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Neoassunti 2015/16 Il bilancio di competenze iniziale

Versione del 18/01/22

FORMAZIONE NEOASSUNTI 2015/2016

Sommario Sommario Sommario.....................................................................................................................................................1 Introduzione.................................................................................................................................................2 La guida per la compilazione del Bilancio di Competenze........................................................................2 A cosa serve il Bilancio.............................................................................................................................2 Indicazioni per la compilazione................................................................................................................3 Il Bilancio di Competenze online..............................................................................................................3 I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO (Didattica).....................................................4 II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE SCOLASTICA (Organizzazione)................10 III.

AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità).......................14

FORMAZIONE NEOASSUNTI 2015/2016

Introduzione Il Bilancio di Competenze è l’attività che dà avvio al percorso formativo del docente neoassunto sulla base del nuovo quadro normativo previsto per il periodo di prova (Legge 107/2015, DM 850/2015 e CM 36167/2015). Elaborare un proprio Bilancio di Competenze, nel contesto di questa azione formativa, significa promuovere un momento di riflessione professionale in forma di auto-valutazione sulla propria professionalità , in collaborazione con il docente tutor e con il supporto dello schema di seguito presentato. L’obiettivo di questa attività è di consentire al docente neoassunto di connettere le esperienze maturate in precedenti ambiti professionali e personali, per fare il punto sulle competenze possedute e su quelle da potenziare. A questa fase farà seguito l’elaborazione di un Patto formativo, da condividere con il tutor e il dirigente scolastico (art. 5, DM 850/2015; art. 4, CM 36167/2015), utile a delineare alcuni impegni e percorsi formativi per migliorare la propria professionalità nel contesto della scuola in cui si opera. L’attività guidata per la realizzazione del Bilancio di Competenze non assume un carattere valutativo (di cui tratta invece l'articolo 4 del DM 850 cit.), ma è finalizzata alla costruzione di un dispositivo pedagogico in grado di fare emergere la percezione di autoefficacia del docente rispetto ad alcune delle complesse funzioni che è chiamato a svolgere durante il proprio lavoro.

La guida per la compilazione del Bilancio di Competenze Per facilitare la riflessione sulle proprie competenze, di seguito viene fornito uno schema-guida in cui sono rappresentate alcune delle principali funzioni del lavoro docente, raggruppate in 3 AREE: I. INSEGNAMENTO (DIDATTICA) II. PARTECIPAZIONE alla vita SCOLASTICA (ORGANIZZAZIONE) III. FORMAZIONE CONTINUA (PROFESSIONALITA’) che rappresentano le dimensioni “generative” delle diverse competenze che il docente interpreta ed esprime nell’esercizio quotidiano della sua professione. Ciascuna area si articola in alcuni Ambiti di competenza, a loro volta scanditi in Descrittori derivati dalla letteratura nazionale ed internazionale, opportunamente adattati per il contesto del nostro Paese, alla luce del quadro normativo vigente (TU 297/1994; CCNL 2006-2009; Legge 107/2015 e DM 850/2015). Ai descrittori sono affiancate delle domande guida, utili come stimolo di riflessione.

A cosa serve il Bilancio A partire dalle riflessioni sviluppate nel Bilancio di competenze iniziale e nel Patto formativo, durante la fase Peer to peer il tutor potrà aiutare il docente neoassunto a comprendere meglio il proprio stile di insegnamento, anche al fine di potenziare gli ambiti di competenza su cui si desidera lavorare maggiormente. Il Bilancio in uscita (art. 5, DM 850/2015) consentirà successivamente di procedere ad una riflessione più approfondita, sulla base di quanto delineato, sperimentato e documentato nel portfolio formativo, per migliorare la propria professionalità nelle diverse dimensioni analizzate.

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In sintesi, una elaborazione accurata del Bilancio di competenze consente di: - precisare gli elementi sui quali far convergere l’attenzione del tutor e del neo-assunto nella fase Peer to peer e nella elaborazione del portfolio; - predisporre una documentazione didattica chiara e pertinente da inserire nel portfolio digitale, al fine di individuare i cambiamenti necessari a migliorare il proprio agire professionale; - agevolare la preparazione della fase istruttoria curata dal tutor di fronte al Comitato di Valutazione, in ordine al percorso formativo e professionale del neo-assunto (art. 13, DM 850, 2015) - personalizzare l’attività formativa ai fini della predisposizione del patto per lo sviluppo professionale (art. 5, comma 3 DM 150/2015).

