Atlante del Fibrocemento 8802057311, 9788802057316 [PDF]


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Atlante del Fibrocemento
 8802057311, 9788802057316 [PDF]

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Zitiervorschau

Grande Atlante di Architettura //Grande Atlante di Architettura si presenta come una completa enciclopedia delle costruzioni, divisa in volumi tematici. Ogni volume tratta in modo esauriente uno specifico tipo edilizio, o una parte dell'edificio. Gli argomenti sono sviluppati in ogni aspetto: teoria costruttiva, suggerimenti compositivi, benessere climatico e ambientale, cenni storici, esempi di realizzazioni. Di grande utilità pratica sono i numerosissimi particolari, disegnati in scala con ricchezza di dettagli. La trattazione è impostata seguendo le procedure della normativa tecnica tedesca. Poiché le norme DIN, pubblicate dal Deutschen Institut fur Normung, sono considerate per precisione e sicurezza le migliori del mondo, e vengono utilizzate con profitto anche all'estero, si è ritenuto opportuno non discostarsi dall'impostazione originaria. Un 'appendice al termine di ogni volume elenca le corrispondenti norme italiane.

Friedrich Grimm Clemens Richarz

UTET

Titoli originali Hinterluftete Fassaden (1994) Gestalten mit der Welle (1998) Autori Friedrich Grimm Clemens Richarz Traduzione di Luca Trentini Normativa italiana a cura di Alberto Galeotto

Sommario

Prefazione

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Parte 1 • Fondamenti Capitolo 1 • Fisica tecnica La funzione dell'involucro esterno Isolamento termico Protezione contro l'umidità Tenuta all'acqua Isolamento acustico Protezione antincendio Capitolo 2 • La parete esterna Tipologie La facciata ventilata Ristrutturazione di pareti esterne Capitolo 3 • Il fibrocemento La storia del fibrocemento Descrizione Produzione Proprietà Caratteristiche tecniche Trattamento superficiale Verniciatura coprente Lastra ondulata non verniciata Capitolo 4 • La struttura Le forme I formati Lastre curve La deformabilità come caratteristica del materiale La struttura Fondamenti Statica, spinta del vento Statica, ipotesi di carico Ossatura/Intercapedine Capitolo 5 • Posa in opera Copertura Parete Struttura di copertura Ossatura/copertura Aggetti Sovrapposizione laterale Inclinazione della copertura Fissaggio/copertura Fissaggio nella zona normale

11 11 13 15 17 18 20 21 21 23 25

Strutture di parete Ossatura/parete Aggetto Sovrapposizione laterale Fissaggio/parete Imbullonatura a vista Lastre, elementi sagomati Copertura alla tedesca Copertura all'inglese Copertura scantonata Copertura alla francese Copertura orizzontale Copertura a scaglioni Copertura semplice Copertura doppia Copertura rinforzata Copertura a giunto aperto Copertura a lembi sovrapposti Copertura con lastre ondulate profilo 5 Copertura con lastre ondulate profilo 8

53 53 53 53 54 54 55 57 58 59 60 61 62 63 65 66 67 68 69 70

27

Capitolo 6 • Fissaggi

71

27 29 31 34 35 37 37 37

Ossatura di legno Ossatura di acciaio Viti Graffe Chiodi Ganci Tasselli

71 71 72 73 74 76 78

38

Parte 2 • Struttura e forma

38 38 38

Copertura Tetto a capanna/tetto a padiglione Tetto a capanna/tetto freddo Tetto a padiglione Tetto a leggio Perforazioni Lucernari e finestre Pensiline Annessi Parete, lastra ondulata orizzontale Angoli Finestra Zoccolo, gronda Attico Parete, lastra ondulata verticale Angoli Parapetti Finestra Zoccolo, attico Copertura a parete Giunzioni Lastre curve

39 40 40 44 45 46 50 50 50 51 51 51 51 51 52 52

83 83 84 85 86 87 88 89 91 93 93 94 95 96 97 97 98 99 100 101 101 103

Parte 3 • Esempi di coperture e pareti Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden Villa le Sextant a Les Mathes Casa d'abitazione nei pressi di Dublino Casa d'abitazione a Wustenrot Maneggio a Monaco di Baviera Studio architettonico a Waldshut Casa bifamiliare a Konstanz-Egg Bar Bianco dell'Hòhenpark Killesberg a Stoccarda Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau Asilo a Stoccarda-Stammheim Scuola elementare Friedrich Hòlderlin a Cleebronn Case d'abitazione Nielsen a Boras Impianti sportivi universitari ad Augusta Cementificio a Geisingen Foresteria della Eternit AG a Berlino Casa unifamiliare a Mageret Scuola speciale di Liverpool Magazzino per materiali edili a Bregenz Magazzino a Reuthe Magazzino di legno a Stoccarda

106 112 118 124 130 136 142 148 154 160 166 172 178 184 190 196 202 208 214 220

Parte 4 • Esempi di facciate ventilate Edificio residenziale a Winterthur Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Centro studi a Stoccarda Birkach Rivestimento Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Quartiere residenziale a Ennetbaden Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn Struttura portante Ossatura/Intercapedine

228 230 230 231 231 234 241 241 241 241 242 244 244 245 245 248 253 253 253 253 254 256 256 5

Sommario

Isolamento termico Rivestimento Casa di riposo a Basilea Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Complesso residenziale a Zurigo Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Alloggi per anziani a Lemgo Struttura portante Isolamento termico Intercapedine Rivestimento Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstàtt Marienstein

6

257 257 260 262 262 262 263 266 270 270 270 270 272 274 275 275 275 278 282 282 282 282 284 288 288 288 288 290

Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Centro tecnologico a Zurigo Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutlingen Struttura portante Ossatura/intercapedine Isolamento termico Rivestimento Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Casa unifamiliare a Liestal Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Magazzino a Laufen Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento

294 294 294 295 296 298 298 298 299 302 305 305 305 306 308 310 310 311 311 314 316 316 316 316 320 322 322 322 322

Casa unifamiliare a Baden-Baden Struttura portante Isolamento termico Intercapedine Rivestimento Fabbrica di fazzoletti a Blumberg Struttura portante Isolamento termico Intercapedine Rivestimento Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento Edificio amministrativo a Weingarten Struttura portante Ossatura/Intercapedine Isolamento termico Rivestimento

326 329 329 329 329 332 334 334 334 334

Normativa italiana

349

Bibliografia Fonti iconografiche Indice dei nomi Indice analitico

353 354 357 358

336 340 341 341 341 342 346 346 346 346

Prefazione

Il fibrocemento è un materiale affascinante. Si tratta di un composito, realizzato con cemento armato da fibre, deformabile a piacere prima della presa e resistente alla deformazione e agli agenti atmosferici una volta indurito. La sua tecnologia produttiva si è oggi sviluppata a tal punto che da un metro cubo di materia prima si hanno circa 1,3 metri cubi di prodotto finito. In ragione della buona disponibilità dei suoi componenti e dell'industrializzazione del processo produttivo, gli elementi costruttivi in fibrocemento non evidenziano alcun aspetto negativo dal punto di vista economico ed ecologico. La lastra ondulata di fibrocemento coniuga le favorevoli caratteristiche del materiale e una forma strutturale di portata notevole. La tavola, di grandi dimensioni e con uno spessore limitato a 6-6,5 mm, unisce una elevata resistenza alla flessione e un peso minimo. Tutto questo è dovuto alla struttura ondulata, che forma un profilo staticamente efficace, senza fessure che interrompano il continuum della superficie ondulata. Questa valida forma strutturale ha reso la lastra ondulata uno degli elementi che hanno accompagnato lo sviluppo dell'architettura moderna. Famosi architetti come Le Corbusier, Egon Eiermann, Rolf Gutbrod, Gùnter Behnisch e Norman Foster hanno valutato positivamente i vantaggi di questo prodotto e lo hanno impiegato per l'involucro esterno dei loro edifici, trovando così soluzioni architettoniche di validità generale, che vanno al di là del gusto contingente, per le commesse più disparate. In considerazione del carattere atemporale di questa architettura, essa può sempre servire da riferimento per le evoluzioni più recenti. Proprio in relazione all'architettura moderna, che deve garantire il massimo isolamento termico, le lastre ondulate di fibrocemento occupano un ruolo speciale nella creazione di un involucro a tenuta di vento e pioggia. L'aumento dei requisiti di fisica tecnica sulla parete esterna ha trasformato le strutture in passato comuni senza intercapedine in strutture pluristrato, dove ogni strato svolge una funzione particolare. Le strutture ventilate per copertura e pareti hanno dimostrato al riguardo una particolare efficacia e robustezza. Lo sviluppo dei prodotti edili in fibrocemento inizia con la ricerca di un materiale resistente alla flessione pur non avendo alcuna armatura di ferro o acciaio. Può darsi che l'idea di sviluppare un calcestruzzo rinforzato da fibre sia derivata da sistemi costruttivi tradizionali, tra i quali il miscuglio, per la costruzione di pareti e coperture, di argilla e fibre di paglia o peli di be-

stiame. L'armatura dell'argilla con queste fibre garantiva l'assenza di fratture in queste prime strutture composite. Dopo molti tentativi, nel 1900 l'austriaco Ludwig Hatschek riuscì a sviluppare un procedimento per la produzione di lastre di fibrocemento che fece brevettare. Da quel momento lo sviluppo delle tecnologie del fibrocemento e del fibrocalcestruzzo non è più terminato. Nuove combinazioni di materiali e nuovi procedimenti produttivi e di sagomatura possono essere la base delle tecnologie costruttive del futuro. Le lastre in fibrocemento sono il prodotto di un processo tecnico e la loro forma è il risultato di una ottimizzazione nella quale una elevata rigidità, resistenza alla deformazione e un peso minimo sono integrati con l'assenza di corrosione in un unico prodotto. Il rapporto tra struttura e forma è particolarmente evidente nella lastra ondulata di fibrocemento, non essendo la struttura a onde delle lastre un disegno qualunque volto a un mero alleggerimento estetico, ma rappresentando un profilo di irrigidimento, che consente il superamento di luci relativamente maggiori. L'onda appare una struttura logica, che associa il continuum di una superficie e un profilo staticamente efficace. La lastra ondulata di fibrocemento, un prodotto edilizio industriale resistente agli agenti atmosferici e alla corrosione ed esente da manutenzione, è adatta sia per il rivestimento delle coperture sia per il rivestimento di superfici a parete. Il profilo a onda rende la lastra un elemento di fabbrica inconfondibile in un involucro estemo di un edificio, al quale conferisce un effetto fortemente plastico. In quanto elemento di grande formato, il suo impiego risulta particolarmente convincente in caso di superfici grandi e correlate. Sono necessarie forme di copertura semplici, come il tetto a falda unica, a capanna o a padiglione. Per le coperture con numerosi annessi e sopralzi risulta più adatto un rivestimento con lastre di piccolo formato. È possibile strutturare un involucro in lastre ondulate di fibrocemento in modo che avvolga l'intero volume come una guaina. Le lastre ondulate tuttavia - e questo è il caso più comune possono essere impiegate anche solo per rivestire superfici parziali dell'involucro di un edificio. Per quanto riguarda la forma architettonica di uno specifico edificio si hanno pertanto due diverse tipologie: nel primo caso il volume dell'edificio viene sottolineato dalla guaina aderente messa in opera, con passaggi omogenei tra le singole superfici. La struttura ondulata viene quindi a rivestire l'intero volume. Le aperture per 7

Prefazione

le finestre e le porte appaiono come incisioni in questo manto. La sostituzione dei dettagli artigianali con elementi sagomati di fibrocemento sulla gronda, sul bordo di copertura e per i parapetti genera un aspetto compatto del corpo di fabbrica, al quale l'involucro ondulato conferisce una tensione specifica. Con un corrispondente sviluppo strutturale delle gronde di scarico, delle perforazioni della copertura e l'inserimento delle aperture finestrate, di porte e cancelli, è possibile rafforzare ulteriormente l'omogeneità dell'involucro. Quando le lastre ondulate di fibrocemento vengono utilizzate per rivestire superfici parziali, le aree adiacenti dell'edificio vengono intese come elementi indipendenti, che è possibile trattare in modo di volta in volta diverso. Con questa sottolineatura delle superfici, finisce in secondo piano il volume dell'edificio che, grazie alla separazione in superfici parziali, appare più leggero. Coperture aggettanti, lo sviluppo di giunti netti tra copertura e parete e l'interruzione dell'involucro agli angoli, al bordo della copertura, nella zona di gronda e nei parapetti contribuiscono all'alleggerimento del volume. Tipico di questa configurazione è il profilo visibile delle lastre ondulate ai bordi della copertura, agli angoli e nei punti di correlazione. Questa forma di involucro consente di utilizzare materiali diversi per copertura e parete e strutture differenti all'interno delle superfici a parete. Canali di gronda e cornicioni di lamiera non appaiono come elementi di disturbo, ma sottolineano il perimetro delle singole superfici. Ovunque sia richiesto di esprimere un aspetto stratificato o a scaglie, sporgente o aggettante, leggero o trasparente di una superficie, è consigliabile rinunciare a elementi sagomati di fibrocemento per la realizzazione di correlazioni e passaggi e mantenere le lastre ondulate come elementi piani di superficie senza l'inserimento dei bordi margini. Dove invece si intende sottolineare il volume di un edificio o di un elemento di fabbrica, dove si mira a una forma plastica, gli elementi speciali sagomati di fibrocemento producono passaggi omogenei - senza cambiamento di materiale - da un piano all'altro e fanno apparire il volume o il corrispondente elemento di fabbrica come il prodotto di un'unica colata di materiale. La conformazione dei giunti come interruzioni di questo involucro totale sottolinea in questo caso il carattere leggero e trasparente del'involucro estemo. Nel rivestimento di superfici di parete si deve porre attenzione sia ala sottolineatura dei volumi che a quella delle superfici, indipendentemente dal fatto che le lastre ondulate vengano posate in orizzontale o in verticale. Le lastre ondulate curve ampliano la gamma delle posabità di configurazione. Con esse è

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possibile rivestire superfici curvate su di un asse, come le coperture a botte sulle case d'abitazione, e svariate forme di copertura ad arco in edifici sportivi, di servizio e industriali. Nelle pagine seguenti vengono rappresentati alcuni particolari fondamentali dal punto di vista strutturale e formale, sulla base di esempi di edifici realizzati. Sulla parte inferiore di ogni pagina vengono inoltre fornite indicazioni alternative per lo sviluppo di quei particolari. Le spiegazioni servono ad illustrare il singolo particolare come un elemento facente parte di un insieme strutturale superiore. Il presente testo, nella parte introduttiva, evidenzia le diverse possibilità d'impiego delle lastre ondulate di fibrocemento come materiale costruttivo dell'involucro di un edificio e nella realizzazione di facciate ventilate in base a esempi storici e a costruzioni recenti. Le didascalie alle foto e ai disegni servono a spiegare il rapporto tra l'edificio e la forma architettonica. La parte centrale del libro è dedicata agli esempi di coperture, pareti e facciate ventilate, e vengono rappresentati esaurientemente numerosi edifici. La nostra attenzione non è esclusivamente rivolta alla descrizione della struttura di copertura e pareti in relazione all'impiego di lastre ondulate di fibrocemento, ma l'esempio in questione viene mostrato in tutti i suoi aspetti formali. Gli esempi sono di tre tipi: strutture di coperture, strutture di pareti e strutture di copertura e parete. A seguito dell'ampiezza temporale - alcuni decenni - nella quale sono stati realizzati gli esempi, le soluzioni tecniche impiegate non necessariamente corrispondono all'attuale livello della tecnica. I particolari sono stati evidenziati in relazione all'originale e alla situazione tecnica del momento, e solo in alcuni casi sono accompagnati da un commento. Una sezione con informazioni tecniche fornisce una panoramica di forme di profili, formati di lastre e segmenti regolari. Inoltre, vengono esposte le principali caratteristiche tecniche del materiale. Una breve panoramica viene riservata alla fisica tecnica della parete esterna e della copertura. Questa parte non può tuttavia sostituire le norme di posa pubblicate dalla Eternit e le regole tecniche per le strutture di parete e copertura. Gli esempi architettonici e strutturali possono essere utili ad architetti e studenti come stimolo per la propria attività e per consentire di confrontarsi con il fibrocemento al di là dei pregiudizi. Ringraziamo in questa sede gli architetti che hanno contribuito alla realizzazione della presente raccolta mettendo a disposizione progetti e fotografie, in particolare il prof. Hanno Ertel, il quale ci ha aiutato come consulente per le questioni di fisica tecnica.

Parte 1 • Fondamenti

Capitolo 1 • Fisica tecnica

La funzione dell'involucro esterno Nel sistema generale dell'edificio, l'involucro esterno regola il passaggio dal clima esterno a quello interno. Il clima interno di un edificio, a differenza di quello esterno, deve soddisfare determinate esigenze (condizionamento dello spazio abitato). La struttura dell'involucro esterno deve essere tale da consentire l'instaurarsi di una sensazione di benessere all'interno. I fattori per la valutazione del comfort sono: - la temperatura dell'aria ambiente; - la temperatura delle chiusure perimetrali; - il movimento dell'aria; - il grado di umidità dell'aria; - i gas e le polveri presenti nell'aria. Intervallo di benessere in funziona della temperatura ambiente e dell'umidità relativa dell'aria

Tra le singole componenti esiste il seguente rapporto: - temperatura dell'aria ambiente e grado di umidità Una temperatura ambiente compresa tra 18 °C e 24 °C viene avvertita come confortevole in funzione del grado di umidità, ovvero se l'umidità relativa non è inferiore al 30% e non è superiore al 70%. - Temperatura dell'aria ambiente e temperatura delle chiusure perimetrali La differenza tra la temperatura dell'aria ambiente e quella delle chiusure perimetrali deve essere compresa tra 3 e 5 K.

Intervallo di benessere in funzione della temperatura ambiente e della temperatura delle chiusure perimetrali

- Temperatura dell'aria ambiente e velocità relativa dell'aria In condizioni normali di temperatura una velocità relativa dell'aria di 0,2 m/s viene avvertita come confortevole. Esiste un rapporto tra la temperatura ambiente e la temperatura delle chiusure perimetrali relativo all'intensità dei movimenti dell'aria in una camera. Una differenza di temperatura troppo elevata porterebbe a movimenti dell'aria superiori ai 0,2 m/s nella zona delle superfici di parete.

Intervallo di benessere in funzione della velocità relativa dell'aria e della temperatura ambiente in base al tipo di attività

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Fondamenti

È possibile formulare anche i seguenti requisiti di tipo morfologico per la parete esterna, in base ai criteri di destinazione d'uso, struttura, forma ed economicità, in aggiunta ai requisiti strutturali e di fisica tecnica menzionati in precedenza.

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Fisica tecnica

Fisica tecnica

Coefficiente di trasmissione termica ammesso per una parete esterna in funzione del coefficiente di trasmissione termica kF della finestra e dalla quota di superficie a finestre con tre diverse strutture di finestre. Per esempio: Con una quota di superficie a finestre del 50%: - kF = 2,6 W/m 2 x K - il coefficiente di trasmissione termica delle superfici chiuse di parete deve essere uguale a 0,4 W/m2 x K, affinché si giunga a un valore k pari a 1,5 W/m2 x K per l'intera parete esterna.

Fondamenti

Isolamento termico Per quanto riguarda l'isolamento termico, in architettura si distìngue tra la situazione estiva e quella invernale. In inverno, e in presenza di normali condizioni di riscaldamento e di ventilazione, l'isolamento termico deve permettere l'instaurazione di un clima interno non troppo spiacevole dal punto di vista igienico, deve evitare l'insorgere di danni alle strutture e deve ridurre al minimo il passaggio di energia termica dall'interno all'esterno. D'estate il compito dell'isolamento termico sta nell'evitare un surriscaldamento degli ambienti dovuto al trasporto di energia dall'esterno verso l'interno. Parametri per la valutazione dell'isolamento termico di una parete esterna

Valore k/coefficiente di trasmissione termica (unità: W/m2 x K) Il coefficiente k serve a valutare l'isolamento termico invernale di una parete esterna. Esso indica quanta energia termica, espressa in watt, si sposta dall'interno all'esterno, per unità di tempo, per metro quadro e per kelvin (K) di differenza di temperatura. Maggiore è il valore k, maggiore risulta la quantità di energia che viene trasmessa dall'interno all'esterno. Di grande importanza per il valore k di una parete esterna è la quota di superficie a finestre. Valore /resistenza alla diffusività termica (unità: m 2 xKW) La resistenza alla diffusività termica è il reciproco del valore k. Al contrario del valore k, che oltre ai parametri materiali prende in considerazione anche la convezione termica dall'interno all'intradosso (coefficiente di convezione a,) e dall'estradosso all'esterno (coefficiente di convezione nel valore si ha esclusivamente la somma delle resistenze alla diffusività termica dei singoli strati:

dove = spessore dello strato di materiale; = conduttività termica del materiale; n = numero degli strati di materiale. Tra il valore rapporto:

e il valore k esiste il seguente

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Fisica tecnica

Fondamenti

Norme e direttive

-

DIN 4108

L'involucro esterno deve rispettare i seguenti parametri tecnici di isolamento termico. - Isolamento termico invernale Per quanto riguarda l'isolamento termico invernale dell'involucro esterno, viene operata una distinzione tra pareti leggere (fino a 300 kg/m2) e pareti pesanti. Secondo la norma DIN 4108 si devono rispettare i valori della tabella 1 e della tabella 2. - Isolamento termico estivo Il riscaldamento dell'aria ambiente dovuto in particolare all'irraggiamento solare viene determinato tra l'altro dalle seguenti grandezze: - orientamento dell'edificio; - quota di superficie a finestre; - tipo di vetrate; - accumulo termico degli elementi di fabbrica interni; - ventilazione. L'isolamento termico estivo viene valutato in base al prodotto 9zui

9f ' f

Al riguardo valgono i seguenti rapporti: 9F = 9 • z

e

dove g

= fattore solare delle vetrate secondo la norma DIN 67057 z = fattore di riduzione dei dispositivi di protezione solare f = quota di superficie a finestre AF = superfici finestrate Aw = superfici a parete AW+AF = superficie totale di facciata La tabella 3 mostra il rapporto tra la possibilità di ventilazione e il peso dei materiali. - Decreto sull'isolamento termico (WSchV 2/82)* Il decreto sull'isolamento termico definisce i requisiti di isolamento termico degli elementi di fabbrica in funzione del risparmio energetico. Il suo obiettivo consiste nel limitare le perdite di calore dovute alla trasmissione e alla ventilazione.

' In questa sede si rinvia alla nuova edizione del decreto sull'isolamento termico (WSchV, edizione 5/92) che contiene requisiti più elevati di coibentazione termica e richiede lo sfruttamento delle radiazioni solari.

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Esistono due procedimenti di verifica: - metodo A/V Per determinare i requisiti di isolamento termico di un edificio si calcola il quoziente A/V tra la superficie dell'involucro esterno A e lo spazio architettonico V, dal quale si ottiene un valore k massimo medio km] max. In seguito si confronta con questo valore kmmax il valore k medio km dell'edificio calcolato sull'intera superficie dell'involucro che funge da scambiatore termico;

- metodo dell'elemento di fabbrica Per gli elementi strutturali esterni è necessario condurre verifiche singole, esistendo ad esempio requisiti diversi per la soffitta e la cantina. Per gli elementi di fabbrica esterni si deve calcolare il valore k medio km, W+F per le superfici di parete e a finestre. I requisiti si possono dedurre dalla tabella 4.

Fisica tecnica

Fondamenti

Protezione contro l'umidità Proteggere gli elementi di un edificio contro l'umidità rappresenta un compito importante della struttura architettonica. Per umidità si intende l'accumulo di acqua sopra o all'interno di un elemento a seguito della condensazione del vapore acqueo presente nell'aria. Negli ambienti riscaldati in inverno si ha una tensione parziale di vapore acqueo superiore a quella esistente all'esterno, a causa dell'elevata temperatura dell'aria in presenza di valori normali di umidità relativa. Questa differenza di pressione spinge le molecole di vapore acqueo presenti nell'aria ambiente a spostarsi verso l'esterno attraverso i pori e i capillari pieni d'aria dei materiali. La condensazione del vapore acqueo si verifica quando la concentrazione di vapore acqueo è così elevata in funzione della temperatura da far esaurire la capacità di assorbimento del vapore acqueo da parte dell'aria, con la formazione di acqua di rugiada. Ciò di solito avviene quando l'aria a temperatura e umidità normale incontra superfici fredde, si raffredda e raggiunge pertanto la tensione di saturazione del vapore acqueo. Questo processo avviene in maniera analoga all'interno degli elementi di fabbrica. Se a seguito del passaggio (diffusione) attraverso gli elementi di un edificio, il vapore acqueo incontra zone più fredde, a una determinata temperatura (temperatura di rugiada o punto di rugiada) si giunge anche all'interno dell'elemento alla formazione di acqua di condensa, che può ricadere sulle superfici dei pori. La formazione di condensa può provocare i seguenti danni: - distacchi in caso di gelo; - formazione di ruggine (armatura); - diminuzione della capacità di coibentazione dei materiali; - attacco di muffe e funghi; - putrescenza degli elementi lignei. I progressi della tecnica architettonica fanno sì che la compensazione della tensione di vapore oggi non avvenga più come in passato attraverso lo scambio di aria (ventilazione dei giunti), quindi d'inverno si ha di regola un elevato gradiente di tensione di vapore tra l'interno e l'esterno, e si deve prestare una attenzione particolare a evitare i danni dovuti all'umidità.

Resistenza minima necessaria alla diffusività termica 1/A delle pareti esterne per evitare la formazione di acqua di rugiada all'intradosso di pareti, in funzione dell'umidità relativa dell'aria nell'ambiente a varie temperature esterne e a una temperatura dell'aria ambiente di 20 °C. Esempio: Con una umidità relativa dell'aria del 60% e una temperatura esterna di -15°C la resistenza alla diffusività termica della parete esterna deve essere pari a 0,6 m2/W • K, affinché non si formi acqua di rugiada sul lato interno

Quantità di acqua di rugiada che si accumula sulle superfici di parete in funzione della temperatura superficiale con una temperatura ambiente di 20 °C e diverse umidità dell'aria. Esempio: Con una umidità dell'aria del 70% e una temperatura superficiale di parete di 12 °C si accumulano 35 g/m2 • h di umidità

Temperatura di raggiungimento del punto di rugiada dell'aria a 15 °C, 20 °C e 25 °C in funzione dell'umidità relativa dell'aria. Esempio: Con una umidità relativa dell'aria del 50% e una temperatura dell'aria di 25 °C la temperatura delle superfici interne di parete deve essere di almeno 14 °C affinché non si formi umidità

Contenuto massimo di acqua nell'aria in funzione della temperatura (pressione dell'aria 755 mm QS). Esempio: L'aria a 20 °C può assorbire circa 17 g/m2 di acqua

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Fondamenti

Parametri per la valutazione della protezione contro l'umidità delle pareti esterne

- Valore \i (coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore acqueo) Caratteristico della capacità di diffusione del vapore acqueo (permeabilità) di un materiale è il cosiddetto valore II valore viene definito dal rapporto tra la resistenza alla diffusione del vapore acqueo dello strato di un materiale e la resistenza alla diffusione di uno strato d'aria dello stesso spessore. Per l'aria si ha quindi u. = 1. Maggiore è il valore m di un materiale, più esso è resistente al passaggio di vapore, quindi più è impermeabile al vapore. Un valore u, di 10 indica quindi che il materiale in questione è un conduttore di vapore acqueo dieci volte peggiore dell'aria. - Coefficiente di assorbimento idrico w Il coefficiente di assorbimento idrico indica la capacità di assorbimento capillare dell'acqua da parte di un materiale. Con questo parametro è possibile valutare se l'acqua di rugiada che dovesse eventualmente accumularsi possa danneggiare un elemento costruttivo o se venga assorbita capillarmente dal materiale intorno al punto di rugiada e venga quindi distribuita, riducendo in questo modo la possibilità di danni. Norme e direttive

- DIN 4108 Dato che l'umidità aumenta notevolmente la conduttività termica dei materiali, riducendo pertanto le loro proprietà isolanti, la norma DIN 4108 contiene requisiti relativi alla protezione contro l'umidità. Per evitare l'accumulo di acqua di rugiada sulla superficie degli elementi di fabbrica e all'intradosso degli elementi costruttivi, la resistenza alla trasmissione termica di una parete deve avere i seguenti valori minimi, in relazione alla temperatura interna ed esterna:

dove: = temperature dell'aria ambiente interna ed esterna = temperatura del punto di rugiada sulla superficie interna dell'elemento di fabbrica, in funzione dell'umidità relativa dell'aria all'interno = coefficienti di convezione termica all'interno e all'esterno. La verifica della quantità di accumulo idrico all'interno di un elemento di fabbrica può essere effettuata calcolando l'accumulo di acqua di rugiada seguente alla diffusione di vapore acqueo. Ai sensi della norma DIN 4108 non è necessaria una verifica numerica per le strutture di parete secondo la tabella 5.

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Fisica tecnica

Fisica tecnica

Fondamenti

Tenuta all'acqua In aggiunta alla protezione contro l'umidità, che regola la perdita di acqua di rugiada all'interno o sulle superfici degli elementi strutturali, la tenuta all'acqua determina attraverso quali interventi proteggere gli elementi di fabbrica esterni dall'azione diretta degli agenti atmosferici. Alla protezione delle facciate esposte al vento (lato occidentale, lato sopravvento) spetta un particolare significato, se si considera che già con un vento forza 3 o 4 (brezza media) e una esposizione diretta agli agenti atmosferici la pioggia colpisce la facciata a un angolo di 45°. L'accumulo idrico sulla facciata è quindi temporaneamente paragonabile all'accumulo idrico su una copertura orizzontale. Parametri per la valutazione della tenuta all'acqua

Vengono definiti tre gruppi in funzione dell'intensità di accumulo di acqua: sollecitazione da intemperie minima, media ed elevata (tabella 7). Norme e direttive

- Norma DIN 4108 sezione 3 Diverse strutture di parete vengono valutate in funzione del gruppo di sollecitazione da intemperie per definire i requisiti di tenuta all'acqua. Nella tabella 6 si trovano alcuni esempi di assegnazione ai gruppi di sollecitazione delle tipologie di parete a norma.

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Fondamenti

Fisica tecnica

Isolamento acustico Le persone che si trovano negli ambienti di vita (appartamenti, uffici) devono essere protette dall'inquinamento acustico proveniente dall'esterno. Le sorgenti sonore possono trovarsi all'interno o all'esterno dell'edificio. In relazione alla trasmissione del suono si distingue tra rumore d'urto (un elemento viene fatto vibrare da uno stimolo diretto) e rumore aereo (un elemento viene fatto vibrare dalle onde sonore). Nel giudicare l'isolamento acustico di una parete esterna si deve valutare l'isolamento delle camere interne dal rumore aereo, che penetra nell'edificio dall'esterno.

Stimolo vibratorio dell'aria causato da rumore d'urto

Parametri per la valutazione dell'isolamento acustico delle strutture esterne di parete

- Decibel (dB) - Frequenza acustica/altezza del suono Un suono percepibile dall'orecchio umano può essere caratterizzato fisicamente dalla propria frequenza, ovvero dal numero di vibrazioni per unità di tempo. Se si sceglie come unità di tempo un secondo, l'unità della frequenza è un "hertz" (1000 vibrazioni/s = 1000 Hz). Il campo di udibilità dell'uomo comprende le frequenze da 16 a 16000 Hz. Per l'isolamento acustico in campo architettonico è rilevante solo lo spettro di frequenze da 100 a 3200 Hz. - Pressione acustica / Intensità sonora L'intensità sonora è proporzionale alla pressione acustica. L'udito dell'uomo percepisce una pressione acustica tra 2 • 10~5 Pa (soglia di udibilità a 1000 Hz) e circa 2 • 101 Pa (soglia del dolore). L'intensità sonora percepita dipende dalla pressione acustica in base a una legge logaritmica, e quindi si è ritenuto utile adottare una indicazione di livello logaritmica per la valutazione pratica dell'intensità sonora:

dove P = pressione acustica misurata Po = pressione acustica di riferimento ( = 2 - 10-5Pa). La pressione acustica di riferimento corrisponde alla pressione acustica di un tono con frequenza di 1000 Hz alla soglia di udibilità (livello di pressione acustica L = 0 dB). L'uomo può avvertire con volume diverso due toni dello stesso livello sonoro, se i toni hanno frequenze diverse. Per poter stabilire un rapporto tra la sensibilità acustica dell'uomo e due grandezze fisiche come la pressione acustica e la frequenza, è stato introdotto il concetto di intensità sonora (phon). È stato stabilito che l'intensità sonora di un tono di 1000 Hz è numericamente equivalente al livello di pressione acustica in decibel. 18

Stimolo vibratorio dell'aria causato da rumore aeree Il rumore aereo può essere riflesso, assorbito o amplificazione dalla parete

Fisica tecnica

Fondamenti

L'udibilità delle diverse porzioni di frequenza di un rumore viene valutata in base a una curva di valutazione delle frequenze, in modo da poter misurare e indicare l'intensità sonora dei rumori attraverso il cosiddetto livello sonoro A (livello equivalente di intensità sonora). - Misura dell'insonorizzazione Per caratterizzare l'insonorizzazione degli elementi di fabbrica viene impiegata la misura dell'insonorizzazione R che viene definita dal rapporto tra la potenza acustica Pa che insiste sull'elemento di fabbrica di separazione e la potenza acustica Pd trasmessa (o lasciata penetrare) dall'elemento di fabbrica:

Se la misura dell'insonorizzazione viene scritta come R'w, ciò significa che si tratta di una misura dell'insonorizzazione calcolata, ovvero mediata dalla frequenza. Il segno di apostrofo indica che si sono prese in considerazione le trasmissioni laterali o per altre vie, ad esempio attraverso elementi di fabbrica adiacenti. Lo si deve tenere in particolare considerazione quando i requisiti di isolamento acustico vengono indicati in valori R'w. Norme e direttive

- Norma DIN 4109 Isolamento acustico in edilizia - Allegato 1 alla norma DIN 4109 Esempi di esecuzione e procedimenti di calcolo - Allegato 2 alla norma DIN 4109 Note per la progettazione e l'esecuzione, raccomandazioni per un elevato isolamento acustico - Disposizione sui requisiti di isolamento acustico in edilizia in base alla legge sulla protezione contro il rumore degli aerei (disposizione sull'isolamento acustico) del 5.4.1974, Gazzetta Ufficiale Federale della Germania, parte 1, p. 903. Nella norma DIN 4109 sono indicati i requisiti di insonorizzazione degli elementi di fabbrica esterni, in funzione di livelli specifici di rumore esterno. Si tratta della misura di insonorizzazione risultante R'wris. di tutti gli elementi di fabbrica esterni interessati alla trasmissione del rumore, come finestre, pareti, ventole, tapparelle, ecc. I requisiti vengono distinti in relazione alla destinazione d'uso degli ambienti, per esempio come abitazione o ufficio.

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Fondamenti

Fisica tecnica

Protezione antincendio Il significato dei requisiti di protezione antincendio degli elementi di fabbrica sta nel proteggere dal fuoco, dal calore e dai gas le persone che si trovano in un edificio per un tempo sufficiente affinché possano abbandonare le stanze da sole o con l'aiuto di squadre di salvataggio. Parametri per la valutazione della protezione antincendio di una parete esterna

- Classi di combustibilità Tutti i materiali impiegati in edilizia vengono classificati in relazione alla loro infiammabilità o combustibilità secondo le seguenti classi: A: materiali non infiammabili A 1 : non infiammabili (senza verifica) A 2: non infiammabili (con certificazione) B: materiali combustibili B 1 : difficilmente infiammabili B 2: infiammabili B 3: facilmente infiammabili - Classi di protezione antincendio Si distinguono le seguenti classi antincendio: F: requisito per elementi portanti e vetrate W: requisito per pareti esterne non portanti T: requisito per elementi di fabbrica visibili G: requisito per vetrate L: requisito per canali di ventilazione K: requisito per parti mobili all'interno dei canali di ventilazione. La durata della resistenza al fuoco, alla radiazione di calore e al gas viene data in minuti con l'appendice 30, 60, 90, 120 o 180. Norme e direttive

- Norme DIN Norma DIN 4102 Comportamento alla combustione dei materiali (parte 1 -7) Nella norma DIN 4102 vengono stabilite tra l'altro le dimensioni minime degli elementi di fabbrica con determinati requisiti antincendio.

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Capitolo 2 • La parete esterna

Tipologie Nella tabella in questa pagina e nella successiva (tabella 14) sono rappresentate alcune possibili strutture di facciata, in rapporto alle varie esigenze da soddisfare. Dal punto di vista strutturale, le pareti esterne vengono distinte in: - Pareti senza intercapedine Strutture di parete i cui strati sono correlati senza la presenza di intercapedini. - Pareti monostrato senza intercapedine In questo sottogruppo delle pareti senza intercapedine rientrano le strutture realizzate con un unico materiale (costruzione a blocchi, pareti in calcestruzzo ecc.). - Pareti stratificate senza intercapedine Strutture di parete compatte composte da più strati (muratura con intonaco, sistemi compositi con isolamento termico, pannelli).

In questa pagina e nella successiva, strutture di parete esterna suddivise secondo il numero di gusci e di strati

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Fondamenti

- Pareti ventilate Strutture di parete nelle quali è presente almeno una intercapedine tra due strati. - Pareti ventilate monostrato Strutture di pareti ventilate composte da due soli strati separati da una intercapedine. - Pareti ventilate stratificate Strutture di parete a più strati, dei quali almeno due sono separati da una intercapedine.

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La parete esterna

La parete esterna

Fondamenti

La facciata ventilata La parete esterna ventilata è una parete esterna stratificata con intercapedine. La parete esterna è suddivisa in strati singoli in corrispondenza delle diverse esigenze. In una facciata ventilata si distinguono: - lo strato portante (o strato di supporto dell'isolamento termico); - l'isolamento termico; - l'intercapedine; - lo strato di tenuta. I vantaggi di una parete esterna dotata di suddivisione funzionale stanno nel fatto che l'ottimizzazione di ogni elemento in relazione a un compito specifico consente di ottenere una struttura perfetta dal punto dì vista dei materiali e della fisica tecnica. Finché un edificio deve soddisfare esclusivamente requisiti minimi di statica e di fisica tecnica, una parete senza intercapedine composta da un unico materiale consente di soddisfare, per esempio, esigenze di statica e di una limitata trasmissione del calore. Se si hanno invece esigenze più elevate di tipo sia statico che termico, esse possono essere soddisfatte solo da pareti esterne stratificate (con intercapedine). Norme e direttive per la progettazione delle facciate ventilate

Nella tabella 15 sono indicate a scopo esemplificativo le norme DIN e le direttive tecniche che è necessario considerare nel corso della progettazione di facciate ventilate di fibrocemento.

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La parete esterna

Fondamenti

Parametri di fisica tecnica della facciata ventilata

In relazione ai requisiti di fisica tecnica la facciata ventilata può essere classificata come segue. - Isolamento termico In una parete esterna stratificata l'intercapedine riduce la perdita di calore da trasmissione della parete stessa, in quanto funge da cuscinetto con una temperatura di tre gradi superiore a quella dell'aria esterna. Grazie a ciò, con uno strato isolante di uguale spessore, la perdita di calore da trasmissione è di circa l'8% inferiore a quella delle facciate non ventilate. - Protezione contro l'umidità Nelle facciate ventilate non si osserva formazione di acqua di rugiada all'interno degli elementi di fabbrica. Nel passaggio al clima esterno l'intercapedine assorbe e scarica direttamente il vapore acqueo che proviene dall'interno dell'elemento.

L'intercapedine riduce la perdita di calore da trasmissione

Per le facciate ventilate non è necessaria una verifica dell'accumulo di acqua di rugiada a seguito della diffusione di vapore acqueo

La facciata ventilata possiede un doppio orientamento. Per quanto riguarda la tenuta all'acqua, essa soddisfa i requisiti del gruppo di sollecitazione più elevato

Le facciate ventilate migliorano l'isolamento acustico di 3 dB

- Tenuta all'acqua Nelle pareti esterne stratificate senza intercapedine l'acqua piovana penetra nella parete per via del risucchio capillare dei diversi materiali e per il trasporto di acqua attraverso i giunti e le fessure a seguito della differenza di pressione dell'aria (tenuta su un livello). Nelle pareti ventilate, con l'afflusso di aria nell'intercapedine si forma la stessa pressione dinamica e l'umidità non può penetrare capillarmente all'interno dello strato di tenuta all'acqua. Nella facciata ventilata si ha una separazione tra lo strato di assorbimento capillare e lo strato drenante, e si parla in questo caso di tenuta a due livelli. - Isolamento acustico Il guscio ventilato a vista migliora la fonoassorbenza degli elementi di fabbrica esterni. Un rivestimento impermeabile a lastre, disposto con una intercapedine davanti a uno strato di isolamento termico, può migliorare l'isolamento acustico di circa 3 dB. - Protezione antincendio Per quanto riguarda la protezione antincendio l'unico requisito che un rivestimento ventilato deve possedere è di non essere facilmente infiammabile.

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La parete esterna

Fondamenti

Ristrutturazione di pareti esterne La ristrutturazione di una parete esterna è necessaria - se la sua stabilità non è più sufficiente (corrosione del calcestruzzo); - se il suo potere termoisolante non corrisponde più alle esigenze attuali; - se la formazione di fessure nell'intonaco o nei giunti tra gli elementi porta alla penetrazione di umidità nella muratura oppure a distacchi in facciata. E prevedibile che il numero delle pareti esterne da ristrutturare continuerà ad aumentare, dato che per motivi ambientali diventeranno più rigidi i requisiti di bilancio energetico e quindi di potere isolante della parete esterna (tabella 1), e la crescente presenza di sostanze inquinanti nell'aria porterà a ulteriori danni proprio alle superfici di calcestruzzo non adeguatamente protette.

Danni tipici di una facciata intonacata (distacchi)

Danno tipico di un edificio in elementi prefabbricati di calcestruzzo (giunti, umidità)

Indipendentemente dai problemi energetici menzionati della parete esterna è possibile descrivere i danni di tipo tecnico delle pareti esterne nel modo seguente. - Pareti di calcestruzzo Negli anni Sessanta e Settanta nei lànder della Repubblica Federale di Germania furono realizzati circa 500 000 alloggi e nei lànder della Repubblica Democratica di Germania circa 2,5 milioni di alloggi con l'impiego di grandi lastre di calcestruzzo. Nelle pareti di calcestruzzo non protette, l'aumento del contenuto di S0 2 e C0 2 nell'aria danneggia direttamente il cemento che avvolge l'acciaio. Particolarmente gravi sono i danni che riducono la stabilità della parete, come la corrosione dell'armatura superficiale del guscio esterno. Oltre ai danni da corrosione si osservano spesso danni ai giunti elastici delle lastre oltre che diversi ponti di calore strutturali nella zona dei piani di imposta dei solai, - Pareti esterne intonacate in muratura La necessità di ristrutturazione delle pareti esterne intonacate è solitamente dovuta alla formazione di fessure di natura statica o termica. Anche i distacchi dovuti a una tenuta insufficiente dell'intonaco sul fondo, a una errata composizione dell'intonaco, alle modificazioni nei fondi o a uno spessore troppo ridotto dell'intonaco portano spesso alla necessità di eseguire una ristrutturazione fondamentale della parete. Eventuali danni di tipo tecnico ad altre strutture di pareti (pareti a graticcio, pareti leggere, facciate continue ecc.) devono essere giudicati singolarmente, non essendo possibile in questa sede operare una generalizzazione analoga a quella delle pareti piene summenzionate, a causa dell'estrema differenza tipologica.

