Jaco Pastorius - Una Vita Infranta Di A.D [PDF]

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Zitiervorschau

Jaco Pastorius - Una vita infranta

di A.D.

Il paziente lettore potrà utilizzare questa analisi in maniera proficua confrontando la presente versione del brano con quella registrata dall'autore con i Word of Mouth: il raffronto è strabiliante per il modo in cui Pastorius reincastra i temi, affidandoli a nuovi strumenti dell'orchestra e... ma di questo parleremo in un'altra occasione. Intanto, non possiamo eludere qualche dettaglio stilistico del brano che rappresenta una sintesi perfetta del percorso artistico di Pastorius: un gusto delicato per l'utilizzo degli armonici, i temi cantabili e intriganti e la strutturazione formale semplice combinata ad un calibratissimo meccanismo di modulazioni anche all'interno delle singole sezioni, che portano il brano da una regione tonale ad un'altra senza che l'ascoltatore se ne accorga troppo. Quest'ultima, sia detto per inciso, è una caratteristica che Pastorius ha introdotto nel mondo musicale dei Weather Report in esatta antitesi ai parametri compositivi di Zawinul, che invece si sposta a fatica verso tonalità lontane. "Three Views of a Secret" è la perla del disco e il suo ascolto ripetuto più volte non stanca proprio in virtù della profondità compositiva magistrale che Pastorius gli ha conferito. Al disco segue a giugno un tour promozionale in Giappone, durante il quale uno Jaco Pastorius in preda al delirio causa disastri a dismisura. La presenza di Ingrid non serve affatto a mantenerlo calmo; al contrario, i violenti litigi terminano regolarmente con Jaco da solo, che beve in continuazione e sniffa quantità di coca inimmaginabili. Certe volte alla sera è così a pezzi che quasi non riesce a suonare; ad Osaka, ad esempio, finisce sbronzo marcio a metà mattina e Zawinul comincia seriamente a pensare di cacciarlo via. In qualche modo si va avanti, i successivi concerti sono perlopiù in giro per gli Stati Uniti con le consuete tappe al Playboy Jazz Festival di metà giugno e la partecipazione al Cannonball Adderley Jazz Festival di Tallahassee ai primi di ottobre, cui si aggiunge il 13 di agosto una puntatina a Rio de Janeiro dove si svolge l'edizione brasiliana del Monterey Jazz Festival [46]. Per il bassista di Fort Lauderdale è comunque arrivato il momento per concretizzare un progetto parallelo ai Weather Report, del quale parla da tempo [47]. Spostiamoci per un attimo all'agosto del 1980: Pastorius e l'ingegnere del suono Peter Yanilos lavorano alacremente ai nuovi brani di un disco pensato per una big band da costruire man mano. La produzione è complessa e costosa, ma la Warner Bros gli ha assicurato un contratto cospicuo pur di strapparlo alla Columbia, con la quale rimarrà comunque legato ancora per qualche tempo [48]. Parallelamente prosegue nel partecipare alle prove del nuovo album dei Weather Report, che avvengono nei mesi successivi presso la casa di Zawinul a Los Angeles. Pastorius è distratto e svogliato, non ne vuole sapere di imparare a memoria l'enorme quantità di musica scritta e arrangiata dal leader della band; appena può, corre al telefono per chiamare il management e chiedere più soldi, più soldi ancora. Brutte liti che contribuiscono ad arroventare un clima già da qualche tempo surriscaldato, come abbiamo potuto intuire. Racconta Erskine che poco prima di partire per il tour, Pastorius ha pronte le prime tracce del suo progetto con i Word of Mouth delle quali è orgogliosissimo e con una certa ansia fa ascoltare uno dei brani migliori, "Liberty City", a Zawinul. La risposta è sprezzante: restituendogli le cuffie, questi bolla malamente il brano come "una cagata da big band di una high school": Pastorius rimane atterrito, il giudizio inaspettato da parte del suo maestro/amico fraterno - se non paterno, come abbiamo visto - diventa origine di una delusione acuta e forse addirittura concausa delle crisi depressive sempre più terribili che lo colpiscono malamente [49]. Il tour successivo è l'ultimo dei Weather Report in questa formazione e comincia di nuovo in Giappone, nel maggio del 1981; tutta la stampa e la critica specializzata arriva in massa per il concerto d'apertura di Tokyo, curiosissima di ascoltare le nuove composizioni. Pastorius inizia al meglio: rischia l'arresto non appena mette piede in aereoporto per non meglio specificabili atti osceni sull'aereo. Non conosce bene i brani e pensa di risolvere il problema piazzando le partiture sui monitor e sul pavimento; ma ciò non toglie che il concerto sia comunque un disastro totale, simile per esito a quello descritto con il Trio of Doom a Cuba. Prende a suonare in maniera distratta, quasi a caso, manda in rovina la serata con i fischi laceranti dei microfoni del suo strumento davanti ai coni delle casse, nel più completo sgomento dei presenti. All'uscita dal palco nel backstage, si fa in modo che Zawinul e Pastorius non si incrocino per evitare le botte: i due lasciano il luogo del concerto su macchine separate, l'uno in preda all'ira più accesa, l'altro ubriaco perso. Il leader della band decide di intraprendere subito le ricerche per un nuovo bassista, ma la mattina seguente Pastorius si presenta mogio mogio alla porta della sua camera, chiedendo perdono per la malefatta. Zawinul accetta le scuse, lo invita a rimettersi sui binari perché i concerti ancora da fare sono tanti: ed infatti Jaco si mette subito a

