Trattato di antropologia del sacro. Le civiltà del Mediterraneo e il sacro [Vol. 3]
 8816402989, 9788816402980 [PDF]

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Zitiervorschau

TRATTATO DI ANTROPOLOGIA DEL SACRO DIRETTO DA JULIEN RlES VOLUME3

LE CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO E IL SACRO

U. BIANCHI, I. CHIRASSI COLOMBO B.C. DIETRICH, M. GIMBUTAS , R. LEBRUN A. MAGGIANI, A. MOTTE, S. RIBICHINI, J. RIES , F. SCHWARZ, M. SORDI, A. THEODORIDES, R. TURCAN

I Jaca Book-Massimo !I 1

TRATTATO DI ANTROPOLOGIA DEL SACRO

Trattato di Antropologia del Sacro diretto· da

JULIEN RIES

Volume 3

LE CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO E IL SACRO U. Bianchi, I. Chirassi Colombo, B.C. Dietrich, M. Gimbutas, R. Lebrun, A. Maggiani, A. Motte, S. Ribichini, J. Ries, F. Schwarz, M. Sordi, A. Théodoridès, R. Turcan

Il Jaca Book-Massimo lj

Trad\!Zione Maria Giulia Telaro Cura della traduzione Dario Cosi e Luigi Saibene

© 1991 Editoriale Jaca Book spa, Milano © 1992 per l'edizione italiana · Editoriale Jaca Book spa, Milano Editrice Massimo s.a.s., Milano Prima edizione italiana febbraio 1992 Copertina e grafica

ufficio grafico Jaca Book in copertina Piatto neolitico in ceramica della cultura di Ozieri con gruppo di figurine femminili in coro. Sassari, Museo Archeologico. In AA.VV., Storia del/4 Sardegna, vol 1, Editoriale Jaca Book, Milano 1988.

ISBN 88-16-40298-9 (Jaca Book) ISBN 88-7030-373-X (Massimo) per informazioni sulle opere pubblicate e in programma ci si può rivoJgcre a Editoriale Jaca Boole • Servizio Lettori

V1a V. Gioberti 7, 20123 Milano, tcl. 02/4988927 oppure a

Editrice M8aaimo •• viale Baccbiglionc 20/A, 20139 Milano, td. 02/5'210800

INDICE

15

Editoriale Introduzione di Julien Ries I.

1. 2. II.

1. 2. 3.

m. 1.

2. 3. 4. 5.

I primi villaggi in Siria e Palestina Sedentarizzazione e neolitizzazione Il Natufiano Le religioni neolitiche mediterranee L'emergere della religiosità neolitica Religiosità neolitica in Anatolia Religiosità neolitica nell'Europa mediterranea Lo sviluppo delle grandi religioni mediterranee Le migrazioni alla fine del Neolitico L'eredità cretese e lo sviluppo del mondo greco La religione dell'antico Egitto I Fenici, popolo marinaro e colonizzatore li Mediterraneo ellenistico e romano

19 19 19

20 20 20 20 22 23 23 23 24

25 25

Parte prima IL MONDO MEDITERRANEO ARCAICO

Religiosità e sacro nell'Anatolia antica e nei culti d'Asia minore di René Lebrun

31 31

Introduzione .5

Indice 1. Il quadro della ricerca 2. Le fonti per la nostra conoscenza del mondo anatolico 3. La complessità del mondo anatolico pre-cristiano I. La .struttura del pantheon anatolico ed il suo aspetto funzionale 1. Il binomio montagna-sorgente 2. Le divinità protettrici della natura 3. Il dio della guerra 4. Sole, luna e astri II. Le relazioni dell'uomo con il divino A. La festa e la sua ambientazione 1. Il tempio: «luogo privilegiato~ della festa 2. La sacralità 3. Il calendario 4. I riti festivi B. La preghiera C. L'intervento degli dei nelle faccende umane 1. Il coinvolgimento diretto delle divinità 2. La divinazione 3. Gli dei e la giustizia III. Società e sacro 1. La funzione regale 2. La funzione sacerdotale 3. L'azione liturgica ed il ruolò riservato al popolo IV. Magia e.sacro 1. Le guarigioni 2. Msgia simpatica Conclusioni La religione della dea nell'Europa mediterranea: sacro, simboli, società di Marija Gimbutas I.

