un attimo dopo era già svanita. elisione

elisione

troncamento

L’elisione L’elisione è la caduta dell’ultima vocale atona di una parola quando la parola che segue inizia con una vocale. Essa viene rappresentata graficamente mediante l’apostrofo, per indicare che le due parole vanno pronunciate unite. lo elicottero → l’elicottero L’elisione è obbligatoria (davanti a vocale) per: • l’articolo determinativo lo (maschile) e le preposizioni che lo contengono: l’albero, l’esodo, dell’olio (eccetto quando la parola che segue inizia con i, y, j + un’altra vocale: lo yogurt, sullo Ionio) • gli aggettivi quello e bello (maschile): quell’intruso, bell’uomo (eccetto quando parola che segue inizia con i, y, j + un’altra vocale: quello juventino) • l’aggettivo santo/a (maschile e femminile): Sant’Agostino, Sant’Anna • l’avverbio ci davanti a voci che iniziano con e-: c’è, c’erano, c’entra • la congiunzione anche seguita dai pronomi personali egli, ella, essa, esso, essi, esse: anch’egli, anch’essa (mentre con io sono usate entrambe le forme: anch’io / anche io) • gli articoli la e una e i pronomi qualcuna, ciascuna, nessuna seguiti da altra: l’altra, qualcun’altra, nessun’altra (mentre al maschile si troncano e non hanno quindi l’apostrofo: qualcun altro, nessun altro) • alcune locuzioni fisse, quali d’accordo, d’altronde, mezz’ora, d’ora in poi, l’altr’anno, d’altra parte, tutt’altro, senz’altro, buon’anima, a quattr’occhi ecc. L’elisione è facoltativa (davanti a vocale) per:

I SUONI E I SEGNI

• gli articoli una e la: un’amica (preferibile) / una amica, l’era (preferibile) / la era • l’aggettivo questo/a (maschile e femminile): quest’inverno / questo inverno, quest’accusa / questa accusa

1

• gli aggettivi quella e bella (femminile): quell’idea / quella idea, bell’esperienza / bella esperienza • gli aggettivi alcuna, nessuna, ciascuna (femminile): alcun’azione / alcuna azione, 27

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

nessun’antipatia / nessuna antipatia, ciascun’amica / ciascuna amica (mentre al maschile si troncano: nessun ostacolo, ciascun amico) • la preposizione di: d’amore / di amore, d’ignoranza / di ignoranza • gli avverbi/congiunzioni come, quando, quanto, dove: com’è / come è, quand’è? / quando è? • i pronomi personali singolari lo e la quando non è necessario specificare il genere dell’oggetto: l’abbracciai / lo abbracciai, la abbracciai • i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi e la particella ne: m’arrabbio / mi arrabbio, t’annoia / ti annoia, n’era entusiasta / ne era entusiasta, me n’andai / me ne andai, ce n’è (forma prevalente) / ce ne è • il pronome personale gli quando la parola seguente inizia con i: gl’indirizzò / gli indirizzò • l’articolo determinativo plurale gli e l’aggettivo quegli quando la parola seguente inizia con la vocale i-: gl’Italiani / gli Italiani (preferibile), quegl’idioti / quegli idioti (preferibile). L’elisione non avviene mai con: • l’articolo determinativo le, le preposizioni articolate che lo contengono e l’aggettivo quelle: le amiche, le altre, alle armi • l’articolo determinativo gli, le preposizioni articolate che lo contengono e gli aggettivi quegli e begli seguiti da vocale diversa da i: gli amici, quegli anni • gli articoli, gli aggettivi e le preposizioni seguiti da parola iniziante con i, y, j + un’altra vocale: di ieri, bella iella, della iuta • i pronomi personali le (indiretto sing. femm. = a lei; diretto plur. femm. = loro) e li (diretto plur. masch. = loro): le avete detto, le abbiamo viste, li avvisammo • la preposizione da, per evitare confusione con la preposizione di elisa (d’): da amico, da anni ecc., ma fanno eccezione formule fisse come d’ora in poi, fin d’ora ecc.

PER INIZIARE

• la particella pronomimale ci davanti a parole che iniziano con a, o, u: ci aspettano, ci andiamo, ci offendevano.

1 ANALIZZARE E CORREGGERE

··

Per ogni espressione indica se l’elisione è obbligatoria [O], facoltativa [F] o vietata [V]. Poi riscrivi in modo corretto le espressioni in cui l’elisione è obbligatoria. 1. la avventura [  ] –



2. questo amore [  ] –



I SUONI E I SEGNI

3. da ora in avanti [  ] –

1

4. come era? [  ] –



5. sulle isole [  ] –



6. si alzarono [  ] –





28

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Unità 3 - L’apostrofo

7. lo asparago [  ] – 8. una estate [  ] – 9. gli altri [  ] –







10. quello apostrofo [  ] – 11. bello amico! [  ] –





12. non li avevo chiamati [  ] –

2 COMPLETARE

·

INVAL



SI

Completa le seguenti frasi cerchiando l’opzione corretta. 1. Il calo nelle vendite si deve forse alla scarsa qualità (delle arance / dell’arance) (dell’altro anno / dell’altr’anno). 2. Pare che (li abbiano / l’abbiano) avvertiti (mezz’ora / mezza ora) in ritardo. 3. (All’ orizzonte / Allo orizzonte) si stagliava (l’yacht / lo yacht) del famoso finanziere statunitense. 4. (Quello insolente / Quell’insolente) di Eduardo (c’ha / ci ha) fatto litigare per (l’ennesima / la ennesima) volta. 5. (D’altronde / Da altronde) che (Santo Agostino / Sant’Agostino), in quanto africano, avesse la pelle scura, è qualcosa che non sa quasi nessuno. 6. (D’adesso / Da adesso) in avanti metterò noi prima di (qualunque altra / qualunqu’altra) cosa. 7. Che (bella esperienza / bell’esperienza) è stata! 8. (Sull’isolotto / Sullo isolotto) c’erano alcune case diroccate: qualcuna era abitata, (qualcuna altra / qualcun’altra) era disabitata da molto tempo. 9. Errare è umano, ma dare la colpa (agl’altri / agli altri) è ancora più umano.

I SUONI E I SEGNI

Il troncamento

1

Il troncamento è la caduta dell’ultima vocale atona di una parola o di tutta l’ultima sillaba indipendentemente dalla lettera con cui inizia la parola seguente, che può essere una vocale o una consonante. A differenza dell’elisione, il troncamento non è indicato dall’apostrofo. nessuno problema → nessun problema 29

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Il troncamento è obbligatorio con: • l’articolo indeterminativo uno eccetto quando la parola che segue inizia con s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z: un amico, un patto, un libro, MA: uno psicologo, uno studente, uno zio • gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno al maschile singolare eccetto quando la parola che segue inizia con s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z: nessun amico, alcun problema, ciascun libro, MA: nessuno stimolo, alcuno sbaglio, ciascuno zio • gli indefiniti qualcuno, nessuno, ciascuno quando sono seguiti da altro: qualcun altro, nessun altro, ciascun altro • l’aggettivo qualificativo buono al maschile singolare: buon cuore, buon uomo, buon segno • gli aggettivi quello, bello, santo davanti a parola che inizia con consonante, salvo i casi in cui la parola inizia con s + consonante, gn, pn, ps, x, y, z: quel farabutto, bel bambino, San Luca, MA quello psicologo, bello spettacolo, santo Stefano • titoli quali dottore, signore, professore, ingegnere, cavaliere (al maschile) e suora seguiti da un nome proprio: Professor Rossi, Ingegner Galimberti, Suor Maria • alcune parole quali male, fine, amore, fiore ecc., usate all’interno di locuzioni fisse: mal di testa, mal di pancia, in fin dei conti, in fin di vita, amor proprio, fior fiore ecc. Il troncamento è facoltativo con: • l’aggettivo qualificativo grande al maschile e femminile singolare: gran giorno / grande giorno, gran dama / grande dama • gli aggettivi tale e quale, al maschile e femminile singolare: un tal Renato / un tale Renato, qual era / quale era, MA nell’espressione qual è il troncamento è obbligatorio • alcune locuzioni fisse con verbi: vuol dire / vuole dire, andar via / andare via, star bene / stare bene ecc. A differenza che nell’elisione, nel troncamento non viene usato l’apostrofo. Tuttavia esistono alcuni casi di troncamento in cui l’apostrofo è obbligatorio: • un poco → un po’ • a modo di → a mo’ di • gli imperativi dei verbi dire, fare, andare, stare, dare: di’, fa’, va’, sta’, da’

APPROFONDIAMO

LA D EUFONICA

I SUONI E I SEGNI

È una “d” tradizionalmente aggiunta alla preposizione a, alla congiunzione e, e (meno frequentemente) alla congiunzione o, quando la parola seguente inizia con una vocale, al fine di facilitare la pronuncia e di renderla più gradevole.

1

L’uso della d eufonica nello scritto, in passato ampiamente diffuso, si è notevolmente ridotto negli ultimi decenni. D’accordo con l’uso prevalente oggi, consigliamo di inserire la d eufonica solo nei casi in cui è davvero foneticamente necessaria, cioè quando e, a, o sono seguite da parola iniziante con la stessa vocale (ed ecco, ed è, ad Ancona, ad anni, od odori), e in formule ormai cristallizzate (ad esempio).

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PER INIZIARE

Unità 3 - L’apostrofo

3 CORREGGERE

·

INVAL

SI

Sottolinea le espressioni in cui il troncamento è obbligatorio e riscrivile in modo corretto. uno sperpero • buono Natale • male di schiena • una grande vittoria • nessuno sconto • quello fremito • per amore proprio • un poco di pazienza • una tale Adalgisa • quale è • Santa Rosalia • qualcuno altro   

4 RICONOSCERE

·

Nei seguenti titoli di film, sottolinea i casi di elisione e cerchia quelli di troncamento. Attenzione: uno dei titoli non presenta nessuno dei due casi. 1. L’ultimo bacio

8. La grande bellezza

2. Lawrence d’Arabia

9. Nessun rimorso

3. Un po’ di cielo

10. La Compagnia dell’Anello

4. Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

11. Una vampata d’amore

5. Un’avventura romantica

13. Harry Potter e l’Ordine della Fenice

6. Capitan Nemo

14. Stand by me - Ricordo di un’estate

7. C’era una volta in America

5 CORREGGERE

INVAL

12. Fa’ la cosa giusta

SI

I SUONI E I SEGNI

· · · Inserisci gli apostrofi che mancano.

1

L astronave si abbassò fin quasi a sfiorare quell infinita distesa di tetti aguzzi, lamiere lucenti, guglie frastagliate. Mai, in nessun istante della spedizione, s era sentita così emozionata e così tranquilla allo stesso tempo. Quel gelido piccolo pianeta si apriva sotto di lei in un accogliente abbraccio e nella sua testa risuonava un unica, meravigliosa parola: casa. Se qualcun altro avesse potuto vedere il suo sorriso in quel momento sarebbe rimasto senz altro sbalordito. Ma nessun altra creatura umana poteva vederla e nemmeno immaginarla mentre premeva i pulsanti come le aveva insegnato a fare il Maestro Hammond, inclinava la cloche e, recuperato tutto il suo buon umore, atterrava su Nefrus nel bel mezzo di un autostrada ghiacciata. 31

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura SCRIVERE BENE

PRINCIPALI DUBBI ORTOGRAFICI: L’USO DELL’APOSTROFO con apostrofo

senza apostrofo

un’/ un

un’amica

un amico, un libro

nessun’/ nessun

nessun’intenzione

nessun problema, nessun amico

alcun’/ alcun

alcun’idea

alcun problema, alcun ostacolo

ciascun’/ ciascun

ciascun’invitata

ciascun compito, ciascun amico

(femminile: elisione facoltativa davanti a vo- (maschile: troncamento obbligatorio davanti cale) a vocali e consonanti, eccetto s + cons., i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z )

(femminili: elisione facoltativa davanti a voca- (maschili: troncamento obbligatorio davanti le) a vocale o consonante eccetto s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z )

qualcun’/ qualcun’altra qualcun

qualcun altro

ciascun’/ ciascun

ciascun’altra

ciascun altro

nessun’/ nessun

nessun’altra

nessun altro

(femminili: elisione obbligatoria)

(maschili: troncamento obbligatorio)

quell’/ quel

quell’amico

quel libro

bell’/ bel

bell’amico

+ altra/ altro quell’amica bel libro

bell’amica (maschili: elisione obbligatoria davanti a vo- (maschili: troncamento obbligatorio davanti cale; femminili: elisione facoltativa davanti a a consonante eccetto s + cons., gn, pn, ps, vocale) x, y, z )

sant’/ san

Sant’Agostino

San Nicola

Sant’Eulalia (maschile: elisione obbligatoria davanti a vo- (maschile: troncamento di una sillaba obblicale; femminile: elisione obbligatoria davanti gatorio davanti a consonante eccetto s + a vocale) cons., gn, pn, ps, x, y, z )

I SUONI E I SEGNI

quant’ quand’ dov’ com’ qual

1

quant’è?; quand’era; dov’è?; com’è stato?

(elisione facoltativa davanti a vocale)

qual è?, qual errore, qual ebbrezza, qual buon vento! (troncamento facoltativo, preferibile davanti a parole che iniziano con e-, e obbligatorio in “qual è”)

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Unità 3 - L’apostrofo

lo/ l’ho

lo conosco (pron. pers.)

osserva anche:

lo studente (art. det.)

me la compro ≠ me l’ha regalata

l’ho conosciuto/a (pron. pers. con elisione te lo giuro ≠ te l’ho portato facoltativa + v. avere) te la passo ≠ te l’ha detto la/ l’ha

ce lo meritiamo ≠ ce l’ho portato

la invito (pron. pers.)

ce la caveremo ≠ ce l’ha promesso

la studentessa (art. det.)

ve lo confermo ≠ ve l’ho confermato l’ha visto/a (pron. pers. con elisione facol- glielo confesso ≠ gliel’ho confessato tativa + v. avere)

ce/ c’è

gliela spiego ≠ gliel’ho spiegata

non ce li porto (avv. “ci”)

osserva anche:

c’è nessuno? (avv. “ci” con elisione obbliga- me ne frego ≠ me n’è sfuggito uno toria davanti a vocale “e”) te ne vai? ≠ te n’è toccato un altro se ne trovano pochi ≠ se n’è pentito ve ne chiediamo ancora ≠ ve n’è rimasta qualcuna?

ne/ n’è

non ne so niente (partic. “ne”) se n’è andata (partic. “ne” con elisione pre-

gliene sono grata ≠ glien’è venuta voglia

feribile davanti a essere)

e in particolare:

ce ne andiamo ≠ non ce n’è più (avv. “ci” + partic.“ne” con elisione preferibile davanti a essere)

con accento

senza accento

con apostrofo

dì/ di/ di’

uno al dì (= giorno)

livido di rabbia (prep.)

di’ la verità! (imper. v. dire,

dà/ da/ da’

mi dà sempre una mano (pres. indic. v. dare)

da allora è un altro

sta (’sta)/ sta’

attenzione: *stà non esiste

(prep.)

troncamento)

da’ un bacio alla nonna

(imper. v. dare, troncamento)

non ci sta (indic. pres. v. sta’ buono! (imper. v. stare,

stare)

troncamento)

cos’è sta storia? (variante più colloquiale di questa, corretta anche la grafia ’sta

I SUONI E I SEGNI

con apostrofo iniziale)

1

fa/ fa’

attenzione: *fà non esiste

va/ va’

attenzione: *và non esiste

un anno fa (avv.)

fa’ il bravo! (imper. v. fare,

non fa male, tranquillo troncamento) (pres. indic. v. fare)

finché la barca va (pres. va’ al diavolo! (imper. v.

indic. v. andare)

andare, troncamento)

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

SCRITTURA UNITA O SEPARATA DI CONGIUNZIONI, AVVERBI E ALTRE ESPRESSIONI

si scrivono uniti

si scrivono separati

abbastanza, affatto, allora con funzione di avverbio (da non confondersi con “40 km all’ora”);

con l’apostrofo

senza apostrofo

all’improvviso, all’incirca, d’accordo, d’altra parte, d’altronde, per l’appunto, quant’altro, senz’altro, tra l’altro, tutt’altro, tutt’e due / tre ecc., tutt’oggi, tutt’uno

a caso, a fianco, a meno, a posto, a proposito, a stento, a volte, al di là, in quanto, non appena, ogni volta, per caso, per cui, per quanto

allorché, alquanto, altrimenti, appena, apposta, appunto, benché, bensì, chissà con funzione di avverbio (da non confondersi con “chi sa rispondermi?”); davanti, dapprima con funzione di avverbio (da non confondersi con “la conoscevo da prima che si sposasse”); davvero, difatti, dinanzi / dinnanzi, dopodomani, dovunque, ebbene, fabbisogno, finché, giacché, frattanto, indietro, infatti, inoltre, intanto, invano, invece in funzione di avverbio (da non confondersi con “parla in vece mia”); laggiù, lassù, malgrado, neanche, nemmeno, neppure, nonché in funzione di congiunzione (da non confondersi con “non che io sia arrabbiato con te, …”); oggigiorno, oppure, oramai / ormai, ossia, ovvero, ovverosia, perfino / persino, pertanto, poiché, piuttosto, pressoché, purtroppo, quaggiù, qualcosa, qualora, quassù, sebbene, sicché, soprattutto, sottosopra, stamattina, stasera, stavolta, talora, talvolta, tuttavia, tuttora si scrivono uniti o separati

PER INIZIARE

I SUONI E I SEGNI

anzitutto / anzi tutto (meno comune), casomai (meno comune) / caso mai, ciononostante / ciò nonostante, controvoglia / contro voglia, cosicché / così che, dappertutto / da per tutto (raro), dopotutto / dopo tutto, eppure / e pure (letterario), finora / fin ora (raro), manodopera / mano d’opera, nondimeno / non di meno, peraltro / per altro, perciò / per ciò (meno comune), perlopiù / per lo più, perlomeno / per lo meno, poc’anzi / pocanzi (raro), pressappoco / press’a poco (meno comune), quantomeno (meno comune) / quanto meno, quantopiù (meno comune) / quanto più, se no / sennò, seppure / se pure, suppergiù / su per giù, tantomeno (raro) / tanto meno, tantopiù (raro) / tanto più, tuttalpiù (raro) / tutt’al più

1

6 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Completa le frasi scegliendo la forma corretta. 1. Quante volte

2.

(te lo / te l’ho) devo ripetere?

(Di / Di’ / Dì) la verità: un po’ ti siamo mancati.

3. Nuovi cioccolatini assortiti:

(ce ne / ce n’è) per tutti i

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Unità 3 - L’apostrofo

(fa / fa’ / fà), in una galassia

gusti! 4. Molto tempo

lontana lontana… 5. Diminuiscono le nascite ovunque, (eppure / e pure) la popolazione italiana rimane stabile. 6. (Qual / Qual’) è la capitale più a nord del mondo? 7. (Da altra parte / D’altra parte / Daltraparte) non si riscontra niente (nessun / nessun’) altra specie.

di simile in 8. Ma chi

(gliela / gliel’ha) fatto fare? 9. Pallino

(sta / sta’) stravaccato sul divano tutto il giorno. Ma io dico: alzati, (Fa / Fa’) un po’ il gatto ogni tanto,

no?

(da / da’ / dà) un’occhiata in giro!

7 TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Riscrivi le seguenti frasi separando correttamente le parole e inserendo l’apostrofo, l’accento e l’“h” dove è necessario. 1. CENESIAMOANDATI 

2. NONSENEACCORTA 

3. CIVAUNPOPIUDISALE 

4. NONVELHADETTODOVEILTESORO? 

5. NONSTAFERMOUNATTIMO 

6. DALTRONDEGLIELAVEVAREGALATALEI 

7. CHILAVREBBEMAIDETTO? 

I SUONI E I SEGNI

8. NONGLIENEMAIFREGATONIENTEDELLASPETTO 

9. CENEANCORAUNPO? 1



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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

8 CORREGGERE

INVAL

SI

· · · Nelle seguenti citazioni ci sono 9 errori relativi all’uso degli

apostrofi e degli accenti e alla grafia unita/separata delle parole. Sottolineali e poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono. 1. Due parallele si incontrano all’infinito, quando ormai non gli e ne frega più niente. (Marcello Marchesi) 2. La non violenza fa’ bene a chi la fa e a chi l’ha riceve. (Mahatma Gandhi) 3. Quest orrore della solitudine, il bisogno di dimenticare il proprio io in una carne estranea, è ciò che l’uomo chiama nobilmente “bisogno di amare”. (Charles Baudelaire) 4. I sentimenti umani sono quasi cancellati dalle spietate necessità della guerra, ma nella misura in cui continuano a esistere, precari e minacciati, essi esistono puri, e da nessun altra parte c’è ne sono di più puri. (Simone Weil) 5. Certo sono più sapiente io di quest’uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non sà nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto, perciò, un tantino di più ne so’ di costui, non fosse altro per il fatto che ciò che non so, né meno credo di saperlo. (Socrate)        

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I SUONI E I SEGNI

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1

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MAPPA UNITÀ 3

L’APOSTROFO

SI METTE CON

NON SI METTE CON

ELISIONE

TRONCAMENTO

PUÒ ESSERE

PUÒ ESSERE

OBBLIGATORIA

OBBLIGATORIO

l’amico, nessun’altra, bell’uomo

un amico, nessun problema

FACOLTATIVA

FACOLTATIVO

una amica / un’amica, questo amore / quest’amore

grande donna / gran donna

FANNO ECCEZIONE VIETATA

gli amici, le amiche

UN PO’, A MO’ DI + VOCI VERBALI ALL’IMPERATIVO DI’, FA’, VA’, DA’

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

4

30’

La punteggiatura e le maiuscole La punteggiatura Detta anche interpunzione, la punteggiatura è l’insieme dei segni grafici con i quali si segmenta e si scandisce, nella lingua scritta, il flusso di parole, frasi, periodi. Essa riflette i legami logici ed espressivi esistenti tra le diverse parti del discorso: in alcuni casi tali legami determinano il ritmo del parlato, per cui i segni di interpunzione rispecchiano anche le pause più o meno lunghe che facciamo parlando. In altri casi tali legami non sono avvertibili nel parlato, e la punteggiatura ha quindi una funzione puramente logica. Non solo: per quanto l’uso della maggior parte dei segni di interpunzione dipenda dalle preferenze soggettive di chi scrive e da una gran varietà di fattori stilistici e scopi comunicativi, la punteggiatura sottostà ad alcune norme generali che ne determinano il buon uso. Il carattere convenzionale di tali norme è dimostrato dal fatto che esse possono variare da una lingua all’altra. In italiano i segni di interpunzione principali sono: il punto (.), la virgola (,), il punto e virgola (;), i due punti (:), il punto esclamativo (!) e il punto interrogativo (?).

Il punto (o punto fermo) Segna la fine di una frase o di un periodo, indicando una pausa forte. L’iniziale della parola che segue va in maiuscolo. Quando in un testo si vuole evidenziare ancora di più lo stacco con la frase o il periodo che segue, si ricorre al punto e a capo. Il punto viene impiegato anche nelle abbreviazioni e nelle sigle (gent. = gentile; spett. o spett.le = spettabile; vs. = vostro/a/i/e; ecc. = eccetera; S.p.A. = società per azioni).

La virgola Separa parole o frasi, indicando una pausa breve.

I SUONI E I SEGNI

Deve essere usata: • nelle enumerazioni e negli elenchi, per separare i vari elementi tranne l’ultimo, che solitamente è introdotto dalla congiunzione e: Era andata a comprare un quaderno, due penne, una matita e un righello. 1

• prima e dopo un’apposizione descrittiva (vedi M6_U6), quando questa è posposta al nome: Giulia, la mia vicina di banco, è una vipera.

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

• prima e/o dopo un’invocazione: Che fai tu, luna, in ciel?; Lia, hai rifatto il letto? • prima e dopo un’espressione o una frase con valore di inciso: Caterina, detto tra noi, è una pettegola. • prima di una subordinata relativa con valore esplicativo (vedi M9_U2), cioè una subordinata relativa che potrebbe essere soppressa senza che la frase perda il suo significato principale: Oggi è stato interrogato Paolo, che gli amici chiamano Sberla. Se la relativa ha la funzione di un inciso, è racchiusa tra due virgole: Paolo, che gli amici chiamano Sberla, manca spesso da scuola. • tra frasi coordinate per asindeto (vedi M8_U1), ovvero senza l’uso di congiunzioni: Aprì la porta, si sfilò le scarpe, si buttò sul divano, chiuse gli occhi. Spesso è preferibile: • prima di coordinate avversative, introdotte da ma, però, anzi, tuttavia ecc.: Il compito è difficile, ma sarai all’altezza della situazione. • prima di subordinate ipotetiche, concessive, causali o avversative (vedi M9) introdotte da se, mentre, poiché, anche se, benché, sebbene, malgrado: Sono sempre stata cortese con lui, anche se non lo sopporto. Va evitata tra elementi che formano un blocco sentito come sintatticamente unitario, quindi: • tra il soggetto e il suo predicato (vedi M6): *Mauro, gioca. • tra il predicato verbale e il complemento oggetto o un complemento direttamente legato al predicato verbale: *Maura ha preso, una palla; *Maura giocava, a pallone; *Sono arrivato, in treno. In questi due ultimi casi, l’uso della virgola non è scorretto, ma modifica il significato della frase, spostando il suo “focus”, cioè l’informazione principale: senza virgola sarebbe rispettivamente “a pallone” e “in treno”; con la virgola si sposta sul predicato, mentre il contenuto del complemento diventa un’informazione accessoria • tra la copula e il nome del predicato: *Mauro è, un bambino. • tra il verbo copulativo e il complemento predicativo: *Mauro è diventato, grande. • tra aggettivo e nome: *Ha preparato un bel, pranzetto; *È una ragazza, molto simpatica. • tra il nome e alcuni complementi a esso riferiti, quali il compl. di specificazione (*Era il padre, di Luigi), di argomento (*Cerco un libro, sulla tarantella), di fine (*Ho dimenticato gli occhiali, da sole) ecc. (vedi M7) • prima del secondo termine di un paragone: *Giulio è più taciturno, di suo fratello. • tra la proposizione reggente e una proposizione soggettiva, oggettiva o interrogativa indiretta (vedi M9_U1): *Sembra, che domani farà bel tempo; *Mi chiedo, chi sia.

I SUONI E I SEGNI

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1

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

ATTENZIONE

LA “LOGICA” DELLA VIRGOLA

L’uso della virgola, salvo nei casi elencati in cui è da evitare, dipende dalle preferenze soggettive di chi scrive, dal contesto comunicativo e dai fini della comunicazione. In alcuni casi tuttavia la presenza o assenza della virgola e la sua posizione all’interno della frase o del periodo possono modificare radicalmente il significato di ciò che si scrive. Osserva: Gli studenti, che amavano la pallavolo, si sono iscritti al torneo. [subordinata relativa con valore esplicativo, cioè che espande la frase aggiungendo un elemento non fondamentale = Tutti gli studenti, i quali amavano la pallavolo, si sono iscritti al torneo.] Gli studenti che amavano la pallavolo si sono iscritti al torneo. [subordinata relativa con valore restrittivo, cioè che specifica l’antecedente limitandolo = Solo gli studenti che amano la pallavolo si sono iscritti al torneo. Gli altri, no.] Non so dove sia il mio amico, Francesco. [parlando con Francesco, gli dico che non so dove sia il mio amico] Non so dove sia il mio amico Francesco. [dico che non so dove sia il mio amico chiamato Francesco] Vado a mangiare, nonna. [dico a mia nonna che vado a mangiare] Vado a mangiare nonna. [!!!] Anche la posizione della virgola può fare la differenza: Se sto bene sul lavoro, sono più serena. Se sto bene, sul lavoro sono più serena.

Il punto e virgola Indica una pausa meno forte del punto e più forte della virgola. In particolare, viene usato: • in alternativa al punto fermo, per separare due frasi o due periodi tra i quali esiste continuità logica: Improvvisamente niente di quanto avevo fatto mi sembrò avesse senso; allora presi una penna e cominciai questa lettera.

I SUONI E I SEGNI

• in alternativa alla virgola, nelle enumerazioni e negli elenchi, quando gli elementi dell’elenco presentano espansioni di vario tipo (attributi, apposizioni, complementi) o sono costituiti da frasi: Le cose sarebbero migliorate, le disse: si sarebbe ambientata in fretta; avrebbe conosciuto persone nuove; non avrebbe tardato a trovare lavoro.

I due punti 1

Indicano che quanto segue costituisce una spiegazione, un’esemplificazione o una conseguenza di quanto si è detto prima. In particolare si possono usare per: • introdurre il discorso diretto: Il ragazzo gridò: «La borsa o la vita!»

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

• introdurre un’enumerazione o un elenco: Abbiamo bisogno di: forbici, carta crespa, colla liquida. • fornire una prova, una dimostrazione o un esempio di quanto si è detto: Aumenta la disoccupazione: secondo l’Istat i senza lavoro sono cresciuti dello 0,3%. • arricchire di particolari quanto si è detto: Era un bimbo schivo: la testa sempre fra le nuvole, gli occhi sognanti, non parlava mai con nessuno. • esporre le conseguenze di quanto si è detto: Digitò dei numeri a caso, senza pensare: la cassaforte si aprì immediatamente.

Il punto esclamativo Si usa alla fine di una frase esclamativa (indicante sorpresa, gioia, disappunto, rabbia ecc.); dopo un comando o un’esortazione; dopo alcune interiezioni. La prima lettera dell’espressione o della frase che segue va generalmente in maiuscolo, a meno che non se ne voglia sottolineare la stretta contiguità con l’espressione o la frase esclamativa. Che meraviglia! Sembra di stare in paradiso. Non posso credere che l’abbia fatto di nuovo! Sbrigati! Ehi! Guarda qui! Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci!

Il punto interrogativo Si usa alla fine di una domanda diretta ed è seguito dall’iniziale maiuscola. Non si usa, invece, nelle interrogative indirette. Sarò interrogato stamattina? Spero proprio di no. Mi chiedevo se sarei stato interrogato quella mattina. Il punto interrogativo e il punto esclamativo possono essere impiegati insieme (?!), in contesti non formali, per esprimere perplessità, incredulità, ironia: Mi stai prendendo in giro?!

Altri segni di punteggiatura I puntini di sospensione Si usano, nel numero fisso di tre, per indicare: • l’interruzione di un discorso che viene lasciato in sospeso per reticenza, imbarazzo, incertezza ecc.: Insomma, ci siamo capiti…; Se ti prendo…; Mah, non saprei…

I SUONI E I SEGNI

• l’interruzione di un elenco incompleto: Trovarono di tutto: scarpe rotte, scatoloni, libri ingialliti, un televisore, vestiti vecchi…

1

• l’omissione di una parte di una citazione (tre puntini tra parentesi quadre): “Dedicherò la prima conferenza all’opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza […] Dopo quarant’anni che scrivo fiction, dopo aver esplorato varie strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l’ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro”. 41

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Le virgolette Alte “ ”, basse « », o semplici ‘ ’ si usano, sempre in coppia, per: • delimitare un discorso diretto: Allora sussurrò: «Io so chi l’ha uccisa». • delimitare una citazione: Tema del poema, dice Ariosto, sono “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese”. • riportare il titolo di un’opera (libro, quadro, film ecc.) in alternativa al corsivo: Al Reina Sofía ho visto il “Guernica” di Picasso. • riportare il titolo di una rivista o di un giornale: L’articolo è uscito venerdì su «La Stampa». • segnalare che una parola o un’espressione è impiegata come oggetto linguistico: L’avverbio “mica” si usa per rafforzare una negazione. • segnalare che una o più parole sono impiegate in un’accezione particolare o con una particolare sfumatura espressiva (metaforica, ironica ecc.): L’altro gli ha educatamente “fatto sapere” che non era d’accordo, e lui ci ha rimesso tre denti.

Le parentesi Quelle tonde, sempre in coppia, si usano per racchiudere un inciso, ovvero una parola, un’espressione o una frase il cui scopo è precisare, arricchire, esemplificare o commentare ciò che si sta dicendo: Scortò Carlo Martello (figlio di Carlo D’Angiò) quando questi si trovava a Firenze; La dracena (comunemente nota come “tronchetto della felicità”) è una pianta tradizionalmente attribuita alla famiglia delle Agavaceae. Quelle quadre, anch’esse in coppia, si usano: • per segnalare l’omissione di una parte di una citazione: “Avrei incontrato la Maga? Tante volte mi era bastato affacciarmi […] all’arco che dà sul quai de Conti, e appena la luce di cenere e di olivo sospesa sul fiume mi lasciava distinguere le forme, subito la sua figurina sottile si disegnava sul Pont des Arts”. • all’interno di parentesi tonde: (Che la terra fosse sferica fu supposto, nell’antichità classica, dai pitagorici [VI secolo a.C.]).

Il trattino Si usa per unire due parole, accostate tra loro, che non formano abitualmente una parola composta (la partita Italia-Spagna; la tratta Roma-Milano; il signor so-tutto-io); per segnalare l’interruzione di una parola quando si va a capo a fine riga; per scandire la divisione in sillabe (mi-scel-la-ne-a).

La lineetta

I SUONI E I SEGNI

Si usa: • in alternativa alle virgolette, per introdurre il discorso diretto, o per “racchiuderlo”, se seguono altre frasi narrative: ‒ Che cosa sta insinuando, commissario? ‒ Niente, contessa, sto solo riflettendo ad alta voce, ‒ rispose Montalbano. 1

• in alternativa alle parentesi o alle virgole, per delimitare un inciso: In alcuni casi però ‒ si pensi a Landolfi, Ortese, Buzzati, Bontempelli ‒ la letteratura italiana ha saputo raccogliere la grande lezione del fantastico ottocentesco.

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

L’asterisco Si usa nei testi a stampa come rimando a una nota o, in numero di tre, in sostituzione di un nome di persona o di luogo che si vuole mantenere anonimo: La signora *** si era trasferita nella cittadina trent’anni prima, nel fiore della giovinezza.

LA PUNTEGGIATURA NELLA SCRITTURA DIGITALE Quando si scrive al computer o su un altro supporto digitale, è bene ricordare che prima di un segno di punteggiatura non va mai inserito lo spazio, mentre questo va inserito, obbligatoriamente, dopo il segno di interpunzione. Osserva: *Giulia , vuoi un gelato? (scorretto) *Giulia,vuoi un gelato? (scorretto) *Giulia ,vuoi un gelato? (scorretto) Giulia, vuoi un gelato? (corretto) Sulla tastiera del computer, i segni di punteggiatura non hanno un tasto dedicato, ma ne condividono uno con altri segni oppure si ottengono con una combinazione di tasti. Sotto trovi i comandi più utili.

I SUONI E I SEGNI

APPROFONDIAMO

1

Per sistema Apple: .  punto fermo: tasto su cui è indicato, premuto da solo ,  virgola: tasto su cui è indicata, premuto da solo …  puntini di sospensione: tre volte tasto del punto fermo oppure tasto Alt + tasto della virgola ;  punto e virgola: tasto maiuscolo (Shift ) + tasto su cui è indicato il ; :  due punti: tasto Shift  + tasto su cui sono indicati i : !  punto esclamativo: tasto Shift  + tasto su cui è indicato il ! ?  punto interrogativo: tasto Shift  + tasto su cui è indicato il ? ( )  parentesi tonde: tasto Shift  + tasti su cui sono indicate ( ) [ ]  parentesi quadre: tasto Alt + tasti su cui sono rispettivamente indicate [ ] -  trattino: tasto su cui è indicato, premuto da solo –  lineetta: tasto Alt + tasto su cui è indicato il – “ ”  virgolette alte: tasto Shift  + tasto su cui sono indicate le “ ” « »  virgolette basse: tasto Alt + tasto del punto esclamativo per quelle che aprono e tasto Alt + tasto Shift  + tasto del punto esclamativo per quelle che chiudono

Per sistema Windows: .  punto fermo: tasto su cui è indicato, premuto da solo ,  virgola: tasto su cui è indicata, premuto da solo …  puntini di sospensione: tre volte tasto del punto fermo oppure tasto Alt Gr + 0133 su tastierino numerico1 ;  punto e virgola: tasto maiuscolo (Shift ) + tasto su cui è indicato il ; :  due punti: tasto Shift  + tasto su cui sono indicati i : !  punto esclamativo: tasto Shift  + tasto su cui è indicato il ! ?  punto interrogativo: tasto Shift  + tasto su cui è indicato il ? ( )  parentesi tonde: tasto Shift  + tasti su cui sono indicate ( ) [ ]  parentesi quadre: tasto Alt Gr + tasti su cui sono rispettivamente indicate [ ] -  trattino: tasto su cui è indicato, premuto da solo –  lineetta: tasto Alt Gr + 0150 “ ”  virgolette alte: tasto Shift  + tasto su cui sono indicate le “ ” « »  virgolette basse: tasto Alt Gr + 0171 per quelle che aprono e 0187 per quelle che chiudono 43

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

*  asterisco: tasto Shift  + tasto su cui è indicato *

PER INIZIARE

1.

Sulle tastiere che non sono dotate di tastierino numerico, di solito alcuni tasti assolvono questa funzione se usati in combinazione con il tasto Fn.

1 COMPLETARE

·

*  asterisco: tasto Shift  + tasto su cui è indicato *

SI INVAL

Inserisci nel testo i 4 punti fermi che mancano, sostituendo le iniziali minuscole con iniziali maiuscole. L’uomo con i libri sottobraccio uscì di casa e il mondo non c’era guardò meglio e vide che c’era ancora, ma una fitta nebbia lo nascondeva, forse per salvarlo da qualche pericolo era il solito mondo e l’uomo ne vide alcuni dettagli ai suoi piedi: una crepa sul marciapiede, un brandello di aiuola, una foglia morta per i poeti, palminervia per i botanici, caduta per gli spazzini poi gli apparvero il tronco di un albero, lo scheletro di una bicicletta senza ruote e una luce gialla al di là della strada lì si diresse. Stefano Benni, Achille piè veloce, Milano, Feltrinelli, 2005

2 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Inserisci le virgole nelle seguenti frasi. 1. Cara Anna la tua ultima lettera che ho letto e riletto almeno dieci volte mi ha riempito di sconcerto. 2. Sam Panopoulos l’inventore della pizza hawaiana ovvero con formaggio prosciutto e ananas era un uomo di origini greche poi emigrato in Canada. 3. Dopo lunghe discussioni provocate come sempre dall’incapacità di Tommaso di scendere a compromessi finirono col cedere alle sue pressioni.

3 CORREGGERE

I SUONI E I SEGNI

··

1

INVAL

SI

Correggi l’uso delle virgole nelle seguenti frasi, sbarrando le virgole da eliminare e inserendo quelle mancanti. 1. Giada tesoro potresti, andare a comprare il pane? 2. Achille era, figlio di Peleo re di Ftia e della ninfa Teti. 3. La refurtiva conteneva di tutto: bottiglie di vino pregiato qualche orologio di marca, due smartphone occhiali da sole firmati e, una macchina fotografica. 4. Da piccola ero convinta, che sottoterra ci fossero, tunnel che portavano i soldi da un bancomat all’altro. 5. O risplendente Sole cosa mai saresti tu, se non ci fossi io quaggiù su cui, risplendere? (F. Nietzsche) 6. Reich nacque a Dobrzcynica nei pressi di Leopoli nella parte polacca della Galizia; attualmente questo piccolo villaggio è situato in Ucraina nell’oblast di Lviv che all’epoca, era ai limiti dell’Impero austro-ungarico. 7. Bimbi venite a mangiare gli ospiti, sono già arrivati.

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

4 ANALIZZARE

··

Analizza l’uso dei due punti nelle frasi sottostanti. Per ogni

frase indica a quale tipologia appartiene, come nell’esempio:

introdurre il discorso diretto [DD], introdurre un’enumerazione o elenco [E], introdurre una prova, un esempio, dei particolari [PEP], esporre una conseguenza [C].

Es. Sono molto distratta: a volte dimentico persino dove ho    ] parcheggiato la macchina. [PEP 1. Qualcuno gridò: “Mani in alto!” [   ] 2. Non aveva aperto il libro: fece scena muta. [   ] 3. Sembrava un uomo tranquillo: trattava tutti con cortesia e non alzava mai la voce. [   ] 4. Fuori dal finestrino: campi arati, filari di alberi, piccole case, laghetti artificiali. [   ] 5. Fanno parte del Maghreb: la Libia, la Tunisia, l’Algeria, la Mauritania e il Marocco. [   ] 6. Maxi operazione in stazione Centrale: decine gli identificati. [   ]

5 PRODURRE

· · · Continua le frasi tenendo in conto il segno di punteggiatura presente.

1. Mio fratello,



2. Era ancora presto per uscire; 3. E di colpo lo vidi:





4. Il Dolce Stil Novo ( 

5. Lavorando nelle cucine ne ho viste di tutti i colori,





6. Sull’autobus ho sentito una mamma che diceva a suo figlio:



I SUONI E I SEGNI



7. Ragazze,



8. Numerosi studi indicano che le piramidi [ 1



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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

6 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Inserisci i segni di punteggiatura opportuni. 1. I consumi del cosiddetto ̲_ primo mondo ̲_ non soltanto provocano lo sperpero delle risorse ̲_ ma danneggiano anche notevolmente il sistema climatico. 2. È nato prima l’uovo o la gallina ̲_ 3. Ma io veramente ̲_ non pensavo che te la saresti presa tanto. 4. Quale dei seguenti termini è un sinonimo di ̲_ efferato ̲_ 5. Sembra che faccia di tutto per farsi detestare ̲_ non chiama mai _ quando chiama lo fa per chiederti un favore ̲_ non dice mai grazie. 6. Nel lontano paese di ̲_ sbarcarono un giorno tre marinai ̲_ il manoscritto non riporta i loro nomi né fornisce particolari del loro aspetto ̲_ provenienti da terre allora sconosciute. 7. Non ero ancora del tutto sveglio ̲_ quando udii in lontananza ̲_ Al fuoco, al fuoco ̲_ 8. La vita è come andare in bicicletta ̲_ se vuoi stare in equilibrio devi muoverti.

7 COMPLETARE

· · · Inserisci la punteggiatura mancante seguendo le indicazioni

sottostanti (trasforma le iniziali in maiuscole se necessario). , virgole: varie volte

: due punti: 1 volta

? punto interrogativo: 1 volta

( ) parentesi tonde: 1 volta

. punto fermo: 3 volte

“ ” virgolette: 1 volta

I SUONI E I SEGNI

I

n astronomia viene chiamata eclissi totale centrale quella che avviene quando il centro del Sole della Terra e della Luna sono allineati in questo caso la Luna è tutta nell’ombra della Terra ma parte dei raggi solari sfiora la superficie terrestre e attraversando l’atmosfera viene deviata fino a toccare la Luna dandole così un riflesso rossastro il colore è appunto dovuto al filtraggio dell’atmosfera per un fenomeno legato alla rifrazione la luce solare cede alcune componenti azzurre alla nostra atmosfera perciò il cielo è azzurro e resta quindi più ricca di rosso un fenomeno simile avviene al crepuscolo quando il Sole che in realtà è già tramontato resta visibile perché la sua luce è deviata dall’atmosfera e appare di colore rosso.

1

Adattato da A che cosa è dovuta l’eclissi di luna rossa, www.focus.it 15/02/2015

46

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

Maiuscole e minuscole La maggior parte delle parole italiane si scrive con l’iniziale minuscola. La maiuscola viene usata come prima lettera nei seguenti casi: • all’inizio di un testo • dopo un punto fermo, un punto interrogativo o un punto esclamativo • all’inizio di un discorso diretto, dopo le virgolette o la lineetta • con i nomi propri di persona e di animale, compresi i cognomi, gli appellativi, i soprannomi: Angelo, Pallino, i signori Bianchi, Gianni il Baro • con i toponimi, cioè i nomi propri di luogo: Firenze, la Grecia, l’Africa, Atlantide. Nei toponimi composti si scrive in minuscolo il nome comune e in maiuscolo il nome proprio: mar Egeo, via Galimberti, fiume Tevere. Quando il nome comune è parte integrante del nome proprio, tuttavia, generalmente entrambi i termini vanno scritti in maiuscolo: Alpi Graie, Monte Bianco, Lago Maggiore, Isola d’Elba. Quando i nomi piazza, via, strada, ponte accompagnano un nome proprio, possono essere scritti con la minuscola o la maiuscola: piazza Navona o Piazza Navona, via Veneto o Via Veneto. Eventuali preposizioni invece andranno in minuscolo: Via del Turco, non *Via Del Turco • con i nomi di corpi celesti: Plutone, Marte, Orione

ATTENZIONE

terra o Terra?

I nomi Terra, Sole e Luna vanno scritti in maiuscolo quando sono impiegati in un’accezione “astronomica”. Osserva la differenza: C’era un gran sole. La Terra ruota intorno al Sole. Era una terra dura e pietrosa. La Terra è il terzo pianeta dal Sole. La luna splendeva tra le nuvole. La Luna è un satellite naturale del nostro pianeta.

• con i nomi di ricorrenze e festività, religiose e laiche: Natale, Pasqua, Ramadan, Primo Maggio • con i titoli di un’opera artistica (romanzo, poesia, quadro ecc.): Divina Commedia, La Gioconda, L’infinito • con il nome di decenni (gli anni Trenta, gli anni Settanta), di secoli (il Trecento, il Novecento), di millenni (il Duemila)

I SUONI E I SEGNI

• con il nome di avvenimenti storici di rilievo (la Resistenza, il Risorgimento). In caso di nomi estesi, la maiuscola si usa solo per l’iniziale della prima parola (la Prima guerra mondiale, la Guerra dei trent’anni) • con i nomi Nord, Sud, Ovest, Est, Settentrione, Meridione, Occidente, Oriente, Mezzogiorno ecc. quando indicano aree geopolitiche (Viaggiare nel Sud-est asiatico, MA vento da sud-est; il declino dell’Occidente, MA il sole tramonta a occidente) 1

• con le sigle: ONU, UNICEF. La maiuscola si può usare anche solo per la prima lettera (l’Onu, l’Unicef) 47

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

• con i nomi di divinità e personaggi sacri (Dio, Zeus, Allah, Shiva, la Madonna ecc.), di oggetti di culto (la Sindone), di libri considerati sacri (il Corano, la Bibbia); dio con la minuscola indica invece una divinità indeterminata (Poseidone era il dio del mare) • con i nomi ufficiali di enti, organizzazioni, istituzioni: l’Università di Torino, la Banca d’Italia, la Juventus. Nei nomi di istituzioni composti da nomi diversi, si può usare la maiuscola solo per il primo nome (l’Agenzia delle entrate, il Consiglio dei ministri) o per tutti (l’Agenzia delle Entrate, il Consiglio dei Ministri). Se il secondo termine è un aggettivo, esso in genere va in minuscolo (Chiesa cattolica), a meno che il nome non sia identificato con una sigla (Unione Europea: UE)

ATTENZIONE

MAIUSCOLA O MINUSCOLA?

I nomi di enti e istituzioni si scrivono con la maiuscola quando sono propri, cioè designano un ente o un’istituzione in particolare, e con la minuscola quando sono comuni, cioè hanno un significato generico. la Repubblica italiana / l’Italia è una repubblica il Partito Laburista / anche loro vogliono fondare un partito il Governo britannico / ecco il programma di governo In alcuni casi, tuttavia, alcuni nomi comuni indicanti istituzioni vengono scritti in maiuscolo per differenziarli da omografi di significato diverso. Osserva: Stato (= nazione) stato (= condizione) Chiesa (= istituzione ecclesiastica) chiesa (= edificio religioso) Borsa (= compravendita di beni mobiliari e merci; il centro in cui essa avviene) borsa (= sacchetto, portaoggetti) Camera (= parte del parlamento) camera (= stanza) Paese (= nazione) paese (= piccolo centro abitato)

• con i nomi degli abitanti di uno Stato, di una regione o di una città se antichi (i Greci, i Romani, gli Unni), mentre per il nome degli abitanti moderni prevale l’uso della minuscola (gli italiani, i tedeschi, i siciliani, i genovesi)

I SUONI E I SEGNI

• con i nomi di palazzi, musei, edifici pubblici e privati: il Caffè Baratti, il Teatro alla Scala • con alcune cariche pubbliche, quando con esse si indica esattamente la persona: è arrivato il Sindaco, MA mio padre è diventato sindaco • con i nomi astratti personificati: la Libertà, la Bellezza, l’Amore 1

• negli appellativi di cortesia e nei titoli (Egregio Direttore, Gentile Dottoressa Rossi ecc.), e nei pronomi personali e possessivi di cortesia (Lei, Sua, Le, Voi, Vostro ecc.) impiegati in testi molto formali (vedi M3_U1).

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PER INIZIARE

Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

8 CORREGGERE

·

INVAL

SI

Le seguenti frasi sono scritte usando solo le lettere minuscole. Inserisci le maiuscole dove è necessario. 1. il grande generale cartaginese annibale raggiunse le alpi nel 218 a.c. provenendo dalla spagna. 2. per la religione musulmana, il ramadan è uno tra i periodi più sacri di tutto l’anno, durante il quale viene festeggiata la rivelazione del corano di allah al profeta maometto. 3. i satelliti che orbitano attorno alla terra restano in movimento grazie alle stesse leggi che governano il moto dei pianeti attorno al sole. 4. gli agnelli lasciano l’italia: la exor, azienda italiana di diritto olandese, si trasferisce nei paesi bassi. 5. la civiltà egizia si sviluppò lungo il fiume nilo nello stesso periodo in cui si svilupparono le grandi civiltà mesopotamiche. 6. il dottor guidi? non è ancora rientrato. chi lo desidera? 7. il 2 giugno 1946 i cittadini italiani furono chiamati a decidere tra monarchia e repubblica e nacque la repubblica italiana. 8. la divina commedia ebbe un immediato successo e conobbe una straordinaria diffusione fin dal primo trecento. 9. pietro proietti, detto libanese, è un personaggio letterario, protagonista del libro di giancarlo de cataldo, romanzo criminale.

9 PRODURRE

··

Inventa una frase per ognuno dei seguenti nomi, come nell’esempio.

Es. Chiara: Chiara non si era ancora svegliata. chiara:  Era una chiara mattina d’estate. Sessanta:



sessanta:



Luna:

I SUONI E I SEGNI

luna:

1





Sud:



sud:



Stato:



stato:



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MAPPA UNITÀ 4

LA PUNTEGGIATURA

È L’INSIEME DEI SEGNI USATI PER SCANDIRE IL FLUSSO DELLE PAROLE NELLA LINGUA SCRITTA

I PIÙ IMPORTANTI SONO

ALTRI SONO

(.) punto fermo

(...) puntini di sospensione

(,) virgola

( ) parentesi tonde

(:) due punti

[ ] parentesi quadre

(;) punto e virgola

(-) trattino

(!) punto esclamativo

(–) lineetta

(?) punto interrogativo

(“ ” o « ») virgolette

(*) asterisco

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MAPPA UNITÀ 4

LA MAIUSCOLA

SI USA

DOPO (.), (!), (?) SI USA PER ALL’INIZIO DEL DISCORSO DIRETTO

NOMI PROPRI

Paolo, Pallino, Allah

LUOGHI

Roma, l’Iraq, il mar Mediterraneo

CORPI CELESTI

Marte, la Terra

FESTIVITÀ

il Natale, il Ramadan

OPERE

la Divina Commedia

DECENNI, SECOLI, AVVENIMENTI STORICI

gli anni Sessanta, l’Ottocento, il Risorgimento

ISTITUZIONI, ENTI, AZIENDE ECC.

la Repubblica Italiana, la Juventus, la Pirelli

SIGLE

UE, ONU

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LABORATORIO

SUI TESTI

INVAL

SI

L

a città di Sofronia si compone di due mezze città. In una c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli opifici, i palazzi, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città. Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che ritorni la carovana e la vita intera ricominci.

I SUONI E I SEGNI

Adattato da Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993

1

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1 ORDINARE

·

Metti in ordine alfabetico le seguenti parole tratte dal brano. ottovolante • giostra • ruota • gabbie • grappolo • opifici • palazzi • scuola • ministero • monumento • trapezi • città 1. 

7. 

2. 

8. 

3. 

9. 

4. 

10. 

5. 

11. 

6. 

12. 

2 RICONOSCERE

··

Cerchia tutti i dittonghi presenti nel brano e indica con una barretta gli iati, come nell'esempio. Es. quello, mi|o

3 ANALIZZARE

··

Per ognuna delle seguenti parole tratte dal testo, indica se la i corrisponde a un suono o ha funzione diacritica, cioè serve a indicare che la consonante precedente deve essere pronunciata in modo dolce.

SUONO

13. città



14. giostra



15. giù



16. girevoli



17. provvisoria



18. giorno



19. pietra



FUNZIONE DIACRITICA

I SUONI E I SEGNI

4 RIFLETTERE

· · · Nel primo paragrafo c’è una parola in cui la i non corrisponde ad

alcun suono e non ha funzione diacritica, perché senza i la pronuncia non cambierebbe, esattamente come avviene in scienza, specie ecc. Individuala e trascrivila qui:

1

. 53

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

5 ANALIZZARE

· · · Dividi in sillabe le parole della prima parte del brano, cerchia i

monosillabi, segna tutti gli accenti tonici e classifica le parole con più di una sillaba in base al loro accento, come nell’esempio. La cit/tà di So/frò/nia si compone di due mezze città. In una c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo... PAROLE TRONCHE

PAROLE PIANE

città,

Sofronia,

PAROLE SDRUCCIOLE

6 ANALIZZARE

··

Concentrati sul secondo paragrafo, individua le parole che contengono un digramma (8) e trascrivile nella tabella. Specifica poi nella colonna di destra di che digramma si tratta, come nell'esempio. PAROLA CHE CONTIENE IL DIGRAMMA

DIGRAMMA

ogni

gn

7 ANALIZZARE

I SUONI E I SEGNI

··

Trascrivi qui sotto tutti i casi di elisione presenti nel testo (8) e per ognuno indica se l’elisione è obbligatoria [O] o facoltativa [F].

1

1.



2.



O F



54

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3.





4.





5.





6.





7.





8.





8 TR ASFORMARE

·

Applica il troncamento nelle seguenti espressioni, indicando se è obbligatorio [O] o facoltativo [F].

O F

1. il grande ottovolante





2. quale ottovolante?





3. nessuno ottovolante





4. un bello monumento





5. quello ministero





9 INSERIRE

· · · Il brano che segue è privo di punteggiatura. Reinserisci i segni mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è necessario.

I SUONI E I SEGNI

I

l territorio al di là della stretta e pianeggiante cimosa costiera un tempo paludosa e malarica è prevalentemente costituito da ondulazioni collinari che composte da argille sabbie e marne sono spesso soggette a movimenti franosi la fascia appenninica invece è interessata da formazioni calcaree le massime vette sono il massiccio della Meta 2241 m e il M. Miletto 2050 m la varietà morfologica e la differente distanza dal mare influenzano il clima della regione che presenta spiccate condizioni di marittimità nella fascia costiera risultando invece decisamente continentale nelle aree montane è quindi assai pronunciata l’escursione termica sia annua sia diurna mentre le precipitazioni frequenti soprattutto in autunno e in primavera sono copiose e assumono spesso carattere nevoso.

1

Adattato da “Molise” in www.treccani.it 55

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

10 C O M P L E T A R E

·

Completa il paragrafo successivo dello stesso testo selezionando le forme corrette o comunque preferibili. I fiumi hanno regime (torrentizio / torrentizzio). Il manto boschivo, che ricopre buona parte delle (province / provincie) di Isernia e di (Campobasso / Campobbasso), (é / è) dominato in alto dal faggio, a (cui / qui) subentrano il cerro e la quercia alle quote inferiori. (Al disotto / aldisotto / al di sotto) dei 400 m, infine, l’intenso e prolungato disboscamento ha (presso che / pressoché) eliminato il bosco a vantaggio delle coltivazioni. Adattato da “Molise” in www.treccani.it

11 C O R R E G G E R E

· · · Nel seguente articolo ci sono ben 13 errori ortografici.

Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

L

’inizio del percorso sta’ in un punteruolo o in una manciata di colore con cui gli uomini, le donne e spesso sopra tutto i ragazzi dei gruppi preistorici esprimevano con immagini molto schematiche (graffiti) i loro stati d’animo, le loro credenze religiose, i fatti importanti vissuti dal gruppo. Gli esempi più antichi ed emozionanti di questo nuovo modo di esprimere l’idee li troviamo ancora oggi nelle grotte francesi di chauvert e di Lascaux o in quelle Spagnole di Altamira. Il punto di arrivo lo troviamo in Palestina e in Libano, sù per giù 3.000 anni fà, quando le popolazioni di quella regione danno vita alla prima scrittura così come l’ha conosciamo noi, cioè a un sistema di lettere che esprimono un’insieme di suoni. Fatta di significanti (linguaggio) che possono resistere al tempo, la lingua scritta ha reso straordinariamente stabili i diversi saperi umani. Ha accellerato sensibilmente la loro crescita, la loro diffusione nello spazio e nel tempo, il loro accurato controllo. Soprattutto, però, grazie ai segni scritti, la spece umana a potuto sviluppare l’attività conoscitiva in vero e proprio pensiero scentifico e, sempre grazie a essi, si è aperta la porta all’espressione artistica e alla bellezza letteraria.

I SUONI E I SEGNI

Adattato da www.treccani.it/enciclopedia/scrittura_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/   

1



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ORTOGRAFIA E PUNTEGGIATURA

SUI TESTI

INVAL

SI

1 Completa il bollettino meteo scegliendo l’opzione corretta.

·

U

na

(perturbazione /

perturbazzione) atlantica in transito sull’ (europa Centrale / europa centrale

/ Europa centrale) tende a estendere i suoi effetti anche sulle (regioni / reggioni) settentrionali italiane, con condizioni di instabilità più marcata sul settore orientale. Sulla base delle previsioni (disponibbili / disponibili), il dipartimento della

(Protezzione /

Protezione) civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso nella giornata di ieri un avviso di condizioni meteorologiche avverse; in particolare, l’avviso prevede precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale sulle (provincie / province) di Trento e Bolzano. I fenomeni saranno (accompagnati / accompagniati) da (rovesci / rovescii) di forte intensità, frequente attività elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate. Adattato da www.dire.it/25-07-2015

2 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.

I SUONI E I SEGNI

·

1

Q

ueste fiabe son nate cosi. Dopo averne scritta una per un caro bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella fiaba, mi venne, un giorno, l idea di scriverne qualche altra pei miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po ammalato, con un inerzia intellettuale che mi faceva rabbia, e i lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata nel vedermi, a un tratto, fiorire nella fantasia quel mondo meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di orchi, di incantesimi, che e stato il primo pascolo artistico delle nostre piccole menti. Vissi piu settimane soltanto con essi, ingenuamente, come non credevo potesse mai accadere a chi e gia convinto che la realta sia il vero regno dell arte. Se un 57

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

importuno fosse allora venuto a parlarmi di cose serie e gravi, gli avrei risposto, senza dubbio, che avevo ben altre e piu serie faccende pel capo. Luigi Capuana, Prefazione, C’era una volta, Sellerio, Palermo, 2006

3 Nel testo dell’oroscopo sono presenti 6 errori ortografici.

·

Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

B

uongiorno, Capricorno! È tempo d’amore. Particolarmente bella la donna del segno, famosa delresto per il suo fascino e l'eleganza, illuminata dalla Luna primo cuarto è fortunata in amore. Incantevoli i suoi zigomi alti e ossuti, come le roccie delle dolomiti, e gli occhi che accompagnano il bellissimo sorriso, che tutto rispecchiano e reggistrano. Premiato da Saturno anche l'uomo Capricorno, però deve mettere da parte le delusioni primaverili, la estate avrà altri colori. Auguri.

  

4 Nel testo della barzelletta sono presenti 5 errori ortografici.

·

Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

L

a maestra di matematica chiede ha Pierino: “Se in una tasca dei pantaloni hai un’euro e nell'altra né hai due, quanti soldi hai in tutto? Pensa bene prima di rispondere”. Pierino sì controlla le tasche, e poi risponde un po perplesso: “Ho i pantaloni di un altro, signora maestra!”.

  

5 Nel seguente brano mancano molti segni di punteggiatura.

·

Reinserisci i segni mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è necessario.

C

omincia come quasi tutto con una canzone al principio era il verbo erano parole accompagnate da una melodia è così che venne fatto il mondo che il vuoto fu diviso che le terre e le stelle e i sogni e gli dèi minori e gli animali che ogni cosa venne al mondo. Con il canto. I grandi rettili furono cantati dopo che il cantore aveva finito con i pianeti le colline gli

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alberi gli oceani e gli animali più piccoli. Furono cantate le scogliere che legano l'esistenza i terreni di caccia e l'oscurità le canzoni rimangono. Durano. La canzone giusta può trasformare un imperatore nello zimbello del paese può far cadere dinastie una canzone dura ben oltre il momento in cui i fatti e le persone di cui parla sono diventati polvere e sogno è questo il potere delle canzoni. Adattato da Neil Gaiman, I ragazzi di Anansi, Mondadori, Milano, 2007

6 Completa la poesia con le lettere o le parole monosillabiche

··

mancanti, inserendo gli accenti e gli apostrofi dov’è necessario.

S

ono quel che sono, e questo è suffi nte, altro al mondo se ne accorge, sono E se nessu contento, E se tutti accorgono sono ugualmente contento. C’è un mondo intero che accorge, e per me di gran lunga il più grande, E questo sono io, E se arrivo a capirmi oggi o tra diecimila o dieci mi oni di anni, Posso accettarlo allegramente ora o, altrettanto allegramente, posso aspettare. Il mio punto d’appoggio è cementato e mortasato nel granito, rido di ci che tu chiami dissolu ne, e conosco l’ampiezza del tempo. Sono il poeta del corpo, e sono il poeta dell’anima. I piac ri del c lo mi sono vicini e le pene dell’inferno mi sono vicine, I primi li trapianto e coltivo in me, le seconde le traduco in una nuova lingua.

Walt Whitman, Foglie d’erba, Newton Compton, Roma, 2014

7 Inserisci nel dialogo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.

··

- Stamattina ho incrociato Paolo al parco: andava su e giu di corsa, con tanto di cuffie e orologio segnapassi. Incredibile! Dopo un ora sono ripassata ed era ancora li che correva. Da quando in qua fa sport? Sembrava motivatissimo... - Eh eh, mi sa che la motivazione, come la chiami tu, si chiama Virginia. Non fa che ripetere che e stufa di stare con un poltrone che passa tutto il suo tempo libero davanti alla TV. Proprio lei, un arrampicatrice che va matta per la montagna e

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

non sta mai ferma un attimo. Diciamo che Virgi ha fatto un po’ di pressione, ecco. - Beh, ma qual e il problema? Se lui e contento cosi…. - Mah… tu di pure quel che vuoi, ma a me non sembra contento. A me sembra... esausto!

8 Nella seguente voce di enciclopedia sono presenti 6 errori

··

ortografici. Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

A

cero: nome di piante appartenenti al genere Acer, che conta circa 150 spece dell’emisfero boreale (8 spontanee in Italia): sono alberi con foglie opposte, per lopiù palmatolobate, fiori di norma ermafroditi, in infiorescienze corimbose, ovario di 2 carpelli, che da per frutto due samare, simili alla pala di un elica (si tratta di due acheni alati che, separandosi a maturità, si disperdono facilmente per la presenza dell’ala). Il legno degli aceri, elastico, compatto e di colore chiaro, è ricercato in falegnameria, ma anche nei lavori di ebanisteria, liuteria e intarsio, per la bella colorazzione delle venature. Adattato da www.treccani.it

  

9 Nel testo seguente sono presenti 6 errori ortografici.

··

Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

Q

uanto tempo devi dedicare ogni giorno allo studio? Quasi certamente te l’ho stai già chiedendo. Sappi allora che non esiste una risposta uguale per tutti. La quantità di tempo utile a realizzare uno studio profiquo è infatti subordinata a una serie di elementi: a) la motivazione, che deve accompagnare anche la scelta di iscriversi a un indirizzo di studi; b) la concentrazione, di cui ciascuno sa disporre; c) il possesso di conoscienze di base necessarie per aquisire abilità superiori. Per una migliore gestione del tempo ecco, però, alcuni consigli pratici. Nel tuo orario settimanale ci saranno senzaltro giorni più intensi, altri meno; impara fin da principio a organizzarti, sfruttando al meglio la giornata: non subordinare perciò il tuo pomeriggio all'orario scolastico del giorno successivo!

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Ciò significa che devi uscire dal meccanismo a rischio che ti porta ad aprire il diario alla ricerca del “che cosa devo fare per domani?”. La gestione del tuo tempo, anzichè occasionale, dovrà essere puntualmente programmata e non in funzione del giorno, ma almeno dell'intera settimana. Adattato da Paola Melo, Come “imparare a imparare”, www.corriere.it 29 gennaio 2011

  

10 Il seguente brano è privo di punteggiatura. Reinserisci i segni

··

mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è necessario.

V

ergogna senso di colpa emarginazione siamo nel 2018 eppure in buona parte del mondo le mestruazioni vengono

ancora associate a qualcosa di sporco malvagio da ignorare e nascondere un problema serissimo soprattutto considerando che circa la metà della popolazione femminile e dunque il 26% di quella mondiale è in età fertile la mancanza di informazioni su questo delicato argomento è spesso causa di discriminazione e preconcetti che danneggiano la crescita di milioni di ragazze vittime di tabù che impediscono loro di sviluppare abitudini di vita sane e quindi di avere un percorso di crescita normale.

Adattato da Sara Ficocelli, Giornata internazionale per l'igiene mestruale, Unicef: “Non vergognatevi”, www.repubblica.it 28 maggio 2018

11 Completa i proverbi con le lettere o le parole monosillabiche

· · · mancanti, inserendo gli accenti e gli apostrofi dov’è necessario. 1. Da cosa na e cosa. 2. Chi s ,f , e chi non s , insegna. 3. Con le mani di altro è facile toccare il fuoco. 4. Finc c'è vita, c'è speranza. 5. Il silenzio, spesso, è una predica elo ente. 6. La necessità aguzza l'inge o. 7. Non serve la s enza a chi non ha esperienza. 8. Sacco vuoto non st in piedi. 9. Ogni erba che guarda in s , ha la sua virtù. 10. La gatta frettolosa fece i mici echi. 11. A buon cava er non manca lancia. 12. Na e [pass. rem. nascere] per nulla chi vive sol per s . 13. Non c'è due senza tr . 14. Patti chiari, amici a lunga. 61

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

12 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti,

· · · eventualmente separando parole scritte unite. l montaggio di una tenda puo essere molto impegnativo, specialmente se lo si fa per la prima volta e, ovviamente, se nessun altro ci da una mano. Dimprovviso ci si trova circondati da bacchette e non ce ne una che si incastri con laltra; o, peggio, tutto fila alla perfezione, ma alla fine la tenda non sta in piedi. Niente paura: fa quel che che suggeriamo qui sotto e in men che non si dica potrai dormire nella tua tenda come un re nel suo palazzo. Cerca un posto in piano e allo stesso tempo un po rialzato e ripuliscilo bene da pietre, ramoscelli ecc. Stendi accuratamente il telone, a mo di barriera di protezione tra il terreno e la tenda, dopodiche prendi la tua tenda, trova il lato inferiore e sistemalo sopra il telone. Ora prendi le aste e collegale a coppie a formare un tuttuno: in genere sono gia abbinate per mezzo di elastici o contrassegnate con gli stessi colori o numeri. Una volta collegate tra loro, fissa le aste alla tenda, direttamente tramite le fibbie oppure inserendo le aste negli appositi occhielli, a seconda del tipo di tenda. Se hai una tenda autoportante, le aste si fletteranno da sole, facendo raddrizzare la tenda. Se invece hai una tenda classica, ci vorra un po piu di tempo. Prendi un’asta, piegala e stendila finche non raggiungi l’angolo appropriato. Dopo aver posizionato e rinforzato la prima asta, passa alla seconda e così via.

I

13 Riscrivi le sequenze in evidenza separando le parole e inserendo

· · · gli accenti, gli apostrofi e le “h” opportune. - Quale il problema, Cinzia? Menevuoi parlare? - Fabio, come al solito. Eppureglielogiadetto mille volte che non voglio che mi chiami mentre sto lavorando. Niente da fare: senefrega di quel che gli dico, senesemprefregato. - Accidenti, anche tu, però… non glienepassi una. A lui e a nessunaltro. A me Fabio sembra molto paziente. Non selepresa neanche la volta che teneseiandata a metà della festa per un’emergenza sul lavoro. Non telaprendere, ma telodevo proprio dire: quando sei nervosa, non ceneuna che vada bene. Ti arrabbi per tutto!    

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14 Nel seguente testo sono presenti alcuni errori ortografici.

· · · Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti. onsiderato che alla luce della norma sopra richiamata il Sindaco può intervenire per prevenire e contrastare atti e comportamenti tali dà compromettere la vivibilità della collettività creando disagio e allarme nella popolazione in quanto ledono le regole sociali per un’ordinata, civile e serena convivenza e che per tanto devono trovare disciplina nello ambito della nuova tutela della sicurezza urbana; rilevato che nel territorio comunale si manifestano comportamenti che contrastano con la fruibilità del patrimonio civico e che ledono il diritto di ognuno di godere del benessere offerto dal poter vivere nel decoro igenico ed estetico dei luoghi, degli spazi e di tutto il contesto urbano [ ]

C

Adattato da www.ambiente.comune.pisa.it   

14 15 Il seguente brano è quasi del tutto privo di punteggiatura.

· · · Reinserisci i segni mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è necessario.

C

e ne misi di tempo per capire da dove venisse. Il piccolo principe che mi faceva molte domande sembrava non sentire mai le mie ma a poco a poco certe sue osservazioni casuali mi rivelarono tutto per esempio quando vide per la prima volta il mio aereo non lo disegnerò perché sarebbe un’impresa troppo difficile per me mi chiese che è questo coso non è un coso questo vola è un aereo il mio aereo. Ero fiero di fargli sapere che io volavo. Come? Sei caduto dal cielo esclamò sì feci io in tono modesto ah, che buffo e il piccolo principe scoppiò in una bella risata che mi innervosì parecchio non mi piace quando le mie disgrazie non vengono prese sul serio allora anche tu vieni dal cielo aggiunse Di quale pianeta sei Adattato da Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, Sellerio, Palermo, 2015 63

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

16 Completa il testo scegliendo l'opzione corretta o la più comune.

···

N

on ho domeniche, i miei giorni colano col colore dei fiumi e dei sogni, fra parapetti di ferro, in un silenzio che (fa’ / fa / fà) meraviglia. Fossero, una volta (almeno / al meno), una fanfara di trombe o una disfatta gridata. Ma io temo che la mia voce accadrebbe in un’aria indifferente, nessuno (e / é / è) così benevolo da raccogliere i miei cartelli e molli colpi di guanto, sono prigioniero per sempre della prudenza con (qui / cui) studio troppo a lungo i minuti senza osare mai viverli (all’improvviso / allimprovviso). Qualunque cosa faccia, dovunque vada, un pensiero mi conforta: sono un uomo involontario, dunque sono un uomo (innociente / innocente). Il peccato (, / ; / :) inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza (perchè / per che / perché). Progetto di favola o (relicuia / relicquia / reliquia) di sogno: scendo alla stazione di una città di cui non conosco la lingua. Bambini con un coltello in mano improvvisamente si mettono a ridere. Quando vado solo in città una figura col mantello mi segue. Come il (cieco /ceco) di quel gioco di parole: il quale cerca una busta nera in una stanza nera, e la busta non (ce / c’è)… [ ] Pena di doversi lasciare a metà, dopo aver fatto con (se / sé / sè) stessi così poca strada, curiosità di conoscere il (seguìto / sèguito), (seppure / se pure) esista altrove un copione completo… (Come / Com’è / Com è) difficile, (dio / Dio). Nomi d’infanzia friulana, mentre dormo, soffiano un suono sul tenero palinsesto della memoria. Il nome di un (Paese / paese), di una prostituta, di una stella… (Che / Ch’è) (né / n’è / ne) sarà di (mé / e), di quel giorno di pioggia del trentanove, nel suo (cielo / celo) di cherubini esangui? Gesualdo Bufalino, Diceria dell’untore, Bompiani, Milano, 2009

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Livello 2

Morfologia

Missioni 2

3

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L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

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Morfologia L'articolo Il nome: funzione e significato Il nome: struttura

2

Il nome: forme (genere) Il nome: forme (numero)

4

IL VERBO

5

L’AVVERBIO, LA PREPOSIZIONE, LA CONGIUNZIONE, L’INTERIEZIONE

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L'aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura L'aggettivo qualificativo: forme e gradi

I pronomi personali Pronomi personali riflessivi e combinati Gli aggettivi e i pronomi possessivi 30/01/19e11:30

Missione 2

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) 0%

UNITÀ L'articolo

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50%

Il nome: funzione e significato Il nome: struttura Il nome: forme (genere) Il nome: forme (numero) L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura L'agg. qual.: forme e gradi PERCENTUALE ERRORI

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UNITÀ

1

30’

L’articolo Che cos’è l’articolo L’articolo è una parte variabile del discorso (che può cioè assumere forme diverse) la quale si premette al nome e con esso concorda in genere e numero: il parco, le ragazze, uno studente ecc. Quando il nome è preceduto da un aggettivo, l’articolo precede l’aggettivo (il mio zaino, una bella favola), tranne che con gli aggettivi tutto, entrambi, ambedue, che precedono l’articolo (tutta la vita, entrambi i giorni, ambedue le proposte). L’articolo svolge le seguenti funzioni: • indica genere e numero del nome a cui si accompagna, ribadendoli quando sono già contenuti nella desinenza del nome, o specificandoli quando la desinenza non contiene questa informazione: una metropolitana (femm. sing.), gli amici (masch. plur.), la fisioterapista / il fisioterapista (femm. / masch. sing.) • indica se il nome va inteso in senso determinato o indeterminato: Alla fine hai letto il libro? (un libro determinato, noto a chi parla e ascolta, o di cui si è parlato poco prima); Alla fine ho letto un libro (un libro indeterminato, non si dice quale) • preposto ad altre parti del discorso che non sono nomi, le sostantiva, cioè attribuisce loro la funzione di nomi: Il bello è che non se n’è neanche accorta; La storia non si fa con i “se”; Voglio il meglio per voi; La cittadina era un brulicare di arte e cultura.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Esistono tre tipi di articolo: determinativo, indeterminativo e partitivo.

L’articolo determinativo L’articolo determinativo identifica il nome o la parte del discorso sostantivata a cui si riferisce come determinata, cioè già nota o specificata e identificabile. Si usa in particolare per: • qualcuno o qualcosa ben noto a chi parla/scrive e al destinatario: Ha lasciato il lavoro; La nonna cantava benissimo. • qualcuno o qualcosa di cui si è parlato in precedenza: Entrarono un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo portava un impermeabile scuro.

2

• qualcuno o qualcosa precisato in modo inequivocabile attraverso espansioni (aggettivo con funzione restrittiva, complemento di specificazione o proposizione relativa restrittiva, vedi M2_U6, M7_U1 e M9_U2): Domani ho l’interrogazione di storia; Hai visto il film che ti ho consigliato?; Avrei voluto conoscere il mio nonno aviatore. 67

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LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE

ARTICOLO DETERMINATIVO O INDETERMINATIVO?

Non sempre in presenza delle espansioni menzionate va usato l’articolo determinativo. In alcuni casi il nome, pur precisato da un complemento di specificazione, un attributo o una frase, ammette sia l’articolo determinativo sia quello indeterminativo. A seconda che si scelga l’uno o l’altro, cambia il senso della frase: • Si è sposato il fratello di Lucia. [= Lucia ha un solo fratello; il compl. di specificazione “di Lucia” precisa il nome, che infatti è preceduto da un articolo determinativo] • Si è sposato un fratello di Lucia. [= Lucia ha più di un fratello. Uno di loro, non si sa o non importa quale, si è sposato. Il nome è quindi preceduto da un articolo indeterminativo] • Vorrei il vestito nero. [= un vestito nero in particolare, che è noto o si trova davanti a chi parla e a chi ascolta] • Vorrei un vestito nero. [= un vestito indeterminato, l’importante è che sia nero] • È la collega che non sopporto. [= l’unica che non sopporto, di cui ho già parlato in precedenza]

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• È una collega che non sopporto. [= una delle mie colleghe, non viene specificato se sia l’unica che non sopporto o se non ne sopporto anche altre]

• un’intera specie, classe o categoria: L’essere umano è un mammifero; Gli argentini assomigliano molto agli italiani. • qualcosa di unico: L’alta marea cancellò la spiaggia; La luna non si vede; La Rivoluzione francese scoppiò nel 1789. L’articolo determinativo si usa inoltre: • con i nomi astratti di significato generale, compresi i colori: Per me l’onestà è uno dei valori più importanti; Adoro il verde. • in alcune espressioni di tempo, nelle quali ha valore distributivo: la sera (= ogni sera), la mattina (= ogni mattina), il venerdì (= tutti i venerdì) ecc. • con le date, quando non sono precedute dal giorno della settimana: il 10 ottobre 2016 (MA lunedì 10 ottobre 2016). 2

• con l’ora: Erano appena le sei (sottinteso: “ore”); Non è ancora l’una (sottinteso: “ora”).

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Unità 1 - L’articolo

La forma degli articoli determinativi

femminile

maschile

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

singolare

plurale

davanti a x, y, z, gn, pn*, ps, s + cons., i + voc.

lo

lo xilofono, lo yogurt, lo zio, lo gnomo, lo pneumatico*, lo psicoanalista, lo specchio, lo sbaglio, lo sdegno, lo iato

gli

gli sbagli, gli sdegni, gli iati

davanti alle altre consonanti

il

il gioco, il diario, il tranello, il libro

i

i giochi, i diari, i tranelli, i libri

davanti a vocale

l’**

l’amico, l’errore, l’intruso, l’oboe

gli

gli amici, gli errori, gli intrusi, gli oboi

davanti a consonante

la

la professoressa, la tovaglia, la nuvola, la madre, la volpe

le

le professoresse, le tovaglie, le nuvole, le madri, le volpi

davanti a vocale

l’**

l’àncora, l’amica, l’elica, l’immagine, l’onda

le

le àncore, le amiche, le eliche, le immagini, le onde

*Accanto alla forma lo pneumatico/gli pneumatici, è oggi molto diffusa anche la variante, meno corretta, il pneumatico/i pneumatici. **La forma l’, usata davanti a nomi maschili e femminili singolari inizianti con vocale (eccetto che davanti a parole inizianti con i + vocale), non è un articolo a sé, bensì il risultato dell’elisione obbligatoria degli articoli lo e la.

PER INIZIARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Identici criteri valgono per le preposizioni articolate, formate dalle preposizioni semplici di, a, da, in, su + gli articoli determinativi.

2

1 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Per ognuno dei seguenti nomi scrivi l’articolo determinativo corretto. 1.        Yeti

8.        zenzero

2.        ornitorinco

9.        àncora

3.        intelligenza

10.        poeta

4.        specchi

11.        stivali

5.        iodio

12.        enzima

6.        timori

13.        psicoterapeuta

7.        fiaba

14.        istrice

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa il brano con nomi a piacere, tenendo presente gli articoli indicati. Sul mare infuriava la

: le

abbattevano contro gli l’

si

con una violenza inaudita;

era carica di elettricità; il

ammasso di nuvole quasi nere. Il sradicare gli

era un sembrava dovesse

e portar via le

finestra, io mi godevo lo tumulto, pensando a quanto la

Dalla mia

con il

in sia immensamente più

forte di noi, immensamente più viva.

L’articolo indeterminativo L’articolo indeterminativo identifica il nome o la parte del discorso sostantivata a cui si riferisce come indeterminato, cioè nuovo, sconosciuto o non meglio specificato. Si usa in particolare per: • qualcuno o qualcosa di nuovo, di cui non si è ancora parlato: Si udì un grido; All’orizzonte apparve un’amazzone a cavallo. • qualcuno o qualcosa che non si vuole o che non è necessario specificare: Ho scoperto una poetessa interessante; Hanno adottato un cane.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• un membro indistinto di un gruppo, cioè una persona, un animale o una cosa qualsiasi: Qui ci vuole un elettricista; Prendi una caramella; Una mattina si svegliò trasformato in scarafaggio; Una sera di queste ceniamo insieme. • un singolo rappresentante usato per indicare l’intera categoria o classe alla quale appartiene: Un centauro è un essere mitologico metà uomo e metà cavallo. Nota bene: in alcuni casi per indicare l’intera categoria usiamo sia l’articolo indeterminativo sia l’articolo determinativo (Una tartaruga può superare i 100 anni di età; La tartaruga può superare i 100 anni di età); in altri, è ammesso in questa accezione solo l’articolo determinativo (La tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati; non *Una tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati). L’articolo indeterminativo è usato inoltre: • con il significato di “un solo/una sola”: Non c’era un cane! (= Non c’era un solo cane, cioè non ce n’era neanche uno, ovvero “Non c’era nessuno”); Come faccio per aggiungere più contatti in una volta? (= in una sola volta). • per esprimere una quantità o un’intensità superlativa: Avevo una fame! 2

• prima di un numerale, per esprimere una quantità approssimativa, con il significato di “circa”: Ci vediamo tra una mezz’ora; Peserà un tre-quattro chili.

70

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Unità 1 - L’articolo

La forma degli articoli indeterminativi GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI

femminile

maschile

singolare davanti a x, y, z, gn, pn*, ps, s + cons., i + voc.

uno

uno xilofono, uno yogurt, uno zio, uno gnomo, uno pneumatico*, uno psicoanalista, uno specchio, uno sbaglio, uno sdegno, uno iato

in tutti gli altri casi

un**

un gioco, un diario, un tranello, un libro, un amico, un errore, un intruso, un oboe

davanti a consonante

una

una professoressa, una tovaglia, una nuvola, una madre, una volpe

davanti a vocale

una/un’***

un’àncora, un’amica, una/un’elica, una/un’immagine, una/un’onda

* Accanto alla forma uno pneumatico, è oggi molto diffusa anche la variante, meno corretta, un pneumatico. ** La forma un è il risultato del troncamento obbligatorio dell’articolo uno. *** La forma un’ è il risultato dell’elisione di una davanti a vocale, facoltativa ma consigliata, soprattutto davanti a parole inizianti in a.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

PER INIZIARE

L’articolo indeterminativo non ha il plurale. Per esprimere il senso plurale di un articolo indeterminativo è possibile ricorrere alle forme plurali dell’articolo partitivo (Ho delle amiche e degli amici simpaticissimi); più raramente agli aggettivi indefiniti alcuni/e (Ho alcune amiche e alcuni amici simpaticissimi) o, se la frase lo permette, omettere l’articolo (Ho amiche e amici simpaticissimi).

3 COMPLETARE

·

1.

stanza tutta per sé. 2. Se questo è

di

pazzo. 4. Come in

8. 10.

uomo. 3. Diario

specchio. 5. Storia di

amore. 7.

zoo lungo la strada.

ultima stagione da esordienti. 9.

vita violenta.

anima persa.

4 COMPLETARE

INVAL

SI

Completa le frasi seguenti con l’articolo determinativo o indeterminativo opportuno. 1. Era

2

SI

Completa i seguenti titoli di romanzo con l’articolo indeterminativo corretto.

capinera. 6.

··

INVAL

2.

vita che non vedevo silenzio, spesso, è

film così coinvolgente! predica eloquente.

71

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LIVELLO 2 - Morfologia

3. Che cos’è

cavillo? È

4. Scusate per

animillo che tritta e galippa!

ritardo: in centro c’era

traffico!

5.

legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale.

6.

zombie, secondo

immaginario più diffuso, è

uomo morto che è tornato in vita. 7. Tra minuti

quindicina di

due squadre si scambieranno partita. 8. È

riprenderanno interessante.

spunto di riflessione

giorno dobbiamo parlarne davanti a

bottiglia di vino. 9.

aurora boreale è stata osservata anche

notte scorsa. 10. È

sulle Alpi

metà campo e

scandalo che

donne guadagnino ancora meno degli uomini.

5 PRODURRE

· · · Per ognuno dei seguenti nomi inventa una frase in cui il nome abbia l’articolo determinativo e una in cui abbia l’articolo indeterminativo, come nell’esempio. Es. casa

art. det.: Come sarebbe la casa dei tuoi sogni?



art. indet.:  In fondo alla valle c’era una casa abbandonata.

umiltà art. det.:



art. indet.:



psicologo art. det.:  L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

art. indet.: fiore art. det.:



art. indet.: venerdì art. det.:







art. indet.:



sirena art. det.: 2



art. indet.:



72

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Unità 1 - L’articolo

L’articolo partitivo L’articolo partitivo indica una quantità indefinita e si usa: • al singolare, con alcuni nomi non numerabili, per indicare la parte di un tutto (del latte = un po’ di latte; dello zucchero = un po’ di zucchero; dell’acqua = un po’ d’acqua; della gente = un po’ di gente ecc.). In alcuni casi, l’articolo partitivo singolare si usa con aggettivi sostantivati (Vedo del buono in lui = qualcosa di buono; C’è del marcio = qualcosa di marcio: C’era del tenero = qualcosa di tenero). • al plurale, con i nomi numerabili, con il valore di plurale dell’articolo indeterminativo (dei problemi = alcuni problemi; delle ragazze = alcune ragazze; degli studenti = alcuni studenti).

La forma degli articoli partitivi Gli articoli partitivi si formano dall’unione della preposizione di con gli articoli determinativi. GLI ARTICOLI PARTITIVI

singolare davanti a x, y, z, gn, pn*, ps, s + cons., i + voc.

dello

plurale

dello yogurt (quando indica sostanza non numerabile), dello

degli

quantità numerabili),

zucchero

degli zii, degli gnomi, degli pneumatici*, degli psicoanalisti, degli specchi, degli sbagli, degli iati

maschile femminile

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

2

degli xilofoni, degli yogurt (quando indica

davanti alle altre consonanti

del

del pane, del latte, del burro, del denaro

dei

dei giochi, dei diari, dei tranelli, dei libri ecc.

davanti a vocale

dell**

dell’argento, dell’incenso, dell’olio

degli

degli amici, degli errori, degli intrusi, degli oboi

davanti a consonante

della

della polvere, della gente, della confusione

delle

delle professoresse, delle tovaglie, delle nuvole, delle madri, delle volpi

davanti a vocale

dell’**

dell’acqua, dell’aria, dell’erba

delle

delle àncore, delle amiche, delle eliche, delle immagini, delle onde

* Accanto alla forma degli pneumatici, è oggi molto diffusa anche la variante, meno corretta, dei pneumatici. ** Elisione obbligatoria di dello e della. 73

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LIVELLO 2 - Morfologia

ARTICOLO PARTITIVO O PREPOSIZIONE ARTICOLATA?

ATTENZIONE

Gli articoli partitivi non vanno confusi con le preposizioni articolate formate con la preposizione di, che hanno forma identica. A differenza della preposizione, l’articolo partitivo può sempre essere sostituito da alcuni/e, quando è plurale, e da un po’ di, quando è singolare. Osserva: Sui muri della casa (prep. art.) c’erano delle scritte (= alcune scritte; art. part.)

PER INIZIARE

Ho comprato del vino (= un po’ di vino; art. part.) dal cugino del mio vicino di casa (prep. art.).

6 PRODURRE

··

Per ognuna delle seguenti espressioni inventa una frase in cui l’elemento in evidenza abbia valore di articolo partitivo.

• del cioccolato: • delle turiste: • del buono:







• dello sport:



• dei pantaloni: • degli stolti:





7 RICONOSCERE E ANALIZZARE

INVAL

SI

· · · Sottolinea tutti gli articoli determinativi, indeterminativi e

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

partitivi presenti e poi analizzali, come nell’esempio.

2

1. Gli Zeltron erano una specie quasi umana, che si distingueva per il colore della pelle e dei capelli. 2. Non si fanno frittate senza rompere le uova. 3. So che hai avuto degli amanti: bisogna pur passare il tempo, bisogna pur che il corpo esulti; ma c’è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti. 4. Oggi mi considero l’uomo più fortunato sulla faccia della terra. 5. Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita. 6. Queste idee ebbero un’eco notevole anche in Europa, influenzando profondamente i costumi locali. 7. Un obiettivo ha immortalato l’emozionante istante in cui una baby giraffa viene al mondo presso lo zoo di Cincinnati a New York. 8. Ci sono delle prove scientifiche che dimostrano che alcuni farmaci possono causare gli stessi sintomi che si propongono di combattere.

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Unità 1 - L’articolo

Es. Gli: art. det., masch., plur.     

8 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi indica se le parole in evidenza sono articoli partitivi [AP] o preposizioni articolate [PA]. 1. Siamo stati degli [

cugino dei [

] ingenui a dar retta ai consigli del [ ]

] Marcuzzi. 2. Nella religione induista, Indra è il

signore della [

piogge e della [

] folgore e dio del [

] magia. 3. Ci sono state delle [

nella presentazione della [

della [

] temporale, delle [

] candidatura dell’[

]

] irregolarità ] attuale sindaca

] città? 4. Libri pseudostorici sostengono che i Templari

avessero scoperto dei [

] documenti nascosti tra le rovine del [

]

tempio, i quali “proverebbero” che Gesù fosse sopravvissuto alla crocifissione o che avesse avuto dei [ Graziella faceva delle [ dei [

degli [

] figli. 5. Senza volerlo

] facce davvero eloquenti su ciò che pensava

] suoi interlocutori. 6. Se non avete dello […] spago usate ] stuzzicadenti, uno per fermare la parte centrale della [

]

bistecca e uno per le parti laterali. 7.Gli alunni del […] corso hanno analizzato dei [

] testi ufficiali, come la Costituzione della [

Repubblica e la Dichiarazione universale dei [ uomo. 8. Secondo me c’è del [

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

carattere dei [

] diritti dell’[

] vero nella descrizione del

] ] ]

] vari segni zodiacali.

Usi particolari dell’articolo L’articolo con i nomi propri Nomi propri di persona

2

I nomi di persona non vanno preceduti da articolo. In alcune parlate settentrionali è frequente anteporre l’articolo determinativo al nome di persona, soprattutto se femminile (la Francesca, la Paola ecc.): quest’uso dev’essere riservato al linguaggio familiare ed evitato nell’italiano standard (Francesca, Paola ecc.). Per quanto riguarda i cognomi, essi vanno preceduti da articolo determinativo solo se si riferiscono a tutti i membri di una famiglia: Mancano i Bianchi (= tutti i Bianchi); Sono entrambi dei Lipparini (= dei membri della famiglia Lipparini) ecc. 75

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO

L’ARTICOLO CON I COGNOMI AL SINGOLARE

La tradizione prevedeva l’uso dell’articolo determinativo davanti al cognome di personaggi illustri del passato (il Mantegna, il Croce, il Leopardi). Oggi si tende a omettere l’articolo anche in questi casi (Mantegna, Croce, Leopardi). Per molto tempo, inoltre, si è anteposto l’articolo ai cognomi di donne, illustri o meno (la Woolf, la Merkel, la Gabanelli). Quest’uso, ancora molto diffuso nei mezzi di comunicazione e nella lingua orale, viene criticato come discriminante nei confronti delle donne ed evitato da chi difende un uso non sessista del linguaggio (Woolf, Merkel, Gabanelli).

Nomi propri di luoghi geografici L’articolo determinativo si usa: • davanti ai nomi di regioni, paesi, continenti (la Sicilia, l’Italia, l’Europa), a meno che non siano preceduti dalla preposizione in (in Sicilia, in Italia, in Europa). Fanno eccezione i nomi di paesi al plurale, in cui l’articolo si usa anche con la preposizione in: negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi, nei Paesi Baschi ecc. • generalmente davanti ai nomi di isole “grandi”, che spesso rientrano anche nella categoria di regioni o paesi (l’Elba, il Madagascar, la Sardegna ecc.) e davanti ai nomi di arcipelaghi (le Antille, le Canarie, le Eolie ecc.). Tuttavia il concetto di “grande” è piuttosto relativo, e le eccezioni a tale criterio sono numerose (Creta; Cuba, Cipro ecc.) • davanti alla maggior parte dei nomi di monti, fiumi, laghi, mari, oceani: l’Everest, il Nilo, il Trasimeno, il Mediterraneo, il Pacifico. L’articolo determinativo non si usa: • davanti ai nomi di città (Roma, Amsterdam, Kabul), a meno che non faccia parte del nome proprio (La Spezia, Il Cairo) o il nome sia accompagnato da un’espansione che lo specifica (la Torino medievale; la Firenze dei Medici) • generalmente davanti ai nomi di isole “piccole”: Lampedusa, Capri, Formentera, Alicudi, con alcune eccezioni (Il Giglio, La Maddalena ecc.)

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’articolo determinativo con i titoli Si usa davanti a dottore/dottoressa, professore/professoressa, ingegnere/a, avvocato/a, presidente/presidentessa, regina, principe/principessa: il dottor Rossi, la professoressa Locatelli, l’ingegner Astolfi. È facoltativo con papa, re, padre: papa Giovanni Paolo II / il papa Giovanni Paolo, re Filippo II / il re Filippo II. Non si usa con santo/a/san, don/donna, fra: San Luca, Santa Clara, don Gesualdo.

L’articolo determinativo con i nomi di parentela preceduti da aggettivo possessivo 2

L’articolo determinativo non si usa davanti a un nome di parentela preceduto da aggettivo possessivo (mio padre, tuo zio, nostra madre ecc.), a meno che il nome di parentela:

76

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Unità 1 - L’articolo

• sia plurale (i tuoi fratelli, le mie cugine) • sia preceduto da loro (la loro nonna, i loro cugini) • sia specificato mediante prefissi, aggettivi o espansioni successive (la mia ex moglie, il vostro bisnonno, le nostre care zie, il mio cugino emigrato in America) • sia un diminutivo o affettivo (la mia sorellina, la vostra zietta) Di fatto, quindi, l’articolo si omette solo davanti a nome di parentela singolare, non composto, non specificato da espansioni, né in forma diminutiva, preceduto da un aggettivo possessivo che non sia loro.

APPROFONDIAMO

L’ARTICOLO CON I NOMI STRANIERI

Davanti ai nomi stranieri va usato l’articolo che si assegnerebbe a una parola italiana iniziante con lo stesso suono: lo shock (suono iniziale “scio”), lo shiatsu (suono iniziale “scia”), avendo come riferimento la pronuncia invalsa in Italia, che non necessariamente è quella corretta nella lingua d’origine della parola: il würstel (suono iniziale “v” nella pronuncia italiana), il water (suono iniziale “v” nella pronuncia italiana). Davanti a parole inizianti con h, l’articolo è generalmente quello che si assegnerebbe alla vocale successiva alla h, come se quest’ultima fosse muta, anche per parole provenienti da lingue, come l’inglese e il tedesco, in cui non lo è: l’hotel, l’handicap, l’hinterland, l’hobby, l’humor/lo humor (per la pronuncia “iumor”) ecc.

Omissione dell’articolo

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’articolo determinativo in alcuni casi può essere omesso nelle enumerazioni: Nella classifica mondiale sulla libertà di stampa occupano i primi posti la Finlandia, i Paesi Bassi e la Norvegia / Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia; Ha invitato al suo matrimonio: il padre, la madre, i fratelli, le sorelle e qualche amico / padre, madre, fratelli, sorelle e qualche amico. L’articolo partitivo in molti casi può essere omesso al plurale: Ho degli amici fantastici / Ho amici fantastici; Ci sono dei problemi? / Ci sono problemi? L’articolo partitivo singolare deve essere omesso in frasi negative (Non c’è più caffè; Non abbiamo comprato birra), ed è preferibile ometterlo, sempre in frasi negative, anche al plurale (Non conosco ragazzi cileni). L’uso dell’articolo partitivo è inoltre da evitare dopo una preposizione semplice, sostituendolo piuttosto con “alcuni, alcune” (Sono stata a casa di amici, NON *Sono stata a casa di degli amici, MA Sono stata a casa di alcuni amici; Ho cenato da conoscenti, NON *Ho cenato da dei conoscenti, MA Ho cenato da alcuni conoscenti). L’articolo, determinativo o indeterminativo, deve essere omesso:

2

• in alcuni complementi: c. di materia introdotto da di (un vestito di seta, una sedia di legno); c. di argomento dipendente da nome introdotto da di (un libro di storia; un convegno di filosofia); c. di fine introdotto da da (la carta da pacchi, gli occhiali da sole); c. di qualità introdotto da di (una persona d’ingegno, un ragazzo di grande generosità); c. di modo introdotto da con o senza (con impegno, senza paura); c. di mezzo (in treno, in macchina, in metropolitana, in aereo, a piedi, a cavallo); molti c. di luogo, specie se introdotti da in (in piscina, in biblioteca, in discoteca, in bocca, in palestra, in chiesa, in 77

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LIVELLO 2 - Morfologia

casa ecc.) o da a (a scuola, a casa, a terra ecc.); c. predicativo del soggetto e dell’oggetto (Venne eletto presidente; Si è comportata da egoista; Li fecero caporali), tranne nella struttura “fare + art.” (Fa l’insegnante; Fanno gli stupidi ecc.) • in molte locuzioni (per colpa di, a causa di, in seguito a, per intervento di, a pennello ecc.) e formule fisse (per esempio, per fortuna, a rigore ecc.) • in espressioni formate da un verbo e da un nome strettamente uniti: avere fame / sete / caldo / freddo / sonno / voglia, fare pena / compassione / schifo / senso ecc. • in molti proverbi: Buon sangue non mente; Gallina che canta ha fatto l’uovo; Mal comune, mezzo gaudio ecc..

ANALISI GRAMMATICALE Quando si fa l’analisi grammaticale di un articolo, se ne indicano: il tipo (determinativo, indeterminativo, partitivo), il genere (maschile o femminile), il numero (singolare o plurale). Osserva:

PER INIZIARE

Avranno le loro ragioni. → le: art. determ., femm. plur. Mi hai fatto prendere uno spavento! → uno: art. indet., masch. sing. La situazione ha avuto degli sviluppi molto positivi. → degli: art. partit., masch. plur.

9 COMPLETARE

·

SI

Nelle seguenti frasi inserisci l’articolo determinativo o partitivo opportuno oppure omettilo, spiegando a fianco il perché dell’omissione, come nell’esempio. Es. Secondo la leggenda, 1.

Roma ebbe sette re.

Camerun vince la Coppa d’Africa: battuto

Spiegazione:

Paola. 

Borgia furono una delle famiglie più influenti d’Italia nel XV e XVI secolo. Spiegazione:



4. Il sonno della ragione genera Spiegazione:

Spiegazione:

mostri.



5. Quante arie si dà 2

Egitto 2-1.



2. Viene anche

3.

//

Spiegazione:  nome di città

Spiegazione: L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

INVAL

mia cugina!



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Unità 1 - L’articolo

6. Fanno

duri ma sono disperati quanto me.

Spiegazione:



7. Liceali milanesi scelgono Spiegazione: 8.

Lampedusa per la gita d’istruzione.



Torino barocca mi ha stregata. Spiegazione:



9. Dobbiamo discutere di Spiegazione:

questioni di massima urgenza.



10 C O R R E G G E R E

INVAL

SI

· · · Nel testo sono presenti 8 errori nell’uso e nella forma degli articoli. Individuali e correggili.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

S

ogna di fare un cooperante, di lavorare in una ONG. E di aiutare il suo Paese, Afghanistan, dall’Italia, dove è rifugiato politico e spera un giorno di diventare cittadino. Enaiatollah Akbari, «Enaiat» per gli amici, è diventato da pochi giorni dottore in Scienze internazionali, sviluppo e cooperazione all’Università di Torino con la tesi sul sistema dell’istruzione in Afghanistan. Un traguardo «che è come un sogno – racconta – ma nel mio mare ci sono ancora i coccodrilli». I suoi nipotini e la sua sorella sono lontani, «l’angoscia e il terrore non sono svaniti». L’odissea di Enaiat, che ha sfidato il pericolo e il sfruttamento, pur di salvarsi, è diventata un’emblema del dramma di tanti immigrati, grazie al racconto di Fabio Geda «Nel mare ci sono i coccodrilli» del 2010, «che per me è come un album di ricordi». Il libro è uscito quando il ragazzo, che oggi ha 28 anni, studiava alle superiori al serale. La laurea triennale, per lui che ha potuto cominciare a studiare da autodidatta a dieci anni mentre era profugo, «è stato come scalare Everest con la gamba sola». Adattato da Fabrizio Assandri, Enaiat, da profugo a dottore passando per un romanzo, 29/11/2016, www.lastampa.it

 

2



79

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MAPPA UNITÀ 1

L’ARTICOLO

SI PREMETTE AL NOME O AD ALTRA PARTE DEL DISCORSO (SOSTANTIVANDOLA) CONCORDA IN GENERE E NUMERO CON IL NOME

PUÒ ESSERE

DETERMINATIVO

INDETERMINATIVO

SI USA PER DESIGNARE QUALCUNO O QUALCOSA GIÀ NOMINATO O NOTO

SI USA PER DESIGNARE QUALCUNO O QUALCOSA

PRECISATO ATTRAVERSO ESPANSIONI

la figlia del dottore

DI UNICO

la luna

INDICANTE UN’INTERA SPECIE O CATEGORIA

l’anatra, la specie umana

E PER ALCUNE ESPRESSIONI DI TEMPO

DI NUOVO

il nonno

il lunedì, le ore 15

NON SPECIFICATO COME MEMBRO INDISTINTO DI UN GRUPPO INDICANTE UN’INTERA SPECIE O CATEGORIA E PER QUANTITÀ SUPERLATIVE “UNO SOLO”

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PARTITIVO SI USA PER DESIGNARE UNA QUANTITÀ INDEFINITA AL un ragazzo una canzone

un cioccolatino

SINGOLARE CON NOMI NON NUMERABILI

del caffè

PLURALE COME PLUR. DELL’ART. INDET.

degli amici

un mammifero è...

una rabbia...! non ho un soldo

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

2

30’

Il nome: funzione e significato Che cos’è il nome Il nome (o sostantivo) è una parte variabile del discorso dotata di un significato autonomo, per mezzo della quale è possibile designare gran parte delle “cose”, reali o immaginarie, che compongono la realtà: persone, animali, luoghi, oggetti, idee, fatti, emozioni, sentimenti. I nomi costituiscono una classe aperta, cioè un gruppo che può arricchirsi indefinitamente di nuovi elementi, in accordo con la necessità di nominare nuovi oggetti (si pensi alla nascita o adozione da lingue straniere, negli ultimi decenni, di nomi legati alla tecnologia, come cellulare, scansione, internet), concetti (distopia, postmodernismo ecc.), fenomeni (bullismo, calciomercato ecc.), per mezzo della creazione di neologismi per designare cose già note (dietrologia, kebabbaro ecc.) o dell’arricchimento della gamma di significati di nomi esistenti mediante una nuova accezione (rete, navigazione ecc.).

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Le parole sostantivate Anche altre parti del discorso possono svolgere funzione di nome, cioè possono essere sostantivate, anteponendo loro un articolo o più raramente un aggettivo determinativo (possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo, esclamativo, vedi M3_U3, U4, U5). Il bello è che non se n’è neanche accorta. (aggettivo sostantivato) La storia non si fa con i “se”. (congiunzione sostantivata) Voglio il meglio per voi. (avverbio sostantivato) La cittadina è un brulicare di arte e cultura. (verbo sostantivato) I nostri “perché” non hanno trovato risposta. (avverbio interrogativo sostantivato) Dateci un taglio a tutto questo spettegolare! (verbo sostantivato)

2

Molti aggettivi o participi passati sostantivati sono entrati a tal punto nell’uso da acquisire pieno valore di nome: parole come l’uscita, la spremuta, il passato, il/la cantante, il dolce, il freddo, il caldo ecc. non sono verbi (participi) o aggettivi sostantivati, ma nomi a tutti gli effetti, con un loro significato autonomo.

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

Le funzioni del nome I nomi svolgono due funzioni fondamentali: • una funzione semantica (= relativa al significato), cioè servono a “chiamare” le cose; • una funzione sintattica (= relativa al legame con gli altri elementi della frase), cioè determinano: һһ il genere e il numero degli articoli e degli aggettivi che li accompagnano: i fiori gialli; le mie trecce; һһ la persona del verbo, quando svolgono la funzione di soggetto della frase: I gigli erano in fiore; Il muratore scivolò.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

PER INIZIARE

I nomi possono essere descritti in relazione al significato, alla forma, alla struttura.

1 RICONOSCERE E CLASSIFICARE

·

Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i nomi, poi trascrivili nella tabella assegnandoli alla categoria pertinente. 1. Tre delfini sono stati avvistati ieri nello specchio di mare antistante Capo Portiere. 2. E prendiamola fra le braccia questa vita danzante, questi pezzi di amore caro, quest’esistenza tremante. 3. Recentemente in India è stata trovata nella foresta una bambina incapace di parlare che sarebbe stata allevata dalle scimmie. 4. Mangio dolci perché da qualche parte, là fuori, è il compleanno di qualcuno. 5. Emergenza rifiuti: subito misure urgenti, servono scelte concrete. 6. La mia migliore amica mi ha regalato un biglietto per il concerto di domani. 7. Voi mi odiate e io per dispetto vi amo tutti! 8. Il grande compositore Ludwig van Beethoven era affetto da sordità. PERSONE

ANIMALI

COSE (LUOGHI, CONCETTI, EMOZIONI, AVVENIMENTI)











































Il significato del nome 2

In base al loro significato, i nomi possono essere distinti in comuni e propri, concreti e astratti, individuali e collettivi, numerabili e non numerabili. 83

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LIVELLO 2 - Morfologia

Nomi comuni e nomi propri I nomi comuni designano in modo generico gli elementi (persone, animali, cose, idee ecc.) appartenenti alla stessa categoria o gruppo: paese, fiume, bambino, bicicletta, coniglio ecc. I nomi propri designano un solo membro specifico, distinguendolo dagli altri membri della stessa categoria per mezzo di un nome che gli è “proprio”, appunto. Tra i nomi propri rientrano: i nomi di persona (Rosa, Gabriele, John, Kiala), i cognomi (Galilei, Martini, De Marchi), i soprannomi (il Guercio), i nomi di luoghi (Roma, la Francia, il Kilimangiaro, il Tevere, Piazza Vittorio, via Verdi), di correnti e movimenti artistici e culturali (il Romanticismo, il Surrealismo), di eventi e festività (Natale, Pasqua, il Primo Maggio), di aziende, organizzazioni, istituzioni (la Fiat, il Parlamento italiano, la Democrazia Cristiana, Emergency), i titoli di opere d’arte (la Gioconda, la Divina Commedia), i nomi di avvenimenti storici determinati (la Guerra dei Trent’anni, la Rivoluzione di ottobre). Tutti i nomi propri si scrivono con l’iniziale maiuscola e sono invariabili al plurale, salvo in espressioni particolari (le tre Marie). In generale sono privi di articolo: i nomi di persona, i cognomi al singolare (MA Si vede che è un Destefanis!), i nomi di città (MA Il Cairo, l’Aia) e quelli di isole piccole.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

PER INIZIARE

In alcuni casi, i nomi propri possono essere usati come nomi comuni, scrivendoli con l’iniziale minuscola, e viceversa: Filippo è un dongiovanni (nome proprio usato come nome comune); la Sirenetta è la protagonista dell’omonima fiaba di Hans Christian Andersen (nome comune usato come nome proprio).

2 COMPLETARE

·

Per ogni nome proprio scrivi un nome comune pertinente e viceversa, come nell’esempio. NOME PROPRIO

NOME COMUNE

  Pavarotti

  cantante



  calciatore



  fiume

  Oceania   Afrodite



  Capri   Trentino Alto-Adige   attrice   marca di pasta

2

  Atlantico

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

Nomi concreti e nomi astratti I nomi comuni e alcuni nomi propri possono essere distinti in concreti e astratti. I nomi concreti designano cose, animali e persone che possono essere percepite attraverso i sensi (vista, udito, olfatto, tatto, gusto): sedia, cielo, commessa, profumo, grido ecc. I nomi astratti sono nomi che non possono essere percepiti attraverso i sensi. Rientrano in questa categoria i nomi di idee, concetti, emozioni, sentimenti, qualità, difetti: rabbia, gioia, egoismo, relatività, religione ecc.

ATTENZIONE

CONCRETO O ASTRATTO?

Tra i nomi concreti e i nomi astratti non esiste una separazione netta: l’intero linguaggio è, in fondo, il frutto di un processo di astrazione, anche quando viene impiegato per nominare cose materiali. Molti nomi – soprattutto quelli indicanti azioni, avvenimenti, sensazioni fisiche e condizioni – possono dare luogo a interpretazioni distinte: nomi come decollo, partenza, festa, nascita, sviluppo, freddo, caldo, emicrania, febbre, ricchezza, povertà ecc. designano aspetti della realtà che si possono percepire con i sensi, ma al contempo sono dotati di un grado di astrazione che li differenzia dai nomi di oggetti, animali e persone. A ben guardare, infatti, non si vede un “decollo”, bensì “un aereo che decolla”, così come non si esperisce una “festa”, ma i singoli elementi che la compongono (invitati, musica, bibite, regali ecc.). Concreti in senso stretto, quindi, sono solo i nomi indicanti persone, animali e cose direttamente percepibili attraverso i sensi. Ricordiamo infine che alcuni nomi sono concreti o astratti a seconda del contesto in cui si trovano. In particolare nomi concreti possono essere usati, in una diversa accezione, con un significato astratto:

PER INIZIARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Mi fa male la gola. (concreto) La gola è uno dei sette vizi capitali. (astratto)

2

3 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi indica, sbarrando la casella corretta, se il nome in evidenza è concreto [C] o astratto [A]. 1. L’immaginazione [C] [A] al potere [C] [A]! 2. C’era una volta [C] [A] una gatta [C] [A] che aveva una macchia [C] [A] nera sul muso. [C] [A] 3. Ti presentiamo le incredibili offerte [C] [A] di InVolo per viaggiare verso tutte le capitali [C] [A] europee. 4. «Secondo te, sono troppo infantile se la mattina [C] [A] mangio ancora i biscotti [C] [A] Plasmon?» «No.» «Meno male, perché nel biberon [C] [A] so’ la morte [C] [A] sua». 5. Accetterò volentieri

l’invito [C] [A] al V Congresso [C] [A] Nazionale di Archeologia [C] [A] medievale. 6. Costruire armadi [C] [A] fai da te prevede una 85

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LIVELLO 2 - Morfologia

buona conoscenza [C] [A] delle tecniche [C] [A] di lavorazione [C] [A] del legno [C] [A]. 7. Facciamo una pausa [C] [A] prima di iniziare a dare il bianco [C] [A]? 8. Portava in giro quell’orrendo risvoltino [C] [A] ai pantaloni [C] [A] con una disinvoltura [C] [A] fuori dalla norma [C] [A].

4 PRODURRE

· · · Per ogni parola data scrivi una frase in cui essa abbia valore concreto e una in cui abbia valore astratto.

• traguardo: (concreto) (astratto)

 

• pensiero: (concreto) (astratto)

 

• celebrità: (concreto) (astratto)

 

• ombra: (concreto) (astratto)

 

Nomi individuali e nomi collettivi

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

I nomi comuni possono essere distinti anche in individuali e collettivi. I nomi individuali indicano, al singolare, un solo elemento, e per indicare più elementi devono essere espressi al plurale: donna/donne, strada/strade, albero/alberi ecc.

2

I nomi collettivi indicano, al singolare, un insieme omogeneo di elementi: squadra (insieme di giocatori), gregge (insieme di capre o pecore), classe (insieme di studenti), faggeto (insieme di faggi), arcipelago (insieme di isole) ecc. I nomi collettivi al singolare richiedono il verbo al singolare (Il pubblico fischiava, non *Il pubblico fischiavano). Quando reggono un complemento partitivo (vedi M7_U1) (la maggioranza di noi; un centinaio di persone; una percentuale degli abitanti ecc.) il verbo si concorda generalmente al singolare, ma in alcuni casi, soprattutto nella lingua parlata, viene utilizzata la concordanza “a senso”, con il verbo al plurale: La maggioranza dei partecipanti si è trovata in difficoltà / La maggioranza dei partecipanti si sono trovati in difficoltà. I nomi collettivi possono avere anche il plurale, e designare così più entità collettive: squadre, greggi, classi, faggeti, arcipelaghi ecc.

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PER INIZIARE

Unità 2 - Il nome: funzione e significato

5 COMPLETARE + LESSICO

··

INVAL

SI

Completa le seguenti definizioni con i nomi individuali o collettivi opportuni. 1. Un insieme di pecore è un 2. Un insieme di

è un arcipelago.



3. Un insieme di pentole è il 4. Un insieme di lupi è un 5. Un insieme di

.



.



.



è il pubblico.



6. Un insieme di uccelli in volo è uno

.



7. Un insieme di giudici sportivi è una



.

Nomi numerabili e non numerabili I nomi comuni possono anche essere distinti in numerabili e non numerabili.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

I nomi numerabili designano entità che possono essere contate. In questa categoria rientrano molti nomi concreti, individuali o collettivi: libro (due libri, dieci libri), amica (tre amiche, un mucchio di amiche), squadra (due squadre, molte squadre), pineta (alcune pinete, tre pinete); e una parte dei nomi astratti: difficoltà (alcune difficoltà, mille difficoltà), partenza (le partenze, molte partenze). I nomi non numerabili designano entità che possono essere misurate, ma non possono essere “contate”. Fanno parte di questa categoria molti nomi astratti (bellezza, pace, sete, futuro ecc.) e i nomi concreti di numerosi elementi chimici, sostanze, materiali (ferro, argento, oro, ossigeno, rame, legno, carta ecc.). I nomi non numerabili hanno solo il singolare (non esistono *gli ossigeni, *le paci, *le seti ecc.) e per esprimere una quantità indeterminata vengono fatti precedere dall’articolo partitivo al singolare (del caffè, dell’aria). Alcuni nomi non numerabili possono essere usati al plurale, ma con un significato diverso da quello che esprimono al singolare. In alcuni casi al plurale indicano un tipo specifico del materiale o della sostanza nominata: La farina si ricava dalla macinazione dei cereali. (non numerabile) Le farine integrali sono più naturali di quelle raffinate. (numerabile) In altri casi designano un referente diverso: Nella pizza c’è troppo sale. (non numerabile) Quando si suda si perdono molti sali minerali. (numerabile) Compro oro. (non numerabile) I giovanissimi della Società canottieri hanno conquistato tre ori. (numerabile) 2

Questa pianta ha bisogno di poca acqua. (non numerabile) Chiare e fresche e dolci acque. (numerabile) 87

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LIVELLO 2 - Morfologia

PER INIZIARE

In Italia si beve molto caffè. (non numerabile) Abbiamo preso due caffè. (numerabile) Da che cosa dipende la carenza di ferro? (non numerabile) Sono ai ferri corti. (numerabile)

6 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza i nomi in evidenza come nell’esempio. PROPRIO

COMUNE CONCR.

ASTR.

INDIV.

COLLETT. NUMER.

NON NUMER.

1. Lo sciame si diresse al ramo vicino.







2. Il mar Caspio è in realtà un lago. 3. Il cervello ha bisogno di ossigeno! 4. Abbiamo ricevuto la solidarietà di molte persone. 5. Il mio unico obiettivo è non cadere. 6. Si nascose in mezzo al fogliame. 7. Le truppe avanzavano a passo di lumaca.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

8. Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte. 9. La Ferrari era parcheggiata di traverso in mezzo alla strada. 10. Ho una reputazione da difendere.

7

··

2

R I CO N OS CER E

SI INVAL

Nelle seguenti frasi sottolinea una volta i nomi numerabili e due volte i nomi non numerabili. 1. Tipicamente il burro contiene un’elevata percentuale di grassi. 2. Treni in ritardo e cancellazioni sulla linea a causa del furto di circa

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

2.400 metri di cavi in rame. 3. I tre principi uguaglianza, fratellanza, libertà, vengono spesso sbandierati ma meno spesso applicati. 4. La corsa al petrolio è tra le principali cause che scatenano gli attuali conflitti armati tra stati. 5. Quanto zucchero nel caffè? 6. Orecchini a cuore con struttura in argento 925, arricchiti da finiture satinate e da scintillanti zirconi. 7. Questa tranquillità, questo silenzio, quest’aria di alta montagna non le scambierei con nessuna comodità al mondo. 8. C’era agitazione nella sua famiglia per il matrimonio che si sarebbe celebrato di lì a qualche mese.

8 COMPLETARE

··

Completa le frasi con nomi a piacere seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. Si faceva largo con

alla di

(astratto) in mezzo

(collettivo). 2. Scalda moltissimo: è (non numerabile). 3. La sua

(astratto) ha superato ogni limite. 4. Da piccoli giocavamo agli (individuale) nel

(numerabile).

5. I ricercatori studieranno la

(collettivo) della (astratto). 6. Certo che ci

regione per i prossimi due

(non numerabile) per vivere la vita con

vuole del

(astratto). 7. Sul un

(concreto) avvistai

(collettivo) di pesci multicolori che mi lasciò di

stucco. 8. Essendo celiaca, non può mangiare (non numerabile).

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

(concreto) che contengano

9 PRODURRE · · · Scrivi almeno un nome per ogni stringa. • nome proprio di lago:



• nome comune concreto, individuale, numerabile: • nome comune astratto, individuale, numerabile: • nome proprio di istituzione:

 



• nome comune concreto, collettivo, numerabile:



• nome comune concreto, individuale, non numerabile: 2

• nome comune astratto, individuale, non numerabile:

 

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MAPPA UNITÀ 2

IL NOME È UNA PARTE DEL DISCORSO DOTATA DI SIGNIFICATO AUTONOMO È PRECEDUTO DA ARTICOLO O AGG. DETERMINATIVO COSTITUISCE UNA CLASSE APERTA CONSIDERANDO IL SIGNIFICATO PUÒ ESSERE

COMUNE

gallo, favola, sogni

PROPRIO

Marco, Guatemala, Chanel

INDIVIDUALE

persona, pecora, albero

COLLETTIVO

folla, gregge, bosco

CONCRETO

gelato, macchia, rumori

ASTRATTO

bellezza, pensiero, paure

NUMERABILE

caramella, chilo, mela

NON NUMERABILE

acqua, sale, caffè

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

3

30’

Il nome: struttura In base alla loro struttura, cioè al modo in cui sono formati, i nomi si distinguono in primitivi, derivati, alterati e composti. Per esempio dal nome primitivo caffè si sono formati i nomi derivati caffettiera e caffeina, l’alterato caffettino, il composto caffellatte.

