Speciale G.91 - Il Piccolo Sabre [PDF]

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Zitiervorschau

lllTal•DllMI I I FIAT G.91 ha cos tituito un

program ma i mportante per l'industria italiana che con esso ha conseguito anche un discreto successo economico. Sul piano militare, invece, i risultati dimostrati dalla macchina sono stati un po' diversi dalle aspettative iniziali. Subsonico. armato (nella versione monomotore) con quattro mitragliatrici o due cannoni e 680 kg di bombe. con un raggio d'azione di .no km, non poteva certo avere un grande valore tattico. In effetti, ii G.91 ha svolto un suo ruolo in quanto. come ii pariclasse supersonico Northrop F-5 , ha contribuito a mettere fine ad alcune delle illusioni legate al concetto di caccia leggero, con le quali si e scontrata la maggior parte dei progetti ricntranli in quesla categoria. Ad csempio. la capacita di operare da acroporti d'emergenza semipreparati in Europa non si e mai concretiuata (anche perche, a causa '\)>~a\\iu\\() \a ~()Si ­ zione dell'armamento di lancio, ai lati della fusoliera. Sotto: profilo di un G,S:\R-Hl del 13° G.rnppo del 32° Stormo, a Brindisi, nel 1973.

DATI E CARATTERISTICHE DEL FIAT G.91 R·1 B Caccia-bombardiere leggero e ricognitore tattico, mo noposto Impianto propulsi vo : un turboreattore a flu sso ass ia le FIAT 4023.02 (B ri stol-S iddeley Orpheus BOr.2 Mk.80 I Srs.2) da 2.270 kg/s al decoll o. Capacita di combustibile: interna 1.600 litri, esterna 520-1.034 litri in due serbatoi. Dimensioni: apertura alare 8,56 m; lunghezza 10,29 m; altezza 4 m; superficie alare 16,42 mg ; allungamento 4,46: l ; apertura piano orizzontale 3,70 m; carreggiata carrello 2,72 m; passo carrello 3, 16 m. Pesi: a vuoto 3.360 kg; totale 5.350 kg; massimo al decollo 5.670 kg; carico alare 326 kg/mq; rapporto spinta:peso 0,42: I. Prestazioni: velocita massima 1.045 km/h a 1.500 m (Mach 0,868), di crociera economica 650 km/h, di stallo 232 km/h; salita a 8.000 m in 6 min 40 sec; tangenza pratica 13.260 m; raggio d' azione 643 km; autonomia 1.850 km. Armamento: quattro mitragliatrici Colt-Browning M3 da 12,7 mm con 300 colpi per arma e 680 kg di carico bellico.

smontaggio rapido per la manute nzione del motore, sopportava gli impennaggi ed ospitava ii contenitore del paracadute-freno. Tl complesso stab iIizzatore-equ iIibratore ripeteva in scala la pianta alare, con freccia di c irca 37°; lo s tabi lizzato re aveva incidenza variabile in volo a comando elettrico mentre l'equ ilibratore aveva servocomandi idraul ici; ii ti mone era dotato di correttore. II carrello , caratterizza to dalla possibilita di operare normalmente da terreni non preparati , era s tato progettato dalla francese Messier e si componeva di tre elementi a ruota singola, con quello anteriore retrattile con movimento a ll'i ndietro (e rotazione di 90° della gamba) e i due principali rientranti in fusol iera. Sul G.91R1B ii carrello era irrobustito, con

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pneurnatici «tubeless» di sezione rnaggiore, freni piu potenti e doppio faro di rullaggio ; inoltre vi era uno smorzatore di beccheggio e la possibilita di recupero dei bossoli s p a rat i. Un G.91 R -3 d e ll a Luftwaffe (l' NC. 336) fu modificato ne ll a. co nfi g ur az io ne SATS (S hort Airfields fo r Tactical Support), un programma che prevede v a I' a ll est im e nt o di piste dotate di catapulte e barriera d ' arresto (come sulle portaerei); questa variante, come molte altre, non ebbe seguito. L'armamento di tutti gli esemplari, ad eccezione della sottoversione R-3 ,, si oomponeva di quattro mitragliatrici Colt-Browning M 3 da 12,7 mm con 300 colpi ciascuna; sugli R-3 queste armi erano sostituite da due cannoni DEFA Type 552 da 30 mm con 120 colpi per arma. Fu ipotizzata anche una co nfi gu raz ione da «Stra fin g » (mitrag liame nto) con quattro M 3 da 12,7 mm nel muso, due in conten itori subalari e due alle estre-

