Trattato marxista di economia Volume 1 [1] [PDF]

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Zitiervorschau

ISBN 88-85378-90-0

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eretici e/o sovversivi -�5 volume primo

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ErnestMandel (Frankfurt 1923 -Bruxelles 199J) riegli anui'60

Emest Mandel

Trattato marxista di economia ·

prima edizione integralè a cura di Roberto Massari

volume primo

1

Emest Mandel .

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Traité d'écimoniie mariiste 2 voli. (1960, 1969} · René Julliard (Paris,

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1962) 1965, 1969, 1970)

Samonà e Savelli (Roma,

Traduzione di Livio Maitan . Prima edizione integrale (Erre emme •

1997)

rivista e ampliata a cura di Roberto Massari

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1997, coop. Err e di «disoccidentalizzarl o», «partendo dai dati empi­ rici delle scienze contemporanee». Vi si aggiungeva un ana19

logo tentativo applicato all'analisi trotskiana dell'Urss e alla problematica della transizione al socialismo� Questa prima opera si presentò fm dal suo primo apparire come «un invito alle giovani generazioni marxiste»: un obiettivo raggiunto, se pensiamo al formidabile successo ottenuto dal libro. L'audacia teorica del Trattato era rimasta contenuta, visto che il suo principale intento consisteva nel difendere e illu­ strare l'eredità marxista. Solo dopo averlo scritto..: e forse in­ soddisfatto per l'analisi tutto sommato tradizionale che offri-· va di quella che ancora chiamava l'«epoca di declino del capitalismo», nel momento in cui l'onda lunga di espansione del capitalismo del dopoguerra toccava l'apìce, ridicolizzan­ do l'insieme del mondo marxista - Mandel prese a riflettere sulla teoria dei movimenti di lunga durata del capitalismo, giungendo alla convinzione che questo modo di· produzione fosse entrato, dopo la Seconda gue. rra mondiale, in una nuo­ va e tena fase storica (dopo quella classica e quella imperiali­ stica). Egli descrisse a grandi lii:tee ciò che all'epoca defrnì come «neocapitalisnio» in un articolo del1964, pubblicatò m appendice alle successive edizioni del Trattato, e nel più noto dei suoi opuscoli di formazione: ·l'Jntroduziolie alla teoria eco­ nomica marxista, apparso per la prima volta in Francia nel . corso dello stesso 1964l. Aspirando a non venire classificato come un mero divul­ gatore del marxismo e a non essere relegato nella sfera dell'approcCio storico-empirico dell'economia da parte dei teorici in auge del «marxismo occidentale» o parastaliniano, Mandel scrisse la sua opera più «filosofica», uscita in france­ se nell967: La fonnazione del pensiero econon'/,ico di Karl MaJX (B ari 1968). Con questo scritto egli interveniva appieno nel dibattito allora molto in voga sul rapporto tra il giovane .

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In Italia nel 1967 (ed. Samonà e Savelli) e poi, in edizione completa (Erre emme) nel 1992, 1994. .

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Marx e quello della maturità (il periodo affrontato si ferma alla soglia della stesura del Capitale), pur partecipando con altre incisive pagine ad altri importanti dibattiti dell'epoca, come quelli sul «modo di produzione asiatico», sulla teoria dell'alienazione in rapporto alla «civiltà indust:riale» (egli _ non approvò mai la)definiziorie di «postindustriale»). L'ope­ ra verrà ulteriormente completata dalle Introduzioni alla nuova edizione inglese dei tre volumi dèl Capitale, pubblicati a Londra nel 1976, 1978 e 198 1 (le tre Introduziorii verranno raccolte nel volume, in spagnolo, El _Capita!: cien afios de

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controversias entomo a la obra de Karl Marx). Nel 1968-apparve in tedesco Die Ewg und die Konkurrenz Europà;_Amerika [Mec e concorrenza americana, Roma 1968].