I nomi primitivi I nomi primitivi sono nomi che non derivano da nessun’altra parola italiana e sono formati unicamente dalla radice, ovvero la parte fissa della parola, che contiene il suo significato fondamentale, e dalla desinenza, che può variare e indica il genere e il numero. fior - e strad -a (radice) ( desinenza) (radice) (desinenza)

I nomi derivati

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

I nomi derivati sono nomi formati a partire da un’altra parola italiana (nome, verbo, aggettivo) mediante l’aggiunta di elementi linguistici detti affissi, che conferiscono al nome un significato diverso da quello della parola d’origine. Gli affissi che precedono la radice sono detti prefissi; quelli che la seguono sono detti suffissi. fior - ai(o) super - strad(a) (radice) (suffisso + desinenza) (prefisso) (radice + desinenza) I nomi derivati formati con un prefisso derivano da altri nomi, primitivi o derivati a loro volta da altre parole: prevendita, supermercato, disonore ecc. I nomi derivati formati con un suffisso possono derivare da un altro nome (casa → caseggiato; giorno → giornale; faggio → faggeto ecc.), da un aggettivo (bello → bellezza; tonico → tonicità; morbido → morbidezza ecc.), da un verbo (allenare → allenamento; votare → votazione; partire → partenza ecc.).

2

In alcuni casi, un nome può presentare un prefisso e uno o più suffissi. Osserva per esempio il nome in-concep-ibil-ità (prefisso + radice + suffisso + suffisso). Dal verbo concepire deriva, mediante aggiunta del suffisso -ibil, l’aggettivo concepibile, da cui deriva, per mezzo del prefisso in-, l’aggettivo inconcepibile. Infine dall’aggettivo inconcepibile si origina, mediante l’aggiunta del suffisso -ità, il nome astratto inconcepibilità. Alcuni nomi derivati da verbi si formano senza l’aggiunta di suffissi, e per questo sono detti “a suffisso zero”: ritorno (dal verbo ritornare), alloggio (dal verbo alloggiare), saluto (dal verbo salutare) ecc. 91

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI INVAL

PER INIZIARE

1 ANALIZZARE

·

Indica se i seguenti nomi sono primitivi [P] o derivati [D] e per questi ultimi scrivi a fianco la parola da cui derivano.

• prevendita […] • lavatrice […] • finestra […]





• boscaglia […] • brivido […]



• libreria […]



• alibi […]







• stella […]



• barbiere […]



• disapprovazione […]



2 PRODURRE

··

Per ogni parola data scrivi almeno due nomi derivati, come nell’esempio. Es. frutto:  frutteto, fruttosio

• dente:



• apprendere:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• occhio: • mare:





• lungo:



• mangiare: • brutto:





• raffreddare: • sala: 2







• capitale:



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Unità 3 - Il nome: struttura

I nomi alterati I nomi alterati si formano aggiungendo al nome di partenza suffissi detti alterativi, che non ne modificano il significato ma gli conferiscono una sfumatura accrescitiva (idea di grandezza), diminutiva (piccolezza), vezzeggiativa (tenerezza, affetto, simpatia), peggiorativa o dispregiativa (disprezzo). Es. naso: nasino (diminutivo), nasone (accrescitivo), nasetto (vezzeggiativo), nasaccio (peggiorativo) I principali suffissi alterativi dei nomi sono: I SUFFISSI ALTERATIVI DEI NOMI

diminutivi

-ino, -ncino, -etto, -ello, -icello, -icciolo, -icino, -otto, -erello, -uccio, -uzzo

una stradina, un leoncino, una borsetta, un paesello, un praticello, un porticciolo, un libricino, un lupacchiotto, un fuocherello, un vestituccio, un Santuzzo

accrescitivi

-one, -accione

un librone, un vocione, un donnone, un omaccione

vezzeggiativi

-ino, -etto, -uccio/-uzzo, -acchiotto

un tavolino, un ometto, una boccuccia, una Santuzza, un orsacchiotto

peggiorativi

-accio, -azzo, -astro, -ucolo, -uncolo, -onzolo, -otto, -iciattolo

una giornataccia, un amorazzo, un poetastro, un poetucolo, un ladruncolo, un mediconzolo, un provincialotto, un mostriciattolo

Nota bene:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• per alcuni nomi è possibile usare suffissi diminutivi “doppi”: libro → libretto → librettino; • di solito il nome alterato mantiene il genere del nome di partenza, ma alcuni femminili danno origine ad accrescitivi maschili: donna → donnone; porta → portone; • non tutti i nomi presentano un alterato per ogni categoria: per esempio muro presenta i diminutivi muretto e muricciolo, ma l’accrescitivo murone non è usato. In particolare, gli alterati vezzeggiativi o peggiorativi non sono comuni per tutti i nomi (non si dice *viaggiaccio, *esperienzaccia, *direttorastro);

2

• la scelta del suffisso è dettata dall’uso (diciamo lettino o lettuccio, ma non *lettetto o *lettello) e in molti casi la consuetudine e il contesto, più che il suffisso in sé, ne determinano la sfumatura alterativa. Per esempio suffissi come -ino ed -etto possono avere un valore diminutivo (tavolino, giretto), ma anche vezzeggiativo (Hai proprio un bel faccino; Che musetto simpatico!), e in alcuni casi peggiorativo (professorino = professore giovane e inesperto; donnetta = donna meschina o dall’aspetto misero). Perfino un suffisso vezzeggiativo come -uccio in alcuni casi assume un valore ironico o chiaramente dispregiativo (impiegatuccio), mentre un accrescitivo come -one può assumere un valore vezzeggiativo (Il mio fratellone!). 93

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LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE

I FALSI ALTERATI

Alcuni nomi ricordano i nomi alterati per le loro terminazioni, ma in realtà sono nomi derivati o primitivi, dotati di un loro significato autonomo e riportati sul dizionario come voci a sé stanti. Tali nomi vengono detti comunemente “falsi alterati”. Ne esistono di due tipi: • nomi originariamente alterati che hanno assunto nel tempo un significato autonomo, diverso da quello del nome di partenza (il nome spaghetti, pur nato come alterato di spago, non indica dei piccoli spaghi, ma un tipo di pasta; il nome rosone non designa una rosa grande ma un elemento architettonico ecc.). Questi nomi non sono da considerarsi alterati, ma derivati; • nomi che casualmente presentano terminazioni identiche ai suffissi alterativi, ma le cui sillabe finali in realtà fanno parte della radice (il nome tacchino non designa un tacco piccolo, ma un tipo di uccello domestico; lampone non è un accrescitivo di lampo, ma il nome di un frutto ecc.). Questi nomi sono generalmente nomi primitivi. Ecco una lista dei “falsi alterati” più comuni e tra parentesi i nomi rispetto ai quali sembrano avere un rapporto di alterazione: mattino, mattone (matto) melone (mela) merletto, merluzzo (merlo) mulino (mulo) nasello (naso) postino (posto) rapina (rapa) tacchino (tacco) torrone (torre)

3 RICONOSCERE E CLASSIFICARE

PER INIZIARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

aquilone (aquila) bottino, bottone (botte/o) burrone (burro) casino (caso) cavallone (cavallo) focaccia (foca) fumetto (fumo) girino (giro) lampone (lampo) mammone (mamma)

2

··

INVAL

SI

Sottolinea i nomi alterati (attenzione a quelli falsi!) e inseriscili nella tabella (alcuni possono stare in più di una categoria). 1. Percorriamo la stretta stradina fino a giungere in vista di uno spuntone di roccia sormontato da un casermone abbandonato. 2. Cerbero, la bestiaccia che custodiva il III cerchio, scrutava i dannati con i suoi occhietti rossi e li graffiava con i temibili artigli. 3. Ma che statista e statista! Un personaggetto… un politicastro… un misero impiegatuccio buono a nulla. 4. Quella pasticciona di Cenerentola ha di nuovo perso una scarpetta di cristallo. Tesorucccio di mamma, quanto ci costi! 5. Che ne dici se ci prendiamo una

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Unità 3 - Il nome: struttura

coppetta di gelato in due? Facciamo fragola e lampone? 6. Va benissimo se venite in maglietta e pantaloncini, ma portatevi anche un giaccone per la sera, non si sa mai. 7. È stata una giornataccia: gruppone di turisti da portare in giro sotto la pioggerellina battente, nebbione per strada al rientro, un freddo cane… non vedevo proprio l’ora di essere qui con te al calduccio davanti al caminetto! DIMINUTIVI

ACCRESCITIVI

4 TR ASFORMARE

··

VEZZEGGIATIVI

INVAL

PEGGIORATIVI

SI

Riscrivi le parole in evidenza trasformandole secondo le indicazioni tra parentesi. 1. Adriana era una donna con delle mani enormi, gambe possenti, una schiena massiccia, piedi da montanara e una voce che faceva tremare

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

i muri (→ accrescitivo) •







2. Una volta girato a destra, arriverai a un ponte: devi passarci sotto, poi andare dritto fino alla chiesa ed entrare nel cortile dell’oratorio. Lì troverai un albero, tra il muro e la fontana: tra le sue foglie sta il biglietto che cerchi. (→ diminutivo) •











3. Trovare il biglietto è stata una fatica immane: il prete che ha 2

organizzato la caccia al tesoro l’aveva nascosto proprio bene, e come 95

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LIVELLO 2 - Morfologia

se non bastasse i cani del custode mi hanno abbaiato tutto il tempo come se fossi un ladro. (→ peggiorativo) •





I nomi composti I nomi composti sono nomi formati dall’unione di due o più parole già esistenti in italiano con un significato autonomo. La composizione può darsi tra parole della stessa categoria grammaticale o tra parole di categorie grammaticali diverse. Le combinazioni che danno origine ai nomi composti sono: I NOMI COMPOSTI

nome + nome

un pescecane, una ferrovia, madreperla, una cassapanca

nome + aggettivo

una terracotta, una cassaforte, un camposanto

aggettivo + nome

un altopiano, un bassorilievo, il mezzogiorno

aggettivo + aggettivo

un sordomuto, un rossonero

verbo + nome

un apribottiglie, un guastafeste, un cantastorie, un grattacapo

verbo + verbo

un saliscendi, il bagnasciuga, un andirivieni

aggettivo + verbo

un belvedere

verbo + avverbio

un posapiano, un buttafuori

avverbio + verbo

il benestare

preposizione/avverbio + nome

il dopopranzo, un fuoristrada, l’oltretomba, un sottoscala

Nota bene:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• rari sono i nomi composti da più di due parole: pomodoro (nome + preposizione + nome), ficodindia (nome + preposizione + nome) ecc.;

2

• rientrano tra i nomi composti anche i nomi formati con elementi linguistici di origine greca e latina chiamati prefissoidi (se costituiscono il primo elemento del composto) o suffissoidi (se costituiscono il secondo elemento). A differenza dei prefissi e dei suffissi, questi elementi sono dotati di un significato lessicale autonomo (auto- = da sé; demo- = popolo; eco- = ambiente; zoo- = animale, -logo = studioso; -fobo = che ha paura; -voro = che mangia, -fono = che parla ecc.), pur non esistendo in italiano come lemmi a sé stanti. Ecco alcuni esempi di composti con prefissoidi e suffissoidi: termosifone (prefissoide + nome) erbivoro (nome + suffissoide) biologa (prefissoide + suffissoide) dialettofono (nome + suffissoide) filantropo (prefissoide + suffissoide) insetticida (nome + suffissoide)

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Unità 3 - Il nome: struttura

FACCIAMO IL PUNTO Prefissi, suffissi, prefissoidi e suffissoidi I nomi costruiti con prefissi (s-, dis-, ante-, ri-, stra- ecc.) o suffissi (-ismo, -mento, -ezza ecc.), cioè con elementi linguistici privi di un significato autonomo, vengono considerati nomi derivati. svantaggio (prefisso s + vantaggio = derivato) I nomi costruiti con prefissoidi (tele-, termo-, bio-, biblio-, onni- ecc.) o suffissoidi (-logia, -crazia, -voro, -grafia ecc.), cioè con elementi linguistici di origine greca o latina che esprimono un significato autonomo, sono nomi composti. biosfera (prefissoide bio- + sfera = composto)

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

PER INIZIARE

5 RICONOSCERE

·

SI INVAL

Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i nomi composti. 1. Al termine della lunga ed esaustiva spiegazione della professoressa sui nomi alterati Gabriele dichiarò che non ci aveva capito un ficosecco. 2. L’acquaforte che preferisco è quella chiamata “Donna appoggiata a un parapetto”. 3. Il baciamano viene considerato da qualcuno un gesto ormai superato, un atteggiamento appartenuto ad altri tempi in cui la galanteria era d’obbligo. 4. Si volevano bene ma avevano battibecchi quotidiani per sciocchezze come il tubetto del dentifricio, la minestra di cavolfiori, le briciole per terra. 5. L’amanuense arrotolò il prezioso manoscritto, vi applicò il sigillo di ceralacca del monastero, e a mezzanotte lo inviò tramite un messo al cardinale suo nipote. 6. Per la laurea ho ricevuto un ciondolo di madreperla a forma di tartaruga e un fermacarte d’argento. 7. A proposito dell’intoppo burocratico verificatosi quella mattina, il magistrato commentò: «Questa sorta di girotondo di scartoffie, degno dell'età della pietra, costa tempo e denaro».

6 ANALIZZARE

··

2

Separa con una barretta verticale le parti da cui sono formati i seguenti nomi e per ognuno indica se si tratta di un nome composto propriamente detto [C] o di un nome composto con prefissoide e/o suffissoide [PS]. piromane [C] [PS] • toccasana [C] [PS] • erbivoro [C] [PS] • voltafaccia [C] [PS] • doposcuola [C] [PS] • scaldabagno [C] [PS] • guardaroba [C] [PS] • astronomo [C] [PS] • televisione [C] [PS] • piedipiatti [C] [PS] • ecosistema [C] [PS] • terraferma [C] [PS] 97

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LIVELLO 2 - Morfologia

7 ANALIZZARE

··

Analizza le parole date, come nell’esempio. PRIMITIVO

DERIVATO

1. roseto

ALTERATO

COMPOSTO



2. porcospino 3. orsacchiotto 4. scricchiolio 5. accondiscendenza 6. impiastro 7. ricchezza 8. tavolaccio 9. salvagente 10. bidone 11. asticella 12. avvilimento 13. attaccapanni

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

8 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa il testo con nomi a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.

Il 2016 sarebbe finito alla grande! Avevamo organizzato un (alter. accresc.) per la notte di (comp.). Per l’occasione avevamo affittato un enorme

(alter. accresc.) e lo avevamo

addobbato con decorazioni semplici ma di grande effetto. Io mi ero occupata di comprare piatti, bicchieri, 2

(deriv.);

altri si erano preoccupati delle sedie e dei

98

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Unità 3 - Il nome: struttura

(alter. dimin.), e avevamo passato il giorno prima a cucinare torte salate,

(alter. dimin.),

(primitivo), lenticchie,

(deriv.) russa, e, come

dolce, tre teglie di

(comp.). Era stata una (alter. pegg.) faticosissima, ma ne sarebbe

valsa la pena! Sarebbero venuti tutti gli amici del gruppo, e allo scoccare della

(comp.) avremmo dato inizio alle

danze. Il

(deriv.) era assicurato. Peccato che

poco prima delle nove di sera si abbatté sulla città il temporale del secolo. Il tetto non resistette e il

(alter.

accresc.) si allagò totalmente, riempiendosi di acqua e (deriv.). A mezzanotte eravamo bagnati fradici, alle prese con secchi, ramazze e All’una, esausti, siamo usciti per fare una

(primitivo). (alter.

dimin.).

9 PRODURRE + LESSICO

· · · Scrivi sei frasi che contengano almeno: • un nome primitivo e uno derivato 

• un nome alterato e uno derivato

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO



• un nome composto e uno alterato 

• un nome composto e uno derivato 

• due nomi composti 

• due nomi alterati 2



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MAPPA UNITÀ 3

IL NOME

CONSIDERANDO LA STRUTTURA PUÒ ESSERE

PRIMITIVO

bimbo, casa, libro

DERIVATO

bello → bellezza, fiore → fioraio, vendita → prevendita

ALTERATO

• strada → stradina (DIMINUTIVO) • donna → donnone (ACCRESCITIVO) • bocca → boccuccia (VEZZEGGIATIVO) • medico → medicastro (PEGGIORATIVO)

COMPOSTO

• ferrovia (nome + nome) • sordomuto (agg. + agg.) • apribottiglie (verbo + nome) • democrazia, erbivoro, biologa (con un prefissoide e/o suffissoide)

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

4

30’

Il nome: forme (genere) In italiano esistono due generi grammaticali: maschile e femminile. Nel caso dei nomi di esseri animati (esseri umani e animali, reali o immaginari), il genere grammaticale può coincidere con il sesso dell’essere indicato (gatto/gatta, scrittore/scrittrice) o essere convenzionale (il giaguaro, la talpa). Nel caso di nomi di cose (oggetti, avvenimenti, luoghi, idee, emozioni ecc.), il genere grammaticale è sempre convenzionale, dal momento che le cose designate sono prive di sesso: la filosofia, la luna, l’albero, il movimento, la strada ecc. Spesso il genere grammaticale di un nome è indicato dalla desinenza (casa, gatto). Diversamente è deducibile dall’articolo o da altri elementi concordati con il nome (preposizione articolata, aggettivo, pronome, participio): un farmacista, una magnifica virtù, del fiore, amore mio ecc. Per quanto riguarda la desinenza, osserviamo che: • i nomi che finiscono in -o sono prevalentemente maschili: libro, albero, operaio, cielo, avvenimento ecc. MA la mano, una radio, la soprano ecc. • i nomi che finiscono in -a sono prevalentemente femminili: mamma, casa, gamba, noia ecc. MA il tema, il poeta, il farmacista, lo psicoanalista ecc. • i nomi che finiscono in -e e in -u possono essere maschili o femminili: il padre, il pane, il nome, il pallone / la madre, la frase, l’ode; il tabù, il tutù / la virtù, la gioventù ecc.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• i nomi che finiscono in -i sono prevalentemente femminili: l’analisi, la crisi, la paralisi ecc. MA un alibi, il brindisi, il colibrì ecc. • i nomi (in gran parte stranieri) che finiscono in consonante sono prevalentemente maschili: il fax, il film, il gas, il business ecc. MA la gag, una star ecc.

Il genere dei nomi di cose Il genere dei nomi di cose, derivando da una convenzione linguistica, deve essere dedotto dalle desinenze o dagli elementi linguistici concordati con il nome. In mancanza di un contesto, nel dubbio, è necessario ricorrere al dizionario. In alcuni casi tuttavia anche il significato del nome può fornire indicazioni utili a identificare il genere di una cosa inanimata. Sono generalmente maschili: 2

• i nomi degli alberi, soprattutto di quelli da frutto: il susino, il melo, il pero, il ciliegio, il platano, l’olmo ecc. MA la betulla, la quercia ecc. 101

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LIVELLO 2 - Morfologia

• i nomi propri di fiumi, mari, oceani, laghi e monti: il Nilo, il Mediterraneo, l’Atlantico, il Trasimeno, il Cervino ecc. MA la Senna ecc. • i nomi di metalli ed elementi chimici: il ferro, l’oro, l’ossigeno ecc. ma: l’anidride carbonica • i nomi dei punti cardinali: il nord, l’est ecc. • i nomi dei giorni della settimana: il lunedì, il giovedì ecc. MA la domenica • i nomi propri di vini: il Chianti, il Montepulciano ecc. MA la Malvasia ecc. Sono generalmente femminili: • i nomi di frutti: la mela, la pesca, l’albicocca, la fragola ecc. MA il limone, il mandarino ecc. • i nomi di città, isole, paesi, continenti: la Firenze medievale, la Corsica, la Francia, l’Africa ecc. MA il Cairo, il Belgio, gli Stati Uniti, l’Antartide ecc. • i nomi di scienze, discipline e concetti astratti: la chimica, la filosofia, la linguistica, la pace, la bellezza ecc. MA l’amore, il rispetto ecc. I nomi stranieri usati in italiano mantengono generalmente lo stesso genere che hanno nella loro lingua d’origine: la toilette, il cabaret, il tailleur, la movida, il golpe ecc. Quando provengono da lingue prive di genere, come l’inglese, o lingue in cui il genere risulta irriconoscibile ai più, come l’arabo e il giapponese, si tende a utilizzare il genere della traduzione italiana più immediata del vocabolo: un’email (= posta), il business (= affare), lo show (= spettacolo), un kebab (= panino), la katana (= spada) ecc.

ATTENZIONE

I FALSI CAMBIAMENTI DI GENERE

Alcuni nomi di cosa presentano una doppia desinenza, in -a e in -o al singolare e in -i e in -e al plurale, come se avessero una forma maschile e una femminile. In realtà si tratta di nomi indipendenti tra loro, con due significati diversi.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Alcuni di questi nomi hanno un’origine comune, ma si sono poi differenziati per genere nel tempo assumendo due significati diversi; in altri casi la coincidenza della radice è casuale. Ecco i principali:

2

il caso (avvenimento fortuito) / la casa (abitazione) il banco (mobile a forma di tavolo) / la banca (istituto di credito) il gambo (del fiore) / la gamba (del corpo) il porto (per le imbarcazioni) / la porta (di un edificio o di una stanza) il suolo (terreno) / la suola (di una scarpa) il manico (impugnatura di un oggetto) / la manica (di un vestito) il panno (tessuto) / la panna (del latte) il buco (foro) / la buca (fossa) il pianto (il fatto di piangere) / la pianta (vegetale) il colpo (percossa) / la colpa (infrazione di una norma e responsabilità che ne deriva) il foglio (di carta) / la foglia (di una pianta)

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

Alcune coppie di nomi hanno forma identica, ovvero presentano anche la stessa desinenza (-e per il singolare, -i per il plurale), ma genere diverso: il il il il

fine (lo scopo) / la fine (la conclusione) fronte (linea di combattimento) / la fronte (parte superiore del viso) boa (serpente) / la boa (galleggiante) capitale (somma di denaro) / la capitale (città)

PER INIZIARE

In alcuni casi, infine, le due desinenze, maschile e femminile, sono intercambiabili senza che si producano differenze di significato (il mattino / la mattina; l’orecchio / l’orecchia), o esprimono una diversa accezione o una sfumatura distinta dello stesso vocabolo (il tavolo, [generico o “da lavoro”] / la tavola [su cui si mangia]).

1 RICONOSCERE

·

Nel seguente testo, sottolinea i nomi maschili e cerchia i nomi femminili.

L

’aria fredda mercoledì tenderà a propagarsi a tutta la penisola, sospinta da sostenuti venti settentrionali, e il clima sarà più freddo sia a causa del calo delle temperature sia per l’effetto del vento. La circolazione depressionaria collegata a questa massa d’aria fredda avrà effetti sul nostro Paese fino a venerdì, mentre nel weekend si potrebbe assistere a un miglioramento con tempo stabile più diffuso e rialzo termico. L’apice freddo avverrà entro giovedì: dopo settimane di temperature sopra le medie, avremo valori minimi a una cifra al Nord e al Centro e temperature massime in calo anche di dieci gradi, decisamente sotto le medie stagionali.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Adattato da www.lastampa.it 17/04/2017

2 ANALIZZARE

·

2

E

CO M PLE TA R E

INVAL

SI

Indica se i seguenti nomi di cose sono maschili o femminili e inserisci l’articolo determinativo corretto.



dilemma [M] [F]



tabù [M] [F]



vertice [M] [F]



mano [M] [F]



diagnosi [M] [F]



rancore [M] [F]



brughiera [M] [F]



problema [M] [F]



shock [M] [F]



foto [M] [F] 103

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LIVELLO 2 - Morfologia



bile [M] [F]



email [M] [F]



amore [M] [F]



tesi [M] [F]



betulla [M] [F]

3 PRODURRE + LESSICO

··

Scrivi una frase per ognuno dei nomi caratterizzati da un falso cambiamento di genere.

• il buco:



• la buca: • il boa:





• la boa:



• il fine:



• la fine:



Il genere dei nomi di esseri animati

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

A seconda del modo in cui si formano il maschile e il femminile, i nomi di esseri animati si distinguono in: mobili, indipendenti, di genere comune, promiscui. Nei nomi mobili, indipendenti e di genere comune, il genere grammaticale coincide sempre con il sesso degli esseri designati; nel caso dei nomi promiscui, invece, il genere grammaticale è il frutto di una convenzione. I nomi mobili, che costituiscono la maggior parte dei nomi di esseri animati, distinguono il genere maschile e femminile mediante la variazione della desinenza o l’aggiunta alla forma maschile di un suffisso per la formazione del femminile. Ecco le desinenze dei nomi mobili: I NOMI MOBILI

maschile

femminile

-o / -e

-a

cuoco/cuoca, bimbo/bimba, zio/zia, operaio/operaia; signore/signora, cameriere/cameriera, infermiere/infermiera

-a / -e (talvolta -o)

-essa

poeta/poetessa, duca/duchessa; principe/principessa, studente/studentessa, leone/leonessa; avvocato/avvocatessa (non comune)

2

-tore

-trice*

lettore/lettrice, direttore/direttrice, traduttore/traduttrice, imprenditore/imprenditrice

-sore

-itrice**

difensore/difenditrice, possessore/posseditrice

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

*fanno eccezione nomi come impostore/impostora, tintore/tintora, pastore/pastora ecc. **fanno eccezione nomi come professore/professoressa, incisore/incisora ecc. Alcuni nomi formano il femminile (o il maschile, nel caso di strega/stregone) in modo anomalo, per mezzo di desinenze irregolari o una modifica della radice: re/regina, gallo/gallina, eroe/eroina, zar/zarina, cane/cagna, dio/dea, strega/stregone I nomi indipendenti presentano forme completamente diverse per il maschile e il femminile, cioè non differiscono solo nelle desinenze, come i nomi mobili, ma anche nella radice: uomo/donna, padre/madre, papà/mamma, fratello/sorella, maschio/femmina, celibe/nubile, toro/mucca, maiale/scrofa, montone/pecora ecc. I nomi di genere comune hanno una sola forma che vale sia per il maschile sia per il femminile. Al singolare, e nella maggior parte dei casi anche al plurale, essi presentano cioè la stessa desinenza per il maschile e per il femminile, e il loro genere deve essere inferito per mezzo degli articoli o degli altri elementi linguistici concordati. Appartengono a questa categoria: • alcuni nomi in -e: il preside/la preside, il nipote/la nipote, il docente/la docente ecc. • i participi presenti sostantivati: il cantante/la cantante, l’insegnante/l’insegnante, l’offerente/l’offerente ecc. • altri nomi in -ante: il bracciante/la bracciante, il negoziante/la negoziante ecc. • molti nomi in -a*: un atleta/un’atleta, il collega/la collega ecc.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• i nomi in -ista, -iatra, -cida*: il pianista/la pianista, il pediatra/la pediatra, un omicida/un’omicida ecc. *questi nomi, di genere comune al singolare, sono però mobili al plurale: gli atleti/le atlete, i colleghi/le colleghe, i pianisti/le pianiste, i pediatri/le pediatre ecc. I nomi di genere promiscuo presentano un unico genere grammaticale, maschile o femminile, per indicare gli esemplari di entrambi i sessi. Non solo la desinenza è unica, come nel caso dei nomi di genere comune, ma anche tutti gli elementi linguistici concordati sono solo maschili o solo femminili a seconda del genere del nome. La maggior parte dei nomi di animali appartengono a questa categoria: la volpe, un ghepardo, il serpente, una lucertola, la mosca, il topo ecc. Se si vuole precisare il sesso dell’animale indicato, si fa precedere o seguire il nome dai termini “femmina” o “maschio”: un ghepardo femmina, il maschio della tigre ecc. Sono di genere promiscuo anche alcuni nomi indicanti persone: una spia, la vittima, il carnefice, la guida turistica, una persona ecc.

NAVIGARE IN RETE

2

Una PASSWORD è una sequenza di caratteri alfanumerici scelta e utilizzata per accedere in modo esclusivo a una risorsa informatica (computer, connessione internet, casella email, applicazioni ecc.). Quando in fase di registrazione il provider richiede una password, significa che è necessario inventarne una dedicata a quel servizio in particolare. Spesso poi, attivando molti servizi, capita di dimenticare le password; in questo caso, e per qualunque altro problema, potrai rivolgerti all’assistenza. 105

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO

I NOMI DI PROFESSIONE

La maggior parte dei nomi di professione è mobile, cioè prevede desinenze o suffissi diversi per il maschile e il femminile: • -o / -a: cuoco/cuoca, operaio/operaia, maestro/maestra, fruttivendolo/fruttivendola,

ballerino/ballerina ecc.

• -ere / -era: cameriere/cameriera, infermiere/infermiera, panettiere/panettiera,

parrucchiere/parrucchiera ecc.

• -tore / -trice: attore/attrice, scrittore/scrittrice, traduttore/traduttrice, imprenditore/

imprenditrice ecc. MA dottore/dottoressa*

*Nota bene: il suffisso -essa, pienamente affermato per professoressa e dottoressa, applicato ad altri nomi di professione potrebbe suggerire una connotazione ironica o dispregiativa (medichessa). Altri nomi di professione sono di genere comune, cioè non variano la desinenza al maschile o al femminile, e il genere grammaticale, in accordo con il sesso della persona, è esplicitato dall’articolo o da altri elementi concordati: • -e: il preside/la preside • -ante, -ente: il cantante/la cantante, il docente/la docente ecc. • -ista e -iatra: il giornalista/la giornalista, il pediatra/la pediatra ecc.

Fino a non molto tempo fa, i nomi di alcune professioni e cariche (ministro, avvocato, giudice ecc.) non venivano usati al femminile, perché le donne non avevano accesso a tali ambiti lavorativi o ruoli. Oggi questa asimmetria tra uomini e donne sta venendo meno, e la lingua si sta modificando per riflettere queste trasformazioni. Mentre per la grande maggioranza delle professioni l’uso di desinenze o di articoli femminili è affermato e pienamente accettato (cameriera, cuoca, professoressa, un’insegnante, una psicanalista ecc.), altre professioni o cariche - soprattutto quelle in cui l’accesso della donna è più recente - fanno sorgere qualche dubbio o il loro nome al femminile risulta “anomalo” all’udito per mancanza di abitudine. La situazione linguistica attuale è piuttosto diversificata: L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• alcuni parlanti utilizzano nomi di genere maschile anche per designare donne,

come se si trattasse di nomi promiscui: l’ingegnere Maria Rossi, il sindaco Lucia Bianchi, il ministro Federica Sala ecc.

• altri mantengono il nome al maschile aggiungendovi la parola “donna” (una

donna poliziotto, una donna magistrato ecc.)

• altri ancora usano il femminile, ricavandolo dal maschile in accordo con le norme

2

valide per tutti gli altri nomi di professione, mobili o di genere comune, una strada che diversi linguisti considerano la “più semplice e più aderente alla grammatica dell’italiano” (Serianni): la poliziotta, la ministra, la sindaca, l’ingegnera, la giudice ecc. Analogamente, per designare un uomo dedito a professioni o ruoli tradizionalmente femminili, la cosa più logica e in alcuni casi già ammessa dalle grammatiche è ricorrere all’articolo (nel caso dei nomi di genere comune) e alla desinenza (nel caso dei nomi mobili) maschili: l’ostetrico, il badante, il casalingo ecc.

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PER INIZIARE

Unità 4 - Il nome: forme (genere)

4 TR ASFORMARE

·

Volgi al femminile i nomi dati, modificando di conseguenza gli articoli.

• il fruttivendolo → • uno psicoterapeuta → • il cane → • l’abitante → • un eroe → • il cameriere → • l’avvocato → • un preside → • il vittimista → • un gallo → • il traduttore → • un maiale →

5 TR ASFORMARE

·

Volgi al maschile i nomi dati, modificando di conseguenza gli articoli.

• la scroccona →

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• una strega → • la cuoca → • la specialista → • una gallina → • la studentessa → • un’attivista → • la dea → 2

• una pecora → 107

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LIVELLO 2 - Morfologia

• la giudice → • l’infermiera → • un’atleta →

6 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se i seguenti nomi si riferiscono solo a esseri maschili [M], solo a esseri femminili [F] o a entrambi [MF]. • contribuente [M] [F] [MF]

• zar [M] [F] [MF]

• macellaio [M] [F] [MF]

• asceta [M] [F] [MF]

• maestra [M] [F] [MF]

• guida [M] [F] [MF]

• manager [M] [F] [MF]

• scrittrice [M] [F] [MF]

• guardia [M] [F] [MF]

• cantante [M] [F] [MF]

• finalista [M] [F] [MF]

• carnefice [M] [F] [MF]

• analfabeta [M] [F] [MF]

• diva [M] [F] [MF]

Tra quelli analizzati ci sono tre nomi promiscui, che cioè valgono non solo per entrambi i sessi, ma hanno un unico genere grammaticale, quindi un unico articolo possibile. Trascrivili qui, premettendo l’articolo corretto: 

7 RICONOSCERE E CLASSIFICARE

· · · Sottolinea tutti i nomi di esseri animati, poi classificali nella

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

tabella e scrivi nell’ultima colonna la forma o le forme usate per indicare gli esseri maschili e femminili, precedute dall’articolo, come nell’esempio. Es. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

2

1. Iniziò la sua strabiliante carriera come sosia di una persona molto famosa. 2. Lo dico sempre alle mie figlie: mio marito ha una moglie meravigliosa! 3. Il paziente fu ricevuto dalla dottoressa, da un’anestesista e dall’infermiere. 4. Gli abitanti dell’isola si ribellarono al re e rapirono l’erede al trono per esigere una riduzione dei tributi. 5. La vipera si nutriva prevalentemente di talpe e piccoli uccelli. 6. Il laureando scrisse un’email alla docente di antropologia per proporle di fargli da relatrice della tesi. 7. Sabato ho incontrato il fioraio di piazza Vittorio nella Capanna Margherita: sapevo che era un amante della montagna, ma non che fosse un alpinista esperto!

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

MOBILE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Lupo



INDIPEN.

DI GEN. COMUNE

PROMIS.

ESSERI MASCH./ FEMM., AL SING.

il lupo / la lupa

2 109

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MAPPA UNITÀ 4

IL GENERE

È SEMPRE CONVENZIONALE PER

IL NOME DI COSE

PIÙ SPESSO COINCIDE CON IL SESSO DEGLI ESSERI DESIGNATI

IL NOME DI ESSERI ANIMATI

PUÒ ESSERE

MOBILE

cuoco/a, poeta/essa, gallo/gallina

INDIPENDENTE

uomo/donna, padre/madre, toro/mucca

DI GENERE COMUNE

il/la cantante, il/la negoziante, l’atleta

PROMISCUO

la spia, la vittima, il pesce

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

5

30’

Il nome: forme (numero) In base al numero, l’italiano distingue due forme: il singolare, per designare un singolo elemento o gruppo (il ragazzo, una sera, la squadra), e il plurale, per designare più elementi (i ragazzi, delle sere, alcune squadre). A seconda che distinguano o meno singolare e plurale per mezzo della desinenza, i nomi si dicono variabili o invariabili. A questi si aggiungono i nomi sovrabbondanti, che presentano più forme per il plurale, e i nomi difettivi, che sono privi del singolare o del plurale.

I nomi variabili I nomi variabili (la maggioranza nella lingua italiana), formano il plurale cambiando la desinenza. È possibile dividerli in tre classi che formano il plurale nel seguente modo: I NOMI VARIABILI

singolare

plurale

nomi masch. (o raramente femm.) che al sing. finiscono in -o

-i*

nomi masch. o femm. che al sing. finiscono in -a

-i (se maschili)

albero/alberi ragazzo/ragazzi mano/mani

-e (se femminili)

problema/problemi dentista/dentisti casa/case dentista/dentiste

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

nomi masch. o femm. che al sing. finiscono in -e

-i

padre/padri chiave/chiavi cantante/cantanti

*Fanno eccezione alcuni nomi maschili in -o che al plurale diventano di genere femminile, con la desinenza -a: il ginocchio/le ginocchia, l’uovo/le uova, il paio/le paia ecc. In alcuni casi la variazione della desinenza provoca alcune modifiche grafiche, e talvolta anche fonetiche, nella parte finale della radice: singolare

plurale

nomi che finiscono in -ca e -ga

-chi/ghi (se maschili)

monarca/monarchi stratega/strateghi ma: belga/belgi

-che/ghe (se femminili)

2

osterica/ostetriche strega/streghe 111

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LIVELLO 2 - Morfologia I NOMI VARIABILI

nomi che finiscono in -cia e -cie/-gie -gia (con accento tonico sulla i) nomi che finiscono in -cia e -gia (senza accento tonico sulla i)

nomi che finiscono in -co e -go

farmacia/farmacie magia/magie

-ce/-ge (quando la lettera che precede è una consonante) -cie/-gie (quando la lettera che precede è una vocale)

arancia/arance bolgia/bolge*

-chi/-ghi (se sono piani)

fico/fichi castigo/castighi chirurgo/chirurghi (meno comune chirurgi)

acacia/acacie ciliegia/ciliegie*

MA amico/amici, nemico/nemici,

porco/porci, greco/greci

-ci/gi (se sono sdruccioli)

medico/medici farmaco/farmaci (meno comune farmachi) asparago/asparagi MA obbligo/obblighi, arcipelago/ arcipelaghi, girovago/girovaghi ecc.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

nomi che finiscono in -logo

-logi (nomi di persona)**

biologo/biologi antropologo/antropologi

-loghi (nomi di cose)

monologo/monologhi catalogo/cataloghi

nomi che finiscono in -io (con accento tonico sulla i)

-ii

zio/zii pendio/pendii

nomi che finiscono in -io (senza accento tonico sulla i)

-i

genio/geni scambio/scambi

Accanto alle forme previste dalla norma indicata, sono oggi diffuse e accettate anche forme quali provincie, ciliege, valige. **Accanto alle forme in -logi, più comuni, sono oggi attestate anche forme in -loghi: biologhi, antropologhi ecc. Alcuni nomi variabili presentano un plurale irregolare: l’uomo/gli uomini, l’ala/le ali, l’arma/le armi, il dio/gli dèi, il bue/i buoi.

I nomi invariabili I nomi invariabili sono nomi che hanno un’unica forma per il singolare e per il plurale. Appartengono a questa categoria: • i nomi monosillabici: il re/i re, il blu/i blu, il tè/i tè ecc. 2

• i nomi tronchi: la virtù/le virtù, il caffè/i caffè, il martedì/i martedì ecc. • i nomi che finiscono in -i: l’alibi/gli alibi, l’analisi/le analisi, il brindisi/i brindisi ecc.

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Unità 5 - Il nome: forme (numero)

• alcuni nomi maschili che finiscono in -a: il paria/i paria, il sosia/i sosia, il gorilla/ i gorilla ecc. • i nomi frutto di abbreviazione (la tele/le tele, la bici/le bici, il cinema/i cinema ecc.), molti dei quali femminili terminanti in -o: la moto/le moto, la foto/le foto, l’auto/ le auto, la radio/le radio, la dinamo/le dinamo ecc. • i nomi, tutti femminili, terminanti in -ie: la specie/le specie, la serie/le serie, la carie/le carie ecc. MA la superficie/le superfici, l’effigie/le effigi o le effigie, la moglie/le mogli ecc. • i nomi stranieri diventati d’uso comune in italiano: lo sport/gli sport, la star/le star, l’email/le email, il fax/i fax, l’ultimatum/gli ultimatum ecc. • il nome maschile euro: l’euro/gli euro

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PER INIZIARE

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1 TR ASFORMARE

·

Volgi al plurale i seguenti nomi, modificando di conseguenza gli articoli, poi sottolinea i nomi invariabili.

• la moglie → • la mano → • il medico → • lo zio →

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• l’uovo → • la serie → • l’alibi → • il fon → • il paio → • la marea → • il fisioterapista → 2

• il tutù → 113

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LIVELLO 2 - Morfologia

• il bue → • il carcere →

2 COMPLETARE

··

SI INVAL

Completa le seguenti frasi con i plurali dei nomi tra parentesi. 1. Un sentito ringraziamento ai che mi hanno sostenuta.

(collega)

2. I cambiamenti climatici favoriscono le (allergia). 3. Secondo gli un’annata fantastica. 4. Faceva le specchio.

(enologo) questa sarà (boccaccia) davanti allo

5. Luca e Stefano non sono certo dei

(genio)!

6. I (patriarca) descritti nella Bibbia erano straordinariamente longevi. 7. L’unico segno della presenza umana erano le (amaca) appese all’ombra delle palme. 8. Ecco come hanno festeggiato i risultato della partita.

(belga) il

9. Da qualche giorno ho continui ai piedi.

(formicolio)

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

10. La nostra azienda si occupa di ristrutturazione di (attico) e appartamenti.

I nomi sovrabbondanti I nomi sovrabbondanti sono nomi che presentano due forme diverse per il plurale: una maschile in -i e una femminile in -a. In alcuni casi le due forme plurali hanno lo stesso significato: i ginocchi/le ginocchia, i sopraccigli/le sopracciglia. In altri casi invece le due forme plurali esprimono due significati diversi. Ecco i principali: I NOMI SOVRABBONDANTI

singolare

plurale masch. in -i

plurale femm. in -a

il braccio

i bracci (di un fiume, di una gru) i budelli (vie strette) i cervelli (intelligenze, menti)

le braccia (del corpo umano) le budella (intestino) le cervella (materia cerebrale)

il budello

2

il cervello

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Unità 5 - Il nome: forme (numero) I NOMI SOVRABBONDANTI

il ciglio il dito il filo il fondamento

i cigli (di un fosso, della strada) i diti (considerati separatamente; per es. i diti mignoli)

per es. le dita della mano)

i fili (d’erba, di un tessuto ecc.)

le fila (di un discorso, di una

i fondamenti (basi di una teoria, di un

le fondamenta (di un edificio)

i gesti (movimenti) i labbri (di una ferita) i lenzuoli (presi separatamente) i membri (di un gruppo, di un partito ecc.) i muri (di un edificio) gli ossi (di un animale macellato)

le gesta (imprese) le labbra (della bocca) le lenzuola (un paio) le membra (del corpo) le mura (della città) le ossa (dell’essere umano)

discorso ecc.)

il gesto il labbro il lenzuolo il membro il muro l’osso

le ciglia (degli occhi) le dita (considerate tutte insieme; congiura ecc.)

Pochi sono i casi di nomi che presentano una doppia forma sia al singolare che al plurale: l’orecchio/l’orecchia gli orecchi/le orecchie (senza differenze di significato) il frutto (individuale) / la frutta (collettivo) i frutti / (le frutta: raro) il legno (individuale) / la legna (collettivo) i legni / (le legna: raro)

I nomi difettivi I nomi difettivi sono i nomi che mancano (“difettano” appunto) del plurale o del singolare. Per lo più, si tratta di nomi usati normalmente solo al singolare o solo al plurale, o che, usati al singolare o al plurale, hanno un significato diverso.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Sono usati solo o prevalentemente al singolare i nomi non numerabili (burro, acqua, sale, pepe, coraggio ecc.). Alcuni di questi nomi, tuttavia, possono essere usati al plurale, come nomi numerabili, in contesti determinati e con un significato diverso: Odio l’ingiustizia. (= mancanza di equità; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al sing.) Ha subito molte ingiustizie. (= torti, atti ingiusti; numerabile) Siamo già ad agosto. (= ottavo mese dell’anno; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al sing.) Fu uno degli agosti più caldi del secolo. (= mesi di agosto specifici di un determinato lasso di tempo; numerabile) L’armatura era di ferro. (= materiale; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al sing.) Ecco i ferri del mestiere. (= gli strumenti, gli arnesi; numerabile) Sono usati solo o prevalentemente al plurale: 2

• i nomi di oggetti formati da due o più elementi: i pantaloni, i calzoni, gli occhiali, le forbici, le redini, le manette ecc. 115

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LIVELLO 2 - Morfologia

• alcuni nomi che si riferiscono a una pluralità: i viveri, le stoviglie, i dintorni, le vicinanze, le vettovaglie, le masserizie, le viscere ecc.

PER INIZIARE

• alcuni nomi di origine latina: le idi, le calende, i fasti, gli annali, i posteri, le nozze, le tenebre ecc.

3 ANALIZZARE

SI INVAL

· · · Analizza i nomi in evidenza come nell’esempio. VARIAB.

1. Mantieni la calma e studia il plurale!

INVAR.

SOVRABB. DIFETT.



2. L’hanno detto alla radio. 3. L’amianto può essere letale per l’organismo. 4. Tremò fin dalle fondamenta. 5. Ma se stai benissimo con gli occhiali! 6. Mi ha dato un ultimatum. 7. Il mio computer mi si sta ribellando. 8. Giochiamo al telefono senza fili? 9. Oggi abbiamo l’interrogazione di scienze. 10. Che bocca grande che hai! 11. Disponetevi in due file. 12. Vacanze a Merano e dintorni.

4 PRODURRE + LESSICO

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

· · · Scrivi una frase per ciascuno dei nomi sovrabbondanti dati. • gesti:



• gesta: • bracci:





• braccia: • ossi: 2

• ossa:







116

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Unità 5 - Il nome: forme (numero)

• cigli:



• ciglia:



• fondamenti: • fondamenta:





5 ANALIZZARE

··

Indica il genere e il numero dei nomi in evidenza, come nell’esempio. Es. Sono soltanto ipotesi ( femm., plur 1. Affermata batterista (

). ), ha già fatto diversi tour

(

) in Europa. 2. I ciliegi (

(

) sono quasi l’emblema (

) in fiore ) del

Giappone. 3. Il fatto di essere un’artista ( (

) del successo era all’origine (

della sua depressione (

)

). 4. Enormi falò

) erano accesi lungo le mura (

(

città assediata. 5. Che specie (

) della ) di rapaci

(

) esistono in italia? 6. Ripetevano senza sosta

(

) vani slogan (

menti (

) volti a intontire le

) dei consumatori (

assuefatti alla pubblicità (

) già

). 7. Signora giudice

), mi oppongo! Il teste (

( L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

) all’apice

cadendo in contraddizioni (

) sta ) continue. 8. Le felci

(

) sono piante prive di fiori, frutti e semi

(

).

6 CORREGGERE

INVAL

SI

· · · Nel seguente testo ci sono 9 errori relativi alle forme dei nomi (masch./femm., sing./plur): sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

2

L

e indagine dell’Istat dimostrano che “Le dinamiche demografiche comporteranno un miglioramento piuttosto modesto del grado di utilizzo dell’offerta di lavoro” e pertanto 117

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LIVELLO 2 - Morfologia

“nel 2025 la tassa di occupazione resterà dunque prossimo a quello del 2010, a meno che non intervengano politiche di sostegno alla domanda di bene e servizi e un ampliamento della base produttiva”. Sempre più trentenne rimangono in casa con i genitori, si formano meno famiglie, nascono meno bambini. In passato conseguire una o due laure era un forte fattore di spinta e di miglioramento sociale, ma adesso neanche l’istruzione superiore mette al riparo i giovani dalla precarietà e dalla disoccupazione, o dalla sottoccupazione, della quale sono i vittimi principali. Alcune chances rimangono per ingegneri, chimichi, farmaciste. Però bisogna fare molta fatica per emergere, e non stupisce che il 46,5% dei ragazzi stranieri che vivono in Italia sognino di vivere all’estero da grandi, un’aspirazione che condividono con i loro coetanei italiani (42,6%). Adattato da www.repubblica.it 20/05/2016

    

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Il plurale dei nomi composti I nomi composti formano il plurale a seconda del modo in cui sono composti. In alcuni casi, si volge al plurale solo il primo elemento (pescespada/pescispada); in altri, solo il secondo elemento (arcobaleno/arcobaleni); in altri, entrambi (cassaforte/casseforti); in altri ancora nessuno dei due (il retroterra/i retroterra). Ecco le regole generali della formazione dei plurali a seconda della composizione del nome: IL PLURALE DEI NOMI COMPOSTI

2

singolare

plurale

nome + nome

due nomi dello stesso genere: al plur. solo il secondo

calzamaglia/calzamaglie

due nomi di genere diverso: al plurale solo il primo

pescespada/pescispada MA ferrovia/ferrovie banconota/banconote

118

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Unità 5 - Il nome: forme (numero) IL PLURALE DEI NOMI COMPOSTI

nome + aggettivo

aggettivo + nome

al plurale entrambi gli elementi

se il nome è maschile: al plurale il secondo elemento se il nome è femminile: al plurale entrambi

terracotta/terrecotte MA palcoscenico/palcoscenici camposanto/camposanti

altorilievo/altorilievi MA altopiano/altopiani o altipiani bassofondo/bassofondi o bassifondi

mezzaluna/mezzelune malalingua/malelingue

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

MA mezzanotte/mezzanotti o mezzenotti aggettivo + aggettivo

al plurale il secondo elemento

sempreverde/sempreverdi

verbo + nome

se il nome è masch. sing.: il nome si volge al plurale

passaporto/passaporti asciugamano/asciugamani

se il nome è plur. o femm. sing.: rimane invariato

portacenere/portacenere cavatappi/cavatappi

verbo + verbo

invariato

saliscendi/saliscendi

verbo + avverbio

invariato

buttafuori/buttafuori

avverbio + verbo

invariato

benestare/benestare

prep. o avv. + nome

se il nome composto ha sottobosco/sottoboschi lo stesso genere del nome che lo compone: il nome si volge al plurale se il nome composto ha sottoscala/sottoscala oltretomba/oltretomba un genere diverso dal nome che lo compone: il nome rimane invariato

nome + prep. + nome (rari)

al plurale il primo elemento o il secondo

pomodoro/pomodori ficodindia/fichidindia

I nomi composti da capo + altro elemento Quando indicano una persona a capo di qualcosa, si volge al plurale solo il nome “capo” se il nome composto è maschile (i capicantiere, i capisquadra, i capiclasse, i capitreno ecc.); rimangono invariati quando il nome composto è femminile: le capostazione (non capestazione, né capistazione). 2

Quando indicano una persona a capo di qualcuno, si volge al plurale solo il secondo elemento (i capocuochi, i caporedattori ecc.). 119

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LIVELLO 2 - Morfologia

Nei nomi in cui “capo” ha l’accezione di “ciò che eccelle sopra gli altri” o di “primo” si volge al plurale solo il secondo elemento: i capolavori, i capodanni ecc. Nei nomi composti da “capo” + aggettivo si volgono al plurale sia il primo sia il secondo elemento: i capisaldi ecc.

ANALISI GRAMMATICALE Quando si fa l’analisi grammaticale di un nome, si indica: • rispetto al significato: se è comune o proprio, concreto o astratto. Quando è un nome collettivo o un nome non numerabile, è bene specificarlo; • rispetto alla struttura: se è alterato; se invece è primitivo, derivato o composto, questo dato generalmente si omette; • rispetto al genere: se è maschile o femminile; • rispetto al numero: se è singolare o plurale. Quando è invariabile, difettivo o sovrabbondante, è bene specificarlo.

PER INIZIARE

Osserva: Stefania → nome proprio, femm. generosità → nome comune, astratto, femm. sing. boccucce → nome comune, concreto, alterato (vezzegg.), femm. plur. parapiglia → nome comune, astratto, invar. boschi → nome comune, concreto, collettivo, masch. plur. sale → nome comune concreto, non numerab.

7 TR ASFORMARE

··

Volgi al plurale i seguenti nomi composti.

• mezzogiorno → • portacenere →

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• funivia → • bassorilievo → • capasanta → • soprattassa → • caporeparto → • apribottiglia → • capodanno → 2

• pescecane →

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MAPPA UNITÀ 5

IL NUMERO

(SINGOLARE O PLURALE)

IN BASE AL NUMERO UN NOME PUÒ ESSERE

VARIABILE

libro/i, casa/e, chiave/chiavi

INVARIABILE

re, città, specie

SOVRABBONDANTE

braccio → i bracci/le braccia, osso → gli ossi/le ossa, ciglio → i cigli/le ciglia

DIFETTIVO

burro, bontà (usati solo o quasi al singolare), pantaloni, occhiali (usati solo o quasi al plurale)

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

6

30’

L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura Che cos’è l’aggettivo L’aggettivo è una parte variabile del discorso che si “aggiunge” a un nome (dal lat. adiectivus, part. perfetto di adicere, aggiungere), per esprimerne una qualità o per determinarlo. Il concerto è stato meraviglioso! I suoi figli sono bambini molto scalmanati. Questo quaderno è tuo? Gli aggettivi possono svolgere due funzioni:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• attributiva, quando sono uniti direttamente al nome con cui concordano Il mio nome è Bond. Hai fatto una pessima figura. • predicativa, quando sono collegati al nome con cui concordano mediante un verbo, generalmente copulativo (vedi M6_U3), quale essere, sembrare, diventare ecc. Il film sembrava interessante. Invece era noiosissimo! Gli aggettivi si dividono in due categorie: • gli aggettivi qualificativi indicano una qualità o una caratteristica della persona, animale o cosa indicata dal nome; Vorrei provare gli stivali neri. Peccato che siano così cari!

2

• gli aggettivi determinativi specificano e precisano diversi aspetti del nome a cui si riferiscono: la quantità, l’appartenenza, la posizione nello spazio ecc. Fanno parte degli aggettivi determinativi gli aggettivi possessivi, dimostrativi, indefiniti, numerali, esclamativi e interrogativi. Vorrei provare questi stivali. Mi presteresti i tuoi stivali?

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PER INIZIARE

Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

1 RICONOSCERE

·

Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi e collegali mediante una freccia al nome a cui si riferiscono. 1. Per i miei vent’anni ho ricevuto un buono da spendere nella mia libreria preferita e un meraviglioso vestito di seta. 2. Auguro tante buone cose a te e alla tua famiglia. 3. Per l’Italia il settore turistico è un comparto economico fondamentale con una notevole incidenza sul PIL. 4. In epoca rinascimentale alcuni dei grandi maestri dell’arte italiana hanno realizzato a Ferrara architetture e monumenti di singolare valore. 5. Il tarassaco è un’erba spontanea che si trova spesso in prati e pascoli di tutta Italia e si può mangiare cotta o in insalata. 6. Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante. 7. Mi passeresti quel libro con la copertina azzurra per favore? 8. Non è la solita commedia sdolcinata piena di luoghi comuni. 9. «Che cosa fai per avere la pancia piatta?» «Mi sdraio». 10. “Lingue islamiche” è espressione abituale per definire molte lingue che in realtà si differenziano totalmente dal punto di vista del loro ceppo linguistico.

2 ANALIZZARE

··

SI INVAL

Indica se gli aggettivi qualificativi in evidenza hanno funzione attributiva [A] o predicativa [P].



L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

1. Non ho mai pensato di essere perfetto.

2

A P



2. È stato solo un brutto sogno.



3. Sembrava tanto una brava persona.



4. La partita si sta facendo interessante.



5. Mi iscriverò a economia aziendale.



6. Ci siamo cacciati in un bel pasticcio!



7. Poi diventò tutto scuro.



8. Ma quanto è buono lo strudel di mele?



9. Siete dei veri amici.



10. C’era una casina piccolina in Canadà.



11. Quella notte ci fu un violento temporale.



12. La gara è stata avvincente.



13. Diventò pallido come un lenzuolo.

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LIVELLO 2 - Morfologia

3 PRODURRE + LESSICO

··

Per ognuno dei nomi dati, scrivi quattro aggettivi qualificativi pertinenti.

• giornata: • albero: • gesto:







• scrittore:



• relazione: • giocattolo: • tigre:







• incontro:



Gli aggettivi qualificativi Gli aggettivi qualificativi possono indicare diverse caratteristiche della persona, della cosa o dell’animale a cui si riferiscono, tra cui: caratteristiche fisiche (ruvido, stretto, minuscolo, rosso, triangolare ecc.), morali o intellettuali (difficile, stupido, arrogante, generoso, approfondito ecc.), condizioni o stati (triste, felice, invidioso, stanco, nuovo, rotto, povero ecc.), collocazioni spaziali e temporali (periferico, laterale, serale, mattutino, primaverile, invernale ecc.), appartenenza a un gruppo o a una categoria (italiani, qualificativi, femminili, sanitari ecc.).

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

A differenza degli aggettivi determinativi, gli aggettivi qualificativi formano una classe aperta, cioè sono una categoria suscettibile di arricchirsi all’infinito. Si pensi per esempio ad aggettivi quali formattato, distopico, taggabile, petaloso, inesistenti fino a qualche tempo fa. Spesso vengono impiegati in funzione di aggettivo participi presenti o passati: Ebbero un’idea brillante. (part. presente) Era un amore non corrisposto. (part. passato) A loro volta, molti aggettivi possono essere impiegati in funzione di: • nome (in questo caso si parla di aggettivi sostantivati), quando sono preceduti da un articolo o da un aggettivo dimostrativo, indefinito o numerale: Se i giovani sapessero e i vecchi potessero… Il bello è che non ce ne siamo accorte. Ci sono due francesi, un italiano e un tedesco... 2

• avverbio: Parlate piano! Sfrecciò via veloce.

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

Gli aggettivi di relazione Un sottogruppo degli aggettivi qualificativi è costituito dagli aggettivi di relazione: aggettivi derivanti da un nome inteso nel suo significato letterale (cioè non figurato), così detti perché mettono in relazione in modo particolarmente stretto il nome da cui derivano con il nome a cui si riferiscono. Nota la differenza: Oggi abbiamo studiato il sistema nervoso. (= il sistema dei nervi, in senso letterale; agg. di relazione) Si guardava intorno in modo nervoso. (= agitato, riferimento figurato ai nervi; agg. qualificativo non di relazione) Un aggettivo di relazione non indica una caratteristica del referente (persona, animale, cosa) a cui si riferisce, bensì lo definisce, inserito in una relazione tanto stretta con il nome che questo, senza l’aggettivo di relazione, identificherebbe un referente diverso. Per esempio, l’aggettivo ferroviario nell’espressione “sistema ferroviario” non specifica una caratteristica del sistema, bensì ci permette di capire di quale sistema si sta parlando. Il suo significato può essere parafrasato come “delle ferrovie / relativo alle ferrovie”, cosa che invece non vale per gli aggettivi qualificativi non di relazione: una bambina gioiosa, per esempio, non è una bambina “della gioia”, né una bambina “relativa alla gioia”, ma una bambina caratterizzata, tra le altre cose, da un’indole allegra. I principali suffissi degli aggettivi di relazione sono: -ale (inizio → iniziale, fisco → fiscale), -ico (economia → economico; acqua → acquatico), -ista e -istico (strutturalismo → strutturalista; calcio → calcistico), -ano (isola → isolano), -ario (moneta → monetario; finanza → finanziario). Altri aggettivi di relazione derivano da radici diverse, di origine dotta: che riguarda i cavalli = equino; che riguarda l’acqua = idrico; che riguarda il cuore = cardiaco; che riguarda i pesci = ittico; del/che riguarda il vento = eolico ecc.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Gli aggettivi di relazione hanno sempre funzione attributiva, mai predicativa (non si dice “Questo problema è cardiaco”, ma “Questo è un problema cardiaco”); vanno sempre dopo il nome a cui si riferiscono (crisi economica, non *economica crisi) e hanno solo il grado positivo (vedi M2_U7) (il tran tran quotidiano, non esistono *più quotidiano e *quotidianissimo).

ATTENZIONE

AGGETTIVO DI RELAZIONE O NO?

Non è sempre facile distinguere un aggettivo qualificativo di relazione da un aggettivo qualificativo non relazionale: i medesimi aggettivi qualificativi possono svolgere entrambe le funzioni in contesti diversi. Osserva i seguenti esempi: Una ragazza solare. (agg. qual. non di relazione) Il sistema solare. (= del Sole: agg. di relazione) Un attore italiano. (agg. qual. non di relazione) La vittoria italiana ai Mondiali. (= dell’Italia: agg. di relazione) 2

Una studentessa femminista. (agg. qual. non di relazione) La teoria femminista. (= del femminismo: agg. di relazione) 125

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LIVELLO 2 - Morfologia

Quando non funzionano come aggettivi di relazione, questi aggettivi possono avere funzione predicativa (Sono italiana), avere valore descrittivo e precedere il nome (una solare atmosfera di vacanza), presentare gradazioni in determinati contesti (Non per questo sei meno femminista).

La posizione degli aggettivi qualificativi e il valore descrittivo o restrittivo Gli aggettivi qualificativi in funzione attributiva possono essere posti prima o dopo il nome a cui si riferiscono; più frequentemente lo seguono, ma per ragioni stilistiche possono anche precederlo, senza sostanziali differenze di significato (le colline verdi / le verdi colline, un dibattito interessante / un interessante dibattito ecc.). In alcuni casi però la collocazione prima o dopo il nome è obbligatoria, e può determinare differenze di significato lievi o sostanziali. La posizione dopo il nome è obbligatoria per: • gli aggettivi di relazione (l’apparato statale, la fisica quantistica, il sistema respiratorio ecc.) • gli aggettivi alterati (un ragazzo grassottello, dei capelli rossicci, una bimba smorfiosetta) • gli aggettivi che reggono complementi (una credenza piena di libri, un divano foderato di seta ecc.) • molti participi presenti o passati usati come aggettivi (una casa abbandonata, non *un’abbandonata casa; un amico invadente, non *un invadente amico, MA una passione travolgente/una travolgente passione) • gli aggettivi di nazionalità, anche quando non hanno funzione di aggettivi di relazione (un bambino australiano, non *un australiano bambino)

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• gli aggettivi indicanti colori (il cielo blu, la gonna viola, non *il blu cielo, la viola gonna), materia (la statua lignea, non *la lignea statua), forma (la forma triangolare, non *la triangolare forma), luogo o posizione (la mano destra, non *la destra mano, la parte interna, non *la interna parte) • gli aggettivi indicanti religioni e ideologie, anche quando non hanno funzione di aggettivi di relazione (un filosofo induista, non *un induista filosofo, un collega comunista, non *un comunista collega) • in generale tutti gli aggettivi qualificativi dotati di un valore restrittivo (vedi sotto). La collocazione dell’aggettivo prima del nome è obbligatoria in alcune formule stereotipate: un lieto fine, le buone maniere, i vecchi tempi, il nuovo mondo ecc.

2

Frequentemente la diversa posizione dell’aggettivo ne modifica il valore e il significato. In molti casi infatti l’aggettivo posto prima del nome ha un valore descrittivo, cioè designa una caratteristica che arricchisce il significato del nome e che può essere omessa senza modificare l’informazione principale. Si abbottonò l’elegante cappotto di pelliccia. [elegante può essere omesso]

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

Al contrario l’aggettivo posto dopo il nome ha generalmente un valore restrittivo (o distintivo), cioè costituisce una precisazione fondamentale per identificare ciò a cui il nome si riferisce e non può essere omesso senza che si modifichi l’informazione principale. Preferisco i film comici. [cioè non quelli drammatici, sentimentali ecc.; eliminando l’aggettivo la frase perderebbe l’informazione principale] Lo stesso aggettivo, collocato prima o dopo il nome, può assumere un valore descrittivo o restrittivo: Si sposò con il giovane poeta. [= descrittivo: si sposò con il poeta, il quale era giovane] Si sposò con il poeta giovane. [= restrittivo: si sposò con il poeta giovane, non con quello vecchio]

ATTENZIONE

DIVERSI SIGNIFICATI A SECONDA DELLA POSIZIONE

In alcuni casi la posizione dell’aggettivo determina significati completamente diversi. Osserva: un pover’uomo = uomo dappoco, ingenuo o che suscita compassione un uomo povero = uomo di scarsi mezzi economici diversi problemi = (agg. indefinito) molti problemi problemi diversi = problemi differenti una semplice domanda = solo una domanda una domanda semplice = una domanda facile alto dirigente = con una carica importante dirigente alto = di alta statura buon amico = molto amico amico buono = caratterizzato da bontà d’animo

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Quando un nome è accompagnato da più di un aggettivo, possono darsi diverse combinazioni: Un misterioso, inquietante ospite. Un inquietante, misterioso ospite. Un inquietante ospite misterioso. Un misterioso ospite inquietante. Un ospite misterioso, inquietante. Un ospite inquietante, misterioso. In linea generale: • se uno è un aggettivo di relazione, si colloca subito dopo il nome (una flora locale ricchissima o una ricchissima flora locale, non *una flora ricchissima locale) • se uno dei due aggettivi, entrambi di relazione, è geografico o etnico, si colloca al fondo (la festa nazionale ungherese, non *la festa ungherese nazionale) 2

• se a uno degli aggettivi si vuole dare un valore restrittivo rispetto alla frase in cui è inserito, lo si colloca al fondo (Si trattò di un vertice economico internazionale controverso). 127

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

4 PRODURRE

··

Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui essa abbia funzione di aggettivo e una in cui abbia funzione di nome.

• cinesi: (agg.)



(nome)



• destra: (agg.)



(nome)



• sciocchi: (agg.)



(nome)



• mobile: (agg.)



(nome)



• carico: (agg.) (nome)

 

5 COMPLETARE + LESSICO

··

INVAL

SI

Completa con gli aggettivi di relazione opportuni. 1. L’azienda ha chiuso il suo bilancio

(dell’anno)

in attivo. 2. La distribuzione delle risorse L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

(dell’acqua) sulla Terra è molto irregolare. 3. Questi sintomi possono (allo stomaco).

far temere un’ulcera 4. L’industria

(legata alla guerra) (della nazione) è cresciuta negli ultimi anni. 5.

Operano nel settore dell’allevamento dal 1994. 6. Vento forte su tutta la rete

(di cani) (delle

autostrade) del Levante Ligure. 7. Si fanno sempre più necessarie strategie integrate di sviluppo sostenibile. 8. Molte sono le specie 2

(delle città) (di pesci) a

rischio, per colpa della pesca intensiva e della scarsa informazione.

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

6 ANALIZZARE

· · · Indica se gli aggettivi in evidenza hanno valore descrittivo [D] o restrittivo [R].

1. Azienda in forte […] espansione cerca operaio specializzato […] per piegatura e filettatura. 2. Regalo meraviglioso […] meticcio di piccola […] taglia a persone affidabili […] e amanti […] degli animali. 3. La luce in alto catturò i riflessi dorati […] dei suoi capelli e lo avvolse in un bagliore soffuso […]. 4. Non voglio sentire commenti negativi […] su quel sant’[…] uomo di vostro nonno. 5. Non poteva soffrire i cavolfiori bolliti […]: le ricordavano i giorni, tediosi […], della sua lunga […] convalescenza. 6. Gli esemplari più significativi […] della fauna locale sono i mammiferi ungulati […], quali il cinghiale, il daino e il capriolo. 7. Segni verdi […] costellano il tuo corpo come il corpo dell’albero le gemme. 8. Adorava il cioccolato fondente […], i romanzi gialli […] e gli improvvisi […] temporali estivi […]. SI INVAL

7 COMPLETARE

··

Inserisci l’aggettivo nella posizione corretta, prima o dopo il nome, cerchiando eventualmente l’articolo opportuno. 1. Come faccio per mettere una lista su word in

ordine

(alfabetico)? 2. Tra le cose da vedere al suo interno manicomio

ricordiamo la Narrenturm, un

(antico) settecentesco successivamente trasformato in museo. 3. Per versione

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

consultare la/l’

(integrale) del

documento clicca qui. 4. Flavia è una/un’

illusa

(povera): è convinta che cambierò idea. 5. Le mie non (mere). 6. Rispetto

congetture

sono che

musicali

ad altre tradizioni

(europee), del

klezmer si sa relativamente poco. 7. Per un po’ di tempo ho mangiato solo

alimenti pressione

la/l’ 2

moda

(crudi). 8. In genere l’/la (alta) porta il bel tempo. 9. È (ultima) in fatto di interior

design. 10. Fu costretto ad abbandonare il campo per un infortunio 129

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LIVELLO 2 - Morfologia

alla

caviglia luci

12.

(sinistra). 11. Palermo a (spente) per oltre un’ora.

vibrazioni

(sonore) e odori speciali per

sostituire i pesticidi.

La struttura degli aggettivi qualificativi Come i nomi, in base alla loro struttura gli aggettivi qualificativi si distinguono in primitivi, derivati, alterati e composti. Gli aggettivi primitivi non derivano da altre parole italiane, e sono formati da radice e desinenza: caldo, buono, rossa, stupidi ecc. Gli aggettivi derivati sono formati a partire da altre parole italiane mediante l’aggiunta alla radice di prefissi o suffissi. In particolare: • a partire da nomi e da verbi si formano aggettivi derivati costruiti con un suffisso (-abile, -ale, -ano, -are, -esco, -ese, -evole, -ico, -ino, -oso ecc.): Italia → italiano, mano → manesco; invidiare → invidiabile, scorrere → scorrevole ecc. Molti degli aggettivi derivati da nomi sono aggettivi di relazione; • a partire da altri aggettivi si formano aggettivi derivati costruiti con un prefisso (in-, im-, a-, s-, dis- ecc.): corretto → scorretto, politico → apolitico, attenta → disattenta ecc. Nota bene: come i nomi, in alcuni casi un aggettivo può presentare un prefisso e un suffisso. Osserva per esempio l’aggettivo ir-reper-ibil-e (prefisso + radice + suffisso + desinenza). Dal verbo reperire deriva, mediante aggiunta del suffisso -ibil, l’aggettivo reperibile, da cui deriva, per mezzo del prefisso in- (→ ir), l’aggettivo irreperibile.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Gli aggettivi alterati si formano mediante l’aggiunta all’aggettivo di partenza di suffissi detti “alterativi”, i quali non modificano il significato fondamentale dell’aggettivo, ma gli conferiscono una particolare sfumatura, attenuandolo o intensificandolo. Tra gli aggettivi alterati si possono distinguere: • i diminutivi, costruiti con suffissi quali -ino, -etto, -ello, -uccio ecc. che generalmente attenuano il significato dell’aggettivo (un uomo bruttino, un film lunghetto); • i vezzeggiativi, spesso sostantivati, costruiti con suffissi quali -ino, -uccio, -etto, -ello, che generalmente suggeriscono tenerezza, affetto, talvolta anche in senso ironico (sei una furbetta, che bambino birbantello!); • gli accrescitivi, spesso sostantivati, costruiti con suffissi quali -one, -acchione, -otto che generalmente intensificano il significato dell’aggettivo (un bimbo furbacchione, una pigrona), ma possono anche esprimere sfumature diverse (un cappotto vecchiotto, ovvero un cappotto abbastanza vecchio; un mattacchione, ovvero un tale non veramente matto, quanto piuttosto allegro e burlone); 2

• i peggiorativi o dispregiativi, prevalentemente sostantivati, costruiti con i suffissi -accio, -astro che generalmente conferiscono all’aggettivo una sfumatura negativa (un riccastro, un avaraccio ecc.).

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

I suffissi -astro, -iccio, -igno, -occio, -ognolo generalmente attenuano il significato dell’aggettivo, a volte con una sfumatura negativa: una maglia verdastra (non proprio verde), un uomo belloccio (abbastanza bello ma poco espressivo, o grossolano ecc.), un caffè amarognolo (un po’ amaro).

ATTENZIONE

MANCANZA DI AGGETTIVI ALTERATI

Non tutti gli aggettivi qualificativi danno origine ad aggettivi alterati. Dell’aggettivo forte, per esempio, non si usa nessun alterato: *fortino, *fortone ecc. In molti casi, per esprimere la sfumatura accrescitiva si ricorre ai gradi superlativi dell’aggettivo (vedi M2_U7): molto forte, fortissimo.

Gli aggettivi composti sono aggettivi formati dall’unione di due o più parole già esistenti in italiano con un significato autonomo. Gli aggettivi composti possono essere formati da: • aggettivo + aggettivo o aggettivo + participio con funzione di aggettivo: rossonero, economico-sociale, sacrosanto, biancovestito ecc. Alcuni di questi aggettivi vanno scritti con il trattino, altri in una parola unica. Questi aggettivi formano il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del secondo elemento: rossonera, economico-sociali, sacrosanti ecc. • aggettivo + nome: biondo cenere, verde acqua ecc. Attenzione: il nome in genere è scritto separato dal primo elemento. Questi aggettivi sono invariabili per genere e per numero: una capigliatura biondo cenere, dei capelli biondo cenere ecc. • avverbio + aggettivo (rari) o avverbio + participio con funzione di aggettivo: sempreverde, malpensante, noncurante ecc. Questi aggettivi sono invariabili per genere e formano il plurale modificando solo la desinenza del secondo elemento (l’unico variabile): piante sempreverdi, persone noncuranti ecc. • prefissoide + aggettivo: onnipresente, aerospaziale, filorusso ecc. Questi aggettivi formano il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del secondo elemento: onnipresenti, aerospaziali, filorussa / filorusse / filorussi ecc.

PER INIZIARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• verbo + nome (rari): mozzafiato (invariabile)

2

8 RICONOSCERE

··

SI INVAL

Sottolinea gli aggettivi qualificativi derivati e cerchia quelli primitivi. 1. È già in edicola l’ultimo numero di ArteFacto, rivista mensile di design pubblicitario. 2. Le macchine fotografiche hanno una funzione che evita l’effetto “occhi rossi”, così frequente nelle foto con il flash. 3. Alcuni animali hanno comportamenti istintivi che, dal nostro punto di vista, possono sembrare crudeli e inaccettabili. 4. La torta è venuta 131

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LIVELLO 2 - Morfologia

perfetta: soffice, gustosa, non troppo dolce, proprio come piace a me. 5. Sei così diversa da quando ti ho conosciuta: ora guardi il mondo con occhi distanti, freddi, apatici, pieni di un disincanto nuovo. 6. Saresti così gentile da rispiegarmi la struttura degli aggettivi qualificativi? Non ci ho capito un bel niente. 7. Affittasi ampio appartamento con giardino e meraviglioso panorama in casa bifamiliare. 8. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari. 9. Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa bisbiglia.

9 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Analizza gli aggettivi dati in base alla loro struttura, come nell’esempio. PRIMITIVO

DERIVATO

ALTERATO

COMPOSTO



1. tascabile 2. intenso 3. melmoso 4. grigiastro 5. agrodolce 6. fantasmagorico 7. italoamericano 8. furbesco 9. lieve 10. lattico

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

11. virale 12. piccoletto

10 C O M P L E T A R E + L E S S I C O

· · · Completa le frasi con aggettivi a piacere seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. Si tratta di un fungo molto

(agg. deriv.) (agg. prim.), dal cappello

(agg. alter.) e dal gambo 2

2. Pur essendo

(agg. prim.). (agg. composto) fin dalla nascita, è

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

un percussionista riconosciuto a livello

(agg. deriv.).

3. Il film l’ho trovato un po’

(agg. alter.), (agg.

soprattutto la trama mi è sembrata parecchio

(agg.

prim.), ma gli attori erano straordinariamente deriv.). 4. L’eruzione

(agg. derivato) nelle Hawaii

ha dato origine a una straordinaria cascata di lava a picco nell’oceano. 5. Mi sento un po’

(agg. alter.): devo aver preso

freddo ieri durante la ciaspolata notturna. 6. La fissità di quegli occhi (agg. comp.) e la perfezione di quel viso (agg. deriv.) mi mettevano in (agg. prim.) imbarazzo ogni volta. 7. Il corso di laurea in Comunicazione, media e pubblicità ti fornirà competenze relative ai contesti comunicativi e linguistici contemporanei, in una prospettiva (agg. comp.) collegata con lo scenario dei new media e della recente rivoluzione

(agg. deriv.).

11 R I C O N O S C E R E E A N A L I Z Z A R E

··

SI INVAL

Sottolinea gli aggettivi alterati, poi spiega la loro sfumatura di significato nelle righe sottostanti, come nell’esempio. 1. Alla seconda bottiglia, tutti allegrotti e ridaroli, avevano messo da parte i dissapori. 2. Dal motore fumante della navicella fuoriusciva una sostanza biancastra, inodore. 3. La nuova band comparsa nel panorama internazionale è composta dai soliti ragazzi bellocci, poco più che adolescenti, con esigue abilità musicali e una creatività

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

pressoché nulla. 4. Marcella, poveretta, ha avuto sempre molta sfortuna in amore. Il destino con lei è stato cattivello. 5. Il protagonista del film è un mostro fluviale dalla pelle verdastra, ricoperta di scaglie, fredda e umidiccia. 6. Il posto è stupendo, ma 200 euro per due notti a me sembra un po’ caruccio! allegrotto: piuttosto allegro, brillo;

    

2



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MAPPA UNITÀ 6

L’AGGETTIVO

SI “AGGIUNGE” A UN NOME PER ESPRIMERNE UNA QUALITÀ O PER DETERMINARLO

PUÒ AVERE

FUNZIONE ATTRIBUTIVA QUANDO

ACCOMPAGNA IL NOME

il mio libro, una giornata magnifica

FUNZIONE PREDICATIVA QUANDO

SI COLLEGA AL NOME TRAMITE IL VERBO

il libro è mio, la giornata sembra magnifica

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PUÒ ESSERE

QUALIFICATIVO QUANDO

ESPRIME UNA QUALITÀ

bello, grande, rossa

DETERMINATIVO QUANDO

È RELATIVO A QUANTITÀ, APPARTENENZA, POSIZIONE

mia, questo, quattro

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

7

30’

L’aggettivo qualificativo: forme e gradi Gli aggettivi qualificativi sono perlopiù variabili: la loro desinenza si modifica in base al genere (maschile, femminile) e/o al numero (singolare, plurale), concordando con il nome a cui l’aggettivo si riferisce. Pochissimi aggettivi qualificativi sono invariabili, cioè hanno un’unica forma per il maschile, il femminile, il singolare e il plurale.

Gli aggettivi qualificativi variabili Gli aggettivi qualificativi variabili possono essere divisi in tre gruppi: • gli aggettivi che alla forma maschile singolare hanno desinenza -o variano per genere e per numero, quindi presentano quattro forme diverse: GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI VARIABILI

maschile femminile

singolare

plurale

rosso rossa

rossi rosse

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Attenzione: per i plurali degli aggettivi in -co e -go, in -ca e -ga e in -cia e -gia valgono le norme già indicate per i nomi con le stesse terminazioni: tipico [parola sdrucciola] → tipici; tipica → tipiche; antico [parola piana] → antichi, antica → antiche; spilorcia [-cia con i non accentata preceduta da consonante] → spilorce; ligia [-gia con i non accentata preceduta da vocale] → ligie (ma è ammesso anche lige) ecc. • gli aggettivi che al singolare hanno desinenza -e (maschile e femminile) variano solo per numero, quindi presentano due forme diverse:

maschile e femminile

singolare

plurale

efficace

efficaci

• gli aggettivi che al singolare finiscono in -a (-ista, -ita, -asta,-cida, -ota, -beta, -glotta, maschile e femminile), come idiota, ipocrita, iconoclasta, entusiasta, analfabeta, egoista, ottimista, omicida ecc., variano per numero, e variano per genere solo al plurale, quindi presentano tre forme:

maschile

2

femminile

singolare

plurale

ottimista

ottimisti ottimiste

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

Per quanto riguarda gli aggettivi composti, come abbiamo visto nell'unità precedente, la maggior parte forma il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del secondo elemento (giallorossa, sacrosanti, antiamericani ecc.). Alcuni sono invece invariabli per genere (nazionalpopolare, nord-occidentale ecc.) o per genere e numero (verde acqua, mozzafiato ecc.).

Gli aggettivi qualificativi invariabili Hanno un’unica forma per il maschile, il femminile, il singolare e il plurale e sono: • alcuni aggettivi indicanti colore: viola, rosa, fucsia, blu, lilla, magenta, porpora, cobalto ecc. • gli aggettivi di origine straniera: fashion, trendy, punk, chic, rococò ecc. • le coppie aggettivo + aggettivo o aggettivo + nome indicanti tonalità di colore: verde scuro, azzurro cielo ecc. • gli aggettivi composti formati dal prefissoide anti- + nome: antiscivolo, antigelo, antinebbia ecc. • l’aggettivo arrosto • gli aggettivi accentati sull’ultima sillaba, come indù • alcune locuzioni avverbiali usate in funzione di aggettivo: dappoco, dabbene, perbene, ammodo ecc.

ATTENZIONE

BELLO, BUONO, GRANDE, SANTO

Quando questi aggettivi precedono il nome al quale si riferiscono, presentano forme diverse:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• bello si comporta come l’articolo determinativo: il posto → bel posto, lo spettacolo → bello spettacolo, lo zio → bello zio, l'amico → bell’amico, la storia → bella storia, i denti → bei denti, gli spettacoli → begli spettacoli, gli zii → begli zii, gli amici, → begli amici, le storie → belle storie ecc. • buono al plurale è sempre buoni o buone, mentre al singolare si comporta come l’articolo indeterminativo: un giorno → buon giorno, uno studio → buono studio, un anno → buon anno, una giornata → buona giornata, una idea/un'idea → buona idea / buon’idea • grande si può troncare davanti a nomi che iniziano con consonante (gran consiglio / grande consiglio; gran persona / grande persona) e si può elidere davanti a nomi che iniziano con vocale (grand’uomo / grande uomo, grand’emozione / grande emozione)

2

• santo si elide davanti a nomi propri che iniziano con vocale, maschili o femminili (sant’Anselmo, sant’Antonio, sant’Eulalia) e nell’espressione sant’uomo; si tronca davanti a nomi propri maschili inizianti in consonante o i + vocale (san Nicola, san Matteo, san Iacopo); rimane intero davanti a nomi propri maschili inizianti con s + consonante (santo Stefano) e davanti a nomi propri femminili in consonante (santa Chiara). 137

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LIVELLO 2 - Morfologia

La concordanza tra aggettivi e nomi L’aggettivo concorda in genere e numero con il nome a quale si riferisce. Quando c’è più di un nome, la concordanza si realizza come segue: • se i nomi (al singolare o al plurale) sono tutti dello stesso genere, l’aggettivo concorda con il loro genere e va al plurale: una maglia e una sciarpa rosse; degli indovinelli e dei giochi divertenti ecc.; • se i nomi (al singolare o al plurale) sono di genere diverso e indicano persone, l’aggettivo va al plurale maschile: una ragazza e un ragazzo africani; i miei amici e le mie amiche ne sono entusiasti; • se i nomi (al singolare o al plurale) sono di genere diverso e indicano cose, l’aggettivo può essere concordato: һһ al plurale maschile: dei pantaloni e una maglia rossi; һһ al genere del nome più vicino, se questo è un femminile plurale: dei pantaloni e due maglie rosse. Attenzione: questa seconda opzione può far sorgere ambiguità di significato; infatti nell’espressione dei pantaloni e due maglie rosse, l’aggettivo rosse sembra riferirsi solo a maglie, così come nell’espressione due maglie e dei pantaloni rossi l’aggettivo rossi sembra riferito solo a pantaloni. In casi come questo è quindi preferibile concordare l’aggettivo al maschile (dei pantaloni e due maglie rossi), o modificare la frase (dei pantaloni rossi e due maglie dello stesso colore).

PER INIZIARE

Un caso particolare: due o più aggettivi al singolare possono riferirsi a un nome plurale quando ognuno degli aggettivi si riferisce a un singolo “elemento” indicato dal nome, come nell’espressione le regioni settentrionale e centrale (cioè: la regione settentrionale e la regione centrale).

1 COMPLETARE

·

Completa la tabella con le forme maschili plurali e femminili singolari e plurali degli aggettivi dati, come nell’esempio. MASCH. SING.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

complesso

FEMM. SING.

complessa

MASCH. PLUR.

complessi

FEMM. PLUR.

complesse

cortese arcaico altruista adorabile snob finlandese disfattista

2

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

MASCH. SING.

FEMM. SING.

MASCH. PLUR.

FEMM. PLUR.

arancione vago cosmico poliglotta indaco

2 TR ASFORMARE

·

Volgi le espressioni date al femminile se sono al maschile, e al maschile se sono al femminile, come nell’esempio. Es. il giovane poeta: la giovane poetessa 1. una chitarrista promettente: 2. l’amico affidabile:





3. i pensatori edonisti: 4. le adolescenti emo:

 

5. i finalisti entusiasti:



6. un eccellente cuoco:



7. un violinista hippy:



8. il feroce assassino:



3 TR ASFORMARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

·

Volgi le espressioni date al plurale, come nell’esempio, poi cerchia gli aggettivi invariabili. Es. la barzelletta divertente: le barzellette divertenti 1. la legge liberticida:



2. la bistecca arrosto:



3. il magnifico rettore: 4. l’amico etero:



5. la stoffa viola: 2



6. la mela marcia:

 

139

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LIVELLO 2 - Morfologia

7. il cantante folk:



8. il lenzuolo sudicio: 9. il profeta ebraico: 10. il braccio teso:

 



11. il bicchiere opaco: 12. la divinità indù:





4 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa le seguenti espressioni con la forma corretta degli aggettivi bello, buono, grande e santo e degli aggettivi composti indicati tra parentesi. Teodoro 2. un (bello)

1. (santo)

viaggio 3. ragioni (sacrosanto)

4. una (buono)

occasione 5. dei (bello)

occhi

6. le creme (antiacne)

7. (santo)

Elena 8. una (grande)

delusione 9. (bello)

capelli 10. i tifosi (bianconero) 11. (bello)

orchidee 12. (santo)

Onofrio 13. un (buono)

arrosto 14. le forze 15. un (bello)

(filogovernativo) scherzetto.

5 COMPLETARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

··

SI INVAL

Completa le seguenti frasi concordando opportunamente l’aggettivo tra parentesi. 1. Vendo casco moto e protezioni

(nuovo).

2. L’insalata e i pomodori li compro solo (biologico). 3. Mio zio Pietro e mia zia Amalia sono (veneto). 4. Hanno elaborato idee e concetti assolutamente (innovativo) cappotto (verde)

5. Sto cercando una giacca o un da abbinare alle scarpe.

6. I grilli e le cicale cantavano come (impazzito) 2

7. (Pieno)

di speranza, Anna e Giulia mandarono le

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

loro poesie alla redazione del concorso. 8. Sono le insicurezze, i dubbi, le crisi e le domande

(tipico) di quest’età.

9. La popolazione è equamente distribuita tra le due zone (costiero) e (collinare)

6 CORREGGERE

SI INVAL

· · · Nel testo ci sono 11 errori nella forma degli aggettivi.

Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. La stilista offre una collezione di abiti e accessori molto colorati ed energichi che, sicuramente, verranno presi in considerazione da persone dal carattere aperte ed estroverse. Le gonne spaziano da stili semplici ed essenziali a stili manga. Le stampe si ispirano alla cultura e alla tradizione pop, con colori shockings, elettrici, effervescenti, fonte di contrasti anche violenti ed effetti psichedelichi: margherite celeste stilizzate, riquadri fucsia e gialli, pesci verde acqui che nuotano su sfondi argentati, fantasie tropicale d’ispirazione floreale e piume multicolore. I bei accessori arancioni e gialli, più sobrii e perlopiù a tinta unita, fanno da contrappunto all’esplosione cromatica degli abiti e ne mettono in risalto la fresca originalità.    

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO



I gradi dell’aggettivo qualificativo L’aggettivo può anche indicare l’intensità della qualità che esprime, in una gradazione che include tre livelli: positivo, comparativo e superlativo. • L’aggettivo è di grado positivo quando indica una qualità senza precisarne l’intensità e senza alcun termine di confronto La versione era difficile. Mi ha fatto una domanda interessante. • L’aggettivo è di grado comparativo quando stabilisce un confronto tra due elementi o tra due qualità diverse riferite allo stesso elemento, denominati rispettivamente primo e secondo termine di paragone. Un aggettivo di grado comparativo può essere di tre tipi: 2

һһ comparativo di maggioranza se la qualità espressa dall’aggettivo è più intensa per il primo termine di paragone che per il secondo. L’aggettivo è preceduto 141

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LIVELLO 2 - Morfologia

dall’avverbio più; il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di, semplice o articolata (del, della, dei ecc.) o dalla congiunzione che: Irene è più alta di Maria. Era più simpatico che intelligente. È più divertente leggere che studiare. һһ comparativo di uguaglianza se la qualità espressa dall’aggettivo è di uguale intensità per i due termini di paragone. L’aggettivo può essere preceduto da così o tanto, spesso sottintesi, e il secondo termine di paragone è introdotto da come o da quanto: Irene è alta come Maria. Leggere può essere (tanto) noioso come guardare la TV. һһ comparativo di minoranza se la qualità espressa dall’aggettivo è meno intensa per il primo termine di paragone che per il secondo. L’aggettivo è preceduto dall’avverbio meno e il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione di, semplice o articolata (del, della, dei ecc.) o dalla congiunzione che: Maria è meno alta di Irene. Era meno intelligente che simpatico. È meno divertente studiare che leggere. • L’aggettivo è di grado superlativo quando indica la massima o minima intensità di una qualità. Ne esistono due tipi:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

һһ il superlativo relativo indica la massima o minima intensità di una qualità rispetto a un gruppo di elementi. La sua struttura può essere formata da: -- articolo determinativo + avverbio più o meno + aggettivo: Lucia è la più alta delle sue compagne. -- articolo determinativo (+ nome) + avverbio più o meno + aggettivo: Vorrei la fetta più grande di tutte. L’insieme di elementi rispetto ai quali avviene il confronto è introdotto dalle preposizioni di, semplice o articolata, tra e fra, ma può anche rimanere sottinteso Ho corretto solo gli errori più gravi. Pensi sempre di essere il più furbo.

2

һһ il superlativo assoluto indica la massima intensità di una qualità in senso assoluto, cioè senza alcun confronto. Si forma aggiungendo alla radice dell’aggettivo il suffisso -issimo/a/i/e: Irene è altissima. Mi raccontò una bellissima storia / una storia bellissima. Il superlativo assoluto si può formare anche: -- facendo precedere all’aggettivo un avverbio come molto, assai, particolarmente ecc. Irene è molto alta. Maria è particolarmente suscettibile. -- premettendo all’aggettivo i prefissi stra-, arci-, iper-, super-, ultra-, sovraGisella è strasimpatica! -- ripetendo due volte l’aggettivo Sono stanca stanca. Ho visto un gatto piccolo piccolo. -- premettendo all’aggettivo qualificativo l’aggettivo indefinito tutto

142

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

Canticchiava tutta contenta. Te ne stai lì tutto solo? -- rafforzando l’aggettivo con un altro aggettivo che ne intensifica il significato Sono stanca morta! È cattivo forte! Erano ubriachi fradici.

ATTENZIONE

I SUFFISSI -ERRIMO ED -ENTISSIMO

Alcuni aggettivi non formano il superlativo assoluto con il suffisso -issimo ma con il suffisso -errimo/a/i/e: acre → acerrimo, celebre → celeberrimo, integro → integerrimo, misero → miserrimo, salubre → saluberrimo. Altri aggettivi formano il superlativo assoluto con il suffisso -entissimo/a/e/i: benefico → beneficentissimo, benevolo → benevolentissimo, malevolo → malevolentissimo, malefico → maleficentissimo, munifico → munificentissimo. L’uso di questi superlativi irregolari, tuttavia, è abbastanza limitato e con frequenza si preferisce ricorrere a forme alternative quali molto celebre, totalmente integra, alquanto benevoli ecc.

Forme particolari di comparativo e superlativo Alcuni aggettivi molto comuni presentano, accanto alle forme regolari di comparativi e superlativi, forme particolari, dette sintetiche o organiche, derivate dalle corrispondenti forme latine:

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

COMPARATIVO E SUPERLATIVO - FORME SINTETICHE

positivo

comparativo di maggioranza*

superlativo assoluto

piccolo

più piccolo / minore

piccolissimo / minimo

grande

più grande / maggiore

grandissimo / massimo

buono

più buono / migliore

buonissimo / ottimo

cattivo

più cattivo / peggiore

cattivissimo / pessimo

*Le stesse forme, precedute da articolo determinativo, costituiscono i corrispondenti superlativi relativi. Le forme minore, maggiore, migliore, peggiore sono di per sé dei comparativi di maggioranza, per cui non possono essere preceduti dagli avverbi più o meno (non si dice *più peggiore, *più maggiore ecc.). Analogamente minimo, massimo, ottimo e pessimo sono già al grado superlativo, per cui sono errate le forme *ottimissimo, *minimissimo ecc., nonché forme quali *molto ottimo, *assai pessimo ecc.. 2

In alcuni casi la forma “regolare” (più buono, più piccolo, grandissimo ecc.) e quella sintetica (migliore, minore, massimo ecc.) sono intercambiabili (un numero più grande / 143

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LIVELLO 2 - Morfologia

maggiore di cinque; il tiramisù è buonissimo / ottimo), ma per lo più le due forme vengono impiegate in contesti e con significati diversi. In genere, la forma regolare si utilizza quando si parla di una qualità concreta (La mia casa è più piccola della tua, non *minore; La città era grandissima, non *massima) e la forma sintetica quando si parla di qualità astratte (La situazione è peggiore di quanto ci aspettassimo, non *più cattiva). Altri aggettivi presentano forme sintetiche, derivanti da avverbi latini (intra, extra ecc.), le quali nella maggior parte dei casi non sono più sentite come il grado comparativo o superlativo dell’aggettivo, bensì come aggettivi autonomi, anch’essi di grado positivo: COMPARATIVO E SUPERLATIVO - FORME SINTETICHE

positivo

comparativo di maggioranza

superlativo

alto

più alto / superiore*

altissimo / sommo o supremo*

basso

più basso / inferiore*

bassissimo / infimo*

interno

interiore

intimo

esterno

esteriore

estremo

---

anteriore

---

---

posteriore

postremo o postumo

---

ulteriore

ultimo

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

*Le forme superiore e inferiore e le corrispondenti forme superlative sommo, supremo e infimo, a differenza degli altri aggettivi appartenenti a questo gruppo, mantengono in molti contesti il valore di comparativi di maggioranza e di superlativi, relativi o assoluti. Sono usati di preferenza in riferimento a un’altezza e a una bassezza astratta (Le spese sono state inferiori al previsto; Lo sforzo era superiore alle nostre forze; Si era innamorata di un uomo di infima classe sociale), mentre per indicare altezza o bassezza reale si impiegano le forme regolari (Sono più bassa di Antonio, non *inferiore; La Tour Eiffel è altissima, non *suprema). In presenza delle forme superiore e inferiore il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione a, semplice o articolata. Le forme sintetiche della seconda colonna, anche nei casi in cui vengono percepite come aggettivi di grado positivo (interiore, esteriore, anteriore, posteriore, ulteriore) sono originariamente comparativi di maggioranza, per cui non possono essere precedute dagli avverbi più o meno (non si dice *più anteriore, *meno superiore ecc.). A rigore sarebbero da evitare anche le forme in -issimo per gli aggettivi della terza colonna, che si trovano già al grado superlativo, ma forme quali intimissimo e ultimissimo sono oggi abbastanza diffuse.

ATTENZIONE

GLI AGGETTIVI NON GRADUABILI

Sono privi del comparativo e del superlativo: • gli aggettivi di relazione: non si può dire *crisi più economica, *energia solarissima ecc. 2

• gli aggettivi indicanti appartenenza a un luogo o a un’epoca determinata: non si può dire, se non con una particolare

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

connotazione espressiva, che qualcuno è *più tedesco di qualcun altro, che un’epoca è *medievalissima ecc. • gli aggettivi indicanti materia o forma geometrica: non si dice che una statua è *meno lignea di un’altra, o che una forma è *la più triangolare di tutte o *triangolarissima • gli aggettivi che al grado positivo esprimono una qualità molto intensa o straordinaria: immenso, mitico, enorme, eterno, infinito, immortale, eccelso, meraviglioso, eccellente, straordinario, fenomenale, terribile, tremendo, orribile ecc.: un film non può essere *più meraviglioso di un altro né *meravigliosissimo • altri aggettivi il cui significato è incompatibile con la gradazione, come preferibile, mortale ecc.: non si dice *più preferibile né *preferibilissimo; non si dice *più mortale né *mortalissimo • gli aggettivi comparativi e superlativi sintetici, inclusi quelli usati come aggettivi di grado positivo: non si dice *più superiore o *estremissimo • gli aggettivi alterati, i quali rifiutano il superlativo assoluto (non si dice *deboluccissimo, *piccolettissima ecc.), mentre in alcuni casi ammettono il comparativo (È meno bellino di suo fratello) e il superlativo relativo (Era la più grandicella della classe).

ANALISI GRAMMATICALE Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo qualificativo, si indica: • rispetto al genere: se è maschile o femminile; • rispetto al numero: se è singolare o plurale. Quando è invariabile è bene specificarlo;

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• rispetto alla struttura: se è alterato; se invece è primitivo, derivato o composto, questo dato generalmente si omette; • rispetto al grado: se è di grado comparativo (di maggioranza, di minoranza, di uguaglianza) o superlativo (relativo o assoluto). Se invece è di grado positivo, quest’indicazione si può omettere.

2

Osserva: rossa → agg. qual., femm. sing. visibile → agg. qual., masch./femm. sing. lunghetti → agg. qual., masch. plur., alterato sacrosante → agg. qual., femm. plur. più leggero → agg. qual., masch. sing., di grado compar. di maggior. massima → agg. qual., femm. sing., di grado superl. ass. viola → agg. qual., invariabile meno fascinosi → agg. qual., masch. plur., di grado compar. di minor. 145

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

7 ANALIZZARE

·

Indica se gli aggettivi in evidenza sono al grado positivo, comparativo o superlativo.

1. Mia madre è un po’ più vecchia di mio padre.

POS. COMP. SUP.









3. Fu la partita di scacchi più lunga della storia.





4. Era evaso dal tristemente noto penitenziario di Alcatraz.





5. Ascolta musica a volume altissimo.





6. Lieto di conoscerla!





7. S’intitola “La pistola più veloce del West”.





8. Ha occhi espressivi quasi quanto quelli di un essere umano.





9. Alle carte è più fortunata che abile.





10. Teresa è una persona estremamente suscettibile.





11. Sei la cosa più bella che mi sia mai successa.





12. Entrò dalla porta principale.





2. Diomede era meno astuto di Ulisse.



8 RICONOSCERE E ANALIZZARE

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

··

2

Sottolinea gli aggettivi qualificativi comparativi e cerchia quelli superlativi, poi trascrivili nella tabella sottostante classificandoli in base al tipo, come nell’esempio. 1. Il premio giornalistico più prestigioso del mondo è stato assegnato alla piccola redazione di un giornale locale i cui recenti articoli sulle violenze domestiche hanno avuto grandissima risonanza. 2. Hai le scarpe bagnate fradicie e strapiene di fango. Ma dove sei andato a giocare? In una palude? 3. Meno affollata delle altre spiagge, per la sua posizione meno esposta al sole, è ideale per chi non è amante della confusione. 4. Il momento in cui ho realizzato che sarei diventato padre, ormai molto lontano nel tempo, è stato credo uno dei più emozionanti della mia vita. 5. Tesoro mio, per me sei più bella di un goal al 90° minuto. 6. La teoria della reincarnazione, se non è la più atta a fare luce sul problema dell’anima, mi sembra comunque altrettanto plausibile di qualunque altra. 7. Sì, diciamo che chiamarlo “artista” forse è un tantino esagerato. A me comunque è simpatico,

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

cosa credi? Mi è simpatico come un calcio nei denti. 8. La ristrutturazione del teatro si rivelò fattibilissima e perfino meno costosa di quanto avevamo previsto in un primo momento. 9. Ma Pippo, Pippo non lo sa e serio serio se ne va per la città. Si crede bello come un Apollo, e saltella come un pollo. COMPARATIVO

SUPERLATIVO

DI MAGGIORANZA DI MINORANZA

DI UGUAGLIANZA

RELATIVO

ASSOLUTO

(il) più

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

prestigioso

9 COMPLETARE

··

SI

Completa le frasi con le forme sintetiche dei comparativi o dei superlativi degli aggettivi tra parentesi, poi analizza gli aggettivi che hai inserito, come nell’esempio. Es. Va in crisi al 

minimo

(piccolo) problema.

→ minimo: agg. qual. masch. sing., sup. ass.

1. Dublino è la scelta 2

INVAL

(cattiva) che potessi fare.



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LIVELLO 2 - Morfologia

2. Produceva e vendeva vino di spacciandolo per una nota etichetta.

(bassa) qualità



3. Aveva un tasso alcolemico consentito.

(alto) a quello



4. Civitavecchia Volley: giovanile maschile.

(buone) notizie dal settore



(grande) dell’idea di un 5. Con la diffusione sempre essere (alto), si passa in seguito al monoteismo.  

6. La strategia che alla fine fu scelta era quella che presentava i (piccolo) inconvenienti. 

7. Dobbiamo costruire una squadra basata sul lavoro, senza sentirci (basso) a nessuno ma neanche (buono) dei nostri avversari.  

8. E mi raccomando,

(grande) discrezione.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO



10 P R O D U R R E · · · Scrivi una frase per ognuno degli aggettivi dati, seguendo le indicazioni tra parentesi.

• comoda (comp. di minoranza): • esteso (comp. di minoranza):



• nocivo (comp. di uguaglianza): • aride (sup. relativo):







• stanchi (sup. assoluto):



2

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

• buona (comp. di maggioranza, forma sintetica): • grande (sup. relativo, forma sintetica): • cattive (sup. assoluto, forma sintetica):

11 C O R R E G G E R E

INVAL







SI

· · · Nel seguente testo sono presenti 7 errori nell’uso e nella forma

dei comparativi e dei superlativi. Sottolineali e scrivi nelle righe sottostanti le forme corrette. La Mole Antonelliana è un celebrissimo edificio situato nel centro storico di Torino, dotato fin dalla sua costruzione di un valore simbolico molto enorme: concepita originariamente come sinagoga, venne acquisita nel 1878 dal Comune di Torino, mentre era ancora in costruzione, per farne un monumento alla recentissima unità nazionale. L’aggettivo “antonelliana” deriva dal nome dell’architetto che la concepì e la iniziò nel 1863, Alessandro Antonelli, mentre il nome deriva dal fatto che, in passato, con i suoi 167,5 metri, era la costruzione in muratura superiore d’Europa. Nel corso del XX secolo, tuttavia, subì importanti ristrutturazioni con cemento armato e travi di acciaio, per cui a partire da quel momento non poté più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura. La massiccia parte più inferiore, che ha base quadrata con lato lungo 50 metri, è di dimensioni maggiori rispetto ai moduli sovrapposti. Al di sopra si eleva la grande cupola, sormontata da una stella tridimensionale di circa 2,5 metri di diametro posta nel punto sommo della torre in sostituzione della statua del Genio Alato abbattuta da un fulmine nel 1904.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Nel 2000 la Mole diventò la sede permanente del Museo Nazionale del Cinema, che a oggi ospita reperti molto unici quali macchine ottiche pre-cinematografiche, lanterne magiche e pezzi provenienti dai set dei primi film italiani e stranieri, in un allestimento suggestivissimo e molto curato.     

2



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MAPPA UNITÀ 7

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

IN BASE ALLA FORMA PUÒ ESSERE

VARIABILE

alto/a/i/e, gentile/i, egoista/i/e

INVARIABILE

pari, blu, snob, antigelo, perbene

FORME PARTICOLARI

COMPARATIVO

PICCOLO → MINORE, GRANDE → MAGGIORE, BUONO → MIGLIORE, CATTIVO → PEGGIORE, ALTO → SUPERIORE, BASSO → INFERIORE, (INTERNO → INTERIORE), (ESTERNO → ESTERIORE)

SUPERLATIVO

PICCOLO → MINIMO, GRANDE → MASSIMO, BUONO → OTTIMO, CATTIVO → PESSIMO, ALTO → SOMMO/SUPREMO, BASSO → INFIMO, (INTERNO → INTIMO), (ESTERNO → ESTREMO)

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PUÒ AVERE

GRADO POSITIVO

Lara è gentile.

GRADO COMPARATIVO DI MAGGIORANZA

Lara è più gentile di Sonia.

DI MINORANZA

Lara è meno gentile di Sonia.

DI UGUAGLIANZA

Lara è (tanto) gentile quanto Sonia.

GRADO SUPERLATIVO RELATIVO

Lara è la più gentile di tutte.

ASSOLUTO

Lara è gentilissima/molto gentile/infinitamente gentile.

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LABORATORIO

SUI TESTI

INVAL

SI

1 COMPLETARE

·

Completa il testo della barzelletta con gli articoli (determinativi, indeterminativi, partitivi) opportuni. Attenzione: in due casi l’articolo va omesso.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

S

herlock Holmes e dottor Watson si trovano in campeggio presso Cannes. vacanza in buona cena, una bottiglia di vino e Dopo champagne delizioso, si ritirano in tenda e si addormentano notte Holmes si sveglia e profondamente. Durante amico. scuote cielo e ditemi che cosa vedete!». «Watson, guardate stelle, Holmes: milioni e milioni di «Vedo stelle». «E che cosa ne deducete?» chiede Holmes. Watson riflette a lungo e poi replica: «Beh, da un punto di vista astronomico, questo mi fa pensare che ci sono nel cielo milioni di costellazioni e quindi, potenzialmente, miliardi di pianeti. Da un punto di vista astrologico, vedo che Saturno è Luna, in Leone. Da un punto di vista orario, se guardo 3:15. Da un punto di vista ne deduco che sono circa bellissima meteorologico, credo che domani avremo giornata. Da un punto di vista teologico, mi fa capire che Dio granelli di sabbia è infinita potenza e che noi siamo nell’immensità dell’universo. Ma perché me lo chiedete? Cosa suggerisce a voi tutto questo?» Holmes rimane un attimo in silenzio e poi esclama: «Ne deduco idiota, Watson. Qualcuno ci ha rubato che siete tenda!»

2

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2 RICONOSCERE

·

Sottolinea nel testo tutti i nomi comuni e cerchia i nomi propri.

3 RICONOSCERE

··

Rifletti sul significato dei nomi comuni che hai individuato, poi trascrivi qui sotto:

• due nomi astratti:



• l’unico nome collettivo:



• l’unico nome non numerabile:



4 ANALIZZARE

··

Indica se le parole in evidenza nella seguente frase sono articoli partitivi [AP] o preposizioni articolate [PA].

P

roprio delle […] persone intelligenti è saper sviluppare delle […] deduzioni logiche, ma non tutti quelli che si affidano alle leggi della […] logica sono delle […] persone intelligenti!

5 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

a. Indica da che parola derivano i seguenti nomi derivati tratti dal testo: candidatura →

giornalismo → barista →

• • vendita →



• associazione →



L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

chiarimento →

2

Gent. Dottor Rossi, Desidero sottoporLe la mia candidatura in relazione alla vostra offerta: sono un ragazzo di ventotto anni, con una laurea in Scienze della Comunicazione e un master in giornalismo. Ho svolto negli anni attività lavorative diversissime, spaziando dalla ristorazione, alla correzione di bozze, alla pubblicità, alla vendita. Ho fatto il cameriere, il barista e il capocuoco, ma anche l’operaio meccanico per brevi periodi e l’operatore telefonico durante i miei anni di studente, poi lo stagista come community manager presso un’importante azienda, infine l’impiegato presso un’associazione locale con mansioni di redattore e addetto stampa. Ho un’ottima conoscenza dell’inglese e una conoscenza molto buona delle lingue spagnola e francese, grazie ai frequenti soggiorni all’estero. 153

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LIVELLO 2 - Morfologia

Sono aperto, socievole, preciso, predisposto al lavoro di squadra e dotato di buone capacità comunicative. Data la mia formazione e le mie attitudini, sarei particolarmente interessato alla posizione in oggetto. Allego alla presente il mio curriculum, rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento e un eventuale colloquio. b. Completa la tabella con i diversi alterati del nome ragazzo. DIMINUTIVO

ACCRESCITIVO

VEZZEGGIATIVO

PEGGIORATIVO

ragazzo

c. Trascrivi qui l’unico nome composto presente nel testo:

6 TR ASFORMARE

··

Trasforma la parte della lettera in corsivo in base alle indicazioni date, modificando gli articoli, i nomi, gli aggettivi qualificativi.

• al femminile: Ho fatto la cameriera



  

• al plurale maschile: Abbiamo fatto i camerieri





L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

 

• al plurale femminile: Abbiamo fatto le cameriere



  

7 RICONOSCERE

··

Trascrivi qui sotto tutti i nomi invariabili.



2



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8 RICONOSCERE

··

Sottolinea una volta gli aggettivi qualificativi con funzione attributiva e due volte quelli con funzione predicativa.

9 RICONOSCERE

··

Rileggi le seguenti espressioni tratte dal testo e cerchia gli aggettivi di relazione. buona conoscenza • operaio meccanico • vendita telefonica • frequenti soggiorni • eventuale colloquio • attività lavorative

10 R I C O N O S C E R E

··

a. Trascrivi i 3 aggettivi al superlativo assoluto presenti nel testo:  b. Uno dei tre è alla forma sintetica:

scrivi le altre forme: al grado positivo è

. Ora

grado comp. di maggioranza (forma sintetica) è

, al

.

11 C O R R E G G E R E

· · · Il testo seguente contiene molti errori relativi all’uso e alla

forma di articoli, nomi e aggettivi qualificativi. Sottolinea gli errori e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L

a musica è semplicemente un svago? Non proprio. Per noi giovani è tutto, e accompagna i momenti migliori e anche quelli più pessimi della nostra giornata. La mattina, cuffiette dell’MP3 nell’orecchio e via di corsa a scuola mentre la nostra preferita musica ci mette di buono umore e ci dà la carica per affrontare le ore scolastiche. Non ci sono momenti specifichi per fermarsi ad ascoltarla: oggi la musica è la colonna sonora della nostra vita. Per noi giovani è una medicina senza gli effetti collaterali perché ci rilassa quando abbiamo crise d’ansia, ci aiuta a concentrarci quando prepariamo un interrogazione, ci permette di sottrarci alle sofferenze, alle difficoltà e ai problemi quotidiane, di ricordare i belli momenti mitigando le angoscie, di andare oltre le mura delle nostre camere da letto per entrare in comunicazione con i nostri coetanei. Adattato da scuola.repubblica.it/lazio-roma-itcsalvemini/2011/05/03/ che-cose-la-musica-per-i-giovani/

  

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Missione 3

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) 0%

UNITÀ I pronomi personali

10%

20%

30%

40%

50%

Pronomi personali riflessivi e combinati I determinativi (possessivi e dimostrativi) I determinativi (indefiniti e numerali) I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

PERCENTUALE ERRORI

RISORSE parti da dove vuoi

lezione frontale

Cartaceo

47

Laboratorio sui testi

11

Unità online

645

Verifiche online

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Itaca papers

60

unità online

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online su carta

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

1

30’

I pronomi personali Che cos’è il pronome Il pronome è una parte variabile del discorso che in genere, come indica il suo nome (pronome letteralmente significa “al posto del nome”), sostituisce un nome, a differenza degli aggettivi, che lo accompagnano. Più nello specifico, i pronomi possono essere usati per: • riferirsi a cose o persone coinvolte nella situazione comunicativa senza nominarle direttamente (funzione designativa, o indicatrice, o deittica) Noi andiamo. Tu che cosa fai? • sostituire un nome già espresso in una frase precedente, per non ripeterlo (funzione sostituente o anaforica, cioè “di ripresa”) Giulia era al centro dell’attenzione: la guardavano tutti. • riferirsi a qualcosa o qualcuno che non ha rapporti con quanto detto in precedenza né con il contesto comunicativo (valore assoluto) C’è qualcuno?

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

In base al loro significato, i pronomi si dividono in: personali, relativi, possessivi, dimostrativi, indefiniti, numerali, interrogativi ed esclamativi. I pronomi personali e i pronomi relativi possono essere usati solo come pronomi. Tutti gli altri, chiamati determinativi, possono avere funzione di pronomi o di aggettivi.

I pronomi personali Io vado in vacanza con i miei genitori. E tu? Ha deciso lei di andare a studiare a Oslo; nessuno ha forzato questa scelta. Noi vorremmo andare al concerto dei Radiohead, voi verreste? Vorrei riuscire ad andare d’accordo con loro. Le parole evidenziate nelle frasi sono pronomi personali perché si riferiscono alle “persone” del verbo. In particolare essi indicano: • la persona che parla o scrive (1a persona sing./pl.: io, noi, me, mi, ci) • la persona a cui si parla o si scrive (2a persona sing./pl.: tu, voi, te, ti, vi) 3

• la persona, l’animale o la cosa di cui si parla o si scrive (3a persona sing./pl.: egli, lui, lei, ella, esso, essa, lo, la, gli, le, si, essi, esse, li, le, gli, loro, ne) 157

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LIVELLO 2 - Morfologia

I pronomi personali possono variare: • nel numero: singolare o plurale • nel genere: maschile o femminile, ma soltanto alla 3a persona singolare e plurale • nella funzione all’interno della frase: possono svolgere la funzione di soggetto o di complemento • nella forma: quando i pronomi personali hanno funzione di complemento possono avere una forma tonica (ovvero accentata nella pronuncia, anche se priva di accento grafico) o una atona (ovvero non accentata, priva di accento tonico). Le forme atone sono dette anche “particelle pronominali” Ecco una sintesi delle diverse forme dei pronomi personali: I PRONOMI PERSONALI: FORME

forme toniche

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

plurale

singolare

sogg.

forme atone compl. oggetto

compl. indiretto (con prep.)

compl. oggetto

compl. indiretto (senza prep.)

1a persona io

me

me

mi

mi

2a persona tu

te

te

ti

ti

3 persona lui, egli

lui lei, (ella) lei (esso), (essa) sé (rifl.)

a

lui lo lei la (esso), (essa) si (rifl.) sé (rifl.)

gli, ne le, ne si (rifl.)

1a persona noi

noi

noi

ci

ci

2a persona voi

voi

voi

vi

vi

3a persona loro, essi

loro sé (rifl.)

loro, essi esse sé (rifl.)

li le si (rifl.)

gli, ne si (rifl.)

loro, esse

I pronomi personali soggetto Io mi oppongo! Le hai vinte tu le olimpiadi di matematica? Lei ha una voce molto acuta. Le parole evidenziate sono pronomi personali soggetto perché svolgono nella frase funzione di soggetto. I pronomi personali soggetto sono sempre tonici e presentano le seguenti forme: I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO

singolare

noi

2 persona tu

voi

3 persona lui, egli, (esso)

loro, essi loro, esse

a a

3

plurale

1 persona io a

lei, (ella), (essa)

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Unità 1 - I pronomi personali

Mentre i pronomi di 1a e 2a pers. sing. e plur. sono ambigenere (cioè presentano la stessa forma per il maschile e il femminile), i pronomi di 3a pers. singolare hanno forme diverse per il maschile e per il femminile. Le forme lui, lei, egli, ella sono riservate alle persone, mentre le forme esso ed essa generalmente vengono usate per animali e cose. Tuttavia egli appartiene alla lingua formale ed è impiegato solo nello scritto, mentre ella, esso, essa sono sempre meno usati. Per designare persone o animali, si impiegano generalmente le forme lui e lei, mentre per riferirsi a cose il pronome viene taciuto quando è chiaro ciò a cui ci si riferisce, o viene ripetuto il nome accompagnato da un aggettivo dimostrativo (Sono stata alla festa. È stata stupenda; Fece così edificare una chiesa in onore della Madonna. Questa chiesa…). Le forme di 3a pers. plur. possono riferirsi a persone (loro), ad animali o a cose (essi, esse). Loro, ambigenere, è il pronome oggi più usato per riferirsi a persone e talvolta ad animali. Essi ed esse, più formali, vengono riservati perlopiù alla lingua scritta.

ATTENZIONE

I PRONOMI SOGGETTO SOTTINTESI

In italiano in genere i pronomi personali soggetto vengono sottintesi: (Io) sono andata a visitare il Louvre. (Essi) hanno brevettato un motore elettrico innovativo. Vengono espressi quando: • il verbo non permette di identificare il soggetto, perché presenta la stessa forma per più persone È importante che tu ci sia. (non io, lui o lei) • si vuole mettere in evidenza la persona che compie l’azione o sottolineare una contrapposizione tra soggetti diversi Sei stato tu a rompere il tablet di papà!  Tu hai avuto un comportamento ineccepibile, loro sono stati disonesti. I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• il verbo è sottinteso Tu qui, Marta? • nella frase sono presenti un gerundio o un participio con soggetto diverso da quello della principale Avendo iniziato lei a correre, possiamo farlo anche noi.  Una volta partito lui, partiremo anche noi. • il pronome si trova dopo focalizzatori come anche, pure, persino / perfino, neanche, neppure, nemmeno, soprattutto, almeno Vengo anch’io!

3

Quando espressi, i pronomi personali soggetto si collocano generalmente prima del verbo. Vanno collocati dopo il verbo quando li si vuole mettere in evidenza o contrapporre ad altri pronomi: Me ne occupo io. L’ha fatto lui, non lei. Ci vai tu? 159

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO

CASI PARTICOLARI

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

PER INIZIARE

In alcuni casi particolari le forme dei pronomi soggetto vengono sostituite dalle forme toniche dei pronomi complemento (me, te, lui, lei, loro), Ciò avviene: • quando hanno funzione di nome del predicato o di complemento predicativo, ovvero dopo i verbi copulativi essere, sembrare, parere ecc. (vedi M6_U3): Non vorrei essere te, in questo momento! ma alla 1a e 2a persona sing., quando il soggetto coincide con il nome del pred. o con il compl. predicativo, si utilizza il pronome soggetto: Non mi sembri più tu! A meno che il pronome non sia seguito da stesso/a: Cerca di essere te stesso. • quando sono preceduti da quanto e come: Non fare come me. Sono alta quanto te. • in alcune frasi esclamative con verbo sottinteso: Beato te! • quando il pronome personale ne segue un altro: Ci siamo solo io e te (oggi più diffuso rispetto al più corretto “tu ed io”).

1 RICONOSCERE E ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Sottolinea tutti i pronomi personali soggetto presenti nelle seguenti frasi, poi analizzali nelle righe sottostanti, indicando di ciascuno la persona, il numero ed eventualmente il genere. 1. Anche noi, caro Renato, siamo d’accordo su tante cose: ma la pensiamo diversamente. 2. Quei sogni che ti svegli e ti dici: inconscio, scusa, ma tu da che parte stai? 3. Così gli esseri umani furono divisi e s’indebolirono, ed è da quel momento, spiega Aristofane, che essi sono alla ricerca della loro antica unità e della perduta forza. 4. Senta, scusi se mi permetto, ma Lei lo sa che i cani non vanno maltrattati? 5. Gli ho chiesto che cosa farebbero loro al mio posto e ovviamente non hanno saputo rispondermi. 6. Giacomo ed Elisa sono fratelli gemelli ma non si assomigliano per niente: lui è rosso di capelli e pieno di lentiggini, mentre lei è bionda con gli occhi azzurri. 7. Quando il pronome segue il verbo, esso si salda con quest’ultimo, a formare una sola parola. 8. Non ho mai sopportato le dicotomie rigide, del tipo “con noi” o “contro di noi”, nemmeno quando io stessa avevo le idee molto chiare su quali erano i miei obiettivi.  

