Programmazione Perugia Calcio (U7-U16) [PDF]

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Zitiervorschau

SCUOLA CALCIO A.C PERUGIA

“ PROGRAMMARE L’ATTIVITA’ TECNICA DI UN SETTORE GIOVANILE “

Stagione Sportiva 2004-2005

IL CENTRO STUDI SCUOLA CALCIO AC PERUGIA PERCHE’ La crescente necessità di lavorare sempre più in maniera approfondita e scientifica sperimentando una didattica sempre più sensibile alle esigenze dei settori giovanili e soprattutto delle scuole calcio è la vera ragione per cui abbiamo ritenuto fondamentale istituire il Centro Studi Scuola Calcio AC Perugia. Tale organo provvederà esclusivamente a creare efficaci metodologie d’insegnamento tecnico, tattico e motorio seguendo uno svolgimento omogeneo che identifichi in ambito nazionale, tra gli addetti ai lavori, il Progetto Tecnico della Scuola Calcio A.C. Perugia.

COSA RAPPRESENTA •

L’organo responsabile dello studio e delle sperimentazioni sulle metodologie di insegnamento calcistico. Ne fanno parte tutti gli istruttori del circuito Scuola Calcio A.C. Perugia.



Un organo propositivo ed esecutivo. Se non proposti direttamente da qualche componente i lavori da eseguire verranno assegnati direttamente dalla Direzione Tecnica.



Il coordinatore del Centro Studi è il Direttore Tecnico della Scuola Calcio o un istruttore da lui preposto.



Mantenendo una sua autonomia operativa il Centro Studi nelle sue mansioni e compiti, dipende direttamente dalla direzione tecnica.



L’operatività di tale organo è garantita dagli Istruttori Tecnici Regionali che perseguono nelle sedute di lavoro gli obiettivi esposti in programmazione e partecipano con le loro proposte alla stesura di nuovi progetti didattici.

I COMPITI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Raccolta e controllo delle visite tecniche; Elaborazione test tecnico-motori; Elaborazione pubblicazioni e testi; Formazione banche dati e studi statistici (allievi ed istruttori scuole calcio); Organizzazione stage di aggiornamento per istruttori; Promozione di iniziative tecniche; Rapporti con settore tecnico FIGC, SGS e organi scolastici.

I COMPONENTI Bruno Redolfi

Direttore Tecnico Scuola Calcio A.C. Perugia

Andrea Bertarini

Istruttore Regioni Emilia - Lombardia

Carassai Stefano

Istruttore Regioni Marche - Abruzzo

Faraco Antonio

Istruttore Regione Puglia

Garofalo Giovanni

Istruttore Regione Sicilia

Leoni Marco

Istruttore Regione Lazio

Muzzi Marco

Istruttore Regione Lazio

Negri Antonio

Istruttore Regione Campania

Scianca Alessandro

Istruttore Regioni Piemonte - Liguria

Stoini Marco

Istruttori Regioni FVG – TAA - Ven

PROGRAMMAZIONE TECNICA 2004-2005 Il seguente lavoro giunto alla sua terza stesura coinvolge da quest’anno gli istruttori responsabili del circuito Scuole Calcio Affiliate AC Perugia con i seguenti compiti: AUTORE Bruno Redolfi

SAGGIO

CATEGORIA

Coordinamento e Concetti propedeutici

Marco Muzzi

“DIAMO I PRIMI CALCI” Teoria e Pratica

Piccoli Amici

Marco Stoini

“CONOSCIAMOCI” Teoria e Pratica

Pulcini

Marco Stoini

“COORDINIAMOCI” Teoria e Pratica

Esordienti

Marco Muzzi

“SPECIALIZZIAMOCI” Teoria e Pratica

Giovanissimi

Stefano Carassai

“IL CONSOLIDAMENTO TECNICO E L’ORGANIZZAZIONE TATTICA” Teoria e Pratica

Allievi

Prof. Paolo Aiello

LA PREPARAZIONE MOTORIA

Giovanissimi e Allievi

Dott. Massimo Gigli

“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE IL CALCIO”

BIBLIOGRAFIA - Bellotti-Matteucci - L’allenamento sportivo, teoria e metodologia pratica - Blason U. - La preparazione fisica dei giovani calciatori, Juvenilia - Marziani F. - Le capacità motorie di base, il Nuovo Calcio n°99 - D’ Ottavio S. - La prestazione del giovane calciatore, S.S.S. - Bonaccorso S. - La programmazione dell’allenamento, il Nuovo Calcio n°99 - Verkhoshanski Y. - La velocità e la rapidità nei movimenti sportivi - Rusca G. - Come allenare i primi calci ed i pulcini, Edizione Correre - Leali-Comucci - “L’allenamento di condizione per il calciatore “ S.S.R. - D’ Ottavio S. – “Insegnare il calcio: dalle situazioni di gioco alle abilità specifiche”. - Leali G. – “L’allenamento e l’addestramento calcistico durante il periodo evolutivo”. - Weineck J. – “La preparazione fisica ottimale del calciatore”. - Veneziani P. – “La psicomotricità funzionale applicata al gioco del calcio”. - Spunti dal “Notiziario Settore Tecnico F.I.G.C.”. - Redolfi B. - Programmazione Tecnica Scuola Calcio A.C. PERUGIA 2001-02 e 2002-03 - Leali G. – “ Calcio tecnica e tattica “ S. Stampa Sportiva Roma 1998 - F.I.G.C. – “Giuda tecnica per le Scuole Calcio”. Roma 2004. - Spunti dal Notiziario Settore Tecnico F.I.G.C. - Harre D. – “Teoria dell’allenamento”. S.S.S - Mainel K. – “Teoria del movimento”. S.S.S. - Mussen P.H. – “Psicologia dell’eta’ evolutiva”. Martello Editore - Cabrini M. – “Psicologia nel calcio”. S.S.S. Roma 1996. - Vayer P. – “Educazione psicomotoria nell’età scolastica”.

ALCUNI PENSIERI Come la scorsa stagione, ripartirei da qui: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11.

Diritto di divertirsi e di giocare come un bambino Diritto di fare dello sport Diritto di beneficiare di un ambiente sano Diritto di essere trattato con dignità Diritto di essere allenato e circondato di persone competenti Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi Diritto di misurarsi con i giovani che abbiano le stesse probabilità di successo Diritto di partecipare a gare adeguate ai suoi reali mezzi Diritto di praticare il suo sport nella massima sicurezza Diritto di avere tempi di riposo Diritto di non essere un campione

e confermare: 12. Diritto di far mettere in pratica tali regole Questa appena enunciata è la “CARTA DEI DIRITTI DEL BAMBINO NELLO SPORT”, che riqualificherei come “……… E DEI DOVERI DEGLI ISTRUTTORI, DEI DIRIGENTI E DEI GENITORI”. In tali concetti penso possa racchiudersi il senso della nostra attività, una vera “missione” educativa. Il percorso didattico educativo che è alla base del nostro programma di lavoro dovrà essere fondato su tali precetti tenendo presente che il quotidiano “bombardamento” che ogni bambino riceve dalla società odierna, dai mezzi di comunicazione, soprattutto da TV ed Internet, gli atteggiamenti della famiglia, della scuola, della società sportiva, influenzano la disponibilità da parte del bambino a praticare sport. Tale realtà incide il più delle volte negativamente sugli obiettivi formativi della pratica sportiva facendola regredire, deprimendo l’attitudine al sacrificio e al sottoporsi ad impegni, che invece necessitano dedizione, motivazione, interesse. La nostra esperienza di campo ci suggerisce e ci permette di sentire, di osservare, che oggi il gioco del calcio sembra essere vissuto dalle nuove generazioni e dall’ambiente degli addetti ai lavori, non più come un puro divertimento, come un gioco, ma quasi come un’imposizione. La scarsa cultura sportiva ormai dilagante, alimentata da un inadeguato modo di proporre calcio ai nostri bambini già a tenere età, l’eccessiva ricerca del risultato da parte di tecnici e dirigenti, le pressioni dei genitori che esprimono giudizi, che hanno il “figlio migliore”, che pretendono il “figlio titolare”, gli assurdi e prematuri tatticismi, il volersi per forza proiettare in dimensioni professionistiche lontane dai fini di un’attività che è e deve essere prima di tutto ludica, giovanile ed aggregante, rendono abbastanza complesso il panorama odierno dei settori giovanili. Tutto ciò è vero “smog asfissiante” che si respira e circola indisturbato nei campi di calcio nocendo particolarmente al nostro bambino, al nostro giovane calciatore, che vorrebbe imparare, sperimentare le sue possibilità, divertirsi, far gol ! Ciò non deve spaventarci, anzi deve renderci consapevoli della responsabilità che abbiamo nel cercare di invertire la tendenza appena descritta. Solo un progetto di lavoro, serio, consapevole, finalizzato alla crescita delle qualità umane e tecniche del giovane che garantisca il dialogo, la comunicazione, la formazione di uno spirito critico aperto ed autonomo ma soprattutto il divertimento, la gioia di praticare sport, di saper imparare individualmente e collettivamente e quindi la messa in atto dei “diritti” sopra enunciati, potrà rappresentare la giusta medicina per le devianze che minano la nostra attività didattica. Il calcio in questo senso dovrà unire in maniera decisiva gioco ed educazione, salute fisica e mentale, passione e divertimento dovrà essere il luogo da condividere con i nostri bambini che faciliti la socializzazione, l’esplorazione del loro mondo, dei loro bisogni, delle loro aspettative. A noi istruttori quindi il compito di sorvegliare, di sensibilizzare, di educare contribuendo al necessario cambiamento nella consapevolezza che l’unico protagonista della nostra “missione” rimane solo lui, il bambino. Non dimentichiamolo mai ! BUON CALCIO A TUTTI E BUON LAVORO ! Bruno Redolfi Direttore Tecnico Scuola Calcio A.C. Perugia

PROGETTO SCUOLA CALCIO Progetto, Scuola e Calcio sono le tre parole chiave che rappresentano le direzioni dell’impegno e degli sforzi che ogni Società che si adopera nel Settore Giovanile deve intraprendere nei confronti dei tecnici e soprattutto dei giovani atleti che la compongono.

Progetto studio – ricerca – sperimentazione

Scuola sport - cultura - istruzione

Calcio Giovanile passione - aggregazione - divertimento - gioco - solidarietà - sacrificio - salute fisica e mentale

La riqualificazione e l’aggiornamento costante del legame piramidale, continuamente correlato e scambievole tra questi indirizzi deve rappresentare il nostro iter programmatico utilizzando una metodologia di lavoro vincente, proficua e fruttuosa nell’ambito della formazione calcistica giovanile.

I COMPITI DELL’ISTRUTTORE Oltre alla predetta conoscenza generale di tutte le attitudini di ogni singolo allievo, l’istruttore dovrà necessariamente: ¾

OSSERVARE - STUDIARE – SPERIMENTARE - MODIFICARE

¾

FILTRARE LE ESPERIENZE

¾

PREOCCUPARSI DEI BAMBINI CHE NON GIOCANO E NON RIESCONO

¾

ORGANIZZARE L’ATTIVITÀ CON CRITERI FLESSIBILI

¾

CREARE UN CLIMA POSITIVO

¾

FARE AUTOCRITICA

¾

CREARE ASPETTATIVE SENZA ILLUSIONI

¾

RICORDARSI DI ESSERE STATO BAMBINO

¾

RICORDARE CHI È IL PROTAGONISTA

¾

RISPETTARE E FARSI RISPETTARE

¾

MOTIVARE

¾

STIMOLARE E CORREGGERE AL POSITIVO

¾

ESSERE CHIARO, PRECISO E CONCISO NELL’INFORMARE

¾

VERIFICARE SEMPRE SE IL MESSAGGIO È STATO COMPRESO

(gioco-gara / confronto-agonismo)

Gli errori da evitare

¾ ¾

Non organizzare la seduta di allenamento Fare lunghe spiegazioni

¾ ¾

Fare lunghe file nello svolgimento delle esercitazioni Prolungare inutilmente il tempo di recupero

¾ ¾

Arrestare troppo spesso per correggere Proporre esercizi troppo difficili rispetto alle capacità degli allievi

PRESUPPOSTI OPERATIVI Una Scuola Calcio o meglio un Settore Giovanile deve avere innanzitutto una programmazione didattica efficace, che si basi essenzialmente su: • CONOSCENZA PSICO-MOTORIA DEGLI ALLIEVI; (personalità, costituzione fisica) • CONOSCENZA DELLE CAPACITÀ DEGLI ALLIEVI; (conizione atletica, coordinazione, attitudini tecnico-tattiche) • ASPETTI TECNICI E TATTICI; (oggetto delle nostre esercitazioni didattiche)

• OBIETTIVI GRADUALI DA RAGGIUNGERE; (generali e specifici) • METODI E MEZZI ADEGUATI DI ADDESTRAMENTO INTEGRATI E FLESSIBILI; (globali – induttivi – deduttivi – analitici) Aspetti essenziali dell’impostazione didattica 1. Adeguare le attività in base alle caratteristiche auxologiche, fisiologiche e cognitive degli allievi. 2. Considerare sempre e anzi stimolare le richieste che provengono dal gruppo per impostare attività già stabilite in sede di programmazione. 3. Proporre soprattutto nelle fasce più basse della scuola calcio, situazioni che stimolino, risposte motorie e/o tecnico-tattiche personali, creative, originali (successivamente ne valuteremo la bontà e apporteremo le conseguenti correzioni se necessarie). 4. Procedere con attività continue, graduali e progressive secondo una scala che vada dal semplice al complesso, dal conosciuto al nuovo. 5. Garantire una formazione multilaterale con una base motoria che sia la più ampia possibile in relazione alla fascia di età considerata. 6. Rendere l’allievo l’unico protagonista assoluto dell’attività. Linee tecniche guida Massimizzare lo sviluppo e la cura della tecnica individuale, dovrà essere la costante del lavoro che ogni istruttore porrà alla base della sua programmazione. Il miglioramento tecnico rimane l’unico aspetto propedeutico di qualsiasi insegnamento tattico, la regola è “migliorare il singolo per migliorare il gruppo”. Allo stesso tempo e parallelamente, ugual attenzione dovrà essere indirizzata all’allenamento delle capacità motorie, in cui particolare rilevanza ed attenzione dovrà essere indirizzata allo sviluppo e al miglioramento delle capacità coordinative. Programmare razionalmente la preparazione generale dei nostri giovani calciatori, significa necessariamente conoscere la dinamica con cui procedere nello sviluppo delle loro capacità fisiche e tecnico-tattiche e le modalità con cui esse interagiscono e si influenzano reciprocamente. Rimane sottointeso che intorno ai 14 anni, ma considerando sempre la struttura fisica del giovane con un riferimento biologico più che anagrafico, si lavorerà sulle capacità fisiche e sull’allenamento condizionale specifico, ma senza incorrere nell’errore di voler distinguere nettamente le attività, anzi integrandole. Quindi: •

MASSIMIZZARE LO SVILUPPO DELLA TECNICA INDIVIDUALE;



MIGLIORARE LA TECNICA PER ADDESTRARE LA TATTICA;



MIGLIORARE IL SINGOLO PER MIGLIORARE IL GRUPPO;



ADDESTRARE LE CAPACITÀ MOTORIE; - Capacità coordinative; (nelle fasi sensibili 6-11 anni)

- Capacità condizionali; (rispettendo le caratteristiche fisiche, lavorare specificatamente dai 13-14 anni) METODOLOGIE DIDATTICHE E QUADRO GENERALE PER FASCE D’ETA’ Suddividere il programma in unità didattiche, ciascuna con specifici e progressivi obiettivi da raggiungere (sempre dopo aver verificato gli obiettivi realizzati). o Contribuire alla formazione di una personalità, in modo che l’insuccesso e la sconfitta non determinino sfiducia ma stimolino il desiderio, di migliorare. o Dare a tutti la possibilità di ricevere gratificazioni, proponendo difficoltà adeguate sia in allenamento che durante gli eventi agonistici. o Formare il giovane affinché possa essere in grado di rispondere tecnicamente alle varie situazioni di gioco. o Preparare nel corso della permanenza nella scuola calcio, giovani che siano potenzialmente in grado di far parte di settori giovanili professionistici. Premesso che i gruppi di lavoro e quindi le squadre potrebbero subire variazioni non in base all’età ma rispetto alle reali capacità di ciascun allievo e ferma restando la canonica suddivisione per fasce, l’intento sarà quello di formare gruppi squadra omogenei al fine di garantire un livello di crescita tecnica uguale per tutti, poiché è provato che la disomogeneità causerebbe un appiattimento verso prestazioni e risultati inferiori. Tenuto conto di ciò la scuola calcio sarà comunque suddivisa in: o

QUADRO SINTETICO PICCOLI AMICI (6-8 ANNI) - Sviluppare le esigenze e le modalità di movimento utilizzando l’attrezzo palla. - L’attività dovrà essere esclusivamente ludica. - Avvio del processo di socializzazione in cui è forte la spinta egocentrica di ciascun bambino. PULCINI (8-10 ANNI) - L’attività inizia a divenire gradualmente più specifica. - Esercitazioni con spazi adeguati alle capacità tecnico-motorie di ciascun allievo. - Permettere a tutti di fare esperienze agonistiche che favoriscano una opportuna crescita psicomotoria. - La gara rappresenta la misura delle loro conoscenze e del livello tecnico posseduto. - Sapersi relazionare con compagni ed avversari. - Maggior desiderio di dialogo e collaborazione. ESORDIENTI (10-12 ANNI) - L’attività evolve verso contenuti sempre più tecnici con informazioni che scaturiscono dalla gara agonistica. - Valorizzare chi è in possesso di buone potenzialità motorie. - Garantire a tutti una giusta crescita tecnica. - Intervenire sugli atleti che mostrano ritardi nella crescita (soprattutto di natura fisica). GIOVANISSIMI (12-14 ANNI) - Completamento del bagaglio tecnico-tattico. - Preparazione fisica specifica (componenti neuromuscolari e potenzialità aerobiche). - Questa categoria è la cosiddetta punta della piramide alla cui base c’è il progetto scuola calcio. I giovanissimi rappresentano la realizzazione degli obiettivi e anche la bontà del pluriennale lavoro svolto.

ALLIEVI (14-16 ANNI) - Maturità calcistica. - Completamento sportivo. - Allenamento individualizzato. - Elevate richieste. Tappe della formazione* PREPARAZIONE GENERALE

Dai 6 ai 10 anni

SPECIALIZZAZIONE INIZIALE

Dai 10 ai 12 anni

SPECIALIZZAZIONE FINALIZZATA

Dai 12 ai 14 anni

PERFEZIONAMENTO E COMPLETAMENTO SPORTIVO

Dai 14 ai 16 anni

*Questa suddivisione naturalmente non va intesa in senso rigoroso, perché come abbiamo ricordato precedentemente si deve tener conto soprattutto della maturazione biologica del ragazzo in base alla quale potrebbero venir corretti i valori limite e cronologici delle tappe formative.

LE FASI DELL’APPRENDIMENTO TECNICO (Meinel) A. Sviluppo della coordinazione grezza (compito e gesto tramite dimostrazione dell’istruttore; scarsi riferimenti; analizzatore ottico più impegnato; utilizzo eccessivo della forza) B. Sviluppo della coordinazione fine (esecuzioni aderenti al modello proposto, migliorano le informazioni sensoriali ottiche e cinestetiche, esercitazioni consapevoli ma non automatizzate, miglior controllo del movimento) C. Consolidamento della coordinazione fine e sviluppo della disponibilità variabile (automatizzazione dei movimenti, attenzione verso la migliore risoluzione della situazione, miglior controllo dei disturbi, anticipazione dell’evolversi del gioco, la tecnica per risolvere la situazione tattica). L’acquisizione del gesto tecnico al fine di risolvere velocemente il compito tattico, deve avvenire coscientemente ed intelligentemente in forma: ¾

Plastica;

¾

Adattabile;

¾

Trasferibile;

Faciliteranno tali meccanismi ¾

Lo sviluppo della creatività dell’allievo (sceglie e decide);

¾

L’addestramento tecnico in regime di rapidità;

¾

Il miglioramento delle capacità coordinative, condizionali, psichiche. (D’Ottavio – Insegnare il calcio – SSS)

L’insegnamento dovrà procedere gradualmente dal semplice, al normale, al modificato, al complesso. Il calciatore dovrà acquisire più esperienze possibili per incrementare la sua biblioteca tecnico-motoria che gli permetterà di risolvere interpretare e prevedere con successo, grazie alla memoria, le problematiche e le variabilità delle situazioni di gioco.

ATTO MOTORIO

Insorgenza della motivazione Percezione Stimoli esterni ed interni

Soluzione mentale e programmazione

SOLUZIONE MOTORIA MEMORIA

Processo ¾

Stimoli ambientali di varia natura determinano l’obiettivo.

¾

La scelta del programma è dipendente dalle finalità del movimento.

¾

L’esecuzione è caratterizzata dal continuo aggiustamento confrontando ciò che si è programmato e ciò che si sta eseguendo.

¾

Gli analizzatori sono responsabili dell’efficienza e della precisione di tale processo.

all’ambiente

CONDOTTE MOTORIE SPECIFICHE DEL GIOCO DEL CALCIO CORRERE CON LA PALLA

COLPIRE LA PALLA

RICEVERE LA PALLA

SPOSTARSI

-

-

-

-

Camminare Guidare Dribblare Fintare

Trasmettere / Passare Palleggiare Tirare / Lanciare Deviare

Stoppare Controllare Afferrare Intercettare

Smarcarsi Marcare Orientarsi Creare spazio

LE CAPACITA’ MOTORIE Sono gli elementi essenziali delle capacità di prestazione, rappresentano il presupposto funzionale per l’apprendimento e l’esecuzione di azioni motorie, esse si dividono in capacità coordinative e condizionali.

Le Capacità Coordinative Si inizia a parlare di capacità coordinative dagli anni 70/80 prima si parlava di destrezza (Hirtz). Schnabel associa fattore tecnico e coordinativo e distingue tre capacità fondamentali: capacità di apprendimento motorio; capacità di controllo; capacità di adattamento e trasformazione; e undici speciali. Ma è ’ Blume che individua e specifica meglio le capacità coordinative: Capacità coordinative generali 1.

Capacità di apprendimento motorio Assimilazione ed acquisizione di movimenti, o di parti di movimenti, precedentemente non posseduti che devono poi essere immediatamente stabilizzati. L’apprendimento avviene in tre fasi: a) coordinazione grezza (comprensione del compito motorio), b) coordinazione fine (consolidamento attraverso attività già interiorizzate), c) disponibilità variabile (capacità di trasformazione del movimento).

2.

Capacità di controllo motorio E’ la capacità di controllare il movimento secondo lo scopo previsto, cioè di raggiungere esattamente il risultato programmato dal movimento / esercizio.

3.

Capacità di adattamento e trasformazione E’ la capacità di cambiare, trasformare ed adattare il programma motorio alla modificazione improvvisa della situazione o delle condizioni esterne (diverse da quelle abituali nelle quali si è appreso il movimento), per cui il risultato del movimento non cambia o cambia solo di poco (evitare di essere colpiti da palloni calciati da altri compagni).

Capacità coordinative speciali 1.

Differenziazione dinamica o sensoriale (dinamico-percettiva) E’ la capacità di selezionare il giusto grado di tensione dei muscoli a seconda del

compito tecnico in funzione dell’obiettivo ricercato (far passare una palla in mezzo a due in movimento). 2.

Equilibrio Capacità di mantenere tutto il corpo in condizioni di equilibrio, oppure di mantenere o ripristinare detta condizione durante e/o dopo i suoi ampi spostamenti. L’equilibrio può essere statico (es. sostenere il pallone in equilibrio con le varie parti del corpo), dinamico (es. guidare il pallone su una linea tracciata al suolo), statico-dinamico (es. skateboard) e di volo (es. colpo di testa, rovesciata).

3.

Orientamento spazio-temporale Capacità di determinare e di variare la posizione ed i movimenti del corpo nello spazio e nel tempo, riferendosi al campo di azione definito. Per il calcio il campo di azione è molto ampio, con punti di orientamento e riferimento molto numerosi e variabili di continuo (avversari , compagni, pallone ecc.).

4.

Reazione motoria Capacità di iniziare ad eseguire rapidamente azioni motorie adeguate allo scopo e di breve durata in risposta ad un segnale. Si tratta di reagire nel momento più opportuno e con velocità adeguata rispetto al compito motorio assegnato o verificatosi.

5.

Ritmo Capacità di aver interiorizzato il ritmo del movimento (cioè la sequenza cronologica caratteristica di un atto motorio) da eseguire. E’ importantissimo sia per le azioni individuali (cambio di ritmo o passo di corsa) che per quelle collettive (squadra che tiene un buon ritmo per tutta la gara) ai fini della prestazione. Il ritmo può essere ciclico (es. slalom stretto fra coni a distanza costante), alternato (es. slalom fra coni posti a distanze in parte uguali ed in parte diverse) e aciclico (es. slalom fra coni a distanze diverse).

6.

Anticipazione motoria Capacità di costruire ed anticipare lo svolgimento ed il risultato di azioni successive più complesse. E’ in pratica la capacità di “leggere” lo svolgimento dell’azione talmente bene da poter elaborare un possibile futuro sviluppo su cui intervenire prima degli avversari ed in sintonia con i movimenti dei compagni. Uno degli aspetti più significativi è la valutazione delle traiettorie.

7.

Fantasia motoria (creatività) Capacità di eseguire nuove forme di movimento. Nel calcio permette di variare in modo imprevedibile, ma efficacemente, la situazione di gioco che si sta svolgendo, per cogliere di sorpresa gli avversari e finalizzare l’azione grazie a questo gesto “fuori dalle righe”.

8.

Combinazione ed accoppiamento motorio Capacità di collegare (combinare) opportunamente tra loro, ed in relazione al movimento globale del corpo diretto ad un certo scopo, movimenti di segmenti del corpo, movimenti isolati o singole fasi del movimento. (capriola – ostacolo passaggio)

Le capacità coordinative speciali presuppongono quelle generali e viceversa. Le capacità coordinative hanno carattere di pre-condizione alla prestazione. Rappresentano i processi di regolazione e controllo del movimento. Sono basate sull’apprendimento ed apprese se stimolate. I processi senso-motori che rappresentano il loro fondamento sono il sistema nervoso centrale e gli ‘analizzatori’:

o o o o o

cinestetico visivo acustico tattile statico-dinamico

Essi vengono coinvolti in misura diversa a seconda delle esigenze e degli obiettivi.

L’allenamento delle capacità coordinative ¾ ¾

Accelera la formazione tecnico-sportiva nella direzione qualitativa, agendo soprattutto sulle capacità coordinative dominanti dello sport in questione. Crea le premesse necessarie per l’apprendimento delle abilità motorie indirizzate alla prestazione sportiva.Rende disponibile un repertorio più ampio di mezzi di allenamento per il condizionamento generale.Mantiene e migliora la capacità di perfezionare ulteriormente le abilità tecniche.

Per apprendere proficuamente le capacità coordinative è necessario comprendere che, soprattutto nei giochi sportivi, non è facile considerare e sviluppare isolatamente una data singola capacità. Per allenare al meglio le capacità coordinative è bene riferirsi ad un verbo, che deve diventare l’imperativo della nostra strategia metodologico - didattica: il verbo è variare. Bisogna infatti continuamente variare i contenuti, i mezzi, la qualità, l’ intensità degli stimoli, i metodi. VARIARE: 1.

2. 3. 4.

5.

6. 7. 8.

L’ esecuzione dei movimenti - variare le forme di schieramento, la posizione di partenza, i percorsi da compiere, le distanze, chiedere diverse velocità del pallone, fissare traiettorie prestabilite alla palla, cambiare piede di gioco, utilizzare attrezzi ausiliari ecc. Le condizioni esterne - introdurre ostacoli, farli superare in vari modi, usare sovraccarichi, variare i terreni di allenamento, il tipo di pallone (da duro a morbido, da leggero a pesante, da piccolo a piccolissimo ecc.) Combinare diverse abilità motorie - collegare tra loro vari tipi di esercizi ginnici, utilizzare giochi come mezzi di allenamento, fare compiti supplementari che complicano l’ esercizio ecc. Eseguire gli esercizi sotto l’assillo del tempo - utilizzare il cronometro, far reagire rapidamente ad un segnale, includere un avversario (semiattivo, attivo, inf. num., sup. num.), partite ad handicap, organizzare brevi tornei, inserire esercizi con più palloni e tempi limitati ecc. La modalità di ricezione delle informazioni - utilizzare tecniche audiovisive, fornire informazioni supplementari (fissando percorsi, bersagli, fornendo segnali acustici), limitare le informazioni (far staccare lo sguardo dal pallone, coprire bersagli, impedire la visuale, far giocare in molti in campo piccolo ecc.). Esercitarsi dopo un carico - impiegare mezzi di allenamento della coordinazione alla fine dell’unità didattica, far precedere gli esercizi tecnico-tattici da quelli condizionali ecc. Le regole del gioco - variare la grandezza del campo, la misura del canestro, delle porte, il numero dei giocatori, giocare a tocchi limitati ecc. I compiti tattici - variare i sistemi di gioco, porre più volte esigenze tattiche diverse, porre compiti tattici individuali e collettivi ecc.

Questo continuo variare delle proposte, fermo restando la loro gradualità, è spiegabile con il fatto che quando le abilità tecniche sono stabilizzate ed automatizzate, l’ effetto coordinativo dei mezzi di allenamento diminuisce. Da qui la necessaria variazione delle proposte.

Inoltre, ove possibile, sarebbe bene individualizzare l’ allenamento a seconda delle esigenze del singolo e delle reali possibilità motorie.

Le Capacità Condizionali Sono biologiche, genetiche, predeterminate. 1. La Forza: è la capacità di vincere l’inerzia di un corpo (stato di quiete). Essa va allenata senza carichi, vincendo resistenze naturali e soprattutto utilizzando gli stessi mezzi sopraccitati. E’ corretto intendere l’ allenamento della forza come preventivo, propedeutico e di supporto ad un’armonica formazione dell’apparato scheletrico e muscolare, nonché come una sana forma di educazione al proprio sviluppo. Quando avremo a disposizione un giocatore adulto e completo potremo considerare circuiti specifici di forza con cari addizionali. Può esprimersi come: - pura o massima: capacità massima che può esprimere il muscolo volontariamente senza considerare il tempo (trattore). Carichi dal 85 al 100% del mio massimo – da 1 a 5 ripetizioni con tempi di recupero da 2 a 5 min per 3/5 serie. - resistente: capacità dei muscoli di produrre lavoro prolungato nel tempo (furgone). Carichi dal 40 al 60% da 20 a 30 ripetizioni con tempi di recupero da 30 a 45 sec per 3/5 ripetizioni. - veloce: capacità di spostare una massa nel più breve tempo possibile (ferrari). Carichi del 75% - da 6 a 10 ripetizioni con tempi di recupero da 4 a 6 min per 3/5 serie. 2. La Velocità*: è la capacità di esprimere forza in regime di rapidità. (*La Rapidità: numero di tiri in porta o numero di guide. Il gesto il più velocemente possibile). E’ una dote che si può incrementare relativamente. Fra i 6 e gli 11 anni in genere sono sufficienti i semplici giochi di corsa per incrementare di molto le doti di velocità, di forza istantanea, di forza veloce di rapidità e di reazione1. Metodologie allenanti a questo riguardo sono tutte quelle che, seguendo attentamente le esigenze del bambino, propongono scatti fino ai 20 mt, circuiti brevi di pochi secondi, slalom, skip, giochi ad acchiapparsi ecc. 3. La Resistenza: è la capacità di esprimere forza in regime di durata (kenyota). La resistenza aerobica, o di lungo periodo, va sollecitata sempre tramite il gioco. Le partite o i giochi a tema con la palla che si propongono sono sempre più che sufficienti a stimolare quanto basta le qualità aerobiche del bambino. Non è necessario assolutamente un allenamento specifico fatto di ripetizioni di corsa o cose simili; non perché sia dannoso, ma soprattutto perché non fa parte del corredo fisiologico, mentale e genetico del piccolo calciatore di 8-11 anni, che lo vivrebbe come un ‘esperienza tremendamente noiosa e fra l’altro, ben poco allenante sotto l’ aspetto organico. 4. La Mobilità Articolare: è la capacità di creare una escursione su capi articolari (diminuisce con l’aumento della massa muscolare).

1

In realtà, volendo essere precisi, ognuno di questi termini ha un suo significato preciso e ben identificabile: essi non andrebbero messi tutti insieme, come a voler dire una stessa cosa. Tuttavia, per semplificare in modo sufficientemente plausibile per la categoria Pulcini, si può dire che la velocità, la forza veloce e la coordinazione sono dipendenti fra loro ed interagiscono nella prestazione. La rapidità invece è la capacità di compiere gesti nel minor tempo possibile.

LE FASI SENSIBILI

INTERVALLI DI CRESCITA 6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

Capacità di apprendimento motorio Capacità di diffferenziazione e controllo CAPACITA'

Capacità di

COORDINATIVE

reagire a stimoli ottici e acustici Capacità di Orientamento spazio-tempo Capacità di Ritmo

Resistenza

Forza CAPACITA' CONDIZIONALI Rapidità

Mob. Articolare Qualità CAPACITA'

Cognitive

COGNITIVE Disponibilità ad apprendere Martin (in Hahn-1986 ; in D’ottavio 1994) in Guida Tecnica FIGC 2004

Il processo di apprendimento psicomotorio, dipende dalle disponibilità genetiche e biologiche individuali. Esistono chiaramente ed è provato scientificamente come si evince dalla tabella, momenti più favorevoli per lo sviluppo di determinate capacità. Rispettare tali tappe e incrementare la relativa attività didattica in questi ”momenti magici”, risulta strategia vincente per una crescita psico-fisica ottimale tesa a favorire il massimo risultato dal punto di vista dell’apprendimento prettamente tecnico.

PRINCIPI E PARAMETRI DEL CARICO DI LAVORO Il carico rappresenta la quantità di lavoro data in un esercitazione di allenamento con o senza palla. Si suddivide in: Esterno: quello che noi programmiamo e proponiamo. Aspetti condizionali, tecnici, tattici, qualità e quantità delle esercitazioni che vengono proposte. E’ misurabile indipendentemente dagli effetti ed è uguale per tutti.Interno: è la risposta che l’organismo fornisce alle sollecitazioni avute ed è diverso da soggetto a soggetto. Indici: visivi; frequenza cardiaca; le indicazioni cronometriche possono essere indice indiretto per il carico interno.Fa riferimento a: Principi; Parametri; Caratteristiche; Finalità; Grado di difficoltà coordinativa; Grandezza.

¾

Principi (modalità da seguire) 1. Gradualità nella somministrazione dei carichi (ci si ispira ad un criterio di progressività);Continuità; 3. Alternanza (fase di lavoro e fase di recupero che serve a ripristinare le condizioni iniziali e a migliorare la sopportazione a carichi superiori);Parametri: 1. Volume o Quantità : distanza e/o durata, del singolo esercizio. Numero di ripetizioni in una unità di allenamento;Intensità o Qualità: a che percentuale ho eseguito un lavoro. Livello dell’impegno richiesto al soggetto rispetto alle sue capacità massimali. (50% - 60%);3. Densità: tempo di lavoro* attivo totale (recupero + fase attiva) per es. 100

;

durata dell’allenamento solo attivo

80

* (più il lavoro tende a 100, più è di tipo aerobico)

Carattere: ¾ Specifico: di gara, pertinente allo sport praticato; ¾ Aspecifico: generale, pertinente a vari sport;Finalità:Aerobica (resistenza generale);Mista (aerobica, anaerobica – giochi sportivi);Anaerobica alternata;Anaerobica (formazione di cellule – allenamento di forza).In clima anaerobico alattacido, lo stimolo dura dai 6-8 sec. Recupero da 1’30” a 2’ al 100% di intensità.In clima anaerobico lattacido, lo stimolo dura dai 45” fino a 2’, con tempo di recupero incompleto da 30” a 1’. Viene eseguito in serie allo scopo di produrre acido lattico. Grado di difficoltà* coordinativa: Grandezza (paragonata alla intensità): ¾ Massima; ¾ Elevata; ¾

Media;

¾

Scarsa.

*Per esempio, quando vengono proposti esercizi coordinativi aumentano le difficoltà condizionali

DEFINIZIONE DI TECNICA

¾

Grande;

¾

Media;

¾

Scarsa.

É un mezzo per soddisfare obiettivi tattici legati alla variabilità della situazione che nei giochi sportivi non è mai identica. La tecnica e il suo possesso diventano lo strumentario a disposizione del giocatore per risolvere problematiche scaturenti dall’evolversi del gioco. Per quanto riguarda il calcio quindi la tecnica è il fine, che se raggiunto, permetterà la risoluzione degli obiettivi tattico - situazionali. PRESUPPOSTI PER L’APPRENDIMENTO DELLA TECNICA Il punto cruciale della nostra attività sarà sempre la progettazione di un programma attento e fondato su tutti quei fattori che caratterizzano l’apprendimento, ponendoci sempre dei semplici ma fondamentali quesiti:

COSA FARE ? COME FARE ? DOVE E QUANDO FARE ?

PERCHE’ FARE ?

