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Italian Pages 166 [172] Year 2009
ILCLUB DEI MATEMATICI SOLITARI DEL PROF. ODIFREDDI A cura di Piergiorgio Odifreddi
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I i\1ONDADORI
Di Piergiorgio Odifreddi in edizione Mondadori
Matematico e impertinente
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www.librirnandadari.it
~ II Club dei matematici solitari del prof Odifreddi a cura di Piergiorgio Odifreddi
Collezione Saggi
ISBN 978-88·04·58598-5 © 2009 Arnalda Mondadori Editore S.p.A., Milano I edizione marzo 2009
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Indice
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Can un piccolo grande aiuto dei miei amici di Piergiorgio Odifreddi MATEMATICA E PENSIERO
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Bellezza e verila in matematica di Michael Atiyah
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Visionari, poeti e precursori di Alain Connes
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Dccelli e rane: la maternatica come metafora di Freeman Dyson
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Come un matematico concepisce i numeri di Douglas Hofstadler MATEMATICA E NATURA
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n liscio, il ruvido e il meraviglioso di Benoil Mandelbrol •
45
Dove accadono Ie case che non accadono di John D. Barrow
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La ricetta numerica del rnondo di Frank Wilczek INTERMEZZO ALLA SCACCHIERA
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Partita fra un premia Nobel e un campione mondiale di Zhores Alferov e Boris Spassky, con Piergiorgio Odifreddi
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MATEMATICA ED ECONOMIA
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La matematica e Ie scienze sociali di Amartya Sen
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Incontro con una mente meravigliosa di John Nash, can Piergiorgio Odifreddi
99
Due premi Nobel giocano cooperativamente di Robert Aumann e John Nash, can Piergiorgio Odifreddi
MATEMATICA E UMANESIMO
123
Prospettiva, scorcio e scienza del teatro di DarioFo
129
La quarta dimensione e Salvador Dati di Thomas Banchoff
137
La matematica della fortuna e i suoi Iimiti di Hans Magnus Enzensberger, con Piergiorgio Odifreddi
151
Discorso suI metoda leUerario di Umberto Bco, con Piergiorgio Odifreddi
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Indice dei nomi
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II Club dei rnaternatici solitari del prof. Odifreddi
I A Giorgio Napolitano, ehe da presidente della Repubbliea ha onorato il festival A Walter Veltroni, ehe da sindaeo di Roma rha voluto Al personale dell'Aud.;torium Parco della Musica, ehe I'ha reso possibile Ai eonferenzieri e alle migliaia di partecipanti, ehe I'hanno realizzato
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Piergiorgio Odifreddi Con un piccolo grande aiuto dei miei amici
Nei favolosi anni '60, e pili precisamente il1° giugno 1967, usel 10 storieo album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (La banda del Club dei cuori solitari del sergente Pepe), nel quale i Beatles cantavano: «Tentero, con un piccolo aiuto dei miei amici. Riusciro, con un piccolo aiuto dei •
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IDle! amICI».
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1n una giornata estiva di una quarantina d'anni dopo,
e pili precisamente i120 luglio 2006, il ritornello di With a Little Help from My Friends continuava a risuonanni in testa mentre il sindaco di Roma mi spiegava, nel suo ufficio in Campidoglio, che voleva realizzare un suo vecchio sogno: organizzare, sorprendentemente, un festival della Matematica! Sulle prime I'idea mi sembro balzana. Di festival delle Scienze giil. ne esistevano, rna erano resi possibili dall'enorrme spettro di argomenti a disposizione. Limitarsi alla sola matematiea, invece, non sarebbe stato un azzardo troppo spinto? Molti indizi facevano pero sospettare che da qualche tempo qua1cosa stesse cambiando nella percezione del pubblico riguardo alla pili ostica e temuta delle discipline. Due eventi, in particolare, avevano contribuito a questa inversione di rotta. Da un lato, l'annuncio sulla prima pagina del «New York Times», il24 giugno 1993, della dimostrazione del cosiddetto «ultimo teorema di Fermat» da parte di Andrew Wiles, e la saga che ne era seguita. Dall'altro lato,