3



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Unità 1 - I pronomi personali

2 CORREGGERE

·

Sbarra i pronomi personali soggetto che non è necessario esprimere e cerchia quelli che devono essere espressi. 1. Non dirmi che siete stati voi a mandare la lettera al giornale! 2. Si è trattato di un fuorionda imbarazzante: esso potrebbe causare le dimissioni del presentatore. 3. Io ti ho già detto tutto: adesso raccontami tu, sono curiosa di sapere come va! 4. Si diceva che lei fosse già stata arrestata un paio di volte per dei furtarelli. 5. Ecco dov’eri finito tu! 6. Il pastore che gridava sempre “Al lupo! Al lupo!” questa volta diceva sul serio ma lui non fu ascoltato. 7. È fondamentale che tu mi dia una risposta non appena tu avrai deciso. 8. Ho incontrato Tiziana per strada e lei mi ha detto di non preoccuparmi della torta, che l’avrebbe preparata lei. INVAL

3 COMPLETARE

··

SI

Completa le seguenti frasi con i pronomi personali soggetto (o con i pronomi complemento usati al posto dei pronomi soggetto) mancanti. 1. I nostri avversari sono forti, ma anche

hanno dei punti

deboli. 2. In questo io e Antonio siamo diversissimi:

. 3. Non tramare il male, perché

la prende per tutto come

ti ricadrà addosso. 4. Fortunata l’hai! 5. Così

che il lavoro ce

restò sola nella stanza, la stanza sul porto.

6. Quando gli immigrati eravamo e tutto questo trucco, non sembri neanche varie fiabe esistenti, Propp dedusse che I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

non se

schemi fissi. 9. Perché non riesco a essere

. 7. Con questa pettinatura . 8. Studiando le seguivano alcuni stesso?

I pronomi personali complemento Hai deciso di sorprendermi! Ti hanno consegnato il diploma? Vieni al concerto con noi? Le parole evidenziate sono pronomi personali complemento perché sostituiscono il nome in tutti i casi in cui questo non è soggetto, quindi quando ha funzione di complemento oggetto (... di sorprendermi) o di complemento indiretto (Ti hanno consegnato…; Vieni al concerto con noi) (vedi M6_U4).

3

I pronomi personali complemento hanno una forma tonica, cioè accentata nella pronuncia, e una atona, non accentata. La scelta della forma, tonica o atona, dipende dalla funzione grammaticale del pronome e dalle intenzioni espressivo–comunicative della frase. 161

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LIVELLO 2 - Morfologia

Forme toniche del pronome personale complemento Queste forme hanno accento tonico, pertanto sono autonome nella pronuncia e sono sempre scritte separate dai verbi che accompagnano (Scegli me, non *Sceglime). Vengono usate dopo una preposizione e quando si vuole dare rilievo al pronome o contrapporlo a un altro elemento: Ehi, dico a te! Stava guardando proprio lei! Amo te, non lui. Sono usate da sole quando hanno funzione di complemento oggetto, e precedute da preposizione quando hanno funzione di complemento indiretto. Le forme toniche dei pronomi personali complemento sono: I PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO (FORME TONICHE)

singolare

plurale

1a persona me

noi

2 persona te

voi

3 persona lui, (esso), sé (rifl.)

loro, essi, sé (rifl.)

lei, (essa), sé (rifl.)

loro, esse, sé (rifl.)

a a

Sé si usa, esclusivamente in funzione di complemento, per designare una persona, una cosa o un animale che coincide con il soggetto della frase. Si tratta di un pronome riflessivo (vedi M3_U2): Il nonno ha un’alta stima di sé. (soggetto)

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Esso, essa, essi, esse si usano per riferirsi ad animali o cose, mentre per riferirsi a persone si prediligono le forme lui, lei, loro: Ho risparmiato del denaro e con esso finalmente comprerò lo stereo. Luca e Martina vanno in macchina: pensavo di andare con loro. Esso, essa, essi ed esse non possono essere usati come complementi oggetto.

Forme atone del pronome personale complemento Queste forme, dette anche particelle pronominali, sono prive di accento tonico e per la loro pronuncia si appoggiano al verbo. Se il verbo precede la particella, questa si salda con esso a formare un’unica parola e viene detta enclitica; se il verbo segue la particella, questa è scritta separatamente e viene chiamata proclitica. Aiutami! Sto per cadere. (enclitica) Questo libro mi piace moltissimo. (proclitica) Non sono mai precedute da preposizione, pertanto possono avere esclusivamente valore di: • complemento oggetto 3

• complemento di termine (vedi M7_U1) • (solo ne) compl. di specificazione, compl. partitivo ecc.

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Unità 1 - I pronomi personali

Si sceglie la forma atona, invece di quella tonica, quando non si vuole o non è necessario dare particolare risalto al pronome complemento. Dimmi pure. (forma atona, complemento non in risalto) Di’ pure a me. (forma tonica, complemento in risalto) Le forme atone dei pronomi personali complemento sono: I PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO (FORME ATONE)

singolare

plurale

1a persona mi

ci

2a persona ti

vi

3a persona c. oggetto

lo, la, si (solo rifl.)

c. indiretto

c. oggetto

gli, le, si (solo rifl.), li, le, si (solo rifl.) ne

c. indiretto

gli, si (solo rifl.), ne

Mi, ti, ci, vi e si (usato solo come pronome riflessivo), hanno funzione di complemento oggetto quando significano “me”, “te”, “noi”, “voi”, “sé”, o di complemento di termine quando significano “a me”, “a te”, “a noi”, “a voi”, “a sé”: Vuoi che ti porti (chi? te) in macchina? Vi (a chi? a voi) piace il tiramisù? Alla 3a persona singolare si usano forme distinte a seconda del genere e della funzione logica: • per il complemento oggetto (lo, maschile / la, femminile) Lo / La nomineremo rappresentante degli studenti. • per il complemento di termine (gli, maschile / le, femminile) Gli / Le daremo del filo da torcere.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

La 3a persona plurale in funzione di complemento oggetto presenta forme distinte a seconda del genere (li, maschile / le, femminile): I film horror? Li adoro. Le commedie sentimentali? Non le sopporto. In funzione di complemento di termine, la forma atona gli, valida sia per il maschile sia per il femminile, viene impiegata nella lingua parlata e in quella scritta di tono colloquiale. Nello scritto e in contesti formali, si preferisce la forma tonica loro, postposta al verbo: Gli ho raccontato una frottola. / Ho raccontato loro una frottola.

3

La particella ne (forma sia singolare sia plurale) può esprimere solo un complemento indiretto. Può sostituire un altro pronome personale con il significato di “di lui, di lei, di esso, di essa, di loro” o anche “da lui, da lei, da esso, da essa, da loro”, o un nome espresso in precedenza, con la funzione di complemento di specificazione, partitivo, di argomento, agente o causa efficiente, separazione o allontanamento, abbondanza o privazione (vedi M7_U1, U2, U5): Era entusiasta del progetto: ne parlava continuamente! (= del progetto) Non smetto di pensare a Maurizio: forse ne sono innamorata. (= di Maurizio) La notizia causò molte polemiche: se ne potevano trarre conclusioni molto diverse. (= dalla notizia) 163

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LIVELLO 2 - Morfologia

In alcuni contesti il pronome ci ha funzione di complemento indiretto, nell’accezione di “con lui / con lei / con loro”: Maria è molto spiritosa: ci parlo sempre volentieri. (= con lei)

ATTENZIONE

CI, NE, LO: PRONOMI PERSONALI O DIMOSTRATIVI?

Quando ci, ne e lo sostituiscono un nome o un altro pronome, hanno funzione di pronomi personali. Quando invece hanno il significato di “questo”, “ciò”, “di questo”, “di ciò”, “su questo”, “su ciò”, “in questo”, “in ciò” ecc. hanno funzione di pronomi dimostrativi (vedi M3_U3). Maria è simpaticissima: ci vado molto d’accordo. (= con lei, con Maria, pron. personale) Maria, hai detto che mi avresti aiutato: guarda che io ci conto. (= su questo, sul fatto che mi avresti aiutata, pron. dimostrativo) Te la prendi sempre con Maria forse perché ne sei un po’ invidioso. (= di lei, di Maria, pron. personale) Può essere che Maria se la sia presa, ma non ne sono sicura. (= di questo, del fatto che Maria se la sia presa, pron. dimostrativo) Il film ha ricevuto critiche negative. Che strano, io lo trovo bellissimo. (= il film, pron. personale) «Domani ci sarà una verifica a sorpresa» «Accidenti, chi te lo ha detto?» (= questo, che ci sarà una verifica a sorpresa, pron. dimostrativo)

ATTENZIONE

LA FORMA DI CORTESIA

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Nel rivolgersi a interlocutori con i quali non si ha confidenza, o che hanno un’età molto superiore, o in generale in situazioni formali o ufficiali, è bene ricorrere ai cosiddetti pronomi di cortesia: • lei (soggetto), le, la (complemento) per il singolare; • voi (soggetto), vi (complemento) e loro (soggetto), per il plurale. Ah, è lei, Signor Baldi. Purtroppo sono in riunione, la devo richiamare. Signori, se permettete vi presento: l’avvocato Bianchi, il dottor Valverde. Nello scritto, la grafia maiuscola può segnalare, soprattutto in contesti molto formali, la differenza tra questi pronomi e quelli di 3a pers. sing. e plur. e di 2a pers. plur. Gentile dott. Rossi, Le comunico che è stato promosso alla carica di direttore del personale. In presenza del pronome di cortesia lei, gli aggettivi e i participi passati non si concordano al femminile, ma con il genere reale della persona a cui i pronomi si riferiscono. 3

dott. Rossi → è stato promosso

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Unità 1 - I pronomi personali

Per rivolgersi in modo cortese a più di una persona, si usa generalmente il pronome di cortesia voi / vi, mentre la forma loro, oggi poco usata, viene riservata a contesti molto formali o a particolari situazioni comunicative. E loro, signori, hanno già scelto? No, no, prego, entrino prima loro.

La posizione dei pronomi personali complemento Le forme toniche dei pronomi personali complemento usate in funzione di complemento oggetto seguono sempre il verbo (Ha indicato noi!; Sgrida sempre me). Quando sono usate in funzione di complemento di termine, invece, possono precedere il verbo (A me non piace) o seguirlo (Non piace a me), a seconda dell’intenzione espressiva e comunicativa della frase. Le forme atone dei pronomi personali complemento precedono quasi sempre il verbo, sia che abbiano funzione di complemento oggetto (La adoro), sia che abbiano funzione di complemento di termine (Le voglio bene), ma: • con l’imperativo positivo, il gerundio, l’infinito vanno dopo il verbo e si uniscono con questo a formare una sola parola (enclitiche): Guardali!; Mangiatene; Osservandoli; Correggerlo ecc. • con l’imperativo negativo possono andare prima (proclitiche) o dopo il verbo: Non lo toccare! / Non toccarlo! • con i verbi servili e con alcuni verbi fraseologici seguiti da infinito possono andare prima dell’intera costruzione o dopo l’infinito: La devo ancora studiare / Devo ancora studiarla; Gli vorrei telefonare / Vorrei telefonargli; Non lo riesco a vedere / Non riesco a vederlo.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

ATTENZIONE

PRONOMI O…?

I pronomi lo, la, gli, le, ci, vi, si, ne non devono essere confusi con parole aventi la stessa forma ma funzione logica e sintattica diversa. Osserva la differenza: LO, LA, GLI, LE A calcio quando prende la palla non la passa mai. Fa tutto da solo, dovresti vederlo! (pronomi pers. complemento) La pallavolo è lo sport che preferisco. (articoli determinativi) Gli (pron. pers. complemento) bruciano gli (articolo determinativo) occhi. Le (articolo determinativo) ali le (pronome pers. complemento) adoperano pochissimo. CI, VI Ci hanno strigliati per bene. (pron. pers. compl., compl. oggetto) 3

Ci hanno dato una bella strigliata. (pron. pers. compl., compl. termine) 165

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LIVELLO 2 - Morfologia

Non ci torno neanche morto! (= qui / lì, in questo / quel luogo; avv. di luogo) Non vi hanno ancora chiamate? (pron. pers. compl., compl. oggetto) Non vi hanno telefonato? (pron. pers. compl., compl. termine) Era una zona umida: vi crescevano molti funghi in autunno (= lì, in quel luogo, usato al posto di ci in contesti più formali; avv. di luogo) SI, CI SI La sua immagine si rifletteva nell’acqua. (pron. pers. riflessivo, vedi M4_U4)

All’epoca si viaggiava di meno. (particella impersonale, vedi M4_U5) Ci si spostava perlopiù a cavallo. (pron. impersonale + pron. pers. riflessivo; *si si → ci si) In quel paese si parlavano tre lingue diverse. (= venivano parlate; particella passivante, vedi M4_U3) NE Ha preso un buon voto ma non ne è contenta. (= del voto; pron. pers. compl.)

Fra e Luca, che erano andati fino alla caletta, ne ritornarono delusi. (= da lì, da quel luogo; avv. di luogo)

SCRIVERE BENE

ERRORI DA EVITARE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Qui di seguito gli errori più comuni che si commettono nell’uso dei pronomi personali, diffusi nel parlato e in contesti scritti colloquiali, ma da evitarsi nello scritto e in contesti orali formali. Uso contemporaneo di due pronomi che hanno il medesimo significato *A me mi piace leggere i fumetti. → A me piace leggere i fumetti / Mi piace leggere i fumetti. Quest’uso è accettato quando si vuole mettere in risalto il concetto (A me, i fumetti mi sono sempre piaciuti), ma va comunque evitato in contesti formali. Uso erroneo del pronome complemento al posto del pronome soggetto *Perché te non vuoi darmi ragione? → Perché tu non vuoi darmi ragione? Uso erroneo di gli (= a lui) al posto di le (= a lei) *Ho scritto una lettera a Beatrice e gli ho inviato anche un regalo. → Ho scritto una lettera a Beatrice e le ho inviato anche un regalo.

3

Uso erroneo del pronome ci (= a noi) al posto di gli o le (= a lui / lei) *Ieri ho sentito Davide e ci ho raccontato tutto. → Ieri ho sentito Davide e gli ho raccontato tutto.

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PER INIZIARE

Unità 1 - Pronomi personali riflessivi e combinati

4 RICONOSCERE E ANALIZZARE

·

Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i pronomi complemento e indica nelle righe sottostanti se i pronomi individuati sono tonici [T] o atoni [A]. 1. Guardami bene negli occhi, da troppo tempo sfuggi da me: sembran lontani quasi anni luce quei momenti con te. 

2. Noi pensiamo al dolce, ma voi per favore avvisate gli altri: non gli abbiamo più detto niente. 

3. Non lanciate oggetti contro gli alligatori, se non volete essere accompagnati a recuperarli subito dopo. 

4. Io sono qui! Guarda me mentre ti parlo, non il tuo dannato cellulare! 

5. Venite voi da noi o vi passiamo a prendere noi in macchina? 

6. Non curarti di loro, ma guarda e passa. 

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

7. Sono stati loro a dire che il presidente, o chi per lui, deve inizialmente accertare la regolarità delle deleghe. 

8. Ma tu ne sei proprio convinta o dici queste cose solo per farmi piacere? 

9. Per carità, non le telefonare! Se ti viene la tentazione di farlo piuttosto telefona a me. 

5 TR ASFORMARE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Trasforma le forme atone in evidenza nelle forme toniche corrispondenti, quindi indica se il pronome ha funzione di compl. ogg., di compl. di termine o di altro compl. indiretto. = a lui / a loro Es. Digli la verità.

3



c. ogg.   ✗ c. term.   

altro c. indir. 167

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LIVELLO 2 - Morfologia

1. Mi dai una mano? =  c. ogg.    c. term.   

altro c. indir.

2. Speriamo che ci porti fortuna. = c. ogg.    3. Non ti invidio. = c. ogg.   



c. term.   

altro c. indir.

c. term.   

altro c. indir.



4. Ha un marito ma non ne parla mai. = c. ogg.   

c. term.   

5. Forse non ci tieni abbastanza. = c. ogg.   

c. term.   

6. Non l’avevo riconosciuta! = c. ogg.    7. Mi dica. =

altro c. indir.



c. term.   

altro c. indir.

c. term.   

altro c. indir.

8. Vi sono riconoscente. = c. ogg.   



c. term.   

9. Ci stanno prendendo in giro. = c. ogg.   

c. term.   

10. In fondo ti vuole bene. = c. ogg.   

INVAL

altro c. indir. 

altro c. indir.



c. term.   

6 CORREGGERE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI





c. ogg.   

··



altro c. indir.

altro c. indir.

SI

Sottolinea le ripetizioni e riscrivi le frasi sostituendo gli elementi ripetuti con i pronomi personali complemento opportuni, come nell’esempio. Es. A Valentina sono sempre piaciute le canzoni d’autore: ha sempre trovato poetiche le canzoni d’autore.

→ A Valentina sono sempre piaciute le canzoni d’autore:  

le ha sempre trovate poetiche.

1. Vedrai i tuoi genitori a Natale? Quando vedrai i tuoi genitori, di’ ai tuoi genitori che mando ai tuoi genitori un grande abbraccio.  

3

2. Domenica Luca si laurea e io non ho ancora deciso cosa regalare a Luca.

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Unità 1 - Pronomi personali riflessivi e combinati

 

3. Erica ci ha raccontato la sua avventura di sabato notte: parla della sua avventura con entusiasmo, arricchendo la sua avventura sempre di nuovi particolari.   

4. Il figlio del re si è innamorato di una contadina: segue la contadina tutti i giorni, manda dei fiori alla contadina, ha persino chiamato la contadina per invitare la contadina a corte. Presto chiederà alla contadina di sposarlo.   

7 COMPLETARE

··

SI INVAL

Completa le seguenti frasi con il pronome complemento atono opportuno. 1. Il libro che

avevo prestato,

hai poi finito?

pensi? 2. Sul sindaco pesa l’accusa di frequentare

Che cosa

imprenditori già indagati per corruzione e di aver appalti in cambio di denaro. 3. Avvocato, I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

personalmente e dar

volevo ringraziare

questo piccolo omaggio da parte mia e

di mio marito. 4. Suo padre non fu a veder all’ultimo momento la sua responsabile d’urgenza. 5. Alla fine

parlar

concesso

giocare perché aveva convocato per comunicarono che

una frase della canzone veniva considerata troppo spinta e che avrebbe dovuto rimpiazzar

con qualcosa di più vago. 6. Quando

colsero intento a tramare contro la monarchia,

fu

ordinato l’arresto immediato, ma il condottiero fuggì prima che riuscissero ad acciuffar ma in un primo momento nessuno

7. Veronica aveva vuotato il sacco aveva creduto:

ci vollero un paio di mesi per far sì che la banda si fidasse e 3

rispettasse. 169

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LIVELLO 2 - Morfologia

8 PRODURRE

· · · Scrivi una frase per ognuno dei pronomi dati. • ci (1a pers. plur., c. ogg.): • gli (3a pers. plur.):





• vi (2a pers. plur., c. term.): • ne:





• le (3a pers. plur., c. ogg.):



• le (3a pers. sing., c. term.):

9 CORREGGERE



SI INVAL

· · · Nel seguente testo sono presenti 7 errori nell’uso e nella forma dei pronomi (soggetto e complemento). Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

Salve a tutti, voglio raccontarvi la mia storia, sperando che possiate aiutarmi a ritrovare il sorriso. Sono innamorato perso della mia “migliore amica” da ben 5 anni. All’inizio io a lei le piacevo, ci sentivamo spesso ma essendo di due paesi diversi facevamo una gran fatica a vederci e quindi tutto è andato scemando. Dopo qualche mese lei si fidanza, io ci sto un po’ male ma poi gli metto una pietra sopra, mi fidanzo anch’io e il tempo passa. Dopo un paio di anni torniamo entrambi single. Iniziamo a sentirci spesso, telefonate, sms… Lei comincia a definirmi il suo “migliore amico”, anche se io gli avevo I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

sempre detto che per me lei non sarebbe mai stata un’amica. Poi quest’estate cambia tutto, almeno per io. Il rapporto diventa ancora più forte: andiamo al mare insieme, ci teniamo per mano mentre camminiamo, dormiamo abbracciati sulla spiaggia, scherziamo come mai prima. Tutti pensano che siamo una coppia. Io l’adoro, e non reggo più la situazione, così una sera provo a farglielo capire, e ci spiego tutto. Lei mi risponde: “Te per me sei un grande amico, nient’altro”. Io allora decido che non voglio più parlarla né vederla, ci sto troppo male. È passato già un mese, ma io non sto affatto meglio: help! Che devo fare?   

3



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MAPPA UNITÀ 1

I PRONOMI

SI USANO PER

SOSTITUIRE UN NOME FARE RIFERIMENTO A QUALCUNO/QUALCOSA COINVOLTO

SI DISTINGUONO IN

FARE RIFERIMENTO A QUALCUNO/QUALCOSA IN SENSO ASSOLUTO

PERSONALI SONO

SEMPRE PRONOMI

RELATIVI DETERMINATIVI

POSSONO ESSERE

SI DISTINGUONO IN

POSSESSIVI

PRONOMI

QUANDO SOSTITUISCONO O SOTTINTENDONO

AGGETTIVI

DIMOSTRATIVI INDEFINITI

UN NOME

QUANDO ACCOMPAGNANO

NUMERALI INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI

171

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MAPPA UNITÀ 1

I PRONOMI PERSONALI

POSSONO AVERE FUNZIONE DI

SOGGETTO

SI ESPRIMONO QUANDO

FORMA TONICA

IL VERBO DA SOLO NON PERMETTE DI IDENTIFICARE IL SOGGETTO

SI USANO PRIMA O DOPO IL VERBO

IL VERBO È SOTTINTESO

SI VUOLE EVIDENZIARE IL SOGGETTO

SEGUONO UN FOCALIZZATORE (ANCHE, PERFINO ECC.)

Non credo che tu possa venire. Ci penso io!

SEMPRE SEPARATI DAL VERBO ANCHE DOPO UNA PREPOSIZIONE PER METTERE IN RISALTO IL PRONOME PER CONTRAPPORRE IL PRONOME AD ALTRO ELEMENTO

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POSSONO AVERE FUNZIONE DI

COMPLEMENTO

POSSONO AVERE

FORMA ATONA SI USANO

PRIMA DEL VERBO, SEPARATI

Con te sto bene. Scegli me! Scegli me, non lui!

DOPO IL VERBO, UNITI

SENZA PREPOSIZIONE

Ti voglio bene. Vorrei vederti. Arance, me ne dia un chilo.

QUANDO NON SI VUOLE EVIDENZIARE IL PRONOME

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

2

30’

Pronomi personali riflessivi e combinati I pronomi personali riflessivi

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Un giorno Narciso si vide riflesso in uno specchio d'acqua. Marta! Preparati o arriverai tardi a scuola! Le particelle evidenziate nelle frasi sono pronomi personali riflessivi perché fanno sì che l’azione compiuta dal soggetto si rifletta sul soggetto stesso (si vide = vide se stesso; Preparati = prepara te stessa). I pronomi riflessivi sono una sottoclasse dei pronomi personali complemento: essi possono svolgere la funzione di complemento oggetto o di complemento indiretto. In alcuni casi vengono usati con una funzione intensiva (vedi M4_U4), per segnalare il coinvolgimento del soggetto in un’azione che potrebbe essere espressa anche in modo non riflessivo. Alla 1a, 2a e 3a pers. plur., inoltre, i pronomi riflessivi possono avere un valore reciproco. Osserva gli esempi: Mi guardo allo specchio. (= guardo me stesso/a: compl. oggetto) Si lava le mani. (= lava le mani a se stesso/a: compl. indiretto, di termine) Ci siamo comprati un camper! (= abbiamo comprato un camper a noi stessi: compl. indiretto, di termine) Non si sopportano. (= l’uno non sopporta l’altro: compl. oggetto; reciproco) Non si sono dette una parola. (= nessuna delle due ha detto una parola all’altra: compl. termine; reciproco) Ieri mi sono fatta una scorpacciata di torta alla crema. (= valore intensivo) Le forme più usate dei pronomi riflessivi sono quelle atone, impiegate per costruire la forma riflessiva dei verbi (diretta, indiretta, reciproca o intensiva, vedi M4_U4). Esse hanno una forma specifica solo per la 3a pers. singolare e plurale (si), mentre le forme riflessive della 1a e 2a pers. singolare e plurale (mi, ti, ci, vi) coincidono con quelle dei pronomi complemento atoni: mi alzo, ti alzi, si alza, ci alziamo, vi alzate, si alzano. I PRONOMI PERSONALI RIFLESSIVI singolare

ci

2 persona ti

vi

3a persona si

si

a

3

plurale

1 persona mi a

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

Quando si vuole dare rilievo al pronome o contrapporlo a un altro, o quando il pronome è introdotto da una preposizione, per la 3a pers. sing. e plur. si usano rispettivamente le forme sé e sé/loro, spesso rafforzate dall’aggettivo stesso/a/i/e, che in alcuni casi è obbligatorio (quando è seguito da stesso/a/i/e, il pronome sé può anche essere scritto senza accento: sé stessa / se stessa, sé stessi / se stessi ecc.). Laura è sempre sé stessa. (unica forma possibile con “stessa” obbligatorio: *è sempre sé non si dice) Non avevano denaro con sé. Parlano a bassa voce tra loro. Per le altre persone (1a e 2a pers. sing. e plur.), si usano in funzione riflessiva i pronomi complemento me, te, noi, voi. Dovrei rimproverare me, non gli altri. (forma non in rilievo: Dovrei rimproverarmi) Metti sempre te stesso davanti a tutto. (forma non in rilevo: Ti metti sempre davanti a tutto) Pensate a voi stessi, che a me ci penso io!

ATTENZIONE

SÉ O LORO?

La forma sé al plurale è sostituita da loro quando è introdotta dalla preposizione tra/fra o da locuzioni preposizionali quali in mezzo a, insieme a, insieme con: Stanno litigando tra loro. (NON *Stanno litigando tra sé)

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Ci hanno accolte in mezzo a loro. (NON *Ci hanno accolte in mezzo a sé)

Per distinguere i pronomi complemento riflessivi da quelli non riflessivi quando hanno la medesima forma, occorre riflettere sul soggetto: se il pronome coincide con la persona del soggetto, è riflessivo; diversamente, non lo è: Io mi curo. (= io [sogg.] curo me, riflessivo) La mamma mi cura. (= la mamma [sogg.] cura me, non riflessivo)

ATTENZIONE

I PRONOMI DEI VERBI INTRANSITIVI PRONOMINALI

Molti verbi sono costruiti con un pronome personale atono uguale, nella forma, ai pronomi riflessivi, ma non hanno valore riflessivo. In essi il pronome è parte integrante del verbo e non ha pertanto funzione di complemento. Sono i cosiddetti verbi intransitivi pronominali (vedi M4_U4): Mi stupisco di te! Ti sei già pentita della tua decisione? Non vi arrabbiate, dai… 3

Ci siamo svegliati di soprassalto. 175

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti coppie di frasi, sottolinea quelle in cui il pronome complemento in evidenza è riflessivo. 1. Mi fa perdere la pazienza. Mi sono sentita molto in imbarazzo! 2. Ti ho preparato la colazione. Ti sei già preparata? 3. Non si guarda mai allo specchio. A caval donato non si guarda in bocca. 4. Non ci capiamo proprio. Perché non ci capite? 5. Mi vedo grassa. Tutti mi vedono magra. 6. Ti dai una mossa? Ti hanno dato l’aumento? 7. Passando di qui si taglia. Si è tagliata cucinando. 8. Si vede che vi volete bene. Vi voglio bene! 9. Dovete imparare a rispettarvi l’un l’altro. Quando qualcuno non vi rispetta, fateglielo notare.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

10. Non ti sopporto più. Non capisco come fai a sopportarti.

2 RICONOSCERE

··

3

Sottolinea tutti i pronomi riflessivi presenti, tonici o atoni. 1. Si dice che le corazze dei cavalieri erano così pesanti che essi si issavano sui cavalli con l’ausilio di carrucole. 2. Per quanto mi riguarda credo che ci possiamo anche scannare in privato, ma stasera è importante che siamo assolutamente compatti. 3. E non ti chiedi perché ti ho tenuto fuori da tutto questo invece di coinvolgerti? 4. Si dice spesso che è fondamentale amarsi per poter amare qualcun altro. 5. Certo, a volte parlo da solo chiamandomi anche per nome. Non vorrete farmi credere che a voi non è mai capitato… 6. Se c’è, come voi dite, un Dio nell’infinito, guardatevi nel cuore, l’avete già tradito. 7. Non aveva portato con sé la bussola perché si era sempre orientato alla perfezione.

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

3 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa le frasi con i pronomi riflessivi opportuni. 1. Fausto

ripete moltissimo: potrebbe dire le stesse cose

parlando la metà del tempo. 2. Mi fecero spazio a tavola in mezzo a

e cominciarono a disputar

3. Dentro di

la mia attenzione.

sento sicurissimo; ma fuori tremo

come una foglia! 4. Ragazzi, se non

alzate immediatamente,

preparate la colazione da soli! 5. In un triangolo isoscele come 3 sta a 2. 6. Noi

base e altezza stanno tra

amiamo, ma i nostri genitori si oppongono alla nostra unione perché i nostri popoli sono da secoli in lotta fra

. 7. Che Gennaro

fosse venduto alla concorrenza non era una novità, ma in quel momento lo tenne per è che noi

. 8. La differenza tra noi e voi

pieghiamo ma non ci spezziamo, mentre voi date per sconfitti alla prima difficoltà. 9.

chiesto perché

salutiamo baciando

sei mai sulle guance?

I pronomi atoni “combinati”

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi complemento atoni possono essere usati in combinazione tra loro. Le combinazioni più frequenti sono: • pron. con funzione di complemento di termine, anche riflessivo, o riflessivo intensivo, + pron. con funzione di complemento oggetto o ne: Me lo ha prestato. (c. term. + c. ogg.) Le mani, se le lava ogni cinque minuti. (c. term. rifl. + c. ogg.) Me lo sono dovuto leggere dall’inizio alla fine! (rifl. intensivo + c. ogg.) Quante te ne ha date? (c. term. + ne) • pron. di un verbo intransitivo pronominale + pron. con funzione di complemento oggetto o ne: Non me lo ricordo. (pron. rifl. con verbo intrans. pron. + c. ogg.) Se ne sono pentiti. (pron. rifl. con verbo intrans. pron. + ne)

3

In queste combinazioni, il primo pronome si modifica come segue: mi → me; ti → te; gli / le → glie; si → se; ci → ce; vi → ve; gli → glie. Il secondo rimane invariato e separato, tranne nel caso della 3a pers. sing. e plur. non riflessive, in cui il pronome con funzione di complemento oggetto si salda al pronome con funzione di complemento di termine dando origine alle forme glielo/la/li/le. Combinazioni tra pronomi personali di tipo diverso (per esempio: pron. compl. indiretto + riflessivo: Il gatto mi si strusciava addosso) danno origine a combinazioni diverse. 177

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LIVELLO 2 - Morfologia

Nella seguente tabella sono riassunte le combinazioni più frequenti tra pronomi compl. termine e pronomi compl. oggetto / ne: I PRONOMI COMBINATI PIÙ USATI

pron. compl. termine o pron. di verbo intr. pron.

pron. compl. ogg. / ne

mi

ti

gli/le

si

ci

vi

gli

lo

me lo

te lo

glielo

se lo

ce lo

ve lo

glielo

la

me la

te la

gliela

se la

ce la

ve la

gliela

li

me li

te li

glieli

se li

ce li

ve li

glieli

le

me le

te le

gliele

se le

ce le

ve le

gliele

ne me ne

te ne

gliene

se ne

ce ne

ve ne

gliene

ATTENZIONE

I PRONOMI COMBINATI CON LO E NE

Come abbiamo visto nell’unità precedente, i pronomi lo e ne in alcuni casi possono significare “questo / questa cosa” e “di questo / di questa cosa”. In questi casi i pronomi combinati con lo e ne sono formati da un pronome personale e un pronome dimostrativo.

ANALISI GRAMMATICALE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Quando si fa l’analisi grammaticale di un pronome personale, si indicano: • la persona (1a, 2a o 3a sing. o plur.); • il genere, se il pronome varia per genere; • la funzione logica (sogg., compl. oggetto, compl. termine, altro compl. indiretto), anche nel caso di pronomi riflessivi, mentre i pronomi facenti parte di un verbo intransitivo pronominale si analizzano insieme al verbo; • la forma, tonica o atona, se è un pronome complemento. In più: • quando un pronome personale è riflessivo, va specificato; • i pronomi atoni combinati vanno scomposti e le due parti analizzate separatamente.

3

Osserva gli esempi: Io a dire il vero non la conosco. Io: pron. pers., 1a pers. sing., sogg. la: pron. pers., 3a pers. sing., femm., comp. ogg., forma atona La mattina si alza tardi: dorme finché gli va.

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

si: pron. pers. rifl., 3a pers. sing., compl. ogg., forma atona gli: pron. pers., 3a pers. sing., masch., compl. term., forma atona Mio fratello è bravo in tutto: credo di esserne un po’ invidiosa, ma tu non glielo dire. ne: pron. pers., 3a pers. sing., compl. indir. (= di lui) glielo: pron. atono comb. = gli (pron. pers. 3a pers. sing., masch., compl. termine) + lo (= questo: pron. dimostr.)

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4 TR ASFORMARE

·

Riscrivi le frasi sostituendo o riprendendo gli elementi in evidenza e usando i pronomi atoni combinati, come nell’esempio. Es. Hanno raccontato l’episodio a me. → Me l’hanno raccontato.





1. Rimandi l’email a me? 

2. Ci siamo accorti del problema.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI



3. A loro non importa niente del calcio. 

4. Ho presentato la mia ragazza a mia madre. 

5. Consigliò a noi questo libro per l’estate. 

6. Si erano dimenticate dell’appuntamento. 

7. Mostriamo a voi lo spettacolo in anteprima. 3



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LIVELLO 2 - Morfologia

8. Mi può ripetere quello che ha detto? 

9. Posso prestarti 20 euro. 

5 COMPLETARE

··

SI INVAL

Completa le frasi con i pronomi atoni combinati opportuni. . 2. Il conto

1. La mia bicicletta? Certo che posso prestar era salatissimo: dovevamo aspettar

! 3. Sgusciò nello rendesse conto. 4. Ti aiuto

sgabuzzino senza che il bidello a scrivere la lettera, ma le parole non

posso mica suggerire

io! 5. Comprò dei gigli bianchissimi per Sonia e

lasciò sul

cuscino. 6. Abbiate il coraggio dei vostri sentimenti, sennò un giorno pentirete. 7. Volevo dissipare i tuoi dubbi e invece ho solo fatti venire di nuovi! 8. Ecco a Lei, signora. Li porta via così o preferisce che

incarti? 9. Erano cinque anni che non venivo

su questa pista: non

6 ANALIZZARE

··

ricordavo così difficile. INVAL

SI

Analizza i pronomi atoni combinati indicando quali elementi sostituiscono, come nell’esempio. Es. I biglietti sono andati a ruba, te l’avevo detto.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI





→ a te / che i biglietti sarebbero andati a ruba

1. Il film era inguardabile. Eppure me ne avevano parlato benissimo. 

2. Tre minorenni sorpresi con alcolici. Multa al locale che glieli ha venduti. 

3. Volete conoscere le prossime tendenze della grafica? Ve le sveliamo noi! 

4. La paella abbiamo dovuto aspettarla mezz’ora, ma quando ce l’hanno portata abbiamo capito che ne era valsa la pena! 3



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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

5. Non sono stata io. Te lo giuro. 

6. La mamma ha mandato Pierino a comprare otto mozzarelle. Ma nel supermercato ne rimanevano solo sei. Quante gliene mancano per arrivare a otto? 

7. Quando la professoressa dice a Erika che può tornare al suo posto, lei non se lo fa ripetere due volte e schizza via velocissima. 

8. Il Suo intervento è stato prezioso, dottor Guidi, gliene siamo davvero molto grati. 

7 CORREGGERE

INVAL

SI

· · · Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi ai pronomi atoni combinati. Sottolineali e scrivi la forma corretta negli spazi successivi. Attenzione: una frase è priva di errori.

1. Il governatore ha così tanti soldi che non se ne importa niente di niente. Gliene puoi svuotare due, di casseforti, e magari non se ne 2. Abituato a

accorge neanche.

ingannare gli altri, se ingannavano lui andava in bestia: voleva scoprire a tutti i costi chi era stato a fargliela sotto il naso; io lo 3. Si era

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

sapevo ma mica ce l’ho detto.

allenata notte e giorno per mesi: se ne andava all’alba sulla sua bici e tornava a pomeriggio inoltrato. Io non sapevo se c’è l’avrebbe fatta, ma volevo che sapesse che, qualunque cosa accadesse, ero fiero di lei. Gliel’ho detto la sera prima della gara: dopo, non ce ne sarebbe stato 4. Per me nessun problema se

il tempo.

se ne assumono loro la responsabilità, ma tre uomini per un’operazione di questo tipo sono pochi: ce ne vogliono almeno quattro. 5. Mentre lei lo fissava in modo enigmatico, l’uomo se le è avvicinato, ha estratto dalla tasca l’involucro e gliel’ha fatto scivolare nella borsa.

6. Due

parallele si incontrano all’infinito, quando ormai non glie ne frega più 3

niente. 181

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MAPPA UNITÀ 2

I PRONOMI PERSONALI RIFLESSIVI

POSSONO AVERE

FORMA TONICA

SI POSSONO USARE ANCHE QUANDO

SEGUONO UNA PREPOSIZIONE

Ti porto con me.

SI USANO PER

EVIDENZIARE IL PRONOME

Mette se stessa prima di tutti.

CONTRAPPORRE IL PRONOME AD ALTRO ELEMENTO

Rimprovera te stesso, non gli altri.

182

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SI USANO QUANDO

L’AZIONE È RIFLESSIVA, OVVERO QUANDO SI RIFLETTE SUL SOGGETTO

FORMA ATONA

SI USANO PER

SI USANO QUANDO

FORMARE I VERBI RIFLESSIVI

NON C’È UNA PREPOSIZIONE

Ti sei visto allo specchio?

Dovresti vederti!

183

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MAPPA UNITÀ 2

I PRONOMI COMBINATI SONO IL RISULTATO DELLA COMBINAZIONE DI DUE PRONOMI COMPLEMENTO ATONI POSSONO ESSERE FORMATI DA

PRONOME CON FUNZIONE DI COMPL. DI TERMINE (ANCHE RIFLESSIVO)

PRONOME CON FUNZIONE DI COMPL. DI TERMINE (ANCHE RIFLESSIVO)

PRONOME RIFLESSIVO CON VERBO INTRANSITIVO PRONOMINALE

PRONOME RIFLESSIVO CON VERBO INTRANSITIVO PRONOMINALE

PRONOME CON FUNZIONE DI COMPL. OGGETTO

Me li presti? Ti prego, prestameli.

+

NE

Quanti gliene presti? Prestagliene almeno due.

+

PRONOME CON FUNZIONE DI COMPL. OGGETTO

Non te li ricordavi nemmeno. Come fai a non ricordarteli?

NE

Non me ne pentirò? Spero di non dovermene pentire.

+

+

184

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

3

30’

I determinativi (possessivi e dimostrativi) Che cosa sono i determinativi I cosiddetti determinativi sono parole che possono svolgere la funzione di aggettivo o di pronome. Sono aggettivi quando accompagnano un nome (o in alcuni casi un verbo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo); sono pronomi quando sono impiegati da soli, in sostituzione di un nome o in senso assoluto. Questo quaderno penso che sia mio. Questa è la mia scrittura, no? agg.

agg. pron.

agg.

O dici che è la tua? Quanto tempo sarà passato? Dieci anni? Forse dodici. pron. agg. agg. pron.



Gli aggettivi e i pronomi determinativi si dividono in: • possessivi I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• dimostrativi • indefiniti • numerali • interrogativi • esclamativi

Gli aggettivi possessivi

3

Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene qualcosa o con chi/cosa è in relazione qualcosa o qualcuno. In funzione attributiva essi accompagnano un nome; in funzione predicativa sono usati da soli, in dipendenza dal verbo essere o da un altro verbo copulativo. In entrambi i casi, concordano nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono. Il mio professore di storia e la tua professoressa di lettere sono sposati. Il suo sguardo è magnetico. Aspettavano con pazienza il proprio turno. Questa penna è mia! 185

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LIVELLO 2 - Morfologia

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI singolare

plurale

singolare

maschile

plurale femminile

maschile

femminile

1 persona mio

mia

miei

mie

2 persona tuo

tua

tuoi

tue

3 persona suo

sua

suoi

sue

1a persona nostro

nostra

nostri

nostre

2 persona vostro

vostra

vostri

vostre

3 persona loro

loro

loro

loro

a a a

a a

In funzione attributiva, l’aggettivo possessivo di norma precede il nome a cui si riferisce. Esso è posposto al nome solo nel caso in cui accompagni un vocativo e in alcune espressioni particolari: Amico mio, è una vita che non ci sentiamo! Fatti gli affari tuoi! Questa volta è colpa tua! È tornata a casa sua.

ATTENZIONE

L’USO DELL’ARTICOLO CON GLI AGGETTIVI POSSESSIVI

In italiano gli aggettivi possessivi sono preceduti dall’articolo (una tua scelta; i suoi sogni ecc.). L’articolo si omette quando: • il possessivo è posto dopo il nome: amici miei, caro mio, fatti vostri, da parte tua, a casa nostra ecc. • il possessivo si riferisce a un nome di parentela: mia madre, tuo padre, suo cugino, nostra sorella, vostro zio ecc.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Tuttavia, anche in presenza di nomi di parentela, si usa l’articolo quando: • il nome di parentela è babbo, mamma, papà o un nome alterato: il mio babbo, la tua mamma (ma si usa anche tua mamma), il nostro fratellino, il suo zietto ecc. • il nome di parentela è specificato da un aggettivo qualificativo o da altri elementi: la mia zia preferita, il vostro cugino artista, la sua ex–moglie, il mio cognato emigrato in America ecc. • il nome di parentela è al plurale: i miei nipoti, i vostri cugini, le nostre figlie ecc. • l’aggettivo possessivo è loro: la loro nonna, il loro padre ecc.

3

L’aggettivo possessivo può assumere valore di nome (aggettivo sostantivato) in alcune espressioni particolari: I miei sono via per lavoro. (= genitori) Ci hai messo del tuo. (= lavoro, pensiero) Il mio cane oggi ne ha combinata una delle sue. (= marachelle)

186

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

Altri aggettivi possessivi: proprio e altrui Proprio è un aggettivo possessivo variabile per genere e numero (proprio / propria / propri / proprie) che può essere usato: • come rafforzativo di un altro possessivo: Questo armadio l’ha fatto il nonno con le sue proprie mani. • in sostituzione del pronome di 3a persona singolare o plurale (suo e loro), quando questo è riferito al soggetto della frase: L’azienda (sogg.) ricerca personale per le proprie / sue filiali. L’uso di proprio è preferibile a quello di suo o loro quando vi è il rischio di ambiguità o possibile confusione con i possessivi di 3a persona: Paola ha fatto un giro con Elena sulla propria (= di Paola) macchina nuova. • (obbligatoriamente) con verbo impersonale o comunque con soggetto indefinito: Bisogna badare agli affari propri. Ognuno deve aspettare il proprio turno. Altrui (= di altri, che appartiene ad altri, a un’altra persona) è un aggettivo possessivo invariabile nel genere e nel numero che indica un possessore generico o indeterminato. È importante rispettare le scelte altrui. (= degli altri) L’ha fatto per difendere la propria e l’altrui (= degli altri) incolumità.

I pronomi possessivi I pronomi possessivi esprimono gli stessi significati degli aggettivi possessivi, ma invece di accompagnare il nome lo sostituiscono, concordando con esso in genere e numero: Tua mamma è più giovane della mia. (= di mia mamma) Il mio compito in classe è pieno di correzioni, e il tuo? (= il tuo compito in classe)

I PRONOMI POSSESSIVI

singolare

singolare

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

1 persona (il) mio

(la) mia

(i) miei

(le) mie

2a persona (il) tuo

(la) tua

(i) tuoi

(le) tue

3 persona (il) suo

(la) sua

(i) suoi

(le) sue

1 persona (il) nostro

(la) nostra

(i) nostri

(le) nostre

2 persona (il) vostro

(la) vostra

(i) vostri

(le) vostre

3a persona (il) loro

(la) loro

(i) loro

(le) loro

a

a a

plurale

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi possessivi presentano le stesse forme dei corrispondenti aggettivi possessivi, ma sono sempre preceduti dall’articolo determinativo o da una preposizione articolata.

a

Anche proprio può essere usato in funzione di pronome: Tu hai espresso il tuo punto di vista: lascia che gli altri esprimano il proprio. 3

Altrui, invece, è usato esclusivamente in funzione di aggettivo. 187

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30/01/19 11:32

LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE

AGGETTIVO O PRONOME POSSESSIVO?

Nel caso in cui il possessivo segua il verbo essere o un altro verbo copulativo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo, bisogna fare attenzione a non confondere l’aggettivo con il pronome possessivo: Questi occhiali sono miei. (aggettivo poss.) Questi occhiali sono i miei. (pronome poss.)

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

PER INIZIARE

Nella prima frase il possessivo non sottintende un nome e non è preceduto dall’articolo: si tratta quindi di un aggettivo, usato in funzione predicativa. Nella seconda frase il possessivo è preceduto dall’articolo e sottintende il nome “occhiali”: si tratta quindi un pronome.

1 ANALIZZARE

·

SI

Indica se i possessivi in evidenza hanno funzione di aggettivo [A] o di pronome [P] sbarrando la descrizione corretta. 1. Mamma mia [A] [P], che famiglia di matti è la vostra [A] [P]! 2. È molto più interessato alle altrui [A] [P] culture che alla propria [A] [P]. 3. Da parte nostra [A] [P] abbiamo chiaramente dimostrato il nostro [A] [P] sostegno; qui le uniche titubanze sono le vostre [A] [P]. 4. Cinquant’anni fa il castello e tutto il terreno circostante erano loro [A] [P]. 5. Adesso che conosci a memoria ogni sua [A] [P] poesia è ora che tu inizi a scrivere le tue [A] [P]. 6. Una tua [A] [P] parola e questa casa è tua [A] [P]. 7. I miei [A] [P] amici ideali sono persone sensibili e coraggiose, che non si tirano indietro di fronte ai problemi altrui [A] [P]. 8. Tutti abbiamo dei limiti: ognuno ha i propri [A] [P]: io sto cercando di diventare consapevole dei miei [A] [P].

2 RICONOSCERE

··

3

INVAL

INVAL

SI

Individua i possessivi: sottolinea gli aggettivi e cerchia i pronomi. In entrambi i casi, collega poi con una freccia il possessivo con il nome al quale si riferisce. 1. La mia impressione è che a far affidamento sempre e solo sulle proprie forze si finisca con l’isolarsi. 2. Mamma, tu i tuoi errori quando eri giovane li hai commessi: adesso lasciami commettere i miei, diversamente non imparerò mai niente e vivrò una vita che non è la mia, ma la tua. 3. Sono stati loro a dire che non vogliono abbandonare

188

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

la loro terra, anche se la loro casa è distrutta e il loro futuro incerto. 4. Io non ho mai pubblicato su internet foto altrui senza chiedere il consenso delle persone interessate e gradirei che i miei amici e conoscenti avessero lo stesso atteggiamento nei confronti delle mie! 5. Tutte le mamme hanno figli belli ma la mia ha proprio esagerato! 6. Il Sessantotto italiano ebbe le sue conseguenze nella vita di tanti: nella mia, significò prendere coscienza dei miei privilegi, delle ingiustizie della nostra società, dello sfruttamento altrui. 7. Le nostre navi erano superiori alle loro per numero e potenza, ma loro avevano condottieri più determinati dei nostri. 8. Sono vostre queste biro? Me ne prestate una per favore? La mia l’ho dimenticata a casa. 9. O forse non c’incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi. 10. Sei proprio sicuro di saper ascoltare? Ho l’impressione che tu esponga le tue idee senza permettere che gli altri espongano le loro.

3 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi possessivi opportuni. 1. Per anni il giardino è stato il rifugio segreto degli innamorati tarquiniesi, che incidevano i

nomi sui

alberi.

2. Grazie Monica, per ora abbiamo dieci iscrizioni al

arriviamo a undici. 3. Quando qualcuno si affanna a

con la

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

giudicare le vite

forse sta cercando di non vedere la

. 4. C’è chi nasconde i

scheletri nell’armadio, e

pagina di facebook! 5. Gent. Dottor

chi li pubblica sulla Guidi, vorrei sottoporre alla

cortese attenzione il

curriculum vitae. 6. Giusy, con la e la

competenza informatica

esperienza nel settore io e te formiamo un’ottima

squadra! 7. Noi abbiamo già preparato le difetti che quelli

. 9. Il ministro entrante ha affermato che

priorità sarà la salvaguardia dei fondali. 10. Sul

3

valigie, voi avete

? 8. È molto più difficile vedere i

preparato le la

corso:

mari e dei

sito le persone interessate a

partecipare troveranno l’indirizzo a cui inviare le

proposte. 189

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LIVELLO 2 - Morfologia

Gli aggettivi dimostrativi e identificativi Gli aggettivi dimostrativi e identificativi precisano la posizione di una persona, di un animale o di una cosa nel tempo e nello spazio rispetto a chi parla o a chi ascolta. A differenza dei pronomi corrispondenti, essi accompagnano sempre un nome, con il quale concordano nel genere e nel numero. Questo libro di Natalia Ginzburg è bellissimo, lo compro! Do un’occhiata anche a quella raccolta di poesie di Pablo Neruda. Quelli più usati, variabili nel genere e nel numero, sono questo e quello. GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI E IDENTIFICATIVI QUESTO E QUELLO singolare

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

questo

questa

questi

queste

lontano da chi parla e da quello chi ascolta

quella

quelli

quelle

vicino a chi parla

• questo: indica vicinanza rispetto a chi parla. Prima di un nome iniziante con vocale, di solito si elide in quest’ al maschile (quest’albero, quest’anno), mentre al femminile vengono abitualmente usate sia le forme con elisione sia quelle senza (quest’ora, quest’idea / questa idea). • quello: indica lontananza da chi parla e da chi ascolta. Posto prima del nome, presenta terminazioni irregolari, analoghe agli articoli determinativi: quel libro; quello specchio, quello zerbino; quell’albero; quella volta; quell’amica; quei libri; quegli alberi; quelle amiche.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

APPROFONDIAMO

CODESTO

Impiegato per riferirsi a qualcuno o qualcosa che sta lontano da chi parla e vicino a chi ascolta, questo aggettivo dimostrativo, anticamente diffuso, oggi viene usato quasi esclusivamente nella parlata toscana e nella lingua burocratica, mentre nella lingua standard del resto d’Italia è stato sostituito dall’aggettivo quello/a/i/e.

Altri aggettivi dimostrativi Stesso/a/i/e e medesimo/a/i/e esprimono un rapporto di identità o uguaglianza tra due elementi (persone, animali e cose) e per tale motivo sono anche detti aggettivi identificativi. Sono sempre preceduti dall’articolo o da una preposizione articolata: Che coincidenza! Abbiamo pensato la stessa cosa! Io e Alessandra abbiamo il medesimo dentista.

3

Stesso o medesimo possono anche essere usati per rafforzare un altro pronome, con il significato di “perfino”, “proprio”, “in persona”: Me lo ha raccontato lei stessa. (= proprio lei, lei in persona) I dottori stessi non riescono a spiegarlo. (= perfino i dottori)

190

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

Tale/i si usa per riferirsi a qualcosa di cui si è appena parlato, con il significato di “questo/quello”. Appartiene al linguaggio elevato. Ancora più formale è l’analogo siffatto/a/i/e: Tale opera è considerata un capolavoro della pittura italiana rinascimentale.

ATTENZIONE

I DIMOSTRATIVI IN FUNZIONE PREDICATIVA

I dimostrativi o gli identificativi usati da soli in funzione predicativa, cioè con valore di nome del predicato o complemento predicativo, sono pronomi, non aggettivi: Il nostro armadietto è questo. (pron. dimostrativo) La fermata dovrebbe essere quella. (pron. dimostrativo)

I pronomi dimostrativi e identificativi I pronomi dimostrativi e identificativi hanno lo stesso significato degli aggettivi corrispondenti, ma invece di accompagnare il nome lo sostituiscono o lo sottintendono. Questo film di Loach mi è piaciuto molto; quello di Almódovar, meno. (= il film) La mia stanza è questa. È un rimedio naturale, ma ciò non toglie che possa essere dannoso. (= il fatto che sia un rimedio naturale)

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I dimostrativi questo e quello presentano forme identiche a quelle dei corrispondenti aggettivi dimostrativi. Non sono preceduti da articolo o preposizione e possono essere seguiti dagli avverbi qui o lì, con valore spregiativo: Ma cosa vuole da me questo qui? Gli identificativi stesso e medesimo presentano anch’essi forme identiche a quelle degli aggettivi identificativi corrispondenti, e come questi ultimi sono sempre preceduti da un articolo determinativo o da una preposizione articolata: Il bar dove mangi a pranzo è lo stesso che frequento io per l’aperitivo. Quella macchina è la medesima che ho visto ieri. Altri pronomi dimostrativi hanno esclusivamente funzione di pronomi: • ciò (questa / quella cosa) è tipico della lingua scritta, usato in riferimento a un elemento espresso in precedenza, spesso un’intera frase: Non vuole vedere nessuno. Ciò mi preoccupa abbastanza. (= il fatto che non voglia vedere nessuno) Piove. Nonostante ciò andremo in spiaggia. ( = nonostante il fatto che piova)

ATTENZIONE

3

CI, NE, LO CON FUNZIONE DI PRONOME DIMOSTRATIVO

Quando ciò svolge la funzione di complemento, può anche essere sostituito dalle particelle pronominali lo (= ciò), ne (= di ciò, da ciò), ci e vi (= di ciò / a ciò / in ciò / con ciò / su ciò), che in questa accezione assumono valore dimostrativo: 191

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LIVELLO 2 - Morfologia

Non devi svelarlo, o perderò la fiducia in te. (= non devi svelare ciò, quel che ti ho appena detto)

Verrai all’inaugurazione? Guarda che ci tengo! (= tengo a ciò, al fatto che tu venga) Sì, spesso passeggio di notte: che cosa ci trovi da ridere? (= che cosa trovi da ridere in ciò, nel fatto che passeggi di notte?)

Ma come si è licenziata? Non ne sapevo di niente! (= non sapevo niente di ciò, del fatto che si fosse licenziata)

• costui, costei, costoro sono usati solo in riferimento a persone, generalmente con valore dispregiativo: E chi sarebbe costui? • colui, colei, coloro sono usati solo in riferimento a persone, nel linguaggio formale e burocratico, con significato equivalente a quello/a, quelli/e: Coloro i quali siano risultati idonei potranno procedere all’immatricolazione. • questi e quegli sono pronomi maschili singolari equivalenti a questo e quello, usati solo in funzione di soggetto nella lingua scritta formale: La ribellione dei giudei contro Antioco era legittima; questi non era infatti re naturale. Ciò, colui, colei e coloro sono usati frequentemente come antecedenti dei pronomi relativi: Non capisco ciò che stai cercando di dirmi. O cavallina, cavallina storna, che portavi colui che non ritorna.

Anche se online non ti si vede in faccia e hai la tentazione fortissima di dare sfogo al “leone da tastiera” che c’è in te, non farlo, e cerca piuttosto di preferire il tuo lato “addomesticato”, facendo appello a tutte le BUONE MANIERE che conosci. Rivolgersi in modo sgarbato all’assistenza è sconveniente per almeno due motivi: 1. hai bisogno di aiuto, quindi meglio essere gentile; 2. sappiamo sempre in che classe sei e chi è il tuo docente. A buon intenditor poche parole!

PER INIZIARE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

NAVIGARE IN RETE

4 ANALIZZARE

·

SI INVAL

Indica se i dimostrativi e gli identificativi in evidenza hanno funzione di aggettivo [A] o di pronome [P] sbarrando la descrizione corretta. 1. La vita è quella [A] [P] cosa che inizia dopo il caffè. 2. Queste [A] [P] sono truffe più raffinate, ma la tecnica è sempre la stessa [A] [P]. 3. Cavour, chi era costui [A] [P]? Risorgimento questo [A] [P]

3

sconosciuto. 4. Non tutto ciò [A] [P] che non mi ha uccisa mi ha resa

192

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

più forte. 5. Da quando è entrata a lavorare in quella [A] [P]

maledetta azienda non è più la stessa [A] [P]. 6. Quindi questi [A] [P] dimostrativi avrebbero il medesimo [A] [P] significato di quelli

[A] [P], ma sostituirebbero un nome. 7. Per la prevenzione di tale [A] [P] pericolo, coloro [A] [P] che assistono all’operazione debbono

portare occhiali con vetri non colorati. 8. Non riesco a decidermi tra quegli [A] [P] stivali e questi [A] [P] qui. 9. Il problema è proprio

questo [A] [P]! 10. Nonostante tutti questi [A] [P] giri di parole, il significato è lo stesso [A] [P]. 11. Per quelli [A] [P] come noi non c’è mai tregua in questa [A] [P] vita.

5 COMPLETARE

·

Completa la seguente tabella con le forme corrette di questo e quello.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

QUESTO

QUELLO

 1.

automobile

 1.

automobile

 2.

trucchi

 2.

trucchi

 3.

shampoo

 3.

shampoo

 4.

idoli

 4.

idoli

 5.

giardino

 5.

giardino

 6.

email

 6.

email

 7.

yogurt

 7.

yogurt

 8.

sciocchi

 8.

sciocchi

 9.

onore

 9.

onore

10.

splendore

10.

splendore

6 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Individua i dimostrativi e gli identificativi; sottolinea gli aggettivi e cerchia i pronomi. Poi trascrivi gli identificativi che hai individuato. 1. A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che in fondo tali principi sono gli stessi in tutte le religioni. 2. Secondo questa

3

credenza era Atropo, l’ultima delle tre parche, colei che recideva il 193

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30/01/19 11:32

LIVELLO 2 - Morfologia

filo della vita degli esseri umani. 3. Aveva fatto la stessa identica faccia di quella volta in cui nessuno aveva creduto a ciò che aveva raccontato. 4. Siete proprio sicuri che la valigetta fosse la stessa? Quei ladruncoli ci hanno fregati di nuovo! 5. Tali caratteristiche rendono queste stampanti essenziali per qualsiasi ambiente di lavoro. 6. Non riesco a capire come possono tante persone rinunciare ai propri sogni per una vita misera come questa. 7. Poi arriva quel momento in cui realizzi che Descartes e Cartesio sono la stessa persona. 8. Sostanzialmente, coloro i quali fanno parte di una subcultura condividono i medesimi valori e le stesse condizioni di vita. Identificativi:



 

7 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi dimostrativi e identificativi opportuni. 1. Le cose più belle sono

2.

che non ti aspetti.

è un’affermazione che tu

hai

criticato un sacco di volte! 3. Una partita come

di

ieri ha molto da insegnarci: nonostante

pessimi 25

minuti iniziali la squadra è rimasta compatta, e penso sia la cosa più importante. 4. L’attrice, che in

momento

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

ha una relazione sana e serena con il cibo, è una grande ispirazione per tutti

che hanno sofferto di disordini alimentari.

5. Detto

, non sono mai stato uno di che si voltano dall’altra parte di fronte alle

ingiustizie. 6. Fin da piccola mi ha sempre tormentato domanda: perché dalla Terra vediamo sempre la della Luna? 7. In tutto

non mi è chiaro come sia

riuscito a farcela, con

imbranati dei suoi complici.

8. Né i parenti dello sposo né conoscevano

della sposa strambo invitato:

pensavano che fosse un amico di lei, mentre convinti che fosse un lontano parente di 3

faccia

erano buffa

famiglia.

194

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

8 CORREGGERE

SI INVAL

· · · Nel testo seguente sono presenti diversi errori nell’uso e nella

forma degli aggettivi e dei pronomi possessivi e dimostrativi. Sottolineali e poi scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. Una delle frasi non contiene errori! 1. Perché ogni volta che ti chiedo un favore fai tutte quelle storie e poi se quelli scrocconi di Andy e compagnia ti chiedono la stessa identica cosa ti fai in quattro come se ne andasse della tua stessa vita? 2. I conformisti in fondo sono persone che non pensano con la propria testa, ma dipendono dal giudizio altrui: di qui quel loro disperato bisogno di approvazione. 3. Quest’invidia che provava per la sua figlia era ciò che impediva che il loro rapporto fosse affettuoso come quello che tante madri hanno con le loro figlie. 4. I miei colleghi pensano che per fare carriera si debba essere servili e ruffiani con i suoi capi: io posso solo sperare che queste persone non diventino mai i miei superiori! 5. In tali circostanze, il re vuole che il suo figlio maggiore prenda il suo posto ma, non essendo questi ancora maggiorenne, decide di prolungare il suo mandato fino alla sua maggiore età.     

9 ORDINARE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

· · · Scegli almeno 4 delle parole date, poi ordinale in modo da formare frasi che rispettino le indicazioni sottostanti. questo • mio • il • quaderno • è 1. una frase contenente un aggettivo possessivo e un aggettivo dimostrativo: 

2. una frase contenente un aggettivo possessivo e un pronome dimostrativo: 

3. una frase contenente un aggettivo dimostrativo e un pronome possessivo: 3



195

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MAPPA UNITÀ 3

I DETERMINATIVI

TRA QUESTI SI DISTINGUONO

POSSONO AVERE FUNZIONE DI

PRONOMI

AGGETTIVI

POSSESSIVI

Mio fratello va all’università. (agg.) Il tuo cosa fa? (pron.)

Quella casa è in rovina. (agg.) Quella è la casa di Enzo. (pron.) DIMOSTRATIVI

Ha sempre la stessa espressione. (identificativo, agg.) La sua espressione è sempre la stessa. (identificativo, pron.)

196

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2 LEZIONI SU 30’

http://itaca.academy

UNITÀ

4

I determinativi (indefiniti e numerali) Gli aggettivi indefiniti Uniti a un nome, gli aggettivi indefiniti forniscono indicazioni generiche o indeterminate rispetto alla quantità, alla qualità o all’identità della persona, dell’animale o della cosa che il nome designa. Abbiamo qualche dubbio. (non sappiamo esattamente quanti) Ci sono ancora molti interrogativi sull’omicidio. (non sappiamo esattamente quanti) Chiamami in qualunque momento. (non importa quale) Gli aggettivi indefiniti sono caratterizzati da una gran varietà di usi e significati. I più usati sono: GLI AGGETTIVI INDEFINITI CHE INDICANO UNA QUANTITÀ INDETERMINATA

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

singolare

3

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

alcuno

alcuna

alcuni

alcune

molto

molta

molti

molte

troppo

troppa

troppi

troppe

parecchio

parecchia

parecchi

parecchie

altro

altra

altri

altre

certo

certa

certi

certe

taluno

taluna

taluni

talune

tale

tale

tali

tali

tanto

tanta

tanti

tante

poco

poca

pochi

poche

tutto

tutta

tutti

tutte

altrettanto

altrettanta

altrettanti

altrettante

vario

varia

vari

varie

alquanto

alquanta

alquanti

alquante 197

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LIVELLO 2 - Morfologia GLI AGGETTIVI INDEFINITI CHE INDICANO UNA QUANTITÀ INDETERMINATA

maschile

femminile

maschile

femminile

diverso

diversa

diversi

diverse

ciascuno

ciascuna

–––

–––

nessuno

nessuna

–––

–––

ogni

ogni

–––

–––

qualche

qualche

–––

–––

GLI AGGETTIVI INDEFINITI CHE INDICANO UNA QUALITÀ O IDENTITÀ INDETERMINATA

singolare

plurale

maschile

femminile

maschile

femminile

qualunque

qualunque

–––

–––

qualsiasi

qualsiasi

–––

–––

qualsivoglia

qualsivoglia

–––

–––

Note sulla forma e sull’uso di alcuni aggettivi indefiniti • Ogni: ambigenere, si usa solo con nomi al singolare, maschili o femminili, con il significato di tutti/e o di qualsiasi/qualunque: Si spaventa ogni volta. (= tutte le volte) Tenetevi pronti per ogni evenienza. (= per qualsiasi evenienza)

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• Qualche: ambigenere, si usa solo con nomi al singolare, maschili o femminili, con il significato di alcuni/e: Abbiamo avuto qualche difficoltà. (= alcune difficoltà)
 C’è qualche problema? (= alcuni problemi) • Alcuno: al singolare (alcun, alcuno, alcuna/alcun’) si usa in frasi negative con il significato di nessuno; al plurale ha valore positivo ed esprime il medesimo significato di qualche: Non hai alcun diritto di trattarmi in questo modo! (= nessun diritto) Questa mattina ho ripassato alcuni brani per l’interrogazione di antologia. (= qualche brano) • Altro può assumere diversi significati a seconda del contesto. Ad esempio: Un’altra volta starai più attento. (= la prossima) L’altro giorno ho avuto la febbre. (= un giorno precedente) Le altre valigie te le porterò oggi pomeriggio. (= le valigie restanti) Non vorrai mangiare altro tiramisù? (= ancora tiramisù)

3

• Tale: spesso nella forma tronca tal, si usa per indicare una persona dall’identità sconosciuta o con il significato di così grande, così forte: Questa mattina ti ha chiamato una tale signora Rossi. La conosci? (= identità sconosciuta) Ho una tale fame! (= così grande)

198

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

ATTENZIONE

TALE: AGGETTIVO INDEFINITO O DIMOSTRATIVO?

Ricorda che tale, quando è impiegato con il significato di questo, quello, è un aggettivo dimostrativo, non indefinito. Osserva: Si riunirono il sabato successivo, ma in tale occasione la donna dal mantello non si presentò. (= in quell’occasione: aggettivo dimostrativo) Ha chiamato una tale Olivia. (aggettivo indefinito)

• Nessuno, variabile per genere (nessun, nessuno, nessuna/nessun’) e privo di plurale, si usa solo con nomi al singolare. Se precede il verbo, non vuole la negazione; se segue il verbo, la richiede: Nessun compagno ha superato la prova. Non ha superato la prova nessun compagno.

ATTENZIONE

LE FORME DI ALCUNO, NESSUNO, CIASCUNO

Gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno hanno diverse forme: • al maschile singolare: - s i troncano obbligatoriamente in alcun, nessun, ciascun (alcun inconveniente; nessun problema; ciascun reparto); -n  on si troncano quando la parola che segue inizia con s + consonante (nessuno stimolo, alcuno sbaglio), i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z, (ciascuno zio); • al femminile: - s i possono elidere o lasciare integri: alcun’azione / alcuna azione, nessun’antipatia / nessuna antipatia, ciascun’amica / ciascuna amica;

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

- s i elidono obbligatoriamente prima di altra: qualcun’altra, nessun’altra, ciascun’altra.

• Qualunque/qualsiasi: ambigeneri e usati solo al singolare, possono essere posti prima o dopo il nome che accompagnano, con lievi differenze di significato: Mangio qualunque cosa. (= di tutto) Mangio una cosa qualunque. (= non importa quale, la prima che capita) • Molto e tanto sono sostanzialmente sinonimi. L’aggettivo tanto tuttavia viene usato anche con il significato di così grande, così numeroso: C’era tanta gente che non si riusciva a passare. • Poco, molto e tanto, esattamente come gli aggettivi qualificativi, possiedono anche il grado comparativo e superlativo: һһ poco → meno (comparativo) / pochissimo (superlativo) һһ molto → più (comparativo) / moltissimo (superlativo)

3

һһ tanto → tantissimo (superlativo) Leggo meno libri di quanto mi piacerebbe. Hai fatto pochissimi errori, brava! 199

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LIVELLO 2 - Morfologia

Quando accompagnano un nome, più e meno sono aggettivi indefiniti (di grado comparativo). Sono avverbi (comparativi di maggioranza degli avverbi molto e poco) quando si riferiscono a un verbo, a un aggettivo, a un altro avverbio (vedi M5_U2).

ATTENZIONE

DIVERSI, VARI, CERTO: AGGETTIVI INDEFINITI O QUALIFICATIVI?

Gli aggettivi diversi e vari (solo al plurale), e l’aggettivo certo (al singolare e al plurale) possono avere funzione di aggettivi indefiniti o qualificativi. La posizione (prima o dopo il nome) e il contesto concorrono a determinarne il diverso significato e valore. Osserva: Ho diversi amici stranieri. (= molti amici: agg. indefinito) Ho amici molto diversi tra loro. (= amici distinti: agg. qualificativo) Vari argomenti hanno suscitato polemiche. (= molti argomenti: agg. indefinito) Hanno trattato argomenti molto vari. (= argomenti diversi l’uno dall’altro: agg. qualificativo) Certe notizie ti rovinano la giornata. (= determinate notizie: agg. indefinito) Non avevamo notizie certe. (= notizie sicure: agg. qualificativo)

I pronomi indefiniti

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi indefiniti esprimono significati uguali o simili a quelli degli aggettivi indefiniti, ma sostituiscono il nome invece di accompagnarlo. A quella vittoria ne seguirono altre. (= altre vittorie) All’epoca mi feci diverse nuove amiche: molte di loro le sento ancora. (= molte amiche) Qualcuno ha delle domande? (= qualche persona) I pronomi indefiniti alcuno, molto, troppo, parecchio, altro, certo, taluno, tale, tanto, poco, tutto, altrettanto, vario, alquanto, diverso, ciascuno, nessuno hanno forma identica ai corrispettivi aggettivi. Altri pronomi indefiniti hanno soltanto valore di pronome. È il caso di: uno, qualcuno, ognuno, cadauno (raro), variabili per genere e privi di plurale, e di niente, nulla, qualcosa, chiunque, chicchessia, alcunché, che hanno un’unica forma, singolare.

FACCIAMO IL PUNTO Aggettivi e pronomi indefiniti: • sono solo aggettivi:qualche, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, ogni • sono solo pronomi:uno/una/gli uni/le une, qualcuno/a, ognuno/a, cadauno/a, qualcosa, niente, nulla, chiunque, chicchessia, alcunché

3

• sono aggettivi o pronomi: alcuno/a/i/e, molto/a/i/e, tanto/a/i/e, parecchio/a/i/e, diverso/a/i/e, vario/a/i/e, troppo/a/i/e, altro/a/i/e, certo/a/i/e, taluno/a/i/e, tale/i, poco/a/hi/he, tutto/a/i/e, altrettanto/a/i/e, alquanto/a/i/e, ciascuno/a, nessuno/a

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

Note sull’uso di alcuni pronomi indefiniti • Molto, tanto, poco, troppo, tutto, quanto, parecchio al singolare si riferiscono sempre a cose, mentre al plurale possono riferirsi anche a persone o animali: Che fastidio! Crede sempre di sapere tutto. (= ogni cosa). Ho cercato i miei compagni di classe ma erano già andati via tutti. (= tutti i compagni) Anche l’espressione un po’, troncamento di un poco, è un pronome indefinito, sostantivato, quando è seguito da complemento partitivo: Fate un po’ di silenzio. • Uno equivale a “un certo”, “un tale”: Oddio! C’è uno che ci segue! Quando è in correlazione con l’indefinito altro/a, può essere preceduto da articolo determinativo e può essere utilizzato anche al plurale, sempre preceduto dall’articolo determinativo gli o le: Per me l’uno o l’altro fa lo stesso. Abbiamo invitato gli uni e gli altri.

ATTENZIONE

UNO/A

La parola uno/a può avere diversi valori. Può essere: • articolo indeterminativo, quando identifica qualcosa o qualcuno in modo indeterminato; in tal caso precede sempre il nome: Quel gatto ha uno sguardo malefico. • numerale cardinale (vedi pagina 207), quando indica una quantità numerica precisa: Tre gatti sono un po’ troppi. Io inizierei ad adottarne uno, poi vediamo.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• pronome indefinito, quando significa “un tale”, “una tale”: Al parco c’era uno che parlava con il suo gatto.

• Altro può riferirsi a persone o a cose. Al maschile singolare, senza articolo, o preceduto da articolo partitivo, significa altra cosa, altre cose: Vuole altro? Sapevo che c’era dell’altro. • Qualcuno, ognuno, ciascuno, nessuno sono solo singolari. In senso assoluto, si riferiscono a persone, e sono impiegati generalmente al maschile: C’è qualcuno? Non c’è nessuno. (= c’è qualche persona? non c’è nessuna persona) In presenza di un complemento partitivo, possono riferirsi a persone, animali o cose, e sono impiegati alla forma maschile o femminile a seconda dei casi: Hai ancora riviste del mese scorso? Ne vorrei qualcuna. Come per l’aggettivo, nessuno richiede la negazione quando segue il verbo (Non è venuto nessuno); la rifiuta quando lo precede (Nessuno è venuto).

3

• Certo, diverso, vario come pronomi sono usati esclusivamente al plurale, con il significato rispettivamente di alcuni e di parecchi: Io certi proprio non li sopporto. (= alcuni) Ne ho viste diverse di taglie extralarge. (= parecchie) Vari di loro se n’erano già andati. (= parecchi) 201

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LIVELLO 2 - Morfologia

• Niente e nulla sono pronomi negativi e significano “nessuna cosa”. Se precedono il verbo rifiutano la negazione, se lo seguono la richiedono: Niente avrebbe mai potuto dissuaderlo dal partire. Non ho nulla da rimproverargli. Nelle frasi interrogative, niente e nulla assumono il significato di qualcosa: Avete nulla da aggiungere sul tema in questione? • Qualcosa o qualche cosa indica una cosa indefinita: Vuoi qualcosa da bere? • Chiunque è usato solo in riferimento a esseri umani con il significato di qualunque persona: Ho fatto quel che avrebbe fatto chiunque. Per riferirsi a cose è necessario ricorrere all’espressione qualunque cosa (aggettivo indefinito + nome).

ATTENZIONE

CHIUNQUE IN FUNZIONE DI PRONOME RELATIVO

Quando introduce una frase, chiunque svolge la funzione di pronome relativo doppio (vedi M3_U5): Chiunque (= qualunque persona la quale) lo desideri, potrà acquistare una copia elettronica.

• Alcunché, di registro alto e poco utilizzato, assume il significato di qualcosa nelle frasi positive, e di nulla in quelle negative: C’era in lei alcunché di misterioso. (= qualcosa) Non mi aspetto alcunché. (= nulla)

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• Chicchessia, anch’esso di registro alto e poco utilizzato, assume il significato di chiunque nelle frasi positive, e di nessuno in quelle negative: Ne ha parlato con chicchessia. (= chiunque) Non aprite la porta a chicchessia. (= nessuno)

ATTENZIONE

MOLTO, TANTO, POCO, TROPPO: PRONOMI INDEFINITI O AVVERBI?

Le parole molto, tanto, poco, troppo sono pronomi indefiniti quando sono impiegati da soli in sostituzione di un nome; sono avverbi quando si riferiscono a un verbo, o quando modificano un aggettivo o un altro avverbio: Ho comprato un chilo di gelato. Ti sembra troppo? (= sottintende “gelato”: pronome indefinito) Ho mangiato troppo. (si riferisce al verbo: avverbio) È una persona troppo permalosa. (modifica l’aggettivo: avverbio) Credo sia troppo tardi. (modifica l’avverbio: avverbio)

3

Ho molto da fare. (sostituisce “molte cose”: pronome indefinito) Parla sempre molto. (si riferisce al verbo: avverbio) Sembravano molto contente. (modifica l’aggettivo: avverbio) Il tempo passa molto velocemente. (modifica l’avverbio: avverbio)

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PER INIZIARE

Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

1 ANALIZZARE

·

SI

Indica se gli indefiniti in evidenza hanno funzione di aggettivo [A] o di pronome [P] sbarrando la descrizione corretta. 1. Molte [A] [P] persone sono entrate nella mia vita: poche [A] [P] si sono fermate nel mio cuore. 2. L’ipofisi è la ghiandola che regola il funzionamento delle altre [A] [P] ghiandole endocrine. 3. Ognuna [A] [P] delle frasi presenta qualche [A] [P] errore ortografico. 4. Il fascino di alcune [A] [P] persone… sta tutto [A] [P] nel non conoscerle! 5. Partita caotica: ci sono stati troppi [A] [P] fuorigioco e altrettante [A] [P] occasioni sprecate. 6. Tanto [A] [P] rumore per nulla [A] [P]. 7. Nessun [A] [P] obiettivo dovrebbe essere perseguito a qualunque [A] [P] prezzo. 8. Ce ne sono pochi [A] [P] per ciascuno [A] [P]. 9. Cerca di non fare tanto [A] [P] chiasso, gli altri [A] [P] stanno ancora dormendo!

2 RICONOSCERE

··

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

INVAL

INVAL

SI

Individua gli indefiniti: sottolinea gli aggettivi e cerchia i pronomi. 1. Se non lo faceva qualcuno, probabilmente un giorno o l’altro l’avrei fatto io stessa. 2. Un ragazzino mi ha appena chiamata “signora”: poverino, aveva tutta la vita davanti. 3. Ancora nessuna informazione certa né alcuna comunicazione ufficiale sull’acquisto del calciatore. 4. Se si inserisce troppe volte un PIN errato, il sistema può bloccare l’accesso e richiedere l’inserimento di un altro codice. 5. Di persone simpatiche ne ho incontrate parecchie: in particolare, c’era uno che ti assomigliava tantissimo! 6. Il magistrato indagato ha dichiarato ai molti giornalisti presenti di non voler nascondere alcunché e di non avere niente da rimproverarsi. 7. Poca pioggia e ancora meno neve nel Bellunese hanno avuto come conseguenza una mancanza d’acqua nei laghi e in alcuni fiumi che solo un maggio molto piovoso potrebbe colmare.

3 RICONOSCERE + LESSICO

··

3

INVAL

SI

Per ogni frase data, seleziona quella o quelle aventi il medesimo significato. Attenzione: alcune delle alternative proposte sono grammaticalmente scorrette. 1. Nessuno disse niente. Nessuno disse qualcosa. a. b. Non disse nulla nessuno. c. Tutti dissero nulla. d. Alcuno disse niente. 203

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LIVELLO 2 - Morfologia

2. Ha fatto di tutto. a. Ha fatto chicchessia. b. Non ha fatto alcunché. c. Ha fatto qualsiasi cosa. d. Ha fatto qualunque cosa. 3. Ogni volta la stessa storia. a. Tutte le volte la stessa storia. b. Qualsivoglia volta la stessa storia. c. Qualche volta la stessa storia. d. Qualsiasi volta la stessa storia. 4. Ho accettato per diversi motivi. a. Ho accettato per motivi diversi. b. c. d.

Ho accettato per alcuni motivi. Ho accettato per molti motivi. Ho accettato per vari motivi.

5. Dorme in qualunque posizione. a. Dorme in tutte le posizioni. b. c. d.

Dorme in qualsiasi posizione. Dorme in ogni posizione. Dorme in qualcuna posizione.

6. Chiunque saprebbe farlo. a. Saprebbe farlo qualsiasi.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

b. c. d.

Qualche persona saprebbe farlo. Qualunque persona saprebbe farlo. Tutti saprebbero farlo.

7. Non ha alcuno scrupolo. a. Alcuno scrupolo ha. b. Non ha nessuno scrupolo. c. Non ha alcuni scrupoli. d. Ha qualche scrupolo. 8. Ciascuno degli studenti consegnò il compito. a. Ognuno degli studenti consegnò il compito. b. c. d.

3

Ognuno studente consegnò il compito. Ogni studente consegnò il compito. Ciascuno studente consegnò il compito.

9. Non esiste nessun complotto. a. Non esiste alcun complotto. b. Alcun complotto non esiste.

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

c.

Nessun complotto esiste.

d.

Non esiste niente complotto.

10. C’è qualcosa che non va? a.

C’è qualcuno che non va?

b.

C’è qualsiasi cosa che non va?

c.

C’è niente che non va?

d.

C’è qualche cosa che non va?

4 COMPLETARE

·

Completa con le forme corrette di alcuno, nessuno, ciascuno, qualcuno.

1. (qualcuno)

altra 2. (ciascuno)

3. (nessuno)

antipatia 4. (alcuno)

5. (qualcuno)

altro 6. (nessuno)

7. (ciascuno)

ortaggio 8. (alcuno)

9. (nessuno)

zaino 10. (ciascuno)

5 COMPLETARE

··

bisogno avviso differenza arma

SI INVAL

Completa le seguenti frasi con gli indefiniti opportuni, poi indica se sono aggettivi [A] o pronomi [P]. Attenzione: in alcuni casi le risposte possibili sono più di una. 1.

[  ] volte sono un po’ giù di morale e non ho voglia di [  ]. 2. Gli impegni che avete preso mi

parlare con

[  ] per i

sembrano un po’

[  ] giorni che avete a [  ]! 3.

disposizione: non ce la farete a fare I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

studente

[  ]

volta che passo da quella piazza penso a lei, che mi ha lasciato senza [  ] spiegazione e ha rispedito al mittente

darmi

[  ] le lettere che le ho inviato. 4. Chiamami in [  ] complimenti: sono a casa. 5. Non

[  ] momento senza dovete dire

[  ] per forza, ma se

[  ] di voi

volesse intervenire e raccontare la sua esperienza… 6. Quasi [  ] di momento aveva più [  ], uguale a

[  ] ciò in cui avevo creduto fino a quel [  ] senso per me. 7. Una domenica [  ] domenica precedente, vidi

[  ] sdraiato in mezzo alla strada ed ebbi la malaugurata 3

idea di chiedergli se avesse

[  ] problema. 8. Se 205

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LIVELLO 2 - Morfologia

[  ] di queste sensazioni ti è familiare e credi sia il momento di fare [  ] ma non sai da dove iniziare,

[  ] delle tue ansie spariranno.

a lasciarti andare e vedrai che

6 CORREGGERE

INVAL

[  ] paura: prova

SI

· · · Le seguenti frasi contengono alcuni errori nell’uso e nella forma degli indefiniti. Sottolineali e scrivi le forme corrette negli spazi. Attenzione: due frasi non contengono errori. 1. Alcune persone percepiscono qualche minima critica come un attacco personale nei loro confronti. 2. Questa presa di coscienza generalizzata dei cittadini, che qualcuno potrebbe definire epocale, non potrà essere arrestata da alcun’atto 3. Se ti piacciono,

intimidatorio.

prendine qualcune in più, ne ho fatte tantissime e ne ho altre in frigo. 4. Qualche volta pensava che questa sua incapacità di dire alcunché di spiacevole e di fare del male a chicchessia non era altro che vigliaccheria. 5. Se non hai mai avuto nessuno coinquilino attaccabrighe o disordinato, né nessun’alterco con nessuno che abbia vissuto insieme a te sotto lo stesso tetto, forse significa che il coinquilino problematico 6. Come tante altre volte, disse

sei tu!

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

niente per paura che qualcuno di loro lo prendesse come una provocazione gratuita.

7. Chiunque

abbia sperimentato la popolarità mediatica, dopo qualche anno di esaltazione comincia a desiderare di poter passeggiare per strada come una persona chiunque, che non viene fissata da tutti e non suscita risatine e frasi sussurrate ogni due minuti. 8. Anche se alcuni studiosi ritengono si tratti dell’unica specie facente parte del genere Fennecus, molti pensano appartenga al genere Vulpes.

9. Inventate le cuffie

intelligenti capaci di riprodurre brani diversi per ciascun dei due padiglioni: in questo modo si potranno condividere le cuffie con altri 3

ascoltando ognuno il brano che preferisce.

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

Gli aggettivi e i pronomi numerali I numerali forniscono indicazioni numeriche precise rispetto ai nomi che accompagnano (se sono aggettivi) o sottintendono (se sono pronomi): Ho appena realizzato mille punti (aggettivo)! Samantha Cristoforetti è la prima donna (aggettivo) italiana nello spazio. La partita termina con il doppio fischio (aggettivo) dell’arbitro. Il pentagono ha cinque lati (aggettivo), l’ottagono ne ha otto (pronome). Noi siamo in quattro (pronome), voi siete in due (pronome). La mamma ha comprato due biglietti (aggettivo) per il concerto dei Rolling Stones: uno (pronome) l’ha dato a me e uno (pronome) al nonno. I numerali si possono suddividere in: • cardinali • ordinali • moltiplicativi • altri numerali

I numerali cardinali I numerali cardinali (cosiddetti perché costituiscono il “cardine”, cioè il fondamento della numerazione) sono aggettivi o pronomi che indicano una quantità numerica precisa: Le pesche costano due euro (aggettivo) al chilo, mentre le ciliegie tre (pronome). Sono tutti ambigeneri eccetto uno/a, e sono tutti invariabili eccetto mille, che al plurale presenta la forma irregolare mila.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I numerali cardinali si scrivono generalmente in lettere. Si scrivono in cifre: • le operazioni aritmetiche: 7 × 5 = 35 • le misure: Sono alta 1,65 cm • il nome degli anni: 2018; 1945 • i cardinali nelle tabelle, nei testi tecnici e specialistici: partenza: h 15:30; Rimangono solo 100 esemplari di questa specie in tutto il mondo

Note sull’uso di alcuni numerali cardinali • Uno ha le forme dell’articolo indeterminativo (un, uno, una, un’). I suoi composti (ventuno, trentuno ecc.) possono subire troncamento davanti a nome sia maschile sia femminile iniziante in vocale o consonante (ventun anni, quarantun partecipanti). • Tre si scrive senza accento, ma i suoi composti sono tutti accentati (trentatré, cinquantatré ecc.). 3

• Le decine da venti a novanta perdono per troncamento la vocale finale quando si uniscono a uno e otto: ventuno, ventotto, trentuno, trentotto ecc. 207

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LIVELLO 2 - Morfologia

• Le decine da venti a novanta e il numerale cento possono subire elisione quando sono seguiti dal nome anni: vent’anni, sessant’anni, cent’anni ecc. Cento subisce generalmente troncamento prima di ottanta (centottanta), mentre tende a mantenere la o finale prima di uno, otto e undici (centouno, duecentootto, novecentoundici).

ATTENZIONE

NUMERALI CARDINALI IN FUNZIONE DI NOME

I numerali cardinali milione, miliardo e migliaio sono sempre nomi, spesso preceduti da un aggettivo numerale cardinale, e come tali possiedono la forma plurale (quattro milioni, due miliardi, tre migliaia). Oltre a milione e miliardo, tutti i numerali cardinali possono svolgere funzione di nome quando vengono impiegati come numeri “considerati in quanto tali” o con i numeri diventati nome proprio: Il sette mi ha sempre portato fortuna. (= il numero sette) Oggi è il 15 agosto. (= il giorno “numero 15”) Era il 1968. (= l’anno “numero 1968”) Di scarpe porto il trentanove. (= il numero trentanove) La letteratura del Novecento. (= nome proprio del secolo) La spedizione dei Mille diede la spinta decisiva all’unità d’Italia. (= nome proprio del migliaio di volontari guidati da Giuseppe Garibaldi)

I numerali ordinali I numerali ordinali sono aggettivi o pronomi indicanti la posizione che una persona, un animale o una cosa occupa in una successione numerica:

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Mi sono piazzata in prima posizione (aggettivo) alla corsa campestre; mio fratello in terza (pronome). Sono tutti variabili nel genere e nel numero e concordano con il nome cui si riferiscono (prima posizione, terza). I primi dieci numerali sono primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo, nono, decimo. Tutti gli altri si formano aggiungendo il suffisso –esimo al numero cardinale corrispondente, che perde l’ultima vocale (undicesimo, dodicesimo, tredicesimo ecc.) tranne nei composti di tre (ventitreesimo, trentatreesimo ecc.). Quando non sono scritti in lettere, i numerali ordinali possono essere scritti: • in numeri arabi accompagnati dal segno ° per il maschile e dal segno a per il femminile: 1° (primo), 2a (seconda) ecc.

3

• in numeri romani: I (primo/a), II (secondo/a), III (terzo/a), IV (quarto/a), V (quinto/a) ecc. I numeri romani vengono impiegati in particolare per i secoli (XIX sec.: diciannovesimo secolo); per il primo giorno del mese (il I marzo); per il nome di sovrani e pontefici (Carlo V; Giovanni Paolo II), per le sezioni o i capitoli dei libri

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

ATTENZIONE

NUMERALI ORDINALI IN FUNZIONE DI NOME

Anche i numerali ordinali possono svolgere funzione di nome, quando il nome che dovrebbe accompagnarli, che non viene nominato altrove nella frase, rimane sottinteso. Quest’anno frequento la prima. (= la classe prima) Stiamo ancora aspettando il secondo. (= il secondo piatto) Per distinguere gli ordinali usati in funzione di nome da quelli usati in funzione di pronome, tieni presente che come nomi sono del tutto autonomi, mentre come pronomi hanno sempre bisogno di un riferimento nel testo, senza il quale non avrebbero senso. Osserva: Mi sono innamorata di uno di quinta. (autonomo: nome) Mia madre è la quinta di sette sorelle. (si riferisce a “sorelle”: pronome)

I numerali moltiplicativi I numerali moltiplicativi sono aggettivi o aggettivi sostantivati (nomi) che indicano quante volte una quantità è maggiore di un’altra: Ho dovuto prendere una doppia dose (aggettivo) di antistaminico per stare meglio. Dalla vendita della casa ho ricavato il triplo (nome) di quanto avevo speso dieci anni fa. I principali moltiplicativi sono: • l'aggettivo o nome doppio, variabile in genere e numero • gli aggettivi o nomi terminanti in –plo (triplo, quadruplo, centuplo ecc.), variabili in genere e numero I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• gli aggettivi terminanti in –plice (duplice, triplice), variabili per numero

Gli altri numerali Vengono considerati numerali anche: • i collettivi, di cui fanno parte: һһ gli aggettivi o pronomi entrambi (variabile nel genere) e ambedue (invariabile) e l’aggettivo invariabile ambo, che significano “tutti/e e due”: Ambedue le ipotesi (aggettivo) furono ampiamente discusse. Non so decidermi tra questo romanzo o questo volume di racconti: li prendo entrambi (pronome). Vietata la sosta di veicoli su ambo i lati (aggettivo). һһ numerosi nomi che indicano una quantità numerica di persone, animali, cose, considerati come un insieme: paio, coppia, trio, decina, dozzina, centinaio, biennio, trimestre ecc. 3

• i frazionari, ovvero nomi formati da un numerale cardinale, che indica la parte, e da un ordinale che indica il tutto: due quinti, un terzo, tre quarti ecc. 209

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LIVELLO 2 - Morfologia

È un numerale frazionario anche mezzo, impiegato come aggettivo (preposto al nome e concordato con esso: Ne vorrei mezza porzione, grazie), o come nome (posposto al nome numerale, non concordato con esso e preceduto dalla congiunzione e: Erano le cinque e mezzo [= e un mezzo]). • i distributivi, ovvero locuzioni che indicano come sono distribuiti numericamente determinati elementi: a uno a uno, due per volta, ogni tre, per cento ecc.

GLI INDEFINITI E I NUMERALI IN FUNZIONE PREDICATIVA In funzione predicativa, cioè in dipendenza dal verbo essere o da un altro verbo copulativo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo, gli indefiniti e i numerali sono aggettivi quando sono usati da soli: I partecipanti erano molti. (aggettivo indefinito) I compiti mi sembrano davvero troppi. (aggettivo indefinito) Le coniugazioni in italiano sono tre. (aggettivo numerale) APPROFONDIAMO

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

PER INIZIARE

Preceduti da articolo o da altro elemento e usati in sostituzione di un nome, hanno funzione di pronome: Purtroppo sono in molti a pensarlo. (pronome indefinito) Le nostre aziende sono le uniche tre che hanno firmato l’accordo. (pronome numerale) Non è la prima volta che me lo dici. È almeno la seconda. (pronome numerale)

7 TR ASFORMARE

·

Trascrivi in lettere i seguenti numeri.

• 83:



• 28°: • IV:



• ⅓:



• 43a:





• 1.250.000:



8 ANALIZZARE

·

3

INVAL

SI

Indica se i numerali in evidenza hanno funzione di aggettivo [A], pronome [P] o nome [N] sbarrando la descrizione corretta. 1. Le prime [A] [P] [N] dieci [A] [P] [N] persone che telefoneranno riceveranno un buono equivalente a 25 [A] [P] [N] euro. 2. Era il 16 [A] [P] [N] agosto 1980 [A] [P] [N]. 3. Visto che è stato bocciato due [A] [P] [N] volte, è in terza [A] [P] [N] anche se ha diciott’ [A] [P] [N] anni. 4. Di figli ne ho solo due [A] [P] [N] ma fanno talmente tanto

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

baccano che a volte è come fossero in 200 [A] [P] [N]. 5. Secondo la Bibbia, Dio lavorò sei [A] [P] [N] giorni e il settimo [A] [P] [N] si riposò. 6. Li voglio entrambi [A] [P] [N]!

9 RICONOSCERE E CLASSIFICARE

INVAL

SI

· · · Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i numerali e poi classificali nella tabella che segue, come nell’esempio.

1. In molti paesi il tredici è considerato un numero sfortunato. 2. A volte la sera ho duecento messaggi non letti, allora mi ci metto d’impegno, ne apro due o tre… ma già al quarto che dice “Ciao, tutto bene?” perdo la pazienza e li cancello tutti. 3. Sampdoria è triplice sfida: campo, bilanci e decimo posto. 4. Ho cercato ovunque un negozio dove vendessero scarpe taglia 48: finora ne ho trovato solo uno, ma ha dei prezzi altissimi. Non posso bruciarmi mezzo stipendio per un paio di scarpe! 5. Inizia oggi la sessantasettesima edizione del Festival del cinema di Berlino, in programma fino al 19 febbraio: attesi migliaia di visitatori.6. La prima figura ha i lati paralleli a due a due; la seconda ha i quattro lati uguali ma uguali tra loro solo gli angoli opposti. 7. Non posso raccontarti gli avvenimenti degli ultimi 15 anni in un quarto d’ora! 8. Quando si decise a guardare l’orologio, vide che erano già le cinque di mattina: per mezzo secondo, pensò di stare sognando. NUMERALE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

tredici

AGG.

PRON.

NOME

CARD.





ORD. MOLT.

COLLETT. FRAZ.

DISTR.

3 211

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LIVELLO 2 - Morfologia

10 P R O D U R R E

· · · Per ognuno dei seguenti numerali, scrivi una frase in cui abbia la funzione indicata.

• diciassette: (aggettivo) (pronome) (nome)

 



• quinto: (aggettivo) (pronome) (nome)

 



• triplo: (aggettivo) (nome)





• ambedue (aggettivo) (nome)





11 A N A L I Z Z A R E

INVAL

SI

· · · Analizza la funzione di uno/a, come nell’esempio.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

ART. INDET.

1. Coyote? Non ne ho mai visto uno.

PRON. INDEF.

AGG. NUMER.

PRON. NUM.



2. C’era una volta una bambina… 3. Sembra una che non ha bisogno di niente. 4. Erano al centro di uno scandalo. 5. Che fame! Posso prenderne uno? 6. A volte non c’è bisogno di tante parole: ne basta una. 7. Sei veramente un ingrato! 8. Dietro la siepe c’è uno con i baffi finti che fa foto al nostro giardino.

3

9. Lì non ci torno, mi è bastata una volta!

212

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MAPPA UNITÀ 4

I DETERMINATIVI

TRA QUESTI SI DISTINGUONO

POSSONO AVERE FUNZIONE DI

AGGETTIVI

PRONOMI

NOMI*

*NUMERALI SI DISTINGUONO IN CARDINALI ORDINALI MOLTIPLICATIVI COLLETTIVI FRAZIONARI

L’ho riletto tre volte. (cardinale, agg.) Sono arrivata quarta. (ordinale, pron.) Le uova sono una dozzina. (collettivo, nome) Mi hai detto una mezza verità. (fraz., agg.) Uscite due per volta. (distr., locuzione)

DISTRIBUTIVI

INDEFINITI

Ho fatto tutti gli esercizi. (agg.) Li hai fatti tutti? (pron.)

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

5

30’

I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed esclamativi Gli aggettivi e i pronomi interrogativi si usano per introdurre una domanda diretta o indiretta o un dubbio circa l’identità, la quantità o la qualità del nome che accompagnano (quando sono aggettivi) o sostituiscono (quando sono pronomi). Le stesse forme possono essere usate come aggettivi o pronomi esclamativi per introdurre un’esclamazione, ovvero una frase che esprima meraviglia, ammirazione, disappunto, indignazione ecc. Quanti giorni mancano? (agg. interr.) Mancano pochi minuti alla fine. Quanti esattamente? (= quanti minuti: pron. interr.) Che faccenda complicata! (agg. esclam.) Che pensi di questa faccenda? (= che cosa: pron. interr.) Quali stivali preferisci? (agg. interr.) Guarda questi stivali. Quali preferisci? (= quali stivali: pron. interr.) L’aggettivo che con valore esclamativo può anche precedere un aggettivo: Che bello il libro che mi hai prestato! Che ingenui sono stati a fidarsi. Alcuni interrogativi ed esclamativi possono essere sia aggettivi sia pronomi: • che (invariabile per genere e numero): Che giorno è? Che musica preferisci? Che libri ti porti? Che facce avete! (aggettivi) Che hai detto? (= che cosa: pronome) • quale/i: Quale onore! Quale carta vuoi? Quali giochi avete? Quali lingue parli? (aggettivi) Quale di queste carte vuoi? Hai portato dei giochi in scatola? Quali? (pronomi) 3

• quanto/i/a/e Da quanto tempo non ti vedo? Quanta fretta! Quanti anni hai? Quante storie! (aggettivi)

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

Non ci vediamo… da quanto? Vorrei della panna, ma non so quanta prenderne. Quanti di voi verranno alla festa? (pronomi) Altri interrogativi ed esclamativi sono solo pronomi: • chi (invariabile per genere e numero): Chi si rivede! Chi siete? • che cosa / cosa (invariabile per genere e numero): Che cosa volete dire? Cosa hai fatto ieri? I pronomi interrogativi ed esclamativi possono essere usati con differenti funzioni logiche: • soggetto → Chi ha sbattuto la porta? • complemento oggetto → Che fai nella vita? • complemento indiretto → A chi avete affidato il gatto durante le vacanze?

ATTENZIONE

QUANTO: AGGETTIVO, PRONOME O AVVERBIO?

La parola quanto può essere: • un aggettivo interrogativo o esclamativo, quando accompagna un nome: Quanto gelato hai comprato? • un pronome interrogativo o esclamativo, quando è usato da solo in sostituzione di un nome maschile singolare: Perché? Quanto ne volevi? (= quanto gelato) • un pronome relativo doppio, quando significa “quello che”: È quanto mi ha detto. (= quello che mi ha detto) • un avverbio, quando, usato da solo, non sostituisce alcun nome ma si riferisce al verbo:

PER INIZIARE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Mi ami, ma quanto mi ami?

3

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea gli aggettivi e i pronomi interrogativi e cerchia gli aggettivi e i pronomi esclamativi. 1. Non so davvero come vestirmi stasera! Tu che cosa ti metti? 2. Quante splendide cose ho visto e imparato, quante meravigliose conversazioni ho ascoltato in queste settimane! 3. A volte mi chiedo chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. 4. Sapresti dire quanti triangoli ci sono nell’immagine? 5. Tutti quanti guardarono verso il palco nello stesso momento, senza capire che cosa stesse succedendo. 6. Il fatto che tutti lo temessero più del demonio lo portò a chiedersi che razza di creatura fosse il guardiano che stava per fronteggiare! 215

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LIVELLO 2 - Morfologia

7. Chissà che occhi avremo, chissà che occhi avrò, ma se mi chiami amore, io ti risponderò. 8. Ma quale non fu il mio stupore quando scoprii che quelli che io avevo creduto animaletti erano in realtà minuscoli esseri umani, che scappavano in tutte le direzioni spaventati dal mio brusco movimento. 9. Ciononostante, noi ci domandiamo chi punirà chi viola i patti e con quali modalità. 10. Ma nonna, che occhi grandi che hai!

2 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se gli interrogativi o esclamativi in evidenza sono aggettivi [A] o pronomi [P]. 1. Non so decidermi tra questi due anelli: tu quale [A] [P] preferisci? 2. Se fosse un colore, che [A] [P] colore sarebbe? 3. Non so bene che [A] [P] quantità di farina ci vuole: tu quanta [A] [P] ne metti per 8 porzioni? 4. Ho letto che in alcune strade del centro non si potrà circolare per via della manifestazione: vorrei sapere quali [A] [P] verranno chiuse e fino a che [A] [P] ora. 5. Cosa [A] [P] stai cercando di dirmi? 6. Che [A] [P] strazio! Ma quanto [A] [P] gli ci vuole per farsi una doccia? 7. Chi [A] [P] mi dice che [A] [P] giorno è oggi? 8. Se avessi potuto scegliere in che [A] [P] epoca nascere, quale [A] [P] avresti scelto? INVAL

3 COMPLETARE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

··

SI

Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi interrogativi o esclamativi opportuni. Attenzione: in alcuni casi le risposte possibili sono più di una. 1.

è il tuo attore preferito? 2.

confusione in

certi talk show! Non si capisce neanche più a proposito di

! 3.

stia parlando e

cm misura la circonferenza di

un cerchio con diametro pari a 24 cm? 4. Non saprei dire queste foto siano venute meglio. 5. Ma

l’ha detto che

l’inglese è facile? 6. Molti utenti si chiedono contenere una pagina web, cioè

di

parole debba

sia la quantità ideale di

keyword per pagina. 7. Ci vuoi lo zucchero nel caffè? cucchiaini? 8. Ehi!

buon vento!

queste parti? 9. Bonus Inps per la famiglia: bonus famiglia esistono e 3

ti porta da tipologie di

requisiti sono necessari per

ottenerli?

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

I pronomi relativi A differenza dei determinativi, i pronomi relativi hanno esclusivamente funzione di pronomi. Essi sostituiscono un nome o un altro pronome, come tutti i pronomi, ma al contempo collegano due frasi, creando tra loro un rapporto di subordinazione (vedi M8_U1). Ti ho portato il libro. Ti avevo promesso il libro. → Ti ho portato il libro che ti avevo promesso. Ieri ho iniziato la tesina. Alla tesina dovrò dedicare almeno tre giorni di lavoro. → Ieri ho iniziato la tesina, alla quale dovrò dedicare almeno tre giorni di lavoro. Il termine a cui il pronome relativo si riferisce è detto antecedente. La frase di cui fa parte il pronome relativo è una subordinata relativa (vedi M9_U2). Ti ho portato il libro antecedente

che ti avevo promesso. pron. rel.

frase reggente

frase subordinata relativa

L’antecedente può anche essere costituito da un pronome, da un verbo all’infinito, o da un’intera frase: Ha ammesso la sua colpa, antecedente

il che è già molto. pron. rel.

frase reggente

frase subordinata relativa

I pronomi relativi generalmente sono collocati subito dopo il loro antecedente: Hai poi visto il film che ti avevo consigliato? Quando l’ordine della frase reggente non lo permette, la frase relativa viene inserita a mo’ di inciso all’interno della reggente, racchiusa o meno tra virgole a seconda dei casi, affinché il pronome relativo sia successivo o vicino all’antecedente:

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Alla fine il film

che mi avevi consigliato

non mi è sembrato il massimo.

frase subordinata relativa

I pronomi relativi sono: che, cui, il quale / i quali / la quale / le quali, dove Alcuni hanno forme variabili, che cioè concordano in genere e numero con il loro antecedente; altri sono invariabili. I PRONOMI RELATIVI

invariabili

variabili

sogg./compl. oggetto

che

il quale, la quale, i quali, le quali

compl. indiretto

di cui, con cui, per cui, del quale, della quale, dei quali, delle quali a cui ecc., dove al quale, alla quale, ai quali, alle quali ecc.

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LIVELLO 2 - Morfologia

• Che, invariabile, può avere sia funzione di soggetto sia funzione di complemento oggetto: Voi che vivete sicuri / nelle vostre tiepide case, / voi che trovate tornando a sera / il cibo caldo e visi amici: / Considerate se questo è un uomo (sogg.) Si fa avanti uno fra noi che non ho mai visto, si chiama Flesch; sarà lui il nostro interprete. (c. ogg.) • Cui, invariabile, si può usare solo come complemento indiretto, preceduto da preposizione: Luca è il ragazzo con cui sono uscita ieri sera. Sogno, e mi pare di dormire su una strada, su un ponte, per traverso di una porta per cui va e viene molta gente. Quando cui ha funzione di complemento di termine la preposizione “a” si può omettere: Si immagini ora un uomo (a) cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini. Preceduto da un articolo determinativo e seguito dal nome, cui assume la funzione di complemento di specificazione, con il significato di del quale, della quale, dei quali, delle quali:

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Ma non ne poté godere Sertelet, il cui male progrediva. (= il male del quale) Un prisma ha per base un rombo le cui diagonali misurano 32 cm e 24 cm. (= le diagonali del quale) • Il quale / la quale / i quali / le quali, variabili, possono essere utilizzati sia in funzione di soggetto (anche se questo uso è piuttosto formale) sia in funzione di complemento indiretto, in questo caso preceduti da preposizione. In italiano moderno, non sono più usati in funzione di complemento oggetto (non si dice Ho letto la poesia *la quale mi hai dedicato). Questi pronomi relativi sono generalmente usati in sostituzione di che o cui per non ripetere pronomi già presenti nella frase o per evitare ambiguità rispetto all’antecedente, infatti, a differenza di che e cui, essi specificano il genere e il numero dell’elemento a cui si riferiscono. La figlia del mio capo, la quale si laurea tra poco alla Bocconi, avrà presto una carica di dirigente. (sogg., lei si laurea tra poco, non suo padre) È un uomo chiuso e taciturno, per il quale provo un istintivo rispetto. (c. indiretto) Anche se le forme cui / il quale nei complementi indiretti sono praticamente intercambiabili, esistono casi in cui è possibile usare solo il quale: һһ come complemento partitivo: Ho comprato due vestiti, uno dei quali mi sta troppo stretto. һһ dopo un verbo di modo indefinito (infinito, gerundio, participio): Le vacanze, parlando delle quali divento già di buon umore, sono sempre più vicine. 3

• Dove, invariabile, ha funzione di pronome relativo quando segue un nome: Il paese dove abito. (= il paese in cui abito)

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

ATTENZIONE

DOVE: PRONOME, AVVERBIO O CONGIUNZIONE?

La parola dove può avere diverse funzioni: è pronome relativo quando segue un nome con il significato di “in cui”; è avverbio interrogativo quando introduce una domanda diretta; è congiunzione quando introduce una proposizione subordinata, interrogativa o relativa (vedi M9_U1, U2). Osserva: Mi mostrò il luogo dove tenevano la refurtiva. (pron. rel.) Dove vi siete cacciati? (avverbio) Non so dove siano. (congiunzione) Torniamo dove siamo stati domenica scorsa. (congiunzione)

I pronomi relativi doppi (o misti) I pronomi relativi doppi (o misti) sono pronomi che riuniscono in un’unica forma la funzione di due pronomi: un dimostrativo (o un indefinito) e un relativo. A differenza degli altri pronomi relativi, non si riferiscono a nessun antecedente, ma hanno contemporaneamente funzione di antecedente e di pronome relativo: Chi (= colui / colei che) rompe, paga. Chiunque (= qualunque persona che) non avesse ancora visitato Roma, deve assolutamente farlo. Quanto (= tutto ciò che, quello che) abbiamo visto oggi, rimanga a memoria per le future generazioni. Saranno selezionati dieci studenti tra quanti (= tutti quelli che / tutti coloro i quali) presenteranno la propria candidatura. I due pronomi in cui un pronome relativo misto può essere scomposto possono avere la stessa funzione sintattica: Chi dorme non piglia pesci. → Coloro  che   dormono non pigliano pesci. I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI



sogg. sogg.

o funzioni sintattiche differenti: Ammiro chi persevera. → Ammiro  coloro  che  perseverano. compl. sogg. ogg.

I pronomi relativi doppi sono: • chi, invariabile, si concorda sempre al singolare. È usato solo per le persone, con il significato di colui che / colei che / quelli che / quelle che / coloro che o qualcuno che: Non sopporto chi mente. (= coloro che mentono) C’è chi dice no. (= qualcuno che dice no) • chiunque, invariabile, si concorda sempre al singolare. È usato solo per le persone, con il significato di qualunque persona che o tutti quelli che / tutti coloro i quali e può introdurre subordinate relative con valore concessivo (vedi M9_U2): Chiunque lo desideri può iscriversi alla visita guidata prevista per il pomeriggio. 3

• quanto, invariabile, è sempre singolare. Si usa solo per le cose, con il significato di quello che o ciò che: 219

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LIVELLO 2 - Morfologia

Potresti ripetere quanto ci hai raccontato stamattina? (= quello che ci hai raccontato) • quanti/e è usato solo per le persone, con il significato di tutti quelli che / tutte quelle che / tutti coloro che / tutte coloro che / tutti coloro i quali / tutte coloro le quali: Vorrei unirmi a quanti hanno espresso le loro congratulazioni. (= a tutti quelli che hanno espresso…)

ATTENZIONE

CHE E CHI

Che e chi possono avere diverse funzioni. CHE può essere: • pronome relativo: Questo è il videogioco che mi ha regalato. • aggettivo interrogativo ed esclamativo: Per che squadra tifi? (int.) Che meraviglia! (escl.) • pronome interrogativo (raramente esclamativo): Che vuoi? • congiunzione: quando introduce una frase (Penso che pioverà) o il secondo termine di un paragone (Vado più d’accordo con te che con Anselmo) CHI può essere: • pronome relativo doppio: Chi non muore si rivede. • pronome interrogativo o esclamativo: Chi è? (int.), Guarda chi è ricomparso! (escl.)

ANALISI GRAMMATICALE

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo o un pronome determinativo si indica: • se è aggettivo o pronome • rispetto al tipo: se è possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo o esclamativo • solo nel caso dei possessivi: la persona (1a, 2a o 3a) • rispetto al genere: se è maschile o femminile, nel caso sia variabile per genere • rispetto al numero: se è singolare o plurale, nel caso sia variabile per numero

3

Osserva gli esempi: Quanti libri ci sono a casa tua! Li hai letti tutti? Quanti: agg. escl., masch. plur. tua: agg. poss., 2a pers., femm. sing. tutti: pron. indef., masch. plur. Sei sicura di non voler mangiare niente? Quella di oggi sarà una scarpinata dura. Avremo bisogno di molta energia. niente: pron. indef. Quella: pron. dimostr., femm. sing. molta: agg. indef., femm. sing.

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

Quando si fa l’analisi grammaticale di un pronome relativo si indicano: • il genere e il numero, nel caso sia variabile • la funzione logica (soggetto, compl. oggetto, compl. indiretto) I pronomi doppi vanno scomposti e le due parti vanno analizzate separatamente.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

PER INIZIARE

Osserva gli esempi: La casa che vedi al fondo è quella dei miei nonni. che: pron. rel., compl. ogg. Sono le mie migliori amiche, senza le quali non so cosa farei. le quali: pron. rel., femm. plur., (con senza) compl. indiretto È una politica aggressiva, i cui obiettivi non possiamo condividere. cui: pron. rel., compl. indiretto (= della quale) Chi arriva ultimo paga la cena. Chi: pron. rel. doppio = colui (pron. dimostr., masch. sing.) + che (pron. rel., sogg.)

4 ANALIZZARE

·

3

SI

Seleziona le frasi in cui l’elemento in evidenza è un pronome relativo. 1.

Che meraviglia il suo ultimo film! Hai visto l’ultimo film che ha fatto? Non sapevo che avesse fatto un nuovo film.

2.

Sono tutti belli, non so quali scegliere. Quali di questi vestiti mi sta meglio? Questi sono i vestiti tra i quali non so scegliere.

3.

Chi è stato a mentire? Non sopporto chi mente. Mi chiedo chi abbia mentito.

5 RICONOSCERE

··

INVAL

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i pronomi relativi e collegali con una freccia al loro antecedente. 1. Mi credi se ti dico che ho trovato proprio il lavoro che speravo di trovare? 2. Il genere è rappresentato da 17 specie, tre delle quali fanno parte della flora spontanea italiana. 3. La questione di quali siano i limiti di questo modello teorico è un punto su cui torneremo più avanti. 4. Che buffo vedere persone adulte che si azzuffano come bambini per dei ragazzi che corrono dietro a un pallone. 5. Il Partito Popolare, tra le cui file militavano Luigi Einaudi e Benedetto Croce, aveva il sostegno della grande industria e dei proprietari terrieri. 221

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LIVELLO 2 - Morfologia

6. Ho nascosto i cioccolatini in un posto dove nessuno guarda mai. Peccato che io sappia dove sono e vada a rimpinzarmi ogni tre minuti. 7. L’Associazione è uno spazio in cui frequentare corsi di lingue straniere, pittura, yoga o cucito, e nel quale conoscere persone nuove di tutte le età. 8. Questa tomba contiene i resti mortali di un giovane poeta inglese che (...) volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”.

6 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se le parole in evidenza sono aggettivi o pronomi interrogativi [Int] o pronomi relativi [PRel]. 1. Quanti [Int] [PRel] anni dovremo aspettare perché la gente si

riscuota dal sopore in cui [Int] [PRel] è immersa da troppo tempo? 2. Vorrei sapere in che [Int] [PRel] modo potrei ottenere maggiori informazioni su questo tema che [Int] [PRel] tanto mi appassiona.

3. Non so che [Int] [PRel] farei se i miei amici, che [Int] [PRel] sono la cosa più importante che [Int] [PRel] ho, mi voltassero le spalle. 4. E io lì a chiedermi quali [Int] [PRel] incredibili avventure mi attendevano in compagnia dei miei nuovi compagni di viaggio, i quali [Int] [PRel],

scoprii presto, erano tra i pirati più temibili che [Int] [PRel] avessero

mai solcato i mari! 5. Di quali [Int] [PRel] cose ho bisogno? Cibo per nutrirmi, un letto su cui [Int] [PRel] riposare, un tetto sotto al quale

[Int] [PRel] ripararmi, qualche persona sulla quale [Int] [PRel] contare.

6. Chi [Int] [PRel] di voi pensa che chi [Int] [PRel] fa da sé fa per tre? 7. Per molti anni non seppe che [Int] [PRel] significato attribuire a

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

quanto [Int] [PRel] gli era stato rivelato dall’oracolo.

7 TR ASFORMARE

··

SI INVAL

Unisci le seguenti frasi inserendo il pronome relativo appropriato, come nell’esempio.

Es. Era un albero basso. Su quest’albero ci si poteva arrampicare facilmente. → Era un albero basso, sul quale / su cui   ci si poteva arrampicare facilmente. 1. Al summit erano presenti diversi ministri degli Interni europei. Tra loro c’era anche quello italiano. 

2. Non mi ha voluto spiegare il motivo. Per qualche motivo non è venuta alla festa. 3



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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

3. Si tratta di una catastrofe ambientale. Le sue conseguenze saranno devastanti. 

4. Francesca e Claudia sono due care amiche. Con loro andrei in capo al mondo. 

5. Vorrei ringraziare in particolar modo mia moglie. I suoi consigli e la sua pazienza sono stati indispensabili per la stesura di questo libro. 

6. A volte si dicono cose. Non si pensano queste cose. 

7. Colombo credeva che la costa (era sbarcato su quella costa) fosse quella dell’India. 

8. Ho rivisto per caso Giuseppe. Suo padre è stato per molti anni il nostro medico di famiglia. 

8 RICONOSCERE E TR ASFORMARE

··

SI INVAL

Nelle seguenti frasi sottolinea i pronomi relativi doppi e indica tra parentesi i due elementi (dimostrativo o indefinito + relativo) che li compongono, come nell’esempio.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Es. Chiunque abbia un po’ di buonsenso vedrebbe che è una follia.

(=  qualunque persona che

)

1. C’è chi mette in giro voci false e tendenziose sul mio conto. (=

)



2. Chi, tra quanti dicono di conoscerti davvero, sa capirti veramente? (=

)



3. Non so chi abbia creato questo meme, ma chiunque l’abbia fatto è appena diventato il mio eroe! (=



)

4. Mah, chi lo sa! Evidentemente esiste ancora chi crede a Babbo Natale! 3

(=



) 223

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LIVELLO 2 - Morfologia

5. Venerdì sera è scomparso questo gatto: chiunque lo avesse visto è pregato di mettersi in contatto con noi. Grazie mille. (=

)



6. Da anni il conte ripete che la sua famiglia si riprenderà quanto le è stato tolto, ma non si è mai capito a chi si riferisca né a quanto tempo fa risalga questa presunta ingiustizia. (=

)



7. Al ricevimento erano presenti tutti quelli che lo volevano morto. Chi ha ordito l’omicidio lo sa. L’assassino potrebbe essere chiunque. (=

)



8. Facciamo che chi si muove paga pegno, e che la penitenza la decide chi ha contato. Chi non è d’accordo? (=

)



9 TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Trasforma ognuna delle espressioni in evidenza nel pronome relativo doppio opportuno. 1. (Colui/colei che)

non ha testa, abbia buone gambe.

2. Stando a (quello che)

è stato riportato dalla stampa,

alcuni stati membri stanno prendendo in considerazione questa possibilità. 3. Darò ospitalità a (qualunque persona) abbia bisogno. 4. A (quelli che)

lo accusano di non

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

essere coerente risponde: “(Colui che)

è senza peccato,

scagli la prima pietra”. 5. C’è (qualcuno che) c’è (qualcuno che)

ne

arriva e

parte! 6. (Qualunque persona)

dica il contrario, sta mentendo! 7. (Quelle che) hanno superato il provino verranno contattate telefonicamente. 8. (Colui/colei che)

non ha nulla da

nascondere, non ha nulla da temere.

10 C O M P L E T A R E

SI INVAL

· · · Completa le frasi con i pronomi relativi (semplici o doppi) ed eventualmente con le preposizioni o gli articoli mancanti. 1. Il sistema planetario Trappist–1, 3

scoperta è stata

annunciata dalla Nasa lo scorso febbraio, non finisce di stupire.

224

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

2. Il cuore ha quattro valvole, ognuna

permette il passaggio

di sangue senza “reflussi” da un’area all’altra. 3.

hanno

avuto la fortuna di vederlo in concerto recentemente assicurano che la star

ha fatto ballare intere generazioni è ancora in ottima

forma. 4.

ti voglia convincere di cose

è il

primo a dubitare, non merita di essere ascoltato. 5. Mi spaventa fa il proprio dovere senza mai interrogarsi sulla bontà degli sta eseguendo. 6. Siamo molto orgogliosi di

ordini

abbiamo fatto finora e degli ottimi risultati elettorali abbiamo ottenuto. 7. Il marito della celebre economista Elinor Ostrom,

è stato dato il primo Nobel per l’economia

mai assegnato a una donna, codirige insieme a lei un centro di studi sull’analisi delle politiche pubbliche.

