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Italian Pages 173 Year 1987
COME f\RE COSE CON LE PAROU:
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John L. Austin
COME FARE COSE CON LE PAROLE Le « William James Lectures » tenute alla Harvard University nel 1955 Edizione italiana a cura di Carlo Penco e Marina Sbisà
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Titolo originale: , How to Do Things with W ords
© Oxford University Press, Oxford New York Traduzione di Carla Villata -
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Comune di Roma SIST. BIBL. C. CULTURALI
BIBLIOTECA "S. ONOFRl"
IN\/. N° ..~.t ..t> oppure « io rinnego », l'intero scopo del mio atto è quello di impegnarmi p~rsonalmente ad una certa condotta. La connessione tra un esercitivo e l'impegnarmi· è stretta quanto quella tra significato e implicazione. È ovvio che nominare e dare il nome ci impegnano davvero, ma diremmo piuttosto che conferiscono poteri, diritti, nomi, etc., oppure li cambiano o li tolgono.
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Confronto con i comportativi
Esercitivi quali « io sfido », « io protesto », « io approvo », sono strettamente connessi con i comportativi. Sfidare, protestare,approvare, affidare, e raccomandare possono essere l'assumere un atteggiamento o l'eseguire un atto. Confronto con gli espositivi
Esercitivi quali « io ritiro », « io sollevo un'eccezione », e «io obietto», quando sono usati nel contesto di una discussione o di una conversazione, possono essere considerati degli espositivi. Contesti tipici in cui vengono usati gli esercitivi sono: 1) nell'accettare cariche e nomine, candidature, elezioni, ammissioni, dimissioni, destituzioni e richieste, 2) in consigli, esortazioni, e petizioni, 3) in abilitazioni, ordini, condanne e annullamenti, 4) nella condotta di riunioni e affari, 5) in diritti, rivendicazioni, accuse, etc.
3.
COMMISSIVI
L'intero scopo di un commissivo è di impegnare chi parla ad una certa condotta. Sono esempi:· prometto convengo contraggo mi incarico di mi obbligo a do la mia parola intendo dichiaro la mia intensono deciso a zione progetto ho intenzione di mi propongo di prevedo di medito di mi prefiggo mi impegno giuro di immagino garantisco mi faccio garante di scommetto sono d'accordo" acconsento faccio voto di mi dedico a mi dichiaro a favore di parteggio per adotto lotto per abbraccio (una causa) sposo (una causa) mi oppongo accordo preferenza a
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COME FARE COSE CON LE PAROLE
Le dichiarazioni di intenzione sono diverse dagli impegni, e si potrebbe dubitare che debbano essere classificati insieme. Come si ha una distinzione tra incitare e ordinare, allo stesso modo si ha una distinzione tra intendere e promettere. Ma sono entrambi compresi dal performativo primario « farò »; si hanno cosi le locuzioru « probabilmente farò», « farò del mio meglio», «con tutta probabilità farò». Si scivola anche verso i « descrittivi ».Al limite posso solamente asserire che ho una certa intenzione, ma posso anche dichiarare o esprimere o annunciare la mia intenzione o decisione. « Io dichiaro la mia intenzione» indubbiamente mi impegna davvero; e dire «io intendo» generalmente è dichiarare o annunciare. Avviene la stessa cosa con· lo sposare una causa, come, ad esempio, in« io dedico la mia vita a... ». Nel caso di commissivi come « accordo preferenza a », « mi oppongo », « adotto il punto di vista», « scelgo il modo di vedere», e «abbraccio (una causa) », non si può asserire che si accorda preferenza, si è contrari, etc., generalmente, senza annunciare che lo si fa. Dire « io accordo preferenza a X » può essere, a seconda del contesto, votare per X, sposare la causa X, oppure approvare X. Confronto con i verdettivi
I verdettivi ci impegnano a delle azioni in due modi: a) a quelle necessade per la coerenza con il nostro verdetto e a suo
sostegno, b) a quelle che possono essere le conseguenze di un verdetto, o che
queste possono comportare. Confronto con gli esercitivi
Gli esercitivi ci impegnano alle conseguenze di un atto, per esempio del- battezzare [naming]. Nel caso particolare dei permissivi potremmo domandarci se debbano essere classificati come esercitivi o come commissivi. Confronto con i comportativi
Reazioni quali risentirsi, approvare, e lodare comportano davvero lo sposare una causa e l'impegnarsi come lo comportano il consiglio e la scelta. Ma i comportativi ci impegnano, per implicazione, ad un comportamento simile, e non a quell'effettivo comportamento. Cosl se io disappro-
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vo, assumo un atteggiamento riguardo al comportamento passato di qualcun altro, ma posso ·impegnarmi soltanto ad evitare un comportamento simile.
Confronto con gli espositivi Giurare, promettere, e garantire che qualcosa è ad un certo modo funzionano come espositivi, come, ad esempio, quando dai la tua parola che hai fatto qualcosa, non che lo farai. Chiamare, definire, analizzare, e assumere formano un gruppo, e dare appoggio, essere d'accordo, dissenti~ re, sostenere, e difendere formano un altro gruppo di illocuzioni che sembrano essere sia espositivi che commissivi.
4.