Indicazioni per la compilazione I Descrittori sui quali si chiede di riflettere sono stati pensati unitariamente, con lievi differenziazioni per 4 diverse tipologie di docente, riferite alle funzioni e al grado di scuola in cui sono chiamati ad insegnare (scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado, sostegno). Laddove non diversamente specificato i Descrittori sono rivolti a TUTTI gli insegnanti. Aiutandosi con le domande guida associate ai descrittori, si chiede al docente neoassunto di posizionarsi rispetto alla percezione personale di competenza su tre livelli: 1) ho l'esigenza di acquisire nuove competenze; 2) vorrei approfondire alcuni aspetti; 3) mi sento adeguato al compito Per ciascuno degli Ambiti di competenze è richiesto al docente di prendere in considerazione da uno a tre Descrittori e, con l’aiuto delle domande guida, di elaborare un testo discorsivo di massimo 2.000 battute, per descrivere e sintetizzare le ragioni del proprio posizionamento rispetto ai livelli di competenza percepiti.

Il Bilancio di Competenze online Il docente neoassunto, con il supporto del tutor, procede alla compilazione dello schema di bilancio utilizzando il modello di seguito allegato. Successivamente, il contenuto elaborato dovrà essere riportato nell’equivalente formato digitale, allorquando sarà reso disponibile attraverso l’ambiente online neoassunti.indire.it.

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I. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO (Didattica) a) Organizzare situazioni di apprendimento 1. Individuare con chiarezza le competenze (profili, traguardi, ecc.) che gli allievi devono conseguire

Ritieni di avere individuato i contenuti, i traguardi necessari per la tua classe o di avere ancora incertezze nella scelta degli stessi e perché?

2. Rendere operativi gli obiettivi di apprendimento individuati, traducendoli in evidenze concrete capaci di supportare la verifica del loro conseguimento

Incontri difficoltà nel tradurre il contenuto in obiettivi di apprendimento? Quali eventuali difficoltà incontri? Riesci a ricostruire chiaramente la relazione tra contenuti, traguardi e obiettivi?

3. (PRIMARIA, SECONDARIA, compreso SOSTEGNO) Individuare i concetti-chiave della disciplina / porre in relazione i concetti-chiave per costruire un percorso formativo adeguato alla classe, all’alunno

Ritieni di avere una conoscenza dell’epistemologia disciplinare adeguata a sostenere le tue scelte didattiche?

4. (INFANZIA, compreso SOSTEGNO) Conoscere i concetti fondamentali dei campi di esperienza

Ritieni di conoscere in modo approfondito i campi di esperienza in modo da connettere obiettivi e traguardi in una visione olistica delle competenze da sviluppare?

5. (SOSTEGNO) Elaborare il Piano Educativo Individualizzato (PEI, PEP, PDP…) per gli allievi con bisogni educativi speciali, rendendolo coerente con il percorso della classe

Ritieni di avere adeguate informazioni (sull’alunno, sul percorso didattico della classe) per elaborare un piano personale che favorisca l’inclusione?

6. (INFANZIA, PRIMARIA, SECONDARIA) Partecipare alla progettazione di percorsi personalizzati e inclusivi per allievi con particolari problematiche affinché possano progredire all’interno del gruppo classe

Ritieni di essere in grado di rilevare particolari problematiche degli allievi in modo tale da avere le informazioni per progettare dei percorsi adeguati? Ritieni di avere adeguate informazioni per individuare in modo specifico su quali obiettivi o ambiti per favorire la progressione di allievi con particolari problematiche?

7.

In fase di progettazione ti poni domande relative alla diretta relazione tra gli obiettivi individuati, le attività proposte comprensive dei materiali proposti e il tipo di valutazione? Quali sono le decisioni più difficili da prendere mentre progetti?

Strutturare l’azione di insegnamento, impostando una relazione coerente tra ciò che gli allievi conoscono già e un percorso didattico caratterizzato da obiettivi, attività , mediatori e

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valutazione

Verificare l’impatto dell’intervento didattico rimettendone a fuoco gli aspetti essenziali

Riesci ad individuare, all’interno di una lezione, che cosa è stato particolarmente importante per favorire l’apprendimento?

