Institutio Oratoria [PDF]

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Zitiervorschau

INSTITUTIO ORATORIA “Formazione dell’oratore”. Trattato didascalico in 12 libri dedicato a Vittorio Marcello, in cui Quintiliano si occupa della formazione dell’oratore partendo dall’infanzia, secondo la sua esperienza personale ventennale di insegnante. In quest’opera si affronta un problema che si protrae fin dal periodo greco: il difficile rapporto tra retorica e filosofia. Quintiliano sostiene un’idea isocrateo-ciceroniana secondo la quale la filosofia è solo una scienza che contribuisce alla cultura enciclopedica dell’oratore, sostenendo quindi che i filosofi non possono riservarsi il diritto di educare i giovani. Infatti solo chi è padrone dell’arte dell’eloquenza è capace di trattare in maniera adeguata argomenti filosofici. Questa posizione corrisponde quindi con quella enunciata da Cicerone in un’opera dalla quale Quintiliano prende numerosi spunti: il “De Oratore”. Tuttavia è poco ciceroniana la dichiarata ostilità di Quintiliano nei confronti dei filosofi contemporanei, nei confronti dei quali esprime giudizi molto severi; appoggia addirittura la dinastia degli imperatori flavi nelle varie espulsioni di filosofi da Roma. Libro I: Qintiliano segue l’educazione del futuro oratore fin dalla nascita. I primi 3 capitoli di questo libro sono infatti dedicati a precetti pedagogici nel quale afferma che bisognerebbe assecondare le inclinazioni individuali dei fanciulli ed esprime un giudizio negativo sulle punizioni corporali. Passa poi a parlare dello studio della grammatica che occupa i primi anni del curriculum scolastico. Libro II: Accompagna il ragazzo nel passaggio dalla scuola di grammatica a quella di retorica. Delineandola figura del retore ideale. Libro III: Dopo un rapido excursus di storia della retorica troviamo le partizioni fondamentali di questa disciplina: inventio, dispositio, elocutio, memoria e actio. I tre generi di discorsi: deliberativo, epidittico (laudativum) e giudiziario. I tre compiti dell’oratore: docere, movere e delectare. Libri III-IV-V-VI: Trattazione dell’inventio – Riperimento degli argomenti. Libro VII: Dispositio- Ordine da assegnare agli argomenti all’interno del discorso. Libri VIII-IX: Elocutio- stile oratorio/ figure oratorie con cui si deve adornare il discorso. Libro X: Facilitas- fluidità espressiva. Giudizio negativo su Seneca, considerandolo un tipico esempio di gusto corrotto. Libro II: Aptum- necessità di adattare il discorso alle circostanze. Memoria- tecniche per memorizzare ciò che si deve dire. Actio o pronuntiatio- voce/dizione/gesti. Libro XII: Descrive la figura del perfetto oratore riprendendo la definizione di catone il censore: vir bonus dicendi peritus.