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mita ma non sembra sia stata neppure sperime ntata. Su tutte le sottoversioni fino al G .91R-1 A incluso (quest' ulti mo riconoscibile per le due piccole prese d'aria dell' impianto d i co nd izionamen to , sotto i pannelli delle armi) ii carico bellico era trasportato dai due punti d 'attacco con capacita nominale di 225 kg, ma con i G.91RIB e -3 sono stati introdotti altri due «pylons» da 11 5 kg nominal i; raramente montati sugli aerei italiani, erano disponibili retroattivamente anche per gli esemplari precedent i. L' a rma men to esterno , quindi, era di 680 kg ma ii carico, se costituito di solo combustibile, poteva arrivare a circa 900 kg . Tra le so lu z ioni piu tipiche vi erano due bombe M64 da 225 kg o sei razzi non guidati HVAR da 127 mm (oppure Janc iarazz i di vario tipo e calibro). I G.9 lR furono visti spesso associati a i miss ili aria-superficie Aerospatiale AS-20 che, pe ro, benche provati a lungo, non furono ad ottati , cosl come

non lo furono i Martin AG: Bullpup-A che figuravano i ne rappresentazioni pittoricl Da ricordare, tra le tante v speril)le ntali , che ii piccolo ha avuto un esemplare di • zione Dornier trasformato i1 teleguidato. Inoltre, non ces mai gli studi per conse n capacita di decollo da piste colarmente corte e cortissin l'ausi li o di catapul te e p « zero -l eng h t» , cioe da montate su autocarri, secon tendenza che rimase in voi alla comparsa dei V/STOL.

In alto, a sinistra: l'installazi< quattro razzi a propellente per ii decollo assistito. Nel 1 G.91 R-1 B del 14° Grup1 Stormo, a Treviso-S. Ange 1990. A destra, in alto: uno i lista accede alle fotocamere. questo G.91 R-1 B, benchE ancora la coccarda di nazi, tradizionale, ha gia i codici duali a bassa visibilita; note: muso, ii fulmine giallo dE Gruppo disegnato in «Outlint

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Qui vicino: ii serbatoio ausiliario da 260 litri; a destra: l'antennina a lama del TA CAN. Al centro, a sinistra: ii vano del semicarrello principale destro. Al centro, a destra: ii semicarrello principale destro. Sotto, a sinistra : l'interno dei freni aerodinamici completamente aperti. Sotto, a destra: i generatori di vortici.

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A sinistra : ii collegamento meccanico tra pedaliera e «cloche». Al centro, a sinistra: ii cruscotto del G.91 R con collimatore girostabilizzato; a destra: ii seggiolino eiettabile Martin-Baker MK.W4. Sotto, a sinistra: alla base della deriva vi e ii bocchettone del serbatoio del1'olio e, piu in basso, ii portello di accesso allo starter a cartuccia pirotecnica; a destra: l'alloggiamento del paracadute-freno e i generatori di vortici che migliorano ii comportamento aerodinam ico in reg i me transonico.

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rima a ncora che iniziasse la fase de i collaud i. I' AGARD tra le s ue raccomandazio ni a veva posto lo sv iluppo di un biposto per la convers io ne operativa dei piloti , utili zzab ile a nc he prcsso le scuole di volo ava nzato e pre-o perativo , se nza perdere di vista la possib ilita di ottenere un valido sostituto per g li anz iani T33 presenti in quasi tutte le forze aeree dell a NATO . Pe r realizzare ii G.91 T fu scelta la solu zione abituale dell ' inserimento di un secondo abitacolo in una fu solie ra all ungata. Non rite ne ndosi necessaria la reali zzazione di prototipi, fu finanziata la costru zione di due esempla ri di pre-serie (NC. I MM.6288 e NC.2 MM.6289). Tl primo di essi inizio i collaudi ii 3 1 maggio 1960, a Torin o-Case ll e, co n Si meone Ma rsan ai comandi, rimanendo in ar ia per 4 1 minuti. L'allungame nto della fu so li era di 1,41 m , stando a lle dic hiarazio ni d e l costruttore, no n influi va in modo apprezzabile sul comportame nto in volo: in realta, i piloti si resero immediatamente canto c he la variazione de l ba rice nt ro, de l cen tro di s pinta laterale c della

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distribu zione dei pesi aveva completamente ann ullato ii comportame nto benevolo de l G.91 R e faceva del G.91T un acroplano «molto formati vo», un eufe mi s mo con ii quale nelle scuole di volo de ll' AM si indicano le macchine poco propcnse a perdonare g l i e rrori. Per questo motivo ii G.91 T, ini z ial mcnte soprannomin ato Tango (dal codice fo ne tico de lla lettera T ) si e guadagnato ii nomig nolo d i Virus. Sulla scia dcll'intcresse suscitato da lla versione monoposto, furono previ s te div e r se so ttoversio ni: G.91T-I per l'Aeronautica Militarc, G.91T-2 per l'Armee de l'Air, G .9 1T-3 per la Luftwaffe e G.91T4 in ri s posta alla ri chiesta di un a vers ione speci fi ca pe r l'addestramento dei piloti di F-104. L' Aerona utica Militare ordino 46 G.91TI, poi a umentati a 6S e seguiti da una second a serie di 34, per un totale d i 103 macc hine ( incluse le due d i pre-serie); i G.91T-l erano caratte ri zzati dall 'adoz io ne de! segg iolino eiettabile «Zero-zero» Martin- Baker MK.6 e dal tettuccio del secondo abitacolo di fo rma piu convessa. L a Luft waffe, dopa un r e qui s ito ini z ial e per c irca IS

esemplari , ne ordino 66 (de i quali gli ultimi 22 con i nuov i seggiolini), prodotti su licenza dalla Dornier. II G. 91 T-4 prevedcva iI montaggio del radar ASARR dell'F104G: in competizionc con I' analogo MB.326C, non fu realizzato ma un aspetto estcrno simile avevano i due G.91T-3 Logair a llestiti dall a Dornier con speciali apparecchiature per rilevazione di dati. La cellula de! G. 9 IT e s tata presa come base di success ivi sv ilu ppi: i i G.91 B S-I, m o noposto con apparccchiature da ricognizione, ii G.9 lBS-2, biposto, ii G.91 TS con nuova ala c ii G.9 1Y, l 'un ico ad essere ve ramente real izzato.