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Fondamenti

La parete esterna

Ristrutturazione di un edificio prefabbricato in calcestruzzo con facciata ventilata di fibrocemento

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Capitolo 3 • Il fibrocemento

La storia del fibrocemento La storia dell'edilizia con il calcestruzzo, un materiale dì consistenza fluida che viene messo in casseforme e poi indurito, affonda le proprie radici in un passato lontano. Il più famoso edificio in calcestruzzo dell'antichità è il Pantheon di Roma, risalente al 27 a.C, con la sua cupola a cassettoni di 43,30 m di diametro. I romani chiamavano il loro calcestruzzo "opus caementitium" e utilizzavano spesso la tecnica del calcestruzzo colato per diversi compiti edilizi. La volta del Pantheon, esclusivamente sollecitata a compressione, segue in sezione l'andamento delle forze in modo sorprendentemente preciso e pertanto non ha bisogno di armatura. Essa è sopravvissuta fino a oggi e rappresenta una testimonianza viva dell'architettura romana e dell'architettura del calcestruzzo. Si è dovuti giungere fino al XIX secolo prima che il calcestruzzo, con l'aggiunta di fili di acciaio, potesse essere impiegato anche per strutture portanti sollecitate a flessione. Nel 1855, durante l'esposizione mondiale di Parigi, il francese Lambot di Parigi presentò una barca di calcestruzzo, che egli aveva armato con filo. L'inventore del calcestruzzo armato viene tuttavia considerato Monier, un giardiniere che nel 1861, quindi sei anni dopo Lambot, armò con fili di ferro i suoi vasi di fiori, che costruiva in calcestruzzo di cemento. Il calcestruzzo rinforzato con filo metallico divenne importante in campo edilizio solo dopo che l'ingegnere Kòhnen ebbe sviluppato i necessari procedimenti di calcolo e l'imprenditore edile Wayss ebbe adottato il procedimento di Monier. Un altro modo per la produzione di elementi di fabbrica sollecitabili a flessione di cemento armato è il calcestruzzo rinforzato da fibre. È possibile che questa idea derivi da procedimenti tramandati tradizionalmente, dove il lehm usato per le pareti delle abitazioni veniva mescolato con paglia o peli di animali. Le fibre dovevano attenuare la formazione di fessure in queste strutture di parete. Nel 1874 l'americano Berard ricevette in California il primo brevetto per il calcestruzzo rinforzato con fibre. Le lastre di fibrocemento, nelle quali il cemento viene rinforzato con fibre di amianto, risalgono tuttavia all'inizio del Novecento. Dopo anni di tentativi, nel 1900 l'austriaco Ludwig Hatschek riuscì a far registrare un brevetto per la produzione di lastre di cemento amianto. Nel 1893 egli aveva acquistato una fabbrica di cartone di

amianto e aveva compreso il significato tecnologico di una fibra minerale come l'amianto. Così cercò di combinare le fibre di amianto con altri materiali, soprattutto il cemento. In questo modo scoprì che le fibre di amianto e il cemento formano un legame e che quindi doveva essere teoricamente possibile produrre lastre di cemento sottili e dotate di una rigidezza elevata. Il problema stava nella distribuzione uniforme e serialmente ripetibile delle fibre di amianto nella lastra. Egli lo risolse con una macchina per tondo nella quale il processo produttivo della lastra di fibrocemento risulta analogo a quello della produzione di cartone. Le fibre di amianto vengono unite a cemento Portland e mescolate in un miscelatore con l'aggiunta di acqua. Nella macchina per tondo ruotano dei rulli cilindrici, sulle cui superfici si depositano sovrapponendosi strati di piccolo spessore unitario di mescola di fibrocemento in soluzione acquosa omogenea. Le dimensioni dei rulli determinano lunghezza e larghezza di questa striscia che, dopo aver raggiunto lo spessore desiderato, viene tolta dal cilindro e immessa su un nastro trasportatore. Prima della presa il prodotto grezzo viene tagliato su tavoli appositi o condotto a macchine per la sagomatura delle lastre. Il particolare vantaggio del procedimento sta nella possibilità di operare con acqua in eccedenza, in quanto nella soluzione acquosa le fibre di amianto e il cemento formano un legame coerente, che consente di estrarre strati di mescola di consistenza collosa dalla soluzione stessa. Fino a oggi nulla è cambiato in questo procedimento. La rigidezza delle lastre può essere aumentata ulteriormente dalla pressione e da un trattamento di stabilizzazione in autoclave. All'inizio si produssero lastre di piccole dimensioni da utilizzare in facciata e per le coperture. Queste scandole di cemento amianto trovarono una domanda sostenuta soprattutto nei paesi alpini, essendo un materiale economico con il quale realizzare rivestimenti di lunga durata e in grado di resistere a condizioni atmosferiche estreme per gli edifici d'abitazione e commerciali. All'ulteriore diffusione del fibrocemento contribuì la scoperta dell'italiano Adolfo Mazza, che nel 1913 realizzò il tubo di cemento amianto. Anche in questo caso la mescola di fibrocemento viene avvolta intorno a un cilindro rotante che determina lunghezza e diametro del tubo. Le tecnologie attuali per la produzione di fibrocemento rappresentano le più recenti innovazioni nel campo dei materiali compositi a base cementizia. Lo sviluppo non è ancora 27

Il fibrocemento

Fondamenti

concluso e sono prevedibili nuovi materiali e nuovi processi. Con la registrazione del brevetto produttivo Ludwig Hatschek presentò il marchio "Eternit", basato sull'idea commercialmente efficace che i prodotti di fibrocemento fossero eterni (lat. : aeternitas, atis = eternità). L'acquisto del brevetto

Case d'abitazione di Hans Scharoun a Berlino

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consentì sempre l'impiego del marchio "Eternit" a un solo operatore in ogni paese. L'autorizzazione alla produzione delle lastre di fibrocemento era legata a due condizioni: la qualità dei prodotti doveva essere superiore alle norme del paese in questione, e il licenziatario si impegnava allo scambio delle esperienze tecniche. Gli standard di qualità concordati e il confronto tra le varie esperienze garantirono la possibilità di sviluppare nuovi prodotti e imporli sul mercato. Le società europee con il marchio Eternit non rappresentano quindi un gruppo unico, ma sono diverse aziende con un marchio comune. Alle prime scandole di piccole dimensioni si sono aggiunte lastre di grande formato, lastre ondulate o elementi sagomati, e nel corso del tempo si è sviluppata una gamma di prodotti che offre molteplici possibilità di impiego per i sistemi di copertura e di facciata. Queste lastre di cemento armato con fibre sono sottili e quindi leggere, grazie alla loro elevata rigidezza. Durano a lungo e sono non infiammabili secondo la classe A. Sono caratterizzate da una facile lavorabilità e sono disponibili in diversi colori e superfici. Essendo prodotti economici per coperture e pareti sono molto amate da numerosi architetti, i quali apprezzano da un lato le qualità tecniche del prodotto e dall'altro la disponibilità di elementi sagomati per risolvere alcuni particolari formal-

mente determinanti come spigoli, gronde e colmi. Un modo esemplare di rapportarsi con questo materiale è rappresentato dalle opere di Egon Eiermann - si veda la sua fabbrica di Blumberg del 1951 che viene descritta in dettaglio nella sezione dedicata agli esempi - ma anche la sua casa d'abitazione a Baden-Baden, tipicamente affascinante per la leggera copertura di lastre ondulate con la sua evidente pensilina. Walter Gropius e Hans Scharoun hanno utilizzato lastre di fibrocemento di grandi dimensioni per rivestire le loro case d'abitazione costruite a Berlino tra il 1967 e il 1969. Nel suo grattacielo di trentuno piani a Berlino-Buckow-Rudow, Gropius si è servito di lastre di fibrocemento a tutta altezza, verniciate di bianco e spesse 15 mm. L'immagine dei giunti sigillati con stucco elastico sottolinea la cristallina purezza del progetto. Hans Scharoun invece, nel suo complesso residenziale di Berlino-Reinickendorf del 1967, mette in evidenza le possibilità grafiche di questo materiale, affiancando lastre verniciate di grigio scuro e di grigio chiaro. Le lastre color grigio chiaro vengono utilizzate per i balconi disposti verticalmente e aggettanti dalle facciate. Il contrasto sottolinea la plasticità dell'edificio. Numerosissimi sono gli architetti che hanno impiegato i prodotti in fibrocemento: da Kenzo Tange, Charles Eames, Richard Neutra, Marcel Breuer e Walter Gropius fino, in tempi più recenti, ai lavori di Renzo Piano, Norman Foster e Gunter Behnisch. A seguito di un diverso atteggiamento nei confronti dell'ambiente, sempre più diffuso a partire dagli anni Settanta, e che ha creato una nuova coscienza della finitezza e della fragilità degli elementi fondamentali della nostra esistenza, si è proceduto a un riesame dei pericoli che le varie tecnologie e materiali contengono per l'ambiente, la vita e la salute. Uno dei materiali di cui si è pubblicamente dibattuto l'effetto dannoso per la salute è stato l'amianto, le cui polveri fini penetrano nei polmoni e nel lungo periodo possono causare danni alla salute. L'industria del cemento amianto si è prima di tutto preoccupata di ridurre le polveri generate dal processo di produzione e lavorazione. La totale rinuncia alle fibre di amianto nei prodotti di fibrocemento ha ricreato un atteggiamento positivo verso questi prodotti nel pubblico. Si sono cercate altre fibre il cui legame con il cemento mostrasse proprietà positive simili a quelle delle fibre di amianto, e si è raggiunto infine un ottimo risultato con alcune fibre sintetiche. È soprattutto merito della lungimirante iniziativa delle società Eternit tedesca e svizzera se negli anni Ottanta si sono potuti realizzare i prodotti di fibrocemento senza l'amianto. L'effetto combinato di fibre organiche sintetiche e cemento ha permesso di creare nuovi prodotti e di mantenere le vantaggiose caratteristiche di questo materiale. Parallelamente alla sostituzione delle fibre di amianto con fibre sintetiche lo sviluppo di diversi tipi di finiture ha portato a una nobilitazione dei prodotti di fibrocemento, oggi disponibili in molti colori e con diverse strutture di superficie.

Il fibrocemento

Fondamenti

Descrizione Il fibrocemento è un materiale composito, realizzato con cemento armato da fibre, sagomabile a piacere prima della presa e, una volta indurito, resistente alla deformazione e agli agenti atmosferici. Il fibrocemento è composto da materiali naturali e non inquinanti. Dal 1980 per le coperture o le facciate vengono usati prodotti di fibrocemento di nuova tecnologia, che hanno fornito ottimi risultati anche in oresenza di condizioni climatiche estreme. I prodotti di fibrocemento resistono alle intemperie e al gelo, sono imputrescibili, non infiammabili, antiurto e resistono ai raggi UV. In caso di impiego in climi particolarmente avversi, si consiglia di trattare le tavole con adeguati sistemi cromatici. Con il passare del tempo le lastre non trattate sono soggette a erosione, che modifica la suDerficie rendendola leggermente irregolare. Oggi l'erosione appare con maggiore intensità a causa della superiore aggressività di aria e pioggia. È possibile impiegare i prodotti di fibrocemento in numerose situazioni: Parete esterna: - chiusura spaziale esterna; - rivestimenti di parete esterna nelle facciate ventilate; - rivestimenti di cornicioni; - rivestimenti di balconi; - lastra di copertura per elementi compositi prefabbricati. Copertura - rivestimento della copertura; - linea di gronda, chiusure a gronda, cornicioni di coperture orizzontali; - rivestimenti di camini. "terni - solai appesi; - davanzali; - rivestimento di elementi di riscaldamento, - lastre per tavoli; - rivestimenti di tapparelle; - rivestimenti di battenti; - mobili. Altri impieghi - contenitori di qualsiasi tipo; - coperture di canalette per cavi; - tubi per vari scopi. Componenti

Il fibrocemento è composto dei seguenti elementi (in percentuale del volume): - 40% leganti Come legante viene utilizzato il cemento Portland, costituito da calce e marna argillosa. - 11% additivi Per ottimizzare le proprietà del prodotto vengono aggiunti inerti come la farina di calce. Que-

sempì di utilizzo del fibrocemento

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Fondamenti

Il fibrocemento

ste cariche migliorano determinate caratteristiche del prodotto, come per esempio il legame tra i suoi materiali, il consolidamento e l'efflorescenza. Come additivi si possono impiegare anche lastre di fibrocemento indurite, che vengono macinate. - 2% fibre di armatura Come fibre di armatura vengono impiegate fibre organiche sintetiche e fibre di alcool polivinilico. In particolare vengono impiegate le seguenti fibre (dati della Eternit di Berlino): poliacrilonitrile (Dolanit 10) alcool polivinilico (Kuralon). La tollerabilità per la salute delle fibre impiegate è stata valutata dal prof. Hans-Werner Schlipkòter, direttore dell'istituto medico di igiene ambientale all'università Heinrich Heine di Dusseldorf. Segue la valutazione complessiva: "Da tutti gli studi condotti si rileva che le fibre sostitutive dell'amianto impiegate per la produzione di fibrocemento non sono respirabili. Negli studi sperimentali condotti su animali circa le fibre di alcool polivinilico, di poliacrilonitrile e di cellulosa, non è stata evidenziata alcuna potenza cancerogena." - 5% fibre di processo Le fibre di processo servono da filtro durante la produzione di fibrocemento. Impediscono che durante l'eliminazione dell'acqua in eccesso vengano buttate anche particelle di cemento. Le fibre di processo sono principalmente fibre di cellulosa, impiegate anche nell'industria della carta. Le fibre di processo sono inoltre corresponsabili staticamente, in quanto "armatura fine" per la stabilità del materiale. - 12% acqua Nel fibrocemento indurito è presente una percentuale di acqua pari solo al 12% (umidità differenziale). Una parte serve all'ulteriore indurimento del cemento durante la vita del prodotto. - 30% aria L'aria è presente sotto forma di pori microscopici, che servono da spazio dì espansione per l'eventuale acqua che geli e impediscono la distruzione delle lastre da parte del ghiaccio. Questo sistema di micropori crea un materiale che regola l'umidità, è permeabile al vapore ed è impermeabile all'acqua.

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Il fibrocemento

Fondamenti

Produzione Il processo di produzione dei prodotti di fibrocemento viene definito ad avvolgimento ed è ampiamente automatizzato. Solo gli elementi sagomati speciali vengono prodotti manualmente, inserendo uno strato umido di fibrocemento negli stampi appositi. Ma anche nella produzione di elementi sagomati prende sempre più piede il procedimento a iniezione, nel quale ugelli iniettano ad alta pressione in una cavità di sagomatura una miscela appositamente preparata. Lo strato di fibrocemento necessario per la produzione degli elementi sagomati viene estratto dal processo di produzione prima di finire sotto pressa e viene lavorato direttamente nel reparto formatura.

Diagramma di flusso per la produzione di lastre di grandi dimensioni. Le lastre di piccole dimensioni vengono prodotte tagliando le lastre grandi

Le fibre vengono prima miscelate separatamente con acqua in singole vasche. Nel miscelatore principale le fibre di armatura vengono poi mescolate al cemento con l'aggiunta di molta acqua per creare una poltiglia omogenea, che viene conservata in vasca. La miscelazione dei diversi materiali avviene in base a specifiche ricette per i vari prodotti. La poltiglia viene infine inviata ai filtri della macchina per tondo.

Diagramma di flusso per la produzione delle lastre ondulate

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Fondamenti

Il fibrocemento

Nei filtri della macchina per tondo ruota un vaglio cilindrico a tamburo che asporta in continuo pasta di fibrocemento che finisce su un nastro trasportatore tessile, dove si deposita a formare un sottile velo. Il velo viene avvolto su un cilindro di acciaio nel numero di strati necessario a raggiungere lo spessore di lastra desiderato. Dopo il taglio del manto di fibrocemento la lastra umida viene asportata dal cilindro, posta su un nastro trasportatore, sezionata automaticamente e pressata ad alta pressione nella forma di lastra ondulata. Nella produzione di lastre piane manca la fase di formatura. Nella vasca le fibre vengono miscelate con acqua. Il costante movimento impedisce che le fibre si depositino sul fondo

La pasta liquida viene lavorata sull'avvolgitore fino a creare uno strato dello spessore desiderato (fino a 15 mm circa)

Gli elementi sagomati vengono prodotti manualmente su una dima di legno o plastica

La plasmabilità è una proprietà specifica del fibrocemento

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Dopo il tempo di presa (quattro settimane) le lastre vengono sottoposte a un procedimento di finitura e vengono colorate con idropittura. Questo rivestimento protegge le lastre dalle efflorescenze e dall'inquinamento atmosferico. Dopo questa operazione è possibile tranciare lastre di diversi formati. Grazie alla composizione del materiale è possibile utilizzare anche lastre non trattate, ma la superficie viene erosa dalle piogge acide. Le lastre non trattate inoltre si sporcano con maggiore facilità, per la loro struttura a pori aperti. Per la finitura superficiale di solito si impiegano quattro procedimenti: - Verniciatura (coprente) La verniciatura è il procedimento di finitura superficiale che viene impiegato più di frequente. Dopo la presa il lato a vista viene finito con uno strato unico o doppio di colori acrilici. Sulle lastre ondulate il colore viene applicato a pennello e a velo e sulle lastre piane a spruzzo. Prima della colorazione le lastre vengono riscaldate, per ottenere una migliore aderenza del rivestimento. Questi procedimenti automatizzati consentono di ottenere un colore saturo e una superficie compatta e omogenea. Inoltre non si hanno residui di colore, che sarebbe necessario smaltire. Sul lato posteriore viene applicata una finitura trasparente. - Strato di diffusione È possibile ottenere una certa protezione contro gli agenti atmosferici applicando durante il processo di avvolgimento uno strato superiore di cemento Portland e pigmenti fotoinsensibili a base di ossido di ferro. La pressa fa aderire rigidamente questo strato alla tavola di fibrocemento. Prima dello stoccaggio nei magazzini di presa le lastre vengono impregnate con una tinta incolore che funge da protezione contro le efflorescenze e le sostanze aggressive presenti nell'aria e serve a regolare il contenuto di acqua. Questo procedimento viene impiegato solo di rado. - Coloratura La lastra può giungere già colorata alla fine del processo produttivo, grazie all'aggiunta di cementi colorati o pigmenti speciali. Questo tipo di tintura avviene utilizzando cemento chiaro o scuro, quindi lo spettro cromatico si muove nel campo dei coloranti minerali. A causa dell'im-

Il fibrocemento

piego di cementi speciali, questo procedimento risulta molto costoso. Dopo il taglio, le lastre vengono rese idrofobiche con una applicazione incolore. - Verniciatura in loco Le lastre possono essere colorate anche in loco, con velature incolori o leggermente pigmentate oppure con vernici e rivestimenti con leganti minerali e organici. Questo procedimento è costoso, ma permette di realizzare desideri specifici. In caso di colorazione in loco esiste il rischio che la distribuzione irregolare del colore lasci penetrare umidità sotto il colore o nei pori, portando così alla formazione di efflorescenze e a scolorimenti.

Fondamenti

Dopo la conclusione della fase di finitura ogni lastra di fibrocemento passa al controllo finale

La catena di montaggio con la pressa per la produzione di lastre Wellcolor

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Fondamenti

Il fibrocemento

Proprietà (Esempio "Pelicolor", spessore della lastra 8 mm) Peso specifico apparente (g/cm3) / peso (kN/m2) Il peso specifico apparente ammonta a 1,7 g/cm3. Il peso di una facciata a cortina di lastre di fibrocemento, inclusa l'ossatura, ammonta a 0,18-0,20 kN/m2. -

- Modulo E (N/mm2) Il modulo E è uguale a 15 000 N/mm2. - Resistenza alla flessione (N/mm2) Al centro di una lastra la resistenza alla flessione è uguale a 22 N/mm2. - Umidità: Dopo l'essiccazione ad aria, l'umidità è minore o uguale all'8% (percentuale in peso). - Igroscopicità: L'assorbimento di umidità è inferiore al 18% (percentuale in peso). - Rigonfiamento: Il rigonfiamento è uguale allo 0,02% (percentuale in volume), un valore paragonabile a quello del calcestruzzo armato. - Ritiro/dilatazione In caso di variazione dell'umidità atmosferica dal 30 al 95% il ritiro o la dilatazione sono uguali a 1,55 mm/m. Tale valore corrisponde a quello del calcestruzzo armato. - Dilatazione termica Il coefficiente di dilatazione termica è uguale a 1 0-7K. Grazie a questa dilatazione termica molto limitata, durante la posa delle lastre di fibrocemento non sono necessari interventi strutturali speciali. - Protezione antincendio: Il fibrocemento è un materiale di classe A 2 ai sensi della norma DIN 4102 e quindi non infiammabile. La lastra non presenta un comportamento esplosivo al fuoco e non va in frantumi. - Diffusione del vapore: Il fibrocemento è permeabile al vapore, quindi anche elevate sollecitazioni dovute all'umidità proveniente dall'interno non portano alla formazione di condensa. - Resistenza al gelo: Le lastre di fibrocemento sono resistenti al gelo ai sensi della norma DIN 52104, sez. 2, ed è quindi possibile utilizzarle anche ad altitudini estreme. - Neutralità rispetto alle frequenze radar e radio: Le lastre di fibrocemento si comportano in maniera neutrale nei confronti delle radiazioni e delle onde elettromagnetiche, e non disturbano onde radio, sistemi cercapersone e radiazioni radar. 34

Ristrutturazione con isolamento termico. La facciata di questo magazzino a Basilea era composta da una struttura non isolata di lastre di fibrocemento. Nel corso della trasformazione del fabbricato in un impianto di lavaggio l'edificio è stato isolato termicamente e rivestito con nuove lastre ondulate (Architetti: Fìerz e Baader, Basilea)

Il fibrocemento

Fondamenti

Caratteristiche tecniche - Montaggio, lavorabilità Il montaggio o la lavorazione delle lastre di fibrocemento vengono effettuati con utensili e fissaggi comuni. Grazie alla semplice lavorabilità è possibile eseguire senza problemi in sito le opere di adeguamento come le correlazioni, ecc. Non è necessario trattare le lastre dopo il montaggio. La struttura uniforme del materiale permette nelle facciate piane di non adottare una direzione di posa determinata. - Ossatura L'ossatura deve essere progettata in funzione delle dimensioni di lastra o del tipo di posa. Si possono impiegare strutture semplici composte da correntini o travi di legno, strutture di alluminio presenti in commercio, ovvero dotate di autorizzazione, o strutture miste. - Ecologia del materiale La valutazione ecologica dei materiali o delle strutture edili deve essere effettuata in base a diversi punti di vista. Si devono valutare i componenti dei prodotti e i loro effetti sugli abitanti e sui parametri fondamentali per l'ambiente: la disponibilità del materiale, il fabbisogno di materia prima per la produzione del materiale, l'impiego o il riciclaggio del materiale e il fabbisogno energetico necessario per produrre il materiale.

Separatore Widia Con il separatore Widia è possibile effettuare tagli longitudinali e angolari nelle lastre ondulate. Si possono separare tavole piane fino a 6 cm di spessore

Sega a mano Con questa sega è possibile separare lastre fino a 20 mm di spessore. Con la sega a mano è possibile eseguire tutti i lavori di taglio sulle lastre ondulate

- Ingredienti Gli ingredienti dei prodotti di fibrocemento non hanno alcun effetto tossico sull'uomo. - Disponibilità I prodotti che vengono impiegati per la produzione del fibrocemento sono disponibili in quantità illimitate. - Fabbisogno di materie prime Da un metro cubo di materie prime si produce un metro cubo di materiale. A partire da uno spessore minimo, è possibile realizzare elementi di fabbrica di spessore variabile. L'impiego di materiali per la produzione è minimo. - Energia di produzione II fabbisogno di energia per la produzione delle lastre di fibrocemento è di 8 kWh/m2. Tale valore è molto inferiore al fabbisogno di energia per materiali simili, che vengono impiegati come guscio a vista,

Tenaglia perforatrice Elias Con la tenaglia perforatrice è possibile perforare lastre fino a 6 mm di spessore. La distanza massima dal margine è di 80 mm, il diametro de! buco 3,3 mm

- Riciclo È possibile riciclare i prodotti di fibrocemento, utilizzandoli una seconda volta, oppure servendosene come residui edili o come materiale di riempimento. - Invecchiamento Grazie al legame con il cemento si ha un materiale la cui stabilità aumenta con il passare del tempo. Il materiale è imputrescibile e anticorro-

Cesoia manuale Elias Con la cesoia manuale è possibile tagliare tavole fino a 6 mm di spessore e realizzare anche dentellature, tagli e archi

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Fondamenti

Il fibrocemento

sione. Il rivestimento porta alla formazione di perle di acqua in modo da avere un certo effetto di autopulizia. Lo sporco si toglie con acqua saponata.

Sega manuale (con tavolo da taglio) Con la sega manuale è possibile tagliare tavole piane fino a 20 mm di spessore e lastre ondulate fino a 45 mm. Su un apposito tavolo è possibile eseguire tagli precisi, ovvero a misura, fino a 320 cm. L'impianto di taglio deve essere utilizzato insieme a un aspiratore WAP

- Riparazioni È possibile sostituire in modo straordinariamente semplice le lastre che non sono sovrapposte, ma posate con giunti aperti o con listelli coprigiunto. I danni minori possono essere riparati. A causa dell'inquinamento atmosferico si consiglia ovviamente di pulire anche le lastre in fibrocemento a determinati intervalli, per evitare che lo sporco penetri in profondità. Dopo una attenta pulizia, i prodotti di fibrocemento possono essere riverniciati, facendo attenzione che il nuovo colore sia in lìnea con il resto del sistema. - Danni meccanici Le lastre di piccole dimensioni offrono una protezione relativamente limitata dai danni meccanici. Nelle zone a rischio di urti si raccomanda un raddoppio, un rinforzo dell'ossatura e/o l'impiego di lastre da 10-12 mm di spessore.

Fresa Con la fresa è possibile effettuare tutti i tagli di adeguamento su lastre fino a 20 mm di spessore

Cesoia a ghigliottina La cesoia a ghigliottina è un punzonatore attrezzato per lunghezze di taglio di 68, 81 e 91 cm. È adatta al taglio e alla punzonatura di lastre spesse fino a 5 mm. Questo strumento è inoltre dotato di stampi di punzonatura per la realizzazione di fori di fissaggio e di una taglierina per la creazione di dentellature

Aspirapolvere industriale Gli aspirapolvere industriali possono essere statici o mobili. È possibile infatti collegarli a più macchine grazie al loro tubo flessibile. In genere durante i lavori di taglio delle lastre di fibrocemento si dovrebbero aspirare tutte le polveri fini

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- Configurazione Grazie alla semplicità produttiva, esistono sul mercato diversi formati di lastra che è possibile posare in modi diversi. Tutte le lastre possono essere verniciate o velate, si può quindi affermare che esiste una grandissima libertà di configurazione.

Fondamenti

Il fibrocemento

Trattamento superficiale I prodotti di fibrocemento possono essere trattati in superficie in due modi diversi. Verniciatura coprente

Con la verniciatura coprente dopo la presa viene applicata una seconda mano con acrilico puro sciolto in acqua. Il rivestimento viene applicato sulle lastre preriscaldate, per ottenere una adesione ottimale del colore. La colorazione si basa su pigmenti inorganici resistenti alla luce come gli ossidi di ferro. I vantaggi di questo procedimento sono; • ottimale deflusso delle acque sulla superficie liscia; • mantenimento del colore per un lungo periodo di tempo; • buona rinnovabilità; • molteplicità formale grazie ai diversi colori. Con questo procedimento non è più visibile la struttura superficiale del materiale. Lastra ondulata non verniciata

I prodotti di fibrocemento possono essere utilizzati anche senza trattamento superficiale. Il processo di produzione (pressatura) riduce le cellule aperte del lato a vista e pertanto anche la sensibilità allo sporco. I vantaggi delle lastre non verniciate sono: • una esecuzione più economica, • l'aspetto tipico del materiale.

Lastra ondulata verniciata

Tra gli svantaggi bisogna tenere in considerazione una superficie irregolare e una variazione della superficie a seconda del tipo di clima. Una ristrutturazione estetica duratura è possibile nel lungo periodo solo grazie alla verniciatura.

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Capitolo 4 • La struttura

Le forme I formati

Indipendentemente dal produttore, le lastre ondulate di fibrocemento vengono realizzate in due formati diversi. Si distingue tra un'onda con 5 e una con 8 creste. Le definizioni "profilo 177/51 " e profilo "130/30" derivano dall'interasse delle creste e dall'altezza delle onde. Lo spessore del materiale della lastra ondulata è di 6-6,5 mm. Grazie all'altezza d'onda superiore, la lastra 5 possiede una portata statica pressoché doppia rispetto alla lastra 8. Dato che lo sviluppo delle due forme di lastra dal processo di produzione è simile, dalle diverse forme si ha una larghezza di 1 m nella più bassa lastra 8 e di 0,92 m nella lastra 5. La larghezza di copertura rilevante in campo progettuale per un impiego ottimale del prodotto (interasse) ammonta, a causa della sovrapposizione delle lastre, per la lastra 8 a 0,91 m e per la lastra 5 a 0,873 m. Indipendentemente dalla larghezza, la lunghezza massima di fornitura è di 3,10 m per la lastra 5 e 2,50 m per la lastra 8. Le lastre di lunghezza 3,10 m vengono impiegate prevalentemente per le pareti. Per le coperture la lunghezza massima non dovrebbe superare i 2,50 m, per motivi di movimentazione. Essendo possibile lavorare le lastre in maniera relativamente semplice, qualsiasi lunghezza inferiore a quella massima è realizzabile senza problemi. Diverse lunghezze vengono offerte in relazione alla disponibilità a magazzino. Lastre curve

Del profilo 5 esistono anche lastre curve, con le quali è possibile realizzare rivestimenti di copertura con un raggio da 6 a 15 m.

Misure della lastra 5

H

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Lastra ondulata curva

La struttura

Fondamenti

La deformabilità come caratteristica del materiale

Una caratteristica specifica del fibrocemento è la sua deformabilità plastica durante la produzione. In questo modo è possibile risolvere i punti di correlazione con altri materiali, difficili da un punto di vista strutturale, oppure quelli del vero e proprio rivestimento con elementi sagomati in modo coerente al sistema, ovvero con lo stesso materiale. Nelle correlazioni tra elementi di fabbrica ondulati e altri elementi di fabbrica, i pezzi sagomati rendono il processo di montaggio molto più semplice. Dato che la formatura avviene con matrici di legno, è possibile soddisfare anche richieste individuali a un costo relativamente favorevole. Seguono alcuni casi tipici di impiego.

Produzione di un elemento sagomato

• Correlazione al bordo del tetto La correlazione al bordo del tetto, sovente costosa e realizzata con notevole lavoro in caso di copertura inclinata, viene notevolmente semplificata con l'impiego del corrispondente pezzo sagomato. L'angolo dell'onda viene adattato con un fianco alla forma ondulata del rivestimento del tetto. Nella correlazione inferiore e nella zona di colmo è possibile impiegare elementi sagomati tridimensionali. • Angoli/variazione dell'inclinazione della copertura Qualsiasi salto (orizzontale o verticale) può essere ripreso in modo omogeneo nella direzione delle onde (per esempio, passaggio di copertura o parete). Nelle lastre disposte verticalmente nella zona della parete lo spigolo può essere prodotto con un angolare di fibrocemento piano o a giunto aperto. • Correlazione di parete Uno specifico problema è rappresentato dalla correlazione tra una superficie di copertura e il successivo elemento di fabbrica. Anche questo punto viene risolto in maniera ottimale da un punto di vista tecnico e formale con due elementi sagomati. Una breve lastra ondulata di correlazione "rialzata" produce la spalla necessaria che viene poi coperta dalla lamiera di correlazione sul lato della parete.

Elemento sagomato per il bordo del tetto in caso di variazione dell'inclinazione della copertura o sul colmo

Elemento sagomato per la formazione di angoli o del colmo

Correlazione del bordo del tetto con passaggio alla parete

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La struttura

Fondamenti

La struttura Fondamenti

In quanto parte dell'involucro esterno dell'edificio, composto da superfici di copertura e di parete, la parete esterna con la struttura della facciata soddisfa una serie di compiti che contribuiscono in modo fondamentale al comfort degli ambienti interni. Nella sua funzione originaria l'involucro di un edificio lo separa dall'esterno e definisce uno spazio interno protetto, che consente all'uomo di sopravvivere anche in un ambiente inospitale. L'aria condizionata dello spazio interno garantisce un soggiorno confortevole, indipendentemente dagli influssi degli agenti atmosferici esterni. Per poter eseguire questo compito apparentemente ovvio, la struttura di una parete esterna deve possedere numerosi requisiti. In lìnea di principio si distinguono edifici con pareti portanti ed edifici a scheletro, nei quali la parete estema è separata dalla struttura portante. Indipendentemente da questa divisione, le pareti esterne devono soddisfare le seguenti esigenze: - tenuta contro vento e pioggia; - afflusso controllato di aria; - scarico dell'umidità che si forma nell'edificio; - ingresso controllato di aria ed energia; - isolamento termico; - accumulo di calore. Gli ultimi tre punti riguardano le proprietà energetiche della parete esterna, sempre più importanti, in considerazione del consenso sociale esistente circa il risparmio di energia. Le pareti esterne dovrebbero quindi essere dotate del migliore isolamento termico possibile, per ridurre al minimo le perdite di energia dovute alla fuoriuscita di calore. Negli edifici nuovi, ma anche nella ristrutturazione di vecchi fabbricati, è possibile risparmiare efficacemente energia migliorando l'isolamento termico. Il bilancio energetico di un edificio - il rapporto tra energia consumata e prodotta - può essere migliorato adeguando l'isolamento termico e sfruttando in modo mirato la radiazione solare. I vetri con protezione solare esterna consentono di reagire in modo attivo alle diverse condizioni atmosferiche, facendo ottenere notevoli guadagni energetici nelle fasi di irraggiamento solare. Un particolare vantaggio delle strutture di parete ventilate con guscio portante pieno è la possibilità di accumulo termico. In questo caso l'energia termica prodotta dal riscaldamento e quella ottenuta dalla radiazione solare vengono distribuite con uno sfasamento temporale rispetto al ritmo giorno-notte. D'estate la parete esterna assorbe calore durante il giorno, quindi durante la fase di maggiore radiazione energetica, garantendo l'instaurarsi di un clima interno piacevole. D'inverno l'energia termica accumulata nella parete o all'interno dell'edificio viene ceduta 40

all'esterno con gradualità, rendendo perciò possibile superare queste fasi senza ulteriori apporti di calore. L'adempimento dei compiti di fisica tecnica da parte delle pareti esterne crea una serie di problemi strutturali. Le aperture necessarie in una parete chiusa devono essere inserite come elementi estranei al sistema. Vetrate, finestre, porte e le strutture di isolamento termico temporaneo sono elementi che influenzano in modo fondamentale l'aspetto di un edificio. È infatti l'espressione estetica della facciata a trasmettere un'impressione duratura della qualità architettonica dell'edificio, della sua funzione e del suo significato urbanistico. Molte strutture di parete esterna, per la loro conformazione, non sono in grado di adempiere in maniera ottimale ai compiti di cui sopra. Le strutture di parete integrate, nelle quali tutte le funzioni della parete esterna si trovano in un solo strato, non sono adatte a soddisfare le diverse esigenze delle singole funzioni. Le pareti senza intercapedine tendono alla formazione di fessure sul manto esterno. I danni allo strato drenante influenzano negativamente il bilancio dell'umidità, e di questo soffrono le proprietà isolanti e la struttura portante della parete. La facciata continua ventilata è una soluzione che consente di tener conto in maniera strutturale dei diversi compiti della parete esterna, attraverso la sua suddivisione in singoli strati funzionali. Dall'esterno verso l'interno la struttura della parete è la seguente: lo strato esterno è una tenuta all'acqua, per lo smaltimento dell'acqua piovana, e uno scudo termico per l'assorbimento dell'energia termica incidente, compito demandato all'intercapedine alle spalle di questo rivestimento. Il flusso d'aria sul lato interno del rivestimento può condurre verso l'esterno l'energia termica incidente. Le acque piovane che penetrano dall'esterno possono diffondersi verso l'esterno e, in caso di strutture di parete permeabili al vapore, è possibile fare uscire dall'interno l'umidità in fase di condensazione. L'articolazione della parete in singoli strati tra di loro separati richiede soluzioni strutturali che siano in grado di adempiere a diversi compiti. Per la parte a vista della facciata, lo strato di tenuta all'acqua, esistono numerose possibilità. L'architetto si trova comunque di fronte a una serie di problemi strutturali da risolvere: i singoli strati di parete devono essere chiaramente organizzati da un punto di vista funzionale e geometrico, ossia nel rapporto tra le rispettive posizioni. Le aperture di parete attraversano gli strati devono essere inserite con estrema attenzione. Angoli, intradossi di finestre e cornicioni devono essere integrati nella struttura di parete, e una particolare attenzione deve essere dedicata a zoccolo e gronda. Nella costruzione delle facciate continue ventilate è necessario osservare alcune regole di base, che riguardano il formato delle lastre, il loro fissaggio sul cosiddetto correntino, il fissaggio dei listelli di sostegno sull'orditura e

La struttura

Fondamenti

quello dell'orditura allo strato portante della parete. Inoltre esse riguardano la realizzazione dell'isolamento termico e la configurazione dell'intercapedine verticale continua tra rivestimento e isolamento termico. Le lastre per il rivestimento della facciata possono essere di grandi o di piccole dimensioni. In caso di impiego di lastre di facciata di piccole dimensioni con una superficie fino a 0,4 m2 e un peso fino a 5 kg per lastra e fino a una grandezza di 63 x 63 cm o 40 x 100 cm, in Germania non è necessaria alcuna autorizzazione da parte dell'autorità competente. La posa delle lastre di piccole dimensioni avviene in base a regole artigianali, che vengono abitualmente indicate nei fogli esecutivi di cantiere. Per la realizzazione di un rivestimento a tenuta d'acqua sono disponibili numerosi formati di lastre che vengono posate secondo diversi procedimenti. Le lastre di grandi dimensioni, con una superficie superiore a 0,4 m2, sono in commercio in numerosi formati, spessori e superfici. Per il fissaggio delle lastre di piccolo formato sull'ordito si utilizzano chiodi inox 28/35 in rame o acciaio zincato. Nei formati 30 x 60, 40 x 40 e 30 x 30 cm le lastre vengono inoltre fissate con chiodi speciali 23/37 con teste dello stesso colore delle lastre. Questi chiodi vengono impiegati anche come fissaggi visibili nelle zone di smaltimento. Ma le lastre possono essere fissate all'ossatura anche con ganci speciali o giunti chiodati. In questo caso si usano profili metallici come strutture portanti. Le lastre di grandi dimensioni vengono fissate all'ordito con viti. Si impiegano viti piatte a testa tonda con impronta a croce, diametro del gambo di 5,5 mm e una lunghezza di 35 o 45 mm. Nelle ossature a profili metallici, oltre alle viti si utilizzano anche giunti chiodati. L'ultimo livello di sviluppo è rappresentato dai giunti realizzati con tasselli a espansione, che penetrano nelle lastre dal lato posteriore e vengono collegate ad attacchi incardinati durante il montaggio nei profili portanti di alluminio. In questo modo il fissaggio della lastra resta invisibile. Per il fissaggio delle lastre di grandi dimensioni esistono sul mercato numerosi sistemi di fissaggio autorizzati dalle autorità competenti. In caso di nuovi sviluppi o proposte alternative per il fissaggio delle lastre è possibile richiedere in qualsiasi momento una autorizzazione specifica. Le lastre di grandi dimensioni vengono posate senza ricoprimento. I giunti verticali vengono nascosti da un profilo coprigiunto di legno o metallo. Le giunzioni orizzontali possono essere nascoste con una guarnizione. In questo caso l'isolamento termico dovrebbe essere protetto da un rivestimento contro l'umidità. Per il rivestimento dell'involucro di un edificio esistono lastre ondulate con elementi speciali sagomati per i raccordi d'angolo, gronda e

1 Struttura portante Muratura, calcestruzzo, altro

2, 3 Ossatura / Intercapedine Ordito, verticale oppure orizzontale e accoppiato dinamicamente al corrente di fissaggio. Intercapedine di almeno 1 cm nel punto più stretto in caso di lastre di piccole dimensioni, di almeno 2 cm con lastre di grande formato. In caso di listelli di fissaggio deve esserci una distanza minima di almeno 1 cm tra listello e strato termoisolante. In caso di correnti verticali l'intercapedine è determinata dallo spessore dei correnti stessi

4 Isolamento termico Pannelli di fibre minerali, pannelli di espanso rigido, altro. L'isolamento termico è disposto tra i listelli dell'orditura. Se lo strato isolante necessario è più spesso di 30 mm, i listelli dell'ordito vengono distanziati con appositi elementi dalla parete portante

colmo. Questi elementi sagomati consentono la creazione di un involucro continuo di fibrocemento per copertura e parete con raccordi adeguati. Nelle facciate ventilate il rivestimento deve essere fissato senza tensioni all'ossatura. Le dilatazioni del materiale a seguito delle variazioni di temperatura, ma anche quelle provocate dall'allungamento e dal ritiro a seguito del previsto assorbimento di umidità del materiale, non devono trasmettere alcuna forza al fissaggio. Le tolleranze di produzione e la semplice tecnica di fissaggio garantiscono l'assenza di forze di compressione nel rivestimento di facciata. La proprietà più importante del fissaggio impiegato è la sua resistenza alla corrosione. Per l'ancoraggio delle lastre si deve impiegare un materiale che non arrugginisca, quindi acciaio inossidabile o alluminio. I chiodi 28/35 per le lastre di piccole dimensioni, devono essere di rame o acciaio zincato. Nel fissaggio delle lastre di fibrocemento è importante che le lastre siano ancorate a una certa distanza dallo strato portante della parete. Tale distanza è data dallo spessore dell'isolamento termico e dall'intercapedine necessaria. In base alle proprietà termoisolanti della struttura portante, per i materiali aggiuntivi di coibentazione si adottano soli41

Fondamenti

tamente spessori da 3 a 14 cm. In caso di impiego di lastre di piccole dimensioni, la distanza tra rivestimento e strato portante viene coperta da un sistema composto da un ordito portante e da listelli di fissaggio. Listelli di fissaggio e orditura. Le lastre di facciata sono fissate ai correnti. L'ordito è ancorato alla parete portante con tasselli. Correnti e orditura sono correlati nei punti di incrocio con due chiodi scanalati o a vite. In linea di principio correnti e orditura possono essere disposti verticalmente oppure orizzontalmente. Le lastre di piccole dimensioni vengono in genere fissate su listelli orizzontali. La distanza tra lo spigolo superiore di un listello e lo spigolo superiore del listello successivo viene definita "passo orizzontale". In alcuni tipi di copertura le lastre di piccole dimensioni vengono posate su un'orditura verticale. In questo caso la distanza tra lo spigolo laterale sinistro del listello e lo spigolo sinistro del listello successivo viene definita "passo verticale". Lo strato di isolamento termico viene fissato alla parete esterna tra le travi dell'orditura. In caso di correnti verticali l'intercapedine viene determinata dallo spessore dei correnti stessi. Con le lastre di piccole e grandi dimensioni l'intercapedine deve essere continua, ma non inferiore a 1 centimetro nelle lastre di piccolo formato e a due centimetri in quelle di grande formato. Sono possibili anche intercapedini strutturalmente maggiori. All'apertura inferiore di ingresso dell'aria e a quella superiore di uscita dell'aria vengono applicate griglie di metallo o plastica come protezione dagli insetti o da altri piccoli animali. Questi elementi strutturali riducono la sezione di ventilazione libera a circa il 40%. La superficie di apertura effettiva deve andare, in funzione delle dimensioni delle lastre, da 100 a 200 cm2 per metro lineare di facciata, per garantire unefficace scambio gassoso. La corrente d'aria viene indotta dalla differenza tra le temperature superficiali sui lati interni dell'intercapedine. Nel periodo di massima radiazione solare l'energia irraggiata può essere eliminata in modo efficace e si evita che la parete si riscaldi. La radiazione solare (a onde corte) riscalda il rivestimento di facciata. Sul lato interno le lastre rilasciano l'energia assorbita sotto forma di radiazione termica (a onde lunghe). La corrente d'aria in movimento serve a scaricare costantemente l'energia irradiata. L'acqua piovana che sia eventualmente penetrata all'interno della parete evapora e viene trasportata all'esterno dalla corrente d'aria. Nelle strutture di parete permeabili al vapore il processo di raffreddamento dell'aria ambiente all'interno della parete porta a rilasciare l'umidità attraverso una condensazione al punto di rugiada, perché l'aria più fresca può assorbire meno umidità di quella calda. È importante che questa condensa venga scaricata all'esterno attraverso l'intercapedine e che non resti nella parete. In questo modo ci si assicura che tutti gli 42

La struttura

strati funzionali della parete non vengano danneggiati dall'umidità assorbita. Per ottenere un isolamento termico ottimale il materiale isolante deve essere posato senza soluzione di continuità e tutte le correlazioni strutturali tra guscio portante, parete e rivestimento devono essere attentamente avvolte nel materiale isolante. In presenza di strati di isolamento termico più spessi di 6 cm è più economico fissare per punti l'orditura con distanziatori sullo strato portante della parete. Maggiore è la distanza determinata dallo spessore dello strato isolante necessario tra il rivestimento e lo strato portante di parete e più sono logici sistemi nei quali i listelli di sostegno e l'ordito di legno vengono sostituiti da profilati metallici. I disegni a fianco mostrano la struttura di una facciata ventilata di lastre di fibrocemento. Sono rappresentate sezioni verticali di una parete esterna con e senza isolamento termico e con diverse disposizioni di correnti e orditura.

