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Progettazione e Calcolo delle strutture in C.A.
Tutorial & Manuale Operativo
Tutorial e Manuale Operativo di
EdiLus-CA
ACCA software
ACCA software S.p.A. Via Michelangelo Cianciulli 83048 MONTELLA (AV) - Italy Tel. (+39) 0827/69504 - Fax (+39) 0827/ 601235 E-mail: [email protected] - Internet: www.acca.it
Tutti i diritti sono riservati. RESPONSABILITÀ ACCA software non si assume alcuna responsabilità circa i risultati di calcolo e la documentazione prodotta con il programma EdiLus-CA. Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure di calcolo e ai modelli per la produzione dei documenti, non è possibile assicurare l'esattezza e la completezza degli stessi nonchè la loro rispondenza alle normative vigenti. PER TUTTO QUANTO INNANZI ESPOSTO: ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto dei risultati di calcolo e dei documenti prodotti e sulla loro rispondenza alla legislazione vigente. L'utente, quindi, è tenuto a valutare e verificare i risultati e i documenti prodotti in ogni loro parte, compresa la loro rispondenza alla legislazione vigente, essendo egli stesso l'unico responsabile della loro esattezza e completezza. In nessun caso, comunque, ACCA sarà responsabile di danneggiamenti diretti, indiretti, o conseguenti ad errori e/o difetti nei dati e nel programma (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell'attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o d'immagine), anche nel caso che ACCA sia stata avvertita della possibilità di tali danni. In ogni caso, la responsabilità di ACCA sarà limitata ad un importo corrispondente al prezzo di vendita del prodotto. Nel caso non si accettassero le suddette condizioni il prodotto può essere restituito entro 8 giorni dall'acquisto con conseguente rimborso della somma, eventualmente, per esso pagata. Per ogni controversia sarà esclusivamente competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV).
AVVERTENZE PER L’USO EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento armato che utilizza il metodo degli elementi finiti. È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturale in cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare le opportune modellazione delle strutture. Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli e a risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente dannosi per l’incolumità di cose o persone. Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risultati che è possibile ottenere tramite il software. Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionali in quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è il Tecnico che li sottoscrive.
ACCA software S.p.A. COPYRIGHT EdiLus-CA è un prodotto di ACCA software S.p.A.. Questa pubblicazione, o parte di essa, non può essere riprodotta in nessuna forma, in alcun modo e per nessuno scopo, senza autorizzazione scritta di ACCA software S.p.A.. ACCA, PriMus, CanTus, CEG, TerMus, Object DRAW, DocMus, CerTus, Ufficius ed EdiLus sono marchi registrati. Altri diritti: ACCAreader è un prodotto di ACCA software S.p.A.. EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di proprietà di Tesys s.n.c.. Windows è un marchio Microsoft. Acrobat(R) Reader copyright (C) 1987-2001 Adobe Systems Incorporated. - Tutti i diritti sono riservati. - Adobe e Acrobat sono marchi di Adobe Systems Incorporated. Tutti i marchi e prodotti citati sono dei rispettivi legittimi proprietari.
ACCA software
Condizioni di Licenza d’Uso
ATTENZIONE Condizioni di licenza d’uso I Programmi denominati PriMus, PriMus-P, PriMus-B, PriMus-i, PriMus for AUTOCAD®, PriMus-EP, PriMus-DCF, CEG, CanTus, PriMus-A, PriMus-C, PriMus-N, PriMus-K, TerMus, TerMus-i, DocMus, CerTus, CerTus-N, CerTus-CAD, CosTus, ProTus, ProTus-B, ProTus-S, ParCus, ParCus-IA, ParCus-G, ParCus-P, ManTus-P, ACCAreader, FacTus, Ufficius, ConDus, ConDus-PA, Impresus e CerTus-VB sono stati ideati e progettati da GUIDO CIANCIULLI da Montella (AV) che ne è l’Autore (in seguito, per brevità, Guido Cianciulli sarà indicato come Autore) e sono stati realizzati, prodotti e distribuiti dalla ditta ACCA software S.p.A. da Montella (in seguito, per brevità, ACCA software S.p.A. sarà indicata come ACCA). I Programmi denominati EdiLus-CA, EdiLus-MU, AutoRapidus, ArchiRapidus, ReviRapidus, BlockNotus, EsiMus, PriMus Pocket, Privatus, Praticus-DIA, DeCuius, Fotus, PocketRapidus e CerTus-PN sono prodotti e distribuiti da ACCA. L’Autore e ACCA concedono al Cliente, che accetta, la sola LICENZA D’USO non esclusiva del presente Programma e si riservano, anche per i loro aventi causa, l’esclusiva proprietà dello stesso e di tutti i suoi diritti potendone sempre disporre come meglio crederanno e nei confronti di chiunque. Si riservano, altresì, la facoltà di modificare il prodotto senza preavviso ed in qualsiasi momento. Gli aggiornamenti saranno incorporati nelle nuove edizioni. La Licenza d’Uso del Programma non comprende la facoltà di ottenerlo in formato sorgente, né di disporre della relativa documentazione logica e/o di progetto. L’uso del Programma è consentito su una sola macchina per volta finché in possesso del Cliente così come un disco può essere ascoltato su uno stereo alla volta o un libro letto da una sola persona alla volta. Il Cliente che ceda i dischi, la protezione ed il manuale in oggetto ad altri è obbligato a cessarne l’uso, a non trattenerne alcuna copia ed a comunicarlo ad ACCA software S.p.A. Il nuovo acquirente è tenuto ad osservare le presenti condizioni. Le installazioni del programma, successive alla prima, intestate allo stesso utente (installazioni multiuser e seconde copie) NON possono essere cedute (né a titolo oneroso né gratuito) separatamente dalla prima in quanto tutte insieme costituiscono un UNICO pacchetto. Malfunzionamenti del Programma, ad installazione avvenuta, coinvolgono il Cliente in tutti i necessari servizi di manutenzione, riparazione, correzione ed ogni incidentale o conseguente danneggiamento. L’Autore e ACCA non garantiscono che le procedure del presente Programma soddisfino le esigenze del Cliente e che queste funzionino in qualsiasi combinazione vengano da esso usate, né forniscono alcun’altra garanzia, espressa o implicita, relativa al manuale d’uso ed al software in esso descritto; conseguenti rischi derivanti dal loro uso sono completamente a carico del Cliente e quindi in nessun caso l’Autore e ACCA saranno responsabili di danneggiamenti diretti, indiretti, o conseguenti a difetti di software. Il Cliente ha l’onere e la responsabilità della scelta, della installazione, dell’uso e della gestione del Programma al fine del raggiungimento del risultato prefissosi. Esclusione di responsabilità per danni indiretti: in nessun caso l’Autore e ACCA saranno responsabili per i danni (inclusi, senza limitazioni, il danno per perdita o mancato guadagno, interruzione dell’attività, perdita di informazioni o altre perdite economiche e/o di immagine) derivanti dall’uso del programma, anche nel caso che l’Autore e ACCA siano stati avvertiti della possibilità di tali danni. In ogni caso, la responsabilità dell’Autore e di ACCA, ai sensi del presente contratto, sarà limitata ad un importo corrispondente al prezzo di vendita del programma. ACCA non si assume alcuna responsabilità sul contenuto e/o sulla correttezza dei Dati e/o degli Archivi eventualmente forniti con il programma, sulla loro rispondenza alla legislazione vigente e sui documenti che è possibile ottenere dal loro uso. L’Utente, pertanto, è tenuto a valutare e verificare i Dati e/o gli Archivi in ogni loro parte, compresa la loro rispondenza
I
Condizioni di Licenza d’Uso alla legislazione vigente, essendo egli stesso l’unico responsabile dell’esattezza degli elaborati e dei risultati che si ottengono dal loro uso. Gli Archivi del programma, se non diversamente ed espressamente dichiarato, sono di proprietà di ACCA e possono essere utilizzati unicamente con il programma. Gli Archivi, o parte di essi, non dovranno, in alcun modo, essere riportati e utilizzati in altre procedure. È vietato copiare e/o modificare il software e/o il materiale stampato del presente Programma senza l’autorizzazione dell’Autore e di ACCA. La eventuale protezione Hardware (detta chiave) è in garanzia per 12 mesi per guasti derivanti dal normale uso descritto nel manuale d’uso. Se detta chiave dovesse riportare segni di manomissione o uso anomalo non si avrà più diritto alla sostituzione della stessa né a titolo gratuito, se ancora in garanzia, né a titolo oneroso con conseguente risoluzione della Licenza d’Uso. ACCA non garantisce il funzionamento della eventuale chiave a seguito di future evoluzioni dell’hardware (computer, porte parallele, porte USB, stampanti, ecc.). In tal caso, se disponibile, l’utente dovrà acquistare una nuova chiave restituendo, comunque, la vecchia. ACCA non garantisce il funzionamento e la trasparenza della eventuale chiave hardware in serie con periferiche che utilizzano le porte parallela e/o USB in maniera esclusiva e/o scorretta (periferiche tipo stampanti GDI, schede SCSI, scanner, ecc. che non rispettano le specifiche Microsoft). In questo caso dovrà essere installata una seconda porta parallela o USB. ACCA non garantisce il funzionamento del programma a seguito di future evoluzioni dell’hardware e del software (computers, sistemi operativi, ecc.), nonché la sua rispondenza a future disposizioni di legge relative alla materia trattata dal programma stesso. In tal caso, se disponibile, l’utente dovrà acquistare una versione aggiornata del programma. Il presente Programma è personalizzato. Detta personalizzazione consiste nella scrittura, all’interno del programma di un numero di serie UNICO. È vietato far funzionare il programma sotto debugger: pena la possibilità di danneggiamento dei dati e la risoluzione della licenza d’uso. Il Cliente che non accetta in tutto o in parte quanto innanzi riportato DOVRÀ restituire il Prodotto ad ACCA software S.p.A. entro otto giorni dalla consegna. Ogni altro comportamento è la chiara manifestazione di volontà di accettare, senza alcuna riserva, tutto quanto innanzi scritto e l’impegno a rispettarlo. Questo contratto è disciplinato dalla legge italiana. Per ogni controversia sarà esclusivamente competente il foro di S. Angelo dei Lombardi (AV). L’AUTORE ed ACCA software S.p.A. ACCA software S.p.A. MONTELLA (AV) - Via Michelangelo Cianciulli - Italy Tel. (+39) 0827/69504 r.a. - Fax (+39) 0827/601235 E-mail: [email protected] - Internet: www.acca.it Copyright 1989/2006 - Tutti i diritti sono riservati. ACCA, PriMus, CanTus, CEG, TerMus, Object DRAW, DocMus, CerTus, Ufficius ed EdiLus sono marchi registrati. Altri diritti: ACCAreader è un prodotto di ACCA software S.p.A.. EdiLus-CA utilizza una versione personalizzata del solutore ad elementi finiti Microsap, di proprietà di Tesys s.n.c.. Windows è un marchio Microsoft. Acrobat® Reader copyright© 1987-2001 Adobe Systems Incorporated. - Tutti i diritti sono riservati. - Adobe e Acrobat sono marchi di Adobe Systems Incorporated. Tutti i marchi e prodotti citati sono dei rispettivi legittimi proprietari.
II
1. Introduzione
Introduzione EdiLus-CA rappresenta una nuova frontiera per i programmi di progettazione e calcolo delle strutture in C.A., è un software completamente innovativo, strutturalmente rivoluzionario, dotato di caratteristiche straordinarie che solo ACCA poteva integrare in un solo prodotto. EdiLus-CA vanta una tecnologia d’assoluta avanguardia, un’interfaccia modernissima e funzionalissima, un input ad oggetti che rende veloce e potente la progettazione, un Solutore ad Elementi Finiti integrato nella procedura, l’archiviazione dati in un unico database d’oggetti (un solo file) con tutti i vantaggi che ne conseguono (copia del documento, invio via e-mail, etc.) ed, infine, una risposta specifica alla nuova normativa, cosa ben diversa dal riadattamento di un vecchio programma. EdiLus-CA, abbatte una nuova barriera, rende semplice, veloce ed intuitivo anche il calcolo strutturale: basta disegnare la struttura ed il calcolo è già tutto fatto.
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1. Introduzione
1.1
Premessa Per quanto sia stata prestata la massima attenzione e cura alle procedure di calcolo e ai modelli per la produzione dei documenti, non è possibile assicurare l’esattezza e la completezza degli stessi nonché la loro rispondenza alle normative vigenti. EdiLus-CA è un programma per il calcolo delle strutture in cemento armato che utilizza il metodo degli elementi finiti. È necessario che l’utilizzatore del software abbia le competenze nel campo del calcolo strutturale in cemento armato e nelle metodologie di calcolo adoperate dal programma al fine di creare le opportune modellazione delle strutture. Una mancanza di competenze specifiche potrebbe portare a modellazioni delle strutture a calcoli e a risultati completamente errati, non corrispondenti a condizioni reali e, soprattutto, potenzialmente dannosi per l’incolumità di cose o persone. Oltre alla necessaria competenza, quindi, è richiesta l’assunzione di responsabilità rispetto ai risultati che è possibile ottenere tramite il software. Pertanto i risultati vanno analizzati in tutti i loro dettagli, prima di essere utilizzati a fini professionali in quanto l’unico responsabile legale dei risultati di calcolo e della documentazione prodotta è il Tecnico che li sottoscrive.
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1. Introduzione
1.2
Il Rivoluzionario Input ad Oggetti EdiLus-CA è un programma assolutamente rivoluzionario in quanto cambia radicalmente il modo di concepire il progetto ed il calcolo di una struttura. Il programma nasce con l’avvento della nuova normativa e, quindi, non è un adattamento di vecchie procedure a nuovi modelli di calcolo, ma uno strumento progettato per rispondere al meglio alle nuove indicazioni legislative. EdiLus-CA adotta una rivoluzionaria “tecnologia ad oggetti” che lo rende innovativo, più facile, veloce ed intuitivo. Il Solutore di calcolo ad Elementi Finiti integrato nella procedura permette rapide verifiche, tanto da rendere più fluida la stessa progettazione strutturale. Grazie all’integrazione completa con il computo metrico, la progettazione strutturale e la stima divengono un’unica operazione. Con EdiLus-CA si possono disegnare direttamente pilastri, travi, pareti, solai, ecc., specificando le relative proprietà (materiali, sezioni, ecc.) in qualsiasi momento della progettazione. Ogni oggetto disegnato è dotato di un database d’informazioni che lo individuano univocamente nelle sue caratteristiche geometriche e fisiche (materiale, resistenza, ecc.). Ogni caratteristica geometrica ed ogni proprietà assegnata agli oggetti costituisce un elemento d’input per il calcolo e ogni modifica diventa immediatamente una nuova condizione di verifica. Con il nuovo straordinario input ad oggetti di EdiLus-CA, la definizione progettuale della struttura coincide con la fase d’input. Tutta l’analisi dei carichi e le interrelazioni dei vari elementi, come l’orditura dei solai, sbalzi, fori, ecc., vengono, infatti, automaticamente individuati come caratteristiche degli oggetti che influenzano il calcolo. Questo permette di progettare le strutture più efficacemente, perché è possibile riscontrare una più diretta e veloce interrelazione tra caratteristiche fisiche, dimensionali e geometriche della struttura e le verifiche statiche e dinamiche che le competono. Gli oggetti possono essere gestiti indifferentemente sia nelle piante che in qualsiasi vista 3D del progetto e ogni modifica viene riportata dinamicamente sia nelle piante che nelle viste 3D. 3
1. Introduzione
In pratica, è possibile inserire, modificare e cancellare gli oggetti tenendo sotto controllo la pianta o la vista 3D della struttura. Funzioni specifiche, come la duplicazione di elementi o parti di struttura e l’ancoraggio degli oggetti a piani, rendono l’inputazione estremamente veloce ed agevole.
1.3
Le Modalità di Calcolo EdiLus-CA è stato concepito per essere aderente alla Nuova Normativa Antisismica. Non è quindi una rivisitazione di software esistenti, ma un prodotto estremamente innovativo. Il calcolo si fonda su un Solutore ad Elementi Finiti in analisi lineare veramente affidabile, in grado di risolvere strutture di qualsiasi geometria e dimensione. Per calcolare le sollecitazioni in maniera corretta, il concio d’unione tra i vari elementi viene schematizzato come un nodo da cui si dipartono braccetti rigidi: EdiLus-CA è in grado così di ottenere risultati rigorosi, senza le approssimazioni derivanti da schematizzazioni meno appropriate. Pur prevedendo la modalità di calcolo in analisi statica, il programma segue le ultime indicazioni normative con calcolo effettuato tenendo conto dell’“analisi modale quale metodo normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto”, avendo puntualizzato i nuovi spettri di risposta, funzione di caratteristiche intrinseche alla struttura e del litotipo di fondazione. A tale scopo il solutore è invocato più volte per risolvere la struttura sotto le azioni prescritte dall’Ordinanza (SLD, SLU, ecc.). Risulta, quindi, evidente che l’applicazione corretta della nuova normativa richiede un supporto continuo del solutore di calcolo e che solo una completa integrazione del solutore con il programma, come nel caso di EdiLus-CA, consente la necessaria dinamicità e fluidità di progettazione. Una volta ottenute le sollecitazioni, si passa alle verifiche che stavolta sono esclusivamente agli Stati Limite, essendo stato abbandonato il metodo delle Tensioni Ammissibili.
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1. Introduzione
1.4
La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa La tecnologia ad oggetti di EdiLus-CA consente di leggere immediatamente sul disegno i risultati di calcolo: carichi, sollecitazioni e deformazioni divengono nuove caratteristiche imposte all’oggetto dalla verifica effettuata e quindi visualizzabili con diagrammi di ogni genere. Cambia, per immediatezza ed efficacia, il modo di vedere i risultati del calcolo. Anche il modo di progettare l’armatura resistente nella struttura ha un nuova utilità per le eventuali modifiche delle armature proposte automaticamente dal programma. Un pennino consente di definire rapidamente eventuali personalizzazioni dell’armatura, avendo in linea, come elementi decisionali, i diagrammi delle armature di progetto ed esecutive. EdiLus-CA è realmente uno strumento veloce e potente in grado di sfruttare la più moderna tecnologia per rendere più semplice e veloce il lavoro. Particolari funzioni consentono, infine, di ottenere stampe componibili e personalizzabili dal tecnico: elaborati professionalmente ineccepibili, curati nei minimi particolari.
1.5
Integrazione con il Computo Metrico Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la progettazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati in un’unica fase di lavoro. Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in un documento di PriMus. In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature, producono automaticamente anche il computo. Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preventivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediata5
1. Introduzione
mente integrata in documenti progettuali e di stima: progettare una struttura, calcolarla e conoscerne il costo è un’unica cosa. Questa integrazione dei vari aspetti del lavoro, possibile grazie ad ACCA, garantisce una maggiore velocità e professionalità.
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2. Installazione
Installazione Il programma EdiLus-CA è composto dalle seguenti parti: • manuale operativo con licenza d’uso; • CD-ROM contenente il Programma, gli Archivi ed il Manuale d’Uso in formato PDF; • chiave di protezione hardware. Per effettuare l’installazione di EdiLus-CA occorre procedere alla: • Installazione del Programma (v. § 2.2); • Installazione della Chiave di Protezione Hardware (v. § 2.3). Le modalità operative per l’installazione del programma e della chiave di protezione hardware vengono descritte dettagliatamente nei paragrafi seguenti.
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2. Installazione
2.1
Requisiti di Sistema I Requisiti di Sistema riportati di seguito sono puramente indicativi in quanto possono essere modificati a causa di eventuali evoluzioni hardware e software. L’utente, pertanto, è tenuto ad accertarsi delle eventuali modifiche consultando il sito www.acca.it.
EdiLus-CA può essere usato esclusivamente con la configurazione a disco rigido. I requisiti indispensabili al funzionamento del programma sono: • Personal computer con microprocessore Pentium III o più potente (consigliato Pentium IV). • 512 Mb di Memoria RAM (consigliati 1 Gb). • Microsoft Windows 2000/XP. • Disco rigido, Lettore di CD-ROM e Mouse con rotellina. • Lettore DVD per il Video-Manuale. • Scheda video compatibile 100% OpenGL (minimo 32 Mb, consigliati 64 Mb) e driver scheda video compatibili 100% OpenGL. • Internet Explorer 5.0 o successivo. • Risoluzione video 1024 * 768 (consigliata 1280 * 1024). • OpenGL v. 1.4 o superiore. • Porta Usb.
2.2
L’Installazione del Programma L’installazione del programma su disco rigido viene eseguita automaticamente effettuando le seguenti operazioni: • accendere il computer e attendere che Windows risulti avviato; Prima di procedere all’installazione accertarsi: che ogni altra applicazione in uso risulti chiusa; di aver avuto accesso al sistema con i privilegi di Amministratore.
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2. Installazione
• inserire il CD-ROM del programma nell’apposito lettore ed attendere l’avvio del programma di installazione; Se il programma di installazione non si avvia, selezionare l’opzione Esegui del menu del bottone Start (Avvio) di Windows e, nel dialog che si attiva, digitare: X:\SETUP.EXE, dove X è la lettera che identifica il proprio lettore di CD-ROM. Pigiando il bottone OK del dialog si avvia il programma di installazione.
• pigiare il bottone Avanti della prima finestra (“Benvenuto …”) del programma di installazione per passare alla finestra “Scegliere il prodotto da installare”; • nella finestra Scegliere il prodotto da installare selezionare l’opzione Installa EdiLus-CA per avviare la procedura di installazione; • procedere seguendo ATTENTAMENTE le istruzioni fornite dal programma di installazione. Nel corso dell’installazione viene data la possibilità di: scegliere la directory di installazione del programma; per default, come directory di installazione viene proposta C:\ACCA\EdiLus-CA; scegliere la directory per l’inserimento dell’Icona per l’avvio del programma; per default viene proposta la directory Applicazioni ACCA. Si consiglia di NON MODIFICARE la directory di Installazione del programma e quella dell’Icona per il suo avvio proposte per default. Per installazioni del programma successive alla prima, eventuali modifiche apportate agli Archivi (modelli di relazione e di cartigli) vengono perse. Per evitare di perdere tali modifiche, durante la reinstallazione viene proposto di effettuare una copia dei vecchi Archivi.
2.2.1
Intestazione della Licenza d’Uso Il programma EdiLus-CA è personalizzato. Detta personalizzazione consiste nella scrittura, all’interno del programma, di un numero di serie UNICO e dell’intestazione della ditta titolare della licenza. Nel dialog “Codice Installazione” proposto durante la procedura di Installazione, devono essere specificati i dati della DITTA ed il CODICE D’INSTALLAZIONE. 9
2. Installazione
Se i dati della Ditta presenti nel dialog sono CORRETTI procedere all’installazione pigiando il bottone Avanti. Se i dati sono NON CORRETTI o il programma non è intestato (manca il codice di installazione), bisogna telefonare ad ACCA software S.p.A. e chiedere del Servizio Installazione. Per ricevere il CODICE DI INSTALLAZIONE bisogna comunicare ad ACCA software S.p.A. i seguenti dati: Ragione sociale della Ditta; Indirizzo; CAP - Città - Provincia; Telefono; E-mail; Partita IVA; Rivenditore del Programma.
Per proseguire nell’installazione basta pigiare Avanti e seguire ATTENTAMENTE le indicazioni fornite dal programma di installazione.
2.3
L’Installazione della Chiave di Protezione USB La chiave USB va considerata come una qualsiasi periferica del computer. Per far funzionare la chiave USB è, quindi, necessario procedere all’installazione del software (driver) che la gestisce. Prima di procedere all’installazione dei driver della chiave hardware USB è necessario che risulti installato il programma. La chiave USB è supportata unicamente dai seguenti sistemi operativi: Windows 2000 (Professional e Server); Windows XP (Home e Professional).
L’installazione del driver per la gestione della chiave USB si effettua secondo le procedure standard Microsoft per l’installazione di nuove periferiche di tipo USB. 10
2. Installazione
La procedura di installazione del driver della chiave USB varia a seconda del sistema operativo su cui si opera. Di seguito vengono illustrate le procedure di installazione previste per i vari sistemi operativi che supportano la chiave di protezione USB.
Windows 2000 (Professional e Server) Per installare il driver della chiave USB su un computer con sistema operativo Windows 2000 (Professional e Server), basta effettuare le seguenti operazioni: • avviare il computer con i privilegi di AMMINISTRATORE ed inserire il CD-ROM del programma nell’apposito lettore; • connettere la chiave ad una delle porte USB del computer; questa operazione determina l’accensione del LED rosso sulla chiave e apre una prima finestra; • pigiare il bottone Avanti per procedere all’installazione; questa operazione attiva la finestra in figura;
• nella finestra accertarsi che risulti selezionata l’opzione Cerca un driver adatto alla periferica e pigiare il bottone Avanti; questa operazione apre una nuova finestra (v. figura seguente);
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2. Installazione
• nella nuova finestra lasciare selezionata la sola opzione Unità CD-ROM e pigiare il bottone Avanti; questa operazione avvia la ricerca del driver della chiave USB nel CD-ROM inserito e apre una ulteriore finestra che segnala la presenza del driver ricercato nel CD-ROM; • pigiare il bottone Avanti per avviare l’installazione; un’ultima finestra segnala l’avvenuta installazione. Completata l’installazione del driver, avviare il programma per verificare il corretto funzionamento della chiave.
Windows XP (Home e Professional) Per installare il driver della chiave USB su un computer con sistema operativo Windows XP (Home e Professional), basta effettuare le seguenti operazioni: • avviare il computer con i privilegi di AMMINISTRATORE ed inserire il CD-ROM del programma nell’apposito lettore; • connettere la chiave ad una delle porte USB del computer; questa operazione determina l’accensione del LED rosso sulla chiave ed attiva una prima finestra; • in tale finestra accertarsi che risulti selezionata l’opzione Installa il software automaticamente e pigiare il bottone Avanti; quando viene individuato il driver (sul CD-ROM) si apre un’altra finestra che segnala l’evento; 12
2. Installazione
• pigiare il bottone Continua della nuova finestra per avviare l’installazione del driver; un’ultima finestra segnala l’avvenuta installazione. Completata l’installazione del driver, avviare il programma per verificare il corretto funzionamento della chiave.
2.4
Il Manuale d’Uso in Formato PDF Il presente Manuale d’Uso è fornito anche in formato PDF. Esso potrà essere visualizzato e stampato mediante il programma Acrobat Reader. Per visualizzare e/o stampare il manuale è, quindi, necessario che risulti installato il programma Acrobat Reader.
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2. Installazione
2.5
Aggiornamenti del Programma ACCA prevede i seguenti tipi di aggiornamenti del programma: Aggiornamenti di Versione: gli aggiornamenti di versione sono a pagamento e sarà cura di ACCA software informare i propri utenti della loro disponibilità e modalità di distribuzione. Service Pack: piccoli aggiornamenti della stessa versione del programma (Service Pack) che vengono messi gratuitamente a disposizione degli utenti con le seguenti modalità di distribuzione: • sul sito Internet di ACCA software (www.acca.it), senza spese di allestimento e spedizione; in questo caso, per “scaricare” l’aggiornamento, basta selezionare l’opzione Aggiornamenti da Internet del menu ? (Help) del programma; questa operazione effettua il collegamento alla pagina del sito da cui è possibile effettuare il download dell’aggiornamento; • su supporto magnetico (floppy disk, CD, ecc.), con spese di allestimento e spedizione a carico dell’Utente. Per procedere all’aggiornamento del programma basta fare un doppio click sul file scaricato o disponibile sul supporto fornito e seguire attentamente le istruzioni fornite dal programma di installazione. La disponibilità degli Aggiornamenti, dei Service Pack ed altre importanti comunicazioni vengono pubblicate in anteprima sul sito Internet di ACCA software (www.acca.it) che si consiglia, quindi, di visitare periodicamente.
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3. Gli Elementi del Programma
Gli Elementi del Programma Nel presente capitolo vengono illustrati gli Elementi che costituiscono la Finestra di EdiLus-CA. Anche se in tale capitolo non vengono trattati aspetti puramente operativi, si consiglia di leggerlo attentamente per poter essere immediatamente operativi nei capitoli successivi. Di seguito, se non diversamente specificato, con i termini click e doppio click si indicherà, rispettivamente, un click e un doppio click effettuati con il pulsante sinistro del mouse.
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3. Gli Elementi del Programma
3.1
La Finestra del Programma Si avvii EdiLus-CA selezionando l’opzione Programmi\Applicazioni ACCA\EdiLus-CA del menu del bottone Start (Avvio) di Windows. Questa operazione apre sul desktop la Finestra di EdiLus-CA (anche detta “Finestra del Programma”). La Finestra di EdiLus-CA risulta sormontata da una Barra del Titolo che riporta, da sinistra, il nome e la versione del programma. Sotto la Barra del Titolo si trovano, nell’ordine, la Barra dei Menu (v. § 3.3) ed una Toolbar (Barra degli Strumenti) (v. § 3.4) del programma. In questa fase, non essendo aperto alcun progetto, gran parte dei bottoni della Toolbar e delle opzioni dei menu non risultano abilitati. Si apra (v. § 3.3.1.3), quindi, il progetto ESEMPIO presente nella directory di installazione del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA). Proseguendo verso il basso, lungo entrambi i bordi verticali della Finestra del Programma risultano disposte altre due toolbar.
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3. Gli Elementi del Programma
Cliccando uno dei bottoni di tali toolbar si apre il relativo toolbox (v. § 3.2): una finestra a scomparsa che, a seconda del tipo, rende immediatamente fruibili le funzionalità del programma e disponibili i dati del progetto. Generalmente, nella Finestra del Programma risultano sempre aperti, per default, i seguenti toolbox: Gestione Progetto, detto anche Navigatore del progetto. Tale toolbox, proposto nella parte sinistra della Finestra del Programma, contiene uno schema ad albero di tutti i dati e gli elaborati del progetto in modo da renderli immediatamente reperibili (v. § 3.2.1). Proprietà. Tale toolbox, proposto nella parte destra della Finestra del Programma, propone, per la visualizzazione e la modifica, tutte le proprietà (dati caratteristici) dell’oggetto (Trave, Pilastro, Armatura, ecc.) selezionato in una delle finestre del progetto (v. § 10.1.6). La parte centrale della Finestra del Programma è destinata a contenere le varie finestre (tavole di disegno, viste 3D, ecc.) dei progetti di EdiLusCA aperti.
3.2
I Toolbox della Finestra del Programma L’interfaccia di EdiLus-CA è stata oggetto di uno studio ergonomico per rendere immediatamente reperibile, in maniera intuitiva, tutti gli strumenti e le utilità del programma e qualsiasi dato del progetto attivo. Gran parte delle funzionalità del programma e tutti i dati del progetto attivo risultano organizzati in apposite finestre a scomparsa, dette toolbox a cui è possibile accedere senza imparare ed eseguire particolari procedure. Un toolbox di EdiLus-CA si apre semplicemente cliccando l’opportuno bottone delle toolbar verticali disposte lungo i bordi sinistro e destro della Finestra del Programma. Se, nella Finestra del Programma non risulta aperto alcun progetto, i bottoni per l’attivazione dei toolbox risultano disabilitati. Per provare le funzionalità illustrate di seguito si consiglia, pertanto, di aprire il progetto ESEMPIO presente nella directory di installazione del programma (C\ACCA\EdiLus-CA).
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3. Gli Elementi del Programma
Un toolbox è vincolato al bordo della Finestra del Programma che ospita la toolbar verticale con il bottone per la sua apertura e si apre sempre verso l’interno della Finestra del Programma. Effettuata un’operazione nel toolbox, questo rimane aperto fino a quando non si clicca in una qualsiasi altra finestra. In questo modo è possibile tenere aperto il toolbox per tutto il tempo necessario per effettuarvi tutte le operazioni necessarie. L’Utente può anche scegliere di tenere sempre aperto un toolbox oppure di renderlo completamente invisibile fino a quando non lo vuole nuovamente a disposizione. Gli strumenti che consentono di scegliere il funzionamento di un toolbox sono i seguenti bottoncini a destra sulla barra del titolo del toolbox: Il bottoncino Puntina Orizzontale che viene proposto sulla barra quando il toolbox è “a scomparsa”. Pigiando il bottoncino Puntina Orizzontale, il toolbox rimane “sempre aperto” nella Finestra del Programma. Il bottoncino Puntina Verticale che viene proposto sulla barra del toolbox quando questo risulta “sempre aperto”. Quando il toolbox è sempre aperto, il bottone per la sua apertura viene rimosso dalla relativa toolbar. Pigiando il bottoncino Puntina Verticale, il toolbox viene reso nuovamente “a scomparsa”.
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3. Gli Elementi del Programma
3.2.1
Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del Progetto Il toolbox Gestione Progetto della Finestra del Programma è sicuramente quello più importante per la gestione dei dati dei progetti aperti di EdiLus-CA, al punto tale che conviene tenerlo “sempre aperto” (v. § 3.2). Se non risulta “sempre aperto” (v. § 3.2), al toolbox Gestione Progetto si accede cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma. Il toolbox Gestione Progetto presenta, sotto la sua barra del titolo, un list box in cui vengono proposti i nomi di tutti i progetti aperti. La selezione di un progetto lo rende attivo nella Finestra del Programma e propone, nella restante parte del toolbox il suo Navigatore. Il Navigatore è uno schema ad albero in cui risultano organizzati tutti gli elementi (dati, tavole, elaborati, ecc.) del progetto attivo. Grazie al Navigatore è possibile individuare ed accedere immediatamente qualsiasi elemento del progetto senza dover conoscere ed eseguire particolari procedure. In pratica, il Navigatore è un potentissimo strumento che fornisce una visione sintetica dell’organizzazione del progetto e consente di gestirne ogni aspetto in maniera ordinata, veloce ed intuitiva. Sul ramo principale dell’albero del Navigatore vengono proposti una serie di nodi principali (Dati della Struttura, Grafici, ecc.) che rappresentano i raggruppamenti degli elementi omogenei del progetto. Un nodo principale può anche contenere nodi che rappresentano ulteriori raggruppamenti di elementi omogenei del progetto. 19
3. Gli Elementi del Programma
Ad esempio, il nodo Grafici conterrà il nodo Piante, destinato a contenere le tavole su cui si disegnano gli impalcati dei vari piani, il nodo Viste 3D destinato a contenere le viste 3D della struttura create, e così via. I nodi dell’albero che contengono altri nodi NON possono essere eliminati e risultano preceduti dal simbolo: se i nodi contenuti risultano nascosti; per visualizzare i nodi nascosti sul ramo che si diparte dal nodo contenitore, basta cliccare sul simbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo contenitore; se i nodi contenuti risultano visualizzati sul ramo che si diparte dal nodo contenitore; per nascondere i nodi contenuti basta cliccare sul simbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo contenitore. Un doppio click su un nodo del Navigatore apre, nella Finestra del Programma, la finestra con i dati e le informazioni relative. I nodi dell’albero del Navigatore di un Progetto di EdiLus-CA sono: DATI della STRUTTURA. Il nodo principale DATI della STRUTTURA contiene i seguenti nodi: Dati Generali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui vanno specificati i dati di carattere generale del progetto e in cui vanno effettuate delle scelte di carattere generale per il tipo di calcolo che si intende effettuare (v. § 5.1). Dati Analisi Sismica. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui vanno specificati i dati per l’analisi sismica della struttura (v. § 5.2). Masse e Modi di Vibrazione. Un doppio click su tale nodo apre la finestra in cui, dopo il calcolo, verranno proposti i principali risultati dell’analisi sismica effettuata (v. § 5.3). Grafici. Il nodo principale Grafici contiene i nodi Piante, Sezione, Prospetto, Viste 3D, Tavole Esecutive e Armature illustrati di seguito. Piante. Il nodo Piante è destinato a contenere i nodi relativi alle tavole per il disegno dei piani dell’edificio (v. cap. 6). Tale nodo, per default, contiene i nodi “Fondazione” e “Pianta 1” per l’accesso, rispettivamente, alla tavola per il disegno della fondazione e del primo piano dell’edificio. Nel nodo Piante verranno riportati tutti i nodi relativi alle tavole per il disegno di tutti i piani creati (v. § 6.2). Un semplice doppio click su uno dei nodi contenuti nel nodo Piante apre (o porta in primo piano), nella Finestra del Programma, la finestra con la tavola di disegno del piano relativo. 20
3. Gli Elementi del Programma
Viste 3D. Il nodo 3D è destinato a contenere i nodi relativi alle viste 3D dell’edificio create nel progetto (v. cap. 12). Tale nodo, per default, già contiene il nodo 3D relativo alla prima vista 3D proposta per default nel progetto, ma in esso saranno riportati tutti i nodi relativi alle viste 3D create nel progetto. Un doppio click su uno dei nodi contenuti nel nodo 3D apre (o porta in primo piano) la finestra con la vista relativa. Carpenterie. Il nodo Carpenterie è destinato a contenere i nodi per accedere alle tavole delle carpenterie dei vari piani (impalcati) dell’edificio prodotte automaticamente dopo il Calcolo (v. cap. 15). Telai. Il nodo Telai consente di accedere alle tavole dei telai della struttura dell’edificio, prodotti automaticamente dopo il Calcolo del Modello Strutturale (v. cap. 15). Armature. Il nodo Armature contiene i nodi (Travi, Pilastri, Pareti, Solette, Platee e Plinti) per l’accesso alle tavole delle armature dei vari elementi della struttura (v. cap. 16). Elementi: Il nodo Elementi del Navigatore contiene i seguenti nodi: Sezioni Travi e Pilastri. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra del progetto in cui vanno definite le sezioni delle travi, dei pilastri e dei cordoli (v. cap. 7). Materiali. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in cui vanno definite le caratteristiche dei materiali utilizzati (v. § 8.1). Terreni. Un doppio click sul tale nodo apre la finestra del progetto in cui vanno definite le caratteristiche del terreno (v. § 8.2). Analisi dei Carichi. Il nodo Analisi dei Carichi contiene i seguenti nodi: Analisi Carichi. Un doppio click su tale nodo consente apre la finestra del progetto in cui vanno definiti i carichi per solai, tamponature, solette, balconi, scale, ecc. (v. §§ 9.1 e 9.2). Condizioni Carico Utente. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in cui vengono riportate le condizioni di carico previste dalla vigente normativa ed in cui è possibile definirne liberamente altre personalizzate (v. § 9.3). Tipologia Carico Accidentale. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in cui vengono riportate le tipologie di carico accidentale previste ed in cui è possibile definirne liberamente altre personalizzate (v. § 9.4). 21
3. Gli Elementi del Programma
CONDIZIONI di CARICO. Un doppio click su tale nodo (abilitato solo dopo il calcolo) apre la finestra del progetto in cui vengono riportate le condizioni di carico adottate per il calcolo (v. § 9.5). Elaborati. Il nodo Elaborati, che risulta abilitato solo dopo il calcolo, contiene i seguenti nodi: Relazione di Calcolo. Il nodo Relazione di Calcolo contiene i nodi: Relazione. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in cui è possibile richiedere la compilazione automatica della relazione (v. § 17.2). Tabulati. Un doppio click su tale nodo apre la finestra del progetto in cui è possibile richiedere la compilazione automatica dei tabulati con i dati di calcolo da allegare alla relazione (v. § 17.3). TAVOLE ESECUTIVI. Il nodo Tavole Esecutivi è destinato a contenere i nodi relativi alle tavole esecutive create nel progetto (v. cap. 18). Computo e Stima. Un doppio click sul nodo Computo e Stima apre la finestra di computo metrico in cui viene proposto il computo metrico delle strutture del progetto (v. cap. 19). RISULTATI del CALCOLO. Un doppio click su tale nodo (abilitato solo dopo il calcolo) apre la finestra del progetto in cui è possibile visualizzare e stampare i risultati di calcolo desiderati (v. § 14.2). DIAGNOSTICA. Un doppio click su tale nodo apre l’omonima finestra in cui vengono proposti gli errori rilevati durante le varie fasi di calcolo del progetto (v. § 13.8). Alcuni nodi (quelli relativi alle tavole dei piani, alle viste 3D, ecc.) possono essere gestiti (creati, cancellati, ecc.) direttamente nel Navigatore. Cliccando, con il pulsante destro del mouse, su uno dei nodi suddetti lo si seleziona e si apre il menu locale contenente le opzioni per la sua gestione. Le modalità per la gestione dei vari nodi del Navigatore vengono illustrate nei capitoli in cui vengono trattati gli argomenti correlati.
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3. Gli Elementi del Programma
3.3
I Menu I menu presenti sulla Barra dei Menu della Finestra del Programma (v. § 3.1) sono: File: (v. § 3.3.1) contiene le opzioni per la gestione dei documenti e l’esportazione degli elaborati; Modifica: (v. § 3.3.2) contiene le opzioni per la selezione e la copia degli oggetti nelle finestre del progetto; Visualizza: (v. § 3.3.3) contiene le opzioni per l’accesso ai toolbox e per la visualizzazione dei gruppi di bottoni della toolbar; Disegno: (v. § 3.3.4) contiene le opzioni per l’attivazione delle principali utilità per il Disegno; CALCOLO: (v. § 3.3.5) contiene le opzioni per richiedere il calcolo del progetto attivo; Strumenti: (v. § 3.3.6) contiene le opzioni per accedere al dialog per la gestione dei piani e a quello per la personalizzazione del programma; Finestra: contiene le opzioni per la disposizione delle Finestre aperte nella Finestra del Programma e la lista dei nomi dei progetti aperti; ? (Help): contiene le opzioni per l’apertura dell’Help in Linea, del manuale d’uso in formato elettronico (PDF), del dialog delle Informazioni e della pagina Web per gli aggiornamenti (v. § 3.3.7) del programma.
3.3.1
Il Menu File Le opzioni del menu File di EdiLus-CA sono: Nuovo… [Ctrl+N]: avvia la procedura per la creazione di un nuovo progetto di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1); Apri… [Ctrl+A]: avvia la procedura per l’apertura di un progetto (v. § 3.3.1.3); Chiudi: chiude il progetto attivo nella Finestra del Programma (v. § 3.3.1.4); Salva [Ctrl+S]:salva le modifiche apportate al progetto attivo (v. § 3.3.1.2); 23
3. Gli Elementi del Programma
Salva con nome… [Shift+Ctrl+S]: avvia la procedura per la duplicazione del progetto attivo (v. § 3.3.1.6); Cancella…: avvia la procedura per la cancellazione di un progetto (v. § 3.3.1.5); Stampa… [Ctrl+P]: avvia la stampa del contenuto (carpenterie, viste 3D, dati di calcolo, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva nella Finestra del Programma; Imposta Stampante…: apre il dialog per la scelta della configurazione di stampa (formato, orientamento pagina, ecc.); Esportazioni: apre un menu contenente le opzioni: Formato DXF, DWG …; esporta nel formato DXF o DWG l’elaborato grafico nella finestra attiva nella Finestra del Programma (v. § 3.3.1.7); TUTTO in formato DXF, DWG …; esporta nel formato DXF o DWG tutti gli elaborati grafici (Carpenterie, Telai e/o Armature) del progetto (v. § 3.3.1.7); Imposta Separatori Numeri…: apre il dialog per la scelta dei separatori delle migliaia e dei decimali con cui saranno proposti i valori numerici negli elaborati (v. § 3.3.1.9); MANUALE: apre il manuale d’uso del programma in formato elettronico (PDF) mediante il programma Acrobat Reader; Esci: chiude la Finestra del Programma (v. § 3.3.1.8) con tutti gli eventuali progetti in essa aperti; alla chiusura viene chiesto se si intende salvare (v. § 3.3.1.2) le modifiche apportate ai progetti eventualmente aperti. Le principali funzionalità del menu File vengono dettagliatamente illustrate nei paragrafi seguenti.
3.3.1.1
Come Creare un Nuovo Progetto Per creare un nuovo progetto (documento) di EdiLus-CA basta pigiare il bottone Nuovo della toolbar (v. § 3.4) della Finestra del Programma oppure selezionare l’omonima opzione del menu File. Questa operazione crea il nuovo progetto ed apre, nella Finestra del Programma, la tavola Piano 1 (v. cap. 6) per il disegno degli oggetti (elementi strutturali) del primo piano dell’edificio. 24
3. Gli Elementi del Programma
Il programma, in questa fase, non impone di salvare il progetto creato. Alla chiusura del progetto (v. § 3.3.1.4) o del programma verrà richiesto, mediante un apposito messaggio, se salvare o meno il progetto creato. Essendo il progetto creato non salvato, il programma gli assegna, per default, come nome, la stringa Progetto seguita da un numero (ad es., per il primo progetto creato viene proposto il nome “Progetto 1”). Quando si procederà al primo salvataggio del progetto sarà possibile assegnargli il nome desiderato. Ovviamente, è buona norma salvare quanto prima il progetto creato ed effettuare salvataggi (v. § 3.3.1.2) ad intervalli ragionevoli di tempo, in modo da registrare i dati imputati e non perderli in caso di malfunzionamenti del computer.
Per effettuare il primo salvataggio del progetto creato basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottone Salva della toolbar (v. § 3.4) oppure selezionare l’opzione Salva o Salva con nome del menu File; questa operazione apre il dialog SALVA DOCUMENTO; • nel dialog SALVA DOCUMENTO selezionare la directory in cui salvare il progetto, specificare il nome del documento (sostituendo quello proposto) nel campo Nome File e pigiare il bottone Salva.
3.3.1.2
Come Salvare il Progetto Per salvare il progetto attivo nella Finestra del Programma basta pigiare il bottone Salva della Toolbar o selezionare l’omonima opzione del menu File. Se un progetto viene salvato per la prima volta si apre il dialog in cui vanno specificati il nome e la directory in cui si intende salvarlo. Se, invece, il progetto è stato già salvato, pigiando il bottone Salva vengono registrate le modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio. Oltre alle modifiche a dati viene registrata anche la configurazione del progetto all’atto del salvataggio (finestre aperte, ecc.). Pertanto, quando si apre 25
3. Gli Elementi del Programma
(v. § 3.3.1.3) un progetto, questo viene riproposto con la configurazione che aveva al momento dell’ultimo salvataggio prima della chiusura. Tutte le modifiche apportate ad un progetto non vengono automaticamente salvate dal programma. Cause esterne (mancanza di tensione o malfunzionamenti del computer) possono causare la perdita delle modifiche apportate al progetto dopo l’ultimo salvataggio. Per cautelarsi dalla perdita di dati, SI CONSIGLIA di effettuare frequenti salvataggi del progetto. Le cause suddette, inoltre, possono perfino causare danneggiamenti, spesso irreparabili, del progetto. Per cautelarsi dalla perdita dell’intero progetto, durante il lavoro, SI CONSIGLIA di effettuare delle copie di riserva (Backup) (v. § 3.3.1.6) del progetto ad intervalli di tempo ragionevoli. È anche possibile richiedere al programma di effettuare automaticamente una copia di Backup ad ogni salvataggio (v. § 20.2).
In ogni caso, quando si chiude il progetto (v. § 3.3.1.4), il programma richiede, con un messaggio, se salvarlo.
3.3.1.3
Come Aprire un Progetto Per aprire un progetto di EdiLus-CA precedentemente creato (v. § 3.3.1.1) basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottone Apri della Toolbar o selezionare l’omonima opzione del menu File; questa operazione apre il dialog APRI DOCUMENTO; nel dialog APRI DOCUMENTO selezionare il file del progetto di EdiLus-CA (con icona a lato) da aprire e pigiare il bottone Apri. Nella Finestra del Programma vengono aperte tutte le finestre (tavole) del progetto scelto che erano aperte al momento dell’ultimo salvataggio prima della sua chiusura (v. § 3.3.1.4). Per facilitare la scelta del progetto da aprire, nella parte destra del dialog APRI DOCUMENTO, è possibile richiedere di visualizzare: i dati di carattere generale (v. § 5.1) del progetto selezionato; per visualizzare tali dati del progetto selezionato basta pigiare il bottone Proprietà della toolbar del dialog; 26
3. Gli Elementi del Programma
oppure un’Anteprima della tavola attiva al momento dell’ultimo salvataggio del progetto selezionato; per visualizzare l’anteprima della tavola del progetto selezionato basta pigiare il bottone Anteprima del toolbar del dialog. Un progetto di EdiLus-CA può anche essere aperto con un doppio click sull’icona del relativo file nella cartella in cui questo risiede.
3.3.1.4
Come Chiudere un Progetto Per chiudere il progetto di EdiLus-CA attivo nella Finestra del Programma (v. § 3.1) basta selezionare l’opzione Chiudi del menu File. Un progetto può anche essere chiuso chiudendo ogni sua Finestra aperta pigiando il bottone Chiudi in alto a destra sulla relativa barra del titolo. Alla chiusura del progetto viene chiesto se si intende salvare (v. § 3.3.1.2) le modifiche ad esso apportate.
3.3.1.5
Come Cancellare un Progetto Per poter cancellare un documento di EdiLus-CA è necessario che questo risulti chiuso (v. § 3.3.1.4).
Per cancellare un progetto di EdiLus-CA basta: • selezionare l’opzione Cancella… del menu File; questa operazione apre il dialog DOCUMENTO DA CANCELLARE; • nel dialog DOCUMENTO DA CANCELLARE selezionare il progetto da cancellare e pigiare l’apposito bottone per confermare e chiuderlo; questa operazione propone un messaggio che chiede una ulteriore conferma dell’operazione; 27
3. Gli Elementi del Programma
• pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed avviare la definitiva cancellazione del documento. Un ulteriore messaggio informa sull’esito dell’operazione. Il file di un progetto di EdiLus-CA può anche essere cancellato, nella cartella in cui risiede, con le consuete modalità previste da Windows.
3.3.1.6
Come Duplicare un Progetto Per duplicare il progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare l’opzione Salva con nome… del menu File; questa operazione attiva il dialog SALVA DOCUMENTO; • nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni: • specificare il nome del nuovo progetto duplicato; • selezionare la directory in cui si intende crearlo; • pigiare il bottone Salva per confermare la duplicazione del progetto e chiudere il dialog. Cause esterne al programma (mancanza o sbalzi di tensione, malfunzionamenti o rottura di parti del computer, ecc.) possono danneggiare il progetto di EdiLusCA su cui si lavora con la conseguente perdita dei dati. È buona norma, pertanto, effettuare, ad intervalli di tempo ragionevoli, copie di riserva (Backup) del progetto (v. § 3.3.1.6). È anche possibile richiedere al programma di effettuare una copia di Backup ad ogni salvataggio del progetto (v. § 20.2).
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3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.7
Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati DXF o DWG EdiLus-CA consente di esportare, nei formati DXF e DWG, gli elaborati grafici (carpenterie, tavole di armature, telai e tavole esecutive) nella finestra attiva del progetto. Questa funzionalità consente di visualizzare e/o gestire, con un qualsiasi CAD, gli elaborati grafici di un progetto di EdiLus-CA anche a chi non possiede il programma. Il programma consente di esportare sia il singolo elaborato visualizzato nella finestra attiva del progetto, sia interi gruppi di elaborati (ad es tutte le carpenterie e/o tutte le tavole delle armature).
Come Esportare un Singolo Elaborato Per esportare l’elaborato grafico proposto nella finestra attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • scegliere l’opzione Esportazioni del menu File e, nell’ulteriore menu che si apre, selezionare l’opzione Formato DXF, DWG … ; questa operazione apre il dialog “Salva con nome”; • nel dialog Salva con nome scegliere la directory in cui si intende esportare l’elaborato; • nel campo Nome file specificare il nome che si intende assegnare al file esportato; • nel list box Salva come selezionare il formato in cui si intende esportare l’elaborato; • pigiare il bottone Salva per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione. Ultimata la procedura, un messaggio informa sull’esito dell’esportazione.
Come Esportare uno o più Gruppi di Elaborati Per esportare uno o più gruppi di elaborati (carpenterie, telai e/o tavole delle armature) del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • scegliere l’opzione Esportazioni del menu File e, nell’ulteriore menu che si apre, selezionare l’opzione TUTTO in formato DXF, DWG … ; questa operazione apre il dialog Opzioni Esportazione; 29
3. Gli Elementi del Programma
• nel dialog Opzioni Esportazione effettuare le seguenti operazioni: • indicare la directory di esportazione in cui deve essere inserita la cartella (creata automaticamente dal programma e denominata con il nome del progetto) in cui verrano inseriti i files degli elaborati esportati; per effettuare questa operazione basta pigiare il bottoncino a destra del campo Directory Esportazione e, nel dialog che si apre, selezionare la directory di esportazione e pigiare il bottone OK;
Per default il programma propone, come directory di esportazione, la cartella ExportDXF_DWG, a sua volta contenuta nella directory di installazione del programma.
• • •
nel list box Formato Esportazione scegliere il formato in cui si intende esportare l’elaborato; nella sezione Gruppi da esportare selezionare i check box relativi ai gruppi di elaborati (Carpenterie, Armature e/o Telai) da esportare; pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.
Ultimata la procedura, un messaggio informa sull’esito dell’esportazione. Richiedendo nuovamente l’esportazione degli elaborati, i nuovi files esportati andranno a sovrascrivere quelli precedentemente esportati perdendo le eventuali modifiche apportate ad essi. Per NON perdere le modifiche apportate ai files precedentemente esportati è necessario rinominarli oppure scegliere, per la nuova esportazione, una Directory di Esportazione diversa da quella scelta precedentemente.
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3. Gli Elementi del Programma
3.3.1.8
Come Chiudere il Programma Per chiudere il Programma basta selezionare l’opzione Esci del menu File oppure pigiare il bottone Chiudi sulla barra del titolo della Finestra del Programma (v. § 3.1). Alla chiusura del programma vengono chiusi anche tutti i progetti eventualmente aperti. Inoltre, alla chiusura di ogni progetto viene chiesto se si intende salvare le modifiche ad esso apportate.
3.3.1.9
Come Impostare i Separatori dei Numeri Per impostare i separatori delle migliaia e dei decimali con cui devono essere proposti i dati numerici (quantità ed importi) nella stampa degli elaborati del progetto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare l’opzione Imposta Separatori Numeri… del menu File; questa operazione attiva il dialog Impostazione separatori numeri; • nel dialog effettuare le seguenti operazioni: • nel combo box Separatore delle migliaia selezionare il separatore (punto, virgola spazio o apostrofo) da adottare per le migliaia; • nel combo box Separatore dei decimali selezionare il separatore (punto o virgola) da adottare per i decimali; Nel campo bianco a destra nel dialog viene proposto, a titolo di esempio, un numero che visualizza in rosso i separatori scelti nei due combo box dello stesso dialog.
•
pigiare il bottone OK per confermare le scelte effettuate e chiudere il dialog. 31
3. Gli Elementi del Programma
3.3.2
Il Menu Modifica Le opzioni del menu Modifica di EdiLus-CA sono: Taglia [Ctrl+X]: taglia gli oggetti selezionati nella finestra attiva per poterli incollare (se possibile) su un’altra tavola. Copia [Ctrl+C]: copia gli oggetti selezionati nella tavola della finestra attiva per poterli incollare nella tavola della stessa finestra o (se possibile) nella tavola di un’altra finestra. Incolla [Ctrl+V]: incolla nella finestra attiva gli oggetti preventivamente copiati o tagliati. Copia planimetria su clipboard: copia su clipboard la planimetria (carpenteria, ecc.) nella finestra attiva; la planimetria copiata potrà essere incollata, come metafile, in qualsiasi documento Windows che supporta tale formato (ad es., in un documento di Word); Seleziona tutto: seleziona tutti gli oggetti visualizzati nella finestra attiva; Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visualizzati NON vengono selezionati. Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).
Deseleziona tutto: elimina la selezione da tutti gli oggetti selezionati nella finestra attiva; Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati e deseleziona tutti gli oggetti selezionati nella finestra attiva; Elimina Entità: elimina l’entità (oggetto) o il gruppo di entità selezionate; Trova…: apre il dialog per la ricerca di un oggetto disegnato, di un suo nodo, di una shell o di un nodo di una mesh in base al relativo ID (codice identificativo univoco riportato nella sezione “Aspetto” del toolbox delle Proprietà dell’elemento selezionato - v. § 10.1.6).
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3. Gli Elementi del Programma
3.3.3
Il Menu Visualizza Le opzioni del menu Visualizza di EdiLus-CA sono: Toolbox: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i nomi di tutti i toolbox (v. § 3.2) del programma. La selezione del nome di un toolbox comporta la sua visualizzazione. Se un toolbox è stato precedentemente chiuso (pigiando sull’apposito bottoncino della sua barra), selezionandolo nel menu “Toolbox”, viene nuovamente aperto inserendo il bottone per la sua visualizzazione su una delle toolbar verticali della Finestra del Programma. Barre degli Strumenti: apre un ulteriore menu in cui vengono proposti i nomi di tutti i gruppi di comandi della toolbar del progetto attivo. La selezione di un’opzione del menu “Barre degli Strumenti” Visualizza/Nasconde il corrispondente di gruppo di comandi sulla toolbar principale (v. § 3.4) della Finestra del Programma. Status Bar: visualizza/nasconde la barra di stato nella parte inferiore della Finestra del Programma su cui vengono riportate informazioni utili circa l’operazione che si sta eseguendo o la finestra del progetto attiva.
3.3.4
Il Menu Disegno Le opzioni del menu Disegno di EdiLus-CA sono: Entità: apre un menu in cui vengono proposte le tipologie di oggetti che è possibile disegnare nella tavole della finestra attiva; selezionando una tipologia si apre un ulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella tipologia) da disegnare. Snap: apre un ulteriore menu con le seguenti opzioni: Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo snap angolare (v. § 11.1.2); quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta selezionata; Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo snap alla griglia (v. § 11.1.1); quando tale snap è attivo, l’icona a sinistra dell’opzione risulta selezionata; 33
3. Gli Elementi del Programma
Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo dell’accelerazione hardware che comporta una maggior velocità in fase di disegno, a scapito della qualità di visualizzazione. L’uso dell’accelerazione hardware può anche essere richiesto nel dialog (Opzioni PROGRAMMA) per le personalizzazioni del programma (v. § 20.2). L’utilizzo dell’accelerazione hardware è NECESSARIO se il computer è dotato di una scheda video NON adeguata. Generalmente l’utilizzo dell’accelerazione hardware NON comporta grossi svantaggi in termini di visualizzazione. Si consiglia, pertanto, di utilizzare in ogni caso l’accelerazione hardware lasciando selezionata l’opzione Usa Accelerazione Hardware.
Blocca tipologia Entità: apre un menu in cui è possibile scegliere le tipologie di oggetti utili come riferimento per il disegno [Linea Guida (v. § 10.21), Griglie Guida (v. § 10.22) e Disegno DXF/DWG (v. § 10.18)] che devono risultare NON cancellabili e NON modificabili nelle tavole del progetto in cui sono stati disegnati. Per disegnare un nuovo oggetto Linea Guida, Griglia Guida Radiale, Griglia Guida Rettangolare o Disegno DXF/DWG, È NECESSARIO che la relativa tipologia risulti NON bloccata, cioè NON selezionata nel menu aperto dall’opzione Blocca tipologia Entità del menu DIsegno.
Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nelle tavole di disegno.
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3. Gli Elementi del Programma
3.3.5
Il Menu Calcolo Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono: Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui tutte le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7); Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite per la struttura; Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Modello Strutturale” si trasforma in Reset Modello Strutturale che annulla il calcolo del modello strutturale eseguito; Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. §§ 13.3 e 13.3.1); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Sollecitazioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il calcolo delle sollecitazioni eseguito; Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Verifiche” si trasforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche eseguito; Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5); dopo aver richiesto tale calcolo l’opzione “Calcolo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature e Carpenterie che annulla il calcolo delle Armature e delle Carpenterie eseguito. Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segnalati tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi NON verificati, ecc.); tale opzione risulta abilitata se è stata richiesta almeno una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).
3.3.6
Il Menu Strumenti Le opzioni del menu Strumenti di EdiLus-CA sono: Gestione Piani...: apre il dialog per la definizione delle tavole dei piani dell’edificio per il disegno degli oggetti (v. cap. 6); Opzioni...: apre il dialog per le personalizzazioni del programma e dei tabulati della relazione di calcolo (v. cap. 20). 35
3. Gli Elementi del Programma
3.3.7
Il Menu ? (Help) Le opzioni del menu ? (Help) di EdiLus-CA sono: Sommario: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendone la pagina principale con il sommario; Cerca Argomento: apre l’Help (guida in linea) del programma per procedere alla ricerca di un argomento; Uso della Guida: apre la finestra di Windows che illustra le modalità per l’uso della guida in linea; Help rapido: apre l’Help (guida in linea) del programma proponendo la pagina che illustra le funzionalità relative alla finestra attiva; MANUALE: apre il presente manuale in formato elettronico (PDF); Video-Manuale: apre il video manuale con i filmati esplicativi delle modalità operative di base del programma; per avviare video manuale il è necessario che, nell’apposito lettore, risulti inserito il CD-ROM di installazione del programma; Ovviamente, inserendo il CD-ROM di installazione del programma, potrebbe partire il programma di installazione. Il programma di installazione di EdiLus-CA può essere ignorato o può essere chiuso dopo che il video-manuale risulterà avviato.
MANUALE Solutore Microsap: apre il manuale del solutore in formato elettronico (PDF); Aggiornamenti da Internet…: attiva il collegamento on line con la pagina Web degli aggiornamenti del programma (v. § 2.5); Diagnostica scheda Video…: apre il dialog in cui vengono riportate tutte le caratteristiche e le impostazioni della scheda video del computer; Informazioni…: attiva la finestra con le informazioni sul programma.
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3. Gli Elementi del Programma
3.4
La Toolbar La Toolbar della Finestra del Programma (v. § 3.1), posizionata sotto la Barra dei Menu, è costituita da più gruppi di comandi.
Ogni gruppo contiene gli strumenti per l’attivazione di funzionalità relative ad un determinato aspetto del progetto. Un gruppo di bottoni, pertanto, può risultare abilitato o meno a seconda della finestra attiva del progetto. I gruppi di bottoni della Toolbar possono essere visualizzati o nascosti a seconda delle esigenze. Per visualizzare (nascondere) un gruppo di bottoni basta selezionare (deselezionare) il relativo nome nel menu locale della toolbar che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, sulla toolbar stessa. Oltre ai nomi dei gruppi di bottoni, il menu locale della toolbar presenta anche l’opzione Personalizza. L’opzione Personalizza attiva il consueto dialog per la personalizzazione dei gruppi di bottoni delle toolbar. Un gruppo di bottoni della toolbar può essere posizionato in qualsiasi punto dello schermo. Per spostare un gruppo di bottoni basta effettuare le seguenti operazioni: • fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla “maniglia” a sinistra del gruppo da spostare; • trascinare il gruppo nel punto desiderato e rilasciare il pulsante del mouse. Un gruppo di bottoni posizionato fuori della toolbar viene proposto con una barra che ne riporta il titolo. Un doppio click sulla sua barra del titolo riporta il gruppo spostato nella sua posizione originaria sulla toolbar. Un gruppo di bottoni della toolbar può anche essere vincolato al bordo inferiore e ai bordi destro e sinistro della Finestra del Programma dopo i toolbox visualizzati (v. § 3.2). 37
3. Gli Elementi del Programma
Per disporre un gruppo di bottoni lungo un bordo della Finestra del programma basta: • trascinare il gruppo di bottoni in prossimità del bordo della Finestra; • quando il gruppo si dispone lungo il bordo, rilasciare il pulsante del mouse. Di seguito vengono illustrati tutti i gruppi di bottoni della Toolbar.
Principale Il gruppo Principale della Toolbar è costituito dai seguenti bottoni: Nuovo: attiva il dialog per la creazione di un nuovo progetto (v. § 3.3.1.1); un progetto può anche essere creato selezionando l’opzione Nuovo del menu File (v. § 3.3.1). Apri: apre il dialog per la scelta del progetto da aprire; un progetto può anche essere aperto selezionando l’omonima opzione del menu File (v. § 3.3.1.3). Salva: salva le modifiche apportate al progetto attivo. Stampa: avvia la stampa del contenuto (piante, viste 3D, dati, tavole esecutive) della finestra attiva nella Finestra del Programma. Anteprima di stampa: apre l’anteprima di stampa del contenuto (carpenterie, tavole esecutive, ecc.) della finestra attiva. Taglia: elimina l’elemento selezionato e lo copia. Copia: copia l’elemento selezionato. Incolla: incolla, nella finestra attiva, l’elemento precedentemente copiato. Annulla: annulla, in sequenza, le ultime modifiche precedentemente apportate al progetto. Ripristina: ripristina, in sequenza, le ultime modifiche precedentemente annullate.
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3. Gli Elementi del Programma
Disegno Il gruppo Disegno della Toolbar è costituito dai bottoni: Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v. §§ 10.1.2 e 10.1.3). Zoom: apre il menu per la scelta della funzionalità di zoom da utilizzare (v. § 11.4).
Gestione Progetti Il gruppo Gestione Progetti della Toolbar presenta il list box per la scelta del progetto (tra quelli aperti) da rendere attivo nella Finestra del Programma. A destra di tale list box sono presenti i bottoni: Gestione Piani; attiva l’omonimo dialog in cui è possibile gestire i Piani del progetto (v. cap. 6). Griglia Disegno: visualizza/nasconde la griglia nella tavola di disegno della finestra attiva del progetto. Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visualizzati nella finestra attiva del progetto.
Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visualizzati NON vengono selezionati. Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).
Deseleziona Tutto: deseleziona tutti gli elementi selezionati visualizzati nella finestra attiva del progetto. Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati visualizzati e deseleziona tutti gli oggetti selezionati visualizzati nella finestra attiva. Snap Angolo [Shift+A]: attiva/disattiva lo Snap Angolare (v. § 11.1.2) nelle tavole delle finestre del progetto. Snap Griglia [Shift+G]: attiva/disattiva lo Snap alla Griglia (v. § 11.1.1) nelle tavole delle finestre del progetto. 39
3. Gli Elementi del Programma
Visualizza Armatura [presente solo quando è attiva la finestra di una pianta oppure una vista 3D]: visualizza la tavola dell’armatura (v. § 16.2) con l’elemento (pilastro, trave, parete, ecc.); ovviamente tale bottone risulta abilitato solo se, per il progetto, è stato richiesto il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5) o il Calcolo Completo (v. § 13.7) e se l’oggetto selezionato viene armato dal programma (v. cap. 16).
Calcolo Il gruppo Calcolo della toolbar contiene i bottoni che avviano le varie fasi del calcolo della struttura (v. § 13.1). I comandi del gruppo Calcolo sono gli stessi proposti nel menu CALCOLO (v. § 3.3.5). I bottoni del gruppo Calcolo della toolbar sono: Calcolo COMPLETO: avvia il calcolo completo della struttura, in cui tutte le fasi del calcolo vengono eseguite in sequenza (v. § 13.7). Reset COMPLETO: annulla tutte le fasi di calcolo eseguite (13.7). Calcolo Modello Strutturale: avvia il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo aver richiesto il calcolo del modello, il bottone “Calcolo Modello Strutturale” si trasforma in Reset Modello Strutturale che annulla il calcolo del modello strutturale eseguito (v. § 13.2). Calcolo Sollecitazioni: avvia il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3). Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni, il bottone “Calcolo Sollecitazioni” si trasforma in Reset Sollecitazioni che annulla il calcolo delle sollecitazioni eseguito (v. § 13.3). Calcolo Verifiche: avvia il calcolo delle verifiche (v. § 13.4). Dopo aver richiesto le verifiche, l’opzione “Calcolo Verifiche” si trasforma in Reset Verifiche che annulla il calcolo delle verifiche eseguito (v. § 13.4). Calcolo Armature e Carpenterie: avvia il calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5). Dopo aver richiesto il calcolo delle armature e delle carpenterie il bottone “Calcolo Armature e Carpenterie” si trasforma in Reset Armature e Carpenterie che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5).
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3. Gli Elementi del Programma
Calcolo Solai: avvia il calcolo dei Solai del progetto (v. § 13.6). Dopo aver richiesto il calcolo dei Solai il bottone “Calcolo Solai” si trasforma in Reset Solai che annulla il calcolo eseguito (v. § 13.5). Diagnostica Generale: apre l’omonima finestra in cui vengono segnalati tutti gli eventuali errori riscontrati nel calcolo eseguito (elementi NON verificati, ecc.). Ovviamente, tale bottone risulta abilitato se è stata richiesta almeno una delle fasi di calcolo (v. § 13.8).
Applicazioni Il gruppo Applicazioni della toolbar contiene il bottone Avvia PriMus che apre il programma di computo metrico PriMus (se disponibile) (v. cap. 19).
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3. Gli Elementi del Programma
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4. Come si Lavora
Come si Lavora Nel presente capitolo vengono elencate le principali fasi per effettuare il progetto di una struttura con EdiLus-CA. Il programma, come tutti i programmi ACCA, non prevede una procedura rigida per l’input dei dati di un progetto. Le fasi del progetto riportate, pertanto non sono da eseguire in maniera tassativamente sequenziale. L’ordine con cui le fasi per la progettazione vengono proposte nel presente capitolo è, però, quello che certamente rende più semplice e produttivo il lavoro del Tecnico. Nella progettazione di una struttura si consiglia, pertanto, di cercare di svolgere le operazioni necessarie nell’ordine in cui vengono proposte di seguito.
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4. Come si Lavora
4.1
Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA Nel presente paragrafo vengono elencate schematicamente le principali operazioni per effettuare il progetto di una struttura con EdiLus-CA. Per ognuna delle operazioni viene riportato il rimando all’opportuno paragrafo o capitolo del presente manuale in cui vengono illustrate dettagliatamente le modalità operative per poterla effettuare. Per progettare una struttura con EdiLus-CA occorre effettuare le seguenti operazioni: • Creare un nuovo documento (progetto) (v. § 3.3.1.1). • Specificare i Dati Generali del progetto. In questa fase oltre ai dati di carattere generale vanno anche indicati il tipo di analisi sismica che si intende effettuare e i dati opportuni per poterla eseguire (v. cap. 5). • Definire i piani dell’edificio da progettare (v. cap. 6). La definizione dei piani dell’edificio comporta la creazione di tutte le tavole per il disegno delle strutture dei piani stessi. Nel progetto creato vengono già proposti, per default, il piano per il disegno delle strutture di fondazione (travi, plinti o platee) e quello per il disegno del primo impalcato. • Definire tutte le sezioni che si intende adottare per le travi, i pilastri ed eventuali cordoli (v. cap. 7). In questa fase è necessario definire le sole sezioni di progetto che si intende assegnare a travi, pilastri e cordoli. Se, nel corso della progettazione, si rendesse necessario l’utilizzo di altre sezioni, queste potranno anche essere create al momento.
• Definire le caratteristiche di tutti i materiali (calcestruzzi, acciai, ecc.) utilizzati per le strutture (travi, pilastri, ecc.) del progetto (v. § 8.1). Nella sezione per la definizione dei materiali del progetto creato vengono proposti una serie di materiali per cui risultano già specificate le opportune caratteristiche (resistenza, peso, ecc.). Se un materiale utilizzato non fosse disponibile, occorre definirlo creandolo ex novo oppure modificando un materiale esistente (v. § 8.1.1). 44
4. Come si Lavora
• Definire le caratteristiche del terreno (o dei terreni) di fondazione (v. § 8.2). Nella sezione per la definizione dei terreni del progetto vengono proposti una serie di terreni per cui risultano già specificate le opportune caratteristiche. Se il terreno del proprio progetto non fosse disponibile, occorre definirlo creandolo ex novo oppure modificando un terreno esistente. • Definire i carichi (peso proprio e sovraccarico permanente ed accidentale) per solai, sbalzi, solette, platee, scale e tamponature. In questa fase vanno anche specificate le informazioni opportune per definire le condizioni di carico adottate nel calcolo (v. cap. 9). • Definire, per ogni tipologia di elementi strutturali (travi, pilastri, pareti, ecc.), i criteri in base ai quali il programma provvederà ad armarli (v. § 16.1 e segg.). • Per ogni piano creato (v. § 6.2) dell’edificio effettuare le seguenti operazioni: • Aprire la relativa tavola di disegno (v. § 6.5). • Disegnare tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, pareti, solai, balconi, tamponature, ecc.) per definire il relativo impalcato (v. cap. 10). Nella fase di disegno di ogni oggetto è necessario assegnargli le opportune proprietà nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6). Per default, il programma assegna ad ogni oggetto disegnato le proprietà dell’oggetto disegnato precedentemente. Ciò consente di NON assegnare gran parte delle proprietà (sezione, materiale, ecc.) a tutti gli oggetti da disegnare. Le proprietà di un oggetto potranno essere modificate in qualsiasi momento antecedente al calcolo. In questa fase può risultare molto utile controllare che il disegno effettuato risulti corretto visualizzando l’edificio disegnato in una vista 3D (v. cap. 12). In una vista 3D è anche possibile modificare opportunamente gli elementi disegnati (v. § 12.8). • Richiedere il Calcolo. Il calcolo può essere richiesto per fasi sequenziali (nell’ordine, Calcolo del Modello Strutturale, Calcolo delle Sollecitazioni, Calcolo delle Verifiche, Calcolo delle Armature e Carpenterie) e Calcolo dei Solai oppure in un’unica fase (Calcolo Completo) (v. cap. 13).
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4. Come si Lavora
Per poter richiedere il calcolo dei Solai (v. § 13.6) è necessario aver anche indicato quali sono le sezioni dei solai che devono essere oggetto di calcolo. Questa operazione si effettua disegnando opportunamente, sui solai da calcolare, l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).
Dopo il calcolo NON è più possibile modificare alcun dato del progetto (dati generali, materiali, sezioni, oggetti disegnati e relative proprietà). Dopo ogni fase di calcolo il programma propone, nella finestra Diagnostica (v. § 13.8), tutti gli errori rilevati (elementi non verificati, incongruenze, ecc.) raggruppati per tipologia. In questa fase, un’altra utilissima funzionalità consente di individuare tutti gli elementi della struttura sui quali sono stati riscontrati errori evidenziandoli in una vista 3D (v. § 14.3.6). Nel Calcolo delle Armature e delle Carpenterie il programma produce automaticamente tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio e le tavole delle armature (v. § 16.2 e segg.) per i vari elementi (travate, pilastrate, pareti, ecc.) della struttura. • Prendere visione dei risultati di calcolo proposti nell’apposita sezione del programma (v. § 14.1). In questa fase è anche possibile stampare i risultati di calcolo che si desidera valutare con più attenzione. I risultati di calcolo possono anche essere valutati, opportunamente diagrammati o in un’efficacissima mappatura a colori, in una vista 3D del progetto (v. § 14.3 e segg.). • Se dalla valutazione dei risultati, degli elaborati grafici prodotti o dal controllo delle verifiche (v. § 14.3.6) si rilevano delle situazioni NON accettabili o, in ogni caso, migliorabili, è possibile annullare il calcolo (v. cap. 13) per apportare le modifiche opportune alla struttura e/o ai dati di input in generale. Apportate le modifiche, è possibile richiedere nuovamente il calcolo per valutare il loro effetto sul comportamento della struttura. • Visualizzare ed eventualmente personalizzare le carpenterie prodotte (v. cap. 15). Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamente, esportati o possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle tavole esecutive (v. avanti). • Visualizzare ed eventualmente personalizzare le tavole delle armature proposte per i vari elementi strutturali progettati (v. § 16.2 e segg.). 46
4. Come si Lavora
Tali elaborati grafici possono essere stampati direttamente, esportati, o possono essere composti, con altri elaborati grafici nelle tavole esecutive (v. avanti). • Creare (se necessario) il numero desiderato di tavole esecutive in cui comporre opportunamente gli elaborati grafici prodotti ed eventualmente personalizzati (carpenterie, tavole delle armature, viste 3D, ecc.). In una tavola esecutiva ogni elaborato grafico può essere inserito con la scala opportuna (v. cap. 18). Oltre ad essere stampate, le tavole esecutive possono anche essere esportate nei formati DXF e DWG in modo che possano essere visualizzate, gestite e stampate anche da chi non possiede il programma. • Richiedere la composizione automatica della relazione di calcolo (v. cap. 17). La relazione di calcolo risulta costituita da una relazione tecnica e dai tabulati con i risultati di calcolo. Il Tecnico può scegliere liberamente quali risultati di calcolo intende riportare nei tabulati prodotti. Naturalmente, sia la relazione tecnica che i tabulati ottenuti sono personalizzabili dall’Utente prima di procedere alla loro stampa o alla loro esportazione nei consueti formati standard (ACCAreader, RTF, DOC, HTML). Anche l’archiviazione del progetto di EdiLus-CA risulta estremamente semplice, veloce e, soprattutto, funzionale. Tutti i dati di input (dati generali, materiali, terreni, sezioni, tavole con gli oggetti disegnati, ecc.), tutti gli elaborati grafici (viste 3D, carpenterie, tavole delle armature e tavole esecutive) e tutta la documentazione (relazione e tabulati) vengono archiviati nell’unico file del progetto. Per ritrovare un qualsiasi dato o elaborato basterà aprire nuovamente il progetto ed accedervi immediatamente con un semplice doppio click sul relativo nodo del Navigatore (v. § 3.2.1).
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4. Come si Lavora
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5. I Dati della Struttura
I Dati della Struttura Nel presente capitolo viene descritta la sezione di EdiLus-CA in cui è necessario specificare i dati di carattere generale del progetto, quali i dati del lavoro e dello studio tecnico. Nella sezione dei dati della struttura vanno anche indicati importanti dati di carattere generale necessari al calcolo (v. § 5.1) e tutti i dati necessari per l’Analisi Sismica della struttura (v. § 5.2). Dopo aver effettuato il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3), nella sezione dei dati della struttura potranno anche essere visualizzati tutti i dati di calcolo relativi alle Masse e ai Modi di Vibrazione (v. § 5.3).
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5. I Dati della Struttura
5.1
I Dati Generali I dati di carattere generale del progetto si specificano nella finestra DATI della STRUTTURA: Dati Generali che in seguito sarà chiamata semplicemente Dati Generali. Per accedere alla finestra Dati Generali basta: fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. § 3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti; fare doppio click sul nodo Dati Generali; questa operazione apre la finestra Dati Generali nella Finestra del Programma (v. § 3.1). La finestra Dati Generali è costituita da quattro pagine attivabili alternativamente cliccando sulle apposite linguette in alto nella finestra stessa. Gran parte dei dati specificati nelle pagine della finestra Dati Generali verranno automaticamente riportati negli elaborati prodotti, quali la relazione (v. cap. 17) e le tavole esecutive (v. cap. 18). Di seguito vengono descritte le pagine della finestra Dati Generali.
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5. I Dati della Struttura
Pagina Dati del Lavoro La pagina Dati del Lavoro (v. figura precedente) della finestra Dati Generali presenta, in alto, la sezione Dati Analisi Sismica in cui vengono proposti i seguenti list box: Analisi sismica, in cui va scelto il tipo di analisi sismica che si intende effettuare (Nessuna, Statica, Dinamica solo Orizzontale, Dinamica solo Verticale, Dinamica Orizzontale e Verticale); Calcolo sollecitazioni effettuato con la Normativa, in cui va scelta la normativa in base a cui deve essere effettuato il calcolo. Nelle restanti sezioni della pagina (Lavoro, Oggetto e Progettisti) vanno specificati gli opportuni dati generali del progetto.
Pagina Dati dello Studio La pagina Dati dello Studio presenta, in alto, la sezione Anagrafica in cui vanno specificati i dati dello Studio Tecnico che esegue il progetto. Nella sezione Logo della pagina Dati dello Studio è possibile inserire il logo dello studio che potrà essere riportato negli elaborati prodotti.
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5. I Dati della Struttura
Per inserire il logo dello studio nell’apposito campo della sezione Logo basta pigiare il bottone Sfoglia a destra del campo e, nel dialog che si apre selezionare l’immagine del logo e pigiare il bottone Apri. Pigiando il bottone Anteprima viene proposta l’immagine del logo nelle dimensioni in cui è stata salvata. Pigiando, invece, il bottone Elimina il logo caricato viene eliminato. Infine, nella sezione Firma vanno specificati il Luogo e la Data che saranno riportati negli elaborati in prossimità dello spazio destinato della firma.
Pagina Descrizione dell’Opera La pagina Descrizione dell’Opera presenta un unico campo in cui è possibile inserire (digitandola o incollandola) la descrizione generale dell’opera.
Pagina Preferenze Nella pagina Preferenze sono presenti i campi: Delta della QuotaPiano (+/-) per considerare un nodo appartenente ad un piano, in cui va specificato il massimo valore (in cm) dello scostamento di un nodo (v. § 12.9) da un piano per essere considerato appartenente al piano stesso. Spessore Magrone, in cui va specificato (in centimetri) lo spessore del magro di fondazione; tale valore comporterà, nel calcolo, l’opportuno incremento della base della fondazione. Sotto i campi descritti è presente il check box Verifica TRAVI a Torsione. La selezione di tale check richiede che, nel calcolo, siano effettuate le verifiche a torsione per tutte le travi del progetto. La scelta effettuata in questa fase potrà essere modificata per ogni singola trave nell’apposita sezione delle sue proprietà (v. § 10.3.3).
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5. I Dati della Struttura
5.2
I Dati dell’Analisi Sismica I dati necessari per l’analisi sismica della struttura vanno specificati nella finestra DATI della STRUTTURA: Dati Analisi Sismica che, in seguito, sarà chiamata semplicemente Dati Analisi Sismica. Ovviamente, alla finestra Dati Analisi Sismica NON è possibile accedere se, nel list box Analisi sismica della finestra Dati Generali (v. § 5.1) è stata scelta l’opzione Nessuna.
Per accedere alla finestra Dati Analisi Sismica basta: fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. § 3.2.1) per esploderlo e visualizzare i nodi contenuti; fare doppio click sul nodo Dati Analisi Sismica; questa operazione apre la finestra “Dati Analisi Sismica” nella Finestra del Programma (v. § 3.1). La finestra Dati Analisi Sismica si presenta in maniera differente a seconda della normativa di riferimento scelta per il calcolo nella finestra Dati Generali (v. § 5.1). La finestra Dati Analisi Sismica viene descritta nell’ipotesi che la normativa di riferimento sia l’“Ordinanza 3274”. La finestra “Dati Analisi Sismica” risulta costituita da quattro pagine attivabili alternativamente cliccando sulle corrispondenti linguette in alto nella finestra stessa. Di seguito vengono descritte le quattro pagine della finestra Dati Analisi Sismica.
Pagina Sisma e Struttura La pagina Sisma e Struttura della finestra “Dati Analisi Sismica” risulta costituita dalle tre seguenti sezioni:
Sisma Nella sezione Sisma della pagina Sisma e struttura vengono proposti i seguenti campi: Zona sismica, in cui va specificato il numero identificativo della zona sismica in cui si progetta l’edificio; 53
5. I Dati della Struttura
a destra del campo Zona Sismica è presente il bottoncino che apre il dialog in cui è possibile personalizzare il coefficiente Ag (accelerazione orizzontale massima al suolo) nei casi previsti dalla vigente normativa; Direzione del sisma rispetto all’asse X, in cui va specificato, in gradi sessadecimali, l’angolo che la direzione del sisma forma con l’asse X del riferimento globale (v. § 21.1); Numero modi di vibrazione, in cui va specificato il numero dei modi di vibrazione da considerare nell’analisi dinamica modale.
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5. I Dati della Struttura
Struttura Nella sezione Struttura vengono proposti i seguenti list box: Classe di duttilità, in cui va scelta la classe (Alta o Bassa) di duttilità della struttura; Tipo materiale (prevalente) dell’edificio, in cui risulta sempre selezionata l’opzione cemento armato in quanto, al momento, il programma prevede il solo calcolo delle strutture in cemento armato; tale list box è, quindi, disabilitato per la scelta, ma rimane disponibile per future implementazioni; Tipologia della struttura, in cui va specificata la tipologia della struttura; Struttura con telai multicampata, in cui va scelta l’opzione che indica in quali direzioni la struttura risulta costituita da telai con più campate; ovviamente, tale list box risulta abilitato solo se, nel list box “Tipologia della Struttura” risulta selezionata l’opzione “a telaio”; Modo applicazione Eccentricità Accidentale, in cui va scelta l’opzione (per strutture generiche o per strutture simmetriche) che determina la modalità per portare in conto l’eccentricità accidentale secondo quanto previsto dalla vigente normativa. Sotto i list box descritti sono presenti i check box: Pareti accoppiate, la cui selezione indica che la struttura è “a pareti accoppiate”; tale check è abilitato solo se nel list box “Tipologia della struttura” risultano selezionata l’opzione “a pareti” o “miste telaio - pareti”; Irregolarità Tamponamenti in Pianta, la cui selezione indica l’irregolarità dei tamponamenti in pianta.
Tipo terreno (prevalente) Nella sezione Tipo terreno (prevalente) viene proposto il list box in cui va scelto il tipo di terreno prevalente di fondazione della struttura. A destra del list box è presente il bottoncino che apre il dialog in cui è possibile modificare i parametri S, Tb, Tc e Td (orizzontali e verticali) nelle espressioni degli spettri di risposta, secondo quanto previsto dalla vigente normativa.
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5. I Dati della Struttura
Pagina Regolarità Struttura La pagina Regolarità Struttura della finestra “Dati Analisi Sismica” risulta costituita dalle sezioni Regolarità della Struttura in Pianta e Regolarità della Struttura in Altezza contenenti le opzioni per la definizione della regolarità della struttura.
In tale sezione vanno selezionati i soli check box le cui descrizioni corrispondono alle caratteristiche dell’edificio da progettare. I check box con le descrizioni in grigio non risultano abilitati per la selezione, in quanto la loro eventuale selezione risulterà effettuata automaticamente dal programma dopo il calcolo (v. cap. 13).
Pagina Coefficienti e Fattori La pagina Coefficienti e Fattori della finestra Dati Analisi Sismica risulta costituita dalle seguenti sezioni. 56
5. I Dati della Struttura
Coefficienti Nella sezione Coefficienti vengono proposti i seguenti strumenti: • il campo Coefficiente viscoso equivalente, in cui va specificato il valore del coefficiente viscoso equivalente per la definizione degli spettri di risposta; • il list box Fattore di Importanza, in cui va scelta la categoria di edificio opportuna per la definizione del “fattore di importanza”;
• il campo Coefficiente di amplificazione topografica, in cui va specificato l’opportuno valore di amplificazione topografica; ovviamente, tale campo risulta NON abilitato se nel precedente list box (Fattore di Importanza) risulta selezionata l’opzione “Edifici Ordinari, non compresi nelle categorie seguenti”.
Fattori di Riduzione degli Spettri Nella sezione Fattori di Riduzione degli Spettri sono presenti i campi in cui vengono proposti i valori dei fattori utilizzati per la determinazione degli spettri di risposta. I campi della sezione Fattori di Riduzione sono: 57
5. I Dati della Struttura
SLU per sisma orizzontale in direzione X, in cui il programma riporterà automaticamente, dopo il calcolo (v. cap. 13), il “fattore di struttura” determinato secondo le modalità previste dalla vigente normativa. SLU per sisma orizzontale in direzione Y, in cui il programma riporterà automaticamente, dopo il calcolo (v. cap. 13), il “fattore di struttura” determinato secondo le modalità previste dalla vigente normativa. SLU per sisma verticale, in cui va specificato il fattore di “fattore di struttura” riduttivo [1.5] per la definizione dello spettro di progetto per lo stato limite ultimo per sisma verticale. SLD per sisma orizzontale e verticale, in cui va specificato il fattore di riduzione [2.5] per la definizione dello spettro di progetto per lo stato limite di danno per sisma orizzontale e verticale.
Pagina Grafico Spettro Nella pagina Grafico Spettro della finestra Dati Analisi Sismica vengono rappresentati i diagrammi degli Spettri di Risposta definiti in funzione dei dati specificati nelle precedenti pagine della finestra.
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5. I Dati della Struttura
Nel campo Tipo di grafico, in alto nella pagina, viene riportata, in orizzontale, la lista dei diagrammi degli spettri visualizzati; fermando il cursore sul campo, la lista viene anche riproposta in verticale nel consueto campo giallo di commento. Cliccando sulla freccetta a destra del campo “Tipo di grafico”, si apre il box in cui è possibile scegliere, mediante la selezione dei corrispondenti check box, gli spettri che si desidera visualizzare nella pagina Grafico Spettro. Il diagramma di ogni spettro viene proposto con un determinato colore. Nella parte inferiore della pagina una legenda indica il tipo di spettro corrispondente ad ogni colore.
5.3
I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi di Vibrazione Dopo aver richiesto il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) è possibile visualizzare immediatamente i principali risultati dell’analisi sismica della struttura. Tali dati vengono proposti nella finestra DATI della STRUTTURA: Modi di Vibrazione che in seguito sarà chiamata semplicemente Modi di Vibrazione. Per accedere alla finestra Modi di Vibrazione basta: fare doppio click sul nodo DATI della STRUTTURA del Navigatore (v. § 3.2.1) per esploderlo e visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, i nodi contenuti; fare doppio click sul nodo Masse e Modi di Vibrazione; questa operazione apre la finestra Modi di Vibrazione nella Finestra del Programma (v. § 3.1). Ovviamente, il nodo Masse e Modi di Vibrazione risulta abilitato solo se è stato precedentemente richiesto almeno il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3).
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5. I Dati della Struttura
Nella finestra Modi di Vibrazione vengono proposti, per la visualizzazione e/o la stampa, i principali dati dell’analisi sismica (Masse e Modi di Vibrazione).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Le Tavole di Disegno dei Piani Il presente capitolo illustra le modalità operative per la gestione delle tavole per il disegno dei vari piani (impalcati) dell’edificio. Questa fase del progetto è estremamente importante in quanto, in essa, vengono definite le altezze e le quote delle tavole degli impalcati che determineranno il posizionamento spaziale ed il dimensionamento degli oggetti (pilastri, pareti, travi, solai, ecc.) su esse disegnati.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.1
Definizioni e Considerazioni Generali Gli Oggetti (pilastri, travi, solai, ecc.) che costituiscono un piano dell’edificio devono essere disegnati su una determinata tavola di disegno del progetto di EdiLus-CA. Con EdiLus-CA disegnando semplicemente la carpenteria del piano si definiscono anche tridimensionalmente gli oggetti. Ad esempio, per un pilastro disegnato, viene automaticamente definita anche l’altezza e, per una trave, viene definita la sua collocazione spaziale (quota) nell’edificio. Ogni tavola di disegno è posizionata ad un determinato Livello, cioè è caratterizzata dall’avere una sua collocazione spaziale. In particolare, il piano del disegno (Pianta) coincide con l’estradosso (piano di calpestio) del relativo impalcato. Ogni piano (pianta) del progetto risulta, quindi, caratterizzato da una Quota e da un’Altezza. La Quota del piano è la sua distanza dal piano assunto come riferimento (ad es. il piano del terreno). L’Altezza di un piano è, invece, la differenza tra la quota del piano superiore e quella del piano stesso.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Tutte le strutture verticali (pilastri, pareti, ecc.) assumeranno, per default, l’altezza della pianta su cui vengono disegnate. Tutte le strutture orizzontali, invece, vengono disegnate, per default, a partire dalla quota della tavola su cui vengono disegnate. Per ogni nuovo progetto il programma genera automaticamente, per default, le tavole Piano Terra e Fondazione. La tavola Fondazione è destinata al disegno della fondazione dell’Edificio e, pertanto, su essa, non possono essere disegnate strutture verticali (pilastri, pareti, ecc.). Tale tavola deve essere sempre presente in un progetto di EdiLus-CA. Essa, infatti, può essere rinominata (v. § 6.3) ma non può essere eliminata (v. § 6.4) dal progetto. La tavola Fondazione è caratterizzata dalla sua quota rispetto al piano di riferimento e, ovviamente, da un’altezza pari a zero. Non possono esistere, infatti, livelli inferiori a quello di Fondazione. Si precisa che la pianta Fondazione NON coincide con il piano di fondazione ma con il piano da cui si dipartono i pilastri del primo piano (impalcato). Naturalmente sulla tavola della pianta Fondazione è possibile disegnare unicamente strutture di Fondazione (travi alla Winkler, plinti, ecc.) e entità puramente grafiche (quote, linee guida, griglie, ecc.).
La tavola Piano Terra, invece, oltre a poter essere rinominata (v. § 6.3) può anche essere eliminata (v. § 6.4) dal progetto. Tale tavola, inoltre, viene anche aperta automaticamente alla creazione di un nuovo progetto di EdiLus-CA (v. § 3.3.1.1).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.2
Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio Per creare le tavole di disegno delle piante dei piani di un progetto di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano Terra o Fondazione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa operazione apre il menu locale del nodo selezionato; • selezionare l’opzione Gestione Piani del menu locale per accedere all’omonimo dialog per la gestione dei piani dell’edificio; • nel dialog Gestione Piani effettuare le seguenti operazioni: 1) nel campo Piano/Livello del rigo Fondazione della griglia specificare (eventualmente) il nome da assegnare al piano (livello) Fondazione (v. § 6.1); 2) nel campo Quota del rigo Fondazione specificare la quota in metri del piano Fondazione (v. § 6.1); la quota specificata viene automaticamente riproposta come quota del “Piano Terra”; Si ricordi che la quota della pianta Fondazione coincide con il piano da cui si dipartono i pilastri del primo impalcato (Piano Terra) (v. § 10.2).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
3) nel campo Piano/Livello del rigo “Piano Terra” specificare (eventual-
mente) il nome (ad es. “Pianta 1”) da assegnare al piano (impalcato); 4) nel campo Altezza dello stesso rigo specificare l’altezza del primo
piano (impalcato) (v. § 6.1); 5) selezionare il check box Rigido se l’impalcato deve essere conside-
rato “infinitamente rigido”; In molti casi (per impalcati non orizzontali, non regolari, ecc.), l’ipotesi di rigidezza infinita dell’impalcato introduce un modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5). EdiLus-CA precede anche la possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato piuttosto che per l’intero impalcato consentendo di ottenere un modello di calcolo estremamente più efficace (v. § 10.7.1). Ovviamente, se si intende assegnare la rigidezza ad ogni solaio disegnato è opportuno NON definire come “rigidi” gli impalcati nel dialog Gestione Piani. Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazione delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente necessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.
6) selezionare il check box Riduzione Tamp. se per il piano si prevede
una riduzione delle tamponature rispetto agli altri piani dell’edificio; 7) nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Colle-
gamento Tamp. selezionare l’opzione (Rigidamente o Elasticamente) che indica il tipo di collegamento tra le tamponature e la struttura al piano; 8) pigiare il bottone Inserisci della toolbar del dialog; questa operazione
inserisce, nella griglia, un nuovo rigo (piano) sopra il rigo selezionato (Pianta 1); per il nuovo rigo viene proposto il nome “Pianta”; I nomi delle piante proposti nella griglia del dialog Gestione Piani, compresi quelli dei piani proposti per default (Fondazione e Pianta 1), possono essere liberamente modificati (v. § 6.3).
9) ripetere le operazioni 3), 4), 5), 6) e 7) per specificare tutti i dati
necessari alla definizione del nuovo piano; 10) ripetere le operazioni 8) e 9) per creare tutti gli altri piani
dell’edificio; 65
6. Le Tavole di Disegno dei Piani
11) pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo ed ottenere la crea-
zione dei piani richiesti. Sul ramo che si diparte dal nodo Piante nel Navigatore (v. § 3.2.1) viene creato un nodo “Pianta” per ogni piano definito nel dialog Gestione Piani. Cliccando su un nodo “Pianta” creato si accede alla tavola su cui devono essere disegnati gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) necessari a definirne l’input del progetto (v. cap. 10). Un nuovo piano può anche essere inserito tra due piani esistenti nella griglia del dialog Gestione Piani. Per inserire un nuovo piano tra due livelli esistenti basta: • selezionare il rigo della griglia relativo al livello immediatamente inferiore al livello da creare; • pigiare il bottone Inserisci della toolbar del dialog Gestione Piani; questa operazione inserisce un nuovo piano nella griglia prima del piano precedentemente selezionato; • specificare i dati del piano inserito. Se il piano inserito ha una quota minore di zero (cioè è ad una quota inferiore a quella del piano di riferimento posto, per definizione, a quota 0.00), il nuovo piano viene inserito abbassando la quota dei piani sottostanti. In pratica, tutti i piani interrati posti sotto a quello inserito vengono ulteriormente affondati nel terreno dell’altezza del piano inserito. Per inserire un nuovo piano a quota minore di zero, senza variare la quota dei piani sottostanti, basta modificare opportunamente la quota del livello della Fondazione dopo aver effettuato l’inserimento.
Se, invece, il piano inserito ha una quota maggiore di zero (cioè è ad una quota superiore a quella del piano di riferimento), il nuovo piano viene inserito aumentando la quota dei piani sovrastanti. In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello inserito vengono ulteriormente elevati di una quantità pari all’altezza del piano inserito. Pigiando il bottone Anteprima della toolbar del dialog Gestione Piani, viene proposta un’anteprima del disegno effettuato sul piano selezionato. 66
6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Ovviamente, l’anteprima del piano nasconde alcuni dati della griglia che possono essere comunque visualizzati spostandosi nella griglia stessa mediante la barra di scorrimento che appare nella sua parte inferiore. Pigiando, invece, il bottone Struttura della toolbar del dialog Gestione Piani, viene proposto uno schema dei piani dell’Edificio con le relative Quote ed Altezze.
Al dialog Gestione Piani è possibile accedere in qualsiasi momento, con le modalità descritte, per modificare i dati di ogni piano (v. § 6.3). 67
6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.3
Come Modificare un Piano dell’Edificio Prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13) i dati di ogni piano definito nel dialog Gestione Piani possono essere liberamente modificati. In particolare esistono specifiche funzionalità di ancoraggio (v. ad es. § 10.2) degli oggetti (pilastri, pareti, ecc.) al piano su cui vengono disegnati che consentono persino, modificando l’altezza del piano, di ottenere, contestualmente, anche la opportuna modifica degli oggetti. Per modificare i dati caratteristici (quota, altezza, ecc.) di un piano dell’Edificio basta effettuare le seguenti operazioni: fare click, con il pulsante destro del mouse sul nodo Piante del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1) oppure su uno dei nodi (Piano o Fondazione) presenti sul ramo che si diparte dal nodo Piante; questa operazione apre il menu locale del nodo selezionato; • nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani; questa operazione apre l’omonimo dialog contenente la griglia per la gestione dei piani dell’edificio; • nella griglia del dialog Gestione Piani selezionare il piano da modificare; • apportare le modifiche opportune al piano selezionato e pigiare il bottone OK per confermare e chiudere del dialog. In particolare, modificando la descrizione di un piano, questo viene rinominato anche nel Navigatore. Un Piano può anche essere rinominato senza accedere al dialog Gestione piani effettuando le seguenti operazioni: • cliccare su nodo del piano con il pulsante destro del mouse per accedere al suo menu locale; • nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione rende editabile il nome del nodo a destra dell’icona; • modificare il nome del nodo del piano e pigiare INVIO della tastiera per rendere nuovamente NON editabile il campo.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.4
Come Eliminare un Piano dell’Edificio Per eliminare un piano (livello) dell’edificio di un documento di EdiLusCA basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei piani in esso contenuti (v. § 3.2.1); • fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo corrispondente al piano (livello) da eliminare; questa operazione seleziona il piano ed apre il menu locale del nodo (v. § 3.2.1); • nel menu locale selezionare l’opzione Gestione Piani per accedere all’omonimo dialog; • nel dialog Gestione Piani selezionare il rigo relativo al piano da eliminare e pigiare il bottone Elimina della sua toolbar; • pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo confermando le modifiche (eliminazione del piano) effettuate. Il piano selezionato viene eliminato dall’edificio con tutti gli oggetti disegnati sulla relativa tavola di disegno. Se il piano (livello) eliminato aveva una quota minore di zero (cioè era ad una quota inferiore a quella del piano di riferimento posto, per definizione, a quota 0.00), la quota di tutte i piani sottostanti (compreso il livello Fondazione) viene aumentata dell’altezza (v. § 6.1) del piano stesso. In pratica, tutti i piani interrati sottostanti a quello eliminato vengono elevati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato. Se, invece, il piano eliminato aveva una quota maggiore di zero (cioè era ad una quota superiore a quella del piano di riferimento), la quota di tutti i piani superiori viene diminuita dell’altezza dello stesso piano eliminato. In pratica, tutti i piani in elevazione superiori a quello eliminato vengono abbassati di una quantità pari all’altezza del piano eliminato.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.5
Come Accedere alla Pianta di un Piano Creati i piani dell’Edificio del progetto attivo, è possibile procedere ad disegno, sulle relative tavole, degli opportuni oggetti (pilastri, travi, ecc.) di EdiLus-CA (v. cap. 10). Ovviamente, per poter disegnare gli oggetti su una tavola di un piano del progetto attivo, è necessario che questa risulti aperta. Per aprire la tavola di disegno (pianta) di un piano del progetto attivo basta: esplodere il nodo Piante del Navigatore per visualizzare tutti i nodi dei piani (livelli) in esso contenuti (v. § 3.2.1); • fare doppio click sul nodo del piano di cui si intende aprire la tavola del disegno. La tavola di disegno del piano scelto viene proposta nella finestra Piante:… che viene aperta nella Finestra del Programma. Sulla barra del titolo della finestra aperta, oltre alla stringa “Piante:” viene riportato anche il nome del piano (ad es. “Piano 1”) di cui risulta aperta la tavola del disegno. Nella Finestra del Programma è possibile aprire tutte le tavole del piani (finestre Piante) che si desidera. Quando risultano aperte più tavole di disegno, facendo un doppio click sul nodo di un piano nel Navigatore, la relativa finestra viene portata in primo piano rispetto alle altre tavole. Nel Navigatore il nome della tavola del piano aperta viene proposto in grassetto e campito in giallo.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
6.6
Le Finestre delle Piante Si acceda alla pianta di un piano facendo un doppio click sul relativo nodo nel Navigatore (v. § 3.2.1). Questa operazione apre la finestra della pianta richiesta nella Finestra del Programma. Se, invece, la finestra risulta già aperta, questa viene semplicemente portata in primo piano rispetto alle altre finestre del progetto aperte. La finestra della pianta aperta risulta sormontata, come di consueto, da una Barra del Titolo che riporta, da sinistra, la stringa Piante: seguita dal nome del piano (v. § 6.2) a cui la pianta si riferisce. EdiLus-CA consente di aprire più progetti contemporaneamente. Se, nella Finestra del Programma, risulta aperto più di un progetto è opportuno prestare molta attenzione al progetto a cui appartengono le tavole.
Se la finestra della pianta di un piano del Progetto risulta estesa a tutta la Finestra del Programma, la sua barra del titolo non risulta visualizzata e il suo nome viene riportato sulla barra del titolo della Finestra del Programma (v. § 3.1).
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
La finestra della pianta di un piano è una tavola grafica per il disegno delle entità (oggetti pilastri, travi, ecc.) del piano. Facendo un click, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto della Tavola, si apre il menu locale della tavola stessa in cui generalmente vengono proposte le seguenti opzioni: Seleziona oggetti: attiva la modalità per la selezione degli oggetti nella tavola (v. § 10.1.2). Oggetto…: attiva la modalità per il disegno dell’oggetto proposto come opzione. Generalmente l’oggetto proposto per la selezione è l’ultimo disegnato. Cliccando sulla freccetta a destra dell’opzione si apre un menu con la lista delle tipologie di oggetti. Selezionando una tipologia si apre un ulteriore menu per la scelta dell’oggetto (di quella tipologia) da disegnare nella tavola.
Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Finestra della Tavola. Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel rettangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte visibile della Finestra della Tavola. 72
6. Le Tavole di Disegno dei Piani
Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola precedente l’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se sono state precedentemente effettuate altre operazioni di zoom. Zoom Successivo [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successiva all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se, precedentemente, sono state effettuate operazioni di “zoom precedente”. visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13), la tavola delle armature (v. §§ 16.2 e segg.) dell’oggetto (trave, pilastro, ecc.) selezionato. Gli ingrandimenti e le riduzioni richieste selezionando le opzioni Zoom Avanti e Zoom Indietro possono anche essere ottenute, in maniera ancora più rapida ed intuitiva, ruotando la rotellina del mouse.
Nel menu locale vengono anche proposte funzionalità specifiche per il disegno di alcuni oggetti che vengono illustrate negli opportuni paragrafi del cap. 10. Nelle Tavole dei Piani sono disponibili molteplici potentissime funzionalità ed utilità che rendono estremamente semplice, rapido ed agevole il disegno degli oggetti. Le utilità di disegno disponibili nelle Tavole dei Piani di un progetto di EdiLus-CA vengono dettagliatamente illustrate nel cap. 11.
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6. Le Tavole di Disegno dei Piani
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Le Sezioni di Travi e Pilastri Le sezioni dei pilastri, delle travi, e dei cordoli vanno assegnate, al momento del loro disegno (v. §§ 10.2.1, 10.3.1 e 10.11.1) scegliendole tra quelle preventivamente definite dall’Utente nel progetto. Le sezioni delle travi e dei pilastri vanno definite, per ogni progetto, nella finestra ELEMENTI:Gestione Sezioni (v. § 7.1) del progetto stesso. Di seguito, per brevità, la finestra “ELEMENTI:Gestione Sezioni” sarà chiamata semplicemente Gestione Sezioni. I paragrafi seguenti illustrano la finestra Gestione Sezioni e le modalità per la gestione delle sezioni delle travi e dei piastri del progetto.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.1
La Finestra Gestione Sezioni La finestra Gestione Sezioni di un progetto di EdiLus-CA è l’editor per la gestione delle sezioni delle travi e dei pilastri del progetto stesso. La finestra Gestione Sezioni del progetto attivo di EdiLus-CA si apre nella Finestra del Programma effettuando le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre la finestra Gestione Sezioni nella Finestra del Programma.
Quando nella Finestra del Programma è attiva la finestra Gestione Sezioni, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto viene proposto il box Sezioni Travi e Pilastri.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Nel box “Sezioni Travi e Pilastri” vengono proposti, in uno schema ad albero, i nodi relativi a tutte i tipi di sezioni che è possibile creare per il progetto. Ognuno di questi nodi (Tipologia) è destinato a contenere i nodi relativi alle sezioni create appartenenti alla tipologia che esso rappresenta. Ogni nodo Tipologia, inoltre, è contraddistinto da un’icona che raffigura il tipo della sezione che esso è destinato a contenere. I nodi Tipologia NON possono essere eliminati. Per default nei nodi Tipologia del progetto vengono proposte delle sezioni già definite. Ovviamente il Tecnico può definire liberamente tutte le sezioni desiderate creandone altre oppure modificando opportunamente quelle proposte. In fase di disegno il Tecnico potrà scegliere quale sezione adottare, tra quelle definite nella finestra Gestione Sezioni, per ogni pilastro (v. § 10.2.1), trave (v. § 10.3.1) o cordolo (v. § 10.11.1) Quando si inizia il disegno, il programma assegna, per default, ai pilastri ed alle travi, la Sezione Rettangolare 30x50. Successivamente, per il disegno dei pilastri e delle travi, verrà proposta per default l’ultima sezione assegnata.