DATI E CARATTERISTICHE I DEL FIAT G.91T-1 Addestratore ava nzato, biposto

Irnpianto propulsivo: come G.91R-1B

Dimensioni: apertura alare 8,60 m ; lungh ezza 1 1,70 m; al te zza j 4,4S m; su pe rfi cie ala re 16,42 mq; carreggiata carrel lo 2,82 m; passo carrello 3,S I m . Pesi: a vuoto operativo 3.86S kg; to tale S.SOO kg; massimo al decoll o 6.0SO kg; carico a lare 335 kg/ mq ; rapporto spin ta:pesoJ 0,413: 1. Prestazioni: veloc ita massima I .0 30 km/h a I .SOO m (Mach 0,8S6), 1.0 l 0 km/h a quota zero (Mac h 0,82S), di stall o 230 km/h; salita a 8.000 m in S' SS"; tange nza pratica 12.400 m; ragg io j d'azione 22S k m ; a u tonomia l .200 km, m ass ima 2.300 km. Armamento: d ue m itragli atrici Colt-Brow ning M 3 da 12,7 mm con 300 colpi per arma e 4SO kg Idi carico bellico.

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A sinistra: un G.91T-1 poco prima della radiazione finale. A destra, in alto: ii secondo esemplare di preserie G.91T (NC.2 MM.6289). Al centro, nel profilo: G.91 T-1 , Serie 2a della Scuola Volo Basico Avanzato Aviogetti, 204° Gruppo, a FoggiaAmendola , nel 1974. Sotto : un esemplare uguale a quello illustrato sopra, con i codici SA per Scuola Amendola.

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a distribuzione ai reparti dei G .9 1R - 1 (c h c co n la lo ro capacita d i ricognizione fotog ra fi ca trovavano una be n maggio re g iu s tifi cazio ne ope rat iva ) rese superati i G.9 1 d i pre-serie in carico al I 03° Gruppo . Nel contcm po, la Pa ttu g li a Ac rob a tica Nazionale Frecce Tricolori , mo nta ta su i Canadair Sabre M k.4 nel la NATO c hiamati pii:1 spesso F-86E ed F-86E(M ) - era alla ricerca di una macchina di produzione nazionale pe r evidenti motiv i d i prestig io e di promoz io ne dell 'attivita industri ale. La logica co nseg ue nza fu la dec is io ne d i conve rtire i G.91 d i pre-scrie in una vers ione specifica per l' acrobazia colle tt iva . Venti deg li aeropl a ni di s pon ibili fu ro no in v iati presso g li stabili me nti di TorinoCaselle per essere trasformati in G .9 1 PAN, con di verse modi fiche . Le cellule fu rono accuratamen te ispezionate per verificare che non prese ntassero d efor maz ioni di sorta; i mo tori o ri g ina l i furo no sostitu iti con i FI AT 402 3.002 di produzione corre nte; i com andi furo no «smorzati » affinc he non risu ltassero tro p po sensib ili ; fu applicato lo sm o rza to re di becc heggio in agg iunta a que ll o di im bardata g ia prescnte (peraltro, questi due «dampers» non ven ivano impiegati duran te l" esecuzione

delle fi gure co llc tti ve) ; le m itrag liatrici e le scato le porta munizion i furo no soppresse e sos tituite con adcguati contrappcsi per mante ne re in alterata la sta bilita de lla cellula (almeno questa era stata la dec isio ne iniz iale be nc he ad un certo mome nta i G.91 PAN abbiano operato sempre con le m itrag lia tr ic i in sta llate) e infi n e fu mo ntato ii siste ma pe r la produz ione dei furn i colorati. Tl primo G .9 1 PAN fu consegnato al 3 13° G ruppo Autono mo Addestramento Acroba tico di Ri volto (Udine) il 28 dicembre 1963. D a allora, guasti ed incidenti hanno portato alla ric hi esta d i ulte ri ori ese mplar i modificati pe r cu i furono convertiti allo standard PAN tutti g li acre i impiegati in precedenza in atti vita sper imcnta li ed a n c h e a lcu ni G.9 1R; in q ualche caso. pe r l'indisponi bilita di ulteriori musi «solidi». alcuni aerci hanno rnanten uto ii muso fotografico. Caratteri zzato da una notevole ag ilita e da prestaz io n i p ii:1 brill a nti di qu e ll e degli aerei da addestramento abitualme nte utilizzati nell'acrobazia coll etti va dai principali «team s» c uropei, ii G.9 1 non fece rim piangere il Sabre e fu probabilmente, per questo ge ne re di atti vita, uno degli ae re i piu a rnati dai piloti e dal pubblico. La sua linea elegante, sottolineata dal mo ti vo del le