Sezioni verticali scala 1:10

La struttura

Fondamenti

Esempi di strutture Parete portante di calcestruzzo armato Orditura di legno, impregnata, GK Classe del materiale B 2, normalmente infiammabile, altezza di edificio possibile fino a 22 m Listello di fissaggio, impregnato, GK II, 40 x 60 mm fino a 2 piani, classe B 2 4 Strato di isolamento termico, classe del materiale in funzione dell'altezza dell'edificio B 2 normalmente infiammabile fino a 2 piani, B 1 difficilmente infiammabile fino a un'altezza dell'edificio di 22 m, classe A, non infiammabile, per edifici di altezza superiore a 22 m 5 Intercapedine ai sensi della norma DIN 18517: almeno 100 cm2/m per lastre di piccolo formato, almeno 200 cm2/m per lastre di grande formato 6 Rivestimento, manto per sovrapposizione lastre formato 30 x 60 cm le lastre di fibrocemento appartengono alla classe A, non infiammabili 7 Guarnizioni 8 Chiodi scanalati, inox 9 Chiodo zincato a fuoco 10 Chiodo per legno, inox, necessaria autorizzazione, penetrazione 25 mm, distanza dal bordo del listello 16 mm 11 Combinazione vite-tassello autorizzata dall'autorità competente con vite a testa svasata 12 Vite per legno, inox, necessaria autorizzazione, penetrazione 20 mm, distanza dal bordo del listello 16 mm

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Fondamenti

Statica, spinta del vento

Per edifici di altezza fino a 8 m, è possibile la posa di facciate continue ventilate di lastre di fibrocemento senza verifica statica, che risulta necessaria solo per gli edifici di altezza superiore a 8 m. Per l'ancoraggio dell'ordito allo strato portante della parete si devono generalmente impiegare fissaggi approvati composti da tassello e vite. La scelta del fissaggio dipende dal

La struttura

carico insistente e dalla struttura dello strato portante della parete. La tabella mostra i diversi materiali di ancoraggio per i tasselli. Ordito e correnti vengono collegati nei punti di incrocio con due chiodi a vite per legno o con due viti per legno. Questi fissaggi sono approvati dall'autorità competente. La distanza dal bordo del listello è di 16 mm. I due chiodi o viti sono sfalsati in diagonale.

In caso di edifici di altezza superiore a 8 metri, è necessario eseguire verifiche statiche per tutte le correlazioni di facciata. Per la spinta del vento in facciata si devono utilizzare i coefficienti specifici di pressione e depressione del vento per gli edifici da 8 a 20 m di altezza, quelli da 20 a 100 m e quelli di oltre 100 m di altezza. Come mostra l'immagine a fianco, per le forze di risucchio del vento che insistono sulle superfici di facciata si deve distinguere tra zona normale e perimetrale. Nell'area perimetrale le forze di sollevamento risultanti dal risucchio del vento possono assumere un valore fino a quattro o cinque volte superiore a quello della zona normale. In un edificio di altezza compresa tra 8 e 20 metri è quindi necessaria, per esempio, una distanza dei tasselli pari a 60 centimetri o meno nella zona perimetrale, rispetto a 80 centimetri nella zona normale. La tabella e l'immagine indicano la pressione e depressione del vento da assorbire in base alla norma DIN 1055, sezione 4 (edizione 1986) per edifici prismatici chiusi su tutti i lati ai sensi del paragrafo 6.3.1. La zona perimetrale viene definita come la zona di angoli e gronde soggetta a sollecitazioni superiori. Si ottiene calcolando l'ottava parte della lunghezza dell'edificio "a" e deve essere compresa tra 1 e 2 m di larghezza. Dal rapporto tra lunghezza dell'edificio "a" e l'altezza dell'edificio "h" si determina il coefficiente per il calcolo della sollecitazione dovuta al risucchio del vento.

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La struttura

Fondamenti

Statica, ipotesi di carico

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Fondamenti

Ossatura / Intercapedine I Correnti orizzontali con ordito verticale Fissaggio delle lastre con chiodi per scandole e chiodi scanalati 1 2 3 4 5 6 7

Tassello Supporto da parete Isolamento termico Elemento di ordito verticale 5 x 5 cm Intercapedine Corrente orizzontale 3 x 5 cm Lastre

Struttura di facciata dall'interno all'esterno Sezioni orizzontali scala 1:5

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La struttura

Il Correnti verticali con ordito orizzontale Fissaggio delle lastre con chiodi per scandole e chiodi scanalati

III Profili portanti orizzontali e verticali di alluminio con distanziatori per punti Fissaggio delle lastre con ganci

1 2 3 4 5 6 7

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Tassello Supporto da parete Isolamento termico Elemento di ordito orizzontale 4 x 5 cm Intercapedine Corrente verticale 3 x 5 cm Lastre

Tassello Supporto da parete Isolamento termico Profilo portante Intercapedine Rivetto cieco Profilo incardinato 14 mm Elemento di acciaio a sezione cava Lastra

Sezioni verticali scala 1:5

Fondamenti

La struttura

I Profili portanti orizzontali e verticali di alluminio con elementi distanziali per punti Fissaggio delle lastre con ganci

Il Profili portanti orizzontali e verticali di alluminio con elementi distanziali per punti Fissaggio delle lastre con chiodi

III Profili portanti orizzontali e verticali di alluminio con elementi distanziali per punti Fissaggio delle lastre con chiodi

1 2 3 4 5 6 7 8 9

1 2 3 4 5 6 7 8 9

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Tassello Supporto da parete Isolamento termico Trave centrale Intercapedine Rivetto cieco Guide portanti Graffa Lastre

Sezioni orizzontali scala 1:5

Tassello Supporto da parete Isolamento termico Squadretta Intercapedine Vite autofilettante Guida portante 2 cm Graffa Lastre

Tassello Supporto da parete con parte orientabile Isolamento termico Profilo portante Intercapedine Rivetto cieco Guida portante 15 mm Graffa Lastre

Sezioni verticali scala 1:5

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Fondamenti

La struttura

I Profilo portante orizzontale di legno Fissaggio delle lastre con viti e ganci

Il Profilo portante orizzontale di acciaio Fissaggio delle lastre con ganci

III Profilo portante orizzontale di acciaio Fissaggio delle lastre con ganci

1 Traversa di legno 2 Vite a testa esagonale per legno con guarnizione e cappuccio protettivo 3 Gancio incardinato a S 15 x 3 mm ogni tre cavi d'onda 4 Lastra ondulata, profilo 8

1 2 3 4 5 6 7

1 Traversa di acciaio profilo a U 2 Gancio incardinato a S di acciaio inox e antiacido ogni tre cavi d'onda 3 Vite di collegamento con guarnizione 4 Isolamento termico, resistente a compressione 5 Lastra ondulata, profilo 8

Traversa di acciaio profilo HEA Gancio inox a L Gancio incardinato a S ogni tre cavi d'onda Fissaggio a U per le lastre termoisolanti Isolamento termico, resistente a compressione Strisce distanziatrici, 8 x 50 mm Lastra ondulata, profilo 8

Struttura di parete dall'interno all'esterno

Sezioni orizzontali scala 1:5

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Sezioni verticali scala 1:5

Fondamenti

La struttura

I Corrente verticale di legno Fissaggio delle lastre con viti

Il Corrente verticale di legno Fissaggio delle lastre con viti

III Profili portanti verticali di lamiera grecata di acciaio Fissaggio delle lastre con viti

1 2 3 4 5 6

1 Parete di calcestruzzo armato Corrente di fissaggio verticale Profilo di giunzione, lastra ondulata, profilo 5 Larghezza minima 20 cm Vite di collegamento con guarnizione Lastra ondulata, orizzontale, profilo 5

1 Parete di calcestruzzo armato 2 Profilo portante di lamiera grecata di acciaio, spesso almeno 2 mm 3 Profilo di giunzione ondulato di resina espansa 4 Vite di collegamento con guarnizione 5 Lamiera ondulata, orizzontale, profilo 5

Trave a sezione quadrata Isolamento termico Paniforte Corrente di fissaggio Lastra ondulata, orizzontale, profilo t Profilo a T in alluminio

Sezioni orizzontali scala 1:5

Sezioni verticali scala 1:5

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Capitolo 5 • Posa in opera

Una particolarità della posa delle lastre ondulate è lo smusso a ogni estremità. Lo smusso fa sì che quattro lastre di spessore pari a 6,5 mm per la lastra 5 e di 6 mm per la lastra 8 non aumentino la loro altezza alla giunzione delle lastre. Grazie allo smusso la seconda e la terza lastra si trovano su un piano, mentre la quarta lastra copre il giunto obliquo. Con la realizzazione dello smusso in officina, è necessario realizzare adattamenti solo nei punti di correlazione o nei rivestimenti.

Copertura Nelle coperture si deve sempre avere una sovrapposizione, per poter garantire la tenuta. Si possono quindi impiegare solo lastre con smusso effettuato in officina. Se vengono posate lastre con una misura definita individualmente, lo smusso deve essere effettuato in loco. In caso di coperture ventilate pluristrato l'intercapedine sotto il manto a tenuta di acqua nei tetti con oltre 10° di inclinazione deve essere di almeno 200 cm2/m, l'apertura di ventilazione 2 per mille (almeno 200 cm2/m) e l'apertura di scarico 0,5 per mille della superficie da ventilare. Con un tetto profondo 10 m ciò corrisponde a 50 cm2/m. Le lastre ondulate di profilo 5 (177/51) offrono da sole sulla sezione trasversale della lastra 250 cm2/m.

Parete In caso di elementi di parete è possibile utilizzare anche lastre senza smusso, dato che in questo caso è possibile realizzare i giunti verticali a giunto aperto, senza che ne soffra la funzionalità del rivestimento. È possibile disporre i giunti aperti senza particolari spese, se l'ossatura poggia su un rivestimento rigido (impalcato), sul quale è disposta una guarnizione. Acqua che dovesse eventualmente penetrare attraverso i giunti viene scaricata in modo controllato. Per le pareti si deve sempre rispettare uno spazio di intercapedine di 200 cm2/m. Le aperture di ventilazione e scarico dell'aria devono ammontare almeno a 50 cm2/m.

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Montaggio delle lastre ondulate

Posa in opera

Fondamen:

Strutture di copertura Ossatura/copertura

La distanza dell'ossatura orizzontale dipende dal materiale del rivestimento della copertura e dall'inclinazione della copertura, dato che all'aumentare dell'inclinazione diminuisce il carico. In caso di lastre ondulate di fibrocemento la distanza massima possibile degli arcarecci per le coperture è di regola 1,15 m. In caso di inclinazioni di copertura superiori ai 20° con la lastra 5 è possibile anche avere tra gli arcarecci un interasse di 1,45 m. Aggetti

Nella direzione della lunghezza le lastre possono sporgere liberamente dall'ultimo punto di imposta di un quarto dell'interasse ammesso tra gli arcarecci (290 mm). Nella lastra 130/30 è possibile uno sbalzo laterale fino a soli 100 mm. L'ultimo cavo d'onda deve sempre poggiare. La lastra 177/51 può sporgere di circa 200 mm.

Disposizione comune dell'ossatura nella zona oe in caso di lamiere ondulate lunghe 2,50 m

Sovrapposizione laterale

La sovrapposizione laterale nella lastra 5 è pari a 47 mm, nella lastra 8 a 90 mm. Inclinazione della copertura

Le lastre ondulate di fibrocemento possono essere impiegate a partire da 10° di inclinazione del tetto senza particolari interventi. L'inclinazione minima della copertura dipende dalla lunghezza del tetto. È possibile ridurre di 3° l'inclinazione generale della copertura se nel giunto longitudinale si pone un filo di mastice plastico o si progetta un sottotetto. Con il profilo 5 è possibile una posa speciale con ulteriori guarnizioni laterali a partire da 5°.

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Fondamenti

Fissaggio / copertura

Il fissaggio delle lastre avviene in relazione ai requisiti statici. In tutti i fissaggi si deve rispettare una distanza di 50 mm dai margini. Il fissaggio avviene sulla cresta dell'onda. La larghezza del piano d'imposta sull'ossatura deve essere di almeno 40 mm. Una verifica statica per il fissaggio è necessaria solo a partire da una altezza dell'edificio superiore a 20 m. Il numero dei fissaggi è diverso per la zona del margine, dello spigolo e quella normale. Fissaggio nella zona normale

Il fissaggio avviene sulle creste delle onde a seconda del profilo. La distanza del fissaggio dipende dall'inclinazione della copertura. Nelle coperture è solitamente sufficiente una imbullonatura ogni due arcarecci. Nella zona perimetrale (per esempio bordo del tetto/gronda) e nella zona angolare (passaggio dalla gronda al bordo del tetto) si devono prevedere ulteriori fissaggi per via dell'aumentato carico di risucchio del vento. Ulteriori particolari possono essere indicati nelle autorizzazioni dei singoli produttori.

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Posa in opera

Esempi in termini di numero e distanza dei fissaggi in caso di disposizione delle lastre ondulate su volumi prismatici chiusi su ogni lato

Posa in opera

Fondamenti

Strutture di parete Ossatura / parete

Le distanze massime tra i montanti di pareti sono, con il profilo 5, uguali a 2,90 m. L'interasse tra i montanti di parete dipende dall'altezza dell'edificio e dal tipo di fissaggio (per esempio fissaggio sulla cresta o sul cavo dell'onda). Analogamente alle strutture di copertura, anche nelle zone di parete le lastre ondulate vengono fissate su ossature di acciaio o di legno. Dato che però le ossature appoggiate direttamente su elementi di fabbrica pieni presentano imperfezioni di misura derivanti dalla costruzione rustica, è possibile regolare gli elementi di facciata rispetto alle ossature di legno solo con uno spessoramento puntuale dell'ossatura. Nella zona di parete si usano quindi sempre più ossature che consentono una regolazione della struttura in tre direzioni. Solo in questo modo è possibile realizzare una correlazione regolare ad altri elementi di facciata come le finestre, la copertura ecc. Aggetto

Nelle strutture di parete è possibile uno sbalzo della lastra ondulata pari a un quarto della distanza ammessa dell'ossatura. Sovrapposizione laterale

In relazione alla sovrapposizione laterale vale quanto indicato nel capitolo "le forme". A seconda del tipo di ossatura, è possibile effettuare anche una posa a giunto aperto, in modo che non sia più necessario lo smusso delle lastre richiesto in caso di posa continua.

Disposizione ottimale dell'ossatura nella zona di parete. A = tra 0,45 e 2,90 m a seconda del profilo

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Posa in opera

Fondamenti

Fissaggio / parete

Per il fissaggio alla parete si deve distinguere tra zona normale e perimetrale. In facciata non esiste una zona di spigolo come sulla copertura. A differenza del tetto, nella zona della facciata è possibile anche mettere il fissaggio nel cavo dell'onda. La lastra ondulata può essere posata in due direzioni, verticalmente e orizzontalmente. Nelle strutture di parete con lastre di grande formato (lunghezza 3,10 m) a causa dell'elevato peso delle lastre (60 kg) è consigliabile l'adozione di angolari di fissaggio sull'ossatura, ai quali la lastra viene poggiata e infine avvitata. Imbullonatura a vista

Se si vuole semplificare il procedimento di montaggio e avere anche un "quadro delle viti" uniforme ed esteticamente piacevole, si consiglia di scegliere l'interasse tra i montanti che consente di rispettare i requisiti statici per il fissaggio nella zona normale e nella zona marginale. Per quanto riguarda i diversi requisiti di fissaggio tra zona perimetrale e normale è possibile aumentare le viti nella zona dell'angolo, disponendo tutti i fissaggi su una linea. In relazione ai requisiti si ha una distanza ottimale dei montanti: • per le lastre ondulate profilo 5 e lunghezza 2,50 m: fino ad 8 m di altezza: 2,30 m da 9 a 100 m di altezza: 1,15 m • per le lastre ondulate profilo 8: fino ad 8 m di altezza: 1,15 m da 9 a 100 m di altezza: 0,767 m

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I fissaggi dovrebbero essere disposti sul secondo e sul quinto cavo. Se sono necessari altri fissaggi, si devono disporre sulla seconda, terza e quinta cresta oppure sulla seconda, terza, quarta e quinta cresta. 1 : variante fissaggio sulla cresta, orizzontale 2: variante fissaggio sul cavo, orizzontale 3: variante fissaggio sulla cresta, verticale e fissaggio sul cavo per assorbire il peso proprio 4: variante fissaggio sul cavo, verticale

Fondamenti

Posa in opera

Profilo 5 (177/51) e profilo 8 (130/30)

Lastre, elementi sagomati

Profilo 5 (177/51) Larghezza: 920 mm Lunghezze: 3100 mm (solo per parete) 2500 mm 2000 mm 1650 mm (lastra per ristrutturazioni) 1600 mm 1250 mm

Profilo 8 (130/30) Larghezza: 1000 mm Lunghezze: 2500 mm 2000 mm 1600 mm 1250 mm

Calotta per displuvio Calotta per displuvio con estremità sagomata

Elemento di correlazione

Calotta di correlazione

Elementi sagomati

Lista per gronda

Angolare ondulato per frontone Piede di gronda 230/70

Raccordo di colmo, in due pezzi

Angolare ondulato per frontone - bordo di tetto a leggio

Raccordo di colmo, un pezzo Angolare ondulato per frontone - correlazione alla parete

Raccordo per tetto a leggio, a sinistra o a destra

Angolo di inclinazione della copertura Elemento di correlazione al muro, a sinistra o a destra

Angolare ondulato per frontone - correlazione al colmo

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Posa in opera

Fondamenti

Profilo 5 (177/51) e profilo 8 (130/30)

Finestra ondulata in plastica Angolare di frontone semplice, correlazione alla parete destra e sinistra

Perforazione per antenna

Colmo di tetto freddo

Pilastri di scarico di plastica (senza cappuccio antipioggia)

Raccordo di colmo con ventilazione, in due pezzi con filtro

Ventilatore turbo Pilastro tondo a sezione cava

Angolare a S Profilo per bordo del tetto come elemento sagomato destro e sinistro.

Basamento per lucernario a cupola di materiale plastico (solo profilo 5) Angolare di frontone semplice 300/300 senza raccordo

Angolare di frontone semplice 200/300 senza raccordo

Angolare di frontone semplice, correlazione al colmo

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Finestra ondulata con smusso sulle lastre ondulate; direzione di posa solo da destra a sinistra

Angolare di parete con rigonfiamento con raccordo interno (indipendente dal profilo)

Posa in opera

Fondamenti

Copertura alla tedesca Formati: 30x30 20x20 Smusso a sinistra o a destra Con il suo caratteristico smusso, la copertura alla tedesca è una tecnica di posa tradizionale per il rivestimento di coperture e pareti. Viene posata orizzontalmente oppure in diagonale (aumento del numero di lastre). Nella posa orizzontale mostrata nella figura è più facile realizzare gli angoli e le sovrapposizioni. Si parla di copertura di sinistra e di destra: le lastre sono impiegate con lo smusso a sinistra per la copertura di destra e con lo smusso a destra per la copertura a sinistra. Sul tavolato orizzontale le lastre vengono fissate in posizione leggermente obliqua, con l'estremità esterna sospesa. In questo modo si garantisce un migliore smaltimento dell'acqua rispetto a una copertura con il bordo inferiore delle lastre diritto. Ogni lastra viene fissata sul tavolato con due chiodi inox 28/35. Per configurare la facciata in modo tecnicamente corretto e formalmente riuscito è necessario indicare il tipo di copertura, la direzione di copertura, la misura della sovrapposizione, il formato, il colore e il materiale del fissaggio. La posa con l'aumento del numero di lastre deve essere eseguita su un tavolato senza cartone.

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Fondamenti

Copertura all'inglese Formato: 20 x 30 A differenza della copertura alla tedesca, nella quale le lastre hanno uno smusso, le lastre della copertura all'inglese hanno un taglio angolare sul bordo inferiore. Si distingue tra lastre di facciata per copertura a destra (qui rappresentate) che vengono posate in opera da sinistra a destra, e lastre di facciata per copertura a sinistra, con direzione di posa opposta. Le lastre vengono fissate su un ordito orizzontale con due chiodi inox 28/35. Le lastre vengono sovrapposte in modo da ottenere una griglia esagonale. In questa copertura vengono evidenziate molto bene le proprietà di un involucro la cui sovrapposizione non sottolinei troppo né la direzione orizzontale né quella verticale. Per progettare in maniera accurata questo tipo di facciata è importante indicare il passo orizzontale dell'orditura telaio e quindi la misura della sovrapposizione, oltre alla direzione di copertura e la configurazione nelle zone perimetrali.

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Posa in opera

Posa in opera

Fondamenti

Copertura scantonata Formati: 30x30 20x20 con uno spigolo smussato Uno spigolo delle lastre utilizzate per questo tipo di copertura è smussato. Si ha una copertura a destra e una copertura a sinistra. Qui è rappresentato il particolare di una copertura a destra. Le lastre vengono posate su un ordito orizzontale. Nella copertura a sinistra le lastre vengono ruotate di 90° e posate da destra verso sinistra. Lo spigolo smussato garantisce un ottimo smaltimento dell'acqua, in modo da poter rinunciare a una posa dove l'estremità esterna resta sospesa. Questo tipo di posa determina una sottolineatura delle linee orizzontali, che appaiono continue. Le lastre vengono fissate su un'orditura orizzontale con due chiodi 28/35.1 passi indicati specificano la necessaria sovrapposizione minima orizzontale o verticale delle lastre. È possibile inserire in maniera accurata finestre, porte e cornicioni adeguando il passo alle misure prestabilite.

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Fondamenti

Copertura alla francese Formati: 30x30 20x20 con uno spigolo smussato Come per la copertura precedente, anche per la copertura alla francese si utilizzano lastre quadrate con uno spigolo smussato, con la differenza però che le lastre vengono ruotate di 45° e posate su una orditura più fitta sulla quale vengono fissate con due chiodi inox 28/35. Le lastre di formato 20 x 20 cm vengono posate di preferenza su un tavolato senza cartone. Gli spigoli delle lastre, ruotati di 45° rispetto alla linea orizzontale o verticale, richiamano per la disposizione degli spigoli troncati uno schema senza un orientamento particolare, molto adatto per il rivestimento di superfici di facciata interrotte da numerose aperture. La copertura alla francese con il suo schema reticolare può conferire un'impressione unitaria a superfici parziali di facciata.

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Posa in opera

Posa in opera

Fondamenti

Con una rotazione, i formati 40 x 20, 30 x 20 e 30 x 15 possono essere utilizzati anche per la copertura scantonata.

Copertura orizzontale Formati: 60x30 40x20 30x20 30 x 15 Nella copertura orizzontale le lastre rettangolari, ognuna dotata di due o tre fori, vengono inchiodate su listelli orizzontali. Le lastre vengono disposte in modo leggermente obliquo e nella copertura a destra sono posate da sinistra verso destra con una estremità sospesa. Le lastre per la copertura a sinistra sono perforate in modo opposto. Come la copertura alla tedesca, anche la copertura orizzontale viene posata in opera con aumento del numero di lastre, e l'angolo di pendenza può essere fissato a piacere tra 0 e 45 gradi. Con i formati 40 x 20, 30 x 20 e 30 x 15 è possibile eseguire oltre alla copertura orizzontale anche una copertura scantonata, con l'inserimento di taglio delle lastre. Le lastre vengono fissate con due chiodi inox 28/35. I formati 40 x 20 e 60 x 30 vengono inoltre fissati con un chiodo speciale dello stesso colore della lastra. È possibile realizzare adattamenti a elementi di fabbrica adiacenti e passaggi da una superficie all'altra con lastre di piccole dimensioni.

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Fondamenti

Copertura a scaglioni Formato: 60 x 30, senza fori In questo tipo di copertura le lastre senza fori di formato 60 x 30 vengono incardinate su guide portanti verticali con ganci speciali. Le ossature di alluminio, nelle quali le lastre vengono incardinate con ganci speciali inox, possono superare luci fino a 160 mm, in modo da far rimanere tra il rivestimento e la parete portante uno spazio sufficiente per lo strato isolante e l'intercapedine. Queste lastre, relativamente grandi, e la necessaria precisione geometrica della posa richiedono una progettazione preventiva, che nella disposizione di aperture e aggetti tenga in considerazione l'ordine geometrico del rivestimento. Nell'uso dei sistemi di ancoraggio le dimensioni dei ganci e lo spessore delle lastre devono corrispondere in modo da evitare incurvamenti e spostamenti delle lastre.

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Posa in opera

Posa in opera

Fondamenti

Copertura semplice Formato: 60 * 20 con due incisioni o senza, angoli smussati Queste lastre allungate vengono prodotte con quattro fori. Per il fissaggio delle lastre sono sufficienti tre chiodi inox 28/35 da ribattere nei listelli verticali. Durante la posa le lastre vengono spostate della metà sia lateralmente che in altezza, in modo da creare l'impressione di una struttura di piccole dimensioni. Questo tipo di griglia permette di adattare la copertura agli aggetti e ai rientri in facciata e rende più semplice l'inserimento delle aperture. Nella progettazione della facciata si devono indicare con precisione il tipo di copertura, la misura della sovrapposizione e il tipo di lastre. Nella copertura semplice si impiegano lastre rettangolari, smussate e lastre con e senza incisioni.

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Fondamenti

Copertura semplice Formato: 60 x 15 con tre o incisioni o senza, angoli smussati Nella posa delle lastre secondo lo schema a fianco vengono utilizzati come correnti portanti verticali dei listelli e delle tavole spessi almeno 3 cm e larghi 8 e 15 cm. Le lastre sporgono lateralmente di 7,5 cm, e in alternanza una fila viene sfalsata a destra e una a sinistra. Ogni lastra viene fissata con tre chiodi inox 28/35. A seconda della destinazione d'uso le lastre possono essere posate anche su una ossatura meno fitta. In questo caso si ha un passo verticale irregolare di 22,7 cm e di 37,7 cm se si considera un giunto largo 4 mm. Le lastre vengono sfalsate lateralmente di 22,5 cm e 37,5 cm. Il fissaggio delle lastre avviene solo sui fori esterni. Le lastre con i quattro spigoli e senza incisioni conferiscono alla facciata un andamento caratterizzato da sottili fasce orizzontali.

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Posa in opera

Fondamenti

Posa in opera

Le lastre 60 x 30 e 40 x 40 possono essere realizzate senza foro inferiore come prodotto speciale

Copertura doppia Formati: 30x60 40x40 30x30 20x40 Nella copertura doppia le lastre vengono posate in opera su listelli orizzontali su una orditura. Le lastre sono disponibili con i quattro spigoli o con gli angoli troncati. Vengono fissate con due chiodi inox 28/35. A eccezione dei formati 30 x 30 e 20 x 40 le lastre vengono inoltre fissate con un chiodo speciale inox dello stesso colore della lastra, che viene inserito in un foro prestampato nella metà inferiore della lastra. La copertura doppia rappresenta una soluzione economica soprattutto per le grandi superfici di facciata. È possibile eseguire passaggi e adattamenti con i vari formati mantenendo l'ordine di posa. La copertura doppia è un rivestimento caratterizzato da un'ottima tenuta al vento e all'acqua, dato che le lastre di facciata si sovrappongono per oltre la metà della loro superficie. Questo tipo di posa mostra una disposizione equilibrata di giunti verticali e spigoli orizzontali.

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Fondamenti

Copertura rinforzata Formati: 30x60 40x40 30x30 20x40 Nella copertura rinforzata le lastre vengono fissate su listelli orizzontali con due chiodi inox 28/35 e un chiodo speciale inox 23/37 dello stesso colore della lastra. Con questo tipo di posa le lastre si sovrappongono verticalmente di circa la metà, mentre le due sovrapposizioni laterali sono uguali a un quarto della larghezza della lastra, a formare un disegno caratteristico nel quale tutti i giunti sono coperti e appaiono solo gli spigoli delle lastre. I formati 30 x 60 e 40 x 40 vengono forniti standard con tre fori. Il formato 30 x 60 viene fornito standard anche con spigoli troncati. Con una sovrapposizione laterale di 5 cm si consiglia di impiegare ganci per lastre o ganci per ancoraggio. Ordinare le lastre senza foro inferiore. Le lastre di rivestimento che vengono fissate con ganci vengono fornite con due fori prestampati.

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Posa in opera

Posa in opera

Fondamenti

Copertura a giunto aperto Formati: 41,5 x 125 41,5 x 140 41,5 x 155 A differenza della copertura a lembi sovrapposti, queste lastre di grandi dimensioni poggiano per tutta la loro superficie su una orditura verticale. Tra i listelli di legno, di sezione minima 3 x 7 cm, e le lastre vengono applicate fasce coprigiunto continue. Il giunto orizzontale resta a vista. Per evitare la formazione di ondulazioni superficiali e di strisce di sporco è possibile inserire nel giunto orizzontale un'asta protettiva. I fori sono arretrati di 30 mm dal bordo superiore, di 50 mm da quello inferiore e di 20 mm da quelli laterali.

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Fondamenti

Copertura a lembi sovrapposti Formati: 41,5x125 41,5 x 140 41,5 x 155 Nella copertura a lembi sovrapposti lastre di grandi dimensioni e spesse 6 mm vengono avvitate su listelli verticali. La sezione dei listelli di legno è di almeno 3 x 7 cm. Tra i listelli e le lastre vengono inserite come guarnizioni fasce coprigiunto della lunghezza della lastra. La sovrapposizione sui giunti orizzontali è di 35 mm. Le lastre vengono fissate con viti piatte a testa tonda con impronta a croce e testa dello stesso colore delle lastre, di 5,5 mm di diametro, che vengono inserite in fori prestampati di 6 mm di diametro. Le viti sono di alluminio o acciaio inossidabile e vengono fornite in due lunghezze, 35 e 45 mm. I fori nella zona di sovrapposizione restano liberi. La sovrapposizione di queste lastre di grandi dimensioni e le fasce coprigiunto inserite verticalmente garantiscono la tenuta del rivestimento. La posizione leggermente inclinata delle lastre fa risaltare il principio strutturale e contribuisce alla plasticità della superficie di facciata.

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Posa in opera

Posa in opera

Fondamenti

Copertura con lastre ondulate profilo 5 Formati: 92x125 92 x 160 92 x 200 92 x 250 Queste lastre ondulate dì grandi dimensioni possono essere posate in orizzontale e in verticale. Possono essere impiegate come tamponamenti all'interno di telai o coprire superfici allungate, separate le une dalle altre da lesene o da profili metallici squadrati. Il profilo 5 è caratterizzato da cinque creste d'onda o cinque cavi d'onda, suddivisi in modo uniforme su una larghezza di 92 cm. Nella copertura a destra le lastre vengono posate da sinistra verso destra e dal basso verso l'altro, e le lastre adiacenti si sovrappongono verticalmente e orizzontalmente. Per evitare una sovrapposizione quadrupla, gli angoli delle lastre vengono troncati in fabbrica. Nelle superfici inclinate le lastre vengono generalmente fissate sulla cresta, nelle superfici di facciata verticali nel cavo. Nei rivestimenti verticali il peso delle lastre può essere assorbito anche da ganci incardinati nell'ossatura portante che creano la distanza necessaria per l'inserimento dello strato isolante e la creazione dell'intercapedine tra ossatura portante e rivestimento.

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Fondamenti

Copertura con lastre ondulate profilo 8 Formati: 100x125 100x160 100x200 100x250 Le lastre ondulate profilo 8 sono composte da un elemento largo un metro con 8 creste e 7 cavi. L'esempio mostra un rivestimento di facciata nel quale le lastre ondulate sono state posate in direzione orizzontale e che si innestano sull'angolo dell'edificio e sull'ossatura verticale con elementi sagomati speciali. L'imposta delle lastre ondulate deve essere di almeno 40 mm. Per le ossature di legno si deve prevedere una profondità di penetrazione della vite di almeno 55 mm. Nel profilo 8 la sovrapposizione laterale è di 90 mm.

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Posa in opera

Capitolo 6 • Fissaggi

La scelta del fissaggio dipende dall'ossatura. In caso di condizioni di montaggio particolarmente difficili è possibile fissare per primi i ganci a S all'ossatura, in modo che sia poi possibile avvitare le lastre, senza che i montatori le debbano sostenere. Tutte le correlazioni sono regolate da norme. In genere tutte le perforazioni nelle lastre ondulate devono trovarsi ad almeno 50 mm di distanza dal bordo. I fissaggi devono essere autorizzati per l'impiego con le lastre di fibrocemento. Ossatura di legno

Come fissaggio sulla copertura vengono impiegate viti esagonali zincate per legno (M 7). I fori sono di 11 mm. La guarnizione avviene a mezzo di una rondella, che penetra nel foro e con un cappuccio per le teste delle viti. La vite deve penetrare per almeno 36 mm (filettatura) nell'ossatura, quindi si devono impiegare per l'ossatura travi con una sezione minima di 40 x 60 mm. Per la lastra 8 (altezza 30 mm) si usano viti esagonali 7 x 100 mm e per la lastra 5 (altezza 51 mm) viti esagonali 7 x 120 mm. Ossatura di acciaio

Il fissaggio diretto alle ossature di acciaio avviene come per l'ossatura di legno, ma si devono impiegare viti autofilettanti. In alcuni casi non è necessario forare anticipatamente la lastra, in altri la lastra deve avere un foro da 11 mm e l'ossatura uno da 5 mm di diametro. In caso di avvitamento diretto delle lastre a una struttura di acciaio, quest'ultima deve avere uno spessore di 15 mm. Il fissaggio con ganci garantisce ottimi risultati nelle ossature di acciaio, dove vengono impiegati tondini piegati individualmente (diametro 7 mm) con filettature all'estremità superiore.

Fissaggio avvitato resistente alla corrosione della lastra ondulata in una ossatura di legno (gancio a S come ausilio di montaggio e tenuta per l'assorbimento del peso proprio). Vite e gancio a S sono disposti sfalsati di un cavo dell'onda

Fissaggio della lastra ondulata a una ossatura di acciaio con gancio a L in acciaio inossidabile (gancio a S come ausilio di montaggio). I ganci a L e a S sono disposti sfalsati di un cavo dell'onda

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Fondamenti

Viti

Per il fissaggio delle lastre di fibrocemento di grandi dimensioni su listelli di legno si impiegano viti piatte a testa tonda con impronta a croce e gambo di 5,5 mm di diametro, di 35 o 45 mm di lunghezza. Le lastre vengono forate nei punti di fissaggio previsti. Il foro ha un diametro di 6 mm, pertanto è di poco più grande della vite, in modo da poter assorbire i movimenti del rivestimento determinati dagli agenti atmosferici. Gli assi dei punti di fissaggio sono arretrati dal bordo della lastra di 20 mm rispetto al giunto verticale e di 80 mm rispetto al giunto orizzontale. Le teste delle viti restano a vista. Il giunto verticale può essere coperto da un listello di legno reso impermeabile o colorato. Il giunto è largo almeno 10 mm. Fasce coprigiunto di gomma o lamiere coprigiunto vengono applicate senza sovrapposizioni, in modo che durante l'avvitamento non si abbiano nelle lastre tensioni che possono portare a fessurazioni negli angoli.

Assonometria scala 1:2 1 2 3 4 5 6 7 8

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Trave verticale di legno Listello orizzontale Profilo coprigiunto verticale di gomma Profilo coprigiunto orizzontale di gomma Lastra 6 mm Vite piatta a testa tonda 55/45 Listello trapezoidale di copertura 65 x 45 mm Vite per li

Fissaggi

Graffe

Nel fissaggio con graffe queste ultime restano a vista, entrando così in rapporto con i giunti e la superficie di lastra e ravvivando la superficie di facciata come elemento strutturale. Il fissaggio con graffe è adatto per le lastre di piccole dimensioni a forma rettangolare o quadrata. Il sistema di fissaggio mostrato è composto da bandelle a forma di U, che vengono fissate per punti con tasselli sulla parete portante in base alle necessità statiche, e profili portanti a forma di asta, fatti di profilati estrusi di alluminio. Dopo la regolazione, i profili portanti vengono collegati per accoppiamento meccanico con le bandelle. I profili di tenuta vengono inseriti verticalmente. Sul lato rivolto verso le lastre hanno due bulloni per accogliere i profili di tenuta e gli elementi di fissaggio, I distanziatori tra le singole graffe vengono ancorati con chiodi a sezione cava nei bulloni dei profili portanti. Il montaggio delle lastre avviene con la semplice rotazione delle graffe di tenuta.

Esempio: Sistema BWM ATK 102 Assonometria ancoraggio scala 1:2 Sezione orizzontale ancoraggio scala 1:5 Sezione verticale ancoraggio scala 1:5 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Tassello Isolamento termico Supporto di parete Profilo portante Chiodo Graffa di giunzione Lastra Distanziatore Prodilo EPDM Vite autofilettante

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Fondamenti

Chiodi

Per il fissaggio delle lastre piane di piccole e grandi dimensioni sui profili portanti di alluminio vengono utilizzati chiodi ciechi a testa tonda piatta. La lunghezza dei chiodi deve essere stabilita in ragione dello spessore della lastra e dalla sezione di profilo dell'ossatura. Le lastre vengono forate in fabbrica e l'asse dei fori lungo i giunti verticali è arretrato di almeno 30 mm rispetto al bordo della lastra, mentre la distanza dal bordo superiore è di almeno 80 mm. I fori nelle lastre hanno un diametro di 7 mm, mentre nei profili portanti di alluminio sono uguali al chiodo, con 5 mm. In questo modo è possibile appendere le lastre senza compressione. Per l'ancoraggio si impiegano chiodi in alluminio: diametro 5 mm, lunghezza utile 8-12 mm, diametro della testa 11 mm. I chiodi ciechi di alluminio vengono chiamati anche chiodi cavi, e sono disponibili nel colore della lastra.

Esempio Sistema BMW ATK 601 Assonometria con punto di scorrimento scala 1:2 1 Parete di calcestruzzo armato 2 Tassello 3 Profilo coprigiunto in alluminio a forma di U 4 Guarnizioni 5 Vite con impronta a croce 6 Lastra 6 mm 7 Chiodo cavo

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Fissaggi

Fondamenti

Le lastre di piccole e grandi dimensioni vengono correlate a profili portanti verticali oppure orizzontali per accoppiamento meccanico a mezzo di chiodi. Nel sistema di fissaggio mostrato lastre di grandi dimensioni sono inchiodate a un profilo estruso verticale di alluminio a forma di T. Il profilo portante presenta due scanalature per le guarnizioni. Per la realizzazione di un rivestimento impermeabile, nei giunti orizzontali sono state inserite guarnizioni di tenuta. In corrispondenza con il dimensionamento statico della struttura di facciata i profili portanti sono collegati con la parete portante a mezzo di distanziatori angolari. Per non trasmettere ai fissaggi alcuna forza di compressione, che risulta dall'espansione termica dei profili di alluminio, sul supporto vengono posti ancoraggi e cuscinetti a strisciamento. I sistemi di alluminio sono particolarmente adatti a creare una grande distanza tra il rivestimento di facciata e la struttura di parete portante, in modo che vi sia spazio sufficiente per l'isolamento e l'intercapedine.

Esempio: Sistema Ickler Clickpress 1000 Lambda Farco FW Assonometria ancoraggio scala 1:2 Sezione orizzontale ancoraggio scala 1:5 Sezione verticale ancoraggio scala 1:5 1 2 3 4 5 6 7 8

Tassello Isolamento termico Distanziatore ancoraggio Profilo coprigiunto Chiodo Chiodo Lastra Lamiera di acciaio cromato

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Fondamenti

Ganci

Con le ossature di alluminio, le lastre di fibrocemento hanno il vantaggio di non dover essere correlate all'ossatura con punte e chiodi o con viti e chiodi, ma possono essere posate rapidamente e in sicurezza con ganci speciali. Le dimensioni dei ganci sono determinate dallo spessore della lastra. I sistemi con ganci sono adatti per la creazione di coperture verticali a lembi sovrapposti o a losanghe. I fissaggi del sistema mostrato servono per lastre spesse 4,5 mm in formato 60 x 30 cm. La gamma comprende profili portanti forati e un profilo angolare speciale che viene inserito verticalmente e collegato alla parete portante con ancoraggi e cuscinetti a strisciamento, in modo da poter assorbire le variazioni termiche. I materiali isolanti con uno spessore fino a 140 mm possono essere impiegati negli edifici nuovi o nella ristrutturazione di edifici vecchi.

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Fissaggi

Fissaggi

Fondamenti

Il disegno a fianco mostra quanta attenzione sia necessaria per inserire in modo strutturalmente corretto una apertura per finestra in un sistema di facciata ventilato. I profili portanti delle lastre sono correlati a distanziatori adattabili in ogni singolo caso e ancorati alla parete portante per mezzo di tasselli. Oltre ai profili portanti estrusi, il sistema comprende un angolare portante, un fissaggio d'angolo, profili di chiusura e di ventilazione. Altri accessori come le cassette prefabbricate per finestre e altri profili di correlazione si possono trovare nella documentazione del produttore.

Esempio: Sistema Ickler fi 5000 Copertura a scaglioni

Assonometria scala 1:2 1 Gancio 2 3

Profilo portante Profilo d'angolo portante

4 Tassello 5 6 7 8 9

Ancoraggio Angolare portante Fissaggio d'angolo profilo Profilo di definizione Profilo di ventilazione

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Fondamenti

Tasselli

Per il fissaggio non a vista di lastre di piccole e grandi dimensioni si impiegano tasselli sagomati, che penetrano nella lastra dal lato posteriore. I fori per questi tasselli vengono eseguiti in fabbrica. I tasselli e le loro graffe vengono fissati in cantiere alle lastre. Il tassello è dotato di un colletto quadrato che serve a limitare la profondità e a bloccare la rotazione. Le sezioni schematiche mostrano il funzionamento del tassello. I tasselli non espansi vengono inseriti in cantiere in un foro cilindrico con base sagomata. Avvitando la graffa di alluminio il tassello si espande e assume la forma del foro. La trasmissione centrale del peso delle lastre al profilo portante è garantita dalla graffa, dotata di una vite di regolazione in altezza e di una vite di arresto.

Esempi: Sistema BMW ATK 103 Sistema Nauth Rapid 400 Sezione verticale ancoraggio scala 1:1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

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Tassello Vite Graffa Profilo portante di alluminio Vite di regolazione in altezza Vite di arresto Chiodo cavo Profilo di alluminio verticale Supporto di parete Isolamento termico

Fissaggi

Fondamenti

Un sistema di fissaggio alternativo è composto da supporti puntuali di parete che fungono da ancoraggi e punti di scorrimento. Le tolleranze della costruzione rustica e le irregolarità vengono assorbite da elementi di correlazione a T orientabili in senso orizzontale, che penetrano nei supporti e vengono correlati in modo flessibile ai profili di tenuta verticali con chiodi ciechi. Su questi profili di tenuta vengono inchiodati dei profili portanti orizzontali. I profili portanti e le graffe si compenetrano tanto che è possibile regolare le lastre con una vite apposita ed è possibile vincolarle in posizione con un fissaggio a cuneo.

Esempio: Sistema Struktasar 05 NB Assonometria ancoraggio Sezione orizzontale punto di scorrimento scala 1:5 Sezione verticale punto di scorrimento scala 1:5 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Lastra Tassello Vite con rosetta Graffa Vite di regolazione Cuneo di fissaggio Chiodo cavo in acciaio inossidabile Profilo portante orizzontale Profilo portante verticale Parte orientabile, ancoraggio

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Parte 2 • Struttura e forma

Voler assegnare regole alle molteplici possibilità della creazione di una forma è un'impresa difficile; pare quindi corretto affermare che lo sviluppo formale è una attività soggetta al gusto personale, anche se esiste un rapporto tra struttura e forma e il costruire descrive un'attività determinata da regole, nello svolgimento della quale è possibile fare qualcosa di giusto o di sbagliato, oppure di buono o di cattivo. Gli edifici appartengono all'ambito della tecnica. In campo tecnico solitamente i compiti non sono monofunzionali, ma vengono determinati da numerosi e a volte divergenti parametri. L'architettura concepita come tecnica

presenta quindi un complesso di requisiti molteplici. Un problema parziale non può mai essere considerato isolato, ma si trova sempre inserito in un ordine superiore. Il progetto dell'edificio si trova sempre alla fine di un processo di sviluppo il cui obiettivo consiste nell'integrazione di sottosistemi e quindi nel conferimento di una forma realizzabile e adeguata al sistema totale dell'edificio.

