La dinamica del capitalismo
 8815020276, 9788815020277 [PDF]

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Zitiervorschau

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In una prosa agile ed effervescente, Fernand Braudel traccia in questo libro l'itinerario della lunga avventura che ha portato alla for­ mazione del mondo moderno. Un affresco in cui compaiono tutti i temi dell'ultima grande impresa dello storico francese: i tre volumi di «Civilisation matérielle, économie et capitalisme». Alla luce di una riflessione retrospettiva, stimoiante e spesso provocatoria, sul me­ stiere di storico e le forme della narrazione storica, Braudel costrui­ sce un caleidoscopio di immagini, in cui compaiono insieme.-� pi,ù. piccolo dettaglio dei mondi sommersi della vita quotiqiarra· � il g. j 0

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Fernand Braudel, uno dei più grandi storici francesi, è scomparso nel 1985. Ha insegnato in varie università, aii'Ecole des Hautes Etudes, alla Maison des Sciences de I'Homme, ed è .stato, dopo Mare Bloch e Lucien Febvre, direttore delle «AnnaleS». È già noto al pubblico italiano per la traduzione di molte sue opere. Ricordiamo: «Capitalismo e civiltà materiale» (Einaudi, 19792), «Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo-li» (Einaudi, 19763), «Il mondo attuale»�Einaudi, 1975), «L'Identità della F�ancia» (il Saggiatore, �987). ··

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La dinamica del capitalismo

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il Mulino

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Intersezioni

Fernand Braudel

La dinamica del capitalismo

il Mulino

Indice

Introduzione all'edizione italiana, di Alberto Tenenti

ISBN 88-15-02027-6

Copyright © 1977 by Fernand Braudel. Copyright © 1981, 1988 by Società editrice il Mulino, Bologna. Traduzione di Giuliana Gemelli.

È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata.

p.

9

I.

Ripensando alla vita materiale

25

n.

Economia di mercato e capitalismo

47

m.

Capitalismo e divisione del mondo

75

Introduzione all'edizione italiana

Introduzione all'edizione italiana

L'agile centinaio di pagine, che in questa edizione italiana ha visto la luce per la prima volta in Europa, corrisponde a tre conferenze tenute negli Stati Uniti, ove uscirono sotto il titolo A/terthoughts on Materia! Civilization and Capitalism Uohns Hopkins University Press, 1977). La loro concezione si situa dunque quasi trent'anni dopo la prima grande opera dell'autore (La Méditerranée et le monde médt"terranéen à l'époque de Philippe II, Parigi, 1949) ed alla vigilia del più recente, monumentale lavoro: Civzlisation matérielle) économie et capitalisme) XV-XVIIr siècles (tre volumi, Parigi, 1980) -di cui costituiscono come la presentazione e l'anticipata sintesi '. L'esposizione dei caposaldi del pensiero braudeliano vi appare piana e quasi didattica, benché affronti problemi ardui e quanto mai dibattuti, per giungere ad una visione d'insieme ardita ed origina­ le. n lettore si trova qui di fronte ad una sorta di compendio all'interno del quale si intrecciano esperien­ ze culturali, scientifiche e civili. L'autore non è solo lo storico la cui rigorosa indagine ritraccia gli sviluppi della società che abbiamo ereditato. Né intende soltan­ to far della propria disciplina una scienza globale dell'uomo, ove questi appaia sotto i suoi molteplici aspetti di essere biologico, di agente economico e di attore sociale. Braudel mutua altresì dalla vita vissuta nel mondo attuale gli interessi maggiori e come le strutture portanti delle sue interpretazioni. Se egli sembra analizzare soprattutto il mondo di ieri, lo fa in realtà ponendosi domande che scaturiscono da proble9

