Usiamo la Memoria
 882005261X,  978-8820052614 [PDF]

  • 0 0 0
  • Gefällt Ihnen dieses papier und der download? Sie können Ihre eigene PDF-Datei in wenigen Minuten kostenlos online veröffentlichen! Anmelden
Datei wird geladen, bitte warten...
Zitiervorschau

Introduzione

Come tanti bambini anch'io, da piccolo, mi sentivo sconcertato da quella cosa meravigliosa e misteriosa chiamata memoria. In situazioni normali e di relax funzionava perfettamente, senza intoppi, tanto che quasi non me ne rendevo conto; durante gli esami,invece, faceva i capricci e molto spesso diventava una «cattiva memoria», l'anticamera del «vuoto di memoria». Avendo trascorso gran parte dell'infanzia in campagna, a contatto con gli animali, cominciai a notare che le creature erroneamente definite «mute» sembravano dotate di una memoria eccezionale, spesso superiore alla mia. Perché dunque la memoria umana era apparentemente così difettosa? Cominciai a studiare attentamente l'argomento, cercando ogni informazione possibile sul sistema ideato dagli antichi Greci per ricordare le cose più svariate; e sui Romani che, in seguito, ricorsero a queste tecniche per ricordare interi volumi di mitologia e per far colpo sul pubblico nei discorsi in Senato e nei dibattiti. Il mio interesse aumentò mentre ero al college, quando a poco a poco mi resi conto che quei sistemi di base potevano essere usati non solo per ricordare meccanicamente o «pappagallescamente», ma anche come giganteschi schedari della mente a cui accedere con straordinaria velocità ed efficienza, per accrescere enormemen1

te tutte le capacità di comprensione in genere. Feci ricorso a quelle tecniche per affrontare gli esami, per giocare con l'immaginazione, per sviluppare la memoria e per aiutare altri studenti, ormai con poche speranze di successo, a ottenere risultati da primi della classe. Il grande interesse per le ricerche sul cervello e sui suoi meccanismi ha confermato ciò che studiosi, tecnici della memoria, biscazzieri e maghi hanno sempre saputo e cioè che le capacità mnemoniche del nostro cervello e la sua abilità nel richiamare ciò che vi è immagazzinato superano ampiamente ogni aspettativa. Usiamo la memoria, nuova e importante rielaborazione dei capitoli sulla memoria contenuti in Usiamo la testa, è un viaggio attraverso una realtà che avrebbe dovuto trovarsi al primo posto tra le sette meraviglie del mondo: i «giardini pensili» della memoria e dell'immaginazione senza limiti.

1

La vostra memoria è perfetta?

^am^S^'^ì^

hanno deguata o cattiva

q

«soltanto uomini» aff«ma^«

mmnone d

l

a

v



e

r

e

u

n

•'

a

differenti m

e

t t 0

m

o

™ ina-

c n e

s i a m

o

3

I punti 1, 2 e 7 saranno trattati nelle restanti parti del libro. V i accorgerete che possedendo le opportune conoscenze è possibile superare tutte le prove e che i nomi e i numeri telefonici sono facili da ricordare: basta sapere come. La memoria diminuisce con l'età, ma soltanto se non viene usata. Con l'esercizio, invece, migliorerà per tutta la vita. Non è assolutamente dimostrato che bere moderatamente distrugga le cellule cerebrali. Questa teoria è nata perché si è scoperto che bere eccessivamente - ma solo eccessivamente - danneggia effettivamente i l cervello. Gli studi scientifici in materia fanno risalire le «esperienze negative» con la memoria non al nostro essere «soltanto umani» o a qualche inadeguatezza innata, ma a due i semplici fattori facilmente modificabili: 1) atteggiamento I mentale negativo e 2) mancanza di conoscenza. Atteggiamento mentale negativo Esiste una organizzazione internazionale non istituzionalizzata e in espansione, che chiamerò i l «Club dell'ioho-una-memoria-che-continua-a-peggiorare». Quante volte, durante conversazioni animate, si sente gente che dice: «Sai, la mia memoria non è più così buona come quando ero giovane; dimentico sempre qualcosa». Quest'affermazione è di solito seguita da una replica altrettanto convinta: «Sì, capisco bene ciò che vuoi dire; la stessa cosa accade a me...» E i due avanzano barcollando, abbracciati, giù per la china dell'oblio. Per di più queste conversazioni spesso si svolgono tra persone di trent'anni! Questo atteggiamento mentale negativo, pericoloso e sbagliato dipende da mancanza di allenamento appropriato, e lo scopo di questo libro è appunto quello di correggerlo. Prendete il tipico giovane superdotato di memoria a cui 4

la maggior parte della gente si riferisce per dimostrare Io scadere della memoria con l'età. Se volete controllare voi stessi, ritornate in una scuola qualsiasi alla fine di una giornata, entrate in una classe di bambini dai cinque ai sette anni dopo che sono andati a casa e chiedete all'insegnante che cosa è stato lasciato in classe (cioè dimenticato). Troverete i seguenti oggetti: orologi, matite, penne, dolci, soldi, giacche, tute da ginnastica, libri, cappotti, occhiali, gomme, giocattoli eccetera. L'unica vera differenza tra il dirigente di mezza età che ha dimenticato di fare una telefonata importante o ha lasciato la borsa in ufficio e il bambino di sette anni che tornando a casa si accorge di avere lasciato a scuola l'orologio, i soldi e il compito è che il ragazzino di sette anni non piomba in una crisi depressiva, non si prende la testa tra le mani né tantomeno esclama: «Oh, santo cielo, ho solo sette anni e la mia memoria già se ne va!» Provate a chiedervi: «Qual è i l numero di cose che io ricordo effettivamente ogni giorno?» L a maggior parte della gente pensa di ricordarne tra 100 e 10.000. In realtà sono molti miliardi. L a memoria umana è talmente efficace e funziona così naturalmente che la maggior parte della gente non si rende neppure conto che ogni parola che dice e che ascolta viene subito analizzata, riconosciuta e collocata nel contesto appropriato. E neppure si accorge che ogni momento, ogni percezione, ogni pensiero, ogni cosa che fa durante l'intera giornata e per tutta la vita è una funzione della sua memoria, la cui precisione è quasi perfetta. Le poche cose che talvolta dimentichiamo sono minuscoli puntini in un enorme oceano. Per colmo d'ironia, il motivo per cui notiamo tanto gli errori che commettiamo è che sono molto pochi. È più che mai evidente che la nostra memoria non solo può essere decisamente migliore di quanto pensavamo, ma addirittura perfetta. A riprova di ciò considerate i seguenti argomenti:

5

L

Moh"a gente vede chiaramente in sogno conoscenti amici familiari e innamorati a cui non pensava mu da trenta o quamnt'anni. In sogno, tuttavia, le mmagmi sono^rfettamente simili a quelle della vita ^ a , con co ori e particolari esatti. Ciò conferma che in qualche angolo del cerv e l t c'è un v o deposito di immagini e di associazioni perfette che non mutano nel tempo e che, usando il sis ema giusto, possono essere rievocate. Il Capitolo 26 vi insegnerà ad «Afferrare i vostri sogni». e

a s t

2 Richiamo casuale a sorpresa Penso che a ciascuno di noi sia capitato di girare un an¬ eolo di strada e improvvisamente ricordare persone o avverimèn ti risalenti a epoche precedenti della vita. Spesso l u S e quando la gente torna a visitare la prima scuola frequentai da bambino. Un profumo un'immagine: o un suono possono rievocare una valanga di esperienze che s Pensavano dimenticate. Tale capacità dei nostri sensi di riprodurre nella memoria immagini perfette, e una prova che, utilizzando metodi adeguati, molte più cose potrebbero essere rievocate. Da molte esperienze deduciamo che il cervello trattiene sempre le informazioni ricevute. 3

' A l Ì i n S o ^ q u e s t o secolo un giovane giornalista russo (nel volume La mente di un genio della memoria, di A . R . Lu i l , è citato come «S») partecipò a una riunione editoria è è fu notato da tutti i presenti, perché non prese appunti. Sollecitato a dare una spiegazione parve confuso ciò che meravigliò tutti fu il fatto che il giovane non capiva la necessità di prendere appunti. Egli spiegò che non scriveva nulla perché riusciva a ricordare tutteJ ^o che 1 e¬ ditore diceva. Quindi qual era il problema? Sfidato a tarlo «S» recitò l'intero discorso dell'editore, parola per parola, frase per frase, sfumatura per sfumatura. Per trent'anni fu sottoposto a prove ed esperimenti da 6

parte di Alexander Luria, eminente psicologo ed esperto russo di memoria. Luria confermò che «S» era assolutamente un individuo normale, a parte il fatto che la sua memoria era perfetta. Luria scoprì anche che, ancora molto giovane, «S» aveva «trovato per caso» i principi mnemonici di base (vedi pag. 41 e seguenti) che erano così stati assimilati nel suo naturale modo di pensare. «S» non fu l'unico: nella storia della medicina e della psicologia troviamo numerosi casi di persone dotate di memoria perfetta. Le ricerche effettuate su questi soggetti rivelano che il loro cervello era normale e che fin da bambini, essi avevano «scoperto» i principi basilari del funzionamento della loro memoria. 4. Gli esperimenti del professor Rosensweig Il professor Mark Rosensweig, psicologo e neurofisiologo californiano, si dedicò per molti anni allo studio della singola cellula cerebrale e della sua capacità di immagazzinare informazioni. Già nel 1974 giunse alla conclusione che se introducessimo dieci nuovi elementi d'informazione ogni minuto secondo, per un'intera vita, in un cervello umano normale, alla fine tale cervello avrebbe disponibili metà delle sue possibilità. Rosensweig sottolineò il fatto che i problemi riguardanti la memoria non sono assolutamente collegati con le capacità cerebrali, ma piuttosto con l'autogestione di quelle capacità, apparentemente illimitate. 5. Gli esperimenti del professor Penfìeld Il professor Wilder Penfìeld, canadese, scopri per caso le capacità della memoria umana. Stava infatti stimolando singole cellule cerebrali con piccoli elettrodi, allo scopo di localizzare le zone del cervello responsabili dell'epilessia. Con stupore scoprì che quando stimolava alcune particolari cellule cerebrali i suoi pazienti ricordavano improvvisamente esperienze del passato. I pazienti spiegarono che non si trattava di un semplice ricordo, ma addirittura ri7

vivevano realmente l'intera esperienza, compresi odori, rumori, colori, movimenti e sapori. Queste esperienze risalivano anche a periodi molto lontani, fino a quarant'anni, o si erano verificate poche ore prima. Penfield formulò l'ipotesi che all'interno di ogni cellula o gruppo di cellule cerebrali esista un deposito completo di ogni avvenimento del nostro passato e che se riuscissimo a trovare lo stimolo adatto potremmo riproiettare l'intero «film». 6. L'abilità potenziale del cervello di costruire modellicampione 11 professor Piotr Anokhin, i l più brillante allievo del famoso Pavlov, passò gli ultimi anni della sua vita studiando le capacità potenziali del cervello umano di costruire modelli-campione. Le sue scoperte furono fondamentali per quanti effettuavano studi sulla memoria. Sembra che la memoria sia registrata in piccole strutture separate, o circuiti elettromagnetici, formati dalle cellule interconnettive del cervello. Anokhin sapeva che il cervello contiene un milione di milioni (1.000.000.000.000) di cellule cerebrali, ma che questa cifra gigantesca sarebbe apparsa piccola se paragonata alla quantità di modelli che quelle cellule potevano formare tra loro. Con l'aiuto di perfezionati microscopi elettronici e di sofisticati computer calcolò una cifra vertiginosa. Secondo Anokhin il numero di modelli o «gradi di libertà» sviluppati dal cervello è, per usare le sue parole, «così grande che per scriverlo con normali caratteri ci vorrebbe una striscia di carta lunga più di dieci milioni e mezzo di chilometri. Avendo a disposizione una simile quantità di possibilità, il cervello è una tastiera sulla quale si potrebbero suonare centinaia di milioni di melodie diverse». La vostra memoria è la musica. 7. Esperienze tipiche di morte imminente Si sono riscontrati numerosi casi di persone in punto di 8

morte. Alcuni, per esempio, dal fondo di una piscina hanno alzato lo sguardo verso la superficie sapendo che sarebbero annegati nel giro di due minuti; o hanno visto sparire rapidamente la cima della montagna da cui erano appena precipitati; o hanno sentito il paraurti di un camion da dieci tonnellate piombare su di loro alla velocità di cento chilometri l'ora. Un elemento comune è presente nei racconti tatti dai sopravvissuti a simili incidenti. Nei momenti di «ripensamento finale» il cervello rallenta le sue funzioni imo ad arrestarsi, espandendo una frazione di secondo fino a conglobare tutta la vita, e rivede l'esperienza totale del1 individuo. Sollecitati ad ammettere che quanto avevano sperimentato erano soltanto sprazzi di ricordi, gli interessati insistettero nell'affermare di avere rivissuto la loro intera vita, compresi avvenimenti che avevano completamente dimenticato fino a quel momento. «Tutta la vita mi è passata davanti come un lampo»: questa frase è il leitmotiv di ogni esperienza di morte imminente. Tutto ciò dimostra la capacità del cervello umano di immagazzinare dati, una capacità a cui noi abbiamo appena cominciato ad attingere. 8. Memoria fotografica {/•"' La memoria fotografica, o eidetica, è un fenomeno specifico per cui la gente riesce a ricordare, di solito per brevissimo tempo ma con grande precisione, tutto ciò che ha visto. In genere questo tipo di memoria si affievolisce, ma può essere così dettagliata da permettere a una persona di vedere su un foglio bianco una figura formata da 1000 punti messi a caso e riuscire a riprodurli perfettamente. Questo ci porta a dedurre che, oltre alla grande capacità di immagazzinare informazioni a lungo termine, noi abbiamo anche una capacità fotografica immediata e a breve termine. Secondo alcuni i bambini spesso possiedono questa capacità come dote naturale, mentre noi adulti la reprimiamo costringendoli a concentrarsi troppo sul lin9

