133 12 1MB
Italian Pages 18
I ISBN 88-7452-087_5 @ 2006 Giorgio Agamben @ 2006 noterempo srl via Zanardelli, 34 - 00186 Roma www. edizioninottetempo.it [email protected] Progemo grafico: Studio Cerri Associati Stampa: Stampa Editoriale srl, Avellino Carta ecologicaBioprima Fedrigoni Prima edizione ottobre 2006
II
Giorgio Agamben Che cos'èun dispositivo?
j
I
I
I 't
I
/'
:-l nottetempo
Che cos'èun dispositivo?
1. Le questioniterminologichesonoimportanti in filosofia.Come ha detto una volta un filosofo per il quale ho il piú grande rispetto, la terminologiaè il momentopoetico del pensiero. Ciò non significa che i filosofi debbano definire i loro terogni volta necessariamente mini tecnici.Platonenon ha mai definito il piú dei suoi termini: idea.Altri invece, u,importante comeSpinozae Leibniz, preferisconodefinire more geometricoIa loro terminol ogra. IJipotesi che intendo proporvi è che la parola "dispositivo"sia un terminetecnicodecisivo nella strategiadel pensierodi Foucault. Egli lo usa spessosoprattutto a partire dalla metà degli anni Settanta,quando comincia a occuparsidi quello che chiamavala "governa5
forza,sia per orientadi in una certa direzione,sia per bloccarli o per fissarli e utiliz zath.Il dispositivo è sempreiscritto in un gioco di potere e, insieme, semprelegatoa dei limiti del sapere,che derivano da essoe, nella stessamisura,lo condizionano. Il dispositivoè appunto questo:un insiemedi strategiedi rapporti diforza che condizionanocerti tipi di saperee ne sono condizionati". (Dits et écrits,vol. III, pp.299-300)
mentalità" o il "governo degli uomini". Benché non ne dia mai una vera e propria definizione,egli si awicina a qualcosacome una definizione in un'intervisradel 1977: "Ciò cheio cercodi individuareconquestonome, è, innanzitutto,un insiemeassolutamente eterogeneoche implica discorsi,istituzioni, strutture architettoniche,decisioniregolative,leggi, misure amministrative,enunciati scientifici, proposizioni filosofiche, morali e filantropiche, in breve: tanto del detto che del non-detto, ecco gli elementi del dispositivo.Il dispositivo è la rete che si stabilisce fra questielementi... ...col terminedispositivo,intendo una specieper cosí dire - di formazioneche in un certo momento storicoha avuto comefunzioneessenziale di risponderea un'urgenza.Il dispositivoha dunque una funzioneeminentementestrategica... Ho detto che il dispositivo è di natura essenzialmentestrategica,il che implica che si tratti di una certamanipolazionedi rapporti diforza. di un intervento razionalee concertato nei rapporti di
Riassumiamo brevemente i tre punti: a. È un insieme eterogeneo,che include virtualmente qualsiasi cosa,linguistico e non-linguistico allo stessotitolo: discorsi, istituzioni, polizia, proposizioni *. ' edifici, leggi, misure di filosofiche ecc. Il dispositivo in se stessoè la rete che si stabilisce tra questi elementi. I
I i
I
b. Il dispositivo ha sempre una funzione strategica concreta e si iscrive sempre in una relazione di potere. c. Come tale, risulta dall'incrocio dt rcIazíoni di potere e di relaziont di sapere. 7
2. Vorrei ora provare a ttaccrafeuna sommaúa genealogiadi questo termine prima alI'interno dell'opera di Foucault e poi in un contestostoricopiú ampio. Alla fine degli anni Sessanta, piú o meno al momento in cui scriveLarcheologiadel sapere, per definire l'oggetto delle sue ricerche Foucault non usa il termine dispositivo ma quello, etimologicamente vicino, "positivité",positività, anchequestavolta senzadefinirlo. Mi sonospessochiestodove Foucaultavesse trovato questotermine, fino al momento in cui, non moltí mesi fa, ho riletto il saggiodi JeanHyppolite Introductionà la philosopbiede l'histoire de Hegel. Voi conosceteprobabilmente il forte rapporto che legavaFoucault a Hyppolite, che egli definisce talvolta "il mio maestro" (Hyppolite era stato effettivamente suo insegnateprima durante Ia khàgneal liceo Henri IV e poi aII'Ecolenormale). Il capitolo terzo del saggio di Hyppolite porta il titolo: Raison et histoire.Les idéesde positiuitéet de destin(Ragionee storia.Le idee
J
f
I
t
! i
di positività e di destino).Egli concentraqui la sua analisisu due opere hegelianedel cosiddetto periodo di Berna e Francoforte (179596):Ia prima è "Lo spirito del cristianesimoe il suo destino" e la seconda- quella da cui provieneil termine che ci interessa- "La positività della religione cristiana" (Die Positiuitàt der christlicheReligion). SecondoHyppolite, "destino" e "positivítà" sono due concetti-chiavedel pensierohegeliano.In particolare, il termine "positività" ha in Hegel il suo luogo proprio nell'opposizionefra "religione naturale" e "religionepositiva".Mentre la religione naturaleriguardaI'immediatae generale relazionedella ragioneumana col divino, la religionepositivao storicacomprendeI'insiemedelle credenze,delle regolee dei riti che in una certa societàe in un certo momento storico sono imposti agli individui dall'esterno. "IJna religione positiva," scriveHegel in un passoche Hyppolite crta,"implica dei sentimenti che vengono impressi nelle anime attraversouna costrizionee dei comportamenti 9
che sono il risultato di un rapporto di comando e di obbedienzae che vengono compiuti senzaun diretto interesse"l. Hyppolite mostra come I'opposizione fta naturae positività corrisponda,in questosenso, alla dialetticafualibertàe costrizioneefta ragionee storia.In un passoche non può non aver suscitatola curiosità di Foucault e che contienequalcosadi piú che un presagiodella nozionedi dispositivo,egli scrive:"Si vedequi il nodo problematicoimplicito nel concettodi positività,e i tentativi successividi Hegel per unire dialetticamente- una dialetticache non ha ancorapreso coscienzadi se stessa- la pura ragione(teoricae soprattutto pratica) e la positività, cioè l'elementostorico.In un certo senso,la positivitàè consideratada Hegel come un ostacoloalla libertà umana,e come tale viene condannata.Investigaregli elementi positivi di una religione,e si potrebbe già aggiungeredi uno stato sociale,significascoprit
J.Hyppolite, Introduction à k philosophie de I'histoiredeHegel,Seuil,Parigi 1983,p.4) (I^ed. L94B).