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l'assegnazione nel1994 del premio Nobel per l'economia a John Nash e il successo dellibro e del film A Beautiful Mind, che ne raccontavano la tragica storia e il suo lieto fine. Ora, per combinazione io conoscevo da qua1che anno sia Wiles che Nash, e pensai sub ito che, se veramente si voleva provare, bisognava farlo in grande e mirando il piu in alto possibile: il primo festivalfu dunque concepito, fin dagli inizi, con !'idea che doveva aprirsi e chiudersi con questi due personaggi-simbolo della matematica contemporanea. Convincerli non fu facile. La loro prima reazione, cosl come quella di molti degli altri partecipanti a quell'evento, fu infatti la stessa che avevo avuto io: «Un festival della Matematica? Che idea balzana!». Ma 1'attrazione della citta di Roma e del suo sindaco ebbero alla fine la meglio sulla perplessita e la riservatezza dei due gioielli della corona. Una volta avuto illoro assenso tutto poi risulto piu facile, perche i loro nomi fecero da traino agli altri. n 15 marzo 2007 Wiles aprl dunque il primo festival delIa Matematica d'Italia, e probabilmente del mondo, con una conferenza sulle «Equazioni famose» che attrasse migliaia di persone, una buona parte delle quali impossibilitate a entrare in sala e costrette ad accontentarsi di un collegamento su un maxischermo nella cavea. Una scena che si ripete identica il18 marzo per il gran finale della mia intervista pubblica a Nash, nonostante il cambio eli sala dalla Sinopoli da 1200 posti alla Santa Cecilia da 2800. II pubblico giustamente dimostro 10 stesso entusiastico interesse non solo per i due divi, rna anche per gli altri protagonisti, forse meno noti mediaticamente, ma sicuramente altrettanto titolati culturalmente: sir Michael Atiyah e Alain Connes (medaglie Fields per la matematical, Zohres Alferov (premio Nobel per la fisica), Dario Fo (premio Nobel per la letteratura), Benoit Mandelbrot (premio Wolf per la fisica), Douglas Hofstadter (premio Pulitzer per la saggistica), John Barrow (premio Templeton per la scienza e la religione) e Boris Spassky (campione mondiale di scacchi).
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, Quest'ultimo, in particolare, gioco una simultanea con molti dei partecipanti al festival, mentre Dario Fo si esibl in una conferenza-spettacolo sulla prospettiva dal punto eli vista di un artista: due esempi, questi, di come il festival abbia fin dagli inizi mira to a dare un'immagine a tutto tondo della matematica, sondando in particolare Ie sue applicazioni e contaminazioni piu disparate. Lo scopo e stato raggiunto anche grazie a una lunga serie di attivita supplementari, che hanno fatto da contorno ai piatti forti delle conferenze: una tavola rotonda sulla filosofia della matematica (coordinata da Armando Massarenti, con Umberto Bottazzini, Carlo Cellucci, Giulio Giorello, Gabriele Lolli e Paolo Zellini), una serata di musica (coordinata da Serena Dandini, con Elio delle Storie Tese e la partecipazione del premio Oscar Nicola Piovani), una serata di cinema (con la proiezione e la discussione di Marte di un matematico napoietano di Mario Martone), un cicIo di letture urnanistico-matematiche (scelte e interpretate da Claudio Bartocci), una palestra di giochi matematici (coordinati da Giovanni Filocamo ed Ennio Peres) e una serie di mostre (in particolare, con Ie opere di Victor Simonetti e del Giardino di Archimede di Enrico Giusti). Un'attenzione speciale, soprattutto nelle attivita complementari, fu riservata agli studenti delle scuole inferiori e superiori, che spesso sono Ie vittime innocenti di metodi e programmi di insegnamento colpevolmente antiquati, responsabili in buona parte dell' avversione e del dis gusto che molti sentono per la matematica. Una delle pioniere storiche di una nuova concezione della didattica e stata Emma Castelnuovo, che ha avuto tra i suoi allievi alle medie 10 stesso Walter Veltroni: la genealogia del festival risale dunque, attraverso lui, a questa ultranovantenne ma indomita professoressa, che aprl di diritto Ie cerimonie la mattina dellS marzo 2007, con una lezione su come «Insegnare la matematica», di fronte a una platea gremita di ragazzi. In parte grazie al ruolo svolto da Veltroni nell'ideazione della manifestazione, e in parte a causa di una loro diret-