Utilizzare le tecnologie per migliorare la comunicazione e la mediazione didattica, anche in vista di interventi funzionali e/o compensativi 10. Prevedere compiti di apprendimento in cui gli allievi debbano fare uso delle tecnologie

Ritieni di avere un adeguato bagaglio di conoscenze e strategie per supportare gli allievi nell’uso delle tecnologie per apprendere? Ritieni di saper ottimizzare l’uso delle tecnologie affinché creino un valore aggiunto alla didattica? Quale specifico valore aggiunto se proposte dall’insegnante o usate dall’alunno?

8.

9.

11. Attivare gli allievi nel costruire conoscenze individualmente e in gruppo attraverso la definizione di attività “in situazione” aperte e sfidanti che richiedano ricerca, soluzione di problemi, costruzione di progetti 1. Prefigurarsi i possibili ostacoli di apprendimento e predisporre adeguate strategie di intervento

Ritieni di riuscire a proporre attività nelle quali gli allievi diventino protagonisti di processi di ricerca per costruire conoscenze e/o risolvere problemi? Se no, perché? Quali sono le difficoltà che incontri?

Durante la fase di progettazione riesci a prevedere quali potranno essere gli ostacoli di apprendimento che incontreranno gli allievi? Riesci a individuare la ragione degli ostacoli incontrati dagli allievi dopo aver analizzato una lezione già realizzata?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. La professionalità della funzione docente si giocano intorno alle capacità dello stesso di organizzare le situazioni di apprendimento in modo da creare situazioni da cui possano realisticamente emergere le competenze degli allievi. Guardando a ritroso e riflettendo sulla mia esperienza didattica ritengo di essere sufficientemente capace di individuare con chiarezza i traguardi che gli allievi devono conseguire di rendere operativi gli obiettivi di apprendimento individuati e di verificarne il loro conseguimento, di individuare i nuclei fondanti della mia disciplina utili a costruire un percorso formativo adeguato alla classe e all’alunno. Ho lavorato sperimentando varie tipologie di organizzazioni, di situazioni di apprendimento e di programmazioni ponendo in essere diverse strategie di intervento e sistemi di valutazione. Ho capito che di volta in volta trovandomi in

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diversi contesti educativo –didattici dovevo riorganizzare i contenuti non solo in funzione delle varie scansioni dell’anno scolastico, ma soprattutto in relazione alle esigenze educative e culturali degli alunni con cui interagivo. Fatte queste riflessioni credo invece di dover acquisire nuove competenze utili a prevedere compiti di apprendimento in cui gli allievi debbano fare uso delle tecnologie; altrettanto posso dire rifacendomi a tutte quelle strategie e metodologie che possano attivare gli allievi nel costruire conoscenze individualmente e in gruppo attraverso a definizione di attività in situazione” aperte sfidanti che richiedano, ricerca soluzioni di problemi, e costruzioni di progetti.

b) Osservare e valutare gli allievi secondo un approccio formativo

14.

13. Acquisire una visione longitudinale degli obiettivi dell’insegnamento (curricolo verticale)

Ritieni di avere chiarezza sull’articolazione degli obiettivi del tuo insegnamento in rapporto allo sviluppo del curricolo verticale? Se no, quali sono i problemi che ti poni, i dubbi che hai?

Rendere visibili agli occhi degli allievi i loro avanzamenti rispetto all’obiettivo prestabilito attraverso un feedback progressivo

Ritieni di possedere adeguate metodologie per osservare come gli allievi stanno apprendendo? Ritieni di saper individuare quali sono i tipi di feed back che maggiormente aiutano gli allievi a fare il punto sulle loro conoscenze/competenze e ad individuare che cosa modificare?

15. Utilizzare diverse tecniche e strumenti per la valutazione formativa

Ritieni di avere una adeguata conoscenza delle tecniche e degli strumenti per proporre una valutazione che potenzi le capacità di ciascun allievo di progettare e monitorare il proprio apprendimento? Ritieni di conoscere differenti strumenti e tecniche per favorire l’autovalutazione, la valutazione tra pari, la co-valutazione con l’insegnante?

