Canolla, Fabrizio - Vocabolario Del Dialetto Spoletino (2008) [PDF]

  • 0 0 0
  • Gefällt Ihnen dieses papier und der download? Sie können Ihre eigene PDF-Datei in wenigen Minuten kostenlos online veröffentlichen! Anmelden
Datei wird geladen, bitte warten...
Zitiervorschau

Introduzione Questo vocabolario è il risultato di oltre dieci anni di lavoro, suddivisi tra la ricerca sul campo, attuata mediante la somministrazione di un questionario dialettale ad alcuni informatori dialettali da sempre residenti nell’area in cui è parlato il dialetto spoletino (cfr.pag. 2). Gli informatori sono stati scelti tra i nativi aventi un inesistente o scarso tasso di alfabetizzazione; inoltre è stato appurato che i medesimi soggetti fossero residenti nelle aree di appartenenza fin dalla nascita e che fossero figli di genitori entrambi dell’area fin dalla nascita. Quanto ai punti oggetto dell’ indagine dialettale, essi sono stati tre: l’area comunale di Campello sul Clitunno, l’area del comune di Spoleto e l’area della Valnerina in cui è parla to il dialetto spoletino, escludendo ovviamente i comuni di Norcia e Preci. La presente opera rinnova e completa il volume del 2004 1 , includendo oltre 10.000 lemmi, completi di fraseologia illustrativa (laddove ritenuto necessario), di locuzioni e di proverbi. Quando si è ritenuto necessario ai fini della comprensione, si è posta la traduzione in lingua accanto alla relativa frase dialettale. Sono presenti inoltre diversi termini dialettali arcaici e ormai in disuso, accanto a numerosi vocaboli propri dei lessici specialistici propri dell’agricoltura, della pastorizia e delle altre attività che caratterizzavano i mestieri di un tempo. La scelta di porre questa opera sul web è stata fatta per consentire di arricchire il la raccolte con immagni relative alle attrezzature agricole e a quant’altro sia necessario a completare l’opera. Grazie alla multimedialità degli strumenti informatici, tutto questo sarà possibile. La possibilità di consultare liberamente il presente lavoro on- line ha anche lo scopo di far avvicinare di più i giovani al dialetto, proponendoglielo con il canale multimediale, il più evoluto. Un’altra opportunità permessa dallo strumento informatico è quella di essere suscettibile di periodico aggiorna mento. La caratteristica fondamentale del linguaggio, infatti, è quella di evolversi, di subire continue modificazioni. E il dialetto non ne è immune.

Fabrizio Canolla 2 1

Fabrizio Canolla, Vocabolario del dialetto spoletino, Spoleto 2004.

2

Fabrizio Canolla insegna Lettere negli istituti secondari superiori. E’ nato a Spoleto nel 1971. Si è laureato in Lettere con il massimo dei voti e con la lode nel 1994 presso l’Università degli Studi di Perugia, discutendo una tesi in dialettologia italiana sulla locuzioni dialettali umbre. Nel 1996 ha ottenuto l’idoneità al dottorato di ricerca in Filologia romanza e Linguistica generale. Nel 2005 ha conseguito, a pieni voti, la laurea specialistica in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Pavia. Attualmente sta conseguendo un ph.d.internazionale in Filologia Romanza. Altre pubblicazioni : Un carteggio inedito tra Gentile da Varano di Camerino e il comune di Montesanto (1391) – edizione interpretativa e appunti linguistici intorno al volgare camerte del XIV sec., Spoleto 1994; Un libro mastro spoletino in volgare trecentesco (1391) – edizione interpretativa e appunti linguistici, Spoleto 1994; 1600 proverbi umbri, Spoleto 1995; Vocabolario del dialetto spoletino, Spoleto 2004; Vocabolario del dialetto nursino,Roma 2005, Cannellora cannellora, 2700 proverbi dai dialetti dell’Umbria, Roma 2006 (in corso di stampa), Lo statuto comunale del castello di Orsano (XVI sec.): edizione interpretativa e annotazioni linguistiche, Spoleto 2006 (in corso di stampa).

1

Caratteristiche principali del dialetto del territorio di Spoleto 3 “ Il territorio di Spoleto, già capitale dell’omonimo ducato longobardo, include, in termini di affinità dialettale, i comuni di Campello, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Trevi, Scheggino, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera, Cerreto e Preci. All’interno della Regione, può essere co nsiderato il centro dell’area dialettale dell’Umbria sud orientale.

3

Giovanni Moretti, Umbria in Profilo dei dialetti italiani a cura di Manlio Cortelazzo, Pisa 1987, pp.79-105, con qualche adattamento

2

Fonematica “L’inventario fonematica dello spoletino consta di 29 unità (22 consonanti e 7 vocali). Il sistema fonematico dello spoletino non si discosta troppo da quello dell’italiano standard. Vocali

chiuse semichiuse semiaperte aperte

anteriori /i/ /é/ /è/

posteriori /u/ /o/ /ò/ /a/

Consonanti Fricative Affricate Occlusive Vibranti Laterali Nasali

bilabiali labiodentali dentali alveopalatali palatali postpalatali posteriori (velari) f v s sc j ts dz c g ci gi p b t d k gh r l m n gn

Fonemi vocalici Vocalismo tonico A (latino volgare a)in sillaba aperta e chiusa [a] : [lana], [artu] ‘alto’, [ggià] e, per quanto riguarda i suffissi –ariu(m), -aria(m) >, [-ara] : [pajjàru] ‘pagliaio’, [lavannàra] ‘lavandaia’, ecc. E (lat.volgare è), con vocale finale latina diversa da –U, -I, in sillaba aperta, > [è] e raramente [je] : [fèle] ‘fiele’, [tène] ‘tiene’, [diesci] ‘dieci’, [pjéti] ‘piede’, ecc. È,nelle condizioni di cui sopra, ma in sillaba chiusa, > [è]: [accènne] ‘accendere’, [koscénza] ‘coscienza’, ecc. È (dati –U,-I finali latini) per metafonesi di tipo sabino-ciociaresco > [e] : [bellu] ‘bello’ (ma [bèlla]). È (dati –U, -I finali latini) per metafonesi di tipo napoletano o antico-romanesca o dittongamento metafonetico) > [jé], col timbro della vocale sillabica chiusa: [ljéttu] ‘letto’.

E, I (lat.volg. e), con vocale finale latina diversa da –U, -I > [e]: [kannélla] ‘candela’ e, in condizioni che nel fiorentino sono ana fonetiche, [vénce] ‘vincere’, [matrégna] ‘matrigna’, ecc. - e(dati –U, -I finali latini), per metafonesi di tipo centro- meridionale, > [i]: [tittu] ‘tetto’. -ì(lat.volg. i) > [i]: [amiku] ‘amico’, ecc.

-ò(lat.volg. ò), con vocale finale latina diversa da –U, -I, in sillaba aperta e chiusa, > [ò] : [ròta] ‘ruota’, [òme] ‘uomo’, ecc. -ò(dati –U,-I finali latini), per metafonesi di tipo sabino-ciociaresco, > [o]: [foku] ‘fuoco’, [bonu] ‘buono’ ma [bòna] ‘buona’. 3

O, U (lat.volg. o) con vocale finale latina diversa da –U, -I, > [o] : [sposa] e,in condizioni che nel fiorentino non sono anafonetiche, [mogne]‘mungere’, [onta] ‘unta’, ecc. -o(dati –U, -I finali latini), per metafonesi di tipo centro- meridionale, > [u]: [kuntu] ‘conto’, [sulu] ‘solo’ (ma [sola], [suli] ‘soli’. -U(lat.volg. u) > [u] : [muru], [lupu], ecc. Fenomeni di distribuzione Distribuzione conforme allo standard (ma non ai dialetti dell’Umbria settentrionale) per quanto riguarda la vocale più aperta; asimmetria relativamente agli esiti delle vocali semiaperte (molto probabilmente inesistente in antico); la distribuzione delle toniche risulta poi notevolmente diversa anche dall’italiano per quanto concerne gli altri fonemi vocalici a causa dell’aumentata occorrenza di suoni semichiusi o chiusi dovuta soprattutto ai vari tipi di metafonesi. Vocalismo atono A differenza del perugino, nel dialetto di Spoleto (e in tutti quelli dell’Umbria sud-orientale) non c’è in genere affievolimento o dileguo di vocali atone né in protonia né in postonica, nella singola voce o nella catena sintagmatica. Vocali protoniche /a/, malgrado i non rari casi di aferesi : [scélla] ‘ala’ [axilla(m)] ecc., in posizione iniziale assoluta, dopo pausa, presenta una frequenza maggiore che in italiano perché reintrodotta come vocale prostatica di appoggio quasi sempre con allungamento della consonante seguente (soprattutto nei verbi): [abbuskà] ‘buscare’, [abbenànke] ‘sebbene’,ecc. In posizione postconsonantica, marcata tendenza alla risoluzione di e > [i], o > [u], [vinidìttu] ‘benedetto’, [furtùna] ‘fortuna’, ecc. /e/ di fronte a /r/ ha oggi quasi la stessa distribuzione del perugino: [tarina] ‘terrina’, [kanerìnu] ‘canarino’, ecc. Vocali postoniche Nell’intertonica dei proparossitoni, in genere la vocale di base latina subisce alterazioni per spinte dissimilative rispetto alla tonica, per armonizzazione alla finale, ecc.: [kòmmitu] ‘comodo’, [àrburu] ‘albero’, [fétiku] ‘fegato’. In presenza di geminata labiale, /o / è preferito ad /i/ : [amàbbole] (arcaico) ‘amabile’, ecc. Nelle forme verbali con particella enclitica : [agghjìnete] ‘affrettati’, ecc. Non rari i casi di epentesi : [résiku] ‘rischio’, [genuvìnu] ‘genuino’, ecc. Vocalismo finale Nel triangolo vocalico dello spoletino possono occorrere tutti e cinque i fonemi (due rami e tre gradi di apertura) : /i/ /u/ /e/ /o/ /a/ Le vocali finali si mantengono intatte : a differenza dello standard si ha anche [kwìllu pjéde] ‘quel piede’, ecc. Non sempre si ha tendenza a mantenere la distinzione fra /-o/ ed /-u/ latine originarie secondo la ragione etimologica : [céllu] ‘uccello’, ecc.

4

Altre particolarità -a,è anche marca di plurale tipo [le prata] ‘i prati’. -o,di frequenza molto ridotta, è morfema desinenziale di sostantivi, aggettivi, eccetto morfemi con valore neutrale : [lo vinu] ‘il vino’, ecc. -u,di altissima frequenza, è segnale morfologico dei morfemi singolari : [mulu] ‘mulo’, ecc. -i,oltre ad essere marca di maschile plurale, si trova al singolare in [barbjèri] ‘barbiere’, ecc. -e, fra l’altro, è sempre anche marca di femminile plurale, specialmente in voci straniere terminanti per consonante: [gasse] ‘gas’. L’epitesi più frequente, invece, dopo gli ossitoni è /-ne/ : [ammagnàne] ‘a mangiare’, ecc. Semivocali [j], [w] Allofoni rispettivamente di /i/ e di /u/ : l’occorrenza di [j] è notevolmente ridotta rispetto allo standard dalla risoluzione del suffisso –ariu(m) > [-aru]; essa si limita ai dittonghi discendenti e agli ascendenti che non si trovino in posizione iniziale di sillaba : [pjéti] ‘piede’. La [j] dei dittonghi ascendenti, invece, che si trovi in posizione iniziale di sillaba, in genere si rafforza fino a raggiungere il suono della fricativa palatale sonora [j], sovente intenso [jj]: [jjéri] ‘ieri’, ecc. Per fenomeni di interferenze e di ipercorrettismo dovuti alla mancanza dell’opposizione fonematica tra /j/ /gl/. Per quanto concerne la [w], essa raggiunge in certi contesti sintagmatici una realizzazione simile a quella dei fricativi anche se la spirantizzazione è ridotta (cfr. bilabiali e velari).

Fonemi consonantici Occlusive Realizzazione in genere atipica rispetto alla norma della lingua comune delle occlusive intervocaliche specialmente sorde /p t k/ (i fenomeni interessano quasi tutta l’area dell’Umbria sudrientale). L’articolazione delle medesime, la cui esatta natura attende ancora una descrizione esauriente tramite i dati di fonetica sperimentale, può realizzarsi in posizione intervocalica e in nessi di occlusive più vibranti con una debole spirantizzazione e con la lenizione (umbro- laziale). I due fenomeni non sono territorialmente uniformi né stabili in uno stesso parlante e nemmeno all’interno di una medesima situazione comunicativa. I primi risultati di inchieste ancora in corso darebbero, anche per quanto riguarda il territorio spoletino, la compresenza di casi di spirantizzazione e di lenizione, la quale ultima sembra diventare preponderante man mano che ci si sposta verso la parte meridionale dell’area. Si vedano, ad es. [parlàthu] ‘parlato’, [rekàzzu] ‘fidanzato’, [la kotika] ‘la cotica’, con la fricativa interdentale sorda e la velare sonora nei primi due lemmi e con suoni leni (misti o mormorati) nel terzo. Si registra inoltre una più decisa tendenza alla lenizione di consonanti postnasali e postliquide (in presenza di liquide si può parlare di vera e propria sonorizzazione: [kampàna], [ardu] ‘alto’, [surgu] ‘solco’, ecc.). Compresenti ai fenomeni di spirantizzazione e di lenizione sono il fenomeno di rilassamento di sonorità (che a volta sembra, specialmente nei proparossitoni, giungere a un vero e proprio assordimento) di consonanti intervocaliche ed anche in nessi di nasale più occlusiva sonora e quello, parallelo, del mantenimento di sorde di base : [me dòle] ‘mi duole’, [lu mètiku] ‘il medico’, [laku] ‘lago’, ecc. Bilabiali /p/, /b/, B + vocale o B intervocalica (latina o romanza) tendono a spirantizzarsi >[v] e,in posizione intervocalica di frase > [w] (es. [tavàkko] ) oppure > [ ] (es. [sta uttìa] ‘questa bottiglia’). Parimenti –RB-> [rv]: [la vàrva] ‘la barba’, ecc. Il fenomeno è in via di attenuazione, sostituito dal

5

rafforzamento della occlusiva bilabiale in posizione iniziale (dopo pausa) : [bbonanòtte] ‘buonanotte’ e intervocalica : [va bbène] ‘va bene’. Dentali /t/, /d/. Inserzione di una /d/ omorganica (o della sequenza /d/ + e,i) nei nessi di /sr/, /sl/. Molto comune la risoluzione di D intervocalica > [ ] : [krij] ‘credi’, [te l àgghjo ittu] ‘te l’ho detto’, ecc. (che è anche di tutta l’area sud-orientale). Da notare [koa, kova] ‘coda’ (con l’inserzione di un suono di transizione per evitare lo iato) e [rove] ‘rodere’, ecc. Velari /k/, /g/. Rari casi di C + a , G + a iniziali > [ ] : [lu attu] ‘il gatto’ ma anche [lu alle] ‘il gallo’. Perdita dell’articolazione velare anche in [vòjjo wardà] ‘voglio guardare’ e nei nessi di sonora con – R + vocale in posizione iniziale: [lo rane] ‘il grano’, [lu rillu] ‘il grillo’. AFFRICATE Dentali /tz/, /dz/. Sempre intense in posizione iniziale di parola e intervocalica. Distribuzione diversa dal toscano con occorrenza, di preferenza, della sonora al posto della sorda: [dzziu], [koladzzjone], ecc. Per [dz] allofono di /s/ in nesso con liquide e nasali, cfr. fricative (dentali). Alveo-palatali /c i/, /g i/. La sorda non può mai occorrere tra vocali e si realizza nell’allofono deaffricato [sc] (di grado tenue): [ciscìlia] ‘Cecilia’ e ‘Sicilia’, [la scéna] ‘la cena’, ecc. In nesso con laterale dentale (che si rotacizza), il fonema sordo si sonorizza: [dorge] ‘dolce’, [fàrge] ‘falce’, ecc. Alquanto recente e dovuta alla progressiva italianizzazione del dialetto è l’opposizione /ci/ vs /gi/ in quanto l’esito di j del latino volgare o preromanzo, qualunque sia la base del latino classico, è /gh/ e /j/. Ormai, si va estendendo l’uso di /gi/ toscano che, in posizione intervocalica e anche in posizione iniziale assoluta, a Spoleto e in gran parte dell’Umbria sud-orientale, è rafforzata : [ammagghjinàsse] ‘immaginarsi’, [la ggènte] ‘la gente’, ecc. Postpalatali /kj/, /ghj/. Come nel perugino è presente nello spoletino /c i/, affricata postpalatale sorda, con funzione distintiva rispetto alla velare vera e propria (l’opposizione è a bassissimo rendimento funzionale: /mukkj/ ‘mucchi’ vs. /mukki/ ‘biondi, rossicci’). Anche per la sonora /ghi/, a differenza di quanto avviene per il perugino e per altri dialetti dell’Umbria, ci sembrano sussistere le condizioni per l’attribuzione dello status fonetico : essa infatti conserva ancora un netto valore distintivo rispetto alla velare sonora /g/ malgrado lo scarso rendimento funzionale dell’opposizione relativa: /ghjùstu/ ‘giusto’ vs. /giustu/, ecc. Storicamente rappresenta, in alternanza con /j/, l’esito di J del latino volgare o preromanzo, qualunque sia la base di latino classico (G + e, i oppure G intervocalico +e,i, J-, -J-, Dj-, -Dj-): [ghjènte (jènte) ‘gente’,ecc. Inoltre in esso, sempre in alternanza con /j/ si realizzano GL-, CL- e, tra vocali, -G(U)L- : [ghjànna (jànna)] ‘ghianda’, ecc. Circa l’uso di /ghj/ e di /j/, si possono rilevare certe costanti. In posizione iniziale assoluta e tra vocali, è preferito /ghj/, spesso rafforzato: [gghjokamo] ‘giochiamo’, [pègghjo] ‘peggio’, ecc. In fonetica sintattica (in posizione debole di frase), si usa di preferenza /jj/: [era jjallu] ‘era giallo’, ecc. Dopo particelle rafforzanti compare più spesso /ghj/: [pju-gghjù] ‘più giù’, ecc.; però anche : [tre jjujddì] ‘tre giovedì’, [a jjugno] ‘a giugno’. Se precede nasale, invece di [lu jjoku] ‘il gioco’ si ha : [u-gnòko] ‘un gioco’, ecc. FRICATIVE Labiodentali /f /, /v /. La sorda tra vocali, e soprattutto in nesso con nasale preconsonantica, si realizza a volte come lene: [nfatti] ‘infatti’. V intervocalica > [ ], molto più frequentemente che nel perugino: [ua] ‘uva’, [faa] ‘fava’, ecc. Però, malgrado anche diversi gradi di betacismo [marba] ‘malva’ e la sporadica risoluzione della labiodentale sonora in [w] con un’articolazione velare di 6

appoggio [gwerru] ‘verro’, ecc., la frequenza di /v / rimane nettamente superiore a quella dello standard a causa della spirantizzazione della bilabiale sonora (B + vocale, B intervocalico > [v]). Sibilante dentale sorda /s/ con gli allofoni [sc], [s], [z], [dz]. Condizione alquanto diversa dallo standard in quanto, come nel perugino, in contesti intervocalici, condizioni centro- meridionali di totale assordimento [naso, kasa, analisi]; nei nessi con /s/ preconsonantico, davanti a sorda abbastanza frequentemente occorre [sc] realizzato come alveo-prepalatale: [sctrégne] ‘stringere’, ecc. e davanti a sonora, il corrispettivo [s] : [sbajjà] ‘sbagliare’, ecc. Infine [s] in nesso con /l r n/ precedenti si risolve nell’allofono affricato [z] o, più spesso [dz] : [n-zomaru] ‘un somaro’. Alveo-palatale sorda /sc/. Può essere articolata come una fricativa di grado tenue o di grado rafforzato: [sc], [ssc]. La tensione di lunghezza ha valore distintivo : [piscione] ‘pigione’, [pisscione] ‘piscione’, ecc. Nel primo caso [sc] è risposta diretta al latino –SJ- : [vascià] ‘baciare’; è poi realizzazione di /ci/ tra vocali: [la scéna] ‘la cena’ (cf. affricate) e, a volte, allofono di /s/ più consonante sorda : [sctàgna] ‘tanica’. Compare infine in diverse parole di varia origine, in genere come esito di G intervocalico di base, che si riflette nell’esito toscano di affricata alveo-palatalesonora : [riscìstru] ‘registro’, ecc. Nel secondo caso, con la realizzazione rafforzata [ssc] anche in posizione iniziale, il fonema può derivare da –SC + e,i , SI + vocale, SSJ intervocalico, X intervocalico: [prèsscia] ‘fretta’, [ssci] ‘sì’, ecc. Palatale sonora /j/ di grado rafforzato rispetto alla l mouillée francese. E’ assente il fonema laterale palatale dello standard. Di regola intenso [jj], in contesto intervocalico: [jokà (ghjokà)] ‘giocare’, [tèjja(tègghja)] ‘teglia’, ecc. (Per altri esempi e per le derivazioni dal latino in alternanza con /ghj/, cfr. affricate postpalatali).Inoltre /j/ continua i nessi latini (L)LJ intervocalico, (L)L(I)G intervocalico: [fòjja] ‘foglia’, [ajju] ‘aglio’, ecc.In [nejje] ‘neve’, [bejje] ‘bere’, ecc. ; /jj/ è suono epentico di appoggio sviluppato in seguito a V intervocalica > [ ] e a D intervocalica > [ ] .(Cfr. anche semivocali).

VIBRANTI Dentale /r/. All’aumento dell’occorrenza rispetto allo standard (cfr. laterali) fa riscontro una rilevante diminuzione della frequenza della medesima che non può occorrere in posizione preconsonantica nei contesti di infiniti più particelle pronominali e avverbiali enclitiche (assimilazione regressiva): [favve] ‘farvi’, [parlàtte] ‘parlarti’, ecc. LATERALI Dentale /l/. Si presenta, in genere, solo in posizione iniziale o in contesto intervocalico (es. [kremènte] ‘clemente’ e [ardu] ‘alto’, [purge] ‘pulce’ con sonorizzazione della consonante seguente). Ma LD intervocalico > [llu]: [kallu] ‘caldo’, ecc. Per la laterale palatale dello standard realizzata come fricativa palatale sonora /j/, cfr. fricative. NASALI Bilabiale /m/. Storicamente, oltreché dal latino M + vocale, M intervocalica, risulta, geminata, dai nessi MB e NV intervocalici che > [mm]: [pjùmmu] ‘piombo’, [mmìdja] ‘invidia’. Per lenizione umbro- laziale: [kampo], [m-po’] ‘un poco’. Dentale /n/. Continua il latino N, iniziale o interno, ed è anche risoluzione del nesso GN intervocalico: [kwinatu] ‘cognato’. Geminata, può rappresentare l’esito di ND intervocalico latino: 7

[munnu] ‘mondo’, [kwanno] ‘quando’, ecc. Per lenizione umbro- laziale: [bjanko], [montagna], ecc. Davanti ad occlusiva bilabiale sorda e sonora, ne assume il punto di articolazione: [m-mallittu] ‘un balletto’, ecc. Palatale /gn/. Ha una realizzazione intensa, sia in posizione iniziale che tra vocali: [gnokku] ‘gnocco’, [pjagne] ‘piangere’. Storicamente, rappresenta l’esito dei seguenti nessi : NJ intervocalico (primario e secondario): [skugnuru] ‘scongiuro’, ecc.; MJ intervocalico [vellegnà] ‘vendemmiare’; NG finale + e,i : [fugni]; NCL e NGL intervocalici : [gnòstru] ‘inchiostro’, [gnuttì] ‘inghiottire’, ecc.

Principali fenomeni di distribuzione Come nel perugino, in posizione iniziale, aumento dell’occorrenza di fenomeni consonantici scempi o rafforzati e di nessi (anche atipici) rispetto all’italiano standard, per aferesi della vocale etimologica in posizione iniziale assoluta: [céllu] ‘uccello’, [mmorojjà] ‘imbrogliare’, ecc. e per prostesi consonantica dovuta soprattutto all’accresciuta frequenza di s privativo o intensivo: [scfetàsse] ‘cessare di fare le uova’, ecc. In posizione interna, rara è la semplificazione delle consonanti che, in genere, non ha occorrenza postonica : [matina] ‘mattina’, [kaminà] ‘camminare’, ecc. Rilevante invece, è il fenomeno della geminazione consonantica in posizione protonica, con l’allungamento della consonante iniziale etimologica in seguito alla prostesi di una vocale di appoggio: [addotà] ‘dotare’, ecc. e, in posizione postonica, nei proparossitoni dove una consonante scempia non può presentarsi, in genere, dopo la vocale accentata: [sctòmmiku] ‘stomaco’, [sàbbitu] ‘sabato’, ecc. In posizione finale, nessun fonema consonantico può occorrere (cfr. vocalismo finale).

Rafforzamento sintattico E’ presente ma, come si è visto, con alcune eccezioni: [dimme se –kke-ffaj] ‘dimmi ciò che fai’; [ke-tte sa kattiu] ‘ti pare cattivo?’; [ò fattu], [a vistu], [sta male], ecc. Come reliquie: [lu-rre] ‘il re’, [li-rre] (pl.), ecc.

Fonologia di giuntura Oltre ai fenomeni che intervengono in sede di fonosintassi, di cui si è dato conto finora, vanno rilevati: a) gli esiti dell’occlusiva bilabiale sonora etimologica, iniziale di parola, in vari contesti: [mmasciu] ‘un bacio’, [du wasci] ‘due baci’, [tre bbasci] < baseu(m); i troncamenti che intervengono nelle forme verbali di terza pers.pl. del presente indicativo e anche del futuro: [ke sto (stonno) a-ffà] ‘che stanno a fare?’, ecc. b) la forma aferetica /ke/ dell’aggettivo pronominale indefinito per [kwalke] ‘qualche’: [ò vistu sulu ke scillìttu] ‘ho visto solo qualche uccelletto’. c) la forma aferetica /e/ di /ke/ (congiunzione e pronome): [è m-pèzz e-cce roppe] ‘è un pezzo che ci rompe’, ecc.

8

MORFOSINTASSI L’articolo Articolo determinato ________________________________________________________________________________ contesto parola iniziante per consonante parola iniziante per vocale

m.s. /lu/ [u] /l/

m.s. “neutro” /lo/ [o]

m.pl. /i/ /l/

f.s. /la/ [a ] /l/

f.pl. /le/ [e] /l/

Esempi: m.s. [lu trokku] ‘abbeveratoio’, [l asse] ‘l’asso’, [u poru nonnu mia] ‘il mio povero nonno’, [lu vinu] ‘il vino’ (con valore dimostrativo, in riferimento all’oggetto di cui si parla), [lo vino] ‘il vino’; m.pl. [li foki] ‘i fuochi’, [l attrézzi] ‘gli attrezzi’; f.s. [la scèrkwa] ‘la quercia’, [a tòssa] ‘la tosse’, [ l èrba] ‘la verdura (commestibile)’; f.pl. [le vardàsce] ‘le ragazze’, [e purge] ‘le pulci’, [l àsule] ‘le asole’. Particolarità a) Presenza dell’articolo di tipo aferetico (sempre di forma forte) [u], [o], [a], [e]; /lo/ ([o]) introducono il neutro di materia. b) Il nome proprio femminile non è mai preceduto dall’articolo: [maria nun ci scta] ‘Maria non c’è’, ecc.

Preposizioni articolate : /de/ ‘di’: [de lu kane, du (u) kane] ‘del cane’, [de la matònna, da (a) matònna] ‘della Madonna’; /kon/ ‘con’: [ku (u) prisciuttu] ‘con il prosciutto’; /a/: [a (a) fjéra] ‘alla fiera’, ecc. Articolo indeterminato Contesto Parola iniziante per consonante Parola iniziante per vocale

/n/

m.s. /nu/ /n/

f.s. /na/ /n/

Esempi : m.s. [n kane] ‘un cane’, [l-libbru] ‘un libro’ [nu strillu] ‘uno strillo’, [n accidènti]; f.s. [na ranuskja] ‘una grandine fitta’, [n èrba] ‘una verdura commestibile’, ecc. Tutti gli articoli sono proclitici. Il sostantivo Lo schema morfologico singolare e plurale dei sostantivi isomorfi è il seguente: singolare

a

e

è

m.

i

i

inv.

f.

e

inv.

i

ì

o

u

inv.

inv.

i

i

plurale

9

Esempi: m. [fukista] ‘fochista’ vs. [fukisti], [fume], ‘fumo’ vs. [fumi], [pjéti] ‘piede, -i’, [lo vino] (con valore neutrale) vs. [li vini], [surgu] ‘solco’ vs. [surghi]; f. [scélla] ‘ala’ vs. [scélle], [botte] ‘botte, botti’. A differenza dello standard, quindi, lo spoletino insieme ai dialetti dell’Umbria sud-orientale, presenta anche la /u/ come vocale finale e come morfema del maschile singolare di altissima freque nza. L’area registra inoltre, preceduti dalla forma neutrale dell’articolo /lo/ ([o]), anche sostantivi con valore neutrale (neutro di materia) in genere terminanti in /o/ (raramente in /e/): [lo vino], [lo pane]. Ne discende che l’opposizione /u/ vs. /o/ assume valore morfematico: [pàssame lo vinu] ‘passami il vino (che hai davanti), [lo vino sctanno è-kkàru ngwastìtu] ‘il vino quest’anno è carissimo’. Bassa la frequenza dei sostantivi con vocale finale accentata -i [k-aparrè] ‘vassoio,’, [luniddì] ‘lunedì’, ecc. Eteromorfi. Per metafonesi: [dènte] vs [djénti], [patrone] ‘padrone’ vs. [patruni], ecc. Altri : [funku] ‘fungo’ vs. [fugni], [òme] ‘uomo’ vs. [ommini]. Da notare : [milu] 1. melo (albero); 2. mela.

L’aggettivo

Schema morfologico degli aggettivi (e dei participi) isomorfi:

singolare

u m.

a

i

e i

pl.

inv. f.

e

i inv.

Esempi: [fjàkku] ‘fiacco’ vs. [fjàkki], [fjakka] vs. [fjakke]; [difìscile] ‘difficile’ vs. [difiscili]; [attènte] ‘attento, -a, -i, -e’. Comparativi e superlativi. [st ua è-ttantu trista pe-kkwànte è bbèlla] ‘quest’uva è tanto cattiva di sapore quanto bella a vedersi’. Per il superlativo, in mancanza della forma in /- issimo/, si ha, per esempio, [è bbèllu fòrte] ‘è molto bello’ (superlativo intensivo attenuato), [so amari arrabbiati] ‘sono amarissimi’, ecc.

10

Numerali /unu duj tré kwattru scénkwe (arc.) sèi sètte òtto nòe dèsce (désci) ùnnisci dodesci tredesci kwattòrdesci kwìnnisci sétisci discissètte discidòtto…vénti…scéntu duscéntu mille duemila mmijjone m-mijjardu/, ecc. Tra le particolarità: [duj] (m.) vs. [due] (f.), [tutti a-dduj] ‘tutti e due’ (m.) vs. [tutti a-ddue] (f.) Il pronome Pronomi personali Forme soggettive toniche

Forme complementari toniche

/io/

/me/

/tu/

/te/

/issu/ (m.)

/issu/ (m.)

/éssa/ (f.)

/éssa/ (f.)

/nuj/

/nuj/

/vuj/

/vuj/

/issi/ (m.)

/issi/ (m.)

/ésse/ (f.)

/ésse/ (f.)

Forma soggettiva proclitica [ t aj raggione] ‘hai ragione’. Forma soggettiva enclitica : /vo/ diventa parte integrante nella 2° persona pl. del passato remoto del verbo essere: /fùssivo/ ‘voi foste’ e del condizionale presente (sempre del verbo essere): /sarrèssivo/ ‘sareste’, ecc.

Forme complementari atone

Forme complementari atone

(in funzione di oggetto)

(in funzione dativale)

/me/

/me/

/te/

/te/

/lu/ [u] ; /lo/ [o] (m.)

/jje/ (m.e f.)

/la/ [a] (f.) /ce/

/ce/

/ve/

/ve/

/li/ [i] (m.)

/jje/ (m.e f.)

/le/ [e] (f.)

11

Pronome riflessivo di terza persona. Forma tonica. Il /se/ non è molto usato; si preferisce, al suo posto /issu/, /éssa/, ecc.; [anno fattu tuttu da per issi] ‘hanno fatto tutto da sé’. Forma atona. /se/ ‘sì’: [se spèkkja sèmpre] ‘si specchia sempre’.

Particolarità. a) Per l’obliquo del pronome vengono adoperate ambedue le forme, tonica e atona: [a issu jje tòkkono le vèstje] ‘a lui tocca il bestiame’. b) Generalmente di adopera /jje/ nell’espressione [je l ò fatta] ‘ce l’ho fatta’.

Pronomi e aggettivi possessivi maschile

femminile

singolare

plurale

singolare

plurale

/ mia/

/mia/

/ mia/

/mia/

/tua/

/ tua /

/tua/

/tua/

/sua/

/sua/

/sua/

/sua/

/nosctru/

/nosctri/

/nòsctra/

/nòsctre/

/vosctru/

/vosctri/

/vòsctra/

/vòsctre/

/sua/ [de issi]

/sua/ [de issi]

/sua/ [de issi]

/sua/ [de issi]

In funzione di aggettivo pronominale: [papà-mmia] ‘mio padre’, [mamma tua] ‘tua madre’, ecc., con l’aggettivo sempre posposto al nome: [u karru sua e u mia] ‘il suo carro ed il mio’, ecc. In funzione predicativa, il pronome possessivo preceduto dall’articolo: [kwìllu pòttu è lu sua] ‘quel bambino è il suo’.Nelle zone marginali (appenniniche) dell’area, sono ancora in uso forme con l’agglutinazione a schema invertito (sostantivo a carattere affettivo e aggettivo possessivo): [sòrita] ‘tua sorella’, [màmmata] ‘tua madre’, [fràtimu] ‘mio fratello’, [zìesu] ‘suo zio’. Sempre nel discorso affettivo, ha luogo l’omissione dell’aggettivo possessivo riferito ai componenti della famiglia di chi parla o di chi ascolta: [spètti mamma] ‘aspetti mia (o tua) madre?’, [c’ ò nònna ke sta pòko bbène], [èkko mamma] ‘ecco mia madre’.

12

Pronomi e aggettivi dimostrativi

Pronomi

m.s. /kwistu/ [kwìssu] /kwésto/ /tistu/

/tésto/

/kwillu/ /kwéllo/

m.pl.

f.s.

f.pl.

/kwìsti/

/kwésta/

/kwéste/

/tisti/

/tésta/

/téste/

/kwilli/

/kwélla/

/kwélle/

Aggettivi

m.s.

m.pl.

f.s.

f.pl.

/stu/

/sti/

/sta/

/ste/

/kwìllu/

/kwìlli/

/kwélla/

/kwélle/

/tistu/ non corrisponde quasi mai all’uso del fiorentino ‘codesto’ e significa in genere ‘questo qui’. La forma in /- o/ (che non presenta alla tonica il fenomeno della metafonesi) si adopera con sostantivi di valore neutrale e generico (v.sostantivi). Come aggettivo pronominale, invece di /kwìstu/, si adopera la forma aferetica /stu/ (che si elide davanti a vocale): [stu vardàsciu] ‘questo ragazzo’, [st òme] ‘quest’uomo’. Anche /kwìllu/ si elide davanti a vocale: [kwill aku] ‘quell’ago’ ma, a differenza dello standard: [kwìllu ròspu] ‘quel rospo’, ecc.

Pronomi e aggettivi indefiniti

/karkuno, kwarkidùnu, kidunu/ ‘qualcuno’: [ c è-kkwarkidunu ke-cc a mille lire] ‘c’è qualcuno che ha mille lire?’, /kikkòsa/ ‘qualcosa’, /nisciuno/ ‘nessuno’ (si usa generalmente come pronome, raramente come aggettivo; al suo posto, in funzione aggettivale, si adopera l’espressione [manko n,na]: [n ci sctia manko m-bardasciu] ‘non c’era nessun ragazzo’), /gnènte/ ‘niente’: [ke gnènte gnènte va a-ttrèvi] ‘non andrà mica a Trevi?’. Per la forma aferetica di /kwalke/ cfr. consonantismo (fonologia di giuntura).

13

Pronomi allocutivi

Abbastanza usuale il /tu/ anche nei rapporti non confidenziali.

L’avverbio a) di tempo : [gnipoko] ‘ogni tanto’, [masséra] ‘questa sera’, [mo, mmo, ammò] ‘ora’, [gghjà] ‘già’, [dimatina] ‘domattina’, [passato dimani] ‘dopodomani’, [mantemane] ‘stamani prima di giorno’, [ogghji] ‘oggi’, [pua, pu] ‘poi’, [asséa] ‘ora’, [moramae, ormae] ‘ormai’; b) di luogo : [derèto] ‘dietro’, [jjo,jjù] ‘giù’, [ddò] ‘dove’, [ttèkko, dèkko,djèkka] ‘qui’, [djésta] ‘qui intorno’, [dèllo, ttèllo, dèlla, dellafò] ‘lì’, [dekko menzu] ‘lì in mezzo’, [dekkofò, djekkafò] ‘da questa parte, qui fuori!’. c) di modo : [kuscì, akkuscì, akkuscìnto] ‘in questo modo’, [luscì, alluscì] ‘in quel modo’, [a bbàbise] ‘a casaccio’, [a-ggargallozzu] ‘a garganella’, [a-ppisciaréllu] ‘a getto continuo’, [a-ttintuni] ‘a tastoni’, [scintu] ‘a sedere’. Uso preposizionale di alcuni avverbi di luogo : [llà u muru] ‘presso (o ‘su’) il muro’, [llà lu kòre] ‘nel cuore’, [su-kkasa] ‘in casa’, [jjù lu spacciu] ‘giù allo spaccio’, ecc.

Affermazione /sci/ [scine] (ma non molto comune). Negazione /nun/ ‘non’ con l’allomorfo [n] (e adeguamento al punto di articolazione della consonante seguente) davanti a consonante scempia: [nun fa male], [n kanta], [m-balla] ‘non balla’, ecc.; /no/ [nu] ‘non’ davanti a consonante foneticamente realizzata sempre lunga ed a nessi consonantici che non siano formati da muta (o effe) più liquida: [no-rragghja] ‘non raglia’, [no zzompà] ‘non saltare’, [no jje (gne) dessi troppu àzziku] ‘non provocarlo troppo’, [nu scrie mae] ‘non scrive mai’, ecc. Con gli allomorfi [n], [nn] davanti a vocale: [ankò (n) è-kkòttu] ‘ancora non è cotto’.[nu (u) viti] ‘non lo vedi?’; [gne la faccio ppjù] ‘non ce la faccio più’./no/, [nòne] ‘no’. Preposizionali (particolarità) /n/ ‘in’ (con adeguamento al punto di articolazione della consonante seguente): [m-pjazza]; /su/ ‘su,in’: [l agghjo lassatu su la ghjésa] ‘l’ho lasciato in chiesa’. Rafforzamento dativale in uso nell’umbro settentrionale (rarissimo e pressoché inesistente): [da-tte te lo dirrò io] ‘a te lo dirò io’; accusativo preposizionale: [kjamono a-tte]; d) [kome se dove da fa] ‘come si deve fare?’; e) [non ve gusta de stacce] ‘non vi piace starci?’, [se sintia de vatte] ‘si sentiva battere’, ecc. a) b) c)

Prefissi e suffissi Risoluzione del prefisso latino RE > [ar-, ari-]: [arbirà] ‘rigirare’, [arjèsse] ‘essere di nuovo’, [arijjì] ‘andare di nuovo’, ecc. Per gli esiti dei suffissi –ariu(m), -aria(m), cfr. vocalismo tonico : oriu(m) si realizza in [-uru]: [lavaturu].

14

Diminutivi: a differenza dell’umbro settentrionale, i suffissi più usati sono /-ittu/: [guccìttu] ‘goccetto’, [bascìttu] ‘bacetto’; /-illu, -éllo, -élla/: [karillu] ‘carino’ vs [karélla], [nu tuzzittìllu] ‘un tozzetto’; /-ucciu/: [kavallucciu] ‘cavallino’, [karùcciu] ‘carino,gentile,simpatico’,ecc. Verbi Gli ausiliari Inf. pres. /èsse/ Ind. pres . /sò

Imperf.

Pass.r.

‘essere’

si (séi) è sémo séte sonno (so) / /èro èri èra eriàmo (èrimo) eriàte (èrivo) èrono (èrno) /

/avé/ ‘avere’ /c’ agghjo c’ ai c’a c’émo c’ete c’onno (ò) / /io (c’io) ii ia iamo iate iono /

/fui (fuvvi) fusti fu

/étti (c’ étti) (ibbi) avisti (isti) étte (ibbe)

fùssimo fuste (fusti) (fùstevo) (fùssivo) furno (furro)/

émmo (éssimo) avéssivo éttero (ibbero) /

Fut.

/sarrò sarraj sarrà sarrémo sarréte sarronno (sarrò)/

/arrò (c’arrò) arraj arrà arrémo arréte arronno/

Cond.pr.

/sarrio sarristi sarria sarréssimo sarréssivo sarrìono/

/arrio (c’arrio) (avria) arristi (avristi) arria arréssimo arréssivo arrìono/

Part. passato Gerundio

/statu/

/autu/

/essènno/

/aènno/

Le coniugazioni regolari Tempo

Persona

I coniug.-à

II coniug. –è, -e

III coniug. –ì

15

Inf. presente Presente Indicativo 1° sing. 2° sing. 3° sing. 1° plur. 2° plur. 3° plur. Tempo Persona Imperfetto 1° sing. 2° sing. 3° sing. 1° plu. 2° plu. 3° plu. Passato remoto 1° sing. 2° sing. 3° sing. 1° plu. 2° plu. 3° plu

/parl-à/ –o –i –a –amo –ate –ono –ao –ai –aa –iamo –iate –àono –aj –asti –ò –àssimo –àssivo -orno (-arno) (-arro)

Futuro

/vet-è, mète/ -o -i -e -émo -éte -ono

/partì/ -o -i -e -émo -éte -ono

-io -ii -ia -iamo -iate -ìono -étti -isti -étte -éssimo -éssivo -érno (-érro) (éttero)

-io -ii -ia -iamo -iate -ìono -étti -isti -étte -éssimo -éssivo -éttero (-érno) (érro)

1° sing. –arò -erò 2° sing. –araj -eraj 3° sing. –arà -erà 1° plu. –arémo -erémo 2°plu. –aréte -eréte 3°plu. –aronno -eronno Il passato remoto è, in genere, preferito al passato prossimo. Congiuntivo : Praticamente inesistente, è sostituito in genere dall’imperfetto espressioni come: [te pozzino ammazzà] ‘va in malora’. Cond. Pres. 1° sing. –ario -erio 2° sing. –aristi -iristi 3° sing. –aria -iria 1° plu. –aréssimo -eréssimo 2° plu. –aréssivo -eréssivo 3° plu. –arìono -irìono

-irò -iraj -irà -irémo -eréte -eronno indicativo o dal condizionale. Si usa in -irio -iristi -iria -iréssimo -iréssivo -irìono

Per l’imperativo negativo: [n fascìssi gnènde] ‘non fare nulla’, oppure con l’infinito come nello standard: [no gni lajjò] ‘non andare laggiù’, ecc. Participio passato /-atu/ /-utu/ /-itu/ Infinito. Quando l’infinito è accompagnato dalla negazione, le particelle pronominali possono anche essere preposte, come nel perugino: [spèro de n ce jjì], ‘spero di non andarci’, ecc. Gerundio: / -anno/ (-ènno)

/-ènno/ /ènno/.

Alcuni verbi irregolari /stà/ ‘stare’. Pres. Ind. /stako staj…ecc..issi stonno/. /fà/ ‘fare’. Pres. Ind. /faccio…ecc./. Pass.rem. /fascétti (fisci) fascìsti, fascètte…ecc. issi fascéttero (fascérno) (fascérro)/. /dà/.Pres. ind. /dako daj…ecc./. Cong. (arc.) nell’espressione : [no jje dissi troppo àzziku] ‘non lo allettare troppo’. /dì/ ‘dire’. Pass.rem. /discètte/ ‘disse’, [désse] (nel territorio di Silvignano di Spoleto, sopra Campello).

16

/jjì o gghjì/, anche /annà/ ‘andare’. Pres. Ind. /vako vaj va jjémo (gghjémo ) jjéte (gghjéte) vonno/ ‘vanno’. /poté/ ‘potere’. Pres.ind. /pòzzo poj pòle...ecc./ /paré/ ‘sembrare’. Pres. Ind. /pargo pari pare...ecc./ /dové/ ‘dovere’. Pres.ind. /dovo (doo) dovi (doj) dove (doe)…ecc./. /sapé/ ‘sapere’. Pres.ind. /saccio…ecc./ /kòsce/ ‘cuocere’.Pres.ind. /kòscio kosci kòsce koscémo koscéte kòsciono/. /kuscì/ ‘cucire’.Pres.ind. /koscio kusci kosce koscémo koscéte kosciono/ Forma passiva. E’praticamente inesistente. Forme impersonali: [kwanno unu è-ffimminìnku] ‘quando si è donnaioli…’, [disce k è-mmortu] ‘si dice che sia morto, ecc.

LESSICO Fra le voci più significative : [cifu] ‘madia’; [skurlà] ‘scuotere’; [pulla] ‘gallina’, [mazzamuréllu] ‘fantasma’; [fémmina] ‘donna’; [scélla] ‘ala’; [viru] ‘tacchino’; [arvirà la vira] ‘ridare il tacchino alla tacchina’; [ossu pazzu] ‘malleolo’; [cioppu] ‘zoppo’; [papà (patre)] ‘padre’; [pòtto] ‘bambino’; [ronfekà] ‘russare’; [nénna] ‘mammella’; [nzomarìtu] ‘eccitato sessualmente’; [fimminìnku] ‘donnaiolo’; [mintwà] ‘chiamare, nominare (rif.al nome di battesimo)’; [mukko] ‘biondo, rossiccio’; [petòsciu] ‘ingenuo’; [trofju] ‘morbido’; [vaku] ‘baca, drupa dell’olivo’; [volatùjju] ‘volastro’; [zuppu kolènte] ‘bagnato fradicio’; [me s arkwìra] ‘mi viene in tempo’; [bij mèjjo] ‘bevi ancora’; [lèsciu] ‘melenso’; [lèllu] ‘cocco di mamma (rif.ai ternani)’; [kuturà] ‘ruzzolare, capovolgere’; [skaravujjà] ‘vuotare’; [ciumméllu] ‘goffo’; [attòrta] ‘torta di mele fatta a lumaca’; [àmpola] ‘parti! pussa via!’ [agghinete] ‘affrettati!’; [arroméntete] ‘affrettati!’; [sctramàno] ‘difficile’; [minò] ‘tu che hai preso il mio nome, senti un po’!’; [nkanàta] ‘rimprovero’; [va présci] ‘va nel peggiore dei modi’; [taolino] ‘tavolo’; [la kommùna] ‘il comune’; [ardunobbléssu] ‘di alto lignaggio, nobile’; [kraddemàne] ‘domani mattina’; [mulufuttùtu] ‘ragazzaccio’; [koèlle] ‘nulla’, ecc.

INTONAZIONE La pretonica nelle interrogative totali e nelle dichiarative può cominciare con una tonalità medioalta, sempre però inferiore a quella di Foligno; è caratterizzata da un movimento tonale più uniforme, con ascesa graduale verso l’accento del gruppo ritmico e l’accento logico della frase.”

Avvertenze e regole di pronuncia Per dare modo di fruire appieno di questa opera ad una platea di lettori più ampia possibile, si è scelto di utilizzare grafemi mutuati, perlopiù, dall’alfabeto corrente. Da notare il segno< k > per la velare occlusiva sorda (che nell’alfabeto corrente si identifica con la c di cane, cuore, chiesa, costola), il segno < j > per la i semiconsonantica (i di ieri, piede, chiave, chiodo), il segno < w > per la u semiconsonantica ( la u di acqua, ecc.), il digramma < gn > per la nasale palatale sonora (es. nidi niente), il digramma gl per la laterale liquida sonora ( < gl > di foglia), < gh > per la velare occlusiva sono ra (es. gh- di ghiro), il segno < è > per la /e/ aperta e il segno /é/ per /e/ chiusa, il grafema /ò/ per la /o/ aperta e il segno /o/ per la /o/ chiusa. Quando si incontra il segno < c > , la relativa pronuncia si deve intendere quella dell’alveo-palatale sorda /c/.

17

Abbreviazioni Queste sono le abbreviazioni più comuni utilizzate in questa opera: agg. = aggettivo ant.= antico ar.= arabo cong. = congiunzione f. = femminile fr.= francese gr. = greco imp. = impersonale interiez. = interiezione lat. = latino loc. = locuzione m. = maschile part. = participio pass. = passato pers.= persiano pl. = plurale prov. = proverbio provenz.= provenzale rifl. = riflessivo s. = singolare topon. = toponimo v. = verbo Legenda dei colori : in blu sono indicati i termini dia lettali raccolti nell’area del comune di Spoleto; in verde

sono contrassegnati i termini dialettali raccolti nel territorio del comune di Campello sul Clitunno, mentre il viola identifica i vocaboli dialettali raccolti nell’area della Valnerina. In arancione, infine, sono rappresentati i termini dialettali arcaici, ormai in disuso. Nel caso un lemma contenga ad esempio l’indicazione 2, vuol dire che la relativa accezione appartiene all’area contrassegnata dal colore di riferimento. L’indicazione (g), invece, significa che tra parentesi è racchiusa la variante fonetica dell’area contrassegnata dal relativo colore. Nel caso l’indicazione racchiusa tra parentesi sia invece dello stesso colore del lemma, è da interpretarsi come variante di pronuncia possibile all’interno della medesima area. Accanto ad alcuni lemmi si è scelto di porre l’etimologia, per dare al lettore alcune esemplificazioni di come il dialetto non sia una corruzione della lingua nazionale. Tutte le etimologie proposte sono state tratte da un volume di riferimento di chiara fama 4 . In relazione a questo, con il simbolo * si indicano le ricostruzioni incerte.

4

Giacomo Devoto, Dizionario etimologico, avviamento alla etimologia italiana, Firenze 1968.

18

Per quanto riguarda l’area del comune di Campello sul Clitunno, si è fatto riferimento anche ad un volume edito precedentemente. 5

5

Domizio Natali, I cassetti della memoria, Campello 1999.

19

20

abbirokkjàta : s.f., avvolgimento. A àbbitu : s.m., vestito, àgghjo kombràtu n’àbbitu a : art.det.fem.sing., la . nou, ho comprato un vestito nuovo. abbaciulì : v., abbagliare. abbjokkàsse : v., demoralizzarsi. abbaciulìtu : aprt.pass., abbagliato. abbjokkàta : s.f., perdita di fiducia. abbakkjàsse : v., avvilirsi. abbjokku : s.m., atto del demoralizzarsi. abbakkjàtu : part.pass., avvilito. abbokkàjju : s.m., protuberanza del tubo da abbàkkju : s.m., agnello da latte. irrigazione dove viene agganciato l’irrigatore; 2 abbastà : v., bastare . aggancio. abbastàtu : part.pass., bastato. abbonà : v., abbonare, fr.abboner. abbatà : v., badare. abbonaméndu : s.m., abbonamento. abbatàtu : part.pass., badato. abbonàtu : part.pass., abbonato. abbàte : s.m., abate, lat. abbas. abbonnà : v., abbondare, lat. abundare. abbenànke : cong., sebbene. abbonnànde : agg., abbondante. abberà : v., abbeverare. abbottàsse : v., gonfiarsi, riempirsi, jerzéra me so abberàtu : part.pass., abbeverato. abbottaàtu komme u rròspu, ieri sera ho abbirokkjà : v., avvolgere. mangiato a crepapelle. abbirokkjà : v., avvolgere la fune dell’argano del abbottàtu : part.pass., gonfio. barroccio.

21

abbozzà : v., abbozzare.

(a)ccennà : v., accennare.

abbozzàtu : part.pass., abbozzato.

(a)ccennàtu : part.pass., accennato.

abbraccik à : v., abbracciare.

(a)ccénnu : s.m., accenno.

abbraccikàta : s.f, abbraccio.

àccia : s.f., canapa.

abbràcciku : s.m., abbraccio.

(a)cciàjju : s.m., acciaio, lat.aciarum.

abbrankurìtu : agg., intirizzito dal freddo.

(a)cciakkà : v., schiacciare.

abbrucià : v., bruciare.

(a)cciakkàtu : part.pass., schiacciato.

abbruciàtu : part.pass., bruciato.

(a)cciàkku : s.m., malanno.

abbruskà : v., bruscare.

(a)cciangikà : v., render cencioso.

abbruskàta : s.f., atto del bruscare.

(a)cciangikàta : s.f., atto del rendere cencioso.

abbruskàtu : part.pass., bruscato.

(a)cciarìnu : s.m., morsetto fermaruota del carro

abbuffàsse : v., mangiare a crepapelle, kwì

agricolo.

cci stà da bbuffàsse komme pporki, qui c’è da

accikkaccìkka : avv., a poco a poco.

sfamarsi ben bene.

accikòrja : inter., caspita !

abbuttikkjà : v., riempire ; 2 gonfiare.

(a)ccìma : prep., sopra.

abbuttikkjàtu : part.pass., riempito; 2 gonfiato.

(a)ccimà : v., comporre la cima di un pagliaio ; 2

accekognà : socchiudere gli occhi difronte ad una

arare con un solco a rilievo; 3 valicare una salita.

fonte di luce accecante.

(a)ccimàtu : part.pass., valicato.

accekognàtu : part.pass., abbagliato.

(a)ccioppà : v., azzoppare.

22

(a)cciuffà : v., acciuffare.

addjétro : avv., indietro.

(a)cciuffàta : s.f., presa.

addoloràta

(a)cciuffàtu : part.pass., acciuffato.

Addolorata, dimani è addoloràta , domani è la

(a)cciukkàsse : v., ubriacarsi.

festa dell’Addolorata.

(a)cciukkàtu : part.pass., ubriaco.

addoloràtu : part.pass., addolorato.

(a)cciùkku : s.m., sbornia.

addoprà : v., adoperare, lat. ad + operare.

ace(i)tìllu : s.m., aceto.

addurmìsse : v., addormentarsi.

àcera : s.f., acero.

a(v)écce : v.aus., avere.

acid(t)u : agg. e s.m., acido.

aemmarìa : s.f., imbrunire.

àcinu : s.m., acino.

affacciàsse : v., affacciarsi.

acitìllu : s.m., bevanda di acqua e aceto, usata dai

affebbràtu : part.pass., febbricitante.

contadini nei mesi estivi.

affelàsse : v., arrochire.

acìtu : s.m., aceto, sto vinu pare acìtu, questo

affelàtu : part.pass., rauco, me so affelàtu, mi

vino sembra aceto, lat. acetum.

sono arrochito.

acitùsu : agg., acido.

affettamortadèlla : s.f., grosso volano delle Moto

adattà : v., adattare.

Guzzi 500.

adattasse : v., darsi da fare; 2 accontentarsi.

affilà : v., affilare, lat.mil., affilare.

adden(d)tà : v., addentare.

affilàtu : part.pass., affilato, ki l’à ffilàtu stu

addjetràtu : part.pass., arretrato.

kurtèllu? chi ha affilato questo coltello?

: s.f., la festa della Madonna

23

affinà : v., assottigliare.

affrjurì : v., diventare freddo.

affinàsse : v., migliorare il proprio

affrjurìtu : part.pass., diventato freddo.

comportamento.

afùsu : agg., afoso, kwist’anno lo kàllu è afùsu,

affinàtu : part.pass., assottigliato.

quest’anno il caldo è afoso.

affjaskàsse : v., rischiare l’ernia; 2 afflosciarsi.

aggalàsse : v., arrochirsi.

affjaskàta : s.f., s.f., atto dell’ammalarsi di ernia.

aggalàtu : part.pass., arrochito.

affjaskàtu : part.pass., ammalato di ernia, me so

agghjà : avv., già.

(a)ffjaskàtu, mi sono ammalato di ernia.

agghjétro : prep., dietro.

(a)ffjenà : v., tagliare il fieno.

agghjustà : v., aggiustare.

affokàta : s.f., si dice di terra che, a causa di una

aggià : avv., già.

pioggia scarsa, è umida in superficie e asciutta in

aggiogà : v., aggiogare i buoi.

profondità.

aggiustà : v., rimediare.

affonnà : v., affondare.

agg(hj)iustàsse : v., venire a compromesso, a la

affrankàsse : v., integrarsi.

fine ce sémo aggiustàti, alla fine abbiamo

affrankàtu : part.pass.,integrato.

raggiunto un accordo.

affratàsse : v., affratellarsi.

agg(hj)iustàta : s.f., sistemazione.

affratàtu : part.pass., affratellato.

agg(hj)iustàtu : part.pass., aggiustato.

affratellàsse : v., familiarizzare; 2 unirsi.

aggrippuràsse : v., raggrinzire.

affrìsku : s.f., affresco.

aggrippuràtu : part.pass., raggrinzito.