Da cio i presupposti per l’apprendimento sono: ¾ Ambiente sociale: il ragazzo riuscirà meglio se l’ambiente sociale che lo circonda lo stimola positivamente (famiglia, compagni, dirigenti, istruttore).Linguaggio: il rapporto tra l’istruttore e l’allievo deve essere semplice, sintetico e puntuale, linguaggio adeguato alla realtà del bambino. ¾ Informazione di ritorno (feed back): interno ed esterno (solo chi è in grado di provare il gesto tecnico può usufruire delle informazioni sensoriali e dei feedback.Condizione esterna: comprensione del compito assegnato (motorio) sempre partendo dal facile con adattamento al suo livello di apprendimento. Livello motorio iniziale: le esperienze motorie vissute precedentemente favoriscono l’apprendimento (da non dimenticare il fattore ereditario) ¾ Motivazione ad apprendere: si riescono ad apprendere nuovi gesti e movimenti non solo se si è in grado di recepire ma anche se si è giustamente motivati e disposti.Comprensione del compito assegnato: l’allievo deve essere in grado di comprendere quello che deve fare, deve essere messo in grado di farlo bene e non bisogna proporgli esercitazioni difficilmente realizzabili in virtù di una non completa maturazione tecnica.Ruolo dell’istruttore: fondamentale per rendere l’allievo autonomo ed autosufficiente. STRUMENTI CHE FACILITANO L’APPRENDIMENTO TECNICO Polivalenza E’ il complesso delle attività relative agli aspetti metodologici dell’insegnamento (metodi didattici; conduzione; stili d’insegnamento). Afferisce alla dimensione dell’educazione attraverso il movimento avendo come esito il conseguimento di obiettivi educativi quali lo sviluppo delle funzioni delle diverse dimensioni e aree della personalità. Occorrerà privilegiare più metodi a seconda delle situazioni e dei contesti. Quindi approcci induttivi e deduttivi: libera esplorazione; scoperta guidata; per prove ed errori. Multilateralità E’ il complesso delle attività relative agli aspetti didattici dell’insegnamento (mezzi, contenuti, organizzazione). Afferisce alla dimensione dell’educazione del movimento e al movimento avendo come esito programmato e prevedibile il conseguimento di obiettivi didattici quali lo sviluppo degli schemi motori e delle capacità motorie e l’apprendimento delle abilità motorie e sportive. ¾ Multilateralità generale: nelle prime fasce d’età. ¾ Multilateralità orientata e situazioni di apprendimento: nelle fasi successive seguendo l’evoluzione degli allievi e delle loro prestazioni.

- I PICCOLI AMICI “DIAMO I PRIMI CALCI”

PRIMI CALCI AD UNA PALLA Chi di noi non ha mai tirato un calcio al pallone ? Per la strada, in parrocchia, nei parchi o nelle palestre della scuola, ogni spazio a nostra disposizione era teatro dello sport più praticato nel nostro paese. Siamo cresciuti giocando in strada, sbucciandosi le ginocchia nelle partitelle sull’asfalto, rincorrendo quella sfera in cui erano immersi tutti i nostri sogni, e rincorrendo quella sfera siamo cresciuti, diventati adulti, coltivato le nostre prime amicizie, assecondato le nostre passioni di diventare un giorno emuli dei campioni. E’ nella strada che abbiamo acquisito , attraverso i nostri giochi (palla barattolo; 1-2-3 stella; i 4 cantoni; gioco della campana; etc etc) la conoscenza del nostro corpo nella sua globalità e abbiamo sviluppato capacità motorie importanti. Oggi purtroppo fare sport in quelli che una volta erano i soli luoghi praticabili (strada, parrochhia e parchi) è diventato difficile se non impossibile e le difficoltà dei bambini di oggi sono legate anche ad una staticità dovuta spesso al troppo tempo passato davanti alla televisione o ai videogiochi e alla mancanza nel sistema scolastico italiano di un efficace insegnamento e di adeguati progetti didattici motori. Diventa fondamentale allora stilare un’accurata programmazione didattica intrisa di ludicità e che tenga in considerazione le componenti essenziali che la crescita del bambino comporta: fisiologica; motoria; psico-sociale; tecnico-tattica.

CONTENUTI SPECIFICI Per un corretto sviluppo dell’apprendimento tecnico-motorio dobbiamo redigere un programma annuale con componenti atte allo sviluppo degli schemi motori di base e della costruzione degli schemi corporei.Bisogna proporre giochi che favoriscano: il camminare; il correre; il saltare; il lanciare; il rotolarsi; lo strisciare; l’arrampicarsi; il salire e scendere. Proporre giochi di pensiero con passaggi dal concreto all’astratto. E’ molto importante proporre giochi ad imitazione “muoviamoci come gli animali“: imitare lo spostamento del cane, del gatto, “mezzi di locomozione“ dell’aeroplano etc etc.. Far conoscere ai bambini i termini: “prono“, “supino“, far conoscere: l’avanti, l’indietro, il basso, l’alto, la sinistra e la destra. Per l’evoluzione delle condotte motorie, si possono utilizzare varie metodiche: giochi con la palla, orientamenti spazio temporali, cromatizzazione dei colori, giocare con i cerchi, giocare con la funicella, giocare con la bacchetta, proporre giochi sotto forma di scoperta guidata, conoscere lo spazio e gli attrezzi, educazione respiratoria ecc. Il bambino non si annoierà mai, se l’istruttore presenterà le lezioni in modo sereno e divertente. I giochi devono essere proposti sempre in forma globale ; < guardiamo chi è più bravo a…..>; < proviamo a….> .

QUALE ISTRUTTORE L’istruttore non deve essere presuntuoso, deve calarsi subito nella realtà dell’ambiente dove svolge la lezione e soprattutto tenere in considerazione la fascia di età con cui lavora. Tra i 6 e gli 8 avviene il primo e quasi inevitabile distacco dai genitori, il bambino passa dal mondo famiglia ad un mondo più aperto, dall’ambiente della casa all’ambiente dei campi di calcio non avendo più quei punti di riferimento, conosce poco del mondo in

cui si trova, non riesce a comprendere i riferimenti spaziali e temporali. Il suo è un mondo dove gioca da solo insieme ad altri che giocano da soli, vuole giocare con “ il suo pallone “ e i suoi “ attrezzi “ (fase di egocentrismo tipica di quest’età) . L’istruttore deve possedere una cura particolare, deve diventare, nel contesto dell’ambiente uno di loro. Egli deve saper fare tutto, deve saper dimostrare, deve saper saltare, deve saper rotolare, deve ridere insieme a loro, giocare insieme a loro, essere uno di loro solo così per imitazione può favorire l’apprendimento. E’ importante che l’istruttore sappia perché proporre un gioco, a cosa serve, quando deve essere fatto e come deve essere fatto, deve alfabetizzare i bambini dal punto di vista motorio, stimolare correttamente la percezione del proprio corpo, dello spazio, del tempo.

OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI Nel programmare il progetto annuale, bisogna chiaramente porsi degli obiettivi: educare le capacità senso percettive; educare gli schemi corporei; educare gli schemi motori; educare gli schemi posturali; educare il rapporto spazio-tempo; aiutare il bambino ad autodefinire una sua personalità ed una propria capacità motoria di base. Bisogna quindi creare una base sulla quale costruire, mattone dopo mattone, quelle condotte motorie utili alla massima coordinazione possibile finalizzata all’insegnamento del gioco del calcio. Abbiamo bisogno quindi di sottolineare che cosa è certamente scorretto nelle proposte didattiche di questa fascia di età: è sbagliato offrire proposte di lavoro che mirano a una specializzazione precoce o utilizzano sedute di allenamento “rubate“ allo sport degli adulti e adattate all’età in questione. I bambini e poi i giovani, devono sicuramente …….giocare molto, svolgendo tutte le attività in forma ludica, divertente ed originale affrontando complessità motorie via via più impegnative in una corretta progressione (dal facile …al difficile – dal semplice…..al complesso). Così come per imparare a fare discorsi forbiti, complessi per esprimerci compiutamente occorre prima conoscere tanti termini, studiare bene i verbi e la composizione delle frasi, anche nel linguaggio motorio la prassi è esattamente la stessa: capovolte, balzi, cadute, tecniche di corsa, ostacoli, uso della corda per arrivare alla completezza motoria che permetterà non tanto l’insegnamento del calcio ma ….dello sport in generale. Diventa quindi essenziale programmare un’attività di carattere multilaterale atta a far crescere e sviluppare il bagaglio motorio dei nostri allievi.

OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI Non si potrà prescindere da una formazione motoria di base che tenga conto dell’addestramento tecnico attraverso le condotte motorie del: Saper correre: sfruttare il rapporto bambino-palla al fine di eseguire spostamenti per la ricerca dello spazio e le sue opportune direzioni. RIFERIMENTI PRATICI: inizialmente proporre esercitazioni senza il superamento di avversari (DAL FACILE), successivamente bisognerà andare alla conquista dello spazio in relazione ad un avversario (AL DIFFICILE) che effettua un’opposizione frontale, laterale, dorsale (su una linea; in una zona). L’azione sarà condizionata dal solo tocco della palla da parte del difensore, garantendo sempre una situazione di superiorità numerica degli attaccanti (2c1, 3c1; 4c2). Saper ricevere: ricezione frontale con palla radente al suolo utilizzando tutte le parti anatomiche del piede e del corpo (petto; coscia; testa). RIFERIMENTI PRATICI: fermare la palla utilizzando le diverse parti del corpo; controllo della palla a seguito di un passaggio frontale e diagonale. Saper colpire: trasmissione della palla con posizione frontale e diagonale, con palla radente al suolo; esercitazioni con palla ferma ed in movimento.

RIFERIMENTI PRATICI: tiro in porta con palla ferma; tiro in porta con palla controllata; conduzione della palla finalizzata al tiro; bowling. Sapersi spostare: occupare lo spazio in relazione alla palla, ai compagni, agli avversari ed alle dimensioni dello spazio di gioco. RIFERIMENTI PRATICI: ostacolare il portatore di palla avversario (marcare); non ostacolare il proprio compagno in possesso di palla; proporsi per ricevere la palla (smarcamento).

L’ACQUISIZIONE DELL’ABILITA’ MOTORIA La Scuola Calcio rappresenta un’attività motoria ispirata chiaramente al calcio e si propone di accompagnare i bambini durante una fase del loro processo di crescita. Quindi sarà necessario assecondare il processo di maturazione psico-motoria con l’affinamento e il perfezionamento delle reazioni istintive fino a trasformare i gesti naturali in efficaci gesti tecnici. Il processo si dovrà quindi realizzare nella prestazione con gradualità, dal facile al difficile, aggiungendo gli elementi di difficoltà uno alla volta. Educare i bambini attraverso la Scuola Calcio non significa trasmettere la tecnica del “gioco madre“, né tanto meno imprimere i gesti degli adulti; ma rispettare l’infanzia liberando creatività, spontaneità, gioco.

REGOLE DA RISPETTARE -

Dare la giusta gradualità alle proposte; Tenere lezioni collegate per garantire la regolarità dell’apprendimento; Avere una programmazione generale che rispetti lo sviluppo del bambino; Potenziare le capacità coordinative.

PRIMA TAPPA

Cognitiva

Il bambino apprende

SECONDA TAPPA

Associativa

Il bambino automatizza

TERZA TAPPA

Autostima

Il bambino applica in situazione

INDICAZIONI METODOLOGICHE Tra i meccanismi di insegnamento/apprendimento da utilizzare riteniamo opportuno basarci essenzialmente sui metodi: - Deduttivo: il bambino arriva alla risoluzione del problema tramite indicazioni provenienti dall’istruttore. Meccanismo più veloce da spiegare ma meno stabile e duraturo. Induttivo: il bambino arriva alla risoluzione del problema tramite sue sperimentazioni, tramite sue scoperte, tramite sue prove e suoi errori. Meccanismo che richiede maggiore tempo di acquisizione ma che rimarrà per sempre nel bagaglio tecnicomotorio del bambino.

Risulta fondamentale comunque l’utilizzo di entrambi i metodi con una maggiore predilezione per il metodo induttivo.

PERCENTUALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI DIDATTICI Percettivo coordinativo ( 55% ) Ricerca spazio temporale in riferimento a campo, compagni, attrezzi, linee, stimoli visivi, stimoli cromatici, stimoli figurativi, contatti sensoriali (differenze di peso, lunghezza etc ), capacità oculo manuali e oculo podaliche, capacità miste (rapidità e mobilità articolare). Tecnico coordinativo ( 10%) Sviluppo di tutte le capacità coordinative: equilibrio statico e dinamico; spazio-tempo; adattamento e trasformazione; differenziazione; reazione; ritmo; schemi posturali e corporei. Situativo

( 25%)

Un programma ciclico: dall’ 1c1 passando al 2c1 fino al 5c5 facendo attente considerazioni e valutazioni e sottolineando i principi fondamentali del gioco (attaccare la porta avversaria e difenderla). Fisico ( 10%) Sviluppo delle capacità motorie attraverso l’ausilio di percorsi tecnico-motori atti a incrementare il bagaglio motorio. Vd. Grafici

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO Tattico 25%

All’interno del parametro suddividiamo in: Fisico 10%

TATTICO

•A. Situazionale •Partita tattica TECNICO

•A. Coordinativo •A. Percettivo

TecnicoCoordinativo 65%

FISICO

Fisico

Tecnico-Coordinativo

Tattico

25% 15% 10%

65% 10% 55%

10%

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro MESOCICLO

CARICO TECNICO

CARICO TATTICO

CARICO FISICO

SETTEMBRE

70%

15%

15%

OTTOBRE

65%

20%

15%

NOVEMBRE

60%

25%

15%

DICEMBRE

60%

30%

10%

GENNAIO

65%

25%

10%

FEBBRAIO

65%

25%

10%

MARZO

65%

25%

10%

APRILE

65%

30%

5%

MAGGIO

70%

30%

0%

Esemplificazione grafica 80

70

60

50

40

30

20

10

0 Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

TECNICO

Gennaio

TATTICO

Febbraio

FISICO

Marzo

Aprile

Maggio

ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO

Tecnico Coordinativo

Percettivo

Situativo

Partita Tattica

Fisico

SETTEMBRE

0%

70%

15%

0%

15%

OTTOBRE

0%

65%

20%

0%

15%

NOVEMBRE

0%

60%

25%

0%

15%

DICEMBRE

5%

55%

20%

10%

10%

GENNAIO

10%

55%

15%

10%

10%

FEBBRAIO

15%

50%

10%

15%

10%

MARZO

15%

50%

10%

15%

10%

APRILE

20%

45%

10%

20%

5%

MAGGIO

25%

45%

10%

20%

0%

Esemplificazione Grafica 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Settembre

Ottobre

Novembre

Tecnico Coordinativo

Dicembre

Percettivo

Gennaio

Febbraio

Situazionale

Marzo

Aprile

Partita Tattica

Maggio

Fisico

INDICAZIONI GENERALI E CONTENUTI DELL’ATTIVITA’ Durata dell’attività: • •

da settembre a maggio (nove mesi) con palestra disponibile da settembre a novembre e da marzo a maggio con pausa invernale senza la palestra

Frequenza settimanale: 2 volte Durata delle sedute: 60’ – 80 ‘ minuti Spazio disponibile: ¼ di campo o la palestra Pallone: n° 3 e 4 N° allievi per istruttore : 12 – 15 Gare: non sono previste e codificate gare con regolarità, saranno comunque da organizzare, con altre Scuole Calcio, incontri che siano concepiti nel rispetto degli scopi dell’attività. Si richiede e favorisce l’obbligatoria partecipazione di tutti, che prevedano un massimo di 5 giocatori per squadra con giochi 3c3 e 5c5 in tempi di 12’ .

ATTIVITA’ TECNICHE ATTRAVERSO GIOCHI E CIRCUITI ‰

Giochi popolari: nel gioco di movimento il bambino ha la possibilità di ampliare quella conoscenza pratica della realtà che gli deriva da un affinamento dei mezzi motori necessari a prendere contatto con l’ambiente e strutturando la propria psicomotricità. Gioco della campana, gioco delle belle statuine, gioco dei 4 cantoni, ruba bandiera etc.

‰

Giochi tradizionali: palla sopra la corda; palla al capitano; palla prigioniera; etc.

‰

Giochi presportivi: minibasket; minivolley; rugby educativo; etc.

‰

Circuiti tecnico-coordinativi a tema

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DELL’ATTIVITA’

MESOCICLO

Cap. Coordinative

Cap. Condizionali

Cap. Tecniche

Cap. TatticoSituative

Schemi motori Posture

Mobilità articolare

Dominiopalla Sensibilità palla

1c1

Schemi motori Posture Equilibrio Orientamento

Mobilità articolare Res. aerobica

Dominio palla Guida palla

1c1

Schemi motori Equlibrio Ritmo Controllo Motorio

Mobilità articolare Rapidità

Dominio palla Guida palla Sensibilità palla Modi di calciare

1c1 2c1 5c5

DICEMBRE

Posture Adattamento e Trasformazione Orientamento Equlibrio

Mobilità articolare Rapidità

Dominio palla Guida palla Tiro

2c1 5c5

GENNAIO

Orientamento Equilibrio Ritmo

Mobilità articolare Rapidità

Guida palla Ricezione palla

2c1 5c5

Schemi motori Ritmo Adattamento e Trasformazione

Mobilità articolare Rapidità Res. aerobica

Dominio palla Guida palla Tiro

1 2 3 5

Orientamento Ritmo Equilibrio Controllo motorio

Mobilità articolare Rapidità

Dominio palla Sensibilità palla Ricezione palla Modi di calciare

2c1 3c1 5c5

Schemi motori Posture Orientamento

Mobilità articolare Rapidità

Guida palla Modi di calciare

2c1 3c1 5c5

verifiche

verifiche

verifiche

verifiche

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

c c c c

1 1 1 5

INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI Qui di seguito verranno riportate n° 15 esercitazioni che fanno parte dell’aspetto pratico della metodologia da seguire. Si è cercato di prendere in esame i vari aspetti che la categoria comporta formando una griglia di esercitazioni atte a completarne l’espresso di queste pagine.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta Movimento senza palla Movimento/Guida della palla Palla Giocatore Birillo o delimitatore Porte Cerchi, Ostacoli

ESERCIZIO n° 1 - “Il bottino” Obiettivo motorio - Sviluppo capacità motorie di base Obiettivo tecnicotattico - Guida della palla -1c1

Descrizione Nella zona di 6 metri di una meta campo si dispongono i palloni e nella zona franca dei 3 metri i 6 guardiani. Nell’altra meta campo prendono posto i predoni che al via tentano, nel tempo stabilito, di eludere la sorveglianza degli avversari per portare nella loro zona più palloni possibili. Ciascun predone non può portare via più di un pallone alla volta. Al termine della fase si invertono le parti e risulterà vincitrice la squadra che avrà totalizzato il maggior numero di palloni. Regole: i guardiani devono intercettare i predoni toccandoli, ma solo dopo che i predoni hanno preso un pallone in mano (e solo nei 3 metri). I predoni possono tuffarsi, nel proprio campo per salvarsi. Se si tuffano non sono intercettabili. Varianti: uso di palloni colorati; abbinare punteggi diversi (bonus); inserimento palloni diverse dimensioni (palle tennis, rugby); inserimento fondamentale tecnico guida della palla

ESERCIZIO n° 2 - “A caccia dei pirati” Obiettivo Motorio - schemi motori di base - capacità coordinative Obiettivo Tecnico-Tattico - collaborazione - guida della palla in situazione

Descrizione La squadra A dei cacciatori è divisa a coppie di cui uno è in possesso di un pallone. La squadra B invece, è libera di spostarsi correndo per il campo di calcio. Il compito dei calciatori è quello di colpire i componenti della squadra B facendo passare il tiro attraverso il cerchio tenuto dal compagno di coppia. La palla dovrà essere lanciata con una sola mano. Il tiratore non dovrà mai entrare con il braccio dentro al cerchio. Tempo di durata: due prove da 5 minuti, vince la squadra che avrà colpito più avversari nel tempo prestabilito. Varianti: variare le dimensioni del terreno di gioco; posizionare ostacoli attrezzi vari da permettere ai bambini di rapportarsi in movimento.

ESERCIZIO n° 3 - “L’imboscata” Obiettivo Motorio Capacità coordinative - orientamento spazio-tempo Obiettivo Tecnico-Tattico - guida della palla

Descrizione Il gioco si svolge sulla meta campo. Le dimensioni verranno adattate al numero di giocatori partecipanti. I giocatori della squadra A vengono disposti in riga sulla linea di fondo con la palla in mano. I componenti della squadra avversaria in numero uguale, prendono posto all’altra estremità del terreno di gioco dietro la linea di fondo campo. Al via i giocatori in possesso di palla scattano conducendo la palla con gli arti inferiori e percorrono velocemente il tragitto fino a fondo campo. Raggiunto tale limite effettuano un dietro front cercando di tornare alla base evitando di farsi raggiungere dagli avversari scattati al momento dell’inversione per prenderli. Vince la squadra che neutralizza il maggior numero di avversari. Varianti: variare le dimensioni del terreno di gioco; suddivisione 4 squadre in 4 colori diversi; inserimento nastro collegamento condurrecalciare-ricevere; inserimento elementi di psico-cinetica.

Linea inversione di marcia

ESERCIZIO N° 4 - “Guida alla base e tira” Obiettivo Motorio Capacità coordinative - orientamento spazio-tempo Obiettivo Tecnico-Tattico - guida della palla - tiro in porta -1c1

Spazio dell’ 1 c

Descrizione Un quadrato fuori dall’area di rigore e ai 2 vertici del quadrato le 2 squadre. Al via dell’istruttore il giocatore squadra A e il giocatore squadra B partono in guida della palla girando intorno al quadrato per riportare la palla alla base. Il primo che porta il pallone alla base diventa attaccante per l’1c1 che si crea nello spazio antistante la porta in un altro quadrato. L’attaccante deve uscire in dribbling dai lati del quadrato e tirare in porta. La base è nei cerchi.

ESERCIZIO n° 5 - “Corri in meta” Obiettivo Motorio Capacità coordinative - orientamento spazio-tempo - equilibrio Capacità senso percettive Capacità oculo-podaliche Obiettivo Tecnico-Tattico - guida della palla

Descrizione In un corridoio di 10 metri di lunghezza e 10 di larghezza la squadra gialla parte in guida della palla per portarla in meta (nei cerchi). La squadra Rossa posizionata ai lati del quadrato con palloni di gomma dovrà lanciare la palla contro i fuggiaschi per colpirli. Chi viene colpito torna indietro alla base di partenza. Vince la squadra che porta più palloni in meta. Varianti: la palla viene lanciata dalle guardie con le mani; la palla viene lanciata con i piedi; i ladri la portano palleggiando con le mani.

ESERCIZIO n° 6 - “Guida nel traffico” Obiettivo Motorio Capacità coordinative - orientamento spazio-tempo - reazione Capacità senso-percettive - oculo-manuale-podaliche Obiettivo Tecnico-Tattico - dominio della palla - guida della palla

Rosso !

Descrizione In un quadrato di dimensioni 20 x 20 metri i bambini guidano la palla liberamente. L’istruttore per ogni colore detta l’esercizio da fare esempio se chiama rosso i ragazzi prendono la palla in mano la lanciano in aria e la riprendono da seduti, o se chiama giallo i ragazzi dovranno mettersi a gattoni e guidare la palla con le ginocchia (mobilizzazione colonna vertebrale) etc. Questo gioco di natura psicocinetica permette di sviluppare le capacità senso percettive e permette all’istruttore di variare le capacità e gli obiettivi da sviluppare.

ESERCIZIO n° 7 - “Ruba bandiera” Obiettivo Motorio Capacità coordinative - equilibrio dinamico Capacità senso-percettive - oculo-manuale-podaliche Schemi motori di base

Descrizione Due squadre una rossa e una gialla. A ogni componente della squadra corrisponde un numero di appartenenza. Al comando dell’istruttore il numero chiamato di ogni squadra parte effettuando un circuito motorio. Il primo che arriva sulla palla diventa attaccante e il secondo difensore. Vince la squadra che segna più reti.

Obiettivo Tecnico-Tattico - dominio e guida della palla - 1c 1

Du

ESERCIZIO n° 8 - “Raccogliamo la frutta” Obiettivi motori: - combinazione - differenziazione - percezione del corpo Obiettivi tecnici: - guida della palla

Descrizione Due squadre con 5-10 delimitatori a 8m di distanza. Al via il primo delle due squadre dovrà condurre la palla, raccogliere un frutto (delimitatore) e portarlo nel cesto (cerchio). Chi raccoglie prima la frutta? Varianti: utilizzare varie modalità di guida della palla; prima di raccogliere il frutto effettuare un giro su se stessi o un rotolamento.

ESERCIZIO n° 9 - “Gioco del bowling” Obiettivi motori: - adattamento e trasformazione - differenziazione Capacità senso-percettive oculo-manuali-podaliche Obiettivi tecnici: - guida della palla

Descrizione

Si preparano 2 campi da bowling per una gara a squadre. Nel tragitto che porta dalla linea di partenza al tiro 10 metri effettuare esercitazioni per lo sviluppo delle capacità coordinative e motorie, oculo manuali e podaliche esempio: palleggiare 2 volte con la mano destra e 2 volte con la mano sinistra per arrivare alla linea di tiro, arrivati sulla linea girarsi di spalle ai birilli bersaglio, chinarsi e tirare la palla da sotto le gambe.

ESERCIZIO n° 10 - “Mini stopvolley” Obiettivi motori: - adattamento e trasformazione - differenziazione - orientamento Capacità senso-percettive oculo-manuale Obiettivi tecnici: - ricezione della palla

Descrizione Si prepara un campo di mini volley. 2 squadre di 3 giocatori. Il gioco prevede una squadra che effettua per 10 volte consecutive 10 battute con le mani mandando la palla al di sopra della rete e l’altra squadra che deve cercare di fermare la palla in qualsiasi modo senza l’uso delle mani, non facendo uscire la palla dalle linee delimitatrici del campo. Vince la squadra che ferma più palloni.

ESERCIZIO n° 11 - “Minigolf” Obiettivi motori: - differenziazione Obiettivi tecnici: - dominio della palla - modi di calciare

Descrizione Si costruisce un campo di minigolf con sentieri per il passaggio della palla e buche (cerchi), vince la squadra che porta prima il pallone a meta.

Partenza

PARTENZA

ESERCIZIO n° 12 - “1…2…3… Stella !” Obiettivi motori: - reazione - equilibrio statico e dinamico Capacità senso percettive Obiettivi tecnici: - dominio della palla - guida della palla - modi di stoppare palla

Descrizione Si posizionano i bambini sulla linea di uno spazio e l’istruttore a 25 metri voltato di spalle. I bambini in guida della palla mentre l’istruttore dice “ 1…2…3….” Dovranno portare la palla verso la meta e quando l’istruttore dice “…stella ! “ dovranno fermare la palla e rimanere in appoggio monopodalico. Vince il bambino che arriva primo alla meta.

1…2….3 Stella

ESERCIZIO n° 13 - “L’incantesimo” Obiettivi motori: - percezione del corpo Obiettivi tecnici: - guida della palla

Descrizione Un gruppo di allievi esegue una conduzione della palla evitando il contatto con i maghi (arancione). I maghi, in possesso del pallone, devono cercare di toccare la schiena degli altri bambini. In questo modo i maghi attuano un incantesimo che blocca il giocatore sino a quando un suo compagno toccandogli la schiena non lo libera dal vincolo. Varianti: cambiare la parte anatomica da toccare; i maghi in conduzione della palla devono toccare il pallone degli altri bambini.

ESERCIZIO n° 14 - “Faccio canestro e tiro” Obiettivi motori: Capacità coordinative - differenziazione Schemi motori di base Attivazione psicocinetica Capacità senso-percettive Obiettivi tecnici: - tiro in porta

Descrizione Circuito motorio con variante cromatica. Al via dell’istruttore un bambino della squadra rossa e uno della squadra gialla partono nel circuito arrivando a 2 corridoi uno giallo e uno rosso. L’istruttore chiamerà il colore e i bambini dovranno entrare in quel corridoio, raccogliere il cerchio e andare sulla linea di fondo campo a tirare il cerchio nel birillo. Chi fa canestro tira in porta il secondo va in porta.

rosso

ESERCIZIO n° 15 - “Ruba palla” Obiettivi motori: Capacità coordinative - differenziazione - orientamento - reazione Schemi motori di base Capacità senso-percettive Obiettivi tecnici: - guida della palla

Descrizione Un quadrato di 5 x 5 mt e ai 4 vertici del quadrato 4 bambini. All’interno del quadrato ci sono 10 palloni. Il gioco prevede che al via dell’istruttore i 4 bambini dovranno andare nel quadrato prendere un pallone alla volta e portarlo a base (il birillo) e potranno anche rubarlo nelle base degli avversari. Vince chi per primo porta in base 3 palloni.

“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE IL CALCIO” Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani: problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano modo di vivere e di praticare sport. Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI

Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma. L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne possibilità di indagine evidenzia che il calcio: 1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente; 2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato; 3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile; 4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla); 5. la velocità richiesta è elevata; 6. la rapidità richiesta è elevata; 7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto; 8. il dispendio energetico è complessivamente alto; Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali: • massa magra e sua percentuale • peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria) • contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute e di forma atletica sarà favorevole . Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica . Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del ruolo ricoperto. Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei vari nutrienti calorici che sono: • GLICIDI = ZUCCHERI • LIPIDI = GRASSI • PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4 grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale. Calcolo del Metabolismo Basale

ETA’

MASCHI

FEMMINE

10 – 17 anni

17.5 x Kg peso ideale + 651

12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni

15.3 x





+ 679

14.7 x

30 – 59 anni

11.6 x





+ 879

8.7 x



60 e oltre

12.3 x





+ 609

9.0 x





“ “ “

+ 496 + 829 + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana. PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore. La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti, atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni: 1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e plastico. 2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti. 3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei micronutrienti. E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia, senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari nutrienti energetici: I MACRONUTRIENTI 1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri; 2. lipidi o grassi; 3. proteine o protidi; I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi) 1. vitamine; 2. sali minerali L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate. Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali. E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani, collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali 1. carni, pesci, uova; 2. latte e derivati; 3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta; rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi” fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana. Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600 calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed impegnativa attività sportiva. ALCUNE AVVERTENZE Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati; inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica. Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta. Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici, ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina salivare. Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita. Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di interferenza limitante la migliore prestazione di gara. PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto. Oppure: Latte e caffè con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRANZO

DOPO L’ALLENAMENTO (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto

PRANZO

Spaghetti al pomodoro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti

CENA

Risotto alla parmigiana Carne arrosto o pollo Insalata o Verdure cotte Un panino Frutta fresca Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Riso alla parmigiana o al burro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Un frutto ½ porzione di formaggio e/o di prosciutto Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta Per climi freddi: latte caldo e miele Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE, ISTRUIRE PER ALLENARE, ALLENARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL GIOVANE CALCIATORE

CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO NORMOLINEO LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2 DATA

RILEVAZIONI A TEMA

NOME

COGNOME

INSUFFICIENTE

DISCRETO

Tessera F.I.G.C.

BUONO

Interesse verso il gioco

Motricitá di base

Rapiditá

Spirito agonistico

Propensione all’iniziativa

Scelte razionali

Capacitá di apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA SITUAZIONI DI GIOCO In attacco con possesso di palla

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Gioca in modo istintivo

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco senza possesso di palla

Sostiene l’azione del compagno

Si muove per ricevere

Arresta il portatore di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4 CAPACITÁ GENERALI

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione) Sa valutare le traiettorie Occupa intelligentemente lo spazio CAPACITÁ DIFENSIVA Sa presidiare una determinata zona Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile Capisce quando accettare il duello e quando aspettare CAPACITÁ OFFENSIVA Sa proteggere la palla Sa saltare l’avversario Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione Sa ricevere e passare la palla Sa usare entrambi i piedi Sa capire il punto debole dell’avversario Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la palla Sa offrire collaborazione al portatore di palla Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI

Giudizio

Personalitá Concentrazione Coraggio Fantasia Disponibilità Sacrificio Affidabilità CAPACITA’ TECNICHE

Giudizio

Dominio della palla Guida della palla Palleggio Uso del piede destro Uso del piede sinistro Trasmissione della palla Ricezione della palla Stop Dribbling Colpo di testa CAPACITA’ TATTICHE

Giudizio

Attitudine alla manovra Presenza nel gioco Visione di gioco Gioco senza palla Capacitá di interdizione Capacitá di verticalizzare Gioco a uomo Gioco a zona Posizionamento CAPACITA’ MOTORIE

Giudizio

Resistenza Forza Velocità Cap. coordinative Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

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Allegato n° 6

Data

SOCIETÁ Affiliata A.C. Perugia

________________

Categoria

Unità di lavoro n°

_______________________ _

________________

______________ _

Minuti

Istruttore

________________

_______________________

OBIETTIVI

ATTIVITA’

Temp o (min.)

Tempi parzia li

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DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- I PULCINI “CONOSCIAMOCI”

INTRODUZIONE E ASPETTI GENERALI Proseguendo nelle nostre caratterizzazioni, i Pulcini, rappresentano quel biennio d’età, fra gli 8 ed i 10 anni, della fanciullezza più vera, connotata da una grandissima disponibilità da parte del bambino, sia dal punto di vista motorio che intellettuale. L’obiettivo primario e generale per i Pulcini consiste nell’acquisizione della padronanza del proprio corpo, ottenuta mediante lo sviluppo delle capacità motorie, che sono i presupposti fondamentali attraverso cui si apprenderanno - più avanti - le abilità specifiche. Pertanto si ricercherà un contesto in cui, in un clima di amicizia e divertimento, i bambini possano sviluppare quanto più movimento possibile assieme ai coetanei, e con esso, iniziare a tendere a condotte tecnico/tattiche che competono al gioco del calcio, secondo obiettivi, non più solo individuali, ma comuni di un gruppo-squadra. Si è parlato di movimento: può sembrare cosa ovvia che un bambino si muova e debba farlo. In realtà, negli anni 2000 si sono perdute molte di quelle caratteristiche che il mondo e la società aveva alcuni decenni fa: il cortile è sempre più raro, le attività dei bambini all’aria aperta ed in libertà sono scarse, e di contro, essi sono distratti ed attratti dai nuovi strumenti tecnologici, nonchè da interessi vari (spesso più dei genitori che dei bambini stessi). Tutte cose che producono sì fanciulli vivaci intellettivamente, ma sedentari e disadattati alla relazione con il proprio corpo e l’attività fisica. Bisogna dare al bambino la possibilità di giocare in senso lato, con e senza attrezzi, soprattutto in gruppo ma anche da solo, così da far uscire tutte le potenzialità motorie, espressive, percettive di cui la natura ci ha dotato. Fornire al bambino una piattaforma motoria di base su cui innestare, fra molti anni, il calcio vero e proprio. Il bambino sta superando la fase dello spiccato egocentrismo che lo aveva caratterizzato in precedenza. Ora è un piacere giocare insieme ai compagni, iniziando a pensare in forma collettiva, ad una squadra, che solo come tale può cercare di ottenere uno scopo e vincere le partite, ma che ha pure le sue regole sociali e di comportamento. Più i rapporti interpersonali saranno validi e stimolati fra i bambini, maggiore sarà il livello di coesione che si potrà osservare in squadra e minori saranno - di conseguenza - quegli individualismi che, pur se necessari non rappresentano nulla di così particolarmente grave, ma contribuiscono a rallentare il processo di crescita del gruppo. Il fanciullo ora ha il desiderio ed il piacere di iniziare ad usare il proprio pensiero giocando, cercando soluzioni adatte e fantasiose a quanto il campo gli propone usando i compagni per ottenere uno stesso scopo in cui tutti inizieranno ad identificarsi. Aumenterà la capacità di entusiasmarsi per l’attività sportiva, anche perché si sarà accresciuta la consapevolezza che egli potrà decidere sempre più autonomamente sul da farsi in campo, assumendosi le prime responsabilità ed i primi rischi di errore, per provarne quindi grande soddisfazione conseguente, indipendentemente dal fatto che abbia avuto successo o meno. La figura dell’allenatore sarà vista dai piccoli calciatori come un’entità in cui si riconoscerà non solo la maggiore età, l’adulto, il mister, ma soprattutto la maggiore esperienza e la capacità di sapere ciò che è bene ed utile per il bambino stesso. Pertanto l’ allenatore godrà di un’apertura di credito totale ed incondizionata da parte degli allievi, ma dovrà essere bravo a mantenerla immacolata, pena l’essere immediatamente scoperto e giudicato di conseguenza. Quando un bambino chiede: “Mister, va bene così?”, “Mi guardi, per favore!”, non bisognerà mai deludere le aspettative e la disponibilità che il bimbo dimostra, e dargli invece ulteriore dimostrazione di attenzione e di compartecipazione al suo processo di crescita. I bambini vogliono regole da rispettare, vogliono disciplina e lavoro, ma vogliono essere sostenuti psicologicamente. Gli adulti, i genitori, in genere devono sentire il peso di una grandissima e decisiva responsabilità nell’ interpretare le azioni del loro figlio e nell’ aiutare il piccolo a codificare quel tumulto di segnali che ora gli arrivano e che –al contrario di prima- è adesso in grado di iniziare a decifrare pensando anche con la propria testa. Da parte dei grandi non ci può essere che attenzione per l’ attività del figlio, interesse per quanto fa e per le emozioni che prova, in un clima capace di sdrammatizzare, di trasmettere serenità e gioia per le nuove esperienze, sostenendo dopo gli errori e le

delusioni e non enfatizzando i successi. Cosa grave sarebbe la creazione di alibi, di giustificazioni (es. colpa dell’ arbitro, di questa o quella persona, di questo o quel compagno, del vento, della pioggia); il bambino ne troverebbe facilissimo appiglio e ne otterrebbe un effetto diseducativo devastante, non solo nell’ambito del gioco del calcio. Così come altrettanto grave sarebbe l’esasperazione dell’attività e delle partite. Se ogni calcio al pallone è visto come un goal mancato o fatto e se ogni gara è una finale della Champions League, è probabile che il bambino cresca con una concezione molto forzata dello sport e forse anche della vita. Ma non sarà colpa sua, perché a lui piace ed interessa solo divertirsi. I numeri importano solo ai genitori, che però spesso amano vantarsi (o dolersi) di un qualcosa che ai bambini non tocca proprio per nulla! SPECIALIZZARE ? SI MA LA MOTRICITA’ ED IL GIOCO ! Nei Pulcini lo sviluppo delle capacità coordinative generali e speciali, già massicciamente iniziato nel biennio dei Piccoli Amici, deve proseguire ed affinarsi, giacchè ci si trova nella cosiddetta “età dell’ oro della motricità”, ossia in un periodo particolarmente sensibile per l’apprendimento (fasi sensibili1). Ora è determinante porre le capacità coordinative apprese e consolidate al servizio di un gesto tecnico che divenga gradatamente sempre meno grezzo, pertanto sempre più preciso. Inoltre gli aspetti coordinativi vanno utilizzati come presupposto, come mezzo (ma anche come limite da superare) per l’inizio dell’insegnamento della parte che può definirsi tattica. Tuttavia sarebbe del tutto prematuro pensare di specializzare alcunché: ora bisogna costruire i presupposti su cui la specializzazione stessa poggerà negli anni a venire. Sostanzialmente bisogna pensare ad una piramide dall’ampia base, in cui all’apice stia il calcio adulto e specializzato. I Pulcini stanno allargando la base della piramide, mettendoci il maggior numero di conoscenze generali e condotte motorie possibile. Su queste fondamenta si fonderà fra molti anni, il calcio dei grandi, fatto di abilità specifiche e di pressioni di ogni tipo. Una cosa è certa: più le fondamenta saranno robuste e ricche, più sarà facile ottenere facilmente, domani, una fluida gestualità tecnica e tattica, corredata da risultati e soddisfazioni. Il gesto tecnico dovrà essere stimolato, perché alla fine del ciclo di lavoro, il bambino dovrebbe essere in grado, con l’ aiuto di tutte le componenti del suo movimento (schemi motori acquisiti e capacità coordinative sufficientemente sviluppate), di eseguire abbastanza correttamente e di finalizzare il gesto alla situazione di gioco contingente. La fase della coordinazione grezza2 lascerà il posto ai passi successivi dell’ apprendimento, ma, in sostanza, la coordinazione sarà stata messa a disposizione del gesto tecnico, per iniziare davvero ad imparare a giocare al calcio. La programmazione dell’ allenamento dovrà essere basata sul gioco, attraverso cui sviluppare, oltre alla gestualità tecnica, anche quelle prime forme collaborative del giocare insieme e quei primi concetti rudimentali di tecnica applicata (tattica individuale) che saranno importanti in futuro. L’utilizzo di mezzi e forme di gioco provenienti da altri sport sarà sempre una buona abitudine in ossequio ai principi di polivalenza e multilateralità a cui sarà opportuno riferirsi costantemente. Tuttavia sarà bene controllare che non si instauri un clima di assoluta ed incontrollata ludicità, che finirebbe per sfuggire al controllo anche degli stessi bambini, impedendo loro di percepire pienamente (con l’ aiuto decisivo dell’ istruttore) quanto stanno svolgendo. Il tutto in un percorso possibilmente induttivo ed interdisciplinare, in cui l’ istruttore non ponga limiti specifici e si imponga oltre il necessario, ma in cui egli stimoli il piccolo allievo a cercarsi le proprie soluzioni in 1

Con questo termine, si intendono i momenti biologici, generalmente concentrati fra i 7 ed i 12 anni, in cui un bambino è particolarmente permeabile all’ acquisizione di una o più qualità. In particolare le capacità coordinative, in genere e con poche eccezioni, sono ben sviluppabili proprio in questo lasso di tempo. 2 Si tratta della fase, tipica di questi anni, in cui il gesto tecnico può venir richiesto in modo piuttosto approssimativo. E’ la prima tappa: la seconda è quella della coordinazione fine, in cui si richiede precisione e pulizia del gesto (Esordienti) e la terza è quella della disponibilità variabile, in cui si richiede che il gesto possa venir modificato e quindi adattato a condizioni esterne sempre mutevoli (Giovanissimi ed oltre).

autonomia, esplorando e pungolando il pensiero attivo e la creatività del bimbo, concedendo errori e cercando lo loro correzione senza ansie e tramite il dialogo. In genere sarà bene osservare l’ omogeneità delle proposte in riferimento al livello del gruppo con cui si lavora. Così facendo si assicurerà il giusto livello di difficoltà per ognuno e si potranno avere le migliori risposte da tutti. Gli aspetti fisici dovranno essere toccati specificatamente solo per quanto riguarda la parte relativa alla coordinazione, alla rapidità ed alla capacità di reagire velocemente a stimoli di varia natura (reazione). Le componenti aerobiche potranno essere sollecitate tranquillamente tramite il gioco. Da evitare saranno tutti gli accenni ad una preparazione fisica anche solo lontanamente assimilabile a quella degli adulti.