Momento fon,damentale della riflessione di Mandel sulla ter­ za fase .del capitalismo, l'opera affrontava - come sta a indi-· care il titolo -le _contraddizioni interimperialistiche tra gli Stati Uniti e l'Europa del Mercato comune, con le relative vi­ cende monetarie, nonché le prospettive dell'integrazione eu­ ropea._Benché ormai datato, il libro presenta tuttavia un in­ teresse per l'attualità dei problemi sollevati e per l'acuta previsione della tendenza al ripiegamento protezionistico da parte degli Stati europei al momento della recessione gene­ ralizzata da hri preannunziata. Nei primi anni successivi al grande sconvolgimento del 1968 , sono usciti in varie lingue molti testi teorici iniportanti di Mandel, in forma di opuscoli o dilunghi articoli, tra i quali in primo luogo le sue lezioni sulla buroàazia (in francese), i due testi sul fascismo e sulla teoria leninista dell'organizza­ zione (in tedesco); oltre a numerosi scritti polemici, spesso redatti in inglese, in particolare. quelli- di discuss:lone sulla teoria del «capitalismo di stato» in Urss. Nel 1970 pubblicò un'antologia, con una lunga Introduzione, su un tema a lui car o, da rivoluzionario ed ex militante sindacale qual era: Contro/e ouvrier, .conseils ouvriers, autogestion (Parigi 1970) .

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Nel1972 apparve in tedesco l'opera sulla terza fase del capitalismo, da Mandel considerata il proprio capolavoro e di cui fu giustamente molto fiero: Der Spiitkapitàlismus (in . francese, La troisième éìge du capitalisme; l'edizione inglese, . rivista e aggiornata, fu pubblicata nel1975, con il titolo Late Capitalism) . Qpera per molti aspetti inhovatrice - specie per · l'attualizzazione e·la Tevisione. affinata della teoria delle «on­ de lunghe» ·( in combinazione con la caduta te:i:ldenziale del saggio di prpfitto), peda teoria delle crisi, nonché per l' ana­ lisi dell'articolazione fra terza rivoluzio.t:ie tecnologica, ten­ denza permanente all'imiovazjone e corsa agli armamenti, da un lato, e trasformazioni strutturali del capitalismo, dall'al­ tro, alla luce delle leggi di sviluppo capitalistico -messe a nu­ do da Marx Dér Spiitkapitalismus rappresenta soprattutto il primo tentativo serie, il solo fino a questo momento, di deli­ neare un quadro sintetico del capitalismo contemporaneo, includendovi le :diverse dimensioni che l'autore del Capitale · si era riproposto di affrontare senza aver poi avtito il. tempo di farlo, compresi problemi come le classi sociali, lo Stato e il mercato mondiale. . L'opera era dunque· notevolmente ambiziosa, specie per un solo studioso. n fatto che egli se la sia cavata, producendo un lavoro certainente discutibile (e come avrebbe potuto non esserlo; soprattutto se si �ene conto dell'estrema complessità .. del· mondo attuale e della molteplicità dei problemi affronta­ ti?), ma incontestabilmente di tutto rispetto_ e rispettata ( an­ che se· gli ecQnomisti borghesi preferiscono in genere igno­ rarla, pur di nori doverci fare i conti), dimostra chi�amente quale statura intellettuale possedesse quest'uomo, di certo lo spirito· marxista più fecondo e universàle della sua epoca. · Negli articoli scritti in francese per Inprecor a partire dal 1975 - raccolti in volume con il titolo La crise: (1978) - Man­ dèl cercò di dimostrare ché la recessione generalizzata del 1974-75 confermava l'inversione dell'onda huiga _da lui previ-