24

aggrucciàsse : v., ranicchiarsi.

ajjutà : v., aiutare, lat. adiutare < adiuvare.

aggrucciàtu : part.pass., rannicchiato.

ajjutarèlla : s.f., collaborazione reciproca tra i

aggwàstete : inter., caspita !

contadini in ordine ai lavori rurali, na òrda

aggufàsse : v., imbacuccarsi.

faciàmo a ajjutarèlla, un tempo ci si aiutava

aggufàtu : part.pass., imbacuccato.

reciprocamente nei lavori agricoli.

aghìnu : s.m., uncinetto.

ajjùtu : s.m., aiuto.

agnélla : s.f., giovane pecora che non ha ancora

akkaellàsse : v., avvilirsi.

partorito.

akkaellàtu : part.pass., avvilito.

agnéllu

:

s.m.,

agnello,

pe

Ppàskwa

mmazzàmo l’agnéllu.

agurà : v., augurare, lat. augurare.

akkallà : v., scaldare. akkallàsse : v., accaldarsi. akkallàtu : part.pass., accaldato. akkapponà : v., rabbrividire.

agùrju : s.m., augurio. akkapponàsse : v., accapponarsi della pelle. àgwila : s.f., aquila. akkapponàtu : part.pass., raggrinzito, me ss’è agùstu : s.m., agosto; 2 nome proprio Augusto, akkapponàta a pèlle , ho avuto molta paura. lat. augustus. akkappuccià : v., coprire a mò di cappuccio. ajjàru : s.m., venditore di aglio. akkappuccià : v., arare addossando i solchi. ajjnàsse : v., affrettarsi. akkappucciatura

:

s.f.,

aratura

eseguita

ajjnete ! : imp., sbrigati ! addossando i solchi. àjju : s.m., aglio.

25

akkappucciatùra : s.f., copertura.

akkodàtu : part.pass., messo in coda; 2 affilare,

akkatastà : v., registrare un immobile; 2 comporre

hai akkodàtu la forgia? hai affilato la falce?

una catasta.

akkodatùra : s.f., affilatura della falce.

akkatastàtu : part.pass., registrato al catasto, émo

akkòjje : v., accogliere.

akkatastàtu u kappannone, abbiamo registrato il

akkòjjese : v., venire a suppurazione; s’akkòjje ,

capannone al catasto.

ce n’è a volontà; 2 guadagnare.

akkattà : v., elemosinare, ce tòkka jjì akkattànno,

akkollasse : v., ingrossarsi per gonfiore del collo

dobbiamo elemosinare, lat. *adcaptare.

dei bovini.

akkattàtu : part.pass., elemosinato.

akkollatùra : s.f., edema al collo bovino.

akkàttu : s.m., elemosina.

akkombàgnu : s.m., funerale.

akkavallettà : v., sistemare i covoni nel mucchio.

akkomme(d)tà : v., accomodare.

akkittà : v., agghindare.

akkoppjà : v., accoppiare.

akkittàta : s.f., agghindatura.

akkoppjàtu : part.pass., accoppiato.

akkittàtu : part.pass., agghindato.

akkorà : v., annoiare; 2 uccidere per accoramento.

akkìttu : s.m., acchitto.

akkoràsse : v., affannarsi.

akkodà : v., arrotare la falce con la cote.

akkoràtu : part.pass., annoiato, sméttetela, m’ài

akkodàsse : v., mettersi in coda.

kkoràtu !, smettila, mi hai annoiato ! ; 2 ucciso

akkodàta : s.f., l’atto di arrotare la falce.

per accoramento; 3 ansimante.

26

(a)kkordà : v., accondiscendere.

(a)kkwikkjàsse : v., umiliarsi.

(a)kkòrdu : s.m., accordo, intesa, dorrébbero jjì

(a)kkwikkjàtu : part.pass., sottomesso.

d’akkordu, dovrebbero andare d’accordo.

(a)kkunnì : v., condire ; prov., (a)kkunnì kon

(a)kkordùra : s.f., raccolto agricolo.

tropp’òjju fa vinì la fjàska : se si esagera con il

(a)kkormonà : v., cimare un pagliaio; 2 riempire

consumo, l’olio d’oliva può provocare l’ernia.

un recipiente fino all’orlo.

(a)kkunniméndu : s.m., condimento.

(a)kkortà : v., accorciare.

(a)kkunnìtu : part.pass., condito.

(a)kkostà : v., accostare.

àkkwa : s.f., solfato di rame in acqua e calce per

(a)kkostànde : agg., empatico.

le viti.

(a)kkostaréllu : s.m., mietitore che passava i

(a)kkwàjju : s.m., lavandino.

covoni sopra la trebbiatrice.

(a)kkwakòtta : s.f., zuppa di pane.

(a)kkostàsse : v., avvicinarsi.

(a)kkwarèlla : s.f., salivazione abbondante ; 2

(a)kkostàta : s.f., avvicinamento.

pioggerella.

(a)kkostàtu : part.pass., avvicinato.

(a)kkwarùjja : s.f., pioggerella.

(a)kkrokkà : v., arrangiare alla meglio.

(a)kkwarùsu : agg., gonfio d’acqua.

(a)kkrokkàta : s.f., arrabattamento.

(a)kkwàta : s.f., acquazzone.

(a)kkrokkàtu : part.pass., abborracciato.

(a)kkwétta : s.f., vino dell’ultima spremitura.

(a)kkrokku : s.m., arrabattamento.

akreddorge : agg., agrodolce.

(a)kkucìnto : avv., così.

akru : agg., aspro.

27

aku : s.m., ago, lat.acus.

allokàsse : v., fermarsi in un luogo.

alinòru : s.m., alloro.

allokàtu : part.pass., fermato in un luogo.

alìsce : s.f., alice.

allokkàsse : v., addormentarsi.

allamà : v., crollare.

allokkàtu : part.pass., addormentato.

allamàtu : part.pass., crollato.

allòkku : s.m., cuculo ; 2 babbeo.

allégru : agg., allegro, staséra me sèndo allègru,

allo(u)ngà : v., distendere, allungare.

stasera mi sento ubriaco, fr.allègre < lat.pop.

allo(u)ngàtu : part.pass., allungato.

*alecer.

allucì : avv., in quel modo.

allent(d)à : v., mollare, t’allèndo nu sganassone

allukkà : urlare a squarciagola.

!, ti mollo un manrovescio!

allunàsse : v., esser lunatico.

allessà : v., lessare.

allunàtu : part.pass., lunatico.

alliccià : v., intrecciare.

alòkku : s.m., allocco.

allicciàsse : v., litigare, venendo alle mani.

ambò ! : inter., guarda un po'!

allicciàta : s.f., litigio.

ambolla : s.f., vescica ; 2 recipiente di vetro, lat.

allicciatura : s.f., intreccio.

ampulla.

allicià : v., lisciare.

ambullìna : s.f., ampollina usata dal sacerdote.

alliciàssse : v., arruffianarsi qualcuno.

amerikànu : agg., americano ; 2 gagà di paese,

allignà : v., mettere in fila.

me pari n amerikànu, mi sembri un gagà.

allignàtu : part.pass., dritto.

amìku : s.m., amante ; 2 amico, lat. amicus.

28

(a)mmagghinà : v., riprendere la virilità.

(am)marmìtu : part.pass., preparato.

(a)mmagghjì : v., accestire dell’erba.

(a)mmarrà : v., affilare la marra.

(a)mmakkà : v., deformare, mìtti jju ppjànu sta

(a)mmattatojju : s.m., mattatoio.

frùtta ke ss’(a)mmàkka tutta ! fai attenzione a

(a)mmazzà : v., uccidere ; 2 superare la briscola

riporre la frutta, altrimenti si danneggia.

dell’avversario a carte, jj’à mmazzàtu lu tre ko

(a)mmakkàsse : v., l’infradiciarsi della frutta.

ll’àssu, ha superato il tre con l’asso.

(a)mmakkatùra : s.f., infradiciamento della frutta.

(a)mmazzakaffè : s.m., bicchierino di liquore di

(a)mmàne : loc. avv., a mano.

fine

ammannì : v., preparare.

(a)mmazzakaffè.

ammannìtu : part.pass., preparato.

(a)mmazzamén(d)tu : s.m., uccisione.

(a)mmannàsse : v., andare a male di prodotti

àmmene : avv., amen.

agricoli.

(a)mmetà : v., radunare i covoni del grano sull’aia

(a)mmannàtu : part.pass., andato a male.

in vista della mietitura di un tempo.

(a)mman(d)tà : v., coprire, imbacuccare.

ammétte : v., ammettere, lat. admittere.

(a)mman(d)tàtu : part.pass., imbacuccato.

(a)mmiffà : v., conficcare un palo a terra prima

(a)mmanzì : v., addomesticare.

dell’aratura per fare i solchi diritti.

(a)mmanzìtu : part.pass., addomesticato ( di

ammirigghjà : v., riposare all’ombra.

animale).

ammirigghjàtu : part.pass., appisolato all’ombra.

(am)marmì : v., preparare.

ammìssu : part.pass., ammesso.

pasto,

dòppo

prànzu

me

pìjjo

n

29

(a)mmojjàsse : v., sposarsi.

(a)mmostàtu : part.pass., coperto di lividi.

(a)mmojjàtu : part.pass., sposato.

(a)mmostatùra : s.f., livido.

(a)mmokkà : v., imboccare.

(a)mmukkjà : v., ammucchiare.

(a)mmokkàtu : part.pass., imboccato.

(a)mmukkjàta : s.f., mucchio.

(a)mmollà : v., bagnare.

(a)mmukkjàtu : part.pass., ammucchiato.

(a)mmollàsse : v., bagnarsi.

ammusàsse : v., corrucciarsi; 2 offendersi.

(a)mmollàtu : part.pass., bagnato, te si mmollàtu

ammusàtu : part.pass., corrucciato; 2 offeso.

vène vène, ti sei bagnato ben bene.

amurusìna : s.f., spasimante.

(a)mmonnà : v., mondare il grano nella mietitura

andénna : s.f., antenna.

tradizionale.

androne : s.m., porticato.

(a)mmonnàtu : s.m., grano pulito.

andru : agg., altro.

(a)mmorà : v., procurare dei lividi.

ànga : s.f., anca, germ.ant. *hanka

(a)mmoràtu : part.pass., coperto di lividi.

àngelu : s.m., angelo.

(a)mmoscià : v., afflosciare.

anginapètto : s.f., angina pectoris.

(a)mmosciàsse : v., afflosciarsi, te si mmosciàtu,

angioléttu : s.m., angioletto.

ti sei ammosciato.

angwwilìnu : s.m., inquilino.

(a)mmosciàtu : part.pass., afflosciato.

ànima : s.f., l’interno di un oggetto o verdura.

(a)mmostà : v., coprire di lividi, t’ammosto !, ti

ankarkatora : s.f., bastone biforcuto per caricare

copro di lividi !

il basto delle bestie da soma.

30

(a)nkìnu : s.m., inchino.

an(d)tikistà : s.m., archeologo.

(a)nko’ : avv., ancora.

an(d)tìku : agg, antico, lat. antiquus.

annà : v., andare.

an(d)tikwarjàtu : s.m., antiquariato.

anna(u)sà : v., annusare.

an(d)tikwàrju : s.m., antiquario.

anna(u)sàta : s.f., atto dell’annusare.

apakkjone : s.m., grosso insetto.

anna(u)sàtu : par.pass. annusato

apìttu : s.m., motocarro.

(a)nnaspà : v., annaspare.

apòstulu : s.m., apostolo.

(a)nnàspu : s.m., aspo.

(a)ppajjà : v., comporre la lettiera di paglia per i

(a)nnàta : s.f., stagione agricola.

buoi ; 2 accoppiare la pariglia di buoi.

annàtu : part.pass., andato.

(a)ppajjàtu : part.pass., accoppiato.

anneciàtu : agg., non cresciuto.

(a)ppakà : v., biascicare.

(a)nnestà : v., innestare.

(a)ppàku : avv., bacìo.

(a)nnimìa : s.f., anemia.

(a)ppalicinàsse : v., appisolarsi.

anniskostu : avv., di nascosto.

(a)ppaligghjnàsse : v., appisolarsi.

anniskùciu : avv., di nascosto.

(a)ppaligghjinàtu : part.pass., appisolato.

ànnu : s.m., anno.

(a)pparékkju : s.m., aereo.

(a)nnukkà : v., stordire con un colpo alla nuca.

(a)ppartedjétro

(a)nnukkàtu : part.pass., colpito alla nuca, ò

(a)ppartedjètro, sei sporco dietro.

nnukkàtu n kunìllu, ho ucciso un coniglio.

(a)ppatollàsse : v., addormentarsi.

:

avv.,

dietro,

si

sporku

31

Appekoràsse : v., addormentarsi.

appikkapànni : s.m., attaccapanni.

Appekoràtu : par.pass., addormentato.

appiccìme : s.m.pl., rami secchi per accendere il

(a)ppellà : v., aprire il giorno.

fuoco.

(a)ppenajjornu : avv., all’alba.

(a)ppilà : v., mettere in pratica.

(a)ppennikàsse : v., addormentarsi.

(a)ppipitàsse : v., ammalarsi della pepita dei polli.

(a)ppennikàtu : part.pass., addormentato.

(a)ppizzà : v., rendere aguzzo, (a)ppizzutà e

(a)ppettoràsse : v., allacciare il colletto della

rékkje , aguzzare le orecchie.

propria camicia, tòkka (a)ppettoràsse ke è

(a)ppizzutà : v., appuntire.

ffrìddu, bisogna coprirsi, poiché fa freddo.

(a)ppizzutàtu : part.pass., appuntito.

(a)ppiccià : v., accendere ; 2 prendere per mano.

(a)ppjoppà : v., rifilare una fregatura.

(a)ppicciàtu : part.pass., acceso, ai ppicciàtu a

(a)ppjoppàtu : part.pass., l’atto dell’appioppare.

luce? hai acceso la luce?

appl(r)ikà : v., applicare.

(a)ppìcci(k)gasse : venire alle mani; 2 attaccarsi

appl(r)ikàtu : part.pass., applicato.

morbosamente a ql.cuno.

appl(r)ikazzjone : s.f., applicazione.

(a)ppicci(k)gatìcciu : s.m., collage abborracciato.

(a)ppogghjà : v., appoggiare.

(a)ppicci(k)gàtu : part.pass., attaccato.

(a)ppogghjàta :

(a)ppiccikà : v., attaccare.

sull’olivo per la raccolta manuale delle olive.

appiccikasàndi : s.m.pl., tipo di colla.

(a)ppogghjàtu : part.pass., appoggiato.

s.f., appoggio della scala

(a)ppìcciku : s.m., abborracciamento.

32

appòle : v., competere, non ge appòle, non può

aràdju : s.m., apparecchio radio, na vòrda ci stìa

competere.

l’aràdju e basta, un tempo c’era solo la radio.

(a)ppontà : v., appuntare.

arbanàcciu : s.m., varietà di pioppo, il cui legno

appòsta : avv., per dispetto.

si utilizzava per fabbricare le travi dei tetti.

(a)ppo(u)nt(d)àtu : part.pass., rifinito, parlàa

arbascìa : s.f., boria.

tuttu appunttàtu, parlava tutto rifinito.

arbate kegghjà : v., raccogliere le olive dalla

(a)ppondatùra : s.f., puntellamento.

pianta.

(a)ppresciàsse : v., affrettarsi.

arbàtte : v., ribattere; 2 trovare qualcuno, no lu pò

(a)ppresciàtu : part.pass., affrettato.

arbàtte , non può trovarlo.

(a)pprèssu : prep., appresso.

arbattùtu : part.pass., ribattuto; 2 trovato.

(a)pprikà : v., osservare.

arbé : bere di nuovo.

(a)pprufittàsse : v., approfittare di ql.cuno.

arbegghjà : v., albeggiare.

(a)pprufittàtu : part.pass., approfittato.

arbijjùtu : s.m., bevuto nuovamente.

(a)ppullàsse : v., addormentarsi.

àrbiru : s.m., albero.

(a)ppullàtu : part.pass., addormentato.

àrbise (n) : avv., in bianco.

(a)ppuskjàsse : v., essere molto assetato.

arbullì : v., ribollire, o mùstu arbolle, il mosto

(a)ppuskjàtu : part.pass., assetato.

ribolle.

ara : s.f., aia, lat. ara.

arburukkjà : v., abborracciare. arburukkjàtu : part.pass., abborracciato.

33

arbuttà : v., germogliare di nuovo; 2 gettare

ardirizzà : v., raddrizzare, tòkka rdirizzà u palu,

nuovamente ql.cosa.

bisogna raddrizzare il palo.

arbuttàtu : part.pass., germogliato di nuovo; 2

arditàlja : s.f., settentrione d’Italia, è jjìtu in

gettato via di nuovo.

arditàlja , si è recato nel settentrione.

arcerkjà : v., mettere di nuovo i cerchi alla botte

àrdru : agg., altro, lat.pop. * altrus per alter.

di legno.

àrdu : agg., alto, lat. altus.

arciùni : s.m.p., archi di legno di faggio cge

ardunà : v., radunare.

componevano il basto.

ardunàta : s.f., raduno.

ardà : v., ridare ; 2 consistere ; loc., n ardà de

ardunatìcciu : s.m., raccogliticcio.

njènte, è insignificante ; prov., la patèlla non ze

ardùnu : s.m., raduno.

lava sennò n t’ardà la frittata : per ottenere una

arembertekàsse : v., rovesciarsi; 2 arrampicarsi

buona frittata è meglio che la padella sia

pericolosamente.

appiccicosa.

arembertekàtu

ardàjje ! : inter., smettila !

arrampicato pericolosamente.

ardàre : s.m., altare, lat. altare.

arfabbèto : s.m., alfabeto, lat.tardo alphabetum.

arde : v., accendersi, pozzi arde! che ti venga un

arfàcce ! : inter., smettila !

accidente !

arfàsse : v., volgere al bello del tempo ; 2

ardì : dire di nuovo.

lieviatare.

ardìttu : detto di nuovo.

arfedà : v., fetare di nuovo.

:

part.pass.,

rovesciato;

2

34

arfijjà : v., partorire nuovamente.

arindorà : v., dare il toro alla vacca.

arfjatà : v., riprendere fiato.

arindòrce : v.,ritorcere.

arfugghjà : v., fuggire di nuovo.

arindòrta : s.f., atto del ritorcere.

argentìna : agg., schietta.

arindortu : part.pass., ritorto.

arghjì : v., andare di nuovo ; 2 andare in calore

arinfreddàsse : v., raffreddarsi.

(di bestie).

arinfreddore : s.m., raffreddore.

arghjjrà : v., rigirare.

arinfreskà : v., far di nuovo freddo.

arghjùntu : agg., malandato fisicamente.; 2 curvo.

arinfreskatùra : s.f., posizione di terra umida

argòde : v., godere di nuovo.

nella vigna.

argurucciàsse : v., rattrappirsi

arinfrollà : v., ribattere, ripiegare.

argurucciàtu : part.pass., rattrappito

aringallìsse : v., ringalluzzire.

arignotte : v., ingoiare di nuovo.

aringallìta : s.f., atto del ringalluzzire.

arignottùtu : part.pass., ingoiato di nuovo.

aringallìtu : part.pass., ringalluzzito.

arijjò > arikwà.

aringargà : v., colmare, pigiando, fino all’orlo un

arikwà ! : inter., incitamento per buoi o asini.

recipiente, aringàrga vène lu bbjùnzu, colma

arilà > arikwà.

bene la bigoncia.

arilògghju : s.m., orologio

aringargàtu : part.pass., colmato fino all’orlo

arimbonnese : v., andare di traverso ( di cibo).

mediante pigiatura.

arimbostu : part.pass., andato di traverso.

35

aringarì : v., rincarare, a frùtta s’è aringarìta, la

arisò : inter., comando che si dà all’asino o al

frutta è aumentata di prezzo.

cavallo per incitarlo a partire.

arinnestà : v., innestare di nuovo.

(a)risponne : v, rispondere.

arinnovà : v.,rinnovare.

(a)rispostu : part.pass., risposto, ndwìna m bo ke j

arinnuolàsse : v.,rannuvolarsi.

à rispostu? indovina cosa ha risposto.

arinzikkìtu : part.pass., dimagrito.

aristà : v., stare di nuovo.

arippogghjà : v., ruminare di nuovo ( di bovini ).

aristongà : v., ungere le ruote del carro agricolo.

arippondà : v., riappuntare.

aristongàta : s.f., lubrificazione delle ruote del

arirrémbe : v., riempire nuovamente.

carro agricolo.

arisciukkà (-ttà) : v., riasciugare.

aristukkà : v., stuccare di nuovo.

ariskallàsse : v., scaldarsi ; 2 fermentare del fieno

arisù > arikwà .

umido.

arisvejjà : v., risvegliare.

ariskallàtu : s.m., si dice di fieno bagnato, me so

aritiràta : s.f., motivo finale di ballo.

rriskallàtu vène vène, mi sono ben riscaldato.

àrja : s.f., cielo , ci stia n’àrja pulita, il cieloo era

ariskappà : v., cavarsela ; 2 guadagnare, ce so

sgombro da nubi; 2 vento, lat. aera (accusativo).

ariskappàtu pe n pìlu.

arjàta : s.f., colpo di vento, ò pjàtu n’arjàta, ho

ariskjarà : v., rischiarare.

preso un colpo d’aria.

ariskjaràtu : part.pass., rischiarato.

arjèsse : v., essere nuovamente. àrka : s.f., madia, lat. arca.

36

ark(a)ccià : v., tirare fuori.

arkòjjese : v., contagiare, s’è arkòrda la frèbbe

ark(a)cciàtu : part.pass, tirato fuori.

anch’ìssu, si è preso la febbre anche lui.

ark(a)ccià > arbuttà.

arkojjonà : v., scimmiottare, ìssu arkojjona tutti,

arkàgnulu : s.m.,arcangelo.

lui scimmiotta ogni persona.

arkakkjì> arbuttà.

àrkole : s.m., alcool.

arkapà : v., raccapezzare, cernere, tòkka rkapezzà

arkomànnu : s.m., supplica.

ttùttu, bisogna raccapezzare ogni cosa.

arkommannàsse : v., raccomandarsi.

arkapezzà : v., raccapezzare ; 2 guadagnare.

(a)rkommannàtu : part.pass., raccomandato.

arkapezzàsse : v., capacitarsi.

(a)rkommànnu : s.m., raccomandazione.

arkapezzàtu : part.pass., raccapezzato.

(a)rkondà : v., raccontare

arkapità : v., tornare di nuovo.

(a)rkondàtu : part.pass., raccontato, jje ll’à

arkapponà : v., aver paura.

rkondàtu ìssu, glielo ha detto lui.

arkegghjà : v., suonare il violino.

(a)rkongià : v., rammendare.

arkèmise : s.m., alchermes, su lo dorge ce va

(a)rkongiàtu : part.pass., rammendato.

sèmbre l’arkèmise, l’alchermes si usa per

(a)rkongiatùra : s.f., l’atto del rammendare.

guarnire i dolci.

(a)rkopjà : v., ricopiare.

arkjappà : v., riprendere.

(a)rkopjàtu : part.pass., ricopiato.

arkòce : v., ricuocere; 2 ricucire.

(a)rkopjatùra : s.f., atto del ricopiare.

arkòjje : v., raccogliere.

(a)rkoràsse : v., rinfrancarsi.

37

(a)rkordore : s.m., raccoglitore a domicilio di

(a)rkutìsu : s.m., idea fissa, stà kko ll’àrkutìsu,

prodotti agricoli da rivendere.

avere un’idea fissa.

(a)rkordu : s.m., raccolto

(a)rkutinàtu : part.pass., con i vestiti in ordine.

(a)rkorgà : v., coricare

(a)rkwìra (s) :loc. avv., viene in tempo.

(a)rkorgàtu : part.pass., coricato.

(a)rlakkegghjà : v., ornarsi a festa.

(a)rkorgàsse : v., corciarsi nuovamente.

(a)rlakkegghjàtu : part.pass., ornato a festa.

(a)rkorgatìcciu : s.m., si dice di cereali o fieno

(a)rleà : v., allevare ; prov. ki (a)rlèa m porku lu

coricati a terra.

fà gràssu, ki (a)rlèa n fìu lu fa mattu : i figli

(a)rkrésce : v., riaumentare.

unici crescono viziati; 2 imporre ad un neonato il

(a)rkréscita : s.f., riaumento.

nome di un congiunto defunto.

(a)rkriscjùtu : part.pass., riaumentato.

(a)rleaméntu : s.m., allevamento.

àrku : s.m., arcobaleno.

(a)rleàtu : part.pass.,allevato; 2 chiamato col

(a)rkùntu : s.m., racconto.

nome di un congiunto defunto.

(a)rkurdùra : s.f., raccolto agricolo.

arlekkegghjàsse : v., vestirsi bene.

(a)rkutinà : v., mettere in ordine.

arlekkegghjàtu : part.pass., vestito bene.

(a)rkutinàsse : v., aggiustarsi i vestiti, arkutìnete

arlottu : s.m., rutto.

k essi sciùrnu, sistemati i vestiti che sei

(a)rlùce : v., rilucere.

trasandato.

(a)rmà : v., armare, lat. armare.

38

(a)rmagnà : v., rimangiare, kwélla fémmina jje

(a)rmocci(k)gàtu : part.pass., morso nuovamente.

ss’armàgna tuttu, quella donna lo dissangua

(a)rnéngwe : v., nevicare di nuovo, me sa ke

economicamente.

arnéngwe, credo che nevicherà di nuovo.

(a)rmanakkà : v., addurre scuse.

(a)rnwolàsse : v., rannuvolarsi.

armandà : v., ammantare di nuovo.

aroplùnu : s.m., aeroplano.

armandàtu : part.pass., ammantato di nuovo.

(a)rpagà : v., pagare di nuovo.

(a)rmané : v., rimanere, kurri ke armàni addjétro

(a)rpassà : v., ripassare.

!, corri che resti indietro !.

(a)rpenzàcce : v., ricordarsi.

(a)rmànko : avv., almeno.

(a)rpezzà : v., rappezzare.

(a)rmannà : v., rimandare.

arpìkkju : agg.e s.m., avaro.

(a)rm(a)rolu : s.m., armaiolo.

(a)rpijjà : v., riprendere.

(a)rmàtu : part.pass., armato.

(a)rpijjàtu : part.pass., preso di nuovo.

(a)rmenà : v., picchiare di nuovo, dopo

(a)rpistà : v., pestare nuovamente.

(a)rmétte : v., mettere nuovamente ; 2 rimettere; 3

(a)rpizzutà : v., fare la punta, aguzzare.

avere un rapporto sessuale, jerzéra ò armìssu,, ieri

(a)rpjàgne : v., rimpiangere.

sera ho fatto l’amore.

(a)rpjolà : v., pigolare di nuovo.

(a)rmistigà : v., rovistare.

(a)rpoccià : v., allattare.

(a)rmistigàta : s.f., atto del rovistare.

arponne : v., tenere in serbo.

(a)rmocci(k)gà : v., mordere di nuovo (di cane).

(a)rportà : v., riportare.

39

(a)rpresciàsse : v., affrettarsi.

(a)rrambikàsse : v., arrampicarsi.

(a)rpusà : v., riposare, so stràkku, me vòjjo

(a)rrambikàtu : part.pass., arrampicato.

rpusà, sono stanco, voglio riposarmi.

(a)rranciàsse : v., arrangiarsi.

(a)rpusàsse : v., riposarsi.

(a)rrangà : v., arrampicare.

(a)rpusàta : s.f., riposo.

(a)rrangàta : s.f., arrampicata.

(a)rpusàtu : part.pass., riposato.

(a)rranghìsse : v., avere formicolio.

arpusatùri : s.m.pl., luoghi in montagna dove

(a)rrangiasse : v., arrangiarsi, cavarsela.

riposavano i carbonai, durante il trasporto del

(a)rrangiàtu : part.pass., arrangiato.

carbone verso valle.

(a)rranvà : v., rubare.

(a)rrabbjàsse : v., arrabbiarsi; 2 ammalarsi di

(a)rranvàta : s.f., furto, onno arranvàtu tùttu,

rabbia.

hanno rubato tutto.

(a)rrabbìtu : p(a)rt.pass., idrofobo.

(a)rrapaméndu : s.m., eccitazione sessuale

(a)rrabbjàta ( all) : avv., all’arrabbiata.

(a)rrapàsse : v., eccitarsi sessualmente.

(a)rrabbjàtu : part.pass., inquieto ; 2 esoso.

(a)rrapàta : s.f., eccitazione sessuale.

(a)rràbbjeve (- eli) ! > (a)rrabbjj !

(a)rrapàtu : part.pass., eccitato sessualmente.

(a)rràbbjj ! : inter., caspita !

(a)rregnàta : s.f., quantità di roba che può essere

(a)rragghjà : v., ragliare.

tenuta da un grembiule.

arrakanàsse : v., schiarirsi la gola.

arrémbe : v., riempire.

arrakanàsse : part.pass., con la gola schiarita.

(a)rretà : v., arretrare.

40

(a)rrèto : avv., indietro.

(a)rrokkjà : v., abborracciare; 2 tagliare dei pezzi

arrevécce : inter., arrivederci.

di legno.

(a)rrià : arrivare.

(a)rrokkju : s.m., abborracciamento.

(a)rrikkà : v., arricchire.

(a)rroscià : v., arrossare.

(a)rrikkàsse : v., arricchire.

(a)rrosciàsse : v., arrossire.

(a)rrikkàtu : part.pass.,

(a)rrosciàtu : part.pass., arrossato.

(a)rrimbìsse : v., riempire.

(a)rrostì : v., arrostire, germ. raustjan.

(a)rrimbìta : s.f., riempimento.

(a)rrostu : agg., arrosto.

(a)rrimmertekàsse : v., ergersi diritti.

(a)rruffàsse : v., gonfiarsi del gatto.

(a)rrizzà : v., alzare.

arrwìna : s.f., rovina.

(a)rrizzàsse : v., destarsi, arrìzzete !, svegliati ! ; 2

(a)rrwinà : v., rovinare ; t (a)rrwìno! , ti

avere un’erezione.

massacro.

(a)rroccià : v., attorcigliare.

(a)rrunginà : v., piegare un ferro ad uncino.

(a)rrocciàta : s.f., atto dell’attorcigliare.

(a)rrunginàtu : part.pass., piegato ad uncino (del

(a)rrocciàtu : part.pass., attorcigliato.

ferro).

(a)rrocciatùra : s.f., atto dell’attorcigliare.

(a)rruzzunì : v., arrugginire.

(a)rrokkà : v., legare le salsicce con lo spago .

(a)rruzzunìta : s.f., arruginimento.

(a)rrokkàtu : part.pass., legato con lom spago

(a)rruzzunìtu : part.pass., arrugginito.

delle salsicce.

(a)rtajjà : v., tagliare nuovamente.

41

(a)rtìgne : v., tingere di nuovo.

(a)rvordigàsse : v., ribaltarsi.

(a)rtìgulu : s.m., persona stramba, lat. articulus.

(a)rvordigàtu : part.pass., rovesciato.

(a)rtirà : v., accorciare; loc., (a)rtirà le zzambe ,

(a)rvordik (g)à : v., rivoltare.

morire.

(a)rzalutà : v., salutare di nuovo.

(a)rtiràtu : part.pass., accorciato.

(a)rzapé : v., sapere per vie traverse, l’ò rzapùtu,

(a)rtokkà : v., ritoccare.

sono venuto a saperlo.

(a)rtoppà : v., rattoppare.

(a)rzèniku : s.m., arsenico, è ppègghjo de

(a)rtornàsse : v., tornare indietro, te si sbajjàtu,

l’arzèniku, è peggio dell’arsenico.

artornete , hai sabagliato strada, torna indietro.

(a)rzerenàsse : v., volgere al bello del tempo

(a)rtroà : v., ritrovare.

atmosferico.

(a)rvaìme : s.f., erba da foraggio.

(a)rzigogolà : v., cavillare .

(a)rvénne : v., rivendere, me la so rvinnùta, l’ho

(a)rzig ògulu : agg., complicato ( di persona); 2

rivenduta.

s.m., marchingegno mal fatto.

(a)rveràjju : s.m., setaccio usato un tempo dai

(a)rzillà : v., manifestare segni di vita.

contadini per conciare il grano.

(a)rzìllu : agg., vivace.

(a)rv(e)inì : v.intr. ritornare, kwànno c’arvéni ?

(a)rzìllu : s.m., estro bovino : aécce l’ arzìllu ,

quando ritorni ?

montare l’estro.

(a)rvirà la vira (solo in questa espr.) : loc., coprire

(a)rzindìsse : v., risentirsi.

la tacchina col tacchino.

42

(a)rzindìtu : part.pass., risentito, se n’è rzindìtu,

ascìntu : part.pass., seduto ; loc. mettese ascìntu,

si è risentito.

sedersi, méttete ascìntu, c’ài prèscia ? siediti, hai

(a)rzognà : v., sognare.

fretta ?

(a)rzolà : v., risuolare le scarpe.

asciùtta : s.f., siccità.

(a)rzolàtu : part.pass., con la suola nuova.,

asciuttarèlla : s.f., sterilità lattea di ovini e

(a)rzombà : v., saltare di nuovo.

caprini.

(a)rzombàtu : part.pass., saltato di nuovo.

askone : s.m., malattia dell’ulivo.

(a)rzomendà : v., seminare nuovamente, ò

aspettà : v., aspettare, lat.pop. * adspectare per lat.

arzomendàtu lo rànu, ho seminato di nuovo il

class.expectare.

grano.

aspettàtu : part.pass., aspettato.

arzore : s.m., arsura.

assassìnu : s.m., delinquente ; 2 esoso ( di

(a)rzugà : v., risucchiare.

persona), arabo hashishya.

(a)rzugàtu : part.pass., risucchiato.

asséa : avv., adesso, assèa stò mèjjo, adesso sto

(a)rzumijjà : v., rassomigliare.

meglio.

(a)rzumijjànza : s.f., rassomiglianza.

assettàsse : v., mettersi seduti.

(a)rzumijjàsse : v., rassomigliare.

assettàtu : part.pass., seduto.

(a)rzumìjju : s.m., ritratto, m’à fattu l’arzumìjju,

assjémi : cong., insieme.

mi ha fatto il ritratto.

associà : v., associare.

ascélla : s.f., ala, lat. axilla, dim.di ala.

associàsse : v., associarsi.

43

associàtu : part.pass., associato.

atorizzà

:

part.pass.,

autorizzato,

m’onno

associazzjone : s.f., associazione.

atorizzàtu a ffabbrikà, mi hanno autorizzato a

assogna : s.f., grasso di maiale.

fabbricare.

assolàtu : avv., a solatìo.

atorizzazjone : s.f., autorizzazione.

assòrve : v., assolvere.

àtta : prep., a.

astikà : v., rendere elastico.

attàcciu : s.m., gestaccio.

astikàtu : part.pass.,reso elastico.

attakkà : v., attaccare.

àstiku : s.m., elastico.

attakkàsse : v., arrangiarsi, mo tt’attàkki, ora ti

atèsso : avv., ora , adesso.

arrangi.

atomòbbile : s.f., automobile, ko l’atomòbbile se

attakkàtu : part.pass., attaccato.

vjàgghja kòmmidi ! viaggiare in automobile è

attakkìnu : s.m., attaccabrighe.

comodo !

attàkku : s.m., attacco.

atonomìa : s.f., autonomia, gr.autonomia.

attastà : v., tastare.

atònumu : agg., autonomo.

attàstu : avv., solo nell’espress. kapì la mmèrda a

atore : s.m., odore.

ttàstu , non capire niente.

atorità : s.f., autorità.

attendà : v., perquisire ; attendà na pulla :

atorizzà : v., autorizzare.

introdurre il dito indice nel sedere di una gallina per sentire se è in procinto di deporre un uovo. attendàtu : part.pass., perquisito.

44

attènne : v., attendere.

austrjése : agg. e s.m., austriaco.

àttimu : s.m., attimo.

àuto : s.m., autobus.

attizzà : v., aizzare, va vvìa ke ssennò t attizzo lu

autobbùsse : s.m., autobus.

cane !

avandjéri : avv., ieri l’altro.

attizzàtu : part.pass., aizzato.

avantddjétro : avv., al contrario.

attortojjà : v., brandire un bastone nodoso.

avandirètro : avv., al contrario.

attraverzà : v., attraversare.

avanzà : v., avanzare.

attraverzàtu : part.pass., attraversato.

avastà : v., bastare, n t’avàsta mai ! non ti

attrèzzu : s.m., attrezzo; 2 persona stramba ed

accontenti mai !

originale.

avvelenà : avvelenare; 2 condire un cibo con

àttu : s.m., gesto; 2 bravura, c’ha àttu, è bravo.

troppo sale.

attufà : v., nascondere.

avvelenàtu : part.pass., avvelenato; 2

attufàtu : part.pass., nascosto.

eccessivamente salato.

atturà : v., otturare.

avvendàsse : v., avventarsi contro qualcuno.

atturàcciu : s.m., turacciolo.

avvendàtu : part.pass., avventato.

atturcinà : v., attorcigliare.

avvettà : v., aggiungere una seconda pariglia di

atturcinàta : s.f., atto dell’attorcigliare.

buoi al carro.

atturcinàtu : part.pass., attorcigliato.

avvindùra : s.f., avventura, lat.pop. *adventura.

attùrnu : avv., attorno.

45

avvjaméntu : s.m., scuola media inferiore, ò fattu fino all’ avvjaméntu : ho frequentato la scuola fino alla media inferiore. azzardà : v., azzardare, fr.hasard. azzardàtu : part.pass., azzardaro. azzàrdu : s.m., azzardo. azzekkà : v., azzeccare. azzekkàtu : part.pass., indovinato., appropriato. azzig(k)à : v., aizzare. azzig(k)àtu : part.pass., aizzato. àzziku : s.m., zimbello ; loc., dà àzziku , istigare, o jje dà àzziku, non istigarlo. azzòla : s.f., gazza. azùkeru : s.m., sugaro. azzùrru : agg., azzurro, pers, lazward.

46

B

bajjokku : s.m., soldo. bakajjà : v., strillare.

bàa : s.f., bava, schiuma, * baba, onomatopea. babbèu : s.m., fesso, kwìllu è m babbèu, quel tipo è un fesso.

babbilògna : s.f., confusione. babbjékkju : s.m., nonno. bàbbu : s.m., babbo. bàbbumortu (a) : loc., a uffa; 2 alle calende greche. bacià : v., baciare, lat., basiare. baciaréllu : s.m., baco da seta. baciàsse : v., baciarsi. baciàtu : part.pass., baciato. bàciu : s.m., bacio. bàffu : s.m. baffo. bagarìnu : s.m., truffatore. bagnu : s.m., bagno, lat.baneum per lat.class. balneum.

bakajjone : s.m., strillone. bakarigghjà : v., raccogliere le olive cadute a terra. bakaròttu : s.m., verme. bakatélla : s.f., insieme di olive cadute a terra. bakattèlla : s.f., grossa bugia. bakkétta (a) : loc., a bbakkétta, con estremo rigore, me kommànna a bbakkétta , mi comanda con estremo rigore, lat.pop. * baccus. baku : s.m., acino ; becchime. bakùkku : s.m., vecchio. baléngu : s.m., filibustiere, me sa ke ttu si mbo bbaléngu, credo che tu sia un filibustiere. balla : s.f., fieno pressato e confezionato a forma di parallelepipedo. ballà : v., ballare. balùrdu : s.m., balordo, fr. ant.beslourd.

47

bambino : n. prop., Gesù .

barbàjja : s.f., guanciale del maiale.

b(a)mmàce : s.f., ovatta.

barbàjju : s.m., doppio mento.

bandone : s.m., copertura di lamiera, tòkka kuprì

barbàjju > barbàjja.

a kappànna ko li bbandùni, bisogna coprire la

barbakàne : s.m., gancio portamensola.

capanna con un tetto in lamiera.

barbìttu : s.m., ometto con la barba ; 2 pizzetto.

bànga : s.f., banca, franco bank.

barbucìntju : s.m., borbottio.

bankà(ra)cciu : s.m., tavolone di legno messo al

bardakkìnu : s.m., baldacchino.

posto della rete nel letto.

bardàscia : s.f., ragazza.

bankétta : s.f., panca, me so mmìssu ascìntu su la

bardasciàta : s.f., ragazzata, è na bbardasciàta , è

bbankétta, mi sono seduto sulla panca.

una ragazzata.

bankjére : s.m., bancario.

bardàsciu : s.m., ragazzo.

banku : s.m., panca della chiesa.

barkarolu : s.m., barcaiolo.

bannèlla : s.f., bastone posto di traverso per

barkòne : s.m., pagliaio; 2 grossa barca.

sbarrare l’ingresso di una porta.

barre : s.m., bar, ingl.bar.

bannjéra : s.f., bandiera, prov.ant. bandiera.

bàrzamu : s.m., balsamo, gr. bàlsamon.

baràkka : s.f., rozza capanna.

barzànu : s.,m., pazzo, strambo, sta ttènte ke io so

barakkìnu : s.m., autoradio dei camionisti; 2

bbarzànu, fai attenzione che io sono pazzo.

piccola baracca.

barzarolu : s.m., bracciante un tempo addetto a

baraònda : s.f., caos.

legare i covoni.

48

barzellétta : s.f., storiella, mo tt’arkonto na

batte : v., trebbiare.

bbarzellétta , ora ti racconto una storiella.

battezzà : v., battezzare.

barzòttu : s.m., fieno bagnato.

battézzu : s.m., battesimo, lat.eccles.baptismus.

bàrzu : s.m., legatura del covone di grano.

bàtticia : s.f., sponda del carro .

bassitàlja : s.f., meridione d’Italia.

battikjàppe : s.m., parte anteriore del carro.

bàssu : agg., basso, lat.tardo bassus.

battistèru : s.m., fracco di botte, jjémo dàtu m

bastardàta : s.f., azione vile.

battistèru, lo abbiamo picchiato.

bastarderìa : s.f., orfanatrofio.

battitòre : s.m., operaio addetto un tempo alla

bastàrdu : s.m., persona vile e malvagia; 2 agg.,

trebbiatura.

orfano, fr.ant., bastard.

battòna : s.f., prostituta.

bastjànu : nome proprio, Sebastiano.

battùta : s.f., frase scherzosa.

bastronzi : s.m.pl., asso di bastoni, nel gioco delle

baullàta : s.f., quantità di roba contenuta da un

carte.

baule.

bastu : s.m., soma.

baùlle : s.m., baule, sp.baùl, di origine fr.

bat(t)ézzu : s.m., battesimo, doméniga facémo lu

bbagghjà : v., abbaiare, u kane à bbagghjàtu

bbattézzu, domenica si terrà il battesimo.

tutta a nòtte, il cane ha abbaiato per tutta la notte.

battist(j)éru : s.m., fracco di botte.

bbakkalà : s.m., baccalà.

batòsta : s.f., fracco di botte.

bbambà : v., bruciare.

battaréllu : s.m., difficoltà respiratoria dei bovini.

bbassà : v., abbassare.

49

bbassàtu : part.pass., abbassato.

bekalìnu : s.m., persona ipovedente.

bbéga : s.f., impiccio.

bekkà : v., beccare ; 2 sorprendere.

bbekkà : v., sorprendere, te cc’ò bbekkàtu, eh?!

bekkàtu : part.pass., beccato.

Ti ho sorpreso ! ; 2 beccare.

békku : s.m., caprone ; 2 cornuto, gallico beccus.

bberà : v., abbeverare gli animali.

bèku : s.m., persona ipovedente.

bbitwàsse : v., abituarsi.

bèllu : agg., bello, lat.bellus.

bbitwàtu : part.pass., abituato.

benedizzjone : s.f., benedizione.

bbrankà : v., radunare.

bernésku : s.m., persona fantasiosa.

bbròkkuli : m.pl., cavolfiori.

bernòkkulu : s.m., bernoccolo.

bbruskà : v., abbrustolire, tòkka bbruskà lo pane

bèrta : s.f., tasca.

pe la bbruskétta, bisogna abbrustolire il pane per

b(v)ertàcciu : s.m., gozzo; loc., arrimbì lu

fare la bruschetta.

vertàcciu , saziarsi.

bbùrru : s.m., burro.

berzajjéra : s.f.,

bbuskàcce : v., prendere le busse, ce voi bbuskà ?

bberzajjèra, ha sposato una donna che sembra un

vuoi prenderle ?

uomo.

bé : v., bere, lat.bevere.

berzajjére : s.m., gran corridore.

beàtu : agg., beato, lat.beatus.

berzàjju : s.m., bersaglio.

befanìa : festiv., Epifania ( 6 gennaio ).

bèstja : s.f., animale ; 2 gioco a carte, lat.bestia.

béjje : v., bere.

bestjàle : agg., eccellente.

omacciona, à sposàtu na

50

bèstje : s.f.pl., i bovini (per gli altri animali si usa

bilangiòne : s.m., bascula per animali.

il termine fère).

billa : s.f.., tacchina.

bìbbicas : s.m., fornellino a gas.

billu : s.m., tacchino.

bìbbise : avv., bis.

binidì : v., benedire, lat. benedicere.

bìciu : s.m., ragazzino ; 2 grigio.

binidìttu : part.pass., benedetto.

bidè : s.m., pulizia delle parti intime.

binidizzjone : s.f., benedizione.

biféra : s.f., vipera; 2 donna malvagia.

binòkulu : s.m., binocolo.

bifùrgu : s.m., addetto all’aratura di un tempo, lat.

binùcciu : avv., abbastanza bene, kommo va ?

pop. *bufulcus per bubulcus.

bbinùccciu, gràzzje , come va ? abbastanza bene,

biga : s.f., carrozzella.

grazie.

bigattìnu : s.m., verme da esca per la pesca.

binzìna : s.f., benzina, fr. benzine.

b(ij)jéttu : s.m., biglietto.

binzinàjju (-aru) : s.m., benzinaio.

b(ij)jùta : s.f., bevuta.

biràkkju : s.m., vitello di età compresa tra 1 o 2

b(ij)jùtu : part.pass., bevuto, émo bbjùtu n fjàsku

anni.

de vìnu in dùi, abbiamo bevuto un fiasco di vino

birbone : agg., birbante.

in due.

birèllu : s.m., argano posteriore del carro agricolo.

bikarbonàtu : s.m., bicarbonato.

biriciànk(g)ola : s.f., altalena.

bikkjerétta : s.f., bicchierino da cantina.

birràkkju : s.m., vitello di età compresa tra i 12 e i

bikkjéri : s.m., bicchiere, lat.tardo *bicarium.

24 mesi.

51

birrikùsu : agg., rugoso.

bjòkka : s.f., chioccia; 2 orologio impreciso.

birròcciu : s.m., carro agricolo, barroccio.

bjokkàta : s.f., covata di pulcini della chioccia.

birròkkju : s.m., verricello in legno.

bjùnzu : s.m., bigoncia, émo kordu m bjùnzu

bisbocciàta : s.f., gozzovigliata.

d’ùa, abbiamo raccolto una bigoncia di uva.

bisistìle : agg., bisestile.

blé : agg., blu, fr, bleu

biskottìni : s.m.pl., dolci di carnevale.

bo!? : inter., non so!?

bisse : avv., bis.

bo(u)bbìna : s.f., bobina, fr. bobine.

bistimà : v., bestemmiare.

bòbbu : s.m., mostro immaginario che si nomina

bistimàtu : part.pass., bestemmiato.

per spaventare i bambini.

bisùgnu : s.m., bisogno, lat.tardo bisonium.

bòccia : s.f., involucro del cavolfiore.

bisugnùsu : s.m., bisognoso.

boccione : s.m., bottiglione, m boccione de vìnu,

bisùndu : agg., unto.

un boccione di vino.

bjùta : s.f., bevuta.

bokka de dama : s.f., fiore campestre.

bizzogu : s.m., bacchettone.

bokk(a)cciona : s.f., chiacchierona.

bjàda : s.f., biada.

bokkìnu : s.m., “fellatio”.

bjastìma : s.f., bestemmia.

bòkkise : s.m., recinto per animali, tòkka fa n

bjastimà : v., bestemmiare.

bòkkise pe le pèkore, bisogna costruire un recinto

bjastimatore : s.m., bestemmiatore.

per le pecore; 2 boxe.

bjastimàtu : part.pass., bestemmiato.

bokkola : s.f., mozzo di ruota di carro agricolo.

52

bolla : s.f., documento.

bottà : v., fare a cornate di ovini e caprini.

bollènde : agg., bollente, sta ttènde, ke è

bottéga : s.f., bar; 2 chiusura lampo dei pantaloni;

bbollènde ! fai attenzione, è bollente !

kjùdi a bbottèga, chiudi i pantaloni; 3 negozio,

bollétta : s.f., piccolo chiodo.

lat. apotheca, dal gr. apothèke.

bollettìnu : s.m., giornale radio.

botturu > butturìllu.

bollu : s.m., bollo di un autoveicolo.

br(a)cciolu : s.m., spranga per porta.

bombolone : s.m., ciccione.

bràcia : s.f., brace, lat. * brasia dal germ. *brasa.

bommardà : v., bombardare.

bràcciu : s.m., braccio, lat. brachium.

bommardaméntu : s.m., bombardamento.

braciéri : s.m., braciere.

bommola : s.f., bombola del gas.

braciòla : s.f., bistecca di maiale .

bon(a)ccione : s.m., persona buona.

brag(k)àjja : s.f., frasca di olivo.

bonfinìta : s.f., festa contadina per celebrare il

bràghe : s.f.pl., mutande.

raccolto.

brakalàcciu : s.m., tipo di dolce povero.

bordòne : s.m., fico immaturo.

brakalò (a) : avv., in disordine.

bordu : s.m., bordo, sp.bordo.

brakalone : agg., trasandato.

borzarolu : s.m., borseggiatore.

brangà : v., raccogliere.

borzétta : s.f., busta di plastica, tòkka portasse na

bràngata : s.f., grossa quantità .

bborzétta, bisogna portarsi dietro una busta di

bràngu > brangàta .

plastica.

branzwìcce : loc., fà lu branzwìcce, fare le bizze.

53

bréccia : s.f., rena di cava con sassolini.

brùciulu : s.m., foruncolo.

breccìnu : s.m., rena di cava fine con sassolini.

bruciulùsu : s.m., pieno di foruncoli

brékka : s.f., sassolino.

brùgnulu : s.m., prugna; 2 albero delle prugne.

brékkola : s.f., sassolino.

brukkitìllu : s.m., brocchetto.

bricikétta : s.f., bicicletta, fr. bicyclette, dall’ingl.

bruskétta : s.f., bruschetta, pane abbrustolito con

bicycle.

olio di oliva, sale ed aglio, pe ccéna émo fàttu na

brignòkkola : s.f., bernoccolo.

bbruskètta, abbiamo cenato con una bruschetta.

brikattjéri : s.m., brigadiere dei carabinieri.

bruskettà : v., bruscare.

brillà : v., brillare.

bruskettàtu : part.pass., bruscato

brillàtu : part.pass., brillato.

brusk(o)ulìnu : s.m., seme di zucca salato.

brìskola : s.f., gioco a carte; 2 percossa.

brustulì : v., abbrustolire.

bròdu : s.m., brodo.

bruttu (de) : loc.avv., con impeto.

bròkkulu : s.m., fesso.

bruttumùsu (a) : loc. avv., : di gran lena.

bronzu : s.m., bronzo.

bùa : s.f., ferita.

bruccì : v., annottare.

buàtta : s.f., bugia.

brucià : v., bruciare.

bucciòlu : s.m., bocciolo.

bruciàtu : part.pass., bruciato.

bucìa : s.f., bucia, t’à dìttu na bbucìa, ti ha

bruciapìlu : s.m., distanza ravvicinata.

mentito, germ. * bausì.

brucìme : s.m., spazzatura.

bùcia : s.f., buca.

54

buciarderìa : s.f., vizio di mentire.

buga : s.f., buca.

buciàrdu : s.m., bugiardo.

bujjàkka

bucione : s.m., bugiardo, kwìllu è m bucione, lui

annacquato.

è un bugiardo.

bùjju : s.m., uovo fradicio; 2 buio, lat. *burius.

bùciu : s.m., buco; loc., bùciu de kulu, fortuna, 2

bullì : v., bollire.

donna di facili costumi, à sposàtu n bùciu de

bullìtu : part.pass., bollito.

kùlu, ha sposato una donnaccia.

bullìtura : s.f., bollitura.

bùciu : s.m., buco.

bùra : s.f., bure.

budèlla : s.f..pl., visceri.

buràska : s.f., burrasca, lat. boreas.

budellàccia : f.pl., visceri ovini.

buraskàta : s.f., temporale breve.

budellone : s.m., ciccione, è ddivendàtu m

bùrdu : s.m., bordo.

budellone, si è ingrassato notevolmente.

burinàta : s.f., azione rozza.

bu(d)éllu : s.m., budello ; 2 donna di facili

burìnu : s.m., persona rozza.

costumi, s’è jjìtu a sposà stu bbudéllu!

burjàna : s.f., tramontana; 2 gelo.

bùfa : s.f., bufera.

burrattìnu : s.m., burattino.

bufà : v., nevicare intensamente.

bùrru : s.m., burro.

bufatèa : s.f., vampata di vento.

bùrzu : s.m., alveare; 2 agg., bolso, loc., bùrzu

bufficione : s.m., pacioccone.

fràciu, malandato oltremisura.

buffu : s.m., debito ; 2 buffo.

buskìttu : s.m., boschetto.

:

s.f., cemento

abbondantemente

55

bùsku : s.m., bosco, lat.buscus. bussolétta : s.f., recipiente per raccogliere le elemosine. bussolòttu : s.m., contenitore per i numeri della tombola. bùstu : s.m., busto, lat. *bustum. buttà : v., gettare. buttàtu : part.pass., gettato. buttìjja : s.f., bottiglia. buttun(c)gìllu : s.m., antico gioco puerile fatto con i bottoni.

C

butturìllu : s.m., persona bassa e grassa, do l’onno rkacciàtu stu bbutturìllu?! dove hanno

ce : pron. rifl., ci.

trovato quel grassoccio ?

ce(i)drone : s.m., cetriolo; 2 persona sciocca.

bùtturu : s.m., controllore dei pastori.

ce(i)rùsiku : s.m., chirurgo.

buzzigone : s.m., ciccione.

cégna : s.f., cinghia.

bùzzu : s.m., alveare.

cekà : v., accecare.

buzzùrru : s.m., persona rozza e grossolana.

cekàgna : s.f., sonnolenza. cekàla : s.f., cicala.

56

cekalìnu : s.m., campanello della bicicletta.

céntru : s.m., centrum.

cekaròla : s.f., piccola finestra.

ceppàra : s.f., ceppaia.

cekàsse : v., diminuire la vista.

ceppekone : s.m., grosso ceppo di legno.

cekàssene : v., vergognarsi, tòkka cekàssene

ceràsa : s.f., ciliegia, loc., ceràsa marìna,

kommo llàtri, bisogna vergognarsi come ladri.

corbezzolo.

cekàtu : part.pass., ipovedente ; 2 vergognato.

cerkatore : loc., frate cerkatore : frate addetto

céku : s.m., cieco, lat. caecus.

alla questua.

céllu : s.m., uccello; 2 pene.

cerkjà : v., cerchiare.

cémbene : s.m., derelitto.

cerkjàtu : part.pass., cerchiato.

cendésimu : s.m., centesimo ; prov. , è la lira ke

cerkjòne : s.m., cerchio di ferro che cinge la botte

ffà u cendésimu : il risparmio è importante.

o la ruota del carro agricolo e della bicicletta.

cengétta : s.m., piccolo straccio.

cérkju : s.m., cerchio.

céngia : s.f., straccio.

cérkwa : s.f., quercia , ce séndi cérkwa ? si dice

céngiu : s.m, straccio, è vvistìtu de céngi, è

quando si riesce in un’impresa difficile.

vestito di stracci.

cerkwétta : s.f., piccola quercia, loc., jjì a

cenneràcciu : s.m., panno cui si mettevano sopra

ccerkwétta : sparare agli uccelli che si posano su

cenere e panni sporchi per fare il bucato.

di un albero stando appostati in un vicino capanno

cénnere : s.f., cenere, lat.cinis.

di frasche.

centopèlle : s.m., parte dello stomaco bovino.

cérru : s.m., cerro.

57

cèrtu : agg.e avv., certo.

ciankìttu > cianghìtti.

céru : s.m., cero.

cianvrujjà : v., balbettare.

cèsere : nome proprio, Cesare.

cianvrujjàta : s.f., atto del balbettare.

cèssu : s.m., water closed, lat. Recessus.

cianvrujjone : s.m., balbuziente.

ciammèlla : s.f., ciambella, lat.cymbula.

cianvrusàjja : s.f., accozzaglia di oggetti vecchi e

ciammellone : s.m., ciambellone.

inutili.

ciammellòttu : s.m., ciambellone.

ciànvu : s.m., individuo con i denti superiori

ciància : s.f., sansa delle olive molite.

molto prominenti.

ciànga : s.f., gamba.

ciaramellàru : s.m., zampognaro.

cianghétta : s.f., sgambetto, jj’à fàttu cianghétta ,

ciaramèlla : s.f., zampogna.

gli ha fatto lo sgambetto.

ciarfajjone : s.m., balbuziente.

cianghettà : v., sgambettare.

ciavàtta : s.f., ciabatta.

cianghìttu : s.m., gamba esile, do vai ko sti

cibbàsse : v., sopportare, tòkka cibbàssela tuttu lu

cianghìtti ? dove vai con queste gambe esili ?

jjornu, bisogna sopportarlo tutto il giorno.

ciang (e)ikà : v., masticare.

cibbàtu : part.pass., sopportato.

ciang(e)ikàtu : part.pass., masticato.

ciccia : s.f., carne.

ciànka > ciànga.

cicciabbomba : s.f., grassone

ciankettà > cianghettà.

ciccione : s.m., persona obesa.

ciankétta > cianghétta.

ciccirìllu : s.f., bacca.