COSA PUO’ FARE UN BAMBINO IN QUESTO BIENNIO ¾

Avere un’attenzione più flessibile e capace di analizzare più variabili per organizzare il proprio agire.

¾

Adattarsi a situazioni nuove sotto vari aspetti (di gioco, sociali ecc.).

¾

Accettare regole ed iniziare ad aspirare a qualche risultato.

¾

Iniziare ad automatizzare le capacità e renderle funzionali al compito assegnato (ma non del tutto).

¾

Controllare i movimenti e combinarli.

¾

Colpire e ricevere la palla frontalmente e diagonalmente anche in movimento.

¾

Valutare in modo semplificato la posizione in campo di compagni ed avversari, riconoscendo le fasi del gioco (attacco e difesa).

COSA DEVE SAPER FARE DOPO IL BIENNIO Aspetto Sociale ¾

Rispettare le persone coinvolte nel gioco dentro e fuori del campo.

¾

Avere una certa autosufficienza gestionale.

¾

Vivere correttamente ed armonicamente nel gruppo.

Aspetto Motorio-Condizionale ¾

Avere un buona articolarità, una buona coordinazione generale, controllare il suo corpo e combinare i movimenti.

¾

Eseguire rapidamente gli schemi motori e le abilità specifiche in forma piuttosto fine.

¾

Avere una base di preparazione aerobica sufficiente.

¾

Avere una sufficiente educazione alle espressioni di forza (discriminare la quantità di forza da impiegare, ad esempio nel calciare una palla).

Aspetto Tecnico ¾

Saper eseguire la guida della palla con tutte le parti del piede (interno, esterno, collo, punta).

¾

Saper effettuare il dribbling (saltare l’uomo) ed almeno alcuni tipi di finte, eventualmente in forma grezza: può essere utile, interessante e coinvolgente codificarne alcune, rendendole standard e magari rifacendosi sporadicamente a migliori gesti dei grandi campioni.

¾

Saper trasmettere la palla in ogni direzione (orizzontale, diagonale, verticale avanti indietro) e con tutte le parti del piede (interno, collo, esterno, punta, tacco, pianta) e con la testa.

¾

Saper ricevere la palla (stoppare) con i piedi (interno, esterno, punta, pianta), con il petto, con la coscia, con la testa, con l’addome.

¾

Saper tirare in porta con i piedi (interno, interno-esterno collo, collo, punta, tacco), con la testa (frontale e parietale) e con tutte le parti del corpo previste dal regolamento.

¾

Concedere una grande diversità fra il piede dominante e l’altro.

¾

Saper colpire la palla di testa con i piedi al suolo, sul posto con stacco a due piedi, dopo rincorsa con stacco ad un piede, in tuffo; il tutto con impatto frontale e parietale.

¾

Saper effettuare un buon contrasto da differenti posizioni (frontale, laterale, da dietro, scivolato, aereo).

¾

Saper effettuare un’efficace e corretta rimessa laterale.

Aspetto Tattico ¾

Saper difendere la palla.

¾

Sapersi smarcare e rendersi utile.

¾

Saper effettuare triangolazioni in forma semplificata.

¾

Saper marcare un avversario e valutare le traiettorie dei passaggi.

¾

Saper effettuare passaggi ragionati (dove, come, quando).

¾

Saper gestire semplici situazioni di soprannumero e sottonumero.

Aspetto Regolamentare •

Conoscere ed osservare attentamente le principali regole del gioco.

Se al termine del biennio ci si accorgesse che alcune di queste capacità non sono state assimilate, all’inizio del biennio successivo bisognerebbe richiamarle, per non lasciare lacune che nel tempo, lascerebbero traccia.

QUINDI RISPETTIAMO QUESTE REGOLE Ricordare che esiste una grande differenza fra le tre classi di età potenzialmente partecipanti all’attività della categoria Pulcini. Proporre sempre solo ciò che può essere oggettivamente svolto. Rendere omogenei i gruppi di lavoro: non solo o necessariamente per classe di nascita, ma anche per caratteristiche generali3. Insistere sullo sviluppo delle capacità coordinative generali e speciali, sul consolidamento dello schema corporeo e degli schemi motori di base. Insegnare e perfezionare tutti i gesti tecnici propri del gioco del calcio (guida, dribbling / finte, trasmissione, ricezione o stop, tiro in porta, gioco di testa, contrasto, rimessa laterale, tecnica portiere). Proporre la risoluzione di semplici situazioni tattiche di soprannumero, sottonumero, semplici smarcamenti, passaggi ragionati e stimolare il concetto di rendersi utili. In gruppi o squadre proporre situazioni che, a partire dal 3c3, arrivino fino all’ 9c9 (su campo ridotto 70 x 50 m) al termine del biennio. Stimolare una certa autosufficienza del ragazzo, aiutarlo a gestirsi da solo (vestirsi, farsi la doccia, prendersi certe responsabilità ecc.); ciò favorirà lo sviluppo della sua intelligenza, personalità, accrescerà la sua autostima e lo faciliterà nell’inquadramento in un sano spirito di gruppo. Iniziare a pretendere dal bambino il rispetto per tutto ciò che lo circonda (persone, arbitro, materiali, compagni, avversari ecc.). Allenare principalmente la rapidità, la reazione, la forza rapida, la mobilità articolare e la resistenza aerobica. Pretendere la perfezione assoluta, nè tantomeno la disponibilità variabile del gesto (gesto tecnico in situazioni variabili e mutevoli o difficoltose). Specializzare Proporre elementi di tattica di squadra (schemi o movimenti programmati), giacchè il bambino non ha capacità di pensiero astratto, nè basi fisiche, psicologiche e tecniche perchè ciò sia comprensibile ed applicato. Non lasciare che vi sia una ludicità assoluta, incontrollata e fine a sè stessa.

3

SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’

SI’ SI’ NO NO NO NO

Questo è un punto strategicamente fondamentale. Per gruppi omogenei si intende che essi dovrebbero essere composti da bambini con un livello generale medio simile fra loro: livello motorio, fisico, tecnico, di maturazione biologica, di capacità attentiva, di motivazione. Così facendo si possono tarare le proposte ad hoc per i singoli gruppi, essendo maggiormente sicuri di coinvolgere tutti nel processo di crescita, con meno rischi di essere troppo “difficili” per alcuni o troppo “facili” per altri. Inoltre, anche nelle partite sarà assicurato il maggior coinvolgimento nel gioco da parte di tutti, senza l’ estraniarsi di coloro che sono su un livello più basso, a vantaggio di coloro che sono più in alto, che catalizzerebbero tutto il gioco su di loro e che creerebbero un’ impressione fasulla di crescita della squadra. Un punto importante però è costituito dal fatto che si possono scorgere progressi enormi anche in periodi brevi: pertanto bisogna sempre essere attenti a spostamenti di gruppo di lavoro al fine di assicurare costantemente l’omogeneità. Tuttavia, questo modo di lavorare crea di solito problemi ai genitori, che male accettano di vedere il loro figlio giocare nella squadra B o C ecc. e preferirebbero squadre “mescolate” perché anche il loro bimbo vinca più partite. Ovviamente il ragionamento non sta in piedi, pedagogicamente parlando. Bisogna spiegare loro che il bambino si diverte di più se gioca quantitativamente di più e cresce meglio se gli vengono proposte le esercitazioni adatte a lui, e non quelle che –in quel momento- non è in grado di fare e che diverrebbero frustranti: infatti al piccolo interessa solo giocare e divertirsi con gli amici, anche se si chiamano squadra B. Il resto è paranoia degli adulti.

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO Tattico 35%

All’interno del parametro suddividiamo in: TATTICO

Fisico 10%

35%

•A. Situazionale •Partita tattica

10% 25%

TECNICO

55%

•A. Coordinativo •A. Percettivo

Tecnico 55%

30% 25%

FISICO

Fisico

Tecnico-Coordinativo

10%

•Res. Aerobica •Velocità

Tattico

40% 60%

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro MESOCICLO

CARICO TECNICO

CARICO TATTICO

CARICO FISICO

SETTEMBRE

70%

10%

20%

OTTOBRE

65%

20%

15%

NOVEMBRE

55%

35%

10%

DICEMBRE

55%

30%

15%

GENNAIO

55%

35%

10%

FEBBRAIO

55%

35%

10%

MARZO

50%

45%

5%

APRILE

45%

50%

5%

MAGGIO

45%

55%

0%

Esemplificazione grafica 80

70

60

50

40

30

20

10

0 Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

TECNICO

Gennaio

TATTICO

Febbraio

FISICO

Marzo

Aprile

Maggio

ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO

Tecnico Coordinativo

Percettivo

Situativo

Partita Tattica

Fisico

SETTEMBRE

10%

60%

10%

0%

20%

OTTOBRE

10%

55%

20%

0%

15%

NOVEMBRE

15%

40%

30%

5%

10%

DICEMBRE

20%

35%

25%

5%

15%

GENNAIO

25%

30%

25%

10%

10%

FEBBRAIO

30%

25%

25%

10%

10%

MARZO

30%

20%

30%

15%

5%

APRILE

25%

20%

35%

15%

5%

MAGGIO

25%

20%

35%

20%

0%

Esemplificazione Grafica 70

60

50

40

30

20

10

0 Settembre

Ottobre

Novembre

Tecnico Coordinativo

Dicembre

Percettivo

Gennaio

Febbraio

Situazionale

Marzo

Aprile

Partita Tattica

Maggio

Fisico

SPECIFICAZIONI SUI CONTENUTI MOTORI Coordinazione, mobilità articolare, velocità e resistenza aerobica Le capacità coordinative e la mobilità articolare devono essere il pane quotidiano dell’attività dei Pulcini. La mobilità articolare è favorita in questi anni da una elevata elasticità generale di tutte le strutture corporee del bambino; quindi sarà utile sollecitare tutti i movimenti che favoriscano una buona ampiezza di movimento, di tutti i segmenti del corpo, eseguiti ovviamente a carichi naturali e senza strappi. Riguardo le capacità coordinative, partiamo da una premessa necessaria, per sgomberare il campo da qualche malinteso o dubbio: allenare le capacità coordinative non è materia esclusiva di preparatori atletici o da sofisticati esperti del settore. Né si pensi che le capacità coordinative si allenano solo se si fa tanta “ginnastica”. Molte semplici esercitazioni, con e senza pallone, hanno contenuti coordinativi importanti, e vanno pertanto somministrate in modo tanto massiccio quanto vario, essendo la varietà delle proposte una variabile essenziale per sollecitare la coordinazione e la motricità di base. Vale pertanto ricordare e rifarsi brevemente all’introduzione di tale saggio, che le capacità coordinative, insieme alle capacità condizionali, determinano ogni tipo di prestazione sportiva ed ogni possibilità di miglioramento. L’adattamento coordinativo è fondamentale, insieme a quello condizionale, se si vuole avere un qualsiasi miglioramento prestativo. Le capacità coordinative organizzano, controllano e regolano il movimento (volontario, automatico e riflesso). Sono dette anche capacità percettivo-cinetiche. Lo sviluppo ed il miglioramento della coordinazione dipende strettamente dal funzionamento del sistema nervoso centrale, in particolare dall’apparato senso-motorio e dalla integrazione delle informazioni dei vari sistemi percettivi (visivo, cinestesico, acustico, tattile, sistema dell’equilibrio). Se un allievo non avrà la possibilità di fare esperienze che permettano un migliore controllo dei movimenti, non saprà nemmeno trovare in futuro la giusta posizione nello spazio in fase di smarcamento, la scelta di tempo nella fase di recupero della palla oppure il più efficace equilibrio nel momento di calciare la palla in una determinata condizione. Per fare un esempio finale, semplice e chiaro, sull’ estrema importanza delle capacità coordinative: se un bambino non riesce a stoppare un pallone, non è detto che egli non sappia fare il gesto tecnico del controllo di palla; può darsi che egli invece non sia capace di stare in equilibrio su una gamba! Riguardo alla velocità, metodologie allenanti a questo riguardo sono tutte quelle che, seguendo attentamente le esigenze del bambino, propongono scatti fino ai 20 mt, circuiti brevi di pochi secondi, slalom, skip, giochi ad acchiapparsi ecc. Il tutto sotto forma di gioco/gara, con e senza l’uso del pallone ed altri attrezzi, e con l’ accortezza di cambiare frequentemente il gioco stesso. Vale sempre la regola di far effettuare recuperi completi ai bambini prima di far eseguire la prova/gioco successivo. Riguardo la forza, essa va allenata senza carichi, vincendo resistenze naturali e soprattutto utilizzando gli stessi mezzi sopracitati. E’ corretto intendere l’ allenamento della forza come preventivo, propedeutico e di supporto ad un’armonica formazione dell’apparato scheletrico e muscolare, nonché come una sana forma di educazione al proprio sviluppo. Per la resistenza assolutamente di tipo aerobico, o di lungo periodo, va sollecitata sempre tramite il gioco. Le partite o i giochi a tema con la palla che si propongono sono sempre più che sufficienti a stimolare quanto basta le qualità aerobiche del bambino. Fisiologicamente il bambino non è pronto ad un allenamento specifico sulla forza.

LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE

La programmazione deve essere su base annuale, con mesocicli in cui vengono posti obiettivi precisi e specifici. Programmare è assolutamente indispensabile, ma non significa necessariamente che si deve svolgere solo ed esclusivamente quanto stabilito, trascurando tutto il resto; significa stabilire delle priorità e dare un ordine al lavoro. La verifica dell’attività svolta viene fatta principalmente sulla base di osservazioni e tests4. Si tenga presente, tuttavia, che quello proposto è un esempio di tabella programmatica su base annuale (stagionale) in cui trovano posto sì tutti i contenuti principali da sviluppare, ma non necessariamente nei periodi esattamente riportati. Sarà il singolo istruttore a tarare i tempi della programmazione sulla base delle proprie esigenze e/o necessità, riferendosi soprattutto al livello iniziale dei ragazzi ed al loro apprendimento.

SINTESI DEGLI OBIETTIVI Obiettivi Motori • • • • •

Schema corporeo. Schemi motori e posturali. Dominanza e lateralità. Capacità coordinative generali e speciali. Capacità condizionali (mobilità articolare, resistenza aerobica, forza rapida, rapidità).

Obiettivi Tecnici • Impostazione corretta nell’esecuzione dei fondamentali • Dominio palla. • Sensibilità palla. • Conduzione. • Trasmissione. • Ricezione. • Tiro in porta. • Finta-dribbling. • Gioco di testa. • Abilità combinate. Obiettivi Tattici • • • • • • • •

Marcamento e contrasto. Smarcamento inteso come rendersi utili. Fare goal, avanzare, non perdere la palla. Proteggere la propria porta. Avanzare per non far avanzare il portatore di palla avversario. Passaggio: come, dove, quando. Situazioni di gioco (soprannumero, sottonumero, parità num., max 3>3). Giochi a tema o polisportivi.

Obiettivi Morali • Rispetto regolamento del gioco e interno. • Responsabilizzazione dei ragazzi. • Iniziativa individuale in un ambito di socializzazione. • Vincere la paura del contatto con il suolo e con l’avversario. • Rispetto materiale assegnato. • Rispetto avversari, dirigenti, arbitro.

DISTRIBUZIONE MENSILE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA 4

Esempi di tests utilizzabili sono: ƒ Percorsi di destrezza e coordinazione generale (test tecnico-coordinativo) ƒ Test di palleggio in un cerchio e test di dominio della palla (tests tecnici) ƒ Corsa su 15 metri in scatto, lancio palla medica indietro 3 kg e avanti 2 kg (test atletico)

PERIODO

OBIETTIVO COORDINATIVO

OBIETTIVO CONDIZIONALE

OBIETTIVO TECNICO

OBIETTIVO TATTICO

SETTEMBRE

- Schemi motori di base - Differenziazione spazio-tempo - Equilibrio

- Mobilità articolare - Resistenza aerobica

- Dominio palla - Sensibilità palla - Conduzione palla

-

1c1 2c1 1c portiere Difesa palla

OTTOBRE

- Combinazione motoria - Differenziazione spazio-tempo - Equilibrio

- Mobilità articolare - Resistenza aerobica - Forza rapida

-

Dominio palla Conduzione palla Ricezione palla Dribbling-finte

-

1c1 2c1 7c7 Smarcamento Passaggio

NOVEMBRE

-

Schemi motori di base Equilibrio Combinazione motoria Adattamento e trasformazione

-

-

Dominio palla Conduzione palla Modi di calciare Dribbling-finte

- 1c1 - 7c7 - Difesa palla - Marcamentosmarcamento

DICEMBRE

-

Combinazione motoria Adattamento e trasformazione Differenziazione spazio-tempo Reazione

- Mobilità articolare - Forza rapida - Rapidità

-

Conduzione palla Modi di calciare Trasmissione palla Tiro

-

2c1 3c1 7c7 Smarcamento

GENNAIO

-

Differenziazione spazio-tempo Adattamento e trasformazione Ritmo Fantasia motoria

-

-

Trasmissione Ricezione palla Tiro Dribbling/Finte Colpo di testa

-

2c1 3c2 7c7 Passaggio

FEBBRAIO

- Differenziazione spazio-tempo - Ritmo - Reazione

- Mobilità articolare - Rapidità - Forza rapida

-

Dominio palla Conduzione palla Tiro Ricezione palla Abilità combinate

- 3c2 - 3c3 - Passaggio - MarcamentoSmarcamento - 9c9 (se fine biennio)

MARZO

-

Differenziazione spazio-tempo Anticipazione motoria Ritmo Fantasia motoria

- Mobilità articolare - Rapidità - Resistenza aerobica

-

Dominio palla Conduzione palla Tiro Gioco al volo Dribbling-finte Colpo di testa

-

APRILE

-

Adattamento e trasformazione Anticipazione motoria Fantasia motoria Ritmo

- Mobilità articolare - Rapidità

-

Tiro con finta Trasmissione palla Abilità combinate Ricezione palla Dribbling

- 1c1 - 2c1 - 3c2 - 7c7 SmarcamentoMarcamento - Passaggio - Campo 9-11 (se fine biennio)

MAGGIOGIUGNO

Mobilità articolare Resistenza aerobica Rapidità Forza rapida

Mobilità articolare Rapidità Forza rapida Resistenza aerobica

3c2 3c3 Smarcamento Campo 7-9

Verifica del lavoro svolto con partecipazione a tornei e giochi. Sintesi e valutazione delle carenze.

ALLENAMENTO TIPO Ci sembra importante fornirvi uno standard di riferimento per condurre una buona e soprattutto organizzata seduta di lavoro divisa in fasi ed obiettivi specifici, riferiti ai temi della vostra programmazione.

-

-

Fase di messa in azione: c.a. 15’. E’ la fase del cosiddetto riscaldamento. Preferire l’uso della palla, abbinare contenuti tecnici e di attivazione motoria ed utilizzare anche esercitazioni in regime psicocinetico e giochi di varia natura. Fase analitica: c.a. 20’. E’ la fase in cui si sviluppa il tema tecnico della seduta. In questa fase si prevede il rapporto uomo-palla, non necessariamente individuale, ma senza l’intervento di avversari. Fase situazionale: c.a. 20’. E’ la fase in cui si trasporta il tema tecnico alla situazione di gioco in forma ridotta. Situazione reale, quindi con l’intervento di avversari. Gioco a tema: c.a. 15’. E’ la fase in cui si applica ad una vera partita ridotta il tema della seduta. Si svolge una vera gara, magari con regole un po’ artificiose e con l’utilizzo di portieri, per sviluppare le tematiche scelte in condizione ancora più reale, anche nelle dimensioni e spazi di gioco. Partita libera: c.a. 20’. Campo di dimensioni adeguate al numero. E’ la classica partita libera, fase di libera espressività, lo scopo è quello di “staccare” un po’ dalla pressione e dai vincoli della seduta. Spesso i bambini attendono spasmodicamente questo momento per tutto l’ allenamento, ma poi, in realtà, ci si accorge che altre fasi della seduta erano per loro più divertenti. Costruire squadre più omogenee possibile. Compito dell’istruttore è osservare attentamente in questa fase, pur lasciando libertà interpretativa e di gioco ai ragazzi. Spesso dalle indicazioni tratte dal gioco libero si può organizzare e rivalutare il lavoro futuro.

All’interno di ogni fase della seduta è sottointeso il carico fisico tramite esercitazione con palla, basate essenzialmente su resistenza aerobica, velocità/rapidità e naturalmente una dose importante di mobilità articolare.

QUALCHE CONSIGLIO • • • • • • • • • • • •

Utilizzare esercitazioni di carattere ludico e sotto forma di gara; giochi a tema ed a confronto tecnico tattico; situazioni di gioco con punteggi e penalità; proposte stimolanti la fantasia e la creatività degli allievi. Gradualità, consequenzialità, multilateralità, specificità e divertimento non dovrebbero mai mancare. Dare un titolo ad ogni lavoro che si propone. Evitare i tempi morti e le file inattive; far partecipare tutti contemporaneamente (per quanto possibile). Coinvolgere emotivamente il ragazzo. Predisporre stazioni di lavoro per lo svolgimento della tecnica analitica e badare ad una certa omogeneità di valori nel formare i gruppi di lavoro. Alternare metodo deduttivo e induttivo (con prevalenza di quest’ultimo). Dimostrare o far dimostrare le esercitazioni. Arrivare al campo con le idee chiare su cosa fare. Programmare, scrivere e registrare l’attività. Attenzione al linguaggio usato ed alla comunicazione: deve essere comprensibile agli allievi. Ricordarsi che l’allenatore è al completo servizio del suo allievo: è il ragazzo che gioca, non è il suo allenatore che deve mettersi in evidenza ! Non è più bravo l’allenatore che fa tante cose, ma quello che ne fa magari poche, ma meglio ! Non è la singola esercitazione a fare la qualità, ma il modo in cui essa viene proposta e condotta.

INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI Nella scelta delle esercitazioni esemplificative si è cercato di prendere in considerazione vari aspetti, sia motori, che tecnici, che a semplice valenza tattica, cercando di fornire una griglia operativa facilmente sviluppabile che desse l’idea di cosa si intende con quanto espresso in queste pagine. Da non sottovalutare le varianti ai singoli esercizi: in talune circostanze esse possono radicalmente modificare la situazione di partenza, dando del tutto un altro aspetto al contesto.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta Movimento senza palla Movimento/Guida della palla Palla Giocatore Birillo o delimitatore Porte Cerchi, Ostacoli

ESERCIZIO n° 1 - “Tira nella porta giusta” Obiettivi motori Capacità coordinative - reazione motoria - combinazione ed accoppiamento motorio

Descrizione A passa a B e va a prenderne il posto. B, appena ricevuta palla stoppa e conduce a scelta verso il cono di destra o di sinistra, per andare al posto che era di A. Contemporaneamente alla scelta destra o sinistra di B, C conduce la sua palla per 2 mt e tira nella porta corrispondente alla scelta di B. Varianti: far modificare il gesto tecnico fra A e B (es. lancio con le mani e stop, cambiare il numero dei passaggi prima della scelta…).

Obiettivi tecnico - tattici - Trasmissione - Conduzione - Tiro

A

B

Considerazioni Esercizio che costringe a valutare costantemente le scelte altrui ed adattare ci conseguenza le proprie, in un’ alternanza coordinativa importante. Interessante il tiro nelle porticine, che non si verifica mai in condizioni prevedibili e standardizzate. Sollecitare C ad essere immediato a reagire alla scelta di B.

ESERCIZIO n° 2 - “Scambio delle tane” Obiettivi motori Capacità coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattici - dominio - guida - ricerca dello spazio

Descrizione In uno spazio ci sono un certo numero di tane (cerchi a terra). Ogni giocatore sta in una tana, palla al piede, eccetto due altri che sono fuori di esse, anche loro con palla. I giocatori dentro le tane devono cercare di scambiarsele conducendo la propria palla, senza che i due gialli riescano ad impossessarsene prima del loro arrivo. Per essere salvi in tana bisogna stoppare la palla entro la tana stessa. Varianti: modificare il gesto della conduzione; variare lo spazio del campo disponibile; variare il numero dei gialli cacciatori.

Considerazioni Sollecitare a scambiarsi le tane di continuo, senza pause troppo lunghe. Far notare che è importante non solo il tempismo e la velocità dello scambio, ma anche la precisione del gesto tecnico, pena il non riuscire a salvarsi in tana. Il gioco unisce aspetti coordinativi e tecnici nello stesso tempo, abituando - fra l’ altro - ad assumersi qualche rischio ed a sfruttare le situazioni propizie che si evolvono imprevedibilmente.

ESERCIZIO n° 3 - “Tieni la palla” Obiettivi motori Capacità coordinative - orientamento spazio-temporale - adattamento e trasformazione - combinazione ed accoppiamento motorio Obiettivi tecnico-tattici - guida - dribbling/finte - difesa della palla

Descrizione In uno spazio ben delimitato si gioca in 10 con 3 palloni soltanto. Ognuno conduce nello spazio il suo pallone e cerca di non farselo rubare dagli altri. Ogni 30” si ferma il gioco e si verifica chi è in possesso di una palla: a costoro viene assegnato 1 punto. Varianti: variare lo spazio; variare il numero dei palloni. Considerazioni Gioco di grande intensità, che stimola grande impegno, coinvolgimento e partecipazione da parte dei bambini. Sottolineare il fatto che è utile cercare gli spazi liberi di campo, per correre meno rischi, anche se la spinta dei bambini è – solitamente- per la ricerca dei duelli e dei dribbling. La necessità di difendere la palla dai frequenti contatti con gli altri favorisce la presa di coscienza del giusto comportamento da tenere utilizzando bene il proprio corpo, con i consigli dell’istruttore. Insistere sul fatto che anche la conduzione in assenza momentanea di avversari deve essere ben controllata. Il gioco abitua ai contatti, anche pesanti, e quindi favorisce l’ accettazione degli stessi, con il giusto spirito e senza lamentele o timori.

ESERCIZIO n° 4 - “Abbatti i birilli” Obiettivi motori Capacità coordinative - ritmo - differenziazione dinamico percettiva - combinazione ed accoppiamento motorio Obiettivi tecnico-tattici - guida - modi di calciare

Descrizione Due squadre di 4-5 elementi si affrontano in una gara. Si parte con il primo della fila che effettua uno slalom fra conetti e deve successivamente abbattere dei birilli posti di fronte a lui, calciando da una linea prefissata. Il secondo della fila parte quando il primo gli riporta il pallone in conduzione (a staffetta). I birilli abbattuti rimangono a terra e vince la squadra che li abbatte per prima tutti. Varianti: cambiare la composizione del castello dei birilli per modificare la difficoltà di precisione; variare le distanze di tiro e di slalom; variare le modalità di gara (es. tutti con una palla e partire quando il precedente ha calciato o far riportare la palla al seguente in modi differenti); giocare a punti e non ad abbattimento completo. Considerazioni Far presente che è importante sì essere veloci, ma anche precisi, sia nella conduzione che nel calcio della palla se si vuole vincere la gara. Far notare l’importanza del piede portante all’ atto del tiro, in particolare se è rimasto da abbattere solo 1-2 birilli ed è necessaria grande precisione. Da notare che si alternano due tipi differenti di conduzione: prima in slalom e poi in linea retta.

ESERCIZIO n° 5 - “1c1 dopo slalom” Obiettivi motori Capacità coordinative - ritmo - fantasia motoria Obiettivi tecnico-tattici - guida - dribbling/finte - studio dell’ 1c1

Descrizione Due squadre di 5-6 elementi si affrontano in una gara. La disposizione è come in figura. Tutti hanno la palla. In porta c’è un portiere neutrale. Una squadra è quella dei difensori e l’ altra è quella degli attaccanti. Contemporaneamente, al via, partono un difensore ed un attaccante in slalom. Compito dell’ attaccante è quello di realizzare un goal superando il difensore. Compito del difensore è quello di affrontare l’ attaccante dopo aver lasciato il proprio pallone al termine del percorso di slalom. Alternare i ruoli di difensore ed attaccante. Al termine di un uguale numero di tentativi si contano i goal fatti per ciascuna squadra. Varianti: variare le distanze in genere, eventualmente per facilitare o mettere in difficoltà una delle due squadre.

Considerazioni Esercizio che presenta un 1c1 condizionato da variabili tecniche precedenti. Far comprendere che se si svolge bene il gesto tecnico della conduzione in slalom, probabilmente si ha un vantaggio di tempo nell’1c1. Lo scopo dell’esercizio è fare goal: pertanto non permettere che l’attaccante “aspetti” il difensore per affrontarlo. Sottolineare le caratteristiche dell’ 1c1, sia visto dalla parte del difensore che dalla parte dell’ attaccante. Lasciare libera iniziativa all’ attaccante, su come saltare il difensore, ed incoraggiarne anche iniziative fantasiose e rischiose, purchè abbiano un fondamento di razionalità.Stimolare l’ effettuazione di finte.

ESERCIZIO N° 6 - “Palla vagante” Obiettivi motori Capacità coordinative - ritmo Obiettivi tecnico-tattici - dominio - guida - trasmissione

Descrizione Due squadre di 5-6 elementi si posizionano come in figura. Il pallone viene trasmesso di continuo fra le due file (distanti circa 8 mt fra loro) entro la delimitazione dei coni. Ognuno, dopo aver trasmesso la palla a chi sta di fronte, andrà a prendere un pallone fra quelli posti alla propria destra e lo condurrà in slalom fra i coni laterali, fino a fermarlo nell’ altro gruppo di palloni, che raggiungerà dopo essere passato dietro all’ altra fila. Poi, fermata la palla, si accoderà a quest’ ultima fila (ossia l’ altra rispetto a quella di partenza). Varianti: variare il gesto tecnico della trasmissione e/o della conduzione; obbligare a tocchi limitati nella trasmissione; inserire nuovi elementi tecnici nel corridoio centrale o nella parte in slalom esterna.

Stop e vado in coda

Prendo palla

Passaggi continui

Considerazioni Esercizio che richiede molte elaborazioni motorie, da abbinare alla precisione dei gesti tecnici. Richiedere ritmo e velocità di esecuzione, anche nei tratti di trasferimento senza palla. Richiedere lo stop della palla nel gruppo di palloni opposto. Si può far svolgere anche la parte di slalom senza palla, concentrandosi pertanto su gesti coordinativi di motricità più specifica.

ESERCIZIO n° 7 - “Lancio la palla e ti inganno” Obiettivi motori Capacità coordinative - orientamento - anticipazione motoria Obiettivi tecnico-tattici - dominio - guida - copertura della palla - stop - vista periferica

Descrizione Si gioca a coppie, con i bambini posizionati su due vertici opposti di un quadrato di circa 6 mt di lato. A ha la palla in mano e lancia la palla a parabola alta verso B. Un istante prima che la sfera arrivi a destinazione, A si muove rapidamente di scatto verso uno dei due vertici liberi; B deve stoppare a seguire dirigendosi sul vertice opposto rispetto al movimento di A. Successivamente sarà B a lanciare per A. Varianti: variare il gesto tecnico; imporre tempi di movimento prestabiliti; imporre o meno delle finte a chi lancia la palla; variare le dimensioni del quadrato di gioco.

Parabola alta

ESERCIZIO n° 8 - “Oscura il

Considerazioni Studio delle traiettorie, in abbinamento al gesto tecnico dello stop. Esercizio che non considera solo il gesto dello stop, ma anche l’attenzione al movimento dell’ avversario, quindi la necessità di dover staccare lo sguardo dalla palla e reagire di conseguenza. Far notare la differenza fra lo stop sul posto e lo stop a seguire (da incoraggiare), che necessita copertura successiva della palla. Le dimensioni ridotte del quadrato costringono ad eseguire stop corretti, pena il non riuscire a raggiungere più la palla. Utile per comprendere il tempo di spostamento di chi lancia palla.

capitano” Obiettivi motori Capacità coordinative Obiettivi tecnico-tattici - dominio - guida - stop - smarcamento e marcamento

Descrizione In un quadrato di circa 10 mt di lato giocano 3-4 difensori più il capitano degli attaccanti esterni. Fuori dal quadrato giocano 5-6 attaccanti il cui scopo è quello di far arrivare la palla al loro capitano interno al quadrato, che per ottenere un punto la deve stoppare. Gli esterni si possono spostare a piacimento fuori dal quadrato. Varianti: variare i rapporti numerici fra giocatori; variare le dimensioni del quadrato; obbligare a tocchi limitati. Considerazioni Gioco a prevalente contenuto tattico che impone un continuo movimento di tutti, interni ed esterni. Far comprendere che maggiore sarà la circolazione della palla sull’ esterno, migliore sarà la possibilità per il capitano di ricevere palla. Interessante l’ abbinamento del gioco all’attenzione al gesto tecnico dello stop per il capitano, pena il non riuscire a fare il punto. I difensori devono prestare attenzione a chiudere gli spazi del passaggio, in forte superiorità numerica (molto facilitati). Il fatto che esternamente si gioca “senza limite di campo” favorisce la presa di coscienza degli spazi.

ESERCIZIO n° 9 - “1c1 difensore su una linea e tiro” Obiettivi motori Capacità coordinative - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattici - guida - dribbling/finte - tiro

Descrizione Due attaccanti partono da una linea palla al piede e devono andare a calciare in porta (difesa da un altro difensore) dopo aver superato due difensori posti su due linee consecutive e che possono contrastarli solo sulle linee stesse. Ad ogni ripetizione i difensori ruotano e si scambiano la posizione. Varianti: variare il numero di attaccanti e/o difensori; variare gli spazi fra le linee dei difensori; sotto forma di gara vince chi tira in porta per primo. Considerazioni L’ 1c1 è in situazione variabile e per l’ attaccante sarà importante mantenere il possesso di palla dopo ogni superamento del difensore. Il difensore dovrà concentrarsi sulla necessità di spostarsi per contrastare l’ attaccante. Far notare che i gesti tecnici richiesti all’ attaccante sono sempre mutevoli. Incoraggiare soluzioni di superamento fantasiose ed incoraggiare le finte. Far porre attenzione al modo di calciare.