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studiare tutti i brani riprendendo il controllo di sè e permettendo che il tour prosegua con ottimi risultati. Qualche giorno dopo, la stampa viene invitata nuovamente ad un concerto sostitutivo del primo e in maniera sottile ma efficace si invitano i giornalisti a soprassedere sulla disfatta di cui sopra [50]. Zawinul e Shorter da una parte, Pastorius dall'altra proseguono tristemente una vita on the road da "separati in casa": Howarth ricorda addirittura che nel dopo concerto i primi si trovano insieme al bar a scambiare due chiacchere davanti ad un drink, il secondo si chiude in camera e da lì non si muove [51]. Dopo un'ottima apparizione al Playboy Jazz Festival all'Hollywood Bowl alla seconda metà di giugno, cominciano presto le registrazioni per l'album presso lo studio Power Plant di New York. Tutti i brani sono di Zawinul, eccetto "When It Was Now" che porta la firma di Shorter e due brani collettivi, "Dara Factor One" e "Dara Factor Two". Questi ultimi due sono il frutto di una lunga session a più riprese, costruite attorno ad un groove e ad una melodia di base distinguibili entrambe al primo ascolto. L'album esce nell'aprile del 1982, alle prese in classifica e negli airplay con Wynton Marsalis e il suo album omonimo, Off Ramp di Pat Metheny, As We Speak di David Sanborn e poi We Want Miles di Miles Davis. Non è che questo nuovo album, dal titolo Weather Report come il primissimo pubblicato dalla band in tutt'altra formazione, sia del tutto scadente: c'è qualcosa da salvare, come la traccia d'apertura "Volcano for Hire" , la ballad "Speechless", la non disprezzabile suite dal titolo "N.Y.C.". Ma è davvero troppo poco. È possibile ascoltare chiaramente quanto la carica che la band poteva vantare in passato si sia assopita per non dire quasi spenta, quanto la musica sia in fondo trita e ritrita. Quanto Jaco Pastorius sia lontano con la mente. La seguente recensione di Gene Kalbacher rende bene l'idea del disco: I Weather Report offrono una buona e una cattiva notizia ai seguaci della fusion migliore: la buona è che Zawinul, l'imperioso tastierista, si è fatto valere ancora come l'autore principale dei brani. La cattiva è che le sue composizioni non sono all'altezza delle precedenti. (...) "Dara Factor One", che apre il lato B e "Dara Factor Two" che lo chiude sono le tracce più convincenti dell'album. Nell'ultima, Zawinul e Shorter conversano concisamente senza sovrapporsi l'un l'altro e, cosa degna di interesse, il bassista Jaco Pastorius dà prova di riuscire ad ascoltare bene tanto quanto suona. Seleziona i suoi spazi e riduce al minimo i funambolismi. I fan appassionati dei Weather Report non troveranno niente in questo LP di così elettrizzante come poteva essere "Birdland", ma c'è abbastanza per giustificare un ascolto ripetuto e gratificante. [52] È la fine dei Weather Report in questa formazione: il primo ad andare via è Robert Thomas jr., poi è il turno di Pastorius che, impegnatissimo con il tour promozionale in Giappone del suo album con i Word of Mouth, sceglie la strada che più lo stimola in questo momento. Peter Erskine lascia anch'egli il suo posto per andare a sostituire Steve Gadd negli Steps Ahead (già Steps), una formazione che comprende nomi del calibro di Michael Brecker e Mike Mainieri destinata a divenire una sorta di perno centrale nel contesto del jazz elettrico degli anni Ottanta. Erskine prosegue comunque una collaborazione con i Word of Mouth, che si rivela subito particolarmente fortunata. Una quantità esagerata di inchiostro riempie le cronache delle riviste specializzate di questo periodo in merito alla separazione di Jaco Pastorius dal gruppo. L'ipotesi più probabile è quella riportata da Zawinul, secondo la quale al bassista viene concessa un'aspettativa di un anno da dedicare ai suoi progetti solisti; le intenzioni sarebbero addirittura quelle di far beneficiare dell'anno sabbatico tutti i membri della band, perché possano anche loro mantenere i loro percorsi individuali ma l'idea viene presto revocata per via di impegni contrattuali ineludibili. Per questa ragione Zawinul e Shorter si trovano ad avere bisogno d'improvviso di un musicista affidabile con cui proseguire il loro percorso musicale ed economico intensissimo, fatto di sessioni in studio, nuovi album, tour promozionali e così via in continua rotazione, con tregue ridotte al lumicino [53]; decidono pertanto di assumere un nuovo bassista, oltre che un nuovo batterista. E però non è difficile immaginare il fatto che il continuo aggravarsi dei problemi personali di Pastorius fossero andati a sollecitare questa soluzione. A dimostrazione dell'ipotesi di una separazione soft arriverebbe l'intervista rilasciata quasi tre anni dopo da Jaco Pastorius a Bill Milkowski per Guitar Player: "Non ho mai lasciato del tutto i Weather Report. Ancora oggi suono in giro la nostra musica. E se loro mi chiameranno fra una settimana o fra un anno, se funziona, ritorno. Ma per adesso è solo l'incompatibilità dei tempi che ci divide" [54] . Volontà e intenti a parte, Pastorius e Zawinul si rivedranno ancora pochissime volte, l'ultima delle quali ad un concerto in solo di