58

cicìia : nome proprio, Cecilia.

cimén(d)tu : s.m., cemento.

cìciu : s.m., cecio ; loc., fà ccìciu, fare cilecca.

cìmicia : s.f., cimice.

cìfu : s.m., madia.

cimitèru : s.m., cimitero, lat.cimiterium.

cigna : s.f., cinghia di trasmissione.

cimùrru : s.m., raffreddore.

cignàle : s.m., cinghiale.

cìnda : s.f., cintura.

cìgnu : s.m., cigno.

cindinàru : agg., centinaio.

cigòrja : s.f., cicoria.

cindone : s.m., cinto erniario.

cika : avv., niente.

cindùra : s.f., cintura, lat. cintura.

cikkettà : v., rimproverare qualcuno.

cinduréllu : s.m., maiale pezzato.

cikkéttu : s.m., rimprovero; 2 bicchierino di

cindurìnu : s.m., maiale pezzato.

liquore; 3 starter dei motori a scoppio.

cindurone : s.m., cinta di trasmissione delle

ciklè : s.m., getto del carburatore.

vecchie trebbie.

cìklu : s.m., ciclo, lat.kyklos.

cingwìna : s.f., cinquina al gioco della tombola; 2

cìkulu : s.m., uccello; 2 uomo di scarso valore.

schiaffo dato a mano aperta, te dò na cingwìna, ti

cikurìllu (n) : loc. n cikurìllu, appena appena.

do uno schiaffo a mano piena.

cillìttu : s.m., uccellino; 2 bambino.

cingwinòttu : s.m., schiaffone inferto a mano

cimà : v., spuntare le colture; 2 valicare una salita.

aperta, jj’ò dàtu n cingwinòttu, gli ho affibbiato

cimaròlu : s.m., primizia di carciofo.

uno schiaffone.

cimàtu : part.pass., spuntato.

cìngulu : s.m., trattore a cingoli; 2 cingolo.

59

cioccétta : s.f., antico gioco pasquale fatto con le

cipolla : s.f., accessorio bucherellato da applicarsi

uova. I contendenti battevano due uova insieme;

al secchio quando si annaffia.

chi riusciva a non incrinare il proprio uovo

cipollàru : s.m., venditore di cipolle.

vinceva l’altro uovo.

cìppu : s.m., ceppo, dorme komme n cìppu, ha un

cioccià : v., battere insieme due oggetti delicati

sonno profondo, lat.cipppus.

(es. due uova).

ciprèssu : s.m., cipresso, lat. cypressus.

ciocciu : agg., incrinato.

cirècia : s.m., ciliegia.

ciociàru : s.m., ciociaro.

cirimbìkkulu : s.m., pianta del bagolaro.

cioétta : s.f., civetta.

cirìnu : s.m., cerino.

cioettà : v., curiosare.

cìrku : s.m., circo equestre, lat. circus.

cioettone : s.m., curiosone; 2 persona col naso

cìrkulu : s.m., circolo ricreativo, staséra vaco llà

aquilino.

lu cìrkulu, stasera vado al circolo ricreativo, lat.

ciokkolà : v., camminare trascinando gli zoccoli,

circulus.

va ciokkolànno tùttu lu jornu, trascina gli zoccoli

ciròkku : s.m., scirocco.

tutto il giorno.

ciròppu : s.m., sciroppo.

ciokku : s.m., zoccolo.

ciròtu : s.m., cerotto ; 2 persona malaticcia.

cionnolà : v. intr., ciondolare.

cirtifikàtu : s.m., certificato.

cioppek(g)à : v. intr., zoppicare.

cirùme : s.m., cerume.

cioppu : s.m., zoppo.

cirùsiku : s.m., chirurgo.

60

cirvéllu : s.m., cervello, non c’ha n gràmmu de

ciùkka : s.f., zucca, a jjì jjù kkutùrono nki le

cirvéllu, è un demente, lat. cerebellum.

ciùkke, in discesa è facile rotolare.

cispùjju : s.m., cespuglio.

ciukkìttu : s.m., piccolo zoccolo.

cità : v., citare.

ciùkku : agg., ubriaco, staséra me sa k essi

citàtu : part.pass., citato.

cciùkku, credo che stasera tu sia ubriaco.

citazzjone : s.f., citazione.

ciùku : agg., piccolo , è cciùku ciùku, è molto

citrone : s.m., cetriolo.

piccolo.

citrùllu : s.m., scemo.

ciummellone > sakkoccione.

ciuccià : v., succhiare.

ciumméllu : s.m., citrullo.

ciucciàta : s.f., succhiata.

ciùnk(g)u : agg., monco.

ciuccìttu : s.m., piccolo ciuccio.

ciuppìttu : s.m., zoppo.

ciùcciu : s.m., ciuccio.

ciùrlu : s.m., ciocca di capelli arruffati, te jjàppo

ciùffu : s.m., ciuffo.

pe li ciùrli, ti afferro per i ricci.

ciuffulìtti : s.m. pl., rigatoni, dimàni magnàmo i ciuffulìtti, domani mangeremo i rigatoni. ciùffulu : s.m., zufolo. ciufolà : v., zufolare. ciukìttu : s.m., bambino, ma anche agg., piccolo.

61

D

dapjédi : avv., daccapo.

dà : v. tr., dare; loc., dà de picciu : prendere,

dapoku : agg., dappoco.

dà all’àrja : ribaltare; indic.pres., io dàko, tu

dargìsa : nome proprio, Adalgisa.

ddài, ìssu dà, nui démo, vui déte , ìssi donno;

dat(d)u : s.m., dado; 2 dado vegetale, lat.datum.

indic.imperf., io dìo, tu dìi, ìssu dìa, nui djàmo,

dazzjére : s.m., guardia del dazio.

vui djàte, ìssi dìono; indic.pass.rem., io détti, tu

dàzzju : s.m., tassa comunale.

ddìsti, ìssu dètte , nui dèssimo, vui dèssivo, ìssi

de : prep., da; 2 di.

dèttero, lat.dare.

débbele > débbole.

dàbbju : s.m., erba campestre commestibile.

debbitore : s.m., debitore.

daéro : avv., davvero.

débbitu : s.m., debito, ìssu è ppjéno de débbiti, lui

dafà : v., daffare.

è indebitato fino al collo.

dàjje : inter., forza !

débbo(e)le : s.m., debole.

dakàpu : avv., daccapo.

debbolézza : s.f., debolezza.

damagnà : s.m., cibo.

dèkko : avv., là.

dambézzu : avv, da un bel po’ di tempo.

dekkofò : avv., colà.

damicìana : s.f., damigiana.

dekkwà : avv., di qua.

dannàsse : v., faticare molto con scarsi risultati; 2

dekrétu : s.m., decreto.

disperarsi.

dèllo : avv., in quel posto.

dannàtu : part.pass., dannato.

delonne : avv., barcollando.

62

de(i)mònju : s.m., demonio, gr. daemon.

desordene : s.m., disordine, ke è stu desordene ?

denàra : s.f., il seme di denari nel gioco delle

che è questo disordine ?

carte.

desotto : avv., di sotto.

dende : s.m., dente; loc., ki cc’à o pane non c’à i

dèsto : avv., lì.

déndi : non si può aver tutto, lat.dens.

detàle : s.m., ditale.

dendifrìciu : s.m., dentifricio, fr.dentifrice.

detàta : s.f., ditata.

denòide : s.f., adenoidi.

dettà : v., dettare.

d(i)enungià : v., denunciare.

dettàtu : part.pass., dettato.

d(i)enùngia : s.f., denuncia.

déttu : s.m., modo di dire.

d(i)enungiàtu : part.pass., denunciato.

devozzjone : s.f., fervorino.

depanatùru : s.m., utensile per fare il gomitolo

dì : v. tr., dire.

della lana.

dibbosciàtu : s.m., debosciato.

depoku : agg., dappoco.

dicèmmre : s.m., dicembre.

deputàtu : s.m., deputato.

di(e)cìde : v. tr., decidere, lat. decidere.

derèto : avv., dietro, tòkka pulì dderèto, bisogna

dicistjone : s.f., digestione.

pulire dietro.

di(e)cìsu : agg., deciso.

dèrmu : nome proprio, Adelmo.

dieciòtto : num., diciotto.

desèrtu : s.m., deserto.

difènne : v. tr., difendere, lat. defendere.

desopre : avv., di sopra.

63

diferènte : agg., differente, tìstu è ddiferènte,

dilatà : v., dilatare.

codesto è differente.

dilatàtu : part.pass., dilatare.

diferènza : s.f., differenza, ko la diferènza, con la

dilatazzjone : s.f., dilatazione.

differenza.

dilikatézza : s.f., delicatezza.

difésu : part.pass., difeso.

dilikàtu : part.pass., delicato.

difettàtu : part.pass., difettoso.

dilìna : nome proprio, Adelina.

difèttu : s.m., difetto.

dilingwènde : s.m., delinquente.

difìcile : agg., difficile , lat.difficilis.

dilingwènza : s.f., delinquenza.

difidènte : agg., diffidente.

dilìzzja : s.f., delizia , lat.pl.deliciae.

difidènza : s.f., diffidenza.

dilizzjùsu :

difikordà : s.f., difficoltà.

ddilizzjùsu, questo dolce è delizioso.

difittùsu : agg., difettoso, è ttàndo difittùsu, ha

dilujjà : v. intr., diluviare.

molti difetti.

dilùjju : s.m., diluvio.

diggestjone : s.f., digestione.

dimanasséra : avv., domani sera.

digghjunà : v., digiunare, lat. ieiunare.

dimàne : avv., domani.

digghjùnu : s.m., digiuno.

dimannà : v., domandare.

diggirì : v., digerire, lat.digerere.

dimanòtto : avv., tra una settimana.

diggirìtu : part.pass., digerito, me sa ke nn’ ò

dimatìna : v., domattina.

diggirìtu, credo di non aver digerito.

diménica : s.f., domenica.

agg., delizioso, sto

dorge

è

64

dimostrà : v., dimostrare.

diskorre : v. intr., discorrere, zìttu mbo, stài

dimostràtu : part.pass., dimostrato.

sèmbre a diskorre, taci, non fai altro che parlare.

dimostrazzjone : s.f., dimostrazione.

diskrétu : agg., discreto, lat. discretus.

dìndi : s.m.pl., quattrini.

dìskulu : s.m., discolo; loc., i dìskuli :

dindìsta : s.m., dentista.

riformatorio.

diosilla > diusìlla.

diskùrzu : s.m., discorso, lat. discursus.

dipènne : v., dipendere.

disobbrigàsse : v., disobbligarsi.

dipinàsse : v., disperarsi.

disonorà : v., disonorare.

dipinàtu : part.pass., disperato.

disonoràtu : part.pass., disonorato.

dipirì : v., deperire.

disossà : v., disossare.

dipròma : s.m., diploma.

dìsparu : agg., disparo, prov., a socetà è bbella

dipromàtu : part.pass., diplomato.

dìspara : in affari è meglio non avere soci.

dipromazzìa : s.f., diplomazia , ce vòle mbo de

disperàsse : v., disperarsi.

dipromazzìa , occorre un po’ di diplomazia.

disperazzjone : s.f., disperazione.

dirètta : s.f., rettilineo.

dispèttu : s.m., dispetto, lat.despectus.

disàstru : s.m., disastro.

disp(e)ittùsu : s.m., dispettoso, cèrto ke tu séi n

disboskà : v., diboscare.

gran dispittùsu, sei un gran dispettoso.

disciprìna : s.f., ordine, lat.disciplina.

dispone : v., disporre. dispostu : agg., disposto.

65

dispòtiku : agg., dispotico.

divèrzu : agg. diverso.

distènne : v., distendere.

divertiméndu : s.m., divertimento.

distinà : v. tr., destinare.

divertìsse : v., divertirsi.

distinàtu : part.pass., destinato, kwànne ùnu è

divertìtu : part.pass., divertito.

ddistinàtu ci sta poku da fà, quando è il destino

divìde : v., dividere.

c’è poco da fare.

divìsu : part.pass., diviso.

distinazzjone : s.f., destinazione.

divjà : v., deviare.

di(e)stìnu : s.m., destino.

divjàtu : part.pass., deviato.

distrùgghje : v., distruggere.

divjazzjone : s.f., deviazione.

distrùttu : part.pass., distrutto.

divorà : v., divorare.

ditalìnu : s.f., masturbazione femminile, me fà n

divoràsse : v., divorare.

ditalìnu, non mi fa niente.

divoràtu : part.pass., divorato.

dìtu : s.m., dito.

divòrzju : s.m., divorzio.

diwsìlla : il ‘dies irae’, l’inizio della messa per i

divòtu : agg., devoto.

defunti, recitato un tempo dai mendicanti in

divozzjone : s.m., fervorino, devozione.

cambio dell’elemosina.

divurgà : v., divulgare.

divànu : s.m., divano.

djalèttu : s.m., dialetto.

divendà : v., diventare.

djaolarìa > djaolèrju .

divendàtu : part.pass., diventato.

djaolèrju : s.m., diavoleria.

66

djarèa : s.f., diarrea.

domanannòtte : avv., domani notte.

djàulu : s.m., diavolo.

domannà : v., domandare.

djèkka : avv., qui;.djèkka dréndo : loc.avv., qui

domatìna : avv., domani mattina.

dentro; djèkka fòra : loc.avv., qui fuori, loc.

doméneka : s.f., domenica.

djèkka llàne : verso là; loc. djèkka sùne : verso

dòmo : s.m., duomo.

su.

donga : avv., dunque.

djekkofò : avv., là per vicino.

donka > donga.

djèlla : avv., lì.

dòppo: avv., dopo.

djorà : v., divorare.

doppodimani : avv., dopodomani.

djusìlla : s.f., “dies irae”.

doppoprànzu : avv., nel pomeriggio.

do : avv., dove.

dorfu : nome proprio, Adolfo.

doèlle > duèlle .

dorge : s.m. e agg., dolce, lat. dulcis.

doendà : v., diventare.

dorgézza : s.f., dolcezza.

dkumendàrju : s.m., documentario.

dòta : s.f., dote.

dokumend(t)u : s.m., documento, lat.

dové : v., dovere.

documentum.

dovendà : v., diventare.

dòjja : s.f., doglia.

dozzéna : num., dozzina.

dòjje : s.f.pl., dolori.

drént(d)o : avv.e prep., dentro, lat.pop.deintro.

domanammatìna : avv., domani mattina.

dubbità : v., dubitare.

67

dubbitàtu : part.pass., dubitato.

durmìta : s.f., dormita, me cce vorrébbe na bbèlla

dùbbju : s.m., dubbio.

durmìta , mi ci vorrebbe proprio una bella

dubbjùsu : s.m., dubbioso.

dormita.

duèlle : avv., in nessun posto.

durmitòrju : s.m., dormitorio.

dùi : num., due.

durmìtu : part.pass., dormito.

dukà : v., educare.

durone : s.m., callo.

dukazzjone : s.f., educazione , ki tt’à mbaràta

dùru : agg., duro, lat.durus.

edukazzjone ? chi ti ha insegnato l’educazione ?

duttrìna: s.f., catechismo, kwànno erjàmo pòtti

dulurìttu : s.m., dolore fisico di poco conto.

jjiàmo a dduttrìna, da bambini andavamo a

dumicìgliu : s.m., domicilio.

catechismo.

dunzìlla : s.f., tonsilla. dùppju : agg., doppio, lat. duplus. durà : v., durare. durànde : avv., durante. duràtu : part.pass., durato. durmì : v. intr., dormire, lat. dormire. durmijjone : s.m., dormiglione.

68

E ebbè : inter., e allora ?

èrba : s.f., verdura cotta, loc. l’èrba è ffatta pe li

èdere : s.f., etere etilico.

vòi : a ciascuno il suo.

ekwilìbbrju : s.m., equilibrio.

erbajjolu : s.m., ripostiglio per il foraggio; 2

éllulu ! : interiez. , eccolo ! ; 2 proprio lì !

erbivendolo.

embrwòmju : s.m., impiccio.

erbétta : s.f., prezzemolo.

emékkje : s.f.pl., pelle morta sulle unghie delle

èrgna : s.f., ernia.

dita della mano.

ernàru : s.m., bosco di edera.

encìpju : agg., fastidioso.

èrni : s.f., edera.

ènice : s.m., endice.

èrpece : s.m., erpice.

enkrepore : avv., a noia.

ertèzza : s.f., spessore

ent(d)rà : v., entrare, loc., entrà in kasa :

értu : agg., spesso, è ttàntu értu, è molto spesso.

trasferirsi degli sposi a casa dei genitori di uno dei

esaggerà : v., esagerare, lat.exaggerare.

due.

esaggeràtu : part.pass., esagerato.

enzorgnàne : v., ostinarsi.

esaggerazzjone : s.f., esagerazione.

epidimìa : s.f., epidemia.

esàttu : agg., preciso.

episòdju : s.m., episodio, gr. epeisòdion.

esaurì : v., esaurire.

eppù : loc.cong., e poi.

esauriméndu : s.m., esaurimento.

eppùa : loc.cong., anche.

esaurìtu : s.m., esaurito.

69

eprìmese : v., esprimersi. eprèssu : part.pass., espresso. éssa : pron.f., lei. èsse : v.ausil., essere (per la coniugazione, vedi l pag. ). èsteru : s.m., estero. estindore : s.m., estintore. èsto ! : interiez., ecco ! èstome ! : interiez., eccomi ! estròggeni : s.m.pl., estrogeni, ormoni illegali per far ingrassare velocemente gli animali. éstulu ! : esclam., eccoli lì !. ètera : s.f., pianta rampicante ; 2 etere etilico. ezzèma : s.f., eczema, m’è vvinùtu n’ezzèma su la fàccia, mi è venuto un’eczema in viso.

70

F

faggiànu : s.m., fagiano, lat.phasianus.

fà : v., fare ; prov., ki ffà da sé ffà per ttre : chi fa

fàgghju : s.m., faggio.

da sé fa meglio; indic.pres., io fò, tu ffai, issu fa,

fagòttu : s.m., fagotto, mo kke a mojje t’à

nui facémo, vui facéte, ìssi fonno ; indic.imperf.,

cacciàtu via, te tòkka fa ffagòttu, adesso che tua

io facìo, tu ffacìi, ìssu facìa, nui faciàmo, vui

moglie ti ha lasciato, devi prendere le tue cose e

faciàte, ìssi facìono; indic.pass.rem., io fìci, tu

andare via.

ffacìsti, ìssu fìce, nui facèssimo, vui facèssivo,

faìnu : s.m., becchime per volatili.

ìssi facèttereo.

faìtu : s.m., piantagione di faggi.

fàa : s.f., fava.

fakkìnu : s.m., facchino.

fabbru : s.m., fabbro.

fakokkju : s.m., costruttore di carri agricoli.

f(a)ccènna : s.f., faccenda.

fallàce : agg., debole.

f(a)ccennone : s.m., chi si da tanto da fare solo in

fall(a)cciànu : s.m., fico.

apparenza.

fallàtu : part.pass., danneggiato.

fàccia : s.f., volto.

fallurìllu : s.m., tipo di pizza.

faciolu : s.m., fagiolo ; prov., i facioli so la

famìjja : s.f., famiglia , lat.familia .

vistékka de li purìtti : i fagioli sono la carne dei

fam(ij)jàre :s.m., familiare.

poveri.

fam(ij)jòle : s.f.pl., famigliole, tipo di funghi.

faciulìttu : s.m., fagiolino.

fanatikerìa : s.f., fanatismo.

faétta : s.f., fava macinata per il bestiame.

fànda : s.f., fante, figura delle carte da briscola.

71

fandasìa : s.f., fantasia.

fargiatùra : s.f., falciatura.

fandélla : s.f., bambina.

fargione : s.m., grossa falce per tagliare i rovi.

fandìllu : s.m., bambino.

fargu : s.m., falco, lat.tardo falco.

fandjòle : s.f.pl., convulsioni infantili.

farisèu : s.m., persona falsa.

fanfarrone : s.m., millantatore, è u sòlitu

farzakkjòttu : s.m., ipocrita.

fanfarrone, è il solito millantatore, sp.fanfarròn.

farzifikà : v., falsificare, à farzifikàtu a firma de

fanga : s.f., fango.

u pàtre, ha falsificato la firma paterna.

fant(d)a : s.f., il fante nel gioco delle carte.

farzifikàtu : part.pass., falsificato.

fant(d)acìa : s.f., fantasia.

farzità : s.f., falsità.

faone : s.m., fuoco della notte di san Giovanni.

farzu : agg., falso, lat.falsus.

farcì : v., farcire, lat. farcir.

fàscia : s.f., pannolino infantile.

farcìtu : part.pass., farcito.

fasciatùru : s.m., fasciatoio.

fàrge > fàrgia .

fàsciu : s.m., insieme di legna raccolte dal bosco.

fargétta : s.f., piccola falce.

fatìka : s.f., lavoro ; prov., ki fatìka fà la gòbba,

fàrgia : s.f., falce, loc.fàrgia fenàra, falcia da

ki n fatìka fà la ròbba : difficilmente ci si

fieno.

arricchisce con il lavoro onesto.

fargià : v., falciare, tòkka fargià ll’erbàccia su lli

fatikà : v., lavorare ; prov., ki ffatìka na kamìcia ,

pjand ùni, bisogna falciare l’erba sugli olivi.

ki n fatìka ddue : spesso i fannulloni se la passano

fargiàta : s.f., atto del falciare.

meglio di chi lavora.

72

fatik(g)àta : s.f., faticata.

fèra : s.f., bestia ; 2 pene; 3 persona malvagia.

fatikàtu : part.pass., lavorato.

ferélla : s.f., bestiola.

fatikone : s.m., gran lavoratore.

ferrà : v., ferrare una bestia .

fatikùsu : agg., faticoso.

ferrakokkju : s.m., fabbro ferraio.

fàttu : s.m., fatto, lat.factum.

ferràtu : part.pass., ferrato, ài ferràtu u somàru ?,

fattùra : s.f., confezione di sartoria ; 2 stregoneria .

hai ferrato l’asino ?

fàu > fàgghju.

ferràcciu : s.m., ferro vecchio.

fazzulìttu : s.m., fazzoletto; 2 piccola porzione,

ferrajjolu : s.m., carpentiere.

lat. *faciolum.

ferràta : s.f., inferriata.

febbrìte : s.f., flebite.

ferréngu : agg., forte.

fedà : v., deporre le uova.

ferrovjéri : s.m., ferroviere.

fedajjòla : s.f., razza di galline da uova.

fèrru : s.m., ferro.

fèle : s.m., fiele.

fèsta : s.f., assenza dal lavoro; 2 ricorrenza.

fémmena > fémmina.

festarolu : s.m., l’incaricato dei preparativi di una

fémmina : s.f., donna ; prov. , le fémmene una pe

festa,

kkandòne e kkasa fosse tònna : alla larga dalle

quest’anno la festa sarà preparata da Giuseppe.

donne ! ; prov., le fémmene e lu foku se déono

feterìku : nome proprio, Federico.

ttizzà gni poku : la donna, come il fuoco, va

fétiku : s.m., fegato; 2 coraggio.

stuzzicata frequentemente.

fézza : s.f., ciocca di capelli ribelli al pettine.

kwist’anno

u

festarolu

è

Ppèppe,

73

ffettà : v., affettare

fikétta : s.f., uomo effeminato

ffettàtu : part.pass., affettare.

fikétto : s.m., uomo elegante.

ffjaskà : v., abbozzare.

fikona : s.f., bella ragazza.

ffjaskàsse : v., ammalarsi di ernia.

fìku : s.m., fico.

ffjaskàtu : part.pass., abbozzato.

fikurìllu : s.m., fico primaticcio.

fìbbra : s.f., fibra.

filàru : s.m., filare della vigna.

figùra : s.f., il re, il cavallo e il fante nel gioco

filéttu : s.m., noce del vitello.

della briscola.

filice : agg., felice.

figùrete : inter., caspita !

filicità : s.f., felicità.

f(ìj)ja : s.f., figlia.

fìlme : s.m., film.

f(ij)jà : v., partorire.

filméttu : s.m., film osè.

fij)jàstra : s.f., nuora, a fij)jàstra mia è ttanda

filu : s.m., filo ; loc., fir de fèrru : filo di ferro.

bbràa, mia nuora è una brava donna.

filùka : s.f., imbarcazione molto veloce, loc.,korre

f(ij)jàstru : s.m., genero.

komme na filùka, corre velocissimo.

f(ij)jàta : s.f., covata di animali.

fimminìnku : s.m., donnaiolo, zìttu zzìttu è n gran

f(ij)jàtu : part.pass., partorito.

fimminìn(g)ku, è un gran donnaiolo, anche se non

f(ij)jatùra > fijjàta .

lo sembra.

f(ìj)ju : s.m., figlio, lat.filius.

findarìa : s.f., falsità.

fikàta : s.f., cosa piacevole.

fineménte : avv., fino a.

74

finìle : s.m. fienile. finokkju

:

s.m.,

fìttu : agg., fitto, loc., fìttu fìttu, molto fitto, finocchio;

2

pederasta,

lat.fictus.

lat.pop.*fenuculum per feniculum.

fittùccia : s.f., metro dei geometri.

finu : agg., sottile.

fjàkka : s.f., debolezza.

firì : v., ferire.

fjàkku : agg., debole , è stàtu male e mmo se sènte

firìta : s.f., ferita.

fjàkku,

firìtu : part.pass., ferito.

lat.flaccus.

firjòla : s.f., bestiola.

fjàmmara : s.f., erba infestante.

firruvìa : s.f., ferrovia.

fjenajjòla : s.f., piccola serpe che vive nei prati.

fìsiku : s.m., fisico, gr. physikòs.

fjàra : s.f., fiamma.

fiskjà : v., fischiare, lat.fistulari.

fjaràsse : v., avventarsi in malo modo contro

fiskjàtu : part.pass., fischiato

qualcuno.

fiskjone : s.m., tipo di uccello

fjaràta : s.f., atto dell’avventarsi.

fìskulu : s.m., fiscolo del molino ad olio.

fjàska : s.f., ernia, kwànno unu è vvékkju jje vène

fìssu : agg., fisso, lat. fixus.

la fjàska, da vecchi ci si ammala d’ernia, no lu

fistìnu : s.m., festa da ballo domestica.

pjàssi sù ke ppésa troppu, te vène a fjàska, non

fistjà : v., fischiare.

sollevarlo, altrimenti ti viene l’ernia.

fistjàtu : part.pass., fischiato.

fjaskétta : s.f., piccola borraccia.

fìtta : s.f., taglio di fieno dal pagliaio.

fjaskone : s.m., grosso fiasco.

dopo la malattia si sente debole,

75

fjàsku : s.m., fiasco, got. * flasko.

fjuritùra : s.f., fioritura.

fjatone : s.m., affanno.

fjuttulùsu : s.m., ipocondriaco.

fjatà : v., fiatare.

fjùtu : s.m., fiuto

fjatàtu : part.pass., fiatato.

flìtte : s.m., insetticida spray.

fjàtu : s.m., respiro, alito.

fò : avv., qui.

fjénu : s.m., fieno, lat.pop.tardo * flenu

fòjja : s.f., foglia.

fjéra : s.f., confusione; 2 fiera, lat.eccles.feria.

fojjàme : s.m., fogliame.

fjerajjolu : s.m., chi va alla fiera per compiere

fojjàta : s.f., torta a base di verdura.

acquisti.

fojjétta : s.f., mezzo litro di vino; 2 piccola foglia.

fjokkà : v. intr., nevicare.

fòjju : s.m., foglio.

fjòkku : s.m., fiocco.

fokaràcciu : s.m., fuoco acceso all’aperto.

fjonna : s.f., fionda, lat.pop. fundula, dimin.di

fokaràle : s.m., camino.

fundo.

foku : s.m., fuoco, lat.focus.

fjonnàsse : v. rifl., avventarsi.

fonde : s.f., fontana; 2 sorgente.

fjottà : v. intr., lamentarsi, ke cc’ài ke stài sèmbre

fonnaménti : s.m.pl., fondamenta.

a ffjottà ? che hai sempre da lamentarti ?

fonnazzjone > fonnaménti.

fjottàtu : part.pass., lamentato.

fonne : v., fondere, lat.fundere.

fjottu : s.m., gemito.

fonnèllu : s.m., muro divisorio che separa le

fjurì : v., fiorire.

stanze.

76

fontanèlla : s.f., piccola fonte ; 2 centro del

fornì : v., fornire.

cranio.

fornìtiku : s.f., inquietudine.

fonte : s.f., fontana.

fo(u)rnìtu : part.pass., fornito.

fòra : avv., fuori.

fo(u)rnitùra : s.f., fornitura.

forasèpe : s.m., sbucafratte.

fornu : s.m., forno.

foràzza : s.f., buco grossolano.

forze : avv., forse.

fòrbice : s.f.pl., forbici, lat.pop. * forbex per il

fo(u)rzùtu : s.m., forzuto.

class. forfex.

fòssa : s.f., buca; 2 buca per deporre la bara.

forèstiku : agg., selvaggio.

fossu : s.m., fosso.

forfè : s.m., forfait.

fotte : v., possedere carnalmente una donna.

forka : s.f., forca in legno a due corni, lat.furca.

fracikàsse : v., inzupparsi.

forkata : s.f., quantità che si può infilare con la

fracikàtu : part.pass., inzuppato.

forca.

fràciu : agg., fradicio, è bbagnàtu fràciu, è molto

forkonàta : s.f., quantità di materiale che si può

bagnato.

infilare in un forcone ; 2 colpo di forcone.

fraciùme : s.m., fradiciume

forkòne : s.m., grossa forca a tre o quattro corni.

frakàzzu : s.m., spaccone.

forma : s.f., fossa di scolo delle acque.

frakòscia : s.f., particolare taglio delle bistecche

Fornàkkja : s.f., forma per la calce.

bovine.

fornàru : s.m., fornaio.

frància : s.f., frangia.

77

frang ése : agg., francese.

fregàtu : part.pass., imbrogliato, m’onno fregàtu,

frank(gh)ìllu : s.m., fringuello.

mi hanno imbrogliato; 2 rubato.

fràppa : s.f., dolce carnevalesco , 2 manrovescio.

fregatùra : s.f., buggeratura

fràska : s.f., insieme di rami e foglie ; 2 ramo

frégna : s.f., cosa ; 2 vicenda, se cc’ài témbu

d’olivo portato in corteo quando terminava la

t’arkondo na frégna , se hai tempo ti racconto una

raccolta delle olive e al quale si appendevano

vicenda; 3 ira; 4 vagina.

festoni e cibarie.

fregnàccia : s.f., stupidaggine; 2 frittella.

fraskarélli : s.m.pl., tipo di pasta da minestra.

fregn(a)cciàru : s.m., millantatore.

frata kkjolu : s.m., frate; 2 uomo falso.

fregnone : s.m., incapace.

fratànt(d)o : avv., frattanto.

frégnu : s.m., arnese in genere.

frate : s.m., cappuccio dei papaveri in fiore.

frekantò : s.m., fricandò.

fratéllu : s.m., fratello , u fratéllu mia sta in

frellegà : v., cincischiare.

arditàlja , mio fratello vive nel nord Italia , loc.,

frellekàsse : v., muoversi con agitazione.

fratéllu kuggìnu, cugino.

frénu : s.m., freno, lat.frenum.

frebbàjju : s.m., febbraio.

fréska : interiez., accidenti !

frebbàru : s.m., febbraio

freskone : s.m., minchione.

frèbbe : s.f., febbre, lat.febris.

frìddu : agg., freddo, ke ffrìddu ke ffà ! che razza

fregà : v., rubare, lat.fricare

di freddo !, lat.pop. * frigidus.

fregand ò : s.m., pasticcio di fegato; 2 spaccone.

78

friddulùsu : s.m., freddoloso, tu ssi ttàndo

fròcia : s.f., narice.

friddulùsu, tu hai sempre freddo.

fròciu : s.m., omosessuale.

frìgghje : v., friggere, lat.frigere.

fronna : s.f., fronda.

frigghjitùra : s.f., frittura.

fronne: s.f.pl., : fogliame per alimentare il

frignà : v., frignare.

bestiame.

frignàtu : part.pass., frignato.

frontìnu : s.m., colpo dato a mano aperta sulla

frignìttu : s.m., oggetto o persona minuta.

fronte.

fringwéllu : s.m., fringuello.

fruffrù : s.f., biscotto friabile del tipo wafer.

friskìttu : s.m., abbastanza freddo.

frullà : v., frullare.

frìsku : agg., fresco ; 2 frescura ; prov., a kkasa

frullàtu : s.m., frullato.

den domminzubbìsku non manga mae lo pane

frullìnu :

frìsku, a casa del prete ( ‘Dominus vobiscum’ )

frullatore.

non manca mai il pane fresco, germ. *frisk.

frund(t)ìnu : s.m., colpo dato in fronte col palamo

frisumìa : s.f., fisionomia.

della mano.

frittellona : s.f., donna bassa e grassa.

frùng(k)ulu : s.m., foruncolo.

frittellòzzu : s.m., frittella di pasta di pane.

frung(k)ulùsu : s.m., individuo pieno di

frìttu : s.m., stufato.

foruncoli.

frizzandìnu : s.m., vino frizzante.

frustavìa ! : inter., via di qui ! (rif. a cani e gatti).

s.m., smerigliatrice angolare; 2

frjurìllu : s.m., brivido.

79

fruttà : v.,fruttare; 2 rendere, li sòrdi in bànka me

fume : s.m., fumo.

frùttono poku.

fuménti : s.pl.m., fumigazioni.

fruttàtu : part.pass., fruttato; 2 resa.

funa : s.f., corda di canapa.

fùga : s.f., fretta.

funnu : s.m., fondo.

fugghjì(à) : v., fuggire, émo fugghjàtu de korza,

funzjòne : s.f., cerimonia religiosa, messa.

siamo fuggiti di corsa.

fùrbu : s.m., furbo.

fugghjì(à)ta : s.f., fuga.

furcìna : s.f., forcina, ò tajjàtu na furcìna pe ffà

fugghj(à)tu : part.pass., fuggito.

la fjonna, ho tagliato una forcina per costruire una

fùgnu : s.m., fungo.

fionda.

fugone : s.m., fuga precipitosa, è skappàtu kkwà

fùrdu : agg., folto.

lu cane, émo fàttu n fugone, è uscito il cane,

furèstiku : s.m., forestiero.

siamo fuggiti di corsa.

furiùsu : agg., furibondo.

fukùsu : agg., focoso.

fùrkuru : s.m., distanza tra pollice e indice aperti.

fulìgghjne : s.f., fuliggine, lat.fuligo.

furmik(g)arèlla : s.f., formicolìo.

fulìgni : toponimo, Foligno.

furmik(g)àru : s.m., formicaio.

fumà : v., fumare.

furmìka :

fumà(gg)cine : s.f., malattia degli olivi, che rende

formica rossa.

le foglie color cenere.

furmikegghjà : v., formicolare, me furmikégghja

fumarèa : s.f., affumicamento.

na ciànga : ho formicolìo ad una gamba.

s.f., formica ; loc., fùrmika pùzza,

80

furmikòne : s.m., formica con le ali. furmikulà > furmikegghjà. furminà : v., fulminare. furminàn(d)te : s.m., fiammifero. fùrmine : s.m., fulmine. furnitùra : s.f.. fornitura. furtùna : s.f., fortuna ; prov., ki dde tré n ce ne fusà : v., fondere. fusàtu : part.pass., fuso. fùstu : s.m., grosso recipiente metallico. fusu : part.pass., fuso. futùru : s.m., futuro, lat. futurus.

81

G

gallìttu : s.m., galletto ; 2 donnaiolo.

gabbarrè : s.m., vassoio, ce sémo magnàti n

gàllu : s.m., gallo.

gabbarrè de paste, abbiamo mangiato un vassoio

galoppà : v., galoppare.

di paste.

galuppìnu : s.m., portaborse, à fàttu sèmbre u

gabbinéttu : s.m., gabinetto.

galuppìnu, ha lavorato sempre come portaborse.

gabbjòttu : agg., sciocco.

gamàrru : s.m., individuo brutto d’aspetto.

gaffu : agg., dispari.

gamma : s.f., gamba.

gàggia : s.f., acacia.

gammàle : s.f., parastinco in cuoio.

gàjja : s.f., difficoltà.

gàmmeru : s.m., gambero, kammìna arrèto

gajjardézza : s.f., gagliardezza.

komme n gàmmeru, cammina indietro come un

gajjàrdu : agg., gagliardo.

gambero.

gajjòffu : s.m., gaglioffo.

gàmmu : s.m., stelo di una pianticella.

gwàjje : s.f.pl., difficoltà.

ganàssa : s.f., mascella.

galandòme : s.m., gentiluomo.

gargallozzu : s.m., pomo d’adamo.

galan(d)tàrìa : s.f., galanteria .

garòf(a)enu : s.m., garofano.

galavèrna : s.f., calaverna.

garòfulu : s.m., garofano.

galèra : s.f., carcere, tòkka méttelu n galèra,

garufà : v., scavare col muso ( proprio del maiale

bisognerebbe carcerarlo.

).

gallinàcciu : s.m., tacchino.

garzone : s.m., apprendista.

82

garzungìllu : s.m., giovane apprendista.

ghjì > jì.

gàsse : s.m., gas.

ghjìtu > jìtu.

gattamocione : s.m., persona viscida.

ghjoenòttu : s.m., giovanotto.

gattaròla : s.f., feritoia in legno sulle porte di un

ghjirandolone : s.m., perdigiorno.

tempo per far transitare i gatti.

ghjudìzzju : s.m., giudizio.

gattu : s.m., gatto.

ghjwiddì : s.m., giovedì.

gattupùzzu : s.m., puzzola.

ghjwità : v., versare.

gazzàrra : s.f., confusione.

ghjwitàtu : part.pass., versato.

gazzosa : s.f., gassosa.

ghjùmu : s.m., gomitolo.

gègnu : nome proprio, Eugenio.

ginìa : s.f., schiatta, dinastia .

gemèllu : s.m., gemello, lat.gemellus.

ginitore : s.m., genitore.

gènzola : s.f., giuggiola.

ginwìnu : agg., genuino.

ghénga : s.f., cattiva compagnia , è na bbrùtta

ginukkjìttu > jjnukkjìttu.

ghénga, è una cattiva compagnia.

giografìa : s.f., geografia.

ghìru : s.m., ghiro.

giùndà : v., giuntare.

ghjaccià : v., ghiacciare.

giundàtu : part.pass., aggiuntato.

ghjàcciàtu : part.pass., ghiacciato.

giustìnu : nome proprio, Agostino.

ghjàcciu : s.m., ghiaccio.

globbàle : agg., globale, fr. global.

ghjàmmuru : s.m., gambero di fiume.

gnàcciu : nome proprio, Ignazio.

83

gnallìsse : v., ingiallirsi.

goccia : s.f., goccio, damme na goccia de vìnu,

gnallìtu : part.pass., ingiallito.

versami un goccio di vino.

gnàzzjo : nome proprio, Ignazio.

gòde : v., godere, lat.gaudere.

gnése : nome proprio, Agnese.

goernà : v., accudire; governare, lat.gubernare.

gniciùnu : pron.indef., nessuno.

goèrnu : s.m., governo, llì lu govèrnu so ttutti

gnikosa : pron.indef., tutto.

magnaùffa!

gnilusì : v., ingelosirsi.

gòffu : agg., goffo.

gnilusìtu : part.pass., ingelosito.

gola : s.f., grondaia.

gnipo’ : avv., poco.

gòl(r)fe : s.m., golf.

gnizzjone : s.f., iniezione.

gommitu : s.m., gomito.

gnokku : s.m., gnocco, loc., gnokki de Natale,

gongole : s.f.pl., vongole.

dolce natalizio; 2 sciocco.

gorbe : s.f., volpe.

gnommuru : s.m., gomitolo.

gorbu : s.m., colpo ; 2 ictus, te pjàsse n gorbu,

gnoranzità : s.f., ignoranza.

che ti venga un colpo.

gnù : avv., giù.

gracìle : s.m., ventriglio del pollame.

gnùnu : pron.pers., ognuno.

gràe : agg., grave, lat. gravis.

gnuttì : v., ingoiare.

gràffju : s.m., graffio.

gnuttitùra : s.f., ingoio.

gràgnera : s.f., prurito.

gòbbu : agg. e s.m., gobbo.

gràmbu : s.m., crampo.

84

gramégna : s.f., gramigna.

gràzzja : s.f., grazia.

gràna : s.f., soldi.

grazzjùsu : agg., grazioso.

grandenà : v., grandinare.

grégna : s.f., covone di grano.

granne : agg., grande.

grélla : s.f., tipo di caccia, ad appostamento fisso.

grannézza : s.f., grandezza.

gricciùri : s.m.pl., brividi.

grantùrku

:

s.m.,

granturco,

nandrànno

grignàta : s.f., quantità contenibile in un

somendàmo tùttu grandùrku, il prossimo anno

grembiule.

semineremo solo mais.

grillànna : s.f., ghirlanda.

gràppulu : s.m., grappolo.

grippà : v., grippare il motore.

graspu : s.m., grappolo.

grippàtu : part.pass., grippato.

grassìllu : s.m., grasso fatto a pezzetti che viene

gròlia : s.f., gloria ; prov. , le vòtte de lu marìtu so

inserito negli insaccati.

le gròlie de u paradìsu, alla moglie fa bene essere

grassu : agg., grasso.

picchiata di tanto in tanto dal marito.

gràtisse : avv., gratis.

groliàsse : v., gloriarsi.

grattà : v., grattare.

groliùsu : agg., glorioso.

grattakàcia : s.f., grattugia.

gronna : s.f., gronda.

grattakàciu : s.f., grattugia.

gronnà : v., grondare.

grattakékka : s.f., grattugia per ghiaccio.

gròppa : s.f., schiena.

gratwìtu : part.pass., gratis.

85

groppone : s.m., schiena animale , jj’ò data na

guzzéttu : s.m., Moto Guzzi 50.

vastonà ta su lu groppone, l’ho colpito con una

gùzzu : s.m., gozzo.

bastonata sulla schiena.

guzzwijjà : v., gozzovigliare, stéte a gguzzwijjà

grossu : agg., grosso, lat.grossus.

vvène vène, state gozzovigliando ben bene.

grugnàle : s.m., corniolo.

gwadambjà : v., guadagnare, franco *waidanian.

grugnamàri : s.m.pl., erba di campagna.

gwadàmbjo : s.m., guadagno.

grugnu : s.m., grugno del maiale.

gwàjju : s.m., guaio.

grussìsta : s.f., commerciante all’ingrosso.

gwardavùsku : s.m., guardiaboschi.

gubbèlla : s.f., botticella per trasportare l’acqua;

gwardjànu : s.m., guardiano.

la trasportavano nei campi i contadini d’estate.

gwardjolu : s.m., piccolo telaio in legno per

gulùsu : agg., goloso.

proteggere i bambini sotto le coperte.

gumèra : s.f., vomere, tòkka kambjà a gumèra,

gwarì : v., guarire, germ. warjan.

bisogna cambiare il vomere.

gwarìtu : part.pass., guarito.

gùmmitu > gommitu.

gwarnà : v., governare.

gummìtulu : s.m., gomitolo.

gwastà : v., rovinare.

gùnvju : agg., gonfio, gùnvju komme u rròspu,

gwastàsse : v., rovinarsi.

gonfio come un rospo.

gwastàtu : part.pass., guasto.

gustìnu : nome proprio, Augusto.

gwidà : v., guidare.

gùstu : s.m., gusto, lat.gustus.

gwidàtu : part.pass., guidato.

86

gwàstu : part.pass., : rovinato. gwàzza : s.f., rugiada. gwazzàcce : v., starci largo, loc., ce gwàzza, ci sta largo. gwazzarona : s.f., camice da lavoro. gwèrciu : s.m., orbo. gwèrru : s.m., verro, stu gwèrru tòkka kambjàllu, n’è ppjù bbonu, bisogna sostituire il verro, è diventato impotente sessualmente. gwizzà : v., guizzare. gwìzzu : s.m., guizzo.

87

I

imbostu : s.m., luogo del bosco dove si caricava la

ìcciku : s.m., augurio.

legna.

idèntiku : agg., identico.

immagginàsse : v., immaginare.

idintità : s.f., identità, lat.tardo identitate(m).

immagginàtu : part.pass., immaginato. immìdja : s.f., invidia.

idràuliku : s.m., idraulico, lat. hydraulicus. immìkku : s.m., tubo per tirare il vino dalla botte. ignòstru : s.m., inchiostro. indrìe : v., maneggiare. ignù : avv., verso il basso. ìkkese : s.m., la lettera “x” dell’alfabeto.

indruppà : v., urtare. indruppàta : s.f., urto.

illùde : v., illudere. indruppàtu : part.pass., urtato. illùsu : part.pass., illuso. induliméndu : s.m., indolenzimento. imbarzamà : v., imbalsamare. indulìsse : v., indolenzirsi. imbertekà : v., imboccare velocemente una via. inf(v)ernàcciu : s.m., buca per depositare la

imbertekàtu : part.pass., arrampicato. morchia delle olive, tòkka arpulì ll’invernàcciu,

imbì : v., riempire. bisogna togliere i residui della molitura delle

imbitùra : s.f., farcitura di volatile arrosto. olive.

(i)mbicìlle : agg., imbecille. ingazzàsse : v., arrabbiarsi. imbondà : v., abbondare. ingazzàtu : part.pass., arrabbiato. imbondàta : s.f., abbondanza. ingazzatùra : s.f., arrabbiatura.

88

ingènzu : s.m., incenso.

inzìstu : s.m., noioso, seccante, sì ttroppu inzìstu,

ingiambekà : v., inciampare.

sei molto noioso.

ingiambekone : s.m., inciampo.

inzorkà : v., macchiare d’olio un indumento.

ingiambekàtu : part.pass., inciampato.

inzorkàtu : part.pass., macchiato.

ingrannì : v., ingrandire.

isomòto : s.m., ciclomotore degli anni ’50.

ingrése : agg.e s.m., , inglese.

ìssi : pron.pers., essi.

inkaolatùra : s.f., arrabbiatura.

ìssu : pron.pers., egli.

inkatellà : v., impicciare.

istàte : s.f., estate.

inkatellàtu : part.pass., impicciato.

istésso : avv., lo stesso.

inkontrà : v. intr., incontrare.

Ìtria : s.f., lontra

inkontràrju (all) : loc., al contrario , te si mmìssu a majjétta all’inkontràrju, ti sei infilato la maglietta al contrario. intenniméntu : s.m., intenzione. int(d)òniku : s.m., intonaco, se stà stakkànno tùttu l’indòniku, si sta staccando completamente l’intonaco. inzèttu : s.m., insetto. inzìste : v., insistere.

89

J

jjelà : v., gelare. jjèlla : s.f., sfortuna, ke jjèlla ! che sfortuna !

jjà : avv., già , jjà ài fàttu ? hai già finito ?

jjellàtu : part.pass., sfortunato, cèrto ke ssémo

jj(a)ccià : v., gelare.

pròpju jjellàti, siamo proprio sfortunati.

jjàcciu : s.m., ghiaccio.

jjennàru : s.m., gennaio ; prov., sand’Andònju

jjakkétta : s.f., giacca, ò kombràtu na jjakkétta

panettellàru vène de jjunu e dde jjennàru : per la

nòa, ho acquistato una nuova giacca.

festa di sant’Antonio (17 gennaio e 13 giugno) è

jjàkumu : nome proprio, Giacomo.

tradizione preparare ciambelle .

jjàllu : agg., giallo.

jjettatore : s.m., uccello del malaugurio.

jjamà : v., chiamare.

jjì : v., andare, indic.pres.,io vàco, tu vvai,ìssu va,

jjamàtu : part.pass., chiamato.

nui jjémo, vui jjéte, ìssi vonno; indic.imperf., io

jjàmmeru : s.m., gambero.

jìo, tu jìi, ìssu jìa, nui jiàmo, vui jiàte, ìssi jìono;

jjànna : s.f., ghianda, lat.glanda.

indic.pass.rem., io jétti, tu jjìsti, ìssu jètte, nui

jjàra : s.f., albume d’uovo.

jèssimo, vui jèssivo, ìssi jèttero, lat.ire.

jjaràta : s.f., ingessatura rudimentale praticata un

jjìlèppe : s.f., qualsiasi cosa succulenta e dolce.

tempo sugli arti rotti a base di albume d’uovo.

jjnébbre : s.m., ginepro.

jjé !: inter., ferma ! usata dai carrettieri con gli

jjinèstra : s.f., ginestra.

animali.

jjinokkjàta : s.f., ginocchiata.

jje : pron., gli.

jjinokkju : s.m., ginocchio.

90

jjinukkjìttu : s.m., gomito.

jjògu : s.m., giogo.

jjirà : v., girare.

jjòjja : s.f., gioia.

jjiraméntu : s.m., giramento.

jjojju : s.m., loglio.

jjirarrostu : s.m., girarrosto.

jjokà : v., giocare.

jjirarvòrda : s.f., giravolta.

jjokkjà : v., portare iella.

jjirasole : s.m., girasole.

jjòkkju : s.m., iettatore; 2 maschio dell’oca.

jjiràta : s.f., girata.

jjòku : s.m., gioco, u jjòku è bbèllu kwànn’è

jjiràtu : part.pass., girato.

kkùrtu, il gioco è bello quando dura poco,

jjirèlla : s.f., carrucola del pozzo

lat.iocus.

jjìru : s.m., giro, lat.gyrus.

jjonda : s.f., giunta.

Jjisukrìstu : s.m., Gesù Cristo.

jjondà : v., giuntare.

jjìtu : part.pass., andato.

jjondàtu: part.pass., giuntato.

jjò : avv., verso il basso.

jjornale : s.m., giornale.

jjoà : v., giovare, se cce joa, se è necessario.

jjornàta : s.f., giornata.

joàtu : part.pass., giovato.

jjornu : s.m., giorno, lat.diurnum.

jjò(a)ene : s.m., giovane, lat.iuvenis.

jjòstra : s.f., giostra.

jjoénga : s.f., giovenca.

jjottarìa : s.f., leccornia .

jjoenottélla : s.f., ragazza.

jjottòne : s.m., golosone.

jjoenòttu : s.m., giovanotto.

jjo(v)u > jjogu.

91

jjù : avv., giù, jjù ssotto, giù in basso.

jjuraméndu : s.m., giuramento.

jjwànna : nome proprio, Giovanna.

jjuràtu : part.pass., giurato.

jjwànni : nome proprio, Giovanni.

jjustìzzja : s.f., giustizia.

jjùde : v., chiudere.

jjùstu : agg., giusto, lat.iustus.

jjùdice : s.m., giudice.

jjùttu : agg., goloso, lat.gluttus.

jjudikà : v., giudicare.

jobbàssu : s.m.,

jjudìzzju : s.m., giudizio, doéte métte jjudìzzju,

jwitàta : s.f., gomitata.

fìjj mia, dovete metter giudizio, figli miei.

jjùitu : s.m., gomito.

jjwiddì : s.m., giovedì, lat.iovis dies.

jjusùra : s.f., chiusura.

jjwindù : s.f., gioventù,a jjwindù ddùra poku, la gioventù è breve. jjujjàra : s.f., vaglio del grano. jjummèlla : s.f., giummella; 2 quantità di roba contenibile dai palmi delle mani aperti jjummu : s.m., gomitolo. jjundà : v., giuntare. jjundàtu : part.pass., giuntato. jjùnu : s.m., giugno. jjurà : v., giurare, lat.iurare.

92

K

kaciòla : s.f., tartufo non commestibile.

.kaà : v., cavare.

kaciu : s.m., formaggio ; prov., latte, càciu e

kàa: s.f., cava.

fraskarélli fonno vinì li fìjji bbèlli : i figli

ka(v)àllu : s.m., cavallo.

crescono meglio se mangiano prodotti genuini.

kabbarrè : s.m., vassoio.

kàffu : agg., disparo.

kabbìna : s.f., cabina.

kaìna : s.f., gallina.

k(a)ccià : togliere; 2 germogliare ; loc., fà lu k(a)

kainèlla : s.f., carruba.

ccemmìtti : non calzare bene una scarpa .

kakà : v. tr., defecare, me skàppa de kakà, ho

k(a)ccià : v., tirare fuori, loc., jjì a kkàccia a

necessità di defecare, lat.cacare.

kkojjoni, jjì a kkàccia a mikki, fare i furbi, loc.,

kakabbikkjére : s.m., carabiniere.

kaccià ppréci, sprecare.

kakabb(v)ucìe : s.m., bugiardo.

k(a)cciatora : s.f., loc., a la k(a)cciatora : modo

kakacìci (a) : loc., sulle spalle.

di cucinare la selvaggina.

kakarèlla : s.f., diarrea, c’ò aùtu la kakarèlla, ho

kacèra : s.f., stanza dove si teneva il formaggio.

avuto la diarrea.

kaciàra : s.f., caos.

kakarellone : s.m., tipo pauroso.

kaciar(jj)òla : s.f., tavolo dove si faceva il

kakarìllu : s.m.,piccolo escremento.

formaggio.

kakarjòla : s.f., cosa di poco conto.

kaciarone : s.m., individuo che ama discutere

kakàu : s.m., cacao.

animatamente.

kakatùru : s.m., latrina.

93

kàki : s.m., albero e frutto del cachi.

kallàccia : s.f., vampata di calore improvvisa.

kàkiru : s.m., escremento di piccole dimensioni,

kallafrédda : s.f., repentino cambiamento del

proprio di conigli,ovini e ratti.

tempo.

kakka(v)èlla

:

s.m.,

strumento

musicale

kallàra : s.f., caldaia; loc., a ttutta kallàra : al

consistente in un tamburo in cui è conficcato uno

massimo.

stantuffo che viene sollevato e abbassato dal

kallaràru (kallarellàru) : s.m., fabbricante e

suonatore; 2 bacca della rosa selvatica; 3 oggetto

riparatore di paiuoli.

di scarso valore.

kallarétta : s.f., secchio dei muratori.

kakkjì : v. intr., germogliare.

kallarròsta : s.f., caldarrosta.

kakkjìttu : s.m., germoglio.

kallàru : s. m., paiuolo; 2 donnaccia .

kakkjìtu : part.pass., germogliato; 2 sfiorito.

kallasciùtta : s.f., si dice di terra bagnata e poi

kakkju : s.m., germoglio.

riarsa dal sole.

kalà : v., diminuire, a kkalà vène sèmbre a

kallu : s.m., caldo.

ttémbu, a diminuire si fa presto.

kalu : s.m., calo.

kalamàru : s.m., occhiaia; 2 totano.

kamàrru : s.m., persona brutta.

kalàta : s.f., tramonto.

kambà : v. intr., vivere ; prov. ki kkamba de

kalàtu : part.pass., diminuito.

speranza mòre kakànno : la speranza a volte da

kalavèrna : s.f., inverno.

sola non basta ; prov., pèkora néra, pèkora

kalendàrju : s.m., calendario.

94

vjànka, ki mmòre mòre, ki kkàmba kàmba : chi

kamìna ! : interiez. , forza, sbrigati !

ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto.

kaminà : v. intr., camminare, tòkka kaminà fino

kambàna : s.f., campana ; 2 gioco infantile ,

a llajjù, bisogna camminare fin laggiù.

lat.tardo campana.

kàmmera : s.f.,camera.

kambanà ru : s.m., campanaro.

kammera(e)dàrja : camera d’aria delle ruote.

kambanéllu : s.m., campanello, citofono.

kammerjére : s.m., cameriere.

kambanone : s.m. grossa campana.

kammerléngu : s. m., addetto all’economato in

kambànu : s.m., campanello che si applica al

una confraternita religiosa.

collo degli animali al pascolo.

kammìnu : s.m., focolare ; prov., l’affari se

kambétta : s.f., piccolo appezzamento di terreno,

fonno sotto u kammìnu : gli affari vanno conclus i

ò somendàtu na kambétta , ho seminato un

nella più assoluta segretezza; 2 cammino.

piccolo terreno.

kammjà : v., cambiare, lat.cambiare.

kambjone : s.m., campione.

kammjaméndu : s.m., cambiamento.

kàmbra : s.f., camera da letto.

kàmmju : s.m., cambio; 2 camion.

kàmbu : s.m., campo, loc., kàmbu de pallòne,

kammorétta : s.f., sala da pranzo.

campo da calcio, lat. campus.

kamorkànna : s.f., maglia di giunco un tempo

kamburoppu : toponimo, Camporoppolo.

utilizzata per soffittare i locali.

kamìcia : s.f., camicia.

kampà > kambà.

kamiciòttu : s.m., camice da lavoro.

kampana > kambàna .

95

kampanàcciu > kambanàcciu.

kane : s.m., cane; 2 persona molto esosa.

kampanàru > kambanàru.

kanéstra : s.f., paniere fatto di vimini intrecciati.

kampanàru > kambanàru.

kanéstru : s.m., canestro, ò kordu n kanéstru de

kampanéllu > kambanéllu.

fìke,

kampànu > kambànu.

lat.canistrum.

kana : s.f., cagna.

kànfora > kànvora.

kanaìne : s.f.pl., terreni acquitrinosi di pianura.

kangéllu : s.m., cancello; 2 persona brutta.

kanàjja : s.f., canaglia .

kangillìttu : s.m., carro per trasportare il bestiame.

kanajjàta : s.f., azione da canaglia .

kankarèna : s.f., cancrena.

kanàle : s.m., canale di scolo del mosto in

kànk(gh)e(u)ru : s.m., tumore; 2 cosa o persona

cantina.

brutta, lat.cancer.

kanapàru : s.m., fabbricatore o venditore di

kanna : s.f., canna da pesca ; 2 spinello.

canapa.

kànnapa : s.f., canapa.

kanàssa : s.f., mandibola , loc.,magnà a kkwàttro

kannégghja : s.f., crescione d’acqua.

kanàsse, mangiare a crepapelle.

kanné(ll)a : s.f., candela, émo ppicciàtu na

kanassone : s.m., persona con mandibole

kannélla , abbiamo acceso una candela.

preminente.

kannèlla : s.f., rubinetto.

kandà : v. tr., cantare.

kannellòra : nome proprio, la festa della

kandone : s.m., angolo.