Frecce Trico lori, misc in difficolta ii 3 13° Gru ppo quando si tratto di sostituire i G.9 1 con g li M B.339, ai qual i !'ala diritta conferiva un aspetto me no rnoderno e scattante. Nonostante l' impeg no dominante del 313° G ruppo e dei suoi G.91 PAN fosse l'attiv ita prornozionale, ii reparto ha sempre av u to una funzione simi le a q uella dei Reserve Sq uadro n dell a RAF c i suoi pi loti compivano (e compiono tut-

I DATI E CARATTERISTICHE I DEL G.91 PAN

Cacc ia -b orn bard ie re leggero . monopos to, mod ificato pe r r acrobazia collettiva. I mpianto propulsivo: un turborea tto re a flu sso ass iale FI AT 4023. 02 ( Bristol O rp he us 801 .02) da 2.270 kg/s al decollo. Capacita combust ib il e: inte rna 1.600 litri, esterna 520 litri. 1Dimensioni: ape rtura alare 8,56 m ; lunghezza 10,64 m; altezza 4 m; superficie alare 16,42 mq. [Pesi: a vuo to 3.350 k g; totale 5.350 kg; massimo al deco ll o 5 .670 kg; cari co a lare 326 kg/ mq; ra p p orto spinta :peso 0,424: I. Prestazioni: veloci ta massima 1. 150 km/ h a 6 .500 m (Mach 0,85), 1.080 km/h a qu ota zero 1 (Mach 0,88), di stallo 232 km/ h, ascens iona le mass ima 3 1,5 m/ I sec ; tangenza pratica 12. I 00 m; I raggio d 'azione 643 km; autonomia massima 1.250 km; fattori di carico massimo da -2 a +5 g (con 1 cari co bell ico; 7 g «pulito»). Armamento: non sempre installato, corrispondeva a quello dei G .9 1R- l. Nota: a parte impianto propulsivo e pesi, i dati so no generali me nte a ppl icabili anche ai G.91 di pre-serie.

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II capitano Vito Posca delle Frecce Tricolori si appresta ad un volo di addestramento. A destra , in alto: l'inconfondibile linea del G.91 , ispirata a quella dell 'F-86K, era ingentilita dalla particolare livrea. Sotto: le superfici inferiori della velatura ripetevano i colori nazionali.

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tora) attivita di addestramcnto al tiro in pol igono. Per queste es igenze i G.9 1 PAN potevano ricorrere ai pannelli con le quattro mitragliatrici da 12,7 mm e ai lanciarazzi o alle bombe da esercita1ione. ln caso di emergenza belli ca ai G.9 1 PAN sarebbero state affidate le missioni di difesa dell 'aeroporto e di contrasto di azioni di sbarco sia med iante mezzi navali che con elicotteri. Be nche quest'aspetto non sia mai stato messo in luce, si ritiene che per i G .9 1 fosse stato preventivato anche l' impiego nei ruoli FAC (Forward Air Control), cioe la ricerca e la seg nalazione dei bersag l i, e di protezione alle missioni di soccorso da 520

Le «Sta· ;sono pol:re anche -----' nominali.

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In alto: una formazione del 101 ° Gruppo. Qui sopra: nella parte anteriore del tettuccio vi sono due specc hi etti retrovisori . A sinistra: ii muso conferma una delle vocazioni del G.91 Y, cioe la ricognizione armata; si notano le quattro finestrelle ottiche per le fotocamere (non piu di tre installate) e la gabbia di protezione dei cannoni DEFA da 30 mm (per evitare che si impigliassero nelle barriere d'arresto in emergenza). A destra, in alto: ii G.91 Y manteneva la possibilita di operare da aeroporti improvvisati, come segmenti di autostrada chiusi al traffico. Al centro: una delle ultime immagini di un G.91 Y operativo. Sotto: gli «Special colors » per commemorare le 50.000 ore di volo da parte del 101 ° Gr. nel gennaio 1988.

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ava nti del simul acro in legn o in g ra ndezza natu ra le del la pa rte a nteriore della fusol iera. Ne t corso dell ' impiego operativo tu tt i i G.9 1 Y in servizio h an no s ub ito p iccole modific he, tra le quali l'adozione di una gabbi a d i protezione attorn o alle canne de i cannoni DEFA 553 e la sostitu zion e de i s i s temi di puntam e n to Ferranti IS IS-B con g li SFOM di costru z io ne fran cese . L ' impiego operati vo degli Yankee e rimas to confinato , o lt re c he a l Re pa rt o Sper im entale, a due sto rmi dell ' AM: 1'8 ° (co n ii 101 ° Gruppo) ed ii 32 ° (co n ii 13 ° Gruppo) n e i qu a l i ha svo lto ii ru o lo de ll 'appogg io tattico, dell'interdiz ione ravv ic inata diurna e antinave e della ricognizione tattica, da l I ' I a pril e 19 70 a l 26 novcmbre 1994. Come g ia avve nuto per ii G.9 lR, ii bireattore nazionale non fu mai considerato una «poderosa macchina da guerra» ma ebbe un considerevole successo quale ricognitore tattico e divenne prezioso in questa specialita dopo la radi azione degli RF-84F. Come possibile sostituto fu elaborato ii G.29 1 (ex-G.9 1E) ottenibile anche per conversione degli aere i es isten ti mediante una radi ca le mod ifica de! bordo d 'entrata e d'uscita alare; erano previsti anche due ulteriori punti d'a ttacco da 450 kg ciascu no, modifiche nella sistemazione dell 'abitacolo ed una dotazione elettro nica piu ricca. Dal punto di vista tecnico , lo Yankee era un caccia-bombardiere leggero e ricognitore tattico d iurno, monoposto, come iI G. 91 R. 11 suo impianto propu lsivo era costi tu ito da due turboreattori General Electric J 85 -G E- I 3A con compressore assiale e postbruc iatore, cost ruiti su licenza in I tal ia dal l' Alfa Romeo Avio, alime ntati da una presa d' a ri a con condotto unico che si bifo rcava nell a parte fi nale (soluzione c he faceva perdere alc uni dei vantaggi della fo rmul a bimo to re, ad ese mpi o nel caso d i ingestion e d i corpi estrane i). II combustibile era contenuto in sei serbatoi in fu solie ra e due nell e a li, per una capaci ta complessiva di 3.200 litri, aumentabili m ed iante due se rbato i es terni

