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Italian Pages 276 [272] Year 2009
ELENCHOS Collana di testi e studi sul pensiero antico fondata da GABRIELE GIANNANTONI
LIII
ELENCHOS Collana di testi e studi sul pensiero antico Comitato scientifico:
ENRICO BERTI,
Ai.no
BRANCACCI,
GIUSEPPE CAMBIANO, TuLUo GREGORY, ANNA MARIA IoPPOLO, CLAUDIO MORESCHINI,
AfARro. VEGETTI
ISTITUTO PER IL LESSICO INTELLETTUALE EUROPEO E STORlA DELLE.lnEE
ANNA MARIA IOPPOLO
LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
BIBLIOPOLIS
Volume pubblicato con i fondi
PRIN - COFIN 2006
Proprietà letteraria riseroata
ISBN
978-88-7088-574-3
Copyright © 2009 by C.N.R., Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee
INDICE
INTRODUZIONE
p.
9
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17
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81
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131
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193
CAPITOLO I LA CRITICA DI SESTO EMPIRICO ALL' AccADEMIA SCETTICA IN
PHI
Sesto fonte attendibile o testimone di parte cieli' Accademia scettica?, p. 17. - La presunta affinità dell'Accademia con lo scetticismo, p. 29. - La critica del probabilismo, p. 35. - La Kotvrov{a. di Arcesilao con lo scetticismo, p. 42. - La critica all'interpretazione di Platone "aporetico", p. 52. - È Enesidemo la fonte di Sesto in PH 1?, p. 74. CAPITOLO II IL RESOCONTO DI SESTO EMPIRICO su ARcESILAO IN
Mvn La critica di Arcesilao al criterio stoico di verità, p. 81. La giustificazione del criterio d'azione, p. 109. CAPITOLO m IL RESOCONTO DI SESTO EMPIRICO su CARNEADE IN MVII
La critica al criterio stoico di Carneade, p. 131. - La proposta di un criterio d'azione, p. 141. - L'estensione del probabile, p. 160. - La critica di Sesto e l'uso delle fonti in M vn 150-89, p. 171. APPENDICE I CICERONE Luc.
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INDICE
APPENDICE II SOCRATE NELLE TRADIZIONI ACCADEMICO-SCETTICA E PIRRONIANA RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
p. 209 » 241
INDICI
Indice analitico Indice dei termini greci Indice delle fonti
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257 263 265
INTRODUZIONE
La filosofia dell'Accademia scettica, .da Arcesilao a Filone di Larissa, è stata oggetto di· -illterPretazioni controverse dall'antichità ai giorni nostri. In particolare fin dall'antichità gli scettici pirroniani hanno posto in rilievo con insistenza le differenze tra le loro posizioni e quelle dell'Accademia, rivendicando a sé lo scetticismo come forma originale e peculiare di filosofia. D'altra parte la tesi dell'unità del!' Accademia, da Platone a Filone, sostenuta da Filone di Larissa, unificando la filosofia dell'Accademia su posizioni di moderato fallibilismo, ha contribuito a corroborare la pretesa pirroniana. Tuttavia la tesi dell'unità dell'Accademia a partire da Platone sostenuta da Filone, era propria già di Arcesilao e oggetto di dibattito lungo tutto lo sviluppo dell'Accademia, in quanto essa è un punto qualificante dell'interpretazione dello scetticismo. Ma proprio su questo problema le posizioni filosofiche assunte da Arcesilao, da Carneade e da Filone sono significativamente differenti, tanto da giustificare le diverse denominazioni che le fonti antiche hanno attribuito alla storia e ali' evoluzione dell'Accademia'.
1 Cfr. SE PH I 220, che conosce una periodizzazione in tre e cinque fasi dell'Accademia. Egli accoglie la divisione in 5 fasi in base alle differenti posizione filosofiche assunte, come dimostra il resoconto di PH I
226-35. Sulla periodizzazione dell'Accademia le fonti non sono .unanimi;
cfr. DL 1 19, EusEB. PE xxv 4, 16. Per un'opinione diversa, cfr. C. LÉVY, Cicero Academicus. Recherches sur !es 'Académiques' et sur la philosophie cicéronienne, Roma 1992, p. 13.