Le origini

Categorie, funzioni e simbolismo delle divinità La dea della generazione Dispensatrice di vita e signora degli animali e delle piante La dea gravida dell'agricoltura: la Madre Terra La dea uccello ed i suoi simboli La dea serpente La dea della morte II.

31 32 32 33 33 34 35 35 36 36 36 37

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49 49 51 52 52 54 55 57

58

Indice Annunciatrice di morte in forma di uccello rapace La dea bianca: il cadavere nudo e rigido delle sepolture La dea della morte e della rigenerazione. I simboli della rigenerazione Le divinità maschili m. Le pratiche sepolcrali Il rito funerario a due fasi: scarnificazione e sepoltura A Malta ed in Sardegna; nel rv e III millennio a.C. IV. C.Onclusione

67

Bibliografia

67 Religione, culto e sacro nella civiltà cretese-micenea di Bernard C. Dietrich

Le origini . I. Metodo e cronologia II. Luoghi, figure e simboli di culto 111. La concezione del sacro

58

59 60 62 63 65 65

69 69

73 75 83 89

Bibliografia

Parte seconda LA REUGIONE EGIZIA

L'uomo religioso ed il sacro nella religione dell'Egitto dei faraoni di

Fernand Schwarz Lo schema mentale egizio: una logica tutta particolare Concetto di complementarità, fondamento delle ierofanie II. Il pensiero cosmogonico, organizzatore dell'immagine del mondo Il non esistente, oceano di ogni virtualità Il dio primordiale: terzo incluso fra l'Uno ed il Molteplice La creazione: passaggio dal non-esistente all'esistente I collaboratori del signore universale Il reale non si limita alla sola creazione La rigenerazione, passaggio dall'esistente al non-esistente Dottrina della circolazione, garanzia del mantenimento del mondo 111. Le strutture antropologiche dell'immaginario egizio 1.

7

93 93

95 96 96 98 99 100 102 103 104 106

Indice

L'Uroboros, figura chiave dell'immaginario egizio ll regime sintetico dell'immaginario, matrice del.pensiero

106

simbolico egiziano I due livelli dell'esistenza, ordine cosmico ed ordine naturale IV. L'universo del rito Il faraone, intermediario fra cielo e terra Funzione del rito o attualizzazione del sacro Riti di conseivazione e rinnovamento del mondo Interazione del concreto e dell'immaginario L'uomo, architetto del proprio spazio sacro v. Iniziazione, condizione dell'efficacia del rito Passaggio dal mondo profano al mondo sacro lliuminazione e trasmutazione · Motte ed iniziazione

109 110 114 114 116 117 118 119 121 123 124 12'

Studio antropologico del diritto faraonico di Aristides Théodoridès

127

Impostazione del problema 127 Gli uomini, «gregge sacro> della divinità 128 Il «buon pastore» reale 129 La sebayt reale, «istruzioni» date dal capo dello stato al capo dell'amministrazione 130 Possibili estratti di codici 132 Fondamento del diritto civile 134 Atto di fondazione di un dignitario del Regno Antico 134 Atto di vendita concluso fra gente comune 136 137 Atto di disposizione di un sacerdote Una donna legataria universale del marito 138 Testamento della moglie di un operaio contenente clausole di diseredazione 139 Carattere agricolo della società egizia 140 Diritto d'accesso alle cariche pubbliche 142 Sintesi 143 Carattere sacro dcl potere e positività del diritto privato 144 La donna egizia emancipata 14' Predominio socio-economico dell'uomo 146 Conclusione 147 Bibliografia 148

8

Indice I culti isiaci e il loro simbolismo sacrale nella vita religiosa dell'Egitto ellenistico e romano di Julien Ries

151

L'Egitto tolemaico e la nascita di una nuova cultura religiosa Osiride, dio della vita . 1. Una antichissima tradizione teologica e simbolica 2. Rituali ed usi liturgici 3. Osiride creatore di vita III. Osiride, dio dell'aldilà IV. Osiride e Serapide 1. Il problema dei rapporti fra Osiride e Serapide 2. Origine di Serapide e del suo culto 3. Serapide, un dio osirico v. Iside. Culto e sacro 1. Sovrana universale 2. La devozione isiaca in Egitto VI. Simbolo e sacro nei culti isiaci 1. La liturgia osirica 2. La cista e l'idria: manifestazioni della potenza divina Conclusioni Bibliografia

152 153 153 154 155 156 158 158 158 159 160 160 161 162 162 163 164 165

1.