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come que lli dei G.91R (da 260 o 520 litri no min a li) o pii:1 gra ndi (da 800 li tri), p e r un a capac ita totale massima di 4 .800 litri. La cellula ripeteva l'impostazione del le prccedenti versioni de l G .9 1, con realizzazione semi monogu scio a ri vest imento lavora nte in lega d 'allumini o; atto rno all ' abitacolo erano previste protezioni in acc iaio, me ntre titani o era impiegato neg li a llo ggiame nti dei motori. L' al a aveva freccia a l 25% de lt a corda di 37°40' , con diedro positivo di I 0 30' e s pessore medio attorno al I 0 %. La costruzione era in tre tronchi, come ne t G.9 l R , ma s u l bordo di entrata v i e rano le a lul e ad a p e rtur a a utomat ica (slats) in quattro sezioni per ogni semiala. Proprio questa soluzione , p er mi g li orare la co ntro ll abilita alle basse velocita, rese poco adatto ii G .9 1 Y a ll 'acrobaz ia collettiva, sconsigliandone I' adozione da parte della PA N. 1 piani di coda, di tipo convenzionale, erano dotati di s morzatori di imbard a ta s ul timo ne e di becc heggio sui semiequilibratori. ln tre sezioni era anche la fu soliera: mu so con tre fotocamere TA 8 M ed ap parati di navigazione, armamento, ruotin o e d abitaco lo con seggiolin o e iettab ile «zerozero» ne t tronco an teriore. Nell a sezione centrale vi erano i vani dei semicarre lli principali , i serbatoi di combu stibile, la sezio ne a lare centrale, i fren i aerodinamici e g li attacchi per i razzi di decollo. La coda, infine, era costituita dall 'allogg ia mento dei motori, d ag li impe nn aggi, dal co nte nito re del paracad ute-freno, dalle due pinne ve ntra li e dal gancio d'arresto. Per ii G. 9 JY era stata pre vista una strumentazione p iuttosto sofisticata ma, per ragion i di costo, no n tutto fu effettivamente mo ntato. C'erano, comunque, un siste ma di navigazione inerziale Sperry SYP820 prodotto s u licen za dalla Salmoiragh i, un PHI s imile a quello d e l G.9 1R- IB , un rad a r Doppler Bendix DRA-1 2 costruito su licenza dalla FIAR ed un radara ltimetro H o neywell AN/APN17 1 r ea l izza to s u li ce n za dall' Aeritalia. L'a rm ame nto era q u e ll o g i a

descri tto, basato s u due cannoni da 30 mm con 145 colpi per arma e quattro pun ti d'attacco pe r 1.8 15 kg nomina li. Un particolare poco noto c he ii G.9 1Y avrebbe potuto essere armato con una bomba a ll ' idrogeno tattica, probabi lmente la B-57 da 23 1 kg, appl icata all a «Stazione » 2.

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DATI E CARATTERISTICHE DEL G.91 Y (YANKEE)

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Cacc ia -bo m bardi ere d iu rno e ricognitore ta lti co fotografico, monoposto lmpianto propulsivo: due turbor e a tto r i a flu sso a ss ia le Alfa Romeo (G e nera l Electric) J 85J 3 A da 1.23 5 kg/s a secco e 1.850 kg/s con postbruciatore al decollo. Pred is p os izio n e per q uattro razzi RATOG a propellente solido per decollo ass istito. Capac ita serbatoi intern a 3.200 litri, esterna 1.600 litri in due serbatoi. Dimensioni: a pe rtura alare 9,0 1 m ; lung hezza 11 ,67 m ; a ltezza 4 ,43 m; s upe r ficie a lare 18, 13 mq ; apertura piano orizzontale 4 m ; carreggiata carre llo 2,94 m; passo carrello 3,56 m . Pesi: a v uoto 3.900 kg; totale 7 .800 k g; mass imo a l decollo 8.700 kg (7.000 kg da pi sta erbosa) ; carico alare 430 kg/mq; rappo1to spinta:peso 0,474: 1. Prestazioni: velocita massima 1.023 km / h a 9 . 150 m (Mac h 0 ,937), 1. 109 km/h a quota zero (Mach 0,9), di stallo 230 km/h, ascensionale iniziale 86,3 m/sec: salita a 12.200 m in 4 min 30 sec; tange nza pratica 12.500 rn; raggio d'az io ne 296-472 km ; autonomia 650-2.240 km, di trasferimento 3.500 km. Armamento: due cannoni DEFA Type 553 da 30 mm con 125-145 colpi per arma e 1.8 15 kg di carico bellico. A destra, in alto: un esemplare del 32 ° Stormo, dalla livrea sbiadita per l'esposizione al sole. Al centro, a sinistra e sotto: per le esigenze di manutenzione la coda si poteva sfilare, facilitando la sostituzione dei due J85. Al centro, a destra : normalmente gli Yankee andavano in volo con due serbatoi ausiliari da 520 litri.