11 C O R R E G G E R E

··

INVAL

SI

Il seguente testo presenta 3 errori nell’uso e nella forma dei pronomi relativi. Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

P

er i meno esperti esistono solo arance, limoni e mandarini. Pochissimi sanno che esistono diverse decine di agrumi, molti delle quali antichi e semi-dimenticati. Ma non perduti. Perché oggi, anche grazie a un "archeologo" degli agrumi, li stiamo lentamente riscoprendo. All'origine di tutti gli agrumi ci sono tre specie: il pummelo, il cedro e il mandarino. Questi sono i "genitori" dai cui derivano tutti gli altri, che sono ibridi naturali: le "super star" arancio dolce, limone e i moderni clementini, ma anche quelli più di nicchia, come pompelmo, bergamotto e lime. Mentre cedro e mandarino, bene o male, li conosciamo tutti, pochi avranno mai sentito parlare del pummelo fino a questo momento. È molto probabile che sia l'agrume più antico in assoluto: viene citato in un trattato cinese cui risale al 2200 avanti Cristo. Fa dei frutti grandi, come il pompelmo, ma dolci. http://www.nationalgeographic.it/ 19/10/2017

 

3



225

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MAPPA UNITÀ 5

I DETERMINATIVI

SI DISTINGUONO IN

POSSESSIVI

Mio fratello va all’università. (agg.) Il tuo cosa fa? (pron.)

Quella casa è in rovina. (agg.) Quella è la casa di Enzo. (pron.) DIMOSTRATIVI

INDEFINITI

Ha sempre la stessa espressione. (identificativo, agg.) La sua espressione è sempre la stessa. (identificativo, pron.)

Ho fatto tutti gli esercizi. (agg.) Li hai fatti tutti? (pron.)

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POSSONO AVERE FUNZIONE DI

AGGETTIVI

PRONOMI

NOMI*

*NUMERALI SI DISTINGUONO IN CARDINALI ORDINALI MOLTIPLICATIVI COLLETTIVI FRAZIONARI

L’ho riletto tre volte. (cardinale, agg.) Sono arrivata quarta. (ordinale, pron.) Le uova sono una dozzina. (collettivo, nome) Mi hai detto una mezza verità. (fraz., agg.) Uscite due per volta. (distr., locuzione)

DISTRIBUTIVI

INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI

Quale pedina scegli? (agg.) Ecco le pedine, quale scegli? (pron.)

227

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MAPPA UNITÀ 5

I PRONOMI RELATIVI

QUANDO SOSTITUISCONO

POSSONO ESSERE UN NOME O UN PRONOME (ANTECEDENTE), UNENDO DUE FRASI

VARIABILI

INVARIABILI

Ho chiamato i proprietari, i quali mi hanno detto di procedere. (sogg., m.p.) Ho chiamato la proprietaria, la quale mi ha detto di procedere. (sogg., f.s.)

Ho chiamato i proprietari, che mi hanno detto di procedere. (sogg., inv.) Ho chiamato la proprietaria, che mi ha detto di procedere. (sogg., inv.)

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MAPPA UNITÀ 5

DOPPI (O MISTI)

POSSONO ESSERE

VARIABILI

INVARIABILI

QUANDO HANNO FUNZIONE

DI ANTECEDENTE + RELATIVO, OVVERO RIUNISCONO DUE PRONOMI: UN DIMOSTRATIVO O UN INDEFINITO + UN RELATIVO

Quanti erano presenti, possono testimoniare. (sogg., m.p. = coloro che) Quante erano presenti, possono testimoniare. (sogg., f.p. = coloro che)

Chi era presente, può testimoniare. (sogg., inv. = colui / colei che) Chiunque era presente, può testimoniare. (sogg., inv. = qualunque persona che)

229

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LABORATORIO

SUI TESTI

INVAL

SI

I

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

mprovvisamente una voce mi chiama per nome. Io mi giro di scatto e vedo questo sconosciuto che si dimena per salutarmi, avvicinandosi a passi da velociraptor. Mi dà un grande abbraccio prima che io possa fare qualcosa per fermarlo ed esclama “Quanto tempo!”. Io lo fisso interdetta. Notato il mio stupore mi fa: “Non mi riconosci, vero?”. Mai visto prima. In quel momento qualcosa dentro di me mi suggerisce di scappare a gambe levate. Ma ahimè sono una persona cortese, così mi limito a scusarmi, ammettendo di non ricordare chi (diavolo) sia. E lui: “Ma come… sono Francesco. Checco. Il figlio della sarta. III B, eravamo in classe insieme”. Io devo avere l’espressione di una lepre puntata dai fari di una macchina sulla tangenziale. Il vuoto nella mia mente. Il nulla. Ma Checco non si lascia scoraggiare, vuole parlare con me, vuole fare in modo che io ricordi. Mi chiede se ho già pranzato, dice che il pranzo me lo offre lui, e sorridendomi raggiante proferisce: “Dobbiamo raccontarci tutto!”

3

230

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1 RICONOSCERE

·

Nel testo che hai letto cerchia i pronomi personali soggetto e sottolinea quelli complemento, compresi i riflessivi.

2 RIFLETTERE

· · · Alcuni dei pronomi personali soggetto che hai individuato

potrebbero essere soppressi, ma tre sono differenti: uno deve essere espresso obbligatoriamente e gli altri due vengono espressi per evitare ambiguità di significato. Quali sono? Trascrivi qui sotto le tre frasi che li contengono e indica in quale caso il pronome soggetto è obbligatorio e in quali casi è consigliato.

• Frase 1:   • Frase 2:   • Frase 3:  

3 ANALIZZARE

··

Analizza i pronomi complemento che hai individuato, indicando persona, numero, eventualmente genere, se sono atoni o tonici e che funzione hanno, come nell'esempio. mi (chiama): 1a pers. sing., atono, compl. ogg.

   

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

   

4 TR ASFORMARE

a · · · Volgi il testo alla 3 persona singolare femminile, poi maschile.

Improvvisamente una voce la chiama per nome      

3



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LIVELLO 2 - Morfologia   

Improvvisamente una voce lo chiama per nome          

5 PRODURRE

· · · Continua la storia aggiungendo un paragrafo in cui compaiano

almeno: un pronome combinato; un “ne” con valore di pronome; un pronome complemento tonico.     

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI



6 COMPLETARE

· · · Completa il seguente testo con i determinativi opportuni, scegliendoli tra quelli in elenco.

qualcosa • questo ✗ • primo • qualcuno • 200 • nostra • miliardo • alcune • 6 • quell’ • tutto • qualche • questa • niente • tuo • Dieci • sua • questa • che • tua • tutte • chi • poche • nessun

G

3

li italiani, si sa, usano molto le mani per spiegarsi. In questo caso, però, non stiamo parlando della di molto più mainstream: l’uso cultura, ma di di giornaliero del pollice opponibile di più di un parole: del “like” di Facebook. persone. In delle accezioni e delle sfumature che si Ecco nascondono dietro uno dei gesti più comuni al mondo. Esiste il “mi piace” politico. Viene quasi naturale. È come il

232

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I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

a scuola negli anni ‘70, non si nega mai a amico. Ovviamente si intenda per amico individuo reale con cui esci la sera e al quale chiedi aiuto quando hai problema. Potrai ritrovarti sulla home status un commento del tipo “Indovinate ha vinto la partita!” o ancora un “qual’è” da rimanerci secchi, ma non importa: tu metti like. Potrai pensare “Con coraggio ha caricato foto!”; non importa: tu metti like. Non pubblica da settimane, non importa: trovi una roba del 2000 a.C., metti like. Solo nel caso in cui il amico pubblichi qualcosa che violi i Comandamenti in un colpo solo, puoi non mettere like. Ma devi assolutamente al più presto cambiare compagnie. Ancora peggiore tuttavia è il “mi piace” del fan (o stalker). Accade di accettare l’amicizia di una persona che non abbiamo mai visto. Capita poi che, giornalmente e tempestivamente, inizi a mettere like a quello che pubblichiamo. Succede di ritrovartela come follower su Instagram e poi su Twitter. E, diciamolo, fa pure piacere. Finalmente , oltre a madre, ti segue con costanza e dedizione! Ma quando il fan sconosciuto inizia a mandarti il messaggio della settimana il lunedì mattina alle 7.00, e te ne spedisce altri prima di mezzogiorno, cominci a preoccuparti. Ricordati che non sei Madonna e nemmeno Brad: sigilla le finestre di casa, chiudi le tende e fai un corso di arti marziali, non si sa mai. Adattato da http://www.huffingtonpost.it/vincenzo-ligresti/ mi-piace-facebook-senso-clic_b_5648043.html

7 ANALIZZARE

··

Analizza tutti i determinativi che hai inserito nell'esercizio precedente specificando se hanno funzione di aggettivi, di pronomi o di nomi, come nell’esempio, e indicandone il tipo. DETERMINATIVO

questo

AGG.



PRON. NOME POSS. DIMOSTR. INDEFIN. NUM. INTERR./ ESC.L



3 233

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LIVELLO 2 - Morfologia

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

DETERMINATIVO

AGG.

PRON. NOME POSS. DIMOSTR. INDEFIN. NUM. INTERR./ ESC.L

8 ORTOGR AFIA

·

Tre degli aggettivi usati nel testo (questo caso, quell’individuo, nessun amico) in alcuni casi presentano forme particolari. Completa le seguenti espressioni con le forme corrette. 1. (questo)

ora. 2. (quello)

3. (nessuno)

amicizia. 4. (quello)

5. (nessuno)

interesse. 6. (quello)

7. (questo) 9. (nessuno)

volta. 8. (quello)

giorni. profilo. status. esibizionisti.

spazio. 10. (questo)

istante.

9 ORTOGR AFIA

· 3

Perché del “qual’è” si dice che è “da rimanerci secchi”? 

234

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10 R I C O N O S C E R E

·

Sottolinea i pronomi relativi (6) presenti nel testo dell'es. 6.

11 C O R R E G G E R E

· · · Nel seguente testo sono presenti 5 errori nell’uso e nella forma

dei pronomi relativi. Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

I

nternet non è la causa ma semmai la risposta a un disagio che è più profondo. Le relazioni online sono spesso le uniche

rimaste all’adolescente, e impedirle non risolverà il problema del ritiro sociale. “A essere stregati dagli smartphone prosegue Tonioni - sono stati in primis i genitori, i quali controllano lo schermo del telefono mediamente ogni tre minuti, distogliendo l’attenzione da molte delle cose che li circondano, tra qui: i figli. L’avvento dell’era digitale nel quale viviamo e la portabilità dei dispositivi che utilizziamo quotidianamente hanno accantonato due valori fondamentali nel processo di crescita e autoconsapevolezza del bambino: la capacità di aspettare e di stare soli, il che significa che oggi tutto accade in diretta, in quello spazio adimensionale che è il web. Chi utilizzi internet nella sua vita quotidiana lo sa: ci siamo abituati al ‘tutto e subito’ e a concetti come ‘aspettare è una perdita di tempo’. Non è così, o almeno non lo è nella vita reale”, chiarisce lo

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

psichiatra. ll problema si sposta quindi dai ragazzi ai genitori e in particolare, al tempo che essi dedicano ai figli. Motivo per cui oltre alle sedute di gruppo dedicate ai ragazzi, nei quali li si incoraggia a stare insieme, parlare e scherzare, l’ambulatorio ha iniziato a organizzare gruppi per i genitori, molti di cui spesso condividono gli stessi interrogativi. Adattato da http://www.repubblica.it/salute/2017/04/19/news/ adolescenti_ritiro_sociale_internet-163372689/

   

3



235

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Missione 4

IL VERBO

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) 0% UNITÀ Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

10%

20%

30%

40%

50%

Verbi transitivi e intransitivi Forma attiva e passiva Forma riflessiva Verbi impersonali Verbi ausiliari Verbi servili, fraseologici, causativi Le coniugazioni L'uso dei modi e dei tempi: i modi finiti L'uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti PERCENTUALE ERRORI RISORSE parti da dove vuoi

lezione frontale

Cartaceo

74

Laboratorio sui testi

15

Unità online

unità online

falli esercitare

scegli la tua verifica

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esercizi

%

1176

Verifiche online

85

Itaca papers

120

confronta i risultati con la media nazionale

online su carta

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

1

30’

Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto Che cos’è il verbo Il verbo è una parte variabile del discorso che costituisce il centro sintattico della frase, intorno al quale si organizzano gli altri elementi. Trasmette informazioni relative al sog­ getto della frase collocandole nel tempo e concorda con il soggetto in numero e genere. In particolare può designare: • un’azione compiuta dal soggetto: Teresa ripeteva la lezione. • un’azione subita dal soggetto: La lezione veniva ripetuta da Teresa. • un’azione compiuta e subita dal soggetto: Teresa si offrirà volontaria per l’interrogazione. • uno stato del soggetto: Teresa era un po’ agitata. • un modo d’essere del soggetto: Teresa è la mia compagna di banco. • qualcosa che accade al soggetto: Che voto prenderà Teresa? I verbi formano una classe aperta, cioè suscettibile di essere ampliata continuamente, per mezzo di verbi di nuova creazione e adattamenti da lingue straniere.

Le forme del verbo Il verbo è la parte del discorso con le maggiori possibilità di variazione. È formato da una parte invariabile, detta radice, contenente il suo significato fondamentale, da una vocale tematica, che varia a seconda della coniugazione, e da una desinenza finale, che può seguire la vocale tematica o unirsi direttamente alla radice. La desinenza è l’elemen­ to variabile che fornisce indicazioni sulla persona, sul modo e sul tempo del verbo. ved -e vano

Il verbo

radice

am- 4

voc. tematica

desinenza (indica che la persona è la 3a plur.; che il modo è l’indicativo; che il tempo è l’imperfetto)

iamo (senza vocale tematica)

radice desinenza (indica che la persona è la 1a plur.; che il modo è l’indicativo; che il tempo è il presente) 237

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LIVELLO 2 - Morfologia

L’insieme ordinato delle variazioni possibili, cioè di tutte le forme che può assumere un verbo, è chiamato coniugazione (vedi M4_U8). In italiano i verbi sono raggruppati in tre classi di coniugazioni: • prima coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -are (amare, giocare ecc.) • seconda coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ere (lèggere, temere ecc.) • terza coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ire (partire, udire ecc.).

La persona e il numero La persona è l’informazione che la desinenza del verbo fornisce riguardo al soggetto; precisamente ci dice: se il soggetto è singolare o plurale (numero); se il soggetto corrisponde alla persona che emette il messaggio (quando la persona è la 1a sing. o plur., io o noi), o alla persona che lo riceve (quando la persona è la 2a sing. o plur., tu o voi), o a qualcun altro o qualcos’altro (quando la persona è la 3a sing. o plur., lui, lei, esso, essa, loro, essi, esse). Le persone sono sei, tre singolari e tre plurali, espresse da sei desinenze. Vediamo per esempio quelle del presente indicativo di un verbo in -are. LA PERSONA DEL VERBO

Il verbo

PER INIZIARE

plurale

singolare

presente indicativo di tornare

4

1ª persona

(io) torno

2ª persona

(tu) torni

3ª persona

(lui/lei) torna

1ª persona

(noi) torniamo

2ª persona

(voi) tornate

3ª persona

(loro) tornano

1 RICONOSCERE

·

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi. 1. Che sia chiaro: se non vi piacciono i miei difetti ne ho altri. Basta dirlo! 2. A Montpellier avvertii la limitatezza dello sguardo che avevo, della lingua in cui mi esprimevo e con cui avevo scritto. 3. Uno degli scopi dello yoga è interrompere l’automatismo respiratorio, esercitando la nostra consapevolezza anche sull’atto della respirazione. 4. Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura: guidava la mia ragazza. 5. In un lasso di tempo più o meno lungo, gli organismi riescono a rivestire completamente gli oggetti estranei all’ambiente trasformandoli in piccole oasi di vita marina. 6. Mi dispiace davvero tanto che per una semplice incomprensione tu non sia stata invitata. 7. «Se sarei sindaco sistemerei le strade di questo paese». «‘Fossi’, signor assessore». «Sì sì, pure i fossi».

238

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Unità 1 - Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

2 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Sottolinea la radice delle seguenti voci verbali, poi analizza la persona, come nell’esempio. Es. guardavano: 1. giuri:



3ª pers. plur. (loro)



2. scenderò:



3. fiorirebbero: 4. mentite:



5. andiate:



6. inorridisce: 7. fermino:







8. contemplerei:



Il modo Il modo verbale è un sottoinsieme delle coniugazioni che può indicare il modo in cui l’azione o l’evento vengono presentati da chi parla o scrive, o rispondere a una determinata struttura sintattica. Un’azione o un evento possono essere presentati come certi (usando il modo indicativo: Oggi il sole tramonta alle 19:04); come incerti o ipotetici (al modo congiuntivo: Che sia arrabbiato con me?); come possibili a certe condizioni (al modo condizionale: Al tuo posto io non ci penserei due volte); come un ordine o un’esortazione (al modo imperativo: Avvicinati!). In altri casi la scelta del modo dipende da una determinata costruzione sintattica: per esempio per esprimere un’azione colta nel suo svolgimento si usa il modo gerundio dopo il verbo fraseologico stare (Sto arrivando) e si usano il participio passato o l’infini­ to passato preceduto da dopo in alcune subordinate con valore temporale indicante an­ teriorità rispetto alla principale (Finito il riscaldamento / Dopo aver finito il riscaldamento, si mise a fare il primo esercizio). I modi si distinguono in modi finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperati­ vo), che indicano esplicitamente la persona del verbo, e modi indefiniti (infinito, par­ ticipio e gerundio), che non forniscono indicazioni esplicite sulla persona del verbo.

Il verbo

Il tempo Il tempo verbale indica il momento in cui si realizza l’azione o la situazione espressa dal verbo. Se consideriamo i tempi verbali in senso assoluto: 4

• il presente indica che ciò che è espresso dal verbo è contemporaneo al momento in cui si parla: Adesso vado alle superiori. 239

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LIVELLO 2 - Morfologia

• il passato indica che ciò che è espresso dal verbo è anteriore al momento in cui si parla: Tre anni fa andavo alle scuole medie. • il futuro indica che ciò che è espresso dal verbo è posteriore al momento in cui si parla: Tra qualche anno andrò all’università. In senso relativo, cioè quando l’azione espressa dal verbo si trova in relazione con altri verbi, i tempi verbali possono esprimere rapporti di: • contemporaneità: nel presente (Penso che menta), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho pensato che mentisse), nel futuro (Penserò che menta) • anteriorità: nel presente (Penso che abbia mentito; Penserei che ha mentito), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho pensato che avesse mentito), nel futuro (Penserò che abbia mentito) • posteriorità: nel presente (Penso che mentirà), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho pensato che avrebbe mentito), nel futuro (Penserò che mentirà) I tempi verbali sono detti semplici quando sono costituiti, alla forma attiva, da un’unica parola (guardo; andavano; cantasse ecc.); e composti, quando sono costituiti, alla forma attiva, da due parole: una voce dell’ausiliare (essere o avere) e il participio passato del verbo (ho guardato; erano andati; avesse cantato ecc.). Ecco un riassunto dell’articolazione in tempi dei diversi modi verbali, con esempi (rela­ tivi alla prima persona singolare per i modi finiti) della variazione della desinenza. I TEMPI VERBALI

indicativo

presente

passato

futuro

presente (canto)

passato prossimo (ho cantato)

futuro semplice (canterò)

imperfetto (cantavo)

futuro anteriore (avrò cantato)

trapassato prossimo (avevo cantato)

modi finiti

passato remoto (cantai) trapassato remoto (ebbi cantato) congiuntivo

presente (che io canti)

passato (che io abbia cantato)

---

imperfetto (che io cantassi)

Il verbo

trapassato (che io avessi cantato)

4

condizionale

presente (canterei)

passato (avrei cantato)

---

imperativo

presente (canta!)

---

---

240

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Unità 1 - Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

modi indefiniti

I TEMPI VERBALI

presente

passato

futuro

infinito

presente (cantare)

passato (avere cantato)

---

gerundio

presente (cantando)

passato (avendo cantato)

---

participio

presente (cantante)

passato (cantato)

---

L’aspetto L’aspetto verbale è il modo in cui l’azione o la situazione si sviluppa nel tempo. Gli aspet­ ti principali del verbo sono: • momentaneo, quando l’azione è presentata come conclusa, all’istante o in un lasso di tempo determinato: Improvvisamente il quadro cadde a terra. (azione conclusa all’istante) Dormì due o tre ore. (azione conclusa in un lasso di tempo) • durativo, quando l’azione è presentata nel suo svolgimento o come ripetuta nel tempo: Quando entrò, Enrico dormiva ancora. (azione presentata nel suo svolgimento) All’epoca dormiva tre o quattro ore per notte. (azione ripetuta nel tempo) L’aspetto verbale può essere espresso: • dai tempi verbali: il passato remoto viene usato per azioni momentanee; l’imperfetto per azioni durative (Mangiò tutta la torta / Mangiava una fetta di torta ogni mattina) • dal significato stesso di alcuni verbi: verbi quali cadere, addormentarsi, svegliarsi ecc. hanno in sé un significato momentaneo; verbi come dormire, lavorare, viaggiare ecc. hanno un significato durativo • dall’uso di perifrasi o verbi fraseologici quali stare + gerundio, continuare a, stare per ecc.: Stavamo mangiando (aspetto durativo)

Il verbo

La forma (o diàtesi)

4

I verbi variano anche in base alla loro forma (o diàtesi), cioè in base al rapporto che hanno con il soggetto e con l’oggetto della frase. La forma di un verbo è attiva, quando il soggetto compie l’azione o si trova nello stato indicato dal verbo (Elena ha baciato Matteo); passiva, quando il soggetto subisce l’azione indicata dal verbo (Matteo è stato baciato da Elena); riflessiva, quando l’azione si riflette sul soggetto che la compie per mezzo di un pronome atono (Elena si è girata; Matteo ed Elena si sono baciati). L’uso e le diverse forme della diatesi passiva verranno approfonditi nell’unità corrispondente (vedi M4_U3). 241

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

3 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con la voce verbale opportuna tra quelle indicate, prestando attenzione al tempo verbale e alla concordanza tra il verbo e il soggetto. 1. Filomena,

(prenderesti / prendeva / prenderei)

il cacciavite a taglio nella cassetta degli attrezzi? 2. Nessuno (immaginerai / immaginate / immaginava) di andare verso la vendetta. 3. Quella dell’estate scorsa (è / è stata / sarà) l’estate più calda degli ultimi 25 anni. 4. Mi

(mancano / manchi / manco) da

morire le tue facce buffe. 5. Il relitto di un piroscafo in legno del XIX secolo

(sarà rinvenuto / hanno rinvenuto / è stato

rinvenuto) ieri sui fondali del porto di Messina. 6. Sta per finirgli il contratto e non sa ancora che cosa ne stati / sarà) di lui. 7. Dopo

(è / siete (impastavi / aver

impastato / impastare) il tutto, metti la pasta in un recipiente, avvolta in un canovaccio. 8. Se

(avessi voluto / vorrò /

avessero voluto) essere maltrattato da tutti, sarei nato congiuntivo.

4 ANALIZZARE

SI INVAL

· · · Rifletti sul rapporto temporale tra i verbi presenti nelle seguenti frasi, poi indica con una crocetta se la frase sottolineata è anteriore temporalmente alla frase da cui dipende [A], se è contemporanea [C] o posteriore [P], come nell’esempio. Es. Vedo che ti sei ambientato! 1. Ho giurato che avrei detto tutta la verità.

A C P







Il verbo

2. Penso proprio che ci torneremo. 3. Avendo perso il traghetto, non ci restava altro da fare.





4. Quando venni a Roma per la prima volta, rimasi di stucco davanti al Colosseo.





5. Potrai alzarti da tavola dopo che avrai finito i cavolfiori.



4

242

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Unità 1 - Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

6. Mi aprì la porta una donna che non avevo mai visto.





7. Temo che siano in pericolo!





8. Tutti erano certi che sarebbero arrivati almeno secondi.

5 RICONOSCERE

·

Nelle seguenti frasi sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi composti. 1. Per chi è nato sotto il segno del Sagittario, il 2019 sarà un anno pieno di sorprese. 2. Per fare il caffè bisogna essere svegli, ma per essere svegli bisogna aver fatto il caffè. Un casino… 3. Finora gli archeologi hanno scavato la parte centrale dell’antica chiesa, che presenta 15 metri di larghezza e 25 di lunghezza. 4. Prima che succedesse quel che è successo, nessuno sospettava che avesse tanta forza d’animo. 5. «Che lavoro fai?» «Uccido gli zombie». «Ma non esistono!» «Ne hai mai visto uno?» «No». «Appunto, ringraziami!». 6. Molto prima che il mondo fosse creato c’era un’isola, fluttuante nel cielo, su cui le persone del cielo vivevano. 7. Quando sarai arrivato al fondo della discesa prendi la prima traversa a destra, percorri ancora 200 metri e al semaforo gira a sinistra.

6 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza il modo e l’aspetto delle voci verbali in evidenza associando le frasi alla descrizione corretta. MODO

1. Fa’ un po’ di attenzione. [ ] 2. Era divorato dal senso di colpa. [ 3. Potendo, partirei domani. [ ] 4. Immagino tu sia stanca. [ ] a. b. c. d.

]

azione certa azione possibile a certe condizioni azione incerta ordine, esortazione

ASPETTO

Il verbo

1. Era scoppiato uno scandalo senza precedenti. [ ] 2. Mi sei scivolato sull’ultima domanda! [ ] 3. Gli uccellini cinguettavano sugli alberi. [ ] 4. L’uomo pronunciò la parola d’ordine. [ ] 5. Mi stai ascoltando? [ ] 6. Continuiamo pure a ingannarci. [ ] 4

a. azione momentanea b. azione durativa 243

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MAPPA UNITÀ 1

IL VERBO È IL CENTRO SINTATTICO DELLA FRASE COLLOCA IL SOGGETTO NEL TEMPO CONCORDA IN GENERE E NUMERO CON IL SOGGETTO COSTITUISCE UNA CLASSE APERTA

È COSTITUITO DA

PUÒ AVERE

RADICE

FORMA (O DIÀTESI)

E

ATTIVA

DESINENZA

PASSIVA RIFLESSIVA MODO IN CUI LA DESINENZA VEICOLA ANCHE

FINITO (INDICATIVO, CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE, IMPERATIVO)

PERSONA E NUMERO

INDEFINITO (INFINITO, PARTICIPIO, GERUNDIO)

1a , 2 a , 3 a SING. O PLUR.

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IL SIGNIFICATO LESSICALE

CHE VEICOLA

CHE ESPRIME

TEMPO

ASPETTO SEMPLICE

MOMENTANEO

COMPOSTO

DURATIVO

PRESENTE PASSATO FUTURO

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UNITÀ

2

30’

Verbi transitivi e intransitivi A seconda dei complementi che reggono, i verbi possono essere distinti in transitivi e intransitivi.

I verbi transitivi Sono detti “transitivi” i verbi che ammettono un complemento oggetto, cioè quelli in cui l’azione “passa” direttamente (“transita”, dal latino transire, “passare”) dal soggetto all’oggetto. Gli alberi perdono (verbo transitivo) le foglie (complemento oggetto). Hai visto (verbo transitivo) i miei pantaloni blu (complemento oggetto)? Farei (verbo transitivo) volentieri una pausa (complemento oggetto). Perché un verbo sia transitivo non è indispensabile che l’oggetto sia espresso: in alcuni casi il complemento oggetto non viene espresso perché è sottinteso (Ho scritto a Maria; si sottintende: un’email, una lettera, un sms…) o perché il verbo assume un valore “as­ soluto” (Nel tempo libero scrivo; Marcella studiava per l’esame; Mio zio da giovane beveva molto). I verbi transitivi hanno la forma attiva e quella passiva e formano i tempi composti, alla forma attiva, con l’ausiliare avere.

I verbi intransitivi

Il verbo

Sono detti “intransitivi” i verbi che non ammettono un complemento oggetto, cioè quel­ li in cui l’azione “si esaurisce” nel soggetto o passa a un altro elemento della frase, costi­ tuito da un complemento indiretto. Arriviamo! (verbo intransitivo) Mancano (verbo intransitivo) cinque minuti (soggetto) alla mezzanotte (complemento indiretto). Leopardi nacque (verbo intransitivo) a Recanati (complemento indiretto).

4

I verbi intransitivi hanno solo la forma attiva. La maggior parte dei verbi intransitivi richiede, nei tempi composti, l’ausiliare essere; alcuni verbi intransitivi richiedono in­ vece l’ausiliare avere; altri ancora ammettono sia essere sia avere.

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Unità 2 - Verbi transitivi e intransitivi

Alcuni verbi intransitivi con ausiliare avere possono essere usati transitivamente con un complemento oggetto che ha la stessa radice o un significato simile a quello del ver­ bo, il quale viene definito “complemento dell’oggetto interno” (vedi M6_U4). Mia nonna ha vissuto una vita intensa. Dormivamo il sonno dei giusti.

Verbi con uso transitivo e intransitivo Alcuni verbi possono essere usati in modo transitivo o intransitivo, quasi sempre con significati diversi e con un diverso ausiliare. Ecco alcuni esempi: VERBI CON USO TRANSITIVO O INTRANSITIVO

uso transitivo

uso intransitivo

Hai finito i compiti?

La lezione è quasi finita.

Ha salito le scale di corsa.

Siamo saliti sulle montagne russe.

Mi ha passato gli appunti.

È già passato un anno!

Ha suonato la chitarra da piccolo.

È suonato il campanello.

Avevano appena cambiato casa.

Fede era molto cambiato.

Ha aumentato i prezzi.

I prezzi sono aumentati.

Hai mancato il bersaglio.

Mi sei mancato.

Parla fluentemente quattro lingue.

Parla sempre delle stesse cose.

ATTENZIONE

TRANSITIVO O INTRANSITIVO?

Per capire se un verbo è transitivo o intransitivo possiamo: • porre la domanda “Chi? / Che cosa?” Se la frase ammette una risposta a questa domanda, il verbo è transitivo (Ho visto → Chi? / Che cosa? → un’amica, un film, la pioggia… → transitivo). Se invece la domanda appare priva di senso, il verbo è intransitivo (Luca [sogg.] è cresciuto → Chi? Che cosa? → … → intransitivo).

Il verbo

• provare a volgere la frase al passivo

4

Se la trasformazione è possibile, il verbo è transitivo (Guardo l’orizzonte → L’orizzonte è guardato da me [passivo] → transitivo). Se invece la trasformazione è impossibile, il verbo è intransitivo (Arrivarono tardi → … → intransitivo). 247

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

INVAL

1 ANALIZZARE

·

SI

Indica se i verbi in evidenza nelle seguenti frasi sono transitivi [TR] o intransitivi [IN]. TR IN 1. Riconoscerei il suo profumo in mezzo a mille!



2. Le bugie hanno le gambe corte.



3. Fiorenza arrossiva con grande facilità.



4. Ho pianto di nascosto un’intera notte.



5. Tanto non mi prendi!



6. I cavallucci marini ballano in una danza di accoppiamento.



7. Purtroppo non abbiamo raggiunto i risultati sperati.





2 RICONOSCERE

··

Nel seguente testo sottolinea i verbi transitivi e cerchia quelli intransitivi.

R

icordo che, una mattina, Asia mi ha obbligato a seguirla fino alla Museumsinsel, l’isola dei musei. Abbiamo attraversato un piccolo ponte sulla Sprea, il fiume che taglia Berlino. […] Da un tizio ubriaco che abitava nel nostro stesso palazzo aveva avuto in prestito un paio di trampoli di legno e alluminio. Passando, ho lanciato 2 euro. D’incoraggiamento. Abbiamo visto il Pergamenmuseum, dove sono salito su una delle cose più pazzesche che avessi mai visto: l’altare di Pergamo. Fabio Geda, Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani, Feltrinelli, Milano, 2009

3 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa il brano con verbi transitivi [TR] o intransitivi [IN], seguendo le indicazioni tra parentesi. , in lei [IN]

A ogni minuto che [IN]

l’ansia e l’insicurezza. Non lo [TR] da cinque anni. Cinque anni! L’avrebbe riconosciuto? E lui avrebbe riconosciuto lei? [IN] in quei 5 anni: si sentiva più vecchia, più stanca. Erano già le cinque e dieci. Perché [IN]

tanto? Era sempre stato

Il verbo

puntualissimo. Che [TR]

idea? Cecilia [IN]

su e giù sul marciapiede come se volesse [TR] 4

un solco.

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Unità 2 - Verbi transitivi e intransitivi

4 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza i verbi in evidenza indicando tra parentesi se il loro uso è transitivo [TR] o intransitivo [IN]. 1. Il concerto inizierà alle 21.30. [

] 2. Alcune grandi industrie di

trasformazione hanno aumentato le proprie quote di mercato. [ 3. È scivolata mentre scendeva le scale. [ da sola, tra mille difficoltà. [

]

] 4. Crebbe i suoi figli

] 5. Sai quando pensi a una persona,

come per magia ti suona il cellulare, tu ti emozioni… ed è uno che ha sbagliato numero? [ [

] 6. Hai già iniziato la ricerca di scienze?

] 7. Secondo me dovreste scendere un po’ dal piedistallo. [

]

8. Perché in tutto il mondo stanno aumentando le disuguaglianze? [

] 9. Il flusso di marea è l’intervallo di tempo durante il quale il

livello del mare cresce. [

] 10. Fra’ Martino, campanaro, dormi tu?

dormi tu? Suona le campane, suona le campane, din, don, dan, din, don, dan. [

]

5 SCRIVERE + LESSICO

· · · Per ognuno dei verbi dati, scrivi una frase in cui il verbo sia usato in modo transitivo e una in cui sia usato in modo intransitivo.

• mancare: (transitivo)



(intransitivo)



• bruciare: (transitivo)



(intransitivo)



• avanzare: (transitivo)



(intransitivo)



• ringiovanire: (transitivo)



(intransitivo)



Il verbo

• sudare: (transitivo) 4



(intransitivo)



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MAPPA UNITÀ 2

IL VERBO

CONSIDERANDO I COMPLEMENTI CHE REGGE PUÒ ESSERE

TRANSITIVO AMMETTE UN COMPL. OGGETTO HA ANCHE LA FORMA PASSIVA

ottenere → Hai ottenuto un buon risultato. → Un buon risultato è stato ottenuto. (forma passiva)

INTRANSITIVO NON AMMETTE UN COMPL. OGGETTO

andare → Sei andato via senza salutare.

NON HA LA FORMA PASSIVA

USATO COME TRANSITIVO E INTRANSITIVO

finire → Ho finito i compiti. (TRANSITIVO) → Lo spettacolo è finito. (INTRANSITIVO)

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UNITÀ

3

30’

Forma attiva e passiva Che cos’è la forma (o diàtesi) del verbo A seconda del rapporto che il verbo della frase ha con il soggetto e con l’oggetto, la forma (o diàtesi) del verbo può essere: • attiva, quando il soggetto compie l’azione o si trova nello stato indicato dal verbo. È possibile con verbi transitivi e intransitivi. I giornali diffusero la notizia. Giulia è arrivata tardi. • passiva, quando il soggetto subisce l’azione indicata dal verbo. È possibile solo con verbi transitivi. La notizia fu diffusa dai giornali. Giulia non era stata avvisata. • riflessiva, quando l’azione si riflette sul soggetto per mezzo di un pronome atono. È possibile solo con verbi transitivi. Luca si guarda allo specchio. Giulia e Luca si sono baciati.

Dalla frase attiva a quella passiva Tutti i verbi presentano la forma attiva, ma solo i verbi transitivi possono essere trasfor­ mati dalla forma attiva a quella passiva. Quando si volge una frase dalla forma attiva a quella passiva: • il complemento oggetto della frase attiva diventa il soggetto della frase passiva • il soggetto della frase attiva, se è espresso, diventa il complemento d’agente o di causa efficiente della frase passiva (vedi M7_U2) • la forma del verbo cambia

Il verbo

Frase attiva:

Frase passiva: 4





Il muratore sogg.

La calce sogg.



prepara



la calce.

verbo alla forma attiva

è preparata

c. oggetto

dal muratore.

verbo alla forma passiva c. agente

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LIVELLO 2 - Morfologia

La forma passiva del verbo La forma passiva di un verbo si costruisce con l’ausiliare essere, coniugato alla persona, al tempo e al modo della forma attiva, seguito dal participio passato del verbo. guardano (f. attiva) → sono guardati/e (f. passiva) avrebbe raccontato (f. attiva) → sarebbe stato/a raccontato/a (f. passiva) Per formare il passivo esistono anche altri modi: • ausiliare venire + participio passato del verbo: I due fratelli vengono scambiati per gemelli. (= sono scambiati) La mail venne inviata per sbaglio. (= fu inviata) NOTA BENE: la forma passiva con l’ausiliare venire è possibile solo con i tempi semplici del verbo (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice). Pertanto sono impossibili frasi come *La riunione è venuta rimandata. → La riunione è stata rimandata. • ausiliare andare + participio passato del verbo, per esprimere un’idea di dovere, necessità o convenienza: L’elisione non va confusa con il troncamento. (= non deve essere confusa) NOTA BENE: anche la forma passiva con l’ausiliare andare in questa accezione è possibile solo con i tempi semplici del verbo. • ausiliare andare, rimanere, finire + participio passato del verbo, con alcuni verbi di significato negativo (perdere, smarrire, distruggere, uccidere…): Il manoscritto finì cestinato. (= fu cestinato) La sua richiesta è andata smarrita. (= è stata smarrita) • “si passivante”, cioè la particella si seguita dalla forma attiva del verbo alla 3ª persona sing. o plur., concordata con il soggetto. Questa costruzione è frequente quando non si sa o non si dice chi compie l’azione. Le frasi con il “si passivante” sono prive di complemento d’agente o di causa efficiente: Si vende una bicicletta usata. (= una bicicletta usata è/viene venduta) Si cercavano i colpevoli. (= i colpevoli erano/venivano cercati) Il “si passivante” può esprimere un’idea di obbligo o di possibilità ed è spesso usato in alternativa ai verbi servili: L’ “h” non si pronuncia. (= non deve essere pronunciata) Non si dicono le bugie! (= non devono essere dette) L’amore non si compra e non si vende. (= non può essere comprato né venduto) Si devono considerare tutti i pro e i contro. (= devono essere considerati)

Il verbo

ATTENZIONE

4

UN “SI PASSIVANTE” O UNA FORMA IMPERSONALE?

Per non confondere il “si passivante” con la forma impersonale del verbo (vedi M4_U5), ricorda che la forma con il “si passivante” è sempre trasformabile in una forma passiva (Si cerca un collaboratore = un collaboratore viene cercato), mentre con la forma impersonale questa trasformazione non è possibile (Si scende di qui).

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Unità 3 - Forma attiva e passiva

APPROFONDIAMO

FORMA ATTIVA O PASSIVA?

PER INIZIARE

La forma attiva e quella passiva della stessa frase esprimono sostanzialmente lo stesso significato, ma lo fanno mettendo l’accento su elementi diversi. Dal punto di vista del contenuto, le due frasi Gli amici gli raccontarono poi tutta la storia. (forma attiva) Tutta la storia gli fu poi raccontata dagli amici. (forma passiva) sono equivalenti. Esse tuttavia differiscono dal punto di vista stilistico ed espressivo, poiché stabiliscono rapporti diversi tra gli elementi della frase. La scelta della forma attiva mette in rilievo il soggetto che compie l’azione; la scelta della forma passiva sposta l’attenzione sull’azione stessa (il fatto di essere raccontata) e sulla persona o la cosa che la “subisce” (in questo caso: la storia). Per questo motivo la scelta del passivo è particolarmente indicata quando si vuole esprimere il proprio distacco rispetto a quanto viene riferito e in particolare rispetto a chi realizza le azioni riportate, ed è largamente impiegata nei testi formali, burocratici, cronachistici: Epiro, città della Tracia, fu fondata da Pirro; Arrestato il presunto colpevole; La celebre reliquia viene adorata dai credenti.

1 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Indica se i verbi in evidenza sono alla forma attiva [A] o passiva [P].

A P

1. Nascosero il tesoro sotto la città galleggiante.



2. I contadini dei dintorni sono accorsi in massa.



3. Atteggiamenti di questo tipo non sono tollerati in questa casa.



4. Quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati, il cielo cadrà sopra di noi.



5. Quando tutti furono scesi a terra, l’imbarcazione si staccò dal molo.



Il verbo

6. La bufala è stata pubblicata da un sito insospettabile.

4

7. Come vengono chiamati i greci da Omero?



8. Eccomi di nuovo qui! Vi sono mancata?



9. Mi pento amaramente di essere tornato sui miei passi.



10. Credo che l’ultimo romanzo non sia ancora stato tradotto in italiano.

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 RICONOSCERE

··

Cerchia i verbi alla forma passiva, poi, se è indicato, individua chi/che cosa compie l’azione subita dal soggetto (cioè individua il compl. d’agente o di causa efficiente). Attenzione: non tutte le frasi sono passive. 1. È la seconda volta che viene rimproverato dal mister perché non passa la palla. 2. Tale posizione non fu accolta positivamente da tutto il mondo scientifico e ancora oggi è oggetto di dibattito. 3. Siamo rimasti molto stupiti quando siamo venuti al corrente di quanto è successo lo scorso agosto. 4. Il condannato veniva allontanato dalla città nella quale aveva commesso il crimine per un periodo di tempo proporzionale alla colpa. 5. L’evento sarà ricordato dalle persone che vi hanno assistito come l’iniziativa culturale più significativa degli ultimi cinque anni. 6. Che cosa saresti disposto a fare per i tuoi amici? 7. L’orlo del cratere è stato eroso dalle intemperie, dando origine alla sua caratteristica forma a falce di luna. 8. Che sia sbadata non giustifica il fatto di arrivare sempre in ritardo senza neanche avvisare.

3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Indica se i verbi delle seguenti frasi sono alla forma attiva [A] o alla forma passiva [P], poi trasforma le frasi con verbi attivi alla forma passiva e quelle con verbi passivi alla forma attiva. 1. Poi un giorno venne tradito da una delle sue guardie del corpo. [ ] 

2. La sua poesia è stata scartata al concorso. [ ] 

3. Ah, se solo lo avessero fermato in tempo! [ ] 

4. Ogni cinque assenze la giustificazione deve essere firmata da un genitore. [ ] 

5. Racconti un sacco di frottole. [ ]

Il verbo



6. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. [ ] 4



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Unità 3 - Forma attiva e passiva

7. Da chi vennero costruite le piramidi? [ ] 

8. Le consegnerò la lettera personalmente. [ ] 

4 RICONOSCERE E TR ASFORMARE

INVAL

SI

· · · Individua le costruzioni con il “si passivante” (non tutte le frasi ne contengono una) e trasformale in forme passive, come nell’esempio. Es. Da noi le frittelle si fanno con il riso. 

→ sono fatte / vengono fatte

1. La bruschetta si condisce con olio extravergine d’oliva. 

2. Ci si sposa sempre meno e si divorzia sempre di più. 

3. Mah, si dicono tante cose, chissà qual è la verità. 

4. Cercasi pizzaioli in Australia. 

5. Proseguendo in discesa per una mezz’oretta si arriva al lago. 

6. Succede che non ci si accorga di essere in onda e che si facciano delle gaffe in diretta. 

7. Quando si corre si perdono liquidi. 

8. Il cielo si oscurò d’improvviso e iniziò la tempesta più violenta che si fosse mai vista.

Il verbo



9. Quest'anno si portano molto giacche e cappotti oversize, lunghi e larghi. 4



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LIVELLO 2 - Morfologia

5 COMPLETARE

··

Completa le seguenti frasi con gli ausiliari passivanti adatti al contesto, scegliendoli tra quelli dati in elenco. vanno • sono rimasti • andava • va • verrà • finì • vengono 1. Ristrutturò la chiesa precedente di impianto gotico, che però distrutta da un incendio nel 1883. 2. Due

ragazzi

feriti, per fortuna in modo lieve, a causa

dell’esplosione di un petardo. 3. I campi 94-95 del modulo non compilati. 4. Il prezzo non è trattabile: qualunque proposta di acquisto a un prezzo inferiore non neanche presa in considerazione. 5. Le banane che arrivano sulle nostre tavole

raccolte ancora

verdi e conservate in celle frigorifere. 6. Tanto prima o poi fatto: abbiamo fatto bene a non rimandare ancora. 7. In questa casa niente

sprecato.

6 SCRIVERE

··

Per ognuno dei gruppi soggetto + verbo dati scrivi una frase passiva, impiegando la struttura passivante più opportuna e aggiungendo tutti gli elementi che ritieni necessari, come nell’esempio. Es. l'avocado + conservare  → L’avocado non va conservato in frigo, 

perché il freddo ne rallenta la maturazione.

1. due lingue ufficiali + parlare





2. i pro e i contro + considerare





3. il faro + vedere





4. il punteggio + calcolare





Il verbo

5. la forma passiva + confondere





4

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Unità 3 - Forma attiva e passiva

6. un unicorno + avvistare





7 CORREGGERE

SI INVAL

· · · Individua gli errori nell’uso dei passivi e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

La notizia che si era pubblicata da un noto giornale scandalistico ed era rimbalzata in men che non si dica sui social di mezzo mondo era una bufala. È stato assicurato oggi, nel corso di una lunga intervista, dalla famiglia della cantante, la cui reputazione è venuta gravemente compromessa dal fake. «Non si può stravolgere la vita di una persona con tanta leggerezza, e soprattutto è inammissibile che ci si arricchisca con menzogne e cattiverie. Non si fanno giornalismo in questo modo!» è quanto afferma la sorella della star mal dissimulando la sua rabbia. «Si intraprenderà azioni legali contro i responsabili» continua, «Chi ha sbagliato dovrà porgere le sue scuse e risarcire il danno causato».   

8 TR ASFORMARE

INVAL

SI

· · · Individua le forme passive con ausiliare essere e trasformale in costruzioni con il “si passivante” nelle righe sottostanti, cambiando l’ordine delle parole se è necessario.

In paese era stata ritrovata una bomba inesplosa. Incredibile. A quanto pare era rimasta piantata nella cantina del tabaccaio, Egidio, per tutti quegli anni, senza che nessuno se ne accorgesse. Non era mai stato sentito che una bomba potesse esplodere cinquant’anni dopo, e in effetti al bar la maggior parte degli avventori diffidava. Dicevano: «Figuriamoci! Io che sono stato in guerra le conosco, le bombe! Non c’è nessun pericolo. Di sicuro verrà trovato un modo per sotterrarla ben bene e fine della fiera». E invece un giorno vennero gli artificieri, come nei film. Fu evacuato l’intero quartiere dove era stata trovata la bomba e tutti gli abitanti (tranne i bambini, che in quel momento erano a scuola) rimasero un paio d’ore chi al bar, chi in piazzetta, chi sotto i tigli, a fare ipotesi su quello che sarebbe successo.

Il verbo

 

4



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UNITÀ

4

30’

Forma riflessiva e pronominale I verbi assumono la forma riflessiva quando l’azione si riflette sul soggetto per mezzo di un pronome atono (mi, ti, si, ci, vi, si). A seconda del modo verbale, il pronome atono può precedere il verbo (mi vesto, vi siete alzati) o seguirlo, unendosi a esso a formare un’unica parola (vestirsi, alzandosi, alzati!). Nei tempi composti, la forma riflessiva ha sempre l’ausiliare essere.

Tipi di verbi riflessivi I verbi riflessivi possono essere distinti in: • riflessivi diretti (o propri): l’azione ricade direttamente sul soggetto. In questi casi il pronome atono ha funzione di complemento oggetto Mi lavo. (= lavo me stessa) Vi siete già vestiti? (= avete vestito voi stessi?) • riflessivi indiretti (o impropri, o apparenti): l’azione ricade indirettamente sul soggetto. In questi casi il pronome atono ha funzione di complemento di termine, in alcuni casi interpretabile anche come complemento di vantaggio o svantaggio (vedi M7_U1), mentre il complemento oggetto è un altro elemento della frase Mi lavo le mani. (= lavo le mani a me stessa) Perché vi siete messi la cravatta? (= avete messo la cravatta a voi stessi) Mi sono preparato la cena. (= ho preparato la cena a me stesso/per me stesso) • riflessivi reciproci: due o più soggetti compiono l’azione l’uno nei confronti dell’altro. Questi riflessivi possono essere diretti: Mara e Andrea non si salutano più. (= Mara non saluta Andrea e Andrea non saluta Mara) La cosa più importante è rispettarsi. (= avere rispetto l’uno dell’altro) o indiretti: Io e Claudio ci siamo inviati molte mail. (= io ho inviato molte mail a lui e lui ha inviato molte mail a me)

Il verbo

ATTENZIONE

RIFLESSIVO DIRETTO, INDIRETTO O RECIPROCO?

Alcuni verbi assumono la funzione di riflessivi diretti, indiretti o reciproci a seconda del contesto. Osserva: 4

Non si lavava da una settimana. (riflessivo diretto)

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Unità 4 - Forma riflessiva e pronominale

Si è lavata i denti. (riflessivo indiretto) Si lavavano a vicenda e barrivano dal divertimento. (riflessivo diretto reciproco) I due gattini leccandosi si lavavano il musetto a vicenda. (riflessivo indiretto reciproco)

PER INIZIARE

Alcuni verbi possono assumere la forma riflessiva con un valore intensivo (riflessivi intensivi o d’affetto) per segnalare il coinvolgimento emotivo del soggetto nell’azione. In questi casi il pronome atono potrebbe essere omesso (modificando l’ausiliare) senza che la frase cambi di significato: Mi sono bevuto un caffè doppio. Si beccò una bella sgridata.

1 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza i verbi riflessivi in evidenza indicando con una crocetta se sono riflessivi diretti [D] o indiretti [I] e se hanno o meno valore reciproco [R], come nell’esempio.

D I R

1. Non ci siamo mai amati così tanto.



2. Ti sei fatta male?



3. Giulio e Fede si mandano messaggini tutto il giorno.



4. Sì, ci conosciamo di vista.





5. Insomma, preparatevi al peggio.





6. Mi metto una giacca e arrivo.





7. Vorrei che potessi vederti.





8. Renzo si tocca la barba tutto il tempo.





9. Le due vecchiette si tenevano per mano.









2 RICONOSCERE

Il verbo





10. Tra noi non ci nascondiamo nulla.

·



INVAL



SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi riflessivi. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Hai presente quando sei seduto dal parrucchiere e ti domandi se sei sempre stato così brutto? 2. Non si vede un tubo! 3. Mi è sembrato di liberarmi da un peso. 4. Lo fate apposta a vestirvi uguali, perché la gente non possa riconoscervi. 5. Ogni volta che ci torno ci rivediamo e

4 259

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LIVELLO 2 - Morfologia

lei mi racconta com’è andata la sua settimana. 6. Credimi, mi rincresce di doverti sgridare. 7. Si tuffava in mare dal dirupo più alto con un’incoscienza che mi spaventava e mi affascinava allo stesso tempo. 8. Mi dici perché ti castighi sempre così tanto?

3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE

··

Sostituisci le espressioni in evidenza con il riflessivo opportuno, poi indica se è un riflessivo diretto [D], indiretto [I], diretto reciproco [DR] o indiretto reciproco [IR]. 1. Mauro e Cate non vanno d’accordo ma l’uno rispetta l’altra. 

[

]

[

]

[

]

[

]

[

]

[

]

[

]

2. Ha fatto avanti sé stesso con la sua compagna di banco. 

3. Mettete voi stessi nei miei panni! 

4. Stiamo raccontando a noi stessi un mucchio di bugie. 

5. Devo obbligare me stessa a rimanere calma. 

6. Avevano mentito l’uno all’altra per anni. 

7. Gli uni hanno mandato gli altri cordialmente al diavolo. 

4 SCRIVERE

· · · Per ogni verbo scrivi una frase in cui abbia valore di riflessivo

diretto, una in cui abbia valore di riflessivo indiretto, una in cui abbia valore di riflessivo reciproco, diretto o indiretto.

• lavarsi (diretto)



(indiretto)

Il verbo

(reciproco)

 

• guardarsi 4

260

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Unità 4 - Forma riflessiva e pronominale

(diretto)



(indiretto)



(reciproco)



• rimproverarsi (diretto)



(indiretto) (reciproco)

 

I verbi intransitivi pronominali I verbi intransitivi pronominali sono verbi intransitivi costruiti con un pronome atono riflessivo, che però non hanno valore riflessivo, poiché in essi il pronome non ha valore autonomo: esso è parte integrante del verbo e non svolge funzione di complemento oggetto né di complemento di termine. A questo gruppo appartengono: • verbi intransitivi costruiti obbligatoriamente con un pronome atono, i quali non presentano alcuna forma senza pronome, come pentirsi, arrabbiarsi, accorgersi, congratularsi, impadronirsi, ribellarsi ecc. (non esistono le forme *pentire, *arrabbiare ecc.). Ci siamo imbattuti in un libro interessantissimo. (non significa *abbiamo imbattuto noi stessi; il verbo *imbattere, senza pronome, non esiste). Ma non ti arrendi mai? (non significa *arrendi te stesso. Il verbo *arrendere, da solo, non esiste) • alcuni verbi, transitivi o intransitivi, che possono presentare due forme: una senza pronome e una con il pronome. Nella loro forma pronominale, sono tutti intransitivi. In alcuni casi la forma pronominale e quella non pronominale hanno lo stesso significato, e la scelta tra l’una e l’altra è facoltativa: Non mi ricordo dei particolari. (intransitivo pronominale) Non ricordo i particolari. (transitivo non pronominale) In altri casi le due forme hanno significati diversi: Una pioggia scrosciante si abbatté sulle loro schiere. (intransitivo pronominale) Pietro abbatté il faggio a colpi di accetta. (transitivo non pronominale)

ATTENZIONE

FUNZIONE DELLA PARTICELLA “SI”

Il verbo

La particella “si” può avere diverse funzioni. Può essere: • pronome riflessivo diretto: Si fa sempre notare! 4

(= fa notare sé stessa) 261

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LIVELLO 2 - Morfologia

• pronome riflessivo indiretto: Si è fatta un regalo. (= ha fatto un regalo a sé stessa) • pronome riflessivo reciproco, diretto o indiretto: Quando si vedono si fanno un mucchio di complimenti. (= quando l’uno vede l’altro, l’uno fa all’altro un sacco di complimenti) • pronome di verbo intransitivo pronominale: Non si accorgerà di niente. (voce del verbo accorgersi, pronome obbligatorio) • particella passivante: La Sacher si fa con il cioccolato fuso. (= è fatta / viene fatta / va fatta con il cioccolato fuso) ma anche, come vedremo (vedi M4_U5): • particella impersonale: Si sta proprio bene qui.

PER INIZIARE

(= la gente sta / tutti stanno proprio bene qui)

5 COMPLETARE E ANALIZZARE

·

Completa le seguenti frasi con il pronome atono riflessivo opportuno, poi indica se il verbo è riflessivo [R] o intransitivo pronominale [IP]. R IP 1. considero fortunato, perché sono nato in un Paese tutto sommato ricco e pacifico. 2. Credo che a volte sottovalutiamo senza nessun motivo.

Il verbo

3.

4



susseguono le iniziative di solidarietà per i terremotati.



4. Capisci di non essere più un bambino quando addormenti sul divano e svegli sul divano.



5. Ero così infuriata con me che sarei data uno schiaffo.



6. I ghiacciai di tutto il mondo stanno sciogliendo.



7. E poi



stupisci se nessuno si fida più di te?

8. Far i complimenti da soli è pericoloso oltre che inelegante.



9. Esci a fare una passeggiata! Non alzi dalla sedia da stamattina!



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Unità 4 - Forma riflessiva e pronominale

6 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nel seguente testo sottolinea i verbi riflessivi e cerchia i verbi intransitivi pronominali. In quel paese viveva una bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso. Un giorno la mamma la mandò a trovare sua nonna, che si era ammalata. Cappuccetto Rosso prese il cesto pieno di vivande che le aveva dato sua mamma, si mise la mantellina con il cappuccio rosso e si inoltrò nel folto del bosco. Poco prima che si salutassero sulla soglia, la mamma si era raccomandata dicendole: se incontri il lupo non lasciarti abbindolare dalle sue parole gentili. Cappuccetto le aveva risposto di sì, ma era una bimba molto smemorata, per cui quando si imbatté nel lupo si era già dimenticata della promessa. Il lupo le chiese dove fosse diretta in modo molto cortese e lei gli rispose che stava andando dalla nonna malata. Il lupo arrivò alla capanna della nonna prima di Cappuccetto, divorò la nonna in un sol boccone, si travestì con le sue vesti e si infilò nel suo letto...

7 ANALIZZARE

INVAL

SI

· · · Indica con una crocetta se le voci verbali con “si” in evidenza

sono riflessive [R], intransitive pronominali [IP] o strutture con il “si” passivante [P].

Il verbo



4

R IP P

1. Le tradizioni culinarie si tramandano di generazione in generazione.





2. Chi russa si addormenta sempre per primo.





3. Ti si sono slegati i lacci delle scarpe.





4. Come si richiede una password nuova per il Registro elettronico?





5. Eppure si capivano senza bisogno di parole.





6. Si sono regalati una notte in un hotel di lusso.





7. Una formichina si arrampicava faticosamente su un filo d’erba.





8. Non vorrei che si alimentassero aspettative eccessive.





9. Certi sogni si avverano.





10. In foto non si piace mai.



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MAPPA UNITÀ 4

IL VERBO

CONSIDERANDO LA FORMA (O DIÀTESI) PUÒ ESSERE

ATTIVO

PASSIVO

SE

SE IL SOGGETTO COMPIE L'AZIONE

IL SOGGETTO SUBISCE L'AZIONE

Mara ha pettinato la bambola.

La bambola è stata pettinata da Mara. SI FORMA CON

ESSERE + PART. PASSATO

è fatto

VENIRE + PART. PASSATO (SOLO TEMPI SEMPLICI)

viene fatto

ANDARE + PART. PASSATO (= IDEA DI DOVERE, SOLO TEMPI SEMPLICI)

va fatto

ANDARE, RIMANERE, FINIRE + PART. PASSATO (CON VERBI CON SIGNIFICATO NEGATIVO)

è andato perso

SI PASSIVANTE

si cercano

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RIFLESSIVO SE L'AZIONE SI RIFLETTE SUL SOGGETTO Mara si è pettinata. PUÒ ESSERE

DA NON CONFONDERE CON IL VERBO

DIRETTO

Mara si lava.

INDIRETTO

Mara si lava i denti.

RECIPROCO

Mara e Luca si guardano. (DIRETTO) Mara e Luca si scrivono. (INDIRETTO)

INTENSIVO

Mara si è presa una cotta.

INTRANSITIVO PRONOMINALE

Mara si è arrabbiata.

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

5

30’

Verbi impersonali Verbi personali e impersonali I verbi impersonali sono verbi che esprimono azioni o condizioni non attribuibili a un soggetto determinato. Sono detti personali, per contro, tutti i verbi che hanno un sog­ getto espresso nella frase o ne sottintendono uno: Un temporale si è abbattuto sulle vigne. (soggetto espresso: verbo personale) Sono corso alle vigne. (soggetto sottinteso “io”: verbo personale) Su in collina grandinava. (soggetto inesistente: verbo impersonale)

I verbi impersonali propriamente detti I verbi impersonali propriamente detti sono i verbi atmosferici (piovere, nevicare, tuonare, grandinare ecc.). Nei modi finiti vengono impiegati alla 3a pers. sing. e nei tempi composti ammettono anche l’ausiliare avere. In rari casi, alcuni verbi atmosferici posso­ no essere impiegati in modo personale, con un soggetto espresso. Piove da una settimana! È nevicato / Ha nevicato tutta la notte. Dopo l’esplosione, piovevano banconote sui passanti! (soggetto espresso)

I verbi usati in forma impersonale

Il verbo

Qualsiasi altro verbo intransitivo o transitivo senza complemento oggetto espresso può essere usato impersonalmente, facendo precedere la particella si alla 3a pers. sing. del verbo. Possono essere usati in modo impersonale anche i verbi intransitivi pronominali e i verbi riflessivi, anteponendo alla terza persona singolare del verbo le due particelle combinate “ci si”. Si ride per non piangere. In questo paese si beve molto. Nella nostra famiglia si litiga moltissimo. All’epoca ci si sposava giovani. Non ci si accorse di nulla. 4

Quando questi verbi sono costruiti in modo impersonale, hanno l’ausiliare essere: Si è riso, si è scherzato, ora parliamoci sul serio.

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Unità 5 - Verbi impersonali

In presenza della costruzione impersonale con la particella “si”, eventuali aggettivi o nomi in funzione di nome del predicato o complemento predicativo vanno sempre al plurale, generalmente maschile. Quando si è stanchi si fa fatica a concentrarsi. Quando si diventa genitori la vita cambia radicalmente.

LA CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO NEI VERBI IMPERSONALI • Se alla forma personale il verbo presenta l’ausiliare avere, il participio passato della forma impersonale si concorda al maschile singolare Abbiamo riso molto. Si è riso molto. Avevamo discusso Si era discusso. APPROFONDIAMO

• Se alla forma personale il verbo presenta l’ausiliare essere, il participio passato

della forma impersonale si concorda al plurale, generalmente maschile Siamo andati al mare. Si è andati al mare. Ci siamo alzati presto. Ci si è alzati presto.

ATTENZIONE

IL SI IMPERSONALE O IL SI PASSIVANTE?

Come abbiamo visto nell’unità precedente, nelle forme “si + verbo alla 3ª pers. sing.” di verbi transitivi con oggetto espresso, la particella “si” ha valore passivante, non impersonale. Ciò significa che il verbo costruito con il “si” equivale a un verbo passivo il cui oggetto espresso è in realtà, grammaticalmente, il soggetto della frase. Osserva: Non si sta male in questo posto. (verbo intransitivo: forma impersonale) In Italia si parlano molti dialetti. (= molti dialetti [soggetto] sono parlati, verbo transitivo con “oggetto” espresso: forma passivante) In questo ristorante si mangia benissimo. (verbo transitivo senza “oggetto” espresso: forma impersonale) In questo ristorante si mangia un ottimo risotto ai funghi. (= un ottimo risotto [soggetto] è mangiato, verbo transitivo con “oggetto” espresso: forma passivante)

Altre costruzioni impersonali

Il verbo

Infine alcuni verbi e locuzioni che in presenza di un soggetto hanno valore personale sono costruiti in modo impersonale quando il soggetto è costituito da un’intera frase (proposizione soggettiva, vedi M9_U1). Quel giorno accadde l’inverosimile. (forma personale) soggetto

4

Quel giorno accadde che l’intera popolazione spense la televisione. (forma impersonale) soggetto 267

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LIVELLO 2 - Morfologia

Tra queste forme troviamo: • verbi come succede, accade, sembra, capita, bisogna (oggigiorno usato solo in modo impersonale), basta, conviene ecc. Sembra che non vi vediate da mesi. Capita di parlare a vanvera. Basterebbe che si sforzassero un po’. • locuzioni formate dal verbo essere o altro verbo copulativo + un aggettivo, un avverbio o un nome È giusto che ci siano anche loro. Era impossibile fare finta di niente. È bene che tu lo sappia. È un vero peccato che alla fine non vengano.

APPROFONDIAMO

FORME IMPERSONALI O PASSIVANTI?

Introducono frasi soggettive anche locuzioni come: • si dice, si pensa, si crede ecc.: Si dice che sia partita • è vietato, è proibito, è permesso ecc.: È vietato calpestare l’erba.

Queste forme, simili alle precedenti in quanto alla costruzione e considerate imperso­ nali da alcune grammatiche, hanno per noi valore passivante, perché equivalgono alle corrispondenti frasi passive “viene detto”, “viene pensato”, “viene vietato” ecc.

FACCIAMO IL PUNTO La particella “si” Come abbiamo visto, la particella “si” può avere una gran quantità di funzioni. Può essere: • pronome riflessivo (diretto, indiretto o reciproco): Si guardava allo specchio. • particella di verbo intransitivo pronominale: Si dimenticò di pagare. • particella impersonale: In questa città non si dorme mai.

PER INIZIARE

• particella passivante: Si attende una settimana di pioggia.

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi impersonali e quelli usati impersonalmente. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.

Il verbo

1. Non bisogna mai contraddire mia moglie. Basta aspettare: lo farà da sola. 2. Le previsioni dicono che domani in serata nevicherà sulle 4

coste liguri. 3. C’è del marcio in Danimarca. 4. Da lì si saliva con

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Unità 5 - Verbi impersonali

un’altra scala di pietra stretta e ripidissima che portava a una specie di stanzotto senza finestre. 5. Quando piove su questo bosco pare che gli strumenti più melodiosi del mondo si diano appuntamento per suonare una melodia dolcissima. 6. Voi sapete perché i salmoni risalgono la corrente dei fiumi? 7. Credo che se non ci si fida di nessuno si rimane soli.

2 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Nelle coppie di frasi indica tra parentesi in quale frase il verbo in evidenza è usato in modo personale [P] e in quale è usato in modo impersonale [I], come nell’esempio. I] Es. A volte accadeva che non venisse nessuno. [   Tutto accadde all’improvviso. [P   ] 1. Dopo l’eruzione pioveva cenere. [  ] 2. Pioveva sulla lava fumante. [  ]

3. Mi sembrava che Eugenio fosse preoccupato. [  ]

4. Eugenio mi sembrava preoccupato. [  ] 5. Tu non mi basti mai. [  ]

6. Non basta chiedere scusa! [  ]

7. È vero che è scappato in Tunisia? [  ]

8. È vero quel che hanno detto? [  ] 9. Che cosa sta capitando? [  ]

10. Mi è capitata una cosa incredibile. [  ]

3 TR ASFORMARE

··

Volgi le frasi alla forma impersonale, come nell’esempio.

Es. In questa casa tutti parlano a voce molto alta e si interrompono a vicenda. → In questa casa si parla a voce molto alta e ci si



interrompe a vicenda.

1. È convinto di non saper fare qualcosa solo perché non ha mai provato a farla. 

Il verbo



2. A volte dormo male perché non mi sono stancato fisicamente durante il giorno.  4



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LIVELLO 2 - Morfologia

3. Anni fa i giovani si sposavano prima perché non continuavano a studiare e andavano a lavorare.  

4. Abbiamo litigato e ci siamo trattati male, ma poi ci siamo riappacificati.  

5. Ecco perché ieri la gente è tornata a scendere in piazza e ha protestato di fronte al Comune.  

6. Alla festa di Cloe abbiamo ballato e scherzato fino a tarda notte. 

7. Per quanto io cerchi di mettermi nei suoi panni, non mi capacito del suo atteggiamento aggressivo di questi giorni.  

8. Se mi fossi aspettato una reazione simile ora non mi sentirei tanto confuso.  

4 RICONOSCERE

INVAL

SI

· · · Nei seguenti proverbi sottolinea i verbi impersonali o usati

impersonalmente (3 in tutto), facendo attenzione a non confonderli con le costruzioni con il “si” passivante e con i verbi riflessivi. 1. A buon consiglio non si trova prezzo. 2. Chi si contenta gode. 3. A tavola non si invecchia. 4. Con le buone maniere si ottiene tutto. 5. A rubar poco si va in galera, a rubar tanto si fa carriera. 6. I panni sporchi si lavano in famiglia. 7. Bisogna battere il ferro finch’è caldo. 8. Chi si vanta da solo non vale un fagiolo.

5 SCRIVERE

· · · Per ognuno dei verbi dati scrivi una frase seguendo le indicazioni tra parentesi.

• resistere (impersonale): 

Il verbo

• capire (“si” passivante): 

4

270

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Unità 5 - Verbi impersonali

• imporre (riflessivo): 

• pentirsi (impersonale): 

• notare (“si” passivante): 

• nascondere (riflessivo): 

• vedere (“si” passivante): 

• chiedere (riflessivo): 

6 ANALIZZARE

··

SI INVAL

Indica con una crocetta se le voci verbali con “si” in evidenza sono verbi usati impersonalmente [I], riflessivi [R] o strutture con il “si passivante” [P].

Il verbo



I R P

1. In inverno si potano i rami secchi.





2. Guardalo, si crede infallibile.





3. Spalanca le finestre, qui si muore di caldo!





4. Vorrei comprare un’automobile all’asta; come si partecipa?





5. Narciso si specchiava chino sull’acqua.





6. Il maschio si riconosce dal piumaggio grigiastro.





7. Non si rivolgevano la parola da anni.





8. Si vola in semifinale!





9. In quella scuola, anziché studiare, si gozzovigliava tutto il giorno.









10. Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. 4

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MAPPA UNITÀ 5

IL VERBO

PUÒ ESSERE

PERSONALE SE HA UN SOGGETTO ESPRESSO O SOTTINTESO

io mangio, legge, studiamo

IMPERSONALE SE • È UN VERBO ATMOSFERICO • NON HA UN SOGGETTO

piove, nevica, gela

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PERSONALE USATO IMPERSONALMENTE CON SI + VERBO

si ride, si scherza, ci si alza

VERBO / LOCUZIONE + FRASE SOGGETTIVA (= SOGGETTO COSTITUITO DA UNA FRASE INTERA)

Accadde che tutti spensero il telefono. (diverso da Accadde l'impossibile. → con sogg. e verbo personale) È bene che voi lo sappiate.

NOTA BENE: COSTRUZIONI CON LA PARTICELLA SI

RIFLESSIVO → Lei si guarda. INTR. PRONOMINALE → Lei si è innamorata. IMPERSONALE → Si va al mare. PASSIVO → Si sente un rumore.

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

6

30’

Verbi ausiliari Verbi al servizio di altri verbi Alcuni verbi, oltre ad avere un significato autonomo, possono essere impiegati con altri verbi, rispetto ai quali svolgono una funzione “di servizio”. Questi verbi al servizio di altri possono essere distinti in: ausiliari, servili, fraseologici e causativi.

I verbi ausiliari I verbi essere e avere sono detti ausiliari perché “aiutano” (danno ausilio, appunto) gli altri verbi a formare i tempi composti e la forma passiva. In particolare, il verbo essere si usa per formare: • i tempi composti della maggior parte dei verbi intransitivi o usati intransitivamente Siamo tornati dalle vacanze. (v. transitivo) Paola è molto cambiata. (v. trans./intrans. usato intransitivamente) • i tempi composti di tutti i verbi riflessivi e intransitivi pronominali Si saranno conosciute alla festa di Claudio. (v. riflessivo) Lo sapevo, ti sei arrabbiato. (v. intrans. pronominale) • i tempi composti dei verbi impersonali (anche se per i fenomeni atmosferici è accettata anche la forma con avere), dei verbi usati impersonalmente e delle costruzioni con “si passivante” È piovuto da voi? (v. impersonale) Sarebbe bastato che lo dicessi. (v. usato impersonalmente) Non si è fatto abbastanza. (costruzione con “si passivante”) • la forma passiva dei verbi Era stata fondata dagli Arabi. È considerata la miglior cantante del momento. Il verbo avere si usa per formare:

Il verbo

• i tempi composti di tutti i verbi transitivi attivi o dei verbi usati transitivamente Abbiamo affittato un furgone. (v. transitivo) Non avrei avuto dubbi. (v. transitivo) Paola ha cambiato scuola. (v. trans./intrans. usato transitivamente) 4

• i tempi composti di alcuni verbi intransitivi Hanno viaggiato tutta la notte. Ha camminato sulla luna.

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Unità 6 - Verbi ausiliari

FACCIAMO IL PUNTO AUSILIARI - ESSERE O AVERE

essere

con verbi passivi

sono stata spinta fu visto

con verbi riflessivi e intransitivi pronominali

si è pettinato

con verbi alla forma impersonale o con il “si passivante” (tranne con i verbi atmosferici)

si è camminato

si sono pentiti è sembrato si è ammesso (l’errore) è piovuto / ha piovuto

avere

con verbi transitivi attivi

avete mangiato avrebbero letto

essere (più frequente) o avere

con verbi intransitivi

sono partite ho giocato

I verbi che possono essere usati in modo transitivo o intransitivo nei tempi composti hanno generalmente l’ausiliare avere quando sono transitivi, e l’ausiliare essere quando sono intransitivi: Ho iniziato un corso (trans.) / Il corso è iniziato (intrans.). Alcuni verbi presentano entrambi gli ausiliari senza sostanziali cambiamenti di significato: sono vissuta / ho vissuto; è nevicato / ha nevicato; è trasalito / ha trasalito ecc. In altri casi il diverso ausiliare è richiesto dalla diversa accezione del verbo: Ho corso tutto il giorno (= mi sono spostato molto velocemente) / Sono corso appena ho saputo (= sono venuto rapidamente qui, a una meta precisa).

Il verbo

Con i verbi intransitivi l’ausiliare non segue criteri costanti. Tendenzialmente, l’ausiliare è avere per azioni compiute “attivamente” dal soggetto (Ho lavorato; Ho riso) ed essere per azioni che il soggetto vive senza prendervi parte attivamente (Sono nato; sono cresciuto) e per i verbi di movimento (sono andata; ero arrivato). In realtà però le eccezioni a questi criteri sono moltissime (Ho camminato; Ho ballato ecc.). La cosa migliore in caso di dubbio è consultare il dizionario.

4

I verbi servili (vedi M4_U7) dovere, volere e potere formano i tempi composti con l’ausi­ liare del verbo “servito”, a meno che questo non sia essere o un verbo al passivo: in questi casi l’ausiliare è avere. Siamo dovute tornare presto. (il v. servito, tornare, avrebbe ausiliare essere) 275

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LIVELLO 2 - Morfologia

Abbiamo voluto fare le cose in grande. (il verbo servito, fare, avrebbe ausiliare avere) Non avrebbe potuto essere più deludente. (il v. servito è essere) Hanno dovuto essere perquisiti. (il v. servito è un verbo al passivo) Gli altri verbi usati in funzione servile hanno come ausiliare avere. Avrei preferito non farlo. Ha sempre desiderato viaggiare. I verbi causativi (vedi M4_U7) formano i tempi composti con l’ausiliare avere, a meno che non siano riflessivi: Avevano fatto tagliare l’albero. Non li hanno lasciati parlare. Mi sono fatta convincere.

ATTENZIONE

I SIGNIFICATI AUTONOMI DI ESSERE E AVERE

I verbi essere e avere non hanno sempre la funzione di ausiliari; spesso sono usati con significato autonomo. In particolare il verbo essere ha valore autonomo quando è usato: • con il significato di appartenere Questo libro è di Susanna. • con il significato di stare, trovarsi Dove sei? Non ti vedo. • con il significato di esistere, essere presente Pronto, c’è Luca? • con il significato di “essere originario” Mirza è di Belgrado. • con il significato di “essere destinato” Questo libro è (= è destinato) per te. Il verbo essere, inoltre, è impiegato spesso in funzione di copula, cioè per collegare un aggettivo o un nome al soggetto, formando il predicato nominale (vedi M6_U3): La tua amica è molto simpatica. Il verbo avere ha valore autonomo quando è usato: • con il significato di possedere I Rossi hanno una casa in montagna. Il signor Rossi ha un caratteraccio. • con il significato di soffrire Il verbo

Avevo un mal di testa terribile. • con il significato di ottenere, ricevere 4

Alla fine hai avuto la promozione?

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PER INIZIARE

Unità 6 - Verbi ausiliari

INVAL

1 RICONOSCERE

·

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi essere e avere usati come ausiliari. 1. Quando è iniziato tutto avevo circa quindici anni: ho cominciato a dipingere per caso, un pomeriggio d’autunno in cui non sapevo cosa fare. 2. Chissà perché si ostinano a cercare forme di vita intelligenti su altri pianeti quando ancora non ne abbiamo trovate sulla Terra. 3. L’uomo che era scomparso al largo delle coste del Messico è stato ritrovato: è rimasto oltre un anno da solo su un’isola deserta del Pacifico. 4. Hai presente quando hai la certezza di aver già conosciuto qualcuno da qualche parte, e questa persona ti saluta con slancio chiamandoti per nome mentre tu non hai la minima idea di chi sia? 5. In un’altra circostanza ti avrei capito, ma questa volta sei andato davvero troppo oltre. 6. Lo scorso fine settimana si è tenuto a Milano un interessante convegno di letteratura fantascientifica al quale hanno partecipato scrittori provenienti da tutto il mondo. 7. È sempre bello avere qualcuno che ti ascolta. Ne ho parlato giustappunto ieri con il muro della mia cameretta.

2 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con l’ausiliare corretto. 1. Mentre vagavamo per il centro di Los Angeles ci

imbattuti nel mio attore americano preferito. 2. Ragazzi, sviluppato tutti i punti previsti dalla scaletta? riletto il tema prima di consegnarlo? 3. Dato che fatto

successivamente i cambiamenti climatici scomparire il grande lago di Dakhla, le popolazioni

migrate verso ovest. 4. Lo Stage Theater am Potsdamer Platz, dove io avuto la fortuna di assistere a uno spettacolo due progettato da Renzo Piano. 5. La più

anni fa,

riso.

perduta delle giornate è quella in cui non si 6. Improvvisamente Giorgia si chinata,

raccolto una

Il verbo

banconota da cinquanta euro e giornata 4

Maurizio non

fermata, si esclamato: questa

iniziata meravigliosamente bene! 7. A mai piaciute le canzoni troppo 277

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LIVELLO 2 - Morfologia

sdolcinate: gli

sempre sembrate eccessivamente

distanti dalla vita reale.

3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE

··

Analizza i verbi in evidenza segnando con una crocetta la descrizione corretta; poi volgili al passato prossimo impiegando l’ausiliare opportuno, come nell’esempio. TRANS. ATTIVO O USATO TRANS.

1. Nasce a Genova il Yoga-nido.

INTR. O USATO INTR.



PASS.

RIFL. O INTR. PRON.

IMPERS. O STRUTT. CON “SI” PASSIV.

PASSATO PROSSIMO

è nato

2. Sbaglio qualcosa. 3. Dario si commuove davanti al quadro. 4. L’idea viene accolta con entusiasmo. 5. Si ritiene necessario intervenire. 6. Allora, scartate i regali? 7. Le temperature scendono in picchiata. 8. Corriamo il rischio di mandare a monte tutto. 9. La luna finisce dietro una nuvola. 10. I miei genitori si intromettono un po’ troppo. 11. Il micino viene allevato da un cane. 12. Lavoriamo senza sosta.

Il verbo

13. Si arriva a un accordo mediante il dialogo.

4

14. Il film ha un gran successo.

278

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Unità 6 - Verbi ausiliari

4 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se nelle seguenti frasi i verbi essere e avere hanno funzione di ausiliare [Aus] o sono impiegati con significato autonomo [Aut] sbarrando la descrizione corretta tra parentesi. 1. Ehi, c’è nessuno? [Aus] [Aut] 2. Non è che ho [Aus] [Aut] paura di morire. Solo che non voglio esserci [Aus] [Aut] quando accadrà. 3. Non si è [Aus] [Aut] ancora capito che problema abbia [Aus] [Aut]. 4. I capolavori oggi hanno [Aus] [Aut] i minuti contati. 5. Crocchetta, dove ti eri [Aus] [Aut] cacciato? Guarda che disastro hai [Aus] [Aut] combinato! 6. Un’ora prima dell’interrogazione si è [Aus] [Aut] sentita male come al solito. Avevamo [Aus] [Aut] dubbi? 7. Avresti [Aus] [Aut] dovuto ascoltarmi!

5 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sono presenti tre errori nell’uso degli ausiliari. Individuali e scrivi sotto le forme corrette. 1. Oh-oh, mi è sembrato di vedere un gatto. 2. Quando me ne sono accorta mi è venuta una rabbia… 3. Finché non si sarà presa una decisione nessuno lascerà questa stanza. 4. Le stelle, sulle nostre teste, sono continuate a cadere tutta la notte. 5. Avete letto bene le istruzioni prima di iniziare a montarlo? 6. Sarebbe potuto essere tutto più facile. 7. All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore. 8. Mi spiace cucciolo, non avrei dovuto partire. 9. Dopo averlo aiutato a sconfiggere il Minotauro, Arianna fu abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso.   

6 PRODURRRE

· · · Scrivi quattro frasi in cui i verbi essere e avere sono impiegati come ausiliari o come verbi autonomi, seguendo le indicazioni.

• avere: (ausiliare)



(v. autonomo)



Il verbo

• essere: (ausiliare) 4



(v. autonomo)



279

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MAPPA UNITÀ 6

I VERBI AL SERVIZIO DI ALTRI VERBI POSSONO ESSERE

AUSILIARI SONO ESSERE

E

CHE SI USA PER FORMARE TEMPI COMPOSTI DI TUTTI I VERBI TRANNE I TRANS. ATTIVI E ALCUNI INTR. sono andata, si sono vergognate, si è mangiato FORMA PASSIVA è stato chiamato, siamo stati visti

SERVILI FRASEOLOGICI CAUSATIVI

AVERE CHE SI USA PER FORMARE TEMPI COMPOSTI DI TUTTI I TRANS. ATTIVI E DI ALCUNI INTR. l'ho chiamato, abbiamo lavorato NOTA BENE:

NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE, POTERE, DOVERE + INFINITO: SI USA L'AUSILIARE DEL VERBO "SERVITO" → Sono voluta andare. Non hanno potuto fare nulla. SI USA AVERE SE IL "SERVITO" È ESSERE O CON VERBO PASSIVO Avresti potuto essere più gentile. Non ha voluto essere servito.

280

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

7

30’

Verbi servili, fraseologici, causativi I verbi servili I verbi servili sono verbi “al servizio” di altri verbi, che nella frase li seguono al modo infinito, senza preposizioni. Essi portano un tratto del significato del verbo che segue, esprimendone: • la necessità: Hanno dovuto rimandare l’inaugurazione. • la possibilità: Posso aiutarla? • il desiderio o la volontà: Volevo chiederti un favore. Oltre a dovere, volere e potere, sono usati in funzione di verbi servili i verbi desiderare, sapere (nel senso di “essere in grado”), solere (= essere solito), osare, preferire quando sono seguiti da un verbo all’infinito. Non osò ribattere alle sue accuse. Non ho saputo resistere! Preferirei non farlo. I verbi servili dovere, volere e potere formano i tempi composti con l’ausiliare del verbo “servito”, a meno che questo non sia essere o un verbo al passivo: in questi casi l’ausiliare è avere. L’uso dell’ausiliare avere quando il verbo servito richiederebbe l’ausiliare essere, sempre più esteso, va considerato meno corretto (*Ha dovuto partire). Ho dovuto lavorare tutto il giorno. Non era potuta rimanere. Saresti voluto venire? Avresti potuto essere un po’ più delicato. Non ha voluto essere disturbata.

Il verbo

Gli altri verbi usati in funzione servile hanno come ausiliare avere (tranne solere, difet­ tivo, sostituito spesso, specie nei tempi composti, dalla locuzione essere solito). Ho sempre desiderato fare un viaggio con la Transiberiana. Ha preferito tacere.

4

Quando il verbo servito è un verbo pronominale di qualsiasi tipo, l’ausiliare è essere se il pronome atono è posto prima del verbo (Non si è voluta presentare); è avere se il prono­ me atono è posto in coda al verbo (Non ha voluto presentarsi). 281

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LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE

SIGNIFICATI AUTONOMI DI VOLERE, DOVERE, SAPERE, DESIDERARE, PREFERIRE

Alcuni di questi verbi possono essere seguiti da un complemento oggetto o da una proposizione oggettiva o soggettiva (vedi M9_U1). In queste frasi non svolgono una funzione servile e in alcuni casi hanno un significato diverso da quello che esprimono nell’uso servile. Vuole imparare a ballare il tango. (verbo servile) Vorrei un gelato. (verbo autonomo + compl. oggetto) Voglio che tu sia felice. (verbo autonomo + prop. oggettiva) Adesso dobbiamo andare. (verbo servile) Mi deve (= è in debito di) una grossa somma di denaro. (verbo autonomo + compl. oggetto) Da tempo desideravo incontrarti. (verbo servile) Desidererei una risposta. (verbo autonomo + compl. oggetto) Desidero che esca immediatamente. (verbo autonomo + prop. oggettiva) Sai toccarti la punta del naso con la lingua? (verbo servile) Non sa (= conosce) l’italiano. (verbo autonomo + compl. oggetto) Sapete che mi siete mancati? (verbo autonomo + prop. oggettiva)

Il verbo

PER INIZIARE

Preferirono rimanere a casa. (verbo servile) Preferisci la fragola o il cioccolato? (verbo autonomo + compl. oggetto) Preferisco che questi soldi vengano usati per qualcosa di utile. (verbo autonomo + prop. oggettiva)

4

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi volere, potere, dovere impiegati come verbi servili. Attenzione: in due frasi non ne compare nessuno. 1. Preferirei di gran lunga odiarti che perderti continuando ad amarti. 2. Hai voluto la bicicletta? E mo’ pedala! 3. Lei non sa chi sono io! Come osa contraddirmi? 4. Il Guercio mi deve 30 euro, ma non voglio chiederglieli perché so che in questo momento ne ha più bisogno di me. 5. Nonostante avesse 24 anni non sapeva nuotare e non riusciva nemmeno a rimanere a galla. 6. Vorrei un succo d’ananas e un panino pomodoro e mozzarella. No, anzi, lo preferisco al prosciutto. 7. Non riesco a credere che abbia potuto fare una cosa del genere! 8. Come posso ritrovarla se non ho il numero di telefono e non so nemmeno il suo nome? 9. Non oso pensare a cosa potrebbero fare se ne avessero la possibilità! 10. Devo davvero complimentarmi con te: io non avrei saputo trovare una scusa migliore!

282

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Unità 7 - Verbi servili, fraseologici, causativi

2 PRODURRE

··

Per ogni verbo dato scrivi una frase in cui abbia funzione di verbo servile.

• volere:



• potere:



• dovere:



• preferire: • sapere:





3 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Sottolinea gli errori nell’uso degli ausiliari con i verbi servili e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: non tutte le frasi contengono errori. 1. Quest’anno l’ormai tradizionale incontro è dovuto essere sospeso per mancanza di fondi pubblici. 2. Domenica mattina avrei preferito starmene a letto fino a mezzogiorno, ma sono dovuto alzarmi presto per ripassare fisica, visto che lunedì avevamo l’ultima verifica dell’anno. 3. Se si avessero saputo adattare alle circostanze avrebbero potuto limitare i danni, ma non ne hanno voluto sapere. 4. Non è mai voluto essere leader: ha sempre preferito collaborare insieme agli altri a parità di condizioni e di diritti. 5. Marzia l’avrebbe dovuto immaginare che Ignazio non sarebbe potuto venire a vederla in teatro neanche questa volta. 6. Che tu abbia potuto tenere testa a un padre tanto autoritario è davvero sorprendente: nessuno dei tuoi fratelli era mai osato contraddirlo. 7. Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare e soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai dovuto partire.

  

Il verbo

I verbi fraseologici (o aspettuali) I verbi fraseologici sono verbi che, uniti a un altro verbo, ne esprimono l’aspetto, cioè il modo in cui l’azione si sviluppa nel tempo. Sono seguiti da un infinito introdotto da una preposizione o da un gerundio. Essi possono esprimere: 4

• un’azione o una situazione colta nel suo svolgimento: stare + gerundio, andare + gerundio 283

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LIVELLO 2 - Morfologia

Lo sto aspettando da un’ora! La luce andava calando poco a poco. • un’azione o una situazione che inizia: iniziare a, cominciare a, mettersi a + infinito Tu inizia a scriverlo, poi vediamo. Non avevi già cominciato a scriverlo? • un’azione o una situazione che dura nel tempo: continuare a + infinito Continuò a scrivere tutta la notte. • un’azione o una situazione imminente: stare per, accingersi a, accennare a + infinito Stavo per avvisarti. • un’azione o una situazione che finisce: finire di, smettere di, cessare di, finirla di, smetterla di, finire per / con + infinito Non hai ancora finito di scrivere l’articolo? Smetti di trovare scuse! Finì col cedere alle sue richieste. • un’azione che viene tentata o che riesce: tentare di, cercare di, provare a, riuscire a + infinito Cerca di consegnarlo in tempo. Non riuscirò a consegnarlo per domani.

I verbi causativi I verbi causativi esprimono un’azione causata dal soggetto, ma non compiuta da esso, bensì fatta compiere o lasciata compiere ad altri. Vengono usati in funzione di causativi i verbi fare e lasciare, seguiti dal verbo che esprime l’azione posto all’infinito. La sua battuta mi ha fatto infuriare. Lasciali giocare, sono bambini!

PER INIZIARE

I verbi causativi formano i tempi composti con l’ausiliare avere (Questi esercizi mi hanno fatto pensare moltissimo; Gonzalo ha lasciato riposare l’impasto per un’ora), a meno che non siano alla forma riflessiva; in questo caso l’ausiliare è essere (Mi sono fatta tagliare i capelli; Non vi siete lasciate ingannare!).

4 COMPLETARE + LESSICO

·

Completa le seguenti frasi con i verbi fraseologici opportuni, scegliendoli tra quelli in elenco. si accinge a • va • si è messo a • stanno • provate ad • stavo per • smetterla di • continuavano a

Il verbo

1. Aveva già sessant’anni suonati, ma tutti chiamarlo Nicolino. 2. Il Belgio 4

varare una

legislazione in materia di stupefacenti simile a quella olandese.

284

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Unità 7 - Verbi servili, fraseologici, causativi

3. Oddio, ero convinta di aver fatto un ottimo compito di matematica, ma adesso mi

venendo un mucchio di dubbi.

4.

appoggiare un po’ di peso sul piede

coinvolto: se provate dolore, la caviglia potrebbe essere rotta o slogata. 5.

dirgli che mi era mancato

moltissimo quando lui, improvvisamente, piangere. 6. Da stamattina mi sono già innamorato cinque volte: dovrei

guardarmi continuamente allo specchio!

7. Ha avuto una brutta polmonite ma migliorando giorno dopo giorno.

5 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi fraseologici. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Ma devi sempre riuscire a mettermi in imbarazzo davanti ai miei amici? 2. Stupendo: il film non è ancora iniziato e tu stai già russando. Dà veramente soddisfazione guardare la TV insieme a te. 3. Il saggio di fine anno continuò fino a mezzanotte inoltrata: quando l’ultima bambina smise di suonare, mi invase un sollievo indescrivibile. 4. «Pronto. Ciao amore, cosa stai facendo?» «Niente, sono a pezzi, sto per andare a letto, e tu?» «Oh, io sono in un pub, in piedi dietro di te». 5. Gli italiani sono convinti di avere un’ottima alimentazione, ma non sempre le cose stanno veramente così. 6. La sorpresa non riuscì proprio benissimo: il festeggiato aveva scoperto tutto e dovette far finta di sorprendersi perché gli amici non rimanessero delusi. 7. La più cruenta battaglia si svolse però nella reggia, dove Neottolemo, il terribile figlio di Achille, tentava di entrare con la forza.

6 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Indica se i verbi fare e lasciare nelle seguenti frasi sono impiegati come causativi [C] o come verbi autonomi [A].

Il verbo



4

C A

1. Dovresti farti gli affari tuoi.



2. Non lasciarti abbindolare dalle sue promesse!



3. Hai fatto inferocire la Bestia, sarai contento.



4. Lasciami in pace per favore.

285

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LIVELLO 2 - Morfologia

5. I Longobardi ci hanno lasciato circa duecento parole.



6. Farà scendere in campo il nuovo acquisto nella prossima partita.



7. All’esame non mi hanno lasciato quasi parlare!



8. Non avremmo fatto in tempo comunque!



7 COMPLETARE

··

Completa le seguenti frasi con un verbo servile [S], fraseologico [F] o causativo [C] seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. Le loro idee

[F] a camminare sulle

nostre gambe. 2. Se volete scoprire l’animale misterioso, [S] unire tutti i puntini. 3. Fede,

[C] stare Attila, non

tormentarlo. 4. Il regalo non

[S] essere più

azzeccato, grazie! 5. Pronto? Sì,

[F] arrivando. Ancora no, [F] per

sono sull’autobus, ma scendere. 6. Quando scattò il rosso i due giocolieri [F] a fare acrobazie in mezzo all’incrocio. 7. Accidenti! Mi sono

[C] fregare di

nuovo dal fruttivendolo! 8. Vuoi che ti racconti come finisce o

Il verbo

[S] non saperlo, nel caso un giorno volessi guardartelo? 9. 4

[F] di navigare su internet e [F] a studiare!

286

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Unità 7 - Verbi servili, fraseologici, causativi

8 RICONOSCERE E ANALIZZARE

INVAL

SI

· · · Sottolinea nelle seguenti frasi tutti i verbi servili, fraseologici e causativi, poi trascrivili nella colonna corretta della tabella sottostante.

1. Ragazze, potete anche rilassarvi per la prova costume, tanto in spiaggia guarderanno solo i cellulari! 2. Le ultime notizie non fanno altro che confermare ciò che già si sapeva: il clima sta subendo drastiche variazioni in pochissimo tempo. 3. Ti chiederai chi me lo fa fare di mettermi a imparare una lingua straniera a 60 anni. Posso solo risponderti: il piacere dell’apprendimento non finisce mai! 4. Ognuno dovrebbe lasciar fare agli altri il proprio lavoro. 5. Quando suo figlio, di cinque anni, gli fa una domanda a cui non sa rispondere, comincia ad arrampicarsi sugli specchi e finisce per confondergli le idee invece di chiarirgliele. 6. La pioggia non accenna a smettere, ma per il momento non dovrebbe esserci pericolo di allagamenti. 7. Se cerchi un posto tranquillo a due passi dal mare dove poterti riposare dallo stress cittadino, il nostro campeggio è quel che fa per te. 8. Se voleva solo un pretesto per lasciarlo, forse non era così sincera come cercava di far credere a tutti… 9. Maurizio è un venditore nato: quando ci si mette d’impegno riuscirebbe a vendere una stufa nel deserto! 10. Continua a ripetere che le devo delle scuse, ma io non so che cos’ho fatto di male per farla arrabbiare così tanto! 11. L’undicesimo comandamento dovrebbe essere “Non ti farai i fatti degli altri se questi

Il verbo

non vorranno raccontarteli personalmente”. 12. Devi riconoscere che Carla non finisce mai di stupire! SERVILI

FRASEOLOGICI

CAUSATIVI

 1.



 1.



 1.



 2.



 2.



 2.



 3.



 3.



 3.



 4.



 4.



 4.



 5.



 5.



 6.



 6.



 7.



 7.



 8.



 8.



 9.



 9.



4 287

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MAPPA UNITÀ 7

I VERBI AL SERVIZIO IL VERBO DI ALTRI VERBI

POSSONO ESSERE

AUSILIARI SONO ESSERE

E

CHE SI USA PER FORMARE TEMPI COMPOSTI DI TUTTI I VERBI TRANNE I TRANS. ATTIVI E ALCUNI INTR. sono andata, si sono vergognate, si è mangiato

AVERE CHE SI USA PER FORMARE TEMPI COMPOSTI DI TUTTI I TRANS. ATTIVI E DI ALCUNI INTR. l'ho chiamato, abbiamo lavorato NOTA BENE:

FORMA PASSIVA è stato chiamato, siamo stati visti

NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE, POTERE, DOVERE + INFINITO: • SI USA L’AUSILIARE DEL VERBO “SERVITO” Sono voluta andare. Non hanno potuto fare nulla. • SI USA AVERE SE IL “SERVITO” È ESSERE O CON VERBO PASSIVO Avresti potuto essere più gentile. Non ha voluto essere servito.

288

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SERVILI SONO DOVERE, POTERE, VOLERE DESIDERARE, SAPERE, SOLERE, PREFERIRE PIÙ VERBO “SERVITO” ALL'INFINITO

devo partire, vorrei restare, non so resistere

NOTA BENE:

segue

ESSERE → Sei arrivata! (v. aus.) / Dove sei? (v. auton.) AVERE → Ho finito. (v. aus.) / Ho ancora fame. (v. auton.) VOLERE → Vuoi venire da me? (v. serv.) / Vuoi un gelato? (v. auton.) DOVERE → Devo studiare. (v. serv.) / Ti devo tre euro. (v. auton.) PREFERIRE → Preferisco stare a casa. (v. serv.) / Preferisco il mare. (v. auton.) SAPERE → Non so rispondere. (v. serv.) / Non so l’inglese. (v. auton.) RIUSCIRE → Riesci a raggiungermi? (v. fras.) / La sorpresa è riuscita. (v. auton.)

289

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MAPPA UNITÀ 7

I VERBI AL SERVIZIO IL VERBO DI ALTRI VERBI

POSSONO ESSERE

FRASEOLOGICI

SONO STARE, ANDARE

PIÙ GERUNDIO

sto studiando, andavo perdendo

E STARE PER, INIZIARE A, FINIRE DI, SMETTERE DI ECC.

PIÙ

INFINITO

sto per iniziare, inizia a scrivere, finisci di leggere, smetti di piangere

290

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CAUSATIVI

SONO FARE, LASCIARE

PIÙ INFINITO

la fa impazzire, lasciami andare

NOTA BENE:

FARE → Si fa invitare. (v. caus.) / Fa una festa. (v. auton.) LASCIARE → Lascialo parlare. (v. caus.) / Lascialo! (v. auton.)

291

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

8

30’

Le coniugazioni Come abbiamo visto, i verbi italiani sono raggruppati in tre classi di coniugazioni, a seconda della desinenza dell’infinito presente: • prima coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -are (amare, giocare ecc.) • seconda coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ere (con desinenza dell’infinito accentata: temere; o non accentata: lèggere) • terza coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ire (partire, udire ecc.) La maggior parte dei verbi della stessa coniugazione presenta le stesse desinenze, per cui quando si conosce il modello di una coniugazione (il paradigma) si è in grado di coniugare tutti verbi regolari che vi appartengono. I verbi che non rispettano, del tutto o in parte, questo modello, sono detti verbi irregolari. Tra i verbi irregolari troviamo gli ausiliari essere e avere, che presentano una coniugazione del tutto anomala.

Il verbo

A seguire presentiamo i paradigmi dei due ausiliari essere e avere; di tre verbi regolari delle tre coniugazioni in forma attiva; di un verbo alla forma passiva; di un verbo riflessivo. Per convenzione, per indicare le persone del verbo impiegheremo i pronomi personali riservati agli esseri umani e, tra questi, quelli di uso più comune; per i participi passati adotteremo convenzionalmente il maschile, tranne nel caso della terza persona singolare dei verbi con ausiliare essere, per la quale indicheremo le due terminazioni corrispondenti ai due diversi soggetti.

4

292

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Unità 8 - Le coniugazioni

Il paradigma di essere INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io sono

io sono stato

io ero

io ero stato

tu sei

tu sei stato

tu eri

tu eri stato

lui/lei è

lei/lui è stato/a

lui/lei era

lui/lei era stato/a

noi siamo

noi siamo stati

noi eravamo

noi eravamo stati

voi siete

voi siete stati

voi eravate

voi eravate stati

loro sono

loro sono stati

loro erano

loro erano stati

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io fui

io fui stato

io sarò

io sarò stato

tu fosti

tu fosti stato

tu sarai

tu sarai stato

lui/lei fu

lui/lei fu stato/a

lui/lei sarà

lui/lei sarà stato/a

noi fummo

noi fummo stati

noi saremo

noi saremo stati

voi foste

voi foste stati

voi sarete

voi sarete stati

loro furono

loro furono stati

loro saranno

loro saranno stati

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io sia

che io sia stato

che io fossi

che io fossi stato

che tu sia

che tu sia stato

che tu fossi

che tu fossi stato

che lui/lei sia

che lui/lei sia stato/a

che lui/lei fosse

che lui/lei fosse stato/a

che noi siamo

che noi siamo stati

che noi fossimo

che noi fossimo stati

che voi siate

che voi siate stati

che voi foste

che voi foste stati

che loro siano

che loro siano stati

che loro fossero

che loro fossero stati

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io sarei

io sarei stato

---

tu saresti

tu saresti stato

sii

lui/lei sarebbe

lui/lei sarebbe stato/a

---

noi saremmo

noi saremmo stati

----

voi sareste

voi sareste stati

siate

loro sarebbero

loro sarebbero stati

---

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

essere

essere stato

(essente)

stato

essendo

essendo stato 293

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30/01/19 11:33

LIVELLO 2 - Morfologia

Il paradigma di avere INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io ho

io ho avuto

io avevo

io avevo avuto

tu hai

tu hai avuto

tu avevi

tu avevi avuto

lui/lei ha

lui/lei ha avuto

lui/lei aveva

lui/lei aveva avuto

noi abbiamo

noi abbiamo avuto

noi avevamo

noi avevamo avuto

voi avete

voi avete avuto

voi avevate

voi avevate avuto

loro hanno

loro hanno avuto

loro avevano

loro avevano avuto

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io ebbi

io ebbi avuto

io avrò

io avrò avuto

tu avesti

tu avesti avuto

tu avrai

tu avrai avuto

lui/lei ebbe

lui/lei ebbe avuto

lui/lei avrà

lui/lei avrà avuto

noi avemmo

noi avemmo avuto

noi avremo

noi avremo avuto

voi aveste

voi aveste avuto

voi avrete

voi avrete avuto

loro ebbero

loro ebbero avuto

loro avranno

loro avranno avuto

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io abbia

che io abbia avuto

che io avessi

che io avessi avuto

che tu abbia

che tu abbia avuto

che tu avessi

che tu avessi avuto

che lui/lei abbia

che lui/lei abbia avuto

che lui/lei avesse

che lui/lei avesse avuto

che noi abbiamo

che noi abbiamo avuto

che noi avessimo

che noi avessimo avuto

che voi abbiate

che voi abbiate avuto

che voi aveste

che voi aveste avuto

che loro abbiano

che loro abbiano avuto

che loro avessero

che loro avessero avuto

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io avrei

io avrei avuto

---

tu avresti

tu avresti avuto

abbi

lui/lei avrebbe

lui/lei avrebbe avuto

---

noi avremmo

noi avremmo avuto

---

voi avreste

voi avreste avuto

abbiate

loro avrebbero

loro avrebbero avuto

---

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

avere

avere avuto

(avente)

avuto

avendo

avendo avuto

294

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30/01/19 11:33

Unità 8 - Le coniugazioni

1a coniugazione attiva: amare INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io amo

io ho amato

io amavo

io avevo amato

tu ami

tu hai amato

tu amavi

tu avevi amato

lui/lei ama

lui/lei ha amato

lui/lei amava

lui/lei aveva amato

noi amiamo

noi abbiamo amato

noi amavamo

noi avevamo amato

voi amate

voi avete amato

voi amavate

voi avevate amato

loro amano

loro hanno amato

loro amavano

loro avevano amato

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io amai

io ebbi amato

io amerò

io avrò amato

tu amasti

tu avesti amato

tu amerai

tu avrai amato

lui/amò

lui/lei ebbe amato

lui/lei amerà

lui/lei avrà amato

noi amammo

noi avemmo amato

noi ameremo

noi avremo amato

voi amaste

voi aveste amato

voi amerete

voi avrete amato

loro amarono

loro ebbero amato

loro ameranno

loro avranno amato

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io ami

che io abbia amato

che io amassi

che io avessi amato

che tu ami

che tu abbia amato

che tu amassi

che tu avessi amato

che lui/lei ami

che lui/lei abbia amato

che lui/lei amasse

che lui/lei avesse amato

che noi amiamo

che noi abbiamo amato

che noi amassimo

che noi avessimo amato

che voi amiate

che voi abbiate amato

che voi amaste

che voi aveste amato

che loro amino

che loro abbiano amato

che loro amassero

che loro avessero amato

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io amerei

io avrei amato

---

tu ameresti

tu avresti amato

ama

lui/lei amerebbe

lui/lei avrebbe amato

---

noi ameremmo

noi avremmo amato

---

voi amereste

voi avreste amato

amate

loro amerebbero

loro avrebbero amato

---

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

amare

avere amato

amante

amato

amando

avendo amato 295

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30/01/19 11:33

LIVELLO 2 - Morfologia

2a coniugazione attiva: temere INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io temo

io ho temuto

io temevo

io avevo temuto

tu temi

tu hai temuto

tu temevi

tu avevi temuto

lui/lei teme

lui/lei ha temuto

lui/lei temeva

lui/lei aveva temuto

noi temiamo

noi abbiamo temuto

noi temevamo

noi avevamo temuto

voi temete

voi avete temuto

voi temevate

voi avevate temuto

loro temono

loro hanno temuto

loro temevano

loro avevano temuto

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io temetti

io ebbi temuto

io temerò

io avrò temuto

tu temesti

tu avesti temuto

tu temerai

tu avrai temuto

lui/lei temette

lui/lei ebbe temuto

lui/lei temerà

lui/lei avrà temuto

noi tememmo

noi avemmo temuto

noi temeremo

noi avremo temuto

voi temeste

voi aveste temuto

voi temerete

voi avrete temuto

loro temettero

loro ebbero temuto

loro temeranno

loro avranno temuto

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io tema

che io abbia temuto

che io temessi

che io avessi temuto

che tu tema

che tu abbia temuto

che tu temessi

che tu avessi temuto

che lui/lei tema

che lui/lei abbia temuto

che lui/lei temesse

che lui/lei avesse temuto

che noi temiamo

che noi abbiamo temuto

che noi temessimo

che noi avessimo temuto

che voi temiate

che voi abbiate temuto

che voi temeste

che voi aveste temuto

che loro temano

che loro abbiano temuto

che loro temessero

che loro avessero temuto

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io temerei

io avrei temuto

---

tu temeresti

tu avresti temuto

temi

lui/lei temerebbe

lui/lei avrebbe temuto

---

noi temeremmo

noi avremmo temuto

---

voi temereste

voi avreste temuto

temete

loro temerebbero

loro avrebbero temuto

---

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

temere

avere temuto

(temente)

temuto

temendo

avendo temuto

296

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30/01/19 11:33

Unità 8 - Le coniugazioni

3a coniugazione attiva: partire INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io parto

io sono partito

io partivo

io ero partito

tu parti

tu sei partito

tu partivi

tu eri partito

lui/lei parte

lui/lei è partito/a

lui/lei partiva

lui/lei era partito/a

noi partiamo

noi siamo partiti

noi partivamo

noi eravamo partiti

voi partite

voi siete partiti

voi partivate

voi eravate partiti

loro partono

loro sono partiti

loro partivano

loro erano partiti

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io partii

io fui partito

io partirò

io sarò partito

tu partisti

tu fosti partito

tu partirai

tu sarai partito

lui/lei partì

lui/lei fu partito/a

lui/lei partirà

lui/lei sarà partito/a

noi partimmo

noi fummo partiti

noi partiremo

noi saremo partiti

voi partiste

voi foste partiti

voi partirete

voi sarete partiti

loro partirono

loro furono partiti

loro partiranno

loro saranno partiti

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io parta

che io sia partito

che io partissi

che io fossi partito

che tu parta

che tu sia partito

che tu partissi

che tu fossi partito

che lui/lei parta

che lui/lei sia partito/a

che lui/lei partisse

che lui/lei fosse partito/a

che noi partiamo

che noi siamo partiti

che noi partissimo

che noi fossimo partiti

che voi partiate

che voi siate partiti

che voi partiste

che voi foste partiti

che loro partano

che loro siano partiti

che loro partissero

che loro fossero partiti

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io partirei

io sarei partito

---

tu partiresti

tu saresti partito

parti

lui/lei partirebbe

lui/lei sarebbe partito/a

---

noi partiremmo

noi saremmo partiti

----

voi partireste

voi sareste partiti

partite

loro partirebbero

loro sarebbero partiti

---

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

partire

essere partito

(partente)

partito

partendo

essendo partito 297

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30/01/19 11:33

LIVELLO 2 - Morfologia

Particolarità dei verbi Prima coniugazione • i verbi in -care e -gare (giocare, pregare) mantengono il suono duro in tutta la coniugazione, aggiungendo una h davanti alla i e alla e: giochi, giocherò; preghiate; pregheremmo ecc. • i verbi in -ciare (baciare, cominciare), -giare (mangiare, elogiare), -sciare (lasciare, lisciare) perdono la i della radice davanti a i o e: baci, mangerai, lasceremo ecc. • i verbi in -iare (inviare, studiare, avviare ecc.) conservano la i della radice davanti a un’altra i quando la prima è accentata (invìi, avvìi), mentre la perdono quando non è accentata (studi) • i verbi in -gnare (sognare, bagnare) mantengono la i della desinenza alla 1a pers. plur. dell’indicativo e del congiuntivo e alla 2a pers. plur. del congiuntivo: sogniamo, che sogniamo, che sogniate ecc. (ma si sta diffondendo anche la grafia senza i: sognamo) • i verbi in -eare (creare, delineare) conservano la e della radice in tutta la coniugazione, anche davanti ad altra e: creerò, delineerei ecc. • i verbi con dittongo uo (suonare) nelle forme accentate sulla radice mantengono il dittongo (suòno) ma possono semplificarlo in o (anche se la semplificazione non è obbligatoria, ed è sempre meno diffusa) nelle forme in cui la radice non è accentata: sonavo/suonavo ecc.

Seconda coniugazione • moltissimi verbi della 2a coniugazione sono irregolari • fanno parte della 2a coniugazione anche i verbi in -arre (trarre e composti), -orre (porre e composti) e -urre (es. condurre, dedurre, tradurre, produrre, sedurre) • nei verbi in -cere, -gere, -scere (vincere, sorgere, crescere), la c e la g hanno suono duro davanti ad -a, -o (vinco, sorga, cresco) e suono dolce davanti a -e, -i (vince, sorgi, cresce) • alcuni verbi irregolari tuttavia (piacere, tacere, giacere ecc.) mantengono sempre il suono dolce, cioè aggiungono una i prima di -a, -o, spesso raddoppiando anche la consonante della radice (piaccio, piacciamo ecc.) • molti verbi della 2a coniugazione presentano due forme per la 1a e 3a pers. sing. e per la 3a pers. plur. del passato remoto: temei/temetti, temé/temette, temerono/temettero

Il verbo

• i verbi in -gnere (spegnere) mantengono la i della desinenza alla 1a pers. plur. dell’indicativo e del congiuntivo e alla 2a pers. plur. del congiuntivo: spegniamo, che spegniamo, che spegniate ecc. (ma si sta diffondendo anche la grafia senza i: spegnamo)

4

• i verbi con dittongo uo (muovere) nelle forme accentate sulla radice mantengono il dittongo (muòvo), ma possono anche semplificarlo in o (anche se la semplificazione non è obbligatoria ed è sempre meno diffusa) nelle forme in cui la radice non è accentata: moviamo/muoviamo ecc. La semplificazione è obbligatoria in sillaba terminante per consonante (mossi)

298

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Unità 8 - Le coniugazioni

Terza coniugazione • i verbi della 3a coniugazione si dividono in due gruppi: һһ quelli che seguono il modello di sentire (la minoranza): partire, servire, divertire, bollire, avvertire ecc. һһ quelli che seguono il modello di finire (la maggioranza): preferire, capire, pulire, colpire, agire, costruire, definire, contribuire, impedire, percepire, punire, guarire, unire ecc. Questi verbi inseriscono l’infisso -isc- tra la radice e la desinenza alla 1ª, 2ª e 3ª pers. sing. e alla 3ª pers. plur. dell’indicativo presente e del congiuntivo presente, e alla 2ª pers. sing. dell’imperativo INDICATIVO PRESENTE

CONGIUNTIVO PRESENTE

IMPERATIVO

io finisco

che io finisca

---

tu finisci

che tu finisca

finisci

lui/lei finisce

che lui/lei finisca

---

noi finiamo

che noi finiamo

---

voi finite

che voi finiate

finite

loro finiscono

che loro finiscano

---

Il verbo

• alcuni verbi della 3a coniugazione formano il participio presente in -iente: esaudiente, nutriente, conveniente, obbediente, proveniente

4 299

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30/01/19 11:33

LIVELLO 2 - Morfologia

Coniugazione passiva: essere amato INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io sono amato

io sono stato amato

io ero amato

io ero stato amato

tu sei amato

tu sei stato amato

tu eri amato

tu eri stato amato

lui/lei è amato/a

lei/lui è stato/a amato/a

lui/lei era amato/a

lui/lei era stato/a amato/a

noi siamo amati

noi siamo stati amati

noi eravamo amati

noi eravamo stati amati

voi siete amati

voi siete stati amati

voi eravate amati

voi eravate stati amati

loro sono amati

loro sono stati amati

loro erano amati

loro erano stati amati

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io fui amato

io fui stato amato

io sarò amato

io sarò stato amato

tu fosti amato

tu fosti stato amato

tu sarai amato

tu sarai stato amato

lui/lei fu amato/a

lui/lei fu stato/a amato/a

lui/lei sarà amato/a

lui/lei sarà stato/a amato/a

noi fummo amati

noi fummo stati amati

noi saremo amati

noi saremo stati amati

voi foste amati

voi foste stati amati

voi sarete amati

voi sarete stati amati

loro furono amati

loro furono stati amati

loro saranno amati

loro saranno stati amati

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io sia amato

che io sia stato amato

che io fossi amato

che io fossi stato amato

che tu sia amato

che tu sia stato amato

che tu fossi amato

che tu fossi stato amato

che lui/lei sia amato/a che noi siamo amati

che lui/lei sia stato/a amato/a

che lui/lei fosse amato/a

che lui/lei fosse stato/a amato/a

che voi siate amati

che noi siamo stati amati che noi fossimo amati

che loro siano amati

che voi siate stati amati

che voi foste amati

che voi foste stati amati

che loro siano stati amati

che loro fossero amati

che loro fossero stati amati

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

che noi fossimo stati amati

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io sarei amato

io sarei stato amato

---

tu saresti amato

tu saresti stato amato

sii amato

lui/lei sarebbe amato/a

---

noi saremmo amati

lui/lei sarebbe stato/a amato/a

voi sareste amati

noi saremmo stati amati

siate amati

loro sarebbero amati

voi sareste stati amati

---

----

loro sarebbero stati amati

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

essere amato

essere stato amato

---

stato amato

essendo amato

essendo stato amato

300

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30/01/19 11:33

Unità 8 - Le coniugazioni

Coniugazione pronominale (verbi riflessivi e intransitivi pronominali): lavarsi INDICATIVO

presente

passato prossimo

imperfetto

trap. prossimo

io mi lavo tu ti lavi lui/lei si lava noi ci laviamo voi vi lavate loro si lavano

io mi sono lavato tu ti sei lavato lui/lei si è lavato/a noi ci siamo lavati voi vi siete lavati loro si sono lavati

io mi lavavo tu ti lavavi lui/lei si lavava noi ci lavavamo voi vi lavavate loro si lavavano

io mi ero lavato tu ti eri lavato lui/lei si era lavato/a noi ci eravamo lavati voi vi eravate lavati loro si erano lavati

passato remoto

trap. remoto

futuro semplice

futuro anteriore

io mi lavai tu ti lavasti lui/lei si lavò noi ci lavammo voi vi lavaste loro si lavarono

io mi fui lavato tu ti fosti lavato lui/lei si fu lavato/a noi ci fummo lavati voi vi foste lavati loro si furono lavati

io mi laverò tu ti laverai lui/lei si laverà noi ci laveremo voi vi laverete loro si laveranno

io mi sarò lavato tu ti sarai lavato lui/lei si sarà lavato/a noi ci saremo lavati voi vi sarete lavati loro si saranno lavati

presente

passato

imperfetto

trapassato

che io mi lavi che tu ti lavi che lui/lei si lavi che noi ci laviamo che voi vi laviate che loro si lavino

che mi io sia lavato che tu ti sia lavato che lui/lei si sia lavato/a che noi ci siamo lavati che voi vi siate lavati che loro si siano lavati

che io mi lavassi che tu ti lavassi che lui/lei si lavasse che noi ci lavassimo che voi vi lavaste che loro si lavassero

che io mi fossi lavato che tu ti fossi lavato che lui/lei si fosse lavato/a che noi ci fossimo lavati che voi vi foste lavati che loro si fossero lavati

CONGIUNTIVO

CONDIZIONALE

IMPERATIVO

presente

passato

presente

io mi laverei tu ti laveresti lui/lei si laverebbe noi ci laveremmo voi vi lavereste loro si laverebbero

io mi sarei lavato tu ti saresti lavato lui/lei si sarebbe lavato/a noi ci saremmo lavati voi vi sareste lavati loro si sarebbero lavati

--lavati -----lavatevi ---

Il verbo

INFINITO

4

PARTICIPIO

GERUNDIO

presente

passato

presente

passato

presente

passato

lavarsi

essersi lavato (essermi lavato, esserti lavato ecc.)

(lavantesi, lavantisi)

lavatosi (lavatomi, lavatoti ecc.)

lavandosi (lavandomi, lavandoti ecc.)

essendosi lavato (essendomi lavato, essendoti lavato ecc.) 301

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

INVAL

1 COMPLETARE

·

SI

Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta. 1. Qui si

(cucisce / cucie / cuce) una toppa.

[v. cucire: pres. indic.] 2. Lascia che tua madre

(dorme / dormi /

dorma) un po’. [v. dormire: pres. cong.] 3. Perché, voi ci (volareste / volereste / vorreste) su un aeroplanino scassato come questo? [volare: pres. cond.] 4.

(creremo / crearemo / creeremo) una

società sportiva. [v. creare: fut. sempl. indic.] 5. Se solo (foste / fosse / fosti) stati un po’ più attenti! [v. essere: cong. trapass.] 6.

(abbii / abi /

abbi) fede! [v. avere, imper.] 7. A quel punto io (cresi / credetti / creddi) d’impazzire. [v. credere: pass. rem. indic.] 8. Ho paura di essermi ammalata: (starnuto / sternuto / starnutisco) da stamattina. [v. starnutire: pres. indic.]

2 ANALIZZARE

··

Analizza le seguenti voci verbali. Alcune possono corrispondere a diversi modi, tempi, persone. Annota tutte le analisi possibili, come nell’esempio.

Es. mangia:  v. mangiare, 1ª coniug., modo indic., tempo pres., 

3ª pers. sing., forma attiva / modo imper., 2ª pers. sing.