COMPORTATIVI
I comportativi includono la nozione di reazione ,riguardo al comportamento e alle sorti di altre persone, e di atteggiamenti, e loro manifestazioni, riguardo alla condotta passata o imminente di qualcun altro. Vi sono ovvie connessioni sia con l'asserire o il descrivere quali sono i nostri sentimenti che con l'esprimere, nel senso di dare libero sfogo ai nostri sentimenti, sebbene i comportativi siano distinti da entrambi. Sono esempi: 1. Per le scuse abbiamo «mi scuso». 2·. Per i ringraziamenti abbiamo « ringrazio ». 3. Per la partecipazione ai sentimenti altrui abbiamo « deploro », « mi dolgo », « mi complimento », « mi condolgo », « mi congratulo », « mi felicito », « condivido (i vostri sentimenti) ». 4. Per gli atteggiamenti abbiamo « mi risento », « non m'importa », « rendo omaggio », « critico », « mi lagno », « mi lamento », « applaudo », « tollero », « lodo », « depreco », e gli usi non esercitivi di « disapprovo », « approvo», e « accordo preferenza a ». 5. Per i saluti abbiamo « dò il benvenuto», «ti dico addio». 6. Per gli auguri abbiamo « benedico », « maledico », «brindo a», « bevo alla salute di », e « auguro » [wish] (nell'uso strettamente performativo). · 7. Per le sfide abbiamo « oso », «provoco », «protesto », « sfido ».
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COME FARE COSE CON LE PAROLE
Nel campo dei comportativi, oltre alla consueta predisposizione alle infelicità, c'è un ambito speciale per' l'insincerità. Vi sono ovvie connessioni con i commissivi, in quanto lodare o dare appoggio è sia reagire ad un comportamento che impegnarsi ad una linea di condotta. C'è anche una stretta connessione con gli esercitivi, in quanto approvare può essere un esercizio di autorità o una reazione ad un comportamento. Altri esempi che stanno al confine tra le classi sono « raccomando », « tollero », « protesto », « supplico » e « sfidò ».
5. ESPOSITIVI Gli espositivi vengono usati in atti di espos1z1one che comportano l'illustrare opinioni, il portare avanti discussioni, e il chiarificare usi e riferimenti. Abbiamo ripetutamente detto che si può discutere riguardo al fatto se questi non siano anche atti verdettivi, esercitivi, comportativi o commissivi; possiamo anche discutere riguardo al fatto se non siano pure descrizioni dei nostri sentimenti, del nostro modo di procedere, etc., specialmente a volte quando si tratta di far seguire l'azione alla parola, come quando dico « passo ora a», « cito », « adduco », « riepilogo », « ripeto che », « rendo noto che». Esempi che possono benissimo esere considerati verdettivi sono: « analizzo », « classifico », « interpreto », che comportano l'esercizio di un giudizio. Esempi che possono benissimo essere considerati esercitivi sono « concedo », « incito », « dimostro », « insisto », che comportano l'esercizio di un ascendente o l'esercizio di poteri. Esempi che possono benissimo essere considerati commissivi sono: « definisco », « convengo », « accetto », « sostengo.», « do appoggio », « testimonio », « giuro >>, che comportano l'assunzione di un obbligo. Esempi che possono benissimo essere considerati comportativi sono: « sollevo un'obiezione », « esito », che comportano l'adottare un atteggiamento o l'esprimere un sentimento. Per ogni buon conto, vi fornirò alcune liste per indicare !'estensione del campo. Sono assolutamente fondamentali esempi quali «asserisco», « affermo », «nego », « metto in evidenza», « esemplifico », « rispondo». Un numero enorme di verbi, quali «interrogo», «domando», « nego », etc., sembrano riferirsi naturalmente, ma non più necessariamente, allo scambio conversazionale: e tutti, beninteso, hanno un riferimento alla situazione comunicativa.
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Ecco quindi una lista di espositivi 3 : 1. affermo [affirm] nego asserisco [state] descrivo classifico identifico
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sollevo un'obiezione a obietto a aderisco a riconosco rinnego
5a. correggo
2. osservo faccio menzione di ?intervengo 3. informo rendo noto racconto rispondo replico 3a.domando 4. testimonio riferisco giuro congetturo ?dubito ?so ?credo
5 . .accetto ammetto ·ritiro / sono d'accordo
rivedo 6. postulo deduco dimostro tralascio ?metto in evidenza 7. comincio con mi ri~olgo a termino con 7a. interpreto distinguo analizzo definisco 7 b.esemplifico spiego formulo 7c.intendo mi riferisco chiamo intendo [understand] considero come
Per ricapitolare, possiamo dire che il verdettivo è un esercizio del giudizio, l'esercitivo è un'affermazione di influenza o un esercizio di potere, il commissivo è un'assunzione di un obbligo o dichiarazione di un'intenzione, il comportativo è l'adozione di un atteggiamento, e l'espositivo è la chiarificazione di ragioni, argomentÌ, e comunicazioni. )
[Sono mantenute qui la disposizione e la numerazione stabilite da Austin. Il senso generale del raggruppamento è ovvio, ma nelle carte ancora esistenti non c'è.alcuna precisa interpretazione di esso. I punti interrogativi sono di Austin. J.0.U;]. · · 3
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Come al solito non ho laseiato abbastanza tempo pèr dire perché ciò che ho detto è interessante. Quindi farò solo un esempio. I filosofi si sono interessati per lungo tempo della parola « buono » e, piuttosto · recentemente, hanno cominciato a seguire il criterio di esaminare il modo in cui la usiamo, quale uso ne facciamo. Si è