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Definizione di ulcera Per ulcera s’intende una perdita di sostanza legata a modificazioni emodinamiche, emoreologiche e coagulative: nella sua genesi è fondamentale l’impegno del microcircolo e conseguente compromissione del trofismo tissutale.
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Definizione di ulcera
Si differenzia dalle ferite perché, diversamente da queste, non mostra naturale tendenza verso la guarigione, anzi tende a persistere e ad accrescersi.
Essa rappresenta l’epifenomeno di varie patologie che hanno alla base un insufficiente apporto ematico con conseguente ipossia ed infezione.
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“ l’ulcera dell’arto inferiore non è mai una malattia a sé stante, ma è sempre il sintomo di una malattia sottostante”. K. Haeger
Haeger K. (1977). Ulcere dell’arto inferior. In: Hobbs JH (ed) Malattia delle vene. Clinica e terapia. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, pp 277 – 300.
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Lesioni ulcerative cutanee si associano a patologie … vascolari
arteriose, venose, linfatiche
neurologiche
diabete, spina bifida
metaboliche
diabete, gotta
connettivali
artrite reumatoide, scleroderma, LES
pioderma gangrenoso
artrite reumatoide, epatite e malattie dell'intestino
ematologiche
anemia falciforme trombocitosileucemia
disprotidemiche
crioglobulinemia, amiloidosi
da immunodeficienza
HIV, terapia immunosoppressiva
neoplastiche
Ca. a cellule squamosea cellule basali, sarcoma
infettive
batteriche, fungine, virali
del pannicolo adiposo (panniculiti )
necrobiosis lipoidica del diabete
da trauma
da compressione, ulcere attiniche
altre
sarcoidosi
Josef E Grey, Stuart Enoch e Keith G Harding: Wound assessment. BMJ 2006;332;285-288.
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Attualmente una classificazione clinica ed eziologica delle ulcere dell’arto inferiore riconosce oltre 40 tipi di ulcera cutanea. Ne consegue l’esigenza e l’importanza di una diagnosi differenziale quanto più rigorosa possibile, al fine di inserire l’osservazione dell’ulcera in un ambito più ampio e globale.
Il 90% delle ulcere localizzate all’arto inferiore sono di origine vascolare M. Monti. L’ulcera cutanea: approccio multidisciplinare alla diagnosi ed al trattamento. Ed Springer, 2000.
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CLASSIFICAZIONE DELLE ULCERE VASCOLARI ulcere ulcere ulcere ulcere ulcere ulcere ulcere ulcere ulcere
VENOSE ARTERIOSE (aterosclerotiche, emboliche, burgeriane) DIABETICHE e DA DECUBITO MISTE IPERTENSIVE VASCULITICHE LINFATICHE ANGIODISPLASTICHE IATROGENE
Ulcera venosa Ulcera ischemica Ulcera mista Altre cause
75-84 % 7-12 % 7-31 % 3-7 %
P.L. Antignani: Ulcere e microcircolo. Corso Teorico-Pratico “Le ulcere vascolari degli arti inferiori”. IDI, Roma 2009
DANNO DA IPOSSIA Ipossia IPOSSICA
bassa pO2 nel sangue arterioso, che contiene però una quantità normale di emoglobina.
Ipossia ANEMICA
mancanza di una quantità di emoglobina sufficiente per il trasporto dell’O2 necessario ai tessuti
Ipossia ISCHEMICA
dovuta ad un difetto dei vasi, per cui i tessuti non possono ricevere l’O2 presente in quantità normale nel sangue arterioso
Ipossia ISTOTOSSICA
la pO2 nel sangue arterioso, la quantità di emoglobina e le condizioni dei vasi sono normali, ma le cellule sono danneggiate e non sono capaci di utilizzare l’ossigeno che ad esse arriva normalmente.