a carriera delle tre principali famiglie di G.91 (R, Te Y) ne ll ' Aerona utica Militare ha av uto piu as petti pos iti v i c h e negativi. Si tra ttava di macchinc sostanz ialmc nte affidabili , dall a manutenzione non particolarme nte impegnativa e dal pi lotaggio grade vole (eccezio n fatta per ii G.9 lT-1 ). Mcntre ii Tango svolgeva principalmente ii ruolo di addestratore avanzato e pre-operati vo ed e ra uno dei pilastri delle scuole di volo nazionali , sul quale transitavano tutti i pil oti destinati agli aviogetti da combattimento e non soltanto quclli assegnati a G.91 R e Y, le altre due ve rs ioni e bbero incarichi di prima linea, convivendo per un certo periodo, con i Romeo al 2° Stormo quando g ia 1'8° ed ii 32° erano montati sugli

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Yankee. Si trattava, comunque, di una prima linea «Sui generis» in quanto queste macchine prevedevano un impiego essenzialme nte «a vista» c he consisteva nel colpire bersagli no n pa rti co larme nte protetti ne lontani che, in pratica, av rebbero potuto essere attaccati soltanto con due salve di razzi non guidati o due bombc convenziona1i a caduta balistica. Rccentemente e apparso un documento tecnico ne l quale ii G.91 Y vie ne descritto come compatibile co n un a b o mb a «S pec iale» ( nu c lcare), pr oba bilm e nte una bomba all ' idrogeno tattica Sandia Mk.57 da 231 kg e 15-20 KT; tuttavia, I 'assegnaz io ne in ambito NATO dei G.91 Y alle missioni di «strike» nuclearc non ri sulta da alcun documento.

A quanta e data sapere, i G.91 non sono mai stati coinvolti in episodi operati vi di particolare rilievo in veste di caccia-bombardie ri, mentre s i sono fatti a pprezzare quali ri cognitori fotografici, grazie alle tre camere Vinte n F-95 Mk.3 deg li R o a lle tre TA -8M deg li Y. In queslo ruolo entrambi i tipi hanno svolto interventi in occasionc di ca lami t a naturali, fornendo al ministero degli interni ed alla protczione c iv il e ripresc aeree delle aree sini strate. Con G.91 di prescric I' Aeronautica Militare equipaggio ini z ialmcnte, dall'agosto 1958, ii 103 ° Gruppo C TL (Caccia Tattici Leggeri ), reparto c h c, pur dipe nd e nd o dalla 5a Aerobriga ta, operava in forma a uto n o ma , prim a da Pratica di Mare, poi da Fros ino ne e quindi da Treviso-S. Angelo. II 16 marzo 1961 f u la vol ta del 14 ° Gruppo (ex- lnte rcettori , 2a Aerobrigata) c hc con ii 103° fu dapprima incorpora to nel la 51 a Aerobrigata e successivamente, dall ' I ottobre 1967, ne l 2° Stormo CTRL, ne l quale la R, per Ricognitori , stava ad indicare l'i nlrod u z io ne del G.91 R-1. Poi tocco al 13° Gruppo Autonomo CTRL, in seguito diven u to i I repa rto di vo lo del 32° S.\~\\\'-\ ~\\W ~~,,.~~~\.~ d\ B\\\\di.~i.­ Casale I' 1 settembre 1967. I piloti del 13° Gr., sia per la loro dislocazione che per esigenze strategiche furono addestrati a lle operazioni contro le unita navali ed in opposizione alle operazioni di sbarco. Dall ' I agosto 1973 a l 13 ° Gr. hanno iniziato ad arri vare i G.91Y e la conversione si e completata in circa un anno. Come si e visto, la prcsenza nel Nord-Est d ' llalia dei G. 91 R-1 dall' ottobre 1967 e stata A sinistra, sopra: formazione mista con tre caccia di costruzione FIAT: G.91 R-1A, F-86K ed F-104G, tutti del 51 ° Stormo; sotto: G.91 R-1 del 13° Gruppo, allora autonomo. A destra, in alto: G.91 di pre-serie ed R-1 della 5a Alb. Al centro: G.91T-1 con i codici della SVBAA di Foggia-Amendola. Sotto: un aereo dello stesso tipo dopo l'inquadramento della scuola come soa Brigata Aerea.