16. Fornire indicazioni per consolidare gli apprendimenti e favorire integrazione e ristrutturazioni delle conoscenze a distanza di tempo

Ritieni di avere adeguate competenze per attuare con gli allievi dei momenti di recupero e analisi del percorso di apprendimento? Ritieni di dedicare un tempo adeguato e di attuare strategie efficaci per supportare gli allievi nell’integrare le conoscenze?

17. Verificare

Ritieni di saper predisporre delle situazioni nelle quali gli allievi siano messi nelle condizioni di

collegialmente

l’acquisizione

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di

competenze trasversali (soft skills).

utilizzare le risorse possedute (conoscenze, abilità, pensiero strategico, routine…) per affrontare positivamente dei problemi complessi?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Il momento della valutazione è sicuramente importante, ma anche complesso in quanto richiede, da parte del docente, scrupolosità , oggettività e anche attenzione. In questo senso è sempre bene mettere in discussione i criteri valutativi al fine di adeguarli ai diversi contesti di apprendimento. Questo a mio parere, e secondo la mia esperienza pregressa, può rendere più aderente la valutazione rapportandola ai singoli soggetti. Infatti una valutazione, perché sia formativa, deve superare quella sommativa al fine di rilevare il livello di maturità raggiunto dall’alunno e il conseguimento da parte dello stesso degli obiettivi disciplinari rendendolo anche consapevole del processo di apprendimento effettuato attraverso un feedback. A fronte di questa premessa devo dire che ho avuto modo di confrontarmi con l’uso di diversi strumenti di valutazione come griglie e tabelle delle quali ho potuto, di volta in volta, analizzarne vantaggi e svantaggi. Queste esperienze mi aiutano a valutare gli allievi nel modo più obiettivo possibile variando anche le tipologie di prova che mi inducono a somministrare prove strutturate e non a fare colloqui orali e anche a predisporre verifiche scritte e pratiche. Sebbene, dunque, credo di sapermi orientare nelle varie strategie valutative ritengo, altresi, di poter ulteriormente consolidare la mia formazione in questo ambito soprattutto riguardo alla verifica collegiale delle competenze trasversali acquisite dagli alunni.

2.

c) Coinvolgere gli allievi nel loro apprendimento e nel loro lavoro 18. Lavorare partendo dalle conoscenze degli allievi. Rilevare le conoscenze esistenti e i legami tra le stesse

Ritieni di saper tener conto delle conoscenze degli allievi per progettare l’insegnamento? Come le rilevi? Ritieni adeguate le modalità di raccolta delle conoscenze che utilizzi e perché?

19. Costruire ambienti di apprendimento capaci di sollecitare partecipazione, curiosità , motivazione e impegno degli allievi

Ritieni di essere in grado di attivare situazioni didattiche che coinvolgano gli allievi perché presentano sfide di conoscenza, o di produzione, o di risoluzione di problemi?

20. Sviluppare la cooperazione fra gli allievi e le forme di mutuo insegnamento

Ritieni di essere in grado di progettare e gestire situazioni nelle quali gli allievi siano impegnati nel costruire conoscenza attraverso processi collaborativi e cooperativi, anche svolgendo attività di insegnamento reciproco. Ritieni di saper elaborare adeguati supporti/processi

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21. Favorire autoregolazione, autonomia e strategie di studio personali

per gli allievi affinchè siano in grado di autoregolare il proprio lavoro?

22. Costruire regole chiare e condivise insieme alla classe

Ritieni di saper gestire la condivisione con-tra gli allievi per stabilire regole condivise o per prendere decisioni relative al funzionamento scolastico? Ritieni di gestire efficacemente con il gruppo classe il rispetto di quanto deciso in modo condiviso?

23. (INFANZIA) Curare l'organizzazione di una giornata educativa equilibrata, ricca di momenti di accoglienza, relazione, gioco, apprendimento, vita pratica