Candelora (2 febbraio, presentazione di Gesù al

ho

raccolto

un

canestro

di

fichi,

96

tempio)

;

prov.,

kannellòra

kannellòra,

kàpa : s.f., testa.

dell’immerno sémo fòra, se cci stà lu solicìllu, n

kapà : v., fare la cernita, scegliere.

andru mese de ngwernicìllu : per la Candelora il

kapace : avv., probabilmente, può essere.

clima invernale si è già mitigato e , se c’è un sole

kaparè : s.m., vassoio.

pallido, entro una quarantina di giorni il clima

kapàta : s.f., sbucciatura; 2 scelta.

invernale sarà passato del tutto.

kapé : v., entrare.

kannéllu : s.m., cannello (es.del gas).

kapécce : v., entrarci.

kannìlli : s.m.pl., protezioni per le dita usate un

kapetàgna : s.f.,margine del campo.

tempo dai mietitori.

kapézza : s.f., cavezza, léghejje a kapézza !

kannucciòla : s.f., cannuccia di acquitrino.

légagli la cavezza !

kantà > kandà.

kapì : v., capire.

kanvora : s.f., canfora.

kapìcce : v., essere competente.

kanzona : s.f., canzone.

kapillìni : s.m.pl., tipo di pasta per minestra.

kanzonà : v., canzonare.

kapìllu : s.m., capello, lat.capillus.

kanzongélla : s.f., canzoncina.

kapiscione

kàola : s.m., rubinetto in legno della botte del

kapiscione,è convinto di capire tutto lui.

vino, apri la kàola e kkàccia mbo de vìnu, apri il

kapistìu : s.m., grosso vassoio in legno utilizzato

rubinetto della botte e fai uscire un po’ di vino.

per riporre le carni del maiale durante la

kap(o)umìlla : s.f., camomilla.

salagione.

: s.m., saccente,

ìssu pare

n

97

kapità : v., accadere.

kappèlla : s.f., cappella tombale; 2 chiesetta; 3

kapitànu : s.m., capitano.

glande; 4 errore, à fàtta na gran kappèlla, ha

kapitàtu : part.pass.,accaduto.

commesso un grave errore.

kapìtu : part.pass., capito.

kappellà : v., sbagliare.

kapìzzu : s.m., capo di una corda o di uno spago.

kappellàru : s.m., cappellaio.

kapòccia : s.f., testa ; loc., kapòccia a kkoppu ,

kappellàta : s.f., quantità contenuta in un

testa di legno.

cappello; 2 colpo inferto con il cappello.

kapoccione : s.m., persona dura di comprendonio;

kappéllu : s.m., cappello ; prov., per dì ppòru

2 persona d’alto bordo.

kappéllu, è ssèmbre mèjjo poru fazzulìttu : “mors

ka(m)po(u)mìlla : s.f., camomilla, pe ddurmì me

tua, vita mea”.

pìjjo na kapumìlla, prima di andare a letto mi

kappillìttu : s.m., cartuccia ; 2 piccolo cappello.

bevo una camomilla.

kàppja : s.f. cappio di nodo scorsoio, tòkka facce

kaporàle : s.m., capo operaio.

na kàppja , bisogna fare un cappio.

kappànna : s.f., capanna.

kàppju : s.m., nodo scorsoio, lat.pop. capulum.

kappannone : s.m., capannone agricolo.

kapponà : v., castrare i polli.

kappànnu : s.m., capanna di frasche costruita dal

kapponàtu : part.pass., castrato.

cacciatore per l’appostamento fisso.

kappòtta : s.f., giacca.

98

kappottà : v., finire sottosopra alla guida di un

kapukollu : s.m., lonza ; 2 inetto.

veicolo , à kappottàtu ko ll’apìttu, è finito

kapuléttu : avv., ai piedi del letto.

sottosopra col motocarro.

kapurìllu : s.m., capezzolo.

kappòttu : s.m., cappotto; loc., fà kkappòttu :

kapusàla : s.f., direttore di sala.

lasciare gli avversari a zero punti nel gioco delle

kapuskàla : s.m., capo operaio di una squadra di

carte.

raccoglitori di olive.

kappuccìnu : s.m., cappuccino; 2 frate

kapustùrnu : s.m., capogiro.

cappuccino.

kapùtu : s.m., entrato.

kappùcciu : s.m., cappuccio.

kapuvòjje : v., capovolgere.

kapriélli : s.m.pl., vertigini.

kapuvordu : part.pass., capovolto.

kapu : s.m., capo; loc., kapu d’òpra : caporale dei

karabbàttola : s.f., fagotto di masserizie.

braccianti agricoli.

karabbìna : s.f., carabina.

kapu e kkollu (tra) : loc., all’improvviso.

karabbinjéra : s.f., donna dai modi molto

kapufìkku : avv., sottosopra, drénto sta kasa stà

maschili, pare na karabbinjéra, sembra un

tuttu a kkapufìkku, in questa casa è tutto

omaccione.

sottosopra.

karabbinjére : s.m., carabiniere.

kapufoku : s.m. alare.

karabbòi : s.m., grosso carro, con stanga centrale,

kapukollòkkji : s.m., mostro immaginario per

trainato da buoi.

spaventare i bambini.

karatéllu : s.m., botticella da vino.

99

karavujjà : v., svuotare.

kàrgiu : s.m., calcio , jj’à dàtu n kàrgiu llà n

karavujjàtu : part.pass., svuotare.

kùlu, gli ha rifilato una pedata nel sedere.

karbonàru : s.m. carbonaio.

karìllu : agg., carino, ah sì kkarìllu scì ! ti credi

karbonèlla : s.f., carbone per accendereil fuoco.

forse bello ?

karceràtu : s.m., carcerato.

karistìa : s.f., carestia , lat. * carestus.

karciòfu : s.m., carciofo.

karistùsu : agg., esoso.

kargà : v., calcare.

karità : s.f., elemosina.

kargàta : s.f., atto del calcare.

kar(i)kà : s.f., caricare, lat.pop.* carricare.

kargàtu : part.pass. calcato.

kar(i)ku : s.m., carico ; tre o asso al gioco delle

kargàgnu : s.m., calcagno.

carte, ò pjàtu n kàrku, ho incamerato un asso;

kargavrékke : s.m.,omino.

part.pass., carico.

kàrge > kàrgia .

karlìnu : nome proprio, Carlo.

kàrghe > kwàrghe .

karlona ( a la ) : loc., a la karlona : in modo

karghid ùnu > kwarghidùnu.

impreciso.

karghikkosa > kwarghikkosa.

kàrma : s.f., calma.

kàrgia : s.f., calce, loc., fà la kàrgia, impastare la

karmà : v., calmare.

calce.

karmànde : s.m., calmante.

kargià : v. intr., scalciare.

kàr(l)mu : agg., calmo.

karginàcciu : s.m., calcinaccio.

100

karne : s.f., carne, loc., parlà le karne : avere un

karrìttu : s.m., carro agricolo trainato da forza

presentimento, lat.carne(m).

motrice animale.

karnoalàta : s.f., carnevalata.

karrittùcciu : s.m., carrettino a due ruote spinto a

karnoàle : s.m., carnevale ; prov., a kkarnoàle

mano.

gni sghérzu vale : a carnevale ogni scherzo vale .

karrjolu : s.m., carro agricolo a quattro ruote.

karogna : s.f., persona malvagia.

karròzza :s.f., vagone ferroviario.

karognone : s.m., persona malvagia.

kàrru : s.m., carro agricolo.

karosà : v. tr., tosare.

karrùbba : s.f., carruba.

karosène : s.m., kerosene.

kàrta : s.f., banconota.

kàrpene : s.m., carpine.

kartapèkora : s.f., pergamena.

karregghjà : v. tr., trasportare col carro, tòkka

kartìna : s.f., lievito in polvere per dolce.

karreghjà o fjénu, bisogna trasportare il fieno col

kartulìna : s.f., cartolina , m’è rrjàta na kartulìna,

carro.

mi è arrivata una cartolina.

karrétta : s.f., carriola.

kartùccia : s.f., munizione per fucile da caccia e

karrettàta : s.f., il contenuto di una carretta , na

per dispositivi da mattazione.

karrettàta de stàbbju, una carretta di letame.

karusìnu : s.m., tosatore di pecore.

karrettjére : s.m., vetturino.

karwàna : s.f., grande quantità indigente.

karriolu : s.m., carro agricolo.

karzà : v. tr., calzare.

101

karzétta : s.f., collant femminile , a mojje mja à

kasku :

s.m., cascata

idrica

;

2

casco

rkombràtu e karzétte, mia moglie ha comprato un

asciugacapelli; 3 casco motociclistico.

nuovo paio di calze.

kassa : s.f., bara.

karzìttu : s.m., calzino.

kassavàngu : s.m., cassapanca.

karzittùni : s.m.pl., calzini.

kassétta : s.f., contenitore per elemosine posto in

karzolàru : s.m., calzolaio.

chiesa.

karzùni : s.m.pl., pantaloni, me so kkalàti jjù li

kassìkkju : s.m., retino da pesca.

karzùni, mi sono scesi i pantaloni.

kassìttu : s.m., cassetto, émo apértu tutti i kassìtti

kasàkka : s.f., giacca priva di maniche.

ma nnon l’émo troàtu, abbiamo aperto ogni

kasàle : s.m., podere.

cassetto senza trovare nulla.

kasèngu : s.m., mezzadro.

kassone : s.m : rimorchio agricolo.

kasèngulu : s.m., bracciante agricolo.

kastagnòla : s.f., dolce natalizio.

kasinàru : s.m., persona confusionaria.

kastagnolu : s.m., paletto di legno.

kasìnu : s.m., caos; 2 casa di tolleranza.

kastéllu : s.m., castello, lat.castellum.

kaskà : v., cadere, lat.pop. * casicare.

kastrone : s.m., cavallo castrato.

kaskatone : s.m., brutta caduta.

katafàrgu : s.m., catafalco.

kaskàtu : part.pass., caduto, è kkaskàtu komme n

katàna : s.f., tascapane.

zalàme, è caduto come un salame.

katàrru : s.m., catarro, gr.katarròs. katàstu : s.m., catasto, gr.katastikòn.

102

katenàcciu : s.m., chiavistello.

kàvola : s.f., dispositivo per spillare il vino dalle

katèrba : s.f., grande quantità di qualcosa.

botte.

katìnu : s.m., catino.

kazzabbùbbulu : s.m., uomo o oggetto strano.

katòrciu : s.m., cosa o persona malandata.

kazzaròla : s.f., casseruola.

kattìu : agg.e s.m., cattivo, arràbbjete kwànno si

kazzarolàta : s.f., quantità contenibile in una

kkattìu ! caspita quanto sei cattivo !, lat.captivus.

casseruola, iàmo kottu na kazzaròla de rìsu,

kattòliku : agg., cattolico, lat.eccles.catholicus.

abbiamo cotto una casseruola di riso.

kàu : s.m., cavo.

kazzarolétta : s.f., piccola casseruola.

kàulu : s.m., cavolo.

kazzarulìttu : s.m., pentolino.

kavallàru : s.m., allevatore o commerciante di

kazzàta : s.f., sciocchezza.

cavalli.

kazzimbèrju : s.m., pinzimonio.

kavallétta (a): s.f., sulle spalle.

kazzìnu : s.m., ficcanaso.

kavallùcciu : s.m., piccolo cavallo.

kazzone : s.m., minchione.

kavargà : v., andare a cavallo.

kazzòttu : s.m., pugno.

kavargàta : s.f., cavalcata; 2 sopraggiungimento

kàzzu : s.m., pene.

degli uomini della Procura del Regno.

ke : pron., qualcuno (-a).

kavatore : s.m., raccoglitore di tartufi.

kékka : s.f., omosessuale.

kavèzza : s.f., capezza, lat.capitia.

ki : pron., chiunque. kiakkjarà : v., chiacchierare.

103

kìkkera : s.f., schicchera.

kjappamoske : s.f., nervo di bue cosparso di una

kikkirikì : onomat., verso del gallo.

sorta di melassa atta ad attirare le mosche e a farle

kikkosa : pron.indef., qualcosa.

restare invischiate che un tempo si appendeva al

kìkku : s.m., chicco; nome proprio, Francesco.

soffitto della cucina.

kilàta : s.f., quantità di circa un chilo.

kjapparèlla : s.f., gioco infantile che consiste nel

kìlu : s.m., chilogrammo.

rincorrersi allo scopo di prendersi.

kjàe : s.f., chiave, n artròo a kjàe, non ritrovo la

kjappàta : s.f., sculacciata.

chiave, lat.clave(m).

kjappatone : sculacciata inferta con forza.

kjakkjarà : v., chiacchierare.

kjarìna : nome proprio, Chiara.

kjakkjaràta : s.f., conversazione.

kjàru : agg., chiaro.

kjakkjaràtu : part.pass., discusso ( di persona ).

kjàssu : s.m., chiasso.

kjakkjarone : s.m., chiacchierone, ìssu è n gran

kjàttu : s.m., persona grassa e bassa.

kjakkjarone, lui è un gran pettegolo.

kjàttu kjàttu : avv., di nascosto, senza farsi

kjàkkjera : s.f., facilità di parola ; c’à na gran

vedere.

kjàkkjera, è molto prolisso.

kjavà : v., copulare.

kjamà : v., chiamare.

kjavàta : s.f., coito.

kjàppa : s.f., natica.

kjavatore : s.m., uomo che ha frequenti rapporti

kjappà : v., acchiappare.

sessuali.

kjappakàni : s.m., accalappiacani.

kjéde : v., chiedere, lat.quaerere.

104

kjèlli : pron.indef., chiunque.

koarìzzu : s.m., fondoschiena di un pennuto.

kjéstu : part.pass.,chiesto.

koarone : s.m., fondoschiena di un pennuto.

kjodu : s.m., chiodo.

koàta : s.f., covata, nidiata, na koàta de purgìni,

kjokkjà : v., avere rapporti sessuali.

una nidiata di pulcini.

kjùde : v., chiudere.

koccèlla : s.f., crosta del pane.

kjùsa : s.f., appezzamento di olivi.

kòccia : s.f., scorza, tòkka leàjje a noce, bisogna

kjùsu : agg., chiuso ; prov. , vòkka kjùsa n c’entra

togliere la buccia.

mòska : la prudenza non è mai troppa.

kòcciola : loc., fà kkòcciola : rompere oggetti

kkapàce : avv., probabilmente.

fragili ; 2 battere delicatamente la testa di un

kkoppà : v., accoppare.

neonato contro la propria .

kkostàsse : v., accostarsi.

kocciu : s.m., coccio.

kkostàtu : part.pass., accostato.

kòce : v., cuocere.

kkucciàsse : v.,

koèlle : avv., niente.

ko : prep., con.

kòfana : s.f., recipiente metallico utilizzato dai

koa : s.f., nido ; 2 : coda; prov., a koa è ssèmpre a

muratori.

pjù ddura : finire una cosa richiede più che

kòjje : v., cogliere, è ora de kòjje olìa, è ora di

intraprenderla.

raccogliere le olive.

koà : v. tr., covare.

kojjonà : v., prendere in giro.

koàccia (u) : s.f., nidiata.

kojjone : agg., fesso.

105

kojjonerìa : s.f., corbelleria.

kòllika : s.f., colica, jéri c’ò aùtu e còlike, ieri ho

kòka : s.f., cuoca, mamma mia fa la kòka, mia

avuto delle coliche.

madre lavora come cuoca.

kollokaméndu : s.m., ufficio di collocamento.

kokkjone : s.m., grosso imbuto di legno per le

kollu : s.m., collo, lat.collu(m).

botti.

kolònna : s.f., colonna vertebrale.

kòkku : s.m., uovo;2 agg., caro.

kombagnìa :

kòku : s.m., cuoco.

kombagnìa ce pijjò mòjje un frate : in compagnia

kolà : v., colare.

tutto diventa più facile .

kolàtu : part.pass., colato.

kombonne :v., comporre.

kolazzjone : s.f., colazione.

kòmika : s.f., situazione ridicola.

kòlla : s.f., mistura di acqua e farina, utilizzabile

kommannà : v., comandare, a mojje mia vòle

sia come collante che come alimento

kommannà ,

kollabborà : v., collaborare.

lat.pop.commandare.

kollabboràtu : part.pass., collaborato.

kommannaméntu : s.m., comandamento.

kollabborazzjone : s.f., collaborazione.

kommannone : s.m., persona che pretende di

kollassà : v., collassare.

impartire ordini.

kollàssu : s.m., collasso.

kommàre : s.f., comare.

s.f., compagnia ; prov. , in

mia

moglie

vuole

comandare,

kollétta : s.f., ultimo strato dell’intonaco.

106

kommàtte : v., combattere ; 2 avere a che fare, n

kompretà : v., completare.

ce sse po’ kommàtte, è difficile avere a che fare

komprètu : s.m., completo.

con lui.

komprita : s.f., acquisto.

komme > kommo

konda(t)ìunu : s.m., contadino.

kommètja : s.f., commedia..

kondatore : s.m., contatore elettrico.

kòmmidu : agg., comodo, no mme stà kòmmidu,

kondestà : v., contestare.

per me è scomodo.

kondestatore : s.m., contestatore.

kommissàrju : s.m., commissario.

kondestàtu : part.pass., contestato.

kommo : avv., come.

kondestazzjone : s.f., contestazione.

kommodìnu : s.m., comodino, deo rkombrà u

kondraérzu : avv., trasversalmente.

kommodìnu, devo comprare un nuovo comodino.

konfessasse > konvessasse.

komò : s.m., mobile da camera.

konfonne > konvonne.

kompàgnu : s.m., compagno nel gioco delle carte

konga : s.f., conca.

; 2 comunista; 3 agg., uguale.

kongallàsse : v., riscaldarsi troppo.

kompàre : s.m., padrino.

kongallàtu : part.pass., riscaldato eccessivamente.

komponne : v., comporre.

kongia : s.f., conceria , vòjjo kongià a pèlle

komprà : v., comprare ; prov. , ki kkompra a

dell’agnéllu, voglio conciare la pelle di agnello.

ddébbitu vénne a sobbàstu : se non si hanno i

kongià : v., conciare il grano o le pelli.

soldi è meglio non comprare.

107

kongiatore : s.m., addetto alla concia del grano o

ko(u)nv(i)enì : v., convenire.

delle pelli.

ko(u)nv(i)enùtu : part.pass., convenuto.

kongiatùra : s.f., scarto risultante dalla concia del

konvonne : v. tr., confondere.

grano.

konvortà : v., confortare.

kongòrzju : s.m. . consorzio agricolo,tòkka jjì llà

konvòrtu : s.m., consolazione.

u kongòrzju, bisogna recarsi al consorzio

konzervà : v., conservare.

agricolo.

konzèrva : s.f., passata di pomodoro imbottigliata

kongwìbbusse : s.m., denaro.

fatta in casa.

konkòrzju > kongòrzju.

konzervànde : s.m., conservante.

konòkkja : s.f., rocca del filo.

konzervàtu : part.pass., conservato.

konosce : v. tr., conoscere, no lu konosko, non lo

konzervazzjone : s.f., conservazione.

conosco, lat.cognoscere.

kòppa : s.f., cotenna e carne della testa del maiale

kontà : v., contare.

in gelatina, dimàni facémo a kòppa, domani

kontemprà : v., contemplare.

prepariamo la coppa di testa.

konvessà : v., confessare.

koppjètta : s.f., coppia di amanti.

konvessasse : v., confessarsi, tòkka konvessàsse,

koppjolu : s.m., ciascun agnello o capretto nato in

bisogna confessarsi.

coppia.

konvessjone : s.f., confessione.

koppu : s.m., coppo.

konvìnge : v., convincere.2

koràgghju : s.m., coraggio.

108

koratèlla : s.f., interiora di ovino o caprino.

korvéllu : s.m., vaglio per il grano.

korba : s.f., colpa; 2 canestro di forma ovale ,

korvu : s.m., corvo, lat.corvus.

lat.culpa.

korzu s.m., corso.

kordàru : s.m., cordaio.

kosa : s.f., cosa.

kordèlla : s.f., piccola corda.

kòsciu : s.m., quarto posteriore dell’agnello.

kòre : s.m., cuore; 2 coraggio, lat.cor.

kòssa : s.f., coscia, lat.coxa.

korgà : v. tr., coricare.

kòsta : s.f., pendio; 2 parte laterale di un oggetto.

kormà : v., colmare.

kostàta : s.f., costato.

kormonà : v., mettere in cima.

kostora : s.f., costola.

kornu : s.m., corno, lat.cornu.

kostorélla: s.f., costoletta del maiale, masséra

korpìttu : s.m., giacca.

magnàmo e kostorélle, stasera mangeremo le

korpu : s.m., corpo,lat.corpus.

costolette di maiale.

korpusdòmmine : s.m., la festa del Corpus

kosu : s.m.,

Domini.

kòtta : s.f., tunica ecclesiastica.

korre : v., correre, lat.currere.

kottone : s.m., cotone.

korrisponne : v., corrispondere.

kottonifìciu : s.m., cotonificio.

korrombe : v., corrompere.

kottu : part.pass., cotto.

korrottu : part.pass., corrotto.

kraddemàne : avv., domani mattina.

ko(ù)rta : s.f., scorciatoia.

kràpa : s.f., capra, lat.capra.

109

krapàru : s.m., capraio.

kràudio : nome proprio, Claudio.

krapétta : s.f., impalcatura del pozzo per attaccare

krausùra : s.f., clausura.

la carrucola e il secchio per attingere acqua.

kravattàru : s.m., venditore o produttore di

krapìcciu : s.m., capriccio.

cravatte.

krapistà : v., calpestare.

kréde : v., credere; 2 obbedire.

krapistàtu : part.pass., calpestato.

kredènza : s.f., armadio.

kràpistu : s.m., corda stretta intorno alle corna dei

kredenzone : s.m., grosso armadio, di solito a due

bovini.

ante, sta llì ddéntro u kredenzone, è nell’armadio.

krapìttu : s.m., capretto, pe Nnatale mmazzàmo n

kregnàle : s.m., grembiule.

krapìttu, per Natale uccideremo un capretto.

kregnàta : s.f., quantità di roba contenibile in un

krapòne : s.m., caprone.

grembiule.

kràspu : s.m., grappolo.

kremènte : agg., clemente; 2 nome proprio,

krastà : v., castrare; 2 incidere le castagne prima

Clemente.

di cuocerle per evitare che scoppino, lat.castrare.

krepàccia : s.f., screpolatura.

krastatàru > krastìnu.

krepàcciu : s.m., crepa.

krastatùra : s.f., atto del castrare.

krepaccione : s.m., brutta caduta.

kràstika : s.f., Averla Minore.

krésce : v., crescere, krescerài anki tu, anche tu

krastìnu : s.m., castratore di maiali.

crescerai.

kratùra : s.f., creatura; 2 bambino.

krescionda : s.f., dolce tipico di carnevale.

110

kresimà : v., fare da padrino a un cresimando; 2

kristiànu : s.m., uomo.

colpire violentemente.

Krìstu : nome proprio, Gesù Cristo ; prov., Krìstu

kresimàtu : part.pass., che ha ricevuto la cresima;

manna lo frìddu sekònno li panni : il Signore

2 colpito con violenza.

non manda mai delle prove insuperabili ; prov. ,

kréspe : s.f.pl., parti terminali.

Krìstu paga : alla fine la giustizia trionfa; 2

krjatùra : s.f., creatura.

caduta violenta.

krjaturélla : s.f., bambino piccolo.

krìsu : part.pass., creduto.

krìkku : s.m., grillo, sénti komme kanda u

kròce : s.f., problema, preoccupazione; loc.,fàcce

krìkku, senti il grillo come canta; 2 crick

a kroce, metterci una pietra sopra.

idraulico.

krociàle : s.m., incrocio.

krimintìna : nome proprio, Clementina.

kròkkja : s.f.: stampella.

krinà : v., incrinare.

krokkjà : v., picchiare.

krinétta : s.f., museruola in rete metallica per i

krokkjàta : s.f., razione di busse.

buoi.

krokkjone : s.m., razione di botte.

krìnu : s.m., cesto di vimini.

krokkju : s.m., rumore di oggetto che si spezza; 2

krispìgnu : s.m., crespigno.

caduta.

kristèru : s.m., clistere, non kako da ddu

krom(b)pà : v., acquistare.

sittimàne , me deo fà n kristèru, sono stitico da

krom(b)pàtu : part.pass., acquistato.

due settimane, necessito di un clistere.

krònika : s.f., cronaca.

111

kròniku : agg., cronico.

kukkàgna : s.f., abbondanza.

kroppone : s.m., schiena animale.

kukkjàra : s.f., cazzuola.

krucifissione : s.f., crocifissione.

kukkjaràta :

krucifìssu : s.m., crocifisso.

cazzuola o in un cucchiaio da cucina, na

krucistràda : s.f., crocevia.

kukkjaràta de càrge, una cazzuola di calc e.

krù(t)u : s.m., crudo.

kukku : s.m., bacucco; 2 cuculo.

kubbatùra : s.f., cubatura.

kùkkuma : s.f., caffettiera.

kùbbu : s.m., cubo.

kukkugnàu : s.m, civetta; 2 abitante di Foligno.

kucciàsse : v., accovacciarsi.

kukkumèlla : s.f., piccolo recipiente metallico,

kucciòttu : s.m., cucciolo di animale .

privo di manici.

kùcciu : s.m., accovacciato.

kukù e ccecé (fa a) : loc., sbirciare.

kugg(jj)ìnu : s.m., cugino, fr.cousin.

kulàcciu : s.m., noce del vitello.

kugnùra : s.f., congiura.

kulaccione : s.m., grosso sedere.

kujjitùjju : s.m., sacca di tela da portare a tracolla

kulìttu : s.m., cantuccio del pane, dàmme n

che ha un telaio in legno a forma di semicerchio :

kulìttu de pane, dammi un cantuccio di pane.

si utilizza per raccogliere le olive, émo kordu n

kulu : s.m., sedere; 2 fortuna ; loc., a kkùlu

kujjitùjju de lìa, abbiamo raccolto una sacca di

puzzòne : a sedere per l’insù, loc., aécce kùlu,

olive.

essere fortunati.

kujjitùra : s.f., raccolta.

kulurì : v. intr., colorire.

s.f., quantità contenuta in una

112

kulurìtu : s.m., colorito del viso.

kum(b)priméntu : s.m., complimento, màgna ! ke

kumbinà : v., combinare; 2 concludere un affare.

ffài li kumbriméndi ? mangia senza complimenti

kumbinazzjone : s.f., combinazione.

!

kumbrimend ùsu : s.m., persona che fa i

kum(b)primntùsu : agg., che fa complimenti.

complimenti.

kumunànza : s.f., comunanza agricola.

kumingià : v., iniziare.

kumunèlla : s.f., piccolo raduno di persone che

kumitàtu : s.m., comitato.

discorrono.

kumìzzju : s.m., discorso in pubblico mirato alla

kùna : s.f., culla.

propaganda politica.

kundendà : v., accontentare.

kumméndu : s.m., convento.

kundendàtu : part.pass., accontentato.

kumminazzjone : s.f., combinazione.

kundéndu : agg., contento.

kumminzjone : s.f., convinzione.

kundraggènju : s.m., persona antipatica.

kummissjone : s.f., commissione.

kundravinzjone : s.f., contravvenzione.

kummùna : s.f., municipio.

kundrìtu : agg., deperito; 2 disperato.

kummunikàtu : s.m., giornale radio.

kunélla : s.f., coniglia.

kummunione : s.f., comunione.

kungimàra : s.f., letamaio.

kumm(i)u(d)tìnu : s.m., comodino.

kùngiu : agg., malridotto. kungwìsta : s.f., conquista. kungwistà : v. tr., conquistare.

113

kunìllu : s.m., coniglio, lat.cuniculus.

kunzijjére : s.m., consigliere.

kunkr(l)ùde : v., concludere.

kunzìjju : s.m. consiglio ; prov., kunzìjju de

kunkr(l)ùsu : part.pass., concluso.

vorbe, strigazzjone de pulle : una combriccola di

kunkrusione : s.f., conclusione.

pettegoli può essere dannosa.

kunnì : v., condire.

kunzumà : v., consumare, lat.consumare.

kunniméndu : s.m., condimento.

kunzumàsse : v., dimagrire.

kunnìtu : part.pass., condito, arràbbjela kwànn’è

kunzumàtu

amàra la nzalàta! ma no ll’ài kkunnìta , l’insalata

kkunzumàtu de divèrzi kìli, sei dimagrito di

è molto amara; per caso non l’hai condita ?

alcuni chilogrammi.

kuntrizzjone : s.f., contrizione.

kunzùmu : s.m., consumo; 2 dimagrimento.

kuntu : s.m., conto.

kunzuprìna : s.f., cugina.

kk(o)nvéttu : s.m., confetto, magnà li kunvétti,

kunzuprìnu : s.m., cugino.

sposarsi.

kupèlla : s.f., piccolo contenitore.

kunvinà : v., confinare.

kupérkju : s.m., coperchio.

kunvìne : s.m., confine, lat.confinis.

kupèrta : s.f., coperta.

kunvùrza : agg., convulsa.

kupertone : s.m., copertone della ruota di

kunvurzjone : s.f. pl., convulsioni.

bicicletta, tòkka kambjà u kupertone, bisogna

kunzijjà : v., consigliare.

sostituire il copertone.

kunzijjàtu : part.pass., consigliato.

kuppìjja : s.f., copiglia.

:

part.pass.,

dimagrito,

te

si

114

kuppùtu : agg., a forma di coppo.

kurrighjàru : s.m., arnese per battere il grano,

kuprì : v., coprire, kòprete ke è ffrìddu ! copriti,

composto di due bastoni legati tra loro con una

fa freddo !

corda.

kùpu : agg., cupo.

kurrigghjolu : s.m., laccio delle scarpe.

kurà : v., curare.

kurrisponnènza : s.f., corrispondenza.

kuràtu : part.pass., curato, lat.curare.

kùrta : s.f., scorciatoia , dòppo facémo a kùrta,

kurdìllu : s.m., cordino terminante con una cappia

dopo percorreremo la scorciatoia.

che si usa per legare il maiale.

kurtèlla : s.f., coltello per affettare il prosciutto.

kurdivà : v., coltivare.

kurtellàcciu : s.m., grossa lama conficcata nella

kurdivatore : s.m., coltivatore diretto.

bure dell’aratro allo scopo di spaccare le zolle .

kurdivazzjone : s.f., coltivazione.

kurtellàta : s.f., coltellata, jj’onno dàta na

kurgu : part.pass., coricato, nko stai kùrgu ? sei

kurtellàta, gli hanno vibrato una coltellata.

ancora a letto ?

kurtéllu : s.m., coltello, lat.cultellus, dimin.di

kurmu : agg., colmo.

culter.

kurnìce : s.f., cornice.

kurtìle : s.m., cortile.

kurnicione : s.m., cornicione.

kùrtu : agg., corto.

kurnùtu : s.m., cornuto.

kuscénza : s.f., coscienza.

kurpìttu : s.m., corpo.

kuscìnu : s.m., cuscino, fr.*coussin. kustudì : v., custodire.

115

kustudìsse

:

v.

rifl.,

fare

le

abluzioni

kuturillùzzu : s.m., gioco pasquale fatto con le

mattutine,stamatìna n’àgghjo fàttu manko a

uova.

ttémbu a kkustudìmme, stamattina non ho fatto in

kuturjéllu : s.m., ruzzolone.

tampo neanche per le abluzioni.

kuturone : s.m., ruzzolone, ò fattu n gran

kustumànza : s.f., consuetudine.

kuturone, ho fatto un gran capitombolo.

kustumàtu : part.pass., gentile, dotato di buona

kwàci : avv., quasi.

creanza.

kwadrìjja : s.f., carrozza trainata da quattro

kustumèlla : s.f., spuntino pomeridiano.

cavalli; 2 tipo di ballo.

kuttùra : s.f., cottura.

kwadrìni : s.m.pl., denaro ; prov. , li kwadrìni so

kuturà(ne) : v., ruzzolare.

kkòme li dulùri, ki ce ll’à se li tène : ricchezza e

kuturàta : s.f., ruzzolone.

dolori sono personali ; loc., aécce li kwadrìni :

kuturammèrda : s.f., piccolo coleottero che vive

essere ricco.

nel letame.

kwàdru : s.m., quadro, loc., me pari n

kuturàtu : part.pass., ruzzolato, émo kuturàtu

kuadrandìku, mi sembri vestito in modo obsoleto.

komme cciùkke, abbiamo ruzzolato come zucche.

che veste in modo obsoleto.

kuturégghja : s.f., fascio di legna; 2 persona

kwàjja : s.f., quaglia.

grassa.

kwajjà : v., cagliarsi del latte.

kuturìllu : s.m., gioco del ruzzolone; 2 persona

kwajjàtu : part.pass., cagliato.

bassa e grassa.

116

kwàjju : s.m., caglio; 2 infiammazione alle mani,

kwàrtu : s.m., quarto ; 2 unità di misura.

ai piedi o all’interno della bocca; 3 stomaco

kwatrinàru : s.m., riccone.

dell’agnello.

kwatrìnu : s.m., quattrino ; prov., li kwatrìni so

kwàla : s.f., quale.

kkome li dulùri : ki cce l à se li tène ! : soldi e

kwàlu : s.m., quale.

dolori sono cose molto personali.

kwànn(e)o : avv., quanto; 2 quando.

kwattrokkji : s.m., persona con gli occhiali.

kwarésema

:

s.f.,

Quaresima,

kwann’è

kwàzza : s.f., rugiada mattutina.

kkwarésima nun tukkirìa magnà a karne, di

kwazzarone : s.m., grosso camice da lavoro.

Quaresima ci si dovrebbe astenere dal consumo di

kwazzìtu : agg., immerso in un liquido.

carne.

kwellafé ! : interiez., ehi, signora !

kwàrghe : pron., qualche.

kwillò(me) ! : interiez., ehi, signore !

kwarghid ùnu : pron., qualcuno.

kwìllu : pron.dim., quello.

kwarghikkosa : pron., qualcosa.

kwinàtu : s.m., cognato, u kwinàtu tua, tuo

kwarticciolu : s.m., coscio d’ovino arrosto che

cognato, lat.cognatus.

comprende il quarto posteriore dell’animale

kwìne : avv., qui.

inclusa qualche costoletta, masséra magnàmo u

kwìnnici : agg.num., quindici.

kwarticciolu, stasera mangeremo il coscio di

kwistjonà : v. intr., questionare.

agnello.

kwistjonàtu : v. part.pass., litigato.

kwartìnu : s.m., quartino di vino.

kwistjone : s.f., questione.

117

kwìstu : pron., questo. kwitàrra : s.f., chitarra. kwòjju : s.m., cuoio, lat.corium.

118

L

laméndu : s.m., lamento.

laà : v., lavare, lat.lavare.

lanàru : s.m., cardatore di lana.

laàta : v., lavare ;loc., laàta de kapòccia ,

langwì : v., languire, ansimare.

rimprovero.

langwìtu : part.pass., deperito.

lài : interiez., suvvia !

langwizzjone : s.f., languore.

l(a)ìma : avv., là in cima.

lanusu : agg., lanoso.

l(a)cciòlu : s.m., lacciolo ;2 trappola per uccelli.

laorà : v., arare.

làcciu : s.m., laccio.

laoràtu : part.pass., arato.

là(t)dru : s.m., ladro; 2 agg., esoso, è ddivendàtu

laoratùra : s.f., aratura.

n làdru, ha alzato i prezzi esageratamente.

làppa : s.f., noia.

lagna : s.f., noia.

lappùsu : agg., noioso.

lagnasse : v., lamentarsi.

lardu : s.m., lardo, lat.lardum.

lagnùsu : agg., lamentoso.

lassà : v., lasciare.

làgu : s.m., lago.

latrocìgno : s.m., latrocinio.

lambà : v., saettare; 2 intuire.

lattàru : s.m., lattaio.

lambàtu : part.pass., saettare; 2 intuito, l’ìa

lattuégghja : s.f., fungo non commestibile.

lambàtu sùbbitu, l’aveva subito intuito.

làura : s.f., laurea.

lambjòne : s.m., lampione.

laùru : s.m., lavoro, à fattu n grà llaùru, ha fatto

lambu : s.m., lampo.

un ottimo lavoro, lat.labor.

119

lavamàne : s.m., lavandino.

lègge : v., leggere, ma n zai lègge ? non sai

lavànna : s.f., lavanda.

leggere ?

lavannàra : s.f., lavandaia.

leggènna : s.f., leggenda.

lavatùru : s.m., lavatoio.

leggéru : agg., leggero.

laoràsse : v., imbrogliare.

légghje : s.f., legge, lat.lex.

lazzarone : s.m., poco di buono.

legnàra : s.f., legnaia.

leà : v., togliere ; 2 albeggiare, lèja, albeggia .

légnu : s.m., legno, è ffàttu de légnu, è di legno.

leàta : s.f., levata.

lekkà : v., leccare.

lèbbore > lèbbre

lékka : s.f., percossa, te do na lékka, se n te ne

lèbbre : s.m., lepre, loc.,a ddiskorre ko tte è

vai…ti percuoto se non ti allontani subito !

komme a ffà a kkùrre ko u lèbbre, parlare con te

lekkakùlu : s.m., ruffiano.

è inutile.

lekkìnu : s.m., ruffiano.

lecegghjà : v., comportarsi in modo melenso.

lèllu : s.m., cocco di mamma.

lece(iarìa : s.f., comportamento melenso.

lèmete : s.m., declivio.

lèciu : s.m., melenso.

lèmma : s.f., lentezza.

legà : v., legare.

lèmme : avv., piano, con lentezza; 2 agg., calmo,

legàtu : part.pass., legato.

è ttàndo lèmme, è molto calmo.

legatura : s.f., legame. legatùru : agg., pazzo da legare.

120

léna : s.f. pl., legna da ardere, tòkka skarkà n

l(i)j(a)cciòla : s.f., fagottino composto da un

karrìttu de léna, bisogna scaricare un carretto di

piatto avvolto da un fazzolettone annodato con cui

legna.

si recava il desinare ai lavoratori dei campi, a

lènda : s.f., lenticchia ; 2 lente ; 3 diarrea.

mojje mia m’à fattu a ljacciòla, mia moglie mi ha

lèndu : agg., lento.

preparato un fagottino.

léngwa : s.f., lingua ; prov. , la léngwa non c’à

libberà : v., liberare.

ossu, ma ossu ròppe : la lingua può ferire più

libberàtu : part.pass., liberato.

delle percosse, loc., portà pe llìngwa, deridere.

libbertà : s.f., libertà.

lengwàccia : s.f., pettegolo.

lìbb(e)ru : agg., libero.

lènza : s.f., filibustiere, kwìllu ? kwìllu è na gra

libb(u)ru : s.m., libro.

llènza, è un gran filibustiere.

licìnu : s.m., leccio.

léska : s.f., fetta di pane.

lìciu : agg., liscio.

lèssju : nome proprio, Alessio.

ligà : v., legare.

letanìe : s.f.pl., litanie.

ligatùra : s.f., legatura, se kke lligatùra k’ài

léttu : s.m., letto.

fàtta, che razza di legatura hai fatta ?!

levità : v., fermentare.

ligatùru : agg., pazzo furioso.

lèvitu : s.m., lievito.

liggéra : s.f., scansafatiche.

li : art.det.m.pl., gli.

liggittimà : v., legittimare.

lia : s.f., oliva, ma anche olive.

liggìttimu : agg., onesto.

121

lìggiu : agg., ligio, fr.lige o liège.

lippikìnu : s.m., attaccabrighe.

lìgna : s.f., linea.

lisàndru : nome proprio, Alessandro.

likà : v., legare.

lisavétta : nome proprio, Elisabetta.

likkìnu : s.m., ruffiano.

liscìja : s.f., liscivia.

likkurìllu : s.m., leccornia.

liscìgna : s.f., lucertone.

lìkwi(d)tu : s.m., liquido.

lisétta : nome proprio, Elisa.

lillàsse : v., perdere tempo.

listésso : agg., uguale.

lìllu : agg., lento.

litikà : v., litigare.

limòsina : s.f., elemosina.

litikàta : s.f., litigio,émo fatta na grà llitikàta ,

limosinà : v., elemosinare.

abbiamo avuto un gran litigio.

lindernòne : s.m., lanternone.

lìtru : s.m., litro.

lindìkkja : s.f., lenticchia ; 2 lentiggine.

littìga : s.f., lettiga, barella.

lindikkjàtu : part.pass., lentigginoso.

liunìrde : nome proprio, Leonilde.

l(e)ingwàccia : s.f., persona maldicente, è na

ljàccia : s.f., legaccio.

gran lingwàccia , è un gran maldicente.

ljàcciu : s.m., legaccio.

linzòlu : s.m., lenzuolo.

llà : avv., là.

liolànde : s.m., elianto.

llotà : v., infangare.

lionèllo : nome proprio, Leonello.

llotàtu : part.pass., infangato.

lippikegghjà : v., tergiversare.

llumà : v., adocchiare.

122

llumàtu : part.pass., adocchiato.

loku : s.m., luogo ; 2 maschio dell’oca.

lo : art.det. neutro : lo vinu, il vino.

lombàcine : s.f., lombalgia.

lodà : v., lodare, lat.laudare.

lommàta : s.f., lombata.

lodàtu : part.pass., lodato.

londanànza

lòdola : s.f., allodola , sémo jjìti a llòdole, siamo

londanànze : evitare una persona che si conosce.

andati a caccia di allodole.

lonne : solo nella loc. jjì dde lonne : camminare

lòffa : s.f., peto, ke ppùzza, kkwì kkwarghid ùnu à

barcollando.

fàttu a lòffa, qui qualcuno ha emesso un peto.

londànu : avv., lontano, lat.pop.* longitanus da

loffà : v., emettere peti silenziosi.

longiter.

lòffja : s.f., correggia.

lonza : s.f., capocollo magro.

lòffju : s.m., melenso, no stà a ffà u lòffju, non

loro : pron. pers. 3° pers.pl., essi.

essere melenso.

lotà : v., lodare.

lògghjia : s.f., loggia.

lòta > lotu.

logrà : v., logorare.

lòte > lotu.

logràtu : part.pass., logoro.

lotu : s.m., fango.

logratùra : s.f., logorìo.

lòzza : s.f., fango.

lòkka : s.f., colpo di sonno, doppoprànz u c’ò a

lu : art. det. m.s, il.

lòkka, dopopranzo mi viene sonno.

luccikà : v., luccicare, lat.pop. * lucicare.

lokku : agg., lento nei riflessi; 2 tonto.

luccikàtu : part.pass., luccicato.

: s.f., lontananza,

loc. fa

le

123

luccikòre : s.m., bagliore.

lume : s.m., lampada.

lùcciola : s.f., ulcera peptica.

lumìnu : s.m., lumino funebre, tòkka jjì a ccènne

lucénga : s.f., geco, ài vistu a lucénga ? hai visto

i lumìni su u cimitèru, bisogna accendere i lumini

il geco ?

al cimitero.

lucèrna : s.f., lampada.

luminùsu : agg., luminoso.

lucernàru : s.m., apertura a vetri ricavata nel tetto

luna : s.f., luna.

per dar luce alle stanza senza finestre.

lunàrju : s.m., calendario.

lucernétta : s.f., piccolo lume ad olio.

lunàtiku : agg., lunatico.

lucèrta : s.f., lucertola.

lungu : agg., lungo, prov., strada bbòna non fu

luciòla : nome proprio, Lucia.

mae longa : le vie del bene sono da preferire.

lwìce : nome proprio, Luigi.

luniddì : s.m., lunedì.

lùjja : s.f., pula.

lupìnu : s.m., lupino, c’ò n lupìnu ke mme fà

lùjjo(u): s.m., luglio.

tando male, ho dolore ad un lupino a un piede.

lukkéttu : s.m., lucchetto, méttece n lukkèttu,

lupu : s.m., lupo ; prov., ognùnu u mestjére sua e

metti un lucchetto.

u lùpu ae pèkore : a ciascuno il suo.

lukkìttu > lukkéttu.

lùr(i)du : agg., lordo, loc.,lùrdu komme n

lumàka : s.f., chiocciola .

bastone de patùllu, sporco come la scaletta

lumakèlle : s. f.pl., pasta alimentare

attraverso la quale le galline salgono in un pollaio.

lumakone : s.m., lumaca campestre.

lurzà : v., aver voglia di giocare.

124

lurzarèlla : s.f., voglia di giocare. lùsku : solo nella loc., tra lùsku e bbrùsku, all’imbrunire. lùssu : s.m., lusso, lat.luxus. lustrà : v., lucidare. lustràtu : part.pass., lucidare. lustru : agg., lucido. lùta : s.f., scintilla del fuoco.

125

M

maése : s.f., maggese, tòkka laorà a maése,

macèa : s.f., mucchio di pietre.

bisogna arare il maggese.

macedògna : s.f., macedonia, fr. macédoine.

màffja : s.f., boria.

macellà : v., macellare. macellàru : s.m., macellaio.

macellàtu : part.pass., macellato. macéllu : s.m., mattatoio ; 2 macelleria; 3 disastro, lat.macellum. màcena : s.f., macina da molino. macenà : v., macinare. macenàtu : part.pass., macinato. macerà : v., macerare. maceràtu : part.pass., macerato. macinìnu : s.m., macinino. macinìttu : s.m., macinino a manovella per il caffè. madriciàna : s.f., amatriciana, condimento con pancetta, aglio e uovo. mae : avv., mai.

maffjùsu : s.m.,mafioso. magàra : avv., magari. magazzìnu : s.m., magazzino. màgghjo(u) :

s.m., maggio,

loc., armétte

màgghju, fare l’amore; 2 albero della cuccagna. maggiùra : s.f., arnese di legno per gramolare la canapa. magnà : v., mangiare, loc., magnà ppe n krìkku, mangiare

poco;

loc.,

magnà

n

mùcciku,

consumare un pasto, fr.ant.mangièr. magnàccia : s.m., lenone, a mme mme sa ke ffà u magnàccia , credo che sia un lenone. magnànde : s.m., gran mangiatore. magnarèlla : s.f., appetito continuo. magnàta : s.f., pasto copioso. magnatòre : s.m., mangiatore.

126

magnatòria : s.f., latrocinio.

makinìsta : s.f., conduttore del treno.

magnaùffa : s.m., scroccone.

makkaròne : s.m., tagliatella ; 2 persona ingenua.

magneddòrmi : s.m., fannullone, è ddivendàtu m

màkkja : s.f., selva.

magneddormi, è diventato un fannullone.

malagùrju : s.m., malaugurio.

magnéra : s.f., maniera.

male : s.m., malattia.

magnòne : s.m., mangione.

malìgnu : agg., maligno.

magròne : s.m., maiale di circa 80-100 kg.

malimbègghjo : s.m., marrascura.

màjja : s.f., maglia, me so kkambjàtu a màjja , ho

malingunìa : s.f., malinconia.

cambiato la maglia , lat.macula.

malit(d)ì : v., maledire.

majjàla : s.f., scrofa.

malit(d)ìttu : agg., maledetto.

majjàra : s.f., magliaia .

malit(d)izzjone : s.f., maledizione.

majjétta : s.f., maglia intima.

mallone : s.m., palo centrale del pagliaio.

majjòla : s.f., morsa dei bovini.

malloppu : s.m., malloppo.

majjòle : s. f.pl., molle per il fuoco.

mammaékkia : s.f., nonna.

majjolu : s.m., magliolo.

mammalùkku : s.m., minchione, ar.mamlùk.

majjone : s.m., maglione.

mammàn(k)go : cong., nemmeno.

màjju : s.m., maglio.

mammàna : s.f., ostetrica.

màkina : s.f., macchina.

mammòcciu : s.m., bamboccio, ke cce fai ko stu

makinétta : s.f., piccolo congegno meccanico.

mammòcciu ? che te ne fai di quel bamboccio ?

127

màn(k)go : cong., nemmeno.

mankaméndu : s.m., svenimento.

mandellìna : s.f., piccolo mantello.

mannà : v., mandare, lat.mandare.

mandemàne : avv., stamattina.

mannàggia ! : inter., maledizione !

màndola : s.f., mandorla.

mannàra : s.f., mannaia.

mandrìtta (a) : loc., a mmandrìtta , a destra.

mannarétta : s.f., piccola mannaia.

mandrìttu : agg., destro, tu ssi mmandrìttu o

mannàta : s.f., giro di chiave.

mangìnu ? tu sei destro o sinistro ?

mànnice : s.m., mantice.

màndu : s.m., mantello.

mànnika : s.f., manica.

màndulu : s.m., mandorlo.

mànniku : s.m., manico.

mandulìnu : s.m., sedere.

mannòkkja : s.f., covone del grano.

mane : s.f., mano (anche pl.).

manodòpra : s.f., mano d’opera ; 2 maestranze.

manegghjone : s.m., maneggione.

manòpra : s.f., manovra.

manesànda : s.f., rimedio efficace.

manoprà : v., manovrare.

mangiàta : s.f., manciata.

manopratore : s.m., manovratore.

mangìna : s.f., sinistra, a mmangìna , a sinistra.

mantemàne : avv., domani, prima del mattino.

màngo : cong., neppure, mammàngo se ne parla,

mantinùta : s.f., concubina.

neppure se ne parla.

mantinùtu : s.m., lenone.

manigghjà : v., maneggiare.

màntu : s.m., manto.

maniskàrgu : s.m., maniscalco.

128

manwàle : s.m., manovale , tòkka pagà u

mardukazzjone : s.f., maleducazione.

manwàle, bisogna pagare il manovale.

maresciàllu : s.m., maresciallo.

manùbbrju : s.m., manubrio.

maritozzu : s.m., sorta di brioche fatta a base di

manutinzjone : s.f., manutenzione.

mosto e uva passa.

manzìtu : part.pass., domestico.

marìtu : s.m., marito ; prov. , le vòtte de lu marìtu

mappa : s.f., mappa catastale.

so le gròlie de u paradìsu : in famiglia è il marito

mappu : s.m., fiocco; 2 intoppo, fa mmàppu,

che deve comandare.

intoppare.

marjànna : s.f., madonna.

mar : s.m., male.

marjòla : s.f., coccinella.

maranòttu : s.m., gufo.

markadùtu : s.m., epilessia .

maravìjja : s.f., meraviglia.

markarbone : s.m., carbonchio (malattia degli

maravijjàsse : v., meravigliarsi.

ovini).

mardicènde : s.m., maldicente, è n vekkjàcciu

markése : s.m., mestruo.

mardicènde, è un vecchio maldicente.

markiciànu : agg. e s.m., marchigiano.

mardicènza : s.f., maldicenza.

markreàtu : s.m., villano.

mardrattà : v., maltrattare.

markunzijjà : v., fuorviare.

mardrattaméndu : s.m., : maltrattamento.

markunzijjàtu : part.pass., fuorviato.

mardukàtu

:

part.pass.,

maleducato,

mmardukàtu !, che razza di maleducato.

ke

markunzìjju : s.m., cattivo consiglio. marmìtu : part.pass., ghiacciato.

129

màrmu : s.m., marmo.

martùfu : s.m., persona molto introversa, è m

marparòla : s.f., parolaccia.

martùfu, è un tipo molto introverso.

marràcciu : s.m., roncola.

marturìllu : s.m., martora.

marrànu : s.m., fellone.

marturizzà : v., martorizzare.

marròne : s.m., castagna.

marva : s.f., malva.

marrùffu : agg., sgraziato.

marvas(g)ìa : s.f., malvasia.

marrukkìnu : s.m., marocchino; 2 straniero di

marzajjolu : agg., di marzo.

colore in genere; 3 venditore porta a porta; è

marzàlla : s.f. marsala.

kkapitàtu m marrukkìnu ke vvinnìa e kupèrte, a

màrzu : s.m., marzo; 2 fiore dell’ulivo.

casa mia è capitato un venditore ambulante che

marzùkka : s.f., mazurca.

proponeva delle coperte.

màskarata : s.f, mascherata.

martéllu : s.m., martello.

maskàgna : s.f., taglio di capelli.

martiddì : s.m., martedì.

maskagnerìa : s.f., finzione.

martillìna : s.f., martello da muratore; 2 piccola

maskarzone : s.m., mascalzone , tu ssì n gran

campana del campanile.

maskarzone !, sei proprio un bel mascalzone !

martingàna : s.f., cinta di cuoio (sia dei cappotti

màskeru : s.m., persona mascherata .

da uomo sia da legare sul corpo degli equini).

maskjé : inter., voce con cui si chiama un giovane

martinìkka : s.f., freno del carro agricolo.

che non si conosce.

130

màskjo : inter., voce con cui si chiama un giovane

mattàta : s.f., comportamento folle.

che non si conosce.

mattatojju : s.m., mattatoio, deo portà u vitéllu au

màskju : s.m., maschio.

mattatojju, devo portare il vitello al mattatoio.

masséra : avv., stasera, masséra jjémo a bballà,

mattegghjà : v., scherzare.

stasera andremo a ballare.

màtte ra : s.f., madia.

mastèlla : s.f., mastello.

mattonà : v., pavimentare, mo ttòkka mattonà,

mastikatùra : s.f., atto del masticare.

ora bisogna pavimentare.

màstju : s.m., maschio.

mattonàtu : s.m., pavimento.

màstrice : s.m., mastice.

màttora : s.f., madia.

mataràzzu : s.m., materasso.

màttura > màttera.

matèrja : s.f., pus.

maturà : v., maturare.

matìna : s.f., mattina.

maturàtu : part.pass., maturato.

matinàta : s.f., mattinata, ke matinàta k’ émo

maturazzjone : s.f., maturazione.

passàta, abbiamo passato una brutta mattinata.

matùru : agg., maturo.

matrégna : s.f., matrigna; 2 suocera.

màzza : s.f. grosso martello.

matricìna : s.f., posa dell’aceto.

mazzafétiku : s.f., salsiccia di fegato.

matrimògnu : s.m., matrimonio, lat.matrimonium.

mazzafrùnzola : s.f. mazzafionda.

mattàcciu : s.m., mattacchione.

mazzamuréllu : s.m., fantasma.

mattarìa : s.f., scherzo.

mazzapìkkju : s.m., bastone.

131

mazzétta : s.f., mazzuolo.

mbarà : v., apprendere ; 2 insegnare ; loc., mbarà

mazzokkjone : s.m., persona o cosa sgraziata.

educazzjòne : dare una lezione a qlc.no.

mazzokkju : s.f., pestello.

mbarzamà : v., imbalsamare.

mazzolu : s.m., mazzuolo di legno, te daco u

mbastà : v., impastare, doémo mbastà a kàrgia ,

mazzolu su a kapòccia, ti do una martellata in

dobbiamo impastare la calce.

testa.

mbastàtu : part.pass., impastato.

mazzolu : s.m., mazzuolo.

mbastì : v., imbastire.

màzzu : s.m., mazzo; 2 mazza di legno usata dai

mbastìta : s.f., atto dell’imbastire.

pastori per piantare i paletti delle recinzioni.

mbastìtu : s.m., imbastito.

mazzukkjìttu : s.m., mazzetto di qualcosa.

mbastrokkjà : v., abborracciare.

mb(p)allà : v., andare in tilt.

mbastrokkjàta : s.f., abborracciamento.

mb(p)allàsse : v., andare in crisi.

mbastrokkjàtu : part.pass.,abborracciato.

mb(p)allàtu : part.pass., andato in tilt.

mbatakkà : v., sporcare.

mbadrunìsse : v., impadronirsi.

mbazziméndu : s.m., impazzimento, è ttandu

mbalà : v., spalare.

mbazziméndu, è un grande impazzimento.

mbalàtu : part.pass., fermo e diritto come un palo.

mbecià : v., sporcare.

mbanzàsse : v., mangiare a crepapelle.

mbegnà : v., impegnare.

mbanzàta : s.f., gran mangiata, émo fatta na

mbegnàsse : v., impegnarsi; 2 fidanzarsi.

mbanzàta, abbiamo mangiato a crepapelle.

132

mbennà : v., camminare con la sola ruota

mbicciàsse : v. rifl., farsi gli affari altrui; prov. ,

posteriore in bicicletta o in moto, sollevando

non te mbiccià e nn avrai mae male : chi non si

contemporaneamente l’avantreno.

occupa dei fatti altrui, vive a lungo e meglio.

mbennàta : s.f., atto dell’impennare.

mb(p)icciàtu : part.pass., immischiato.

mbepà : v., cospargere di pepe.

mbìcciu : s.m., fastidio.

mbepàtu : part.pass., pepato.

mbicillàggine : s.f., imbecillaggine.

mb(p)ertekàsse : v., arrampicarsi in un luogo

mbicìlle : s.m., imbecille.

scosceso.

mb(p)igrìsse : v., impigrirsi.

mb(p)ertekàtu : part.pass., arrampicato in un

mb(p)igrìtu : s.m., impigrito.

luogo scosceso.

mbikkà : v., essere eccessivamente esosi.

mbèrtu : nome proprio, Umberto.

mbikkàtu : part.pass., rovinato, sul lastrico.

mbestà : v., appestare.

mbinzjerì : v., impensierire.

mbestàtu : agg., e part.pass., puzzolente, ài

mb(p)ippàsse : v., disinteressarsi.

mbestàtu mèzzu mùnnu, hai diffuso dappertutto il

mb(p)ippàtu : part.pass., disinteressato.

cattivo odore.

mbirbìsse : v., infurbirsi.

mb(p)iccià : v., ingombrare, perké tte mbìccio ?

mbit(d)ì : v., impedire.

vorresti dire che io ti sono d’ingombro ?

mbit(d)iméndu : s.m., impedimento. mbjastrà : v., impiastrare.