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LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
A complicare la ricostruzione dello scetticismo accademico ha contribuito il fatto che i rappresentanti più significativi della scuola, Arcesilao e Carneade, non hanno scritto opere e che i libri di Clitomaco, che riportavano le argomentazioni di Carneade, sono andati perduti. La nostra conoscenza è dunque mediata e indiretta. Le fonti principali, Cicerone e Sesto Empirico, sono testimoni di parte, l'uno dello scetticismo accademico, l'altro di quello pirroniano. Cicerone non è un filosofo professionista nel senso che non è stato membro della Nuova Accademia, anche se ne è stato un seguace convinto come egli più volte dichiara 2 • La sua posizione filosofica è vicina al fallibilismo epistemologico filoniano "reinterpretato'". I Libri Academici sono la fonte principale di informazione per la conoscenza dello scetticismo dell'Accademia, ma espongono anche la posizione scettica dello stesso Cicerone. Sussiste tuttavia in una parte della storiografia la tendenza a mettere in discussione, senza adeguate giustificazioni, l'attendibilità della testimonianza di Cicerone per la ricostruzione della filosofia di Arcesilao e di Carneade, o in' Cfr. A.A. LoNG, Cicero's Plato andAristotle, in].G.F. PoWELL (ed.), Cicero the Philosopher, Oxford 1995, p. 42 (ora ripubblicato in Io., From Epicurus to Epictetus. Studies in Hellenistic and Roman Philosophy, Oxford 2006, pp. 285-306), il quale osserva che non si possono prendere alla lettera le parole di V arrone negli Academica che alludono a un cambiamento di scuola di Cicerone dall'Antica Accademia a quella Nuova come se Cicerone ne fosse membro. Già nell'80 a.C. nel de invent. II 9-10, Cicerone si descrive come un seguace dell'Accademia. Cfr. de fin. m 41, dove egli presenta se stesso come un leale filoniano che si riferisce a Carneade come Cameades noster. W. GORLER, Silencing the Troublemaker: 'De Legibus' I 39, inJ.G.F. PoWELL (ed.), Cicero the Philosopher, cit., pp. 85-113, ha dimostrato come Cicerone abbia sempre sostenuto lo scetticismo accademico anche nella fase antiochea;J. GLUCKER, ree. a C. LÉVY, Cicero Academicus, cit., «Gnomon», LXVIII (1996) p. 221, sottolinea che Cicerone «is never tired of proclaiming his adherence to the sceptical Academy and giving his - entirely sceptical reasons - for it».
' Cfr. J.S. REID (ed.), M. Tuili Ciceronis Academica, London 1885, rist. anast. Hildesheim-Ztirich-NewYork 1984, p. 3.
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INTRODUZIONE
vacando che a parlare sono o Antioco, o Filone 4, che piegherebbero il pensiero dei loro predecessori a sostegno delle loro posizioni, o a_dducendo la scarsa comprensione filosofica di Cicerone. Com'è noto, Cicerone dichiara nel Lucut!us' di non voler discutere di Filone, ma di riferirsi allo scetticismo di Arcesilao e di Carneade. Ed è anche un dato di fatto che il contrasto dottrinale che aveva diviso i suoi due maestri, Filone di Larissa e Antioco d'Ascalona, sull'interpretazione della filosofia precedente, e in particolare, sulla valutazione della filosofia di Socrate e di Platone e sulla tesi dell'unità dell'Accademia, non solo sottostà all'impianto dell'opera ma è stato causa per Cicerone di attenta riflessione lungo tutto il corso della sua vita. Pertanto i Libri Academici contengono vari livelli e stratificazioni del dibattito gnoseologico stoicoaccademico dal III al I sec. a.C. - inclusa la posizione dello stesso Cicerone -, che si intrecciano e che non è sempre facile enucleare 6 , ma che è possibile e necessario far emergere. Ad una lettura attenta di quest'opera si constata infatti che la filosofia di Arcesilao si distingue da quella di Carneade e di Clitomaco e soprattutto da quella di Filone e dello stesso Cicerone e che dunque la nozione di scetticismo all'interno dell'Accademia ha subito un'evoluzione e trasformazione significativa. La testimonianza di Cicerone per la ricostruzione della filosofia dell'Accademia scettica assume inoltre una rile-
4 Cfr. J.M. COOPER, Arcesilaus: Socratic and Sceptic, in Io., Knowledge, Nature and the Good. Essays on Ancient Philosophy, Princeton 2004, pp. 81-103 (rist. diArcesilaus: SocraticandSceptic, in V. KARASMA· NIS (ed.), Socrates 2400 Years Since His Death - Proceedings, Athens 2004), p. 88, il quale ritiene che il resoconto di Cicerone della storia dell'Accademia di acad. I 43-6 e Luc. 72-8 sia stato influenzato da Filone e che non riporti quindi correttamente le motivazioni per cui Arcesilao è giunto allo scetticismo (ma su questo punto cfr. infra, Appendice 1). :; Luc. 12: ad Arcesilan Carneadenque veniamus. 6 Cfr. C. BRITTAIN (ed.), Cicero. On Academic Scepticism, Indiana-
polis-Cambridge 2005, p.