Ritieni di saper progettare la sequenza delle attività della giornata in modo tale che i bambini possano ottimizzare le loro potenzialità in rapporto anche ai loro bisogni fisici, emotivi, di conoscenza, di sperimentazione e movimento?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Grazie anche al mio carattere solare ho sempre cercato di costruire un rapporto aperto con i miei alunni basato però su regole ben precise e condivise da tutti impostando così i miei interventi secondo un metodo che prevede il dialogo e le interazioni tra le parti. Ciò stimola i ragazzi a partecipare alla lezioni condividendo in modo affettuoso l’argomento trattato. Questo mi consente anche di guidare i miei allievi dando dei suggerimenti sul loro metodo di studio , ovviamente calibrandoli secondo i loro diversi stili di apprendimento. Tuttavia credo di dover ancora imparare molto su come rendere gli allievi capaci di autoregolare e autovalutare i loro progressi. Spesso cerco di rilevare le loro conoscenze pregresse, i loro interessi e le lo curiosità tenendole in conto e partendo da esse per spiegare nuovi contenuti. Considerando che la vita di gruppo può stimolare la motivazione ad apprendere, sviluppare nuove competenze , e all’interno di esso i ragazzi possono imparare a rispettare le regole e la libertà di pensiero, comprendendo i loro limiti e le loro capacità , vorrei poter approfondire le strategie di cooperative-learning proprio perché esse possono offrire importanti opportunità di inclusione e confronto.

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II. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PARTECIPAZIONE SCOLASTICA (Organizzazione) d) Lavorare in gruppo tra insegnanti 24. Elaborare e negoziare un progetto educativo di team, costruendo prospettive condivise sui problemi della comunità scolastica

Ritieni, alla luce della tua esperienza, di saper partecipare produttivamente all’elaborazione di progetti di gruppo che tenessero conto delle posizioni individuali per giungere a soluzioni collettivamente accettate?

25. Partecipare a gruppi di lavoro tra insegnanti, condurre riunioni, fare sintesi

Ritieni, alla luce della tua esperienza, di aver sviluppato adeguate competenze per animare dei gruppi di lavoro o condurre delle riunioni?

26. Proporre elementi di innovazione didattica da sperimentare

Ritieni di essere in grado di individuare gli elementi di innovazione dei quali avrebbe bisogno il tuo contesto scolastico? Sulla base di quale analisi?

27. Innescare ed avvalersi di attività di peer-review e peer-learning tra colleghi

28. (SOSTEGNO) Focalizzare l’attenzione dell’intero gruppo docente (team, consiglio di classe, ecc.) sui temi dell’inclusione.

Ritieni di essere disponibile al confronto con altri sulle tue pratiche personali? O solo su alcuni aspetti di esse? Ritieni di essere in grado di individuare domande o problemi sui quali costruire, insieme ai colleghi, delle ricerche per meglio comprendere come modificare l’insegnamento?

Ritieni di avere chiarezza sul concetto di inclusione e sulle sue implicazioni in termini di progettazione collegiale? Ritieni di aver sperimentato strategie interessanti per confrontarti a livello collegiale sul tema dell’inclusione?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Il mio orario scolastico è strutturato su tre ore settimanali per classe su un totale di sei classi quindi diventa indispensabile il rapporto di cooperazione con i colleghi, con cui scambiare

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informazioni, consigli , suggerimenti, con cui raggiungere.

progettare o programmare obiettivi comuni da

Come ho avuto modo di specificare in precedenza, essendo il mio orario scolastico strutturato su tre ore settimanali per classe su un totale di sei classi, diventa indispensabile il rapporto di cooperazione con gli altri colleghi, con cui scambiare informazioni, consigli, suggerimenti, con cui progettare o programmare obiettivi comuni da raggiungere o ancora trovare la giusta direzione da dare all’intervnto didattico. I principali vantaggi della collaborazione intercollegiale sono un aumento delle competenze individuali, un aumento di fiducia tra le persone coinvolte e lo sviluppo di un senso comunitario (interdipendenza). Benefici questi che giovano sia al docente sia all’istituto. Inoltre, la collaborazione è rivolta soprattutto a creare condizioni favorevoli perché altri, esterni al gruppo delle persone che collaborano fra loro, possano trarre un vantaggio, nel nostro caso gli allievi.

e) Partecipare alla gestione della scuola 29. Contribuire alla gestione delle relazioni con i diversi interlocutori (parascolastici, di quartiere, associazioni di genitori, insegnamenti di lingua e cultura d’origine)

Ritieni di saper partecipare fattivamente e produttivamente alle situazioni elencate nella colonna a sinistra?

30. (SOSTEGNO) Curare i rapporti con le équipe multidisciplinari ed i servizi specialistici.

Ritieni di saper gestire i rapporti con le équipe e i servizi al fine di costruire sinergie positive utili agli allievi e alle loro famiglie?