11.

Pane terza FENICI ED ETRUSCHI

Credenze e vita religiosa presso i Fenici ed i Cartaginesi di Sergio R.tbichini 1. La documentazione e i problemi di metodo

2. 3. 4. a. b. c. 5.

La nozione del sacro. L'uomo e gli dei La società divina

I miti la cosmologia l'origine della cultura la storia degli Uranidi Il culto pubblico a. il personale b. le feste e i sacrifici

169 169 171

173 177 177

178 179 180 180

181

Indice c. la prostituzione sacra d. santuari e luoghi di culto 6. Riti privati e devozione popolare. L'escatologia 7. Il problema del sacrificio umano Bibliografia L'uomo ed il sacro nei rituali e nella religione etrusca di Adriano Maggiani La religione «primitiva» Culto degli antenati L'organizzazione del sacro. I primi santuari Inconoscibilità della divinità suprema Divisione dello spazio e del tempo. Riti di passaggio Divinità della natura e della fertilità. Incompleta antropomorfizzazione L'ellenizzazione del pantheon Struttura del pantheon di età classica

Famiglie divine Distribuzione degli dei nel cosmo Semeiotica religiosa Tecniche divinatorie maggiori. Libri haruspicini e fulgurales Tecniche divinatorie minori. Aruspicam Interpretazione di prodigia e portenta. Sortilegium Il sacrificio Rituali e calendari sacri Il lessico del sacro Sincretismo religioso Bibliografia

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191 192 192 193 193 194 196 197 199 200 201 202 202 204 204 205 205 206 206 207

Parte quarta IL MONDO GRECO

Introduzione generale

di .André Motte

10

213

Indice Il sacro nello spazio politico: miti di origine, riti di integrazione di Ileana Chirassi Colombo

217 217 218 227

Introduzione Miti di origine Riti di integrazione Il sacro nella natura e nell'uomo:

la percezione del divino nella Grecia antica di

André Motte I.

Il sacro nella natura Il luogo sacro

233 234 23.5 237 248 2.50

Figure divine La nozione di pbysis n. Il sacro nell'uomo Misteri di Eleusi.

Dionisismo. Orfismo di Ugo Bianchi Religiosità «olimpica. e religiosità «mistica» La presenza di un «dio in vicenda» nei culti greci L'inno a Demetra ed i misteri di Eleusi a. L'inno pseudo-omerico b. Il rituale c. Quale tipo di pietà d. I testi più tardivi e. La fusione di due prospettive Le differenze fra i culti di Eleusi ed i culti dionisiaci La «misteriosofia» L'orfismo: l'esempio più tipico di misteriosofia Le radici dell'orfismo Conclusioni Bibliografia

11

2.59 2.59 261 264 264

267 268 269 270 271

272 274 277

279 280

Indice Parte quinta ROMA ED IL SACRO

L'homo romanus: religione, diritto e sacro

cli Marta Sordi Introduzione 1. Pax deorum e concezione della storia a Roma 1._ Pax deorum e religione romana 2. La concezione della storia: elezione, colpa, crisi, espiazione, rinnovamento 3. Senso religioso e sacro II. Le origini, l'eredità, la sua trasmissione 1. Il pio Enea: l'ideale 2. Rex e la trasmissione dell'ideale: mos maiorwn 3. Diritto e religione: una maniera cli vivere il sacro III. L'uomo romano e la storia 1. Civitas: Roma sacra 2. L'uomo romano attraverso la concezione sacrale della storia 3. L'uomo romano cli fronte all'annuncio del Vangelo

285 285

287 287 291 296

296 297 298 301 302 302

303 306

Culto imperiale e sacralizzazione del potere nell'impero romano

cli Robert Turcan I.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. II.