• trovi:





• vendeste:





• fosse stata invitata:



Il verbo



• avendo subito: 4





302

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Unità 8 - Le coniugazioni

• salteremmo:





• essere fermato:





• appartenente:





• avevano temuto:





• disegna:





• capissi:





• distribuiamo:





• avere scavato:





I verbi difettivi I verbi difettivi sono verbi che mancano (“difettano” appunto) di alcuni tempi, modi o persone verbali, che non sono mai esistite o sono cadute in disuso. Si tratta perlopiù di verbi di registro elevato, poco usati. I verbi difettivi più comuni sono: • addirsi: usato nelle forme si addice, si addicono; si addiceva, si addicevano; si addica, si addicano; si addicesse, si addicessero, e nel participio passato sostantivato addetto • fèrvere: usato solo nelle forme ferve, fervono; ferveva, fervevano; fervente, spesso in espressioni cristallizzate • ostare: usato nella forma nulla osta (o nullaosta) • solére: usato solo nelle forme suole, soleva e solito nell’espressione essere solito

Il verbo

• prùdere, ùrgere, vèrtere, vìgere: usati solo alla 3ª pers. sing. e plur. dei tempi semplici (prude, urgeva, verterà ecc.); privi di participio passato, quindi dei tempi composti 4

• competere, concernere, convergere, dirimere, discernere, incombere, soccombere, splendere, transigere: usati solo nei tempi semplici (compete, concerneva, dirimette ecc.); privi di participio passato, quindi dei tempi composti 303

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LIVELLO 2 - Morfologia

I verbi sovrabbondanti II verbi sovrabbondanti sono verbi che a partire dalla stessa radice hanno sviluppato due forme diverse, appartenenti a due diverse coniugazioni. In alcuni casi i due verbi hanno un significato identico o analogo (con differenze di uso e registro): • adempiere (2ª coniugazione) / adempire (3ª coniugazione) • compiere (2ª coniugazione) / compire (3ª coniugazione) • riempiere (2ª coniugazione) / riempire (3ª coniugazione) In altri casi i verbi delle due coniugazioni hanno significato diverso: • arrossare (= far diventare rosso, 1ª coniugazione) • arrossire (= diventare rosso in viso, 3ª coniugazione) • atterrare (= toccare terra planando o buttare a terra, 1ª coniugazione) • atterrire (= spaventare, 3ª coniugazione) • fallare (= sbagliare, 1ª coniugazione) • fallire (= non riuscire in un intento; fare fallimento, 3ª coniugazione) • sfiorare (= toccare appena, 1ª coniugazione)

PER INIZIARE

• sfiorire (= appassire, 3ª coniugazione)

3 CORREGGERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi ai verbi difettivi, cioè vengono impiegate forme inesistenti. Sottolineale e scrivi la perifrasi che potresti utilizzare per esprimere lo stesso significato, come nell’esempio. Attenzione: due frasi non contengono errori. Es. (urgere) Sono urgiuti dei provvedimenti immediati. → sono stati necessari 1. (solere) Non soglio accettare caramelle dagli sconosciuti. 2. (vertere) La mostra nel castello

verteva sulla corrente manieristica pittorica italiana del XVI secolo. 3. (splendere) Il sole è spleso improvvisamente, uscendo da dietro una nuvola. 4. (competere) Decisioni di questo tipo non sono mai competute al Senato.

Il verbo

5. (soccombere) L’impero romano soccombette all’invasione dei barbari. 4

6. (addicere) Caterina, il ruolo

di martire non ti si è mai addetto.

304

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Unità 8 - Le coniugazioni

4 PRODURRE + LESSICO

··

Scrivi una frase per ciascuno dei verbi sovrabbondanti dati.

• atterrare: • atterrire:

 

• impazzare: • impazzire: • sfiorare: • sfiorire:

 

 

I verbi irregolari Sono detti irregolari i verbi che non seguono, in una o più voci, il modello delle tre co­ niugazioni: • i verbi irregolari della prima coniugazione sono quattro: fare, andare, dare, stare; e i verbi da essi derivati (ridare, soddisfare ecc.) • la seconda coniugazione presenta moltissimi verbi irregolari: soprattutto verbi che all’infinito hanno l’accento sulla radice (mèttere) e i verbi in -arre, -orre, -urre • la terza coniugazione ha al suo interno un sottogruppo molto ampio (verbi che inseriscono -isc- tra radice e desinenza) che segue una coniugazione propria, ma presenta pochi verbi irregolari in senso stretto Ecco una lista dei verbi irregolari più usati. Riportiamo i tempi e i modi parzialmente o interamente irregolari. L’indicazione “ecc.” significa che le forme delle altre persone se­ guono il modello delle forme riportate.

Il verbo

Verbi irregolari della 1a coniugazione

4

Andare Indicativo pres.: vado (vo), vai, va, andiamo, andate, vanno; fut sempl.: andrò, andrai ecc. Congiuntivo pres.: va­ da, vada, vada, andiamo, andiate, và­da­ no; imperf.: andassi ecc. Condizionale pres.: andrei, andresti ecc. Imperativo pres.: va’ / vai Dare Indicativo pres.: do, dai, dà, diamo, date, danno; pass. rem.: dièdi (dètti), dé­ sti, diède (dètte), démmo, déste, dièdero (dèttero); fut. sempl.: darò, darai ecc. Congiuntivo pres.: dia, dia, dia, diamo, diate, diano; imperf.: déssi, déssi, désse, déssimo, déste, déssero Condizionale

pres.: darei, daresti ecc. Imperativo pres.: da’/ dai Participio pres.: dante (raro) Fare Indicativo pres. faccio, fai, fa, faccia­ mo, fate, fanno; imperf.: facevo, fé pass. rem.: féci, facesti, féce, facemmo, faceste, fécero; fut. sempl.: farò, farai ecc. Congiuntivo pres.: faccia, faccia, faccia, faccia­ mo, facciate, fàcciano; imperf.: facessi, fa­ cessi, facesse, facessimo, faceste, facéssero Condizionale pres.: farei, faresti ecc. Imperativo pres.: fa’/ fai Participio pres.: facen­ te; pass.: fatto Gerundio pres.: facendo

305

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30/01/19 11:33

LIVELLO 2 - Morfologia

Soddisfare Indicativo pres.: soddisfaccio o soddisfo, soddisfai o soddisfi, soddisfà o soddisfa, soddisfacciamo pop. soddi­ sfiamo, soddisfate, soddisfanno o sod­ dìsfano; imperf.: soddisfacévo (evitare soddisfavo ecc.); fut. soddisfarò o soddi­ sferò ecc. Congiuntivo pres.: soddisfàccia o soddisfi, soddisfacciamo o soddisfia­ mo, soddisfacciate o soddisfiate, soddi­ sfacciano o soddìsfino Condizionale

pres.: soddisfarèi o soddisferèi ecc. Per le altre forme vedi fare Stare Indicativo pres.: sto, sta, stiamo, sta­ te, stanno; imperf.: stavo, stavi ecc.; pass. rem.: stètti, stésti, stètte, stémmo, stéste, stèttero; fut. sempl.: starò, starai ecc. Congiuntivo pres.: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stiano; imperf.: stéssi, stéssi, stésse, stés­ simo, stéste, stéssero Condizionale pres.: starei, staresti ecc. Imperativo: sta’ / stai

Il verbo

Verbi irregolari della 2a coniugazione

4

Accèndere Indicativo pass. rem.: accesi, accendesti, accése, accendemmo, accen­ deste, accésero Participio pass.: accéso Acclùdere Indicativo pass. rem.: acclusi, accludesti, accluse, accludemmo, acclu­ deste, acclùsero Participio pass.: accluso Accorgersi Indicativo pass. rem.: mi ac­ còrsi, ti accorgesti, si accòrse, ci accor­ gemmo, vi accorgeste, si accòrsero Participio pass.: accòrtosi Accondiscéndere vedi scéndere Accórrere vedi correre Accréscere vedi créscere Affliggere Indicativo pass. rem.: afflissi, affliggesti, afflisse, affliggemmo, affligge­ ste, afflissero Participio pass.: afflitto Aggiùngere vedi giùngere Allùdere Indicativo pass. rem.: allusi, al­ ludesti, alluse, alludemmo, alludeste, al­ lùsero Participio pass.: alluso Amméttere vedi méttere Annèttere Indicativo pass. rem.: annettéi (an­ nèssi), annettesti, annetté (annesse), an­nettemmo, annetteste, annettérono (an­ nessero) Participio pass.: annesso Appèndere Indicativo pass. rem.: appesi, appendesti, appése, appendemmo, appen­ deste, appesero Participio pass.: appeso Apprèndere vedi prèndere Assòlvere indicativo pass. rem.: assòlsi, assolvesti, assòlse, assolvemmo, assolve­ ste, assòlsero Participio pass.: assòlto Assùmere indicativo pass. rem.: assunsi, assumesti, assunse, assumemmo, assu­

meste, assùnsero Participio pass.: assunto Attèndere vedi tèndere Attingere vedi tingere Avvòlgere vedi vòlgere Bére Indicativo pres.: bevo, bévi, beve, beviamo, bevete, bevono; imperf.: beve­ vo, bevevi ecc.; pass. rem.: bévi (bevéi, bevètti), bevesti, bévve (bevé, bevette), bevemmo, beveste, béwero (bevérono, bevéttero); fut. sempl.: berrò, berrai ecc. Congiuntivo pres.: béva, béva ecc.; imperf.: bevessi ecc. Condizionale pres.: ber­ rei, berresti ecc. Imperativo: bévi, bevete Participio pres.: bevente; pass.: bevuto Gerundio pres.: bevendo Cadére Indicativo pass. rem.: caddi, ca­ desti, cadde, cademmo, cadeste, caddero; fut. sempl.: cadrò, cadrai ecc. Condizionale pres.: cadrei, cadresti ecc. Chièdere Indicativo pass. rem.: chiesi, chiedesti, chiese, chiedemmo, chiedeste, chiesero Participio pass.: chièsto Chiùdere Indicativo pass. rem.: chiusi, chiudesti, chiuse, chiudemmo, chiudeste, chiùsero Participio pass.: chiuso Cogliere Indicativo pres.: colgo, cògli, co­ glie, cogliamo, cogliete, colgono; pass. rem.: colsi, cogliesti, colse, cogliemmo, coglieste, colsero Congiuntivo pres.: col­ ga, colga, colga, cogliamo, cogliate, col­ gano Partic. pass.: còlto Coincidere vedi decidere Comméttere vedi mettere Commuovere vedi muovere

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Comprèndere vedi prèndere Comprimere Indicativo pass. rem.: com­ pressi, comprimesti, compresse, compri­ memmo, comprimeste, comprèssero Participio pass.: compresso Concèdere Indicativo pass. rem.: concessi, concedesti, concesse, concedemmo, con­ cedeste, concessero Participio pass.: con­ cesso Conclùdere vedi acclùdere Condurre Indicativo pres.: conduco, con­ duci, conduce, conduciamo, conducete, condùcono; imperf.: conducevo, condu­ cevi ecc.; pass. rem.: condussi, conducesti, condusse, conducemmo, conduceste, condùssero; fut sempl.: condurrò, con­ durrai, condurrà, condurremo, condur­ rete, condurranno Congiuntivo pres.: con­ duca, conduca, conduca, conduciamo, conduciate, condùcano; imperf.: condu­ cessi ecc. Condizionale pres.: condurrei, condurresti, condurrebbe, condurrem­ mo, condurreste, condurrebbero Imperativo.: conduci, conducete Participio pres.: conducente; pass.: condotto Gerundio pres.: conducendo Confóndere vedi fóndere Conòscere Indicativo pass. rem.: conob­ bi, conoscesti, conobbe, conoscemmo, conosceste, conobbero Consistere vedi esìstere Contenére vedi tenére Contrarre vedi trarre Convincere vedi vincere Corrèggere vedi règgere Córrere Indicativo pass. rem.: corsi, cor­ resti, corse, corremmo, correste, corsero Participio pass.: córso Corrómpere vedi rompere Costrìngere vedi strìngere Créscere Indicativo pass. rem.: crébbi, crescesti, crebbe, crescemmo, cresceste, crébbero Cuocere Indicativo pres.: cuòcio, cuòci, cuoce, cociamo, cocete, cuociono; pass. rem.: cossi, cuocesti, cosse, cuocemmo, cuoceste, cossero Congiuntivo pres.:

cuòcia, cuòcia, cuòcia, cuociamo, cuo­ ciate, cuociano Participio pres.: cocente; pass.: cotto Decìdere Indicativo pass. rem.: decisi, decidesti, decise, decidemmo, decideste, decisero Participio pass.: deciso Dedurre vedi condurre Delùdere vedi allùdere Deporre vedi porre Descrìvere vedi scrivere Difèndere Indicativo pass. rem.: difési, difendesti, difése, difendemmo, difende­ ste, difésero Participio pass.: diféso Diffóndere vedi fondere Dipèndere vedi appendere Dipìngere Indicativo pass. rem.: dipinsi, dipingesti, dipinse, dipingemmo, dipin­ geste, dipinsero Participio pass.: dipinto Dirìgere Indicativo pass. rem.: dirèssi, di­ rigesti, dirèsse, dirigemmo, dirigeste, dirèssero Participio pass.: dirètto Discórrere vedi córrere Discùtere Indicativo pass. rem.: discussi, discutesti, discusse, discutemmo, discu­ teste, discùssero Participio pass.: discusso Distìnguere Indicativo pass. rem.: distin­ si, distinguesti, distinse, distinguemmo, distingueste, distinsero Participio pass.: distinto Distrarre vedi trarre Distrùggere vedi strùggere Divìdere Indicativo pass. rem.: divisi, di­ videsti, divise, dividemmo, divideste, di­ visero Participio pass.: diviso Dovére Indicativo pres.: devo (debbo), devi, deve, dobbiamo, dovete, devono (debbono); fut. sempl.: dovrò, dovrai ecc. Congiuntivo pres.: dèbba (dèva), dèbba (dèva), dèbba (dèva), dobbiamo, dobbia­ te, dèvano (dèbbano) Condizionale pres.: dovrei, dovresti ecc. Imperativo: (manca) Participio pres.: (manca) Emèrgere Indicativo pass. rem.: emèrsi, emergesti, emèrse, emergemmo, emerge­ ste, emèrsero Esclùdere vedi acclùdere 307

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Esistere Participio pass.: esistito Espèllere Indicativo pass. rem.: espulsi, espellesti, espulse, espellemmo, espelle­ ste, espùlsero Participio pass.: espulso Esprìmere vedi comprimere Evàdere Indicativo pass. rem.: evasi, eva­ desti, evase, evademmo, evadeste, evase­ ro Participio pass.: evaso Fìngere Indicativo pass. rem.: finsi, finge­ sti, finse, fingemmo, fingeste, finsero Participio pass.: finto Flèttere Indicativo pass. rem.: flettei (fles­ si), flettesti, fletté (flèsse), flettemmo, fletteste, flettérono (flessero) Participio pass.: flèsso Frìggere Indicativo pass. rem.: frissi, frig­ gesti, frisse, friggemmo, friggeste, frisse­ ro Participio pass.: fritto Giacére Indicativo pres.: giaccio, giaci, giace, giacciamo (giaciamo), giacete, giacciono; pass. rem.: giacqui, giacesti, giacque, giacemmo, giaceste, giàcquero Congiuntivo pres.: giaccia, giaccia, giac­ cia, giacciamo (giaciamo), giacciate (gia­ ciate), giàcciano Giùngere Indicativo pass. rem.: giunsi, giungesti, giunse, giungemmo, giunge­ ste, giùnsero Participio pass.: giunto Godére Indicativo fut. sempl.: godrò ecc. Condizionale pres.: godrei ecc. Illùdere vedi allùdere Immèrgere vedi emèrgere Insìstere vedi esìstere Intèndere vedi téndere Invadere vedi evàdere Lèggere Indicativo pass. rem.: lèssi, leg­ gesti, lèsse, leggemmo, leggeste, lèssero Participio pass.: lètto Méttere Indicativo pass. rem.: misi, met­ testi, mise, mettemmo, metteste, misero Participio pass.: mésso Mòrdere Indicativo pass. rem.: mòrsi, mordesti, mòrse, mordemmo, mordeste, mòrsero Participio pass.: mòrso Muòvere Indicativo pass. rem.: mòssi, movesti, mòsse, movemmo, moveste, mòssero Participio pass.: mosso

Nàscere Indicativo pass. rem.: nacqui, na­ scesti, nacque, nascemmo, nasceste, nac­ quero Participio pass.: nato Nascóndere Indicativo pass. rem.: nasco­ si, nascondesti, nascose, nascondemmo, nascondeste, nascosero Participio pass.: nascósto Nuòcere Indicativo pres.: nòccio, nuoci, nuoce, nuociamo, nuocete, nuocciono; pass. rem.: nocqui, nocesti, nocque, nuo­ cemmo, noceste, nuocquero Congiuntivo pres.: nuoccia, nuoccia, nuoccia, nuocia­ mo, nuociate, nuocciano Offèndere vedi difèndere Ottenére vedi tenére Parére Indicativo pres.: paio, pari, pare, paiamo, parete, pàiono.; pass. rem.: parvi, paresti, parve, paremmo, pareste, pàrv­ ero; fut. sempl.: parrò, parrai, parrà, par­ remo, parrete, parranno Congiuntivo pres.: paia, paia, paia, paiamo, paiate, pàiano Condizionale pres.: parrei, parre­ sti, parrebbe, parremmo, parreste, par­ rèbbero Imperativo: (manca) Participio pres.: parvente (raro); pass.: parso Pèrdere Indicativo pass. rem.: pèrsi, per­ desti, pèrse, perdemmo, perdeste, pèr­ sero Participio pass.: pèrso (perduto) Perméttere vedi méttere Persuadére Indicativo pass. rem.: persua­ si, persuadesti, persuase, persuademmo, persuadeste, persuàsero Participio pass.: persuaso Piacére Indicativo pres.: piaccio, piaci, piace, piacciamo (piaciamo), piacete, piàcciono; pass. rem.: piacqui, piacesti, piacque, piacemmo, piaceste, piacquero Congiuntivo pres.: piaccia, piaccia, piac­ cia, piacciamo (piaciamo), piacciate (pia­ ciate), piacciano Piàngere Indicativo pass. rem.: piansi, piangesti, pianse, piangemmo, piangeste, piansero Piòvere Indicativo pass. rem.: piòvvi, pio­ vesti, piòvve, piovemmo, pioveste, piòv­ vero Participio pass.: piovuto Pòrgere Indicativo pass. rem.: pòrsi, por­ gesti, pòrse, porgemmo, porgeste, pòr­ sero Participio pass.: pòrto

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Pórre Indicativo pres.: pongo, poni, pone, poniamo, ponete, pongono; imperf.: po­ nevo, ponevi ecc.; pass. rem.: posi, pone­ sti, pose, ponemmo, poneste, posero; fut. sempl.: porrò, porrai ecc. Congiuntivo pres.: ponga, ponga, pónga, poniamo, poniate, pongano; imperf.: ponessi ecc. Condizionale pres.: porrei, porresti ecc. Imperativo: poni, ponete Participio pres.: ponente; pass.: pósto Gerundio pres.: po­ nendo Possedére vedi sedére Potére Indicativo pres.: posso, puoi, può, possiamo, potete, pòssono; pass. rem.: potéi, potesti ecc.; fut. sempl.: potrò, po­ trai ecc. Congiuntivo pres.: possa, possa, possa, possiamo, possiate, pòssano Condizionale pres.: potrei, potresti ecc. Imperativo: (manca) Prèndere (aus. avere, io ho preso) Indicativo pass. rem.: prési, prendesti, prése, prendemmo, prendeste, présero Participio pass.: préso Pretèndere vedi tèndere Prevedére vedi vedére Produrre vedi condurre Prométtere vedi méttere Promuòvere vedi muovere Propórre vedi pórre Proteggere Indicativo pass. rem.: protèssi, proteggesti, protèsse, proteggemmo, pro­ teggeste, protèssero Participio pass.: protètto Pùngere Indicativo pass. rem.: punsi, pungesti, punse, pungemmo, pungeste, pùnsero Participio pass.: punto Redìgere Indicativo pass. rem.: redassi, redigesti, redasse, redigemmo, redigeste, redassero Participio pass.: redatto Règgere Indicativo pass. rem.: rèssi, reg­ gesti, rèsse, reggemmo, reggeste, rèssero Participio pass.: rètto Rèndere Indicativo pass. rem.: rési, ren­ desti, rése, rendemmo, rendeste, résero Participio pass.: réso Reprìmere vedi comprimere Resìstere vedi esistere

Riassùmere vedi assùmere Rìdere Indicativo pass. rem.: risi, ridesti, rise, ridemmo, rideste, risero Participio pass.: riso Ridurre vedi condurre Riflèttere vedi flèttere, salvo che al participio pass.: riflettuto nella forma intrans., riflesso nella forma trans. Rimanére Indicativo pres.: rimango, ri­ mani, rimane, rimaniamo, rimanete, rimàngono; pass. rem.: rimasi, rimanesti, rimase, rimanemmo, rimaneste, rimà­ sero; fut. sempl.: rimarrò, rimarrai ecc. Congiuntivo pres.: rimanga, rimanga, ri­ manga, rimaniamo, rimaniate, rimàn­ gano Condizionale pres.: rimarrei, rimar­ resti ecc. Risòlvere vedi assòlvere Rispóndere Indicativo pass. rem.: rispósi, rispondesti, rispose, rispondemmo, ri­ spondeste, risposero Participio pass.: ri­ spósto Rivòlgere vedi vòlgere Rómpere Indicativo pass. rem.: ruppi, rompesti, ruppe, rompemmo, rompeste, rùppero Participio pass.: rótto Sapére Indicativo pres.: so, sai, sa, sappia­ mo, sapete, sanno; pass. rem.: sappi, sa­ pesti, sèppe, sapemmo, sapeste, sèppero; fut. sempl.: saprò, saprai ecc. Congiuntivo pres.: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate, sàppiano Condizionale pres.: sa­ prei, sapresti ecc. Imperativo: sappi, sap­ piate Participio pres.: sapiente Scégliere Indicativo pres.: scélgo, scégli, scéglie, scegliamo, scegliete, scélgono; pass. rem.: scélsi, scegliesti, scese, sce­ gliemmo, sceglieste, scesero Congiuntivo pres.. scélga, scélga, scélga, scegliamo, scegliate, scélgano Participio pass.: scélto Scendere Indicativo pass. rem.: scési, scendesti, scése, scendemmo, scendeste, scésero Participio pass.: scéso Sciògliere Indicativo pres.: sciolgo, scio­ gli, scioglie, sciogliamo, sciogliete, sciol­ gono; imperf.: scioglievo, scioglievi ecc.; pass. rem.: sciolsi, sciogliesti, sciolse, sciogliemmo, scioglieste, sciolsero Con309

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LIVELLO 2 - Morfologia

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giuntivo pres.: sciolga, sciolga, sciolga, sciogliamo, sciogliate, sciòlgano Participio pass.: sciòlto Scrìvere Indicativo pass. rem.: scrissi, scrivesti, scrisse, scrivemmo, scriveste, scrissero Participio pass.: scritto Scuòtere Indicativo pass. rem.: scòssi, sco­ testi, scosse, scotemmo, scoteste, scos­se­ro Participio pass.: scòsso Sedére (sedérsi) Indicativo pres.: siedo (sèggo), siedi, siede, sediamo, sedete, sie­ dono (sèggono) Congiuntivo pres.: sieda (sègga), sieda (sègga), sieda (sègga), se­ diamo, sediate, siedano (sèggano) Sedurre vedi condurre Soccórrere vedi córrere Sórgere Indicativo pass. rem.: sorsi, sor­ gesti, sorse, sorgemmo, sorgeste, sorsero Participio pass.: sorto Sospèndere vedi appèndere Spèndere vedi appèndere Spègnere Indicativo pres.: spèngo, spè­gni, spègne, spegniamo, spegnete, spèn­gono; pass. rem.: spènsi, spengesti, spèn­ se, spengemmo, spengeste, spènsero Con­ giuntivo pres.: spènga, spegniamo, spe­ gniate, spèngano Participio pass.: spènto Spìngere Indicativo pass. rem.: spinsi, spingesti, spinse, spingemmo, spingeste, spinsero Participio pass.: spinto Strìngere Indicativo pass. rem.: strinsi, stringesti, strinse, stringemmo, stringe­ ste, strinsero Participio pass.: strétto Strùggere Indicativo pass. rem.: strussi, struggesti, strusse, struggemmo, strug­ geste, strùssero Participio pass.: strutto Succédere vedi concèdere Suppórre vedi pórre Tacére Indicativo pres.: taccio, taci, tace, tacciamo (taciamo), tacete, tàcciono; pass. rem.: tacqui, tacesti, tacque (tacet­ te), tacemmo, taceste, tàcquero (tacette­ ro) Congiuntivo pres.: taccia, taccia, tac­ cia, tacciamo, tacciate, tàcciano Tèndere Indicativo pass. rem.: tesi, tende­ sti, tese, tendemmo, tendeste, tésero Participio pass.: téso

Tenére Indicativo pres.: tengo, tièni, tie­ ne, teniamo, tenete, tengono; pass. rem.: ténni, tenesti, ténne, tenemmo, teneste, tennero; fut. sempl.: terrò, terrai ecc. Congiuntivo pres.: tènga, tènga, tènga, te­ niamo, teniate, tengano Condizionale pres.: terrei, terresti ecc. Imperativo: tièni, tenete Tògliere Indicativo pres.: tòlgo, tògli, tò­ glie, togliamo, togliete, tòlgono; pass. rem.: tòlsi, togliesti, tòlse, togliemmo, to­ glieste, tòlsero Congiuntivo pres.: tòlga, tòlga, tòlga, togliamo, togliate, tòlgano Participio pass.: tòlto Tradurre vedi condurre Trarre Indicativo pres.: traggo, trai, trae, traiamo, traete, tràggono; imperf.: traevo, traevi ecc.; pass. rem.: trassi, traesti, tras­ se, traemmo, traeste, tràssero; fut. sempl.: trarrò, trarrai ecc. Congiuntivo pres.: tragga, tragga, tragga, traiamo, traiate, tràggano; imperf.: traessi ecc. Condizionale pres.: trarrei, trarresti ecc. Imperativo pres.: trai, tragga, traiamo, traete, tràggano Trascórrere vedi córrere Trasméttere vedi méttere Uccìdere vedi decidere Valére Indicativo pres.: valga, valiamo, valete, vàlgano Participio pres.: valente; pass.: valso Vedére Indicativo pres.: vedo, védi ecc.; pass. rem.: vidi, vedesti, vide, vedemmo, vedeste, videro; fut. sempl.: vedrò, vedrai ecc. Condizionale pres.: vedrei, vedresti ecc. Participio pass.: visto (veduto) Vìncere Indicativo pass. rem.: vinsi, vin­ cesti, vinse, vincemmo, vinceste, vinsero Participio pass.: vinto Vìvere Indicativo pass. rem.: vissi, vivesti, visse, vivemmo, viveste, vìssero; fut. sempl.: vivrò, vivrai ecc. Condizionale pres.: vivrei, vivresti ecc. Participio pass.: vissuto Volere Indicativo pres.: vòglio, vuòi, vuòle, vogliamo, volete, vògliono; imperf.: volevo, volevi ecc.; pass. rem.: vòlli, volesti, vòlle, volemmo, voleste, vòllero; fut. sempl.: vorrò, vorrai, vorrà, vorremo,

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Unità 8 - Le coniugazioni

vorrete, vorranno Congiuntivo pres.: vò­ glia, vòglia, vòglia, vogliamo, vogliate, vògliano Condizionale pres.: vorrei, vor­ resti, vorrebbe, vorremmo, vorreste, vor­

rebbero Imperativo pres.: vògli, vogliate Vòlgere Indicativo pass. rem.: vòlsi, vol­ gesti, vòlse, volgemmo, volgeste, vòlsero Participio pass.: vòlto

Verbi irregolari della 3a coniugazione Apparire Indicativo pres.: appaio, appari, appare, appariamo, apparite, appaiono; pass. rem.: apparvi (meno com. apparìi o apparsi), apparisti, apparve, apparimmo, appariste, apparvero Congiuntivo pres.: appaia, appaia, appaia, appariamo, appa­ riate, appàiano Participio pass.: apparso Aprire Indicativo pass. rem.: apèrsi (aprii), apristi, apèrse (apri), aprimmo, apriste, apèrsero (aprirono) Participio pass.: apèrto Avvenire vedi venire Comparire vedi apparire Dire Indicativo pres.: dico, dici, dice, di­ ciamo, dite, dicono; imperf.: dicevo, dice­ vi ecc.; pass. rem.: dissi, dicesti, disse, di­ cemmo, diceste, dissero; fut. sempl.: dirò, dirai ecc. Congiuntivo pres.: dica, dica, dica, diciamo, diciate, dicano; imperf.: dicessi ecc. Imperativo pres.: di’, dite Participio pres.: dicente; pass.: detto Gerundio pres.: dicendo Divenire vedi venire Morire Indicativo pres.: muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono; imperf.: morivo, morivi ecc.; pass. rem.: mo­ rii, moristi ecc.; fut. sempl.: morirò (mor­ rò), morirai (morrai) ecc. Congiuntivo pres.: muòia, muòia, muòia, moriamo, moriate, muòiano Condizionale pres.: morirei (morrei), moriresti (morresti)

ecc. Imperativo: muòri, morite Participio pass.: mòrto Offrire Indicativo pass. rem.: offèrsi (of­ frii), offristi, offèrse (offrì), offrimmo, offriste, offèrsero (offrirono) Participio pres.: offerente; pass.: offèrto Riuscire vedi uscire Salire Indicativo pres.: salgo, sali, sale, sa­ liamo, salite, salgono Congiuntivo pres.: salga, salga, salga, saliamo, saliate, salga­ no Imperativo: sali, salite Udire Indicativo pres.: òdo, òdi, òde, udiamo, udite, òdono; fut. sempl.: udirò (udrò), udirai (udrai) ecc. Congiuntivo pres.: òda, òda, òda, udiamo, udiate, òd­ ano Condizionale pres.: udirei (udrei), udiresti (udresti) ecc. Imperativo: òdi, udite, òdano Uscire Indicativo pres.: èsco, èsci, esce, usciamo, uscite, escono Congiuntivo pres.: èsca, èsca, èsca, usciamo, usciate, èscano Imperativo: èsci, uscite Venire Indicativo pres.: vengo, vièni, vie­ ne, veniamo, venite, vengono; pass. rem.: venni, venisti, venne, venimmo, veniste, vennero; fut. sempl.: verrò, verrai ecc. Congiuntivo pres.: vènga, vènga, vènga, veniamo, veniate, vèngano Condizionale pres.: verrei, verresti ecc. Imperativo: vièni, venite Participio pres.: veniente; pass.: venuto

ANALISI GRAMMATICALE

Il verbo

Quando si fa l’analisi grammaticale di una voce verbale si indicano:

4

• l’infinito del verbo da cui deriva • la coniugazione a cui appartiene il verbo: 1ª, 2ª o 3ª • il modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio, gerundio 311

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LIVELLO 2 - Morfologia

• il tempo: presente, pass. prossimo, imperfetto ecc. • (nel caso dei modi finiti) la persona (1ª, 2ª o 3ª sing. o plur.) • se il verbo è transitivo o intransitivo (o intransitivo pronominale) • la forma: attiva (quest’indicazione può essere omessa nel caso dei verbi intransitivi), passiva (comprese le strutture con il “si” passivante) o riflessiva Va inoltre specificato se il verbo è usato in funzione servile, fraseologica o causativa, o se è alla forma impersonale.

PER INIZIARE

Osserva gli esempi: Arriveremo tardi. Arriveremo: v. arrivare, 1ª coniug., modo indic., tempo fut. sempl., 1ª pers. plur., intrans. Pensavo che si fosse pentita. si fosse pentita: v. pentirsi, 3ª coniug., modo cong., tempo trapass., 3ª pers. sing., intrans. pron. La barca era pesantissima, essendo stata costruita con un tronco d’albero scavato. essendo stata costruita: v. costruire, 3ª coniug., modo ger., tempo pass., trans., passivo Smetti di fissarmi! Smetti: v. smettere, 2ª coniug., modo imper., 2ª pers. sing., fraseol. Nevicava. Nevicava: v. nevicare, 1ª coniug., modo indic., tempo imperf., impers.

5 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Completa le frasi scegliendo la forma corretta dei verbi irregolari. 1. Antonio,

(dà / da / da’) una mano a tuo

fratello! 2.

(uscii / usci / uscì) dalla porta

sul retro guardandomi intorno con fare circospetto. 3. I libri che erano in bilico

(cadettero / caddero /

caderono) per terra. 4. Il file dovette essere (compreso / comprimuto / compresso) 5. Lo (tradurremmo / traduceremmo / tradurremo) volentieri, se avessimo più tempo. 6. Abigail aveva

(riflesso /

riflettuto) a lungo prima di parlare. 7. Non gli

Il verbo

(piacé / piacque / piacette) affatto l’espressione del suo viso. 8. La pagina desiderata deve essere ricaricata perché 4

(appara / appaia / apparia) correttamente.

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Unità 8 - Le coniugazioni

6 ANALIZZARE

··

Analizza le voci verbali completando la tabella, come nell’esempio. Alcune voci possono corrispondere a diversi modi, tempi, persone.

1. facciamo

CONIUG. MODO

TEMPO

PERSONA

FORMA (ATTIVA/ PASSIVA)



pres.

1ª plur.

attiva

ind. o cong.

2. risposi 3. fossero spinti 4. prometti 5. veniste 6. redatto 7. è parso 8. va’ 9. volli 10. saremo stati tratti 11. saresti condotto

7 CONIUGARE

INVAL

SI

· · · Scrivi la voce richiesta dei seguenti verbi irregolari, come nell’esempio.

Es. cong. imperf., 3ª pers. sing., forma attiva, verbo bere: 

(che) lui/lei bevesse

• indic. pass. rem., 1ª pers. sing., forma attiva, verbo accendere: 

• partic. pass., verbo flettere: 

• indic. pass. rem., 3ª pers. plur., verbo giacere:

Il verbo



• cong. pres., 3ª pers. sing., verbo piacere: 4



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LIVELLO 2 - Morfologia

• indic. trap. pross., 2ª pers. plur., forma passiva, verbo proteggere: 

• indic. pass. rem., 3ª pers. plur., forma attiva, verbo reggere: 

• cong. trapass., 2ª pers. sing., forma passiva, verbo pungere: 

• imper., 2ª pers. plur., forma attiva, verbo condurre: 

8 CORREGGERE

SI INVAL

· · · In alcune delle seguenti frasi sono presenti errori relativi alla forma dei verbi irregolari: sottolineali e scrivi di fianco la forma corretta.

1. Quando gli tesi la mano all’inizio si sorprese del mio gesto, come se sentisse di non potersi fidare, poi scostò la mia mano e mi strinse in 2. Gli studenti, divisi per

un abbraccio.

gruppi, realizzeranno e promorranno progetti web che, sfruttando il principio di non discontinuità fra attività online e offline, esercitino un impatto diretto sul territorio locale. 3. La maga ripeté quel gesto e il sospiro divenì un fruscio, un sibilo tanto delicato che pareva provenisse dalle profondità del cielo. 4. Qualunque cosa accada, sappii che rimarrò al vostro fianco, facendo tutto il possibile perché le nubi che sono comparse sul nostro cammino scompaiano e torni il sereno. 5. Quando Icaro acquistò confidenza, cominciò a spingersi sempre più vicino al sole, malgrado il padre glielo avesse vietato per paura che la cera delle sue ali si sciogliesse. 6. Il silenzio improvviso della natura circostante ci avverte del pericolo ancor prima che questo sopraggiungia: ci fissiamo irrequieti per qualche istante. Sappiamo che,

Il verbo

quando al silenzio si sostituirà il boato della montagna, vorrà dire che la Cosa si è svegliata e che si sta dirigendo verso di noi. 4

314

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MAPPA UNITÀ 8

IL VERBO

CONSIDERANDO LA FLESSIONE PUÒ ESSERE

REGOLARE SEGUE IL MODELLO DI UNA DELLE TRE CONIUGAZIONI

mangiare, leggere, dormire

IRREGOLARE IN UNA O PIÙ VOCI NON SEGUE IL MODELLO DELLA CONIUGAZIONE CORRISPONDENTE

andare, venire, finire

DIFETTIVO MANCA DI ALCUNI TEMPI, MODI O PERSONE

solere, prudere, fervere

SOVRABBONDANTE HA DUE FORME, DI DUE CONIUGAZIONI DIVERSE

arrossare / arrossire

315

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

9

30’

L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti Si chiamano “modi finiti” i modi verbali che non solo forniscono indicazioni sull’aspetto, sul tempo e sul modo, ma anche sul numero e sulla persona del verbo e in alcuni casi sul genere del soggetto. La voce verbale sono scappate, per esempio, attraverso la sua forma ci dice non soltanto che l’azione è certa (modo) e collocata nel passato (tempo), ma anche che il soggetto è plurale (numero del verbo), che coincide con il pronome loro (persona) e che è femminile (genere). I modi finiti sono: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo.

L’indicativo L’indicativo è il modo usato nella maggior parte delle frasi indipendenti e principali e in molte subordinate. Serve per presentare un’azione o una situazione come reale, certa, oggettiva. Ha quattro tempi semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro sem­ plice) e quattro tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato re­ moto, futuro anteriore). Il presente si usa per esprimere: • un’azione o una situazione che avviene nel momento in cui si parla Arriva l’autobus. • un’azione o un fatto abituale o durevole Ivano suona nell’orchestra del Teatro Massimo. • un’affermazione valida in ogni tempo (presente atemporale) La Luna è l’unico satellite naturale della Terra. • fatti passati conclusi che normalmente si esprimerebbero al pass. pross. o al pass. remoto (presente storico, frequente nelle narrazioni storiche) Il 15 marzo del 44 a.C. Giulio Cesare viene pugnalato a morte in una seduta del senato romano. • fatti futuri vicini nel tempo (nella lingua parlata o nel linguaggio giornalistico) Domani sera vedo Susanna. L’imperfetto si usa per esprimere:

Il verbo

• un’azione abituale nel passato Da piccola, si alzava alle 7. 4

• un’azione o una situazione del passato còlta nel suo durare Mentre studiava, sgranocchiava delle patatine. Stava sgranocchiando delle patatine, quando una le andò di traverso.

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

• caratteristiche durevoli, nelle descrizioni al passato (valore descrittivo) Il minotauro aveva il corpo di uomo e la testa di toro. • fatti passati conclusi che normalmente si esprimerebbero al pass. pross. o al pass. remoto (imperfetto storico, frequente nel linguaggio giornalistico e nelle narrazioni storiche) Nel maggio 1453 Costantinopoli cadeva nelle mani dei Turchi. • richieste cortesi Volevo un chilo di pomodori. • finzioni nei giochi infantili Facciamo che io ero la principessa e tu eri il drago. Il passato prossimo indica un’azione o una situazione nel passato percepita come anco­ ra collegata al presente. Inoltre sostituisce generalmente il passato remoto nella lingua parlata nelle regioni settentrionali e nel linguaggio giornalistico e televisivo. È finita la pacchia. Marzia è diventata grande. Il trapassato prossimo indica un’azione o una situazione anteriore a un’altra collocata nel passato, espressa all’imperfetto, al passato prossimo o al passato remoto. Sono tornati nella città in cui si erano conosciuti. Era appena spuntato il sole, quando si udì il boato. Il passato remoto indica un’azione o una situazione nel passato senza più legami con il presente. Si usa nella lingua scritta e, nel parlato, soprattutto nelle regioni centrali e me­ ridionali, mentre nel Nord Italia viene sostituito generalmente dal passato prossimo. Da allora non lo rivide mai più. La marchesa uscì alle cinque. Il trapassato remoto è raro. Si usa per indicare un’azione o una situazione anteriore a un’altra espressa al passato remoto, in subordinate temporali introdotte da dopo che, quando, (non) appena. Quando ebbe finito di creare il mondo, si accorse che un pugno di montagne gli era rimasto in mano. Il futuro semplice si usa per esprimere: • un’azione o una situazione futura Tra tre anni sarò maggiorenne. • un’ipotesi Saranno le cinque e mezza. • un dubbio Sarà vero quello che dicono? Il futuro anteriore si usa per esprimere:

Il verbo

• un’azione o una situazione futura anteriore a un’altra collocata nel futuro Quando avrò finito di leggerlo ti potrò dare la mia opinione. • un’ipotesi riferita al passato Saranno state le cinque. 4

• un dubbio riferito al passato Avrò fatto bene? 317

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PER INIZIARE

LIVELLO 2 - Morfologia

INVAL

1 COMPLETARE

·

SI

Completa le seguenti frasi con il tempo dell’indicativo più adatto, opportunamente coniugato. 1. All’epoca io e i miei amici

(conoscere) a

memoria tutte le sigle dei nostri cartoni animati preferiti. 2. Tra cinquant’anni la popolazione italiana (passare) da circa 58 milioni a 53 milioni di abitanti. 3. Vuoi dirmi che in un mese a Hollywood tu e Gabri non (vedere) neanche un attore famoso? 4. Gli Inca (costruire) un vasto Impero nonostante il territorio ostile delle montagne andine. 5. Chi

(essere) causa del

suo mal, pianga se stesso. 6. Debora rivide un giorno in un mercatino di Shangai un ragazzo che

(incontrare)

l’estate prima sul lungomare di Salerno. 7. Ehi, dico a voi, dopo che vi (rivelare) dove si trova il tesoro, mi lascerete in pace? 8. Da quando Samuel

(imparare) a

gattonare in questa casa non c’è più pace per nessuno!

2 RICONOSCERE E ANALIZZARE

Il verbo

··

4

Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i verbi all’indicativo, poi trascrivili e analizzali nella tabella che segue, come nell’esempio. 1. Non essendo possibile realizzare armature in legno tanto grandi, probabilmente Brunelleschi ha adottato una “sagoma” mobile per determinare la curvatura. 2. Non dir di me finché di me non sai, pensa di te, poi mi dirai. 3. Il bosco splendeva di tutti i colori dell’autunno che era appena iniziato e quell’anno sarebbe stato lungo e mite e amico degli uomini. 4. Che ore saranno? Ho l’impressione che sia passato un secolo da quando il secondino ci ha portato da mangiare l’ultima volta. 5. Se solo potessi accettare per un istante che 2 + 2 non fa sempre quattro! 6. Pensavo proprio a te, che solo quattro ore fa mi hai salutato all’aeroporto e adesso sarai già atterrata in un paese pieno di pioggia e di freddo. 7. Nonostante le popolazioni alleate si siano coalizzate contro di lui, Cesare riesce ad accerchiare l’esercito nemico e a sbaragliarlo. 8. Volevo un chilo di arance e un melone, grazie. Mi dia anche un cestino di ciliegie: i miei figli si saranno già spazzolati quelle che avevo comprato domenica. 9. Così fu quell’amore dal mancato finale, così splendido e vero da potervi ingannare.

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

PRESENTE

AZIONE O SITUAZIONE CONTEMP. AL MOMENTO IN CUI SI PARLA

PASS. PROSSIMO

AZIONE PASSATA ANCORA COLLEGATA AL PRESENTE

AZIONE ABITUALE

AFFERMAZ. VALIDA IN OGNI TEMPO

AZIONE FUTURA VICINA NEL TEMPO

PASS. PROSS. USATO AL POSTO DEL PASS. REMOTO



ha adottato

Il verbo

PRESENTE STORICO

IMPERFETTO

AZIONE AZIONE ABITUALE AL PASSATA PASSATO COLTA NEL SUO DURARE

TRAPASS. PROSSIMO

AZIONE ANTERIORE A UN’ALTRA COLLOCATA NEL PASSATO

PASSATO REMOTO

AZIONE PASSATA PRIVA DI LEGAMI CON IL PRESENTE

FUTURO SEMPLICE

AZIONE FUTURA

DUBBIO

IPOTESI

FUTURO ANTERIORE

UN’AZIONE FUTURA ANTERIORE A UN’ALTRA COLLOCATA NEL FUTURO

UN’IPOTESI RIFERITA AL PASSATO

UN DUBBIO RIFERITO AL PASSATO

DESCRIZ. AL PASSATO

IMPERFETTO STORICO

RICHIESTA CORTESE

4 319

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LIVELLO 2 - Morfologia

Il congiuntivo Il congiuntivo è il modo della possibilità, della volontà, del dubbio. Può essere usato per dare all’enunciato una sfumatura soggettiva, ma il suo uso, facoltativo o obbligatorio, di­ pende anche da altri fattori, quali la reggenza della congiunzione che lo introduce o la scelta di un registro più sostenuto. Lo si trova perlopiù nelle proposizioni subordinate, ma può essere impiegato nelle proposizioni indipendenti o principali per esprimere: • un desiderio: Magari venisse alla festa! • un dubbio: Che sia successo qualcosa? • un invito o un ordine (congiuntivo esortativo, sostituisce l’imperativo alla 3ª pers. sing. e plur. e alla 1ª pers. plur.): Si accomodi pure; Andiamo! Nelle proposizioni subordinate si usa: • in dipendenza da verbi che esprimono opinione, dubbio, incertezza, speranza, desiderio, timore Credo | che sia troppo tardi. (opinione) Mi chiedo | se sia troppo tardi. (dubbio, incertezza) Spero | che non sia troppo tardi. (speranza) Non vorrei | che fosse troppo tardi. (desiderio) Temo | che sia troppo tardi. (timore) • dopo espressioni come è meglio, è possibile, è bene, è necessario, può darsi ecc. Sarà meglio | che ti sbrighi. • in subordinate introdotte da congiunzioni o locuzioni congiuntive quali sebbene, nonostante, malgrado, affinché, perché (con valore finale), purché, a patto che, prima che, in modo che, a meno che Ci provò, | sebbene fosse troppo tardi. Te lo racconto purché rimanga un segreto. • in subordinate condizionali (periodo ipotetico della possibilità e dell’irrealtà, vedi M9_U5) Se potessi, | ci andrei. Se avessi potuto, | ci sarei andata. • in alcune subordinate relative improprie (vedi M9_U2) Cerco un tecnico che riesca a recuperare file su un hard-disk. • in subordinate relative-concessive introdotte da dovunque, chiunque, qualunque / qualsiasi + nome (vedi M9_U2) Qualunque cosa dica, | non credergli. L’uso del congiuntivo nelle varie subordinate verrà approfondito nella sezione dedicata alla frase complessa (vedi M9).

Il verbo

Il congiuntivo ha due tempi semplici (presente e imperfetto) e due tempi composti (pas­ sato e trapassato).

4

Il congiuntivo presente indica contemporaneità, nel presente, tra l’azione espressa nel­ la subordinata e quella espressa nella reggente, da cui la subordinata dipende: Credo | che si annoi. regg.

subord.

320

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

Il congiuntivo passato indica anteriorità dell’azione espressa nella frase subordinata rispetto a quella espressa nella frase reggente, quando quest’ultima è al presente: Credo | che si sia annoiata. regg.

subord.

Il congiuntivo imperfetto indica contemporaneità, nel passato, tra l’azione espressa nella frase reggente e quella espressa nella frase subordinata: Credevo | che si annoiasse. regg.

subord.

Il congiuntivo trapassato indica anteriorità dell’azione espressa nella frase subordinata rispetto a quella espressa nella frase reggente, quando quest’ultima è al passato: Credevo | che si fosse annoiata.

PER INIZIARE

regg.

subord.

3 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Completa le frasi con l’indicativo o il congiuntivo del verbo tra parentesi, coniugandolo al tempo e alla persona opportuni. 1. Ho l’impressione che tutti

(sapere) qual è

il meglio per me, mentre io non ne

(avere) la

più pallida idea. 2. Cresce il PIL globale anche se la ripresa (restare) insicura. 3. Anche se (volere) fare un tentativo, non riuscirebbe comunque a consegnare tutta la documentazione in tempo. 4. Quando

(percorre) i duecento metri che

separano la parrucchiera da casa sua, Elena spera sempre che nessuno dei suoi vicini la 5. Magari

(vedere) in quello stato. (frequentare) l’Accademia di Belle

Arti! A quest’ora forse mi sentirei più realizzata. 6. Speravano che la legge

(approvare) dal Parlamento nell’arco di

un paio di mesi. 7. So che mio padre

(essere)

una persona aperta e comprensiva, ma non gli ho ancora detto niente

Il verbo

perché questa volta ho paura che non mi (capire). 8. Come Le

(dire) al telefono, cerco

un appartamento che

(avere) un terrazzo o

almeno un balcone. 9. Mi sentirò meglio quando tutta questa storia 4

(finire), non prima. 321

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LIVELLO 2 - Morfologia

4 TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Riscrivi le frasi date facendole precedere dalla frase tra parentesi e apportando alle voci verbali tutte le modifiche necessarie, come nell’esempio. Es. (Penso che) + “L’amore è cieco” 

→ Penso che l’amore sia cieco.

1. (Sembra che) + “Un’immagine vale più di mille parole” 

2. (Credo che) + “La storia del mondo è la storia di pochi privilegiati” 

3. (Sono sicura che) + “C’è una spiegazione” 

4. (Mi chiedevo se) + “L’hanno già fatto altre volte?” 

5. (Scoprimmo che) + “Molti voli sono stati cancellati” 

6. (È inverosimile che) + “Ha pianificato la fuga da solo” 

7. (Pensavo che) + “È acqua passata!” 

Il condizionale Il condizionale si usa per esprimere:

Il verbo

• azioni e situazioni possibili se si realizzano certe condizioni; è il modo usato nella proposizione principale in periodi ipotetici della possibilità e dell’irrealtà (vedi M9_U5) Se potessero, lo manderebbero al diavolo. Se avessero potuto, lo avrebbero mandato al diavolo. • un desiderio Vorrei un caffè macchiato. Mi piacerebbe imparare il rumeno. 4

• una richiesta cortese Mi passeresti il sale per favore?

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

• un dubbio o un’opinione attenuata Sarebbe meglio lasciar perdere. • un’opinione o un’informazione da cui si prendono le distanze Secondo indiscrezioni, il conte si sarebbe fidanzato con la nota ereditiera. • un fatto o una circostanza futura rispetto a un tempo passato, ovvero il cosiddetto “futuro nel passato” (con il condizionale passato) Mi avevi promesso che glielo avresti detto! Fece un bilancio della sua vita. Presto avrebbe compiuto 18 anni.

PER INIZIARE

Il condizionale ha due tempi: uno semplice (il presente) e uno composto (il passato): Ti andrebbe di bere qualcosa? (presente) Avrei detto di sì, ma avevo già un impegno. (passato)

INVAL

5 TR ASFORMARE

··

SI

Riscrivi le principali usando il condizionale al tempo corretto. Es. Se piove, resto a casa. Se piovesse, resterei a casa. Se avesse piovuto,



sarei rimasto/a a casa.

1. Se non lo vedo, non ci credo. Se non lo vedessi,





Se non lo avessi visto,



2. Se mi chiede scusa, sono disposta a parlarci. Se mi avesse chiesto scusa, Se mi chiedesse scusa,







3. Se quel giorno non avessi conosciuto Greg, la nostra band non sarebbe mai esistita.  Se quel giorno non avessi conosciuto Greg, oggi la nostra band 

4. Devono dirlo, se non sono d’accordo. 

, se non fossero stati d’accordo.



, se non fossero d’accordo.

5. Se nevica spariscono le impronte. Se nevicasse



Se fosse nevicato



Il verbo

6. Che cosa possiamo fare se non risponde al telefono?

4



se non avesse risposto al telefono?



se non rispondesse al telefono? 323

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LIVELLO 2 - Morfologia

6 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al condizionale presente e cerchia i verbi al condizionale passato. Poi trascrivi le voci che hai individuato nella tabella sottostante, analizzandole come nell’esempio. 1. Se un compagno di classe mi importunasse, racconterei tutto a una persona di fiducia. 2. Due uomini, di identità ancora sconosciuta, sarebbero stati visti mentre cospargevano con benzina alcuni arbusti vicino al bosco dove è divampato l’incendio. 3. Quel giorno giurò che avrebbe percorso tutti gli oceani finché non avesse rintracciato la nave pirata. 4. Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei un conto in banca corposo e un fisico asciutto. Vedi di non invertire le due cose, come hai fatto l’anno scorso. Grazie. 5. Sposteresti gentilmente questo testone pieno di ricci in modo che io possa vedere non dico lo schermo intero ma almeno l’angolino in basso a destra, con l’ultima parola dei sottotitoli? Gentilissimo. 6. Immagina come sarebbe la tua vita se sconfiggessi la tua paura più grande. 7. Sarebbe il caso di farle sapere per tempo che non potremo andare alla sua festa perché avevamo già promesso ai miei che sabato saremmo andati a trovarli. 8. Non vorrei sembrare polemico, ma credo che anche volendo il segretario non avrebbe potuto dire niente di diverso da quel che ha detto: ora si tratta di capire che effetto avranno le sue dichiarazioni. AZIONE POSSIBILE A CERTE CONDIZ.

Il verbo

racconterei

DESIDERIO

RICHIESTA CORTESE

DUBBIO O OPINIONE ATTENUATA

OPINIONE DA CUI SI PRENDONO LE DISTANZE

“FUTURO NEL PASSATO”



4

324

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

L’imperativo L’imperativo si usa per esprimere un ordine, un divieto, un invito, un consiglio. Si trova esclusivamente nelle frasi principali, ha solo il tempo presente e ha forme proprie solo per la 2ª pers. sing. e plur. Va’ sempre dritto fino all’incrocio. Non da quella parte, tornate indietro! Per formare l’imperativo di 3ª pers. sing. e plur. e di 1ª pers. plur. si usano le forme cor­ rispondenti del congiuntivo presente. Prego, si sieda! Prego signori, si siedano. Ragazzi, sediamoci qui!

PER INIZIARE

Per formare l’imperativo negativo di 2ª pers. sing., si usa non + infinito. Non sederti, è tutto bagnato!

7 TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Riscrivi le seguenti frasi usando il modo imperativo, come nell’esempio. Es. Dovesti rilassarti un po’. → Rilassati un po’! 

1. Non desidererai le cose degli altri. 

2. Devi metterti nei suoi panni. 

3. Perché non disegnate un bosco? 

4. Signora, può accomodarsi. 

5. Dovresti ascoltare i consigli. 

6. Vorrei che avessi cura di te. 

Il verbo

7. Potete raccontarmi come sono andate le cose? 4



325

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LIVELLO 2 - Morfologia

8. Vuole dirmi qual è il motivo della sua visita? 

9. Non puoi interrompermi tutto il tempo. 

10. Al tuo posto ci andrei. 

8 PRODURRE

··

Scrivi un breve testo con le indicazioni stradali che daresti a una persona che ti chiedesse come raggiungere la piazza principale della tua città/del tuo paese (o un’altra destinazione a piacere). Dovrai impiegare tutti i verbi sottostanti al modo imperativo di 2ª pers. sing. (forma positiva o negativa a seconda dei casi). girare a destra • fermarsi • proseguire • attraversare • non girare a sinistra • passare sotto • continuare • non prendere • chiedere        

9 ABBINARE + LESSICO

··

INVAL

SI

Associa a ogni frase il giusto completamento, facendo attenzione alla concordanza dei tempi e dei modi. [a] non ci avrebbero beccati. [b] ci mettemmo in marcia. [c] non lo sospettava nessuno. [d] che le acque si sarebbero calmate. [e] che tu abbia visto un fantasma. [f] che mi ascoltassi. [g] dove era nata. [h] e prometti che non lo farai più. [i] che sia tempo sprecato? 1. Era sicuro… [ ]

Il verbo

2. Che fosse un bugiardo… [ ] 3. Chiedi scusa… [ ] 4

4. Se fossimo stati più attenti… [ ]

326

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

5. Pensi davvero… [ ] 6. Mentre impallidivano le ultime stelle… [ ] 7. Fece ritorno nel paese… [ ] 8. Vorrei… [ ] 9. Sembra… [ ]

10 T R A S F O R M A R E

SI INVAL

· · · Volgi il brano al passato. Osserva l'esempio e continua tu.

L

o fisso. L’ho già visto da qualche parte ma non ricordo dove. Devo dire qualcosa, prima che cominci a sospettare che sia una trappola e decida di andarsene. Prendo tempo. Noto le sue lunghe dita appoggiate delicatamente sulla cartellina azzurra e gli chiedo se sia un pianista. Lo è. Dico che anch’io suono, di tanto in tanto, e che mi piacerebbe riprendere le lezioni di pianoforte. Improvvisamente mi interrompe e mi chiede come ho fatto ad avere il suo numero di telefono, chi sono, che cosa voglio da lui. Parla velocemente, tradendo tensione e una leggera speranza. Allora gli sorrido e dico, pronunciando le parole molto lentamente, che sono l’uomo che sta cercando, che sono a conoscenza di cose che cambieranno il corso della sua vita, se solo saprà usare le informazioni che gli darò con discrezione e intelligenza. Lui rimane a guardarmi con gli occhi spalancati. Gli sussurro che lo cercherò io quando verrà il momento. Mi alzo ed esco dal bar senza voltarmi indietro.

Lo fissai.

      

Il verbo

 

4



327

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MAPPA UNITÀ 9

I MODI FINITI

SONO

INDICATIVO

SI USA

CONGIUNTIVO

SI USA

PER PRESENTARE AZIONI COME REALI, CERTE, OGGETTIVE

IN FRASI PRINC., PER ESPRIMERE UN DESIDERIO, UN DUBBIO, UN INVITO, UN ORDINE

IN MOLTE FRASI SUB. (OGG., SOGG., IPOTETICHE, CONCESSIVE ECC.) parlo (pres.), ho parlato (pass. pross.), parlavo (imperf.), avevo parlato (trapass. pross.), parlai (pass. rem.), ebbi parlato (trapass. rem.), parlerò (fut. sempl.), avrò parlato (fut. anter.)

parli (pres.), abbia parlato (pass.), parlassi (imperf.), avessi parlato (trapass.)

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CONDIZIONALE

SI USA

IMPERATIVO

SI USA

PER ESPRIMERE AZIONI POSSIBILI A CERTE CONDIZIONI

PER ESPRIMERE UN ORDINE, UN INVITO, UN CONSIGLIO

PER ESPRIMERE IL "FUTURO NEL PASSATO"

PER ESPRIMERE DESIDERI, RICHIESTE CORTESI, DUBBI, OPINIONI ATTENUATE

parla! (pres., 2ª pers. sing.) parlate! (pres., 2ª pers. plur.)

parlerei (pres.), avrei parlato (pass.)

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

10

30’

L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti Si chiamano “modi indefiniti” i modi che non forniscono indicazioni sulla persona e sul numero (tranne il participio) del verbo. La voce verbale tornando, per esempio, ci dice che l’azione è còlta nel suo svolgimento (aspetto) e che è collocata nel presente (tempo), ma non ci dà alcuna informazione sul soggetto che la compie, di cui non sappiamo se è singolare o plurale, maschile o femminile, e a che persona corrisponde. I modi indefiniti sono: infinito, participio e gerundio.

L’infinito L’infinito è la forma base del verbo, che esprime il suo significato fondamentale. Ha due tempi: presente (forma attiva: mangiare, conoscere, capire; forma passiva: essere mangiato, essere conosciuto, essere capito) e passato (forma attiva: essere andato, avere conosciuto, essere partito; forma passiva: essere stato mangiato, essere stato conosciuto, essere stato capito). Nelle frasi indipendenti e principali, l’infinito può essere usato con valore: • dubitativo Che fare? • esclamativo E dire che sono già passati vent’anni! • iussivo (= che esprime un ordine) Cuocere in forno a 100º. • desiderativo Averlo saputo prima! Nelle frasi subordinate, può trovarsi da solo o essere introdotto da una preposizione. Al presente, indica un’azione contemporanea o posteriore rispetto all’azione della reggente; al passato, un’azione anteriore. Credo | di essere di troppo. (inf. pres.; azione cont. all’azione della reggente) regg.



subord.

Si sono visti | per fare la pace. (inf. pres.; azione post. all’azione della reggente) regg.

subord.

Il verbo

Occorre | mescolare bene l’impasto. (inf. pres.; azione cont. all’azione della reggente)

regg.

4

subord.

Sono contenta | di essere stata d’aiuto. (inf. pass.; azione ant. all’azione della reggente)

regg.

subord.

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

L’infinito si usa inoltre: • dopo i verbi servili Non puoi rallentare un po’? • dopo i verbi fraseologici, introdotto da una preposizione Si mise a fare l’analisi grammaticale. • in funzione di imperativo negativo di 2ª pers. sing. Non fare complimenti!

PER INIZIARE

• in forma sostantivata Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. In quest’ultimo caso l’infinito è sempre di genere maschile ed è preceduto da un articolo, da una preposizione articolata, da un aggettivo dimostrativo o da un aggettivo indefinito. Alcuni infiniti sostantivati sono diventati a tutti gli effetti dei nomi con un significato autonomo e una desinenza per il plurale. Lasciò tutti i suoi averi al suo pappagallo.

1 RICONOSCERE E ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi all’infinito, poi indica tra parentesi se sono usati in funzione di verbo [V] o di nome [N].

1. Dall’altra stanza proveniva un bisbigliare sommesso, come di qualcuno che si stesse confidando sottovoce. [ ] 2. Il rovere con il passare del tempo assume una tonalità ambrata. [ ] 3. Vorrei sapere perché le api muoiono quasi sempre dopo aver punto. [ ] 4. Del resto, la vita, proprio in quanto vita, non è lineare e scorre piuttosto dentro un movimento dinamico contrassegnato da un andare e venire di calcolo e imprevedibilità. [ ] 5. Pur comprendendo le tue ragioni, sono dell’idea che bisognerebbe esserci stati per capire. [ ] 6. «Arrivo tra dieci minuti». Se tra dieci minuti non mi vedi arrivare, rileggi questo messaggio. [ ] 7. Quelle che gli uscivano di bocca erano parole, ma non si trattava di un discorso nel vero senso della parola, erano rumori emessi meccanicamente, come lo starnazzare di un’anatra. [ ]

2 TR ASFORMARE

··

Sostituisci le espressioni in evidenza con frasi di significato equivalente contenenti un verbo all’infinito presente o passato, come nell’esempio.

Il verbo

Es. L’imputato dichiarò la sua innocenza. → di essere innocente  1. Giurò la sua fedeltà al re. 4



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LIVELLO 2 - Morfologia

2. Dopo la premiazione, il cantante fu assalito dai fan. 

3. Ti avevo detto “Tienila d’occhio!” 

4. La signora guardava i nipotini mentre giocavano. 

5. Fu condannato per corruzione di testimoni. 

6. Alla fine ha ammesso il furto del giornalino. 

7. In questo museo è consentito l’ingresso con animali. 

Il participio Il participio è un modo che “partecipa” della natura del verbo e di quella degli aggettivi e dei nomi. Ha due tempi: presente (amante; conoscente; coprente) e passato (amato; conosciuto; coperto). Il participio presente è sempre di forma attiva e oggi è usato soprattutto come aggettivo o nome. È invariabile per genere, mentre varia per numero (sing. -e; plur. -i). Come verbo, indica un’azione contemporanea a quella della principale e si impiega in alcune subordinate relative implicite. Che uomo affascinante! (aggettivo) È stato richiamato più volte dalle insegnanti. (nome) Ecco alcuni consigli su come risolvere i problemi derivanti (= che derivano) dall’ondata di caldo. (verbo) Il participio passato può avere funzione di nome, aggettivo e verbo. Varia per genere e per numero (sing. -o/-a; plur. -i/-e). Lo stile della poesia è ricercato ma non arduo. (aggettivo) Accanto alla Fontana di Trevi si trova la Fontanina degli innamorati. (nome) Come verbo, si usa:

Il verbo

• per formare i tempi composti di qualsiasi verbo e la forma passiva, nei tempi semplici e composti: abbiamo saputo; fu vista; sareste venuti; sono state avvisate ecc.

4

• in alcune frasi subordinate implicite (temporale, relativa, causale, ipotetica ecc., vedi M9). In questi casi esprime spesso un rapporto di anteriorità rispetto all’azione della reggente. Per quanto riguarda la sua diatesi, esso ha un valore attivo con i verbi intransitivi (arrivato = che è arrivato) e un valore passivo con i verbi transitivi (ammirata = che è ammirata / è stata ammirata)

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

Tornata a casa, | si mise a studiare. subord.

princ.

(= dopo essere tornata a casa; valore temporale; attivo) Minacciato con lettere anonime, | non osava più uscire di casa.

subord.

princ.

(= visto che era stato minacciato; valore causale; passivo) Detto così, | è un po’ ambiguo. (= se viene detto così; valore ipotetico; passivo) subord.

princ.

In alcuni casi, il participio forma la subordinata con un proprio soggetto, diverso da quello della reggente. In questi casi si parla di “participio assoluto”. Morto un papa, | se ne fa un altro. subord.

ATTENZIONE

princ.

LA CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO

Quando accompagna l’ausiliare essere, il participio passato concorda obbligatoriamente con il soggetto: Daria si è innamorata; I miei nonni si sono appena trasferiti. Quando accompagna l’ausiliare avere, il participio rimane inalterato, al maschile singolare: I miei figli hanno vinto il torneo di hockey! Quando il complemento oggetto, espresso, è collocato prima del verbo (cioè è espresso da un pronome, personale o relativo), il participio passato può concordare con esso. La concordanza è obbligatoria solo se il complemento oggetto è costituito dai pronomi personali lo, la, li o le. La maglia che ti ho regalata. (poco abituale) Vi ho già taggati. (frequente) Non le abbiamo mai più viste. (obbligatorio) La lettera l’avrai buttata per sbaglio! (obbligatorio) In presenza del pronome ne con valore di complemento partitivo (vedi M7_U1), il participio concorda obbligatoriamente con la quantità parziale espressa:

Il verbo

PER INIZIARE

Ha fatto una torta e ne ha mangiata la metà da sola. Visto che le arance erano in offerta, ne ho presi due chili.

4

3 RICONOSCERE

·

SI INVAL

Nelle seguenti frasi sottolinea i participi presenti e cerchia i participi passati, includendo i participi impiegati in funzione di aggettivo o di nome. 1. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi fatti, la somma raccolta non è sufficiente a finanziare il progetto 2. Espulso dalla classe per il suo 333

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LIVELLO 2 - Morfologia

comportamento indisponente e prepotente, Ottavio è rientrato dalla finestra. 3. Tutte le pazienti erano segretamente innamorate del seducente dottore appena arrivato. 4. Tradotto in tedesco negli anni Venti da Richard Wilhelm, il Libro dei Mutamenti si basa sulle combinazioni possibili tra linee spezzate e continue, corrispondenti ad altrettante combinazioni dei principi Yin e Yang. 5. Non capisco perché dopo mangiato dobbiamo aspettare tre ore seduti mentre gli altri bagnanti si fiondano in acqua tranquilli e rilassati. 6. Ricky, fatti un esame di coscienza e chiediti se non sei tu quello invadente e assillante. INVAL

4 ANALIZZARE

··

SI

Indica con una crocetta se i participi presenti e passati in evidenza hanno funzione di nome [N], di aggettivo [A] o di verbo [V].

1. Ecco l’elenco degli enti facenti [N] [A] [V] parte del sistema statistico nazionale. 2. Fatta la legge, trovato l’inganno. [N] [A] [V] 3. Il concorso si rivolge specificamente ai laureati [N] [A] [V] in Lettere che abbiano sostenuto [N] [A] [V] gli esami indicati di seguito [N] [A] [V]. 4. Gli sfollati [N] [A] [V] italiani della Seconda guerra mondiale furono oltre 2 milioni, un numero molto elevato [N] [A] [V]. 5. Anticamente si camminava sui carboni ardenti [N] [A] [V] durante potenti [N] [A] [V] rituali per favorire il cambiamento o guadagnarsi titoli onorifici [N] [A] [V]. 6. Il menù di oggi prevede una tagliata [N] [A] [V] di manzo in salsa di uva bianca con patatine fritte [N] [A] [V]. 7. Una volta chiusi [N] [A] [V] i battenti [N] [A] [V], la fiera dell’usato [N] [A] [V] diventò una piattaforma digitale. 8. Non riesco a credere che lo trovi affascinante [N] [A] [V]: fa battute [N] [A] [V] imbarazzanti [N] [A] [V] e mangia con la bocca aperta [N] [A] [V]!

5 COMPLETARE

·

Completa i participi passati con le desinenze corrette, prestando attenzione alla concordanza grammaticale. 1. Fatt

le dovut

distinzioni, la vostra situazione non è così

diversa dalla nostra. 2. Dopo aver preparat aveva nascost 3. Fondat

, ma ne aveva mess

i bigné la mamma li

via una parte per la merenda.

dai Belgi, Rochester fu poi scelt

dai Normanni per

costruirvi una formidabile fortezza. 4. I furgoni sospetti sono stat

Il verbo

seguit

per tre chilometri dalla polizia, poi se ne sono pers

tracce. 5. Per questa vecchia poltrona mi ha chiest 4

abbiamo mercanteggiat

le

100 euro, ma

un po’ e alla fine gliene ho dat

70.

334

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

6. Ipazia, l’astronoma greca uccis viene ricordat

da una folla di cristiani in tumulto,

come una martire del libero pensiero. 7. Il gioco in

scatola che abbiamo creat

io e il mio compagno è andat

i compagni e persino alcuni professori ne hanno volut

a ruba tra

una copia.

Il gerundio Il gerundio è invariabile per genere e per numero. Ha due tempi: presente (forma attiva: amando; forma passiva: essendo amato) e passato (forma attiva: avendo amato; forma passiva: essendo stato amato). Si usa con il verbo stare e andare per esprimere l’aspetto durativo di un’azione o di una situazione (Alle 3 stavo dormendo; I prezzi sono andati aumentando), e in proposizioni subordinate implicite con valore: • causale Conoscendolo, | non ci credo. (= siccome lo conosco) • temporale Camminando, | andò a sbattere contro un lampione. (= mentre camminava) • ipotetico Potendo, | ti aiuterei. (= se potessi) • concessivo Pur essendo stonatissima, | passa la giornata a cantare. (= anche se è stonatissima) • modale E l’ippopotamo furibondo gli risponde | sbuffando. (= con degli sbuffi) • strumentale Sbagliando | s’impara. (= per mezzo degli sbagli) Nelle proposizioni subordinate, il gerundio presente indica contemporaneità rispetto alla reggente: Non avendo niente da dire, | rimase zitto.

subord.

princ.

e il gerundio passato indica anteriorità rispetto alla reggente: Non avendoci capito niente, | tacque.

subord.

ATTENZIONE

princ.

IL SOGGETTO DI UNA FRASE CON IL VERBO AL GERUNDIO

Nelle frasi subordinate, il soggetto del gerundio è lo stesso della reggente (Comprendendo la situazione, Luca preferì tacere = Visto che Luca aveva compreso la situazione, Luca preferì tacere), a meno che: Il verbo

• il soggetto della subordinata sia generico 4

Considerando le cose da un punto di vista diverso, | subord. la situazione cambia. princ. 335

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LIVELLO 2 - Morfologia

• nella subordinata sia espresso un soggetto diverso da quello della reggente

PER INIZIARE

Essendo la stanza molto piccola, | subord. Giulio comprò un letto a soppalco. princ.

6 ANALIZZARE

··

Indica se il valore del gerundio è causale [CA], temporale [T], concessivo [CO], modale [M], strumentale [S] o ipotetico [I], poi sostituisci le frasi in evidenza con frasi di significato equivalente contenenti un verbo di modo finito, come nell’esempio. Attenzione: con i gerundi di valore modale e strumentale la sostituzione non è possibile. Es. Pur essendo molto stanca, non riusciva ad addormentarsi. [ CO ] → Anche se era molto stanca





1. Lo scopriremo solo vivendo. [

]



2. Volendo, potete ripetere la sequenza al contrario. [

]



3. Tornando dalle ferie abbiamo trovato code chilometriche in autostrada. [ ] 

4. Si avviò canticchiando verso la sala da pranzo. [

]



5. Avendo intuito il vero motivo della domanda, rimase in silenzio. [

]



6. Pur essendosi ampliato notevolmente, il pastificio ha mantenuto il suo spirito originale. [ ] 

7. Lei, sempre così insicura, ballando si sentiva serena e sicura di sé.

Il verbo

[

]



8. Dondolandoti sulla sedia rischi di cadere.[ 4

]



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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

9. Spense le candeline soffiandoci sopra con tutto il fiato che aveva. [

]



10. Non sapendo dove mettere le mani, Ruggero le teneva in tasca. [

]



7 CORREGGERE

··

INVAL

SI

In quattro delle seguenti frasi l’uso del gerundio è scorretto. Individuale e riscrivile corrette nello spazio sottostante. 1. A volte perdendosi ci si ritrova. 2. Avendo fatto tardi per l’ennesima volta, il professore mise a Emilia una nota sul diario. 3. Fu allora che vide un gattino miagolando sul ciglio della strada. 4. La Luna si interpone tra la Terra e il Sole provocando un’eclissi solare. 5. Andando a letto sempre tardissimo, a Luca sono venute delle occhiaie profondissime. 6. Analizzandoli per parti, alcuni problemi sembrano meno insormontabili. 7. I pastori comunicavano da una montagna all’altra fischiando. 8. Essendo straripata, i terreni circostanti furono inondati dall’acqua del fiume.     

8 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa il brano coniugando opportunamente all’infinito, al gerundio o al participio i verbi indicati tra parentesi. (attraversare) la valle, all’alba, avevamo

visto delle piccole baite, forse (abbandonare) da molto tempo. Gli (abitare) le avevano costruite alcuni decenni prima per (assicurare) un riparo dal freddo a chi si trovava a

(trascorrere) la notte in quella

valle a 2000 metri di altitudine. Il cielo era Il verbo

(splendere) e il sole vi si arrampicava, sempre più in alto, a una 4

velocità

(sorprendere).

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LIVELLO 2 - Morfologia

(essere) in ritardo sulla tabella di marcia, non avevamo tempo da

(perdere): si poteva

arrivare alla cima solo

(aggirare) la

montagna sul lato destro e

(scalare) la

parete nord, dopo

(attraversare) un

canalone ghiacciato.

(accelerare) il passo,

saremmo arrivati ai piedi della salita a mezzogiorno. Diversamente, si sarebbe fatto troppo tardi e avremmo dovuto (rinunciare) per quel giorno. Io camminavo in silenzio, (respirare) a pieni polmoni l’aria (frizzare) del mattino. Pur non (chiudere) occhio, mi sentivo in gran forma: non vedevo l’ora di arrivare.

9 ANALIZZARE

··

Analizza i verbi che hai usato nell’esercizio precedente inserendoli nella giusta tabella e indicandone il tempo ed eventualmente la funzione, come nell’esempio. GERUNDIO VERBO

TEMPO PRESEN.

Il verbo

attraversando



FUNZIONE PASSATO

CAUSALE

TEMPOR.

IPOTET.

CONCESS.

MODALE

STRUMEN.



4

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

PARTICIPIO VERBO

TEMPO PRESENTE

FUNZIONE PASSATO

NOME

AGGETTIVO

VERBO

INFINITO VERBO

TEMPO PRESENTE

PASSATO

10 P R O D U R R E

· · · Per ognuno dei verbi dati, scrivi una frase seguendo le indicazioni tra parentesi.

• gesticolare (gerundio, presente, funz. strumentale) 

• accorgersi (infinito, passato) 

• coinvolgere (participio, presente, funz. di aggettivo) 

• accettare (infinito, presente)

Il verbo



• sospettare (gerundio, passato, funz. causale) 4



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MAPPA UNITÀ 10

I MODI INDEFINITI

SONO

INFINITO SI USA

PARTICIPIO SI USA

DOPO I VERBI SERVILI E FRASEOLOGICI

IN FRASI PRINC., CON VALORE DUBITATIVO, IUSSIVO, ESCLAMATIVO, DESIDERATIVO IN MOLTE FRASI SUB., DI VARIO TIPO

parlare (pres.), avere parlato (pass.)

AL PRES., COME NOME, AGGETTIVO E A VOLTE COME VERBO AL PASS., COME NOME, AGGETTIVO, VERBO: • NEI TEMPI COMPOSTI • NELLA FORMA PASSIVA • IN MOLTE SUB. IMPLICITE CON VALORE RELATIVO, TEMPORALE, CAUSALE, IPOTETICO, CONCESSIVO

• l’insegnante (pres., nome) • splendente (pres., agg.) • appartenente (pres., verbo) • il divorziato (pass., nome) • farcito (pass., agg.) • Tornata a casa, si preparò la cena. (pass., verbo)

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GERUNDIO SI USA DOPO “STARE” E “ANDARE”, PER INDICARE L’ASPETTO DURATIVO DI UN’AZIONE

IN MOLTE SUB. IMPLICITE CON VALORE TEMPORALE, CAUSALE, IPOTETICO, CONCESSIVO, MODALE, STRUMENTALE

parlando (pres.), avendo parlato (pass.)

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LABORATORIO

SUI TESTI 1

5

10

15

20

INVAL

SI

U

na delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato difficile comprendere a proposito degli esseri umani era che avevano il vizio di affermare e ripetere cose assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali “Che bella giornata!” o “Come sei alto!” oppure “Oddio, mi sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti sei fatto male?”. In un primo tempo Ford si era fatto una sua teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva pensato che le bocche degli esseri umani dovessero continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere inceppate. Dopo avere osservato e riflettuto per alcuni mesi, Ford aveva abbandonato questa sua teoria per un’altra. Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il rischio di cominciare a far lavorare il cervello. Dopo un po’ aveva abbandonato anche questa teoria, considerandola eccessivamente cinica, e aveva deciso che in fondo gli esseri umani gli piacevano molto, anche se non poteva mai fare a meno di preoccuparsi e disperarsi davanti alla terribile quantità di lacune nella loro conoscenza.

Il verbo

Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti, Mondadori, Milano, 2012

4

342

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1 ANALIZZARE

·

Indica se i seguenti verbi tratti dal testo sono transitivi (o usati transitivamente) [T] o intransitivi (o usati intransitivamente) [I]. T I

• risultava (riga 4)



• sembra (riga 6)



• spiegare (riga 8)



• sia caduto (riga 6)



• aveva abbandonato (riga 12)



• correvano (riga 14)



• piacevano (riga 18)



2 TR ASFORMARE

·

Volgi alla forma passiva la frase “Ford aveva abbandonato questa sua teoria per un'altra”. 

3 ANALIZZARE

··

Analizza le seguenti voci verbali tratte dal testo, come nell’esempio.

Es. aveva (sempre) trovato (riga 1):  v. trovare, 1ª coniug., modo indic., tempo trap. pross., 3ª pers. sing., forma attiva • sia caduto (riga 6):





• dovessero (riga 9):





• avere osservato (riga 11):





• considerando(la) (riga 16) :



Il verbo



• aveva deciso (riga 17) : 4





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LIVELLO 2 - Morfologia

4 RICONOSCERE

··

Nel testo compaiono diverse voci dei verbi essere e avere. Individua i due unici casi in cui essi non hanno funzione di ausiliare e trascrivili qui sotto. v. essere copula:



v. avere, significato autonomo:

5 RICONOSCERE

·

Sottolinea i due verbi servili presenti nel testo e cerchia il verbo fraseologico.

6 ANALIZZARE

· · · Analizza i seguenti verbi pronominali tratti dal testo mettendo una crocetta nella casella corretta.

RIFL. DIRETTO

RIFL. RIFL. INTRANS. INDIRETTO INTENSIVO PRON. (O D’AFFETTO)

ti sei fatto male? si era fatto una sua teoria esercitarsi a parlare, si esercitavano in continuazione fare a meno di preoccuparsi e disperarsi

7 TR ASFORMARE E ANALIZZARE

··

Completa la forma impersonale della seguente frase tratta dal testo.

• [forma personale] “se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il rischio di cominciare a far lavorare il cervello” • [forma impersonale] “se non in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, si correva il rischio di cominciare a far lavorare il cervello”

Il verbo

Ora analizza la voce in evidenza: • “si correva il rischio di cominciare a far lavorare il cervello”: 4

impersonale

“si” passivante

riflessivo

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8 TR ASFORMARE E ANALIZZARE

··

Completa il testo con i verbi indicati tra parentesi coniugati al tempo, al modo e alla persona appropriati.

L

’idea di Colombo di raggiungere le Indie (navigare) verso ovest era rischiosa: l’ipotesi che la Terra (essere) sferica era diffusa, ma non (dimostrare) nei fatti e soprattutto gli

esperti ritenevano che l’oceano

(essere)

troppo esteso perché una spedizione (potere) attraversarlo. Dopo

(ricevere)

diversi rifiuti da parte di vari sovrani, nel 1492, Colombo (ottenere) l’appoggio dei regnanti di Spagna Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia, che gli (concedere) 3 caravelle e 120 uomini come equipaggio. I calcoli di Colombo

(rivelarsi)

inesatti: le Indie

(trovarsi) ben più a ovest

di quanto

(prevedere) eppure, (salpare) da Palos il 3 agosto del 1492,

dopo soli 36 giorni di navigazione le caravelle toccarono terra. Quel che Colombo ignorava è che tra l’Europa e l’Asia (esserci) un altro continente. Se il continente americano non esperti

(esistere), gli (avere) ragione: Cristoforo

Colombo, con le sue fragili caravelle, non (riuscire) ad

(attraversare) un oceano

vasto quanto l’Atlantico e il Pacifico insieme. Pur non (essere) il primo europeo a mettere piede sul nuovo continente (è attestato che altri vi (spingersi) prima di lui), storicamente Colombo

(considerare) lo scopritore

Il verbo

dell’America: con le sue spedizioni

(avere)

inizio la conquista del Nuovo Mondo, il saccheggio delle sue 4

ricchezze, lo sterminio dei suoi abitanti. 345

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LIVELLO 2 - Morfologia

9 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

Sottolinea i participi presenti e passati impiegati nel testo come voci autonome (cioè non come parte di tempi verbali composti), poi trascrivili nella tabella sottostante indicandone con una crocetta il tempo e la funzione. TEMPO PRESENTE

FUNZIONE PASSATO

NOME

AGGETTIVO

VERBO

10 A N A L I Z Z A R E

··

Individua i due gerundi che hai inserito nel testo, poi trascrivili qui sotto indicando con una crocetta se hanno valore causale [CA], temporale [T], concessivo [CO], modale [M], strumentale [S] o ipotetico [I]. 1.

CA

T

CO

M

S

I

2.

CA

T

CO

M

S

I

11 P R O D U R R E

· · · Sulla base di quanto hai letto, scrivi un breve testo che narri la vicenda della spedizione di Colombo al presente storico. Attenzione: dovrai usare almeno due voci verbali alla forma passiva.

   

Il verbo

 

4



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12 R I C O N O S C E R E

··

Nel testo sottolinea le voci verbali di modo finito e cerchia quelle di modo indefinito.

Il verbo

U

4

n uomo, imbarcatosi su una nave per raggiungere terre lontane, viene colto da una tempesta. La nave affonda e lui rimane aggrappato a un relitto in mezzo al mare. L’uomo ha una gran fede e nonostante le onde lo sommergano fino a togliergli il respiro è sicuro che il suo dio non tarderà a salvarlo. Così si sistema alla bell’e meglio sul relitto e si mette ad aspettare. Dopo un giorno, una barca di pescatori si avvicina offrendogli soccorso. Lui ringrazia cortesemente, ma si rifiuta di salire a bordo, dicendo che il Signore lo salverà. Il tempo passa, l’uomo ha freddo, fame e sete. Il giorno dopo arriva una seconda barca: i pescatori insistono a lungo perché l’uomo salga a bordo, ma lui non ne vuole sapere: accettare il loro aiuto, dice, sarebbe un’offesa all’onnipotenza di Dio. Quando, il terzo giorno, una terza barca si avvicina per trarlo in salvo, l’uomo è ormai allo stremo. Con un filo di voce ripete: “Il Signore mi salverà” e la barca si allontana. Il quarto giorno l’uomo muore, e quando giunge al cospetto di Dio, con tutta l’umiltà di cui è capace dice che non capisce perché non l’abbia salvato. Il Signore sorride e gli risponde dolcemente che per salvarlo gli ha mandato tre barche, ma che lui le ha rifiutate. 347

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LIVELLO 2 - Morfologia

13 T R A S F O R M A R E

· · · Volgi il testo al passato, impiegando il passato remoto nelle

proposizioni principali e prestando attenzione alla concordanza dei modi e dei tempi. Osserva l'esempio e continua tu. Un uomo, imbarcatosi su una nave per raggiungere terre lontane,



venne colto

            

14 P R O D U R R E

· · · Scrivi tre titoli o tre morali possibili per la parabola che hai letto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. (la frase deve contenere un participio presente in funzione di aggettivo):  

2. (la frase deve contenere un imperativo):  

Il verbo

3. (la frase deve contenere un verbo alla forma impersonale): 

4



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15 C O R R E G G E R E

· · · Nel testo sono presenti diversi errori nell’uso e nella forma dei verbi: sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

I

n uno dei più torridi agosto che l’Italia ricorda, Stefano Covino, primo ricercatore dell’Osservatorio di Brera, aveva temporaneamente lasciato la sua principale occupazione di astronomo per dedicarsi ai suoi due bimbi. Tre giorni prima, il giorno 14, c’è stata la rivelazione di onde gravitazionali captata anche da Virgo, scoperta che aveva fatto il giro del mondo. «Pensavo che il peggio era passato, credevo mi attendesse un periodo di tranquillità – commenta l’astrofisico lombardo –, ma alle 14,41 l’improvviso squillare di allarmi e avvisi sul mio cellulare, segnali provenienti da una nostra App dedicata, era posto fine ai miei sogni estivi». Cosa mai stava accadendo? Una nuova e formidabile scoperta: la rivelazione di onde gravitazionali generate non da una collisione fra buchi neri, bensì dallo scontro di due stelle di neutroni della massa di circa il 20 e il 60 per cento del nostro Sole ma non più grandi della città di Milano. Il “botto” ha generato le onde gravitazionali più vicine mai rivelate fin ad ora. Ma c’è di più: oltre a essere venute registrate, le onde sono state anche osservati per la prima volta attraverso una serie di strumenti posizionati in orbita. «In realtà – prosegue lo scienziato – sapevamo che prima o poi avremo registrato un fenomeno così sensazionale, ma eravamo scettici sui tempi». Il fenomeno si è generato nella costellazione dell’Idra, a circa 130 milioni di anni luce dalla Terra. Due stelle di neutroni, che altro non sono che il residuo dell’esplosione in supernovae di due stelle massicce, si sono fondute originando onde gravitazionali, ma anche lampi gamma. Inoltre, scoperta nella scoperta, l’impatto delle due stelle ha generato un’esplosione astronomica definita “kilonova”. Pur essendo stata ipotizzata più di 30 anni fa, questa è la prima volta che si raccoglie prove chiare e definitive dell’esistenza delle kilonovae.

Adattato da Enzo Vitale, Vista nell’universo una “fabbrica” di oro e platino dalla collisione tra due stelle di neutroni, in www.ilmessaggero.it 16/10/2017  

Il verbo

 

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Missione 5

L’AVVERBIO, LA PREPOSIZIONE, LA CONGIUNZIONE, L’INTERIEZIONE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) UNITÀ L'avverbio: funzione, forma, gradi

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L'avverbio: significato La preposizione La congiunzione L'interiezione PERCENTUALE ERRORI

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

1

30’

L’avverbio: funzione, forma, gradi Che cos’è l’avverbio L’avverbio è una parte invariabile del discorso la cui funzione è quella di precisare, modificare, determinare il significato dell’elemento della frase a cui si riferisce. Può riferirsi a: • un verbo: Marco era rimasto indietro e si lamentava continuamente del male ai piedi. • un aggettivo: Federica è troppo orgogliosa! • un altro avverbio: Sono andati a dormire molto tardi.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• un nome o un pronome, preceduti o meno da preposizione: Non gli avete detto neanche una parola. È gelosa persino di te. • l’intera frase: Sinceramente, non ho capito nulla della tua spiegazione.

La posizione dell’avverbio Essendo invariabile, l’avverbio non concorda con nessun elemento della frase e presenta sempre la stessa forma. Per capire a quale elemento si riferisce, occorre quindi osservare la sua posizione e riflettere sul suo significato. L’avverbio si colloca generalmente vicino alla parola o al gruppo di parole a cui si riferisce. In particolare: • se si riferisce a un verbo, generalmente si colloca dopo (Passeggiavano tranquillamente), a meno che non gli si voglia dare speciale rilevanza (Fuori deve stare!). Quando il verbo è composto, molti avverbi si collocano tra l’ausiliare e il participio (Non le aveva mai mentito; Hai già cenato?)

5

• se si riferisce a un aggettivo, a un altro avverbio, a un nome o a un pronome, si colloca prima (Sono troppo cari; Si sono comportate davvero male; Sono quasi le dieci; Danne una anche a me) • se si riferisce all’intera frase, la sua posizione è variabile: può essere collocato all’inizio 351

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LIVELLO 2 - Morfologia

(Evidentemente, non aveva detto la verità), alla fine (Non aveva detto la verità, evidentemente), o in un’altra posizione (Non aveva detto, evidentemente, la verità). L’avverbio non va collocato sempre prima dell’elemento a cui si riferisce: Non c’è più caffè. Potrei rinunciare a tutto, ma non al caffè. Prendo molti caffè, ma non la sera.

La forma dell’avverbio Dal punto di vista della forma, gli avverbi possono essere suddivisi in: • semplici: non derivano da altre parole italiane (tardi, qui, là, ieri, poco, meno, già ecc.). Ne fanno parte anche gli aggettivi maschili singolari usati in funzione di avverbio (Parla piano! Mi ha guardato storto; Dovete tenere duro; Mangia sano ecc.) • derivati: sono formati a partire da altre parole italiane (per lo più aggettivi) mediante l’aggiunta di un suffisso. In particolare: һһ aggiungendo il suffisso -mente alla forma femminile singolare o alla forma tronca di un aggettivo qualificativo: rapida → rapidamente; lenta → lentamente; giusta → giustamente; dolce → dolcemente; abil(e) → abilmente ecc. һһ in alcuni casi, aggiungendo il suffisso -oni alla radice di nomi o verbi: gatto → gattoni; bocca → bocconi; ciondolare → ciondoloni; ruzzolare → ruzzoloni ecc. • composti: formati dalla fusione di due o più parole: davvero (da + vero), almeno (al + meno), dappertutto (da + per + tutto), laggiù (là + giù), adagio (ad + agio) ecc.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Un’ultima categoria è costituita dalle locuzioni avverbiali, espressioni fisse formate da due o più parole che hanno, nell’insieme, funzione di avverbio. Le locuzioni avverbiali sono formate principalmente da: • una preposizione + un altro elemento: di solito, a proposito, in genere, di sicuro, in fretta, di più, di meno, fin qui ecc. • la preposizione a ripetuta due volte seguita dallo stesso elemento ripetuto: a mano a mano, a poco e poco ecc. • le preposizioni di... in: di tanto in tanto, di bene in meglio, di male in peggio, di volta in volta ecc. • nomi, aggettivi, avverbi o verbi duplicati: quasi quasi, così così, passo passo, stringi stringi ecc. • la preposizione articolata alla + un aggettivo o un nome femminile: alla rinfusa, alla svelta, alla spicciolata, alla buona, alla carlona ecc. • tre o più elementi: per lo più, alla bell’e meglio, per di più, alla buon’ora ecc.

ATTENZIONE

5

GLI AGGETTIVI USATI IN FUNZIONE DI AVVERBIO

Aggettivi come piano, forte, chiaro, sodo, duro, lento, storto possono essere usati in funzione di avverbio. Per riconoscere quando hanno funzione di avverbio e quando di aggettivo ricorda che:

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Unità 1 - L’avverbio: funzione, forma, gradi

• sono aggettivi quando si riferiscono a un nome e concordano con esso in genere e numero: Hanno fatto un discorso chiaro. Le loro parole sono state chiare. • sono avverbi quando si riferiscono a un verbo e rimangono invariabili Hanno parlato chiaro. (= chiaramente) Anche l’aggettivo solo può avere funzione di avverbio; può riferirsi a diverse parti della frase, non necessariamente al verbo, ma si distingue chiaramente dall’aggettivo solo perché è invariabile e ha il significato di solamente, soltanto. Mi hanno lasciato solo. / Mi hanno lasciata sola. / Ci hanno lasciati soli. [aggettivo] È venuta solo Chiara. [= soltanto, avverbio]

L’alterazione dell’avverbio Alcuni avverbi semplici (bene, male, poco, presto, tardi, forte, piano) possono essere alterati, come i nomi e gli aggettivi, mediante l’aggiunta di suffissi. Si ottengono così avverbi alterati: • diminutivi (suffissi -ino, -etto, -uccio): È andata benino; Non è un po’ prestino?; È finita maluccio ecc. • accrescitivi (suffisso -one): Sto benone! • peggiorativi (suffisso -accio): Non c’è malaccio!

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Anche alcune locuzioni avverbiali possono essere alterate: a casaccio ecc.

I gradi dell’avverbio Come gli aggettivi qualificativi, anche gli avverbi possono esprimere diversi gradi di intensità, cioè possono essere impiegati ai gradi comparativo (di maggioranza, uguaglianza e minoranza) e superlativo (relativo e assoluto). I comparativi e i superlativi degli avverbi si formano in modo analogo a quelli degli aggettivi: • comparativo di maggioranza/minoranza: più/meno + avverbio (più tardi/ meno tardi) • comparativo di uguaglianza: (tanto) + avverbio + quanto + avverbio (Agisce [tanto] impulsivamente quanto stupidamente); (tanto) + avverbio + quanto + altro elemento (Agisce [tanto] impulsivamente quanto te); avverbio + come + altro elemento (Arriverà tardi come l’altro giorno) • superlativo relativo: articolo il + più/meno + avverbio + possibile (il più tardi possibile) • superlativo assoluto: 5

һһ nel caso degli avverbi semplici: avverbio + suffisso -issimo/a/i/e (tardissimo, lontanissimo ecc.) 353

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LIVELLO 2 - Morfologia

һһ nel caso degli avverbi derivati in -mente: aggettivo femminile al grado superlativo assoluto + suffisso -mente (fortemente → fortissima + mente → fortissimamente) һһ molto + avverbio: molto tardi, molto intensamente һһ raddoppiamento dell’avverbio: piano piano Non tutti gli avverbi possono essere graduati. Possono avere i gradi comparativo e superlativo: • gli avverbi di modo (bene, male, dolcemente, rapidamente, attentamente ecc.), eccetto così, altrimenti e gli avverbi terminanti in -oni • gli avverbi di tempo presto, tardi, spesso, subito (quest’ultimo solo al superlativo assoluto: subitissimo) • gli avverbi di luogo vicino e lontano • alcuni avverbi di quantità, come poco, molto ecc. Alcuni avverbi presentano forme particolari di comparativo di maggioranza e di superlativo assoluto:

positivo

comparativo di maggioranza

superlativo assoluto

bene

meglio

ottimamente/benissimo

male

peggio

pessimamente/malissimo

molto

più

moltissimo

poco

meno

pochissimo/minimamente

grandemente

maggiormente

massimamente/grandissimamente

Alcune locuzioni avverbiali possono avere il grado comparativo (più in fretta, meno alla rinfusa ecc.), superlativo relativo (il più di nascosto possibile, il più alla svelta possibile ecc.) o superlativo assoluto (di frettissima, molto alla carlona ecc.).

PER INIZIARE

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

GLI INDEFINITI

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Sottolinea gli avverbi e cerchia le locuzioni avverbiali. 1. Non hai ancora finito di vestirti? Arriveremo tardi alla festa! 2. Qualcuno un giorno, inaspettatamente, mi prenderà e mi porterà a vedere com’è fatta la felicità. Nel frattempo, mangio. 3. Sei così altrove che non riesci neanche più a tornare. 4. In Italia il gallo cedrone vive principalmente sulle Alpi e in particolare nelle zone della provincia di Como e di Udine. 5. Veder piangere a dirotto un ragazzone di un metro e ottantotto fa sempre un certo effetto, soprattutto se ha appena vinto la prima tappa in linea del Tour. 6. Poco a poco le cose cambieranno, quasi impercettibilmente. 7. Il cous cous va girato di tanto in tanto, dolcemente, affinché i

5

granelli rimangano ben separati.

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Unità 1 - L’avverbio: funzione, forma, gradi

2 ANALIZZARE

INVAL

SI

· · · Analizza la forma degli avverbi mettendo una crocetta nella giusta colonna. SEMPLICE

DERIVATO

COMPOSTO

ALTERATO

LOCUZIONE AVVERBIALE

1. stranamente 2. di corsa 3. soprattutto 4. tardino 5. tentoni 6. ieri 7. invano 8. a casaccio

3 TR ASFORMARE

··

Riscrivi le seguenti frasi inserendo gli avverbi indicati tra parentesi nella posizione più appropriata. 1. Si alza la domenica. (presto, persino)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione



2. Vi giuro che l’avevo visto. (non, mai, prima) 

3. La nostra regione ha avuto un repertorio ricco di canti popolari. (sempre, straordinariamente) 

4. Hai imparato a parlare tedesco? (dove, così, bene) 

5. Sono le cinque di pomeriggio ed è buio. (solo, già) 

6. Parla senza pensare. (talvolta, a vanvera) 5



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LIVELLO 2 - Morfologia

4 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se le parole in evidenza sono impiegate in funzione di avverbio o di aggettivo, come nell’esempio.

Es. 1. Per il secondo ci va un piatto piano.

2. La strada è ghiacciata, andate piano!

AVV. AGG.







3. Il tunnel era lungo e stretto.



4. Parlavano stretto e veloce.



5. Nell’insalata mettiamo un uovo sodo?



6. Lavorò sodo tutto l’inverno.



7. Mmmh, non ci vedo chiaro.



8. Parla chiaro per una volta!



5 PRODURRE

· · · Componi una frase per ognuna delle parole date, impiegandole in funzione di aggettivo o di avverbio. • forte: (agg.)



(avv.)



L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• veloce: (agg.)



(avv.)



• storto: (agg.)



(avv.)



6 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa le frasi con l'avverbio indicato al grado comparativo o superlativo, poi indica se hai usato un comparativo [C], un superlativo relativo [SR] o un superlativo assoluto [SA]. 1. Dal punto di vista economico, l’anno è finito (male)

5

di com’era iniziato. [ ]

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Unità 1 - L’avverbio: funzione, forma, gradi

2. Nessuno dovrà riconoscerti. Cerca di entrare (discretamente) [ ] 3. Il film ci è piaciuto (molto)

di

quanto ci aspettassimo. [ ] 4. Il fiore di loto viene menzionato (spesso) negli antichi testi buddisti. [ ] 5. Che spedizione scegliere perché il pacco arrivi a destinazione (in fretta)

?[ ]

6. Hai (poco)

idea di cosa questo

significhi per me? [ ]

7 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Sottolinea gli errori relativi a posizione e grado degli avverbi, poi riscrivi le frasi correggendole. 1. Si è conclusa ieri, a Londra, la competizione per Dj più importante del mondo: il vincitore, che si è distinto ampiamente nel corso della gara, ha 12 anni solo. 2. Il caldo non aiuta affatto gli Azzurri, ma immediatamente dopo la ripresa l’Italia si esprime più meglio e arriva vicinissimo al gol. 3. Ciao, avrei bisogno che leggessi attentissimamente il documento che ti allego e che mi dicessi

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

primissima che puoi se ti sembra adeguato come presentazione o se pensi sia meglio rivederlo tutti insieme. 4. Non ho ricevuto notizie ancora dall’ospedale, ma immagino che Lidia a quest’ora avrà già partorito e che entrambi saranno fuorissimo di sé dalla gioia. 5. Si rivelò una stilista sorprendentemente abile e creativa, nonostante appena avesse 19 anni e non avesse praticamente mai studiato moda: interpretava assai benissimo le richieste dei clienti e realizzava di volta in volta costumi estremamente originali.     

5



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MAPPA UNITÀ 1

L'AVVERBIO È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO MODIFICA IL SIGNIFICATO DELL'ELEMENTO AL QUALE SI RIFERISCE

CONSIDERANDO LA FORMA PUÒ ESSERE

PUÒ RIFERIRSI A

UN VERBO

UN AGGETTIVO

Cammina svogliatamente.

SEMPLICE

È molto buono. DERIVATO

UN ALTRO AVVERBIO

Era troppo tardi. COMPOSTO

UN NOME O UN PRONOME

Vieni anche tu?

LOCUZIONE AVVERBIALE E IN QUALCHE CASO

TUTTA LA FRASE

Francamente, non ti capisco.

ALTERATO

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PUÒ AVERE

GRADO POSITIVO

Abito lontano.

GRADO COMPARATIVO

qui, là, molto, ancora Corri veloce! (agg. in funzione di avv.)

DI MINORANZA

Abito più lontano di te.

DI MAGGIORANZA

Abito meno lontano di te.

DI UGUAGLIANZA

Abito [tanto] lontano quanto te.

GRADO SUPERLATIVO

• lentamente, agilmente (-mente) • gattoni, ciondoloni (-oni) davvero, dappertutto, almeno in fretta, poco a poco, d'improvviso

prestino, benone, malaccio

RELATIVO

Vattene il più lontano possibile.

ASSOLUTO

Abita lontanissimo/ molto lontano.

FORME PARTICOLARI

BENE → meglio, benissimo/ottimamente MALE → peggio, malissimo/pessimamente MOLTO → più POCO → meno, pochissimo/minimamente GRANDEMENTE → maggiormente, massimamente

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

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30’

L’avverbio: significato In base al loro significato, gli avverbi si distinguono in: avverbi di modo (o qualificativi), di tempo, di luogo, di quantità, di giudizio (o di valutazione), interrogativi ed esclamativi.

Gli avverbi di modo (o qualificativi) Gli avverbi di modo indicano il modo in cui si svolge l’azione espressa dal verbo o il modo in cui va inteso ciò che viene espresso dal verbo, da un aggettivo, da un avverbio, dall’intera frase. Ha agito onestamente. (= in modo onesto) Taglialo così. (= in questo modo) Questo è scientificamente provato. (= dal punto di vista della scienza) Psicologicamente, è stata una grande prova. (= dal punto di vista psicologico) Sono avverbi di modo: • la maggior parte degli avverbi derivati in -mente: abilmente, gentilmente, dolcemente, bruscamente ecc., compresi quelli indicanti il mezzo con cui si compie l’azione: Furono avvisati telefonicamente ecc.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• gli avverbi derivati in -oni: bocconi, carponi, gattoni, penzoloni ecc. • alcuni avverbi semplici (bene, male, così, volentieri, comunque [quando significa “in un modo qualsiasi, in ogni modo”: Va bene comunque]) o composti (invano, apposta ecc.) • gli aggettivi maschili singolari impiegati in funzione di avverbio: Stringi forte; Parla piano; Non ci vedo chiaro ecc. • alcune locuzioni avverbiali: di fretta, in fretta, in fretta e furia, di corsa, alla svelta, a piedi, di buon grado, all’impazzata, a poco a poco, a cavalcioni, a tentoni ecc.

Gli avverbi di tempo Gli avverbi di tempo specificano il momento, la durata o la frequenza dell’azione o della circostanza espressa dal verbo o dall’intera frase. Oggi fa un po’ freddo per andare in spiaggia: andiamoci domani. Sono avverbi di tempo: 5

• molti avverbi semplici o composti quali adesso, ora, allora, ormai, prima, dapprima, dopo, oggi, domani, ieri, dopodomani, poi, ancora, mai, tuttora, finora, presto, tardi, intanto, più, sempre, già, appena, spesso, talvolta, talora ecc.

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Unità 2 - L’avverbio: significato

• alcuni avverbi derivati in -mente: recentemente, precedentemente, successivamente, anticamente, contemporaneamente, frequentemente ecc. • diverse locuzioni avverbiali: a volte, ogni tanto, di tanto in tanto, di solito, una volta, un tempo, per sempre, tra/fra poco, da poco, a lungo, di rado ecc. • la voce fa, usata in funzione di avverbio all’interno di espressioni come un anno fa, due giorni fa ecc.

ATTENZIONE

PRIMA E DOPO: AVVERBI, PREPOSIZIONI O CONGIUNZIONI?

Prima e dopo sono avverbi di tempo quando si riferiscono a un verbo: Ne parliamo dopo. Te l’ho detto prima. Sono preposizioni o fanno parte di locuzioni preposizionali (vedi M5_U3) quando reggono un nome o un pronome: Ne parliamo dopo cena. Dopo di loro tocca a noi. S’incontrarono prima del tramonto. Hanno funzione di congiunzioni o di locuzioni congiuntive (vedi M5_U4) quando introducono una frase subordinata: Dopo aver cenato, fecero una passeggiata in giardino. Devi dirglielo prima che sia troppo tardi.

Gli avverbi di luogo

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Gli avverbi di luogo specificano il luogo in cui si trova o si verifica ciò di cui si parla o la sua distanza rispetto a chi parla o ascolta. Da qui si vede tutta la costa. Guarda laggiù: quella è Assos. Vieni fuori! Non puoi restare chiusa là dentro tutto il giorno. Sono avverbi di luogo: • molti avverbi semplici o composti: su, giù, sopra, sotto, fuori, dentro, davanti, dietro, indietro, oltre, qui, qua, lì, là, quaggiù, laggiù, quassù, lassù, dappertutto, intorno, accanto, altrove ecc. • gli avverbi dovunque e ovunque quando significano dappertutto: Che disordinata! Ci sono giocattoli suoi ovunque! • gli aggettivi maschili singolari vicino e lontano impiegati in funzione di avverbio: Vieni più vicino; Abita lontano • alcune locuzioni avverbiali come di qua, di là, per di qua, per di là, di sopra, di sotto, di lato, a sinistra, a destra, in giro, da vicino, da lontano, nei dintorni, da queste parti ecc. 5

• le particelle ci e vi (più comune nello scritto), equivalenti a qui o lì, con funzione di complemento di stato in luogo, di moto a luogo o di moto per luogo (vedi M7_U3): Conosco Madrid perché ci abito da 7 anni (= qui, a Madrid); A Madrid? Non ci sono 361

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LIVELLO 2 - Morfologia

mai andata (= lì, a Madrid); Piazza Indipendenza? Ci passo tutti i giorni (= di lì, da piazza Indipendenza) • la particella ne, equivalente a da qui, da lì, con funzione di complemento di moto da luogo o di origine (vedi M7_U2): È entrato in aula e ne è uscito 6 ore dopo (= da lì).

ATTENZIONE

SU, SOPRA, VICINO, LONTANO ECC.: AVVERBI, PREPOSIZIONI O AGGETTIVI?

Queste parole sono avverbi di luogo quando si riferiscono a un verbo; sono preposizioni o fanno parte di locuzioni preposizionali quando reggono un nome o un pronome; lontano e vicino possono essere anche aggettivi, quando accompagnano un nome con cui concordano in genere e numero. Osserva la differenza: Guarda oltre! (avverbio) Che cosa c’è oltre il fiume? (preposizione) Venite su a fare merenda. (avverbio) Lascialo pure sul tavolo. (preposizione) Al cinema si siede sempre davanti. (avverbio) Davanti alla casa c’era una quercia secolare. (locuzione preposizionale) Fa freddino. Andiamo dentro? (avverbio) Hai guardato dentro i cassetti? (preposizione) Sono andati fuori a giocare. (avverbio) Sono fuori dal tunnel. (locuzione preposizionale)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Non mi piace sedermi dietro in macchina. (avverbio) Dietro la cascina c’era un laghetto. (preposizione) Vera abita qui vicino. (avverbio) Vera abita vicino al ponte. (locuzione preposizionale) La meta è vicina. (aggettivo) Non arriverà lontano. (avverbio) Lavoro lontano da casa. (locuzione preposizionale) L’obiettivo è ancora lontano. (aggettivo)

ATTENZIONE

COMUNQUE E DOVUNQUE/OVUNQUE: AVVERBIO O CONGIUNZIONE?

Le parole dovunque, ovunque e comunque possono essere avverbi o congiunzioni.

5

Dovunque e ovunque sono avverbi di luogo quando significano dappertutto. Sono congiunzioni (subordinanti) quando introducono una proposizione relativa-concessiva (vedi M9_U2):

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Unità 2 - L’avverbio: significato

Lo vedo ovunque! (= dappertutto, avverbio) Mi segue ovunque io vada. (= in ogni luogo in cui vada, cong.) Comunque è avverbio quando si riferisce al verbo o alla frase di cui fa parte, con il significato di “in un modo qualsiasi”, “in ogni modo”. È congiunzione subordinante quando introduce una proposizione relativa-concessiva. È congiunzione coordinante quando collega frasi indipendenti o periodi diversi, con il significato di “ad ogni modo”, “peraltro”.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

PER INIZIARE

Va bene comunque. (= in ogni caso, avverbio) Sarà un successo comunque vada! (= in qualunque modo nel quale andrà, congiunzione subord.) Secondo me hai torto, comunque non è mia intenzione convincerti. (= ad ogni modo, congiunzione coord.)

1 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea gli avverbi e le locuzioni avverbiali, poi trascrivili nella tabella sottostante classificandoli in base al significato. Le caselle sono numerate. 1. Fuori il cielo si andava schiarendo debolmente, mentre l’alba avvolgeva il bosco nella sua luce livida. 2. Mai più ci tornerò: in quella casa succedono cose impossibili da spiegarsi razionalmente. 3. A breve sapremo contro chi giocherà prossimamente la nostra squadra. 4. Cortesemente mi andresti a prendere la cartellina che è di là sulla mia scrivania? 5. Stai qui accanto o rimani nei dintorni: su queste colline ci si perde facilmente. 6. La sindaca stamani ha annunciato che presto si prenderanno misure drastiche contro l’inquinamento, tra le quali la chiusura del traffico in centro dalle 10.00 alle 18.00. 7. Quando non mi sento bene metto su un CD, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dolcemente dalla musica. DI MODO

DI TEMPO

DI LUOGO

 1.

 1.

 1.

 2.

 2.

 2.

 3.

 3.

 3.

 4.

 4.

 4.

 5.

 5.

 5.

 6.

 6.  7.

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 TR ASFORMARE + LESSICO

··

Sostituisci le espressioni in evidenza con un avverbio o una locuzione avverbiale di modo dal significato equivalente. 1. Lo potrete pagare con comodità in posta.



(avv.)

2. Svolgi un tema scegliendo liberamente tra quelli proposti.



(locuz. avv.)

3. Si amavano con passione.



(avv.)

4. Con grande difficoltà si reggeva sulle gambe.



(locuz. avv.)

5. Devo pensarci con calma.



(avv.)

6. Si sono sempre aiutati l’uno con l’altro.



(locuz. avv.)

7. Accetteremo l’invito con piacere.



(avv.)

8. Si ritrovò stesa a pancia in giù sul marciapiede.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione



(avv.)

3 COMPLETARE E RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con gli avverbi di tempo opportuni, scegliendoli tra quelli in elenco. Poi cerchia le due locuzioni avverbiali. più • ormai • da allora • prima • già • poi • ancora • in seguito 1.

mettete la lente nell’apposito contenitore, riempite quest’ultimo con la soluzione unica.

2. Secondo alcuni studi, l’86% delle specie esistenti è da scoprire. 3. L’anno scorso ha vinto improvvisamente una grossa somma di denaro: non è più lo stesso. 4. 5

le stagioni sono solo

due: inverno e inferno. 5. Insieme a te non ci sto

364

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Unità 2 - L’avverbio: significato

6. Non possiamo cambiare piani, abbiamo prenotato il volo! 7. Come si scoprirà

, la

botola misteriosa permetteva di accedere a una realtà parallela.

4 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza le parole in evidenza indicando con una crocetta se sono impiegate in funzione di avverbio (o locuzione avverbiale) di luogo [AV], di preposizione (o locuzione preposizionale) [P] o di aggettivo [AG].



L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

1. Gli uomini vivevano dentro tende leggere e si spostavano ogni anno.

AV P AG





2. Le parla con un tono lontano e distaccato.





3. Il bimbo dorme accanto, in un lettino di fortuna.





4. Non sapevo se quel che avevo di fronte era un fantasma o un’illusione ottica.





5. Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.





6. Dov’è l’ufficio postale più vicino?





7. Buttiamo il cuore oltre la siepe!





8. Che cosa c’è sotto? Parla.





9. Con quella gomma a terra non andrà lontano.









10. Sopra la canottiera, indossava un cappotto pieno di buchi.

Gli avverbi di quantità Gli avverbi di quantità forniscono indicazioni quantitative indefinite riguardo al verbo, all’aggettivo o all’avverbio a cui si riferiscono. Ho mangiato troppo. È molto tardi. Si sentivano alquanto soddisfatte. Tra i più comuni troviamo:

5

• aggettivi indefiniti con funzione di avverbio quali molto, poco, più (comparativo di magg. di molto), meno (comparativo di magg. di poco), tanto, troppo, alquanto, parecchio, altrettanto ecc. • avverbi semplici o composti quali abbastanza, assai, quasi ecc. 365

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LIVELLO 2 - Morfologia

• alcuni avverbi derivati in -mente: sufficientemente, grandemente, enormemente, minimamente (superlativo assoluto di poco), terribilmente, incredibilmente, particolarmente ecc. • i pronomi indefiniti niente e nulla impiegati con funzione di avverbio: Non me ne importa niente/nulla

• locuzioni avverbiali come a sufficienza, un po’ (troncamento di un poco), appena appena, in abbondanza ATTENZIONE

MOLTO, POCO ECC.: AVVERBI O AGGETTIVI/ PRONOMI INDEFINITI?

Queste parole sono avverbi di quantità quando sono invariabili e si riferiscono a un verbo, a un aggettivo o a un altro avverbio; sono aggettivi indefiniti quando accompagnano un nome con il quale concordano in genere e numero; sono pronomi indefiniti quando sono impiegati da soli sottintendendo un nome. Osserva: Ho studiato troppo! (si riferisce al verbo: avverbio) Sono troppo stanca! (si riferisce a un aggettivo: avverbio) Il prof ha dato troppi compiti. (accompagna un nome: agg. indefinito) Ne ha dati davvero troppi. (sottintende “compiti”: pron. indefinito) Quella ragazza mi piace molto. (si riferisce al verbo: avverbio) Gli piacciono molte ragazze, ma non è innamorato di nessuna. (accompagna un nome: agg. indefinito) Hai molto da imparare. (sostituisce “molte cose”: pron. indefinito)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Non abito più lì. (si riferisce al verbo: avverbio) È più simpatica di sua sorella. (si riferisce a un aggettivo: avverbio) Ci sono stati più problemi del previsto. (accompagna un nome: agg. indefinito)

Gli avverbi di giudizio (o di valutazione) Esprimono un giudizio o una valutazione su quanto espresso dall’intera frase, da un verbo, da un aggettivo o da un altro avverbio. È stato davvero imbarazzante. Non correva: volava. Francamente, lo capisco. Convenzionalmente vengono suddivisi in: • avverbi di affermazione, tra i quali vi sono avverbi veri e propri (molti dei quali derivati in -mente: davvero, appunto, certamente, sicuramente, esattamente, indubbiamente, veramente ecc.), aggettivi usati in funzione di avverbio (certo, sicuro ecc.) e locuzioni avverbiali (senza dubbio, di certo ecc.) • avverbi di negazione: һһ non, l’avverbio di negazione per eccellenza (Preferirei non farlo) 5

һһ no usato come sostituto di non (Vieni o no? = o non vieni?) e in alcuni casi meno, con lo stesso significato (Che siano stati loro o meno = o no = o che non siano stati loro)

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Unità 2 - L’avverbio: significato

һһ affatto, utilizzato come rafforzativo della negazione: Non mi disturba affatto һһ gli avverbi neanche, neppure, nemmeno, impiegati in due accezioni: 1) come rafforzativi della negazione, con il significato di “addirittura non”: in questo caso possono essere collocati prima del verbo a cui si riferiscono (Neanche si salutano) o dopo il verbo, correlati all’avverbio non (Non si salutano neanche) 2) prima di un nome o di un pronome, con il significato di “anche… non”: In questo siamo simili: nemmeno a me piacciono i cavolfiori (= anche a me non piacciono) һһ locuzioni avverbiali quali in nessun modo, neanche per sogno, per niente ecc. • avverbi di dubbio, tra i quali i più comuni sono forse, magari, probabilmente, verosimilmente, eventualmente, possibilmente e locuzioni quali quasi quasi ecc. Sono avverbi di giudizio anche avverbi difficilmente classificabili in uno di questi tre sottogruppi, quali: • avverbi o locuzioni avverbiali che esprimono la reazione di chi parla o scrive rispetto al contenuto della frase: purtroppo, fortunatamente, per fortuna, sfortunatamente, stranamente, sorprendentemente ecc. Purtroppo non potrò venire con voi a teatro. (= non potrò venire e ciò mi dispiace) • alcuni avverbi, riferiti all’intera frase, che esprimono un commento di chi parla o scrive non sul contenuto della frase, ma sulla frase come atto linguistico: personalmente, sinceramente, francamente ecc. Nota la differenza: Sinceramente non capisco il problema. (= se devo essere sincero, dico che non capisco il problema, avv. di giudizio) Ieri mi ha esposto sinceramente la sua opinione. (= in modo sincero, avv. di modo)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

APPROFONDIAMO

SÌ E NO

Le parole sì e no non fanno parte degli avverbi di giudizio e a rigore non sono neanche dei veri e propri avverbi, perché la loro funzione non è quella di modificare una frase o un sintagma, bensì di sostituire una frase intera. Per questo motivo vengono detti “espressioni olofrastiche”. Funzione analoga svolgono espressioni come certo, ecco, quando sottintendono un’intera proposizione. Vieni alla festa? No. (= non vengo alla festa) Ti è piaciuto il film? Sì. (= mi è piaciuto) Mi puoi aiutare? Certo! (= ti posso aiutare certamente)

Gli avverbi interrogativi ed esclamativi

5

Gli avverbi interrogativi introducono una domanda, sotto forma di interrogativa diretta, relativa: • al modo: Come state? • al luogo: Dove sei nata? • al tempo: Quando partite? 367

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LIVELLO 2 - Morfologia

• alla causa: Perché non mi hai avvisato? • alla quantità: Quanto costa? I più comuni sono gli avverbi come?, dove?, quando?, perché?, quanto? e locuzioni come da dove?, per dove?, da quando?, fino a quando?, per quando?, per quanto? Alcuni di questi avverbi possono anche svolgere la funzione di avverbi esclamativi: Come sei cresciuta! Quanto sei permaloso!

ATTENZIONE

COME, DOVE, QUANDO, PERCHÉ, QUANTO: AVVERBI O CONGIUNZIONI?