XXXVI.
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LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
vanza particolare se si riflette sul fatto che, essendo cronologicamente precedente a quella di Sesto Empitico, permette di stabilite la provenienza accademica di alcune argomentazioni di cui Sesto Empitico si appropria senza riconoscerne la paternità, o di cui preferisce tacere 7 • Sesto Empitico, testimone principale del neopitronismo, rivendica infatti lo scetticismo come una posizione del tutto originale e peculiare dei filosofi pitroniani che, a suo giudizio, non ha avuto precursori in altre scuole filosofiche. D'altra parte la Quarta Accademia di Filone aveva abbandonato l'hoxi] nepì nnv1rov e, pur rifiutando alla rappresentazione catalettica stoica la funzione di criterio di verità, ammetteva che le cose sono per narura conoscibili tanto da ridurre la filosofia accademica ad una critica interna del dogmatismo stoico. Sia le testimonianze pitroniane che quelle accademiche dipendenti dalla Quarta Accademia accreditano dunque due conclusioni: il pitronismo è l'unica manifestazione coerente dello scetticismo; la filosofia dell'Accademia scettica è caratterizzata da un atteggiamento aporetico, già proprio di Platone, che sottolinea la difficoltà di conoscere, ma che ammette in linea di principio la possibilità di raggiungere la conoscenza. Mentre i Pitroniani propongono uno stile di vita privo di opinioni, gli Accademici con differenze poco rilevanti fra loro, attaccano dialetticamente le tesi dei dogmatici: poiché i dogmatici sostengono la possibilità di conoscere, gli Accademici oppongono la tesi che nulla può essere conosciuto con certezza, ovvero l' akatalepsia di tutte le cose. Per questa ragione già Enesidemo 8 aveva rivolto contro 7 Sesto omette di dire che l'attenzione al problema del linguaggio è propria anche degli Accademici prima di essere tematizzata dal neopirronismo e pertanto non fa alcun cenno al termine èi311A.ov che .è largamente utilizzato dai Pirroniani, ma che fa parte della terminologia filosofico tecnica di Arcesilao: cfr. EusEB. PE xrv 7, 15 che riassume il punto di vista di Numenio (cfr. infra, cap. II, p. 107 nota 65) e C1c.
Luc. 32 (su cui si veda Appendice!). • Cfr. PHoT. bibl. cod. 212, 169b.