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sta, che questa si inscriveva in una tendenza regressiva a lun­ go termine e, soprattutto, che si trattava della conseguenza . inevitabile delle contraddizioni insite nel capitalismo; cumu­ lativamente acuite sulla lunga durata, non di un semplice in­ cidente di p ercorso (la crisi petrolifera, in particolare). Lo sviluppo globale dell'economia capitalistica mondiale, da al. lora in poi, ha ampiamente confermato la diagnosi «mande­ liana» ·e risvegliato una crescente attenzione in tqtto il mon� do per la teoria delle «onde lunghe», riabilitata da Mandel più di chiunque altri. Una prima conseguenza di ciò fu che nel1978 l'autore del Late Capitalism. fu invitato a tenere uri ciclo di conferenze sulle «onde lunghe» nel quadro delle Alfred Marshall Lectu­ res organizzate ogni anno presso l'Università di Cambridge. Una versione accresciuta e più elaborata di queste conferen. ze fu pubblicata nel 1980 in Long waves of capitalist develop­ ment: the Marxist iliterpretation (Cambridge 1980), in cui· Mandel riprendeva le tesi già esposte nel. suo principale lavo­ ro, cercando di stabilire un nesso fra onde lunghe e «cicli della lotta di classe», respingendo per la prima volta con for­ za l'idea di una concatenazione ciclica delle· onde lunghe. Proprio Mandel, che p er anni aveva previsto la crisi, l'inver­ sione e il declino del boom prolungato del dopoguerra, si beffava dei teorici del capitale, rifiutandosi di prevedere l'in­ verso, adesso che la crisi era effettiva. L'inversione verso il declino, egli spiegava, dipende dalle contraddizioni interne al sistema, mentre non esiste alcun automatismo per una svolta verso la · ripresa, perché a tal fme è indispensabile che intervenga una serie di fattori esogeni. Su argomenti di diverso genere, altri articoli scritti in francese per Inprecor furono poi ripresi e completati da al­ trettanti capitoli inediti, formando il materiale per .l'opera Critique de l'eurocommunisme, edita nèl1978, cui si aggiunse l'anno dopo la Réponse à Louis Althusseret.à Jean Ellenstein.

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Nel 1979 veniva pubblicata a Londra, con il titolo Revolu-:­ cui Mandel esprimeva le proprie valutazioni e preVisioni su una vasta · g amma di problemi storici, teorici, di attualità politica. La� sciando andare liberamente il proprio pensiero e parlando in· . veste di dirigente della Quarta Internazionale, egli vi appari­ va in tutta la sua forza, ma anche con le sue debolezze, quelle che si manifestavano quando peccava di eccessivo ottimismo o di spirito apologetico. Infme, nel 1979, appariva in inglese il suo Trotsky. A study in the dynamic of his thought, un'opera essenzialmente dida..: . scalica, dedicata alla formazione del pensiero del grande marxista che Mandel veneràva e rileggeva in continuazione, restando ogni volta sorpreso dalla sua lungimiranza. Periodo di riflusso delle lotte, i primi .anni '8 0 offrirono a Mandel l'occasione di scrivere e pubblicare in inglese (198 4) il suo lavoro sul romanzo giallo, Delightful murder. A social history of the crime story (in francese Meurtres exquis) [Delitto per diletto. Storia sociale del romanzo poliziesco, Milano 1990], in cui appariva un primo abbozzo dell'opera sul rap­ porto tra capitalismo e crimine· che la morte gli ha impedito di terminare. Completò e pubblicò nel 198 6, sempre in ingle­ se, The ineaning of the Second world war, che non è solo un'interpretazione marxista di quel:momento terribile della metà del secolo (che plasmò il giovane Mandel), ma anche un'accanita denuncia dell'ipocrisia del capitalismo «dal volto umai:lo».e una penetrante riflessione su aspetti cruciali della concezione materialistiCa della storia . . Frutto della 'sua attività presso l'Istituto internazionale di ricerca e formazione (Iirf) di Amsterdam sarà la pubblica. · zione, come «Cahier d'étude et de recherche» (Cer) dell'Isti- · . tuto, nel 198 6, de La place du marxisme dans l'histoire, una. presentazione didascalica della genesi storica e intellettuale .. delrnacciBmo.