133

mbjastràtu

:

part.pass., impiastrato,

mbjastràtu

tùttu,

ti

sei

te

si

impiastrato

mbrestàtu : part.pass., mbrjakà : v., ubriacare.

completamente.

mbrjakatùra : s.f., sbornia.

mbjàstru : s.m., malato cronico.

mbrjakone : s.m., ubriacone.

mbjommà : v., impallinare.

mbrjàku : agg., ubriaco.

mbjommàtu : part.pass., impallinato.

mbrillokkàsse : v., agghindarsi con gioielli

mbokkà : v., imboccare.

vistosi.

mbonese : v., rimporsi del cibo.

mbrillokkàtu : part.pass., agghindato di gioielli.

mborverà : v., impolverare.

mbroènza : s.f., influenza.

mborveràtu

:

part.pass.,

impolverato

;

2

mbrojjà : v., imbrogliare.

omosessuale , me sa ke ttu ssi mborveràtu, credo

mbrojjone : s.m., imbroglione.

che tu sia un omosessuale.

mbròjju : s.m., imbroglio.

mbossessàsse : v., impossessarsi.

mbrufumàsse : v., profumarsi.

mbostà : v., impostare.

mbrwisà : v., improvvisare.

mbostu : s.m., imposto.

mbrwisaménde : avv., all’improvviso.

mbrellengà : v., farfugliare.

mb(p)rwisàta : s.f., improvvisata.

mbrenà : v., ingravidare.

mb(p)rwìsu (all’): loc.avv., improvvisamente.

mbrestà : v., prestare.

mbrwìsu ( a l ) : loc., a l imbrwìsu :

mbrestàsse : v., prestarsi.

improvvisamente.

134

mbwirìsse : v., impoverirsi.

mèle : s.m., miele, ò vinnùtu lo mèle, ho venduto

mbullìna : s.f., ampollina.

il miele.

mb(p)undà : v., impuntare.

menà : v., picchiare ; prov.,ki mména pe pprìmu

mb(p)undàsse : v., ostinarsi, s’è mbundàtu, si è

ména ddu vòrde : chi ben comincia è già a metà

ostinato.

dell’opera.

mb(p)undàta : s.f., caparbietà.

mengènne : s.m., cretino.

mb(p)undàtu : part.pass., intestardito.

menzénga : s.f., recipiente di legno del grano

mbussìbbele : avv., impossibile .

della capacità di circa 40 kg.

mbuttì > mmuttì.

ménzu > mézzu.

mbuzzunì : v., rendere puzzolente.

meràngola : s.f., arancia.

mbuzzunìta : s.f., atto del rendere puzzolente.

merènna : s.f., merenda.

mbuzzunìtu : part.pass., puzzolente.

merennétta : s.f., spuntino che i contadini

me : pron.pers. atono : mi.

consumavano in campagna a metà pomeriggio.

medàjja : s.f., medaglia.

merità : v., meritare.

mèdju : agg., medio, lat.melior.

mèritu : s.m., merito.

mèjjo : avv., meglio.

merkà : v., marcare.

melagràna ta : s.f., albero e frutto del melograno.

merkàtu : part.pass., marcato, émo markàtu lu

melàtu : part.pass., mielato.

porku, abbiamo marchiato il maiale. mèrlu : s.m., merlo.

135

meròlla : s.f., midollo.

micìtju : s.m., omicidio.

mestrwazzjone : s.f.pl., mestruazioni.

mìciu : s.m., micio.

mète : v., mietere, è ora de mète, è ora di mietere.

micìzzja : s.f., amicizia , émo fàttu micìzzja,

metèu : nome proprio, Amedeo.

abbiamo fatto amicizia.

metikà : v. tr., medicare.

mìglio : nome proprio, Emilio.

metikatùra : s.f., medicazione.

mignatùra : s.f., miniatura.

mètiku : s.m., medico.

mignéra : s.f., miniera.

mètru : s.m., metro.

mignàtta : s.f., sanguisuga.

métte : v., mettere, prov., ki dde tre n ce ne métte

mignòtta : s.f., prostituta; 2 donna di facili

una, o n ce sa fa o n c’ a’ furtùna : su tre

costumo.

tentativi di qualcosa, almeno uno dovrebbe andare

mijjàru : s.m., migliaio.

in porto; 2 assumere, ò mìssu m bardàsciu, ho

mijjorà : v., migliorare.

assunto un ragazzo.

mijjorànza : s.f., miglioramento ; loc., a

mèzzakukkjàra : s.m., apprendista muratore.

mijjorànza de a mòrte, l’apparente miglioramento

mezzànu : agg., medio; s.m., il secondo di tre

che precede la morte.

figli.

mìkku : s.m., filibustiere; 2 sciocco , loc., jjì a

mèzzu : s.m., veicolo.

kkàccia a mmìkki : approfittarsi.

mézzu : agg., mezzo.

mikràgna : s.f., miseria.

mia : agg. poss., mio.

mìlu : s.m., melo.

136

milugranàtu : s.m., albero e frutto del melograno.

miseràbbile : agg., miserabile.

min(a)ccià : v., minacciare.

misèria : s.f., povertà.

mindùccia : s.f., mentuccia.

miskjàta : s.f., mescidanza.

minestrà : v., scodellare un cibo nel piatto.

miskjéttu : s.m., bevanda a base di vino e gassosa.

minìstru : s.m., ministro.

miskùjju : s.m., miscuglio.

minùtu : s.m., minuto.

missirik òrdja : s.f., misericordia.

mintwà : v., nominare.

mistikà : v., rovistare, ke vvàj mistikànno ? cosa

mirà : v., mirare.

vai rovistando ?

miràtu : part.pass., mirato.

mistikànza : s.f., rimescolamento.

miràkulu : s.m., miracolo, lat.miraculum.

mistikàtu : part.pass., rovistato.

mirakulùsu : agg., miracoloso.

mistikìnu : s.m., curiosane.

miridjàna : s.f., meridiana, orologio solare.

mistikone : s.m., filibustiere.

mirìgghja : s.f., ombra, me métto sotto a

mistjà : v., mescolare.

mirìgghja, mi metto sotto l’ombra.

mistjàtu : part.pass., mescolato.

mirigghjà : v., meriggiare.

mistjéri : s.m., mestiere.

mirìku : nome proprio, Amerigo.

mi(d)ticìna : s.f., medicina, prov., pe li kojjoni n

mirkurdì : s.m.,mercoledì, ce vedémo mirkurdì,

ci stà mi(d)ticìna, per gli ingenui non c’è rimedio.

ci vediamo mercoledì.

mititore : s.m., mietitore.

mìrza : s.f., milza, longob. milzi.

mjardàrju : s.m., miliardario.

137

mjardàta : s.f., circa un miliardo di lire.

mmollà : v., bagnare.

mjàrdu : s.m., miliardo, fr.milliard.

mmollàsse : v., bagnarsi.

mjonàrju : s.m., milionario.

mmostà : v., procurare un livido.

mjonàta : s.f., circa un milione di lire.

mmostàtu : part.pass., illividito.

mjone : s.m., milione.

mmottà : v., imbottare.

mmacinà : v., immaginare.

mmottatùru

mmacinazzjone : s.f., immaginazione.

mmottatùru, prendi l’imbottavino.

mmarmìtu : part.pass., freddo.

mmreccià : v., imbrecciare.

mmarzamà : v., imbalsamare.

mmrojjà : v., imbrogliare.

mmarzamàtu : part.pass., imbalasamato.

mmrojjàtu : part.pass., imbrogliato.

mmasciàta : s.f., notizia.

mmrojjone : s.m., imbroglione.

mmastardì : v., imbastardire.

mmruttìsse : v., imbruttirsi.

mmastardìtu : s.m., imbastardito.

mmruttìtu : part.pass., imbruttito.

mmazzakunìll(jj)u : s.m., pugno violento dietro la

mo : avv., ora, adesso.

nuca.

mobbìglia : s.f., mobilio.

mméce : cong., invece.

mòbbile : s.m., mobile, tòkka spostà u mòbbile,

mmokkà : v., imboccare.

bisogna spostare il mobile.

mmokkàta : s.f., atto dell’imboccare.

mocce(i)kà : v., mordere.

mmokkatone : s.m., manrovescio.

moccikà > moccekà.

:

s.m.,

imbottavino,

pja

u

138

mocc(e)ikàtu : part.pass., morso.

mondà : v., ricoprire con la monta; 2 salire.

modèstu : agg., gentile.

mondàgna : s.f., montagna : prov., e mondàgne

mòdu : s.m., modo.

stonno ferme : l’uomo è sempre in movimento.

mòe : v., muovere.

mondagnolu : s.m., montanaro.

mòffice : agg., soffice.

mondaròzzu : s.m., mucchio di qualcosa.

mogne : v., mungere.

mondàtu : part.pass., montato.

mognitùra : s.f., mungitura.

mongàna : s.f., giovane vacca.

mojje : s.f., moglie ; prov., a lassastà je sse

mongànu : s.m., uomo alto e biondo, dalla

rubbàro a mòjje : l’inerzia è dannosa ; prov.,

carnagione chiara.

beata kwélla pòrta do ke ppassa a mòjje mòrta :

monnà : v., mondare.

alla larga dalle donne ! ; prov., pe ppijjà mmòjje

monnézza : s.f., immondizia , vàko a bbuttà vvìa a

ce vòjjono tre kkòse : u pennènte, u rizzànde e u

monnézza, vado a gettare l’immondizia.

piscinnà nti : per sposarsi ci vogliono il prosciutto,

monnezzàru : s.m., discarica.

il sacco della farina e la botte del vino, lat.mulier.

mònnika : s.f. . suora.

mollà : v., bagnare.

mòra : s.f., gelso; 2 livido.

mollàsse : v., bagnarsi.

moràle : s.m., travetto da solaio.

mollàtu : part.pass., bagnato.

moràtu : part.pass., coperto di lividi.

moméndu : s.m., momento.

mòrbidu : agg., morbido, lat.morbidus.

mommo’ : avv., immediatamente.

morbìllu : s.m., morbillo, lat.med.morbillus.

139

mòrka : s.f., morchia.

mosciarèlla : s.f., castagna secca, me vòjjo magnà

moroggìa : s.f., emorragia.

na mosciarèlla, voglio mangiarmi una castagna

moròide : s.f.pl., emorroidi.

secca.

mort(a)ccìnu : s.m., puzza di morto.

moska : s.f., insetto che danneggia gli olivi.

mòrte : s.f., morte ; prov., a mòrte vòle sèmbre a

mòssa : s.f., movimento ; loc., dà la mòssa,

skùsa : la morte si accetta mal volentieri, loc., m’è

imitare qualcuno.

ppassàta a mòrte, mi è passato un brivido lungo la schiena.

mostrà : v., mostrare.

mòrtembrjàg(k)a : s.f., zucca lavorata a mò di

mostràtu : part.pass., mostrato.

volto umano con una candela all’ interno.

mostru : s.m., mostro, lat.monstrum.

mortòrju : s.m., funerale , sémo jìti a u mortòrju,

motore : s.m., trattore a ruote.

siamo andati al funerale.

mozzà : v., mozzare.

mortu : part.pass., morto; prov. , mortu n papa se

mozzàtu : part.pass., mozzato.

ne rfà n andru : nessuno è insostituibile .

mprenà : v., ingravidare.

mòru : agg., dai capelli bruni.

mùcciku : s.m., morso.

morza : s.f., morsa da banco; 2 morsa per bovini.

mùffu : s.m., persona vecchia.

morzéttu : s.m., morsa trasportabile.

mugniferélla : s.f., persona di scarso valore.

mòrzu : s.m., morso che si applica agli equini.

mugnitùra : s.f., mungitura.

140

mwiméndu : s.m., movimento, non po’ fa ppjù

mùngu : s.m., storpio, è rmàstu mùngu, è rimasto

mwiméndu, non riesce più a muoversi.

storpio.

mwìna : s.f., moina.

mùnnu : s.m., mondo ; prov., lu mùnnu è ffattu

mujjìka : s.f., mollica.

pe li bbravi e sse lu gòdono li kujjùni : i furbi

mùkkja : s.f., grosso quantitativo.

sfruttano spesso gli ingenui.

mukkjìttu : s.m., piccolo quantitativo.

murà : v., murare.

mùkkju : s.m., mucchio.

murajjòla : s.f., erba rampicante.

mukkolòttu : s.m., grosso cero; 2 bestemmia.

murajjolu : s.m., varietà di oliva.

mùkkulu : s.m., moccolo di candela ; 2 muco

murajjone : s.m., muraglione, émo sardàtu m

nasale .

murajjone, abbiamo saltato un muraglione.

mulinàru : s.m., mugnaio.

murassìkku : s.m., muro edificato senza malta.

mulinèllu : s.m., vortice ; 2 accessorio della canna

muràtu : part.pass., murato.

da pesca.

murdà : v., multare.

mulìnu : s.m., molino; 2 frantoio.

murdiprikà : v., moltiplicare.

mùllu : agg., bagnato, loc., mùllu kolènde :

murdiprikazzjòne : s.f., moltiplicazione.

bagnato fradicio.

mu(n)rdùra : s.f., molenda, tòkka pagà a

mùlu : s.m., mulo ;

murdùra, c’è da pagare la molenda.

mulufuttùtu : s.m., ragazzaccio.

murì : v. intr., morire, lat.pop. *mori.

mùmmu : s.m., vino.

murrìka : s.f., mora.

141

murrìkkji : s.f.pl., fronde di ulivo date in pasto

mustaccioli : s.m.pl., dolci a base di mosto, tipici

alle pecore.

della vendemmia.

murtifikà : v., mortificare.

mùstu : s.m., mosto.

murtifikàtu : part.pass., mortificato

mùsu : s.m., muso ; 2 broncio, lat.tardo musum.

murtifikatùra : s.f., mortificazione, jj’à data na

mutànne : s.f.pl., mutande , lat.mutandus.

bbèlla murtifikatùra, lo ha mortificato ben bene.

mutifikà : v., modificare.

murtifikazzjone : s.f., mortificazione.

mutilà : v., mutilare.

mùru : s.m., muro.

mutilàtu : part.pass., mutilato.

mùrzu : s.m., morso

mutilazzjone : s.f., mutilazione.

mùsciu : agg., floscio.

mutìu : s.m., motivo.

musétta : s.f., recipiente di cuoio, contenente

mùtria : s.f., accigliamento del viso.

biada, che si attaccava alla testa del mulo per farlo

mùtu : s.m., muto.

mangiare.

mùtuu : s.m., mutuo, tòkka pjà lu mùtuu, bisogna

mùsiga : s.f., musica.

ricorrere ad un mutuo.

mùskulu : s.m., muscolo. muskurìllu : s.m., moscerino, m’è endràtu m muskurìllu déndro n okkju, mi è entrato un moscerino nell’occhio ; 2 ubriacone. musone : s.m., persona introversa.

142

N

natta : s.f., colpo, m’è rrjàta na nàtta tra kapekkollu, mi è arrivato un forte colpo sul collo.

n : art. ind. m. sing., un ; 2 preposiz., in.

naturarménde : avv., naturalmente.

na : art. det.f.s., una.

nc(g)ènne : v., bruciare (detto di ferite).

nabbàbbu : s.m., nababbo.

nc(g)ennerà : v., incenerire.

nabboletànu : s.m.e agg., napoletano.

nc(g)enneràtu : part.pass., incenerito.

nàe : s.f., nave.

nc(g)iarfajjà : v., balbettare.

nàffetta : s.f., nafta.

nc(g)iarfajjone : s.m., balbuziente.

nandrànno : avv., l’anno prossimo.

ncemmàle : avv., abbastanza.

nannìna : s.f., nome proprio, Anna.

nciamurrìsse : v., raffreddarsi.

nànu : s.m., nano.

nciamurrìtu : part.pass., raffreddato.

nàppu : s.m., nappo.

ndajjà : v., intagliare.

nasa : s.f., grande naso.

ndàjju : s.m., intaglio.

nàsce : v., nascere.

ndàkka : s.f., tacca.

nàspu : s.m., naspo.

ndakkà : v., intaccare.

nassolu : s.m., nassa di canna, utilizzata per

ndakkàtu : part.pass., intaccato.

catturare i pesci nel fiume Clitunno.

ndaolà : v., intavolare.

nastàsju : nome proprio, Anastasio.

ndartajjà : v., balbettare. ndartajjàtu : part.pass., balbettato.

143

ndartajjone : s.m.,, balbuziente, parla male, è nu

ndignàsse : v., ostinarsi con caparbietà.

ndartajjone, parla male, è balbuziente.

ndignàtu : part.pass., ostinato.

ndartarìtu : agg., sporco di tartaro.

ndìndu : part.pass., intinto.

ndebbitàsse : v.rifl. indebitarsi.

ndisìtu : agg., irrigidito.

ndé(i)gne : v., intingere, ndìgne u bbiskòttu,

ndispittì : v., indispettire.

praticare un coito.

ndispittìta : s.f., atto dell’indispettire, me so ddàta

ndendà : v., intentare.

na ndispittìta, mi sono indispettito.

nderessà : v., interessare.

ndispittìtu : part.pass., indispettito.

nderessaméndu : s.m., interessamento.

ndjaolàtu : part.pass., indiavolato.

nderessàtu : part.pass., interessato.

ndo : prep., in.

ndèsse : v., intessere.

ndògnu : nome proprio, Antonio.

ndibbulì : v., indebolire.

ndòkku : s.m., strato di sudiciume.

ndibbulìtu :

part.pass., indebolito, me

so

ndon(i)ekà : v., intonacare.

ndibbulìtu, mi sono indebolito.

ndonikà > ndonekà

ndiferènde : agg., indifferente.

ndon(i)ekàtu : part.pass., intonacato.

ndiferènza : s.f., indifferenza.

ndonikatùra : s.f., intonaco.

ndiggestjone : s.f., indigestione.

ndòn(i)eku : s.m., intonaco.

ndiggèstu : agg., indigesto, me sà tando

ndoppà : v., intoppare.

(i)ndiggèstu, mi riesce molto indigesto.

ndoppàsse : v., intopparsi.

144

ndoppàtu : part.pass., intoppato, me ss’è

ndrèa : nome proprio, Andrea.

ndoppàtu jju lu stòmmiku, mi è rimasto nello

ndreccià : v., intrecciare.

stomaco.

ndrecciàta : s.f., intreccio.

ndorà : v., far ricoprire le mucche dal toro.

ndrécciu : s.m., intreccio.

ndoratùra : s.f., monta taurina.

ndrèj : nome proprio, Andrea.

ndòrce : v., attorcigliare.

ndrìe : v., mescolare.

ndornu : avv., intorno.

ndrippàsse : v., abbuffarsi.

ndòrta > attòrta.

ndrippàta : s.f., scorpacciata.

ndortu : attorcigliato.

ndrippàtu : part.pass., sazio a crepapelle.

ndostà : v., indurire.

ndrofjà : v., insudiciare.

ndostàta : s.f., indurita.

ndroffjàtu : part.pass. insudiciato.

ndostàtu : part.pass., indurito.

ndrokkàta : s.f., pastone dei maiali.

ndraerzà : v., mettere di traverso.

ndronà : v., rintronare.

ndraerzàtu : part.pass., messo di traverso.

ndronàtu : part.pass., rintronato; s.m., fesso.

ndrappolà : v., intrappolare.

ndroscià : v., sporcare.

ndrappolàta : s.f., atto dell’intrappolare.

ndrosciàtu : part.pass., sporco.

ndrappolàtu : part.pass., intrappolato, è rmàstu

ndrùa : s.f., spola.

ndrappoàtu dréndo l’atomòbbile, pè rimasto

ndrùjju : s.m., intruglio.

intrappolato nell’auto.

ndruppà : v., scontrare.

145

ndruppàta : s.f., scontro.

negàtu : part.pass., negato.

ndwinà : v., indovinare.

negazzjone : s.f., negazione.

ndwinarèlla : s.f., indovinello.

néjje : s.f., neve.

ndwinaréllu : s.m., indovinello.

nemméce : cong., invece.

ndwinàtu : part.pass., indovinato, bràu, c’ài

néngwe : v.intr.imp., nevicare, me sa ke ffra poku

ndwinàtu, bravo, hai indovinato.

néngwue, credo che stia per nevicare a breve.

ndwìnu : s.m., indovino.

nénna : s.f., mammella.

ndulìsse : v., sentirsi indolenziti.

nèrbi : s.m.pl., rabbia ; loc., aécce li nèrbi : essere

ndulìtu : s.m., indolenzito.

arrabbiati.

ndundì : v., intontire.

nèrkja : s.f., pene.

ndundìtu : part.pass., intontito.

nervastèniku : s.m., nevrastenico, me pari mézzu

ndurcinà : v., attorcigliare.

nervastèniku, mi sembri proprio nevrastenico.

ndurcinàtu : part.pass., attorcigliato.

nervosu : s.m., irascibilità; agg., nervoso.

ndurgì : v., addolcire.

nèrvu : s.m., nervo.

ndustrjùsu : agg., ingegnoso.

nf(v)agottà : v., coprire.

nduttimòdi : avv., a ogni modo.

nf(v)agottàta : s.f., atto del coprire.

née > néjje.

nf(v)agottàtu : part.pass., coperto.

necessàrju : agg., necessario, lat.necessarius.

nf(v)rocià : v., andare a sbattere.

negà : v., negare.

nf(v)rociàta : s.f., incidente.

146

nf(v)rociàtu : part.pass., andato a sbattere.

ngemmàle : avv., non c’è male.

ngaikkjà : v., incavicchiare.

ngemmalìttu : avv., benino.

ngallà : v., fecondare.

ngènne : v., scottare, prudere.

ngallà tu : part.pass., fecondato.

ngennerà : v., ricoprire di cenere.

ngaolàsse : v., arrabbiarsi.

ngenneràtu : part.pass., coperto di cenere.

ngaolatùra : s.f., arrabbiatura.

ngenzà : v., incensare.

ngapunìsse : v., incaponirsi.

ngènzu : s.m., incenso.

ngapunìta : s.f.,intestardimento.

nghinàsse : v. rifl., inchinarsi.

ngapunìsse : part.pass., incaponito.

nghìnu : s.m., inchino.

ngapricciàsse : v., innamorarsi di un oggetto.

nghjotà : v., inchiodare.

ngarbujjà : v., ingarbugliare.

ngiambe(i)kà : v., inciampare.

ngargà : v., pigiare.

ngiambekàta : s.f., atto dell’inciampare.

ngargàta : s.f., pigiatura.

ngiambekòne : s.m., inciampo, ò pjàtu nu

ngargàtu : part.pass., pigiato.

ngiambekone, ho inciampato ; agg., sbadato.

ngattiìsse : v., incattivirsi.

ngiàmbiku : s.m., inciampo.

ngazzàsse : v., arrabbiarsi.

ngiamurrìsse : v., buscare un raffreddore.

ngazzàtu : part.pass., arrabbiato.

ngiamurrìtu : part.pass., raffreddato.

ngazzatùra : s.f., arrabbiatura, me so ppjàta na

ngiarfajjà : v., balbettare.

bbèlla ngazzatùra, mi sono arrabbiato sul serio.

ngiarfajjone : s.m., balbuziente.

147

ngignà : v., inaugurare.

ngollà : v., incollare.

ngignàtu : part.pass., inaugurato, tòkka ngignà li

ngollàsse : v., caricare sulle spalle.

karzùni noi, bisogna inaugurare i pantaloni nuovi.

ngollàta : s.f., sollevamento di un peso sulle

ngignùsu : agg., ingegnoso.

spalle, ki sse lu ngòlla stu sàkku ?, chi solleverà

ngilìnu : nome proprio, Angelo.

questo sacco ?

ngilusì : v., ingelosire.

ngollàtu : part.pass., caricato sulle spalle.

ngindilìsse : v., ingentilirsi.

ngommetà : v., incomodare.

nginokkjàsse : v., inginocchiarsi.

ngòmmitu : s.m., incomodo.

nginokkjatojju : s.m., inginocchiatoio.

ngondrà : v., incontrare.

ngiolétto : nome proprio, Angelo.

ngorfà : v., ingolfare.

ngiòlo : nome proprio, Angelo.

ngrannì : v., ingrandire.

ngiukkàsse : v., ubriacarsi.

ngravità : v., ingravidare.

ngiukkàtu : part.pass., ebbro.

ngrifàsse : v., eccitarsi.

ngo : cong., anche.

ngrifàtu : part.pass., eccitato.

ngoccià : v., essere ostinati.

ngrugnàsse : v., mettere il broncio.

ngojjà : v., ingoiare, kwànde tòkka ngojànne,

ngwastìsse : v., andare a male.

bisogna mandarne giù tante.

ngulà : v., sodomizzare; 2 buggerare; 3 rubare.

ngòkku : s.m., persona o oggetto poco armonioso

ngularèlla : s.f., pratica oscena, consistente nella

nelle forme.

alternata, reciproca, sodomizzazione.

148

ngulàsse : v., rimanere buggerati.

ngwattàtu : part.pass., nascosto.

ngulàta : s.f., sodomizzazione; 2 fregatura, loc.,

ngwetàsse : v., arrabbiarsi.

na ngulàta a pporku màskju, una grande

ngwétu : agg., inquieto.

fregatura.

(i)ngwilìnu : s.m., inquilino, ò mìssu n andru

ngulàtu : part.pass., sodomizzato; 2 buggerato.

ngwuilìnu, ho un nuovo inquilino.

ngùlete : inter., arrangiati!

ngwìlla : s.f., anguilla.

ngùndru : s.m., incontro.

nìbbale : nome proprio, Annibale.

ngùrdu : s.m., ingordo.

nibbjùsu : agg., avvolto dalla nebbia.

ngutikìtu : part.pass., rinsecchito.

nicissàrju : agg., necessario.

ngwajjà : v., inguaiare.

nicissità : s.f., necessità.

ngwajjàsse : v., mettersi nei guai.

nìkkese : avv., niente.

ngwajjàtu : part.pass., inguaiato, me so

nìkku : agg., goloso.

ngwajjàtu, mi sono messo nei guai.

nikulìzzja : s.f., liquirizia.

ngwartàsse : v., irrobustirsi.

nimikà : v., farsi nemico.

ngwartàtu : part.pass., irrobustito.

ni(e)mìku : s.m., nemico, lat.inimicus.

ngwastìsse : v., irrancidirsi; 2 arrabbiarsi.

ninìttu ! : inter., richiamo per il maiale.

ngwastìta : s.f., irrancidita; 2 arrabbiatura.

ninnurìlli : s.m.pl., ninnoli.

ngwastìtu : part.pass., irrancidito; 2 arrabbiato.

ninu : s.m., maiale.

ngwattà : v., nascondere.

niru : agg., nero.

149

nìsba : avv., per niente.

nk(g)ollà : v., incollare.

niskònne : v., nascondere; prov., kasa niskònne

nk(g)ollàtu : part.pass., incollato.

ma non rùbba : gli oggetti perduti in casa si

nkaikkjà : v., indossare la cravatta.

ritrovano sempre.

nkaikkjàtu : part.pass., con la cravatta, me so

niskonn(e)irèlla : s.f., nascondino.

nkajkkjàtu pe la fèsta , ho indossato la cravatta

niskònnese : v., nascondersi.

per la festa.

niskòstu : agg., nascosto.

nkakarìtu : part.pass., non cresciuto.

niskùsciu : agg., nascosto.

nkankarì : v., incancrenire.

nitrì : v., nitrire.

nkankarìsse : v., incancrenire.

nitrìtu : part.pass., nitrito.

nkankarìtu : s.m., incancrenito.

nk(g)arugnìta : s.f., ozio, loc., dasse na

nkaolà : v., arrabbiare.

nkarugnìta, impigrirsi.

nkarrà : v., investire qualcuno con un mezzo.

nk(g)asinà : v., mettere nei guai.

nkarràtu : part.pass., investito da un mezzo.

nk(g)asinàtu : part.pass., messo nei guai.

nkartà : v., incartare.

nk(g)azzàsse : v., arrabbiarsi.

nkartàsse : v., nel gioco delle carte, essere in

nk(g)azzàtu : part.pass., arrabbiato.

condizione scomoda.

nk(g)azzatùra : s.f., arrabbiatura.

nkarugnìsse : v., impigrirsi ; loc., dàsse na

nk(g)azzùsu : s.m., iracondo, è ttàndo ngazzùsu,

nkarugnìta, impigrirsi.

è un vero iracondo.

nkatellàtu : part.pass., impicciato.

150

nko’ : avv., ancora.

nnumitìtu : part.pass., bagnato, me so nnumitìtu

nkrutìsse : v., rinsecchire.

tùttu, mi sono basgnato per bene.

nkrutìtu : part.pass., rinsecchito.

nnunzjàta : nome proprio, Annunziata.

nnakkwà : v., annaffiare.

no : cong., non.

nnakkwàtu : part.pass., annaffiato.

nòbbile : agg., nobile.

nnertézza : s.f., spessore.

noce : s.f., albero e frutto del noce.

nnértu : agg., spesso, è ttandu nnértu, è molto

nocènzju : nome proprio, Innocenzo.

spesso.

nòe : agg. . nove.

nnocènde : agg., bambino ; 2 deficiente.

noèm(m)bre : s.m., novembre.

nnocendélla : s.f., innocenza infantile.

noèna : s.f., novena, ci sta la noèna pe li sàndi,

nnocènza : s.f., innocenza.

c’è la novena in preparazione al 1° novembre.

nnòjja : s.f., noia.

nòfrju : nome proprio, Onofrio.

nnojjà : v., annoiare.

nòkkja : s.f., nocciola ; 2 nocca delle dita.

nnùccia : nome proprio, Anna.

nòne : cong., no.

nnukkà : v., stordire con un colpo alla nuca.

nòra : nome proprio, Eleonora.

nnukkàtu : part.pass., stordito con un colpo alla

nòra : s.f., nuora.

nuca.

nostrale : agg., nostrano

nnumitì : v., bagnare.

nostru : agg.poss., nostro.

151

notàjju : s.m., notaio, ogghjòtto jjémo da u

nutùsu : agg., nodoso.

notàjju, tra una settimana ci recheremo dal notaio.

nùulu(su) : agg., nuvoloso, lat.nubilus.

nòtu : s.m., nodo.

nvàme : s.m., infame.

no(v)u : agg., nuovo.

nvascià : v., infasciare.

ntossekà : v., intossicare ; 2 annoiare.

nvekkjà : v., invecchiare ; prov.,

nwità : s.f., novità.

nvekkjànno mbazzènno : a volte la demenza si

nùbbile : agg., nubile.

nvermjéri : s.m., infermiere.

nujjùsu : agg., noioso.

nvìd(t)ja : s.f., invidia.

nùkka : s.f., nuca.

nvid(t)jà : v., invidiare.

nukkìnu : s.m., colpo sulla nuca

nvidjùsu : agg., invidioso.

nummerà : v., numerare.

nvinokkjà : v., ingannare.

nùmmeru : s.m., numero, lat.numerus.

nvinokkjàtu : part.pass., ingannato, m’onno

nun : avv., non.

nvinokkjàtu, mi hanno ingannato.

nùola : s.f. . nuvola.

nvipirìsse : v., inviperirsi.

nurcìnu : agg., di Norcia ; 2 macellaio che lavora

nvipirìtu : part.pass., inviperito.

le carni del maiale.

nvirdì : v., rinverdire.

nutìzzja : s.f., notizia.

nvirzà : v., infilzare.

nùd(t)u : agg., nudo, loc., nùd(t)u màtre, come lo

nvirzàta : s.f., sfilza.

ha fatto la mamma.

nvirzàtu : part.pass., infilzare.

152

nvìtja : s.f., invidia.

nvraskà : v., nascondere tra le frasche.

nvitjà : v., invidiare.

nvraskàsse : v., appartarsi in intimità tra i boschi.

nvitjùsu : agg. invidioso.

nvraskàta : s.f., atto del nascondere tra le frasche.

nvjorà : v., infiorare.

nvrattàsse : v., appartarsi in intimità tra i boschi.

nvjoràta : s.f., infiorata.

nvrattàtu : part.pass., appartato in intimità tra i

nvokà : v., infuocare, tòkka nvokà lu fùrnu,

boschi.

bisogna scaldare il forno.

nvregnàsse : v., arrabbiarsi.

nvokàtu : part.pass., infuocato.

nvregnàtu : part.pass., arrabbiato.

nvornà : v., infornare;2 far affacciare un cucciolo

nvrocià : v., andare a sbattere.

di cane all’apertura del forno gridandogli

nvrociàtu : part.pass., andato a sbattere, ò

contemporaneamente

nvrociàtu llà lu mùru, ho sbattuto contro il muro.

parole

d’incitamento

all’orecchio.Si riteneva che questa usanza servisse

nvruènza : s.f., influenza.

ad avere un formidabile cane da guardia.

nvruenzàtu : part.pass., influenzato.

nvornàtu : part.pass., infornato ; 2 agguerrito.

nvurdì : v., infoltire.

nvossà : v., infossare.

nvurdìtu : part.pass., infoltito.

nvossatore : s.m., seppellitore di morti.

nvurmikìsse : v., esser presi da formicolio.

nvossàtu : part.pass., seppellito.

nvurtì : v. tr., rafforzare.

nvracià : v., infradiciare.

nvurtìsse : v., inacidirsi del vino.

nvraciàta : s.f., atto dell’infradiciare.

nvurtìtu : part.pass., inacidito.

153

nzakkà : v., insaccare ; 2 preparare gli insaccati di

nzèrmu : nome proprio, Anselmo.

maiale.

nzèttu : s.m., insetto.

nzakkàta : s.f.,atto dell’insaccare.

nzifonà : v., aizzare.

nzakkàtu : part.pass.e s.m., , insaccato.

nziminìtu : agg., pieno.

nzakkerà : v., infangare.

nzippinìtu : agg., vecchio.

nzakkeràsse : v., infangarsi.

nzjémi : avv., insieme.

nzakkeràtu : part.pass., infangato.

nzoké : pron.indef., qualcosa.

nzakkoccià : v., intascare.

nzognà : v., ungere con la sugna.

nzakkocciàta : s.f., atto dell’intascare.

nzomarìtu : part.pass., eccitato sessualmente.

nzakkocciàtu : part.pass., intascato.

nzònnja : s.f., ungere con la sugna.

nzalàta : s.f., insalata; prov., la nzalàta tòkka

nzorfà : v., inzolfare.

magnàlla sùbbitu sennò s ammàrva : l’insalata

nzorfatùra : s.f., solfonatura.

va mangiata entro breve tempo dalla raccolta,

nzorkà : v., sporcare.

altrimenti prende il sapore della malva.

nzorkàtu : part.pass., macchiato, me so nzorkàtu

nzapurì : v., insaporire.

komme m porku, mi sono macchiato per bene.

nzarvatikìsse : v., inselvatichirsi.

nzù : avv., in su.

nzarvatikìtu : part.pass. e agg., selvatico, s’è

nzucià : v., insudiciare.

ddàtu na nzarvatikìta, è diventato selvatico.

nzuciàsse : v., insudiciarsi.

nzégna (na) : loc., un poco.

nzuciàtu : part.pass., insudiciato.

154

nzurdà : v., insultare.inzurdàtu : part.pass., insultato. nzurdì : v., assordare. nzurdìtu : part.pass., assordato, te si nzurdìtu ? sei diventato sordo ?

155

O

offrì : v., offrire.

o ! : interiez., ehilà !, stammi a sentire !

ogghji : avv., oggi.

o : lo, art. neutro sing. .

ogghjòtto : avv., di qui a otto giorni.

oàjja : s.f., ovaia.

ogna : s.f., unghia.

oàjju > oàjja.

ognàta : s.f., graffio eseguito con le unghie.

oarolu : s.m., venditore di uova.

ògne : v., ungere; 2 corrompere.

obbjettìvu : s.m., obiettivo; 2 imparziale.

ognòla : s.f., malattia dei bovini.

obbjezzjone : s.f., obiezione.

ognùnu : pron., ognuno.

obbitòrju : s.m., obitorio.

òjjo > òjju.

òbbrigu : s.m., obbligo; 2 òbbrighi : s.pl.m., patti

òjju : s.m., olio ; prov., òjju de lume gni male

colonici che disciplinavano un tempo il rapporto

kunzùma : l’olio di lucerna è un toccasana per

tra contadini e proprietari, na vòrda ci stìono

ferite e contusioni.

l’òbblighi, una volta esistevano i patti colonici.

okkjà : v., occhiare.

òdjo : s.m., iodio.

okkjatìcciu : s.m., malocchio , jj’ onno vuttàtu

offènne : v., offendere.

l’okkjatìcciu, gli hanno gettato il malocchio.

offènnese : v., offendersi.

okkju : s.m., occhio; 2 precisione; loc., okkju de

offésu : part.pass., offeso, te si offèsu ? ti sei

bbue, uovo al tegamino; okkju de gallu, vino

offeso ?

rosato; okkju pèkuru, occhio spento.

offèrtu : part.pass., offerto.

156

olìa : s.f., oliva (anche al plurale).

op(e)ràre : v., operare.

ombe(i)lìku : s.m., ombelico.

op(e)ràtu : part.pass., operato.

ombràsse : v., offendersi.

op(e)razzjòne : s.f., intervento chirurgico.

ombràtu : part.pass., offes.

oppone : v., opporre.

ombrèlla : s.f., ombrello.

oppostu : part.pass., opposto.

ombrellàru : s.m., venditore e riparatore di

oprì : v., aprire.

ombrelli.

oràrju : s.m., orario.

òme(o) : s.m., uomo, frégna se kke òme !,

òrbe : s.f., volpe.

caspita, che razza di uomo !

òrbu : s.m., orbo.

omemortu : s.m., attaccapanni.

òrda : s.f., volta.

ommra : s.f., ombra.

òrdarékkje : s.m., vomere dell’aratro.

ommrèlla : s.f.,

ordinàrju : agg., ordinario.

ommrellàru : s.m.,

ordre : avv., oltre.

oncia : s.f., piccola quantità.

orèmuse ! : esclam., coraggio !.

onorà : v., onorare.

org(ghe)an(e)ìttu : s.f., fisarmonica.

onoràtu : part.pass., onorato.

o(u)rghjolu : s.m., orzaiolo , c’ò ùtu l’urghjolu,

onto : agg., unto.

ho avuto l’orzaiolo.

òpra : s.f., lavoro agricolo ; loc. jjì n òpra :

orgnolu : s.m., parte posteriore dello zoccolo

eseguire un lavoro agricolo per conto terzi.

bovino.

157

orgnonàta : s.f., prelibatezza.

òrzu : s.m., orzo.

orgnone : s.m., rene ovino, particolarmente

ospìzzju : s.m., ospizio.

prelibato arrosto.

ossàrju : s.m., tomba posta sotto il pavimento di

orgojju : s.m., orgoglio, prov.ant.orgolh.

una chiesa.

origginàrju : s.m., originario.

ossétta : s.f.pl., ossa di pollo.

orìggine : s.f., origine

ossu : s.m., osso.

orka (all) : loc., all orka : sulle spalle .

ossupàzzu : s.m., malleolo.

o(ù)rlu : s.m., orlo.

òstja ! (-o!) : inter., caspita !

ormae : avv., ormai, ormae è ttardi, ormai è tardi.

otomòbbile : s.f., automobile.

ormàta : s.f., piantagione di olmi.

ottavàrju : s.m., l’ottava di Pasqua.

ornèllu : s.m., ornello ; loc., ornèllu pùzzu, tipo

ottàvu : agg., ottavo.

di ornello maleodorante, i cui rami venivano

ottené : v., ottenere.

deposti nei pollai per allontanare i pidocchi

ottinùtu : part.pass., ottenuto.

pollini.

ottovràta : s.f., il mese di ottobre inteso come

ortu : s.m., orto, prov., l’ortu vòle l’ome mortu :

periodo agricolo.

la coltivazione dell’orto richiede una cura assidua,

ottòvre : s.m., ottobre.

lat.hortus.

ou : s.m., uovo, tòkka rkòjje l’òa, bisogna

orzà : v., picchiare.

raccogliere le uova.

orzétta : s.f., orzo da semina.

ovajjòla : s.f., razza di galline.

158

ovu > ou. òzzju : s.m., ozio. ozzjùsu : s.m., ozioso.

159

P

pajjaràzza : s.f., piccolo pagliaio di fieno fatto nei

pacénza : s.f., pazienza ; prov. , la pacénza ce l

campi.

onno li frati : ogni pazienza ha un limite.

pajjarìnu : agg., paglierino.

pacìme : loc., a ppacìme, ad ombrìo.

pajjàru : s.m., pagliaio.

pàciu : s.m., pazzo

pajjolu : s.m., paiolo.

paendà : v., paventare.

pajjosa : s.f., giornata faticosa.

pagà : v., pagare, lat.pacare.

pàjju : s.m., paio.

pagàtu : part.pass., pagato.

pakatòre : s.m., persona onesta.

pàgghja : s.m., fungo (Russula aurata).

pàkka : s.f., metà di una bestia macellata, na

pagnòtta : s.f., filone di pane.

pàkka de porku, mezzo maiale ; 2 spicchio.

pagnottìna : s.f., rosetta di pane.

pakkà : v., spaccare.

pàina : s.f., trappola per uccelli; 2 fregatura.

pakkàtu : part.pass., spaccato.

painàcciu : s.m., contenitore di trappole per

pakkjànu : agg., ridicolo, stu vistìtu è ppakkjànu,

uccelli, fatto con la pelle di agnello.

questo vestito è ridicolo.

paìnu : s.m., loc., fà lu paìnu : comportarsi da

pakkjaròttu : agg., uomo basso e grasso.

bellimbusto.

pàkkjia : s.f., bella vita.

pàjja : s.f., paglia.

pakkjùka : s.f., stupidaggine.

pajjacìittu : s.m., vestitino dei bambini piccoli. pajjàcciu : s.m., pagliaccio.

pàkku : s.m., pacco.

160

pakkùttu : agg., pasciuto.

palomma : s.f., palomba.

pakòzzu : s.m., scarica di botte.

palòmma : s.f., palomba.

pajjudùsu : agg., sospetto.

palommàcciu : s.m., palombaccio.

palanghìnu : s.m., bastone di ferro.

palommàru : s.m., colombaia, tòkka rpulì u

palétta : s.f., paletta di ferro del camino; 2

palommàru, bisogna ripulire la colombaia.

scapola.

palone : s.m., grossa pala di legno per ventilare il

palìgghjina : s.f., pisolino.

grano.

paligghjjnàsse : v., schiacciare un pisolino.

pàlu : s.m., palo.

paligghjjnà tu : part.pass., addormentato.

palummìttu : s.m., piccola pizza pasquale per

palìna : s.f., palo di ferro conficcato nel terreno o

bambini.

per segnalare una determinata coltura agricola

pàm(p)b(a)ena : s.f., foglia di vite; 2 orecchio a

oppure come scarico a terra per l’elettricità, émo

sventola.

pjandàtu m palìttu, abbiamo piantato un piccolo

pambùjja : s.f., foglia.

palo.

pammàcia : s.f., ovatta.

palìttu : s.m., palo di ferro lungo e sottile.

panacìtu : s.m., pane e aceto.

palle : s.f.pl., testicoli.

panàkkara : s.f., insetto.

pallìnu : s.m., piombo granulare delle cartucce da

panakkùccia : s.f., faina.

caccia .

panàttola : s.f., insetto.

palomb(m)ìnu : s.m., palombino.

161

pand(t)umìna

:

s.f.,

insieme

di

gesti

e

panzone : s.m., uomo obeso.

atteggiamenti mimati per convincere meglio

paòne : s.m., pavone.

qualcuno di ciò che si dice, no mme ngàndi ko sta

paonegghjà : v., darsi delle arie.

pandumìma,

papàeru : s.m., papavero.

non

mi

incanti

con

questi

atteggiamenti.

papàgnu : s.m., pugno, te do m papàgnu su lu

pan(k)gòttu : s.m., pane che veniva fatto bollire

nasu, ti assesto un pugno sul naso.

aggiungendo poi olio di oliva.

papaìna : s.f., erba da fieno.

pangrattàtu : s.m., pane grattugiato.

pàpara : s.f., papera.

panni : s.m. pl., vestiti ; prov. , li panni spòrki se

paparone : s.m., anatra maschio; 2 peperone.

làono dréndo kasa : i panni sporchi si lavano in

pàparu : s.m., papero.

famiglia.

paparunc(g)ìllu : s.m., piccolo papero.

pànnu : s.m., straccio.

pàppa : s.f., cibo.

panùndu : s.m., pane e olio.

pappardèlla : s.f., modo di cucinare la lepre.

pànza : s.f., pancia.

pappatòrja : s.f., latrocinio.

panzanèlla : s.f., fetta di pane bagnato e condito

pappone : s.m., gran mangiatore ; 2 lenone, me sa

con pezzetti di pomodoro fresco, sale ed olio , me

ke kkwìllu è m pappone, credo che di mestiere

vòjjo magnà na panzanèlla, voglio mangia re un

faccia il lenone.

po’ di pane e pomodoro.

parà : v., parare ; 2 porgere ; 3 badare.

panzétta : s.f., pancetta di suino.

paràbbola : s.f., parabola.

162

paracénda : s.f., recinzione di pali per delimitare

paré : v., sembrare, lat.parere.

gli orti o i confini di un terreno.

paré(ì)kkju : agg., molto.

paracénnere : s.f., paracenere del camino.

pareddìspari : s.m., gioco consistente nel buttare

parafok (g)u : s.m., parafuoco.

il conto per vedere a chi toccherà una certa cosa.

parafùme : tavoletta parafumo posta

parènde : s.m., parente, lat.parens.

orizzontalmente sotto il camino.

parennànza : s.f., pezza che si metteva davanti ai

parafùrmine : s.m., parafulmini.

genitali dei montoni per impedire loro di

paragonàbbile : agg., paragonabile.

accoppiarsi.

paragòne ( a ) : loc., a paragone, in confronto.

pargatùra : s.f., impalcatura.

parakàrru : s.m., pietra arrotondata agli angoli

pàrgu : s.m., palco.

che si metteva ai piedi dei muri per salvaguardarli

pàrku : s.m., parco.

dalle ruote dei veicoli.

parìjja : s.f., pariglia.

parakulàggine : s.f., furbizia maliziosa.

pàrma : s.f., palma.

parakulerìa : s.f., furbizia maliziosa.

parmìttu : s.m., gioco infantile.

parakulìte : s.f., furbizia maliziosa.

pàrmu : s.m., palmo, lat.palma.

parakùlu : s.m., furbastro.

parpitazzjòne : s. f.pl., tachicardia.

paràlise : s.f., paralisi, gr.paràlysis.

parte : s.f., parte., ruolo ; 2 finzione.

paratìsu : s.m., paradiso ; prov., lo sé è lu

parturì : v., partorire.

paratìsu de li tùnti : la storia non si fa coi “se”.

paru : agg., paro ; s.m., paio.

163

pasìne : s.f.pl., piccoli campi divisi da solchi di

passatùttu : s.m., passino. pàsseru : s.m., passero.

pascolo.

passìnu : s.m., colino adoperato per il caffè.

pasìtu : s.m., agg., appassito.

passìttu : s.m., piccolo passo, loc., a passìttu, a

pàskwa : nome proprio Pasqua ; 2 contentezza.

regime.

paskwarèlla : s.f., Epifania.

passjòne : s.f., grossa sofferenza.

paskwétta : s.f., lunedì dell’Angelo.

pàssuru : s.m., passero.

passà : v., passare, lat.pop.* passare.

pasta : s.f., bignè, me so mmagnàtu ddu paste, ho

passàbbile : agg., accettabile , è ppassàbbile, è

mangiato due bignè; 2 pasta fatta in casa.

accettabile.

pastarèlla : s.f., dolcetto confezionato.

passapòrtu : s.m., passaporto.

pastegghjà : v., assaporare un vino, un cibo.

passapummid òri : s.m., macchinetta per fare la

pàstene : s.m., vivaio per le talee dell’ulivo.

conserva.

pastojja : s.f., legatura alle zampe degli animali

passàta : s.f., l’entrare e l’uscire dalla chiesa in

per impedire che si allontanassero dal luogo di

occasione dell’indulgenza plenaria annessa al

pascolo.

Perdono d’Assisi ( 2 agosto )recitando preghiere ;

pastrànu : s.m. pastrano.

2 schiribizzo.

pastrokkjà : v., pasticciare.

passatòra : s.f., crivello.

pastrokkjone : s.f., pasticcione.

passatùru : s.m., passaggio obbligato.

pastròkkju : s.m., intruglio ; 2 pasticcio.

164

pasturà : v., pascolare; 2 gettare le esche in acqua

patrone : s.m., padrone.

prima della pesca.

patronegghjà : v., atteggiarsi da padrone.

pastùra : s.f., pascolo, e pèkore stonno a

patrungìllu : s.m., padroncino.

ppastùra, le pecore sono al pascolo; 2 confidenza.

pattùjja : s.f., pattuglia, fr. patrouille.

pa(d)tàkka : macchia di unto.

pa(d)tùllu : s.m., pollaio.

pa(d)takkòne : s.m., persona trasandata.

paone : s.m., pavone.

pa(d)talòkka : s.f., sonnolenza pomeridiana post

paurùsu : s.m., pauroso, ìssu è ttando paurùsu,

pa(d)talòkku : s.m., dolce spoletino; 2 agg.,

egli è molto pauroso.

ingenuo, tonto.

pazzegghjà : v., fare pazzie .

patàta : s.f., patata ; 2 bugia.

pe : prep., per.

patatòne : s.m., bugiardo, è n gran patatone, è un

peakkjà : v., lasciare l’impronta del piede.

grande bugiardo.

peàkkjata : s.f., orma del piede.

patèlla : s.f., padella.

pecétta : s.f., cerotto.

patì : v., soffrire.

pecionànde : s.m., inquilino.

patìtu : s.m, malaticcio.

pecionàta : s.f., lavoro fatto male.

patrégnu : s.m., suocero ; 2 patrigno.

pecione : s.f., pigione ; 2 s.m.artigiano maldestro.

Paternòstru : s.m., preghiera del Padre Nostro.

peciùsu : agg., appiccicoso.

patretèrnu : s.m., Dio.

pedalà : v., pedalare.

patronàle : s.m., possidente terriero.

pegàgna : v., andare a piedi.

165

pègghjo : avv., peggio.

pekurìnu : s.m., formaggio di pecora.

pegghjorà : v., peggiorare.

pèkuru : s.m., montone; 2 persona rozza.

pegghjoraméndu : s.m., peggioramento.

pelà : v., pelare, mo ppelàmo li pollàstri, adesso

pegghjoràtu : part.pass., peggiorato, me sa k’émo

spenniamo i polli.

pegghjoràtu, credo che abbiamo peggiorato.

pelarèlla : s.f., coltello per pelare il maiale.

péghe : s.f.pl., pedali del telaio tessile.

pelàsse : v., scottarsi.

pèk(g)ora : s.f., pecora.

pelàtu : part.pass., scottato.

pekàgna : s.f., legna da ardere.

pela tùru : agg., bollente.

pekèsce ( a ) : loc., a ppekèsce, a strascico ( di

pellàru : s.m., conciatore di pelli.

cappotto ); 2 senza un soldo.

pèlle : s.f., pelle; loc., fàsse na pèlle, avere un

pekkàtu : s.m., peccato.

rapporto sessuale; loc., pèlle d’ardjàvulu,

pékkja : s.f., vagina.

fustagno.

pekkjonda : s.f., dolce cotto nello strutto.

pelléngika : s.f., cartilagine ; 2 pelle ricoperta di

peko(u)rìna : loc., a ppekurìna, gattoni.

grinze.

pekoràru : s.m., pecoraio.

pellicillìna : s.f., penicillina.

pekurìllu : s.m., agnello.

pénna : s.f., parte più fina della zappa e del

pekurìme : s.m., sapore di carne ovina.

martello ; 2 piuma di volatile .

pekurìna : s.f., letame ovino ; loc., a ppekurìna ., a gattoni.

166

pennàkkju : s.m., sorta di strofinaccio con manico

penzàtu : part.pass., pensato.

di canna di bambù e piume di volatile per

penzjèru : s.m., pensiero, prov.ant.penzier.

spolverare i mobili.

penzjone : s.f., pensione.

pènne : v., pendere, lat.pop.pendere.

penzolà : v., penzolare.

pènn(i)e(k)ga : s.f., sonnellino.

pepà : v., cospargere di pepe.

penn(i)e(k)gà : v., sonnecchiare.

p(a)eparone : s.m., peperone.

pennèllu : s.m., pennello, lat.pop.*penellus

pepàtu : part.pass., pepato.

pennènza : s.f., pendenza.

pepétta : s.f., vagina.

pennighèlla : s.f., pendenza.

pèppe : nome proprio, Giuseppe.

pennignù : avv., in giù.

p(a)ep(a)rungìnu : s.m., peperoncino, c’ài mìssu

pènnika : s.f., pisolino.

troppu

pennikà : v., sonnecchiare.

peperoncino.

pennikàsse : v., addormentarsi.

péra : s.f., peto.

penninzù : avv., in giù.

perakòtta : s.f., pera fatta cuocere al forno e poi

pennorone : s.m., pietra del torchio.

somministrata a convalescenti o malati.

pènnulu : s.m., pendolo.

pèrde : v., perdere.

penùrdimu : agg., penultimo.

perdéro : avv., veramente.

penzà : v., pensare.

perdonà : v., perdonare.

penzàsse : v., pensarci su.

perdonàtu : part.pass., perdonato.

peprungìnu,

hai

messo

troppo

167

perdùtu : part.pass., perduto.

perzona : s.f., persona.

perétta : s.f., clistere.

pérzu : part.pass., perso.

perfèttu : agg., perfetto, lat.perfectus.

pesà : v., pesare.

perkòte : v., percuotere.

pesàtu : part.pass., pesato.

perkwisì : v., perquisire.

péscia : s.f., muscolo flessorio posteriore della

perkwisìtu : part.pass., perquisito.

gamba.

perkwisizzjone : s.f. perquisizione.

pesciaròlu : s.m., pescivendolo.

perìodu : s.m., periodo.

peskòlla : s.f., pozzanghera.

permalùsu : agg., permaloso.

pèsta : s.f., peste .

pérsu : part.pass., perso.

pésu : s.m., peso.

pèrtek(g)a : s.f., pertica, tòkka pjà la pèrteka,

petalà : v., pedalare.

occorre prendere la pertica.

petalìnu : s.m., calza da uomo.

pertek(g)àjja : s.f., tipo di arartro.

petòciu : s.m., ingenuo, ìssu è ppròpju m petòciu,

pertek(g)àta : s.f., colpo di perteca.

lui è ingenuo sul serio.

pertekàra : s.f., tipo di aratro.

petrògliu : s.m., petrolio, lat.med.petroleum.

pertekone : s.m., nomignolo affibbiato a uomini

pettàta : s.f., salita.

particolarmente bassi ; 2 grossa pertica.

pèttena : s.f., unghia.

perùcia : toponimo, Perugia.

pettenà : v., pettinare.

pèrziku : s.m., pesco ; 2 pesca.

pèttene : s.m., pettine ; 2 corno del rastrello.

168

pettenélla : s.f., piccolo pettine femminile ; 2 e

piccione : s.m., colombo ; noce del vitello.

bambina dolce; 3 piccola unghia.

pìcciu : loc., dà de pìcciu, metter mano.

pèzza : s.f., straccio, me tràtta komme na pèzza,

picionànde : s.m., inquilino.

mi tratta male; loc., me fa na pèzza kàlla, non mi

picione : s.f., affitto.

fa nulla ; 2 rimedio ; 3 noce del vitello.

pidimìa : s.f., epidemia.

pezzàtu : part.pass., maculato ( di animale ).

pidinà : v., pedinare.

pezzènde : s.m., pezzente, lat.pop. *petiens.

pidokkjarìa : s.f., avarizia .

pezzòla : s.f., piccola pezza.

pidokkju : s.m., pidocchio ; 2 avaro, loc.,

pézzu : s.m., pezzo.

pidokkju pullìnu, pidocchio pollino ; loc.,

pjàgghja : s.f., piaggia, abbitàa llà a pjàgghja ,

pidokkju rifàttu, arricchito.

abitava alla piaggia.

pidukkjùsu : s.m. e agg., avaro, certo ke ssi n

piccikà : v., pizzicare.

gran pidukkjùsu, certo sei un grande avaro.

piccikàta : s.f., pizzico.

pìgna : s.f., pentola di terracotta.

piccikore : s.m., prurito, me sèndo m piccikore de

pignàru : s.m., produttore o venditore di pentole.

kollu, ho prurito al collo.

pignàtta : s.f., pentola bassa e larga.

picciku : sm., pizzico ; dolore.

pignolu : s.m., pinolo ; 2 colpo inferto sul capo

piccinònnu : s.m., individuo strambo.

con le nocche delle dita, te do m pignolu su la

piccionàra : s.f., piccionaia ; 2 loggione del

kapòccia, ti do un pugno in testa.

teatro.

pìgnu : s.m., pegno, lat.pignus.