guaggio e sulla logica e troppo poco sull'immaginazione e su altri tipi di abilità mentale. 9. Le 1000 fotografie Durante recenti esperimenti sono state mostrate ad alcune persone 1000 fotografie, una dopo l'altra, al ritmo di circa una al secondo. Gli psicologi poi hanno mescolato a quelle 1000 foto altre 100, chiedendo agli esaminati di indicare quelle che non avevano visto la prima volta. Tutti, indipendentemente da come avessero definito la loro normale memoria, furono in grado di identificare quasi tutte le foto che avevano visto, e anche quelle che non avevano visto prima. Non sempre riuscivano a ricordare in quale ordine fossero state presentate le foto, ma erano in grado di ricordare l'immagine. Ciò conferma che e più facile ricordare un volto che il relativo nome. Questo problema si risolve facilmente usando «tecniche mnemoniche».

mettere alla prova la vostra memoria così come è attualmente. Il prossimo capitolo vi offre una serie di test per la memoria che costituiranno la base su cui controllare i progressi fatti. Se vi interessa conoscere la verità su voi stessi e le vostre capacità attuali, per poi confrontare i risultati ottenuti una volta terminata la lettura di questo libro, cercate di eseguire tutti questi test. La maggior parte della gente ottiene risultati piuttosto scarsi all'inizio e quasi perfetti alla fine.

10. Le tecniche mnemoniche Le tecniche della memoria, o mnemoniche, erano un sistema di «codici di memoria» che permettevano alle persone di ricordare perfettamente qualsiasi cosa volessero. Da prove effettuate con queste tecniche è risultato che se una persona riesce in 9 casi su 10 usando una certa tecnica quella stessa persona riuscirà in 900 su 1000, in 9000 su 10.000, in 900.000 su 1.000.000 e così via. Analogamente, chi ha successo in 10 casi lo avrà anche in 1.000.000 di casi. Queste tecniche ci aiutano a utilizzare l'eccezionale capacità di immagazzinamento mentale che abbiamo e a estrarre qualsiasi cosa ci occorra. I Principi Basilari della Memoria vengono presentati nel Capitolo 4, mentre la maggior parte di questo libro è dedicata alla spiegazione dei più importanti e utili tra questi sistemi, mostrando con quanta facilità possano essere imparati e come possano essere applicati nella vita privata, in famiglia, negli affari e in ogni situazione sociale. Giunti a questo primo stadio, tuttavia, vi sarebbe utile 10

11

2

Mettete alla prova le reali capacità della vostra memoria

Sono poche le persone che hanno messo alla prova la loro memoria, ed è questa la ragione per cui la maggior parte di loro non conosce falsi limiti né i meccanismi o le capacità potenziali della mente. Dipende dal modo in cui vi siete (o non vi siete) esercitati a scuola se le semplici prove cui tra poco vi sottoporrete risulteranno in alcuni casi molto difficili e in altri quasi impossibili. Eppure questi esercizi rientrano ampiamente nelle possibilità di un normale cervello umano. Non preoccupatevi se il risultato sarà scarso. Lo scopo di questo libro è proprio quello di rendere la memorizzazione un esercizio facile e piacevole. Test di concatenazione Leggete la seguente lista di venti voci una volta sola, tentando di memorizzare sia le voci sia l'ordine in cui sono elencate. Poi andate a pagina 20 per controllare e ricevere istruzioni. Tappezzeria Montagna Gonna

Elefante Prigione Specchio 13

Stringa Gelato Forbici Unghia Orologio Infermiera Profumo

Valigia Pianta Potere Cassaforte Melone Bastardo Incisione

Test di fissaggio Avete 60 secondi per memorizzare questa seconda lista di 20 voci. Scopo di questa prova è ricordare le voci in ordine casuale, collegandole però al relativo numero. Quando il minuto è passato, andate a pagina 21 e completate le risposte. 1. Atomo 2. Albero 3. Stetoscopio 4. Divano 5. Viale 6. Tegola 7. Parabrezza 8. Miele 9. Spazzola 10. Dentifricio

11. Luccichio 12. Calorifero 13. Ferrovia 14. Accendino 15. Verruca 16. Stella 17. Pace 18. Bottone 19. Carrozzina 20. Pompa

Test dei numeri Osservate, per non più di mezzo minuto ciascuno, i quattro numeri di 15 cifre indicati sotto. Alla fine di ogni mezzo minuto andate a pagina 22 e cercate di scrivere il numero. 1. 798465328185423 2. 493875941254945 14

3. 784319884385628 4. 825496581198762

Test dei numeri telefonici Quella che segue è una lista di dieci persone e dei relativi numeri telefonici. Studiate la lista per non più di due minuti e cercate di ricordare tutti i numeri telefonici, poi andate a pagina 22 e rispondete alle relative domande. Il negozio di alimentari Il compagno di tennis Servizio meteorologico Il giornalaio II fiorista Il garage Il teatro di zona La discoteca Il centro sociale Il ristorante preferito

696-7030 399-8713 957-18-139 252-7550 800-7180 172-2260 539-9153 752-1414 788-7112 499-9360

Test delle carte Questo test serve per esercitare la vostra capacità attuale di ricordare le carte e il loro ordine. La lista contiene tutte le 52 carte del mazzo regolare in ordine numerico. II vostro compito è guardare questo elenco per non più di tre minuti e poi ripeterlo in ordine inverso. Andate a pagina 23 e completate le risposte. 1. Dieci di quadri 2. Asso di picche 3. Tre di cuori 4. Fante di fiori 5. Cinque di fiori 6. Cinque di cuori 7. Sei di cuori 8. Otto di fiori 9. Asso di fiori

27. Quattro di cuori 28. Due di quadri 29. Fante di picche 30. Sei di picche 31. Due di cuori 32. Quattro di quadri 33. Tre di picche 34. Otto di quadri 35. Asso di cuori 15

10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.

Regina di fiori Re di picche Dieci di cuori Sei di fiori Tre di quadri Quattro di picche Quattro di fiori Regina di cuori Cinque di picche Fante di quadri Sette di cuori Nove di fiori Re di quadri Sette di fiori Due di picche Fante di cuori Re di fiori

36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52.