INTRODUZIONE
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gli Accademici del suo tempo l'accusa di dogmatismo, che Sesto Empirico' riprende ed estende a tutta l'Accademia scettica con l'ecce.zione ambigua di Arcesilao. Gli Accademici quindi sarebbero dei dogmatici negativi, mentre i Pirroniani sarebbero gli autentici scettici. Questa conclusione si può accettare soltanto se ci si ferma ad una prima lettura di queste testimonianze,
assumendole nel loro valore letterale e apparente. Ma ad un' analisi storico critica più approfondita che ne valuti gli scopi e !'attendibilità la pretesa di Sesto Empirico che la filosofia del1' Accademia e lo scetticismo rappresentino due filosofie ben distinte e separate esce piuttosto ridimensionata". D'altra parte Sesto", attaccando il metodo dialettico utilizzato dagli Accademici che si basa sulle argomentazioni Ku'à µépoç - le quali, a suo dire, non soltanto contribuiscono ad allungare oltre i limiti la trattazione, ma finiscono per essere difficilmente distinguibili da quelle degli avversari -, ha contribuito a giustificare l'interpretazione esclusivamente dialettica e ad hominem della filosofia di Arcesilao e di Carneade, che è tuttora sostenuta anche da una parte della storiografia moderna". È necessario dunque sottoporre le fonti ad un'analisi critica per comprendere come mai lo scetticismo rigoroso di Arcesilao sia stato assimilato a uno scet-
ticismo dogmatico"- Che tra le due forme di scetticismo, pirro' Cfr. PH r 226-31. 10 J. ANNAS, The Heirs o/ Socrates, «Phronesis»,
XXXlII (1988) p. 108, ritiene che l'atteggiamento di Arcesilao nei confronti dell'€:7toxft lo faccia apparire nonostante tutto un Pirroniano e, in quanto tale, non in perfetta continuità filosofica con Socrate e Platone. ucfr.MIXl. 12 Emblematico di questa interpretazione è il giudizio di P. ComsSIN, Le stoi"cisme de la. Nouvelle Académie, «Revue d'histoire de la philosophie>>, m (1929) p. 242: gli Accademici aivi.::t:o:t intercorso tra J. Barnes, M. Burnyeat e M. Frede, si veda M.A. WLODARCZYK, Pyrrhonian Inquiry, Cambridge 2000. 7J Cfr. infra, pp. 62-5. 74 Sesto si oppone a Enesidemo per quanto riguarda il giudizio su Eraclito (cfr. PH r 210). Inoltre ci sono fondati motivi a favore del fatto
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LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
Si apre dunque la possibilità che ci sia un'interpretazione scettica del punto di vista che l'i\11:ox1\ è un bene roç 11:pòç 1~v cpumv, e che Sesto deliberatamente la taccia"- Essa dipende ovviame.nte dal significato che si attribuisce a cpumç: in breve se cpumç designi per Arcesilao la vera essenza delle cose, o se piuttosto indichi, come per gli Scettici pirroniani, la via per vivere senza dogmi. La ucpl\yT]crtç cpucreroç che costituisce la prima parte della osservanza delle norme della vita comune, gioca un ruolo fondamentale nella filosofia pirroniana, ma dalla testimonianza di Plutarco, indipendente da quella di Sesto, siamo informati che anche nella filosofia di Arcesilao essa· rivestiva un ruolo analogo 76 • Dalla esitazione con cui Sesto propone l'interpretazione dogmatica dell'i\11:ox1\ di Arcesilao, ci sono forti ragioni per supporre che egli ne fosse a conoscenza, altrimenti non avrebbe espresso in propria persona un giudizio di quasi identità tra l'indirizzo filosofico di Arcesilao e quello scettico. Se si riflette inoltre che tra l'enunciazione dell' epoche come bene e l'interpretazione di essa, Sesto passa dalla prima persona alla terza della fonte anonima, si capisce come egli si trovi in difficoltà a considerare esposizione del pensiero di Arcesilao la seconda parte piuttosto che la prima. Né molto degna di fede è l'interpretazione di alcuni dal momento che Sesto la introduce con l'espressione, «se poi si che egli avesse difeso lo scetticismo di Platone; sui rapporti di Enesidemo con Arcesilao e Platone, vedi infra, p. 52 e sgg. n Ciò si evince dal fatto che Sesto lascia aperta la possibilità che ci sia un senso non dogmatico in cui le singole sospensioni del giudizio siano dette beni e precisamente se si tratta di un À.É:ye1v oò 01apepa1rot1K&ç. 76
Cfr. PH r 24.
J.
BARNES,
The Toils of Skepticism, Cambridge
1990, p. 137, osserva: «The Pyrrhonists cannot take blanket exception to any dogmatic appeal to nature; for natural and natural inclinations playing a leading part in their own Pyrrhonian Comedy». Cfr. inoltre la notevole affinità tra la risposta di Arcesilao ali' accusa di &npo.çio., riportata da PLUT. adv. Col. 26 e il resoconto de]Jl azione pironiano in: PH I 23-4, per cui vedi infra, p. 126 e nota 104.