31. Organizzare e far evolvere, all’interno della scuola, la partecipazione degli allievi

Ritieni di essere in grado di proporre, valorizzare e gestire situazioni di confronto tra allievi affinché emergano proposte utili a migliorare il funzionamento scolastico?

32. Partecipare ai processi di autovalutazione della scuola

33. Impegnarsi negli interventi di miglioramento dell’organizzazione scolastica.

Ritieni di avere adeguate conoscenze sul processo di autovalutazione della scuola e sul significato che esso può avere per il miglioramento?

Ritieni di avere adeguate conoscenze sul funzionamento organizzativo della scuola? Ritieni di poter contribuire al miglioramento dell’organizzazione scolastica su aspetti precedentemente definiti (dal RAV) o da te proposti?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito.

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In tutti i contesti in cui ho curato la mia formazione mi è stato insegnato che l’insegnante contribuisce alla gestione della scuola attraverso il Collegio dei Docenti che ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico e che elegge, al suo interno, i docenti collaboratori del Preside. I docenti approvano il P.O.F. ed  eleggono al loro interno i coordinatori delle funzioni-obiettivo. I docenti  curano  il proprio aggiornamento culturale e professionale e partecipano alla realizzazione delle iniziative educative della scuola. In tutto questo fin ora, ahimè, la mia esperienza professionale si é fermata ai soli organi collegiali. Non ho esperienze di funzioni obiettivo o strumentali e non ho partecipato a progetti scolastici. La voglia però di mettermi in gioco in tali campi per rendermi parte attiva della gestione di tutta l’istituzione scolastica, é tanta; comunque fin ora in tutte le scuole dove sono stata, ho sempre vissuto la mia esperienza sentendola come dipendente e imprenscindibile dal generale funzionamento dell’istituzione scolastica, perchè ritengo che una scuola funziona al meglio quando ognuno nel suo ruolo, rispetta le regole che deve conoscere, assolve perfettamente a tutti i suoi compiti, collabora e si mette a disposizione in ogni iniziativa che gli viene proposta, acogliendola con entusiasmo. Sarebbe fantastico riuscire a far capire questo anche agli alunni, per farli sentire parte non solo del gruppo classe ma elementi inseriti in un più allargato gruppo scuola, partecipando attivamente alla gestione e organizzazione della stessa, che ne migliorino e diffondano l’immagine nel contesto città o piccolo centro abitato dove sorge.

f) Informare e coinvolgere i genitori 34. Coinvolgere i genitori nella vita della scuola

35. Organizzare riunioni d’informazione dibattito sui problemi educativi

e

di

Ritieni di saper attuare strategie di coinvolgimento dei genitori nella vita della scuola?

Ritieni di avere chiarezza sui saperi che caratterizzano “il futuro cittadino” o sulle problematiche educative più frequenti nel panorama sociale odierno? Ritieni di essere in grado di gestire un gruppo di genitori su questi temi?

36. Comunicare ai genitori obiettivi didattici, strategie di intervento, criteri di valutazione e risultati conseguiti

Ritieni di essere in grado di comunicare chiaramente il tuo progetto educativo-didattico, le strategie di intervento poste in atto o ipotizzate per affrontare i problemi, e relativi processi di costruzione della valutazione in itinere e finale?

37. (INFANZIA E SOSTEGNO) Assicurare un rapporto personalizzato e accogliente verso singoli genitori

Ritieni di saper mettere in atto un continuativo ascolto delle famiglie in modo tale da costruire un clima collaborativo per elaborare i progetti educativi dei bambini?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si FORMAZIONE NEOASSUNTI 2015/2016

suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Le relazioni scuola famiglia sono importanti da curare al fine di rendere più adeguato il percorso formativo dei ragazzi. Nella mia esperienza scolastica sono stata sempre disposta al dialogo con le famiglie, non solo durante gli incontri predisposti dalla scuola ma anche le ore di ricevimento.mi sono cosi resa conto che ci sono famiglie che definirei presenti, collaborative e molto attente alla crescita dei propri figli ma altrettante che invece sembrano essere poco partecipi e necessitano dunque di essere sollecitate a partecipare a un dialogo costruttivo. Sebbene ritengo di essere abbastanza adeguata al compito sotteso alla comunicazione scuola famiglia credo però di aver bisogno di una maggiore formazione riguardo all’ aspetto organizzativo di incontri scuola famiglia inerenti alle problematiche educative della società odierna.