Regina di picche Regina di quadri Sei di quadri Nove di picche Dieci di fiori Re di cuori Nove di cuori Otto di picche Sette di picche Tre di fiori Asso di quadri Dieci di picche Otto di cuori Sette di quadri Nove di quadri Due di fiori Cinque di quadri

Test dei volti Osservate per non più di due minuti i 10 volti sulle due pagine seguenti; poi andate a pagina 24 dove gli stessi volti sono presentati senza nomi. Cercate di abbinare i l nome giusto al volto giusto. Le istruzioni per i l punteggio sono a pagina 25.

5 Dolessi 16

Test delle date Questo è l'ultimo test: qui sotto sono elencate dieci date storiche piuttosto importanti. Avete due minuti per ricordarle tutte perfettamente, poi andate a pagina 26. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

18

1666 Grande incendio di Londra 1770 Nascita di Beethoven 1215 Firma della Magna Charta 1917 Rivoluzione russa 1454 Primo torchio da stampa 1815 Battaglia di Waterloo 1608 Invenzione del telescopio 1905 Teoria della relatività di Einstein 1789 Rivoluzione francese 1776 Dichiarazione d'Indipendenza americana

19

Risultato del test di concatenazione (pag. 13)

Risultato del test di fissaggio (pag. 14) Scrivete la voce vicino al corrispondente numero

Scrivete nello spazio predisposto tutte le voci che ricordate, nell'ordine corretto.

20

1

18

3

16

5

14

7

12

9

10

11

8

13

6

15

4

17

2

19

Numero delle voci corrette: Valutate i risultati in due modi: prima contate quante tra le 20 voci siete riusciti a ricordare; poi contate i l numero di voci che avete elencato nell'ordine giusto. (Se avete invertito due voci, sono entrambe sbagliate per quanto riguarda l'ordine.) Segnate un punto per ogni voce ricordata e un punto per ogni voce collocata nell'ordine giusto (totale massimo: 40 punti). Numero delle voci ricordate: Numero delle voci messe in ordine corretto: Numero delle voci sbagliate: Numero delle voci messe in ordine sbagliato: 20

Risultato del test dei numeri (pag. 14) Negli spazi a disposizione scrivete ognuno dei quattro numeri di 15 cifre. 1 2 3 4 Assegnatevi un punto per ogni cifra che avete registrato nella posizione giusta. Punteggio totale: — 21

Risultato del test dei numeri telefonici (pag. 15)

Risultato del test delle carte (pag. 15)

Scrivete, nello spazio predisposto, i numeri telefonici delle dieci persone. Nome

Numero

1. Il negozio di alimentari 2. Il compagno di tennis 3. Servizio meteorologico 4. Il giornalaio 5. Il fiorista 6. Il garage 7. Il teatro di zona 8. L a discoteca 9. Il centro sociale

•.

10. Il ristorante preferito

Punteggio: Assegnatevi un punto per ogni numero giusto (anche se sbagliate una sola cifra nel numero, dovete considerarlo completamente errato perché se lo aveste composto non sareste riusciti a mettervi in contatto con la persona con cui desideravate parlare). Il punteggio massimo è 10. Punteggio: — 22

Scrivete la lista in ordine inverso (52-1), come indicato. 52 51 50 49 48 47 46 45 44 43 42 41 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28 27

26 25 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1

Segnate un punto per ogni risposta corretta. 52 è il punteggio massimo. 23

Risultato del test dei volti (pag. 17) Attribuite a ciascun volto i l nome corrispondente:

Risultato del test delle date (pag. 19) 9 6 1 10 2 5 4 3 8 7

Rivoluzione francese Battaglia di Waterloo Grande incendio di Londra Dichiarazione d'Indipendenza americana Nascita di Beethoven Primo torchio da stampa Rivoluzione russa Firma della Magna Charta Teoria della relatività di Einstein Invenzione del telescopio

Punteggio: Assegnatevi un punto per una risposta corretta e mezzo punto se l'anno è in eccesso o in difetto di 5 anni al massimo. 10 è i l punteggio massimo. Ora calcolate i l punteggio totale. Il massimo è 202.

Questo completa la vostra prova iniziale (in seguito troverete altri test cui sottoporvi). I punteggi ottenuti in ciascuno di questi test, compresi fra il 20 e i l 60 per cento del massimo ottenibile sono da considerarsi normali. Persino un punteggio del 60 per cento, considerato eccellente nella media delle persone, è invece molto al di sotto dei risultati che potrete ottenere grazie alle tecniche insegnate in questo libro. Un memorizzatore medio con un adeguato allenamento potrebbe raggiungere un punteggio tra i l 95 e il 100 per cento in ognuno dei test proposti in precedenza. Il prossimo capitolo è dedicato alla storia della memoria e scoprirete che solo da poco tempo ci si è resi conto di quanto sorprendenti siano le capacità innate dell'uomo

Risultato finale dei test Test

II vostro punteggio

Test di concatenazione Test di fissaggio Test dei numeri Test dei numeri telefonici Test delle carte Test dei volti Test delle date

Totale possibile 40 20 60 10 52 10 10 202

Punteggio totale in percentuale: 26

27

3

La storia della memoria

Dal momento in cui per la prima volta l'uomo cominciò ad affidarsi alla sua intelligenza per affrontare le difficoltà e le situazioni ambientali, il possesso di una buona memoria ha favorito l'acquisizione di posizioni di comando e di rispetto. L a storia ci ha tramandato conquiste della memoria notevoli, qualche volta persino leggendarie. I Greci È difficile dire esattamente quando e dove siano nate le prime teorie sulla memoria. I primi a elaborarle furono probabilmente i Greci, circa 600 anni prima della nascita di Cristo. Queste idee oggi ci appaiono incredibilmente ingenue, soprattutto considerando che gli uomini che le hanno proposte sono annoverati tra i più grandi pensatori che il mondo abbia mai conosciuto. Nel sesto secolo avanti Cristo Parmenide pensava che la memoria fosse una miscela di luce e di buio o di caldo e di freddo. Credeva che fino a quando questa miscela fosse rimasta in stato di quiete, la memoria sarebbe stata perfetta. Non appena la miscela veniva agitata, subentrava la dimenticanza. Diogene di Apollonia propose una teo29