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LA CRITICA DI SESTO EMPIRICO ALL'ACCADEMIA SCETTICA IN PH I
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deve prestar fede a ciò che vien detto di lui», come fossero "dicerie". Si tratta dell'accusa di esoterismo 77 . Apparentemente Arcesil.ao è un pirroniano, ma in realtà è un dogmatico (Katà liè tiJv Ò.1'.iJ8ciav lioyµattKÒç fiv). Il suo pirronismo consiste nel mettere alla prova i compagni con l'aporetica per vedere se sono ben dotati per apprendere i dogmi di Platone e il suo dogmatismo nel trasmettere a quelli più dotati le dottrine platoniche. «Onde anche Aristo ne disse di lui: "davanti (11:p6cr8e) Platone, di dietro (5m8ev) Pirrone, in mezzo (µfocroç) Diodoro", perché usava della dialettica di Diodoro, ma era senz'altro (éivnKpuç) un Platonico». A questo punto l'accusa di esoterismo acquista maggiore credibilità, in quanto Sesto sembra citare la fonte a sostegno: Aristone di Chio. Ma se effettivamente Aristone, parodiando il verso omerico della chimera, avesse voluto alludere ad un insegnamento esoterico di Arcesilao, perché Sesto non lo avrebbe citato fin dal principio, ma avrebbe introdotto l'accusa attribuendola a degli anonimi? Inoltre la spiegazione che Sesto fa seguire alla citazione del verso parla del fatto che Arcesilao si serve della dialettica di Diodoro, ma è éivttKpuç platonico. Sesto interpreta l'avverbio di luogo rrp6cr8a nel senso di una priorità, come se volesse dire che Arcesilao è "in primo luogo" platonico, e dimentica che la spiegazione sottolinea invece che Arcesilao è "in pubblico" platonico, come èiV'tlKpuç conferma. Quindi il verso di Aristone suggerisce esattamente il contrario di quello che laccusa di esoterismo vorrebbe, perché 11:p6cr8a 77
L'accusa di esoterismo non è in alcun modo supportata dalle fonti antiche, come ha dimostrato C. LÉvY, Scepticisme et dogmatisme dans l'Académie: "L'ésotérisme d'Arcésilas", «Revue des Etudes Latines», LVI (1978) pp. 335-48. Senza alcuna analisi critica e argomentativa la accetta invece H. TttORSRUD, Cicero on bis Academic Predecessors: the Fallibilism o/ Arcesilaus and Carneades, «Journal of the History of Philosophy», XL (2002) pp. 3-4 nota 12.
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LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
ID. (ivi, p. 105). L'accusa di calumnia che viene lanciata contro Arcesilao dal portavoce di Antioco, nel Lucullus di Cicerone - che, non a caso, gli rimprovera il modo in cui si richiama ai filosofi del passato-, è una chiara dimostrazione della strategia con cui Arcesilao potrebbe aver giustificato le affermazioni di Platone alla luce dello scetticismo. Come rileva e.A. VIANO, Lo scetticismo antico e la medicina, in G. GIANNANTONI (a cura di), Lo scetticismo antico, cit., n) p. 573, «la calumnia di Arcesilao consisteva nel prendere in considerazione solo osservazioni marginali di questi filosofi. Simile a Tiberio Gracco egli slealmente approfitta delle dichiarazioni scettiche di filosofi autorevoli per dare prestigio al proprio scetticismo». Se Arcesilao tenta questa operazione con i filosofi del passato, a maggior ragione lo ha fatto nei confronti di Platone, di cui si considerava l'erede legittimo. Una serie di testimonianze, che non dipendono da Antioco, compresa quella di Cicerone nel De oratore (III 67), parlano in tal senso; cfr. PLUT. adv. Coi. 1121 F-1122 A, DLIV 28, e]. GwcKER, Antiochus, cit., p. 36 e sgg. 86 Del resto l'anonimo dei Prolegomena alla filosofia di Platone (10, 4-12, p. 15 sgg. Westerink) e l'anonimo Commentario al Teeteto di Platone (LIV 38-43 Bastianini-Sedley) testimoniano di come la discussione di questo problema si sia mantenuta viva fin nella tarda antichità. 87 L'uso del presente fa pensare che si tratti di un lavoro la cui stesura è contemporanea oppure molto prossima a PH; cfr. F. DECLÉVA CAIZZI, Aenesidemus and the Academy, «Classica! Quarterly)>, XLII (1992)