Quando introducono una frase interrogativa indiretta (vedi M9_U1), questi avverbi svolgono la funzione di congiunzione subordinante, perché servono a collegare due frasi. Osserva: Come stai? (avverbio interrogativo) Non so come stia. (congiunzione) Dove abitano adesso? (avverbio interrogativo) Mi domando dove abitino adesso. (congiunzione) Quando ci vediamo? (avverbio interrogativo) Gli ho chiesto quando ci saremmo visti. (congiunzione) Perché piangi? (avverbio interrogativo) Le chiesi perché stesse piangendo. (congiunzione)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Quanto può svolgere anche la funzione di aggettivo interrogativo (quando accompagna un nome con cui concorda in genere e numero), di pronome interrogativo (quando sostituisce un nome, con il quale concorda in genere e numero) o di pronome relativo (quando significa “ciò che”). Osserva: Quanto ti alleni? (avverbio interrogativo) Le ho chiesto quanto si allenasse. (congiunzione) Quante ore passi in palestra? (aggettivo interrogativo) Delle ore che passi allenandoti, quante ne passi in palestra? (pronome interrogativo) Faccio quanto mi è possibile (pronome relativo)

Gli avverbi focalizzanti

5

Gli avverbi focalizzanti costituiscono una categoria di avverbi a parte, identificata non dal loro significato ma dalla loro funzione nella frase. Essi si collegano a un elemento della frase mettendolo a fuoco rispetto agli altri e determinando così un significato specifico anziché un altro. Soprattutto la sera, ama leggere romanzi d’avventura. (= ama leggere romanzi d’avventura sempre, ma in particolare la sera) La sera, ama soprattutto leggere romanzi d’avventura. (= la sera ama fare molte cose, ma più di tutte leggere romanzi d’avventura) La sera, ama leggere romanzi soprattutto d’avventura. (= la sera ama leggere romanzi di tutti i tipi, ma in particolare d’avventura)

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Unità 2 - L’avverbio: significato

Gli avverbi focalizzanti più comuni sono anche, neanche, nemmeno, neppure, perfino/ persino, addirittura, solo, solamente, soltanto, proprio, soprattutto, specialmente, almeno. Tra questi, neanche, nemmeno e neppure vengono tradizionalmente considerati avverbi di giudizio, e in particolare di negazione; tutti gli altri, invece, non rientrano in nessuno dei gruppi sopra esposti e sono accomunati esclusivamente dal modo in cui agiscono nella frase o nel periodo. Gli avverbi focalizzanti possono riferirsi: • a nomi o a pronomi, introdotti o meno da preposizione: Ho fatto solo i primi due esercizi. L’avete detto anche a Giacomo? Non ce ne siamo accorti nemmeno noi. • al verbo: Per un attimo ci ho persino creduto! Potresti almeno scusarti con loro. • all’intera frase, generalmente subordinata: Hanno deciso addirittura di andare a vivere insieme. Non si rilassa neppure quando dorme.

APPROFONDIAMO

ANCHE, NEANCHE, NEPPURE, NEMMENO

Questi avverbi possono avere due significati, simili tra loro ma non identici: • un significato aggiuntivo, quando significano in aggiunta o anche… non

Vengo anch’io! (= vengo io, “in aggiunta” a te/voi) Non vai alla festa? Allora non ci vado nemmeno io. (= anche io, oltre a te, non vado).

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• un significato intensivo-rafforzativo, quando significano addirittura/perfino, o

addirittura non… Anche un bambino lo capirebbe! (= perfino un bambino lo capirebbe) Non hai neanche toccato la pasta! (= “addirittura non l’hai toccata”) Non lo sveglierebbe neppure una cannonata. (= “addirittura non lo sveglierebbe una cannonata”)

Nota bene: soprattutto nella prima accezione, e soprattutto se usati insieme alla congiunzione e (Si sentiva amareggiata e anche delusa), questi avverbi sono stati considerati tradizionalmente congiunzioni copulative, e tali vengono ancora presentati da diverse grammatiche e dizionari, anche a dispetto del loro carattere focalizzante.

L’avverbio ecco

5

È detto “presentativo” perché ha la funzione di presentare, mostrare, richiamare l’attenzione su qualcosa o qualcuno. Collocato all’inizio della frase, può essere unito alle particelle pronominali atone (eccomi, eccoti, eccolo ecc.) e reggere una frase introdotta da che (Ecco che arrivano, finalmente). Può essere usato con valore temporale, preceduto da quand’ (Quand’ecco squillare il telefono; Quand’ecco che squilla il telefono), ma svolge anche altre funzioni, tra le quali esprimere una deduzione logica (Ecco perché non ti ho risposto) o prendere tempo in una conversazione (Io… ecco… non so come dirtelo). 369

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO

GLI AVVERBI CON SIGNIFICATI DIVERSI

Alcuni avverbi possono avere significati diversi a seconda della frase in cui sono inseriti. Osserva: Ne vorrei ancora. (avv. di quantità) Non l’ho ancora visto. (avv. di tempo) Andrea è più vecchio di suo fratello. (avv. di quantità) Non ho più visto Andrea. (avv. di tempo) Naturalmente, non sei obbligato ad accettare. (avv. di giudizio) Il trifoglio nasce naturalmente nei prati. (avv. di modo) Personalmente non sono d’accordo. (avv. di giudizio) Lo farò personalmente. (avv. di modo)

ANALISI GRAMMATICALE Quando si fa l’analisi grammaticale di un avverbio si indica:

PER INIZIARE

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• rispetto alla struttura: se è un avverbio (indicando eventualmente se semplice, derivato, composto; e se è alterato) o una locuzione avverbiale; • rispetto al tipo: se è un avverbio di modo, di luogo, di tempo, di luogo ecc.; • rispetto al grado: se è di grado comparativo (di maggioranza, minoranza o uguaglianza) o superlativo (relativo o assoluto). Se è di grado positivo questa informazione generalmente si omette. Domani starai meglio. Domani: avv. di tempo meglio: avv. di modo, compar. di maggioranza Il concorso è andato benone! benone: avv. di modo, alter. (accresc.)

5

5 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea gli avverbi di quantità e cerchia quelli di giudizio. 1. Secondo me dormi troppo poco. 2. I tortellini erano buonissimi, davvero, ma sono sazio. 3. Al momento Edoardo è parecchio confuso: verosimilmente non sa nemmeno lui che cosa vuole. 4. La camera era molto pulita, la colazione sufficientemente abbondante e la posizione dell’hotel rispetto ai mezzi pubblici comodissima. 5. Purtroppo le risorse a disposizione della ONG sono ancora alquanto limitate. 6. Magari neanche ti ricordi di me… ci siamo conosciuti per caso alla festa di Sara un mese fa. 7. Personalmente trovo che ci si sia sforzati poco per sviluppare un sistema un po’ più equo ed efficace.

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Unità 2 - L’avverbio: significato

6 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica con una crocetta se le parole in evidenza, indicanti quantità, hanno funzione di avverbio [AV], aggettivo indefinito [AG] o pronome indefinito [P].

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione



AV AG P

1. A tavola mangi sempre così tanto pane?





2. Si assomigliano parecchio.





3. Il tempo libero non mi manca, anzi ne ho persino troppo.





4. Non c’è niente che io possa fare?





5. Ringhio abbaia poco e vuole sempre un sacco di coccole.





6. Sua sorella era altrettanto magnetica e misteriosa.





7. Ci vuole molto coraggio!





8. Ti offendi subito, non sei proprio niente permalosa, eh?





9. Per diventare maestro di Tai Chi devi esercitarti molto.





10. So di certo che adora il riso: ne ho cucinato tanto apposta.





7 ANALIZZARE

·

5

INVAL

SI

Segna con una crocetta le frasi in cui compare un avverbio interrogativo o esclamativo. 1.

Com’è poi finita la partita?

2.

La scienza non sa come rispondere a una simile domanda.

3.

Chi si prenderà cura di lui?

4.

Quanto ci complichiamo la vita a volte!

5.

Allora, quando farete il vostro primo concerto?

6.

Cerca di ricordare dove hai messo le chiavi.

7.

Com’è difficile sapere cosa dobbiamo fare!

8.

Può dirmi per favore quanto costa la maglietta blu? 371

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LIVELLO 2 - Morfologia

8 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza gli elementi in evidenza: specifica se si tratta di avverbio o di locuzione avverbiale e indica il tipo. 1. Il Carcharodon carcharias, chiamato anche (

) “grande squalo bianco”,

“carcarodonte” o talvolta (

)

semplicemente (

) “squalo bianco” o

“pescecane”, è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi. 2. Solo (

) due cose sono infinite,

l’universo e la stupidità umana, e non (

)

sono sicuro della prima. 3. Ormai (

)

sapevano dove era nascosto il tesoro. Ci (

)

tornarono nottetempo (

) con pale e

picconi e scavarono ininterrottamente (

)

fino all’alba. 4. Probabilmente (

)è ) tardi

troppo ( (

) per fermare il convoglio, ma almeno

(

) proviamoci! 5. Perché

(

) dovrebbe voler mettere i bastoni tra

le ruote a Eric, che lo ha sempre (

)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

difeso a spada tratta (

)? 6. Quando

appoggio il piede mi fa molto ( qui ( (

) male ), soprattutto

) la parte interna.

9 COMPLETARE + LESSICO

INVAL

SI

· · · Completa le seguenti frasi seguendo le indicazioni date. 1.

(avv. interr.) si è cacciato Achille?

Il temporale è finito un’ora (avv. negazione) è

(avv. tempo) e lui

(avv. tempo) uscito dal suo nascondiglio! 2. In macchina si sedeva sempre (avv. luogo), in modo da potersi 5

astrarre

(avv. modo) dalle

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Unità 2 - L’avverbio: significato

conversazioni dei grandi. “Non leggere (avv. quantità), che ti viene la nausea”, le diceva sua madre (locuz. avv. tempo), ma lei non (avv. giudizio).

l’ascoltava 3. Appoggiò

(avv. modo) un piede, (avv. luogo)

scivolò e venne

(avv. modo), facendosi tutta la scarpata sul sedere, ma (avv. giudizio) non si fece nulla. 4. (avv. interrogativo) sceglieresti di andare se avessi a disposizione un tappeto volante in grado di portarti (locuz. avv. tempo)?

(avv. luogo) 5. L’album sarà

(avv. quantità) (avv. focalizzante) dagli

apprezzato

amanti della musica jazz, perché il tango e il jazz (avv. luogo) si trovano (avv. modo) combinati.

10 P R O D U R R E

· · · Per ognuno degli avverbi dati, scrivi una frase in cui abbia la

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

funzione indicata tra parentesi.

• ancora: (avv. di tempo)



(avv. di quantità)



• più: (avv. di tempo)



(avv. di quantità)



• sinceramente: (avv. di modo)



(avv. di giudizio)



• come: (avv. interrogativo) 5

(avv. esclamativo)





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MAPPA UNITÀ 2

L’AVVERBIO

CONSIDERANDO IL SIGNIFICATO PUÒ ESSERE

DI MODO

forte, veloce, piano, gentilmente, lentamente, ruzzoloni a tentoni, di fretta (locuz.)

DI TEMPO

adesso, domani, ieri, recentemente, anticamente ogni tanto, a volte (locuz.)

DI LUOGO

sopra, fuori, davanti, lontano, dovunque per di qua, di sopra (locuz.) ci/vi (= qui o lì), ne (= da qui, da lì)

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DI QUANTITÀ

molto, poco, più, abbastanza, niente, sufficientemente, minimamente in abbondanza, a sufficienza (locuz.)

DI GIUDIZIO

davvero, certamente (di affermazione) non, neanche (di negazione) forse, magari (di dubbio) purtroppo, fortunatamente (reazione di chi parla) sinceramente, personalmente (commento sulla frase)

INTERROGATIVO O ESCLAMATIVO

come, dove, quando da dove, per quanto (locuz.)

FOCALIZZANTE

anche, soprattutto, soltanto

PRESENTATIVO

ecco

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

3

30’

La preposizione Che cos’è la preposizione La preposizione è una parte invariabile del discorso che stabilisce un particolare rapporto tra gli elementi di una frase o tra due frasi. Premessa (“preposta”, appunto) a un nome, a un pronome, a un avverbio o a un verbo all’infinito, ne precisa la funzione sintattica. In particolare può: • introdurre complementi indiretti: Il fratello di Alice tornava a casa in bicicletta. • introdurre frasi subordinate implicite con il verbo all’infinito: A essere sincera, mi sono pentita di aver accettato. Le preposizioni si dividono tradizionalmente in preposizioni proprie (semplici e articolate), preposizioni improprie e locuzioni preposizionali.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Le preposizioni proprie Alcune preposizioni sono dette “proprie” perché vengono usate solo come preposizioni, a eccezione di su, che può svolgere funzione di avverbio, e delle preposizioni proprie articolate, che possono essere usate come articoli partitivi. Le preposizioni proprie possono essere semplici o articolate. Le preposizioni semplici sono parole monosillabiche, prive di accento tonico, che costituiscono una classe chiusa, cioè non ampliabile. Sono nove: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Sono ancora a casa. Vado al lavoro in bicicletta. Non lo vedo da tre anni.

ALCUNE CARATTERISTICHE DELLE PREPOSIZIONI SEMPLICI • di si può elidere quando è seguita da una parola che inizia con vocale: d’amore, d’estate, d’inquietudine ecc. APPROFONDIAMO

• da non si elide, tranne che in locuzioni come d’ora in poi, d’ora in avanti,

d’altronde ecc.

• a può essere unita a “d eufonica”, quando è seguita da una parola che inizia con a 5

(ad Ancona, ad altro ecc.) o in alcune espressioni cristallizzate (ad esempio)

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Unità 3 - La preposizione

• tra/fra sono equivalenti e intercambiabili, ma in alcuni casi si preferisce una

forma rispetto all’altra per evitare sequenze di suoni poco gradevoli. Per esempio all’espressione fra fratelli si preferirà tra fratelli, così come fra trenta minuti è preferibile foneticamente a tra trenta minuti.

Le preposizioni articolate sono il risultato della fusione (“articolazione”, appunto) tra alcune delle preposizioni semplici (di, a, da, in, con, su) e gli articoli determinativi. LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE singolare

plurale

il

lo (l’)

la (l’)

di

del

dello (dell’)

a

al

allo (all’)

da

dal

in

i

gli

le

della (dell’) dei

degli

delle

alla (all’)

agli

alle

dallo (dall’) dalla (dall’) dai

dagli

dalle

nel

nello (nell’)

nella (nell’) nei

negli

nelle

con*

col

collo (coll’)

colla (coll’)

coi

cogli

colle

su

sul

sullo (sull’)

sulla (sull’)

sui

sugli

sulle

ai

*Le preposizioni articolate formate da con, a differenza delle altre, non sono obbligatorie, anzi oggi sono riservate perlopiù al parlato, mentre nello scritto si preferiscono le forme con il, con la, con i, con le ecc.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Per tutte le altre preposizioni (per, tra, fra) la fusione con l’articolo è impossibile o non è più abituale, come nel caso di per, le cui forme articolate (pel, pei ecc.) sono oggi in disuso. Le forme utilizzate sono quindi: per il, per la, tra i, fra gli ecc. Nate dalla fusione con gli articoli determinativi, le preposizioni articolate seguono le stesse regole d’uso di questi ultimi: il mondo → del mondo; lo specchio → allo specchio; l’occhio → nell’occhio; gli alberi → sugli alberi ecc. Le preposizioni articolate formate con di possono avere funzione di articoli partitivi: • al singolare, con alcuni nomi non numerabili, per indicare la parte di un tutto (del latte = un po’ di latte); • al plurale, con i nomi numerabili, con il valore di plurale dell’articolo indeterminativo (dei problemi = alcuni problemi). Osserva la differenza: Questo è il bello delle amiche. (preposizione) Ho delle amiche stupende. (= alcune amiche, articolo partitivo)

Il significato delle preposizioni proprie 5

Prese isolatamente, le preposizioni proprie, semplici o articolate, non esprimono alcun significato determinato. Sulla base del loro significato generico o della gamma di significati che possono esprimere (la preposizione di per esempio può esprimere apparte377

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LIVELLO 2 - Morfologia

nenza, specificazione, origine, paragone ecc.), esse assumono significati diversi a seconda del contesto in cui si trovano e dei rapporti che stabiliscono con gli altri elementi della frase o del periodo. Osserva per esempio la quantità di significati che può assumere, in contesti diversi, la preposizione di: Questo libro è di Susanna. (possesso) È il cugino di Susanna. (specificazione) Ho perso un libro di matematica. (argomento) Ho conosciuto un ragazzo di Atene. (origine) Era uno di noi. (partitivo) Vattene di qui! (moto da luogo) Passate di là. (moto per luogo) Mi piacciono gli orecchini d’argento. (materia) È una donna di carattere. (qualità) Posso esserle d’aiuto? (scopo) Furono accusati di alto tradimento. (colpa) Lavora sempre di sera. (tempo) Non sei più furbo degli altri. (paragone) L’ho fatto di fretta. (modo) ecc. Per i significati specifici che possono assumere le preposizioni nei diversi contesti, rimandiamo alle unità dedicate ai complementi indiretti (vedi M7).

LE PREPOSIZIONI CON I VERBI E GLI AGGETTIVI I verbi fraseologici sono spesso seguiti da una preposizione semplice, che varia a seconda del verbo: Sto per farlo. Continuiamo pure a farci del male. Non riuscivo a crederci. Cerca di calmarti.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

APPROFONDIAMO

Alcuni verbi (non fraseologici), nomi e aggettivi si costruiscono con una preposizione determinata. Non essendoci regole per sapere quale preposizione vada impiegata, occorre memorizzare la loro costruzione e, in caso di dubbio, consultare il dizionario. Ecco alcuni esempi: VERBI esitare a - Non esitate a scriverci. giocare a - Giocavamo a nascondino. contare su - Conta su di noi! sapere di (gusto) - La torta sa un po’ di bruciato. rifornire di - Sua mamma l’ha rifornito di dolciumi. ecc.

5

AGGETTIVI favorevole a - Non erano favorevoli alla riforma. inerente a - Sono tematiche inerenti alla scuola. dovuto a - Il ritardo è dovuto a un contrattempo.

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Unità 3 - La preposizione

orgoglioso di - Sarai orgogliosa di me! ecc.

PER INIZIARE

NOMI differenza tra/fra - Questa è la differenza tra me e te. tendenza a - Si nota una certa tendenza al ribasso. inclinazione per/a - Ha una notevole inclinazione per il disegno. predisposizione per/a - Non ho alcuna predisposizione per il canto. ecc.

1 COMPLETARE

·

INVAL

SI

Completa il seguente brano con le preposizioni proprie, semplici e articolate, adatte al contesto. punto di vista scientifico la vera sfida sta

la complessità

replicare

corpo umano: siamo composti

milioni

di milioni di cellule, e non abbiamo alcuna idea

come costruire

una macchina così complessa. C’è chi prova e sperimenta, scegliendo le strade fin qui abbozzate. Innanzi tutto ci sono i robot, quelli classici, costruiti assemblando sensori, motori, servomeccanismi e computer

simulare il corpo

e i movimenti umani. Ci sono poi i cyborg, strada una parte è il corpo umano

due sensi.

essere rinforzato

macchine: arti, dispositivi portatili, impiantabili,

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

esoscheletri. Straordinarie soluzioni, anche deficit motori, ancora lontane però

persone con perfetta sostituzione

organi del corpo. L’altro senso è... l’essere artificiale rinforzato

parti biologiche, clonate o espiantate.

Fantascienza... C’è poi la manipolazione genetica capace qualcosa di nuovo, quando il codice genetico viene riprogrammato modificando

rispondere

dare origine un soggetto uno scopo,

radice l’organismo originale. Anche se gli

scienziati sono in grado

identificare e manipolare singoli geni,

hanno ancora una comprensione limitata

come il codice

descriva un intero umano: non conosciamo il grado di libertà cui possiamo progettare tutto ciò che vogliamo partendo codice genetico. 5

Adattato da Possiamo costruire i replicanti di Blade Runner?, www.focus.it 15/10/2017 379

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica con una crocetta se gli elementi in evidenza nelle seguenti frasi sono preposizioni articolate formate con di [P] o articoli partitivi [A].

P A

1. Chi sa farti ridere ha il più bello dei poteri.



2. Per una volta siamo dello stesso avviso.



3. I workshop prevedono delle simulazioni pratiche.



4. Scusi, ha del pane integrale?



5. Siete davvero degli scansafatiche!



6. Chi si è scottato con l'acqua calda ha paura anche dell'acqua fredda.



7. Abbiamo bevuto dell’ottimo vino biologico.



8. Il 25 aprile è la Festa della Liberazione.



3 ABBINARE + LESSICO

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

·

Forma otto frasi di senso compiuto, usando un elemento per ogni insieme, e scrivile nello spazio sottostante. 1. Stanno confabulando

a. tuffarsi.

2. Non ha esitato

b. un raffreddore.

3. Siamo fieri

c. aver contribuito

4. L'ha votato una persona 5. Ci vogliono 7 giorni per riprendersi 6. Ha una spiccata predisposizione

di • a • da • in • con • su • per • tra/fra

all'iniziativa. d. noi? e. le lingue. f. loro.

7. Nuotando si è imbattuto

g. cinque.

8. Vorrai collaborare

h. una medusa.

1.  2.  5

3. 

380

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Unità 3 - La preposizione

4.  5.  6.  7.  8. 

Le preposizioni improprie Sono dette “preposizioni improprie” parole polisillabiche che possono avere anche un’altra funzione grammaticale (perlopiù di avverbio, aggettivo o verbo) oltre a quella di preposizione, e che svolgono la funzione di preposizione quando sono premesse a un nome o a un pronome. Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa. Possono avere funzione di preposizione:

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• parole impiegate anche come avverbi, quali dietro, dentro, circa, oltre, dopo, presso, sopra, sotto, contro, come ecc. Fa freddo, andiamo dentro. (avverbio) La matita è dentro il cassetto. (preposizione) Come sei cresciuto! (avverbio) Mangia come un lupo. (preposizione) • parole impiegate anche come aggettivi, quali lungo, salvo, secondo ecc. È un fiume molto lungo. (aggettivo; concorda con fiume; se il nome fosse femminile, concorderebbe al femminile: una strada molto lunga) Passeggiavano lungo il fiume. (preposizione; introduce un nome, con cui non concorda; se il nome fosse femminile, la preposizione resterebbe invariata: lungo la strada) • alcune forme verbali, perlopiù participi presenti o passati, che hanno perso il loro valore verbale e vengono usati oggi quasi esclusivamente come preposizioni: mediante, durante, nonostante, rasente, eccetto, verso ecc. Sarà valido vita natural durante. (= mentre dura, verbo usato come aggettivo) Mantenne il segreto durante tutta la vita. (= nel corso di, preposizione) • alcune parole altrove impiegate come congiunzioni: senza, malgrado, tranne (come locuz. cong.: tranne che), fuorché ecc. Parlava senza pensare. (congiunzione) Rimase senza lavoro. (preposizione) 5

Alcune preposizioni improprie possono unirsi a preposizioni proprie formando una locuzione preposizionale: dietro il quadro / dietro al quadro (più colloquiale); dentro il 381

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LIVELLO 2 - Morfologia

bidone / dentro al bidone (più colloquiale); sopra il letto / sopra al letto (più colloquiale); fuori casa / fuori di casa / dalla casa; oltre le mie aspettative (= al di là di) / oltre a questo (= in aggiunta a) ecc.

LE PREPOSIZIONI PRIMA DEI PRONOMI PERSONALI Quando precedono un pronome personale, le preposizioni semplici su, tra, fra e molte preposizioni improprie (dietro, sopra, sotto, dopo, contro, senza ecc.) possono essere seguite dalla preposizione di, dando luogo a un’espressione composta da due preposizioni che può essere considerata una locuzione preposizionale. La forma senza di è altrettanto corretta, ma per la maggior parte di queste preposizioni è la meno usata: su di te / su te fra di loro / fra loro dietro di noi / dietro noi sopra di voi / sopra voi contro di loro / contro loro ecc. APPROFONDIAMO

Le locuzioni preposizionali (o prepositive) Le locuzioni preposizionali sono gruppi indivisibili di due o più parole i quali svolgono la funzione di preposizioni. L’ultima delle parole che le compongono è sempre una preposizione, semplice o articolata a seconda del contesto: Prima degli esami non voleva mai vedere nessuno al di fuori di me a causa della grande agitazione.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Possono essere formate da: • un avverbio + una preposizione propria: davanti a, dietro a, dentro a, fuori di/da, oltre a, sopra a, sotto a, vicino a, accanto a, lontano da, attorno a, prima di, dopo di, insieme a/con, presso di, diversamente da, indipendentemente da, contrariamente a, conformemente a ecc. • una preposizione propria + un nome / un verbo / un aggettivo (raramente) + una preposizione propria: in capo a, in mezzo a, nel mezzo di, per mezzo di, in cima a, in base a, a causa di, per colpa di, a forza di, a furia di, in confronto a, al pari di, a favore di, a dispetto di, invece di, a proposito di, in compagnia di, per opera di, da parte di, per conto di, in cambio di, in riva a, a prova di ecc. • una locuzione avverbiale + una preposizione propria: di fronte a, al di fuori di, al di là di, al di sotto di, al di sopra di, in conformità con ecc.

FACCIAMO IL PUNTO Preposizioni, avverbi, congiunzioni o aggettivi?

5

A seconda del contesto, alcune parole possono svolgere la funzione di preposizione propria (unico caso: su), di preposizione impropria o di avverbio, e in alcuni casi di congiunzione o di aggettivo. Osserva gli esempi:

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Unità 3 - La preposizione

• su: avverbio o prep. propria Sono saliti su un albero. (preposizione: introduce un nome) Venite su, la cena è pronta! (avverbio: si riferisce al verbo e non introduce altri elementi) • dietro, davanti, di fronte, sopra, sotto, contro ecc.: avverbio o prep. impropria/locuz. prep. Abita dietro il Duomo. (prep. impropria: introduce un nome) Abita dietro al Duomo. (locuz. prep.: introduce un nome ed è costituita da avverbio + altra prep.) Non importa, mi siedo dietro. (avverbio: si riferisce al verbo e non introduce altri elementi) • prima, dopo: avverbio, prep. impropria/locuz. prep. o congiunzione Ne parliamo dopo la lezione. (preposizione: introduce un nome) Te lo dico dopo. (avverbio: si riferisce al verbo e non introduce altri elementi) Dopo aver cenato, fecero una passeggiata in giardino. (congiunzione: introduce una frase subordinata) • vicino, lontano: avverbio/locuz. avv., locuz. prep. o aggettivo Vive lontano da casa. (locuz. prep.: introduce un nome ed è costituita da avverbio + preposizione) Guardava lontano. (avverbio: si riferisce al verbo e non introduce altri elementi) Sono occhiali per vedere da lontano. (locuz avv.: si riferisce al verbo ed è costituita da preposizione + avverbio) Il pericolo era lontano. (agg. qualific.: concorda con “il pericolo”; se si riferisse a la meta, concorderebbe al femminile, lontana)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• come: prep. impropria, avverbio o congiunzione È forte come un toro. (preposizione: introduce un nome) Andò alla riunione come rappresentante. (preposizione: introduce un nome) Come stai? (avverbio: si riferisce al verbo) Non so come dirglielo. (congiunzione: introduce una frase subordinata)

IL SIGNIFICATO DELLE PREPOSIZIONI IMPROPRIE E DELLE LOCUZIONI PREPOSIZIONALI Dal punto di vista del significato, le preposizioni improprie sono più specifiche delle preposizioni proprie, e le locuzioni preposizionali sono a loro volta più specifiche delle preposizioni improprie. Per esempio, mentre la preposizione propria di copre, come abbiamo visto, una vastissima gamma di significati possibili, la preposizione impropria sotto esprime un numero di significati più limitato (posizione sottostante; movimento verso il basso; subordinazione o influenza), e la locuzione preposizionale al di sotto di ha generalmente il significato specifico di “più in basso di”, in senso sia letterale sia figurato. APPROFONDIAMO

5

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LIVELLO 2 - Morfologia

ANALISI GRAMMATICALE Quando si fa l’analisi grammaticale di una preposizione si indica: • se è propria, impropria o una locuzione preposizionale; • (nel caso delle prep. proprie) se è semplice o articolata ed eventualmente, nel caso delle prep. articolate, da che elementi è formata. Rimase nascosta dietro le quinte fino alla fine dello spettacolo. dietro: prep. impropria fino alla: locuz. preposizionale dello: prep. propria, artic. (di + lo)

NAVIGARE IN RETE

PER INIZIARE

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Quando navighi in rete, il tuo browser salva alcuni dati nella propria CACHE, la memoria temporanea, ma può succedere che i dati cambino, per esempio se il docente assegna un compito dopo che hai caricato la dashboard. In questo caso, per vedere la campanella dell’assegnazione devi aggiornare la pagina, ricaricandola o, detto altrimenti, facendo un REFRESH. Come si fa? Su pc puoi premere i tasti +R su Mac, ctrl + Shift + R su Windows e Linux; sui dispositivi mobili puoi “tirare” verso il basso la scheda aperta sul browser oppure usare la rotellina che di solito vedi in alto, a lato della barra degli indirizzi.

4 COMPLETARE E RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con le preposizioni improprie o le locuzioni preposizionali più appropriate, scegliendole tra quelle date. Poi cerchia le locuzioni preposizionali. dopo • a favore del • intorno ai • lungo • sotto • come • in merito alle • in mezzo alla 1. Il borgo torna

i riflettori di Linea Blu.

2. Numerosi sindaci catalani si sono schierati referendum. 3. Sono i primi fiori a spuntare ve dichiarazione

ne

il disgelo. 4. Vuole fare qualche indagini che la vedono coinvolta?

5. La regione di Kromme Rijn si estende

le rive

del Reno. 6. I tempi di realizzazione si aggirano tre anni e mezzo. 7. Amore, per me sei 5

un libro

aperto: un libro di fisica quantistica scritto in finlandese, ma aperto.

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Unità 3 - La preposizione

5 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi cerchia le preposizioni improprie e sottolinea le locuzioni preposizionali. 1. Come proteggere la vostra pelle contro il freddo? Ecco sei trucchi di bellezza a prova di gelo! 2. Nonostante una dieta senza glutine, nei primi mesi possono manifestarsi ancora dei sintomi di celiachia. 3. Dentro i laghetti che si trovavano all’interno dei parchi a volte si trovano pesci di dimensioni giganti. 4. Il modulo dovrà essere completato in ogni sua parte e inviato all’indirizzo sottostante entro la mezzanotte del 31 ottobre. 5. Secondo la pratica islamica, durante il Ramadan i credenti devono astenersi dal mangiare, bere e fumare dall’alba al tramonto. 6. Attraverso le sue lettere, recentemente pubblicate in edizione tascabile, si deduce che il suo atteggiamento nei confronti della vita era di strenua ribellione. 7. Occorreva disporre le strisce di papiro sopra lo strato precedente, in senso perpendicolare, e poi procedere a lisciare i vari strati mediante uno strumento apposito.

6 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza gli elementi in evidenza nelle seguenti frasi indicando con una crocetta se sono preposizioni (o locuzioni preposizionali) [P], avverbi (o locuz. avverbiali) [AV] o aggettivi [AG].

P AV AG

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

1. Non potevi dirmelo prima?





2. Non aveva mai parlato davanti a tante persone.





3. Erano ormeggiati nel vicino porto di Zea.





4. Cerca di andare oltre le apparenze.





5. Era un cittadino al di sopra di ogni sospetto.





6. Perché deve sempre remare contro?





7. Il Fortore è un fiume lungo 110 km.





8. Abbiamo fatto la ricerca di scienze insieme.





7 TR ASFORMARE + LESSICO

SI INVAL

· · · Riscrivi le frasi seguenti sostituendo le preposizioni in evidenza con locuzioni preposizionali di significato equivalente, come nell’esempio. Es. Li attirarono mediante uno stratagemma. → Li attirarono 5

per mezzo di uno stratagemma.



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LIVELLO 2 - Morfologia

1. Nessuno si era mai spinto oltre le colonne d’Ercole. →  

2. Siamo chiusi fuori per la tua sbadataggine. →  

3. Perché non giochi con gli altri? →  

4. Presso la chiesa c’era un oratorio. →  

5. Con il tuo aiuto ce l’abbiamo fatta. →  

6. Hanno molti dubbi sul da farsi. →  

7. Nonostante le dimensioni ridotte, il locale era accogliente. →  

8. Dobbiamo proseguire verso il mare. →  

9. C’erano tutti tranne Virginia. → 

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione



8 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sono presenti diversi errori relativi all’uso e alla forma delle preposizioni (proprie, improprie o locuzioni preposizionali). Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: una frase non contiene errori. 1. Cesare passa le sue giornate accucciato sul divano davanti la TV invece di giocare a pallone insieme agli amici nel parco che c’è proprio in fronte di casa sua. 2. Mise in guardia il giovane mago dalle lusinghe dei giganti e gli intimò di non abusare dei propri poteri. 3. L’ufficio tecnico dell’Unione ha attinto da varie fonti per ricevere informazioni riguardo il caso, ma non ha ricevuto alcuna conferma in relazione agli effettivi responsabili. 4. Non puoi continuare a sottrarti dalle tue responsabilità ogni volta che la tua ex moglie ti chiede di prendere delle decisioni. 5. La melodia in sol maggiore fu composta da Franz

5

Joseph Haydn nel 1797 sotto incarico dell’Imperatore Francesco II

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Unità 3 - La preposizione

d’Asburgo. 6. Musulmani, Ebrei e Cristiani credono a un solo dio, motivo dal quale le loro religioni sono dette “monoteistiche”. 7. Accedendo sul proprio profilo personale è possibile ricevere informazioni precise circa le modalità da seguire per modificare il proprio curriculum. 8. Per sviluppare il vocabolario inerente dei temi affrontati in classe, si assegneranno brevi ricerche da svolgere a casa con l’ausilio del dizionario.     

9 PRODURRE

· · · Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui essa abbia la funzione indicata tra parentesi.

• insieme: (parte di locuz. prep.) (avverbio)





• sotto: (prep. impropria) (avverbio)





L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• accanto: (parte di locuz. prep.) (avverbio)





• in seguito: (parte di locuz. prep.) (locuz. avv.)





• vicino: (parte di locuz. prep.) (avverbio)





(aggettivo)



• oltre: (prep. impropria) 5

(avverbio)





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MAPPA UNITÀ 3

LA PREPOSIZIONE È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO STABILISCE UN PARTICOLARE RAPPORTO TRA ELEMENTI DELLA FRASE O TRA DUE FRASI

PUÒ ESSERE

PROPRIA (PAROLA USATA SOLO COME PREPOSIZIONE)

SEMPLICE

di, a, da, in, con, su, per, tra, fra

ARTICOLATA

del, al, dalla, nei, sugli ecc.

IMPROPRIA (PAROLA CHE PUÒ AVERE ANCHE UN'ALTRA FUNZIONE SINTATTICA)

sopra, sotto, dentro, dopo ecc.

LOCUZIONE PREPOSIZIONALE

davanti a, di fronte a, a causa di ecc.

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

4

30’

La congiunzione Che cos’è la congiunzione La congiunzione è una parte invariabile del discorso che funge da connettivo, cioè serve a collegare (a congiungere, appunto) parole all’interno di una frase, frasi all’interno di un periodo o periodi. Al bar ho incontrato Lucia e Michele. (collega due parole) Ho già fatto colazione perché ero affamata. (collega due frasi) Faccio sempre colazione appena mi alzo. Stamattina, tuttavia, l’ho dovuta saltare per mancanza di tempo. (collega due periodi) Dal punto di vista della forma, distinguiamo: • congiunzioni semplici, cioè costituite da una sola parola (e, ma, che, come, quando ecc.) • congiunzioni composte, cioè derivate dall’unione di due parole (eppure, oppure, sebbene, perciò ecc.)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• locuzioni congiuntive, cioè gruppi di parole separate che hanno, nel complesso, la funzione di congiunzione (prima che, dal momento che, anche se ecc.) Dal punto di vista della funzione, le congiunzioni possono essere: • coordinanti, quando collegano elementi di una frase o frasi attribuendo loro lo stesso valore, cioè collocandoli/e sullo stesso piano gerarchico: Vuoi il dolce o la frutta? Resti a casa o vieni con noi? • subordinanti, quando collegano due frasi stabilendo tra loro un legame di subordinazione (vedi M8_U1): Quando la vede, arrossisce.

Le congiunzioni coordinanti Le congiunzioni coordinanti possono collegare:

5

• elementi caratterizzati da un’analoga funzione sintattica all’interno della frase: Il viola e il blu sono i miei colori preferiti. (collega due soggetti) Era un bambino vispo e curioso. (collega due attributi) Marta è a scuola o da un’amica. (collega due complementi di luogo) 389

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LIVELLO 2 - Morfologia

• proposizioni principali poste sullo stesso piano all’interno di un periodo: Rispetto la tua opinione, ma non sono d’accordo. • proposizioni subordinate dello stesso tipo e dello stesso grado rispetto alla principale all’interno di un periodo: Non capisco se lo dica sul serio o se stia scherzando. • proposizioni indipendenti (vedi M8_U1) o periodi tra i quali si vuole stabilire un legame logico: Capisco che in questo momento sia un po’ nervoso. Tuttavia ciò non giustifica il suo tono aggressivo. In base al tipo di legame logico che instaurano, le congiunzioni coordinanti si dividono in: • copulative: segnalano un nesso di somma o unione. Le più comuni sono e e né. Prendi del latte e dell’acqua minerale. Faccio cose e vedo gente. Non mi piace il calcio né lo sport in generale. Non si è dimesso né intende farlo. • disgiuntive: pongono due elementi della frase o due frasi in alternativa. Le più comuni sono o, oppure, altrimenti: Preferisci un caffè o un tè? È solo una cotta oppure è vero amore?

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• avversative: pongono due elementi della frase o due frasi in contrapposizione. Le più comuni sono ma, però, eppure, pure (come sinonimo di eppure), anzi, tuttavia, nondimeno, senonché, bensì (in contrapposizione a una negazione precedente): Mi sono alzata presto, anzi, prestissimo! Ha coda e pinne, ma non è un pesce. Non è un pesce, ma/bensì un mammifero. • conclusive: collegano due frasi (o più raramente due elementi della frase), la seconda delle quali esprime la conseguenza della prima. Le più comuni sono quindi, dunque, perciò, allora, pertanto, così (con il significato di quindi): È notoriamente un bugiardo, quindi inattendibile come testimone. Ero a pezzi, perciò sono rimasto a casa. • esplicative o dichiarative: introducono un elemento della frase o una frase che spiega o chiarisce quanto detto in precedenza. Le più comuni sono cioè, ovvero (con il significato di cioè), ossia, o meglio, vale a dire (che), infatti ecc. Ho spedito la cartolina due giorni fa, cioè martedì. Hanno cambiato idea, ossia non vogliono più testimoniare. • correlative: usate in coppia, mettono due elementi della frase o due frasi in una relazione di corrispondenza reciproca. Le più comuni sono e… e, né… né, o… o, o… oppure, sia… sia (o sia… che): Non mangiava né frutta né verdura. Tesoro, o ti sposti o mi dai una mano a pulire.

5

Molte delle congiunzioni coordinanti sopra elencate possono essere impiegate anche per mettere in collegamento frasi indipendenti o periodi all’interno di un testo, cioè possono svolgere la funzione di connettivo testuale. In questo caso possono trovarsi

390

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Unità 4 - La congiunzione

PER INIZIARE

all’inizio del periodo o al suo interno (questo avviene per le congiunzioni conclusive ed esplicative), spesso isolate da virgole. Mi ha detto che sarebbe passata. Ma alla fine è rimasta a casa. Ho promesso che avrei fatto tutto il possibile. Non sapevo, tuttavia, se avrei trovato la forza. I clienti erano inferociti. Nei giorni successivi, infatti, hanno presentato molti reclami.

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea le congiunzioni coordinanti e indica se collegano due elementi all’interno di una frase [E] o due frasi [F].

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

1. Non è il nero, ma il cervello che sta bene con tutto: indossalo.



2. Perché devo scegliere per forza se non mi piacciono né l’uno né l’altro?



3. Ieri ho ascoltato la mia voce registrata e mi è venuta voglia di chiedere scusa a tutte le persone con cui ho parlato per telefono nella mia vita.



4. La Costituzione sancisce la libertà di espressione, cioè il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero.



5. Si annoiava, quindi decise che se ne sarebbe andato appena ne avesse avuto la possibilità.



6. Questa è una storia semplice, eppure non è così facile da raccontare.



7. Spiaggia splendida: consiglio di andarci la mattina presto o tardi nel pomeriggio.



2 COMPLETARE

·

E F

INVAL



SI

Completa le seguenti frasi con le congiunzioni coordinanti più opportune, scegliendole tra quelle elencate. anzi • altrimenti • o… o • ma • ossia • o • perciò • e (2 volte) • ovvero 1. Ce la faranno i nostri eroi a sfuggire ai pirati

cadranno nell’imboscata? 2. Si tratta di un blu bondi, di un blu che contiene una componente di verde 5

ha

comunque una forte tendenza all’azzurro. 3. Chi non beve in 391

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LIVELLO 2 - Morfologia

compagnia

è un ladro

è una

spia. 4. Ci sono due giorni in cui non si può fare nulla, ieri

domani,

oggi è il giorno giusto per vivere! 5. Si tratta di un museo in cui le si devono toccare! 6. Dovrai

opere si possono,

nascondere l’apertura con una mattonella, scopriranno il tunnel

sarà stato tutto inutile.

3 ANALIZZARE

··

Trascrivi nella tabella le congiunzioni coordinanti che hai inserito nell’esercizio precedente, poi classificale in base alla loro funzione.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

COPULAT.

DISGIUNT.

AVVERS.

CONCLUS.

ESPLIC.

CORREL.

Le congiunzioni e le locuzioni congiuntive subordinanti Le congiunzioni subordinanti collegano tra loro due frasi, stabilendo un rapporto di subordinazione tra la frase che introducono (detta appunto subordinata) e quella a cui questa si lega (detta reggente). Possono introdurre molti tipi di subordinate, che verranno esaminate in dettaglio nella sezione relativa alla frase complessa (vedi M8 e M9). In base al tipo di legame logico che instaurano, le congiunzioni e le locuzioni congiuntive subordinanti si dividono in:

5

• dichiarative: introducono una frase che completa o precisa quanto espresso nella reggente: che, come (con il significato di che) Pensavo che fossero già le quattro.

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Unità 4 - La congiunzione

È possibile che ci abbia ripensato. È evidente come il clima stia cambiando. (= che il clima sta cambiando) • interrogative indirette: introducono una domanda indiretta o un dubbio: se, come, quando, perché ecc. Non so se andarci. Mi chiedo quando tornerà. • causali: introducono una frase indicante la causa di quanto espresso nella reggente: perché, poiché, giacché, siccome, che, dato che, visto che, dal momento che ecc. Non l’ho ammesso perché mi vergognavo. Dal momento che non si è presentata, inizieremo senza di lei. • finali: introducono una frase indicante lo scopo dell’azione espressa nella reggente: perché (con il significato di affinché), affinché, in modo che, in modo da ecc. Spense il telefono perché nessuno lo disturbasse. Affinché tu possa decidere liberamente, non mi pronuncerò. • temporali: introducono una frase indicante la circostanza temporale in cui avviene quanto si dice nella reggente: quando, appena, come (con il significato di appena), che, prima che, prima di, dopo che, dopo, prima di, allorché, finché, ogni volta che ecc. Chiamami appena arrivi. Quando si svegliò, si accorse che era di nuovo notte. • consecutive: introducono una frase che esprime la conseguenza di quanto detto nella reggente: (così) … che, (tanto)... che, (talmente) … che, (a tal punto) … che ecc. Era così agitato che gli tremavano le mani. Diceva così tante bugie che nessuno le credeva più.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• condizionali: introducono una frase indicante la condizione da cui dipende quanto si dice nella reggente: se, qualora, purché, ammesso che, a patto che, a condizione che ecc. Se potessi, li aiuterei. Puoi venire in sala di registrazione, purché non disturbi. • concessive: introducono una frase indicante la circostanza nonostante la quale avviene ciò che è espresso nella reggente: anche se, neanche se, anche (+ gerundio), pur (+ gerundio), sebbene, malgrado (che), nonostante (che), benché, per quanto ecc. Anche se litigano spesso, si vogliono bene. Continuò a battere i pugni contro la porta, benché nessuno potesse sentirla. Non lo perdonerei neanche se mi supplicasse in ginocchio. • avversative: introducono una frase in contrapposizione a quanto detto nella reggente: mentre, quando, laddove ecc. Io adoro lo sport, mentre mio fratello lo odia. Alcuni ammettono i propri errori, laddove altri non lo farebbero mai. • comparative: introducono una frase che stabilisce un paragone con quanto detto nella reggente: (così) … come, (tanto) … come, come se (+ congiuntivo) ecc. È stato facile come bere un bicchier d’acqua. (= uguale a) Ballavano come se non ci fosse un domani.

5

• modali: introducono una frase indicante la modalità in cui avviene quanto espresso nella reggente: come, nel modo che, nel modo in cui, senza, senza che ecc. Fa il pesto come le ha insegnato sua nonna. (= nel modo in cui) Passò il bigliettino senza che la professoressa se ne accorgesse. 393

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LIVELLO 2 - Morfologia

• limitative: introducono una frase che delimita l’ambito limitatamente al quale vale quanto si dice nella reggente: che, per quel(lo) che, in quanto a, a quanto, secondo quanto ecc. Per quel che ne sappiamo, è una bufala. In quanto a complicarsi la vita, Mattia è un vero campione. Che io sappia, l’evento di domani è stato cancellato. A quanto pare, verrà riprogrammato. • eccettuative: introducono una frase in cui si esprime un’eccezione rispetto a quanto affermato nella reggente: fuorché, tranne che, eccetto che, salvo che, a meno che ecc. Potrei fare qualunque sacrificio, fuorché rinunciare al ballo. Tutto potevamo pensare tranne che fosse lui il colpevole. • aggiuntive: introducono una frase in cui si aggiunge un’informazione rispetto a quanto espresso nella reggente: oltre a e oltre che (raro). Oltre a condurre un programma televisivo, scrive su due quotidiani.

ATTENZIONE

CONGIUNZIONI, PREPOSIZIONI O AVVERBI?

Alcune delle congiunzioni subordinanti elencate possono anche essere preposizioni improprie (dopo, nonostante, malgrado, senza) o locuzioni prepositive (prima di), e tali vengono considerate da alcune grammatiche anche quando introducono una frase. Nella nostra analisi, esse sono congiunzioni tutte le volte che introducono una frase subordinata. Prima e dopo, inoltre, possono svolgere anche la funzione di avverbio.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Per distinguere le congiunzioni dalle preposizioni e dagli avverbi ricorda che: • se la parola (o la locuzione) regge un nome o un pronome, è una preposizione, propria o impropria (o una locuzione preposizionale) • se la parola non regge nessun altro elemento e si riferisce al verbo o alla frase, si tratta di un avverbio • se la parola (o la locuzione) introduce una proposizione subordinata, è una congiunzione (o una locuzione congiuntiva subordinante). Osserva gli esempi: Ne parliamo dopo cena. (regge un nome: preposizione) Ne parliamo dopo. (si riferisce a un verbo, non regge altri elementi: avverbio) Dopo aver cenato, fecero una passeggiata in giardino. (introduce una subordinata: congiunzione)

5

S’incontrarono prima del tramonto. (regge un nome: locuzione preposizionale) Te l’ho detto prima. (si riferisce a un verbo, non regge altri elementi: avverbio) Prima di peggiorare la situazione, chiudi la bocca. (introduce una subordinata: locuzione congiuntiva)

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Unità 4 - La congiunzione

FACCIAMO IL PUNTO Alcune congiunzioni subordinanti possono esprimere nessi di subordinazione diversi, quindi introdurre subordinate distinte, a seconda del contesto. LE CONGIUNZIONI SUBORDINANTI CON PIÙ FUNZIONI

congiunz. tipo subordinante

esempi

che

dichiarativa

Ti dico che è così!

causale

Alzati, che è tardi!

temporale

Sono arrivata che era già partito.

consecutiva

Ho tanta fame che mi mangerei un tavolo.

comparativa

Mentire a volte è più difficile che dire la verità.

limitativa

Che tu sappia, è già tornata?

interrogativa

Non so se crederle.

condizionale

Se stai mentendo, non te lo perdonerò.

causale

Saltò il pranzo perché non aveva fame.

interrogativa

Non capisco perché si arrabbi.

finale

Lo dico perché non ci siano malintesi.

interrogativa

Non so come fare.

modale

Fa’ come credi.

comparativa

Ha cambiato idea come prevedevo.

temporale

Come suonò la campanella, schizzarono fuori.

dichiarativa

Vorrei ribadire come io mi senta onorato di essere qui.

temporale

Quando mente, fa una smorfia con il labbro superiore.

interrogativa

Non so quando potremo vederci.

avversativa

Pensi che sia la fine del mondo, quando è solo un piccolo incidente di percorso.

temporale

Mentre lavava il pavimento, ascoltava un CD.

avversativa

Tutti pensano che non lo sopporti, mentre lo adoro.

se

perché

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

come

quando

mentre

5

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LIVELLO 2 - Morfologia

FACCIAMO IL PUNTO Come, perché, quando, dove, che COME può essere: • congiunzione (interr., mod., compar., temp., dichiar.): Non capisco come faccia. • avverbio interrogativo: Come fai? • preposizione impropria: Ride come un matto; Lo dico come portavoce. PERCHÉ può essere: • congiunzione (caus., interr., fin.): Rido perché la situazione è buffa. • avverbio interrogativo: Perché ridi? QUANDO può essere: • congiunzione (temp., interr., avvers.): Non so quando tornerà. • avverbio interrogativo: Quando torni? QUANTO può essere: • congiunzione (interr.): Mi chiedo quanto costi. • avverbio interrogativo o esclamativo: Quanto strilla! • aggettivo interrogativo o esclamativo: Quanto zucchero vuoi? • pronome interrogativo: Ho bisogno di un po’ di tempo; devo ancora capire quanto.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• pronome relativo doppio: Farò quanto è in mio potere. DOVE può essere: • congiunzione (con valore locativo o interrogativo): Aspettami dove preferisci / Non so dove si siano cacciati. • avverbio interrogativo: Dove vi siete cacciati? • pronome relativo: È la casa dove sono nata. CHE può essere: • congiunzione subordinante (dich., caus., temp., consec., limit.): Dimmi che mi aiuterai. • congiunzione (quando introduce il secondo termine di un paragone): Mi fido più di te che di Nicoletta. • aggettivo interrogativo o esclamativo: Che ristorante preferisci? / Che meraviglia! • pronome interrogativo: Che dici? 5

• pronome relativo: Ecco il libro che ti avevo promesso.

396

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Unità 4 - La congiunzione

ANALISI GRAMMATICALE Quando si fa l’analisi grammaticale di una congiunzione si indica:

PER INIZIARE

• rispetto alla forma: se è una congiunzione (eventualmente specificando se semplice o composta) o una locuzione congiuntiva; • rispetto alla funzione: se è coordinante o subordinante; • rispetto al tipo: (coordinante) se è copulativa, avversativa, disgiuntiva ecc.; (subordinante) se è dichiarativa, interrogativa, temporale, causale ecc. Anche se non ne ho voglia e ne farei volentieri a meno, gli ho promesso che ci sarei andata. Anche se: locuz. cong. subord., concess. e: cong. coord., copul. che: cong. subord., dichiar.

4 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea le congiunzioni coordinanti e cerchia le congiunzioni o le locuzioni congiuntive subordinanti. 1. I biologi si chiedono come si sia generata una tale varietà di forme di vita e quando si siano originate le somiglianze e le differenze tra i vari gruppi. 2. Anche se insistono, tu non lasciarli entrare, a meno che non ti dicano la parola d’ordine, ovvero “Abracadabra”. 3. È scientificamente testato che quando ti accorgerai che questo messaggio non ha senso sarà troppo tardi e ormai avrai finito di leggerlo. 4. Le probabilità di riuscita sono scarsissime, tuttavia non ci

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

daremo per vinti, perché non si possa dire che non ci abbiamo provato! 5. Il cellulare suona, quindi dev’essere acceso, ma Elena non risponde, forse perché l’ha dimenticato a casa.

5 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Analizza le congiunzioni (o le locuzioni congiuntive) subordinanti in evidenza indicando tra parentesi se sono dichiarative, interrogative, causali, finali, temporali, consecutive, condizionali, concessive, avversative, comparative, modali, limitative, eccettuative o aggiuntive. 1. Aveva già otto punti, mentre suo fratello era ancora a zero. (

) 2. Non dirmi che non ti avevo avvertito!

(

) 3. In questo momento tutto vorrei fare

fuorché andare in un centro commerciale. ( 5

)

4. Era un paese così povero che gridava più forte per un goal che per 397

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LIVELLO 2 - Morfologia

) 5. Prima di giudicare

un’ingiustizia. (

bisognerebbe conoscere a fondo la situazione. (

)

6. Passate il pane in forno perché diventi croccante. ) 7. Ti sei mai chiesto da dove proviene il pesce

(

) 8. La congiura, benché scoperta,

che mangi? (

) 9. Cupido, visto che

non fu però sventata. (

non hai niente da fare, potresti almeno accoppiarmi i calzini. ) 10. A quanto dicono gli atti, lo scrittore fu

(

) 11. Ho cambiato la

mandato al confino. (

combinazione della cassaforte, qualora ti venisse la tentazione in )

futuro. (

6 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Completa il seguente brano con le congiunzioni subordinanti opportune seguendo le indicazioni tra parentesi. (limit.) riferiscono i giornali locali, nella zona

paludosa del delta del fiume Paranà, in Argentina, è stato scoperto un fenomeno unico nel suo genere: a scoprirlo è stato il regista Sergio Neuspillerm

(temp.) era alla ricerca di location per

un film sul paranormale.

(conc.) non trattandosi di

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

alieni, c’era da rimanere senza parole: il regista aveva scoperto infatti un’isola in movimento. È presumibile che un pezzo di terra sottile, (temp.) essersi staccato dal resto, abbia iniziato a galleggiare sull’acqua, ruotando su se stesso (mod.) farebbe una paperella di plastica in una vasca da bagno, (avvers.) la terra circostante rimaneva immobile. L’isola galleggiante, ribattezzata The Eye, l’occhio, è più piccola rispetto allo spazio circolare che ha a disposizione, probabilmente (caus.) l’isolotto “si consuma” (temp.) si scontra con la terra circostante. La sua conformazione è così perfetta

(consec.) sembra artificiale. (conc.) l’idea di un’isola che si muove possa

5

sembrare inammissibile e gli esperti si chiedano

398

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Unità 4 - La congiunzione

(interr.) possa essersi creato naturalmente un circolo tanto perfetto, tuttavia, il fenomeno potrebbe avere una causa naturale nella presenza di grandi pozzi naturali sottostanti.

(cond.)

dessimo retta invece alle ipotesi paranormali, dovremmo constatare che la forma e le dimensioni di The Eye sembrano concepite apposta (fin.) possa atterrarvi una navicella spaziale.

7 TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Trasforma i seguenti periodi formati da una proposizione principale e una coordinata in periodi formati da una proposizione principale e una subordinata, inserendo la congiunzione o la locuzione congiuntiva subordinante più appropriata, come nell’esempio. Es. Mi dà buca anche questa volta, e non mi vede più. → Se mi dà buca anche questa volta, non mi vede più. 1. Avrei tanto voluto chiederle un autografo, ma non ne ho avuto il coraggio.  

2. Ha detto al suo capo la sua opinione in merito ed è stata licenziata in tronco.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

 

3. Scartò i regali e si mise a giocare con i giocattoli dell’anno prima. 

4. Mio padre rimase perplesso, chiunque altro nella stessa situazione sarebbe stato felice.  

5. Me lo chiedi ancora una volta e non ti rispondo più! 

6. Usciamo in punta di piedi, così il drago non si sveglia. 5



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LIVELLO 2 - Morfologia

8 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Per ognuna delle parole date, segna con una crocetta la frase in cui essa ha funzione di congiunzione.

• come a.

Come mi ha trovata?

b.

Fai come fossi a casa tua.

c.

Schizzò veloce come il vento.

• quanto a.

Non sai quanto mi sei mancata!

b.

Quanto costa?

c.

Ho fatto quanto ho potuto.

• che a.

Era il momento che stavo aspettando.

b.

Che begli orecchini!

c.

Pensi che pioverà?

• quando a.

Quando parte il prossimo treno per Catania?

b.

Vorrei sapere il come, il quando e il perché.

c.

Quando avrete parcheggiato chiamami.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• dove a.

Ecco la spiaggia dove ho imparato a nuotare.

b.

Tu sai dove dobbiamo cambiare?

c.

Dove abita adesso Carolina?

9 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi all’uso delle congiunzioni, coordinanti o subordinanti. Sottolineali e riscrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: non tutte le frasi contengono errori. 1. Quando si parla con l’intervistatore è opportuno dargli del lei fuorché non ti dica il contrario. 2. Ho la sensazione che, sebbene le norme che regolano il telemarketing siano sempre più precise, gli utenti non siano comunque tutelati in modo completo. 3. Laddove i suoi compagni si lasciavano cogliere dalle ire o dai capricci del momento, lui era sempre padrone di se stesso come se un guardiano

5

invisibile lo stesse sorvegliando costantemente. 4. In quanto lei stessa

400

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Unità 4 - La congiunzione

ha dichiarato, aveva aperto un conto illegale in un paradiso fiscale affinché l’ex marito non potesse metterci mano. 5. Anche se forse non ce n’è bisogno, ci terrei a sottolineare come i fatti siano ben più complessi di quanto potrebbero sembrare a prima vista. 6. Ora che siamo nel parco se vuoi puoi lasciarlo libero, in modo che possa correre e saltare, perché tu non lo perda d’occhio. 7. Nel momento che non mi lascia finire una sola frase, tanto vale che continui a parlare da solo: la saluto, commendatore.    

10 C O M P L E T A R E

· · · Completa i seguenti periodi con una frase introdotta da una

congiunzione in accordo con l’indicazione tra parentesi, come nell’esempio. Es. Abbaia,

ma non morde

. (cong. coord. avversativa)

1. Avevano finito le provviste d’acqua, . (frase con cong. coord. conclusiva) 2.

(frase con cong. sub. temporale),

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

se ne persero le tracce. 3.

(frase con cong. sub.

aggiuntiva), la rivista ospitava rubriche di cinema, moda e sport. 4. Niente si crea e niente si distrugge, . (frase con cong. coord. esplicativa) 5. Il convegno prevedeva una traduzione simultanea in lingua dei . (frase con cong. sub. finale)

segni, 6. C’è ancora un pezzo di torta in frigo

? (frase con cong. coord. disgiuntiva) 7. Di venerdì 17 Anselmo non mette neanche il naso fuori casa 5

. (frase con cong. sub. causale) 401

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MAPPA UNITÀ 4

LA CONGIUNZIONE È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO COLLEGA PAROLE ALL’INTERNO DI UNA FRASE, FRASI IN UN PERIODO O PERIODI IN UN TESTO

CONSIDERANDO LA FUNZIONE PUÒ ESSERE

CONSIDERANDO LA STRUTTURA PUÒ ESSERE

SEMPLICE

e, ma, che, quando, come

COORDINANTE COPULATIVA

DISGIUNTIVA COMPOSTA

eppure, oppure, perciò, sebbene AVVERSATIVA

ESPLICATIVA LOCUZIONE CONGIUNTIVA

anche se, prima che, dal momento che

CONCLUSIVA

CORRELATIVA

402

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SUBORDINANTE

e, né o, oppure, altrimenti ma, però, oppure, anzi cioè, ovvero, ossia quindi, dunque, perciò e... e, né... né, o... o

DICHIARATIVA

Penso che sia giusto.

INTERROGATIVA INDIRETTA

Non so se sia giusta.

CAUSALE

Resto a casa perché sono stanca.

FINALE

Lo dico perché possa decidere.

TEMPORALE

Avvisa quando arrivi.

CONSECUTIVA

È così teso che non ha fame.

CONDIZIONALE

Se fossi sicuro te lo direi.

CONCESSIVA

Lo faccio anche se non mi va.

AVVERSATIVA

Alcuni partono mentre altri tornano.

COMPARATIVA

Era come volare.

MODALE

Lo faceva come le avevano insegnato.

LIMITATIVA

Che io sappia, non vengono.

ECCETTUATIVA

Sa fare tutto fuorché cantare.

AGGIUNTIVA

Oltre a studiare, lavora.

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

5

30’

L’interiezione Che cos’è l’interiezione

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

L’interiezione (o esclamazione) è una parte invariabile del discorso priva di legami grammaticali con gli altri elementi della frase, che si usa per esprimere sensazioni, emozioni o sentimenti diversi, o per comunicare o accompagnare un richiamo, una richiesta, un’esortazione ecc. Può essere inserita all’interno della frase, in posizione variabile, o trovarsi da sola, spesso seguita dal punto interrogativo o esclamativo o dai puntini di sospensione. In quest’ultimo caso, funziona come una parola-frase, poiché sintetizza il significato di un’intera frase, esprimendo da sola un messaggio compiuto. Non si può stare tranquilli neanche cinque minuti, uffa! Ah, che pace! Sst! Un po’ di silenzio per favore! «E tu, cosa ne pensi?» «Mah...» La maggior parte delle interiezioni non è dotata di un significato specifico, ma può esprimere significati diversi a seconda dei casi. Nella comunicazione orale, il significato di un’interiezione è determinato dal contesto, dall’intonazione, dall’espressione del viso e dai gesti che la accompagnano. Nella lingua scritta concorrono a determinarne il significato il contesto e i segni di interpunzione da cui è seguita. In base alla loro forma, è possibile distinguere interiezioni proprie, improprie e locuzioni interiettive.

Le interiezioni proprie (o primarie) Vengono dette “interiezioni proprie” le parole, perlopiù monosillabiche, che non svolgono altre funzioni all’interno della frase, cioè che sono esclusivamente interiezioni. Esse sono prive di significato proprio e possono esprimere, a seconda del contesto, significati anche molto diversi. Le più comuni sono: LE INTERIEZIONI PROPRIE

significato

5

oh

sorpresa, gioia, dolore, richiamo

Oh, mi senti?

ah

sorpresa, ammirazione, sollievo, contrarietà, dubbio, dolore

Ah, che pace!

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Unità 5 - L’interiezione LE INTERIEZIONI PROPRIE

significato

ahi

dolore, dispiacere

Ahi! Mi hai fatto male!

ehi

richiamo

Ehi! Dico a te!

eh!

rassegnazione, disapprovazione, speranza, esortazione

Eh, che ci vuoi fare?

eh?

incomprensione, richiesta di conferma

Eh? Non ho capito…

perplessità, dubbio, indifferenza

«Dov’è il martello?» «Boh!»

Eh, no, questo non lo accetto. Sempre in giro, eh? Mah, non saprei proprio…

boh, mah, bah

Bah, fate come volete! Beh, anche tu però potevi essere più gentile.

incertezza, conclusione

beh / be’ / bè

Beh, niente male! ehm toh / to’

incertezza, imbarazzo

Io… ehm… devo dirti una cosa.

invito a prendere qualcosa, sorpresa

Toh, era finito sotto il divano. Toh, il telecomando è tutto tuo.

uff, uffa

noia, fastidio

Uffa, ma tocca sempre a me?

mmh / mhmm / mm

incertezza, anticipazione di un piacere

Mmh, non saprei. Mmh, che profumino!

Le interiezioni improprie (o secondarie) L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Vengono considerate “interiezioni improprie”: • parole appartenenti ad altre categorie grammaticali (nomi, aggettivi, verbi, avverbi) usate in funzione di interiezione; • parole impiegate solo come interiezioni, originate dall’unione di più parole esistenti (va bene → va be’ → vabbè; ma che → macché ecc.) o dalla distorsione di parole considerate tabù (per es. accidenti ha generato a sua volta le distorsioni accipicchia, acciderba ecc.). A differenza delle interiezioni proprie, le interiezioni improprie esprimono un significato abbastanza univoco, anche se possono comunicare sentimenti diversi a seconda del contesto, dell’espressione e della gestualità da cui sono accompagnate. Ecco le più comuni: LE INTERIEZIONI IMPROPRIE

significato

5

evviva!, urrà!, pazienza!, maledizione!, perbacco, caspita!, peccato!, vabbè forza!, su!, dai!, basta!, avanti!, permesso!, pietà!, vergogna!, silenzio!, alt!, sveglia!, via!

sentimenti di vario genere (sorpresa, gioia, incredulità, rabbia, delusione…) richieste, ordini, esortazioni, disapprovazione

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LIVELLO 2 - Morfologia LE INTERIEZIONI IMPROPRIE

significato saluti e formule di cortesia ciao, buongiorno, buonasera, salve, addio, arrivederci, auguri, complimenti, condoglianze, salute, grazie, prego ecc.

oddio!, Gesù!, Madonna!

invocazioni

diamine!, accidenti!, acciderba!, cavolo!

imprecazioni

cioè, dunque, guarda

intercalari

ATTENZIONE

INTERIEZIONE O ALTRA PARTE DEL DISCORSO?

Per distinguere una parola usata in funzione di interiezione dalla stessa parola impiegata con una funzione diversa, è necessario esaminarla nel contesto in cui si trova. Se essa presenta legami grammaticali e/o sintattici con un altro elemento della frase, allora non si tratta di interiezione. Se invece non presenta alcun legame con altri elementi della frase e il suo significato appare “cristallizzato”, è un’interiezione. Osserva i seguenti esempi: Dai questo libro a Michele. (imperativo di dare, 2ª pers. sing.) Dai, vieni anche tu. (interiezione) Non ne ho la forza. (= la forza: nome) Forza, proviamoci! (interiezione)

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Le locuzioni interiettive Le locuzioni interiettive sono gruppi di parole o brevi frasi usate in funzione di interiezione. Ecco alcuni esempi: povero me!, al fuoco!, al ladro!, santo cielo!, per l’amor del cielo!, per l’amor di Dio!, si salvi chi può!, mamma mia!, porca miseria!, in bocca al lupo!, mio Dio!, per carità!, guai a te! ecc.

Le voci onomatopeiche

5

Vicine alle interiezioni sono le onomatopee o voci onomatopeiche, cioè le parole e le espressioni, anch’esse invariabili, che attraverso le vocali e le consonanti cercano di riprodurre suoni o rumori della realtà. Ecco alcuni esempi: miao (verso del gatto), bau (verso del cane), coccodè (verso della gallina), chicchirichì (verso del gallo), brr (brivido), drin (squillo del telefono o del campanello), din don (suono di campane), tic tac (ticchettio dell’orologio), crac (rumore di qualcosa che si rompe) ecc. Sono voci onomatopeiche anche espressioni di origine anglosassone mutuate dal linguaggio dei fumetti, quali bang (sparo), gulp (sorpresa), crash (qualcosa che si rompe), slurp (atto di mangiare o leccarsi i baffi), smack (bacio) ecc.

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Unità 5 - L’interiezione

ANALISI GRAMMATICALE

PER INIZIARE

Quando si fa l’analisi grammaticale di un’interiezione si indica la forma: propria, impropria, locuz. interiettiva, voce onomatopeica. ehi: inter. propria diamine: inter. impropria per tutti i fulmini: locuz. interiettiva

1 COMPLETARE + LESSICO

·

SI INVAL

Completa le frasi con le interiezioni e le voci onomatopeiche adatte, scegliendole tra quelle elencate. bah • perbacco • al ladro • prego • guai a te • toh • driiiin • per carità • brr • ehi 1.

! Quella è la mia bicicletta.

2. In vacanza con i miei?

! Piuttosto non ci vado!

, si accomodi pure. 4.

3.

! , certa gente

non la capirò mai… 5. Un trillo improvviso squarciò il silenzio: “

”. «Chi può essere quest’ora?» 6.

ragazzi, che puntualità! 7.

, prendi pure le mie cuffie,

io non le uso. 8. Pierino, un altro scherzo così e rimani senza cena. ! 9. Le temperature si sono abbassate di colpo.

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

!

2 ABBINARE

··

5

Collega ogni interiezione o locuzione interiettiva (colonna sinistra) con lo stato d'animo o la funzione che esprime (colonna destra). 1. Uffa, è già ora di alzarsi...

a. esultanza

2. Ci siete riusciti, evviva!

b. dolore

3. Ohibò, se la prende per poco...

c. incoraggiamento

4. Per l’amor di dio, non mi fraintenda.

d. fastidio, noia

5. Ehm… non so come chiedertelo...

e. spavento

6. Ahi! Proprio sul mignolo....

f. imbarazzo

7. Oddio, sta andando a fuoco!

g. preghiera

8. Su, passerà.

h. disappunto 407

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LIVELLO 2 - Morfologia

3 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea le interiezioni, le locuzioni interiettive e le voci onomatopeiche, poi trascrivile nella tabella sottostante classificandole in base alla loro forma. 1. Ah, è vero, caspita! Oggi vai a discutere la tesi. In bocca al lupo! 2. Suvvia, non è la fine del mondo, ti ho già detto che mi dispiace. Diamine, che carattere! 3. Tic tac… I minuti scorrevano velocissimi e a Jack le mani tremavano, mentre cercava di disinnescare l’ordigno. Improvvisamente sentii che gridava: «Si salvi chi può!», mi afferrò per un braccio e… Boom! fu l’ultimo suono che sentii. 4. Macché, non si è fatta nemmeno sentire per farmi le sue scuse. Ci sarà una spiegazione, boh… Quel che è certo è che questa volta non mi interessa conoscerla. Al diavolo, quando è troppo, è troppo. 5. Per tutti i fulmini, è uscito il sole! E io che non ci credevo… Dai, prendi lo zaino che partiamo subito!

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

INT. PROPRIA

INT. IMPROPRIA

LOCUZ. INTER.

VOCE ONOMAT.

4 PRODURRE + LESSICO

··

Per ognuna delle situazioni descritte, scrivi una frase contenente almeno un’interiezione, propria o impropria, una locuzione congiuntiva o una voce onomatopeica. 1. un ragazzo bussa alla porta della propria classe

5



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Unità 5 - L’interiezione

2. una ragazza con l’aria preoccupata beve un caffè seduta al bar 

3. in classe qualcuno starnutisce 

4. un gruppo di amici festeggia un compleanno e il festeggiato, con il regalo in mano, ha un’espressione dubbiosa, perplessa 

5. due ragazzi leggono un giornale con espressioni di meraviglia ed entusiasmo 

5 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Per ogni parola, individua la frase in cui ha funzione di interiezione.

• forza a.

Che la forza sia con te!

b.

Forza, spingete tutti insieme!

c.

Questo cantante è una forza!

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• dai a.

Dai, vieni anche tu!

b.

Dai a me, che ti fai male.

c.

Dai tuoi fratelli non me l’aspettavo proprio!

• maledizione a.

Maledizione, ci sono cascato di nuovo!

b.

Ma allora è una maledizione!

c.

Danno di nuovo “La maledizione della prima luna”!

• via a.

Al mio via si parte!

b.

Uno, due, tre, via!

c.

Andate via di qui!

• cavolo

5

a.

Che cavolo le è successo?

b.

Non hai capito un cavolo!

c.

Cavolo, sono in ritardo! 409

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MAPPA UNITÀ 5

L'INTERIEZIONE È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO NON HA LEGAMI CON GLI ALTRI ELEMENTI DELLA FRASE SI USA PER ESPRIMERE EMOZIONI, ACCOMPAGNARE UN RICHIAMO, UNA RICHIESTA, UN’ESORTAZIONE

PUÒ ESSERE

PROPRIA (PAROLA USATA SOLO COME INTER.)

Mah, non saprei... Ehi, dico a te!

IMPROPRIA (PAROLA CHE PUÒ AVERE ANCHE UN’ALTRA FUNZIONE SINTATTICA O CHE DERIVA DALL’UNIONE DI DUE PAROLE O DALLA DISTORSIONE DI ALTRE INTER. IMPROPRIE)

Oddio, ti sei fatta male? Accidenti che freddo!

LOCUZIONE INTERIETTIVA

Santo cielo, che disastro! Povero me, come faccio adesso?

SIMILI ALLE INTERIEZIONI SONO

LE ONOMATOPEE drin, miao, bau, tic tac

410

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LABORATORIO

SUI TESTI

INVAL

SI

IL GIOCO DELL’ASSASSINO

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

D

i solito si gioca seduti intorno a un tavolo, ma è possibile giocare anche altrove: l’importante è che i giocatori siano disposti in modo che tutti possano guardarsi negli occhi. Se si gioca con le carte napoletane, si inizia così: il mazziere distribuisce a ognuno una carta, coperta. Chi riceve il re di denari è il commissario, mentre chi riceve l’asso di spade è l’assassino, e tutti gli altri sono civili, cioè giocatori che né “uccidono” né cercano di scoprire l’assassino, bensì si limitano a “farsi uccidere”, nel caso in cui l’assassino li scelga come vittime. I ruoli ovviamente possono essere distribuiti diversamente: mediante bigliettini di carta sui quali si è scritto previamente A (assassino), C (commissario) o V (vittima/civile), e che vengono estratti dai giocatori. Come si gioca? Quando la partita comincia, l’assassino inizia a uccidere i giocatori facendo loro l’occhiolino, il più discretamente possibile, in modo da essere visto solo dalla persona “uccisa”. Una volta “uccisa”, questa rivela la sua carta e si dichiara morta, se si gioca con le carte, o si allontana dal tavolo, qualora si stia giocando senza carte. Nessun morto può

5 411

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LIVELLO 2 - Morfologia

rivelare l’identità dell’assassino, perché rovinerebbe il gioco a tutti gli altri. Qual è l’obiettivo del gioco? Obiettivo per l’assassino è eliminare tutti i civili/vittime oppure il commissario. Obiettivo di quest’ultimo è scoprire l’assassino indicando uno dei giocatori e facendogli rivelare la sua carta. Se l’ispettore fa scoprire la carta a un civile è eliminato e vince automaticamente l’assassino.

1 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

Sottolinea nel testo le preposizioni proprie, improprie e le locuzioni preposizionali (non sottolineare le preposizioni all’interno di locuzioni avverbiali o congiuntive!), poi classificale nella tabella in base alla forma. PREP. PROPRIE

semplici

PREP. IMPROPRIE

LOCUZ. PREPOSIZ.

articolate

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

2 RICONOSCERE

··

Cerchia nel testo gli avverbi e le locuzioni avverbiali, poi trascrivili qui sotto negli spazi opportuni. • avv. focalizzante (2):

locuz. avv. tempo (1):

• avv. luogo (1):

; • avv. modo (4): ;

; ;

• avv. tempo (1):

;

• avv. interrogativo (1): • avv. giudizio (1): Uno degli avverbi che hai trascritto non è al grado positivo. Indica quale e a che grado è: 5



412

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3 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

Sottolinea nel testo le congiunzioni e le locuzioni congiuntive, poi trascrivile qui sotto e analizzale, come nell'esempio. Es.



ma: cong. coordin., avversativa

           

4 COMPLETARE

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

··

Completa il testo della barzelletta con gli avverbi o le locuzioni avverbiali, le preposizioni o le locuzioni preposizionali, le congiunzioni o le locuzioni congiuntive e le interiezioni o le locuzioni interiettive adatte, scegliendole tra quelle in elenco. velocemente • che • quindi • mmmhh • a squarciagola • quasi • se • ah • ciao • di (2 v.) • ci • o • per • ma • per favore • non • subito • in (2 v.) • ancora • tardi • già • verso • dopo • come • vicino a • davvero • e • proprio • alle • bene • presto • evviva

un incidente non grave, Antonio ha amnesia. I medici

cominciato a soffrire

il problema si

gli avevano assicurato sarebbe risolto

,

Antonio continua ad avere grossi vuoti di memoria: inizia a frequentare una clinica specializzata trova tutte le mattine 5

problemi di memoria, che si casa sua.

va 9.00 e ritorna a casa

, stanco ma di buon umore. Una domenica va a trovarlo a casa il suo amico Gennaro 413

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LIVELLO 2 - Morfologia

gli dice: Antonio! Hai qualche novità?». E lui:

«

quasi un mese

«Niente di particolare, è

curare i miei

che vado in una clinica problemi di memoria». «

sì?

lo sapevo.

E

va?»

«

, direi: sono

del

tutto guarito». ! Sono molto contento. Questo significa

«

è

che smetterai di andarci,

presto per interrompere il trattamento?» continuo a

«La mia dottoressa dice che ,

migliorare così

potrò tornare a fare una vita normale». «Che splendida notizia! La scienza ha fatto dei progressi incredibili! E come si chiama la clinica dove vai?» hai presente quella festa che si celebra

«

la fine dell’anno con l’albero e il presepe?» «Ti riferisci al Natale?» a quello. Ci sono due animali che

«Sì, sono il… il… » L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

«Il bue e l’asinello!» «Esatto. E c’è una donna che è…? » «La Madonna!» «Esatto! e come fa

nome?»

«Maria!» …, chiamando

«MARIAAAA» urla Antonio la moglie, «Puoi dire

ad Antonio come si cura?».

chiama la clinica dove sono

5 RICONOSCERE

·

Trascrivi negli spazi opportuni le preposizioni improprie e le locuzioni preposizionali che hai inserito nell’esercizio precedente. preposizioni improprie (2):

5

;

• locuz. preposizionale (1):

414

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6 ANALIZZARE

··

Le seguenti parole che hai inserito nel testo sono o hanno funzione di avverbi. Indica con una crocetta di che tipo di avverbi o di locuzioni avverbiali si tratta. MODO

TEMPO

LUOGO

QUANT.

GIUDIZ.

INTERR./ ESCL.

FOCALIZ.

1. velocemente 2. a squarciagola 3. quasi 4. ci 5. non 6. subito 7. ancora 8. tardi 9. come 10. già 11. davvero 12. proprio 13. bene 14. presto

7 TR ASFORMARE + LESSICO

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

··

Per ognuno degli avverbi o delle locuzioni avverbiali dati, scrivi almeno un sinonimo, seguendo le indicazioni tra parentesi.

• subito:

(avv.)



• velocemente:



• a squarciagola: • davvero: • proprio: • presto:



(locuz. avv.)

(avv. di grado comp. assoluto) (avv.)



(avv.)





(locuz. avv.)

8 RICONOSCERE

··

Individua le sei congiunzioni che hai inserito nel testo e trascrivile negli spazi opportuni. congiunzioni coordinanti:

5

copulativa),

(cong. coord. (cong. coord. avversativa), 415

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LIVELLO 2 - Morfologia

(cong. coord. conclusiva) (cong. coord. disgiuntiva) • congiunzioni

e subordinanti:

(cong. subord. dichiarativa) e (cong. subord. condizionale).

9 ANALIZZARE

··

Analizza le interiezioni che hai inserito nel testo indicando con una crocetta se sono proprie [P], improprie [I] o locuzioni interiettive [L]. Accanto alle interiezioni proprie, scrivi che stato d’animo esprimono nel testo.



• ciao

P I L







• ah







• evviva







• mmmhh







• per favore







10 P R O D U R R E

· · · Un tuo compagno non ha capito la barzelletta. Scrivi un breve

L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

testo in cui gli spieghi per quale motivo fa ridere, impiegando almeno:

• una locuzione preposizionale • un avverbio • una congiunzione coordinante • una congiunzione subordinante         

5



416

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ANALISI GRAMMATICALE

INVAL

SUI TESTI

SI

1 Svolgi l’analisi grammaticale della barzelletta. Osserva

·

l’esempio e poi continua sul quaderno.

U

n uomo e il proprio cane sono al cinema: entrambi guardano assorti il film. Il vicino dell'uomo, notando che il cane cambia molte volte l'espressione del muso, dice al padrone: “Perbacco, sono allibito! Il suo cane sembra concentratissimo!”. L’altro gli risponde: “Io sono più meravigliato di lei, perché quando ha letto il libro non gli è piaciuto per niente!"

Un: art. indet., masch. sing.  uomo: nome comune, concr., masch. sing. 

2 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

·

continua sul quaderno.

È

un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio Impero Galattico. Durante la battaglia, spie ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva dell’Impero, la Morte Nera, una stazione spaziale corazzata di tale potenza da poter distruggere un intero pianeta. George Lucas, Guerre stellari, 1977

è: v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.  un: art. indet., masch. sing. 

3 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

·

continua sul quaderno.

L

e elezioni dei rappresentanti di istituto non seguono le stesse tempistiche in tutte le scuole. I candidati vengono divisi in liste, ognuna delle quali ha un nome scelto dai ragazzi. Votando per una lista, è possibile dare la propria preferenza a due dei suoi candidati. Possono candidarsi studenti di qualunque classe: l’importante è che abbiano determinazione e voglia di fare! 417

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LIVELLO 2 - Morfologia

le: art. det., femm. plur.  elezioni: nome comune, astr., femm. plur. 

4 Svolgi l’analisi grammaticale dei versi. Osserva l’esempio e poi

·

continua sul quaderno.

Amore a prima vista

S

ono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. È bella una tale certezza, ma l’incertezza è più bella. Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro. Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi? Wislawa Szymborska, Amore a prima vista, in Amore a prima vista, Adelphi, Milano, 2017

amore: nome comune, astr., (in questa accezione) non numer.,  masch. sing.  a: prep. sempl. 

5 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

·

continua sul quaderno.

G

li sviluppi più sperimentali del flamenco hanno contribuito probabilmente a dirottarlo verso generi diversi, un fenomeno normalmente disapprovato dai puristi: nell’orgoglioso mondo gitano, infatti, l’innovazione spesso viene accolta con caustico disprezzo. Il pubblico spagnolo, però, ha avuto poche esitazioni nel guardare con favore a questa sperimentazione. Anthony Ham, Madrid, EDT-Lonely Planet, Torino, 2009

Gli: art. det., masch. plur.  sviluppi: nome comune, astr., masch. plur. 

6 Svolgi l’analisi grammaticale del brano. Osserva l’esempio e poi

··

continua sul quaderno.

A

Gavirate, una volta, c’era una donnina che passava le giornate a contare gli starnuti della gente, poi riferiva alle

418

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amiche i risultati dei suoi calcoli e tutte insieme ci facevano sopra grandi chiacchiere. – Il farmacista ne ha fatti sette, – […] – Possibile! – Giuro, mi cascasse il naso se non dico la verità, li ha fatti cinque minuti prima di mezzogiorno. Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi, Milano, 2010

A: prep. sempl.  Gavirate: nome proprio  una volta: locuz. avv. di tempo 

7 Svolgi l’analisi grammaticale del dialogo. Osserva l’esempio e

··

poi continua sul quaderno.

– Buongiorno, vorrei del prosciutto crudo. – Quanto ne vuole? – Me ne dia un etto. Anzi, due. Tagliato fine, per favore. – Mi è sfuggita la mano, sono due etti e mezzo. Che faccio, lascio? Buongiorno: inter. impropria 

8 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

··

continua sul quaderno.

A

tlantide: isola leggendaria, situata nell’Oceano Atlantico davanti allo stretto di Gibilterra, di cui si favoleggiava nell’antichità classica che fosse più grande di Asia e Libia riunite: l’avrebbe abitata un popolo guerriero il quale aveva tentato la conquista dell’Europa e dell’Asia, ma era stato ricacciato dai Greci e si era poi inabissato in mare con tutta l’isola.

Atlantide: nome proprio 

Adattato da www.treccani.it

isola: nome comune, concr., femm. sing. 

9 Svolgi l’analisi grammaticale della ricetta. Osserva l’esempio e

··

poi continua sul quaderno.

T

rascorso il tempo indicato, prendete un setaccio a maglie molto fini, poggiatelo su una ciotola e con una spatola 419

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LIVELLO 2 - Morfologia

schiacciate il composto di ricotta e zucchero verso il basso per farlo fuoriuscire attraverso i buchi. Setacciate tutto il composto. Una volta ottenuta una crema molto fine, potete aggiungere le gocce di cioccolato o, se preferite, dei cubetti di zucca candita, come prescrive la tradizione. Adattato da www.giallozafferano.it

Trascorso: v. trascorrere, 2ª coniug., modo part., tempo pass.,  

masch. sing., intrans.

il: art. det., masch. sing. 

10 Svolgi l’analisi grammaticale del brano. Osserva l’esempio e poi

··

continua sul quaderno.

U

na voce mi disse: – E lei, che fa? è in villeggiatura? Riconobbi la voce. Adesso, a pensarci, mi sembra evidente. La riconobbi, e non mi chiesi di chi fosse. Era una voce un poco scabra, provocante, brusca. Mi parve la tipica voce delle donne e del luogo. Risposi scherzando che andavo a tartufi col cane. Lei mi chiese se dove insegnavo si mangiavano i tartufi. – Chi le ha detto che insegno? – feci sorpreso. Cesare Pavese, La casa in collina, Torino, Einaudi, 1995

Una: art. indet., femm. sing.  voce: nome comune, concr., femm. sing. 

11 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

· · · continua sul quaderno. o sa chiunque: il tempo vola quando ci si diverte, non passa mai quando ci si annoia, si sta male o siamo tristi. Nonostante siano state proposte varie ipotesi per spiegare perché la percezione del tempo cambi a seconda delle emozioni che proviamo, non si sa ancora in che modo sia regolata nel cervello. Un gruppo di scienziati pensa di avere individuato il meccanismo biologico per il quale il nostro orologio soggettivo accelera o rallenta: alla base di tutto ci sarebbe il neurotrasmettitore dopamina, la sostanza chimica associata al piacere. […] Gli scienziati hanno spento i neuroni produttori di dopamina – diminuendone la produzione – in un gruppo di topi, e li hanno accesi in un altro, aumentandola. A questo punto, hanno osservato ciò che confermava l’ipotesi iniziale: i

L

420

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topi in cui la produzione di dopamina era aumentata sottostimavano il passare del tempo; quelli in cui era diminuita la sovrastimavano. Adattato da Perché il tempo vola quando ci divertiamo, 17 dicembre 2016, www.focus.it

Lo: pron. dimostr. (= questo)  sa: v. sapere, modo ind., tempo pres, 3ª pers. sing., trans., f. attiva 

12 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

· · · continua sul quaderno. crivo un manifesto e non voglio niente, eppure certe cose le dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto sono contro i principi (misurini per il valore morale di qualunque frase). Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contraddittorie, in un unico refrigerante respiro; sono contro l’azione, per la contraddizione continua e anche per l’affermazione, non sono né favorevole né contrario e non dò spiegazioni perché detesto il buon senso.

S

Tristan Tzara, Manifesto dada, 1918

Scrivo: v. scrivere, 2ª coniug., modo ind., tempo pres.,  

1ª pers. sing., trans., f. attiva

13 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

· · · continua sul quaderno. l campionato viene giocato ogni quattro anni da otto squadre di tutto il mondo che si affrontano a eliminazione diretta secondo il regolamento internazionale, e cioè: – Le squadre sono di cinque giocatori senza limiti di età, sesso, etnia e specie animale. – Il campo da gioco può essere di qualsiasi fondo e materiale a eccezione dell’erba morbida, deve avere almeno una parte in ghiaia, almeno un ostacolo come un albero o un macigno, una pendenza fino al venti per cento, almeno una pozzanghera fangosa e non deve essere recintato, ma situato in zona dove il pallone, uscendo, abbia a rotolare per diversi chilometri.

I

Adattato da Stefano Benni, La compagnia dei celestini, Feltrinelli, Milano, 1994

Il: art. det., masch. sing.  campionato: nome comune, astr., masch. sing.  421

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LIVELLO 2 - Morfologia

14 Svolgi l’analisi grammaticale del frammento di recensione.

· · · Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno. roppa grazia è un film coraggioso e sorprendente, la cui grazia – quella della regia, e della scrittura – non è mai troppa, nemmeno per sbaglio. Un film dove finalmente Alba Rohwacher viene sottratta al cliché troppo pauperista e lagnoso nel quale è stata rinchiusa da un’industria cinematografica (la nostra), che troppo spesso, e da troppo tempo, mette etichette che poi invecchiano male, e che è straordinaria in un ruolo difficile ma divertentissimo.

T

www.comingsoon.it/

Troppa grazia: nome proprio  è: v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop. 

15 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi

· · · continua sul quaderno. on puoi immaginare quali progressi io mi accorga di compiere giorno per giorno. Tu mi dici: “Riferisci anche a me questo metodo che hai trovato così efficace.” Certo desidero travasare in te tutto il mio sapere e sono lieto di imparare qualcosa appunto per insegnarla. Di nessuna nozione potrei compiacermi, per quanto straordinaria e vantaggiosa, se ne avessi conoscenza per me solo. Se mi fosse concessa la sapienza a condizione di tenerla chiusa in me senza trasmetterla ad altri, rifiuterei: non dà gioia il possesso di nessun bene, se non puoi dividerlo con altri. […] Frattanto, poiché ti devo il mio piccolo contributo quotidiano, ti dirò il pensiero che oggi mi è piaciuto in Ecatone. “Tu chiedi quali progressi abbia fatto?” egli scrive, “Ho cominciato ad essere amico di me stesso.” Ha fatto un grande progresso: non sarà mai solo. Sappi che tutti possono avere questo amico. Stammi bene.

N

Lucius Annaeus Seneca, Lettere a Lucilio, Garzanti, Milano, 1989

Non: avv. di giudizio  puoi: v. potere, 2ª coniug., modo ind., tempo pres.,  

2ª pers. sing., serv.

422

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Livello 3

Sintassi della frase semplice

Missioni

itaca.academy Cerca

6

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Sintassi della frase semplice La struttura della frase semplice

7

I COMPLEMENTI INDIRETTI

Il soggetto Il predicato 6

Il complemento oggetto I complementi predicativi L'attributo e l'apposizione I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio

7

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I complementi d'agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza 30/01/19 11:35

Missione 6

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) UNITÀ La struttura della frase semplice

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Il soggetto Il predicato Il complemento oggetto I complementi predicativi L’attributo e l’apposizione PERCENTUALE ERRORI

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lezione frontale

Cartaceo

54

Laboratorio sui testi

12

Unità online

793

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

1

30’

La struttura della frase semplice Che cos’è la frase

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Una frase è una sequenza di parole strutturata intorno a uno o più verbi e dotata di un senso compiuto. La frase può essere semplice o complessa: la frase semplice (o proposizione) è quella in cui le parole sono organizzate intorno a un unico verbo. Piove. Andrea è sempre diplomatico. La bambina dai capelli rossi come il fuoco sgranocchiava svogliatamente alcune noccioline in un angolo del grande giardino della casa abbandonata. Le frasi semplici possono essere usate da sole, separate dalle altre frasi per mezzo di un segno di punteggiatura forte (punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo), o possono unirsi tra loro formando frasi complesse. La frase complessa, o periodo, è il risultato dell’unione di più frasi semplici, collegate tra loro per mezzo di nessi (congiunzioni, preposizioni ecc.) di coordinazione e/o su­ bordinazione. Essa è quindi una sequenza di parole strutturata intorno a più verbi: uno per ognuna delle frasi semplici che la compongono. Piove, | ma le previsioni dicono | che domani tornerà il sole. Andrea è sempre diplomatico, | anche quando sarebbe necessario | prendere posizione in modo chiaro. La bambina dai capelli rossi come il fuoco |, che quel giorno indossava un abitino blu, | sgranocchiava svogliatamente alcune noccioline in un angolo del grande giardino della casa abbandonata, | canticchiando una canzone.

Tipi di frasi semplici Le frasi semplici impiegate da sole o come frasi portanti di un periodo (proposizioni principali) possono essere classificate in base al tipo di messaggio che esprimono e quindi in base alla forma che assumono per esprimerlo. Si possono distinguere:

6

• frasi enunciative (o informative), che raccontano, descrivono, danno un’in­for­ma­ zione, espongono un’opinione Domenica andremo al mare. Appariva stanca e preoccupata. 425

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• frasi interrogative, che esprimono una domanda diretta Che ore sono? Non ti sarai mica offeso? • frasi esclamative, che contengono un’esclamazione Ma sei proprio sfortunato! Non riesco a credere ai miei occhi! • frasi volitive, che esprimono un ordine o una proibizione (in questo caso si parlerà di frasi imperative o iussive), un’esortazione o un invito (frasi esortative). Sono costruite con l’imperativo, con il congiuntivo esortativo o con l’infinito Non ci provare! Prego, si accomodi.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

PER INIZIARE

• frasi desiderative (o ottative), che esprimono un desiderio, un augurio, un rimpianto. Sono costruite solitamente con il congiuntivo, introdotto da elementi quali magari, se, se solo ecc. Più raramente sono all’infinito Magari fossero già le 19.00! Ah, se solo fossi qui con me! Averlo saputo prima!

1 RICONOSCERE

·

SI

Segna con una crocetta le sequenze di parole che costituiscono una frase. 1.

Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi.

2.

Maledetti, non mi avrete!

3.

Nevica fitto fitto.

4.

Un foglio di carta spiegazzato sulla scrivania.

5.

Con il cuore in gola e le farfalle nello stomaco.

6.

C’era una volta, tanto tempo fa, una principessa triste.

7.

Ehm… io veramente…

8.

In quell’istante i due dinosauri spiccarono il volo.

9.

Niente, volevo chiederti se…

10.

Sulla cresta dell’onda.

2 ANALIZZARE

··

INVAL

INVAL

SI

Indica se le seguenti frasi sono semplici [S] o complesse [C]. 1. Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. [

6

]

2. Su un’ansa del fiume Tago sorge Toledo, la “città delle tre culture”,

426

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

ex capitale dell’impero spagnolo e oggi un vero e proprio museo a cielo aperto. [

] 3. Temo sia troppo tardi. [

] 4. La strada per

] 5. Il segnale “strada sdrucciolevole”

dimagrire è tutta insalata. [

indica un tratto di strada scivoloso a causa della formazione di ghiaccio in caso di abbassamento della temperatura. [

] 6. Il sole si

tuffava dietro l’orizzonte in un rogo di nuvole arancioni e amaranto. [

] 7. Se pensi che a nessuno importi di te, prova a non pagare due

rate del finanziamento dell’auto. [

] 8. Essendo il lavoro la cosa più

bella del mondo, bisogna lasciarne sempre un po’ per domani. [

]

3 PRODURRE

··

Per ognuno dei verbi dati componi una frase seguendo l’indicazione tra parentesi, come nell’esempio.

Es. ostentare (enunciativa):  Ostentava una sicurezza artefatta. • perdonare (desiderativa):



• scegliere (interrogativa):



• infrangersi (enunciativa):



• rilassarsi (volitiva):



• passare (esclamativa):



ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

I sintagmi Ogni frase può essere scomposta in unità sintattiche di base chiamate sintagmi. Un sin­ tagma è una parola o un gruppo di parole che svolgono una medesima funzione sintat­ tica, cioè ciascuno dei vari “mattoncini” di cui si compone la frase. Analizzando i sintag­ mi dal punto di vista dell’analisi grammaticale, è possibile distinguere: • sintagmi nominali, che hanno un nome come elemento portante e possono contenere anche articoli e aggettivi: Giuseppe (nome); il mio cane (art. + agg. + nome); alcune fabbriche abbandonate (agg. + nome + agg.) ecc. Sono sintagmi nominali anche quelli aventi come elemento portante un pronome (qualcuno, lei, i quali ecc.) o una parola sostantivata (gli scettici, il vagare, il poco ecc.) • sintagmi verbali, formati da una voce verbale semplice o composta o da un verbo servile, fraseologico o causativo + infinito o gerundio (potete restare, stavo impazzendo, smetti di ridere ecc.) 6

• sintagmi preposizionali, costituiti da nomi o pronomi introdotti da una preposizione o da una locuzione preposizionale: sul prato, in un istante, sulle rive della Senna ecc. 427

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• sintagmi avverbiali, costituiti da uno o più avverbi (adagio, miracolosamente, molto piano ecc.), dalle particelle ci/vi e ne con funzione di avverbio o da una locuzione avverbiale (di fretta, in men che non si dica ecc.) • sintagmi aggettivali, costituiti da uno o più aggettivi in funzione predicativa (La stanza era luminosa; Sei stato scortese e inospitale ecc.), mentre in funzione attributiva l’aggettivo si considera parte del sintagma nominale

PER INIZIARE

Saper individuare i diversi sintagmi di cui si compone una frase è fondamentale per poter svolgere correttamente l’analisi logica.

4 ANALIZZARE

·

Indica con una crocetta di che tipo sono i sintagmi in evidenza. S. VERB

S. NOM.

S. PREP.

S. AVV.

S. AGG.

1. Mio figlio si lamenta in continuazione. 2. Tra qualche anno tutto ci sembrerà ridicolo. 3. Arrivo subito. 4. Ci deve essere un errore! 5. Ma noi non ci saremo. 6. Veniamo al punto. 7. Quest’affermazione è semplicemente inaccettabile.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

8. Era un’occasione unica.

5 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Dividi le frasi in sintagmi e sotto ognuno scrivi se si tratta di un sintagma nominale [SN], verbale [SV], preposizionale [SP], avverbiale [SAv], aggettivale [SAg], come nell’esempio.

Es. Il mio gatto | si nasconde | spesso | sotto il davanzale. SN SV SAv SP 1. Ieri le ho cercate dappertutto, queste maledette pinzette 6



per le sopracciglia!

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

2. Una bambina di famiglia modesta, Peonia, viene scambiata

per la figlia dell’Imperatore.

3. Tesoro, ogni tanto potresti dire una parola gentile. 4. A Carnevale ogni scherzo vale. 5. Dall’accento potrebbero essere russi. 6. La macchina del capo ha un buco nella gomma. 7. D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come

la prima.

8. Dal ponte della nave si distingueva a malapena la forma

della costa, con il faro in mezzo alla foschia mattutina.

9. Alle lezioni di solfeggio mi sono sempre annoiata moltissimo. 10. L’acqua fuoriusciva abbondantemente da sotto il lavandino

a causa della rottura improvvisa del raccordo tra i tubi.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il verbo e i suoi argomenti L’elemento necessario perché una sequenza di parole sia una frase è, come si è detto, il verbo. In alcuni casi, un verbo da solo basta per costituire una frase di senso compiuto (è il caso dei verbi impersonali: Nevica costituisce una frase autonoma). Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il verbo richiede altri elementi, senza i quali il suo significato ri­ sulterebbe incompleto. Sequenze come *Maura ha dato, *Eppure sembrava, *Nuoce ecc. non comunicano un senso pieno, perché in esse mancano alcune informazioni fondamentali, richieste dal significato stesso del verbo: Maura ha dato [che cosa?] le dimissioni; Eppure [chi?] lui sembrava [come?] contento; [che cosa?] Il fumo nuoce [a che cosa?] alla salute. Gli elementi necessari affinché la frase abbia un senso compiuto sono detti argomenti del verbo e, a seconda del tipo di verbo, possono variare da zero a quattro:

6

• i verbi a zero argomenti sono sufficienti a esprimere un significato compiuto; appartengono a questa categoria i verbi impersonali Sta tuonando. Pioveva. 429

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• i verbi a un argomento hanno bisogno solo del soggetto per esprimere un significato compiuto; i verbi appartenenti a questa categoria sono tutti intransitivi o transitivi usati intransitivamente Arrivano i rinforzi.

1° argom.

Il sole bruciava. 1° argom.

• i verbi a due argomenti һһ se sono transitivi, richiedono un soggetto e un complemento oggetto: Federico accende la radio. 1° argom.

2° argom.

һһ se sono intransitivi, richiedono un soggetto e un complemento indiretto, cioè un complemento che non è un complemento oggetto né un complemento predicativo, generalmente (ma non sempre) collegato all’elemento da cui dipende tramite una preposizione La mia decisione dipenderà dai risultati.

1° argom.

2° argom.

Questa casa

1° argom.

mi

appartiene.

2° argom.

һһ se sono il verbo essere o un altro verbo copulativo o in funzione copulativa, richiedono un soggetto e un nome del predicato o un complemento predicativo del soggetto, cioè un nome o un aggettivo che completa il significato del verbo riferendosi al soggetto Andrea è un furbacchione. 1° argom.

2° argom.

• i verbi a tre argomenti richiedono il soggetto, il complemento oggetto e un complemento indiretto o un complemento predicativo dell’oggetto, cioè un nome o un aggettivo che completa il significato del verbo riferendosi al complemento oggetto. Più raramente richiedono il soggetto e due complementi indiretti (Io) ho dato la mia parola a Eugenio. 1° argom.

2° argom.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

L’ufficio dista 1° argom.

Milena 1° argom.

3° argom.

poco

da casa mia.

2° argom.

3° argom.

lo 2° argom.

considera

un ingrato. 3° argom.

• i verbi a quattro argomenti (rari), oltre al soggetto, richiedono un complemento oggetto e due complementi indiretti Mia moglie ha tradotto il romanzo dal cinese all’italiano. 1° argom. 2° argom. 3° argom. 4° argom.

6

In alcuni casi gli argomenti del verbo possono essere lasciati sottintesi. Ciò avviene in particolar modo per il soggetto e più raramente per altri complementi, ed è possibile quando l’argomento non espresso è noto ai parlanti o può essere desunto dal contesto: La donna si accasciò sulla sedia. Rimase immobile. (soggetto sottinteso: la donna) [partita di calcio] Luca, dai, passa! (compl. oggetto sottinteso: la palla) Carmen si è trasferita a Dubai. (compl. indiretto sottinteso: da Roma)

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

I VERBI CON UN NUMERO DI ARGOMENTI VARIABILE Alcuni verbi hanno un numero di argomenti diverso a seconda dell’accezione in cui sono impiegati. Osserva i seguenti esempi: Pioveva. (= cadeva acqua dal cielo; verbo impersonale: zero argomenti) Piovevano foglie. (= cadevano dall’alto; verbo intransitivo, non impersonale: un argomento) APPROFONDIAMO

Gabriella mangia. (= consuma un pasto; verbo usato con valore assoluto: un argomento) Gabriella mangia una pizza. (= mastica e ingerisce; verbo transitivo: due argomenti)

PER INIZIARE

Claudio legge. (= è immerso nella lettura; verbo usato con valore assoluto: un argomento) Claudio legge un fumetto. (= scorre con gli occhi e decifra un testo; verbo transitivo: due argomenti) Claudio legge una favola a sua figlia. (= trasmette il contenuto del testo a qualcuno: tre argomenti)

6 RICONOSCERE

··

Nelle frasi seguenti cerchia i verbi e sottolinea i loro argomenti, poi indica il numero di argomenti di ogni verbo, come nell’esempio. Es. La sera Caterina leggeva sulla sedia a dondolo in terrazza. [ 1 ] 1. Il principale imputato nella truffa degli appartamenti turistici inesistenti diceva a tutti i clienti la stessa cosa. [

verranno tempi migliori. [

] 2. Prima o poi

] 3. Molti trovano le sue ultime canzoni

troppo sdolcinate rispetto ai grandi successi degli inizi. [

] 5. Mio fratello si è trasferito da

situazione non mi piace affatto. [ ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Salerno a Milano per un lavoro di circa un anno. [ tamerici salmastre ed arse. [ cominciato prima del solito. [ delle mura. [

] 7. Quell’anno il disgelo era ] 8. I due aironi volavano al di sopra

] 10. Il magistrato gli affidò l’indagine sulle

mazzette alla Guardia di Finanza. [

] 11. Il continente antartico per

il momento non appartiene a nessuno. [ secondi muore un congiuntivo. [ comando supremo a Giasone. [ Liberata? [

] 6. Piove su le

] 9. In quel momento i suoi occhi erano splendenti per

via delle lacrime. [

6

] 4. La

] 12. In Italia ogni due

] 13. I Tessali assegnarono il ] 14. Chi ha scritto la Gerusalemme

] 15. In quel momento scoccò la mezzanotte. [

] 431

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 ANALIZZARE E PRODURRE

· · · Indica quanti argomenti ha ciascuno dei verbi sottostanti e segna con una crocetta di quali argomenti si tratta; poi componi una frase minima con il verbo e i suoi argomenti.

Es. prendere. Verbo a 2 argomenti: (sogg) ✗ (compl.✗ogg) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.)



→ Laura ha preso l’autobus.

1. dire. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

2. grandinare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

3. lavorare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

4. dipendere. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

5. tradurre. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

6. confidare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE



7. costare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

8. starnutire.  Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 

9. assegnare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.) (compl. ind.) (nome pred.) 6



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Unità 1 - La struttura della frase semplice

Nucleo della frase ed espansioni In analisi logica il primo argomento di tutti i verbi non impersonali è chiamato, come abbiamo visto, soggetto. Il termine predicato designa il verbo o l’insieme verbo essere + aggettivo o nome. La foglia | cadde. sogg.

pred.

Il tempo | era meraviglioso. sogg.

pred.

Il verbo e i suoi argomenti costituiscono il nucleo della frase. Se la frase è costituita esclusivamente da questi elementi, è detta frase minima (o nucleare). Spesso però la frase contiene, oltre a questi elementi fondamentali, altri sintagmi: questi elementi “non strettamente necessari” sono detti espansioni, perché appunto “espandono” il significa­ to della frase fornendo informazioni aggiuntive o precisando alcune circostanze. In una gelida mattina | di gennaio | gli atleti si allenano | per l’evento podistico | espans. espans. nucleo

espans.

dell’anno | nella loro città. espans.

espans.

Le espansioni possono essere: • attributi, cioè aggettivi che determinano o caratterizzano un nome C’era una volta un principe crudele. • apposizioni, cioè sintagmi nominali che si affiancano a un altro sintagma nominale per descriverlo o definirlo Il principe Joffrey era un bambino capriccioso e crudele.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• complementi, cioè sintagmi che ampliano il significato del soggetto, del predicato o di altri elementi della frase Il principe di Grande Inverno si ritrovò molto presto orfano di padre.

6

I sintagmi che fungono da espansioni (attributi, apposizioni, complementi) possono espan­ dere elementi del nucleo della frase o altri elementi che sono, a loro volta, espansioni. Posso­ no cioè riferirsi al soggetto, al predicato, a un attributo, a un’apposizione e a qualunque com­ plemento. Possono infine espandere il significato dell’intera frase. Osserva i seguenti esempi. Il libro di storia era sulla scrivania. (di storia = complemento, espansione del soggetto) Il libro di storia era sulla scrivania di De Marchi. (di De Marchi = complemento, espansione di un complemento) Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi. (antica = attributo, espansione di un complemento) Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore. (il professore = apposizione, espansione di un complemento) Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore più severo. (più severo = attributo, espansione dell’apposizione) Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore più severo di tutti. (di tutti = complemento, espansione dell’attributo) Ieri il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore più severo di tutti. (ieri = complemento, espansione di tutta la frase) 433

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

ANALISI LOGICA Per fare l’analisi logica di una frase, cioè per individuare i suoi componenti e rico­ noscerne le funzioni sintattiche, è consigliabile seguire i seguenti passi. 1. Individuare il predicato, ricordando che esso può essere costituito da: una voce verbale semplice (andrò) o composta (hanno visto); un verbo servile, fraseologico o causativo + infinito o gerundio (vuole andare; continua a correre; fa piangere); il verbo essere o un altro verbo copulativo seguito da un nome o un aggettivo (è Marzia; sarete contenti). Se il predicato è uno solo, la frase da analizzare è una frase semplice. Se i predicati sono più di uno, si tratta di una frase complessa, o periodo, e dopo aver individuato i predicati sarà necessario isolare le diverse frasi che la compongono. Leonardo si mise a piangere a dirotto. (un solo predicato → frase semplice) Non appena vide sua madre, | Leonardo si mise a piangere a dirotto. (due predicati → due frasi = un periodo) 2. Individuare il soggetto, cioè il sintagma nominale che concorda grammaticalmente con il predicato e che è coerente con esso sul piano del significato. Il soggetto può essere espresso o sottinteso. Nel caso dei verbi impersonali, il soggetto manca. Mi manca il tuo sorriso. Mi state dicendo la verità? (sogg. sottinteso: voi) Nevica. (sogg. mancante) 3. Dividere la frase in sintagmi (questo passaggio può seguire o precedere l’individuazione del soggetto, che è anch’esso un sintagma), cioè isolare i diversi “mattoncini” che articolano la frase dal punto di vista sintattico. Bisogna tenere presente che gli avverbi, le particelle ci e ne e tutti i pronomi (tranne quelli che sono parte integrante di un verbo) costituiscono sintagmi a sé, mentre gli articoli, le preposizioni e gli aggettivi in funzione attributiva vanno inclusi in altri sintagmi. Due pallide stelle | brillavano | tra le nuvole | in quella magica notte | d’agosto.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

sogg. pred.

4. Riconoscere la funzione sintattica dei diversi sintagmi assegnando loro un nome e individuando eventuali attributi e apposizioni. Nelle unità seguenti e nella prossima missione analizzeremo in dettaglio soggetto, predicato, attributo, apposizione e complementi diretti e indiretti. Due pallide stelle | brillavano | tra le nuvole | in quella magica notte | d’agosto.

6

sogg. + due attr.

pred.

c. di luogo

c. di tempo + due attr.

c. di spec.

ANALISI LOGICA SVOLTA: Due pallide stelle: sogg. + 2 attr. brillavano: pred. verb. tra le nuvole: compl. luogo in quella magica notte: compl. tempo + 2 attr. d’agosto: compl. spec.

434

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PER INIZIARE

Unità 1 - La struttura della frase semplice

8 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

Dividi le frasi in sintagmi, cerchia gli elementi del nucleo (verbo + argomenti) e collega ogni espansione all’elemento a cui si riferisce, come nell’esempio. Es. Qualcuno | ha consegnato di nascosto | una lettera urgente | alla direttrice del giornale. 1. Il suo nemico giurato fuggì in direzione della costa marocchina a bordo di una barca a motore. 2. Tex Willer, il mio personaggio preferito, indossava una camicia gialla. 3. I nuovi assunti sono due neolaureati di Savona pieni di idee per il futuro. 4. Molte comunità locali dipendono da questa preziosa fonte di cibo. 5. Ippolita, la governante del conte, in un sussurro rivelò al detective il nome delle persone liete di quella morte improvvisa. 6. Trasferirono la sede dell’organizzazione da Londra a un paesino a causa delle ingenti spese di affitto dei locali. 7. La signora ordinò un cono da tre euro alla fragola con panna montata. 8. Il capanno degli attrezzi del casolare distava pochi metri dal rio. 9. Adele si vergognava un po’ del disordine del salotto di casa sua.

10. Garibaldi, generale e condottiero italiano, fu ferito a una gamba.

9 COMPLETARE

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

·

Completa il testo con espansioni a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. I complementi possono contenere attributi. durante il compito in classe (di che

(quando?) cosa?)

ho cercato di copiare (da chi?) , che è più bravo di me (in che cosa?)

,

ma purtroppo la prof mi ha beccato e mi ha spostato (dove?) . Ovviamente il compito è andato malissimo. Ho perso un sacco di tempo (a causa di cosa?)

e alla fine

ho risposto solo a sei domande (su quante?)

.

Che disdetta! I miei quando vedranno i risultati non mi faranno toccare 6

internet (per quanto tempo?)

. 435

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

10 R I C O N O S C E R E E A N A L I Z Z A R E

··

INVAL

SI

Dividi ognuna delle seguenti frasi in sintagmi, poi sottolinea il predicato e cerchia il soggetto. 1. Fin da piccola mi sono sempre piaciute le domeniche di pioggia. 2. Tu hai capito qualcosa della struttura della frase semplice? 3. Il 22 giugno, dalle 15.30 alle 20̣00, tutti i veicoli, a eccezione dei mezzi di soccorso, non potranno transitare in piazza della Sapienza. 4. Ale ha smesso di fumare per la terza volta questo mese. 5. Il Gattinara Riserva Docg di Travaglini è un magnifico esemplare di nebbiolo invecchiato.

11 T R A S F O R M A R E

· · · Aggiungi alle frasi minime il maggior numero di espansioni (attributi, apposizioni, complementi), come nell’esempio.

Es. Luca diverte tutti. → Fin dai tempi delle medie Luca diverte tutti



con i suoi trucchi di magia.

1. Nevicò.





2. L’uomo è scivolato.





3. Dante scrisse la Divina Commedia.





4. Molti mettono i regali sotto l’albero.





12 P R O D U R R E

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

· · · Per ognuno dei sintagmi dati scrivi una frase in cui il sintagma abbia la funzione indicata tra parentesi.

• questa sera (argom. del verbo): (espansione):



• caro (argom. del verbo): (espansione):

(espansione):





• da te (argom. del verbo): 6







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MAPPA UNITÀ 1

LA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ENUNCIATIVA

Oggi sono contenta.

INTERROGATIVA

Come stai?

ESCLAMATIVA

Ti vedo bene!

VOLITIVA

Forza, sbrigati!

DESIDERATIVA

Magari fosse già venerdì!

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MAPPA UNITÀ 1

LA FRASE SEMPLICE È STRUTTURATA INTORNO A UN

È SCOMPONIBILE IN

VERBO

SINTAGMI

CHE PUÒ ESSERE

DI TIPO

A 0 ARGOMENTI Piove. A 1 ARGOMENTO Giulia arriva. A 2 ARGOMENTI Giulia mangia un panino. A 3 ARGOMENTI Giulia dà un bacio a Clara. A 4 ARGOMENTI Giulia trasporta un pacco da casa sua alla posta.

NOMINALE Il mio cane stava abbaiando. VERBALE Il mio cane stava abbaiando. PREPOSIZIONALE Era sul prato. AVVERBIALE Stava abbaiando furiosamente. AGGETTIVALE Il mio cane ora è afono.

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MAPPA UNITÀ 1

LA FRASE È COMPOSTA DA UN NUCLEO

CHE PUÒ AVERE

ESPANSIONI (SINTAGMI NON ARGOMENTALI)

CHE È COMPOSTO DA UN VERBO E DA ARGOMENTI

CHE POSSONO ESSERE

SOGGETTO

CHE POSSONO ESSERE

ATTRIBUTI

Giulia è una mia amica.

APPOSIZIONI

Ti presento la mia amica Giulia.

COMPLEMENTI INDIRETTI

Giulia è mia amica da sette anni.

NOME DEL PREDICATO

COMPL. OGGETTO

COMPL. PREDICATIVI

COMPL. INDIRETTI ARGOMENTALI

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

2

30’

Il soggetto Che cos’è il soggetto Il soggetto è il primo argomento di tutti i verbi, esclusi gli impersonali. È l’elemento della frase di cui il predicato dice qualcosa; indica la persona, l’animale o la cosa che: • compie un’azione: Sara mangia una mela. • subisce un’azione: La barca è mossa dal vento. • si trova in un certo stato: La camicia è stirata. • ha una determinata caratteristica: Il gatto è bianco. Il soggetto è strettamente connesso al predicato e, in frasi esplicite (vedi M8_U2), ne determina la persona, il numero e in alcuni casi anche il genere. Il gatto sta dormendo. (3ª pers. sing.) (Io) Sono stanco. (1ª pers. sing., masch.) Le mie amiche se ne sono andate. (3ª pers. plur., femm.) Il soggetto di solito è un nome, comune o proprio, ma può essere costituito da qualun­ que altra parte del discorso in funzione di nome. • un aggettivo sostantivato: I giovani devono fare esperienza. • un pronome: Tu non capisci. • un avverbio sostantivato: Il meglio deve ancora arrivare.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• una congiunzione sostantivata: Non c’è un perché. • un articolo: “Il” è un articolo determinativo. • una preposizione: “Tra” e “ fra” hanno lo stesso significato. • un’interiezione sostantivata: Un “oh” di stupore fu la sua unica reazione. • un verbo all’infinito: Cucinare è il mio passatempo preferito. Quando la frase ha più soggetti coordinati si parla di soggetto multiplo: Hansel e Gretel erano due ragazzini in gamba. Gli studenti, gli insegnanti e i genitori verranno coinvolti nell’iniziativa.

6

In alcuni casi, infine, il soggetto è costituito da un’intera frase, detta appunto proposi­ zione soggettiva (vedi M9_U1): Eppure bisogna | andare avanti. È bello | che tu sia qui.

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Unità 2 - Il soggetto

La posizione del soggetto In italiano di solito il soggetto precede il predicato, perché le frasi tendono a progredire dall’elemento già noto all’interlocutore all’elemento nuovo. In genere l’elemento già noto è il soggetto della frase, che è, appunto, “ciò di cui si parla”, mentre il predicato (ovvero “ciò che si dice del soggetto”) costituisce l’informazione nuova, sconosciuta all’interlo­ cutore. Quando l’informazione nota è costituita dal soggetto e quella nuova dal predica­ to, l’ordine della frase è quindi soggetto-predicato. Osserva per esempio la frase: Carolina | è tornata. sogg.

pred.

Qui l’elemento noto è Carolina, il soggetto, che infatti sta a sinistra del verbo, e l’infor­ mazione nuova è il fatto che Carolina è tornata. In altri casi, tuttavia, il dato noto è contenuto nel predicato, mentre l’informazione nuo­ va è fornita dal soggetto. In queste frasi il soggetto va dopo il verbo o in coda alla frase (ordine predicato-soggetto). Osserva la frase: È tornata | Carolina. pred.

sogg.

Ciò che si sa è il fatto che qualcuno è tornato; l’informazione nuova è costituita dal fatto che questo qualcuno è Carolina. Ci sono poi casi in cui l’ordine predicato-soggetto è quello più abituale. Questo avviene per esempio: • nelle frasi che introducono il discorso diretto, quando sono posposte: “Che magnifica giornata!” esclamò Nora. • in frasi come Mi è venuto/a mal di testa / sonno / fame / un’idea. • con alcuni verbi: C’è un problema; Mancano due minuti; Ci vuole pazienza ecc.

PER INIZIARE

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• in molte frasi interrogative: Dove va Luca? Quando arrivano gli zii? In che secolo visse Petrarca?

6

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Sottolinea il soggetto nelle seguenti frasi. 1. Nessuno lo ha mai visto sorridere, nemmeno per sbaglio. 2. Nel paese vicino molti alberi sono stati spezzati dalle forti raffiche di vento. 3. Il testo l’hanno scritto a due mani due grandi della canzone d’autore italiana. 4. Qual è il colmo per un millepiedi? 5. Secondo un’altra versione i due serpenti marini furono inviati da Poseidone. 6. Marzia e sua sorella si assomigliano come due gocce d’acqua. 7. Il cristallo di rocca era ritenuto una pietra dalle capacità ipnotiche e divinatorie. 8. Alla scelta delle portate per il ricevimento per favore pensateci voi! 441

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

INVAL

2 ABBINARE

·

SI

Associa ogni completamento al suo soggetto riportando la lettera tra parentesi, come nell’esempio.

[a] ci è sfuggita di mano.  [b] ha aderito allo sciopero.  [c] ✗ sono preferibili ai sandali.  [d] venne abbandonata sull’isola di Nasso.  [e] giochiamo nella stessa squadra.  [f] sono precipitate.  [g] precede la nascita della scrittura.  [h] chi sareste?  [i] sono stati rimossi dai loro incarichi.  [l] che cosa ne pensi? c ] Es. Le scarpe da ginnastica… [   1. Voi… [  ] 2. La situazione…[  ] 3. La rappresentazione dei numeri… [  ] 4. Lei e il suo collega… [  ] 5. La maggioranza degli studenti… [  ] 6. Arianna… [  ] 7. Io e Sam… [  ] 8. Le quotazioni in borsa… [  ] 9. Tu… [  ]

3 PRODURRE

··

Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui la parola costituisca il soggetto, indicando tra parentesi di che parte del discorso si tratta, come nell’esempio. Es. uno ( pronome ):  Uno di voi deve segnare i punti.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• nuotare (

):

• molti ( • in (

): ):

6





• il peggio ( • chi (



): ):



• la finale (

):

• il cattivo (

):

• voi (

):









442

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Unità 2 - Il soggetto

4 COMPLETARE

··

INVAL

SI

Inserisci i soggetti opportuni nella posizione più adatta, prima o dopo il predicato, scegliendoli tra quelli in elenco. un grillo • io • un dubbio • l’originale • Luca e Stefano • la civiltà • tu • due ore 1. Dopo un periodo oscuro

ceneri. 2.

risorse

mancano

all’inizio del concerto.