ESERCIZIO n° 10 - “4c 4 attento allo spazio” Obiettivi motori Capacità coordinative - orientamento Obiettivi tecnico-tattici - tutti i fondamentali - situazione gara

Descrizione In un campo ridotto diviso in 6 settori, con la metà campo ben evidenziata e due porte difese da portieri, si affrontano due squadre di 4 giocatori. Si gioca una partita normale, ma né gli attaccanti né i difensori possono superare le rispettive metà campo e gli attaccanti devono necessariamente stare in due settori adiacenti. I difensori invece possono spostarsi a piacimento (nella propria metà campo). Varianti: senza portieri; portiere volante e conseguente possibilità di spostamento di un attaccante oltre la metà campo (3c2); variare le dimensioni dei settori o il numero dei settori stessi. Considerazioni Questo esercizio può essere preso ad esempio per comprendere tutti quelli che hanno queste prerogative (spazi obbligati). Essendo i ragazzi obbligati a limitare il loro raggio di azione in attacco a spazi definiti, si stabilizza e si consolida la loro capacità di valutare e –di conseguenzasfruttare al meglio lo spazio che hanno a disposizione. Si possono ottenere obiettivi personalizzati intervenendo sugli spazi imposti.

ESERCIZIO n° 11 - “Goal dall’esterno” Obiettivi motori Schemi motori di base Capacità coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattici - tutti i fondamentali - creazione di spazio - situazione gara

Descrizione Il campo di gioco è così suddiviso: un rettangolo di circa 15x10 mt, entro cui si gioca con le mani, ed uno spazio esterno libero (o delimitato) in cui si gioca con i piedi, due porte ridotte di 2 mt, in cui il goal si fa solo dall’ esterno con i piedi. Si gioca una partita 7c7 con le regole sopra citate e non esiste direzione di gioco (le due squadre possono fare goal in qualsiasi delle due porticine). Varianti: limitare il tempo del possesso palla con le mani; imporre una direzione di gioco. Considerazioni Gioco che presenta un’alternanza coordinativa e motoria molto rilevante. La mancanza di direzione di gioco consente massima libertà di ricerca di spazi utili, favorita anche dalla possibilità di sfruttare le mani per un rapido cambio di fronte. Inoltre non consente di tirare a rete se non vi è uno spazio sicuro, perché se la palla viene toccata da un avversario il goal è suo. Incoraggiare ad allargarsi ed a non creare assembramenti caotici in prossimità delle porte. La mancanza di spazi esterni delimitati favorisce la presa di coscienza degli spazi stessi.

ESERCIZIO n° 12 – “Il corridoio pericoloso” Obiettivi motori Schemi motori di base Capacità coordinative - reazione Obiettivi tecnico-tattici - dominio - guida - trasmissione

Descrizione 3-4 coppie di giocatori si scambiano di continuo la palla a due tocchi obbligatori. Due giocatori, partendo uno di fronte all’ altro conducendo ognuno una palla, devono attraversare il corridoio (circa 4 mt) formato da coloro che si passano la palla senza essere colpiti dalla palla stessa. Quando arrivano dalla parte opposta parte un altro e così via. Non più di 2 giocatori alla volta devono attraversare il corridoio. A tempo cambiare i gruppi. Varianti: variare la larghezza del corridoio; variare i tocchi obbligati per chi si palla la palla; sotto forma di gara contando i colpiti o a staffetta. Considerazioni Va fatto comprendere ai palleggiatori che il loro scopo è quello di concentrarsi sul gesto tecnico della trasmissione senza avere l’obiettivo di colpire coloro che conducono. A coloro che attraversano il corridoio si presenta una situazione sempre variabile e da affrontare staccando l’attenzione dalla palla, con gesti tecnici sempre diversi ed imprevedibili.

ESERCIZIO n° 13 – “Squadra arlecchino” Obiettivi motori Capacità coordinative - adattamento e trasformazione - orientamento Obiettivi tecnico-tattici - attivazione psicocinetica - situazione gara

Descrizione In un campo ridotto si gioca una partita 3c3. Una squadra ha i 3 giocatori ognuno di un colore diverso, mentre l’altra è tutta di uno stesso colore. La squadra arlecchino deve far segnare una rete consecutivamente ad ogni diverso colore. Dopo 5’ minuti si cambia la squadra arlecchino. Vince che fa segnare più colori per più volte. Varianti: tocchi limitati; ulteriori obblighi di realizzazione della rete; porte difese o meno da portieri. Considerazioni Esercitazione in regime psicocinetico, in cui si richiede un elevato livello di attenzione ed un certo condizionamento, pur in una normale situazione di gioco. Importante far comprendere a tutti che, dovendo segnare tutti a turno, ognuno deve interpretare al meglio vari compiti, e non solo quello a cui di solito è più abituato. Stimolare l’adattabilità a varie situazioni di gioco ed all’occupazione di varie posizioni sul campo.

ESERCIZIO n° 14 - “3c1 su una linea: circolazione della palla” Obiettivi motori Capacità coordinative - anticipazione motoria - orientamento Obiettivi tecnico-tattici - trasmissione - possesso palla - smarcamento - intercettamento

Descrizione In un rettangolo di circa 12x8 mt si dispongono 4 giocatori, di cui 1 difensore sulla linea di metà campo e 3 attaccanti disposti a piacere e distribuiti su tutto il campo. Lo scopo del gioco è il mantenimento del possesso di palla da parte degli attaccanti con il difensore che deve cercare di toccare palla intervenendo solo sulla linea centrale. Gli attaccanti possono sia condurre la palla che spostarsi cambiandosi le posizioni reciprocamente. Chi sbaglia il passaggio va a fare il difensore. Varianti: variare gli spazi di gioco; tocchi limitati. Considerazioni Far comprendere che gli spazi disponibili sono piuttosto limitati; pertanto è indispensabile che vi sia buon movimento da parte degli attaccanti. Stimolare gli attaccanti alla ricerca del corridoio per il passaggio, in condizioni di sicurezza (considerata la forte superiorità numerica) senza tentare soluzioni rischiose (es. alzare la palla o dribblare). Far comprendere al difensore l’importanza del suo piazzamento, fra la palla ed il potenziale avversario ricevente.

ESERCIZIO n° 15 - “Che campo difficile!” Obiettivi motori Capacità coordinative Schemi motori di base Preacrobatica Obiettivi tecnico-tattici - fondamentali tecnici (a seconda della richiesta)

Descrizione In uno spazio abbastanza ampio si dissemina il campo di attrezzi vari e colorati dei più svariati tipi (cerchi, corde, sedie, palloni grandi, palle piccole, panche, conetti, paline, ostacoli alti, ostacoli bassi, bandierine, porticine …). Ogni bambino ha un pallone (o meno) e, muovendosi liberamente nello spazio, deve svolgere i compiti con gli attrezzi che sono stati stabiliti a priori (saltare, strisciare, afferrare, camminare in equilibrio … abbinando l’uso della propria palla o meno. Lasciare possibilmente anche un’area dove viene chiesto di inventare un’azione ai singoli, di propria fantasia ed eventualmente si richiede di farla imitare. Considerazioni Si tratta sostanzialmente di costruire un percorso motorio in cui l’istruttore può dar sfogo alla sua fantasia nell’utilizzare attrezzi e dare compiti al bambino, lasciando però anche la libera interpretazione e la scoperta da parte dell’ allievo. Importante l’osservazione attenta da parte dell’istruttore sulle capacità e sul comportamento dei bambini. Esercitazione su cui si può inserire molto altro: es. giochi organizzati, gare, staffette, test, ecc.

I TESTS

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PERCHE’ TESTARE L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni. SCOPI GENERALI 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione) Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno Costruire gruppi di lavoro omogeneo Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE 1. Orientare i nostri interventi 2. Determinare obiettivi più confacenti 3. Prevedere itinerari individualizzati 4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5. Modificare in corsa i programmi stabiliti QUANDO VALUTARE 1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle caratteristiche del singolo e del gruppo) 2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e a lungo termine da analizzare) STRUMENTI VALUTATIVI Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali) Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 20

Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt

Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60

Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti

Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 1000

Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300

Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60

Battimuro n° 40

Metri 20

Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt

Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo (misurazione forza potenza per l’efficienza neuromuscolare)

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato

Funicella 30 salti Test Individuali Categoria Giovanissimi ALLIEVO___________________________________________________

DATA

CATEGORIA ________________________________________________

Test di cooper Metri 1000 Metri 300 Metri 60 Metri 30 Navetta 3 x 10 senza palla Navetta 3 x 10 con palla Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO

(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI

QUANTITA’

INTENSITA’

METODO

ORGANIZZAZIONE

elevata

gara

Confronto a squadre

Reazione ad un segnale con o senza palla (elementi tecnici)

30 mt x 6-8 rip. 40 mt x 4-6 rip. 40 mt x 8 rip.

Percorsi con cambi di ritmo (un tratto guido palla un tratto scatto)

60 mt x 4 rip. 80 mt x 4-6 rip. 80/100 mt x 6 rip.

elevata/blanda

intervallato

In gruppo con cambio ritmo ogni 10 mt

Giochi a staffette

30 mt x 3 rip. 40 mt x 4 rip. 30/50 mt x 5 rip.

elevata

intervallato

A squadre

Esercitazioni per la Forza Veloce (skip, balzata, calciata, alternata su un arto)

20 mt x 2 rip. 30 mt x 2 rip. 40 mt x 3 rip.

elevata

intervallato

A gruppi

Giochi polisportivi su spazi ridotti

25x20 (campetto) 30x20 (campetto) 35x25 (campetto)

elevata

gioco

A gruppi

Corse in salita al 5%

30 mt x 4 rip. 40 mt x 5 rip. 40/50 mt x5 rip.

elevata

intervallato

Singolo o a coppia

elevata

gioco

A coppia o a squadra

elevata

Intervallato a gioco

Singolo o a coppia

Lavori con leggero sovraccarico

Navette

• • •

1/2/3 Kg 2 x 10 mt x 5 rip. 3 x 10 mt x 5 rip.

Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 10 – 12 anni

Età 8 – 10 anni • • • • •

Sa valutare la traiettoria della pallla e sa intervenire Sa posizionare le mani in relazione alla traiettoria della palla Negli interventi pone il corpo dietro il pallone Si tuffa senza timore E’ agile nei movimenti

• • • • • •

Età 14 – 16 anni

Età 12 – 14 anni • • • • • • •

Sa tenere una corretta posizione di attesa Riesce a bloccare la palla su tiri frontali Riesce a bloccare la palla in tuffo Sa deviare correttamente la palla in tuffo Sa compiere gesti tecnici in movimento E’ dotato di buona tecnica individuale (ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Ha il giusto posizionamento in relazione alla distanza del tiratore Sa coprire lo specchio della porta sulle conclusioni avversarie Sa valutare e d intervenire su palloni alti Ha tempo nelle uscite basse Ha tempo di intervento in relazione alla posizione avversario-compagno Ha personalità (capacità di imporsi e di colloquio) Ha prontezza di intervento sia con i piedi che con le mani

• • • • • • • • •

Sa rilanciare con le mani Sa rinviare con i piedi Copre bene lo specchio della palla in relazione alla distanza della palla Sa scegliere il tipo di parata in relazione al tiro avversario Ha tempo nelle uscite alte Ha predisposizione alle uscite Sa dare indicazioni ai compagni (posizione, disposizione della difesa, della barriera) Ha un rinvio preciso e veloce nelle ripartente dei compagni Sa anticipare l’azione degli avversari e leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE IL CALCIO” Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani: problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano modo di vivere e di praticare sport. Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI

Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma. L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne possibilità di indagine evidenzia che il calcio: 1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente; 2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato; 3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile; 4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla); 5. la velocità richiesta è elevata; 6. la rapidità richiesta è elevata; 7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto; 8. il dispendio energetico è complessivamente alto; Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali: • massa magra e sua percentuale • peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria) • contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute e di forma atletica sarà favorevole . Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica . Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del ruolo ricoperto. Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei vari nutrienti calorici che sono: • GLICIDI = ZUCCHERI • LIPIDI = GRASSI • PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4 grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale. Calcolo del Metabolismo Basale

ETA’

MASCHI

FEMMINE

10 – 17 anni

17.5 x Kg peso ideale + 651

12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni

15.3 x





+ 679

14.7 x

30 – 59 anni

11.6 x





+ 879

8.7 x



60 e oltre

12.3 x





+ 609

9.0 x





“ “ “

+ 496 + 829 + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana. PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore. La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti, atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni: 1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e plastico. 2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti. 3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei micronutrienti. E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia, senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari nutrienti energetici: I MACRONUTRIENTI 1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri; 2. lipidi o grassi; 3. proteine o protidi; I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi) 1. vitamine; 2. sali minerali L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate. Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali. E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani, collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali 1. carni, pesci, uova; 2. latte e derivati; 3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta; rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi” fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana. Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600 calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed impegnativa attività sportiva. ALCUNE AVVERTENZE Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati; inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica. Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta. Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici, ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina salivare. Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita. Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di interferenza limitante la migliore prestazione di gara. PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto. Oppure: Latte e caffè con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRANZO

DOPO L’ALLENAMENTO (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto

PRANZO

Spaghetti al pomodoro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti

CENA

Risotto alla parmigiana Carne arrosto o pollo Insalata o Verdure cotte Un panino Frutta fresca Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Riso alla parmigiana o al burro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Un frutto ½ porzione di formaggio e/o di prosciutto Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta Per climi freddi: latte caldo e miele Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE, ISTRUIRE PER ALLENARE, ALLENARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL GIOVANE CALCIATORE

CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO NORMOLINEO LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU INFORTUNI / MALATTIE

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1

Allegato n° 2 DATA

RILEVAZIONI A TEMA

NOME

COGNOME

INSUFFICIENTE

DISCRETO

Tessera F.I.G.C.

BUONO

Interesse verso il gioco

Motricitá di base

Rapiditá

Spirito agonistico

Propensione all’iniziativa

Scelte razionali

Capacitá di apprendimento

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2

Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA SITUAZIONI DI GIOCO In attacco con possesso di palla

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Gioca in modo istintivo

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco senza possesso di palla

Sostiene l’azione del compagno

Si muove per ricevere

Arresta il portatore di palla

Recupera il pallone

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3

Allegato n° 4 CAPACITÁ GENERALI

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione) Sa valutare le traiettorie Occupa intelligentemente lo spazio CAPACITÁ DIFENSIVA Sa presidiare una determinata zona Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile Capisce quando accettare il duello e quando aspettare CAPACITÁ OFFENSIVA Sa proteggere la palla Sa saltare l’avversario Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione Sa ricevere e passare la palla Sa usare entrambi i piedi Sa capire il punto debole dell’avversario Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la palla Sa offrire collaborazione al portatore di palla Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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4

Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI

Giudizio

Personalitá Concentrazione Coraggio Fantasia Disponibilità Sacrificio Affidabilità CAPACITA’ TECNICHE

Giudizio

Dominio della palla Guida della palla Palleggio Uso del piede destro Uso del piede sinistro Trasmissione della palla Ricezione della palla Stop Dribbling Colpo di testa CAPACITA’ TATTICHE

Giudizio

Attitudine alla manovra Presenza nel gioco Visione di gioco Gioco senza palla Capacitá di interdizione Capacitá di verticalizzare Gioco a uomo Gioco a zona Posizionamento CAPACITA’ MOTORIE

Giudizio

Resistenza Forza Velocità Cap. coordinative Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

5

Allegato n° 6

Data

SOCIETÁ Affiliata A.C. Perugia

________________

Categoria

Unità di lavoro n°

_______________________ _

________________

______________ _

Minuti

Istruttore

________________

_______________________

OBIETTIVI

ATTIVITA’

Temp o (min.)

Tempi parzia li

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DESCRIZIONE ATTIVITA’

6

“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- GLI ESORDIENTI “COORDINIAMOCI”

INTRODUZIONE E ASPETTI GENERALI La categoria Esordienti (10-12 anni) rappresenta, nell’ organigramma della struttura giovanile della F.I.G.C., l’apice della cosiddetta attività di base. Sempre la F.I.G.C. parla di “attività a carattere ludico promozionale, di approfondimento tecnico e formativo”. Per restringerlo in una frase, l’obiettivo generale della categoria Esordienti è l’educazione polivalente e multilaterale1. Anche il motto “giocare per imparare” può rendere bene l’idea di quanto è opportuno prefiggersi in questa fascia di età. Ma cosa significano, nella pratica, tutte queste definizioni? L’ Esordiente si trova ai margini inferiori della competitività e della specializzazione (che avviene dai 13-14 anni) ed è importante che egli si faccia trovare a quell’appuntamento con le solide basi tecnico-motorie e con un approccio già orientato “all’imparare a giocare”, tipico delle fasce maggiori. Ma contemporaneamente, egli si trova al margine superiore delle cosiddette fasi sensibili, cioè il periodo in cui, fra i 7 ed i 12 anni, maggiore e migliore è l’apprendimento e l’assimilazione di certe qualità, soprattutto delle capacità . Proprio la linea di confine fra attività di base2 e specializzazione3 su cui sta seduto un giovane Esordiente ed il capolinea delle fasi sensibili caratterizza questa categoria giovanile e ne fa una categoria moloto interessante. Si lavora infatti con un “piccolo uomo” e con un bambino, ma sempre con un individuo che apprende a ritmi vertiginosi tutto ciò che gli trasmettiamo. Il problema chiave della questione sono le basi che un Esordiente deve avere già acquisito. Esse infatti sono le fondamenta su cui va poggiata la specializzazione calcistica: tanto più ampie sono queste fondamenta, tanto più facile e migliore potrà essere la risposta del giovane atleta alle sollecitazioni tecniche, tattiche, fisiche che gli verranno proposte nel suo addestramento futuro e che potrebbero fare di lui un calciatore completo, un atleta vero. Un individuo in cui si fonde la qualità del gesto tecnico applicato alla situazione di gioco, su un efficace bagaglio motorio, con una solidità psicologica fatta di consapevolezza delle proprie potenzialità che gli faccia vivere serenamente la sua esperienza sportiva e che non lo faccia guardare al calcio televisivo come meta assoluta, chimera assurda e degna di essere emulata per quanto trasmette giornalmente. Sconfinare in considerazioni sociologiche sarebbe semplice, e ci porterebbe ad aprire un altro corposo capitolo, ma in questa sede interessa solo dire che la questione dell’attività da proporre ai bambini che si affacciano al calcio e lo praticano nell’arco dei 6-12 anni, è decisiva. Sicuramente lo è dal punto di vista psicologico e della formazione caratteriale e soprattutto dell’ atteggiamento che assume nel al gioco, spesso capace da solo di condizionare in negativo il rendimento di un bambino. Serenità, mancanza di pressioni di prestazione e di risultato, coinvolgimento e qualità professionale delle proposte devono essere le parole chiave per un buon lavoro, al servizio dei ragazzi 1 La polivalenza sportiva e la multilateralità sono i due criteri su cui si basa la preparazione sportiva di base. Per polivalenza si intende lo sviluppo di abilità e capacità motorie con valenza e validità molteplici, globale nei confronti di tutte le aree della personalità e specifiche per le funzioni di tutta la motricità individuale. Per multilateralità invece si intende lo sviluppo di tutte e ciascuna capacità motoria e costruzione del massimo numero di abilità motorie attraverso variazioni di contenuti, mezzi, organizzazione e situazioni. Il concetto di multilateralità dovrà orientarsi gradualmente in relazione alle caratteristiche motorie dello sport in questione (calcio), attivando con maggior accentuazione gli elementi della motricità specifica, strutturando anche se in forma ancora approssimativa e rudimentale le abilità tecniche di gioco. In sostanza, è importante che si applichino metodi e mezzi di vario tipo e natura, così da dare al bambino la maggior gamma possibile di esperienze, e non solo di stampo motorio. Non dovrà preoccupare l’impressione di discostarsi troppo da quella che può essere considerata la pratica calcistica più canonica: la continua -ma mirata- varianza ed imprevedibilità, contribuirà a mantenere elevato il livello di divertimento, ma consentirà di perseguire l’obiettivo prefissato da varie “angolazioni”. Inoltre, anche dal punto di vista psicologico, l’atleta che è in possesso di una ricca gamma di movimenti ed esperienze, si sentirà soggettivamente meno sollecitato perchè potrà decodificare meglio nuovi stimoli e potrà presumibilmente vantare un migliore autocontrollo. 2 Si intende principalmente: acquisizione di schemi motori, capacità coordinative, fondamentali tecnici, principi generali di comportamento tattico individuale, ludicità controllata e guidata dall’istruttore. 3 Si intende principalmente: schemi di gioco, tattica di reparto, automatismi, perfezione assoluta del gesto e sua perfetta applicazione al contesto.

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e non basato sulle aspettative e sulle ambizioni degli adulti. A 12 anni un calciatore può raggiungere il 75% della sue potenzialità e questo è un dato che deve far riflettere su quanto tempo si potrebbe aver perso, o guadagnato, in precedenza. Tempo che, va tenuto ben presente, non si recupera più! … O meglio, bisognerà spendere molto di più per recuperare quanto lasciato per strada. Fino ai 12 anni circa la specializzazione va evitata, per tutta una serie di ragioni di ordine fisiologico, psicologico e tecnico-tattiche. Specializzazione e formazione di base sono in antitesi. Utilizzando per esempio la metafora di una casa. La specializzazione è a breve periodo, si dimentica se non la si esercita, è quello che si costruisce presto e si vede di bello (e di pratico), è il tetto bello, più o meno colorato, gradevole, che dà l’idea di aver finito un lavoro. La formazione di base invece è ciò che sta sotto terra, che si erige con fatica, che non si vede, è tutto quello su cui la casa poggia. Serve per sempre, per continuare ad appoggiarci abilità nuove, per tutta la vita. Chi si specializza troppo presto “invecchia” prima ed è sostanzialmente più “povero” di un coetaneo che invece ha lavorato sull’ acquisizione della formazione di base. Pertanto, dal punto di vista dei contenuti e delle modalità di organizzazione degli allenamenti è necessario orientare le sedute non solo all’acquisizione delle competenze motorie e tecnico-tattiche specifiche per questa disciplina, ma anche sviluppare tutte quelle abilità motorie che non sono tipicamente sollecitate dal gioco ma che sono essenziali a uno sviluppo globale del giovane. La programmazione dovrà essere tarata sul gioco (giocare per imparare si è detto prima), su un’attività che dovrà certamente tendere all’ acquisizione di certi comportamenti, con particolare attenzione alla tecnica applicata ed ai primi concetti tattici di squadra, senza però richiedere elevate prestazioni. Dovrà essere di norma preferito il metodo induttivo, ponendo sempre l’allievo al centro dell’ attività, e si dovrà ricordare la gradualità delle proposte, procedendo dal facile al difficile, dal semplice al complesso, avendo cura di non sconfinare nel complicato, che è tutt’altra cosa. Sulla base delle considerazioni precedenti, pertanto, negli Esordienti è corretto iniziare una prima fase di specializzazione (meglio dire di “utilizzazione”), in cui si orienta quanto appreso negli anni precedenti alla risoluzione di problemi di gioco. Ma non va dimenticato che è ancora necessario lavorare sullo sviluppo e sul consolidamento delle capacità coordinative e degli schemi motori, che solo al 12° anno di età trovano mediamente il loro punto di arrivo. Il gesto tecnico deve essere allenato molto, affinato, e deve esserne richiesta precisione e pulizia (periodo della coordinazione fine4), ma di pari passo, anche se in misura minore, bisogna considerare anche aspetti tattici, o meglio di tecnica applicata che spingano tramite il gesto alla risoluzione di situazioni man mano più complesse di tattica di squadra in forma ridotta (attacco c difesa, 3c2, 3c3, 4c3). Non si dimentichi inoltre che il ragazzo, in particolare nel secondo anno di attività, attraversa l’arco d’ “età prepuberale”, caratterizzata da instabilità emozionale, fenomeni di ribellione, contestazione, ipervivacità, ma anche da una ormai consolidata propensione alla vita di gruppo e all’ identificazione nella squadra. Questo rappresenta una chiave interpretativa decisiva per l’istruttore, che, sbagliando approccio, potrebbe compromettere del tutto il suo lavoro ed il suo rapporto con il ragazzo, ma che, sapendo invece affrontare la situazione con competenza e buon senso, otterrebbe fiducia e stima incondizionata dagli allievi. Anche il quadro motivazionale di un giovane Esordiente è tale da meritare un cenno, e degno della massima considerazione da parte dell’istruttore. Un ragazzo di 10-12 anni è motivatissimo, ha grandi aspettative dalla sua attività sportiva e dal suo ‘mister’. Ha un sfrenato desiderio di imparare cose nuove, di stare in gruppo ed apprendere insieme ai coetanei, vuole acquisire una certa importanza (status) verso l’esterno, vuole divertirsi, competere ed essere continuamente sollecitato e sostenuto. La famiglia ha in tutto ciò

4

Tappa intermedia fra la fase di coordinazione grezza, tipica dei Pulcini e prima, in cui il gesto può essere richiesto in forma approssimativa, e la fase di disponibilità variabile, tipica delle categorie più adulte in cui si unisce alla perfezione del gesto anche la capacità di adattarlo alle mutevoli situazioni che il gioco propone.

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un ruolo determinante, in grado di esaltare, favorire questi processi/volontà, ma anche di deprimere e frustrare il potenziale ed auspicato miglioramento del giovane calciatore.

COSA PUO’ FARE UN BAMBINO IN QUESTO BIENNIO ¾

Iniziare a pensare in modo astratto (riconoscere l’azione motoria dalla descrizione verbale).

¾

Iniziare a sviluppare l’autocritica ed integrarsi bene con il gruppo e la squadra.

¾

Anticipare, elaborare e programmare un atto motorio.

¾

Avere una buona capacità di attenzione e creatività mirata alla risoluzione di problemi variabili.

¾

Iniziare a rispondere a determinate sollecitazioni fisiche (possibile qualche regresso delle possibilità motorie in pubertà) e di tipo prestativo.

¾

Rapportarsi in modo ragionato al compagno e l’avversario, da cui rispettivamente ricevere aiuto e da eludere.

¾

Avere un raggio di azione discreto sul campo ed iniziare a comunicare con i compagni.

¾

Avere una buona varietà di possibilità di intervento sulla palla.

¾

Effettuare movimenti di inganno (finte) con e senza palla ed utilizzare riferimenti tattici precisi.

¾

Iniziare la specializzazione del ruolo.

COSA DEVE SAPER FARE DOPO IL BIENNIO Aspetto Sociale ¾

Rispettare le persone coinvolte nel gioco dentro e fuori del campo.

¾

Avere una certa autosufficienza gestionale.

¾

Avere una certa predisposizione ed abitudine al “lavoro allenamento”.

¾

Vivere correttamente ed armonicamente nel gruppo ed identificarsi con il grupposquadra.

Aspetto Motorio ¾

Avere un buona articolarità, una consolidata coordinazione generale, controllare il suo corpo e combinare i movimenti per metterli al servizio della risoluzione di problemi di gioco.

¾

Eseguire rapidamente gli schemi motori e le abilità specifiche in forma fine ed orientata (inizio della disponibilità variabile).

¾

Avere una buona base di preparazione aerobica.

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¾

Avere una sufficiente educazione e gestione delle espressioni di forza, per metterla al servizio della prestazione richiesta.

Aspetto Tecnico ¾

Saper eseguire la guida della palla con tutte le parti del piede (interno, esterno, collo, punta).

¾

Saper effettuare il dribbling (saltare l’uomo) ed almeno alcuni tipi di finte, anche eventualmente senza finalizzarle a scopi tecnico-tattici: può essere utile, interessante e coinvolgente codificarne alcune, rendendole standard e magari rifacendosi sporadicamente ai migliori gesti dei grandi campioni.

¾

Saper trasmettere la palla in ogni direzione (orizzontale, diagonale, verticale avanti e indietro) e con tutte le parti del piede (interno, collo, esterno, punta, tacco, pianta) e con la testa.

¾

Saper ricevere la palla (stoppare) con i piedi (interno, esterno, punta, pianta), con il petto, con la coscia, con la testa, con l’addome.

¾

Saper tirare in porta con i piedi (interno, interno-esterno collo, collo, punta, tacco), con la testa (frontale e parietale) e con tutte le parti del corpo previste dal regolamento. Concedere -per ora- una anche notevole diversità fra il piede dominante e l’altro.

¾

Saper colpire la palla di testa con i piedi al suolo, sul posto con stacco a due piedi, dopo rincorsa con stacco ad un piede, in tuffo; il tutto con impatto frontale e parietale.

¾

Saper effettuare un buon contrasto da differenti posizioni (frontale, laterale, da dietro, scivolato, aereo).

¾

Saper effettuare un’efficace e corretta rimessa laterale.

Aspetto Tattico ¾

Avere buone nozioni di tattica individuale, anche in base al ruolo. Conoscere i principi di base (senza affinamento particolare) di: marcamento, smarcamento, creazione e chiusura di spazi di gioco, gioco con e senza palla, difesa della palla, sovrapposizioni, appoggi, sostegni, incroci, tagli, triangolazioni, temporeggiamento, contro-movimento, pressione, blocchi, veli.

¾

Avere nozioni di tattica di reparto, intesa come collaborazione e coesione fra i reparti della squadra.

¾

Avere nozioni basilari (senza affinamento) di tattica di squadra, di strategie globali di squadra.

¾

Iniziare ad anticipare le giocate, proprie e dell’avversario.

¾

Saper gestire situazioni di soprannumero e sottonumero.

¾

Saper difendere ed attaccare degli spazi (rudimentali concetti di gioco a zona).

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Aspetto Regolamentare ¾

Conoscere ed osservare attentamente le regole del gioco.

RISPETTIAMO QUESTE REGOLE Completare le capacità motorie

SI’

Completare le capacità tecniche e richiederne la precisione

SI’

Avviare la conoscenza tattica nella risoluzione di problemi di gioco, stimolarla per mettere a frutto le abilità tecniche apprese (tattica individuale rapportata al ruolo)

SI’

Far conoscere tutti i ruoli e reparti nelle loro caratteristiche basilari, iniziare a specializzare il ruolo tramite situazioni di gioco (verso la fine del biennio)

SI’

Privilegiare sempre le esercitazioni con pallone e le situazioni di gioco

SI’

Integrare tecnica e tattica per ottenerne un transfert ottimale sul campo

SI’

Iniziare a proporre la tattica di squadra e di reparto come coordinamento fra reparti ed in situazioni di gioco ridotte (3c2, 3c3, 4c3, attacco>difesa)

SI’

Far pensare il ragazzo ed aiutarlo a trasferire le eccedenze di forza e vitalità in prestazioni di gioco

SI’

Richiedere l’osservanza di tutte le regole del gioco, il rispetto per tutto e tutti, comprese le decisioni dell’arbitro

SI’

Aiutare il ragazzo a dominare tutti i sentimenti (rabbia, gioia, dolore ecc.) ed a fare amicizie

SI’

Richiedere una buona autosufficienza del ragazzo

SI’

Farsi aiutare nell’organizzazione logistica dell’allenamento (attrezzatura)

SI’

Sviluppare: mobilità articolare - resistenza aerobica – rapidità

SI’

Trascurare la tecnica di base

NO

Insistere sulla tattica analitica “a secco”

NO

Allenare in modo specifico le capacità condizionali

NO

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DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO Tattico 40%

All’interno del parametro suddividiamo in: TATTICO

40%

•A. Situazionale •Partita tattica

Fisico 15%

20% 20%

TECNICO

45%

•A. Coordinativo •A. Percettivo

Tecnico 45%

15%

FISICO

Fisico

Tecnico-Coordinativo

15%

• Velocità • Res. Aerobica • Forza rapida

Tattico

30%

40% 30% 30%

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro MESOCICLO

CARICO TECNICO

CARICO TATTICO

CARICO FISICO

SETTEMBRE

55%

20%

25%

OTTOBRE

55%

25%

20%

NOVEMBRE

45%

35%

20%

DICEMBRE

45%

35%

20%

GENNAIO

45%

40%

15%

FEBBRAIO

45%

40%

15%

MARZO

40%

50%

10%

APRILE

40%

55%

5%

MAGGIO

35%

60%

5%

Esemplificazione grafica 70

60

50

40

30

20

10

0 Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

TECNICO

Gennaio

TATTICO

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

FISICO

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ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO

Tecnico Coordinativo

Percettivo

Situativo

Partita Tattica

Fisico

SETTEMBRE

15%

40%

15%

5%

25%

OTTOBRE

15%

40%

20%

5%

20%

NOVEMBRE

10%

35%

25%

10%

20%

DICEMBRE

20%

25%

25%

10%

20%

GENNAIO

25%

20%

20%

20%

15%

FEBBRAIO

30%

15%

20%

20%

15%

MARZO

30%

10%

25%

25%

10%

APRILE

30%

10%

25%

30%

5%

MAGGIO

30%

5%

20%

40%

5%

Esemplificazione Grafica 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Settembre

Ottobre

Novembre

Tecnico Coordinativo

Dicembre

Percettivo

Gennaio

Febbraio

Situazionale

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Marzo

Aprile

Partita Tattica

Maggio

Fisico

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CAPACITA’ COORDINATIVE: FASI SENSIBILI C A P A C IT A ' D I C O M B IN A Z IO N E M O T O R IA CAPACITA' ( % )

100 80 60 40 20 0

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

E TA' E tà

C a p . c o m b in a zio n e

C A P . A D A T T A M E N T O E T R A S F O R M A Z IO N E CAPACITA' (%)

100 80 60 40 20 0

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

ETA' E tà

C . a d a tt. e tr a s f.

C A P . D I A P P R E N D IM E N T O M O T O R IO CAPACITA' (%)

100 80 60 40 20 0

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

E TA' E tà

C . a p p r . m o to r i o

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SPECIFICAZIONI SUI CONTENUTI MOTORI Coordinazione, mobilità articolare, velocità, forza e resistenza Tali capacità vanno sollecitate ed allenate di continuo in questa fascia di età, approfittando dell’elevata elasticità di legamenti, tendini e muscoli. Fra qualche anno aumenterà la forza del ragazzo e ciò ostacolerà la mobilità articolare. Usare metodi che incrementino l’ampiezza delle escursioni articolari e l’ elasticità dei muscoli. Lo stretching è un valido metodo, in parte ostacolato dal fatto che il ragazzo non ha ancora una piena coscienza del proprio corpo e delle proprie escursioni articolari. Riguardo la velocità, intesa maggiormente come capacità di accelerazione, si incrementerà agendo insieme anche sulla forza veloce e sulla coordinazione. Utilizzare distanze da 5 metri fino max 40 metri con tempi di lavoro di 7-8” e tempo di recupero 15 volte pari al tempo di lavoro (recupero completo). Se il ragazzo non è in grado di compiere tutte le prove più o meno sugli stessi tempi significa che il recupero è stato troppo breve o c’è un affaticamento che consiglia di fermarsi. Lavoreremo molto sulla rapidità con metodologie allenanti che favoriscano l’esecuzione di movimenti rapidi vincendo resistenze naturali (salti, partenze, sprint, cambi di direzione). In tema di forza, non sottovalutarne l’importanza: è vero che non va allenata sistematicamente a secco, ma è altrettanto vero che la sua stimolazione con i mezzi citati è utile non solo per la prestazione, ma anche come attività formativa e preventiva in genere. E’ corretto parlare di “educazione alla forza”. I ragazzi a questa età possono tranquillamente sopportare le corse lunghe in regine aerobico e non ne hanno danno alcuno. Il problema è che esse non sono motivanti e la noia ha presto la meglio. La resistenza di lungo periodo (aerobica) va sollecitata con il gioco, tramite esercitazioni tecniche o tecnico-tattiche, in cui c’è la componente del divertimento che aiuta a tollerare la fatica (possessi di palla, circuiti tecnici, partitelle a tema vario ecc.). Sono invece da evitare situazioni sistematiche (in particolare senza palla) ove si superi la soglia aerobica, determinando concentrazioni elevate di lattato nei muscoli. E’ vero che i bambini pre-pubere non ne producono molto, ma è anche vero che neppure lo sopportano, e, in ultima analisi, più che fare gravi danni, non si ottengono effetti allenanti significativi.