Quando un nodo Tipologia contiene almeno una Sezione (nodo) risulta preceduto dal simbolo: se i nodi Sezione contenuti risultano nascosti; per visualizzare i nodi Sezione sul ramo che si diparte dal nodo Tipologia, basta cliccare sul simbolo a lato oppure fare un doppio click sullo stesso nodo Tipologia; se i nodi Sezione contenuti risultano visualizzati sul ramo che si diparte dal nodo Tipologia; per nascondere i nodi Sezione basta cliccare sul simbolo a lato oppure fare un doppio click sul nodo Tipologia. 77
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
La selezione di una sezione (ad es. 30x50), mediante un semplice click sul relativo nodo, ne visualizza il grafico nella finestra Gestione Sezioni ed i parametri geometrici caratteristici nel toolbox delle Proprietà che si attiva a destra nella finestra del Programma. La finestra Gestione Sezioni risulta sormontata dalla relativa barra del titolo che, da sinistra, riporta il nome del progetto attivo ed il nome della finestra stessa (Gestione Sezioni). Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti bottoni: Aggiungi: crea una nuova sezione appartenente alla tipologia selezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri” che appare sotto il toolbox Gestione Progetto; Elimina: elimina la sezione selezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri”; Copia da …: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le sezioni create differenti da quelle già presenti nel progetto attivo. Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da …per la gestione delle sezioni del progetto sono anche disponibili nel menu locale del box Sezioni Travi e Pilastri. Per selezionare il nodo (Tipologia o Sezione) su cui effettuare un’operazione ed attivare il menu locale del box “Sezioni Travi e Pilastri” basta fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo stesso. Se il nodo selezionato è una Tipologia di Sezione, nel menu locale NON risulta abilitata l’opzione Elimina in quanto una tipologia di sezione non può essere eliminata.
Nello spazio della finestra Gestione Sezioni sottostante la sua toolbar viene proposta la tavola in cui viene visualizzato il grafico della sezione selezionata con le relative dimensioni. Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu locale contenente le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4). Sotto la tavola del grafico della sezione viene proposta una vista assonometrica di un elemento strutturale (pilastro o trave) con la sezione stessa. Il toolbox delle Proprietà della sezione selezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri” presenta, in alto, i seguenti campi: Descrizione: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la 78
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
sezione nel list box Sezione del toolbox delle Proprietà per la scelta della sezione dei pilastri (v. § 10.2.1) e delle travi (v. § 10.3.1). Label: in cui va specificata la breve descrizione che identificherà la sezione delle travi nel disegno e delle travi e dei pilastri nei risultati di calcolo.
Geometria Nel raggruppamento Geometria vengono proposti i campi in cui vanno specificati, in centimetri, tutti i parametri geometrici necessari alla definizione della sezione. Ovviamente, i righi contenuti in tale raggruppamento sono differenti a seconda della tipologia di sezione selezionata. Inoltre, per le sezioni che possono essere sia simmetriche che asimmetriche, nel raggruppamento Geometria viene proposto il check box Simmetrica che, per default, risulta sempre selezionato. Deselezionando il check Simmetrica (per indicare che la sezione selezionata è asimmetrica), nel raggruppamento vengono aggiunti i campi per l’inserimento degli ulteriori parametri geometrici per la definizione della sezione. Nel raggruppamento Geometria viene anche proposto il campo Area che riporta, in cm2, la superficie calcolata della sezione. Ovviamente il valore riportato nel campo Area NON risulta modificabile.
Caratteristiche Nel raggruppamento Caratteristiche vengono proposti tutti i parametri calcolati (e non modificabili) della sezione selezionata necessari per il calcolo.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà del raggruppamento Aspetto si rimanda al § 10.1.6. I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (creazione, modifica e cancellazione) delle sezioni del progetto.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.2
Come Definire una Nuova Sezione Quando si crea un nuovo progetto, risultano già create, per default, un gran numero di sezioni. Se una sezione proposta per default nel progetto non viene adottata per nessuna trave o pilastro dell’edificio, può anche essere modificata (v. § 7.3) oppure può essere eliminata (v. § 7.4).
Per creare una ulteriore sezione da adottare per le travi e i pilastri dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezione sul bordo destro della Finestra del Programma; • nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo relativo alla tipologia di appartenenza della sezione che si intende creare; • pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezioni; questa operazione crea la nuova sezione aggiungendo un nuovo nodo al ramo che si diparte dal nodo della tipologia selezionata; la nuova sezione viene proposta già selezionata e con un nome, una label e delle dimensioni di default che possono essere liberamente modificati dall’Utente; • nel toolbox delle Proprietà della sezione (selezionata) specificare la descrizione, la label e le caratteristiche geometriche della nuova sezione modificando i valori proposti per default dal programma; ad ogni modifica dei parametri geometrici nel toolbox delle Proprietà corrisponde l’immediata modifica del grafico della sezione nella finestra Gestione Sezioni. Ogni valore inserito in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione selezionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato oppure spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Le nuove sezioni da inserire nel progetto attivo possono anche essere acquisite da vecchi progetti in cui queste sono gia state inserite. Per acquisire, nel progetto attivo, tutte le sezioni presenti in un vecchio progetto di EdiLus-CA differenti da quelle già presenti nello stesso progetto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione Sezioni oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale del box Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre un dialog; • nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere copiate le sezioni da acquisire nel progetto attivo; • pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta effettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte le sezioni del progetto scelto differenti da quelle già presenti in esso.
7.3
Come Modificare una Sezione Le modifiche apportate ad una sezione si ripercuotono su tutti i pilastri, le travi e/o i cordoli disegnati a cui essa è stata assegnata (v. §§ 10.2.1, 10.3.1 e 10.11.1).
Per modificare una sezione già creata (v. § 7.2) nel progetto attivo basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox della Proprietà delle sezione (v. § 7.2); • nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo Tipologia contenente la sezione da modificare; • selezionare il nodo della sezione da modificare; questa operazione visualizza il grafico della sezione nella finestra Gestione Sezioni e propone, nel toolbox delle Proprietà della sezione, tutti i relativi dati e parametri geometrici; 81
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
• nel toolbox delle Proprietà della sezione apportare le modifiche desiderate; ad ogni modifica dei parametri geometrici nel toolbox delle Proprietà corrisponde l’immediata modifica del grafico della sezione nella finestra Gestione Sezioni. Ogni valore modificato in un campo del toolbox delle Proprietà della sezione selezionata va confermato pigiando INVIO della tastiera dopo averlo digitato oppure spostando il cursore in un altro campo dello stesso toolbox.
7.4
Come Eliminare una Sezione NON è possibile eliminare una sezione se questa risulta assegnata ad almeno una trave o un pilastro disegnati.
Per eliminare una sezione dal progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e Pilastri sotto il Navigatore; • nel box Sezioni Travi e Pilastri esplodere, con un doppio click, il nodo Tipologia contenente la sezione da eliminare; • selezionare il nodo della sezione da eliminare; • pigiare il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Sezioni; questa operazione elimina la sezione rimuovendo anche il suo nodo dal ramo che si diparte dalla Tipologia di appartenenza.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
7.5
Le Sezioni Personalizzate Oltre alle tipologie di sezioni per travi e pilastri già previste nel box Sezioni Travi e Pilastri (v. § 7.1) l’Utente può definire, liberamente ed in maniera semplicissima, delle Sezioni Personalizzate di forma e dimensioni qualsiasi. Un potentissimo Wizard, infatti, guida il tecnico nella definizione delle caratteristiche geometriche della sezione e dei punti sensibili (v. § 10.1.7) per l’inserimento nel disegno delle travi e dei pilastri che la adottano.
Creazione della Sezione Personalizzata Per creare, nel progetto attivo, una nuova sezione personalizzata basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezione sul bordo destro della Finestra del Programma; nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezioni Personalizzate; • pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezioni; questa operazione: • crea la nuova sezione personalizzata aggiungendo un nuovo nodo al ramo che si diparte dal nodo selezionato; • propone, nella finestra Gestione Sezioni, il Wizard per la definizione della sezione. La finestra Gestione Sezioni risulta sormontata da una toolbar contenente i seguenti bottoni:
Seleziona: attiva la modalità per la selezione degli elementi (lati delle polilinee, linee, ecc.) disegnati nella finestra Gestione Sezioni; 83
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Punto Guida: attiva la modalità per il disegno di un Punto Guida (v. § 10.20); Linea Guida: attiva la modalità per il disegno di una Linea Guida (v. § 10.21) da utilizzare come riferimento per il disegno della sezione; Disegno DXF/DWG: attiva la modalità per il caricamento di un grafico in formato Dxf o Dwg da utilizzare come riferimento per il disegno della sezione (v. § 10.18); Foro [abilitato solo nell’apposita pagina del Wizard] (v. avanti): attiva la modalità per il disegno di eventuali fori all’interno della sezione; Punti Sensibili [abilitato solo nell’apposita pagina del Wizard] (v. avanti): apre il menu per la scelta del tipo di riferimento (faccia superiore ed inferiore, punti sensibili, ecc.) da definire per la sezione; Esci: chiude il Wizard eliminando la sezione personalizzata appena creata; se la sezione è stata già creata precedentemente (v. avanti), la chiusura del Wizard comporta l’annullamento di tutte le modifiche ad essa apportate dopo l’ultimo salvataggio; Avanti: apre la pagina successiva del Wizard; Indietro: apre la pagina precedente del Wizard; Termina [presente solo nell’ultima pagina del Wizard] (v. avanti): chiude il Wizard confermando la sezione definita. Creata una sezione personalizzata, è necessario passare alla definizione del suo contorno esterno.
Definizione del Contorno Esterno della Sezione Personalizzata Il Wizard per la definizione della Sezione Personalizzata propone una prima pagina in cui deve essere definito il suo contorno esterno. Per default, come contorno della sezione personalizzata, viene proposta una polilinea (v. § 10.14) chiusa di forma rettangolare. Tale polilinea deve essere opportunamente modificata dal Tecnico fino a farle assumere la forma e le dimensioni del contorno della Sezione Personalizzata da definire. 84
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
La polilinea può essere modificata, con le modalità previste per la gestione delle polilinee (v. § 10.14.1) inserendo ulteriori nodi per creare nuovi lati e o eliminando un nodo esistente per eliminare un lato. Si ricorda che: per inserire un nuovo nodo nel punto medio del lato selezionato di una polilinea basta premere INS della tastiera; per eliminare il nodo selezionato della polilinea basta premere CANC della tastiera.
I nodi della polilinea vanno, quindi, spostati opportunamente (v. § 10.14.1) per assegnare, ad ogni lato, la lunghezza e l’inclinazione opportuna. Ogni lato della polilinea del contorno può, inoltre, essere trasformato in un arco di cerchio (v. § 10.14.1) di cui è possibile definire liberamente il raggio e l’estensione. Definito il contorno esterno della sezione occorre pigiare il bottone Avanti della toolbar della finestra Gestione Sezioni per passare alla pagina del Wizard in cui vanno definiti gli eventuali Fori della sezione.
Definizione di Eventuali Fori della Sezione Per definire un foro nella sezione basta disegnare un’altra polilinea chiusa all’intero della sezione stessa effettuando le seguenti operazioni nell’apposita pagina del Wizard: verificare che risulti premuto il bottone Foro della toolbar della finestra Gestione Sezioni in modo che sia attiva la modalità per il disegno della polilinea chiusa che definisce il foro; • cliccare nel punto in cui va posizionato il primo vertice della polilinea; • trascinare il cursore nel punto in cui va posizionato il secondo vertice (definendo il primo lato del foro) e cliccare per fissarne la posizione; • ripetere l’operazione precedente per definire tutti gli altri i lati del foro; 85
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
• fissato l’ultimo vertice, senza spostare il cursore, cliccare il pulsante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Termina. Definiti gli eventuali fori della sezione occorre pigiare il bottone Avanti della toolbar della finestra Gestione Sezioni per passare alla pagina del Wizard in cui vanno definiti i Punti Caratteristici della sezione.
Definizione dei Punti Caratteristici della Sezione Definita la sezione con gli eventuali fori, occorre procedere alla definizione dei punti caratteristici necessari per il disegno delle travi (v. § 10.3.1) e dei pilastri (v. § 10.2.1) che assumeranno la sezione stessa nel progetto. Per la sezione disegnata vengono automaticamente assunti, come Punti Sensibili (v. § 10.1.7), il suo baricentro e i vertici e i punti medi di ogni suo lato. Tali Punti sono già sufficienti per disegnare un pilastro a cui si assegna la sezione. Una trave, invece, viene disegnata mediante l’indicazione di un punto sensibile generalmente appartenente alla sua faccia superiore (in modo che la quota del suo estradosso coincida con quella del piano del disegno e, quindi, con quella dell’impalcato). Per una sezione personalizzata è, quindi necessario indicare quali sono i suoi Punti Sensibili per il disegno delle travi.
Sezione per Pilastri
Sezione per Travi
Per il corretto posizionamento dei solai (v. § 10.7.1) e delle solette (v. § 10.5.1), inoltre, è necessario indicare la Faccia Superiore e la Faccia Inferiore della sezione. Ciò consente al programma di conoscere a quali punti delle travi collegare solai e solette e di verificare che tali collegamenti risultino possibili. 86
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Naturalmente, in questa fase, non sapendo ancora se la sezione sarà assegnata a travi o pilastri, il programma richiede di specificare comunque tutti gli elementi caratteristici della sezione descritti.
Nella pagina del Wizard per la definizione degli elementi caratteristici della sezione viene proposta, per default, l’indicazione della sua Faccia Superiore, mediante una linea tratteggiata azzurra, e della sua Faccia Inferiore, mediante una linea tratteggiata verde. Le due estremità della Faccia Superiore della sezione individuano anche i Punti Sensibili (destro e sinistro) proposti per il disegno delle travi a cui essa viene assegnata. Sulla Faccia Superiore viene anche proposto il Centro: un terzo Punto Sensibile per il disegno della travi, generalmente in posizione intermedia tra i primi due. Infine, sui vertici del contorno esterno della sezione possono essere proposti altri due Punti Sensibili: il Punto Notevole 1 ed il Punto Notevole 2. La Faccia Superiore e la Faccia Inferiore della sezione proposte dal programma possono essere liberamente modificate dall’Utente. Di conseguenza anche i primi due punti sensibili della sezione, coincidenti con le estremità della sua Faccia Superiore, possono assumere la posizione desiderata. Anche il Centro può essere liberamente spostato nell’estremità o nel punto medio di qualsiasi lato della sezione. I Punti Notevoli, invece, se presenti, possono essere spostati in un qualsiasi vertice del contorno esterno della sezione. Se per la sezione NON vengono proposti Punti Notevoli, il Tecnico può comunque inserirli liberamente nei vertici opportuni della sezione.
Modifica della Faccia Superiore ed Inferiore della Sezione Se le facce della sezione proposte per default NON sono quelle attese, l’Utente può modificarle liberamente. I punti alle estremità della linea proposta possono essere selezionati e spostati in altri vertici della sezione con le consuete modalità. Una linea per l’indicazione di una Faccia della sezione può anche essere eliminata e disegnata successivamente ex novo. 87
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Per eliminare una linea basta, come di consueto, basta selezionarla e pigiare CANC della tastiera. Per disegnare una nuova linea per l’indicazione della faccia Superiore (Inferiore) della sezione (se questa è stata preventivamente cancellata) basta effettuare le seguenti operazioni: • pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione Sezioni e nel menu che si apre selezionare l’opzione Faccia Superiore (Faccia Inferiore); • cliccare sul vertice della sezione che coincide con un’estremità della sua Faccia Superiore (Inferiore); La Faccia Inferiore (Superiore) di una sezione può comprendere anche più lati della sezione stessa.
• trascinare il cursore sul vertice della sezione che coincide con l’altra estremità della sua Faccia Superiore (Inferiore); • se la Faccia disegnata è quella desiderata, cliccare per fissare la sua seconda estremità; • se, invece, la Faccia viene disegnata nel verso opposto a quello desiderato occorre: • fare click con il pulsante destro del mouse e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Inverti Verso; • cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sul vertice della sezione coincidente con la seconda estremità della faccia. La Faccia Superiore/Inferiore di una sezione va definita anche quando essa degenera in un punto (v. figura a lato). In questo caso, per disegnare la Faccia, è necessario creare ad hoc, sul contorno esterno della sezione, due punti a cui collegare le sue estremità. I Punti creati devono essere quanto più vicini possibile al punto suddetto e la Faccia deve essere disegnata in modo tale da contenerlo. In ogni caso si consiglia sempre di smussare di pochi centimetri il vertice della sezione, in modo da definire la sua Faccia in maniera più semplice ed efficace.
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Modifica del Centro Per modificare la posizione del Centro della Faccia Superiore della sezione basta: cliccare sul simbolo del Centro per selezionarlo; • cliccare nuovamente sul Centro per sbloccarlo dalla sua posizione e trascinarlo sull’estremità o sul punto medio del lato del contorno esterno della sezione in cui si intende posizionarlo; • cliccare per fissare la nuova posizione del Centro. Il Centro proposto può anche essere cancellato per poterlo disegnare successivamente. Per eliminare il centro basta cliccare su esso per selezionarlo e pigiare CANC della tastiera; Per disegnare il Centro, dopo averlo preventivamente cancellato, basta: • pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione Sezioni e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Centro; cliccare nella tavola della finestra Gestione Sezioni e trascinare il simbolo del centro nell’estremità o nel punto medio del lato del contorno esterno della sezione in cui si intende posizionarlo; • cliccare nuovamente per fissare la posizione del Centro.
Modifica e Inserimento dei Punti Notevoli Gli eventuali Punti Notevoli proposti per la sezione possono essere spostati in un qualsiasi vertice del contorno esterno della sezione con le stesse modalità previste per spostare il Centro. Per posizionare un Punto Notevole in un punto qualsiasi di un lato del contorno, occorre effettuare le seguenti operazioni nella pagina del Wizard per la definizione contorno stesso: sezionare il lato e pigiare INS della tastiera per inserire un nuovo nodo nel suo punto medio (in pratica si spezza in due il lato selezionato); spostare il nodo inserito nel punto del lato in cui va posizionato il Punto Notevole.
Per disegnare un Punto Notevole della sezione (se questo è stato cancellato oppure se NON ne sono stati proposti) basta: • pigiare il bottone Punti Sensibili della toolbar della finestra Gestione 89
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
Sezioni e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Punto Notevole 1 (Punto Notevole 2); cliccare nella tavola della finestra Gestione Sezioni e trascinare il simbolo del Punto Notevole sul vertice del contorno esterno della sezione in cui si intende posizionarlo; • cliccare nuovamente per fissare la posizione del Punto Notevole. Ultimata la definizione della sezione premere il bottone Termina della Toolbar della finestra per confermare ed uscire dal Wizard.
Definizione delle Proprietà della Sezione Nella finestra Gestione Sezioni, la sezione personalizzata definita nel Wizard viene proposta come tutte le altre sezioni delle tipologie predefinite del programma (v. § 7.1).
Nel toolbox delle Proprietà, inoltre, vengono proposte le proprietà della sezione creata (selezionata nel box “Sezioni Travi e Pilastri”). In particolare, nel toolbox delle Proprietà è necessario specificare la Descrizione e la Label identificative della sezione. Nei restanti campi del toolbox delle Proprietà vengono proposti in blu tutti i valori caratteristici della sezione (area, inerzie, ecc.) calcolati au90
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
tomaticamente dal programma. Tali valori NON possono essere modificati dall’Utente. Naturalmente, per salvare la sezione creata, occorre pigiare il bottone Salva della Toolbar della Finestra del Programma. Accedendo nuovamente al Wizard, una sezione personalizzata può essere liberamente modificata, con le modalità illustrate, anche in un momento successivo alla sua creazione. Per accedere nuovamente al Wizard di una sezione personalizzata già creata basta: esplodere il nodo Sezioni Personalizzate nel box Sezioni Travi e Pilastri e selezionare, sul ramo che da esso si diparte, il nodo della sezione da modificare; pigiare il bottone Edita della toolbar della finestra Gestione Sezioni.
7.6
Le Sezioni per Materiali Generici Per assegnare un materiale generico (v. § 8.1.1.1) ad una Trave o ad un Pilastro nelle relative Proprietà (v. §§ 10.3.3 e 10.2.3) è necessario aver preventivamente assegnato ad essi una Sezione per Materiale Generico. Una Sezione per Materiale Generico si definisce in maniera differente da quelle previste per il Cemento Armato (v. § 7.5). Per definire una Sezione per Materiale Generico, infatti, occorre effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Sezioni Travi e Pilastri; questa operazione apre la finestra Gestione Sezioni, visualizza il box Sezioni Travi e Pilastri sotto il Navigatore ed il toolbox delle Proprietà della sezione sul bordo destro della Finestra del Programma; nel box Sezioni Travi e Pilastri selezionare il nodo Sezione per materiale generico;
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7. Le Sezioni di Travi e Pilastri
• pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Sezioni; questa operazione crea la nuova sezione aggiungendo un nuovo nodo al ramo che si diparte dal nodo “Sezione per materiale generico”; la sezione risulta anche selezionata per specificarne immediatamente i dati; • nel toolbox delle Proprietà specificare la Descrizione e la Label della sezione; • nella sezione Geometria del toolbox specificare la Base e l’Altezza del minimo rettangolo che contiene la sezione e la sua Area effettiva;
• Nella sezione Caratteristiche specificare le seguenti caratteristiche della sezione: • Le Aree per deformazione a taglio sia in direzione X che in direzione Y; • L’Inerzia Torsionale, l’Inerzia rispetto a X, l’Inerzia rispetto a Y e l’Inerzia rispetto a XY; In funzione dei dati precedentemente specificati, nell’ultimo campo della sezione Caratteristiche, viene automaticamente calcolata la Rotazione degli Assi d’Inerzia. Le Caratteristiche richieste nel toolbox delle Proprietà della “Sezione per materiale generico” sono generalmente reperibili nelle schede tecniche dei produttori. Se tali dati non risultassero disponibili, è possibile dedurli con le classiche modalità suggerite dalla letteratura tecnica. Ad esempio, le aree per deformazione a taglio (in direzione X ed Y) di una sezione (ad es. un profilato) possono essere calcolate dividendo l’area della sezione per gli opportuni fattori di taglio.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
La Definizione dei Materiali e dei Terreni In fase di disegno (v. cap. 10), per gli oggetti appartenenti alla tipologia Strutturale (travi, pilastri, pareti, ecc.) occorre specificare le caratteristiche del materiale di cui risultano costituiti. Analogamente, per le strutture di fondazione, vanno necessariamente specificate le caratteristiche del terreno. Per ogni elemento strutturale disegnato, l’indicazione delle caratteristiche dei materiali e/o del terreno si effettua selezionando, negli appositi list box nel toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.1.6), una delle tipologie di materiale e di terreno preventivamente definite. Nel presente capitolo vengono illustrate le modalità operative per definire le tipologie di materiali e di terreni del progetto e delle relative caratteristiche.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1
La Gestione dei Materiali Per gran parte degli oggetti della tipologia Strutturale (travi, pilastri, pareti, ecc.) disegnati (v. cap. 10) è necessario indicare il materiale di cui risultano costituiti. Il materiale di un oggetto si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili nel list box che si attiva cliccando nel rigo Materiale del toolbox delle sue Proprietà. In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i materiali preventivamente definiti dal Tecnico nella sezione Materiali del progetto. Per accedere alla sezione Materiali del progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare, sul ramo che da esso si diparte, il nodo “Materiali”; fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre: • la finestra ELEMENTI: Gestione Materiali nella Finestra del Programma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata semplicemente Gestione Materiali; • il box Materiali sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore del progetto. Nel box Materiali vengono proposte, in uno schema ad albero, le cartelle destinate a contenere le varie tipologie di materiale (Calcestruzzo armato, Acciaio, ecc.) che è possibile creare per il progetto. Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparte da essa, i nodi dei Materiali in essa contenuti. Selezionando il nodo di un materiale, nella finestra Gestione Materiali vengono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristici (v. § 8.1.1). Nel box Materiali NON è possibile eliminare le cartelle (tipologie di materiali) ma è possibile gestire (creare o eliminare) i nodi relativi ai materiali.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
La finestra Gestione Materiali, come di consueto, risulta sormontata da una toolbar con i seguenti bottoni: Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del materiale selezionato nel box Materiali; Aggiungi: crea un nuovo materiale appartenente alla tipologia selezionata nel box Materiali; Elimina: elimina il materiale selezionato nel box Materiali; Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutti i materiali creati differenti da quelli già presenti nel progetto attivo. Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu locale del box Materiali che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, sul nodo (Tipologia o Materiale) su cui occorre effettuare l’operazione. Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di materiale), nel menu locale l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la gestione (creazione, modifica e cancellazione) dei materiali del progetto.
8.1.1
Come Definire un Nuovo Materiale Quando si crea un nuovo progetto di EdiLus-CA, per alcune tipologie di materiali risultano già definiti dei materiali. Nelle cartelle delle Tipologie di materiali risultano, infatti, già presenti dei nodi materiale (v. § 8.1). Se un materiale (nodo) proposto nel progetto non viene adottato per nessuna struttura (trave, pilastro, ecc.) dell’edificio, può anche essere modificato (v. § 8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).
Per creare un ulteriore materiale nel progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: 95
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visualizza il box Materiali sotto il Navigatore; nel box Materiali fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella che rappresenta la Tipologia di appartenenza del materiale da creare; questa operazione seleziona la cartella (Tipologia) ed attiva un menu locale; nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione: • crea, sul ramo che si diparte dalla cartella selezionata, il nodo del nuovo materiale; • abilita la finestra Gestione Materiali con i campi per la specificazione dei dati del materiale creato;
• nella finestra Gestione Materiali specificare i dati caratteristici del nuovo materiale. 96
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
Per creare un nuovo materiale è anche possibile: nel box Materiali selezionare la cartella che rappresenta la tipologia del materiale da creare e in cui questo deve essere inserito; pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Materiali.
La descrizione inserita nel campo Descrizione viene assegnata, come nome, al nodo del materiale creato nel box Materiali. Inoltre, se il materiale creato appartiene alla tipologia “Calcestruzzo armato”, nel list box Tondini Acciaio della finestra Gestione Materiali va scelto anche il materiale “Acciaio in Tondini” previsto per l’armatura. Pertanto, per definire un “Calcestruzzo armato”, occorre aver preventivamente definito, con le modalità illustrate, il materiale dei tondini metallici nella cartella (Tipologia) “Acciaio in Tondini” del box “Materiali”. I nuovi materiali da inserire nel progetto attivo possono anche essere acquisiti da vecchi progetti in cui questi sono gia stati inseriti. Per acquisire, nel progetto attivo, tutti i materiali presenti in un vecchio progetto di EdiLus-CA, differenti da quelli già presenti nello stesso progetto attivo, basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottone Copia da … della toolbar della finestra Gestione Materiali oppure selezionare l’omonima opzione del menu locale del box Materiali; questa operazione apre un dialog; • nel dialog selezionare il progetto di EdiLus-CA da cui devono essere copiati i materiali da acquisire nel progetto attivo; • pigiare il bottone Apri per chiudere il dialog confermando la scelta effettuata; questa operazione carica, nel progetto attivo, tutte i materiali del progetto scelto, differenti da quelli già presenti in esso. Un materiale definito nella sezione Materiali di un progetto di EdiLusCA può essere modificato (v. § 8.1.2) o eliminato (v. § 8.1.3).
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1.1.1
Il Materiale Generico In EdiLus-CA i materiali diversi dal Cemento Armato vengono detti Materiali Generici. EdiLus-CA è un programma per la progettazione e la verifica della strutture in Cemento Armato, ma consente di effettuare il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3) anche per quelle piccole parti di struttura realizzate con elementi (travi, pilastri, ecc.) di materiale diverso dal Cemento Armato (ad es. acciaio, legno, ecc.) ottenendo un modello strutturale più aderente alla realtà. Il calcolo della struttura viene effettuato con i parametri specifici del materiale prevalente che è il cemento armato. Naturalmente, EdiLus-CA NON esegue le verifiche degli elementi strutturali (travi, pilastri, ecc.) di materiale generico di cui restituirà solo le sollecitazioni combinate secondo i criteri previsti dalla Normativa scelta per il Calcolo.
Per inserire nel disegno di un progetto un elemento strutturale di Materiale Generico è necessario: • creare il Materiale Generico e definirne le caratteristiche (v. avanti); • creare la “Sezione per Materiale Generico” dell’elemento strutturale e definirne le caratteristiche (v. § 7.6); questa operazione va effettuata per gli elementi strutturali caratterizzati, nelle Proprietà (v. § 10.1.6), da una sezione (Travi e Pilastri) e, quindi, NON va effettuata per eventuali Pareti e Solette; NON è possibile inserire nel progetto Platee di materiale generico.
• nelle Proprietà dell’elemento (Trave o Pilastro) disegnato effettuare, nell’ordine, le seguenti operazioni: • assegnare all’elemento la “Sezione per Materiale Generico” creata; • assegnare all’elemento il materiale “Generico” creato. Ad una Trave o a un Pilastro è possibile assegnare, nelle relative Proprietà (v. §§ 10.3.3 e 10.2.3), un materiale generico creato (v. avanti) solo se, ad essi, è stata preventivamente assegnata una “Sezione per Materiali Generici” (v. § 7.6).
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
Come Definire un Materiale Generico Per definire un Materiale Generico nel progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visualizza il box Materiali sotto il Navigatore; nel box Materiali fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella (Tipologia) Generico; questa operazione apre un menu locale; • nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione:
•
crea, sul ramo che si diparte dalla cartella selezionata, il nodo del nuovo “materiale generico”; abilita la finestra Gestione Materiali in cui vanno specificati i dati caratteristici del materiale;
• nella finestra Gestione Materiali specificare la Descrizione, la Sigla e i dati caratteristici richiesti del nuovo materiale.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1.2
Come Modificare un Materiale Un materiale creato in un progetto di EdiLus-CA può essere modificato in qualsiasi momento fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13). Dopo il calcolo, infatti, nessun materiale può essere modificando se non annullando il calcolo stesso (v. cap. 13). Le modifiche apportate ad un materiale si ripercuotono su tutti gli elementi strutturali disegnati a cui questo è stato assegnato (v. § 10.2.1).
Per modificare un materiale creato (v. § 8.1.1) nel progetto attivo basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visualizza il box Materiali sotto il Navigatore; nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia) contenente il materiale da modificare; selezionare il nodo del materiale da modificare; questa operazione propone, nella finestra Gestione Materiali, i campi per la gestione dei dati caratteristici del materiale; • nella finestra Gestione Materiali effettuare le modifiche ai dati del materiale.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.1.3
Come Eliminare un Materiale NON è possibile eliminare un materiale se questo risulta assegnato ad almeno un elemento (oggetto) disegnato.
Per eliminare un materiale del progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) e, sul ramo che da esso si diparte, fare un doppio click sul nodo Materiali; questa operazione apre la finestra Gestione Materiali e visualizza il box Materiali sotto il Navigatore; nel box Materiali esplodere, con un doppio click, la cartella (Tipologia) contenente il materiale da modificare; fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo del materiale da eliminare e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Elimina. Il materiale selezionato può anche essere eliminato pigiando il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Materiali (v. § 8.1.1).
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
8.2
La Gestione dei Terreni Per le strutture di fondazione (travi, plinti, platee, ecc.) disegnati (v. cap. 10) è necessario indicare le caratteristiche del terreno. Il terreno su cui poggia un determinato oggetto (struttura di fondazione ) si specifica scegliendolo, tra quelli disponibili nel list box che si attiva cliccando nel rigo Terreno del toolbox delle sue Proprietà. In tale list box vengono proposti, per la scelta, tutti i terreni preventivamente definiti dal Tecnico nella sezione Terreni del progetto. Per accedere alla sezione Terreni del progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo Elementi del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare il nodo Terreni; fare un doppio click sul nodo Terreni; questa operazione apre: • la finestra ELEMENTI: Gestione Terreni nella Finestra del Programma (v. § 3.1); di seguito, per brevità. tale finestra sarà chiamata semplicemente Gestione Terreni; • il box Terreni sotto il toolbox (Gestione Progetto) del Navigatore. Nel box Terreni viene proposta la cartella Terreno Generico destinata a contenere i vari terreni necessari per il progetto. Esplodendo una cartella (facendo un doppio click su essa o un click sul bottoncino alla sua sinistra) vengono visualizzati sul ramo che si diparte da essa, i nodi dei terreni in essa contenuti. Selezionando il nodo di un terreno, nella finestra Gestione Terreni vengono proposti i campi in cui è possibile gestire i suoi dati caratteristici. Nel box Terreni NON è possibile eliminare la cartella (tipologia di terreno) ma è possibile gestire liberamente (creare o eliminare) i nodi relativi ai terreni. La finestra Gestione Terreni, come di consueto, risulta sormontata da una toolbar con i seguenti bottoni: Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del terreno selezionato nel box Terreni;
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
Aggiungi: crea un nuovo terreno nella cartella Terreno Generico nel box Terreni; Elimina: elimina il terreno selezionato nel box Terreni; Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutti i terreni creati differenti da quelli già presenti nel progetto attivo.
Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da sono anche disponibili nel menu locale del box Terreni che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella o sul nodo del Terreno su cui occorre effettuare l’operazione. Se si seleziona la cartella (tipologia di terreno), nel menu locale l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.
Le modalità operative per la creazione di un nuovo terreno e per la sua modifica o eliminazione sono analoghe a quelle previste per la gestione di un materiale. Per tali modalità operative si rimanda, pertanto ai §§ 8.1.1, 8.1.2 e 8.1.3.
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8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni
A destra del campo Sigma a compressione MASSIMA allo SLU della finestra Gestione Terreni è presente il bottone Calcola che propone, nello stesso campo, un valore di default ottenuto secondo le indicazioni riportate negli Eurocodici. Ovviamente, il Tecnico, essendo l’unico responsabile dei valori specificati, può inserire manualmente, nel campo suddetto, il valore che ritiene più opportuno.
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9. I Carichi
I Carichi Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per la definizione dei carichi del progetto. I carichi agenti sui solai, derivanti dall’analisi dei carichi, vengono ripartiti dal programma di calcolo in modo automatico sulle membrature (travi, pilastri e pareti). I carichi dovuti ai tamponamenti, sia sulle travi di fondazione che su quelle di piano, sono schematizzati come carichi lineari agenti esclusivamente sulle aste. Su travi e pilastri è, inoltre, possibile applicare direttamente ulteriori azioni concentrate e/o distribuite.
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9. I Carichi
9.1
Analisi dei Carichi La definizione dei carichi del progetto va effettuata prima di procedere al disegno degli elementi strutturali (travi, pilastri, solette, balconi, ecc.) che da essi saranno gravati. Nella fase di disegno di un solaio (v. § 10.7.1), ad esempio, occorre sceglierne il Carico nel toolbox delle Proprietà. La definizione dei carichi che saranno proposti, per la scelta, nel toolbox delle Proprietà, si effettua nella sezione Analisi Carichi del progetto. Per accedere alla sezione Analisi Carichi del progetto attivo basta: esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1); esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo “Elementi”; fare doppio click sul nodo Analisi Carichi sul ramo che si diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”. Questa operazione apre la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Analisi Carichi nella finestra del programma e il box Analisi Carichi sotto il Navigatore.
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9. I Carichi
Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Analisi Carichi” sarà chiamata semplicemente Gestione Analisi Carichi. Nel box Analisi Carichi vengono proposte le cartelle contenenti le varie tipologie di carico Superficiali (v. § 9.2) del progetto. La finestra Gestione Analisi Carichi risulta sormontata da una toolbar con i seguenti bottoni: Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate ai dati del carico selezionato nel box Analisi Carichi; Aggiungi: crea un nuovo carico appartenente alla tipologia selezionata nel box Analisi Carichi (v. § 9.2); Elimina: elimina il carico selezionato nel box Analisi Carichi; Copia da…: apre il dialog in cui è possibile scegliere il progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutti i carichi creati differenti da quelle già presenti nel progetto attivo. Le opzioni Aggiungi, Elimina e Copia da… sono anche disponibili nel menu locale del box Analisi Carichi che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse, su un nodo (tipologia di carico o carico) del box stesso. Se il nodo selezionato è una cartella (tipologia di carico), nel menu locale l’opzione Elimina NON risulta abilitata in quanto questa non può essere eliminata.
I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per la definizione e la gestione dei carichi.
9.2
I Carichi Superficiali La definizione dei Carichi Superficiali del progetto attivo si effettua nella sezione Analisi Carichi (v. § 9.1) del progetto. Accedendo alla sezione “Analisi Carichi” del progetto attivo si apre la finestra Gestione Analisi Carichi e, sotto il Navigatore, viene proposto il box Analisi Carichi con le cartelle destinate a contenere i vari tipi di carichi superficiali. 107
9. I Carichi
Il box Analisi Carichi contiene una cartella principale Carichi Superficiali che a sua volta contiene le seguenti cartelle: I carichi concentrati e i carichi lineari possono essere applicati su un elemento strutturale nell’apposita sezione del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.3.4).
SOLAI; destinata a contenere i carichi superficiali dei solai del progetto. TAMPONATURE; destinata a contenere i carichi superficiali delle tamponature del progetto. BALCONI e SBALZI; destinata a contenere i carichi superficiali di balconi e degli sbalzi in genere del progetto. SOLETTE; destinata a contenere i carichi superficiali delle solette del progetto. PLATEE; destinata a contenere i carichi superficiali delle platee del progetto. SCALE; destinata a contenere i carichi superficiali delle scale del progetto. Le modalità operative per la definizioni dei carichi superficiali sono le stesse per tutte le tipologie di elementi strutturali (solai, tamponature, ecc.). Pertanto di seguito vengono illustrate le sole modalità operative per la definizione dei carichi superficiali relativi ai solai del progetto. Per creare un nuovo carico superficiale relativo ad un solaio del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: fare click con il pulsante destro del mouse sulla cartella SOLAI; questa operazione apre un menu locale; nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella SOLAI viene creato (e selezionato) il nodo del carico superficiale e, nella finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1), vengono proposti i campi per la sua definizione; • specificare i dati del carico creato nella finestra Gestione Analisi Carichi. Per creare un nuovo carico è anche possibile: selezionare la cartella che rappresenta la tipologia del carico da creare nel box Analisi Carichi; pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Analisi Carichi.
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9. I Carichi
Nella finestra “Analisi dei Carichi: …” vengono proposti, dall’alto: • la sezione Caratteristiche Generiche contenente: • il campo Descrizione in cui viene proposta la stessa stringa con cui risulta nominato il nodo del carico creato; tale stringa va sostituita con l’effettiva descrizione (o nome) del carico; ovviamente, la stringa specificata in tale campo viene riportata anche come nome del nodo creato nel box Analisi Carichi;
•
il list box Condizione di Carico Utente in cui va scelta la tipologia (Carico da Neve, ecc.) del carico tra quelle definite nella sezione Condizioni Carico Utente (v. § 9.3); la scelta di una opzione in tale list box comporta la presenza, nella finestra, dei soli campi per specificare i dati necessari; 109
9. I Carichi
La finestra “Analisi dei Carichi: …” viene illustrata nella sua configurazione completa che viene proposta quando nel list box Condizione di Carico Utente risulta selezionata l’opzione Carico Verticale.
• le sezioni Peso Proprio, Sovraccarico Permanente e Sovraccarico Accidentale nei cui campi va specificata la rispettiva descrizione ed il relativo valore del carico (in N/m2); Se nel campo di destra di una delle sezioni (Peso Proprio, Sovraccarico Permanente e/o Sovraccarico Accidentale) si inserisce un valore del carico diverso da zero, è necessario specificare anche la relativa descrizione nel corrispondente campo di sinistra.
Nella sezione Sovraccarico Accidentale vengono anche proposti i seguenti strumenti per la definizione della combinazione dell’azione sismica con le altre azioni: • il list box Tipologia di Carico Accidentale, in cui va scelta la destinazione d’uso tra quelle definite nella sezione Tipologie Carico Accidentale (v. § 9.4); la scelta di una opzione di tale list box individua automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa; • il check box Carico per Neve la cui selezione abilita il corrispondente campo per la specificazione del carico dovuto alla neve; ovviamente, se tale check risulta selezionato occorre specificare necessariamente un carico per neve nel corrispondente campo; • il list box Coefficiente riduzione masse sismiche, in cui va scelto il tipo di “Carico ai piani”; la scelta di una opzione di tale list box individua automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa. In fase di disegno, ogni solaio, balcone, ecc. del progetto potrà essere caricato con uno dei carichi definiti nella sezione Analisi Carichi (v. § 10.7.1).
110
9. I Carichi
9.3
Le Condizioni di Carico Utente Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (v. § 9.2) del progetto di EdiLus-CA è necessario specificare la relativa condizione di carico. Le condizioni di carico proposte per la scelta nel list box Condizione di Carico Utente di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite nella sezione Condizioni Carico Utente del progetto di EdiLus-CA. Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta: esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1); esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo “Elementi”; fare doppio click sul nodo Condizioni Carico Utente sul ramo che si diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Utente nella finestra del programma e il box Condizioni Carico Utente sotto il Navigatore. Di seguito, per brevità, la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Carico Utente sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Utente. Nel box Condizioni Carico Utente vengono proposte le seguenti cartelle: Predefiniti, contenente i nodi delle condizioni di carico previste dalla Normativa; tali condizioni NON possono essere modificate o eliminate dall’Utente. Personalizzati, destinata a contenere le condizioni di carico definite liberamente dall’Utente con cui è possibile integrare le condizioni predefinite. Ovviamente, per default, la cartella Personalizzati risulta vuota. Per inserire una nuova condizione di carico nella cartella Personalizzati basta effettuare le seguenti operazioni: fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizzati; questa operazione apre un menu locale; nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Personalizzati viene creato il nodo della condizione di carico e, nella finestra Gestione Carichi Utente, vengono proposti i campi per la sua definizione; • nella finestra Gestione Carichi Utente specificare i dati della condizione di carico creata. 111
9. I Carichi
La finestra Gestione Carichi Utente è sormontata da una toolbar identica a quella della finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1). Pertanto, per creare una nuova condizione di carico è anche possibile: selezionare la cartella Personalizzati nel box “Condizioni Carico Utente”; pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra “Analisi dei Carichi:…”.
Nella finestra Gestione Carichi Utente vengono proposti, dall’alto: • il campo Descrizione in cui va specificata una breve descrizione della condizione di carico; la stringa specificata in tale campo viene riportata anche come nome del nodo creato nel box “Condizioni Carico Utente”;
• il check box Agente con il sisma la cui selezione indica che, per la condizione di carico creata, i relativi carichi devono essere combinati con il sisma; • il check box Applicare 2 volte la condizione con segni opposti la cui selezione indica che, per la condizione di carico creata, i relativi carichi devono essere applicati sia con segno positivo che con segno negativo. I dati delle condizioni di carico create possono essere modificati fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13). Per modificare i dati di una condizione di carico creata dall’utente (nella cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Gestione Carichi Utente cliccando sul relativo nodo nel box Condizioni Carico Utente. Una condizione di carico creata dall’Utente (nella cartella Personalizzati) può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni: fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della condizione di carico da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura del menu locale; • selezionare l’opzione Elimina nel menu locale. 112
9. I Carichi
La condizione di carico selezionata nel box Condizioni Carico Utente può anche essere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Carichi Utente.
9.4
Le Tipologie di Carico Accidentale Per ogni carico definito nella sezione Analisi Carichi (ad es. il carico di un solaio) del progetto di EdiLus-CA, può essere necessario specificare, per gli eventuali carichi accidentali, la relativa Tipologia (v. § 9.2). Le tipologie di carico proposte per la scelta nel list box “Tipologia di Carico Accidentale” di un determinato carico (v. § 9.2) risultano definite nella sezione Tipologie Carico Accidentale del progetto di EdiLus-CA. Per accedere a tale sezione del progetto attivo basta: esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1); esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo “Elementi”; fare doppio click sul nodo Tipologie Carico Accidentale sul ramo che si diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”; questa operazione apre la finestra Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Accidentali nella finestra del programma e il box Tipologie Carico Accidentale sotto il Navigatore. Di seguito, per brevità, la finestra “Analisi dei Carichi: Gestione Carichi Accidentali” sarà chiamata semplicemente Gestione Carichi Accidentali. Nel box “Tipologie Carico Accidentale” vengono proposte le cartelle: Predefiniti, contenente i nodi delle tipologie di carico accidentale previste dalla Normativa; tali condizioni NON possono essere eliminate dall’Utente ma è possibile modificare i valori dei relativi coefficienti riduttivi dei carichi (v. avanti). Ovviamente, l’Utente si assume la responsabilità di tutte le modifiche apportate ai dati delle tipologie di carico accidentale.
113
9. I Carichi
Personalizzati, destinata a contenere le tipologie di carico accidentale definite liberamente dall’Utente con cui è possibile integrare le condizioni predefinite. Per inserire una nuova tipologia di carico accidentale nella cartella Personalizzati basta effettuare le seguenti operazioni: fare click, con il pulsante destro del mouse, sulla cartella Personalizzati; questa operazione apre un menu locale; nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi; nella cartella Personalizzati viene creato (e selezionato) il nodo della nuova tipologia di carico accidentale e, nella finestra Gestione Carichi Accidentali, vengono proposti i campi per la sua definizione; • nella finestra Gestione Carichi Accidentali specificare i dati della tipologia di carico accidentale creata. La finestra Gestione Carichi Accidentali è sormontata da una toolbar identica a quella della finestra Gestione Analisi Carichi (v. § 9.1). Pertanto, per creare una nuova tipologia di carico accidentale è anche possibile: selezionare la cartella Personalizzati nel box “Tipologie Carico Accidentale”; pigiare il bottone Aggiungi della toolbar della finestra Gestione Carichi Accidentali.
Nella finestra Gestione Carichi Accidentali vengono proposti, dall’alto: • il campo Descrizione in cui va specificata una breve descrizione della 114
9. I Carichi
tipologia di carico accidentale; la stringa specificata in tale campo viene riportata anche come nome del nodo creato nel box “Tipologie Carico Accidentale”; • la sezione Coefficienti riduttivi dei carichi in ASSENZA di sisma nei cui campi vanno specificati gli opportuni coefficienti riduttivi dei carichi accidentali in assenza di sisma; • la sezione Coefficienti riduttivi dei carichi in PRESENZA di sisma nei cui campi vanno specificati gli opportuni coefficienti riduttivi dei carichi accidentali in presenza di sisma. I dati delle tipologie di carico accidentale create possono essere modificati fino a quando non si richiede il calcolo (v. cap. 13). Per modificare i dati di una tipologia di carico accidentale creata dall’utente (nella cartella Personalizzati) basta richiamare la finestra Gestione Carichi Accidentali cliccando sul relativo nodo nel box Tipologie Carico Accidentale. Una tipologia di carico accidentale creata dall’Utente (nella cartella Personalizzati) può essere eliminata dal progetto effettuando le seguenti operazioni: fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tipologia di carico accidentale da eliminare per selezionarla e richiedere l’apertura del menu locale; • selezionare l’opzione Elimina nel menu locale. La tipologia di carico accidentale selezionata nel box Tipologie Carico Accidentale può anche essere eliminata pigiando il bottone Elimina della toolbar della finestra Gestione Carichi Accidentali.
9.5
Le Condizioni di Carico del Calcolo Effettuato il calcolo (v. cap. 13), il programma fornisce un quadro sintetico delle varie condizioni di carico effettuate nel calcolo stesso. Per richiedere il quadro di tutte le condizioni dei carichi in base alla quali è stato effettuato il calcolo basta: 115
9. I Carichi
esplodere il nodo Elementi del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1); esplodere il nodo Analisi dei Carichi sul ramo che si diparte dal nodo “Elementi”; fare doppio click sul nodo CONDIZIONI di CARICO sul ramo che si diparte dal nodo “Analisi dei Carichi”. Quest’ultima operazione apre la finestra Condizioni di Carico nella finestra del programma.
Nella finestra Condizioni di Carico viene proposta una tabella nei cui righi vengono riportate le varie condizioni di carico. Cliccando sull’intestazione di una colonna della tabella si ottiene l’ordinamento alfanumerico delle condizioni di carico in funzione del contenuto dei campi della colonna stessa. Cliccando nuovamente sulla stessa colonna, l’ordinamento precedentemente proposto viene invertito. I dati della tabella con le condizioni di carico saranno ovviamente riportati anche nella relazione (v. cap. 17).
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10. Il Disegno degli Oggetti
Il Disegno degli Oggetti Il presente capitolo illustra le modalità operative per il disegno degli Oggetti di EdiLus-CA. Gli Oggetti di EdiLus-CA risultano suddivisi per tipologie. Gli oggetti delle tipologie Generali e Disegno hanno solo una valenza grafica o di utilità per il disegno degli oggetti della tipologia Strutturale. Il disegno degli oggetti della tipologia Strutturale, oltre a definire graficamente l’intero progetto, determina anche l’input (Object Draw) della stragrande maggioranza dei dati necessari per consentire al programma di svolgere i calcoli (v. cap. 13) e di fornire gli opportuni elaborati (relazione e grafici) (v. cap. 17).
117
10. Il Disegno degli Oggetti
10.1
Indicazioni di Carattere Generale Prima di illustrare nel dettaglio le modalità operative per il disegno e la gestione di ogni oggetto di EdiLus-CA nella tavola del disegno, è opportuno illustrare alcune operazioni di carattere generale. Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per disegnare un oggetto (v. § 10.1.1) nella tavola del piano attiva. Vengono, inoltre, illustrate le modalità per la selezione (v. § 10.1.2) di un oggetto disegnato per procedere alla sua modifica (v. § 10.1.4) e/o alla sua cancellazione (v. § 10.1.5). Infine, vengono sommariamente descritte le modalità per la gestione delle proprietà di un oggetto (v. § 10.1.6).
10.1.1
Come Disegnare un Oggetto Per disegnare un oggetto sulla tavola del Piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni: cliccare sul bottone Oggetti Disegno della toolbar verticale sinistra della Finestra del Programma (v. § 3.1); questa operazione apre l’omonimo toolbox che propone, suddivisi per tipologia, gli oggetti che è possibile disegnare; le opzioni per la scelta dell’oggetto da disegnare sono anche disponibili nel menu che si apre pigiando l’apposito bottone della toolbar (v. § 3.4) o selezionando l’equivalente opzione del menu locale della tavola (v. § 6.6); • nel toolbox Oggetti Disegno pigiare il bottone della tipologia (ad es. Strutturale) di appartenenza dell’oggetto da disegnare; questa operazione visualizza la lista degli oggetti appartenenti alla tipologia scelta; • selezionare l’oggetto da disegnare; questa operazione attiva la modalità 118
10. Il Disegno degli Oggetti
per il disegno dell’oggetto e propone le relative proprietà nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) a destra nella Finestra del Programma; • specificare le proprietà (sezione, materiale, ecc.) dell’oggetto (v. § 10.1.6) e procedere al suo disegno nella tavola attiva. Le proprietà di un oggetto e le modalità operative per il suo disegno possono differire anche sensibilmente da quelle di un altro oggetto. Le proprietà e le modalità operative per il disegno di ogni oggetto di EdiLus-CA vengono illustrate negli opportuni paragrafi del presente capitolo.
10.1.2
Come Selezionare un Oggetto Per modificare la posizione e/o le proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto disegnato (v. § 10.1.1) nella tavola di un piano, è necessario che questo venga preventivamente selezionato. Per selezionare un oggetto nella tavola attiva basta: attivare la modalità per la selezione degli oggetti pigiando il bottone Seleziona oggetti della toolbar (v. § 3.4); in tale modalità il cursore assume l’aspetto a lato; la modalità per la selezione degli oggetti può anche essere attivata mediante l’omonima opzione del menu locale della tavola (v. § 6.6); Si ricorda che al menu locale della tavola di disegno attiva si accede facendo un click, con il pulsante destro del mouse nella tavola stessa (v. § 6.6).
• fare un click, con il pulsante sinistro del mouse sull’oggetto da selezionare nella tavola. Quando un oggetto risulta selezionato presenta le maniglie per il suo spostamento e/o la sua rotazione. Per ogni oggetto, tali maniglie assumono l’aspetto e le funzionalità più opportune. Le maniglie di un oggetto vengono descritte, nel paragrafo che illustra le modalità per il suo disegno. Inoltre, quando un oggetto risulta selezionato, nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) vengono proposte, per eventuali modifiche, le relative proprietà. EdiLus-CA consente perfino di selezionare un oggetto posizionato in secondo piano rispetto ad un altro oggetto (ad es. una parete sotto una trave). 119
10. Il Disegno degli Oggetti
Per selezionare un oggetto in secondo piano basta: • cliccare nel punto opportuno per selezionare l’oggetto desiderato; ovviamente, questa operazione non seleziona l’oggetto desiderato, ma l’oggetto che è in primo piano rispetto ad esso; • pigiare CTRL+SPAZIO della tastiera per spostare la selezione sull’oggetto in secondo piano rispetto all’oggetto precedentemente selezionato. Nella tavola attiva del progetto e/o nelle viste 3D è anche possibile selezionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) per poterli modificare (spostare, ruotare o cambiarne le proprietà) con un’unica operazione(v. § 10.1.3).
10.1.3
Come Selezionare più Oggetti Contemporaneamente EdiLus-CA consente di effettuare delle operazioni su più oggetti contemporaneamente. In questo caso è necessario indicare, mediante una selezione multipla, su quali oggetti l’operazione deve essere effettuata. Per selezionare un gruppo di oggetti (selezione multipla) nella tavola attiva del progetto (v. § 6.6) o in una sua vista 3D (v. § 12.3) basta effettuare le seguenti operazioni: attivare la modalità per la selezione degli oggetti; tale modalità risulta attiva quando il bottone Seleziona oggetti della toolbar risulta premuto e il cursore assume l’aspetto dell’icona dello stesso bottone; La modalità per la selezione degli oggetti può anche essere attivata scegliendo opzione Seleziona oggetti del menu locale della tavola a cui si accede cliccando, con il pulsante destro del mouse, in un punto della tavola stessa.
• tenere premuto SHIFT della tastiera; • fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, su ogni oggetto da selezionare; • ultimata la selezione degli oggetti rilasciare il tasto SHIFT. Per togliere la selezione da uno degli oggetti selezionati basta tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare nuovamente su esso. 120
10. Il Disegno degli Oggetti
Per togliere la selezione da tutti gli oggetti selezionati basta cliccare in un qualsiasi punto della tavola. Una selezione multipla può anche essere effettuata racchiudendo, in un rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse), almeno un punto di ogni oggetto da selezionare. Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto in cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, si otterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire nel tracciamento del rettangolo. Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera il rettangolo di selezione può anche essere tracciato a partire da un punto in cui risulta disegnato un oggetto (ad es, il rettangolo di selezione può essere tracciato da un punto interno ad un solaio, una soletta, ecc.). Molto utili per selezionare più oggetti sono i seguenti bottoni della toolbar: Seleziona Tutto: seleziona tutti gli oggetti (travi, pilastri, ecc.) visualizzati nella finestra attiva del progetto. Gli oggetti contenuti nella tavola della finestra attiva del progetto ma NON visualizzati NON vengono selezionati. Se si intende selezionare tutti gli oggetti contenuti nella finestra attiva del progetto è necessario richiedere preventivamente uno Zoom Esteso (v. § 11.4).
Deseleziona Tutto: deseleziona tutti gli elementi selezionati visualizzati nella finestra attiva. Inverte selezione: seleziona tutti gli oggetti non selezionati visualizzati e deseleziona tutti gli oggetti selezionati visualizzati nella finestra attiva. Il gruppo di oggetti selezionato presenta, in posizione baricentrica la maniglia per il suo spostamento e/o la sua rotazione. Tale maniglia è costituita da un punto centrale e da quattro punti laterali collegati al punto centrale da linee tratteggiate. Cliccando sul punto centrale della maniglia, si attiva la modalità per lo spostamento dell’intero gruppo di oggetti selezionato. 121
10. Il Disegno degli Oggetti
In tale modalità è possibile traslare il gruppo di oggetti selezionato spostandone il punto centrale della maniglia nella posizione desiderata. Per fissare la nuova posizione del gruppo di oggetti selezionato basta cliccare nel punto che deve assumere il suo baricentro. Nella modalità per la traslazione del gruppo di oggetti selezionato il cursore assume l’aspetto a lato. La maniglia del gruppo di oggetti selezionato può anche essere spostata in un qualsiasi punto di uno degli oggetti stessi (ad es. il vertice di un pilastro, ecc.). Per spostare la maniglia del gruppo di oggetti selezionato basta tenere premuto CTRL (CONTROL) della tastiera e cliccare sul nuovo punto in cui essa deve essere applicata. Facendo un click su uno dei punti esterni della maniglia, si attiva la modalità per la rotazione dell’intero gruppo di oggetti selezionato intorno al punto centrale della maniglia. Spostando opportunamente il punto cliccato, è possibile ruotare il gruppo di oggetti selezionato. Quando il gruppo di oggetti risulta correttamente inclinato basta fare un click per fissarne la posizione. Nella modalità per la rotazione di un gruppo di oggetti il cursore assume l’aspetto a lato. Durante la rotazione il punto cliccato della maniglia può anche essere avvicinato o allontanato dal centro di rotazione (punto centrale) per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti. Quando nella tavola risulta selezionato un gruppo di oggetti, nel toolbox delle Proprietà vengono proposte le sole proprietà comuni a tutti. In questo caso, la modifica di una proprietà (ad es. la sezione) riguarderà tutti gli oggetti selezionati anche se sono di tipo differente (ad es. travi e pilastri). Una ulteriore utilissima funzionalità per la selezione di più oggetti sono i Filtri per la selezione (v. § 10.1.3.1). 122
10. Il Disegno degli Oggetti
10.1.3.1
I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli Oggetti Un gruppo di oggetti selezionati nella tavola di un piano (v. § 10.1.3) o in una vista 3D (v. § 12.4) può essere “filtrato” in modo da ottenere la selezione, tra questi, dei soli oggetti appartenenti ad una o più tipologie. Ad esempio, per richiedere la selezione dei pilastri e delle travi, basta selezionare tutti gli oggetti disegnati e applicare un filtro che richiede la selezione dei soli oggetti pilastro e trave. Con un’unica operazione il Tecnico può, quindi, selezionare tutti gli oggetti di un certo tipo appartenenti ad un certo gruppo di oggetti (selezionati), senza essere costretto a lunghe e onerose multiselezioni (v. § 10.1.3). I filtri sono utili anche per selezionare gran parte degli oggetti di una determinata tipologia. In questo caso, infatti, basta selezionare, mediante i filtri, tutti gli oggetti della tipologia e, successivamente, deselezionare quelli che non interessano.
Per selezionare, nella tavola o nella vista 3D attiva, gli oggetti di una o più tipologie appartenenti ad un parte dell’edificio basta: • selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggetti da selezionare; per effettuare questa operazione basta racchiudere la parte di edificio interessata in un rettangolo di selezione; Per selezionare tutti gli oggetti visualizzati in una tavola o in una vista 3D, basta pigiare Seleziona Tutto della toolbar.
• aprire il toolbox Filtro e Ricerca cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale sul bordo sinistro della Finestra del Programma; • accedere alla pagina Filtro Selezione del toolbox cliccando sulla omonima linguetta in alto nel toolbox stesso; 123
10. Il Disegno degli Oggetti
• nella pagina Filtro Selezione selezionare i check box delle tipologie di oggetti che, tra quelli prima selezionati, devono rimanere selezionati; • pigiare il bottone Applica sulla toolbar del toolbox. Naturalmente, se nella Tavola o nella vista 3D attiva non risultano selezionati degli oggetti NON ha senso applicare alcun filtro è, pertanto NON è neanche possibile accedere alla pagina “Filtro Selezione” del toolbox “Filtro e Ricerca”.
Per ottenere la selezione di un’unica tipologia di oggetti (ad es., le sole travi) è possibile operate in maniera molto più rapida effettuando le seguenti operazioni: • selezionare l’intera parte di edificio da cui occorre estrarre gli oggetti della tipologia da selezionare; questa operazione attiva, in alto nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6), il list box “Filtro per entità” con l’elenco delle tipologie di oggetti selezionati; Nel list box Filtro per entità viene anche indicato il numero di oggetti selezionati appartenenti ad ogni tipologia.
• nel list box Filtro per entità selezionare la tipologia degli oggetti che devono rimanere selezionati.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Nella pagina Ricerca avanzata del toolbox “Filtro e Ricerca” è possibile disporre di un potente motore di ricerca degli oggetti della struttura. Nei riquadri Tavole e Tipologia di entità della pagina è possibile indicare rispettivamente, mediante la selezione degli opportuni check box, i piani (tavole) dell’edificio e le tipologie di oggetti a cui si intende limitare la ricerca. Sopra i riquadri Tavole e Tipologia di Entità sono presenti i bottoni: Seleziona Tutto, che seleziona tutti i check box del riquadro; Deseleziona Tutto, che toglie la selezione da tutti i check box del riquadro. Nella zona inferiore della pagina “Ricerca avanzata” sono presenti gli strumenti per imporre, sugli oggetti indicati nei riquadri “Tavole” e “Tipologia di Entità” un’ulteriore condizione di ricerca sulle proprietà degli oggetti da trovare. Ad esempio, è possibile richiedere di ricercare “le travi e i pilastri del secondo piano” con “sezione” “uguale a” “100x22”. Per definire una condizione di ricerca di questo tipo è, quindi, necessario indicare, per gli oggetti scelti (“travi e pilastri del secondo piano”) nei riquadri Tavole e Tipologia di Entità: • la Proprietà (“sezione”) su cui si intende imporre la condizione; • l’Operatore (“uguale a”) che definisce il criterio di ricerca; • il Valore di confronto (“100x22”) per l’estrazione degli oggetti ricercati. In pratica, per imporre una condizione di ricerca sulle proprietà degli oggetti, basta effettuare le seguenti operazioni:
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10. Il Disegno degli Oggetti
• Nel list box Proprietà fare doppio click sulla proprietà su cui si intende imporre la condizione per selezionarla e richiudere il list box stesso. Ovviamente, in tale list box vengono proposte le proprietà comuni alla tipologie di oggetti scelte nel riquadro “Tipologia di entità”. Le proprietà proposte, inoltre, risultano raggruppate per tipologia, e quindi, per individuare la proprietà da selezionare è necessario esplodere la relativa tipologia. • Nel list box Operatore selezionare l’operatore per la ricerca; • Nel list box Valore di confronto selezionare il valore di confronto per l’estrazione degli oggetti ricercati. Naturalmente, in quest’ultimo list box vengono proposti i valori che la proprietà scelta assume per tutti gli oggetti indicati nei riquadri “Tavole” e “Tipologia di Entità”. Per ottenere la selezione, nella tavola o nella vista 3D attiva, la selezione dei tutti gli oggetti trovati, basta pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox Filtro e Ricerca. Se, nella tavola o nella vista 3D attiva, oltre alla selezione degli oggetti individuati nella ricerca appena effettuata, si intende ottenere anche la selezione di altri oggetti che soddisfano condizioni di ricerca differenti da quelle precedenti basta: • selezionare il check box Aggiungi a ricerche precedenti, in alto nella pagina “Ricerca avanzata”; • impostare la nuova condizione di ricerca secondo le modalità già illustrate; pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox Filtro e Ricerca.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.1.4
Come Modificare un Oggetto Per modificare un oggetto disegnato sulla tavola di un piano è necessario selezionarlo (v. § 10.1.2). Un oggetto selezionato può essere liberamente traslato o ruotato nella tavola con modalità analoghe a quelle previste per il suo disegno. L’oggetto selezionato, inoltre, può essere liberamente modificato nelle sue proprietà (v. § 10.1.6). Le modalità per la modifica vengono dettagliatamente illustrate, per ogni specifico oggetto, negli opportuni paragrafi del presente capitolo.
10.1.5
Come Cancellare un Oggetto Per cancellare un oggetto disegnato sulla tavola attiva basta: • selezionarlo (v. § 10.1.2); • premere CANC (CANCEL) della tastiera.
10.1.6
Le Proprietà degli Oggetti Il semplice disegno di un oggetto sulla tavola di un piano consente al programma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per effettuare i calcoli. Tuttavia un oggetto (ad es. un pilastro) semplicemente disegnato nella tavola di un piano è ancora “generico” e non un elemento specifico del progetto dell’Edificio. Per rendere un oggetto un elemento specifico del progetto è necessario indicarne le proprietà nel Toolbox delle Proprietà che si apre nella parte destra della Finestra del Programma durante il suo disegno oppure quando esso risulta selezionato. 127
10. Il Disegno degli Oggetti
Il toolbox delle Proprietà di un oggetto risulta costituito dalle pagine Proprietà e Risultati a cui si accede cliccando sulle omonime linguette in alto nel toolbox stesso. Per default, nel toolbox delle Proprietà viene proposta la pagina Proprietà.
La pagina Proprietà Nella pagina Proprietà vengono proposte le proprietà dell’oggetto selezionato o in fase di disegno. Le Proprietà di un oggetto (ad es. la sezione, il materiale, ecc.) possono, pertanto, essere specificate mentre lo si disegna ma possono anche essere specificate o modificate in un qualsiasi momento successivo al disegno. Nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà i righi relativi alle varie proprietà di un oggetto risultano raggruppati per tipologie in varie sezioni. Ogni sezione risulta sormontata da una barra azzurra che ne riporta il titolo e il bottone per visualizzare o nascondere le proprietà contenute. Se sulla barra di una sezione è presente il bottone a lato, le proprietà contenute risultano nascoste. Cliccando sul bottone o sulla barra le proprietà della tipologia vengono visualizzate. Quando le proprietà di una sezione risultano visualizzate, il bottone si trasforma in quello a lato. Per nascondere le proprietà di una sezione basta pigiare il bottone a lato o sulla barra. Generalmente le proprietà della sezione Aspetto della pagina Proprietà del toolbox delle proprietà sono comuni a tutti gli oggetti. Nella sezione Aspetto vengono proposti i seguenti righi: 128
10. Il Disegno degli Oggetti
Descrizione, in cui è possibile assegnare una descrizione all’oggetto selezionato o da disegnare; per default il programma, propone, come descrizione, il nome dell’oggetto (ad es. "Pilastro"). Colore, in cui è possibile personalizzare il colore di riempimento dell’oggetto selezionato o da disegnare. Per alcune tipologie di oggetti (travi, pilastri, ecc.) il colore scelto viene proposto solo nelle viste 3D, mentre, per altre tipologie (solai, ecc.), viene proposto anche nelle piante. Il colore dell’oggetto selezionato può essere definito: selezionandolo nel list box dei colori di base che si attiva quando il cursore è nel rigo; oppure scegliendolo nel dialog per la scelta dei colori personalizzati a cui si accede pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo. Colore Linee, in cui è possibile personalizzare il colore delle linee dell’oggetto selezionato o da disegnare. Tale colore può essere definito: selezionandolo nel list box dei colori di base che si attiva quando il cursore è nel rigo; oppure scegliendolo nel dialog per la scelta dei colori personalizzati a cui si accede pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo. In alto nella pagina Proprietà è presente il list box Filtro per entità contenente la lista di tutti gli oggetti selezionati nella tavola attiva (tavola di disegno, vista 3D, ecc.) (v. § 10.1.3 e 12.4). La scelta di una tipologia di oggetti nel list box “Filtro per entità” propone la selezione dei soli oggetti ad essa appartenenti. Ad esempio, se tra gli oggetti selezionati vi sono delle travi, selezionando l’opzione “Trave” del list box, nella tavola attiva risulteranno selezionate le sole travi della precedente selezione.
La pagina Risultati Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà è possibile visualizzare i risultati di calcolo dell'oggetto selezionato nella tavola del disegno, in una carpenteria o in una vista 3D. Di seguito, se non diversamente specificato, con il termine Toolbox delle Proprietà si identificherà la pagina Proprietà del toolbox stesso.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.1.7
Il Punto Sensibile degli Oggetti Il disegno degli oggetti Pilastro e Trave, Parete e Cordolo di EdiLus-CA nella tavola di un piano (v. § 6.6) si effettua mediante un particolare punto della loro sezione: il Punto Sensibile. Per disegnare un Pilastro, ad esempio, basta posizionare opportunamente nella tavola il punto sensibile della sua sezione. Una trave (una parete o un cordolo) viene, invece, disegnata tracciando la congiungente i punti sensibili delle sue sezioni di estremità. La definizione, in fase del disegno, del punto sensibile della sezione di un oggetto consente di fissare i punti fissi a partire dai quali l’oggetto viene posizionato nella struttura. Si supponga, ad esempio, di posizionare, in uno spigolo dell’edificio, un pilastro avente come punto sensibile della sua sezione proprio il punto coincidente con lo spigolo dell’edificio. Nella tavola il punto sensibile della sezione di un pilastro selezionato (v. § 10.1.2) è riconoscibile per la presenza della maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione (v. figura). Sostituendo la sezione del pilastro, con una di dimensioni differenti, questa, risultando ancora vincolata al punto sensibile della precedente sezione, verrà correttamente disegnata verso l’interno dell’edificio. Analogamente, è possibile scegliere di adottare, come punto sensibile del pilastro, il baricentro della sezione o il punto medio di uno dei suoi lati.
In pratica, per un pilastro, il punto sensibile della sua sezione coincide con il “Filo Fisso”. Inoltre, adottando come punto sensibile della sezione di una trave di bordo rettangolare, quello rivolto verso l’esterno dell’edificio, anche cambiando la sezione, la trave rimane vincolata al bordo esterno dell’edificio. 130
10. Il Disegno degli Oggetti
La linea che unisce i punti sensibili delle sezioni di estremità di una trave viene proposta con uno spessore maggiore delle altre linee. Quando la trave è in fase di disegno o risulta selezionata, su tale segmento viene, proposta una doppia freccia cliccando la quale si sposta il punto sensibile della sezione.
La scelta del punto sensibile di un oggetto può anche essere effettuata nel rigo Allineamento delle sue proprietà (v. § 10.3.1). Inoltre, il punto sensibile di un oggetto può essere spostato, anche in fase di disegno, pigiando F5 (in avanti) oppure F6 (indietro) della tastiera il numero necessario di volte. Oltre agli oggetti Pilastro (v. § 10.2.1) e Trave (v. § 10.3.1), sono dotati di punti sensibili per il disegno anche l’oggetto Parete (v. § 10.4.1), Scala (v. § 10.9.1) e Cordolo (v. § 10.11.1) e le selezioni multiple di oggetti (10.1.3). Pigiando F7 o F8 della tastiera quando uno degli oggetti suddetti risulta selezionato (o in fase di disegno), la sua sezione viene ruotata di 90°, rispettivamente in senso antiorario o orario, intorno al punto sensibile scelto. Pigiando gli stessi tasti vengono ruotate allo stesso modo anche le selezioni multiple di oggetti (v. § 10.1.3) intorno alla maniglia scelta. Di seguito vengono riportati i punti sensibili che è possibile fissare per la sezione dei pilastri e delle travi.
131
10. Il Disegno degli Oggetti
Trave Rettangolare
Rettangol. Cava
Circolare
Circolare cava
Poligonale
Poligonale cava
C
H
L
L rovescia
N
T semplice
T rovescia
T ruotata
Doppia T
U
U rovescia
Z
Colmo
Rettangolare
Rettangol. Cava
Circolare
Circolare cava
Poligonale
Poligonale cava
C
H
L
L rovescia
N
T semplice
T rovescia
T ruotata
Doppia T
U
U rovescia
Z
Colmo
Pilastro
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.2
I Pilastri Per il disegno della struttura dell’edificio, gli oggetti Pilastro vanno semplicemente disposti sulla tavola del relativo piano. Disponendo un pilastro sulla tavola di un piano viene rappresentata la sua base superiore, mentre la sua base inferiore viene posizionata alla quota del piano sottostante (v. § 6.1). L’altezza del pilastro risulta, pertanto, essere proprio quella specificata per il piano stesso (v. § 6.1). Tale altezza, però, può essere modificata (v. § 10.2.3) e le basi del pilastro possono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per default. Il semplice posizionamento di un pilastro sulla tavola consente al programma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie per effettuare i calcoli. Del pilastro disegnato, ad esempio, il programma conosce già altezza, in quanto esso acquisisce l’altezza specificata per la Tavola del piano su cui viene disegnato. Tuttavia un pilastro semplicemente posizionato nella tavola di un piano è ancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progetto dell’Edificio. Per rendere un pilastro un elemento specifico del progetto è necessario indicarne le proprietà specifiche nell’apposito toolbox. Le proprietà di un pilastro possono essere specificate nella fase del suo disegno (v. § 10.2.1) ma possono anche essere specificate o modificate (v. § 10.2.2) in un qualsiasi momento successivo. I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la modifica di un pilastro e per la definizione delle sue proprietà.
133
10. Il Disegno degli Oggetti
10.2.1
Come Disegnare i Pilastri Per disegnare un Pilastro sulla tavola di un piano (v. cap. 6) basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Pilastro per attivare la modalità per il disegno dei pilastri ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del pilastro da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (10.2.3) del pilastro da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del pilastro. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Pilastro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.2.3.
Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, scegliere la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2). Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere il materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1.1). Pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Allineamento per attivare il dialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) del pilastro. Per scegliere il punto sensibile basta cliccare sul relativo quadratino (facendolo diventare rosso) e pigiare il bottone in basso per chiudere il dialog. Un doppio click sul punto sensibile lo seleziona e chiude il dialog. Il punto sensibile della sezione del pilastro da disegnare può anche essere scelto senza accedere all’apposito dialog. Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile si sposta nelle varie posizioni possibili della sezione del pilastro. Per un pilastro la scelta del punto sensibile (v. § 10.1.7) coincide con l’indicazione del suo Filo Fisso.
134
10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click nella tavola del disegno; questa operazione lega al cursore la sezione del pilastro scelta. • Definire l’orientamento (orizzontale o verticale) della sezione del pilastro. Pigiando F7 o F8 della tastiera, il pilastro ruota progressivamente di 90° (in senso antiorario o orario) intorno al punto sensibile scelto; se la sezione del pilastro deve essere ruotata di un angolo qualsiasi, questo può essere specificato nel campo Rotazione del toolbox delle proprietà (v. § 10.2.3). • Posizionare il pilastro nel punto opportuno della tavola; durante lo spostamento, nei campi della sezione PUNTO inferiore del toolbox delle Proprietà vengono proposte dinamicamente della barra di stato della Finestra del Programma. Le stesse coordinate possono essere riportate dinamicamente anche nei campi opportuni del toolbox delle Proprietà (v. § 20.2). In questa fase le utilità di disegno (v. cap. 11) di EdiLus-CA (caricamento di disegni DXF o DWG, griglie, zoom, snap, ecc.) rendono il lavoro estremamente semplice e rapido. Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le posizioni consentite dagli snap attivi (v. § 11.1). Se un pilastro va posizionato in un punto differente da quelli consentiti, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli opportunamente (v. § 11.1).
• Fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fissare il pilastro nella posizione desiderata. Tutti i dati relativi alla posizione e alle dimensioni del pilastro vengono riportati negli opportuni campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3). Tutte le scelte effettuate per il pilastro disegnato (sezione, punto sensibile, ecc.) vengono riproposte per il disegno del pilastro successivo. Disegnato un pilastro il programma ripropone la modalità per il disegno dei pilastri successivi. Per interrompere tale modalità basta pigiare il bottone Seleziona oggetti della toolbar (o selezionare l’omonima opzione del menu locale della tavola) per passare alla modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2) disegnati oppure procedere al disegno di un altro oggetto (ad es. una trave). 135
10. Il Disegno degli Oggetti
Per posizionare correttamente un pilastro nella tavola, oltre a tutti gli altri snap previsti dal programma, sono disponibile utilissimi snap ad oggetto (v. § 11.1.3) per facilitare gli allineamenti con i pilastri o altri oggetti già disegnati. Quando il pilastro che si sta disegnando risulta allineato con pilastri già disegnati, vengono proposte dinamicamente le distanze da questi su apposite linee di quota. Come traccia per il disegno dei pilastri è anche possibile utilizzare un disegno (una pianta del progetto architettonico) in formato DXF o DWG (v. § 11.8). In questo caso, come ulteriore ausilio, sono disponibili gli snap (v. § 11.1.3) agli elementi (punti, linee, ecc.) del disegno DXF o DWG. Un’altra utilità viene fornita dalla possibilità di visualizzare, sul piano del disegno, alcune entità (pilastri, travi, ecc.) già disegnate sulla tavola di un altro piano (v. § 11.6). Anche in questo caso sono disponibili gli snap agli oggetti visualizzati per procedere in maniera semplice e rapida nel disegno. Sulla tavola di un piano, infine, è anche possibile copiare i pilastri (ed altre entità) già disegnati sulla tavola di un altro piano (v. § 11.5). Ogni pilastro disegnato può essere liberamente spostato, ruotato e modificato nelle proprietà (v. § 10.2.2).
10.2.2
Come Modificare un Pilastro Disegnato Un pilastro disegnato nella tavola di un piano (v. § 10.2.1) può essere liberamente spostato e/o ruotato. Anche le Proprietà (v. § 10.2.3) del pilastro disegnato (sezione, posizione del punto sensibile, vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate.
Spostamento Per spostare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le seguenti operazioni: • attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2); 136
10. Il Disegno degli Oggetti
• cliccare sul pilastro per selezionarlo; quando il pilastro è selezionato, sul suo punto sensibile (v. § 10.1.7) viene proposta la maniglia per lo spostamento e la rotazione; fare click sul punto centrale (verde) della maniglia; questa operazione attiva la modalità per lo spostamento del pilastro ed il cursore assume l’aspetto a lato; • spostare il punto sensibile del pilastro nella posizione desiderata; in questa fase, per operare maniera semplice e precisa, risultano molto utili le funzionalità del disegno di EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v. cap. 11); in particolare, sono estremamente utili: • • •
gli snap attivi (v. § 11.1) che facilitano gli allineamenti con i pilastri già disegnati; le linee di quota che riportano dinamicamente la distanza del pilastro che si sta spostando dagli altri pilastri disegnati; le coordinate del punto sensibile del pilastro, che variano dinamicamente sulla barra di stato ed, eventualmente (v. § 20.2), nella sezione PUNTO inferiore del toolbox delle proprietà (v. § 10.2.3);
Durante gli spostamenti, il punto sensibile del pilastro assume le sole posizioni consentite dagli snap attivi (v. § 11.1). Per posizionare un pilastro in un punto differente da quelli consentiti, è necessario disabilitare uno o più snap o regolarli opportunamente (v. § 11.1).
• fare click per fissare la nuova posizione del pilastro. Lo spostamento del pilastro selezionato può anche essere ottenuto: • modificando le coordinate (in m), del suo punto sensibile nei righi X e Y della sezione Punto inferiore del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3); oppure specificando lo spostamento orizzontale e verticale (lungo X e lungo Y) che deve subire il pilastro nel dialog Sposta che si attiva pigiando il bottone nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà.
Rotazione Per ruotare un pilastro già disegnato nella tavola basta effettuare le seguenti operazioni: 137
10. Il Disegno degli Oggetti
• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2); • cliccare sul pilastro per selezionarlo; il pilastro selezionato presenta, sul suo punto sensibile (v. § 10.1.7), la maniglia per lo spostamento e la rotazione; il punto sensibile (verde) fungerà anche da centro di rotazione; Ovviamente, se si intende ruotare il pilastro intorno ad un altro punto, occorre spostare il suo punto sensibile. Per spostare il punto sensibile del pilastro selezionato basta pigiare F5 o F6 della tastiera il numero di volte necessario per fargli assumere la posizione desiderata.
fare click su uno dei punti esterni della maniglia; questa operazione attiva la modalità per la rotazione del pilastro ed il cursore assume l’aspetto a lato; • spostare opportunamente il punto della maniglia cliccato per ottenere la rotazione desiderata del pilastro; il punto della maniglia può anche essere allontanato dal centro di rotazione (punto centrale della maniglia) per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti nella tavola. Nel campo Rotazione delle Proprietà del pilastro può essere dinamicamente riportato l’angolo di cui e ruotata la sua sezione (v. § 20.2); Durante la rotazione, il punto della maniglia spostato assume le posizioni obbligate dagli snap attivi (v, § 11.1) nella tavola. Pertanto, le rotazioni ottenibili possono anche essere sensibilmente diverse da quella desiderata. Per ruotare con precisione la sezione di un pilastro può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1).
• quando il pilastro risulta ruotato dell’angolo desiderato, fare un click per fissarne la posizione. Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, il pilastro viene bloccato nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la sua traslazione. Rilasciando SHIFT si riattiva la modalità per la rotazione. Il pilastro selezionato può anche essere ruotato di 90°, in senso antiorario o orario, intorno al suo punto sensibile pigiando rispettivamente F7 o F8 della tastiera. 138
10. Il Disegno degli Oggetti
10.2.3
Le Proprietà del Pilastro Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Pilastro possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.2.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un pilastro risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la sezione (v. § 10.2.1) adottata per il pilastro. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere la sezione del pilastro tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2). Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il pilastro (v. § 10.2.1). Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale del pilastro tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile del pilastro da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.2.1). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Altre caratteristiche… Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività Ambiente. Nel list box che si attiva selezionando il rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività dell’ambiente in cui si trova il pilastro selezionato.
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Altezza: in tale rigo viene riportata l’altezza, in metri, del pilastro selezionato. Tale altezza, per default, è pari all’altezza del piano (v. § 10.2). L’altezza proposta può essere modificata nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile quando il cursore à nel rigo Altezza. 139
10. Il Disegno degli Oggetti
In tale dialog sono presenti: • il campo nuova Altezza in cui va digitata la nuova altezza del pilastro; la modifica dell’altezza del pilastro viene effettuata spostando la sua base superiore; • il check box Sposta Entità Collegate la cui selezione richiede che tutte le entità (travi, ecc.) collegate alla base superiore del pilastro vengano mantenute solidali ad essa e, quindi, vengano opportunamente spostate lungo la verticale. Pigiando il bottoncino OK (o INVIO della tastiera), il dialog si chiude e le modifiche richieste vengono applicate ai pilastri selezionati (v. §§ 10.1.2 e 10.1.3). Questa funzionalità consente di definire, in maniera semplicissima, un impalcato inclinato (v. § 10.7.4). Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la sezione del pilastro selezionato intorno al suo punto sensibile. In tale rigo è anche possibile specificare direttamente l’angolo di rotazione della sezione del pilastro per ottenerne l’inclinazione desiderata nella tavola. Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di inflessione del pilastro selezionato. Tale valore NON è modificabile.
PUNTO inferiore Nella sezione PUNTO inferiore vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile (v. § 10.1.7) della base inferiore del pilastro selezionato. La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato del pilastro nel disegno.
Ancora al Piano Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio tra la base superiore del pilastro e il piano su cui è stato disegnato (v. § 10.2):
140
SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: SI: la base superiore del pilastro risulta ancorata al piano del disegno; pertanto, modificando la quota del piano del disegno, la base superiore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul
10. Il Disegno degli Oggetti
riore del pilastro rimane solidale ad esso; cliccando sul bottoncino a sinistra del list box, viene proposto il campo Delta in cui è anche possibile richiedere uno scostamento, in metri, della base superiore del pilastro dal piano del disegno; NO: tra la base superiore del pilastro e il piano del disegno NON esiste alcun ancoraggio; pertanto, modificando la quota del piano del disegno, la quota della base superiore del pilastro rimane invariata. Se, per la base superiore del pilastro, occorre richiedere uno scostamento verso il basso rispetto al relativo piano di appartenenza, il valore specificato nel campo delta deve essere preceduto dal segno – (meno). Ovviamente, lo scostamento richiesto viene mantenuto anche se si modifica l’altezza del piano (v. § 6.3).
Vincoli Interni Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà: Inferiore: nel rigo Inferiore vengono segnalati, mediante una sequenza di sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla base inferiore del pilastro. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pilastro (v. § 10.2.5). Superiore: nel rigo Superiore vengono segnalati, mediante una sequenza di sei lettere S (SI) o N (NO), quali sono i vincoli interni presenti sulla base superiore del pilastro. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità del pilastro (v. § 10.2.5).
Carichi e Forze Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti lineari che caricano il pilastro selezionato. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti lineari derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma) e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi applicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4). 141
10. Il Disegno degli Oggetti
Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti concentrati che caricano il pilastro selezionato. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti concentrati derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma) e delle eventuali forze e momenti concentrati aggiuntivi applicati al pilastro dall’Utente (v. § 10.2.4). Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi termici sul pilastro selezionato. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile specificare liberamente i carichi termici (nelle tre direzioni) agenti sul pilastro selezionato.
Funzionalità La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà: Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di assegnare il pilastro selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Al piano superiore, il pilastro viene rappresentato tratteggiato. Sposta: questa proprietà consente di spostare il pilastro selezionato nel piano del disegno. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si apre il dialog in cui vanno specificate le componenti (lungo X e/o lungo Y) dello spostamento che deve subire il pilastro.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.2.4
Come Visualizzare le Forze su un Pilastro Un pilastro disegnato viene automaticamente caricato con le forze derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma in funzione degli oggetti (travi, solai, ecc.) che gravano su esso. Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente un pilastro con ulteriori forze e momenti (v. § 12.11). Tutte le forze (concentrate e lineari) che competono ad un pilastro possono essere visualizzate nel dialog Forze Lineari (Forze Concentrate). Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di un pilastro basta selezionarlo e pigiare il bottone proposto posizionando il cursore nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà (v. § 10.2.3). I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate di un pilastro sono identici a quelli previsti per le travi e, pertanto, per la loro descrizione, si rimanda al § 10.3.4. Le modalità operative per l’applicazione di forze, carichi e momenti aggiuntivi su un pilastro vengono illustrate nel § 12.11 e segg.. L’applicazione di forze aggiuntive sui nodi della struttura viene illustrata nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.
10.2.5
I Vincoli Interni del Pilastro I vincoli Interni di un Pilastro possono essere liberamente definiti dall’Utente con le stesse modalità previste per la definizione dei vincoli interni delle Travi (v. § 10.3.5). L’applicazione di vincoli esterni sui nodi della struttura può essere effettuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2).
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.3
Le Travi Le travi, come i pilastri (v. § 10.2), sono oggetti che vanno disegnati sulla tavola dei relativi piani (v. cap. 6) di appartenenza. Per poter disegnare le travi nella tavola non è necessario aver preventivamente disegnato i pilastri a cui collegarle. I pilastri, pertanto, possono essere disegnati (v. § 10.2.1) anche dopo aver disegnato le travi del piano. Disegnando una trave, sulla tavola del piano viene rappresentata la base superiore della sua sezione. La quota a cui viene posizionata la trave può essere liberamente modificata (v. § 10.3.3). È possibile, inoltre, modificare la quota di una estremità della trave, modificandone l’inclinazione, e ruotare la sua sezione. Il semplice disegno di una trave sulla tavola consente al programma di rilevare una grande quantità di informazioni necessarie al calcolo. Tuttavia una trave disegnata nella tavola di un piano è ancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progetto dell’Edificio. Per rendere una trave disegnata un elemento specifico del progetto, è necessario indicarne le Proprietà opportune nell’apposito toolbox. Le proprietà di una trave possono essere specificate nella fase del suo disegno (v. § 10.3.1) ma possono anche essere specificate o modificate (v. § 10.3.2) successivamente. I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno (v. § 10.3.1) e la modifica (v. § 10.3.2) di una trave e per la definizione delle sue proprietà (v. § 10.3.3).
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.1
Come Disegnare le Travi Una trave si disegna semplicemente tracciando, sulla tavola del piano di appartenenza (v. § 6.6), uno dei punti sensibili sul lato superiore della sua sezione (v. § 10.1.7). Per disegnare una Trave nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta effettuare le seguenti operazioni: • Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali di EdiLus-CA. Nel toolbox Oggetti Disegno selezionare l’opzione Trave (e Winkler) per attivare la modalità per il disegno delle travi ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della trave da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.3.3) della trave da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà della trave. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Trave di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.3.3.
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Sezione, scegliere la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2). Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere il materiale della trave tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Pigiare il bottone nel rigo Allineamento per aprire il dialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) della trave; per scegliere il punto sensibile basta: • cliccare sul punto sensibile (quadratino) della sezione per selezionarlo; il punto sensibile selezionato viene proposto in rosso; pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiudere il dialog.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Un semplice doppio click sul punto sensibile, oltre a selezionarlo, chiude anche il dialog. Si noti che, a differenza dei pilastri, per una trave vengono proposti, per la scelta, i soli punti sensibili della base superiore della sua sezione. Una trave, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola del piano di appartenenza.
• Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estremità della trave; le coordinate della prima estremità della trave vengono riportate nei campi della sezione Punto iniziale delle sue Proprietà. Quando una trave risulta selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche essere scelto senza accedere all’apposito dialog. Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile viene spostato progressivamente nelle posizioni possibili per la sezione scelta. Ad esempio, selezionando una trave a T e pigiando ripetutamente F5 o F6, il punto sensibile della sua sezione si sposta (in avanti o indietro) in uno delle cinque possibili posizioni sulla sua base superiore. La congiungente del punto sensibile delle sezioni iniziale e finale viene evidenziata con uno spessore maggiore.
• Spostare il cursore nel punto in cui posizionare l’altra estremità della trave; avendo fissata un’estremità, la trave può essere solo ruotata, allungata e/o accorciata; durante gli spostamenti un’apposita linea di quota riporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della trave. In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruotare e dimensionare la trave e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter nuovamente ruotare e dimensionare la trave basta rilasciare SHIFT della tastiera. Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della trave assume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1). Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelli consentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli opportunamente (v. § 11.1 e segg.).
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10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità (Punto finale) per fissare la trave disegnata. È assolutamente necessario che le travi disegnate risultino correttamente collegate ai pilastri (v. § 10.2.1) o agli altri elementi strutturali.
Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che si tocchino in almeno un punto.
La trave disegnata (e selezionata) presenta sulla congiungente i punti sensibili delle sezioni iniziale e finale due freccette azzurre. Cliccando su tali freccette si sposta il punto sensibile della sezione della trave. Sulla stessa congiungente viene, inoltre, riportata una freccetta nera che indica la direzione dell’asse 1 del riferimento locale (v. § 21.2) della trave stessa. Tutte le scelte effettuate per l’ultima trave disegnata (sezione, punto sensibile, ecc.) vengono riproposte, per default, per il disegno della trave successiva. Durante il disegno, il corretto posizionamento delle estremità della trave viene agevolato dalle potenti funzionalità di disegno (v. cap. 11) del programma. In particolare, oltre agli Snap (v. § 11.1), risultano estremamente utili le seguenti funzionalità: Il Caricamento di una planimetria in formato DXF o DWG. Nella tavola di un piano è possibile inserire, come sfondo, una planimetria in formato DXF o DWG (v. § 11.8) in modo da avere una traccia per l’immediata disposizione degli oggetti. La possibilità di disegnare senza prestare attenzione alle misure rende il disegno degli oggetti particolarmente rapido e comodo. Inoltre, gli elementi (punti, segmenti, ecc.) del grafico DXF o DWG definiscono degli snap che consentono di posizionare e allineare gli oggetti in maniera semplice e precisa. Le Griglie Guida (v. § 11.2). 147
10. Il Disegno degli Oggetti
Un’altra importante utilità consiste nella possibilità di visualizzare, come sfondo (Background) della tavola di disegno di un piano, entità (pilastri, travi, ecc.) già disegnate per altri piani (v. § 11.6). Anche in questo caso è possibile usufruire degli snap agli oggetti visualizzati per procedere in maniera più semplice e rapida nel disegno. Sulla tavola di un piano, infine, è anche possibile copiare le travi (ed altre entità) già disegnate sulla tavola di un altro piano (v. § 11.5). Ogni trave disegnata può essere liberamente spostata, ruotata e modificata nelle proprietà (v. § 10.3.2).
10.3.2
Come Modificare una Trave Disegnata Una trave può essere liberamente traslata e/o ruotata nella tavola di un piano (v. § 6.6), anche dopo essere stata disegnata. Anche le Proprietà (v. § 10.3.3) di una trave (sezione, punto sensibile, vincoli, ecc.) possono essere liberamente modificate dopo il disegno.
Traslazione Per traslare una trave già disegnata nella tavola del suo piano di appartenenza, basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la trave da traslare (v. § 10.1.2); quando la trave risulta selezionata alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento dei punti sensibili; • tenere premuto SHIFT della tastiera e fare click sulla maniglia dell’estremità da prendere come riferimento per lo spostamento; questa operazione attiva la modalità per la traslazione della trave; • spostare l’estremità della trave nella posizione desiderata; le coordinate del punto sensibile spostato vengono riportate dinamicamente a destra sulla barra di stato della Finestra del Programma; per posizionare la trave in maniera semplice e precisa sono di grande aiuto le funzionalità di disegno del programma (v. cap. 11); 148
10. Il Disegno degli Oggetti
Durante gli spostamenti, il punto sensibile dell’estremità della trave spostata assume le sole posizioni consentite dagli snap attivi (v. § 11.1). Per posizionare l’estremità della trave in un punto differente da quelli consentiti, è necessario disabilitare o regolare opportunamente (v. § 11.1 e segg.) gli Snap. Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la traslazione della trave e si rende attiva la modalità per la sua rotazione e il suo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).
• fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità della trave e rilasciare SHIFT della tastiera; le coordinate dei punti sensibili delle estremità della trave vengono anche riportate negli appositi campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3). Lo spostamento della trave selezionata può anche essere ottenuto modificando opportunamente le coordinate, in metri, delle sue estremità nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Rotazione Per ruotare, nel piano del disegno, una trave già disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la trave da ruotare (v. § 10.1.2); quando la trave risulta selezionata alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu) per lo spostamento dei punti sensibili delle sue estremità; • fare click sulla maniglia dell’estremità della trave opposta a quella che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la modalità per la rotazione ed il dimensionamento della trave; La modalità per la rotazione della trave viene proposta contestualmente alla modalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti). Una rotazione della trave può, quindi, essere effettuata contestualmente al suo dimensionamento. Ovviamente, per ruotare la trave intorno ad un altro punto della sua sezione di estremità, occorre spostarne il punto sensibile (v. § 10.1.7). Per spostare il punto sensibile della trave selezionata basta pigiare F5 o F6 della tastiera (o cliccare sulle apposite freccette azzurre) il numero di volte necessario per fargli assumere la posizione desiderata.
• spostare opportunamente l’estremità cliccata per ottenere la rotazione desiderata della trave; durante la rotazione sull’apposita linea di quota viene riportato dinamicamente l’angolo di cui la trave risulta ruotata nel piano del disegno; 149
10. Il Disegno degli Oggetti
L’estremità della trave spostata assume posizioni compatibili con gli snap attivi (v, § 11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della trave che è possibile ottenere possono essere sensibilmente diverse da quella desiderata. Per ruotare con precisione una trave può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).
• quando la trave risulta ruotata dell’angolo desiderato, fare un click per fissarne la posizione; l’angolo di cui risulta ruotata la trave viene riportato nel campo Angolo XY del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3). Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, la trave viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la sua traslazione. Rilasciando SHIFT viene riattivata la modalità per la rotazione della trave. La trave selezionata può anche essere ruotata intorno al suo Punto Iniziale (v. § 21.1) modificando l’angolo che essa forma con l’orizzontale nel campo Angolo XY del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3).
Dimensionamento Per modificare la lunghezza di una trave già disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la trave (v. § 10.1.2); quando la trave risulta selezionata alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini blu) per lo spostamento dei punti sensibili delle sue estremità; • fare click sulla maniglia dell’estremità della trave che si intende spostare per modificarne la lunghezza; questa operazione attiva la modalità per il dimensionamento e la rotazione della trave; • spostare l’estremità cliccata per modificare la lunghezza della trave; durante le modifiche, sull’apposita linea di quota, vengono dinamicamente proposte le nuove coordinate dell’estremità spostata; Durante il dimensionamento, l’estremità della trave spostata assume posizioni compatibili con snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza la lunghezza della trave può risultare sensibilmente diversa da quella desiderata. Per dimensionare con precisione una trave può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).
150
10. Il Disegno degli Oggetti
• quando la trave risulta della lunghezza desiderata oppure quando l’estremità spostata è nel punto opportuno, fare un click per fissarne le dimensioni o la posizione. Se durante il dimensionamento si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, la lunghezza della trave viene bloccata e si attiva la modalità per la sua traslazione. Rilasciando SHIFT viene riattivata la modalità per il dimensionamento e la rotazione della trave. La lunghezza della trave selezionata può anche essere variata modificando il valore del campo Lunghezza del toolbox delle Proprietà (v. § 10.3.3). Ulteriori possibilità di modifica della trave selezionata (variazioni di quota, ecc.) possono essere effettuate intervenendo sulle sue proprietà (v. § 10.3.3).
10.3.3
Le Proprietà della Trave Le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Trave possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.3.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.3.2). Le proprietà di una trave sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la sezione (v. § 10.3.1) adottata per la trave. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere la sezione della trave tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2). Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della trave. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile della sezione della trave da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.3.1). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui va scelto il punto sensibile. 151
10. Il Disegno degli Oggetti
Terreno (winkler): nel rigo Terreno (winkler) va specificato il tipo di terreno di fondazione se la trave è di fondazione (alla Winkler) (v. § 10.3.6). Una trave viene riconosciuta come “trave di fondazione” (alla Winkler) quando, per essa, risulta specificato un terreno. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).
Altre caratteristiche… Nella sezione altre caratteristiche… vengono proposti i righi: Aggressività Ambiente: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività dell’ambiente per la trave selezionata. Verifica Torsione: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere se effettuare le verifiche a torsione sulla trave selezionata, mediante la selezione di una delle seguenti opzioni: automatico: richiede di effettuare o meno la verifica a torsione sulla trave selezionata a seconda della scelta effettuata per tutte le travi del progetto (v. § 5.1); SI: richiede di effettuare la verifica a torsione sulla trave; NO: richiede di NON effettuare la verifica a torsione sulla trave. Analisi Dinamica Verticale per: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere l’opzione (elemento comune, membratura orizzontale con luce > 20 m, struttura di tipo spingente o sbalzo) opportuna a descrivere la trave selezionata; in funzione della scelta effettuata il programma eseguirà o meno l’analisi dinamica verticale sulla trave selezionata con le modalità previste dalla vigente normativa. Zoppa (solo per travi di fondazione alla Winkler): la selezione del check box Zoppa indica che la trave di fondazione selezionata è “zoppa” e NON viene portata in conto la parte di magro di fondazione dalla parte zoppa, con il relativo incremento della superficie di contatto con il terreno.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, della trave selezionata. Il valore della lunghezza riportato può essere modificato con la conseguente modifica della trave nel disegno effettuata tenendo fermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della trave nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo. Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende ruotare la sezione della trave intorno al suo punto sensibile. Tale rotazione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente una trave a spessore in un solaio inclinato. Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la trave rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valore dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la conseguente modifica della trave nel disegno effettuata tenendo fermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica della trave nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo. Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cui si intende ruotare la trave selezionata nel piano verticale passante per il suo asse. Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotata la trave è il Punto Sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la rotazione richiesta è necessario confermare il valore inserito pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un altro campo. Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di inflessione della trave. Tale valore non può essere modificato. Specchiata: la selezione di tale check box (abilitato solo se le sezione scelta è asimmetrica) richiede di specchiare la trave selezionata rispetto alla linea che unisce i punti sensibili delle sue sezioni di estremità.
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10. Il Disegno degli Oggetti
PUNTO iniziale Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2) della trave selezionata. La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato dell’estremità iniziale della trave nel disegno.
PUNTO finale Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della sezione finale (v. § 21.2) della trave selezionata. Come per il punto iniziale, anche la quota e le coordinate dell’estremità finale della trave possono essere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.
Ancora al Piano Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della trave selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. § 10.3): SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: NO: tra la trave ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la quota della trave NON viene modificata; Si: la trave risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modificando la quota di tale piano, la trave rimane solidale ad esso; cliccando sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando in esso risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi: Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scostamento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2) della trave dal piano di appartenenza; Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scostamento desiderato del punto sensibile della sezione finale (v. § 21.2) della trave dal piano di appartenenza. 154
10. Il Disegno degli Oggetti
Se, per le estremità della trave, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto al piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto iniziale e/o delta Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno). Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica l’altezza del piano di appartenenza della trave (v. § 6.3).
Vincoli Interni Nella sezione Vincoli Interni vengono proposte le seguenti proprietà: Iniziale: nel rigo Iniziale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S (SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione iniziale (v. § 21.2) della trave. Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità della trave. (v. § 10.3.5). Finale: nel rigo Finale vengono indicati, con una sequenza di sei lettere S (SI) o N (NO), i vincoli interni sulla sezione finale (v. § 21.2) della trave. Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dialog in cui è possibile modificare i vincoli interni alle estremità della trave (v. § 10.3.5).
Carichi e Forze Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà: Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti lineari che caricano la trave selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione dei carichi e dei momenti lineari derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma) e degli eventuali carichi e momenti lineari aggiuntivi applicati alla trave dall’Utente (v. § 10.3.4). Forze Concentrate: in tale rigo viene riportato il numero di forze e momenti concentrati che caricano la trave selezionata. Pigiando il bottone proposto selezionando il rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione delle forze e dei momenti concentrati sulla trave derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma) e di eventuali forze e momenti aggiuntivi applicati, alla trave, dall’Utente. (v. § 10.3.4).
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10. Il Disegno degli Oggetti
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi termici sulla trave selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dialog in cui è possibile specificare i carichi termici agenti sulla trave.
Funzionalità La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà: Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di assegnare la trave selezionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Tale funzionalità è necessaria per disegnare un solaio quando una trave che lo delimita appartiene al piano sottostante quello su cui esso viene disegnato (v. § 10.7.1). Al piano superiore, la trave del piano inferiore viene rappresentata tratteggiata. Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si intende sollevare o abbassare verticalmente la trave selezionata.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.3.4
Come Visualizzare le Forze su una Trave Ogni trave viene automaticamente caricata con le forze e i momenti Concentrati e/o Lineari e derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma in funzione degli elementi (solai, tamponature, ecc.) che gravano su essa. Prima di richiedere il calcolo, l’Utente può caricare liberamente una trave con ulteriori forze, carichi e momenti aggiuntivi (v. § 12.11 e segg.). 156
10. Il Disegno degli Oggetti
Tutte le forze e i momenti lineari (concentrati) applicati ad una trave possono essere visualizzati, ma NON modificati o cancellati, nel dialog Forze Lineari (Forze Concentrate). Per accedere al dialog Forze Lineari (Forze Concentrate) di una trave basta selezionarla e pigiare il bottone proposto selezionando il rigo Forze Lineari (Forze Concentrate) delle sue proprietà (v. § 10.3.3). I dialog Forze Lineari e Forze Concentrate presentano, nella parte superiore, una tabella nei cui righi vengono riportati i dati delle forze applicate alla trave. Selezionando una forza nella tabella, nelle sezioni sottostanti, vengono riproposti i relativi dati. In particolare, nella sezione Condizione di Carico, per la forza selezionata, vengono riportati la descrizione, la condizione di carico, la tipologia di carico accidentale, il “coefficiente di riduzione delle masse sismiche ed il sistema di riferimento (Globale o Locale) adottato (v. cap. 21). Nella sezione inferiore dei dialog vengono, infine, proposte le componenti della forza (o momento) e i dati relativi al suo posizionamento sulla trave.
Sia nella tabella che nei campi sottostanti i dati delle forze derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ven157
10. Il Disegno degli Oggetti
gono riportati in azzurro, mentre quelli delle forze aggiuntive applicate alla trave dall’Utente vengono proposti in bordeaux. Le modalità operative per l’inserimento, la modifica e la cancellazione di carichi lineari, forze e/o momenti concentrati su una trave vengono illustrate nei § 12.11 e segg.. Le modalità operative per l’applicazione di forze aggiuntive sui nodi della struttura vengono illustrate nel §§ 12.11.2 e 12.11.5. Per una maggiore facilità di lettura, di seguito viene illustrato il significato di alcuni dati delle forze riportati nei dialog Forze Lineari e Forze Concentrate.
Dialog Forze Lineari Nella sezione Punto Iniziale del dialog Forze Lineari sono proposti i campi: Distanza LLI[i], che riporta la distanza dis[i], in metri, tra il punto iniziale della lunghezza libera di inflessione della trave (LL[i]) e il punto a partire dal quale viene applicato il carico; Il punto iniziale della lunghezza libera di inflessione della trave coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2). Ovviamente, se il carico è stato applicato a partire dal punto iniziale della lunghezza libera di inflessione LLI[i], la Distanza LLI[i] è pari a zero.
Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) delle componenti del carico lineare nel primo punto [i] in cui questo è stato applicato; tale valori sono specificati, con il segno opportuno, in funzione del sistema di riferimento (Globale o Locale) adottato; I campi in cui vanno specificate le componenti del carico vengono nominati Carico X, Carico Y e Carico Z, se per la definizione del carico è stato adottato il sistema di riferimento globale; vengono, invece nominati Carico 1, Carico 2 e Carico 3 se è stato adottato il sistema di riferimento locale.
Momento torcente, che riporta il valore (in Nm/m) del momento torcente nel primo punto [i] della trave in cui questo è stato applicato. 158
10. Il Disegno degli Oggetti
Nella sezione Punto Finale del dialog Forze Lineari vengono, invece, proposti i campi: Distanza LLI[f], che riporta la distanza dis[f] (in metri) tra il punto finale di applicazione del carico e il punto finale della lunghezza libera di inflessione della trave (LLI[f]); Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3, che riportano i valori (in N/m) delle componenti del carico lineare nell’ultimo punto [f] in cui questo è stato applicato; tale valori risultano specificato, con il segno opportuno, in funzione del riferimento scelto (Globale o Locale); Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore del momento torcente nell’ultimo punto [f] in cui questo viene applicato.
Dialog Forze Concentrate Nella sezione inferiore del dialog Forze Concentrate vengono proposti i campi: Distanza LLI[i], che riporta (in metri) la distanza dis[i] tra il punto iniziale della lunghezza libera di inflessione della trave (LL[i]) e il punto in cui viene applicata la forza; Forza X, Forza Y e Forza Z, che riportano (in N) i valori delle componenti della forza concentrata nelle tre direzioni del riferimento Globale; naturalmente tali valori risultano specificati con il segno opportuno per definire il verso della forza; Momento X, Momento Y e Momento Z, che riportano (in Nm) i valori delle componenti del momento nelle tre direzioni del riferimento Globale; anche in questo caso i valori risultano essere specificati con il segno opportuno. Per uscire dal dialog basta pigiare il bottone Chiudi sulla sua barra inferiore
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.5
I Vincoli Interni della Trave I vincoli Interni di una Trave possono essere liberamente definiti dall’Utente. Per definire il vincolo interno alle estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una Trave occorre effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la trave (v. § 10.1.2) per visualizzare le sue proprietà nel Toolbox delle Proprietà; pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Iniziale della sezione Vincoli Interni del toolbox delle Proprietà per accedere al dialog per la scelta del vincolo; pigiare il bottone in alto nel dialog e, nella lista che si attiva, scegliere il vincolo opportuno (per l’estremità iniziale o per entrambe le estremità); nel dialog viene proposta la selezione dei check box corrispondente al vincolo scelto; il vincolo può essere ulteriormente personalizzato modificando la selezione dei check box delle sezioni Vincolo allo Spostamento e Vincolo alla Rotazione; pigiare il bottone OK per confermare il vincolo scelto (o entrambi i vincoli scelti) e chiudere il dialog; nei righi Iniziale e Finale delle Proprietà viene riportata una stringa composta da una sequenza di lettere S (SI) ed N (NO) che forniscono un’indicazione sintetica del vincolo specificato in funzione dei check selezionati nel dialog; • nel rigo Finale definire, se necessario, il vincolo interno dell’estremità finale della trave con le stesse modalità illustrate. Il vincolo interno all’estremità finale (iniziale) della trave potrebbe essere già stato definito in fase di definizione di quello della sua estremità iniziale (finale).