1. 2. 3. 4. 5.

Genesi ed antecedenti Tradizione dei re-sacerdoti Tribunato sacro-santo Sacralità dell'imperium L'impera/or e Giove Culto familiare del genius Eroicizzazione dei defunti Sovrwnanizzazione degli imperatores Cesare Condizioni storiche cli organizzazione e cli funzionamento Ott.aviano Divi fi1ius e pacificatore Augustus imperator Genius Augusti Roma ed Augusto Numen Augusti 12

309 309

310 310 310 311 311 311

312 314 316 316 316 317

318 319

Indice 6. Consecralio 7. Culto romano e municipale 8. Culto provinciale 9. Sacralizzazione imperiale del paesaggio urbano 10. Varianti regionali 11. Una religione della continuità augustale 12. Deificazione solare m. Difficoltà e declino 1. Casi locali e congiunturali 2. Ambiguità 3. Crisi della società urbana 4. Crisi del regime imperiale -5. Opposizioni religiose Epilogo Bibliografia

320 321 322 324 325 325 326 327 327 328 331 332 333 335 335

CONCLUSIONI E BIBLIOGRAFIA

L'eredità religiosa e culturale dell'uomo mediterraneo di Julien Ries I. Nascita ed espansione del mondo ellenistico 1. L'Ellenismo secondo Johann Gustav Droysen 2. La concezione di Claire Préaux 3. L'Ellenismo all'origine della gnosi secondo Hans Jonas 4. -_L'Ellenismo: un'epoca della storia 5. Superamento della datazione rigida 6. L'Ellenismo nella prospettiva delle recenti ideologie 11. L'Homo hellenisticus e il nuovo volto del sacro 1. L'uomo greco e la città La città greca e la città ellenistica TI Greco ed il barbaro Il dio cosmico 2. L'uomo orientale all'arrivo di Alessandro 3. L'uomo religioso egizio all'alba dell'Ellenismo 4. L'uomo ellenistico e la salvezza Il pensiero del saggio La ricerca della salvezza Osirismo e salvezza Salvezza e bisogni di gruppo III. Roma e leredità ellenistica

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341 341 342 342 343 344 345 346 346 347 347 348 348 349 349 350 351 351 352 352 353

Indice

Bibliografia

353 354 357

Autori

369

1. Attualità della ricerca 2. Gli dei orientali a Roma

14

Editoriale

Gli editori, pur già impegnati in varie opere di storia delle religioni e avendo in lavorazione l'edizione europea della Enciclopedia delle religioni-diretta da Mircea Eliade-, hanno deciso di intraprendere la pubblicazione del presente Trattato di Antropologia del Sacro spinti dalle seguenti considerazioni. Sul dizionario della lingua italiarul di G. Devoto e G. Oli, si legge la presente definizione di «trattato»: «Opera contenente lo svolgimento sistematico di determinati argomenti di interesse scientifico, storico, letterario: Es. trattato di zoologia, di botanica, di filoso-

fia,.. Per «Trattato• possiamo ancora leggere nel diZionario del Robert la seguente definizione: «Opera didattica, dove è esposto in formà.sistematica un soggetto o un insieme di soggetti concernenti una materia. Es. Trattato di radioattività (Marie Curie)•. Il termine didattico ha qui una valenza «universitaria» e si rivo]ge a studenti che seguono un insegnamento di studi superiori. Ciò che resta oggi della concezione del trattato ottocentesco e del primo Novecento è la necessità di realizzare opere di riferimento di &onte alla nascita di nuove materie di ricerca e di studio. La proliferazione delle «materie» scientifiche tra Ottocento e Novecento spiega la vasta produzione di trattati. Ci troviamo oggi di &onte ad un fenomeno analogo e ad un tempo differente. Dopo la nascita di nuove materie nella prima parte del secolo (relatività speciale, meccanica quantistica, microbiologia...) abbiamo in questi ultimi anni la nascita di materie che sono nuove o perché assolutamente «rinnovate» da scoperte recenti, o perché formate dalla partecipazione di diversi campi scientifici, prima fondalS