Introduzione all'edizione italiana

mi co�ettivi di oggi e fornendo risposte che investono ��to il nos o presente quanto il nostro awenire. � L �eguale svl i uppo delle zone del pianeta, i meccani­ Smi delle gerarchie socioeconomiche, la funzione dello S�ato, s�no le funzioni che vede campeggiare nell'An­ eten Régzm� non m no che nell'età contemporanea . : . . �ome vt gn�nge m concreto? Non si può far a meno di ncordare qw il metodo già impiegato nella sua opera . . per studiare e sul Mediterraneo. Parttto ricostruire una f�se di storia politico-militare cinquecentesca, l'autore vt era approdato alla ricostituzione di un insieme di un mondo e di un connubio di civiltà. D Mediterran�o non era rimasto una cornice di conflitti o di scambi un'area ove si �postava�o delle frontiere. Jn capo all'indagine si �ra de�eato gtà quello che�B��e:l.ritroverà più tardi � ogru z�na della terra ed .in ogni epoca della sua stori. a: l econorrua-mondo. Tale nsultato-erastato raggiunto in modo an�ogo a quello in cui egli perviene alle posizioni . sulle quali culminano queste pagine, vale a dire distin­ guendo dei_ livelli diversi di realtà umane e identil:ìcan­ done i ritmi quanto mai distinti'?Uiìo�lento insensibile al p �to da poter sembrare immobile, altri congiuntu� rai l � qualche decennio di durata ed infine i campi di . contmua tens10n e dell'attualità. Come le condizioni generali della vita cinquecentesca variavano nel Medi­ terraneo in modo quasi impercettibile e costituivano la tela � fondo dell'esistenza dei popoli più diversi, cosi ora SI�affe�a .che tutte !e aree umane poggiano su uno sP7sso�e � vtt� matenale, patrimonio di gesti e di abttudini. di ogru sorta costituitosi attraverso i millenni condizionante e restio a mutare; aal canto loro ]� c�mgiunture cicliche e le tensioni internazionali trovano nspondenza nelle scansioni delle attività economiche e nei �ottili giochi di chi gestisce�'i capitali ad ampio raggto. Quello che rimane basilare è dunque il procedimenlO

Introduzione all'edizione italiana

to analitico consistente nel postulare ed isolare dei livelli veramente distinti nella realtà collettiva di ogni società umana . Solo che, nell'opera sul Mediterraneo, essendo l'arco di tempo considerato di circa mezzo secolo, il ritmo proprio ad ogni sfera risultava accentua­ to: quello della lunga durata sembrava lunghissimo, quello della congiuntura ciclico e quello delle vicende politico-militari episodico. La tripartizione esisteva, ma fra i diversi strati individuati non risultava senz'altro che vi fosse un rapporto organico o dialettico . Le cose si presentano ben diversamente in queste pagine, come nell'opera citata di cui sono lo scorcio. La vita materiale è bensl un'accumulazione cosi lenta da somigliare a quella dei fenpmeni naturaU e da sfidare sec�li ed anche millenni. Ma ora Braudel non si propone solo di insiste­ re sulle sue inerzie e tanto meno di circoscriverne la sfera: int�nde pure trar partito dal dinamismo insito in essa, anche perché il campo d'osservazione si è singo­ larmente �Q�t.Q sul piano del tempo come su quello dello spazio. TI Mediterraneo, soprattutto per il secolo XVI era bensì un bacino immenso, di importanza anc�ra determinante per le sorti del mondo. Tuttavia ora l'autore non esita più a muoversi sulla scala del globo intero, per tracciare i contorni delle sue varie economie-mondo. Ed anche i quattro secoli presi in esame- gìà-tanto più lunghi del cinquantennio medi­ terraneo- non bastano all'ambizione di Braudel, che vuoi proiettare le luci della sua analisi ve�so il Medioe�o . da un lato, l'età contemporanea dali altro Propno perciò si è detto che in queste pagine si intrecciano l'indagine storica, l'ipotesi scientifica e le..istanze d.el1' attualità. In altri termini i tre piani della vtta collettiva . .ssistet;'za, econ�ffiico, capitali�tico) (biol;�co