L’applicazione di ulteriori vincoli esterni sui nodi della struttura può essere effettuata nella vista strutturale di una vista 3D (v. § 12.9.1.2). 160
10. Il Disegno degli Oggetti
10.3.6
Le Travi di Fondazione (Winkler) Le travi di fondazioni (alla Winkler) sono comuni travi di EdiLus-CA con specifiche caratteristiche. Tali travi, pertanto, si disegnano, come qualsiasi altra trave in elevazione (v. § 10.3.1). A parte la scelta di una sezione opportuna (a T rovescia), ciò che differenzia una trave di Fondazione da una qualsiasi trave è la presenza del Terreno. Il programma, infatti, riconosce una trave di fondazione per il fatto che, nelle sue proprietà, le è stato assegnato un terreno (v. § 10.3.3). Generalmente, una trave di fondazione va disegnata sul piano Fondazione (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare una trave di fondazione anche su un altro piano del progetto. Per le modalità per il disegno e la modifica di una trave di fondazione si rimanda, pertanto, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2 in cui vengono illustrate le modalità per il disegno e la modifica delle travi. Analogamente, per la descrizione delle proprietà di una trave di fondazione, si rimanda al § 10.3.3.
10.3.7
Travi in Comune Tra Due Impalcati Per poter disegnare un solaio è necessario che questo risulti racchiuso da travi (v. § 10.3.1) o pareti (v. § 10.4.1). Se per un solaio inclinato (falda) una delle travi che lo racchiude appartiene al piano sottostante, è possibile assegnare tale trave anche al piano in cui viene disegnato il solaio stesso. Le modalità per il disegno del tipo di solaio descritto vengono illustrate mediante un semplice esempio. Si supponga di dover disegnare la struttura nella figura precedente. 161
10. Il Disegno degli Oggetti
Disegnati i pilastri (v. § 10.2.1), le travi (v. § 10.3.1) ed il solaio (v. § 10.7.1) del primo piano e i due pilastri e le due travi del secondo piano (v. figura), per disegnare correttamente il solaio inclinato del piano superiore basta: • Selezionare, nella tavola del primo piano, la trave che deve racchiudere il solaio inclinato superiore e selezionare il check Mostra su Piano superiore nel toolbox delle proprietà. La stessa operazione va effettuata anche per i due pilastri adiacenti alla trave. • Selezionare le due travi del piano superiore e, nel toolbox delle Proprietà modificare la Quota (v. § 10.3.3) della loro estremità libera per portarla alla quota del piano sottostante. Nel caso in esame la quota dell’estremità libera delle travi deve essere posta pari a zero. • Nella pianta del piano superiore disegnare il solaio (v. § 10.7.1) della falda inclinata.
10.3.8
Trave Estradossata Con EdiLus-CA il disegno di una trave estradossata è semplice ed intuitivo. Le modalità per il disegno di un edificio con travi estradossate vengono illustrate con riferimento al semplice esempio in figura. 162
10. Il Disegno degli Oggetti
Per realizzare la struttura in figura basta disegnare il piano dell’edificio (quello con il solaio a quota più elevata) come se non esistesse alcuno sfalsamento con il solaio adiacente.
Per maggior chiarezza si procede operando in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto. Si selezionino (v. § 10.1.2) le tre travi perimetrali del solaio che deve essere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel campo Sposta della sezione Funzionalità del toolbox delle Proprietà. Questa operazione propone il dialog il cui va specificato il valore, in metri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale. Supposto che la trave centrale sia alta 60 cm e che il solaio abbia uno spessore di 20 cm, è possibile spostare le tre travi selezionate fino a 40 cm. Si digiti -0.40 nel campo Delta Z del dialog e si pigi il bottone OK per confermare. Questa operazione trasla le travi selezionate verso il basso (il valore specificato è negativo). Questa operazione spezza anche i pilastri all’intersezione con le travi. Si selezionino gli spezzoni di pilastro eccedenti in figura e si cancellino pigiando CANC della tastiera. Si proceda, quindi, al disegno dei solai. Se i solai devono essere orditi come in figura, il solaio di destra si collega automaticamente al bordo superiore della trave centrale e il suo piano risulterà inclinato. 163
10. Il Disegno degli Oggetti
Per ovviare a tale problema basta: • selezionare il solaio in questione (inclinato); • nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipo Riconoscimento del toolbox delle Proprietà selezionare l’opzione Orizzontale; • nel campo Quota (sottostante) digitare la quota del piano di calpestio del solaio. Con le stesse modalità illustrate nell’esempio di edificio a piani sfalsati, è possibile copiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del progetto e dimensionare opportunamente i pilastri copiati che risultano più corti del necessario (v. § 10.3.9).
10.3.9
Edificio con Piani Sfalsati Grazie alle potenti funzionalità di disegno di EdiLus-CA anche il disegno di un edificio con piani sfalsati risulta estremamente semplice e rapido. Di seguito viene illustrata, mediante un semplice esempio, la modalità più efficace per il disegno di un edificio a piani sfalsati. Si supponga di dover disegnare l’edificio in figura. La prima operazione da effettuare è disegnare il primo piano dell’edificio (quello con il solaio a quota più elevata) come se non esistesse alcuno sfalsamento tra i solai. Per maggior chiarezza si procede operando in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Si selezionino (v. § 10.1.2) le quattro travi perimetrali del solaio che deve essere disegnato a quota inferiore e pigiare il bottone che si attiva nel campo Sposta della sezione Funzionalità delle proprietà delle travi. Questa operazione propone il dialog in cui va specificato il valore, in metri, di cui si intende spostare le travi selezionate lungo la verticale. Si digiti -1.50 nel campo Delta Z del dialog e si pigi il bottone OK per confermare. Questa operazione trasla le travi selezionate verso il basso (il valore specificato è negativo) e spezza anche i pilastri all’intersezione con le travi. Si selezionino gli spezzoni di pilastro eccedenti in figura e si cancellino pigiando CANC della tastiera. Si proceda al disegno, nella tavola del piano, della trave centrale che deve racchiudere il solaio a quota superiore. Nella tavola del piano, la nuova trave deve essere disegnata sovrapponendola a quella esistente che, essendo stata traslata, si trova ad una quota inferiore. Si disegnino, quindi, i solai. Se i solai devono essere orditi come in figura, il programma potrebbe non riconoscere a quale delle travi centrali (superiore o inferiore) si devono collegare.
Per ovviare a tale problema basta disegnare i simboli dei due solai partendo da un punto prossimo alle travi che certamente appartengono al piano del solaio (nel caso in esame quelle più esterne). 165
10. Il Disegno degli Oggetti
Completato il disegno per la primo livello (pianta) (v. cap. 6), è possibile copiare il disegno effettuato su tutti gli altri livelli (piante) del progetto (v. § 11.5). Dalla vista 3D, risulta evidente che, ai piani superiori, i pilastri più bassi copiati dal primo livello risultano di altezza inferiore a quella del piano. Per ovviare a tale incongruenza basta: • selezionare i pilastri di altezza insufficiente (v. figura); • nel campo Quota della sezione Geometria\Punto Inferiore del toolbox delle Proprietà, specificare il valore opportuno (-1.50) della quota della loro base affinché essi poggino sui pilastri sottostanti.
10.4
Le Pareti Gli oggetti Parete vanno semplicemente disegnati sulla tavola del relativo piano (impalcato) (v. cap. 6). Disponendo una parete sulla tavola di un piano viene rappresentata la sua base superiore, mentre la sua base inferiore viene posizionata alla quota del piano sottostante. L’altezza della parete risulta, pertanto, essere proprio quella specificata per il piano stesso (v. § 6.2). Ovviamente tale altezza può essere modificata e le basi delle pareti possono essere sfalsate rispetto ai piani su cui vengono disposte per default. Il semplice posizionamento di una parete sulla tavola consente al programma di rilevare una grande quantità di informazioni (ad es. l’altezza e la lunghezza) necessarie per effettuare i calcoli. 166
10. Il Disegno degli Oggetti
Tuttavia una parete semplicemente posizionata nella tavola di un piano è ancora un oggetto generico e non un elemento specifico del progetto dell’edificio. Per rendere una parete un elemento specifico del progetto è necessario indicarne le proprietà specifiche nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3). Le proprietà di una parete possono essere specificate nella fase del suo disegno (v. § 10.4.1) ma possono anche essere specificate o modificate (v. § 10.4.2) in un qualsiasi momento successivo. Una parete di EdiLus-CA può anche essere inserita in un telaio composto da travi e pilastri. I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la modifica di una parete e per la definizione delle sue proprietà.
10.4.1
Come Disegnare le Pareti Una parete si disegna tracciando sulla tavola il punto sensibile scelto del lato superiore della sua sezione verticale (v. § 10.1.7). In pratica, una parete si disegna tracciando sulla tavola un lato o l’asse della sua base superiore. Per disegnare una Parete nella tavola del piano attiva (v. § 6.5) basta effettuare le seguenti operazioni: • Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Parete del toolbox per attivare la modalità per il disegno delle pareti ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3) della parete da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà della parete da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della parete. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. e proprietà dell’oggetto Parete di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.4.3.
167
10. Il Disegno degli Oggetti •
Nel campo Spessore del toolbox delle Proprietà specificare lo spessore, in metri, della parete. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere il materiale della parete tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
Pigiare il bottone proposto nel rigo Allineamento per attivare il dialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) della sezione verticale della parete; per scegliere il punto sensibile della parete basta: • cliccare sul punto sensibile (quadratino) della sezione verticale della parete per selezionarlo; il punto sensibile selezionato viene proposto in rosso; pigiare in bottone in basso a sinistra per confermare la scelta e chiudere il dialog. Un semplice doppio click sul punto sensibile, oltre a selezionarlo, chiude direttamente anche il dialog. Si noti che per una parete vengono proposti, per la scelta, i soli punti sensibili della base superiore della sua sezione verticale. Una parete, infatti, si disegna rappresentandone la base superiore nella tavola del piano di appartenenza. Durante il disegno della parete o quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2), il punto sensibile può anche essere scelto senza accedere all’apposito dialog. Pigiando F5 o F6 della tastiera, il punto sensibile si sposta progressivamente nelle tre posizioni possibili per la sezione verticale della parete. Sulla parete disegnata la congiungente il punto sensibile delle sezioni iniziale e finale viene evidenziata con uno spessore maggiore.
• Fare click nel punto della Tavola in cui va posizionata la prima estremità della parete; le coordinate della prima estremità della trave vengono riportate nei campi della sezione PUNTO iniziale delle sue Proprietà. • Spostare il cursore nel punto in cui va posizionata la seconda estremità della parete; in questa fase, avendo fissata un’estremità, la parete può essere solo ruotata e dimensionata (allungata o accorciata). Durante gli spostamenti, su un’apposita linea di quota vengono proposti dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione della parete. I dati geometrici caratteristici della parete possono essere proposti dinamicamente anche nel toolbox delle Proprietà (v. § 20.2). 168
10. Il Disegno degli Oggetti
In questa fase, tenendo premuto SHIFT della tastiera, si inibisce la possibilità di ruotare e dimensionare la parete e si attiva la modalità per la sua traslazione. Per poter nuovamente ruotare e dimensionare la parete basta rilasciare SHIFT della tastiera. Durante il disegno, il punto sensibile della sezione delle estremità della parete assume le sole posizioni compatibili con gli snap attivi (v. § 11.1). Se una delle estremità deve essere posizionata in un punto differente da quelli consentiti dagli snap, è necessario disabilitare uno o più snap oppure regolarli opportunamente (v. § 11.1 e segg.).
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità (PUNTO finale) per fissare la lunghezza e l’inclinazione della parete. È assolutamente necessario che le pareti disegnate risultino correttamente collegate agli altri elementi della struttura (pilastri, ecc.). Perché due oggetti risultino correttamente collegati tra loro è necessario che si tocchino in almeno un punto.
La parete disegnata (e selezionata) presenta sulla congiungente i punti sensibili delle sezioni iniziale e finale due freccette azzurre. Cliccando su tali freccette si sposta il punto sensibile della sezione della parete. Sulla stessa congiungente viene, inoltre, riportata una freccetta nera che indica la direzione dell’asse 1 del riferimento locale (v. § 21.4) della parete. Le scelte effettuate per l’ultima parete disegnata (punto sensibile, ecc.) vengono riproposte, per default, per il disegno della parete successiva. Durante il disegno, il corretto posizionamento delle estremità della parete viene agevolato dalle funzionalità di disegno illustrate nel cap. 11. Ogni parete disegnata può essere liberamente spostata, ruotata e modificata nelle proprietà (v. § 10.4.2).
10.4.2
Come Modificare una Parete Disegnata Le modalità operative per la modifica delle pareti disegnate nel disegno sono analoghe a quelle previste per la modifica della travi (v. § 10.2.2). Ovviamente, la parete selezionata nel disegno può anche essere liberamente modificata nelle proprietà (v. § 10.4.3) 169
10. Il Disegno degli Oggetti
10.4.3
Le Proprietà della Parete Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Parete possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.4.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Le proprietà di una parete sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore della parete selezionata o da disegnare. Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale della parete. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile della parete da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.4.1). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui va scelto il punto sensibile.
Dimensioni SHELL Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi: in verticale; in cui va specificato, in centimetri, il passo in orizzontale per la suddivisione in shell della parete selezionata. in orizzontale; in cui va specificato, in centimetri, il passo (minimo) in verticale per la suddivisione in shell (modello strutturale) della parete selezionata. La suddivisione in shell della parete selezionata viene effettuata suddividendola verticalmente e orizzontalmente in parti uguali. Se le dimensioni della parete NON sono multiple dei valori dei passi specificati nei campi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate, dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati. Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforme quando una parete è rettangolare. In altri casi, dalla suddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari.
170
10. Il Disegno degli Oggetti
Altre caratteristiche… Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività dell’ambiente per la parete selezionata.
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti righi: Lunghezza, in cui viene riportata la lunghezza, in metri, della parete selezionata. Modificando tale valore e pigiando INVIO della tastiera per confermare, si ottiene il corrispondente accorciamento/allungamento della parete nel disegno effettuato tenendo fermo il suo punto iniziale (v. § 21.4). Angolo XY, in cui viene riportato l’angolo di cui risulta ruotata la parete rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Modificando tale valore e pigiando INVIO della tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la corrispondente rotazione della parete intorno al suo punto iniziale (v. § 21.4).
PUNTO iniziale Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposti: • l’Altezza (in metri) della parete selezionata in corrispondenza della sua estremità iniziale (v. § 21.4); • le coordinate X ed Y (in metri) del punto sensibile dell’estremità iniziale (v. § 21.4) della parete; • la Quota (in metri), rispetto al piano del disegno, della base inferiore della parete nella sua estremità iniziale (v. § 21.4). I parametri descritti possono essere modificati, ottenendo il posizionamento e l’altezza desiderati dell’estremità iniziale della parete nel disegno. La Quota e l’Altezza dell’estremità iniziale della parete possono essere modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato dell’estremità iniziale della parete nel disegno. 171
10. Il Disegno degli Oggetti
PUNTO finale Nella sezione PUNTO finale vengono proposti, per l’estremità finale (v. § 21.4) della parete, gli stessi parametri geometrici (Altezza, X, Y e Quota) descritti per il suo punto iniziale. Anche questi valori possono essere modificati per ottenere, nel disegno, il posizionamento e l’altezza desiderati per l’estremità finale della parete.
Ancora al Piano Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della parete selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno): SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: NO: tra la parete ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la quota della faccia superiore della parete NON viene modificata; Si: la parete risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modificando la quota di tale piano, la faccia superiore della parete rimane solidale ad esso; cliccando il bottoncino (a sinistra del list box quando in questo risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi: Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scostamento desiderato del punto sensibile dell’estremità iniziale (v. § 21.4) della parete dal piano di appartenenza; Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scostamento desiderato del punto sensibile dell’estremità finale (v. § 21.4) della parete dal piano di appartenenza. Se, per le estremità della parete, occorre richiedere uno scostamento verso il basso rispetto al piano di appartenenza, i valori specificati nei campi delta Punto iniziale e/o delta Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno). Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica l’altezza del piano di appartenenza della parete (v. § 6.3).
Carichi e Forze Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà: Forze Lineari: in tale rigo viene riportato il numero di carichi lineari derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma) presenti sulla parete selezionata. 172
10. Il Disegno degli Oggetti
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione dei soli carichi lineari derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma). Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero di carichi superficiali derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma) sulla parete selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali derivanti dall’Analisi dei Carichi (effettuata automaticamente dal programma). Nei dialog Forze Lineari e Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali spinte (del terreno o Idrostatiche) (v. § 10.23 e 10.24) e forze o carichi aggiuntivi (v. § 12.11 e segg.) applicati alla parete dall’Utente. Le forze derivanti da una spinta (del terreno o idrostatica) vengono trasferite direttamente alle shell della parete. Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate nel dialog Forze Superficiali delle shell della parete (v. § 12.9.2). Ulteriori carichi e forze aggiuntive applicati alla parete dall’Utente (v. § 12.11 e segg.) vengono trasferite direttamente ai sub nodi delle shell della parete. L’effetto di tali forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi delle shell della parete (v. § 12.9.1.1). Ulteriori forze, possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una parete (v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere applicati ai sub nodi di ogni shell della parete.
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi termici sulla parete selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile specificare la variazione termica tra le facce della parete selezionata.
Funzionalità La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà: Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di assegnare la parete selezionata anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Al piano superiore, la parete viene rappresentata tratteggiata. Sposta (XY): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezionata nel piano del disegno. 173
10. Il Disegno degli Oggetti
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si apre il dialog in cui vanno specificate, in metri, le componenti (Delta X e/o Delta Y) della traslazione che deve subire la parete. Selezionando anche il check box Sposta Entità Collegate del dialog vengono traslati anche tutti gli elementi collegati alla parete. Sposta (Z): questa proprietà consente di traslare l’intera parete selezionata lungo la verticale. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Sposta si apre il dialog in cui va specificato il valore, in metri, della traslazione (Delta Z) che la parete deve subire lungo la verticale.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.5
Le Solette Una volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) necessarie, è possibile procedere al disegno delle eventuali solette (v. § 10.5.1). Una soletta si definisce indicando, mediante il disegno dell’oggetto Soletta nella tavola del piano di appartenenza, la sua direzione principale e la sua direzione secondaria (ortogonale a quella principale). Le direzioni principale e secondaria specificate per una soletta consentono la sua modellazione mediante la suddivisione in shell (v. § 10.5.3). In pratica, le direzioni definite per una soletta sono anche quelle lungo le quali saranno disposte le sue armature. Il programma raccorda automaticamente la soletta agli elementi (travi e/o pareti) su cui poggia individuando tre punti per cui passa il suo piano. I primi due punti sono le intersezioni della direzione principale della soletta con le travi o pareti su cui essa poggia, mentre il terzo è l’intersezione dell’ortogonale alla direzione principale con la relativa trave o parete. Quindi, comunque risultino inclinati gli appoggi, il programma collega automaticamente ad essi la soletta disegnandola nel miglior modo possibile. In ogni caso il tecnico può modificare la soletta disegnata dal programma potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano. 174
10. Il Disegno degli Oggetti
Le modalità per il disegno e la modifica delle solette vengono illustrate rispettivamente nel § 10.5.1 e nel § 10.5.2. Nel § 10.5.3, inoltre, vengono illustrate le proprietà dell’oggetto soletta di EdiLus-CA.
10.5.1
Come Disegnare le Solette Per disegnare una soletta nella tavola del piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni: Ovviamente, per poter disegnare una soletta è necessario che risultino disegnate le travi e/o le pareti su cui essa deve poggiare.
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualizzare la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Soletta per attivare la modalità per il disegno delle solette ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della soletta da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.5.3) della soletta da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà della soletta. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Soletta di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.5.3.
•
Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spessore, in centimetri, della soletta. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere il materiale della soletta tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1).
•
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi, scegliere l’analisi dei carichi della soletta tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2). Nei campi della sezione Dimensioni SHELL specificare, in centime175
10. Il Disegno degli Oggetti
tri, i passi per la suddivisione in shell per la modellazione della soletta (v. § 13.2). • Fare click nella zona dell’impalcato in cui va disegnata la soletta. Questa operazione inserisce, nel punto cliccato, il simbolo dell’oggetto Soletta che può ruotare liberamente intorno al suo punto centrale. • Ruotare il simbolo della soletta in modo da indicare, con le apposite freccette, la direzione principale ed il relativo verso. La direzione secondaria risulta definita di conseguenza in quanto ortogonale alla principale. Le direzioni specificate sono necessarie per la modellazione (suddivisione in shell) (v. § 13.2) della soletta e anche quelle di armatura. Il verso della direzione principale della soletta, indicato dalla doppia freccia de suo simbolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.5). Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare correttamente delle forze aggiuntive alla soletta (v. § 12.11 e segg.).
• Quando la direzione principale della soletta è quella corretta cliccare nuovamente per fissarla. Se la soletta è stata definita correttamente viene campita in grigio scuro. Il programma collega automaticamente il solaio agli elementi (travi e/o pareti) a cui esso è vincolato. Esistono, però, dei casi in cui il programma potrebbe non riconoscere correttamente gli elementi (ad es. le travi) che lo racchiudono. Ad esempio, quando, due travi sono a quota differente. Il programma segnala l’eventuale incongruenza con la stringa Errore in rosso sul simbolo della soletta. In questo caso il tecnico può definire manualmente il piano della soletta con modalità analoghe a quelle descritte per i solai (v. § 10.7.1). 176
10. Il Disegno degli Oggetti
10.5.2
Come Modificare una Soletta Disegnata Per modificare una soletta è necessario selezionarla cliccando su essa nella modalità per la selezione degli oggetti. Una soletta selezionata presenta, sul suo simbolo, la maniglia per lo spostamento e la rotazione. In particolare, una rotazione del simbolo della soletta comporta la modifica delle sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1). Per modificare la direzione principale della soletta selezionata basta: • cliccare sul pallino all’estremità del simbolo della soletta che indica la sua direzione principale per sbloccarla; • ruotare il simbolo della soletta spostando la sua estremità sbloccata; Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione del simbolo della soletta e si attiva la modalità per la sua traslazione. Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazione basta rilasciare il tasto SHIFT.
• quando il simbolo risulta correttamente posizionato ed orientato nella tavola cliccare nuovamente per fissarlo. La soletta selezionata può anche essere modificata liberamente nelle proprietà (v. § 10.5.3).
10.5.3
Le Proprietà della Soletta Le Proprietà (v. § 10.1.2) di una Soletta possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.5.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Le proprietà di una soletta sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: 177
10. Il Disegno degli Oggetti
Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore della soletta selezionata o da disegnare. Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per la soletta (v. § 10.5.1). Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere l’analisi dei carichi della soletta tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
Dimensioni SHELL Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi: Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione principale definita nel disegno (v. § 10.5.1). Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la suddivisione in shell della soletta selezionata lungo la sua direzione secondaria definita nel disegno (v. § 10.5.1). La suddivisione in shell della soletta viene effettuata, in fase di modellazione (v. § 13.2) scomponendola in parti uguali secondo le sue direzioni principale e secondaria definite in fase di disegno (v. § 10.5.1). Se le dimensioni della soletta NON sono multiple dei valori dei passi specificati nei campi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate, dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati. Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforma quando una soletta è rettangolare con le direzioni principali e secondaria parallele ai lati. In altri casi, dalla suddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari. La suddivisione in shell di una soletta potrà essere visualizzata, in una vista Strutturale (v. § 12.9), dopo il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).
Altre caratteristiche… Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività dell’ambiente per la soletta selezionata. 178
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della soletta selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ovviamente, tale valore NON è modificabile.
PUNTO inserimento Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolo della soletta selezionata. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato del punto centrale del simbolo della soletta.
PUNTO di direzione Principale Nella sezione PUNTO di direzione Principale vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del punto (blu) del simbolo della soletta con la doppia freccia che indica la sua direzione principale. Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.
Riconoscimento PIANO Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il riconoscimento del piano della soletta: Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: automatico: richiede che l’individuazione della soletta disegnata venga effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella consigliata nella stragrande maggioranza dei casi. orizzontale: richiede che l’individuazione della soletta disegnata venga effettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che essa deve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel defi179
10. Il Disegno degli Oggetti
nire la soletta NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne possono compromettere l’individuazione. manuale: richiede che la soletta venga definita manualmente dall’Utente mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. § 10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta la soletta (nel piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spostare in tre punti che certamente fanno parte del piano del soletta stessa. Tipo Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cursore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: relativa al piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve essere riferito al piano su cui la soletta viene disegnata; assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve essere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1). Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione Orizzontale]: nel campo quota viene riportata, in metri, la quota del piano della soletta selezionata. Il valore riportato in tale campo può essere variato con la conseguente modifica della soletta nel disegno. Ovviamente la quota va espressa rispetto: • al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionata l’opzione “relativa al piano”; • al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risulta selezionata l’opzione “assoluta”.
PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solo se, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale. Nei campi di tali sezioni vengono proposte, in metri, le coordinate X, Y e la Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano della soletta. La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’apposito campo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare. Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cui deve passare il piano della soletta (v. § 10.5.1), oltre a poter essere definite graficamente nel disegno, possono essere specificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel rigo XY della relativa sezione quando questo risulta selezionato. 180
10. Il Disegno degli Oggetti
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato del punto per la definizione del piano della soletta nel disegno.
Carichi e Forze Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà: Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi superficiali sulla soletta selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma. Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichi aggiuntivi applicati alla soletta dall’Utente. Carichi e forze aggiuntive applicate alla soletta dall’Utente (v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell della soletta. L’effetto di tali forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi delle shell della soletta (v. § 12.9.1.1). Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una soletta (v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere applicati ai sub-nodi di ogni shell della soletta.
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi termici sulla soletta selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile specificare la variazione termica tra le facce della soletta selezionata.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.6
Come Disegnare un Foro EdiLus-CA consente di praticare fori in Pareti o Solette e Platee. Per disegnare un foro in una parete (v. § 10.4), in una Soletta (v. § 10.5) o in una Platea (v. § 10.13) disegnata nella tavola del piano attiva (v. § 6.5), basta effettuare le seguenti operazioni: • Selezionare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Foro del toolbox per attivare la modalità per il disegno dei fori ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.2) del foro da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.1.6) del foro da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del foro. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Foro di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.1.6.
Nel list box Forma del toolbox delle Proprietà scegliere la forma del foro (rettangolare, circolare, libero, ecc.) da disegnare. Naturalmente, il disegno di un foro di forma qualsiasi (opzione Libero del list box Forma) in una parete (v. § 10.4 e segg.) può essere effettuato unicamente in una vista 3D dell’edificio (v. avanti). In questo caso tutti i campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà vengono nascosti in quanto la geometria del foro può essere solo definita graficamente dall’utente.
• Nei restanti campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà specificare tutti i parametri geometrici necessari per la definizione del foro. Ovviamente, nella sezione Geometria vengono proposti i campi opportuni in relazione alla forma del foro scelta. 182
10. Il Disegno degli Oggetti
Fare click sulla base superiore della parete disegnata nella tavola; questa operazione attiva la modalità per il posizionamento del foro definito. Il cursore si trasforma in quello a lato ad indicare che in questa fase è possibile spostare liberamente il foro lungo la parete. • Spostare il foro nel punto opportuno della parete e fare click per fissarne la posizione. Nella tavola di un piano (v. § 6.5) il disegno di un foro in una soletta o in una platea risulta agevole in quanto si opera proprio nel piano in cui il foro va disegnato. Il disegno di un foro in una parete nella tavola del piano in cui questa è stata disegnata risulta meno intuitivo in quanto il foro viene ad essere rappresentato da una sua sezione orizzontale. Per disegnare un foro in una parete può risultare conveniente operare in una vista 3D dell’edificio. Peraltro, il disegno di un foro di forma qualsiasi (Libero) in una parete può essere effettuato unicamente in una vista 3D (v. cap. 12) o nell’opportuno prospetto che è possibile ottenere in essa. Modificando una soletta (o platea) oppure uno degli elementi ad essa collegati (travi, ecc.) potrebbe essere perso il foro su essa disegnato. Si consiglia, pertanto, di procedere al disegno dei fori solo quando si è certi che gli elementi da forare non saranno più modificati.
10.6.1
Come Modificare un Foro Disegnato Le modalità operative per la modifica di un foro sono analoghe a quelle previste per tutti gli altri oggetti. Per modificare un foro disegnato basta, infatti, selezionarlo ed intervenire graficamente secondo le modalità illustrate per il suo disegno (v. § 10.6) oppure intervenire sulle sue proprietà (v. § 10.6.2).
183
10. Il Disegno degli Oggetti
10.6.2
Le Proprietà del Foro Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Foro (v. § 10.6) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà attivo durante il suo disegno (v. § 10.6) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un foro sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Forma: nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Forma è possibile scegliere la forma del foro selezionato o da disegnare. Le opzioni del list box Forma sono: Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di forma rettangolare; Cerchio: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia di forma circolare; Arco + Rettangolo: richiede che il foro selezionato o da disegnare sia costituito da un rettangolo sormontato da un arco di cerchio; Libero: richiede che la forma del foro selezionato o da disegnare sia liberamente definito dall’Utente mediante il disegno di una polilinea con le stesse modalità descritte nel § 10.14. Distanza BASE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più basso del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risulta inserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata lungo la direzione principale dell’elemento in cui risulta inserito il foro. La distanza proposta può essere modificata per spostare il foro. Distanza LATERALE: in tale campo viene riportata la distanza del punto più esterno del foro dal bordo dell’elemento (parete, ecc.) in cui esso risulta inserito. Tale distanza, riportata anche nel disegno, viene misurata lungo la direzione secondaria dell’elemento in cui risulta inserito il foro. La distanza proposta può essere modificata per spostare il foro. Variando il valore proposto nel campo Distanza BASE e/o Distanza LATERALE, per ottenere le modifiche nel disegno è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro campo.
184
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria La sezione Geometria delle proprietà di un Foro si presenta in maniera differente a seconda della forma scelta nel list box Forma.
Rettangolo Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Rettangolo, nella sezione Geometria vengono proposti i campi: Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del foro (da disegnare o selezionato). Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, del foro (da disegnare o selezionato). Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui esso viene disegnato. Un foro in una parete NON può essere ruotato. Ruotando o spostando la maniglia per la definizione della direzione principale di una soletta o di una platea, i fori su essa disegnati potrebbero essere persi.
Cerchio Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Cerchio, nella sezione Geometria risulta abilitato il solo campo Raggio, in cui va specificato, in metri, il raggio del foro.
Arco + Rettangolo Quando nel list box Forma risulta selezionata l’opzione Arco + Rettangolo, nella sezione Geometria vengono proposti i campi: Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, della parte rettangolare del foro. Altezza, in cui va specificata l’altezza, in metri, della parte rettangolare del foro. Raggio Arco, in cui va specificato, in metri, il raggio dell’arco che sormonta il rettangolo. Rotazione, in cui va specificato l’angolo di cui si intende ruotare il foro rispetto alla direzione principale della soletta o platea su cui viene disegnato (v. Attenzione precedente). 185
10. Il Disegno degli Oggetti
Libero La selezione dell’opzione Libero nel list box Forma non propone alcun campo nella sezione Geometria, in quanto la sua scelta richiede di definire liberamente il foro mediante il disegno di una polilinea (v. § 10.14). Un foro di forma qualsiasi può essere disegnato solo in una Vista 3D del Progetto o in uno delle piante o dei prospetti che è possibile richiedere in esso.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.7
I Solai Una volta disegnato le travi (v. § 10.3.1) e/o le pareti (v. § 10.4.1) di un piano (impalcato), è possibile procedere al disegno dei solai. Il disegno di un solaio comporta: • l’assegnazione automatica dei relativi carichi (peso proprio e sovraccarichi - v. § 9.2) agli elementi strutturali a cui esso risulta collegato; • la definizione dei dati necessari per procedere al suo calcolo (v. § 13.6) e alla sua armatura (v. § 16.2.7). Un solaio si disegna semplicemente indicando, mediante l’oggetto Solaio di EdiLus-CA, la direzione dell’orditura dei travetti nella tavola del suo piano di appartenenza. Il programma raccorda automaticamente il solaio agli elementi (travi, pareti, ecc.) a cui risulta vincolato individuando tre punti per cui passa il suo piano. I primi due punti sono le intersezioni della direzione dell’orditura dei travetti con le travi su cui questi poggiano. Il terzo punto è l’intersezione dell’ortogonale ai travetti con la relativa trave. Quindi, comunque risultino inclinate le travi, il programma collega automaticamente ad esse i solai disegnati nel miglior modo possibile. 186
10. Il Disegno degli Oggetti
In ogni caso il tecnico può modificare i solai disegnati dal programma potendo, definire manualmente i tre punti per cui passa il suo piano. Una straordinaria caratteristica dei solai di EdiLus-CA è la possibilità di indicare, per ciascuno di essi, se è infinitamente rigido nel suo piano. Ciò consente di ottenere un modello di calcolo più realistico di quello introdotto dall’ipotesi di intero impalcato infinitamente rigido (v. § 10.7.5). Le modalità per il disegno e la modifica dei solai vengono illustrate rispettivamente nel § 10.7.1 e nel § 10.7.2. Nel § 10.7.3, inoltre, vengono illustrate le proprietà (v. § 10.1.6) dell’oggetto solaio di EdiLus-CA.
10.7.1
Come Disegnare i Solai Per disegnare un solaio nella tavola del piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni: Ovviamente, per poter disegnare un solaio di un piano è necessario che risultino disegnate almeno le travi e/o le pareti su cui esso deve essere appoggiato.
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualizzare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Solaio per attivare la modalità per il disegno dei solai ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del solaio da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.7.3) dell’oggetto solaio da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del solaio. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Solaio di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.7.3.
•
Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spessore, in centimetri, del solaio. 187
10. Il Disegno degli Oggetti
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Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Analisi Carichi, scegliere l’analisi dei carichi del solaio tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2). Nel list box Rigidezza scegliere l’opzione infinita per indicare che il solaio deve essere infinitamente rigido nel suo piano oppure nessuna per indicare che esso non lo è.
La rigidezza infinita dell’intero impalcato può anche essere richiesta al momento della creazione della relativa tavola (pianta) (v. § 6.2). In molti casi, però, l’ipotesi di impalcati infinitamente rigidi (non orizzontali, non regolari, ecc.) introduce un modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5). La possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato, piuttosto che per l’intero impalcato, offre al Tecnico la possibilità di ottenere un modello di calcolo estremamente più efficace. Per approfondire la problematica accennata e per la corretta assegnazione delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente necessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.
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Nel list box Tipologia indicare la tipologia (gettato in opera, travetti precompressi, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) del solaio; questa informazione comporta la definizione della sezione che, a sua volta, sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7). Nel list box Tipo della sezione Carpenteria indicare se il travetto del solaio è monotrave o bitrave; questa informazione determina la sezione di calcolo del solaio e, quindi, se ne terrà conto nel calcolo (v. § 13.6) e nella modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7). Nei restanti campi della sezione Carpenteria specificare le dimensioni (in cm) del Travetto, della Pignatta, della Soletta, della Fascia piena, del travetto Rompitratta, ecc. (v. § 10.7.3); tali dati sono necessari al calcolo del solaio (v. § 13.6) oppure, se non si intende richiedere il calcolo del solaio, al disegno della relativa carpenteria (v. § 15.1).
• Fare click in un punto della prima campata del solaio e tracciare il segmento rosso nella direzione dell’orditura dei travetti. Se il solaio è a più campate e la direzione dell’orditura non varia, il segmento va prolungato fino ad un punto dell’ultima campata. 188
10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click per fissare il secondo punto del simbolo dell’orientamento. Se il solaio è stato definito correttamente le sue campate vengono campite in grigio e, in esse, viene riportato, in nero, il simbolo che ne indica l’orditura. Nella stragrande maggioranza dei casi, il programma collega automaticamente il solaio agli elementi (travi e/o pareti) a cui esso è vincolato. In alcuni casi, però, il programma potrebbe non riconoscere correttamente gli elementi (ad es. le travi) che lo racchiudono. Ad esempio, quando, sullo stesso piano, si disegnano due travi a quota differente.
In questo caso, per uno dei solai disegnati potrebbe essere segnalato un errore mediante la stringa Solaio errore in rosso. In questo caso il tecnico deve definire manualmente il piano del solaio effettuando le seguenti operazioni: • selezionare il solaio cliccando sul suo simbolo nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); cliccare nel rigo Tipo Riconoscimento delle proprietà del solaio (v. § 10.7.3) e, nel list box che si attiva, selezionare l’opzione manuale; questa operazione propone sul piano del disegno i tre pallini verdi numerati per la definizione del piano del solaio. • spostare i pallini nei tre punti che definiscono il piano del solaio; i pallini possono anche essere posizionati specificandone le coordinate XY e la Quota nella sezione del toolbox delle proprietà proposta quando si seleziona l’opzione manuale nel list box Tipo Riconoscimento. 189
10. Il Disegno degli Oggetti
La definizione manuale del piano del solaio specificando le coordinate dei tre punti (pallini verdi) che lo definiscono può risultare utile nel caso di particolari solai inclinati. In ogni caso, il problema che si può verificare per l’esempio in figura può essere risolto semplicemente disegnando il solaio partendo da un punto prossimo alla trave che appartiene certamente al piano del solaio (nell’esempio la trave di destra).
In corrispondenza del simbolo di ogni solaio disegnato viene riportata la sua superficie e la lettera R, se esso è “rigido”, cioè se è stata selezionata l’opzione infinita nel campo Rigidezza delle sua proprietà.
Disegnati i solai, prima di richiedere il loro calcolo (v. § 13.6), è necessario indicare al programma, le sezioni di calcolo mediante il disegno dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) di EdiLus-CA (v. § 10.7.6).
10.7.2
Come Modificare un Solaio Disegnato Un solaio disegnato può essere modificato nell’orditura dei travetti oppure in una delle sue proprietà (v. § 10.7.3). Per modificare la direzione dell’orditura del travetti di un solaio basta: • selezionarlo cliccando in un punto della zona da esso occupato nella modalità seleziona (v. § 10.1.2); questa operazione propone sul simbolo dell’oggetto solaio le maniglie (pallini) per il suo spostamento; • cliccare sul pallino all’estremità del simbolo che si intende spostare per sbloccarla dalla sua posizione; • ruotare il simbolo del solaio spostando la sua estremità sbloccata; Tenendo premuto SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la rotazione del simbolo del solaio e si attiva la modalità per la sua traslazione. Effettuata la traslazione desiderata, per ripristinare la modalità per la rotazione basta rilasciare il tasto SHIFT.
• quando il simbolo risulta correttamente posizionato ed orientato nella tavola cliccare nuovamente per fissarlo. 190
10. Il Disegno degli Oggetti
Per modificare una o più proprietà di un solaio basta selezionarlo ed apportare le opportune modifiche nel toolbox delle sue proprietà.
10.7.3
Le Proprietà del Solaio Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Solaio possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.7.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un solaio risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore del solaio selezionato o da disegnare. Analisi Carichi: in tale rigo è possibile scegliere o modificare la definizione dell’analisi dei carichi del solaio. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere l’analisi dei carichi del solaio tra quelle definite (v. § 9.2). Rigidezza: nel list box di questo rigo è possibile scegliere l’opzione infinita oppure nessuna per indicare, rispettivamente, che il solaio selezionato è infinitamente rigido nel suo piano oppure che non lo è. La rigidezza infinita dell’intero impalcato può anche essere richiesta al momento della creazione della relativa tavola (pianta) (v. § 6.2). In molti casi, però, l’ipotesi di impalcati infinitamente rigidi (non orizzontali, non regolari, ecc.) introduce un modello di calcolo poco realistico (v. § 10.7.5). La possibilità di introdurre la rigidezza per ogni singolo solaio disegnato piuttosto che per l’intero impalcato offre al Tecnico la possibilità di ottenere un modello di calcolo estremamente più efficace. Per approfondire la problematica accennata e per una corretta assegnazione delle rigidezze ai singoli solai e/o all’intero impalcato è assolutamente necessario leggere il § 10.7.5 del presente manuale.
Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va specificata la tipologia del solaio (gettato in opera, travetti precompressi, travetti tralicciati o pannelli prefabbricati) selezionato o da disegnare. 191
10. Il Disegno degli Oggetti
La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione della sezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7).
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del solaio selezionato, calcolata automaticamente dal programma. Ovviamente, tale valore NON è modificabile.
PUNTO inserimento Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del primo punto (fucsia) disegnato del simbolo che indica l’orditura (v. § 10.7.1) del solaio selezionato. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato della prima estremità del simbolo del solaio nel disegno.
PUNTO di direzione Nella sezione PUNTO di direzione vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del secondo punto (blu) disegnato del simbolo che indica l’orditura del solaio selezionato. Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.
Riconoscimento PIANO Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà per la definizione dei criteri per il riconoscimento del piano del solaio da parte del programma. Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: automatico: richiede che l’individuazione del solaio disegnato venga effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella consigliata nella stragrande maggioranza dei casi. 192
10. Il Disegno degli Oggetti
orizzontale: richiede che l’individuazione del solaio disegnato venga effettuata automaticamente imponendo, però, che esso deve essere orizzontale; in questo caso il programma NON tiene conto di eventuali travi o pareti che possono compromettere l’individuazione del solaio. manuale: richiede che il solaio venga definito manualmente dall’utente mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. § 10.7.1); la selezione di tale opzione, infatti, rappresenta il solaio (nel piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spostare in tre punti che certamente fanno parte del piano del solaio stesso. Tipo Quota [visibile solo se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cursore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: relativa al Piano: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve essere riferito al piano su cui il solaio viene disegnato; assoluta: se il valore della quota nel campo Quota sottostante deve essere riferito al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1). Quota [visibile solo se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione Orizzontale]: nel campo Quota viene riportata, in metri, la quota del piano di calpestio del solaio selezionato. Il valore riportato in tale campo può essere variato con la conseguente modifica della quota del solaio nel disegno. Ovviamente la quota va espressa rispetto: • al piano del disegno se nel list box Tipo Quota risulta selezionata l’opzione “relativa al Piano”; • al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box Tipo Quota risulta selezionata l’opzione “assoluta”.
PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solo se, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale. Nei campi di tali sezioni sono proposte (in m) le coordinate X, Y e la Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano del solaio (v. § 10.7.1). La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’apposito campo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare. Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cui deve passare il piano del solaio (v. § 10.7.1), oltre a poter essere definite graficamente nel disegno, possono essere specificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel rigo XY corrispondente quando questo risulta selezionato. 193
10. Il Disegno degli Oggetti
Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato del punto per la definizione del piano del solaio nel disegno.
Carpenteria Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni necessarie al programma per la definizione delle Carpenterie (v. cap. 15). In tale sezione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà: Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicata la tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del solaio. L’indicazione della tipologia del travetto comporta la definizione della sezione del solaio e, pertanto, è una informazione necessaria per il calcolo del solaio (v. § 13.6) stesso. Travetto: nel campo Travetto va specificata la larghezza, in centimetri, dei travetti del solaio selezionato. Travetto (larghezza resistente a taglio) [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va specificata la larghezza resistente a taglio del travetto. Tale valore deve essere: larghezza travetto ≤ larghezza resistente a taglio ≤1.5 x larghezza travetto Per default, nel campo “Travetto (larghezza resistente a taglio)” viene proposta la larghezza del travetto specificata nel campo precedente. Se si modifica la larghezza del travetto (nel campo precedente) il valore della sua larghezza resistente a taglio viene automaticamente riportato a quello specificato nel campo Travetto. Pignatta: nel campo Pignatta va specificata la larghezza, in centimetri, delle pignatte del solaio selezionato. Per poter procedere al calcolo del solaio (v. § 13.6) è assolutamente necessario specificare la larghezza del travetto e quella della pignatta. Se NON si intende richiedere il calcolo del solaio, le dimensioni suddette vengono utilizzate unicamente per il disegno delle carpenterie. In questo caso per il Travetto e/o la Pignatta è anche possibile specificare una larghezza nulla per NON farli risultare nelle carpenterie.
Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessore della soletta superiore del solaio. Naturalmente, tale valore deve essere maggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio. 194
10. Il Disegno degli Oggetti
Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va specificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore dei solai a pannelli prefabbricati. Naturalmente, tale valore deve essere maggiore di zero e la somma degli spessori della soletta inferiore e di quella superiore non può eccedere lo spessore del solaio. Fascia piena: in questo campo va specificata la lunghezza, in centimetri, delle fasce piene del solaio selezionato, nel caso in cui NON si intenda richiedere il calcolo del solaio. In questo caso il valore specificato è necessario per il disegno della carpenteria. Richiedendo, invece, il calcolo del solaio (v. § 13.6), la lunghezza della fascia piena del solaio nella carpenteria sarà quella derivante dal calcolo, qualunque sia il valore specificato nel campo Fascia Piena. Rompitratta: nel campo Rompitratta va specificata la larghezza, in centimetri, dei travetti rompitratta (di ripartizione) del solaio selezionato. Tale valore è necessario per la rappresentazione del travetto rompitratta nella carpenteria. Ovviamente, se nel campo Rompitratta si riporta il valore zero, il travetto rompitratta del solaio non verrà rappresentato nella carpenteria. Numero rompitratta: in tale campo va specificato il numero di travetti rompitratta del solaio selezionato; tale valore è necessario per il disegno dei travetti rompitratta nella carpenteria. Armatura rompitratta: in tale campo va digitata la stringa descrittiva dell’armatura del travetto rompitratta del solaio selezionato; tale stringa verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma. A destra del campo è presente il bottoncino pigiando il quale si inserisce il simbolo φ nel punto in cui è presente il cursore. Armatura di ripartizione: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura di ripartizione del solaio selezionato; tale stringa verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma. Anche in questo campo è presente il bottoncino per l’inserimento del simbolo φ nel punto in cui è presente il cursore.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.2. 195
10. Il Disegno degli Oggetti
10.7.4
Come Disegnare un Solaio Inclinato Per disegnare un solaio inclinato (ad esempio la falda di una copertura) è, ovviamente, possibile disegnare i pilastri del piano con una determinata altezza (v. § 10.2.3), disegnare le travi opportune, modificandone opportunamente le quote delle estremità (v. § 10.3.3) per collegarle ai pilastri ed, infine disegnare i solai (v. § 10.7.1). Esiste però una modalità estremamente più semplice e rapida per disegnare un solaio inclinato: basta disegnare il solaio come un qualsiasi solaio piano e, successivamente modificare la quota dei pilastri opportuni. Si disegni, ad esempio, il piano in figura (1° livello) e lo si copi (v. § 11.5) sulla tavola del piano superiore (2° livello). Per maggiore semplicità e chiarezza si procede operando in una vista 3D l’edificio (v. cap. 12) del progetto. Si supponga di voler realizzare la inclinazione del solaio superiore allungando i pilastri centrali del piano ed accorciando quelli laterali. Per allungare i pilastri centrali basta: • selezionarli (nella finestra 3D) racchiudendo almeno un punto di ognuno in un rettangolo di selezione oppure cliccando su ognuno di essi tenendo premuto SHIFT della tastiera; • cliccare nel rigo Altezza delle Proprietà dei pilastri selezionati e pigiare il bottone che si attiva nel rigo stesso; • nel campo nuova Altezza del dialog che si apre digitare la nuova altezza, in metri, dei pilastri selezionati; 196
10. Il Disegno degli Oggetti
• selezionare il check box Sposta Entità Collegate del dialog per richiedere che le travi e i solai collegati alla base superiore dei pilastro vengano spostati con quest’ul-tima; • pigiare INVIO della tastiera per chiudere il dialog ed ottenere le modifiche richieste nel disegno. Si selezionino (v. § 12.4), quindi, i sei pilastri laterali e, con la stessa modalità appena descritta, se ne modifichi l’altezza per ottenere il disegno desiderato. La possibilità di selezionare un gruppo di oggetti (v. § 12.4) nella Vista 3D consente ulteriori possibilità di modifica al disegno. Ad esempio, selezionando il pilastro di sinistra del secondo livello, le travi che in esso confluiscono e il relativo solaio (racchiudendo almeno un punto di tali oggetti in un rettangolo di selezione), è possibile cancellarli per creare un terrazzo.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.7.5
Impalcati Rigidi e Solai Rigidi EdiLus-CA consente al Tecnico di assegnare una rigidezza infinita ad ogni impalcato della struttura. L’assegnazione di una rigidezza infinita ad un intero impalcato si effettua nel dialog Gestione Piani al momento della creazione della tavola di disegno del relativo piano (v. § 6.2).
L’ipotesi di impalcato infinitamente rigido, per cui tutti i suoi punti si spostano in maniera solidale, risulta poco realistica nel caso di impalcati non orizzontali (coperture), non regolari (con rientranze, sporgenze e/o fori di dimensioni significative), ecc.. Tale ipotesi, inoltre, non risulta aderente alla realtà in presenza di solai sfalsati e di corpi di fabbrica differenti che si dipartono da un unico corpo di fabbrica di base. In EdiLus-CA tutti i problemi introdotti dall’ipotesi di impalcato infinitamente rigido sono stati brillantemente risolti offrendo la possibilità di assegnare la rigidezza per ogni singolo oggetto di solaio disegnato, ossia per ogni singolo “riquadro” di solaio. La possibilità di assegnare la rigidezza ad ogni singolo solaio consente di ottenere un modello di calcolo estremamente efficace, in quanto la rigidezza viene considerata proprio nel piano del solaio (risolvendo il pro198
10. Il Disegno degli Oggetti
blema della modellazione dei solai inclinati) ed ha effetto unicamente sui nodi degli elementi strutturali che lo contornano. L’assegnazione della rigidezza ad ogni singolo oggetto solaio non comporta un ulteriore onere da parte dell’Utente. Tale assegnazione, infatti, si effettua direttamente nella fase del suo disegno selezionando l’opzione infinita nel list box Rigidezza del toolbox delle sue proprietà. L’opzione “infinita”, peraltro risulta già selezionata per default. Un solaio di EdiLus-CA, inoltre, essendo un oggetto, è in grado di “riconoscere” automaticamente tutti i nodi al suo contorno. Naturalmente, se si assegnano le rigidezze ai singoli riquadri dei solai, è opportuno che gli impalcati definiti nel dialog Gestione Piani (v. § 6.2) risultino NON Rigidi, cioè il check box rigido dei vari impalcati deve risultare NON selezionato. In ogni caso, in fase di calcolo il programma segnala, mediante dei Warning (v. § 13.8), eventuali incongruenze commesse in fase di assegnazione delle rigidezze dei solai (solai rigidi disegnati su impalcati rigidi, solai non rigidi disegnati su impalcati non rigidi, ecc.). Il programma, in fase di calcolo, segnala con dei Warning la contemporanea assegnazione della rigidezza ad un impalcato e ad uno o più dei suoi solai per lasciare la possibilità di proseguire nel calcolo. In alcuni casi, infatti, può risultare utile assegnare o meno l’infinita rigidezza ad un intero impalcato ed assegnare o meno la rigidezza ad uno o più solai [ad esempio, a solai disegnati sulla stessa pianta (tavola) ma posti ad un livello differente).
10.7.6
L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei Solai Il disegno di un oggetto solaio (v. § 10.7.1) di EdiLus-CA comporta la definizione di tutte le caratteristiche e dell’orditura dei travetti di ogni singolo “riquadro” di solaio dei vari impalcati. Se si intende richiedere il calcolo dei solai (v. § 13.6) dell’edificio, è necessario, pertanto, indicare quali sono le campate di solaio e gli eventuali balconi che definiscono lo schema statico che il programma deve considerare. 199
10. Il Disegno degli Oggetti
L’indicazione delle campate e dei balconi di un solaio da calcolare si effettua mediante il disegno dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) di EdiLus-CA. Per disegnare un oggetto Solaio (sezione di calcolo) del solaio da calcolare basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi che è possibile disegnare. Selezionare l’oggetto Solaio (sezione di calcolo) del toolbox per attivare la modalità per il disegno delle sezioni di calcolo dei solai ed attivare il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6). • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà dell’oggetto “Solaio (sezione di calcolo)” da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere il materiale della solaio tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). • Selezionare il check box Braccetti rigidi se si intende considerare la presenza di braccetti rigidi nel modello di calcolo del solaio (v. § 13.6). • Selezionare il check box Disegno armatura se si desidera che l’armatura del solaio venga riportata, oltre che nell’apposita tavola (v. § 16.2.7), anche sulla relativa carpenteria (v. § 15.1). • Nella sezione Ferri di armatura definire l’aspetto grafico del disegno dei ferri del solaio in carpenteria effettuando le seguenti operazioni: • Nel list box Spessore indicare lo spessore (da 1 a 5) del tratto con cui vengono rappresentati i ferri del solaio in carpenteria. • Nel list box Colore scegliere il colore con cui i ferri del solaio devono essere rappresentati in carpenteria. • Nel campo Compattazione (%) definire la spaziatura dei ferri del solaio in carpenteria, indicando una percentuale (da 1 a 300) della spaziatura dei ferri del solaio nella relativa tavola delle armature. • Tracciare la linea della sezione di calcolo effettuando le seguenti operazioni: • Fare click nel punto della prima campata del solaio (o del balcone) che deve essere calcolato; questa operazione fissa sulla tavola la prima estremità (pallino verde) della sezione di calcolo e propone la modalità per il posizionamento della seconda estremità. 200
10. Il Disegno degli Oggetti •
Spostare la seconda estremità della sezione nell’ultima campata (o balcone) del solaio da calcolare e cliccare in un punto di questa per fissarla.
La sezione di calcolo è rappresentata da un segmento rosso con tratteggio “tratto e punto”. Un segmento più sottile con tratteggio normale congiunge, inoltre, le estremità della sezione con il bordo della campata o del balcone in cui esse sono state disegnate, in modo da rappresentare tutta l’estensione della sezione di calcolo. Le estremità della sezioni di calcolo possono anche posizionate all’esterno dell’area delle campate o dei balconi del solaio da calcolare a condizione che esse NON ricadano in campate di altri solai.
Quando l’oggetto Sezione di Calcolo risulta selezionato, su esso vengono rappresentati gli elementi descritti di seguito. 201
10. Il Disegno degli Oggetti
Alle estremità della sezione sono presenti i consueti pallini verdi per la modifica della posizione delle estremità stesse.
solaio
All’estremità sinistra della sezione è presente un’etichetta circolare in cui è riportata la stringa solaio. Dopo aver richiesto il calcolo dei solai (v. § 13.6), in luogo di tale stringa, saranno riportati i numeri che identificano il solaio nella carpenteria (v. § 15.1).
Al centro dell’etichetta è presente la maniglia (pallino verde) per poterla ruotare intorno all’estremità sinistra della sezione di calcolo. Nella parte centrale della sezione è presente una freccia rossa che indica il verso della sezione di calcolo. Cliccando sulla freccia verde a destra della freccia rossa viene invertito il verso della sezione di calcolo. La definizione del verso della sezione di calcolo determina la rappresentazione grafica della sezione del solaio nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.7).
Disegnati i solai e le relative sezioni di calcolo è possibile accedere ad un’efficacissima vista 3D (v. § 12.10) in cui è possibile applicare, ad essi, eventuali ulteriori forze, vincoli e/o cedimenti (v. §§ 12.10.1 e 12.10.2). Dopo aver disegnato le sezioni di calcolo per tutti i solai è anche possibile richiedere al programma il loro calcolo (v. § 13.6). La fase di calcolo dei solai è successiva a quella del calcolo Completo dell’intera struttura. Pertanto, richiedendo il calcolo dei solai, il programma esegue prima tutte le altre fasi di calcolo. Il calcolo dei solai va, quindi, richiesto dopo aver richiesto tutte le altre fasi di calcolo (Calcolo Completo) della struttura.
202
10. Il Disegno degli Oggetti
10.8
Balconi e Sbalzi Nel presente capitolo, per brevità, con il termine “balcone” si identifica uno sbalzo in genere. Un balcone si definisce disegnandolo, mediante l’oggetto Balcone di EdiLus-CA, sulla tavola del piano di appartenenza. L’oggetto balcone si rappresenta disegnandone il contorno esterno con le stesse modalità previste per il disegno di una polilinea (v. § 10.14) costituita da segmenti e/o archi di cerchio. In questo modo è possibile definire balconi di forma qualsiasi. I due estremi della polilinea del balcone devono necessariamente intersecare la faccia esterna di un pilastro (v. § 10.2), di una trave (v. § 10.3) o di una parete (v. § 10.4). Inoltre, nessun tratto della polilinea del balcone può intersecarsi con un altro suo tratto.
10.8.1
Come Disegnare un Balcone o uno Sbalzo Per ragioni di semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità per il disegno di un balcone delimitato da tratti rettilinei, illustrando, in un secondo momento, le modalità per il disegno di tratti di balcone costituiti da archi di cerchio. Per disegnare un Balcone o un qualsiasi sbalzo nella tavola di un piano (v. § 6.6) dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Balcone del toolbox per attivare la modalità per il disegno degli sbalzi ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del balcone da disegnare. 203
10. Il Disegno degli Oggetti
• Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.8.3) del balcone da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà del balcone. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Balcone di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.8.3.
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•
Nel campo Spessore delle proprietà del balcone specificare lo spessore in metri dello sbalzo. Nel list box Analisi Carichi scegliere il carico da applicare allo sbalzo tra quelli preventivamente definiti (v. § 9.2). Nel list box Tipologia indicare la tipologia (gettato in opera, travetti precompressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta piena) del balcone; questa informazione comporta la definizione della sezione che, a sua volta, sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui il balcone fa parte e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7). Nel list box Tipo Riconoscimento scegliere una delle seguenti opzioni: Automatica: ruota il balcone dello stesso angolo di cui risulta ruotata, intorno al suo asse, la trave a cui esso viene collegato. Orizzontale: qualunque sia la rotazione della trave a cui viene collegato il balcone, questo viene disposto orizzontalmente. Manuale: consente di definire liberamente il piano dello sbalzo mediante il disegno dei tre vertici di un triangolo nello spazio. Nel list box Tipo della sezione Carpenteria indicare se il travetto del balcone è monotrave o bitrave; questa scelta determina la sezione di calcolo del balcone e, quindi, se ne terrà conto nel calcolo del solaio (v. § 13.6) e nella modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7). Nei restanti campi della sezione Carpenteria specificare le armature MOLLE, MONCONI e FERRI di RIPARTIZIONE del balcone se NON si intende procedere al calcolo del solaio di cui il balcone fa parte; se si richiede il calcolo del solaio comprendente il balcone, le armature verranno definite automaticamente dal programma (v. § 16.2.7) e, pertanto, questa operazione NON va effettuata.
• Disegnare il primo tratto della polilinea del balcone effettuando le seguenti operazioni: 204
10. Il Disegno degli Oggetti •
fare click sulla faccia esterna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) e tracciare il primo segmento della polilinea verso l’esterno;
Il primo tratto del balcone deve toccare o intersecare la faccia esterna dell’elemento a cui si aggancia (trave, ecc.) ma NON DEVE intersecare la sua faccia interna. Per agevolare l’intersezione del tratto di polilinea con l’elemento a cui si deve agganciare, si consiglia di far uso degli opportuni snap (v. § 11.1.3).
•
durante il disegno, sul tratto, viene proposto un triangolino grigio che indica l’interno del balcone e, quindi, la direzione in cui il balcone deve essere disegnato; per disegnare il balcone nella direzione opposta a quella indicata basta selezionare l’opzione Inverti Verso del menu locale della tavola oppure pigiare F5 o F6 della tastiera; quando il secondo estremo del tratto è correttamente posizionato, fare click nella tavola per fissarlo; questa operazione propone direttamente la modalità per il disegno del secondo tratto di polilinea.
Durante il disegno, sul tratto di polilinea viene proposta una linea di quota che ne riporta dinamicamente la lunghezza e l’inclinazione. Per operare con rapidità e precisione si consiglia di utilizzare le utilità del disegno (v. cap. 11) messe a disposizione dal programma.
• Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionato la seconda estremità del secondo tratto e proseguire in questo modo fino al disegno del penultimo tratto della polilinea. • Disegnare l’ultimo tratto di polilinea avendo cura, per il posizionamento della sua seconda estremità, di cliccare sulla faccia esterna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) a cui questo deve essere collegato; anche in questo caso l’ultimo tratto di polilinea può intersecare la faccia esterna dell’elemento (senza intersecare quella interna). • Selezionare l’opzione Termina del menu locale della tavola per interrompere il disegno del balcone. Se il balcone risulta disegnato correttamente viene campito in rosso, quando risulta selezionato, e in grigio scuro quando non risulta selezionato. Se in un balcone occorre disegnare uno o più archi di cerchio, basta: • disegnare, con le modalità illustrate, i tratti rettilinei della polilinea che precedono l’arco; 205
10. Il Disegno degli Oggetti
• selezionare l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola; questa operazione propone un arco di cerchio a partire dall’ultimo tratto disegnato; • disegnare il tratto di cerchio della polilinea secondo le modalità riportate nel § 10.14; • se, dall’arco disegnato, occorre procedere con un altro tratto (rettilineo o curvo) selezionare l’opzione Continua Disegno del menu locale della tavola e procedere nel disegno; • disegnato l’ultimo tratto della polilinea selezionare l’opzione Termina del menu locale. Un balcone disegnato può essere liberamente modificato nella geometria e nelle proprietà (v. § 10.8.2) anche successivamente al suo disegno.
10.8.2
Come Modificare un Balcone Disegnato Un balcone disegnato (v. § 10.8.1) può essere liberamente spostato nel piano del disegno ma può anche essere liberamente modificato nella geometria e nelle proprietà (v. § 10.8.3).
Come Modificare le Proprietà di un Balcone Per modificare le proprietà (v. § 10.8.3) di un balcone disegnato basta selezionarlo cliccando in un suo punto (oppure su un tratto della sua polilinea) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2). La selezione di un balcone nella tavola, infatti, propone, le sue proprietà nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).
Come Spostare un Balcone Per spostare un balcone nella tavola in cui è stato disegnato basta effettuare le seguenti operazioni: • cliccare, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, in un punto qualsiasi del balcone; • trascinare il balcone nella posizione desiderata avendo cura che le due estremità della sua polilinea tocchino (o intersechino) la faccia esterna di una trave, un pilastro o una parete; 206
10. Il Disegno degli Oggetti
• quando il balcone è nella posizione desiderata rilasciare il pulsante del mouse. Potendo spostare le estremità della poligonale all’interno dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) in cui il balcone si aggancia, l’operazione descritta consente anche di effettuare piccoli accorciamenti del balcone. Ovviamente, non potendo intersecare, con le estremità della polilinea, la faccia interna dell’elemento (trave, pilastro, ecc.), gli accorciamenti del balcone devono essere necessariamente inferiori allo spessore dell’elemento stesso. Le parti dei tratti di estremità della polilinea che ricadono all’interno dell’elemento in cui si aggancia il balcone vengono automaticamente eliminati dal programma.
Come Inserire un Nuovo Tratto di Polilinea Un nuovo tratto di polilinea può essere inserito ad una estremità della polilinea stessa o su un suo tratto intermedio. Per aggiungere un nuovo tratto di polilinea ad una delle sue estremità basta: • selezionare il tratto di estremità a cui si intende collegare il nuovo tratto cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); • selezionare l’opzione Aggiungi Nodo del menu locale della tavola. Per inserire un nuovo tratto nella Polilinea di un balcone basta spezzare un tratto esistente mediante l’inserimento di un nuovo nodo. Per inserire nuovo nodo in un tratto della polilinea basta: • selezionare il tratto in cui va inserito il nuovo nodo cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); • selezionare l’opzione Inserisci Nodo del menu locale della tavola oppure pigiare INS della tastiera. Ovviamente, dopo aver inserito un nuovo tratto occorre spostare i nodi della polilinea per definire il balcone nella maniera desiderata.
Come Eliminare un Tratto di Polilinea Per eliminare un tratto di polilinea basta: • selezionarlo cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); • selezionare l’opzione Elimina Nodo del menu locale della tavola oppure premere CANC (CANCEL) della tastiera. 207
10. Il Disegno degli Oggetti
Come Modificare un Lato del Balcone Un tratto di polilinea di un balcone disegnato può essere liberamente modificato spostandone le estremità nella tavola. Per spostare l’estremità di un tratto di polilinea del balcone basta: • selezionare il tratto cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); • cliccare sulla maniglia all’estremità da spostare; questa operazione sblocca l’estremità consentendo di spostarla; • quando l’estremità è nel punto opportuno cliccare nuovamente per fissare la sua nuova posizione. Un tratto della polilinea di un balcone può anche essere trasformato da “rettilineo” ad “arco di cerchio” e viceversa. Un tratto rettilineo della polilinea può essere, infatti, trasformato in un arco di cerchio selezionandolo e scegliendo l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola. Analogamente, un tratto curvo della polilinea può essere trasformato in un tratto rettilineo selezionandolo e scegliendo l’opzione Cambia in Linea del menu locale della tavola.
10.8.3
Le Proprietà del Balcone Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Balcone possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.8.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un balcone sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore del balcone selezionato o da disegnare. Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per il balcone. 208
10. Il Disegno degli Oggetti
Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, va scelta l’analisi dei carichi del balcone tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2). Genera Torsione al: in tale campo va specificata quale percentuale della torsione generata dallo sbalzo si desidera venga trasmessa all’elemento a cui esso risulta collegato. Tipologia: nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia va specificata la tipologia del balcone (gettato in opera, travetti precompressi, travetti tralicciati, pannelli prefabbricati o soletta piena) selezionato o da disegnare. La scelta della tipologia comporta, ovviamente, la definizione della sezione che sarà considerata nel calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui fa parte il balcone e per la modalità di armatura dello stesso (v. § 16.2.7). Ovviamente, i balconi che non fanno parte di alcun solaio NON vengono calcolati, anche indicando per essi una specifica sezione di calcolo (v. § 10.7.6).
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) del balcone selezionato, rilevata automaticamente dal programma. Ovviamente, tale valore NON è modificabile.
Riconoscimento PIANO Nella sezione Riconoscimento PIANO sono presenti le seguenti proprietà per la definizione dei criteri che il programma deve adottare per il riconoscimento del piano del balcone: Tipo Riconoscimento: nel list box che si attiva quando il cursore è in tale rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: automatico: richiede che l’individuazione del balcone disegnato venga effettuata automaticamente dal programma; tale opzione è quella consigliata nella stragrande maggioranza dei casi. orizzontale: richiede che l’individuazione del balcone disegnato venga effettuata automaticamente dal programma imponendo, però, che esso deve essere sempre orizzontale; in questo caso il programma, nel definire il balcone NON tiene conto di eventuali travi o pareti che ne possono compromettere l’individuazione. 209
10. Il Disegno degli Oggetti
manuale: richiede che il balcone venga definito manualmente dall’Utente mediante il posizionamento di tre punti per cui passa il suo piano (v. § 10.7.1); la selezione di tale opzione rappresenta il balcone (nel piano del disegno e nelle viste 3D) con tre pallini verdi numerati da spostare in tre punti che certamente fanno parte del piano del balcone stesso. Tipo Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione Orizzontale o Manuale]: nel list box, che si attiva quando il cursore è in tale rigo, è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: relativa al Piano: se, nel campo Quota sottostante, la quota del balcone deve essere riferita al piano su cui esso viene disegnato; assoluta: se, nel campo Quota sottostante, la quota del balcone deve essere riferita al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1). Quota [presente se nel list box Tipo Riconoscimento è stata scelta l’opzione Orizzontale]: nel campo quota viene riportata la quota del piano del balcone selezionato. Tale valore può essere variato con la conseguente modifica della quota del balcone nel disegno. La quota va espressa rispetto: • al piano del disegno se nel list box “Tipo Quota” risulta selezionata l’opzione “relativa al Piano”; • al piano a quota 0 (zero) (v. § 6.1) se nel list box “Tipo Quota” risulta selezionata l’opzione “assoluta”.
PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] Le sezioni PUNTO [1], PUNTO [2] e PUNTO [3] risultano visualizzate solo se, nel list box Tipo Riconoscimento risulta selezionata l’opzione manuale. Nei campi di tali sezioni vengono proposte, in metri, le coordinate X, Y e la Quota dei tre punti per la definizione manuale del piano del balcone. La Quota di ogni Punto può essere specificata digitandola nell’apposito campo della relativa sezione e pigiando INVIO della tastiera per confermare. Le coordinate X ed Y di ognuno dei tre punti per cui deve passare il piano del balcone (v. § 10.7.1), oltre a poter essere definite graficamente nel disegno, possono essere specificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel rigo XY della relativa sezione quando questo risulta selezionato. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato del punto per la definizione del piano del balcone nel disegno.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Carpenteria Nella sezione Carpenteria vanno specificate le informazioni sul balcone selezionato necessarie al programma per la definizione delle Carpenterie (v. cap. 15). In tale sezione vengono, pertanto, proposte le seguenti proprietà: Tipo: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va indicata la tipologia (monotrave o bitrave) del travetto del balcone selezionato. L’indicazione della tipologia del travetto comporta la definizione della sezione del balcone e, pertanto, è una informazione necessaria per il calcolo del solaio (v. § 13.6) di cui esso fa parte. Riportare indicazioni Taglio [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “travetti tralicciati” oppure “pannelli prefabbricati”]: la selezione del check box in questo rigo richiede che venga riportata l’indicazione del taglio sul balcone selezionato nelle carpenterie (v. § 15.1) e nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) prodotte. Spessore soletta sup.: in questo campo va specificato, in cm, lo spessore della soletta superiore del balcone. Naturalmente, tale valore deve essere maggiore di zero ed inferiore allo spessore del solaio. Spessore soletta inf. [visibile solo se nel list box “Tipologia” della sezione “Caratteristiche” è stato scelto “pannelli prefabbricati”]: in questo campo va specificata la larghezza, in cm, della soletta inferiore se il balcone selezionato è del tipo a “pannelli prefabbricati”. Disegno Armatura: in tale rigo viene proposto un check box la cui selezione consente di specificare le armature del balcone selezionato da riportare nella relativa carpenteria, nel caso NON si intenda procedere al calcolo del solaio di cui questo fa parte. Se tale check risulta NON selezionato nella carpenteria non sarà riportate alcuna indicazione sull’armatura del balcone selezionato. Se, invece, tale check risulta selezionato, nella restante parte della sezione Carpenteria vengono proposte le seguenti proprietà necessarie alla definizione dell’armatura del balcone selezionato. Naturalmente, se il balcone selezionato fa parte di un solaio di cui si intende richiedere il calcolo (v. § 13.6), le sue armature verranno definite automaticamente dal programma e, pertanto, i dati delle sezioni MOLLE, MONCONI e FERRI di RIPARTIZIONE NON vanno specificati.
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10. Il Disegno degli Oggetti
MOLLE La sezione MOLLE comprende le seguenti proprietà per la definizione delle molle dello sbalzo nella carpenteria: Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto il diametro dei ferri da utilizzare, come molle, nel balcone selezionato. Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, delle molle.
MONCONI La sezione MONCONI comprende le seguenti proprietà per la definizione dei monconi dello sbalzo nella carpenteria: Diametro: nel list box proposto quando il cursore è in questo rigo va scelto il diametro dei ferri da utilizzare, come monconi, nel balcone selezionato. Passo: in tale campo va specificato il passo, in centimetri, dei monconi.
FERRI di RIPARTIZIONE La sezione FERRI di RIPARTIZIONE comprende le seguenti proprietà per la definizione dei ferri di ripartizione dello sbalzo nella carpenteria: Superiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura di ripartizione superiore del balcone selezionato. tale stringa verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma. Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato il cursore. Inferiori: in tale campo va specificata la stringa descrittiva dell’armatura di ripartizione inferiore del balcone selezionato; tale stringa verrà riportata nella carpenteria prodotta dal programma. Posizionando il cursore nel campo viene anche proposto (a destra) il bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato il cursore.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.9
Le Scale Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA la definizione del modello strutturale delle scale risulta estremamente semplice e rapida. Un potentissimo Wizard, dal semplicissimo disegno della scala, genera automaticamente il suo modello strutturale creando tutte le travi (a ginocchio e non) necessarie all’interno della struttura e applicando, su queste, tutti i carichi. Il disegno della scala ha, come unico obiettivo, la definizione del relativo modello strutturale che sarà possibile visualizzare, dopo il disegno della scala e la generazione automatica delle travi, in una vista strutturale (v. § 12.9). Pertanto, durante il disegno, più che preoccuparsi dell’aspetto architettonico, è necessario verificare che il modello strutturale risultante dal disegno effettuato sia corretto.
La straordinaria potenza di questa funzionalità evita al Tecnico il lavoro complesso ed oneroso per la definizione, nella struttura, delle travi della scala e il caricamento opportuno di queste ultime con i carichi calcolati manualmente. Ovviamente, non viene preclusa la possibilità di definire manualmente il modello strutturale della scala disegnando le travi opportune e caricandole con le forze (carichi, momenti, ecc.) desiderate (v. § 12.11 e segg.). Per richiedere la generazione automatica del modello strutturale di una scala basta che questa venga disegnata nelle opportune tavole dei piani. Grazie all’oggetto Scala di EdiLus-CA anche il disegno della scala risulta estremamente intuitivo, semplice e rapido: basta comporre la scala con gli oggetti Scala necessari. Per “oggetto Scala” deve intendersi uno o più elementi che costituiscono la scala nel suo complesso. Al massimo un oggetto Scala può essere composto da: pianerottolo inferiore + rampa + pianerottolo superiore. Un oggetto Scala, però, può anche essere composto da un singolo pianerottolo, dalla sola rampa oppure da un pianerottolo più la rampa. 213
10. Il Disegno degli Oggetti
Una scala a due rampe di tipo tradizionale viene, quindi, realizzata semplicemente disegnando nella tavola di un piano due oggetti Scala: il primo che composto da un pianerottolo iniziale, una rampa ed un pianerottolo finale ed il secondo, composto dagli stessi elementi, che parte alla quota del pianerottolo finale del primo oggetto. Grazie alla possibilità di disegnare un singolo pianerottolo, una singola rampa oppure una rampa più un pianerottolo e di comporre liberamente tali elementi, è possibile realizzare scale di qualsiasi tipo e forma. È opportuno precisare che, come per il pilastri (v. § 10. 2) e le pareti (10.4), la scala che giunge ad un piano va rappresentata sul piano del disegno del piano stesso e le quote che è necessario specificare devono essere espresse a partire dal piano inferiore a quello del disegno. Le modalità operative per il disegno di una scala vengono illustrate nel § 10.9.1, mentre le proprietà per la modifica di una scala disegnata vengono illustrate nel § 10.9.3. Nel § 10.9.4 vengono, inoltre, illustrate dettagliatamente tutte le proprietà dell’oggetto Scala.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.9.1
Come Disegnare le Scale Per disegnare una Scala nella tavola di un piano (v. § 6.6) dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Scala del toolbox per attivare la modalità per il disegno delle scale ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della scala da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.9.4) dell’oggetto scala da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà della scala. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.9.4.
Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia indicare la tipologia dell’oggetto Scala scegliendo tra le opzioni: Soletta rampante, se la scala deve essere a “soletta rampante”; la scelta di tale opzione attiva, nel toolbox, la sezione GENERAZIONE Travi in cui è possibile richiedere (mediante la selezione degli opportuni check) a quale pianerottolo (iniziale e/o finale) deve essere collegata la trave che lo deve sostenere; Trave SX (ginocchio), se a sinistra della rampa, nel verso di salita, deve essere presente una trave a ginocchio; Trave DX (ginocchio), se a destra della rampa, nel verso di salita, deve essere presente una trave a ginocchio. Nel list box Materiale scegliere il materiale della scala tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Il materiale scelto verrà assegnato anche alle travi della scala generate automaticamente (v. § 10.9.2). Nel list box Analisi Carichi scegliere l’analisi dei carichi della scala tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2). 215
10. Il Disegno degli Oggetti
Pigiare il bottone nel rigo Allineamento per attivare il dialog per la scelta del Punto Sensibile (v. § 10.1.7) per il disegno dell’oggetto Scala. Per scegliere il punto sensibile basta cliccare sul relativo quadratino (facendolo diventare rosso) e pigiare il bottone in basso per chiudere il dialog. Con un doppio click sul punto sensibile lo si seleziona e si chiude anche il dialog. Nel list box, proposto quando il cursore è nel rigo Sezione Travi (da generare), scegliere la sezione (solo rettangolare) delle travi (tra quelle precedentemente definite - v. § 10.9.2) che devono essere generate automaticamente per l’oggetto Scala da disegnare. •
Nel campo Larghezza specificare la larghezza, in metri, della rampa. Pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo COMPOSIZIONE e, nel dialog che si apre, selezionare i check box, gli elementi (rampa e/o pianerottoli) che devono costituire l’oggetto Scala da disegnare. Pigiare, quindi, il bottoncino OK per confermare e chiudere il dialog.
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Nella sezione QUOTE specificare le quote del punto iniziale e finale della rampa dell’oggetto scala (v. § 10.9.4).
•
Nelle sezioni PIANEROTTOLO iniziale e PIANEROTTOLO finale specificare la Lunghezza (in m) e lo Spessore (in cm) dei due pianerottoli (se presenti). Nella sezione RAMPA specificare, in cm, la dimensione della Pedata e lo Spessore della rampa ed indicare il numero di Alzate necessarie.
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Per procedere al disegno in maniera agevole e precisa si consiglia vivamente di utilizzare le utilità del disegno più opportune. In particolare, per posizionare in maniera semplice, rapida e precisa l’oggetto Scala si consiglia di utilizzare, come riferimenti, strumenti quali le Griglie Guida (v. § 10.22), le Linee Guida (v. § 10.21) ecc.
• Fare click in un punto della tavola; questa operazione propone, legato al cursore del disegno, l’oggetto scala definito nelle proprietà; sul punto sensibile scelto per l’oggetto viene proposta la maniglia per lo spostamento e la rotazione. 216
10. Il Disegno degli Oggetti
Sull’oggetto vengono, inoltre rappresentate le travi richieste nel list box Tipologia e/o nella sezione GENERAZIONE Travi del toolbox delle Proprietà. In questa fase le eventuali travi risultano tratteggiate in quanto, non essendo ancora state generate (v. § 10.9.2) non vengono ancora considerati come elementi strutturali. • Se necessario, ruotare la Scala specificando l’angolo opportuno nel campo Rotazione delle proprietà; l’oggetto Scala può anche essere ruotato per via grafica utilizzando l’apposita maniglia (v. § 10.2.2). Pigiando F7 (F8) della tastiera l’oggetto scala che si sta disegnando (o modificando) viene ruotato di 90° in senso antiorario (orario). • Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato il punto sensibile scelto per la scala; si ricorda che in questa fase è sempre possibile modificare il punto sensibile nell’apposito dialog delle proprietà o pigiando progressivamente F5 o F6 della tastiera. • Disegnata la prima rampa, con la modalità descritta, procedere al disegno delle altre rampe del piano. Per verificare la correttezza del disegno effettuato (quote, ecc.) è possibile richiederne la visualizzazione in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto. In una vista 3D del progetto è anche possibile apportare le modifiche opportune (ad es., variazioni di quota, modifica della sezione delle travi, ecc.) ai vari oggetti scala disegnati.
217
10. Il Disegno degli Oggetti
Ultimato il disegno dell’oggetto Scala e verificatane la correttezza nella vista 3D, è possibile richiedere, per esso, la generazione automatica delle strutture (travi) (v. § 10.9.2). La scala disegnata può essere copiata (v. §§ 11.5 e 3.3.2) su tutti i piani dell’edificio su cui essa si presenta con la stessa configurazione. Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi strutturali (travi) e le forze del modello strutturale eventualmente generato. Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5), sarà necessario richiedere la generazione automatica del modello strutturale (v. § 10.9.2). Per definire il modello strutturale della scala in maniera comoda e veloce si consiglia di operare nel seguente modo: Disegnare gli oggetti scala necessari ai vari piani dell’edificio; una volta disegnata la scala ad un piano è possibile duplicarla per tutti gli altri piani dell’edificio (v. § 11.5); Selezionare tutti gli oggetti scala ai vari piani e richiedere, con un’unica operazione, la generazione automatica del loro modello strutturale (v. §10.9.2). La modalità più rapida per selezionare tutte le scale ai vari piani prevede la selezione di tutti gli oggetti disegnati in una vista 3D (v. § 12.4) e la selezione dell’opzione Scala nel list box Filtro per entità in alto nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.3.1).
L’oggetto scala disegnato può essere liberamente modificato (v. § 10.9.3) in qualsiasi momento precedente al calcolo delle strutture (v. cap. 13).
10.9.2
La Generazione Automatica della Struttura della Scala Disegnata Disegnata la scala mediante gli oggetti Scala necessari ed indicata, per ogni oggetto, la tipologia (v. § 10.9.1) il programma è in grado di generare automaticamente la struttura della scala stessa. In pratica, se per un oggetto scala (rampa + pianerottoli) selezionato, risulta selezionata l’opzione Trave SX (a ginocchio) del list box Tipologia delle sue proprietà (v. § 10.9.4), già in fase di disegno viene visualizzata, a sinistra della scala nel verso di salita, la relativa trave a ginocchio. Richiedendo la generazione automatica della scala, i suoi elementi (trave a ginocchio o soletta rampante) diventano veri e propri elementi strutturali dell’edificio caricati con le forze opportune. 218
10. Il Disegno degli Oggetti
Per le scale a soletta rampante, oltre alla Tipologia è anche necessario specificare, mediante la selezione degli appositi check box della sezione GENERAZIONE Travi delle sua proprietà (v. § 10.9.4), per quali travi (superiore e/o inferiore) si richiede la generazione automatica.
Per richiedere la generazione automatica delle strutture dell’oggetto Scala selezionato nel disegno basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Funzionalità\Genera Struttura; questa operazione apre un messaggio che illustra l’operazione che si sta effettuando; pigiare il bottone OK del messaggio per confermare l’operazione. A generazione effettuata le travi della scala, che precedentemente erano proposte solo graficamente (tratteggiate in pianta e bianche nelle viste 3D), vengono rappresentate come qualsiasi altra trave (con tratto continuo in pianta e in un altro colore nella vista 3D). Nella vista 3D anche il colore dell’oggetto scala (rampa e pianerottoli) per cui è stata richiesta la generazione viene proposto con un colore differente da quello della scala disegnata ma NON generata. Ad indicare che, per l’oggetto Scala selezionato è stata effettuata la generazione, nel rigo “Funzionalità\Genera Struttura” del toolbox delle Proprietà viene anche riportata la stringa Generata. Copiando un oggetto Scala, NON vengono copiati gli elementi (travi) del modello strutturale eventualmente generato e le forze applicate durante la generazione. Pertanto, per gli oggetti Scala copiati (v. § 11.5 e § 3.3.2), è necessario richiedere la generazione automatica del modello strutturale.
Dopo la richiesta della generazione del modello, le proprietà dell’oggetto scala non potranno più essere modificate se non richiedendo la cancellazione del modello stesso (v. avanti). Eventuali modifiche apportate ai dati dell’analisi dei carichi, del materiale, ecc. nella sezione ELEMENTI (v. capp. 7, 8 e 9) del progetto NON comportano la modifica automatica delle corrispondenti proprietà dell’oggetto scala per cui è stata richiesta la generazione automatica. Per modificare le proprietà (analisi dei carichi, materiale, ecc.) di un oggetto Scala è necessario richiedere preventivamente la cancellazione del suo modello strutturale.
219
10. Il Disegno degli Oggetti
La struttura generata per l’oggetto Scala può anche essere visualizzata nella vista strutturale (v. § 12.9) di una vista 3D. Le travi generate per l’oggetto scala possono anche essere modificate, per piccoli aggiustamenti con le consuete modalità previste per la modifica delle travi (v. § 10.3.2). Se, però i cambiamenti da apportate alle travi della scala sono onerose o è necessario modificare le proprietà dell’oggetto Scala (NON modificabili dopo la generazione), è necessario richiedere la cancellazione della generazione effettuata, con l’eliminazione di tutte le travi create automaticamente e delle forze applicate alla struttura. Dopo la cancellazione del modello strutturale basterà semplicemente apportare le modifiche opportune all’oggetto Scala (v. § 10.9.3) disegnato e richiedere nuovamente alla generazione automatica della struttura. Per richiedere la cancellazione della generazione automatica delle strutture di un oggetto Scala basta: • selezionarlo; pigiare il bottone proposto quando il cursore è nel rigo Funzionalità\Genera Struttura del toolbox delle Proprietà; questa operazione apre un messaggio che illustra l’operazione (eliminazione degli elementi strutturali) che si sta effettuando; pigiare il bottone OK del messaggio per confermare l’operazione. Questa operazione elimina tutte le travi della struttura dell’oggetto scala selezionato precedentemente generate. Ovviamente, con le travi della scala, il programma elimina anche tutti i carichi applicati alla struttura nella generazione automatica. Richiedendo la cancellazione della generazione della struttura di un oggetto Scala “a ginocchio”, viene eliminata solo la parte inclinata della trave a ginocchio relativa alla rampa. Ovviamente, i tratti orizzontali della trave a ginocchio NON vengono eliminati in quanto questi fanno parte delle corrispondenti travi di piano.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.9.3
Come Modificare una Scala Disegnata Un oggetto Scala disegnato può essere liberamente modificato sia nella posizione che nelle proprietà solo prima di aver richiesto la Generazione Automatica delle strutture (v. § 10.9.2) che la compongono. Dopo aver richiesto la Generazione Automatica di una scala sarà comunque possibile modificare, nella tavola del disegno, la geometria e le proprietà delle singole strutture (travi) che la compongono.
Per modificare un oggetto Scala è necessario selezionarlo cliccando su esso nella modalità per la selezione degli oggetti. L’oggetto Scala può essere liberamente modificato, sia nella geometria che in tutte le altre proprietà (v. § 10.9.4), con modalità analoghe a quelle previste per gli altri oggetti di EdiLus-CA.
10.9.4
Le Proprietà della Scala Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Scala possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.9.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Si ricorda che l’oggetto Scala può comprendere uno o due pianerottoli e/o una rampa.
221
10. Il Disegno degli Oggetti
Per oggetto Scala deve intendersi uno o più elementi che costituiscono la scala nel suo complesso. Al massimo un oggetto Scala può essere composto da un pianerottolo inferiore, da una rampa e da un pianerottolo superiore. Un oggetto Scala, però, può anche essere composto da un singolo pianerottolo, dalla sola rampa oppure da un pianerottolo più una rampa. Le proprietà dell’oggetto Scala di EdiLus-CA scala risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Tipologia: in tale rigo viene riportata la tipologia scelta per la scala selezionata o da disegnare. La tipologia (soletta rampante, a ginocchio, ecc.) della scala va scelta nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Tipologia. Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della soletta. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale della struttura della scala tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per la scala. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere l’analisi dei carichi della scala tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2). Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile adottato come riferimento per il disegno della scala (v. § 10.1.7). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui va scelto il punto sensibile. Sezione Travi (da generare): in tale rigo viene riportata la stringa che identifica la sezione che sarà adottata per le travi (a ginocchio, ecc.) che saranno generate automaticamente dal programma (v. § 10.9.2). Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere la sezione della travi da generare tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2).
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10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Larghezza: in tale campo va specificata la larghezza della rampa selezionata o da disegnare. Rotazione: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato, nel piano del disegno, l’oggetto scala selezionato intorno al suo punto sensibile. In tale rigo è anche possibile specificare l’angolo di rotazione dell’oggetto scala per ottenerne (dopo aver pigiato INVIO della tastiera) l’inclinazione desiderata nella tavola. COMPOSIZIONE: in tale rigo viene indicata, mediante una sequenza di lettere P (pianerottolo) ed R (rampa) la composizione dell’oggetto Scala selezionato o da disegnare (ad esempio, la stringa PRP indica che la scala e composta da due pianerottoli ed una rampa). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile indicare, mediante la selezione degli opportuni check box, gli elementi (pianerottoli e/o rampa) che compongono l’oggetto Scala. Ovviamente, nel dialog per la composizione dell’oggetto Scala deve risultare selezionato almeno uno degli elementi (pianerottolo o rampa) che lo costituisce. Non è possibile, inoltre, comporre l’oggetto Scala con due pianerottoli senza che sia presente la rampa.
Quote Nella sezione Quote vengono proposti i campi: Iniziale, in cui va specificata, in metri, la quota iniziale dell’oggetto Scala selezionato o da disegnare; Finale, in cui va specificata, in metri, la quota finale dell’oggetto Scala selezionato o da disegnare.
PIANEROTTOLO iniziale La sezione PIANEROTTOLO iniziale risulta visibile solo se nella sezione COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da disegnare comprende il pianerottolo iniziale. In tale sezione vengono proposti i campi: 223
10. Il Disegno degli Oggetti
Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottolo iniziale (v. figura precedente); Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo iniziale (v. figura precedente).
RAMPA La sezione RAMPA risulta visibile solo se nella sezione COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da disegnare comprende la rampa. In tale sezione vengono proposti i campi: Pedata, in cui va specificata, in centimetri, la dimensione delle pedate; Alzate (numero), in cui va specificato il numero di alzate; Alzate (altezza), in cui viene proposta, in centimetri, l’altezza calcolata delle alzate [= (quota finale – quota iniziale)/numero di alzate]; ovviamente tale valore NON è modificabile. Si noti che, per comodità, la lunghezza della rampa viene definita specificando la dimensione delle pedate ed il loro numero (= numero di alzate - 1).
Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore della rampa (v. figura precedente). Nel campo Spessore viene proposto, per default, uno spessore di 4 cm se nel precedente list box Tipologia della sezione Caratteristiche è stata scelta una tipologia di scala con “trave a ginocchio”. Viene, invece, proposto uno spessore di 16 cm se la tipologia della scala è a “soletta rampante”.
PIANEROTTOLO finale La sezione PIANEROTTOLO finale risulta visibile solo se nella sezione COMPOSIZIONE è stato indicato che l’oggetto Scala selezionato o da disegnare comprende il pianerottolo finale. In tale sezione vengono proposti i campi: Lunghezza, in cui va specificata, in metri, la lunghezza del pianerottolo finale (v. figura precedente); Spessore, in cui va specificato, in centimetri, lo spessore del pianerottolo finale (v. figura precedente). 224
10. Il Disegno degli Oggetti
GENERAZIONE Travi La sezione GENERAZIONE Travi risulta visibile solo se la Scala (oggetto) selezionata o da disegnare è a “soletta rampante”, cioè se nel list box Tipologia è stata scelta l’opzione Soletta rampante. In tale sezione è possibile indicare quali travi si desidera vengano generate automaticamente dal programma. Nella sezione GENERAZIONE Travi vengono proposti i check box: Iniziale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v. avanti), la trave iniziale dell’oggetto Scala venga generata automaticamente dal programma; Finale, la cui selezione richiede che, nella generazione della struttura (v. avanti), la trave finale dell’oggetto Scala venga generata automaticamente dal programma.
Funzionalità La sezione Funzionalità presenta il solo rigo Genera Struttura. In tale rigo viene proposta la stringa: Non Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, non è stata richiesta la generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2). Generata, se, per l’oggetto Scala selezionato, è stata già richiesta la generazione automatica delle strutture (v. § 10.9.2). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è in tale rigo, si apre il dialog in cui è possibile richiedere la generazione automatica delle strutture dell’oggetto Scala selezionato. Richiedendo tale operazione, vengono automaticamente generate le travi della scala in funzione delle indicazioni e delle richieste specificate nelle precedenti sezioni del toolbox delle Proprietà. Se, per l’oggetto Scala selezionato è stata già richiesta la generazione automatica delle strutture, pigiando il bottone nel rigo Genera Struttura, si apre il dialog in cui è possibile richiedere di cancellare tutte le travi precedentemente generate per l’oggetto.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.2. 225
10. Il Disegno degli Oggetti
10.10
Le Tamponature L’oggetto Tamponature di EdiLus-CA consente di applicare, in maniera semplice ed intuitiva, il carico della tamponatura sulle opportune travi e pareti dell’edificio. Una Tamponatura si disegna applicandola, con un semplice click, sulle opportune travi o pareti dei vari piani dell’edificio. Naturalmente una tamponatura può essere applicata sulla trave o sulla parete di un piano unicamente se è presente un piano superiore. Una tamponatura, pertanto, non può essere applicata ad una trave dell’ultimo impalcato dell’edificio.
10.10.1
Come Disegnare le Tamponature Per disegnare una Tamponatura su una trave o su una parete della tavola del piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni: Naturalmente una tamponatura può essere applicata su una trave o una parete di un piano solo se esiste un piano superiore. Una tamponatura, pertanto, NON va applicata a travi e pareti dell’ultimo piano dell’edificio.
• Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Tamponatura del toolbox per attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della tamponatura da disegnare. Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.10.3) della tamponatura. In particolare nel list box Analisi Carichi va scelto il tipo di tamponatura tra quelle preventivamente definite in fase di analisi dei carichi (v. § 9.2); questa operazione assegna alla tamponatura che si sta disegnando il peso proprio e il sovraccarico permanente.
226
10. Il Disegno degli Oggetti
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà della tamponatura. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Tamponatura di EdiLus-CA sono descritte nel § 10.10.3.
• Cliccare in prossimità della trave a cui va applicata la tamponatura per attivare la modalità per il suo disegno. Cliccare nel punto della trave in cui si intende applicare il simbolo dell’oggetto Tamponatura (a lato). Applicando la tamponatura ad altre travi o pareti del piano vengono mantenute tutte le proprietà assegnate all’ultima tamponatura disegnata. La posizione lungo la trave o la parete su cui viene applicata la tamponatura non è influente ai fini del calcolo. Una tamponatura, infatti, viene automaticamente estesa a tutto lo spazio compreso tra gli elementi (travi e pilastri) che la delimitano. Il Tecnico può, però, modificare la configurazione di default di tale carico modificando l’altezza della tamponatura rilevata automaticamente dal programma e scegliendo di applicarla solo su un determinato tratto della trave o della parete di competenza (v. § 10.10.2). L’oggetto Tamponatura inserito può anche essere spostato lungo la trave o la parete su cui è stato applicato (v. § 10.10.2). Nelle viste 3D (v. cap. 12) l’oggetto tamponatura viene rappresentato non come semplice simbolo ma come un piano trasparente. Con le modalità descritte, l’inserimento di una tamponatura su una trave o una parete può anche essere effettuato in una vista 3D del progetto (v. § 12.6).
227
10. Il Disegno degli Oggetti
10.10.2
Come Modificare una Tamponatura Disegnata Per illustrare le modalità operative per la modifica delle tamponature si fa riferimento alle sole tamponature applicate sulle travi. Quanto detto varrà, analogamente, anche per le pareti. Prima di richiedere il calcolo, oltre a poter spostare il simbolo della tamponatura disegnata (v. § 10.10.1) lungo la trave su cui è stata applicata (senza alcun effetto sulla distribuzione dei carichi), è anche possibile modificare l’altezza e/o la distribuzione della tamponatura stessa sulla trave. Una tamponatura disegnata, inoltre può anche essere modificata liberamente nelle proprietà (v. § 10.10.3). Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modifiche suddette ad una tamponatura.
Come Spostare l’Oggetto Tamponatura Il simbolo di una tamponatura può essere spostato lungo la trave su cui è stato inserito (v. § 10.10.1). Per spostare l’oggetto tamponatura lungo la trave su cui è stato disegnato basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la tamponatura cliccando sul suo simbolo nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); la tamponatura selezionata viene proposta in rosso e, al suo centro, appare la maniglia (pallino verde) per il suo spostamento; • cliccare sulla maniglia per sbloccare la tamponatura dalla sua posizione; • traslare il simbolo della tamponatura nel punto desiderato della trave e cliccare nuovamente per fissarlo. Una tamponatura disegnata NON può essere spostata in una vista 3D del progetto (v. § 12.6).
228
10. Il Disegno degli Oggetti
Come Modificare la Lunghezza e l’Altezza della Tamponatura Per maggior chiarezza le operazioni descritte di seguito vengono effettuate in una vista 3D (v. cap. 12) del progetto. Per default, il carico (N/m2) lineare della tamponatura viene applicato lungo tutta la trave e per tutta l’altezza tra il piano del disegno e la trave del piano superiore. Tale configurazione del carico può essere modificata variando l’altezza della tamponatura e/o la sua zona di incidenza sulla trave. Per modificare l’altezza della tamponatura selezionata basta effettuare le seguenti operazioni: • nel list box Tipo Riconoscimento della sezione Riconoscimento del toolbox delle Proprietà selezionare l’opzione manuale; questa operazione propone, nei righi sotto il list box, i campi per la modifica della tamponatura; • nel campo PUNTO iniziale\Altezza specificare l’altezza del punto iniziale della tamponatura nel suo riferimento locale (v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastiera per confermare; • nel campo PUNTO finale\Altezza specificare l’altezza del punto finale della tamponatura nel suo riferimento locale e pigiare INVIO della tastiera per confermare. La possibilità di specificare l’altezza delle due estremità della tamponatura consente di definire manualmente anche tamponature di forma trapezia e triangolare.
Oltre all’altezza, è anche possibile modificare la distribuzione di una tamponatura su una trave indicando le distanze delle sue estremità dalla prima estremità della trave nel suo riferimento locale. Per modificare la distribuzione della tamponatura selezionata sulla trave di competenza basta effettuare le seguenti operazioni: 229
10. Il Disegno degli Oggetti
• nel campo PUNTO iniziale\Distanza specificare la distanza del punto iniziale della tamponatura dal punto iniziale della trave (v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastiera per confermare; • nel campo PUNTO finale\Distanza specificare la distanza del punto finale della tamponatura dal punto finale della trave (v. § 21.2) e pigiare INVIO della tastiera per confermare. Le modifiche descritte possono anche essere effettuate in una vista 3D del progetto (v. § 12.6).
10.10.3
Le Proprietà della Tamponatura Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Tamponatura possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.10.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Le proprietà di una tamponatura sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per la tamponatura. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere l’analisi dei carichi della tamponatura tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Superficie: nel campo superficie viene riportata la superficie (in m2) della tamponatura selezionata, rilevata automaticamente dal programma. Ovviamente, tale valore NON è modificabile. 230
10. Il Disegno degli Oggetti
Riconoscimento Nella sezione Riconoscimento va specificata la posizione e/o l’altezza del punto iniziale e finale della tamponatura selezionata o da disegnare. In tale sezione vengono, infatti, proposte le seguenti proprietà: Tipo Riconoscimento: in tale list box è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: automatico: richiede che le altezze dei punti iniziale e finale della tamponatura selezionata o da disegnare vengano rilevate automaticamente dal programma; manuale: richiede che le altezze dei punti iniziale e finale della tamponatura selezionata o da disegnare vengano definite manualmente dall’Utente; questa possibilità è utile quando la tamponatura deve avere un’altezza inferiore rispetto a quella rilevata automaticamente.
PUNTO iniziale Nella sezione PUNTO iniziale sono presenti i seguenti campi per la definizione della posizione e dell’altezza (in “manuale”) del punto iniziale della tamponatura: Naturalmente il Punto Iniziale e il Punto Finale della tamponatura coincidono, rispettivamente, con il Punto Iniziale ed il Punto Finale della trave (v. § 21.2) o della parete su cui essa poggia.
Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto iniziale della tamponatura dal punto iniziale della trave o della parete su cui essa poggia. Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimento” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, in metri, del punto iniziale della tamponatura. Per default, quando si sceglie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nel campo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).
PUNTO finale Nella sezione PUNTO finale sono presenti i seguenti campi per la definizione (manuale) della posizione e dell’altezza del punto finale della tamponatura: 231
10. Il Disegno degli Oggetti
Distanza: in tale campo va specificata la distanza del punto finale della tamponatura dal punto finale della trave o della parete su cui essa poggia. Altezza: in tale campo (abilitato solo se nel list box “Tipo Riconoscimento” risulta selezionata l’opzione “manuale”) va specificata l’altezza, in metri, del punto finale della tamponatura. Per default, quando si sceglie l’opzione “manuale” del list box “Tipo Riconoscimento”, nel campo Altezza viene riportata l’altezza del piano (v. cap. 6).
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.11
I Cordoli Il “Cordolo” di EdiLus-CA è un elemento di supporto alla definizione del modello strutturale. Esso consente di rappresentare, nel disegno, qualsiasi elemento fuori calcolo e/o di ottenere la corretta modellazione di alcune strutture particolari. Un cordolo di EdiLus-CA è un elemento che, pur presentando delle analogie (per quanto riguarda le modalità di disegno) con l’oggetto trave (v. § 10.3), si differenzia notevolmente da quest’ultimo. L’oggetto Cordolo, infatti, NON è un elemento strutturale e, quindi, NON è oggetto di calcolo e non viene armato automaticamente dal programma. L’armatura di un cordolo, pertanto, deve essere specificata dal tecnico.
In figura vengono riportati due portali: uno in cui l’elemento orizzontale è una Trave e l’altro in cui l’elemento orizzontale è un cordolo. Dalle viste strutturali dei due portali risulta evidente che, nel secondo portale, il cordolo NON venga portato in conto nella modellazione della struttura.
232
10. Il Disegno degli Oggetti
Il carico che grava su un Cordolo, inoltre, viene trasferito, come forze concentrate. ai nodi di estremità degli elementi su cui esso poggia. I cordoli, quindi, consentono di definire, ad esempio, le “travi di collegamento” (fuori calcolo) per le fondazioni su plinti. Con un cordolo è anche possibile disegnare un solaio o una soletta senza dover necessariamente contornarlo con travi o pareti. Gli oggetti Solette (v. § 10.5.1) e Solai (v. § 10.7.1), infatti, devono essere necessariamente delimitati, per l’intero perimetro, da oggetti Pareti, Travi e/o Cordoli. L’oggetto Cordolo va utilizzato con estrema attenzione. Un utilizzo improprio dei cordoli può, infatti, comportare errori anche rilevanti nella modellazione della struttura. Di seguito vengono illustrati dettagliatamente i vari casi in cui è possibile utilizzare l’oggetto cordolo e le modalità per ottenere una corretta modellazione della struttura. L’oggetto “Cordolo”, NON deve essere assimilato all’elemento cordolo, così come inteso nell’accezione comune e, quindi, NON va utilizzato sulla sommità di muri o pareti. Questa situazione, infatti, può portare a modelli strutturali errati (v. avanti).
Impiego del Cordolo con l’oggetto “Soletta” Nel caso della “Soletta”, che è un elemento strutturale, il cordolo può essere impiegato per definirne l’intero perimetro. In altre parole, tutti gli elementi di bordo possono essere costituiti da cordoli, come mostrato in figura. Il cordolo può anche essere utilizzato per definire solette non complanari che non poggiano su “Travi” o “Pareti” (v. figura a lato). L’oggetto Cordolo consente anche di modellare correttamente un pilastro (una trave o una parete) con un’estremità sulla soletta (vedi Figura 4). 233
10. Il Disegno degli Oggetti
Per modellare le situazioni precedentemente proposte occorre procedere secondo le modalità illustrate nelle figure seguenti.
Prossimamente la modellazione di strutture con elementi poggianti su soletta verrà effettuata automaticamente dal programma senza la necessità di aggiungere il cordolo per l’individuazione del nodo soletta-pilastro.
Impiego del Cordolo con l’oggetto Solaio Nel caso del “Solaio” l’utilizzo del cordolo deve essere preferibilmente evitato perché può condurre ad un’errata modellazione strutturale. Non essendo un elemento strutturale, infatti, il “cordolo” non può essere caricato. Pertanto, tutti i carichi che gravano su esso (incluso il peso proprio) vengono applicati, come carichi concentrati, nei nodi alle estremità. Le seguenti situazioni, e quelle ad esse riconducibili, sono da evitare in maniera tassativa:
Solaio poggiante su due Travi e due Cordoli (anche paralleli all’orditura) La struttura viene schematizzata con due telai separati e un’aliquota del carico dei solai viene riportata nei nodi come forza concentrata.
234
10. Il Disegno degli Oggetti
Dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei carichi lineari e delle forze concentrate ottenute risulta evidente che la MODELLAZIONE è ERRATA.
Solaio poggiante su 4 Cordoli la struttura viene schematizzata con 4 pilastri indipendenti ed il carico del solaio viene ripartito integralmente sui nodi.
Tutti gli elementi orizzontali sono “Fuori Calcolo” e NON sono oggetto di alcuna verifica. Anche in questo caso, dal Modello Strutturale e dalla distribuzione dei carichi lineari e delle forze concentrate ottenute si evince che la modellazione è errata. La corretta modellazione della struttura precedente è solo quella rappresentata nella figura seguente relativa a Solaio poggiante su 4 Travi.
Dalle immagine precedenti si può verificare come, in questo caso, la modellazione risulti essere CORRETTA. Il cordolo può essere utilizzato per “contornare” il solaio (se non si vuole inserire un’ulteriore trave) nelle situazioni illustrate nelle figure a lato, in cui le approssimazioni introdotte nella modellazione possono essere ritenute accettabili.
235
10. Il Disegno degli Oggetti
Lo schema della prima figura consente anche di realizzare un bowwindow poggiando una tamponatura sul cordolo. In questo caso i carichi della tamponatura vengono trasferiti sui nodi di estremità del cordolo è, quindi, alle travi laterali.
Impiego del Cordolo con l’oggetto Parete L'oggetto “Cordolo” presente in EdiLus-CA NON DEVE ESSERE ADOPERATO COME CORDOLO DI SOMMITÀ DELLE PARETI. Disponendo un cordolo sulla sommità di una parete, infatti, tutti i carichi distribuiti sulla sommità della parete vengono riportati nei nodi di estremità del cordolo (e quindi della parete), definendo un modello di calcolo completamente ERRATO (figura a lato).
Sulla stessa struttura, senza cordolo, il carico del solaio risulta correttamente ripartito in maniera uniforme sulla parete.
In questo caso, la modellazione risulta CORRETTA.
Impiego del Cordolo con l’oggetto Balcone Il cordolo NON può essere utilizzato come elemento di supporto per i balconi. 236
10. Il Disegno degli Oggetti
Anche per un cordolo disegnato è necessario specificare le proprietà opportune nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.11.2). I paragrafi seguenti illustrano le modalità operative per il disegno e la modifica (v. § 10.11.1) di un cordolo e per la definizione delle sue proprietà (v. § 10.11.2).
10.11.1
Come Disegnare e Modificare un Cordolo Le modalità operative per il disegno e la modifica di un cordolo sono analoghe a quelle previste per il disegno di una trave. Per la descrizione delle modalità operative per il disegno e la modifica dei cordoli, si rimanda, quindi, ai §§ 10.3.1 e 10.3.2.
10.11.2
Le Proprietà del Cordolo Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Cordolo possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.11.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Le proprietà di un cordolo vengono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Sezione: nel rigo Sezione viene riportata la stringa che identifica la sezione adottata per il cordolo selezionato. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere la sezione del cordolo, tra quelle preventivamente definite (v. § 7.2). Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale del cordolo. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). 237
10. Il Disegno degli Oggetti
Allineamento: in tale rigo è possibile scegliere o modificare il punto sensibile della sezione del cordolo da utilizzare per il suo disegno (v. § 10.1.7). Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui va scelto il punto sensibile. Armatura: nel rigo Armatura va specificata la stringa di testo (del tipo “4ø14 con staffe ø8/20”) che descriverà l’armatura del cordolo nella relativa carpenteria (v. § 15.1). Posizionando il cursore nel campo, in questo viene proposto il bottone Fi (ø) che inserisce il simbolo ø nel punto in cui è posizionato il cursore.