tionary Marxism today, una serie di interviste in

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Nel corso dello· stesso 1986, Mandel si misurò con Alec Nove, nelle pagine della New Left Réview, sulla questione del rapporto piano-mercato nell'economia postcapitalista, criti­ cando veementemente le tesi del «Socialismo di mercato» e . sostenendo il progetto socialista democratico della tradizio� · ne marxista rivoluzionaria. · Quel· dibattito, nuova· versione dell'irriducibile opposizio­ ne tra il «realismo»· della rassegnazione riformista e l'«utopia» dell'esigen.Za rivoluzionaria, si sarebbe protratto fmo al 1988 (Nove, 1987; Mandel, 1988; Diane Elson, 1988), bene esprimendo lo spirito del periodo: erano gli anni di gloria del «gorbaciovismo», di cui Mandel fu tra i primi a cogliere qua­ le svolta radicale rappresentasse nella storia dell'Urss, quan­ do ancora molti tendevano a banalizzarlo, Egli ebbe, tuttavia, il merito di non farsi alcuna illusione sulle possibilità di suc­ cesso di Gorbaciov, al contrario dei tanti ammiratorì dell'ap­ prendista stregone della riforma burocratica (Chru5cev, ai suoi tenipi, aveva destato analoghe speranze). Ma ebbe anche il torto, trascinato dall'ottimismo rivolu­ zionario chè lo contraddistingueva, di sottovalutare i guasti che decenni di dittatura stalinia.D.a avevano provocato sulla coscienza della classe . operaia sovietica, sopravvalutando la volontà di resistenza di questa.- così come della burocrazia alla dinamica di restaurazione capitalistica fortemente deter­ miri.ata dal contesto mondiale: meriti e torti che si colgono chiaraniente·leggendo il libro dedicato a Gorbaciov, pubbli­ cato in francese nel1989: Ou va l'Urss de Gorbatchev? Come molti di noi, anch'egli rimase deluso dalla piega reazionaria .degli eventi nell'Est europeo a partire dal 1990; probabilmente ancora più intensamente deluso in quanto quel disgelo, che poi sarebbe fmito in sconfitta, aveva susci­ tato in lui alcune speranze. Completò comunque l'opera teo­ rica sulla burocrazia che andava rimuginando dentro di sé da tempo e ne nacque Power and money, appàrso a Londra nel ·

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1992. L'attualità indusse tuttavia Man4el ad ass�gnare alli­ bro una funzione che non aveva sicuramente previsto agli ini­ zi: spi�gare le radici della deriva verso la restaurazione da parte delle burocrazie dell'Urss e dell'Europa dell'Est,come è sottolineato nell'Introduzione, criticando di passaggio i propri trascorsi errori di valutazione. Fu anche Un'occasione per lui di spezzare i.ma lancia in favore del soci alismo b asato s ull'autoges tione, per il quale si era costantémente battuto. Una. seconda lancia la spezzò l'anno successivo in difesa della Rivoluzione russa, contro i sempre più· numerosi de. trattori dell'Urss rivoluzionaria. Ne nacque un altro «Qua- . derno» di Amsterdam (Ottobre 1917. Stori a· e signific ato di . un a ri voluz ione ). . Infine una terza laricia, questa volta in favore di Trotsky, ·su richiesta della casa editrice del Pds tedesco: Tro ts ky. als Alte màtive, il cui titolo riecheggiava l'opera del dissidente· di sinistra tedesco orientale Rudolf Bahro, di cui si era molto · parlato ·nel1977. In quel nuovo libro Mandel difendeva con passione dffinanzi alla storia, ancorché criticamente; Lev : Trotsky e la sua lotta, ·dimostrando . come i suoi contributi aves�erò rappresentato la sola risposta coerente· del marxi­ smo ai principali problemi del XX secolo (a parte la questio· ne ecologica). Molto indebolito dalla malàttia e ·malgrado l'infarto cui era sopravvissuto nel dicembre del1993,Mandel trovò la for- . zaper terminare,nell'aprile del1994,la nuova edizione,rive­ duta· e ampliata, del suo librò sulle onde lunghe. Questa fu pubblicata a Londra poco prima che egli morisse, con l'ag­ giU.nta di due capitoli nei quali passava in.rivista l'abbondan-· · te letteratura. pubblicata sull'argomento dopo l'edizione del 1980: soffermandosi sulle polemiche· suscitate all'epoèa, egli. affermava con convinzione che non esistono ancora le condi- . zioni per una rìpresa dopo l'onda lunga depressiva dell'ulti-. mo quarto di secolo. .

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In conclusione di questa panoramica veloce di un'opera immensa1riportiamo l'ultimo brano di uno dei testi più belli scritti da Mandel - la Prefazione, firmata col nome di batta- . glia _ p!cc;_qli; · ma negli ambienti aççademici viene accolta soio con indiffereig� Keynes, la teoria . . . · dei cicli eèC>nomici e il calcolo del reddito nazi_onalè ... - Ma seTihteresse-pei'T prÒbi�i:�ir��n orid·��pun» , aVulso da preoccupazioni pratiche intmediate, . è incontestabilmente d.inrinuito nella, nostra epoca C