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DISTRIBUZIONE MENSILE E PROGRAMMATICA DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA AGOSTO-SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

CAPACITA’ MOTORIE Schemi motori di base Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Resistenza aerobica - Velocità

CAPACITA’ MOTORIE Schemi motori di base Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Resistenza aerobica - Velocità - Forza Rapida

CAPACITA’ MOTORIE Schemi motori / gesto tecnico Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Resistenza aerobica - Velocità - Forza Rapida

CAPACITA’ TECNICHE Sensibilità e dominio della palla Trasmissione e ricezione

CAPACITA’ TECNICHE Sensibilità e dominio della palla Trasmissione e ricezione Modi di calciare Dribbling e finte

CAPACITA’ TECNICHE Trasmissione e ricezione Modi di calciare Dribbling e finte Gioco di testa

CAPACITA’ TATTICHE Inferiorità / superiorità numerica Marcamento Smarcamento / passaggio Situazioni: 1c1 2c3 3c2 3c1 (+Jolly)

CAPACITA’ TATTICHE Tecnica applicata al ruolo Possesso e movimento senza palla Smarcamento / triangolazioni Situazioni: 1c1 2c3 3c2 3c1(+Jolly)

CAPACITA’ TATTICHE Inferiorità / superiorità numerica Marcamento Smarcamento / passaggio Possesso

Situazioni: 1c1 2c1 3c1 3c2

DICEMBRE

GENNAIO

CAPACITA’ MOTORIE Combinazione motoria Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Velocità - Forza rapida

CAPACITA’ MOTORIE Combinazione motoria Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Resistenza aerobica - Velocità - Forza Rapida

CAPACITA’ TECNICHE Trasmissione e ricezione Modi di calciare Tiro in porta CAPACITA’ TATTICHE Sovrapposizione Marcamento Movimento senza palla Incroci e tagli

Situazioni: 1c1 3c1 4c2 3c3 5c5

CAPACITA’ TECNICHE Sensibilità e dominio della palla Trasmissione e ricezione Modi di calciare Dribbling e finte e tiri CAPACITA’ TATTICHE Creazione di spazio Marcamento / Smarcamento Sovrapposizioni Appoggio e Sostegno

FEBBRAIO CAPACITA’ MOTORIE Schemi motori / gesto tecnico Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Resistenza aerobica - Velocità - Potenziamento carico naturale CAPACITA’ TECNICHE Tutti i fondamentali in combinate e complesse

situazioni

CAPACITA’ TATTICHE Collaborazione di squadra Tattica individuale Tattica di reparto Sistema di gioco Palle inattive

Situazioni: 1c1 2c2 3c3 4c3 MARZO

APRILE

CAPACITA’ MOTORIE Combinazione motoria Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Potenziamento carico naturale - Velocità - Forza rapida

CAPACITA’ MOTORIE Anticipazione motoria Capacità coordinative Capacità condizionali - Mobilità articolare - Potenziamento carico naturale - Velocità - Forza Rapida

CAPACITA’ TECNICHE Tutti i fondamentali

CAPACITA’ TECNICHE Turri i fondamentali

CAPACITA’ TATTICHE Tattica individuale Tattica di reparto Sistema di gioco Palle inattive

CAPACITA’ TATTICHE Tattica individuale Tattica di reparto Sistema di gioco Palle inattive Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

MAGGIO-GIUGNO - Attività generale. - Verifica del lavoro svolto con partecipazione a tornei estivi. - Valutazione delle carenze riscontrate.

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ALLENAMENTO TIPO Ci sembra importante fornirvi uno standard di riferimento per condurre una buona e soprattutto organizzata seduta di lavoro divisa in fasi ed obiettivi specifici, riferiti ai temi della vostra programmazione. -

-

Fase di messa in azione: c.a. 15’. E’ la fase del cosiddetto riscaldamento. Preferire l’uso della palla, abbinare contenuti tecnici e di attivazione motoria ed utilizzare anche esercitazioni in regime psicocinetico e giochi di varia natura. Fase analitica: c.a. 20’. E’ la fase in cui si sviluppa il tema tecnico della seduta. In questa fase si prevede il rapporto uomo-palla, non necessariamente individuale, ma senza l’intervento di avversari. Fase situazionale: c.a. 20’. E’ la fase in cui si trasporta il tema tecnico alla situazione di gioco in forma ridotta. Situazione reale, quindi con l’intervento di avversari. Gioco a tema: c.a. 15’. E’ la fase in cui si applica ad una vera partita ridotta il tema della seduta. Si svolge una vera gara, magari con regole un po’ artificiose e con l’utilizzo di portieri, per sviluppare le tematiche scelte in condizione ancora più reale, anche nelle dimensioni e spazi di gioco. Partita libera: c.a. 20’. Campo di dimensioni adeguate al numero. E’ la classica partita libera, fase di libera espressività, lo scopo è quello di “staccare” un po’ dalla pressione e dai vincoli della seduta. Spesso i bambini attendono spasmodicamente questo momento per tutto l’ allenamento, ma poi, in realtà, ci si accorge che altre fasi della seduta erano per loro più divertenti. Costruire squadre più omogenee possibile. Compito dell’istruttore è osservare attentamente in questa fase, pur lasciando libertà interpretativa e di gioco ai ragazzi. Spesso dalle indicazioni tratte dal gioco libero si può organizzare e rivalutare il lavoro futuro.

All’interno di ogni fase della seduta è sottointeso il carico fisico tramite esercitazione con palla, basate essenzialmente su resistenza aerobica, velocità/rapidità e naturalmente una dose importante di mobilità articolare. QUALCHE CONSIGLIO • • • • • • • • • • •

• • •

Utilizzare esercitazioni di carattere ludico e sotto forma di gara; giochi a tema ed a confronto tecnico tattico; situazioni di gioco con punteggi e penalità; proposte stimolanti la fantasia e la creatività degli allievi. Utilizzare semplici esercitazioni psicocinetiche e farne prendere una certa confidenza. Gradualità, consequenzialità, multilateralità, specificità e divertimento non dovrebbero mai mancare. Dare un titolo ad ogni lavoro che si propone (aumenta l’attenzione e si ricorda nel tempo). Evitare i tempi morti e le file inattive; far partecipare tutti contemporaneamente (per quanto possibile). Coinvolgere emotivamente e mentalmente il ragazzo. Predisporre stazioni di lavoro per lo svolgimento della tecnica analitica e badare ad una certa omogeneità di valori nel formare i gruppi di lavoro. Alternare metodo deduttivo e induttivo (con prevalenza di quest’ultimo). Altri metodi sono secondari. Avere idee chiare su cosa fare. Programmare, scrivere e registrare l’attività. Comunicare con un linguaggio comprensibile per gli allievi. Ricordarsi che l’allenatore è al completo servizio del suo allievo: è il ragazzo che gioca, non è il suo allenatore che deve mettersi in evidenza! Non è più bravo l’allenatore che fa tante cose, ma quello che ne fa anche poche, ma meglio! Non esistono esercitazioni belle o brutte, ma fatte bene o male! Ne consegue che … Non è la singola esercitazione a fare la qualità, ma il modo in cui essa viene proposta e condotta!

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SINTESI DEGLI OBIETTIVI Obiettivo socio-cognitivo -

Elaborare progetti collaborativi che tengano conto degli avversari.

-

Sicurezza di sé e delle proprie capacità.

-

Rispetto e cooperazione con i coetanei.

-

Sviluppo della competizione.

Obiettivo motorio (Completamento delle abilità motorie) -

Consolidare schemi motori di base e posturali.

-

Consolidare capacità coordinative.

-

No capacità condizionali in senso stretto (solo resistenza aerobica, mobilità articolare, forza rapida, velocità-rapidità).

Obiettivo tecnico (Completamento delle capacità tecniche e avviamento all’attività tattica specifica per ottenere precisione nella soluzione dei problemi) -

Dominio

-

Conduzione

-

Passaggio

-

Ricezione

-

Finta-dribbling

-

Gioco di testa

-

Modi di calciare

Obiettivo tattico (Dalla conoscenza di tutti i reparti e settori alla specializzazione graduale del ruolo, tramite situazioni di gioco) -

Tattica individuale: comportamento del giocatore in base al suo ruolo: marcamento e contrasto, smarcamento, creazione di spazio, passaggio, gioco con e senza palla.

-

Tattica di reparto: coordinamento tra difesa, centrocampo e attacco: difesa della porta in sup. num., inf. num., parità num. Creazione di spazio in attacco.

-

Tattica di squadra: attacco contro difesa con conclusione finale. Situazioni 3c2, 3c3, 4c2, 4c3, 5c5, 7c7.

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INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI Nella scelta delle esercitazioni esemplificative si è cercato di prendere in considerazione vari aspetti, sia tecnici che tattici legati al gioco, cercando di fornire una griglia operativa facilmente sviluppabile che desse l’idea di cosa si intende con quanto espresso in queste pagine. Da non sottovalutare le varianti ai singoli esercizi: in talune circostanze esse possono radicalmente modificare le situazione di partenza, dando del tutto un’altra valenza al contesto.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE ESEMPLIFICATIVE

Trasmissione della palla , tiro in porta Movimento senza palla Movimento/Guida della palla Palla Giocatore Birillo o delimitatore Porte Cerchi, Ostacoli

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ESERCIZIO n° 1 - “ Gioco a triangolo: passaggio in corsa” Obiettivi motori: - orientamento spazio-temporale - differenziazione - combinazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnici: - trasmissione

Descrizione

Disposizione come in figura, con distanze fra i conetti di circa 15 metri. 3 giocatori A, B, C, A con la palla. A trasmette la palla a B che gli viene incontro fino a 56 metri da lui e B, di prima e senza interrompere la sua corsa, trasmette a C che attende (passaggio 1). A, subito dopo il passaggio a B corre ad aggirare il conetto di B per andare a ricevere palla da C, palla che poi subito trasmetterà a B, (passaggio 2) che nel frattempo avrà preso il posto di A sul conetto. A prenderà il posto di C e sarà poi C a correre ed aggirare il conetto in alto per andare a ricevere il passaggio ora di B, che a sua volta correrà e così via.

B

15 metri

1

Considerazioni Far porre molta attenzione all’ appoggio del piede portante all’atto del passaggio, al fine di orientare bene la direzione di quest’ultimo (effetto mirino della punta del piede portante). Il tutto è reso più difficile dalla richiesta di calciare di prima e di non interrompere la corsa. Fare effettuare il passaggio con il piede corretto, anche se non è quello più gradito all’allievo. Se si passa verso la propria destra il piede che calcia è il sinistro, viceversa dall’altro lato. Così facendo si anticipa il tempo del passaggio e si copre la palla, evitando di ruotare il corpo. Interesse nella continua alternanza fra passaggio corto frontale e lungo diagonale e conseguente diverso modo di porsi di fronte alle singole esecuzioni. Porre attenzione al ritmo dell’esercitazione. A livello di Esordienti concentrarsi sull’ esecuzione tecnica combinata, piuttosto che sulla velocità della corsa, per non rischiare di entrare in acidosi, situazione da evitare assolutamente.

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ESERCIZIO n° 2 – “Il portatore ed il ruba palla” Obiettivi motori: Capacità coordinative Obiettivi tecnici: - dominio della palla - guida della palla - difesa della palla

Descrizione

Al centro di un rettangolo di 15x10 metri circa si sistema un allievo con funzioni di disturbo. 3 altri allievi, ognuno con un pallone, partono da tre conetti qualsiasi posti come in figura e devono condurre la loro palla fino ad un altro conetto senza che l’ avversario nel mezzo la tocchi. Chi sta in mezzo può andare a toccare la palla di qualsiasi avversario, anche cambiando direzione all’improvviso. I conetti sono tane, pertanto il centrale può toccare palla solo sul perimetro. Chi conduce può fermarsi in tana qualche istante, aspettando di ripartire quando la situazione sarà più favorevole. Non è consentito sostare in due sulla stessa tana. Colui al quale viene toccata la palla va a fare il centrale. Variante: Anche il centrale guida una palla.

Considerazioni

Non prolungare il tempo di permanenza del centrale oltre 1’ 30” (acidosi). Far notare l’importanza della precisione dei gesti tecnici: sia la conduzione che lo stop sulle tane che la difesa della palla (tecnica applicata) devono essere ottimali, perché l’ avversario porta pressione. Far notare che anche solo con una buona difesa della palla utilizzando bene il proprio corpo allo scopo si può risolvere brillantemente una situazione difficile. I gesti tecnici sono semplici e comuni, ma da adoperare con grande variabilità, perché non si può mai sapere a priori dove “andrà a caccia” il centrale. Questo costringe a continui adattamenti di comportamento e gestualità tecnica, e obbliga a staccare lo sguardo e l’attenzione dalla palla per analizzare ciò che accade attorno a sé. La distanza fra le tane non è costante e ciò obbliga a valutare anche le distanze percorribili in sicurezza, fornendo un’ulteriore variabilità di cui tener conto.

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ESERCIZIO n° 3 – “Andiamo in meta dopo i passaggi” Obiettivi motori: - fantasia motoria - reazione - differenziazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - tecnica applicata alla situazione di gioco - guida della palla

Descrizione

Due coppie di giocatori palleggiano trasmettendosi la palla ad una distanza fra loro (in ognuna coppia) di 5 metri in corrispondenza delle linee di meta ed in mezzo a due campi come indicati in figura. Quando l’istruttore fischia e chiama il numero di un campo (1 o 2) le coppie lasciano il pallone sul posto e corrono a conquistare la palla posta nel mezzo del campo corrispondente alla chiamata. Lo scopo è quello di realizzare un punto portando la palla oltre la linea di meta avversaria in situazione di 2c2. I campi non hanno delimitazione in larghezza e sono lunghi circa 20 metri. Varianti: Permettere il tiro nella porticina, invece di portare la palla oltre la linea di meta (più facile). Trasmissione di palla a coppie obbligata a 1 o 2 tocchi. Altri tipi di trasmissione e/o palleggio a coppia. Fornire un limite di tempo per la conclusione delle azioni del 2c2 (con goal che vale doppio se realizzato sotto il limite stabilito ecc.). Eventualmente trasmissioni/palleggi a 3 giocatori con sviluppo di un 3c3 (più facile). Invece di lasciare la palla sul posto alla chiamata far tirare i possessori di palla nelle due porticine opposte del campo non chiamato; chi non segna non partecipa al 2c2 e lascia il compagno in inferiorità numerica.

Campo 1 Campo 2 Meta

Meta

Considerazioni

Non far sottovalutare l’importanza del gesto tecnico della trasmissione e/o del relativo stop. Sensibilizzare sul fatto che la situazione del 2c2 è la più difficile fra le possibili di parità numerica e va affrontata con gran ritmo, movimento continuo, determinazione e costante elaborazione di soluzioni per avere successo nella realizzazione della rete. Il gran numero di varianti possibili dell’esercitazione permette di focalizzare l’interesse della stessa su aspetti sempre diversi e facilmente gestibili dall’istruttore. Stimolare l’aspetto agonistico dei duelli, ma invitare ad agire con la necessaria razionalità, essendo presente un compagno con cui interagire.

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ESERCIZIO n° 4 – “Scegli il lato e fai goal”

Obiettivi motori: Capacita coordinative - reazione psico-cinetica Obiettivi tecnico-tattico: - dominio della palla - dribbling - tiro in porta - tecnica applicata in 1c1

Descrizione

4 allievi (fra cui 1 portiere) si dispongono come in figura. A parte in slalom con la palla al piede e sceglie di andare verso un lato, per esempio dalla parte di B a cui trasmetterà la palla; B andrà alla conclusione a rete mentre C sarà andato a fare il difensore per ostacolare B. Lasciare almeno 16-18 metri fra l’ultimo conetto vicino la porta e la porta stessa. Varianti: Variare tutte le distanze. Richiedere lo slalom obbligando a gesti specifici (solo sx, solo dx, solo internopiede ecc.). B e C, in attesa di ricevere palla da A possono compiere gesti di fondamentali tecnici a scelta. Consentire ad A di partecipare ad un 2c1 con colui al quale ha passato la palla.

C P

A

1c1

B

Considerazioni

Sensibilizzare sulla precisione dei gesti tecnici nello slalom, come un mix di ritmo, sensibilità sulla palla e tecnica di base del dribbling. L’esercitazione prevede due differenti tipologie di dribbling: quello su conetti fissi e quello in situazione reale per saltare un avversario attivo e fare goal. Far comprendere il diverso atteggiamento da tenere nei due casi. Far comprendere la necessità di attenzione costante da parte dei 2 potenziali riceventi B e C, che non sanno fino all’ultimo momento chi sarà chiamato a fare l’ attaccante e chi il difensore. Far comprendere le nozioni di base di tecnica applicata della situazione di 1c1, sia per quanto riguarda l’attaccante, che il difensore. Stimolare lo spirito agonistico nel duello 1c1 e stimolare la conclusione in porta da parte dell’attaccante nel più breve tempo possibile.

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ESERCIZIO n° 5 – “Guida sulla diagonale” Obiettivi motori: Capacita coordinative - ritmo - combinazione - accoppiamento Obiettivi tecnico-tattico: - dominio della palla - guida della palla - trasmissione - finta e dribbling

Descrizione

Rettangolo di 20x10 metri. Da una disposizione come in figura, 2 allievi partono contemporaneamente, con un pallone a testa in conduzione e dribbling e, arrivati al vertice opposto, devono lasciare la palla all’allievo in attesa prendendone il posto. Quest’ultimo effettuerà un “dai e segui” con l’allievo di fronte a lui sul lato corto del rettangolo. Poi il ciclo si ripete. Si lavora sempre contemporaneamente sulle due diagonali del rettangolo. Varianti: Modificare i gesti tecnici di volta in volta richiesti. Chiedere di giocare di prima ogni pallone.

Considerazioni

Esercitazione molto semplice, ma che richiede sincronia nelle giocate, pertanto attenzione costante a quanto accade fuori del proprio operato. Ciò obbliga spesso a continui adattamenti nella condotta motoria e tecnica. La conduzione è condizionata dal fatto di incrociare un altro allievo al centro del rettangolo e non sempre dallo stesso lato. Insistere sulla buona esecuzione dei fondamentali tecnici richiesti: la conduzione a testa alta (per verificare i sincronismi), la trasmissione ed il successivo stop (possibilmente orientato alla giocata successiva), il “dai e segui”. Far notare cosa significa “lasciare la palla” ad un compagno, con le rispettive posizioni del corpo e la corsa di chi lascia e di chi riceve la palla (in funzione dei futuri movimenti di “velo”). Si può insistere sulle finte nel tratto in conduzione, favoriti anche dall’incrocio.

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ESERCIZIO n° 6 – “1c3 nel quadrato” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - dominio della palla - finta e dribbling

Descrizione

Quadrato di 7-8 metri di lato. Un allievo sta al centro di esso e deve cercare di uscirne in conduzione di palla ostacolato da 3 difensori che stanno uno per lato all’esterno del quadrato. I difensori possono muoversi a piacimento, ma non più di 1 per lato e possono intervenire solo sulla linea. Il difensore che si fa superare va al centro. Varianti: Modificare le dimensioni del quadrato (se più ridotte sono più stimolati i gesti tecnici).

Considerazioni

Esercitazione divertente e di grande intensità, addirittura troppa, se non la si controlla attentamente e tale da compromettere la lucidità delle giocate (attenzione all’acidosi negli Esordienti). Stimolare la fantasia e le giocate di chi deve uscire dal quadrato, anche ricordandogli che un lato libero potenzialmente c’è sempre e che fino che è dentro al quadrato non ha pressione particolare.

ESERCIZIO n° 7 – “Navetta, guida e tiro” Obiettivi motori: Capacita coordinative - reazione - combinazione e accoppiamento - rapidità Obiettivi tecnico-tattico: - guida della palla - tiro in porta

Descrizione

Al via, 2 allievi eseguono una veloce corsa di andata e ritorno (navetta) sui primi 6 metri senza palla, poi si impossessano ognuno di una palla e raggiungono velocemente la zona di tiro, delimitata dagli ultimi due conetti prima della porta, e devono concludere a rete (senza portiere). Ottiene il punto chi fa entrare per primo il proprio pallone nella porta. Varianti: Modificare il gesto tecnico della conduzione prima di calciare in porta. Modificare la posizione di partenza. Variare le distanze e/o il tipo di corsa richiesta nel tratto a navetta senza palla.

Considerazioni

Esercitazione per l’incremento di alcune capacità atletiche proposte sotto forma di gara. Far comprendere l’importanza degli appoggi e delle spinte nella fase a navetta, così come la diversità della corsa nella fase senza palla rispetto a quella in guida. Far riflettere sul modo migliore di “vincere la gara”: gesti molto veloci a discapito della precisione, o gesti più controllati e precisi a discapito della velocità? Stimolare al controllo dell’avversario al fine di adattare la propria condotta e renderla più efficace, più veloce. Stimolare l’agonismo, la competizione. Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

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ESERCIZIO n° 8 - “Passaggio corto-lungo: inserimento, cross e tiro” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - combinazione e accoppiamento Obiettivi tecnicotattico: - gioco corto-lungo - movimenti senza palla - tecnica applicata

Descrizione

Si gioca su un’intera metà campo regolamentare. 20 giocatori + 1 portiere. 4 blu (centrocampisti avversari) devono rimanere entro uno spazio delimitato da conetti (circa 16x6 mt). Il gioco inizia con una circolazione della palla fra i 4 gialli (centrocampisti) che hanno lo scopo di trasmettere appena possibile la palla ai loro 2 attaccanti (passaggio sul corto) al di là dei 4 blu avversari. Quando ciò riesce e l’ attaccante ha ricevuto la palla, un centrocampista giallo si inserisce per ricevere nuovamente dal proprio attaccante e servire successivamente sulla corsa di inserimento di un esterno corrispondente (passaggio sul lungo). L’esterno condurrà palla sul fondo e crosserà per la conclusione dei due attaccanti gialli che nel frattempo si saranno inseriti centralmente ed incrociati. Identico movimento per l’esterno dall’altro lato. Ruotare i gruppi di 4 giocatori in tutte le posizioni. La sequenza dei passaggi è indicata in figura. Varianti: Inserire 1-2 difensori ad ostacolare gli attaccanti per la conclusione. Inserire avversari in altre zone di campo. Modificare le dimensioni della zona dei 4 blu.

inserimento 4-conduzione inserimento 5-cross

3-lungo 2

6-tiro 1-corto

inserimento

Considerazioni

Esercitazione semplice, ma molto articolata, che racchiude molti fra i più importanti concetti del gioco, sia a livello individuale che di reparto, sia di tecnica di base che applicata. Far notare la tempistica delle giocate: soprattutto negli inserimenti, in tutte le zone del campo. Far notare che la situazione ricreata è reale: in una porzione di campo reale, una squadra tenta, attraverso il gioco, di scavalcare una linea avversaria per favorire l’inserimento di compagni ed andare a rete. Il tutto con un rispetto di ruoli e compiti preciso. Sottolineare i significati e le differenze di gioco corto e gioco lungo. Lavorare a gruppi di 4 allievi per posizione (anche gli attaccanti a 2 a 2) per facilitare le rotazioni. Stimolare il ritmo e la precisione delle giocate, anche se non ci sono avversari.

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ESERCIZIO n° 9 - “Un punto per un passaggio buono” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - guida della palla - trasmisione - smarcamento - pressing - tecnica applicata

Descrizione

In un quadrato di 15 metri di lato si posizionano 3 squadre diverse di 5 elementi ciascuna, 2 esterne ed 1 interna al campo di gioco. Si gioca con 4 palloni, in possesso di giocatori esterni qualsiasi. Gli esterni giocano insieme contro gli interni, ma gli esterni non possono entrare e gli interni non possono uscire. E’ punto quando il pallone viene trasmesso da un lato a quello opposto (non in diagonale) e controllato da un compagno. Se invece un giocatore interno ferma stabilmente e correttamente (non vale il solo tocco) un pallone di passaggio, esso viene eliminato. In 2’30” si conteggia il numero di attraversamenti subiti dalla squadra interna, e vince ovviamente chi ne subisce meno; oppure si conteggia il tempo in cui gli interni eliminano tutti i palloni degli esterni. Poi si cambiano le posizioni. Tutti, interni ed esterni, possono muoversi a piacimento e condurre palla. Variante: Aumentare o diminuire il numero dei palloni e/o lo spazio di gioco.

15 metri

Considerazioni

Far riflettere sull’opportunità di non rischiare un passaggio azzardato per mancanza del corridoio utile per servire il compagno dall’ altro lato. La scelta di “quando” e “dove” effettuare il passaggio è libera, senza troppa pressione, giacchè gli interni non possono uscire, condizionata solo dal tempo totale dell’ esercizio che scorre (i 2’30”). Movimento di chi ha la palla e di chi la deve ricevere. Stimolare gli interni ad affrontare sempre il portatore di palla, per creare incertezza. Far porre attenzione alla precisione del gesto tecnico, che fa ottenere o meno il punto. Esercitazione di una certa complessità, che richiede molta attenzione per la continua variabilità e le continue elaborazioni richieste agli allievi.

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ESERCIZIO n° 10 – “5c5c5 + 2 Jolly” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - trasmissione della palla - possesso di palla

Descrizione

In un rettangolo di 20x15 metri 3 squadre di 5 elementi ciascuna + 2 jolly si posizionano come in figura. Si inizia a giocare dall’ esterno. Lo scopo è quello di mantenere il solo possesso di palla, ma gli esterni, anche se avversari, non si possono ostacolare fra loro. I jolly si muovono sui lati e giocano sempre con chi è in possesso di palla in quel momento. Variante: tocchi limitati.

Considerazioni

Far apprezzare che nel possesso di palla c’è un po’ tutto il gioco (fase di possesso e di non possesso di palla); occorre adattare il proprio atteggiamento a seconda della fase in cui ci si trova. Far notare la diversità del possesso di palla a seconda della zona di campo in cui ci si trova: più facile dentro il campo che fuori, ma sempre in potenziale superiorità numerica da sfruttare (jolly). Più il passaggio è lontano dal possessore di palla più esso è difficile e rischioso, ma più avversari potenzialmente si saltano. Dopo aver effettuato un passaggio non necessariamente serve avvicinarsi al portatore di palla: lo si farà solo se si percepisce che esso ha bisogno di un sostegno, altrimenti, allontanandosi, si potrà potenzialmente creare più pericolo all’avversario. Far notare l’importanza del gesto tecnico in condizioni di reale pressione di gioco.

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ESERCIZIO n° 11 – “Passa la palla dall’altra parte” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - superiorità numerica - possesso di palla - trasmissione di palla

Descrizione

In un campo di 15x10 metri, con un corridoio centrale di circa 6 metri, si svolge una situazione di 4>3 con i giocatori posti come in figura. I 4 attaccanti blu devono trasmettere la palla ai loro compagni dall’altra parte del campo senza farsi intercettare dai 3 difensori gialli. Si gioca per il solo possesso di palla e se la palla la ottiene il difensore centrale, un solo attaccante può entrare nel corridoio per cercarne la riconquista. Altrimenti le posizioni sono fisse nei rispettivi campi. Varianti: Inserire un quinto attaccante nel corridoio centrale (più facile). Inserire due porticine di 2 metri e far realizzare la rete agli attaccanti blu in qualsiasi di esse; in questo caso, però, i difensori gialli ottengono un punto se conquistano la palla e riescono a passarla al loro compagno nel corridoio centrale.

15 metri

Considerazioni

Esercitazione con spazi forzatamente limitati e pertanto c’è grande pressione in ogni giocata. Vista tale ristrettezza, stimolare un ottimale utilizzo della superiorità numerica (tecnica applicata) e chiedere grande movimento agli attaccanti. Far notare l’importanza della cura dei gesti tecnici di base (trasmissione, stop ecc.) perché il minimo errore, in queste condizioni, non consente il mantenimento della palla.

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ESERCIZIO n°12 – “3c3 passaggio in zona libera” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - creazione di spazio - smarcamento - intercettamento - guida della palla - trasmissione t

Descrizione

In un campo quadrato di 20 metri di lato circa, suddiviso in quattro quadrati interni, giocano 2 squadre di 3 elementi l’una. I gialli devono partire da un lato esternamente e devono, attraverso conduzioni, dribbling e trasmissioni cercare di trasmettere la palla ad un compagno che si sarà fatto trovare libero in un quadrato senza avversario. I 3 blu (difensori) devono muoversi liberamente per impedire che ciò avvenga, ma non più di uno per quadrato interno. Se i difensori conquistano palla devono solamente mantenerne il possesso.

20 metri

Considerazioni:

Spazi di gioco limitati con pressione avversaria costante. Limitare i tocchi per avere successo nelle giocate. Sensibilizzare che solo muovendosi di continuo ci si potrà rendere utili al gioco dei compagni. Non insistere, né approfondire, né analizzare i concetti di smarcamento, con tutte le loro sfaccettature, piuttosto stimolare e far valutare l’importanza dell’idea propedeutica di movimento ed occupazione di spazi liberi. Intercettamento dei passaggi avversari, più che seguire gli avversari stessi.

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ESERCIZIO n°13 – “3c2 a settori" Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - superiorità ed inferiorità numerica - possesso di palla - tecnica applicata - conclusione a rete

Descrizione

In un campo di circa 35x25 metri diviso in due metà con porte difese da due portieri neutrali, si gioca con 3 attaccanti che possono fare goal in una qualsiasi delle due porte. I difensori, 2 per ogni metà campo, senza possibilità di uscire dalla loro zona, devono impedire la realizzazione della rete e, quando conquistano palla, devono mantenerne il possesso anche con l’ aiuto dei difensori dell’ altra metà campo. Varianti: permettere ad un difensore di andare dall’ altra parte creando così parità numerica. Mettere un limite di tempo per le azioni degli attaccanti. Punto ai difensori dopo un certo numero di passaggi consecutivi in possesso di palla.

P

P

Considerazioni

Il campo di gioco è volutamente grande, e questo caratterizza l’esercitazione. Per gli attaccanti, stimolare la comprensione della diversità di comportamento da adottare quando si è in superiorità numerica e si cerca la rete (massima velocità di esecuzione) e quando, invece, si è persa palla e si deve cercarne la riconquista in inferiorità numerica (pazienza, pressione sul portatore di palla, chiusura spazi di gioco avversari). Per i difensori, stimolare la comprensione che un buon possesso di palla, peraltro facilitato dalla superiorità numerica e dalla facilità di mantenere gli spazi larghi, allontana il pericolo di subire reti quando la palla è degli avversari che possono a loro volta agire in superiorità numerica. La costante alternanza fra superiorità ed inferiorità numerica stimola un’interessante analisi della situazione sempre variabile, ma strettamente dipendente dalla bontà dello svolgimento per proprio gioco (se faccio tutto al meglio gioco sempre in superiorità numerica, e quindi facilmente). Iniziare a far comprendere, seppur ancora senza perfezionare (trattando di Esordienti) l’estrema importanza dell’ essere uno in più o uno in meno, stimolando quei comportamenti tattici individuali atti a risolvere queste situazioni, sia in fase di possesso che non possesso di palla. Attenzione al controllo dello sforzo fisico: rischio di acidosi che potrebbe compromettere la lucidità delle scelte e delle giocate (cose queste ultime assolutamente da preferire con gli Esordienti).

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ESERCIZIO n° 14 – “Gioco in profondità “ Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione

Descrizione

Obiettivi tecnicotattico: - possesso di palla - verticalizzazioni - movimento dell’attacco

12 metri

Campo di 55x30 metri, con due linee parallele alla linee di fondo a 12 metri dalle stesse, a delimitare due zone franche. Si gioca una partita 6>6 + 2 portieri in cui lo scopo è quello di segnare una rete trasmettendo la palla in profondità nella zona franca in cui si sarà inserito un attaccante, che però dovrà concludere di prima intenzione. Varianti: Concedere la possibilità ad un attaccante di sostare nella zona franca. La linea dei 12 metri funge da linea del fuorigioco. Concedere due tocchi all’ attaccante per la conclusione in porta. Consentire a 1 difensore di ostacolare l’ attaccante nella conclusione in porta (dopo che esso avrà ricevuto la palla e tocchi liberi per concludere). Obbligare l’ attaccante all’ 1>P (tocchi liberi). “Capovolgere il campo”, ossia giocare con i 55 metri in larghezza ed i 30 metri in lunghezza (ricerca ancora più spinta della profondità).

30 metri c.a.

12 metri

P

P

Considerazioni

Far notare che il campo è piuttosto ampio, e pertanto va ricercato un sicuro e paziente possesso di palla prima di cercare la profondità, anche per maggior sicurezza nella riuscita del passaggio. Se si “capovolge il campo” tutto ciò diventa ancora più spinto, e la precisione del passaggio deve essere maggiore. Iniziare a stimolare gli attaccanti ai corretti movimenti di smarcamento per ricevere la palla in profondità (incroci, incontro e spazio, contro-movimenti). Iniziare a stimolare all’ attenzione ai tempi di gioco. Sensibilizzare la squadra in possesso di palla all’importanza di saltare gli avversari in 1c1 (se in sicurezza), per creare superiorità numerica e spazio libero per il passaggio. Sensibilizzare i difendenti a non farsi saltare facilmente nell’1c1, né dai passaggi verticali. Sensibilizzare sul concetto di “palla coperta” da parte dei difendenti e sulla conseguente differenza dal concetto di “palla scoperta” (cenni delle differenti implicazioni principali a livello di comportamento tattico). Il gioco si presta anche allo studio della linea del fuorigioco.

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ESERCIZIO n° 15 – “9c7 Quattro porte e meta” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnicotattico: - superiorità ed inferiorità numerica

Descrizione

In un campo di 50x40 metri si gioca una partita 9c7 con i 9 gialli che per devono realizzare una rete in una delle quattro porticine di 2,5 metri l’una, tirando dopo aver superato la linea in figura (a 8 metri dalle porticine) ed i 7 blu che per realizzare una rete devono portare la palla oltre la linea di meta avversaria (il fondo campo). Varianti: Tocchi limitati per i 7 blu. Allontanare o avvicinare la linea di tiro dei 9 gialli. Variare il rapporto numerico fra gialli e blu. Consentire o meno ai 7 blu di difendere fra la linea e le porticine.

Considerazioni

Far apprezzare il fatto che la forte differenza numerica fra le due squadre è compensata dalla maggiore facilità di segnatura per i blu (in pratica 40 metri di porta, la linea di meta). E’ indispensabile comprendere la necessità di occupare razionalmente il campo e giocare in spazi sufficientemente larghi cambiando il fronte del gioco da parte di entrambe le squadre, perché le possibilità di realizzazione sono poste anche a molta distanza fra loro. Far comprendere che i 9 gialli dovrebbero sempre cercare di creare una superiorità numerica in corrispondenza delle porticine, o almeno concentrare la difesa dei 7 blu in una zona e sfruttare un cambio di gioco rapido per andare a segnare in un’altra porticina (principi di tecnica applicata). Far apprezzare la diversità di atteggiamento difensivo fra le due squadre: concentrato su alcuni punti precisi per i 7 blu, distribuito su un lungo fronte per i 9 gialli. Far comprendere la diversità di obiettivo offensivo delle due squadre: divergente (grande “porta” per realizzare goal) per i 7 blu, convergente (piccole porte, seppur distribuite su ampio spazio) per i 9 gialli. Inizio dello studio dei principi tattici di collaborazione fra reparti (la fase difensiva dei 9 gialli).

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ESERCIZIO n° 16 – “Passo e parlo” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione - attivazione pscicocinetica Obiettivi tecnico-tattico: - trasmissione della palla

Descrizione

In uno spazio di circa 30x20 metri si muovono 2 gruppi di 5 giocatori ciascuno, di due colori diversi fra loro. Si gioca con 1 pallone. Il portatore di palla deve trasmettere ad un diverso colore e, contemporaneamente chiamare un comando, a cui il ricevente dovrà rispondere con una giocata precisa. Per esempio se si chiama: “SOLO”- il ricevente gioca obbligatoriamente a due tocchi (o libero); “UOMO”- il ricevente gioca obbligatoriamente di prima; “UNO-DUE”- chi riceve deve triangolare con chi passa; “VADO”- chi passa sovrappone chi riceve, che gli ritorna palla sulla corsa; ecc. In assenza di comando vocale si gioca semplicemente con il diverso colore. Varianti: Non imporre il passaggio al diverso colore (più facile). Modificare i comandi, ma codificarne preventivamente la risposta. Giocare con 2 palloni. Limitare il tempo per la conduzione di palla prima di un successivo comando.

Uomo !

Considerazioni

Si tratta di un’esercitazione ad attivazione psicocinetica, pertanto bisogna sensibilizzare sull’importanza della concentrazione e dell’attenzione al gioco, come in tutte le esercitazioni di questo tipo. Richiedere movimento continuo (tuttavia senza ritmi elevati) di tutti i partecipanti. Tutti devono essere in ogni momento potenziali ricevitori, senza mai distrarsi o estraniarsi dal gioco, anche se è solo il portatore di palla a decidere chi servire e cosa comandargli. Ricordare che questa esercitazione –in pratica- non prevede avversari che ostacolano le scelte e le giocate di chi ha la palla, pertanto stimolare l’accuratezza del gesto tecnico che si effettua. Richiedere cura nel comportamento di tecnica applicata che si effettua (es: uno-due con corsa in accelerazione di chi lo chiede e passaggio della sponda nella zona giusta sulla corsa del compagno ecc.). Chi riceve non conosce il comando fino all’ultimo momento, pertanto dovrà elaborare una risposta adeguata (sempre variabile) in tempi brevi. Come tutte le esercitazioni psicocinetiche, anche questa è estremamente modulabile sulle singole esigenze e/o necessità da parte dell’ istruttore; egli può inserirvi facilmente ciò di cui ha bisogno e/o su cui, ad esempio, sta basando la sua programmazione in quel periodo. Considerare (da parte dell’istruttore) che le varianti possibili sono praticamente infinite.

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I TESTS

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PERCHE’ TESTARE L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni. SCOPI GENERALI 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione) Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno Costruire gruppi di lavoro omogeneo Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE 1. Orientare i nostri interventi 2. Determinare obiettivi più confacenti 3. Prevedere itinerari individualizzati 4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5. Modificare in corsa i programmi stabiliti QUANDO VALUTARE 1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle caratteristiche del singolo e del gruppo) 2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e a lungo termine da analizzare) STRUMENTI VALUTATIVI Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali) Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 20

Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt

Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60

Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti

Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 1000

Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300

Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60

Battimuro n° 40

Metri 20

Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt

Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo (misurazione forza potenza per l’efficienza neuromuscolare)

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato

Funicella 30 salti Test Individuali Categoria Giovanissimi ALLIEVO___________________________________________________

DATA

CATEGORIA ________________________________________________

Test di cooper Metri 1000 Metri 300 Metri 60 Metri 30 Navetta 3 x 10 senza palla Navetta 3 x 10 con palla Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO

(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI

QUANTITA’

INTENSITA’

METODO

ORGANIZZAZIONE

elevata

gara

Confronto a squadre

Reazione ad un segnale con o senza palla (elementi tecnici)

30 mt x 6-8 rip. 40 mt x 4-6 rip. 40 mt x 8 rip.