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Copertura

Struttura e forma

Copertura

Tetto a capanna/tetto a padiglione

Questa casa d'abitazione è stata realizzata nel 1987 dall'architetto Alois Juraschek a Endorf, una zona rurale dell'Alta Baviera. Il volume semplice con un ampio tetto a capanna di lastre ondulate di fibrocemento di piccole dimensioni verniciate color rosso mattone fa riferimento alle coperture delle abitazioni vicine. L'edificio, su due livelli, è una struttura a sche-

letro di legno su pianta rettangolare. Il tetto aggettante serve come protezione strutturale dei montanti di legno della struttura portante e dell'involucro dell'edificio in legno o vetro. In questo caso, la notevole sporgenza della copertura consente di rinunciare al canale di gronda. La linea di gronda è quindi composta solo da un sottile profilo ondulato e sottolinea il carattere leggero della copertura. La rinuncia a perfo-

razioni e interruzioni sulla superficie di copertura contribuisce all'aspetto piacevolmente tranquillo e uniforme del volume; vengono quindi a mancare particolari speciali per le correlazioni e gli adattamenti ad altri materiali.

b. Raccordo di colmo ondulato per inclinazioni di falda comprese tra 10 e 55 °C

e. Colmo di tetto freddo con fascia di ventilazione ed elemento di colmo a calotta per lo scarico dell'aria

Particolari alternativi per lastre ondulate di piccole dimensioni Sezione verticale scala 1:20

a. Raccordo di colmo ondulato composto da due elementi per l'adattamento a diverse inclinazioni di falda

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Struttura e forma

Copertura

Tetto a capanna/tetto freddo

Il principale elemento formale di questo palazzo del ghiaccio a Mannheim è la copertura espressiva formata da tetti a capanna accostati, che coprono le singole campate dell'ampia luce di questa struttura a scheletro di legno. I tetti a capanna sono tetti freddi con scarico dell'aria dal colmo. Sono rivestiti di lastre ondulate di fibrocemento in colore naturale, che contrastano in maniera efficace con la struttura sottostante di legno lamellare, verniciata con una velatura trasparente. Alcune parti della struttura di legno sono protette da una armatura di lamiera che funge da correlazione alle lastre ondulate di fibrocemento. Nonostante questo, una parte notevole della struttura resta esposta agli agenti atmosferici.

Particolari alternativi Sezione verticale scala 1:20

a. Passaggio continuo tra superficie di copertura e parete con un elemento sagomato speciale

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b. Correlazione tra copertura e parete con grondaia laterale

e. Correlazione tra copertura e parete con canale di gronda "interno"

Copertura

Struttura e forma

Tetto a padiglione

Nella biblioteca universitaria di Hannover abbiamo l'esempio di un tetto a padiglione con lastre ondulate in fibrocemento. Il tetto a padiglione piano inclinato è una forma di copertura non orientata verso una specifica direzione. La zona di gronda in questo caso è articolata da una striscia di copertura in lamiera che si spinge sotto il rivestimento di fibrocemento ondulato. La copertura di lamiera e la gronda di scarico formano una unità strutturale. Come mostra l'esempio, è possibile rivestire con lastre ondulate di fibrocemento anche le coperture con falde inclinate in direzioni diverse. In queste strutture è necessario fare particolare attenzione allo sviluppo strutturale delle ugnature a displuvio e compluvio. In entrambi i casi si deve fare in modo che le lastre ondulate e gli elementi di raccordo si sovrappongano alle lastre ondulate e alle gronde in modo che le superfici di conduzione delle acque definiscano due piani con un dislivello.

Linea di displuvio con elemento in materiale plastico espanso; in alternativa: fascia di ventilazione

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Compluvio con gronda di lamiera zincata o di rame; completato con guaine bituminose

b. Correlazione tra copertura e parete con elemento sagomato

c. Correlazione tra copertura e parete con gronda sul bordo del tetto

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Struttura e forma

Copertura

Tetto a leggio

Questi monolocali sono stati costruiti nel 1990 a Heidelberg, su progetto degli architetti Hein & Lorz. Si tratta di abitazioni in linea coperte da tetti a leggio color grigio scuro realizzati con lastre ondulate di fibrocemento verniciate. Il tetto a leggio, per via della sua semplicità strutturale, costituisce una forma adatta alla lastra ondulata. Il caso più semplice è la realizzazione di un'unica superficie di copertura. In questo caso l'acqua viene smaltita da un solo lato. Un raccordo di colmo sul lato superiore del tetto protegge l'ossatura e funge da correlazione alla parete sottostante. Nell'esempio due tetti a leggio sfalsati in altezza sono disposti in modo da creare nella zona di colmo una parete verticale che può essere utilizzata per l'illuminazione dell'edificio. Si tratta di una soluzione particolarmente intelligente illuminare abitazioni in linea con pianta allungata e profonda. In questo caso la parete è stata interrotta da finestre circolari.

Correlazione tra copertura e parete con raccordo di colmo ondulato

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Correlazione tra copertura e parete con raccordo di colmo ondulato

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b e e. Correlazione tra copertura e parete con elemento sagomato

Copertura

Struttura e forma

Perforazioni

L'inserimento strutturale di parti dell'edificio che perforano una copertura rivestita di lastre ondulate richiede la realizzazione di particolari ben studiati. Per le perforazioni più piccole, come il passaggio di un'antenna o di montanti di ventilazione, esistono elementi sagomati speciali con i quali è possibile gestire senza problemi l'apertura necessaria. La perforazione di una copertura con elementi di fabbrica di dimensioni superiori, come per esempio i camini e i vani scale, richiede l'inserimento strutturale del volume in questione nel manto di copertura. I particolari di cui sopra mostrano la sezione strutturale longitudinale e trasversale rispetto alla copertura inclinata. Nella fotografia si vede il particolare della casa d'abitazione di Egon Eiermann a Baden-Baden. In questo caso il camino è inserito con particolare attenzione e correttezza nella superficie di copertura. Il punto di perforazione, strutturalmente complesso, è risolto senza i comuni particolari artigianali, bensì con un elemento sagomato a forma di collare, che penetra nella parete del camino.

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Sezione trasversale di un pilastro circolare di sfiato

b. Sezione trasversale di un abbaino di sfiato

c. Sezione trasversale di un elemento sagomato di plastica per il passaggio dell'antenna

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Copertura

Struttura e forma

Lucernari e finestre

A differenza delle perforazioni per antenne, camini e tubi di sfiato, le aperture nel tetto per l'illuminazione costituiscono delle interruzioni di grandi dimensioni del rivestimento di copertura. Il particolare di questa chiusura piana inclinata di un magazzino mostra diverse possibilità di illuminazione naturale del capannone sottostante. Per le strutture non isolate esiste la possibilità di inserire lastre ondulate traslucide di plastica con o senza intercapedine. Il loro principale vantaggio sta nella possibilità di integrarle senza ulteriori adattamenti nel rivestimento di lastre ondulate di fibrocemento. Nelle coperture termoisolanti, le aperture per l'illuminazione naturale possono essere realizzate con lucernari di plastica con intercapedine o con vetrocamere. Entrambi questi tipi di apertura vengono posizionati sopra il rivestimento di conduzione dell'acqua piovana e sono correlate alla struttura sottostante con un basamento. Le interruzioni nel manto di copertura rappresentano sempre un disturbo per la struttura e costituiscono allo stesso tempo una possibile causa di mancanza di tenuta. Uno sfalsamento della superficie di copertura o l'inserimento di un lucernario continuo garantiscono una buona illuminazione naturale senza necessità di interruzione del manto di copertura.

Particolari alternativi, esempio di lastre di piccole dimensioni

a. Basamento per lucernario di materiale plastico; adatto alla struttura ondulata della copertura

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b. Sezione trasversale di un abbaino con telaio di legno; correlazione frontale mediante pezzi sagomati di lamiera

o. Sezione longitudinale di un abbaino con telaio di legno; correlazione laterale mediante elementi sagomati di lamiera

Copertura

Struttura e forma

Pensiline

Una struttura a scheletro di acciaio ad ampia luce copre la sala di tessitura della fabbrica di fazzoletti costruita nel 1951 a Blumberg da Egon Eiermann. La facciata della sala di tessitura è rivestita con lastre ondulate verticali di fibrocemento e viene articolata da una fascia finestrata orizzontale continua. Superfici vetrate e mattonelle di ceramica conferiscono un aspetto unitariamente scuro allo zoccolo di calcestruzzo armato. Ingressi e uscite sono protetti da pensiline. Queste pensiline sono correlate all'edificio nel punto di giunzione tra zoccolo e piano superiore e sembrano proseguire l'involucro ondulato in fibrocemento. Lastre ondulate fungono sia da intradosso che da strato di smaltimento dell'acqua. Una struttura minimalista di acciaio sorregge le lastre, facendo apparire le pensiline leggere e sottili. Un esempio di una facciata ottimamente realizzata con mezzi modesti è rappresentato dall'ampliamento dell'hotel Prinz Cari, progettato da Egon Eiermann nel 1967. L'albergo si trova al centro di Buchen, un paese dell'Odenwald. Le case con coperture di mattoni e ardesia della zona presentano una "skyline" variegata, con i tetti a capanna e a smusso. Il nuovo edificio, con il suo tetto a capanna articolato su strisce e rivestito di ardesia e l'espressiva pensilina di lastre ondulate di fibrocemento costituisce in questo caso una sottolineatura di notevole efficacia. In questo piccolo edificio ritroviamo molti aspetti tipici dell'opera di Eiermann: da un lato abbiamo

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Struttura e forma

l'adattamento agli edifici esistenti, dato da volumi, forma e proporzione. Inoltre, l'involucro dell'edificio non è monolitico, ma viene dissolto su più livelli. In questo modo Eiermann conferisce spazialità alla facciata e toglie pesantezza all'edificio. Sullo spigolo anteriore dei balconi viene fissata una morbida struttura di legno che, con le sue aste orizzontali, regala alla facciata un ulteriore fascino grafico. La chiusura superiore di questa zona anteriore pluristrato è rappresentata da una pensilina di lastre ondulate di fibrocemento nella zona di gronda, che funge da protezione strutturale per gli elementi di legno dell'intelaiatura e della facciata, nasconde la gronda e costituisce un elemento fondamentale dell'inconfondibile aspetto dell'edificio. La definizione della pensilina verso il tetto è data da elementi formati (calotta ondulata di colmo). La sezione trasversale del profilo di gronda resta a vista.

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Copertura

Struttura e forma

Copertura

Annessi

L'abitazione unifamiliare progettata e costruita nel 1991 da Gertrud Fiala a Margetshòchheim, nei pressi di Wurzburg, è composta da un volume allungato su due livelli con tetto a capanna. Un avancorpo rivolto verso il giardino aumenta lo spazio abitativo e articola il volume dell'edificio. Le coperture dell'edificio principale e dell'annesso, rivestite di lastre ondulate di fibrocemento, contribuiscono con il loro sfalsamento a creare un passaggio fluido verso lo spazio

esterno. La semplice forma dell'edificio favorisce la realizzazione di particolari funzionanti. La copertura dell'avancorpo è correlata alla facciata dell'edificio principale con un elemento continuo di lamiera che si inserisce nel tavolato verticale di legno. Nei particolari si vedono diverse correlazioni tra copertura e parete. A sinistra si trova una correlazione con gronda sul bordo della copertura, al centro e a destra si ha una correlazione alla parete sul lato di gronda.

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Correlazione perpendicolare alla parete con gronda sul bordo della copertura

b. Correlazione alla parete sulla linea di gronda con piede realizzato con elemento sagomato in fibrocemento

c. Correlazione alla parete sulla linea di gronda con lastre ondulate inclinate senza elemento sagomato

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Copertura

Struttura e forma

Questa casa d'abitazione di Michael Duffner a Dogern è composta da due volumi, ognuno dei quali è coperto da un tetto a leggio in lastre ondulate di fibrocemento. Le coperture terrazzate sono rivolte verso la corte, dove la gronda dell'annesso è abbassata quasi fino all'altezza degli occhi. Conformemente a questo movimento verso il basso o verso l'alto la casa si apre a sud verso il giardino. Un balcone sul lato meridionale con copertura di vetro inclinata nella direzione opposta interrompe il movimento ascendente della copertura. Anche in questo caso la semplicità dell'edificio porta a soluzioni strutturali chiare, e i particolari hanno una forma

obbligata. Il tetto a falda dell'avancorpo che, con la sua struttura a scheletro di legno con tavolato di assi, si distacca dall'edificio principale, è correlato in maniera esemplare alla facciata intonacata dell'edificio principale su due livelli con un elemento sagomato. Le linee di gronda di questi due volumi allungati vengono sottolineate dalle gronde zincate. La copertura dell'annesso si estende per tutta la lunghezza, mentre il vero e proprio avancorpo anteriore è arretrato su entrambi i lati, a formare zone di ingresso protette dagli agenti atmosferici.

a. Correlazione perpendicolare alla parete con lamiera piegata e strisce sporgenti

b. Correlazione perpendicolare alla parete con grondaia sul bordo del tetto

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e. Correlazione frontale alla parete con elemento sagomato di fibrocemento

Parete, lastra ondulata orizzontale

Struttura e forma

Parete, lastra ondulata orizzontale

Angoli

La forma incisiva di questa casa unifamiliare di Sampo Widmann a Baden-Baden (si vedano anche le pagine 326-331) viene caratterizzata da un lato dall'arcaica semplicità del volume e dall'altro dal suo rivestimento uniforme di lastre ondulate nere di fibrocemento. Le lastre ondulate sono disposte in orizzontale. Profili di alluminio verticali interrompono l'involucro continuo di fibrocemento. Da questa disposizione si ha un particolare angolo, in cui un elemento sagomato di fibrocemento realizzato autonomamente trasmette l'andamento delle onde intorno all'angolo.

Particolari alternativi Sezioni orizzontali scala 1:20

a. Elemento sagomato d'angolo con giunto aperto

b. Elemento sagomato d'angolo con giunto posteriore

c. Configurazione angolare con profilo speciale di metallo

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Parete, lastra ondulata orizzontale

Struttura e forma

Finestra

In questa interessante casa unifamiliare i profili di alluminio a T che articolano la facciata sono sagomati in telai continui nelle aperture finestrate, in modo che la finestra abbia un intradosso preciso all'interno dell'involucro esterno ondulato. Questo telaio protettivo permette di avanzare il piano finestrata rispetto all'involucro esterno. In questo modo sul lato interno si ha un intradosso profondo.

Particolari alternativi scala 1:20

a. Sezione orizzontale di una apertura con finestra di legno inserita in uno scheletro di acciaio con parete esterna fatta di profili di acciaio con isolamento termico e rivestimento di lastre ondulate di fibrocemento

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b. Sezione verticale dell'apertura. In questo caso il piano finestrato è arretrato rispetto al rivestimento

Struttura e forma

Parete, lastra ondulata orizzontale

Zoccolo, gronda

La sezione verticale di questa casa a BadenBaden mostra la conformazione del rivestimento nelle aree di zoccolo e gronda. Le lastre ondulate finiscono a una certa distanza dal suolo, creando in questo modo uno zoccolo, protetto dagli spruzzi d'acqua da una striscia di ghiaia. in questa casa lo strato termoisolante circonda le fondamenta a strisce lungo il perimetro.

Particolari alternativi scala 1:20

a. Sezione verticale di una struttura a scheletro d'acciaio con parete esterna in lacunari di acciaio con isolamento termico e rivestimento ventilato di lastre ondulate di fibrocemento

b. Sezione verticale di una parete esterna portante con strato isolante e orditura e listelli di supporto del rivestimento

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Struttura e forma

Parete, lastra ondulata orizzontale

Attico

Il centro commerciale Hòri a Zurigo di Alfred Sutterlin è realizzato con coperture orizzontali ed è completamente rivestito da lastre ondulate di fibrocemento. Giunti verticali aperti articolano l'involucro in maniera espressiva. Una articolazione orizzontale viene data dalle fasce finestrate al rustico. Il particolare mostra la sezione verticale della configurazione dell'attico con un elemento sagomato speciale di fibrocemento.

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Lastra ondulata orizzontale; configurazione dell'attico di una struttura a scheletro di acciaio con elemento sagomato speciale di fibrocemento

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b. Lastra ondulata verticale; configurazione dell'attico di una struttura a muri portanti con elemento sagomato di fibrocemento che funge da calotta di copertura

e. Lastra ondulata verticale; configurazione dell'attico di una struttura a muri portanti con calotta di copertura ondulata continua

Parete, lastra ondulata verticale

Parete, lastra ondulata verticale Angoli

Utilizzando come esempio la fabbrica di fazzoletti costruita nel 1951 da Egon Eiermann a Blumberg (vedi pp. 332-335) vengono mostrate due diverse possibilità di configurazione degli angoli per un rivestimento con lastre ondulate di fibrocemento verticali. Gli elementi di distribuzione verticale sono posti come volumi indipendenti davanti ai lati frontali della sala di tessitura. Un passaggio fluido dell'involucro ondulato di questi volumi viene creato con un pezzo sagomato a forma arcuata sugli angoli. All'aspetto spigoloso del corpo centrale in scheletro di acciaio corrisponde la realizzazione dell'angolo con due elementi sagomati angolari, coperti sul punto di giunzione dell'angolo da un angolare con spalle di uguale jnghezza. In alto, la rappresentazione isometrica dei due diversi angoli.

Particolari alternativi Sezioni orizzontali scala 1:20

a. Configurazione con angolare standard

b. Angolo con sovrapposizione di lastre ondulate

c. Angolo realizzato con angolare a parete e rigonfiamento e raccordo interno

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Parete, lastra ondulata verticale

Struttura e forma

Parapetti

Una fascia finestrata orizzontale continua al primo piano interrompe l'involucro esterno di lastre ondulate di fibrocemento, articola in modo impeccabile l'involucro altrimenti continuo della sala di tessitura e contribuisce con le vetrate orizzontali all'immagine allungata del capannone. La fascia è inserita regolarmente nell'involucro ondulato e chiaro di fibrocemento. In questa immagine obliqua dal basso si nota tutta la profondità spaziale di questo inserimento. Mentre nella zona dell'architrave le lastre ondulate formano un angolo acuto, il parapetto viene formato da una calotta ondulata, che conferisce plasticità al manto di fibrocemento al di là della struttura ondulata. Le foto mostrano il lato meridionale della sala tessitura con la mensa a pianterreno. Anche le sedie e i tavoli sono stati progettati da Egon Eiermann.

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Correlazione del parapetto con raccordo ondulato di colmo monopezzo, e guarnizione verso il telaio di lamiera della finestra

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b. Correlazione del parapetto con calotta ondulata ed elemento di correlazione muraria alla finestra

e. Correlazione del parapetto con davanzale di lamiera

Parete, lastra ondulata verticale

Struttura e forma

Finestra

Questo edificio commerciale è stato realizzato nel 1952 da Rolf Gutbrod lungo la Charlottenstrasse a Stoccarda (si vedano anche le pagine 336-341). L'edificio ha un involucro articolato per strisce, nel quale si alternano fasce finestrate e linee di parapetti rivestite di lastre ondulate. Elementi verticali continui formati da profili di acciaio colorati a forma di U interrompono l'articolazione orizzontale.

Particolari alternativi scala 1:20

a. Sezione verticale di una finestra di legno in una parete a muri portanti, telaio nell'intradosso

b. Sezione orizzontale della stessa finestra

c. Sezione orizzontale di una finestra di legno, telaio arretrato rispetto all'intradosso

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Parete, lastra ondulata verticale

Struttura e forma

Zoccolo, attico

Mentre la correlazione superiore di un involucro in fibrocemento può essere realizzata in maniera sobria e fine con un elemento di correlazione superiore, o può essere evidenziata visivamente con un elemento sagomato ondulato, la correlazione sul piede deve avvenire sempre attraverso uno zoccolo di protezione. Nel grande magazzino di Rolf Gutbrod questo zoccolo è molto marcato e forma un piano di negozi arretrato e completamente vetrato. Questa parte dell'edificio di apparenza scura serve anche per adattare l'edificio alle pendenze tipiche di Stoccarda.

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Configurazione dello zoccolo con isolamento perimetrale in un edificio a muri portanti

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b. Configurazione dello zoccolo con zoccolo di calcestruzzo armato e armatura di lamiera in un edificio a scheletro di legno

c. Configurazione dello zoccolo con zoccolo di calcestruzzo armato in un edificio a scheletro di acciaio

Copertura e parete

Struttura e forma

Copertura e parete Giunzioni

Per il raccordo delle singole superfici esterne dell'edificio di questa casa d'abitazione a Stoccarda si sono impiegati pezzi sagomati diversi. Sulle gronde sono state inserite calotte ondulate di giunzione, i bordi della copertura sono delimitati da elementi angolari frontali ondulati. Gli elementi angolari frontali rappresentano il legame alle superfici finestrate. Un manto di fibrocemento, con i suoi elementi sagomati standard e gli elementi sagomati speciali, può essere adattato praticamente a tutte le forme di edificio. Le foto dei particolari mostrano una selezione di questi elementi sagomati.

a. Elemento di correlazione per bordo di copertura per lastre ondulate verticali

b. Elemento angolare di correlazione per bordo di copertura per lastre ondulate verticali

c. Elemento angolare di correlazione per bordo di copertura per lastre ondulate orizzontali

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Struttura e forma

Copertura e parete

Vista da nord ovest Giunzioni

Questo piccolo edificio per uffici è stato realizzato a Weingarten nel 1976 (vedi pp. 342-347). Nel 1984 è stato ampliato e, secondo le informazioni dell'architetto Rouge Ekkehard Fahr, si è tolto il rivestimento frontale di parete in lastre ondulate di fibrocemento, che è stato nuovamente inserito dopo l'ampliamento senza danneggiare in questo modo uno dei pezzi sagomati tipici di questo edificio. Elementi sagomati grandi a forma di segmento circolare sono stati impiegati nello zoccolo, negli angoli e al bordo della copertura, per produrre una giunzione omogenea tra copertura e pareti e concludere il rivestimento dì fibrocemento nella zona dello zoccolo. L'involucro continuo di fibrocemento genera in questo edificio un contrasto affascinante rispetto ai lati lunghi completamente finestrati. Tra le travi aggettanti della struttura a scheletro di legno, per lo scarico delle campate sono appese delle vasche di calcestruzzo armato, che servono da protezione contro il sole e danno un ritmo proprio alle varie viste. Il disegno mostra la sezione isometrica di un angolo dell'edificio. La foto inferiore mostra gli elementi sagomati speciali in fibrocemento per la realizzazione dell'involucro dell'edificio.

Angolo

Elementi speciali sagomati

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Copertura e parete

Struttura e forma

Lastre curve

Per la copertura di superfici arrotondate su di un asse si possono impiegare lastre ondulate curve di fibrocemento. Un primo impiego viene mostrato da queste foto storiche di una fabbrica di elastici a Gossau in Svizzera, degli architetti Danzeisen e Voser. La struttura portante di questo capannone è composta da gusci cilindrici inclinati a fascia in calcestruzzo armato, che tra di loro formano delle aperture falciformi. Per irrigidire la struttura portante a guscio in queste aperture falciformi viene inserito un reticolo, le cui sottili aste a sezione piena sono composte da profili laminati, mentre le aste delle briglie sono sostituite da un rigonfiamento dei bordi dei gusci. L'inserimento di vetri in queste aperture garantisce una perfetta illuminazione naturale della sala. I sottili gusci di calcestruzzo armato sono dotati di isolamento termico esterno, protetto dagli agenti atmosferici dalle lastre ondulate curve di fibrocemento. Per integrare il bordo superiore del guscio è stato impiegato un angolare ondulato, sul bordo inferiore del guscio si trova una gronda.

I possibili raggi di flessione delle lastre curve di fibrocemento vanno da 6 a 15 m. In relazione all'incarico è possibile produrre altre dimensioni

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Struttura e forma

Copertura e parete

Lastre curve

Le lastre ondulate curve vengono prodotte in lunghezze dai 6 ai 15 m in base alla commessa. La definizione dei raggi può essere dell'ordine di centimetri. I quattro colori standard in cui sono disponibili anche le lastre curve, ovvero grigio naturale, grigio scuro, marrone scuro e rosso classico, consentono differenziazioni tipicamente regionali. È inoltre possibile fornire le lastre bombate anche con colori personalizzati, per esempio grigio zinco, blu pastello o verde scuro, in relazione alla commessa. Il loro campo di applicazione va dalle forme di copertura tonde nelle case uni- e plurifamiliari agli edifici industriali e commerciali, ai palazzetti sportivi, ai magazzini e agli hangar fino ai telai portabiciclette e ai carport. Le due volte a botte dei maceratoi di Giessen, lunghi 115 m e larghe 90 m, che si inseriscono armonicamente nel paesaggio piatto delle rive del fiume Lahn a Giessen, sono un esempio di coperture curvate di grandi dimensioni. Lastre ondulate plastiche traslucide sono integrate nelle coperture Wellcolor grigio naturale e servono all'illuminazione naturale. In questo edificio semplice e non isolato la scelta del materiale convince, con la struttura portante ad arco in legno lamellare e l'involucro di lastre ondulate chiare di fibrocemento.

Particolari alternativi Sezioni verticali scala 1:20

a. Gronda di una struttura di legno curvata rivestita di fibrocemento con copertura aggettante

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b. Gronda di una struttura di legno curvata rivestita di fibrocemento senza copertura aggettante

Parte 3 • Esempi di coperture e pareti

Gli edifici mostrati di seguito sono esempi di coperture e pareti realizzati nel corso di più decenni e, dal punto di vista delle soluzioni tecniche adottate, non necessariamente corrispondono all'attuale livello della tecnica. I particolari sono stati evidenziati in relazione all'originale e alla situazione tecnica del tempo e vengono commentati solo in alcuni casi. Nell'eventualità di nuovi progetti si devono tenere in considerazione le direttive tecniche del produttore.

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Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden

Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden Architetto: Egon Eiermann Committente: Egon Eiermann Anno: 1962 Località: Krippenhof 16-18, Baden-Baden, Germania

Planimetria scala 1:2000

Sezione e vista scala 1:500

Egon Eiermann ha progettato e costruito questa casa per sé e per la sua famiglia all'inizio degli anni Sessanta. Il lotto si trova su un pendio esposto a sud-ovest verso la Oostal in una zona di ville scarsamente edificata alla periferia dì Baden-Baden. Il lotto inclinato verso ovest e ancora più marcatamente verso sud è caratterizzato dalla presenza di grandi alberi, come castagni, tigli e querce. La casa è composta da due volumi disposti perpendicolarmente, la cui posizione segue l'andamento del terreno, che proteggono il giardino dalla strada. Sul lato d'ingresso, l'edificio più grande appare di un piano e mezzo, verso il giardino di due o tre piani. Esso contiene la casa vera e propria, mentre nell'edificio più piccolo si trovano lo studio e un appartamento per gli ospiti.

Pianta piano superiore scala 1:500

Pianta pianterreno scala 1:500

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1 Zona giorno e notte 2 Zona pranzo e cucina 3 Terrazza coperta 4 Zona giorno 5 Guardaroba 6 Studio 7 Appartamento per gli ospiti

Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden

Esempi di coperture e pareti

Casa secondaria con il vecchio studio di Eiermann a livello del giardino

La struttura della casa con pareti trasversali portanti a distanza di 4 m e la suddivisione dei vari ambienti in zona servizi e zona giorno offre a ogni persona uno spazio individuale all'interno di un edificio utilizzato in comune dalla famiglia. A ciò contribuiscono anche lo sfalsamento di mezzo piano tra zona giorno e zona notte e gli ingressi separati. Le singole funzioni della parete esterna vengono risolte su strati diversi dell'involucro. Lo strato esterno è formato da una sottile armatura di acciaio, sulla quale sono fissati il parapetto del balcone e le lamelle di protezione solare mobili e accoppiate con tela olona. Alle loro spalle si

trova una zona intermedia con un balcone coperto. La vera e propria definizione spaziale è data da porte scorrevoli a vetro. La pensilina fortemente discendente sopra il balcone è separata con un giunto dalla copertura dell'abitazione. Insieme alle vele solari rende superfluo ulteriori interventi di protezione solare. Questo trattamento della struttura dell'involucro - la suddivisione spaziale dell'involucro in ambiti funzionali separati - è una caratteristica tipica dell'architettura di Egon Eiermann.

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Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden

La caratteristica forma della casa è data dalla sporgenza del tetto, fortemente aggettante su tutti i lati. Come inclinazione e altezza la copertura è in linea con gli edifici adiacenti, mentre si differenzia nella struttura e nella scelta dei materiali. I puntoni a forma di staffe che sporgono per circa 2 m poggiano direttamente su arcarecci di calcestruzzo armato. La copertura del tetto è data da lastre ondulate di fibrocemento color grigio chiaro, avvitate su travetti. Tra questi travetti è stato inserito uno strato isolante di lana minerale La barriera al vanore si trova direttamente sotto un tavolato maschio e femmina, che rappresenta la chiusura interna.

Lato della strada

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Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden

Esempi di coperture e pareti

Il giardino

Le singole superfici di copertura sono separate da giunti. Il giunto sulla linea di colmo serve allo scarico dell'aria dal tetto. Al posto degli elementi sagomati, solitamente utilizzati per lo scarico dell'aria dal colmo, Egon Eiermann ha sviluppato una linea di colmo asimmetrica, nella quale una metà del tetto viene fatta scivolare sotto l'altra. La ventilazione della copertura viene garantita in questo caso da pezzi sagomati standard sovrapposti. Il giunto tra copertura e pensilina separa la zona isolata termicamente della copertura da quella non isolata. La copertura ampiamente aggettante consente di rinunciare alle gronde e la struttura ondulata

del fibrocemento resta quindi visibile ai bordi della copertura. L'acqua piovana che scorre verso il basso scende dal bordo esterno della copertura e forma una cortina che circonda l'edificio. Lo scarico dell'acqua piovana diventa così parte di una concezione architettonica che non separa rigidamente esterno e interno, ma li collega attraverso stratificazioni e passaggi.

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Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden

Struttura portante: Edificio in muratura con pareti interne ed esterne portanti senza intercapedine spesse 365 mm Struttura portante della copertura: Puntoni di legno a forma di staffe su elementi prefabbricati di calcestruzzo armato a fungere da arcarecci longitudinali Struttura della copertura: guscio all'intradosso con tavolato maschio e femmina in pino dell'Oregon Barriera al vapore Strato isolante di lana minerale Lastre ondulate in fibrocemento profilo 5 imbullonate a travetti

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Vista dallo studio sul lato sud-occidentale dell'abitazione

Casa d'abitazione di Eiermann a Baden-Baden

Particolare della copertura

Esempi di coperture e pareti

Sezione verticale copertura-balcone scala 1:20

' 2 3 4 5 6 7

Eiemento sagomato di colmo per tetto a leggio Semento sagomato di correlazione Tavolato in pino dell'Oregon, verniciato al naturale Barriera al vapore Lana minerale Lastra ondulata profilo 5 Traversa, pino dell'Oregon, verniciata al naturale 8 Frontalino 9 Listello distanziale 0 Puntoni, pino dell'Oregon, verniciati naturali ' 1 Arcareccio di calcestruzzo 12 Legno da rivestimento " 3 Pannello portante '4 Ancoraggio dei tubi per le vele di protezione solare * 5 Balcone in calcestruzzo armato "6 Corrimano, pino dell'Oregon, verniciato al naturale 7 Muratura di mattoni, verniciata grigio antracite

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Esempi di coperture e pareti

Villa le Sextant a Les Mathes

Villa le Sextant a Les Mathes Architetto: Le Corbusier Anno di costruzione: 1935 Località: Avenue de l'Océan, La Palmyre, Les Mathes, Charente-Maritime, Francia

Vista del lato frontale scala 1:200

Vista del lato d'ingresso scala 1:200

Vista del lato del giardino scala 1:200

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La casa per le vacanze di Les Mathes è stata costruita nel 1935 nel sud della Francia da un imprenditore locale secondo le indicazioni di Le Corbusier. Chiarezza strutturale e semplicità costruttiva hanno reso possibile la realizzazione di questa casa in loco sulla base di poche indicazioni precise di Le Corbusier, senza che il maestro fosse presente. La casa di trova al centro di una pineta in una zona di dune sull'estuario della Gironda, vicino all'Oceano Atlantico. Anche in questa piccola commessa Le Corbusier ha realizzato alcuni dei concetti che caratterizzano la sua opera. Questa casa per le vacanze è un volume quadrato su due livelli con un tetto asimmetrico a compluvio. Le pareti esterne sono chiuse o completamente aperte. Seppur chiaramente riconoscibile, l'articolazione in due livelli dell'edificio finisce in secondo piano, dietro alla forma plastica dell'intero volume. La casa è composta da pochi elementi strutturali fondamentali che possono essere eretti e montati indipendentemente gli uni dagli altri. Prima di tutto, il volume in muratura scomposto in due angoli e una lamella, fatto di muri di conci spessi 40 cm che annuncia ma non riempie il volume della casa. Uno scheletro di legno minimale di pilastri, travi maestre, capriate e arcarecci poggia sulle lamelle piene, di muratura.

Esempi di coperture e pareti

Villa le Sextant a Les Mathes

Il lato del giardino con la balconata

Fondamentalmente, la casa possiede solo una fila di sostegni in direzione longitudinale sotto il compluvio del tetto. I pilastri si trovano a distanze di 2,40 m. Le travi di copertura a forma di puntelli aggettano sul lato meridionale e sorreggono un balcone che si estende sull'intera parte finestrata del lato meridionale. Sul lato nord le travi del solaio posano su speciali mensole di muratura. Le coperture inclinate verso l'interno vengono portate da capriate che aggettano su un lato e sull'altro lato poggiano sul volume in muratura, e da arcarecci longitudinali con interasse di 1 m. Con la loro suddivisione asimmetrica, che prosegue nell'ordine geome-

trico della struttura a scheletro di legno, conferiscono all'abitazione il suo inconfondibile aspetto. Le coperture scaricano l'acqua in una gronda, che sporge sulle superfici anteriori e forma un doccione. Muratura di concio, travi e legno compensato e le tavole ondulate di fibrocemento, come rivestimento della copertura, formano una composizione di materiali che conferiscono alla casa un carattere semplice e si inseriscono armonicamente nell'ambiente.

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Esempi di coperture e pareti

Villa le Sextant a Les Mathes

Pianta del piano superiore scala 1:200

Pianta del pianterreno scala 1:200

Pianta della cantina scala 1:200

L'abitazione offre sui due livelli fino a nove posti letto. Le camere al piano superiore si possono raggiungere solo attraverso la scala esterna. Il soggiorno sui due livelli è dotato di un camino aperto. Balcone e loggia al primo piano e la terrazza coperta al pianterreno consentono di stare all'aperto, al riparo da pioggia e vento. In questo piccolo edificio, il concetto di "progetto" trova una espressione significativa per l'opera di Le Corbusier: non tanto in quanto risultato di un lavoro analitico dove la conclusione si sviluppa da singole fasi che si completano reciprocamente, bensì come un avvenimento nel quale tutti i problemi parziali dell'incarico progettuale vengono risolti simultaneamente. Così, l'ordine funzionale e quello strutturale sono collegati in modo indissolubile per una casa delle vacanze. Attraverso la loro realizzazione materiale con pochi materiali semplici nasce un edificio di grande qualità plastica. Nella loro semplicità gli elementi strutturali che interagiscono in un ordine asimmetrico formano un concetto tridimensionale ricco di tensioni che fa apparire lo stesso edificio come una scultura.

Particolare della gronda

Struttura portante: Lamelle portanti composte da mura di conci spesse 400 mm correlate con uno scheletro di legno su due livelli Struttura portante della copertura: Capriate 200 x 150 mm, arcarecci 150 x 150 mm, interasse 900 mm Rivestimento della copertura: Lastre ondulate di fibrocemento profilo 5

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Villa le Sextant a Les Mathes

1 2 3 4 5

Montanti di legno Lastra ondulata, profilo 5 Gronda di scarico Muratura di conci Solaio in travi di legno

Esempi di coperture e pareti

1

2

Sezione scala 1:50

Particolare della scala

Particolare della struttura a scheletro di legno

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Esempi di coperture e pareti

Assonometria isometrica delle lamelle portanti di muratura di conci

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Villa le Sextant a Les Mathes

Villa le Sextant a Les Mathes

Esempi di coperture e pareti

Assonometria isometrica della struttura a scheletro di legno posta tra le lamelle di muratura

Assonometria isometrica con il rivestimento della copertura in lastre ondulate di fibrocemento profilo 5

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Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione nei pressi di Dublino

Casa d'abitazione nei pressi di Dublino Architetto: Joachim Schürmann Committente: Schürmann Anno di costruzione: 1964 Località: Nei pressi di Dublino, Irlanda

Ingresso

Finestra nella parete esterna fortificata

Prospetti

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Questa casa d'abitazione a un piano con studio si trova nei pressi di Dublino, in piena campagna, lungo la costa irlandese. La casa è stata progettata nel 1964 per due scultori e i loro figli. All'esterno l'edificio, con le sue massicce mura di mattoni lunghe circa 20 m, appare fortificato e inospitale. Poche aperture nella parete esterna permettono di vedere punti precisi del mare e della costa irlandese. Gli ambienti di vita e di lavoro sono disposti intorno a una corte centrale di 11 x 10 m, da cui si esce all'aperto attraverso una scala. All'interno dell'abitazione si accede attraverso una grande porta tra zona giorno e zona cucina. La copertura piana inclinata verso l'interno scende fino a creare una apertura quadrata di circa 5 x 5 m, che serve all'illuminazione della corte interna. In questa zona interna protetta l'involucro è in muratura piena solo su un lato; sugli altri tre lati si ha una sottile vetrata con montanti e traverse. Mentre la casa si isola dal paesaggio, essa è notevolmente aperta verso la propria corte centrale. Le pareti esterne, spesse oltre 50 cm, contengono una struttura leggera a scheletro di legno. Capriate reticolari a maglie triangolari con luce di 6,40 m poggiano lungo tutto il perimetro su una rientranza delle pareti esterne e, sul lato della corte, su una trave continua di sostegno. Quest'ultima viene sorretta da 16 pilastri di legno, che definiscono gli angoli e i lati della corte centrale. Tra le briglie inferiori orizzontali delle capriate, a distanza di 1,45 m, sono fissati dei travetti, ai quali è appeso un solaio di lastre di cartongesso spesso 22 mm.

Casa d'abitazione nei pressi di Dublino

Esempi di coperture e pareti

; le sottili finestre della corte interna

Sulle briglie superiori delle capriate poggiano arcarecci di 20 x 24 cm, che sorreggono la copertura in lastre ondulate di fibrocemento. Lo spazio tra il rivestimento di copertura e il solaio interno è ventilato. Una gronda a U in fibrocemento forma i compluvi tra le quattro superfici a leggio. L'aggetto della copertura di almeno 2 m rende superflua una gronda di raccolta perimetrale, quindi l'acqua piovana termina in una cabaletta inserita nel pavimento della corte, in laterizio.

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Casa d'abitazione nei pressi di Dublino

Esempi di coperture e pareti

La struttura portante, composta dalla parete esterna piena e dalla struttura sottile di legno, permette una suddivisione flessibile della pianta, pervia dell'assenza di pilastri interni. Le camere sono profonde su tre lati 4,80 m e su un lato 3,60 m. Tutte hanno la stessa altezza, ovvero 2,59 m. Al livello inferiore, accessibile solo dall'esterno, oltre ai ripostigli e alla stalla per l'asino si trova il riscaldamento ad aria calda azionato da un bruciatore a olio. Un canale ventilato perimetrale con una sezione interna di 66 x 66 cm sotto le pareti finestrate distribuisce l'aria calda in un pavimento a sezione cava e nei canali verticali integrati nella parete esterna. Con questo tipo di sistema l'aria riscaldata non viene inviata direttamente all'interno, nelle camere, ma percorre le superfici perimetrali, che si trasformano in pannelli radianti a bassa temperatura. Questa cessione indiretta del calore evita la formazione di vortici di aria, generando un clima molto piacevole. Due potenti camini sono anteposti alle mura esterne su due lati.

Pianta del pianterreno scala 1:200

120

~5

Casa d'abitazione nei pressi di Dublino

Esempi di coperture e pareti

La copertura continua inclinata verso la corte interna

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Esempi di coperture e pareti

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Casa d'abitazione nei pressi di Dublino

Casa d'abitazione nei pressi di Dublino

Esempi di coperture e pareti

Mentre il primo raccoglie le diverse correnti del bruciatore, il secondo viene utilizzato per un focolare aperto in cucina. Le pareti esterne, di aspetto pressoché monolitico, e l'espressiva struttura di legno associate alle lastre profilate di fibrocemento e alle soluzioni, semplici eppure efficaci, adottate per il controllo degli influssi climatici, conferiscono a questa abitazione una semplicità arcaica, la cui forma architettonica ha validità eterna.

Sezione verticale con particolari della copertura e delle fondazioni scala 1:20

Struttura portante: Edificio in muratura con pareti esterne portanti piene spesse 500 mm e struttura interna a scheletro di legno; pareti inteme in parte in muratura, in parte in cartongesso Struttura portante della copertura: Capriate reticolari a maglia triangolare con arcarecci, 200 x 240 mm Struttura della copertura: Guscio interno di lastre di cartongesso, 22 m Travetti, 150x200mm Copertura ventilata Lastre ondulate di fibrocemento avvitate sugli arcarecci

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Casa d'abitazione a Wùstenrot

Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione a Wüstenrot Architetti: Prof. Ing. Bernhard Eisele Ing. Franz-Josef Mattes, Heilbronn Committente: Ursula Aschke, Heilbronn Anno di costruzione: 1994 Località: Wellingtonienstrasse 29, Wùstenrot, Germania

Vista da nord scala 1:200

Pianta pianterreno scala 1:200

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Pianta livello inferiore scala 1:200

Casa d'abitazione a Wüstenrot

Esempi di coperture e pareti

Vista da sud (giardino)

Questo lotto a Wustenrot presso Ludwigsburg, su un pendio orientato a meridione, è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione naturale. Di ciò tiene conto questa casa per i fine settimana, costruita interamente su fondamenta puntiformi e organizzata su una struttura verticale compatta, con una superficie di base di soli 45 m2. La superficie utile di 100 m2 è suddivisa su tre livelli. Al pianterreno, a livello della strada, a cui si accede attraverso un ponte, si trova l'intera zona giorno, ampliata da una galleria in mansarda; al livello inferiore orientato verso sud si trovano due camere da letto con relativo bagno.

Verso la strada, a nord, l'edificio è quasi completamente chiuso, mentre tutte le aperture sono porte-finestre a due battenti orientate Verso sud. All'intero edificio sono anteposti balconi-© scale esterne, che consentono di accedere direttamente al giardino.

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Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione a Wustenrot

La casa è una costruzione a secco in scheletro di legno. Montanti a tutta altezza spessi 12x12 cm sono disposti con un interasse di 2,10 m, e poggiano su fondamenta puntiformi. Tra i montanti vengono condotte travi maestre spesse 6 x 22 cm, che coprono una luce di 4 m. Tra queste travi maestre - sullo stesso piano - corrono le travi del soffitto 12 x 22 cm. L'irrigidimento dello scheletro di legno è garantito da fasce e dall'effetto di lamella delle superfici chiuse. Tutti gli elementi di fabbrica sono inseriti in maniera additiva - quindi eliminabile - il che semplifica la manutenzione e una futura demolizione.

Scheletro di legno, lato longitudinale

Vista struttura portante scala 1:100

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Esempi di coperture e pareti

Casa d'abitazione a Wùstenrot

L'edificio è stato costruito in maniera particolarmente economica grazie alle seguenti soluzioni: • Tutti gli elementi portanti dello scheletro di legno hanno la stessa sezione di 6 x 12 o 6 x 22 cm. Montanti e travi maestre sono raddoppiati, quindi hanno una sezione maggiorata. • La scelta dell'ordine secondario viene determinata dalle misure prefabbricate degli elementi di completamento, in modo da avere pochi scarti. • Tutti i materiali sono trattati superficialmente solo se necessario. Nella zona della copertura e della parete sono stati utilizzati prodotti in fibrocemento non trattati. Tutti gli elementi di legno sono impregnati biologicamente, senza colorazioni. • I rivestimenti interni di cartongesso non sono stati tappezzati, ma solo verniciati con colore silicato.