3. Improvvisamente

mi è venuto

per favore, io non ce la faccio. 6. Sul copriletto

spostalo

. 7.

c’era 

 . 8. Dove

5 CORREGGERE

··

. 4.

nel Museo del Palazzo Ducale. 5.

si trova

toccato 

dalle sue

INVAL

non l’ho neanche sono finiti

?

SI

Nelle seguenti frasi sono presenti 3 errori relativi alla concordanza soggetto-predicato o alla posizione del soggetto. Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti. 1. Solo una settimana manca al concerto del mio cantante preferito! 2. All’epoca, la storia di briganti, di streghe, di avventure si tramandavano di generazione in generazione, rimbalzando dal fiume al granaio al sagrato della chiesa alle camere da letto. 3. La maggior parte delle specie animali minacciate dell’Alto Adige vive nella fascia collinare e montana. 4. «Mi piacerebbe invitarti a cena una sera…» Lui disse finalmente con un filo di voce. 

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE



Il soggetto sottinteso In italiano, a differenza che in alcune altre lingue, il soggetto può essere sottinteso. Ciò avviene abitualmente: • quando è un pronome personale: Ne sei proprio sicuro (sottinteso: tu)? e in particolare quando il verbo è all’imperativo o al congiuntivo esortativo: Vieni! (sottinteso: tu); Si sieda! (sottinteso: Lei) • quando coincide con il soggetto della frase precedente o si può comunque desumere dal contesto: Raffaele leggeva con il naso immerso in un libro, così all’inizio non si accorse (sottinteso: Raffaele) del gattino. Era minuscolo (sottinteso: il gattino), tutto spelacchiato: si era accucciato (sottinteso: il gattino) proprio accanto ai suoi piedi. 6

• nelle risposte a una domanda avente lo stesso soggetto: – Che cosa ne pensa Cristina? – È inferocita! (sottinteso: Cristina) 443

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il soggetto mancante Altre volte il soggetto non è sottinteso, ma manca. Ciò avviene con i verbi e le locuzioni impersonali (verbi “atmosferici”: piove, nevica, fa freddo, fa caldo ecc.) e con i verbi usati impersonalmente, ovvero con la costruzione “si” + verbo intransitivo (Qui si sta benissimo; Ci si accontenta ecc.).

ATTENZIONE

ESPRESSIONI DI VALORE IMPERSONALE + PROPOSIZIONE SOGGETTIVA

Espressioni come bisogna, capita, sembra, è necessario/possibile/bello/ vero/un peccato ecc. usate in senso impersonale, cioè seguite da una proposizione subordinata, hanno come soggetto l’intera frase che introducono (proposizione soggettiva, vedi M9_U1): Sembra che non gliene importi nulla. Occorre avere pazienza. Capita a tutti di sbagliare.

A differenza che nelle costruzioni con verbi atmosferici e “si impersonale”, nelle struttu­ re con il “si passivante” (“si” + verbo transitivo), il soggetto esiste ed è espresso. In casa si parla il dialetto. (= il dialetto viene parlato) Si sono raccontate molte bugie al riguardo. (= molte bugie sono state raccontate) Si dice che sia scappato in Tunisia. (= il fatto che sia scappato in Tunisia viene detto, proposizione soggettiva)

Il soggetto partitivo

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il soggetto non è mai introdotto da preposizioni, ma può essere introdotto dagli artico­ li partitivi (nella forma uguali alle preposizioni articolate formate con di: del, dello, della, dei, degli, delle) per indicare una quantità generica o imprecisata. In questi casi si parla, appunto, di soggetto partitivo. C’è ancora del caffè. (= un po’ di caffè) Dal faldone mancano dei fogli. (= alcuni fogli)

ATTENZIONE

SOGGETTO O “VOCATIVO”?

Il soggetto non va confuso con il nome, proprio o comune, dell’essere animato o inanimato a cui ci si rivolge in modo diretto per coinvolgerlo, invocarlo, richiamarne l’attenzione (quello che da alcune grammatiche è considerato il “complemento vocativo”). Nella frase Prof, abbiamo finito? “Prof” è il vocativo, mentre il soggetto, sottinteso, è noi. Anche quando vocativo e soggetto si riferiscono alla stessa persona, animale o cosa, svolgono due funzioni diverse e vanno pertanto distinti nell’analisi logica: Luca, hai finito? 6

Luca: vocativo; tu: soggetto sottinteso

444

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Unità 2 - Il soggetto

Il gruppo del soggetto Il soggetto di solito è costituito da una sola parola, con o senza l’articolo: (Julie è francese; Come finisce la storia?). Come abbiamo visto, tuttavia, esso può essere accompagna­ to da una o più espansioni, cioè da sintagmi che ne espandono il significato, qualifican­ dolo o determinandolo, aventi funzione di attributo, apposizione o complemento. Il soggetto e le sue espansioni formano insieme il gruppo del soggetto: Il suo cane si chiama Paco. attr. sogg. gruppo del sogg.

La mia nuova maglietta gialla e blu di Rossi è bellissima.

attr. attr.



sogg. attr. compl. gruppo del sogg.

Verrà a trovarci la nota esperta di geopolitica Elena Bianchi.

attr. apposiz.



PER INIZIARE



compl.

sogg.

gruppo del sogg.

6 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Esplicita tra parentesi i soggetti sottintesi, come nell’esempio.

Es. Non posso lasciare Polly da solo perché ( Polly / lui ) abbaierebbe tutto il tempo. 1. Ti ha cercato Pietro. (

) Gli ho detto di richiamare più

tardi. 2. I fragili volumi rilegati in pelle sono stati tenuti in un caveau buio per circa quattro decenni, per impedire che ( deteriorassero. 3. (

) si

) Ci facciamo una partitella?

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

4. Alcuni pappagalli, come i kakapo, sono animali notturni: (

) dormono durante il giorno e procacciano il cibo

durante la notte. 5. Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che (

)

erano perfettamente normali, e grazie tante. 6. «Che cosa dice Fra? Si è fatta qualche idea? E Olivia?» «(

) Non si danno

pace, non capiscono dove possa essersi nascosto». 7. Si comunica alla gentile clientela che le iscrizioni saranno aperte da domani. (

) Affrettatevi! 8. A Torino potrebbe esserci un’impronta

di cane di duemila anni fa. ( 6

) È incisa in una piastrella di

terracotta presso le Porte Palatine. 445

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 RICONOSCERE E ANALIZZARE

· · · Indica con una crocetta se il soggetto delle seguenti frasi è

espresso [E], mancante [M] o sottinteso [S], sottolineando nelle frasi i soggetti espressi. Poi cerchia i soggetti partitivi.

1. Angelo, ti sono piaciute le ultime due puntate?





2. Secondo me ci vuole ancora del sale.





3. Quella notte nevicò moltissimo, sino a poco prima dell’alba.





4. Così furono colti con le mani nel sacco.





5. Non sembrava neanche una creatura di questa terra.





6. A questo proposito ci sono stati tramandati dei curiosi aneddoti su Alessandro Magno e su Nerone.





7. Ad Albenga sta diluviando da almeno un’ora.





8. Come sempre fece finta di nulla.





9. Sul loro conto si raccontano un sacco di storie contraddittorie.





10. Che cosa è successo al linguaggio della politica?





11. Ehi, c’è qualcuno?





12. Domani si esce prima dal lavoro.





8 RICONOSCERE

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

··

6

E M S

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea il gruppo del soggetto e cerchia il soggetto vero e proprio. 1. Finalmente, dopo anni di stoica sopportazione da parte mia, il mio vicino musicista, batterista di un gruppo punk, ha deciso di far insonorizzare il suo appartamento. 2. Stranamente ieri sera, per la prima volta da mesi, c’erano dei bei programmi su quasi tutti i canali. 3. Il servizio da tè d’argento di mia moglie era scomparso nel nulla, insieme a mia moglie. 4. Grazie al Telescopio Spaziale Hubble sono state fotografate in un’unica immagine i cento milioni di stelle della Galassia di Andromeda. 5. Chi sono i concorrenti del Grande Fratello Vip del 2017? 6. Eraclito, il “filosofo del divenire”, affermava la mutevolezza di tutte le cose. 7. Che meravigliose sorprese attendono i nostri eroi? 8. Una sedia di vimini mezza sfondata oscillava al centro del cortile, sotto un cedro centenario. 9. Ovviamente i genitori dei nostri compagni di classe sono sempre più simpatici dei nostri.

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MAPPA UNITÀ 2

IL SOGGETTO

È L’ELEMENTO CHE DETERMINA LA PERSONA DEL PREDICATO INDICA LA PERSONA, L’ANIMALE, LA COSA CHE COMPIE/SUBISCE L’AZIONE, SI TROVA IN UN CERTO STATO, HA UNA CERTA CARATTERISTICA

È

IL PRIMO ARGOMENTO DI TUTTI I VERBI (IMPERSONALI ESCLUSI)

PUÒ ESSERE

MULTIPLO Silvia e Marco sono usciti.

UN NOME, UN PRONOME O QUALSIASI ALTRA PARTE DEL DISCORSO SOSTANTIVATA

SOTTINTESO Sono già usciti. (sott.: loro)

MANCANTE SOGGETTO +

Diluvia da ore.

ESPANSIONI = GRUPPO DEL SOGGETTO

PARTITIVO C’è del pane?

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

3

30’

Il predicato Che cos’è il predicato Il predicato è l’elemento della frase che dice (“predica”) qualcosa del soggetto: chi è, com’è, che azione compie o subisce, in che situazione si trova ecc. È costituito da un verbo (nel caso del predicato verbale) o contiene un verbo (nel caso del predicato nomi­ nale e del predicato con verbo copulativo) che concorda grammaticalmente con il sog­ getto nella persona, nel numero e talvolta nel genere. La ricercatrice ha vinto il concorso. (3ª pers. sing.) Le lucciole sono sparite. (3ª pers. plur., femm.) Gli studenti erano annoiati. (3ª pers. plur., masch.) Tradizionalmente si distinguono due tipi di predicato: il predicato verbale e il predicato nominale. A queste due categorie si aggiunge un tipo particolare di predicato che chia­ meremo “predicato con verbo copulativo”.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il predicato verbale Il predicato verbale è costituito da un verbo predicativo, cioè da qualsiasi verbo dotato in sé di un significato proprio e compiuto, indicante: • un’azione compiuta dal soggetto: Preparo la colazione. • un’azione subita dal soggetto: La colazione viene preparata da mio padre. • un evento che accade al soggetto: L’acqua scorreva vorticosa. • uno stato in cui si trova il soggetto: Matteo dorme. • un’azione altrui “accolta” dal soggetto: Non ricevettero alcuna spiegazione.

ATTENZIONE

RICONOSCERE IL PREDICATO VERBALE

In genere il predicato verbale è costituito da una sola voce verbale, semplice o composta. Tuttavia nel caso dei verbi servili (potere, volere, dovere, desiderare, osare, preferire, sapere), fraseologici (stare [+ gerundio], cominciare [a], finire [di], stare [per] ecc.) e causativi (fare e lasciare), il predicato è formato da due verbi: i verbi “di servizio” formano infatti un unico predicato con l’infinito o il gerundio che accompagnano. Osserva gli esempi:

6

Andrea deve fare i compiti. Oggi Andrea può riposarsi. Ieri Andrea si è fatto tagliare i capelli.

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Unità 3 - Il predicato

Vanno considerati parti integranti del predicato anche: • i pronomi atoni dei verbi intransitivi pronominali I miei genitori si sono accorti della bugia. Claudio si arrabbiò senza motivo. • il “si” passivante Come si dice “ciao” in greco? Si prenderanno misure adeguate. • il “si” impersonale Nella mia famiglia si scherza molto. • l’avverbio “non” riferito al verbo Non toccare le opere d’arte. Non ci capisco niente.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

PER INIZIARE

Nota bene: il pronome atono dei verbi riflessivi, invece, non fa parte del predicato e va analizzato a parte: Marco si lava le mani.

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati verbali. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Deve esserci una spiegazione plausibile per questo suo ripensamento improvviso. 2. I cormorani (o marangoni) si distinguono dagli altri uccelli acquatici per diversi caratteri piuttosto evidenti. 3. La consegna del premio è stata molto emozionante per tutti i partecipanti. 4. Il treno per Firenze partirà dal binario 7 con 10 minuti di ritardo. 5. Non avete ancora cominciato a organizzare il vostro viaggio in India? 6. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari. 7. In questa storia Fantozzi è la rockstar. 8. Nel 1610, nel paesino di Zugarramurdi 31 donne furono processate per stregoneria dall’Inquisizione a Logroño.

2 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa le seguenti frasi con predicati verbali adatti al contesto. 1. Ragazzi, per la prossima volta

del manuale. 2. Per l’agitazione, Ermanno parola. 3.

le pagine 17 e 18 una sola

i capelli dalla parrucchiera all’angolo con

via Indipendenza. 4. Alla fine del XIX sec. numerosi reperti della civiltà troiana 5. Fiorenza

dall’archeologo Heinrich Schliemann. recentemente con la sua famiglia dalla

casa in campagna al centro di Torino per motivi di lavoro. 6. Per quale 6

motivo

a una persona poco affidabile come te? 449

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il predicato nominale Il predicato nominale indica un modo d’essere, una condizione, una qualità del sogget­ to. È costituito da una voce del verbo essere (detta copula, cioè “collegamento, legame”) e da un aggettivo o un nome, preceduto o meno dall’articolo, detto nome del predicato. In alcuni casi il nome del predicato è formato da più aggettivi o nomi coordinati. Elena

è

simpatica.



copula nome del pred.



pred. nom.



Quelli sono dei miei amici.

copula nome del pred.



pred. nom.



Per lei tutto



era

nuovo e strano.

copula

nome del pred.

pred. nom.

Possono fungere da nome del predicato anche un pronome, un’altra parte del discorso sostantivata o aggettivata, ed espressioni avverbiali o sintagmi preposizionali che, messi in relazione al soggetto dal verbo essere, assumono una funzione simile a quella di un aggettivo. Il mio film preferito è questo. (pronome) L’insalata è già lavata. (verbo con funzione di aggettivo) Maria è in ritardo. (locuzione avverbiale) Il materiale è di buona qualità. (sintagma preposizionale)

FACCIAMO IL PUNTO Le funzioni del verbo essere Non sempre il verbo essere ha funzione di copula. Esso può svolgere diverse funzioni a seconda della frase in cui è inserito, ovvero può essere: ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

••ausiliare, quando aiuta il verbo a formare i tempi composti Marta è partita ieri. (è partita: pred. verbale) ••copula, quando collega il soggetto al nome del predicato Marta è felice. (è felice: pred. nominale) ••predicato verbale, quando ha un significato in sé compiuto e autonomo (funzione predicativa), in particolare quando significa: һһ esistere o essere presente (con esserci): Tra 200 metri c’è (= esiste) una deviazione; Pronto, c’è (= è presente) Isabella? һһ stare, trovarsi: Maria è (= si trova) a casa. һһ appartenere: Questo libro è (= appartiene) di Maria. һһ essere originario: Maria è di Trieste. 6

һһ essere destinato (a): Questo regalo è (= è destinato) per te.

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Unità 3 - Il predicato

Il predicato con verbo copulativo Oltre al verbo essere, altri verbi possono svolgere la funzione di copula, facendo da ponte tra il soggetto e una parte nominale. Quando sono usati con funzione di copula, questi verbi sono chiamati, come il verbo essere, verbi copulativi. I più comuni sono: • verbi che hanno solo funzione copulativa, quali sembrare, parere, diventare, divenire ecc. La situazione è diventata insostenibile. Eppure Guido sembrava una persona affidabile. Divennero famosi in tutto il mondo. • verbi appellativi (chiamare, soprannominare, dire ecc.), elettivi (eleggere, nominare ecc.), estimativi (giudicare, ritenere, considerare ecc.) usati con funzione copulativa Fu eletto consigliere regionale Veniva chiamata Vero dagli amici. Perché venerdì 17 è considerato un giorno sfortunato? • alcuni verbi – altrimenti utilizzabili in funzione predicativa, quindi con un significato autonomo – usati in funzione copulativa, quali nascere, crescere, morire, stare, restare, risultare, rendersi, farsi, apparire, mostrarsi, venire ecc. Tu sei nato stanco! Siamo restati amici per vent’anni. Apparivano un po’ sciupate. Morì povero e sconosciuto. La torta è venuta buonissima. In presenza di questi verbi, la parte nominale si chiama complemento predicativo del soggetto (vedi M6_U5). Per distinguere questi predicati dal predicato nominale, in ana­ lisi logica consigliamo di definire l’insieme di verbo copulativo diverso da essere + com­ plemento predicativo come predicato con verbo copulativo. Marco

grande.

v. copulativo compl. pred. del sogg.



pred. con verbo copulativo

Questo film ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

è diventato





è considerato

un capolavoro.

v. copulativo

compl. pred. del sogg.



pred. con verbo copulativo

UN TIPO PARTICOLARE DI PREDICATO CON VERBO COPULATIVO Il predicato con verbo copulativo può anche essere formato da un verbo in funzione copulativa + un complemento predicativo dell’oggetto. APPROFONDIAMO

Il rumore





6

la

rende

nervosa

compl. ogg. v. copulativo compl. pred. dell’oggetto pred. con verbo copulativo

Approfondiremo meglio questo tipo di predicato nell’unità riservata ai complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto (vedi M6_U5). 451

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

NAVIGARE IN RETE

PER INIZIARE

La DASHBOARD (o cruscotto) è la pagina principale di Itaca: qui vedi tutti gli argomenti (se sono stati assegnati hanno una campanellina a fianco, se li hai finiti c’è una barretta verde), divisi per livello e missione (i livelli hanno il titolo al centro, le missioni il numero a sinistra). Inoltre, con il tasto a forma di bussola in basso a destra puoi accedere all’assistenza, alle faq e al tuo profilo con gli XP, il tuo indirizzo email e la data di scadenza del tuo abbonamento Premium. Attenzione: controlla la tua mail e se ti accorgi che è sbagliata, scrivici per chiederci di correggerla, diversamente perderai le risposte a tutte le tue richieste di assistenza.

3 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati nominali e cerchia le copule. Attenzione: non tutte le frasi contengono un predicato nominale. 1. La mia è la casa tutta gialla con i due abeti nel giardino. 2. Viola e Alessio sono stati i protagonisti indiscussi dell’ultima puntata. 3. La circolazione è stata riaperta fra i chilometri 7,950 e 8,050 della provinciale 49 dopo la frana dei giorni scorsi. 4. Sarà un successo, non solo per la bellezza della coreografia, ma anche per la straordinaria interpretazione dei ballerini. 5. La Cappella Sistina è ammirata ogni anno da migliaia di visitatori. 6. Sii gentile con la Terra e con tutte le creature. 7. Da piccoli io e tuo padre eravamo inseparabili come rami dello stesso albero. 8. Durante la nostra permanenza il servizio purtroppo non è stato all’altezza delle nostre

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

aspettative. 9. In estate da piccoli eravamo sempre in giro per le colline. 10. Elena, sei stata veramente grande su quel palco, davanti a tutte quelle persone! 11. L’assicurazione per la spedizione è gratuita fino a 150 euro. 12. Quest’estate siamo stati a Malta. 13. La sua antipatia per Isabella non è certo un mistero.

4 RICONOSCERE

·

SI INVAL

Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati con verbo copulativo e cerchia i verbi copulativi. Attenzione: non tutte le frasi contengono un predicato con verbo copulativo. 1. Per via della sua caratteristica forma, Favignana viene chiamata

6

“la farfalla sul mare”. 2. Per favore, non diventare anche tu una

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Unità 3 - Il predicato

marionetta nelle mani di altri! 3. Dopo il trasferimento a Messina venne eletto, per il triennio 1953-1956, nel Comitato regionale della Sezione della Sicilia orientale. 4. Il borgo è rimasto intatto sia nell’architettura sia nelle sue tradizioni. 5. Nonostante tutti i complimenti, non sembrava molto contenta del risultato. 6. I miei genitori mi hanno sempre considerata la pecora nera della famiglia per le mie scelte radicali. 7. Molti passeggeri sono restati a terra a causa del sovraffollamento dei treni nell’ora di punta. 8. Nonna Adele è stata una madre per me e per il mio fratellino Simone. 9. Nel 1993 fu nominato primo flauto solista della Berliner Philharmoniker. 10. A quella domanda Alessandro divenne paonazzo fino alla radice dei capelli. 11. All’orizzonte erano apparse nuvole minacciose. 12. Con caratteri così diversi e stili di vita praticamente opposti, non parevano nemmeno fratelli. 13. A quelle parole restammo tutti allibiti. 14. I volontari potranno rendersi utili in diversi ambiti, dalla prima accoglienza all’ufficio casa. 15. Mia figlia non sta ferma un attimo dalla mattina alla sera.

5 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se le voci del verbo ʺessereˮ hanno funzione di predicato verbale [PV], di copula [C] o di ausiliare [A] all’interno di un predicato verbale, nominale o con verbo copulativo.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

1. Ma siete ancora qui?

6

PV C A





2. Siamo orgogliosi di te!





3. La commissione è stata spietata.





4. Questo zaino è di Cinzia.





5. La piazza fu progettata da Bernini.





6. Non ci sono davvero speranze?





7. Si sarebbero presentati l’indomani.





8. Non essere tirchio!





9. Mi è sembrata una pagliacciata.





10. Con questi pantaloni sei uno schianto!





11. Le chiavi erano nella tasca della giacca.





12. Poco dopo la sua nascita Efesto fu cacciato dall’Olimpo.



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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

La concordanza del predicato con il soggetto Per concordare correttamente il predicato con il soggetto, tieni presente che: • se i soggetti sono più di uno (soggetto multiplo), il predicato si concorda al plurale, a meno che i soggetti siano collegati tramite le congiunzioni disgiuntive o, oppure: in questo caso il predicato concorda al singolare: Filomena e Susanna si occupano delle bibite; La torta la comprerà Filomena o Susanna. • se il soggetto è un nome collettivo, il predicato concorda al singolare: La squadra vinse il campionato. Nei casi in cui il soggetto regge un complemento partitivo (vedi M7_U1) (la metà dei presenti; un centinaio di partecipanti ecc.), soprattutto nella lingua parlata, viene utilizzata anche la concordanza “a senso”, con il verbo al plurale, anche se è comunque preferibile la concordanza al singolare: La maggioranza degli studenti è straniera / La maggioranza degli studenti sono stranieri. • se il predicato verbale è un verbo composto con l’ausiliare avere, l’ausiliare concorda con il soggetto nella persona e nel numero, e il participio passato resta invariato al maschile singolare: Maria ha capito. Se però il verbo è preceduto dai pronomi personali atoni in funzione di complemento oggetto lo, la, li, le, il participio concorda con il pronome anche nel genere e nel numero (Non li avevo riconosciuti). Se il verbo è preceduto dai pronomi personali atoni in funzione di complemento oggetto mi, ti, ci, vi, il participio può concordare o non concordare nel genere e nel numero con il pronome (Giulia, ti hanno scoperta / scoperto). Se il predicato è un verbo composto con l’ausiliare essere, l’ausiliare concorda con il soggetto nella persona e nel numero, e il participio passato concorda con il soggetto nel genere e nel numero: Maria è tornata.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• nel caso del predicato nominale, se il nome del predicato è un aggettivo, concorda con il soggetto in genere e numero: Il tavolo è bianco / La scrivania è bianca / I suoi capelli sono bianchi / Le rose sono bianche. Se il nome del predicato è un nome, questo può concordare o meno con il soggetto, a seconda del nome: La mia gatta è la regina della casa / La mia gatta è un terremoto ecc. Se la copula è un verbo composto, il participio passato concorda generalmente con il soggetto e non con il nome del predicato: La conferenza è stata un totale fallimento (e non *è stato un totale fallimento).

Il gruppo del predicato “Gruppo del predicato” è il nome che viene utilizzato generalmente per designare l’in­ sieme del predicato e di tutti i sintagmi che ne dipendono, siano essi argomenti del verbo o espansioni (complementi e loro eventuali attributi e apposizioni). Federico

ha restituito



pred.



6



compl.

al suo compagno, Marcello. compl. + attr.

apposiz.

gruppo del predicato

Ieri

il libro

abbiamo fatto

una lunga passeggiata

in riva al lago.

pred.

compl. + attr.

compl.

gruppo del predicato

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Unità 3 - Il predicato

La frase nominale È detta “frase nominale” una frase in cui il predicato è sottinteso e deve essere ricostru­ ito in base al contesto, o in cui il significato del predicato è espresso interamente dalle parti nominali della frase. Ciò avviene in particolare: • nelle risposte: “Vuoi un caffè o un tè?” “Un caffè, grazie” (sottinteso: voglio); “Come stai?” “Bene” (sottinteso: sto); “Ne sei proprio sicura?” “Sì” (sottinteso: ne sono sicura) • nei titoli di film, libri, articoli di giornale: Molto rumore per nulla (sottinteso: c’è stato / si è fatto ecc.); Rapina a mano armata nel negozio di telefonia, 15mila euro di bottino (sottinteso: ha avuto luogo / c’è stata ecc.; si sono fatti / si sono ricavati / sono stati rubati ecc.)

PER INIZIARE

• in parole o espressioni standardizzate espresse da interiezioni improprie e locuzioni interiettive quali Buongiorno!, Attenzione!, Arrivederci!, Al ladro! ecc. o da massime e proverbi: A buon intenditor poche parole; traduttore traditore; Occhio per occhio, dente per dente.

6 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Sottolinea i predicati e indica tra parentesi se si tratta di predicati verbali [PV], predicati nominali [PN] o predicati con verbo copulativo [PC]. Attenzione: una frase è nominale, cioè il suo predicato è sottinteso: sottolineala. 1. Per lo stress era dimagrita molto nel giro di appena due settimane. [

] 2. Se solo fossi stata un po’ meno egoista in quell’occasione!

[

] 3. In casi come questo, il verbo “essere” viene considerato ] 4. Con l’anello al dito, il cavaliere divenne invisibile ai

“copula”. [ suoi nemici. [

] 5. I miei mi fanno sempre fare delle figure terribili

davanti a tutti! [

] 6. La virgola è l’unica differenza tra queste due

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

frasi, per il resto identiche. [ [

] 7. Qui sulla scrivania per favore.

] 8. Marcella non si era mai sentita così amata dai suoi amici come

nel giorno del suo ventesimo compleanno. [

] 9. Per quale motivo

nessuna società animale ha mai sviluppato un linguaggio con la varietà e complessità del linguaggio umano? [

] 10. Marcello Mastroianni è

stato l’interprete italiano più conosciuto e apprezzato all’estero negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto per i ruoli da protagonista nei film di Federico Fellini. [ squame rosse e senza ali. [ 6

e gatti. [

] 11. Sembrava un drago, ma con le ] 12. Da piccoli litigavamo come cani

] 455

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa le frasi con predicati verbali [PV], con verbo

copulativo [PC] o nomimali [PN], seguendo le indicazioni. 1. Magari tutti gli imprenditori

[PN] come Lei,

signor Gianfranco! 2. Accidenti, il tiramisù mi

[PC]

anche questa volta, nonostante tutta la mia buona volontà. 3. Quante tonnellate d’oro

[PV] ogni anno, e da che

giacimenti? 4. Nell’antico Egitto questa stella fiammeggiante [PC] della volta celeste. 5. Secondo fonti non confermate, [PN]. 6. In tutta la penisola le

questa sostanza temperature

[PV] al di sotto delle medie stagionali

già a partire da domani. 7. Lei mi

[PC] per questo

incarico così delicato. 8. Probabilmente i miei bisnonni [PN] di Battipaglia, in provincia di Salerno.

8 CORREGGERE

··

INVAL

SI

Trova gli 8 errori di concordanza tra soggetto e predicato, poi correggili sotto. La stragrande maggioranza delle persone, soprattutto in Puglia, adorano i taralli, ma pochi sanno come si prepara. Fare i taralli in casa è semplice: dopo aver amalgamati la farina, i semi di finocchio, il sale e l’olio, aggiungete gradatamente il vino, fino a quando sarà stata assorbita completamente. L’impasto deve risultare corposo e non molle né appiccicoso. Dopo averlo lavorato per 15 minuti abbondanti, va lasciata riposare per circa un’ora.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Mentre portate a ebollizione una grossa pentola d’acqua, prelevate piccoli pezzi di impasto; fatene delle striscioline della lunghezza desiderata (a me troppo grossi non sono mai piaciuta) e unite le estremità. Buttate i taralli nell’acqua bollente e attendete che vengano a galla. Dopo che li avrete scolato, depositateli in una teglia e infornateli a 180 gradi per ca. 45 minuti. Quando vi sembrano duri e croccanti, è pronto per essere serviti!   

6



456

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Unità 3 - Il predicato

9 RICONOSCERE E TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto e sottolinea il predicato, poi riscrivi la frase volgendo al plurale soggetto e predicato. 1. Il nostro vicino di casa, senza lavoro da oltre dieci anni, viveva da signore grazie a un’ingente eredità. 

2. Mi ha coinvolto più il libro del film, forse per le descrizioni così ambigue e inquietanti dei personaggi principali. 

3. A pochi giorni dalle elezioni è stata asfaltata, con tre anni di ritardo, la via principale del paese. 

4. Il professore era stato per anni un modello di comportamento fondamentale per tutti gli allievi. 

5. Davide, purtroppo è sopraggiunto un importante impegno lavorativo all’ultimo momento. 

6. Alla vista della canna della pistola, la donna rimase letteralmente paralizzata dal terrore. 

7. Non mi è piaciuta per niente la sua allusione al mio presunto bisogno di conferme e rassicurazioni.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE



10 P R O D U R R E

· · · Per ogni voce verbale data, scrivi una frase in cui essa abbia il valore indicato tra parentesi.

• resta (pred. verbale):



• ha fatto (v. copulativo): • è (pred. verbale):





• inquinata (nome del pred.): • siete stati (copula): 6





• esausti (compl. predic.):



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MAPPA UNITÀ 3

IL PREDICATO È L’ELEMENTO DELLA FRASE CHE “PREDICA” QUALCOSA DEL SOGGETTO, CON CUI CONCORDA NELLA PERSONA, NEL NUMERO E NEL GENERE

PUÒ ESSERE

VERBALE CIOÈ

UN VERBO “PREDICATIVO”, DOTATO DI SIGNIFICATO COMPIUTO

Aisha osserva la luna.

ESSERE (COPULA) + AGG./ NOME/ELEMENTO SOSTANTIVATO (NOME DEL PREDICATO)

Aisha è pensierosa.

NOMINALE

CIOÈ

CON VERBO COPULATIVO

CIOÈ

PREDICATO

UN VERBO COPULATIVO O IN FUNZ. COPULATIVA + COMPL. PREDICATIVO DEL SOGG. O DELL’OGG.

+

ARGOMENTI E/O ESPANSIONI

=

Aisha ti considera la sua guida.

GRUPPO DEL PREDICATO

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

4

30’

Il complemento oggetto Complementi diretti e indiretti I complementi sono sintagmi che completano o espandono il significato del gruppo “soggetto + predicato”. Possono essere argomenti del verbo, cioè elementi essenziali del nucleo della frase (Ho fatto una passeggiata) o espansioni del soggetto (La bimba con i ricci cantava), del predicato (La bimba con i ricci cantava a squarciagola), di un altro complemento (La bimba con i ricci d’oro cantava a squarciagola), del nome del predica­ to (La sua voce era dolce come il miele), di un’apposizione (La bimba, figlia dei miei vicini di casa, cantava continuamente), di un attributo (Era una bimba piena di talento) o dell’intera frase (Tutte le mattine, la bimba con i ricci d’oro cantava a squarciagola). Possono essere sintagmi nominali (Prendo il treno; Guardò i suoi occhi stanchi; Arriva giovedì), preposizionali (Arrivo in treno; La guardò con occhi stanchi; Prima di giovedì non posso), avverbiali (Arrivo subito; Si preparò in fretta e furia). In base al modo in cui si collegano all’elemento da cui dipendono, i complementi si possono dividere in:

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• complementi diretti, che si uniscono direttamente all’elemento da cui dipendono, senza preposizione (sintagmi nominali). Sono complementi diretti il complemento oggetto e i complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto Ho perso la coincidenza. Faresti questo per me? Ti vedo stanco.

6

• complementi indiretti, introdotti generalmente da una preposizione, propria o impropria (sintagmi preposizionali). Sono complementi indiretti anche quelli costituiti da particelle pronominali equivalenti a complementi con preposizione (Le telefono = Telefono a lei; Ne sono convinta = sono convinta di questo) e alcuni complementi non introdotti da preposizione che però fanno parte di gruppi di complementi che normalmente prevedono la preposizione (La sera fa freddo = Di sera fa freddo). Di fatto, i complementi indiretti includono tutti i complementi tranne il complemento oggetto e i complementi predicativi Vengo con voi! Sono in terrazza. Lo fa per interesse. I complementi, perlopiù indiretti, costituiti da un avverbio o da una locuzione avverbia­ le (sintagma avverbiale) sono detti complementi avverbiali Passeggiava tranquillamente. Perché non mi hai detto nulla? Da dove siete partiti? 459

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PER INIZIARE

LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Sottolinea i complementi diretti, chiudi tra parentesi i complementi indiretti, poi cerchia i complementi indiretti avverbiali. 1. Ignazio ingoiava la medicina per la tosse con un’espressione da condannato a morte. 2. A volte mi sento felice senza nessuna ragione. 3. Il lato opposto all’angolo retto di un triangolo è detto ipotenusa. 4. Xiang è amaramente pentito del suo comportamento nei tuoi confronti. 5. Secondo me l’impasto deve lievitare ancora un po’. 6. Nascondi subito quelle lettere compromettenti sotto il tappeto!

2 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa le frasi con i complementi indicati tra parentesi. 1. Tutte le mattine canta

(compl.indiretto)

(compl. indir. avverbiale). 2.

(compl. indiretto) la satira viene considerata (compl. diretto). 3. Puoi vincere

(compl. diretto)

(compl. indiretto) alle Maldive.

4. Le recenti inondazioni hanno danneggiato (compl. indir. avverbiale)

(compl. diretto) e la

produzione di foraggi. 5.

(compl. indiretto), deve

tornare a casa

(compl. indiretto).

6. La mia ex mi deve

(compl. diretto)

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

(compl. indiretto).

Che cos’è il complemento oggetto Il complemento oggetto (o complemento oggetto diretto) è il complemento diretto più utilizzato e il secondo argomento di tutti i verbi transitivi, cioè il secondo elemento in­ dispensabile, oltre al soggetto, per completare il loro significato. Esso indica la persona, l’animale o la cosa su cui l’azione espressa dal verbo ricade direttamente, cioè senza preposizioni.

6

Risponde alle domande Chi? Che cosa? e può essere costituito da un nome, da un pro­ nome o da qualunque altra parola sostantivata in funzione di nome: Dario mangia una mela. (nome) Paola lo guarda. (pronome personale) Chi hai incontrato? (pronome interrogativo) Amava ballare. (verbo)

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Unità 4 - Il complemento oggetto

In alcuni casi, a fungere da oggetto è un’intera frase, detta appunto proposizione ogget­ tiva (vedi M9_U1): Non pensavo | che ce l’avrebbero fatta. Temo | di aver fatto una gaffe. Il complemento oggetto è necessariamente introdotto da un verbo transitivo, cioè da un verbo che permette il “transito”, il passaggio diretto dell’azione o della condizione espres­ sa dal predicato, dal soggetto all’oggetto. Un caso particolare è rappresentato da alcuni verbi, normalmente di uso intransitivo, quando introducono un nome avente la stessa radice del verbo o un significato a esso affine. In questi casi si parla di complemento oggetto interno. Hanno vissuto una vita serena. Dario dorme sonni tranquilli. Il complemento oggetto non è mai introdotto da preposizioni, ma può essere introdotto dagli articoli partitivi (nella forma uguali alle preposizioni articolate formate con di: del, dello, della, dei, degli, delle). In questi casi il complemento oggetto indica una quantità indefinita e viene detto complemento oggetto partitivo. Ho comprato del gelato per questa sera. Ho delle amiche fantastiche.

ATTENZIONE

OGGETTO, SPECIFICAZIONE O PARTITIVO?

Gli articoli partitivi che introducono il complemento oggetto partitivo si possono facilmente confondere con le preposizioni articolate formate con di che possono introdurre un complemento di specificazione o un complemento partitivo (vedi M7_U1). Per riuscire a distinguere questi tre complementi è quindi utile ricordare che: • il complemento oggetto dipende sempre da un verbo Paola ha portato dei fiori. • il complemento di specificazione di solito dipende da un nome Il profumo dei fiori è inebriante.

Uno dei fiori è appassito.

PER INIZIARE

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• il complemento partitivo indica il tutto di cui la parola che lo regge indica una parte

6

3 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Sottolinea il complemento oggetto nelle seguenti frasi. Attenzione: non tutte ne contengono uno. 1. Le femmine di gorilla accudiscono i loro piccoli fino all’età di tre anni. 2. Alla fine non sono riuscito ad arrivare giovedì mattina. 3. In quel momento una raffica dell’Aquilone, un vento del nord, colpì con violenza la vela della nave. 4. Sciagurato, hai una macchia di rossetto sul colletto della camicia. 5. Da un po’ di giorni si sentiva tre 461

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

metri sopra il cielo. 6. Individua tutti i sintagmi con funzione di complemento oggetto. 7. Il prof durante l’interrogazione di scienze non mi ascoltava nemmeno! 8. Non puoi circolare su strade pubbliche con un veicolo sprovvisto di regolare polizza assicurativa. 9. Con quella faccia da pulcino smarrito mi fa una tenerezza, il mio fratellone… 10. Perché tu quale di questi sceglieresti?

4 ABBINARE + LESSICO

··

INVAL

SI

Associa ogni complemento oggetto al suo gruppo soggetto + predicato, come nell’esempio.

[a] la spugna?  [b] il petto.  [c] un verso gutturale.  [d] ✗ del gelato.  [e] circa 500.000 volumi o pergamene.  [f] le nostre paure recondite!  [g] il gelso.  [h] troppi film dell’orrore.  [i] un avviso di garanzia.  [l] tre assonanze. d ] Es. Vorrei ancora… [   1. Il giardiniere stava potando… [  ] 2. Tu non getti mai… [  ] 3. Un senso di trionfo gli invase… [  ] 4. La Biblioteca di Alessandria conteneva… [  ] 5. La povera bestia ferita emetteva… [  ] 6. L’allora presidente ricevette… [  ] 7. La poesia contiene… [  ] 8. Se solo riuscissimo a superare… [  ]

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

9. Voi avete visto… [  ]

5 PRODURRE

··

Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui la parola costituisca il complemento oggetto, indicando tra parentesi di che parte del discorso si tratta, come nell’esempio.

Es. lo ( pron. pers. ): Non lo riconosco più. • chi (

):



• una macedonia ( • le (

6

):

):





• queste (

):



• il vero (

):



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Unità 4 - Il complemento oggetto

6 ANALIZZARE E RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Indica se i verbi in evidenza sono usati in modo transitivo [T] o intransitivo [I] e, nel caso dei verbi usati transitivamente, sottolinea il complemento oggetto.

1. I suoi genitori lo crebbero tra mille agi e comodità.

T I



2. Aumenta la disoccupazione tra i giovani.



3. Ho corso tutto il giorno come un matto!



4. Com’è cresciuto Arturo!



5. Per la fretta saliva le scale due alla volta.



6. Per un infortunio non potrà correre i 200 metri.



7. Dai, suonaci ancora qualcosa!



8. Non salirei su un ottovolante per tutto l’oro del mondo.



9. Uffa, sta di nuovo suonando l’allarme dei vicini.



7 RICONOSCERE

INVAL

SI

· · · Nel seguente testo diviso in frasi sottolinea i complementi oggetto (attenzione: molti sono costituiti da pronomi). Poi cerchia i complementi oggetto partitivi.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Cara Amelia, sorellina,

6

come stai? | Le foto | che mi hai inviato | mi hanno riempita di gioia e di nostalgia allo stesso tempo. | Mi mancate tanto tutti voi | e mi manca la nostra casa, | dove ho trascorso dei momenti indimenticabili, | che ricordo in ogni dettaglio. | In una foto ho visto delle rose rampicanti… | ti sei messa a coltivare fiori come la mamma, evviva! | Proprio tu, | che non ne hai mai voluto sapere niente. | Le foto sono bellissime, | ma un po’ pochine: | mandamene altre | quando puoi, | e inviamene qualcuna | in cui ci siate anche voi. | Adele e Rocco ormai saranno grandissimi, | non vedo l’ora | di riabbracciarli. Qui la vita procede sempre uguale. | Sul lavoro faccio degli orari impossibili, | ma pare | che tra un paio di mesi mi mettano a lavorare altrove. | Il clima qui è | quello che è: | per ora non riesco ad abituarmici | e rimpiango quello della nostra terra. | Faccio spesso dei sogni incredibili, | in cui succedono cose | che dimentico al risveglio; | so però | che in quei sogni brilla il sole | e si sente il profumo del mare. | Ma bando alla malinconia! | Presto ci rivedremo, | spero | (a Natale dovrei avere due settimane di ferie), | e sarà | come se io non me ne fossi mai andata, | ne sono certa. | Un forte abbraccio, Sara. 463

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MAPPA UNITÀ 4

I COMPLEMENTI

POSSONO ESSERE

DIRETTI

DI SOLITO NON SONO INTRODOTTI DA UNA PREPOSIZIONE

POSSONO ESSERE AVVERBIALI

QUANDO

SONO C. OGGETTO

SONO COSTITUITI DA AVV. O LOCUZ. AVV.

Faccio i compiti. C. PREDICATIVI

Studia distrattamente.

Sono diventato responsabile. Ti considero responsabile. 464

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SONO

ARGOMENTI DEL VERBO ESPANSIONI

INDIRETTI

SONO

DI SOLITO GLI ALTRI COMPLEMENTI

SONO INTRODOTTI DA UNA PREPOSIZIONE

Studia con me.

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MAPPA UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO OGGETTO

INDICA LA PERSONA, L’ANIMALE, LA COSA SU CUI L’AZIONE RICADE DIRETTAMENTE

È

DIPENDE DA

IL SECONDO ARGOMENTO DEI VERBI TRANSITIVI

UN VERBO TRANSITIVO ATTIVO (SEMPRE)

PUÒ ESSERE

PARTITIVO

Ho dei dubbi. UN NOME, UN PRONOME, UN’ALTRA PARTE SOSTANTIVATA

Ho perso il treno. Vuoi una caramella? Quale preferisci?

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

5

30’

I complementi predicativi Che cosa sono i complementi predicativi I complementi predicativi sono generalmente nomi o aggettivi che completano il signi­ ficato del verbo e allo stesso tempo si riferiscono al soggetto o al complemento oggetto della frase nella quale sono inseriti. Valentina diventò rossa. (rossa completa il significato del verbo diventò, riferendosi al soggetto Valentina, con il quale concorda) Li hanno sempre considerati dei privilegiati. (dei privilegiati completa il significato del verbo hanno considerati, riferendosi all’oggetto Li, con il quale concorda)

Il complemento predicativo del soggetto Il complemento predicativo del soggetto si riferisce al soggetto della frase ed è stretta­ mente legato al verbo, di cui costituisce un argomento, ovvero un elemento senza il quale esso non avrebbe senso o avrebbe un significato diverso. Pietro sembra stanco. (stanco è un argomento indispensabile perché il verbo sembra abbia un senso) *Pietro sembra. (?)

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Pietro rimane esterrefatto. (= si ritrova / diventa, esterrefatto è argomento del verbo, senza il quale la frase avrebbe un significato diverso) Pietro rimane. (= resta in un determinato luogo, pred. verbale) Il complemento predicativo del soggetto dipende generalmente da verbi copulativi o da verbi predicativi usati in funzione copulativa, insieme ai quali forma un unico predicato (predicato con verbo copulativo). L’espressione



sogg.

divenne

un tormentone.

v. copulativo compl. pred. del sogg. predicato con v. copulativo

Come abbiamo visto, possono introdurre un complemento predicativo del soggetto: • verbi copulativi veri e propri, cioè verbi che hanno solo funzione copulativa: risultare, parere, diventare, divenire ecc. 6

Enrico è diventato grande! Sembri uno spaventapasseri. 467

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• verbi appellativi (chiamare, soprannominare, dire ecc.), elettivi (eleggere, nominare ecc.), estimativi (giudicare, ritenere, considerare ecc.), usati al passivo con funzione copulativa È stata eletta Presidente. Veniva considerato un genio. • alcuni verbi intransitivi – in altri contesti utilizzati con un significato autonomo (predicativi) – usati in funzione copulativa: nascere, crescere, morire, stare, restare, risultare, rendersi, farsi, apparire, mostrarsi, venire ecc. Resteremo amici tutta la vita. Il disegno è venuto bellissimo!

COMPLEMENTO PREDICATIVO DEL SOGGETTO O COMPLEMENTO OGGETTO? Con il verbo fare usato in funzione copulativa, è facile confondere il complemento predicativo del soggetto con il complemento oggetto. In questo caso, infatti, entrambi i complementi rispondono alla domanda “Chi?/Che cosa?”. Osserva: Paolo farà il segretario. (compl. pred. del sogg.) Paolo farà una torta. (compl. oggetto) APPROFONDIAMO

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Per distinguerli, ricorda che il complemento predicativo del soggetto completa il ver­ bo e ha un nesso forte con il soggetto. Nell’esempio, Paolo e il segretario sono la stessa persona, ma non si può dire altrettanto di Paolo e la torta! Inoltre, è possibile parafra­ sare la prima frase usando il verbo essere, il copulativo per eccellenza, ma non è pos­ sibile farlo con la seconda: Paolo sarà il segretario. *Paolo sarà la torta. Talvolta il complemento predicativo del soggetto è introdotto da un verbo predicativo in funzione predicativa, cioè da un verbo dotato di un significato autonomo, che in analisi logica costituisce un predicato verbale. In questi casi il complemento predicati­ vo completa il significato del verbo senza però essere davvero indispensabile; il verbo costituisce da solo un predicato verbale e il complemento predicativo ha un valore ac­ cessorio. La mamma tornò a casa stanca. Fumava una sigaretta indisturbato. In genere il complemento predicativo è costituito da un aggettivo o da un nome usati da soli. In alcuni casi tuttavia, sia che completi il verbo copulativo sia che abbia un valore accessorio, può essere introdotto dalle preposizioni da, come o da locuzioni come in qualità di, in veste di ecc. Ti sei comportato da amico. È stata assunta come programmatrice. Ha preso la parola in veste di portavoce.

6

In altri casi, infine, possiamo trovare in funzione di complemento predicativo del sog­ getto un avverbio o una locuzione fissa introdotta da una preposizione. Stai bene, mi sembri in forma! Rimasero senza parole.

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Unità 5 - I complementi predicativi

COMPLEMENTO PREDICATIVO O APPOSIZIONE?

ATTENZIONE

Attenzione a non confondere il complemento predicativo del soggetto con l’apposizione (vedi M6_U6). Mentre l’apposizione, come vedremo meglio, si riferisce esclusivamente al nome che accompagna, il complemento predicativo concorda con il soggetto (nome o altro elemento) ma dipende dal verbo. In alcuni casi la differenza è sottile. Osserva:

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

PER INIZIARE

Luca, in qualità di presidente, deve prendere una decisione. (apposizione) Luca deve prendere una decisione in qualità di presidente. (compl. pred. del sogg.)

1 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto e sottolinea il complemento predicativo del soggetto. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Il centro storico di Napoli è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1995. 2. In situazioni come queste, Cesare si mostrava insofferente alle domande sulla sua vita personale. 3. Come prima ballerina fu scelta l’ultima arrivata, Veronica. 4. In caso di piogge prolungate questa vietta non asfaltata diventa un pantano. 5. Il traforo è stato un imperdonabile spreco di tempo e denaro pubblico. 6. Le due grandi pianure del Medio Oriente, l’Egitto e la Mesopotamia, vennero definite dall’archeologo James Henry Breasted la “Mezzaluna fertile”. 7. Per timidezza, il mio compagno di classe si comporta da bullo. 8. Con quegli occhiali Giada sembra un’altra persona!

2 PRODURRE

· · · Per ogni sintagma scrivi una frase in cui esso abbia valore di complemento predicativo del soggetto.

• preoccupati:



• come arbitro: • da sciocca:

6





• la migliore:



• un despota:



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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento predicativo dell’oggetto Il complemento predicativo dell’oggetto si riferisce al complemento oggetto della frase ed è strettamente legato al verbo, di cui costituisce un argomento, ovvero un elemento senza il quale esso non avrebbe senso o avrebbe un significato diverso. Tutti la ritengono una pazzia. (senza una pazzia il verbo non avrebbe senso). *Tutti la ritengono. (?) Giulio ci ha reso le cose molto più semplici. (= ha fatto sì che fossero, senza molto più semplici la frase avrebbe un significato diverso) Giulio ci ha reso le cose. (= ce le ha restituite, pred. verbale) Il complemento predicativo dell’oggetto dipende generalmente da un verbo copulativo o da un verbo predicativo usato in funzione copulativa, insieme al quale forma un unico predicato (predicato con verbo copulativo).

Lo

considero

compl. ogg. v. copulativo

un complimento. compl. pred. dell’ogg.

predicato con v. copulativo

I verbi che introducono il complemento predicativo dell’oggetto sono gli stessi che in­ troducono il predicativo del soggetto (copulativi veri e propri, appellativi, elettivi, esti­ mativi e alcuni verbi predicativi), ma hanno forma diversa. In sintesi: • i verbi intransitivi tra quelli elencati sono costruiti con un verbo causativo, fare o lasciare, e reggono un complemento oggetto Hanno fatto sembrare molto grave l’accaduto. (fare + verbo copulativo) Ti lascio studiare tranquilla. (lasciare + verbo predicativo)

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• i verbi transitivi tra quelli elencati sono alla forma attiva e reggono un complemento oggetto Lo chiamavano Trinità. (verbo appellativo) Ti preferisco castana. (verbo predicativo con funzione copulativa) Raramente il complemento predicativo dell’oggetto è introdotto da un verbo predicativo in funzione predicativa, cioè da un verbo di significato autonomo. In questi casi, come accade per il complemento predicativo del soggetto, il verbo costituisce un predicato verbale e il complemento predicativo dell’oggetto ha un valore accessorio. Lo lasciò lavorare tranquillo. Anche il complemento predicativo dell’oggetto può essere introdotto da preposizioni quali per e come e da locuzioni come in qualità di, in veste di ecc. Lo prendo come un complimento. Mi prendi per stupido? Hanno scelto Anna come rappresentante di classe.

6

In alcuni casi, infine, esso è costituito da avverbi o da locuzioni introdotte da diverse preposizioni. Ti vedo male. Mi ha messo a disagio. Lo hanno fatto a pezzi con le loro critiche.

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PER INIZIARE

Unità 5 - I complementi predicativi

3 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi cerchia il complemento oggetto e sottolinea il complemento predicativo dell’oggetto. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Con il tuo commento hai fatto diventare rosso Carmine. 2. Dichiaro l’imputato colpevole delle accuse a suo carico. 3. Lo hanno eletto per la sua riconosciuta dirittura morale. 4. Il caminetto acceso rendeva l’atmosfera della stanza intima e romantica. 5. Luca, oggi ti vedo più distratto del solito. 6. L’ho chiamato tutta la mattina invano. 7. Se avete preso per buone le verità della televisione… 8. Come avvocato difensore, considero quest’affermazione una leggerezza imperdonabile da parte dell’accusa. 9. Furfante, rendimi immediatamente il cappello! 10. Soprattutto alla luce dei dati emersi in seguito, riteniamo quest’informazione una calunnia bell’e buona.

4 ABBINARE + LESSICO

··

INVAL

SI

Associa a ogni frase il giusto complemento predicativo dell’oggetto riportando nelle parentesi la lettera corrispondente, come nell’esempio.

[a] Ninetto.  [b] casuale.  [c] rappresentante di classe. [d] in veste di testimoni.  [e] come alibi!  [f] sufficienti.  [g] più mite.  [h] chiuso.  [i] ✗ la particella di Dio.  [l] persona non grata. [m] per una stupida? i ] Es. Un fisico definì il bosone di Higgs… [   1. Il giudice non considera le prove… [  ]

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

2. In famiglia lo chiamano… [  ] 3. Fece sembrare il loro incontro… [  ] 4. Gli abitanti della regione dichiararono il Presidente… [  ] 5. Hanno convocato le due segretarie… [  ] 6. I suoi compagni l’hanno eletta… [  ] 7. Non usare i miei difetti… [  ] 8. La vicinanza del mare rende il clima… [  ] 9. Mi prendi… [  ] 6

10. Considero questo argomento… [  ] 471

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

5 RICONOSCERE

··

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi predicativi del soggetto e chiudi tra parentesi i complementi predicativi dell’oggetto. 1. Da allora le due statue in bronzo sono conosciute come i Bronzi di Riace. 2. A causa dell’incantesimo della maga Circe, i compagni di Ulisse divennero maiali. 3. L’ultimo libro della trilogia l’ho trovato deludente rispetto ai primi due. 4. Con delle guardie del corpo come voi, posso dormire tranquillo. 5. L’aloe vera è stata considerata per molti secoli una pianta magica per le sue proprietà curative. 6. Il direttore l’ha voluta come consulente editoriale per il supporto al posizionamento di brand e reti. 7. Gli Inuit dell’Alaska chiamavano la stella Sirio “Cane della Luna”. 8. Il Belgio prima della Prima guerra mondiale fungeva da cuscinetto tra Regno Unito, Francia e Germania. 9. Con grande sorpresa di tutta la famiglia, scelse sua sorella Virginia come testimone di nozze, nonostante quella brutta storia dei garofani. 10. In viaggio viene comodo un alimentatore per il portatile meno ingombrante e più leggero. 11. Da un paio di mesi era diventato nonno di una bimba stupenda.

6 ANALIZZARE

INVAL

SI

· · · Analizza il complemento predicativo in evidenza, poi associa a

ogni frase la corretta descrizione del verbo, come nell’esempio.

[a] copul. vero e proprio  [b] causativo + copul.  [c] estimativo attivo  [d] estimativo passivo  [e] appellativo attivo  [f] appellativo passivo  [g] elettivo attivo  [h] ✗ elettivo passivo  [i] non copul. usato in funz. copulativa

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

h ]  Es. Il tecnico è stato eletto manager del mese. (c. p. sogg.) [   1. Mi farai diventare matta. (

) [  ]

2. Chissà perché lo chiamano il Boia. (

) [  ]

3. Così diventa tutto più facile. (

) [  ]

4. Lo proclamarono imperatore. (

) [  ]

5. Vuoi stare un po’ fermo? (

) [  ]

6. Era soprannominato Il Freddo. ( 7. Consideralo un anticipo. ( 6

) [  ] ) [  ]

8. Viene stimata come la più popolosa al mondo. (

) [  ]

472

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Unità 5 - I complementi predicativi

7 TR ASFORMARE

··

INVAL

SI

Volgi la frase alla forma attiva o passiva in modo tale che il complemento si trasformi da predicativo del soggetto [PS] in predicativo dell’oggetto [PO] o viceversa, come nell’esempio.

Es. Giulia considera Ornella la sua amica del cuore. [PO]  → Ornella è considerata da Giulia la sua amica del cuore.

[PS]

1. I politici lo chiamano “errore”. [PO] [PS]



2. Mi hanno presa come stagista. [PO] [PS]



3. La vittoria fu resa possibile dalla partecipazione di tutti. [PS] [PO]



4. Il re prese in moglie una cugina. [PO] [PS]



5. Sono stati nominati dallo scrittore eredi dei diritti d’autore. [PS] [PO]



6. Mio padre ritiene tutti inferiori a lui. [PO] [PS]



7. Il Messico viene scelto da molte coppie come destinazione del loro viaggio di nozze. [PS] [PO]



ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

8 COMPLETARE · · · Completa le seguenti frasi con un complemento predicativo, poi indica tra parentesi se si tratta di un predicativo del soggetto [PS] o dell’oggetto [PO]. 1. Tutti i presenti rimasero

.[

il polpettone è venuto

.[

] 3. Ci hanno voluti a

tutti i costi

nel prossimo programma. [

mi chiamavi

dagli anni di fidanzamento! [

5. Le bollette arretrate non mi fanno stare 6. Non rimanete lì

6

] 2. Questa volta

![

] 4. Non ] .[

]

] 7. Fiorenza è tornata

dall’esame

.[

] 8. Almeno per una volta si è

comportato

.[

] 473

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MAPPA UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO PREDICATIVO FORMA IL PREDICATO CON IL VERBO COPULATIVO INSIEME AL VERBO

È

LEGATO AL SOGG. O AL COMPL. OGGETTO E COMPLETA IL VERBO

DIPENDE DA

UN VERBO COPULATIVO O USATO IN FUNZIONE COPULATIVA (QUASI SEMPRE)

UN NOME O UN AGGETTIVO (SOLO O PRECEDUTO DA “COME”, “IN QUALITÀ DI”, “IN VESTE DI” ECC.)

474

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PUÒ ESSERE

DEL SOGGETTO

CON VERBO COPULATIVO

Gennaro sembra stanco.

VERBO APPELLATIVO, ELETTIVO, ESTIMATIVO PASSIVO

È stato eletto presidente.

VERBO PREDICATIVO IN FUNZIONE COPULATIVA

È nato stanco.

DELL’OGGETTO CON VERBO APPELLATIVO, ELETTIVO, ESTIMATIVO ATTIVO

Ti hanno eletto presidente.

VERBO CAUSATIVO + COPULATIVO INTRANSITIVO

Ti hanno fatto diventare presidente.

475

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

6

30’

L’attributo e l’apposizione Che cosa sono l’attributo e l’apposizione L’attributo e l’apposizione sono espansioni che accompagnano un nome per determi­ narlo o qualificarlo. Generalmente gli attributi sono aggettivi e le apposizioni nomi, preceduti o meno dall’articolo. L’inventore (apposizione) László Bíró, che diede il nome alla “biro”, emigrò in Argentina all’inizio della Seconda (attributo) guerra mondiale.

L’attributo L’attributo è un aggettivo o una parola in funzione di aggettivo che accompagna un nome per attribuirgli una caratteristica o per determinarlo. Può riferirsi a qualunque elemento nominale della frase: • al soggetto: L’enorme albero si stagliava all’orizzonte. • al nome del predicato: Era un albero enorme. • al complemento oggetto: Hanno abbattuto un albero enorme. • al complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto: Diventerà un albero enorme. ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• a un complemento indiretto: Erano distese all’ombra di un albero enorme. • a un’apposizione: Il baobab, enorme albero dal tronco rigonfio, è diffuso in Africa e in Australia. Generalmente l’attributo è un aggettivo: qualificativo (un bel libro) o determinativo (di­ mostrativo: questo libro; possessivo: il tuo libro; indefinito: qualche libro; numerale: due libri; interrogativo: quale libro?; esclamativo: che libro! ecc.). Esso tuttavia può anche essere costituito da un participio (presente o passato) o da un avverbio usati in funzione di aggettivo. Ci siamo visti il giorno dopo. (= successivo, avverbio) Oggi c’è un sole splendente! (participio con funzione di aggettivo)

6

Gli attributi riferiti allo stesso nome possono essere più di uno (È la mia scrittrice francese preferita) e possono trovarsi prima o dopo il nome a cui si riferiscono, a seconda della loro funzione e delle scelte stilistiche di chi scrive o parla.

476

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Unità 6 - L’attributo e l’apposizione

FACCIAMO IL PUNTO Le funzioni sintattiche dell’aggettivo Non sempre un aggettivo in analisi logica ha funzione di attributo. Come abbiamo visto, esso può anche essere nome del predicato o complemento predicativo. Osserva: Ho letto un romanzo interessante. (attributo) Questo romanzo è interessante. (nome del predicato) Questo romanzo sembra interessante. (compl. predicativo del soggetto) L’uso del punto di vista rende questo romanzo interessante. (compl. predicativo dell’oggetto) In particolare, bisogna fare attenzione a non confondere l’aggettivo usato come nome del predicato con quello usato come attributo del nome del predicato. Osserva:

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

PER INIZIARE

Sei bella. (nome del predicato) Sei una bella persona. (attributo del nome del predicato)

1 RICONOSCERE

·

Nelle seguenti frasi sottolinea gli attributi e collegali con una freccia al termine a cui si riferiscono. 1. Il sistema solare è composto da nove pianeti principali, da una grande quantità di satelliti, da migliaia di asteroidi e da un numero imprecisato di comete. 2. Per caso hai visto il mio astuccio blu con dentro i pennarelli colorati? 3. Quante volte al giorno controlli il tuo cellulare con quello sguardo bramoso di nuovi messaggi? 4. Siamo un’azienda italiana specializzata nella vendita di pneumatici con vantaggiose offerte di gomme per auto e moto a prezzi bassi e qualità garantita. 5. Ti ho dato i giorni migliori dei miei anni peggiori. 6. A buon intenditor poche parole. 7. Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro.

2 COMPLETARE E ANALIZZARE

··

Completa le seguenti frasi con attributi adatti al contesto, poi indica tra parentesi a che tipo di aggettivo (qualificativo, possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo o esclamativo) corrispondono gli attributi che hai inserito. 1. A

( (

6

ginnastica

) anni si può prendere la patente nei paesi )? 2. La (

(

) insegnante di

) oggi ci ha fatto provare il salto 477

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

( era a circa (

). 3. La spiaggia più (

(

(

) cucciolo è diverso da

3 RICONOSCERE

(

)

) motivo siete ancora in piedi a

) ora? 6. La serie

interrompe in modo

··

(

) gli altri, anche della

razza. 5. Per

)

) ore di macchina dal

) albergo. 4. (

(

( INVAL

( )e

) si (

).

SI

Cerchia gli aggettivi usati in funzione attributiva (= attributi) e sottolinea gli aggettivi usati in funzione predicativa (= nomi del predicato o complementi predicativi). 1. Era una notte buia e tempestosa. 2. A partire da quel preciso momento la rivolta si fece accesa e generale. 3. Piegate accuratamente il bordo inferiore verso la parte centrale del tovagliolino di carta. 4. Sei proprio sicuro di quest’affermazione? 5. Il quarzo è il secondo minerale più abbondante nella crosta terrestre. 6. Con i capelli così corti e quel trucco pesante è davvero irriconoscibile. 7. Tre sirene lo guardavano ammiccanti dalla sponda opposta. 8. Quanti anni devono vivere alcune persone prima che possano essere finalmente libere?

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

L’apposizione L’apposizione è un nome, preceduto o meno da articolo, che accompagna un altro nome o un altro elemento in funzione di nome, raramente un pronome, per meglio descriver­ lo o determinarlo. La signora Bianco insegna alle elementari. L’aveva nascosto Charles, il maggiordomo. L’apposizione può riferirsi a qualunque elemento nominale della frase: • al soggetto: La mia gatta Minù ha già quattro anni. • al complemento oggetto: Oggi vedo Serena, una mia compagna delle elementari. • al nome del predicato: Il mio compagno di banco è Kamal, un ragazzo di origine egiziana. • a un complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto: Sembri nonna Ada! • a un complemento indiretto: Ho ricevuto un regalo bellissimo da zia Chiara. 6

L’apposizione può precedere il nome a cui si riferisce, precisandolo per mezzo dell’indi­ cazione del grado di parentela (lo zio Luigi), del titolo (la dottoressa Adinolfi), di una

478

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Unità 6 - L’attributo e l’apposizione

formula di cortesia (il signor Toppi), del nome geografico (il monte Everest) ecc.; oppu­ re può seguirlo, separata da virgola: Vi presento Sally, la mia fidanzata; Ho scritto una tesi su Christa Wolf, autrice tedesca. Quando l’apposizione è costituita solo da un nome, con o senza articolo, è detta apposizione semplice. Essa in genere precede il nome a cui si riferisce, che spesso è un nome proprio (nonna Ada, il professor Racco, il fiume Nilo ecc.), ma può anche seguirlo (Ho conosciuto Gabriele, il fioraio). Quando invece è costituita da un’espressione più lunga, in cui l’apposizione in senso stret­ to è accompagnata e precisata da altre espansioni (uno o più attributi e/o uno o più com­ plementi), è detta apposizione composta (o “gruppo dell’apposizione”). Essa general­ mente segue il nome a cui si riferisce ed è separata da virgola (Giungemmo ad Avignone, stupenda città francese ricca di fascino) o è posta tra due virgole in forma di inciso (Proxima Cenaturi, la stella più vicina alla Terra dopo il Sole, è una nana rossa). Osserva la differenza:

Ho incontrato il professor Bianchi.



apposiz. sempl.

Bianchi, il mio vecchio professore di matematica, aveva un debole per i dolci.



attr. attr.



apposiz.

c. di spec.

apposiz. composta

L’apposizione può anche essere introdotta dalle preposizioni da, come e quale, o da lo­ cuzioni preposizionali come in qualità di, in funzione di, in veste di ecc., o da espressio­ ni come quel furbo di, quel simpaticone di, quella sagoma di ecc., anteposte al nome a cui si riferiscono. Da migrante, posso dire che integrarsi in un nuovo paese è un’impresa difficile. Elisa, come rappresentante di classe, avrebbe dovuto avvisarci. Quello scansafatiche di Alfredo se n’è già andato! In qualità di sindaco, Lei ha il dovere di intervenire.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

ATTENZIONE

APPOSIZIONE O COMPLEMENTO PREDICATIVO?

Quando l’apposizione è introdotta da preposizioni e locuzioni, può essere confusa con il complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto. Per distinguerla, ricorda che l’apposizione si riferisce esclusivamente al nome o al pronome, mentre i complementi predicativi, pur concordando con il nome o il pronome che funge da soggetto o da complemento oggetto, dipendono sempre dal verbo, di cui completano il significato. Lucia, da bambina, amava il calcio. (apposiz.) A volte mi comporto da bambina. (compl. pred. del sogg.) La tratta sempre da bambina! (compl. pred. dell’ogg.)

6

Paolo, come amico, è il massimo. Ti parlo come amico. Ti preferisco come amico.

(apposiz.) (compl. pred. del sogg.) (compl. pred. dell’ogg.) 479

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PER INIZIARE

LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

4 COMPLE TARE E ANALIZ Z ARE + LESSICO

Completa le seguenti frasi con le apposizioni adatte al contesto, scegliendole tra quelle in elenco, poi indica tra parentesi se le apposizioni che hai inserito sono semplici [S] o composte [C].

·

centravanti della Juventus • matematico • vulcano • il mio insegnante di batteria • suor 1. Il personaggio storico fu reso famoso da Manzoni con il nome di Gertrude. [

] 2. Questo teorema

prende il nome dal

Pitagora. [

3. Lui è Said,

.[

]

] 4. Dybala,

, ha segnato sei gol nelle prime tre uscite stagionali. [

] 5. Il terremoto provocò il risveglio del Popocatépetl, in Messico. [

]

5 RICONOSCERE

Nelle seguenti frasi sottolinea le apposizioni, semplici e composte, e collegale al termine a cui si riferiscono. Nelle apposizioni composte, evidenzia l’apposizione vera e propria.

··

1. Questo pronome, soggetto della frase, potrebbe essere omesso senza cambiamenti di significato. 2. La canzone “Despacito” è diventata il tormentone dell’estate. 3. L’Australopithecus sediba, il nostro antenato più vicino nel tempo, visse circa 2 milioni di anni fa. 4. Si inaugura domani la mostra del pittore argentino “I colori della perdita” a Palazzo Civico. 5. La mia sorella maggiore alla fine si è sposata con Eugenio, figlio della Lina, la tabaccaia. 6. Il fenomeno meteorologico El Niño, principale responsabile del riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, è terminato.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

6 ANALIZZARE

INVAL

SI

Dividi le frasi in sintagmi, sottolinea e analizza il gruppo del soggetto, chiudi tra parentesi le apposizioni composte se ne trovi, come nell’esempio.

··

Es. Ieri | mi | ha telefonato | Federica, | ( mia vicina | di banco | alle scuole elementari ).



Federica: sogg.; mia vicina: attr.+app.; di banco: compl.;



alle scuole elementari: compl. con attr.

1. Il celebre cantante di tango Carlos Gardel girò anche numerosi film. 

6



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Unità 6 - L’attributo e l’apposizione

2. Spiderman, l’eroe mascherato in tutina aderente rossa e blu, lotterà contro Batman.  

3. Il Monte Olimpo, sede degli dèi nella mitologia greca, è un parco Nazionale.  

4. Alla festa a casa del cavalier Siniscalchi c’erano anche i fratelli Morra, splendidi esempi della decadenza della nobiltà locale.  

7 ANALIZZARE

··

SI INVAL

Analizza gli elementi in evidenza segnando con una crocetta la descrizione corretta. 1. Come scusa è molto poco credibile. apposiz. sempl.   c. pred. del sogg.  apposiz. comp. 2. Mi piaci molto, ma ti vedo come un amico. c. pred. dell’ogg.

apposiz. sempl. 

apposiz. comp.

3. Il protagonista del romanzo, il giovane Holden Caulfield, sente cantare una canzone da un bambino per la strada. c. pred. dell’ogg.

apposiz. sempl. 

attr.

4. Il protagonista del romanzo, il giovane Holden Caulfield, sente cantare una canzone da un bambino per la strada. ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

app. sempl.

apposiz. comp.

c. pred. dell’ogg.

5. Come rappresentante d’istituto, sarebbe tenuta a partecipare. c. pred. del sogg.

apposiz. sempl.

apposiz. comp.

6. L’hanno scelta come rappresentante d’istituto. c. pred. dell’ogg.

apposiz. sempl. 

apposiz. comp.

7. Non ha agito da persona adulta. apposiz. sempl.

apposiz. comp.  

c. pred. del sogg.

8. Da persona adulta quale sei, dovresti assumerti le tue responsabilità. 6

apposiz. sempl.

apposiz. comp. 

c. pred. del sogg.

481

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

8 PRODURRE · · · Per ogni sintagma dato scrivi una frase in cui il sintagma abbia la funzione indicata tra parentesi.

• lontano (attributo):



• lontano (nome del pred.):



• il film (apposiz. semplice):





• il film + altri elementi (apposiz. composta):





• inestimabile (attributo):



• inestimabile (comp. pred. del sogg.):





• simbolo (apposiz. semplice):





• simbolo (comp. pred. dell’ogg.):





9 TR ASFORMARE · · · Riscrivi le frasi inserendo, nel punto più opportuno, gli elementi indicati tra parentesi, come nell’esempio.

Es. Tobia è scappato di nuovo dal buco nella rete. (+1 apposiz. sempl.)  → Quel furbone di Tobia è scappato di nuovo dal buco nella rete.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

1. Il Dolce Stil Novo è una corrente. (+ 2 attributi) 

2. Invernizzi si è messo a interrogare come un matto. (+ 1 apposiz. semplice e 1 apposiz. composta) 

3. Il sistema è stato vittima di un attacco hacker nel pomeriggio, ore dopo le minacce. (più attributi possibile) 

4. La FIAT 500 è stata prodotta dalla FIAT dal 1957 al 1975. (+ 1 apposiz. semplice e 1 apposiz. composta) 6



482

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MAPPA UNITÀ 6

L’ATTRIBUTO ACCOMPAGNA UN NOME PER QUALIFICARLO

PUÒ RIFERIRSI A

È

UN’ESPANSIONE

UN AGGETTIVO (QUALIFICATIVO O DETERMINATIVO) O UN’ALTRA PAROLA IN FUNZIONE DI AGGETTIVO

SOGGETTO, NOME DEL PRED., UN COMPLEMENTO, UN’APPOSIZIONE

Era una giornata stupenda. Quanti anni facevi?

483

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MAPPA UNITÀ 6

L’APPOSIZIONE ACCOMPAGNA UN ALTRO NOME PER DESCRIVERLO O DETERMINARLO

È

PUÒ

UN’ESPANSIONE

RIFERIRSI A SOGGETTO, NOME DEL PRED., UN COMPLEMENTO

PUÒ ESSERE

SEMPLICE

C’era la zia Maria.

UN NOME, CON O SENZA ARTICOLO PRECEDERE IL NOME O SEGUIRLO

COMPOSTA

ESSERE INTRODOTTA DA COME, DA, QUALE, IN QUALITÀ DI ECC. O DA ESPRESSIONI QUALI QUEL FURBO DI, QUELLA SAGOMA DI ECC.

E c’era anche Marta, la mia migliore amica.

484

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LABORATORIO

SUI TESTI

INVAL

SI

C

aro diario, ieri io, i miei genitori e nonna Adele ci siamo trasferiti definitivamente dal nostro paese a Roma, città natale di mia madre. | Ho versato qualche lacrima | quando abbiamo lasciato la vecchia casa, | ma poi ho cominciato a immaginare la vita | che mi aspettava nella capitale, | e la tristezza è passata magicamente. | Nonostante la mancanza del giardino, per me spazio fondamentale, la casa nuova mi piace molto: | è grande e luminosa, | e finalmente potrò avere una stanza per me. | I miei amici Giulio, Roby e Cristina mi mancheranno, | ma conoscerò sicuramente persone simpatiche anche qui, | e presto mi abituerò alla nuova vita e alle nuove amicizie…

1 ANALIZZARE

··

Dividi il testo in sintagmi e analizzali indicando se sono sintagmi nominali (SN), verbali (SV), preposizionali (SP), avverbiali (SAv) o aggettivali (SAg). Ignora le congiunzioni e i due pronomi atoni in corsivo.

2 RICONOSCERE

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

·

Sottolinea i predicati e cerchia i soggetti, indicando a margine i soggetti sottintesi. Il testo è già diviso in frasi.

6 485

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

3 RICONOSCERE

· · · Come ricorderai, il nucleo della frase è formato dal verbo e dai

suoi argomenti. Nell’esercizio precedente hai individuato i predicati e i soggetti (primo argomento della maggior parte dei verbi). Ora chiudi tra parentesi gli altri argomenti dei verbi (complementi oggetto o altri complementi indispensabili perché il nucleo della frase abbia un senso compiuto).

4 RICONOSCERE

··

Trascrivi nella tabella sottostante gli attributi e le apposizioni presenti nel testo, e analizzali come nell’esempio. ATTRIBUTO

APPOSIZIONE

dipende da

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

miei

semplice o complessa?

dipende da

genitori

5 COMPLETARE

··

Completa il testo che segue con predicati verbali [PV], predicati nominali [PN], predicati con verbo copulativo [PC], copule [C], verbi copulativi [VC] o complementi oggetto [CO] a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.

M

atera

6

[PN] situata in Basilicata. Essa [PC] delle città più antiche del mondo, [PV] nella zona alcuni da quando insediamenti risalenti all’età paleolitica. Il comune lucano [VC] anche “Città dei Sassi” e “Città [VC] Sotterranea”, per i “Sassi”, che lo

486

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un caso quasi unico al mondo. Questi [C] il nucleo urbano originario della città, il quale [PV] a partire dalle antichissime grotte naturali scavate nella roccia. Oggi la città [VC] un presepe di cartapesta: antichissime abitazioni ricavate dal tufo; tetti che [VC] pavimenti per le abitazioni dei livelli superiori; un reticolo di vicoli. Essa ha avuto, tuttavia, [CO] travagliata. In Cristo si è fermato a Eboli, Carlo Levi [CO] descrisse come un centro di miseria e abbandono. Negli anni Quaranta, in effetti, i Sassi [C] un groviglio di case sovraffollate, in cui [PV] le più elementari condizioni sanitarie per vivere degnamente. Palmiro Togliatti, dopo [PV] la città, la [VC] “vergogna nazionale”. Da allora molte cose [PV]. I Sassi di Matera [VC] Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, e nel 2019 Matera [C] Capitale Europea della Cultura. Nel frattempo, però, un turismo sempre più massivo sta provocando [CO]: il 25 per cento delle case nel centro storico è ormai affittato ai turisti, gli abitanti stanno lasciando la città, la “vergogna nazionale” ha lasciato il posto, a detta di molti, al “luna park”.

6 RICONOSCERE E TR ASFORMARE

··

Nel testo che hai completato, sottolinea i 3 complementi predicativi dell’oggetto, poi volgi alla forma passiva le frasi che li contengono così che il complemento si trasformi in un predicativo del soggetto, come nell’esempio.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Es. Gli amici lo chiamano Sbuffo. (compl. pred. dell’ogg.)



→ È chiamato Sbuffo dagli amici.

(compl. pred. del sogg.)

     

6



487

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 RICONOSCERE

··

Nello stesso testo, chiudi tra parentesi i complementi predicativi del soggetto (5).

8 COMPLETARE

··

Inserisci nel testo almeno 6 attributi e 3 apposizioni, semplici o composte, nella posizione che ti sembra più opportuna.

I

camaleonti, “piccoli leoni di terra” secondo l’etimologia greca, sono dei simpatici rettili che vivono perlopiù in Africa, tra gli alberi o tra i cespugli. || I camaleonti sono animali molto lenti e anche molto pigri. || Lo sapevate che sono considerati dei cacciatori passivi? || Possono aspettare immobili il passaggio della preda per ore e ore. || Con una pazienza pressoché infinita. || Magari anche noi potessimo procurarci il cibo tanto facilmente! || Ma come comunicano tra loro i camaleonti? || La caratteristica che li ha resi celebri, il cambiamento di colore, è un modo per mimetizzarsi in caso di pericolo e per condividere il proprio stato d’animo. || In situazioni di stress, un camaleonte può diventare molto scuro. || Diventerà grigio se ha paura o in alcuni casi assumerà le sfumature del rosso fuoco se sta per attaccare. Molto liberamente adattato da www.focusjunior.it/animali/come-comunicano-i-camaleonti

9 ANALIZZARE

·

Rileggi il testo e dividi le frasi complesse (o periodi) nelle frasi semplici che le compongono.

10 A N A L I Z Z A R E

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

·

Analizza le seguenti frasi tratte dal testo, indicando con una crocetta se sono frasi enunciative [EN], interrogative [I], esclamative [ES], volitive [V] o desiderative [D].

1. Ma lo sapevate che sono considerati dei cacciatori passivi?

6

EN I ES V D







2. In situazioni di stress, un camaleonte può diventare molto scuro.









3. Ma come comunicano tra loro i camaleonti?









4. Magari anche noi potessimo procurarci il cibo tanto facilmente!









11 R I C O N O S C E R E

·

Individua nel testo la frase nominale e sottolineala.

488

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12 A N A L I Z Z A R E

· · · Fai l’analisi logica per esteso delle frasi che compongono il

testo, individuando i soggetti, espressi o sottintesi, i diversi tipi di predicato, i complementi oggetto e, all’interno dei predicati con verbo copulativo, i complementi predicativi. Analizza gli attributi insieme al sintagma di cui fanno parte e in caso di apposizioni indica se sono semplici o composte, scomponendo queste ultime nei veri sintagmi che le compongono. Per i complementi indiretti, che non abbiamo ancora affrontato in profondità, limitati alla dicitura “compl. indir.”. Ignora le parti in corsivo.              

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

        

6



489

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Missione 7

I COMPLEMENTI INDIRETTI

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) UNITÀ I compl. di specific., denominazione, partitivo, termine, vantaggio e svantaggio

0%

10%

20%

30%

40%

50%

I compl. d’agente e causa eff., separaz. o allontanamento, origine o provenienza I complementi di tempo e di luogo I compl. di causa, fine, concessivo, mezzo, modo, compagnia e unione, rapp. o relazione I compl. di qualità, argomento, materia, paragone, colpa, pena I compl. di abbondanza e privazione, limitazione, età e i compl. di quantità I compl. di sostituzione o scambio, esclusione, eccett., aggiunt., distributivo

PERCENTUALE ERRORI RISORSE

parti da dove vuoi

lezione frontale

Cartaceo

73

Laboratorio sui testi

8

unità online

falli esercitare

scegli la tua verifica

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esercizi

%

Unità online

1339

Verifiche online

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Itaca papers

168

confronta i risultati con la media nazionale

online su carta

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

1

30’

I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio Funzione e significato dei complementi indiretti

I complementi indiretti

Come abbiamo visto, tutti i complementi tranne il complemento oggetto e i complementi predicativi sono detti complementi indiretti. Essi possono essere argomenti del verbo (L’ha regalato a suo fratello) o espansioni del predicato (Eleonora mi si avvicinò a piccoli passi), del soggetto (Dov’è finita la racchetta da tennis?), del nome del predicato (Sei invidioso di lui?), di un altro complemento (Adoro il gelato al lampone) di un’apposizione (Mia madre, la bambina con le trecce nella foto, era la più piccola), di un attributo (È una giornata perfetta per una gita) o dell’intera frase (Nonostante il caldo, è stato un pomeriggio piacevole). Questo significa che possono dipendere da un verbo, da un nome, da un aggettivo, da un pronome e in alcuni casi da un avverbio. Tradizionalmente i complementi indiretti vengono classificati in base al loro significato: il complemento di fine indica il fine, lo scopo di un’azione o di un oggetto; quello di causa la causa, il motivo di ciò che viene espresso dal predicato ecc. Data la ricchezza e complessità della lingua, tuttavia, non sempre è possibile analizzare un determinato sintagma in modo univoco, e in alcuni casi le grammatiche stesse attribuiscono le medesime espressioni a complementi diversi. Di seguito proponiamo una classificazione tradizionale dei complementi indiretti, con alcune indicazioni su come orientarsi nei casi dubbi e numerosi esempi chiarificatori.

Il complemento di specificazione 7

Il complemento di specificazione specifica (cioè determina o precisa) l’elemento da cui dipende. In molti casi ha una funzione analoga a quella di un attributo: i raggi del sole (= solari); le vacanze di Natale (= natalizie). Ma può esprimere relazioni diverse, quali 491

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

l’appartenenza o il possesso (il libro di Maria); un rapporto di parentela o affettivo (lo zio di Federico; gli amici di Susanna); di creazione (l’autrice di Frankenstein); la persona, l’animale o la cosa che compie o subisce un’azione (la migrazione delle anatre; la partenza del treno; la raccolta dei pomodori) ecc. Il complemento di specificazione è introdotto dalla preposizione di, e può anche essere costituito dalla particella ne in funzione di pronome personale o dimostrativo, anteposta al verbo o unita al verbo all’infinito. Passami il barattolo del caffè, per favore. Questi occhiali sono di Luisa. Ho detto di sì ma non ne sono sicura. (= di questo) Credo di esserne innamorata. (= di lui/lei) Il complemento di specificazione dipende quasi sempre da un nome, ma può anche dipendere dal verbo essere (nel caso indichi possesso) e da alcuni aggettivi: avido di ricchezze, ignara di tutto, desideroso di successo ecc.

ATTENZIONE

VERBO ESSERE + COMPL. DI SPECIFICAZIONE

Quando è seguito da un complemento di specificazione, il verbo essere non ha funzione di copula, bensì costituisce un verbo autonomo con il significato di appartenere ed è analizzabile come un predicato verbale. Questo quaderno

ATTENZIONE



è

pred. verb.

di Sabrina. compl. spec.

COMPL. DI SPECIFICAZIONE O COMPL. OGGETTO PREPOSIZIONALE?

Molti verbi intransitivi reggono complementi introdotti dalla preposizione di. Questi complementi vengono considerati tradizionalmente complementi di specificazione, ma a ben guardare non specificano il verbo da cui dipendono, comportandosi piuttosto in modo simile a un complemento oggetto. Per questi casi sarà quindi più corretta la definizione di “complemento oggetto preposizionale”: Mi sono ricordata di quel giorno. Non mi pento di nulla. Si sono approfittati della situazione. Sono povero e me ne vanto!

I complementi indiretti

Il complemento di denominazione

7

Il complemento di denominazione determina per mezzo di un nome specifico (di solito proprio) il nome generico che lo precede. Questo può essere un nome geografico (città, isola ecc.) o di altro tipo (nome, titolo, giorno, mese ecc.). È introdotto dalla preposizione di. In primavera l’isola d’Elba è tutta fiorita. Si guadagnò il soprannome di Achab. Il mese di giugno è il mio preferito.

492

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Unità 1 - I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio

Il complemento partitivo Il complemento partitivo indica l’insieme di cui fa parte l’elemento di cui si parla o, in altre parole, il tutto di cui il termine che regge il complemento indica una parte. Il termine reggente può essere un nome, un numerale, un aggettivo al grado superlativo relativo, un pronome interrogativo o un pronome indefinito. Il complemento partitivo è introdotto dalle preposizioni di, tra/fra e può essere costituito dalla particella ne in funzione di pronome personale. Solo quattro di loro arriveranno in finale. Chi tra voi non mangia carne? Quanti bei braccialetti! Vorrei comprarne uno. (= di questi braccialetti)

PER INIZIARE

Sono da considerarsi complementi partitivi anche le espressioni rette da sintagmi indicanti quantità determinate o generiche: Vorrei un etto di prosciutto. Avrà una cinquantina d’anni.

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Sottolinea i complementi indiretti e cerchia quelli diretti. 1. Grazie a facebook ritrova il figlio dopo diciassette anni: era nel soggiorno. 2. In famiglia la chiamano Grimilde per via del suo carattere difficile. 3. Oggi a scuola abbiamo letto una poesia meravigliosa. 4. Fa più danno l’apprensione che il malanno. 5. In pochi anni sarebbe diventato uno dei giocatori più forti al mondo. 6. Qui nell’angolo potremmo mettere l’armadio grande. 7. A stento riusciva a parlare per la rabbia. Trascrivi i complementi avverbiali (5):  

2 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica se i complementi in evidenza nelle seguenti frasi sono di specificazione [S], di denominazione [D] o partitivi [P].

I complementi indiretti

1. La regione di Ségou è una delle otto regioni del Mali.

7

S D P





2. La copia di qualunque dei contenuti per usi diversi da quelli personali è rigorosamente vietata.





3. La mia mamma è la più bella di tutte.





4. L’ambasciatore della Norvegia è stato ricevuto nel Palazzo Comunale.





5. Il suo naso gli valse il soprannome di Pinna.



493

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

6. Il moto apparente del cielo si deve alla rotazione della Terra.





7. Delle foto di domenica, queste sono le uniche accettabili.





8. Stanno preparando una festa per la notte di Halloween.





3 PRODURRE

· · · Per ognuno dei seguenti termini, scrivi una frase in cui abbia la funzione indicata. Es. libro:

(compl. spec.)  Era presente anche l’autore del libro. (compl. part.)  È il più avvincente dei suoi libri.

• ottobre: (compl. spec.)



(compl. denom.)



• arancia: (compl. spec.)



(compl. part.)



• Gargano: (compl. spec.)



(compl. denom.)



• professoressa: (compl. spec.)



(compl. part.)



I complementi indiretti

Il complemento di termine Il complemento di termine indica la persona, l’animale o la cosa cui l’azione è rivolta, ovvero la sua destinazione, il suo “termine”. È costituito da un nome o da un pronome introdotto dalla preposizione a. Facciamo i complimenti alla cuoca. L’ha raccontato a Simone. Tanti auguri a te! 7

Può anche essere costituito da un pronome personale atono (mi, ti, gli, le, si, ci, vi, loro). Mi piace uscire il sabato pomeriggio. (= a me)

494

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Unità 1 - I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio

Glielo leggo in faccia. Si lava le mani.

(= a lui/a lei/a loro) (= a sé stesso/a)

Dipende generalmente da verbi, transitivi o intransitivi, dei quali costituisce il secondo o il terzo argomento: Questo zaino appartiene a Lucia. (secondo argomento del verbo intransitivo “appartenere”) Hanno raccontato una bugia alla loro mamma. (terzo argomento del verbo transitivo “raccontare”) Può anche dipendere da aggettivi come uguale, simile, adatto, vicino, grato, contrario, ostile ecc.: Siamo contrari alla violenza. Sei uguale a tua zia da giovane. Se il complemento di termine è costituito dal pronome relativo cui, la preposizione a non è obbligatoria. La persona cui è stato attribuito l’omicidio è scomparsa.

I complementi di vantaggio e di svantaggio Questi complementi indicano il destinatario di un beneficio (vantaggio) o di un danno (svantaggio). Sono introdotti dalle preposizioni a, per, contro oppure dalle locuzioni a favore/sfavore di, a vantaggio/svantaggio di ecc., e possono dipendere da un verbo, da un nome, da un aggettivo. Stare all’aria aperta fa bene all’umore. I veri amici sono un toccasana per l’autostima. Per il bene di tutti, dovresti dirglielo. Il fumo nuoce gravemente alla salute. Troppe ore davanti al computer sono dannose per chiunque. Il collettivo ha convocato una manifestazione contro le discriminazioni razziali.

ATTENZIONE

COMPLEMENTO DI VANTAGGIO/SVANTAGGIO O COMPLEMENTO DI TERMINE?

I complementi indiretti

Generalmente i complementi di vantaggio e di svantaggio, a differenza di quello di termine, dipendono da verbi, aggettivi o nomi indicanti beneficio o sfavore (giovare, favorevole, danno ecc.). Quando il complemento non è introdotto da tali elementi, ma il beneficio o sfavore è comunque deducibile dal contesto, può essere analizzato in entrambi i modi, come compl. di vantaggio/svantaggio o come compl. di termine. Le ho preparato una cenetta deliziosa. (compl. termine / compl. vantaggio) 7

Gli ho attaccato il raffreddore. (compl. termine / compl. svantaggio) 495

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PER INIZIARE

LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

4 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea tutti i complementi di termine. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. A mezzanotte in punto gli daremo il regalo di compleanno. 2. A volte gli amici ci dicono cose che noi fatichiamo a dire a noi stessi. 3. A quaranta anni luce da noi, nella costellazione della Balena, è stato scoperto un pianeta simile alla Terra. 4. A pranzo di solito mangio una pasta al pomodoro o al pesto, veloce da preparare, poi torno al lavoro. 5. Farà anche male alla salute ma mi piace da impazzire e mi risolleva l’umore! 6. Cavalcare all’aria aperta è piacevole e salutare e giova all’umore. 7. A quanti hanno scritto insulti sul mio blog vorrei dire che il rancore è un sentimento che non mi appartiene, per cui mi limiterò a suggerire loro di andarsene, cortesemente, al diavolo. 8. In allegato Le invio il mio curriculum nel caso l’Azienda fosse interessata alla mia candidatura.

5 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa le seguenti frasi con complementi di vantaggio o di svantaggio a piacere adatti al contesto, poi indica che complemento hai usato (vantaggio [V] o svantaggio [S]).



1. L’Amministrazione incoraggia da anni l’utilizzo di mezzi di trasporto non nocivi , come la bicicletta. 2.

interinale?

3. I soldi raccolti andranno

giova il lavoro

.

4. L’individualismo di certi giocatori va nella quale giocano.

I complementi indiretti

5. Il miele è un toccasana

7

.

V S



6. Praticare jogging appoggiando i piedi in modo sbagliato può far male .



7. Pensava di agire della propria famiglia.



8. Bisogna astenersi dal compiere atti che possano arrecare danno .



496

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MAPPA UNITÀ 1

I COMPLEMENTI INDIRETTI SONO TUTTI I COMPLEMENTI TRANNE IL COMPL. OGGETTO E I PREDICATIVI SONO

ARGOMENTI

DIPENDONO DA

DEL VERBO

UN VERBO, UN NOME, UN AGGETTIVO, UNA FRASE INTERA

DI SOGG., PREDICATO, UN ATTRIBUTO, UN’APPOSIZIONE, UNA FRASE INTERA

ESPANSIONI

IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE SPECIFICA L’ELEMENTO DA CUI DIPENDE RISPONDE ALLA DOMANDA

DI CHI? DI CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

DI

DIPENDE DA

UN NOME O UN AGGETTIVO (QUASI SEMPRE)

L’erba del vicino è sempre più verde. Di chi è la colpa? Ne sono fiera.

497

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MAPPA UNITÀ 1

IL COMPLEMENTO DI DENOMINAZIONE DETERMINA UN NOME GENERICO CON UN NOME SPECIFICO RISPONDE ALLA DOMANDA

DI

DI CHE COSA?

DIPENDE DA

È INTRODOTTO DA

UN NOME (SEMPRE)

L’isola di Capri si trova nel golfo di Napoli. Nacque nel mese di giugno.

IL COMPLEMENTO PARTITIVO INDICA L’INSIEME DI CUI FA PARTE L’ELEMENTO DI CUI SI PARLA RISPONDE ALLE DOMANDE

DI CHI? DI CHE COSA? TRA CHI? TRA CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

DI, TRA/FRA

DIPENDE DA

UN NOME, UN NUMERALE, UN AGGETTIVO, UN PRONOME INTERROGATIVO, UN PRONOME INDEFINITO

Uno di voi mi tradirà. Tra tutte le cose belle, tu sei la mia preferita. Ne vorrei un chilo.

498

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MAPPA UNITÀ 1

IL COMPLEMENTO DI TERMINE INDICA LA PERSONA, L’ANIMALE O LA COSA A CUI L’AZIONE È RIVOLTA RISPONDE ALLE DOMANDE

È INTRODOTTO DA

A

A CHI? A CHE COSA?

Hai fatto gli auguri alla zia? Mi piacciono le giornate di pioggia. A chi l’hai raccontato?

DIPENDE DA

UN VERBO, UN AGGETTIVO COME UGUALE, SIMILE, ADATTO ECC.

I COMPLEMENTI DI VANTAGGIO E DI SVANTAGGIO INDICANO IL DESTINATARIO DI UN BENEFICIO O DI UN DANNO RISPONDONO ALLE DOMANDE

PER CHI? PER CHE COSA? A VANTAGGIO DI CHI? A VANTAGGIO DI CHE COSA? A DANNO DI CHI? A DANNO DI CHE COSA?

SONO INTRODOTTI DA

A, PER, CONTRO, A FAVORE/ SFAVORE DI, A VANTAGGIO/ SVANTAGGIO DI ECC.

DIPENDONO DA

UN VERBO, UN NOME, UN AGGETTIVO

Il cioccolato fondente fa bene al cuore. Arrabbiarsi nuoce alla salute.

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2 LEZIONI SU 30’

http://itaca.academy

UNITÀ

2

I complementi d’agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza I complementi d’agente e di causa efficiente Il complemento d’agente indica l’essere animato, persona o animale, da cui viene compiuta l’azione espressa da un verbo passivo. Quando ciò che compie l’azione è una cosa inanimata o un’entità astratta si parla di complemento di causa efficiente. Entrambi sono introdotti dalla preposizione da o da locuzioni quali da parte di, per opera di, a opera di. In alcuni casi possono essere sostituiti dalla particella ne. Palermo fu fondata dai Fenici. (compl. agente) Era stata attirata da una scritta sulla vetrina. (compl. causa efficiente) Quando vide la mostra, ne (= dalla mostra) fu molto colpita. (compl. causa efficiente)

I complementi indiretti

ATTENZIONE

DA SOGGETTO A COMPLEMENTO D’AGENTE / DI CAUSA EFFICIENTE

Nella trasformazione di una frase dalla forma attiva alla forma passiva, l’oggetto della frase diventa il soggetto e l’elemento che nella frase di forma attiva costituiva il soggetto diventa il complemento d’agente o di causa efficiente. (frase attiva) Il vento agitava le foglie. sogg. pred. verb. compl. ogg.

7

(frase passiva)

Le foglie sogg.

erano agitate pred. verb.

dal vento.

compl. causa efficiente

500

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PER INIZIARE

Unità 2 - I complementi d’agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi d’agente e cerchia quelli di causa efficiente. Attenzione: una frase non ne contiene. 1. Nel 1982 il film del regista inglese fu accolto da un diluvio di applausi alla Mostra del Cinema di Venezia. 2. Il crocifisso in legno l’ha lavorato a mano un artigiano locale. 3. Due oggetti bianchi non identificati sono stati intercettati dai satelliti al largo dell’Australia. 4. Secondo il dettato costituzionale il Presidente della Repubblica viene eletto dai parlamentari a camere riunite. 5. Al tocco di quelle dita gelide e quasi trasparenti, il povero acchiappafantasmi fu invaso dal terrore. 6. L’allenatore veniva sollevato da terra dai giocatori e lanciato in aria tra grida di giubilo. 7. La gigantesca baia risuonava da un lato all’altro dei suoni emessi dalle balene. 8. Noi piccoli ne eravamo stregati, perché raccontava storie incredibili, piene di colpi di scena.

2 TR ASFORMARE

··

Volgi le seguenti frasi dalla forma attiva alla forma passiva, in modo che il soggetto diventi il complemento d’agente o di causa efficiente. 1. Il vento spazzava le strade deserte della capitale. 

2. Magari i Baldini non ci avessero invitati a cena! 

3. L’ape bottinatrice raccoglie il nettare e il polline sui fiori. 

4. Un atroce dubbio lo colse. 

I complementi indiretti

5. Ancora un fallo, e l’arbitro ti espellerà. 

6. Un meraviglioso arcobaleno solcava le cascate di Iguazú. 

7. A breve i nostri tecnici esamineranno la sua richiesta. 7



501

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento di separazione o allontanamento Il complemento di separazione o allontanamento indica la persona, il luogo o la cosa da cui qualcuno o qualcosa è lontano, si allontana o viene allontanato, si separa o viene separato, si libera o viene liberato, anche in senso figurato. È introdotto dalla preposizione da e può essere sostituito dalla particella ne. Può dipendere da verbi come allontanare, separare, dividere, espellere ecc., da aggettivi quali lontano, libero, separato ecc. o da nomi come lontananza, esilio, separazione ecc. Si è appena separata dal marito. Dovette essere allontanato dalla squadra. Ha scritto una storia del Mezzogiorno libera dai soliti stereotipi. Dopo aver abbracciato quella teoria, se ne (= da quella teoria) distanziò.

ATTENZIONE

CON IL COMPLEMENTO DI DISTANZA

Consideriamo complemento di separazione o allontanamento anche l’indicazione che in alcuni casi segue il complemento di distanza (vedi M7_ U6). Osserva: Il campo distava 5 km dalla casa. compl. distanza compl. separaz. o allont.

Luca era lontano mille miglia

dalla soluzione

compl. distanza compl. separaz. o allont.

del problema.

Il complemento di origine o provenienza Il complemento di origine o provenienza indica il luogo, la cosa o la persona da cui proviene qualcuno o qualcosa, in senso proprio o figurato. È retto da verbi come nascere, discendere, provenire, venire (nel senso di provenire), derivare, sorgere, essere, e da aggettivi quali originario, nativo ed è introdotto dalle preposizioni da e di. Può essere sostituito dalla particella ne. Quest’invenzione viene dalla Cina. Sono di Tangeri. Discendevano da una famiglia di nobili decaduti. Questa svolta è capitale: ne (= da questa svolta) derivano importanti conseguenze.

I complementi indiretti

ATTENZIONE

VERBO ESSERE + COMPLEMENTO DI ORIGINE O PROVENIENZA

Quando è seguito da un complemento di origine o provenienza, il verbo essere non ha funzione di copula, bensì costituisce un verbo autonomo ed è analizzabile come un predicato verbale.

7



Mia madre

è

pred. verb.

di Napoli.

compl. origine o prov.

502

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PER INIZIARE

Unità 2 - I complementi d’agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza

3 ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono complementi d’agente [A], di causa efficiente [C], di separazione o allontanamento [S].

A C S

1. Veniva invidiato da tutti i suoi compagni.





2. E liberaci dal Male.





3. Non se ne separa neanche di notte.





4. Sono perseguitata dalla iella.





5. Allontanati dal bordo del precipizio!





6. Fu espulso dal mister per un commento razzista.





7. Il caldo torrido si deve alla lontananza dal mare.





8. Siamo stati ingannati dai suoi occhioni dolci.





4 RICONOSCERE

··

Sottolinea i complementi di origine o provenienza. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Tamerlano, celebre condottiero, fondatore della dinastia timuride, discendeva da una tribù turco-mongola. 2. Sua madre, originaria di Istanbul, si è sempre sentita una cittadina del mondo. 3. Perseo, secondo la mitologia greca, era figlio del re degli Dei Zeus e di Danae, figlia del re di Argo, Acrisio. 4. La parola robot, coniata dallo scrittore ceco Karel Čapec, viene dal vocabolo ceco robota, cioè “lavoro”. 5. La zona presenta un clima ottimale: ne provengono vini tra i migliori al mondo. 6. Scendendo dall’autobus per correre da Valeria, inciampò e si fratturò la caviglia. 7. Da quanto tempo stanno ricevendo segnali radio dal centro della Terra?

5 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa le seguenti frasi a piacere seguendo le indicazioni tra parentesi.

I complementi indiretti

1. Davanti a quel pubblico in visibilio la star fu presa (compl. causa eff.) e si allontanò

(compl. separaz.) in

tutta fretta. 2. Il bulghur deriva (compl. origine) dei chicchi di grano duro. 3. Le popolazioni native 7 503

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

(compl. origine) lottano da anni contro il progetto minerario, che decreterebbe la loro espulsione (compl. separaz.). 4. L’uomo alla fine fu dichiarato innocente (compl. causa eff.) e rilasciato (compl. separaz.). 5. Il segretario si dimise (compl. separaz.), sapendo che prima o poi sarebbe stato cacciato (compl. agente). 6.

(compl.

origine) deriva l’espressione “scialla”, tanto usata (compl. agente)? 7. Vorremmo prendere le distanze

(compl.

separaz.) che sono stati pubblicati su diversi social network (compl. agente).

6 ABBINARE E ANALIZZARE

I complementi indiretti

··

7

INVAL

SI

Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi della colonna di destra in modo da formare frasi di senso compiuto. Poi analizza i complementi. 1. Dopo la polemica televisiva, fu buttato fuori…

a. da Marte!

2. Sua sorella è ragazza misteriosa ed eccentrica: pare che venga…

b. dal gioco di parole eat + Italy.

3. Per istinto di sopravvivenza mi sono sempre mantenuta alla larga…

c. dalla casa del Grande Fratello.

4. Il premio Nobel fu accolto con tutti gli onori…

d. dal panico.

5. Il suo nome viene…

e. dagli amori impossibili.

6. Non farti prendere…

f. dal presidente della Repubblica.

a. b. c. d. e. f.

c. c. c. c. c. c.

agente agente agente agente agente agente

c. c. c. c. c. c.

causa causa causa causa causa causa

eff. eff. eff. eff. eff. eff.

c. c. c. c. c. c.

sep. sep. sep. sep. sep. sep.

o o o o o o

all. all. all. all. all. all.

c. c. c. c. c. c.

orig. orig. orig. orig. orig. orig.

o o o o o o

prov. prov. prov. prov. prov. prov.

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MAPPA UNITÀ 2

I COMPLEMENTI D’AGENTE E DI CAUSA EFFICIENTE INDICANO L’ESSERE ANIMATO (AGENTE) O INANIMATO (CAUSA EFF.) DA CUI VIENE COMPIUTA L’AZIONE ESPRESSA DA UN VERBO PASSIVO

RISPONDONO ALLE DOMANDE

DA CHI? (AGENTE) DA CHE COSA? (CAUSA EFF.)

SONO INTRODOTTI DA

DA, DA PARTE DI, PER OPERA DI, A OPERA DI

DIPENDONO DA

UN VERBO PASSIVO

Fu fondata dai Romani. (agente) È stato svegliato dal rumore. (causa eff.) Se ne sentì attratta. (agente o causa eff.)

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MAPPA UNITÀ 2

IL COMPLEMENTO DI SEPARAZIONE O ALLONTANAMENTO INDICA LA PERSONA, IL LUOGO, LA COSA DA CUI QUALCUNO O QUALCOSA È LONTANO/SEPARATO/LIBERO, SI ALLONTANA/SI SEPARA/SI LIBERA O VIENE ALLONTANATO/SEPARATO/LIBERATO RISPONDE ALLE DOMANDE

È INTRODOTTO DA

DA

DA CHI? DA CHE COSA? DA DOVE?

Fu espulso dalla squadra. Finalmente me ne sono liberata.

DIPENDE DA

VERBI COME ALLONTANARE, SEPARARE ECC.; AGGETTIVI COME LONTANO, LIBERO ECC.; NOMI COME LONTANANZA, SEPARAZIONE ECC.

IL COMPLEMENTO DI ORIGINE O PROVENIENZA INDICA IL LUOGO, LA COSA O LA PERSONA DA CUI PROVIENE QUALCUNO O QUALCOSA RISPONDE ALLE DOMANDE

DA CHI? DA CHE COSA? DA DOVE? DI DOVE?

È INTRODOTTO DA

DA, DI

DIPENDE DA

VERBI COME NASCERE, PROVENIRE, DERIVARE, ESSERE; AGGETTIVI COME NATIVO, ORIGINARIO

Sono di Firenze. Gli esseri umani vengono dalle scimmie. Ne discese una stirpe maledetta. 506

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

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3

30’

I complementi di tempo e di luogo I complementi di tempo I complementi di tempo indicano la diverse circostanze di tempo in cui si svolge l’azione o si realizza una condizione. Si riferiscono generalmente al verbo o all’intera frase e si distinguono in: complemento di tempo determinato e complemento di tempo continuato.

Il complemento di tempo determinato Il complemento di tempo determinato indica il momento, il periodo o l’epoca in cui si colloca un’azione o una circostanza, per mezzo di un’espressione di tempo precisa (alle otto, tra 15 secondi, questa sera ecc.) o approssimativa (spesso, a volte, più tardi ecc.). Può essere costituito da: • un nome o un numerale introdotto da una preposizione (in, a, di, tra, fra, dopo, verso) o da una locuzione preposizionale (prima di, intorno a ecc.): A settembre ricomincia la scuola. Parte fra cinque minuti. Ci vediamo verso le 21.00? • un nome non introdotto da preposizione: Abbiamo una verifica lunedì. La sera giochiamo a calcetto.

I complementi indiretti

• un avverbio o una locuzione avverbiale di tempo: Ci vediamo dopo. Domani ti chiamo. Ogni tanto andiamo a teatro. • espressioni cristallizzate come un anno fa, un’ora fa ecc., derivate da un uso particolare del verbo fare (un anno fa = fa un anno, ovvero “si è compiuto/è passato un anno”): L’ho rivisto due giorni fa. Mi sono laureata dieci anni fa.

Il complemento di tempo continuato 7

Il complemento di tempo continuato indica la durata nel tempo di un’azione o di una circostanza. Può essere costituito da: 507

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• un nome o un numerale introdotto da una preposizione (da, per, in, durante) o da una locuzione preposizionale (fino a, nel corso di): Ti aspetto da due ore! Ha letto fino a notte fonda. • un nome non introdotto da preposizione: Abbiamo aspettato un secolo. • un avverbio o una locuzione avverbiale di tempo: Fino ad ora non ci avevo pensato. Da allora non ci siamo più incontrate. È sempre stato un gran furbone.

SEMPRE E MAI, TEMPO DETERMINATO O TEMPO CONTINUATO? L’avverbio sempre può avere significati distinti a seconda del contesto. Per analizzarlo in modo corretto ricorda che se risponde alla domanda Quando?, indica un momento o un lasso di tempo determinato e svolge quindi la funzione di complemento di tempo determinato. Se invece risponde alla domanda Per quanto tempo?, designa una durata, e ha quindi valore di complemento di tempo continuato. Osserva: Mi alzo sempre alle 8. (= tutti i giorni, risponde alla domanda: Quando?, compl. tempo determinato) L’ho sempre amato. (= per tutto questo tempo, risponde alla domanda: Per quanto tempo?, compl. tempo continuato) APPROFONDIAMO

I complementi indiretti

PER INIZIARE

Un caso particolare è rappresentato dall’avverbio mai, che costituisce un’indicazione temporale “in negativo”. Un avvenimento che non si verifica occupa una durata o non si verifica in un momento preciso? È praticamente impossibile stabilirlo, per cui l’avverbio mai può essere interpretato sia come complemento di tempo determinato sia come complemento di tempo continuato. Non ho mai detto una cosa simile.

7

1 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Indica con una crocetta se i complementi di tempo in evidenza sono di tempo determinato [D] o continuato [C].

1. Un giorno tutto questo sarà tuo.

D C



2. Questo messaggio si autodistruggerà tra 5 secondi.



3. Il film dura circa due ore.



4. Domani è un altro giorno.



5. La Bulgaria fa parte dell’Unione europea dal 1 gennaio 2007.



6. Domani voglio dormire tutto il giorno!



508

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Unità 3 - I complementi di tempo e di luogo

7. Quando cambia l’ora da legale a solare?



8. Vorrei incontrarti fra cent’anni.



9. Wile E. Coyote ha cercato di catturare Beep Beep per almeno quarant’anni.



10. A volte ritornano.

2 RICONOSCERE

··

SI INVAL

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di tempo determinato e cerchia quelli di tempo continuato. Attenzione: non tutte le frasi contengono complementi di tempo. 1. Da allora nessuno li ha più visti da queste parti. 2. Si consigliano 3 gr di prodotto (pari a 1 cucchiaino da caffè) da assumere preferibilmente dopo i pasti principali in poca acqua tiepida. 3. La nostra azienda sta per compiere cinque anni di attività ininterrotta. 4. Da quando in qua ti importa che cosa faccio il sabato sera? 5. È passato un secolo dall’ultima volta che ci siamo viste tranquillamente senza figli! 6. Una volta si vedevano i pensionati osservare i cantieri per ore, fra un po’ vedremo i pensionati lavorare nei cantieri e i giovani disoccupati intenti a osservarli dalla mattina alla sera. 7. Domani devo alzarmi prestissimo per essere in aeroporto alle sette. 8. Ti basta così o ne vuoi ancora? Trascrivi i complementi avverbiali di tempo (6):  

I complementi di luogo I complementi di luogo indicano la collocazione nello spazio di un essere animato, una cosa o un’azione. Essi si distinguono in: complemento di stato in luogo, complemento di moto a luogo, complemento di moto da luogo, complemento di moto per luogo.

I complementi indiretti

Il complemento di stato in luogo

7

Il complemento di stato in luogo indica il luogo in cui si svolge un’azione o si verifica una circostanza. Dipende generalmente da verbi che indicano permanenza in un luogo (stare, restare, rimanere, trovarsi, abitare ecc.) o da nomi di significato analogo (permanenza, soggiorno ecc.), ma può dipendere anche da altri verbi, purché l’azione o la circostanza espressa sia comunque legata all’idea di permanenza in un luogo. Spesso si riferisce all’intera frase. È introdotto dalle preposizioni in, a, tra/fra, da, su, sopra, sotto, dentro, oltre o da locuzioni preposizionali come fuori di/da, vicino a, accanto a, lontano da, nei pressi di, nei dintorni di ecc.: 509

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Risiede in Francia. Stasera rimango a casa. Fecero una sosta all’autogrill. Giocano sul terrazzo. Può essere espresso da un avverbio di luogo (qui, lì, qua, là, lassù, laggiù, quaggiù, sopra, sotto, dentro, fuori, lontano, vicino, dove) o dalla particella ci/vi con valore di avverbio: Il dinosauro era ancora lì. Qui non c’è nessuno! Dov’era nascosta? Ci ho trovato un vecchio libro. (= qui / lì) Può indicare un luogo reale o figurato: Hai un ragno sulla testa! (stato in luogo reale) Ho in testa grandi progetti. (stato in luogo figurato)

Il complemento di moto a luogo Il complemento di moto a luogo indica il luogo verso il quale si muove qualcuno o qualcosa o verso cui è diretta l’azione. Dipende da verbi di moto (andare, venire, partire, arrivare, uscire ecc.) o da nomi indicanti movimento (partenza, arrivo, ritorno ecc.) o mezzi di trasporto (treno, aereo ecc.). È introdotto dalle preposizioni in, a, da, su, per, verso, sopra, sotto, dentro, oltre o da locuzioni preposizionali quali in direzione di, alla volta di ecc.: Andremo in vacanza in Francia. Tornatevene a casa. Ha posticipato la partenza per New York. Cavalcavano verso l’orizzonte. Può essere espresso da un avverbio di luogo (qui, lì, qua, là, lassù, laggiù, quaggiù, sopra, sotto, dentro, fuori, dove) o dalla particella ci/vi con valore di avverbio: Lì non ci torno. (= lì) Venite subito qui! Dove ti eri cacciata? Vi si recarono a passo spedito. (= lì)

I complementi indiretti

Può indicare un luogo reale o figurato: È salito sull’albero. (stato in luogo reale) Andò su tutte le furie. (stato in luogo figurato)

Il complemento di moto da luogo

7

Il complemento di moto da luogo indica il luogo dal quale si muove qualcuno o qualcosa o da cui prende le mosse un’azione. Dipende da verbi di moto (andare, venire, partire, arrivare, uscire ecc.) o da nomi indicanti movimento (partenza, ritorno, arrivo ecc.) o mezzi di trasporto (treno, aereo ecc.). È introdotto dalle preposizioni da e di: Torna domani dalla Francia. Erano appena usciti di casa.

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Unità 3 - I complementi di tempo e di luogo

Può essere espresso da una locuzione avverbiale di luogo (di/a qui, di/da lì, da qua, da là, da lassù, da laggiù, da quaggiù, da sopra, da sotto, da dentro, fuori di/da, da dove) o dalla particella ne in funzione di avverbio: E tu da dove arrivi? Siamo partiti da qui. Ne uscì facendo forza sulle braccia. (= da lì) Può indicare un luogo reale o figurato: Ma era un uomo diverso quello che tornò dalle stelle. (moto da luogo reale) Passarono dalle stelle alle stalle. (moto da luogo figurato)

Il complemento di moto per luogo Il complemento di moto per luogo indica il luogo attraverso il quale qualcuno o qualcosa passa o si muove. Dipende da verbi di moto (passare, introdursi, entrare, girovagare ecc.) o da nomi di significato analogo (passaggio, fuga, viaggio ecc.). È introdotto da preposizioni o locuzioni preposizionali quali per, da, di, attraverso, in mezzo a: Sono passati dal retro. La luce penetrava attraverso le foglie. Può essere espresso da una locuzione avverbiale di luogo (di/da qui, di/da lì, da qua, da là, da dove) o dalla particella ci/vi in funzione di avverbio: Da dove siete entrati? Ci passavo ogni mattina. (= da lì)

I complementi indiretti

PER INIZIARE

Può indicare un luogo reale o figurato: Passò dall’anticamera senza guardarlo e sparì in cucina. (moto per luogo reale) Non mi passa per l’anticamera del cervello! (moto per luogo figurato)

7

3 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

Sottolinea i complementi di luogo, poi trascrivili nella tabella che segue classificandoli in base al tipo, come nell’esempio. Attenzione: una frase non contiene complementi di luogo. Es. Gli strati geologici sono messi in luce da una leggera pendenza che inizia a Lee’s Ferry presso la città di Page, in Arizona. 1. Andando da Milano a Parigi in vespa, tanti anni fa, siamo passati dal Sempione. 2. «Hai mai fatto un test del Q.I.?» «Qui, dove?» «Niente, lascia stare». 3. Si alzò lentamente dalla sedia, si mise le mani in tasca e si avviò verso il suo studio. 4. Il palazzo Giardino Giusti resta uno dei posti magici di Verona. 5. Il lettore si addentrerà tra le mille sfaccettature della città, guidato dalla scrittura sapiente dell’autrice. 6. Dalle nuvole cadeva un nevischio sottile, quasi impalpabile, che andava a posarsi delicatamente sui marciapiedi e sull’asfalto, per liquefarsi quasi all’istante. 7. Abbiamo circondato 511

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

l’edificio: vieni fuori con le mani in alto e non ti succederà nulla. 8. Passarono a stabilirsi nella Sicania i Sicoli, popoli d’Italia, le diedero il nome di Sicilia, e vi edificarono Messina. STATO IN LUOGO

I complementi indiretti

a Lee’s Ferry

MOTO A LUOGO

MOTO DA LUOGO

MOTO PER LUOGO



Trascrivi i complementi avverbiali di luogo (5):  

Trascrivi il complemento di luogo figurato: 7



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Unità 3 - I complementi di tempo e di luogo

4 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa le seguenti frasi con complementi di luogo a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. Il viaggio

(compl. moto per luogo) (compl. moto da luogo) (compl. moto a luogo) dura circa tre

ore. 2. Versatelo

(compl. moto a

luogo), decoratelo con qualche foglia di basilico e servitelo (compl. moto a luogo). 3. La lava fuoriusciva a fiotti

(compl. moto per

luogo), mentre una densa nube di cenere si addensava (compl. stato in luogo). 4. Per tirare

(compl. moto a luogo) le

olive

(compl. moto da luogo), occorre

scuotere quest’ultimo con una certa energia. 5.

(compl. stato in luogo) fa così

caldo che ormai gli uccelli migratori partono (compl. moto a luogo) con un mese di ritardo. 6. Al loro ritorno

(compl.

moto da luogo) ci hanno invitati (compl. stato in luogo) per mostrarci le centinaia di fotografie che hanno scattato.

5 PRODURRE

··

Per ognuno dei sintagmi dati, scrivi una frase in cui abbia la funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.

I complementi indiretti

Es. da scuola: (compl. moto da luogo)  Non è ancora tornata da scuola. da scuola a prendere lo zaino. (compl. moto per luogo) Passo  • lì: (compl. stato in luogo) 7

(compl. moto a luogo)





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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• da Firenze: (compl. moto da luogo)



(compl. moto per luogo)



• in una bottiglia: (compl. stato in luogo) (compl. moto a luogo)





• fra noi: (compl. stato in luogo) (compl. moto a luogo)





(compl. moto per luogo)



• di qui: (compl. moto da luogo)



(compl. moto per luogo)



6 TR ASFORMARE

··

Aggiungi complementi di luogo e/o di tempo, analizzandoli, come nell’esempio.

Es. Ho un corso di ceramica. →



Oggi (c. tempo det.) ho un corso



di ceramica dalle 15.00 alle 17.00 (c. tempo cont.), in un



laboratorio (c. stato in luogo) in centro (c. stato in luogo).

1. Abbiamo visto un film.



 

2. Le formiche trascinavano le briciole.



 

3. Puoi scappare.



I complementi indiretti

 

4. Si arriva.





7



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MAPPA UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI TEMPO DETERMINATO

INDICA IL MOMENTO, IL PERIODO O L’EPOCA IN CUI SI COLLOCA UN’AZIONE O UNA CIRCOSTANZA

RISPONDE ALLA DOMANDA

QUANDO?

PUÒ ESSERE COSTITUITO DA

UN NOME

DIPENDE DA

UN VERBO O L’INTERA FRASE

IN, A, DI, TRA, FRA, DOPO, VERSO, PRIMA DI ECC. + UN NOME/ UN NUMERALE UN AVVERBIO O UNA LOCUZ. AVVERBIALE UN ANNO FA, UN’ORA FA ECC. Ieri non sono andata a scuola. Riesco a studiare solo di notte. Ci vediamo martedì.

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MAPPA UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI TEMPO CONTINUATO

INDICA LA DURATA NEL TEMPO DI UN’AZIONE O DI UNA CIRCOSTANZA

RISPONDE ALLE DOMANDE

PER QUANTO TEMPO? DA QUANDO? DA QUANTO TEMPO?