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concentrata nei du e gruppi de! 2° Stormo , abi tual me n te b asato a Treviso-S. A ngelo ma con occasionali rischieramenti su aeroporti del la s tessa area; ne i prim i an n i de ll a carriera operativa de! G.91 I' AM allestl alcunc pi ste diversionali, dalle quali i Romeo avrebbero potuto operare in caso di emcrgenza ma quest'ipotes i ha avuto vita breve. Dall ' I gen na io 10 ~9 i G.9 1R de! I 03° Gruppo sono stati tutti concentrati nel 14 °, che Ii ha u t il izza t i fino a lla rad i azionc avve nuta ii 9 aprile 1992. 14° e 10 3 ° Gr. so n o tra n s ita t i sug li AMX. Da l 28 di ce m b re 1963 giunsero sull'aeroporto di Ri volto (Ud ine) i G.91 di pre- serie convertiti in PAN per l'assegnazione

alle Frccce Tricolori. Con i G.91 T- 1 vennero equipaggiati i gruppi dell a Scuo la Volo Basico Avanzato d i FoggiaAmendola a partire dal novembre 1964; qui hanno continuato a servire anche dopa la trasformazione de l reparto in 60a Brigata Aerea co n ii 20 I 0 e d ii 204 ° Gr. 11 2 lu gl io 1993 la 60a BA e stata sciolta ed i s uoi due gruppi sono stati incorporati nel 32° Stormo , trasfer ito da B r ind isi a Foggia. I G.9 1T- 1 sono s ta ti p o i rad iati, cominc iando con ii 20 I 0 Gru ppo (sciolto ii 3 1 luglio 1995) per fini re con ii 204° (disattiva to ii 15 settembre 1995); al 30 settembre tutti i Tango risultavano rad iati e sosti tui ti dagl i AM X monoposto e

dagli AMX-T biposto. ll G.9 1Y, dopo la valutazione da parte de l R e pa rt o Speri menta le Volo nell ' autunno 1968, a Pratica di Mare, con ii consueto programma intensivo da ll' I dicembre 1969 a l 3 1 marzo 1970, vide I' assegnaz ione de i pri mi aere i di pre-serie al I 0 I 0 G ru ppo de ll ' 8 ° Stormo di Cerv ia ( R avenna), fino a que l momenta equ ipaggiato con i cacc ia-bombardieri Republic F-84F Thunders treak. Le consegne ebbero inizio I' I aprile 1970. Solo quattro an ni esatti dopo fu la volta del secondo ed ultimo stormo d estinato ad essere mo ntato s tdi o Yankee, ii 32 ° , ii c ui 13° Gruppo lascio i G.9 1R-1. I G .9 1Y de ll '8° e del 32° Stormo hanno operato a lu ngo con ii loro bireattore, fi no a quando i sono re i d isponibil i i sostituti designati , c ioe g li AMX. L'8° Stormo ha a bba ndo nato definitivam e nte i suoi G.9 1Y ii 26 novembrc 1994 (la data e stata ufficial izzata ne ll ' I dice mbre) ed e Slato scio lto ii 15 marzo 1995 ma, a testimonianza dc lle incertezze ne l l ' AM deg li anni novanta, stato ricostituito ii 3 1 luglio 1995 ncll'ambito del 32° Stormo, su AMX.

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Sopra e a sinistra: due immagi ni di G.91R-1B del 103° Gr. del 2° St. A destra, in alto: un G.91 Y del 13° Gr. del 32° St. al decollo. Al centro: diversi Yankee in parcheggio. Sotto : altri G.91 Y del 32° Stormo; gli Yankee dell ' AM svolgevano un ruolo analogo a quello dei MiG-17F nelle forze mediorientali.

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a caratteristica del G.9 1R che piL1 ha impressionato i piloti che hanno avuto la rortuna di volare su di e sso e la faci lita di pilotaggio, peculiarita che appariva atte nuata nel G.91 Ye quasi del tutto assente sul G.9 lT. Sui G.91 di prima generazionc ii pilota si trovava in un abitacolo non di ssimile da quello dell'F-86 e vista che tutte le forze aeree che a vev ano in dota z ione i I Gina di sponeva no anche dei Sabre, quest'aspetto era particolarmente positivo. Anche se l'aereo rimaneva ben lontano dal disporre dell 'energia di manovra e del rapporto s pinta:peso c he oggi si conside ra normale, per gl i standard della sua epoca ii G.91R era piuttosto brillante, ta nto da rischiare una risposta troppo pronta ai movime nti dell a «cloche» e della pedaliera, per cui nel corso de lla produzione furono in stallati dei «dampers » (smorzatori) che rallentavano l' azione dci tirnoni lungo gli assi di imbardata e di beccheggio. Corne avv iene per quasi ogni tipo di acroplano, ii peso al decollo c andato progress ivarnente aumentando e, di conseguenza, l'agilita e leggerrnente dirninuita. Nonostante cio, a nche o perando da terren i erbosi, l' aereo s i muoveva agevolmente con ii motore al minima . Durante la co rs a di decollo ii timone di ventava efficac e o ltre g li 80 km/h , ii ruotin o anteriore si s ollevava attorno a 185 km/h ed il distacco avveniva in modo automatico a 324 km/h. Sui G .9 1R-4 (ma questo data non e di ss imile da quello delle altrc sottovers io ni) la sa lita ini z iale avveniva a 30,5 m/sec, valore certo non trascendenta le, e la quota di crociera veniva raggiunta a c irca 630 km/h. In picchiata ii G .9 1 poteva andare o ltre Mach I ma quanta que s ta operaz io ne fossc salutare non ci e data saperc; stando a l manuale di volo non s i doveva superare ii limite di Mach 0,97 in picchiata di 20°: a velocita superiori si incontravano fenomeni di «buffeting» c ioe di scuotimento dell ' intera cellula; nel caso