Editoriale mentalmente separati, che hanno contribuito a costituire, appunto, una nuova materia o a modificarne in modo determinante una preesistente. Il Trattato serve perciò a percorrere l'arco della nuova materia o disciplina per permettere un punto di riferimento comune per tutti gli studiosi che vi sono implicati, come pure per gli studenti che devono decidere in che cosa impegnarsi; parallelamente ed in misura assai importante, il Trattato diventa anche punto di riferimento per tutti gli studiosi delle discipline interessate o in connessione con la materia; questi studiosi potranno cosl rendersi conto di che cosa si possono aspettare dalla disciplina neo-nata o rinnovata. Nell'attuale contesto del rapido sviluppo delle scienze esatte e della biologia da un lato e dall'altro di fronte alle esitazioni provocate dalla crisi delle scienze umane si pone l'esigenza di ricostituire una griglia di lettura dei fenomeni umani, esigenza che colloca in primo piano un discorso antropologico. In particolare l'antropologia religiosa esamina l'uomo in quanto portatore di convenzioni religiose tali da dirigere la sua vita e il suo comportamento. Di fatto le varie religioni propongono diverse antropologie. Ognuna ha la sua posizione sulla condizione umana e sul ruolo dell'uomo nel mondo. Possiamo rinvenire l'antropologia che forma l'ossatura del pensiero semitico, delle Upanishad, del buddismo, della religione faraonica, del pensiero greco. Esiste infine una antropologia cristiana che si fonda sulle tradizioni bibliche e che in modo decisivo è segnata da Gesù Cristo, l'Uomo-Dio, l'uomo nuovo che getta nuova luce sul mistero dell'uomo. · Ma parallelamente ad una tale antropologia religiosa dalle molte sfaccettature radicate nelle dottrine filosofiche delle diverse religioni, una nuova antropologia religiosa si sta oggi sviluppando centrata sull'homo religiosus e sul suo comporta· mento attraverso le sue differenti esperienze del sacro vissuto. Come Eliade ha mostrato nei suoi studi, il sacro non è un momento della storia della conoscenza ma un elemento strutturale della coscienza stessa. E proprio grazie al grande .studioso rumeno, che ha ripreso e sviluppato le scoperte di SOderblom, Rudolf Otto, van der Leeuw e altri, le ricerche sul sacro si trovano in prima linea negli studi di storia delle religioni. Tale nuova antropologia religiosa ha per scopo, dunque, di comprendere l'uomo come soggetto dell'esperienza del sacro: ne studia la struttura fondamentale, la coscienwa e le attività, tramite molteplici tracce e documenti.che l'homo religiosus ci ha lasciato, dal Paleolitico ai nostri giorni, come espressione del suo ràpporto con una «Realtà assoluta» che trascende questo mondo ma che vi si manifesta. Proprio la percezione di una tale manifestazione di quella Realtà è la scoperta che fa assumere all'uomo quello specifico modo di esistenza che possiamo chiamare «sacro». Questa esperienza umana si verifica all'interno e al di fuori delle grandi religioni e ha visto mobilitato nella storia tutto un universo simbolico di miti e di riti. L'obiettivo di questo trattato è analizzarli per cercare di conoscerli e di valutarne la rilevanza dal punto di vista antropologico, in vista dell'elaborazio16

Editoriale ne di una antropologia dell'homo re/igiosus, una antropologia fondata sul sacro

vissuto. L'opera diretta daJulien Ries dell'Università di Lovanio-e con il contributo di una cinquantina di docenti principalmente europei-, come più ampiamente verrà spiegato nell'introduzione del curatore, concerne le seguenti discipline: Storia delle Religioni, Storia, Storia delle Culture, Preistoria e Paleoantropologia, Etnologia, Sociologia. Il grande interesse assunto dalla Storia delle Religioni sta uscendo dal semplice punto di vista istituzionale e dottrinale delle grandi religioni per affrontare il rapporto uomo-sacro e uomo-infinito, tanto più attuale in periodi di crisi delle religioni istituzionali, e tanto «anticoi. quanto «contemporaneo• come interesse. Gli editori

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Introduzione

L'UOMO RELIGIOSO NELLE CULTURE E NELLE CIVILTÀ MEDITERRANEE di Julien Ries

Fondamentale è il ruolo svolto dal mondo mediterraneo nella storia dell'uomo, nell'espansione della cultura e nello sviluppo della civiltà. Riteniamo perciò di dover dedicare un volume della nostra collana all'esperienza del sacro vissuta dalle comunità umane dell'antico Vicino Oriente, dell'Europa mediterranea e delle regioni nordafricane prima della grande diffusione del Cristianesimo.