LA CRITICA DI SESTO EMPIRICO ALL'ACCADEMIA SCETTICA IN PH I
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una esposizione sommaria, diciamo 88 (vùv ùè cOç Ev Urcoturccùo-ei MyoµEv) [... ] e Enesidemo - soprattutto costoro furono infatti sostenitori di questa posizione (1aon1ç npofon1crav 1fiç crtcicrEroç) 89 - che quando Platone fa affermazioni (otav 6 ID.énrov U7'0; R.G. BuRY (ed.). Sextus Empirìcus, II: Against the Logicians, London 1935, p. 83: «Arcesilaus did not, to begin with, lay down any definite criterion and those who are thought to have laid one down produced it by way of counter-blast to that of the Stoics»; A. Russo (a cura di), Gli Scettici Antichi, Torino 1978, p. 189: «Arcesilao invece non definì in senso proprio alcun criterio e quei suoi seguaci che sembrano averne definito uno, l'hanno fornito per polemizzare contro gli Stoici»; W. GORLER, Àlterer Pyrrhonismus, cit., p. 818: «im strengen Sinne». 6 Per questo significato di 1tpo11youµÉvroç, cfr. LSJ n l; una traduzione-alternativa può essere "principalmente"; cfr. PH n 16; 247 e la traduzione diJ. ANNAS-J. BARNEs, Sextus Empiricus. Outlines o/Scepticis"f, cit. 7 Una traduzione alternativa: «Arcesilao e i suoi seguaci, di propria iniziativa, non hanno determinato alcun criterio, e coloro che sembrano
IL RESOCONTO DI SESTO EMPIRICO SU ARCESILAO [N MVII
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Ebbene, il verbo 6piçe1v è un termine proprio dello scetticismo pirroniano 8 . Enesidemo infatti aveva affermato che il filosofo pirroniano: avtacriaç oÒÒÈ. Ka.t6.ÀTl'Vtç ysvftcrc.tat. ftv yàp Ka.-ra.À.TJ7tttKij 'q:ia.vto.criq. cruyKatét.0c.crtç. µii ol>crT)ç 8è Kato.À.iio/Eroç 11:6.vt' ecrtat Ò.Kat6.À.TJ7tta. 46 TIO:vtcov 8è Ovtcov à.Ka1a.J...ft11:1cov à.Ko1ou0ftcrc.t KO.Ì KO.t~ toùç :ZtrotKoùç È11:éx.c.iv tòv croq:i6v.
IL RESOCONTO DI SESTO EMPIRICO SU ARCESILAO IN M VII
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tomaco, di Carneade e degli altri Accademici, proprio in relazione ali' ÙKa'taÀ:rp.via 47 . A un esame più attento ci si accorge, però, che questa non è la conclusione corretta, perché Arcesilao non deduce la tesi dell'àKUWÀ'llJ!lU dalla dimostrazione dell'inesistenza del criterio in generale, ma la ricava esclusivamente dalla dimostrazione dell'inesistenza del criterio stoico 48 : la tesi miv'u ÙKmaÀ11nw coinvolge infatti soltanto gli Stoici, i quali hanno posto come criterio la KU,clÀ'llJ!lS, a cui, si badi bene, Arcesilao non ha mai fatto alcuna concessione 49 . Allora, se l'Ènoxil non è una tesi dialettica e Arcesilao, come sembra, non l'ha ricavata dall'àKUWÀ'llJ!lU stoica, ci devono essere altre premesse da cui egli l'ha dedotta. Si aggiunga che l'lmoxl\ non è la conclusione obbligata a cui Arcesilao sarebbe costretto a condurre il saggio stoico, come emerge immediatamente dopo dallo sviluppo dell'argomentazione. Se Arcesilao volesse confutare la posizione stoica, sarebbe sufficiente che egli dimostrasse che, data l'incomprensibilità di tutte le cose, l'unica alternativa che resta al saggio stoico è quella di opinare. È noto che di questa strategia si servirà Carneade. Arcesilao non ignora quest'argomentazione, ma la utilizza nella seconda parte della confuta47