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quest'ultimo alla Carnegie Hall. In quell'occasione Zawinul reincontra il Jaco Pastorius "buono", quello gentile e lucido che lo aiuta durante il sound check e che ancora oggi non smette mai di ricordare, in ogni intervista in cui venga citato il suo nome [55]. Quello che era diventato sempre più difficile da trovare, e che qualcuno aveva sperato fino all'ultimo di riavere.

L'eredità del musicista di Fort Lauderdale è riconoscibile per un semplicissimo dato di fatto: Jaco Pastorius è il basso elettrico. Egli sta al suo strumento come Louis Armstrong alla tromba, invitiamo chiunque a dimostrare il contrario. Su delle basi preesistenti preziose ma ancora immature quali erano quelle dello strumento alla metà degli anni sessanta, Pastorius ha sviluppato una tecnica e uno stile che hanno liberato il basso dalle gabbie cui era stato relegato in maniera quasi inamovibile. Doverose eccezioni vanno fatte per musicisti del calibro di Stanley Clarke, il più volte citato Alphonso Johnson, Marcus Miller e ancor più per Steve Swallow, il quale ha da sempre intrapreso una percorso talmente personale da risultare inimitabile. I più o meno grandi bassisti che si sono alternati in questi vent'anni hanno preso moltissimo da Jaco. Qualcuno lo ha idolatrato da giovane per poi rinnegarlo, ma poco importa: le orecchie ben allenate non intendono bugie musicali. Pastorius ha proseguito dunque la sua carriera capitanando i Word of Mouth per un paio d'anni e con loro ha pubblicato pochissimi dischi di ottima qualità, in cui il ruolo della big band assume un profilo del tutto particolare perchè costruito attorno al basso elettrico. Ha portato avanti collaborazioni con altri musicisti di alterno interesse. Ma un carattere difficile ed una condotta di vita sempre più rischiosa lo ha portato nel giro di pochi anni alla totale dissoluzione artistica e personale: è morto a soli trentacinque anni, in circostanze violente e solo dopo aver conosciuto l'amarezza della solitudine, l'umiliazione della permanenza forzata in un ospedale psichiatrico, la vita da barbone per le strade. Tanti racconti che riguardano fatti e misfatti degli ultimi anni della sua vita alimentano centinaia di pagine web ed una biografia da prendere con una certa cautela; in riferimento a quest'ultima, lo scambio di accuse fra il compilatore del volume Bill Milkowski e la famiglia Pastorius si è rivelata un raro esempio di squallore: l'uno accusa gli altri di approfittare in malo modo dei diritti sull'eredità di Jaco, costoro rispondono giudicando la biografia inattendibile. Nel 1982, Jaco lasciò i Weather Report. La discografia ufficiale dei Weather Report in cui figura Jaco Pastorius: 1976. Black Market ,1977. Heavy Weather,1978. Mr. Gone,1979. 8:30,1980. Night Passage, 1982. Weather Report - Tutti i titoli sono pubblicati da Columbia/Sony Music. Per i fans questa era l' occasione per sentirlo come arrangiatore a capo di un ' orchestra di ben 20 elementi che includeva corni francesi e steel drums. Nei Weather Report, Zawinul aveva fatto un po' da padre riuscendo a tenere Jaco in riga. Ora, trovandosi da solo, piombò in un ciclo di auto-distruzione. Amici e musicisti cominciarono a preoccuparsi seriamente sulla salute mentale di Jaco durante il disastroso tour in Giappone nell' 82 con la Word of Mouth band. Erskine ricorda, "La word of mouth era una grande band. Suonavano alcuni