ria diversa, nel quinto secolo avanti Cristo. Egli ipotizzò che la memoria fosse un processo costituito da eventi che producono una uguale distribuzione dell'aria nel corpo. Come Parmenide, anch'egli pensava che la dimenticanza fosse la conseguenza di un turbamento di questo equilibrio. Non sorprende il fatto che il primo a proporre una teoria veramente nuova e superiore sulla memoria sia stato Platone, nel quarto secolo avanti Cristo. L a sua teoria, nota come «ipotesi della tavoletta di cera», è tuttora accettata da qualcuno. Secondo Platone la mente riceve impressioni nello stesso modo in cui la cera viene incisa da un oggetto appuntito. Platone ne dedusse che, una volta incisa, l'impressione rimaneva fino a che il tempo la cancellava, lasciando di nuovo una superficie levigata. Questa superficie levigata corrispondeva per Platone alla completa dimenticanza, fase opposta dello stesso processo. Come verrà chiarito più avanti, molta gente ora pensa che la memoria e la dimenticanza siano due processi completamente diversi. Poco tempo dopo, il filosofo stoico Zenone modificò leggermente le idee di Platone, ipotizzando che le sensazioni «scrivano» delle impressioni sulla tavoletta di cera. Come i Greci prima di lui, Zenone, nterendosi alla mente e alle sue facoltà di memoria, non la collocava in un particolare organo o in una parte del corpo. Per lui, come per i Greci, quello di «mente» era un concetto molto poco definito. Il primo a introdurre una terminologia più scientifica fu Aristotele, verso la fine del quarto secolo avanti Cristo Egli affermò che il linguaggio precedentemente usato non era adeguato a spiegare gli aspetti fisici della memoria Servendosi del suo nuovo linguaggio, Aristotele attribuì al cuore la maggior parte delle funzioni che noi ora attribuiamo al cervello. Capì che parte delle funzioni del cuore era collegata con il sangue e pensò che la memoria fosse basata sui movimenti del sangue. Egli riteneva che dimenticare fosse il risultato di un graduale rallentamento di questi movimenti. Aristotele diede un altro ìmpor30

tante contributo agli studi sulla memoria introducendo le sue leggi di associazione delle idee. Attualmente il concetto di associazione di idee e di immagini è ritenuto di fondamentale importanza per la memoria. In questo libro tale concetto sarà spiegato e messo in pratica. Nel terzo secolo avanti Cristo, Erofilo introdusse nella trattazione dell'argomento gli spiriti «vitali» e quelli «animali». Egli pensava che gli spiriti vitali, «di natura più elevata», dessero vita agli spiriti animali di «natura inferiore», che comprendevano la memoria, il cervello e il sistema nervoso. Questi ultimi erano ritenuti di secondaria importanza rispetto al cuore. È interessante notare che una delle ragioni addotte da Erofilo per sostenere la superiorità dell'uomo sugli animali era la grande quantità di pieghe del cervello (ora note come circonvoluzioni della corteccia). Tuttavia non fornì nessuna spiegazione su come fosse giunto a tale conclusione. Fu soltanto nel diciannovesimo secolo, più di duemila anni dopo, che si scoprì la vera importanza della corteccia cerebrale. I Greci furono quindi i primi a cercare per la memoria una spiegazione fisica invece che spirituale. Elaborarono dei concetti scientifici e una struttura linguistica che aiutò la nascita di questi concetti e formularono l'«ipotesi della tavoletta di cera» che vedeva memoria e dimenticanza come aspetti opposti dello stesso processo. I Romani Il contributo che i Romani diedero alla conoscenza della memoria fu sorprendentemente modesto. I più grandi pensatori del tempo, compresi Cicerone nel primo secolo avanti Cristo e Quintiliano nel primo secolo dopo Cristo, accettarono senza discutere l'ipotesi della tavoletta di cera» e non fecero grandi progressi sull'argomento. Diedero invece un importante contributo allo sviluppo dei sistemi di memorizzazione: furono infatti i primi a intro31

durre l'idea di un «sistema di concatenazione» e di un «sistema delle stanze», che tratteremo entrambi nei prossimi capitoli. L'influenza della Chiesa cristiana Un altro notevole contributo alla teoria della memoria fu dato dal grande medico Galeno, nel secondo secolo dopo Cristo. Egli localizzò e definì varie strutture anatomiche e fisiologiche e fece altre ricerche sulla funzione e la struttura del sistema nervoso. Come già avevano fatto i Greci, affermò che la memoria e i processi mentali facevano parte dell'ordine inferiore degli spiriti animali. Pensava che questi spiriti si formassero nelle parti laterali del cervello e che, di conseguenza, la memoria fosse appunto situata lì. Galeno pensava inoltre che l'aria venisse aspirata nell'interno del cervello dove si mescolava con gli spiriti vitali. Questa miscela produceva gli spiriti animali, che venivano immessi attraverso il sistema nervoso, permettendo così agli uomini di sperimentare sensazioni. Le teorie di Galeno furono subito accettate e accolte dalla Chiesa, che a quel tempo cominciava a esercitare notevole influenza. Divennero una vera e propria dottrina, con il risultato che in questo campo per millecinquecento anni si fecero ben pochi progressi. Nel quarto secolo dopo Cristo Sant'Agostino accettò l'idea della Chiesa che la memoria fosse una funzione dell'anima e che l'anima fosse situata nel cervello. Non estese mai lo studio agli aspetti anatomici di queste idee. Dai tempi di Sant'Agostino fino al diciassettesimo secolo non si segnalano sviluppi significativi, e anche nel diciassettesimo secolo le nuove idee furono ostacolate dalla dottrina. Persino un grande pensatore come Cartesio accettò le idee di Galeno, anche se pensava che gli spiriti animali fossero inviati dalla ghiandola pineale, lungo speciali condotti attraverso il cervello, fino ad arrivare alla par32

te in cui la memoria poteva entrare in funzione. Quanto meglio erano strutturati questi condotti, tanto più velocemente - così pensava - si sarebbero aperti quando gli spiriti animali viaggiavano attraverso di loro. In questo modo spiegò l'incremento della memoria e quei fenomeni noti come «tracce della memoria». Una traccia della memoria è un cambiamento fisico nel sistema nervoso, che non era presente prima dell'apprendimento. Questa traccia ci permette di ricordare. Un altro grande filosofo che seguì la corrente fu Thomas Hobbes, che studiò i l problema della memoria, ma aggiunse ben poco a quanto era già stato detto. Egli si mostrò d'accordo con Aristotele nel respingere le spiegazioni non fisiche della memoria, ma non ne specificò la vera natura, né fece alcun tentativo significativo per definirla in modo preciso. Dalle teorie degli studiosi del diciassettesimo secolo risulta chiara l'influenza inibitoria di Galeno e della Chiesa. Praticamente ognuno di questi grandi pensatori accolse senza discutere idee ancora primitive sulla memoria. Periodo di transizione: il diciottesimo secolo Uno dei primi pensatori influenzati dal Rinascimento e dalle idee di Newton fu David Hartley, che formulò la teoria vibratoria della memoria. Applicando le idee di Newton sulle particelle vibranti, Hartley ipotizzò che nel cervello ci fossero vibrazioni della memoria, cominciate prima della nascita. Le nuove sensazioni modificano intensità, genere, luogo e direzione delle vibrazioni esistenti. Dopo essere state influenzate da una nuova sensazione, le vibrazioni ritornano rapidamente al loro stato naturale. Ma se la stessa sensazione si ripresenta di nuovo, le vibrazioni impiegano un tempo leggermente superiore a ritornare al loro stato naturale. Il risultato finale di questa progressione sarebbe la permanenza delle vibrazioni nel loro «nuo33