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III. AREA DELLE COMPETENZE RELATIVE ALLA PROPRIA FORMAZIONE (Professionalità) g) Affrontare i doveri e i problemi etici della professione 38. Rispettare regole, ruoli e impegni assunti all’interno del proprio contesto professionale

39. Ispirare la propria azione a principi di lealtà, collaborazione, reciproca fiducia tra le diverse componenti

Ritieni di espletare con regolarità ed efficacia gli impegni assunti all’interno della tua scuola?

Ritieni di porre alla base delle tue scelte professionali i valori citati nella colonna a sinistra? Ritieni di porli anche a fondamento del rapporto con gli allievi?

40. Contribuire al superamento di pregiudizi e discriminazioni di natura sociale, culturale o religiosa

Assumendo che il rispetto dell’altro è un valore condiviso culturalmente, ritieni di saper elaborare strategie ed interventi affinché si realizzi la comprensione e il rispetto di questo valore all’interno della comunità scolastica?

41. Rispettare la privacy delle informazioni acquisite nella propria pratica professionale.

Ritieni di aver condiviso collegialmente i dati sui quali mantenere la privacy?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Scegliere di svolgere la professione d’insegnante con passione non basta; è necessario, anche, il rispetto per le regole ,i ruoli e le varie figure che operano nell’ambito scolastico. Ormai da molti anni ho cambiato diversi ambienti scolastici e di conseguenza ho dovuto relazionarmi con molti colleghi e dirigenti e inserirmi in contesti organizzativi sempre diversi. Finora penso di non aver incontrato particolari difficoltà e certamente ho collaborato instaurando relazioni positive con tutto il personale scolastico e amministrativo superando anche le iniziali piccole difficoltà derivanti da una mancata conoscenza . premesso ciò l’aspetto che invece credo di dover approfondire è quello della privacy non tanto perché temo di infrangerla quanto perché i principi giuridico- amministrativi che ineriscono a questo tema sono talmente tante e complesse da rischiare, senza volerlo, di violarli. In questo senso, dunque, credo di dovere acquisire nuove conoscenze riguardo a questa legge e alla sua applicazione in ambito scolastico.

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h) Servirsi delle nuove tecnologie per le attività progettuali, organizzative e formative 42. Utilizzare efficacemente le tecnologie per ricercare informazioni

Ritieni di saper utilizzare efficacemente le potenzialità fornite dalle attuali tecnologie (sia dispositivi sia internet) per curare la tua formazione continua?

43. Utilizzare le tecnologie per costruire reti e scambi con altri colleghi anche nell’ottica di una formazione continua.

Ritieni di saper sfruttare le potenzialità dei dispositivi tecnologici e di internet per costruire degli scambi efficaci e produttivi con altri colleghi o con esperti?

44. Esplorare le potenzialità didattiche dei diversi dispositivi tecnologici

Ritieni di avere un adeguato bagaglio di conoscenze e strategie per supportare gli allievi nell’uso delle tecnologie per apprendere?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito. Utilizzare efficacemente le tecnologie per ricercare informazioni ormai é essenziale per il lavoro dell’insegnante. Primo motivo fra tutti, per ottenere interesse motivazione stimoli da parte degli alunni. Mi sono accorta che i ragazzi mantengono viva l’attenzione durante la spiegazione solo quando la lezione è impostata sulla visione di filmati o la risoluzione di esercizi sulla LIM. I contenuti vengono assimilati prima e in modo più efficace. Ma conoscere e usare le tecnologie è importantissimo anche per la ricerca di informazioni su un duplice canale. Innanzitutto a scuola, in classe, con gli alunni perchè imparino che la rete ad esempio é una fonte inesauribile di informazioni utili per comprendere e approfondire lo studio di qualsivoglia argomento; ma insegnare loro anche come cercare, cosa cercare, come scaricare il materiale e farlo proprio. E’ chiaro che tutto questo serve anche a casa al docente per preparare le sue lezioni e curare la propria formazione che deve essere continua. Io mi pongo sempre nella posizione di colei che ha ancora da imparare tanto della propria disciplina e del proprio essere docente. Mi sento sempre incompleta e sento sempre di dover dare di più ai miei alunni. In questo la tecnologia é un amica inesauribile ed essenziale!! Chiaramente durante la mia carriera da insegnante e soprattutto in questa prima fase vorrei tanto approfondire l’uso corretto delle TIC, in quanto oltre ad usare semplicemente il computer vorrei riuscire ad usare bene ad usare la LIM, imparare a curare un sito internet per essere utile alla scuola magari curare prorio l’aggiornamneto del sito istituzionale e insieme ai colleghi imparare ad inserire materiale da condividere con loro e con i ragazzi. La scuola dal canto suo dovrebbe sempre cercare di mettere a disposizione efficienti dispositivi informatici ed una rete wifi funzionante e suuficientemente potente da garantire il regolare svolgimento del lavoro in classe, anche per l’uso corretto e veloce del registro elettronico, da compilare e curare in classe e non a casa!!!