169

pignurìllu : s.m., pentolino di terracotta per

pìkku : s.m., puntura.

cuocere il pancotto.

pikùgna : s.f., denaro.

pijjà : v., prendere.

pikùzzu : s.m., picciolo di un frutto.

pìk(g)a : s.f., gazza; 2 ghiandaia.

pìla : s.f.pl., foglie di insalata.

pikkà : v., pungere.

pilàcciu : s.m., turacciolo.

pikkaréllu : s.m., sorta di erpice trainato dai buoi,

pillìccia : s.f., pelliccia ; 2 grossa sudata.

utilizzato per sarchiarfe il terreno; 2 strumento

pillicciòne : s.m., uomo che suda molto; 2

terminante con puntine metalliche, usato per

animale con la pelliccia.

confezionare gli insaccati.

pilligrìnu : s.m., pellegrino, lat.peregrinus.

pikkarùngiu : s.m., uncino di ferro che serve ad

pilottu : s.m., pillotto.

appendere la roncola alla cintura.

pilu : s.m., pelo, no jje l’à fatta pe m pìlu, non ce

pikkàsse : v., pungersi.

l’ha fatta per un pilo, lat.pilus.

pikkasùrci : s.m., pungitopo.

pilukkà : v., piluccare.

pikkàta : s.f., puntura.

pinàjja(-àra) : s.f., piena di un torrente o di un

pikkènde : agg., piccante., dal sapore acuto, sta

fiume.

sargìccia è ppikkènde, questa salsiccia è piccante.

pindiméndu : s.m., pentimento.

pikkjà : v., picchiare.

pindìsse : v., pentirsi, lat.paenitere.

pikkjàtu : part.pass., picchiato.

pindrikkjà : v., macchiare a sprazzi.

pìkkju : s.m., pene.

pindrikkjàtu : part.pass., maculato.

170

pindu : agg., dipinto ; loc., pìndu e kakàtu :

pipe., pipe ! : richiamo per le galline.

identico.

pipì : s.f., urina.

pindùra : s.f., pittura, lat.pictura.

pipinàjja : s.f., confusione.

pindurélla : s.f., edicola votiva affrescata.

pipinàra : s.f., confusione.

pinitènza : s.f., penitenza, tòkka fa ppinitènza,

pipinàru

:

s.m.,

gruppo

di

persone

che

chiaccherano rumorosamente. bisogna far penitenza.

pipirignozzu : s.m., bacca del bacolaro.

pinnicìte : s.f., appendicite.

pipìta : s.f., malattia delle galline.

pinnokkjàra : s.f., pineta.

pipìttu : s.m., pene infantile.

pinnòkkju : s.m., pino.

pippa : s.f., pipa ; 2 masturbazione maschile ; 3

pinnurùce (a) : loc., penzoloni.

noia, loc., me fà na pìppa, mi fa un baffo.

pìnu : s.m., pino, lat.pinus.

pippà : v., morire.

pinùrdimu : agg., penultimo.

pippàtu : part.pass., morto.

pinzjéri : s.m., pensiero.

pippétta : s.f., involucro che ricopre la candela nel

pinzjéru : s.m., pensiero.

motore.

pinzjirùsu : agg., pensieroso.

pippìnu : nome proprio, Giuseppe.

pinzjonàtu : s.m., pensionato.

pippùsu : agg., noioso.

pinzjòne : s.f., pensione, lat.pensione(m).

pirfidjùsu : agg., infido.

pinzùsu : agg., pensoso.

171

pi(e)rìkulu : s.m., pericolo, n gi stà pirìkulu, non

pisciaréllu : s.m., scorrimento di un liquido, loc.,

c’è pericolo, lat.periculum.

a ppisciaréllu : di continuo.

pirikulùsu : agg., pericoloso.

pisciàta : s.f., minzione, ò fàtta na gran pisciàta ,

pirìmitru : s.m., perimetro, gr.perimetron.

ho avuto una lunga minzione.

pirìnu : nome proprio, Pietro.

pisciatùru : s.m., vespasiano.

pirìtu : s.m., geometra, è vvinùtu u pirìtu, è

pìsciu : s.m., orina.

venuto il geometra; 2 perito industriale .

pisèllu : s.m., pisello; 2 pene.

pirìzzja : s.f., perizia.

pissikologgìa : s.f., psicologia.

pirmissjòne : s.f., permissione.

pissik òlugu : s.m., psicologo.

pirnìce : s.f., pernice.

pistà : v., pestare., pig iare, lat.pistare.

pirolu : s.m., piolo della scala .

pistàcciu : s.m., pestone.

piru : s.m., pero ; 2 pera.

pistaréccia : s.f., calpestìo.

pirùne : pron., ciascuno.

pistàta : s.f., pestata.

pirzigwità : v., perseguitare.

pistilènza : s.f., pestilenza.

piscià : v., orinare, me skàppa de piscià, ho

pistìllu : s.m., pestello.

bisogno di orinare.

pistòla : s.f., apparecchio a cartucce di polvere da

pisciakàni : s.f., erba campestre.

sparo per la mattazione di bovini e suini,

pisciallèttu : s.m., bambino incontinente.

fr.pistole.

pisciarèlla : s.f., necessità continua di orinare.

172

pistòne : s.m., pestone, m’onno datu m pistone su

pìzzu : s.m., becco.

n lupìnu, mi ha pestato un piede.

pizzutà : v., appuntire.

pìstu : part.pass, pesto.

pizzutélla : s.f., varietà di uva da tavola.

pisu : s.m., peso, lat.pensum

pizzùtu : s.m., appuntito.

pitàle : s.m., vaso da notte.

pjacé : v., piacere.

pitéllu : s.m., tappo di legno della botte.

pjàgne : v., piangere, lat.plangere.

pitìna : s.f., donna curiosa.

pjagnis(t)dèu : s.m., piagnisteo.

pitìssa : s.f., saputella.

pjagnone : s.m., persona che si lamenta con

pittinìnu : s.m., piccolo pettine da donna usato

grande facilità, è n gran pjagnone, si lamenta

come fermaglio per i capelli.

sempre.

pìtturu : s.m., trottola.

pjàllittu : s.m., piccola pialla.

pitturùsciu : s.m., pettirosso.

pjanàle : s.m., rimorchio agricolo, m pjanàle de

pizze : s.f.pl., ceppi di legno che si pongono sotto

stàbbju, un rimorchio di letame.

la pressa del torchio enologico per pig iare le uve.

pjanda : s.f., albero, lat.planta.

pizzikarolu : s.m., pizzicagnolo.

pjandà : v., piantare, lat.plantare.

pizzìttu : s.m., piccola porzione di un qualcosa.

pjandaréllu : s.m., pianto di breve durata.

pizzolu : s.m., paletto di legno, jj’ò dàtu m pizzolu

pjandàta : s.f., piantagione.

su a kapòccia , gli ho dato una bastonata in testa.

pjandàtu : part.pass., piantato. pjandìna : s.f., pianta da trapiantare.

173

pjandone : s.m., olivo, prov., u pjandone

pjazzà : v., piazzare; 2 bagagliare.

bbinidìttu arde verde e ssìkku, la pianta dell’olivo

pjazzàta : s.f., scenata.

è un ottimo combustibile.

pjéde : s.m., piede, lat.paedes.

pjàndu : s.m., pianto.

pjénu : agg., pieno, me sènto pjénu komme n ou,

pjanèlla : s.f., mattone usato per il sottotetto.

mi sento completamente pieno, lat.plenus. pjèrgora : s.f., pergola della vite.

pjanéta : s.f., destino ; prov., gnùnu ne la vita à

pjétri : nome proprio, Pietro.

na pjanéta : a ciascuno il suo destino.

pjidùcciu : s.m., piccolo piede.

pjanétta : s.f., terrazza degli ulivi.

pjolu : s.m., piolo.

pjaniciànu : s.m., abitante della pianura.

pjoàna : agg., piovana.

pjastrà : v., ferrare un equino o un bovino.

pjòe : v., piovere, à rkumingiàtu a ppjòe, ha

pjastrèlla : s.f., mattonella.

iniziato a piovere nuovamente.

pjastrellà : v., mattonare.

pjolà : v., pigolare.

pjattàra : s.f., piattaia.

pjolatìu : s.m., lamento.

pjàttola : s.f., persona invadente e noiosa.

pjolàtu : part.pass., pigolato.

pjàttu : s.m., piatto ; 2 gioco d’azzardo a carte ; 3

pjommà : v., piombare.

agg., piano.

pjommatùra : s.f., messa a piombo.

pjattuk ùpu : s.m., piatto profondo.

pjommo > pjùmmu, pésa komme o pjùmmu, è

pjattulùsu : agg., noioso, importuno.

pesante come il piombo.

174

pjoppu : s.m., pioppo, lat.populus.

ppogghjàta : s.f., posizionamento della scala ,

pjòzzu : s.m., pezzo di legno appuntito.

tòkka

pjwiccikà : v., piovigginare.

appoggiare di nuovo la scala.

pjummìnu : s.m., pallino per fucile da caccia; 2

pogghjàtu : part.pass., appoggiato.

proiettile per fucile ad aria compressa.

pòggia : inter., voce con cui si cerca di far stare al

pjùmmu : s.m., piombo, lat.plumbum.

loro posto i bovini quando si entra nella stalla.

pjuttòstu : cong., piuttosto.

poku : agg., poco; prov., o poku bbasta, l’assai

pjuùsu : agg., piovoso.

gwàsta : “est modus in rebus” ; prov., unu è

pjuùta : s.f., piovuta.

ppoku e ddwi so ttròppi : si deve procreare in

pjuùtu : part.pass., piovuto.

maniera responsabile , lat.paucus.

platò : s.m., cassetta di legno, ove si ripone la

polàkra : s.f., podagra.

frutta.

polèmiku : agg., polemico.

plèdde : s.m., plaid, panno pesante.

polìtiku : s.m., politico.

poccia : s.f., mammella.

pollàjju : s.m., pollaio.

poccià : v.intr. prendere il latte.

pollàstra : s.f., gallina giovane.

pocciàta : s.f., poppata.

pollàstru : s.m., pollo, ce sémo magnàti m

pocciolu : s.m., capezzolo.

pollàstru sànu, abbiamo mangiato un pollo intero.

pocciona : s.f., donna dal seno molto procace.

pomba : s.f., pompa.

pogghjà : v., appoggiare.

pombà : v., pompare; copulare.

facce

n’àndra

ppogghjàta,

bisogna

175

pombàta : s.f., atto del pompare; 2 coito.

porbàcciu : s.m., polpaccio.

pombàtu : part.pass., pompato.

porbétta : s.f., polpetta.

pòmmice : s.f., pomice.

pordràkkju : s.m., puledro d’asina.

pommicià : v., scambiarsi effusioni amorose.

pordrona : s.f., poltrona ; prov., ki vvà a Rroma,

pommiciàta : s.f., atto del pommicià.

pèrde la pordrona : chi va via, perde il posto

pommicione : s.m., dongiovanni da strapazzo. ponda : s.f., punta.

all’osteria .

pondà : v., puntellare.

pordròne : agg., pigro.

pone : v., porre.

pòrga : s.f., polka.

pongekà(ne) : v., pungere.

porkarìa : s.f., porcheria ; 2 oscenità.

pongekàta : s.f., puntura.

porkàru : s.m., allevatore o guardiano di porci.

pongekàtu : part.pass., punto.

porkàta : s.f., brutta azione, jj’à fattu na porkàta ,

ponza : s.f., spinta ; raccomandazione.

ha compiuto una brutta azione ai suoi danni.

ponzà : v., spingere.

porkeréccia : s.f., stalla dei maiali.

popà : s.m., papà.

porkétta : s.f., porco arrostito dopo essere stato

poppò : loc., fa la poppò., andare di corpo (

eviscerato.

infantile ).

porkettàru : s.m., venditore di porchetta ; prov.,

poràcciu : s.m., poveraccio.

se ttu pìjj kwarànda mulinàri, kwarànda

porba : s.f., polpa, lat.pulpa.

176

porkettàri e kwarand ’òsti, so ccèndovendi latri

portòne : s.m., grossa porta di legno.

justi justi : guai a fidarsi dei disonesti.

portongìnu : s.m., porta di casa.

porku : s.m., maiale , lat.porcus.

pòrtu : s.m., porto.

porkuspìnu : s.m., istrice.

portugàllu : s.m., varietà di arancia.

pormonàka : s.f., rovo di montagna con grossi

poru : s.m., povero; 2 defunto, u poru nònnu

aculei.

mia, il mio defunto nonno.

pormòne : s.m., polmone. pormongèlli : s.m.pl., lividi prodotti da colpi di

pòrvere : s.f., polvere.

bacchetta o di cintura; loc., fà li pormongèlli :

porverélla : s.m., persona molto rapida nei

picchiare fino a produrre lividi.

porverùme : s.m., polverume.

poròme : s.m. : poveraccio.

porzu : s.m., polso.

portà : v., portare, lat.portare.

pòsa : s.f., deposito.

portafòjju : s.m., portafogli, so skappàtu de kàsa

possedé : v., possedere.

senza portafòjjo, sono uscito di casa senza

pòsta : loc., sta a la pòsta : aspettare il momento

portafogli.

opportuno per intervenire.

portaramarìa : s.f., telaio di legno per appendere

postu : s.m., luogo ; 2 posto di lavoro.

gli oggetti di rame in casa.

potà : v., potare.

portarùngiu : s.m., portaroncola.

poté : v., potere ; 2 superare.

portàtu : part.pass., portato.

potekà : s.f., ipotecare.

177

potèka : s.f., ipoteca.

pressà : v., pressare.

pòtta : s.f., bambina.

pressàta : s.f., atto del pressare.

pottékkja : s.f., bambina.

pressàtu : part.pass., pressato.

pòttu : s.m., bambino.

pressappoku : avv., all’incirca.

ppizzutà : v., appuntire.

prestà : v., prestare, lat.praestare.

ppizutàtu : part.pass., appuntito.

prestàsse : v., prendere in prestito.

precède : v., precedere.

prestàtu : part.pass., prestato.

préci : loc., jjì ( mannà , k(a)ccià ) préci., andare

préstu : avv., presto.

o mandare in rovina, sprecare.

prète : s.m., sacerdote ; 2 scaldaletto, pe skallà u

predikà : v., predicare.

lèttu c’ò u prète, per scaldare il letto utilizzo il

pregà : v., pregare.

prete, gr.presbyteros.

pregàtu : part.pass., pregato.

prèteka : s.f., predica.

préna : s.f., gravida.

pretekatore : s.m., predicatore.

pre(o)pòsitu : s.m., proposito.

pretekòzzu : s.m., paternale , m’à fattu m

presa : s.f., porzione dell’orto.

pretekòzzu, mi ha fatto un paternale.

prèscia : s.f., fretta.

pretènne : v., pretendere.

presciulùsu : s.m., frettoloso.

pretenzjùsu : s.m., persona che pretende molto.

presémbju : loc.cong., ad esempio.

pretèstu : s.m., pretesto.

presépju : s.m., presepe.

prèti : s.m., sacerdote, parroco.

178

pretikà : v., predicare.

prikuratore : s.m., procuratore.

prézzu : s.m., prezzo, lat.pretium.

primìttu : nome proprio, Primo.

pricipìzzju : s.m., precipizio.

prìmu : agg.e s.m., primo.

pricisaménde : avv., precisamente.

primùra : s.f., premura.

pricisjòne : s.f., precisione.

primur ùsu : agg., premuroso, u fìjju mia è

pricissjone : s.f., processione.pricìsu : agg.,

pprimurùsu, mio figlio è premuroso.

preciso, è ggran pricìsu, è molto preciso.

pringipàle : s.m., principale, lat.principalis.

priciùttu : s.m., prosciutto ; prov., priciùttu

pringìpju : s.m., inizio, principio ; prov., né dde

vékkju, vinu de n’annu, pane d’un jjòrnu : il

vènere né dde marte non ze dà pringìpju all’arte

prosciutto è buono invecchiato, il vino di un anno

: il martedì e il venerdì sono giorni infausti.

e il pane giorno per giorno ; prov., troppu

prisunduùsu : agg., presuntuoso.

priciùttu fa nzurdì : consumare troppo prosciutto

pritìna ( a la ) : loc., a la pritìna , alla maniera dei

nuoce all’udito.

preti.

priggionjèru : s.m., prigioniero.

pritinzjone : s.f., pretesa.

priggiudikà : v., pregiudicare.

pritinzjùsu : agg., pretenzioso.

priggiudìzzju : s.m., pregiudizio.

privà : v., privare.

priggione : s.f., prigione.

privàtu : pass.pass., privato.

prikùra : s.f., procura.

privazzjone : s.f., privazione.

prikurà : v., procurare.

prjurìte : s.f., pleurite.

179

pro(ù)ndu : agg., pronto.

pronòspra : s.f., peronospera., malattia che

pròa : s.f., prova.

colpisce le viti.

proà : v., provare.

propjetà : s.f., proprietà.

probblèma : s.f., problema.

propjetàrju : s.m., proprietario.

prò(b)bju : agg., proprio.

pròpju : agg., lo stesso.

prodùce : v., produrre.

propotènd(t)e : s.m., prepotente, è n gran

produzzjone : s.f., produzione.

propotènd(t)e, è un gran prepotente.

proènna : s.f., provenda.

propotènza : s.f., prepotenza.

proèrbju : s.m., proverbio.

pròsperu : s.m., fiammifero.

proessore : s.m., professore.

pròsside ! : inter., “prosit !” , si risponde a chi

proetiméndu : s.m., provvedimento, kwì ttòkka

emette un flagito.

pjà m proetiméndu, qui bisogna prendere un

protettore : s.m., santo patrono.

provvedimento.

provvéde : v., provvedere, tòkka provvedè,

proggettà : v., progettare.

bisogna provvedere.

proggettàtu : part.pass., progettato.

prufittàsse : v., approfittarsi.

proggèttu : s.m., progetto.

prufìttu : s.m., profitto, fr. profit.

promòve : v., promuovere.

prufizzìa : s.f., profezia.

prondu : s.m., pronto.

prufumà : v., profumare.

180

prufumàtu

:

part.pass.,

profumato,

s’è

prusikwì : v., proseguire.

pprufumàtu komme na mignòtta, si è profumato

pu ( pua ) : avv., poi .

come una prostituta.

pù(o)stu : part.pass. e s.m., posto.

prufùmu : s.m., profumo.

pubbrikà : v., pubblicare.

prwibbì : v., proibire.

pùbbriku : agg., pubblico, u cèssu ppùbbriku, la

prwibbìtu : part.pass., proibito.

latrina pubblica.

prwìngia : s.f., provincia.

pucciurìllu : s.m., capezzolo.

prwisjone : s.f., provvista.

puggilàtu : s.m., pugilato.

prwitènza : s.f., provvidenza.

pùggile : s.m., pugile.

prulùnga : s.f., prolunga, ce vòle na prulùnga,

pugnétta : s.f., masturbazione maschile ; loc.,

occorre una prolunga.

mèzza pugnétta : persona di scarso valore.

prulungà : v., prolungare.

pùgnu : s.m., pugno, lat.pugnus.

prumìssu : part.pass., promesso.

pwisìa : s.f., poesia.

prunùngia : s.f., pronuncia.

pùjju : s.m., pollo.

prupìzzju : agg., propizio.

pùla : s.f., scarto del grano vagliato.

pruscilà ! : inter., voce con cui si allontana il

pulènda : s.f., polenta.

maiale .

pulendòne : agg., settentrionale; 2 s.m., abitante

pruscilà : inter., grido con cui si tenta di scacciare

dell’Italia settentrionale.

un suino.

pulìtika : s.f., politica.

181

pulitikone : s.m., politicone.

pundàta : s.f., calcio dato con la punta del piede

pulizzìa : s.f., polizia ; 2 pulito.

al pallone.

pulizzjòttu : s.m., poliziotto.

pundàtu : part.pass., passato.

pulla : s.f., gallina, a pùlla à fetàtu, la gallina ha

pùndu : s.m. e part.pass., punto, lat.punctum.

deposto le uova.

pundùra : s.f., iniezione, me deo fa na pundùra

pullàme : s.m., pollame.

pe a djabbète, devo farmi un’iniezione di insulina

pullaròlu : s.m., ladro di galline e uova.

per curare il diabete.

pullàru : s.m., pollaio.

pungikà : v., scuotere.

pullétru : s.m., puledro.

pungikàta : s.f., scossa.

pullìme : s.m., sterco di gallina.

pùngiku : s.m., atto del pungikà.

pullìna : s.f., letame dei polli, ò dàtu la pullìna a

pùnvete ! : onomat., ecco fatto !

li pjand ùni, ho dato il letame dei polli agli olivi.

pupétta : s.f., bambina.

pùlma : s.m., pullmann.

pupo : s.m., bambino.

pumbìnu : s.m., “fellatio”.

puraménde : avv., oppure.

pummi(d)tòru : s.m., pomodoro ; 2 s.m., idiota.

pùrbitu : s.m., pulpito.

pùnd(t)a : s.f., quantitativo, na punta de pèkore.

purgà : v., purgare, lat.purgare.

pundà : v., puntare; 2 appostarsi.

purgàtu : part.pass., purgato.

pundarolu : s.m., punteruolo.

pùrge : s.f., pulce.

182

pùrgia : s.f., pulce ; prov., anke e purge c’onno a

pussibbilità : s.f., possibilità.

tòssa : non bisogna mai sottovalutare niente e

pussi(d)tènde : s.m., proprietario terriero, na òrda

nessuno.

èra n gran pussi(d)tènde, un tempo era un grosso

purgìnu : s.m., pulcino.

proprie tario terriero.

purìttu : agg., povero.

pustìnu : s.m., postino.

purkìtti : s.m.pl., pigne di pino.

puttikkjàcciu : s.m., ragazzino.

purkìttu : s.m., lattonzolo ; loc. purkìttu d ìntja,

puttìkkju : s.m., bambino.

porcellino d’India., cavia ; 2 pigna del pino.

pùttu : agg., nudo.

purmunìte : s.f., polmonite, m’è vvinùta a

puzza : s.f., tanfo.

purmunìte, mi è venuta la polmonite.

puzzà : v., puzzare.

purtukàllu : s.m., arancia.

puzzaràkkja : s.f., grande cavità colma d’acqua.

purtunc(g)ìnu : s.m., portone d’ingresso di

puzzétta > lòffa.

un’abitazione.

puzzòlu : s.m., pozzetto di scolo.

puru : agg., puro.

puzzonàta : s.f., parolaccia ; 2 lavoro fatto male.

purzìnu : s.m., polsino.

puzzone : s.m., sporcaccione, è n vékkju puzzone,

pùrzu : s.m., polso.

è un vecchio sporcaccione.

pusà : v., posare.

pùzzu : s.m., pozzo, lat.puteus.

pussavìa ! : inter., voce con cui si scaccia il cane.

puzzuk ùpu : s.m., persona introversa ; prov. ,

pussìbbele ( pussìbbile ) : agg., possibile.

mèjjo de fòra nkontrà lu lupu ke ddréndo kasa

183

ko n puzzukùpu : non è bello avere un familiare eccessivamente introverso. puzzulènde : agg., puzzolente. puzzulùsu > puzzolènde.

184

R

raggionàta : s.f., ragionamento.

rabbìnu : s.m., tirchio , è n gran rabbìnu, è un

raggione : s.f., ragione, lat.ratio.

gran tirchio.

raggionjére : s.m., ragioniere.

ràbbja : s.f., idrofobia.

rà(d)ika : s.f., radice.

rabbjùsu : agg., idrofobo; 2 arrabbiato.

raìle : s.m., piolo della scala di legno, ò rmìssu un

ràcia : s.f., ragia.

raìle, ho messo un nuovo piolo sulla scala.

ràde : v., radere.

rakanàcciu : s.m., ramarro ; 2 persona brutta e

raddoppjà : v., raddoppiare.

sgraziata.

raddoppju : s.m., raddoppio.

rakanèlla : s.f., rantolo dei moribondi; 2 piccola

ràdika : s.f., radice.

rana.

rafakàne : s.m., avaro.

ràkanu > rakanàcciu.

raffèle : nome proprio, Raffaele.

rakìtiku : agg., malato.

ràffij : s.m.pl., forcone a tre punte, utilizzato

rakitinùsu : agg., malato.

per scandagliare il fondo del pozzo.

ràkkju : s.m., persona brutta.

ràffju : s.m., graffio.

ramà : v., rivestire di rame.

ragghjà : v., ragliare.

ramàccia : s.f., gramigna.

ràgghju : s.m., raglio; 2 varietà di olive.

ramajjòlu : s.m., mestolo di rame.

raggionà : v., ragionare.

ramàrru : s.m., ramarro.

raggionaméndu : s.m., ragionamento.

185

ramàta : s.f., rete metallica di recinzione, émo

rangikarèlla : s.f., raucedine, c’ò a rangikarèlla ,

mìssu a ramàta , abbiamo messo la recinzione.

ho la raucedine.

ramàtu : part.pass., di rame.

rangikàta : s.f., graffio.

ramazzòla : s.f.,capanno per la caccia.

rangikore > rangikarèlla .

ràmba : s.f., rampa.

ràngiku : s.m., graffio.

rambacciùsu : agg., arrogante.

ràngiu : agg., rancido.

rambàzzu : s.m., raspo, scarto del grappolo d’uva

ràngu : s.m., crampo.

una volta asportati i chicchi.

ranòkkja : s.f., rana.

ramìnu : s.m., gioco che si esegue con le carte da

rànu : s.m., girino.

gioco.

ranùskja : s.f., grandine mista a pioggia ; 2

ramu : s.m., ramo, tòkka tajjà kkwàrghe rràmu,

povertà .

bisogna tagliare qualche ramo; 2 pensiero fisso.

ranuskjàta : s.f., grandinata.

randùrku : s.m., granturco.

ranvàta : s.f., calcio di bestia.

ràne : s.m., grano.

rap(a)cciòla : s.f., rapa.

rangegà : v., graffiare.

rapone : s.m., grossa rapa; 2 persona dura di

ranghinatore : s.m., attrezzo agricolo per

comprendonio.

raccogliere il fieno.

rapùnzu : s.m., raperonzolo.

rangikà : v., graffiare ( di animali ) .

rapùnzulu : s.m., raperonzolo ; prov., li rapùnzuli so bbòni fino a kkwànno kumìngia a kkandà lù

186

kùkulu : i raperonzoli si trovano in abbondanza

rastellàta : s.f., colpo di rastello.

fino a quando si ode il canto del cuculo.

rastellatùra : s.f., atto del rastrellare.

rasà : v., radere.

rastéllu : s.m., rastrello.

rasàtu : part.pass., raso.

rastjà : v., raschiare.

rascèlla : s.f., raschietto munito di lungo manico,

rastjàtu : part.pass., raschiato.

usato per ripulire l’aratro dalla terra.

rasu : agg., quasi pieno.

raskjà : v., raschiare, lat.pop.*rasclare.

rasùjju (-ùru) : s.m., rasoio.

raskjatòra : s.f., rasiera.

ratìkola : s.f., graticola , te metterébbe su a

raskjàtu : part.pass., raschiato.

ratìkola !, ti brucerei !

raskjétta : s.f., spatola per raschiare.

ràtta : s.f., velo pleurico animale in cui si

ràskju : s.m., varietà di olive.

avvolgono i fegatèlli di maiale.

rasojju : s.m., rasoio, ò ffilàtu u rasojju, ho

rattà : v., grattugiare.

affilato un rasoio.

rattattùjja > rattattùjju.

raspà : v., razzolare.

rattattùjju : s.m., miscuglio.

raspu : s.m., malattia dei conigli, te pòzza pjà u

rattàtu : part.pass., grattugiato, o kàciu rattàtu, il

ràspu de li kunìlli !, possa tu ammalarti della

formaggio grattugiato.

malattia dei conigli !

razzegghjà : v., comportarsi conformemente alla

raspùsu : agg., ruvido.

propria famiglia di appartenenza.

rastellà : v., rastrellare.

ràzzu : s.m., raggio della ruota; 2 pazzo.

187

rbirìku : nome proprio, Alberico.

règlio : nome proprio, Aurelio.

rbirrikàtu : agg., raggrinzito.

regnà : v., regnare; prov., ki n za finge, manko

rbjurìtu : agg., rinsecchito.

po’ regnà : gli ingenui hanno vita breve.

re(i)g(k)àzza : s.f., fidanzata.

regolà : v., regolare.

re(i)g(k)àzzu : s.m., fidanzato.

regolàsse : v., regolarsi.

re(i)kkjone : s.m., omosessuale.

regolàtu : part.pass., regolato.

rèbbusse : s.m., rebus.

regolazzjone : s.f., regolazione.

re(i)cindà : v., recintare.

rekàzzu : s.m., ragazzo; 2 fidanzato, u rekàzzu de

re(i)cìndu : s.m., recinto.

a fja mia, il fidanzato di mia figlia.

rèd(t)e : s.m., erede.

rekemmetèrna

rèfe : s.f., filo ; loc., a rrèfe dùppju : con

preghiera in suffragio dei defunti.

esagerazione.

rékkja : s.f., orecchio, loc.dà ssu e rékkje,

regàjji : s.m.pl., interiora del pollo.

superare.

regalà : v., regalare.

rekkjarèlla : s.f., pecora giovane che non ha

regalàtu : part.pass., regalato.

ancora partorito.

regàlu : s.m., regalo.

rekkjòla : s.f., striscia di pelle sopra la tomaia

règge : v., reggere, tòkka règge u taulìnu,

delle scarpe, c’ài na rekkjòla sgarràta , hai la

bisogna reggere il tavolino.

scarpa danneggiata.

:

loc., “requiem aeternam”,

rekkjòla : s.f., lembo di cuoio della scarpa.

188

rekkjone : s.m., omosessuale; 2 orecchio del

rèstu : s.m., resto.

maiale.

rète : s.m., erede.

reklamà : v., reclamare.

réte : s.f.sing. e plur., rete (o reti) di corda unita a

reklamàtu : part.pass., reclamato.

paletti di legno, utilizzata per trasportare il fieno.

reklàmu : s.m., reclamo.

retità : s.f., eredità.

rèkulu : s.m., enorme serpente immaginario.

rfònzu : nome proprio, Alfonso.

remmàggi : s. m.pl., i Re Magi.

rfrètu : nome proprio, Alfredo.

réna : s.f., sabbia.

rj(a)bbokkà : v., rabboccare.

renàru : s.m., declivio coperto di breccia.

rjbbokkàtu : part.pass., rabboccato.

rénga : s.f., aringa salata.

rj(a)bbokku : s.m., rabbocco.

rènn(d e : v., rendere (in senso agricolo).

rj(a)ccènne : v., riaccendere, vòjjo riaccènne a

repàrtu : s.m., reparto.

zzappétta , voglio mettere di nuovo in moto la

rèprika : s.f., replica.

motozappa.

reprikà : v., replicare.

rjappacifikà : v., riappacificare.

resk(p)onzàbbile : s.m., responsabile , ki è lu

rjaprì : v., riaprire.

reskonzàbbile ? chi è il responsabile ?

rjarzà : v., rialzare.

resk(p)onzabbilità : s.f., responsabilità.

rjassestà : v., dare una sistemata.

restà : v., restare.

rjassòrbe : v., riassorbire.

rèste : nome proprio, Oreste.

rjassupìsse : v., prender di nuovo sonno.

189

rjatattà : v., riadattare.

ricìndu > ricìndru.

rjatattàtu : part.pass., riadattato, ò rjattàtu a

rìcine : s.m., ricino.

suffìtta, ho riadattato la soffitta.

ricipjénde : s.m., recipiente.

rjavécce : v., avere nuovamente.

ricistrà : v., registrare.

rjavvicinà : v., riavvicinare.

ricìstru : s.m., registro.

rjavvòjje : v., avvolgere di nuovo.

rideréllu : s.m., persona che ride di continuo.

ribbardà : v., ribaltare.

ridòrfu : nome proprio, Ridolfo.

ribbardaméndu : s.m., ribaltamento.

rièsce : v., riuscire.

ribbardà : part.pass., ribaltato, ò ribbardàtu ko

rifà : v., rifare.

l’atomòbbile, mi sono ribaltato con l’auto.

rifàttu : agg., rifatto ; 2 pane del giorno

ribbullì : v., ribollire.

precedente.

ribbullìta : s.f., sorta di zuppa.

rifilà : v., rifilare.

ribbullìtu : part.pass., ribollito.

rifilàtu : part.pass., rifilato, jj’ò rifilàtu na sòla ,

ricci : pl.m., riccioli ; 2 ritagli di legno derivanti

gli ho rifilato una fregatura.

dalla piallatura.

rifjutà : v, rifiutare.

ricéve : v., ricevere.

rifjutàtu : part.pass., rifiutato.

ricind(r)à : v., recintare.

rifjùtu : s.m., rifiuto.

ricind(t)ràtu : part.pass., recintato.

rifreddàsse : v.rif., raffreddarsi.

ricìndru : s.m., recinto.

rifreddàtu : part.pass., raffreddato.

190

rifreddòre : s.f., raffreddore.

riggirà : v., imbrogliare, no stà a rriggirà a

rifreskà : v., rinfrescare.

faccènna , non imbrogliare la questione.

rifreskàta : s.f., rinfrescata.

riggiratore : s.m., imbroglione.

rifreskàtu : part.pass., rinfrescato, da mbo de

riggiràtu : part.pass., rigirato.

jjorni à rifreskàtu, da qualche giorno è diminuita

riggistrà : v., registrare.

la temperatura.

riggistrazzjone : s.f., registrazione.

rifressjòne : s.f., riflessione.

riggìstru : s.m., registro, stà skrìttu su lu

rifrètte : v., riflettere.

riggìstru, è scritto nel registro.

rifurnì : v., rifornire.

rignìkulu : s.m., commerciante di bestiame ; agg.,

rifurniméndu : s.m., rifornimento, vòjjo fa

malconcio.

rrifurniméndu, voglio fare rifornimento.

rignommerà : v., riavvolgere un gomitolo.

riggettà : v., rigettare.

rignuttì : v., ringhiottire.

riggettàtu : part.pass., rigettato.

rigurùsu : agg., meticoloso.

riggèttu : s.m., rigetto.

rikattà : v., ricattare.

riggiméndu : s.m., reggimento.

rikattàtu : part.pass., ricattato, l’à rikattàtu pe

riggìna : s.f., regina.

ddu ànni, lo ha ricattato per due anni.

rigginàle : agg., originale.

rikjàmu : s.m., uccello usato dai cacciatori per

rìggine : s.m., ricino, òlju rìggine, olio di ricino.

attirare i volatili. rikkjìna : s.f., orecchino femminile.

191

rikkjùni : s.m.pl., orecchioni ; 2 orecchie del

rimbajjà : v., rimpagliare.

maiale .

rimbajjàtu : part.pass., rimpagliato.

rikkjus(t)ìllu : agg., sveglio, vivace.

rimbarzà : v., rimbalzare.

rikkombagnà : v., riaccompagnare.

rimbàrzu : s.m., rimbalzo.

rìkku : s.m., ricco, longob.*rihhi

rimbiccià : v., intrecciare di nuovo.

rikordore : s.m., agricoltore.

rimbicciàtu : part.pass., intrecciato di nuovo.

rikòte : v., scialare.

rim(m)bicillìsse : v., rimbecillirsi.

rikrédese : v., pron., ricredersi.

rim(m)bicillìtu : part.pass., rimbecillito, è m bo

rikriminà : v., recriminare.

rimbicillìtu, è un po’ rimbecillito.

rikriminazzjone : s.f., recriminazione.

rim(m)bikkàsse : v., arrampicarsi su di un luogo

rikuprà : v., recuperare, no ll’à rikupràta , non è

impervio.

riuscito a recuperarla.

rim(m)bikkàtu : part.pass., arrampicato in un

rikupràtu : part.pass., recuperato.

luogo impervio.

rikùpru : s.m., recupero.

rimbikkulì : v., rimpiccolire.

rikurdùra : s.f., agricoltura.

rimbitùra : s.f., ripieno con cui si farciscono

r(e)ikwisì : v., requisire.

carni quali il piccione, il pollo, ecc.

r(e)ikwisìtu

:

part.pass., requisito,

m’onno

rimbjàgne : v., rimpiangere.

rikwisìtu gni kosa, mi hanno requisito tutto.

rimbonnese : v., andare di traverso ( del boccone

r(e)ikwisizzjòne : s.f., requisizione.

del cibo ).

192

rimbopolà : v., ripopolare.

rimmarzàtu : part.pass., rimbalzato.

rimbopolàtu : part.pass., ripopolato.

rimmàrzu : s.m., rimbalzo.

rimborzà : v., rimborsare.

rimmicillìsse : v., rimbambirsi.

rimborzàtu : part.pass., rimborsato.

rimmicillìtu : s.m., rimbecillito.

rimborzu : s.m., rimborso.

rimòre : s.m., rumore.

rimbroerà : v., rimproverare.

rimorkjà : v., ingaggiare un (o una) partner; 2

rimbroeràtu : part.pass., rimproverato.

trainare.

rimbròeru : s.m., rimprovero.

rimorkjàtu : part.pass., rimorchiato; 2 ingaggiato

rimedjà : v., rimediare.

da un (o una) partner.

rimèdju : s.m., rimedio.

rìna : s.f.pl., reni, c’ò n gran mar de rìna, ho un

rimìciu : nome proprio, Remigio.

gran mal di reni.

rimirà : v., rimirare, lat.ri + mirare.

rinàle : s.f., pitale.

rimissìnu : s.m., recinto per il bestiame.

rindelà : v., mettere una nuova tela .

rimissìu : agg., remissivo.

rindelatùra : atto del rindelà .

rimissjòne : s.f., remissione.

rindonekà : v., intonacare nuovamente.

rimmammì(sse) : v., rimbambe.

rindonikatùra : s.f., nuovo intonaco..

rimmammìtu : part.pass., rimbambito.

rindòrce : v., torcere ; 2 avvolgere.

rimmarzà : v., rimbalzare.

rindundì : v., rintontire. rindundiméndu : s.m., rintontimento.

193

rindundìtu : part.pass., rimbambito, m’onno

rinkujjunìtu : part.pass., rimbambito.

rindundìtu, mi hanno rimbambito.

rinnekà : v., rinnegare.

rinfacciùsu : agg., sgradevole.

rinniméndu : s.m., rendimento.

ringallà : v., fecondare.

rinvaccià : v., rinfacciare.

ringallàta : s.f., fecondazione.

rinvacciàtu : part.pass., rinfacciato.

ringargà : v., pigiare.

rinvàcciu : s.m., nausea, me sèndo u rinvàcciu,

ringargàtu : part.pass., pigiato.

avverto la nausea.

ringarzà : v., rincalzare.

rinvascià : v., avvolgere di nuovo.

ringhjà : v., ringhiare.

rinvekkjà : v., serbare per gli anni futur i (olio,

ringhjéra : s.f., terrazza.

vino, prosciutti).

rìnghju : s.m., ringhio.

rinvigurì : v., rafforzare.

ringrikkà : v., cacciarsi nei guai; 2 salire su di un

rinvità : v., invitare di nuovo.

luogo impervio.

rinvokà : v., infuocare di nuovo il forno.

ringrikkàta : s.f., atto di cacciarsi nei guai; 2 atto

rinvreskà : v., rinfrescare.

di salire su di un luogo impervio.

rinvreskàta : s.f., rinfrescata.

ringrikkàtu : part.pass., cacciato nei guai; 2 salito

rinvreskàtu : part.pass., rinfrescato.

su di un luogo impervio.

rinvrésku : s.m., rinfresco, émo fàttu r rinvrésku,

rinkujjunì : v., stressare ql.no.

abbiamo dato un rinfresco.

rinkujjunìsse : v., rincretinire.

rinvùsa (a la) : loc., a la rinvùsa, a casaccio.

194

rinzaffà : v., rinzaffare.

rippogghjàta : s.f., atto di appoggiare una scala di

rinzeppà : v., incastrare cunei per rinforzare una

nuovo.

struttura.

rippogghjàtu : part.pass., nuovo appoggio di una

rinzervatikìsse : v., abbrutirsi.

scala.

rinzorgà : v., accostare la terra alla base.

riprésa : s.f., round di boxe.

rinzorgatùra : s.f., atto del rinzorgà.

riprikà : v., replicare, lat.replicare.

riobbrikà : v., obbligare di nuovo.

ripùbbrika : s.f., repubblica.

rioffènne : v., offendere di nuovo.

riputà : v., ritenere, lat.reputare.

riogne : v., ungere nuovamente.

riputàtu : part.pass., reputato.

rjoprànu : s.m., aeroplano.

riputazzjone : s.f., reputazione, c’à na bbèlla

riparà : v., riparare.

riputazzjone, ha una bella reputazione.

riparazzjone : s.f., riparazione.

riscéjje : v., scegliere di nuovo.

riparàtu : part.pass., riparato.

risciukkà : v., riasciugare.

ripàru : s.m., riparo.

risìa : s.f., sciocchezza.

rìppja : s.f., greppia.

risikà : v., rischiare.

rippoccià : v., allattare di nuovo, tòkka rippoccià

rìsiku : s.m., rischio.

u vitéllu, bisogna allattare di nuovo il vitello.

risindìsse : v., offendersi, speràmo ke nnun z’è

rippocciàtu : part.pass., allattato di nuovo.

rrisindìtu, speriamo non si sia offeso.

rippogghjà : v., appoggiare una scala di nuovo.

risindìtu : part.pass., risentito.

195

risìste : v., resistere.

rìskju : s.m., rischio.

risistènde : agg., resistente.

riskòte : v., riscuotere.

risistènza : s.f., resistenza.

riskrìve : v., riscrivere.

risitènte : s.m., residente.

riskuprì : v., riscoprire.

risitènza : s.f., residenza.

risorge : v., risorgere.

riskallà : v., riscaldare, me stò a rriskallà , mi sto

risòrju : agg., irrisorio.

riscaldando.

risortu : part.pass., risorto

riskallaméndu : s.m., riscaldamento.

risòrve : v., risolvere.

riskallatìcciu : s.m., cattivo odore emanato da cibi

risparagnà : v., risparmiare.

mal cotti o mal conservati, sà de riskallàtìcciu.

risparagnàtu :

riskallàtu : part.pass., riscaldato.

risparagnàtu ngemmàle , abbiamo risparmiato un

riskàllu : s.m., arrossamento delle parti intime.

bel po’.

riskappà : v., uscire nuovamente ; 2 convenire

risparàgnu : s.m., risparmio.

economicamente.

risparam(m)bjà > risparagnà .

riskappàtu : part.pass., uscito di nuovo; 2

risparàm(m)bjo > risparàgnu.

convenuto economicamente.

risparam(b)mjàtu > risparagnàtu.

rìskja : s.f., lisca di pesce.

rispènne : v., spendere di nuovo.

riskjaratìcciu : s.m., puzza di piatto non ben

rispidì : v., spedire di nuovo.

lavato.

rispìgne : v., respingere.

part.pass., risparmiato, émo

196

rispirà : v., respirare.

rìt(d)e : v., ridere, a mme me cce vène da rìde, mi

rispìru : s.m., respiro.

vien da ridere, lat.tardo ridere.

risponne : v., rispondere.

ritìkulu : agg., ridicolo.

ristabbilì : v., ristabilire.

ritràttu : s.m., ritratto.

ristaurà : v., restaurare.

rìtu : s.m., rito.

ristàuru : s.m., restauro.

riuffrì : v., offrire di nuovo.

ristènne : v., stendere di nuovo.

riuscì : v., riuscire.

ristìgne : v., ristringere.

riuscìtu : part.pass., riuscito.

ristitwì : v., restituire.

rivàrza : s.f., rivalsa.

ristituzzjone : s.f., restituzione.

rivordèlla : s.f., pistola , me pòrto a rivordèlla ,

ristrigniméndu : s.m., restringimento.

porto con me la pistola , ingl.revolver.

rìsu : s.m., riso.

rivorveràta : s.m., colpo di pistola .

risulùtu : agg., risoluto.

rivuluzzjone : s.f., rivoluzione.

risurdà : v., risultare.

rkàgnulu : nome proprio, Arcangelo.

risurdàtu : s.m., risultato.

rkòjje : v., raccogliere; loc., rkòjje sù, raccogliere.

risvejjà : v., risvegliare.

rkudinà : v., sistemare.

ritajjà : v., ritagliare.

rkudinàta : s.f., sistemata.

ritàjju : s.m., ritaglio.

rkudinàtu : part.pass., sistemato.

197

rmàndu : nome proprio, Armando.

rokazzjòni : s.m.pl., preghiere.

rmané : v. intr., restare.

rokkéttu : s.m., lucchetto.

rmàstu : agg., rimasto.

rokkju : s.m., rotolo; 2 agg., grande.

rmìgna : nome proprio, Erminia.

ròkkulu : trappola per volatili.

rnàldu : nome proprio Arnaldo.

romagnola : s.f., tipo di aratro.

rnèstu : nome proprio, Ernesto.

roma(d)tìsmo

ròbba : s.f., roba ; 2 proprietà, loc., aécce a ròbba,

romatìsmo, soffro di reumatismi.

essere proprietari di beni.

ronc(g)àta : s.f., colpo di roncola.

robb(a)étta : s.f., sporcizia minuta.

ronf(v)e(i)kà : v., dormire russando.

robbàccia : s.f., sporcizia.

ronf(v)e(i)kàta : s.f., dormita con russata.

robbò : s.m., robot, ceco ròbot.

ronvà : v., dormire della grossa; 2 russare.

ròccia : s.f., rotolo.

ronvekà : v., russare.

rocciàta : s.f., rotolo.

roppe : v., rompere.

rode : v., rodere, me cce rode tàndo, mi fa tanto

rosàrju : s.m., rosario, masséra dicémo u rosàrju,

rabbia.

questa sera reciteremo il rosario.

rogna : s.f., scabbia ; prov., ki cc’à la rogna se la

rosekétta : s.f., piccola quantità.

gratta : chi è nei guai se la spicci da sé.

rosétta : nome proprio, Rosa.

rognikà : v., borbottare ; digrignare i denti ( del

rosikà : v., rosicchiare; 2 rodere d’invidia.

cane ).

rosore : s.m., prurito.

:

s.m.,

reumatismo,

c’ò

u

198

ròspu : s.m., rospo.

rùbbja : s.f., antico sistema di misura dello Stato

rosséttu : s.m., rossetto.

Pontificio.

ròta : s.f., ruota.

rudùtu : part.pass., roso.

ròtte : s.f., grotta.

ruffjanàta : s.f., ruffianeria.

ro(ù)ttu : s.m., rutto, m’è skappàtu r rùttu, mi è

ruffjànu : s.m., ruffiano.

uscito un rutto.

rugnigà : v., rimuginare.

rotùlu : s.m., rotolo.

rugnigàta : s.f., rimuginazione.

rrazzàsse : v., eccitarsi.

rugnigàtu : part.pass., rimuginato.

rrazzàtu : part.pass., eccitato.

rugnùsu : agg., difficoltoso, è na faccènna

rsulìna : nome proprio, Orsolina.

rognosa, è una bella grana.

rubbà : v., rubare,rubbà kko ll’okkju, carpire i

rùidu : agg., ruvido.

segreti di un mestiere gaurdando chi lo esegue.

rwìna : s.f., rovina.

rubbàta : s.f., furto.

rwinà : v., rovinare.

rubbàtu : part.pass., rubato.

ruk(g)à : v., rimproverare.

rubbafazzulìttu : s.m., gioco infantile, consistente

ruk(g)àta : s.f., rimprovero.

nel sottrarre un fazzoletto a un contendente.

ruk(g)àtu : part.pass., rimproverato.

rubbamàzzu : s.m., gioco a carte.

ruka : s.f., grinza che si forma sulla pelle degli

rubberìa : s.f., furto.

anziani, in particolare sulla fronte ; 2 bruco.

rubbinéttu : s.m., rubinetto.

199

rùkola : s.f., verdura che si accompagna

rùttu : s.m., eruttazione; part.pass., rotto.

all’insalata.

ruttùra : s.f., rottura.

rullà : v., rullare.

rùu : s.m., rovo.

rullàta : s.f., atto del rullare.

rùzza : s.f., ruggine.

rùllu : s.m., rullo.

rùzzika : s.f., piccola ruota di legno ; loc., cerkà a

rumà : v., ruminare.

rùzzika : provocare.

rumìta : s.m., eremita.

ruzzikòne > ruzzolòne.

rumitòrju : s.m., romitorio.

ruzzolòne : s.m., gioco consistente nel far correre

rundinèlla : s.f., rondine.

lungo un apposita pista delle grosse forme di

rùn(c)giu : s.m., ronca a due tagli.

formaggio , facémo na partìta a rruzzolone,

runk(gh)ìttu : s.m., piccola roncola.

facciamo una partita a ruzzolone.

ruscìttu : s.m., rossetto.

rùzzu : agg., rozzo.

rùsciu : agg., rosso.

rvordàsse : v., rivoltarsi.

rusìna : nome proprio, Rosa.

rvordekà : v., rivoltare, à rvordekàtu gni kosa, ha

ruspà : v., razzolare.

rivoltato tutto.

ruspàtu : part.pass., ruspato.

rvordekàtu : part.pass., rivoltato.

rùstiku : agg., grezzo. rusùra : s.f., rimasugli del foraggio consumato dalle bestie ; 2 rimanenza.

200

201

S

sakkàta : s.f., quantità contenibile in un sacco.

sabbattìnu : nome proprio , Sabatino.

sakkétta : s.f., sacchetto.

sàbbitu : s.m., sabato.

sakkéttu : s.m., sacchetto; 2 contenitore per

sabbjùsu : agg., sabbioso.

raccogliere le deiezioni degli operati d’intestino

sabbone : s.m., sapone, tòkka komprà u sabbone,

con ano artificiale.

bisogna acquistare il sapone

sakkòccia : s.f., tasca.

s(a)ccènde : s.m., sapientone; 2 osso del

sakkoccià ta : s.f., quantità di roba che entra in una

prosicutto.

tasca, na sakkocciàta de karamèlle, una tasca

sagg(hj)ìna : s.f., saggina, pianta con cui si

colma di caramelle.

fabbricano scope.

sakkoccione

sagnàkumu : toponimo, san Giacomo.

filastrocca ,sakkoccione sakkoccione, se cce

sagnoése : s.m., sangiovese, tipo di vino rosso.

néngwe e sse cce pjòe, sakkoccione non ze mòe,

sagraméndu : s.m., omaccione ; 2 sacramento.

se cce fa nu skorregghjone, sarda vìa, signor

sagrandìnu : s.m., sagrantino, vino nero passito di

patrone !

Montefalco.

sakkone : s.m., pagliericcio di foglie di mais con

sagrestànu : s.m., sagrestano.

cui si componevano i materassi di un tempo.

sagristìa : s.f., sacrestia .

sàkku : s.m., sacco, loc., kòsta n zàkku (pùzzu)

sak(g)raméndu : s.m., sacramento; 2 persona

de sòrdi, è costosissimo.

:

s.m.,

persona

impacciata,

grande e grossa.

202

sakraméndu : s.m., sacramento; 2 uomo grande e

salùtu : s.m., saluto.

grosso, lat.sacramentum.

sàmba : s.f., zampa.

sakrilèggiu : s.m., sacrilegio.

sambàta : s.f., calcio.

sakrìlegu : s.m., sacrilego.

sambìttu : s.m., zampa del maiale.

salà : v., salare.

sammùku : s.m., sambuco.

salàme : s.m., salame ; 2 idiota.

sanàtu : part.pass., castrato.

salame de u papa : s.m., dolce di cioccolato e

sanatùra : s.f., castrazione.

nocciole a forma di salame.

sàndalu : s.m., sandalo.

salàta : s.f., salagione delle carni suine.

sandand ògnu : s.m., marcantonio; sant’Antonio

salàtu : part.pass., salato, émo salàtu u porku,

abate, protettore degli animali. Entrando in una

abbiamo salato il maiale.

stalla si era soliti dire “sandandògnu ajjùti!”, e il

sale : s.m., sale.

padrone degli animali rispondeva “sandandògnu

salétta : s.f., mortaio per pestare il sale.

o fàccia!”

sallà : v., saldare, émo sallàtu o fèrru, abbiamo

sandaréllu : s.m., finto tonto ; 2 immaginetta

saldato il ferro.

sacra.

sallatrìce : s.f., saldatrice.

sandu : s.m., santo, è nu stìngu de sàndu, è uno

sallatùra : s.f., saldatura.

stinco di santo, topon.sandamrìankàmbu, santa

sàllu : agg., forte.

Maria in Campis.

salutà : v., salutare.

sàngwe : s.m., sangue; 2 parentela.

203

sangwin(o)ùsu : s.m., sanguinoso, varietà fi

sardamerènne : s.m., poveraccio.

gungo (Lactarius deliciosus).

sardamondone : s.m., gioco infantile, che prevede

sannìtru : s.m., salnitro.

il salto di un muro.

sanu : agg., castrato; 2 sano, lat.sanus.

sardaréllu : s.m., ballo contadinesco, jerzéra émo

sapé : v., sapere.

bballàtu u sardaréllu, ieri sera abbiamo ballato il

sapjènde : s.m., persona colta.

s.

saponùsu : agg., scivoloso.

sardarìppuru : s.m., cavalletta campestre.

sappone : s.m., grossa zappa.

sardàtu : part.pass., saltato.

sapurìtu : part.pass., saporito.

sardu : s.m., salto.

sapùtu : s.m., curioso.

sargènde : s.m., sergente.

sarafìnu : s.m., serafino.

sargià : v., selciare.

saràkka : s.f., salacca.

sargiàta : s.f., selciato.

saralìppuru : s.m., cavalletta.

sargìccia : s.f., salsiccia, loc., sargìccia màtta ,

saramìndi : s.f.pl., tralci della vite interrati.

salsiccia di fegato.

sardà : v., saltare.

sargicciolu : s.m., corona di piccole sals icce che i

sardagnolu : agg. e s.m., sardo.

bambini preparavano per l’Epifania.

sardalamùla : s.f., gioco infantile in cui un

sargiccione : s.m., persona robusta e impacciata.

compagno scavalca l’altro piegato.

sargicciòttu : s.m., salcicciotto.

sardalìppuru : s.m., cavalletta.

sàrgiu : s.m., salice.

204

sarmone : s.m., salmone.

sarvu : part.pass., salvo.

sartore : s.m., sarto.

sassajjòla : s.f., lancio di sassi praticato dai

sarvà : v., salvare.

ragazzi di un paese ai danni dei giovanotti di un

sarvada(e)nàru : s.m., salvadanaio.

altro paese che si recavano ivi a corteggiare le

sarvatikerìa : s.f., rozzezza.

ragazze del luogo.

sarvatikézza > sarvatikerìa.

sato(u)llàsse : v., saziarsi.

sarvàtiku : agg., selvatico.

sàtra : s.f., satira.

sarvatik ùme : s.m., rozzezza.

satùllu : agg., sazio.

sarvatore : s.m., salvatore.

sbaà : v., sbavare.

sarvàtu : part.pass., salvato.

sbaatùra : s.f., sbavatura.

sarvézza : s.f., salvezza, è stata na sarvézza pe

sbadatàcine : s.f., sbadataggine.

nnui, è stata una salvezza per noi.

sbadàtu : part.pass., distratto.

sarvicetokki : interiez., si dice quando si parla di

sbadjà : v., sbadigliare.

una malattia, e contemporaneamente ci si tocca la

sbadjàtu : part.pass., sbadigliato.

parte del corpo di riferimento.

sbadìju : s.m., sbadiglio.

sàrvja : s.f., salvia.

sbaffàta : s.f., scroccata.

sarvjétta : s.f., salvietta, pulìscete a vokka ko a

sbàffu : s.m., segnaccio ; loc., a sbaffu : gratis.

sarvjétta , pulisciti la bocca con la salvietta.

sbagajjàta : s.f., scenata.

sarvognùnu : inter., Dio ci salvi !.

sbajjà : v., sbagliare.

205

sbajjàtu : part.pass., sbagliato.

sbarajjà : v., sbaragliare.

sbajjokkà : v., esibire i quattrini.

sbaràjju : s.m., sbaraglio.

sbàjju : s.m., sbaglio, è statù nu sbàjju tando

sbarakkà : v., smantellare.

grossu, è stato un grande errore.

sbarakkàtu

sbakà : v., togliere gli acini.

sbarakkàtu tùttu, abbiamo demolito tutto.

sbakajjà : v., bagagliare.

sbarbàsse : v., radersi.

sbakajjàta : s.f., scenata.

sbarbàtu : s.m., ragazzino ; 2 agg., rasato.

sbakajjàtu : part.pass., bagagliato.

sbarbazzone : s.m., schiaffone.

sbakajjone : s.m., persona che fa scenate.

sbarellà : v., uscire di senno.

sbakàtu : part.pass., senza acini.

sbarellàtu : part.pass., uscito di senno.

sbakkettà : v., bacchettare.

sbàrzu : s.m., sbalzo ; loc., a sbarzu : non in

sbakkettàta : s.f., colpo di bacchetta.

piano.

sballà : v., sballare.

sbàtte : v., sbattere.

sballàtu : part.pass., sballato.

sbattùtu : part.pass., sbattuto, ài sbattùta a

sbàllu : s.m., dosso.

kapòccia ? hai battuto la testa ?

sbalurdì : v., sbalordire.

sbeffegghjà : v., irridere.

sbalurdìtu : part.pass., sorpreso.

sbeffegghjàtu : part.pass., deriso.

sbambà : v., avvampare.

sbèku : s.m., strabico.

sbambàtu : part.pass., avvampato.

sbelà : v., belare.