vo» stato, ed è così che si viene a stabilire una traccia di memoria. _ Altri grandi pensatori di questo periodo furono Zanotti, il primo a collegare le forze elettriche alle funzioni cerebrali, e Bonnet, che sviluppò le idee di Hartley in rapporto alla flessibilità delle fibre nervose. Egli capì che più frequentemente i nervi venivano usati, più facilmente vibravano e migliore era quindi la memoria. Le teorie di questi ultimi studiosi erano più sofisticate di quelle dei loro predecessori perché notevolmente influenzate dai progressi avvenuti in scienze diverse tra loro collegate. Questa interazione di idee costituì la base per alcune moderne teorie sulla memoria. Il diciannovesimo secolo Con la diffusione e il progresso scientifico, nel diciannovesimo secolo in Germania furono fatti importanti passi avanti. Molte delle idee elaborate dai Greci furono abbandonate e lo studio della memoria fu ampliato fino a comprendere le scienze biologiche. Georg Prochaska, un fisiologo cecoslovacco, respinse in modo definitivo e irrevocabile l'antica teoria degli spiriti animali sostenendo che non aveva basi scientifiche e che non c'erano prove per dimostrarla. Comprese che le scarse conoscenze a disposizione non permettevano di formulare ipotesi sulla localizzazione della memoria nel cervello. «La localizzazione spaziale è possibile», disse, «ma per ora non ne sappiamo abbastanza da renderla un'idea utile.» Passarono circa cinquant'anni prima che la localizzazione dell'area della funzione mnemonica divenisse un obiettivo utile. Un'altra importante teoria elaborata in questo secolo fu quella di Pierre Flourens, un fisiologo francese, che «localizzò» la memoria in tutte le parti del cervello. Egli sosteneva che esso agisce come un tutto unico e non può es34

sere considerato come un'interazione di parti elementari. Teorìe moderne Lo sviluppo delle ricerche sulla memoria ha tratto enorme vantaggio dai progressi della tecnologia e della metodologia. Psicologi e altri studiosi di questo campo sono quasi unanimemente d'accordo nel sostenere che la memoria è situata nel cerebro, la grande zona del cervello che ricopre la superficie della corteccia. Ancora oggi, comunque è difficile stabilire l'esatta collocazione delle aree della memoria così come è difficile capire la funzione della memoria stessa. Il pensiero moderno si è sviluppato a partire dall'opera di Hermann Ebbinghaus, alla fine del secolo, concernente le curve basilari dell'apprendimento e della dimenticanza (vedi Capitolo 25), fino a ipotesi avanzate e complesse. Ricerche e teorie si possono grosso modo suddividere in tre campi principali: studi per stabilire una base biochimica della memoria; teorie che non considerano più la memoria come un procedimento unico, bensì suddiviso in più parti; e infine l'opera del chirurgo Wilder Penfield sulla stimolazione del cervello. Le ricerche sulla base biochimica della memoria iniziano alla fine degli Anni Cinquanta. Secondo questa teoria l'Rna (acido ribonucleico), una molecola complessa, serve come mediatore chimico per la memoria. L'Rna è prodotto dal Dna (acido desossiribonucleico), che è responsabile della nostra eredità genetica. Per esempio il Dna determina il colore degli occhi. Sono stati effettuati numerosi esperimenti con l'Rna i cui risultati fanno pensare che l'Rna abbia un ruolo importante per quanto riguarda i l modo in cui ricordiamo le cose. Per esempio, se gli animali vengono addestrati in un certo modo, l'Rna trovato in determinate cellule è diverso. Inoltre, se la produzione di Rna nel corpo di un animale viene arrestata o modificata, l'animale è incapace di imparare o di ricordare. Un 35

esperimento ancor più emozionante ha dimostrato che se viene tolto l'Rna a un topo e iniettato in un altro, i l secondo topo «ricorda» cose che non ha mai appreso, ma che erano state invece apprese dal primo. Mentre la ricerca su questo aspetto della memoria sta progredendo, altri teorici sostengono che dovremmo smettere di puntare tutto sulla «memoria» e approfondire maggiormente gli studi sulla «dimenticanza». Secondo loro noi ricordiamo meno cose di quelle che gradualmente dimentichiamo. In conclusione questa è la duplice teoria del ricordare e del dimenticare, che stabilisce l'esistenza di due diversi tipi di memoria: a lungo termine e a breve termine. Per esempio, avrete probabilmente sperimentato una «sensazione» diversa nel ricordare un numero telefonico che vi è appena stato dato e nel ricordare il vostro numero di telefono personale. L a situazione a breve termine si ha quando l'idea è «nel» cervello, ma non è stata ancora codificata in modo appropriato ed è perciò più facile dimenticarla. Nella situazione a lungo termine l'idea è stata interamente codificata, sistemata e immagazzinata, e perdurerà forse per anni, se non per tutta la vita. La ricerca sulla stimolazione diretta del cervello fu iniziata dal dottor Wilder Penfield. Nell'eseguire la craniotomia (rimozione di una piccola parte del cervello) per ridurre gli attacchi epilettici, Penfield doveva prima di tutto rimuovere una parte del cranio situata sopra la zona laterale del cervello. Prima di operare Penfield effettuava una stimolazione elettrica sistematica del cervello aperto e il paziente, che rimaneva cosciente, riferiva la sua esperienza dopo ogni stimolazione. In uno dei primi casi Penfield stimolò il lobo temporale del cervello e il paziente riferì il ricordo di un'esperienza infantile. Penfield scoprì che stimolando aree diverse della corteccia si ottiene una serie di reazioni, ma che solo la stimolazione dei lobi temporali porta a ricordare esperienze significative e assimilate. Queste esperienze sono spesso complete in quanto, se ricreate, comprendono i l colore, 36

il suono, il movimento e il contenuto emozionale delle esperienze originali. Di particolare interesse in questi studi è il fatto che alcuni dei ricordi «stimolati» elettricamente da Penfield non erano emersi in condizioni normali. Inoltre le esperienze stimolate sembravano essere molto più specifiche e accurate del normale ricordo cosciente, che tende a generalizzare. Penfield era convinto che il cervello ricordi ogni elemento cui presta coscientemente attenzione, e che questo ricordo sia fondamentalmente permanente, anche se può essere «dimenticato» nello scorrere della vita quotidiana. Recentemente alcuni studiosi sono ritornati su posizioni simili a quella di Flourens, sostenendo che ogni parte del cervello può includere tutti i ricordi. Questa ipotesi si basa sulla fotografia olografica. In parole semplici: una lastra fotografica olografica è semplicemente un pezzo di vetro che, attraversato da due raggi laser con la giusta angolatura, riproduce una fotografia fantasma a tre dimensioni. M a la particolarità più stupefacente di questa lastra fotografica è che se viene frantumata in cento pezzi e ciascuno di essi viene attraversato dai due raggi laser, rimanda la stessa figura (leggermente più confusa). Ogni parte della lastra fotografica olografica contiene perciò l'intera figura in miniatura. Lo scienziato inglese David Bohm e altri ipotizzano che il cervello sia qualcosa di simile. In altre parole, ciascuna dei miliardi di cellule del nostro cervello può di fatto agire come un minicervello, registrando in modo incredibilmente complesso - benché non rilevabile dai nostri rozzi strumenti di misura - la nostra intera esperienza. Per quanto fantastica possa sembrare questa teoria, permette però di spiegare i l perché nei sogni la nostra memoria è perfetta, i ricordi casuali, la memoria di chi riesce a memorizzare perfettamente, le statistiche ricavate dagli esperimenti di Rosensweig, i risultati delle prove di Penfield, la validità matematica dei risultati di Anokhin e molte delle esperienze di quasi morte. 37