Sezione scala 1:100

Scheletro di legno, lato trasversale

Struttura portante: Montanti 120 x 120 mm Travi principali 60 x 220 mm Travi secondarie 120 x 220 mm Puntoni di copertura 60 x 220 mm Arcarecci 60 x 220 mm

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Esempi di coperture e pareti

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Casa d'abitazione a Wustenrot

Lastra ondulata profilo 5 Elemento sagomato di gronda Lastra bitumata di fibra morbida Ossatura 60 x 40 cm Isolamento termico (Isofloc) Lastra di fibrocemento Listello portante Barriera al vapore Orditura 24 x 48 mm/lsolamento Tavola di cartongesso

Particolare della facciata con finestra orbicolare

Sezione verticale colmo scala 1:10

Sezione verticale bordo del tetto scala 1:10

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Casa d'abitazione a Wustenrot

Esempi di coperture e pareti

Vista da est

Questa casa d'abitazione è un "edificio minimalista" in senso completo, avendo il minimalismo in questo caso una origine non formale bensì contenutistica. Nonostante la sua "dimensione" questa casa è un modello dell'atteggiamento ecologico contemporaneo. L'obiettivo era di raggiungere con soluzioni progettuali, ovvero concettuali, lo scopo desiderato con la minor quantità possibile di materiali. I materiali considerati necessari, in base a queste considerazioni, sono stati accuratamente selezionati secondo criteri strutturali, funzionali, ecologici e formali.

-H

Sezione verticale gronda scala 1:10

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Maneggio a Monaco di Baviera

Esempi di coperture e pareti

Maneggio a Monaco di Baviera Architetti: Prof. Ing. Georg Küttinger Ing. Ingrid Küttinger, Monaco Committente: Arbeitsgemeinschaft Holz e. V., Dusseldorf Anno di costruzione: 1976 Località: Landshamerstrasse 81, Monaco, Germania

Planimetria scala 1:15000

Vista frontale

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Maneggio a Monaco di Baviera

Esempi di coperture e pareti

Particolare del lato longitudinale

Questo maneggio coperto di Monaco è interessante in quanto tutti i suoi elementi strutturali sono stati coerentemente realizzati con semplici profili di legno massiccio. La struttura è stata scelta in modo che tutte le correlazioni lignee siano esclusivamente sollecitate da forze normali, per ridurre al minimo la quantità di acciaio dei giunti. Le giunzioni di legno sono realizzate in maniera ottimale da un punto di vista tecnologico con raccordi a gomito inseriti e inchiodati nelle fessure centrali dei profili di legno. Gli stessi elementi portanti sono separati, e questo consente, nonostante una luce di 28 m, di utilizzare sezioni di legno massiccio.

La separazione delle sezioni staticamente necessarie produce anche un ottimo effetto formale: da un lato è possibile seguire molto bene l'andamento delle forze, dall'altro con la separazione delle travi maestre in capriate reticolari e il supporto delle travi secondarie con bandelle frontali, l'edificio riceve una qualità spaziale che si trova molto raramente negli edifici di nuova costruzione.

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Struttila portante: Travi reticolari corrente superiore 20 x 160 x 120 mm corrente inferiore 20 x 160 x 180 mm esagonali 20 x 160 x 120 mm montanti 20 x 160 x 60 mm raccordi a gomito di compensato sui due lati, spessore 25 mm Arcarecci 120 x 140 mm bandella frontale 100 x 100 mm irrigidimento 100 x 100 mm Sostegni tirante 20 x 100x160 mm elemento di compressione 20 x 160 x 220 mm

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Maneggio a Monaco di Baviera

La struttura portante di legno copre una superficie di circa 2100 m2 senza ritti intermedi. Le travi principali che si estendono per una luce di oltre 28 m sono composte da travi reticolari a tre cerniere, posizionate a interassi di 6,98 m, poggianti su due montanti di sezione 20 x 20 cm, uno dei quali ha la stessa inclinazione della diagonale. Questa inclinazione consente di creare un angolo stabile. Le travi secondarie che si estendono per 6,98 m (arcarecci) vanno a formare una crociera di irrigidimento per cui anche in questo caso, nonostante la luce, risulta sufficiente una sezione di 12 x 14 cm. Le crociere insieme ai puntoni

Esempi di coperture e pareti

diagonali sui lati frontali costituiscono l'irrigidimento longitudinale dell'edificio. Le travi secondarie hanno una luce di 1,15 m; rappresentano il supporto delle lastre ondulate di fibrocemento che vi sono direttamente avvitate.

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Esempi di coperture e pareti

Maneggio a Monaco di Baviera

1 2 3 4 5 6 7

Particolare del bordo della copertura scala 1:10

Travi reticolari, travi secondarie, crociere

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Lastra ondulata profilo 5 Elemento sagomato di gronda in fibrocemento Raccordo di colmo Arcareccio 120 x 140 mm Corrente superiore trave reticolare 160 x 120 mm Pannello di masonite di rinforzo Pannello dì masonite (definizione del lucernario)

Maneggio a Monaco di Baviera

Esempi di coperture e pareti

Sezione verticale colmo scala 1:10

In questo edificio non termoisolato, la lastra ondulata di fibrocemento presenta due vantaggi specifici rispetto agli altri materiali di copertura: nonostante la ridotta inclinazione della copertura (10°) è possibile realizzare una copertura a tenuta d'acqua senza particolari spese; e i prodotti di fibrocemento sono relativamente insensibili alla condensa di aria umida sul lato inferiore della copertura fredda - in quanto non isolata - del tetto. I prodotti di fibrocemento sono permeabili al vapore e, grazie alla loro struttura a pori aperti, possono "accumulare temporaneamente" una quota della condensa che li attacca. Questa proprietà specifica del materiale rende i prodotti di fibrocemento un materiale adatto alle strutture a padiglione non isolate, nelle quali si deve ricordare la presenza di umidità dell'aria più elevata - per esempio in caso di allevamento di bestiame.

Sezione verticale gronda scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Studio architettonico a Waldshut

Studio architettonico a Waldshut Architetto: Michael Duffner Committente: Luzia Duffner Anno di costruzione: 1994 Località: Kalvarienbergstrasse 1A, Waldshut-Tiengen, Germania

La combinazione in un edificio di due funzioni completamente diverse - attività di marmista e studio architettonico - ha portato in questo edificio a Waldshut a una soluzione eccentrica, che sviluppa una forma architettonica convincente limitandosi all'essenziale.

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Studio architettonico a Waldshut

Esempi di coperture e pareti

Lato sud-occidentale con l'ingresso allo studio architettonico

L'edificio colpisce per la sua semplicità. Nella zona posteriore dell'abitazione, che è stata costruita sul terreno di una attività di marmista, si innalza un ripido pendio; sul lato opposto il lotto si affaccia su una strada fortemente trafficata. Per poter sfruttare la superficie esistente nel modo più adeguato, si è deciso di poggiare gli uffici dello studio d'architettura, come edificio di pilastri di legno, su un pianterreno pieno in calcestruzzo armato. L'edificio inferiore serve da magazzino all'azienda del marmista. Nell'ultimo segmento dello zoccolo di calcestruzzo armato si trova l'accesso allo studio architettonico. Una scala a chiocciola di acciaio

porta al piano superiore e alle stanze di lavoro. Una fascia continua a lucernario sul lato sudoccidentale direttamente sotto il bordo della copertura permette di illuminare gli spazi senza accecare. Sette aperture finestrate verticali e sottili consentono inoltre di guardare all'esterno. Il lato nord-orientale dell'edificio è completamente chiuso. Questa disposizione delle aperture, basata sulla luce naturale, consente di rinunciare a interventi per la protezione dalla luce solare.

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Studio architettonico a Waldshut

Esempi di coperture e pareti

Pianta pianterreno scala 1:200

Lo scheletro di legno sorregge un edificio su pilastri di legno su una soglia perimetrale con pareti di irrigidimento longitudinali e trasversali. I puntoni della copertura poggiano sulla parete di montanti di legno e vengono inoltre ulteriormente sostenuti da un arcareccio centrale a tutta lunghezza. Tra i puntoni sono appesi elementi intermedi con barriera al vapore integrata, isolamento termico e un guscio sul lato interno di pannelli leggeri in paglietta di legno. Nella direzione dei puntoni corrono mensoloni di 80 x 100 mm, che portano l'orditura di 40 x 60 mm per il rivestimento della copertura di lastre di fibrocemento, profilo 5, e producono la ventila138

zione necessaria della copertura fredda. Una pellicola sul lato rivolto verso l'intercapedine dell'elemento a sandwich produce la necessaria tenuta dal vento della struttura e impedisce danni dovuti all'umidità dell'isolamento termico per un'eventuale formazione di condensa. Il telaio delle pareti di montanti è rivestito all'interno e all'esterno da tavole di materiale ligneo spesse 16 mm. Dietro il guscio interno è stata inserita una barriera al vapore e davanti al guscio esterno una barriera al vento. Tra i telai e le tavole di masonite è stato inserito uno strato di isolamento termico in lana minerale spesso 120 mm.

Il manto di tenuta all'acqua con intercapedine nella zona della parete viene formato da un tavolato di assi da 190 x 22 mm.

Studio architettonico a Waldshut

Esempi di coperture e pareti

Lato frontale

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Studio architettonico a Waldshut

Esempi di coperture e pareti

Sezione trasversale copertura, facciata scala 1:10

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Puntoni 80 x 120mm Elemento isolante "batisol" 140 mm Mensoloni 80 x 100 mm Listello di sostegno 40 x 60 mm Lastra ondulata profilo 5 Tavola di masonite, verniciata 16 mm Barriera al vapore Isolamento termico, lana minerale 120 mm Tavola bitumata di fibre morbide 22 mm Barriera al vento Listello di sostegno verticale 30 x 50 mm Rivestimento a lembi sovrapposti 190 x 22 mm Tavola OSB 22 mm Tavola di fibra di legno 60 mm Tavola di cartongesso 12 mm Tavola di fibra di legno 80 mm Foglio di PE Ossatura di calcestruzzo armato

Studio architettonico a Waldshut

Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: Scheletro di calcestruzzo armato al pianterreno Struttura a montanti di legno al piano superiore Struttura portante della copertura: Puntoni su arcarecci longitudinali Struttura della copertura: Bementi a sandwich di legno con isolamento integrato, barriera al vapore e al vento Rivestimento ventilato della copertura di lastre ondulate di fibrocemento profilo 5, su mensoloni 80 x 100 mm e listello portante 40 x 60 mm

Sezione longitudinale scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Casa bifamiliare a Konstanz-Egg

Casa bifamiliare a Konstanz-Egg Architetto: Werner Bäuerle Committenti: H. StTrk, S, Maohler B. + S. Burbach Anno di costruzione: 1995 Località: Eggerwiese 46/48, Konstanz-Egg, Germania

Planimetria scala 1:1000

Questa casa bifamiliare si trova in un grazioso quartiere in una cittadina alla periferia di Costanza. In caso di bel tempo dalla casa si vede il lago di Costanza da Mainau fino a Meersburg. Il piano regolatore, risultato di un concorso urbanistico, ha prefissato forma del lotto, altezza di gronda e di colmo e inclinazione della copertura. Durante l'elaborazione del progetto è emerso il problema di armonizzare sul lotto pressoché quadratico una forma di copertura direzionale con una finestra quadrata. La risposta è stata trovata nella combinazione di un volume centrale stretto e alto con tetto a capanna ed avancorpi disposti sul lato sud-orientale e nord-occidentale, che sono addossati al segmento centrale. La casa si presenta come la compenetrazione tra un parallelepipedo con copertura orizzontale e un edificio orientato con copertura a capanna. Questa idea progettuale trova corrispondenza nella suddivisione funzionale e nella configurazione delle facciate.

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Casa bifamiliare a Konstanz-Egg

Esempi di coperture e pareti

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Esempi di coperture e pareti

Casa bifamiliare a Konstanz-Egg

La struttura in scheletro di legno consente la realizzazione di piante aperte, che possono essere adattate alle diverse necessità della vita familiare con l'inserimento di pareti leggere non portanti. La pianta di grandi dimensioni del pianterreno, con ingresso e anticamera, soggiorno e zona pranzo e zona cottura adiacenti e terrazze anteposte rispettivamente sul lato sudorientale e nord-occidentale, riceve illuminazione e permette di guardare all'esterno su tre lati. Il primo livello contiene tre stanze per i bambini con balcone, bagno e area giochi. Le camere da letto dei genitori con zona lavoro, bagno, anticamera e terrazza sulla copertura si trovano nella mansarda. Inoltre al piano sotterraneo si trovano un appartamento per gli ospiti, ripostigli e magazzini e cantine e la sala impianti.

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Casa bifamiliare a Konstanz-Egg

Esempi coperture e pareti

Struttura portante: Scheletro di legno con tavolato di irrigidimento Struttura della copertura: Falsi puntoni elementi sandwich con nucleo termoisolante Lastre ondulate di fibrocemento profilo 8 su travetti, 60 x 60 mm

Questo edificio a scheletro di legno su tre livelli si sviluppa sopra una cantina di calcestruzzo armato. Travi continue longitudinali poggiano su pilastri perimetrali e interni con un interasse di 2 m. Al di sopra si trovano lastre trasversali lamellari di compensato impermeabile. Travi e tavole formano l'intradosso di copertura. Il pavimento è composto da un manto continuo secco sul quale poggia il parquet di listelli di faggio. Le travi portanti della copertura e i montanti di parete formano, insieme al tavolato resistente al taglio, lamelle che irrigidiscono l'edificio. Tra guscio esterno e interno delle pareti esterne si trova uno strato termoisolante di cellulosa spesso 14 cm. Lo strato di tenuta all'acqua è formato da gusci esterni ventilati di pannelli impiallacciati di pino marittimo verniciato o di legno di abete velato. Nella zona della copertura i falsi puntoni velati lasciati a vista sostengono elementi sandwich rivestiti di tavole sui due lati, il cui spazio vuoto contiene uno strato isolante spesso 16 cm. Un listello portante esterno serve da ossatura per il manto esterno ventilato di lastre ondulate di fibrocemento.

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Lastra ondulata profilo 8 Listello portante 60 x 60 mm Guaina inferiore Pannello di compensato impiallacciato 19 mm 6 Falso puntone, velato 7 Foglio di PE, 0,2 mm 8 Pannello di compensato impiallacciato 22 mm 10 Tavola di masonite verniciata "KNCO Span" 22 mm 11 Isolamento termico 140 mm 12 Pannello di compensato impiallacciato 19 mm 13 Intercapedine, listello portante 24/48 mm 14 Tavolato 24 mm 15 Tavolato 24 mm

Sezione longitudinale frontone, facciata scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Casa bifamiliare a Konstanz-Egg

Questa casa bifamiliare è una struttura in scheletro di legno contemporanea che, a eccezione dello zoccolo in calcestruzzo armato, è stata eretta completamente come costruzione a secco. Il breve tempo di realizzazione è stato reso possibile dalla prefabbricazione ed elementarizzazione dei vari componenti. Il generale concetto di ecologia ritorna anche nell'impiego di materiali edili realizzati con materie prime riutilizzabili, una configurazione dei giardini esterni con poca sigillatura superficiale e l'inserimento di un serbatoio per la raccolta delle acque piovane. Si tratta di un esempio convincente di come l'impiego ragionato dei mezzi strutturali sulla base di un progetto riuscito - seppur soggetto alle limitazioni del piano regolatore - abbia permesso di costruire una casa di abitazione che, al di là della pura funzionalità, è caratterizzata da una forma originale e da una elevata qualità abitativa.

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Esempi di coperture e pareti

Casa bifamiliare a Konstanz-Egg

Sezione verticale tetto a capanna scala 1:10

2 : 4 i 6 7 8 9

Lastra ondulata di fibrocemento Listello portante 60 x 60 mm Guaina inferiore Pannello di compensato impiallacciato 19 mm Costolone trasversale 100 x 160 mm Falso puntone velato Foglio di PE, 0,2 mm Pannello di compensato impiallacciato 22 mm Raccordo di colmo in due pezzi

I sottile edificio centrale con l'avancorpo disposto a sud-est

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Esempi di coperture e pareti

Bar Bianco dell'Hönenpark Killesberg a Stoccarda

Bar Bianco dell'Hönenpark Killesberg a Stoccarda Architetto: Rolf Gutbrod, Stoccarda Committente: Württembergische Milchverwertungsstelle Anno di costruzione: 1950 Località: Lago dei fenicotteri nello Hòhenpark Killesberg a Stoccarda, Germania Planimetria scala 1:1000

Stoccarda 1950. Ci si preoccupava ancora di ripristinare quello che la guerra aveva danneggiato, quando nello Hòhenpark Killesberg sorse qualcosa di nuovo. A Rolf Gutbrod venne chiesto di costruire un locale a conduzione stagionale in una posizione esposta sul terreno dove si era svolta la fiera del giardinaggio. Il Bar Bianco sul lago dei fenicotteri è un luogo noto a molti abitanti di Stoccarda e uno dei pochi edifici nei quali l'atmosfera degli anni del dopoguerra abbia ottenuto una espressione non gravata dal passato, bensì gioiosa e allegra. Questo edificio, dalle dimensioni relativamente piccole, contiene una cucina ridotta con banco di distribuzione, una sala aperta verso il lago, una zona coperta con sedie e tavolini rivolta verso sud con terrazza, un'area dove fare uno spuntino e i servizi igienici.

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Bar Bianco dell'Höhenpark Kiilesberg a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

I Bar Bianco con i fenicotteri

L'edificio a forma angolare è composto da tre cellule a muri pieni di arenaria colorata, tre telai di acciaio, una struttura leggera di acciaio per la copertura del salone e ampie facciate di vetro. Il tutto viene raccolto sotto due superfici di copertura leggermente inclinate e rivestite di lastre ondulate di fibrocemento. Questi pochi elementi strutturali non sono correlati tra di loro perpendicolarmente o in un altro modo semplice. Le parti sono invece sepa-

rate reciprocamente pur toccandosi e penetrandosi allo stesso tempo. Per questo la topografia del luogo, fortemente inclinata a occidente verso il lago dei fenicotteri, è il punto di partenza di una configurazione spaziale che riesce con mezzi ridotti al minimo a collegare interni vitali con spazi esterni affascinanti. L'andamento delle linee in pianta, alzato e sezione mette in evidenza l'appartenenza indubbia di questo piccolo edificio agli anni Cinquanta.

Tali caratteristiche stilistiche si trovano anche nella realizzazione degli interni, progettati da Gutbrod insieme ai mobili.

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Esempi di coperture e pareti

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Bar Bianco dell'Höhenpark Killesberg a Stoccarda

Bar Bianco dell'Höhenpark Killesberg a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

A un'osservazione più ravvicinata la struttura dell'edificio si rivela minimalista. Gli ausili strutturali vengono impiegati con estrema parsimonia e in modo mirato. Non è tanto importante chiedersi se sia possibile combinare la muratura e gli elementi portanti di acciaio, gli arcarecci di legno e il vetro, le lastre ondulate di fibrocemento e l'arenaria colorata, oppure se sia necessaria una determinata griglia come principio ordinatore di base, ma l'impiego di determinati materiali viene stabilito solo in base all'utilità specifica di ogni intervento strutturale. Tre supporti a forma di T fungono da struttura portante della copertura della zona con sedie e tavolini all'aperto rivolta verso sud. Su di essi poggiano, a distanza di 80 cm, arcarecci che portano direttamente la copertura di lastre ondulate di fibrocemento. La copertura della zona dei tavolini all'aperto e la copertura del salone sono unite tra di loro. Gli arcarecci della sala vengono sorretti da due leggere travi reticolari, ancorate nella muratura a una estremità. Sul lato rivolto verso il lago i montanti dei vetri fungono da sostegni per queste travi. La correlazione tra copertura e muratura di conci avviene tramite un arcareccio perimetrale. Con una soluzione spazialmente efficace, le coperture (rese leggere dall'impiego delle lastre ondulate di fibrocemento) sono separate dal corpo in muratura con una vetrata a lucernario senza telaio. I giunti verticali di questo vetro ordinario sono smussati, così da dare l'impressione di una superficie vetrata ininterrotta.

Parete vetrata a est verso il lago dei fenicotteri

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Bar Bianco dell'Höhenpark Killesberg a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: Struttura mista composta da muratura piena portante, supporto di acciaio, capriate di acciaio e arcarecci di legno Struttura portante della copertura: Falsi puntoni su arcarecci di legno, supporti di acciaio e travi di acciaio

1 Supporto di acciaio 2 Arcarecci 100 x 200 mm 3 Lastra ondulata profilo 5 4 Parete di pietra naturale 5 Montanti di facciata portanti 6 Travi reticolari

Particolare della copertura aggettante a est

Sezione del ristorante scala 1:100

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Questi supporti dì acciaio portano la leggera copertura

Bar Bianco dell'Höhenpark Kiiiesberg a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

Il trattamento spregiudicato dei materiali, l'impiego mirato dei colori e la rottura dello schema ortogonale creano spazi che Rolf Gutbrod utilizza per la formulazione di un proprio linguaggio architettonico. Nel Bar Bianco questo stile personale si incontra con lo spirito degli anni Cinquanta. In occasione dell'esposizione internazionale di giardinaggio svoltasi a Stoccarda nel 1993, il Bar Bianco è stato ristrutturato e modernizzato dagli architetti Klein & Breucha, di Stoccarda, i quali hanno cercato di conservare per quanto possibile l'aspetto originale.

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Esempi di coperture e pareti

Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau

Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau Architetti Behnisch e Associati, Stoccarda Committente: Comune di Bad Rappenau Anno di costruzione: 1991 Località: Wagnerstrasse 9, Bad Rappenau, Germania

Planimetria

Questo edificio scolastico su due livelli è inserito così profondamente nel proprio terreno, leggermente digradante, che è possibile entrare a livello del suolo su entrambi i due piani. Il lotto, e la zona circostante con pochi edifici, fa parte di un lungo prato verde nelle immediate vicinanze del centro di Bad Rappenau. L'insieme fortemente articolato delle coperture dell'edificio è un riferimento al paesaggio circostante, caratterizzato da piccole abitazioni. Lo sviluppo spaziale della scuola, in armonia con il suo andamento interno, ha portato a questo volume esterno, apparentemente bizzarro. Le aule, i laboratori tecnici e la sala professori sono raccolti in piccoli segmenti. Sono rivolti verso gli spazi verdi e sono sufficientemente illuminati dalle ampie vetrate. All'interno questi segmenti circondano un piccolo salone, che rappresenta il baricentro della scuola. In questo spazio a tutta altezza si trova una scala esterna a rampa unica, che collega i due livelli, ed è qui che si incontrano e si vedono tutti i membri della comunità scolastica nel corso delle loro attività quotidiane.

Vista da sud-ovest

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Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau

Esempi di coperture e pareti

Il cortile per la ricreazione

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Esempi di coperture e pareti

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Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau

Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau

Esempi di coperture e pareti

Lo spazio multifunzionale a pianterreno può essere collegato al salone con una parete mobile, per organizzare feste scolastiche e piccole manifestazioni. Le varie aule sono notevolmente diverse tra di loro. Alcune fanno particolare riferimento allo spazio esterno, e guardano verso la torre della chiesa, un gruppo di alberate o uno dei cortili riparati; altre hanno un rapporto speciale con lo spazio interno e sono rivolte al salone, alla scala o a un'ala laterale. L'edificio scolastico appare come un mondo vitale ricco di vedute verso l'esterno e l'interno, colori e forme, luci e ombre.

Foto del modello

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Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau

Esempi di coperture e pareti

L'edificio è una struttura a scheletro di calcestruzzo armato. Una copertura orizzontale di calcestruzzo armato al primo piano poggia su pilastri in calcestruzzo armato, che giungono a diretto contatto della copertura. Su di essi si trovano travi reticolari, sulle quali giacciono le superfici di copertura. Sullo scheletro di calcestruzzo si erge un insieme movimentato di coperture. Un guscio ventilato di lastre di fibrocemento a sbalzo sui bordi della copertura forma il rivestimento del tetto e conferisce alle coperture una struttura caratteristica. Un particolare fascino proviene dal taglio delle lastre ondulate di fibrocemento, realizzato ad angoli diversi, e grazie al quale la struttura a onde appare in modi sempre differenti. Le pareti perimetrali sono di calcestruzzo a vista, e di muratura nella zona dei parapetti. Le superfici di copertura leggere e le pareti esterne interrotte da numerose aperture rendono l'edificio all'apparenza fragile. Superfici chiare, l'impiego di legno e di sottili strutture di acciaio nelle scale e nei parapetti e l'impiego mirato dei colori generano una atmosfera di gioia all'interno del complesso. All'esterno le tende da sole gialle e rigate nei giorni di sole hanno un effetto seducente.

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Cresta di ventilazione Lastra ondulata profilo 5 Guaina inferiore Travetto 6 x 1 0 mm Arcareccio 8 x 14 mm Barriera al vapore Guscio 24 mm Falso puntone 1 2 x 1 8 mm Isolamento termico 80 mm con intercapedine Isolamento termico 50 mm Due lastre di cartongesso 12,5 mm con barriera al vapore Travetto 8 x 1 0 mm su travi reticolari Cartongesso 12,5 mm

Sezione verticale scala 1:20

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Scuola Albert Schweizer a Bad Rappenau

Esempi di coperture e pareti

Sezione verticale lucernario a fascia scala 1:20

Struttura portante: Scheletro di calcestruzzo armato Struttura portante della copertura: Travi reticolari con arcarecci e falsi puntoni di legno Struttura di copertura: Guscio interno di cartongesso Barriera al vapore Isolamento con intercapedine 130 mm Guscio maschio e femmina 24 mm con tenuta al vento Lastre ondulate di fibrocemento profilo 5 su travetti 60x100mm

Rivestimento di lastre ondulate di fibrocemento aggettante sui bordi della copertura

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Esempi di coperture e pareti

Asilo a Stoccarda-Stammheim

Asilo a Stoccarda-Stammheim Architetti: Prof. Ing. Hans-Dieter Kaiser, Ing. Gisela Kaiser, Stoccarda Committente: Comune di Stoccarda Anno di costruzione: 1994 Località: Ottmarsheimer Strasse 47, Stoccarda, Germania

Planimetria scala 1:2500

Lato giardino dell'asilo nido

Vista da ovest scala 1:200

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Esempi di coperture e pareti

Asilo a Stoccarda-Stammheim

Il segmento a due livelli dei doposcuola da nord

Questo asilo si trova alla periferia orientale di Stoccarda-Stammheim nelle immediate vicinanze di una scuola elementare e di una scuola superiore. Il luogo è affascinante in quanto confina direttamente con la campagna e offre un'ampia vista del paesaggio; solo sul lato occidentale l'edificio è ancorato alle propaggini di un quartiere residenziale nella struttura dell'insediamento. In questo complesso è possibile accudire 95 bambini in due gruppi di asilo nido e tre gruppi di doposcuola. Asilo nido e doposcuola sono inseriti in due ali dell'edificio sfalsate tra di loro, che sono unite sotto le stesse coperture con la

terza ala per le cucine e l'amministrazione. Alla compenetrazione dei tre volumi si trova il salone d'ingresso che, insieme allo spazio plurifunzione, forma un'ampia unità spaziale.

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Esempi di coperture e pareti

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Asilo a Stoccarda-Stammheim

Ingresso Gruppi asilo nido Gruppi doposcuola Sala plurifunzione Cucina/Amministrazione

Pianta primo piano doposcuola scala 1:500

Il complesso, che appare ampio dall'esterno, è articolato in maniera molto differenziata all'interno e tiene conto dei diversi bisogni dei bambini durante la giornata. Ogni gruppo all'interno del doposcuola dispone di una stanza giochi rivolta verso il giardino, una sala per il riposo al primo piano e servizi separati. All'asilo nido appartengono sale per il riposo, sale per piccoli gruppi, servizi igienici, sale fasciatoio e anche una cucina per riscaldare il latte. L'ala approvvigionamenti contiene una cucina comune, le sale per il personale, l'ufficio della direttrice e le sale secondarie.

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Asilo a Stoccarda-Stammheim

Esempi di coperture e pareti

Gli elementi di definizione spaziale sono composti da lamelle in muratura, mentre la struttura portante è una struttura a scheletro di legno. Le singole unità funzionali sono reciprocamente separate dalle pareti portanti. Tra questi compartimenti è disposta una struttura a montanti e traverse, che apre le stanze verso l'esterno. Lo scheletro di legno è stato adattato molto bene alle diverse condizioni geometriche. Aggetti sulla copertura e bordi di copertura differenti contribuiscono alla leggibilità degli elementi portanti della struttura. Le luci più ampie vengono coperte da travi sorrette da una struttura sottostante, mentre di regola bastano le semplici capriate verniciate di lamellare. Questa struttura di montanti, capriate e arcarecci è la struttura portante per i tetti a falda unica molti piatti, con inclinazioni diverse. Le grandi superfici di copertura sono rivestite con lastre ondulate di fibrocemento. Nel punto di compenetrazione delle tre ali dell'edificio l'inclinazione della copertura cambia. Salone d'ingresso e spazio polifunzionale ricevono altra luce naturale da un sopralzo nelle coperture. I tetti chiusi a leggio, con il rivestimento di pannelli di fibrocemento chiari e non trattati, contribuiscono insieme alle superfici vetrate all'aspetto simpatico e aperto dell'asilo.

Struttura portante: Pareti portanti a scheletro di legno lamellare e pieno, a volte travi con sostegno sottostante, in parte travi con sostegno con tiranti di acciaio

Struttura della copertura: Lastre di cartongesso Listello di supporto 24 x 48 mm Barriera al vapore Isolamento di lana minerale, 140 mm Lastre ondulate di fibrocemento profilo 5, avvitate su listello di supporto 40 x 60 mm

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Esempi di coperture e pareti

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Elemento per la ventilazione di gronda Elemento di correlazione alla parete Lastra ondulata profilo 5 Listello portante 50 x 30 mm Orditura 50 x 30 mm Compluvio Guaina bituminosa da saldatura Tavolato 30 mm Strato termoisolante 140 mm Barriera al vapore Struttura inferiore, listello portante 48 x 24 mm Pannello di cartongesso 12,5 mm

Asilo a Stoccarda-Stammheim

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Listello di copertura 44 x 22 mm Base del tavolato 22 mm Pannello di masonite 13 mm Listello di copertura 30 x 10 mm Pannello di compensato impiallacciato 12 mm Pannello di masonite 16 mm Isolamento termico 120 mm Parquet Manto continuo Isolamento termico Strato di compensato Soletta di calcestruzzo armato

Tetto a leggìo aggettante, struttura della parete, piede

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Asilo a Stoccarda-Stammheim

Esempi di coperture e pareti

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Esempi di coperture e pareti

Scuola elementare Friedrich Hölderlin a Cleebronn

Scuola elementare Friedrich Hölderlin a Cleebronn Architetti: Matthias Tusker e Andrea Ströhle, Stoccarda Committente: Comune di Cleebronn, circoscrizione di Heilbronn Anno di costruzione: 1994 Località: Botenheimer Tal, Cleebronn, Germania

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Aule Sala plurifunzione Biblioteca studenti Ausili didattici Sala professori Direttore della scuola Sala materiali Sala genitori, medico Impianti

Scuola elementare Friedrich Hölderiin a Cleebronn

Esempi di coperture e pareti

Vista occidentale della scuola ai piedi della Michaelsberg

Questa scuola elementare su due livelli è stata costruita in fondo alla vallata ai piedi delle Weinberge. Il progetto è nato dal primo premio di un concorso architettonico aperto. L'ingresso si trova al piano centrale, lungo il sentiero pedonale che conduce fuori dal paese, lungo il corso del torrente ed in mezzo alle montagne. Nel punto di articolazione di questo volume spezzato il salone d'ingresso, che può essere collegato alla sala musica diventando aula magna, rappresenta il centro della scuola. Qui i piani sfalsati di mezzo livello sono collegati l'uno con l'altro attraverso una scala e una rampa. Il

salone viene illuminato da ampie vetrate che collegano tra di loro le coperture sfalsate. Le aule sono rivolte a sud-est e ricevono ulteriore luce naturale dai lucernari della zona di distribuzione centrale. A livello del prato della valle si trovano la sala professori, l'ufficio del direttore, la biblioteca e la sala per la ricreazione con le macchinette del caffè e la corte della scuola, anch'essa orientata a sud.

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Esempi di coperture e pareti

L'edificio scolastico è una struttura mista di pareti portanti e solette di calcestruzzo armato e una leggera struttura a scheletro composta di montanti di calcestruzzo armato, capriate sottili di acciaio e arcarecci di legno con impalcato, che sorreggono le coperture. Un grande tetto a leggio, con aggetto su ogni lato e rivestito di lastre inclinate di fibrocemento, unisce le tre ali dell'edificio. Le parti lasciate a vista della struttura portante rendono concepibile la costituzione strutturale dell'edificio, la struttura portante, le pareti intermedie e l'ampliamento sono sviluppati come sistemi tra di loro indipendenti e formano tuttavia un tutto, che consente la leggibilità delle funzioni di una parte strutturale. Il trattamento a colori di singole superfici e un'attenta selezione dei materiali sottolineano l'autonomia dei singoli settori dell'edificio. 168

Scuola elementare Friedrich Hòiderlin a Cleebronn

Scuola elementare Friedrich Hòlderlin a Cleebronn

Esempi di coperture e pareti

I colori nell'ambito della struttura a traverse e montanti e il rivestimento colorato a vernice della parete di pannelli di compensato conferiscono individualità alle singole aule. Vetrate imponenti con numerosi battenti di apertura e una tenda da sole, oltre la copertura aggettante di pannelli ondulati di fibrocemento e i segmenti dell'edificio parzialmente sollevati rispetto al terreno, danno al complesso un carattere amichevole e aperto. La posizione in un bel paesaggio e l'attento inserimento nella topografia contribuiscono alla straordinaria atmosfera di questa scuola.

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Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: Scheletro di calcestruzzo armato con ulteriori lamelle portanti di muratura. Struttura portante la copertura: Struttura di acciaio con capriate, con catena e capriate con travi a R, arcarecci di legno a distanza di 600 mm Struttura della copertura: Soletta di lastre impiallacciate Isolamento termico di lana minerale tra gli arcarecci Struttura inferiore di travi squadrate 100 x 120 mm Pannelli ondulati di fibrocemento, profilo 5, con guaina inferiore

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Scuola elementare Friedrich Hòlderlin a Cleebronn

Scuola elementare Friedrich Hòlderiin a Cleebronn

Esempi di coperture e pareti

Sezione verticale gronda scala 1:10

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Elemento di ventilazione gronda Lamiera di copertura, zinco titanio 0,8 mm Travetti 60 x 100 mm Tavola di copertura Travi squadrate 102 x 120 mm Tavola impiallacciata Trave a sbalzo Catena Pannello ondulato profilo 5 Trave in acciaio Bocchettone di lamiera Gronda, grandezza nominale 400 Supporto della gronda

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Esempi di coperture e pareti

Case d'abitazione Nielsen a Boras

Case d'abitazione Nielsen a Boras Architetti: Tegnestuen Vandkunsten, Copenhagen Committente: Bauherrengemeinschaft Anno di costruzione: 1992 Località: Boras, Svezia

I complesso residenziale visto dalla cima della collina

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Esempi di coperture e pareti

Case d'abitazione Nielsen a Boras

Lato frontale di un segmento abitativo

Il quartiere residenziale Nielsen si trova su una collina al margine nord-occidentale di Boras in Svezia. La disposizione e il progetto degli edifici sono caratterizzati dalla "interpretazione" del paesaggio naturale. Dieci edifici molto sottili, lunghi fino a 40 m e larghi 6 m sono disposti a raggio intorno a una collina. Sulla cima della collina appaiono essere volumi a un solo livello, mentre ai piedi del rilievo i volumi sono a tre o anche a quattro piani. L'accesso avviene a metà del pendio attraverso una strada circolare, che attraversa le abitazioni disposte perpendicolarmente a essa. Grazie a questa disposizione urbanistica lo spazio pae-

saggistico resta visibile tra gli edifici e assume aspetti diversi a seconda del punto di osservazione. Nella loro disposizione urbanistica gli edifici tengono conto dei dati naturali, ma restano riconoscibili come elementi autonomi, non appartenenti allo spazio naturale, a causa della colorazione e della forma cubica.

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Esempi di coperture e pareti

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Case d'abitazione Nielsen a Boras

Case d'abitazione Nielsen a Boras

Esempi di coperture e pareti

Il quartiere edilizio di Boras è stato costruito con un sistema a scheletro con griglia irregolare. La lunghezza dell'asse principale dello scheletro portante misura, a seconda dell'articolazione di pianta, 2 m, 2,20 m, 3 m e 3,90 m e in direzione trasversale 3 m. Nella zona delle pareti di separazione degli appartamenti sono disposti due montanti. Le dimensioni dei montanti sono di 95 x 95 mm, e sostengono gli arcarecci al piede o al colmo dell'edificio. In direzione trasversale, all'altezza delle solette, si trovano le travi di dimensioni 195 x 95 mm, con una luce di 3 m. Le vere e proprie travi portanti il soffitto sono disposte tra le travi a un interasse di 40 cm. La loro luce, a seconda della geometria di pianta, va dai 2 ai 3,9 m. Il tetto a tenuta di acqua, sorto in brevissimo tempo, ha permesso di realizzare gli edifici con una struttura indipendente dalle condizioni atmosferiche. L'irrigidimento dei volumi è garantito dai pannelli di parete in direzione trasversale e longitudinale, che sono stati disposti in base alla posa della griglia portante. Le pareti esterne sono formate da elementi autoportanti (segmenti di parete) montati in loco. Tali elementi definiscono le loro dimensioni in base ai dati dall'ordinamento geometrico della struttura portante. Gli elementi sono a tutta altezza oppure corrono fino alla fascia finestrata posta sotto i piani superiori.

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Case d'abitazione Nielsen a Boras

Esempi di coperture e pareti

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Ingresso

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Lastra ondulata di fibrocemento Ossatura 38 x 70 mm Tenuta al vento Montanti 90 x 90 mm Parquet Cartone Intercapedine Trave di legno 45 x 95 mm Isolamento 70 mm Barriera al vapore Listello portante Rivestimento di cartongesso

Esempi di coperture e pareti

Case d'abitazione Nielsen a Boras

In relazione al dibattito circa la poco costosa edilizia residenziale di legno, gli edifici dell'architetto Tegnestuen Vandkunsten rappresentano un contributo interessante anche dal punto di vista tecnologico. Gli edifici che oggi si vedono, costruiti in tavole di legno, devono essere considerati piuttosto conservatori nel loro atteggiamento fondamentale strutturale, dato che, come tutti gli edifici di tavole, sono composti esclusivamente di pareti portanti e pertanto non accettano alcuna modifica in pianta. La struttura a scheletro realizzata in questo progetto non è facile da modificare in facciata, al contrario è invece possibile effettuare adattamenti di pianta in una certa misura. Anche per quanto riguarda l'aspetto costruttivo questa struttura offre vantaggi in quanto, con la separazione di elementi portanti e portati è possibile avere una realizzazione più rapida, una migliore divisione del lavoro e la meno rischiosa dal punto di vista degli agenti atmosferici.

Sezione verticale struttura di parete, soletta, piede scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Impianti sportivi universitari ad Augusta Architetti: Schuller + Tham, Augusta Committente: Dipartimento edilizia del Land e dell'università, Augusta Anno di costruzione: 1993 Località: Universitàtsstrasse, Augusta, Germania

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Impianti sportivi universitari ad Augusta

Impianti sportivi universitari ad Augusta

Esempi di coperture e pareti

Il palazzetto dello sport visto da sud

La costruzione dei nuovi impianti sportivi universitari di Augusta risale al concorso del 1986. Un angolo inclinato a forma di S, arcuato, formatosi nell'era glaciale costituisce un profilo di terreno naturale con uno sviluppo in altezza di circa 6 m, all'interno del quale sono inseriti con attenzione il palazzetto e le sale di servizio. Rispetto all'asse nord-sud l'edificio a due piani è ruotato di 30°, in modo che il salto naturale del terreno trovi una costruzione ai bordi del lotto. Il complesso si articola in due settori: l'edificio d'istituto con le aule per circa 200 studenti e uffici per 16-20 docenti e assistenti e un palazzetto con sala per la ginnastica, sala per l'alle-

namento, pareti da scalare, spogliatoi, servizi igienici, centrale tecnica e magazzino per gli attrezzi. Il passaggio nella zona del palazzetto è formato da un salone d'ingresso a due piani, che collega i due edifici e consente di vedere il palazzetto. La parete di scalata ad arco, grande 11 x 7 m rappresenta un forte accento architettonico nella zona dell'ingresso.

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Esempi di coperture e pareti

Impianti sportivi universitari ad Augusta

Struttura portante: Struttura mista di acciaio e legno su uno zoccolo di calcestruzzo armato Struttura portante della copertura: Sei capriate trasversali suddivise in elementi di trazione e compressione con arcarecci longitudinali continui di legno Composizione della parete: Pareti portanti di calcestruzzo armato Isolamento termico della schiuma Lastre ondulate di fibrocemento profilo 5, orizzontali, imbullonate su incannicciato portante 40 x 80 mm

Assonometria scala 1:10

Contrasto dovuto ai diversi materiali

Il palazzetto dello sport può essere suddiviso in tre sale con cortine mobili, accessibili dalla zona spogliatoi. Il palazzetto, inserito nel terreno a livello di piano, è composto da uno zoccolo di calcestruzzo armato, che contiene numerose sale di servizio. Al di sopra si erge la vera e propria struttura portante del salone. Sei capriate in costruzione mista di elementi portanti in legno e acciaio attraversano il salone in direzione trasversale. Arcarecci continui sono appesi attraverso tiranti in direzione longitudinale tra la struttura primaria. Lucernari espressivi di vetro, che abbracciano il corrente superiore delle capriate tra180

sversali, riducono il volume dell'edificio e permettono una buona illuminazione naturale del salone.

impianti sportivi universitari ad Augusta

Esempi di coperture e pareti

Il carattere allungato e orizzontale dell'edificio viene raggiunto anche grazie all'articolazione orizzontale del volume e alla corrispondente alternanza di materiali. Lastre ondulate di fibrocemento verniciate scure rivestono uno zoccolo piano, sul quale si sviluppano gli strati della struttura di copertura. Come contrasto di questo zoccolo compatto si hanno le coperture mosse, la cui molteplicità viene ulteriormente sottolineata dalla colorazione dei singoli elementi. L'edificio dell'istituto su due piani è articolato spazialmente dalla copertura posta sulla zona centrale di distribuzione. Un lucernario triangolare di vetro indica l'ingresso.

Particolare della facciata rivestita con lastre ondulate scure di fibrocemento

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Impianti sportivi universitari ad Augusta

Esempi di coperture e pareti

Scala 1:10 Sezione verticale dei palazzetto dello sport, attico, finestra

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Ingresso al palazzetto dello sport a sud-est

Impianti sportivi universitari ad Augusta

Esempi di coperture e pareti

La qualità del complesso sta nel convincente inserimento nel paesaggio, nell'ottima articolazione funzionale, nell'illuminazione naturale individuale dei singoli ambiti e in una accurata scelta dei materiali, nella quale si esprimono ottimamente le diverse proprietà dei materiali utilizzati. Le lastre di fibrocemento con la loro struttura ondulata orizzontale formano nello zoccolo la base di una composizione colorata e formalmente ricca.

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Cementificio a Geisingen

Esempi dì coperture e pareti

Cementificio a Geisingen Architetti: Fritz e Barbara Wilhelm, Lörrach Committente: Breisgauer Portland-Cementfabrik CmbH, Kleinkrems Anno di costruzione: 1969-1971 Località: Geisingen, Germania

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Uffici Impianto di carico e scarico Mulino del cemento Omogeneizzazione SKO Granulazione Forno Lepol Forno di cottura

Il cemento è un legante che si ottiene dalla cottura di calcare, argilla e additivi e che viene utilizzato per la produzione del calcestruzzo. Lo si produce dove è possibile reperire il calcare adeguato. Una cava di questo tipo si trova lungo la valle del Danubio tra la linea ferroviaria CostanzaOffenburg e l'autostrada Stoccarda-Singen. Il terreno si trova in un prato con uno strato di torba di 3 m, che è stato rimosso e per la maggior parte sostituito con materiale calcareo proveniente dalla cava. A causa del pericolo di inondazioni, tutte le strutture della fabbrica sono posizionate al di sopra del terreno. La struttura difficile del terreno e i carichi elevati rendono necessario utilizzare come base per il gruppo dei silos una soletta in calcestruzzo armato spessa 3,50 m. Per la realizzazione dei singoli edifici si sono impiegati due principi, la struttura a muri portanti e struttura a scheletro. Pareti esterne piene formano la struttura portante dei silos cilindrici e dell'impianto di macinazione. Diversi si presentano invece il magazzino a forma di cuneo e i veri e propri edifici di produzione e lavorazione, realizzati in scheletro di calcestruzzo armato e di acciaio. L'articolazione strutturale del cementificio di Geisingen sottolinea il processo produttivo. Sul lato settentrionale del terreno dello stabilimento si trova il magazzino per le materie prime, calcare e argilla.