:

part.pass.,

demolito,

émo

206

sbelàtu : part.pass., belato.

sbjéku : agg., obliquo.

sberbe(i)gà : v., vacillare.

sbjokkà : v., svezzare i pulcini dalla chioccia.

sberbe(i)gàtu : part.pass., vacillato.

sbo(ù)kku : s.m., emottisi; 2 scappatoia.

sberbigone : s.m., vacillamento.

sbòbba : s.f., cibo immangiabile.

sbèrla : s.f., manrovescio.

sbollendà : v., immergere nell’acqua bollente.

sbertacciàtu : agg., con gli abiti fuori posto.

sbollendatùra : atto dello sbollendà.

sbikuttì : v., restare sorpresi.

sbolognà : v., smerciare.

sb(r)illéngu : agg., storto.

sbolognàtu : part.pass., smerciato.

sbillungà : v., allungare.

sbordone : s.m., fico primaticcio.

sbillungàta : s.f., allungamento.

sbòrgna : s.f., sbornia, loc., sbòrgna fìssa,

sbillungàtu : part.pass., allungato.

ubriacone.

sbillùngu : s.m., allungamento.

sborrà > sburrà

sbinnònna : s.f., bisnonna.

sborra > sburru

sbinnònnu : s.m., bisnonno.

sborràta > sburràta

sbìrra : s. f., donna molto poco femminile.

sborratùra > sburratùra.

sbisestà : v., porre in disordine.

sbortu : s.m., aborto.

sbisùgne : v., ungere.

sbottà : v., esplodere.

sbisùndu : agg., unto, te si sbisùndu tùttu, ti sei

sbottàtu : part.pass., esploso.

unto dappertutto.

sbraccià : v., gesticolare.

207

sbracciàta : s.f., atto del gesticolare.

sbrìsciku : s.m., scivolone

sbracciàtu : part.pass., gesticolato, ò sbracciàtu

sbriskolà : v., togliere le briscole all’avversario

tando ma nnon m’ài vìstu, ho gesticolato tanto

giocandone di superiori, nel gioco della briscola.

ma non mi hai visto.

sbrodolàsse : v., macchiarsi durante i pasti.

sbrak(g)à : v., cedere.

sbrodolàta : s.f., atto del macchiarsi.

sbrak(g)àtu : part.pass., ceduto.

sbrodolàtu : part.pass., macchiato, te sì

sbrekkà : v., togliere i sassi.

sbrodolàtu tùttu kwàntu, ti sei macchiato

sbrekkàtu : part.pass., privo di sassi.

dappertutto.

sbrigàsse : v., sbrigarsi.

sbrodolone : s.m., persona che si macchia spesso.

sbrigàtu : part.pass., sbrigato.

sbrojjà : v., sbrogliare.

sbrignòkkola : s.f., bernoccolo.

sbrojjàta : s.f., atto dello sbrogliare.

sbrillòkku : s.m., gioiello vistoso.

sbrojjàtu : part.pass., sbrogliato.

sbrisci(k)gà : v., scivolare, loc., sbrìsci(k)ga

sbrollà : v., cimare i ramoscelli delle piante per

cérkwe, fulmine.

farne foraggio per i bovini.

sbriscigàta : s.f., scivolone.

sbrollàtu : part.pass., cimato.

sbriscigàtu : part.pass., scivolato.

sbrollétta : s.f., chiavistello interno di sicurezza

sbriscigone : s.m., scivolone.

delle porte di un tempo.

sbriscikà : v., scivolare.

sbruffà : v., sbruffare ; 2 sbottare.

sbriscikarèlla : s.f., facilità di scivolare.

sbruffàta : s.f., sbuffata.

208

sbruffone : s.m., persona spavalda.

sbùrru : s.m., sperma.

sbrùffu : s.m., spruzzo; loc., kkunnì a sbrùffu,

sbur(t)tì : v., abortire.

condire l’insalata spruzzandovi l’aceto dalla

sbur(t)tìtu : part.pass., abortito.

bocca.

sbutellà : v., sbudellare ; loc., sbutellàsse da o rite

sbruzzulùsu : agg., nodoso.

: sbellicarsi dalle risa.

sbucià : v., scoprire una bugia.

sbutellàtu : part.pass., scomposto.

sbuciardà : v., smascherare.

scèjje : v., scegliere.

sbuciardàta : s.f.., smascheramento.

scellekà : v., vacillare.

sbuciardàtu : part.pass., smascherato, l’émo

scellekàta : s.f., atto del vacillare.

sbuciardàtu sùbbitu, lo abbiamo smascherato

scellekàtu : part.pass., malridotto.

subito.

scelleratàgine : s.f., scelleratezza.

sbuffà : v., sbuffare.

scelleràtu : s.m., scellerato, stu fìjju è nu

sbuffàtu : part.pass., sbuffato.

scelleràtu, questp figlio è uno scellerato.

sbùffu : s.m., atto dello sbuffare.

scembreciòttu : s.m., sciocco, ìssu era nu

sbukà : v., sbucare fuori.

scembreciòttu, lui era uno sciocco.

sbulimàtu : s.m., mangione.

scému : s.m., scemo.

sburrà : v., eiaculare.

scèna : s.f., scherzo infantile.

sburràta : s.f., eiaculazione.

scérda : s.f., scelta.

sburratùra : s.f., eiaculazione

209

scèrne : v., distinguere ; loc., no lu pòzzu scèrne :

sciàllu : s.m., scialle.

non lo posso vedere.

sciàlu : s.m., scialo

scì : avv., sì.

sciambàgna : s.f., champagne.

sciakkwà : v., sciacquare, lat.exaquare.

sciambagnone : s.m., sprecone.

sciakkwaténti : s.m.pl., sonoro manrovescio

sciambekone : s.m., povero diavolo.

inferto sulla bocca, te dò nu sciakkwaténti, ti do

sciangà : v., sciancare.

un manrovescio.

sciangàtu : part.pass., sciancato, è rmàstu

sciakkwatùra : s.f., liquido utilizzato per il

sciangàtu, è rimasto sciancato.

risciacquo.

sciapàta : s.f., sciocchezza.

scialà : v., stare bene.

sciapìsse: v., diventare insipido.

scialàppa : s.f., composto che si dava ai frutteti ; 2

sciapòttu : s.m., sciocco.

lassativo.

sciàpu : agg., insipido ; 2 spiritoso.

scialàta : s.f., scialo.

sciarpèlla : s.f., ciabatta.

scialàtu : part.pass., scialato, c’ò scialàtu, sono

sciarpéllu : solo nella loc., fa lu sciarpéllu, fare

stato molto soddisfatto.

una smorfia con le labbra (detto dei bambini

scialinèa : s.f., sentiero per trascinare la legna nel

quando accennano a piangere).

bosco; 2 declivio sassoso.

sciattarìa : s.f., l’essere trasandati.

scialìsse : v., perdere il sapore.

sciattàsse : v., affaticarsi terribilmente.

scialìtu : part.pass., che ha perso il sapore.

sciàttu : agg., trasandato.

210

scignitùru : s.m., sedia.

scivulùsu : agg., indigesto.

scimìsse : s.m., diventare scemo ; 2 camicione.

sdebbitàsse : v., sdebitarsi.

scimìttu : s.m., scemo.

sderenàsse : v., sfiancarsi dalla fatica.

scindilèna : s.f., lume ad acetilene.

sderenàta : s.f., grossa faticata.

sc(e)in(n)dilèttu : s.m., scendiletto.

sderenàtu : part.pass., stremato.

scìne : avv., sì.

sdigghjunà : v., interrompere il digiuno.

scinùsu : agg., scherzoso.

sdigghjunàsse : v., fare colazione.

sciòjje : v., sciogliere.

sdigghjunìttu : s.m., colazioncina fatta dai

sciorà : v., lasciar passare aria.

contadini all’inizio del lavoro, verso le ore 4 del

scioràtu : part.pass., che ha lasciato passare aria.

mattino, consistente in due fette di pane con

sciòrda : s.f., diarrea, m’è ppjàta a sciòrda, sono

affettato.

stato colpito dalla diarrea.

sdil(a)ccià(ne) : v., far ondeggiare un recipiente

sciordu : part.pass., sciogliere.

per il risciacquo.

sciòru : s.m., sfiato dell’aria.

sdil(a)cciaméndu : s.m., risciacquo.

sci(o)uperàtu : s.m., ozioso.

sdiloffjàsse > sdilommàsse

sciuértu : agg., disordinato.

sdiloffjàtu > sdilommàtu

scivolà : v., scivolare.

sdilommàsse : v., affaticarsi eccessivamente.

scivolàtu : part.pass., scivolato.

sdilommàtu : part.pass., sfiancato.

scìvolu : s.m., scivolo.

sdivjucciàtu : agg., sciatto.

211

sdjùnt(d)u : agg., fiacco.

segàcciu : s.m., sega a mano senza telaio, u poru

sdoganà : v., scomporre una botte.

Ruggero sonàva u segàcciu, il defunto Ruggero

sdràjja : s.f., sdraio.

risusciva a ricavare suoni dalla sega.

sdrèga : s.f., strega, fattucchiera.

segarìa : s.f., segheria.

sdregà : v., stregare.

segnà : v., segnare; 2 comprare a credito.

sdregàtu : part.pass., stregato, parìa sdregàtu,

segnàsse : v., farsi il segno della croce.

sembrava stregato.

segnàtu : part.pass., segnato.

sdregonerìa : s.f., stregoneria.

ségnu : s.m., segno.

sdrìna : s.f., freddo pungente ; prov., a sdrìna de

se(k)gone : s.m., grossa sega utilizzata per tagliare

marzo n è rmasta mae addjétro : anche marzo è

gli alberi.

un mese freddo.

segwestrà : v., sequestrare.

sdrinàsse : v., sentire un forte freddo.

segwèstru : s.m., sequestro.

sdrinàtu : part.pass., intirizzito dal freddo.

seicèndo : num, seicento.

sdrùce : v., sdrucire.

sekkà : v., seccare.

se : pron. pers. atono di 3° pers. sing., si ;

sékkja : s.f., recipiente da cantina, per raccogliere

sèdja : loc., sèdja de lu papa : scoglio piatto

il mosto dal torchio.

proteso nel vuoto.

se(i)kkjone : s.m., grosso secchio; 2 bidone

sega : s.f., sega ; 2 masturbazione maschile.

dell’immondizia. sekonna : s.f., placenta.

212

sekonnà : v., espellere la placenta.

sepajjolu : s.m., uccello siepaiolo.

sekonno: prep. e cong., secondo.

sèpe : s.f., siepe.

sèkulu : s.m., secolo, è ppassàtu n zèkulu, è

sérge : silice.

passato tanto tempo.

sergiàta : s.f., selciato.

sèkwie : s.f., esequie.

sérgiu : s.m., selce.

sèlla : s.f., parte del vello ovino che non veniva

serpùllu : s.m., serpillo, cespuglio di macchia

tosata per riconoscere i maschi dalle femmine.

odoroso.

sellerone : s.m., spilungone.

serrànda : s.f., saracinesca di garage o di negozio.

sèlle(u)ru : s.m., sedano, u sèlleru è ttando bbonu

sèrta : s.f., treccia di cipolle o di agli.

ko lo pèpe e ll’òjju, il sedano è ottimo condito con

sèrva : s.f., domestica; 2 treppiedi del focolare.

pepe e olio.

servipatèlla : s.f., treppiedi del focolare, dal lungo

sèmbre : avv., sempre

manico.

sémbrice : agg., semplice, lat.simplex.

sèrvu : s.m., servo.

sembricità : s.f., semplicità.

sesè : v., sedere.

semènza : s.f., chiodino.

sessand(t)anòe : s.m., particolare posizione

senzàle : s.m., sensale.

erotica.

senzaméno : avv., indubbiamente.

sèssu : s.m., sesso.

senzarìa : s.f., provvigione dovuta al sensale.

sèstu : agg., sesto.

sènzu : s.m., senso; 2 schifo.

settemrìnu : agg., proprio di settembre.

213

sèttola : s.f., chiusura della porta o della finestra.

sfasà : v., sfasare.

sf(a)cciàtu : s.m., spudorato.

sfasàtu : part.pass., sfasato.

sfaciolà : v., essere di gradimento, no mme

sfascià : v., sfasciare.

sfaciòla, non mi garba.

sfàsciu : s.m., sfascio

sfakkinà : v., sfacchinare.

sfebbrà : v., non aver più febbre.

sfakkinàta : s.f., grossa fatica.

sfebbràsse : v., guarire dalla febbre.

sfallì : v., fallire.

sfebbràta : s.f., comparsa fugace di febbre.

sfallìtu : part.pass., fallito.

sfeccennà : v., sfaccendare.

sfangà : v., riuscire.

sfeccià : togliere la feccia dalle botti.

sfardà : v., asfaltare.

sfecciatùra : s.f., esito della pulitura delle botti.

sfardàtu : part.pass., asfaltato.

sfekatàtu : s.m., fanatico difensore di una causa.

sfardatùra : s.f., asfaltatura, mo speràmo ke

sfetà : v., non deporre più le uova, a pùlla s’è

sfàrdono, speriamo che rifacciano l’asfalto.

sfetàta , la gallina non depone più le uova.

sfàrdu : s.m., asfalto.

sfet(a)ccià : v., emettere peti.

sfarrà : v., affinare i cereali.

sfetikàsse : v., affaticarsi eccessivamente.

sfarràtu : s.m., miscela di cereali macinati.

sfetikàtu : part.pass., accanito.

sfarzà : v., sfalsare.

sfìk(g)a : s.f., sfortuna.

sfàrzu : s.m., sfarzo.

sfilà : v., sfilare.

214

sfilàcciu : s.m., filaccia.

sfoderà : v., sfoderare.

sfilàsse : v., rompersi la colonna vertebrale, so

sfoderàtu : part.pass., sfoderato.

kkaskàtu addjétro, a mmoméndi me sfìlo, sono

sfogà : v., sfogare.

caduto all’indietro, per poco non mi rompevo la

sfogàsse : v., sfogarsi.

colonna vertebrale.

sfogàtu : part.pass., sfogato.

sfilàtu : part.pass., con la colonna vertebrale rotta.

sfogu : s.m., sfogo; 2 sfogo di sant’Antonio,

sfìrza : s.f., filza.

hermes simplex.

sfissùra : s.f., fessura.

sfòjja : s.f., sfoglia.

sfìzzju : s.m., capriccio.

sfojjà : v., sfogliare, tòkka sfojjà e vìte, bisogna

sfizzjùsu : agg., capriccioso.

togliere dalle viti le foglie inutili.

sfjakkolà : v., agitare fiaccole.

sfojjàta : s.f., atto dello sfogliare.

sfjakkolàta : s.f., illuminazione data da fiaccole

sfòjju : s.m., spoglio.

nelle feste paesane.

sfonnà : v., sfondare.

sfjammà : v., sfiammare.

sfonnàta : s.f., sfondamento.

sfjammàsse : v., attenuarsi di un’infiammazione.

sfonnàtu : part.pass., senza fondo.

sfjammàta : s.f., vampata.

sforbicià : v., sforbiciare.

sfjaràta : s.f., fiammata.

sforbiciàta : s.f., colpo di forbice.

sfjurì : v., sfiorire.

sforbiciàtu : part.pass., sforbiciato.

sfjuritùra : s.f., sfioritura.

sformà : v., cavare dalla forma (es. di scarpe).

215

sforzàsse : v., sforzarsi.

sfronnà : v., togliere le fronde.

sfòrzu : s.m., sforzo.

sfronnatùra : s.f., potatura

sfotte : v., prendere in giro.

sfrontàtu : part.pass., sfrontato.

sfràgne : v., frangere.

sfu(k)gà : v., mettere in fuga.

sfrancià : v., togliere le frange.

sfu(k)gàtu : part.pass., messo in fuga.

sfràntu : part.pass., infranto.

sfùgghje : v., fuggire.

sfratà : v., socchiudere la porta o la finestra.

sfumà : v., affumicare.

sfratàtu : part.pass., socchiuso.

sfumàta : s.f., affumicamento.

sfratàzzu :s.m., tavoletta di legno usata dal

sfumikà : v., affumicare.

muratore per levigare l’intonaco sulle pareti.

sfumikàtu : part.pass., affumicato.

sfràtu : s.m., spazio intercorrente tra un infisso

sfùnnu : s.m., sfondo; 2 agg., privo di fondo.

socchiuso e il telaio dello stesso.

sfurdì : v., sfoltire, tòkka dàjje na sfurdìta ,

sfrìgghje : v., soffriggere.

bisogna sfoltire.

sfrigghjitùra : s.f., soffritto.

sfurdiméndu : s.m., sfoltitura.

sfrìzzulu : s.m., cicciolo di lardo di maia le.

sfurdìta : s.f., sfoltitura.

sfrocià : v., far uscire il moccio dal naso.

sfurdìtu : s.m., sfoltito.

sfrociàta : atto dello sfrocià.

sfurtùna : s.f., sfortuna.

sfrollà : v., accelerare.

sfurtunàtu : part.pass., sfortunato.

sfrollàta : s.f., accelerazione.

sgallettà : v., rovinare.

216

sgallettàtu : part.pass., rovinato.

sgarràtu : part.pass., strappato.

sgaluppìna : s.f., scaloppina.

sgàrru : s.m., strappo ; 2 offesa.

sgamà : v., sorprendere, m onno sgamàtu

sgarufà : v., smuovere il terreno con il grugno,

sùbbitu, mi hanno sorpreso subito.

azione propria del maiale.

sgamàta : s.f., improvvisata.

sgarufàta : s.f., scavo nel terreno prodotto col

sgamàtu : part.pass., sorpreso.

muso dai suini.

sgammettà : v., sgambettare.

sgarufàtu : part.pass., smosso, u porku à

sgammetàtu : part.pass., sgambettato.

sgarufàtu dapirtùttu, il maiale ha smosso il

sganassàsse : v., sganasciarsi dal ridere.

terreno ovunque.

sganassone

:

s.m., pugno, jj’ò datu

nu

sgattone : s.m., giovane lepre.

sganassone, gli ho assestato un pugno.

sghiribbìzzu : s.m., capriccio.

sganganà : v., rendere inservivile.

sghizzà : v., schizzare.

sganganàtu : agg., sgangherato.

sghizzàta : s.f., spruzzo.

sgangià : v., emettere peti.

sghizzàtu : part.pass., schizzato.

sgangiàtu : part.pass.,

sghizzinùsu : agg., schifiltoso.

sgàngiu : s.m., sganciamento.

sghìzzu : s.m., spruzzo.

sgargallozzà : v., trangugiare.

sghj(a)ccià : v., raffreddare.

sgarrà : v., strappare ; 2 oltrepassare i limiti.

sgnakkà : v., infilare.

217

sgnakkàtu : part.pass., infilato.

sgrignà : v., digrignare i denti.

sgnaolà : v., miagolare, u gàttu sgàola sùlu

sgrignàta : s.f., digrignamento dei denti.

kwànne cc’à fame, il gatto miagola solo quando

sgrugnàsse : v. rifl., procurarsi delle ferite in

vuole mangiare.

seguito a caduta.

sgnaolàta : s.f., miagolìo.

sgrugnàta : s.f., lacerazione delle pelle da caduta.

sgoccià : v., sgocciolare.

sgrugnàtu : part.pass., lacerato a causa di caduta.

sgommétte : v., scommettere.

sgrugnatùra : s.f., lacerazione vistosa.

sgonvjà : v., sgonfiare.

sgrullà : v., scrollare.

sgonvjatùra : s.f., atto dello sgonfiare.

sgrullàta : s.f., scrollo.

sgòrbja : s.f., subbia.

sgrullone : s.m., piovasco.

sgorbjà : v., utilizzare la subbia.

sgrùllu : s.m., atto dello scrollare.

sgorbju : s.m., persona assai brutta.

sgummaràta : s.f., quantità contenuta in un

sgraffignà : v., sottrarre furtivamente.

mestolo.

sgraffignàta : s.f., furto con destrezza.

sgùmm(e)uru : s.m., mestolo.

sgraffignàtu : part.pass., rubato con destrezza.

sgùn(f)vju : agg., sgonfio.

sgraffjà : v., graffiare.

sgùrgola : s.f., presunto luogo ancestrale, ke vvéni

sgraffjatùra : s.f., lacerazione.

da la sgùrgola ? ma in che mondo vivi?

sgràffju : s.m., graffio.

sg(k)wajjà : v., squagliare.

sgrassà : v., sgrassare.

sgwèrciu : s.m., urlo;2 versaccio.

218

sg(k)willà : v., squillare; 2 scivolare.

signùzzu > signozzu.

sg(k)willàtu : part.pass., squillato.

sigwì : v., seguire.

sgwìllu : s.m., squillo; 2 scivolone.

sìkaru : s.m., sigaro; 2 tipo sui generis.

sgwìnc(g)iu : agg., obliquo, loc., de sgwìnc(g)iu,

sikàrju : s.m., spilorcio.

di sbieco.

sikerétta : s.f., sigaretta.

si : cong., se.

sikkjìttu : s.m., secchiello.

siciljàna : s.f., cinta per legare il basto dell’asino.

sikkjone : s.m., secchio della spazzatura.

sidìle : s.m., sedile.

sìkkju : s.m., secchio.

sidjòla : s.f., seggiolina.

sìkku : agg., magro, loc., è ssìkku rrabbjàtu, è

sidùta : s.f., seduta.

magrissimo.

sìga(u)ru : s.m., sigaro.

sikkùme : s.m., magrezza.

siggillà : v., sigillare.

sikurtà : s.f., garanzia fidejussoria prestata a

siggìllu : s.m., sigillo.

favore di qualcuno.

sìgheru : s.m., sigaro.

sìlosse : s.m., silos.

signo(ù)zzu : s.m., singhiozzo, m’è ppjàtu u

sìmbra : s.f., semola.

signùzzu, mi è venuto il singhiozzo.

simbrifikà : v., semplificare.

sìgnu : s.m., segno.

siminàrju : s.m., seminario.

signurìa : s.f., signoria.

sìmmara : s.f., semola.

signurìnu : s.m., celibe.

simmulìnu : s.m., semolino.

219

sindì : v., sentire, n ce sènde vène, ha problemi di

sirìnu : agg., sereno.

udito.

sirvì : v., servire.

sindimendàla : agg., sentimentale.

sirvitore : s.m., servitore.

sindiméndu : s.m., sentimento.

sirvitù : s.f., servitù.

sindinèlla : s.f., loc., fà la sindinèlla : incidere un

sirvizzjévole : agg., servizievole.

frutto per vedere se è maturo oppure no.

sirvìzzju : s.m., servizio.

sindìta : s.f., udito.

sitìle : s.m., sedile.

sindìtu : part.pass., sentito; 2 s.m., persona

sittimàna : s.f., settimana, na vòrda a a sittimàna ,

polemica.

una volta alla settimana.

singeràsse : v., assincerarsi.

sk(a)ccià : v., scacciare.

singeràtu : part.pass., assincerato.

skacciapàss(e)iri : s.m., spaventapasseri.

sinikòka : s.f., noia.

skacciatùjju : s.m., mestolo di legno per fare il

sinnikàtu : s.m., sindacato.

formaggio.

sìnniku : s.m., sindaco, onno rfàttu u sìnniku,

sk(a)ccìnu : s.m., addetto alla sicurezza in un

hanno eletto il nuovo sindaco.

locale pubblico, buttafuori.

sinnò : avv., altrimenti.

sk(a)ccione : s.m., cacciata.

sipàrju : s.m., sipario.

skacì(ne) : v., scorgere.

sippillì : v., seppellire.

skafàsse : v., divenire scaltri.

sippurdùra : s.f., sepoltura.

skafàtu : part.pass., scaltrito; 2 privo di peli.

220

skagnà : v., scambiare.

skalìnu : s.m., gradino.

skagnàtu : part.pass., scambiato.

skallà : v., scaldare.

skàgnu : s.m., scambio.

skallaléttu : s.m., scaldaletto, coccio in rame al

skajkkjà : v., scalzare.

cui interno si riponevano i carboni ardenti; veniva

skajkkjàtu : part.pass., scalzato.

posto sul letto per riscaldarlo prima di coricarsi.

skajjà : v., guadagnare, c’à sgajjàtu ngemmàle,

skallàta : s.f., scaldata.

ha guadagnato un bel po’.

skallàtu : part.pass., scaldato.

skajjàtu : part.pass., guadagnato.

skalone : s.m., grossa scala.

skajjòla : s.f., scaglio la.

skàlu : s.m., scalo.

skajjonà : v., scaglionare.

skambagnàtu : s.m., villano rincivilito.

skajjone : s.m., scaglione.

skambanà : v., scampanare.

skakà : v., defecare.

skambanàta : s.f., scampanata.

skakàcciu : s.m., paura, m’èra pjàtu n bèllu

skàmb(p)ulu : s.m., stoffa.

skakàcciu, ho avuto una belle paura.

skamb(p)ulìttu : s.m., pezzo di stoffa.

skakarellàsse : v., avere una forte diarrea.

skamiciàsse : v., restare in maniche di camicia.

skakkjà : v., scalzare.

skamiciàtu : part.pass., in maniche di camicia.

skakkjàsse : v., eradic arsi.

skammjà : v., scambiare.

skakkjàtu : part.pass., scalzato.

skammjàtu : part.pass., scambiato.

skalandrìnu : s.m., scalandrino

skàmmju : s.m., scambio.

221

skanà : v., dover partire.

skapocciolu : s.m., girino.

skanàtu : part.pass., costretto a partire.

skappà : v., uscire.

skandalìzzju : agg., scandaloso.

skappàta : s.f., visita veloce ; trovata.

skandalùsu : agg., scandaloso.

skappellà : v., commettere un errore grossolano.

skandinàtu : s.m., scantinato.

skappellàta : s.f., grosso errore.

skàndu(a)lu : s.m., scandalo; 2 persona brutta.

skappellàtu : part.pass., errato gravemente, à

skànghena : s.f., cardine di un infisso.

skappellàtu fòrte, ha commesso un grave errore.

skapàce : s.m., incapace; 2 impaziente.

skàppu : s.m., uscita.

skapestrà : v., scapestrate.

skappuccià : v., togliere il cappuccio.

skapestràtu : part.pass., scapestrato.

skappucciàsse : v., togliersi il cappuccio.

skapezzà : v., scavezzare.

skappucciàtu : part.pass., senza cappuccio.

skapezzakollu : s.m., scavezzacollo.

skapukollàsse : v., precipitarsi.

skapi(u)kollàsse : v., cadere rovinosamente.

skàpulu : s.m., celibe.

skapi(u)kollàtu : part.pass., caduto

skàr(i)ku : agg., scarico.

rovinosamente.

skardabbàgnu : s.m., scaldabagno.

skapi(u)kollu : s.m., caduta rovinosa.

skardavozzu : s.m., tipo di erba lassativa.

skapoccià : v., uscire di senno

skardazzà : v., cardare la lana.

skapocciàta : s.f., uscita di senno.

skardazzàta : s.f., atto del cardare la lana.

skapocciàtu : part.pass., uscito di senno.

222

skardazzàtu : part.pass., spettinato, si tùttu

skarognàtu : part.pass., sfortunato.

skardazzàtu, sei tutto spettinato.

skarpa : s.f., scarpa, loc., skarpe rossélle,

skarfàgna : s.f., sonnolenza.

scarponi da lavoro.

skargià : v., scalciare.

skarpàru : s.m., venditore di scarpe.

skarginà : v., togliere la calce.

skarpellà : v., usare lo scalpello.

skarginàtu : part.pass., scalcinato ; 2 malridotto.

skarpellàta : s.f., colpo di scalpello.

skarkà : v., scaricare.

skarpellatùra : s.f., uso dello scalpello.

skarkagnàtu : part.pass., malridotto.

skarpéllu : s.m., scalpello.

skarkarèlla : s.f., carro a 2 ruote, ribaltabile.

skarpurì(ne) : v., eradicare.

skarkàtu : part.pass., scaricato.

skartà : v., scartare.

skàrku : agg., scarico.

skartaréllu : s.m., cosa di poco valore.

skarmanàsse : v., agitarsi.

skartàta : s.f., cartoccio.

skarmanàtu : part.pass., scalmanato.

skartàtu : part.pass., scartato.

skarmijjà : v., arruffare i capelli.

skartavetrà : v., dare la carta vetrata.

skarmijjàsse : v., arruffarsi i capelli.

skartavetràta : s.f., passata di carta vetrata.

skarmijjàtu : part.pass., spettinato.

skartavetràtu : part.pass., passato con la carta

skarmokkju :n s.m., cosa brutta.

vetrata, émo skartavetràtu tùtte e pòrte, abbiamo

skarogna : s.f., sfortuna, na grà skarogna , una

passato con la carta vetrata tutte le porte.

grande sfortuna.

skartìna : s.f., carta da gioco di poco valore.

223

skartoccià : v., liberare la pannocchia del mais

skatàrru : s.m., sputo catarroso.

dalle foglie.

skatellà : v., sciogliere i capelli.

skartocciàta : s.f., atto del liberare la pannocchia

skatizzà : v., muovere la legna nel fuoco.

dalle foglie.

skatizzàta : s.f., atto dello stuzzicare il fuoco.

skartocciu : s.m., pannocchia di mais.

skatizzàtu : part.pass., stuzzicato (detto del

skarzà : v., scalzare.

fuoco).

skarzakàne : sm., povero disgraziato.

skatrafossu : s.m., burrone, ttènte ke cci stà nu

skarzàta : s.f., atto dello scalzare.

skatrafossu, attento che c’è un burrone.

skarzu : agg., scalzo.

skattà : v., scattare.

skasoregghjà : v., girovagare di casa in casa.

skattàtu : part.pass., scattato.

skassà : v., scassare.

skattùsu : s.m., irascibile.

skassàta : s.f., atto dello scassare.

skavargà : v., scavalcare.

skassàtu : part.pass., scassato.

skavezzakollu : agg., scapestrato.

skàssu : s.m., fondamenta di un immobile.

skazzarìa : s.f., : sporcizia.

skataléttu : s.m., scaldino in coccio o in rame, al

skazzàsse : v., sbollire la rabbia.

cui interno si riponevano carboni ardenti; serviva

skazzàtu : part.pass., sbollito dalla rabbia.

a riscaldare il letto.

skazzinà : v., ficcanasare.

skatarrà : v., sputare catarro.

skazzinàtu : part.pass., ficcanasato.

skatarràtu : part.pass., sputato.

224

skazzokkju : s.m., sciocchezza; 2 persona brutta; 3

skjàffu : s.m., schiaffo, m’à datu nu skjàffu, mi

parolaccia.

ha schiaffeggiato.

skazzottàta : s.f., scontro fisico.

skjànd(t)a : s.f., grappolo o parte di grappolo di

skerekà : v., radere i capelli molto corti.

uva.

skerekàtu : part.pass., coi capelli rasati molto

skjand(t)à : v., schiantare.

corti.

skjand(t)àtu : part.pass., schiantato.

skifàsse : v., avere a schifo.

skjànd(t)u : s.m., schianto.

skifàtu : part.pass., nauseato.

skjarì : chiarire.

skifènza : s.f., schifezza.

skjarìsse : v., migliorare del tempo atmosferico.

skìfu : s.m., schifo.

skjarìta : s.f., miglioramento atmosferico.

skifùsu : s.m., schifiltoso.

skjarìtu : part.pass., chiarito.

skìkkera : s.f., colpetto inferto con il dito indice o

skjattà : v., schiattare.

medio, dopo averlo sfregaton contro il pollice.

skjattàtu : part.pass., schiattato.

sk(gh)ink(gh)irink(gh)èlla : s.f., altalena.

skjìna : s.f., schiena.

skiribbìzzu : s.m., ghiribizzo.

skjinàta : s.f., colpo alla schiena in seguito a

skjàf(f)ena : s.f., eczema; 2 macchia rossa sulla

caduta.

pelle.

skjo(u)ppìttu : s.m., piccolo fucile.

skjaffone : s.m., ceffone.

skjoppà : v., scoppiare. skjoppàtu : part.pass., scoppiato.

225

skjoppu : s.m., fucile.

skòla : s.f., scuola.

skjotà : v., schiodare.

skolà : v., colare.

skjotàtu : part.pass., schiodato.

skolabbròtu : s.m., colabrodo.

sko(u)nvinverà : v., andare a genio.

skollà : v., scollare.

sko(u)nvinveràtu : part.pass., andato a genio.

skollàsse : v., rompersi l’osso del collo ; 2 correre

skoà : v., carpire le penne dalla coda dei

precipitosamente.

skoàta : s.f., colpo di coda inferto da bovino.

skollasùrci : s.m., tetto senza soffitto.

skoccià : v., rompere.

skollàtu : part.pass., scollato.

skocciàtu : part.pass., rotto.

skombone : v., scomporre.

skocciatùra : s.f., seccatura.

skombostu : agg., scomposto.

skòce : v., scuocere.

skommetà : v., scomodare.

skojjàta : s.f., sassata.

skòmmitu : agg., scomodo.

skojjonàsse : v., annoiarsi.

skondà : v., scontare.

skojjonàtu : part.pass., annoiato.

skondàtu : part.pass., scontato.

skojjonàtu : s.m., incontentabile.

skondràsse : v., scontrarsi.

skojju : s.m., grosso sasso ; 2 roccia, lat.scopulus.

skondràtu : part.pass., scontrato.

skokkotegghjà : v., croccolare della gallina, e

skondu : s.m., sconto.

pùlle stonno a skokkotegghjà , le galline stanno

skonokkjàsse : v., rompersi.

croccolando.

226

skonokkjàtu : part.pass., rotto, s’è skonokkjàtu

skòpu : s.m., scopo, obiettivo.

komme n fjàsku, si è rotto tutto.

skordà : v., dimenticare.

skopà : v., ramazzare , 2 avere rapporti sessuali.

skordà : v., dimenticare.

skopàta : s.f., coito.

skordaréllu: s.m., persona che dimentica

skopàtu : part.pass., spazzato.

facilmente..

skopétta : s.f., piccola scopa.

skordàsse : v., dimenticarsi.

skopettà : v., spazzolare.

skordàtu : part.pass., scordato.

skopettàta : s.f., colpo di scopa.

skorderécciu : s.m., smemorato.

skopone : s.m., grossa ramazza per pulire la stalla

skorge : v, scorgere, lat.*excorrigere.

; 2 gioco a carte.

skornà : v., incornare.

skoppà : v., cadere.

skornakkjàtu : agg., brutto; 2 pelato.

skoppajinòkkje : s.m., falso cattolico fervente.

skornàsse : v., scontrarsi.

skoppàtu : part.pass., caduto.

skornàta : s.f., colpo di corna.

skopparéllu : agg., aitante.

skornàtu : part.pass., privo di un corno.

skoppjà : v., scoppiare

skorre : v., scorrere, lat.excurrere.

skoppjà tu : part.pass., scoppiato; 2 uscito di

skorrégghja : s.f., peto.

senno.

skorregghjà : v., emettere peti, sénti ke ppùzza, ki

skòppola : s.f., scapaccione ; 2 berretto da uomo.

à skorregghjàtu ? senti che fetore, chi ha emesso

skoppu : s.m., caduta.

un peto ?

227

skorregghjàtu : part.pass., scorreggiato.

skottadìtu : avv., a scottadito, dicesi di costolette

skorregghjone : a.m., grosso peto ; 2 persona che

di agnello arrosto.

emette molto spesso peti.

skottàsse : v., scottarsi.

skortikà : v., scorticare, s’è skortikàtu tùttu, ha

skottàtu : part.pass., scottato.

riportato

skottu : agg., scotto.

ecchimosi

in

tutto

il

corpo,

lat.excorticare.

skrapestàtu : s.m., scapestrato.

skortikatùra : s.f., abrasione.

skrapicciàsse : v. rifl., togliersi un capriccio.

skòrtiku : s.m., mattatoio.

skreanzàtu : part.pass., maleducato.

skòrza : s.f., corteccia, buccia ; 2 scapaccione,

skrìe : v., scrivere, lat.scribere.

loc., è na skòrza de cérkwa, è un tipo molto

skrikkjolà

rozzo.

gnikosa, ho sentito crepitare tutto.

skorzà : v., togliere la corteccia, la buccia.

skrikkjolàtu : part.pass., crepitato.

skorzone : s.m., tartufo nero comune ; 2

skrìmu : s.m., scriminatura ( dei capelli ).

scapaccione.

skristjanìsse : v., perdere la fede.

skorzu : part.pass., scorso.

skristjanìta : s.f., atto di perdere la fede.

skota : s.f., cote.

skristjanìtu : s.m., ateo.

skòte : v., scuotere.

skrìve > skrìe.

skotekà : v., spolpare un osso.

skrizzjone : s.f., iscrizione.

skotekàtu : part.pass., spolpato (di osso).

skrokkà : v., scroccare.

: v., crepitare, sintìo skrikkjolà

228

skrokkàtu : part.pass., scroccato.

skùffja : s.f., copricapo.

skrokku : s.m., atto dello scroccare.

skuffjàra : s.f., mala donna.

skrokkjà : v., crepitare.

skugnùra : s.f., sfortuna.

skrokkjàta : s.f., atto del crepitare.

skugnurà : v., scongiurare.

skrokkjone : s.m., forte crepitìo; 2 dose di busse,

skugnuràtu : part.pass., scongiurato.

jémo dàtu nu skrokkjone d’òssa, lo abbiamo

skugnùru : s.m., scongiuro, tòkka fa li skugnùri,

picchiato ben bene.

bisogna fare i debiti scongiuri.

skrokkju : s.m., crepitìio.

skwikkjà (ne) : v., scodinzolare.

skrwégghju : agg., crudo, poco cotto.

skwikkjàta : s.f., atto dello scodinzolare.

skrupulìsse : v., farsi scrupoli, ìssu se skrupulìsce

skùkkja : s.f., mento.

troppu, lui si fa troppi scrupoli.

skukkjone : s.m., persona dal mento molto

skrupulìtu : part.pass., pieno di scrupoli.

pronunciato.

skrùpulu : s.m., scrupolo.

skukuzzà : v., tagliare i capelli a zero.

skrupulùsu : agg., scrupoloso.

skukuzzàta : s.f., taglio dei capelli a zero.

skùbbja : s.f., lama del zappaccetto.

skukuzzàtu : part.pass., coi capelli a zero.

skucì : v., scucire.

skulà : v., avere fortuna.

skucìtu : part.pass., scucito.

skulàtu : part.pass., fortunato.

skùciu : agg., solitario.

skulettà : v., sculettare.

skùd(t)u : s.m., scudo, lat.scutum

skulettàta : s.f., atto dello sculettare.

229

skulettàtu : part.pass., sculettato.

skùndu : s.m., sconto.

skulurì : v., scolorire.

skùn(c)giu : agg., sconcio.

skuluritùra : s.f., scolorimento.

skungrusjonàtu : part.pass., sconclusionato.

skumbijjà : v., scompigliare.

skungrusjone : s.f., sconclusione.

skumbìjju : s.m., scompiglio.

skunnìtu : part.pass., scondito, l’agnéllu è

skumbisciàsse : v., farsi la pipì addosso; 2 ridere a

skunnìtu, la carne di agnello non è ben condita.

crepapelle.

skunvìgge : v., sconfiggere.

skumbisciàtu : part.pass., scompisciato;2 che ha

skunvinà : v., sconfinare.

riso a crepapelle.

skunvìtta : s.f., sconfitta.

skumbussolà : v., scombussolare.

skunvìttu : agg., sconfitto.

skumbussolaméndu : s.m., scombussolamento.

skunzijjà : v., sconsigliare.

skummùnika : s.f., scomunica.

skunzijjàtu : part.pass., sconsigliato, me cc’onno

skummunikà : v., dare la scomunica.

skunzijjàtu, mi hanno sconsigliato al proposito.

skummunikàtu : part.pass., scomunicato.

skunziteratézza : s.f., sconsideratezza.

skundéndu : agg., scontento, ke cc’ài ke ssi

skunziteràtu : part.pass., sconsiderato.

ssèmbre skundéndu ? cos’hai, visto che non sei

skunziterazzjone : s.f., sconsiderazione.

mai soddisfatto ?

skupe(i)rtìna : s.f., vouayerismo.

skundru : s.m., scontro.

skuperkjà : v., scoperchaire.

skundrùsu : agg., scontroso.

skuperkjaméndu : s.m., scoperchiamento.

230

skupèrta : s.f., scoperta, ài fàtta na bbèlla

skurì : v., oscurare, u témbu s’è ddatu na skurìta,

skupèrta , hai fatto una bella scoperta.

il cielo si è oscurato.

skupértu : agg., scoperto.

skurìsse : v., oscurarsi.

skupìnu : s.m., netturbino.

skurìtu : s.m., oscurato.

skupìttu : s.m., scopetto.

skurpì : v., scolpire.

skuppìttu : s.m., gioco infantile praticato con delle

skurtà : v., accorciare.

monete lanciate contro un muro.

skurtellà : v., affilare il coltello.

skùppola : s.f., cappello a cuffia.

skurtikìnu : s.m., uccisore delle bestie al

skuppolétta : s.f., cappello a cuffa.

mattatotio.

skuppolone : s.m., schiaffo inferto dietro la testa.

skùru : s.m., imposta situata tra la finestra e la

skuppolòttu : s.m., forte schiaffo dietro la testa.

persiana per oscurare i vetri ; 2 agg., buio.

skuprì : v., scoprire.

skurucciàsse : v., litigare fino a non parlarsi più.

skùpu : s.m., arbusto da cui si ricava la materia

skurucciàtu : part.pass., corrucciato.

prima per fabbricare gli scoponi.

skurzùru : agg., scorsoio.

skurà : v., oscurare.

skusà : v., scusare.

skuraméndu : s.m., oscuramento.

skusàsse : v., scusarsi.

skurdore : s.m., scultore.

skusàtu : part.pass., scusato.

skurdùra : s.f., scultura.

skustumatézza : s.f., scostumatezza.

231

skustumàtu : agg. scostumato, è na gran

sliciàta : s.f., accostamento.

skustumàtu, è un gran maleducato.

slogghjà : v., sloggiare.

skutiméntu : s.m., scuotimento.

slumà : v., scorgere.

skutinzolà : v., scodinzolare.

slumàta : s.f., atto dello scorgere.

skùtu : s.m., scudo.

smadonnà : v., imprecare.

skutùrnu : s.m., dislivello di terreno o di letto di

smagnikkjà : v., mangiucchiare.

un corso d’acqua.

smagnùsu : agg., smanioso.

skututàsse : v., rotolarsi a terra.

smagrì(ì)sse : v., dimagrire.

skwad(t)rà : v., inquadrare.

smagrìtu : part.pass., dimagrito.

skwad(t)ràtu : part.pass., inquadrato.

smajjà : v., smagliarsi.

skwakkwarakkwà : v., ridere a crepapelle.

smajjatùra : s.f., smagliatura.

skwakkwarakkwàta : s.f., grande risata.

smak(gh)inà : v., macinare l’uva.

skwakkwarakkwàtu : part.pass., che ha riso a

smak(gh)inàta : s.f., atto del macinare l’uva.

crepapelle .

smakkjà : v., diboscare ; 2 smacchiare.

skwakkwerà : v., ridere a crepapelle.

smakkjàta : s.f., diboscamento; 2 atto dello

skwakkweràta : s.f., risata a crepapelle.

smacchiare.

skwèlla : s.f., piccolo mortaio in legno.

smammà : v., allontanarsi.

slàrgu : s.m., largo. slicià : v., accostare.

232

smanàta : s.f., colpo inferto su una mano, a

smazzà : v., rodare ; 2 inaugurare un nuovo mazzo

maéstra me dìa e smanàte, la maestra mi

di carte.

bacchettava alle mani.

smazzàta : s.f., rodaggio; 2 inaugurazione di un

smandà : v., scoprire.

nuovo mazzo di carte.

smardà : v., smaltare, 2 asfaltare.

smazzàtu : part.pass., rodato; 2 inaugurato (di

smardàtu : part.pass.; 2 asfaltato.

nuovo mazzo di carte).

smardatùra : s.f., l’atto di smaltare.

smelà : v., smielare.

smàrdu : s.m., smalto.

smelatùjju : s.m., smielatolo.

smarìnu : s.m., rosmarino.

smembrà : v., smembrare.

smarràsse : v., perdere l’affilatura della lama di

smembràtu : part.pass., smembrato.

un attrezzo.

smerdà : v., sporcare di sterco.

smarràtu : part.pass., di lama che ha perso

smerdàsse : v., sporcarsi di sterco; 2 diffamarsi.

l’affilatura.

smerdàta : s.f., atto dello sporcarsi di sterco.

smarratùra : s.f., perdita del filo della lama di un

smerdàtu : part.pass., sporco di sterco; 2

attrezzo.

diffamato.

smatràsse : v., rompersi dell’utero di un bovino.

smerollàsse : v., sbudellarsi.

smatràta : s.f., rottura dell’utero di un bovino.

smerollàtu : part.pass., sbudellato.

smatràtu : part.pass., con l’utero rotto.

smezzà : v., dimezzare.

233

smezzàtu : part.pass., dimezzato, émo smezzàtu u

smokkolà : v., gocciolare del muco nasale.

libbréttu, abbiamo diminuito considerevolmente il

smokkolàta : s.f., gocciolìo del naso.

nostro conto in banca.

smonnikàsse : v., svestire l’abito monacale.

smiccià : v., guardare di sfuggita.

smorcià : v., spengere.

smicciàta : s.f., atto del guardare di sfuggita.

smòrka : s.f., deposito dell’olio.

smicciàtatu : part.pass., guardato di sfuggita.

smorzà : v., spengere.

smindì : v., smentire.

smorzakannélla : s.f., smorzacandela, posizione

sminestrà : v., sfaccendare.

erotica.

smirijjà : v., smerigliare.

smoscià : v., ammosciare.

smirijjatùra : s.f., smerigliatura.

smosciàsse : v., ammosciarsi.

smìrzu : s.m., smilzo.

smosciàta : s.f., ammosciamento.

smoccik(g)à : v., mordere, ke vvài smoccikànno ?

smosciàtu : part.pass., ammosciato.

cosa vai sbocconcellando ?

smossu : part.pass., smosso.

smoccik(g)àsse : v., mordersi.

smubbiljà : v., smobiliare.

smoccik(g)àta : s.f., morso.

smucinà : v., rimestare, non déi smucinà ! non

smoccik(g)àtu : part.pass., morso.

devi rimestare !

smoccikà : v., bocconcellare.

smucinaméndu > smucinàta .

smòe : v., smuovere.

smucinàta : s.m., atto dello smucinà

smogne : v., smungere.

smucinà : part.pass., rimestato..

234

smujjikà : v., sbriciolare.

sognone : s.m., grasso di maiale, usato come

smujjikàta : s.f., sbriciolamento.

lubrificante.

smujjikàtu : part.pass., sbriciolato.

so(u)licìllu : s.m., sole pallido.

smukkjà : v., ridurre un mucchio.

sòccita : s.f., sòccida per commerciare il bestiame.

smukkjàta : s.f., riduzione di un mucchio.

sòcciu : s.m., socio.

smukkjàtu : part.pass., ridotto (di un mucchio).

sòcera : s.f., suocera; 2 donna curiosa e petulante.

smùndu : agg., smorto.

sòceru : s.m., suocero.

smurfjùsu : agg., smorfioso.

sòdu : agg., di terreno non coltivato.

smurikkjà : v., amoreggiare.

sòdu : agg., sodo.

smusà : v., colpire di muso.

soffjà : v., soffiare.

smusàsse : v., colpirsi col muso.

sòjja : s.f., soglia ; 2 soia ( cereale ).

smusàta : s.f., colpo di muso.

sòjjola : s.f., sogliola.

smussà : v., smussare.

sòla : s.f., suola di cuoio ; 2 fregatura.

smussata : s.f., atto dello smussare.

solàjju : s.m., solaio, tòkka arfà u solàjju,

smussàtu : part.pass., smussato, émo smussàtu u

bisogna rifare il solaio.

mùru, abbiamo smussato il muro.

solaménde : avv. solamente.

sobbàstu : s.m., fallimento, prov., ki kkompra a

solàru > solàjjo.

ddébbitu vénne a sobbàstu, chi compra a credito

solétta : s.f., soletta di pulizia che si infila nelle

va in fallimento.

scarpe .

235

soma : s.f., carico di circa 100 kg., posto sul dorso

sonàtu : s.m., pazzo, ma kke ssì ssonàtu ? per ma

di asini e muli ; loc. pésa na soma, pesa tanto.

sei matto ?

somàra : s.f., asina.

sonnàmmmulu : s.m., sonnambulo.

somarìngu : agg., proprio dell’asino ; 2 ben

sopràbbitu : s.m., soprabito.

dotato sessualmente (di uomo, es. pìkkju

soprakkupèrta : s.f., sopra coperta.

somarìngu )

sopre : avv., sopra.

somarone : agg., ignorante.

soprennome : s.m., soprannome.

somàru : s.m., asino

soprestànde : s.m., arrogante.

soménd(t)a : s.f., semente.

sòr : s.m., signore, appellativo del possidente

somend(t)à : v., seminare, kwistànnu émo

terriero di un tempo, sòr Gicéttu, il sigor Luigi.

somendàtu tuttu grànu, quest’anno abbiamo

sòra : s.f., suora.

seminato tutto il terreno a grano.

sorbastrèlla : s.f., sorba selvatica.

sonà : v., suonare; 2 picchiare, loc., sonà a ppèlle

sorce : s.m., topo.

de vékku, consiare per le feste.

sorciàra : s.f., tana di topi; 2 buco in un muro di

sonajjéra : s.f., suoneria.

pietra.

sonàjju : s.m., sonaglio

sordàtu : s.m., soldato.

sonàta : s.f., batosta.

sòrdi : s.m.pl., quattrini.

sonatore : s.m., suonatore di orchestrina.

sorèlla : s.f., sorella. sorfàtu : s.m., solfato

236

sorka : s.f., grosso topo, sorka akkwajjòla, topo

sottokupèrta : s.f., sottocoperta.

d’acqua; 2 vagina; 3 macchia di unto.

sottométte : v., sottomettere.

sorkétta : s.f., tipo di gioco delle carte.

sottoméssu : part.pass., sottomesso.

sorkon(e)a : s.f., grosso topo ; 2 bella ragazza.

sottopànza : s.m., grossa cinta che si allacciava

sòrta : s.f., specie, qualità.

come paramento sulla pancia degli asini.

sortàndo : avv., soltanto.

sottopone : v., sottoporre.

sòrva : s.f., sorba.

sottosopre : avv., al contrario, tòkka sospènne

sospènne : v., sospendere.

tùttu, bisogna sospendere tutto.

sospésu : part.pass., sospeso, émo sospésu tùttu,

sovàttu : s.m., cinta cui era legato il campano

abbiamo sospeso tutto.

della pecora.

sostanzjùsu : agg., sostanzioso.

spadronà : v., licenziarsi.

sostégnu : s.m., sostegno.

spadronegghjà : v., spadroneggiare.

sostené : v., sostenere.

spaendà : v., spaventare.

sottàbbitu : s.m., sottoveste

spaendàtu :

sottana : s.f., gonna.

spaendàtu ! mi sono spaventato !

sotterfùgghju : s.m., sotterfugio.

spaéndu : s.m., spavento.

sottogola : s.m., paramento per animali da tiro.

spagnòla : s.f., particolare posizione erotica.

sottokoda : s.m., paramento per animali da tiro.

spakkà : v., spaccare.

sottokòscia : avv., più giù della coscia.

spakkàtu : part.pass., spaccato

part.pass., spaventato, me so

237

spàkku : s.m., spacco.

sparammjà : v., risparmiare.

spallà : v., rompersi la spalla.

sparammjàtu : part.pass., risparmiato.

spallàtu : part.pass., con la spalla rotta.

sparàmmju : s.m., risparmio.

spallétta : s.f., spalla del prosciutto.

sparà : v., sparare, anche in senso metaforico.

spallidì : v., impallidire.

sparàsse : v., spararsi.

spàmbana : s.f.,foglia di vite.

sparàtu : part.pass., sparato.

spambanà : v., togliere le foglie alle viti.

spare(i)gghjà : v., sparpagliare.

spambanàtu : part.pass., allargato.

spar(i)egghjàta : s.f., atto dello sparpagliare.

spànne : v., spandere.

spar(i)egghjàtu : part.pass., sparpagliato.

sparà : v.,sparare.

spargà : v., togliere il palco.

sparaciàra : s.f., pianta di asparagi.

spàriciu : s.m., asparago.

spàraciu : s.m., asparago.

sparizzjone : s.f., sparizione.

sparaggìna : s.f., varietà di pianta di asparagi.

sparmà : v., spalmare.

sparagnà : v., risparmiare, tòkka sparagnà pe

sparmàtu : part.pass., spalmato.

kkwànno sémo vékkji, bisogna risparmiare per

spartékkja : s.f., frutto essiccato al sole o al forno.

quando saremo vecchi.

spartì : v., dividere.

sparagnàtu : part.pass., risparmiato.

spartìtu : part.pass., diviso.

sparagnìnu : s.m., risparmiatore.

spartizzjone : s.f., divisione.

sparàgnu : s.m., risparmio.

sparà : v., sparare.

238

spàru : s.m., sparo.

speciarménde : avv., specialmente.

spàsa : s.f., distesa.

spedàle : s.m., ospedale.

spassà : v., divertire.

spégne : v., spegnere; 2 spingere.

spassarèlla : s.f., passatempo piacevole.

spénda : s.f., spinta.

spassàsse : v., divertirsi.

spendone : s.m., spintone, 2 raccomandazione, ce

spassàtu : part.pass., divertito.

vòle n bèllu spendone, ci vuole una bella

spassu : s.m., spasso, vai sémbre a spàssu ? vai

raccomandazione.

sempre in giro ?

spenna ccione : s.m., prodigo.

spassùsu : agg., spassoso.

spènne : v., spendere.

spàsu : agg., disteso.

spennellà : v., adoperare il pennello.

spasùra : s.f., fessura.

spennellàta : s.f., pennellata.

spatrià : v., espatriare.

spennellatùra : s.f., pennellata ripetuta sullo

spaurà : v., impaurire.

stesso punto più volte.

spauràkkju : s.m., cosa che spaventa; 2 grossa

spennone : s.m., spendaccione.

paura.

sperà : v., sperare.

spazzà : v., spazzare.

speràtu : part.pass., sperato.

spazzàtu : part.pass., spazzato.

spèrde : v., perdere.

spazzìnu : s.m., venditore ambulante.

sperélla ( a la ) : loc., stà a la sperèlla , sostare

spazzjùsu : agg., spazioso.

nel punto più caldo per godersi il sole.

239

sperghjurà : v., spergiurare.

spettoràsse(-razzàsse) : v., sbottonarsi la camicia

sperghjùru : s.m., spergiuro.

fino a scoprire il petto.

spèrgulu : s.m., aspersorio.

spettoràtu(-razzàtu) : part.pass., a petto scoperto.

sperkòte : v., impaurire.

spezzettà : v., spezzettare.

sperkossu : part.pass., spaventato.

spezzettàta : s.f., ritaglio.

spertekà : v., battere con la pertica.

spezzettàtu : part.pass., spezzattato.

spertekàtu : part.pass., battuto con la pertica.

spezzettatùra : s.f., ritaglio.

spérzu : part.pass., disperso.

spiccià : v., cambiare i soldi in spiccioli ; 2

spesà : v., liquidare.

dividere, separare due contendenti ; 3 liberare un

spesarolu : s.m., chi va a fare la spesa.

contenitore dal proprio contenuto, loc., ce nn’ò

spesàtu : part.pass., liquidato.

poke spìcce e ppoke da spicciànne, ho poca

spésu : s.m., speso.

pazienza,

spetàle : s.m., ospedale.

l’abitazione.

spettà : v., aspettare, émo duùtu spettà na

spicciàsse : v., sbrigarsi.

sittimàna ,

spicciàtu : part.pass., sbrigato.

abbiamo

dovuto

aspettare

una

loc.,

spiccià

kkasa,

settimana.

spiccikà : v., staccare.

spettàkulu : s.m., spettacolo.

spiccikàtu : part.pass., identico.

spettakulùsu : agg., spettacoloso.

spìcciu : part.pass., spiccio.

spettàtu : part.pass., aspettato.

spicifikà : v., specificare.

rassettare

240

spid(t)okkjà : v., togliere i pidocchi.

spilàta : s.f., atto dello stappare.

spidì : v., spedire.

spilàtu : part.pass., stappato.

spidìtu : part.pass., spedito ; 2 efficiente ; 3

spilatùra : s.f., atto dello stappare.

malandato.

spilla : s.f., spillo; 2 spilla da balia.

spidizzjone : s.f., spedizione.

spillà : v., estorcere ; 2 cavare il vino dalla botte

spìgne : v., spingere.

per la prima volta, è ora de spillà o vìnu, è ora di

spigolà : v., speculare intellettualmente.

cavare il vino.

spigolazzjone : s.f., profitto.

spilorciarìa : s.f., avarizia.

spìgulu : s.m., spigolo.

spilorciu : s.m., tirchio.

spik(g)à : v., spigare del grano.

spilukkà : v., piluccare.

spik(g)àtu : part.pass., spigato.

spilukkàtu : agg., rinsecchito.

spìk(g)ulu : s.m., spigolo.

spina : s.f., spina di pianta ; 2 spina elettrica ; 3

spìka : s.f., spiga.

lisca di pesce.

spikkakallàri : s.m., ufficiale giudiziario che

spinùsu : agg., spinoso.

esegue i pignoramenti.

spinzjeratàgine : s.f., spensieratezza.

spikkjéra : s.f., specchiera.

spinzjeràtu : part.pass., spensierato.

spikkjìttu

:

s.m.,

specchietto

retrovisore

spippà : v., fumare la pipa.

dell’automobile ; 2 specchietto per le allodole.

spirikolàtu : part.pass., spericolato, è ttando

spilà : s.m., stappare.

spirikolàtu, è molto spericolato.