Ancora adesso siamo solo sulla soglia di un nuovo affascinante mondo di conoscenze, come i popoli primitivi che iniziarono a esplorare il nostro pianeta subito dopo aver scoperto che erano in grado di costruire barche. Quanti cervelli? Le ricerche moderne hanno portato alla scoperta che noi non abbiamo un solo cervello, bensì due. II professor Roger Sperry ha recentemente ricevuto il premio Nobel per i suoi studi in questo campo. Sperry scoprì che ognuno di noi ha un cervello diviso in due sezioni fisiologiche, ciascuna con funzioni mentali differenti. Sperry ha dimostrato che nella maggior parte degli uomini il lato sinistro del cervello si occupa di: logica linguaggio numeri successione ordinata e linearità analisi Il lato destro del cervello, invece, si occupa delle seguenti funzioni mentali: ritmo e musica immaginazione sogni a occhi aperti colori dimensioni Non importa ciò che avete imparato; latenti in ciascuno di voi esistono queste facoltà, che aspettano soltanto di essere valorizzate. Sperry e altri hanno anche scoperto che più la gente usa entrambi i lati del cervello insieme, più l'uso di ogni lato arreca beneficio all'altro. Per esempio si è scoperto che lo studio della musica aiuta lo studio

a e

S t u d i 0

d e l l a

d £ a5 ° ì° matematica aiuta lo studio della musica; che lo studio del ritmo favorisce audk> delle lingue e che lo studio delle lingue aiuta ìZnnS; corporei;

STn^r

che 10st

S dX^SS:

38 39

4

I principi segreti alla base di una supermemoria

I Greci tenevano in tale considerazione la memoria da farne una dea, Mnemosyne. Proprio da questo nome deriva la parola odierna mnemonico, usata per descrivere le tecniche della memoria, appunto quelle che state per apprendere. A i tempi dei Greci e dei Romani, i senatori imparavano queste tecniche per impressionare gli altri politici e l'uditorio grazie ai loro fenomenali poteri di apprendimento e di memoria. Usando questi metodi semplici ma sofisticati, i romani riuscivano a ricordare, senza errori, migliaia di cose, comprese le statistiche relative al loro impero, e così divennero i dominatori del mondo. Molto prima che noi scoprissimo la ripartizione fisiologica delle funzioni negli emisferi sinistro e destro del cervello, i Greci avevano intuitivamente capito che due sono i principi che assicurano la memoria perfetta: l'immaginazione l'associazione Mentre ai giorni nostri la maggior parte di noi non viene certo incoraggiata a usare la propria immaginazione, e di conseguenza impara molto poco sulla natura dell'associazione mentale, i Greci davano invece molta impor41

monici illustrati in questo libro vi insegneranno metodi semplici ed efficaci di memorizzazione che utilizzano numeri in modi diversi. 9. Dimensione. Usate le capacità della parte destra del vostro cervello per vedere le immagini della memoria in tre dimensioni. Parole-Immagini Chiave della Memoria In ogni sistema di memorizzazione c'è una Parola Chiave. Questa parola è la Parola Chiave della Memoria, l'aggancio costante a cui il lettore attaccherà altri elementi che desidera ricordare. Questa Parola Chiave della Memoria è destinata in modo specifico a essere una Parola-Immagine perché deve produrre un quadro o un'immagine nella mente della persona che usa questo sistema mnemonico; da qui deriva la definizione: Parola-Immagine Chiave della Memoria. Via via che esaminerete i sistemi mnemonici sempre più sofisticati proposti nei capitoli seguenti, capirete quanto sia importante essere sicuri che le immagini costruite nella mente contengano soltanto le~cóse che volete ricordare, e vi renderete conto che quelle cose devono essere associate o collegate a Immagini Chiave della Memoria. I collegamenti tra le vostre immagini base del Sistema Mnemonico e le cose che volete ricordare dovrebbero essere i l più essenziali e il meno complicati possibile: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Far scontrare delle cose Appiccicare delle cose Impilare una cosa sull'altra Mettere una cosa sotto l'altra Mettere una cosa dentro l'altra Sostituire una cosa con l'altra Mettere le cose in modi diversi

Ormai vi sarete resi conto che i sistemi elaborati dai Greci e considerat, per circa duemila anni come sempficiirut

tìlvlìlì^n



C a l t à

l

U lf u n z i o n a n

* n t o effettivo Sei oarofe o r S c P ° l'importanza di parole, ordine, successione e numero, ora note come fun a n t l C m

deI

IZ'tioì^

c o m

r e s e r

c e r v e I l 0 ; ; d i

taSSESE

colore, ritmo, dimensione e sogno a occhi aperti, ora note come funzioni della parte destra del cervello Mnemosyne fu per i Greci la più bella di tutte le dee a f ! , ° P ° «SI suo Iettò dorrS 5 n, ° a mortale. Egli T ° " i e i l fru to di quell accoppiamento furono le nove Muse, le dee che nresiedono all'amore, alla poesia lirica, alla poesia e Sa agU inni alla danza, alla commedia, alla tragedia, a?la m S ca, alla stona e all'astronomia. Per i Grf ^ q u i n d i i n fusione di energia (Zeus) nella memoria (Mnémos£ne) Pro¬ dusse sia la creatività sia la conoscenza ° ^ E avevano ragione. Se applicherete i principi e le tecniche mnemoniche nel modo corretto, tuJ^S^S^ mona migliorerà, ma aumenterà laVostra^apaScTeatf

t£Zl l ?° ÌZuLl

d l

le

C l

e Z C U S

P a S S

Q U a l s i a s i

a l t r a

P e r

g i o r n i

n

p i ù

d e a e

t e m

d o n n

n o v e

n

?