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ta preoccupazione per Ie sorti della matematica nel nostro paese, Ie istituzioni ci furono fin da subito vicine: il ministro dell'Universita e della ricerca Fabio Mussi presenzio all'inaugurazione, insieme al sindaco di Roma, e il presi- . dente della Repubblica Giorgio Napolitano ricevette in visita privata al Quirinale, il13 marzo 2007, una delegazione di conferenzieri e studenti partecipanti al festival. Esattamente un anno dopo, il 13 marzo 2008, 10 stesso presidente del1a Repubblica ci onoro con la sua presenza all'inaugurazione del secondo festival della Matematica: 10 accompagnarono il ministro della Funzione pubblica e dell'Innovazione Luigi Nicolais e, per la delizia dei rni1leduecento studenti presenti in sala, un drappello di corazzieri in alta uniforme. Lo spettacolare successo del primo festival, testirnoniato da pili di 55.000 presenze in quattro giorni, e da un'attenzione dei media per la matematica assolutamente inedita nel nostro paese, ci aveva infatti indotto a ripetere un esperimento che aveva avuto echi anche all'estero, ad esempio in un servizio del18 marzo 2007 sui «The ObserYen>, rendendo pili agevole il successivo reclutamento dei conferenzieri. Se il motto del 2007 era stato La bellezza dei numeri e i numeri della bellezza, que110 del 2008 fu La regina delle scienze e delle arti, e la partecipazione scientifica fu altrettanto qualificata: due medaglie Fields e premi Wolf per la matematica (David Mumford e Steven Smale), due premi Nobel per la fisica (Sheldon Glashow e Frank Wilczek), tre premi Nobel per I'economia (Robert Aumann, John Nash e Amartya Sen), un premio Wolf per la fisica e premio Templeton per la scienza e la religione (Freeman Dyson) e un premio Turing per l'informatica (Juris Hartrnanis). Ancora una volta fu tenuto alto il vessillo del1'unione fra Ie due culture. Anzitutto, nelle conferenze che affrontarono direttamente Ie connessioni fra matematica e arte: «La quarta dimensione e Salvador Dali» di Thomas Banchoff, . «Zoomando sulla galleria di quadri di Eschen> di Hendrik
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Lenstra e «Matematica, arte e Zeitgeist» di David Mumford. Inoltre, con il singolare intervento «Matematica nel vento. La favola di Alinghi» di Alfio Quarteroni, direttore del team di modellistica matematica dell'Ecole Polytechnique di Losanna, che ha contribuito alle due vittorie della barca svizzera in Coppa America. E infine, con Ie lezioni di due letterati quali Umberto Eco e Hans Magnus Enzensberger, che aprirono il secondo festival: rispettivamente, la mattina per gli studenti e il pomeriggio per il pubblico. La cornucopia di attivita col1aterali per Ie scuole e il pubblico incluse una conferenza-esibizione di juggling (tenuta dal matematico-giocoliere Allen Knudson), una serata di musica (con I'esecuzione da parte del premio Oscar Nicola Piovani della sua nuova composizione Epta, basata sui numero sette), una serata di cinema (con la proiezione del documentario su Escher Raggiungere l'irraggiungibile, di Jean Bergeron), una serata di teatro (csm la rappresentazione del Dilemma del prigioniero, a cura di Maria Eugenia D'Aquino), una grande mostra di litografie di Escher (curata da Federico Giudiceandrea), una mostra di grafica algoritmica (realizzata da AIdo Spizzichino), un allestirnento di una storia matematica a fumetti (realizzato da Davide Osenda), un nuovo cicio di letture umanistico-matematiche (scelte e interpretate da Claudio Bartocci) e una nuova . palestra di giochi matematici (coordinati da Giovanni Filocamo, Federico Peiretti ed Ennio Peres). L'affluenza nel2008 supero quella gia eccezionale del 2007, e il ripetuto successo del secondo festival ha definitivamente mostrato che esiste in Italia una voglia di matematica che chiede a gran voce di essere soddisfatta. Per quanta ci concerne, continueremo sulla strada intrapresa: il terzo festival si terra dall9 al22 marzo 2009, e vedra la partecipazione di tre medaglie Fields (TunothyGowers, VaughamJones e Edward Witten) e sei premi Nobel (Richard Ernst, Roald Hoffmann, Robert Mundel1, John Nash, Arno Penzias e Thomas Schelling), oltre a numerose altre menti straordinarie. Per I'occasione pubblichiamo questa raccolta di momenti
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significativi dei primi due festival, consistente degli articoIi che alcuni dei protagonisti hanno scritto appositamente per vari quotidiani nazionali (