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del cordolo selezionato. Il valore della lunghezza riportato può essere modificato con la conseguente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo. Rotazione: in tale rigo è possibile specificare l’angolo di cui si intende ruotare la sezione del cordolo intorno al suo punto sensibile. Tale rotazione consente, ad esempio, di rappresentare correttamente un cordolo di un solaio inclinato. Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il cordolo rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valore dell’Angolo XY riportato può essere modificato con la conseguente modifica del cordolo nel disegno effettuata tenendo fermo il suo punto iniziale (v. § 21.2). Per ottenere la modifica del cordolo nel disegno è necessario confermare il valore specificato pigiando INVIO della tastiera o spostando il cursore in un altro rigo. Angolo XZ: in tale rigo è possibile specificare il valore dell’angolo di cui si intende ruotare il cordolo selezionato nel piano verticale passante per il suo asse. Il centro di rotazione attorno a cui viene ruotato il cordolo è il Punto Sensibile della sua sezione iniziale (v. § 21.2). 238
10. Il Disegno degli Oggetti
Per ottenere la rotazione richiesta è necessario confermare il valore inserito pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un altro campo. Luce Libera: in tale rigo viene riportata, in metri, la lunghezza libera di inflessione del cordolo selezionato. Tale valore non può essere modificato.
PUNTO iniziale Nella sezione PUNTO iniziale vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della sezione iniziale (v. § 21.2) del cordolo selezionato. La Quota può essere modificata digitando il nuovo valore nel relativo campo. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato dell’estremità iniziale del cordolo nel disegno.
PUNTO finale Nella sezione PUNTO finale vengono proposte (in metri) le coordinate (X, Y) e la Quota (rispetto al piano del disegno) del punto sensibile della sezione finale (v. § 21.2) del cordolo selezionato. Come per il punto iniziale, anche la quota e le coordinate dell’estremità finale del cordolo possono essere modificate per ottenerne il posizionamento desiderato nel disegno.
Ancora al Piano Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del cordolo selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno) (v. cap. 6): SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: NO: tra il cordolo ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano di appartenenza, la quota del cordolo NON viene modificata; Si: il cordolo risulta vincolato al piano di appartenenza; pertanto, modificando la quota di tale piano, il cordolo rimane solidale ad esso; cliccando sul bottoncino (presente a sinistra del list box solo quando in esso risulta selezionata l’opzione SI), vengono proposti i campi: 239
10. Il Disegno degli Oggetti
Delta Punto iniziale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scostamento desiderato del punto sensibile della sezione iniziale del cordolo dal piano di appartenenza; Delta Punto finale: in cui è possibile specificare, in metri, lo scostamento desiderato del punto sensibile della sezione finale del cordolo dal piano di appartenenza. Se, per le estremità del cordolo, va richiesto uno scostamento verso il basso rispetto al piano di appartenenza, i valori specificati nei campi Delta Punto iniziale e/o Delta Punto finale, devono essere preceduti dal segno – (meno). Ovviamente, gli scostamenti richiesti vengono mantenuti anche se si modifica l’altezza del piano di appartenenza del cordolo.
Funzionalità La sezione Funzionalità comprende le seguenti proprietà: Mostra su Piano superiore: la selezione di tale check box richiede di assegnare il cordolo selezionato anche al piano superiore (v. § 10.3.7). Sposta: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile specificare il valore (in metri) di cui si intende sollevare o abbassare verticalmente il cordolo selezionato.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.12
I Plinti Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su plinti”. Come tutte le altre strutture di fondazione, i plinti e le relative travi di collegamento vanno generalmente disegnati nella tavola del piano Fondazione (v. cap. 6) del progetto. Nulla vieta, però, di disegnare i plinti su un altro piano dell’edificio per realizzare fondazioni su diversi livelli. 240
10. Il Disegno degli Oggetti
Ovviamente, perché un plinto possa essere inserito nella struttura, è necessario che, sul piano superiore a quello su cui esso deve essere disegnato, sia stato disegnato il pilastro che deve poggiare su esso. Pertanto, per disegnare i plinti sul piano fondazione è necessario aver disegnato i corrispondenti pilastri del primo impalcato della struttura (v. § 10.2.1). La base superiore di un plinto disegnato viene posizionata alla quota del piano del disegno e, pertanto, esso si sviluppa al di sotto dello stesso piano.
10.12.1
Come Disegnare i Plinti Effettuato il disegno dell’Edificio è possibile procedere al disegno delle relative fondazioni. Una delle tipologie di fondazione prevista da EdiLus-CA e quella “su plinti”. I plinti e le relative travi di collegamento vano generalmente disegnati nella tavola del piano Fondazione (v. cap. 6) del progetto. Per disegnare un plinto di fondazione del progetto attivo basta effettuare le seguenti operazioni: Fare doppio click sul nodo Fondazione contenuto nel nodo Piante del Navigatore (v. § 3.2.1) per ottenere l’apertura, nella Finestra del Programma (v. § 3.1), della finestra Piante: Fondazione in cui devono essere disegnate le strutture di fondazione dell’edificio. • Nella finestra “Piante: Fondazione” visualizzare in Background (v. § 11.6) i pilastri disegnati sulla tavola del primo piano (primo livello). • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Plinto del toolbox per attivare la modalità per il disegno dei plinti ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del plinto da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.12.3) del plinto effettuando le seguenti operazioni: 241
10. Il Disegno degli Oggetti
Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle proprietà del plinto. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Plinto di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.12.3.
• • • •
Nel list box Materiale selezionare il materiale di cui è costituito il plinto tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1); nel list box Terreno selezionare il tipo di terreno di fondazione del plinto tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2); nei campi Lunghezza, Larghezza ed Altezza specificare le dimensioni, in metri, del plinto; nel campo Rotazione specificare l’eventuale angolo di cui deve risultare ruotato il plinto rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.
• Cliccare sul pilastro visualizzato in background a cui si intende applicare il plinto; questa operazione disegna il plinto. Il plinto disegnato viene disposto nella tavola facendo coincidere il suo baricentro con quello del pilastro a cui viene collegato. Il plinto disegnato NON può essere spostato. Esso, infatti rimane solidale al pilastro a cui è stato collegato. Spostando il pilastro (del piano superiore) a cui il plinto risulta collegato viene automaticamente spostato anche il plinto stesso. Un plinto disegnato può essere, però liberamente modificato nelle proprietà (v. § 10.12.2).
10.12.2
Come Modificare un Plinto Disegnato Un plinto disegnato può essere modificato unicamente nelle proprietà ma non può essere spostato nella tavola su cui è stato spostato. Per modificare le proprietà di un plinto disegnato basta selezionarlo e modificare le sue proprietà (dimensioni, ecc.) nel toolbox delle proprietà (v. § 10.12.3). 242
10. Il Disegno degli Oggetti
10.12.3
Le Proprietà del Plinto Le Proprietà (v. § 10.1.6) di un Plinto possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.12.1) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un plinto sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Materiale: nel rigo Materiale viene riportato il materiale scelto per il plinto. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Terreno: nel rigo Terreno viene riportato il tipo di terreno di fondazione specificato per il plinto. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposti i seguenti campi per la specificazione delle caratteristiche geometriche del plinto: Lunghezza: in cui va specificata la lunghezza, in metri, del plinto; Larghezza, in cui va specificata la larghezza, in metri, del plinto; Altezza: in cui va specificata l’altezza, in metri, del plinto; Rotazione: in cui va specificato l’eventuale angolo di rotazione del plinto rispetto all’orizzontale nel piano del disegno.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
243
10. Il Disegno degli Oggetti
10.13
Come Disegnare una Platea Come ogni altra struttura di fondazione una platea va generalmente disegnata sul piano Fondazione (v. cap. 6). Nulla vieta però di disegnare una platea su qualsiasi piano definito per l’edificio per poter realizzare fondazioni su più livelli. Una platea può essere disegnata sia prima che dopo aver definito la struttura dell’edificio. Per maggior semplicità e rapidità si consiglia di disegnare una platea dopo aver definito le strutture in elevazione in modo da avere, come sfondo (Background - v. § 11.6) della tavola su cui disegnare la platea, il disegno dei pilastri del primo livello. Per disegnare una platea nella tavola del piano attiva basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno; per visualizzare, nel toolbox stesso, la lista degli elementi strutturali che è possibile disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Platea per attivare la modalità per il disegno delle platee ed il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della platea da disegnare. • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.13.2) della platea da disegnare effettuando le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà della platea. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Platea di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.13.2.
•
244
Nel campo Spessore del toolbox delle proprietà specificare lo spessore, in centimetri, della platea. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo Materiale, scegliere il materiale della platea tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). Nel list box Analisi Carichi, scegliere l’analisi dei carichi della platea tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2).
10. Il Disegno degli Oggetti
•
Nel list box Terreno, scegliere il tipo di terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2). Nei campi della sezione Dimensioni SHELL specificare, in centimetri, i passi da adottare per la suddivisione in shell per la modellazione della platea (v. § 13.2).
• Disegnare la platea come una qualsiasi polilinea (v. § 10.14) con soli tratti rettilinei. • Disegnato l’ultimo tratto della polilinea della platea fare click, con il pulsante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Termina. • Fare click sul pallino blu della maniglia nel baricentro della platea e ruotarla per definire, con il verso indicato dalle frecce, la direzione principale della platea. La direzione secondaria viene definita di conseguenza in quanto ortogonale a quella principale (v. § 21.6). Le direzioni principale e secondaria della platea sono necessarie per la sua modellazione (suddivisione in shell) (v. § 13.2) e per la definizione delle direzioni della sua armatura. Il verso della direzione principale della platea, indicato dalla doppia freccia de suo simbolo, definisce il verso dell’asse 2 del suo sistema di riferimento locale (v. § 21.6). Questa indicazione è necessaria per consentire, all’Utente di applicare correttamente delle forze aggiuntive alla platea (v. § 12.11 e segg.).
Platee Nervate Sulla stessa tavola è possibile combinare il disegno della platea e quello di travi di fondazione per realizzare una platea nervata. Per la corretta schematizzazione di una Platea Nervata va assegnato il terreno alla sola platea. Alle travi della platea nervata NON va invece assegnato alcun terreno.
245
10. Il Disegno degli Oggetti
In questo caso, sia la base superiore della platea che quella delle travi di fondazione vengono a trovarsi alla quota della base inferiore dei pilastri. Occorre, pertanto, “estradossare” tutte le travi disegnate aumentando la loro quota (zero) rispetto al piano del disegno in modo che la loro base inferiore coincida con la base inferiore della platea.
Se si affonda la platea per far coincidere la sua base inferiore con la base inferiore delle travi, NON si ottiene una corretta modellazione della platea (v. § 13.2) stessa.
Per modificare la quota di tutte le travi di fondazione in maniera estremamente semplice e rapida basta effettuare le seguenti operazioni: • Richiedere, per la tavola di disegno, uno Zoom Esteso [F2] in modo che, in essa, risultino visualizzati tutti gli elementi (travi e platea) della fondazione. Pigiare il bottone Seleziona Tutto della toolbar per selezionare tutti gli oggetti visualizzati nella tavola. • Pigiare il bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre il toolbox Filtro Selezione in cui vengono proposti i check box (Platea e Trave) delle tipologie di oggetti selezionate nella tavola. • Nel toolbox Filtro Selezione lasciare selezionato il solo check box Trave e pigiare il bottone Applica della sua toolbar; questa operazione lascia selezionate le sole travi nella tavola. Pigiare il bottone proposto posizionando il cursore nel rigo Funzionalità\Sposta del toolbox delle proprietà del gruppo di travi selezionate; questa operazione apre un piccolo dialog. • Nel campo Delta Z del dialog specificare, in metri, la variazione di quota (positiva) delle travi per portare a coincidere la loro base inferiore con la base inferiore della platea. Pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed ottenere le modifiche richieste nel disegno. 246
10. Il Disegno degli Oggetti
Perché una platea nervata venga modellata correttamente, è necessario che nessuna trave (nervatura) fuoriesca dal bordo della platea stessa. È, quindi, possibile inserire una trave (nervatura) “a filo” del bordo di una platea (v. figura a lato). È anche possibile definire una fondazione composta da più platee affiancate, qualora, per ognuna di esse occorra specificare differenti proprietà (ad es. carichi, spessori, terreno, ecc.). Due platee di diverso spessore devono avere necessariamente la base superiore alla stessa quota.
Affinché due platee possano essere affiancate è necessario che abbiano in comune tutti i vertici confinanti (v. figura).
Ad esempio, con riferimento ai casi in figura, perché le platee A e B risultino correttamente affiancate, è necessario che abbiano in comune i vertici 1, 2, 3 e 4. Occorre, pertanto, creare i nodi 1 e 4 anche nella polilinea che contorna la platea B. 247
10. Il Disegno degli Oggetti
Perché risultino correttamente affiancate le platee C e D, è necessario, invece, che esse abbiano in comune i vertici 5 e 6 delle polilinee che le contornano. In questo caso è, quindi, necessario creare i nodi 5 e 6 anche nella polilinea che contorna la platea C. Per inserire un nuovo nodo nel punto medio di in un lato di una polilinea (v. § 10.14.1), è necessario selezionare il lato stesso e pigiare INS della tastiera. Successivamente è possibile spostare il nodo (v. § 10.14.1) inserito nella posizione desiderata.
Nel caso di platee affiancate è anche possibile inserire una trave con asse coincidente con la linea di confine tra le platee stesse.
Ulteriori combinazioni tra platee e travi possono essere realizzate disegnando travi congiungenti tratti di una stessa platea e perfino di platee diverse. Una trave può anche essere disegnata con un’estremità all’interno di una platea ed una all’esterno di essa. È anche possibile che una trave con entrambe le estremità all’esterno di una platea la attraversi completamente. Infine, è possibile congiungere con una parete due platee a quote differenti. La platea disegnata può essere liberamente modificata o cancellata (v. § 10.13.1). Una Platea può anche essere forata disegnando su essa un oggetto Foro (v. § 10.6) 248
10. Il Disegno degli Oggetti
10.13.1
Come Modificare una Platea Una platea disegnata può essere selezionata cliccando in un suo punto nella modalità per la selezione degli oggetti (v, § 10.1.2). La platea selezionata può essere liberamente cancellata o modificata nella geometria, con le stesse modalità previste per la modifica di una polilinea (v. § 10.14.1). Ovviamente la platea selezionata può anche essere modificata nelle proprietà (v. § 10.13.2). Naturalmente, cliccando su un tratto della polilinea, oltre alla platea, viene selezionato anche il tratto stesso. Premendo CANC della tastiera viene eliminato il tratto selezionato della platea. Per cancellare l’intera platea è necessario che questa risulti selezionata senza che risulti selezionato alcun tratto.
10.13.2
Le Proprietà della Platea Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di una Platea possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.13.1) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Le proprietà di una platea sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposte le seguenti proprietà: Spessore: nel campo Spessore va specificato, in centimetri, lo spessore della platea selezionata o da disegnare. Materiale: in tale rigo viene riportato il materiale della platea. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il materiale tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.1). 249
10. Il Disegno degli Oggetti
Analisi Carichi: in tale rigo viene riportata l’analisi dei carichi adottata per la platea. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere l’analisi dei carichi tra quelle preventivamente definite (v. § 9.2). Terreno: nel rigo Terreno va specificato il tipo di terreno di fondazione della platea selezionata o da disegnare. Nel list box proposto quando il cursore è nel rigo, è possibile scegliere il terreno di fondazione tra quelli preventivamente definiti (v. § 8.2).
Dimensioni SHELL Nella sezione Dimensioni SHELL vengono proposti i righi: Principale (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione principale definita nel disegno (v. § 21.6). Secondaria (in direzione): in cui va specificato il passo, in centimetri, per la suddivisione in shell della platea selezionata lungo la sua direzione secondaria definita nel disegno (v. § 21.6). La suddivisione in shell della platea viene effettuata , in fase di modellazione (v. § 13.2) scomponendola in parti uguali secondo le sue direzioni principale e secondaria definite in fase di disegno (v. § 10.13). Se le dimensioni della platea NON sono multiple dei valori dei passi (lati dei rettangoli) specificati nei campi Principale (in direzione) e Secondaria (in direzione), le shell generate, dovendo essere uguali, avranno dimensioni leggermente superiori ai passi specificati. Ovviamente, la suddivisione descritta risulta uniforme quando una platea è rettangolare con le direzioni principale e secondaria parallele ai lati. In altri casi, dalla suddivisione in shell, possono risultare anche triangoli e quadrilateri non regolari. La suddivisione in shell di una soletta potrà essere visualizzata, in una vista Strutturale (v. § 12.9), dopo il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).
Altre caratteristiche… Nella sezione altre caratteristiche… viene proposto il rigo Aggressività Ambiente. Nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo va scelta l’opzione (poco, moderata o molto) relativa al livello di aggressività dell’ambiente per la platea selezionata o da disegnare. 250
10. Il Disegno degli Oggetti
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Superficie: nel campo Superficie viene riportata la superficie (in m2) della platea selezionata, calcolata automaticamente dal programma. Ovviamente, tale valore NON è modificabile. Quota: nel campo Quota viene riportata la quota (in metri) della platea selezionata. Il valore proposto in tale campo può essere modificato con la conseguente variazione di quota della platea nel disegno.
PUNTO inserimento Nella sezione PUNTO inserimento vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del punto centrale (fucsia) del simbolo della platea selezionata. Le coordinate X ed Y possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato del punto centrale del simbolo della platea.
PUNTO di direzione Principale Nella sezione PUNTO di direzione Principale vengono proposte le coordinate (X ed Y), in metri, del punto (blu) del simbolo della platea con la doppia freccia che indica la sua direzione principale. Le coordinate di questo punto possono essere modificate, per ottenere il suo posizionamento desiderato nel disegno, con le stesse modalità previste per la modifica delle coordinate del “PUNTO Inserimento”.
Carichi e Forze Nella sezione Carichi e Forze vengono proposte le seguenti proprietà: Forze Superficiali: in tale rigo viene riportato il numero dei carichi superficiali sulla platea selezionata derivanti dall’Analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione dei soli carichi superficiali sulla platea derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata dal programma. 251
10. Il Disegno degli Oggetti
Nel dialog Forze Superficiali NON vengono riportate eventuali forze o carichi aggiuntivi applicati alla platea dall’Utente (v. § 12.11 e segg.). Carichi e forze aggiuntive applicate alla platea dall’Utente vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell della platea. L’effetto di tali forze, pertanto, potrà essere valutato nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi delle shell della platea (v. § 12.9.1.1). Ulteriori forze possono anche essere applicate ai nodi di estremità di una platea (v. §§ 12.11.2, 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Vincoli e/o cedimenti possono anche essere applicati ai sub-nodi di ogni shell della platea.
Carico Termico: in tale rigo viene indicato (SI o NO) se esistono carichi termici sulla platea selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile specificare la variazione termica fra le facce della platea.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.14
Come Disegnare una Polilinea Sulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpenterie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile disegnare liberamente delle polilinee. Ovviamente l’oggetto Polilinea di EdiLus-CA ha unicamente una valenza grafica anche quando viene disegnato nelle tavole dei piani. Esistono, però anche oggetti della tipologia Strutturale (balcone, foro, ecc.) che, pur essendo rappresentati mediante polilinee, sono parte integrante della struttura e sono, quindi, oggetto di Calcolo da parte del programma. Per maggior semplicità vengono, inizialmente, illustrate le modalità operative per il disegno di una polilinea costituita unicamente da tratti rettilinei, illustrando, in un secondo momento, le modalità per il disegno di polilinee con tratti costituiti da archi di cerchio. 252
10. Il Disegno degli Oggetti
Disegno di una Polilinea con tratti rettilinei Per disegnare una polilinea nella tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Generali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Polilinea del toolbox per attivare la modalità per il disegno di una polilinea ed attivare il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.14.2). • Disegnare il primo tratto della polilinea effettuando le seguenti operazioni: • fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità del primo tratto della polilinea; • tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremità risulta correttamente posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa operazione propone direttamente la modalità per il disegno del secondo tratto di polilinea a partire dalla seconda estremità disegnata del primo tratto. • Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionato la seconda estremità del secondo tratto e proseguire in questo modo fino al disegno dell’ultimo tratto della polilinea. • Disegnato l’ultimo tratto di polilinea, fare click con il pulsante destro del mouse per accedere al menu locale della tavola e, in questo, selezionare l’opzione Termina per interrompere il disegno della polilinea. Se la polilinea deve essere chiusa, basta procedere nel disegno fino al suo penultimo tratto e selezionare l’opzione Chiudi Polilinea del menu locale.
Disegno di una Polilinea con tratti curvilinei (archi di cerchio) Se, durante il disegno di una polilinea, occorre disegnare un tratto costituito da un arco di cerchio, basta: • Disegnare, con le modalità illustrate, gli eventuali tratti della polilinea che precedono l’arco; disegnato l’ultimo tratto rettilineo della polilinea, risulta attiva la modalità per il disegno del tratto successivo. • Tracciare il successivo tratto rettilineo della polilinea senza cliccare per bloccarne la seconda estremità. • Selezionare l’opzione Cambia in Arco del menu locale della tavola per trasformare il tratto della polilinea tracciato in un arco di cerchio. 253
10. Il Disegno degli Oggetti
• Posizionare la seconda estremità dell’arco di cerchio nel punto opportuno della tavola e fare un click, con il pulsante sinistro del mouse, per fissarne la posizione; questa operazione disegna l’arco di cerchio ed interrompe il disegno della polilinea. L’arco disegnato risulta selezionato. • Regolare la curvatura dell’arco mediante le apposite maniglie proposte alle sue estremità quando esso risulta selezionato; in particolare: • spostando i pallini blu delle maniglie laterali contrassegnati, nello schema, con il numero 3, si modifica l’inclinazione della tangente nel punto centrale della maniglia (pallino 1) con il relativo spostamento del centro del cerchio e la relativa modifica del raggio; • spostando i pallini blu delle maniglie contrassegnati con il numero 1, si ottiene lo spostamento del corrispondente nodo della polilinea mantenendo fissi il centro ed il raggio del cerchio; in pratica si modifica la lunghezza dell’arco; • spostando la maniglia numero 4, oltre allo spostamento del centro dell’arco si modifica anche il raggio del cerchio; • spostando la maniglia numero 5, si ottiene, invece, la modifica del raggio senza modificare la posizione del centro; • spostando la maniglia numero 6 (pallino verde) si sposta l’intera polilinea senza modificarne alcun tratto. • Definito l’arco, cliccare con il pulsante destro del mouse su una delle maniglie per accedere al menu locale della tavola e, a seconda delle necessità, selezionare una delle seguenti opzioni: Termina, se bisogna interrompere il disegno della polilinea; Continua Disegno, se bisogna procedere nel disegno della polilinea partendo dall’ultima estremità dell’arco disegnata; Chiudi Polilinea, se bisogna chiudere la polilinea raccordando (con un tratto rettilineo) l’ultima estremità dell’arco disegnata con la prima estremità del primo tratto di polilinea. La polilinea disegnata può essere liberamente spostata nella tavola e modificata in ogni suo tratto (v. § 10.14.1).
254
10. Il Disegno degli Oggetti
10.14.1
Come Modificare una Polilinea Disegnata Una polilinea disegnata (v. § 10.14) nella tavola attiva può essere liberamente spostata ma può anche essere modificata nella geometria e nelle proprietà (v. § 10.14.2).
Come Modificare le Proprietà di una Polilinea Per modificare le proprietà di una polilinea disegnata basta selezionarla (v. § 10.1.2) e modificare le sue caratteristiche negli opportuni righi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.14.2).
Come Spostare una Polilinea Per spostare una polilinea nella tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la polilinea cliccando su un suo tratto o un suo nodo nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); quando la polilinea risulta selezionata presenta, in posizione baricentrica rispetto ai suoi tratti, una maniglia per lo spostamento costituita da un pallino verde; • cliccare sul pallino verde per sbloccare la polilinea dalla sua posizione originaria e trascinarla nella nuova posizione; • quando risulta opportunamente collocata nella tavola fare un click con il pulsante sinistro del mouse per fissarne nuovamente la posizione.
Come Inserire un Nuovo Tratto in una Polilinea Un nuovo tratto di polilinea può essere inserito a partire dalla sua ultima estremità disegnata oppure può essere inserito spezzando un tratto esistente. Per aggiungere un nuovo tratto di polilinea alla sua ultima estremità disegnata basta: • selezionare la polilinea cliccando su un suo tratto nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); • fare click, con il pulsante destro del mouse, su un tratto della polilinea per richiedere l’apertura del menu locale della polilinea; • nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Nodo; questa operazione crea un nuovo tratto di polilinea collegato alla sua ultima estremità libera disegnata; 255
10. Il Disegno degli Oggetti
• tracciare il nuovo tratto di polilinea e cliccare nel punto in cui occorre fissare la sua seconda estremità. Per inserire un nuovo tratto di polilinea, spezzando in due un suo tratto con l’inserimento di un nuovo nodo, basta: • selezionare il tratto di polilinea che si intende spezzare cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il tratto selezionato viene proposto in verde; • fare click, con il pulsante destro del mouse, sul tratto selezionato per richiedere l’apertura del menu locale della polilinea; • nel menu locale selezionare l’opzione Inserisci Nodo; questa operazione spezza il tratto selezionato inserendo un nuovo nodo nel suo punto medio; • spostare i nodi della polilinea (v. avanti) per farle assumere la configurazione desiderata.
Come Eliminare un Nodo di una Polilinea Per eliminare un nodo di una polilinea, con la conseguente eliminazione dell’ultimo tratto disegnato ad esso collegato, basta: • selezionare il nodo cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettangolo di selezione) nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il nodo selezionato risulta contrassegnato da un pallino blu; • fare click sul nodo, con il pulsante destro del mouse, per accedere al menu locale della polilinea; • selezionare l’opzione Elimina Nodo del menu locale. Il nodo selezionato può anche essere eliminato premendo semplicemente CANC (CANCEL) della tastiera.
Come Eliminare un Tratto di Polilinea Chiusa Per eliminare un tratto di una polilinea chiusa (in cui l’ultimo tratto è stato disegnato selezionando l’opzione Chiudi Polilinea (v. § 10.1.2), basta: • selezionare il tratto da eliminare cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il tratto selezionato viene proposto in verde; • fare click sul tratto, con il pulsante destro del mouse, per accedere al menu locale della polilinea e, in questo, selezionare l’opzione Apri Polilinea Qui del menu locale. 256
10. Il Disegno degli Oggetti
Come Eliminare l’intera Polilinea Per eliminare un’intera polilinea dalla tavola del disegno attiva basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare un qualsiasi tratto di polilinea cliccando su esso nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); • fare click sul tratto selezionato con il pulsante destro del mouse, per accedere al menu locale della polilinea e, in questo, selezionare l’opzione Elimina Oggetto del menu locale.
Come Modificare un Tratto di Polilinea Un tratto di polilinea di una polilinea può essere liberamente modificato spostandone i nodi di estremità nella tavola. Per spostare un nodo (estremità) di un tratto di polilinea basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare il nodo cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettangolo di selezione) nella modalità Seleziona (v. § 10.1.2); il nodo selezionato risulta contrassegnato da un pallino blu; • cliccare sul nodo selezionato per sbloccarlo dalla sua posizione originaria; • spostare il nodo nel punto opportuno della tavola e cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarlo nella nuova posizione. Un tratto di polilinea può anche essere trasformato da “rettilineo” ad “arco di cerchio” e viceversa. Per trasformare il tratto rettilineo di polilinea selezionato in un arco di cerchio basta: • fare click su esso con il pulsante destro del mouse per accedere al menu locale della polilinea; • nel menu locale selezionare l’opzione Cambia in Arco. Per trasformare l’arco di cerchio selezionato di una polilinea in un tratto rettilineo basta: • fare click su esso con il pulsante destro del mouse per accedere al menu locale della polilinea; • nel menu locale selezionare l’opzione Cambia in Linea.
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.14.2
Le Proprietà della Polilinea Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un tratto di una polilinea disegnata (v. § 10.14) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà proposto quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un tratto di polilinea sono raggruppate nelle seguenti sezioni:
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Spessore linea: selezionando tale rigo appare il list box in cui è possibile scegliere lo spessore della intera polilinea selezionata.
Tratto selezionato Nella sezione Tratto selezionato vengono proposti i seguenti righi: Lunghezza [m]: in cui viene riportata, in metri, la lunghezza (NON modificabile) del tratto di polilinea selezionato. Angolo [°ssdc]: in cui viene riportato, in gradi sessadecimali, l’angolo (NON modificabile) che il tratto di polilinea selezionato forma con l’orizzontale. Nodo[1] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremità del tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [1] nel disegno. Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, viene proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordinate X ed Y dell’estremità [1] del tratto di polilinea selezionato.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Nodo[2] [m], in cui vengono riportate le Coordinate (in m) dell’estremità del tratto di polilinea selezionato contrassegnata con [2] nel disegno. Pigiando il bottoncino proposto quando il rigo risulta selezionato, viene proposto un piccolo dialog in cui è possibile modificare le coordinate X ed Y dell’estremità [2] del tratto di polilinea selezionato.
10.15
Come Inserire un Testo sulla Tavola Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpenterie (v. cap. 16) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile inserire liberamente dei testi. Per inserire un testo nella tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Generali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Testo del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di un testo ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) del testo da inserire. Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo alcune delle principali proprietà del testo. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare. Le proprietà dell’oggetto Testo di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.15.1.
• Nel toolbox delle Proprietà del testo effettuare le seguenti operazioni: • nel campo Testo inserire la stringa di testo che si intende riportare nella tavola;
•
posizionare il cursore nel rigo Font e pigiare il bottone che si attiva in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”; nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Corsivo, Grassetto, ecc.), le sue dimensioni in punti, il colore, ecc. e pigiare il bottone OK per richiuderlo. 259
10. Il Disegno degli Oggetti
Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del Testo che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino alla sua sinistra.
• Fare click in prossimità del punto della tavola in cui si intende inserire il testo; questa operazione lega il testo richiesto al cursore. • Spostare il testo nel punto preciso della tavola in cui si intende inserirlo e cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione. L’oggetto Testo inserito può essere liberamente spostato e ruotato nella tavola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto (v. § 10.15.1).
10.15.1
Come Modificare un Testo Inserito Un Testo inserito (v. § 10.15) in una tavola del progetto di EdiLus-CA può essere liberamente modificato. In particolare un testo può essere liberamente spostato e ruotato nella tavola e può essere modificato sia nel contenuto che nell’aspetto.
Come Spostare un Testo Per spostare un Testo inserito nella tavola attiva del progetto di EdiLusCA, basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare il testo facendo click su esso nella modalità seleziona (v. § 10.1.2); questa operazione attiva, sull’oggetto, la maniglia (pallino) verde per la sua traslazione nella tavola; • fare click sulla maniglia verde per sboccare il testo dalla sua posizione; • spostare il testo nel punto della tavola desiderato e cliccare nuovamente per fissarne la posizione.
260
10. Il Disegno degli Oggetti
La posizione del Testo selezionato può anche essere modificata per via numerica, nel toolbox delle Proprietà, effettuando le seguenti operazioni: pigiare il bottoncino proposto nel rigo XY (della sezione Geometria) quando questo risulta selezionato; nel dialog che si apre specificare le nuove coordinate della maniglia verde del testo; pigiare il bottoncino OK per chiudere il dialog ed ottenere lo spostamento desiderato nel disegno.
Come Ruotare un Testo Per ruotare un Testo inserito nella tavola attiva del progetto di EdiLusCA, basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare il testo facendo click su esso nella modalità seleziona (v. § 10.1.2); questa operazione attiva, sull’oggetto, la maniglia (pallino) rossa per la sua rotazione nella tavola; • fare click sulla maniglia rossa per consentire la rotazione del testo; • spostare opportunamente il cursore per ottenere la rotazione del testo desiderata; ovviamente, per ruotare in maniera semplice e precisa il testo è possibile usufruire degli snap attivi nella tavola e dalla possibilità di allontanare la maniglia rossa dal centro di rotazione per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti nella tavola. Se, durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera questa viene inibita e viene attivata la modalità per la traslazione dell’oggetto. Rilasciando SHIFT della tastiera viene ripristinata la modalità per la sola rotazione dell’oggetto. La nuova inclinazione del Testo selezionato può anche essere definita numericamente specificando il nuovo angolo che esso forma con l’orizzontale nel rigo Rotazione del toolbox delle sue Proprietà e pigiando INVIO della tastiera per confermare.
Come Modificare il Contenuto e l’Aspetto di un Testo Per modificare la stringa di testo contenuta nell’oggetto Testo selezionato, basta modificare opportunamente il contenuto del campo Testo del toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.1.6). Per modificare, invece l’aspetto (tipo di carattere, dimensioni, stile, colore, ecc.) del testo selezionato basta apportare le opportune modifiche nel dialog Tipo di carattere. Al dialog Tipo di carattere si accede pigiando il bottone che si attiva posizionando il cursore nel rigo Font del toolbox delle Proprietà del testo. 261
10. Il Disegno degli Oggetti
Gran parte della scelte effettuate nel dialog Tipo di Carattere possono anche essere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà del Testo che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino alla sua sinistra.
10.16
Le Etichette L’oggetto Etichetta di EdiLus-CA consente di associare un testo ad un elemento del disegno. Un’etichetta, infatti, risulta costituita da un testo con un segmento, detto “Indicatore” che lo collega all’elemento a cui questo si riferisce. Il testo può essere riportato su una o due righe.
Le etichette vengono utilizzate dal programma nelle carpenterie composte automaticamente, ma possono essere inserite dall’Utente in qualsiasi tavola di disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpenterie, tavole delle armature e tavole esecutive). Per inserire un’etichetta su una tavola di disegno basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Generali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Etichetta del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di un’etichetta ed attivare il toolbox delle Proprietà dell’etichetta da inserire. • Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà dell’etichetta. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
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10. Il Disegno degli Oggetti •
•
•
nei campi Testo superiore e/o Testo inferiore digitare le stringhe di testo da riportare nelle due righe dell’etichetta; ovviamente se il testo dell’etichetta va riportato su un unico rigo, questo va specificato nel solo campo (Testo superiore o Testo inferiore) relativo alla posizione che il testo deve assumere nell’etichetta stessa; posizionare il cursore nel rigo Font superiore e pigiare il bottone che si attiva in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”; nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Corsivo, Grassetto, ecc.), le dimensioni in punti, il colore, ecc. del testo superiore dell’etichetta e pigiare il bottone OK per richiuderlo; con modalità analoghe a quelle appena illustrate definire l’aspetto del testo inferiore dell’etichetta;
Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font ... con un click sul bottoncino alla sua sinistra.
•
nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Orientamento scegliere l’orientamento (Orizzontale o Verticale) dell’etichetta nella tavola; selezionare il check box Disegna Freccia, se si desidera che sia presente un freccia all’estremità dell’Indicatore.
• Fare click in prossimità dell’elemento a cui il testo si riferisce (ad es. una trave, un ferro di armatura, ecc.); questa operazione posiziona la prima estremità dell’indicatore e lega al cursore l’etichetta richiesta. • Spostare l’etichetta nel punto della tavola in cui questa deve essere inserita e cliccare nuovamente per fissarne la posizione. Un’etichetta inserita in una tavola può essere liberamente modificata. Per modificare la posizione di un’etichetta nella tavola basta: • selezionarla, quando un’etichetta risulta selezionata su essa vengono proposte le due maniglie (pallini) per lo spostamento del suo testo e dell’Indicatore; • cliccare sulla maniglia dell’elemento dell’etichetta (testo o indicatore) che si intende spostare per sbloccarla dalla sua posizione; • effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissare la nuova posizione della maniglia. 263
10. Il Disegno degli Oggetti
Un’etichetta selezionata può essere liberamente modificata anche nelle proprietà precedentemente descritte. In particolare, le maniglie dell’etichetta selezionata possono anche essere spostate modificando le relative coordinate negli appositi campi della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1). Per cancellare un’etichetta basta selezionarla e pigiare CANC (CANCEL) della tastiera.
10.17
I Bollini L’oggetto Bollino di EdiLus-CA consente di contrassegnare un elemento del disegno con una lettera, un numero o una stringa di testo contenuti in cerchio, un quadrato o un rettangolo. I bollini vengono utilizzati dal programma nelle carpenterie composte automaticamente ma possono essere inseriti dall’Utente in qualsiasi tavola di disegno del progetto (tavole per il disegno degli oggetti, carpenterie, tavole delle armature e tavole esecutive). Per inserire un bollino su una tavola di disegno basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Generali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Bollino del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di un bollino ed attivare il toolbox delle Proprietà del bollino da inserire. • Nel toolbox delle Proprietà dell’etichetta effettuare le seguenti operazioni: Di seguito, per semplicità, vengono illustrate solo le principali proprietà del bollino. Ovviamente, OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE per definire correttamente l’oggetto da disegnare.
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10. Il Disegno degli Oggetti •
•
nel campo Testo digitare il testo del bollino; posizionare il cursore nel rigo Font e pigiare il bottone che si attiva in esso; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”; nel dialog Tipo di carattere scegliere il tipo di carattere, lo stile (Corsivo, Grassetto, ecc.), le dimensioni in punti, il colore, ecc. del testo del bollino e pigiare il bottone OK per richiuderlo;
Gran parte delle scelte effettuate nel dialog Tipo di carattere possono anche essere effettuate, in maniera più rapida, nei righi del toolbox delle Proprietà che vengono visualizzati esplodendo il rigo Font con un click sul bottoncino alla sua sinistra.
•
nel list box proposto posizionando il cursore nel rigo Tipo forma scegliere la forma (Cerchio, Quadrato o Rettangolo) del bollino; nel campo Margine dal testo specificare, in centimetri, la minima distanza del testo inserito dal bordo della forma (cerchio, quadrato o rettangolo) scelta.
• Fare click sulla tavola; questa operazione lega al cursore il bollino richiesto. • Posizionare il bollino nel punto opportuno e cliccare nuovamente per fissarlo. Un bollino inserito in una tavola può essere liberamente modificato o cancellato. Per modificare la posizione di un bollino nella tavola basta: • selezionarlo, quando un bollino risulta selezionato, nel suo centro viene proposta la maniglia (pallino) per il suo spostamento; • cliccare sulla maniglia del bollino per sbloccarlo dalla sua posizione; • effettuare lo spostamento desiderato e cliccare nuovamente per fissare la nuova posizione del bollino. Un bollino selezionato può essere liberamente modificato anche nelle proprietà precedentemente descritte. In particolare, la posizione del centro del bollino selezionato può anche essere spostata modificando le relative coordinate nel campo XY della sezione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.15.1). Per cancellare un bollino basta selezionarlo e pigiare CANC (CANCEL) della tastiera. 265
10. Il Disegno degli Oggetti
10.18
Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella Tavola La disposizione di tutti gli oggetti necessari (pilastri, travi, ecc.) nella tavola di un piano (v. cap. 6) può essere resa estremamente semplice, rapida e precisa utilizzando, come traccia, un disegno in formato DWG o DXF. Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali di un piano è possibile riportare, come riferimento nella relativa tavola, l’opportuna planimetria del progetto architettonico. Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riportato nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA. La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.) rende il disegno degli oggetti in maniera estremamente semplice e rapida. Per caricare sulla tavola di un piano un disegno in formato DXF o DWG basta effettuare le seguenti operazioni: Per caricare un disegno in formato DXF o DWG in una tavola è NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NON selezionata.
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nel toolbox stesso, la lista degli oggetti appartenenti alla tipologia “Generali”. Selezionare l’opzione Disegno DXF/DWG del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di un disegno DXF/DWG ed attivare il toolbox delle Proprietà dell’oggetto da inserire. • Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il vertice inferiore sinistro del minimo rettangolo che racchiude il disegno da caricare. Questa operazione inserisce sulla tavola l’oggetto DWG/DXF (un quadratino di colore rosso di cui risulta evidenziato il vertice inferiore sinistro) e, contestualmente attiva il dialog Apri. • Nel dialog Apri selezionare il file DWG o DXF del disegno da caricare e pigiare il bottone Apri; questa operazione chiude il dialog Apri e propone il dialog “Impostazione scala del disegno”. 266
10. Il Disegno degli Oggetti
• Nel dialog Impostazione scala del disegno specificare il Fattore di scala per riportare nella scala opportuna il disegno e pigiare il bottone OK per confermare. Questa operazione chiude il dialog e riporta il disegno scelto sulla tavola. L’Unità di Disegno delle Tavole di EdiLus-CA è il metro. Le dimensioni degli oggetti e le distanze tra essi sono, infatti, espresse in metri. Se la planimetria DXF/DWG da riportare nella tavola è stata disegnata adottando la stessa unità di disegno (il metro), nel campo Fattore di scala deve essere specificato il valore 1 (proposto per default). Se, invece, la planimetria DXF/DWG è stata disegnata con un’unità di disegno differente, nel campo Fattore di scala va indicato il valore opportuno per riportare al metro l’unità di disegno adottata per il DXF/DWG. Ad esempio, se, come unità di disegno per la planimetria DXF/DWG, è stato adottato il centimetro, nel campo “Fattore di scala” va riportato il valore 0.01.
Il disegno caricato nella tavola può essere liberamente spostato e modificato nell’aspetto. Prima di procedere al disegno degli oggetti utilizzando come traccia la planimetria DWG/DXF caricata, si consiglia di bloccarla per evitare che un suo eventuale spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno. Per bloccare la planimetria DXF/DWG selezionata nella tavola del disegno basta selezionare il check box Blocca Spostamento nel toolbox delle Proprietà (10.18.1). Per bloccare, con un’unica operazione, tutte le planimetrie DXF inserite nelle tavole del progetto basta selezionare l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno.
Come Spostare il Disegno DWG/DXF nella Tavola Per spostare un Disegno DWG o DXF caricato nella tavola attiva basta effettuare le seguenti operazioni: Per spostare un disegno DXF o DWG in una Tavola è NECESSARIO che: l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NON selezionata; il check box Blocca spostamento nelle proprietà del Disegno DXF/DWG da spostare risulti NON selezionato.
• attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2); 267
10. Il Disegno degli Oggetti
fare click sul punto (vertice di un poligono, estremità di un segmento, ecc.) del disegno DWG o DXF che si intende prendere come riferimento per il suo spostamento; questa operazione seleziona il disegno DWG o DXF ed evidenzia il punto cliccato con il puntatore a lato;
• fare click sul punto evidenziato per attivare la modalità per lo spostamento del disegno; • spostare il cursore nella posizione desiderata nella tavola; durante lo spostamento, nella parte destra della barra di stato vengono proposte dinamicamente le nuove coordinate del punto spostato; • quando il disegno risulta correttamente posizionato nella tavola fare un click per fissarne la posizione. Per modificare l’aspetto (colore delle linee, ecc.) del disegno DWG O DXF selezionato basta intervenire opportunamente negli appositi righi del toolbox delle sue Proprietà (v. § 10.18.1). Ultimato il disegno degli oggetti, il disegno in formato DWG o DXF caricato può essere eliminato dalla tavola.
Come Eliminare un Disegno DWG o DXF dalla Tavola Effettuato il disegno degli oggetti utilizzando, come traccia, un disegno DXF o DWG, questo può anche essere eliminato dalla tavola del disegno. Per eliminare un disegno DXF o DWG da una Tavola è NECESSARIO che: l’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno risulti NON selezionata; il check box Blocca spostamento nelle proprietà del Disegno DXF/DWG da eliminare risulti NON selezionato.
268
10. Il Disegno degli Oggetti
Per eliminare un disegno DWG o DXF dalla tavola attiva basta effettuare le seguenti operazioni: • attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2); • fare click su un qualsiasi punto (vertice di un poligono, estremità di un segmento, ecc.) del disegno DWG o DXF per selezionarlo; • premere CANC (CANCEL) della tastiera.
10.18.1
Le Proprietà del Disegno DXF/DWG Avendo un oggetto Disegno DXF/DWG una valenza esclusivamente grafica e di utilità del disegno, presenta, oltre alle consuete proprietà della sezione Aspetto (v. § 10.1.6), la sola proprietà Blocca Spostamento. La selezione del check box nel rigo Blocca Spostamento delle proprietà di un oggetto DXF/DWG blocca il disegno caricato nella tavola per evitare che un suo eventuale spostamento possa far perdere il riferimento per il disegno degli oggetti da disegnare. La selezione dell’opzione Blocca tipologia Entità \ DXF/DWG del menu Disegno blocca, invece, tutti i disegni DXF/DWG inseriti nelle varie tavole del progetto.
10.19
Come Disegnare una Misura Sulle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi tavola delle carpenterie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile quotare gli elementi del disegno mediante l’inserimento di linee di quota. Una linea di quota viene disegnata mediante l’inserimento di un oggetto Misura nella tavola. Per inserire una linea di quota nella tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: 269
10. Il Disegno degli Oggetti
• Pigiare il bottone Generali del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Generali che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Misura del toolbox per attivare la modalità per l’inserimento di una misura ed attivare il toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) della linea di quota da inserire. • Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estremità della linea di quota. • Tracciare la linea di quota; durante il tracciamento, sulla linea di quota viene dinamicamente riportato il valore in metri della sua lunghezza. • Cliccare nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità della linea di quota. Per maggior comodità e per il corretto posizionamento delle estremità conviene disegnare la misura in un punto della tavola in cui ci si può avvalere degli Snap ad oggetto (v. § 11.1.3) attivi. La misura disegnata può, quindi, essere spostata nella posizione opportuna effettuando le seguenti operazioni: • selezionare la misura (v. § 10.1.2); • cliccare sulla maniglia (pallino grigio) nella parte centrale della misura per sbloccarla dalla sua posizione; • spostare la misura (parallelamente a se stessa) fino a raggiungere la posizione desiderata e cliccare nuovamente per fissarla. Una misura disegnata, inoltre, può essere liberamente modificata sia nel valore della quota che nell’aspetto (v. § 10.19.1). Anche il posizionamento delle estremità della Misura può essere definito, per via numerica, nella sezione Geometria delle sue Proprietà.
270
10. Il Disegno degli Oggetti
10.19.1
Come Modificare una Misura Disegnata Una misura disegnata in una tavola del progetto di EdiLus-CA può essere traslata, ruotata e modificata nell’aspetto anche dopo essere stata disegnata.
Traslazione Per traslare nella tavola attiva una misura precedentemente disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la misura da traslare cliccando su essa nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); quando la misura risulta selezionata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento; • tenere premuto SHIFT della tastiera; • fare click sulla maniglia all’estremità della misura da prendere a riferimento per lo spostamento; questa operazione attiva la modalità per la traslazione della misura; • spostare l’estremità della misura nella posizione desiderata; nella traslazione possono risultano di grande aiuto le funzionalità di disegno di EdiLus-CA (Snap, Zoom, PAN, ecc.) (v. cap. 11); Se, durante lo spostamento, si rilascia SHIFT della tastiera si inibisce la modalità per la traslazione della misura e si rende attiva la modalità per la sua rotazione e il suo dimensionamento (allungamento o accorciamento) (v. avanti).
• fare click per fissare la nuova posizione dell’estremità spostata della misura e rilasciare SHIFT della tastiera.
Rotazione Per ruotare, nella tavola attiva, una misura precedentemente disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la misura (v. § 10.1.2); quando una misura risulta selezionata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento delle sue estremità; • fare click sulla maniglia all’estremità della misura opposta a quella che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione attiva la modalità per la rotazione ed il dimensionamento della misura; 271
10. Il Disegno degli Oggetti
La modalità per la rotazione della misura nel piano del disegno viene proposta contestualmente alla modalità per la modifica della sua lunghezza (v. avanti). Una rotazione della misura può, pertanto, essere effettuata contestualmente al suo dimensionamento.
• spostare opportunamente l’estremità cliccata per ottenere la rotazione desiderata della misura; in questa fase risultano utili le utilità del disegno di EdiLus-CA ed, in particolare, gli Snap (v. § 11.1); Durante la rotazione, l’estremità della misura spostata assume le posizioni obbligate dagli snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza le rotazioni ottenibili possono anche essere sensibilmente diverse da quella desiderata. Per ruotare con precisione una misura può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1).
• quando la misura risulta ruotata dell’angolo desiderato, fare un click per fissarne la posizione. Se durante la rotazione si tiene premuto SHIFT della tastiera, la misura viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità per la sua traslazione. Rilasciando SHIFT viene ripristinata la modalità per la rotazione della misura.
Dimensionamento Per modificare la lunghezza di una misura già disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la misura da dimensionare; quando la misura risulta selezionata, alle sue estremità vengono proposte le maniglie (pallini) per lo spostamento delle sue estremità; • fare click sulla maniglia dell’estremità della misura da spostare per ottenere il suo allungamento o accorciamento; questa operazione attiva la modalità per il dimensionamento e la rotazione della misura; • spostare opportunamente l’estremità cliccata per modificare la lunghezza della trave; durante il dimensionamento sulla misura viene dinamicamente riportato il valore della sua lunghezza; 272
10. Il Disegno degli Oggetti
Durante il dimensionamento, l’estremità della misura assume le posizioni obbligate dagli snap attivi (v. § 11.1). Di conseguenza, la lunghezza che è possibile ottenere può anche essere sensibilmente diversa da quella desiderata. Per dimensionare con precisione la misura può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap attivi (v. § 11.1 e segg.).
• quando la misura risulta della lunghezza desiderata oppure quando l’estremità spostata è nel punto opportuno, fare un click per fissarne le dimensioni e/o la posizione. Se durante il dimensionamento si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, la lunghezza della misura viene bloccata e si attiva la modalità per la sua traslazione nella tavola. Rilasciando il tasto SHIFT viene nuovamente attivata la modalità per il dimensionamento e la rotazione della misura. Lo spostamento, la rotazione e/o il dimensionamento della Misura selezionata può essere ottenuto anche per via numerica modificando le coordinate delle sue estremità nella sezione Geometria del toolbox delle Proprietà.
Modifica dell’Aspetto Per modificare l’aspetto e persino il valore della misura selezionata basta apportare le opportune modifiche nei campi del toolbox delle sue Proprietà.
10.20
Come Disegnare un Punto Guida Nella tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpenterie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile inserire liberamente dei Punti Guida. Un Punto Guida è un utile riferimento per il disegno. Esso infatti consente di definire, nella tavola del disegno, un punto di snap ad oggetto (v. § 11.1.3). Se risulta attivo anche lo snap “Prolungamento” (v. § 11.1.3.1), un Punto Guida definisce anche gli snap per l’allineamento dell’oggetto che si disegna con l’orizzontale e/o la verticale passanti per esso. Inoltre, grazie 273
10. Il Disegno degli Oggetti
alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. § 11.5), i Punti Guida disegnati sulla tavola di un piano possono essere riportati automaticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo. Per inserire un Punto Guida nella tavola di disegno attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Disegno che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Punto Guida del toolbox per attivare la modalità per il disegno di un punto guida; questa operazione propone anche le proprietà del punto guida da disegnare nel toolbox delle Proprietà. Fare click nella zona della tavola in cui va posizionato il punto guida; questa operazione lega al cursore il punto guida da disegnare. • Spostare il punto guida nel punto della tavola in cui va collocato e cliccare con il pulsante sinistro del mouse per fissarne la posizione. Come di consueto, il disegno di un punto guida viene reso estremamente agevole e preciso dalle potenti utilità del disegno (v. cap. 11) di EdiLus-CA. La posizione di un punto guida nella tavola può anche essere definita per via numerica. Per effettuare questa operazione basta: • selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); • specificare le coordinate (X, Y, Z), in metri, del punto guida nella sezione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.20.2).
10.20.1
Come Modificare un Punto Guida Disegnato Un punto guida disegnato (v. § 10.20) può essere liberamente spostato sia graficamente che numericamente. Per spostare un punto guida nella tavola attiva basta effettuare le seguenti operazioni: 274
10. Il Disegno degli Oggetti
selezionare il punto guida cliccando su esso (o racchiudendolo in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); un punto guida selezionato viene proposto in rosso e, al centro della crocetta che lo rappresenta viene proposta la maniglia (pallino verde) per il suo spostamento; • cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sulla maniglia verde per sbloccare il punto guida dalla sua posizione originaria; • effettuati gli spostamenti opportuni cliccare nuovamente per fissare la nuova posizione del punto guida. Il punto guida selezionato può anche essere spostato per via numerica modificando le sue coordinate nella sezione Geometria del toolbox delle Proprietà (v. § 10.20.2).
10.20.2
Le Proprietà del Punto Guida La Punto Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferimento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:
Geometria La sezione Geometria contiene la sola sezione PUNTO iniziale che riporta le coordinate (X, Y, Z), in metri, del Punto Guida selezionato. Le coordinate del Punto Guida possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel rigo XYZ quando questo risulta selezionato. Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel disegno, il posizionamento desiderato del Punto Guida.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
275
10. Il Disegno degli Oggetti
10.21
Come Disegnare una Linea Guida Nelle tavole dei piani (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola delle carpenterie (v. cap. 15) e delle armature (v. cap. 16) prodotte dal programma è possibile inserire liberamente delle Linee Guida. Una Linea Guida è un utilissimo riferimento per il disegno. Ogni linea guida, infatti, definisce nella tavola del disegno dei punti di snap ad oggetto (v. § 11.1.3) (estremità e punto medio) e una serie di snap per l’allineamento dell’oggetto che si disegna con la sua direzione, il suo prolungamento, la sua perpendicolare, ecc.. Inoltre, grazie alla potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. § 11.5), le Linee Guida disegnate sulla tavola di un piano possono essere riportate automaticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo. Per il disegno delle linee guida, oltre alle utilità del disegno previste per tutti gli oggetti (v. cap. 11) è prevista una ulteriore funzionalità. Il disegno di una linea guida viene reso ancora più semplice e preciso dalle quote riportate in corrispondenza delle sue intersezioni con le altre linee guida disegnate. Per inserire una Linea Guida nella tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: Per inserire una Linea Guida in una tavola è NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.
• Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia Disegno che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Linea Guida del toolbox per attivare la modalità per il disegno di una linea guida ed attivare il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2). 276
10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click nel punto della tavola in cui va posizionato la prima estremità della linea guida. • Spostare la seconda estremità nel punto opportuno della tavola; sulla linea di quota (blu) proposta durante lo spostamento, vengono dinamicamente proposti la lunghezza della linea guida e l’angolo che essa forma con l’orizzontale. Ovviamente, in questa fase, avendo fissato la prima estremità, spostando la seconda estremità della linea guida, è solo possibile ruotarla e definirne la lunghezza. Se, durante queste operazioni, si tiene premuto SHIFT della tastiera, viene inibita la possibilità di ruotare e dimensionare la linea guida e viene resa attiva la modalità per la sua traslazione nella tavola. Rilasciando SHIFT, viene ripristinata la modalità per ruotare e dimensionare la linea guida.
• Fare click con il pulsante sinistro del mouse nel punto in cui va posizionata la seconda estremità della linea guida per fissarla. Prima di procedere al disegno degli oggetti è possibile bloccare le Linee Guida disegnate per evitare che un loro eventuale spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno. Per bloccare tutte le Linee Guide disegnate basta selezionare l’opzione Blocca Spostamento Entità \ Linea Guida del menu Disegno.
La posizione di una linea guida nella tavola può anche essere definita per via numerica. Per effettuare questa operazione basta: • selezionare la linea guida disegnata cliccando su essa (o racchiudendola in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); • negli appositi campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2) specificare le coordinate, in metri, delle due estremità (PUNTO Iniziale e PUNTO Finale) della linea guida. Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera oppure spostando il cursore in un altro campo.
277
10. Il Disegno degli Oggetti
10.21.1
Come Modificare una Linea Guida Disegnata Una linea guida disegnata (v. § 10.21) può essere liberamente traslata, ruotata e ridimensionata sia graficamente che numericamente. Per modificare una Linea Guida disegnata è NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Linea Guida del menu Disegno risulti NON selezionata.
Ovviamente, per modificare graficamente la dimensione o l’inclinazione di una linea guida basta spostare una delle sue estremità. Per spostare una estremità di una linea guida basta: • selezionare la linea guida cliccando su essa (o racchiudendola in un rettangolo di selezione) nella modalità Selezione (v. § 10.1.2); una linea guida selezionata presenta, alle estremità, le maniglie (pallini blu) per il loro spostamento e una linea di quota che ne riporta la lunghezza e l’inclinazione rispetto all’orizzontale; • cliccare, con il pulsante sinistro del mouse, sulla maniglia dell’estremità da spostare per sbloccarla dalla sua posizione; • spostare la maniglia nel punto opportuno della tavola; durante lo spostamento della maniglia, sulla linea di quota vengono dinamicamente proposti la lunghezza della linea guida e la sua inclinazione; • quando l’estremità della linea guida risulta correttamente posizionata nella tavola cliccare nuovamente per fissarla. Per traslare la linea guida selezionata nella tavola attiva, senza modificarne la lunghezza e l’inclinazione, basta: • tenere premuto SHIFT della tastiera; • fare click, con il pulsante sinistro del mouse su una delle maniglie di estremità della linea guida ed effettuare gli spostamenti opportuni; • quando la linea guida risulta correttamente posizionata cliccare nuovamente nella tavola per fissarla e rilasciare il tasto SHIFT. Le operazioni descritte possono anche essere effettuate per via numerica selezionando la linea guida e modificando opportunamente le coordinate, in metri, delle sue estremità (PUNTO Iniziale e PUNTO Finale) negli appositi campi del toolbox delle Proprietà (v. § 10.21.2). 278
10. Il Disegno degli Oggetti
10.21.2
Le Proprietà della Linea Guida La Linea Guida, avendo come unica funzione quella di essere un riferimento per il disegno di altri oggetti, presenta solo le seguenti proprietà:
Geometria La sezione Geometria contiene le sezioni Punto Iniziale e Punto Finale in cui vengono riportate le coordinate (X, Y, Z), in metri, delle estremità (iniziale e finale) della Linea Guida selezionata. Le coordinate di un’estremità della linea guida possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel corrispondente rigo XYZ quando questo risulta selezionato. Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo, nel disegno, il posizionamento desiderato dell’estremità della linea guida.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.22
Come Disegnare una Griglia Guida Nel presente paragrafo vengono illustrate le modalità operative per il disegno delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 11.2) su una tavola di un piano del progetto (v. cap. 6). Per disegnare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) è NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale) del menu Disegno risulti NON selezionata.
279
10. Il Disegno degli Oggetti
Griglia Guida Rettangolare Per disegnare una Griglia Guida Rettangolare sulla tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nello stesso toolbox, le opzioni per il disegno delle Griglie Guida. Nel toolbox selezionare l’opzione Griglia guida rettangolare. • Fare click nella tavola; questa operazione apre il dialog Impostazione Righe e Colonne. • Nella sezione COLONNE del dialog effettuare le seguenti operazioni: 1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare la distanza (in metri) tra le prime due linee verticali a sinistra della griglia stessa; 2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella;
3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la di-
stanza (in metri) tra la seconda e la terza linea verticale della griglia; 4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee verticali della griglia; 5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in metri) dei segmenti che collegano ogni linea verticale della griglia 280
10. Il Disegno degli Oggetti
all’etichetta che ne riporta il relativo nome (specificato nelle colonne Linea… della tabella). Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe e Colonne sono identificative delle linee verticali della griglia. Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella. Se, per le linee verticali si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso Y (proposto per default) con un altro prefisso (ad es. LV), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefisso linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.
• Nella sezione RIGHE del dialog effettuare le seguenti operazioni: 1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare la distanza (in metri) tra le prime due linee orizzontali in basso della griglia; 2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella; 3) nel campo Distanza del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la distanza (in metri) tra la seconda e la terza linea orizzontale della griglia; 4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee orizzontali della griglia; 5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in metri) dei segmenti che collegano ogni linea orizzontale della griglia all’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonne Linea… della tabella).
Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe e Colonne sono identificative delle linee orizzontali della griglia. Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella. Se, per le linee orizzontali si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per default) con un altro prefisso (ad es. LO), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.
• Pigiare il bottone OK per chiudere il dialog; questa operazione propone, nella tavola, la griglia guida definita. • Spostare la griglia guida per posizionarla nel punto della tavola opportuno; durante lo spostamento risultano attivi gli snap alla griglia della tavola e/o ad eventuali oggetti su essa disegnati (v. § 11.1). 281
10. Il Disegno degli Oggetti
• Fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il vertice inferiore sinistro della griglia guida; in questa fase la griglia guida risulta ancora selezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1). La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotata nell’angolo desiderato.
Griglia Guida Radiale La Griglia Guida Radiale consente di rappresentare su una tavola di un piano una maglia costituita da segmenti di settore circolare. Gli elementi che costituiscono una Griglia Guida Radiale sono: • una serie di archi di cerchio concentrici ad una determinata distanza l’uno dall’altro; • una serie di linee confluenti nel centro dei cerchi. L’utente può definire liberamente la distanza tra gli archi di cerchio e l’angolo formato dalle varie linee. Per disegnare una Griglia Guida Radiale sulla tavola attiva del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Disegno del toolbox Oggetti Disegno; questa operazione propone, nello stesso toolbox, le opzioni per il disegno delle Griglie Guida. 282
10. Il Disegno degli Oggetti
Nel toolbox selezionare l’opzione Griglia guida radiale. • Fare click nella tavola; questa operazione apre il dialog Impostazione Righe e Colonne. • Nella sezione COLONNE del dialog effettuare le seguenti operazioni: 1) nel campo Angolo del primo rigo (n 1) della tabella, specificare l’angolo (in gradi) tra la prima linea (Y1) (che, per default, è verticale) e la seconda (Y2); 2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella; 3) nel campo Angolo del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare l’angolo tra la seconda linea (Y2) e la terza; 4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire le altre linee della griglia; 5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in metri) del segmento che collega ogni linea della griglia e l’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonne Linea… della tabella); Le sigle Y1, Y2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe e Colonne sono identificative delle linee della griglia. Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella. Se, per le linee si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso Y (proposto per default) con un altro prefisso (ad es. L), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefisso linee della sezione COLONNE e pigiare il sottostante bottone Re-imposta.
• nella sezione RIGHE del dialog effettuare le seguenti operazioni: 1) nel campo Dis. [m] del primo rigo (n 1) della tabella, specificare il raggio (in metri) del primo arco di cerchio della griglia a partire dal centro; 2) pigiare il bottone Aggiungi per inserire un nuovo rigo nella tabella; 3) nel campo Dis. [m] del nuovo rigo (n 2) della tabella specificare la distanza (in metri) tra il primo arco di cerchio (X1) e il secondo (X2); 4) ripetere le operazioni 2) e 3) per definire gli altri archi di cerchio della griglia; 5) nel campo Lunghezza linee etichette specificare la lunghezza (in metri) del segmento che collega ogni arco di cerchio della griglia e l’etichetta che ne riporta il nome (specificato nelle colonne della tabella); 283
10. Il Disegno degli Oggetti
Le sigle X1, X2, ..., proposte nei righi della tabella del dialog Impostazione Righe e Colonne sono identificative degli archi di cerchio della griglia. Tali sigle possono essere liberamente modificate nei campi della tabella. Se, per gli archi si intende mantenere la numerazione assegnata automaticamente dal programma ma si vuole sostituire il prefisso X (proposto per default) con un altro prefisso (ad es. C), basta specificare il nuovo prefisso nel campo Prefisso linee della sezione RIGHE e pigiare il bottone Re-imposta.
• pigiare il bottone OK per chiudere il dialog; questa operazione propone, nella tavola, la griglia guida definita; • spostare la griglia guida per posizionarla nel punto della tavola opportuno; durante lo spostamento risultano attivi gli snap alla griglia della tavola e/o ad eventuali oggetti su essa disegnati (v. § 11.1); • fare click nel punto della tavola in cui si intende posizionare il centro dei cerchi della griglia guida; in questa fase la griglia risulta ancora selezionata per poterla eventualmente modificare (v. § 10.22.1).
La griglia guida disegnata nella tavola può essere liberamente ruotata nell’angolo desiderato. Al dialog Impostazione Righe e Colonne di una griglia è possibile accedere anche successivamente al suo disegno. Per accedere nuovamente al dialog “Impostazione Righe e Colonne” di una griglia basta: • selezionare la griglia nella tavola; questa operazione propone le proprietà della griglia nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6); 284
10. Il Disegno degli Oggetti
nel toolbox delle Proprietà selezionare il rigo Imposta Righe e Colonne e pigiare il bottone che si attiva nel rigo stesso. Prima di disegnare gli oggetti è possibile bloccare le Griglie Guida disegnate per evitare che un loro eventuale spostamento possa far perdere i riferimenti per il disegno. Per bloccare tutte le Griglie Guide Rettangolari (Radiali) disegnate basta selezionare l’opzione Blocca Spostamento Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale) del menu Disegno.
10.22.1
Come Modificare una Griglia Guida Una Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) (v. § 10.22) disegnata in una tavola del progetto può essere liberamente modificata dall’Utente. Per modificare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) disegnata è NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale) del menu Disegno risulti NON selezionata.
Per modificare una Griglia Guida nella tavola attiva del progetto è possibile cambiarne i parametri caratteristici nel dialog Impostazione Righe e Colonne (v. § 10.22) oppure operare, per via grafica, direttamente nella tavola in cui essa è stata disegnata.
Modifica dei Parametri della Griglia Per modificare i parametri specificati, per una griglia, nel momento in cui questa è stata creata nella tavola (v. § 10.22), basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare (v. § 10.1.2), nella tavola, la griglia da modificare; questa operazione propone le proprietà della griglia nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6); pigiare il bottone che si attiva nel rigo Imposta Righe e Colonne del toolbox delle Proprietà; questa operazione apre il dialog “Impostazione Righe e Colonne” in cui sono stati specificati i parametri caratteristici della griglia quando questa è stata disegnata (v. § 10.22); 285
10. Il Disegno degli Oggetti
• nel dialog Impostazione Righe e Colonne effettuare le modifiche opportune (v. § 10.22) e pigiare il bottone OK per richiuderlo e riscontrare le modifiche richieste sulla griglia nella tavola.
Modifica della Griglia per Via Grafica Gli elementi delle Griglie Guida Rettangolari e Radiali (v. § 10.22) possono essere liberamente spostati anche per via grafica.
Modifiche Grafiche alla Griglia Guida Rettangolare Per spostare una linea (verticale o orizzontale) di una Griglia Guida Rettangolare basta effettuare le seguenti operazioni: • Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2). • Cliccare sulla linea della griglia da spostare; questa operazione, oltre a proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazione dell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini blu) alle estremità della linea cliccata. • Fare click su una delle maniglie (pallino blu) all’estremità della linea da spostare per sbloccarla dalla sua posizione. • Muovere opportunamente il cursore per spostare la linea selezionata; durante lo spostamento, sulle linee di quota in blu, vengono proposte dinamicamente le distanze della linea spostata da quelle adiacenti.
• Quando la linea è nella posizione desiderata cliccare nuovamente per bloccarla.
286
10. Il Disegno degli Oggetti
Modifiche Grafiche alla Griglia Guida Radiale Un arco di cerchio di una Griglia Guida Radiale può essere spostato con modalità analoghe a quelle previste per spostare una linea di una Griglia Guida Rettangolare.
Per ruotare una delle linee di una Griglia Guida Radiale occorre, invece, effettuare le seguenti operazioni: • Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2). • Cliccare sulla linea della griglia da ruotare; questa operazione, oltre a proporre la maniglia (a croce) per lo spostamento e la rotazione dell’intera griglia (v. § 10.22.2), propone anche due maniglie (pallini blu) alle estremità della linea cliccata. • Fare click su una delle maniglie (pallino blu) all’estremità della linea per sbloccarla dalla sua posizione. • Muovere opportunamente il cursore per ruotare la linea; durante la rotazione, sulle linee di quota (in blu), vengono proposti dinamicamente gli angoli che la linea forma con le linee adiacenti. • Quando la linea risulta ruotata correttamente nella griglia, cliccare nuovamente per bloccarla. 287
10. Il Disegno degli Oggetti
Ovviamente, a tutte le modifiche apportate graficamente ad una griglia guida, corrispondono le opportune modifiche dei propri parametri caratteristici nel dialog Impostazione Righe e Colonne (v. § 10.22). Ulteriori personalizzazioni della Griglia Guida selezionata e/o degli elementi (linee e/o archi di cerchio) che la costituiscono possono essere richieste nel toolbox delle sue proprietà (v. § 10.2.3).
10.22.2
Come Spostare e Ruotare una Griglia Guida Una Griglia Guida (Rettangolare o Radiale) può essere liberamente spostata e ruotata nella tavola in cui è stata disegnata (v. § 10.22). Per spostare o ruotare una Griglia Guida Rettangolare (Radiale) disegnata è NECESSARIO che l’opzione Blocca tipologia Entità \ Griglia Guida Rettangolare (Radiale) del menu Disegno risulti NON selezionata.
Spostamento Per traslare, nella tavola attiva, una griglia guida disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • Attivare la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2). • Fare click sul punto della griglia (intersezione tra due linee o tra una linea ed un arco di cerchio) che si intende prendere come riferimento per lo spostamento. Questa operazione seleziona la griglia e propone, sul punto cliccato, la maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione. Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul punto centrale (verde) della maniglia. Questa operazione attiva la modalità per lo spostamento dell’intera griglia e il cursore assume l’aspetto a lato. • Effettuare gli spostamenti opportuni nella tavola; durante lo spostamento le coordinate del punto spostato vengono dinamicamente proposte sulla barra di stato della finestra del programma. 288
10. Il Disegno degli Oggetti
• quando la griglia risulta correttamente posizionata fare un click con il pulsante sinistro del mouse. Ovviamente, durante lo spostamento, il punto di riferimento (maniglia verde) della griglia assume le posizioni determinate dagli snap attivi (v. § 11.1) nella tavola. Se il punto della griglia deve essere spostato in posizioni differenti da quelle a cui obbligano gli snap attivi può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1 e segg.).
Una griglia guida può anche essere spostata mediante le seguenti operazioni: • cliccare sul punto della griglia da prendere come riferimento per lo spostamento; questa operazione seleziona il punto e l’intera griglia; selezionare il rigo XY del toolbox delle Proprietà e pigiare il bottoncino che proposto nel rigo stesso; questa operazione apre il dialog in cui vengono riportate le coordinate del punto della griglia selezionato; nel dialog specificare le nuove coordinate del punto selezionato e pigiare il bottoncino OK per richiuderlo ed ottenere lo spostamento della griglia richiesto. Lo spostamento della griglia effettuato nell’ultimo modo descritto NON risente dei vincoli imposti dagli Snap attivi.
289
10. Il Disegno degli Oggetti
Rotazione Per ruotare una griglia guida disegnata basta: • Selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia (intersezione tra due linee o tra una linea ed un arco) che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione seleziona anche la griglia e propone, sul punto cliccato, la maniglia per il suo spostamento e la sua rotazione. Fare click su uno dei punti esterni (blu) della maniglia; questa operazione attiva la modalità per la rotazione dell’intera griglia e il cursore assume l’aspetto a lato. • Effettuare gli spostamenti opportuni del punto della maniglia cliccato per ottenere la rotazione desiderata della griglia; il punto della maniglia può anche essere allontanato dal centro di rotazione (punto centrale verde della maniglia) per favorire eventuali allineamenti con altri oggetti presenti nella tavola; durante la rotazione sulla linea di quota della griglia viene dinamicamente proposto l’angolo di cui essa risulta ruotata.
• quando la griglia risulta ruotata correttamente, fare un click con il pulsante sinistro del mouse per fissarla. Ovviamente, durante la rotazione, il punto (blu) della maniglia spostato è vincolato ad assumere le posizioni obbligate dagli snap lineari ed angolari attivi (v. § 11.1) nella tavola. Di conseguenza le rotazioni della griglia che è possibile ottenere possono essere sensibilmente diverse da quella desiderata. Per ruotare con precisione una griglia guida di un determinato angolo può essere necessario disabilitare o regolare opportunamente gli snap (v. § 11.1 e segg.).
Se durante la rotazione si preme, senza rilasciarlo, SHIFT della tastiera, la griglia guida viene bloccata nella posizione ruotata e si attiva la modalità 290
10. Il Disegno degli Oggetti
per la sua traslazione. Rilasciando il tasto SHIFT viene riattivata la modalità per la rotazione della griglia. Una griglia guida può anche essere ruotata mediante le seguenti operazioni: • selezionare (v. § 10.1.2) il punto della griglia che deve fungere da centro di rotazione; questa operazione seleziona il punto e la griglia proponendone le proprietà nel toolbox delle Proprietà. • nel campo Rotazione del toolbox delle Proprietà specificare l’angolo (in gradi) di cui si intende ruotarla e pigiare INVIO per confermare. La rotazione della griglia effettuata nell’ultimo modo descritto NON risente dei vincoli imposti dagli Snap attivi.
10.22.3
Le Proprietà delle Griglie Guida Tutte le caratteristiche di una Griglia Guida possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle sue Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.22) oppure quando essa risulta selezionata (v. § 10.1.2). Le proprietà della Griglia Guida selezionata (v. § 10.1.6) risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche La sezione Caratteristiche comprende i seguenti righi: Imposta Righe e Colonne: pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si accede al dialog per la definizione delle caratteristiche geometriche della griglia guida (v. § 10.22).
Descrizione Linea La sezione Descrizione Linea comprende i seguenti campi: Descrizione Linea, in cui è possibile modificare la descrizione della linea o dell’arco di cerchio selezionato nella griglia guida proposta per default dal programma (del tipo “X1”). Spostando il cursore in un altro rigo, la nuova descrizione viene riportata nell’etichetta (cerchietto blu) identificativa della linea selezionata della griglia guida. 291
10. Il Disegno degli Oggetti
Distanza Etichette, in cui è possibile modificare la distanza, dalla griglia, dell’etichetta identificativa della linea o dell’arco di cerchio selezionato. La distanza di tutte le etichette delle linee orizzontali e/o verticali dalla griglia può essere definita anche nel dialog Impostazione Righe e Colonne (v. § 10.22).
Etichette Griglia La sezione Etichette Griglia comprende i seguenti check box: Destra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o degli archi di cerchio a destra della griglia guida. Sinistra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o degli archi di cerchio a sinistra della griglia guida. Sopra, la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o degli archi di cerchio sopra la griglia guida. Sotto [solo per griglie guida rettangolari], la cui selezione richiede la presenza delle etichette delle linee o degli archi di cerchio sotto la griglia guida.
Geometria La sezione Geometria comprende i seguenti campi: X Y, in cui vengono proposte le coordinate del punto selezionato della griglia guida (v. § 10.22.1). Le coordinate del punto selezionato possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog lo si chiude, ottenendo il posizionamento desiderato del punto selezionato della griglia nel disegno. Rotazione, in cui viene proposto l’angolo di cui risulta ruotata la griglia guida nel piano del disegno (v. § 10.22.1). Variando il valore proposto nel campo Rotazione e pigiando INVIO della tastiera per confermare, nel disegno si ottiene la rotazione desiderata della griglia guida intorno al suo punto selezionato.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
292
10. Il Disegno degli Oggetti
10.23
La Spinta del Terreno La spinta del terreno sulla Pareti si applica mediante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Terreno (su pareti). L’oggetto “Spinta Terreno (su pareti)” è una polilinea che, disegnata in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa una spinta del terreno. Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle caratteristiche specificate nel toolbox delle proprietà dell’oggetto Spinta Terreno disegnato. Per applicare una spinta del terreno su una parete basta, pertanto, effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia scelta che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Spinta Terreno (su pareti) del toolbox per attivare la modalità per il disegno della spinta del terreno ed attivare il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.23.1). • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà comuni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Terreno da disegnare; Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE. Le proprietà dell’oggetto Spinta Terreno di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.23.1. Se la quota e l’altezza non sono costanti per tutti i punti del terreno, le proprietà della sezione Geometria (v. § 10.23.1) vanno specificate per ogni punto durante il disegno (v. avanti).
• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della primo tratto ([1] - [2]) di polilinea. Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coincidere con punti delle pareti stesse. Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una parete è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).
293
10. Il Disegno degli Oggetti
• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno alle estremità del primo tratto di polilinea. Naturalmente, dopo ogni inserimento, è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera. • Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremità risulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa operazione propone la modalità per il disegno del tratto di polilinea successivo.
Se il verso della spinta del terreno indicato dalle frecce riportate sul tratto disegnato o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsante sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare l’opzione Inverti verso Spinta. L’operazione descritta inverte il verso della spinta del terreno sulla parete. L’inversione del verso della spinta del terreno selezionata può anche essere ottenuta pigiando F5 o F6 della tastiera.
• Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognuno di essi, le seguenti operazioni: • nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indicare (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno nella seconda estremità del tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremità sono state specificate per il tratto precedente) e confermare pigiando INVIO; • fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità del tratto. • Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsante destro del mouse per attivarne il menu locale e, in questo, selezionare l’opzione Termina per concludere il disegno. Se la polilinea deve ri294
10. Il Disegno degli Oggetti
sultare chiusa (il primo e l’ultimo punto disegnati coincidono), dopo aver disegnato il penultimo tratto, per ultimare il disegno basta selezionare l’opzione Chiudi Poligono del menu locale della tavola. Il disegno dell’oggetto Spinta Terreno può anche essere effettuato senza specificare la quota e l’altezza dei punti della polilinea. La quota e l’altezza di ogni punto della polilinea, infatti, può anche essere definita in maniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6). Per assegnare la quota e l’altezza di un punto della polilinea della Spinta del Terreno in una vista 3D basta: • Selezionare il tratto della Spinta da modificare. Il tratto selezionato in una vista 3D risulta contornato in verde e, alla base e alla sommità delle sue estremità, vengono proposte le maniglie (pallini gialli) per modificarne graficamente la quota e l’altezza. Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza. • Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del terreno (v. § 10.23.1) alle estremità del tratto di polilinea. Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera. Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamente spostando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie (pallini gialli) alla base ed alla sommità del tratto di terreno selezionato. A modifica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle estremità del tratto di terreno vengono riportate negli opportuni campi delle sezioni Punto [1] e Punto [2] del toolbox delle proprietà. Ovviamente, la Spinta del Terreno su una o più pareti va disegnata sulla tavola di un unico piano anche quando essa interessa più piani dell’edificio (ad es., un piano interrato ed un piano seminterrato). Con le modalità descritte, la spinta del terreno può essere estesa ad un piano superiore o inferiore a quello su cui è stata disegnata. 295
10. Il Disegno degli Oggetti
La spinta del terreno rappresentata nella figura precedente può essere disegnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore o di quello superiore modificando opportunamente le quote dei vari tratti dell’oggetto disegnato. Nella figura seguente viene riportato un particolare caso di applicazione della spinta del terreno. Le spinte del terreno contrassegnate con 1 e 2 sono state disegnate sulla tavola del disegno del piano superiore. Naturalmente, per queste due spinte, l’altezza è quella che va dal piano del disegno al punto più basso dell’edificio. L’altezza della spinta 2, quindi, va opportunamente ridotta in quanto essa interessa solo il piano superiore.
Per definire correttamente le spinte del terreno è necessario che, sul piano superiore, vengano disegnate due differenti spinte (1 e 2). Disegnando, infatti, un’unica spinta e modificando l’altezza delle estremità del tratto di spinta corrispondente alla spinta 2, verrebbero modificate anche le altezze delle estremità dei tratti adiacenti che, però, devono rimanere inalterate.
La spinta 3 viene disegnata sulla tavola del piano inferiore. In questo caso sul terreno 3 occorre applicare il sovraccarico del terreno sovrastante per tener conto dell’effetto di quest’ultimo sulla spinta orizzontale sulla parete. Spinta Piano Quota Terreno Disegno Terreno
296
Altezza Terreno
1
A
3
6
2
A
3
3
3
B
3
3
Note
Applicazione sovraccarico del terreno sovrastante
10. Il Disegno degli Oggetti
Un oggetto Spinta del Terreno trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il terreno stesso. I carichi verticali dovuti al peso del terreno vanno applicati con le modalità previste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).
È da tener presente, inoltre, che, se occorre applicare una spinta del terreno ad entrambe le facce di una stessa parete (ad es., nel caso della parete di contenimento della rampa in figura), è necessario disegnare su essa due differenti oggetti Spinta Terreno (1 e 2).
Disegno CORRETTO
Applicando, infatti, ad entrambe le facce di una parete la stessa spinta (1) (v. figura seguente) si possono ottenere risultati NON corretti.
Disegno NON CORRETTO
Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggetto Spinta Terreno sono le stesse previste per la modifica e la cancellazione dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).
10.23.1
Le Proprietà della Spinta del Terreno Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.23) oppure quando esso risulta selezionato. 297
10. Il Disegno degli Oggetti
Le proprietà di un oggetto Spinta Terreno (su pareti) risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche viene proposto il list box Terreno in cui va scelta la tipologia del terreno che determina l’entità della spinta.
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di terreno selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non modificando graficamente il tratto di terreno. Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il tratto selezionato di terreno rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non modificando graficamente il tratto di terreno.
PUNTO [1] e Punto [2] Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le coordinate X ed Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato e la Quota e l’ Altezza del terreno negli stessi punti. La Quota e l’Altezza del terreno alle estremità del tratto selezionato possono essere modificate digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiando INVIO della tastiera per confermare. Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto di spinta selezionato possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.
Ancora al Piano Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore della Spinta del Terreno selezionata al piano di appartenenza (piano del disegno): SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: 298
10. Il Disegno degli Oggetti
NO: tra la faccia superiore del terreno ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano, la quota del terreno NON viene modificata; Si: la faccia superiore del terreno risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore del terreno rimane ad esso solidale; cliccando sul bottoncino , proposto a sinistra del list box quando in esso risulta selezionata l’opzione SI, vengono proposti i campi: Delta Punto [1]: in cui viene proposta la differenza tra la quota dell’estremità [1] del tratto di terreno selezionato e la quota del piano del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificando il tratto di terreno nel disegno. Delta Punto [2]: in cui viene proposta la differenza tra la quota dell’estremità [2] del tratto di terreno selezionato e la quota del piano del disegno. Tale valore non è modificabile se non modificando il tratto di terreno nel disegno.
Carichi e Forze Nella sezione Carichi e Forze è presente il campo Sovraccarico sul Terreno in cui è possibile specificare, in N/m2, l’entità di un eventuale sovraccarico sul terreno.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6.
10.24
La Spinta Idrostatica La spinta idrostatica di un liquido (acqua) su una Parete si applica mediante il semplice disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti). L’oggetto “Spinta Idrostatica (su pareti)” è una polilinea che, disegnata in prossimità di una Parete (a distanza inferiore di 5 cm) applica a questa una spinta di un liquido. Ovviamente, la spinta sulla parete viene definita in funzione delle caratteristiche specificate nel toolbox delle proprietà della Spinta Idrostatica disegnata. 299
10. Il Disegno degli Oggetti
Per applicare una spinta idrostatica su una parete basta, pertanto, effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Strutturale del toolbox Oggetti Disegno questa operazione propone, nello stesso toolbox, la lista degli elementi della tipologia scelta che è possibile disegnare. Selezionare l’opzione Spinta Idrostatica (su pareti) del toolbox per attivare la modalità per il disegno della spinta idrostatica ed attivare il relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.24.1). • Nel toolbox delle Proprietà specificare le proprietà (v. § 10.24.1) comuni a tutti i tratti di polilinea dell’oggetto Spinta Idrostatica da disegnare; in particolare nel campo Quota livello della sezione Geometria va specificata la quota del liquido che, ovviamente NON può variare per i vari tratti dell’oggetto. Ovviamente, per definire correttamente l’oggetto da disegnare OCCORRE SPECIFICARE TUTTE LE PROPRIETÀ NECESSARIE. Le proprietà dell’oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) di EdiLus-CA vengono descritte nel § 10.24.1. Se l’altezza del liquido non è costante per tutti i punti dell’oggetto, le proprietà della sezione Geometria (v. § 10.24.1) possono essere specificate, per ogni punto, durante il disegno (v. avanti).
• Fare click nel punto in cui si intende disporre la prima estremità della primo tratto ([1] - [2]) di polilinea. Dovendo applicare la spinta alle pareti, i punti della sua polilinea devono coincidere con punti delle pareti stesse. Per disegnare agevolmente i punti della polilinea nella parte centrale di una parete è opportuno che risulti attivo anche lo Snap Vicino (v. § 11.1.3).
• Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specificare (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1) alle estremità del primo tratto di polilinea. Naturalmente, dopo ogni inserimento, è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera.
300
10. Il Disegno degli Oggetti
• Tracciare il primo tratto di polilinea e, quando la sua seconda estremità risulta posizionata, fare click nella tavola per fissarla; questa operazione propone la modalità per il disegno dell’eventuale tratto di polilinea successivo. Se il verso della spinta idrostatica indicato dalle frecce riportate sul tratto disegnato o che si sta disegnando è opposto a quello desiderato basta pigiare il pulsante sinistro del mouse nella tavola e, nel menu locale che si attiva, selezionare l’opzione Inverti verso Spinta. L’operazione descritta inverte il verso della spinta idrostatica sulla parete. L’inversione del verso della spinta idrostatica selezionata può anche essere ottenuta pigiando F5 o F6 della tastiera.
• Se occorre disegnare ulteriori tratti di polilinea effettuare, per ognuno di essi, le seguenti operazioni: • nella sezione Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà indicare (in metri) l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1) nella seconda estremità del tratto da disegnare (quota e altezza della prima estremità sono state specificate per il tratto precedente) e confermare pigiando INVIO della tastiera; • fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la seconda estremità del tratto. Ultimato il disegno della polilinea fare click nella tavola con il pulsante destro del mouse per attivare il menu locale dell’oggetto e, in questo, selezionare l’opzione Termina per concludere il disegno. Se la polilinea della Spinta Idrostatica deve risultare chiusa (il primo e l’ultimo punto disegnati coincidono), dopo aver disegnato il penultimo tratto, per ultimare il disegno basta selezionare l’opzione Chiudi Poligono del menu locale dell’oggetto.
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10. Il Disegno degli Oggetti
Nel disegnare una Spinta Idrostatica in una vasca, per ottenere anche l’effetto grafico del liquido all’interno della vasca stessa, è necessario che la polilinea della Spinta risulti chiusa mediante l’opzione Chiudi Poligono del suo menu locale.
Il disegno dell’oggetto Spinta Idrostatica può anche essere effettuato senza specificare l’altezza del liquido per ogni tratto della polilinea. L’altezza del liquido per ogni punto della polilinea, infatti, può anche essere definita in maniera più chiara ed intuitiva in una vista 3D (v. § 12.6).
Per assegnare l’altezza del liquido in un punto della polilinea della Spinta Idrostatica in una vista 3D basta: • Selezionare il tratto della Spinta Idrostatica (v. § 10.1.2) da modificare. In una vista 3D il tratto selezionato risulta contornato in verde e, alla base e alla sommità delle sue estremità, vengono proposte le maniglie (pallini gialli) per modificarne graficamente la quota e l’altezza. Le estremità del tratto selezionato, inoltre, risultano identificate con i numeri [1] e [2], in modo da leggere agevolmente, nel toolbox delle proprietà, i relativi valori della quota e dell’altezza. • Nelle sezioni Geometria\Punto [1] e Geometria\Punto [2] del toolbox delle proprietà specificare (in metri) la Quota e l’Altezza del liquido (v. § 10.24.1) alle estremità del tratto di polilinea. Dopo l’inserimento di ogni valore, è necessario confermare pigiando INVIO della tastiera. 302
10. Il Disegno degli Oggetti
L’altezza del liquido può essere modificata per ogni estremità di ogni tratto di polilinea della Spinta Idrostatica. Modificando, invece, la quota (QUOTA livello) di un tratto della spinta idrostatica viene modificata, ovviamente, anche la quota di tutti i restanti tratti.
Le modifiche descritte possono anche essere effettuate graficamente spostando opportunamente, verso l’alto o verso il basso, le maniglie (pallini gialli) alla base ed alla sommità del tratto di spinta idrostatica selezionato. A modifica effettuata, i nuovi valori della quota e dell’altezza delle estremità del tratto di spinta vengono riportati negli opportuni campi delle sezioni Punto [1] e Punto [2] del toolbox delle proprietà. Ovviamente, la Spinta Idrostatica su una o più pareti va disegnata sulla tavola di un unico piano, anche quando essa interessa più piani dell’edificio (ad es., un piano interrato ed un piano seminterrato). Con le modalità appena descritte, la spinta idrostatica può essere estesa ad un piano superiore o inferiore a quello su cui è stata disegnata. La spinta idrostatica nell’esempio a lato può essere disegnata indifferentemente nella tavola del disegno del piano inferiore o di quello superiore modificandone opportunamente la quota.
Un oggetto Spinta Idrostatica trasmette all’edificio solo una spinta orizzontale sulla parete su cui viene disegnato ma NON trasmette alcun carico verticale su eventuali elementi strutturali (solai, solette, ecc.) posizionati sotto il liquido. I carichi verticali dovuti al peso del liquido vanno applicati con le modalità previste per ogni elemento strutturale (solaio, soletta, platea, trave, ecc.).
Le modalità per la modifica e la cancellazione dei vari tratti dell’oggetto Spinta Idrostatica sono le stesse previste per la modifica e la cancellazione dell’oggetto Polilinea (v. § 10.14.1).
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10. Il Disegno degli Oggetti
10.24.1
Le Proprietà della Spinta Idrostatica Tutte le Proprietà (v. § 10.1.6) di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) (v. § 10.24) possono essere visualizzate e modificate nel toolbox delle Proprietà che si attiva durante la fase del suo disegno (v. § 10.24) oppure quando esso risulta selezionato (v. § 10.1.2). Le proprietà di un oggetto Spinta Idrostatica (su pareti) risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche vengono proposti i campi: Liquido, in cui è possibile digitare il nome del liquido Peso specifico, in cui va specificato, in N/m3, il perso specifico del liquido.
Geometria Nella sezione Geometria vengono proposte le seguenti proprietà: Lunghezza: in tale rigo viene riportata la lunghezza, in metri, del tratto di Spinta Idrostatica selezionato. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non modificando graficamente il tratto selezionato. Angolo XY: in tale rigo viene riportato l’angolo di cui risulta ruotato il tratto di Spinta idrostatica selezionato rispetto all’orizzontale nel piano del disegno. Il valore riportato in questo campo non è modificabile se non modificando graficamente il tratto selezionato. QUOTA livello liquido: in tale rigo viene riportata la quota del livello del liquido (spinta) selezionato. Modificando il valore in questo campo e confermando pigiando INVIO della tastiera, si ottiene la corrispondente variazione di quota nel disegno.
PUNTO [1] e Punto [2] Nella sezioni PUNTO [1] e PUNTO [2] vengono proposte (in metri) le coordinate X ed Y delle estremità [1] e [2] del tratto di Spinta selezionato e l’ Altezza del liquido negli stessi punti.
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10. Il Disegno degli Oggetti
L’Altezza del liquido alle estremità del tratto di spinta selezionato può essere modificata digitando i nuovi valori nei rispettivi campi e pigiando INVIO della tastiera per confermare. Le coordinate X ed Y di un’estremità del tratto di spinta selezionato possono essere modificate nel dialog a cui si accede pigiando il bottone visibile nel campo XY quando risulta selezionato il relativo rigo. Pigiando il bottoncino OK del dialog si ottiene il posizionamento desiderato dell’estremità del tratto di spinta selezionato nel disegno.
Ancora al Piano Nella sezione Ancora al Piano vengono proposte le seguenti proprietà per definire il tipo di ancoraggio della faccia superiore del liquido (Spinta) selezionato al piano di appartenenza (piano del disegno): SUPERIORE: nel list box che si attiva posizionando il cursore nel rigo è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: NO: tra la faccia superiore del liquido ed il piano di appartenenza NON esiste alcun ancoraggio, per cui, modificando la quota del piano, la quota del liquido NON viene modificata; Si: la faccia superiore del liquido risulta vincolata al piano di appartenenza; pertanto, modificando la quota del piano, la faccia superiore del liquido rimane ad esso solidale.
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.6. Tra le consuete proprietà della sezione Aspetto è presente il check box Animazione la cui selezione/deselezione consente di visualizzare/nascondere l’effetto di animazione del liquido nelle viste 3D.
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10. Il Disegno degli Oggetti
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11. Le Utilità del Disegno
Le Utilità del Disegno Il presente capitolo descrive le utilità per il disegno degli Oggetti (v. cap. 10): potentissime funzionalità che rendono il lavoro del Tecnico estremamente semplice, rapido e preciso. Anche se non tutte le funzionalità descritte nel presente capitolo sono indispensabili per operare con il programma, si consiglia di prenderne visione per rendere il proprio lavoro estremamente più comodo e produttivo.
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11. Le Utilità del Disegno
11.1
Gli Snap Un’utilissima funzionalità per il disegno degli Oggetti (pilastri, pareti, travi, ecc.) di EdiLus-CA sono gli Snap. Per rendere rapido ed agevole il disegno degli oggetti su ogni tavola grafica del progetto (le tavole dei piani, quelle delle armature o degli elaborati, ecc.) sono previsti i seguenti tipi di snap: • Snap alla Griglia (v. § 11.1.1), • Snap Angolare (v. § 11.1.2), • Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3). Gli Snap del programma vengono illustrati nei paragrafi seguenti.
11.1.1
Snap alla Griglia Lo Snap alla Griglia vincola, durante il disegno, il cursore e quindi i punti caratteristici dell’elemento disegnato (ad es. le estremità di una trave), a rimanere sui punti di una griglia liberamente definita dall’Utente. La personalizzazione della griglia e del comportamento del relativo Snap si effettua nel box Snap alla Griglia e Snap Angolo del toolbox degli Snap che si apre cliccando il bottone Snap della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma. Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bottoncino a destra del suo titolo.
In alto nel box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” è presente il check box Prevalenza Snap ad Oggetto. La selezione di tale check richiede che vengano temporaneamente disabilitati lo snap alla griglia e lo snap angolare (v. § 11.1.2) quando si verifica un’interferenza con uno snap ad oggetto (v. § 11.1.3). 308
11. Le Utilità del Disegno
La sezione Snap griglia del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” presenta i seguenti strumenti per la personalizzazione degli snap alla griglia: • Il check box Snap Griglia la cui selezione richiede di rendere attivo lo snap alla griglia. L’attivazione e la disattivazione dello Snap alla Griglia può anche essere effettuata, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva Snap a Griglia della toolbar (v. § 3.4). Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Griglia della toolbar risulta premuto. Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva Snap a Griglia risulta NON premuto. Lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato, in maniera automatica, quando si cerca di disegnare utilizzando anche lo Snap Angolare (v. § 11.1.2). Quando si utilizza lo Snap Angolare, infatti, lo Snap alla Griglia non consente di definire con precisione le dimensioni dell’oggetto che si disegna.
• Il campo Intervallo X di Snap in cui va specificato il valore, in metri, del lato orizzontale della maglia della griglia. • Il campo Intervallo Y di Snap in cui va specificato il valore, in metri, del lato verticale della maglia della griglia. Per default, nei campi Intervallo X di Snap ed Intervallo Y di Snap viene proposto il valore 0.01 m. Pertanto, per default, in tutte le tavole di disegno del progetto risulta già definita una griglia 1 x 1 cm.
• Il check box Assoluta la cui selezione definisce la griglia a partire dall’origine della tavola. Se il check box “Assoluta” risulta NON selezionato, la griglia viene generata a partire dal primo punto dell’elemento che si disegna. In questo caso, il primo punto dell’elemento viene disegnato senza alcuno snap alla griglia e quindi può essere posizionato in un punto qualsiasi della tavola.
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11. Le Utilità del Disegno
Si supponga di disegnare una trave (v. § 10.3.1). Se l’opzione Assoluta risulta selezionata, lo Snap alla Griglia vincola, entrambe le estremità della trave a posizionarsi su due punti della griglia (rappresentata mediante i puntini). Se, invece l’opzione Assoluta risulta NON selezionata, la prima estremità della trave non è soggetta ad alcuno snap e, pertanto, può essere disegnata in un qualsiasi punto della tavola. La seconda estremità, invece, sarà vincolata alla griglia (rappresentata con il tratto continuo) che si genera a partire dalla prima estremità.
11.1.2
Snap Angolare Lo Snap Angolare vincola, durante il disegno, l’oggetto disegnato (ad es. una trave) ad assumere solo inclinazioni rispetto all’orizzontale multiple di un determinato angolo liberamente definito dall’Utente. La personalizzazione dello Snap Angolare si effettua nell’omonima sezione del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” del toolbox degli Snap. Al toolbox degli Snap si accede cliccando sul bottone Snap della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma. Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bottoncino a destra del suo titolo.
La sezione Snap angolo del box “Snap alla Griglia e Snap Angolo” presenta: • Il check box Snap Angolo la cui selezione richiede di rendere attivo lo snap angolare. • Il campo Angolo che si abilita quando risulta selezionato il check box Snap Angolo; in tale campo va specificato l’angolo di snap. Per default, nel campo Angolo viene proposto il valore 15°.
310
11. Le Utilità del Disegno
L’attivazione e la disattivazione dello Snap Angolare può anche essere effettuata, senza accedere al toolbox degli Snap, mediante il bottone Attiva/Disattiva Snap ad Angolo della toolbar (v. § 3.4). Lo Snap alla Griglia risulta attivo quando il bottone Attiva/Disattiva Snap ad Angolo risulta premuto. Lo Snap alla Griglia risulta, invece, disabilitato quando il bottone Attiva/Disattiva Snap ad Angolo risulta NON premuto.
Quando si disegna utilizzando lo Snap Angolare (ad es. una trave inclinata), lo Snap alla Griglia viene temporaneamente disabilitato per definire con precisione le dimensioni dell’oggetto (la lunghezza della trave).
11.1.3
Snap ad Oggetto Gli Snap ad Oggetto vincolano il punto sensibile (v. § 10.1.7) dell’oggetto che si sta disegnando (ad es. il punto sensibile dell’estremità di una trave) ad un determinato punto caratteristico di un altro oggetto (ad es. ad uno spigolo o al un punto medio di un pilastro, ecc.). Sono, inoltre, disponibili Snap ad Oggetto che vincolano l’oggetto disegnato ad assumere una determinata direzione in funzione della direzione di altri oggetti già disegnati. Ovviamente uno Snap ad Oggetto si attiva solo quando il cursore è in un determinato intorno del punto di snap dell’oggetto. La scelta degli snap ad oggetto che si intende rendere attivi nelle tavole del progetto di EdiLus-CA e delle opzioni che ne regolano il funzionamento si effettua nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap. Il toolbox degli Snap si apre fermando il cursore sul bottone Snap della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma. Se un box del toolbox degli Snap risulta chiuso, per aprirlo basta pigiare il bottoncino a destra del suo titolo.
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11. Le Utilità del Disegno
Il box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap presenta, in alto, la sezione Modalità di snap ad oggetto con i check box per la scelta degli snap ad oggetto che devono essere attivi nelle tavole del progetto. I check box della sezione Modalità di snap ad oggetto sono: Medio, la cui selezione attiva lo snap ai punti medi dei lati degli oggetti disegnati (il lato di un pilastro, la faccia di una trave, ecc.). Parallelo, la cui selezione attiva lo snap che consente di disegnare un oggetto (ad es. una trave) parallelo ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.2). Perpendicolare, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per il disegno di un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato (v. § 11.1.3.3). Vicino, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap a qualsiasi punto del contorno o dell’asse degli oggetti già disegnati. Centro, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al centro del pilastro e degli archi di cerchio delle polilinee. Nodo, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità dei tratti delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una polilinea (balconi, fori, ecc.). Tangente, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap per disegnare un oggetto tangente ad un arco di polilinea o ad un arco di qualsiasi oggetto disegnato mediante polilinee. Punto Finale, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle estremità delle polilinee e di tutti gli oggetti che si disegnano mediante una polilinea (balconi, fori, ecc.). Prolungamento, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap al prolungamento degli oggetti già disegnati. Intersezione, la cui selezione attiva, nella tavola, lo snap alle intersezioni tra i vari lati ed assi degli oggetti disegnati ed i punti di intersezione tra questi e quelli di altri oggetti; se risulta attivo lo snap Prolungamento, lo snap intersezione comprende anche i punti di intersezione tra i prolungamenti dei lati o degli assi dei vari oggetti disegnati. Sopra i check box descritti sono presenti i bottoni: Seleziona Tutto: seleziona automaticamente tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” precedentemente illustrati. Deseleziona Tutto: deseleziona automaticamente tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto”.
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11. Le Utilità del Disegno
La selezione di tutti i check box della sezione “Modalità di snap ad oggetto” con la relativa attivazione di tutti gli snap ad oggetto previsti può comportare confusione e difficoltà nel disegno. L’effetto di alcuni snap ad oggetto, inoltre, può essere compromesso dalla presenza di altri snap che risultano prioritari rispetto ad essi. Pertanto, si consiglia di lasciare attivi correntemente i soli Snap ad Oggetto di uso più frequente e di attivare gli altri solo in caso di necessità. In tal senso, gli Snap ad Oggetto abilitati per default alla creazione del documento forniscono una buona configurazione di base per il disegno degli oggetti.
Oltre alla possibilità di richiedere o meno l’attivazione di determinati Snap ad Oggetto, nella sezione Opzioni del box Snap ad oggetto è anche possibile regolarne il comportamento. Nella sezione Opzioni del box Snap ad Oggetti sono presenti i seguenti strumenti: • Il check box Calamita, la cui selezione richiede che lo snap si attivi già a partire da una certa distanza dal punto o dalla retta che lo rappresenta. La distanza a partire dalla quale risulta attiva la calamita può essere regolata (in pixel) nei campi sottostanti. • il campo Intorno Calamita (Pixel) in cui va specificata la distanza (in pixel) dal punto di snap a partire dalla quale risulta attiva la “calamita”. • Il campo Intorno linee guida (Pixel) in cui va specificata la distanza (in pixel) da una linea guida o allineamento a partire dalla quale risulta attiva la “calamita”. I valori proposti nei campi descritti sono stati ottimizzati per consentire una certa facilità ed una buona precisione nelle operazioni di disegno.
Gli Snap ad Oggetto sono prioritari rispetto agli Snap alla Griglia (v. § 11.1.1) e agli Snap Angolari (v. § 11.1.2). Avvicinando, infatti, il cursore ad un punto di uno Snap ad Oggetto, il programma provvede, in maniera automatica, a disabilitare temporaneamente gli Snap alla Griglia e gli Snap Angolari.
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11. Le Utilità del Disegno
11.1.3.1
Le Opzioni degli Snap Nel box Opzioni del toolbox degli Snap è possibile richiedere ulteriori personalizzazioni degli Snap ad Oggetto (v. § 11.1.3). Dall’alto, nel box Opzioni vengono proposti: • Il list box Simbolo Snap, in cui è possibile scegliere il colore del simbolo che rappresenta il tipo di snap (ad es. intersezione, perpendicolare, ecc.) (v. figura). • Il check box Generatrici Snap, la cui selezione richiede la visualizzazione delle generatrici di uno snap (v. figura) durante il disegno. Quando tale check box risulta selezionato, nel list box adiacente è anche possibile scegliere il colore con cui devono essere proposte le generatrici. • Il check box Piano Snap Z, la cui selezione richiede la visualizzazione, durante il disegno, del piano di snap orizzontale che compare quando si sposta verticalmente l’estremità di una trave in una vista 3D (v. § 10.3.7). Quando tale check box risulta selezionato, nel list box adiacente è anche possibile scegliere il colore con cui deve essere proposto il piano di snap. • Il list box Punti Fissati in cui è possibile scegliere il colore dei punti che si fissano temporaneamente come punti di snap (v. § 11.1.3.4). • La sezione Linee Guida in cui vengono proposti i list box per la scelta dei colori delle linee guida (linee che segnalano gli allineamenti possibili durante il disegno) per i vari tipi di Snap ad Oggetto (Perpendicolare, Parallelo, ecc.).
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11. Le Utilità del Disegno
11.1.3.2
Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola attiva, un oggetto parallelo ad uno già disegnato vengono illustrate mediante un semplice esempio: il disegno di una trave parallela ad un’altra trave già disegnata. Per disegnare una trave parallela ad un’altra trave già disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Parallelo; • disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia della trave già disegnata a cui essa deve essere parallela; • quando la faccia della trave disegnata diventa rossa e in prossimità del cursore appare la scritta Parallelo, pigiare F11 della tastiera; una crocetta gialla sulla faccia della trave indica la direzione che dovrà assumere la trave che si sta disegnando; • procedendo nel disegno della trave, quando questa risulta all’incirca parallela all’altra trave, su essa appare una linea guida a cui risulta calamitata (v. avanti) la sua seconda estremità; contestualmente, sulla trave già disegnata, la crocetta gialla su trasforma in due segmenti paralleli blu; • cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave.
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11. Le Utilità del Disegno
11.1.3.3
Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad un Altro Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola attiva, un oggetto perpendicolare ad uno già disegnato vengono illustrate mediante un semplice esempio: il disegno di una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata. Per disegnare una trave perpendicolare ad un’altra trave già disegnata basta effettuare le seguenti operazioni: • accertarsi che, nel box Snap ad oggetto del toolbox degli Snap (v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Perpendicolare; • disegnata la prima estremità della trave, portare il cursore sulla faccia della trave già disegnata a cui essa deve essere perpendicolare; • quando la trave che si sta disegnando è, all’incirca, perpendicolare alla trave disegnata appare il simbolo della perpendicolarità in blu e la scritta Perpendicolare; • cliccare nel punto in cui va fissata la seconda estremità della trave. Successivamente la trave disegnata può essere traslata (v. § 10.3.2) nella posizione desiderata della tavola.
11.1.3.4
Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro Per maggior chiarezza, le modalità operative per disegnare, nella tavola attiva, un oggetto tangente ad uno già disegnato vengono illustrate mediante un semplice esempio: il disegno di una trave (v. § 10.3.1) tangente ad un arco di cerchio di una polilinea (v. § 10.14). Per disegnare una trave tangente ad arco di cerchio di una polilinea basta effettuare le seguenti operazioni: 316
11. Le Utilità del Disegno
1) Accertarsi che, nella sezione Snap ad oggetto del toolbox degli Snap
(v. § 11.1.3.1), risulti selezionato il check box Tangente. 2) Disegnata la prima estremità della trave (v. § 10.3.1), portare il curso-
re in prossimità del punto di tangenza con l’arco di cerchio. 3) Quando la trave che si sta dise-
gnando è, all’incirca, tangente all’arco disegnato appare il simbolo della tangenza in blu e la scritta Tangente. A questo punto, se la trave non deve proseguire oltre il punto di tangenza basta cliccare la sua seconda estremità. Se, invece la trave deve proseguire oltre il punto di tangenza, occorre effettuare le seguenti operazioni: • Premere F11 della tastiera per fissare temporaneamente un punto di snap (“punto fissato”) nel punto di tangenza; tale punto per default viene segnalato da una crocetta gialla. •
•
Prolungare la trave mantenendola all’incirca sul punto di tangenza fissato; durante il disegno una linea punteggiata segnala l’allineamento della trave con la tangente all’arco nel punto fissato. Quando la trave risulta correttamente dimensionata cliccare per fissare la sua seconda estremità.