Cementifìcio a Geisingen

Esempi di coperture e pareti

Particolare del magazzino per le materie prime

In direzione est-ovest sono allineati il mulino del grezzo, il mulino del cemento, il silos per l'omogeneizzazione della miscela, l'impianto di granulazione e il forno Lepol. Il forno di cottura rappresenta la conclusione di questa via produttiva. Il cemento cotto viene stoccato in silos appositi. Attraverso una strada di trasporto sotterranea il cemento viene portato all'impianto di caricamento a ovest del lotto, che è dotato di un proprio collegamento su ferrovia. Il cemento può essere caricato sfuso o in sacchi. Gli enormi cilindri di raccolta del prodotto finito nascondono l'impianto verso est e servono anche come barriera contro il

rumore prodotto durante la macinazione del calcare. Il calcare viene estratto in una cava a 850 m di distanza, frantumato in un frantoio e trasportato su nastro al magazzino per la ghiaia e la marna. Per motivi di impatto ambientale dopo l'uscita dal bosco il nastro trasportatore corre sottoterra e riappare in superficie a circa 100 m dai magazzini del pietrisco.

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Esempi di coperture e pareti

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C e m e n t i f i c i o a Geisingen

Cementificio a Geisìngen

Esempì di coperture e pareti

La forma del magazzino delle pietre di calcare è determinata dal letto di miscelazione e dalle relative macchine. Mulino del grezzo, mulino del cemento e trasformatore sono riuniti nello stesso edificio. Per motivi di isolamento acustico l'edificio che contiene il mulino a sfere è dotato su tutti i lati di pareti di calcestruzzo armato spesse 30 cm. La parte superiore con i vagli, i filtri e silos del materiale è una struttura in acciaio.

ore impianto di carico scala 1:1250

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Esempi di coperture e pareti

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Cementificio a Geisingen

Esempi di coperture e pareti

Cementificio a Geisingen

Il complesso dei forni contiene una torre di granulazione, un forno Lepol e il salone forni con bruciatore. Tutti gli impianti di produzione sono rivestiti da un unico guscio di lastre ondulate di fibrocemento. Tutti i silos hanno pareti di calcestruzzo a vista, realizzate con armature scorrevoli. La lavorazione di diverse cariche di ca! cestruzzo produce una attraente striatura. In una commessa di questo tipo la capacità degli architetti risiede nel fatto di trovare un ordine per il processo di produzione, insieme ai tecnici specializzati nel settore specifico, e di sviluppare delle configurazioni formali in base ai dati della tecnica di produzione. In questo esempio l'architetto ha seguito la progettazione fin dall'inizio. È stato così possibile sviluppare un concetto generale che tiene in eguale considera-

zione gli aspetti funzionali, ecologici ed economici. Questo ordine sfocia in una forma architettonico-spaziale in cui sono leggibili le singole unità funzionali della produzione e dello stoccaggio del cemento. La pura dimensione dell'impianto e l'articolazione della massa edilizia in volumi arcaici come cilindro, cubo e cuneo e l'impiego quasi esclusivo del calcestruzzo a vista e del fibrocemento nella configurazione dell'involucro esterno danno un aspetto inconfondibile a questo complesso industriale.

Sezione verticale magazzino materie prime scala 1:20

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Foresteria della Eternit AG a Berlino

Esempi di coperture e pareti

Foresteria della Eternit AG a Berlino Architetto: Paul Baumgarten Committente: Eternit AG Anno di costruzione: 1956 Località: Wissmannstrasse 12a, Berlino-Grunewald, Germania

Planimetria scala 1:1500

Vista da ovest scala 1:200

Vista da est scala 1:200

Vista da sud scala 1:200

Vista da nord scala 1:200

Questa abitazione si trova in una zona affascinante sulle rive del Kònigsee a Grunewald. a Berlino. Essa serviva da foresteria per la Eternit AG ed è stata concepita come casa modello a dimostrazione delle numerose possibilità di impiego del fibrocemento. In questo caso il fibrocemento non serve solo come materiale per l'involucro dell'edificio, ma trova anche impiego nei rivestimenti delle pareti, nei gradini delle scale, nei davanzali delle finestre e nei servizi igienici.

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Esempi di coperture e pareti

foresteria della Eternit AG a Berlino

I rivestimenti verticali delle pareti esterne sono di lastre ondulate, così come il rivestimento del tetto a leggio su due livelli. Particolare cura è stata posta nella realizzazione dei passaggi e delle cornici delle singole superfici dell'involucro dell'edificio. Proprio in queste situazioni il fibrocemento, con i pezzi sagomati realizzati specificamente per questa commessa, mostra la sua capacità di adattamento alle più disparate condizioni geometriche. L'involucro può essere realizzato come un manto ininterrotto. In questo caso tale manto viene condotto su un gradino sulla copertura e viene definito sulla linea di gronda con elementi sagomati speciali.

Il passaggio tra rivestimento di copertura e di parete al bordo del tetto viene realizzata con la sovrapposizione dei due profili ondulati. Sia sulle gronde che alla base del piano superiore aggettante, elementi di adattamento in fibrocemento permettono un passaggio preciso all'intradosso intonacato della copertura o del solaio.

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Esempi di coperture e pareti

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Foresteria della Eternit AG a Berlino

Foresteria della Eternit AG a Berlino

Esempi di coperture e pareti

La struttura portante della casa è insolita. Uno scheletro portante di profili di acciaio è tamponato con lastre di calcestruzzo leggero tipo gasbeton. Pannelli di masonite correlati con cemento fungono da cassero perso della soletta di calcestruzzo armato. All'intradosso vengono rivestite con un intonaco da interni e altri pannelli fonoassorbenti. Uno strato di bitume e sughero, inserito tra i listelli portanti del rivestimento di fibrocemento, serve all'isolamento dell'edificio. Questa foresteria contiene due appartamenti autonomi, dei quali, in origine, uno fu utilizzato come appartamento del portiere. L'accesso alla casa avviene dalla strada a livello del terreno. I due garage sono integrati nella parte dell'edificio rivolta verso la strada, su un solo livello. La leggera inclinazione del lotto ha portato alla formazione di livelli differenti. L'appartamento inferiore è abbassato di quattro gradini rispetto all'ingresso. Questa differenza di altezza è visibile nello sfalsamento del tetto a leggio leggermente inclinato. Parti chiuse e aperte dell'involucro dell'edificio sono racchiuse in unità di grandi dimensioni a tutta altezza, in modo che la casa dall'esterno appaia come una forma essenziale. Paul Baumgarten non si è limitato a progettare tutti i dettagli strutturali di questa casa, ma si è anche occupato della configurazione dell'interno e dell'arredamento. Proprio nella sua originaria unità tra struttura innovativa e arredamento contemporaneo questo edificio rappresentava una testimonianza preziosa dell'architettura degli anni Cinquanta. Purtroppo oggi l'interno e l'arredamento sono diversi da quelli originali.

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Esempi di coperture e pareti

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Foresteria della Eternit AG a Berlino

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L——•" Sezione verticale gronda scala 1:10

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Foresteria della Eternit AG a Berlino

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Copertina Gronda Elemento sagomato per il bordo della copertura Scossalina forata Intonaco esterno Listello portante Lastra ondulata profilo 5 di forma speciale Strato di bitume/sughero Solaio di calcestruzzo armato Pannello di masonite e cemento Pannello fonoassorbente Rivestimento interno Muratura di calcestruzzo poroso Soletta marcapiano di calcestruzzo armato Pannello di lana minerale Manto continuo Rivestimento del pavimento

Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: Montanti di acciaio con tamponamento di calcestruzzo leggero tipo gasbeton Struttura portante della copertura: Soletta di calcestruzzo armato Composizione della copertura: Cassero perso di pannelli di masonite e cemento, 50 mm Soletta di calcestruzzo armato, 100 mm Listello portante, 30 x 60 mm, con strato intermedio di bitume-sughero Lastre ondulate di fibrocemento profilo 5

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Casa unifamiliare a Mageret

Esempi di coperture e pareti

Casa unifamiliare a Mageret Architetto: Patrick David, Vielsalm, Belgio Committente: David-Leeroy Anno di costruzione: 1994 Località: Mageret, Belgio

Planimetria scala 1:1000

Simile a una tenuta agricola, questa abitazione unifamiliare si trova nella regione delle Ardenne, caratterizzata da dolci colline. Anche nei suoi profili l'edificio ricorda un fienile. A questa impressione contribuisce l'involucro ampiamente chiuso, formato da un manto stretto intorno alla struttura portante sottostante che definisce in questo modo un volume netto. La colorazione scura della facciata, realizzata con lastre ondulate di fibrocemento sui lati frontali, e il rivestimento laterale di legno sottolineano l'aspetto compatto dell'edificio e definiscono lo spazio interno protetto rispetto al paesaggio aperto.

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Casa unifamiliare a Mageret

Esempi di coperture e pareti

l lati longitudinali e la copertura sono rivestiti con lastre ondulate di fibrocemento color scuro, i due lati corti sono rivestiti con tavole di legno rossiccio

Questa casa d'abitazione è stata costruita su un lotto rettangolare di circa 23 x 9 m. Sul lato nord-orientale, disposto ad angolo retto rispetto all'edificio principale, si trova un garage. I due volumi sono collegati da un passaggio. La struttura portante dell'edificio è composta da otto telai di acciaio nascosti tra rivestimento esterno e interno. Nella parte nord-occidentale dell'edificio il piano superiore poggia su pareti portanti, nella parte sud-orientale invece montanti di acciaio disposti lungo l'asse centrale longitudinale dell'edificio formano la struttura portante di un corridoio che penetra negli ambienti di vita al livello superiore.

Sul lato sud-occidentale in posizione opposta all'ingresso, nel grande edificio è ritagliato un volume, dove l'involucro viene interrotto da una vetrata su due piani. In questo settore si trova anche una scala, dalla quale si accede al piano superiore. Questa nicchia nella casa espone involucro e struttura portante e, con la sua ripartizione a porte e finestre a scorrimento, fornisce una indicazione circa le dimensioni dell'edificio.

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Casa unifamiliare a Mageret

Esempi di coperture e pareti

Soggiorno Terrazza Camera Sala da pranzo Cucina Ingresso Garage Ufficio Galleria

Struttura portante: Struttura portante di telai di acciaio con tamponamenti di travetti nella zona della copertura e delle pareti Struttura della copertura e della parete: Guscio interno di pannelli di compensato Orditura di travetti Struttura a montanti e traverse con isolamento interno di lana di pietra Guaina inferiore con tenuta all'aria Lastre ondulate di fibrocemento profilo 6

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Casa unifamiliare a Mageret

Esempi di coperture e pareti

Tra gli otto telai di acciaio realizzati con profili 180 IPB, nella zona di copertura e di parete sono inseriti come montanti e traverse dei travetti da 8 x 23 cm. Uno strato termoisolante spesso 12 cm di lana minerale è inserito in questi riquadri. Un listello di 4 x 4 cm forma l'ossatura del rivestimento interno di pannelli di compensato. Sui lati esterni della struttura a montanti e traverse si trova un altro listello per fissare le lastre ondulate di fibrocemento. Un aspetto particolarmente affascinante di questo involucro sta nel fatto che la gronda è formata da un elemento sagomato di fibrocemento, cosicché il rivestimento prosegue senza soluzione di continuità dalla copertura alla parete. Intradossi sottili di lamiera proteggono le piccole aperture vetrate nell'involucro dalle piogge di queste regioni. Un altro elemento sagomato di "orocemento viene utilizzato agli angoli e al bordo della copertura per realizzare sui lati corti una correlazione esatta tra lastra ondulata e impalcato di legno. Sono questi elementi sagomati che comunicano l'impressione di un involucro :agliato su misura e che conferiscono all'edificio un aspetto preciso e piacevole. L'edificio mostra inoltre come un concetto strutturale semplice, realizzato con materiali economici, permetta di avere una architettura di qualità, se la combinazione di materiali e colori è corretta e i materiali vengono trattati con precisione.

Finestra con gronda di lamiera a protezione dalle acque piovane

1 Davanzale della finestra, alluminio 2 Angolare di alluminio 60 x 30 mm 3 Pannello di legno di faggio 4 Isolamento termico, listello intermedio 40 x 40 mm 5 Travetto 80 x 230 mm 6 Isolamento termico, lana di pietra 120 mm 7 Tenuta all'aria 8 Lastra ondulata profilo 6

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Casa unifamiliare a Mageret

Esempi di coperture e pareti

Sezione verticale di gronda, finestra e parapetto scala 1:10

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Pannello di legno di faggio Isolamento termico con listello intermedio 40 x 40 mm Travetto 80 x 230 mm Isolamento termico, lana di roccia 120 mm IPE180 Listello 60 x 60 mm Tenuta all'aria Orditura 60 x 60 mm Lastra ondulata profilo 6 IPE 200 Tavolato orizzontale maschio-femmina Pannello di masonite 19 mm Pannello di cartongesso 22 mm Rivestimento del pavimento Manto continuo Isolamento termico/acustico Calcestruzzo gettato in opera Elemento prefabbricato di calcestruzzo

Casa unifamilìare a Mageret

Esempi di coperture e pareti

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Esempi di coperture e pareti

Scuola speciale di Liverpool

Scuola speciale di Liverpool Architetti: Sir Norman Foster e Associati Committente: Assessorato all'educazione del comune di Liverpool e Associazione Spastici Anno di costruzione: 1976 Località: Liverpool, Gran Bretagna

Nel 1976 lo studio Foster Associates ricevette l'incarico di costruire a Liverpool questa scuola speciale per 60 bambini disabili di età compresa tra i 14 e i 16 anni, alla quale era associato un reparto assistenza per la cura dei disabili gravi. Il progetto fa riferimento ai suggerimenti contenuti in uno studio sulla configurazione degli edifici per disabili pubblicato nel 1976 dal ministero dell'Educazione, secondo il quale le aule dovevano avere la massima flessibilità e rapporti spaziali semplici, un'atmosfera piacevole e comunitaria e offrire la massima libertà di movimento all'interno di aree giochi riparate. Il progetto tiene inoltre in considerazione un saggio di Kenneth Bayes del 1964 dal titolo "L'effetto terapeutico dell'ambiente sui bambini affetti da malattie psichiche e disturbi comportamentali".

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Scuola speciale di Liverpool

Esempi di coperture e pareti

Particolare della facciata orientale chiusa

Secondo quanto scritto in questa pubblicazione, lo spazio, la luce, il colore, la struttura e i vari materiali possono essere impiegati in maniera mirata, per stimolare bambini particolarmente passivi oppure rasserenare i ragazzi iperattivi. Gli architetti fecero propri i risultati di questi studi e da essi svilupparono le linee progettuali utilizzate per la configurazione di questo edificio scolastico. Il sito si trova all'interno di un prato, ai limiti tra l'insediamento urbano e la campagna aperta. L'edificio ha una struttura minimalista, essendo l'obiettivo quello di creare il massimo di spazi con un budget relativamente limitato, pertanto

si decise di realizzare una struttura compatta a un piano solo. L'ingresso della scuola si trova sul lato settentrionale, dove sono disposti anche spazi necessari come la cucina, i bagni, le sale di terapia e la sala professori, raccolte in due blocchi separati. La scuola vera e propria si trova in una grande sala, suddivisa in aule con arredi speciali. Qui si trovano anche altri due nuclei con i servizi sanitari.

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Esempi di coperture e pareti

Scuola speciale di Liverpool

III

Lato meridionale con la facciata di vetro arretrata di 3 m

Sezione scala 1:200

I lati settentrionale e meridionale dell'edificio sono interamente vetrati. La facciata di vetro è arretrata di 3 m, in modo che a sud non vi sia bisogno di protezione solare e si abbia una zona protetta per le attività all'esterno. Si tratta di un progetto tipico dell'opera di Foster in quel periodo. L'involucro è infatti disteso sulle superfici dì copertura e di parete come un manto aderente. L'edificio è composto da pochi elementi strutturali fondamentali. La soletta del pavimento è in calcestruzzo armato, e in essa viene innestata una struttura a telaio a cinque navate composta di profili cavi rettangolari di sezione uguale nei montanti e nelle traverse che coprono una luce di 7,50 m con un interasse di 3 m. Questa struttura portante è estremamente

economica e non richiede alcun irrigidimento aggiuntivo, quindi consente la creazione dì una grande sala aperta, che può essere suddivisa a piacere in direzione longitudinale e trasversale.

L'interno

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Scuola speciale di Liverpool

Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: Struttura portante a cinque navate composta da telai di acciaio realizzati con profili 'ettangolari a sezione cava Struttura portante della copertura: Arcarecci con profili angolari di acciaio Struttura della copertura: Cannello con isolamento acustico e termico rtegrato Cannelli ondulati di fibrocemento profilo 5 Veduta parziale da est scala 1:100

Assonometria isometrica della struttura portante

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Esempi di coperture e pareti

Scuola speciale di Liverpool

Le travi secondarie sono composte da profili angolari di acciaio e sono correlate ai telai portanti con mensole. L'involucro esterno di pannelli ondulati di fibrocemento dipinti di giallo non richiede alcun'altra struttura ed è fissato direttamente agli angolari continui a L. Parte del guscio interno dell'involucro è composta da pannelli fonoassorbenti, dove la sostanza isolante serve allo stesso tempo da protezione acustica e termica. Sul colmo e agli angoli elementi sagomati servono a creare un passaggio continuo della struttura ondulata da una superficie all'altra. Sullo spigolo del telaio profili di gronda scaricano le acque piovane.

Sezione orizzontale di facciata, scala 1:10

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Scuola speciale di Liverpool

Esempi di coperture e pareti

In questo caso Foster Associates è riuscita a realizzare un progetto di straordinaria chiarezza strutturale, nella quale struttura portante e involucro si influenzano reciprocamente in maniera tale che è stato possibile erigere l'intero edificio con pochissimi interventi di regolazione. Gli elementi di finitura sono unità autonome con pochi punti di contatto e di penetrazione con l'involucro. Purtroppo questo interessante edificio è stato abbattuto. Secondo le teorie attuali i bambini disabili non vengono più separati ma - dove possibile - educati insieme ai loro coetanei. I disabili gravi vengono seguiti in piccoli gruppi controllabili. Da questo punto di vista la scuola di Liverpool con 60 bambini disabili riuniti in una grande sala rappresenta un esperimento pedagogico ormai superato.

Sezione orizzontale della copertura, struttura portante scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Magazzino per materiali edili a Bregenz

Magazzino per materiali edili a Bregenz Architetti: Ing. Carlo Baumschlager Ing. Dietmar Eberle Lochau, Austria Committente: Adam Rhau Anno di costruzione: 1992 Località: Rummengasse 17, Bregenz, Austria

L'architettura di questo magazzino per materiali edili di Bregenz è stata sviluppata in modo coerente dalle necessità funzionali e tecniche: • doveva essere possibile un ampliamento del magazzino; • doveva essere possibile lo stoccaggio dei materiali su due livelli; • per costruire questo magazzino si dovevano impiegare solo materiali offerti dal grossista; • il magazzino doveva essere realizzato in economia; • e doveva essere costruito senza isolamenti. L'ordinamento geometrico della struttura portante è stato determinato in base alla disposizione dei livelli di magazzino al piano superiore in modo che - partendo da una apertura a due piani nella zona degli ingressi - il carrello elevatore possa raggiungere ogni volta il piano di stoccaggio sinistro e destro.

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Magazzino per materiali edili a Bregenz

Esempi di coperture e pareti

Lato frontale del magazzino. Particolarmente attraente è il movimento ondulatorio sullo spigolo della copertura

L'integrazione tra elementi funzionali e strutturali ha permesso di ottenere anche un determinato ritmo nella formazione degli spazi. Il concetto figurativo, basato sull'impiego di materiali semplici e naturali, viene coerentemente mantenuto in tutti gli elementi costruttivi. Profi---- laminati zincati, travi in legno massiccio, finestre di legno bianche e lastre ondulate di fibrocemento sono semilavorati che è possibile procurarsi direttamente sul mercato e utilizzare in modo molto economico. L'aspetto esterno viene determinato dalle lastre ondulate di fibrocemento orizzontali, impiegate nella copertura e nella facciata. Il carattere di

manto del rivestimento di lastre ondulate di fibrocemento viene espresso in modo particolarmente evidente soprattutto nella posa orizzontale, che permette di inserire nella struttura in modo ottimale gli elementi sagomati angolari, a sottolineare l'omogeneità del rivestimento.

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Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: copertura travi principali: IPE 240 travi secondarie: legno 12 x 18 cm (asse: 1,125 m) solaio travi portanti: IPE 360 travi secondarie: IPE 160 supporti: HEA 200

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Magazzino per materiali edili a Bregenz

Magazzino per materiali edili a Bregenz

Esempi di coperture e pareti

Le travi principali della struttura a scheletro di acciaio coprono oltre 12 m su due campate. La geometria della pianta e l'andamento dei carichi hanno reso necessaria una suddivisione della griglia dei pilastri (in direzione longitudinale) in cinque campate di 4,5 m e una campata centrale di 5 m. In direzione trasversale l'interasse è di 6 m. L'irrigidimento del capannone in direzione longitudinale viene dato da elementi disposti ogni due campate. L'irrigidimento trasversale è garantito da una parete piena e da controventature in ogni campata. Le travi secondarie della struttura della copertura - travetti di 12 x 18 cm - hanno un interasse di 1,125 m.

Veduta dello spazio a due piani del magazzino

Una soluzione non convenzionale è stata trovata per l'ossatura: dato che il magazzino non è isolato termicamente, è stato possibile fissare le lastre ondulate orizzontali su una ossatura pure orizzontale. Questo tipo di fissaggio non è possibile nelle strutture ventilate con isolamento termico, perché se le lastre ondulate sono disposte orizzontalmente, un'ossatura orizzontale interrompe l'intercapedine. Le travi orizzontali sono fissate direttamente ai supporti di acciaio con delle piastrine. Le travi verticali disposte tra quelle orizzontali servono all'irrigidimento e come battuta per fissare elementi come portoni e finestre.

Struttura portante della facciata

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Esempi di coperture e pareti

Magazzino per materiali edili a Bregenz

1 Lastra ondulata di fibrocemento 2 Scossalina di legno 3 Ossatura 140 x 140 mm 4 Arcareccio di legno 140 x 140 mm 5 Trave secondaria in acciaio 120 x 180 mm 6 Sostegno HEA 200 in acciaio

Sezione orizzontale scala 1:10

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Magazzino per materiali edili a Bregenz

Esempi di coperture e pareti

Questo magazzino mostra in maniera esemplare come proprio le commesse architettoniche "banali" che vengono solitamente realizzate in economia da ogni punto di vista, possano raggiungere una particolare qualità architettonica se lo sviluppo dell'edificio si basa su precisi concetti strutturali. La riconoscibilità e la comprensione di questi concetti nell'edificio finito conferiscono una notevole qualità contenutistica a questo edificio realizzato con materiali economici.

Conformazione dell'angolo

Sezione verticale di copertura a sbalzo, facciata e piede scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Magazzino a Reuthe

Magazzino a Reuthe Architetto: Ing. Hermann Kaufmann, Schwarzach Committente: Michael Kaufmann Anno di costruzione: 1990 Località: Baien 116, Reuthe, Austria

Questo magazzino di circa 700 m2 per una carpenteria di Reuthe doveva essere costruito nel minor tempo possibile basandosi sul massimo numero possibile di elementi prefabbricati. Le capacità dell'azienda dovevano inoltre essere esplicitate proprio nella "fattura" dell'edificio. Il progetto prevedeva il decentramento strutturale dell'edificio in singoli elementi con funzioni ridotte e ciò ha reso possibile la prefabbricazione autonoma e parallela in officina di tutte le parti dell'edificio, che è stato in seguito sufficiente montare in cantiere.

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Esempi di coperture e pareti

Magazzino a Reuthe

Vista da ovest sul lato lungo del magazzino

L'edificio è composto dei seguenti elementi strutturali: • sostegni composti da elementi prefabbricati di calcestruzzo; • travi di legno per coperture a shed; • travi secondarie; • elementi di facciata in legno; • elementi finestrata La struttura primaria che viene formata dalle travi per gli shed, risulta visivamente efficace come elemento di articolazione sia all'interno che all'esterno. Gli elementi a shed sporgono dalla facciata, e anche i rivestimenti di legno della struttura por-

tante e della facciata sono diversi in termini di posa e come struttura superficiale. Tutte le superfici nella zona di copertura, accessibile con difficoltà solo per gli interventi tecnici, sono realizzati con lastre ondulate di fibrocemento che non richiedono manutenzione. La copertura degli shed è stata realizzata con lastre ondulate bombate, ovvero curve. Grazie a questo tipo di copertura è possibile rinunciare all'impiego di elementi sagomati, soprattutto nella zona di colmo.

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Esempi di coperture e pareti

Struttura portante: Pilastri di calcestruzzo 400 x 400 mm Travi reticolari: Briglia superiore: 300 x 180 mm Briglia inferiore: 300 x 180 mm Membratura in compressione: 180 x 180 mm Travi a sezione piena 1660 x 150 mm Travi secondarie 140 x 400 mm

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Magazzino a Reuthe

Magazzino a Reuthe

Esempi di coperture e pareti

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Esempi di coperture e pareti

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Lastra ondulata di fibrocemento bombata Lastra ondulata di fibrocemento di rinforzo Orditura Intercapedine Pannello di fibre dure Isolamento termico (falso puntone) Barriera ai vapore Rivestimento Briglia superiore 300 x 180 mm Lamiera di copertura Trave reticolare di legno Vetrocamera Listello portante Travi di legno lamellare 1660 x 150 mm Lastra ondulata di fibrocemento Rivestimento di legno Pannello di lana di vetro cementata

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Magazzino a Reuthe

Esempi di coperture e pareti

'.'agazzino a Reuthe

Ri estimento di legno verticale (facciata) e orizzontale (shed)

Sotto molti aspetti, il magazzino di questa carpenteria potrebbe essere preso come esempio da numerosi committenti del settore della mez a impresa. Sulla base di un obiettivo attuale ovvero la separazione tra produzione e mon:aggio - e grazie all'interazione di competenze artigianali e progettuali, ovvero con una concezone unitaria, è nato un edificio che rappresenta qualcosa di più di un semplice involucro protettivo a tenuta d'acqua per i prodotti dell'azienda. L'edificio documenta inoltre la capacità di questa azienda artigianale di fornire, in collaborazione con altri operatori del settore edile, un proprio contributo contenutistico alla configurazione dell'ambiente edificato. In futuro l'effetto pubblicitario che si cela dietro questo atteggiamento avrà sicuramente un ritorno.

Sezione longitudinale bordo del tetto scala 1:10

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Esempi di coperture e pareti

Magazzino di legno a Stoccarda

Magazzino di legno a Stoccarda Architetti: Ing. Ulfert Weber Ing. Michael Schürmaier Committente: Landesentwicklungsgesellschaft Baden-Wurttemberg Anno di costruzione: 1988 Località: Pfaffenwaldring 4, Stoccarda, Germania

Vista da est scala 1:500

Vista da sud scala 1:500

Questo magazzino su due livelli si trova su un lotto leggermente inclinato. Il principio strutturale e progettuale è stato sviluppato dalla situazione topografica. Lo zoccolo in calcestruzzo riprende l'andamento del terreno, in modo che il magazzino eretto sopra di esso non tocchi il terreno in nessun punto, e sia possibile realizzarlo interamente in legno.

Pianta scala 1:500

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Magazzino di legno a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

Struttura portante di legno sul lato lungo e il tetto ampiamente aggettante di lastre ondulate di fibrocemento

Il magazzino è ventilato; non esiste la necessità di un isolamento termico. Si deve sottolineare la qualità estetica di questa semplice struttura, efficace soprattutto all'esterno. Lo smembramento dei singoli elementi con diversa funzione, l'elaborazione della forma delle singole parti e la giunzione precisa delle strutture, che diventano leggibili singolarmente, sono i motivi che permettono di creare forme contenutisticamente fondate anche in simili commesse. La struttura portante di legno naturale visibile all'esterno articola la facciata arretrata e pertanto chiaramente "non portante", verniciata

di scuro e rivestita con un tavolato di legno. I giunti a K di irrigidimento in legno sui lati lunghi dell'edificio sono posizionati in maniera geometricamente precisa - secondo l'asse di simmetria del sistema portante - e sono determinati in base alla posizione dei lucernari di colmo. Sul frontone i pilastri di facciata, i giunti a K e la posizione dell'arcareccio sono disposti in modo da esprimere chiaramente l'andamento delle forze.

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Magazzino di legno a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

Sezione struttura scala 1:250

Vista dall'alto struttura portante scala 1:250

La struttura portante del tetto a capanna di questo edificio di legno è composta da otto capriate disposte a distanza di 6,75 m. L'altezza delle travi al colmo è di 3,14 m. Le travi poggiano su un ritto a pinza e coprono una luce di 16,70 m. L'irrigidimento avviene attraverso elementi a K sui lati lunghi e frontali.

Struttura portante: Travi reticolari: Briglia superiore 140 x 200 mm Briglia inferiore 140 x 160 mm Diagonali 140x 140mm Arcareccio 140 x 200 mm Pilastro 20 x 160 x 260 mm Elemento a K 160 x 160 mm

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Prospetto struttura portante scala 1:250

Magazzino di legno a Stoccarda

Esempì di coperture e pareti

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Esempi di coperture e pareti

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Lastra ondulata profilo 5 Arcareccio 140 x 200 mm Angolare a S (elemento sagomato) Capriata 160 x 200 mm Pilastro 160x160 mm Elemento di correlazione al muro (elemento sagomato) Fermavetro a pressione Vetro (semplice) Profilo di acciaio a sezione cava 50 x 50 mm Profilo di acciaio a sezione cava 60 x 40 mm

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Magazzino di legno a Stoccarda

Magazzino di legno a Stoccarda

Esempi di coperture e pareti

È da sottolineare la struttura del magazzino, corretta per l'impiego del legno. La struttura portante è una struttura articolata, in modo che gli elementi di fabbrica in legno vengano sollecitati solo da forze normali. Essa è stata sviluppata in modo da poter realizzare correlazioni semplici, economiche e soprattutto adeguate al legno. Tutti gli elementi portanti sono in sezioni trasversali di legno pieno. Gli elementi di irrigidimento a K - a differenza della disposizione a croce - possono essere realizzati senza problemi con elementi di legno. Sul lato frontale non viene impiegata come trave perimetrale una trave reticolare, dato che in questo caso il carico della copertura può essere scaricato direttamente attraverso i pilastri di facciata, Resta quindi un travetto che corrisponde, per dimensioni, alla briglia superiore della trave reticolare all'interno del magazzino. Struttura e facciata di legno sono protetti dagli agenti atmosferici da una copertura ampiamente aggettante, rivestita da lastre di fibrocemento profilo 5.

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Parte 4 • Esempi di facciate ventilate

La facciata ventilata è un principio strutturale per la realizzazione dell'involucro esterno che acquista un'importanza sempre maggiore in relazione all'aumento della richiesta di proprietà termoisolanti dell'edificio. L'articolazione della parete esterna in strato portante, strato isolante e strato di tenuta all'acqua con un'intercapedine d'aria tra lo strato di coibentazione e quello di protezione dagli agenti atmosferici permette di soddisfare in maniera ottimale le diverse esigenze. Una esecuzione corretta garantisce inoltre sia la longevità sia l'assenza di danni e di manutenzione della struttura di facciata. In aggiunta a ciò, i rivestimenti di fibrocemento sono in grado di soddisfare i requisiti relativi all'ecologia dei materiali per l'edilizia in termini di produzione, lavorazione, durata e smaltimento. Con le numerose possibilità di configurazione della superficie di facciata e le soluzioni strutturali realizzabili ad hoc per l'inserimento di finestre, l'articolazione di spigoli, zoccoli, cornicioni e correlazioni, l'architetto ha ormai a disposizione un vastissimo repertorio con il quale è possibile determinare in maniera essenziale l'aspetto della facciata. Grazie ai numerosi disegni strutturali rappresentati in scala, alle relative foto e alle spiegazioni dettagliate questa parte si propone di offrire stimoli e informazioni per realizzare una configurazione di facciata strutturalmente corretta e formalmente gradevole.

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Esempi di facciate ventilate

Edificio residenziale a Winterthur

Edificio residenziale a Winterthur Architetti: Joachim Mantel e Associati., Winterthur Collaboratore: W. Arnold Committente: Winterthur-Leben, Winterthur Anno di costruzione: 1988-1989 Località: Roggenweg 20-22, Winterthur, Svizzera Planimetria scala 1:3000

Terrazza sulla copertura

Questo nuovo edificio residenziale è stato costruito a Winterthur, in un quartiere periferico dove manca qualsiasi struttura urbanistica. L'edificio simmetrico, composto da diversi volumi indipendenti, rappresenta per l'intera area un punto fisso primario di articolazione spaziale. Una gran parte degli appartamenti è a maisonette. Le maisonette superiori vengono raggiunte attraverso un ballatoio sull'attico, mentre l'accesso agli appartamenti inferiori avviene dal primo piano sotterraneo. Modulando il terreno si è creato un accesso a livello del suolo sia al primo piano sotterraneo sul lato settentrionale che al pianterreno sul lato meridionale, Al pianterreno degli edifici di testa occidentale e orientale a base quadrata, e nello zoccolo del volume principale si trovano servizi pubblici, come l'asilo, officine, ecc. È nata così una struttura dal molteplice impiego dalla quale possono scaturire nuovi impulsi per questo quartiere periferico.

Pianta attico scala 1:250

Pianta secondo piano scala 1:250

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Edificio residenziale a Winterthur

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Edificio residenziale a Winterthur

Struttura portante

Parete in muratura di mattoni 17,5 cm Ossatura/Intercapedine

Profili di alluminio vengono applicati in modo puntuale in una griglia da un metro (orizzontale e verticale). Gli elementi di orditura orizzontali da 6 x 4 cm vengono inseriti nei profili a U, regolati e imbullonati in corrispondenza della curvatura dell'edificio. I listelli verticali da 3 x 6 cm vengono avvitati sull'ordito orizzontale a distanza di 22 cm.

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Edificio residenziale a Winterthur

Isolamento termico

Isolamento termico a due strati, ognuno dei quali spesso 6 cm, posati con sovrapposizione dei giunti, fissaggio con supporti puntuali.

Correlazione allo zoccolo

Assonometria scala 1:10 Rivestimento

Formato: 60 x 20 cm Colore: verdazzurro Posa: a scaglie Dopo che tutte le correlazioni angolari (intradosso della finestra, angolo dell'edificio) sono state realizzate con profili di lamiera, il rivestimento può essere posato esclusivamente in piano. Il montaggio delle lastre di piccole dimensioni avviene dal basso verso l'alto. L'adattamento delle lastre nella zona delle correlazioni ai profili di lamiera deve essere effettuato manualmente in loco.

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Esempi di facciate ventilate

La facciata meridionale colpisce per la chiara scelta dei materiali e l'esecuzione dei particolari

L'intelaiatura di lamiera degli intradossi delle finestre consente la loro configurazione ottimale proprio con le lastre di piccole dimensioni e le difficili correlazioni angolari

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Edificio residenziale a Winterthur

Edificio residenziale a Winterthur

Esempi di facciate ventilate

Dal punto di vista formale l'edificio sul lato meridionale si articola in tre zone: il giardino d'inverno crea la zona dello zoccolo, il volume vero e proprio forma la facciata rivestita di fibrocemento, l'attico forma un piano arretrato ed è chiaramente nascosto dal volume principale grazie a un cornicione di calcestruzzo.

1 2 3

Scandole di fibrocemento Listello portante 30 x 60 mm, intercapedine Ossatura di legno (orizzontale), fissata nel profilo a U 60 x 40 mm 4 Isolamento termico 120 mm 5 Parete portante 6 Intonaco 7 Intelaiatura di lamiera

Sezione orizzontale scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Centro studi a Stoccarda Birkach

Centro studi a Stoccarda Birkach Architetti: Behnisch e Associati, Stoccarda Direzione del progetto: Karlheinz Weber, Winfried Bùxel Committente: chiesa evangelica del Wùrttemberg Anno di costruzione: 1977-1979 Località: Grùningerstrasse, Stoccarda, Germania

Planimetria scala 1:4000

Vista da ovest scala 1:750

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Centro studi a Stoccarda Birkach

Essendo il principale centro di formazione e preparazione all'ufficio parrocchiale della chiesa evangelica del Wurttemberg, il centro studi di Stoccarda Birkach contiene le seguenti strutture didattiche: centro pedagogico teologico, seminario e servizi ausiliari di parrocchia. Vi sono inoltre i servizi necessari per un istituto didattico e centro congressi come la biblioteca centrale, gli uffici amministrativi e le sale docenti, oltre che zone comuni e per il tempo libero con refettori, club e sale giochi, una pista da bowling e anche una palestra. Queste strutture vengono utilizzate per congressi e seminari e sono a disposizione di 95 studenti, che

Esempi di facciate ventilate

abitano nell'edificio in camere singole. Un volume ottagonale fortemente differenziato accoglie questo vasto programma spaziale sotto un unico tetto. Questa costruzione, insolita per la sua destinazione d'uso e le sue dimensioni, ha un aspetto variegato. Da un lato si trova l'ingresso vetrato con le zone funzionali a pianterreno e le strutture comuni, alle quali si accede attraverso maestose rampe e che sono orientate a livello del suolo verso il cortile interno più profondo. Sopra questo zoccolo, per due piani trasparente verso la Gruningerstrasse e per tre piani verso il cortile interno, si erge il segmento

residenziale a due piani con le camere degli studenti. Al contrario dello zoccolo, la facciata è chiusa, configurata plasticamente da bow window a forma triangolare disposti in modo irregolare, e inserita completamente in un rivestimento di lastre di fibrocemento di piccole dimensioni color grigio naturale.

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Esempi di facciate ventilate

Centro studi a Stoccarda Birkach

Nella configurazione ottagonale di pianta dell'intera struttura si sovrappongono due sistemi ortogonali a griglia, sfalsati di 90° l'uno rispetto all'altro. Diventa così possibile sviluppare logicamente dalla geometria strutturale dell'edificio le singole postazioni di lavoro delle camere degli studenti, poste in facciata all'interno di bow window estremamente luminosi. L'ordine geometrico si ritrova quindi nella sezione di pianta delle singole camere, in modo da creare un rapporto superiore tra il singolo e il tutto. Con la precisa configurazione dei particolari delle camere, che rispecchiano in pianta la sovrapposizione delle griglie, si riesce a fondere il segmento residenziale sollevato con le strutture e le aree comuni ai piani inferiori. Immagini di una sala del seminario, della zona relax e di una camera studenti

Piante-tipo delle camere scala 1:50

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Centro studi a Stoccarda Birkach

Esempi di facciate ventilate

In questa assonometria sono in evidenza gli elementi che conferiscono plasticità alla facciata

Come si evince dall'assonometria, i listelli sono posati orizzontalmente su elementi di ordito tra i quali sono applicate lastre isolanti spesse 50 mm. In questa struttura non esiste una intercapedine tra rivestimento e ossatura con apertura di scarico inferiore e superiore. Il rivestimento a lembi sovrapposti è un involucro a tenuta di acqua. I giunti verticali delle lastre sono foderati con guarnizioni di allumìnio, che impediscono la penetrazione dell'acqua dall'esterno. Nonostante questo, per proteggere dall'umidità lo strato isolante è stato inserito tra listelli e orditura un foglio permeabile. La necessaria compensazione della pressione di vapore tra interno ed esterno è garantita dalle lastre di fibrocemento non verniciate e permeabili.

Particolare della facciata

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Esempì di facciate ventilate

Il rivestimento con lembi sovrapposti, realizzato in maniera accurata con lastre di fibrocemento di formato 30 x 60 cm, posate secondo un procedimento di copertura a losanghe, distacca chiaramente il segmento residenziale dalle sale vetrate sottostanti. I bow window prismatici che aggettano dalla facciata in modo apparentemente arbitrario producono un affascinante gioco di luci e ombre sull'involucro dì fibrocemento finemente in rilievo. I telai, i montanti le traverse e i battenti delle finestre, dalle forme slanciate, sono realizzati con tubolari di acciaio a sezione rettangolare formati a freddo e dipinti di bianco.

Sezione verticale e particolare di facciata scala 1:100

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Centro studi a Stoccarda Birkach

Centro studi a Stoccarda Birkach

Esempi di facciate ventilate

Scandole di fibrocemento 300 x 600 mm, posate a lembi sovrapposti Listello portante orizzontale 30 x 50 mm Lastra di fibrocemento 8 mm Strato termoisolante in espanso rigido PU 50 mm, Barriera al vapore di pellicola di alluminio 0,1 mm, Pannello per parapetto in lastra di fibrocemento 6 mm

Sezione verticale scala 1:20

Cortile interno

In risposta al quesito circa il modo in cui l'edificio possa esprimere la sua vocazione spirituale e comunicare qualcosa dello spirito che in esso agirà - lo spirito dell'insegnamento, della ricerca, scientifica e spirituale, dell'aiuto e della comunità - gli architetti si sono espressi come segue sulla rivista "Baumeister" 11/80:

"La nostra risposta estetica: - L'edificio documenta certamente il proprio particolare compito, ma si rende piuttosto piccolo rispetto al suo ambiente, non lo 'domina'; seppur alto cinque piani, verso la strada e quartieri vicini risulta solo di due-quattro pian (piano giardino abbassato). - Le singole zone - parte residenziale, uffici. sezione didattica, casa parrocchiale e zone comunitarie - sono configurate secondo modalità differenti e articolano l'edificio in masse volumetriche che corrispondono a quelle dell'ambiente circostante. - Le zone sono configurate in modo diverso anche nei particolari. Per esempio, le tipiche finestre dei piani residenziali segnalano le piccole camere residenziali e di studio che vi si trovano. I formati delle finestre e i loro colori corrispondono a quelli delle case d'abitazione circostanti. - L'edificio è aperto e trasparente nella zona comune e di ingresso, si offre. - I materiali sono utilizzati in ogni luogo direttamente e in funzione del compito da eseguire: per esempio, calcestruzzo armato negli elementi a contatto con il terreno, metallo e vetro nelle zone che devono apparire aperte, muratura come tamponamento, l'eternit come manto a tenuta di acqua, legno per le pareti non portanti, i corrimano ecc." 239

Centro studi a Stoccarda Birkach

Esempi di facciate ventilate

1

2 3 4 5 6 7 8

Pannelio per parapetto in lastra di fibrocemento 6 mm, Barriera al vapore di pellicola di alluminio 0,1 mm, Strato termoisolante in espanso rigido PU 50 mm, Lastra di fibrocemento 8 mm Listello orizzontale 30 x 50 mm Lastre di fibrocemento 300 x 600 mm, posate con lembi sovrapposti Lastra isolante in fibre minerali 50 mm Listello verticale 60 x 50 mm Barriera al vapore 1,5 mm Listello portante orizzontale 30 x 50 mm Lastre di fibrocemento 300 x 600 mm, posate con lembi sovrapposti

Sezione orizzontale del bow window nella zona del parapetto scala 1:10

Cortile interno con sala preghiera

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Centro studi a Stoccarda Birkach

Nelle assonometrie viene mostrata la struttura di facciata con e senza tavolato nella zona delle logge aperte a punta sullo spigolo sud-occidentale in scala 1:10

Esempi di facciate ventilate

Spigolo sud-occidentale con le logge aperte

Rivestimento

Formato: 30 x 60 cm Colore: grigio naturale Posa: copertura a lembi sovrapposti copertura a losanghe Struttura portante

Scheletro di calcestruzzo gettato in opera con lastre di copertura, pilastri e setti murari singoli, le pareti esterne non portanti sono composte da elementi prefabbricati di calcestruzzo armato, le pareti interne non portanti sono di muratura o muri di montanti di gesso. Ossatura/Intercapedine

Elementi di orditura verticali 5 x 6 cm sono ancorati con tasselli agli elementi prefabbricati di calcestruzzo armato per accogliere l'isolamento. I listelli portanti orizzontali 3 x 5 cm sono rivettati all'orditura verticale. Isolamento termico

Tra gli elementi verticali dell'orditura si trovano lastre isolanti di fibra minerale spesse 5 cm. Un foglio di polietilene permeabile al vapore protegge lo strato isolante dall'umidità. 241

Quartiere residenziale a Ennetbaden

Esempi di facciate ventilate

Quartiere residenziale a Ennetbaden Architetti: Burkhard Meyer Steiger Baden Direzione del progetto: A. Signer Committente: Rehko-Handels- und Bau-AG, Wohlen Anno di costruzione: 1988-1992 Località: Àusserer Berg 1-14, Ennetbaden, Svizzera Planimetrìa 1:1500

Questo quartiere di case a schiera si trova su un pendio molto scosceso orientato a meridione nelle vicinanze di Baden. La distribuzione, risultante dalle caratteristiche topografiche, caratterizza l'intero impianto. Lo sfalsamento dei singoli edifici, insieme all'articolazione dei volumi, crea una compenetrazione ottimale tra interno ed esterno. Allo stesso tempo, insieme all'articolazione delle masse degli edifici, viene definito in modo chiaro il passaggio tra spazio pubblico e privato. Il collegamento spaziale tra le singole unità impedisce di osservare gli spazi privati mentre consente di guardare il panorama esterno. La superficie utile di circa 150 m2 è suddivisa su tre piani, con l'ingresso al piano centrale, quello della zona notte. Dato che il vano scale è concepito come uno spazio autonomo, è comunque possibile accedere ai singoli livelli in modo indipendente.