PUÒ ESSERE COSTITUITO DA

UN NOME

DIPENDE DA

UN VERBO O L’INTERA FRASE

DA, PER, IN, DURANTE, FINO A ECC. + UN NOME/ UN NUMERALE

UN AVVERBIO O UNA LOCUZ. AVVERBIALE

Ti ho aspettato per due ore! Durante le feste ho mangiato un mucchio di dolci. Fino a quando durerà questa storia?

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MAPPA UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI STATO IN LUOGO

INDICA IL LUOGO IN CUI SI SVOLGE UN’AZIONE O SI VERIFICA UNA CIRCOSTANZA

RISPONDE ALLA DOMANDA

DOVE?

PUÒ ESSERE

DIPENDE DA

INTRODOTTO DA IN, A, TRA/FRA, DA, SU, SOPRA, SOTTO ECC., FUORI DI/DA, VICINO A ECC.

UN VERBO, UN NOME O L’INTERA FRASE

ESPRESSO DA UN AVVERBIO

CI/VI

Sorgeva accanto a un lago. Dove siamo? Ci abita da quando è nato.

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MAPPA UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI MOTO A LUOGO

INDICA IL LUOGO VERSO IL QUALE SI MUOVE QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLE DOMANDE

DOVE? VERSO DOVE?

PUÒ ESSERE

INTRODOTTO DA IN, A, DA, SU, PER, VERSO, SOPRA, SOTTO, DENTRO, OLTRE, IN DIREZIONE DI, ALLA VOLTA DI ECC.

DIPENDE DA

UN VERBO O UN NOME

ESPRESSO DA UN AVVERBIO

CI/VI

Vado a casa. Venite da me? Si era nascosto sotto il letto. Ci torneremo!

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MAPPA UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI MOTO DA LUOGO

INDICA IL LUOGO DAL QUALE SI MUOVE QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLA DOMANDA

DA DOVE?

PUÒ ESSERE

INTRODOTTO DA DA, DI

DIPENDE DA

UN VERBO O UN NOME

ESPRESSO DA UNA LOCUZ. AVVERBIALE

NE

Sono tornati dal Messico. Le partenze da Malpensa sono sospese. Ne uscì sconfitta.

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MAPPA UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI MOTO PER LUOGO

INDICA IL LUOGO ATTRAVERSO IL QUALE QUALCUNO O QUALCOSA PASSA O SI MUOVE

RISPONDE ALLE DOMANDE

PER DOVE? ATTRAVERSO CHE LUOGO?

PUÒ ESSERE

INTRODOTTO DA PER, DA, DI, ATTRAVERSO, IN MEZZO A ECC.

DIPENDE DA

UN VERBO O UN NOME

ESPRESSO DA UNA LOCUZ. AVVERBIALE

CI/VI

Passarono dal retro. Si fece largo attraverso la folla. Ci sono passato ieri ma era chiuso.

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

4

30’

I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione Il complemento di causa Il complemento di causa indica la causa di un’azione o di una situazione. È introdotto dalle preposizioni per, da, di, con, a o dalle locuzioni preposizionali a causa di, per via di, in seguito a, in conseguenza di, a motivo di. Può dipendere da un verbo, da un nome, da un aggettivo. Può essere costituito dall’avverbio interrogativo perché. Tremava per la rabbia. Dall’imbarazzo, è arrossito come un peperone. In seguito alle violente piogge, molte cantine si sono allagate. La preoccupazione per l’accaduto è massima. Era pallida per lo spavento. Perché piangi? A quella vista tutti inorridirono.

I complementi indiretti

Il complemento di fine Il complemento di fine indica il fine o lo scopo di un’azione o la destinazione d’uso di un oggetto. È introdotto dalle preposizioni per, da, e più raramente in, di, a o dalle locuzioni preposizionali al fine di, allo scopo di, con il fine di, con lo scopo di, in vista di. Dipende generalmente da verbi, ma può anche dipendere da nomi e aggettivi. Mi sto preparando per il concorso. Si allena in vista del torneo. È un’organizzazione non a scopo di lucro. 7

Quando dipende dal nome di oggetti, è introdotto generalmente dalla preposizione da e indica l’uso cui sono destinati: vasca da bagno, occhiali da sole, scarpe da ginnastica ecc. 521

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Sono interpretabili come complementi di fine anche complementi indicanti finalità o scopo introdotti da aggettivi come adatto, idoneo, utile ecc. e da nomi di significato analogo (idoneità, utilità ecc.). Attenzione: quando queste espressioni introducono nomi o pronomi riferiti a esseri animati invece, è preferibile considerare questi sintagmi complementi di vantaggio o di termine. Ti presto un libro utile per il ripasso. (compl. fine) È un’argilla particolarmente adatta alla produzione del vasellame. (compl. fine) Il tuo aiuto mi è stato molto utile. (compl. vantaggio / compl. termine)

Il complemento concessivo

PER INIZIARE

Il complemento concessivo indica l’essere animato, la cosa o il fatto nonostante il quale si verifica un determinato avvenimento o una condizione. È introdotto dalle preposizioni nonostante, malgrado, con o dalle locuzioni preposizionali a dispetto di, contrariamente a. Generalmente è un’espansione dell’intera frase. Le voglio molto bene nonostante tutti i suoi difetti. Con questo freddo, esci in maniche corte? A dispetto delle previsioni c’è stato il sole.

1 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono complementi di causa [CA] o di fine [F].

CA F

1. Chiedo scusa per il disturbo.



2. Accorsero in nostro aiuto.



3. Avrei bisogno di un paio di scarpe da ballo.



4. Ammutolì dalla paura.



5. Sei nervosa per il colloquio?



6. Si sta preparando per il concorso.



2 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa le frasi con complementi di causa, di fine o concessivi a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.

I complementi indiretti

1.

(compl. concessivo) si sono

mantenuti in contatto per tutti questi anni. 2. Montò su tutte le furie (compl. causa) di suo cugino. 3.

(compl. concessivo), faccio

veramente fatica a capire perché vuoi affittare un castello 7

(compl. fine): hai sempre detto che

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Unità 4 - I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

volevi delle nozze sobrie! 4. La signora mi ha chiesto di riferirLe che La attende in sala

(compl. fine) (compl. fine).

5.

(compl. concessivo), come

giornalista l’ho sempre apprezzato (compl. causa). 6.

(compl. causa)

al mare, la regione ha un clima adatto (compl. fine) degli agrumi. 7. (compl. concessivo), io il costume (compl. fine) me lo porto: non si sa mai!

3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Trasforma le frasi in evidenza in complementi di significato equivalente, poi indica tra parentesi se si tratta di complementi di causa [CA], di fine [F] o concessivi [C], come nell’esempio. Es. Anche se hanno insistito molto, non accetterò il loro invito. → Malgrado la loro insistenza



C] [  

1. Le si chiudevano gli occhi perché era molto stanca. 

[  ]

2. Sebbene sorridesse, mi sembrò un uomo triste. 

[  ]

3. Per attivarlo è necessario riavviare il PC. 

[  ]

4. Si preparavano a sfidare la Svezia. 

[  ]

5. Le cose si complicarono ulteriormente perché si intromise una terza persona.

I complementi indiretti



6. Pur essendo insicura, si lanciò con coraggio in questa nuova avventura. 

[  ]

7. Si struggevano perché vivevano lontani. 7



[  ] 523

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento di mezzo Il complemento di mezzo indica il mezzo o lo strumento, materiale o immateriale, mediante il quale si compie l’azione. È introdotto dalle preposizioni con, in, di, a, da, mediante, tramite, attraverso o da locuzioni preposizionali quali per mezzo di, con l’aiuto di, grazie a. Dipende generalmente da un verbo, ma può anche dipendere da un nome: in questo caso indica il modo di funzionamento di qualcosa ed è introdotto dalla preposizione a. Sono venuti in treno. Chiudi a chiave la porta. Si salvò grazie a uno stratagemma. Si trattava della prima barca a vapore. Adoro le stufe a legna. Dal tono si capisce che è al settimo cielo.

Il complemento di modo Il complemento di modo indica il modo in cui si compie un’azione o si verifica un avvenimento. Può essere costituito da un nome introdotto dalle preposizioni con, in, di, a, per, senza, da un avverbio o da una locuzione avverbiale. Dipende generalmente da un verbo. Fragile. Maneggiare con attenzione. Rispose di getto. In queste vacanze ho mangiato senza sosta. Accudiva il piccolo criceto amorevolmente. Si era comportato in modo poco trasparente. Ma come parli?

ATTENZIONE

COMPLEMENTO DI MODO O COMPLEMENTO PREDICATIVO?

I complementi indiretti

Il complemento di modo può essere confuso con il complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto. Osserva: Le rondini volano silenziose. Le rondini volano in silenzio.

(compl. predic. del sogg.) (compl. di modo)

Fatima dormiva serena. Fatima dormiva serenamente.

(compl. predic. del sogg.) (compl. di modo)

Tutti i complementi in evidenza rispondono alla domanda Come?, ma nella prima frase di ciascuna coppia l’accordo tra il soggetto (le rondini, Fatima) e il complemento predicativo del soggetto (silenziose, serena) crea un nesso forte tra questi due elementi.

7

In casi come questi, in cui non è presente alcun verbo copulativo, il compl. predicativo si distingue dal compl. di modo perché è un aggettivo o un participio in funzione di aggettivo che concorda in genere e/o numero con il soggetto o l’oggetto cui si riferisce, mentre il compl. di modo è un nome introdotto da preposizione, un avverbio o una locuzione avverbiale.

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PER INIZIARE

Unità 4 - I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

4 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di mezzo e cerchia quelli di modo. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono. 1. Con estremo piacere vi comunico i vincitori del IV Concorso letterario “Un racconto alpino.” 2. Praticate gentilezza a casaccio, e atti di bellezza privi di senso. 3. Con le buone maniere si ottiene tutto. 4. In questo caso il portainnesto viene tagliato orizzontalmente, praticando un’incisione tra la corteccia e il legno. 5. Volete andare in spiaggia con questo tempaccio? 6. Il Lugano pareggia a due minuti dalla fine grazie a un gran goal di Mariani. 7. Il bimbo balbettava, tra le lacrime, che non l’aveva fatto apposta. 8. La pentola a pressione è una pentola che permette di cucinare velocemente per mezzo delle alte temperature a cui può arrivare. 9. Vi proponiamo alcune destinazioni incantevoli raggiungibili comodamente in treno. Trascrivi i complementi avverbiali di modo: 

5 RICONOSCERE

··

SI INVAL

Seleziona la frase in cui il complemento ha la funzione indicata. 1. con una battuta (compl. mezzo) a. b.

Risponde sempre con una battuta. Riuscì a cambiare discorso con una battuta.

2. con l’immaginazione (compl. modo) Volerò da te con l’immaginazione. a. b. Sa inventare storie con l’immaginazione di un bambino. 3. in macchina (compl. mezzo). Sali in macchina! a. b. Siamo venuti in macchina. c. A leggere in macchina mi viene la nausea.

I complementi indiretti

4. con il sale (compl. mezzo) Aggiustate il sugo con il sale. a. b. Con il sale che hai messo ci verrà una sete infernale! 5. a piedi (compl. modo) Sei arrivata a piedi fin qui? a. b. Adoro camminare a piedi scalzi.

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6. con un regalo (compl. mezzo) Ancora una volta è riuscita a farsi perdonare con un regalo. a. b. Torna sempre dai suoi viaggi con un regalo. 525

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

I complementi di compagnia e di unione Il complemento di compagnia indica l’essere animato, persona o animale, con cui ci si trova o con cui si compie l’azione. Il complemento di unione indica la cosa che si ha con sé o che si trova unita, collegata a un’altra. Entrambi questi complementi sono introdotti dalla preposizione con o dalle locuzioni preposizionali insieme a/con, assieme a, in compagnia di e possono dipendere da un verbo o da un nome. Vado al cinema con Daria. (compl. compagnia) Si presenteranno alle elezioni insieme ai socialisti. (compl. compagnia) Davvero vuoi andare in montagna con queste scarpe? (compl. unione) Mangi la pizza assieme al cappuccino? (compl. di unione)

Il complemento di rapporto o relazione

PER INIZIARE

Il complemento di rapporto o relazione indica l’essere animato o la cosa con cui si stabilisce un determinato rapporto. È introdotto dalle preposizioni con, contro, verso, per o da locuzioni preposizionali come nei confronti di, rispetto a. Quando esprime le relazioni reciproche tra due o più elementi, è introdotto dalla preposizione tra/fra. Dipende spesso da verbi indicanti relazione (parlare, riunirsi, accordarsi, litigare, discutere ecc.) o da nomi di significato analogo (chiacchierata, riunione, accordo, litigio, discussione ecc.), ma può dipendere anche da aggettivi e da nomi e verbi di significato diverso. È sempre gentile con tutti. Giocheranno contro l’Islanda. Tra le due città esiste un’inimicizia antica. Nutro una grande ammirazione per Ernesto.

6 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di compagnia e cerchia quelli di unione. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono.

1. Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù. 2. Accolse la notizia con una smorfia di soddisfazione che non riuscì a trattenere nonostante i suoi sforzi. 3. Se metti in lavatrice i capi colorati con quelli bianchi, devi lavare con acqua fredda. 4. Secondo te queste

I complementi indiretti

scarpe stanno bene insieme a questo vestito o sono troppo scure? 5. Con la musica a tutto volume in cuffia, non si accorse degli squilli insistenti del telefono né delle grida di sua madre. 6. Assieme ai miei colleghi ho presentato numerosi emendamenti che sono stati sostenuti con grande determinazione dalla commissione per l’ambiente. 7. Giocava sulla spiaggia insieme al suo cane con tutta la 7

spensieratezza dei suoi pochi anni.

526

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Unità 4 - I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

7 PRODURRE

· · · Per ognuno dei sintagmi dati, scrivi una frase in cui abbia la funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio. Es. con mia madre: (compl. compagnia) Sono andato a fare compere con mia madre. arrivato a un accordo con mia madre. (compl. rapp. o relaz.) Sono  • con la coca-cola: (compl. unione)



• con i ministri: (compl. compagnia)



(compl. rapp. o relaz.)



• con lo studio: (compl. rapp. o relaz.) (compl. mezzo)





• con l’ombrello: (compl. unione)



(compl. mezzo)



8 ANALIZZARE

··

SI INVAL

Analizza i complementi in evidenza (di causa, di fine, concessivi, di mezzo, di modo, di compagnia, di unione, di rapp. o relazione). 1. Ho un pessimo rapporto con il ferro [

[

] a vapore [

] che mi ha regalato mia

suocera. 2. Nonostante la vicinanza [ [

] di Livorno come città portuaria nel

XVI sec. 3. Con te [

] vivo le cose con più leggerezza

] e imparo ad assumere un atteggiamento diverso nei

I complementi indiretti

confronti dei problemi [ pessimismo [

], tra le città

] di Pisa e Livorno esiste una storica rivalità, forse per

via dell’ascesa [ [

] da stiro

], malgrado il mio ]. 4. Si tratta di un legno particolarmente

indicato per la costruzione [

] di piccoli e grandi edifici

per la sua resistenza [  ]. 5. Mia nonna puliva i vetri e gli specchi di casa in modo semplice e veloce [ 7

[

] con la carta

] di giornale. 527

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MAPPA UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO DI CAUSA INDICA LA CAUSA DI UN’AZIONE O DI UNA SITUAZIONE RISPONDE ALLE DOMANDE

È INTRODOTTO DA

PER, DA, DI, CON, A, A CAUSA DI, PER VIA DI ECC.

PER QUALE MOTIVO? A CAUSA DI CHE COSA?

DIPENDE DA

UN VERBO, UN NOME, UN AGGETTIVO

Muoio di fame! Il festival fu sospeso a causa delle polemiche. Era indignata per l’accaduto.

IL COMPLEMENTO DI FINE INDICA IL FINE DI UN’AZIONE O LA DESTINAZIONE D’USO DI UN OGGETTO RISPONDE ALLE DOMANDE

PER QUALE FINE? CON QUALE SCOPO?

È INTRODOTTO DA

PER, DA, DI, A, AL FINE DI, ALLO SCOPO DI ECC.

DIPENDE DA

UN VERBO, UN NOME, UN AGGETTIVO

Studia per l’esame. Ho comprato delle scarpe da ballo. L’imbarcazione non era adatta alla navigazione in mare.

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MAPPA UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO CONCESSIVO INDICA L’ESSERE ANIMATO, LA COSA O IL FATTO NONOSTANTE IL QUALE SI VERIFICA UN DETERMINATO AVVENIMENTO

RISPONDE ALLE DOMANDE

NONOSTANTE CHI? NONOSTANTE CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

CON, NONOSTANTE, MALGRADO, A DISPETTO DI, CONTRARIAMENTE A

DIPENDE DA

L’INTERA FRASE

Nonostante le previsioni, il tempo è splendido. Con tutto questo rumore, riesci a dormire?

529

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MAPPA UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO DI MEZZO

INDICA IL MEZZO MEDIANTE IL QUALE SI COMPIE L’AZIONE

RISPONDE ALLE DOMANDE

PER MEZZO DI CHI? PER MEZZO DI CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

CON, IN, DI, A, MEDIANTE, TRAMITE, ATTRAVERSO, PER MEZZO DI ECC.

DIPENDE DA

UN VERBO, UN NOME

Siamo venuti in bici. C’è riuscita con l’astuzia. Abbiamo comprato una stufa a legna.

530

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MAPPA UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO DI MODO

INDICA IL MODO IN CUI SI COMPIE L’AZIONE O SI VERIFICA UN AVVENIMENTO

RISPONDE ALLE DOMANDE

COME? IN CHE MODO?

PUÒ ESSERE COSTITUITO DA

CON, IN, DI, A, PER, SENZA + UN NOME

DIPENDE DA

UN VERBO

UN AVVERBIO O UNA LOCUZ. AVVERBIALE

Ascoltavano con attenzione. L’adagiò nel lettino delicatamente. Si comporta in modo spontaneo.

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MAPPA UNITÀ 4

I COMPLEMENTI DI COMPAGNIA E UNIONE INDICANO L’ESSERE ANIMATO (DI COMPAGNIA) O LA COSA (DI UNIONE) CON CUI CI SI TROVA O SI COMPIE L’AZIONE RISPONDONO ALLE DOMANDE

CON CHI? CON CHE COSA?

DIPENDONO DA

SONO INTRODOTTI DA

CON, INSIEME A/CON, ASSIEME A, IN COMPAGNIA DI

UN VERBO, UN NOME

Veniamo con voi! (compagnia) Fossi in te uscirei con l’ombrello. (unione)

IL COMPLEMENTO DI RAPPORTO O RELAZIONE INDICA L’ESSERE ANIMATO O LA COSA CON CUI SI STABILISCE UN DETERMINATO RAPPORTO RISPONDE ALLE DOMANDE

È INTRODOTTO DA

DIPENDE DA

CON CHI? CON CHE COSA? TRA CHI? TRA CHE COSA?

CON, PER, CONTRO, VERSO, NEI CONFRONTI DI, RISPETTO A

UN VERBO, UN AGGETTIVO UN NOME

Ha un ottimo rapporto con sua madre. Tra le due famiglie non corre buon sangue.

532

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

5

30’

I complementi di qualità, di argomento, di materia, di paragone, di colpa, di pena Il complemento di qualità Il complemento di qualità indica una caratteristica fisica, intellettuale o morale di qualcuno o qualcosa. È introdotto dalle preposizioni di, da, a, con, senza. Generalmente dipende da un nome ed è completato da un aggettivo. Marcella è una donna di grande personalità. Dumbo era un elefantino dalle orecchie enormi. Agilulfo è un nobile cavaliere senza macchia e senza paura.

ATTENZIONE

I COMPLEMENTI INTRODOTTI DA SENZA: QUALITÀ O MODO?

I complementi indiretti

Quando il complemento di qualità è introdotto dalla preposizione senza può essere confuso con quello di modo, oltre che, come vedremo, con il complemento di privazione e con il complemento di esclusione (vedi M7_U6, U7). Quando il “senza” serve a descrivere una caratteristica della cosa o della persona di cui si sta parlando, si tratta di un complemento di qualità. Se invece il complemento si riferisce al predicato e indica il modo in cui si svolge l’azione, è un complemento di modo. Osserva: Quest’anno vanno di moda le scarpe senza lacci. (si parla di una caratteristica del modello di scarpe, compl. qualità) Me lo disse pure senza indugi. 7

(si parla del modo in cui si è detto qualcosa, compl. modo) 533

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento di argomento Il complemento di argomento indica la materia o l’argomento di cui si parla o si scrive. Spesso dipende da verbi come parlare, discutere, trattare ecc. o da nomi di significato analogo. È introdotto dalle preposizioni di, su, circa, sopra o dalle locuzioni preposizionali riguardo a, a proposito di, intorno a, e può essere costituito dalla particella ne o, in alcuni casi, ci. Ho letto un saggio sulla libertà. Dimmi di te. Di che cosa avete parlato? Ne discuteremo dopo cena. (= di questo) Ci ho pensato a lungo. (= a questo)

Il complemento di materia Il complemento di materia indica la materia o la sostanza di cui è fatta una cosa o, più raramente, un essere animato. Dipende generalmente da un nome. È introdotto dalle preposizioni di e, più raramente, in. Le ho regalato un maglione di lana. Li separava un’alta ringhiera in ferro. Era un volume rilegato in pelle. Di che cosa è fatto?

I complementi indiretti

PER INIZIARE

Può essere impiegato in senso figurato. Ha un cuore d’oro.

7

1 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di qualità. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Non cerchiamo un hotel di grande pretese: ci basta una stanza pulita in un albergo non troppo lontano dal centro e con cucina di buona qualità. 2. Cerbero è il mostruoso cane a tre teste e dagli occhi vermigli che nella Divina Commedia custodisce l’accesso al terzo cerchio dell’Inferno. 3. La chiesa, a pianta centrale, ha una struttura portante in calcestruzzo armato. 4. È autrice di testi di sociologia di altissimo interesse, tradotti in almeno dieci lingue. 5. Per la produzione del formaggio coi buchi originale viene impiegato latte proveniente da mucche alimentate esclusivamente con erba e fieno. 6. Vi stese un foglio di carta da imballaggio per evitare di macchiare il tavolo in resina. 7. Nel 1969 la bandiera a stelle e strisce fu piantata sul suolo lunare, scalzando la Russia nella corsa alla conquista dello spazio.

534

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Unità 5 - I complementi di qualità, di argomento, di materia, di paragone, di colpa, di pena

2 TR ASFORMARE + LESSICO

··

Trasforma gli aggettivi in evidenza in complementi di qualità e di materia di significato equivalente. Es. un cantante famoso → di fama qualità 1. una gonna pieghettata 2. un pensiero molto profondo 3. un’insegnante estremamente competente 4. un vestito smanicato 5. una persona mentalmente molto chiusa materia 6. una statua lignea 7. una torre eburnea 8. uno sguardo vitreo 9. un cielo plumbeo

10. una maschera bronzea

3 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Analizza i complementi in evidenza indicando se sono di specificazione [S], di materia [M] o di argomento [A].

I complementi indiretti

1. Mi sono iscritta a un corso di batteria.

7

S M A





2. La statuetta presenta intarsi di madreperla.





3. Si tratta del primo trattato di alchimia della storia.





4. Non ne voglio neanche sentire parlare!





5. Erano degli enormi fantocci di cartapesta.





6. E questo ne è la prova.





7. Quali sono i limiti della scienza?





8. Il programma tratta di scienza in senso molto lato.





9. È una reazione allergica agli orecchini di metallo.









10. Di che diavolo stai parlando?

535

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

4 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di argomento. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Conosci a memoria le date di nascita e di morte di tutti gli scrittori italiani? Interessante, parlami ancora della tua vita sociale… 2. Ha scritto una tesi intorno agli studi sulla magia dell’antropologo Marcel Mauss. 3. Nella sua conferenza, ha affrontato il delicato argomento dell’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. 4. Se mi chiedesse la mia opinione in merito, le direi che non ne so niente. 5. Sulla spiaggia, alcuni ragazzi parlavano animatamente intorno a un falò. 6. Proseguono le ricerche sulle misteriose luci di Hessdalen, in Norvegia, pubblicate sul sito del Comitato. 7. Cerco di evitare di parlare di cose che non conosco.

Il complemento di paragone Il complemento di paragone indica il secondo termine di un confronto tra due cose o esseri animati, o tra due qualità riferite alla stessa cosa o essere animato. Dipende da un aggettivo o da un avverbio di grado comparativo. Con i comparativi di maggioranza e minoranza, è introdotto da di quando la comparazione è tra due elementi, e da che quando la comparazione è tra due qualità; con i comparativi di uguaglianza, è introdotto da come o quanto. In alcuni casi è introdotto dalla preposizione a (superiore/inferiore a) o da locuzioni come rispetto a, in comparazione con. Ero molto più curioso di voi. È alta come suo fratello. Silvio era più alto che intelligente. L’impresa era superiore alle loro forze. Lea è più diligente rispetto ai suoi compagni.

I complementi indiretti

Il complemento di colpa Il complemento di colpa indica la colpa di cui qualcuno è responsabile o viene accusato. Può dipendere da verbi come accusare, incolpare, condannare ecc. o da nomi o aggettivi di analogo significato, ed è introdotto dalle preposizioni di o per. È stato accusato di alto tradimento. L’hanno arrestata per un furto. Sono il responsabile di questo disastro. Sconta una condanna per riciclaggio di denaro sporco.

Il complemento di pena 7

Il complemento di pena indica la pena, la multa o il castigo a cui qualcuno è condannato. A seconda del verbo o del nome da cui dipende, può essere introdotto dalle preposizioni a, con, di o per.

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Unità 5 - I complementi di qualità, di argomento, di materia, di paragone, di colpa, di pena

PER INIZIARE

La Cassazione annulla una condanna all’ergastolo. Li hanno condannati a sei mesi di carcere. Questo reato è punito con una sanzione amministrativa. Mi hanno multato di/per 100 euro.

5 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di paragone. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno. 1. Sono indignata quanto voi per il licenziamento di Ginevra. 2. Più astuto che saggio, il dottor Shepard si destreggiava nella vita tra segreti e mezze verità. 3. Tre città italiane si trovano tra le cinquanta città più inquinate d’Europa. 4. La percentuale di studenti italiani che ha risposto correttamente al quesito è di poco superiore a quella della media dei paesi europei. 5. L’ultima stagione della serie mi sembra meno avvincente di quelle precedenti. 6. Ormai di ogni estate dicono che è la più calda degli ultimi trent’anni! 7. Parlo con te, che in questo frangente mi sembri un po’ più ragionevole di tuo fratello. 8. È principiante come noi ma si comporta come se fosse l’attrice più brava di tutte.

6 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono di colpa [C] o di pena [P].

I complementi indiretti

1. Il sottosegretario è indagato per concussione.

C P



2. Questo reato viene punito con la reclusione da uno a tre anni.



3. Tre ragazzi sono stati denunciati per bullismo.



4. L’hanno licenziato con l’accusa di furto aggravato.



5. Presso i Romani chi trasgrediva era condannato ai lavori forzati.



6. Chi sono i veri responsabili della crisi?



7. Per pesca in zona non consentita l’hanno multato di 2000 euro.



7 COMPLETARE + LESSICO

··

7

Completa le seguenti frasi con complementi a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. Un vaso

(compl. materia) è molto 537

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

più pesante

(compl. paragone) (compl. materia). 2. Era un uomo (compl. qualità): indossava sempre una

vecchia giacca

(compl. materia) e gli

piaceva parlare

(compl. argomento).

3. Fu condannato

(compl. pena) (compl. colpa) di cento monete (compl. materia). 4. La maglia (compl. qualità) ti fa più slanciato (compl. paragone) (compl. materia). 5. Ho scritto un

libro

(compl. argomento), donna (compl. qualità). 6. Nella casupola (compl. materia) vide un

folletto

(compl. qualità), più piccolo (compl. paragone) ed esile (compl. paragone), intento a suonare il

flauto.

8 PRODURRE

· · · Scrivi tre frasi contenenti ognuna i complementi indicati. 1. un complemento di qualità e un complemento di paragone  

2. un complemento di colpa e un complemento di pena 

I complementi indiretti



3. un complemento di materia e un complemento di argomento  

7



538

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MAPPA UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO DI QUALITÀ INDICA UNA CARATTERISTICA DI QUALCUNO O QUALCOSA RISPONDE ALLE DOMANDE

DI, DA, A, CON, SENZA

COME? CON QUALE CARATTERISTICA?

DIPENDE DA

È INTRODOTTO DA

UN NOME

Vide un drago dalla coda biforcuta. Era un meccanico di grande esperienza.

IL COMPLEMENTO DI ARGOMENTO INDICA L’ARGOMENTO DI CUI SI PARLA O SI SCRIVE RISPONDE ALLE DOMANDE

DI CHE COSA? SU CHI? SU CHE COSA? SU QUALE ARGOMENTO?

È INTRODOTTO DA

DI, SU, CIRCA, SOPRA, RIGUARDO A, A PROPOSITO DI ECC.

DIPENDE DA

UN VERBO, UN NOME

Parlano di politica. Ho scritto un libro sulla mia vita. Ne abbiamo già discusso.

539

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MAPPA UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO DI MATERIA INDICA LA MATERIA O LA SOSTANZA DI CUI È FATTA UNA COSA RISPONDE ALLE DOMANDE

DI CHE COSA? CON QUALE MATERIA?

È INTRODOTTO DA

DI, IN

DIPENDE DA

UN NOME

Usiamo i tovaglioli di carta? Era una scultura in bronzo.

IL COMPLEMENTO DI PARAGONE INDICA IL SECONDO TERMINE DI UN CONFRONTO RISPONDE ALLE DOMANDE

DI CHI? DI CHE COSA? RISPETTO A CHI? RISPETTO A CHE COSA? COME CHI? COME CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

DIPENDE DA

DI, CHE, COME, QUANTO, RISPETTO A ECC.

UN AGGETTIVO, UN AVVERBIO DI GRADO COMPARATIVO

Sei stato più furbo di loro. È già alta come sua madre.

540

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MAPPA UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO DI COLPA INDICA LA COLPA DI CUI QUALCUNO È RESPONSABILE O VIENE ACCUSATO RISPONDE ALLE DOMANDE

DI QUALE COLPA? PER QUALE COLPA?

DIPENDE DA

È INTRODOTTO DA

DI, PER

UN VERBO, UN NOME UN AGGETTIVO

Lo hanno arrestato per riciclaggio di denaro. Si sentiva responsabile del fallimento del progetto.

IL COMPLEMENTO DI PENA INDICA LA PENA, LA MULTA O IL CASTIGO A CUI QUALCUNO È CONDANNATO RISPONDE ALLA DOMANDA

È INTRODOTTO DA

A QUALE PENA?

A, CON, DI, PER

DIPENDE DA

UN VERBO, UN NOME

Verranno puniti con una multa. Subirono la condanna a tre mesi di carcere.

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

6

30’

I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità I complementi di abbondanza e di privazione Questi complementi indicano ciò di cui qualcuno o qualcosa è ricco (complemento di abbondanza) o privo (complemento di privazione). Generalmente dipendono da verbi, nomi o aggettivi che esprimono abbondanza (abbondare, traboccare, riempire, colmare ecc.; pieno, ricco, saturo ecc.; ricchezza, abbondanza ecc.) o scarsità (privare, impoverire, scarseggiare, mancare, difettare ecc.; privo, povero ecc.; mancanza, scarsità ecc.). In questi casi, sono introdotti dalla preposizione di. Quest’anno c’è stata grande abbondanza di uva. (compl. di abbondanza) Questa spiaggia è piena di pietre. (compl. di abbondanza) È una persona priva di scrupoli. (compl. di privazione)

I complementi indiretti

Consideriamo complementi di privazione anche le espressioni introdotte dalla preposizione senza o da locuzioni quali in mancanza di e in assenza di. Una città senza centro è come un corpo senza cuore. In mancanza di caffè, bevevamo un intruglio a base di cicoria. I complementi di abbondanza e privazione possono essere sostituiti dalla particella ne. Su Marte un tempo c’era l’acqua, pare che il pianeta ne fosse pieno. (= di acqua, compl. di abbondanza)

ATTENZIONE

7

I COMPLEMENTI INTRODOTTI DA SENZA: PRIVAZIONE, QUALITÀ O MODO?

Quando il complemento di privazione è introdotto dalla preposizione senza può essere confuso con il complemento di modo, con quello di qualità e, come vedremo, con quello di esclusione (M7_U7).

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Unità 6 - I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

Per distinguere questi complementi è necessario riflettere sulla loro funzione nella frase e sul loro significato: se il complemento si riferisce al predicato e indica il modo in cui si svolge l’azione, è un complemento di modo; se si riferisce a un nome, può essere interpretato come complemento di privazione quando a prevalere è l’idea di privazione, di mancanza, o come complemento di qualità, quando il “senza” serve a descrivere una caratteristica della cosa o persona di cui si sta parlando. La distinzione tra questi ultimi due casi a volte è molto sottile. Osserva: Carmen rideva ormai senza ritegno. (si riferisce al predicato: compl. di modo) Era una città senza i servizi minimi. (prevale l’idea di mancanza: compl. di privazione) Ho comprato una maglietta senza maniche. (non si tratta di una maglia a cui mancano le maniche, ma una maglia la cui caratteristica è quella di essere senza maniche: compl. di qualità)

Il complemento di limitazione Il complemento di limitazione indica entro quali limiti, in che ambito o da che punto di vista è valido ciò che viene affermato. Può essere introdotto dalle preposizioni di, in, per, a, con o da locuzioni quali in quanto a, in fatto di, limitatamente a ecc. È spesso espansione dell’intera frase, ma può dipendere anche dal verbo, da un nome, da un aggettivo. Sono complementi di limitazione anche espressioni che indicano un’opinione, quali secondo me (te, lei ecc.), a parer mio (tuo, suo ecc.), a mio (tuo, suo ecc.) avviso ecc. A calcetto è un vero campione. Sono molto ignorante in fatto di sport.

Il complemento di età Il complemento di età indica l’età di qualcuno o qualcosa. Quando si riferisce a un verbo o all’intera frase è introdotto dalla preposizione a o dalla locuzione all’età di. In dipendenza da un nome è introdotto dalla preposizione di. Quando indica un’età stimata in modo approssimativo, è introdotto dalla preposizione su o dalla locuzione intorno a. Si è trasferita in Russia a 32 anni. Nel parco c’è un ulivo di 200 anni. Entrò un uomo sulla cinquantina.

I complementi indiretti

ATTENZIONE

COMPLEMENTO DI ETÀ O COMPLEMENTO OGGETTO?

Con i verbi avere e compiere, l’indicazione di età svolge la funzione di complemento oggetto, non di complemento di età. Osserva: Ho un fratellino di sei anni. (compl. di età) Il mio fratellino ha sei anni. (compl. oggetto) 7

A che età si può prendere la patente? (compl. di età) Quanti anni compi? (compl. oggetto) 543

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PER INIZIARE

LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

1 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di abbondanza e cerchia quelli di privazione, poi indica se dipendono da un verbo [V], da un nome [N] o da un aggettivo [A]. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono. 1. Il Nicaragua è lo stato più esteso dell’America istmica ma ha una densità di popolazione molto bassa. [ ] 2. Era ultrasensibile perché carente di affetto e molto spaventata. [ ] 3. La tesi proposta è molto interessante ma difetta del tutto di realismo. [ ] 4. La zona è popolata da una fauna abbondante ed estremamente variegata. [ ] 5. Nonostante l’abbondanza di risorse, la situazione socio-economica della regione è pressoché disastrosa. [ ] 6. Le origini della ricchezza di mio zio sono un mistero su cui si è sempre taciuto. [ ] 7. Una spiegazione priva di esempi serve a ben poca cosa. [ ] 8. Se cerchi un corso di yoga, questa città ne è piena! [ ]

2 COMPLETARE

··

Completa le seguenti frasi con un complemento di limitazione adatto al contesto. 1. Federica è davvero un asso

.

2.

state prendendo un granchio.

3. Fu rimandato a settembre

.

4.

sono certamente i migliori.

5. Io e mio fratello abbiamo gusti molto diversi . 6.

, una proposta di legge simile è

I complementi indiretti

una assoluta aberrazione.

3 RICONOSCERE

··

Seleziona le 4 frasi in cui è presente un complemento di età e sottolinea quest’ultimo. 1.

7

SI INVAL

La fama della valle del Nilo dovette diffondersi già in epoca antichissima.

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Unità 6 - I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

2.

È stato invecchiato sei mesi in botti di rovere.

3.

Si andrà in pensione a 67 anni.

4.

Il parco vanta un albero di 200 anni.

5.

Ha appena compiuto tre mesi.

6.

Ci siamo viste l’ultima volta un secolo fa!

7.

Il falsario era un distinto signore sui settant’anni.

8.

Scrisse il suo primo romanzo all’età di 17 anni.

I complementi di quantità I complementi di quantità sono complementi che forniscono indicazioni quantitative relative al peso, alla misura, alla distanza, all’estensione, al prezzo, alla stima. Possono dipendere da verbi, nomi o aggettivi ed esprimere quantità determinate (Pesa 15 chili) o indeterminate (Pesa moltissimo). Possono essere classificati come un unico complemento di quantità, o distinti nei seguenti sottotipi:

Il complemento di peso o misura Il complemento di peso o misura indica il peso o la misura di qualcosa o qualcuno, per mezzo di un dato preciso (2 km, 300 gr ecc.) o in modo indeterminato, per mezzo di avverbi (molto, tanto, poco, abbastanza, quanto ecc.). Può dipendere da verbi come pesare o misurare, da aggettivi come alto, largo, profondo, lungo, o da nomi. Quando dipende da un verbo o è costituita da un avverbio, l’indicazione di misura generalmente non è introdotta da preposizione (Misura 3 metri), a meno che non sia approssimativa (Pesano sulle 2 tonnellate). Quando dipende da un nome è introdotta dalle preposizioni di e da o su per indicazioni di misura approssimative. Sono alta 1,76 cm. Il cucciolo pesa sui 2 kg. Vorrei uno spago di cinque metri. Erano bottiglie da un litro. Quanto pesi?

I complementi indiretti

Il complemento di distanza

7

Il complemento di distanza indica la distanza precisa (a due miglia, a 10 mm ecc.) o indeterminata (molto, tanto, poco, abbastanza, quanto ecc.) che separa un luogo da un altro o una persona o una cosa da un’altra persona o cosa. In dipendenza dal verbo distare e dagli aggettivi lontano e distante non è introdotto da preposizione; negli altri casi è introdotto dalle preposizioni a, tra/fra. Si trova a due chilometri da qui. Tra duecento metri c’è una curva molto stretta. 545

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

È lontano 150 km dalla costa. La casa distava molto dal castello. Quanto dista il castello? A che distanza si trova la tangenziale?

Il complemento di estensione Il complemento di estensione indica quanto qualcosa si estende nello spazio, con precisione (per tre metri, per dieci ettari ecc.) o in modo indeterminato (per qualche miglio, per molti km ecc.). Dipende da verbi quali estendersi, elevarsi, innalzarsi, scorrere ecc. e può essere introdotto dalle preposizioni per, a e oltre. Il deserto del Kalahari si estende per circa 520.000 km2. Il massiccio si innalza a 2.750 metri sul livello del mare. Il panorama è composto da montagne che si innalzano oltre i 4000 metri. Per quanti chilometri si estende la tua tenuta?

ATTENZIONE

LUNGO, ALTO ECC.: MISURA, ESTENSIONE O DISTANZA?

La distinzione tra i vari complementi di quantità, soprattutto in dipendenza da aggettivi come lungo, alto, largo, profondo, lontano ecc., genera alcune divergenze tra le grammatiche, dal momento che questi complementi hanno significati molto vicini tra loro. Quando il complemento è un’indicazione quantitativa dipendente dagli aggettivi lungo, alto, largo, profondo, spesso, riteniamo preferibile considerarlo un complemento di peso o misura, non di estensione. Il pozzo è profondo 80 m. La Mole Antonelliana è alta 167,25 m. Quanto è lungo il Nilo? Quando il complemento dipende dagli aggettivi lontano e distante, lo interpretiamo invece come complemento di distanza, non di misura. Sarà distante dieci chilometri. Mi sentivo lontana mille miglia da lui.

I complementi indiretti

Il complemento di prezzo

7

Il complemento di prezzo indica il valore o il prezzo preciso (2 euro, 1000 pesos ecc.) o indeterminato (una fortuna, molto, pochissimo ecc.) a cui viene venduto o comprato qualcosa. In dipendenza dai verbi pagare e costare, il prezzo indicato non è introdotto da preposizione. Quando dipende da verbi come comprare, vendere, affittare, è introdotto dalle preposizioni a o per. Quando dipende da un nome, è introdotto dalla preposizione da. Quando indica una quantità approssimativa, dipendente da un verbo o da un nome, è sempre introdotto dalla preposizione su. Costava 100 pesos. Mi è costato uno sproposito. L’ha venduto a caro prezzo. Ti sei comprato un orologio da 500 euro? A quanto lo affitti?

546

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Unità 6 - I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

L’ha venduto per pochi spiccioli. L’ho pagato sui 100 euro.

Il complemento di stima Il complemento di stima indica in modo preciso (30 euro ecc.) o indeterminato (molto, poco, abbastanza ecc.) quanto si stima o si valuta qualcuno o qualcosa dal punto di vista materiale, intellettuale o morale. Dipende da verbi come stimare, apprezzare, valutare, valere ecc. Generalmente non è preceduto da alcuna preposizione, ma può anche essere introdotto da in (con i verbi stimare e valutare) o da su (quantità approssimativa). Varrà cento euro al massimo. Il budget necessario è valutato sui 3 milioni di euro. Lo apprezzo moltissimo. Il suo giro d’affari annuo è stimato in 1000 miliardi di lire. Fu valutata qualche centinaio di euro.

ATTENZIONE

COMPLEMENTO DI STIMA O COMPLEMENTO PREDICATIVO?

Verbi come stimare o considerare possono introdurre un complemento di stima ma anche un complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto. Per distinguere questi due complementi ricorda che: • il complemento di stima dipendente da verbi si riferisce al predicato, non presenta alcun nesso grammaticale con il soggetto né con il complemento oggetto, e dà informazioni in merito alla quantità, esprimendo un ammontare definito o indefinito (poco, molto, una fortuna, 100 euro ecc.) • il complemento predicativo è costituito da un aggettivo o da un sostantivo che completa il significato del verbo (copulativo o in funzione copulativa) e concorda in genere e numero con il soggetto o con il complemento oggetto al quale si riferisce Osserva: Tutti lo stimano (= provano ammirazione per lui) molto. → compl. di stima

PER INIZIARE

I complementi indiretti

Tutti lo stimano (= lo reputano) un imbroglione (= maschile, sing. come lo). → compl. predicativo dell’oggetto

4 RICONOSCERE E ANALIZZARE

··

INVAL

SI

Sottolinea i complementi di quantità poi analizzali tra parentesi (compl. di peso o misura, di distanza, di estensione, di prezzo, di stima). Attenzione: non tutte le frasi ne hanno uno. 1. Avrei bisogno di un tappo in sughero per damigiane da 5/10 litri. [

7

geografica. [

] 2. La stimarono adatta per la sua posizione ] 3. La piramide di Cheope si innalzava per 547

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

] 4. A quanto vendi questa

450 piedi sopra di loro. [

] 5. Pesa troppo per

borsa? Io posso darti dieci euro. [

] 6. La troposfera

portarlo a mano fino al terzo piano! [

ha uno spessore variabile a seconda della latitudine. [

]

7. Ci buttò l’intero pacco di pasta da mezzo chilo. [ 8. Dista molto dalle Alpi la casa dei tuoi? [

5 ABBINARE + LESSICO

··

INVAL

] ]

SI

Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi di quantità della colonna di destra in modo da formare frasi di senso compiuto. Poi cerchia i complementi avverbiali. 1. Mi è costato...

a. per miglia e miglia.

2. Il primo centro abitato si trova...

b. moltissimo.

3. La strada si snodava...

c. a un chilometro.

4. Uno dei due cateti è lungo...

d. un patrimonio.

5. L’armadio pesa...

e. fra 2 km.

6. C’è un bivio...

f. più del dollaro.

7. L’euro vale...

g. 20 cm.

6 COMPLETARE E ANALIZZARE

· · · Completa con il complemento adatto e analizzalo tra parentesi

(di abbondanza, di privazione, di limitazione, di età, di peso o misura, di distanza, di estensione, di prezzo, di stima). 1. In molti paesi i figli si fanno sempre più tardi, in media (compl. di

2.

).

(compl. di

) non mi

batte nessuno: mi alleno da quando ho sei anni. 3. La tua affermazione dista

(compl. di

I complementi indiretti

) dalla realtà. 4. Mancanza (compl. di

) e irascibilità

sono sensazioni diffuse durante i cambi di stagione. 5. Sto sovrapponendo al pavimento un parquet (compl. di 7

) di spessore. 6. La soffitta era piena (compl. di

).

548

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MAPPA UNITÀ 6

I COMPLEMENTI DI ABBONDANZA E DI PRIVAZIONE INDICANO CIÒ DI CUI QUALCUNO O QUALCOSA È RICCO (ABBONDANZA) O È PRIVO (PRIVAZIONE) RISPONDONO ALLE DOMANDE

SONO INTRODOTTI DA

DI, SENZA, IN MANCANZA DI, IN ASSENZA DI ECC.

DI CHI? DI CHE COSA?

DIPENDONO DA

UN NOME, UN AGGETTIVO, UN VERBO

Il bar era pieno di gente. Ti ostini a dare un senso a ciò che ne è privo.

IL COMPLEMENTO DI LIMITAZIONE INDICA ENTRO QUALI LIMITI, IN CHE AMBITO O DA CHE PUNTO DI VISTA È VALIDO CIÒ CHE VIENE AFFERMATO RISPONDE ALLE DOMANDE

LIMITATAMENTE A CHI? LIMITATAMENTE A CHE COSA? RISPETTO A CHI? RISPETTO A CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

DI, IN, PER, A, IN QUANTO A, IN FATTO DI ECC.

DIPENDE DA

UN’INTERA FRASE

Era molto sfortunato in amore. Secondo me non ha tutti i torti.

549

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MAPPA UNITÀ 6

IL COMPLEMENTO DI ETÀ INDICA L’ETÀ DI QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLE DOMANDE

È INTRODOTTO DA

A CHE ETÀ? DI CHE ETÀ?

DI, A, SUI, ALL’ETÀ DI, INTORNO A ECC.

DIPENDE DA

UN VERBO, UN NOME

Ho preso la patente a diciannove anni. Era un signore di cinquant’anni.

550

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MAPPA UNITÀ 6

I COMPLEMENTI DI QUANTITÀ DANNO INDICAZIONI QUANTITATIVE

DI PESO O MISURA

DI DISTANZA

DI PREZZO

RISPONDONO ALLA DOMANDA

QUANTO?

DI ESTENSIONE

DI STIMA

POSSONO ESSERE COSTITUITI DA

UN’INDICAZIONE QUANTITATIVA

DIPENDONO DA

UN VERBO, UN NOME, UN AGGETTIVO

DI, DA, TRA/FRA, PER, IN, SU + UN’INDICAZIONE QUANTITATIVA UN AVVERBIO O UNA LOCUZ. AVVERBIALE (CON O SENZA PREPOSIZIONE) Il Monte Bianco è alto 4.810 m. (peso o misura) Erano sacchi da dieci chili. (peso o misura) Dista tre chilometri dalla capitale. (distanza) L’azienda agricola si estende per molti ettari. (estensione) Mi è costato pochissimo. (prezzo) L’hanno valutata 200.000 euro. (stima)

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UNITÀ

7

30’

I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione, eccettuativo, aggiuntivo, distributivo Il complemento di sostituzione o scambio Il complemento di sostituzione o scambio indica l’essere animato o inanimato che viene sostituito o scambiato con un altro. È introdotto dalle preposizioni per e con o da locuzioni preposizionali quali invece di, al posto di, in cambio di, in luogo di, in vece mia (tua, sua ecc.) ecc. Faresti tu la versione per me? Ti avevo confusa con tua sorella. Invece del solito biglietto di auguri, le manderò un disegno. Si è presentato in vece sua.

Il complemento di esclusione Il complemento di esclusione indica l’essere animato o inanimato che rimane escluso rispetto a quanto espresso dal predicato. È introdotto dalla preposizione senza. Per una volta andranno in vacanza senza i bambini.

FACCIAMO IL PUNTO

I complementi indiretti

I complementi introdotti da senza La preposizione senza può introdurre un complemento di esclusione, ma anche un complemento di modo, un complemento di qualità, o un complemento di privazione. Osserva gli esempi: Andate pure senza di me. (il contrario di “con me”, compl. di esclusione) 7

Ballavano senza freni. (= in modo sfrenato, si riferisce al predicato, compl. di modo)

552

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Unità 7 - I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione, eccettuativo, aggiuntivo, distributivo

Era una connessione senza fili. (si tratta di un tipo di connessione, la cui caratteristica principale è di funzionare senza fili, compl. di qualità)

PER INIZIARE

Entrò in una stanza senza finestre. (prevale l’idea di mancanza, compl. di privazione)

1 COMPLETARE

·

SI INVAL

Completa le seguenti frasi con i complementi di sostituzione e scambio più appropriati, scegliendoli tra quelli in elenco. con la verità • in cambio dei rifiuti • per chi • al posto dello zucchero • in vece tua • al posto di mio fratello 1. Da piccoli eravamo identici: una volta sono andato a . 2. “Tu ricicli, io ti

un’interrogazione

premio”, il comune incentiva la differenziata: buoni sconto . 3. Non posso andare io : gli azionisti si faranno convincere solo da te. 4. Dal fronte scriveva lettere , analfabeta, non avrebbe potuto farlo solo. 5. Che cos’è la panela è perché utilizzarla ? 6. Non confondere la dimostrabilità della scienza

2 RICONOSCERE

I complementi indiretti

··

7

.

INVAL

SI

Seleziona le 4 frasi in cui il complemento introdotto da senza è un complemento di esclusione. 1.

È una relazione senza futuro.

2.

Perché vai in giro senza scarpe?

3.

Senza di te non ce l’avrei fatta.

4.

Si passò da una cosa all’altra senza soluzione di continuità.

5.

Esce sempre senza soldi.

6.

I l restauro è diventato un pozzo senza fondo in cui sono scomparsi milioni e milioni.

7.

Senza sciarpa ti beccherai un accidente! 553

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento eccettuativo Il complemento eccettuativo indica il fatto, l’essere animato o inanimato che rappresenta un’eccezione rispetto a quanto espresso dal predicato. È introdotto dalle preposizioni tranne, eccetto, fuorché, salvo, meno o dalle locuzioni tranne che, a parte, all’infuori di, a eccezione di. Hanno accettato tutti tranne Antonia. “Non avrai altro Dio all’infuori di me”, spesso mi ha fatto pensare.

Il complemento aggiuntivo Il complemento aggiuntivo indica il fatto, l’essere animato o inanimato che si aggiunge rispetto a quanto viene affermato nella frase. È introdotto dalle locuzioni preposizionali in aggiunta a, oltre a, oltre che (quando è seguita da preposizione o aggettivo) o, più raramente, dalla preposizione oltre usata da sola. Oltre al danno, la beffa. Posso portare un pc oltre al bagaglio a mano? Abbiamo anche pasta e ceci in aggiunta al menu previsto.

Il complemento distributivo

I complementi indiretti

PER INIZIARE

Il complemento distributivo indica in che modo sono distribuiti fatti, esseri animati o inanimati in relazione allo spazio, al tempo o alla quantità. È introdotto dalle preposizioni per, a, su, ma può trovarsi anche senza preposizione. Dipende generalmente da un nome o da un numerale. Questa stoffa costa 12 euro al metro. È andato a votare un cittadino su tre. Ce n’è uno per ciascuno. Prendetene uno ciascuno.

3 ANALIZZARE

·

SI INVAL

Analizza i complementi in evidenza indicando se sono di

sostituzione o scambio [S], eccettuativi [E] o aggiuntivi [A].

S E A

1. Vai tu al mio posto, io non me la sento.





2. Conosce tre lingue oltre alla propria.





3. Mi scusi, l’avevo presa per la commessa.





4. Renato mangia di tutto fuorché le carote.













5. Oltre alle isole marittime ne esistono di lacustri e di fluviali. 7

6. L’hanno capita tutti tranne Susanna.

554

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Unità 7 - I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione, eccettuativo, aggiuntivo, distributivo

7. A eccezione del portiere, nessun giocatore può toccare la palla con le mani durante il gioco.





8. Ricevono commissioni in aggiunta allo stipendio base.



4 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Sottolinea i complementi eccettuativi e cerchia quelli distributivi. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono. 1. Quattro bambini su dieci hanno usato un iphone o un tablet almeno una volta al di sotto dei due anni. 2. Oltre alle arance volevo dell’uva. Quanto costa al chilo? 3. Ciascuno di loro aveva in mano un taccuino su cui prendeva appunti senza mai alzare lo sguardo. 4. Tutti i presenti salvo la contessa si alzarono in piedi alla fine del concerto: l’applauso durò ben 8 minuti. 5. Per dieci anni ci siamo visti una volta ogni tre settimane per giocare a scacchi, senza eccezioni tranne il giorno di Natale. 6. Quando dagli altoparlanti giunse l’ordine di disporsi in fila per cinque quasi nessuna delle reclute si mosse: quel posto sembrava tutto fuorché una caserma, pensò Raimond.

5 PRODURRE

· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il valore indicato tra parentesi.

1. per me (compl. sostituzione o scambio) 

2. senza il suo cane (compl. esclusione)  

3. eccetto i residenti (compl. eccettuativo)  

I complementi indiretti

4. oltre alle lucciole (compl. aggiuntivo)  

5. ciascuno (compl. distributivo) 7



555

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MAPPA UNITÀ 7

IL COMPLEMENTO DI SOSTITUZIONE O SCAMBIO INDICA L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE VIENE SOSTITUITO O SCAMBIATO CON UN ALTRO RISPONDE ALLE DOMANDE

AL POSTO DI CHI? AL POSTO DI CHE COSA? INVECE DI CHI? INVECE DI CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

PER, CON, INVECE DI, AL POSTO DI ECC.

L’hanno confusa con una star di Hollywood. È andata Anna al mio posto.

IL COMPLEMENTO DI ESCLUSIONE INDICA L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE RIMANE ESCLUSO RISPETTO A QUANTO ESPRESSO DAL PREDICATO RISPONDE ALLE DOMANDE

SENZA CHI? SENZA CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

SENZA

Preferisco andarci senza mio marito.

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IL COMPLEMENTO ECCETTUATIVO

INDICA IL FATTO, L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE RAPPRESENTA UN’ECCEZIONE RISPETTO A QUANTO ESPRESSO DAL PREDICATO RISPONDE ALLE DOMANDE

È INTRODOTTO DA

TRANNE, ECCETTO, FUORCHÉ, SALVO, MENO, TRANNE CHE, A PARTE ECC.

TRANNE CHI? TRANNE CHE COSA?

Verranno tutti tranne Giacomo.

IL COMPLEMENTO AGGIUNTIVO INDICA IL FATTO, L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE SI AGGIUNGE RISPETTO A QUANTO VIENE AFFERMATO NELLA FRASE RISPONDE ALLE DOMANDE

OLTRE A CHI? OLTRE A CHE COSA?

È INTRODOTTO DA

IN AGGIUNTA A, OLTRE A, OLTRE CHE

Oltre ai miei amici, ci saranno anche i miei parenti.

557

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MAPPA UNITÀ 7

IL COMPLEMENTO DISTRIBUTIVO INDICA IN CHE MODO SONO DISTRIBUITI I FATTI, GLI ESSERE ANIMATI O INANIMATI IN RELAZIONE ALLO SPAZIO, AL TEMPO O ALLA QUANTITÀ RISPONDE ALLE DOMANDE

SU QUANTI? DI QUANTI? IN CHE ORDINE? IN CHE PROPORZIONE?

PUÒ ESSERE INTRODOTTO DA

PER, A, SU

DIPENDE DA

UN NOME, UN NUMERALE

L’ha votata un cittadino su quattro. Ne hanno uno ciascuno.

558

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UNITÀ

8

30’

I complementi indiretti introdotti da “di”

I complementi indiretti

I COMPLEMENTI CON DI

7

compl. di specificazione

Questa è la casa di Rosa.

compl. di denominazione

Quest’anno la città di San Sebastián è capitale europea della cultura.

compl. partitivo

Uno di voi mi tradirà.

compl. di origine o provenienza

Anche tu sei di Battipaglia?

compl. di tempo determinato

Lavora di notte.

compl. di moto a luogo

Vai di là un attimo, per favore.

compl. di moto da luogo

Non esce mai di casa.

compl. di moto per luogo

Passando di qui arrivate prima.

compl. di causa

Sto morendo di sete!

compl. di fine

Spero di poter essere d’aiuto.

compl. di mezzo

All’epoca viveva di espedienti.

compl. di modo

Sono arrivata di corsa.

compl. di qualità

È un idraulico di grande esperienza.

compl. di argomento

Non fa che parlare della sua ex.

compl. di materia

Ha vinto la sua seconda medaglia d’oro.

compl. di paragone

Mio fratello è un po’ più alto di me.

compl. di colpa

Galileo fu accusato di eresia.

compl. di pena

Sono stata multata di 30 euro.

compl. di abbondanza/ privazione

La soffitta è piena di cianfrusaglie. Era un imprenditore privo di scrupoli.

compl. di limitazione

È stato poco bene di salute.

compl. di età

Un signore di settant’anni prese la parola.

compl. di peso o misura

Vorrei uno spago di tre metri.

compl. distributivo

Sfilavano di quattro in quattro. 559

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PER INIZIARE

LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

1 ABBINARE + LESSICO

·

INVAL

SI

Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi introdotti da di della colonna di destra in modo da formare frasi di senso compiuto. Poi cerchia i due complementi avverbiali. 1. Li hanno accusati...

a. del Tyrannosaurus rex.

2. Scoperto un dinosauro ancora più grande...

b. dei servizi più elementari.

3. Raccontò una barzelletta...

c. di Natale.

4. La stazione difettava...

d. dei presenti.

5. Lo scarterai la notte...

e. di una volgarità imbarazzante.

6. Mi dispiace, non sono...

f. di volta in volta.

7. Votò a favore la maggioranza... g. di vandalismo. 8. Cambia versione...

h. di qui.

2 RICONOSCERE

··

I complementi indiretti

SI

Seleziona le tre frasi in cui il complemento introdotto da di ha valore di complemento di specificazione. 1.

È uno dei miei film preferiti.

2.

 itrovato il ragazzino di tredici anni scappato di casa la notte R scorsa.

3.

Che cosa chiederesti al Genio della lampada?

4.

Di qui non mi muovo.

5.

Sono le canzoni della mia generazione.

6.

Di gratitudine non è mai morto nessuno!

7.

È un frutto particolarmente ricco di vitamine.

8.

Il sonno della ragione genera mostri.

3 ANALIZZARE

··

INVAL

INVAL

SI

Analizza tra parentesi i complementi introdotti da di in evidenza, come nell’esempio. 1. Non mi piace guidare di notte ( compl. tempo det. ). 2. Per non

parlare dei suoi seguaci ( 7

veloce di gambe (

)! 3. L’avversario era ) ma si stancava in fretta.

560

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Unità 8 - I complementi indiretti introdotti da “di”

4. Inviò il messaggio d’impulso (

), senza

calcolare le conseguenze. 5. È una signora originaria di Pesaro (

) la proprietaria del ritratto

(

) di Isabella d’Este. 6. Non di solo pane

(

) vive l’uomo. 7. Mi è sembrata una persona di

una gentilezza squisita (

). 8. Sono nata nella ). 9. L’“esercito di terracotta”

città di Irkutsk (

) è un insieme di statue collocato nel Mausoleo

(

del primo imperatore Qin a Xi’an.

4 PRODURRE · · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il valore indicato tra parentesi.

• di voi: (compl. paragone)





(compl. partitivo)





(compl. argomento)





• di gioia: (compl. specificazione)





(compl. causa)





• di qui:

I complementi indiretti

(compl. moto da luogo)





(compl. moto per luogo)





(compl. origine) 7





561

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UNITÀ

9

30’

I complementi indiretti introdotti da “a”

PER INIZIARE

I complementi indiretti

I COMPLEMENTI CON A

7

compl. di termine

A Diego non piacciono le ciliegie.

compl. di vantaggio/ svantaggio

L’aglio fa bene al cuore. Odiare fa male alla salute.

compl. di tempo determinato

Passo a prenderti alle 8.

compl. di stato in luogo

I bambini a quest’ora sono a scuola.

compl. di moto a luogo

Vieni a Roma con me?

compl. di causa

Alle sue parole il pubblico ammutolì.

compl. di fine

La domenica vado a funghi.

compl. di mezzo

Andrò a piedi.

compl. di modo

Meglio vederci a quattr’occhi.

compl. di qualità

Le abbiamo regalato una maglia a righe.

compl. di pena

Lo hanno condannato a due anni di reclusione.

compl. di limitazione

A mio parere non l’ha fatto apposta.

compl. di età

La vita comincia a quarant’anni.

compl. di misura

Nei centri abitati si può viaggiare massimo a 50 km l’ora.

compl. di distanza

La sua casa si trovava a un chilometro dal centro.

compl. di prezzo

Li vendo a venti euro.

compl. distributivo

La mezza pensione costa 70 euro a persona.

1 COMPLETARE + LESSICO

·

SI INVAL

Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da a adatti al contesto, scegliendoli tra quelli in elenco. a quarant’anni • a Eloisa • al forno • a molte miglia • a tre mesi • alla bolognese • alla pelle • ai margini • a quattro palmenti • a un collega • a inizio Novecento

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Unità 9 - I complementi indiretti introdotti da “a”

1. Il Graal era custodito in un luogo

da

Camelot. 2. L’hotel fu costruito

,

della città di Parma. 3. La fattucchiera somministrava

un intruglio misterioso

assicurandole che faceva bene

.

4. Mangiarono

la lasagna del pranzo riscaldata . 5.

fu condannato

di servizi sociali per l’aggressione .

2 ANALIZZARE

··

Analizza i complementi che hai inserito nell’esercizio precedente, come nell’esempio. TERM. VANT. STATO MOTO TEMPO MODO ETÀ IN L.

A L.

QUAL. MEZZO PENA CAUSA DIST.

DET.



a quarant’anni a Eloisa al forno a molte miglia a tre mesi alla bolognese alla pelle ai margini a quattro palmenti a un collega a inizio Novecento

I complementi indiretti

3 COMPLETARE + LESSICO

··

Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da a adatti al contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. restituirlo

7

(compl. limitazione) dovresti (compl. termine). 2. Andrò (compl. moto a luogo)

563

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

(compl. mezzo): ho proprio voglia di sgranchirmi le gambe. 3. Vendere il basilico (compl. prezzo) (compl. distributivo) è criminale! 4. Mi sono iscritta a un corso propedeutico (compl. fine) per il conseguimento del patentino. 5. Non puoi guidare (compl. misura) (compl. distanza) dal centro! 6. La battuta che l’ambasciatore ha rivolto (compl. termine) potrebbe nuocere (compl. svantaggio) con la Russia.

4 TR ASFORMARE + LESSICO

· · · Trasforma le seguenti frasi in frasi di significato equivalente contenenti un complemento introdotto da a, poi analizza la funzione di quest’ultimo tra parentesi, come nell’esempio. Es. Ridere è salutare per la mente. → Ridere fa bene alla mente.



(compl. vantaggio

)

1. Vendo tosaerba con motore che utilizza benzina. 

(compl.

)

(compl.

)

(compl.

)

(compl.

)

(compl.

)

(compl.

)

2. Dormiva supino. 

3. Tornarono di moda i pantaloni bassi in vita. 

4. Ci diedero una cartellina ciascuno. 

5. Il mare dista un paio di chilometri da qui. I complementi indiretti



6. Venite da noi? 

7. Dal mio punto di vista non c’era altra scelta. 7



(compl.

)

564

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

10

30’

I complementi indiretti introdotti da “da”

PER INIZIARE

I complementi indiretti

I COMPLEMENTI CON DA

7

compl. di agente

La canzone è stata scritta da Mogol.

compl. di causa efficiente

La palizzata fu abbattuta dal vento.

compl. di separazione o allontanamento

Fu espulso dalla squadra per un tweet offensivo.

compl. di origine o provenienza

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere.

compl. di tempo continuato

Vivono insieme da molti anni.

compl. di stato in luogo

Resto qualche giorno dai miei.

compl. di moto a luogo

Venite anche voi da Federico?

compl. di moto da luogo

È arrivata a piedi da Pamplona.

compl. di moto per luogo

L’Arno passa da Firenze.

compl. di causa

Non riesco neanche a parlare dalla rabbia.

compl. di fine

Ho perso i miei occhiali da vista.

compl. di mezzo

L’ho riconosciuto dalla voce.

compl. di qualità

È un ragazzo dai lunghi capelli castani.

compl. di peso o misura

L’uva veniva raccolta in casse da 20 Kg.

compl. di prezzo

Indossava un cappotto da 1000 euro.

1 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Analizza i complementi in evidenza nelle seguenti frasi selezionando con una crocetta l’opzione corretta. 1. Una giornata così calda non si vedeva da ieri! c. tempo det. c. tempo cont. c. moto da luogo 565

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

2. Era un giovane dai modi gentili. c. causa c. origine

c. qualità

3. L’avevo intuito dal tono. c. mezzo

c. causa

c. qualità

4. Potresti essere espulso dal programma per questo. c. agente

c. causa eff.

c. separaz. o allont.

5. Se passate dallo Stelvio ricordatevi le catene. c. moto da luogo

c. moto a luogo

c. moto per luogo

6. Fu distratto da una voce in giardino. c. causa

c. causa eff.

c. separaz. o allont.

7. Ecco il mio kit da cucito. c. fine

c. causa

c. qualità

8. Dall’agitazione non ho chiuso occhio. c. separ. o all.



2 RICONOSCERE

··

c. causa INVAL

c. mezzo

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i 3 complementi d’agente e cerchia i 2 di causa efficiente. 1. Da Fabrizio non si fa una festa dai tempi dei tempi. 2. Da che cosa ci si accorge se un’immagine è protetta da copyright? 3. Dalla sete che aveva bevve direttamente dalla bottiglia. 4. Dovette essere separato dal giocatore avversario dall’arbitro. 5. Vaporizzare uniformemente da una distanza di 25-30 cm dai capelli bagnati o asciutti. 6. Stava andando dalla grotta al ruscello quando si trovò circondata dai lupi. 7. La torre era stata edificata dagli Spagnoli a mezzo chilometro dalla costa. 8. Dall’infanzia fino al successo letterario, fu perseguitata dalla fama della madre attrice. 9. Portatevi da casa dei fogli da disegno e delle matite colorate.

3 TR ASFORMARE + LESSICO

I complementi indiretti

··

Trasforma le frasi in evidenza in complementi introdotti da da di significato equivalente, poi analizzali tra parentesi, come nell’esempio. Es. Dove ho messo i miei occhiali per vedere? → da vista



(compl.

fine

)

1. Visto che era molto sorpresa non riuscì a trovare le parole. 7



(compl.

)

566

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Unità 10 - I complementi indiretti introdotti da “da”

2. Che mazza per giocare a golf sceglieresti? (compl.



)

3. Ci sono bunker che hanno muri molto spessi. (compl.



)

4. Capisce che ora è osservando quanto sono lunghe le ombre. (compl.



)

5. Puoi prendermi il mio bastone per passeggiare per favore? (compl.



)

6. Mi presentò un ragazzo che appariva trasandato. (compl.



)

7. Prendi una bottiglia che ne contenga un litro e mezzo. (compl.



)

8. È la classica lampada per leggere, con collo pieghevole e morsetto. (compl.



)

4 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da da a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. A volte si ha l’impressione che (compl. tempo cont.) la politica si sia allontanata (compl. separaz. o allont.). 2. Se ne andò

(compl. moto da luogo) di soppiatto,

senza essere notata

(compl. agente).

3. Era una vivace signora

(compl.

I complementi indiretti

qualità), che aveva ereditato

(compl.

origine o proven.). 4. Se vuoi delle scarpe (compl. fine) che durino, ti consiglio di acquistarle 5. Quando la porta fu spalancata 7

causa eff.), Mara impallidì

(compl. stato in luogo). (compl. (compl. causa). 567

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

6. Il mio collega ciclista si è comprato una bici (compl. fine) (compl. prezzo)! 7. Se passi

(compl.

moto per luogo) puoi dormire

(compl.

stato in luogo): ho una stanza libera. 8. Vorrei un costume (compl. fine) (compl. qualità): li ho tutti neri! 9. Dopo essersi separata (compl. separaz. o allont.) se n’è (compl. moto da luogo).

andata

5 PRODURRE

· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il valore indicato tra parentesi.

• dal caldo: (compl. causa eff.)





(compl. causa)





• dal fidanzato: (compl. agente)





(compl. separaz. o allont.)





(compl. stato in luogo)





• dalla Cina:

I complementi indiretti

(compl. moto da luogo)





(compl. moto per luogo)





(compl. origine) 7





568

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

11

30’

I complementi indiretti introdotti da “in”

I complementi indiretti

PER INIZIARE

I COMPLEMENTI CON IN

7

compl. di tempo determinato

I narcisi sbocciano in primavera.

compl. di tempo continuato

In pochi minuti sarà tutto finito.

compl. di stato in luogo

In Islanda ci sono numerosi vulcani attivi.

compl. di moto a luogo

Non mi viene in mente!

compl. di moto per luogo

Il cane scorrazzava nel parco.

compl. di fine

Verranno in nostro soccorso?

compl. di mezzo

Siamo venuti in treno.

compl. di modo

Bisogna prendere una decisione in fretta.

compl. di materia

Come realizzare un pavimento in resina.

compl. di limitazione

In matematica era un disastro!

1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di stato in luogo (2) e chiudi tra parentesi i complementi di moto a luogo (4). Cerchia il complemento di moto per luogo. 1. La notizia fu pubblicata in piena estate quasi in sordina. 2. Finalmente arriva nelle nostre sale, in versione originale sottotitolata, il film vincitore del festival di Cannes. 3. Vince il record compiendo il giro del mondo in mongolfiera in solitaria in 11 giorni. 4. Dopo che ebbe vagato a lungo nel labirinto, venne in suo aiuto Arianna. 5. Negli anni ‘80 la sfida si sposta in America Meridionale, nell’immenso stato del Minas Gerais. 6. Nel museo Madame Tussauds di Londra ci sono raffigurazioni in cera delle figure più importanti della storia. 7. Si tuffa in acqua e salva due bagnanti: è successo in Puglia nel fine settimana. 569

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

2 ABBINARE + LESSICO

·

INVAL

SI

Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi introdotti da in della colonna di destra in modo da formare frasi di senso compiuto. 1. La galleria si inoltra...

a. in inglese?

2. Non posso essere in due posti... b. nelle viscere del monte. 3. Come si dice “mai”...

c. in inverno.

4. L’aquila scese...

d. in autostop?

5. Perché non ci andiamo...

e. nello stesso momento!

6. Si ghiaccia sempre... f. in ricordo dei Caduti della Resistenza. 7. È un monumento...

3 ANALIZZARE

··

g. in picchiata. INVAL

SI

Analizza tra parentesi i complementi introdotti da in in evidenza. 1. Nella gestione (

) della routine familiare,

doveva fare tutto da sola. 2. Nel Dopoguerra (

) molti italiani emigrarono

in America (

). ), la spiaggia è raggiungibile in

3. In macchina ( un’ora (

) da Cagliari.

4. In suo onore (

) celebrano sacrifici i Romani

e a lei offre libagioni nel mese (

) di aprile il

sacerdote di Marte.

I complementi indiretti

5. I dipendenti irruppero in massa (

) del direttore, in segno

nell’ufficio ( (

) di protesta. ) del paese diverse voci cantavano in

6. Nel bar (

) vecchie canzoni in dialetto

coro ( 7

(

)

).

570

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Unità 11 - I complementi indiretti introdotti da “in”

4 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da in a piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. Puoi inserirli nell’ordine che preferisci. Es. Correvano (+ compl. modo + compl. stato in luogo) 

→ Correvano in tondo nel cortile.

1. Si arriva (+ compl. di mezzo + compl. di moto a luogo + compl. di tempo cont.)  

2. L’uomo scorrazzava con uno zaino (+ compl. moto per luogo + compl. stato in luogo)  

3. I pompieri arriveranno (+ compl. modo + compl. fine)  

4. Sono negata: l’unica cosa che mi è venuta bene è una statuetta (+ compl. limitazione + compl. tempo cont. + compl. materia)  

5. Vado spesso a nuotare. (+ compl. tempo determinato + compl. stato in luogo)  

6. I due si sarebbero sposati a Las Vegas. (+ compl. modo + compl. stato in luogo)

I complementi indiretti

 

7. Una bottiglia si degrada. (+ compl. materia + compl. tempo cont.) 

7



571

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

12

30’

I complementi indiretti introdotti da “con”

PER INIZIARE

I COMPLEMENTI CON CON

compl. di causa

Con questa confusione, non si capisce niente.

compl. concessivo

E con questa confusione, riesci a concentrarti?

compl. di mezzo

Dillo con una canzone.

compl. di modo

Dillo con gentilezza.

compl. di compagnia

Veniamo con voi!

compl. di unione

Chi ha voglia di una cioccolata con la panna?

compl. di rapporto o relazione

Ha una relazione con un suo collega.

compl. di qualità

Era un folletto con le orecchie a punta.

compl. di pena

Lo hanno punito con una sospensione dagli allenamenti.

compl. di limitazione

Come te la cavi con l’inglese?

compl. di sostituzione o scambio

Il burro nella ricetta può essere sostituito con l’olio d’oliva.

1 ANALIZZARE

·

INVAL

SI

Analizza i complementi in evidenza nelle seguenti frasi selezionando con una crocetta l’opzione corretta. 1. Gironzolava con le amiche. c. compagnia c. unione

c. modo

I complementi indiretti

2. Entrò con una pistola alla cintola. c. compagnia

c. unione

c. modo

3. Attendiamo con ansia il vostro arrivo. c. unione

c. modo

c. qualità

4. Si è fidanzato con Olga. 7

c. mezzo

c. compagnia

c. rapp. o rel.

572

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Unità 12 - I complementi indiretti introdotti da “con”

5. Hai presente la mia amica con i capelli rossi? c. qualità

c. modo

c. unione

6. Chiamò il suo cane con un fischio. c. modo

c. qualità

c. mezzo

7. Sarà castigato con tre giorni di espulsione. c. unione

c. modo

c. pena

8. Con la figuraccia che ha fatto, non uscirà più di casa! c. pena

c. causa

c. concessivo

2 COMPLETARE

··

Completa le seguenti frasi con il complemento indicato tra parentesi, cerchiando l’opzione corretta. 1. Ho risolto l’equazione (compl. mezzo) con facilità / con un trucco. 2. La polizia circondò l’edificio (compl. qualità) con le

finestre rosse / con mezzi blindati. 3. Si è presentato alla riunione (compl. rapp. o rel.) con un po’ di ritardo / con il suo capo. 4. A quest’ora dovresti essere all’Accademia di Belle Arti, (compl. causa) con questo talento / con i tuoi compagni. 5. Paolo è venuto

(compl. unione) con la cravatta / con la sua macchina. 6. Glielo

disse (compl. modo) con lo sguardo / con emozione. 7. Prendiamo il cagnolino (compl. qualità) con noi / con il muso bianco. 8. Io

sostituirei la parola (compl. sost. o scambio) con cinque sillabe / con un sinonimo più preciso.

3 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Tra i complementi introdotti da con, sottolinea i 3 di qualità e cerchia i 3 di modo. 1. Lo zittì con la frase: “Sono nera e non di colore, e lo dico con fierezza”. 2. Con l’autunno arriva il mal di testa cervicale: come evitarlo con alcuni semplici rimedi. 3. Con quattro centimetri all’anno, lo spinarolo è lo squalo con il ritmo di crescita più lento del mondo. 4. Con i coltelli non si scherza: vanno maneggiati con estrema cautela. 5. Il vestito con le

I complementi indiretti

maniche corte secondo me sta meglio con quelle scarpe, ma con questo freddo forse non è il caso… 6. Con i voti dall’estero potrebbero vincere la corsa a palazzo Chigi, ma con alleati come questi non credo vadano molto lontano. 7. Il nostro formaggio, stagionato con pazienza in una grotta tufacea, si apprezza abbinato con miele di acacia o con confettura di cipolle di Tropea. 8. Nascose la scatola con i suoi ricordi d’infanzia 7

all’interno dell’albero con il tronco cavo. 573

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

4 PRODURRE

· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il valore indicato tra parentesi.

• con mia cugina: (compl. compagnia)





(compl. rapp. o rel.)





(compl. sost. o scambio)





• con le stampelle: (compl. unione)





(compl. mezzo)





• con i piedi: (compl. mezzo)





(compl. modo)





• con questa pioggia: (compl. causa)





(compl. concessivo)





• con i calcoli matematici:

I complementi indiretti

(compl. rapp. o rel.)





(compl. limitazione)





(compl. mezzo) 7





574

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

13

30’

I complementi indiretti introdotti da “per”

I complementi indiretti

I COMPLEMENTI CON PER

7

compl. di vantaggio/ svantaggio

L’ho fatto per te.

compl. di tempo determinato

Arrivo per le nove.

compl. di tempo continuato

Per anni ho creduto che Edeva fosse il cognome di Adamo.

compl. di stato in luogo

L’orecchino era per terra.

compl. di moto a luogo

Sono partite per l’Australia.

compl. di moto per luogo

Passarono per un campo di girasoli.

compl. di causa

Non parlano per paura.

compl. di fine

Via alla raccolta firme per il referendum.

compl. di mezzo

La prossima volta mandamelo per posta.

compl. di modo

Analizziamo lo schema per parti.

compl. di rapporto o relazione

Provo un grande affetto per mio nonno.

compl. di colpa

Era indagato per abuso d’ufficio.

compl. di pena

Il comandante del peschereccio è stato multato per 2000 euro.

compl. di limitazione

Per me è un fatto gravissimo.

compl. di estensione

La palude si estendeva per chilometri.

compl. di prezzo

Te lo vendo per 10 euro.

compl. di sostituzione o scambio

Ti avevo presa per Maria.

compl. distributivo

Ce ne sono due per ciascuno. 575

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PER INIZIARE

LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

INVAL

1 ABBINARE+ LESSICO

·

SI

Unisci i complementi introdotti da per della colonna di sinistra con i frammenti della colonna di destra in modo da formare frasi di senso compiuto. 1. Per cena...

a. farebbe qualunque cosa.

2. Per il suo gattino...

b. erano rimaste a bocca aperta.

3. Per un attimo...

c. questo vestito è suo.

4. Per la Corte Costituzionale...

d. non si vedeva che sabbia.

5. Per chilometri...

e. dovrei essere a casa.

6. Per lo stupore...

f. il ricorso è legittimo.

7. Per cinque dollari...

g. pensò che fosse lei. INVAL

2 ANALIZZARE

··

SI

Analizza tra parentesi i complementi introdotti da per in evidenza. 1. Per queste ragioni ( (

) per l’avvocato

) della difesa il suo cliente, indagato per

truffa (

), è stato vittima di un complotto.

2. La loro partenza per il Nicaragua (

)

dovette essere rimandata per le insistenze (

)

di Fabiola, che data la situazione era molto preoccupata per loro (

). 3. Sono passata per i negozi

(

) del centro e ho scoperto con orrore che sono

già tutti addobbati per Natale (

I complementi indiretti

anni (

)! 4. Per molti

), da piccola, per telefono

(

) mi hanno scambiata per mia sorella

(

). 5. Lo faccio per passione

(

), non per la fama (

)!

6. Affittasi sala per conferenze, corsi, riunioni (

) per 300 euro (

) in

zona Pistoia. 7. Mi spiegò il piano per sommi capi ( 7

) senza dirmi però che lo faceva

esclusivamente per lei (

).

576

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Unità 13 - I complementi indiretti introdotti da “per”

3 RICONOSCERE

··

INVAL

SI

Nelle seguenti frasi, sottolinea i 4 complementi di causa e cerchia i 4 di fine. 1. Treni, sospesi per circa tre ore per una frana i collegamenti Palermo-Messina. 2. Il formulario per la richiesta del visto di ingresso va compilato per iscritto. 3. Per troppo tempo ho taciuto, per l’affetto che provavo per voi. 4. L’oleodotto per il trasporto del greggio attraverso lo stato del Dakota ha perso 795 mila litri di petrolio per un incidente le cui ripercussioni saranno disastrose per l’ambiente. 5. Ricorda che la relazione va consegnata per il 31 del mese. 6. Per me l’hanno fatto per noia, più che per divertimento. 7. Per i metalli vale lo stesso discorso: l’organismo usa per sé qualche metallo, che serve per alcune attività enzimatiche.

4 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da per adatti al contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi. 1. La torre panoramica in costruzione sarà pronta (compl. tempo det.): si innalzerà (compl. estensione), e avrà un telescopio turistico

(compl. distributivo).

2. L’aspirina è piuttosto nociva

(compl.

svantaggio):

(compl. causa) è preferibile

assumerla dopo i pasti. 3.

(compl.

causa) le mani le tremavano tanto che il ventaglio le cadde (compl. moto a luogo). 4. Il giovane attore era perfetto

(compl. fine) del

protagonista,

(compl. causa) da ribelle

un po’ sognatore. 5.

(compl. tempo

cont.) sono andati in giro

(compl. moto

I complementi indiretti

per luogo) tutte le notti in cerca del pretesto (compl. fine). 6. Quella mattina ricevette

(compl. mezzo) l’avviso che era

indagato

(compl. colpa), ma presto si

scoprì che semplicemente era stato preso 7

(compl. sost. o scambio). 577

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2 LEZIONI SU http://itaca.academy

UNITÀ

14

30’

I complementi indiretti introdotti da “su” e “tra/fra” I COMPLEMENTI CON SU

compl. di tempo determinato

Vediamoci sul presto.

compl. di tempo continuato

Starà via sui dieci giorni*.

compl. di stato in luogo

C’è un gattino sull’albero.

compl. di moto a luogo

Si è arrampicato sull’albero.

compl. di modo

Ma dici sul serio?

compl. di argomento

Le ho regalato un libro sulle piante da giardino.

compl. di età

Era una donna sui cinquant’anni*.

compl. di peso o misura

Lo storione bianco pesa sui 200/500 chili*.

compl. di prezzo

I primi costano sui 10-15 euro*.

compl. di stima

Il terreno è stato valutato sui 100.000 euro*.

compl. distributivo

Un bambino su sette soffre di deprivazioni materiali.

* in questi casi la preposizione su ha il significato di circa.

I complementi indiretti

I COMPLEMENTI CON TRA/FRA

7

compl. partitivo

Fra le sue amiche è la più simpatica.

compl. di tempo determinato

Tra due giorni si parte!

compl. di stato in luogo

Era rimasto pizzicato tra la libreria e il muro.

compl. di moto a luogo

Torna tra noi!

compl. di moto per luogo

Si fece largo fra i rami.

compl. di modo

Ce l’ha raccontato tra i singhiozzi.

compl. di rapporto o relazione

E d’improvviso quel silenzio fra noi.

compl. di distanza

Tra duecento metri prendere la prima uscita.

578

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PER INIZIARE

Unità 14 - I complementi indiretti introdotti da “su” e “tra/fra”

1 COMPLETARE + LESSICO

·

INVAL

SI

Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da su o da tra/fra adatti al contesto, scegliendoli tra quelli in elenco.

su questo • fra i fiumi Tigri ed Eufrate • fra qualche anno • sui diciassette anni • sul più bello • tra i due litiganti • su quattro 1. Scuola, esami di riparazione per uno studente . 2. La sua attenzione viene attratta da due ragazzi

, fermi davanti al parcheggio.

3. Con questo nome si designava la fascia di terra situata . 4.

la

puntata s’interrompe e tu rimani lì con un palmo di naso. 5.

il terzo gode.

6.

mi trova pienamente d’accordo, sig.

Baldi. 7. Che ne dici se ne riparliamo

2 RICONOSCERE

··

INVAL

?

SI

Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi di luogo (8), poi trascrivili nella tabella sottostante in base al tipo.

I complementi indiretti

1. Sulle prime non riuscì a distinguere che cosa c’era sul soffitto… 2. Su di lui so poco o niente, tranne che fra loro non c’è mai stato nulla. 3. Sali su questo autobus, scendi tra 5-6 fermate e sei arrivata: dovrebbe metterci sui dieci minuti. 4. Tra gli anni Venti e gli anni Trenta un misterioso pianista sui trent’anni fu visto suonare sul Virginian, transatlantico sul quale pare fosse nato. 5. Nel tentativo di tornare fra le braccia della sua amata, si addentrò tra le rovine della città dei giganti, sui quali si raccontavano leggende agghiaccianti. 6. La balenottera, che può arrivare a pesare sulle 180 tonnellate, è il più grande fra tutti gli animali viventi. 7. Tra un paio di chilometri la strada fa una curva molto stretta, proprio al confine tra i due comuni, e inizia ad arrampicarsi sulle pendici della montagna.

7

COMPL. STATO IN LUOGO

COMPL. MOTO A LUOGO

COMPL. MOTO PER LUOGO

























579

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

INVAL

3 ANALIZZARE

··

SI

Analizza tra parentesi i complementi introdotti da su o da tra/fra. ) della sera, sul terrazzo

1. Sul far ( (

), si confidarono tra i sussurri

(

) i loro sentimenti. 2. Fra gli astrofisici più

noti (

) al mondo, è quello che ha sviluppato le

tesi più interessanti sui buchi neri ( cercando su internet (

). 3. Sto ) qualcuno che faccia ). 4. Fra qualche

vestiti su misura (

) tutte queste discussioni tra di noi

anno (

) ci sembreranno ridicole. 5. La sua villa

(

) di Como è stata valutata sui

sul lago (

) di dollari. 6. Un ragazzo sui

90 milioni (

) si fece largo tra la folla

vent’anni ( (

) e cercò di salire sul palco

(

).

4 PRODURRE

· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il valore indicato tra parentesi.

• sull’Himalaya: (compl. stato in luogo)





(compl. moto a luogo) (compl. argomento)





• tra loro:

I complementi indiretti

(compl. stato in luogo) (compl. moto a luogo)





(compl. moto per luogo)





(compl. rapp. o rel.) 7

(compl. partitivo)





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LABORATORIO

INVAL

SUI TESTI

SI

CRÊPES DOLCI E SALATE

P

er preparare le crêpes | iniziate rompendo le uova | e versandole in una ciotola dai bordi alti. | Mescolate accuratamente, | poi unite il latte e la farina. | Mescolate energicamente con la frusta | fino a ottenere un composto omogeneo, vellutato e privo di grumi. | A questo punto coprite la ciotola con della pellicola alimentare trasparente | e lasciate riposare per 30 minuti in frigorifero. | Scaldate una padella antiaderente bassa, di acciaio o alluminio, | e ungetela con una noce di burro. Quando la padella ha raggiunto la temperatura necessaria, | versate un mestolo di impasto sufficiente | a ricoprire la superficie della padella, | distribuendolo uniformemente. | Dopo 1 minuto a fuoco medio-basso, dovreste notare una leggera doratura, | e i bordi tenderanno a staccarsi: | potrete girare la prima crêpe con una paletta. | Cuocete l’altro lato per 1 minuto. | Trasferite la crêpe cotta su un piatto da portata, | e ripetete questa operazione | fino a finire l’impasto: | dovreste ottenere 8 crêpes, | pronte per essere farcite.

I complementi indiretti

Adattato da ricette.giallozafferano.it

7 581

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

1 RICONOSCERE

·

Nel testo della ricetta, già diviso in frasi, sottolinea tutti i complementi indiretti (sono 23). Poi trascrivi qui sotto i quattro complementi avverbiali.  

2 ANALIZZARE

··

Analizza i complementi che hai individuato nella tabella sottostante, trascrivendoli in base al tipo, come nell’esempio. SPEC. MAT.

I complementi indiretti

in una ciotola

PRIV.

TEMPO TEMPO STATO MOTO DET. CONT. IN L. A L.

MEZZO MODO QUAL.



7

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3 TR ASFORMARE

· · · Modifica le seguenti frasi tratte dal testo seguendo le

indicazioni tra parentesi, come nell’esempio. Attenzione: il significato della frase deve rimanere invariato. Es. Il cuoco aggiunge un pizzico di sale. → (con un compl. agente) 

Un pizzico di sale viene aggiunto dal cuoco.

1. La padella ha raggiunto la temperatura necessaria. → (con un compl. causa efficiente) 

2. Mescolate accuratamente, poi unite il latte e la farina. → (con un compl. unione) 

3. Scaldate una padella antiaderente bassa. → (con un compl. qualità) 

4 ANALIZZARE

··

Analizza tra parentesi i complementi in evidenza. In alcuni casi è possibile più di un’interpretazione.

I complementi indiretti

S

7

otto il bombardamento ripetitivo delle immagini ) riprese dalle telecamere ( ) avremmo così rimosso quelle del ( nostro maggio personale, né celebre – una domenica nella ) della stazione, deserta, senza piazza ( viaggiatori e senza giornali in edicola – né glorioso – quando avevamo avuto paura di restare senza soldi (ritirati in tutta ) dalla banca fretta ( )), benzina e, soprattutto, cibo, e ( avevamo riempito fino all’orlo il carrello del supermercato, ) spinti da un’ereditata memoria ( della fame. Era una primavera uguale alle altre, il mese d’aprile ) era stato piovoso, la Pasqua cadeva ( alta. Avevamo seguito le Olimpiadi invernali e assistito alle medaglie di Jean-Claude Killy, letto Elisa, o la vera vita, ) la Renault 8 sostituito con fierezza ( ) della Fiat, con una berlina ( cominciato a studiare il Candido di Voltaire con gli alunni ) di terza dell’istituto tecnico, il tutto ( prestando poca attenzione ai disordini 583

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

( ) nelle università parigine ) si parlava alla radio di cui ( ). Sarebbero stati repressi, come al ( solito. Ma la Sorbona chiudeva, le prove scritte del Capes erano sospese, c’erano scontri con la polizia ). […] Vedevamo e ascoltavamo ciò ( che non avevamo mai visto o ascoltato da quando eravamo nati, ciò che non avremmo mai creduto possibile. Luoghi il cui ) utilizzo obbediva a regole rispettate ( ), in cui erano autorizzati da sempre ( soltanto determinati tipi di persone, università, fabbriche, teatri, aprivano le loro porte a chiunque ), e vi ( ) si ( faceva di tutto – discutere, mangiare, dormire, amarsi ) per cui – tranne ciò ( ) erano stati predisposti. Non c’erano ( più spazi istituzionali e sacri. Professori e studenti, giovani e vecchi, colletti bianchi e tute blu parlavano tra loro ), le gerarchie e le distanze si ( dissolvevano nella parola come per miracolo ). ( Annie Ernaux, Gli anni, L’orma, Roma, 2015

5 TR ASFORMARE

· · · Riscrivi le seguenti frasi tratte dal testo aggiungendo, nella

posizione che ritieni più opportuna, un complemento adatto al contesto che svolga la funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio. Es. Ho rivisto il tuo amico. (+ compl. origine) 

Ho rivisto il tuo amico di Trieste.

1. Il mese d’aprile era stato piovoso (+ un compl. paragone) 

2. Avevamo seguito le Olimpiadi invernali. (+ un compl. modo)

I complementi indiretti



3. Sarebbero stati repressi, come al solito. (+ un compl. agente) 

4. Avevamo […] sostituito con fierezza la Renault 8 con una berlina della Fiat. (+ un compl. qualità) 7



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5. Ma la Sorbona chiudeva. (+ un compl. causa) 

6. Non c’erano più spazi istituzionali e sacri. (+ un compl. stato in luogo) 

6 COMPLETARE + LESSICO

· · · Completa il testo con complementi adatti al contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

I complementi indiretti

È

7

di nuovo emergenza caldo, con temperature (compl. peso o misura), addirittura superiori (compl. paragone) dell’anno scorso. Il cambiamento climatico è un argomento (compl. argomento) si sente parlare sempre più spesso, i cui effetti sono avvertiti (compl. causa efficiente) (compl. partitivo). Contro un dato oggettivo come l’aumento delle temperature c’è poco da fare. (compl. concessivo), sono possibili alcuni piccoli accorgimenti per sopportare il disagio (compl. modo): 1. Non uscire (compl. moto da luogo) nelle ore più calde. 2. Bere almeno un litro d’acqua (compl. distributivo). 3. Consumare pasti leggeri. 4. Indossare indumenti leggeri, (compl. qualità); proteggere la testa dal sole diretto (compl. mezzo) e gli occhi con occhiali (compl. fine). 5. In casa, chiudere le finestre (compl. tempo cont.) per evitare il riscaldamento delle stanze. 6. (compl. fine) d’aria, scegliere le ore notturne e le prime ore del mattino, in modo che la casa si riempia (compl. abbondanza). 7. Limitare l’uso (compl. specificazione) e di altri elettrodomestici che producono calore: fornelli, ferro (compl. fine), phon ecc. 8. Rinfrescare gli ambienti 585

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

(compl. mezzo), se necessario, evitando però di regolarli a temperature troppo basse rispetto alla temperatura esterna. 9. Fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea, evitando però bruschi sbalzi di temperatura, che possono essere dannosi (compl. svantaggio), soprattutto (compl. limitazione), cioè le due fasce d’età che hanno più difficoltà a regolare la propria temperatura corporea.

7 TR ASFORMARE

··

A ognuno dei seguenti frammenti tratti del testo aggiungi un complemento che svolga la funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio. Es. È di nuovo emergenza caldo stato in luogo)

in tutta Italia

1. i cui effetti sono avvertiti modo)

(compl. avv.

2. consumare pasti leggeri cont.)

(compl. tempo

3. indossare indumenti leggeri, materia) 4. fornelli 5. evitando però a temperature troppo basse 6. Fare con acqua tiepida

(compl.

(compl. (compl. mezzo) (compl. modo) di regolarli (compl. avv. tempo) bagni e docce

8 PRODURRE

· · · Scrivi un breve testo con alcuni consigli su come proteggersi dal

I complementi indiretti

freddo, impiegando almeno: un compl. di materia, un compl. di moto da luogo, un compl. di unione, un compl. di privazione e un compl. di paragone.    

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ANALISI LOGICA

SUI TESTI

INVAL

SI

1 Svolgi l’analisi logica dei titoli dei film. Osserva l’esempio e poi

·

continua sul quaderno.

Cantando sotto la pioggia • C’era una volta il West • Amami teneramente • Lo chiamavano Trinità • Ho sposato una strega • Questa volta parliamo di uomini • Tutti i ragazzi si chiamano Patrick • Ci eravamo tanto amati • Tenera è la notte • La morte ti fa bella • Liberaci dal male • Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto • Io ballo da sola • Caterina va in città • L’amore è più freddo della morte • Non ti muovere (sogg. mancante)  cantando: pred. verb.  sotto la pioggia: compl. stato in luogo 

2 Svolgi l’analisi logica delle seguenti “brevi storie tristi”, già

·

divise in frasi, ignorando gli elementi in corsivo.

Mi sdraio sul divano. | Il telecomando è sul tavolo. C’era una volta una pianta, | poi la regalarono a me. La mattina presto la macchina a mia mamma. Nel pomeriggio, me la ridà con il pieno di benzina. | È un diesel. Esci dalla parrucchiera | e ti senti una star per due giorni. | Poi ti lavi i capelli. Ho fatto la lavatrice dei panni scuri con un fazzoletto di carta. Per il troppo amore si abbracciavano così stretti | che anche il loro amore rimase soffocato. Sono in ufficio da 15 minuti | e ho già una fame | che per la sete muoio dal sonno. (io: sogg. sott.)  Mi sdraio: pred. verb.  sul divano: compl. moto a luogo  587

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

3 Svolgi l’analisi logica della filastrocca, già divisa in frasi,

·

ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

N

inna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do? | Lo darò all’Uomo Nero | che lo tiene un anno intero. | Lo darò all’Uomo Bianco | che lo tiene | finché è stanco | Lo darò al saggio folletto | che lo renda un uomo perfetto!

(io: sogg. sott.)  questo bimbo: compl. ogg. + attr. 

4 Svolgi l’analisi logica dei seguenti slogan pubblicitari, già divisi

·

in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno. 1. La lavatrice vive di più con Calfort. 2. Ci sono cose | che non si possono comprare… 3. Locatelli fa le cose per bene. 4. Farei chilometri per una Camel. 5. Non ci vuole un pennello grande | ma un grande pennello. 6. Alle morbide Fruit Joy, tu resistere non puoi. 7. La potenza è nulla senza controllo. 8. “È nuovo?” | “No, (è) lavato con Perlana”. 9. Trony, non ci sono paragoni.

10. Scegli prodotti con poco imballaggio, | ricorda | che il mondo l’hai avuto in omaggio. 11. Red Bull ti mette le ali. 12. Fate l’amore con il sapore. 13. Potevamo stupirvi con effetti speciali… La lavatrice: sogg.  vive: pred. verb.  di più: compl. avv. tempo cont.  con Calfort: compl. mezzo  588

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5 Svolgi l’analisi logica delle barzellette, già divise in frasi,

·

ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

L

’altra mattina alle 7.30 hanno suonato alla porta. | Ho aperto con un occhio chiuso e uno aperto. | Sulla porta c’era mia suocera, | che mi ha detto: | “Posso restare qui una settimana?”. | Io le ho risposto: “Certo”. | E ho chiuso la porta. Gennaro, guida turistica, conduce un gruppo di visitatori per le ampie sale del museo di storia naturale | e mostra loro uno scheletro di mammut di 15.008 anni. | Un visitatore gli chiede: | “Come può conoscere con una tale precisione l’età del mammut?”, | e Gennaro risponde: | “È semplicissimo! | Quando sono entrato in questo museo come guida, otto anni fa, | mi hanno detto | che aveva 15.000 anni”.

L’altra mattina: compl. tempo det.



alle 7.30: compl. tempo det.



hanno suonato: pred. verb.



6 Svolgi l’analisi logica del frammento di foglietto illustrativo,

··

già diviso in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

L

egga attentamente questo foglio | prima di prendere questo medicinale | perché contiene importanti informazioni per lei. | Se desidera maggiori informazioni o consigli, | si rivolga al farmacista. | Fexallegra è un medicinale somministrabile per bocca, | che contiene fexofenadina cloridrato, una sostanza con azione antistaminica, | che serve | per trattare alcune forme di allergia. | Fexallegra si utilizza negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni, per il trattamento dell’irritazione o dell’infiammazione delle mucose del naso | causate dall’allergia stagionale. Adattato da farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/

(Lei: sogg. sott.)  Legga: pred. verb.  attentamente: compl. avv. modo  589

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 Svolgi l’analisi logica della pubblicità sottostante. Il testo è già

··

diviso in frasi. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

“Astuk”, l’ultima novità del nostro assortimento, è un pratico astuccio in cotone di 21x34 cm. | È arrotolabile | e viene chiuso facilmente da un laccetto con un fermacorda trasparente. | Al suo interno troverai sei matite da disegno e cinque matitoni colorati a sezione triangolare, | con i quali potrai dare particolari sfumature a schizzi e disegni. | Oltre alle matite, l’astuccio contiene una gomma e un temperino. | ll tutto può essere tuo a soli 24 euro! | Chi lo acquisterà entro domani | riceverà in omaggio un righello Astuk: sogg. 

8 Svolgi l’analisi logica del contratto di lavoro (ironico)

··

sottostante, già diviso in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

1 - GIORNI DI MALATTIA Non sarà più accettato il certificato medico come giustificazione di malattia. | Se si riesce ad andare dal dottore | si può benissimo andare al lavoro. 2 - GIORNI LIBERI E DI FERIE Ogni impiegato riceverà 104 giorni liberi all’anno. | Si chiamano sabati e domeniche. 3 - BAGNO La nuova normativa prevede 3 minuti per le necessità personali. | Poi suonerà un allarme, | si aprirà la porta | e verrà scattata una fotografia. | Dopo il secondo ritardo in bagno, la foto verrà esposta in bacheca. 4 - PAUSA CAFFÈ Le macchine erogatrici di caffè/the saranno abolite. | Ai lavoratori | che lo richiederanno, | all’inizio dell’orario di lavoro sarà messa sulla scrivania una tazzina piena di buon caffè/the caldo | che potranno bersi durante la pausa comodamente sulle loro sedie | senza perdere tempo | a raggiungere il distributore. Vi ringraziamo per l’attenzione. Adattato da www.fuoriditesta.it/ 590

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Non sarà accettato: pred. verb.  più: compl. avv. tempo cont 

9 Svolgi l’analisi logica dei due articoli della Costituzione

··

italiana, già divisi in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

Art. 17 I cittadini hanno diritto | di riunirsi pacificamente e senz’armi. | Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. | Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, […] Art. 18 I cittadini hanno diritto | di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini | che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. | Sono proibite le associazioni segrete e quelle | che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. I cittadini: sogg.



hanno: pred. verb.



10 Svolgi l’analisi logica del frammento di poesia, già diviso in

··

frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

U

na notte sì una notte no ti sogno | e nei miei sogni […] sei bella e sorridente e tranquilla | quasi sempre vesti di scuro | e mi racconti cose di te accadimenti piccoli nuovi fatti felici | e nei sogni siamo sempre all’aperto un giardino una strada un cortile 591

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

un ponte una piazza | una notte sì una notte no ti sogno | e nei sogni per lo più io taccio | e ti ascolto | e ti guardo | tocca a te raccontare | solo che tu ti aspetti | che prima o poi anche io dica qualcosa | ma sto zittissimo | e allora tu a un certo punto dici | va bene | adesso devo andare ciao | e io rimango lì solo solo dentro il mio sogno con tutto un senso di abbandono. Adattato da Una notte sì una notte no, in www.guidocatalano.it.

Una notte sì una notte no: compl. tempo det.



11 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del brano, ignorando gli

· · · elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi.

L

a domenica, effettivamente, arrivò Rebeca. […] | Aveva fatto il penoso viaggio da Manaure con dei commercianti di pellame | che avevano avuto l’incarico | di consegnarla insieme a una lettera nella casa di José Arcadio Buendìa, | ma che non poterono spiegare con precisione | chi era la persona | che aveva chiesto loro il favore. | Tutto il suo bagaglio era composto dal bauletto della roba, da una poltroncina a dondolo di legno con fiorellini colorati dipinti a mano e da un sacco di tela […]. | La lettera […] era scritta in termini molto affettuosi da qualcuno | che continuava a volergli molto bene nonostante il tempo e la distanza. Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine, Feltrinelli, Milano, 2005

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12 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del testo, ignorando gli

· · · elementi in corsivo. Il testo è già diviso in in frasi.

O

ltre al magnesio, fondamentale per la nostra salute è anche il potassio, | che possiamo fornire al nostro organismo mediante un’alimentazione sana. | Vediamo insieme alcuni degli alimenti più ricchi di potassio. Legumi secchi Consuma almeno una volta alla settimana una zuppa a base di legumi. | Per la preparazione, utilizza un frullatore invece del classico passaverdure, | in modo da non escludere le bucce. | Per assicurarti un buon apporto di potassio, | consuma i legumi secchi con il loro liquido di cottura. | Noci, nocciole, mandorle e pinoli Possono essere inseriti quotidianamente nei tuoi pasti, | per arricchire un contorno, un sugo per la pasta, una macedonia. | Sgranocchiali come spuntino | quando ne hai voglia. | Se pratichi uno sport di resistenza, | portane con te una bella manciata | e masticali lentamente durante l’esercizio fisico.

13 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del seguente brano,

· · · ignorando gli elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi.

V

ide la fosforescenza delle alghe del Golfo nell’acqua | mentre remava in quella parte dell’oceano | che i pescatori chiamavano il gran pozzo | perché vi era un salto improvviso di più di mille metri | in cui si adunavano pesci di ogni genere a causa del mulinello | creato dalla corrente contro le pareti ripide del fondo dell’oceano. | Si concentravano qui gamberetti e pesci da esca e a volte frotte di calamari nelle buche più profonde, | che la notte salivano alla superficie | a far da nutrimento a tutti i pesci | che passavano. | […] Mentre remava | udì il suono tremolante dei pesci volanti | che uscivano dall’acqua […]. | I pesci volanti gli piacevano molto | ed erano i suoi migliori amici, sull’oceano. | Pensò con dolore agli uccelli, specialmente alle piccole, delicate sterne nere, | che volavano sempre in cerca di qualcosa | senza quasi mai trovar nulla | e pensò: “La vita degli uccelli è più dura della nostra, tranne per gli uccelli da preda, pesanti e forti. | Perché sono stati creati uccelli delicati e fini come queste rondini di mare | se l’oceano può essere tanto crudele?” Adattato da Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare, Mondadori, Milano, 2000 593

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

14 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del seguente brano,

· · · ignorando gli elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi. el corso dei secoli la carta ha contribuito enormemente al progresso, alla partecipazione dei cittadini alla vita democratica e all’aumento del livello medio di cultura ed educazione. | È un materiale | che non serve solo | per leggere | e scrivere, | ma anche per confezionare prodotti | e serve persino come materiale da costruzione. L’invenzione della carta viene attribuita ai Cinesi. | Viene infatti narrato | che nel 105 Tsai Lun, un dignitario della corte imperiale, inventò il modo | di fabbricarla | partendo da brandelli di stoffa usata.| Il segreto sarebbe passato dall’Oriente all’Occidente attraverso gli Arabi, | ed è ormai certo | che siano stati arabi i primi maestri dei cartai della città di Fabriano, nelle Marche, uno dei più importanti centri di fabbricazione di carta d’Europa. | Buona parte della carta | usata oggi | è riciclata: | al posto di pasta di legno o di cellulosa vergine si usa carta da macero.

N

Adattato da www.treccani.it/, Enciclopedia dei ragazzi (2005)

15 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del seguente brano,

· · · ignorando gli elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi. ’Italia non è sempre stato un paese d’immigrazione: | in passato è stato soprattutto un paese | da cui si emigrava | per cercare fortuna. | Tra le mete più ambite c’era l’America. | Oggi Paola Melone racconta queste migrazioni, | non soltanto descrivendone la storia e i luoghi, | ma intervistando chi | discende dagli italiani | che sono partiti per gli Stati Uniti molti anni fa. | L’autrice ricostruisce il contesto storico e culturale della grande emigrazione, | che portò in America gruppi di immigrati | provenienti dall’area mediterranea. | L’atteggiamento xenofobo | assunto da parte delle autorità, della stampa, e dell’opinione pubblica americana | si riversò soprattutto su coloro | che provenivano dal Mezzogiorno, il gruppo maggiormente bistrattato. | Attraverso accurate interviste, l’autrice definisce i tratti dei giovani italoamericani | che vivono a New York | e che discendono da quelle generazioni | che affrontarono faticosamente il viaggio e l’integrazione in un paese straniero, | facendo emergere alcuni importanti fattori: | quali sono i vantaggi dell’italian ethnicity? | Quali invece i pregiudizi | che questi giovani riscontrano ancora oggi nella loro quotidianità?

L

www.francocesatieditore.com

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Livello 4

Sintassi della frase complessa

Missioni

itaca.academy Cerca

8

9

LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI PRINCIPALI, COORDINATE, SUBORDINATE

Sintassi della frase complessa

8

La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate I gradi della subordinazione, subordinate esplicite e implicite

LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto Le proposizioni relative Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

9

Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni) Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

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Missione 8

LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI PRINCIPALI, COORDINATE, SUBORDINATE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online) UNITÀ La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate I gradi della subordinazione, subordinate esplicite e implicite

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UNITÀ

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La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

La frase semplice e il periodo (o frase complessa) Nella lingua possiamo trovare frasi semplici, ovvero frasi costituite da un unico predicato, separate dalle altre frasi per mezzo di un segno di punteggiatura forte (punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo, punto e virgola) e aventi un significato compiuto da sole. Frasi di questo tipo in analisi del periodo sono chiamate proposizioni indipendenti. Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza. Spesso tuttavia le frasi semplici si combinano tra loro dando vita a un periodo o frase complessa. Un periodo è l’insieme di una o più proposizioni collegate sintatticamente tra loro. Esso è costituito da tante proposizioni quanti sono i predicati presenti ed è separato dagli altri periodi per mezzo di segni di punteggiatura forti (punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo, e in alcuni casi i due punti e il punto e virgola). Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza | per vedere | di dove mai poteva essere uscita quella vocina, | e non vide nessuno!

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In questo caso, per esempio, il periodo è costituito da quattro proposizioni, una per ognuno dei predicati presenti. Ricorda che il predicato può essere costituito da un verbo attivo o passivo, semplice o composto, di modo finito (girò) o indefinito (vedere), da un verbo servile seguito dall’infinito (poteva essere uscita), da un verbo fraseologico seguito dal gerundio o dall’infinito preceduto da preposizione (stava rincasando, cercava di vedere), o da un verbo causativo seguito dall’infinito (Si fece prestare del legno). In alcuni casi il predicato della proposizione è sottinteso (- Come ci andate? In treno. [= ci andiamo in treno]). 597

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

La proposizione principale Ogni periodo contiene una proposizione sintatticamente autonoma, cioè non dipendente da altre frasi. Tale frase viene detta proposizione principale. Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza | per vedere | di dove mai poteva essere uscita quella vocina, | e non vide nessuno! La proposizione principale ha generalmente un senso compiuto da sola; tuttavia a volte ha bisogno di un’altra proposizione che ne completi il significato. Mi sento in forma | perché ho dormito 9 ore. (la principale ha un senso compiuto) Sarà meglio | che ti riposi. (la principale ha bisogno di un’altra proposizione)

La proposizione incidentale

ATTENZIONE

TIPI DI FRASI SEMPLICI

Come abbiamo visto nella missione 6 sulla frase semplice, le proposizioni indipendenti e quelle principali possono essere classificate, in base al messaggio che esprimono e alla forma che assumono, in enunciative (o informative), interrogative, esclamative, volitive (imperative o esortative), desiderative (o ottative).

PER INIZIARE

La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

Una categoria a parte è quella delle proposizioni incidentali. Si tratta di frasi inserite all’interno del periodo (per aggiungere un commento, una spiegazione, integrare l’informazione data, attenuarne il senso) in forma di inciso, cioè senza legami sintattici con le altre frasi. Le incidentali sono spesso racchiuse tra virgole, trattini o parentesi. Dal punto di vista sintattico sono delle proposizioni indipendenti; da quello semantico non hanno una vera e propria autonomia di significato. Sua figlia, dicono, ha un carattere insopportabile. Dal lato opposto una serie di arcate – dedusse Sherlock – conduceva ai binari. Se non hai ancora capito (o hai fatto finta di non capire) non serve che te lo spieghi.

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1 RICONOSCERE

·

INVAL

SI

Seleziona le frasi che sono periodi, o frasi complesse. 1.

 ’era una volta, molto tempo fa, una regina dai capelli d’oro di C nome Dora.

2.

 e formiche in fila indiana si dirigevano dal rubinetto della L cucina verso la dispensa in fondo alla stanza.

3.

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

4.

Quando arriverete la festa sarà già finita!

5.

Sei senz’altro il migliore di tutti i migliori amici del mondo.

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Unità 1 - La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

6.

 ulvi, un paesino in provincia di Sassari ricco di tradizioni e N cultura eno-gastronomica, si trova a circa 500 metri dal mare.

7.

Credo che menta.

2 ANALIZZARE

··

SI INVAL

Dividi i seguenti periodi in frasi semplici con una barretta e scrivi da quante frasi sono composti. 1. Sorride anche quando tutto va male perché in genere ha già pensato a chi dare la colpa. • frasi: 2. Trentatré trentini entrarono a Trento, tutti e trentatré trotterellando. • frasi: 3. Gent.ma prof.ssa, le scrivo per informarmi sui prezzi dei corsi di tedesco e per chiederle se ci sono ancora posti disponibili nel gruppo di livello intermedio. • frasi: 4. Non provo nessun rancore nei suoi confronti, anzi non vedo l’ora che mi scriva, in modo che possiamo vederci e parlare a tu per tu di quel che è successo. • frasi:

La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

5. Se non dovevamo fare gli spuntini di mezzanotte perché ci hanno messo una luce nel frigorifero? • frasi: 6. Prendi la prima a sinistra, al primo semaforo gira a destra, poi continua sempre dritto fino alla piazza, attraversala e dopo 200 metri trovi il teatro. • frasi: 7. Comunque se è d’aiuto puoi sempre dire che sono stato io a chiedertelo. • frasi:

3 COMPLETARE E ANALIZZARE

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+

SI INVAL

LE SS I CO

Completa con le proposizioni più adatte al contesto, scegliendole tra quelle in elenco. Poi indica se si tratta di proposizioni principali [P], indipendenti [IND] o incidentali [INC]. la salsa cubana nasce intorno alla metà degli anni ‘30 • bisognerebbe • non mi spiego • ormai è evidente a tutti • non perderti il numero di ottobre della nostra rivista • ha precisato l’astrofisico • chi l’avrebbe mai detto?

P IND INC

1. La canzone

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vinse il Festival e fece un record di incassi.



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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

2.

Discende principalmente dal Son, ma recepisce elementi importanti da altri balli.





apparirà il 7% più grande del solito e un po’ più luminosa della media.





come faccia a essere sempre in ritardo, se abita a meno di cinque minuti a piedi dalla scuola!





Ci troverai dibattiti interessanti, idee per il fine settimana e vignette esilaranti.













3. La prossima Superluna

4.

5.

6. Se non ci fossi, inventarti. 7. Il razzismo nel nostro paese

La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

ha raggiunto livelli allarmanti.

4 RICONOSCERE

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INVAL

SI

Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni principali e cerchia la proposizione incidentale (ce n’è una). 1. Il gioco finisce quando tutti gli shanghai sono stati raccolti dal tavolo. 2. Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi. 3. Pur comprendendo le ragioni esposte dal Comune di Pietrapaola, la Provincia di Cosenza è determinata a iniziare i lavori. 4. E invece di riderci su – il senso dell’umorismo evidentemente non è il suo forte – il ministro abusa del suo potere denunciando il cognato per ingiuria. 5. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. 6. Per quanto ne so, tutto ciò che vi hanno raccontato è vero. 7. Quando hai finito di mangiare ci pensi tu a lavare i piatti, per favore?

Le proposizioni coordinate e subordinate

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A differenza della proposizione principale, le altre proposizioni del periodo non sono indipendenti, bensì dipendono dalla proposizione principale o da altre proposizioni che le reggono (dette appunto reggenti). A seconda del modo in cui tali proposizioni sono collegate alla principale o ad altre proposizioni, svolgono la funzione di proposizioni coordinate o proposizioni subordinate.

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Unità 1 - La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

Le proposizioni coordinate sono unite alla proposizione reggente (che può essere la principale o un’altra proposizione del periodo) per mezzo di una congiunzione coordinante o di un segno di punteggiatura (generalmente una virgola) che le pone sullo stesso piano della reggente. Chiude la porta | e scende le scale. (coord. alla princ.) Gli disse | che era troppo tardi | e che non sarebbe più uscita. (coord. a una subord.) Aprì il frigo, | lo trovò vuoto, | lo richiuse. (coord. alla princ.)

La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

Le proposizioni subordinate si trovano rispetto alla reggente (principale o un’altra proposizione) su un piano di dipendenza logica e grammaticale. Esse possono essere introdotte da una congiunzione o da una locuzione congiuntiva subordinante, da una preposizione, da un pronome, o unirsi alla reggente senza elementi introduttivi. Scende le scale | perché ha sentito un rumore. Scende le scale | per andare al lavoro. Scende le scale | che conducono alla segreta. Scende le scale | canticchiando. Mentre le proposizioni coordinate seguono sempre la proposizione reggente, quelle subordinate possono trovarsi prima, dopo o al suo interno. Gli ho promesso | che ci sarei andata | ma non ne ho voglia. (la coordinata segue la reggente) Alla fine non ci sono andata | perché non ne avevo voglia. (la subordinata è posta dopo la reggente) Visto che non ne avevo voglia, | alla fine non ci sono andata. (la subordinata è posta prima della reggente) Alla fine, | visto che non ne avevo voglia, | non ci sono andata. (la subordinata è posta in mezzo alla reggente)

Tipi di proposizioni coordinate Le proposizioni coordinate possono coordinarsi alla reggente in diversi modi: • per mezzo di congiunzioni coordinanti (e, ma, però, quindi, eppure ecc.): Sogno | o son desto? • per asindeto o giustapposizione, cioè accostate per mezzo di virgole o, secondo alcune grammatiche, due punti: Entrò nel cerchio, | prese posto, | nessuno gli rivolse la parola. • per polisindeto, cioè ripetendo, specie a scopo espressivo, la stessa congiunzione: E allora si videro | e si riconobbero | e si sorrisero | e si avvicinarono l’uno all’altra. Le coordinate legate alla reggente per mezzo di congiunzioni coordinanti possono essere distinte in diversi tipi:

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• la coordinata copulativa è legata alla reggente da un rapporto di somma ed è introdotta da una congiunzione copulativa, affermativa o negativa (e, né): Cancellò la frase e la riscrisse. Non so quanti anni avesse né come si chiamasse. 601

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

• la coordinata disgiuntiva è legata alla reggente da un rapporto tale per cui ciascuna delle due frasi esclude l’altra, ed è introdotta da una congiunzione disgiuntiva (o, oppure, se no, altrimenti e raramente ovvero): Ceniamo a casa o preferisci una pizza? • la coordinata avversativa è legata alla reggente da un rapporto di contrapposizione, ed è introdotta da una congiunzione avversativa (ma, però, bensì, tuttavia, eppure, anzi, nondimeno, invece, ciononostante): Si piega ma non si spezza. Io userei massima discrezione, anzi starei proprio zitto. • la coordinata correlativa è legata alla reggente in modo tale che una delle due richiama strettamente l’altra, ed è introdotta da congiunzioni correlative (né… né, non solo… ma anche, o… o, sia… sia): Non solo mi ha ingannato, ma lo ha fatto anche nel peggiore dei modi. Né ho parlato male di te né avrei motivi per farlo!

• la coordinata esplicativa è legata alla reggente in modo tale da spiegare o precisare il suo significato, ed è introdotta da una congiunzione esplicativa (cioè, ovvero, ossia, vale a dire, infatti, difatti): La definizione è applicabile in senso generale, cioè riguarda tutti gli oggetti di una determinata specie. Non ti preoccupare, finisce bene, infatti alla fine fanno la pace.

PER INIZIARE

La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

• la coordinata conclusiva è legata alla reggente da un rapporto di conseguenza, ed è introdotta da una congiunzione conclusiva (quindi, dunque, perciò, pertanto, allora, così): Penso dunque sono. Siamo in molti, pertanto fate inter