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11. Le Utilità del Disegno
11.2
Le Griglie Guida Le Griglie Guida sono entità che consentono di definire, sulla tavola di un piano (v. § 6.5), griglie completamente personalizzabili dall’Utente. Le maglie di tali griglie, oltre ad essere una utilissima traccia per il disegno, definiscono anche dei potentissimi snap per la disposizione, in maniera rapida e precisa degli oggetti (pilastri, travi, ecc.) sulla tavola. Grazie agli Snap definiti dalle griglie guida è possibile inserire comodamente, in un punto individuato dalle sue maglie, una qualsiasi entità (pilastro trave, ecc.) e di orientarla secondo uno degli allineamenti definiti dalle stesse maglie. Se non si hanno a disposizione le planimetrie dell’edificio in formato DXF o DWG le Griglie Guida sono lo strumento da utilizzare prioritariamente per rendere il disegno degli oggetti semplice e veloce. EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico due differenti tipologie di griglie guida: le Griglie Guida Rettangolari e le Griglie Guida Radiali. Le Griglie Guida Rettangolari sono griglie costituite da maglie rettangolari definibili liberamente dall’Utente sia nel numero che nelle dimensioni (v. § 10.22). Le Griglie Guida Radiali sono, invece, griglie costituite da maglie costituite da segmenti di corona circolare anch’esse definibili liberamente sia nel numero che nelle dimensioni (v. § 10.22). Sia le griglie guida rettangolari che quelle radiali possono essere liberamente ruotate sulla tavola in modo da creare riferimenti comunque inclinati. Su una tavola, inoltre, è anche possibile combinare entrambi i tipi di griglie guida in modo da creare riferimenti di forma qualsiasi.
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11. Le Utilità del Disegno
Durante il disegno è possibile creare ulteriori Griglie Guida da comporre con le griglie già definite per avere ulteriori utili riferimenti per il disegno di altri oggetti. Ad esempio, per disegnare un balcone, è possibile creare una griglia guida con un’unica maglia larga quanto il balcone da affiancare alla griglia guida utilizzata per il disegno delle travi e dei pilastri. Aggiunte di ulteriori Griglie Guida a quelle già definite risulta estremamente utile anche per la definizione delle platee. In questo caso affiancando ai pilastri (in background - v. § 11.6) una griglia guida di una sola maglia (larga quanto la distanza tra i pilastri stessi ed il bordo della platea) si ottiene immediatamente un utilissimo riferimento per il disegno. Effettuato il disegno di tutte le entità necessarie, le Griglie Guida inserite possono anche essere eliminate dalla tavola (v. § 10.1.5). Le modalità operative per creare, modificare e cancellare entrambi i tipi di griglie guida vengono illustrate negli opportuni paragrafi del cap. 10.
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11. Le Utilità del Disegno
11.3
Il PAN (Spostamento) Per spostarsi nelle zone della tavola di disegno non visualizzate è possibile utilizzare, anche durante il disegno di un oggetto, le consuete barre di scorrimento posizionate a destra ed in basso della finestra contenente la tavola stessa. Le tavole di disegno di EdiLus-CA sono anche di una potente funzionalità di PAN che consente di spostare la vista in una zona della tavola nascosta in maniera estremamente rapida ed agevole. Durante il disegno di un oggetto (ad es. il posizionamento di un pilastro o di un’estremità di una trave) basta tenere premuto il pulsante centrale o la rotellina del mouse (se disponibili) ed effettuare gli spostamenti opportuni nella tavola. Lasciando il pulsante centrale o la rotellina del mouse viene ripristinata la modalità per il disegno dell’oggetto che si stava inserendo nella tavola.
11.4
Gli Zoom In tutte le tavole grafiche di EdiLus-CA (Piante, 3D, ecc.) potenti funzioni di Zoom consentono di ingrandire e ridurre il disegno (o una sua parte), per poter operare in modo estremamente semplice e preciso. Per attivare una delle funzioni di zoom di EdiLus-CA basta pigiare il bottone Zoom della Toolbar che apre un menu in cui è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: Zoom Window [F3]: ingrandisce la porzione di tavola racchiusa nel rettangolo di selezione tracciato con il mouse. L’ingrandimento viene effettuato estendendo il rettangolo di selezione tracciato alla parte visibile della Finestra della Tavola. Zoom Esteso [F2]: visualizza, nella Finestra, tutta l’area della tavola occupata dal disegno estendendola a tutta la parte visibile della Finestra della Tavola. Zoom Entità: effettua un ingrandimento delle entità (oggetti) seleziona320
11. Le Utilità del Disegno
te (v. § 10.1.2) nella tavola. Zoom Precedente [SHIFT+F2]: ripropone la vista della tavola precedente all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se sono state precedentemente effettuate altre operazioni di zoom. Zoom Successivo [SHIFT+F3]: ripropone la vista della tavola successiva all’ultima operazione di zoom effettuata. Ovviamente tale opzione produce un effetto solo se, precedentemente, sono state effettuate operazioni di “zoom precedente”. Zoom Avanti [+ del tastierino numerico]: ingrandisce progressivamente il disegno ad ogni selezione. Zoom Indietro [- del tastierino numerico]: riduce progressivamente il disegno ad ogni selezione. Gli ingrandimenti e le riduzioni ottenibili selezionando le opzioni Zoom Avanti e Zoom Indietro possono anche essere effettuati, in maniera più rapida ed intuitiva, ruotando la rotellina del mouse.
Un’altra potentissima funzione di zoom è la Lente di Ingrandimento (v. § 11.4.1). Gran parte delle funzionalità di zoom descritte sono anche disponibili nel menu locale che si attiva cliccando con il pulsante destro del mouse nella tavola di disegno in cui si sta operando.
11.4.1
La Lente di Ingrandimento Durante il disegno di un oggetto è possibile usufruire di un potentissimo strumento: la lente di ingrandimento. Grazie alla lente di ingrandimento è possibile ottenere un forte ingrandimento della zona immediatamente circostante il cursore per poter collegare, con estrema precisione ed in maniera estremamente agevole, l’oggetto che si sta disegnando con gli altri oggetti già disegnati.
321
11. Le Utilità del Disegno
Tale strumento rende anche estremamente rapido il disegno in quanto non costringe il tecnico a continui ingrandimenti e riduzioni (v. § 11.4) del disegno per poterne visualizzare i particolari nella maniera opportuna. Per richiedere l’attivazione della lente di ingrandimento sulla zona della tavola in cui è presente il cursore del mouse, basta premere semplicemente il pulsante F4 della tastiera. In un quadrato a cavallo del cursore viene proposto l’ingrandimento della zona della tavola in cui si sta operando.
Effettuate le operazioni necessarie, per disabilitare la lente di ingrandimento basta premere nuovamente F4 della tastiera.
11.5
Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano Per definire la pianta di un piano dell’edificio è possibile ricopiare, sulla relativa tavola di disegno (v. § 6.6), gli oggetti di una o più tipologie (pilastri, pareti, travi, tamponature, ecc.) già disegnati nella pianta di un altro piano. Per effettuare questa operazione basta: • aprire (v. § 6.5) e rendere attiva, nella Finestra del Programma, la tavola del piano contenente gli oggetti da riportare sulla tavola di un altro piano del progetto; accedere al toolbox Copia cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma; nel toolbox la tavola attiva viene indicata come Sorgente; 322
11. Le Utilità del Disegno
• nella sezione Opzioni di Copia selezionare il radio button: Tutte le entità, se si intende copiare tutte le entità (oggetti) disegnate sulla tavola sorgente; Solo entità selezionate, se si intende copiare le sole entità (oggetti) selezionate nella tavola sorgente; ovviamente tale opzione risulta abilitata solo se nella tavola sorgente risultano selezionate delle entità (v. §§ 10.1.2 e 10.1.3); Tipologia di entità, se si intende copiare tutte le entità della tavola sorgente appartenenti alle tipologie indicate, nel riquadro sottostante, mediante la selezione dei relativi check box; ovviamente nel riquadro per la scelta delle tipologie di entità vengono proposti i soli check relativi alle tipologie di entità disegnate sulla tavola sorgente; • nel riquadro Tavole di DESTINAZIONE selezionare i check box relativi alle tavole su cui si intende riportare le entità copiate dalla tavola sorgente; ovviamente in tale riquadro vengono proposti i check di tutte le tavole del progetto escluso quello della tavola sorgente; Pigiando il bottone Seleziona tutto sotto il riquadro vengono selezionati i check di tutte le tavole su cui è possibile riportare le entità. Pigiando, invece, il bottone Deseleziona tutto viene rimossa la selezione da tutti i check.
• pigiare il bottone Applica del toolbox. Ovviamente, qualsiasi entità si indichi di copiare dalla tavola sorgente, sulla tavola del livello Fondazione vengono copiate solo le entità (travi, plinti e platee) che in essa è possibile disegnare.
Ovviamente gli oggetti possono essere copiati, sulla stessa tavola e da una tavola all’altra (anche di progetti differenti) mediante le classiche operazioni di copia e incolla degli oggetti selezionati. Le funzioni di copia ed incolla possono essere attivate pigiando gli appositi bottoni della toolbar o le corrispondenti opzioni del menu Modifica (v. § 3.3.2).
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11. Le Utilità del Disegno
11.6
Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su Altre Tavole (Background) Per rendere estremamente agevole il disegno delle Entità di un piano (v. cap. 10) è possibile richiedere di visualizzare, come sfondo della tavola, entità (oggetti) già disegnate su altre tavole. Ad esempio, come riferimenti per il disegno dell’impalcato di un piano, è possibile richiedere di visualizzare nella tavola, i pilastri disegnati in un’altra tavola e le travi ed i solai disegnati in una ulteriore tavola. Nella tavola di un piano le entità di un altro piano visualizzate costituiscono una comodissima traccia per la semplice disposizione degli oggetti necessari a definirne l’impalcato. Inoltre, sugli oggetti visualizzati sulla tavola del disegno, è possibile richiedere l’attivazione degli snap (v. §§ 11.1 e segg.) in modo da rendere ancora più comodo il disegno. Per visualizzare, nella tavola del piano attiva, le entità disegnate su un altro piano dell’edificio, basta effettuare le seguenti operazioni: • cliccare sul bottone Background della toolbar verticale disposta lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma per aprire l’omonimo toolbox; • nella sezione Tavole da visualizzare del toolbox scegliere, mediante la selezione dei relativi check box, le tavole di cui si intende visualizzare delle entità; • per ognuna delle tavole scelte effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la tavola cliccando sul suo nome nella sezione Tavole; • nel list box Colore entità visibili scegliere il colore con cui devono essere visualizzate le entità scelte (v. avanti) nella tavola attiva; • selezionare il check box Snap attivo se, sulle entità scelte (v. avanti), devono risultare attivi gli snap (v. § 11.1.3). • nella sezione Tipologia di entità selezionare i check box relativi alle entità della tavola selezionata che si intendono visualizzare nella tavola attiva;
324
11. Le Utilità del Disegno
Per selezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata basta pigiare il bottone Seleziona Tutto presente nel toolbox. Per deselezionare, in un’unica soluzione, tutte le entità della tavola selezionata basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto presente nel toolbox.
• pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare e riportare, come sfondo della tavola attiva, le entità scelte per le varie tavole. Effettuato il disegno, è possibile eliminare le entità inserite come sfondo della tavola. Per eliminare le entità di sfondo della tavola basta accedere nuovamente al toolbox Background, deselezionare tutte le tavole nella sezione Tavole e pigiare il bottone Applica. Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano visualizzate in Background delle entità disegnate su altre tavole, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di stato (barra inferiore della Finestra del Programma).
11.7
La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle Viste 3D Nella tavola di un piano (v. § 6.6) e/o in una vista 3D (v. cap. 12) è possibile richiedere di visualizzare solo alcune tipologie di oggetti disegnati. Per visualizzare nella tavola del piano o nella vista 3D attiva del progetto solo alcune tipologie di oggetti disegnati basta effettuare le seguenti operazioni: • Cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale disposta lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma; questa operazione apre l’omonimo toolbox in cui viene riportato il nome della tavola o della vista 3D attiva. • Nella parte superiore del toolbox Visibilità selezionare uno dei seguenti radio button: 325
11. Le Utilità del Disegno
Tutte le entità: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visualizzare tutte le entità in essa disegnate; se, invece, risulta attiva una vista 3D, richiede di visualizzare tutte le entità disegnate nell’intero progetto. Solo entità selezionate: richiede di visualizzare le sole entità selezionate nella tavola del piano attiva oppure nella vista 3D attiva. Solo entità non selezionate: richiede di visualizzare le sole entità che NON selezionate nella tavola del piano o nella vista 3D attiva. In pratica vengono nascoste le entità selezionate. Se, con l’opzione Solo entità non selezionate, si richiede di nascondere le entità selezionate (v. avanti), dopo che precedentemente ne sono state nascoste altre, vengono visualizzate le entità precedentemente nascoste. Per nascondere altre entità, senza che vengano visualizzate quelle precedentemente nascoste, occorre tenere premuto SHIFT della tastiera mentre si effettua la loro selezione.
Solo: se risulta attiva la tavola di un piano, richiede di visualizzare, in essa, le sole tipologie di oggetti indicate nella sottostante sezione Tipologia di entità (v. avanti); se, invece, risulta attiva una vista 3D, richiede di visualizzare, in essa, le sole tavole indicate nella sezione Tavole e, per le tavole scelte, le sole tipologie di oggetti indicate nella sezione Tipologia di entità (v. avanti). • Nella sezione Tavole, abilitata solo se è selezionato il radio button Solo ed è attiva una vista 3D, scegliere, mediante la selezione dei relativi check box, le tavole (piani) che devono essere visualizzate nella stessa vista. • Nella sezione Tipologia di entità scegliere, mediante la selezione dei relativi check box, le tipologie di entità che devono essere visualizzate nella tavola del piano o nella vista 3D attiva. • Pigiare il bottone Applica per confermare e visualizzare, nella tavola del piano o nella vista 3D attiva, le sole entità scelte. Il programma NON consente di disegnare, su una tavola, le tipologie di oggetti che risultano NON visibili in essa. Cercando di disegnare un oggetto di una tipologia resa NON visibile nella tavola, un messaggio segnala l’impossibilità di effettuare l’operazione.
326
11. Le Utilità del Disegno
Per segnalare che, sulla tavola attiva, risultano NON visibili una o più tipologie di entità, viene proposta l’icona a lato a destra sulla barra di stato (barra inferiore della Finestra del Programma).
11.8
Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola Per il disegno degli oggetti (v. cap. 10) nella tavola di un piano (v. § 6.6) può essere preso a riferimento un disegno in formato DWG o DXF già realizzato con un qualsiasi CAD. Ad esempio, per disegnare gli elementi strutturali nella tavola di un piano è possibile utilizzare, come traccia, l’opportuna planimetria del progetto architettonico. Qualsiasi elemento (linea, punto, ecc.) del disegno DWG o DXF riportato nella tavola è sensibile agli Snap (v. § 11.1.3) di EdiLus-CA. La possibilità di “calamitare” gli oggetti (pilastri, travi, ecc.) ai punti del grafico DWG o DXF e di allinearli ai suoi elementi (linee, curve, ecc.) rende il disegno degli oggetti estremamente semplice e rapido. Per le funzionalità descritte, il riferimento di disegno in formato DXF o DWG (se disponibile) sulla tavola grafica è lo strumento primario da adottare per rendere estremamente semplice e rapido il disegno degli oggetti.
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11. Le Utilità del Disegno
Ovviamente, ultimato il disegno degli oggetti necessari, il disegno in formato DWG o DXF caricato può anche essere eliminato dalla tavola. Le modalità per l’inserimento e la gestione di un disegno DXF/DWG vengono riportate nei §§ 10.18 e 10.18.1.
11.9
Punti Guida e Linee Guida Nella tavole dei piani (piante) (v. cap. 6) e in qualsiasi altra tavola di disegno (carpenterie, armature e tavole esecutive) del progetto di EdiLusCA è possibile inserire liberamente Punti Guida e Linee Guida. L’oggetto Punto Guida e l’oggetto Linea Guida sono utilissimi riferimento per il disegno. Essi infatti consentono di definire, nella tavola del disegno, punti ed allineamenti di snap ad oggetto (v. § 11.1.3). Inoltre, grazie alle potenti funzionalità per la copia degli oggetti (v. § 11.5), i Punti Guida e le Linee Guida disegnati sulla tavola di un piano possono essere riportati automaticamente su altri piani dell’edificio, definendo, veri e propri riferimenti “spaziali” per il disegno di quest’ultimo. Le modalità per il disegno e la gestione dei Punti Guida e delle Linee Guida vengono illustrate nei §§ 10.20 e 10.21.
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12. Le Viste 3D
Le Viste 3D Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile richiedere il numero desiderato di viste tridimensionali della struttura. Ogni vista 3D può essere personalizzata variando liberamente il punto di osservazione e richiedendo sulla struttura le informazioni desiderate (sollecitazioni, spostamenti, ecc.). Le viste 3D personalizzate vengono registrate in modo da archiviare, con il progetto, anche delle tavole con informazioni significative sulla geometria della struttura e sul suo comportamento. La finestra in cui viene proposta la vista 3D dell’edificio non è un semplice strumento per la visualizzazione tridimensionale dell’edificio. Nella vista 3D, infatti, è anche possibile selezionare le entità disegnate e modificarle o cancellare (v. § 12.8). Inoltre, nella vista 3D è anche possibile richiedere la vista Strutturale (v. § 12.9) dell’edificio in cui è possibile modificare le proprietà dei nodi applicando loro forze, cedimenti e/o vincoli.
329
12. Le Viste 3D
12.1
Come Creare una Vista 3D dell’Edificio Effettuato il disegno di un progetto di EdiLus-CA è possibile creare il numero desiderato di viste tridimensionali della struttura. Per il progetto attivo risulta già creata una vista 3D a cui si accede effettuando le seguenti operazioni: Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza, sul ramo che si di parte dal nodo Grafici, il nodo Viste 3D. Esplodere anche il nodo Viste 3D. Questa operazione visualizza, il nodo 3D della vista tridimensionale proposta per default dal programma. Fare un doppio click sul nodo 3D. Questa operazione apre la finestra Viste 3D (v. § 12.2) in cui viene proposta la vista tridimensionale dell’edificio disegnato. Tale vista può essere rinominata (v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata, in modo da essere archiviata nel progetto con la configurazione e le informazioni ritenute significative dal Tecnico. Oltre alla vista 3D proposta per default, nel progetto attivo è possibile creare il numero desiderato di viste 3D. Per creare una nuova vista 3D basta effettuare le seguenti operazioni: Fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo Viste 3D o su un qualsiasi nodo (vista) in esso contenuto; questa operazione seleziona il nodo e apre un menu locale. • Nel menu locale selezionare l’opzione Aggiungi Vista. Questa operazione crea un nuovo nodo sul ramo che si diparte dal nodo “Viste 3D”. Il nuovo nodo viene collocato in coda ai nodi delle viste già create e risulta denominato con il numero d’ordine di creazione seguito dalla stringa “3D” (ad esempio “1 - 3D”). Contestualmente alla creazione del nuovo nodo viene anche aperta la nuova vista in un’altra finestra Viste 3D. Ogni vista 3D, compresa quella proposta per default, può essere rinominata (v. § 12.5), personalizzata (v. § 12.3) e salvata in modo da poterla archiviare nel progetto con la configurazione e le informazioni ritenute significative. Una vista 3D può anche essere cancellata dal progetto (v. § 12.7). 330
12. Le Viste 3D
I paragrafi seguenti descrivono la finestra Viste 3D e le modalità operative per la gestione delle relative viste.
12.2
La Finestra Viste 3D Una vista 3D creata (v. § 12.1) nel progetto può essere visualizzata e modificata nella finestra Viste 3D. La finestra Viste 3D viene proposta nella Finestra del programma quando si crea una nuova vista 3D oppure quando si accede ad una vista già esistente (v. § 12.1). La finestra Viste 3D riporta, sulla barra del titolo, oltre al suo nome (Viste 3D), quello del progetto attivo e quello della vista 3D aperta. Sotto la barra del titolo è presente una toolbar con i seguenti strumenti: • il list box in cui è possibile scegliere una delle seguenti modalità per la visualizzazione dell’edificio nella finestra: WireFrame: visualizza solo tutte le linee degli elementi della struttura; Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola ombreggiatura; Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee di contorno, nascondendo le linee delle facce degli oggetti in secondo piano rispetto ad altre; Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre; Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9); Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10); Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualizzare e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1); • il list box in cui è possibile scegliere il tipo (pianta, prospetto o isometria) e l’orientamento della vista. Dopo tale list box, la toolbar della finestra presenta i seguenti bottoni: Vista Strutturale: propone la vista strutturale dell’edificio (v. § 12.9);
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12. Le Viste 3D
Visualizza Concio: propone la vista dei conci della struttura; ovviamente, tale bottone risulta abilitato solo quando, nella finestra Viste 3D viene richiesta una vista strutturale;
Vincoli: visualizza i vincoli eventualmente presenti sui nodi della struttura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella finestra Viste 3D, è stata richiesta la vista strutturale; Cedimenti: visualizza i cedimenti eventualmente applicati ai nodi della struttura; ovviamente tale bottone risulta abilitato solo quando, nella finestra Viste 3D, è stata richiesta una vista strutturale; Visualizza/Nasconde Tamponature: visualizza/nasconde le tamponature nella vista 3D dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale; Visualizza/Nasconde Solai: visualizza/nasconde i solai nella vista 3D dell’edificio; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale; 332
12. Le Viste 3D
Visualizza/Nasconde Spinta Terreno (su pareti): visualizza/nasconde, nella vista 3D, le Spinte del Terreno (v. § 10.23) disegnate; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale; Visualizza/Nasconde Spinta Idrostatica (su pareti): visualizza/nasconde, nella vista 3D, le Spinte Idrostatiche (v. § 10.24) disegnate; ovviamente tale bottone NON risulta abilitato quando, nella finestra Viste 3D, viene richiesta una vista strutturale; Reset Grafico dei Risultati: elimina dalla vista il diagramma dei risultati o la relativa mappatura a colori richiesta. Nella vista 3D, grazie alle funzionalità per la visibilità degli oggetti, è possibile scegliere di visualizzare, ai vari piani dell’edificio i soli elementi strutturali indicati (v. § 11.7). La finestra Viste 3D è dotata di un menu locale che si attiva cliccando con il pulsante destro del mouse in un punto della sua tavola. Tale menu, oltre alle opzioni del menu locale della tavola (pianta) di un piano (v. § 6.6), presenta le opzioni: Visualizza Armatura: visualizza, dopo aver richiesto il calcolo delle Armature e delle carpenterie (v. § 13.5), la tavola dell’armatura (v. § 16.2) dell’elemento (trave, pilastro, ecc.) selezionato nella vista 3D; Visualizza Telaio: visualizza, dopo il calcolo (v. cap. 13) il telaio a cui appartiene l’elemento (trave o parete) selezionato; Visualizza in pianta: visualizza l’elemento selezionato nella tavola della pianta (v. § 6.6) in cui è stato disegnato; Modalità vista: apre un menu con le stesse opzioni del primo list box della toolbar della finestra Viste 3D.
12.3
Come Personalizzare una Vista 3D Quando si crea una nuova vista 3D (v. § 12.1) nella finestra Viste 3D (v. § 12.2) viene proposta per default una vista isometrica dell’edificio. L’orientamento di tale vista può essere modificata selezionando l’opzione opportuna nel secondo list box da sinistra sulla toolbar della finestra “Viste 3D”. 333
12. Le Viste 3D
L’orientamento riportato nelle opzioni del list box è quello ottenuto nell’ipotesi che il Nord abbia la stessa direzione dell’asse Y delle tavole del disegno dei piani dell’edificio (v. § 6.6). Se, per ragioni di comodità di disegno, non conviene disegnare le planimetrie dell’edificio con l’orientamento effettivo, per la scelta dell’orientamento delle viste 3D e dei prospetti dell’edificio (nel list box della toolbar) va preso, come riferimento, in luogo della direzione del Nord, quella dell’asse Y.
In ogni caso, quando nella finestra Viste 3D risulta visualizzata una isometria, l’edificio può essere liberamente ruotato e/o traslato (v. avanti).
Oltre alle varie isometrie, nella finestra Viste 3D è anche possibile visualizzare i vari prospetti della struttura dell’edificio. Sia le viste isometriche che quelle prospettiche dell’edificio possono essere, inoltre, visualizzate nella modalità desiderata (solo linee, ombreggiate, ecc.) scegliendo l’opzione opportuna nel primo list box da sinistra della toolbar della finestra Viste 3D (v. § 12.2). 334
12. Le Viste 3D
Come ruotare l’edificio nella vista 3D Per ruotare l’edificio nella finestra Vista 3D basta: • cliccare, senza rilasciare il pulsante destro del mouse in un punto qualsiasi della tavola della finestra Viste 3D; • spostare opportunamente il mouse per ottenere le rotazioni desiderate; • quando la vista dell’edificio risulta essere quella desiderata rilasciare il pulsante del mouse.
Come traslare l’edificio nella vista 3D Per centrare la vista attiva nella finestra Viste 3D oppure per visualizzare parti dell’edificio nascoste quando si effettuano ingrandimenti (v. § 11.4) è necessario traslare la vista stessa. Per traslare liberamente la vista proposta nella finestra Viste 3D basta: • tenere premuta la rotellina (se disponibile) del mouse senza rilasciarla; • spostare il mouse per ottenere la traslazione desiderata della vista; • rilasciare la rotellina. La traslazione della vista attiva può anche essere ottenuta utilizzando le apposite barre di scorrimento della finestra Viste 3D oppure cliccando, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, in un punto della tavola e spostare il cursore oltre il bordo della finestra opposto a quello della direzione in cui si intende traslare la vista.
Come visualizzare una parte della struttura Per visualizzare, nella finestra Vista 3D, solo una determinata parte (ad es. una pilastrata con relative travi e solai) basta: • selezionare (v. § 12.4) gli elementi strutturali (oggetti) da visualizzare; • cliccare sul bottone Visibilità della toolbar verticale sul bordo sinistro della Finestra del Programma per aprire l’omonimo toolbox (v. § 11.7); • nel toolbox Visibilità selezionare il radio button Solo entità selezionate e pigiare il bottone Applica della sua toolbar. Per visualizzare nuovamente l’intera struttura nella vista 3D attiva, basta accedere nuovamente al toolbox Visibilità e, in questo, selezionare il radio button Tutte le entità e pigiare il bottone Applica. Grazie alle altre funzionalità del toolbox Visibilità è anche possibile visualizzare solo alcune tipologie di oggetti di determinati piani dell’edificio. 335
12. Le Viste 3D
La scelta della modalità di visualizzazione La vista dell’edificio attiva può essere ulteriormente personalizzata, scegliendo, nel primo list box da sinistra della toolbar nella finestra Viste 3D, una delle seguenti modalità di visualizzazione: WireFrame: visualizza unicamente tutte le linee degli elementi della struttura come se questi fossero trasparenti; Ombreggiato: visualizza gli elementi della struttura con la sola ombreggiatura e, quindi, senza linee di contorno; Linee Nascoste: visualizza gli elementi della struttura con le sole linee di contorno, nascondendo le linee delle facce in secondo piano rispetto ad altre; Ombreggiato con Linee: rappresenta gli elementi della struttura con l’ombreggiatura e le linee di contorno in primo piano rispetto ad altre; Strutturale: propone la vista strutturale degli oggetti (v. § 12.9); Solai: propone la vista 3D dei solai (v. § 12.10). Forze e Momenti (utente): propone la vista 3D in cui è possibile visualizzare e gestire le forze applicate alla struttura dall’Utente (v. § 12.11.1).
Come salvare una vista Per salvare nel progetto tutte le modifiche apportate alla vista 3D attiva basta pigiare il bottone Salva della toolbar. La vista 3D salvata viene archiviata nel progetto e può essere riaperta ed, eventualmente, modificata e/o stampata in qualsiasi momento.
Come stampare una vista Per avviare la stampa della vista attiva nella finestra Viste 3D basta pigiare il bottone Stampa della toolbar. Scegliendo, nel dialog che si apre, le opzioni di stampa opportune e pigiando il bottone STAMPA, viene proposta l’anteprima di stampa della vista 3D. All’anteprima di stampa (con le opzioni di stampa di default) della vista 3D attiva è anche possibile accedere pigiando l’omonimo bottone della toolbar. In qualsiasi momento è possibile accedere nuovamente (v. § 12.1) ad una vista 3D del progetto per stamparla o per apportarvi le modifiche desiderate (v. § 12.3). 336
12. Le Viste 3D
12.4
Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D Nella finestra Viste 3D è prevista la possibilità di apportare modifiche alle proprietà degli oggetti disegnati e di modificare graficamente la quota di alcuni oggetti (ad es. la quota delle estremità di una trave). Per modificare un oggetto è necessario selezionarlo. Per selezionare un oggetto basta cliccare su esso nella modalità Selezione, attiva quando il bottone “Seleziona oggetti” della toolbar risulta premuto. Estremamente interessante risulta la possibilità di modificare più oggetti contemporaneamente. Ad esempio la modifica dell’altezza di tutti i pilastri di una trave per creare la linea di colmo di un tetto. Per selezionare contemporaneamente più oggetti in una vista 3D basta: accertarsi che risulti attiva la modalità Selezione (bottone “Seleziona oggetti” della toolbar premuto); • tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare su ogni oggetto da selezionare; oppure • racchiudere, in un rettangolo di selezione (tracciato tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse), almeno un punto di ogni oggetto da selezionare. Sempre tenendo premuto SHIFT, è anche possibile aggiungere, agli oggetti selezionati, quelli racchiusi in un rettangolo di selezione. Ovviamente, il rettangolo di selezione va tracciato a partire da un punto in cui non è presente alcun oggetto. Cliccando su un oggetto, infatti, si otterrebbe solo la sua selezione, senza la possibilità di proseguire nel tracciamento del rettangolo. Tenendo premuti CTRL + SHIFT della tastiera, il triangolo di selezione può anche essere tracciato a partire da un punto in cui è presente un oggetto. Tutti gli oggetti selezionati nella vista 3D vengono proposti in rosso. Le possibilità di selezione illustrate consentono persino di definire, nella finestra Viste 3D, una vista della sola parte di struttura selezionata. 337
12. Le Viste 3D
Per deselezionare tutti gli oggetti selezionati nella finestra Viste 3D basta pigiare il bottone Deseleziona Tutto della toolbar oppure cliccare in un punto qualsiasi della sua tavola. Per deselezionare un singolo oggetto basta tenere premuto SHIFT della tastiera e, sempre nella modalità Selezione, cliccare nuovamente su esso. Nella finestra Vista 3D è anche possibile richiedere la selezione di alcune tipologie di entità della struttura. Per richiedere la selezione di alcune tipologie di entità della struttura basta: selezionare tutte le entità visualizzate nella finestra Viste 3D; tale operazione può essere effettuata pigiando il bottone Seleziona tutto della toolbar oppure selezionando l’omonima opzione del menu Modifica; • cliccare sul bottone Filtro Selezione sulla toolbar verticale disposta lungo il bordo sinistro della Finestra del Programma per accedere all’omonimo toolbox; • nel toolbox Filtro Selezione selezionare i check box relativi alle sole entità che si intende lasciare selezionate; • pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per ottenere la selezione delle sole entità appartenenti alle tipologie selezionate. Pigiando il bottone Inverti Selezione della toolbar viene invertita la selezione delle entità presenti nella vista 3D selezionando tutte le entità non selezionate e deselezionando le entità selezionate.
12.5
Come Rinominare una Vista 3D Per rinominare la vista (3D) proposta per default dal programma oppure una qualsiasi vista 3D creata (v. § 12.1) dall’Utente basta effettuare le seguenti operazioni: fare click sul nodo della vista con il pulsante destro del mouse; questa operazione seleziona il nodo e apre un menu locale; • nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina; questa operazione rende editabile il nome a destra del nodo selezionato; • digitare nel campo il nome che si intende assegnare alla vista 3D e pigiare INVIO per confermare. 338
12. Le Viste 3D
12.6
Come Aprire una Vista 3D Per aprire una vista 3D già creata (v. § 12.1) per il progetto attivo di EdiLus-CA basta: esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). esplodere il nodo Viste 3D contenente tutte le viste 3D del progetto; • fare doppio click sul nodo della vista da aprire; questa operazione apre la finestra Viste 3D nella Finestra del Programma o, se questa risulta già aperta, la porta in primo piano rendendola attiva.
12.7
Come Eliminare una Vista 3D Per eliminare dal progetto attivo, una vista 3D precedentemente creata (v. § 12.1) basta effettuare le seguenti operazioni: fare doppio click sul nodo Viste 3D del Navigatore (v. § 3.2.1) per esploderlo e visualizzare tutte le viste 3D del progetto attivo. fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della vista 3D da eliminare per selezionarla ed accedere al menu locale del Navigatore. • nel menu locale selezionare l’opzione Elimina Vista.
12.8
Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D Nella finestra Viste 3D è anche possibile apportare modifiche ad una o più entità (oggetti) della struttura. In particolare è possibile: • modificare le proprietà (v. § 10.1.6) di una entità o più entità della struttura; • modificare graficamente, la quota delle estremità di una trave. 339
12. Le Viste 3D
Come modificare le proprietà di un gruppo di oggetti In molti casi la modifica, nella vista 3D, di un gruppo di oggetti risulta particolarmente comoda e rapida. La modifica di proprietà comuni ad alcuni elementi (pilastri, travi, ecc.) a differenti piani dell’edificio, operazione onerosa da effettuare nelle tavole dei rispettivi piani, risulta estremamente semplice e rapida nella vista 3D. Ad esempio, per modificare la sezione di un gruppo di pilastri a piani differenti, basta: • tenere premuto SHIFT della tastiera; • selezionare (v. § 12.4) i pilastri di un piano che occorre modificare racchiudendoli in un rettangolo di selezione o cliccando su ognuno di essi; • con le stesse modalità selezionare i pilastri da modificare degli altri piani; • modificare la sezione dei pilastri selezionati nel toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6).
Come modificare le quote di un’estremità di una trave In una vista 3D di un progetto è possibile modificare, in maniera estremamente agevole la quota delle estremità di una trave. Si supponga di voler inserire una trave che collega i pilastri indicati dalle freccette in figura. Si supponga, inoltre, che un pilastro abbia la stessa altezza del piano del disegno (v. cap. 6) e che l’altro abbia una altezza inferiore.
Disegnando la trave nella pianta del piano, le sue estremità vengono posizionate alla quota del piano stesso (v. § 10.3). 340
12. Le Viste 3D
In questo caso, operando nella tavola di disegno del piano, sarebbe particolarmente difficile e laborioso cercare di far coincidere l’estremità della trave con quella del pilastro più basso. Operando, invece nella vista 3D, per collegare la trave con il pilastro più basso basta, invece, effettuare le seguenti operazioni: • selezionare la trave (v. § 12.4); • fare click sulla maniglia dell’estremità della trave da collegare con il pilastro; questa operazione sblocca l’estremità consentendo solo spostamenti lungo la verticale; • spostare l’estremità della trave in prossimità di quella del pilastro; durante gli spostamenti risultano attivi gli snap anche spazialmente; pertanto, quando l’estremità della trave è prossima a quella del pilastro, una griglia di colore blu segnala la coincidenza; • cliccare nel punto segnalato per bloccare l’estremità della trave. In una vista 3D è anche possibile disegnare, in maniera semplicissima, un foro in una parete (v. § 10.6).
341
12. Le Viste 3D
12.9
La Vista Strutturale La vista strutturale è un utilissimo strumento per visualizzare la modellazione della struttura effettuata dal programma. In tale vista, inoltre, è possibile applicare vincoli esterni e cedimenti ai nodi della struttura (v. §§ 12.9.1.2 e 12.9.1.3). Per richiedere la Vista Strutturale dell’edificio basta accedere ad una vista 3D (v. § 12.1) e pigiare l’omonimo bottone della toolbar della sua finestra.
Nella vista le travi e i pilastri vengono rappresentate come aste rispettivamente di colore fucsia e verde. Un nodo viene, invece, rappresentato con un pallino blu a cui risultano collegate, mediante dei braccetti rigidi rappresentati da linee tratteggiate, le aste che vi concorrono. Il pallino blu che rappresenta il nodo ha dimensioni maggiori dei cubetti che rappresentano le estremità delle aste. Quando nella finestra Viste 3D risulta attiva una vista strutturale, sulla sua toolbar risulta abilitato il bottone Visualizza Concio. Pigiando tale bottone i nodi della struttura vengono rappresentati come i conci rigidi che raccordano le travi e i pilastri che vi concorrono. Su ogni concio risulta comunque rappresentato il simbolo del nodo (pallino blu) e i cubetti delle estremità delle aste che vi concorrono. 342
12. Le Viste 3D
Si noti che le estremità iniziale e finale (v. § 21.2) di una trave risultano sempre collegate ai nodi in cui concorrono mediante un braccetto rigido. L’estremità finale (superiore) (v. § 21.3) di un pilastro, invece, risulta collegato al nodo superiore mediante un braccetto rigido, mentre la sua estremità iniziale (inferiore) coincide con il nodo stesso.
Ovviamente, nella vista strutturale viene anche proposto il modello strutturale delle eventuali pareti, solette e platee. Prima di richiedere il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), per tali strutture vengono rappresentati i soli nodi di estremità. Dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale, invece tali elementi vengono rappresentati con la suddivisione in Shell richiesta in fase di disegno (v. §§ 10.4.1, 10.5.1 e 10.13).
Come in qualsiasi altra vista 3D, anche nella vista strutturale è possibile selezionare uno o più elementi della struttura per poterne modificare le proprietà (v. § 10.1.6). In particolare, nella vista strutturale è possibile modificare sia i nodi (blu) di estremità degli elementi strutturali che i sub nodi (arancione) di estremità delle shell applicando loro vincoli (v. § 12.9.1.2) e cedimenti (v. § 12.9.1.3). Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possibile perdita di vincoli, cedimenti e forze (v. § 12.11 e segg.) ad esso applicati. Si consiglia, pertanto, di applicare vincoli e cedimenti ad un nodo solo dopo aver ultimato il disegno della struttura e richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che su tutti nodi risultino presenti tutti i vincoli ed i cedimenti applicati.
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12. Le Viste 3D
Per modificare un nodo basta effettuare le operazioni: • Selezionare il nodo (o il gruppo di nodi) da modificare; per selezionare un nodo basta cliccare, nella modalità seleziona, sul pallino che lo rappresenta. Per selezionare più nodi basta tenere premuto SHIFT della tastiera e cliccare sul pallino di ogni nodo da selezionare; i pallini dei nodi selezionati vengono proposti in rosso. • Modificare le opportune proprietà del nodo (o del gruppo di nodi) selezionato nel toolbox delle Proprietà. Pigiando il bottone Vincoli della toolbar della vista, vengono visualizzati i vincoli eventualmente presenti sui nodi della struttura. Pigiando, invece, il bottone Cedimenti della toolbar della vista, vengono visualizzati i cedimenti eventualmente applicati ai nodi della struttura. Le proprietà di un nodo della struttura vengono descritte nel § 12.9.1. Un sub nodo di una shell può anche essere spostato per modificarne liberamente la forma (v. § 12.9.2.1). Nella vista strutturale è anche possibile prendere visione delle forze che caricano: • un nodo (blu) di estremità di un elemento strutturale (v. § 12.9.1.1); • una shell di una parete/soletta/platea (v. § 12.9.2) oppure un sub nodo (arancione) di tale shell (v. § 12.9.1.1). Forze, momenti e carichi aggiuntivi applicati dall’Utente su una parete, soletta o platea (v. § 12.11 e segg.) vengono trasferiti direttamente ai sub nodi delle relative shell. Tali forze, pertanto, possono essere visualizzate unicamente sui nodi ed i sub nodi degli elementi interessati (v. § 12.9.1.1).
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12. Le Viste 3D
12.9.1
Le Proprietà dei Nodi Le proprietà di un nodo della struttura possono essere visualizzate e modificate nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà che si attiva quando esso risulta selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) attiva del progetto. Le proprietà di un nodo risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche La sezione Caratteristiche delle Proprietà di un nodo presenta i righi: Vincolo esterno: in tale rigo viene riportato il nome del vincolo eventualmente applicato al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta applicato alcun vincolo, nel rigo viene riportata la stringa Libero. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog Vincolo Esterno in cui l’Utente può liberamente definire l’eventuale vincolo da applicare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.2). Per i nodi di fondazione (ad es. il nodo inferiore di un pilastro del primo livello) nel dialog Vincolo Esterno viene automaticamente definito un incastro come vincolo esterno. I nodi di fondazione risultano vincolati da un incastro anche quando non risulta disegnata alcuna fondazione (travi Winkler, ecc.). È evidente, infatti, che, senza vincolare i nodi di fondazione il programma non potrebbe procedere al calcolo.
Cedimento: in tale rigo viene indicata, con la stringa SI, la presenza di un eventuale cedimento assegnato dall’Utente al nodo selezionato. Se al nodo NON risulta assegnato alcun cedimento, nel rigo viene riportata la stringa NO. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog Cedimento in cui l’Utente può liberamente definire l’eventuale cedimento da assegnare al nodo selezionato (v. § 12.9.1.3). Entità, in cui viene riportato il numero di entità (travi, pilastri, ecc.) che confluiscono nel nodo selezionato.
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Geometria La sezione Geometria delle Proprietà di un nodo vengono proposti i dati relativi alla geometria del nodo. Tali dati NON possono essere modificati in quanto vengono definiti nella fase del disegno degli oggetti (v. cap. 10). I campi della sezione sono: XYZ, in cui vengono riportate le coordinate del nodo selezionato. Piano/Livello, in cui viene indicato il piano (v. cap. 6) di appartenenza del nodo selezionato. Il valore proposto in tale campo risulterà visibile solo dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2).
Carichi e Forze La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di un nodo presenta il rigo Forze Concentrate, in cui viene riportato il numero di forze e momenti concentrati che caricano il nodo selezionato. Pigiando il bottone proposto quando il rigo è selezionato, si apre il dialog Forze Concentrate in cui è possibile prendere visione delle forze e momenti concentrati che caricano il nodo. Tali forze possono essere quelle derivanti dall’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma (parti di solaio che competono direttamente al nodo e non alle travi in esso concorrenti, parti d’angolo dei balconi, ecc.) oppure quelle aggiuntive applicate al nodo dall’Utente (v. §§ 12.11.2 e 12.11.5). Le forze proposte nel dialog NON possono essere modificate o eliminate. Le modalità per l’applicazione e la gestione di forze e momenti aggiuntivi su un nodo vengono illustrate nei §§ 12.11.2 e 12.11.5.
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12. Le Viste 3D
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.2. Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è presente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visualizzare i risultati ottenuti relativi al nodo selezionato. Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso. La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo selezionato è analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).
12.9.1.1
Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo Generalmente un nodo di estremità di un elemento strutturale (trave, pilastro parete, ecc.) oppure un sub nodo di estremità di una shell di una parete, soletta o platea (v. § 12.9) può risultare caricato da: • forze derivanti dall’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma (forze relative a parti di solaio che competono direttamente al nodo e NON alle travi in esso concorrenti, oppure forze relative e parti d’angolo di balconi, ecc.); • forze o momenti concentrati aggiuntivi applicate al nodo dall’Utente (v. §§ 12.11.2 e 12.11.5); • forze derivanti dall’applicazioni, su pareti solette e platee, di forze, carichi lineari e carichi superficiali (v. §§ 12.11.3 e 12.11.4); tali forze e carichi vengono, infatti, trasferiti direttamente ai sub nodi delle shell dell’elemento su cui essi vengono applicati. Tutte le forze che caricano il nodo (o sub nodo) selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) possono essere visualizzate nel dialog Forze Concentrate del nodo. Per accedere al dialog Forze Concentrate del nodo selezionato nella vista strutturale (v. § 12.9) basta pigiare il bottoncino proposto nell’omonimo rigo del toolbox delle Proprietà quando questo risulta selezionato (v. § 12.9.1). 347
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Il dialog Forze Concentrate di un nodo è analogo a quello per la visualizzazione delle forze concentrate su una trave e, quindi, per la sua descrizione, si rimanda al § 10.3.4.
Le modalità per l’applicazione e la gestione (modifica e cancellazione) di forze, carichi e momenti aggiuntivi su un elemento (trave, parete, soletta, ecc) o su un nodo della struttura vengono illustrate nel § 12.11 e segg..
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12.9.1.2
Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possibile perdita del vincolo esterno ad esso applicato. Si consiglia, pertanto, di applicare un eventuale vincolo ad un nodo, solo dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che su tutti i nodi risultino presenti i vincoli applicati.
La struttura disegnata (v. cap. 10) può essere liberamente vincolata dall’Utente applicando dei vincoli esterni nei suoi nodi. Ovviamente, potendo visualizzare e selezionare i nodi della struttura solo in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto, l’applicazione dei vincoli esterni alla struttura può essere effettuata unicamente in tale tipo di vista. Per applicare un vincolo esterno ad un nodo della struttura occorre effettuare le seguenti operazioni: • Richiedere una vista strutturale dell’edificio in progetto (v. § 12.9). • Selezionare il nodo della struttura da vincolare per visualizzare le sue proprietà nel toolbox delle Proprietà. Pigiare il bottone proposto nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle Proprietà quando questo risulta selezionato. Questa operazione apre il dialog per la definizione del vincolo esterno da applicare al nodo. • Nel list box Predefiniti del dialog selezionare il tipo di vincolo esterno (incastro, cerniera, ecc.) che si intende applicare al nodo. Effettuata la scelta, nelle apposite sezioni del dialog, vengono indicate le rigidezze allo spostamento ed alla rotazione determinate dalla presenza del vincolo applicato. 349
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Ovviamente, avendo scelto un vincolo ben definito, NON è possibile modificare le scelte effettuate automaticamente nei list box delle sezioni Rigidezza allo spostamento e Rigidezza alla rotazione del dialog. Le scelte effettuate nei list box delle sezioni suddette vengono riportate in blu proprio ad indicare che esse non possono essere modificate. Ovviamente è sempre possibile modificare il vincolo applicato scegliendone un altro nel list box Predefiniti. Pigiare il bottone OK in basso per confermare la scelta effettuata e chiudere il dialog. Nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle Proprietà del nodo selezionato viene riportata una stringa indicativa del tipo di vincolo esterno ad esso applicato. Se, invece, al nodo selezionato non risulta applicato alcun vincolo, nel rigo Vincolo Esterno viene riportata la stringa Libero. Se nel list box Predefiniti si sceglie l’opzione , il dialog si predispone per la definizione libera, da parte dell’Utente, del vincolo da applicare al nodo. Nelle sezioni Rigidezza allo spostamento e Rigidezza alla rotazione del dialog risultano, infatti, abilitati tutti i list box ed i campi presenti. In ognuno dei list box delle sezioni Rigidezza allo spostamento è possibile scegliere tra le opzioni: infinita: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una rigidezza infinita allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera; nessuna: richiede che il vincolo che si sta definendo non opponga alcuna resistenza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera; 350
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: richiede che il vincolo che si sta definendo abbia una certa rigidezza allo spostamento nella direzione indicata dal rigo in cui si opera; in questo caso l’Utente deve anche specificare l’opportuno valore della rigidezza nel campo a destra del list box. Operazioni analoghe a quelle illustrate per la definizione della rigidezza allo spostamento del vincolo devono essere effettuate per la definizione della sua Rigidezza alla rotazione. Tutti i dati di un vincolo definito liberamente dall’Utente vengono riportati in nero ad indicare che essi possono essere modificati in un qualsiasi momento antecedente al calcolo. Per eliminare un vincolo esterno dal nodo selezionato in una vista strutturale (v. § 12.4), basta accedere nuovamente al dialog in cui è stato definito il vincolo e, in questo, pigiare il bottone Elimina. Questa operazione chiude il dialog ed elimina il vincolo dal nodo selezionato, proponendo nuovamente la stringa Libero nel rigo Vincolo Esterno del toolbox delle sue Proprietà per segnalare l’assenza di vincoli esterni. Le modalità per l’applicazione di un vincolo Interno ad un’asta (travi, ecc.) vengono illustrate nel § 10.3.4.
12.9.1.3
Come Applicare un Cedimento alla Struttura Eventuali modifiche alla struttura in prossimità di un nodo (ad es. l’inserimento di una nuova trave) potrebbero richiedere la modifica del nodo stesso, con la possibile perdita dei cedimenti ad esso applicati. Si consiglia, pertanto, di applicare eventuali cedimenti ad un nodo, solo dopo aver richiesto il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo tale calcolo, non potendo più modificare la struttura, si avrà la certezza che su tutti i nodi risultino presenti i cedimenti applicati.
Ad ogni nodo della struttura disegnata (v. cap. 10), l’Utente può applicare liberamente dei cedimenti.
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12. Le Viste 3D
Ovviamente, potendo visualizzare e selezionare i nodi della struttura solo in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto, per applicare un cedimento ad un nodo occorre necessariamente operare in tale tipo di vista. Per applicare un cedimento ad un nodo della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Richiedere una vista strutturale dell’edificio in progetto (v. § 12.9). • Selezionare il nodo della struttura a cui applicare un cedimento (v. § 12.4) per visualizzare le sue proprietà nel Toolbox delle Proprietà. Pigiare il bottone che viene visualizzato posizionando il cursore nel rigo Cedimento del toolbox delle Proprietà. Questa operazione apre il dialog per la definizione dei Cedimenti del nodo selezionato. • Nei campi del dialog specificare i valori dei vari tipi di cedimento del nodo. I valori che esprimono cedimenti lineari vanno espressi in centimetri, mentre i cedimenti angolari vanno espressi in radianti. • Pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo e confermare l’applicazione del cedimento. Se nel dialog è stato definito un cedimento, la sua presenza viene segnalata dalla stringa SI nel rigo Cedimento delle Proprietà del nodo. I cedimenti definiti per un nodo possono essere modificati prima di richiedere il calcolo accedendo nuovamente al dialog in cui sono stati definiti. Per eliminare un cedimento applicato al nodo selezionato, basta accedere nuovamente al dialog in cui esso è stato definito e, in questo, pigiare il bottone Elimina. Questa operazione chiude il dialog ed elimina il cedimento proponendo la stringa NO nel rigo Cedimento della Proprietà del nodo per segnalare che su esso NON risultano applicati cedimenti.
352
12. Le Viste 3D
12.9.2
Le Proprietà delle Shell Le proprietà di un elemento Shell di una parete, una soletta o una platea possono essere visualizzate e modificate nella pagina Proprietà del toolbox delle Proprietà dopo aver richiesto il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2). Il toolbox delle Proprietà di un elemento Shell viene proposto quando questo risulta selezionato in una vista strutturale (v. § 12.9) del progetto. Le proprietà di una Shell risultano raggruppate nelle seguenti sezioni:
Caratteristiche La sezione Caratteristiche delle Proprietà di una Shell presenta i righi: Spessore, in cui viene riportato lo spessore (in cm) della Shell selezionata che, ovviamente, è pari a quello della parete, soletta o platea di appartenenza. Lo spessore di una Shell può essere modificato solo modificando lo spessore dell’intera parete, soletta o platea di appartenenza. Materiale, in cui viene riportato il materiale della parete, soletta o platea a cui appartiene la Shell selezionata.
Carichi e Forze La sezione Carichi e Forze delle Proprietà di una Shell presenta i righi: Forze Superficiali, in cui viene riportato il numero di forze superficiali che caricano la Shell selezionata. Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione delle forze rilevate nell’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad es. i carichi derivanti da una spinta del terreno o idrostatica applicata ad una parete v. §§ 10.23 e 10.24). Forze Lineari [solo per shell di solette e platee], in cui viene riportato il numero di forze lineari che caricano la Shell selezionata. 353
12. Le Viste 3D
Pigiando il bottone proposto quando il cursore è nel rigo, si apre il dialog in cui è possibile prendere visione delle forze lineari rilevate nell’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma (ad es. lo scarico di un solaio sulla shell). Tutte le forze ed i carichi aggiuntivi applicati dall’Utente ad una parete, soletta o platea vengono trasferiti direttamente ai nodi (sub nodi) delle relative shell. Gli effetti di tali forze, pertanto, possono essere visualizzati nel dialog Forze Concentrate dei sub nodi della parete, soletta o platea (v. § 12.9.1.1).
Aspetto Per la descrizione delle proprietà della sezione Aspetto si rimanda al § 10.1.2. Nel Toolbox delle Proprietà dei nodi, oltre alla pagina Proprietà, è presente anche la pagina Risultati in cui, dopo il calcolo, è possibile visualizzare i risultati ottenuti relativi alla shell selezionata. Per accedere alla pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà del nodo selezionato basta cliccare l’omonima linguetta in alto nel Toolbox stesso. La pagina Risultati del Toolbox delle Proprietà della Shell selezionata è analoga all’omonima pagina del Toolbox delle Proprietà di un qualsiasi elemento strutturale (v. §§ 14.2 e 10.1.6).
12.9.2.1
Come Modificare una Shell Durante il Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), il programma effettua una modellazione degli elementi strutturali parete, soletta e platea dell’edificio mediante la loro suddivisione in shell. Tale suddivisione in shell si ottiene mediante l’inserimento di nodi di colore giallo nel piano di ogni parete, soletta e platea. La suddivisione in shell degli elementi strutturali parete, soletta e platea viene effettuata in funzione:
354
12. Le Viste 3D
• delle dimensioni (indicative) delle shell specificate, per ogni elemento parete, soletta e platea, nel relativo toolbox delle Proprietà (v. § 10.4.3); • della necessità che alcuni nodi delle shell lungo il bordo di un elemento coincidano con i nodi delle aste (beam) e delle shell degli elementi confinanti; ciò spesso comporta una suddivisione degli elementi in shell di forma quadrangolare o triangolare irregolare.
Prima di procedere nel Calcolo (Sollecitazioni, ecc.) è possibile modificare la forma delle shell del modello strutturale proposto spostando opportunamente i relativi nodi. NON è possibile spostare i nodi (di colore blu) ai vertici dei vari elementi strutturali.
Per spostare il nodo di una shell basta effettuare le seguenti operazioni: • cliccare sul nodo (giallo) delle shell che si intende spostare; questa operazione propone il nodo in rosso e, riporta, al suo centro, la maniglia (pallino verde) per il suo spostamento; • fare click sulla maniglia per lo spostamento del nodo per attivare la modalità per il suo spostamento; Naturalmente, il nodo di una shell può essere spostato unicamente nel piano della shell stessa.
• spostare opportunamente il nodo e, quando questo è nella posizione desiderata, cliccare nuovamente per fissarlo. 355
12. Le Viste 3D
12.10
La Vista 3D dei Solai Disegnati i Solai (v. § 10.7.1) e le relative Sezioni di Calcolo (v. § 10.7.6), prima di procedere al calcolo dei solai è possibile accedere ad una efficacissima vista 3D degli stessi. In tale vista è possibile selezionare ogni elemento (travetto, nodo, ecc.) dei vari solai per applicare loro eventuali forze aggiuntive, vincoli e/o cedimenti. Per accedere alla vista 3D dei solai basta accedere ad una vista 3D (v. § 12.6) e, nel primo list box da sinistra della sua finestra, selezionare l’opzione Solai. Nella vista 3D dei solai viene proposta la sezione di calcolo dei solai. Infatti, per ogni campata di solaio, in corrispondenza di ogni sezione di calcolo disegnata (v. § 10.7.6), viene rappresentato il “travetto”, le “pignatte” ed i nodi (pallini blu) di ogni campata. Prima di richiedere il calcolo dei solai (v. § 13.6), nella vista 3D dei solai è possibile modificare le caratteristiche di ogni solaio e balcone per cui è stata disegnata una sezione di calcolo. Selezionando, infatti, il travetto di una campata di solaio, nel toolbox delle Proprietà vengono proposte le relative proprietà. 356
12. Le Viste 3D
Le proprietà di un travetto sono analoghe a quelle di una trave (v. § 10.3.3) e, pertanto, nel toolbox delle Proprietà di un travetto l’Utente può liberamente assegnargli ulteriori forze lineari e concentrate e definirne i vincoli Interni (v. § 12.10.1). Selezionando, invece, le pignatte del solaio, nel toolbox delle Proprietà vengono riproposte tutte le proprietà della sezione di calcolo per esso specificata (v. § 10.7.6).
Selezionando infine un nodo di una campata di solaio questo diventa di colore rosso e, nel toolbox delle Proprietà, vengono proposti gli strumenti con cui l’Utente può applicare liberamente ad esso ulteriori eventuali forze concentrate, vincoli e/o cedimenti (v. § 12.10.2).
12.10.1
Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni ad un Solaio Oltre ai carichi relativi all’analisi dei carichi (v. § 9.2 e § 10.7.1), quali il peso proprio e i sovraccarichi (permanenti ed accidentali), per il Calcolo del solaio (v. § 13.6) è possibile applicare alla sezione di calcolo di un solaio i vincoli interni desiderati e forze concentrate e lineari aggiuntive. L’applicazione di vincoli e/o ulteriori forze alla sezione di calcolo di un solaio si effettua nella vista 3D dei Solai (v. § 12.10). Le forze aggiuntive applicate alla sezione di calcolo di un solaio NON vengono trasmesse agli elementi strutturali (travi o pareti) su cui questo poggia. Per tener conto dell’effetto di tali forze anche sulla struttura, occorre che queste vengono applicate direttamente agli elementi strutturali interessati (v. § 12.11 e segg.).
357
12. Le Viste 3D
A. Come Applicare un Carico Lineare Aggiuntivo ad un Solaio Per applicare ulteriori forze lineari alla sezione di calcolo di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni: • Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il travetto della campata a cui si intende applicare la forza. Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo Forze Lineari della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprietà; questa operazione propone il dialog Forze Lineari. Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.
Nel dialog Forze Lineari vengono proposti i carichi lineari sulla sezione di calcolo del solaio derivanti dall’analisi dei carichi effettuata automaticamente dal programma. I dati di tali carichi vengono riportati in blu ad indicare che essi NON possono essere modificati. I dati dei carichi lineari aggiuntivi, applicati alla sezione di calcolo travetto dall’Utente, vengono, invece, riportati in nero ad indicare che, prima del calcolo, possono essere modificati. 358
12. Le Viste 3D
• Nella sezione Condizione di Carico sotto la tabella effettuare le seguenti operazioni: • nel campo Descrizione specificare una descrizione del carico; • nel list box Condizione di carico utente scegliere la tipologia (carico da neve, ecc.) del carico tra quelle definite nella sezione Condizioni Carico Utente (v. § 9.3) del progetto; la scelta di un’opzione in tale list box può comportare delle scelte obbligate negli altri list box della sezione “Condizione di Carico”; • nel list box Tipologia di carico accidentale scegliere la destinazione d’uso tra quelle definite nella sezione Tipologie Carico Accidentale (v. § 9.4) del progetto; la scelta individua automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa; • nel list box Coefficiente riduzione masse sismiche scegliere il tipo di “Carico ai piani”; la scelta individua automaticamente il valore dell’opportuno coefficiente previsto dalla normativa; • nel list box Sistema di riferimento dei carichi scegliere il sistema di riferimento (Globale o Locale) (v. cap. 21) del travetto in base al quale si intende definire la direzione della forza. • Nella sezione Punto Iniziale effettuare le seguenti operazioni: • nel campo Distanza LLI[i] specificare la distanza dis[i], in metri, tra il punto iniziale del travetto (LL[i]) e il punto a partire dal quale viene applicato il carico; Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2). Pertanto, se il carico viene applicato a partire dal punto iniziale del travetto LLI[i], nel campo Distanza LLI[i] va lasciato il valore zero. Per l’applicazione dei carichi, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal punto iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene richiesto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6). In pratica, un carico lineare può essere applicato solo lungo la lunghezza libera di inflessione del travetto.
•
nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e Carico Z/3 indicare, in N/m, le componenti del carico lineare (con il segno opportuno in funzione del riferimento scelto) nel primo punto di applicazione; ad esempio, un carico lineare verticale verso il basso di 5750 N/m può essere agevolmente specificato scegliendo il sistema di riferimento “globale” ed inserendo il valore “-5750” nel campo “Carico Z/3”; 359
12. Le Viste 3D
I campi in cui va specificato il carico vengono nominati Carico X, Carico Y e Carico Z, se il sistema di riferimento scelto è quello globale, mentre vengono nominati Carico 1, Carico 2 e Carico 3 se il sistema di riferimento è quello locale.
•
nel campo Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore del momento torcente nel primo punto in cui questo viene applicato.
• Nella sezione Punto Finale effettuare le seguenti operazioni: • nel campo Distanza LLI[f] specificare la distanza dis[f], in metri, tra il punto finale di applicazione del carico e il punto finale della lunghezza libera di inflessione del travetto (LLI[f]); • nei campi Carico X/1, Carico Y/2 e/o Carico Z/3 indicare, in N/m, le componenti del carico (con il segno opportuno in funzione del riferimento scelto) nell’ultimo punto in cui questo viene applicato; • nel campo Momento torcente indicare, in Nm/m, l’eventuale valore del momento torcente nell’ultimo punto in cui questo viene applicato. Per modificare una forza aggiuntiva applicata ad un solaio dall’Utente basta selezionarla nella tabella del dialog Forze Lineari e modificare i relativi dati nei campi sottostanti. Per eliminare una forza aggiuntiva definita dall’Utente basta selezionarla nella tabella del dialog Forze Lineari e pigiare il bottone Elimina a destra della tabella stessa. Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modifiche in esso effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiuso e tutte le modifiche in esso effettuate vengono annullate. Dopo aver richiesto il calcolo, le Forze applicate NON potranno più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso (v. cap. 13).
B. Come Applicare una Forza Concentrata Aggiuntiva ad un Solaio Per applicare ulteriori forze concentrate alla sezione di calcolo di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni: • Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il travetto della campata a cui si intende applicare la forza. Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo Forze Concentrate della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprietà; questa operazione propone il dialog Forze Concentrate. 360
12. Le Viste 3D
Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.
• Nella sezione Condizione di Carico effettuare le stesse operazioni descritte al punto A per l’inserimento di una Carico Lineare. A differenza delle Forze Lineari, la direzione ed il verso di una Forza Concentrata può essere definita unicamente rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1). Infatti, nel list box Sistema di riferimento dei carichi del dialog Forze Concentrate viene proposta la sola opzione Globale.
• Nella sezione sottostante effettuare le seguenti operazioni: • nel campo Distanza LLI[i] specificare la distanza dis[i], in metri, tra il punto iniziale del travetto (LL[i]) e il punto in cui viene applicata la forza;
Il punto iniziale del travetto coincide con l’origine del suo riferimento locale (v. § 21.2). Per l’applicazione delle forze, la Distanza LLI[i] va considerata a partire dal punto iniziale della lunghezza libera di inflessione del travetto, anche quando viene richiesto il calcolo del solaio senza “braccetti rigidi” (v. § 10.7.6).
361
12. Le Viste 3D •
•
nei campi Forza X, Forza Y e Forza Z indicare, in N, le componenti della forza con il segno opportuno per definirne il verso nel riferimento Globale; nei campi Momento X, Momento Y e/o Momento Z indicare, in Nm, le componenti del momento; anche in questo caso i valori delle componenti devono essere specificati con il segno opportuno.
Le modalità per la modifica e la cancellazione di una forza concentrata sono identiche a quelle illustrate al punto A per le Forze Lineari. Dopo aver richiesto il calcolo le Forze applicate alla trave NON potranno più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso. Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modifiche effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiuso e tutte le modifiche effettuate in esso vengono annullate.
C. Come Applicare Vincoli Interni ad un Solaio Per modificare i vincoli interni alle estremità (iniziale e/o finale) di una campata di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni: • Nella sezione di calcolo del solaio selezionare il travetto (v. § 12.10) della campata a cui si intende modificare il vincolo. • Pigiare il bottone che si attiva posizionando il cursore nel rigo Iniziale/Finale della sezione Vincoli Interni del toolbox delle Proprietà; questa operazione propone lo stesso dialog per l’applicazione di vincoli interni alle estremità di una trave (v. § 10.3.5). • Nel dialog definire il vincolo da applicare con le stesse modalità illustrate nel § 10.3.5.
12.10.2
Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e Cedimenti ai Nodi di un Solaio EdiLus-CA permette di applicare ai nodi della sezione di calcolo di un solaio eventuali ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimenti. L’applicazione di ulteriori forze concentrate, vincoli esterni e/o cedimenti al nodo di un solaio si effettua nella vista 3D dei solai (v. § 12.10). 362
12. Le Viste 3D
Come Applicare una Forza Concentrata al Nodo di un Solaio Per applicare una forza concentrata ad un nodo di una campata della sezione di calcolo di un solaio basta effettuare le seguenti operazioni: • Nella sezione di calcolo del solaio (v. § 12.10) selezionare il nodo della campata (travetto) a cui si intende applicare la forza. Pigiare il bottoncino che si attiva posizionando il cursore nel rigo Forze Concentrate della sezione Carichi e Forze del toolbox delle Proprietà; questa operazione propone il dialog Forze Concentrate. Pigiare il bottone Aggiungi del dialog per creare un nuovo rigo (Carico Lineare) nella tabella del dialog. Il nuovo rigo risulta selezionato.
• Nella sezione Condizione di Carico effettuare le stesse operazioni descritte al punto A del § 12.10.1 per l’applicazione di un Carico Lineare aggiuntivo su una campata (travetto) della sezione di calcolo del solaio. La direzione ed il verso di una Forza Concentrata può essere definita unicamente rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1). Infatti, nel list box Sistema di riferimento dei carichi del dialog Forze Concentrate viene proposta la sola opzione Globale.
• nei campi sottostanti indicare, in N (Nm), le componenti della forza (momento) con il segno opportuno per definirne il verso. 363
12. Le Viste 3D
Le modalità per la modifica e la cancellazione di una forza concentrata sono identiche a quelle illustrate al punto A per le Forze Lineari. Dopo aver richiesto il calcolo le Forze applicate alla trave NON potranno più essere modificate o cancellate se non annullando il calcolo stesso. Pigiando il bottone OK, il dialog viene chiuso confermando tutte le modifiche effettuate. Pigiando, invece, il bottone Cancel, il dialog viene chiuso e tutte le modifiche effettuate in esso vengono annullate.
Come Applicare un Vincolo Esterno al Nodo di un Solaio Le modalità per l’applicazione di un Vincolo Esterno ad un nodo della sezione di un solaio sono quelle previste per l’applicazione di un vincolo ad un qualsiasi nodo della struttura descritte nel § 12.9.1.2.
Come Applicare un Cedimento al Nodo di un Solaio Le modalità per l’applicazione di un cedimento ad un nodo della sezione di un solaio sono quelle previste per l’applicazione di un cedimento ad un qualsiasi nodo della struttura descritte nel § 12.9.1.3.
12.11
Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura Modifiche alla struttura possono comportare la perdita di carichi, forze e/o momenti aggiuntivi precedentemente applicati ad essa dall’Utente. Dopo aver modificato la struttura è NECESSARIO, pertanto, verificare la presenza di carichi, forze e momenti aggiuntivi, applicati nella zona della struttura modificata. In ogni caso, SI CONSIGLIA VIVAMENTE di applicare eventuali forze aggiuntive ad una struttura solo dopo averne ultimato il disegno.
Con EdiLus-CA anche l’applicazione di forze aggiuntive alla struttura risulta estremamente semplice e rapida. Ulteriori carichi, forze e momenti aggiuntivi, rispetto a quelli derivanti dall’analisi dei carichi effettuata dal programma, vengono applicati mediante il semplice disegno di specifici Oggetti sugli elementi della struttura. Questa funzionalità solleva il Tecnico dall’onere di rispettare complesse 364
12. Le Viste 3D
convenzioni per la definizione delle forze, evitandogli il rischio di incorrere in errore. Gli oggetti per la definizione di forze aggiuntive sulla struttura sono: Forza concentrata, per l’applicazione di una forza concentrata su un qualsiasi nodo, asta (trave o pilastro) e/o piastra (parete, soletta o platea) della struttura (v. § 12.11.2). Forza lineare, per l’applicazione di un carico lineare su una qualsiasi, asta e/o piastra (parete, soletta o platea) della struttura (v. § 12.11.3). Forza superficiale, per l’applicazione di un carico superficiale su una qualsiasi parete, soletta e/o platea della struttura (v. § 12.11.4). Momento concentrato, per l’applicazione di un momento concentrato su un qualsiasi nodo o asta (trave o pilastro) della struttura (v. § 12.11.5). Momento lineare, per l’applicazione di un momento lineare su una qualsiasi trave e/o pilastro della struttura (v. § 12.11.6). Ovviamente il disegno degli oggetti per l’applicazione di forze aggiuntive va applicato solo dopo aver ultimato completamente il disegno della struttura e prima di lanciare il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2). L’applicazione delle forze e dei momenti aggiuntivi alla struttura si effettua nella vista Forze e Momenti (utente) della finestra Viste 3D (v. § 12.11.1). I paragrafi seguenti illustrano dettagliatamente gli oggetti Forza e Momento e le modalità operative per applicarli ai vari elementi della struttura.
12.11.1
La Vista Forze e Momenti (Utente) Nella vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D (v. § 12.2) del progetto è possibile visualizzare e gestire (creare, modificare ed eliminare) tutti i carichi, forze e momenti applicati alla struttura in aggiunta a quelle derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma. Per accedere alla vista Forze e Momenti (utente) della finestra 3D basta selezionare l’omonima opzione del menu in alto a sinistra sulla sua toolbar.
365
12. Le Viste 3D
La vista Forze e Momenti propone una vista strutturale (v. § 12.9) dell’edificio disegnato su cui è possibile visualizzare e gestire tutte le forze e i momenti aggiuntivi applicati alla struttura dall’Utente.
Quando è attiva la vista “Forze e Momenti (utente)”, sotto la toolbar della finestra Viste 3D sono presenti, da sinistra: • Il list box per la scelta delle tipologie di carichi da visualizzare nella finestra. Selezionando il check box TUTTE, nella finestra vengono visualizzate tutte le tipologie di carichi. Per visualizzare solo determinate tipologie di carichi basta selezionare i relativi check e pigiare il bottoncino sulla barra inferiore del list box per chiuderlo confermando le scelte effettuate.
366
12. Le Viste 3D
• Il list box per la scelta del tipo di Forze (Forze Concentrate, Forze Lineari, Forze Superficiali, Momenti Concentrati e Momenti Lineari) da visualizzare con la mappatura a colori che ne indica l’intensità.
In tale list box viene anche indicato il numero di forze dello stesso tipo inserite dall’Utente. La scelta di una tipologia di forze propone, alle estremità del list box, rispettivamente, l’intensità della forza più piccola e della forza più grande (del tipo scelto) inserite dall’Utente. Tra i due valori suddetti viene riportata una mappatura a colori delle intensità delle forze appartenenti alla tipologia scelta. Al centro della mappatura viene riportata l’indicazione della tipologia delle forze visualizzate con la mappatura a colori. Tutte le forze NON appartenenti alla tipologia scelta vengono rappresentate in grigio. Come qualsiasi vista 3D, la vista Forze e Momenti Utente è dotata di un menu locale contenente le opzioni per l’attivazione delle funzionalità di Zoom e di funzionalità specifiche per la gestione delle Forze e dei Momenti applicati alla struttura dall’Utente. A tale menu si accede cliccando nella vista con il pulsante destro del mouse. Nei paragrafi seguenti vengono descritte le Forze che l’Utente può applicare alla struttura e le modalità operative per il loro inserimento e la loro definizione.
367
12. Le Viste 3D
12.11.2
Come Applicare una Forza Concentrata Un oggetto Forza Concentrata può essere, ovviamente, applicato ai nodi, alle travi, ai pilastri, alle pareti, alle solette ed alle platee della struttura.
A. Come Applicare una Forza Concentrata su un Nodo Per applicare una forza concentrata su un nodo della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata. • Fare click sul nodo a cui si intende applicare la forza; questa operazione applica, sul nodo, una forza concentrata verticale e rivolta verso il basso. • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della forza disegnata. Per visualizzare le proprietà della forza nel Toolbox delle Proprietà, questa deve risultare selezionata (v. § 10.1.2). Quando la forza risulta selezionata, viene proposta con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:
368
12. Le Viste 3D
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa della forza. • Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico. • Nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico accidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”. • Nel list box Coeff. riduz. masse sism. scegliere l’opportuno coefficiente di riduzione delle masse sismiche tra quelli possibili, proposti in funzione delle scelte effettuate nei list box precedenti.
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione opportuna per definire la direzione ed il verso della forza rispetto al riferimento globale (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per definire liberamente la direzione ed il verso della forza. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (tra 0° e 360°) che il piano (verticale) del semicerchio azzurro (contenente la forza) forma con l’asse X del sistema di riferimento (v. figura); Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (tra 0° e 180°) che la forza forma con l’asse verticale del sistema di riferimento della forza (v. figura). • Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N) della forza. 369
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
Definizione Grafica della Direzione e del Verso della Forza La direzione ed il verso della forza applicata possono anche essere definiti modificando graficamente gli angoli X-Y e Z-XY. Per modificare graficamente tali angoli basta: • Selezionare la forza in modo che risulti visibile il suo sistema di riferimento. Oltre agli assi del riferimento vengono proposti: • un cerchio intero verde nel piano XY (orizzontale) lungo il cui bordo è possibile spostare la maniglia (pallino verde) per la modifica dell’angolo X-Y; • un semicerchio azzurro nel piano verticale che forma l’angolo X-Y con l’asse XZ; lungo il bordo di questo semicerchio è possibile spostare la maniglia (pallino azzurro) per la modifica dell’angolo Z-XY. • Cliccare sulla maniglia [pallino verde (azzurro)] lungo il bordo del cerchio (semicerchio) per sbloccare l’angolo X-Y (Z-XY); • Spostare opportunamente la maniglia per ottenere il valore dell’angolo desiderato; durante lo spostamento, in prossimità della maniglia, appare un riquadro giallo in cui vengono proposti dinamicamente i valori degli angoli. • Quando l’angolo raggiunge il valore desiderato cliccare per fissare nuovamente la posizione della maniglia. Fissate la maniglie, i nuovi valori degli angoli X-Y e Z-XY vengono riportati negli appositi campi del toolbox delle Proprietà. Per modificare una forza basta selezionarla nella vista Forze e Momenti (utente) ed operare con le modalità illustrate, per cambiarne le proprietà oppure per cambiarne graficamente la direzione ed il verso. Per eliminare una forza basta selezionarla e pigiare CANC della tastiera.
B. Come Applicare una Forza Concentrata su Travi e Pilastri Le modalità operative per l’applicazione di una forza concentrata su un pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione della stessa forza su una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di una forza concentrata su una trave. 370
12. Le Viste 3D
Per applicare una forza concentrata su una trave della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata. • Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va disegnata la forza. Questa operazione visualizza la forza da disegnare. • Spostare la forza nel punto della trave in cui si intende applicarla. Durante lo spostamento viene proposta dinamicamente la distanza del punto di applicazione della forza dal punto iniziale della trave. • Cliccare sul punto di applicazione della forza per fissarne la posizione. Questa operazione inserisce, sulla trave, una forza concentrata verticale e rivolta verso il basso. • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della forza disegnata. Per visualizzare le proprietà della forza nel Toolbox delle Proprietà, questa deve risultare selezionata (v. § 10.1.2). Quando la forza risulta selezionata, viene proposta con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). Un asse del sistema di riferimento della forza risulta avere stessa direzione e verso dell’asse della trave. Per la forza inserita vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le stesse operazioni illustrate al punto A.
371
12. Le Viste 3D
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione opportuna per definire la direzione ed il verso della forza rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1) o Locale (v §§ 21.2 e 21.3); scegliendo l’opzione PERSONALIZZATA è possibile definire liberamente la direzione ed il verso della forza. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0° e 360°) che il piano del semicerchio azzurro (contenente la forza) forma con l’asse, nel piano del cerchio verde, ortogonale a quello diretto lungo l’asse della trave (v. figura); Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0° e 180°) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento ortogonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura). • Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del punto di applicazione della forza dal punto iniziale (i) della trave (v. § 21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, naturalmente, l’immediato spostamento della forza sulla trave. • Nel campo FORZA [N] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N) della forza. Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
Con le stesse modalità illustrate al punto A, è possibile modificare graficamente la direzione ed il verso della forza. 372
12. Le Viste 3D
Per spostare la forza applicata lungo l’asse della trave basta: • selezionare la forza e cliccare sul pallino rosso proposto sul suo vertice per sbloccarla; • spostare la forza nella posizione desiderata e cliccare nuovamente per fissarne la posizione.
C. Come Applicare una Forza Concentrata su Pareti, Solette e Platee Le modalità operative per l’applicazione di una forza concentrata su una parete e su una Platea sono analoghe a quelle per l’applicazione della stessa forza su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di una forza concentrata su una soletta. Per applicare una forza concentrata su una soletta della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Forza concentrata. • Fare click sulla soletta per indicare l’oggetto a cui va applicata la forza. Questa operazione visualizza la forza da disegnare. • Spostare la forza nel punto della soletta in cui si intende applicarla. L’individuazione del punto di applicazione della forza viene facilitata dalla presenza: delle sue distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1) di quest’ultima. di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventivamente riportati nelle tavole di disegno.
• Fare click nel punto di applicazione per fissare la posizione della forza; Questa operazione inserisce, sulla soletta, una forza concentrata verticale e rivolta verso il basso. • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà della forza. Per visualizzare le proprietà della forza nel Toolbox delle Proprietà, questa deve risultare selezionata (v. § 10.1.2). 373
12. Le Viste 3D
Quando la forza risulta selezionata viene proposta con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). Gli assi del riferimento nel piano della soletta hanno la direzione ed il verso delle direzioni principale e secondaria della soletta. Le proprietà di una Forza concentrata applicata ad una soletta sono analoghe a quelle precedentemente illustrate. Pertanto, per la definizione delle proprietà di una forza concentrata applicata ad una soletta, si rimanda ai punti A e B del presente paragrafo. Si rimanda al punto A anche per la descrizione delle modalità per la modifica grafica della direzione e del verso della forza. Per spostare la forza applicata nella soletta basta: • selezionare la forza e cliccare sul pallino rosso proposto sul suo vertice per sbloccarla; • spostare la forza nella posizione desiderata e cliccare nuovamente per fissarne la posizione. La forza inserita viene ripartita sui sub nodi della shell su cui viene applicata (v. § 12.9.1.1).
12.11.3
Come Applicare un Carico Lineare Un oggetto Forza Lineare può essere, ovviamente, applicato alle aste (travi è pilastri) e alle pareti, solette e platee della struttura.
A. Come Applicare un Carico Lineare su Travi e Pilastri Le modalità operative per l’applicazione di un carico lineare su un pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso tipo di carico su una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un carico lineare su una trave. 374
12. Le Viste 3D
Per applicare un carico lineare su una trave della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare. • Fare click sull’asse della trave. Questa operazione applica, per tutta la lunghezza della trave, un carico lineare costante verticale rivolto verso il basso. Il carico applicato può anche interessare solo una parte della trave (v. avanti). • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del carico. Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2). Quando il carico risulta selezionato, viene proposto con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). Un asse del sistema di riferimento del carico ha stessa direzione e verso dell’asse della trave. Per il carico inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa del carico. • Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico. 375
12. Le Viste 3D
• Nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico accidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”. • Nel list box Coeff. riduz. masse sism. scegliere l’opportuno coefficiente di riduzione delle masse sismiche tra quelli possibili, proposti in funzione delle scelte effettuate nei list box precedenti.
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione opportuna per definire la direzione ed il verso del carico rispetto al sistema di riferimento Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e 21.3) oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per definirne liberamente la direzione ed il verso. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0° a 360°) che il piano del semicerchio azzurro (contenente la forza che simboleggia il carico) forma con l’asse, nel piano del cerchio verde, ortogonale a quello diretto lungo l’asse della trave (v. figura); Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0° e 180°) che la forza che simboleggia il carico forma con l’asse del sistema di riferimento ortogonale al piano del cerchio verde (v. figura). 376
12. Le Viste 3D
Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed il verso del carico possono essere definiti, per via grafica, in modo semplice ed intuitivo.
• Nel campo Distanza LLI [i] della sezione PUNTO [iniziale] digitare la distanza, in metri, del punto iniziale di applicazione del carico dal nodo iniziale della trave. • Nel campo FORZA [i] [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di applicazione iniziale. • Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la distanza, in metri, del punto finale di applicazione del carico dal nodo finale della trave. La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente. Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il carico e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.
• Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di applicazione finale. Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
B. Come Applicare un Carico Lineare su Pareti, Solette e Platee Le modalità operative per l’applicazione di un carico lineare su un parete e su una Platea sono analoghe a quelle per la su applicazione su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un carico lineare su una soletta. 377
12. Le Viste 3D
Per applicare un carico lineare su una soletta della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Forza lineare. • Fare click sulla soletta nel primo punto di applicazione del carico per fissarne la posizione. • Spostare il cursore nel secondo punto di applicazione del carico e cliccare per fissarlo. Questa operazione applica, tra i due punti indicati sulla soletta, un carico lineare costante verticale rivolto verso il basso. L’individuazione dei punti di applicazione del carico viene facilitata dalla presenza: delle loro distanze dai bordi della soletta, lungo le direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1) di quest’ultima. di eventuali riferimenti (Griglie Guida, Linee Guida e Punti Guida) preventivamente riportati nelle tavole di disegno. La posizione dei punti di applicazione del carico può essere modificata in qualsiasi momento selezionandolo e spostando le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.
• Nel Toolbox delle Proprietà specificare le Proprietà del carico. Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2). Quando il carico risulta selezionato, viene proposto con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). Due assi del sistema di riferimento del carico hanno la stessa direzione degli assi principale e secondario della soletta. Per il carico inserito vanno specificate le seguenti Proprietà: 378
12. Le Viste 3D
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre specificare le stesse proprietà illustrate al punto A del presente paragrafo.
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione opportuna per definire la direzione ed il verso del carico rispetto al sistema di riferimento Globale (v. § 21.1) o Locale (v. § 21.4 e segg.) oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per definirne liberamente la direzione ed il verso. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (da 0 a 360) che il piano del semicerchio azzurro (contenente la forza che simboleggia il carico) forma con l’asse del riferimento ortogonale alla soletta; Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0 e 180) che la forza che simboleggia il carico forma con il piano del cerchio verde (v. figura). Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed il verso del carico possono essere definiti per via grafica.
• Nel campo FORZA [i] [N/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di applicazione iniziale. • Nel campo FORZA [f] [N/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N/m) del carico lineare nel suo punto di applicazione finale. 379
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
12.11.4
Come Applicare un Carico Superficiale Un oggetto Forza Superficiale può essere, ovviamente, applicato unicamente alle pareti, alle solette e alle platee della struttura. Le modalità operative per l’applicazione di un carico superficiale su una parete o una platea sono analoghe a quelle previste per l’applicazione dello stesso carico su una soletta. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un carico superficiale su una soletta. Per applicare un carico superficiale su una soletta della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Forza superficiale. Questa operazione attiva la modalità per il disegno, sulla soletta della polilinea (v. § 10.14) chiusa che delimita l’area di applicazione del carico. • Fare click sulla soletta nel punto in cui va posizionato il primo vertice della polilinea per fissarne la posizione. Questa operazione attiva la modalità per il successivo vertice della polilinea. • Proseguire cliccando nei punti in cui vanno posizionati gli altri vertici della polilinea. • Disegnato l’ultimo lato (o vertice) della polilinea cliccare con il pulsante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Termina. Questa operazione inserisce, per default, sulla soletta, un carico superficiale verticale e rivolto verso il basso avente come estensione il poligono definito dalla polilinea disegnata.
380
12. Le Viste 3D
L’individuazione dei vertici della polilinea è facilitata dalla presenza della loro distanza dai bordi della soletta, lungo le sue direzioni principale e secondaria (v. § 10.5.1). La polilinea disegnata può essere modificata in qualsiasi momento con le modalità previste per la modifica dell’oggetto polilinea. Se il carico deve essere esteso a tutta la soletta, NON è necessario disegnarlo con precisione. In questo caso, infatti, basta disegnare una polilinea qualsiasi (ad es. un triangolo) e selezionare il check box Tutta la superficie del Toolbox delle Proprietà.
• Nel Toolbox delle Proprietà specificare le Proprietà del carico. Per visualizzare le proprietà del carico nel Toolbox delle Proprietà, questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2). Quando il carico risulta selezionato, viene proposto con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). Due assi del sistema di riferimento del carico hanno la stessa direzione degli assi principale e secondario della soletta. Il terzo asse del sistema è, quindi, ortogonale alla soletta. Per il carico inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre specificare le stesse proprietà illustrate al punto A del § 12.11.3.
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni:
381
12. Le Viste 3D
• Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione opportuna per definire la direzione ed il verso del carico rispetto al sistema di riferimento Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.4 e segg.) oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per definirne liberamente la direzione ed il verso. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (da 0 a 360) che il piano del semicerchio azzurro (contenente la forza che simboleggia il carico) forma con l’asse del riferimento ortogonale alla soletta; Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0 e 180) che la forza che simboleggia il carico forma con il piano del cerchio verde (v. figura).
Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed il verso del carico possono essere definiti per via grafica, in maniera ancora più semplice ed intuitiva.
• Nel campo FORZA [N/m2] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in N/m2) del carico superficiale. Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
• Selezionare il check box Tutta la superficie, se il carico deve essere esteso a tutta la superficie della soletta.
382
12. Le Viste 3D
12.11.5
Come Applicare un Momento Concentrato Un oggetto Momento Concentrato può essere applicato ad un nodo e ad un’asta (trave o pilastro).
A. Come Applicare un Momento Concentrato su un Nodo Per applicare un momento concentrato su un nodo della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Momento concentrato. • Fare click sul nodo a cui si intende applicare il momento. • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del momento disegnato. Per visualizzare le proprietà del momento nel Toolbox delle Proprietà, questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2). Quando il momento risulta selezionato, viene proposto con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso del vettore momento (v. avanti). Per il momento vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • nel campo Descrizione inserire la descrizione identificativa del momento; 383
12. Le Viste 3D
• nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico; • nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico accidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione per definire la direzione ed il verso del vettore momento rispetto al riferimento globale (v. § 21.1) oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per definire liberamente la direzione ed il verso del vettore momento. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0 e 360) che il piano (verticale) del semicerchio azzurro, contenente il vettore momento, forma con l’asse X del sistema di riferimento (v. figura); Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0 e 180) che la forza forma con l’asse verticale del sistema di riferimento del momento (v. figura). Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed il verso del vettore momento concentrato possono essere definiti per via grafica, in maniera ancora più semplice ed intuitiva.
• nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm) del momento. 384
12. Le Viste 3D
Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
B. Come Applicare un Momento Concentrato su Travi e Pilastri Le modalità operative per l’applicazione di un momento concentrato su un pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso momento su una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un momento concentrato su una trave. Per applicare un momento concentrato su una trave della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Momento concentrato. • Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va disegnato il momento. Questa operazione visualizza il simbolo del momento da disegnare ed il relativo vettore. • Spostare il momento nel punto della trave in cui si intende applicarlo e cliccare per fissarne la posizione. • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del momento disegnato. Per visualizzare le proprietà del momento nel Toolbox delle Proprietà, esso questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2). Quando il momento risulta selezionato viene proposto con un proprio sistema di riferimento per definirne, in maniera semplice ed intuitiva, la direzione ed il verso (v. avanti). 385
12. Le Viste 3D
Un asse del sistema di riferimento del momento ha la stessa direzione e verso dell’asse della trave. Per il momento inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le stesse operazioni illustrate al punto A.
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita scegliere l’opzione per definire la direzione ed il verso del vettore momento rispetto al riferimento Globale (v. § 21.1) o Locale (v. §§ 21.2 e 21.3) oppure scegliere l’opzione PERSONALIZZATA per definire liberamente la direzione ed il verso del vettore momento. L’opzione PERSONALIZZATA, infatti, rende editabili i campi: Angolo X-Y, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0° e 360°) che il piano del semicerchio azzurro (contenente la forza) forma con l’asse, nel piano del cerchio verde, ortogonale a quello diretto lungo l’asse della trave (v. figura); Angolo Z-XY, in cui va specificato il valore dell’angolo (compreso tra 0 e 180) che la forza forma con l’asse del sistema di riferimento ortogonale a quelli contenuti nel piano del cerchio verde (v. figura). Con modalità analoghe a quelle illustrate al punto A del § 12.11.2, la direzione ed il verso del vettore momento concentrato possono essere definiti per via grafica, in maniera ancora più semplice ed intuitiva.
386
12. Le Viste 3D
• Nel campo Distanza LLI[i] viene riportata la distanza (in metri) del punto di applicazione del momento dal punto iniziale (i) della trave (v. § 21.2); tale valore può anche essere modificato ottenendo, naturalmente, l’immediato spostamento del momento sulla trave. • Nel campo MOMENTO [Nm] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm) del momento. Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
12.11.6
Come Applicare un Momento Lineare L’oggetto Momento Lineare di EdiLus-CA può essere utilizzato per applicare un Momento torcente lineare ad una trave o ad un Pilastro. Le modalità operative per l’applicazione di un momento lineare su un pilastro sono analoghe a quelle per l’applicazione dello stesso momento su una trave. Pertanto, per brevità, vengono illustrate solo le modalità per l’applicazione di un momento lineare su una trave. Per applicare un momento lineare su una trave della struttura basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere alla vista Forze e Momenti (utente) di una vista 3D del progetto (v. § 12.11.1). • Pigiare il bottone Carichi e Spinte del toolbox Oggetti Disegno per visualizzare le opzioni per la scelta del tipo di forza da disegnare. Nel toolbox selezionare l’opzione Momento lineare. • Fare click sull’asse della trave per indicare l’oggetto su cui va disegnato il momento. Questa operazione applica un momento lineare lungo tutta la lunghezza della trave. Il momento lineare applicato può anche interessare solo una parte della trave (v. avanti). • Nel Toolbox delle Proprietà (v. § 10.1.6) specificare le Proprietà del momento disegnato.
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12. Le Viste 3D
Per visualizzare le proprietà del momento nel Toolbox delle Proprietà, esso questo deve risultare selezionato (v. § 10.1.2).
Per il momento lineare inserito vanno specificate le seguenti Proprietà:
Sezione Caratteristiche Nella sezione Caratteristiche del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel campo Descrizione inserire una descrizione identificativa del carico. • Nel list box Condiz. Carico Utente scegliere la condizione di carico. • Nel list box Tipologia Carico Accid. scegliere la tipologia di carico accidentale opportuna tra quelle possibili, proposte in funzione della scelta effettuata nel list box “Condiz. Carico Utente”.
388
12. Le Viste 3D
Sezione Geometria Nella sezione Geometria del Toolbox delle Proprietà occorre effettuare le seguenti operazioni: • Nel list box Direzione predefinita indicare il verso (orario o antiorario) del momento torcente lineare. La scelta di un’opzione nel list box riporta gli angoli opportuni nei campi sottostanti che, però, in questo caso, NON possono essere modificati. • Nel campo Distanza LLI [i] della sezione PUNTO [iniziale] digitare la distanza, in metri, del punto iniziale di applicazione del momento lineare dal nodo iniziale della trave.
• Nel campo MOMENTO [i] [Nm/m] della sezione PUNTO [iniziale] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare nel suo punto di applicazione iniziale. • Nel campo Distanza LLI [f] della sezione PUNTO [finale] digitare la distanza, in metri, del punto finale di applicazione del momento lineare dal nodo finale della trave. La Distanza LLI [i] e la Distanza LLI [f] possono anche essere definite graficamente. Per modificare graficamente tali distanze basta semplicemente selezionare il momento lineare e spostare le maniglie (pallini rossi) alle sue estremità.
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12. Le Viste 3D
• Nel campo MOMENTO [f] [Nm/m] della sezione PUNTO [finale] specificare, in valore assoluto, l’intensità (in Nm/m) del momento lineare nel suo punto di applicazione finale. Si ricorda che ogni valore inserito nei campi del Toolbox delle Proprietà deve essere confermato pigiando INVIO della tastiera.
390
13. Il Calcolo
Il Calcolo Specificati i dati dell’Analisi Sismica (v. cap. 5.2), disegnato l’intero edificio con gli oggetti di EdiLus-CA (v. cap. 10), è possibile procedere alle varie fasi del calcolo. I paragrafi seguenti illustrano le varie fasi del calcolo e le modalità operative per richiederle.
391
13. Il Calcolo
13.1
Le Fasi di Calcolo Ultimata l’immissione dei dati della struttura, vengono effettuati tutti i passi di calcolo necessari per la completa definizione di spostamenti/tensioni/sollecitazioni, affidando al solutore interno la risoluzione del telaio spaziale. Vengono quindi effettuati i semiprogetti delle armature nelle varie membrature, la generazione dei grafici, della relazione di calcolo e la contabilità. A seconda delle scelte effettuate (v. § 5.1), il calcolo sarà condotto secondo il D.M. del gen.’96 o secondo l’Ordinanza 3274/2003 in regime di analisi elastica lineare dinamica modale o statica. Quest’ultima modalità può essere scelta solo se la struttura può essere considerata “regolare” nell’accezione indicata nell’Ordinanza, che detta dei limiti molto stringenti, cui in pratica è molto difficile essere aderenti, e si può controllare solo dopo che è stato effettuato il calcolo. Per questo motivo, quale che sia la normativa scelta, si consiglia di impiegare l’analisi dinamica modale che è stata peraltro chiaramente indicata come “il metodo normale per la definizione delle sollecitazioni di progetto”. L’iter di calcolo si compone dei seguenti passi principali: • Definizione del Modello Strutturale (v. § 13.2); • Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3); • Calcolo delle Verifiche (v. § 13.4); • Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5). • Calcolo dei Solai (v. § 13.6). Le fasi di calcolo elencate possono essere richieste singolarmente nell’ordine specificato oppure possono essere richieste con un’unica operazione (v. § 13.7). In quest’ultimo caso (Calcolo Completo) sarà il programma a svolgere in sequenza le varie fasi del calcolo nell’ordine previsto. Durante il calcolo una sezione Diagnostica (v. § 13.8) rileva e segnala eventuali errori fornendo utilissime indicazioni e funzionalità per poterli risolvere rapidamente. Le fasi di calcolo elencate e le modalità operative per poterle richiedere vengono descritte nei paragrafi seguenti. 392
13. Il Calcolo
13.2
La Definizione del Modello Strutturale La definizione del modello strutturale dell’edificio disegnato è estremamente importante. In questa fase, infatti, il programma definisce gli elementi del modello che saranno passati al solutore per il calcolo. In questa fase vengono anche definiti tutti i vincoli esterni che il programma riesce ad individuare automaticamente (ad esempio, i vincoli di fondazione). Se per la struttura non risulta definita alcuna fondazione il programma provvede automaticamente a vincolare, con un incastro, la base inferiore degli elementi (ad es. i pilastri) del primo livello.
La schematizzazione dei nodi in cui innestano i beam (aste) viene effettuata in tempo reale man mano che si disegnano gli elementi. Tale schematizzazione può essere visualizzata nella “vista strutturale” di una vista 3D (v. § 12.9) del progetto. Per gli elementi bidimensionali, il modello viene, invece, creato nella fase di Calcolo del Modello Strutturale. Eventuali solette, pareti e platee vengono discretizzate creando una serie di sub-nodi e di elementi sub-shell le cui dimensioni mediamente sono pari a quanto richiesto nelle relative proprietà (v. §§ 10.4.3, 10.5.3 e 10.13.2). Le mesh vengono create in modo da rispettare la congruenza degli elementi perimetrali eventualmente presenti al contorno, quali beams (travi, pilastri, o travi alla Winkler) ed altre solette o pareti. Anche eventuali fori vengono automaticamente schematizzati. Nella fase di Calcolo del Modello Strutturale vengono anche effettuati dei controlli su una serie di problematiche o incongruenze che la struttura può presentare (vincolatura al piede non appropriata, possibili labilità ecc.). Il risultato di tali controlli, con la segnalazione dei problemi riscontrati, viene proposta nella sezione della diagnostica del progetto. Per richiedere il calcolo del modello strutturale del progetto attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Modello Strutturale del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. 393
13. Il Calcolo
Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buona norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.
Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezione Diagnostica (13.8) del programma. Ovviamente, dopo il calcolo del modello strutturale NON è più possibile modificare la Geometria della Struttura, ma è ancora possibile intervenire: • sulle proprietà degli oggetti (v. cap. 10) che non inficiano la geometria della struttura (ad es. è possibile modificare il materiale, le forze e i vincoli applicati a travi, pilastri, ecc.); • sulle proprietà dei nodi applicando, ad esempio, forze (v. § 12.9.1.1), vincoli esterni (v. § 12.9.1.2) e/o cedimenti (v. § 12.9.1.3); • sulla suddivisione in shell di platee, pareti e solette (v. § 12.9). Per poter apportare modifiche alla geometria della struttura è necessario annullare il modello strutturale calcolato selezionando l’opzione Reset Modello Strutturale del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effettuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello stato precedente alla richiesta di annullamento. Intervenendo sulla geometria della struttura, un nodo potrebbe essere sostituito da un altro nodo con la conseguente perdita di tutte le proprietà (vincoli e/o forze) ad esso assegnate dall’Utente. Pertanto, eventuali forze e/o vincoli esterni e cedimenti sui nodi (v. § 12.9 e segg.) vanno applicati dopo aver richiesto il Calcolo del Modello Strutturale e, quindi, dopo aver bloccato la geometria della struttura. Se, dopo aver applicato forze e/o vincoli ai nodi, si deve modificare la geometria della struttura, occorre annullare il calcolo del Modello Strutturale. Dopo aver effettuato le modifiche, È NECESSARIO VERIFICARE che, nei nodi delle zone modificate, risultino ancora presenti le eventuali forze e/o vincoli applicati dall’Utente.
Effettuato il calcolo del modello strutturale, è possibile procedere al calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3), alle verifiche (v. § 13.4), al calcolo delle armature e delle carpenterie (v. § 13.5) e al calcolo dei solai (v. § 13.6).
394
13. Il Calcolo
Dopo il calcolo del Modello Strutturale è opportuno che l’Utente verifichi, in una vista 3D (v. § 12.9), il modello strutturale definito automaticamente dal programma. Lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strutturale, il programma richiama, con un apposito messaggio, la necessità di verificare il modello strutturale ottenuto.
Quando l’Utente NON avrà più bisogno che gli venga richiamata l’importanza della verifica suddetta, potrà richiedere che il messaggio NON gli venga più riproposto (anche per i progetti futuri) selezionando il check box non mostrare più questo messaggio presente nel messaggio stesso. La richiesta che venga proposto/NON proposto il messaggio suddetto può anche essere effettuata nella pagina Preferenze del dialog Opzioni Programma (v. § 20.2).
13.3
Il Calcolo delle Sollecitazioni Definiti tutti i nodi, per ognuno di essi viene definita la massa in base agli elementi che vi sono collegati, ad es. la metà dei beams, una adeguata porzione degli shell ecc.. Come visto al § 5.2, gli spettri di risposta sono stati già definiti in base alle caratteristiche dell’edificio. Si fa notare che i fattori di struttura (v. § 5.2) possono essere diversi nelle due direzioni, e di ciò viene tenuto debitamente conto. Il solutore interno, che ricordiamo essere ad elementi finiti per sei gradi di libertà per nodo, effettua a questo punto due fasi di calcolo distinte in analisi dinamica modale, allo SLU ed allo SLD se il calcolo avviene secondo l’Ord. 3274, altrimenti al solo SLU se si è scelto il DM’96. Il calcolo viene condotto per il n. di modi di vibrazione scelti. Se la schematizzazione degli impalcati è a piano infinitamente rigido, il n. di 395
13. Il Calcolo
modi impostato deve essere almeno pari al n. di piani x 3 (si ricorda che ogni piano può avere una traslazione in X, in Y ed una rotazione intorno a Z), mentre per piani non rigidi il n. di modi dovrà essere nettamente superiore, poiché esso è uguale al n. dei nodi x 3 (lo spostamento è possibile secondo le tre direzioni X, Y e Z). Si fa presente che, per il D.M. 1996, il n. di modi scelto deve essere tale da eccitare una massa pari almeno all’85% della massa totale dell’edificio, mentre, per l’Ord. 3274, occorre considerare tutti i modi aventi massa partecipante superiore al 5%. Nel caso ciò non avvenisse, si avrebbe una segnalazione in tal senso nella finestra della Diagnostica (v. § 13.8) per cui occorrerà aumentare il n. di modi di vibrazione impostato nella finestra Dati Analisi Sismica (v. § 5.2). Vengono inoltre calcolate le sollecitazioni per carichi verticali e per eccentricità accidentale. Se la struttura è stata impostata come regolare vengono condotte le verifiche di regolarità (di cui una parte possono essere condotte solo a posteriori); se non risultassero soddisfatte automaticamente il calcolo viene rielaborato imponendo appunto la non regolarità. Dal calcolo si ottengono le componenti dello spostamento lungo gli assi X Y e Z, le sollecitazioni agli estremi degli elementi beam lungo gli assi locali 1/2/3, le componenti tensionali di lastra e di piastra degli elementi bidimensionali. Tutti i Risultati del Calcolo possono essere visualizzati in varie modalità. Componendo opportunamente i valori risultanti, mediante le combinazioni probabilistiche indicate in normativa si ottengono infine i valori necessari per condurre le verifiche/semiprogetti degli elementi.
13.3.1
Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni Effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2) è possibile procedere al calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3). Per richiedere il calcolo delle sollecitazioni sulla struttura del progetto attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Sollecitazioni del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. 396
13. Il Calcolo
Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buona norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.
Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezione Diagnostica (13.8) del programma. Le sollecitazioni ottenute possono essere immediatamente visualizzate per l’intera struttura ma anche per il singolo elemento strutturale (pilastro, trave, ecc.) selezionato (v. § 14.2). Gli stessi risultati vengono anche rappresentati, in maniera più sintetica e funzionale, mediante diagrammi o efficacissime mappature a colori, nelle viste 3D del progetto (v. § 14.3.1). Se il calcolo delle sollecitazioni viene richiesto senza aver preventivamente effettuato il calcolo del modello strutturale, il programma provvede, comunque, ad effettuare tale calcolo. Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo delle sollecitazioni, non è possibile modificare la geometria della struttura e tutti gli altri dati di input necessari al calcolo delle sollecitazioni (materiali, carichi, vincoli, ecc.). Le uniche modifiche che sarà possibile apportare al progetto, dopo il calcolo delle sollecitazioni, sono quelle relative alle scelte dei criteri per l’armatura dei vari elementi della struttura (v. cap. 16). Per modificare qualsiasi altro dato del progetto non relativo alla geometria della struttura, occorre annullare il calcolo delle sollecitazioni. Per annullare il calcolo delle sollecitazioni basta selezionare l’opzione Reset Sollecitazioni del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effettuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello stato precedente alla richiesta di annullamento. Effettuato il calcolo delle sollecitazioni, è possibile procedere alle verifiche (v. § 13.4), al calcolo delle armature e delle carpenterie (v. § 13.5) ed al calcolo dei solai (v. § 13.6).
397
13. Il Calcolo
13.4
Il Calcolo delle Verifiche Le armature degli elementi beam vengono semiprogettate a pressoflessione retta allorquando la sezione sia “regolare”, vale a dire sia simmetrica, disposta secondo l’asse Z e rientri in determinate tipologie (rettangolare, a T, H, ecc.) e vengono calcolate in 9 sezioni, dividendo cioè il beam in 8 conci di egual misura. Il calcolo viene condotto cercando la posizione dell’asse neutro che dà luogo alla minima armatura. Il semiprogetto viene condotto per tutte le combinazioni di carico allo SLU. Vengono rispettate le armature principali minime da disporre ai lembi d’estremità della sezione e le armature trasversali prescritte a seconda della normativa scelta. Quando la sezione non è regolare, nell’accezione vista poc’anzi, il calcolo viene condotto in regime di pressoflessione deviata, nella stessa maniera in cui si vedrà per i pilastri, in 5 sezioni, dividendo il beam in 4 conci. Successivamente vengono effettuate le verifiche allo SLE, che comprendono il controllo del contenimento delle tensioni, dell’ampiezza delle fessure (qualora esse si formino) e della freccia massima. Per i pilastri vengono condotte le verifiche considerando tutte le terne Mx, My, N, in regime quindi di pressoflessione deviata. Vengono calcolate le armature allo SLU, imponendo un’armatura minima in base ai parametri impostati, ed incrementando i tondini sui lati finché la verifica per tutte le combinazioni non sia soddisfatta. Si passa, quindi, al controllo allo SLE incrementando l’armatura ulteriormente se necessario. In caso di sezioni simmetriche, ad es. quelle rettangolari, l’incremento viene apportato sulle facce più sollecitate, cioè quelle più distanti dall’asse neutro. Le armature degli elementi bidimensionali vengono invece calcolate nei quattro nodi considerando sollecitazioni unitarie ed in base a quelle che sono state indicate essere le direzioni principali. In un nodo in cui siano collegati ad es. 4 elementi, l’armatura considerata sarà l’armatura media fra le quattro (che in genere però differiscono poco fra loro) che poi vengono convertite in tondini. 398
13. Il Calcolo
Laddove la maglia base non copra le necessità, vengono disposte delle ulteriori armature integrative, e ciò sia per la faccia superiore che per quella inferiore. Infine, le armature dei plinti vengono calcolate in base alla pressione sul terreno. Si immagina che il plinto sia formato da quattro mensole trapezoidali incastrate al pilastro, sottoposte quindi a flessione. Delle armature così calcolate, si va poi a calcolare l’aliquota da rialzare per contrastare gli effetti del punzonamento. Con EdiLus-CA le travi vengono progettate a pressoflessione retta (o a pressoflessione deviata nel caso di travi con sezione “non regolare”). Questo calcolo risulta particolarmente oneroso in quanto non è individuabile a priori la coppia N-M più gravosa ma occorre: calcolare le armature per tutte le coppie derivanti dalle varie combinazioni di carico (agli S.L., specialmente in zona sismica, si ottengono facilmente centinaia di combinazioni); definire l’inviluppo delle armature ottenute. Ovviamente, questa accuratezza nel calcolo, comporta un inevitabile aumento dei tempi di calcolo rispetto alla progettazione a flessione semplice (caso in cui è sufficiente progettare le armature per il massimo momento positivo e il minimo momento negativo).
13.4.1
Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) è possibile richiedere di effettuare la progettazione degli elementi della struttura (con il calcolo delle aree di ferro necessarie) e tutte le verifiche opportune (v. § 13.4). Per richiedere la progettazione e la verifica degli elementi della struttura basta selezionare l’opzione Calcolo Verifiche del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buona norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.
399
13. Il Calcolo
Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezione Diagnostica (13.8) del programma. Se le verifiche vengono richieste senza aver preventivamente effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1), il programma provvede, comunque, ad effettuare tale calcolo. Pertanto, dopo aver richiesto le verifiche, non è possibile modificare alcun dato del progetto ad eccezione dei dati delle pagine del toolbox Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche (v. cap. 16). I dati di tale raggruppamento vengono, infatti, bloccati in quanto necessari al calcolo delle aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche. Gli altri dati del toolbox Armature possono essere, invece, modificati per procedere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1.1). I dati relativi al calcolo effettuato possono essere immediatamente visualizzati per l’intera struttura, ma anche per il singolo elemento strutturale (pilastro, trave, ecc.) selezionato (v. § 14.2). Per modificare i dati dei raggruppamenti “Dati verifiche” delle pagine del toolbox delle armature (v. cap. 16), occorre annullare il calcolo delle verifiche. Le verifiche effettuate possono essere annullate selezionando l’opzione Reset Verifiche del menu CALCOLO o pigiando l’omonimo bottone della toolbar. Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effettuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello stato precedente alla richiesta di annullamento. Effettuate le verifiche, è possibile procedere al calcolo delle armature e delle carpenterie (v. § 13.5) e al calcolo dei solai (v. § 13.6). Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. § 16.2 e segg.) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature (v. § 16.1 e segg.) e vengono effettuati dei ricalcoli.