Pianta del livello -1

242

scala 1:250

Quartiere residenziale a Ennetbaden

Pianta del livello di ingresso scala 1:250

Esempi di facciate ventilate

Pianta del livello +1 scala 1:250

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Esempi di facciate ventilate

Quartiere residenziale a Ennetbaden

Struttura portante

Le pareti sono realizzate con mattoni 17,5 cm su una base di calcestruzzo. Ossatura/Intercapedine

L'ossatura 5 x 10 cm viene fissata sulla muratura (interasse 80 cm). Intercapedine 3 cm. Il listello portante verticale 3 x 7 cm viene fissato sull'ossatura. L'interasse è di 30 cm.

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Quartiere residenziale a Ennetbaden

Esempi di facciate ventilate

Facciata scala 1:250

Particolare dello zoccolo

Isolamento termico

Isolamento termico con fibre minerali spesso 10 cm. Lo strato termoisolante viene fissato alla muratura con supporti e tenuto dal listello portante. Rivestimento

Formato: 60 x 30 cm (spesso 5 mm) Colore: grigio pietra Posa: copertura doppia La prima operazione consiste nell'applicare gli angolari di metallo. Le lastre vengono fissate con chiodi speciali inox 23/37 dello stesso colore delle lastre. La larghezza dei giunti tra le lastre è di circa 5 mm.

Assonometria scala 1:10

Particolare della gronda

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Esempi di facciate ventilate

L'impiego di lastre di piccole dimensioni richiec una particolare precisione nella progettazione delle correlazioni d'angolo

I singoli elementi strutturali funzionali vengono trattati in modo differenziato anche dal punto di vista formale e strutturale e creano un motivo molteplice, che si estende per l'intero quartiere

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Quartiere residenziale a Ennetbaden

Quartiere residenziale a Ennetbaden

Esempi di facciate ventilate

L'aspetto generale del complesso è caratterizzato dalla struttura ordinata e disposta secondo l'andamento del terreno, con singoli volumi cubici. In questo modo ogni unità abitativa costituisce una parte del tutto. Con il quartiere residenziale di Ennetbaden è nata una forma di architettura per zone densamente abitate su un pendio che rappresenta una nuova soluzione tra il tipo classico della casa a schiera e quello dell'abitazione in linea.

1 Lastra di fibrocemento 5 mm 2 Intercapedine/Listello portante 30 x 70 mm 3 Isolamento termico/ossatura orizzontale 4 Muratura 50 x 100 mm 5 Intonaco Interno

Sezione orizzontale scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut Architetti: Rainer Zinsmeister & Giselherr Scheffler Committente: Caritas Verband fùr Stuttgart e.V. Anno di costruzione: 1981-1984 Località: Seeadlerstrasse 7, Stoccarda Neugereut, Germania

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Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut

Il complesso residenziale per anziani Santa Monica a Stoccarda Neugereut comprende circa 270 posti in casa di riposo e in ricovero e 56 appartamenti privati in una sezione indipendente dell'edificio. Nel complesso è integrato un centro servizi con strutture comuni come salone, bar, ristorante, parrucchiere, impianti e piscine terapeutiche. Il progetto al quale venne conferito il primo premio nel concorso del 1977, si limita a indicare un edificio su quattro piani con giardini pensili. Due ali a forma di C sono collegate tra di loro da un salone centrale vetrato. Questo "salone delle palme" rappresenta un ambito semipubblico, dal quale si può accedere alle diverse aree funzionali del centro servizi. Il grande numero di camere singole e l'obbligo di limitarsi a un edificio su quattro piani porta alla realizzazione di facciate lunghe, articolate verticalmente dai balconi aggettanti. L'edificio, relativamente grande, si inserisce in maniera impercettibile nei quartieri vicini. Le corti interne a verde, la creazione di giardini pensili e le piante rampicanti sulle facciate comunicano l'idea di una architettura strettamente unita alla natura. Le pareti esterne dell'edificio sono ventilate, volumi sono rivestiti di lastre di fibrocemento grigie di piccole dimensioni, posate con lembi sovrapposti, che determinano le proporzioni delle superfici di facciata. In alcuni punti, per esempio negli angoli arrotondati, l'accurata realizzazione artigianale produce strutture affascinanti, che possiedono una qualità propria e contribuiscono positivamente all'impressione generale che l'edificio comunica all'esterno. L'interazione delle sezioni di facciata aperte e chiuse e dei balconi di acciaio aggettanti costituisce una riuscita espressione dell'organizzazione interna. La colorazione delle finestre in rosso e blu contribuisce alla leggibilità delle aree funzionali. Grazie alla misurata differenziazione in altezza dei singoli volumi, all'equilibrata articolazione di facciata con bow window e balconi, si può affermare che l'integrazione di questo grande edificio nel contesto urbanistico è riuscita.

Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

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Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut

Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut

Esempi di facciate ventilate

I balconi di acciaio dipinti di blu e le strutture rosse di montanti e traverse degli angoli arrotondati, nelle quali sono state inserite lastre di vetro acrilico a forma di segmento circolare, creano efficaci contrasti con le lastre grigie di fibrocemento. Dal punto di vista strutturale si ha una chiara separazione delle singole superfici.

1 2 3 4 5 6 7 8

Intonaco interno Calcestruzzo armato 175 mm Lastre di fibra minerale 60 mm Orditura 40 x 60 mm Listello portante 25 x 50 mm Lastre di fibrocemento 200 x 300 mm Zanzariera Pilastri di facciata Tubolare d'acciaio a sezione quadra 50 x 50 mm

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Esempi di facciate ventilate

Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut

Copertura orizzontale nella zona di un bow window triangolare rivestito con lastre formato 60 x 30 cm

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

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Complesso residenziale per anziani a Stoccarda Neugereut

Esempi di facciate ventilate

Struttura portante

Scheletro di calcestruzzo armato con pilastri e pareti portanti. L'interasse tra le pareti delle camere è di 4,40 m. Ossatura/Intercapedine

Elementi verticali di orditura di 4 x 6 cm vengono fissati a 6 cm di distanza alla parete portante di calcestruzzo armato. L'orditura spessa 40 cm garantisce la ventilazione. Su di essa vengono fissati con chiodi listelli portanti orizzontali con un passo di 25 cm. Isolamento termico

Lastre di fibra minerale spesse 6 cm sono applicate tra la parete esterna e l'orditura verticale. Rivestimento

Formato: 60 x 30 cm e 20 x 30 cm Colore: grigio Posa: copertura scantonata

Copertura scantonata con correlazione all'attico

Nella zona degli spigoli arrotondati, la facciata ventilata mette in evidenza la possibilità di adattare le lastre di piccole dimensioni a superfici geometricamente diverse. Il principio della sovrapposizione a scaglie consente il rivestimento di superfici curve su uno e due assi. Per l'ossatura sono tuttavia necessarie soluzioni speciali, come mostra l'esempio. All'angolo le lastre sono più slanciate, 20 x 30 cm, cosicché la sovrapposizione in questa zona si intensifica e la struttura viene ravvivata e resa affascinante.

Assonometria scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn

Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn Architetti: Kurth e Associati, Burgdorf Anno di costruzione: 1988 Località: Hans-Huber Strasse, Solothurn, Svizzera

Planimetria scala 1:4000

Il quartiere residenziale Aarepark con 108 appartamenti in 9 edifici è stato costruito negli anni Sessanta. L'intervento di ristrutturazione non doveva portare a modifiche di questa tipica situazione urbanistica - un quartiere in linea con ampi spazi verdi. Gli interventi di ristrutturazione sono stati di tipo complessivo, quindi accanto alla pura ristrutturazione tecnica si sono effettuati i seguenti interventi volti al miglioramento degli appartamenti e dell'ambiente: 1. Miglioramento della qualità abitativa: - in tutte le case si sono realizzati nuovi ingressi con protezione dalle intemperie; - i balconi di calcestruzzo sono stati abbattuti e sostituiti da nuove strutture di metallo a taglio termico più comode da utilizzare in quanto più profonde; - si è aggiunto un posto in ogni cucina con la creazione di bow window; - tutte le installazioni sono state rinnovate. 254

Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn

Ristrutturazione energetica: le vecchie finestre di legno sono state sostituite da finestre di legno-alluminio; insieme alla ristrutturazione edilizia è stato realizzato un nuovo isolamento termico con la realizzazione di una facciata ventilata, Interventi di miglioramento ambientale: ì cortili con i giardini sono stati ridisegnati; vengono utilizzati in parte privatamente e in parte come aree comuni; è stato costruito un nuovo garage a 50 posti.

Esempi di facciate ventilate

4. Economicità: - a questi edifici in linea sono stati aggiunti due edifici di testa che possono essere utilizzati per scopi commerciali; senza danneggiare la concezione urbanistica, grazie a questo intervento la superficie utile è stata aumentata del 10%. Con questi radicali interventi di ristrutturazione si sono creati appartamenti simili a strutture nuove. Tuttavia, i costi di questa ristrutturazione totale sono stati di circa il 30% inferiori a quelli della costruzione di un edificio nuovo con caratteristiche simili. 255

Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn

Struttura portante

Ossatura/Intercapedine

Le pareti esterne intonacate sono realizzate in muratura di pietre di pomice. La facciata non corrispondeva più alle normative vigenti, in particolare per quanto riguarda l'isolamento termico. L'intonaco era danneggiato in diversi punti. A seguito di un esame dei costi e dell'utilità la ristrutturazione edilizia è stata associata alla ristrutturazione energetica.

Struttura di alluminio, composta da mensole e angolari orizzontali a L (sistema "Wagner"). L'intonaco viene distaccato nei punti di fissaggio, poi si ancorano le mensole alla muratura; interasse di 90 cm. In seguito si regola il profilo di alluminio orizzontale 3 x 7 cm e lo si vincola alle mensole. Il listello verticale 3 x 7 cm viene fissato ai profili di alluminio. L'intercapedine libera è di 3 cm.

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn

Facciata sul cortile scala 1:500

Isolamento termico

Isolamento termico in lana minerale 8 cm, fissata alla muratura per punti. Rivestimento

Formato: 30 x 100 cm Colore: blu speciale Posa: copertura a lembi sovrapposti La struttura viene montata dal basso verso l'alto, partendo dall'applicazione di un elemento distanziale (profilo Z) al bordo inferiore di facciata. Le lastre successive vengono posate sul distanziatore e fissate al listello portante.

Assonometria scala 1:10

Particolare dei bordo inferiore di facciata

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn

La copertura a lembi sovrapposti e le liste della veneziana, entrambe disposte orizzontalmente, si integrano in una compiuta unità formale

La copertura a lembi sovrapposti genera sulla facciata giochi di luce e ombra variabili secondo la posizione del sole

Sezione verticale scala 1:10

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Ristrutturazione di un complesso residenziale a Solothurn

Esempi di facciate ventilate

La combinazione di scelte costruttive puramente tecniche con scelte indirizzate a migliorare il bilancio energetico e la qualità abitativa si è dimostrata conveniente anche dal punto di vista economico. Il progetto di ristrutturazione di Solothurn può essere considerato come un buon modello, sia dal punto di vista tecnico che formale.

Scorcio del cortile interno 1 2 3 4 5 6 7

Copertura a lembi sovrapposti 8 mm Mensola in alluminio Listello portante/intercapedine 30 x 70 mm Isolamento termico 80 mm Cornice dell'intradosso della finestra Muratura preesistente Intonaco interno

Sezione orizzontale scala 1:10

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Casa di riposo a Basilea

Esempi di facciate ventilate

Casa di riposo a Basilea Architetti: Esther Brogli + Daniel Mueiler, Basilea Committente: Fondazione "Willy und Carola Zollikofer Altersheim" Anno di costruzione: 1989-1991 Località: Socinstrasse 24/30, Basilea, Svizzera

Planimetria scala 1:1500

Vista da sud ovest

Questa casa di riposo si trova in un tranquillo quartiere di Basilea e offre alloggio a 27 anziani in ampi monolocali e bilocali. L'edificio nasce da un concorso vinto nel 1987, ed è stato costruito dalla fondazione "Willy und Carola Zollikofer Altersheim". Gli ospiti possono utilizzare anche strutture comuni e un giardino. L'edificio si trova in un quartiere di Basilea che è caratterizzato da abitazioni unifamiliari indipendenti e da case a schiera. Con la sua facciata intonacata l'edificio si inserisce armonicamente nella propria via. Una facciata caratterizzata da molteplici aggetti è rivolta verso gli ampi impianti a verde e i giardini all'interno di questo quadrilatero. Il nuovo edificio, alla confluenza tra la Socinstrasse e la Eulerstrasse, riprende la fuga e la linea di gronda degli edifici circostanti. Verso il giardino si trovano le stanze di servizio e le zone comuni, la cui facciata è caratterizzata dalle fasce finestrate continue e da un rivestimento in fibrocemento a lembi sovrapposti. Ampie vetrate a pianterreno creano un affascinante collegamento tra salone d'ingresso e mensa e giardino e caratterizzano le sale di riposo ai livelli superiori. Grazie alla differenziazione dell'edificio e della facciata si è riusciti a inserire questa struttura nel proprio quartiere e a renderne visibile l'articolazione funzionale. I corridoi diventano zone di comunicazione, permettono di guardare in giardino e conducono direttamente alle sale di relax e alle piccole cucine comuni con balconi.

Pianta pianterreno scala 1:400

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Pianta primo piano scala 1:400

Casa di riposo a Basilea

Esempi di facciate ventilate

Vista da ovest scala 1:400

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Casa di riposo a Basilea

Esempi di facciate ventilate

Struttura portante

Struttura a pareti piene e a scheletro di calcestruzzo gettato in opera, laterizio e arenaria calcarea. Ossatura/Intercapedine

L'ossatura verticale è composta da profili di alluminio disposti a un interasse di 60 cm (sistema "Wagner"). I profili verticali sono fissati per punti con distanziatori a forma di L. L'intercapedine è di 3 cm, i profili di lamiera d'alluminio squadrata sono imbullonati orizzontalmente sui profili verticali. Isolamento termico

L'isolamento termico in fibre minerali è spesso 12 cm.

Vista da ovest

Angolo dell'edificio

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Intradosso della finestra

Esempi di facciate ventilate

Casa di riposo a Basilea

Rivestimento

Formato: 20 cm di altezza con diverse lunghezze, spessore 0,8 cm Colore: blu Posa: copertura a lembi sovrapposti Nella zona di sovrapposizione le lastre sono fissate ai profili di alluminio orizzontali con chiodi ciechi di alluminio. I profili servono anche come battuta e da distanziatori per le lastre di fibrocemento. Il vano scale è rivestito con lastre di fibrocemento di circa 60 x 260-300 cm. Il formato di produzione era di 122 x 300 cm.

Assonometria scala 1:10 Facciata occidentale con la copertura aggettante

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Esempi di facciate ventilate

Vista dal cortile interno

La configurazione espressiva della facciata con le lastre di fibrocemento conferisce all'edificio un'elevata riconoscibilità, contribuendo così all'identificazione degli abitanti con la loro casa. La scelta delle lastre di fibrocemento per la facciata a cortina ha permesso di rispettare senza problemi i requisiti più elevati di protezione antincendio assegnati alle case di riposo.

Sezione verticale facciata scala 1:10 1 Copertura a lembi sovrapposti di lastre di fibrocemento 2 Profilo verticale di alluminio L 5 x 5 cm, sistema "Wagner" 3 Profilo orizzontale di lamiera di alluminio squadrata 4 Strato isolante di fibra minerale 120 mm 5 Calcestruzzo armato 150 mm 6 Intonaco di base

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Casa di riposo a Basilea

Casa di riposo a Basilea

Sezione verticale della correlazione tra facciata e bordo di copertura scala 1:10

Esempi di facciate ventilate

Battente in legno alluminio con vetrocamera Intradosso finestra con lastra di fibrocemento Intelaiatura finestra in legno alluminio Intonaco Laterizio 150 mm Distanziatore, profilo verticale di alluminio L 5 x 5 cm, sistema "Wagner" Isolamento con fibra minerale 120 mm Copertura a lembi sovrapposti di lastre di fibrocemento

Giunto smussato

Sezione orizzontale di facciata con apertura per finestra e angolo scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West

Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West Architetti: Steidle + Associati, Monaco Otto Steidle con Siegwart Geiger, A. Lux, P. Schmitz, J. Spengler, T. Standl e C. Almesberger, S. Lang, T. Leismùller e altri. Committente: Ministero delle Finanze del Baden-Wùrttemberg rappresentato dall'ispettorato all'edilizia dell'Università di Ulm Anno di costruzione: 1990-1992 Località: Oberer Eselsberg, Ulm, Germania

A seguito della vincita di un concorso negli anni 1990-1992 sono stati costruiti gli istituti di ingegneria dell'Università di Ulm-West in località Oberer Eselsberg. Gli istituti sono pensati per circa 600 studenti e 300 impiegati, in otto dipartimenti. Il primo segmento edificato comprende aule per seminari e per esercizi, laboratori, un centro elaborazione dati, un istituto tecnico, sale sterili e officine e due sale di ascolto. In questo modo la cittadella delle scienze di Ulm sull'Oberer Eselsberg, dove si trovano già le cliniche universitarie e l'ospedale militare, viene completata dalla facoltà di ingegneria. In planimetria il progetto colpisce per la disposizione di volumi sottili: a est si trova il lungo edificio di ingresso, che delimita spazialmente l'intero complesso su questo lato e collega i singoli istituti. Questa traversa, che corre più o meno da nord a sud, include la biblioteca e le aule per i seminari e le lezioni. Le due sale di ascolto a forma di segmento circolare sono separate e vi si accede in modo indipendente. Le aule di istituto e quelle didattiche, illuminate esclusivamente da luce naturale, richiedono una limitata profondità dell'edificio, ma necessitano altresì di lunghi sviluppi di facciata. Elementi di facciata a tutta altezza, prefabbricati e montati in loco, rappresentano una soluzione 266

Planimetria scala 1:10 000

economica e adeguata per il rivestimento delle grandi superfici esterne di parete. Elementi a sandwich per i montanti dei telai con rivestimento di legno compensato, strato isolante e barriera al vapore interni e un guscio ventilato di fibrocemento sono stati appositamente sviluppati per questo edificio e inseriti serialmente. Questi elementi, compresa la finestra, potevano essere trasferiti con le superfici interne ed esterne prefabbricate. Il rilievo dei listelli di copertura colorati in contrasto con le lastre di fibrocemento ricorre come un sottile reticolo su tutti i volumi e costituisce la struttura di base per una configurazione di facciata fortemente differenziata nei colori e nella disposizione delle finestre. Le facciate di fibrocemento avvolgono volumi fino allo zoccolo, che sporge dal terreno per circa 2 m. Il primo piano di calcestruzzo armato aggetta sullo zoccolo. Il secondo e ultimo piano è una struttura a scheletro di legno e caratterizza la sezione dell'edificio con le sue tipiche strutture di copertura. Sulla facciata orientale dell'edificio di distribuzione la struttura a scheletro di legno è stata condotta fino alle fondamenta. Pilastri inclinati e a forma di tenaglia sono posti a 7,20 m di distanza e sorreggono il tetto a falda unica aggettante sui due lati. Le travi principali si trovano a una distanza di 2,40 m, e so-

stengono la copertura e i solai al primo e al secondo piano. Le travi principali corrono perpendicolari alla facciata e la penetrano. Sono innestate tra i sostegni principali. Pilastri secondari sono posti sulle travi maestre del primo piano e sostengono le travi maestre del secondo piano con il ballatoio esterno di sicurezza e il tetto ampiamente aggettante. Un altro puntone di compressione diagonale permette il forte aggetto della pensilina. L'involucro di fibrocemento viene interrotto dallo scheletro di legno in numerosi punti. L'aggetto della copertura garantisce alla facciata una adeguata protezione dagli agenti atmosferici. Un secondo livello viene definito da una griglia per rampicanti, che è fissata agli spigoli anteriori delle travi maestre aggettanti. Questa soluzione consente di avere una struttura aperta, che può essere modificata, ampliata o sostituita a piacere. L'impiego di materiali semplici come il legno e le lastre di fibrocemento riesce a trasmettere il fascino del concetto di base.

Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West

Pianta primo piano scala 1:1200 1 Sala d'ascolto 2 Preparazione 3 Tirocinio optoelettronica 4 Laboratorio 5 Apparecchi di misurazione 6 Calcolatore 7 Tirocinio semiconduttori 8 Cortile interno 9 Tirocinio tecnica delle telecomunicazioni 10 Sala seminari 11 Meccanica di precisione 12 Lavorazione della ceramica 13 Officina interna 14 Ufficio 15 Tirocinio tecnica dell'aita frequenza 16 Tirocinio tecniche di misurazione e di regolazione 17 Tecniche di misurazione e di regolazione 18 Bar

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Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West

Esempi di facciate ventilate

Sezioni A-A, B-B, C-C scala 1:300

In pianta si può osservare l'unione tra i vantaggi funzionali di una struttura di distribuzione ramificata e l'idea di base della spina dorsale, efficiente in senso architettonico e in grado di dare un orientamento. Gli edifici laterali a tre piani dell'istituto vengono conclusi dalla traversa di distribuzione, orientata da nord a sud e contenente le aule di lezione. Torri con le aule per occasioni speciali segnano i punti di collegamento e sovrastano l'intero edificio. Gli elementi di facciata prefabbricati fungono da affascinante contrappunto alla struttura di legno naturale, riflettendo le sue proporzioni nella loro suddivisione. In parte sono strutture ventilate e in parte facciate calde. Le liste coprigiunto di legno sono impregnate e verniciate. Coprono la facciata con una rete di rettangoli verticali e orizzontali. Sono elementi di un linguaggio architettonico che tematizza la giunzione delle parti. Lo scheletro di legno conferisce ordine geometrico all'edificio. I diversi profili dei singoli elementi in sezione, alcuni con sopralzi tipici dell'edilizia a scheletro di legno, sottolineano l'articolazione funzionale anche nella configurazione strutturale e conferiscono un aspetto tipico ai singoli ambiti. Sopra la struttura rigida dello scheletro dì legno poggia la facciata di lastre di fibrocemento di grande formato segnata da un marcato cromatismo.

Sala d'ascolto e ala laboratorio

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Esempi di facciate ventilate

Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West

Struttura portante

Rivestimento

Struttura di calcestruzzo armato con solai pieni su pareti portanti e pilastri singoli, scheletro di legno esclusivamente all'ultimo piano, sulla facciata orientale inclinata a più livelli.

Formato: lastre 125 x 250 cm, spesso 1 mm, inserito in elementi di facciata prefabbricati a tutta altezza Colori: toni pastello in armonia Posa: imbullonata sul listello portante

Ossatura/Intercapedine

Elementi a sandwich parzialmente prefabbricati e parzialmente realizzati in cantiere con montanti di legno 5 x 1 0 cm, rivestiti di legno compensato sui due lati, di 1,6 cm di pino marino all'intradosso e di 1 cm di compensato all'estradosso. Sulla tavola esterna di legno compensato spessa 1 cm vengono applicati listelli portanti verticali 5 x 3 cm oppure 5 x 2,2 cm e imbullonati con i montanti degli elementi a sandwich. L'intercapedine tra rivestimento e ossatura corrisponde allo spessore del listello.

A distanza di 60 cm i giunti delle lastre e le viti sono coperte da una listello coprigiunto colorato e ben visibile di 6,6 x 2 cm.

Isolamento termico

Tra le lastre di legno compensato si trova uno strato isolante di fibre minerali spesso 10 cm, che viene protetto dall'umidità da una barriera al vapore sul lato interno.

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1 Lista di copertura di pino 66 x 20 mm 2 Lastra di fibrocemento 12 mm 3 Intercapedine 22 mm 4 Tavola di compensato 10 mm 5 Isolamento di fibra minerale 100 mm 6 Barriera al vapore 7 Lastra di compensato dì pino di mare 16 mm

Sezione verticale scala 1:10

Edificio di facoltà dell'Università di Ulm-West

Esempi dì facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Complesso residenziale a Zurigo

Complesso residenziale a Zurigo Architetti: Kuhn Fischer Hungerbühler Zurigo Committente: Evangelischer Frauenbund, Zurigo Anno di costruzione: 1989-1991 Località: Brahmsstrasse, Zurigo, Svizzera

Struttura primo piano scala 1:400

Pianta primo piano scala 1:400

Planimetria scala 1:3000

Il complesso residenziale sulla Brahmsstrasse è un progetto esemplare sotto molti aspetti. L'obiettivo del progetto era da un lato la realizzazione di un insieme di appartamenti differenti, dall'altro la configurazione delle zone di distribuzione come zone di comunicazione. Partendo da due vani scale anteriori, ognuno dotato di ascensore, è possibile raggiungere tutti gli appartamenti da ballatoi o da scale che partono dai ballatoi. In molti punti si ha una sovrapposizione di zone private (luoghi dove sedersi) e zone di distribuzione. Ballatoio

La forma semplice dell'edificio, la disposizione di pozzi verticali per le installazioni e l'assenza di complessità strutturali sono le premesse per la realizzazione del voluto miscuglio di appartamenti differenti. Con l'accostamento di diverse forme residenziali per single, famiglie e gruppi è stato creato un ambiente urbano ad alta densità.

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Struttura secondo piano scala 1:400

Esempi di facciate ventilate

Complesso residenziale a Zurigo

Pianta secondo piano scala 1:400

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Esempi di facciate ventilate

Complesso residenziale a Zurigo

Struttura portante

Muratura di arenaria calcarea. L'edificio è una costruzione a muri portanti. I solai poggiano sulle pareti esterne portanti e su due setti murari portanti disposti nel cortile interno parallelamente alle pareti esterne. Si hanno così luci piccole e quindi economiche. Il sistema strutturale offre una grande flessibilità di impiego.

Vista dalla Brahmsstrasse scala 1:700

Montaggio della facciata

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

Correlazione alla finestra

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Complesso residenziale a Zurigo

Esempi di facciate ventilate

Ossatura/Intercapedine

Ossatura di alluminio, composta da mensole e angolari orizzontali a L (sistema "Wagner"). Prima vengono fissate le mensole alla parete (interasse verticale e orizzontale circa 90 cm). Poi il profilo orizzontale di alluminio (4,5 x 4,5 x 1,5 cm) viene poggiato sulle mensole, regolato e fissato. Il listello verticale di legno 3 x 7 cm è fissato sull'angolare dì alluminio dell'ossatura. L'intercapedine libera è di 3 cm. Isolamento termico

L'isolamento termico in lana minerale da 10 cm è fissato sulla muratura per punti. Rivestimento

Formato: massimo 80 x 240 cm Colore: blu Posa: giunti rivestiti La lastra viene fornita forata e viene imbullonata sull'ossatura a 50 cm di distanza. I giunti vengono coperti con profili di alluminio colorati ad H, che vengono fissati all'ossatura.

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Esempi di facciate ventilate

Complesso residenziale a Zurigo

La struttura dei ballatoi, di cui fanno parte anche i balconi delle cucine, si trova nel cortile interno e forma un secondo strato a una certa distanza dall'edificio vero e proprio. Dal ballatoio partono varie scale separate, ognuna delle quali consente di accedere a due appartamenti.

Ballatoio nel cortile interno

Gli appartamenti al pianterreno hanno accesso diretto al giardino. Balconi singoli sono disposti davanti agli appartamenti al primo e al secondo piano, mentre le maisonette al terzo e al quarto piano hanno un balcone continuo.

Sezione verticale scala 1:10

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Complesso residenziale a Zurigo

Esempi di facciate ventilate

Forma e materiale dell'edificio esprimono in modo ideale la struttura interna dell'edificio.

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Profilo coprigiunto di alluminio Lastra di fibrocemento 8 mm Listello portante / Intercapedine 30 x 70 mm Sistema di fissaggio di alluminio composto da mensole e angolari a L Isolamento termico 100 mm Muratura portante

Vista del lato sulla strada

Sezione orizzontale scala 1:10

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Alloggi per anziani a Lemgo

Esempi di facciate ventilate

Alloggi per anziani a Lemgo Architetti: Segmenti 1-3 1983-1993 Auer + Weber, Stoccarda Segmento 3 1992-1993 Wilfried Funke, Detmold Collaboratori: Tobias Wulf, Ulf Decker Committente: Lippisches Damenstift St. Marien, Lemgo (appartamenti) Distretto di Lippe (Ricovero) Località: Echternstrasse 124, Lemgo, Germania

Planimetria scala 1:2000

A seguito di un concorso vinto nel 1982 gli architetti hanno ottenuto la commessa per costruire 45 appartamenti di superficie da 42 a 58 m2 e 84 posti per ricovero in 68 alloggi, di 22-27 m2. Il ricovero e gli appartamenti si trovano a nord della Echternstrasse in quattro unità a forma di U, che hanno un diverso rapporto con l'ambiente: da un lato si trova la Echternstrasse, che porta al centro di Lemgo, dall'altra il complesso dei bastioni, a nord del lotto, con moltissimi alberi vecchi, e infine vi sono gli spazi di raccordo coperti da vetrate tra gli appartamenti, che rappresentano uno spazio libero semipubblico e protetto dalle intemperie. Nella casa di riposo questo spazio intermedio è diventato una sala comune con copertura di vetro.

Sezione e pianta pianterreno scala 1:300

Il progetto è composto da semplici elementi, la cui unità di base è un appartamento con bow window e accesso posteriore su ballatoio che definisce la profondità delle ali dell'edificio coperte da tetti a capanna.

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Portico Serra aperta Soggiorno - sala da pranzo Cucina Balcone

Alloggi per anziani a Lemgo

L'interruzione delle fughe delle camere in unità a U e la rotazione di alcuni segmenti creano edifici dalle coperture caratteristiche, che si inseriscono in maniera armonica ed equilibrata nella struttura urbana esistente. Nel 1989 e nel 1992 il quartiere è stato completato da altri appartamenti a sud della Echternstrasse. In questo segmento i bow window antistanti la facciata, eseguiti con struttura continua ventilata di lastre di fibrocemento con listelli coprigiunto colorati, contribuiscono in maniera fondamentale a ravvivare e a distinguere le singole abitazioni. Sono diventati un elemento di riconoscimento del quartiere e rappresentano una componente essenziale di una architettura che offre ai propri abitanti qualcosa di specifico per i bisogni dell'età evitando così l'atmosfera ti-

Esempi di facciate ventilate

pica dei ricoveri, che spesso si insinua in questo tipo di commesse. Il complesso si differenzia dalle comuni abitazioni residenziali solo per alcune strutture che, in modo razionale, facilitano l'esistenza alle persone anziane. Tra di esse vi sono strutture centralizzate come la cucina, il refettorio, l'abitazione del responsabile e le sale di terapia, e gli ascensori assegnati ai singoli gruppi di appartamenti e le sale vetrate e gli spazi comuni, che ampliano lo spazio di vita e di movimento degli abitanti.

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Alloggi per anziani a Lemgo

Esempi di facciate ventilate

Viste scala 1:600

La pianta del primo piano mostra le singole unità abitative raccolte in gruppi e la molteplice compenetrazione tra gli edifici e lo spazio esterno.

Pianta primo piano scala 1:900

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1 Gruppo di cura 2 Salone 3 Alloggio piccolo 4 Ripostiglio 5 Alloggio grande 6 Abitazioni per anziani 7 Appartamento grande 8 Appartamento piccolo 9 Parco

Alloggi per anziani a Lemgo

Esempi di facciate ventilate

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Alloggi per anziani a Lemgo

Esempi di facciate ventilate

Pianta pianterreno scala 1:200

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Sezione scala 1:100

Sezione di facciata scala 1:100

Struttura portante

Costruzione a pareti portanti di mattoni (HLz 12,2; HLz 12,2a e HLz 8,2), bow window con supporti di legno. Profili quadrati di acciaio a sezione cava 7 x 7 x 0,4 cm sono utilizzati a pianterreno agli angoli dei bow window. Le pareti esterne portanti, spesse 24 cm, in muratura di laterizio e rivestite con uno strato isolante di polistirolo spesso 6 cm, sono erette su una base di calcestruzzo B 25. La parete in legno dei bow window è composta da travetti 8 x 10 cm con iso282

Soggiorno - sala da pranzo Balcone Camera da letto Bagno Cucina

lamento intermedio. Le pareti interne sono in muratura con mattoni spessi 11,5 cm. Isolamento termico

Lastre isolanti con nucleo di fibre minerali spesse 100 mm Intercapedine

L'intercapedine è di 3 cm. I listelli portanti verticali 8 x 3 cm sono avvitati su travetti 8 x 1 0 cm(A = 6 0 c m e 120 cm).

Rivestimento

Formato: lastre larghe 60 cm a tutta altezza, spesse 8 mm Colore: Lastre con velatura incolore, listelli coprigiunto colorati Posa: a filo, con giunto coperto Le lastre sono fissate con viti inox. Il giunto è largo 5 mm. Il listello portante è protetto su tutta la superficie da una guarnizione. I giunti e le viti sono nascoste da listelli coprigiunto trapezoidali 6-4 x 2,4 cm.

Alloggi per anziani a Lemgo

Esempi di facciate ventilate

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Assonometria scala 1:5

Lastra di cartongesso 9,5 mm Barriera al vapore di foglio di PE Pannello di masonite V 100 G, 19 mm Isolamento termico di lana minerale 100 mm Foglio di PE Listello portante verticale 80 x 30 mm, intercapedine 30 mm Lastra di fibrocemento, 8 mm Lista di copertura 60-40 x 24 mm

Sezione verticale di facciata scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

"Abitazioni integrate" significa il tentativo di integrare in un ambiente urbano gruppi di persone svantaggiate come disabili, anziani e famiglie con bambini numerosi. Accanto al castello di Nymphenburg sono stati costruiti 101 appartamenti, a seguito di un concorso vinto nel 1981. Gli appartamenti sono suddivisi su nove edifici disposti lungo la Taschnerstrasse, la Volpinistrasse e la Groffstrasse che racchiudono un prato centrale con numerosi alberi. La rinuncia alla creazione di giardini individuali e la costruzione di un campo giochi comune fanno partecipare tutti gli abitanti a questo spazio simile a un parco, favorendo da un lato la possibilità di incontrarsi, e creando dall'altro un ampio spazio tra le case, con una qualità urbanistica finora sconosciuta in un quartiere come questo. Sui lati nord sud le case poggiano su pilastri, a creare parcheggi per le auto a livello del suolo, con uno stretto collegamento tra automobili e abitazioni, a particolare vantaggio dei disabili. Questa configurazione delle abitazioni, i tetti a padiglione con pendenza limitata e un lucernario centrale sopra il vano scale e i bow window anteriori finemente articolati e rivestiti con lastre di fibrocemento a tutta altezza, conferiscono al quartiere una certa serenità. Da questo punto di vista l'integrazione del complesso nel quartiere di villette esistente è perfettamente riuscita. A rendere i singoli edifici un insieme coerente sono alcuni particolari estetici come i sopralzi delle coperture, la disposizione delle finestre in facciata, le corti di ingresso sui lati frontali delle abitazioni e i bow window strutturati in vari modi. Proprio il motivo del bow window rivestito di fibrocemento appare in molte varianti. Questi avancorpi formano verande, balconi coperti e circondano logge. La struttura severa e allo stesso tempo leggera dei listelli coprigiunto colorati crea una fine griglia di linee verticali in facciata e unisce così le diverse forme degli avancorpi creando una immagine d'insieme unitaria.

Architetti: gruppo di architetti Otto Steidle + Associati e SEP Jochen Baur e Patrick Deby, Monaco Committente: Gemeinnützige Wohnungsfùrsorge AG, Monaco Anno di costruzione: 1985-1987 Località: Volpinistrasse, Taschnerstrasse, Monaco, Germania

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Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

Esempi di facciate ventilate

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Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

Esempi di facciate ventilate

Sezione trasversale scala 1:400

Sezione longitudinale scala 1:400

Su uno stesso piano si trovano fino a cinque appartamenti indipendenti, ai quali si accede da un vano scale centrale con una scala diritta. Il vano scale è orientato in direzione nord - sud, in modo che gli appartamenti siano rivolti verso la strada o verso il parco, e viene illuminato da un lucernario centrale in acciaio e vetro.

Giardino con area giochi

Pianta pianterreno scala 1:400

Vista da nord scala 1:200

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Pianta primo piano scala 1:400

Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

Esempi di facciate ventilate

Tra ie soluzioni per i disabili vi sono i parapetti bassi, in modo che chi è seduto su una sedia a rotelle possa guardare fuori dalle finestre. Alcuni edifici sono dotati di ascensori. La correlazione tra automobili e appartamenti è stata risolta in maniera eccellente creando posti nelle corti antistanti le zone d'ingresso.

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Esempi di facciate ventilate

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Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

Vetrocamera Battente Telaio Gocciolatoio Listello coprigiunto 50 x 25 mm Lastra di fibrocemento spessa 10 mm Intercapedine 30 mm e listello portante 50 x 30 mm Isolamento di lana minerale 40 mm Parapetto in calcestruzzo armato 140 mm Trave 40 x 80 mm

Struttura portante

Scheletro di calcestruzzo armato con isolamento in PU spesso 6 cm sotto intonaco di resina sintetica spesso 2,5 cm. Ossatura/Intercapedine

Lastre di calcestruzzo armato aggettanti con parapetti di calcestruzzo armato. Sui parapetti sono fissati elementi di orditura orizzontali 4 x 8 cm. Sull'orditura orizzontale sono inchiodati listelli portanti verticali 3 x 5 cm. Isolamento termico

L'isolamento minerale è disposto nell'orditura. Rivestimento

Formato: lastre Glasal di larghezza diversa, per esempio 28 cm e 46 cm, a tutta altezza Colore: grigio pietra Posa: con listelli coprigiunto verticali di legno a forma trapezoidale 5 x 2,5 cm, dipinti di bianco 288

Sezione verticale scala 1:10

Abitazioni integrate a Monaco Nymphenburg

Esempi di facciate ventilate

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Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstatt Marienstein

Esempi di facciate ventilate

Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstätt Marienstein Architetti: Theodor Hugues & Michael Gaenssler, Monaco Committente: Caritasverband für die Diözese Eichstätt e.V. Anno di costruzione: 1979 Località: Eichstatt Marienstein, Germania

Planimetria scala 1:3000

Pianterreno 1 Piscina 2 Cappella 3 Spazi comuni 4 Sala da pranzo 5 Cucina 6 Stanze di servizio 7 Garage Secondo piano 8 Camera singola 9 Camera per disabili 10 Spazi comuni

Pianta secondo piano scala 1:500

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Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstätt Marienstein

A breve distanza dal centro urbano di Eichstàtt, sede episcopale, nel 1979 è stato costruito l'istituto di convalescenza per puerpere in una posizione molto attraente dal punto di vista paesaggistico. Insieme al consultorio e al centro terapeutico sovraregionale del vicino villaggio del fanciullo di Marienstein è sorta una struttura che viene utilizzata prevalentemente da madri con bambini difficili o affetti da disturbi comportamentali. La valle di Altmuhl con le sue rocce calcaree sporgenti bruscamente dai ripidi pendii e le aree pianeggianti che digradano dolcemente verso il fiume offre a questa struttura un panorama

naturale unico. La zona residenziale con le camere singole e i balconi, disposta ad angolo rivolto verso il pendio, forma una zona protetta. Gli spazi comuni si trovano sul lato esterno del volume angolare. Tetti asimmetrici a falda unica caratterizzano le singole zone funzionali dell'edificio e proteggono con i loro ampi aggetti i balconi di legno della zona residenziale. Facendo giungere il paesaggio naturale fino allo zoccolo dell'edificio, rinunciando a un giardino artificiale e scegliendo consapevolmente materiali come le lastre di fibrocemento di color naturale (simili nella loro tonalità ai sedimenti calcarei tipici della regione), le tegole rosse per

Esempi di facciate ventilate

i semplici tetti a falda unica, il legno per i balconi e i listelli coprigiunto della struttura di facciata, oltre alle gronde zincate, gli architetti sono riusciti a inserire questo edificio in modo convincente nella natura circostante.

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Esempi di facciate ventilate

Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstätt Marienstein

Pianta-tipo di camera scala 1:50 1 Bagno 2 Soggiorno e camera da letto 3 Balcone

Città e panorama vengono dominati dall'imponente Willibaldsburg di Elias Holl. Con i suoi bastioni orizzontali la fortezza sovrasta la valle e presenta strutture che vengono riprese dalle fasce finestrate orizzontali e dai tetti a falda unica gradonati orizzontalmente nel lato dell'istituto rivolto verso la città. La forma ad angolo dell'edificio crea una corte interna protetta, mentre il lato esterno ha un carattere di riparo.

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Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstätt Marienstein

Vista da ovest

Esempi di facciate ventilate

scala 1:500

L'edificio è in muratura con pareti esterne di mattoni spesse 36 cm. Sul lato della fortezza la struttura si presenta come una facciata con i balconi di legno aggettanti, mentre sul lato esterno i coronamenti portano sostegni sui quali poggiano i tetti a falda unica e tra cui sono inserite le fasce finestrate orizzontali.

Con la facciata ventilata e i suoi evidenti listelli coprigiunto verticali, disposti a una distanza uniforme di 38,9 cm, l'edificio è stato sottoposto a una disciplina delle proporzioni, che fa sì che l'involucro di fibrocemento unisca efficacemente le singole parti dell'edificio. Grazie al grosso spessore delle pareti (36,5 cm) si è potuto rinunciare completamente all'aggiunta di uno strato termoisolante. Di regola le lastre di fibrocemento spesse 6 mm, piane e color grigio naturale, sono imbullonate su listelli portanti a loro volta fissati su un'orditura. 293

Esempi di facciate ventilate

Istituto di convalescenza per puerpere a Eichstätt Marienstein

Struttura portante

Pareti esterne portanti di muratura di mattoni spesse 36,5 cm Ossatura/Intercapedine

Un'orditura orizzontale 2,5 x 5 cm è vincolata alla muratura con tasselli. Su questa struttura vengono inchiodati i listelli portanti verticali 6 x 3 cm a una distanza di 38,9 cm. L'intercapedine tra listelli e orditura è di 3 cm. Isolamento termico

La muratura spessa 36,5 cm non richiede l'aggiunta di uno strato di isolamento termico, che è presente solo nella zona del muro spessa 24 cm.

Particolare della facciata meridionale con i balconi scala 1:50

Assonometria senza rivestimento scala 1:20

Assonometria scala 1:20

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Istituto dì convalescenza per puerpere a Eichstätt Marienstein

Esempi di facciate ventilate

I balconi aggettanti sono realizzati con travetti di uguale sezione appesi con tiranti al tetto a puntoni. Le balaustre dei balconi sono formate da aste verticali di acciaio.

Angolo intemo ed estemo senza isolamento termico scala 1:5 1 Listello coprigiunto grezzo e impregnato 2,5 x 5 cm 2 Lastra di fibrocemento spessa 0,6 cm 3 Listello verticale 3 x 6 cm 4 Orditura orizzontale 2,4 x 5 cm 5 Muratura di mattoni spessa 36,5 cm

Rivestimento

Sezione verticale di facciata scala 1:50

Formato: lastre larghe 38,5 cm e a tutta altezza, spesse 6 mm Colore: grigio naturale Posa: a filo, con listelli angolari verticali Le lastre di fibrocemento vengono avvitate con i giunti sui listelli portanti. Giunti e teste delle viti vengono nascoste da listelli coprigiunto 2,5 x 5 cm.