Percorsi con cambi di ritmo (un tratto guido palla un tratto scatto)

60 mt x 4 rip. 80 mt x 4-6 rip. 80/100 mt x 6 rip.

elevata/blanda

intervallato

In gruppo con cambio ritmo ogni 10 mt

Giochi a staffette

30 mt x 3 rip. 40 mt x 4 rip. 30/50 mt x 5 rip.

elevata

intervallato

A squadre

Esercitazioni per la Forza Veloce (skip, balzata, calciata, alternata su un arto)

20 mt x 2 rip. 30 mt x 2 rip. 40 mt x 3 rip.

elevata

intervallato

A gruppi

Giochi polisportivi su spazi ridotti

25x20 (campetto) 30x20 (campetto) 35x25 (campetto)

elevata

gioco

A gruppi

Corse in salita al 5%

30 mt x 4 rip. 40 mt x 5 rip. 40/50 mt x5 rip.

elevata

intervallato

Singolo o a coppia

elevata

gioco

A coppia o a squadra

elevata

Intervallato a gioco

Singolo o a coppia

Lavori con leggero sovraccarico

Navette

• • •

1/2/3 Kg 2 x 10 mt x 5 rip. 3 x 10 mt x 5 rip.

Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 10 – 12 anni

Età 8 – 10 anni • • • • •

Sa valutare la traiettoria della pallla e sa intervenire Sa posizionare le mani in relazione alla traiettoria della palla Negli interventi pone il corpo dietro il pallone Si tuffa senza timore E’ agile nei movimenti

• • • • • •

Età 14 – 16 anni

Età 12 – 14 anni • • • • • • •

Sa tenere una corretta posizione di attesa Riesce a bloccare la palla su tiri frontali Riesce a bloccare la palla in tuffo Sa deviare correttamente la palla in tuffo Sa compiere gesti tecnici in movimento E’ dotato di buona tecnica individuale (ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Ha il giusto posizionamento in relazione alla distanza del tiratore Sa coprire lo specchio della porta sulle conclusioni avversarie Sa valutare e d intervenire su palloni alti Ha tempo nelle uscite basse Ha tempo di intervento in relazione alla posizione avversario-compagno Ha personalità (capacità di imporsi e di colloquio) Ha prontezza di intervento sia con i piedi che con le mani

• • • • • • • • •

Sa rilanciare con le mani Sa rinviare con i piedi Copre bene lo specchio della palla in relazione alla distanza della palla Sa scegliere il tipo di parata in relazione al tiro avversario Ha tempo nelle uscite alte Ha predisposizione alle uscite Sa dare indicazioni ai compagni (posizione, disposizione della difesa, della barriera) Ha un rinvio preciso e veloce nelle ripartente dei compagni Sa anticipare l’azione degli avversari e leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE IL CALCIO” Dott. Massimo Gigli

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ALCUNE RIFLESSIONI Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani: problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano modo di vivere e di praticare sport. Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI

Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma. L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne possibilità di indagine evidenzia che il calcio: 1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente; 2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato; 3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile; 4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla); 5. la velocità richiesta è elevata; 6. la rapidità richiesta è elevata; 7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto; 8. il dispendio energetico è complessivamente alto; Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali: • massa magra e sua percentuale • peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria) • contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute e di forma atletica sarà favorevole . Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica . Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del ruolo ricoperto. Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei vari nutrienti calorici che sono: • GLICIDI = ZUCCHERI • LIPIDI = GRASSI • PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4 grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale. Calcolo del Metabolismo Basale

ETA’

M A S C HI

FEMMINE

10 – 17 anni

17.5 x Kg peso ideale + 651

12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni

15.3 x





+ 679

14.7 x

30 – 59 anni

11.6 x





+ 879

8.7 x



60 e oltre

12.3 x





+ 609

9.0 x





“ “ “

+ 496 + 829 + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana. PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore. La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti, atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni: 1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e plastico. 2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti. 3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei micronutrienti. E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia, senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari nutrienti energetici: I MACRONUTRIENTI 1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri; 2. lipidi o grassi; 3. proteine o protidi; I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi) 1. vitamine; 2. sali minerali L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate. Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali. E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani, collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali 1. carni, pesci, uova; 2. latte e derivati; 3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta; rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi” fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana. Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600 calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed impegnativa attività sportiva. ALCUNE AVVERTENZE Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati; inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica. Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta. Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici, ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina salivare. Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita. Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di interferenza limitante la migliore prestazione di gara. PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto. Oppure: Latte e caffè con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRANZO

DOPO L’ALLENAMENTO (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto

PRANZO

Spaghetti al pomodoro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti

CENA

Risotto alla parmigiana Carne arrosto o pollo Insalata o Verdure cotte Un panino Frutta fresca Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Riso alla parmigiana o al burro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Un frutto ½ porzione di formaggio e/o di prosciutto Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta Per climi freddi: latte caldo e miele Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE, ISTRUIRE PER ALLENARE, ALLENARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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1

Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL GIOVANE CALCIATORE

CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NAT O I L

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

AL T EZ Z A

BREVILINEO NORMOLINEO LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2 DATA

RILEVAZIONI A TEMA

NOME

COGNOME

INSUFFICIENTE

DISCRETO

Tessera F.I.G.C.

BUONO

Interesse verso il gioco

Motricitá di base

Rapiditá

Spirito agonistico

Propensione all’iniziativa

Scelte razionali

Capacitá di apprendimento

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2

Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA SITUAZIONI DI GIOCO In attacco con possesso di palla

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Gioca in modo istintivo

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco senza possesso di palla

Sostiene l’azione del compagno

Si muove per ricevere

Arresta il portatore di palla

Recupera il pallone

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3

Allegato n° 4 CAPACITÁ GENERALI

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione) Sa valutare le traiettorie Occupa intelligentemente lo spazio CAPACITÁ DIFENSIVA Sa presidiare una determinata zona Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile Capisce quando accettare il duello e quando aspettare CAPACITÁ OFFENSIVA Sa proteggere la palla Sa saltare l’avversario Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione Sa ricevere e passare la palla Sa usare entrambi i piedi Sa capire il punto debole dell’avversario Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la palla Sa offrire collaborazione al portatore di palla Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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4

Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI

Giudizio

Personalitá Concentrazione Coraggio Fantasia Disponibilità Sacrificio Affidabilità CAPACITA’ TECNICHE

Giudizio

Dominio della palla Guida della palla Palleggio Uso del piede destro Uso del piede sinistro Trasmissione della palla Ricezione della palla Stop Dribbling Colpo di testa CAPACITA’ TATTICHE

Giudizio

Attitudine alla manovra Presenza nel gioco Visione di gioco Gioco senza palla Capacitá di interdizione Capacitá di verticalizzare Gioco a uomo Gioco a zona Posizionamento CAPACITA’ MOTORIE

Giudizio

Resistenza Forza Velocità Cap. coordinative Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

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Allegato n° 6

Data

SOCIETÁ Affiliata A.C. Perugia

________________

Categoria

Unità di lavoro n°

_______________________ _

________________

______________ _

Minuti

Istruttore

________________

_______________________

OBIETTIVI

ATTIVITA’

Temp o (min.)

Tempi parzia li

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DESCRIZIONE ATTIVITA’

6

“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- I GIOVANISSIMI “SPECIALIZZIAMOCI”

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1

INTRODUZIONE ED ASPETTI GENERALI Obiettivo primario in questa fascia di età è sicuramente il consolidamento tecnico e l’approfondimento e gli sviluppi degli elementi tattici che fino alla categoria Esordienti erano stati introdotti, e non tutti, solo da un punto di vista cognitivo e di tecnica applicata. Infatti l’apprendimento tecnico fino all’età di 12 anni è soprattutto caratterizzato da un marcato e quasi unico incremento dei parametri tecnico-coordinativi della prestazione, mentre invece dopo lo sviluppo puberale, è possibile aumentare l’intensità e il miglioramento delle capacità condizionali (forza, velocità e resistenza). Di notevole importanza nella costruzione del programma e della metodologia d’insegnamento è l’attenta osservazione e conoscenza del nostro giovane e delle sue caratteristiche psico-fisiologiche. Nel periodo puberale dell’intervallo 11/14 anni il soggetto: ha notevole disponibilità ad apprendere; ma è instabile emotivamente ed ha bisogno di fiducia in se stesso e nelle proprie capacità. Assume in questo senso notevole importanza una corretta comunicazione e giuste motivazioni da parte dell’istruttore nell’intento di stimolare autostima che pregiudica positivamente la crescita generale del nostro giovane calciatore. Dal punto di vista fisiologico notevoli differenze rispetto agli Esordienti nel ritmo di crescita, notate a vista d’occhio. Gli allievi che registrano infatti, il più delle volte, un anticipato sviluppo morfologico avranno difficoltà coordinative e necessiteranno una riorganizzazione degli schemi motori di base acquisiti precedentemente. Il prevalente aumento dell’altezza e il rapporto sfavorevole leva-muscolatura, le nuove dimensioni somatiche che non corrispondono quasi mai ad una adeguata padronanza motoria sono caratteristiche costanti che influenzeranno sicuramente la progettazione del nostro programma didattico con la necessità di considerare obiettivi ed attività differenziate e finalizzate alla crescita del o dei singoli all’interno del gruppo. Ciò sarà ancora più vero quando considereremo lavori di sviluppo condizionale sulla forza, sulla resistenza con le sue componenti aerobiche/anaerobiche lattacide e alattacide. Se nell’attività di base fino alla categoria Esordienti, come abbiamo affermato precedentemente la polivalenza e la multilateralità sono presupposti di crescita del giovane atleta, soprattutto dal punto di vista tecnico-motorio, nella fase di specializzazione della categoria Giovanissimi, la multilateralità sarà utilizzata secondo un indirizzo più specifico, prettamente attinente al calcio. Nella programmazione didattica gli obiettivi tecnico-tattici sono volti: •

al perfezionamento e alla maggiore acquisizione dei fondamentali tecnici;



in un ampliamento dei concetti di tecnica applicata che evolvono verso aspetti tattici veri e propri;



maggiore orientamento situazione di gioco.

ed

adattamento

degli

stumenti

tecnico-tattici

alla

Dal punto di vista cognitivo la capacità di analisi e sintesi e la conseguente di autovalutazione e critica diventano aspetti fondamentali per l’apprendimento tecnicotattico sia a livello individuale e sia a livello collettivo.

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2

PROFILO PSICOMOTORIO. FASE DELLA RAZIONALITÀ.

¾

Capacità di ragionamento astratto, formula ipotesi e trae conclusioni Immagina ed organizza i fattori a sua disposizione stabilendo le combinazioni tra loro mediante la memoria Capacità di sacrificio

¾ ¾ ¾

Si rafforza lo spirito di gruppo e e si stabilizza l’integrazione al suo interno Ascesa nell’ambito della realtà sportiva I rapporti interpersonali si trasferiscono anche al di fuori dell’ambiente sportivo

¾

Scelte precise, mirate e comportamenti razionali

¾ ¾

ASPETTI POTENZIALMENTE PRESENTI NEL GIOVANE Caratteristiche Tecnico-Tattico-Coordinative ¾ Esercitazioni specifiche basate su situazioni reali di gioco gradualmente sempre più complesse, tecnica applicata e tattica. ¾ Aumenta sempre più il collegamento tra perfezionamento tecnico e tattico, in modo da trasferire le abilità tecniche durante la competizione. ¾ Inizia una fase teorica di spiegazione sui principi generali del gioco in fase offensiva e difensiva e sui modi di giocare al calcio. ¾ Dalla alternanza e dalla variazione di posizioni e ruoli alla definizione del ruolo stesso. Caratteristiche Fisiche ¾ Miglioramento mirato delle capacità fisiche con risposte qualitative a determinate sollecitazioni. ¾ Velocità sia come rapidità che come accelerazione con e senza palla. ¾ Forza esplosiva. FORZA

DISCRETA

RAPIDITÁ

OTTIMA

RESISTENZA AEROBICA

BUONA

RESISTENZA LATTACIDA

SUFFICIENTE

MOBILITÁ ARTICOLARE

BUONA

CAPACITÁ COORDINATIVE

OTTIME

ASPETTI DIDATTICI •

Gradualità nello svolgimento programmatico. Dal semplice al complesso.



Specializzazione del gesto tecnico da finalizzare nel contesto della tattica individuale, di reparto e collettiva ovvero nel sistema di gioco.



Utilizzo di esercitazioni sociometriche in sedute di tattica individuale e collettiva.

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3



Preparazione della fase offensiva e difensiva attraverso esercitazioni complesse che rispecchiano sollecitazioni e difficoltà provenienti dalla gara.



Favorire una crescente intensità nello sviluppo delle esercitazioni tecniche e tattiche.



Continuo monitoraggio attraverso batterie di test mirati alla osservazione ed alla qualità delle risposte del giovane ai lavori proposti.



Utilizzo di circuiti tecnico-motori per lavori di forza a carico naturale.



Comunicazione verbale chiara, confronto aperto con i ragazzi e le loro aspettative, esaltazione del concetto di gruppo e del fine comune.

OBIETTIVI Rispetto al correre • Ampiezza d’azione con l’avversario da contrastare e da inseguire • Sviluppo di situazioni di gioco in fase offensiva e difensiva • Sovrapposizioni, corse incrociate e coperture Rispetto al colpire• Tutti i modi di calciare, come, dove e quando Rispetto al ricevere• Capacità di previsione e anticipazione delle traiettorie • Migliore organizzazione anticipata dell’azione successiva • Azioni combinate Rispetto allo spostarsi • Più direzioni d’intervento • Maggiore comunicazione verbale e non. Movimenti senza palla • Compiti e riferimenti tattici rispetto ai sistemi di gioco utilizzati • Conoscenza e valutazione dei punti di forza e dei punti deboli propri e degli avversari

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO Tattico 40%

All’interno del parametro suddividiamo in: TATTICO

•A. Situazionale •Partita tattica TECNICO

Fisico 30%

Tecnico 40%

•A. Coordinativo •A. Percettivo FISICO

Fisico

Tecnico-Coordinativo

Tattico

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• Velocità • Resistenza • Forza

40% 15% 25%

30% 20% 10%

30% 20% 40% 40%

4

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro MESOCICLO

CARICO TECNICO

CARICO TATTICO

CARICO FISICO

AGOSTO

25%

30%

45%

SETTEMBRE

30%

30%

40%

OTTOBRE

30%

35%

35%

NOVEMBRE

35%

40%

25%

DICEMBRE

40%

25%

35%

GENNAIO

35%

40%

25%

FEBBRAIO

35%

40%

25%

MARZO

30%

50%

20%

APRILE

30%

55%

15%

MAGGIO

40%

55%

5%

Esemplificazione grafica 60

50

40

30

20

10

0 Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

TECNICO

Gennaio

TATTICO

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

FISICO

ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA

MESOCICLO

Tecnico Coordinativo

Percettivo

Situativo

Partita Tattica

Fisico

AGOSTO

15%

10%

10%

20%

45%

SETTEMBRE

20%

10%

10%

20%

40%

OTTOBRE

20%

10%

15%

20%

35%

NOVEMBRE

20%

15%

15%

25%

25%

DICEMBRE

25%

15%

10%

15%

35%

GENNAIO

25%

10%

20%

20%

25%

FEBBRAIO

25%

10%

20%

20%

25%

MARZO

20%

10%

25%

25%

20%

APRILE

20%

10%

25%

30%

15%

MAGGIO

35%

5%

20%

35%

5%

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5

Esemplificazione Grafica 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5

Tecnico Coordinativo

Percettivo

Situazionale

Partita Tattica

io M ag g

pr ile A

o ar z M

b br ai o Fe

ai o G en n

D

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0

Fisico

PROGRESSIONE DIDATTICA PER L’ADDESTRAMENTO TATTICO Sviluppo del gioco offensivo – Fase di possesso palla • • • • • • • • • • • • •

Smarcamento Creazione di spazio Sovrapposizione Corsa in diagonale Incroci Corsa in deviazione Passaggio a muro Passaggio indietro Sostegno e appoggio Superiorità numerica Possesso palla Blocco Velo

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Sviluppo del gioco difensivo – Fase di non possesso • • • • • • • • •

Marcamento Coperture Raddoppi Disposizione con marcatura a uomo Disposizione mista Disposizione a zona Pressione Pressing Fuorigioco

STRUMENTI E METODI PER LO SVOLGIMENTO DELLA SEDUTA DI ALLENAMENTO Esercitazione analitica ¾ Esercizio ¾ Esercitazione Psicocinetica ¾ Circuiti Situazioni ¾ Situazione di gioco standard ¾ Situazione semplificata ¾ Situazione complessa ¾ Psicotecnica ¾ Psisotattica Giochi ¾ Semplificati ¾ Condizionato ¾ A tema ¾ A confronto ¾ Gioco libero

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PROGRAMMAZIONE ANNUALE Mesociclo AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

Saper fare individuale

Saper fare collettivo

Difesa della palla Trasmissione della palla

Dare opportunità al portatore di palla Comunicazione verbale Sistemi di gioco

Guida della palla Trasmissione Ricezione Smarcamento

Superiorità numerica Sistemi di gioco

Finta e dribbling Finalizzare gioco offensivo Smarcamento Conclusione a rete Attacco dello spazio Controllo e tiro in porta Trasmissione della palla e ricerca della profondità Sistemi di gioco

NOVEMBRE

Marcamento Anticipo Temporeggiamento

Raddoppio Doppia copertura Organizzare il fuorigioco Sistemi di gioco

DICEMBRE

Gioco di testa Trasmissione Tiro in porta

Rispetto delle distanze Contropiede e cambio di gioco Gioco senza palla vicino/lontano Sistemi di gioco

GENNAIO

Anticipare Contrastare

Diagonale Difesa a L (scalare marcature) Fuorigioco Sistemi di gioco

FEBBRAIO

Gioco di testa Smarcamento Tiro in porta

Fuorigioco Contromisure al fuorigioco Obbligare l’avversario al gioco esterno Sistemi di gioco

Trasmissione e ricezione Smarcamento per la conclusione Finta-dribbling e tiro

Superiorità in attacco Sistemi di gioco

MARZO

APRILE

Riepilogo

Riepilogo

Test e verifiche

Test e verifiche

MAGGIO GIUGNO

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8

INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI Gli esercizi proposti sono sviluppati tenendo conto degli obiettivi: • • • • •

Tecnica individuale Tattica collettiva Esercitazioni ad attivazione psicocinetica Giochi a tema Circuiti tecnico-motori

Tutte le esercitazioni hanno un’indispensabile variabilità, concetto che permette di poter aumentare il tasso di difficoltà dell’esercizio stesso o modificarne il contenuto tecnico, tattico o motorio. STRUTTURAZIONE DELLA SEDUTA DI ALLENAMENTO

defaticante part.libera

riscalamen. tecn.individ

tatt.individ

part.a tema

tatt.collett.

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE ESEMPLIFICATIVE Trasmissione della palla , tiro in porta Movimento senza palla Movimento/Guida della palla Palla Giocatore Birillo o delimitatore Porte Cerchi, Ostacoli

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ESERCIZIO n° 1 - “Messa in azione psicocinetica”

Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - adattamento e trasformazione - attivazione pscicocinetica Obiettivi tecnico-tattico: - trasmissione della palla - ricezione della palla

Descrizione

In un quadrato di 40 x 40 metri diviso in 4 settori abbiamo: Settore 1 – Sequenza trasmissione della palla (rosso la passa al giallo e il giallo la passa al blu) con 2 palloni per 12 atleti; Settore 2 – trasmissione della palla da un compagno all’altro facendo passare la palla tra le porticine; Settore 3 – guida della palla in slalom sui conetti del colore di competenza (i rossi guidano sui conetti rossi etc.); Settore 4 – Tecnica a Coppie (analitico) Al segnale dell’istruttore, tramite il numero di settore, gli atleti in corsa leggera andranno nel settore ad effettuare gli esercizi prestabiliti.

3

2

4

Tecnica a coppie in riferimento all’obiettivo tecnico della seduta

1

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ESERCIZIO n° 2 - “3c3 + 3” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - reazione Obiettivi tecnicotattico: - Trasmissione della palla - Ricezione della palla - Smarcamento - Marcamento - Pressione

Descrizione

In due quadrati di 15 mt di lato si posizionano tre squadre di colore diverso. In un quadrato si svolge un 3c3, nell’altro c’è la terza squadra. Al segnale dell’istruttore le squadre rosse e blu si affrontano in un quadrato con l’obiettivo di effettuare un possesso palla con trasmissione e tocco di palla da parte di tutti i componenti della squadra. La squadra che riesce in questa prima difficoltà trasmette palla all’altra nell’altro quadrato che cercherá di svolgere lo stesso lavoro con l’opposizione dell’altra squadra che si sposterá ad intercettare. N.B. I tempi di esecuzione dell’esercizio e l’intensitá dello stesso determineranno gli obiettivi condizionali voluti dall’istruttore.

ESERCIZIO n° 3 - “Esercitazione colorata” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - reazione Obiettivi tecnico-tattico: - Trasmissione della palla - Ricezione della palla - Smarcamento - Superiorità ed inferioritá

Descrizione

In 2 quadrati di 20 x 20 metri si posizionano 4 squadre di colore diverso, in un quadrato blu e gialli e nell’altro rossi e viola. I gruppi effettuano un esercitazione di trasmissione e ricezione in sequenza cromatica obbligata (il blu la passa al giallo e cosi via e nell’altro quadrato il rosso la passa al viola e cosi via). Ad un segnale cromatico dell’allenatore ad esempio viola, i viola andranno nell’altro quadrato dove i blu e i gialli in superiorità numerica dovranno effettuare 6 passaggi consecutivi. L’esercizio può essere inizialmente effettuato con le mani o utilizzato per diverse finalizzazioni tecniche

VIOLA !

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ESERCIZIO n° 4 - “ 1 c 1 ” Obiettivi motori: Capacita coordinative - adattamento e trasformazione Capacitá condizionale - forza rapida Obiettivi tecnico-tattico: - Finta e dribbling (Vari) - Tiro in porta - Tecnica applicata

Descrizione In 2 quadrati posti fuori dall’area di rigore si posizionano 1 giocatore per quadrato con funzioni di difensore. Al via dell’allenatore il giocatore Giallo parte in guida della palla puntando il primo birillo effettuando una finta prestabilita, al momento di dribblare il birillo, l’allenatore con comando cromatico segnala la direzione del giocatore giallo che entrando nel quadrato segnalato effettuerà un 1c1 cercando di uscire dal quadrato per andare al tiro.

ROSSO

ESERCIZIO n° 5 - “Partita a tema per l’appoggio” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - reazione Obiettivi tecnico-tattico: - Cross - Tiro in porta - Tecnica applicata - Blocco difensivo

Descrizione

Partita a tema, 2 squadre di 9 giocatori si affrontano su una superficie di 45 x 40 metri. Ai lati del campo 2 zone di 5 metri di lunghezza. Disporre nelle 2 zone 2 giocatori per squadra con funzioni di appoggio nella zona di attacco della propria squadra. I giocatori nelle zone laterali vanno cambiati ogni 3 minuti . I giocatori prima di trasmettere la palla nelle zone laterali hanno l’obbligo di effettuare almeno 5 passaggi consecutivi. Varianti: La partita si gioca con le mani e le rimesse laterali in fallo laterale. Contrassegnare le 4 zone laterali con colori diversi e trasmissione nelle zone a comando cromatico.

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ESERCIZIO n° 6 - “Tecnica in velocità” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione Capacitá condizionali - velocitá Obiettivi tecnico-tattico: - Guida della palla - Tiro in porta

Descrizione

Due giocatori (blu e rosso) gareggiano in velocità in un circuito tecnico coordinativo. Il giocatore blu fa un passaggio aereo con le mani al di sopra del percorso, appena lanciato il pallone i due giocatori fanno il percorso in slalom tra i paletti e girando intorno ai cerchi, cercando di evitarsi per arrivare alla fine del percorso. Il primo giocatore che tocca il pallone effettua un tiro in porta. Varianti: percorso tecnico in guida della palla, corsa

ESERCIZIO n° 7 - “Lo stop a seguire” Obiettivi motori: Capacita coordinative - adattamento e trasformazione - equilibrio dinamico Obiettivi tecnico-tattico: - Trasmissione della palla - Stop a seguire

Descrizione Nella fase della messa in azione (riscaldamento) perfezionamento del gesto tecnico dello stop a seguire. Il giallo trasmette la palla al blu e segue nel quadrato, il blu con uno stop a seguire con l’esterno del piede destro esce dal lato del quadrato ed aggira il conetto per trasmettere la palla con l’interno collo sinistro al rosso e cosi via. Varianti: la palla viene trasmessa nel quadrato in traiettoria alta con le mani per la ricezione a seguire di: testa; petto; interno volo; petto + interno volo.

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ESERCIZIO n° 8 - “Attaccanti e difensori in velocità. Gioco d’attacco.” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento Obiettivi tecnico-tattico: - Trasmissione - Ricezione - Superiorità ed Inferioritá - Sovrapposizioni - Temporeggiamento

Descrizione

Al via dell’allenatore i 3 attaccanti posti sui conetti iniziano la trasmissione della palla in dai e vai, il terzo attaccante che comincia l’azione è obbligato a trasmettere la palla al quarto giocatore posto al di fuori dell’area di rigore. Nello stesso istante i 2 difensori posti sulla linea di fondo campo in guida dello palla in slalom, finito lo slalom trasmettono la palla ai compagni in fila e cominciano l’azione difensiva.

ESERCIZIO n° 8a Descrizione Variante dell’esercizio n° 8, con l’aggiunta di 2 corridoi laterali per l’esecuzione del cross e del gioco al volo. Nell’esercitazione le variabili di movimento senza palla da parte degli attaccanti sono molteplici con possibilità di doppie sovrapposizioni e interscambi.

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ESERCIZIO n° 9 - “2c2 + giocatori esterni “ Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - anticipazione motoria

Descrizione

In un quadrato di 15 x 15 metri in cui sono posizionate 4 porticine per andare a meta, si svolge un 2c2 + 2 giocatori esterni per l’interscambio.

Obiettivi tecnico-tattico: - Trasmissione - Dribbling - Interscambi

ESERCIZIO n° 10 - “Combinazioni per il tiro” Obiettivi motori: Capacita coordinative - adattamento e trasformazione Capacitá condizionali - forza rapida Obiettivi tecnico-tattico: - Tiro in porta - Velo

Descrizione

Fuori dall’area di rigore, posizionare 2 entrate di colore diverso per l’ingresso del tiro in porta. Al via dell’allenatore il giocatore giallo trasmette la palla al viola che fa velo per il giocatore blu che trasmette la palla al giallo che detta il passaggio. Il giallo punta il birillo e al momento di superarlo effettuando una finta, l’allenatore determina la sua entrata in uno dei 2 corridoi chiamando il colore stesso.

ROSSO !

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ESERCIZIO n° 11 - “Sincronismo e variabilità di passaggio” Obiettivi motori: Capacita coordinative - adattamento e trasformazione

Descrizione

Quadrato di 10 x 10 metri , al di fuori di questo 3 giocatori rossi in possesso palla. Il portatore di palla deve avere sempre 2 possibilità di trasmissione con la possibilità di effettuare in guida della palla con corsa in diagonale all’interno del quadrato. I due giocatori blu devono intercettare la palla. Smarcarsi in zona luce – collaborazione nello smarcamento.

Obiettivi tecnico-tattico: - Guida - Trasmissione - Smarcamento - Possesso palla

ESERCIZIO n° 12 - “Partita a tocchi ridotti con stimolo cromatico” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione

Descrizione

In un campo di 40 metri per 30, si gioca 4c 4 con due porticine larghe 2 metri. Il gioco è a tocchi limitati, che variano in relazione al colore del pallone utilizzato. Questo tipo di partita stimola la capacità di reazione ad uno stimolo visivo oltre all’organizzazione di squadra: difatti la limitazione dei tocchi richiede una maggior collaborazione tra tutti i componenti della squadra in possesso di palla.

Obiettivi tecnico-tattico: - trasmissione - ricezione - appoggio e sostegno - cambi di gioco - tecnica applicata

Bianco – tocchi liberi Grigio – 1 tocco Nero – 2 tocchi

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ESERCIZIO n° 13 - “Psicocinetica – psicotecnica - psicotattica” Gruppo diviso in tre colori

Descrizione

1a con le mani passare la palla al colore diverso 1b con i piedi passare la palla al colore diverso 2 con le mani passare al colore stabilito 2b con i piedi passare la palla al colore stabilito 3 con le mani passare la palla al colore diverso e attaccare 3b con i piedi passare la palla al colore diverso e attaccarlo

Gruppo monocolore con esercizi a difficoltà progressiva

Descrizione

1. con le mani A passa a B e ne occupa la posizione, mentre B prosegue l’esercitazione con altro compagno 2. sempre lo stesso ma con i piedi 3. con le mani A passa la palla a B che dopo averla ricevuta la restituisce per favorire il colpo di testa di A con cui la palla torna nuovamente a B il quale prosegue l’esercizio con altro compagno mentre A occupa la posizione di B. 4. stesso esercizio con i piedi. 5. con i piedi A passa la palla a B e occupa la posizione di C, mentre C effettua uno scambio di interno con B che prosegue l’esercizio con un altro compagno mentre C occupa la sua posizione.

Gruppo a tre colori con esercizi a difficoltà progressiva

Descrizione

1. Con i piedi il verde passa la palla al colore diverso con i piedi: verde passa a rosso e lo aggredisce in forma passiva, rosso evita verde con un dribbling e prosegue con il colore diverso blu. 2. Con i piedi il verde passa la palla al rosso che la trasmette al blu il quale effettua uno scambio con il verde, la palla torna al blu che prosegue l’esercizio. 3. Il verde passa palla al rosso che la restituisce, il verde passa la palla al blu che la restituisce, il verde passa la palla al rosso o blu che ricomincia l’esercizio.

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ESERCIZIO n° 14 - “Il Pressing”

Descrizione

1. Con i piedi passare la palla continuamente al colore diverso. Al fischio la squadra che è in possesso palla insieme al giocatore giallo deve mantenerla mentre le altre due squadre devono intercettarla. 2. Con i piedi passare la palla continuamente al colore diverso. Al fischio la squadra in possesso scambia la palla con una delle altre due squadre mentre la terza piú il giocatore giallo devono intercettarla. 3. N.B. In possesso effettuare almeno 8/10 passaggi.

Descrizione

Con i piedi i giocatori dei tre gruppi si scambiano la palla; al fischio dell’allenatore chi è senza palla deve di scatto andar a contrastare uno dei 2 avversari in possesso creando situazioni 1c 2. I giocatori senza palla delle atre 2 squadre fanno altrettanto. La squadra che aggredisce per prima determina la sequenza obbligando i compagni senza palla dell’attaccato ad aggredire la squadra di colore diverso (es. verde attacca rosso, blu attacca verde e rosso attacca blu).

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ESERCIZIO n° 15 - “Combinazioni per la conclusione a rete” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione Capacitá condizionali - velocitá Obiettivi tecnico-tattico: - colpo di testa - sovrapposizione - cambi di gioco - profondità e ampiezza

Descrizione In una meta campo si posizionano 2 attaccanti, 2 giocatori esterni a destra, 2 giocatori esterni a sinistra e un centrale in fase di appoggio. L’esterno sinistro dà la palla in avanti all’altro esterno che l’appoggia al centrale, il centrale cambia gioco trasmettendo la palla sulla destra per l’esterno destro che effettua una sovrapposizione sul compagno di linea. Questi ricevuta la palla in profondità, aggira i conetti delimitatori posti in diagonale a fondo campo (per la corretta esecuzione del cross con la giusta postura del corpo e del piede di appoggio) ed effettua un cross per i 2 attaccanti rossi che con movimento incrociato andranno sul primo e secondo palo. Varianti: aggiunta di un difensore per la superiorità in fase difensiva. Cross rasoterra per l’esecuzione del velo.

ESERCIZIO n° 16 - “2 c 2 + 2” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione Obiettivi tecnico-tattico: - trasmissione - ricezione - appoggio e sostegno - cambi di gioco - tecnica applicata

Descrizione In un quadrato 15 x 15 metri con 4 porticine si effettua un 2c2 con 4 corridoi esterni in cui si posizionano 2 giocatori per squadra con funzione di appoggio e sostegno. I 2 giocatori sono posizionati uno per il possesso palla e uno per il gioco in profondità (ultimo passaggio).

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PREPARAZIONE MOTORIA

“LE CATEGORIE GIOVANISSIMI ED ALLIEVI”

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GLI OBIETTIVI DI UNA PREPARAZIONE MOTORIA 1. Fisico atletici. Incremento e ripristino della condizione atletica attraverso il miglioramento delle capacità condizionali e specifiche del calciatore: mobilità articolare, flessibilità, forza, resistenza, velocità 2. Tecnici. Valutazione, incremento e miglioramento della capacità tecniche. Verifica delle carenze su cui intervenire. 3. Tattici. Recupero delle capacità tattico-situazionali a livello individuale e di gruppo. Impostazione del o dei moduli di gioco.

4. Socio-psicologici. Favorire la disponibilità reciproca, amicizia e spirito di

gruppo. Sensibilizzare concetti di sacrificio, lavoro, concentrazione mezzi per giungere al risultato sportivo.

ASPETTI GENERALI DURATA

QUANTITA’

NOTE

¾ 3/5 sedute o 2/3 sedute doppie (mattina e/o pomeriggio) di capillarizzazio ne 15 giorni

Prima dell’inizio specifico della preparazione motoria consigliamo di effettuare dalle tre alle 5 sedute di lavoro destinate al risvegli muscolare in cui tra l’altro vengono eseguiti i rilievi antropometrici di peso ed altezza. Verrà proposto un lavoro di tipo tecnico (tutti i fondamentali tecnici) in aggiunta ad un buon risveglio muscolare tramite esercitazioni di mobilità articolare con stretching e una corsa aerobica di scarsa intensità. ¾ 8/10 sedute di Ogni seduta di lavoro non dovrà durare più di 90 minuti. allenamento In caso di doppia seduta, si consiglia di svolgere il specifiche lavoro di carattere condizionale al mattino, mentre la seconda parte della giornata verrà dedicata al lavoro ¾ 2 gare tecnico-tattico. amichevoli Al termine dei 15 giorni di lavoro controllare di nuovo peso ed altezza con l’effettuazione dei test d’uscita per la comparazione.

NB. Abbiamo voluto considerare i primi cinque giorni di lavoro come: riattivazione fisica considerandoli comuni per entrambe le categorie dal punto di vista del carico di lavoro.

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SEDUTE DI RIATTIVAZIONE MUSCOLARE. (Comuni alle categorie Giovanissimi-Allievi) Giorno Data I° Giorno 85/90 min.

Giorno Data II° Giorno 85/90 min.

Giorno Data III° Giorno 90/95 min.

Quantità Tempo 6 min 10 min 6 min 15 min 15 min 10 min 15 min 6 min Quantità Tempo 6 min 10 min 6 min 15 min 15 min 10 min 15 min 6 min Quantità Tempo 10 min. 7 min. 6 min. 6 min. 10 min. 7 min. 10 min. 15 min. 5 min 15 min. 5 min.