400
13. Il Calcolo
13.5
Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie Effettuato il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e richieste le verifiche (v. § 13.4.1), è possibile richiedere il “calcolo delle armature e delle carpenterie” in cui il programma: • provvede ad armare gli elementi della struttura (pilastri, travi, ecc.) secondo i criteri specificati dall’Utente nel toolbox Armature (v. § 16.1); • produce automaticamente le tavole delle armature (v. § 16.2) dei vari elementi strutturali e tutte le carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio. Per richiedere il calcolo delle armature e delle carpenterie del progetto attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Armature e Carpenterie del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buona norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.
Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezione Diagnostica (13.8) del programma. Alle carpenterie ed alle tavole delle armature degli elementi strutturali è possibile accedere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni CARPENTERIE (v. cap. 15) ed ARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore (v. § 3.2.1). Se il calcolo delle armature e delle carpenterie viene richiesto senza aver preventivamente effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1) e le verifiche (v. § 13.4.1), il programma provvede, comunque, ad effettuare tali calcoli. Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo delle armature e delle carpenterie, non è possibile modificare alcun dato del progetto ad eccezione di alcuni dati dei solai da calcolare (v. § 13.6) e dei dati delle pagine del toolbox Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche (v. cap. 16). I dati del raggruppamento Dati verifiche delle pagine del toolbox Armature vengono, infatti, bloccati in quanto sono necessari al calcolo delle aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche. 401
13. Il Calcolo
Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per procedere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.). Il calcolo delle armature e delle carpenterie può essere annullato selezionando l’opzione Reset Armature, Carpenterie, etc. del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effettuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello stato precedente alla richiesta di annullamento.
13.6
Il Calcolo dei Solai Alcune modifiche alla geometria e alle proprietà di un solaio, alla sua sezione di calcolo e alle strutture che lo sostengono (pilastri, travi, ecc.) comportano la cancellazione di forze, vincoli e cedimenti ad esso applicati dall’Utente (v. §§ 12.10.1 e 12.10.2). Si consiglia di applicare ad un solaio eventuali forze, vincoli e/o cedimenti solo dopo aver richiesto del modello strutturale (v. § 13.2). Dopo il calcolo del modello strutturale, infatti, NON è più possibile modificare le proprietà del solaio e, quindi non si possono verificare le cancellazioni suddette.
Effettuate tutte le fasi di calcolo dell’Edificio fino al calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. 13.5), è possibile richiedere il Calcolo dei Solai. Il calcolo dei solai viene effettuato agli elementi finiti, considerando, a scelta dell’utente, gli elementi strutturali con le luci in asse o con la presenza dei braccetti infinitamente rigidi agli estremi (v. § 10.7.6). I carichi considerati sono di tipo distribuito, permanente e accidentale, concentrati, anch’essi permanenti e accidentali; vengono inoltre considerati, se presenti, variazioni termiche e cedimenti impressi. I carichi sono applicati in modo da calcolare, per ogni elemento, i massimi e i minimi momenti per nove sezioni di semiprogetto/verifica. Sono considerati momenti minimi sugli appoggi e in campata, indipendenti dai risultati del calcolo. Sono effettuate le verifiche allo SLU e allo SLE per sollecitazioni flettenti e taglianti, con l’imposizione dei minimi di Normativa. 402
13. Il Calcolo
Nel semiprogetto allo SLU è possibile che l’armatura necessaria affinché il momento ultimo della sezione sia maggiore del momento di progetto sia eccessiva, in particolare maggiore della percentuale massima impostata dall’utente; EdiLus-CA in tal caso automaticamente passa alla fascia piena. Chiaramente la fascia piena viene fatta intervenire anche nel caso di insufficienza della sezione. Per quanto riguarda le sollecitazioni taglianti si precisa che non vengono mai calcolate armature a taglio (staffe e/o ferri di parete), ma agendo opportunamente sulle armature presenti in trazione e/o sulle fasce piene si fa in modo da rispettare sempre la condizione riportata in 4.2.2.2.2 del D.M. 9/1/1996; più in particolare, nel caso che il taglio di progetto sia superiore a quello ultimo, per prima cosa cerca di aumentare le armature longitudinali a trazione fino a che portano benefici; nel caso ciò non sia sufficiente vengono aumentate le dimensioni delle fasce. Ciò comporta una puntualizzazione importante e cioè che le armature totali longitudinali servono sia per la flessione che per il taglio; ciò significa che eliminando ad esempio armatura longitudinale in trazione, si può ricevere un messaggio del tipo Il taglio di progetto per l’elemento indicato è superiore a quello ultimo calcolato in base alle indicazioni del punto 4.2.2.2.2 del D.M. 9/1/1996. Per quanto riguarda i momenti di servizio per le tipologie per le quali è previsto, si precisa che trattasi di momento di servizio allo SLU. Di ciò dovrà essere tenuto conto nella scelta del travetto. A tal proposito, considerando che la maggior parte delle aziende produttrici di solai fornisce tabelle dei momenti resistenti calcolati alle T.A., un utile criterio può essere quello di dividere il valore fornito dal programma per 1.5 e col valore risultante entrare nelle tabelle delle aziende produttrici. Il programma provvede automaticamente ad armare le campate e gli sbalzi (balconi) dei solai calcolati (v. § 10.7.6) secondo i criteri specificati nella pagina Solai nel toolbox Armature (v. § 16.1). Vengono, quindi, prodotte le tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7). Le armature dei solai vengono anche riportate nelle carpenterie (v. cap. 15) dell’edificio. Alle carpenterie ed alle tavole delle armature dei solai ottenute è possibile accedere selezionando gli opportuni nodi delle sezioni CARPENTERIE (v. cap. 15) ed ARMATURE (v. cap. 16) del Navigatore (v. § 3.2.1).
403
13. Il Calcolo
Per richiedere il calcolo dei solai del progetto attivo basta selezionare l’opzione Calcolo Solai del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buona norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.
Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezione Diagnostica (13.8) del programma. Se il calcolo dei solai viene richiesto senza aver preventivamente effettuato il calcolo del modello strutturale (v. § 13.2), il calcolo delle sollecitazioni (v. § 13.3.1), le verifiche (v. § 13.4.1) ed il calcolo delle armature e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede, comunque, ad effettuare tali calcoli. Pertanto, dopo aver richiesto il calcolo dei solai, non è possibile modificare alcun dato del progetto ad eccezione dei dati delle pagine del toolbox Armature che NON appartengono al raggruppamento Dati verifiche (v. cap. 16). I dati del raggruppamento “Dati verifiche” delle pagine del toolbox Armature vengono, infatti, bloccati in quanto sono necessari al calcolo delle aree di ferro e, quindi, al calcolo delle verifiche. Gli altri dati del toolbox Armature possono essere modificati per procedere alla eventuale personalizzazione delle armature (v. § 16.2.1 e segg.). Il calcolo dei solai può essere annullato selezionando l’opzione Reset Solai del menu CALCOLO o pigiando l’omonimo bottone della toolbar. Quando si richiede di annullare il calcolo, un messaggio chiede se effettuare automaticamente una copia di riserva (v. § 20.2) del progetto nello stato precedente alla richiesta di annullamento.
404
13. Il Calcolo
13.7
Il Calcolo COMPLETO Per il calcolo della struttura definita nel progetto attivo di EdiLus-CA è possibile procedere con due differenti modalità: • richiedere separatamente, ed ovviamente in una ben precisa sequenza, le fasi di calcolo necessarie (v. § 13.1); • richiedere il Calcolo COMPLETO in cui, senza soluzione di continuità, il programma provvede, in sequenza, alla definizione del Modello Strutturale, al calcolo delle sollecitazioni, al calcolo delle verifiche, al calcolo delle armature e delle carpenterie ed al calcolo dei solai con la conseguente produzione automatica dei relativi elaborati grafici. Per richiedere il Calcolo Completo della struttura del progetto attivo basta selezionare l’opzione Calcolo COMPLETO del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Prima di procedere al calcolo, un messaggio chiede se salvare il progetto. È buona norma salvare il progetto prima di procedere a qualsiasi operazione di calcolo.
Eventuali errori rilevati durante il calcolo vengono segnalati dalla sezione Diagnostica (13.8) del programma. Ultimato il calcolo completo è possibile visualizzare i risultati di calcolo (v. cap. 14), le tavole delle armature (v. cap. 16) e le carpenterie (v. § 15) prodotte. Naturalmente, una volta richiesto il calcolo completo, la geometria della struttura e tutti gli altri dati di input del progetto (carichi, caratteristiche dei materiali, sezioni, ecc.) non risultano più modificabili. Per modificare un qualsiasi dato di input del progetto è necessario annullare il calcolo completo o almeno le fasi del calcolo opportune (v. § 13.1). Per annullare il calcolo completo della struttura basta selezionare l’opzione Reset COMPLETO del menu CALCOLO oppure pigiare l’omonimo bottone della toolbar. Apportate le modifiche desiderate al progetto è possibile richiederne nuovamente il calcolo.
405
13. Il Calcolo
13.8
La Diagnostica EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potentissimo strumento di aiuto alla progettazione: la Diagnostica. La Diagnostica di EdiLus-CA rileva tutti gli errori e le incongruenze rilevate nel calcolo e li segnala nella finestra Diagnostica. Gli errori segnalati dal programma possono appartenere ad una delle tre seguenti tipologie: Fatal Error. I Fatal Error sono errori che non consentono al programma di proseguire nel calcolo. Un Fatal Error, pertanto, comporta l’interruzione e l’annullamento della fase del calcolo in cui esso viene rilevato. Contestualmente si apre la finestra Diagnostica in cui, grazie alle informazioni e alle funzionalità disponibili (v. avanti), è possibile correggere rapidamente l’errore per riprendere immediatamente il calcolo. Un Fatal Error, ad esempio, può essere provocato dall’errato disegno di un elemento strutturale che non consente al programma di effettuarne la corretta modellazione. Error. Gli Error sono errori che segnalano una grave incongruenza (ad es. una verifica NON soddisfatta) che inficia la correttezza del progetto. Tali errori, però, non interrompono il calcolo e, pertanto, vengono segnalati, nella finestra Diagnostica, alla fine del calcolo richiesto (Calcolo Completo o singola Fase di Calcolo). Se, nella fase di Calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2) vengono rilevati degli Error, al termine della fase stessa un messaggio chiede se si intende interrompere ed annullare la fase di calcolo per procedere alla loro correzione oppure se si intende proseguire nel calcolo.
Pigiando il bottone SI del messaggio, il calcolo viene interrotto e, nella finestra Diagnostica, vengono proposti tutti gli errori rilevati nel calcolo del modello strutturale. 406
13. Il Calcolo
Si consiglia vivamente di correggere tutti gli errori rilevati nella fase di calcolo del Modello Strutturale al termine della fase stessa.
Effettuata la correzione degli errori rilevati nella fase di calcolo del Modello Strutturale è possibile proseguire nel calcolo richiedendo le fasi di calcolo successive.
Pigiando, invece, il bottone NO del messaggio, il programma prosegue nel calcolo richiesto senza annullare il Calcolo del modello Strutturale. In questo caso gli errori rilevati nel calcolo del Modello Strutturale vengono proposti solo alla fine del calcolo richiesto insieme agli eventuali errori rilevati nelle altre fasi di calcolo. 407
13. Il Calcolo
Warning. I Warning sono segnalazioni di situazioni che formalmente non inficiano la correttezza del progetto, ma che possono evidenziare situazioni particolari o dimenticanze del progettista. Ad esempio, con un Warning viene segnalata la vicinanza di nodi della struttura: tale segnalazione va trascurata se la vicinanza dei nodi è dovuta alla scelta di non unire i relativi elementi strutturali, ma evidenzia un errore commesso nel disegno, se gli elementi devono risultare collegati. La rilevazione di soli Warning nelle varie fasi non interrompe il calcolo e, pertanto, essi vengono proposti solo alla fine del calcolo richiesto oppure quando il calcolo viene interrotto per la rilevazione di Fatal Error o di Error (alla fine del calcolo del Modello Strutturale). Nella parte superiore della finestra Diagnostica vengono proposti gli errori rilevati in una struttura ad albero in cui essi risultano raggruppati per fase di calcolo. Sul ramo principale dell’albero, infatti, vengono proposti i nodi (Modello Strutturale, Sollecitazioni, Verifiche e/o Armature, Carpenterie) relativi alle fasi del calcolo (v. § 13.1) in cui sono stati rilevati gli errori. Gli errori rilevati per ognuna delle fasi del calcolo risultano, a loro volta, organizzati per tipologia di errore. Se il calcolo viene interrotto dall’Utente al termine del Calcolo del Modello Strutturale per la correzione degli Error rilevati, nella finestra Diagnostica, a destra del nodo “Modello Strutturale”, viene riportata la stringa [Fase Interrotta].
Tale stringa segnala che il calcolo del Modello Strutturale è stato annullato e che, una volta corretti gli Error e gli eventuali Warning rilevati, esso dovrà essere ripetuto.
Esplodendo il nodo relativo ad una fase di calcolo, sul ramo che da esso si diparte, vengono, infatti, proposti i seguenti nodi (raggruppamenti): Fatal Error, contenente i Fatal Error rilevati nella fase di calcolo a cui tale nodo risulta collegato. 408
13. Il Calcolo
Error, contenente gli Error rilevati nella fase di calcolo a cui tale nodo risulta collegato. Warning, contenente i Warning rilevati nella fase di calcolo a cui tale nodo risulta collegato. Esplodendo il nodo di una delle tipologie di errori descritta (Fatal Error, Error o Warning) vengono proposti i nodi (cartella giallo scuro) di ulteriori raggruppamenti degli errori. Ad esempio, per gli errori relativi al Calcolo del Modello Strutturale, gli errori vengono raggruppati per gli elementi strutturali (travi, pilastri, pareti, ecc.) per cui vengono rilevati. Questo ulteriore raggruppamento risulta visualizzato solo se il bottone Visualizza Gruppo della toolbar della finestra Diagnostica risulta premuto (v. avanti). Se, invece, il bottone Visualizza Gruppo risulta NON premuto il raggruppamento descritto non viene proposto e gli errori vengono visualizzati direttamente sui rami che si dipartono dai nodi Fatal Error, Error e Warning. Per default il bottone Visualizza Gruppo risulta premuto.
Esplodendo uno degli ultimi raggruppamenti descritti (cartelle giallo scuro) nell’albero vengono proposti i nodi (cartelle giallo chiaro) aventi, come nome, la descrizione dei vari errori rilevati. Tali nodi contengono tutti gli errori uguali rilevati che, ovviamente, si riferiscono ad elementi diversi e/o a situazioni differenti. Esplodendo una delle cartelle giallo chiaro vengono, quindi, visualizzati i nodi degli errori caratterizzati dall’icona lato. Per ogni errore, a destra dell’icona, viene proposto un titolo che lo descrive sinteticamente. Selezionando un errore nella parte inferiore della finestra Diagnostica vengono proposti: • una barra azzurra che riporta, da sinistra, il codice identificativo dell’errore, il suo titolo e l’indicazione dell’eventuale elemento strutturale (pilastro, trave, ecc.) per cui esso si verifica; 409
13. Il Calcolo
• la descrizione dettagliata dell’errore, gli effetti da esso provocati e le modalità per risolverlo. La descrizione dell’errore selezionato e le modalità per la sua correzione possono essere stampate pigiando il bottone Stampa errore attivo della toolbar della finestra Diagnostica. Pigiando, invece, il bottone Stampa Tutto della toolbar vengono, invece stampati tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica. Ovviamente, per poter proceder alla correzione degli errori rilevati dalla diagnostica è necessario procedere al Reset del Calcolo effettuato (v. §§ precedenti). Alla finestra Diagnostica è anche possibile accedere, anche dopo un Reset del Calcolo, con un doppio click sul nodo DIAGNOSTICA del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto oppure pigiando il bottone Diagnostica Generale della toolbar della Finestra del Programma. Dopo aver effettuato un Reset del Calcolo, sotto la toolbar della finestra Diagnostica, appare la scritta Storico Diagnostica su sfondo arancione.
Nella finestra Diagnostica è disponibile una potentissima funzionalità che consente di individuare immediatamente nel progetto un dato o un elemento strutturale per cui è stato rilevato un errore. Un semplice doppio click sul nodo o sul titolo di un errore, infatti, apre la finestra del progetto (tavola) in cui è possibile correggerlo. Ad esempio, se l’errore si riferisce ad una trave, facendo un doppio click su esso nella finestra Diagnostica, si apre la tavola su cui la trave stessa è stata disegnata. Nella finestra aperta, inoltre, viene anche proposta la selezione della trave per cui è stato rilevato l’errore. Ovviamente, effettuando un Reset COMPLETO del Calcolo ed, in particolare, il Reset del calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2), si perde la modellazione (suddivisione in shell) delle pareti, delle solette e delle platee. In questo caso, la funzionalità descritta NON può più individuare le shell o i sub nodi del progetto per cui viene segnalato un errore in quanto queste NON esistono più.
410
13. Il Calcolo
La funzionalità appena descritta può anche essere richiesta cliccando sull’errore con il pulsante destro del mouse e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione vai sull’errore….
Sulla toolbar della finestra Diagnostica, oltre ai bottoni già descritti, sono presenti anche i seguenti bottoni: Vai al primo errore: sposta la selezione sul primo errore (in alto) riportato nella finestra Diagnostica. Vai all’errore precedente: sposta la selezione sull’errore che precede quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui questo risulta contenuto. Vai all’errore successivo: sposta la selezione sull’errore che segue quello selezionato esplodendo, se necessario, i raggruppamenti in cui questo risulta contenuto. Vai all’ultimo errore: sposta la selezione sull’ultimo primo errore (in basso) riportato nella finestra Diagnostica. Naturalmente tutti gli errori proposti nella finestra Diagnostica vengono aggiornati richiedendo nuovamente il calcolo.
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13. Il Calcolo
Pagina lasciata volutamente in bianco
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14. I Risultati di Calcolo
I Risultati di Calcolo Effettuato il Calcolo (v. cap. 13) EdiLus-CA offre al Tecnico svariate possibilità di visualizzazione dei risultati ottenuti. I principali risultati dell’Analisi Sismica della struttura vengono proposti nella sezione Masse e Modi di Vibrazione del progetto (v. § 5.3). Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per la visualizzazione e la stampa dei risultati di calcolo ottenuti, sia per un singolo elemento che per l’intera struttura. Vengono, inoltre, illustrate le potentissime funzionalità del programma che rendono estremamente più semplice, chiara e funzionale la lettura di tali risultati.
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14. I Risultati di Calcolo
14.1
Come Visualizzare i Risultati del Calcolo Effettuato il Calcolo (v. cap. 13), è possibile visualizzare i risultati ottenuti per ogni elemento della struttura (pilastro, trave, ecc.). Ovviamente i risultati che sarà possibile visualizzare sono relativi al tipo di calcolo effettuato. Ad esempio, avendo effettuato il solo Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3.1), sarà possibile visualizzare i dati delle sollecitazioni ma non i dati delle verifiche che, a loro volta, potranno essere visualizzati dopo aver richiesto il Calcolo delle Verifiche (v. § 13.4.1) oppure il Calcolo Completo (v. cap. 13.7).
I risultati di calcolo dell’elemento selezionato vengono proposti tabellati nella pagina Risultati del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.1.6). I Risultati di calcolo di tutti gli elementi della struttura possono essere visualizzati e stampati, sia nella Relazione (v. cap. 17) che nella finestra Risultati del Calcolo a cui si accede cliccando l’omonimo nodo del Navigatore (v. § 3.2.1). Gli stessi risultati possono anche essere visualizzati, in maniera più efficace, in una vista 3D. Nelle viste 3D è possibile, infatti, richiedere i diagrammi dei carichi, delle sollecitazioni e delle deformazioni dell’intera struttura (v. § 14.3).
Sempre nella vista 3D è possibile richiedere una efficacissima mappatura a colori dei carichi, delle sollecitazioni e delle deformazioni sulla struttura (v. § 14.3.7). In una vista 3D, si può anche richiedere di evidenziare gli elementi strutturali che non soddisfano determinate condizioni imposte dall’Utente (v. § 14.3.6). 414
14. I Risultati di Calcolo
Individuato un elemento molto sollecitato o deformato, basta selezionarlo per visualizzare i relativi dati di calcolo nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà (v. § 14.2).
14.2
I Risultati Numerici Dopo il Calcolo (v. cap. 13), i dati di Input, dei Carichi, delle Sollecitazioni, degli Spostamenti e delle Verifiche del progetto vengono riportati nella relazione prodotta automaticamente dal programma (v. cap. 17). Il Tecnico, però, può anche prendere visione dei risultati ottenuti per valutarli, senza dover stampare l’intera relazione. EdiLus-CA prevede la visualizzazione dei dati del calcolo sia per il singolo elemento strutturale, sia per tutti gli elementi strutturali.
A) I Risultati di Calcolo del Singolo Elemento Strutturale I dati di calcolo di un elemento strutturale possono essere visualizzati nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà. Per accedere ai risultati di calcolo di un elemento strutturale basta: • selezionare l’elemento nella tavola del disegno (v. § 6.6), in una vista 3D (v. cap. 12), in una carpenteria (v. cap. 15) o in una tavola delle armature (v. cap. 16) per accedere al toolbox delle Proprietà dell’elemento selezionato; • cliccare sulla linguetta Risultati in alto nel toolbox delle Proprietà per accedere all’omonima pagina dello stesso toolbox; • nel list box Tipologia, in alto nella pagina Risultati, selezionare la tipologia di risultato che si intende visualizzare (Sollecitazioni, Verifiche); 415
14. I Risultati di Calcolo
• nel sottostante list box Dettaglio selezionare i risultati da visualizzare; I risultati richiesti per l’elemento selezionato vengono proposti nella restante parte della pagina Risultati. Questa modalità per la visualizzazione dei risultati è estremamente funzionale in quanto consente immediatamente di valutare i dati di un singolo elemento strutturale per cui, dai diagrammi (v. § 14.3) o dalle verifiche (v. § 14.3.6), è stata rilevata una eventuale criticità. Nella pagina Risultati, dopo il calcolo dei Solai (v. § 13.6), oltre ai dati delle Sollecitazioni e delle Verifiche, è anche possibile visualizzare i dati di Servizio dell’oggetto Solaio (sezione di calcolo) (v. § 10.7.6) selezionato.
Nella pagina Risultati è anche possibile richiedere, per l’elemento strutturale selezionato, sia esso in cemento armato che in materiale generico (v. § 8.1.1.1), l’esportazione delle Sollecitazioni (per travi, pilastri, pareti, solette e platee) per TUTTE le possibili combinazioni di carico. Vista la rilevante mole dei dati richiesti, questi vengono esportati e NON visualizzati direttamente nella pagina Risultati, per consentirne un’agevole visualizzazione e, soprattutto, l’eventuale elaborazione con altri programmi. Le Sollecitazioni “combinate” di un elemento strutturale, per tutte le possibili combinazioni di carico, vengono esportate in un file in formato CSV che potrà essere aperto e gestito con Microsoft Excel o con altri programmi che supportano tale formato.
Per richiedere l’esportazione delle Sollecitazioni sull’elemento selezionato per tutte le possibili combinazioni di carico basta effettuare le seguenti operazioni: • nel list box Tipologia selezionare l’opzione Sollecitazioni Combinate; • nel list box Dettaglio scegliere lo Stato Limite (SLU = Stato Limite Ultimo oppure SLE = Stato Limite di Esercizio) per cui si intende ottenere le Sollecitazioni;
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14. I Risultati di Calcolo
• pigiare il bottone Esporta CSV proposto nella parte inferiore della pagina Risultati; questa operazione propone il dialog Esporta CSV in cui viene proposto il nome assegnato al file esportato e il nome ed il percorso (path) della cartella in cui questo viene creato. In tale dialog è possibile scegliere il separatore dei decimali dei valori numerici esportati (per default viene proposto il separatore previsto dal sistema); • pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione. Un messaggio informa sull’esito dell’esportazione. Pigiando il bottone Si di tale messaggio il file esportato viene aperto in Microsoft Excel. L’esportazione delle Sollecitazioni combinate viene automaticamente proposta nel list box Tipologia quando risulta selezionato più di un elemento (v. §§ 10.1.3 e 12.4). Con una modalità analoga a quella illustrata è possibile, infatti, esportare, in un’unica soluzione, i files CSV per tutti gli elementi selezionati appartenenti alla stessa tipologia. Non è possibile procedere all’esportazione se risultano selezionati elementi Appartenenti a tipologie differenti (ad es. travi e pilastri). Per facilitare la selezione di elementi della stessa tipologia, nella finestra Risultati viene eccezionalmente proposto il list box Filtro per entità (v. § 10.1.3.1). La selezione di una tipologia in tale list box elimina la selezione da tutti gli elementi appartenenti a tipologie differenti da quella scelta.
B) I Risultati di Calcolo di Tutti gli Elementi Strutturali I risultati numerici del calcolo vengono anche proposti, per tutti gli elementi della struttura, nella finestra Risultati del Calcolo del progetto. Nella finestra Risultati del Calcolo i dati del progetto possono essere visualizzati, stampati e/o esportati, anche parzialmente, prima di richiedere la produzione dell’intera relazione (v. cap. 17). Per accedere alla finestra Risultati del Calcolo del progetto attivo basta fare un semplice doppio click sul nodo RISULTATI del CALCOLO del Navigatore. La finestra Risultati del Calcolo è sormontata da una toolbar con i seguenti bottoni: Risultati: apre il menu per la scelta della tipologia di dati del progetto che si intende visualizzare nella finestra; 417
14. I Risultati di Calcolo
Nella finestra Risultati di Calcolo è possibile visualizzare, per ogni elemento strutturale in c.a. o in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), le Sollecitazioni e le Tensioni per le singole condizioni di carico. Nelle Verifiche, invece, vengono proposte, per gli elementi in c.a., le sollecitazioni relative alla sola combinazione di carico più gravosa per lo Stato Limite scelto. Nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà (v. punto A) è comunque possibile richiedere, per ogni elemento, le sollecitazioni per TUTTE le combinazioni di carico.
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14. I Risultati di Calcolo
Stampa...: avvia la procedura per la stampa dei dati visualizzati nella finestra proponendo il dialog per la scelta delle opzioni di stampa. A destra dei bottoni descritti è presente il list box Zoom in cui è possibile scegliere la percentuale di ingrandimento opportuna per visualizzare agevolmente i dati nella finestra. Nella restante parte della finestra Risultati del Calcolo vengono proposti, opportunamente tabellati, i dati richiesti. Facendo un click, con il pulsante destro del mouse all’interno di questa zona della finestra, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni già proposte sulla toolbar, contiene l’opzione Salva in formato RTF.... Tale opzione consente di esportare i dati visualizzati nel formato RTF per poterla visualizzare e gestire liberamente, con qualsiasi Word Processor, anche su computer su cui non risulta installato il programma.
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14. I Risultati di Calcolo
14.3
Le Viste dei Risultati In una vista 3D (v. cap. 12) del progetto di EdiLus-CA, oltre a visualizzare le caratteristiche morfologiche e strutturali dell’edificio, è possibile visualizzare, in maniera sintetica ed efficace, i risultati del calcolo della struttura. La possibilità di salvare, nel progetto, le viste 3D desiderate, consente di archiviare le viste significative con i risultati di calcolo. La scelta dei risultati da visualizzare nella vista 3D attiva si effettua nel toolbox Risultati a cui si accede cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale lungo il bordo destro della Finestra del Programma (v. § 3.2). In alto, nel toolbox Risultati, è presente il list box per la scelta della tipologia di Risultati da visualizzare. Le opzioni di tale list box sono: NESSUNO: richiede che nella vista 3D NON venga proposto alcun risultato; Carichi: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D con i diagrammi dei carichi sui vari elementi della struttura (v. § 14.3.1); Spinte terreno e idrostatiche: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle spinte del terreno ed idrostatiche sulle pareti (v. § 14.3.9); Spostamenti: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva con la relativa deformata (v. § 14.3.2); Sollecitazioni Pilastri, Travi e Winkler: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni su pilastri, travi e travi di fondazione (alla Winkler) (v. § 14.3.3); Tensioni Pareti, Solette e Platee: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sulle eventuali pareti, solette e platee (v. § 14.3.4); Tensioni sul Terreno: richiede, nella vista 3D attiva, i diagrammi delle sollecitazioni sul terreno (v. § 14.3.5); Controllo delle Verifiche: richiede di evidenziare, nella struttura, gli elementi che rispettano determinate condizioni specificate dall’Utente (v. § 14.3.6); Spostamenti Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva con le deformate dei solai (v. § 14.3.10); 420
14. I Risultati di Calcolo
Sollecitazioni Solai: richiede la vista strutturale (v. § 12.9) della vista 3D attiva con i diagrammi delle sollecitazioni sui solai (v. § 14.3.11). Sotto il list box descritto è presente una toolbar con i seguenti bottoni: Applica: conferma l’applicazione delle scelte effettuate nel toolbox Risultati, visualizzando i risultati richiesti nella vista 3D attiva. Seleziona Tutte le condizioni di carico: seleziona tutte le possibili condizioni di carico previste nel toolbox Risultati. Deseleziona Tutte le condizioni di carico: deseleziona tutte le condizioni di carico previste nel toolbox Risultati. Per ogni opzione scelta nel list box per la scelta dei risultati da visualizzare (ad esclusione di “Controllo delle Verifiche”), il toolbox Risultati risulta costituito dalle pagine Opzioni, Monitor e Grafica attivabili alternativamente cliccando sull’omonima linguetta sotto il list box stesso. Nella pagina Grafica viene proposta la tabella in cui è possibile personalizzare i colori dei diagrammi dei risultati che si intende visualizzare. Ogni rigo della tabella presenta, da sinistra, i seguenti campi: Descrizione, in cui viene riportato il nome del tipo di elemento strutturale (pilastro, trave, ecc.) per cui occorre scegliere il colore del diagramma; Colore, che riporta il colore scelto per il diagramma sul tipo di elemento strutturale; cliccando nel campo Colore si attiva il list box in cui è possibile scegliere il colore desiderato per il diagramma; Intensità, in cui viene proposto il cursore per la definizione dell’intensità del colore scelto per il diagramma. Nella pagina Opzioni vengono scelti i risultati da visualizzare nella vista 3D attiva (v. § 12.6). Nella pagina Monitor è possibile richiedere un ingrandimento dei diagrammi visualizzati e un’efficace mappatura a colori dei risultati (v. § 14.3.7). Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentite le operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti). Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risultati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.
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14. I Risultati di Calcolo
14.3.1
I Diagrammi dei Carichi I diagrammi dei carichi sono gli unici dati del progetto che possono essere visualizzati prima di richiedere il calcolo (v. cap. 13). In tali diagrammi vengono rappresentati tutti i carichi derivanti dall’Analisi dei Carichi effettuata automaticamente dal programma ed eventuali carichi aggiuntivi applicati sulla struttura dall’Utente (v. ad es. §§ 10.3.4 e 12.9.1.1). Per richiedere il diagramma dei carichi sull’intera struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Carichi; questa operazione propone, nella pagina Opzioni dello stesso toolbox, gli strumenti opportuni per la scelta dei carichi da visualizzare. • Nel box sottostante selezionare i check box relativi alle condizioni di carico che si intende visualizzare. Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare ed ottenere i diagrammi dei carichi nella vista 3D. Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori massimo e minino dei carichi. Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare i carichi in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7). 422
14. I Risultati di Calcolo
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata). Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualizzare le deformazioni della struttura. Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore del carico in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista, il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
14.3.2
Gli Spostamenti della Struttura Per richiedere il diagramma degli spostamenti dell’intera struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6) basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Spostamenti; questa operazione propone, nella pagina Opzioni dello stesso toolbox, gli strumenti per la scelta degli spostamenti desiderati. In alto, nella pagina Opzioni del Toolbox, è presente il list box Tipo in cui, in questo caso, viene proposta come unica opzione complessiva (default) che fornisce la rappresentazione complessiva degli spostamenti della struttura.
• Nel list box Spostamenti specificare se gli spostamenti da visualizzare sono quelli calcolati per carichi statici o per effetto del sisma. Ovviamente, se nel list box “Analisi Sismica” (v. § 5.1) è stata scelta l’opzione “Nessuna”, nel list box “Spostamenti” sarà proposta la sola opzione “per carichi statici”. In base alla scelta effettuata nel list box Spostamenti, nella pagina Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:
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14. I Risultati di Calcolo
per carichi statici Se nel list box Spostamenti viene scelta l’opzione per carichi statici, nella pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi) per definire della combinazione delle condizioni di carico in base a cui devono essere calcolati gli spostamenti.
per effetto del sisma Se nel list box Spostamento viene scelta l’opzione per effetto del sisma, nella restante parte della pagina Opzioni vengono proposti i list box: Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma. Stato limite, in cui va scelto lo stato limite (ultimo o di danno) in base al quale vengono calcolati gli spostamenti; l’opzione “danno”può essere scelta solo se calcolo viene effettuato secondo l’Ordinanza 3274 (v. § 5.1). Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui vengono calcolati gli spostamenti. Tale list box viene proposto solo se è stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1). Effettuate le scelte opportune, basta pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox Risultati per confermarle ed ottenere gli spostamenti desiderati nella vista 3D. Pigiando il bottone Applica viene anche proposta la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare un valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori massimo e minino degli spostamenti richiesti. Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare gli spostamenti richiesti in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7). La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata). 424
14. I Risultati di Calcolo
Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualizzare le deformazioni della struttura. Una potentissima funzionalità consente anche di leggere, in maniera semplicissima, il valore dello spostamento in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista, il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
14.3.3
Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione sui pilastri e le travi della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sollecitazioni Pilastri, Travi e Winkler; questa operazione propone, nella pagina Opzioni dello stesso toolbox, gli strumenti opportuni per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare. • Nel list box Tipo scegliere il tipo di sollecitazione da visualizzare. La scelta di una delle opzioni del list box Tipo propone, nello spazio sottostante, un grafico esplicativo del tipo di sollecitazione richiesta nel riferimento locale dell’asta (v. § 21.2). • Nel list box Sollecitazioni specificare se le sollecitazioni da visualizzare sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In base alla scelta effettuata nel list box, nella restante parte della pagina Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:
per carichi statici Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per carichi statici, nella pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi), per definire la combinazione delle condizioni di carico in base a cui devono essere calcolate la sollecitazioni richieste. 425
14. I Risultati di Calcolo
per effetto del sisma Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per effetto del sisma, nella parte inferiore della pagina Opzioni vengono proposti i list box: Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma; Stato limite, in cui viene sempre proposta l’opzione ultimo (NON modificabile) in base alla quale vengono calcolate le sollecitazioni richieste; Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui vengono calcolate le sollecitazioni. Tale list box viene proposto solo se è stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1). Effettuate le scelte opportune nella pagina Opzioni, basta pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermarle ed ottenere le sollecitazioni desiderate nella vista 3D. Questa operazione propone anche la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori massimo e minino delle sollecitazioni richieste. Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare le sollecitazioni richieste mediante una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7). La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata). Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualizzare le deformazioni della struttura. Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della sollecitazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista, il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista. 426
14. I Risultati di Calcolo
14.3.4
Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee Le modalità per richiedere i diagrammi delle tensioni su eventuali pareti, solette e/o platee della struttura nella vista 3D attiva (v. § 12.6) sono analoghe a quelle previste per i pilastri e le travi. Pertanto, per la descrizione di tali modalità si rimanda al § 14.3.3.
14.3.5
Le Tensioni sul Terreno Nella vista 3D attiva (v. § 12.6) del progetto di EdiLus-CA è possibile visualizzare le tensioni sul terreno mediante una mappatura a colori (v. § 14.3.7) e l’esito delle necessarie verifiche richieste per tali tensioni.
Come Visualizzare le Tensioni sul Terreno Per visualizzare, nella vista 3D attiva del progetto, le sollecitazioni sul terreno, basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Tensioni sul Terreno; questa operazione propone la pagina Opzioni del toolbox. • Nel list box Tipo della pagina Opzioni selezionare l’opzione Tensioni sul Terreno. La scelta di questa opzione propone, nello spazio sottostante, gli strumenti per la scelta delle Tensioni da visualizzare. • Nel list box Tensioni specificare se le sollecitazioni da visualizzare sono quelle calcolate per carichi statici o per effetto del sisma. In base alla scelta effettuata nel list box Sollecitazioni, nella restante parte della pagina Opzioni, vengono proposti gli strumenti illustrati di seguito:
per carichi statici Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per carichi statici, nella pagina Opzioni vengono proposti i check box P (positivi) o N (negativi) per definire la combinazione delle condizioni di carico in base a cui devono essere calcolate la tensioni. 427
14. I Risultati di Calcolo
per effetto del sisma Se nel list box Sollecitazioni viene scelta l’opzione per effetto del sisma, nella parte inferiore della pagina Opzioni vengono proposti i list box: Sisma, in cui va scelta la direzione (X, Y o Z) del sisma; Stato limite, in cui viene sempre proposta l’opzione ultimo (NON modificabile) in base alla quale vengono calcolate le tensioni; Modo di Vibrazione, in cui va scelto il modo di vibrazione in base a cui vengono calcolate le tensioni. Tale list box viene proposto solo se è stata richiesta un’analisi sismica “Dinamica” (v. § 5.1). Effettuate le scelte opportune nella pagina Opzioni, basta pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermarle ed ottenere, nella vista 3D, la mappatura a colori delle tensioni sul terreno. Pigiando Applica viene anche proposta la pagina Monitor del toolbox (v. § 14.3.7). Nel combo box Pos/Neg è possibile scegliere di visualizzare la mappatura delle sole tensioni Positive, Negative o entrambe le tensioni. Una potente funzionalità consente anche di leggere, in maniera semplicissima, il valore della tensione in un determinato punto del terreno (v. § 14.3.8).
Il Controllo delle Verifiche sulle Tensioni sul Terreno Per visualizzare, nella vista 3D attiva del progetto, i nodi della struttura (di fondazione) in corrispondenza dei quali NON risultano rispettate le necessarie verifiche sulle tensioni sul terreno basta effettuare le seguenti operazioni: Naturalmente, eventuali verifiche NON soddisfatte sulle tensioni del terreno vengono anche segnalate nella finestra della Diagnostica (v. § 13.8) che si apre dopo il Calcolo delle Sollecitazioni (v. § 13.3) o il Calcolo Completo (v. § 13.7).
• Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3). • Nel list box in alto nel toolbox selezionare Tensioni sul Terreno. • Nel list box Tipo della pagina Opzioni selezionare l’opzione: 428
14. I Risultati di Calcolo
Verifica SIGMA caratteristica, per visualizzare, nella vista 3D, l’esito delle verifiche sulla sigma sul terreno per carichi caratteristici; Verifica SIGMA allo SLU, per visualizzare, nella vista 3D, l’esito delle verifiche sulla sigma sul terreno allo SLU; Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox. Un apposito messaggio nella parte centrale del toolbox Risultati riporta l’esito della verifica scelta nel list box Tipo (“Verifica SIGMA caratteristica” o “Verifica SIGMA allo SLU”). Tale messaggio viene proposto: • in rosso, se l’esito della verifica è negativo per almeno un nodo di fondazione della struttura; • in verde, se la verifica risulta soddisfatta per tutti i nodi. Nella vista 3D, inoltre, vengono rappresentati: in verde tutti i nodi per cui la verifica scelta risulta SODDISFATTA; in magenta tutti i nodi per cui la verifica scelta risulta NON SODDISFATTA. Le tensioni sul terreno (in particolare quelle per cui non sono soddisfatte le verifiche) in corrispondenza del nodo selezionato possono essere visualizzate nella pagina Risultati del Toolbox delle sue Proprietà (v. §§ 12.9.1 e 14.2).
14.3.6
Il Controllo delle Verifiche Il Controllo delle Verifiche è un ulteriore efficacissimo strumento per il controllo dei dati di calcolo. Grazie a tale controllo l’Utente può richiede di evidenziare, nella vista 3D attiva (v. § 12.6), gli elementi che rispettano almeno una di una serie di condizioni specificate dall’Utente. Ad esempio, è possibile conoscere se, nella struttura, esistono elementi la cui armatura supera il massimo previsto e, grazie alla loro evidenziazione in giallo, individuarli immediatamente. Per effettuare i controlli descritti basta: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. 429
14. I Risultati di Calcolo
• Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Controllo delle Verifiche; questa operazione propone nel toolbox, i check box per la scelta delle condizioni da imporre per il controllo. I check box per la scelta delle condizioni risultano raggruppati in appositi box, per tipologia di sollecitazione. La descrizione di una condizione viene proposta in rosso se essa si riferisce a un vero e proprio errore o incongruenza, mentre viene proposta in blu se si riferisce ad una semplice avvertenza. Aprire il box relativo alla tipologia dei controlli da effettuare cliccando sull’apposito bottoncino a destra del titolo del box oppure sulla barra contenente il titolo stesso. • Selezionare i check box relativi alle condizioni che si intende imporre. Per default TUTTI i check box del toolbox risultano selezionati. Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare ed ottenere i diagrammi dei carichi nella vista 3D. Per il Controllo delle Verifiche, il toolbox Risultati prevede una serie di utilità specifiche che consentono di operare in modo agevole e rapido. In primo luogo è possibile richiedere che le selezioni delle condizioni effettuate nel toolbox non debbano essere confermate ogni volta pigiando il bottone Applica della toolbar del toolbox. Quando il bottone al CLICK della toolbar risulta premuto la selezione di un check box viene automaticamente confermata senza bisogno di premere il bottone Applica. Pigiando il bottone Seleziona della toolbar vengono automaticamente selezionati tutti i check box (condizioni) contenuti in tutti i box (anche se risultano chiusi) del toolbox Risultati. 430
14. I Risultati di Calcolo
Pigiando, invece, il bottone Deseleziona viene automaticamente rimossa la selezione da tutti i check box contenuti in tutti i box del toolbox Risultati. Pigiando il bottone Seleziona tutto, presente nella parte superiore di ogni box, vengono selezionati tutti i check contenuti nel box stesso. Pigiando il bottone Deseleziona tutto, presente nella parte superiore di ogni box, viene rimossa la selezione da tutti i check contenuti nel box stesso. Selezionando, nella vista, un elemento che rispetta una delle condizioni imposte è anche possibile visualizzarne i dati di calcolo nella pagina Risultati del toolbox delle sue proprietà (v. § 10.1.6).
14.3.7
La Mappatura a Colori dei Diagrammi Tutti i risultati di calcolo (spostamenti, sollecitazioni, ecc.) di cui è stata richiesta la rappresentazione grafica in una vista 3D (v. § 12.6) possono anche essere visualizzati mediante una efficacissima mappatura a colori. Grazie ai colori della mappatura si ottiene un quadro chiaro e sintetico da cui è possibile rilevare agevolmente gli spostamenti o le sollecitazioni di un determinato elemento strutturale o di un’intera parte dell’edificio. A seconda del tipo dei risultati di calcolo richiesti (v. § 14.3), ogni colore rappresenta, infatti, un determinato valore di spostamento o di sollecitazione e le sfumature tra i vari colori indicano i valori intermedi. Per richiedere la mappatura a colori dei risultati di calcolo rappresentati graficamente nella vista 3D attiva (v. § 12.6) basta: • accedere al toolbox Risultati cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale sul il bordo destro della Finestra del Programma; • nel toolbox Risultati specificare le caratteristiche (carichi, sollecitazioni o spostamenti) che si intende visualizzare (v. §§ 14.3.1, 14.3.2, 14.3.3, 14.3.4, 14.3.5); pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le richieste; questa operazione propone i diagrammi delle caratteristiche richieste nella vista 3D e apre la pagina Monitor dello stesso toolbox; • nella pagina Monitor selezionare il check box Scala cromatica. 431
14. I Risultati di Calcolo
Nella pagina Monitor vengono anche proposti gli strumenti per la personalizzazione della mappatura a colori degli spostamenti o delle sollecitazioni nella struttura. Oltre agli strumenti già illustrati nei paragrafi precedenti, nella pagina Monitor viene proposto il list box Pos/neg in cui va scelto il segno dei valori che si intende visualizzare nella mappatura. Se nel list box Pos/neg si seleziona l’opzione Valori +/-, il colore della mappatura in un punto di un elemento è il maggiore, in valore assoluto, tra quello positivo e negativo nel punto stesso. Per valutare anche il segno delle sollecitazioni sugli elementi della struttura è possibile richiedere separatamente la mappatura dei soli valori positivi (selezionando l’opzione Valori + del list box Pos/neg) o quella dei soli valori negativi (selezionando l’opzione Valori - del list box Pos/neg).
Sotto il list box descritto è presente la scala cromatica dei valori della mappatura. Sopra la scala cromatica viene riportato il valore massimo (corrispondente al colore rosso) della sollecitazione o della deformazione sulla struttura. Sotto la scala cromatica viene, invece, riportato il valore minimo (corrispondente al blu) della sollecitazione o della deformazione sulla struttura. A sinistra e a destra della scala cromatica due cursori consentono di modificare i valori degli estremi dell’intervallo delle sollecitazioni o delle deformazioni che si intende visualizzare sulla struttura. Spostando verso il basso il cursore di sinistra e verso l’alto il cursore di destra viene ridotto il valore massimo ed aumentato il valore minimo dell’intervallo proposto per default e, sulla struttura, viene proposta la mappatura delle sole sollecitazioni o spostamenti del nuovo intervallo specificato.
432
14. I Risultati di Calcolo
Il nuovo valore dell’estremo superiore (inferiore) dell’intervallo delle sollecitazioni o delle deformazioni visualizzate viene proposto, in bianco, all’interno del colore rosso (blu) della scala cromatica. La funzionalità descritta consente di “filtrare” le sollecitazioni o le deformazioni visualizzate sulla struttura in modo da analizzare, in maniera puntuale, le sollecitazioni o le deformazioni di una certa entità. Ad esempio, considerando trascurabili deformazioni della struttura inferiori ad un certo valore, è possibile visualizzare solo la mappatura delle deformazioni comprese tra tale valore e quello massimo spostando il cursore a destra della scala cromatica fino a raggiungere il valore suddetto. Ovviamente, il cursore a sinistra della scala cromatica NON può scendere sotto il valore minimo dell’intervallo indicato dal cursore di destra. Analogamente, il cursore di destra NON può superare il valore massimo dell’intervallo indicato dal cursore di sinistra.
Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista, il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
14.3.8
Come Leggere il Valore del Carico, dello Spostamento o della Sollecitazione in un Punto della Struttura In ognuna delle viste dei risultati (v. § 14.3 e segg.) o nella relativa mappatura a colori (v. § 14.3.7) è possibile visualizzare il valore (di carico, spostamento o sollecitazione) proposto in qualsiasi punto di un elemento (trave, pilastro, parete, ecc.) della struttura. Per ragioni di semplicità, di seguito viene illustrata la modalità per visualizzare un valore in un determinato punto di una trave. In maniera analoga sarà possibile visualizzare i valori nei punti desiderati su pilastri, pareti, solette, platee, ecc.. Per visualizzare, nella vista dei risultati attiva, un valore (di carico, spo433
14. I Risultati di Calcolo
stamento o sollecitazione) in un punto di una trave basta effettuare le seguenti operazioni: • fare click sull’elemento per selezionarlo; se nella vista dei risultati è visualizzato un diagramma, l’elemento selezionato viene proposto con la relativa sagoma;
• spostare il cursore lungo l’oggetto selezionato per individuare il punto in cui si intende leggere il risultato; durante lo spostamento in un campo giallo vengono proposti dinamicamente: • la distanza del punto indicato dal cursore dall’estremità iniziale della trave (v. § 21.2); • la percentuale della lunghezza libera di inflessione della trave percorsa dal cursore a partire dalla sua estremità iniziale (v. § 21.2);
•
il valore (del carico, dello spostamento o della sollecitazione) nel punto della trave in cui è presente il cursore.
In maniera analoga sarà possibile visualizzare, nelle viste dei risultati opportune, i valori dei carichi, delle sollecitazioni in un punto di un qualsiasi altro elemento strutturale (pilastro, parete, soletta, ecc.). Nella visualizzazione dei risultati di calcolo in una vista 3D, NON sono consentite le operazioni che non ha senso effettuare (ad es. la multiselezione degli oggetti). Il programma segnala che, nella vista 3D, risulta attiva la visualizzazione dei risultati di calcolo con la presenza dell’icona a lato a destra nella barra di stato.
434
14. I Risultati di Calcolo
14.3.9
Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti Per richiedere il diagramma delle spinte del terreno (v. § 10.23) o idrostatiche (v. § 10.24) sulle pareti della struttura, basta effettuare le seguenti operazioni: • Richiedere almeno il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2). Una spinta su una parete viene definita applicando una forza ad ogni sua Shell interessata da una spinta. La suddivisione in Shell di una parete si ottiene solo dopo aver richiesto il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2). Pertanto, per poter visualizzare i diagrammi delle spinte del terreno e/o delle spinte idrostatiche sulle pareti dell’edificio, è necessario richiedere preventivamente almeno il calcolo del Modello Strutturale.
• Accedere ad una vista 3D del progetto (v. § 12.6). • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox selezionare l’opzione Spinte terreno e idrostatiche; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del toolbox, i check box per la scelta delle spinte da visualizzare. • Selezionare i check relativi alle spinte [Spinta Idrostatica (statica), Spinta Idrostatica (sisma), Spinta Terreno (statica) e/o Spinta Terreno (sisma)] da visualizzare. Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le scelte effettuate ed ottenere, nella vista 3D, una mappatura a colori delle spinte richieste. Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto. 435
14. I Risultati di Calcolo
Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori massimo e minino delle spinte richieste.
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura. Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della sollecitazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Un semplice click sul diagramma, infatti, attiva la modalità per la lettura dinamica (in un campo giallo) del valore della spinta nel punto della faccia della parete in cui è posizionato il cursore.
Il punto a cui si riferisce il valore della spinta proposto viene indicato da una freccetta nera ortogonale alla faccia della parete. Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista 3D, il diagramma ottenuto viene eliminato dalla vista stessa.
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14. I Risultati di Calcolo
14.3.10
Gli Spostamenti dei Solai Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere di visualizzare, in una vista 3D, gli spostamenti su ogni solaio per cui è stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6). Per richiedere il diagramma degli spostamenti dei solai nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Spostamenti Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del toolbox, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare. Nel list box Tipo della pagina Opzioni è disponibile la sola opzione complessiva (default). L’unica opzione disponibile nel list box Spostamenti è, ovviamente, per carichi statici.
• Selezionare i check box P (positivi) o N (negativi) per indicare la combinazione delle condizioni di carico (Carico Permanente e Carico Verticale/Abitazioni) in base a cui vengono calcolati gli spostamenti richiesti. Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le scelte effettuate ed ottenere gli spostamenti richiesti nella vista 3D.
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14. I Risultati di Calcolo
Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare un valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) dei diagrammi proposti. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori massimo e minino degli spostamenti richiesti. Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare gli spostamenti richiesti in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).
Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore dello spostamento in un punto (v. § 14.3.8) della sezione di calcolo di un solaio. Un semplice click sulla sezione di calcolo di un solaio, infatti, attiva la modalità per la lettura dinamica (in un campo giallo) dello spostamento nel punto in cui è posizionato il cursore. Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista, il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
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14. I Risultati di Calcolo
14.3.11
Le Sollecitazioni sui Solai Dopo aver richiesto il Calcolo dei Solai (v. § 13.6) è possibile richiedere di visualizzare, in una vista 3D, le sollecitazioni (Momento e Taglio) su ogni solaio per cui è stata specificata una Sezione di Calcolo (v. § 10.7.6). Per richiedere il diagramma di un determinato tipo di sollecitazione su un solaio calcolato nella vista 3D attiva (v. § 12.6), basta: • Accedere al toolbox Risultati (v. § 14.3) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar verticale sul bordo destro della Finestra del Programma. • Nel list box in alto nel toolbox Risultati selezionare l’opzione Sollecitazioni Solai; questa operazione propone, nella pagina Opzioni del toolbox, gli strumenti per la scelta delle sollecitazioni da visualizzare. • Nel list box Tipo scegliere la sollecitazione [M3 (momento intorno all’asse 3) o F2 (taglio lungo l’asse 2)] da visualizzare. Naturalmente, l’unica opzione disponibile nel list box Sollecitazioni è per carichi statici.
• Selezionare i check box P (positivi) o N (negativi), della combinazione delle condizioni di carico (Carico Permanente e Carico Verticale/Abitazioni) in base a cui vengono calcolate la sollecitazioni richieste. Pigiare il bottone Applica della toolbar del toolbox per confermare le scelte ed ottenere il diagramma delle sollecitazioni richiesto nella vista 3D.
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14. I Risultati di Calcolo
Pigiando il bottone Applica viene proposta la pagina Monitor del toolbox. Nel combo box Zoom della pagina Monitor è possibile scegliere o digitare il valore riduttivo (< 100) o amplificativo (> 100) del diagramma proposto. Al valore 100, proposto per default nel combo box Zoom, corrisponde una visualizzazione del diagramma ottimizzata in funzione dei valori massimo e minino delle sollecitazioni richieste. Nella pagina Monitor è anche possibile richiedere di visualizzare le sollecitazioni richieste in una efficacissima mappatura a colori che ne rende estremamente agevole e funzionale la quantificazione e la lettura (v. § 14.3.7).
La selezione del check box Mostra struttura (proposta per default) della pagina Monitor richiede di visualizzare anche la struttura (indeformata). Naturalmente tale scelta può risultare utile quando si richiede di visualizzare le deformazioni della struttura. Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della sollecitazione in un determinato punto della struttura (v. § 14.3.8). Una potente funzionalità consente anche di leggere il valore della sollecitazione richiesta (momento o taglio) in un punto (v. § 14.3.8) della sezione di calcolo di un solaio. Un semplice click sulla sezione di calcolo di un solaio, infatti, attiva la modalità per la lettura dinamica (in un campo giallo) della sollecitazione nel punto in cui è posizionato il cursore. Pigiando il bottone Reset Grafico dei Risultati della toolbar della vista, il diagramma richiesto viene eliminato dalla vista.
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15. Le Carpenterie
Le Carpenterie e i Telai Effettuato il calcolo, per il progetto attivo il programma produce automaticamente le carpenterie di tutti i piani dell’edificio, compresa quella del piano di Fondazione (v. § 6.1). Le carpenterie prodotte possono essere liberamente modificate e personalizzate dal Tecnico (v. § 15.2). Vengono inoltre prodotti i grafici di tutti i telai della struttura (v. § 15.3). Nel presente capitolo vengono descritte le modalità operative per visualizzare e stampare le carpenterie ed i telai prodotti dal programma.
441
15. Le Carpenterie
15.1
Come Visualizzare le Carpenterie Richiedendo il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5) oppure il Calcolo Completo (v. § 13.7) il programma provvede anche alla produzione delle carpenterie di ogni piano dell’edificio. Per visualizzare la carpenteria prodotta per un piano dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni: Esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto (se risulta chiuso). Questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, il nodo CARPENTERIE. Esplodere anche il nodo CARPENTERIE per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, i nodi di tutte le carpenterie prodotte. I nodi delle carpenterie risultano nominati come le piante corrispondenti (v. cap. 6). Fare doppio click sul nodo della carpenteria da visualizzare. Questa operazione apre, nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra CARPENTERIE in cui viene proposta la carpenteria richiesta. La finestra CARPENTERIE riporta, sulla sua barra del titolo, il nome del progetto e quello della carpenteria visualizzata. La restante parte della finestra è occupata da una vera e propria tavola grafica in cui viene proposta la carpenteria richiesta. Cliccando in un punto qualsiasi della tavola con il pulsante destro del mouse si apre un menu locale. Tale menu presenta le seguenti opzioni: • Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggetti nella tavola (v. § 10.1.2); l’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo oggetto disegnato; cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si attiva il menu per la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ovviamente, in tale menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcuni oggetti della tipologia Generali; • le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4). In una carpenteria la campata di un solaio o uno sbalzo per cui non è stato richiesto il calcolo si presenta in maniera differente da una campata o 442
15. Le Carpenterie
uno sbalzo facenti parte di un solaio per cui è stato richiesto il calcolo (campate o sbalzi interessati da una sezione di calcolo) (v. § 10.7.6).
Campate o sbalzi di solai per cui NON è stato richiesto il calcolo Nelle campate di solaio NON calcolate viene riportato il disegno delle pignatte, dei travetti, della fascia piena, dei rompitratta e delle armature di ripartizione specificati nelle relative Proprietà (v. § 10.7.3). Per ogni balcone NON calcolato, viene anche riportata l’armatura specificata nelle relative Proprietà (v. § 10.8.3).
443
15. Le Carpenterie
Campate o sbalzi di solai per cui è stato richiesto il calcolo Nelle campate e negli sbalzi (balconi) che fanno parte di un solaio calcolato, vengono riportati: • La sezione di calcolo solaio che riporta, da un lato, il verso della sezione stessa e, dall’altro lato, il cerchio con il numero che identifica il solaio calcolato. Tale cerchio può essere liberamente spostato nella tavola. La stringa che identifica il solaio è del tipo “X.X” dove il numero che precede il punto indica il piano dell’edificio e quello che segue il punto è il numero che identifica la sezione di calcolo nel piano. • I ferri superiori ed inferiori e l’indicazione della fascia piena calcolati automaticamente dal programma. • L’indicazione del momento di servizio e della tipologia del travetto, per le sole tipologie di solaio o balcone a “travetti precompressi”, “travetti tralicciati” e “pannelli prefabbricati” (v. § 10.7.3 e 10.8.3). Se in una carpenteria non si intende visualizzare le armature e le informazioni descritte proposte per le campate e gli sbalzi di un solaio calcolato, basta selezionare la relativa sezione di calcolo e, nel relativo toolbox delle Proprietà, deselezionare il check box Disegno armature. Le carpenterie prodotte NON possono essere rinominate o eliminate dal progetto ma possono essere personalizzate (v. § 15.2). Tutti i testi (numerazioni, descrizioni delle armature, ecc.) riportati in una carpenteria possono essere liberamente spostati e modificati con le modalità previste per la gestione dei testi (v. § 10.15.1). Anche le linee di quota possono essere modificate, eliminate e spostate con le consuete modalità. Le carpenterie prodotte possono essere stampate singolarmente, nella scala opportuna, direttamente nella finestra CARPENTERIE oppure possono essere composte liberamente, con altri elaborati grafici (ad es. tavole delle armature di travi e pilastri, viste 3D, ecc.) prodotti dal programma, nelle Tavole degli Esecutivi (v. cap. 18). Per avviare la stampa della carpenteria proposta nella finestra CARPENTERIE attiva, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra del Programma. Una carpenteria, inoltre, può anche essere esportata (v. § 3.3.1.7) nel formato elettronico opportuno per renderla disponibile, per la gestione, la stampa e l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma. 444
15. Le Carpenterie
15.2
Come Personalizzare una Carpenteria Una carpenteria del progetto attivo (v. § 15.1) può essere personalizzata dal Tecnico. La finestra CARPENTERIE, in cui vengono proposte le carpenterie, è una vera e propria tavola di disegno e, pertanto, in essa è possibile, con le modalità illustrate nel cap. 10, modificare le entità proposte e disegnare ulteriori entità della tipologia Generali (Misure, Polilinee, Testi, ecc.). Per modificare un testo nella carpenteria del solaio visualizzata basta selezionarlo e ruotarlo e/o spostarlo nella posizione desiderata con le modalità previste per l’oggetto (v. § 10.15.1). Il testo selezionato può anche essere modificato liberamente nelle proprietà (contenuto, font, colore, ecc.). In questa fase, avendo già effettuato il calcolo, NON è possibile modificare le proprietà del solaio che hanno effetto sul calcolo stesso. Per la stessa ragione non è possibile modificare gli altri elementi strutturali (pilastri, travi, ecc.) rappresentati nella carpenteria.
Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche apportate alle carpenterie vengono salvate. La carpenteria attiva, con le eventuali personalizzazioni, può essere stampata direttamente nella scala desiderata oppure può essere inserita nell’opportuna Tavola Esecutiva (v. cap. 18) componendola liberamente con altri grafici del progetto. Per avviare la stampa della sola carpenteria attiva basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra del Programma. Una carpenteria può anche essere esportata nel formato DXF o DWG (v. § 3.3.1.7) per essere ulteriormente elaborata e stampata con altri CAD. Il tipo, la dimensione e lo stile dei caratteri di tutti i testi riportati nelle carpenterie possono anche essere personalizzate nella pagina Opzioni Carpenteria del dialog Opzioni PROGRAMMA a cui si accede selezionando Opzioni del menu Strumenti (v. § 20.4). In questo caso le personalizzazioni richieste riguarderanno anche tutti i successivi progetti di EdiLus-CA. 445
15. Le Carpenterie
15.3
I Telai Effettuando semplicemente il calcolo del Modello Strutturale (v. § 13.2) EdiLus-CA è in grado di fornire al Tecnico lo schema di tutti i telai che costituiscono l’edificio che si progetta. Naturalmente, negli schemi proposti vengono anche riportate eventuali pareti con la relativa suddivisione in shell. Per visualizzare uno dei telai prodotti dal programma basta: esplodere, con un doppio click, il nodo GRAFICI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto (se risulta chiuso); questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, il nodo TELAI. Fare doppio click sul nodo TELAI. Questa operazione apre l’omonima finestra nella Finestra del Programma, e propone, nella parte inferiore del Navigatore, il box Telai contenente la cartella Tabella Telai che, a sua volta, contiene i nodi di tutti i telai dell’Edificio; Fare click sul nodo del telaio da visualizzare nella finestra TELAI. La toolbar della finestra TELAI presenta il bottone Zoom Testi che apre un pannello in cui è possibile aumentare o diminuire, mediante gli appositi cursori, le dimensioni dei testi identificativi dei Nodi di travi e pilastri, dei Nodi delle Shell, delle Travi e dei Pilastri. Selezionando il check box Applica a tutti i telai, in alto nel pannello, le regolazioni effettuate saranno applicate a tutti gli altri telai dell’edificio. La restante parte della finestra è occupata da una tavola in cui viene proposto il telaio scelto. Cliccando, con il pulsante destro del mouse, in un qualsiasi punto della tavola si apre un menu locale contenente le seguenti opzioni:
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15. Le Carpenterie
• Seleziona oggetti, che attiva la modalità per la selezione degli oggetti nella tavola (v. § 10.1.2); L’opzione per l’attivazione della modalità per il disegno dell’ultimo oggetto disegnato. Cliccando sulla freccetta a destra di tale opzione si attiva il menu per la scelta dell’oggetto da disegnare (v. § 10.1.1); ovviamente, in tale menu, sarà possibile scegliere di disegnare solo alcuni oggetti delle tipologie Generali e Disegno; • le opzioni per l’attivazione delle stesse funzionalità di Zoom previste per le tavole di disegno del programma (v. § 11.4).
I telai prodotti possono essere stampati singolarmente, nella scala opportuna, direttamente nella finestra TELAI oppure possono essere composti, con altri elaborati grafici (ad es. armature di travi e pilastri, viste 3D, ecc.) prodotti dal programma, nelle Tavole degli Esecutivi (v. cap. 18). Per avviare la stampa del telaio proposto nella finestra TELAI, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra del Programma. 447
15. Le Carpenterie
Un telaio, inoltre, può essere esportato (v. § 3.3.1.7) nel formato elettronico opportuno per renderlo disponibile, per la gestione, la stampa e l’archiviazione, anche a chi non possiede il programma.
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16. Le Armature
Le Armature Richiedendo, per il progetto dell’Edificio, il Calcolo Completo (v. § 13.7) oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5), EdiLus-CA provvede ad armare gli elementi strutturali (travi, pilastri, pareti, ecc.) con le opportune quantità di tondini metallici. Ovviamente, per armare le strutture, il programma utilizza tondini metallici con le caratteristiche specificate nella sezione Materiali (v. § 8.1) del progetto. Inoltre, per procedere all’armatura automatica, il programma adotta i criteri specificati liberamente, per ogni tipo di struttura (travi, pilastri, pareti, ecc.) nel toolbox Armature (v. § 16.1). La distinta dei ferri di armatura di ogni tipo di struttura (travata, pilastrata, ecc.) viene proposta in un’apposita finestra con funzionalità specifiche per la sua personalizzazione. Le armature metalliche proposte dal programma possono essere liberamente modificate dall’Utente in maniera semplice, veloce e precisa grazie alle potentissime funzionalità che, anche in questo caso, EdiLus-CA mette a disposizione (v. § 16.2.1).
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16. Le Armature
16.1
La Scelta dei Criteri di Armatura Prima di richiedere il Calcolo delle armature (v. § 13.5) è necessario definire i criteri che il programma deve adottare per procedere all’armatura dei vari elementi strutturali del progetto (travi, pilastri, ecc.). La definizione dei criteri per l’armatura degli elementi strutturali si effettua nel toolbox Armature del progetto. Il toolbox Armature si apre cliccando sull’omonimo bottone della toolbar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. Nel toolbox Armature viene proposta una pagina per ogni tipologia di elementi strutturali del progetto (Travi, ecc.). Per default viene proposta la pagina Pilastri ma è possibile accedere a qualsiasi altra pagina selezionando la relativa opzione del list box in alto nel toolbox. Subito sotto il list box viene proposta una toolbar con i seguenti bottoni: Annulla modifiche: annulla tutte le modifiche apportate nella pagina attiva del toolbox Armature. Ricalcola: ricalcola le armature della sola tavola delle armature visualizzata (v. § 16.2) in base alle modifiche apportate nella pagina attiva del toolbox. Ricalcola Tutto: ricalcola le armature di tutte le tavole delle armature (v. § 16.2) in base alle modifiche apportate nella pagina attiva del toolbox. Copia le opzioni della pagina da un altro documento: apre il dialog per la scelta del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare le opzioni da riportare della pagina attiva del toolbox Armature. Copia tutte le opzioni da un altro documento: apre il dialog per la scelta del progetto di EdiLus-CA da cui si intende copiare tutte le opzioni del toolbox Armature. 450
16. Le Armature
Le funzionalità attivate dai due bottoni descritti sono utilissime in quanto evitano di specificare, per ogni progetto, i criteri di armatura dei vari elementi strutturali. Naturalmente, nel progetto attivo, è possibile modificare liberamente i criteri di armatura copiati da un altro progetto di EdiLus-CA. Ovviamente, le funzionalità Copia le opzioni della pagina da un altro documento e Copia tutte le opzioni da un altro documento possono essere richieste solo prima di aver richiesto il calcolo. Dopo il calcolo i due bottoni per richiedere la copia dei dati NON risultano abilitati.
Le opzioni per la personalizzazione dei criteri di armatura del tipo di strutture (travi, pilastri, ecc.) scelto nel list box superiore sono raggruppate, per tipologia, nei box presenti nella restante parte del toolbox. Ogni box presenta una barra superiore che riporta il titolo del gruppo di opzioni che contiene. Se risulta chiuso, un box può essere aperto cliccando sull’apposito bottoncino a destra nella barra del suo titolo o sulla barra stessa. Le varie pagine del toolbox Armature vengono illustrate dettagliatamente nei paragrafi seguenti.
16.1.1
I Criteri per l’Armatura dei Pilastri I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica dei pilastri vanno definiti nella pagina Pilastri del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto. Alla pagina Pilastri si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Nella pagina Pilastri gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura dei pilastri risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo, NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
451
16. Le Armature
Il box Dati Verifiche contiene i campi: Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro dei pilastri. Armatura minima [%], in cui va specificata l’armatura minima dei pilastri come percentuale della sezione. Armatura massima [%], in cui va specificata l’armatura massima dei pilastri come percentuale della sezione. Se un pilastro è assimilabile ad un “Piiastro-PARETE” (v. punto 5.5.3.1 dell’All. 2 dell’Ord. 3274, come modificato dall’OPCM 3431 del 3/5/2005), per esso vengono automaticamente adottati i valori previsti dalla vigente normativa.
Sotto i campi descritti sono presenti: • il list box Diagramma, in cui va definito il criterio di verifica delle sezioni dei pilastri. • il check box Riporta Armatura dal Pilastro superiore, la cui selezione richiede che un pilastro venga armato con la stessa quantità di ferro del pilastro superiore se la sua armatura di calcolo risulta inferiore di quella di quest’ultimo.
Diametro Tondini Per le armature longitudinali dei pilastri è possibile utilizzare un numero massimo di tre diametri. Tali diametri vanno specificati, in millimetri, nei seguenti campi del box Diametro Tondini: minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utilizzato per le armature longitudinali dei pilastri. medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utilizzato per le armature longitudinali dei pilastri. massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande utilizzato per le armature longitudinali dei pilastri.
452
16. Le Armature
Ovviamente, per le armature longitudinali dei pilastri, è anche possibile scegliere di utilizzare solo due diametri oppure un unico diametro. Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessario riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati. Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato in tutti e tre i campi del box.
Interasse Tondini Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusivamente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i campi: Massimo [cm], in cui va indicato il massimo interasse tra i tondini delle armature longitudinali dei pilastri. Ideale [cm], in cui va indicato l’interasse ideale tra i tondini delle armature longitudinali dei pilastri. L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei tondini per l’armatura. Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del diametro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un interasse maggiore dell’interasse Ideale. Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore dell’interasse Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro immediatamente superiore tra quelli previsti. Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i tondini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un interasse inferiore a quello Ideale.
Ancoraggi Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automatica degli ancoraggi dei ferri dei pilastri. In tale box vengono proposti i campi: lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi dei ferri longitudinali dei pilastri espressa in numero di diametri. lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in centimetri, degli ancoraggi dei ferri longitudinali dei pilastri. 453
16. Le Armature
Staffe Il box Staffe contiene i campi: Diametro [mm], in cui va indicato il diametro, in millimetri, delle staffe. MAX Interasse centrale [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse massimo delle staffe nella zona centrale del pilastro. MAX Interasse alle estremità [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse massimo delle staffe alle estremità del pilastro. LUCE min alle estremità [%], in cui va indicato, come percentuale della lunghezza del pilastro, la distanza minima dalle estremità in cui le staffe devono risultare infittite.
Legature Nel box Legature viene proposto il list box Tipo di Legature in cui è possibile scegliere una delle seguenti opzioni: senza legature, la cui selezione richiede di non inserire alcuna legatura nelle armature dei pilastri. da normativa, la cui selezione richiede di inserire, nelle armature dei pilastri, le legature secondo quanto prescritto dalla vigente normativa. personalizzate, la cui selezione richiede di inserire le legature secondo i criteri specificati liberamente nei campi sottostanti. Se si sceglie l’opzione “personalizzate”, infatti, nel box si abilitano i campi: Interasse Max lato maggiore [cm], in cui va specificato il massimo interasse tra le legature sul lato maggiore della sezione del pilastro (rettangolare). Interasse Max lato minore [cm], in cui va specificato il massimo interasse tra le legature sul lato minore della sezione del pilastro (rettangolare). Per sezioni composte da più rettangoli (ad es. le sezioni a L, a T, ecc.), come lati maggiori vengono considerati i segmenti tratteggiati nello schema a lato. Ovviamente, come lati minori, vengono considerati tutti gli altri segmenti.
454
16. Le Armature
Le legature non vengono applicate automaticamente alle sezioni circolari e alle sezioni cave (v. cap. 7). Le legature di tali sezioni potranno essere inserite dal Tecnico nelle tavole delle armature dei pilastri (v. § 16.2.2.1).
Varie Nel box Varie sono presenti i seguenti campi: Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in centimetri, la massima lunghezza dei ferri di armatura, se un ferro di un pilastro supera la lunghezza massima specificata, viene spezzato in zona compressa assegnando ai due ferri l’opportuna lunghezza di ancoraggio. Stringa descrizione sui Tondini, in cui è possibile personalizzare liberamente la stringa identificativa a sinistra di ogni ferro longitudinale dei pilastri nelle tavole delle armature (v. § 16.2.2). Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene proposta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al numero e al diametro dei ferri. Nella tavola delle armature delle pilastrate (v. § 16.2.2) tale variabile verrà sostituita, a sinistra di ogni ferro, dal numero e dal diametro del ferro stesso (ad es. 4ø16). A destra di ogni ferro della pilastrata il programma riporta automaticamente anche la relativa lunghezza. Cancellando la stringa $DIAM$ dal campo, per i ferri delle pilastrate NON verrà riportata l’indicazione del numero e del diametro (comunque riportata sulle sezioni dei pilastri). Le informazioni da riportate a sinistra dei ferri delle pilastrate possono essere personalizzate inserendo, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre alla variabile $DIAM$, un qualsiasi testo e/o la variabile $LUNG$ che nella tavola verrà sostituita dalla lunghezza dei ferri. Se, però, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, viene inserita la variabile $LUNG$ (per riportare la lunghezza a sinistra di ogni ferro), il programma NON riporta più la lunghezza a destra dei ferri. Ad esempio, se nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” si riporta la stringa $DIAM$ (L=$LUNG$), per ogni ferro saranno riportate le informazioni come nella figura a lato. 455
16. Le Armature
Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pilastri del toolbox Armature basta semplicemente uscire da essa. Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono anche salvate nel progetto. Le armature dei pilastri proposte automaticamente nelle tavole delle armature (v. § 16.2.2) possono essere liberamente modificate e personalizzate.
16.1.2
I Criteri per l’Armatura delle Travi I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica delle travi vanno definiti nella pagina Travi del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto attivo. Alla pagina Travi si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Nella pagina Travi gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura delle travi risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo, NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi: Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro delle travi. Armatura minima, in cui va specificata l’armatura minima della trave come richiesto dalla vigente normativa. Armatura massima, in cui va specificata l’armatura massima della trave come richiesto dalla normativa. 456
16. Le Armature
Le armature minima e massima vanno specificate come percentuali rispetto alla sezione della trave se il calcolo sollecitazioni viene effettuato secondo il D.M. 1996 (v. § 5.1) oppure, in ogni caso, se, nel list box Analisi sismica dei Dati Generali (v. § 5.1) del progetto, risulta selezionata l’opzione Nessuna.
Sotto i campi descritti è presente il list box Diagramma in cui va definito il criterio di verifica a pressoflessione deviata per sezioni NON regolari (v. cap. 7).
Diametro Tondini Per le armature a flessione è possibile utilizzare un numero massimo di tre diametri. I tre diametri per le armature a flessione, quello dei ferri di parete e dei reggistaffe vanno specificati, in millimetri, nei seguenti campi del box Diametro Tondini: minimo a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo da utilizzare per le armature a flessione. medio a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio per le armature a flessione. massimo a Flessione [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande per le armature a flessione. Ovviamente, per le armature a flessione, è anche possibile scegliere di utilizzare solo due diametri oppure un unico diametro. Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio a Flessione [mm] è necessario riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati. Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato in tutti e tre i campi del raggruppamento.
Parete [mm], in cui va indicato il diametro da utilizzare per i ferri di parete. Reggistaffe [mm], in cui va indicato il diametro dei reggistaffe.
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16. Le Armature
Interasse Tondini Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusivamente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi: MAX a Flessione [cm], in cui va indicato il massimo interasse tra i tondini per le armature a flessione. IDEALE a Flessione [cm], in cui va indicato l’interasse ideale tra i tondini delle armature a flessione.
L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei tondini per l’armatura. Nel definire le armature il programma cerca di utilizzare i tondini del diametro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un interasse maggiore dell’interasse Ideale. Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore di quello Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro immediatamente superiore tra quelli previsti. Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i tondini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un interasse inferiore a quello Ideale.
Parete, in cui va indicato l’interasse massimo tra i ferri di parete.
Ancoraggi Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automatica degli ancoraggi dei ferri in campata. Tale box presenta i campi: lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi dei ferri in campata espressa in numero di diametri. lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in centimetri, degli ancoraggi dei ferri in campata. Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) da adottare per i ferri in campata.
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16. Le Armature
Staffe Il box Staffe contiene i seguenti campi: Diametro [mm], in cui va indicato il diametro, in millimetri, delle staffe. MAX Interasse fra i bracci [cm], in cui va indicato il massimo interasse, in cm, tra i bracci delle staffe; se una staffa ha interasse maggiore di quello indicato il programma incrementa, di due in due, il numero di bracci fino a che il loro interasse risulta inferiore all’interasse massimo. MIN Interasse Staffe [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse minimo tra le staffe. MAX Interasse mezzeria [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse massimo delle staffe in mezzeria. MAX Interasse appoggi [cm], in cui va indicato, in centimetri, l’interasse massimo delle staffe agli appoggi. LUCE minima agli appoggi [%], in cui va indicato, come percentuale della luce libera di inflessione della trave, la distanza minima dagli appoggi in cui le staffe devono risultare infittite. Per il calcolo delle staffe nelle travi, oltre alle condizioni specificate, il programma terrà conto anche delle limitazioni imposte, in tal senso, dalla vigente Normativa. Naturalmente, le condizioni specificate dall’Utente NON verranno rispettate qualora queste non consentano il rispetto della Normativa.
Varie Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti: • il list box Angolo sagomati in cui va scelto l’angolo (30° o 45°) di inclinazione delle sagomature; • il campo Percentuale Squadro [%], in cui va indicata, come percentuale dell’altezza utile della trave, la lunghezza del tratto di ancoraggio verticale all’interno dei pilastri; 459
16. Le Armature
• il campo Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in cm, la massima lunghezza dei ferri di armatura, se un ferro supera la lunghezza specificata, viene spezzato in zona compressa assegnando ai due ferri risultanti una opportuna lunghezza di ancoraggio; • il campo Stringa descrizione sui Tondini, in cui è possibile personalizzare liberamente la stringa identificativa di ogni ferro di una trave nella distinta proposta nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.1). Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene proposta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro del ferro. Nella tavola delle armature di una trave tale variabile risulterà, pertanto, sostituita dal diametro del ferro. Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato e alla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili: $POS$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituita dal numero che indica la posizione del ferro nella distinta. La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal ferro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.
$LUNG$ che, nella tavola delle armature di una trave, verrà sostituita dalla lunghezza del ferro. La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un carattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$). Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" la lunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carattere delle stesse dimensioni del diametro.
Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nelle relative distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campo Stringa descrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabili suddette. Se nel campo Stringa descrizione sui Tondini si compone la stringa [P=$POS$] $DIAM$ - (L=$LUNG$), su ogni ferro della distinta sarà riportata una stringa del tipo [P=4] - ø12 - (L=475).
460
16. Le Armature
• il list box Approssima lungh. tondini (che si attiva selezionando l’adiacente check box), in cui va scelta l’eventuale approssimazione (in cm) della lunghezza complessiva dei ferri; l’approssimazione viene effettuata incrementando la lunghezza dei ferri, lasciando inalterate le lunghezze dei suoi tratti di ancoraggio; naturalmente, l’approssimazione NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibile incrementare la lunghezza (ad es., i ferri di travi a campata unica). Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Travi del toolbox Armature basta semplicemente uscire da essa. Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono anche salvate nel progetto.
16.1.3
I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica delle travi di fondazione alla Winkler vanno definiti nella pagina Travi Winkler del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto. Alla pagina Travi Winkler si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. La pagina Travi Winkler è praticamente identica alla pagina Travi del toolbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al § 16.1.2.
16.1.4
I Criteri per l’Armatura delle Pareti I criteri in base a cui il programma procede all’armatura automatica delle pareti vanno definiti nella pagina Pareti del toolbox Armature (v. § 16.1). Alla pagina Pareti si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Nella pagina Pareti gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura delle pareti risultano raggruppati nei seguenti box: 461
16. Le Armature
Dati Verifiche I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo, NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi: Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro delle pareti. Armatura minima [%], in cui va specificata l’armatura minima (orizzontale e verticale) delle pareti come percentuale della superficie della sezione di un metro di parete. Armatura massima [%], in cui va specificata l’armatura massima (orizzontale e verticale) delle pareti come percentuale della superficie della sezione di un metro di parete.
Diametro Tondini Per le armature orizzontali e verticali delle pareti è possibile utilizzare un numero massimo di tre diametri. Tali diametri vanno specificati, in millimetri, nei seguenti campi del box Diametro Tondini: minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utilizzato per le armature delle pareti. medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utilizzato per le armature delle pareti. massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande utilizzato per le armature delle pareti. Ovviamente, per le armature delle pareti, è anche possibile scegliere di utilizzare solo due diametri oppure un unico diametro. Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessario riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati. Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato in tutti e tre i campi del box.
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16. Le Armature
Interasse Tondini Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusivamente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi: MAX armatura principale [cm], in cui va indicato il massimo interasse tra i tondini delle armature nella direzione principale delle pareti. IDEALE armatura principale [cm], in cui va indicato l’interasse ideale tra i tondini nella direzione principale.
L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei tondini per l’armatura. Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del diametro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un interasse maggiore dell’interasse Ideale. Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore di quello Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro immediatamente superiore tra quelli previsti. Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i tondini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un interasse inferiore a quello Ideale.
STEP armatura principale [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5 cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nella direzione principale delle pareti. Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferri di una parete è pari a 16.75 cm, fissando 5 cm come valore di tale step, l’interasse dei ferri della parete sarà pari a 15 cm (interasse multiplo intero di 5 cm immediatamente inferiore all’interasse di calcolo). MAX armatura secondaria [cm], in cui va indicato il massimo interasse tra i tondini delle armature nella direzione secondaria delle pareti. IDEALE armatura secondaria [cm], in cui va indicato l’interasse ideale tra i tondini nella direzione secondaria. STEP armatura secondaria [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5 cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nella direzione secondaria delle pareti (v. Step nella direzione principale).
463
16. Le Armature
Ancoraggi Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automatica degli ancoraggi dei ferri delle pareti. In tale box vengono proposti i campi: lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi dei ferri delle pareti espressa in numero di diametri. lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in centimetri, degli ancoraggi dei ferri delle pareti.
Varie L’armatura di una Parete è sempre costituita da: • una maglia, detta “armatura diffusa”, ripartita uniformemente per tutta la sua superficie; • eventuali maglie rettangolari aggiuntive (dette “armature aggiuntive”), con armatura in una sola direzione o in entrambe le direzioni, posizionate in determinate zone della parete. Le “armature aggiuntive” consentono di non armare tutta la parete in funzione della massima sollecitazione rilevata su essa. Disponendo una certa percentuale di armatura diffusa su tutta la parete questa assorbe una parte di sollecitazione. La restante parte della sollecitazione viene assorbita applicando armature aggiuntive nelle zone opportune della parete. Nel box Varie è presente il campo Armatura aggiuntiva [%] in cui va specificata la percentuale di armatura che si desidera risulti costituita da armature aggiuntive. La percentuale di “Armatura aggiuntiva” va specificata dall’utente in funzione delle specificità delle pareti del progetto. Ad esempio, adottando un valore della percentuale di armatura aggiuntiva molto basso, la parete risulterà armata in gran parte da armatura diffusa. Ovviamente, una armatura di questo tipo può essere preferibile quando le sollecitazioni sulla parete tendono ad essere uniformi. Viceversa, adottando un valore molto alto (o persino pari al 100%), la parete risulterà armata in maniera rilevante con armature aggiuntive. Una armatura di questo tipo può essere preferibile quando si prevedono sollecitazioni di una certa entità solo in zone molto ristrette della parete. 464
16. Le Armature
Richiedendo una percentuale di armatura aggiuntiva pari al 100 %, il programma dispone comunque un’armatura diffusa minima in funzione del diametro minimo e l’interasse massimo specificati. Tale armatura già costituisce una parte dell’armatura necessaria di progetto. La restante parte di armatura sarà applicata localmente come armature aggiuntive.
Sotto il campo “Armatura aggiuntiva” sono presenti i check box: Simmetria armature sulle due facce, la cui selezione richiede di disporre simmetricamente l’armatura diffusa su entrambe le facce della parete. Simmetria armature nelle due direzioni, la cui selezione richiede di disporre simmetricamente le armature diffuse in entrambe le direzioni. Unione Armature Aggiuntive, la cui selezione richiede di unificare due armature aggiuntive disposte secondo due differenti direzioni (principale e secondaria) che si sovrappongono per una certa superficie. L’unificazione comporta l’estensione delle due armature aggiuntive al rettangolo che le contiene entrambe. La selezione del check Unione Armature Aggiuntive abilita il campo sottostante MINIMO accavallamento [%], in cui va specificata la minima superficie di accavallamento (sovrapposizione) a partire della quale le due armature aggiuntive si devono unificare. Tale superficie va espressa come percentuale della superficie dell’armatura aggiuntiva di estensione (superficie) inferiore. Nell’ultima sezione del box Varie è presente il check box Armatura diffusa utente la cui selezione abilita i campi sottostanti in cui il Tecnico può stabilire a priori l’armatura diffusa sulla Faccia Anteriore e sulla Faccia Posteriore delle pareti. In fase di calcolo (v. § 13.5) il programma provvederà ad armare, con armature aggiuntive, le zone della parete in cui l’armatura diffusa prefissata risulta insufficiente. Ovviamente, la selezione del check box Armatura diffusa utente disabilita il campo Armatura Aggiuntiva [%] ed i check Simmetria armature sulle due facce e Simmetria armature nelle due direzioni del box Varie.
465
16. Le Armature
Per prefissare l’armatura diffusa delle facce delle pareti del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: 1) selezionare il check box Armatura diffusa utente per abilitare i campi sottostanti; pigiare il bottoncino a sinistra nel campo Faccia Anteriore; questa 2) operazione apre il dialog per la definizione delle armature della faccia anteriore della parete; 3) nel dialog specificare il Diametro ed il Passo delle armature della faccia anteriore nella Direzione principale e nella Direzione Secondaria; 4)
pigiare il bottoncino Conferma sulla barra inferiore del dialog per chiuderlo confermando le armature inserite;
5) ripetere le operazioni 2), 3) e 4) per definire le armature della Faccia Poste-
riore delle pareti.
Le armature (diffuse ed aggiuntive) di ogni parete, proposte dal programma negli elaborati grafici prodotti (v. § 16.2.3), potranno essere ulteriormente modificate e personalizzate dall’Utente. Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Pareti del toolbox Armature basta semplicemente uscire da essa. Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono anche salvate nel progetto.
16.1.5
I Criteri per l’Armatura delle Solette I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica delle solette vanno definiti nella pagina Solette del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto. Alla pagina Solette si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Le opzioni della pagina Solette sono analoghe a quelle della pagina Pareti del toolbox Armature e, pertanto, per la sua descrizione si rimanda al § 16.1.4. 466
16. Le Armature
16.1.6
I Criteri per l’Armatura delle Platee I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica delle platee vanno definiti nella pagina Platee del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto. Alla pagina Platee si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Le opzioni della pagina Platee sono analoghe a quelle della pagina Pareti del toolbox Armature e, pertanto, per la loro descrizione si rimanda al § 16.1.4.
16.1.7
I Criteri per l’Armatura dei Plinti I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica delle plinti vanno definiti nella pagina Plinti toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto. Alla pagina Plinti si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Nella pagina Plinti gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura dei plinti risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo, NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi: Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro dei plinti. Armatura minima [%], in cui va specificata l’armatura minima (orizzontale e verticale) dei plinti come percentuale della superficie della sezione di un metro di plinto. 467
16. Le Armature
Armatura massima [%], in cui va specificata l’armatura massima (orizzontale e verticale) dei plinti come percentuale della superficie della sezione di un metro di plinto.
Diametro Tondini Per le armature dei plinti è possibile utilizzare un numero massimo di tre diametri. Tali diametri vanno specificati, in millimetri, nei seguenti campi del box Diametro Tondini: minimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più piccolo utilizzato per le armature dei plinti. medio [mm], in cui va indicato il diametro del tondino intermedio utilizzato per le armature dei plinti. massimo [mm], in cui va indicato il diametro del tondino più grande utilizzato per le armature dei plinti. Ovviamente, per le armature delle plinti, è anche possibile scegliere di utilizzare solo due diametri oppure un unico diametro. Se si sceglie di utilizzare solo due diametri, nel campo medio [mm] è necessario riportare, comunque, uno dei due diametri (min o max) adottati. Se, invece, si sceglie di utilizzare un unico diametro, questo deve essere riportato in tutti e tre i campi del box.
Interasse Tondini Nei campi del box Interasse Tondini i valori vanno specificati esclusivamente in centimetri. Il box Interasse Tondini contiene i seguenti campi: MAX [cm], in cui va indicato il massimo interasse tra i tondini delle armature. IDEALE [cm], in cui va indicato l’interasse ideale tra i tondini. 468
16. Le Armature
L’Interasse Ideale è un parametro che influenza la scelta dei diametri dei tondini per l’armatura. Nel definire le armature il programma cerca sempre di utilizzare i tondini del diametro più piccolo specificato nel box Diametro Tondini e di disporli con un interasse maggiore dell’interasse Ideale. Se i tondini di diametro minimo si vengono a trovare ad un interasse minore dell’interasse Ideale, il programma passa ad utilizzare i tondini di diametro immediatamente superiore tra quelli previsti. Ovviamente, procedendo con il criterio descritto, se è necessario utilizzare i tondini di diametro massimo, questi possono comunque venirsi a trovare ad un interasse inferiore a quello Ideale.
STEP [cm], in cui va specificato il valore (da 1 a 5 cm) di cui devono essere multipli gli interassi dei ferri nelle due direzioni del plinto. Ad esempio, se l’interasse calcolato per i ferri è pari a 16.75 cm, avendo fissato 5 cm come valore di step, l’interasse dei ferri sarà portato a 15 cm (interasse multiplo intero di 5 cm immediatamente inferiore all’interasse di calcolo).
Varie Nel box Varie sono presenti i seguenti strumenti: • il campo Percentuale Squadro [%], in cui va indicata la lunghezza del tratto di ancoraggio verticale dei ferri, come percentuale dell’altezza utile del plinto. • il campo N. MINIMO ferri a Punzonamento [%], in cui va indicato il numero minimo dei ferri a punzonamento nelle due direzioni di armatura dei plinti. Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Plinti del toolbox Armature basta semplicemente uscire da essa. Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono anche salvate nel progetto.
469
16. Le Armature
16.1.8
I Criteri per l’Armatura dei Solai I criteri in base ai quali il programma procede all’armatura automatica dei solai vanno definiti nella pagina Solai del toolbox Armature (v. § 16.1) del progetto attivo. Alla pagina Solai si accede selezionando l’omonima opzione nel list box superiore del toolbox Armature. Nella pagina Solai gli strumenti per la definizione dei criteri per l’armatura dei solai risultano raggruppati nei seguenti box:
Dati Verifiche I valori specificati nel box Dati Verifiche, essendo dati necessari per il calcolo, NON potranno essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Il box Dati Verifiche contiene i seguenti campi: Copriferro [mm], in cui va specificato lo spessore (in mm) del copriferro dei solai. Momento Minimo in CAMPATA, in cui va specificato il denominatore della formula per il calcolo del momento minimo in campata. Spostando il cursore in un altro campo, nel campo Momento Minimo in CAMPATA viene riportata l’intera formula con il denominatore specificato. Momento Minimo agli APPOGGI, in cui va specificato il denominatore della formula per il calcolo del momento minimo agli appoggi. Spostando il cursore in un altro campo, nel campo Momento Minimo agli APPOGGI viene riportata la formula con il denominatore specificato. Fascia Piena PASSO [cm], in cui va specificato, in cm, il valore di cui deve essere multipla la dimensione della fascia piena calcolata. In prati470
16. Le Armature
ca, la dimensione della fascia sarà quello derivante dal calcolo, approssimata per eccesso a un valore multiplo del passo specificato. Fascia Piena MINIMA [cm], in cui va specificata, in cm, la dimensione minima della fascia piena dei solai. Non armare a Traz. Inf. se < [cm2], in cui va specificata, in cm2, la quantità di armatura necessaria calcolata al di sotto della quale il programma NON aggiunge ferri inferiori agli appoggi nelle armature dei solai. Sotto i campi descritti sono presenti le sezioni: Per solai precompressi, tralicciati e prefabbricati, in cui vengono proposti i campi: Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altro campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera formula con il moltiplicatore specificato. Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massima dei solai NON gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’intera formula con il moltiplicatore specificato. Per solai gettati in opera, in cui vengono proposti i campi: Armatura minima, in cui va definita la quantità di armatura minima dei solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altro campo, nel campo Armatura minima viene riportata l’intera formula con il moltiplicatore specificato. Armatura massima, in cui va definita la quantità di armatura massima dei solai gettati in opera mediante l’indicazione di un coefficiente moltiplicativo dell’altezza utile del solaio. Spostando il cursore in un altro campo, nel campo Armatura massima viene riportata l’intera formula con il moltiplicatore specificato.
Armatura in Campata (INFERIORE) Nel box Armatura in Campata (INFERIORE) vanno definiti i ferri da utilizzare per l’armatura in campata (inferiore) dei solai gettati in opera e/o dei balconi). In tale box sono presenti i seguenti campi: Numero ferri ideali: questo valore definisce le possibili combinazioni di ferri (compresi nel range di diametri definito nei due campi sottostanti) prese in considerazione per l’armatura in campata (inferiore) dei solai. 471
16. Le Armature
Ad esempio, se il Numero di ferri ideali è 2, vengono considerati singolarmente tutti i ferri del range di diametri definito (ad es. 1 φ 10, 1 φ 12 ed 1 φ 14) e le combinazioni di 2 ferri degli stessi diametri [(2 φ 10), (1 φ 10 + 1 φ 12), (1 φ 10 + 1 φ 14), (2 φ 12), (1 φ 12 + 1 φ 14) e (2 φ 14)]. Il programma sceglie, come armatura in campata di ogni solaio, quella più economica tra le combinazioni di ferri definite. Naturalmente, se nessuna di tali armature garantisce l’area di ferro necessaria, il programma provvede a definire nuove combinazioni con un valore del Numero di ferri ideali incrementato di un’unità. Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3, 4, ecc.), il programma considera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne, ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri. Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte le combinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindi considerate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ 12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).
Diametro minimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro minimo dei ferri da adottare per l’armatura inferiore dei solai. Diametro massimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro massimo dei ferri da adottare per l’armatura inferiore dei solai.
Armatura agli Appoggi (SUPERIORE) Nel box Armatura agli Appoggi (SUPERIORE) vanno definiti i ferri da utilizzare per l’armatura agli appoggi dei solai. In tale box sono presenti i seguenti campi: Numero ferri ideali: questo valore definisce le possibili combinazioni di ferri (compresi nel range di diametri definito nei due campi sottostanti) prese in considerazione per l’armatura agli appoggi dei solai. Ad esempio, se il Numero di ferri ideali è 2, vengono considerati singolarmente tutti i ferri del range di diametri definito (ad es. 1 φ 10, 1 φ 12 472
16. Le Armature
ed 1 φ 14) e le combinazioni di 2 ferri degli stessi diametri [(2 φ 10), (1 φ 10 + 1 φ 12), (1 φ 10 + 1 φ 14), (2 φ 12), (1 φ 12 + 1 φ 14) e (2 φ 14)]. Il programma sceglie, come armatura agli appoggi di ogni solaio, quella più economica tra le combinazioni di ferri definite. Naturalmente, se nessuna di tali armature garantisce l’area di ferro necessaria, il programma provvede a definire nuove combinazioni con un valore del Numero di ferri ideali incrementato di un’unità. Per un Numero di ferri ideali superiore a 2 (ad es. 3,. 4, ecc.), il programma considera, per l’armatura dei solai, anche le combinazioni di ferri (terne, quaterne, ecc.), costituite, al massimo, da due differenti diametri. Se, ad esempio, il Numero di ferri ideali è 3, vengono considerate anche tutte le combinazioni di tre ferri costituite al massimo da due diametri. Vengono, quindi considerate le combinazioni [(3 φ 10), (2 φ 10 + 1 φ 12), (2 φ 10 + 1 φ 14), (3 φ 12), ecc.], ma NON viene considerata la combinazione (1 φ 10 + 1 φ 12 + 1 φ 14).
Diametro minimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro minimo dei ferri da adottare per l’armatura superiore dei solai. Diametro massimo ferri [mm], in cui va specificato il diametro massimo dei ferri da adottare per l’armatura superiore dei solai.
Ancoraggi Nel box Ancoraggi vanno specificati i criteri per la definizione automatica degli ancoraggi dei ferri dei solai. Tale box presenta i campi: lunghezza [num. diametri], in cui va indicato la lunghezza degli ancoraggi in campata dei ferri espressa in numero di diametri. lunghezza minima [cm], in cui va indicata la lunghezza minima, in centimetri, degli ancoraggi in campata dei ferri. Sotto i campi descritti è presente il list box Tipo in cui va scelto il tipo di ancoraggio (Diritto, a 90° o a 45°) in campata dei ferri.
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16. Le Armature
Varie Nel box Varie sono presenti i seguenti campi: Percentuale Squadro [%], in cui va indicata, come percentuale della altezza utile del solaio, la lunghezza del tratto di ancoraggio verticale agli appoggi; Lunghezza max tondini [cm], in cui va indicata, in cm, la massima lunghezza dei ferri di armatura; se un ferro supera la lunghezza specificata, viene spezzato in zona compressa assegnando ai due ferri risultanti un’opportuna lunghezza di ancoraggio; Sotto i campi descritti è presente il list box Approssima lungh. tondini che si attiva selezionando l’adiacente check box. In tale list box va scelta l’eventuale approssimazione (in cm) della lunghezza complessiva dei ferri. L’approssimazione viene effettuata incrementando la lunghezza dei ferri, lasciando inalterate le lunghezze dei suoi tratti di ancoraggio. Naturalmente, l’approssimazione NON viene applicata ai ferri di cui NON è possibile incrementare la lunghezza (ad es., i ferri di solai a campata unica). Sotto il list box “Approssima lungh. tondini” è presente il campo Stringa descrizione sui Tondini, in cui è possibile personalizzare liberamente la stringa identificativa di ogni ferro dei solai nella distinta proposta nella relativa tavola delle armature (v. § 16.2.7). Per default, nel campo “Stringa descrizione sui Tondini” viene proposta la stringa di testo $DIAM$ che è la variabile relativa al diametro del ferro. Nelle tavole delle armature dei solai (v. § 16.2.7) tale variabile risulterà, pertanto, sostituita dal diametro del ferro. Nel campo “Stringa descrizione sui Tondini”, oltre al testo desiderato e alla variabile $DIAM$, è anche possibile inserire le seguenti variabili: $POS$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dal numero che indica la posizione del ferro nella distinta.
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16. Le Armature
La numerazione dei ferri nella distinta di una trave viene effettuata partendo dal ferro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.
$LUNG$ che, nelle tavole delle armature dei solai, verrà sostituita dalla lunghezza del ferro. La lunghezza del ferro viene comunque sempre riportata sul ferro ma con un carattere più piccolo di quello del diametro ($DIAM$). Inserendo la variabile $LUNG$ nel campo "Stringa descrizione sui Tondini" la lunghezza sarà riportata nella posizione definita nel campo stesso e con un carattere delle stesse dimensioni del diametro.
Per personalizzare le stringhe identificative dei ferri delle travi nelle relative distinte, l’Utente deve semplicemente comporre, nel campo Stringa descrizione sui Tondini, il testo desiderato con le variabili suddette. Se nel campo Stringa descrizione sui Tondini si compone la stringa [P=$POS$] $DIAM$ - (L=$LUNG$), su ogni ferro della distinta sarà riportata una stringa del tipo [P=4] - ø12 - (L=475).
Infine, nella zona inferiore del box Ancoraggi, è presente il box Archivio travetti che è il database dei travetti. In questo box è possibile archiviare la lista delle descrizioni e delle specifiche dei travetti prefabbricati e tralicciati e dei pannelli prefabbricati del progetto. Nella tavola delle armature dei solai tali descrizioni potranno essere assegnate, mediante la semplice scelta nella lista dell’archivio, ad ogni travetto prefabbricato o tralicciato o ad ogni pannello prefabbricato (v. § 16.2.7). Per inserire la descrizione un travetto nel box Travetto basta: pigiare il bottone Aggiungi a destra del box; questa operazione crea un nuovo rigo nel box stesso; • nel rigo creato digitare la descrizione del travetto.
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16. Le Armature
La descrizione di un travetto può anche essere definita direttamente nella tavola delle armature del solaio relativo senza averla preventivamente inserita nella lista del box Archivio travetti (v. § 16.2.7). Le tipologie di travetti definite direttamente nelle tavole delle armature vengono comunque riportate nel box Tipologie travetti in modo da renderle disponibili per l’assegnazione ad altri travetti.
Per eliminare un travetto basta, invece, selezionare il relativo rigo nel box e pigiare il bottone Elimina. I travetti e i pannelli prefabbricati archiviati nel box Travetto di un progetto di EdiLus-CA sono disponibili per tutti i futuri progetti. Pigiando, infatti, il bottone Copia le opzioni della pagina da un altro documento della toolbar del toolbox Armature è possibile copiare, nella pagina Solai del progetto attivo, l’archivio dei travetti e tutti gli altri dati dell’omonima pagina di un altro progetto di EdiLus-CA (v. § 16.1). Per confermare tutte le scelte effettuate nella pagina Solai del toolbox Armature basta semplicemente uscire da essa. Pigiando il bottone Salva della toolbar le modifiche effettuate vengono anche salvate nel progetto.
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16. Le Armature
16.2
Le Tavole delle Armature Nel Calcolo delle Verifiche (v. §§ 13.4 e 13.4.1) il programma provvede anche a calcolare le aree di ferro necessarie all’armatura dei vari elementi strutturali disegnati (v. cap. 10). Richiedendo, dopo il Calcolo delle Verifiche, anche il Calcolo delle Armature e delle carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare tutte le strutture in funzione delle aree di ferro necessarie calcolate ed i criteri specificati dall’Utente nel Toolbox Armature (v. § 16.1). Vengono, quindi, prodotti, per ogni elemento strutturale (travata, pilastrata, ecc.), gli opportuni elaborati con le distinte dei ferri. Per richiedere il Calcolo delle Armature basta selezionare l’opzione Calcola Armature e Carpenterie del menu Calcolo o pigiare il corrispondente bottone della toolbar. Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie viene anche effettuato richiedendo il Calcolo Completo (v. § 13.7) selezionando l’omonima opzione del menu Calcolo oppure pigiando il corrispondente bottone della toolbar. Dopo il Calcolo delle Armature, nel nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) vengono abilitati i nodi per accedere alle finestre con le tavole delle armature dei vari elementi strutturali (Travate, Pilastrate, ecc.). Le finestre “ARMATURE: …” contenenti le tavole delle armature sono veri e propri CAD in cui, grazie alle potentissime utilità specifiche per il disegno dei ferri, il Tecnico può modificare liberamente le armature proposte. Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. §§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10, 16.2.2.1, e 16.2.3) e vengono effettuati dei ricalcoli.
Facendo click, con il pulsante destro del mouse, in una finestra “ARMATURE: …”, si apre un menu locale che, oltre alle opzioni per attivare le 477
16. Le Armature
modalità per la selezione e il disegno dei ferri e quelle per la scelta degli Zoom (v. § 11.4), presenta le opzioni: Visualizza in Pianta: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui si sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella pianta in cui è stato disegnato. Visualizza in 3D: propone la selezione dell’elemento strutturale di cui si sta visualizzando l’armatura (pilastrata, travata, parete, ecc.) nella prima vista 3D presente nel Navigatore (v. cap. 12). I paragrafi seguenti illustrano la finestra “ARMATURE: …” per ogni tipo di elemento strutturale del progetto (travi, pilastri, ecc.) e le modalità operative per l’eventuale modifica delle armature proposte dal programma.
16.2.1
Le Armature delle Travi Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale del progetto e, in particolare, tutte le travi. Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni trave del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Travi. Nella finestra “ARMATURE: Travi”, oltre a poter visualizzare e stampare le armature di una trave, è anche possibile personalizzare liberamente, in maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri. I ferri proposti possono, infatti, essere spostati (v. § 16.2.1.2), modificati (v. § 16.2.1.8), eliminati ed integrati con nuovi ferri (v. § 16.2.1.5). Per aprire la tavola dell’armatura di una trave del progetto nella finestra “ARMATURE: Travi” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Travi nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il Navigatore, il box Travi per la selezione della trave da visualizzare nella finestra “ARMATURE: Travi”. 478
16. Le Armature
Nel box Travi vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi dei vari piani dell’edificio. Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualizzati tutti i nodi relativi alle travate del piano stesso. Cliccando sul nodo di una travata, nella finestra ARMATURE: Travi viene proposta l’armatura della travata selezionata. Per visualizzare, nella finestra ARMATURE: Travi, le armature di una trave del progetto basta, quindi, esplodere il piano di appartenenza e selezionare il nodo relativo. La finestra ARMATURE:Travi presenta, sotto la sua barra del titolo, una toolbar che presenta, da sinistra, i bottoni: Annulla: annulla tutte le modifiche effettuate dopo l’ultimo salvataggio; Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuando nuovamente le verifiche delle sezioni e, quindi, ricalcolando le tensioni in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar. Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiesta solo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.
Ferro superiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro superiore (v. § 16.2.1.5); Ferro parete: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro di parete (v. § 16.2.1.5); Ferro inferiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro inferiore (v. § 16.2.1.5); A destra dei bottoni descritti viene proposti il list box per la scelta del Diagramma delle Armature da visualizzare per la trave selezionata (v. avanti). A destra di tale list box sono, infine, presenti i bottoni: Sposta Diagramma Sopra: dispone il diagramma scelto (nel list box a sinistra) nella parte superiore della finestra ARMATURE: Travi; 479
16. Le Armature
Sposta Diagramma Sotto: dispone il diagramma scelto (nel list box a sinistra) nella parte inferiore della finestra ARMATURE: Travi; Riposiziona Sezioni: dispone le sezioni spostate (v. avanti) nella posizione originaria. La restante parte della finestra risulta occupata dalla tavola in cui viene proposto il disegno (sezione longitudinale) della trave selezionata e, subito sotto, la relativa distinta dei ferri. A destra della distinta dei ferri vengono proposte le sezioni di mezzeria delle campate con le relative dimensioni in centimetri. A destra di ogni sezione viene proposto il disegno delle relativa staffa con l’indicazione del suo sviluppo (in cm).
Il disegno di una sezione della trave con la relativa staffa può essere spostato in un qualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni: • fare click sul disegno della sezione o della staffa relativa per selezionarlo: questa operazione seleziona il disegno e propone un pallino, nella sua posizione baricentrica; • fare click sul pallino per sbloccare il disegno dalla sua posizione; • trascinare il disegno nel punto della tavola desiderato e fare click per fissare la nuova posizione. A sinistra della distinta dei ferri viene riportata una stringa che precisa che, in fase esecutiva, i ferri di parete indicati nella distinta devono essere distribuiti uniformemente sulle due facce laterali della trave. Tale testo può essere modificato, nell’aspetto e nell’orientamento, con le modalità illustrate nel § 10.15.1. 480
16. Le Armature
Se si seleziona un Diagramma delle Armature nel list box della toolbar, questo viene visualizzato nella parte superiore (con sfondo celeste) della tavola. Spostando opportunamente il bordo inferiore dell’area dei Diagrammi delle Armature, questa può essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantaggio) della restante parte della tavola. Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu locale contenente: • l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezione degli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola; • le opzioni per la scelta degli oggetti da disegnare sulla tavola; sulla tavola dei ferri delle travi è possibile disegnare le varie tipologie di ferri (Superiore, Inferiore, Parete, ecc.) e gli oggetti della tipologia Generali (v. § 10.1.1); • le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4).