dei migliori musicisti di New York in quella band, ma Jaco sembrava stesse sabotando completamente il gruppo a destra e a sinistra. Dirigeva il tutto abbastanza bene,anche gli arrangiamenti di tutte le sezioni, ma durante gli show succedevano cose dell' altro mondo.Quelle poche volte che era sobrio suonava in maniera incredibile, ma quando arrivava sul palco completamente ubriaco con la faccia pasticciata con pennarelli, facendo capriole e correndo per tutto il palco era veramente una cosa triste da vedersi. Nel suo sguardo si riusciva a capire che tutto girava per il verso sbagliato." Sempre durante il tour in Giappone, Jaco fu arrestato per aver guidato una moto nudo per le strade di Tokio. Nel 1983, a Rimini, durante un tour in Italia con la Word of Mouth band, cadde da un balcone di un albergo, precipitando da 6 metri , rompendosi un polso e 3 costole fratturate. Al Playboy Jazz Festival del 83 ,fu trascinato giù dal palco dopo aver causato un tumulto. L' estate del 1986 fu un incubo che culminò col ricovero di Jaco al reparto psichiatrico del Bellevue Hospital di New York, dove ci rimase per 6 settimane. Gli fu diagnosticato una forte depressione con sbalzi di umore e atteggiamenti paranoici. Una volta uscito riprese l’abuso di alcol e droga e spesso si aggirava per le vie della Grande Mela scalzo e ubriaco, molestando e insultando i passanti. Le stranezze e gli insulti gli alienarono la simpatia dei

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discografici e degli impresari, che non erano più disposti a concedergli date e luoghi dove esibirsi: Il sindacato dei musicisti spesso assente, l’industria musicale irriconoscente verso uno dei suoi membri, assistenza medica troppo costosa per i ceti medi. Questo sistema fece naufragare Jaco. La situazione era così disperata, al punto tale, che era difficile lamentarsi in qualsiasi direzione. Nonostante gli aiuti di amici come Bob Bobbing (uno dei più accreditati studiosi di Pastorius), Othello Molineaux e Peter Erskine, la parabola discendente di Pastorius era inarrestabile. Othello Molineaux, virtuoso musicista di steel plans ricorda, "Mi trasferii a Ney York nel 1985. In quel periodo Jaco si aggirava per Washington Square Park, passando da un casino all' altro.Cercai di aiutarlo in qualunque modo possibile ma aveva totalmente perso il controllo; il suo senso distruttivo era troppo forte. Rimasi in contatto con Jaco sperando che fosse possibile fare qualcosa per farlo tornare indietro, ma vedendolo si capiva chiaramente che il suo spirito non c'era più, era come un guscio svuotato.La sua anima che per anni lo aveva protetto quando si aggirava senza dormire per giorni interi, non c'era più.Alla fine lasciò che questa forza vitale se ne andasse." Jaco continuò a vagabondare, lasciando che dentro di lui quella energia si spegnesse progressivamente, nella attesa struggente di una fine ormai prossima. Chissà cos'altro avrebbe potuto fare, quanto ancora avrebbe saputo rinnovarsi. Quel che ha lasciato può comunque darci la dimensione di un genio assoluto della musica, un innovatore, un precursore, un folle, ma prima di tutto un musicista vero. "Era così fortemente connesso con il cielo e la terra - racconta la moglie in una intervista - che ho sempre visto lui come un condotto tra entrambi, mentre esprimeva i suoi segreti attraverso la sua musica” Joni Mitchell disse una volta, “lui è la faccia dell'uomo sulla Luna".