241

spirimend à : v.tr. esperimentare.

spjazzàtu : part.pass., sorpreso.

spiriméndu : s.m., esperimento.

spjàzzu : s.m., piazzale.

spiritàtu : part.pass., spiritato, dagli occhi iniettati

spjegàbbile : agg., spiegabile.

spìritu : s.m., alcool.

spjetrà : v., togliere le pietre da un terreno

spiritùsu : agg., spiritoso, non fa u spiritùsu !

coltivato.

non fare lo spiritoso !

spjòe : v., spiovere, no spjòe mai, non smette mai

spirjénza : s.f., esperienza.

di piovre.

spìtu : s.m., spiedo.

spjoènde : s.m., spiovente.

spizzikafronne : s.m., persona che mangia poco.

spjommà : v., togliere i piombi.

spìzziku : s.m., gioco a carte; 2 spuntino.

spjuùta : s.f., cessazione della pioggia.

spizzjàle : s.m., speziale, farmacista.

spoccià : v., svezzare.

spjà : v., spiare.

spocciaméndu : s.m., divezzamento.

spjanatora : s.f., tavola per stendere la pasta.

spogna : s.f., spugna.

spjàtu : part.pass., spiato.

spòjja : s.f., spoglia.

spjanà : v., appianare.

spojjà : v., spogliare.

spjanàta : s.f., ripiano.

spojjàsse : v., dismettere l’abito ecclesiastico, ù

spjanàtu : part.pass., appianato.

prèti s’è spojjàtu, il sacerdote non è più tale.

spjanatora : s.f., spianatoia.

spojjàtu : part.pass., spogliato.

spjazzà : v., sorprendere.

spojjazzjone : s.f., spoliazione.

242

spòla : s.f., parte del telaio tessile.

sporveràta : s.f., manciata di polvere ; 2 atto dello

spoléti : toponimo, Spoleto.

spolverare.

spoletìnu : agg., spoletino ; 2 abitante di Spoleto.

sposalìzzju : s.m., matrimonio.

spondà

spostàtu : s.m., pazzo.

:

v.,

spuntare,

2

concludere

vantaggiosamente un affare; 3 guastarsi del vino,

sprefonnà : v., sprofondare.

loc., o vinu sponda, il vino si sta guastando;

sprefonnàtu : part.pass., sprofondato.

spondatùra : s.f., rimasuglio ; 2 frattaglie animali.

sprekà : v., sprecare, non tòkka sprekà o pàne,

spone : v., esporre.

non bisogna sprecare.

sponna : s.f., sponda.

sprekàtu : part.pass., sprecato.

sporbà : v., spolpare il maiale, dimàni sporbà u

sprekone : s.m., sciupone.

porku, domani sezioneremo il maiale.

sprème : v., spremere.

sporbatùra : s.f., lavorazione delle carni suine.

sprènditu : agg., splendido.

sporkà : v., sporcare.

sprènne : v., splendere.

sporkàsse : v., sporcarsi, 2 compiere reati.

sprennènde : agg., splendente.

sporkàtu : part.pass., sporcato.

sprepòsitu : s.m., sproposito.

sporku : agg., sporco.

sprìmese: v., esprimersi

spormonàsse : v., affaticarsi.

sprimitùra : s.f., spremitura.

sporverà : v., spolverare.

sprimuta : s.f., spremuta d’ arancia.

243

sprimutu : part. passato di spreme, spremuto,

spurgà : v., depurare.

torchiato.

spurgàta : v., depurazione.

sproceràtu : part.pass., sprocedato ; 2 esagerato

spurgàsse : v., depurarsi.

nel mangiare.

spurgjà : v., togliere le pulci; 2 sottrarre denaro a

spropjà : v. tr., espropriare.

qualcuno un poco alla volta.

spropjàtu

:

part.pass., espropriato,

jj’onno

spùrgu : s.m., pulizia della fossa settica.

spropjàtu a tèrra, gli hanno espropriato il terreno.

spurtellàta : s.f., colpo di sportello, ò pjàtu na

spròpju : s.m., esproprio.

spurtellà ta, ho preso un colpo di sportello.

sprufùnnu : s.m., burrone.

spurtéllu : s.m., sportello.

spuderàtu : agg., spudorato, privo di ogni

spurvirìnu : s.m.,soprabito.

vergogna.

sputà : v., sputare.

spulitìnu : agg., spoletino ; 2 agg. abitante di

sputàcciu : s.m., sputo, te dò nu sputàcciu !, ti

Spoleto.

sputo addosso !

spullà : v., andare a caccia all’alba.

sputtanà : v., diffamare ; 2 rivelare un segreto a

spùllu : s.m., particolare tipo di caccia praticata

terzi ; 3 dilapidare un patrimonio.

all’alba.

sputtanàsse : v. rifl., rovinarsi con le proprie

spundà > spondà.

mani. 2 fallire un obiettivo alla propria portata.

spundatùra > spondatùra.

sputu : s.m., saliva umana ; règgese co lo sputu :

spurcìzzja : s.f., sporcizia.

spuzzunì : v., togliere la puzza.

244

spuzzunìsse : v., togliersi la puzza di dosso.

stacionà : v., stagionare (spec. salumi)

ssagghjà : v., assaggiare.

stacionàtu : part.pass., stagionato.

ssagghjàtu : part.pass., assaggiato.

stacionatùra : s.f., stagionatura.

stà : v., stare, indic.pres., io sto, tu stai, ìssu stà,

staciòne : s.f., stagione; 2 raccolto agricolo.

nui stémo, vui stète, ìssi stonno; indic.imperf., io

stadjéra : s.f., stadera.

stìo, tu tìi, ìssu stìa, nui stiàmo, vui stiàte, ìssi

staffa : arnese dei calzolai di un tempo.

stìono; indic.pass.rem., io stétti, tu stìsti, ìssu

stagna : s.f., tanica di plastica o di metallo.

stètte, nui stèssimo, vui stèssivu, ìssi stèttero, loc.,

stagnaròla : s.f., oliera metallica.

stà a rrétti sènzi, essere lucidi; 2 essere insieme a

stagnìnu : s.m., idraulico.

qualcuno sia inteso in senso sentimentale sia nel

stagnu : s.m., stagno.

senso di convivenza “more uxorio”.

stajjà : v., stagliare.

stabbjà : v., spargere letame in un terreno al fine

stajjàtu : part.pass.di stajjà.

di concimarlo.

stallìttu : s.m., porcilaia : loc., lu stallìttu de lu

stabbjatùra : s.f., spargimento del letame.

pòrku, la porcilaia.

stabbjòlu : s.m., stalletto per maiali.

stamatìna : avverbio, stamattina.

stàbbju : s.m., letame.

stamégna : s.f., filtro del grano per mulino a

stàccia : s.f., setaccio per farina.

pietra.

st(a)ccià : v., setacciare.

stàmpene : s.f., asse della seggiola.

st(a)cciatùra : s.f., residuo dell’operazione di

stanga : s.f., sbarra metallica o lignea.

245

stangàta : s.f., colpo di stanga.

stignà : v., far sbollire la rabbia.

stantìu : agg., stantio.

stikkìnu : s.m., stuzzicadenti ; 2 uomo magro.

starnutà : v., starnutire, me vène da starnutà , sto

stikkìttu (a) : loc. avv., a corto di denaro.

per starnutir.

stìkkju : agg., scricciolo; 2 s.m.,uomo minuto.

stegà : v., sgranare, émo stegàtu li facioli,

stìkkora : s.f., gioco infantile.

abbiamo sganato i fagioli.

stingatùra : s.f., lacerazione allo stinco.

stégne : v., scolorire.

stìngu : s.m., stinco.

stékka : s.f., piccola asse di legno. 2 stecca da

stinniréllu : s.m., matterello per stendere la

biliardo.

sfoglia della pasta fatta in casa.

stekkàtu : s.m., recinzione lignea.

stinnitùra : s.f., atto dello stendere.

stembjàtu : agg., semicalvo.

stirà : v., stirare.

stènne : v., stendere. 2 stendere i panni.

stiràta : s.f., atto dello stirare.

sterrà : v., scavare.

stirminà : v., sterminare.

sterràtu : part.pass., scavato.

stirpà : v., estirpare.

stèrru : s.m., scavo.

stirpazzjone : s.f., estirpazione.

sterzà : v., far girare le ruote.

stjalàta : s.f., colpo di stivale ; 2 calcio.

sterzàta : s.f., atto dello sterzare.

stjàle : s.m., stivale.

stèrzu : s.m., sterzo.

stòla : s.f., paramento sacro, u vésku s’è mmìssu

stésa : s.f., estensione; 2 insieme dei panni

a stòla, il vescovo ha indossato l’abito sacro.

246

stommikà : v., nauseare.

stracinà : v., trascinare.

stòmmiku : s.m., stomaco, me dòle u stòmmiku,

stracìnu : s.m., percorso nel bosco dove si

ho dolore allo stomaco.

trascinano le fascine di legno.

stoppa : s.f., canapa usata in campo idraulico.

stracinàtu : part.pass., trascinato.

stoppàcciu : s.m., tappo di stracci o di canapa.

stradà : v., instradare, indicare la giusta

stoppacciùsu : agg., gommoso.

strae : s.f., strada, loc., stràe ferràta , ferrovia,

sto(u)ppìnu : s.m., stoppino.

loc., stràe romàna , Flaminia.

stòrce : v. tr., storcere.

straìllu : s.m., stradina di campagna.

stòria : s.f., narrazione vera ; 2 fiaba ;

straìttu : s.m.,stradina campestre.

stortu : agg., storto.

strakàrku : agg., stracarico.

stòzza : s.f., tozzo di pane, guadagnàsse

stràkka : s.f., corda del basto.

stràccia : s.f., straccio ; 2 tipologia, ke

strakkà : v. tr., stancare.

straccià : v., ridurre in malo modo.

strakkàle : s.m., bretella.

straccia de laùru : loc., che razza di lavoro !

strakkàsse : v., stancarsi.

stracciaròlu : s.m., venditore di stracci.

strakkàtu : part.pass., stancato, me so strakkàtu,

stracciàru : s.m., venditore di stracci.

mi sono stancato.

stracciòne : s.m., barbone, pare nu straccione,

stràkku : agg., stanco.

sembra uno straccione.

strakòce : v., oltrepassare il giusto

stràcciu : s.m., straccio, strofinaccio.

strakottu : agg., cotto oltre misura.

247

stramaledì : v.,stramaledire.

strapazzatùra : s.f., affaticamento, ò pjàtu na

stramalidìttu : part. pass.,stramaledetto.

strapazzatùra, mi sono affaticato eccessivamente.

strambalàtu : part.pass., strano.

strapjandà : v. tr., trapiantare.

strambalirìa : s.f., stranezza.

strapjommà : v., mettere a piombo

stramurtì : v., tramortire.

strapjùmmu : s.m., strapiombo.

stramurtiméntu : s.m.,stordimento.

strappà : v., strappare.

stra(i)ng òzzi : s.m., tagliatelle, pe pprànzu ce

strappàtu : s.m., strappato.

magnàmo li strangòzzi, a pranzo mangeremo gli

strappìnu : s.m., artigiano maldestro.

strangozzi.

stràppu : s.m., strappo; 2 passaggio in auto, ke

stranì : v., disturbare.

mmae dài nu stràppu ? mi daresti un passaggio in

stranìsse : v., divenire irascibili.

auto ?

stranìtu : part.pass., arrabbiato.

stratu : s.m., strato.

stranjéru : agg., forestiero, straniero.

straurdinàrju : agg., straordinario.

strànju : agg., estraneo.

stravèrja : s.f., bizza.

strànu : agg., strano, particolare.

stravòrdu : agg., stravolto.

stranùtu : s.m., starnuto.

streccià : v.,sciogliere l’intreccio.

straordu : agg., stravolto.

strégne : v., stringere, loc., strégne i pànni

strapazzà : v., strapazzare.

addossu, aver paura.

strapazzaméntu : s.m.,affaticamento.

strénga : s.f., laccio delle scarpe.

248

streppà : v., sarchiare il terreno,

strillàtu : part.pass., urlato.

streppàjja : s.f.,insieme di rovi; 2 terreno incolto.

strillone : s.m., urlatore.

streppatùru : s.m., erpice.

strìllu : s.m., urlo.

stréppu : s.m., ramoscello.

strimità : s.f., estremità.

stresa(e)marìna : s.f., rosmarino.

strìna : s.f., gelo.

strétta : s.f., torchiatura.

strinà : v., gelare.

strìgne : v., stringere.

strinàsse : v., infreddolirsi, loc., strinàsse da o

strignitùra : s.f., mosto di uve, émo ssagghjàtu u

frìddu, morire dal freddo.

mùstu, abbiamo assaggiato il mosto.

strinàtu : part.pass., infreddolito.

strikà : v.,eradicare (es., l’erbaccia).

stringòzzi : s.m.,strangozzi (cfr.).

strikàsse : v., estinguersi, loc., strikàsse a ràzza,

strippà : v., estrarre le interiora da un animale,

estinguersi di una famiglia.

émo strippàtu u pollàstru, abbiamo eviscerato il

strikàtu : part.pass., estirpato ; 2 molto magro.

pollo.

strikazzjone : s.f., estinzione.

strippàtu: part.pass., eviscerato.

strìkuli : s.m.pl., varietà di erba campagnola.

striscià : v., strisciare.

strillà : v., urlare, émo strillàtu tàndo, abbiamo

strisciàta : s.f., atto dello strisciare.

urlato a lungo.

strìttu : part.pass., stretto.

strillàcciu : s.m., urlo.

strizzà : v., strizzare.

strillata : s.f., rimprovero.

stròliga : s.f., fattucchiera.

249

stròligu : s.m., indovino, mika fàccio u stròligu !,

strozzaprèti : s.m., tagliatelle.

non sono mica un indovino !

strozzu, prestare i soldi ad usura.

strommettà : v., strimpellare.

strozzu (a) : a usura ; loc., prestà li sòrdi a

strommettàta : s.f., atto dello

strucinà : v., trascinare.

stronà : v., intronare.

strucinùni (a) :, loc., senza mèta.

stronàta : s.f., intronata ; 2 scossone, ò pjàtu na

struffà : v., strofinare.

stronàta, ho preso uno scossone.

struffàsse: v., strusciarsi.

stronàtu : part.pass., intronato.

struffàta : s.f., strofinata.

strongà : v., troncare.

strufinà : v., strofinare.

strongàtu : part.pass., mozzato.

strufinàta : s.f., strofinìo.

strongekà : v., tagliare in malo

strùgghje : v., struggere.

strongekàtu : part.pass., tagliato

struppjà : v., storpiare.

strongekatùra : s.f., esito del tagliare

struppjàtu : part.pass., storpiato.

strongekone : s.m., uomo ridotto in

struppjatùra : s.f., storpiamento.

stronzàta , commettere una sciocchezza.

strùppju : s.m., storpio, ma ssì strùppju ? ma sei

stronzàta : s.f., sciocchezza ; fa na

storpio ?

strò(ù)nzu : s.m., persona malvagia .

struttu : s.m., lardo.

stroppu : s.m., ceppaia degli olivi.

struzzìnu : s.m., usuraio.

strozzà : v., strozzare.

struzzjòne : s.f., istruzione.

250

stu : pron.dim., questo.

sturdì : v.,stordire.

stucì : avv., così, in questo modo.

sturmuràle : s.m., strumento metallico costituito

stufà : v., stancare, annoiare.

da un manico con una parte metallica terminale,

stufàsse : v., annoiarsi.

utilizzato per togliere la terra dalla lama

stufàta : s.f.,quantità di legna contenibile in

dell’aratro.

stufu : part.pass., stufo.

sturnu : s.m., storno.

stukkà : v., stuccare.

sturtùra : s.f., ingiustizia .

stukkàtu : part.pa ss.,stuccato, émo stukkàtu lu

sturzà : v., stolzare.

mùru, abbiamo stuccato il muro.

stùrzu : s.m., sobbalzo, ò fàttu nu stùrzu, ho

stukkatùra : s.f., atto dello stuccare.

sobbalzato.

stukku : s.m., stucco.

stùtu : agg., furbo.

stummikùsu : agg., stomachevole.

stuzzikà : v., sollecitare.

stùpidu : s.m., stupido, sciocco.

stuzzikìnu : s.m., antipasto.

stuppìnu: s.m., stoppino.

stùzzja : s.f., furbizia.

stuppùsu : agg., stoppaccioso.

su : avv., sul.

sturà : v.,sturare, tòkka sturà u lavandìnu,

sua : agg.poss., suo.

bisogna sturare il lavandino.

sùbbeto : avv., subito.

sturàtu : part.pass., sturato.

subbì : v., subire.

sturatùra : s.f.,atto dello sturare.

subbillà : v., sobillare.

251

sùbbit(d)u : avv., subito.

suffértu : part.pass., sofferto.

subbìtu : part pass., subìto.

suffìtta : s.f., soffitta.

succède : v., accadere.

suffittà : v., soffittare.

succéssu : part.pass., accaduto, è ssucccéssu

suffìttu : s.m., solaio.

karghikkosa ? è successo qualcosa ?

suffjìttu : s.m., piccolo soffio.

succìma : avv., su in cima.

sùffju : s.m., soffio.

succissjone : s.f., eredità.

suffrì : v., soffrire, tòkka suffrì ttàndo, c’è molto

suciòtta : s.f., donna di facili costumi.

da tribolare.

sukkùrre : v., soccorrere,lat.succurrere.

suffrìttu : s.m., soffritto.

sukkùrzu : part.pass., soccorso.

sufìstiku : agg., sofisticato.

sucerìa : s.f., sporcizia.

suggirì : v., suggerire.

suciarìa : s.f., sporcizia.

suggiritore : s.m., suggeritore.

suciòttu : s.m., sporcaccione, è n gran zuciòttu, è

suggirìtu : part.pass., suggerito.

un vero sporcaccione.

suggizzjone : s.f., soggezione.

sùciu : agg., sudicio.

sughìttu : s.m., condimento.

suciùme : s.m., sudiciume.

sugna : s.f., grasso del maiale .

sudà : v., sudare.

sugnu : s.m., sogno, ò fàttu n brùttu sùgnu, ho

sudàtu : part.pass., sudato.

fatto un brutto sogno.

suddèllo : avv., là in fondo.

sugu : s.m., sugo.

252

suìcci : s.m.pl., terreni aridi e sassosi.

sup(e)ràtu : part.pass., superato.

suk(g)à : v., succhiare.

supèrbu : s.m., superbo, è n gran supèrbu, è un

suk(g)àtu : part.pass., succhiato.

gran superbo.

sukkjà : v., succhiare.

superkjerìa : s.f., prepotenza.

sukkjàtu : part.pass., succhiato.

supina ( a la) :bocconi.

sukkjòttu : s.m., bacio lascivo.

supirfìce : s.f., superficie .

sukùsu : agg.,sugoso.

supirficiàle : agg., superficiale .

sulìna : a la sulìna, loc., a solatio.

supirficiarménde : avv., in superficie .

sulitàrju : agg., solitario.

suppòne : v., supporre.

sùlu : agg., solo, ìssu sta sèmbre da sùlu, lui sta

supponènza : s.f., saccenza.

sempre da solo.

supprì : v., sopperire.

sumijjà : v., rassomigliare.

supprikà : v., supplicare.

sumijjànde : agg., simile.

sùpprika : s.f., supplica.

sumijjànza : s.f., somiglianza.

supprìme : v., sopprimere.

summjà : v., sognare.

supprissjòne : s.f., soppressione.

summjàtu : part.pass., sognato.

supprìzzju : s.m., supplizio , è stàtu n zupprìzzju,

sunnu : s.m., sonno.

è stato un supplizio.

sunnulènza : s.f., sonnolenza.

suppusizzjone : s.f., supposizione.

sup(e)rà : v., superare.

sùpuli : s.m.pl., cianfrusaglie.

253

suprà : avv., sopra.

suspittùsu : agg., sospettoso.

supràtu : part.pass., superato.

susta : s.f., sosta.

supriòre : agg., superiore.

sustà : v., sostare.

supriorità : s.f., superiorità.

sustakkìna : s.f., trave; 2 pugno.

supristizzjone : s.f., superstizione.

sustàtu : part.pass., sostato.

supristizzjùsu : agg., superstizioso.

sustinùtu : part.pass., sostenuto.

surdu : agg. e s.m., sordo, loc., è ssùrdu fràciu, è

sustitwì : v., sostituire.

sordo come una campana.

sustitùtu : s.m., sostituto.

surfùrju : agg., sulfureo.

sutarèlla : s.f., sudorazione a freddo.

surgu : s.m., solco.

sutisfà : v., soddisfare.

surzìttu : s.m., piccolo sorso.

sutisfàttu : part.pass., contento, ssi stàtu sutisfàttu

surzu : s.m., sorso.

? sei stato soddisfatto ?

suspéttu : s.m., sospetto.

sutisfazzjòne : s.f.,contentezza.

suspinzjone : s.f., sospensione.

suttijézza : s.f., sottigliezza.

suspirà : v., sospirare, n fa ardro ke ssuspirà, non

suttìle : agg., sottile.

fa altro che sospirare.

suttumissjone : s.f., sottomissione.

suspiràtu : part.pass., sospirato.

suttumìssu : part.pass., sottomesso.

suspìru : s.m., sospiro.

svamb(p)à : v., divampare.

suspittà : v., sospettare.

254

svamb(p)àta : v., vampata di calore; 2 alone di

svendolàta : s.f.,atto dello sventolare.

puzzo.

svendolàtu : part.pass., sventolato.

svànzike : s.f.pl., quattrini.

svendulìu : s.m., sventolìo.

svaporà : v., evaporare, a bbinzìna è svaporàta, la

sverdézza : s.f., agilità; 2 impresa facile, ài fàttu

benzina è evaporata.

na sverdézza, non c’è da vantarsi.

svaporata : s.f., vampata.

sverdone : s.m.,furbastro.

svaporàtu : part.pass., evaporato.

svérdu : s.m., furbastro, loc., fa lu svérdu, fare il

sveccià : v., sgranare (es.,una pannocchia).

svergognà : v., smascherare.

svecciatùru : s.m., sgranatoio.

svergognàtu : part.pass., smascherato.

svéjja : s.f., sveglia.

svergognatùra : s.f., atto dello smascherare.

svejjà : v., svegliare.

sverminà : v., sverminare.

svejjàsse : v., svegliarsi, te si svejjàtu ? ti sei

sverminàtu : part.pass., sverminato.

svegliato ?

svigurì : v., togliere vigore.

svejjàtu : part.pass., svegliato.

svigurìtu : part.pass., privo di forze.

svéjju : agg., sveglio.

svinà : v., svinare.

svendajjà : v., agitare a mò di ventaglio.

svinàtu : part.pass., svinato, émo svinàtu fino a

svendajjàtu : part.pass., agitato a mò di ventaglio.

ttùtta stamatìna , abbiamo svinato fino

svèndola : s.f., duro colpo.

stamattina.

svendolà : v., sventolare.

svingijjà : v., frustare con una bacchetta.

tutto

255

svingijjàta : s.f., colpo di bacchetta. svingijjà : part.pass.., frustato con una bacchetta. sviniméndu : s.m., svenimento. svinìsse : v., svenire. svinùtu : part.pass., svenuto. svirdìsse : v., sveltirsi; 2 divenire furbi. svirdìta : v., atto dello sveltirsi o del divenire furbi.. svirdìtu : part.pass., sveltirto. svjulinà : v., fare la spia. svjulinàta : s.f., spiata, jj’à fàtta na bbèlla svjulinàta, gli ha fatto la spia. svòjje : v., svolgere. svòrda : s.f., svolta. svordà : v., migliorare la propria vita. svordàtu : part.pass., che ha avuto successo. svordigà : v., ribaltare. svordu : part.pass., svolto.

T

svurdigà : > svordigà.

ta : prep., a.

256

tabbakkìnu : s.m., bracciante che lavora nel

talianu : agg., italiano.

settore del tabacco.

tamàndu : agg., enorme, è ttamàndu, è enorme.

tabbàkku : s.m., tabacco.

tàmmuru : s.m., tamburo.

taèlla : s.f., tavella.

tandìnu : pron.indef., un po'.

taellone : s.m., grossa tavella.

tanvà : v., appestare.

tajjà : v., tagliare, tòkka tajjà ll’èrba, bisogna

tànvu : s.m., puzzo terribile.

tagliare l’erba.

tàola : s.f., tavola.

tajjafjénu : s.m., lama a due tagli usata per

taolàta : s.f., cospicua adunata di commensali.

asportare dal pagliaio porzioni di paglia o di fieno.

taolétta (a) : loc., a ttaolétta : a tutto gas.

tajjènde : agg., tagliente.

taolone : s.m., grosso tavolo.

tajjòla : s.f., trappola.

tàppu : s.m., tappo, sto vìnu sa de tàppu, questo

tàjju : s.m., taglio.

vino sa di tappo.

tajjulìni : s.m.pl., tagliolini, tipo di pasta

tardamellone : s.m., persona imbranata.

alimentare.

tarìna : s.f., zuppiera di coccio.

tàkkja : s.f., scheggia di legno usata per fare

tarlàtu : part.pass., tarlato.

spessore.

tàrlu : s.m., tarlo.

takkurélle : s.m.pl., ritagli di legno usati per

tarpànu : s.m., avaro.

accendere il fuoco, ò mìssu e takkurélle llà lu

tàrtaru : s.m., tartaro; 2 agg., ignorante.

foku, ho messo le zeppe nel fuoco.

tassu : s.m., tasso; 2 s.m., persona solitaria.

257

tàstu : s.m., tasto ; loc., kapì la mmèrda a ttàstu :

tenàjje : pl.f., tenaglie.

non capire nulla.

ténda : s.f., tinta.

tàttu : s.m., bambino ( infantilismo ).

tendellà : v., tintinnare.

taulìnu : s.m., tavolo da cucina.

tené : v., tenere.

tàvola : s.f., antica unità di misura, corrispondente

teneràme : s.m., cartilagine.

a circa 0,3 ettari.

tèneru : agg., tenero.

tàzza : s.f., water closed, me ss’è tturàta a tàzza,

tènna : s.f., tenda, tòkka artirà e tènne, bisogna

si è otturato il mio water closed.

ritrarre le tende.

te : pron.pers. atono : ti.

téppa : s.f., furbacchione.

tègghja : s.f., teglia.

tèrmene : s.m., termine, confine.

tégne : v., tingere.

tigàme : s.m., tegame.

téka : s.f., baccello.

tìgna : s.f., malattia che produce prurito al cuoio

telàjju : s.m., telaio.

capelluto ; 2 ostinazione.

telefenàta : s.f., telefonata.

tìgne : v., tingere.

telèfenu : s.m., telefono.

tignùsu : agg., ostinato.

telone : s.m., tendone.

tìkkju : s.m., tic nervoso.

temberà : v., temperare.

tìjju : s.m., tiglio.

temberàtu : s.m., bevanda di vino e acqua.

tìmbanu : s.m., timpano.

témbu : s.m., tempo.

timbirìnu : s.m., coltellino.

258

tìmbru : s.m., timbro.

tìsiku : s.m., tisico.

tina : s.f., tino.

tistimognànza : s.f., testimonianza.

tinàcciu : s.m., tino.

tistimògnu : s.m., testimone, c’ò i tistimògni, ho i

tindu : part.pass., tinto.

testimoni.

tindurìa : s.f., tintoria.

tìstu : pron. dim. masch., codesto ( pl. tìsti femm.

tinga : s.f., tinca.

sing. tésta, pl. téste ).

tìngu : agg., morto ; loc., tìngu de patùllu , morto

tìtulu : s.m., titolo.

stecchito.

toàjja : s.f., tovaglia.

tìngulu : s.m., gioco infantile.

tògu : agg., molto interessante.

tinìcciu : agg., tenace, è ttàndu tinìcciu, è molto

tokkà : v., toccare ; 2 v. intr., capitare ; prov., a

tenace.

kki ttòkka non ze ngrùgni : uno per uno non fa

tinùta : s.f., grossa proprietà fondiaria.

male a nessuno ; prov. , tòkka sta attènte a li mési

tirà : v., tirare.

ko la èrre : occorre fare attenzione alle bizze

tirabbuciò : s.m., cavatappi.

climatiche dei mesi il cui nome contiene la lettera ‘r’.

tiràta : s.f., faticata.

tòkka : v.impers., bisogna, tòkka magnà, bisogna

tiràtu : part.pass., tirchio.

mangiare.

tirrìbbile : agg., terribile.

tokkàta : s.f., ictus, c’à aùta na tokkàta , ha avuto

tirrisìna : nome proprio, Teresa.

un ictus.

259

tokkàtu : s.m., demente.

tosorà : v., tosare.

tòkku : s.m., pezzo.

tòssa : s.f., tosse, m’è vvinùta a tòssa, mi è venuta

tomàra : s.f., tomaia.

la tosse.

tòmmola : s.f., tombola.

tostu : agg., tosto.

tònika : s.f., tonaca, abito talare.

totésku : s.m., tedesco.

tònu : s.m., tono.

tòtuli : s.m.pl., torsoli del mais.

tòpaceka : s.f., talpa, ò mmazzàtu na topacéka,

tovàjja : s.f., tovaglia.

ho ucciso una talpa.

tozzu : s.m., tozzo di pane ; agg., robusto.

tòrce : v., torcere.

tradùce : v., tradurre.

torcibbudèlla : s.m., peritonite.

traerzà : v., attraversare.

torkjà : v., torchiare l’uva.

traérzu ( a ) : loc., a ttraérzu : al rovescio.

torkjàtu : part.pass., torchiato.

tradùttu : part.pass., tradotto.

tòrkju : s.m., torchio enologico.

traduzzjone : s.f., traduzione.

torménd(t)u : s.m., tormento.

traffikà : v., trafficare; 2 compiere attività poco

tornakùndu : s.m., tornaconto.

lecite.

tortoràta : s.f., bastonata.

traf(f)ikìnu : s.m., commerciante di bestiame.

tortorélla : s.f., tortora.

traffikone : s.m., faccendiere, ìssu è n gran

tortu : s.m., torto.

traffikone, lui è un gran faccendiere.

toru : s.m., toro.

trakant(d)one : s.m., angolo di un muro.

260

trasfirì : v., trasferire.

traspòrtu : s.m., trasporto.

trakkagnòttu : s.m., uomo basso e grasso.

trastullàsse : v., perdere tempo.

trakòllu : s.m., tracollo.

trastullàtu : part.pass., trastullato.

tramézzu : s.m., fondello, muro divisorio, émo

trastùllu : s.m., perdita di tempo.

fàttu n tramézzu, abbiamo edificato un moro

tratando : avv., frattanto.

divisorio.

trattàbbile : agg., trattabile.

trangià : v., tranciare.

tràu : s.m. trave, s’è spakkàtu n tràu, si è

trangiàta : s.f., trancio.

spaccata una trave,.

trangiàtu : part.pass., tranciato.

travàjju : s.m., travaglio, dolore del parto o dolore

trangìtu : agg., magro.

severo in genere ; 2 gabbia per tenere fermi i

tranvà : v., scalciare di bovini ed equini con le

grossi quadrupedi per la ferratura.

zampe posteriori.

traverzone : s.m., forte vento.

tranvàta : s.f., calcione.

tra(v)ùssa : s.f., forte tramontana; 2 gran

trascinùni ( a ) : loc., a trascinùni : trascinando,

confusione, ke ttraùssa !, che confusione !

muovendosi a fatica.

treàto : s.m., teatro.

trasindì : v., sentire velatamente.

trébbja : s.f., trebbiatrice.

traskuratàgine : s.f., trascuratezza.

tregghjà : v., girare.

trasportà : v., trasportare.

trégghja : s.f., carro senza ruote, con slitte di

trasportàtu : par.pass., trasportato.

legno, da trainare sulla neve; 2 slitta.

261

tregghjàtu : part.pass., girato.

trokku : s.m., troguolo, abbeveratoio per maiali,

trìbbju : s.m., trivio.

s’è rrùttu lu trokku, si è rotto il troguolo.

tribbulà : v., tribolare, kwànno tòkka tribbulà pe

tròmma : s.f., tromba, ant.ted.trumba.

kkambà !, quanto bisogna tribolare per vivere !

trommòna : s.f., donna corpulenta.

tribbulàtu : part.pass., sofferente.

tronà : v., tuonare.

tribbulazzjone : s.f., tribolazione.

tronu : s.m., tuono.

trillàsse : v., girarsi.

troppu : avv., troppo.

trìllu : s.m., giro.

tròscia : s.f., fossa con acqua sudicia in cui si

trippa : s.f., pancia.

facevano stare un tempo i maiali.

trippjédi : s.m., treppiede, mettémo u kallàru su u

trùscia (in) : loc., a zonzo, jjì n trùscia,

trippjèdi, mettiamo il paiolo sul treppiede.

girovagare.

tristapèlle : s.m., ragazzino scatenato.

trùfju : agg., torbido.

trìstu : agg., cattivo, lat.tristis e lat.pop.tristus.

trukkà : v., truccare.

tritéllu (a) : loc., povero in canna.

trukkàtu : part.pass., truccato.

trivèlla : s.f., succhiello di grosse dimensioni.

trùkku : s.m., trucco.

troà : v., trovare ; prov., si ppjòe tèrra tròa : a

truscéllu : s.m., ruscello.

tutto c’è rimedio, loc., troà lloku, fermarsi in

tua : agg. e pron. poss. mach. e femm., tuo, tua,

qualche posto.

tuoi e tue.

troàta : s.f., trovata.

tubbolàre : s.m., tipo di pneumatico da bicicletta.

262

tùbbu : s.m., tubo.

turkinétta : s.f., orecchino da uomo, indossato di

tummìnu : s.m., tombino.

solito dagli anziani capifamiglia.

tummulìttu : s.m., persona piccola e grassa.

turtùru : s.m., bastone robusto e nodoso, se n te

tùndu : agg., tonto ; prov. , li tùndi n déono jjì n

ne vàj kkjàppo u turtùru, se non te ne vai afferro

gìru : per gli ingenui non c’è spazio.

il bastone.

tunnìnu : s.m., tipo di lima ; 2 qualità di ferro.

tussì : v., tossire.

tùnnu : agg., tondo.

tùttu : agg.indef., tutto, lat.totus.

tùnvu : s.m., tonfo.

tuzzikà : v., solleticare.

tunzìlle : s.f.pl., tonsille, me so ffàttu e tunzìlle,

tùzziku : agg., che soffre il solletico.

sono stato operato alle tonsille.

tuzzìttu : s.m., piccola porzione; 2 piccolo

turà : v., turare.

escremento.

turàtu : part.pass., turato. turàcciu : s.m., turacciolo. turbà : v., turbare. turbaméndu : s.m., turbamento. turbàtu : part.pass., turbato. turcikòllu : s.m., torcicollo. tùrdu : s.m., tordo.

263

U

ùlciola : s.f., ulcera.

u : il, articolo maschile.

umà : v., trasudare.

ùa : s.f., uva.

umàtu : part.pass., trasudato.

uaccìna : s.f., uva dai chicchi grandi e succosi.

u(o)lìa : s.f., oliva, sémo jjìti a kkòjje olìa, siamo

ubbitìlli : s.m.pl., erbacce.

andati a raccogliere le olive.

ubbi(d)tjénza : s.f., obbedienza.

umbriagà : v., ubriacare.

ubbìtu : s.m., bagolaro.

umbriaghézza : s.f., sbornia.

ubbjéta : s.f., bietola.

umbriàgu : agg., ubriaco.

ùffa ( a ) : loc., a uffa : inutilmente.

umbrùsu : s.m., permaloso.

ufficìna : s.f., officina meccanica, u fju mia à

umendà : v., aumentare di prezzo.

apértu n’ufficìna pe le màkine, mio figlio ha

umendàtu : part.pass., aumentato di prezzo, è

aperto un’officina per riparare le automobili.

umendàtu tùttu, è aumentato tutto di prezzo.

uffìciu : s.m., ufficio , lat.officium.

uméndu : s.m., aumento.

uffizzju : s.m., messa per i defunti.

umìttu : s.m., omino.

ùgne : v., ungere, lat.ungere.

ummillìkulu : s.m., ombelico.

ugurà : agg., augurale.

ùm(m)itu : agg., stufato ; 2 umido.

ugùrju : s.m., augurio, auspicio.

ùmmuru : agg.e s.m. , umbro.

ukkjìttu : s.m., occhiolino ; loc., fà ll’ ukkjìttu,:

unc(g)ikàta : s.m., colpo di artiglio..

strizzare l’occhio, ammiccare.

264

ùnc(g)iku : s.m., artiglio.

urtikèlla : s.f., secondo la credenza popolare, il

uncinànu : loc., jjì a uncinànu, invecchiarsi.

girone peggiore dell’inferno, posto oltre 1000 km

undaròla : s.f., oliera per arrosto.

più in basso dello stesso.

ùndu : part.pass., unto.

ùrtu : s.m., fastidio, loc., ùrtu de nèrvi, fastidio.

ùniku : agg., unico, esclusivo, lat.unicus.

urzolu > urghjolu.

ùnnici : agg.num.,undici, a ppallone se jjòka in

ùsci ùsci ! : incitamento alle pecore.

ùnnici, a calcio si gioca in undici.

usciolu > uscìttu.

unu : agg.num., uno.

uscìttu : s.m., sportellino nel mezzale della botte;

ùrdimu : agg., ultimo, lat.ultimus.

2 sponda posteriore del carro.

urgènde : agg., urgente.

ùsu : s.m., costume, usanza.

urghjolu : s.m., orzaiolo.

usurà : v., logorare.

urlà : v., gridare.

usuràtu : part.pass., usurato.

urlìttu : s.m., cantuccio del pane.

utoppisìa : s.f., autopsia.

ùrlu : s.m., urlo.

ùtru : s.m., utero.

ùrmu : s.m., olmo.

utunnàle : agg., autunnale .

uropèo : agg., europeo.

utùnno : s.m., autunno.

urtà : v., innervosire.

uvétta : s.f., uva passa, usata per i dolci.

urtàtu : part.pass., innervosito.

uzuolu : s.m., sughero.

265

uzzjùsu : agg., ozioso.

266

V

vàlidu : agg., valido.

va ! : esclam., : guarda !

valìggia : s.f., valigia.

vacià : v., baciare.

valindìna : nome proprio, Valentina.

vaciàtu : part.pass., baciato.

vàlla : s.f., sacco di iuta, na vàlla de fjénu, un

vacìle : s.m., bacinella.

sacco di fieno.

vaétta : s.f., asola; 2 piccola ferita.

vallà : v., ballare.

vàgghjà : v., passare al vaglio.

vallétta : s.f., sacchetto di iuta.

vagnà : v., bagnare.

vallu : s.m., ballo.

vàgnu : s.m., bagno.

vambàta : s.f., vampata.

vaìme : s.m., foraggio.

vangaràcciu : s.m., panca malandata.

vàjja : s.f., vaglia postale .

vanìjja : s.f., vaniglia.

vajjà : v., vagliare.

vànka : s.f., panca.

vajjòlu : s.m., vaiolo.

vàrba : s.f., barba, tòkka fàsse a vàrba tùtte e

vàjju : s.m., vaglio, lat.vallus.

matìne, bisogna tagliarsi la barba ogni mattina.

vàkka : s.f., mucca da latte.

varbàja : s.f., guanciale del maiale .

vakkàru : s.m., guardiano di bovini.

varbjéri : s.m., barbiere.

vàku : s.m., acino ; becchime per animali.

vàrga : s.f., opificio in cui si batteva la lana.

valé : v., valere, lat.valere.

vargà : v., battere.

vàlia : s.f., balia.

varjà : v., variare.

267

varjànde : s.f., variante.

palpitazioni cardiache quotidianamente.

varjàtu : part.pass., variato.

vattilàrdu : s.m., battilardo.

varkone : s.m., catasta di covoni di grano.

vattimùru : s.m., gioco infantile .

vàrvola : s.f.,valvola.

vattokkju : s.m., batocchio della campana.

varzànu : agg., imprevedibile.

vattùtu : s.m., lardo battuto.

vàrzere : s.m., valzer.

vazzànu : toponimo, Bazzano.

varzòttu : agg., moscio.

ve : pron.recipr., vi.

vassàllu : agg. e s.m., birbone.

vé ? : interiez. , : giusto ?

vassojju : s.m., vassoio, n vassojju de pàste, un

vecetà : v., vegetare.

vassoio di bignè.

vecetazzjone : s.f., vegetazione.

vàssu : agg., basso.

vedé : v., vedere.

vastarderìa : s.m., orfanatrofio.

vefàna : s.f., befana.

vastàrdu : agg., orfano, trovatello.

végghja : s.f., vigilia.

vàstu : s.m., basto.

vegghjà : v., vegliare.

vasu : s.m., vaso.

végna : s.f., vigna.

vàttici : s.m.pl., strumento usato nella

veìku(o)lu : s.m., veicolo.

settimana santa.

vekkamortu : s.m., becchino.

vattik òre : s.m., palpitazioni cardiache,

vèkkja : s.f., anziana.

c’ìa lu vattikòre tùtte e sére, aveva le

vekkjàra : s.f., vecchiaia.

268

vékkju : s.m., vecchio, anziano ; prov., li vékkji

véna : s.f., avena.

mòrono de tre ccì : katàrru, kòrbu e kakarèlla :

venardì : s.m., venerdì, de venardì se màgna o

tra le cause più frequenti di mortalità senile si

pésce, il venerdì si mangia il pesce.

annoverano il soffocamento, l’ictus e le malattie

vénce > vince.

intestinali ; loc., vékkju antìku, antenato.

vénda : s.f., vizio, loc., dà le vénde, viziare.

vékku : s.m., caprone; 2 cornuto.

vendaròla : s.f., mantice per attizzare il fuoco ; 2

velàngia : s.f., bilancia.

voltagabbana.

velangìna : s.f., piccola bilancia.

vendarone : s.m., forte vento.

velangìnu : s.m., asse di un carro al quale si

vendàta : s.f., colpo di vento.

attaccano gli equini.

vèndo > véndu..

velénu : s.m., veleno, lat.venenum.

vèndola : s.f., ventola di raffreddamento.

velénusu : agg., velenoso.

vendréska : s.f., pancetta, masséra ce magnàmo

velétta : s.f., fazzoletto da donna.

a vendréska, questa sera mangeremo la pancetta.

vellégna : s.f., vendemmia.

vendricìna > vendréska.

vellegnà : v., vendemmiare, jjémo a vvellegnà ,

véndu : s.m., vento.

andiamo a vendemmiare.

vènere> venardì.

vellembjà (-mmjà) > vellegnà.

vénne : v., vendere.

vellézza : s.f., bellezza.

vèrbu : s.m., verbo, lat.verbum.

vélu : s.m., malattia del vino; 2 velo.

verdéllu : s.m., qualità di uva.

269

vergàru : s.m., capo dei pastori.

l’amante di mia moglie all’interno della mia

vergogne : s.f.pl., parti intime del corpo umano.

abitazione.

vèrmene : s.m., verme.

vèrru : s.m., verro.

vèrmutte : s.m., vermuth, su lo dorge ce va lu

verzà : v., versare.

vèrmutte, il dolce andrebbe guarnito con il

verzàta : s.f., atto del versare.

vermuth.

vérzu : s.m., verso.

vèrna : s.f., grano da semina.

vésku : s.m., vescovo.

vernàccia : s.f., vino dolce di Cannara (PG).

vestarèlla : s.f., piccola veste.

vernajjòlu : agg., invernale.

veterinàjju (-aru) : s.m., veterinaio.

vernaròla : s.f., melone bianco.

viagghjà : v., viaggiare.

v(b)erone : s.m., pasto dei maiali.

viakrùci(sse) : s.f., via Crucis.

verrétta : s.f., berretto.

vìfera : s.f., vipera.

vertàccia : s.f., bisaccia .

vifirìni : s.m.pl., solchi o crepe di montagna piene

vertàcciu : s.m., gozzo, émo rrimbìtu u vertàcciu,

di neve gelata.

abbiamo riempito il gozzo.

viggìlja : s.f., vigilia, fà vviggìlja, astenersi dal

vèrte : s.f., bisaccia del frate cercatore.

consumo delle carni in occasione della vigilia di

vertone : s.m., drudo, amante della moglie, c’ò

qualche festività.

troàtu u vertone drèndo kàsa, ho sorpreso

vignaròla : s.f., carro con asse a due ruote. v(b)ikkìnu : s.m., becchino.

270

vikkjerétta : s.f., bicchiere da cantina, che si

vingìja : s.f., verga flessibile.

lasciava sotto la botte

vingjàta : s.f., colpo inferto con una verga.

per raccoglierne le

eventuali gocce cadenti.

vìng(k)ulu : s.m., asta di olmo dell’aratro.

vikkjéri : s.m., bicchiere.

v(e)inì : v.,venire.

vikkjìttu : s.m., vecchietto.

v(e)inidì : v., benedire.

vikkùta : s.f., piccola pizza pasquale.

v(e)inidizzjòne : s.f., benedizione.

vikkutélla : s.f., uva pizzutella.

vìnu : s.m., vino ; prov. , o vìnu è la pòccja de li

vilàngia : s.f., bilancia.

vékkji : il vino è salutare in età senile ; prov. , pe

villùtu : s.m., velluto ; prov., anke lo pane de

ssa mmartìnu se stappa la vòtte de lo vìnu : per

villùtu n va jù sénza ajjùtu : ogni cosa

S.Martino (11 novembre) si assaggia il vino

richiede il suo impegno.

nuovo.

vìmmini : s. m. pl., cesto di vimini.

vinìttu : s.m., vino di scarsa consistenza.

vindilà : v., ventilare.

vinzàndu : s.m., vino liquoroso fatto con uva

vindilazzjone : s.f., ventilazione.

passita, o vinzàndu te mbrjàka, il vinsanto può

vindrìkkju : s.m., ombelico, c’ài u vindrìkkju

ubriacare.

skupértu, hai l’ombelico scoperto.

violìnu : s.m., violino; 2 sedere.

vindùsu : agg., ventoso.

vìra : s.f., tacchina.

vinènzja : s.f., qualità di grano da semina.

virdùra : s.f., vegetazione.

vingènzu : nome proprio, Vincenzo.

virèste : s.f., qualità di grano da semina.

271

virgìglio : s.f., qualità di grano da semina.

vistì : v., vestire.

virginèlla : s.f., ragazza spocchiosa.

vistìsse : v., vestirsi.

virginèlle : s. f. pl., budella di vitello.

vistìtu : part.pass.e s.m., vestito.

virgugnùsu : agg., vergognoso.

vistùcia : s.f., fieno di prato.

virminùsu : agg., che contiene vermi, o kàciu è

vitellone : s.m., manzo adulto.

vvirminùsu, il formaggio con tiene dei vermi.

vitéllu : s.m., vitello.

viròti : toponimo, Beroide.

vitrjolu : s.m., vetriolo per viti.

virrìk (g)a : s.f., ruga della pelle.

vittùra : s.f., trasporto ; loc., fà na vittùra :

virrocciàta : s.f., carico di un barroccio.

trasportare, lat.vectura.

virrocciu : s.m., barroccio.

vizzjà : v., viziare.

vìru : s.m., tacchino, arvirà la vìra, ridare il

vìzzju : s.m., vizio.

tacchino alla tacchina.

vizzjùsu : agg., vizioso.

virzillìnu : agg., giovanile.

vizzòku : agg., bigotto, baciapile.

visàcce : s.f.pl., bisacce di cuoio che si legavano

vjàciu : nome proprio, Biagio.

alla sella del mulo.

vjàda : s.f., biada.

visavì : s.m., grande armadio da camera.

vjakkerìa : s.f., vigliaccheria.

vìsciola : s.f., amarena.

vjàkku : s.m., vigliacco, è n gràn vjàkku, èun

vìsku : s.m., vischio.

gran viglia cco.

vissàna : s.f., razza di pecore.

vjangarìa : s.f., biancheria.

272

vianghélla : s.f., albero a cui si maritava la vite.

vokkàccia : s.f., bocca amara.

vjàra : s.f., grosso vaglio per cereali.

vokk(a)ccione : s.m., pettegolo.

vjastima : s.f., bestemmia.

vokkàjju : s.m., orlo di un recipiente.

vjastimà : v., bestemmiare.

vokkàle : s.m., boccale.

vjàta : s.f., biada.

vokkalétta : s.f., piccolo boccale da cantina.

vjòkka : s.f., chioccia ; 2 orologio impreciso.

vokkegghjà : v., boccheggiare.

vjùnzu : s.m., bigoncio.

vokkonàta : s.f., boccone, na vokkonàta de kàciu,

vjùre : s.f.pl., palpebre, loc., kalà le vjùre, morire.

un boccone di formaggio, loc., fà na vokkonàta ,

voccétta : s.f., gioco infantile; 2 gioco che si

ingoiare in un sol boccone,

pratica nel biliardo, senza stecche.

vokkòne : s.m., boccone.

vòccia : s.f., boccia.

volà : v., volare.

vocciàta : s.f., colpo di boccia .

volàta : s.f., volo.

voccione : s.m., bottiglione.

volàtu : part.pass., volato, u céllu è vvolàtu vìa, il

vòe : s.m., bue.

passero è volato via.

vòjja : s.f., voglia ; 2 ‘voglia’ sul corpo di donne

volatùra : s.f., volo di uccello.

incinte, c’à na vòjja su na kjàppa, ho una voglia

volé : v., volere ; prov., a na cèrta età ce vòjjono

su una natica.

tre ccì : kallu, karézze e kòmmitu : da vecchi

vòkka : s.f., bocca.

occorrono tre cose che iniziano per “c” : calore,

vokkàcce : s.f.pl., smorfie.

affetto e orinale sempre vicini, lat.volere.

273

vollétta : s.f., chiodino; 2 bolletta da calzolaio.

vottegghjà

:

v.,

essere

preso

vorbe : s.f., volpe ; fùrbu komme na vorbe de

intermittente.

vòrda : s.f., volta.

votték(g)a : s.f., bottega; 2 chiusura lampo dei

vordà : v., girare.

pantaloni.

vordarékkje : s.m., vomere girevole dell’ aratro.

vottone : s.m., bottone.

vordàsse : v., girare.

vottu :

vordastòmmiku : s.f., nausea.

capitombolo, à fàttu n vottu, ha fatto un

vordàtu : part.pass., voltato.

capitombolo.

vordi(e)kà : v., rivoltare.

vòtu : agg., vuoto.

vord(e)ikàta : s.f., atto del rivoltare.

votu : s.m., voto.

vord(e)ikàtu : part.pass., rivoltato.

vòzza : s.f., bozza, c’ìa na vòzza su a kapòccia ,

vordicìna : s.f., soffitto a volta.

aveva una bozza in testa.

vòtta : s.f., colpo, percossa, botta.

vr(a)cciàle : s.m., bracciale .

vottà : v., colpire con le corna di ovini e caprini.

vr(a)cciànde : s.m., bracciante agricolo.

vottàru : s.m., bottaio.

vràcciu : s.m., braccio.

votte : s.f., botte.

vracére : s.m., braciere.

vottegànde : s.m., negoziante.

vràcia : s.f., brace.

vottegàru > vottegànde.

vraciòla : s.f., bistecca.

s.m., tracollo; 2

da

dolore

esplosione; 3

vrakàjja : s.f., frasca dell’olivo.

274

vràke : s.f.pl., brache.

vwàndri : pron.pers., voi altri.

vràngu : s.m., branco.

vùcia : s.f., buca.

vrékka : s.f., granello, m’è jjìta na vrékka

vucìa : s.f., bugia.

sull’okkju, mi è andato un granello nell’occhio.

vuciàrdu > vucione.

vrìcita : nome proprio, Brigida.

vuciòne : agg., bugiardo.

vrillà : v., brillare.

vùciu : s.m., buco ; 2 fortuna, c’à n gran vùciu de

vrillandìna : s.f., brillantina.

kùlu, è molto fortunato.

vrìllu : agg., ubriaco.

vùffu : agg., buffo.

vrinikkjà : v., nevischiare.

vwi : pron.pers.,voi.

vrinikkjàta : s.f., nevicata di fiocchi minuti.

vukkungìllu : s.m., spuntino delle ore 10,30

vrìskola : s.f., briscola.

mattutine.

vròkka : s.f., brocca, te tiro na vròkka su la

vùlu : s.m., volo.

kapòccia, ti tiro una brocca in testa.

vulùtu : part.pass., voluto.

vrokkétta : s.f., brocca per trasportare l’acqua da

vùra : s.f., bure, asse di le gno dell’aratro.

una fonte.

vurzùtu : part.pass., voluto.

vrukkìttu : s.m., piccola brocca.

vùsku : s.m., grosso cespuglio.

vrokkone : s.m., grande otre per contenere l’olio.

vussà : v., bussare ; 2 picchiare.

vrùttu : agg., brutto.

vussàtu : part.pass., bussato ; 2 picchiato.

vu : pron. recipr., voi.

vutéllu : s.m., budello ; 2 tubo.

275

vuttìja : s.f., bottiglia. vuttjòla : s.f., piccola bottiglia.

276

Z

zàppa : s.f., zappa, zàppa tiratora, grande mestolo

zàffu : s.m., gioco infantile, praticato con

in ferro per mescolare la calce nella fossa.

bastoncini di legno di sambuco e stoppa.

zappà : v., zappare, tòkka zzappà ll’ortu, bisogna

zàgana > zaganèlla.

zappare l’orto.

zaganèlla : s.f., noia, ke zzaganèlla ! che noia !

zappaccèttu : s.m., zappa a due penne.

zakkarùsu : agg., sudicio.

zappétta : s.f., motozappa.

zàkku(i)ru : s.m., sporcizia ; 2 pallina di sterco.

zappìttu : s.m., zappa per ortaggi.

zallu : s.m., zotico, ma ggwàrda se kke zzàllu !

zappone : s.m., zappa per scavare.

che razza di zoticone !

zaravàjju : s.m., impiccio.

zàmba : s.f., zampa.

zazzà : avv., subito.

zambàta : s.f., calcio.

zàzzera : s.f., taglio dei capelli.

zambatone : s.f., calcio.

zékkera : s.f., zecca.

zambettà : v., sgambettare.

zéngheru : s.m., zingaro.

zambìttu : s.m., zampa di maiale .

zengherùme : s.m., sudiciume.

zàmbu > zambìttu.

zéppa : s.f., cuneo; 2 difficoltà, longob.*zippa,

zammarùgu : s.m., fusto di mais.

punta.

zàna : s.f., nastro.

zeppà : v., spingere.

zànduli : s.m.pl., sandali.

zéppole de san giusèppe

: s.m.pl., dolce

carnevalesco.

277

zeppone : s.m., legno secco da ardere.

zitellone : s.m., scapolo in età avanzata.

zézzika : s.m., furbo, è na gran zézzika, è un gran

zittà : v., zittire.

furbacchione.

zittàsse : v., tacere.

zìa : s.f., zia; 2 prostituta.

zittàta : s.f., atto dell’imporre il silenzio.

zibbidèi : pl.m., testicoli.

ziu : s.m., zio.

ziguzzàgu : s.m., erpice.

zòkkola : s.f., prostituta.

zikjèlle : nome proprio, Ezechiele.

zokkolona : s.f., prostituta.

zikku (a) : loc., a zzìkku : a indovinare.

zòkkulu : s.m., zoccolo ; 2 battiscopa.

zinalàta : s.f., grembialata.

zombà : v., saltare.

zinàle : s.m., grembiale.

zombafossu (a) : loc., karzùni a zzombafossu :

zinna : s.f., mammella.

pantaloni arrotolati fino alle ginocchia .

zipèppe : s.m., vaso da notte.

zombettà : v., saltellare.

zìppu : agg., zeppo.

zorfonà : v., solforare la botte.

zippurìllu : s.m., legnetto.

zorfonàta : s.f., atto del solforare la botte.

zìppuru : s.m., cordino tirando il quale di avviava

zorfonèllu : s.m., fiammifero di legno.

un mototre a scoppio.

zòzza : s.f., donna di facili costumi, kwélla è na

zìrru : s.m., fusto metallico, émo rrimbìtu lu

gran zozza, quella è una donnaccia.

zzìrru de nàffetta , abbiamo riempito il fusto di

zozzarìa : s.f., sudiciume.

nafta.

zozzòne : s.m., sudicione.

278

zùgheru : s.m., sughero.

zuzzùme : s.m., sudiciume.

zukkétta : s.f., zucca. zukkettone : s.m., violento pugno inferto in testa a mò di martello; 2 persona calva. zukkìttu : s.m., baschetto. zùkkuru : s.m., zucchero. zùkuru : s.m., sughero. zùmbu : s.m., salto. zùnzu : s.m., zonzo. zuppa : s.f., noia ; 2 zuppa inglese. zuppà : v., bagnare. zùppu : agg., bagnato; loc. zuppu kolènde, bagnato fradicio. z(o)ùrfu : s.m., zolfo, lat.sulphur. zurfurìllu : s.m., fiammifero di legno. zurlà(ne) : v., burlare. zutikone : s.m., zotico. zùzzu : agg., sudicio. zuzzumàjja : s.f., sudiciume.

279