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i) Curare la propria formazione continua 45. Documentare la propria pratica didattica

46. Reinvestire, nelle pratiche, i risultati dell’analisi e della riflessione sull’agito

Ritieni di saper documentare in modo efficace la tua pratica didattica per presentarla a diversi destinatari (dirigenti, colleghi, genitori)? Ritieni di saper trarre dalla riflessione sulla tua pratica precise informazioni o indicazioni per riprogettare nuove situazioni didattiche?

47. Aggiornare il proprio bilancio di competenze ed elaborare un proprio progetto di sviluppo professionale

Ritieni di saper orientare il tuo sviluppo professionale in rapporto a specifici obiettivi risultanti dall’analisi del tuo percorso formativo/esperienziale e dei bisogni della scuola nella quale operi?

48. Partecipare a programmi di formazione personale e con colleghi, gruppi, comunità di pratiche

Ritieni di saper scegliere le situazioni formative che possono apportare un reale contributo al tuo lavoro con i colleghi?

49. Essere coinvolto in attività di ricerca didattica, anche in forma collaborativa

50. Utilizzare i risultati della ricerca per innovare le proprie pratiche didattiche

Ritieni di avere adeguate competenze per fare ricerca sulla tua didattica individualmente e/o collettivamente?

Ritiene di essere adeguatamente informato/a sui risultati della ricerca in relazione ai problemi che risultano oggi pregnanti per un insegnante? Ritieni di riuscire a ricavare dalle ricerche consultate degli elementi utili a innovare la tua didattica?

Con l’aiuto delle domande guida, si elabori un testo di massimo 2.000 battute, che argomenti e sintetizzi la propria riflessione posizionandosi rispetto ai livelli di competenza percepiti. Si suggerisce di prendere in esame da un minimo di uno ad un massimo di tre descrittori per ogni ambito.

L’insegnante non è un bricoleur, perché non si limita ad utilizzare una quantità di repertori e di tecniche. Il lavoro del docente non è solo mestiere, perché ci sono qualità aggiuntive, definite dai saperi (le competenze), i valori (le responsabilità ), la riflessività (la consapevolezza, l’essere presenti a se stessi). Al centro della professione docente ci sono domande etiche, responsabilità istituzionali: l’etica del lavoro ben fatto, l’impegno verso i ragazzi, la formazione di persone e cittadini consapevoli ed attivi. La dimensione culturale della professione docente comprende senza dubbio la padronanza dei nuclei fondamentali delle discipline oggetto di insegnamento. Tale padronanza dovrà estendersi alle conoscenze di tipo procedurale, di tipo immaginativo, di tipo rappresentativo, assai ricche sotto il profilo formativo ed indispensabili sul piano professionale. La formazione continua è essenziale in quanto bisogna aggiornarsi sempre e mettendo in discussione

FORMAZIONE NEOASSUNTI 2015/2016

tutto. Quello che sappiamo non basta, bisognerebbe studiare anche il mondo lavorativo in cui andranno i nostri ragazzi e prevedere a cosa potrà essere utile ciò che insegniamo loro, bisogna possedere una comunicazione efficace che non sia a senso unico. Ecco perchè effettivamente è utilissimo riguardare il proprio bilancio di competenze e attraverso questa revisione riscoprire quali sono ancora gli step che dobbiamo affrontare, ciò farebbe rendere conto a tutti che siamo sempre in cammino verso l’insegnamento perfetto il quale credo non si raggiungerà mai, in quanto sempre perfettibile.

FORMAZIONE NEOASSUNTI 2015/2016