“devo dire che l'ultima volta che mi sono emozionato e commosso è stato al concerto di Toots Thielemansn, l'anno scorso(2003)- racconta Gianluca Rienzi in una intervista a jazzitalia ……... mi ha molto toccato anche il suo ricordo di Pastorius, quando durante il brano "Three views of a secret", si è fermato ed ha detto: "molti considerano Jaco un pazzo visionario, ricordate che per scrivere un pezzo così non si può essere pazzi!" . Jaco Pastorius, Diamante Pazzo della chitarra basso, un innovatore fragoroso, un genio, un fuoco divampante.Addio Jaco Ringrazio coloro i quali mi hanno permesso di raccogliere informazioni utili al racconto: in particolare lo immenso mondo “WEB”, (enciclopedia infinita) e tutti i suoi protagonisti. Questo libretto, è dedicato a tutti coloro che (protagonisti e fans) amano il jazz, ma in modo particolare è dedicato al grandissimo Jaco Pastorius.

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Note: 1. Per le note biografiche si è fatto riferimento alle seguenti fonti: "Jaco Pastorius" di J. Bradford Robinson, voce biografica del New Grove Dictionary of Jazz, Macmillan Reference Ltd. 1988 e 2001; "Jaco Pastorius: the Florida flash" di Neil Tesser, Downbeat, 27/I/1977; intervista a Pastorius del 1977 inclusa nel volume Jazz-Rock Fusion - The people, the music di Julye Coryell e Laura Friedman, Dell, 1978; "Portrait of Jaco" di Steve Rosen, 1978. Ad eccezione della voce biografica del Grove, tutti i documenti sono reperibili nelle pagine del sito web www.jacopastorius.com 2. Una tecnica che Pastorius non ha invece mai utilizzato è quella dello slap, che consiste nel tirare violentemente le corde in rapida successione per ottenere dei suoni molto definiti e di grande impatto. Questa tecnica venne sviluppata con abilità da Larry Graham, storico bassista degli Sly and the Family Stone, e successivamente da Stanley Clarke e da Mark King della pop band Level 42. 3. Presso quella scuola Pastorius ha l'insegnamento del corso di basso per un semestre; dirige inoltre la big band e cura per essa gli arrangiamenti. Cfr. "Jaco Pastorius" di J. Bradford Robinson, op. cit. e "Jaco's Forecast is Sunny" di Jack Zink, Fort Lauderdale News,1977, giorno e mese di pubblicazione sconosciuti; reperibile presso il sito www.jacopastorius.com 4. Questa ricostruzione dell'accaduto è stata realizzata attraverso il confronto dei ricordi in merito alla vicenda di Pastorius (cfr. l'intervista "Jaco Pastorius: the Florida Flash", op. cit.) e di Zawinul (cfr. l'intervista contenuta nell'ottimo volume monografico In a Silent Way. A portrait of Joe Zawinul di Brian Glasser, Sanctuary Publishing Limited, 2001, pag. 182-4 - per leggere una recensione di questo libro clicca qui). 5. Per una sintesi breve ma molto indicativa sul percorso artistico del personaggio, si veda "Joe Zawinul: Austrian Folk and Weathered Funk" di Mike Zwerin, Luglio 1998, reperibile alla pagina web www.culturekiosque.com/jazz/miles/rhemile15.htm 6. Cfr. Jazz-Rock: a History di Stuart Nicholson, Schirmer Books, 1998, pagg. 163-4. Il volume è la più esaustiva e aggiornata storia del jazz elettrico nelle sue varie forme esistente sul mercato; a Jaco Pastorius e i WR sono dedicate le pagine 173-80. 