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dei G.9 1R- I B e -3, quando erano montati i quattro punti d ' attacco alari , ii s uperamento di Mach I non era assolutamente possibile. Lo stallo interveniva, secondo le situazioni e le versioni , tra 205 e 232 km/h ma g ia al di sotto dei 250 km/h l' aereo co minci ava a vibrare. 11 fattore di carico massimo era di 7 g a Mach 0,92 a l .500 m e scendeva gradatamente s ino a 4 g a Mach 0,85 a 6. I 00 m, anche se con i carichi esterni era necessario rimanere all ' interno di una «forchetta» compresa tra -2 e +5 g. In combattimento, ii G .9 l R dava ii rneglio di se fino a 2.000 rn di quota, dal punto di vista del pilotaggio. Nel l'ottica operativa, invece, non era una piattaforma di tiro particolarmente stabile e no n era in grado di scaricare un volume di Fuoco rilcva nte, tranne che nella versione -3 con i due can noni da 30 mm. Raggio d 'az io ne ed armamento si limitavano a vicenda in quanta i punti d'attacco erano so lame nte qu attro: se nza i serbatoi ausiliari i Gina portoghesi andavano in cornbattimento con due bombe da 225 e quattro da 50 kg che costituivano ii carico massimo (con limite di 5 g) e coprivano 315 km ; con i serbatoi da 260 litri l'armamento si riduceva considerevolmente, fino ad annullarsi con quelli piu g rossi riservati al trasferi men to. Nonostante una stabilita non proprio a tutta prova e l' esigenza di avere «mano leggera» nell 'esecuz ione di alcune figure, ii G.9 l R era un aerop lan o che si faceva amare in quanta non c reava problemi. Da parte sua il G.91 Y si s forzava per essere a ll 'altezza della reputazione del suo predecessore e, grazie anche a «Slats» automatici sul bordo d 'entrata alare, aerofreni ventrali c pinne di coda, rimaneva piuttosto ben controllabile anche se fu giudicato inadatto a succedere al G.91 PAN nella Pattuglia Acrobatica delle Frecce Tricolori. Durante la messa a punto ii G.91 Y presento diversi inconvenienti: la

presa d ' aria unica ravoriva l' ingestione di eventuali corpi estranei da parte di entrambi i motori contem poraneamcnte, cos! come s i e bbero cas i di «flame out» s u acrei c he durante ii tiro in poligono con bombe reali passarono in mezzo al fumo e alle sc hegge de ll e loro bombe. Tl tettuccio do ve tt e (co me gia sui G.91 R) essere leggermente rial za to per consentire in sicurezza l' estraz ionc della tendina protettiva de! seggio l ino e ie ttab il e e le can ne dei ca n noni, es te rnc nel loro tratto fi na le, furono protette da gabbie d 'acciaio per ev itare c he s i impig li assero nellc barriere d 'arresto d 'emergenza portando ii cavo di sos tegno a scontrarsi con ii te ttuccio. Risolti questi inconvenienti, rimase quello (tutt'altro che trascurabilc) dell'eccessivo torme nto impasto al la cel lul a calla strumentazione dal fuoco dei cannoni; le cose migliorarono dopo la sostitu zione del collimatore ma i due pezzi da 30 mm sono sempre stati usati con parsimonia. Come per g li F-5 dotati degli stessi motori , ii raggio d ' az ione non era esuberante: in missione interamente a bassa quota (150 m) con due bombe d a 450 kg e due da 225 kg, la mi ssione era di 222 km, con 5 minuti sul bersagli o. Con due lanciarazzi da 127 mm i I ragg io d ' a z ione a rr ivava a 296 km mentre in miss ione di ricognizione tattica saliva a 472 km con velocita compresa tra 6 11 e 926 km/h. A causa dei limiti aerod in a mici della cel lula, ii G.91 bireattore era ve loce ma n o n velocissimo e d aveva il suo limite a poco piu di I . I 00 km/ h , non consentendo, quindi , «exp loits» s uperso ni ci c he, d ' altra pa rte, non g l i era no richiesti. La strumentazione del G.91Y. L'Aeritalia e I' Aeronautica Militare avevano considerato l'installazione di dispositivi moderni come HeadUp Display, mappa mobile ed altri per consentire notevoli capacita di navigazione strumentale. I soliti problemi di bilancio ritardarono l'acquisto di alcuni componenti.

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c int u r a pa racadute Mk.30 SP Vatvota re9otazione tut a anti « G )) Avvisatore acustico Commutatore Contacolpi I nterruttore tanciarazzi I nterruttore I nterruttore I nterruttore I nterruttore armi I nterruttore I nterruttore I nterruttore I nterruttore per smorzatore d'imbardata Commutatore cinefotomitragtiatrice Com mutatore I nterruttore Commutatore antenna ADF Pomella tono Pometto principale Quadretto di comando comunicazione Pometlo volume Commutatore comando emergenza stabilizzatore Commutatore coman· do correttore timone di direzio ne Lampada spia posi· zione correttore timone di direzione Giunta a disinnesto rap ido per tut a anti t