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Italian Pages 437 Year 1993
Pseudo-Ciemente
l RITROVAMENTI (Recognitiones)
Traduzione, introduzione, note a cura di Silvano Cola
e indici
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città nuova editrice
Copertina di Gyorgy Szokoly Con approvazione ecclesiastica © 1993,
Città Nuova Editrice, via degli Scipioni, ISBN 88-311-3104-2
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265-00192
Roma
INTRODUZI ONE
Il testo che presentiamo è la prima versione italiana di uno scritto dei primi secoli della Chiesa, noto sola mente a pochi specialisti malgrado l'importanza che ha avuto, e che ha tuttora, nello studio delle controversie teologiche e fìlosofìche suscitate dall'impatto del messag gio evangelico con la cultura del tempo, soprattutto nell 'area mediorientale. Pur essendo risultato di fatto un best-seller, a suo tempo, per la felice idea del o dei com pilatori di trasmettere un solido insegnamento catecheti co sotto forma di una modernissima telenovela, tanto da essere considerato il ((primo grande romanzo cristiano» l, e pur avendo avuto una notevole diffusione anche in Oc cidente, grazie alla traduzione dal greco in latino fatta da Rufìno di Aquileia intorno all 'anno 406, in seguito venne quasi dimenticato dalla teologia uffìciale e dalla storia del pensiero in quanto ritenuto appunto un romanzo, e per di più poco ortodosso, ossia emanazione della cor rente cristiana ebionita, legata a quei giudeo-cristiani che non accettavano la teologia di Paolo, il quale sem brava vanifìcare la Legge di Mosè per mettere in risalto unicamente la novità di Cristo. Eppure, a parte le diffìcoltà in cui si è imbattuta e incontra tuttora la critica storico-letteraria del testo per venutoci. quest'opera, che è passata da sempre sotto il titolo di Recognitiones (letteralmente Riconoscimenti, 1 O. Cullmann, Le problème llttéraire et historique du roman pseudo-clémentin, Paris 1 930, p. VII .
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Introduzione
anche se a noi è parso più consono al testo di tradurre Ritrovamenti) e attribuita a san Clemente di Roma, ci apre uno squarcio molto realistico sulla sofferta vita in tellettuale dei primi secoli del cristianesimo che, oltre alle diffìcoltà di far penetrare la verità evangelica nel mondo pagano, aveva pure da vincere le resistenze interne dei giudaizzanti convertiti. Conviene pertanto ripresentare, seppure schematica mente, il quadro religioso-culturale del tempo in cui viene ambientato il romanzo catechetico dello Pseudo-Clemente prima di passare alla presentazione dell'opera in sé.
Il quadro religioso-culturale delle Pseudoclementine Come in tutto l'Impero romano, anche in questa parte piuttosto periferica costituita grosso modo dalla Pa lestina, dalla Siria e dalle altre zone visitate da san Paolo prima del suo viaggio a Roma, insieme col persistente pa ganesimo, importato da Roma e dalla Grecia ma ormai insoddisfacente, per quanto razionalizzato con spiegazio ni filosofiche che in tendevano offrire un senso cosmogo nico alle sue favole religiose, pullulavano religioni miste riche che offrivano invece agli uomini la conoscenza delle realtà prime e ultime e nel contempo un sistema etico per liberare l'anima dalla prigionia del corpo e del mondo, assicurandole la felicità nella vita futura. Fra tutte queste tendenze religiose, il giudaismo e un caso a sé. Dalla Palestina, sua propria culla, i suoi fedeli si erano sparsi nell'Impero romano da Alessandria a Ba bilonia a Roma, mantenendo una propria identità carat terizzata non solo da una certa autonomia cultuale e am ministrativa ma soprattutto da una voluta separazione dai pagani. Ma questa identità, fortemente sentita come