(classificazione sec. Barcroft, Peters & Van Slyke) Dipartimento di Chirurgia e Specialità Medico Chirurgiche - Servizio Didattico – Assistenziale di Angiologia dell’Università
FISIOPATOLOGIA DELLE ULCERE Un meccanismo ischemico è alla base di tutte le lesioni ulcerative, sia quelle legate ad un insufficiente apporto ematico di un ampio distretto arteriosa), sia quelle causate da una patologia ostruttiva tessutale (ulcera arteriosa), dei piccoli vasi per fenomeni arteritici arteritici,, immunitari, microangiopatici microangiopatici,, infettivi.. infettivi flebostasi,, causate dalla deposizione Sono ischemiche anche le ulcere da flebostasi fibrinica pericapillare e da altri meccanismi patogenetici patogenetici:: la microangiopatia da stasi e l’aumentata pressione endoneurale sembrano, infatti, indurre un’ischemia con conseguenti alterazioni neurologiche a carico delle fibre A-alfa, alfa, A-beta, beta, A-delta e delle fibre C-termoafferenti termoafferenti.. Sono da ischemia (relativa) le lesioni da pressione (ulcere da decubito decubito)). E lo sono, infine, le ulcere cosiddette miste miste,, e cioè quelle da arteriopatia associata ad altre patologie, quali una stasi venosa. venosa.
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ULCERE DA DECUBITO IMMOBILITA’ COMPRESSIONE COLLABIMENTO PARETE VASALE ARTERIOLO - CAPILLARE ARRESTO FLUSSO – ISCHEMIA ASSOLUTA ERITEMA-CIANOSI – FLITTENE NECROSI
ULCERA
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Evoluzione clinica delle ulcere da pressione 4 stadi (sec. NPUAPFPU) • Stadio 1: eritema con cute intatta • Stadio 2: ulcera superficiale • Stadio 3: ulcera profonda senza interessamento della fascia • Stadio 4: ulcera interessante la fascia, il muscolo e le ossa Raramente, al contrario delle ulcere diabetiche progrediscono sino alla osteomielite o alla gangrena
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IL PIEDE DIABETICO
NEUROLOGICO
NEUROLOGICO - ISCHEMICO
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Neuropatia diabetica NEUROPATIA DISMETABOLICA E MICROANGIOPATICA
• presenza di sintomi e segni di disfunzione nervosa periferica in diabetici
La neuropatia periferica diabetica colpisce tutte le fibre
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Neuropatia diabetica Sensitiva
Iniziale perdita della sensibilita’ tattile e propriocettiva (pressione, vibrazione, tatto) successivamente della sensibilità termica quindi perdita della sensibilità dolorifica
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Neuropatia diabetica Motoria
Atrofia muscoli estrinseci del piede con alterato rapporto tra estensori e flessori perdita equilibrio tra lombricali e interossei alterazioni morfologiche con alterati carichi, postura instabile e traumi durante la deambulazione (microfratture)
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Neuropatia diabetica Autonomica
Ipoidrosi ipoelasticità cutanea con fissurazioni infezioni cutanee, sottocutanee, osteorticolari Apertura degli shunt (AVA)
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Neuropatia diabetica: patogenesi Eccesso di sorbitolo (via dei polioli) polioli) Deficit di mioinositolo e della pompa ATP-- asi Na ATP Na/K /K con ridotti trasporti assonali Glicazione di proteine substrato (mielina) Macroangiopatia (vasa (vasa nervorum nervorum): ): ischemie Ridotto trasporto assonale di NGF (Nerve Growth Factor Factor)) Danni assonali da autoimmunità
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Danno Microcircolatorio “organico” nel diabete • Ispessimento della membrana basale capillare (Yasuda H, Dyck PJ. Neurology 1987) • Degenerazione dei periciti (Jaap AJ et al. Diab Med 1986)
• Alterato trasporto capillare (Cameron NE et al. Diabetologia 2001)
• Rimodellamento ipertrofico delle piccole arterie (Rizzoni D et al . Circulation 2001)
• Rarefazione capillare nel muscolo scheletrico (Marin P et al. Diabetes care 1994)
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Riflesso Veno – Arteriolare (gravitazionale)
V.A.R. • Riflesso di arteriolo e venulo costrizione simpatico-mediato indotto dallo stress gravitazionale • Ridotto nei diabetici (danno microcircolatorio nel nervo) • Aumento dell’edema • Inizio e progressione del danno microvascolare • Favorisce le complicanze nel piede diabetico Dipartimento di Chirurgia e Specialità Medico Chirurgiche - Servizio Didattico – Assistenziale di Angiologia dell’Università
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Gli shunt artero – venosi sub papillari sono innervati dal sistema simpatico
Neuropatia autonomica diabetica
Apertura degli shunt
Mal distribuzione di flusso tra i capillari nutrizionali ed i vasi di termoregolazione
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Aree pseudo avascolari (visibilità del mantello proteoglicanico in assenza di anse perfuse)
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M. F. R. S.