Tipo di lavoro -

Corsa blanda Mobilità articolare con stretching Corsa blanda Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm) Stretching Due mini partite 5 > 5 Corsa blanda e stretching Tipo di lavoro

-

Corsa blanda Mobilità articolare con stretching Corsa blanda Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm) Stretching Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9 Corsa blanda e stretching Tipo di lavoro

-

Mobilità articolare con stretching Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt Stretching e palleggio senza condizionamenti Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt Stretching e palleggio senza condizionamenti Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm) Stretching Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9 Corsa blanda e stretching

Giorno Data

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Corsa blanda 6 min - Mobilità articolare con stretching 10 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare 12 min IV° Giorno percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m) - Stretching 10 min 80/85 - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) 15 min min. - Esercitazioni arti superiori – palla medica 2/3 Kg 10 min - Due mini partite 5 > 5 15 min - Corsa blanda e stretching 6 min Giorno Data V° Giorno 105 min

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Corsa blanda 6 min - Mobilità articolare con stretching 10 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare 15 min percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m) - Addominali e dorsali (10x2x5) 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) 20 min - Lavoro misto a gruppi: esercizi tattici per un gruppo – salti ostacoli di 60 cm dist. 2mt 10 min 15 min - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9 6 min - Corsa blanda e stretching

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Preparazione motoria categoria: Giovanissimi Giorno Data I° Giorno 95 min

Giorno Data II° Giorno 90 min

Giorno Data III° Giorno 105 min

Giorno Data

IV° Giorno 110 min

Giorno Data V° Giorno 115 min

Quantit à Tempo 10 min 15 min 15 min 20 min 10 min 20 min 5 min Quantità Tempo 5 min 15 min 20 min 30 min 10 min 5 min Quantità Tempo 15 min 15 min 20 min 40 min 10 min 5 min

Tipo di lavoro -

Corsa lenta Stretching e mobilità articolare Ripetizioni: 5 allunghi sui 30 mt con rec di 20’’ Fondamentali tecnici Esercizi con palla medica di 2/3 kg, per gli arti superiori Fondamentali tecnici Defaticamento, stretching, scioltezza Tipo di lavoro

-

Corsa lenta Stretching e mobilità articolare Test motori: Salto in lungo da fermo, 60 mt, 30 mt, 10 mt Fondamentali tecnici Pre-acrobatica Defaticamento, stretching e scioltezza Tipo di lavoro

-

Corsa media intensità 135-145 f.c. Stretching e mobilità articolare Allunghi su 30 mt, 8 volte, rec 20’’ Fondamentali tecnici Complementari x la forza, addominali,braccia, (3x8) Defaticamento, stretching e scioltezza

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Riscaldamento generale,mobilità articolare e stretching 15 min Ripetizioni: 2 serie di: 40 min 500 mt: in 2’45’’, rec 3’ 400 mt: in 2’30’’, rec 2’45’’ 300 mt: in 2’15’’, rec 2’30’’ Rec tra le serie di 8 min con stretching - Fondamentali tecnici 25 min - Potenziamento arti superiori con palla medica di 2/3 kg 10 min - Mini partita 15 min - Defaticamento,scioltezza e stretching 5 min Quantità Tempo 15 min 10 min 20 min 20 min 25 min 20 min 5 min

Giorno Data VI° Giorno

Quantità Tempo

Giorno Data VII° Giorno

Quantità Tempo

Tipo di lavoro -

Riscaldamento, messa in moto con pallone, mobilità articolare e stretching Addominali, alti - bassi – obliqui: (3x8) Allunghi sui 40 mt con rec di 30’’ - 10 volte Fondamentali tecnici Allunghi sui 30 mt con rec di 20’’ - 5 volte Mini partita Defaticamento, scioltezza e stretching Tipo di lavoro

- Partita amichevole Tipo di lavoro - Riposo

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Giorno Data

VIII° Giorno 115 min

Quantità Tempo 15 min 20 min 20 min 20 min 10 min 15 min 15 min

Quantità Tempo 15 min 20 min 15 min IX° Giorno 10 min 10 min 115 min 20 min 5 min

Tipo di lavoro -

Riscaldamento, messa in moto con pallone; mobilità articolare e stretching Fondamentali tecnici e Addominali, alti bassi obliqui: (3x8) Esercitazioni sui balzi, 15 mt max a piedi uniti, alternati, in accosciata max 110° Ripetizioni: 2 serie di: 300 mt in 1’20’’- rec 1’30’’ - 200 mt in 55’ - rec 1’10’’ 150 mt in 35’’ - rec 50’’ - 100 mt in 20’’ - rec 30’’ Rec tra le serie di 5’ - Potenziamento arti superiori, piegamenti (3x8) - Mini partita - Defaticamento, scarico colonna, stretching

Giorno Data

Giorno Data X° Giorno 90 min

Giorno Data XI° Giorno 120 min Giorno Data XII° Giorno 100 min

Quantità Tempo 5 min 30 min 15 min 20 min 15 min 5 min Quantità Tempo 20 min 10 min 35 min 30 min 15 min 10 min

Tipo di lavoro -

Riscaldamento, mobilità articolare e stretching Ripetizioni: Circuit training; 3x200 mt, 2x100 mt, 2x 50 mt. Fondamentali tecnici Andature, skip alto basso calciato in 20 mt, 2 serie, + 5 sprint in salita 10 mt Addominali, alti bassi obliqui, (3x8) Mini partita Defaticamento, stretching e scioltezza Tipo di lavoro

-

Messa in azione con palla Stretching e mobilità articolare e fondamentali tecnici Balzi sui 15 mt, piedi uniti, alternati, in accosciata max 110° Trasformazione: scatti sui 15 mt, rec in corsetta, 5 volte Fondamentali tecnici Defaticamento, scioltezza e stretching Tipo di lavoro

-

Messa in moto con palla + Stretching e mobilità articolare Andature (corsa in skip alto, basso, calciata dietro, balzata laterale) Sprint sui 20 mt, 5 volte con rec 1’ + Allunghi sui 30 mt, 8 volte, rec 20’’ Fondamentali tecnici alternati a potenziamento arti superiori: palla medica 2/3 kg Mini partita Defaticamento, scarico della colonna, stretching e scioltezza

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Riscaldamento, mobilità articolare e stretching 15 min - Circuito esplosivo-coordinativo: 4 balzi a piedi pari, 4 alternati, 2 accosciata, ostacoli 25 min bassi 3 , 2 alti, skip alto basso ( 10mt) - Trasformazione: 5 sprint sui 30 mt, rec 1’, 5 sprint sui 20 mt, rec 1’, 4 sprint sui 10 20 min mt, tra le serie 2’30’’ rec - Fondamentali tecnici 30 min - Defaticamento, scioltezza e stretching 10 min

Giorno Data XIII° Giorno

Quantità Tempo

Giorno Data XIV° Giorno

Quantità Tempo

Giorno

Quantità

Tipo di lavoro - Riposo

Tipo di lavoro - Partita amichevole

Tipo di lavoro

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Data XV° Giorno

Tempo - Riposo

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I TESTS

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1

PERCHE’ TESTARE L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni. SCOPI GENERALI 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione) Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno Costruire gruppi di lavoro omogeneo Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE 1. Orientare i nostri interventi 2. Determinare obiettivi più confacenti 3. Prevedere itinerari individualizzati 4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5. Modificare in corsa i programmi stabiliti QUANDO VALUTARE 1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle caratteristiche del singolo e del gruppo) 2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e a lungo termine da analizzare) STRUMENTI VALUTATIVI Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali) Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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Test Individuali Categoria Pulcini SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 20

Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt

Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60

Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti

Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 1000

Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300

Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60

Battimuro n° 40

Metri 20

Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt

Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo (misurazione forza potenza per l’efficienza neuromuscolare)

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato

Funicella 30 salti Test Individuali Categoria Giovanissimi ALLIEVO___________________________________________________

DATA

CATEGORIA ________________________________________________

Test di cooper Metri 1000 Metri 300 Metri 60 Metri 30 Navetta 3 x 10 senza palla Navetta 3 x 10 con palla Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO

(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI

QUANTITA’

INTENSITA’

METODO

ORGANIZZAZIONE

elevata

gara

Confronto a squadre

Reazione ad un segnale con o senza palla (elementi tecnici)

30 mt x 6-8 rip. 40 mt x 4-6 rip. 40 mt x 8 rip.

Percorsi con cambi di ritmo (un tratto guido palla un tratto scatto)

60 mt x 4 rip. 80 mt x 4-6 rip. 80/100 mt x 6 rip.

elevata/blanda

intervallato

In gruppo con cambio ritmo ogni 10 mt

Giochi a staffette

30 mt x 3 rip. 40 mt x 4 rip. 30/50 mt x 5 rip.

elevata

intervallato

A squadre

Esercitazioni per la Forza Veloce (skip, balzata, calciata, alternata su un arto)

20 mt x 2 rip. 30 mt x 2 rip. 40 mt x 3 rip.

elevata

intervallato

A gruppi

Giochi polisportivi su spazi ridotti

25x20 (campetto) 30x20 (campetto) 35x25 (campetto)

elevata

gioco

A gruppi

Corse in salita al 5%

30 mt x 4 rip. 40 mt x 5 rip. 40/50 mt x5 rip.

elevata

intervallato

Singolo o a coppia

elevata

gioco

A coppia o a squadra

elevata

Intervallato a gioco

Singolo o a coppia

Lavori con leggero sovraccarico

Navette

• • •

1/2/3 Kg 2 x 10 mt x 5 rip. 3 x 10 mt x 5 rip.

Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 10 – 12 anni

Età 8 – 10 anni • • • • •

Sa valutare la traiettoria della pallla e sa intervenire Sa posizionare le mani in relazione alla traiettoria della palla Negli interventi pone il corpo dietro il pallone Si tuffa senza timore E’ agile nei movimenti

• • • • • •

Età 14 – 16 anni

Età 12 – 14 anni • • • • • • •

Sa tenere una corretta posizione di attesa Riesce a bloccare la palla su tiri frontali Riesce a bloccare la palla in tuffo Sa deviare correttamente la palla in tuffo Sa compiere gesti tecnici in movimento E’ dotato di buona tecnica individuale (ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Ha il giusto posizionamento in relazione alla distanza del tiratore Sa coprire lo specchio della porta sulle conclusioni avversarie Sa valutare e d intervenire su palloni alti Ha tempo nelle uscite basse Ha tempo di intervento in relazione alla posizione avversario-compagno Ha personalità (capacità di imporsi e di colloquio) Ha prontezza di intervento sia con i piedi che con le mani

• • • • • • • • •

Sa rilanciare con le mani Sa rinviare con i piedi Copre bene lo specchio della palla in relazione alla distanza della palla Sa scegliere il tipo di parata in relazione al tiro avversario Ha tempo nelle uscite alte Ha predisposizione alle uscite Sa dare indicazioni ai compagni (posizione, disposizione della difesa, della barriera) Ha un rinvio preciso e veloce nelle ripartente dei compagni Sa anticipare l’azione degli avversari e leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE IL CALCIO” Dott. Massimo Gigli

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1

ALCUNE RIFLESSIONI Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani: problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano modo di vivere e di praticare sport. Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI

Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma. L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne possibilità di indagine evidenzia che il calcio: 1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente; 2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato; 3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile; 4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla); 5. la velocità richiesta è elevata; 6. la rapidità richiesta è elevata; 7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto; 8. il dispendio energetico è complessivamente alto; Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali: • massa magra e sua percentuale • peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria) • contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute e di forma atletica sarà favorevole . Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica . Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del ruolo ricoperto. Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei vari nutrienti calorici che sono: • GLICIDI = ZUCCHERI • LIPIDI = GRASSI • PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4 grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale. Calcolo del Metabolismo Basale

ETA’

MASCHI

FEMMINE

10 – 17 anni

17.5 x Kg peso ideale + 651

12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni

15.3 x





+ 679

14.7 x

30 – 59 anni

11.6 x





+ 879

8.7 x



60 e oltre

12.3 x





+ 609

9.0 x





“ “ “

+ 496 + 829 + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana. PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore. La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti, atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni: 1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e plastico. 2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti. 3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei micronutrienti. E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia, senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari nutrienti energetici: I MACRONUTRIENTI 1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri; 2. lipidi o grassi; 3. proteine o protidi; I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi) 1. vitamine; 2. sali minerali L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate. Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali. E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani, collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali 1. carni, pesci, uova; 2. latte e derivati; 3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta; rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi” fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana. Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600 calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed impegnativa attività sportiva. ALCUNE AVVERTENZE Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati; inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica. Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta. Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici, ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina salivare. Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita. Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di interferenza limitante la migliore prestazione di gara. PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto. Oppure: Latte e caffè con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRANZO

DOPO L’ALLENAMENTO (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto

PRANZO

Spaghetti al pomodoro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti

CENA

Risotto alla parmigiana Carne arrosto o pollo Insalata o Verdure cotte Un panino Frutta fresca Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Riso alla parmigiana o al burro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Un frutto ½ porzione di formaggio e/o di prosciutto Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta Per climi freddi: latte caldo e miele Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE, ISTRUIRE PER ALLENARE, ALLENARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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1

Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL GIOVANE CALCIATORE

CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO NORMOLINEO LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU INFORTUNI / MALATTIE

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1

Allegato n° 2 DATA

RILEVAZIONI A TEMA

NOME

COGNOME

INSUFFICIENTE

DISCRETO

Tessera F.I.G.C.

BUONO

Interesse verso il gioco

Motricitá di base

Rapiditá

Spirito agonistico

Propensione all’iniziativa

Scelte razionali

Capacitá di apprendimento

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2

Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA SITUAZIONI DI GIOCO In attacco con possesso di palla

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Gioca in modo istintivo

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco senza possesso di palla

Sostiene l’azione del compagno

Si muove per ricevere

Arresta il portatore di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4 CAPACITÁ GENERALI

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione) Sa valutare le traiettorie Occupa intelligentemente lo spazio CAPACITÁ DIFENSIVA Sa presidiare una determinata zona Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile Capisce quando accettare il duello e quando aspettare CAPACITÁ OFFENSIVA Sa proteggere la palla Sa saltare l’avversario Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione Sa ricevere e passare la palla Sa usare entrambi i piedi Sa capire il punto debole dell’avversario Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la palla Sa offrire collaborazione al portatore di palla Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI

Giudizio

Personalitá Concentrazione Coraggio Fantasia Disponibilità Sacrificio Affidabilità CAPACITA’ TECNICHE

Giudizio

Dominio della palla Guida della palla Palleggio Uso del piede destro Uso del piede sinistro Trasmissione della palla Ricezione della palla Stop Dribbling Colpo di testa CAPACITA’ TATTICHE

Giudizio

Attitudine alla manovra Presenza nel gioco Visione di gioco Gioco senza palla Capacitá di interdizione Capacitá di verticalizzare Gioco a uomo Gioco a zona Posizionamento CAPACITA’ MOTORIE

Giudizio

Resistenza Forza Velocità Cap. coordinative Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

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Allegato n° 6

Data

SOCIETÁ Affiliata A.C. Perugia

________________

Categoria

Unità di lavoro n°

_______________________ _

________________

______________ _

Minuti

Istruttore

________________

_______________________

OBIETTIVI

ATTIVITA’

Temp o (min.)

Tempi parzia li

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DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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- GLI ALLIEVI “IL CONSOLIDAMENTO TECNICO E L’ORGANIZZAZIONE TATTICA”

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INTRODUZIONE ED ASPETTI GENERALI Profilo psicologico Nel passaggio dall’ ultimo anno dei Giovanissimi al primo anno degli Allievi il giovane attraversa una situazione psicologica che lo rende: •

di umore incostante: scontroso, apatico e a volte esuberante e vivace



disorientato: è cambiato lo schema corporeo e il corpo non risponde alle richieste. Durante la maturazione, diventerà in questi due anni;



razionale: meno emotività e scelte sempre più adeguate alle situazioni;



disponibile: l’apprendimento diventa una costante verso il conseguimento del risultato sportivo, diventato sempre più importante;



stabile: comincia la ristrutturazione dello schema corporeo che raggiunge la maturità, finiscono i peggioramenti nell’esecuzione dei movimenti e si raggiunge la stabilità del gesto.Arrivano in questo momento il rifiuto ai valori e alle abitudini degli adulti e le conseguenti difficoltà di rapporto. Di contro cresce lo spirito di appartenenza ad un Gruppo, integrazione ed identità, sia in ambito sportivo che extrasportivo.

Ritroverà un’identità rassicurante che ha perso nel passaggio da fanciullo ad adolescente e che lo condurrà verso l’età adulta.

INDIRIZZI DELL’ADDESTRAMENTO Tecnico-Tattico-Coordinative ¾ Lavori individualizzati su esercizi specifici e complessi basati su situazioni di gioco. ¾ ¾

Richieste tattiche sempre più variate e variabili. Organizzazione/divisione dei compiti all’interno della tattica individuale, di reparto e di squadra.

¾ Principi generali di gioco in fase offensiva e difensiva. Sistemi di gioco. Fisico ¾ ¾ ¾ ¾ ¾

Miglioramento mirato delle capacità fisiche con risposte qualitative. Velocità sia come rapidità che come accelerazione con e senza pallone. Incrementare il lavoro sulla forza veloce soprattutto dai 13 ai 15 anni. Continue sollecitazioni nell’ambito della mobilità articolare (si stabilizza intorno ai 16). Resistenza di breve e medio periodo progressivamente dopo i 15 anni Forza massima dopo i 15 anni (in rapporto al grado di maturazione del soggetto, al peso e all’altezza). FORZA

BUONA / OTTIMA

RAPIDITÁ

SUFFICIENTE / BUONA

RESISTENZA AEROBICA

BUONA

RESISTENZA LATTACIDA

BUONA / OTTIMA

MOBILITÁ ARTICOLARE

SUFFICIENTE / BUONA

CAPACITÁ COORDINATIVE

DISCRETE

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OBIETTIVI DEL PROGETTO DIDATTICO Rispetto al correre • Ampiezza d’azione con l’avversario da contrastare e da inseguire • Sviluppo di situazioni di gioco in fase offensiva e difensiva • Sovrapposizioni, corse incrociate e coperture Rispetto al colpire • Tutti i modi di calciare, come, dove e quando Rispetto al ricevere • Capacità di previsione e anticipazione delle traiettorie • Migliore organizzazione anticipata dell’azione successiva • Azioni combinate Rispetto allo spostarsi • Più direzioni d’intervento • Maggiore comunicazione verbale e non. Movimenti senza palla • Compiti e riferimenti tattici rispetto ai sistemi di gioco utilizzati • Conoscenza e valutazione dei punti di forza e dei punti deboli propri e degli avversari

DISTIBUZIONE E PROGRAMMAZIONE ANNUALE DEI CARICHI DI LAVORO Tattico 50%

All’interno del parametro suddividiamo in: TATTICO

Fisico 35%

Tecnico 15%

Fisico

•A. Situazionale •Tatt. individuale •Tatt. reparto •Sistemi di gioco

Tecnico-Coordinativo

Tattico

Distribuzione mensile dei carichi di lavoro

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50% 20% 15% 35% 30%

TECNICO

15%

•A. Coordinativo

15%

FISICO

35%

• Velocità • Resistenza • Forza

20% 40% 40%

3

MESOCICLO

CARICO TECNICO

CARICO TATTICO

CARICO FISICO

AGOSTO

10%

25%

65%

SETTEMBRE

15%

30%

55%

OTTOBRE

10%

40%

50%

NOVEMBRE

10%

60%

30%

DICEMBRE

10%

45%

45%

GENNAIO

10%

55%

35%

FEBBRAIO

15%

60%

25%

MARZO

20%

55%

25%

APRILE

25%

60%

15%

MAGGIO

25%

70%

5%

Esemplificazione grafica 80

70

60

50

40

30

20

10

0 Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

TECNICO

Gennaio

TATTICO

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

FISICO

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ASPETTI DELLA PROGRAMMAZIONE ANNUALE SPECIFICA MESOCICLO

Tecnico Coordinativo Percettivo

Situativo

Partita Tattica

Fisico

AGOSTO

15%

10%

20%

45%

SETTEMBRE

20%

10%

20%

40%

OTTOBRE

20%

15%

20%

35%

NOVEMBRE

20%

15%

25%

25%

DICEMBRE

25%

10%

15%

35%

GENNAIO

25%

20%

20%

25%

FEBBRAIO

25%

20%

20%

25%

MARZO

20%

25%

25%

20%

APRILE

20%

25%

30%

15%

MAGGIO

35%

20%

35%

5%

Esemplificazione Grafica 70 60 50 40 30 20 10

Tecnico Coordinativo Percettivo

Situazionale

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Partita Tattica

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Fisico

5

FASI SENSIBILI IN AMBITO MOTORIO Nel lavoro di addestramento sarà fondamentale rispettare le cosiddette ‘fasi sensibili’, cioè le tipologie di stimolo adatto alle caratteristiche tipiche di questa età: FORZA - Incremento della Forza Veloce, lavori di forza massima solo dopo i 15 anni, meno sensibile lo sviluppo della Forza Resistente VELOCITA’ - Modesto incremento della Velocità e della Rapidità sino ai 15 anni, dopo lavorare sull’ampiezza e la frequenza dei passi. Stretta connessione con lo sviluppo della Forza Veloce RESISTENZA - Aerobica fino ai 14/15 anni, dopo comincia lo sviluppo della componente lattacida. DESTREZZA - Mobilità Articolare in antitesi all’aumento di Forza, è consigliato il mantenimento; le Capacità Coordinative invece mostrano la crescita del controllo motorio attraverso le capacità di Adattamento e Trasformazione e di Combinazione dei movimenti.

PERCENTUALIZZAZIONE ANNUALE DELLE CAPACITÀ CONDIZIONALI

60%

60% 55%

50%

60%

50%

45%

50%

40% 30%

30%

40%

LATTACIDA RAPIDITA' VELOCITA' VELOCE

20%

RESISTENTE MASSIMA

10% 0%

AEROBICA

10% RESISTENZA

VELOCITA'

FORZA

DESTREZZA

CAPACITA' COORDINATIVE MOBILITA'ARTICOLARE

ADDESTRAMENTO TECNICO E TATTICO Caratteri Tecnici ¾ ¾ ¾

La tecnica andrà allenata in funzione delle variabili: posizione di compagni, avversari-traiettorie del pallone. Sviluppo della precisione del gesto in regimi di stanchezza psico-fisica. Sviluppo della rapidità di esecuzione del gesto in adattamento alle mutevoli condizioni di gara.

Caratteri Tattici ¾ ¾

¾

Tattica Individuale: i compiti dell’ allievo in relazione al ruolo occupato. Tattica di Reparto: inserimento dei valori della tattica individuale nella tattica di reparto; insegnamento delle tipologie di difesa: zona; uomo; mista; organizzazione del gioco d’attacco. Tattica di Squadra: organizzazione del gioco collettivo attraverso la spiegazione dei sistemi di gioco; organizzazione nelle fase di possesso e di non possesso palla; organizzazione sulle Palle Inattive.

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PROGRAMMAZIONE ANNUALE Mesociclo

Saper fare individuale

Saper fare collettivo

Verifiche Lavoro individualizzato

Sistema di gioco: sviluppo in fase offensiva e difensiva; Zona – Uomo – Mista (Punti Forti e Punti Deboli)

SETTEMBRE

Trasmissione in movimento Smarcamento Tiro Dribbling Controllo palla

Sistema di gioco: sviluppo in fase offensiva e difensiva; Zona – Uomo – Mista (Punti Forti e Punti Deboli)

OTTOBRE

Trasmissione in movimento Smarcamento Tiro Dribbling Controllo palla

Gioco e ricerca della profondità Attaccare lo spazio Schemi ombra Zona – Uomo – Mista (Punti Forti e Punti Deboli) Pressing e Possesso di palla (Contromisure)

NOVEMBRE

Gioco aereo Cambio di gioco

Ricerca dell’ampiezza di gioco Pressing e possesso di palla (Contromisure)

DICEMBRE

Contrastare Anticipare Trasmissione su spazio libero

Diagonale e difesa a L Fuorigioco ( Organizzazione ) Raddoppio e doppia copertura

GENNAIO

Sintesi Verifiche/test

Sintesi Verifiche/test

FEBBRAIO

Anticipare/contrastare Marcamento

Il fuorigioco Contromisure al fuorigioco avversario

MARZO

Dominio della palla Trasmissioni della palla Smarcamento Dribbling e tiro

Giocare in profondità Attaccare lo spazio Pressing Possesso di palla

APRILE

Gioco aereo Cambio di gioco

Ricerca dell’ampiezza di gioco Schemi ombra

MAGGIO

Sintesi Lavoro individualizzato Verifiche finali

Sintesi Verifiche finali

AGOSTO

GIUGNO

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METODOLOGIE ADDESTRATIVE Per un proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati nella programmazione annuale, alfine di attuare delle progressioni didattiche efficaci, dobbiamo tener conto delle seguenti metodologie addestrative proponendo esercizi che facilitino: - La ricerca della precisione esecutiva finalizzata al concetto tattico. -

Il gioco in profondità e la ricerca della porta, l’attacco degli spazi, raddoppi e doppia copertura.

-

Obiettivi tattici prefissati presenti nelle gare.

-

Il miglioramento dei duelli sia su azioni individuali, che nel quadro del comportamento dell’intera squadra.

-

I tempi di esecuzione e la diminuzione del numero di tocchi sia in giochi di possesso sia prima di un tiro in porta.

Ciò attraverso strumenti e mezzi quali: ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾

modificare la grandezza delle porte; creare zone vietate alla corsa e/o alla guida della palla e/o al passaggio e/o al tiro in porta; proporre esercitazioni a gioco continuo, poiché c’è alternanza fra conquista e perdita del pallone e ciò conduce i giovani a perdere concentrazione; variare le dimensioni degli spazi di lavoro; accelerare I tempi di esecuzione e la diminuzione del numero di tocchi sia in giochi di possesso sia prima di un tiro in porta; ricercare il gioco in profondità e la ricerca della porta, l’attacco degli spazi in fase di possesso palla, i raddoppi e doppia copertura in difesa; migliorare i duelli sia su azioni individuali, che nel quadro del comportamento dell’intera squadra; specifici esercizi tecnici anche da palla ferma: calci d’angolo, punizioni, contropiedi.

Ed esercitazioni tipo su: ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾

possesso di palla; pressing; diagonali e modi di scalare; marcamenti/smarcamenti; movimenti senza palla; fuorigioco; sovrapposizioni; corse incrociate; esercizi ombra e esercizi con avversari attivi e passivi; palle inattive; schemi per il gioco d’attacco.

Situazioni di gioco e partite tattiche quali: ¾

3c2; 4c3; 4c4; 5c4; 6c4; 11c11

¾

Giochi a tema tattico

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RIFLESSIONI Esiste un modello di istruttore tecnico ? Secondo noi no, ma sicuramente esiste un modo di essere istruttore, migliore di altri! Sarà capace sicuramente quell’istruttore che instaurerà un clima positivo all’interno del gruppo, che farà vivere a tutti i suoi atleti una esperienza sportiva positiva, vissuta con passione e soprattutto il più a lungo possibile. Essere un buon istruttore di calcio giovanile, significa infatti, far amare questo sport, alleggerendo i toni che la mitizzazione dello status di “calciatore professionista” esaspera troppo spesso. Un’indagine effettuata poco tempo fa all’interno del mondo calcistico giovanile ha disegnato tra l’altro un vero e proprio profilo di quale caratteristiche dovrebbe avere un buon istruttore, secondo i giovani: -

competente sul piano tecnico-tattico; supporto ed aiuto nei momenti di difficoltà; leader democratico, giusto che sa dare indicazioni; capace di ascoltare i giudizi e i consigli altrui.

e i difetti che non dovrebbe avere: -

non sapersi imporre; avere preferenze; non tenere in debito conto le opinioni dei giocatori; non trasmettere grinta.

Penso che da questa semplice analisi possiamo trarre le indicazioni necessarie per raffigurare il nostro modello di istruttore. Tornando all’analisi specifica di questa fascia d’età, di questa categoria, di questa “definitiva specializzazione” dovremmo riflettere sul fatto di avere dinanzi a noi un giocatore da considerare ormai adulto. Da ciò un dilemma: testa o gambe? La guida che abbiamo provato a suggerirVi, non pretende di risolvere o di rispondere definitivamente a tale quesito, ma supportare la Vostra scelta con l’esperienza maturata in questi anni, fatta di errori ma soprattutto di riscontri positivi. I testi, i saggi, le videocassette sono sicuramente validi supporti, ma non potranno mai sostituire l’attività di campo, il dialogo, il confronto, la sperimentazione anche i litigi se costruttivi! A ciò la capacità di sapersi proiettare sul pianeta giovanile, di scendere dal nostro piedistallo di “mister” e ponendoci sempre tante domande sul nostro lavoro: -

Sappiamo ascoltare i ragazzi? Siamo in grado di metterci in discussione? Riusciamo a valutare la bontà del nostro lavoro? Riusciamo ad adeguarci alle esigenze e alle psicologie dei nostri giovani? Sappiamo motivarli? Pretendiamo che siano loro ad adeguarsi a noi?

Se sapremo rispondere a tali quesiti avremo sicuramente costruito buona parte della nostra programmazione, ricordando che gli insegnamenti tecnici, tattici e fisici attecchiranno, saranno coadiuvati e si consolideranno, solo se i nostri giovani ritroveranno in noi: credibilità, leadership, lealtà e soprattutto aiuto.

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INTRODUZIONE ALLE ESERCITAZIONI La prima parte conterrà esercitazioni per la tecnica applicata in situazioni di gioco. Continueremo con alcuni fondamentali tattici sempre trattati con progressioni didattiche che troveranno applicazione in situazioni di gioco. Passeremo poi ad esercitazioni tattiche nel reparto sia per la fase difensiva che per quella offensiva. Si analizzerà poi un aspetto secondo noi fondamentale: lo sviluppo del possesso di palla e l’importanza del pressing nella fase di riconquista della stessa. Le partite tattiche e le partite ombra ci aiuteranno a organizzare la nostra tattica di squadra, il sistema di gioco. Chiuderemo con un esempio di esercitazione psicocinetica applicata ad una fase importantissima dell’impostazione di gioco, la transizione.

ESEMPIO DI PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DELL’ATTIVITA’ SUDDIVISIONE TEMATICA ALL’INTERNO DELLA SEDUTA DI LAVORO PERIODO DI ATTIVITA’

1. PERIODO PREPARATORIO : Fine Agosto – Primi Settembre 2. PERIODO GARA : Settembre – Dicembre Gennaio – Maggio 3. PERIODO SOSTA : Fine Dicembre – Primi Gennaio

SEDUTE SETTIMANALI

Sarebbero consigliate da 3 a 4 sedute settimanali + la Gara

E

DURATA E STRUTTURA Dai 100’ ai 120’ a seconda degli obiettivi della Seduta. DELLA SEDUTA Fasi 20’ - Riscaldamento attraverso Esercitazioni di Tecnica e Psicotecnica 30’ - Lavoro Fisico e/o tecnico-tattico attraverso Situazioni di Gioco 20’ - Partita Tattica e/o lavoro condizionale 30’ - Partita Libera

LEGENDA DELLE ESERCITAZIONI VALIDA PER TUTTE LE SEZIONE ESEMPLIFICATIVE Trasmissione della palla , tiro in porta Movimento senza palla Movimento/Guida della palla Palla Giocatore Birillo o delimitatore Porte Cerchi, Ostacoli

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ESERCIZIO n° 1 - “Progressione sulla ricezione orientata” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione Obiettivi tecnico-tattico: - controllo orientato - ricezione

Descrizione

1 – il blu passa la palla al rosso che riceve e orienta il controllo verso la porticina laterale formata dai 2 delimitatori, e va a prendere il suo posto passando esternamente alla porticina sul lato opposto. 2 – il blu passa la palla al rosso con una parabola, il rosso gira intorno al delimitatore e riceve orientando il controllo verso la porticina opposta a quella che nel frattempo è stata occupata dal blu. Sono importanti i tempi di esecuzione per la correttezza dell’esercizio. 3 – il blu passa al rosso e corre ad attaccarlo, il rosso riceve e orienta il controllo in una porticina evitando l’attacco del blu. Variante: ricezione su passaggio radente con interno dx e sx, su passaggio alto con interno ed esterno dx e sx, di petto, orientate alternativamente sulla porticina dx e sx.

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ESERCIZIO n° 2 - “Esercizio per il cross” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione Obiettivi tecnico-tattico: - guida della palla - cross - smarcamento - marcamento - blocchi

fig. a

fig. d

Descrizione

Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu (fig.a) che sceglie uno dei due quadrati per l’inserimento. Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che sceglie il quadrato per l’inserimento lasciato libero dal difensore giallo che parte dentro la porta. (fig.b) Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che sceglie uno dei due quadrati per l’inserimento, cercando di eludere la marcatura del giallo. (fig.c) Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che dopo aver eluso la marcatura del giallo vicino a lui, sceglie per l’inserimento il quadrato lasciato libero dall’altro giallo che parte dentro la porta (fig.d). Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che per il movimento di secondo tempo, approfittando dell’inserimento del suo compagno su un quadrato seguito dal difensore, può scegliere il quadrato libero (fig.e). Il rosso guida la palla sul fondo e crossa per il blu che approfittando del blocco del suo compagno ai gialli, si inserisce su uno dei due quadrati per la conclusione (fig. f).

fig. b

fig. c

fig. e

fig. f

blocc

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ESERCIZIO n° 3 - “Trasmissione e creazione di spazio” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione Obiettivi tecnico-tattico: - trasmissione - tiro - smarcamento

Descrizione

Il blu palleggia (fig.a), quando mette la palla a terra e alza la testa per vedere la posizione del rosso (contatto visivo), quest’ultimo effettua un movimento di inganno sul difensore passivo giallo e corre incontro al blu per ricevere palla (1), restituirla sulla corsa dello stesso (2) e aggirare il difensore per ricevere il passaggio in profondità (3). I due blu vicini si scambiano la palla (fig. b), quando quello posizionato sulla dx ferma la palla e alza la testa per guardare il rosso (contatto visivo), quest’ultimo effettua un movimento di inganno sul difensore giallo attivo e corre incontro al blu per ricevere la palla ed effettuare il Dai e Vai allo scopo di andare al tiro in porta. Diventano fondamentali alcuni concetti: - posizione dell’attaccante in diagonale rispetto al portatore di palla - rispettare i tempi dell’inserimento - cercare la profondità in presenza del contatto visivo e la palla calciabile - principi dello smarcamento

fig. a

fig. b

3

3

2

2 1 1

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ESERCIZIO n° 4 - “Doppia trasmissione e creazione di spazio” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione

Descrizione

Obiettivi tecnico-tattico: - trasmissione - temporeggiamento - tagli - smarcamento

Il blu palleggia (fig. a), quando mette palla a terra e guarda il campo (visione periferica), il giallo viene incontro e scambia con lui, sul passaggio di ritorno, il blu chiama il rosso dx o sx, il prescelto scatterà in profondità a ricevere il passaggio (scegliendo il tempo giusto dell’inserimento). I due blu in basso si scambiano la palla (fig. b), quando uno dei due stoppa la palla e comincia l’azione verticale, il compagno centrale fa un movimento di inganno e correndo incontro alla palla, la restituisce di prima al portatore, che a sua volta lancia l’esterno che ha fatto il movimento in profondità. Variante: Il blu in possesso di palla dopo aver servito l’attaccante centrale corre indietro per aggirare il delimitatore esterno la partenza e poi va a ricevere il passaggio di ritorno dell’attaccante (2), per poi servire in profondità. Questo per fare in modo che l’attaccante tenga la palla fino all’arrivo del compagno imparando a leggere la marcatura e favorire anche lo smarcamento a sostegno in velocità. Il blu che va in profondità può scegliere il taglio in diagonale davanti al difensore (3).

fig. a

fig. b

3

1 2

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ESERCIZIO n° 5 - “Progressione didattica per l’anticipo difensivo” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione Obiettivi tecnico-tattico: - anticipo difensivo - marcamento

Descrizione

I quattro rossi posti all’esterno del quadrato grande (30x30 fig.a), si passano la palla pronti a colpire uno dei quattro coni che compongono il quadrato piccolo interno (15x15). All’interno di quest’ultimo i blu devono intercettare il pallone diretto ai coni, prendendo posizione rispetto alla posizione della palla e al cono più vicino e uscendo dal quadrato scegliendo il tempo giusto (timing). I quattro rossi all’esterno del quadrato grande (30x30 fig. b) giocano la palla con lo scopo di far pervenire ai due compagni rossi all’interno del quadrato piccolo (15x15) il pallone. N.B. Lo scopo dei due difensori blu all’interno del quadrato piccolo è quello di marcare i due rossi e anticiparli sul passaggio dei quattro rossi esterni.

fig. a

fig. b

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ESERCIZIO n° 6 - “Progressione didattica per la fase offensiva” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - Superiorità, inferiorità e parità numerica

Descrizione Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata (fig. a), contro un’attaccante rosso aiutato da quattro compagni fuori dalla zona. Il compito dell’attaccante è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di inferiorità numerica. Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata (fig. b), contro un’attaccante rosso aiutato da quattro compagni fuori dalla zona. Il compito dell’attaccante è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di parità numerica, generata dall’inserimento del giocatore rosso che serve il compagno nella zona di attacco. Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata (fig. c), contro due attaccanti rossi aiutati da quattro compagni fuori dalla zona. Il compito degli attaccanti è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di superiorità numerica, generata dall’inserimento del giocatore rosso che serve il compagno nella zona di attacco. In questa esercitazione, il campo viene ulteriormente diviso da due zone laterali dove si posizionano due giocatori in aiuto dei rossi (fig. d). Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata, contro un’attaccante rosso aiutato da due compagni fuori dalla zona. Il compito dell’attaccante è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di inferiorità numerica aiutato anche dai due rossi laterali. In questa esercitazione, il campo viene ulteriormente diviso da due zone laterali dove si posizionano due giocatori in aiuto dei rossi (fig. e). Due difensori blu giocano nella zona di attacco delimitata, contro un’attaccante rosso aiutato da due compagni fuori dalla zona. Il compito dell’attaccante è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di parità numerica, generata dall’inserimento del giocatore rosso che serve il compagno nella zona di attacco, aiutato anche dai due rossi laterali. In questa esercitazione, il campo viene ulteriormente diviso da due zone laterali dove si posizionano due giocatori in aiuto dei rossi (fig. f). Quattro difensori blu (o tre a seconda del modulo difensivo usato) giocano nella zona di attacco delimitata, contro due attaccanti rossi, aiutati da due compagni fuori dalla zona. Il compito degli attaccanti è quello di andare alla conclusione risolvendo la situazione di inferiorità numerica, generata dall’inserimento del giocatore rosso che serve il compagno nella zona di attacco, aiutato anche dai due rossi laterali.

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fig. b

fig. a

fig. c

fig. d

fig. e

fig. f

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ESERCIZIO n° 7 - “Difesa in inferiorità. Meccanismi di copertura” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - Copertura - collaborazione difensiva - possesso palla - transizione

Descrizione

Sei giocatori blu in possesso di palla devono cercare di portare il pallone dentro il cerchio, non potendo attraversarlo con un lancio, ma facendo circolare la palla a terra fuori da esso. I quattro difensori rossi devono impedirlo disponendosi in attacco del portatore di palla e con copertura a triangolo o piramide da parte degli altri tre. Conquistano un punto se in riescono a portare a loro volta la palla fuori del quadrato (40x40). Variante: L’istruttore può preparare dei palloni da inserire nel gioco quando vengono allontanati per proporre una esercitazione a pressione.

ALL.

ESERCIZIO n° 8 - “Pressing in situazione 6c6” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione

Descrizione

Sei giocatori rossi in un quadrato, si scambiano di prima intenzione il pallone. Ad un segnale dell’istruttore, due dei sei giocatori blu che nel frattempo si muoveva lungo il perimetro incominciano l’azione di pressing all’interno del quadrato. Successivamente entrano anche gli altri, uno alla volta, fino ad arrivare al 6 c 6.

Obiettivi tecnico-tattico: - pressing - possesso palla

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ESERCIZIO n° 9 - “Quattro mini squadre in 5 c 5” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Capacità condizionali - potenza aerobica

Descrizione

Due squadre composte da 5 giocatori si affrontano su un campo ridotto. Le altre due disposte come in figura giocano di sponda e contribuiscono a tenere sempre in gioco il pallone con la squadra in possesso di palla. Al termine del tempo prestabilito, si invertono le squadre interne con quelle esterne.

Obiettivi tecnico-tattico: - pressing - possesso palla

ESERCIZIO n° 10 - “Possesso palla con Jolly” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - pressing - possesso palla

Descrizione

In un quadrato 40 x 40 disponiamo i giocatori come in figura. I giocatori rossi devono mantenere il possesso di palla, ostacolati dai giocatori blu all’interno del quadrato, mentre i gialli fungono da Jolly e giocano in questo caso insieme ai rossi. Impostiamo la rotazione dei colori a tempo prestabilito o quando uno dei due colori, compresi i Jolly, perdono il possesso palla.