10
.l 5
re ciò che in essiè imposto attraversouna costrizioneagli uomini, ciò che rende opacala purezzadella ragione;ma, in un altro senso, che nel corso dello sviluppo del pensierohegelianofinisce col prevalere,la positività deve esserericonciliata con la ngione, che perde allora il suo carattereastratto e si adegua alla úcchezzaconcreta della vita. Si comprende dunque come il concetto di positività sia al centro delle prospettivehegeliane"2. Se "positività" è il nome che,secondoHyppolite, il giovaneHegel dà all'elementostorico, con tutto il suo carico di regole,riti e istituzioni che vengonoimposti agli individui da un potere esterno,ma che vengono,per cosí dire, interiorizzaínei sistemidelle credenzee dei sentimenti,allora Foucault,prendendoin prestitoquestotermine (chediventeràpiú tardi "dispositivo") prende posizionerispetto a un problemadecisivo,che è ancheil suo problemapiú proprio: la relazionefta gIíindividui '
11
2 lbidem,p.46.
l;' T I
come esseriviventi e I'elementostorico, intendendo con questotermineI'insiemedelle istituzioni, dei processidi soggettivazionee delle regole in cui si concr etizzano le rclazioni di potere. Lo scopo ultimo di Foucault non è, però, come in Hegel, quello di riconciliare i due elementi. E nemmeno di enÍatizzareil conflitto fta di essi.Si ftatta per lui piutrosto di investigarci modi concreti in cui le positività (o i dispositivi) agiscononelle relazioni, nei meccanismie nei "giochi" del potere. 3. Dovrebbe ora esserechiaro in che senso ho avanzatol'ipotesi che il termine "dispositivo" sia un termine tecnico essenzialedel pensiero di Foucault. Non si tratta di un termine particolare,che si riferiscesoltanto a questao quella tecnologiadel potere. È .n termine generale,che ha la stessaampiezzache,secondo Hyppolite, "positività" ha per il giovaneHegel e, nella strategiadi Foucault, essoviene a occupareil posto di quelli che egli definiscecriticamente"gli universali" (lesuniuersaux).Fout2
= I
r
l" : .
I
cault, come sapete,ha semprerifiutato di occuparsidi quellecategoriegeneralio enti di ragionecheegli chiamaappunto"gli universali", comelo Stato,la Sovranrtà,IaLegge,il Potere. Ma questonon significache non vi siano,nel suo pensiero,concettioperatividi caratteregenerale.I dispositivisono,appunto,ciò chenella strategiafouc aldianaprende il posto degli questao quella universali:non semplicemente misura di polizia, questao quella tecnologia del potere, e nemmenouna generalitàottenuta per astrazione:piuttosto, come diceva nelI'intervista del 1977, "la rete (le réseau)che si stabiliscetra questielementi". Se proviamo ora a esaminarela definizione g ' del termine "dispositivo" che si trova nei dizionan francesi di uso comune, vediamo che questidistinguonotre significatidel termine: a. Un sensogiuridicoin sensostretto:"Il dispositivoè la parte di un giudizio che contiene dalle motrvazioni". la decisioneseparatamente Cioè la parte della sentenza(o di una legge) che decidee dispone. 13
b. Un significato tecnologico: "Il modo in cui sono disposti i pezzi di una macchinao di un meccanismoe, per estensione, il meccanismo stesso". c. Un significato militare: "Llinsieme dei mezzi dispostiin conformità di un piano". Tutti e tre questi significatisono,in qualche modo, presentinell'uso foucaldiano.Ma i dizionari,in particolarequelli che non hanno un caratterestorico-etimologico,operano dividendo e separandoi vari signtficatrdi un termine. Questaframmentazione,tuttavia, corrispondein genereallo svolgimentoe all'articoIazionestorica di un unico significatooriginale, cheè importantenon perderedi vista.Qual è, nel casodel termine"díspositivo",questosignificato? Certo il termine, nell'uso comune come in quello foucaldiano,sembrarimandare a un insiemedi pratiche e meccanismi(insieme linguistici e non linguistici, giuridici, tecnici e militari) che hanno lo scopo di far fronte a un'urgenzaedi ottenereun effetto piú o meno immediato. Ma in quale strategiadi
F r
-
j
{i t-.
$. ì
i i t I
;
Ii i
I a
prassio di pensiero,in quale contestostorico il termine moderno ha avuto origine?
4. Negli ultimi tre anni, ffii sono andato semprepiú addentrandoin una ricercadi cui comincio soltanto ora a intravederela fine e che potrei definire con qualche approssimazionecome una genealogiateologicadell'economia.Nei primi secolidellastoriadellaChiesa- diciamofta iI secondoe il sestosecolo- il svolsenella teologia termine greco oi/