Cfr. PH I 232; cfr. 1-4. Arcesilao lo dice subito dopo con molta chiarezza: ttétv-coov Ov-coov àKa-caì..rltt-coov Otà -ci]v àvunapSiav -coi5 I:-cootKOÙ Kpt-cnpiou. Si badi che l'argomentazione di Arcesilao è costruita in modo tale da condurre il saggio stoico ad ammettere l'à1Ca-caì..riwia, che è la tesi esattamente opposta a quella stoica di partenza, ma non mira a stabilirne la verità. Come sottolinea M. PREDE, The Skeptic's Two Kinds o/ Assent, cit., pp. 203-4: «the sceptic is not committed to its conclusion because be is just trying to show bis opponent that be is committed to a claim which conflicts with bis originai claim [ ... ] what I want to suggest is that Arcesilaus and bis followers thought of themselves as just following Socratic practice [... ] they not only did not want to be committed to the truth of the premises and the conclusions of their arguments, they also did not want to be committed to the validity of their arguments». 49 Cfr. la diversa strategia di Carneade in MVII 164, su cui vedi infra, cap. m. 48
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LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
zione come una tappa intermedia prima di convincere il saggio .stoico che l'unica alternativa percorribile è l'èno;i;il. «Consideriamo questo (crKo7téiiµev oÈ o\mocri): se tutte le cose sono incomprensibili per l'inesistenza del criterio stoico, il saggio, concedendo l'assenso, opinerà. Infatti, non essendovi
nulla di comprensibile, se egli concede l'assenso a qualcosa, lo concederà a ciò che non è stato compreso e l'assenso a ciò che non è stato compreso è opinione. Cosicché, se il saggio è tra
coloro che concedono assensi, il saggio apparterrà a coloro che opinano» 50 •
Le parole crK01Céiiµev OÈ outrocr( segnalano che Arcesilao sta utilizzando un'altra strategia argomentativa: dal capovolgimento della premessa iniziale - ovvero dalla dimostrazione che la rappresentazione catalettica non esiste-, discende che se gli Stoici non vogliono abbandonare le loro assunzioni, saranno costretti ad accettare tesi incompatibili con esse, ovvero che il saggio stoico, non potendo evitare di non concedere l'assenso, è
costretto a formulare un'opinione. Ebbene, la tesi "il saggio opina" costituisce la riduzione all'assurdo del saggio stoico che, essendo infallibile per definizione, non può assolutamente formulare opinioni. Per comprendere lo sviluppo e il senso dell'intero argomento è importante tenere presente due punti: 1) che Arcesilao può concludere che "assenso a ciò che è non è stato compreso è opinione" soltanto dopo aver dimostrato l'inesi-
stenza della KcttUAl]\j/tç zenoniana; 2) che egli propone questa nuova definizione nell'ambito della riduzione all'assurdo delle premesse zenoniane. La nuova definizione di opinione, infatti,
non è immediatamente equivalente al significato di opinione 0
Ivi, 156-7: crKo1t&µev Oè oUtrocri · 1tÙ.Vtrov Ovrrov IÌKataA.ft1ttOOv Otà. ti\v àvonapl;ia.v toU l:'tOOtKoU Kpt'tTJpioo, ei croyKato:0ftcre'tat 6 cro croyKa't6.0ecrtç 06l;a tcr-riv· OOITTe ei t&v cruyKata-rt0eµÉvrov tcr-rìv 6 cro, VI (1988) p. 240, contesta l'attendibilità di questa testimonianza: ~v tàç ànoq:>étcretç Stà tàç è:vavtt6t11•aç 't&v A6yrov. Per l'indubbia parentela del significato pirroniano di è1ci~xe1v, cfr. PH I 196: Ti ènoxil SÈ eiptp:a1 à.:n:ò toU è:xéxecr0at tftv Suivo1av pi 11:ét.v-crov ènéx.mv. Tuttavia il testo è stato emendato da Mutschmann in ò 11:EpÌ 11:ét.v-rrov è11:éx.rov, lezione accolta dalla quasi totalità degli studiosi, tra cui Bury, Fli.ickiger, Long e Sedley, Brunschwig, Burnyeat, ecc.