7. Al proposito, è utile notare il fatto che sia stato Johnson e non Pastorius ad introdurre nella band le sonorità del basso senza tasti, che possiamo già ascoltare nel brano "The Man in the Green Shirt" (Tale Spinnin', Columbia, 1975). 8. Cfr. "Weather Report" di Barry Kernfeld, voce del The New Grove Dictionary of Jazz, Macmillan Reference Ltd, 1988. Per un profilo critico accurato sulla produzione della band nelle sue varie formazioni, si veda il capitolo "The Mysterious Travellers" in Jazz-Rock: a History, op. cit., pagg. 158-183. 9. Per un profilo sintetico ma efficace sul musicista, si veda la voce "Wayne Shorter" del CD Rom Il Jazz, a cura di Marcello Piras, Editori Riuniti, 1998. 10. Il titolo completo è Weather Report Live in Montreaux, Four Aces 1976. Dalla medesima performance è stato tratto un rarissimo video, oltre che la versione di "Rumba Mama" presente su Heavy Weather. Cfr. "An Interview with Alex Acuna", www.zawinul.freeweb.supereva.it/articles/acuna.htm?p 11. Cfr. In a Silent Way, op. Cit., pag. 191-2. 12. Cfr. Storia della Fusion di Vincenzo Martorella, Ed. Castelvecchi, 1998. Le citazioni che seguono provengono da questo volume, pagg. 50-51. Dello stesso autore si veda anche l'ottimo "Canta il corpo elettrico", "Alias" (supplemento del sabato de "il manifesto"), 2/IX/2000 13. Cfr. Il Nuovo Libro del Jazz dal New Orleans al Jazz Rock di Joachim Ernst Berendt, ed. it. a cura di Giuseppe Barazzetta, Ed. Vallardi, 1986, pag. 432. 14. Cfr. le note di copertina a cura di John Ephland presenti sulla ristampa del cd, scritte nell'Aprile 1997. 15. Zawinul fa notare in un'intervista che l'intera linea di basso del brano è raddoppiata dal suo Oberheim al fine di aumentarne l'attacco. Cfr. In a Silent Way, op. Cit., pag. 198 16. Cfr. L'intervista a Jaco Pastorius di Clive Williamson per BBC Radio, settembre 1978, reperibile su www.jacopastorius.com 17. Cfr. "An Interview with Ingrid Pastorius" di Marco Piretti, pubblicato alla pagina web www.zawinulfans.org/engindex.htm ,"Jaco Pastorius: Tempest in a Bass" di Bob Blumenthal, Rolling Stone, 5/V/1977 e infine The Extraordinary and Tragic Life of Jaco Pastorius di Bill Milkowski, Backbeat Books, 1996, trad. it. pubblicata da Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri. Questo volume è l'unica biografia di Pastorius attualmente in commercio 18. Cfr. "My conversation with Peter Erskine" di Fred Jung, Febbraio 2000, pubblicata nel Webmagazine All About Jazz alla pagina wwww.allaboutjazz.com/IVIEWS/perskine.HTM 19. cfr. "Requiem for Jaco" di Bill Milkowski, Musician, Dicembre 1987 e "My conversation with Peter Erskine", op. Cit. 20. Cfr. In a Silent Way, op. Cit, pag. 193-4. 21. L'intervista è consultabile nel sito web www.innerviews.org che raccoglie una parte delle interviste della Prasad. 22. Per la precisione, 43 date in 45 giorni complessivi.