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Esempi di facciate ventilate

Centro tecnologico a Zurigo

Centro tecnologico a Zurigo Architetti: Itten e Brechbühl AG, Zurigo Direzione del progetto: R. Tropeano Committente: Associazione di investitori Anno di costruzione: 1989-1992 Località: Pfingsweidstrasse 30, Zurigo, Svizzera

Planimetria scala 1:6000

Grazie alle diverse e meno inquinanti tecniche di produzione attuali, oggi l'urbanistica non si fonda più sulla separazione tra abitazione e ufficio. Edifici multipiano per uso industriale, flessibili e posizionati nei centri urbani, tengono conto di questa nuova situazione. L'edificio "Tecnopark" a Zurigo contiene a pianterreno dei grandi saloni allineati lungo un asse centrale di distribuzione che occupano l'intera superficie del lotto. Nei cinque piani superiori si trovano su entrambi i lati dell'asse di distribuzione tre superfici flessibili, disposte a pettine, ognuna di 1100 m2. Queste superfici possono essere affittate a diversi utilizzatori secondo modalità differenti. Per ottenere la maggior flessibilità interna possibile, tutte le vie di fuga sono state posizionate all'esterno con una struttura di acciaio a vista.

Vista da est

Edificio di testa sul lato meridionale

Pianta di un piano-tipo scala 1:1500

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Centro tecnologico a Zurigo

Esempi di facciate ventilate

Vista da sud scala 1:700

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Esempi di facciate ventilate

Centro tecnologico a Zurigo

Struttura portante

La struttura portante è formata da uno scheletro di calcestruzzo strutturato su una griglia di 6,0 x 7,5 m. Le solette possono assorbire carichi pari a 1000 kg/m 2 . Le pareti esterne piene sono in calcestruzzo gettato in opera. Luce ed elevato assorbimento dei carichi garantiscono una notevole flessibilità di impiego (usi industriali).

Ossatura di facciata

Ossatura/Intercapedine

Ossatura di alluminio, composta da mensole e angolari orizzontali a L (sistema "Wagner"). Le mensole vengono fissate con tasselli alla parete di calcestruzzo. Numero e distanza delle mensole vengono determinate in base a considerazioni statiche. Poi il profilo orizzontale di alluminio 4,5 x 4,5 x 1,5 cm viene appoggiato, regolato e avvitato alle mensole. Il listello portante di legno impregnato 4 x 6 cm è fissato sull'angolare orizzontale di alluminio. A seconda delle dimensioni della lastra, il passo è di circa 85 cm. Isolamento termico

Isolamento termico in lana minerale (10 cm a due strati) fissato per punti sulla parete di calcestruzzo armato.

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Centro tecnologico a Zurigo

Esempi di facciate ventilate

Rivestimento

Formato: larghezza 93 cm, altezza fino a 320 cm Colore: velatura colore verde blu Posa: a giunto aperto, fissaggio visibile sulla fascia coprigiunto. La lastra viene fissata all'ossatura. I giunti aperti sono nascosti da fasce coprigiunto. Le lastre vengono fissate con boccole distanziali di alluminio a vista. 299

Esempi di facciate ventilate

Centro tecnologico a Zurigo

Sezione verticale scala 1:10

La facciata è composta da pochi elementi simili. Per gli elementi di fabbrica si sono impiegati materiali "poveri" (legno, fibrocemento, acciaio zincato), la giunzione degli elementi è effettuata senza grande complessità tecnica.

Particolare di facciata: la torre per le scale

Balconi, finestre, porte e le lastre di grandi dimensioni sono montate in base a un preciso ordine geometrico, che si riferisce alla griglia interna. 300

Centro tecnologico a Zurigo

Esempi di facciate ventilate

Il fissaggio delle lastre a vista sottolinea l'intenzione di creare una architettura di qualità con mezzi semplici e grande disciplina.

1 Parete dì calcestruzzo 2 Angolare di alluminio, fissato per punti 3 Isolamento termico 100 mm 4 Angolare di alluminio, continuo 5 Listello portante 6 Lastra di fibrocemento 8 mm

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Esempi di facciate ventilate

Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutlingen

Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutlingen Progettazione: Reparto centrale impianti ed edifici Robert Bosch GmbH Direzione: Ing. Hermann R. Franzke Anno di costruzione: 1986 Località: Tùbinger Strasse, Reutlingen, Germania

Planimetria scala 1:6000

Vista da est scala 1:800

Pianta pianterreno scala 1:800

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Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutlingen

Sul terreno dell'ex filanda Gminder a Reutlingen, nel 1986 è stato costruito un edificio a due piani dove si trovano stabilimento e amministrazione. Il terreno aziendale della Boschi a Reutlingen viene suddiviso per metà, a nord e a sud, dalla Tubinger Strasse. La planimetria mostra la metà meridionale del sito con alcuni edifici che risalgono a inizio novecento, interessanti da un punto di vista storico-architettonico (architetto: Paul J. Manz). Dopo un intervento di ristrutturazione e con una nuova destinazione d'uso questo complesso è tornato a essere un elemento funzionale della nuova area industriale. A causa delle limitazioni spa-

ziali si è deciso di sovrapporre le superfici produttive su due livelli. I componenti elettronici realizzati in questo stabilimento sono piccoli e leggeri ed è possibile trasportarli verticalmente senza difficoltà. Il segmento produttivo a due piani, lungo 122,90 m, è composto da campiture rettangolari di 14,4 x 7,2 m delimitate da pilastri. L'altezza libera è di 3,50 m, l'altezza di piano 6 metri. Il segmento a uffici si basa su una griglia a base quadrata di 7,2 m di lato. L'open space viene diviso in vari uffici con l'inserimento di armadi da incasso fissi e tramezzi mobili. I vani per le scale di fuga sono collegati con i tunnel di fuga necessari come protezione

Esempi di facciate ventilate

antincendio. L'edificio è interamente climatizzato e dotato di impianto antincendio. Allo stabilimento si accede attraverso un passaggio vetrato in facciata, che serve inoltre da via di fuga e forma un cuscino d'aria tra interno ed esterno, che contribuisce a mantenere la purezza della zona di produzione.

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Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutlingen

Esempi di facciate ventilate

I due segmenti di diversa altezza sono collegati da un salone vetrato con tetto a falda unica. In questo salone vetrato si trovano gli ingressi con paraventi sui lati frontali, gli spazi di relax e di attesa e i vani delle scale di fuga con i pozzi delle installazioni. La struttura portante dell'edificio è stata realizzata in calcestruzzo gettato in opera. La maggiore rigidità del calcestruzzo gettato in opera è risultata decisiva rispetto alla scelta di una struttura di elementi prefabbricati di calcestruzzo. In uno stabilimento su due piani con grandi luci era infatti necessario evitare oscillazioni che avrebbero potuto essere dannose per la produzione di questi componenti di precisione. La facciata è composta da lastre di fibrocemento di grandi dimensioni, per esempio in formato 327 x 74 cm e 8 mm di spessore. Le lastre di fibrocemento sono indurite, le superfici sono molate, gli spigoli sono rifilati e le lastre sono verniciate su tutti i lati. Esse poggiano su una ossatura di profili di alluminio. Le viti a vista sono nascoste da cappucci di plastica dello stesso colore del rivestimento. L'isolamento termico è composto da lastre isolanti non infiammabili spesse 8 cm. La copertura dell'attico, gli angoli dell'edificio, i rivestimenti delle architravi sopra le finestre e quelli, sporgenti come lesene, dei pilastri sono realizzati con elementi sagomati, molati, incollati e verniciati in fabbrica.

Vista da sud scala 1:800

Sezione trasversale scala 1:800

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

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Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutlingen

Esempi di facciate ventilate

Arte nell'edificio

Assonometria scala 1:10

Il segmento intermedio vetrato

Struttura portante

Scheletro di calcestruzzo armato gettato in opera su una griglia di 14,4 x 7,2 m nello stabilimento e di 7,2 x 7,2 m nella zona amministrativa. Ossatura/Intercapedine

Profilati estrusi verticali di alluminio a forma di Z vincolati per punti con ancore di acciaio inox alla struttura di calcestruzzo armato a distanza di 81 cm, nelle zone perimetrali 40,5 cm. A seconda dei calcoli statici, la distanza dei tasselli è di 70 oppure 105 cm. L'intercapedine è di 4 cm, e la struttura di sostegno delle lastre si trova a 12 cm dalla parete esterna portante. Isolamento termico

È stato posato un isolamento di fibre minerali spesso 8 cm, fissato meccanicamente alla struttura di calcestruzzo armato. 305

Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutiingen

Esempi di facciate ventilate

L'intero complesso da nord-est

Rivestimento

Formato: di regola 327 x 74 cm Colore: bianco antico, opaco Posa: lastre di fibrocemento fissate all'ossatura verticale con rivetti ciechi di alluminio I rivetti sono nascosti da cappucci di plastica dello stesso colore.

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Sezione verticale di facciata scala 1:50

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Muratura in cemento armato Isolamento termico Rivetto cieco di alluminio Lamierino di collegamento Lastra in fibrocemento Vite di fissaggio

Sezione orizzontale della finestra arretrata scala 1:5

Esempi di facciate ventilate

Stabilimento ed edificio amministrativo a Reutiingen

L'involucro di lastre di fibrocemento di grandi dimensioni riveste interamente le superfici chiuse dell'edificio. Sui pilastri portanti il rivestimento sporge dalla superficie come una lesena, conferendo plasticità alla struttura portante. Gli elementi sagomati utilizzati sono stati prodotti in fabbrica. Le lastre sono state rifilate, molate, incollate, stuccate e verniciate. Gli elementi sagomati, utilizzati anche nella zona dell'attico, hanno permesso di formulare precisamente 'edificio, nelle cui grandi aperture sono stati inseriti elementi di alluminio prefabbricati.

La sezione orizzontale e quella verticale della struttura della finestra mostrano il rivestimento degli intradossi con elementi sagomati di fibrocemento. Le persiane a lamelle sono nascoste dietro la facciata a cortina. Si vedono bene i 12 cm di distanza tra la facciata e la struttura portante di calcestruzzo armato,

Sezione verticale della finestra arretrata scala 1:5

Gli elementi di distribuzione - scale, ascensori e impianti sono stati separati dall'edificio e resi indipendenti. Sono rivestiti con una facciata di lamiera grecata

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea

Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea Architetto: Beda Küng, Basilea Direzione del progetto: G. Durigan Committente: M. + S. Weingärtner, Basilea Anno di costruzione: 1959/1989 Località: Erstfeidstrasse 47-49, Basilea, Svizzera

Vista da nord dopo la ristrutturazione

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Alla fine degli anni Cinquanta sopra una fila di garage esistenti venne costruito questo edificio d'abitazione con struttura a scheletro in calcestruzzo armato e tamponamenti di muratura. I danni provocati dagli agenti atmosferici allo scheletro di calcestruzzo armato e la mancanza di un sufficiente strato termoisolante hanno spinto il committente a ristrutturare l'edificio nel 1989. L'intervento ha riguardato la realizzazione di una nuova facciata ventilata termoisolata rivestita di lastre di fibrocemento, di nuove finestre e la modifica dei balconi. All'interno dell'edificio sono state rinnovate tutte le installazioni, inclusi bagni e cucine. Per gli architetti hanno ritenuto importante il fatto che una ristrutturazione di facciata porta a una nuova situazione architettonica. La vecchia struttura a griglia con articolazione verticale viene reinterpretata dal nuovo involucro di facciata che avvolge l'edificio da tutti i lati: ora l'edificio ha una chiara articolazione orizzontale, con uno zoccolo, due piani e una mansarda.

Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea

Esempi di facciate ventilate

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Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea

Esempi di facciate ventilate

Struttura portante

Scheletro di calcestruzzo armato con tamponamenti di muratura. Ossatura/Intercapedine

Supporti a L vengono fissati con tasselli alla muratura. Il numero dei punti di ancoraggio viene determinato a seconda del tipo di posa. L'intercapedine è di 6,5 cm. Un profilo continuo a T viene fissato sui supporti con una o due barre distanziali. La diversa inclinazione dei distanziatori serve a regolare il profilo. Vista da nord scala 1:300

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

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Ossatura di facciata

Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea

Esempi di facciate ventilate

Isolamento termico

Isolamento termico di lana minerale spessa 10 cm (fissaggio per punti). Rivestimento

Formato: formati diversi Colore: grigio scuro Posa: a giunto aperto Le lastre vengono inchiodate sull'ossatura di alluminio e i chiodi sono coperti con boccole di plastica. Gli angoli sono realizzati con elementi di lamiera a vista, gli intradossi delle finestre con angolari di lamiera.

Particolare del bordo superiore della finestra

Assonometria scala 1:10

Ossatura di alluminio

Particolare del lato meridionale

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Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea

Esempi di facciate ventilate

Le persiane sono integrate in facciata a filo

L'involucro grigio di facciata trova un contrasto negli aitri materiali che conservano la propria struttura superficiale come il legno naturale (finestre), il vetro (parapetti) o l'acciaio zincato (ringhiere dei balconi)

Sezione verticale scala 1:10

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Ristrutturazione di un edificio residenziale a Basilea

Esempi di facciate ventilate

I singoli elementi di fabbrica, da soli e nel loro rapporto reciproco, formano sistemi parziali indipendenti e leggibili, e questo, insieme alla stratificazione spaziale degli elementi, fa emergere dalla facciata un forte effetto plastico e figurativo.

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Lastra di fibrocemento 8 mm Ossatura di alluminio Intercapedine 65 mm Isolamento termico 100 mm Tamponamento di muratura esistente Intonaco Sostegni di calcestruzzo esistenti

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Esempi di facciate ventilate

Casa unifamiliare a Liestal

Casa unifamiliare a Liestal Architetti: Fierz e Baader, Basilea Committente: U. Meier-Hendry Anno di costruzione: 1989 Località: Dachsweg 2, Liestal, Svizzera

Pianta pianterreno scala 1:200

Questa casa d'abitazione si trova in un tipico quartiere di case unifamiliari di nuova costruzione a Liestal. Il piano regolatore lasciava ai proprietari dei lotti una libertà piuttosto elevata circa la forma dell'edificio (copertura) e la scelta dei materiali. L'articolazione interna dell'edificio è classica, Gli ambienti di vita si trovano al pianterreno, mentre le camere da letto sono al primo piano. Tutti i bagni sono raccolti in un nucleo indipendente all'interno della casa. La struttura portante è composta da uno scheletro esterno di acciaio con travi maestre di legno. Gli elementi non portanti come le pareti interne e la facciata sono costruzioni a secco. Il decentramento strutturale della casa in singoli elementi monofunzionali consente un'ampia prefabbricazione dei vari sistemi parziali che vengono portati in cantiere "just in time". Questo tipo di costruzione industriale ha consentito di realizzare l'edificio in un tempo breve e con costi limitati.

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Casa unifamiliare a Liestal

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Casa unifamiliare a Liestal

Struttura portante

Lo scheletro di acciaio (interasse 2,50 m) è composto da pilastri IPE 100 e travi di copertura IPE 200. Il telaio portante è irrigidito in due direzioni. Le travi del solaio sono nervate e ondulate e coprono senza sostegni tutta la larghezza della casa (6,60 m). La copertura è strutturata come un tetto freddo. Sui profili di acciaio portanti è fissato un solaio appeso (ossatura di legno, isolamento termico, lastra di cartongesso). Ossatura/Intercapedine

Telai di calcestruzzo tripartiti prefabbricati vengono posizionati nei riquadri della struttura portante di acciaio e fissati con coprigiunti. Travetti 10 x 10 cm vengono fissati al telaio di calcestruzzo o ai sostegni di acciaio. Nella zona delle finestre travi verticali creano aperture di tipo rustico. L'intercapedine è di 10 cm. Listello portante verticale 3 x 5 cm per il supporto del rivestimento (interasse circa 50 cm)

Isolamento termico

Facciata scala 1:200

Isolamento termico in lana minerale spessa 10 cm. L'isolamento termico viene tenuto fermo dai listelli portanti sulle tavole di cartongesso della chiusura spaziale interna. Rivestimento

Formato: 265 x 59 cm Colore: grigio Posa: a giunto aperto Le lastre vengono inserite nel campo definito dai telai di calcestruzzo. Grazie alla configurazione strutturale le lastre - a giunto aperto - si appoggiano ai telai di calcestruzzo, in modo da evitare correlazioni complicate. Le lastre danneggiate possono essere sostituite senza problemi. 316

Casa unifamiliare a Liestal

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Il progetto di questa casa unifamiliare si basa sull'idea che l'architettura sia una disciplina fondata anche sulla tecnica e quindi sulla tecnica di produzione. La complessa problematica specifica viene suddivisa in problemi parziali monofunzionali; questi sottosistemi vengono trattati separatamente e infine uniti con ordine a formare un sistema compiuto. Lo sviluppo di un edificio nel modo descritto porta a una riduzione e a una sistematizzazione dei dettagli nei cosiddetti particolari standard e nei particolari di correlazione. Mentre il particolare standard regola le condizioni strutturali all'interno di un sistema parziale, il particolare di correlazione definisce il passaggio tra due o più sistemi parziali all'interno del sistema strutturale dell'edificio.

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Casa unifamiliare a Liestal

Casa unifamiliare a Liestal

Esempi di facciate ventilate

L'ordine modulare, la struttura unitaria fatta di elementi fabbricati in serie e la giunzione degli elementi in base a regole definite con precisione sono caratteristiche formali essenziali di questa casa.

1 Telaio di calcestruzzo 2 3 4 5 6

Lastra di fibrocemento 8 min Intercapedine / Listello portante 30 x 50 mm Isolamento termico 100 mm Lastra di cartongesso Rivestimento

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Esempi di facciate ventilate

Magazzino a Laufen

Magazzino a Laufen Architetti: Jacques Herzog & Pierre de Meuron, Basilea Committente: Kräuterfabrik Ricola AG, Laufen Anno di costruzione: 1987 Località: Laufen, Svizzera

Planimetria scala 1:4000

Lato settentrionale

Vista da sud scala 1:1000

Pianta pianterreno scala 1:1000

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Il magazzino della fabbrica di erbe Ricola a Laufen si trova sul terreno di una cava abbandonata. Questo edificio senza finestre è in scheletro di acciaio lungo 75 m, largo 37 m e alto 17 m, e serve allo stoccaggio di zuccheri d'erbe ed erbe officinali secche. Il magazzino è articolato su dieci travoni portanti con una fila centrale di sostegni. Sulla parete esterna cassettoni orizzontali di lamiera di acciaio, a forma di U, vanno da pilastro a pilastro e sono riempiti con uno strato di lana minerale termoisolante spesso 10 cm. Fino a qui si tratta di una struttura affatto economica e comune per un magazzino. Lo strato esterno, che separa l'edificio termoisolato dall'atmosfera serve funzionalmente come tenuta all'acqua per lo strato isolante alle sue spalle. Per questa superficie a vista gli architetti hanno trovato una soluzione originale, che differenzia il magazzino della Ricola da altri edifici analoghi, adempie alla propria funzione tecnica ed è economica: lastre di masonite correlate con cemento e sovrapposte a scaglie sono disposte su una ossatura di legno in modo da sviuppare questo procedimento di copertura in una configurazione plastica di facciata. A questo effetto se ne aggiunge un secondo, grafico: salendo, le lastre diventano più alte. La sovrapposizione dei due effetti produce un interessante gioco d'ombre che affascina e allo stesso tempo irrita l'osservatore, che perde infatti la sensazione delle dimensioni reali dell'edificio. Tutto ciò è rinforzato dal piccolo zoccolo in calcestruzzo armato, dalla cortina ampiamente aggettante nella zona dell'attico e dagli accessi posti agli angoli.

Magazzino a Laufen

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Struttura portante

Scheletro di acciaio in profili IPE 400, avvitati in forma di montanti e traverse su una struttura a telaio a due campi. Le travi secondarie sono rivestite cor) lamiera grecata. La struttura di parete è formata dai cassettoni di lamiera, che vanno da montante a montante.

Sezione di facciata

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Magazzino a Laufen

Ossatura/Intercapedine

Isolamento termico

Pilastri di legno incollato 8 x 8 cm poggiano sulle fondamenta sopra le lastre aggettanti di calcestruzzo armato e vengono avvitati a distanza di 65 cm con i cassettoni di lamiera. In alternanza a sinistra e a destra vengono inchiodate ai supporti mensole inclinate per l'applicazione delle lastre di fibrocemento. L'isolamento termico viene protetto dall'umidità da cornicioni aggettanti. Le lastre di facciata sono circondate dall'aria su ogni lato.

Lastre di fibre minerali spesse 10 cm vengono inserite nei cassettoni di lamiera. Rivestimento

Formato: 1,6 x 125 x 260 cm 1,6 x 77,5 x 260 cm 1,6 x 49 x 260 cm 1,5x25x260cm Colore: grigio Posa: le lastre sono fissate alle mensole con viti a vista

Magazzino a Laufen

Esempi di facciate ventilate

Agli angoli le lastre di fibrocemento vengono accostate le une alle altre come un castello di carte e tenute da altri listelli di legno. Il principio della giunzione additiva diventa particolarmente evidente sullo spigolo e nella sua esecuzione coerente diventa un motivo architettonico.

Sezione di facciata scala 1:100

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Esempi di facciate ventilate

Sezione verticale di facciata scala 1:20

Magazzino a Laufen

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Profilo di acciaio IPE 400 Cassettone di iamiera di acciaio 100 x 400 mm Lastre di fibrocemento 100 mm Nella zona dell'attico sono avvitate sui cassettoni di lamiera di acciaio delle guide di lamiera di acciaio zincata a caldo spessa 1,5 mm. Pilastri di legno incollato 80 x 80 m Lastra di cornicione in fibrocemento 15 mm Mensola di cornicione spessa 30 mm Mensola di legno spessa 36 mm Lastra di fibrocemento 16 mm

Magazzino a Laufen

Esempi di facciate ventilate

Le lastre di fibrocemento sono state avvitate sulle mensole di legno con una leggera inclinazione in alternanza a destra e a sinistra a una distanza di 65 cm e formano in questo modo una struttura lineare orizzontale. Le altezze di lastra aumentano in due fasi verso il bordo della copertura. Zoccolo e attico sono oggetto di una configurazione particolare. Uno zoccolo di calcestruzzo armato con mensole aggettanti di calcestruzzo correla l'edificio con il terreno. La chiusura superiore è formata da un rivestimento di lamiera zincata nell'attico e da una cortina che avvolge l'intero edificio, che poggiano sui pilastri di facciata con aste di legno.

Sezione orizzontale scala 1:20

Asta dell'angolo con il fregio di copertura

Lastra di cornicione di fibrocemento 15 mm Mensola di cornicione 30 mm Pilastri di legno incollato 80 x 80 mm Mensola di legno 36 mm Lastra di fibrocemento 16 mm Lastre di fibra minerale 100 mm Cassettoni di lamiera di acciaio 100 x 400 mm

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Casa unifamiliare a Baden-Baden

Esempi di facciate ventilate

Casa unifamiliare a Baden-Baden Architetto: Sampo Widmann, Monaco Committente: R. Gruber, Baden-Baden Anno di costruzione: 1989 Località: Seerainweg 11, Baden-Baden (Lichtental), Germania

Planimetria scala 1:1500 Pianta scala 1:200

Questa casa unifamiliare a Baden-Baden è un edificio semplice, composto da un volume cubico con finestre orbicolari e tetto a capanna. Nessun bay window, nessun balcone modifica questa limpida forma fondamentale. Nella sua organizzazione interna la casa è sfalsata centralmente di mezzo livello. La scala interna aperta collega i diversi piani. Nella loro semplicità, i rapporti spaziali e la sezione delle stanze corrispondono alla forma esterna della casa e lo stesso può dirsi per la struttura. La costruzione leggera scelta, basata su uno scheletro di legno, ha permesso di realizzare questa abitazione in un tempo molto breve e con poca spesa. L'intero edificio è stato costruito chiavi in mano da una impresa. Vista dalla strada

Sezione longitudinale scala 1:400

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Casa unifamiliare a Baden-Baden

Esempi di facciate ventilate

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Esempi di facciate ventilate

Casa unifamiliare a Baden-Baden

Facciata occidentale scala 1:400

Assonometria senza rivestimento scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Casa unifamiliare a Baden-Baden

Struttura portante

pilastri portanti di legno 6 x 12 cm sono rivestiti sul lato interno con cartongesso e sul lato esterno con pannelli di paniforte. L'intercapedine è interamente riempita di materiale termoisolante. Sul lato interno si trova una barriera al vapore. Isolamento termico

Isolamento termico spesso 12 cm non ventilato (si veda sopra). Intercapedine

Un listello di legno 4 x 6 cm è fissato ai pilastri di legno attraverso il pannello di panforte. La distanza tra listelli portanti e pilastri di legno è identica. Insieme al listello portante, intorno alle finestre oppure sui giunti angolari delle lastre viene disposto un profilo di correlazione in alluminio a forma di T.

Finestra Rivestimento

Formato: lunghezze diverse Colore: nero Posa: orizzontale Le lastre ondulate vengono montate con sovrapposizione della battuta dal basso verso l'alto. Alle correlazioni ai profili a forma di T vengono inserite strisce di metallo di riempimento del giunto, adattate alla forma del profilo. L'angolo viene realizzato con un elemento sagomato speciale.

Angolo

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Casa unifamiliare a Baden-Baden

Esempi di facciate ventilate

Nel loro minimalismo, forma interna ed esterna dell'abitazione corrispondono. Comfort e atmosfera non vengono creati da elementi formali evidenti, bensì dalla struttura dell'abitazione che affronta e risolve coerentemente il problema specifico.

Sezione verticale scala 1:10

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Casa unifamiliare a Baden-Baden

Esempi di facciate ventilate

L'involucro composto da lastre ondulate nere, posate in orizzontale, conferisce all'edificio quel carattere artificiale e astratto che rende consapevolmente la casa un prodotto minimale e pertanto intellettuale, in contrasto rispetto alla naturalità dell'ambiente circostante.

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Lastra ondulata Listello portante / intercapedine 40 x 60 mm Pannello di paniforte Isolamento termico 120 mm Barriera al vapore Pannello di cartongesso 12,5 mm

Sezione orizzontale scala 1:10

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Esempi di facciate ventilate

Fabbrica di fazzoletti a

Fabbrica di fazzoletti a Blumberg Architetto: Egon Eiermann Committente: fabbrica di fazzoletti, Blumberg Anno di costruzione: 1949-1951 Ampliamento: 1961-1964 Località: Winkelstrasse, Blumberg, Germania

Planimetria scala 1:4000

Pianta pianterreno scala 1:1200

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Nel 1951, con il progetto dalla fabbrica di fazzoletti di Blumberg, l'architetto Egon Eiermann si riallacciò alla tradizione dell'architettura moderna degli anni Venti e Trenta in Germania. Dopo la fine della guerra a Blumberg era sorta un'azienda moderna, la cui precisa articolazione volumetrica rifletteva la concezione di Eiermann di una edilizia industriale orientata ai bisogni della produzione. L'impianto produttivo, situato alla periferia settentrionale di Blumberg, è composto da una sala di produzione su due piani con due vani scale indipendenti, disposti sui lati frontali del capannone, una centrale di riscaldamento con camini indipendenti e una zona

Fabbrica di fazzoletti a Blumberg

d'ingresso raccolta sotto una grande pensilina con la casa del custode e i supporti per le biciclette. Il volume rettangolare del salone di produzione viene efficacemente articolato sui lati lunghi da dieci pilastri di acciaio posti davanti alla facciata di fibrocemento. La sala di tessitura al piano superiore del capannone è coperta da dieci travi reticolari, che poggiano al centro del padiglione su pilastri doppi, a formare un cavalletto a forma di portale, che assorbe la spinta del vento ed è inoltre adatto per accogliere segmenti delle istallazioni di ventilazione dell'edificio. Sui lati lunghi il collegamento con le travi reti-

Esempi di facciate ventilate

colari è rappresentato dalle mensole di lamiera di alluminio, che aggettano dai pilastri esterni, e penetrano in facciata. L'involucro di fibrocemento chiaro, color naturale, composto da lastre ondulate segue i profili esatti dello scheletro di acciaio e riveste le superfici di copertura del tetto a capanna leggermente inclinato sui lati lunghi e frontali. Anche i vani scale sono avvolti uniformemente da questo involucro di fibrocemento. L'aspetto del capannone viene determinato in modo fondamentale dalla parete di lastre ondulate che lo avvolge in modo omogeneo e segue esattamente i profili di struttura. Sui lati lun-

ghi il padiglione riceve una articolazione gradevole grazie ai pilastri di acciaio a vista. Un elemento finestrato continuo nella sala di tessitura divide la facciata, insieme allo zoccolo scuro e arretrato, in rettangoli ben proporzionati di forma orizzontale. Il fibrocemento si rivela in questo caso un materiale ideale per la creazione di un involucro omogeneo per l'edilizia a scheletro. Grazie alla sua finezza e alla struttura a onde il carattere non portante dell'involucro esterno viene espresso molto bene e contrasta in modo piacevole con le parti portanti a vista, che conferiscono all'edificio proporzione e armonia. 333

Esempi di facciate ventilate

Fabbrica di fazzoletti a Blumberg

Le pareti dei vani scale sono composte da assiti con calcestruzzo di pomice intonacati su entrambi i lati e da un involucro esterno di lastre ondulate di fibrocemento. Agli angoli dei due vani scale il movimento a onda delle lastre non è interrotto ma continua intorno all'angolo con un pezzo sagomato.

Agli spigoli del capannone, due lastre angolari di fibrocemento poggiano su legno da rivestimento, e il loro piccolo fianco penetra nei cavi delle lastre ondulate di cemento amianto. Il loro giunto viene rivestito da un piccolo angolare avente un fianco uguale.

Struttura portante

Il pianterreno è realizzato con elementi prefabbricati di calcestruzzo armato. Il piano superiore è una struttura a scheletro di acciaio con un tamponamento di calcestruzzo di pomice. Capriate a reticolo costruiscono la struttura della copertura. Isolamento termico

Tavole isolanti in sughero sono state inserite tra i profili orizzontali di acciaio a U, sui quali sono ancorate le lastre ondulate. Intercapedine

L'intercapedine è presente nelle onde delle lastre ondulate di fibrocemento. Come telaio portante vengono utilizzati i profili di acciaio orizzontali a U. Rivestimento

Fabbricato: Formato: Colore: Posa:

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lastre ondulate profilo 5 92x310cm grigio naturale a file con sovrapposizione verticale e orizzontale

Fabbrica di fazzoletti a Blumberg

Esempi di facciate ventilate

Assonometria della struttura di parete del padiglione di produzione scala 1:10

"Chiunque realizzi l'involucro di un edificio deve procedere in maniera severa e onesta come chi costruisce una macchina. Non seguendo idee romantiche come la bellezza del lavoro (il lavoro non è bello ma duro - belli sono i luoghi al di fuori del posto di lavoro); il lavoro è prestazione, può produrre bellezza. Tuttavia, affinché il prodotto venga realizzato, sono necessarie altre cose: praticità, funzione, pulizia, affidabilità. Si tratta di elementi molto razionali, non irrazionali. Si trovano altrove. Una fabbrica quindi e nel senso vero e proprio della parola è qualcosa di inumano e si allontana tanto più dalla dimensione umana, quanto meno gli uomini vi agiscono da supervisori. (Nella centrale nucleare l'inumanità come ideale della fabbrica è pressoché raggiunto: non vi sono persone)." Egon Eiermann in un saggio circa la fabbrica di fazzoletti di Blumberg

Particolare della facciata meridionale

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda Architetto: Rolf Gutbrod, Stoccarda Committente: Süddeutsche Holzberufsgenossenschaft Anno di costruzione: 1949-1952 Località: Charlottenstrasse 29/31, Stoccarda 1 Ristrutturazione: 1988, Klaus Maschke, Stoccarda, Germania

Planimetria scala 1:2000

L'edificio per uffici progettato nel 1949 dall'architetto Rolf Gutbrod per la Sùddeutsche Holzberufsgenosschenschaft si trova al limite del centro urbano di Stoccarda, all'incrocio tra la Charlottenstrasse e la Blumenstrasse. Insieme all'edificio per uffici costruito da Paul Stohrer sul lotto adiacente, in Charlottenstrasse 31, esso sostituisce il complesso originariamente presente, distrutto durante la guerra e fatto di edifici residenziali e per negozi. Questo lotto ad angolo acuto guarda in modo uniforme sull'incrocio. Il progetto di Rolf Gutbrod reagisce con originalità a questa forma particolare disponendo nell'angolo interno dell'edificio l'elemento principale di distribuzione, una scala a chiocciola comoda da percorrere, nel cui occhio si trova un ascensore rotondo. Da qui è possibile raggiungere i singoli uffici dei cinque piani superiori, attraverso un pratico corridoio interno. Al sesto piano si trova l'abitazione del portiere, il cui tetto aggettante produce il collegamento volumetrico con l'adiacente edificio per uffici di Paul Stohrer. 336

Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda

Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda

Pianta pianterreno scala 1:400

Pianta primo piano scala 1:400

Esempi di facciate ventilate

Pianta sesto piano scala 1:400

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda

Al pianterreno, dotato di ampie vetrate, si trovano i negozi. L'edificio per uffici è stato eretto con scheletro di calcestruzzo armato gettato in opera con solette nervate. La facciata è una delle prime facciate a cortina della Germania. Agli spigoli anteriori delle solette nervate aggettanti di 170 cm sono stati avvitati a distanza di 170 cm profili a U a tutta altezza (acciaio 100 a U). Tra questi pilastri di facciata vennero dapprima inserite finestre di lega di alluminio sviluppate negli anni 1948/49 come finestre prefabbricate. Il parapetto in agglomerato di pietra pomice spesso 10 cm è stato murato dall'interno e si correla alla finestra con un cornicione di pietra. All'esterno è dotato di un isolamento spesso 2 cm e rivestito di lastre ondulate di eternit, profilo 5. Le lastre si sovrappongono verticalmente al centro della campata. Le finestre prefabbricate, larghe 170 cm, sono suddivise in quattro settori, con possibilità di aprire solo la sottile sezione verticale. Nel 1988 l'edificio è stato ristrutturato. Le finestre non isolate termicamente sono state sostituite con finestre dotate di vetri termici e antirumore. È stato possibile conservare la struttura di facciata con tutte le parti portanti e le strutture dei parapetti e i rivestimenti interni dei pilastri - a volte con correlazioni a pareti mobili. Circa il 10% delle lastre ondulate di eternit è stato sostituito da nuove lastre prive di amianto. Ancora oggi l'edificio colpisce per il suo linguaggio architettonico diretto. Il motivo sta da un lato nella convincente concezione di questa struttura, che riprende la classica tripartizione dell'alzato in zoccolo, parte centrale e chiusura superiore interpretandola con nuovi materiali e tecniche, e dall'altro lato nell'impiego corretto dei materiali che adempiono in modo ottimale al relativo compito. Tra di essi vi è anche l'impiego delle lastre ondulate di eternit, che conferiscono alla facciata un fine rilievo e, insieme alle ombre delle vele di protezione solare, contribuiscono alla sua espressione gioiosa e vivace.

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Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda

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Esempi di facciate ventilate

Pilastri di facciata originali, acciaio a U 100 x 50 mm Telaio di base della vecchia finestra Nuovo telaio della finestra Finestra, battente intonacato Vetro nuovo Cudo-Thermoplus - Vetro termico Phonstop 27/43 GH Vetro 4 mm, vecchia definizione vetro DD Traversa verticale composta da due profili Nuovi pilastri verticali Ala aperta Ala nuova Nuova traversa trasversale Vecchia traversa a croce divisa in due Davanzale Parapetto in agglomerato di pietra pomice spesso 100 mm Isolamento 20 mm Lastre ondulate di fibrocemento, profilo 5

Vista di facciata 1952

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Esempi di facciate ventilate

Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda

Struttura portante

Sezione orizzontale scala 1:20

Particolare del 1952 scala 1:20

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Scheletro di calcestruzzo armato gettato in opera con solette nervate che poggiano su pilastri rettangolari, disposti secondo una griglia di 3,4 x 4 m, e che aggettano di 1,70 m. La concordanza tra funzione e struttura è chiara in pianta, dove la struttura portante dell'edificio si sovrappone all'articolazione funzionale della pianta.

Sezione verticale scala 1:20

Ristrutturazione di un edificio per uffici e negozi a Stoccarda

Esempi di facciate ventilate

Assonometria degli elementi di facciata Profili di acciaio U 100 St 37 2 Semento di finestra prefabbricato 3 Davanzale Parapetto di muratura di pietre di pomice i Lastra di fibrocemento ondulata profilo 5 5 Tenda solare Nel 1988 sono state sostituite numerose lastre di facciata.

Ossatura/Intercapedine

Sugli spigoli anteriori delle solette nervate aggettanti, a una distanza di 170 cm, sono fissati profili di acciaio U 100 a tutta altezza. I parapetti sono murati con agglomerato di pietra pomice per 10 cm di spessore. Le lastre di fibrocemento sono avvitate sui parapetti murati. Nella struttura le creste dell'onda servono da intercapedine. Grazie a una protezione laterale, dove si incontrano lastre ondulate e profili a U, e a una protezione superiore di lamiera l'isolamento è protetto dall'umidità. Isolamento termico

Sui lati esterni dei parapetti è disposto uno strato di isolamento termico spesso 2 e 3 cm nella zona delle lastre delle solette nervate. Rivestimento

Fabbricato: lastra ondulata di fibrocemento profilo 5 Formato: campi dei parapetti circa 160 x 100 cm, 2 lastre, profilo 5 Colore: grigio naturale 341

Esempi di facciate ventilate

Edificio amministrativo a Weingarten Architetti. Planung Fahr + Associati FPF Rouge Ekkehard Fahr, Monaco Committente: Trautwein Weingarten Günter Trautwein Anno di costruzione: 1976 Ampliamento: 1984 Località: Höhefeldstrasse, Weingarten, Karlsruhe, Germania

Pianta pianterreno scala 1:300

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Edificio amministrativo a Weingarten

Nel 1976 una azienda per la lavorazione del legno in rapida espansione diede l'incarico di costruire questo edificio amministrativo. Nel 1984 l'edificio è stato ampliato intorno a tre assi, dove si è potuta riutilizzare completamente la struttura a timpano con il suo rivestimento di lastre ondulate di fibrocemento e di elementi sagomati speciali agli angoli. Con il suo caratteristico tetto a capanna l'edificio in due piani si inserisce bene tra le costruzioni adiacenti. Per limitare i costi di costruzione la struttura portante e l'intera dotazione interna sono state realizzate dal committente stesso. Questa struttura a scheletro di legno su due piani è stata sviluppata come struttura modulare di travi maestre e pilastri di sezione uniforme, da unire durante la costruzione solo con raccordi a gomito e tasselli. L'idea del sistema modulare si impone nella struttura delle facciate e dell'arredamento interno. Nell'ampliamento si è conservata questa filosofia degli elementi prefabbricati e uniti secondo logica. Nella struttura a scheletro portante le travi maestre sono travi continue di legno lamellare, che coprono una luce di 592 cm, 315 cm e 592 cm. Sui due lati si vedono bracci aggettanti lunghi 120 cm, tra quali sono appesi vasi per piante riempiti di ghiaia e composti da elementi prefabbricati di calcestruzzo. La struttura di facciata e l'interno dell'edificio seguono un ordine geometrico, determinato dalla struttura portante. Pertanto i pilastri si trovano davanti alla facciata e non entrano in conflitto con il sistema delle pareti interne. Seguendo la geometria della facciata e dell'interno, fra i travoni portanti corrono travi secondarie di legno lamellare, che pure misurano in sezione 15 x 30 cm. Travi maestre e secondarie, disposte su un livello, suddividono la soletta in campi da 540 x 165 cm, che vengono coperti da tavole spesse 6 cm, doppiamente imbullonate. Queste tavole di legno sporgono sui lati dei frontoni per circa 60 cm e poggiano su una parete di legno. La parete con frontone è rivestita all'interno da un pannello di masonite, l'involucro esterno viene formato da lastre orizzontali di fibrocemento.

Edificio amministrativo a Weingarten

Sezione scala 1:300

Esempi di facciate ventilate

Vista da sud-est scala 1:300

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Esempi di facciate ventilate

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Edificio amministrativo a Weingarten

Esempi di facciate ventilate

Edificio amministrativo a Weingarten

Sezione verticale della linea di gronda scala 1:10 1 Pannello di masonite 1,3 cm 2 Barriera al vapore 3 Isolamento di fibre minerali 10 cm 4 Puntoni 8 x 19 cm, NH GK II 5 Pannello di masonite 1,9 cm, V 100 N+F 6 Orditura 6 x 3 cm/ intercapedine 7 Telaio portante 6 x 3 cm 8 Lastra ondulata di fibrocemento, profilo 5. Formati 92 x 200 e 92 x 250 cm 9 Elemento sagomato per la linea di gronda preparato manualmente r = 15 cm

Elementi sagomati speciali di fibrocemento ondulato

Elementi sagomati speciali consentono un passaggio omogeneo dai lati frontali a quelli lunghi negli spigoli, nella linea di gronda e nello zoccolo. L'attenta cura dei particolari di questi passaggi con l'uso di elementi sagomati consente di dare alla facciata il carattere di una pelle che si posa in forma ondulata sull'edificio senza apparente sforzo. In questo contesto le lunghe facciate vetrate appaiono come una grande fessura nell'involucro di fibrocemento. La struttura ventilata delle pareti frontali e della copertura scarica l'aria al colmo. Dietro questo sistema modulare che fa pensare a qualcosa creato senza fatica si trova un ordine geometrico scoperto dagli architetti che pone uno accanto all'altro tutti gli elementi in un rapporto determinato dalle dimensioni. In questo caso il minimo comune multiplo di tutti gli elementi di fabbrica è di 30 mm. L'edificio si presenta quindi anche come un sistema di misure e proporzioni in ordine modulare, che porta in sé la possibilità di ripetizioni e variazioni.

Proiezione isometrica dell'angolo

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Esempi di facciate ventilate

Sezione verticale della facciata longitudinale con un elemento sagomato per il punto di gronda scala 1:10 1 Trave continua 15 x 30 cm 2 Trave secondaria 15 x 30 cm 3 Battente di finestra sviluppato dall'architetto con apertura verso l'interno (sistema PFP) 4 Profilo per telaio di finestra 7,4 x 11,5 cm 5 Parapetto in legno pieno 7,4 x 13 cm

Edificio amministrativo a Weingarten

La sezione verticale mostra la struttura delle facciate longitudinali con il decentramento della griglia strutturale e di facciata. Il battente di metallo della finestra è integrato nel telaio delle facciate di legno e non è visibile dall'esterno (sistema PFP). Una particolarità è rappresentata dallo smaltimento delle acque. Un elemento sagomato di fibrocemento al bordo del tetto porta l'acqua piovana nei contenitori prefabbricati di calcestruzzo armato che pendono davanti alla facciata. Questi contenitori sono collegati tra di loro da tubi di drenaggio. Quattro catene servono agli spigoli dell'edificio per il deflusso controllato dell'acqua piovana. I contenitori sono inoltre pensati come protezione solare. Con la ghiaia e una pianta essi creano un piacevole microclima davanti alla facciata.

Struttura portante

Sistema di pilastri, travi continue e travi secondarie della stessa sezione, 15 x 30 cm, in legno lamellare. Ossatura/Intercapedine

Pareti di travetti di legno 7,2 x 10,2 cm. Le lastre ondulate di fibrocemento sono avvitate su telai portanti orizzontali 3 x 6 cm. L'intercapedine è garantito dalle lastre ondulate. Isolamento termico

Isolamento termico di tavole di fibre minerali spesse 8 cm Rivestimento

Formato: 92 x 310 cm, nella zona del frontone sono stati effettuati tagli dai formati 92 x 125 cm, 92 x 160 cm, 92 x 200 cm, 92 x 250 cm Colore: grigio naturale Posa: a file 346

Edificio amministrativo a Weingarten

Esempi di facciate ventilate

Vista dell'angolo

Sezione orizzontale della facciata scala 1:10 1 Lastra di fibrocemento ondulato profilo 5 formato 92 x 310 cm 2 Listello portante 3 x 6 cm 3 Pannello di masonite 1,3 cm 4 Isolamento a fibre minerali 8 cm 5 Pannello di masonite 2,2 cm 6 Lista di faggio disposta in modo modulare 7,2 x 5,0 cm, ogni 90 cm

Per evitare troppe sovrapposizioni, le lastre ondulate sono tagliate agli angoli. La sovrapposizione laterale ammonta a 4,7 cm e quella in altezza a 22 cm. Le lastre ondulate inoltre sono fissate sul telaio portante alla seconda e alla quinta cresta d'onda. 347

Normativa italiana Alberto Galeotto

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Indici

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