11 Q
LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
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ZIEGLER
INDICI
INDICE ANALITICO
105 e n, 106, 107 e n, 108 e nn, 109, 110 e n, 111en,112 e nn, 113 e n, 114 e n, 115 e n, 116, 118 e n, 119, 120 e n, 121, 122
Accademici vsO:rtEpoi, 20-3 Agrippa, 28 n Anassagora, 195 Antigono di Caristo, 25 .n, 213 e n Antioco.d'Ascalona, 11, 19 e n,'20 n, 25, 35, 53 n, 54 n, 76, 77 e n, 78 n, 130, 134, 135, 144, 176 e nn, 177 e n, 180, 186, 187 n, 194, 202, 203, 210, 211, 230 n, 232, 235, 236 n, 237 e n, 238, 240 - interpretazione della storia dell'Accademia, 194, 232, 237 -
interpretazione dell'ironia socratica, 2.35-40
-
fonte di Sesto, 76, 130, 176, 177, 180, 186, 230 n
e n, 123 e n, 124 e nn, 125 e nn,
126 e nn, 127 e nn, 128 n, 129 e nn, 130 e n, 131, 136 e nn, 137 e n, 138 e n, 139 e nn, 140 e n, 141, 142 n, 150, 155 n, 157 n, 160, 175 n, 177 e n, 178, 182, 184 n, 186, 187 n, 188, 189 n, 194 e n, 195 e nn, 196 e nn, 198 enn, 199en,200enn,201en, 204 e nn, 205 e nn, 206, 207 e n, 208 e n, 210, 211, 212 nn,
Antipatro, 187 e n, 197 e n, 201 n
Antistene, 210 approvare, approvazione, 41n,146
-
n, 148, 154, 155, 170 n, 172 e n, 173 n, 174 n, 187 e n, 198 n Apollofane, 196 n Arcesilao, 9, 10, 11enn,12 n, 13 e n, 14 e n, 15, 19, 21, 24 n, 28,
31, 32 e n, 33 e n, 34, 35, 41-3, 44 e nn, 45 e n, 46, 47, 48 e nn, 49, 50 e n, 51, 52, 53 e nn, 54 n, 62 n, 63 e n, 64 e n, 68, 69 e n, 71 n,)2, 74, 75 e n, 76, 77,
-
-
78 e n, 80, 81, 82 e on, 83, 84 e n, 85-7, 88 e n, 89 e n, 90, 91 e nn, 92, 93 e n, 94 e n, 95 e n,
-
96, 97 e n, 98, 99, 100 n, 101 e
-
nn, 102 e n, 103 e n, 104 e nn,
213 e nn, 214 e n, 215 e nn, 216 e n, 217, 218, 219 e nn, 223, 224 e nn, 226 n, 231-5, 238, 239 interpretazione della filosofia precedente, 24 n, 193, 195 e n, 200 e n, 206, 207 n, 215, 216 interpretazione della filosofia di Eraclito, 215, 216, 220, 223 e n, 224 e n interpretazione della filosofia di Socrate, 53 n, 62 n, 68, 69, 105 n, 112 n, 212-20, 225, 226, 232-6, 240 interpretazione della filosofia di Platone, 9, 53, 54 n, 62 e n, 78, 213-8, 232 riprende il metodo dialettico socratico, 69 n, 97 n, 212-8
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LA TESTIMONIANZA DI SESTO EMPIRICO SULL'ACCADEMIA SCETTICA
-
accusato di essere plagiario di Pirrone, 49-52 - argomenta contro il criterio stoico di verità, 85-101, 104, 119, 120, 136, 137, 140, 195, 196, 198, 200, 207, 208 argomenta contro la rappresentazione catalettica, 87-96, 98, 100, 120 n, 125, 136, 139, 207, 208 - argomenta contro gli Epicurei, 139, 140 - è1tox;r) 1tcpi 7t6.vtrov, 12, 1.3 n, 43-6, 48, 62 n, 96-8, 102-7, 109-12, 114 n, 124 e n, 126 n, 127, 128, 129 n, 137 n, 138, 139, 149, 201 n, 202, 204, 207,208, 215,218 - risponde ali' accusa di