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23. La testimonianza di Albertson è reperibile presso la pagina web: wwww.allaboutjazz.com/REVIEWS/r0177_017.htm 24. Cfr. The Extraordinary and Tragic Life of Jaco Pastorius, op. Cit., pag. 84-5. 25. Cfr. l'intervista di Clive Williamson, op. Cit. 26. Cfr. Il Nuovo Libro del Jazz dal New Orleans al Jazz Rock, op. cit., pag. 432. Il frammento della recensione di Downbeat è ripreso da questo volume 27. La breve descrizione degli strumenti proviene da Storia della fusion, op. cit.; si veda anche la pagina web: www.binkie.net/zawinul/Keyboards.html 28. Una definizione vera e propria del jazz è forse impossibile da formulare. Per avvicinarsi alle ragioni di tale difficoltà, si legga la voce "Jazz" di Max Harrison dal New Grove - Dictionary of Music and Musicians, Macmillan, 1980. 29. "Weather Report Answers Its Critics" di Larry Birnbaum, Downbeat, Febbraio 1979. 30. Cfr. Jazz-Rock Fusion - The people, the music, op. cit. 31. Cfr. "Jaco Pastorius: the Musician Interviewed" di Damon Roerich, Musician, n° 26, 1980. 32. Cfr. l'intervista a Clive Williamson, op. cit. 33. Cfr. "Portrait of Jaco", op. cit. 34. Nell'ultimo brano indicato Pastorius non suona, sostituito dal basso sintetizzato dell'Arp Quadra di Zawinul: il motivo, stando a quanto racconta quest'ultimo, è che il musicista non si è presentato alle registrazioni a causa di un arresto per eccesso di velocità. Cfr. In a Silent Way, op. Cit, pag. 213 e segg. e l'intervista "25 anni con Zawinul" di Fabio di Biagio, reperibile alla pagina web: www.zawinulfans.org/itaindex.htm Pare utile far notare come nel disco non vi sia alcun titolo tratto dal contestato "Mr. Gone". 35. La trascrizione e l'analisi del solo, che non a caso si intitola "Slang", sono reperibili nel volume A Portrait of Jaco: The Solos Collection di Sean Malone e sono state entrambe ripubblicate alla pagina web www.fenderplayersclub.com/pdfs/artist_lessons/jaco.pdf 36. È però doveroso ricordare che i due brani vennero registrati in fretta per rispettare un impegno contrattuale. Cfr. 9. In a Silent Way, op. cit., pag. 214. 37. Cfr. la rubrica "Soundings" di Ira Sabin, Jazz Times, Luglio 1979 che riporta tutte le date del tour che vede la Mitchell al fianco di Wayne Shorter, Lyle Mays, Don Alias, Pat Metheny, Peter Erskine, Emil Richards e naturalmente Pastorius. 38. Cfr."Jazz Echo - Publication of the International Jazz Federation Inc.", October 1979, Vol. 9 n° 42, pag. 12. 39. Cfr. "A Conversation with Ingrid Pastorius" di Wally Breese, 21 marzo 1988, reperibile alla pagina web: www.jonimitchell.com/Ingrid98.html 40. Havana Jam, VV.AA., pubblicato prima in 2 LP nel 1979 (CBS PC2 36053), poi nel '97 in 2 CD (Sony SRCS 9159/60). 41. Tutta la vicenda è raccontata in "John McLaughlin. Past, present & future" di Bill Milkowski, Jazz Times, Agosto 1992. Anche reperibile su www.cs.cf.ac.uk/Dave/mclaughlin/art/present.html 42. Cfr. la rubrica "Soundings" a cura di Ira Sabin dei numeri di maggio, giugno, luglio di Jazz Times, 1979. 43. Curiosamente, il tempo della batteria nel corso del brano va leggermente ad aumentare, cosa che non lascia molto soddisfatto il batterista. Cfr. In a Silent Way, op. Cit., pag. 214-220. 44. Si confronti ad es.Il Nuovo Libro del Jazz dal New Orleans al Jazz Rock , op. Cit., pag. 433. 45. Cfr. "An Interview with Ingrid Pastorius", op. Cit. 46. Cfr la rubrica "Soundings" di Ira Sabin, Jazz Times nei mesi di maggio, giugno, luglio e agosto del 1980. 47. Cfr. "Portrait of Jaco", op. cit. 48. L'album, dal titolo Word of Mouth, comparirà sul mercato nell'ottobre del 1981, in concomitanza con l'uscita dalle classifiche di Night Passage, con risultati di vendite inferiori alle aspettative. 49. Cfr. "The Extraordinary andTragic Life...", op. Cit., pagg.103-104. 50. Cfr. "The Extraordinary and Tragic Life...", op. Cit., pagg. 103-107 e "In a Silent Way", op. Cit., pagg. 223-5. 51. "In a Silent Way, op. Cit., pagg.194. 52. Recensione di Gene Kalbacher apparsa su CMJ - New Music Report, Febbraio 1983. Anche consultabile alla pagina web: www.cmj.com/articles/display_article.php?id=8542 53. Cfr. "Venticinque Anni con Zawinul", op. cit. e "An Interview with Ingrid Pastorius", op. cit. 54. "Bass Revolutionary" di Bill Milkowski, Guitar Player, Agosto 1984 55. "The dialects of jazz" di James Woodward, DownBeat, Aprile 1988

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Interviste di parenti ed amici

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di A.D.