M. D. S.
Microvascular Flow Regulating System ENDOTELIO
Microvascular Defence System LEUCOCITI - PIASTRINE
•Meccanismi neurogeni •Prostaciclina
•EDCF1, EDCF2, Endotelina •Serotonina, ADP
•EDRF/NO •T-PA •EDCF1, EDCF2 •Endotelina
•PAI –1, •Cascata coagulativa •Leucotrieni
• Regola la normale distribuzione del flusso capillare, mantenendo un ridotto tono vasale e un normale transito
• Se non adeguatamente controllato dall’MFRS si può trasformare in elemento di danno endoteliale
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DISFUNZIONE ENDOTELIALE nel diabete MODIFICAZIONI STRUTTURALI NELLA BARRIERA ENDOTELIALE E NELLA MATRICE aumentato spessore della membrana basale ridotto glicocalice formazione di prodotti glicati e legami crociati nella matrice
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DISFUNZIONE ENDOTELIALE nel diabete RIDOTTA RISPOSTA VASODILATATORIA ridotta produzione di nitrossido aumentata sintesi di ET-1 AUMENTATA ATTIVAZIONE INFIAMMATORIA aumentata espressione delle molecole di adesione cellulare e di adesione leucocitaria aumentata produzione e risposta ai mediatori circolanti, inclusa la prot. C – reattiva EMOSTASI ALTERATA elevati livelli plasmatici del fattore di Von Willebrand ridotta trombomodulina ed aumento dell’inibitore del PAI1
MFRS MDS
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Cause delle alterazioni endoteliali nel diabete (tipiche ed “uniche”)
Desolfatazione dei glucosamino glicani (GAGs) nella matrice vascolare Formazione prodotti di glicazione con i recettori endoteliali Riduzione della produzione di NO Attivazione del sistema renina – angiotensina – aldosterone “infiammazione” endoteliale Nel diabete di tipo 2 la disfunzione endoteliale precede l’iperglicemia * Bakker W et al: Endothelial disfunction and diabetes: roles of hyperglicemia, impaired insulin signaling and obesity. Cell Tissue Reas 335(1): 165-189m 2009
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CARATTERISTICHE CLINICHE DEL PIEDE DIABETICO NEUROLOGICO
Piede neuropatico Deforme Cute Ipercheratosica
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Neuro - artropatia di Charcot ARTROPATIA cronica ad evoluzione progressiva caratterizzata da lesioni ossee ed articolari associate a neuropatia periferica somatica Patogenesi: (teoria neurotraumatica) Le lesioni osteoarticolari sono la conseguenza di microtraumi ripetuti (deambulatori) sulle strutture del piede che hanno perso la loro sensibilità: •
Neuroatropatia sensitivo-motoria
•
Neuropatia autonomica
•
Traumi
•
Stress meccanico
•
Anomalie della matrice di collage (glicosilazione non enzimatica)
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Piede neuropatico Deforme Cute Ipercheratosica Colorito Eritrosico Temperatura Aumentata Vene Turgide
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Piede neuropatico Deforme Cute Ipercheratosica Colorito Eritrosico Temperatura Aumentata Vene Turgide Polsi Validi Ulcere
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CARATTERISTICHE CLINICHE DEL PIEDE ISCHEMICO
ISCHEMIA CRONICA CRITICA (C.L.I.) Criteri diagnostici (TASC) Piede ISCHEMICO
Dolore a riposo da almeno due settimane Ulcera o gangrena
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ISCHEMIA CRONICA CRITICA (C.L.I.) Criteri diagnostici (TASC) Piede ISCHEMICO
Dolore a riposo da almeno due settimane Ulcera o gangrena Pressione alla caviglia < 50 mmHg
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ISCHEMIA CRONICA CRITICA (C.L.I.) Criteri diagnostici (TASC) Piede ISCHEMICO
Dolore a riposo da almeno due settimane Ulcera o gangrena Pressione alla caviglia < 50 mmHg Pressione all’alluce < 30 mmHg
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ISCHEMIA CRONICA CRITICA (C.L.I.) Criteri diagnostici (TASC) Piede ISCHEMICO
Dolore a riposo da almeno due settimane Ulcera o gangrena Pressione alla caviglia < 50 mmHg Pressione all’alluce < 30 mmHg TcPO2 < 30 – 50 mmHg
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede ISCHEMICO
Piede NEUROLOGICO
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico
Ipotrofia muscolare da prolungata ipo ossigenazione
Aspetto
Deforme
Deformità da microfratture multiple Piede di Charcot