I. I PRIMI VIU.AGGI IN SIRIA E PALESTINA

1. Sedentariuazione e neolitizzazione Iniziando dal XI e fino al VII millennio avviene in Siria e Palestina una grande trasformazione. Gordon Childe, privilegiando in modo eccessivo, o addirittura esclusivo, i bisogni materiali e alimentari del gruppo umano, parla di «rivoluzione neolitica». ]acque Cauvin ha ripreso questa documentazione preistorica, arricchita da nuove scoperte e, ordinando nel tempo i vari fattori del fenomeno che si sviluppò nel corso di due millenni, ha chiaramente dimostrato l'anteriorità dei villaggi rispetto alla produzione alimentare di questi popoli. Non si tratta quindi di una rivoluzione, ma di un processo graduale di sedentarizzazione, ossia di «fissazione al suolo, in agglomerati di abitazioni costruit~, di comunità via via più fitte, che vivono in un ambiente stabile» 1• Tale fissazione portò alla creazione di villaggi agricoli che costituirono la base della civiltà urbana. Contrariamente a Childe, a Flannery e a Binford, che hanno spiegato questa evoluzione con i biso-

J. Cauvin, Les premiers villages de Syrie-Palestine du 1xe flU Vie millénaire avant ].C., de Boccard, Paris 1978, p. 2. 19

L'uomo religioso nelle culture

gni naturali, Mircea Eliade ha valorizzato i miti e i ·riti che accompagnano le forme primitive della vegecultura e della cerealicoltura2. Cauvin sottolinea il comportamento umano nell'utilizzazione dell'ambiente. I primi villaggi in Siria e Palestina presentano l'avvio di una trasformazione della natura ad opera dell'uomo. Questo ruolo di «giardiniere della creazione» ha avuto un'influenza decisiva sullo sviluppo delle culture mediterranee. I villaggi natufiani siro-palestinesi dimostrano che l'uomo «uscì dalle grotte» per entrare in una nuova fase, quella della sedentarietà. Anziché trovarci in presenza di un fatto materiale, abbiamo a che fare con un evento culturale.

2. Il Natufiano I primi villaggi sono al centro della civiltà natufiana - l'Uadi-Natuf si trova nella Giudea occidentale - che dal 10000 all'8300 si diffonde nella «mezzaluna fertile» dal medio Eufrate fino al delta del Nilol. Iniziata nel Vicino Oriente, la neolitizzazione si propaga per contiguità e per migrazione. Fra il 10000 e il 6000 il Neolitico realizza la costituzione progressiva delle sue caratteristiche principali: villaggi costruiti, agricoltura e allevamento, ceramica e pietra levigata, nuovi culti. Alla fine del VII millennio si compie la neolitizzazione e la sua diffusione si accelera al punto di potersi dire che l'Asia anteriore è la madre dell'Occidente mediterraneo. Le religioni neolitiche del Vicino Oriente spiccano il volo. I documenti pubblicati da Cauvin hanno consentito grandi progressi nella conoscenza dell'uomo religioso neolitico4• Per Cauvin, «la neolitizzazione trova nel Vicino Oriente il significato primario e fondamentale di una trasformazione totale delle società umane, soggette unicamente alle leggi della sua dinamica interna»'. Queste scoperte ci sembrano capitali per l'ermeneutica delle culture e per lo studio dell'esperienza del sacro.