16.2.1.1
Come Personalizzare le Armature di una Trave La distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1) può essere liberamente personalizzata dall’Utente. La finestra “ARMATURA: Travi” è infatti una vera e propria tavola grafica dotata di potentissime funzionalità specifiche per il disegno dei ferri. Grazie a tali funzionalità e alla possibilità di visualizzare dinamicamente, nei Diagrammi delle Armature, gli effetti dovuti alle modifiche della distinta dei ferri, il lavoro di personalizzazione risulta estremamente semplice e veloce. Per modificare la distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra “ARMATURA: Travi” è possibile effettuare le seguenti operazioni: • spostare un ferro nella distinta (v. § 16.2.1.2); • eliminare un ferro (v. § 16.2.1.3); • inserire un nuovo ferro (v. § 16.2.1.5); • modificare un ferro sia nelle dimensioni che nella sagomatura (v. § 16.2.1.8); 481
16. Le Armature
• modificare l’armatura della trave visualizzata (o di tutte le travi del progetto) cambiando i criteri per la sua armatura (v. § 16.2.1.10). Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi. I paragrafi seguenti illustrano dettagliatamente le modalità operative per la gestione dei ferri nella finestra “ARMATURE: Travi”. Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. §§ seguenti) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature (v. §§ 16.2.1.10) e vengono effettuati dei ricalcoli.
16.2.1.2
Come Spostare un Ferro di una Trave Nella distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamente dal programma nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), i tondini di una singola campata vengono proposti, dall’alto, nel seguente ordine: Ferri Superiori, eventuali Monconi Superiori, eventuali Monconi di Parete, eventuali Ferri di Parete, eventuali Monconi Inferiori e Ferri Inferiori. Nella finestra ARMATURE: Travi, la distinta dei ferri della trave proposta può essere liberamente organizzata dall’Utente spostando, lungo la verticale, i ferri nella posizione desiderata. Lo spostamento di un ferro nella distinta dei ferri di una trave comporta la modifica della numerazione dei ferri. I ferri nella distinta di una trave vengono, infatti, numerati progressivamente partendo dal ferro in alto a sinistra fino ad arrivare a quello in basso a destra.
Per spostare un ferro nella distinta dei ferri di una trave basta effettuare le seguenti operazioni: accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2); 482
16. Le Armature
• cliccare sul ferro da spostare per selezionarlo; il ferro selezionato viene proposto in rosso con i relativi ancoraggi in grigio e presenta le maniglie (pallini blu) per il suo spostamento e la sua modifica; come sfondo del ferro selezionato viene visualizzata, per riferimento, la sagoma della trave; fare click sulla maniglia centrale del ferro; questa operazione attiva la modalità per lo spostamento del ferro lungo la verticale; • spostare verso l’alto o verso il basso il ferro nella posizione desiderata; • quando il ferro risulta correttamente posizionato, fare un click per fissarne la posizione. Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
16.2.1.3
Come Eliminare un Ferro da una Trave Per eliminare un ferro da una trave (v. § 16.2.1) basta effettuare le seguenti operazioni: accertarsi che risulti attiva la modalità per la selezione degli oggetti (v. § 10.1.2); • cliccare sul ferro da eliminare per selezionarlo; il ferro selezionato viene proposto in rosso ed ha, come sfondo di riferimento, la sagoma della trave; • pigiare CANC (CANCEL) della tastiera. La modifica apportata alla distinta dei ferri si ripercuote dinamicamente sul Diagramma delle Armature della trave visualizzato (v. § 16.2.1.7). Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. § 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi. 483
16. Le Armature
16.2.1.4
Il Comportamento dei Ferri delle Travi Per inserire un nuovo ferro in una trave basta disegnarlo nella relativa distinta del ferri della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1). Un ferro, come ogni oggetto di EdiLus-CA, ha dei comportamenti che, in fase di disegno semplificano notevolmente il lavoro del tecnico. Un ferro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con i tratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna. Per sfruttare pienamente le utilità per il disegno dei ferri in una trave, occorre conoscere i comportamenti descritti di seguito.
Disegno di un ferro a partire da un pilastro Per disegnare un ferro in una campata (o uno sbalzo), partendo dal pilastro alla sua sinistra (destra) basta posizionare la prima estremità nella zona compresa tra l’asse del pilastro e il suo bordo sinistro (destro). La prima estremità del ferro viene automaticamente prolungata fino al bordo sinistro (destro) del pilastro. Se il ferro è superiore o inferiore, viene anche ancorato a squadro nel pilastro con un tratto di lunghezza opportuna. Per disegnare un ferro partendo da un pilastro di estremità della travata, è possibile partire da un suo punto qualsiasi.
Disegno di un ferro a partire da una campata Un ferro disegnato a partire da una campata può essere interrotto nella stessa campata, in un’altra campata oppure in un pilastro. Un ferro interrotto in una campata viene prolungato, alle estremità, con tratti di ancoraggio di lunghezza opportuna. 484
16. Le Armature
Un ferro interrotto in un qualsiasi punto di un pilastro viene prolungato fino al bordo del pilastro più lontano dalla campata da cui proviene. Inoltre, se il ferro è superiore o inferiore, viene anche ancorato a squadro nel pilastro con un tratto di lunghezza opportuna. Un ferro interrotto in prossimità dell’estremità libera di uno sbalzo viene prolungato fino a tale estremità e, se è superiore o inferiore, viene anche ancorato a squadro con un tratto di lunghezza opportuna.
Disegno di un ferro a partire da uno sbalzo Un ferro, disegnato a partire da un punto prossimo all’estremità libera di uno sbalzo, viene prolungato fino alla estremità stessa. Inoltre, se il ferro è superiore o inferiore, viene anche ancorato a squadro, all’estremità dello sbalzo, con un tratto di lunghezza opportuna. Un ferro disegnato partendo da un punto dello sbalzo differente può essere prolungato unicamente verso il pilastro e non verso la sua estremità.
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16. Le Armature
16.2.1.5
Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave La distinta dei ferri di armatura di una travata proposta automaticamente dal programma (v. § 16.2.1) può anche essere personalizzata dal tecnico con l’inserimento di nuovi ferri. I ferri delle travi di EdiLus-CA hanno dei comportamenti che, in fase di disegno, semplificano notevolmente il lavoro del tecnico. Un ferro, ad esempio, si prolunga automaticamente, oltre le sue estremità, con i tratti di ancoraggio di forma e lunghezza opportuna. Prima di procedere alla lettura delle modalità operative per il disegno di un nuovo ferro in una trave è necessario conoscere i comportamenti che questi hanno durante la fase del disegno (v. § 16.2.1.4).
Le modalità operative per l’inserimento di un nuovo ferro nella distinta dei ferri di una trave vengono illustrate con riferimento allo specifico esempio in figura.
Per disegnare un semplice ferro dritto basta effettuare le prime sei operazioni descritte di seguito.
Per disegnare il primo tratto (2-3) del ferro in figura nella distinta dei ferri della trave visualizzata nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1) basta effettuare le seguenti operazioni: 1) Scegliere la tipologia del ferro da disegnare (Ferro superiore, Ferro pa-
rete o Ferro inferiore) pigiando l’opportuno bottone della toolbar della finestra “ARMATURE: Travi” o selezionando la corrispondente opzione del suo menu locale (v. § 16.2.1). Dovendo disegnare un ferro superiore di una campata si pigi il bottone Ferro superiore. 486
16. Le Armature
Questa operazione attiva la modalità per il disegno di un ferro della tipologia scelta e propone il toolbox delle relative Proprietà. 2) Nei campi Numero Ferri e Diametro del toolbox delle Proprietà indicare
il numero e il diametro dei tondini che, nella distinta, saranno rappresentati dal singolo ferro che si sta disegnando. Se il ferro disegnato rappresenta più tondini di diametro differente, è possibile specificare il numero ed il diametro di un secondo gruppo di tondini rispettivamente nei campi Numero Ferri Plus e Diametro Plus. Le indicazioni riportate nel toolbox delle Proprietà vengono inserite sinteticamente nella stringa identificativa riportata sopra il ferro disegnato. Infatti, le stringhe identificative dei ferri disegnati sono (per default) del tipo: 1ø14+2ø16 (L=564) dove: 1ø14 riporta i valori specificati rispettivamente nei campi Numero Ferri e Diametro del toolbox delle Proprietà del ferro disegnato. 2ø16 riporta i valori specificati rispettivamente nei campi Numero Ferri Plus e Diametro Plus del toolbox delle Proprietà del ferro disegnato. La struttura della stringa identificativa dei ferri di tutte le travi può essere liberamente personalizzata dall’Utente (v. § 16.1.2).
3) Fare click nel punto della tavola in cui va posizionata la prima estre-
mità (2) del ferro. Nell’esempio, dovendo partire da un pilastro, occorre cliccare, nella distinta, in corrispondenza del pilastro di partenza. Questa operazione fissa la prima estremità (2) del tratto 2-3 e propone, come riferimento, la sagoma dell’intera travata con i relativi pilastri. 4) Spostare il cursore nel punto della tavola in cui si intende posizionare
la seconda estremità (3) del ferro. Durante gli spostamenti, il ferro risulta vincolato alle posizioni ammesse dalla sua tipologia (superiore, inferiore o a parete) e dalla sagoma della trave. Qualsiasi variazione della lunghezza e/o delle proprietà (numero e diametro dei tondini) del ferro che si sta disegnando, comporta la dinamica variazione del Diagramma delle Armature attivo (v. § 16.2.1.7). Durante il disegno, al cursore risulta legata una linea verticale che è un utilissimo riferimento per l’allineamento dei vari tratti del ferro con gli altri ferri della trave e con i punti del Diagramma delle Armature attivo. Inoltre, all’estremità inferiore della linea verticale, viene dinamicamente proposta, in centimetri, la distanza orizzontale X del cursore dal bordo sinistro della trave. Infine, le funzionalità di disegno (Snap, Zoom, ecc.) (v. cap. 11) disponibili nella tavola dei ferri rendono il disegno comodo, veloce e preciso.
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16. Le Armature
5) Quando la seconda estremità del ferro (3) risulta correttamente posi-
zionata, fare un click per fissarne la posizione. A questo punto possono verificarsi i seguenti casi: a) la seconda estremità del ferro viene disegnata in corrispondenza di un pilastro o dell’estremo libero di uno sbalzo; in questo caso il disegno del ferro viene interrotto e, ad esso, vengono automaticamente aggiunti i tratti di ancoraggio opportuni (v. § 16.1.2). b) la seconda estremità del ferro viene disegnata in una campata; in questo caso viene proposto un dialog, detto tool dei ferri (v. § 16.2.1.6), in cui va indicato se il disegno deve essere interrotto oppure deve proseguire, come nel caso dei ferri sagomati. 6) Se si ricade nel caso b), occorre effettuare una delle
seguenti operazioni nel tool dei ferri: pigiare il bottone Termina per ultimare il disegno del ferro fin qui definito; al ferro disegnato vengono automaticamente aggiunti i tratti di ancoraggio opportuni; oppure pigiare il bottone Sagomato abilitato per proseguire nel disegno di un ferro sagomato. Dovendo procedere, per l’esempio in questione, nel disegno del tratto 3-4, si pigi il bottone Sagomato. Questa operazione disegna il tratto 3-4 (a 45° o a 30° a seconda della scelta effettuata nella pagina Travi del toolbox Armature - v. § 16.1.2). Nel tool dei ferri sono presenti due bottoni Sagomato. Il bottone Sagomato di sinistra (destra) consente di sagomare il ferro partendo dalla sua estremità sinistra (destra). Ovviamente, Il bottone Sagomato di sinistra (destra) risulta abilitato se: l’ultima estremità disegnata si trova a sinistra (destra) del ferro; ciò si verifica quando il ferro viene disegnato da destra (sinistra) verso sinistra (destra); oppure viene selezionata l’estremità sinistra (destra) del ferro. L’icona del bottone Sagomato indica, oltre alla direzione della sagomatura, anche la tipologia (superiore o inferiore) del ferro da cui questa parte. Il tool dei ferri viene dettagliatamente illustrato nel § 16.2.1.6.
7) Pigiare il bottone Continua del tool dei ferri per attivare la modalità
per il disegno del tratto inferiore successivo (4-5). 488
16. Le Armature
Questa operazione chiude il tool dei ferri ed attiva la modalità per il disegno del tratto 4-5 a partire dal punto 4. 8) Tracciare il tratto orizzontale inferiore 4-5 e cliccare nel punto in cui
va posizionata la sua seconda estremità (5). Questa operazione fissa l’estremità 5 e ripropone il tool dei ferri. 9) pigiare il bottone Sagomato attivo nel tool dei ferri per ottenere il di-
segno del secondo tratto di sagomatura (5-6). Ovviamente per poter ottenere il disegno del tratto di sagomatura 5-6 è necessario che il punto 5 risulti posizionato in maniera tale che il punto 6 non capiti all’interno del pilastro. In questa fase è possibile posizionare in maniera approssimativa il tratto di sagomatura per poi spostarlo, con precisione, nella posizione opportuna (v. § 16.2.1.8).
10) Pigiare nuovamente il bottone Continua del tool dei ferri per attivare
la modalità per il disegno del tratto orizzontale superiore 6-7.
11) Tracciare il nuovo tratto orizzontale (6-7) e cliccare nel punto in cui
va posizionata la sua seconda estremità (punto 7). Questa operazione fissa l’estremità 7 e ripropone il tool dei ferri. 12) Pigiare il bottone Termina del tool dei ferri per interrompere il dise-
gno del ferro. Alle estremità del ferro disegnato (2 e 7) vengono automaticamente aggiunti: • il tratto 1-2 di ancoraggio nel pilastro la cui lunghezza viene calcolata dal programma sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagina Travi del toolbox Armature (v. § 16.1.2); • il tratto 7-8 di ancoraggio nella campata con la lunghezza e l’inclinazione definite sulla scorta delle indicazioni fornite nella pagina Travi del toolbox Armature; l’inclinazione di un tratto di ancoraggio nella campata di una trave può essere modificata dall’Utente (v. § 16.2.1.9). Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
489
16. Le Armature
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. § 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).
Il ferro disegnato può essere liberamente modificato (v. § 16.2.1.8) o spostato lungo la verticale in un'altra posizione della distinta dei ferri (v. § 16.2.1.2).
16.2.1.6
Il Tool dei Ferri Il Tool dei Ferri è il dialog contenente gli strumenti per il disegno e la modifica dei vari tratti (inferiori, superiori e sagomati) del ferro di una trave. Tale dialog viene proposto durante il disegno di un ferro (v. § 16.2.1.5), quando si fissa la seconda estremità di un suo tratto nella trave. Il tool dei ferri NON viene proposto quando si disegna l’estremità di un ferro in un pilastro. In questo caso, infatti il programma provvede automaticamente a terminare il disegno del ferro e ad ancorarlo nel pilastro (v. § 16.2.1.4).
La funzione principale del tool dei ferri, infatti, è quella di fornire gli strumenti per indicare come deve proseguire il ferro dopo l’ultimo tratto disegnato. Il tool dei ferri può anche essere richiamato quando si clicca sulla maniglia all’estremità di un ferro selezionato per poter procedere alla sua modifica (v. § 16.2.1.8). Il tool dei ferri presente in alto il seguente gruppo di bottoni: Termina: interrompe il disegno del ferro all’estremità dell’ultimo tratto disegnato; Continua: se l’ultimo tratto del ferro disegnato è una sagomatura, richiede di proseguire nel disegno con un tratto di ferro orizzontale a 490
16. Le Armature
partire dalla sagomatura stessa (v. § 16.2.1.5); se, invece l’ultimo tratto disegnato è dritto, sblocca la sua estremità selezionata consentendo di modificarne la lunghezza (v. § 16.2.1.8); Sagomato a Sinistra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto di ferro sagomato a sinistra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente, tale bottone risulta abilitato solo se l’estremità sinistra dell’ultimo tratto disegnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in funzione del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sagomatura; Sagomato a Destra: richiede di proseguire nel disegno con un tratto di ferro sagomato a destra dell’ultimo tratto disegnato; ovviamente, tale bottone risulta abilitato solo se l’estremità destra dell’ultimo tratto disegnato risulta libera; inoltre, l’icona del bottone cambia in funzione del tipo di ferro (inferiore o superiore) da cui parte la sagomatura. Sotto i bottoni descritti viene proposta la sezione Armatura illustrata più avanti nel presente paragrafo. Sotto la sezione Armatura vengono proposti i seguenti bottoni: Indietro: elimina dal ferro il tratto a cui appartiene la sua estremità selezionata (o l’ultima estremità disegnata);
Espandi: espande il tool dei ferri visualizzando, nella sua parte destra, i seguenti campi che, per default, risultano nascosti: Lunghezza, in cui è possibile digitare la lunghezza (in centimetri) desiderata del tratto di ferro selezionato che si sta disegnando; L. attuale, che riporta la lunghezza del tratto selezionato. Sotto i campi descritti viene comunque proposta la sezione Armatura che a sinistra presenta i campi: Ferri: in cui va specificato il numero del primo gruppo di tondini dello stesso diametro rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Numero Ferri del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2); 491
16. Le Armature
diametro: in cui va specificato il diametro del primo gruppo di tondini rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Diametro del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2). A destra dei campi descritti, dopo il segno +, vengono riproposti nuovamente i campi: Ferri: in cui va specificato il diametro di un eventuale secondo gruppo di tondini (di diametro differente da quello specificato per il diametro del primo gruppo) rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Numero Ferri Plus del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2); diametro: in cui va specificato il diametro del secondo gruppo di tondini rappresentati dal ferro che si sta disegnando; in tale campo viene proposto, per un’eventuale modifica, il valore specificato nel campo Diametro Plus del toolbox delle Proprietà del ferro (v. § 16.1.2). Ovviamente, eventuali modifiche ai valori proposti nei campi della sezione Armatura del tool dei ferri vengono riproposte anche nei corrispondenti campi del toolbox delle Proprietà del ferro.
16.2.1.7
I Diagrammi delle Armature della Trave I Diagrammi delle Armature sono uno strumento indispensabile per la modifica dei ferri di armatura di una trave proposti automaticamente dal programma (v. § 16.2.1). Per richiedere di visualizzare un Diagramma delle Armature nella tavola dei ferri di una trave basta selezionare una delle seguenti opzioni nell’apposito list box della finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1): Flessione (armature): visualizza il Diagramma delle Armature a Flessione della trave; Taglio + Torsione (staffe e sagomati): visualizza il Diagramma delle Armature (staffe e sagomati) a Taglio e Torsione della trave; Torsione (ferri parete): visualizza il Diagramma delle Armature (ferri di parete) a Torsione della trave. 492
16. Le Armature
Per default, il diagramma scelto viene proposto nella parte superiore della tavola dei ferri ma è anche possibile spostarlo nella parte inferiore pigiando il bottone Sposta Sotto della toolbar della finestra “Armature: Travi”. Pigiando, invece, il bottone Sposta Sopra della toolbar il diagramma viene riportato in alto nella tavola. Per nascondere nuovamente il diagramma proposto nella finestra “Armature: Travi”, basta selezionare l’opzione Nessun Diagramma del list box della sua toolbar. Un Diagramma delle Armature fornisce, in relazione ad uno specifico tipo di sollecitazione (Flessione, Taglio + Torsione oppure Torsione), un quadro chiaro e completo delle aree di ferro complessive (necessarie ed inserite) nella trave. Si selezioni, ad esempio, l’opzione Flessione (armature) nel list box della toolbar della finestra “Armature: Travi” per visualizzare il Diagramma delle Armature a Flessione. Si posizioni il cursore in corrispondenza di un punto della trave. Grazie alla linea verticale legata al cursore è possibile visualizzare, sia graficamente che numericamente, i valori delle aree di ferro delle armature a flessione (superiori ed inferiori). In particolare, sopra il diagramma, in corrispondenza della linea verticale vengono riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2: • Massima Area di ferro necessaria superiormente nell’intera travata (in rosso e tra parentesi tonde); • Area di ferro necessaria superiormente nella sezione individuata dalla linea verticale (in rosso); • Area di ferro disposta superiormente nella sezione individuata dalla linea verticale (in verde); • Massima Area di ferro disposta superiormente nella travata (in verde e tra parentesi tonde). Sotto il diagramma, sempre in corrispondenza della linea verticale vengono invece riportati, da sinistra, i seguenti valori in cm2: • Massima Area di ferro necessaria inferiormente nell’intera travata (in rosso e tra parentesi tonde); • Area di ferro necessaria inferiormente nella sezione individuata dalla linea verticale (in rosso); 493
16. Le Armature
• Area di ferro disposta inferiormente nella sezione individuata dalla linea verticale (in verde); • Massima Area di ferro disposta inferiormente nella travata (in verde e tra parentesi tonde). Con l’armatura della trave proposta automaticamente dal programma, le aree di ferro inserite sono sempre superiori a quelle necessarie. In pratica il diagramma delle armature necessarie risulta sempre interamente coperto dal diagramma delle armature inserite. Se, modificando i ferri proposti dal programma (v. § 16.2.1.8), in una determinata zona della trave il diagramma delle armature necessarie non dovesse risultare coperto dal diagramma delle armature inserite, il Tecnico viene avvisato mediante un’efficacissima segnalazione: nei punti di intersezione tra il diagramma delle armature necessarie e quello delle armature inserite (che risulta scoperto), vengono proposti dei pallini rossi lampeggianti. In questo caso il Tecnico deve provvedere ad inserire le armature opportune per coprire la zona scoperta del diagramma delle armature necessarie.
16.2.1.8
Come Modificare un Ferro di una Trave Un ferro della distinta dei ferri di una trave (v. § 16.2.1) può essere liberamente modificato in maniera semplice, precisa e veloce dal Tecnico. Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. § 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli (v. §§ 16.2.1.10).
In particolare è possibile modificare liberamente la lunghezza di un semplice ferro dritto (inferiore o superiore) della trave ma anche la lunghezza di un qualsiasi tratto orizzontale di un ferro sagomato. Oltre che nella lunghezza dei tratti orizzontali, un ferro sagomato può essere modificato anche nella forma aggiungendo o eliminando dei tratti. 494
16. Le Armature
Anche le Proprietà di un ferro possono essere liberamente modificate. Di seguito vengono illustrate separatamente le modalità operative per apportare ad un ferro le varie modifiche previste.
A) Modifica della lunghezza di un ferro dritto Per modificare la lunghezza di un ferro dritto basta effettuare le seguenti operazioni: 1) selezionare il ferro da modificare; per selezionare un ferro basta:
•
accertarsi che sia attiva la modalità per la selezione degli oggetti (il bottone Seleziona oggetti della toolbar deve essere premuto o l’omonima opzione del menu locale della tavola deve risultare selezionata); cliccare sul ferro; quando un ferro risulta selezionato viene proposto in rosso e presenta, alle sue estremità (esclusi gli ancoraggi), le maniglie (pallini blu) per la sua modifica;
2) cliccare sulla maniglia all’estremità del ferro che si intende spostare
per modificarne la lunghezza; questa operazione apre il tool dei ferri (v. § 16.2.1.6); 3)
pigiare il bottone Continua del tool del ferri per sbloccare l’estremità cliccata dalla posizione precedentemente definita;
4) spostare l’estremità del ferro nella posizione desiderata; durante il di-
mensionamento, in prossimità della maniglia spostata viene dinamicamente proposta la lunghezza del ferro; 5) fare un click per fissare l’estremità spostata nella nuova posizione;
questa operazione apre nuovamente il tool dei ferri; 6)
pigiare il bottone Termina del tool del ferri per confermare la nuova posizione dell’estremità (e, quindi la nuova lunghezza) ed ultimare il disegno del ferro;
La lunghezza del ferro può anche essere definita numericamente nel seguente modo: • effettuare le operazioni 1) e 2) precedentemente descritte; pigiare il bottone Espandi del tool dei ferri per espanderlo (se non lo è già) e visualizzarlo nella sua interezza (v. § 16.2.1.6); 495
16. Le Armature
nel campo Lunghezza del tool dei ferri digitare la nuova lunghezza del ferro e pigiare il bottone Termina per confermare la nuova lunghezza ed ultimare il disegno del ferro. Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
B) Modifica della posizione dei tratti inclinati di un sagomato Per spostare nella trave un tratto inclinato di un ferro sagomato, con la conseguente modifica della lunghezza dei tratti orizzontali ad esso collegati, basta effettuare le seguenti operazioni: 1) selezionare il ferro sagomato [v. punto 1) del caso A]; quando un sa-
gomato risulta selezionato vengono proposte le maniglie alle sue estremità (per la modifica dei tratti di estremità - v. caso C) e la maniglia centrale per il suo spostamento verticale (v. § 16.2.1.2) nella distinta; 2) cliccare su un estremità del tratto inclinato da spostare; questa opera-
zione propone alle estremità del tratto le due maniglie per il suo spostamento lungo la campata della trave;
3) cliccare su una delle due maniglie per sboccare la posizione del tratto
inclinato; 4) spostare il tratto nella posizione desiderata; durante lo spostamento la
linea verticale del cursore fornisce un utilissimo riferimento agli altri ferri della distinta e al Diagramma delle Armature attivo (v. § 16.2.1.7); inoltre, durante lo spostamento, viene dinamicamente proposta la lunghezza dei tratti orizzontali del ferro;
La scelta della maniglia (superiore o inferiore) del tratto inclinato da spostare (v. punto 3) deve essere effettuata in funzione dei punti degli altri ferri da prendere a riferimento per il suo posizionamento. Ad esempio se il tratto inclinato da spostare in figura deve partire dal punto in cui termina il tratto inclinato di un altro sagomato, è opportuno utilizzare la sua maniglia superiore.
496
16. Le Armature
5) quando il tratto spostato risulta disposto correttamente fare un click
per fissarne la posizione. Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi.
C) Modifica della forma di un sagomato Le modalità operative per la modifica della forma di un ferro sagomato vengono illustrate con riferimento ad un esempio concreto. Si supponga di voler modificare il ferro in figura eliminando i tratti 5-6 e 67 e di prolungare il tratto 4-5 per tutta la campata ancorandolo nel pilastro.
Un ferro sagomato può essere modificato eliminandone dei tratti o aggiungendone altri. Un tratto di un ferro sagomato può essere eliminato solo se è posizionato ad una delle sue estremità. Pertanto, per eliminare un tratto interno ad un sagomato è necessario farlo diventare un tratto di estremità eliminando preventivamente tutti i tratti a partire da una delle sue estremità. Si ricorda, inoltre, che i tratti di ancoraggio dei ferri (1-2 e 7-8 in figura) vengono inseriti automaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni specificate, per tutti i ferri di tutte le travi, dall’Utente nel Toolbox delle Armature (v. § 16.1.2). Le modalità per la modifica degli ancoraggi di un singolo ferro vengono illustrate nel § 16.2.1.9.
Ad esempio, per eliminare il tratto 5-6 dal sagomato in figura occorre, ovviamente, eliminare preventivamente il tratto 6-7 effettuando le seguenti operazioni: • selezionare il ferro sagomato [v. punto 1) del caso A]; quando un sagomato risulta selezionato vengono proposte, alle sue estremità, le maniglie per la modifica dei relativi tratti e la maniglia centrale per il suo spostamento verticale (v. § 16.2.1.2) nella distinta; • cliccare sulla maniglia all’estremità 7 del ferro; questa operazione apre nuovamente il tool dei ferri; 497
16. Le Armature
pigiare il bottone Indietro del tool dei ferri; questa operazione elimina il tratto di estremità 6-7 (facendo diventare il tratto di 5-6 estremità) e ripropone il tool dei ferri; pigiare nuovamente il bottone Indietro per eliminare il tratto di estremità 5-6 e ripropone il tool dei ferri; pigiare il bottone Continua per sbloccare l’estremità 5 del tratto 4-5 dalla sua posizione; • spostare l’estremità 5 in un qualsiasi punto all’interno del pilastro e fare un click per fissarne la posizione; il programma prolunga automaticamente il tratto 4-5 fino all’estremità del pilastro e ripropone il tool dei ferri; pigiare il bottone Termina del tool dei ferri; questa operazione ultima il disegno del ferro e lo ancora opportunamente nel pilastro (v. § 16.2.1.4).
Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi
16.2.1.9
Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una Trave Gli ancoraggi dei ferri delle travi del progetto vengono inseriti automaticamente dal programma sulla scorta delle indicazioni preventivamente specificate dall’Utente nella pagina Travi del toolbox delle Armature (v. § 16.1.2). Tuttavia, nella finestra ARMATURE: Travi (v. § 16.2.1), il programma consente di modificare la forma e la lunghezza di un ancoraggio di un singolo ferro. 498
16. Le Armature
Per modificare gli ancoraggi di un ferro (ad es. quello in figura) della trave visualizzata nella finestra “Armature: Travi” basta effettuare le seguenti operazioni:
• Aprire il toolbox Armature (v. § 16.1) cliccando sull’omonimo bottone della toolbar disposta lungo il bordo destro della Finestra del Programma. • Accedere alla pagina Travi (v. § 16.1.2) del toolbox Armature cliccando sull’omonima linguetta. • Nella pagina Travi, a seconda del tipo degli ancoraggi del ferro da modificare, specificare: • le caratteristiche degli eventuali ancoraggi alle estremità in campata del ferro [la lunghezza in numero di diametri, la lunghezza minima e/o il Tipo (diritto, a 90° o a 45°)] nella sezione Ancoraggi; • la lunghezza (in percentuale rispetto all’altezza utile della trave) degli eventuali ancoraggi nei pilastri del ferro da modificare nel campo Percentuale Squadro del box Varie. Per il ferro in figura si supponga, ad esempio, di aumentare la lunghezza degli ancoraggi (in numero di diametri e/o minima) e di modificarne la tipologia [scegliendo l’opzione “Sagomato (45°)” nel list box Tipo]. • Selezionare il ferro nella distinta della tavola dei ferri; questa operazione chiude il toolbox delle Armature e propone, alle estremità del ferro, le maniglie per la sua modifica. • Cliccare su una delle maniglie estremità per aprire il tool dei ferri (v. § 16.2.1.6). Nel tool dei ferri pigiare il bottone Termina per ottenere le modifiche richieste sugli ancoraggi del ferro.
499
16. Le Armature
• Ripetere le ultime tre operazioni per modificare gli ancoraggi di ulteriori ferri nella tavola. Se si desidera modificare gli ancoraggi di tutti i ferri della trave visualizzata secondo le indicazioni specificate nella pagina Travi basta pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox delle Armature. Se, invece, si desidera modificare gli ancoraggi di tutti i ferri di tutte le travi del progetto basta pigiare il bottone Ricalcola Tutto della stessa toolbar. Per salvare le modifiche apportate all’armatura basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Travi. Apportando, ad un ferro, una qualsiasi modifica, i suoi ancoraggi vengono modificati secondo le indicazioni riportate nella pagina Travi del toolbox delle Armature. Per evitare di modificare involontariamente gli ancoraggi di ferri a cui non si desidera apportare tale variazione, È OPPORTUNO ripristinare i valori originari nella pagina Travi del toolbox delle Armature.
16.2.1.10
Modificare l’Armatura di una Trave Cambiando i Criteri di Armatura Le armature della travata visualizzata nella finestra “ARMATURE: Travi” (v. § 16.2.1) può essere modificata cambiando i parametri specificati nella pagina Travi del toolbox Armature (v. § 16.1.2) prima di richiedere il calcolo. I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Travi del toolbox Armature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Per ottenere le modifiche della travata visualizzata in base ai nuovi parametri specificati nella pagina Travi del toolbox Armature basta: pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox Armature; questa operazione propone un messaggio che chiede conferma delle modifiche richieste; 500
16. Le Armature
• pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed ottenere le modifiche richieste nelle armature della travata. Per salvare le modifiche apportate alle armature della travata basta pigiare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma. Se, invece del bottone Ricalcola, viene pigiato il bottone Ricalcola Tutto della toolbar del toolbox Armature, le modifiche richieste nella pagina Travi dello stesso toolbox vengono apportate a tutte le travi del progetto. Le funzionalità per la modifica delle armature delle travi descritte nel presente paragrafo sono disponibili per la modifica delle armature di qualsiasi altro elemento strutturale.
Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma (v. § 16.2.1.1) oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli.
16.2.2
Le Armature dei Pilastri Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature (v. cap. 13), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, tutte le pilastrate del progetto. Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni pilastrata del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Pilastri. Nella finestra “ARMATURE: Pilastri” oltre a poter visualizzare e stampare le armature di una pilastrata, è anche possibile personalizzare liberamente, in maniera semplice e precisa, le armature stesse. I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integrati con ulteriori ferri (v. § 16.2.2.1). Per aprire la finestra “ARMATURE: Pilastri” del progetto attivo basta effettuare le seguenti operazioni: 501
16. Le Armature
esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Pilastri; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Pilastri nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto (v. § 3.2.1), il box Pilastri per la selezione della pilastrata da visualizzare nella finestra “Armature: Pilastri”. Nel box Pilastri vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi Pilastrate e Tabelle Pilastri. Il nodo Pilastrate contiene i nodi relativi a tutte le pilastrate dell’edificio. Per default i nodi delle pilastrate (Pilastrata 1, …) risultano nascosti e, per visualizzarli, basta esplodere il nodo Pilastrate pigiando il bottoncino alla sua sinistra o facendo doppio click su esso. Cliccando sul nodo di una pilastrata (ad es. “Pilastrata 1”), nella finestra “ARMATURE: Pilastri” viene proposto il grafico delle relative armature. Il nodo Tabelle Pilastri contiene i nodi relativi alle armature dei pilastri ai vari piani dell’edificio. Per default i nodi dei piani (Piano 1, ecc.) risultano nascosti e, per visualizzarli, basta esplodere il nodo Tabelle Pilastri pigiando il bottoncino alla sua sinistra o facendo doppio click su esso. Cliccando sul nodo di un piano, nella finestra “ARMATURE: Pilastri” viene proposta la relativa tabella dei pilastri. Nella tabella dei pilastri vengono riportate tutte le sezioni dei pilastri al piano dell’edificio scelto con le relative armature. La finestra ARMATURE: Pilastri presenta una toolbar contenente i bottoni: Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuando nuovamente le verifiche delle sezioni e, quindi, ricalcolando le tensioni in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar. 502
16. Le Armature
Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiesta solo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.
Legatura: attiva la modalità per il disegno di una legatura; Riposiziona Sezioni: dispone le sezioni spostate (v. avanti) nella posizione originaria. La finestra ARMATURE: Pilastri presenta, quindi, a seconda del tipo di nodo selezionato (pilastrata o piano) nel box Pilastri, il disegno della pilastrata scelta o la tabella delle sezioni dei pilastri al piano scelto. Si selezioni una pilastrata nel box Pilastri. Nella parte sinistra della tavola viene proposta la schematizzazione dell’intera pilastrata nelle direzioni X e Y. Se, in pianta (v. § 6.6), un pilastro rettangolare risulta ruotato rispetto alle direzioni X e Y, nella schematizzazione della pilastrata viene opportunamente ruotato per fare in modo che vengano rappresentati i suoi due lati e non le proiezioni di questi. Invece, i pilastri con sezione di forma irregolare vengono rappresentati, nella schematizzazione, con la loro proiezione sul piano della tavola.
A destra della schematizzazione della pilastrata viene proposta la distinta dei ferri di ogni pilastro. Per ogni ferro della distinta viene indicato il diametro, la lunghezza ed il numero di tondini che esso rappresenta. A destra di ogni pilastro vengono riportate due sezioni: una con la distribuzione dei ferri indicati nella distinta e le legature (16.2.2.1) e l’altra in con la staffa. Il diametro delle staffe e delle legature ed il relativo sviluppo vengono riportati in un’apposita tabellina a destra delle sezioni. Se il valore del coefficiente di sicurezza della sezione è inferiore a 1, questo viene riportato in bordeaux sopra le sezioni e tale indicazione non 503
16. Le Armature
può essere rimossa se non intervenendo adeguatamente sull’Armatura o sulla struttura. Si supponga, per semplicità, che la sezione del pilastro sia rettangolare. Un pilastro di EdiLus-CA risulta armato dai seguenti gruppi di armature: • un gruppo di ferri di uguale diametro disposti nei vertici della sezione; tale gruppo viene identificato da un’etichetta del tipo “ø 16 nei vertici” disposta nella parte inferiore della sezione; • un gruppo di ferri di uguale diametro per ogni lato della sezione; tali gruppi vengono identificati da un’etichetta del tipo “3ø12” o “5ø12” disposta in prossimità del gruppo stesso. Per selezionare le sezioni di un pilastro basta: accertarsi che sia attiva la modalità per la selezione degli oggetti (il bottone Seleziona oggetti della toolbar deve essere premuto o l’omonima opzione del menu locale della tavola deve risultare selezionata); • fare click su una delle sezioni; questa operazione seleziona entrambe le sezioni proponendo un pallino verde nella loro posizione baricentrica. Per selezionare, invece, un gruppo di ferri della sezione basta cliccare, sempre nella modalità per la selezione degli oggetti, su uno dei ferri del gruppo oppure sulla relativa etichetta. Infine, per selezionare una staffa basta cliccare su essa in una delle due sezioni o sulla relativa etichetta [del tipo “staffe ø8 (L = 160)”] posizionata sotto la seconda sezione da sinistra. Il gruppo di ferri selezionato o la staffa selezionata vengono proposti in rosso con la relativa etichetta. Come ogni oggetto di EdiLus-CA, sia le sezioni che le armature di un pilastro sono dotate di specifiche proprietà. Quando le sezioni di un pilastro risultano selezionate, nel toolbox delle Proprietà vengono proposte le seguenti proprietà: Simmetrica: la selezione di tale check box richiede di armare simmetricamente la sezione del pilastro (v. avanti). Mostra Verifica: la selezione di tale check box richiede di visualizzare, in corrispondenza della sezione, il relativo diagramma delle sollecitazioni.
504
16. Le Armature
Quando tale check risulta selezionato, sulla sezione viene sempre proposto il coefficiente di sicurezza, anche quando questo è maggiore di 1. In particolare, se il coefficiente di sicurezza è maggiore di 1 viene riportato in verde.
Sotto il coefficiente di sicurezza vengono anche proposti i dati significativi della verifica. Coeff. Sic.: in cui viene riportato il valore del coefficiente di sicurezza della sezione. EpsC: in cui viene riportato il valore della deformazione unitaria massima del calcestruzzo. EpsA: in cui viene riportato il valore della deformazione unitaria massima dell’acciaio. Selezionando, invece un gruppo di ferri nella prima sezione (da sinistra) di un pilastro, nel toolbox delle Proprietà vengono proposti i campi: Diametro ferri: in cui viene riportato il diametro del gruppo di ferri selezionato; Numero ferri: in cui viene riportato il numero di ferri del gruppo selezionato; Numero registri: in cui viene riportato il numero di registri su cui vengono disposti i ferri del gruppo selezionato. Se, invece risulta selezionata la staffa del pilastro, nel toolbox delle proprietà viene proposto il solo campo Diametro staffe in cui viene riportato il diametro della staffa. L’armatura proposta per ogni pilastro può essere liberamente personalizzata dal Tecnico modificando i ferri nella sua sezione (v. § 16.2.2.1). 505
16. Le Armature
Ovviamente appena si modificano le armature del pilastro viene effettuata automaticamente una nuova verifica e sulla sua sezione vengono automaticamente riportati i nuovi risultati (v. figura precedente). Inoltre, le due sezioni del pilastro possono essere spostate insieme in un qualsiasi punto della tavola effettuando le seguenti operazioni: • selezionare le sezioni cliccando su una di esse; tra le due sezioni selezionate viene proposto un pallino verde; • fare click sul pallino verde per sbloccare le sezioni dalla loro posizione; • trascinare le sezioni nel punto della tavola desiderato e fare click per fissare la nuova posizione. Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu locale con opzioni analoghe a quelle proposte nel menu locale della finestra “ARMATURE: Travi” (v. § 16.2.1). Le sezioni di un pilastro della pilastrata attiva vengono riproposte nella “tabella dei pilastri” del suo piano di appartenenza che viene proposta, nella finestra ARMATURE: Pilastri, selezionando l’opportuno nodo Piano… del box Pilastri. Quanto detto a proposito delle sezioni dei pilastri nella tavola di una pilastrata vale anche per le corrispondenti sezioni riproposte nella tabella dei pilastri.
16.2.2.1
Come Personalizzare le Armature di un Pilastro Nella finestra ARMATURE: Pilastri (v. § 16.2.2) il Tecnico può personalizzare liberamente l’armatura proposta per ogni pilastro modificando le proprietà dei vari gruppi di ferri presenti nella sua sezione. Per personalizzare le armature di un pilastro è possibile operare: • nella sua sezione proposta nella tavola della pilastrata di appartenenza: oppure • nella stessa sezione proposta nella tabella dei pilastri del livello di appartenenza (v. § 16.2.2). Ovviamente, le modifiche apportate ad un pilastro nella tavola di una pilastrata, vengono riproposte anche per lo stesso pilastro nella tabella dei pilastri e viceversa. 506
16. Le Armature
Se la sezione del pilastro è asimmetrica (il check box Simmetrica delle proprietà della sezione risulta NON selezionato), è possibile selezionare e modificare singolarmente ogni gruppo di ferri disposto lungo i lati della sezione stessa. Se, invece, la sezione è simmetrica (l’opzione Simmetrica risulta selezionata), è possibile selezionare i soli gruppi di ferri disposti sul lato superiore e sul lato destro della sezione. Quando la sezione è simmetrica, infatti i gruppi di ferri sul lato sinistro e sul lato inferiore della sezione sono uguali, rispettivamente, ai gruppi sul lato destro e su quello superiore e, quindi, vengono modificati variando questi ultimi. Di seguito vengono illustrate le modalità per le varie modifiche che è possibile apportare all’armatura di un pilastro. Per maggior semplicità tali modalità vengono illustrate con riferimento ad un pilastro di sezione rettangolare.
Modifica di un gruppo di ferri della sezione Per modificare il diametro e/o il numero di tondini su un lato o nei vertici della sezione di un pilastro (v. § 16.2.2) basta effettuare le seguenti operazioni: • Selezionare il gruppo di ferri da modificare; per selezionare un gruppo di ferri della sezione è possibile cliccare sulla sua etichetta oppure su uno dei suoi ferri. Questa operazione propone, nel toolbox delle Proprietà, le proprietà del gruppo di ferri selezionato. • Nel toolbox delle Proprietà effettuare quelle che, tra le seguenti operazioni, risultano necessarie: • specificare un nuovo valore del diametro dei tondini del gruppo nel campo Diametro ferri e premere INVIO della tastiera per confermare; • specificare il nuovo numero di tondini del gruppo nel campo Numero ferri e premere INVIO della tastiera per confermare; se nel campo “Numero ferri” viene inserito il valore 0 (zero), il gruppo di ferri viene eliminato; ovviamente, il numero di ferri disposti nei vertici della sezione è fisso e NON può essere modificato;
507
16. Le Armature
Se un lato della sezione del pilastro NON presenta alcun ferro, su questo viene proposta comunque una barretta di colore verde chiaro. Cliccando su tale barretta, si seleziona il gruppo di ferri (nullo) del lato per consentire l’eventuale inserimento di tondini specificandone semplicemente il numero e il diametro nel toolbox delle proprietà.
•
specificare il numero di registri sui quali si intende disporre i tondini del gruppo nel campo Numero registri e premere INVIO della tastiera per confermare; tale operazione NON può essere effettuata per i ferri disposti nei vertici della sezione.
Le modifiche richieste riguardano solo il gruppo di ferri selezionato se la sezione è simmetrica, cioè se, nelle proprietà della sezione, il check box Simmetrica risulta NON selezionato. Se, invece, la sezione è simmetrica (il check Simmetrica è selezionato), oltre il gruppo selezionato, viene modificato anche quello ad esso simmetrico. Ad ogni modifica il programma verifica nuovamente la sezione e propone, su essa, il nuovo diagramma ed nuovi risultati (coefficiente di sicurezza e tensioni massime).
Modifica del diametro delle staffe Per modificare il diametro della staffa di un pilastro (v. § 16.2.2) basta effettuare le seguenti operazioni: Della staffa di un pilastro è possibile modificare solo il diametro, in quanto le sue dimensioni dipendono dalla geometria della sezione.
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16. Le Armature
• selezionare la staffa; per selezionare la staffa di un pilastro è possibile cliccare su essa in una delle due sezioni del pilastro oppure sulla sua etichetta (nella sezione di destra); questa operazione propone il toolbox delle Proprietà della staffa; • nell’unico campo (Diametro staffe) della toolbox delle Proprietà specificare il nuovo diametro della staffa e premere INVIO della tastiera per confermare. Effettuate le modifiche il programma verifica nuovamente la sezione e propone, sulla sezione stessa, il nuovo diagramma e nuovi risultati (coefficiente di sicurezza e tensioni massime).
Inserimento di legature Alle armature di un pilastro è possibile aggiungere delle legature tra i suoi ferri. Per inserire una legatura in un pilastro basta: • Selezionare l’oggetto Armature\Legatura nel toolbox Oggetti Disegno per attivare la modalità per il disegno delle legature; questa operazione aggiunge un pallino rosso al cursore; • Nella sezione di sinistra del pilastro fare click sul primo tondino da legare per consentire il corretto posizionamento della legatura. Questa operazione fissa il primo punto della legatura; per facilitare il disegno della legatura, quando il cursore risulta correttamente posizionato su un tondino, quest’ultimo diventa di colore verde. • Fare click sul secondo tondino da legare per ottenere il disegno della legatura richiesta.
Modifica delle Armature dei Pilastri mediante il cambiamento dei relativi criteri di Armatura Le armature della pilastrata visualizzata nella finestra ARMATURE: Pilastri (v. § 16.2.2) o di tutte le pilastrate del progetto possono essere modificate cambiando opportunamente i parametri specificati nella pagina Pilastri del toolbox Armature (v. § 16.1.1) prima di richiedere il calcolo.
509
16. Le Armature
I parametri specificati nel box Dati Verifiche della pagina Pilastri del toolbox Armature, essendo dati necessari per il calcolo, NON possono essere modificati dopo aver richiesto il calcolo stesso.
Per ottenere le modifiche della pilastrata visualizzata in base ai nuovi parametri specificati nella pagina Pilastri del toolbox Armature basta: pigiare il bottone Ricalcola della toolbar del toolbox Armature; questa operazione propone un messaggio che chiede conferma delle modifiche richieste; Il bottone Ricalcola risulta abilitato solo se è visualizzata una pilastrata ma NON risulta abilitato quando è visualizzata la tabella dei pilastri di un piano (v. § 16.2.2).
• pigiare il bottone Si del messaggio per confermare ed ottenere le modifiche richieste nelle armature della pilastrata. Per salvare le modifiche apportate alle armature della pilastrata basta pigiare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma. Se, invece del bottone Ricalcola, viene pigiato il bottone Ricalcola Tutto della toolbar del toolbox Armature, le modifiche richieste nella pagina Pilastri dello stesso toolbox vengono apportate a tutte le pilastrate del progetto. Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli.
510
16. Le Armature
16.2.3
Le Armature delle Pareti Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. cap. 13), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le pareti del progetto. Le tavole con le armature di ogni parete del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Pareti. Nella finestra “ARMATURE: Pareti” oltre a poter visualizzare e stampare le armature di una parete, è anche possibile personalizzare liberamente le armature proposte. Le armature possono, infatti, essere modificate, eliminate o integrate con ulteriori armature (v. avanti). Per aprire la finestra “ARMATURE: Pareti” del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Pareti; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Pareti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il Navigatore, il box Pareti per la selezione della parete da visualizzare. Nel box Pareti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi dei vari piani dell’edificio. Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualizzati tutti i nodi relativi alle pareti (gruppi di pareti allineate o leggermente inclinate tra loro) del piano stesso. Cliccando sul nodo di una parete, nella finestra ARMATURE: Pareti viene proposta l’armatura della faccia (lato) Anteriore e Posteriore (v. § 21.4) della parete selezionata. Su ognuna delle facce (Anteriore e Posteriore) una maglia di ferri con sfondo bianco rappresenta l’armatura diffusa (v. § 16.1.4), mentre ulteriori gruppi di ferri numerati disposti lungo la direzione principale (verticale) e/o secondaria (orizzontale) con sfondo più scuro rappresentano le eventuali armature aggiuntive (v. § 16.1.4). Tutti i gruppi di armature risultano opportunamente quotati. 511
16. Le Armature
La faccia Anteriore di una parete è quella che un osservatore in carpenteria vede numerata con lo stesso ordine riportato nella relativa tavola delle armature.
L’armatura diffusa proposta può essere modificata effettuando le seguenti operazioni: • selezionare l’armatura diffusa cliccando in una zona della parete NON occupata da armature aggiuntive; questa operazione propone le proprietà dell’armatura nel toolbox delle proprietà; 512
16. Le Armature
• modificare opportunamente le proprietà dell’armatura; in particolare, per un’armatura diffusa è possibile modificare il diametro ed il passo dell’armatura principale (verticale) e secondaria (orizzontale). Un’armatura aggiuntiva selezionata (con un semplice click sul rettangolo che la delimita) può, invece, essere liberamente modificata spostata e cancellata. Per modificare l’armatura aggiuntiva selezionata sulla parete basta modificare le proprietà.
In particolare, per un’armatura aggiuntiva, oltre alle modifiche previste per l’armatura diffusa (diametro e passo dell’armatura principale e secondaria), è anche possibile modificare le Dimensioni del rettangolo che la contiene estendendola o riducendola sulla parete. Per spostare nella parete l’armatura aggiuntiva selezionata basta: • cliccare sul pallino verde nel vertice inferiore sinistro del rettangolo che contiene l’armatura aggiuntiva (proposto solo quando essa risulta selezionata) per sbloccarla dalla sua posizione; • spostare l’armatura nella nuova posizione e cliccare nuovamente per fissarla sulla parete. Per eliminare dalla parete l’armatura aggiuntiva selezionata basta premere CANC della tastiera. È anche possibile fondere due armature aggiuntive eliminandone una e modificando opportunamente l’altra. 513
16. Le Armature
Selezionando l’opzione opportuna nel list box della finestra ARMATURE: Pareti è possibile visualizzare una mappatura a colori, sulle due facce della parete, delle quantità di armatura necessarie nella Direzione principale/verticale, nella Direzione secondaria/orizzontale o della somma delle quantità di armatura necessarie nella due direzioni (Somma di entrambe le direzioni).
Pigiando il bottone Diagramma Relativo della toolbar della finestra ARMATURE: Pareti, la mappatura viene proposta con i colori estremi della scala (rosso e blu) coincidenti, rispettivamente, con i valori massimo e minimo della quantità di armatura necessaria (nella direzione scelta) della parete visualizzata. Pigiando, invece, il bottone Diagramma Assoluto della stessa toolbar, la mappatura viene proposta con i colori estremi della scala (rosso e blu) coincidenti rispettivamente con i valori massimo e minimo della quantità di armatura necessaria (nella direzione scelta) di tutte le pareti del progetto. Le quantità minime e massime di armatura necessaria (nella direzione 514
16. Le Armature
scelta) nelle due facce della parete vengono indicate, in cm2/cm, nella parte inferiore sinistra della finestra. Muovendo il cursore sul diagramma delle armature di una delle facce (anteriore o posteriore) della parete, in basso a destra nella finestra compaiono i campi: Progetto (campito in rosso), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore di armatura necessaria (di Progetto) nel punto (nella direzione scelta); Esecutiva (campito in verde), in cui viene riportato, in cm2/cm, il valore di armatura effettivamente presente nel punto (nella direzione scelta).
Se l’armatura Esecutiva nel punto è inferiore a quella necessaria (di Progetto), per segnalare la necessità di inserire ulteriore armatura, la stringa “Esecutiva” viene riportata in rosso ed il relativo valore di armatura viene riportato in giallo (sempre su sfondo verde).
Le ultime funzionalità descritte sono uno strumento indispensabile per apportare, in maniera oculata, eventuali modifiche all’armatura della parete. Selezionando l’opzione Disegno Armature del list box, nella finestra viene riproposta la vista delle armature della parete. Per salvare le modifiche apportate all’armatura e richiedere nuovamente le verifiche, basta pigiare il bottone Conferma della toolbar della finestra ARMATURA: Pareti oppure pigiare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma. Naturalmente, le armature della parete visualizzata o di tutte le pareti del progetto possono anche essere modificate, con le modalità descritte per le armature delle Travi (v. § 16.2.1.10) e quelle dei Pilastri (v. § 16.2.2.1), modificando opportunamente i parametri della pagina Pareti del toolbox Armature (v. § 16.1.4). Al momento NON è garantito il rispetto della Gerarchia delle Resistenze (per edifici calcolati in Classe di Duttilità Alta - v. § 5.2) se, dopo il calcolo, vengono modificate manualmente le armature predisposte automaticamente dal programma oppure (sempre dopo il calcolo) vengono modificati i parametri del toolbox armature e vengono effettuati dei ricalcoli.
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16. Le Armature
16.2.4
Le Armature delle Solette Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le solette del progetto. Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature delle solette del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solette. Nella finestra “ARMATURE: Solette”, oltre a poter visualizzare e stampare le armature di una soletta, è anche possibile personalizzare i ferri proposti. I ferri proposti possono, infatti, essere modificati, eliminati o integrati con ulteriori ferri (v. avanti). Per aprire la finestra “ARMATURE: Solette” del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Solette; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Solette nella Finestra del Programma ed attiva, sotto il Navigatore (v. § 3.2.1), il box Solette per la scelta della soletta da visualizzare. Nel box Solette vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi dei vari piani dell’edificio. Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualizzati tutti i nodi relativi alle solette del piano stesso. Cliccando sul nodo di una soletta, nella finestra ARMATURE: Solette viene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della soletta selezionata. L’armatura di una soletta è analoga a quella di una parete. Per la descrizione dell’armatura di una soletta e delle modalità operative per la sua personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.
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16. Le Armature
16.2.5
Le Armature dei Plinti Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, gli eventuali plinti del progetto. Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature dei plinti del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Plinti. Per aprire la finestra “ARMATURE: Plinti” del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Plinti; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Plinti nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il Navigatore, il box Plinti per la selezione del plinto da visualizzare. Nel box Plinti vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi dei vari piani dell’edificio. Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente dei Plinti (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti i nodi relativi ai plinti del piano stesso. Cliccando sul nodo di un plinto, nella finestra ARMATURE: Plinti viene proposta l’armatura del plinto. L’armatura proposta potrà essere selezionata per poterla personalizzare modificando i valori delle sue proprietà nel toolbox delle Proprietà.
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16. Le Armature
16.2.6
Le Armature delle Platee Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale ed, in particolare, le eventuali platee del progetto. Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni platea del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Platee. Nella finestra “ARMATURE: Platee”, oltre a poter visualizzare e stampare le armature delle platee, è anche possibile personalizzare i ferri proposti. Per aprire la finestra “ARMATURE: Platee” del progetto basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare un doppio click sul nodo Platee; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Platee nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il Navigatore nel toolbox Gestione Progetto (v. § 3.2.1), il box Platee per la selezione della platea da visualizzare. Nel box Platee vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi dei vari piani dell’edificio. Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano contenente una o più platee (in genere il solo piano Fondazione) vengono visualizzati tutti i nodi relativi alle platee (in genere una) del piano stesso. Cliccando sul nodo di una platea, nella finestra ARMATURE: Platee viene proposta l’armatura della faccia Superiore ed Inferiore della platea selezionata. L’armatura di una platea è analoga a quella di una soletta e di una parete. Per la descrizione dell’armatura di una platea e delle modalità operative per la sua personalizzazione si rimanda, pertanto, al § 16.2.3.
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16. Le Armature
16.2.7
Le Armature dei Solai Richiedendo il Calcolo Completo oppure il Calcolo dei Solai (v. § 13.6), il programma provvede ad armare automaticamente qualsiasi elemento strutturale del progetto e, in particolare, tutti i solai per cui è stato indicato di effettuare il calcolo (v. § 10.7.6). Tutti i solai del progetto vengono armati con ferri dritti (non sagomati). Le tavole con gli elaborati esecutivi delle armature di ogni solaio del progetto vengono proposte nella finestra ARMATURE: Solai. Nella finestra “ARMATURE: Solai”, oltre a visualizzare e stampare le armature di un solaio, è anche possibile personalizzare liberamente, in maniera semplice e precisa, la relativa distinta dei ferri. I ferri dei solai proposti possono, infatti, essere spostati, modificati, eliminati ed integrati con nuovi ferri con le stesse modalità previste per le armature delle travi (v. §§ 16.2.1.2, 16.2.1.8 e 16.2.1.5). Per aprire la tavola dell’armatura di un solaio del progetto nella finestra “ARMATURE: Solai” (v. § 16.2) basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere, con un doppio click, il nodo ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi contenuti; fare doppio click sul nodo Solai; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Solai nella Finestra del Programma (v. § 3.1) ed attiva, sotto il Navigatore, il box Solai per la scelta del solaio da visualizzare. Nel box Solai vengono proposti, sul ramo principale di uno schema ad albero, i nodi dei vari piani dell’edificio. Esplodendo, con un doppio click, il nodo di un Piano vengono visualizzati tutti i nodi relativi ai solai calcolati del piano stesso. Cliccando sul nodo di un solaio, nella finestra ARMATURE: Solai viene proposta la tavola della relativa armatura. La finestra ARMATURE: Solai presenta, sotto la sua barra del titolo, una toolbar che presenta, da sinistra, i bottoni:
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16. Le Armature
Annulla: annulla tutte le modifiche effettuate dopo l’ultimo salvataggio; Conferma: salva le modifiche apportate alle armature effettuando nuovamente le verifiche in funzione delle personalizzazioni effettuate. Le stesse operazioni vengono effettuate pigiando il bottone Salva della toolbar. Ovviamente, la composizione della relazione con i tabulati di calcolo va richiesta solo dopo aver apportato tutte le personalizzazioni alle armature.
Ferro superiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro superiore (v. § 16.2.1.5); Ferro inferiore: attiva la modalità per il disegno di un nuovo ferro inferiore (v. § 16.2.1.5); A destra dei bottoni descritti è presente il list box contenente le opzioni: Flessione (armature): visualizza il diagramma delle Armature necessarie a flessione nel solaio; per default il diagramma delle Armature viene proposto, con sfondo celeste, nella parte superiore della tavola; Spostando il bordo inferiore dell’area del diagramma delle Armature, questa può essere ingrandita (ridotta) a scapito (vantaggio) della restante parte della tavola. Il diagramma delle Armature dei solai è analogo a quello corrispondente proposto nella tavola delle armature delle travi (v. § 16.2.1.7).
Nessun Diagramma: nasconde il diagramma delle Armature visualizzato. A destra del list box descritto sono presenti i bottoni: Sposta Diagramma Sopra: dispone il diagramma scelto (nel list box a sinistra) nella parte superiore della finestra ARMATURE: Solai; Sposta Diagramma Sotto: dispone il diagramma scelto (nel list box a sinistra) nella parte inferiore della finestra ARMATURE: Solai. La restante parte della finestra risulta occupata dalla tavola in cui viene proposto il disegno (sezione longitudinale) del solaio selezionato e, subito sotto, la relativa distinta dei ferri.
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16. Le Armature
A sinistra della distinta dei ferri viene riportata, in verticale, la legenda con il significato delle sigle riportate nella tavola. Cliccando nella tavola con il pulsante destro del mouse si attiva un menu locale contenente: • l’opzione Seleziona oggetti per attivare la modalità per la selezione degli oggetti (ferri, ecc.) (v. § 10.1.2) disegnati nella tavola; • le opzioni per la scelta degli oggetti che è possibile disegnare sulla tavola delle armature (ferri Superiori ed Inferiori e gli oggetti della tipologia Generali - v. § 10.1.1); • le consuete opzioni per la scelta delle funzionalità di zoom (v. § 11.4); • l’opzione Visualizza in Pianta, che apre la tavola del disegno in cui è stato disegnato il solaio (v. § 10.7.1) e, in questa propone, la selezione della relativa sezione di calcolo (v. § 10.7.6); • l’opzione Visualizza in 3D che apre la vista Solai della prima vista 3D presente nel Navigatore (v. § 12.1) e, in questa, propone la selezione degli elementi della sezione di calcolo del solaio. 521
16. Le Armature
Per ogni campata di solaio con travetti precompressi, tralicciati o con pannelli prefabbricati, nella parte inferiore della distinta dei ferri, viene riportato un segmento orizzontale che simboleggia il travetto/pannello. Sopra e sotto questo segmento vengono riportate le informazioni sul travetto/pannello. In particolare, sopra il segmento, viene indicato il valore minimo del Momento di servizio del travetto/pannello derivante dal calcolo. Il travetto/pannello scelto dovrà essere caratterizzato da un valore del momento di servizio NON inferiore a quello indicato. Sotto il segmento viene riportata, per default, la stringa Tipologia Travetto che può essere sostituita con le specifiche del travetto da adottare.
Per indicare le specifiche del travetto basta: • selezionare il segmento del travetto/pannello cliccando su esso o su una delle sue stringhe; questa operazione propone, sul segmento, la maniglia (pallino verde) per il suo spostamento in verticale nella distinta ed attiva il toolbox delle proprietà (Info armatura Campata); pigiare il bottoncino proposto nel campo Travetto del toolbox delle Proprietà quando si posiziona il cursore in esso; questa operazione propone un dialog con un solo combo box; • nel combo box selezionare il travetto da adottare, tra quelli preventivamente inseriti nell’Archivio dei Travetti (v. § 16.1.8).
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16. Le Armature
Se nell’archivio dei Travetti NON risulta presente il travetto da adottare per la campata di solaio (segmento) selezionata, le specifiche del travetto possono anche essere digitate direttamente nel campo del combo box. In questo caso, il nuovo travetto viene automaticamente aggiunto anche nell’Archivio dei Travetti (v. § 16.1.8).
16.2.7.1
Come Personalizzare le Armature di un Solaio Le possibilità di personalizzazione della distinta dei ferri di un solaio sono le stesse previste per le armature delle travi (v. § 16.2.1.1) ad esclusione della possibilità di inserimento, nei solai, di ferri sagomati. Per l’illustrazione delle modalità operative per la personalizzazione dei ferri nella tavola delle armature di un solaio si rimanda, pertanto al § 16.2.1.1 e seguenti. Tutte le modifiche apportate alle armature di un solaio nella relativa Tavole delle Armature vengono riportate anche sulle armature dello stesso solaio nella relativa carpenteria (v. § 15.1). In particolare, l’organizzazione del ferri di un solaio (calcolato) in una carpenteria ricalcherà quella effettuata nella relativa Tavola delle Armature.
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16. Le Armature
Pagina lasciata volutamente in bianco
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17. La Relazione di Calcolo
La Relazione di Calcolo Richiesto il Calcolo della struttura (v. cap. 13), è possibile richiedere la produzione automatica della Relazione di Calcolo e dei relativi Tabulati con i dati di calcolo necessari. Il presente capitolo illustra le modalità operative per richiedere la produzione automatica della relazione e dei tabulati con i risultati di calcolo del progetto attivo di EdiLus-CA.
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17. La Relazione di Calcolo
17.1
La Relazione Tecnica e i Tabulati Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura del progetto attivo di EdiLus-CA, è possibile richiedere la produzione automatica della Relazione e dei Tabulati contenenti i risultati di calcolo. Tali elaborati vengono prodotti nella sezione Relazione di Calcolo del progetto a cui si accede effettuando le seguenti operazioni: Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, il nodo Relazione di Calcolo. Esplodere, sempre con un doppio click, il nodo Relazione di Calcolo. Questa operazione visualizza, sul ramo che parte da tale nodo, i nodi Relazione e Tabulati. Fare doppio click sul nodo Relazione, se bisogna procedere alla produzione della relazione tecnica. Questa operazione apre la finestra Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica nella Finestra del Programma. Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica” sarà chiamata semplicemente Relazione Tecnica. Fare doppio click sul nodo Tabulati, se bisogna procedere alla produzione dei tabulati con i risultati di calcolo. Questa operazione apre la finestra Relazione di Calcolo: Tabulati nella Finestra del Programma. Di seguito, per brevità, la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati” sarà chiamata semplicemente Tabulati. Le finestre Relazione Tecnica e Tabulati sono potenti Word Processor (v. § 17.4) in cui il programma compone automaticamente, rispettivamente la relazione tecnica (v. § 17.2) e i tabulati con i risultati di calcolo (v. § 17.3). Le modalità operative per richiedere la composizione, la stampa e/o l’esportazione della relazione tecnica e dei tabulati vengono illustrate nei paragrafi seguenti.
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17. La Relazione di Calcolo
17.2
Come Richiedere la Composizione della Relazione Tecnica Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possibile richiedere la composizione automatica della Relazione Tecnica. Per richiedere la composizione della Relazione Tecnica del progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica del progetto (v. § 17.1) facendo doppio click sul nodo Relazione del navigatore; pigiare il bottone Relazione della toolbar della finestra; questa operazione avvia la composizione della relazione nella finestra. La composizione della relazione può anche essere richiesta selezionando l’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica” a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse.
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17. La Relazione di Calcolo
In questa fase il programma sostituisce, con gli opportuni dati del progetto, le variabili presenti all’interno del modello di relazione di EdiLus-CA. Il Modello di Relazione di EdiLus-CA può essere personalizzato dall’Utente. Il modello della relazione è il documento Relazione, in formato RTF, contenuto nella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\MODELLI\RELAZIONI. Il modello di relazione contiene del testo e delle variabili. Il testo contenuto nel modello di relazione può essere liberamente personalizzato con un qualsiasi Word Processor. Le variabili, invece, sono stringhe del tipo $GEN_01$ a cui corrisponde uno specifico dato o gruppo di dati del progetto. Per la personalizzazione del modello si raccomanda di NON modificare le variabili in esso contenute.
Grazie alle potenti funzionalità di Word Processor della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica”, la relazione ottenuta può essere liberamente personalizzata prima di procedere alla sua stampa. La relazione ottenuta potrebbe presentare stringhe del tipo $........$ relative a variabili NON sostituite. Una variabile non viene sostituita quando NON è stato inserito il dato corrispondente nel progetto oppure quando la variabile è stata inavvertitamente modificata nel modello. In ogni caso, per ricercare nella relazione composta eventuali stringhe del tipo $........$, in modo da poterle sostituire manualmente con i dati opportuni, basta pigiare il bottone Cerca Variabili della toolbar della finestra Relazione Tecnica. Il bottone Cerca Variabili seleziona la prima stringa $........$ eventualmente presente nella relazione in modo da poterla sostituire rapidamente.
Per avviare la Stampa su stampante della relazione composta ed eventualmente personalizzata, basta pigiare il bottone Stampa della toolbar della finestra Relazione Tecnica. La relazione composta e personalizzata può anche essere esportata nel formato RTF (Rich Text Format) selezionando l’opzione Salva in Formato in RTF… del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica” che si attiva cliccando, con il pulsante destro del mouse all’interno della finestra stessa. Pigiando, invece, il bottone ACCAreader, la relazione viene proposta nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2): un’efficacissima anteprima di stampa in cui sono disponibili utilissime funzionalità di stampa (ad 528
17. La Relazione di Calcolo
es. la stampa Fronte/Retro) e di esportazione (nei formati ACCAreader e nei formati standard più diffusi) (v. § 17.5). Pigiando il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma, la relazione composta ed eventualmente personalizzata viene salvata direttamente nel progetto. Alla relazione salvata nel progetto è possibile accedere nuovamente facendo un doppio click sul nodo Relazione del navigatore per richiedere l’apertura della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica”. Per visualizzare l’ultima relazione salvata è anche possibile selezionare l’opzione Carica Relazione del menu locale della finestra Relazione Tecnica a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse. Se, invece, si pigia nuovamente il bottone Relazione o si seleziona l’opzione Componi Relazione del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Relazione Tecnica”, in quest’ultima viene composta una nuova relazione. Effettuando un salvataggio, la relazione precedentemente salvata viene definitivamente cancellata perdendo tutte le eventuali modifiche ad essa apportata. Se si desidera conservare una copia della relazione composta precedentemente, basta esportarla in formato RTF (con le modalità illustrate), prima di procedere al salvataggio della nuova relazione.
17.3
Come Richiedere la Composizione dei Tabulati Dopo aver richiesto il calcolo per la struttura del progetto attivo, è possibile richiedere la composizione automatica dei tabulati con i risultati di calcolo da allegare alla Relazione Tecnica (v. § 17.2). Prima di procedere alla composizione dei tabulati il Tecnico può personalizzare la configurazione delle tabelle dei dati in modo che questa risulti il più possibile consona alle proprie esigenze e al proprio gusto. La personalizzazione delle tabelle dei tabulati può essere effettuata nella pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3). Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni … del menu Strumenti. 529
17. La Relazione di Calcolo
Per richiedere la composizione dei Tabulati del progetto attivo di EdiLus-CA basta effettuare le seguenti operazioni: Accedere alla finestra Relazione di Calcolo: Tabulati del progetto (v. § 17.1) facendo doppio click sull’omonimo nodo del navigatore. Pigiare il bottone Tabulati della toolbar della finestra oppure selezionare l’opzione Componi Tabulati del suo menu locale. Questa operazione propone il dialog Componi Tabulati per la scelta delle tipologie di dati da riportare nell’elaborato.
L’operazione precedente può anche essere effettuata selezionando l’opzione Componi Tabulati del menu locale della finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati” a cui si accede cliccando in essa con il pulsante destro del mouse.
• Nell’albero del dialog Componi Tabulati selezionare i check box relativi alle tipologie di dati da riportare nell’elaborato. 530
17. La Relazione di Calcolo
Cliccando nel dialog con il pulsante destro del mouse si apre un menu locale con le seguenti opzioni per facilitare la selezione dei check box: Seleziona tutto: seleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione può essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato). Deseleziona tutto: deseleziona tutti i check box del dialog; la stessa operazione può essere richiesta pigiando l’omonimo bottone in alto nel dialog stesso (a lato). Seleziona tutto il gruppo: seleziona tutti i check box del gruppo di appartenenza del nodo selezionato. Deseleziona tutto il gruppo: deseleziona tutti i check box del gruppo di appartenenza del nodo selezionato.
Le Sollecitazioni per TUTTE le possibili combinazioni di carico, sia per gli elementi in c.a. che in “materiale generico” (v. § 8.1.1.1), possono essere ottenuti unicamente nella pagina Risultati del toolbox delle Proprietà, mediante un’esportazione in files (in formato CSV) leggibili e gestibili con Excel (v. § 14.2).
• Selezionare il check box Testata se si desidera che i tabulati richiesti siano preceduti da una testata. • Selezionare il check box Indice se si desidera che alla fine dei tabulati venga prodotto un indice dei dati (tabelle) richiesti. • Nel list box Stampa selezionare una delle seguenti opzioni: Ottimizzata: richiede la composizione delle tabelle con un carattere molto piccolo ma sufficientemente leggibile in modo da rendere minimo il numero di pagine prodotte per l’elaborato. Ovviamente, richiedendo la composizione “ottimizzata” NON si tiene conto di gran parte delle personalizzazioni (aumento/riduzione carattere, e spaziature) richieste per i tabulati nella pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3). Orizzontale: richiede la disposizione orizzontale della pagina e l’adozione di un carattere di dimensioni maggiori (Arial Narrow da 8 pt) rispetto a quello previsto per la composizione “ottimizzata”. In questo caso si ottiene una maggiore leggibilità dei dati a scapito del sensibile aumento del numero di pagine dell’elaborato. Orizzontale e Verticale: richiede di comporre l’elaborato con il carattere di default (Arial Narrow da 8 pt) disponendo verticalmente le tabelle con larghezza inferiore al lato più stretto della pagina ed orizzontalmente quelle di larghezza superiore. 531
17. La Relazione di Calcolo
Questa opzione consente di ottenere tabulati leggibili, al pari di quelli ottenibili con l’opzione Orizzontale, ma con un numero di pagine inferiore. In questo caso, però, i tempi di elaborazione risultano molto più lunghi. La scelta dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale nel list box Stampa produce un elaborato costituito da un numero di pagine sensibilmente superiore rispetto a quello ottenuto con l’opzione Ottimizzata. La scelta dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale richiede anche tempi per la composizione dei tabulati sensibilmente superiori a quelli necessari per la loro produzione con l’opzione Ottimizzata. Sia il numero di pagine che i tempi di composizione dell’elaborato crescono sensibilmente quando nel progetto sono presenti pareti, solette e platee. Per ottenere i tabulati in tempi ragionevoli e con un numero di pagine contenuto, SI CONSIGLIA di scegliere, per la loro composizione, l’opzione Ottimizzata.
La selezione dell’opzione Orizzontale o Orizzontale e Verticale nel list box Stampa abilita il list box Percentuale di riduzione volume di stampa in cui è possibile scegliere la percentuale di cui si intende ridurre il numero di pagine del documento che si otterrebbero utilizzando il carattere previsto per default. Naturalmente tale riduzione viene ottenuta riducendo opportunamente il carattere previsto per default. La scelta, in tale list box, dell’opzione Nessuna, richiede la composizione Orizzontale dei tabulati con il carattere di default eventualmente aumentato o ridotto del numero di punti specificato nel campo Aumenta/Riduci font (stampa) della pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.3). • Nel list box Scomponi documento in Tomi selezionare: • l’opzione NESSUNO, se si desidera che i Tabulati prodotti NON risultino scomposti in tomi; • l’opzione che definisce le dimensioni approssimative dei tomi [ad es. MEDI (circa 150 pagine)] in cui risulteranno scomposti i Tabulati; Date le rilevanti dimensioni dei Tabulati e l’onerosità dell’elaborazione necessaria per ottenerli, in fase di composizione potrebbero verificarsi condizioni tali da NON consentire l’ultimazione delle operazioni. La scomposizione in Tomi dei Tabulati, oltre a rendere tali elaborati più leggibili e gestibili, rende anche più agevole la loro fase di composizione, evitando la possibilità che si verifichino gli inconvenienti descritti. SI CONSIGLIA, pertanto, di richiedere sempre la scomposizione in Tomi dei Tabulati.
532
17. La Relazione di Calcolo
• Pigiare il bottone OK del dialog per chiuderlo ed avviare la composizione dei tabulati richiesti nella finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”. Ultimata la composizione un messaggio riporta tutti gli errori relativi alle verifiche NON soddisfatte rilevati durante il calcolo (v. cap. 13). Ovviamente tali errori vengono anche segnalati nella finestra Diagnostica (v. § 13.8). Sotto il Navigatore, inoltre, viene proposto il box TABULATI Compilati in cui vengono proposti i nodi dei tomi in cui questo è stato eventualmente scomposto. Ovviamente, se non è stata richiesta alcuna scomposizione in tomi verrà proposto un unico nodo detto “Tomo 01”. Un doppio click sul nodo di un tomo nel box propone i relativi dati nel Word Processor della Finestra Relazione di Calcolo: Tabulati. Se i Tabulati sono stati scomposti in Tomi, viene proposto anche il nodo Indice completo. Un doppio click su tale nodo propone, nel Word Processor, l’indice dei dati di calcolo riportati nei vari tomi.
533
17. La Relazione di Calcolo
Grazie alle potenti funzionalità del Word Processor della finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”, i tomi ottenuti possono essere liberamente personalizzati prima di procedere alla loro stampa. Le modalità operative per il salvataggio, la stampa e l’esportazione dei tomi dei tabulati sono identiche a quelle previste per la relazione tecnica (v. § 17.2). Per accedere nuovamente ad un tomo dei tabulati precedentemente salvati basta fare un doppio click sul nodo Tabulati del navigatore (per aprire la finestra “Relazione di Calcolo: Tabulati”) e fare un doppio click sul nodo del tomo da visualizzare nel box “TABULATI Compilati”.
17.4
Il Word Processor del Programma La Relazione Tecnica e i Tabulati prodotti dal programma (v. §§ 17.2 e 17.3) vengono rispettivamente proposti nelle omonime finestre del progetto di EdiLus-CA. Tali finestre sono potenti Word Processor che consentono una eventualmente personalizzazione degli elaborati composti prima di procedere alla loro stampa (v. § 17.4.2) o esportazione (v. § 17.5). Il Word Processor proposto nelle finestre Relazione Tecnica e Tabulati è sormontato da una Toolbar costituita da due livelli di bottoni. I bottoni presenti nella parte superiore della Toolbar sono (da sinistra): Stampa: attiva il menu contenente le opzioni: Stampa …: avvia la stampa su stampante della relazione; Stampa in formato ACCAreader …: apre l’anteprima di stampa dell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2); Imposta stampante …: apre il dialog della stampante per la scelta delle impostazioni (formato del foglio, orientamento, ecc.); Anteprima: apre l’anteprima di stampa dell’elaborato; Stampa in formato ACCAreader; propone l’elaborato nella finestra ACCAreader (v. § 17.4.2) in cui sono disponibili potenti funzionalità per la sua visualizzazione, stampa ed esportazione (v. §§ 17.4.3 e 17.5); 534
17. La Relazione di Calcolo
Taglia [CTRL+X]: copia nella clipboard ciò che è selezionato (testo, immagini, tabelle, ecc.) e lo elimina dall’elaborato; Copia [CTRL+C]: copia nella clipboard ciò che risulta selezionato nell’elaborato (testo, immagini, tabelle, ecc.); Incolla [CTRL+V]: incolla, nel punto dell’elaborato in cui è posizionato il cursore, ciò che è stato preventivamente “copiato” o “tagliato”; Controllo Ortografico: avvia il controllo ortografico del testo; Annulla [CTRL+Z]: annulla, in sequenza, le ultime modifiche apportate all’elaborato; dopo l’annullamento si attiva il bottone adiacente (Ripristina); Ripristina [CTRL+Y]: ripristina la modifica apportata all’elaborato prima dell’annullamento della stessa (mediante il bottone Annulla); Menu Cerca e Sostituisci; attiva il menu con le seguenti opzioni: Trova… [CTRL+F]: attiva il dialog “Ricerca Testo” in cui va specificata la stringa da ricercare nel testo; Trova Successivo [CTRL+F]: ricerca la stringa specificata nel dialog “Ricerca Testo” nel testo che segue la stringa precedentemente trovata nell’elaborato; Trova Precedente [CTRL+P]: ricerca la stringa specificata nel dialog “Ricerca Testo” nel testo che precede la stringa precedentemente trovata nell’elaborato; Sostituisci… [CTRL+R]: attiva il dialog in cui sono presenti i campi per specificare la stringa che deve essere sostituita nel testo e la stringa che la deve sostituire; Cerca Variabili: ricerca nel testo, in sequenza, ogni stringa del tipo $........$ (variabili non sostituite) per completare la compilazione dell’elaborato; Menu Tabelle: apre il menu contenente le opzioni per la gestione delle tabelle nel testo; Inserisce immagine: attiva il dialog per la scelta dell’immagine (nel formato Bitmap, Enhanced Metafile, ecc.) da inserire nell’elaborato. L’immagine scelta viene inserita nel punto in cui è posizionato il cursore del testo; Proprietà pagina, paragrafi e tabulazioni: attiva il menu con le opzioni: Formato pagina…: attiva il dialog per la scelta dei margini di stampa 535
17. La Relazione di Calcolo
e dell’altezza delle aree destinate all’Intestazione e al Piè di Pagina; Tabulazioni…: attiva il dialog per la scelta del tipo di tabulatore e della relativa posizione sul righello; Bordi e Sfondo paragrafo…: attiva il dialog per la definizione dei bordi e dello sfondo (tonalità di grigio) dei paragrafi selezionati; Colore sfondo paragrafo…: attiva il dialog per la definizione del colore dello sfondo dei paragrafi selezionati; Spaziatura paragrafo…: attiva il dialog per la scelta dell’interlinea e degli spazi (in punti) desiderati prima e dopo i paragrafi selezionati; Inserisci numero di pagina: inserisce il numero di pagina nella finestra dell’intestazione e/o del piè di pagina; tale opzione risulta abilitata solo se risulta selezionata l’opzione “Edita intestazione” o “Edita piè di pagina” (v. avanti); Inserisce data corrente: inserisce la data di sistema nel punto in cui è posizionato il cursore del testo; Inserisce ora corrente: inserisce l’ora di sistema nel punto in cui è posizionato il cursore del testo; Mostra/Nascondi caratteri non stampabili: visualizza/nasconde i caratteri non stampabili; Intestazione/Piè di Pagina: attiva il menu con le seguenti opzioni: Edita intestazione: attiva, nella pagina del Word Processor, l’area dell’intestazione; l’area dell’intestazione è delimitata inferiormente da una linea punteggiata; nell’area dell’intestazione è possibile inserire e gestire testo, numeri di pagina, immagini ecc.; Edita piè di pagina: attiva, nella pagina del Word Processor, l’area del piè di pagina; l’area del piè di pagina è delimitata superiormente da una linea punteggiata; nell’area del piè di pagina è possibile inserire e gestire testo, numeri di pagina, immagini ecc.; Visualizza intestazione/piè di pagina: visualizza, nella pagina del Word Processor, le aree dedicate all’intestazione e al piè di pagina con il loro contenuto; Mostra/Nasconde Bordo Pagina: quando tale bottone risulta pigiato viene visualizzato il bordo della pagina del Word Processor. Tra gli ultimi due bottoni è presente il list box per la scelta dell’Ingrandimento (in percentuale) della pagina del Word Processor.
536
17. La Relazione di Calcolo
La zona inferiore della Toolbar presenta, da sinistra, i list box per la scelta del tipo e della dimensione (in punti) del carattere. A destra di tali strumenti vengono proposti i seguenti bottoni: Allinea a Sinistra: allinea a sinistra il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in cui è presente il cursore del testo; Centra: allinea al centro il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in cui è presente il cursore del testo; Allinea a Destra: allinea a destra il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in cui è presente il cursore del testo; Giustifica: giustifica il testo dei paragrafi selezionati o del paragrafo in cui è presente il cursore del testo; Elenco Numerato: numera i paragrafi selezionati o il paragrafo in cui è presente il cursore del testo; Elenco Puntato: applica un punto elenco ai paragrafi selezionati o al paragrafo in cui è presente il cursore del testo; Grassetto: assegna lo stile Grassetto al testo selezionato; Corsivo: assegna lo stile Corsivo al testo selezionato; Sottolineato: assegna lo stile Sottolineato al testo selezionato; Barrato: assegna lo stile Barrato al testo selezionato; Apice: trasforma in apice il testo selezionato; Pedice: trasforma in pedice il testo selezionato; Interlinea singola/doppia: assegna, alternativamente, al testo selezionato, l’interlinea singola o doppia a seconda che il bottone risulti premuto o meno; Colore testo: attiva il dialog in cui è possibile scegliere il colore del testo selezionato. A destra dei bottoni descritti è presente il bottone Componi … per richiedere la composizione dell’elaborato. 537
17. La Relazione di Calcolo
Sotto la Toolbar è presente il consueto righello per assegnare, in maniera intuitiva, i rientri destri e sinistri e le tabulazioni ai paragrafi. Spostando, infatti, i triangolini sul righello si ottengono, per i paragrafi selezionati, i rientri desiderati. Sul righello, inoltre, è possibile inserire i tabulatori sinistri, mediante un semplice click con il pulsante sinistro del mouse. In maniera altrettanto intuitiva i tabulatori presenti possono essere spostati o rimossi. L’inserimento e il posizionamento dei tabulatori, nonché tutti i tipi di paragrafazione, possono anche essere effettuati mediante le opzioni del menu attivato pigiando il bottone Proprietà pagina, paragrafi e tabulazioni della toolbar. Sotto il righello si ritrova la finestra in cui è possibile gestire il contenuto dell’elaborato. Tale finestra è dotata di menu locale che si attiva cliccando in essa con il pulsante destro del mouse. Le opzioni del menu locale della finestra del Word Processor sono: Taglia: copia nella clipboard ciò che è selezionato (testo, immagini, tabelle, ecc.) e lo elimina dall’elaborato; Copia: copia nella clipboard ciò che risulta selezionato nell’elaborato (testo, immagini, tabelle, ecc.); Incolla: incolla, nel punto dell’elaborato in cui è posizionato il cursore, ciò che è stato preventivamente “copiato” o “tagliato”; Seleziona tutto: seleziona tutto il contenuto dell’elaborato; Salva in formato RTF…: esporta l’intero elaborato nel formato RTF (Rich Text Format); l’elaborato esportato può essere aperto e gestito con i Word Processor che supportano il formato RTF; Carica da formato RTF…: importa il contenuto di un elaborato in formato RTF (Rich Text Format); il contenuto dell’elaborato importato (testi formattati con immagini, tabelle, ecc.) viene inserito a partire dal punto in cui risulta posizionato il cursore del testo; Impagina: impagina l’elaborato visualizzando correttamente i limiti di pagina; questa operazione viene effettuata automaticamente dal programma quando si richiede l’anteprima di stampa; Annulla Modifiche: annulla tutte le modifiche apportate all’elaborato dopo l’ultimo salvataggio; 538
17. La Relazione di Calcolo
Zoom: consente di scegliere, nell’apposito list box, l’Ingrandimento (in percentuale) della pagina del Word Processor; Stampa: avvia la stampa su stampante dell’elaborato composto.
17.4.1
ACCAreader ACCAreader è un software freeware per veicolare ed archiviare, in formato elettronico, i documenti dell’edilizia (relazioni tecniche e di calcolo, schede, elaborati grafici, computi, capitolati, ecc.). Il programma ACCAreader consente di visualizzare, stampare ed esportare, nei formati standard, tutti gli elaborati prodotti con i programmi ACCA anche a chi non possiede i software. ACCAreader consente anche la pubblicazione dei documenti su Internet. Tutti i programmi ACCA prevedono tre diversi tipi di esportazione nel formato ACCAreader. I tipi di esportazione nel formato ACCAreader sono: Esportazione in Formato ACCAreader: esporta un elaborato in un file con estensione .AR (ACCAreader) che può essere visualizzato, stampato ed esportato con il programma ACCAreader. Il programma ACCAreader viene installato automaticamente quando si installano i programmi ACCA. ACCAreader può anche essere scaricato gratuitamente dal sito Internet (www.acca.it) o dai CD dimostrativi di ACCA software.
Esportazione in Formato ACCAreader Autoeseguibile: esporta un elaborato in un file con estensione .EXE (eseguibile). L’elaborato esportato in tale formato può essere visualizzato, stampato ed esportato senza che sul computer risulti installato ACCAreader. Esportazione in Formato ACCAreader come Pagina WEB: produce un file con estensione .HTML e una cartella contenente un file con estensione .AR. Questa soluzione consente di “pubblicare” il documento su un sito WEB; nei Browser Web più diffusi il documento, così pubblicato, viene aperto, con ACCAreader, fornendo al visitatore tutte le specifiche funzionalità per la sua visualizzazione, stampa ed esportazione. 539
17. La Relazione di Calcolo
I file e la cartella prodotti dall’“Esportazione ACCAreader come Pagina WEB” sono strettamente collegati. Se si “copia”, “taglia”, “incolla” o “cancella” uno degli elementi (file o cartella), viene “copiato”, “tagliato”, “incollato” o “cancellato” anche l’altro elemento.
Le funzionalità e le utilità per la visualizzazione (anteprima di stampa), la stampa e l’esportazione dei documenti del programma ACCAreader vengono proposti anche nella Finestra ACCAreader (anteprima di stampa) del programma (v. § 17.4.2).
17.4.2
L’Anteprima di Stampa EdiLus-CA prevede, come anteprima di stampa di tutti gli elaborati (relazione, tabulati, elaborati grafici, ecc.) prodotti dal programma la finestra ACCAreader (v. § 17.4.1). Per accedere all’anteprima di stampa della relazione tecnica o dei tabulati composti (v. §§ 17.2 e 17.3) basta pigiare il bottone Stampa in formato ACCAreader della Toolbar del Word Processor (v. § 17.4). Per accedere all’anteprima di stampa di un qualsiasi altro elaborato grafico (carpenteria, tavola delle armature, tavole esecutive) attivo basta pigiare il bottone Anteprima di stampa della toolbar della finestra del Programma (v. § 3.4). La finestra ACCAreader è sormontata da una Toolbar contenente, da sinistra, i seguenti bottoni: Lista Pagine: visualizza/nasconde, a sinistra della Finestra, la barra con le miniature delle pagine dell’elaborato; la selezione di una delle miniature visualizza la corrispondente pagina dell’elaborato nella Finestra; Zoom Standard: visualizza le pagine dell’elaborato con l’ingrandimento Standard proposto per default all’apertura della Finestra; Zoom Più (Zoom Meno): effettua un ingrandimento (riduzione) delle pagine dell’elaborato;
540
17. La Relazione di Calcolo
Copia su Clipboard: copia la pagina dell’elaborato visualizzata nella Clipboard, per poterla incollare in un documento di un qualsiasi programma Windows che gestisce il formato Metafile (ad es. Word). A destra del bottone “Copia su Clipboard” si trovano: • la barra per lo scorrimento delle pagine dell’elaborato; per scorrere in avanti (indietro) le pagine dell’elaborato è possibile trascinare il cursore sulla barra verso destra (sinistra) oppure fare click nella zona della barra a destra (sinistra) del cursore;
• i due campi in cui è possibile specificare l’intervallo di pagine dell’elaborato da stampare o da esportare (v. bottoni seguenti); nel primo e nel secondo campo da sinistra vanno specificati rispettivamente il numero della prima e dell’ultima pagina dell’intervallo.
A destra dei campi per l’indicazione delle pagine da stampare o esportare sono presenti i seguenti bottoni: Stampa Pagine: attiva il dialog Imposta stampa per la scelta delle opzioni per la stampa (v. § 17.4.3) dell’intervallo di pagine specificato negli appositi campi della toolbar della Finestra dell’Anteprima; Esporta Pagine in Word: esporta in Formato Word (97 e/o 2000) l’intervallo di pagine specificato negli appositi campi della toolbar appena descritti; Esporta Pagine in HTML: esporta in Formato HTML l’intervallo di pagine specificato negli appositi campi (a sinistra) della toolbar appena descritti; Esportazioni ACCAreader: attiva un menu contenente le opzioni per la scelta del tipo di esportazione ACCAreader che si intende effettuare (v. § 17.5); Annulla ed Esci: chiude l’anteprima di stampa. Le modalità per l’esportazione dell’elaborato nei formati suddetti sono illustrate nel § 17.5.
541
17. La Relazione di Calcolo
17.4.3
La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati La finestra ACCAreader (v. § 17.4.2) attivabile dal Word Processor (v. § 17.4) viene proposta, come Anteprima di Stampa, per tutti gli altri elaborati, contiene le funzionalità del programma ACCAreader. In particolare, nella Finestra ACCAreader è possibile richiedere: • la stampa Fronte/Retro dell’elaborato utilizzando entrambe le facce del foglio; • la stampa di più pagine (2, 4 o persino 8) per ogni facciata del foglio. Queste funzionalità consentono di ottenere delle stampe molto professionali con un notevole risparmio di carta. In particolare, la possibilità di stampare Fronte/Retro anche più pagine per foglio consente di ottenere copie di lavoro o da archiviare dell’elaborato (relazione, tabulati, ecc.) con un risparmio di carta ancora più sensibile.
Stampa Fronte/Retro con una Pagina per ogni Facciata del Foglio Per effettuare la stampa Fronte/Retro (con una pagina per ogni facciata del foglio) della relazione (v. § 17.2) e/o dei tabulati (v. § 17.3) composti, basta effettuare le seguenti operazioni: Richiedere di visualizzare l’elaborato nell’anteprima ACCAreader (v. § 17.4.2), pigiando il bottone Stampa in formato ACCAreader della toolbar del Word Processor (v. § 17.4). • Negli appositi campi sulla toolbar della Finestra ACCAreader indicare la prima e l’ultima pagina dell’intervallo da stampare (per default il programma propone la stampa della sola pagina visualizzata). Pigiare il bottone Stampa Pagine della toolbar della Finestra ACCAreader; questa operazione attiva il dialog “Imposta stampa”. • Nel dialog richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per richiedere la stampa delle pagine dispari è necessario che, nel dialog “Imposta stampa”, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura seguente. Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglio consente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per la rilegatura a sinistra del foglio.
542
17. La Relazione di Calcolo
• Ordinare i fogli su cui sono state stampate le pagine dispari in modo che la prima pagina pari venga stampata sul retro del foglio che contiene la prima pagina dispari. • Richiedere la stampa delle pagine pari dell’elaborato avendo cura che, nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura seguente.
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17. La Relazione di Calcolo
Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Foglio risulta NON selezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene disposto a destra delle pagine pari.
Stampa Fronte/Retro con Più Pagine per ogni Facciata del Foglio Per effettuare la stampa Fronte/Retro dell’elaborato con due o più pagine per ogni facciata del foglio, basta effettuare le seguenti operazioni: • Richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato. Per richiedere la stampa delle pagine dispari dell’elaborato è necessario che, nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura seguente.
Nell’esempio in figura si è scelto di stampare due pagine per facciata del foglio. Ovviamente, nel caso si scelga di stampare 4 (8) pagine per facciata, occorre scegliere, l’orientamento verticale (orizzontale) del foglio. Si noti che la selezione del check box stampa sul Fronte del Foglio consente di mantenere, per le pagine dispari, il margine richiesto per la rilegatura a sinistra del foglio. • Ordinare i fogli su cui sono state stampate le pagine dispari in modo che il primo gruppo di pagine pari venga stampato sul retro del foglio che contiene il primo gruppo di pagine dispari. 544
17. La Relazione di Calcolo
• Richiedere la stampa delle pagine pari dell’elaborato avendo cura che, nel dialog Imposta stampa, risultino effettuati i settaggi riportati nella figura seguente.
Si noti che, in questo caso, il check box stampa sul Fronte del Foglio risulta deselezionato e il margine richiesto per la rilegatura viene posizionato a destra delle pagine pari. • Ritagliare le pagine stampate lungo le linee tratteggiate riportate nel foglio. Le pagine ritagliate potranno essere rilegate mantenendo la loro numerazione progressiva.
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17. La Relazione di Calcolo
17.5
L’Esportazione degli Elaborati Ogni elaborato (relazione, tabulati grafici, tavole esecutive, ecc.) del programma può essere esportato nei formati: RTF [solo per relazione e tabulati], per ottenere la relazione o i tabulati composti in un formato standard leggibile e gestibile con un qualsiasi Word Processor; DXF o DWG [solo per elaborati grafici], per ottenere un elaborato grafico in un formato leggibile e gestibile con un qualsiasi CAD; DOC, per ottenere l’elaborato in un formato leggibile con il programma Word di Microsoft; HTML, per ottenere un elaborato immediatamente pubblicabile su un sito Internet; ACCAreader, per ottenere l’elaborato nel formato standard di ACCA software per veicolare ed archiviare gli elaborati dell’Edilizia (v. § 17.4.1);
Esportazione della Relazione nel Formato RTF (Rich Text Format) Per esportare, nel formato RTF, una relazione (v. § 17.2) o i tabulati (v. § 17.3) composti basta effettuare le seguenti operazioni: • fare click, con il pulsante destro del mouse, nella pagina del Word Processor in cui l’elaborato è stato composto per attivarne il menu locale; • nel menu locale selezionare l’opzione Salva in formato RTF…; questa operazione attiva il dialog in cui va specificato il nome del file da esportare e l’unità e la directory in cui si intende salvarlo; • pigiare il bottone OK del dialog per avviare l’esportazione.
Esportazione nei Formati ACCAreader, DOC, HTML Per esportare, nei formati ACCAreader, DOC (per Word) e HTML, una relazione o un qualsiasi elaborato grafico prodotto dal programma basta effettuare le seguenti operazioni: 1) Richiedere l’anteprima dell’elaborato nella finestra ACCAreader (v. §
17.4.2); per richiedere l’anteprima ACCAreader per una relazione o per i tabulati composti basta pigiare il bottone Stampa in formato ACCAreader della toolbar del Word Processor (v. § 17.4); per gli elaborati grafici, invece, basta pigiare il bottone Anteprima di stampa della toolbar della Finestra del Programma (v. § 3.4); 546
17. La Relazione di Calcolo
2) negli appositi campi della toolbar della finestra ACCAreader specifi-
care il numero della prima e dell’ultima pagina dell’intervallo di pagine dell’elaborato che si intende esportare; Ovviamente, se l’elaborato da esportare è costituito da un’unica pagina, in entrambi i campi viene riportato il numero “1” e tale valore non può essere modificato.
3) scegliere il tipo di esportazione; la scelta del tipo di esportazione va
operata effettuando una delle seguenti operazioni: pigiare il bottone Esporta Pagine in Word, se si intende esportare le pagine specificate in formato Word; pigiare il bottone Esporta Pagine in HTML, se si intende esportare le pagine specificate in formato HTML; pigiare il bottone Esportazioni ACCAreader se si intende esportare le pagine specificate in uno dei formati ACCAreader (v. § 17.4.1); quest’ultima operazione attiva un menu in cui va scelta l’opzione: Esporta in Formato ACCAreader: per esportare le pagine nel “formato ACCAreader” (v. § 17.4.1); Esporta in Formato ACCAreader Autoeseguibile: per esportare le pagine nel formato “ACCAreader Autoeseguibile” (v. § 17.4.1); Esporta in Formato ACCAreader come Pagina WEB: per esportare le pagine nel formato “ACCAreader come Pagina Web” (v. § 17.4.1); Ognuna delle operazioni illustrate al punto 3) attiva il dialog “Esportazione in …”. 4) Nel dialog Esportazione in … specificare il nome del file da esportare,
indicare l’unità e la directory in cui esso deve essere salvato e pigiare il bottone OK per avviare l’esportazione. Tutti gli elaborati grafici di EdiLus-CA (carpenterie, tavole delle armature, tavole esecutive) possono anche essere esportate nei formati DXF e DWG per poterle visualizzare e gestire con un qualsiasi CAD (v. § 3.3.1.7).
547
17. La Relazione di Calcolo
Pagina lasciata volutamente in bianco
548
18. Le Tavole Esecutive
Le Tavole Esecutive Effettuato il Calcolo della struttura ed apportate le eventuali personalizzazioni ai grafici prodotti (piante, viste 3D, carpenterie, armature di travi e pilastri, ecc.), è possibile procedere direttamente alla loro stampa. I grafici prodotti dal programma sono, infatti, veri e propri elaborati esecutivi. Per la produzione degli elaborati, EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico anche uno straordinario strumento che, in maniera estremamente semplice e rapida, consente di organizzare liberamente tutti i grafici prodotti in un certo numero di Tavole Esecutive. La scelta di un modello di cartiglio comprensivo dei margini di un determinato formato di stampa fornisce immediatamente al Tecnico, la tavola più confacente ai propri gusti ed esigenze (v. § 18.1). I modelli di cartiglio sono, peraltro, liberamente personalizzabili dall’Utente (v. § 18.9). In ogni Tavola Esecutiva vengono automaticamente riportati gli opportuni dati generali (v. § 5.1) del progetto ma è possibile dettagliarla ulteriormente con l’inserimento di elementi grafici (linee, polilinee, ecc.) e testi. 549
18. Le Tavole Esecutive
Le tavole esecutive vengono archiviate nel progetto e, in qualsiasi momento, sarà possibile modificarle e/o stamparle nuovamente.
18.1
Come Creare una Tavola Esecutiva Dopo aver richiesto il Calcolo (v. cap. 13) della struttura è possibile organizzare i grafici prodotti ed eventualmente personalizzati (tavole delle carpenterie e/o delle armature, viste 3D, Telai) in un certo numero di Tavole Esecutive del progetto. Per creare una Tavola Esecutiva nel progetto attivo di EdiLus-CA, basta effettuare le seguenti operazioni: Esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto. Questa operazione visualizza, sul ramo che si diparte da tale nodo, il nodo TAVOLE ESECUTIVI. Fare click sul nodo TAVOLE ESECUTIVI con il pulsante destro del mouse e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Aggiungi; questa operazione apre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio”. Con il termine “cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche tutte le altre entità presenti nel modello e, in particolare, le linee di margine del formato cartaceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici da riportare nella tavola esecutiva (v. § 18.3).
• Nel dialog Scelta MODELLO Cartiglio effettuare le seguenti operazioni: •
nell’elenco dei modelli disponibili selezionare il modello di cartiglio da adottare per la nuova Tavola; per facilitare la scelta, nella parte destra del dialog viene proposta un’anteprima del modello selezionato;
Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceo adatto a contenerlo in fase di stampa. Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i grafici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.
550
18. Le Tavole Esecutive •
pigiare il bottone OK; questa operazione chiude il dialog ed apre, nella Finestra del Programma (v. § 3.1), la finestra TAVOLE ESECUTIVI in cui risulta aperta la tavola creata con il modello di cartiglio scelto.
Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello. In particolare, fanno parte del cartiglio tutte le linee di margine del formato cartaceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici della tavola esecutiva.
Contestualmente alla creazione della nuova Tavola viene aggiunto, sul ramo del Navigatore che si diparte dal nodo TAVOLE ESECUTIVI, il nodo per i successivi accessi alla tavola. Per accedere nuovamente ad una Tavola Esecutiva precedentemente creata basterà fare un semplice doppio click sul corrispondente nodo del Navigatore. Nella tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI viene riportato il cartiglio scelto nel dialog “Scelta MODELLO Cartiglio” (v. nota precedente). Al nodo creato e alla relativa Tavola viene assegnato, come nome, il numero d’ordine di creazione seguito dalla stringa “Tavola Esecutiva”. Il nome della Tavola può essere modificato effettuando le seguenti operazioni: cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della Tavola da rinominare per selezionarlo ed aprire il relativo menu locale; • nel menu locale selezionare l’opzione Rinomina per rendere editabile il nome del nodo nel campo a destra dell’icona; • specificare il nuovo nome della tavola e pigiare INVIO della tastiera per confermare; ovviamente, questa operazione modifica anche il nome della Tavola riportato sulla barra del titolo della finestra TAVOLE ESECUTIVI. I paragrafi seguenti descrivono la finestra TAVOLE ESECUTIVI e le modalità operative per la produzione delle tavole esecutive del progetto.
551
18. Le Tavole Esecutive
18.2
La Finestra TAVOLE ESECUTIVI Tutte le Tavole Esecutive (v. § 18.1) di un progetto di EdiLus-CA possono essere visualizzate e modificate nella finestra TAVOLE ESECUTIVI. La finestra TAVOLE ESECUTIVI viene proposta nella Finestra del Programma quando si crea (v. § 18.1) una nuova Tavola Esecutiva oppure quando se ne apre una esistente. Per aprire una Tavola esecutiva già creata (v. § 18.1) per il progetto attivo di EdiLus-CA basta: esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, il nodo TAVOLE ESECUTIVI; esplodere il nodo TAVOLE ESECUTIVI per visualizzare i nodi delle Tavole Esecutive create; • fare doppio click sul nodo della tavola da aprire; questa operazione apre la finestra TAVOLE ESECUTIVI (se non è già aperta) in cui viene proposta la tavola esecutiva di cui è stata richiesta l’apertura. La tavola grafica della finestra TAVOLE ESECUTIVI è una vero e proprio CAD con le funzionalità illustrate per le altre tavole grafiche del progetto (v. cap. 11). In una tavola esecutiva aperta nella finestra TAVOLE ESECUTIVI è sempre presente un Cartiglio. Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello (linee di margine del formato cartaceo, ecc.) (v. § 18.1). Il cartiglio di una tavola esecutiva può essere spostato nella tavola o sostituito con un altro cartiglio (v. § 18.7) ma non può essere eliminato. Per spostare il cartiglio di una tavola esecutiva basta: selezionarlo cliccando, nella modalità per la selezione degli oggetti (attiva quando il bottone Seleziona Oggetti della toolbar risulta premuto), su una delle entità (linee, testo, ecc.) che lo costituiscono; quando il cartiglio risulta selezionato, sull’entità cliccata appare la maniglia a lato; • fare click sulla maniglia del cartiglio per sbloccarlo dalla sua posizione; • spostare opportunamente il cartiglio e fare un nuovo click per fissarne la nuova posizione. 552
18. Le Tavole Esecutive
La presenza del cartiglio nella tavola esecutiva ha una duplice funzione: • individuare la parte della tavola (cartiglio vero e proprio) in cui vengono riportati gli opportuni dati del progetto e della tavola stessa; • fornire, in funzione del formato scelto, un utilissimo riferimento (i margini della tavola) per la corretta disposizione dei grafici inseriti (v. § 18.3). La posizione del cartiglio nella finestra TAVOLE ESECUTIVI non influisce sulla posizione della tavola esecutiva nel foglio di stampa.
18.3
Come Inserire i Grafici del Progetto in una Tavola Esecutiva Per comporre una Tavola Esecutiva (v. § 18.1) basta inserire ed organizzare, nei margini individuati dal cartiglio scelto (v. § 18.1), gli opportuni grafici del progetto. In una tavola esecutiva di un progetto di EdiLus-CA è possibile inserire piante dei piani dell’edificio (v. § 6.6), viste 3D (v. cap. 12), carpenterie (v. cap. 15), tavole delle armature di travi, pilastri, ecc. (v. cap. 16). L’inserimento di un grafico in una tavola esecutiva si effettua trascinando in essa (Drag & Drop), il nodo del Navigatore (v. § 3.2.1) che rappresenta il grafico stesso. Si supponga di voler inserire, nella tavola esecutiva visualizzata nella finestra TAVOLE ESECUTIVI, il grafico (tavola) delle armature di una trave dell’edificio (v. § 16.2.1). Per inserire il grafico delle armature di una trave nella tavola esecutiva attiva, basta effettuare le seguenti operazioni: 1) Esplodere con un doppio click i nodi GRAFICI e ARMATURE del Navigatore (v. § 3.2.1) per visualizzare i nodi contenuti in quest’ultimo. 2) Fare doppio click sul nodo Travi; questa operazione apre la finestra ARMATURE: Travi nella Finestra del Programma e il box Travi sotto il Navigatore in cui vengono proposti, raggruppati per livelli, i nodi di tutte le travate del progetto (v. § 16.2.1). 553
18. Le Tavole Esecutive
3) Nel box Travi esplodere il piano contenente il nodo del grafico della travata da riportare nella Tavola Esecutiva. 4) Dimensionare e disporre opportunamente le finestre TAVOLE ESECUTIVI e “ARMATURE: Travi” nella Finestra del Programma. Quando il nodo del grafico da inserire nella Tavola Esecutiva è nel box sotto il navigatore (ad es. tavole di armature di travi, pilastri, ecc.) l’operazione di Drag & Drop può risultare difficoltosa per la presenza, in primo piano, della finestra del grafico stesso (ad es. “ARMATURE: Travi”, ecc.). In questo caso, per operare agevolmente, è necessario che le finestre del progetto aperte NON risultino estese a tutta la Finestra del Programma e che risultino dimensionate e posizionate in modo che almeno una parte della finestra TAVOLE ESECUTIVI risulti sempre visibile. Se invece il nodo da trascinare è presente direttamente nel Navigatore (Piante, viste 3D, Carpenterie, ecc.) l’operazione 4) e le raccomandazioni riportate nella presente Attenzione non risultano necessarie.
5) Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul nodo del-
la travata (v. § 16.2.1) di riportare nella Tavola Esecutiva e trascinarlo (v. figura) in un punto della finestra TAVOLE ESECUTIVI (in secondo piano rispetto alla finestra “ARMATURE: Travi”). Questa operazione porta in primo piano la finestra TAVOLE ESECUTIVI. 6) Rilasciare il pulsante del mouse; al cursore risulta legato il vertice superiore sinistro del grafico della travata trascinata; inoltre, nel toolbox delle Proprietà vengono proposte le proprietà del grafico trascinato.
554
18. Le Tavole Esecutive
7) Nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà specificare il fattore per riportare nella scala desiderata il grafico che si sta inserendo e premere INVIO della tastiera per confermare. Questa operazione visualizza il grafico legato al cursore nella scala richiesta; ovviamente il fattore di scala specificato deve essere tale da far rientrare il grafico nei margini del cartiglio della tavola (v. § 18.1). 8) Spostare il grafico nel punto del cartiglio in cui si intende inserirlo e fare click per fissare la posizione. Con operazioni analoghe è possibile riportare nella Tavola Esecutiva le tavole delle armature degli altri elementi strutturali (pilastri, ecc.). Per inserire, invece, nella tavola esecutiva una pianta, una carpenteria o una vista 3D, basta trascinare in essa il nodo del Navigatore relativo e specificarne la scala nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà.