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ESERCIZIO n° 11 - “Possesso palla in situazione gara” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - pressing - possesso palla - copertura degli spazi

Descrizione

La squadra in possesso di palla si limita a fare possesso alternando passaggi lunghi ed altri corti, la squadra in non possesso di palla, senza contrasto, deve invece coprire gli spazi mantenendo la squadra stretta e corta con particolare attenzione alle traiettorie di palla, in quanto per entrare in possesso di essa si deve necessariamente intercettare il passaggio; intercettata la palla, toccherà ai nuovi possessori effettuarne il possesso.

ESERCIZIO n° 12 - “Gara ombra. Simulazioni tattiche” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - sistema di gioco in possesso palla

Descrizione

Mettiamo in campo la nostra squadra secondo il modulo che decideremo di adottare. L’azione inizia dal Portiere su uno dei difensori, giocando contro un avversario immaginario. Il giocatore in possesso di palla dovrà passare la palla ad un compagno che è nel suo campo visivo. La squadra dovrà organizzare una azione di attacco finalizzata alla conclusione. Variante: l’allenatore potrà limitare il numero di tocchi – la squadra imposterà l’azione di attacco secondo le istruzioni dell’allenatore.

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ESERCIZIO n° 13 - “Gara ombra psicocinetica” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - sistema di gioco in possesso palla - psicocinetica

Descrizione

Mettiamo in campo la nostra squadra secondo il modulo che decideremo di adottare, facendo indossare ai giocatori delle casacche colorate diverse a seconda dei reparti (fig. a). L’azione inizia dal Portiere su uno dei difensori, giocando contro un avversario immaginario. Il giocatore in possesso di palla dovrà passare la palla sempre ad un compagno di un colore diverso. La squadra dovrà organizzare una azione di attacco finalizzata alla conclusione. Variante: disporre colori diversi per catene cinetiche verticali (fig. b). ES. nel 4-3-3 Dif.Est Dx - Centr.Est Dx – Att.Est.Dx

fig a

fig. b

ESERCIZIO n° 14 - “Conquistiamo la profondità” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - Gioco in profondità - Cambi di gioco

Descrizione

Due squadre si affrontano in un campo diviso in tre zone: due di attacco e una di centrocampo. Attraverso il possesso di palla a tocchi limitati e gioco rasoterra, devono liberare un giocatore nelle zone di attacco, zone dove le squadre non possono rientrare in difesa. In una progressione le modalità di ingresso per la conclusione a rete saranno: - con un Uno-Due - con un taglio in profondità - con un cambio di gioco (unica occasione in cui sarà possibile alzare la palla).

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ESERCIZIO n° 15 - “Psicocinetica per la transizione” Obiettivi motori: Capacita coordinative - orientamento - differenziazione - reazione - adattamento e trasformazione Obiettivi tecnico-tattico: - Transizione

Descrizione

In un quadrato, dimensionato in base al numero di giocatori e alla loro abilità, si sistemano tre o quattro gruppi di giocatori con casacche di colore diverso. Il rosso passa la palla con le mani ad un blu e va a fare pressing su quest’ultimo.Nello stesso momento i compagni del rosso attaccano gli altri giocatori blu. Il giocatore blu, che ha ricevuto la palla dal rosso, sull’attacco di quest’ultimo scarica la palla su un giocatore giallo, che si comporta alla stessa maniera. Variante: acquisita una certa padronanza, proponiamo l’esercitazione con i piedi.

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PREPARAZIONE MOTORIA

“LE CATEGORIE GIOVANISSIMI ED ALLIEVI”

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GLI OBIETTIVI DI UNA PREPARAZIONE MOTORIA 1. Fisico atletici. Incremento e ripristino della condizione atletica attraverso il miglioramento delle capacità condizionali e specifiche del calciatore: mobilità articolare, flessibilità, forza, resistenza, velocità 2. Tecnici. Valutazione, incremento e miglioramento della capacità tecniche. Verifica delle carenze su cui intervenire. 3. Tattici. Recupero delle capacità tattico-situazionali a livello individuale e di gruppo. Impostazione del o dei moduli di gioco.

4. Socio-psicologici. Favorire la disponibilità reciproca, amicizia e spirito di

gruppo. Sensibilizzare concetti di sacrificio, lavoro, concentrazione mezzi per giungere al risultato sportivo.

ASPETTI GENERALI DURATA

QUANTITA’

NOTE

¾ 3/5 sedute o 2/3 sedute doppie (mattina e/o pomeriggio) di capillarizzazio ne 15 giorni

Prima dell’inizio specifico della preparazione motoria consigliamo di effettuare dalle tre alle 5 sedute di lavoro destinate al risvegli muscolare in cui tra l’altro vengono eseguiti i rilievi antropometrici di peso ed altezza. Verrà proposto un lavoro di tipo tecnico (tutti i fondamentali tecnici) in aggiunta ad un buon risveglio muscolare tramite esercitazioni di mobilità articolare con stretching e una corsa aerobica di scarsa intensità. ¾ 8/10 sedute di Ogni seduta di lavoro non dovrà durare più di 90 minuti. allenamento In caso di doppia seduta, si consiglia di svolgere il specifiche lavoro di carattere condizionale al mattino, mentre la seconda parte della giornata verrà dedicata al lavoro ¾ 2 gare tecnico-tattico. amichevoli Al termine dei 15 giorni di lavoro controllare di nuovo peso ed altezza con l’effettuazione dei test d’uscita per la comparazione.

NB. Abbiamo voluto considerare i primi cinque giorni di lavoro come: riattivazione fisica considerandoli comuni per entrambe le categorie dal punto di vista del carico di lavoro.

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SEDUTE DI RIATTIVAZIONE MUSCOLARE. (Comuni alle categorie Giovanissimi-Allievi) Giorno Data I° Giorno 85/90 min.

Giorno Data II° Giorno 85/90 min.

Giorno Data III° Giorno 90/95 min.

Quantità Tempo 6 min 10 min 6 min 15 min 15 min 10 min 15 min 6 min Quantità Tempo 6 min 10 min 6 min 15 min 15 min 10 min 15 min 6 min Quantità Tempo 10 min. 7 min. 6 min. 6 min. 10 min. 7 min. 10 min. 15 min. 5 min 15 min. 5 min.

Tipo di lavoro -

Corsa blanda Mobilità articolare con stretching Corsa blanda Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm) Stretching Due mini partite 5 > 5 Corsa blanda e stretching Tipo di lavoro

-

Corsa blanda Mobilità articolare con stretching Corsa blanda Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm) Stretching Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9 Corsa blanda e stretching Tipo di lavoro

-

Mobilità articolare con stretching Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt Stretching e palleggio senza condizionamenti Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) Corsa continua a cadenza regolare 1000 mt Stretching e palleggio senza condizionamenti Circuito tecnico aerobico in un rettangolo 30x10 (slalom a coni, a paletti, salti 20 cm) Stretching Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9 Corsa blanda e stretching

Giorno Data

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Corsa blanda 6 min - Mobilità articolare con stretching 10 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare 12 min IV° Giorno percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m) - Stretching 10 min 80/85 - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) 15 min min. - Esercitazioni arti superiori – palla medica 2/3 Kg 10 min - Due mini partite 5 > 5 15 min - Corsa blanda e stretching 6 min Giorno Data V° Giorno 105 min

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Corsa blanda 6 min - Mobilità articolare con stretching 10 min - Corsa continua con variazione di ritmo (ogni 200 mt corsa a cadenza regolare 15 min percorrere 20/30 mt a ritmo più veloce – pulsazioni 135/145 b/m) - Addominali e dorsali (10x2x5) 15 min - Fondamentali tecnici (dominio, guida, palleggio, passaggi) 20 min - Lavoro misto a gruppi: esercizi tattici per un gruppo – salti ostacoli di 60 cm dist. 2mt 10 min 15 min - Mini partita a campo ridotto 8>8 o 9>9 6 min - Corsa blanda e stretching

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Preparazione motoria categoria: Giovanissimi Giorno Data I° Giorno 95 min

Giorno Data II° Giorno 90 min

Giorno Data III° Giorno 105 min

Giorno Data

IV° Giorno 110 min

Giorno Data V° Giorno 115 min

Quantit à Tempo 10 min 15 min 15 min 20 min 10 min 20 min 5 min Quantità Tempo 5 min 15 min 20 min 30 min 10 min 5 min Quantità Tempo 15 min 15 min 20 min 40 min 10 min 5 min

Tipo di lavoro -

Corsa lenta Stretching e mobilità articolare Ripetizioni: 5 allunghi sui 30 mt con rec di 20’’ Fondamentali tecnici Esercizi con palla medica di 2/3 kg, per gli arti superiori Fondamentali tecnici Defaticamento, stretching, scioltezza Tipo di lavoro

-

Corsa lenta Stretching e mobilità articolare Test motori: Salto in lungo da fermo, 60 mt, 30 mt, 10 mt Fondamentali tecnici Pre-acrobatica Defaticamento, stretching e scioltezza Tipo di lavoro

-

Corsa media intensità 135-145 f.c. Stretching e mobilità articolare Allunghi su 30 mt, 8 volte, rec 20’’ Fondamentali tecnici Complementari x la forza, addominali,braccia, (3x8) Defaticamento, stretching e scioltezza

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Riscaldamento generale,mobilità articolare e stretching 15 min Ripetizioni: 2 serie di: 40 min 500 mt: in 2’45’’, rec 3’ 400 mt: in 2’30’’, rec 2’45’’ 300 mt: in 2’15’’, rec 2’30’’ Rec tra le serie di 8 min con stretching - Fondamentali tecnici 25 min - Potenziamento arti superiori con palla medica di 2/3 kg 10 min - Mini partita 15 min - Defaticamento,scioltezza e stretching 5 min Quantità Tempo 15 min 10 min 20 min 20 min 25 min 20 min 5 min

Giorno Data VI° Giorno

Quantità Tempo

Giorno Data VII° Giorno

Quantità Tempo

Tipo di lavoro -

Riscaldamento, messa in moto con pallone, mobilità articolare e stretching Addominali, alti - bassi – obliqui: (3x8) Allunghi sui 40 mt con rec di 30’’ - 10 volte Fondamentali tecnici Allunghi sui 30 mt con rec di 20’’ - 5 volte Mini partita Defaticamento, scioltezza e stretching Tipo di lavoro

- Partita amichevole Tipo di lavoro - Riposo

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Giorno Data

VIII° Giorno 115 min

Quantità Tempo 15 min 20 min 20 min 20 min 10 min 15 min 15 min

Quantità Tempo 15 min 20 min 15 min IX° Giorno 10 min 10 min 115 min 20 min 5 min

Tipo di lavoro -

Riscaldamento, messa in moto con pallone; mobilità articolare e stretching Fondamentali tecnici e Addominali, alti bassi obliqui: (3x8) Esercitazioni sui balzi, 15 mt max a piedi uniti, alternati, in accosciata max 110° Ripetizioni: 2 serie di: 300 mt in 1’20’’- rec 1’30’’ - 200 mt in 55’ - rec 1’10’’ 150 mt in 35’’ - rec 50’’ - 100 mt in 20’’ - rec 30’’ Rec tra le serie di 5’ - Potenziamento arti superiori, piegamenti (3x8) - Mini partita - Defaticamento, scarico colonna, stretching

Giorno Data

Giorno Data X° Giorno 90 min

Giorno Data XI° Giorno 120 min Giorno Data XII° Giorno 100 min

Quantità Tempo 5 min 30 min 15 min 20 min 15 min 5 min Quantità Tempo 20 min 10 min 35 min 30 min 15 min 10 min

Tipo di lavoro -

Riscaldamento, mobilità articolare e stretching Ripetizioni: Circuit training; 3x200 mt, 2x100 mt, 2x 50 mt. Fondamentali tecnici Andature, skip alto basso calciato in 20 mt, 2 serie, + 5 sprint in salita 10 mt Addominali, alti bassi obliqui, (3x8) Mini partita Defaticamento, stretching e scioltezza Tipo di lavoro

-

Messa in azione con palla Stretching e mobilità articolare e fondamentali tecnici Balzi sui 15 mt, piedi uniti, alternati, in accosciata max 110° Trasformazione: scatti sui 15 mt, rec in corsetta, 5 volte Fondamentali tecnici Defaticamento, scioltezza e stretching Tipo di lavoro

-

Messa in moto con palla + Stretching e mobilità articolare Andature (corsa in skip alto, basso, calciata dietro, balzata laterale) Sprint sui 20 mt, 5 volte con rec 1’ + Allunghi sui 30 mt, 8 volte, rec 20’’ Fondamentali tecnici alternati a potenziamento arti superiori: palla medica 2/3 kg Mini partita Defaticamento, scarico della colonna, stretching e scioltezza

Quantità Tipo di lavoro Tempo - Riscaldamento, mobilità articolare e stretching 15 min - Circuito esplosivo-coordinativo: 4 balzi a piedi pari, 4 alternati, 2 accosciata, ostacoli 25 min bassi 3 , 2 alti, skip alto basso ( 10mt) - Trasformazione: 5 sprint sui 30 mt, rec 1’, 5 sprint sui 20 mt, rec 1’, 4 sprint sui 10 20 min mt, tra le serie 2’30’’ rec - Fondamentali tecnici 30 min - Defaticamento, scioltezza e stretching 10 min

Giorno Data XIII° Giorno

Quantità Tempo

Giorno Data XIV° Giorno

Quantità Tempo

Giorno

Quantità

Tipo di lavoro - Riposo

Tipo di lavoro - Partita amichevole

Tipo di lavoro

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5

Data XV° Giorno

Tempo - Riposo

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I TESTS

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1

PERCHE’ TESTARE L’indagine attenta delle caratteristiche degli allievi, l’osservazione dei comportamenti e le strategie che gli stessi mettono in atto devono essere oggetto delle nostre valutazioni. SCOPI GENERALI 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Per definire una situazione iniziale e costruire un itinerario didattico Per verificare l’efficacia dell’intervento didattico (itinerario/programmazione) Mettere in evidenza le carenze e le predisposizioni di ciascuno Costruire gruppi di lavoro omogeneo Stimolare il ritmo di crescita di particolari qualità Programmare prestazioni immediate e future

FINALIZZAZIONE 1. Orientare i nostri interventi 2. Determinare obiettivi più confacenti 3. Prevedere itinerari individualizzati 4. Motivare gli allievi ad una presa di coscienza dei propri livelli e del proprio ruolo5. Modificare in corsa i programmi stabiliti QUANDO VALUTARE 1. Valutazione iniziale/conoscitiva (analisi della situazione di partenza delle caratteristiche del singolo e del gruppo) 2. Valutazione formativa/verificativa (indica l’efficacia del lavoro svolto e le eventuali modifiche da apportare)Valutazione finale/conclusiva (riferita agli obiettivi generali e a lungo termine da analizzare) STRUMENTI VALUTATIVI Test standardizzati e prove oggettive (aspetti tecnici e condizionali) Osservazioni descrittive (comportamenti motori)

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2

Test Individuali Categoria Pulcini SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 20

Slalom a 10 birilli posti

Navetta 4x5 mt

Battimuro n° 30 e disporsi alla distanza di mt 3

Metri 60

Palleggi n° 10 all’interno dell’area di un quadrato di mt 2 di lato

Funicella 20 salti

Navetta 4 x 5 mt

Sargeant test

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato (Dominio)

Test Individuali Categoria Esordienti SENZA PALLA

CON PALLA

Metri 1000

Slalom a birilli posti a distanza di mt 1

Metri 300

Slalom a 10 birilli posti a distanza irregolare

Metri 60

Battimuro n° 40

Metri 20

Palleggi n° 30-40 all’interno dell’area di un qudrato di mt 2

Navetta 4 x 5 mt

Navetta 4 x 5 mt

Salto in lungo da fermo (misurazione forza potenza per l’efficienza neuromuscolare)

Guida veloce della palla intorno ad un quadrato di mt 7 di lato

Funicella 30 salti Test Individuali Categoria Giovanissimi ALLIEVO___________________________________________________

DATA

CATEGORIA ________________________________________________

Test di cooper Metri 1000 Metri 300 Metri 60 Metri 30 Navetta 3 x 10 senza palla Navetta 3 x 10 con palla Salto in lungo (piedi uniti)

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ALCUNE BATTERIE DI LAVORO

(CON DOVUTE CONSIDERAZIONI IN BASE ALLE ETA’ E ALLA MATURAZIONE AUXOLOGICA)

ESERCIZI

QUANTITA’

INTENSITA’

METODO

ORGANIZZAZIONE

elevata

gara

Confronto a squadre

Reazione ad un segnale con o senza palla (elementi tecnici)

30 mt x 6-8 rip. 40 mt x 4-6 rip. 40 mt x 8 rip.

Percorsi con cambi di ritmo (un tratto guido palla un tratto scatto)

60 mt x 4 rip. 80 mt x 4-6 rip. 80/100 mt x 6 rip.

elevata/blanda

intervallato

In gruppo con cambio ritmo ogni 10 mt

Giochi a staffette

30 mt x 3 rip. 40 mt x 4 rip. 30/50 mt x 5 rip.

elevata

intervallato

A squadre

Esercitazioni per la Forza Veloce (skip, balzata, calciata, alternata su un arto)

20 mt x 2 rip. 30 mt x 2 rip. 40 mt x 3 rip.

elevata

intervallato

A gruppi

Giochi polisportivi su spazi ridotti

25x20 (campetto) 30x20 (campetto) 35x25 (campetto)

elevata

gioco

A gruppi

Corse in salita al 5%

30 mt x 4 rip. 40 mt x 5 rip. 40/50 mt x5 rip.

elevata

intervallato

Singolo o a coppia

elevata

gioco

A coppia o a squadra

elevata

Intervallato a gioco

Singolo o a coppia

Lavori con leggero sovraccarico

Navette

• • •

1/2/3 Kg 2 x 10 mt x 5 rip. 3 x 10 mt x 5 rip.

Per gli esercizi di rapidità recuperi tra i 50 e i 120 secondi Per gli esercizi di resistenza alla velocità recuperi incompleti Per sensibilizzare velocità; forza, rapidità: effettuare partitelle a campo ridotto

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL GIOVANE PORTIERE

Età 10 – 12 anni

Età 8 – 10 anni • • • • •

Sa valutare la traiettoria della pallla e sa intervenire Sa posizionare le mani in relazione alla traiettoria della palla Negli interventi pone il corpo dietro il pallone Si tuffa senza timore E’ agile nei movimenti

• • • • • •

Età 14 – 16 anni

Età 12 – 14 anni • • • • • • •

Sa tenere una corretta posizione di attesa Riesce a bloccare la palla su tiri frontali Riesce a bloccare la palla in tuffo Sa deviare correttamente la palla in tuffo Sa compiere gesti tecnici in movimento E’ dotato di buona tecnica individuale (ricezione, passaggio, calcio lungo…)

Ha il giusto posizionamento in relazione alla distanza del tiratore Sa coprire lo specchio della porta sulle conclusioni avversarie Sa valutare e d intervenire su palloni alti Ha tempo nelle uscite basse Ha tempo di intervento in relazione alla posizione avversario-compagno Ha personalità (capacità di imporsi e di colloquio) Ha prontezza di intervento sia con i piedi che con le mani

• • • • • • • • •

Sa rilanciare con le mani Sa rinviare con i piedi Copre bene lo specchio della palla in relazione alla distanza della palla Sa scegliere il tipo di parata in relazione al tiro avversario Ha tempo nelle uscite alte Ha predisposizione alle uscite Sa dare indicazioni ai compagni (posizione, disposizione della difesa, della barriera) Ha un rinvio preciso e veloce nelle ripartente dei compagni Sa anticipare l’azione degli avversari e leggere l’evolversi della stessa

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“UNA GIUSTA ALIMENTAZIONE PER PRATICARE IL CALCIO” Dott. Massimo Gigli

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1

ALCUNE RIFLESSIONI Ritengo che una giusta alimentazione possa ritenersi fondamentale per condurre una sana vita sportiva soprattutto in virtù del fatto che, il panorama odierno circonda i nostri giovani, di dolci, merendine, patatine, hamburger, hot dog e chi più ne ha più ne metta…Il disastroso risultato di ciò, confermato da recenti studi sul tema, ci conferma come le generazioni contemporanee, fanno dell’obesità uno dei caratteri distintivi. Tale aspetto purtroppo negativo, è sorgente di diverse problematiche per i nostri giovani: problemi psicologici, cattiva salute, difficoltà motorie, difficoltà ad esprimere le proprie capacità e di conseguenza risultati sportivi poco soddisfacenti. Il calcio, anzi noi istruttori, visti da sempre come dei veri “miti” da seguire e da ascoltare ancor più dei genitori (tipica frase è: “me lo ha detto il mister”), possiamo con le dovute attenzioni ed una adeguata ed aggiornata informazione, limitare tale fenomeno dando un importante segnale culturale e sportivo per invertire questa tendenza purtroppo negativa. Di seguito abbiamo voluto fornirvi una breve trattazione sull’argomento, frutto del lavoro quotidiano dell’ equipe medica della Scuola Calcio A.C. Perugia. Speriamo che ciò possa mantenere vivo l’argomento, nell’intento di spingere i nostri giovani verso un migliore e più sano modo di vivere e di praticare sport. Bruno Redolfi

ASPETTI GENERALI

Lo sport del calcio si traduce in un impegno particolarmente gravoso per il calciatore, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. La stagione agonistica si protrae per tutto l’arco dell’anno e fa di questo sport una tra le discipline più impegnative. Ecco perché, un’ atleta obbligato a rendimenti elevati e prolungati deve affidare ad un corretto regime alimentare il rifornimento necessario alla sua macchina corporea. Una nutrizione sana, corretta ed armonica potrà garantirgli uno stato di benessere e di salute tale da rendergli possibile una pratica sportiva lunga e senza disturbi, ottimizzando il peso corporeo avvicinandolo sempre più al suo peso ideale, al suo peso forma. L’esame degli aspetti fisiologici, sulla base delle attuali conoscenze e delle odierne possibilità di indagine evidenzia che il calcio: 1. è uno sport basato sulla pratica di un esercizio intermittente; 2. il livello di intensità media dell’esercizio praticato è in genere elevato; 3. esercizio discontinuo con pause fra gli episodi di impegno muscolare sono variabile; 4. la complessità del gesto tecnico è elevata (corsa con controllo di palla); 5. la velocità richiesta è elevata; 6. la rapidità richiesta è elevata; 7. la potenza muscolare è legata al particolare tipo del gesto; 8. il dispendio energetico è complessivamente alto; Da quanto detto, la prima e fondamentale conoscenza viene riservata all’assetto strutturale ed alla composizione corporea del giovane calciatore. Sarà quindi necessario approfondire dati sulla stessa, rispetto ai costituenti fondamentali: • massa magra e sua percentuale • peso corporeo totale e sua percentuale (metodo d’indagine: impedenzometria) • contenuto corporeo in acqua

Per un calciatore tale regime deve garantire da un lato un apporto adeguato (aspetti quantitativi) e dall’altro un giusto equilibrio dei principi nutritivi (aspetti qualitativi) in funzione delle specifiche esigenze metaboliche nel rispetto delle attività svolte dall’atleta durante il corso dell’anno.

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Il peso corporeo dell’atleta rappresenta il più semplice parametro di riferimento rispetto alla statura ed al sesso. L’indice di massa corporea rappresenta il rapporto standardizzato tra il peso e la statura. Pertanto, valutando periodicamente il peso corporeo e l’indice di massa corporea possiamo stabilire se l’atleta si nutre adeguatamente. Quanto più il peso reale del calciatore coinciderà col suo peso corporeo ideale, tanto più il suo stato di salute e di forma atletica sarà favorevole . Dal punto di vista morfologico il calciatore è mediamente un normotipo, con buona ed evidente dotazione muscolare soprattutto degli arti inferiori. Indicativamente il fabbisogno energetico di un singolo soggetto può essere calcolato sempre in funzione dell’età, del sesso, del peso e della attività fisica . Tale fabbisogno energetico corrisponde al metabolismo basale maggiorato del 50% per i soggetti attivi e del 25% per i soggetti sedentari. In particolare è stato calcolato che il dispendio energetico di un calciatore corrisponde ad un valore di circa 5 Kcal./Kg/ora di allenamento fino ad un massimo di 15 Kcal/Kg/ora a seconda dell’impegno profuso o del ruolo ricoperto. Stabilito il fabbisogno calorico totale è necessario tener conto dei fabbisogni specifici dei vari nutrienti calorici che sono: • GLICIDI = ZUCCHERI • LIPIDI = GRASSI • PROTIDI = PROTEINE

LE PROTEINE Forniscono 4 Kcal per ogni grammo sia che esse siano di tipo animale che di tipo vegetale: il fabbisogno, tenuto conto dell’età del giovane del calciatore è di circa 1,4 grammi/Kg di peso ideale al giorno. Ad esempio un soggetto di 75 kg dovrà assumere una quota proteica giornaliera pari a circa il 15% della razione calorica totale. Calcolo del Metabolismo Basale

ETA’

MASCHI

FEMMINE

10 – 17 anni

17.5 x Kg peso ideale + 651

12.2 x Kg peso ideale + 746

18 – 29 anni

15.3 x





+ 679

14.7 x

30 – 59 anni

11.6 x





+ 879

8.7 x



60 e oltre

12.3 x





+ 609

9.0 x





“ “ “

+ 496 + 829 + 688

Le proteine provvedono principalmente al fabbisogno plastico del soggetto e quindi sono indispensabili nello sportivo per le specifiche necessità legate al mantenimento della massa muscolare. Deve essere rispettato, nell’assumerle, un rapporto ottimale fra proteine animali e vegetali con una leggera preferenza per le prime, tra le quali le più indicate sono quelle contenute nel pesce che va mangiato almeno due volte la settimana. PRINCIPI FONDAMENTALI DI IGIENE DELLA NUTRIZIONE NEL GIOVANE ATLETA Con il termine “dieta” si deve intendere un corretto ed equilibrato regime alimentare rapportato alle esigenze nutrizionali e plastiche del soggetto. Questo concetto è tanto più vero se parliamo di alimentazione in età adolescenziale ed in particolare quando si tratta di un giovane che svolge un’attività sportiva strutturata a carattere ludico – ricreativo o soprattutto agonistico, come è ad esempio il caso del giovane calciatore. La pratica sportiva richiede infatti impegno e stili di vita sani ed impone a tutti i praticanti corrette abitudini alimentari come fattore indispensabile per una buona prestazione atletica. In questo l’attività sportiva rappresenta una palestra educativa importante anche

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dal punto di vista alimentare, nell’acquisizione da parte del giovane di comportamenti, atteggiamenti ed abitudini alimentari adeguate e corrette. I modelli dei “media” e le stesse apprensioni dei genitori tendono spesso ad esagerare le necessità energetiche del giovane sportivo, ad esempio al termine di un allenamento o di una intenso impegno agonistico. A questo proposito bisogna fare alcune considerazioni: 1. l’alimentazione deve rispondere, come già detto, ad un duplice bisogno: energetico e plastico. 2. il bisogno energetico, necessario alle funzioni vitali e all’attività muscolare, si caratterizza in un aspetto quantitativo, dato dalla razione calorica media ed in un aspetto qualitativo rappresentato dall’equilibrio dei vari nutrienti. 3. il bisogno plastico è invece essenziale alla protezione, riparazione e ricambio dei tessuti ed è rappresentato fondamentalmente dal fabbisogno proteico e dei micronutrienti. E’ necessario pertanto che l’alimentazione, in particolare nei giovani sportivi, sia varia, senza esclusione preconcette di alimenti, ed equilibrata nell’apporto percentuale dei vari nutrienti energetici: I MACRONUTRIENTI 1. carboidrati, anche detti glucidi o zuccheri; 2. lipidi o grassi; 3. proteine o protidi; I MICRONUTRIENTI (nutrienti non energetici o oligoelementi) 1. vitamine; 2. sali minerali L’ apporto idrico risulta essere molto importante. L’acqua naturale è la bevanda per elezione, da assumere a piccoli sorsi, a temperatura ambiente e senza particolari limitazioni. Da evitare, per quanto possibile, eccessi di bevande gasate e zuccherate. Bisogna ricordare che, tranne rare eccezioni (sforzi intensi e prolungati in situazioni ambientali che determino elevata sudorazione) il bambino e l’adolescente hanno scarsa necessità di assumere integratori minerali ad alte dosi, soprattutto se l’alimentazione risulta equilibrata anche con l’assunzione di micronutrienti naturali. E’ auspicabile in via generale che le abitudini alimentari dei giovani atleti non si discostino sostanzialmente dai consigli nutrizionali (le cosiddette Linee Guida) proposti per la popolazione in genere, dalle principali organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di alimentazione umana. Da un lato abbiamo infatti le esigenze plastiche e di accrescimento strutturale proprie dell’età adolescenziale e giovanile, accresciute energicamente in maniera relativa all’aumentato dispendio calorico collegato all’attività sportiva. D’altro canto dobbiamo considerare che nei paesi occidentali si è ormai di fronte ad un aumento generale della sedentarietà e del sovrappeso, anche nei giovani, collegato a stili di vita e modelli alimentari non sempre corretti ed equilibrati. In tal senso la classica suddivisione, ancora accettata, degli alimenti in quattro gruppi principali 1. carni, pesci, uova; 2. latte e derivati; 3. cereali e patate;

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4. ortaggi e frutta; rappresenta un ottimo “ausilio didattico” da utilizzare con i giovani, raccomandando loro di consumare giornalmente almeno un alimento per ciascun gruppo. Considerando la fascia d’età compresa fra i 6 e i 12 anni, va sottolineata la delicatezza e l’importanza di questa fase dello sviluppo e dell’accrescimento. Orientativamente il fabbisogno energetico quotidiano di questa fascia d’età varia dalle 1.500 alle 2.500 calorie e per soddisfare tale esigenza bisogna senz’altro adottare una dieta equilibrata, nella quale si alternino quotidianamente, come già detto, i quattro gruppi alimentari fondamentali. Buon consiglio è quello di moderare e controllare l’abuso tipico dell’età, di alimenti ad elevata densità calorica (soprattutto: dolciumi; fuoripasto; bevande zuccherine). E’ molto importante anche la suddivisione giornaliera dell’alimentazione in cinque “fasi” fondamentali, privilegiando la “prima colazione” (purtroppo spesso ignorata) nella quale il bambino (ma anche l’adulto) dovrebbe assumere il 20% della razione calorica quotidiana. Nell’adolescenza (età compresa fra i 12 e 18 anni) l’organismo effettua il massimo del suo accrescimento. Rimangono gli schemi nutrizionali dell’età precedente, ma è indubbio che il fabbisogno calorico aumenta, fino a raggiungere anche massimi di 3.200 e 2.600 calorie rispettivamente nel giovane e nella giovane che svolgano una regolare ed impegnativa attività sportiva. ALCUNE AVVERTENZE Non è conveniente associare carne e latte, come pure le uova con il latte e i suoi derivati; inoltre la frutta andrebbe consumata preferibilmente a stomaco vuoto e non accompagnata da amidi e proteine così da passare rapidamente dallo stomaco all’intestino ed evitare i negativi processi di fermentazione e di decomposizione batterica. Evitare di associare cibi proteici con i grassi, soprattutto se animali (burro e panna) e se cotti, in quanto questi ultimi rallentano la digestione delle proteine come d’altronde i cibi ad alto tenore di zucchero (dolci, miele e marmellate). Zucchero e dolci pregiudicano anche la digestione degli amidi , che possono anch’essi andare incontro a sfavorevoli processi di fermentazione se consumati in associazione alla frutta. Per finire si ricorda ancora che non è conveniente associare proteine e amidi con cibi e bevande acide in quanto l’acidità di questi ultimi rallenta la digestione sia dei cibi proteici, ostacolando la secrezione dell’acido cloridrico, sia degli amidi, inattivando la ptialina salivare. Queste note sull’associazione dei vari nutrienti e del rapporto fra questi e i processi digestivi, assumono un ruolo di particolare importanza soprattutto nei giorni di partita. Infatti in tale situazione è necessario tener conto di tutti i fattori in grado di contribuire al pieno benessere psico-fisico del calciatore, evitando il più possibile qualunque tipo di interferenza limitante la migliore prestazione di gara. PS. Di seguito a quanto detto riporteremo schemi di diete alimentari idonei ai vari periodi di impegno sportivo dell’anno .

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ALCUNE INDICAZIONI Schema 1 – Giorno di allenamento pomeridiano COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto. Oppure: Latte e caffè con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri. Due patate al forno o bollite oppure contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRANZO

DOPO L’ALLENAMENTO (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana o spaghetti al pomodoro e basilico oppure ravioli al burro e salvia. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 2 – Giorno pre-partita COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto

PRANZO

Spaghetti al pomodoro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti

CENA

Risotto alla parmigiana Carne arrosto o pollo Insalata o Verdure cotte Un panino Frutta fresca Acqua

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Schema 3 – Giorno della partita pomeridiana COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Prosciutto cotto o crudo o ½ porzione di carne ai ferri con contorno di riso pilaff. Frutta fresca Spremuta di arancia/pompelmo o succo di frutta

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremute, succhi e frullati di frutta

CENA

Minestra di verdure in brodo di carne con riso e prezzemolo oppure risotto alla parmigiana e tazza di brodo di carne a parte. Carne (filetto o costata) ai ferri o pollo allo spiedo o pesce ai ferri. Verdure fresche e/o insalate. Un panino. Frutta fresca o sciroppata. Spremuta d’arancia/pompelmo ed acqua a volontà.

Schema 4 – Giorno della partita serale COLAZIONE

Tè – Spremuta di pompelmo o Arancia Un frutto Miele (eventualmente con due crackers)

PRANZO

Riso alla parmigiana o al burro Carne ai ferri o pollo allo spiedo o fegato di vitello Insalata o verdure fresche, crude o cotte Un panino Frutta fresca Spremuta d’arancia/pompelmo, succo di mele ed acqua

ORE 17.00 – 17.30

Tè al limone o al latte con biscotti Spremuta d’arancia/pompelmo Un frutto ½ porzione di formaggio e/o di prosciutto Un eventuale panino

PRE-PARTITA / INTERVALLO

Soluzioni zuccherate o saline

DOPO PARTITA (circa un’ora dopo)

Spremuta d’arancia, succhi e frullati di frutta Per climi freddi: latte caldo e miele Un’eventuale panino al prosciutto

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IL MOTTO

“ORGANIZZARE PER ISTRUIRE, ISTRUIRE PER ALLENARE, ALLENARE PER CONOSCERE, CONOSCERE PER VINCERE“ !

Bruno Redolfi

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Allegato n° 1

ANAGRAFICA DEL GIOVANE CALCIATORE

CATEGORIA_________________

NOME E COGNOME

NATO IL

RESIDENZA

RECAPITO TELEFONICO

PESO

ALTEZZA

BREVILINEO NORMOLINEO LONGILINEO

STRUTTURA MUSCOLARE

POSSIBILE PROSPETTIVA

INFORMAZIONI SU INFORTUNI / MALATTIE

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Allegato n° 2 DATA

RILEVAZIONI A TEMA

NOME

COGNOME

INSUFFICIENTE

DISCRETO

Tessera F.I.G.C.

BUONO

Interesse verso il gioco

Motricitá di base

Rapiditá

Spirito agonistico

Propensione all’iniziativa

Scelte razionali

Capacitá di apprendimento

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Allegato n° 3

RILEVAZIONI DA SITUAZIONI DI GIOCO In attacco con possesso di palla

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Gioca in modo istintivo

Sa avanzare

Sa difenderla

Sa passarla

Cerca la conclusione

In attacco senza possesso di palla

Sostiene l’azione del compagno

Si muove per ricevere

Arresta il portatore di palla

Recupera il pallone

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Allegato n° 4 CAPACITÁ GENERALI

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

MAI

QUALCHE VOLTA

SEMPRE

Vede ció che ha di fronte (legge la situazione) Sa valutare le traiettorie Occupa intelligentemente lo spazio CAPACITÁ DIFENSIVA Sa presidiare una determinata zona Sa affrontare il portatore di palla impedendogli di avanzare

Sa collaborare con il compagno che affronta il portatore di palla

Quando é saltato cerca di rendersi nuovamente utile Capisce quando accettare il duello e quando aspettare CAPACITÁ OFFENSIVA Sa proteggere la palla Sa saltare l’avversario Sa rendersi pericoloso in fase di conclusione Sa ricevere e passare la palla Sa usare entrambi i piedi Sa capire il punto debole dell’avversario Sa capire quando andare in 1c1 e quando passare la palla Sa offrire collaborazione al portatore di palla Sa creare ed utilizzare la superioritá numerica

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Allegato n° 5

DOTI CARATTERIALI

Giudizio

Personalitá Concentrazione Coraggio Fantasia Disponibilità Sacrificio Affidabilità CAPACITA’ TECNICHE

Giudizio

Dominio della palla Guida della palla Palleggio Uso del piede destro Uso del piede sinistro Trasmissione della palla Ricezione della palla Stop Dribbling Colpo di testa CAPACITA’ TATTICHE

Giudizio

Attitudine alla manovra Presenza nel gioco Visione di gioco Gioco senza palla Capacitá di interdizione Capacitá di verticalizzare Gioco a uomo Gioco a zona Posizionamento CAPACITA’ MOTORIE

Giudizio

Resistenza Forza Velocità Cap. coordinative Centro Studi Scuola Calcio A.C. Perugia

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Allegato n° 6

Data

SOCIETÁ Affiliata A.C. Perugia

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Categoria

Unità di lavoro n°

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Minuti

Istruttore

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OBIETTIVI

ATTIVITA’

Temp o (min.)

Tempi parzia li

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DESCRIZIONE ATTIVITA’

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“…….. dedicato a tutti coloro che quotidianamente, vivono le Scuole Calcio e con impegno, passione e sacrificio, cercano di contribuire alla migliore crescita dei nostri giovani…”

Perugia, 15 Ottobre 2004

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