P

m

^i^SSTT^

ai

p

i

o g r e s s i d e , l a

S y n e )

p r 0

SSSÌiSS.

creatività, anche la funzionalità mentale globale e l'assimilazione de sapere procederanno allo stessofantasrio ritmo. Si svilupperà anche una nuova e dinamicTsintS fra le parti sinistra e destra del vostro cervelk) l capitoli seguenti vi porteranno, passo per passo dan prima attraverso i sistemi più semplici e poi a S S s o quefPiù complessi, per concludere con il Sistema Superbe ?Astro del Sistema Solare dei Memorizzatori, c h ^ S S Ì S -

44 45

5

Il Sistema del Collegamento

Leggendo questo capitolo vi accorgerete che la memoria può aumentare e che contemporaneamente anche la vostra immaginazione e la vostra creatività esploderanno. Il Sistema del Collegamento è il più importante di tutti i sistemi mnemonici ed è fondamentale perché facilita l'apprendimento dei sistemi più complessi. Questo sistema di base è usato per memorizzare brevi elenchi, per esempio la lista della spesa, in cui ogni elemento è collegato o associato con il successivo. Usando questo sistema utilizze¬ rete tutti i seguenti Principi Basilari della Memoria: /\Q ) immaginazione associazione esagerazione contrazione (rendere più piccole le immagini mentali) assurdità (ricorrere al vostro senso del surreale e del ridicolo) umorismo colore ritmo movimento gusto tatto 47

odorato vista udito sensualità (coinvolgere se possibile tutti i vostri sensi) sessualità ordine e successione numero sostituzione (sostituire un'immagine con un'altra, per esempio i l numero 2 con un cigno) Usando questi principi eserciterete la relazione dinamica tra la parte sinistra e destra del cervello, incrementandone così la potenzialità totale. Immaginate per esempio che vi sia stato chiesto di acquistare le seguenti cose: un mestolo d'argento sei bicchieri banane sapone neutro uova detersivo biologico filo interdentale pane integrale pomodori rose Invece di correre a cercare un pezzetto di carta (tutti l'abbiamo sperimentato personalmente o abbiamo visto qualcuno frugare disperatamente nelle tasche in cerca del foglietto perduto) o di tentare di ricordare tutte le cose limitandovi a ripetere le voci, dimenticandone di conseguenza almeno due o tre, potrete semplicemente applicare i Principi Basilari della Memoria nel modo seguente. Immaginate di uscire dalla porta di casa per esibirvi nello 48

strabiliante gioco di equilibrio: in bocca tenete un enorme mestolo d argento, con l'estremità del manico stretta fra utenti, e sentite il gusto e la sensazione del metallo in bocca. Perfettamente m equilibrio nella parte concava del mestolo ci sono sei bellissimi bicchieri di cristallo attraverso i qual u l sole si riflette nei vostri occhi abbagliati. Mentre stupiti e compiaciuti guardate i bicchieri, riuscite anche a sentirli tintinnare delicatamente contro i l mestolo. Uscendo in strada inciampate in una gigantesca banana gialla e marrone, che scivola sotto i vostri piedi con un fruscio. Poiché siete degli eccezionali equilibristi, riuscite a non cadere e appoggiate l'altro piede a terra scoprendo che l'avete posato su un pezzo di sapone bianco luccicante. Questo é troppo persino per un professionista, e infatti cadete al¬ I indietro, su un mucchio di uova. Potete udire il rumore dei gusci che si rompono, vedere il giallo del tuorlo e i l bianco dell albume e sentire l'umidità che impregna i veSiiti* Usando la vostra capacità di immaginazione per esagerare qualsiasi cosa, accelerate i tempi e immaginate che n due secondi siete tornati a casa, vi siete svestiti, avete lavato gh abiti sporchi con un detersivo superbiologicoquindiimmaginate di avviarvi di nuovo verso la porta di casa. Questa volta, poiché siete un po' stanchi per l'incidente di prima, vi trascinate verso i negozi attaccandovi a una gigantesca corda fatta di milioni di fili interdentali, una corda che collega la vostra porta d'ingresso alla farMentre tutto questo trambusto comincia a farvi venire appetito, un vento caldo vi porta Varoma incredibilmente fragrante di pane integrale appena sfornato. Immaginate di lasciarvi guidare dal vostro naso, mentre vi sentite un'wcredibile acquolina in bocca pensando al sapore del pane appena sfornato. Quando entrate dal fornaio, notate con stupore che ogni panino sul banco è farcito di pomodori di un colore rosso brillante, l'ultima trovata del fornaio. Uscendo dalla panetteria, mentre masticate rumorosa49

mente i l pa*n con il pomodoro, vedete camminarelungo la strada c c ^ un'andatura incredibile la persona più sexy che abbiate . i incontrato (date via libera alla vostra immaginazion- ) . L'istinto vi suggerisce di comprarle delle rose, quindi precipitate dal più vicino fiorista, che non vende altro che^ e rosse, e le comperate tutte. Siete abba> gliato dal v*erde delle foglie, dal rosso dei fiori, dalla se* sazione tatt*u dei fiori che avete in mano, dalla punturt delle spine dal profumo delle rose stesse. e

f i * * * él mrmoria

n

m

A*»H«tr qui le dieci cose che dovevate acquistare.

a

e

r 0 S

I

e

e

Quando %vete finito di leggere questa invenzione fantastica, c h i u d » gli occhi e ritornate alla storia per immagini appena terminata. Se pensate di essere già in grado di ricordare tu^tte le dieci voci della lista della spesa, voltati pagina e completate le risposte. Altrimenti rileggete il capitolo, visualizzando con cura sullo schermo interiore del» mente, in successione, gli avvenimenti della storia. Voltate la pagina^ quando siete pronti.

I è

ete

, CAS-

SO

é

»

• • %» toiali/zcrete 7 o più punti, avrete raggiunto l'I per #Mn «In punti per la memorizzazione di tale lista. E avrete «*M Ir chiavi basilari per liberare buona parte dell'illi potenziale del vostro cervello. Appi'*, ate il Sistema del Collegamento a un paio di liste #»«»«im invenzione, assicurandovi di usare correttamen*» » l'i inopi Basilari della Memoria e ricordate che più asiumlr, lantasiose e sensuali saranno le immagini create, •x«in » Sistema del Collegamento, relativo alla parte destra del cervello, e avete applicato tutti i Principi Basilari della Memoria, faua e c c i W M • ^° ' e l Primo dei 2 S i T ^ ^ ^ MnemoS co dell'Appiglio differisce dal Sistema del Collegamento n quanto usa un elenco speciale di Immagini-Chiave pe? la Memoria, che non cambia mai e a cui potete Ugandai ' S ^ f derate ricordare. Un S i s i » ma dell Appiglio può essere paragonato a un armadio che S3fS f i? ° ^ p a n n i su cui appendi te gh abiti. Gb attaccapanni non cambiano mai, ma gh abiti F o ^ T S P« ° ^'infinito, Nel SisteinadeUa . Forma del Numero, il primo dei Sistemi dell'Appiglio presi' m esame il numero e la forma rappresentano gli attaccapanni e le cose che desiderate ricordare con qSesto sistema sono gli abiti da appendere. Il sistema è semplice e usa soltanto numeri dall'I al 10. ^mpiice e usa P

n

U

m

e

r

r d i n e

0

r

a

e

l a

v o I t a

d

m