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico Esile
Ipotrofia cutanea da prolungata ipo ossigenazione
Aspetto Cute
Deforme Ipercheratosica
Ipercheratosi da pressione (malappoggio plantare) e contatto esente da dolore con la calzatura
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico Esile Pallido
Ipoperfusione cutanea
Aspetto Cute Colorito
Deforme Ipercheratosica Eritrosico
Stasi venulare declive ( alterazione VAR)
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico Esile
Aspetto Cute
Pallido
Colorito
Ridotta
Temperatura
Ipo perfusione ematica per stenosi macrovascolare
Deforme Ipercheratosica Eritrosico Aumentata
Stasi venulare declive ( alterazione VAR) + Capillary Steal Syndrome
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico Esile
Aspetto Cute
Pallido
Colorito
Ridotta
Temperatura
Esili
Ridotta pressione “vis a tergo”
Vene
Deforme Ipercheratosica Eritrosico Aumentata Turgide
alterazione VAR
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico Esile
Aspetto Cute
Pallido
Colorito
Ridotta
Temperatura
Deforme Ipercheratosica Eritrosico Aumentata
Esili
Vene
Turgide
Iposfigmici
Polsi
Validi
Stenosi arteriose aterosclerotiche
Assenti stenosi arteriose aterosclerotiche
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Diagnosi differenziale tra piede ischemico e piede neurologico Piede NEUROLOGICO
Piede ISCHEMICO Atrofico Esile
Aspetto Cute
Pallido
Colorito
Ridotta
Temperatura
Deforme Ipercheratosica Eritrosico Aumentata
Esili
Vene
Turgide
Iposfigmici
Polsi
Validi
Ultimo prato
Ulcere
Zone di pressione
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PIEDE DIABETICO VASCOLARE (NEUROPATIA + ATS)
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Neuropatia + ATS + ulcera autoimmune
Ulcera vasculitica e necrosi fibrinoide
Necrosi lipoidea
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Tecniche Diagnostiche microcircolatorie
• Fotopletismografia • Laserdoppler (Flow e Imaging) • Gasanalisi transcutanea • Capillaroscopia
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Ossimetria Transcutanea (TCPO2) Direttamente correlata con la perfusione arteriolare Misurazione concomitante della CO2 Ischemia critica (TCPO2 < 25-30 mmHg) Valutazione dell’evoluzione in uno status già avanzato di malattia
TCPO2 < 15-20 e CO2 > 90 scarsa probabilità di guargione del moncone Dipartimento di Chirurgia e Specialità Medico Chirurgiche - Servizio Didattico – Assistenziale di Angiologia dell’Università
Dispositivi combinati
• Laserdoppler • TCPO2 • T.B.I.
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MACROANGIOPATIA (ATS) Periferica nel Diabetico • Prevalenza del 9.5-14.6% (rispetto al 4% circa dei non diabetici) • Comparsa anticipata di circa una decade • Evoluzione più rapida • Frequenza quasi simile nei due sessi • Coinvolgimento prevalente delle arterie distali • Interessamento dei vasi adiacenti e collaterali (circoli di compenso insufficienti) • Sintomatologia e semeiologia atipica • Possibile esordio con lesione trofica Andreozzi GM et al. Int Angiol 2008 Dipartimento di Chirurgia e Specialità Medico Chirurgiche - Servizio Didattico – Assistenziale di Angiologia dell’Università
Macroangiopatia diabetica
Infiammazione e neoangiogenesi sono significativamente più alti nelle placche aterosclerotiche dei pazienti diabetici rispetto ai non diabetici
J Am Cardiol Coll 2006 Dipartimento di Chirurgia e Specialità Medico Chirurgiche - Servizio Didattico – Assistenziale di Angiologia dell’Università
Macroangiopatia diabetica SCLEROSI DELLA MEDIA DI MOENCKEBERG: calcificazione della tunica media che
irrigidisce il condotto senza invadere il lumen; non provoca ischemia, ma irrigidimento delle arterie che può interferire con la misurazione indiretta della pressione arteriosa, anche agli stadi iniziali
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Ankle brachial PWV (baPWV) si correla con l’intervallo di marcia
Ma non è sempre vero nel diabetico (mediocalcinosi)
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Indice di Pressione Sistolica all’Alluce Toe-Brachial Index (TBI) • Rapporto tra PAs alluce / braccio • Indicato dalle linee guida internazionali se ABI > 1.3
Valori TBI Range >0.7 0.5-0.7 0.35-0.5