Un'intervista con Ingrid Pastorius (19 giugno 2000) (Courtesy http://www.zawinulfans.org/italiano/ingrid.htm -di Marco Piretti). La famiglia Pastorius ha recentemente lanciato il suo sito ufficiale www.jacop.net o www.jpastorius.net. E' un evento importante per tutti noi, ammiratori di Jaco ed amanti della sua musica. In occasione di questa buona notizia, Ingrid Pastorius (la vedova di Jaco) ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande:

D.Sig.ra Pastorius, può dirci qualcosa circa il suo primo incontro con Jaco ? R.Mi ero appena trasferita da mio fratello Paul a Fort Lauderdale, e dal momento che lui era un musicista locale, batterista per la precisione (Word of Mouth, Birthday Concert), era solito farmi sapere di alcuni dei concerti migliori nei dintorni. Un giorno ho sentito Paul, e qualche altro amico, ed alcuni musicisti parlare di Jaco. C'era questa diceria che circolava per la città… si poteva sentirne l'energia… Questa eccitazione per l'attesa, che si verificava ogni volta che Jaco era vicino casa, significava che si sarebbe sicuramente esibito da qualche parte, ad un certo punto, ma non si sapeva mai quando, o dove. Allora tutti stavano continuamente sperando ed augurandosi di vederlo. Credetemi quando dico che avreste potuto sentire il ronzìo… Era al Players Club, Jaco si esibì con Alex Darqui (tastiere) e Rich Franks (batteria). Rich, tra parentesi, era quello che sostituì Jaco alla batteria, quando era alla Las Olas Brass Band, durante il periodo del Teen Town. D.Qual era il comportamento di Jaco nella sua vita privata, a casa e con la famiglia ? Jaco, per prima cosa, era un uomo che adorava i suoi figli, e li ha sempre fatti sentire speciali. Credeteci o no, era uno che sapeva come rilassarsi, e quando era in giro, non vedeva l'ora di tornare a casa e falciare l'erba del prato. Questo potrebbe suonare come buffo, ma è vero, amava le gite, quindi siamo stati spesso in campeggio, a fare delle escursioni, in spiaggia o in barca. Faceva da sé molte delle manutenzioni della casa, lavori sull'impianto elettrico, pittura o riparazioni. Durante il tour con Joni [Joni Mitchell, ndr] Lyle Mays gli insegnò a fare dei giochi di prestigio… Questo diventò uno dei suoi passatempi preferiti; si assicurava di avere delle palle con lui quasi ovunque fosse. D.Quando Jaco non era in tour, a casa, spendeva molto tempo suonando lo strumento ? R.Non sono sicura di cosa potrebbe essere considerato suonare molto lo strumento, ma sì, lo suonava spesso. A volte stava giorni senza suonare il basso, poi poteva suonarlo per molte ore ininterrottamente, raramente con un amplificatore, ma sempre stava dando lo spettacolo della sua vita…. Altri giorni lavorava prevalentemente sul suo Prophet 5, o sul pianoforte, componendo o registrando sul suo quattro tracce. D.Sappiamo che Jaco amava la musica di Zawinul fin dal periodo di Cannonball Adderley. Pensa che Jaco fosse influenzato dalla musica di Cannonball ? R.Non posso dirlo con certezza, ma dirò che era influenzato da qualsiasi cosa da cui fosse attratto, sicuramente si possono sentire, ed ascoltare molte delle sue influenze, ed "groove" di Cannonball, credo, era lì… D.Può dirci qualcosa circa il primo incontro tra Jaco e Joe Zawinul ? R.Non c'ero quando è avvenuto, ma quello che ho sentito riguarda l'insistenza di Jaco affinché Joe ascoltasse il nastro avuto da Jaco dalla sua prima sessione di registrazione. Successe che i Weather Report fossero in città in quel momento, e Joe con riluttanza accettò di incontrarsi con lui. Dopo aver ascoltato, Joe gli chiese se potesse suonare anche il basso elettrico, allora Jaco lo informò che era proprio quello che aveva appena ascoltato. Credo che questo fosse l'inizio di "Weather Report: The Jaco Years".

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