Per ultimare la Tavola Esecutiva occorre procedere all’inserimento dei dati opportuni nell’apposita sezione del cartiglio (v. § 18.4). Pigiando il bottone Salva della toolbar la Tavola Esecutiva prodotta viene salvata. Pigiando, invece, il bottone Stampa della toolbar si avvia la procedura per la stampa e/o l’esportazione della Tavola. Ad una Tavola Esecutiva prodotta è possibile accedere (v. § 18.5) in qualsiasi momento per stamparla o per apportarvi eventuali modifiche (v. § 18.7). 555
18. Le Tavole Esecutive
18.3.1
La Generazione Automatica delle Tavole Esecutive EdiLus-CA mette a disposizione del Tecnico un potente Wizard che, in funzione dei criteri specificati dall’Utente, provvede a creare automaticamente tutte le Tavole Esecutive e a comporre opportunamente, in queste, gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, pilastri, ecc.) del progetto. Le Tavole Esecutive prodotte possono essere liberamente modificate e personalizzate dal Tecnico (v. § 18.7). Per avviare il Wizard per la produzione automatica delle Tavole Esecutive basta fare click, con il pulsante destro del mouse, sul nodo TAVOLE ESECUTIVI del Navigatore e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Generazione automatica.
Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard Tavole Esecutive del menu Strumenti. All’avviamento, la finestra Generazione automatica tavole esecutive del Wizard presenta una prima pagina con i bottoni per la scelta del criterio in base al quale esso procederà alla composizione delle Tavole Esecutive. In basso nella finestra è presente il campo Scelta cartiglio in cui va indicato il cartiglio che si intende adottare per le Tavole Esecutive. Pigiando il bottoncino a destra nel campo, si apre il dialog per la scelta del cartiglio (v. § 18.1) delle Tavole Esecutive da generare. Per la generazione automatica delle Tavole Esecutive è INDISPENSABILE specificare il cartiglio che si intende adottare per esse; Tuttavia, se, in questa fase, NON si sceglie alcun cartiglio, prima di avviare la generazione delle Tavole Esecutive, il Wizard riproporrà automaticamente il dialog per la sua scelta (v. avanti).
556
18. Le Tavole Esecutive
Di seguito vengono descritti i quattro criteri previsti dal Wizard per la produzione automatica delle Tavole Esecutive. Per ogni criterio vengono, inoltre, descritte le modalità operative per la produzione automatica delle Tavole Esecutive.
A) Tipologia di Tavola Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Tipologia di Tavola del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano raggruppate per tipologia. In pratica, il Wizard provvede a creare, in funzione del formato (cartiglio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate tutte le carpenterie del progetto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate le tavole delle armature delle travate e così via. Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per tipologia, basta effettuare le seguenti operazioni: 1)
Pigiare il bottone tipologia di tavola della prima pagina del Wizard.
2) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla sua pagina successiva del Wizard che presenta una griglia in cui vengono 557
18. Le Tavole Esecutive
elencate tutte le tipologie di elaborati grafici del progetto. Esplodendo una tipologia (con un doppio click sulla relativa icona), vengono visualizzati tutti gli elaborati grafici ad essa appartenenti. In questa pagina del Wizard è possibile: • Specificare la scala per ogni tipologia di elaborato del progetto digitandola nel campo Scala 1: del relativo rigo. La scala assegnata ad una tipologia viene anche assegnata a tutti gli elaborati del progetto ad essa appartenenti. Con le stesse modalità può essere liberamente personalizzata anche la scala di ogni singolo elaborato di una tipologia.
•
•
558
Definire, per ogni tipologia, il bordo con cui gli elaborati ad essa appartenenti verranno proposti nelle Tavole Esecutive. Per effettuare questa operazione basta scegliere il tipo di bordo desiderato nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Bordo del rigo della tipologia. Il bordo scelto per una tipologia viene anche assegnato a tutti gli elaborati del progetto ad essa appartenenti. Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare il bordo di ogni singolo elaborato grafico. Definire, per ogni tipologia, la posizione in cui deve essere riportata la scala di ogni elaborato ad essa appartenente.
18. Le Tavole Esecutive
Per effettuare questa operazione basta scegliere la posizione desiderata nel list box che si attiva posizionando il cursore nel campo Posizione Scala del rigo della tipologia. La posizione della scala scelta per una tipologia viene anche assegnato a tutti gli elaborati del progetto ad essa appartenenti. Con le stesse modalità è anche possibile personalizzare la posizione della scala per ogni singolo elaborato grafico. Le modifiche apportate alla Scala, al Bordo e/o alla Posizione Scala di una Tipologia, vengono automaticamente applicate a tutti gli elaborati ad essa appartenenti facendo perdere eventuali personalizzazioni effettuate per singoli elaborati.
3) Pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla pagina successiva del Wizard in cui vanno effettuate le seguenti operazioni: • nella sezione Opzioni generali specificare, in centimetri, la Distanza fra le entità (cioè la distanza fra le tavole degli elaborati nelle Tavole Esecutive); nella sezione Margini (cm) specificare i Margini (superiore, inferiore, sinistro e destro) tra il bordo del cartiglio scelto;
•
selezionare il check box Applica il bordo a tutte le entità, se si desidera che, nelle Tavole Esecutive, ad ogni elaborato grafico risulti applicato un bordo il cui stile può essere scelto nel list box sottostante; 559
18. Le Tavole Esecutive •
•
selezionare il check box Ottimizza spazio sulle tavole esecutive, se si desidera che, nelle Tavole Esecutive, gli elaborati grafici vengano inseriti in modo da riempire quanto più possibile gli spazi vuoti; naturalmente, in questo caso, l’ordine di inserimento prioritario degli elaborati grafici nelle Tavole Esecutive NON sarà più quello sequenziale ma quello che consente una migliore ottimizzazione degli spazi; selezionare il check box Cancella tavole esecutive già presenti, se si desidera che, prima di procedere alla generazione delle Tavole Esecutive, vengano eliminate quelle già presenti nel progetto; se tale check viene lasciato NON selezionato, le Tavole Esecutive generate dal Wizard verranno aggiunte a quelle eventualmente già presenti.
4) Pigiare il bottone Genera Tavole sulla barra inferiore del Wizard. Se nella prima pagina del Wizard è stato scelto il cartiglio da adottare, vengono generate le Tavole Esecutive e viene proposta l’ultima pagina (di Riepilogo) del Wizard. Tale pagina riporta l’elenco delle Tavole generate e l’indicazione di eventuali problemi riscontrati durante la generazione. Se, invece, NON è stato scelto alcun Cartiglio viene proposto il dialog (Scelta MODELLO Cartiglio) in cui occorre necessariamente scegliere il cartiglio (v. § 18.1). Pigiando il bottone OK di tale dialog per chiuderlo e confermare la scelta effettuata, vengono generate le Tavole Esecutive e viene proposta l’ultima pagina del Wizard appena descritta.
560
18. Le Tavole Esecutive
Per stampare le informazioni sull’esito della generazione automatica delle Tavole Esecutive basta pigiare il bottone Stampa dell’ultima pagina del Wizard. Le stesse informazioni possono essere copiate per poterle “incollare” in altri documenti, pigiando il bottone Copia dell’ultima pagina del Wizard.
5) Pigiare il bottone Fine sulla barra inferiore del Wizard per chiuderlo.
B) Piano di Appartenenza Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Piano di Appartenenza del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di Tavole Esecutive in cui gli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, ecc.) risultano raggruppati per piano di appartenenza. In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione del formato (cartiglio) scelto, una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate la relativa carpenteria, le tavole delle armature delle relative travate e pareti e la relativa tabella dei pilastri. Naturalmente, in questo, caso, vengono create anche una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate le armature delle pilastrate. Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate per piano, basta effettuare le seguenti operazioni: Pigiare il bottone piano di appartenenza della prima pagina del Wizard. • Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A del presente paragrafo.
C) Tipologia e Piano di Appartenenza Il criterio di raggruppamento degli elaborati per Tipologia e Piano di Appartenenza del Wizard consente di ottenere automaticamente il numero necessario di Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati grafici (carpenterie, tavole delle armature di travi, pilastri, ecc.) risultano raggruppate sia per piano che per tipologia di appartenenza. In pratica, il Wizard provvede a creare, per ogni piano, in funzione del formato (cartiglio) scelto, una Tavola Esecutiva con la relativa carpenteria, una o più Tavole Esecutive con le tavole delle armature delle travate del piano, una Tavola Esecutiva con la Tabella dei Pilastri del piano e così via. 561
18. Le Tavole Esecutive
Anche in questo caso, inoltre, vengono create una o più Tavole Esecutive in cui vengono riportate le armature delle pilastrate. Per richiedere al Wizard la generazione automatica delle Tavole Esecutive in cui le tavole degli elaborati risultano raggruppate sia per piano che per tipologia di elaborato, basta effettuare le seguenti operazioni: Pigiare il bottone tipologia e piano di appartenenza della prima pagina del Wizard. • Procedere effettuando le operazioni 2), 3), 4) e 5) illustrate al Punto A del presente paragrafo.
D) Disposizione Personalizzata Oltre alle modalità di raggruppamento degli elaborati grafici illustrate ai punti A, B e C del presente paragrafo, il Wizard consente al Tecnico di definire liberamente i raggruppamenti di elaborati all’interno delle Tavole Esecutive automaticamente generate. La definizione dei raggruppamenti di elaborati grafici da riportare nelle Tavole Esecutive si effettua in una specifica pagina del Wizard a cui si accede effettuando le seguenti operazioni: pigiare il bottone disposizione personalizzata della prima pagina del Wizard; • pigiare il bottone Avanti >> sulla barra inferiore del Wizard.
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18. Le Tavole Esecutive
La pagina per la definizione dei raggruppamenti di elaborati presenta, a sinistra, la griglia Gruppi entità tavole, in cui è possibile definire e gestire (modificare e cancellare) i raggruppamenti di elaborati in base ai quali devono essere prodotte le Tavole Esecutive. A destra della griglia “Gruppi entità tavole” è presente la griglia Tavole disponibili, in cui vengono proposte tutti gli elaborati grafici prodotti dal programma a seguito del calcolo (v. § 13.7) raggruppati per tipologie. Per definire i raggruppamenti di elaborati in base a cui il Wizard genererà le Tavole Esecutive, occorre procedere come descritto di seguito.
Creazione del Raggruppamento Per creare un raggruppamento di elaborati grafici basta effettuare le seguenti operazioni: • cliccare, con il pulsante destro del mouse, nella griglia Gruppi entità tavole, per accedere al relativo menu locale; • selezionare l’opzione Aggiungi gruppo del menu locale per creare un nuovo rigo (gruppo di elaborati) nella griglia; • posizionare il cursore nel primo campo del rigo creato e specificarvi il nome del gruppo; • spostare il cursore nel campo Scala 1: e specificare la scala (ad es. 50) con cui tutti gli elaborati del gruppo dovranno essere riportati nelle Tavole Esecutive; Per ragioni di spazio, nelle griglie della pagina del Wizard non risultano visualizzate tutte le colonne (campi). Per visualizzare le colonne nascoste delle griglie basta spostare il cursore in esse mediante le freccette della tastiera o utilizzare le apposite barre di scorrimento inferiori. In ogni caso, per operare più comodamente, si consiglia di dimensionare opportunamente la finestra del Wizard spostandone i bordi e/o la barra verticale che separa le due griglie. È possibile, inoltre, dimensionare le colonne delle griglie spostando opportunamente le barrette verticali che separano le loro intestazioni.
563
18. Le Tavole Esecutive
• spostare il cursore nel campo Bordo e, nel list box che si attiva, scegliere il tipo di bordo che dovrà contornare, nelle Tavole Esecutive, le tavole di tutti gli elaborati del gruppo;
• spostare il cursore nel campo Posizione Scala e, nel list box che si attiva, scegliere in che posizione dovrà essere riportata la scala degli elaborati del gruppo; scegliendo l’opzione Nessuno, per gli elaborati del gruppo NON viene riportata l’indicazione della scala.
Dopo aver inserito gli elaborati in un gruppo, la Scala, il Bordo e la Posizione della Scala potranno essere personalizzati, con le stesse modalità, per ogni singolo elaborato.
Inserimento degli Elaborati Grafici nel Raggruppamento Creato un raggruppamento, è necessario provvedere ad inserirvi gli elaborati opportuni. In un gruppo è possibile inserire: • un’intera tipologia di elaborati (ad es. tutte le travate e/o tutte le carpenterie del progetto); • gli elaborati della stessa tipologia relativi ad un singolo piano (ad es. tutte le travate del primo piano); • singoli elaborati grafici di qualsiasi tipologia e di qualsiasi piano. Nei primi due casi l’ordine di inserimento degli elaborati grafici di una tipologia o di un piano nel gruppo (e, quindi, nelle Tavole Esecutive) sarà quello con cui essi vengono proposti nel Navigatore del Progetto. La possibilità di inserire in un gruppo, nell’ordine desiderato, anche singoli elaborati grafici di qualsiasi tipo (carpenterie, armature di travi, ecc.) e ap564
18. Le Tavole Esecutive
partenenti a qualsiasi piano, conferisce al Tecnico la massima libertà nel definire i criteri per la generazione automatica delle Tavole Esecutive. Se si seleziona l’opzione Ottimizza spazio sulle tavole esecutive della successiva pagina del Wizard, l’ordine di inserimento degli elaborati grafici nelle Tavole Esecutive non sarà più quello del raggruppamento, ma verrà determinato prioritariamente dalla necessità di occupare quanto più possibile gli spazi delle Tavole Esecutive con gli elaborati del gruppo.
Per inserire, in un gruppo della griglia Gruppi entità tavole, tutti gli elaborati di una certa tipologia (ad es., le armature della travate), basta effettuare la seguente operazione di Drag & Drop: • nella griglia Tavole disponibili fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla tipologia di elaborati da inserire nel gruppo; • trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cui occorre inserire gli elaborati;
• rilasciare il pulsante del mouse; questa operazione inserisce nel gruppo tutti gli elaborati grafici della tipologia trascinata visualizzandoli sul ramo che si diparte dal gruppo stesso.
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18. Le Tavole Esecutive
Con la modalità illustrata è possibile aggiungere, agli elaborati inseriti, quelli di un’altra tipologia, quelli di un piano e/o singoli elaborati di qualsiasi tipologia e piano. Per inserire, in un gruppo, tutti gli elaborati di un certa tipologia (ad es. travate, pilastrate, ecc.) relativi ad un determinato piano dell’edificio basta effettuare le seguenti operazioni: • nella griglia Tavole disponibili esplodere la tipologia di appartenenza degli elaborati per visualizzare, sul ramo che da essa si diparte, tutti i piani dell’edificio; • fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sul piano i cui elaborati devono essere inseriti nel gruppo; • trascinare il cursore sul gruppo della griglia Gruppi entità tavole in cui occorre inserire gli elaborati e rilasciare il pulsante del mouse.
Se invece si intende inserire o aggiungere in un gruppo un singolo elaborato basta esplodere la tipologia e/o il piano di appartenenza nella griglia Tavole disponibili per individuarlo. Con la stessa modalità illustrata l’elaborato potrà essere riportato nel gruppo desiderato della griglia Gruppi entità tavole.
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18. Le Tavole Esecutive
Per facilitare il lavoro del Tecnico, nella griglia Tavole disponibili i nomi degli elaborati grafici gia inseriti in un gruppo vengono riportati in rosso e barrati. Vengono, inoltre riportati in rosso e barrati anche i nomi delle tipologie e dei piani i cui elaborati sono già stati tutti inseriti nei gruppi.
Un elaborato grafico inserito in un gruppo può essere rimosso da questo effettuando le seguenti operazioni: • fare click con il pulsante destro del mouse sull’elaborato da rimuovere; questa operazione seleziona l’elaborato ed apre il menu locale della griglia “Gruppi entità tavole”; • nel menu locale selezionare l’opzione Rimuovi. L’elaborato selezionato può anche essere rimosso dal gruppo in cui risulta inserito pigiando CANC della tastiera. Naturalmente, se l’elaborato rimosso non è più presente in alcun gruppo, il suo nome, nella griglia “Tavole disponibili”, viene riproposto in nero e non più in rosso e barrato.
Definiti i gruppi di elaborati desiderati, per proseguire nella composizione automatica delle Tavole Esecutive, basta effettuare le operazioni 3), 4) e 5) illustrate al punto A del presente paragrafo. Il Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive è un utilissimo strumento che supporta il lavoro del Tecnico anche quando si provvede a comporre manualmente le Tavole Esecutive. Grazie a specifiche funzionalità del Wizard, infatti, è possibile controllare, in maniera semplice e chiara, quali elaborati grafici del progetto risultano già inseriti in Tavole Esecutive. È possibile, inoltre, conoscere immediatamente in quali Tavole Esecutive è stato inserito un elaborato (v. § 18.3). Le tavole esecutive ottenute potranno essere ulteriormente personalizzate modificando, con le consuete modalità, le proprietà (scala, ecc.) di ogni elaborato contenuto oppure spostando opportunamente gli elaborati, eliminandone alcuni ed inserendone altri (v. § 18.7). Un elaborato di una tavola esecutiva può anche essere “copiato” per poterlo “incollare” in un’altra tavola. 567
18. Le Tavole Esecutive
18.3.2
Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole Esecutive Il Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive (v. § 18.3.1) è un utilissimo strumento di controllo e di ricerca degli elaborati grafici del progetto inseriti nelle Tavole Esecutive, anche quando si procede alla loro composizione manuale (v. §§ 18.1 e 18.3). Si supponga che nel progetto di EdiLus-CA risultino già inserite, manualmente (v. §§ 18.1 e 18.3) oppure mediante la composizione automatica (v. § 18.3.1), delle Tavole Esecutive contenenti degli elaborati grafici. Si avvii il Wizard cliccando, con il pulsante destro del mouse, sul nodo TAVOLE ESECUTIVI del Navigatore (o sul nodo di una qualsiasi Tavola Esecutiva in esso inserita) e selezionando, nel menu locale che si apre, l’opzione Generazione automatica.
Il Wizard può anche essere avviato selezionando l’opzione Wizard Tavole Esecutive del menu Strumenti.
Si prema il bottone disposizione personalizzata della prima pagina del Wizard (v. punto A del § 18.3.1) e, successivamente, si pigi Avanti >> sulla barra inferiore per passare alla pagina successiva (v. punto D del § 18.3.1). Nella griglia Gruppi entità tavole di questa pagina vengono proposti gli eventuali gruppi precedentemente definiti nel Wizard per la composizione automatica delle Tavole Esecutive mediante la “disposizione personalizzata” (v. punto D del § 18.3.1). Nella griglia Tavole disponibili vengono, invece, riportati gli elaborati disponibili del progetto raggruppati par tipologia e/o piano di appartenenza. 568
18. Le Tavole Esecutive
Naturalmente, per visualizzare gli elaborati del progetto è necessario esplodere la tipologia e/o il piano di appartenenza con un doppio click sulle relative icone.
L’icona di ogni elaborato che risulta inserito almeno una volta in una Tavola esecutiva risulta contrassegnata dal simbolo verde a lato. In questo modo il Tecnico individua immediatamente gli elaborati che devono ancora essere inseriti nelle Tavole Esecutive. Nel campo N. del rigo di ogni elaborato viene, inoltre, riportato il numero di volte che esso risulta inserito nelle Tavole Esecutive prodotte.
Nel campo TV Esecutive di un rigo viene indicato se il relativo elaborato NON risulta presente in Nessuna tavola esecutiva. Se, invece, un elaborato risulta inserito in almeno una Tavola Esecutiva, nel campo “TV Esecutive” viene riportata la stringa Click per vedere le tavole esecutive. Cliccando su tale stringa, nel campo si attiva un list box che propone l’elenco delle Tavole Esecutive in cui l’elaborato risulta inserito. 569
18. Le Tavole Esecutive
Selezionando una delle Tavole Esecutive proposte, questa viene aperta nella relativa finestra (v. § 18.2) per verificare la presenza dell’elaborato, apportarvi le modifiche opportune o eliminarlo, se questo è presente anche in altre Tavole.
Tutte le modifiche apportate alle Tavole Esecutive (cancellazione o inserimento di elaborati) vengono dinamicamente aggiornate nella griglia. Selezionando il check box Mostra solo elaborati non ancora inseriti, nella griglia Tavole disponibili vengono proposte solo gli elaborati che NON sono ancora stati inseriti nelle Tavole Esecutive, sia che queste siano state prodotte manualmente (v. §§ 18.1 e 18.3), sia che siano state ottenute mediante la composizione automatica (v. § 18.3.1).
Questa funzionalità è estremamente utile per evitare di inserire lo stesso elaborato in più Tavole Esecutive. 570
18. Le Tavole Esecutive
18.4
L’Inserimento dei Dati nel Cartiglio Gran parte dei campi del cartiglio di una Tavola Esecutiva (v. § 18.1) vengono automaticamente compilati dal programma con i dati di carattere generale del progetto (v. § 5.1). Con il termine “Cartiglio”, oltre al cartiglio propriamente detto, si indicano anche tutte le altre entità caricate nella tavola a seguito della scelta del relativo modello. In particolare, fanno parte del cartiglio tutte le linee di margine del formato cartaceo entro cui vanno inseriti tutti i grafici della tavola esecutiva.
In ogni campo del modello di cartiglio scelto al momento della creazione della Tavola Esecutiva (v. § 18.1), infatti, è presente una variabile. Le variabili che è possibile ritrovare in un modello di cartiglio possono essere del tipo: Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella sezione dei dati generali della struttura (v. § 5.1). Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio “01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”). Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal programma nel cartiglio della Tavole Esecutive al momento della loro creazione (18.1). Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della tavola esecutiva e che, pertanto, vanno specificati dal Tecnico nel toolbox delle Proprietà del cartiglio che si apre selezionando una sua linea o un suo testo. Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il numero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà del cartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la “Scala” della Tavola Esecutiva). Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutiva attiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo toolbox delle Proprietà del cartiglio stesso. Il cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva attiva risulta, quindi, parzialmente compilato con i dati generali del progetto. 571
18. Le Tavole Esecutive
Per procedere all’inserimento, nel cartiglio, dei dati relativi alle “Variabili del Cartiglio” basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare il cartiglio cliccando su una delle entità (linee, testi, ecc.) che lo costituiscono; questa operazione apre il toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato; • in ogni campo del toolbox delle Proprietà specificare il dato opportuno e pigiare INVIO della tastiera per confermare; questa operazione riporta ogni dato specificato nel corrispondente campo del cartiglio. Nel toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato sono presenti anche i nove campi Utente 01 … Utente 09. Questi nove campi corrispondo alle variabili $CART_31$ … $CART_39$ che sono altre nove Variabili del Cartiglio che è possibile inserire nei modelli di cartiglio per consentire all’Utente di riportare altri dati nel cartiglio. Per riportare nel cartiglio un testo, senza personalizzare il modello di cartiglio, è comunque possibile inserirvi un oggetto Testo (v. § 10.15) di EdiLus-CA.
18.5
Come Aprire una Tavola Esecutiva Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4) può essere aperta in qualsiasi momento per poterla visualizzare, stampare o modificare (v. § 18.7). Per aprire una Tavola Esecutiva del progetto attivo basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLE ESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi relativi alle Tavole Esecutive create; fare doppio click sul nodo della Tavola Esecutiva a cui si intende accedere; questa operazione apre la Tavola scelta nella finestra TAVOLE ESECUTIVI (v. § 18.2).
572
18. Le Tavole Esecutive
18.6
Come Eliminare una Tavola Esecutiva Per eliminare dal progetto attivo, una Tavola Esecutiva precedentemente creata (v. § 18.1) basta effettuare le seguenti operazioni: esplodere con un doppio click il nodo ELABORATI ed il nodo TAVOLE ESECUTIVI del Navigatore (v. § 3.2.1) del progetto per visualizzare i nodi relativi alle Tavole Esecutive del progetto; cliccare, con il pulsante destro del mouse, sul nodo della tavola esecutiva da eliminare per selezionarlo ed accedere al menu locale del Navigatore; • nel menu locale selezionare l’opzione Elimina.
18.7
Come Modificare una Tavola Esecutiva Una Tavola Esecutiva precedentemente prodotta (v. §§ 18.1, 18.3 e 18.4) può essere liberamente modificata in qualsiasi momento. In particolare è possibile modificare il cartiglio scelto in fase di creazione della Tavola Esecutiva (v. § 18.1), anche dopo aver inserito dei grafici e compilato dei dati senza perdere il lavoro effettuato. Anche i dati inseriti dall’Utente nel cartiglio possono essere liberamente modificati. È possibile, inoltre, eliminare uno o più grafici inseriti oppure modificarli nella scala (dimensioni) e nella posizione. Di seguito vengono descritte le modalità operative per apportare le modifiche descritte ad una Tavola Esecutiva.
Come Sostituire il Cartiglio della Tavola Esecutiva Per sostituire il cartiglio della Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare il cartiglio; per selezionare il cartiglio nella Tavola Esecutiva attiva basta cliccare su una delle entità che lo costituiscono nella modalità per la selezione degli oggetti (attiva quando il bottone Sele573
18. Le Tavole Esecutive
ziona Oggetti della toolbar risulta premuto). Questa operazione propone le proprietà del cartiglio nel toolbox delle Proprietà. Cliccare sul rigo Modello del toolbox delle Proprietà in cui viene riportato il nome del cartiglio attualmente inserito nella tavola. Questa operazione visualizza, nello stesso rigo, il bottone a lato. • Pigiare il bottone che si attiva nel campo Modello; questa operazione apre il dialog “Scelta MODELLO Cartiglio” (v. § 18.1). • nel dialog Scelta MODELLO Cartiglio effettuare le seguenti operazioni: • nell’elenco dei modelli disponibili selezionare il nuovo modello di cartiglio da adottare per la Tavola; per facilitare la scelta, nella parte destra del dialog, viene proposta un’anteprima del modello selezionato; Nel titolo di ogni modello di cartiglio disponibile viene indicato il formato cartaceo adatto a contenerlo in fase di stampa. Ovviamente il modello scelto deve avere un formato sufficiente a contenere i grafici, nella scala opportuna, che si intende inserire nella Tavola che si sta creando.
•
pigiare il bottone OK; questa operazione chiude il dialog e riporta il nuovo cartiglio nella Tavola Esecutiva.
Come Modificare i Dati nel Cartiglio della Tavola Esecutiva Nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) i dati nei campi del cartiglio inseriti automaticamente dal programma (v. § 18.4) possono essere modificati semplicemente modificandoli nei dati generali del progetto (v. § 5.1). Per modificare, invece, i dati del cartiglio NON inseriti automaticamente dal programma (v. § 18.4) basta selezionare il cartiglio e modificare i corrispondenti dati nel toolbox delle sue Proprietà.
Come Modificare la Scala di un Grafico nella Tavola Esecutiva Per modificare la scala, e quindi le dimensioni, di un grafico inserito (v. § 18.3) nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5), basta effettuare le seguenti operazioni: • selezionare il grafico da modificare cliccando, nella modalità per la selezione degli oggetti, in un qualsiasi punto del rettangolo che lo contiene; questa operazione propone le proprietà del grafico nel toolbox delle Proprietà; 574
18. Le Tavole Esecutive
• nel campo Fattore di scala del toolbox delle Proprietà specificare un nuovo valore del fattore di scala e premere INVIO della tastiera per confermare ed ottenere il grafico nella nuove dimensioni.
Come Spostare un Grafico nella Tavola Esecutiva Per spostare un grafico inserito (v. § 18.3) nella Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) basta effettuare le seguenti operazioni: selezionare il grafico da modificare cliccando, nella modalità per la selezione degli oggetti, in un qualsiasi punto del rettangolo che lo contiene; questa operazione propone la maniglia per lo spostamento (un pallino verde) sul vertice superiore sinistro del rettangolo che contiene il grafico; • cliccare sulla maniglia (pallino verde) per sbloccare il grafico dalla sua posizione; • spostare la maniglia nel punto della tavola (interno al cartiglio) in cui si intende disporre il grafico e cliccare per fissare la nuova posizione.
18.8
Come Stampare una Tavola Esecutiva Per stampare la Tavola Esecutiva aperta (v. § 18.5) nella finestra TAVOLE ESECUTIVI basta effettuare le seguenti operazioni: • cliccare nella finestra TAVOLE ESECUTIVI per accertarsi che risulti attiva nella Finestra del Programma; La finestra attiva nella Finestra del Programma viene proposta in primo piano rispetto alle altre e presenta la barra del titolo di colore più intenso.
pigiare il bottone Stampa della toolbar; questa operazione apre il dialog Stampa Tavola; • nel dialog Stampa Tavola effettuare la scelta delle opzioni di stampa opportune e pigiare il bottone STAMPA; questa operazione propone l’anteprima di stampa (v. § 17.4.2) della tavola. 575
18. Le Tavole Esecutive
pigiare il bottone Stampa della toolbar della Finestra dell’Anteprima per avviare la stampa su carta della Tavola. Nella Finestra dell’Anteprima è possibile procedere all’esportazione della Tavola Esecutiva nei formati DOC, HTML ed ACCAreader (v. § 17.5). Ovviamente, una Tavola Esecutiva può anche essere esportata nei formati DXF e DWG (v. § 3.3.1.7).
18.9
Come Personalizzare un Modello di Cartiglio Un modello di cartiglio è un file in formato DXF contenuto nella cartella MODELLI\CARTIGLI a sua volta contenuta nella directory di installazione del programma (C:\ACCA\EdiLus-CA). L’Utente può creare cartigli personalizzati inserendo nuovi file DXF o DWG nella cartella CARTIGLI oppure modificando, con un qualsiasi CAD, i file DXF dei cartigli esistenti. Ovviamente per la definizione di un nuovo modello di cartiglio è necessario disegnare il testalino e gli eventuali margini del foglio in maniera compatibile con il formato cartaceo che si intende utilizzare. Nel disegno del cartiglio l’Unità di Disegno adottata deve essere pari ad 1 centimetro. Nel frontalino del modello di cartiglio vanno inoltre riportate le stringhe di testo delle variabili che dovranno essere sostituite dai dati del progetto. Nel modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili: Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella sezione dei dati generali del progetto (v. § 5.1). Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio “01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”). Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal programma nel cartiglio scelto per la Tavola Esecutiva (v. § 18.1) al momento della sua creazione e nella Relazione (v. cap. 17). 576
18. Le Tavole Esecutive
Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della Tavola Esecutiva e che, pertanto, vanno specificati, dal Tecnico, nel toolbox delle Proprietà del cartiglio (v. § 18.4) scelto. Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il numero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà del cartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la “Scala” della Tavola Esecutiva). Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutiva attiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo toolbox delle Proprietà. La lista delle variabili che è possibile inserire in un modello di cartiglio viene riportata nel § 18.10.
18.10
Le Variabili Prima di proporre la lista di tutte le variabili che è possibile inserire in un modello di cartiglio (v. § 18.9), è opportuno fare alcune considerazioni. Nel modello del cartiglio si inserisce una variabile costituita da pochi caratteri. Quando tale variabile verrà sostituita con il dato corrispondente, questo occuperà un certo spazio che potrebbe essere superiore a quello del riquadro previsto nel cartiglio. Nel file DXF del modello del cartiglio (v. § 18.9), per la stringa di ogni variabile deve, pertanto, essere definito un formato del testo (tipo di carattere, dimensioni e stile) tale che il dato che verrà sostituito ad essa non ecceda lo spazio previsto nel cartiglio. Ovviamente, per alcuni dati (ad es. l’Oggetto) non è possibile definire a priori la quantità di testo necessaria. Per tali dati, quindi, occorre definire, nella variabile stessa, un rettangolo che delimiti la lunghezza del testo in modo tale questo non ecceda lo spazio del cartiglio ad esso dedicato.
577
18. Le Tavole Esecutive
Quando il testo eccede la larghezza del rettangolo suddetto, viene automaticamente disposto su più righe. Le righe che, però, eccedono l’altezza del rettangolo definito non saranno riportate nel cartiglio per evitare che queste si vadano a sovrapporre ad altri dati dello stesso cartiglio. Un problema analogo si pone per l’inserimento del logo dello Studio. L’immagine del logo dello studio tecnico può essere caricata nei dati generali del progetto con una dimensione qualsiasi. Definendo però, nella variabile del logo, le dimensioni del rettangolo che lo deve contenere, non si correrà il rischio che l’immagine del logo ecceda lo spazio previsto e copra altri dati del cartiglio. In questo caso il programma adatterà le dimensioni dell’immagine del logo al rettangolo per esso definito nella corrispondente variabile. Per indicare le dimensioni del rettangolo che deve contenere il testo o il logo corrispondente ad una variabile o il logo, basta definire la variabile stessa nel seguente modo: $GEN_03_11.2x02.5$ dove: • la stringa del tipo GEN_03 individua univocamente il dato del progetto che verrà sostituito alla variabile. • la stringa 11.2x02.5 (con la lettera x minuscola) definisce rispettivamente la larghezza (11.2 cm) e l’altezza (2.5 cm) del rettangolo che deve contenere il testo. Le dimensioni (in centimetri) del rettangolo che deve contenere il testo devono essere necessariamente specificate con un numero la cui parte intera è sempre composta da due cifre e in cui è sempre presente la cifra decimale. Ad esempio per indicare che il rettangolo del testo deve avere una larghezza di 8 cm e un’altezza di 1.7 cm la stringa della variabile deve essere espressa nel modo seguente: 08.0x01.7
Riassumendo, se in una variabile vengono anche definite le dimensioni del rettangolo che deve contenere il dato corrispondente, il testo del dato verrà disposto su più righe se eccede la larghezza del rettangolo stesso. Il testo eccedente anche l’altezza del rettangolo non verrà visualizzato per evitare che vada a coprire dati del cartiglio sottostanti. 578
18. Le Tavole Esecutive
In un modello di cartiglio è possibile inserire i seguenti tipi di variabili: Variabili Dati Generali. Tali variabili si riferiscono a dati inseriti nella sezione dei dati generali della struttura (v. § 5.1). Una Variabile Dati Generali è una stringa del tipo $GEN_01$, dove il numero identifica un particolare campo dei dati generali (ad esempio “01” identifica il campo in cui va specificato il “Comune”). Le Variabili Dati Generali vengono automaticamente sostituite dal programma nel cartiglio delle Tavole Esecutive create (v. § 18.1) e nella Relazione (v. cap. 17). Variabili Cartiglio. Tali variabili si riferiscono a dati specifici della Tavola Esecutiva e, pertanto, devono essere inseriti, dal Tecnico, nel toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato (v. § 18.4). Una Variabile Cartiglio è una stringa del tipo $CART_03$, dove il numero identifica un particolare campo del toolbox delle Proprietà del cartiglio (ad esempio “03” identifica il campo in cui va specificata la “Scala” della Tavola Esecutiva). Tali variabili vengono sostituite nel cartiglio della Tavola Esecutiva attiva man mano che vengono specificati i relativi dati nel relativo toolbox delle Proprietà (v. § 18.4). Le Variabili Cartiglio con i numeri che vanno dal 31 al 39 ($CART_31$ … $CART_39$) corrispondono ad altrettanti nove campi (Utente 01 … Utente 09) del toolbox delle Proprietà del cartiglio selezionato in cui il Tecnico può specificare ulteriori dati che intende riportare nella tavola esecutiva. Di seguito vengono elencate tutte le variabili che è possibile inserire in un modello di cartiglio. Per ogni variabile viene indicato il dato del progetto ad essa corrispondente e l’ubicazione del campo in cui esso va specificato.
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18. Le Tavole Esecutive
Variabili Dati Generali $GEN_01$ Comune (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_02$ Provincia (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_03$ Oggetto (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). Per tale variabile si consiglia di definire (con le modalità precedentemente illustrate nel presente paragrafo) il rettangolo che deve contenere il testo corrispondente. In questo modo, se il testo eccede la larghezza dello spazio che lo deve contenere viene distribuito su più righe. $GEN_04$ Parte d’opera (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_05$ Committente (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_06$ Denominazione (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_07$ Indirizzo (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_08$ Località (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_09$ Telefono (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_10$ E-mail (studio) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_11$ Progettista strutturale (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_12$ Direttore dei Lavori (pagina Dati del Lavoro della finestra Dati Generali). $GEN_13$ Luogo (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_14$ Data (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). $GEN_15$ Descrizione Generale dell’Opera (pagina Descrizione dell’Opera della finestra Dati Generali). $GEN_16$ Logo (immagine) (pagina Dati dello Studio della finestra Dati Generali). Per tale variabile è necessario definire (con le modalità precedentemente illustrate nel presente paragrafo) il rettangolo che deve contenere l’immagine del logo. L’immagine del logo verrà adattata alle dimensioni del rettangolo definito.
580
18. Le Tavole Esecutive
Variabili Cartiglio $CART_01$ Titolo (toolbox delle Proprietà del cartiglio); per default, nel campo del toolbox delle Proprietà del cartiglio, viene proposto il titolo assegnato alla tavola esecutiva quando questa è stata creata. Il titolo proposto nel toolbox delle proprietà può essere liberamente modificato. $CART_02$ Tavola (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_03$ Scala (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_04$ Disegnatore (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_05$ Controllo (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_06$ Responsabile (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_07$ Protocollo (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_08$ Revisione (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_09$ Aggiornamento (toolbox delle Proprietà del cartiglio). …………… $CART_31$ Utente 01 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_32$ Utente 02 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_33$ Utente 03 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_34$ Utente 04 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_35$ Utente 05 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_36$ Utente 06 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_37$ Utente 07 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_38$ Utente 08 (toolbox delle Proprietà del cartiglio). $CART_39$ Utente 09 (toolbox delle Proprietà del cartiglio).
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18. Le Tavole Esecutive
Pagina lasciata volutamente in bianco
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19. Il Computo Metrico della Struttura
Il Computo Metrico della Struttura Grazie alla straordinaria tecnologia di EdiLus-CA e di PriMus la progettazione strutturale ed il computo metrico sono completamente integrati in un’unica fase di lavoro. Tutti gli oggetti utilizzati per la progettazione vengono computati in un documento di PriMus. In pratica, il progetto ed il calcolo, con la definizione delle armature, producono automaticamente anche il computo. Le modifiche progettuali vengono immediatamente riportate nel preventivo, in modo che ogni scelta o modifica risulti coerente ed immediatamente integrata in documenti progettuali e di stima: progettare una struttura, calcolarla e conoscerne il costo è un’unica cosa.
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19. Il Computo Metrico della Struttura
19.1
Come Richiedere il Computo della Struttura Dopo aver richiesto almeno il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5) per il progetto attivo, è possibile richiedere la redazione automatica del computo metrico della struttura. Per richiedere la redazione del computo della struttura basta: esplodere, con un doppio click, il nodo ELABORATI del Navigatore del progetto (v. § 3.2.1) per visualizzare, sul ramo che si diparte da esso, il nodo Computo e Stima; fare doppio clic sul nodo Computo e Stima; questa operazione apre la finestra ELABORATI: Computo e Stima nella Finestra del Programma. Di seguito la finestra “ELABORATI: Computo e Stima” sarà chiamata semplicemente Computo e Stima. La finestra Computo e Stima non è un semplice “contenitore” dei dati del computo della struttura ma un programma per la gestione dei computi metrici. In tale finestra, infatti, sono state implementate le funzionalità di computo del programma PriMus-DCF rendendo possibile la gestione, la stampa e l’esportazione del computo della struttura. Per la descrizione della finestra Computo e Stima e delle funzionalità per la gestione del computo si rimanda all’Help di PriMus-DCF a cui si accede pigiando il bottone Visualizza Help della toolbar della finestra stessa. Nel computo vengono riportate le misurazioni delle lavorazioni (voci di Elenco Prezzi) Calcestruzzo, Cassaforma, Acciaio in tondini per C.A. e Solaio. Ogni voce risulta “esplosa” in modo da visualizzare, sotto di essa, tutte le relative misurazioni. Ad esempio, sotto la voce “Calcestruzzo” vengono riportate, per ogni piano, tutte le misurazioni del calcestruzzo delle travi, dei pilastri e di eventuali pareti, solette, ecc.. Per default il computo viene proposto nell’editor Voci di Misurazione in cui è possibile gestire liberamente le misurazioni delle voci di Elenco Prezzi. Si noti che, in questa fase, per le voci del computo viene proposto un codice di tariffa (Tariffa) ed una descrizione (DESIGNAZIONE dei LAVORI) del tutto indicativi. Inoltre il prezzo unitario di ogni voce è pari a zero. Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprattutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo. 584
19. Il Computo Metrico della Struttura
Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei dati e nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate.
Pigiando il bottone Restringe Tutto della toolbar, nella finestra Computo e Stima vengono nascoste tutte le misurazioni visualizzando le sole voci di Elenco Prezzi.
Naturalmente le misurazioni nascoste di una singola voce del computo possono essere nuovamente visualizzate cliccando sull’icona a sinistra della voce stessa. Pigiando il bottone Espande Tutto della toolbar della finestra Computo e Stima vengono invece visualizzate le misurazioni di tutte le voci del computo.
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19. Il Computo Metrico della Struttura
Nel computo è anche possibile inserire liberamente ulteriori voci e relative misurazioni per procedere alla computazione, secondo le modalità previste da PriMus-DCF, di lavorazioni non attinenti alla struttura. Le voci aggiunte dall’Utente possono essere liberamente cancellate. La finestra Computo e Stima presenta una toolbar con i seguenti bottoni: Salva EP Default: salva l’Elenco Prezzi del documento attivo (con le voci personalizzate nel codice di tariffa, nella descrizione e nel prezzo unitario) (v. § 19.2), come Elenco Prezzi di riferimento, per la redazione del computo di tutti i futuri progetti di EdiLus-CA. Reset Computo: cancella il computo prodotto con tutte le modifiche e le personalizzazioni apportate alle misurazioni delle voci ma non quelle apportate ai dati delle voci stesse (v. § 19.2) (tariffa, descrizione e prezzo). Componi Computo: richiede nuovamente la composizione del computo cancellando tutte le modifiche e le personalizzazioni apportate, dall’Utente, alle misurazioni delle voci ma non quelle apportate ai dati delle voci stesse (v. § 19.2) (tariffa, descrizione e prezzo). Questa funzionalità consente di aggiornare il computo con le eventuali modifiche apportate al progetto (ad es. alle armature). Il computo della struttura viene ricomposto automaticamente anche ogni volta che si accede nuovamente alla finestra Computo e Stima (dopo averla chiusa), in modo da aggiornarlo con le eventuali modifiche apportate al progetto. Una nuova composizione del computo NON fa perdere le modifiche apportate ai dati delle voci di Elenco prezzi (tariffa, descrizione, prezzo, ecc.) (v. § 19.2) ma fa perdere quelle apportate alle relative misurazioni. Se si intende conservare il computo con le modifiche apportate è necessario salvarlo o esportarlo nel formato desiderato secondo le modalità illustrate nel § 19.4.
Ripristino EP di Default: ripristina, come Elenco Prezzi di default quello originario del programma (con prezzi nulli). Naturalmente, ripristinando l’Elenco Prezzi originario del programma, viene perso l’Elenco Prezzi (di default) definito dall’Utente mediante la funzione “Salva EP Default”. Nei paragrafi seguenti vengono illustrate le modalità per le necessarie personalizzazioni dei dati delle voci del computo prodotto (v. § 19.2) e per il suo salvataggio o esportazione (v. § 19.4). Vengono, inoltre illustrate le modalità per inserire il computo delle strutture nel computo complessivo dell’opera. 586
19. Il Computo Metrico della Struttura
La personalizzazione del codice di tariffa, della descrizione e del prezzo delle voci si effettua nell’editor delle Voci di Elenco Prezzi che si attiva selezionando l’opzione Prezzi del menu che si apre pigiando l’apposito bottone a sinistra nella toolbar della finestra Computo e Stima (v. § 19.2).
Nella griglia dell’editor delle Voci di Elenco prezzi, per ogni voce vengono proposti, da sinistra, i seguenti campi: Tariffa, contenente il Codice di Tariffa della voce; DESCRIZIONE dell’ARTICOLO, contenente la descrizione sintetica della voce; Unità di misura, che riporta l’unità di misura della voce; Prezzo, che riporta il prezzo unitario della voce (al momento pari a zero); Quantità, che riporta il totale delle quantità computate per la voce; Importo, che riporta l’importo complessivo computato per la voce (pari a zero in quanto il prezzo unitario della voce è nullo). In questa fase, per le voci del computo viene proposta una descrizione ed un codice di tariffa del tutto indicativi ed un prezzo unitario pari a zero. Specificando, per ogni voce, il codice di tariffa, la descrizione e, soprattutto, il prezzo (v. § 19.2), il computo proposto viene completato e viene immediatamente calcolato l’importo delle voci e quello complessivo. Le quattro voci del computo della struttura possono essere modificate nei dati e nelle misurazioni (v. § 19.2) ma NON possono essere eliminate. È possibile inserire, inoltre, nuove voci per procedere alla computazione, secondo le modalità previste da PriMus-DCF, di ulteriori lavorazioni non attinenti alla struttura. Le voci aggiunte dall’Utente possono essere liberamente cancellate. 587
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.2
Come Sostituire le Voci di EP del Computo con Quelle Effettive Il computo delle strutture prodotto automaticamente per il progetto attivo (v. § 19.1) viene proposto con voci (di Elenco Prezzi) assolutamente generiche e con prezzo pari a 0 (zero). Di conseguenza, risultano nulli anche gli importi complessivi delle singole voci e l’importo totale del computo. Il tecnico, pertanto, dopo aver richiesto la composizione del computo delle strutture deve assolutamente specificare, per ogni voce dell’Elenco Prezzi, i dati (Codice di Tariffa, Descrizione e Prezzo) delle voci (del proprio listino di riferimento) che intende adottare. Per effettuare questa operazione è possibile operare in uno dei due modi descritti di seguito.
Modificare i dati proposti per ogni voce di Elenco Prezzi Per modificare, nella finestra Computo e Stima (v. § 19.1), i dati di una voce di Elenco Prezzi del computo delle strutture prodotto automaticamente, basta effettuare le seguenti operazioni: • Accedere all’editor delle Voci di Elenco Prezzi selezionando l’opzione Prezzi del menu che si apre pigiando l’apposito bottone a sinistra nella toolbar delle finestra Computo e Stima (v. § 19.1).
• Fare doppio click nel campo Tariffa della voce per renderlo editabile e sostituire il codice proposto con l’effettivo codice di tariffa. 588
19. Il Computo Metrico della Struttura
Quando un campo della voce risulta editabile risulta contornato in giallo.
• Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo DESCRIZIONE dell’ARTICOLO e, in questo, sostituire la descrizione proposta con l’effettiva descrizione della voce.
• Pigiare INVIO della tastiera per spostare il cursore nel campo unità di misura e, in questo, modificare (se necessario) l’unità di misura della voce. • Pigiare INVIO della tastiera per rendere editabile il campo Prezzo [1] e, in questo, specificare il prezzo della voce.
• Pigiare INVIO della tastiera per confermare, questa operazione aggiorna l’importo della voce e quello dell’intero computo (in basso a destra nella finestra Computo e Stima) e sposta la voce nella posizione che le compete in funzione del codice di tariffa specificato. 589
19. Il Computo Metrico della Struttura
I dati di una voce di Elenco Prezzi possono essere anche specificati nell’editor delle Voci di Misurazioni proposto all’atto della creazione del computo (v. § 19.1). Per accedere all’editor delle Voci di Misurazione (quando è attivo l’editor delle Voci di Elenco Prezzi o quello dei Dati Generali) basta selezionare l’opzione Misurazioni nel menu del consueto bottone a sinistra nella toolbar della finestra Computo e Stima.
In questo caso, per sostituire i dati proposti per una voce di Elenco Prezzi con quelli effettivi basta: • fare click con il pulsante destro del mouse sul rigo della voce per cui occorre specificare i dati o su una sua qualsiasi misurazione; questa operazione seleziona la voce e apre un menu locale; • nel menu locale selezionare l’opzione Modifica Voce Elenco Prezzi; questa operazione apre una finestra contenente i dati della voce selezionata,
• nella finestra aperta sostituire i dati della voce con quelli effettivi (codice di tariffa, unità di misura, descrizione estesa e, soprattutto, il Prezzo); 590
19. Il Computo Metrico della Struttura
Pigiare il bottone Conferma in basso a destra nella finestra per richiuderla ed ottenere le modifiche richieste nel computo.
Sostituire ogni voce di Elenco Prezzi proposta con la voce opportuna del listino di riferimento I dati di una voce di Elenco Prezzi proposti nel computo delle strutture prodotto automaticamente dal programma possono essere anche specificati in maniera più semplice e rapida sostituendo la voce stessa con quella opportuna del proprio listino di riferimento (nel formato di PriMus). Per sostituire, ad una voce di Elenco Prezzi del computo, la voce opportuna del proprio listino di riferimento, basta effettuare le seguenti operazioni: Aprire, nel programma PriMus (PriMus-P, PriMus-B o PriMus-EP), il proprio listino di riferimento. Per avviare PriMus è anche possibile pigiare il bottone Avvia PriMus della toolbar della Finestra del Programma.
• Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e di EdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Drop descritta di seguito. In genere conviene disporre la finestra di PriMus a destra di quella di EdiLus-CA, in modo che risultino visibili sia il listino in PriMus che il computo in EdiLus-CA.
591
19. Il Computo Metrico della Struttura
• Accedere all’editor delle Voci di Elenco Prezzi della finestra Computo e Stima selezionando l’opzione Prezzi del menu che si apre pigiando l’apposito bottone a sinistra nella toolbar delle finestra Computo e Stima (v. § 19.1). L’operazione precedente NON è indispensabile in quanto le operazioni seguenti possono anche essere effettuate nell’editor delle Voci di Misurazione del computo. Nell’Editor delle Voci di Elenco Prezzi però, venendo proposte le sole voci di Elenco Prezzi del computo, si opera in maniera più semplice e chiara.
• Fare click, senza rilasciare il pulsante sinistro del mouse, sulla voce di Elenco Prezzi del listino da sostituire a quella del computo di EdiLus-CA. • Tenere premuto CONTROL (CTRL) della tastiera. • Trascinare la voce del listino sul rigo della voce di E.P. (generica) da sostituire nella finestra Computo e Stima del progetto di EdiLus-CA.
• Rilasciare il pulsante del mouse e CONTROL della tastiera; la voce trascinata viene sostituita a quella generica e nella finestra Computo e Stima vengono aggiornati tutti i dati del computo. 592
19. Il Computo Metrico della Struttura
• Ripetere le operazioni descritte per sostituire le altre voci di Elenco Prezzi del computo. Se durante l’operazione di Drag & Drop descritta NON si tiene premuto CONTROL, la voce trascinata viene aggiunta all’elenco prezzi per l’eventuale computazione di lavorazioni anche non strettamente inerenti la struttura dell’edificio.
Per salvare, nel progetto attivo di EdiLus-CA, l’Elenco Prezzi definito secondo una delle due modalità descritte basta pigiare il bottone Salva della toolbar della Finestra del Programma. Pigiando il bottone Salva EP Default della toolbar della finestra Computo e Stima si richiede di adottare l’elenco prezzi definito nel progetto attivo, come Elenco Prezzi di riferimento, per la redazione dei computi dei futuri progetti di EdiLus-CA. Con le stesse modalità previste per il programma PriMus, è possibile procedere nella computazione inserendo, nella finestra Computo e Stima, nuove voci e relative misurazioni anche non inerenti la struttura. Il computo così definito può essere riportato con una semplice operazione di Drag & Drop all’interno del computo dell’opera (v. § 19.3) oppure può essere esportato (v. § 19.4) nel formato desiderato per poterlo aprire, gestire e stampare con altri programmi.
593
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.3
Come Riportare il Computo delle Strutture nel Computo dell’Opera Il computo delle strutture prodotto per il progetto (v. § 19.1) e per cui sono state specificate le voci del proprio listino di riferimento (v. § 19.2) può essere riportato in un computo di PriMus (ad es. il computo complessivo dell’opera) mediante una semplice operazione di Drag & Drop. Per riportare il computo delle strutture della finestra Computo e Stima di EdiLus-CA in computo di PriMus basta effettuare le seguenti operazioni: • Disporre e dimensionare opportunamente le finestre di PriMus e di EdiLus-CA per effettuare comodamente l’operazione di Drag & Drop descritta di seguito. In questo caso, è opportuno disporre la finestra di PriMus a destra di quella di EdiLus-CA, in modo che risultino visibili sia il listino in PriMus che il computo in EdiLus-CA. • Fare click, con il pulsante destro del mouse, nella finestra Voci Computo (v. § 19.1) di EdiLus-CA e, nel menu locale che si apre, selezionare l’opzione Evidenzia Tutto per richiedere l’evidenziazione di tutte le voci di computo in essa presenti.
594
19. Il Computo Metrico della Struttura
• Fare click su una qualsiasi voce della finestra Voci Computo e si trascini il blocco di voci evidenziate sul rigo della finestra Voci di Misurazione (finestra centrale) del documento di PriMus in cui si intende inserire il blocco di voci di misurazione. • Rilasciare il pulsante del mouse. A seguito di tali operazioni, le voci trascinate vengono copiate nella finestra Voci di Misurazione del documento di PriMus a partire dal rigo su cui è stato trascinato il blocco di voci; anche l’elenco prezzi del documento di PriMus viene aggiornato integrandolo con le voci trascinate.
La modalità di salvataggio/esportazione descritta è molto utile per “conservare” il computo ottenuto prima di apportare eventuali modifiche alla struttura che, naturalmente, comportano inevitabili aggiornamenti del computo stesso (v. § 19.1). 595
19. Il Computo Metrico della Struttura
19.4
Come Esportare il Computo delle Strutture Il computo metrico delle strutture prodotto automaticamente nella finestra Computo e Stima di EdiLus-CA (v. § 19.1) con le eventuali modifiche apportate alle voci di Elenco Prezzi (v. § 19.2) può essere esportato in uno dei formati previsti dal programma PriMus oppure nei formati HTML, DOC (Word) o XLS (Excel).
Come esportare il computo nei formati di PriMus Per esportare il computo delle strutture in uno dei formati previsti dai programmi della collana PriMus basta effettuare le seguenti operazioni: • pigiare il bottone Salva con nome / Esportazioni della toolbar della finestra Computo e Stima e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione Salva con nome; questa operazione apre il dialog SALVA DOCUMENTO; • Nel dialog SALVA DOCUMENTO effettuare le seguenti operazioni:
•
596
selezionare, nell’apposito riquadro, la cartella in cui si intende salvare il file da esportare;
19. Il Computo Metrico della Struttura • • •
nel campo Nome File specificare il nome del file da esportare; nel list box Tipo File selezionare il formato di PriMus in cui si intende esportare il computo; pigiare il bottone OK per chiudere il dialog ed avviare l’esportazione.
Come esportare il computo in formato HTML, DOC o XLS L’integrazione di PriMus-DCF nella finestra Computo e Stima di EdiLus-CA (v. § 19.1) consente di esportare il computo delle strutture in formati standard quali l’HTML, il DOC (di Word) e l’XLS (di Excel). Grazie alla sua tecnologia d’avanguardia, PriMus-DCF supera il problema della compatibilità dei dati consentendo di implementare le funzionalità di PriMus per la gestione dei computi nei documenti HTML, DOC e XLS esportati. Nei documenti HTML, DOC e XLS esportati sarà, quindi, possibile gestire, stampare ed esportare ulteriormente il computo delle strutture, con le funzionalità specifiche di PriMus. Per esportare il computo delle strutture nei formati HTML, DOC o XLS basta effettuare le seguenti operazioni: • Pigiare il bottone Salva con nome / Esportazioni della toolbar della finestra Computo e Stima (v. § 19.1) e, nel menu che si apre, selezionare l’opzione: Esporta per il Web (.html), per esportare il computo in una pagina HTML (con le funzionalità di computo di PriMus-DCF); Esporta per Word 2003 (.doc), per esportare il computo in un documento di Word (nelle versioni dal 2003 in poi) con tutte le funzionalità di computo di PriMus-DCF; Esporta per Excel 2003 (.xls), per esportare il computo in un documento di Excel (nelle versioni dal 2003 in poi) con tutte le funzionalità di computo di PriMus-DCF; La selezione di una delle opzioni suddette apre il dialog ESPORTA DOCUMENTO …. • Nel dialog “ESPORTA DOCUMENTO …” specificare il nome del documento da esportare, selezionare la cartella in cui si intende salvarlo e pigiare il bottone OK per avviare l’esportazione.
597
19. Il Computo Metrico della Struttura
Nell’anteprima di stampa della finestra Computo e Stima è anche possibile richiedere, con le modalità previste per tutti gli altri elaborati di EdiLus-CA (v. § 17.5), l’esportazione del computo nei formati DOC, HTML, ACCAreader e PDF.
598
20. Personalizzazioni del Programma
Personalizzazioni del Programma Con EdiLus-CA, oltre alla possibilità di personalizzare ogni progetto, è anche possibile personalizzare il programma stesso. Nel presente capitolo vengono descritte le personalizzazioni del programma e le modalità operative per poterle effettuare.
599
20. Personalizzazioni del Programma
20.1
Il Dialog Opzioni PROGRAMMA Le personalizzazioni del programma EdiLus-CA possono essere effettuate nel dialog Opzioni PROGRAMMA. Al dialog Opzioni PROGRAMMA si accede selezionando Opzioni nel menu Strumenti. Il dialog Opzioni PROGRAMMA è costituito da più pagine attivabili cliccando sui relativi bottoni nella parte sinistra nel dialog stesso. Le pagine del dialog Opzioni PROGRAMMA sono: Preferenze (v. § 20.2), in cui è possibile richiedere la personalizzazione dell’interfaccia e di alcune funzionalità del programma. Gestione Tabelle (v. § 20.3), in cui è possibile personalizzare i Tabulati della Relazione di Calcolo (v. § 17.3) di tutti i progetti di EdiLus-CA. Opzioni Carpenteria (v. § 20.4), in cui è possibile richiedere la personalizzazione delle stringhe di testo proposte nelle carpenterie prodotte automaticamente dal programma (v. cap. 15).
600
20. Personalizzazioni del Programma
20.2
Le Preferenze del Programma Le opzioni per la personalizzazione dell’interfaccia e di alcune funzionalità di EdiLus-CA vengono proposte nella pagina Preferenze del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1). La pagina Preferenze viene proposta per default quando si accede al dialog Opzioni PROGRAMMA. Quando nel dialog è attiva un’altra pagina, la pagina Preferenze può essere richiamata pigiando l’omonimo bottone sulla barra verticale a sinistra del dialog stesso. Nella pagina Preferenze sono presenti le tre sezioni illustrate di seguito.
Interfaccia Nella sezione Interfaccia della pagina Preferenze vengono proposti i seguenti check box: Salva impostazioni Documento, la cui selezione richiede che, all’apertura, ogni documento venga riproposto con la configurazione che aveva all’atto della chiusura. Status Bar, la cui selezione richiede la presenza della Barra di Stato sul bordo inferiore della Finestra del Programma; la barra di stato riporta utili indicazioni sull’elemento selezionato nella finestra attiva. Tool Hint, la cui selezione richiede l’apertura di un campo giallo che illustra la funzionalità dell’elemento (ad es., un bottone della toolbar) su cui si ferma il cursore del mouse. Usa Accelerazione Hardware, la cui selezione richiede l’utilizzo dell’accelerazione hardware che comporta una maggior velocità in fase di disegno, a scapito della qualità di visualizzazione. Ovviamente, è possibile NON utilizzare l’accelerazione hardware per richiedere una maggior qualità di visualizzazione del disegno solo se il computer è dotato di una scheda video adeguata. Generalmente, il NON utilizzo dell’accelerazione hardware NON comporta grossi vantaggi in termini di visualizzazione. Si consiglia, quindi, di utilizzare comunque l’accelerazione hardware lasciando selezionato il check box Usa Accelerazione Hardware della pagina Preferenze.
601
20. Personalizzazioni del Programma
Aggiornamento dinamico Proprietà, la cui selezione richiede che le proprietà che riguardano la posizione e la geometria di un oggetto vengano aggiornate dinamicamente nel toolbox delle Proprietà (10.1.6) durante le operazioni di disegno o di modifica. Se tale check NON risulta selezionato le proprietà vengono aggiornate solo quando l’oggetto risulterà disegnato. Ovviamente tale funzionalità può essere richiesta solo se il computer utilizzato è abbastanza potente per supportarla. Attivazione ToolBox al passaggio del mouse, la cui selezione richiede che un toolbox venga aperto semplicemente posizionando il cursore sul bottone per la sua apertura. Se tale opzione risulta NON selezionata, per aprire un toolbox occorre cliccare sul relativo bottone. Animazione Zoom, la cui selezione richiede, ad ogni operazione di zoom (v. § 11.4), il passaggio graduale (animazione) dalla vista corrente alla vista zoomata. Per rendere più veloci le operazioni di zoom su computers particolarmente lenti o con schede video NON adeguate, si consiglia di lasciare NON selezionato il check box Animazione Zoom.
602
20. Personalizzazioni del Programma
Animazione Oggetti, la cui selezione richiede l’animazione per tutti gli oggetti per cui essa è prevista (ad es. l’animazione dell’acqua per l’oggetto Spinta Idrostatica - v. § 10.24.1). Quando tale check risulta selezionato l’utente può comunque scegliere, nelle proprietà (v. § 10.24.1) di ogni oggetto disegnato che prevede un’animazione, se attivare o meno l’animazione stessa.
Salvataggio Documenti Nella sezione Salvataggio Documenti vengono proposti: • Il check box Backup ad ogni salvataggio; la selezione di tale check richiede la creazione automatica di una copia di Backup (riserva) del progetto ogni volta che si effettua un suo salvataggio; quando tale check risulta selezionato si abilitano anche i due campi seguenti. • Il campo Directory Backup, in cui viene riportata la directory in cui vengono effettuate le copie di Backup. Per default il programma propone di effettuare le copie nella directory C:\ACCA\EdiLus-CA\Backup. Per modificare la directory in cui devono essere effettuate le copie di Backup basta pigiare il bottone a destra del campo e, nel dialog che si apre, selezionare la nuova directory. • Il campo n° storico backup in cui va specificato il numero massimo di copie di backup dello stesso progetto che devono essere conservate nella directory. Pertanto, se in tale campo è presente il valore 4, effettuando un salvataggio di un progetto, viene creata la nuova copia di Backup e, contestualmente, viene eliminata la copia di backup meno recente tra le quattro presenti nella directory. • Il check box Salvataggio anteprima tavola corrente; la selezione di tale check richiede che, ad ogni salvataggio (v. § 3.3.1.2), venga aggiornata l’anteprima dell’ultima tavola chiusa del progetto che verrà proposta nel dialog per l’apertura (v. § 3.3.1.3), la duplicazione e la cancellazione dei progetti. La selezione del check box Salvataggio anteprima tavola corrente rallenta le operazioni di salvataggio del progetto. Se si opera con un computer particolarmente lento e, in ogni caso, se NON si utilizza l’anteprima nei dialog per l’apertura, la duplicazione e la cancellazione dei progetti, si consiglia di lasciare NON selezionato il check box Salvataggio anteprima tavola corrente.
603
20. Personalizzazioni del Programma
Apertura Documenti Nella sezione Apertura Documenti è presente il campo Numero documenti aperti recentemente da elencare in cui è possibile indicare il numero di documenti aperti recentemente da riportare, come opzioni, nel menu File, per poterli aprire più rapidamente.
Opzioni Calcolo Nella sezione Opzioni Calcolo è presente il solo check box Mostra messaggio Accettazione “Modello Strutturale” la cui selezione richiede che, lanciando qualsiasi fase di calcolo successiva a quella del Modello Strutturale (v. cap. 13), venga proposto un messaggio che richiama l’attenzione sulla necessità di verificare il modello strutturale definito automaticamente dal programma (v. § 13.2). Tale check viene deselezionato automaticamente quando si seleziona il check box non mostrare più questo messaggio presente nel messaggio stesso. Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog Opzioni PROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso. Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste basta pigiare il bottone Cancel. Le scelte effettuate nella pagina Preferenze vengono anche confermate cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA. Per ripristinare la configurazione di default della pagina Preferenze basta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.
20.3
La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo La personalizzazione dei Tabulati con i risultati di calcolo (v. § 17.3) prodotti dal programma per tutti i progetti si effettua nella pagina Gestione Tabelle del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1). Per accedere alla pagina Gestione Tabelle basta pigiare l’omonimo bottone nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA. Nella parte superiore della pagina Gestione Tabelle viene proposta la se604
20. Personalizzazioni del Programma
zione Tabella in cui sono presenti i seguenti strumenti per la personalizzazione dei tabulati: • Il list box Stile tabella, in cui è possibile scegliere uno degli stili predefiniti per le tabelle; la scelta di uno stile comporta l’opportuno settaggio di tutti i restanti strumenti della sezione Tabella; lo stile scelto può essere ulteriormente modificato nella restante parte della sezione. • Il list box Bordi, in cui va scelto il colore dei bordi della tabella. • il check box Bordo esterno, la cui selezione richiede la presenza del bordo esterno della tabella. • il check box Titolo (a destra del list box “Stile tabella”), la cui selezione richiede la presenza del titolo della tabella; quando tale check risulta selezionato, alla sua destra vengono abilitati: • il list box colore in cui va scelto il colore del titolo della tabella; • il campo dimensione dove è possibile indicare la dimensione in punti del carattere del titolo. • Il check box Stampa Legenda, la cui selezione richiede la presenza, in fase di composizione dei tabulati, della legenda dei simboli utilizzati.
605
20. Personalizzazioni del Programma
• Il check box in rilievo, la cui selezione richiede che il bordo esterno della tabella sia “in rilievo”. • Il campo Spazi tra le tabelle (punti), in cui va indicato lo spazio, in punti, che, in fase di composizione separerà le varie tabelle (v. § 17.3). • Il campo Aumenta\Riduci font (stampa), in cui va specificata l’eventuale, riduzione (o aumento), in punti, dei caratteri utilizzati nella tabella. Nella sezione Cella è possibile indicare, in punti, la Spaziatura tra il testo e i bordi superiore (prima) ed inferiore (dopo) della riga. La selezione del check box orizzontali (verticali) richiede la visualizzazione dei bordi orizzontali (verticali) delle celle. Nella sezione Intestazione sono presenti: • Il check box Titolo che richiede la presenza, sulle tabelle del titolo dell’intestazione. • Il list box Testo in cui va scelto il colore del testo riportato nell’intestazione delle colonne delle tabelle. • Il list box Sfondo in cui va scelto il colore di sfondo dell’intestazione delle colonne delle tabelle. • Il list box motivo in cui va scelto il grado di riempimento del colore di sfondo dell’intestazione delle colonne delle tabelle. Nelle sezioni Rigo di gruppo e Rigo di sotto gruppo, vengono proposti gli stessi strumenti della sezione “Intestazioni” per definire il colore del testo e dello sfondo dei righi di gruppo e di sottogruppo (v. anteprima). Sotto la sezione Tabella viene proposta un’Anteprima delle tabelle ottenuta in funzione delle scelte effettuate. Per confermare le personalizzazioni richieste e chiudere il dialog Opzioni PROGRAMMA basta pigiare il bottone OK del dialog stesso. Per chiudere il dialog senza confermare le personalizzazioni richieste basta pigiare il bottone Cancel. Le scelte effettuate nella pagina Gestione Tabelle vengono anche confermate cambiando pagina nel dialog Opzioni PROGRAMMA. Per ripristinare la configurazione di default della pagina Gestione Tabelle basta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA. 606
20. Personalizzazioni del Programma
20.4
La Personalizzazione delle Carpenterie Il tipo, le dimensioni, lo stile ed il colore del carattere adottato per i vari testi riportati in tutte le carpenterie prodotte dal programma (v. cap. 15.1) per tutti i progetti possono essere liberamente personalizzati dall’Utente. La personalizzazione dei testi delle Carpenterie prodotte dal programma si effettua nella pagina Opzioni Carpenteria del dialog Opzioni PROGRAMMA (v. § 20.1). Le personalizzazioni descritte di seguito vengono applicate solo alle carpenterie prodotte successivamente alla loro richiesta. Per modificare le carpenterie di un progetto prodotte prima di aver richiesto tali personalizzazioni, occorre richiedere nuovamente il calcolo delle Armature e delle Carpenterie (v. § 13.5). Un singolo testo di una carpenteria può anche essere modificato con le modalità illustrate nel § 15.2.
Per accedere alla pagina Opzioni Carpenteria basta pigiare l’omonimo bottone nella barra verticale di sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA.
La pagina Opzioni Carpenteria risulta, a sua volta, costituita da altre due 607
20. Personalizzazioni del Programma
pagine (Pagina 1 e Pagina 2) a cui è possibile accedere cliccando sulle omonime linguette in alto.
In queste due pagine sono presenti i campi in cui viene riportato il formato del carattere (font) utilizzato per ogni tipo di testo che è possibile ritrovare nelle carpenterie. Per modificare il formato del carattere di un determinato tipo di testo basta effettuare le seguenti operazioni: pigiare il bottoncino presente nel corrispondente campo; questa operazione apre il dialog “Tipo di carattere”; • nel dialog Tipo di carattere scegliere il Tipo di Carattere del testo ed indicarne le dimensioni (in punti), lo stile ed il colore; • pigiare il bottone OK per richiudere il dialog “Tipo di carattere”; • ripetere le operazioni precedenti per personalizzare ulteriori tipi di testo. Le personalizzazioni effettuate nella pagina Opzioni Carpenterie vengono confermate pigiando il bottone OK del dialog Opzioni PROGRAMMA oppure passando ad un’altra pagina dello stesso. Per ripristinare la configurazione di default prevista per le carpenterie basta pigiare il bottone Ripristina Default in basso a sinistra del dialog Opzioni PROGRAMMA. 608
21. Sistemi di Riferimento
Sistemi di Riferimento
21.1
Riferimento Globale Il sistema di riferimento globale, rispetto al quale va riferita l’intera struttura, è costituito da una terna di assi cartesiani destrorsa OXYZ (X,Y, e Z sono disposti e orientati rispettivamente secondo il pollice, l’indice ed il medio della mano destra, una volta posizionati questi ultimi a 90° tra loro).
609
21. Sistemi di Riferimento
21.2
Riferimento Locale per le Travi L’elemento Trave è un classico elemento strutturale in grado di ricevere Carichi Distribuiti e Carichi Nodali applicati ai due nodi di estremità; per effetto di tali carichi nascono, negli estremi, sollecitazioni di taglio, sforzo normale, momenti flettenti e torcenti. 2
2
2
T2 T1
1
T2
j i
1 M2
3
j
M1
i
i T3
T1
3
1
j
T3
M3 3
Definiti i e j i nodi iniziale e finale della Trave, viene individuato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine nel Nodo i così composto: asse 1, orientato dal nodo i al nodo j; assi 2 e 3, appartenenti alla sezione dell’elemento e coincidenti con gli assi principali d’inerzia della sezione stessa. Le sollecitazioni verranno fornite in riferimento a tale sistema di riferimento: • Sollecitazione di Trazione o Compressione T1 (agente nella direzione i-j); • Sollecitazioni Taglianti T2 e T3, agenti nei due piani 1-2 e 1-3, rispettivamente secondo l’asse 2 e l’asse 3; • Sollecitazioni che inducono flessione nei piani 1-3 e 1-2 (M2 e M3); • Sollecitazione torcente M1.
Convenzione Sia per l’applicazione dei carichi che per la lettura dei risultati di calcolo e degli elaborati grafici (tavole delle armature), per ogni trave è molto importante conoscere il suo punto iniziale (coincidente con l’origine del suo riferimento locale) e il suo punto finale. 610
21. Sistemi di Riferimento
Da quanto precedentemente detto, per individuare univocamente il riferimento locale di una trave, basta conoscere quale delle sue estremità coincide con l’origine degli assi. L’estremità dell’asse della trave coincidente con l’origine degli assi del suo riferimento locale viene definita automaticamente dal programma in fase di disegno. In particolare l’origine degli assi del riferimento locale di una trave coincide con l’estremità del suo asse che nel piano del disegno (XY) ha ordinata (Y) inferiore. Se le ordinate delle estremità dell’asse della trave sono uguali (trave orizzontale nel piano del disegno), l’origine degli assi coincide con l’estremità con ascissa (X) inferiore. A parità di ascissa (X) ed ordinata (Y) l’estremità dell’asta (pilastro) che coincide con l’origine degli assi è quella con ordinata (Z) inferiore. In pratica, definito a l’angolo che la trave forma, nel piano del disegno, con l’orizzontale passante per la sua prima estremità disegnata, l’origine degli assi del suo riferimento locale coincide con: 1) la prima estremità disegnata della trave, se 0°≤ a < 180°;
2) la seconda estremità disegnata della trave, se 180°≤ a < 360°.
In ogni caso, se si seleziona una trave disegnata nella tavola del piano, una freccia indica la direzione dell’asse 1 del suo riferimento locale e, quindi il suo punto iniziale (origine del riferimento locale) e il suo punto finale. Si noti come, nel caso 2), selezionando nuovamente la trave dopo averla disegnata si può notare come la freccia rappresentata durante il suo disegno risulti invertita. Anche nelle viste 3D, nelle viste strutturali e, persino nelle tavole delle armature delle travi una freccia indica il punto iniziale e finale di ogni trave.
611
21. Sistemi di Riferimento
21.3
Riferimento Locale per i Pilastri Definiti i e j come i due nodi iniziale e finale del pilastro, viene individuato un sistema di assi cartesiani 1-2-3 locale all’elemento, con origine nel Nodo i così composto: 1
1
1 M1
T1 T3
j
j
j
i
i
T2 T3
i 3
M3
3
T2
3
M2
T1 2
2
2
asse 1, orientato dal nodo i al nodo j; asse 2, perpendicolare all’ asse 1, parallelo e discorde all’asse globale Y; asse 3, che completa la terna destrorsa, parallelo e concorde all’asse globale X. Tale sistema di riferimento è valido per Pilastri con angolo di rotazione pari a “0” gradi; una rotazione del pilastro nel piano XY ha l’effetto di ruotare anche tale sistema (ad es. una rotazione di “90” gradi porterebbe l’asse 2 a essere parallelo e concorde all’asse X, mentre l’asse 3 sarebbe parallelo e concorde all’asse globale Y). La rotazione non ha alcun effetto sull’asse 1 che coinciderà sempre e comunque con l’asse globale Z. Per quanto riguarda le sollecitazioni si ha: • una forza di trazione o compressione T1, agente lungo l’asse locale 1; • due forze taglianti T2 e T3 agenti lungo i due assi locali 2 e 3; • due vettori momento (flettente) M2 e M3 agenti lungo i due assi locali 2 e 3; • un vettore momento (torcente) M1 agente lungo l’asse locale nel piano 1.
612
21. Sistemi di Riferimento
21.4
Riferimento Locale per le Pareti Una parete è costituita da una sequenza di setti; ciascun setto è caratterizzato da un sistema di riferimento locale 1-2-3 così individuato: asse 1, coincidente con la linea d’asse della traccia del setto in pianta, orientato dal punto 0 al punto 1. (Il punto 0 è il punto dell’asse di minore ordinata nel piano del disegno; a parità di ordinata, il punto 0 è quello di ascissa minore);
2
1
3
asse 2, verticale ed orientato verso l’alto; asse 3, ortogonale al piano della parete, che completa la terna levogira. Su ciascun setto l’utente ha la possibilità di applicare uno o più carichi uniformemente distribuiti comunque orientati nello spazio; le componenti di tali carichi possono essere fornite, a discrezione dell’utente, rispetto al riferimento globale XYZ oppure rispetto al riferimento locale 1-2-3 appena definito. Si rende necessario, a questo punto, meglio precisare le modalità con cui EdiLus-CA restituisce i risultati di calcolo. Nel modello di calcolo agli elementi finiti ciascun setto è discretizzato in una serie di elementi tipo ”shell” interconnessi; il solutore agli elementi finiti integrato nel programma EdiLus-CA, definisce un riferimento locale per ciascun elemento shell e restituisce i valori delle tensioni esclusivamente rispetto a tali riferimenti. Il software EdiLus-CA provvede ad omogeneizzare tutti i valori riferendoli alla terna 1-2-3. Tale operazione consente, in fase di input, di ridurre al mimino gli errori dovuti alla complessità d’immissione dei dati stessi ed allo stesso tempo di restituire all’utente dei risultati facilmente interpretabili. Tutti i dati cioè, sia in fase di input che in fase di output, sono organizzati secondo un criterio razionale vicino al modo di operare del tecnico e svincolato dal procedimento seguito dall’elaboratore elettronico. In tal modo ad esempio, il significato dei valori delle tensioni può essere compreso con immediatezza non solo dal progettista che ha operato con il 613
21. Sistemi di Riferimento
programma ma anche da un tecnico terzo non coinvolto nell’elaborazione; entrambi, così, potranno controllare con facilità dal tabulato di calcolo, la congruità dei valori riportati. Un’ultima notazione deve essere riservata alla modalità con cui il programma fornisce le armature delle pareti, con riferimento alla faccia anteriore e posteriore. La faccia anteriore è quella di normale uscente concorde all’asse 3 come prima definito o, identicamente, quella posta alla destra dell’osservatore che percorresse il bordo superiore della parete concordemente all’asse 1.
21.5
Riferimento Locale per le Solette In maniera analoga a quanto avviene per i setti, ciascuna soletta è caratterizzata da un sistema di riferimento locale 1,2,3 così definito: asse 1, coincidente con la direzione secondaria di armatura definita dall’utente;
3
asse 2, coincidente con la direzione principale di armatura definita dall’utente; asse 3, ortogonale al piano della soletta ed orientata verso l’alto (che va a completare la terna levogira).
2 ( parallelo alla direzione principale definita dall'utente )
1 ( parallelo alla direzione secondaria definita dall'utente )
614
21. Sistemi di Riferimento
21.6
Riferimento Locale per le Platee Anche per le platee, analogamente a quanto descritto per le solette, è definito un sistema di riferimento locale 1,2,3: asse 2, coincidente con la direzione principale di armatura definita dall’utente;
3
asse 3, ortogonale al piano della platea ed orientato verso l’alto; asse 1, appartenente al piano della platea, ortogonale all’asse 2 ed orientato in maniera tale da completare la terna levogira.
2 ( parallelo alla direzione principale definita dall'utente )
1 ( parallelo alla direzione secondaria definita dall'utente )
615
21. Sistemi di Riferimento
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616
A. Tasti Funzione
Tasti Funzione Nel presente paragrafo vengono illustrate le funzionalità di EdiLus-CA attivabili mediante tastiera e/o mouse. La buona conoscenza delle funzionalità del programma attivabili mediante la tastiera rendono il lavoro estremamente più agevole, rapido e produttivo. Si consiglia, pertanto, di leggere attentamente il presente capitolo per acquisire una buona conoscenza delle funzionalità di EdiLus-CA attivabili da tastiera.
617
A. Tasti Funzione
A.1
Lista dei Tasti Funzione Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA attivabili dalla tastiera. Di seguito viene riportato l’elenco dei tasti funzione EdiLus-CA e, per ognuno di essi viene descritta la funzionalità attivata.
SPAZIO Passa dalla modalità per la selezione a quella del disegno dell’ultima entità disegnata e viceversa.
SHIFT In fase di disegno attiva la modalità per la traslazione dell’entità (ad es. v. § 10.3.2). In fase di selezione multipla attiva la modalità per selezionare (deselezionare) un’entità non selezionata (selezionata) (v. § 10.1.3).
ESC Annulla il disegno o la modifica di un’entità.
CANC Elimina le entità selezionate.
CTRL In caso di selezione multipla, tenendo premuto CTRL e cliccando con il pulsante sinistro del mouse in prossimità di un qualsiasi punto di snap (anche di un’entità non selezionata), la maniglia del gruppo di oggetti selezionati viene spostata proprio nel punto cliccato (v. § 10.1.3).
+ (Tastierino Numerico) Zoom + (v. § 11.4).
– (Tastierino Numerico) Zoom – (v. § 11.4).
Ctrl+N Menu File: Nuovo (v. § 3.3.1.1).
Ctrl+A Menu File: Apri (v. § 3.3.1.3). 618
A. Tasti Funzione
Ctrl+S Menu File: Salva (v. § 3.3.1.2).
Ctrl+Shift+S Menu File: Salva col nome (v. § 3.3.1.6).
Ctrl+P Menu File: Stampa.
Ctrl+Z Funzione Annulla (Undo).
Ctrl+Y Funzione Ripristina (Redo).
Ctrl+C Funzione Copia (Copy).
Ctrl+V Funzione Incolla (Paste).
Ctrl+Spazio Quando si seleziona un’entità cliccando in un punto che seleziona più oggetti sovrapposti con Ctrl+Spazio si passa la selezione all’entità SUCCESSIVA nella lista degli oggetti selezionati dal punto.
F1 Apre l’Help del programma.
F2 Zoom Tutto (v. § 11.4).
F3 Zoom Finestra (v. § 11.4).
F4 Zoom Lente di Ingrandimento (attiva/disattiva) (v. § 11.4.1).
F5 Sposta Indietro il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno; oppure Sposta Indietro la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3). 619
A. Tasti Funzione
F6 Sposta Avanti il Punto Sensibile dell’entità selezionata o in fase di disegno; oppure Sposta Avanti la maniglia di una selezione multipla di entità (v. § 10.1.3).
F7 Ruota di 90°, in senso Antiorario, l’entità (pilastro, scala e selezione multipla) selezionata o in fase di disegno.
F8 Ruota di 90°, in senso Orario, l’entità (pilastro, scala e selezione multipla) selezionata o in fase di disegno.
F9 Abilita/Disabilita lo Snap Angolo (v. § 11.1.2).
F10 Abilita/Disabilita Snap alla Griglia (v. § 11.1.1).
F11 Aggiunte/Rimuove ulteriori Punti di Snap (Punti Fissati) (per snap perpendicolare e parallelo) (ad es. v. § 11.1.3.4)
F12 Disabilita, per il tempo che si tiene premuto, lo Snap ad Oggetti, favorendo lo Snap Angolo o lo Snap alla Griglia (v. § 11.1).
SHIFT-F2 Zoom Precedente (v. § 11.4).
SHIFT-F3 Zoom Successivo (v. § 11.4).
CTRL-F4 Chiude la finestra attiva (di sistema).
ALT-F2 Effettua uno Zoom Tutto (v. § 11.4) e contemporaneamente estende la finestra attiva (tavola di disegno, tavola delle armature, tavola esecutivi carpenteria, o vista 3D) a tutta la Finestra del Programma (se questa risulta ridimensionata) oppure la ridimensiona (se questa risulta estesa all’intera Finestra del Programma). 620
A. Tasti Funzione
ALT-F4 Chiude l’applicazione (di sistema).
A.2
Funzionalità Attivabili con il Mouse Nel presente paragrafo vengono illustrate funzionalità di EdiLus-CA attivabili con il mouse.
Pulsante Destro Un click con il pulsante destro del mouse in una finestra apre il suo menu locale. Se, in una vista 3D si tiene premuto il pulsante destro del mouse, muovendo opportunamente quest’ultimo si ottiene la rotazione della vista stessa (v. § 12.3).
Rotellina La rotazione della rotellina del mouse effettua uno Zoom + o uno Zoom – (con il puntatore come centro di zoom) a seconda del verso di rotazione (v. § 11.4). Tenendo premuta la rotellina del mouse e spostando quest’ultimo si effettua il PAN (spostamento della vista della finestra) (v. § 11.3).
621
A. Tasti Funzione
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622
Sommario
Sommario 1. Introduzione ......................................................................................pag.
1
1.1 Premessa ............................................................................................... ”
2
1.2 Il Rivoluzionario Input ad Oggetti....................................................... ”
3
1.3 Le Modalità di Calcolo......................................................................... ”
4
1.4 La Visualizzazione dei Risultati e la Stampa ...................................... ”
5
1.5 Integrazione con il Computo Metrico.................................................. ”
5
2. Installazione ......................................................................................pag.
7
2.1 Requisiti di Sistema.............................................................................. ”
8
2.2 L’Installazione del Programma............................................................ ”
8
2.2.1 Intestazione della Licenza d’Uso ......................................................... ”
9
2.3 L’Installazione della Chiave di Protezione USB ................................. ”
10
2.4 Il Manuale d’Uso in Formato PDF ...................................................... ”
13
2.5 Aggiornamenti del Programma............................................................ ”
14
3. Gli Elementi del Programma ...........................................................pag. 15 3.1 La Finestra del Programma .................................................................. ”
16
3.2 I Toolbox della Finestra del Programma ............................................. ”
17
3.2.1 Il Toolbox Gestione Progetto: il Navigatore del Progetto................... ”
19
3.3 I Menu .................................................................................................. ”
23
3.3.1 Il Menu File .......................................................................................... ”
23
3.3.1.1 Come Creare un Nuovo Progetto......................................................... ”
24
3.3.1.2 Come Salvare il Progetto ..................................................................... ”
25
3.3.1.3 Come Aprire un Progetto ..................................................................... ”
26
3.3.1.4 Come Chiudere un Progetto................................................................. ”
27 I
Sommario
3.3.1.5 Come Cancellare un Progetto............................................................ pag. 27 3.3.1.6 Come Duplicare un Progetto ................................................................ ”
28
3.3.1.7 Come Esportare gli Elaborati Grafici nei Formati DXF o DWG........ ”
29
3.3.1.8 Come Chiudere il Programma.............................................................. ”
31
3.3.1.9 Come Impostare i Separatori dei Numeri ............................................ ”
31
3.3.2 Il Menu Modifica.................................................................................. ”
32
3.3.3 Il Menu Visualizza ............................................................................... ”
33
3.3.4 Il Menu Disegno ................................................................................... ”
33
3.3.5 Il Menu Calcolo .................................................................................... ”
35
3.3.6 Il Menu Strumenti................................................................................. ”
35
3.3.7 Il Menu ? (Help) ................................................................................... ”
36
3.4 La Toolbar ............................................................................................ ”
37
4. Come si Lavora ................................................................................ pag. 43 4.1 Come Progettare una Struttura con EdiLus-CA .................................. ”
44
5. I Dati della Struttura ........................................................................ pag. 49 5.1 Dati Generali......................................................................................... ”
50
5.2 I Dati dell’Analisi Sismica ................................................................... ”
53
5.3 I Risultati dell’Analisi Sismica: Masse e Modi di Vibrazione ............ ”
59
6. Le Tavole di Disegno dei Piani ...................................................... pag. 61
II
6.1 Definizioni e Considerazioni Generali................................................. ”
62
6.2 Come Creare la Pianta di un Piano dell’Edificio................................. ”
64
6.3 Come Modificare un Piano dell’Edificio............................................. ”
68
6.4 Come Eliminare un Piano dell’Edificio ............................................... ”
69
6.5 Come Accedere alla Pianta di un Piano ............................................... ”
70
6.6 Le Finestre delle Piante ........................................................................ ”
71
Sommario
7. Le Sezioni di Travi e Pilastri ...........................................................pag. 75 7.1 La Finestra Gestione Sezioni ............................................................... ”
76
7.2 Come Definire una Nuova Sezione ..................................................... ”
80
7.3 Come Modificare una Sezione............................................................. ”
81
7.4 Come Eliminare una Sezione............................................................... ”
82
7.5 Le Sezioni Personalizzate .................................................................... ”
83
7.6 Le Sezioni per Materiali Generici........................................................ ”
91
8. La Definizione dei Materiali e dei Terreni ......................................pag. 93 8.1 La Gestione dei Materiali..................................................................... ”
94
8.1.1 Come Definire un Nuovo Materiale .................................................... ”
95
8.1.1.1 Il Materiale Generico ........................................................................... ”
98
8.1.2 Come Modificare un Materiale ............................................................ ” 100 8.1.3 Come Eliminare un Materiale .............................................................. ” 101 8.2 La Gestione dei Terreni........................................................................ ” 102
9. I Carichi ..............................................................................................pag. 105 9.1 Analisi dei Carichi................................................................................ ” 106 9.2 I Carichi Superficiali ............................................................................ ” 107 9.3 Le Condizioni di Carico Utente ........................................................... ” 111 9.4 Le Tipologie di Carico Accidentale..................................................... ” 113 9.5 Le Condizioni di Carico del Calcolo ................................................... ” 115
10. Il Disegno degli Oggetti ...................................................................pag. 117 10.1 Indicazioni di Carattere Generale ........................................................ ” 118 10.1.1 Come Disegnare un Oggetto ................................................................ ” 118 10.1.2 Come Selezionare un Oggetto ............................................................. ” 119 10.1.3 Come Selezionare più Oggetti Contemporaneamente......................... ” 120 III
Sommario
10.1.3.1 I Filtri per la Selezione e la Ricerca degli Oggetti............................ pag. 123 10.1.4 Come Modificare un Oggetto............................................................... ” 127 10.1.5 Come Cancellare un Oggetto ............................................................... ” 127 10.1.6 Le Proprietà degli Oggetti .................................................................... ” 127 10.1.7 Il Punto Sensibile degli Oggetti ........................................................... ” 130 10.2 I Pilastri................................................................................................. ” 133 10.2.1 Come Disegnare i Pilastri..................................................................... ” 134 10.2.2 Come Modificare un Pilastro Disegnato.............................................. ” 136 10.2.3 Le Proprietà del Pilastro....................................................................... ” 139 10.2.4 Come Visualizzare le Forze su un Pilastro .......................................... ” 143 10.2.5 I Vincoli Interni del Pilastro................................................................. ” 143 10.3 Le Travi ................................................................................................ ” 144 10.3.1 Come Disegnare le Travi...................................................................... ” 145 10.3.2 Come Modificare una Trave Disegnata ............................................... ” 148 10.3.3 Le Proprietà della Trave ....................................................................... ” 151 10.3.4 Come Visualizzare le Forze su una Trave ........................................... ” 156 10.3.5 I Vincoli Interni della Trave................................................................. ” 160 10.3.6 Le Travi di Fondazione (Winkler) ....................................................... ” 161 10.3.7 Travi in Comune Tra Due Impalcati .................................................... ” 161 10.3.8 Trave Estradossata................................................................................ ” 162 10.3.9 Edificio con Piani Sfalsati .................................................................... ” 164 10.4 Le Pareti................................................................................................ ” 166 10.4.1 Come Disegnare le Pareti ..................................................................... ” 167 10.4.2 Come Modificare una Parete Disegnata............................................... ” 169 10.4.3 Le Proprietà della Parete ...................................................................... ” 170 10.5 Le Solette .............................................................................................. ” 174 10.5.1 Come Disegnare le Solette ................................................................... ” 175 10.5.2 Come Modificare una Soletta Disegnata ............................................. ” 177 10.5.3 Le Proprietà della Soletta ..................................................................... ” 177 IV
Sommario
10.6 Come Disegnare un Foro ...................................................................pag. 182 10.6.1 Come Modificare un Foro Disegnato .................................................. ” 183 10.6.2 Le Proprietà del Foro ........................................................................... ” 184 10.7 I Solai.................................................................................................... ” 186 10.7.1 Come Disegnare i Solai........................................................................ ” 187 10.7.2 Come Modificare un Solaio Disegnato................................................ ” 190 10.7.3 Le Proprietà del Solaio......................................................................... ” 191 10.7.4 Come Disegnare un Solaio Inclinato ................................................... ” 196 10.7.5 Impalcati Rigidi e Solai Rigidi ............................................................ ” 198 10.7.6 L’Indicazione delle Sezioni di Calcolo dei Solai ................................ ” 199 10.8 Balconi e Sbalzi.................................................................................... ” 203 10.8.1 Come Disegnare un Balcone o uno Sbalzo.......................................... ” 203 10.8.2 Come Modificare un Balcone Disegnato............................................. ” 206 10.8.3 Le Proprietà del Balcone...................................................................... ” 208 10.9 Le Scale ................................................................................................ ” 213 10.9.1 Come Disegnare le Scale ..................................................................... ” 215 10.9.2 La Generazione Automatica della Struttura della Scala Disegnata..... ” 218 10.9.3 Come Modificare una Scala Disegnata................................................ ” 221 10.9.4 Le Proprietà della Scala ....................................................................... ” 221 10.10 Le Tamponature ................................................................................... ” 226 10.10.1 Come Disegnare le Tamponature......................................................... ” 226 10.10.2 Come Modificare una Tamponatura Disegnata................................... ” 228 10.10.3 Le Proprietà della Tamponatura........................................................... ” 230 10.11 I Cordoli ............................................................................................... ” 232 10.11.1 Come Disegnare e Modificare un Cordolo .......................................... ” 237 10.11.2 Le Proprietà del Cordolo...................................................................... ” 237 10.12 I Plinti ................................................................................................... ” 240 10.12.1 Come Disegnare i Plinti ....................................................................... ” 241 10.12.2 Come Modificare un Plinto Disegnato ................................................ ” 242 V
Sommario
10.12.3 Le Proprietà del Plinto....................................................................... pag. 243 10.13 Come Disegnare una Platea.................................................................. ” 244 10.13.1 Come Modificare una Platea ................................................................ ” 249 10.13.2 Le Proprietà della Platea ...................................................................... ” 249 10.14 Come Disegnare una Polilinea ............................................................. ” 252 10.14.1 Come Modificare una Polilinea Disegnata .......................................... ” 255 10.14.2 Le Proprietà della Polilinea .................................................................. ” 258 10.15 Come Inserire un Testo sulla Tavola ................................................... ” 259 10.15.1 Come Modificare un Testo Inserito ..................................................... ” 260 10.16 Le Etichette........................................................................................... ” 262 10.17 I Bollini................................................................................................. ” 264 10.18 Come Caricare un Disegno DWG o DXF nella Tavola ...................... ” 266 10.18.1 Le Proprietà del Disegno DXF/DWG.................................................. ” 269 10.19 Come Disegnare una Misura ................................................................ ” 269 10.19.1 Come Modificare una Misura Disegnata ............................................. ” 271 10.20 Come Disegnare un Punto Guida......................................................... ” 273 10.20.1 Come Modificare un Punto Guida Disegnato...................................... ” 274 10.20.2 Le Proprietà del Punto Guida ............................................................... ” 275 10.21 Come Disegnare una Linea Guida ....................................................... ” 276 10.21.1 Come Modificare una Linea Guida Disegnata .................................... ” 278 10.21.2 Le Proprietà della Linea Guida ............................................................ ” 279 10.22 Come Disegnare una Griglia Guida ..................................................... ” 279 10.22.1 Come Modificare una Griglia Guida ................................................... ” 285 10.22.2 Come Spostare e Ruotare una Griglia Guida....................................... ” 288 10.22.3 Le Proprietà delle Griglie Guida .......................................................... ” 291 10.23 La Spinta del Terreno ........................................................................... ” 293 10.23.1 Le Proprietà della Spinta del Terreno .................................................. ” 297 10.24 La Spinta Idrostatica............................................................................. ” 299 10.24.1 Le Proprietà della Spinta Idrostatica .................................................... ” 304 VI
Sommario
11. Le Utilità del Disegno .......................................................................pag. 307 11.1 Gli Snap ................................................................................................ ” 308 11.1.1 Snap alla Griglia................................................................................... ” 308 11.1.2 Snap Angolare ...................................................................................... ” 310 11.1.3 Snap ad Oggetto ................................................................................... ” 311 11.1.3.1 Le Opzioni degli Snap.......................................................................... ” 314 11.1.3.2 Come Disegnare un Oggetto Parallelo ad un Altro ............................. ” 315 11.1.3.3 Come Disegnare un Oggetto Perpendicolare ad un Altro ................... ” 316 11.1.3.4 Come Disegnare un Oggetto Tangente ad un Altro ............................ ” 316 11.2 Le Griglie Guida................................................................................... ” 318 11.3 Il PAN (Spostamento) .......................................................................... ” 320 11.4 Gli Zoom .............................................................................................. ” 320 11.4.1 La Lente di Ingrandimento................................................................... ” 321 11.5 Copiare le Entità di un Piano su un Altro Piano.................................. ” 322 11.6 Visibilità sullo Sfondo di Oggetti Disegnati su Altre Tavole (Background)........................................................................................ ” 324 11.7 La Visibilità degli Oggetti sulle Tavole e nelle Viste 3D ................... ” 325 11.8 Inserimento di Disegni DWG o DXF nella Tavola ............................. ” 327 11.9 Punti Guida e Linee Guida................................................................... ” 328
12. Le Viste 3D ........................................................................................pag. 329 12.1 Come Creare una Vista 3D dell’Edificio............................................. ” 330 12.2 La Finestra Viste 3D ............................................................................ ” 331 12.3 Come Personalizzare una Vista 3D...................................................... ” 333 12.4 Come Selezionare gli Oggetti nella Vista 3D...................................... ” 337 12.5 Come Rinominare una Vista 3D .......................................................... ” 338 12.6 Come Aprire una Vista 3D................................................................... ” 339 12.7 Come Eliminare una Vista 3D ............................................................. ” 339 12.8 Come Modificare gli Oggetti nella Vista 3D....................................... ” 339 VII
Sommario
12.9 La Vista Strutturale ........................................................................... pag. 342 12.9.1 Le Proprietà dei Nodi ........................................................................... ” 345 12.9.1.1 Come Visualizzare Forze e Momenti su un Nodo............................... ” 347 12.9.1.2 Come Applicare un Vincolo Esterno alla Struttura ............................. ” 349 12.9.1.3 Come Applicare un Cedimento alla Struttura...................................... ” 351 12.9.2 Le Proprietà delle Shell ........................................................................ ” 353 12.9.2.1 Come Modificare una Shell.................................................................. ” 354 12.10 La Vista 3D dei Solai ........................................................................... ” 356 12.10.1 Come Applicare Ulteriori Forze e Vincoli Interni ad un Solaio.......... ” 357 12.10.2 Come Applicare Ulteriori Forze, Vincoli e Cedimenti ai Nodi di un Solaio........................................................................................... ” 362 12.11 Come Applicare Ulteriori Forze alla Struttura..................................... ” 364 12.11.1 La Vista Forze e Momenti (Utente) ..................................................... ” 365 12.11.2 Come Applicare una Forza Concentrata .............................................. ” 368 12.11.3 Come Applicare un Carico Lineare ..................................................... ” 374 12.11.4 Come Applicare un Carico Superficiale .............................................. ” 380 12.11.5 Come Applicare un Momento Concentrato ......................................... ” 383 12.11.6 Come Applicare un Momento Lineare................................................. ” 387
13. Il Calcolo ........................................................................................... pag. 391 13.1 Le Fasi di Calcolo................................................................................. ” 392 13.2 La Definizione del Modello Strutturale ............................................... ” 393 13.3 Il Calcolo delle Sollecitazioni .............................................................. ” 395 13.3.1 Come Richiedere il Calcolo delle Sollecitazioni ................................. ” 396 13.4 Il Calcolo delle Verifiche ..................................................................... ” 398 13.4.1 Come Richiedere il Calcolo delle Verifiche ........................................ ” 399 13.5 Il Calcolo delle Armature e delle Carpenterie ..................................... ” 401 13.6 Il Calcolo dei Solai ............................................................................... ” 402 13.7 Il Calcolo COMPLETO ....................................................................... ” 405 13.8 La Diagnostica...................................................................................... ” 406 VIII
Sommario
14. I Risultati di Calcolo .........................................................................pag. 413 14.1 Come Visualizzare i Risultati del Calcolo........................................... ” 414 14.2 I Risultati Numerici.............................................................................. ” 415 14.3 Le Viste dei Risultati............................................................................ ” 420 14.3.1 I Diagrammi dei Carichi....................................................................... ” 422 14.3.2 Gli Spostamenti della Struttura ............................................................ ” 423 14.3.3 Le Sollecitazioni su Pilastri e Travi ..................................................... ” 425 14.3.4 Le Sollecitazioni su Pareti, Solette e Platee......................................... ” 427 14.3.5 Le Tensioni sul Terreno ....................................................................... ” 427 14.3.6 Il Controllo delle Verifiche .................................................................. ” 429 14.3.7 La Mappatura a Colori dei Diagrammi................................................ ” 431 14.3.8 Come Leggere il Valore del Carico, dello Spostamento o della Sollecitazione in un Punto della Struttura ........................................... ” 433 14.3.9 Le Spinte del Terreno ed Idrostatiche sulle Pareti............................... ” 435 14.3.10 Gli Spostamenti dei Solai..................................................................... ” 437 14.3.11 Le Sollecitazioni sui Solai.................................................................... ” 439
15. Le Carpenterie e i Telai ....................................................................pag. 441 15.1 Come Visualizzare le Carpenterie ....................................................... ” 442 15.2 Come Personalizzare una Carpenteria ................................................. ” 445 15.3 I Telai.................................................................................................... ” 446
16. Le Armature ......................................................................................pag. 449 16.1 La Scelta dei Criteri di Armatura......................................................... ” 450 16.1.1 I Criteri per l’Armatura dei Pilastri...................................................... ” 451 16.1.2 I Criteri per l’Armatura delle Travi ..................................................... ” 456 16.1.3 I Criteri per l’Armatura delle Travi alla Winkler ................................ ” 461 16.1.4 I Criteri per l’Armatura delle Pareti..................................................... ” 461
IX
Sommario
16.1.5 I Criteri per l’Armatura delle Solette ................................................ pag. 466 16.1.6 I Criteri per l’Armatura delle Platee..................................................... ” 467 16.1.7 I Criteri per l’Armatura dei Plinti......................................................... ” 467 16.1.8 I Criteri per l’Armatura dei Solai ......................................................... ” 470 16.2 Le Tavole delle Armature .................................................................... ” 477 16.2.1 Le Armature delle Travi ....................................................................... ” 478 16.2.1.1 Come Personalizzare le Armature di una Trave .................................. ” 481 16.2.1.2 Come Spostare un Ferro di una Trave ................................................. ” 482 16.2.1.3 Come Eliminare un Ferro da una Trave............................................... ” 483 16.2.1.4 Il Comportamento dei Ferri delle Travi ............................................... ” 484 16.2.1.5 Come Inserire un Nuovo Ferro in una Trave ....................................... ” 486 16.2.1.6 Il Tool dei Ferri .................................................................................... ” 490 16.2.1.7 I Diagrammi delle Armature della Trave............................................. ” 492 16.2.1.8 Come Modificare un Ferro di una Trave ............................................. ” 494 16.2.1.9 Come Modificare gli Ancoraggi dei Ferri di una Trave ...................... ” 498 16.2.1.10 Modificare l’Armatura di una Trave Cambiando i Criteri di Armatura. ” 500 16.2.2 Le Armature dei Pilastri ....................................................................... ” 501 16.2.2.1 Come Personalizzare le Armature di un Pilastro ................................. ” 506 16.2.3 Le Armature delle Pareti ...................................................................... ” 511 16.2.4 Le Armature delle Solette .................................................................... ” 516 16.2.5 Le Armature dei Plinti.......................................................................... ” 517 16.2.6 Le Armature delle Platee...................................................................... ” 518 16.2.7 Le Armature dei Solai .......................................................................... ” 519 16.2.7.1 Come Personalizzare le Armature di un Solaio .................................. ” 523
17. La Relazione di Calcolo .................................................................. pag. 525 17.1 La Relazione Tecnica e i Tabulati........................................................ ” 526 17.2 Come Richiedere la Composizione della Relazione Tecnica.............. ” 527
X
Sommario
17.3 Come Richiedere la Composizione dei Tabulati ...............................pag. 529 17.4 Il Word Processor del Programma....................................................... ” 534 17.4.1 ACCAreader......................................................................................... ” 539 17.4.2 L’Anteprima di Stampa........................................................................ ” 540 17.4.3 La Stampa Fronte/Retro degli Elaborati .............................................. ” 542 17.5 L’Esportazione degli Elaborati ............................................................ ” 546
18. Le Tavole Esecutive .........................................................................pag. 549 18.1 Come Creare una Tavola Esecutiva..................................................... ” 550 18.2 La Finestra TAVOLE ESECUTIVI..................................................... ” 552 18.3 Come Inserire i Grafici del Progetto in una Tavola Esecutiva............ ” 553 18.3.1 La Generazione Automatica delle Tavole Esecutive........................... ” 556 18.3.2 Ulteriori Utilità per la Composizione delle Tavole Esecutive ............ ” 568 18.4 L’Inserimento dei Dati nel Cartiglio.................................................... ” 571 18.5 Come Aprire una Tavola Esecutiva ..................................................... ” 572 18.6 Come Eliminare una Tavola Esecutiva................................................ ” 573 18.7 Come Modificare una Tavola Esecutiva.............................................. ” 573 18.8 Come Stampare una Tavola Esecutiva ................................................ ” 575 18.9 Come Personalizzare un Modello di Cartiglio..................................... ” 576 18.10 Le Variabili........................................................................................... ” 577
19. Il Computo Metrico della Struttura .................................................pag. 583 19.1 Come Richiedere il Computo della Struttura....................................... ” 584 19.2 Come Sostituire le Voci di EP del Computo con Quelle Effettive ..... ” 588 19.3 Come Riportare il Computo delle Strutture nel Computo dell’Opera ” 594 19.4 Come Esportare il Computo delle Strutture......................................... ” 596
XI
Sommario
20. Personalizzazioni del Programma ................................................. pag. 599 20.1 Il Dialog Opzioni PROGRAMMA ...................................................... ” 600 20.2 Le Preferenze del Programma .............................................................. ” 601 20.3 La Personalizzazione dei Tabulati di Calcolo...................................... ” 604 20.4 La Personalizzazione delle Carpenterie ............................................... ” 607
21. Sistemi di Riferimento .................................................................... pag. 609 21.1 Riferimento Globale ............................................................................. ” 609 21.2 Riferimento Locale per le Travi ........................................................... ” 610 21.3 Riferimento Locale per i Pilastri .......................................................... ” 612 21.4 Riferimento Locale per le Pareti .......................................................... ” 613 21.5 Riferimento Locale per le Solette ........................................................ ” 614 21.6 Riferimento Locale per le Platee.......................................................... ” 615
A. Tasti Funzione.................................................................................. pag. 617 A.1 Lista dei Tasti Funzione ....................................................................... ” 618 A.2 Funzionalità Attivabili con il Mouse ................................................... ” 621
XII
CONDIZIONI DI ASSISTENZA
Il servizio di assistenza tecnica viene fornito nelle modalità previste e per quanto definito dal contratto di assistenza e manutenzione sottoscritto dal cliente in sede di ordine del programma EdiLus-CA. L’assistenza tecnica sul programma EdiLus-CA (anche in versione LT) ha come oggetto esclusivamente l’utilizzo del software e non ricopre aspetti professionali. Sono pertanto escluse dal servizio di assistenza attività di consulenza quali, ad esempio, la verifica o il controllo dei dati contenuti in files di lavoro inviati, le indicazioni sulle metodologie di lavoro da seguire, le scelte di criteri progettuali o di verifica, ecc. Tale attività potrà essere eventualmente esaminata su esplicita richiesta e disciplinata da apposito contratto. L’assistenza tecnica verte in via esclusiva su problematiche inerenti l’utilizzo del programma e non investe l’installazione e l’utilizzo di altre procedure e programmi software di base o applicativi anche se di uso obbligatorio o connesso con il programma fornito. Il servizio di assistenza telefonico viene fornito dalle ore 09,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00 di tutti i giorni feriali, escluso il sabato, compatibilmente con la disponibilità di personale e risorse (con esclusione di periodi di ferie, di concomitanza con particolari manifestazioni [SAIE, SMAU, ecc.] e di aggiornamento dei tecnici).
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