Il. LE REUGIONI NEOIJTICHE MEDITERRANEE

1. L'emergere della religiosità neolitica La documentazione raccolta da Cauvin gli ha reso possibile una valutazione dell'evoluzione religiosa siro-palestinese dal IX al v millennio6• Se nel IX millennio M. Eliade, Histoire des croy11nces et des uUes religieuses, Payot, Paris 1976 (trad. it. Stonil delle credenze e delle idee religiose, Firenze 1979-1983) J. Cauvin, Les premiers w1/ages... , pp. 23-63;}. e Marie-Claire Cauvin, N~o/ithis11tion, in Encyclopedia Universalis, Paris 1985, XII, pp. 1073-79; F.R. Valla, Le N111ou/ien, une culture p"historique en PJestine, Gabalda, Paris 1975. J. Cauvin, Religions néolithiques de SyrrrPalestine. Documents, J. Maisonneuve, Paris 1972. Encyc. Univ., art. cit., p. 1073. J. Cauvin, Religions néolithiques.. ., cit., pp. 107·12. 20

L'uomo religioso nelle culture predominano le raffigurazioni divine teriomorfe, bisogna constatare che da quest'epoca del Natufiano sono anche pre$enti ierofanie umane, che v~o via via moltiplicandosi col progredire della sedentarizzazione. Col passare dei secoli si affermerà sempre più nettamente una divinità femminile. Peraltro, si accentua nel rorso dei millenni il dominio dell'uomo sulla terra e, a quanto sembra, un senso di possesso del mondo circostante da parte della dea: si ha l'impressione che la dea tenga in suo potere la natura, la vita e la morte. O' altra parte, l'homo religiosus esprime la sua credenza nell'aldilà. Il culto dèi morti, infatti, è assai sviluppato: ocra e terra rossa, cure dedicate alla conservazione dei crani, integrazione dei defunti nella vita del villaggio. Secondo Cauvin, da quest'epoca remota «il sacro e gli stessi morti sembrano aver già dimore proprie, materializzate nei primi santuari costruiti» (p. 112). Il nostro autore fa notare che l'emergere della nozione di divinità costituisce uno dei tratti principali della neolitizzazione. L'arte del Paleolitico superiore era un'arte senza rappresentazione di divinità. Si estinse verso il 10000, quando apparvero i primi villaggi in8ediati nel microclima. La civiltà natufiana è anche testimone della prima arte mobile: statuette di pietra e manici di utensili scolpiti, talvolta figurine umane. ·Nell'vm millennio, una civiltà derivata direttamente dal Natufiano apprende l'agricoltura: siti di Tell Aswad nell'oasi di Damasco, di Gerico e di Netiv Hagdud nella valle del Giordano. In Siria, sul medio Eufrate, il villaggio di Mureybet passa verso il 7800 all'agricoltura e all'allevamento e notiamo la presenza di due simboli: la donna e il toro. È la prima comparsa di una coppia divina «dea-toro». Progredendo la neolitizzazione, le figure femminili si diffonderanno in tutto il Vicino Oriente. La dea è il primo esempio di forma suprema7• 2. Religiosità neolitica in Anatolia

L'Anatolia ha rappresentato· un ponte fra il Vicino Oriente e l'Europa. I primi villaggi neolitici sono distribuiti fra il 7000 e il 6500. La città agricola e artigianale di çatal Hiiyfik, sorta verso il 7100, ha conosciuto un'attività religiosa notevolmente sviluppata, visto che, su centotrentanove abitazioni, quaranta sono antichi santuari, segno di una straordinaria valorizzazione religiosa dello spazio8 • Il culto della dea rivela una solidarietà mistica fra la donna e la vegetazione. I primi edifici religiosi e le figurine femminili di çatal Hiiyfik si diffonderanno nelle civiltà di Cukurkent, di Erbaba, di Can Hassan, di Suberde, di Hacilar. La figurina femminile è rappresentata in vari atteggiamenti: troneggiante, con un bambino o un cucciolo di leopardo in braccio, partoriente, coricata, china in avanti. La straordinaria quantità di figurine di dea-madre nell'Anatolia centrale, a partire dall'epoca

J. Cauvin, L'apparition ries premi~res rlivinills, in «La Recherche1>, Paris 1987, n. 194, pp. 147280.

J. Mellaart,